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Spunti Maggio 2004

Spedizione in Abbonamento Postale Comma 20/C art. 2 Legge 662/96 Filiale Padova Periodico di collegamento con gli associati al progetto «Luci sull’Est»

Ieri: un tenebroso gulag

Oggi: una cattedrale per la Madonna di Fatima CASTITÀ: intervista col Card. Medina Estévez

EST: germogliano i semi lanciati


Karaganda, Kazakhstan:

Sulla terra dei martiri una cattedrale gotica in onore della Madonna di Fatima

L’arcivescovo Mons. Lenga col suo cancelliere Padre Schneider ricevono con gioia la statuetta della Madonna di Fatima portata in dono dagli inviati di Luci sull’Est. Il cancelliere fa vedere i piani della cattedrale.

La lapide commemorativa della posa della prima pietra della nuova cattedrale da parte del Segretario di Stato, Cardinale Angelo Sodano.

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Qui sorgerĂ la futura cattedrale dedicata alla Madonna di Fatima. I lavori cominceranno non appena le nevi si scioglieranno.


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Karaganda, «la città maledetta costruita col sudore e col sangue dei deportati»,1 luogo di reclusione di persone di ogni dove e di ogni credo (compresi diecimila italiani prigionieri di guerra) di cui la più nota è Aleksander Solzenicyn2, sta alzandosi maestosa la nuova cattedrale in stile gotico dedicata alla Madonna di Fatima. Il segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, ha benedetto la prima pietra davanti a una folla festante nel maggio 2003. Il mese dopo ci ha scritto l’arcivescovo, Mons. Jan Pawel Lenga: «Nel tempo lontano qui era il regno del famoso Gengis Khan. Nel tempo più recente del totalitarismo sovietico la nostra regione e

concretamente la città di Karaganda era il luogo di uno dei più grandi e terribili campi di concentramento, chiamato Karlag…Ivi sono stati martirizzati parecchi fedeli e sacerdoti… la nostra Chiesa è emersa dalle catacombe e sta fiorendo… Ci è stato dato un terreno in uno dei più bei posti della città… La nuova cattedrale sarà dedicata alla Madonna di Fatima, a causa del particolare significato del messaggio di Fatima e della sua ovvia relazione con il destino storico della nostra regione ». Con queste toccanti parole il vescovo ha invitato gli amici di Luci sull’Est a dargli una mano nel progetto, e questi non hanno fatto mancare la loro generosa offerta di 60.000 ., per onorare la Madonna di Fatima nella città dei martiri.

Note: 1. Avvenire, 20/05/03, Luigi Geninazzi, «Kazakhstan, la cattedrale dei deportati». 2. Cfr. http://www.rc.net/kazakhstan/jp/It/lager.doc Fra questi malcapitati si trovavano il servo di Dio Luigi Bordino e tanti altri bravi ragazzi. Pietro Ghione, uno di loro, durante la sua testimonianza sull’apostolato svolto da Luigi nel lager, racconta: «Eravamo talmente prostrati da stentare a parlare, si piangeva, si cantava, qualche volta si pregava e tutte le notti si moriva…durante i quattro mesi non ho fatto altro che portare morti dalle baracche alle fosse, dove ogni tanto i mucchi di cadaveri venivano bruciati con una specie di lanciafiamme». E il soldato Toppino aggiunge: «Non ho mai detto tanti rosari in vita mia».

Visita all’arcivescovo di Mosca, Mons. Tadeusz Kondrusiewicz. Viktor Croull, direttore del giornale Svet Evangelia, e uno dei nostri rappresentanti incontrano Suor Chiara, sopravvissuta al tempo delle persecuzioni.

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I sovietici alla fine hanno consentito ai cattolici di avere una chiesetta, ma esternamente non poteva attirare l’attenzione. Invece, che bell’oratorio hanno fatto all’interno! Quest’opera si deve alla coraggiosa tenacia del vescovo clandestino Alexander Chira, morto in concetto di santità. Una delle suore più anziane che abbiamo trovato racconta «quel giorno del 1980 in cui venne benedetta erano più le lacrime che l’acqua santa».

Un’ altra chiesa, a Karaganda, verrà costruita in onore del beato ucraino greco-cattolico Alessio Zarytsky morto martire qui nell’ottobre 1963.

I seminaristi di Karaganda seguono con interesse l’esposizione del direttore di Svet Evangelia e del nostro rappresentante. Loro sono una ventina. Mica male per queste sperdute steppe. In buona misura questo risultato si deve al lavoro del compianto Mons. Antonini, un vecchio amico di Luci sull’Est. 4

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Ancora come una volta non tutti i cattolici hanno accesso a una chiesa. Quindi pregano ogni tanto col sacerdote riuniti nel salotto di casa.

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Il progetto editoriale «Veritatis splendor» in Russia, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia

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n questo anno 2004 Luci sull’Est lancerà per russi e romeni una nuova edizione del libro di Antonio Borelli «Fatima, messaggio di tragedia o di speranza?» nelle rispettive lingue, un’opera già diffusa in più di 4 milioni e mezzo di copie nel mondo. Un autentico classico in materia. Ad esse si aggiungeranno, sempre in russo e romeno, le prime edizioni del libro di Guido Vignelli «Il Sacro Cuore, salvezza delle famiglie e della società», la cui prossima apparizione pure in lingua italiana è imminente. Un altro classico è in arrivo in lingua romena, il celeberrimo «Trattato della Vera Devozione a Maria», di S. Luigi Grignion de Montfort. L’associazione non ricava nessun lucro da questa attività editoriale, denominata Progetto Veritatis Splendor, giacché mira soltanto a favorire la rinascita religiosa e morale tra queste sofferte popolazioni.

«Fatima: messaggio di tragedia o di speranza?» per i cattolici nella Repubblica Ceca e Ungheria Sempre nell’ambito del Progetto Veritatis Splendor, Luci sull’Est ha fatto pubblicare il libro di Antonio Borelli sia per i cattolici nella Repubblica Ceca sia per quelli in Ungheria (vedi foto). Quest’ultima edizione si avvale dell’imprimatur 6

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del Cardinale Péter Erdö, Primate dell’Ungheria e Arcivescovo di Eztergom-Budapest.

L'artistico calendario è stato richiesto dal mare Baltico all’oceano Pacifico Grande impatto ha avuto la distribuzione degli artistici calendari sui santuari mariani di Roma fra i cattolici russi. Ci scrive il direttore della Biblioteca religiosa di Mosca: «Il calendario sta riscuotendo tantissimo successo; è stato richiesto dal mare Baltico all’oceano Pacifico. E’ grazie anche al buon lavoro pubblicitario fatto da Victor con il suo giornale (ndr: Svet Evangelja, il giornale dei cattolici russi), la gente continua a telefonarci per chiedere la sua copia in omaggio. Mi sembra che ormai da due anni abbiamo dato inizio ad una «tradizione» utile e piacevole che, spero, potremo continuare l’anno prossimo». Altrettanto successo ha riscosso il calendario sulla sacralità della famiglia e della vita, distribuito in Croazia con la collaborazione del Centro per la Famiglia di Zagabria (vedi foto). Sempre nell’ambito di questo progetto di Luci sull’Est, lo stesso Centro per la Famiglia di Zagabria sta distribuendo 10.000 libricini illustrati col «metodo pratico» per la recita del Santo Rosario nelle famiglie.


Don Andrzej Steckiewicz scrive al Presidente di Luci sull’Est: «Con tutto il cuore voglio esprimerle la profonda gratitudine per il vostro sostegno e aiuto al Centro per la Famiglia di Mosca (ndr. di cui è direttore) e vorrei informarla dettagliatamente delle nostre attività», elencando fra le altre la «protezione della vita umana dal concepimento alla morte e la diffusione del magistero della Chiesa sulla famiglia e il matrimonio». Bisogna tener conto del «peso» della prassi e della legislazione russa in materia di aborto e di divorzio. Questo fu il primo paese al mondo che al tempo di Lenin legalizzò l’aborto. Pessimo esempio poi seguito da tante altre nazioni, il che fa ben vedere che non tutti «gli errori della Russia», di cui parlò la Madonna a Fatima, sono stati superati. Anzi.

Fatima: messaggio di tragedia o di speranza?

4.500.000 copie 230 edizioni – 20 lingue Il libro Fatima: messaggio di tragedia o di speranza?, di A. Borelli, è ormai assurto al rango di uno tra i maggiori successi editoriali internazionali con più di 4.500.000 esemplari diffusi nei cinque continenti. Spunti, maggio 2004

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Secovce, Slovacchia

L'aiuto di Luci sull'Est servirà «a rimpire il vuoto» lasciato del comunismo nella formazione morale della gioventù.

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li associati al progetto Luci sull’Est stanno partecipando con il loro aiuto finanziario alla restaurazione e all’ampliamento di questa bella chiesa, e dell’annesso centro cattolico. Si tratta della casa delle suore dell’Ordine di San Basilio Magno, una comunità mista, contemplativa e attiva, di rito greco-cattolico formata, come ci scrive la superiora generale, nella sua «tradizione, disciplina e spiritualità».

vissuto in un regime totalitario, in cui i greco-cattolici sono stati privati del diritto di praticare la loro religione, adesso devono dedicarsi in modo speciale al ministero catechistico». Per questo stanno riformando integralmente, col generoso sostegno degli amici di Luci sull’Est, l’edificio che vedete nella foto, al fine di utilizzarlo per «provare in qualche misura a riempire il vuoto nella formazione spirituale e religiosa, particolarmente nella gioventù…

Ricordiamo ai lettori che i grecocattolici sono quei fedeli di rito bizantino in piena comunione col pontefice romano e sui quali il comunismo scatenò una persecuzione particolarmente crudele, sia sul clero che sui laici, spogliandoli delle loro proprietà. Le suore basiliane si stanno riorganizzando dunque e ce ne sono già ben 24 a Secovce. La superiora generale ci dice che «a causa dei molti anni durante i quali hanno

L’ampliamento di questo edificio, che include la cappella, fornirà un maggiore spazio per il loro apostolato principalmente con bambini e ragazzi... Ma visto che molti dei genitori degli allievi delle suore hanno avuto poche o nessuna opportunità di formazione spirituale durante il regime comunista, le suore sperano eventualmente di venire incontro anche ai loro bisogni». A loro nome, grazie a tutti.


Ucraina: aiuto ai greco-cattolici e ai latini

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miglia col partinche in Ucraito comunista. na Luci sull’Est Perciò fu rivolto corre in aiuto alle donne tutto dei greco-cattolici senza lo sforzo per «litrascurare quelli, non poberarle» dalla chi, di rito latino. L’Ucra«schiavitù della ina raggiunse l’apice nel famiglia». Venimartirologio del XX secovano create le lo. I cattolici di questo pacosiddette famiese, che con 50 milioni di glie di 30 persoabitanti e più di 600.000 ne, ad esempio km. quadri è uno dei più 10 uomini e 20 grandi d'Europa, hanno L’esarca greco-cattolico ucraino a Karaganda. donne, come offerto un tributo di sangue senza precedenti per rendere possibile quel riavvici- esperimento comunista contro la famiglia». Quindi, namento delle anime a Dio di cui parla nella sua conclu- l’aiuto degli amici di Luci sull’Est arriva più che mai sione la terza parte del Segreto di Fatima. I documenti tempestivo per aiutare l’Ucraina a superare questo dolodicono che furono ben 45.000 i sacerdoti uccisi nei la- roso passato. ger: gettati da treni in corsa, dati in pasto agli altri prigionieri affamati, legati su sedie elettriche per non aver Il vescovo greco-cattolico Mons. Andrej Sapelak ci voluto infrangere il loro giuramento sacerdotale.* scrive dall’Ucraina orientale, dove svolge il suo meritevole apostolato: «Ci è di grande aiuto il libretto catechiFra i latini l’associazione si è impegnata a diffondere stico “Cristo Dio-Pane celestiale” ed il libro “La Chiesa buona letteratura sulla vita e sulla famiglia poiché, come di Kiev nell’Oriente slavo”, pubblicati col vostro geneci scrive Padre Pavlo Vyshkovsky degli Oblati di Maria roso aiuto». Adesso Mons. Sapelak ci chiede di aiutarlo Immacolata, «dopo le persecuzioni comuniste in Ucrai- a pubblicare la storia del «Don Bosco ucraino», Padre na la situazione della famiglia è grave. Secondo le ulti- Kyrilo Seleckyj, come prezioso ausilio per l’apostolato me statistiche 450.000 donne ucraine abortiscono ogni fra i giovani. anno. Le famiglie divise sono la metà dei matrimoni. «Bussate e vi sarà aperto»: gli amici di Luci sull’Est Tutto questo è la conseguenza della persecuzione comunista, poiché l’URSS fu il primo paese nel mondo che sono sempre pronti ad aprire quelle porte a cui sentono legalizzò l’aborto. L’URSS voleva anche sostituire la fa- bussare. (*) R. Dzwonkowski SAC, Odrodzenie Kosciola Katolickiego lacinskiego w ZSRR, Lublin 1991, pp.48 e successive.

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Intervista al Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez

La castità: barriera o strada aperta per la libertà? Può sorprendere che all’inizio del secolo XXI si parli di castità. L’argomento non viene incoraggiato neppure in certi ambienti cattolici. La condotta riprovevole sulla castità non è oggi oggetto di censura sociale e conta su una larga tolleranza, quando non su una aperta accettazione. Molti paesi hanno depenalizzato ciò che un tempo erano reati contro la morale. Certe parole sono scomparse del lessico abituale e quando vengono impiegate, possono suonare arcaiche e obsolete. Che dicono all’uomo di oggi termini come «lussuria», «adulterio», «concubinato», «concupiscenza», espressioni tuttavia ricorrenti nel linguaggio biblico? Lo abbiamo chiesto al Cardinale Jorge A. Medina Estévez, già prefetto della Congregazione vaticana per il Culto Divino e che, qualche anno fa, quando era vescovo di Valparaiso (Cile), scrisse sul tema una interessante lettera pastorale recentemente ristampata in Germania. Infatti, dopo le devastazioni sessantottine, l’argomento torna di attualità, specialmente in America e specialmente fra i giovani. Se non altro perché, come Giovanni Paolo II ha insegnato: «Il vincolo sessuale della castità è l’unico modo sicuro e virtuoso per porre fine alla tragica piaga dell’AIDS, che tante giovani vittime ha mietuto»1. 1. Giovanni Paolo II, discorso a Kampala, Uganda, L’Osservatore Romano 8-9/2/1993.

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«Sarebbe superficiale ritenere le battaglie per la castità come senza importanza o ristrette all’ambito personale»


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Spunti – Come vede la messa al bando della castità nella società odierna?

Cardinale Medina – C’è stato un grande sforzo per rivalutare la sessualità ed il suo esercizio ma, contemporaneamente, in vasti settori va sparendo la convinzione che la sessualità sia sottomessa a certi principi tendenti ad assicurare che il suo esercizio sia d’accordo con la natura umana e non l’espressione di una passione sfrenata. Si giunge a concepire l’ambito sessuale come un diritto la cui finalità sarebbe il piacere, senza nessun altro limite che la volontà propria o altrui, a prescindere completamente dalle finalità imposte dalla natura stessa.

come è vero, tutte le verità morali sono connesse fra di loro, non sorprende che gli atti contrari alla castità si ripercuotano anche nel disprezzo di altre virtù come la verità, la giustizia, il rispetto della dignità altrui, l’onestà e persino i sacri vincoli di parentela o dei doveri religiosi. n

Spunti – Sarebbe sbagliato allora pensare che si può mantenere la castità in quanto un atteggiamento isolato, come una opzione egoista?

Cardinale Medina – Sicuramente questa virtù è solidamente intrecciata con le altre virtù e il suo esercizio allo stesso tempo è garanzia della maturità umana e cristiana e sostegno del sistema morale, che è l’espressione di una personalità equi-

«Il commercio sessuale, espressione privilegiata della idolatria del denaro e del piacere, acquisisce proporzioni enormi originando forme di schiavitù particolarmente infami come, ad esempio, la corruzione di bambini e bambine» Il commercio sessuale, espressione privilegiata della idolatria del denaro e del piacere, acquisisce proporzioni enormi originando forme di schiavitù particolarmente infami come, ad esempio, la corruzione di bambini e bambine. Il disprezzo della vita umana, avallato da leggi che autorizzano l’assassinio di creature che sono ancora nel seno materno, arriva a livelli così aberranti da essere presentato come un «diritto» della donna incinta. Come se la legge umana potesse conferire a qualcuno il diritto di disporre della vita di un innocente! n

Spunti – Oggi, si cerca di legalizzare persino l’esercizio pubblico dell’omosessualità.

Cardinale Medina – E come se ciò non bastasse, non manca chi propugna disposizioni giuridiche che permettano ai conviventi omosessuali di adottare bambini come figli. Da questo elenco sommario si può comprendere come sarebbe superficiale ritenere le battaglie per la castità come senza importanza o ristrette all’ambito personale. Se,

librata. La virtù della castità fa parte della virtù cardinale della temperanza. Essa ha una stretta relazione con la prudenza, con la giustizia, con la fortezza. La sua relazione con la prudenza si manifesta sotto l’aspetto della valutazione dell’impiego dei mezzi per raggiungere un fine, giacché la sessualità e il suo esercizio non sono finalità autonome, chiuse su loro stesse, né giustificate per se stesse. I diversi tipi di azione disordinata nel campo della sessualità nascono, con molta frequenza, dalla perdita della prospettiva globale in cui si deve inquadrare il giusto esercizio della funzione sessuale. n

Spunti – Castità e giustizia. Come lei illustrerebbe il loro rapporto?

Cardinale Medina – La giustizia è l’abitudine di dare ad ognuno ciò che gli corrisponde. L’esercizio della sessualità, soprattutto quando coinvolge un’altra persona, facilmente può condurre al disprezzo della sua dignità, facendo del prossimo un oggetto, anche quando questi collabori nella cattiva condotta. Non

si può, per esempio, minimizzare l’irresponsabilità di chi ha generato un figlio fuori del matrimonio e, dopo, non vuole assumersi i doveri di giustizia derivanti da tale paternità, i quali non riguardano soltanto il figlio ma anche la madre. Innumerevoli sono gli aborti compiuti – persino con l’avallo di legislazioni civili permissive e disumane – che non hanno altra finalità che evitare, mediante la soppressione di una vita divenuta scomoda, gli obblighi di giustizia derivanti frequentemente da atti contrari alla virtù della castità. Il filo della giustizia si progetta sui valori che costituiscono la trama di principi sui quali è intessuta la convivenza sociale. Disprezzando il sistema di valori della convivenza sociale, tutto scivola verso un insieme di mere convivenze, alieno da qualsiasi qualifica morale. Insomma, può trasformarsi in un sistema che nega ai membri della società il diritto di pronunciare giudizi morali su determinate condotte. Nonostante la persona sia anteriore alla società, è necessario ammettere che il sistema

«Disprezzando il sistema di valori della convivenza sociale, tutto scivola verso un insieme di mere convivenze, alieno da qualsiasi qualifica morale. Insomma, può trasformarsi in un sistema che nega ai membri della società il diritto di pronunciare giudizi morali su determinate condotte» di valori riconosciuti in una società esercita una influenza sulle persone. Di conseguenza il contributo negativo al sistema di valori etici imperante in una società si ripercuote negativamente sulle persone, in modo speciale sui più deboli, come i bambini e coloro che hanno meno formazione. Spunti, maggio 2004

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Spunti – E quindi la necessità della virtù della fortezza per mantenersi casti.

Cardinale Medina – Certo. Perché la virtù della fortezza è precisamente la capacità di mantenere l’opzione per il bene anche nelle circostanze sfavorevoli. Ma anche in quelle favorevoli ogniqualvolta si richiede uno sforzo prolungato. La for-

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Spunti – Eminenza, lei svela un ampio orizzonte relazionando la castità alle altre virtù morali. L’uomo contemporaneo come può servirsi di questi insegnamenti nella vita quotidiana?

Cardinale Medina – Si vede che la castità è il punto di convergenza delle motivazioni che rendo-

«Questa vera pressione morale viene presentata come risultato della libertà di espressione»

tezza è condizione necessaria per l’esercizio di tutte le virtù. Essa si relaziona con la perseveranza, con la costanza, con la capacità di sopportare e con la fermezza. Nel caso della virtù della castità, la fortezza è imprescindibile giacché la concupiscenza sessuale produce stimoli potentissimi per l’esercizio disordinato della funzione genitale. Nella cultura contemporanea occidentale la tematica sessuale è presente dappertutto e i media la amplificano molto aldilà di quanto sarebbe una informazione ragionevole, presentando surrettiziamente in modo positivo condotte che meritano un giudizio morale negativo. Inoltre, questa vera pressione morale viene presentata come risultato della libertà di espressione. In modo che le persone che mantengono una posizione di resistenza, coerente con la morale, si sentono in una posizione svantaggiata, esposte all’ostracismo, al ridicolo, alla burla. Mentre per mantenersi coerenti con i principi della morale cattolica ci vuole una dose non piccola di fortezza, che può raggiungere perfino l’eroismo. n

Spunti – Senza una grazia speciale, quindi, è molto difficile perseverare.

Cardinale Medina – Senz’altro. Ma con la grazia di Dio i cattolici sono nelle condizioni di vincere tutte le battaglie. La Santissima Vergine Maria guarda con affetto materno coloro che difendono con coraggio la virtù della castità. 12

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no dignità all’essere umano e lo collocano nella vera prospettiva della sua esistenza. Insomma, costituiscono il suo cuore libero per amare con sincerità. Se è vero che la carità è la maggiore fra le virtù (cfr. 1 Cor 13, 1-13), si può anche affermare che la castità è una manifestazione della carità la quale, in un certo qual modo, garantisce quest’ultima dalle deformazioni che giungono persino a dare il nome di «amore» a ciò che è solo un’espressione di egoismo.

La speranza nella vita eterna – non solo come qualcosa degna di essere desiderata, ma come la pienezza dell’esistenza, senza la quale la vita temporale rimarrebbe troncata e frustrata – conferisce alla castità, come anche alle altre virtù, una certa connaturalità col mondo della fede e una capacità per comprendere che la realtà va molto oltre il mondo palpabile, sperimentale e sensibile. Sulla stessa linea, è evidente la relazione fra castità e pudore, cioè, la riservatezza e la discrezione che la stessa natura umana postula come condizione di dignità per l’esercizio della funzione procreatrice e di fattori in grado di suscitare pulsioni erotiche aliene al loro corso normale, che è il matrimonio. Nel mondo occidentale contemporaneo, il pudore ha ceduto terreno fino al punto in cui adesso ci troviamo: una crudezza sfrenata e oscena si impone sia nel campo del linguaggio che in quello delle immagini. Certo che un mondo dove il pudore è stato esiliato non è propizio alla pratica della castità. Al contrario, può schernirla, ritenendola frutto di una visione del mondo antiquata e obsoleta, l’esito di fobie e tabù che hanno come frutto nient’altro che incatenare la libertà delle persone.

«Con la grazia di Dio i cattolici sono nelle condizioni di vincere tutte le battaglie. La Santissima Vergine Maria guarda con affetto materno coloro che difendono con coraggio la virtù della castità» Una vita casta, inquadrata nella vocazione alla quale Dio ha chiamato ognuno, è il risultato di molte motivazioni e movimenti virtuosi. A cominciare dalla speranza nella vita eterna, nella quale sarà finito tutto quanto è transitorio, passeggero, effimero, e dal momento in cui l’attrazione per la materialità smetterà di esercitare il suo fascino, quasi sempre ingannevole. Il valore relativo e strumentale delle realtà terrene e temporali ci invita a mettere al posto giusto ciò che è precario, per collocarci nella prospettiva di quanto è permanente e definitivo.

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Spunti – Ma quello non è il mondo di coloro che vedranno Dio, né quello è il vero concetto di libertà...

Cardinale Medina – Esattamente. Perché la libertà si fonda sulla verità, ed è la verità che determina l’uso corretto della libertà. La legge di Dio, il Vangelo, la morale cristiana o gli esempi della vita dei santi non costituiscono barriere alla libertà, bensì poderosi stimoli per esercitarla bene, sono il tracciato sicuro per andare avanti. Come le rotaie di una ferrovia: se sono costruite bene e messe bene, permettono al treno di


Santa Maria Goretti2 aiuti i giovani a comprendere la bellezza e l’allegria della beatitudine evangelica: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8). La purezza di cuore esige, come ogni virtù, uno sforzo quotidiano e una disciplina interiore costante. Esige innanzitutto il ricorso permanente a Dio con la preghiera. Affido la gioventù alla Santissima Vergine Maria, di risplendente bellezza. Ella, che sostenne Maria Goretti nella prova, ci aiuti tutti, ma specialmente gli adolescenti, a scoprire il valore e l’importanza della castità.

«La legge di Dio, il Vangelo, la morale cristiana o gli esempi della vita dei santi non costituiscono barriere alla libertà, bensì poderosi stimoli per esercitarla bene, il tracciato sicuro per andare avanti»

correre ad alta velocità. Altrimenti, succede il disastro. In realtà, la libertà è la capacità della potenza volitiva – la volontà – di scegliere fra i diversi mezzi in grado di condurre al fine ultimo della persona. Le opzioni che non sono coerenti con la vera finalità e pienezza della persona non sono espressioni di vera libertà. Al contrario, corrispondono a fallimenti della libertà o ad attuazioni difettose di essa.

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Spunti – Vista la situazione attuale, che consigli darebbe a coloro che hanno difficoltà di praticare la castità, specialmente fra i giovani?

Cardinale Medina – Oggi vengono spesso esaltati il piacere e l’egoismo, persino l’immoralità, in nome di ideali falsi come la libertà e la felicità. Bisogna dire con chiarezza che la purezza del cuore e del corpo va difesa perché la castità è la salvaguarda del vero amore. Che

«Bisogna dire con chiarezza che la purezza del cuore e del corpo va difesa perché la castità è la salvaguarda del vero amore»

2. S. Maria Goretti (1890-1902). Umile contadina non ancora dodicenne che, vittima di una aggressione, difese la sua verginità al prezzo della vita. Per la sua integrità morale e per l’eroica e rassegnata offerta della sua vita, ripetuta durante la sua lunga agonia, Pio XII la propose come modello di purezza al mondo canonizzandola nel 1950.

«La purezza di cuore esige innanzitutto il ricorso permanente a Dio con la preghiera»

Spunti Trimestrale di collegamento con gli associati al progetto «Luci sull'Est» Direttore responsabile: Alberto Carosa Anno XIII, n° 3 - maggio 2004 Numero chiuso in redazione il 21 marzo 2004 Redazione e amministrazione: Via Savoia, 80 - 00198 ROMA Tel.: 06/807 63 95 – Fax: 06/8068 72 27 www.lucisullest.it E-mail: luci-rm@lucisullest.it C.C.P. 955005 (intestato a Luci sull’Est) Aut. trib. Roma n° 495 del 21-8-1991 Sped. in Abb. Postale Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 Filiale Padova Abbonamento annuo: 10 Stampa: IVAG spa, Via Parini 4 35030 Caselle di Selvazzano PD

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Lituania: ringraziamento Da un parroco e direttore salesiano di Kaunas

+ Desidero ringraziare personalmente per la visita dei vostri volontari nel mese di settembre 2003, i quali hanno portato alla nostra parrocchia salesiana di Kaunas-Palemonas, dedicata alla B.Vergine Maria Regina del Rosario, ben 500 corone del rosario e immagini della Madonna di Fatima, e calendari in lingua Lituana. Ho distribuito tutti i rosari, cominciando dal gruppo dei cresimandi per terminare con un ammalato, e di tutto vi ringrazio di cuore, chiedendo alla B.Vergine Maria di assistervi maternamente nel vostro apostolato. Con amicizia, D.M.B. – Kaunas (Lituania) «So benissimo che significa vivere sotto regime comunista»

+ Sono una signora ungherese e

so benissimo che significa vivere sotto regime comunista sovietico. Ho provato per ben 26 anni. Oggi vivo in Sicilia ed ho 3 figli e un marito meraviglioso. La Divina Provvidenza sempre mi aiuta! Sono lieta di poter collaborare con voi. Siete veramente umani e meravigliosi! Grazie per le vostre preghiere e ricambio sempre. Con grande stima mando i miei più cordiali saluti e tanti auguri nel Signore e la Madonna Santissima. M.E. (Belpasso – Catania) Da un sacerdote del Congo: «Ringrazio il Signore per l’apostolato così prezioso che fate per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria nel mondo»

+ Ho scoperto, solo ieri, con gioia

e gratitudine sia l’esistenza del Calendario che l’associazione Luci sull’Est. Il calendario è proprio bello e utile per chi ama la Madonna. Vorrei sapere al più presto se esiste una versione del Calendario in francese. Infatti sono un sacerdote della Repubblica democratica del Congo. Il vostro Calendario piacerebbe a tante persone che conosco e che tanto amano la Madonna. Vi ringrazio della risposta veloce che darete alla mia richiesta. Carissimi, vi mando questo fax a seguito della nostra conversazione telefonica. Ringrazio il Signore insieme a voi per l’apostolato così

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I lettori ci scrivono prezioso che fate per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria nel mondo. Vi do l’indirizzo a cui mandare le statue della Vergine. Se ci fossero anche immagini della Vergine e di Gesù, e anche qualche copie del Calendario, sarebbe tutto gradito lo stesso. E se anche più avanti potete trovare benefattori che vorrebbero mandare tantissime corone del Rosario a Kinshasa, sarà un atto molto gradito alla Madonna. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga. Con affetto fraterno, B.F. (Treppio – Potenza)

coli di devozione, come coroncine del rosario, statuette, libri, immagini della Madonna, perché possa anche io nel mio piccolo far conoscere la devozione verso la Madonna di Fatima, che io amo tanto al punto tale da avere dato il nome di «Fatima» alla mia bambina. Io vi ringrazio anticipatamente per tutto quello che potete fare per me. D.F. (Saint-Etienne – Francia) Ndr: Ovviamente con molto piacere abbiamo inviato il materiale richiesto.

«Un messaggio di speranza, veramente il migliore dei regali»

+ Avreste qualche libretto sulla

Via Crucis con il CD da mandarmi anche per i miei colleghi? Alle volte non si pensa che regalare un messaggio di speranza sia veramente il migliore dei regali ed è sempre molto gradito. L.C. (Milano) Chiede per fotocopiare «Spunti» di febbraio 2004

+ Ricevo già Spunti e vorrei una

copia del numero di febbraio 2004. Vorrei inoltre sapere se mi è consentito fotocopiarlo per poterne fare delle copie da dare in chiesa e a degli amici. Vi ringrazio anticipatamente. C.N. (Torino) Ndr: Abbiamo risposto che sì, certamente si possono fotocopiare i numeri di Spunti. In merito ai nostri articoli ripresi da altre pubblicazioni, chiediamo solo di mettere la fonte e che ci vengano inviate almeno due copie per il nostro archivio. Grazie! Dalla Francia, una signora molto devota della Madonna di Fatima ci chiede materiale per far conoscere questa devozione

+ Io sono una italiana, residente in

Francia. Non so se la mia richiesta sarà possibile visto che la mia residenza non è in Italia, ma se è possibile, vorrei essere informata degli arti-

«I detenuti mi hanno chiesto il “bellissimo calendario 2004”»

+ Sono il Cappellano delle carceri

di Arienzo (Caserta) ed i detenuti mi hanno chiesto il bellissimo calendario 2004 – 366 giorni sotto lo sguardo di Maria» [di Luci sull’Est]. Ricordo che nel febbraio 2003 la Madonna di Fatima è scesa dall’elicottero per prendere il governo del carcere, e per confortare i reclusi che l’hanno accolta con le lacrime agli occhi. Quanto bene è scaturito da questa visita materna della Madonna di Fatima. Anche il corpo delle guardie carcerarie è rimasto commosso, e devotamente ha tributato alla Statua della Madonna onori, canti, preghiere ed acclamazioni. Lo scorso anno 2003, codesta Direzione inviò molte copie del calendario che sono state affisse in tutti i locali della Casa circondariale e nelle celle dei reclusi. Ringrazio in anticipo e porgo vivissimi auguri. Dev.mo il Cappellano. P.F.D.A. (San Felice a Cancello – Caserta) Ndr: Nell’edizione del 25/2/04, L’Osservatore Romano ha dedicato un servizio al monumento eretto alla Madonna di Fatima per commemorare il primo anniversario del pellegrinaggio mariano alla Casa penale di Arienzo.


Pietà popolare

«Capire, prima di guardare con sufficienza»

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crivendo sul famoso film di Mel Gibson, La Passione di Cristo, lo storico Alberto Melloni associa il suo grande successo al risveglio della pietà popolare1. E se ne dispiace, giacchè gli sembra di trovare in quest’ultima una forma di religiosità superata. Certo, non siamo d’accordo. Ma egli ha ragione nel collegare il fenomeno della pietà popolare al film. E’ sicuro che tanti, fra quanti hanno affollato e affolleranno le sale cinematografiche, sono stati mossi più da un sentimento di venerazione che da un desiderio di svago.

Ad una analoga diagnosi sulla crescita del fenomeno, ma con una conclusione del tutto opposta in quanto al giudizio, sembrano giunti i teologi ed i docenti riuniti in un convegno a Molfetta, sotto l’auspicio della Pontificia Facoltà Teologica Meridionale. L’inviato di Avvenire Maurizio Blondet ci riferisce l’evento in due articoli2, dai quali citiamo: «“Dobbiamo cercare di capire prima di guardare con sufficienza” – ha detto don Salvatore Palese, direttore dell’Istituto Teologico Pugliese –, “è un deficit della cultura cattolica questo svalutare la pietà popolare, o parliamo di ‘religione delle classi subalterne’ facendoci succubi dell’analisi marxista (…) o sentiamo il bisogno di ‘purificare’,

di ‘correggere’, manifestazioni ‘folcloristiche’ (…) il risultato è che ci siamo appiattiti sull’aspetto dottrinale, soffocante, mentre la fede popolare è vita”. E don Adolfo Russo, docente della Pontificia Facoltà ha aggiunto: “E’ forse venuto il momento di lasciarsi evangelizzare dalla religiosità popolare”. «Molti dei relatori si sono domandati – continua Blondet – se, in certa pratica del post-Concilio, non si sia esagerato nella volontà di “purificare” e di “razionalizzare”. Angelo Natale Terrin (antropologo culturale alla Cattolica di Milano e a Padova) dubita che nel post-Concilio si sia troppo voluto “spiegare, parlare, rendere esplicito” il rito cristiano, finendo così per “soffocare l’esperienza vissuta”». «Come dice (Padre Ignazio) Schinella, “noi abbiamo smesso di fare le processioni, e la Cgil fa ancora le manifestazioni”. Lo psicologo Angelo Sabatelli (Istituto Teologico Pugliese): “Nel magistero, la fede popolare non è mai opposta a una fede dei dotti, di élite. Questa contrapposizione viene dall’ideologia, marxista o illuminista”. E s’è chiesto: “Questa persistenza del ‘popolare’, che inquieta molti pastori, non sarà anche una resistenza sana alla globalizzazione massificante?”.

Certo è, per Schinella, che «i giovani che vengono ai seminari non sono figli delle lettere pastorali e dei testi conciliari, sono figli del cattolicesimo popolare. Quello che hanno appreso in braccio alla mamma e alla nonna. Quello vivente». «La novità, forse rivoluzionaria, è che nel clero del Sud si sia disposti oggi a guardare al cattolicesimo della plebe come a un tesoro, anziché come a un rischio inquietante. (…) E che la Chiesa d’Italia capisca quant’è fortunata, ad avere ancora un popolo di santuari e processioni. Perché è la carne del cristianesimo, che tiene aperte le chiese. (…) In Italia, anzi a Milano, entrate in una stazione di polizia o dei carabinieri: dal muro vi guarda, quasi immancabilmente, una foto di padre Pio. (…) Iniziativa privata, devozione del maresciallo e del vicequestore. Credo che ogni arrestato, anche il peggior farabutto, guardi quel Padre Pio come una garanzia: non è stato catturato dalle SS. È fra gente nostra. Fra esseri umani: o fra cristiani, come si dice nel Sud. Se sapessimo quanto siamo fortunati.» Note: 1. Corriere della Sera, 5-3-2004, «Sono tornati i flagelli nella Chiesa del Concilio?». 2. Avvenire, 21-2-2004, «Pietà popolare, il risveglio» e «Fede popolare, con occhi nuovi».

Spunti, maggio 2004

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In questo stabile nel quartiere Salario di Roma l’associazione Luci sull’Est ha preso un bell’appartamento per la sua sede centrale.

La sua offerta a Luci sull’Est è detraibile Luci sull’Est è regolarmente iscritta nel Registro delle Persone Giuridiche tenuto presso l’Ufficio Territoriale del Governo di Roma (n. 170/2003). Come tale, le offerte libere versate a favore dell’Associazione Luci sull’Est sono detraibili dal proprio reddito complessivo fino a un massimo di Euro 2.065,83 annui. Le offerte versate entro il 31 dicembre di ciascun anno possono essere quindi indicate tra gli oneri detraibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Le ricevute dei versamenti devono essere conservate per i successivi cinque anni solari.

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Spunti, maggio 2004


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