CASA
La mia
Anno III | Numero 1 Febbraio 2022
dolce casa
Inserto omaggio allegato al numero odierno di Giornale di Erba, Giornale di Cantù
SPECIALE INCENTIVI FISCALI
Agevolazioni fiscali
Tutte le novità e le conferme del 2022
Superbonus 110% Chi ne ha diritto e come funziona
Cessione del credito Al bando le frodi, serve l’asseverazione
Altri bonus
Facciate, idrico, verde, tecnologia e restauro
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Sommario 2
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Tutti i bonus
Interventi trainanti
Altri bonus/1
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Al bando le frodi
Super sismabonus
Altri bonus/2
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Bonus facciate
Bonus mobili
Bonus bollette
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Bonus restauro
Bonus idrico 2022-2023
I bonus in pillole
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Barriere architettoniche
Bonus acqua potabile
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I bonus “classici”
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Superbonus 110%
A ciascuno il suo bonus
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Bonus verde
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TUTTI I BONUS
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Non solo casa Novità e conferme nella Legge di Bilancio 2022 Gli incentivi fino a oggi hanno giocato un ruolo decisivo sostenendo la ripartenza. Tuttavia non sono mancati abusi che il Governo intende punire
La Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2021. Documento contabile preventivo che contiene le spese pubbliche e le entrate dello Stato, il provvedimento dedica ampio spazio, come consuetudine ormai da qualche anno, ai bonus sulla casa. In particolare sono i commi dal 28 al 42 dell’articolo 1 a fissare il quadro degli incentivi edilizi 2022-2025. Il provvedimento approvato in alcuni casi ha cam-
biato le regole di applicazione e in altri ha ridotto le aliquote o i massimali di spesa. Non mancano interessanti novità come, per esempio, il bonus fiscale dedicato all’abbattimento delle barriere architettoniche e il Bonus restauri. La Legge dedica, inoltre, sei commi alle indicazioni di massima del Decreto Legge Antifrodi (DL n. 157) che viene di conseguenza abolito salvandone gli effetti: lo Stato, infatti, intende individuare e quindi punire chi fruisce illegalmente dei bonus in vigore.
I bonus modificati
Incentivi sulla casa, addetti ai lavori soddisfatti
Norme complesse penalizzano la trasparenza
Alla luce dei contenuti approvati dal Parlamento a fine anno, l’intero settore dell’edilizia tira un sospiro di sollievo. La soddisfazione degli addetti ai lavori giunge al termine di un periodo di preoccupazione generato dalla lettura delle diverse bozze di legge in cui l’Esecutivo pareva seriamente intenzionato a ridurre la consistenza dei bonus. Il testo approvato, invece, mantiene quasi invariato il quadro generale ponendo freno a palesi irregolarità.
L’unico appunto ai testi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale riguarda la complessità dell’impianto normativo. Solo per la casa le percentuali di detrazione sono ormai nove, il che complica non poco la vita sia dei contribuenti, sia degli addetti ai lavori, questi ultimi sempre più spesso chiamati a svolgere funzione di avvocato e fiscalista oltre che di finanziatore dell’intervento richiesto. A testi più semplici e comprensibili corrisponderebbe senza dubbio più trasparenza.
mia provata dal Covid, hanno permesso già a migliaia di contribuenti di concludere importanti progetti di riqualificazione energetica destinati, altrimenti, a restare nel cassetto. In epoca pre-pandemica, infatti, chi non aveva una capienza fiscale adeguata non poteva sfruttare i benefici attraverso le detrazioni fiscali annuali previste dai bonus, non pagando tasse a sufficienza per poterle applicare. Lo sconto in fattura o la cessione del credito a un soggetto terzo, invece, da un lato compor-
tano quasi sempre la perdita di una minima parte del bonus in seguito alla trattativa commerciale, ma dall’altro permettono a tutti di fruire del beneficio adeguando i propri immobili ai nuovi standard energetici.
SPECIALE INCENTIVI
Le modifiche più restrittive riguardano il Bonus facciate, il Bonus mobili e il Superbonus 110% relativamente agli edifici unifamiliari. Da sottolineare come il lavoro portato a termine nelle Commissioni parlamentari da parte delle forze politiche abbia comunque permesso di modificare, in quasi tutti i casi ammorbidendolo, il disegno di Legge originario predisposto dal Governo Draghi, che prevedeva un giro di vite più deciso e stringente, rispetto a quanto poi effettivamente approvato.
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Cessione del credito e sconto in fattura I meccanismi della cessione del credito e dello sconto in fattura resteranno in vigore anche nel 2022, seppur con nuovi paletti volti a limitare gli abusi talora emersi durante le verifiche condotte dall’Agenzia delle Entrate. Le due innovative formule, introdotte dal Decreto Rilancio approvato dal Governo Conte per rimettere in movimento l’econo-
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Quali sono i bonus sulla casa che sono stati confermati dalla nuova Legge di Bilancio? Confermato per l’anno in corso e anche per il 2023 senza variazioni di sorta il Superbonus 110% per i condomini: le percentuali di detrazione però cambieranno nel 2024 e nel 2025 a meno che la proprietà immobiliare non si trovi in zona sismica, nel qual caso è confermato il 110% fino al 2025. Confermati anche
il Bonus Casa 50% (noto anche come Bonus ristrutturazione) e il Sismabonus ordinario. Restano poi il Bonus Clima con biomasse che prevede la detrazione del 50% e l’Ecobonus classico con le già note percentuali di sconto pari al 50%, 65%, 70% e 75%. Nessuna modifica neanche per il Bonus Idrico introdotto l’anno scorso per favorire la sostituzione di vecchi rubinetti e sanitari con modelli nuovi ad alto risparmio d’acqua. Confermato, infine, il Bonus Verde del 36% per chi vuol rimettere a nuovo giardini o terrazzi.
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NOVITÀ
CONFERME
MODIFICHE
Le novità tra i bonus dedicati alla casa nella nuova Legge di Bilancio sono il Bonus barriere architettoniche e il Bonus restauri.
I principali bonus confermati sono il Bonus ristrutturazione, l’Ecobonus classico, il Sismabonus classico, il Bonus idrico e il Bonus verde 36%.
Le modifiche principali sono state apportate, in senso restrittivo, al Bonus facciate, al Bonus mobili e, in misura minore, al Superbonus 110%.
Le novità: ecco i Bonus barriere e restauri Tra le novità della Legge di Bilancio 2022 l’introduzione del nuovo Bonus Barriere Architettoniche al 75% (sull’abbattimento di queste ultime esistono inoltre anche altri bonus) e quella del cosiddetto Bonus restauri che riguarda interventi edilizi su immobili ad uso abitativo posti sotto tutela. Il nuovo Bonus restauri, copre il 50% dei costi entro il massimo di 100.000 euro, rimborsati ai proprietari con credito d’imposta.
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TV e decoder, assegno unico per i figli e proroga dei tempi per pagare le cartelle esattoriali La Legge di Bilancio 2022 rifinanzia il Bonus TV e decoder con altri 68 milioni di euro, in più, gli over 70 che ne hanno diritto, qualora beneficino di un trattamento pensionistico inferiore a 20.000 euro potranno richiedere la consegna a domicilio, sia della nuova televisione, sia del decoder in seguito all’accordo sottoscritto dal Ministero dello sviluppo e Poste italiane. La decisione di replicare il provvedimento è stata presa per favorire i ritardatari che ancora non hanno adeguato le proprie tecnologie al nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre che entrerà nel vivo proprio nei primi mesi del 2022. In Finanziaria è stata inserito anche un altro prezioso sostegno per le famiglie, ovvero il cosiddetto assegno unico per i figli (gli importi sono compresi tra il minimo di 50 e il massimo di 175 euro per ragazzo, le domande si possono presentare dallo scorso mese di gennaio). Ulteriore novità, la nuova proroga per il pagamento delle cartelle esattoriali che offre la possibilità ai contribuenti di sistemare i propri debiti con tempi più lunghi.
Caro-bollette: i provvedimenti in Finanziaria Se nella fase acuta della pandemia i prezzi di luce e gas erano in flessione, la ripresa economica di questi ultimi mesi ha invece determinato un improvviso e robusto aumento delle bollette anche per le utenze private, con incrementi a doppia cifra che rischiano di mandare sul lastrico molte famiglie. Per questo, nella Legge di Bilancio 2022 trovano posto anche diversi provvedimenti il cui obiettivo è proprio quello di attutire l’impatto dei rincari.
Infine, è stata ulteriormente rimandata l’entrata in vigore delle nuove Plastic e Sugar tax (di cui già si parla da qualche anno) che scatteranno solo nel 2023. SPECIALE INCENTIVI
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I bonus sulla casa che sono stati confermati
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Bonifico “parlante” per i pagamenti
Al bando le frodi Ora serve l’asseverazione
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ome previsto, il Decreto Antifrodi, o DL 157/2021, è stato inglobato nella Legge di Bilancio 2022 nei commi da 28 a 36. Così facendo il Decreto è diventato superfluo e, pertanto, è stato abrogato. Tuttavia, come specificato anche dall’Agenzia delle Entrate, restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodot-
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Richiesta di visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione per tutti i bonus fiscali edilizi diversi dal Superbonus. Il visto deve essere richiesto anche per i casi in cui il Superbonus è utilizzato dal beneficiario direttamente in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, tranne che nei casi in cui la dichiarazione stessa è presentata direttamente dal contribuente, attraverso la precompilata o tramite il sostituto d’imposta.
Per fruire della detrazione fiscale è obbligatorio che i lavori siano pagati con bonifico bancario o postale (anche “online”) in cui devono essere indicati: causale di versamento (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), codice fiscale del soggetto che paga e codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento. I diritti pagati per concessioni, oneri di urbanizzazione, autorizzazioni e/o denunce di inizio lavori, imposte di bollo e ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti possono invece essere pagate con altre modalità. Il contribuente deve conservare la ricevuta per poterla esibire in caso di accertamenti fiscali.
ti e i rapporti giuridici nati sulla sua base. Il provvedimento, introdotto lo scorso novembre per porre fine alle frodi in materia di fruizione dei benefici fiscali sulla casa, prevede che i meccanismi della cessione del credito, o dello sconto in fattura, siano accessibili solo previe le seguenti richieste da parte del contribuente:
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Richiesta di asseverazione da parte di un tecnico abilitato della congruità delle spese sostenute secondo le disposizioni dell’art. 119, co. 13-bis, del DL 34/2020. Per la comunicazione delle opzioni per la cessione del credito o sconto in fattura il contribuente che intende fruirne deve ora compilare l’apposito modulo online disponibile sul sito https://www.agenziaentrate.gov.it/. Il modulo recepisce le novità del DL Antifrodi riportate anche in finanziaria.
Quando si possono perdere le agevolazioni fiscali Si può perdere il beneficio alle detrazioni quando: • il pagamento non è eseguito con bonifico bancario o postale parlante • non sono indicate nel bonifico le voci richieste • non si esibisce la ricevuta del bonifico • l’intestazione del bonifico è diversa da chi richiede la detrazione • non è stata fatta la comunicazione preventiva all’Asl quando obbligatoria
IMPORTANTE: In edilizia libera (senza pratica edilizia), in caso di cessione del credito o sconto in fattura, non c'è bisogno di asseverazione per spese inferiori a 10.000 euro. Quando il visto di conformità è necessario, infine, diventa detraibile.
SPECIALE INCENTIVI
SCARICA IL MODULO: Comunicazione dell’opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica.
• non si esibiscono le fatture o le ricevute delle spese effettuate • non sono rispettate le norme urbanistiche ed edilizie comunali. I lavori pagati mediante finanziamento possono accedere alle detrazioni solo se la società finanziaria effettua il pagamento mediante bonifico parlante.
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Bonus Facciate Quest’anno la detrazione fiscale passa dal 90% al 60% Dal 2023 l’incentivo sarà eliminato perché presta il fianco a numerosi illeciti a causa della mancanza di qualsiasi tetto di spesa
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rorogato al 2022 anche il Bonus Facciate che però il Governo annullerà dal 2023 in seguito alle numerose frodi accertate anche in conseguenza alla mancanza di tetti di spesa. La detrazione prevista passa nel 2022 dal 90% al 60% dell’importo, mentre dopo il 31 dicembre 2022 il beneficio andrà a scadenza e non sarà più possibile fruirne. Il Bonus facciate consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali
costanti, pari al 60% delle spese sostenute nel 2022 per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone, compresi i lavori di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi. Il Bonus si applica solo sui fabbricati che ricadono nelle zone A e B, ovvero negli agglomerati urbani che rivestono carattere storico-artistico o di particolare pregio ambientale e nelle aree circostanti coperte da opere urbanistiche per almeno un ottavo con un indice di edificazione pari a 1,5 metri cubi per metro quadrato, ai sensi del D.M. 1444/1968. I contribuenti possono optare sia per l’utilizzo diretto della detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, sia per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.
SPECIALE INCENTIVI
Bonus edilizi e truffe: una beffa per lo Stato
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A dare qualche numero sulla consistenza delle truffe messe a segno sui bonus edilizi è stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che lo scorso 14 novembre 2021 ha quantificato in quasi un miliardo di euro l’ammontare dei danni arrecati alle casse dello Stato. L’esorbitante cifra ricomprende non solo le truffe collegate al Bonus facciate, ma anche quelle perpetrate su tutti gli altri bonus casa.
Facciate interne escluse L’agevolazione si applica a tutti i lavori portati a termine sull’involucro esterno visibile dell’edificio: sia sulla facciata principale del fabbricato, sia su tutto il perimetro esterno. Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne se non visibili dalla strada o da altro suolo ad uso pubblico. Beneficiano della detrazione anche i lavori su grondaie, pluviali, parapetti e cornici.
Trasmittanza termica e Decreto Mise Se i lavori di rifacimento della facciata riguardano interventi che influiscono dal punto di vista termico o interessano oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, è richiesto che siano soddisfatti i requisiti di cui al Decreto Mise 26 giugno 2015 (“Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”) e quelli, relativi ai valori di trasmittanza termica, indicati alla Tabella 2 allegata al Decreto Mise 11 marzo 2008.
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Bonus Restauro Sconto fiscale del 50% fruibile anche in compensazione Gli edifici storici vincolati nel nostro Paese sono molto numerosi, per questo il nuovo incentivo era molto atteso dai loro proprietari
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l Bonus restauro, introdotto nell’ottobre 2021 dal Decreto Sostegni Bis e regolato da un apposito decreto ministeriale è destinato alle persone fisiche che detengono a qualsiasi titolo gli immobili agevolabili. Il provvedimento sarà attivo fino al 31 dicembre 2022 e prevede un credito di imposta del 50% sulle spese sostenute per la protezione e il restauro di immobili di interesse storico-artistico nel 2021 e nel 2022.
Il beneficio sarà finanziato dal “Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili d’interesse storico e artistico” del Ministero della Cultura per due milioni di euro nel biennio 2021-22. La percentuale della detrazione Irpef sarà pari al 50% e il tetto massimo di spesa sarà pari a 100.000 euro. I contribuenti potranno fruire del beneficio fiscale utilizzando in compensazione il credito di imposta tramite il modello F24. In alternativa, si potrà scegliere la cessione del credito, anche parziale, ad altri soggetti, compresi istituti di credito e intermediari finanziari. La cessione non potrà essere replicata.
Interventi agevolabili: ecco quali sono Agevolati dal Bonus restauro sono gli interventi di protezione, manutenzione e restauro indicati dall’articolo 29 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004); l’installazione di impianti per il miglioramento della sicurezza e della conservazione del bene (esclusi gli impianti fatti installare per il mero adeguamento funzionale e tecnologico); l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Per poter accedere al beneficio è necessario presentare apposita istanza. Le domande dovranno essere presentate telematicamente dal 1° al 28 febbraio 2022 per i lavori svolti nel 2021 e dal 1° al 28 febbraio 2023 per gli interventi portati a termine nel 2022. Le istruttorie saranno curate dalle Soprintendenze, cui compete la verifica dell’ammissibilità delle domande.
Un bonus non cumulabile con gli altri in essere
Cos’è un immobile vincolato e come riconoscerlo
Il credito d’imposta pari al 50% introdotto dal legislatore attraverso il nuovo Bonus restauro non è cumulabile con altre agevolazioni. Non è cumulabile neanche con la detrazione del 22%, prevista dal Testo unico sulle imposte sui redditi (DPR 917/1986), per agevolare le spese dei soggetti obbligati alla manutenzione, protezione e restauro dei beni vincolati. Considerando il numero di palazzi storici in Italia, a ogni modo, il provvedimento è destinato a sicuro successo.
Un immobile vincolato è un bene di proprietà privata, per il quale sia stata notificata e motivata al proprietario una dichiarazione di interesse culturale, da parte della Soprintendenza di competenza. Per verificare se un edificio sia vincolato o meno si può fare riferimento al sito del Sistema Informativo Territoriale Ambiente e Paesaggio – SITAP (sitap. beniculturali.it) attraverso il quale si riuscirà a riscontrare direttamente la presenza delle perimetrazioni di vincolo.
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Barriere architettoniche Nuovo Bonus con detrazione del 75% per eliminarle Può essere utilizzato detraendo 5 quote annuali di pari importo o ricorrendo a cessione del credito/sconto in fattura
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l Bonus barriere architettoniche è l’ultima novità introdotta con l’approvazione da parte del Parlamento della Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234 del 30/12/2021). Il bonus, regolato dall’art. 42 del testo ufficiale, introduce una detrazione dall’imposta lorda con aliquota pari al 75% per le spese agevolabili che vengono sostenute a partire dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2022. Si tratta di un incremento sostanziale della detrazione considerando che
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Le barriere architettoniche limitano gli spostamenti
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Le barriere architettoniche sono elementi costruttivi che impediscono o limitano gli spostamenti e la fruizione di servizi da parte di persone con impedita o limitata capacità motoria o sensoriale. Scale, gradini o rampe troppo ripide sono elementi architettonici che possono trasformarsi in barriere architettoniche. Per superarle può essere utile installare ausili come ascensori, montascale o diverse altre soluzioni.
fino a tutto il 2021 questo tipo di interventi rientrava nel Bonus ristrutturazioni con detrazione del 50%. Ampio il ventaglio di possibilità concesso per l’utilizzo del beneficio. Esso potrà essere utilizzato: • direttamente in dichiarazione dei redditi detraendo 5 quote annuali di pari importo; • sfruttando il meccanismo dello sconto in fattura ricorrendo alla cessione del credito. In alternativa la percentuale dell’incentivo può salire fino al 110%, nel caso in cui l’intervento rientri in un progetto realizzato fruendo del Superbonus. E’ possibile ricorrere alla detrazione anche per agevolare l’esecuzione di interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche, per la sostituzione di un impianto esistente, per i costi di smaltimento e bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito. La misura resterà in vigore dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.
I tetti di spesa per fruire del nuovo Bonus
50mila euro
per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari presenti all’interno di edifici plurifamiliari indipendenti e che dispongano di accessi autonomi dall’esterno.
40mila euro
per ogni unità immobiliare che compone l’edificio (quando è costituito da due a otto unità immobiliari).
30mila euro
per ogni unità immobiliare che compone l’edificio quando è costituito da più di otto unità immobiliari.
L’incentivo si applica anche alle strutture ricettive Il nuovo bonus oltre che negli edifici esistenti ad uso residenziale, monofamiliari e condomini, può essere utilizzato anche da società sportive e per l’adeguamento di strutture ricettive (sale culturali, cinema e teatri privati).
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Interventi sul patrimonio edilizio esistente, detrazione IRPEF al 50%
Nessuna sorpresa per i contribuenti Ecobonus, Bonus ristrutturazione e Sismabonus sono stati prorogati dalla Manovra fino al 31 dicembre 2022 senza modifiche di rilievo ECOBONUS CLASSICO L’Ecobonus classico è l’incentivo fiscale che favorisce la riduzione dei consumi energetici degli edifici esistenti. Le detrazioni previste spaziano dal 50% al 65% e possono beneficiarne sia i contri-
buenti IRPEF, sia quelli IRES. L’applicazione è ammessa su immobili strumentali, immobili merce o patrimonio. Per fruire dello sconto è possibile procedere con le detrazioni fiscali in 10 anni di pari importo, oppure con lo sconto in fattura/cessione del credito.
BONUS RISTRUTTURAZIONE Consiste nella detrazione dall’IRPEF del 50% delle spese sostenute per interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio esistente. L’importo di spesa massimo ammesso al beneficio è pari a 96.000 euro per ogni singola unità abitativa da ripartire
in 10 rate annuali. Il pagamento delle opere deve essere effettuato attraverso bonifico parlante bancario o postale. Anche in questo caso è possibile ricorrere alla cessione del credito e allo sconto in fattura in alternativa alle detrazioni.
SISMABONUS Il “Sisma Bonus” permette di detrarre dalle tasse le spese sostenute per realizzare interventi antisismici, con particolare riguardo alle opere per la messa in sicurezza statica degli edifici. Gli edifici devono ricadere nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) o a mi-
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nor rischio (zona sismica 3). Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 spetta una detrazione del 50%, calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) da ripartire in cinque quote annuali di pari importo. Anche in questo caso sono ammessi cessione del credito o sconto in fattura.
Cessione del credito o sconto in fattura a partire dal novembre 2021 devono essere applicati nel rispetto di quanto previsto dal decreto antifrodi (vedi pag. 5).
• manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze; • manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia sulle parti comuni di edifici residenziali; • ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza così come disciplinato dal DL n. 201 del 2011; • realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche di proprietà comune; • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi; • interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici come la riparazione di impianti insicuri (la semplice sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante) o ancora l’installazione di apparecchi di rilevazione di presenza di gas inerti, il montaggio di vetri anti-infortunio o l’installazione del corrimano lungo una scala; • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico; • interventi finalizzati al risparmio energetico con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia come ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Quest’ultimo deve però far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione e quindi deve essere posto direttamente al servizio dell’unità abitativa; • interventi per l’adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica.
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I bonus “classici”
I lavori che possono fruire della detrazione IRPEF al 50% (Bonus Ristrutturazione) sono riconducibili essenzialmente alle seguenti categorie di intervento:
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Superbonus 110% Confermato in forma piena anche per tutto il 2022 La maxi-agevolazione è stata prorogata fino al 2025 con scadenze diverse. Confermati e prorogati anche sconto in fattura e cessione del credito
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a Legge di Bilancio 2022 ha confermato e prorogato il Superbonus 110%, la maxi agevolazione fiscale introdotta nel luglio 2020 dal Decreto Rilancio. I nuovi termini di scadenza sono però differenti a seconda dei beneficiari della detrazione e valgono anche per gli interventi trainati con lo stesso calendario dei lavori trainanti cui sono agganciati e per l’installazione di impianti solari fotovoltaici e delle colonnine di
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Le nuove scadenze del Superbonus
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La legge 234/2021 (Legge di Bilancio 2022) ha ridisegnato tutte le proroghe degli interventi rientranti nel Superbonus 110%. Per i condomini, le persone fisiche proprietarie uniche o in comproprietà di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate e gli enti del terzo settore, la detrazione è stata prorogata al 31 dicembre 2025, nella misura del 110% se i lavori saranno eseguiti entro il 31 dicembre 2023, del 70% per quelli sostenuti nel 2024
ricarica dei veicoli elettrici. Ma nel dettaglio cos’è il Superbonus? Si tratta di una agevolazione riservata a chi realizza specifici interventi in ambito di efficienza energetica (ramo ecobonus), riduzione del rischio sismico (ramo sisma bonus), installazione di impianti fotovoltaici e realizzazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. L’aliquota di detrazione è pari al 110% da dividere in 4 anni di pari importo, nel limite massimo di predefiniti valori di detrazione variabili in funzione della grandezza dell’edificio e della tipologia di intervento. Gli interventi devono essere realizzati sulle parti comuni degli edifici, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti situate all’interno di edifici plurifamiliari e sulle singole unità immobiliari. I fabbricati devono essere “esistenti” e a destinazione residenziale. Sono esclusi dalla misura gli edifici appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli) non aperte al pubblico.
e del 65% per quelli nel 2025. Le unità immobiliari unifamiliari potranno godere della detrazione al 110% fino al 31 dicembre 2022, a condizione che entro il 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Una terza scadenza è prevista per gli interventi eseguiti da IACP e cooperative. Queste realtà potranno usufruire della detrazione al 110% fino al 31 dicembre 2023 qualora, alla data del 30 giugno 2023, siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.
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Ammesse due unità immobiliari per ciascuna persona fisica Per gli interventi realizzati sugli edifici unifamiliari, sulle unità immobiliari situate in edifici condominiali ma funzionalmente indipendenti o su unità immobiliari di edifici composti da due a quattro unità distintamente accatastate e possedute da un unico proprietario o in comproprietà, la maxi agevolazione spetta per le spese sostenute dalle persone fisiche per interventi realizzati su un massimo di due unità immobiliari.
Spetta alle persone fisiche che sostengono la spesa La detrazione spetta ai soggetti che possiedono o detengono l’immobile al momento dell’inizio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese, se antecedente. Proprietari, nudi proprietari o titolari di altro diritto reale di godimento nonché i familiari del possessore o detentore dell’immobile. I titolari di reddito d’impresa o professionale sono ammessi alla detrazione solo per interventi trainanti effettuati sulle parti comuni.
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Ma quali sono gli interventi ammessi al Superbonus?
Come previsto dall’art. 121 del D. Rilancio, chi esegue lavori ammessi al Superbonus ha la possibilità, oltre all’utilizzo diretto della detrazione, di optare per uno sconto in fattura pari al 110% dell’importo dei lavori sostenuti o ancora cedere il credito a un soggetto terzo, compreso un istituto finanziario o assicurativo. Per esercitare l’opzione, il contribuente deve acquisire il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai CAF e l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, che certifichi il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati in accordo ai previsti decreti ministeriali.
Nello specifico, sono stati definiti “trainanti o principali” gli interventi che rientrano nelle seguenti tipologie di lavoro: • isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo; • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti; • interventi antisismici di cui ai commi da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del Decreto Legge n. 63/2013.
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RINNOVATO
SUPERECOBONUS
CONDIZIONI
Il Superbonus 110% è stato rinnovato per tutti fino al 31 dicembre 2022. Per i condomini sarà valido in forma piena fino al 2023.
La maxi-agevolazione
Per il Superecobonus è obbligatorio eseguire almeno uno degli interventi trainanti e ottenere il doppio salto di classe energetica.
è applicabile a edifici esistenti dotati di impianto di climatizzazione invernale o estiva.
Requisiti richiesti, interventi «trainanti» e «trainati» Ai fini dell’accesso al Superbonus 110%, gli interventi di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti devono rispettare i requisiti previsti dal Decreto del MISE e assicurare nel loro complesso il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Quest’ultimo deve essere dimostrato dall’attestato di prestazione energetica (A.P.E.) post-intervento che deve essere rilasciato da un tecnico abilitato sotto forma di dichiarazione asseverata. Il Superbonus 110% spetta anche per gli interventi cosiddetti “trainati” a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione o antisismici. Nello specifico sono considerati trainati tutti i lavori previsti dal cosiddetto sisma bonus e dall’ecobonus. Sono inoltre compresi gli interventi per l’installazione di impianti fotovoltaici, di sistemi di accumulo e di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici nonchè i lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Cosa si intende per edificio unifamiliare? Quando si parla di edifici unifamiliari si intendono tutte quelle unità immobiliari “funzionalmente indipendenti”, di proprietà esclusiva, che dispongono di uno o più accessi autonomi dall’esterno e sono destinate ad ospitare un singolo nucleo familiare. Si ritengono anche “funzionalmente indipendenti” tutte le unità immobiliari inserite in un complesso plurifamiliare qualora siano dotate di impianti a uso autonomo ed esclusivo per l’acqua, il gas, l’energia elettrica e il riscaldamento. Per ritenersi funzionalmente autonome devono anche avere accesso autonomo, indipendente (non in comune con gli altri appartamenti) chiuso verso strada, giardino o cortile da cancello o portone d’ingresso. Per quest’ultima tipologia è ammessa la proroga del Superbonus fino al 2025, a condizione che i lavori siano effettuati contestualmente a interventi trainanti eseguiti sulle parti comuni dell’edificio plurifamiliare a cui appartengono. Non è però ammessa la proroga se gli interventi sulle parti comuni sono di tipo complementare come l’eliminazione delle barriere architettoniche trainate dal sismabonus, gli interventi ramo ecobonus trainati, il fotovoltaico e l’installazione di batterie e colonnine trainate. SPECIALE INCENTIVI
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Detrazione diretta, cessione del credito o sconto in fattura
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Interventi trainanti Aprono la via alla maxi-detrazione I materiali isolanti da utilizzare devono rispettare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) stabiliti dal decreto del Ministro dell’ambiente dell’ottobre 2017
SPECIALE INCENTIVI
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a maxi detrazione al 110 spetta quando si eseguono interventi che riguardano l’isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali (coperture, pavimenti) e inclinate, che delimitano il volume riscaldato con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio. I materiali isolanti da utilizzare devono rispettare i criteri ambientali minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare dell’ottobre 2017. Sono trainanti anche gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati destinati al riscaldamento, al raffrescamento nel caso che si installino pompe di calore reversibili e alla produzione di acqua calda sanitaria che rispettano particolari requisiti. La detrazione spetta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’im-
pianto sostituito nonché per la sostituzione della canna fumaria collettiva esistente con sistemi fumari multipli o collettivi nuovi, compatibili con apparecchi a condensazione con marcatura CE. Negli edifici unifamiliari o nelle unità immobiliari site in condomini ma funzionalmente autonome è agevolabile anche l’installazione di caldaie a biomassa se i fabbricati ricadono in aree non metanizzate. Rientrano nella categoria degli interventi trainanti anche quelli volti alla riduzione del rischio sismico. La detrazione spetta anche per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici, eseguita congiuntamente a uno degli interventi previsti dall’articolo 16 del Decreto Legge n. 63/2013.
Lavori in condominio: la detrazione spetta in base ai millesimi Quando i lavori di recupero riguardano le parti comuni di un fabbricato a prevalente destinazione residenziale, il beneficio compete con riferimento all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione del condominio. La detrazione poi, spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile che si calcola facendo riferimento alle quote millesimali di possesso. Se il condominio ha un numero di abitanti inferiore ad otto e vengono eseguiti interventi edilizi o di risparmio energetico sulle parti comuni, non c’è bisogno di nominare un amministratore e nemmeno di richiedere l’attribuzione di un codice fiscale condominiale. Per poter beneficiare delle agevolazioni, basta che i lavori siano pagati da uno solo dei condòmini, il quale si incarichi di andare in banca ed effettuare il bonifico dedicato. Sul cosiddetto bonifico “parlante”, oltre alla causale normativa e la partita Iva della ditta che ha eseguito i lavori, deve indicare il suo codice fiscale personale.
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Super sismabonus Beneficio al 110% anche per chi effettua interventi strutturali sulla propria abitazione
l Super Sismabonus consiste in una detrazione pari al 110% delle spese sostenute per il miglioramento della sicurezza strutturale degli edifici esistenti. Può essere usufruita per interventi realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo dai soggetti passivi IRPEF. Il Superbonus sismico può essere fruito indistintamente per tutti gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico indicati nell’art.16 da comma 1-bis a comma 1-septies del D.L.
63/2013. E’ importante sottolineare che, a differenza del sisma bonus classico, la percentuale di detrazione resta sempre 110% a prescindere dal fatto che il miglioramento comporti il passaggio a una, due o tre classi di rischio inferiore favorendo così i piccoli interventi orientati a migliorare la sicurezza statica degli immobili senza il vincolo di miglioramento delle classi sismiche degli stessi. Confermato invece l’obbligo di eseguire gli interventi su immobili collocati in zone a rischio sismico 1, 2 o 3. L’importo massimo della spesa agevolabile è pari a 96.000 euro per unità immobiliare moltiplicato per il numero delle unità che compongono il fabbricato quando l’intervento riguarda le parti comuni. Il Sismabonus è considerato uno tra gli interventi “trainanti” (art. 119 del D. Rilancio) ed estende l’agevolazione del 110% anche agli interventi “trainati”. I soggetti IRES (imprese) possono accedere, invece, al Sismabonus classico.
Cessione del credito e sconto in fattura: serve l’asseverazione
Lavori trainati, ecco quali sono Ok al Bonus Mobili
Sia utilizzando direttamente la detrazione, sia optando per la cessione del credito o lo sconto in fattura è richiesta l’asseverazione dei professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico, secondo le rispettive competenze professionali. I professionisti incaricati devono attestare anche la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.
Possono essere “trainati” dal Sismabonus al 110 % solo gli interventi per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo, di eliminazione delle barriere architettoniche, nonché gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici e dei sistemi di accumulo integrati nei predetti impianti. In ultimo aggiungiamo che è stata estesa la possibilità di beneficiare del Bonus mobili anche in caso di lavori sismabonus.
possono essere eseguiti solo su immobili che ricadono nelle zone a rischio sismico 1, 2 o 3. Esclusa la zona 4
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Colonnine di ricarica, agevolabili solo con interventi trainanti Sono detraibili al 110% le spese per l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici. Per fruire dell’agevolazione gli interventi devono essere eseguiti congiuntamente a un intervento “trainante”. I massimali di spesa sono: 2.000 € per edifici unifamiliari o per unità funzionalmente indipendenti, 1.500 € per edifici plurifamiliari e condomini che installino fino a 8 colonnine e 1.200 € per edifici plurifamiliari e condomini che installino più di 8 colonnine.
SPECIALE INCENTIVI
I lavori di riqualificazione
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Il tetto di spesa per l’agevolazione è pari a 10.000 euro Prevista la detrazione fiscale al 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica pari o superiore alla A+ (A per i forni)
Quando è necessario inviare la comunicazione all’ENEA Nel caso di acquisto di forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici è necessario inviare all’ENEA i dati relativi alla classe energetica e alla potenza elettrica assorbita. Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati. La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non può essere trasferita agli eredi in caso di morte, né al nuovo proprietario in caso di vendita dell’immobile ristrutturato.
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e nel 2021 il Bonus Mobili prevedeva un tetto di spesa massimo pari a 16.000 euro, nel 2022 tale limite è stato ridimensionato a 10.000 euro. Senza dubbio meno dell’ammontare previsto l’anno scorso, ma superiore ai 5.000 euro paventati nelle varie bozze della Legge di Bilancio diffuse a più riprese fino allo scorso mese di dicembre. Il Bonus mobili è la detrazione fiscale al 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica pari o superiore alla A+, nonché A per i forni (anche se l’etichetta è stata aggiornata con nuove classi dalla G alla A, ma in merito mancano chiarimenti). Possono beneficiarne anche altre apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, a condizione che siano almeno in classe A. L’acquisto deve essere finalizzato all’arredo di unità immobiliari oggetto di intervento edilizio e i lavori devono essere iniziati in data antecedente al pagamento delle forniture: in merito fanno fede le autorizzazioni edilizie. L’agevolazione spetta per gli acquisti effettuati nel 2022 e
Come pagare e come agire per accedere al beneficio Per accedere al beneficio è possibile pagare le forniture con bonifico o carte di debito/credito. Al momento dell’acquisto è importante farsi rilasciare dal venditore la fattura, o lo scontrino parlante che indica il codice fiscale dell’acquirente e la
può essere richiesta da chi ha iniziato i lavori a partire dal 1° gennaio 2021. Il beneficio fiscale deve essere ripartito in dieci quote annuali di pari importo e spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando gli arredi sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso.
I mobili e gli elettrodomestici ammessi all’agevolazione La detrazione spetta per l’acquisto di letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. E’ agevolato anche l’acquisto di frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, piani cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi elettrici di riscaldamento e per il condizionamento.
natura, qualità e quantità dei beni acquistati. Se manca il codice fiscale, la detrazione è comunque ammessa se nello scontrino è indicata natura, qualità e quantità dei beni acquistati e se esso è riconducibile al contribuente titolare della carta in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo, data e ora).
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Bonus mobili
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Bonus idrico 2022-2023 Incentivo fino a 1.000 euro non cumulabile con altri bonus Chi ha effettuato gli interventi di sostituzione nel 2021 può presentare domanda per l’incentivo a partire dal 1° gennaio 2022
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rorogato fino al 2023 anche il Bonus idrico, l’incentivo di 1.000 euro alle persone fisiche che stabiliscono di sostituire i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, la rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato all’interno di edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari. Per ottenere l’agevolazione, relativamente alle spese sostenute per la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica, il volu-
me massimo di scarico di questi ultimi deve essere uguale o inferiore a 6 litri.
Ammessi gli acquisti online, ma occhio alla documentazione
Sono incentivati anche la sostituzione dei sistemi di scarico, l’esecuzione delle opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, nonché di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto.
Rientrano nel Bonus Idrico anche gli acquisti online corredati da fattura elettronica o altro documento commerciale emesso dal fornitore, accompagnato da documentazione idonea a ricondurre la transazione allo specifico prodotto acquistato e trasmesso tramite la piattaforma. Il documento deve contenere specifiche tecniche del prodotto, della posa in opera e dell’installazione, nonché di tutte le spese per cui unitariamente si chiede il rimborso.
È possibile utilizzare il bonus fino al 31 dicembre 2023 (anno per il quale è prevista una dotazione di finanziaria pari a 1,5 milioni di euro). Il bonus idrico non è cumulabile con altre agevolazioni pertanto, le singole voci di spesa possono usufruire solo di una misura. Infine, ricordiamo che chi ha effettuato gli interventi nel 2021 può presentare domanda per l’incentivo a partire dal 1° gennaio 2022.
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Non rileva ai fini ISEE, favorisce il risparmio idrico
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Il Bonus Idrico non costituisce reddito imponibile del beneficiario. Inoltre, non rileva ai fini dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) che, pertanto, anche sfruttando questa agevolazione, non subisce alcuna modificazione. Questo incentivo è stato pensato per stimolare il risparmio di risorse idriche, per questo prima di acquistare qualsiasi prodotto è molto importante informarsi al meglio sulle sue caratteristiche tecniche.
Modello esercente Bonus idrico Il Mise ha preparato anche il “Modello esercente Bonus idrico” con il quale il venditore certifica, ai sensi dell’articolo 4, comma 8 del D.M. n. 395/202, le modalità di pagamento dei beni acquistati; le loro tipologie; il totale della spesa effettuata dal beneficiario e per la quale il beneficiario stesso chiede il rimborso. Il documento è indispensabile per presentare domanda del beneficio attraverso la piattaforma dedicata.
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Bonus acqua potabile Per l’acquisto di sistemi e impianti che ne migliorano la qualità Consiste in un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute (fino a 1.000 euro per le persone fisiche) tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022
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on è una novità perché è già stato introdotto l’anno scorso con la Legge di Bilancio 2021. E’ il Bonus acqua potabile, un’agevolazione statale concepita con l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica. Il nuovo beneficio consiste in un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per
l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290 oltre a tutti gli altri dispositivi che consentono di apportare migliorie sull’acqua per il consumo umano erogata dagli acquedotti. Possono beneficiare del bonus soggetti privati, esercenti attività d’impresa, arti e professioni, esercenti attività di somministrazione di cibi e bevande ed enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo Settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato per le persone fisiche a 1.000 euro per ciascun immobile e a 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale. L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Il pagamento va effettuato con bonifico bancario o postale o con altri sistemi di pagamento tracciabili.
Il bonus può essere utilizzato in compensazione Per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento n. 153000 del 16 giugno 2021 sono accettate tutte le tipologie di pagamento (compresi i contanti) ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito. L’ammontare delle spese agevolabili deve essere comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello dell’acquisto. Per fare ciò è necessario compilare il modello debitamente predisposto (disponibile sul sito www.agenziaentrate. gov.it) e inviarlo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Il Bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
SPECIALE INCENTIVI
Pensato per ridurre il consumo di contenitori di plastica
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L’obiettivo del Bonus Acqua Potabile è quello di incentivare il più possibile il consumo di acqua del rubinetto, migliorandone la qualità attraverso sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare. Questi dispositivi si stanno diffondendo sempre di più anche in Italia ed è grazie a essi che il Governo conta di ridurre al minimo indispensabile il consumo di involucri di plastica, particolarmente dannosi a livello ambientale.
Bonus ristrutturazioni anche per le pertinenze
A ciascuno il suo bonus Effettuare la scelta con cura
Anche nel caso di interventi edilizi su box auto pertinenziali esistenti, è possibile usufruire della detrazione al 50%. La Guida alle ristrutturazioni dell’Agenzia delle Entrate afferma infatti che sono agevolabili tutti gli “interventi effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.” Pertanto, per tutti i lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia è possibile usufruire del credito fiscale. Sono esclusi solo gli interventi di manutenzione ordinaria come la semplice sostituzione della serranda a meno che non si tratti di autorimesse condominiali.
In caso di Superbonus e Bonus ristrutturazione classico sono esclusi dai benefici gli immobili sede di attività, arti e professioni
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chi si rivolgono i diversi Bonus sulla casa a tutt’oggi in essere?
Sismabonus 50%-70%-75%-80%-85%: proprietari o nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), locatari o comodatari, soci di cooperative divise e indivise, imprenditori individuali (per gli immobili adibiti ad attività produttive), soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari); il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento; il coniuge assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge; il componente dell’unione civile, il convivente more uxorio.
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Ecobonus classico: tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito sulle persone fisiche (IRPEF), residenti o non residenti, nel territorio dello Stato, su prima e seconda casa ed anche i titolari di reddito di impresa.
Bonus facciate 60%:
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tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che sostengono le spese per l’esecuzione degli interventi agevolati e che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile oggetto di intervento.
Bonus Ristrutturazioni (o Bonus Casa): proprietari o nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), locatari o comodatari, soci di cooperative divise e indivise, imprenditori individuali (per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce), soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), nel rispetto delle stesse condizioni cui sono soggetti gli imprenditori individuali. In caso di contratto preliminare di vendita (compromesso) il nuovo proprietario usufruisce del bonus se è stato immesso nel possesso dell’immobile, esegue i lavori a proprio carico, il compromesso è stato regolarmente registrato.
Superbonus e Sismabonus 110%: proprietari e nudi proprietari; ai titolari di un diritto reale di godimento quali usufrutto, uso, abitazione o superficie; ai locatari o comodatari (previo consenso del legittimo possessore); utilizzatori in leasing; familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile ristrutturato, a condizione che sostenga le spese e siano intestati a lui bonifici e fatture; al convivente more uxorio del proprietario dell’immobile anche in assenza di un contratto di comodato. I titolari di abitazioni a uso promiscuo (utilizzate anche per l’attività professionale – partite IVA) hanno diritto ai bonus decurtati del 50%.
Limite di spesa per le pertinenze La detrazione è valida per tutti i lavori effettuati entro il 31 dicembre 2022 con un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro. Gli interventi edilizi sulla pertinenze non hanno un autonomo limite di spesa ma rientrano nel limite previsto per l’unità abitativa a cui la pertinenza è asservita. La normativa in materia specifica inoltre, che tutti i tipi di box (interrati o fuori terra, autorimesse collettive, posti auto coperti o scoperti) possono usufruire dell’agevolazione purché siano pertinenziali ad una abitazione. Se però le opere determinano un cambio di destinazione d’uso, le somme spese non possono essere portate in detrazione.
Bonus verde Agevolazione fiscale del 36% da ripartire in 10 anni
ra i vari bonus in vigore nel 2022 rientra anche il Bonus Verde prorogato dalla Legge di Bilancio fino a tutto il 2024. Il beneficio, introdotto ormai da qualche anno, permette ai contribuenti di avvalersi di una detrazione del 36%, da ripartire in 10 anni (10 rate di pari importo da portare a detrazione dalle tasse), per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 con il fine di ristrutturare giardini, balconi e terrazzi. Il limite massimo di spesa è fissato in 5.000
euro, mentre nella dichiarazione dei redditi è possibile recuperare fino a 1.800 euro che rappresentano proprio il 36% di 5.000 euro. Il Bonus verde prevede una detrazione anche per quanto riguarda i condomini. In particolare, per interventi sulle parti comuni dei giardini condominiali, ogni proprietario di unità immobiliare potrà detrarre dalle tasse fino a un limite massimo di 1.800 euro. Questo perché, come già nel caso dei proprietari di abitazioni unifamiliari, l’importo massimo di spesa è fissato in 5.000 euro per unità immobiliare che compone il condominio. Al fine di poter godere del beneficio fiscale, il condomino contribuente si dovrà preoccupare di pagare la propria quota entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi. Poiché il bonus non è riferito ai proprietari, ma agli immobili nei quali vengono portati a termine i lavori di sistemazione, è possibile fruire dell’incentivo tante volte per quanti immobili si posseggono.
Se la casa è sede di attività detrazione è decurtata del 50%
Tutti i lavori scontati grazie all’incentivo
Se la casa nel cui giardino si esegue l’intervento è anche sede della propria attività (uso promiscuo), la detrazione alla quale si ha diritto risulterà decurtata del 50% (nella misura ridotta del 50%). Questo significa che la detrazione massima per gli interventi realizzati attraverso questo incentivo non sarà più di 1.800 euro da ripartire in 10 anni, ma di 900 euro complessivamente. E’ una notizia che interessa in modo particolare che lavora con partita IVA domiciliata nella propria abitazione.
Il Bonus verde agevola: la sistemazione di aree scoperte private e pertinenze o recinzioni, la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi, di coperture a verde e giardini pensili su edifici esistenti residenziali, la riqualificazione di prati, la fornitura di piante o arbusti e le grandi potature. Detraibili anche le spese di progettazione, se i lavori vengono portati a termine. In un progetto di riqualificazione del giardino, è detraibile anche l’acquisto delle piante in vaso.
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E’ questo il momento giusto per contattare un professionista Chi sta pensando di rimettere a nuovo il proprio giardino in vista della prossima primavera non dovrebbe attendere oltre il mese di febbraio per contattare un’impresa specializzata. La progettazione e sistemazione del proprio spazio verde, infatti, richiede un certo tempo ed è bene farsi trovare preparati all’appuntamento con le prime fioriture. I professionisti del verde sono anche in grado di indicare le modalità per fruire del bonus verde.
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Il beneficio è stato prorogato dalla Legge di Bilancio fino al 2024. Tetto massimo di spesa di 5.000 euro (massimo detraibile 1.800 euro)
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Altri bonus/1 Dal Bonus affitti alla cultura. Addio agli incentivi per l’auto
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ra le varie conferme contenute nella Legge di Bilancio è incluso anche il Bonus Affitti rivolto ai giovani intenzionati a fuoriuscire dal nucleo famigliare. Il target dell’operazione è composto dai cittadini di età compresa tra i 20 e i 31 anni. Il meccanismo prevede una detrazione pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione, con limite massimo quantificato in 2.000 euro. Nell’incentivo rientrano anche gli studenti fuori sede che affittano una stanza nella città in cui frequentano l’università.
L’Assegno unico per i figli sarà disponibile a partire dal 1° marzo Benché sia già possibile inoltrare domanda per ottenerlo, l’Assegno unico per ciascun figlio sarà erogato a partire dal 1° marzo 2022. Il beneficio viene riconosciuto alle famiglie con figli a carico dal 7° mese di gravidanza alla
Oltre al limite di età, i candidati al Bonus Affitti devono rispettare anche un altro parametro fondamentale: in particolare il loro reddito non può essere superiore a 15.493,71 euro l’anno e il contratto di locazione sarà per un’intera unità abitativa o parte di essa da destinare a residenza (prima abitazione). L’agevolazione potrà essere richiesta soltanto nei primi quattro anni di durata del contratto d’affitto e deve riguardare una soluzione abitativa che non sia riconducibile a nessun altro che non sia lo stesso giovane che risiede nella stanza.
Buone notizie: c’è il Bonus cultura e si promuove il rientro dei cervelli
L’agevolazione può essere richiesta per gli immobili di ogni categoria catastale esclusi gli immobili vincolati o appartenenti alle categorie catastali A1/A8/A79.
Addio all’Ecobonus auto 20 milioni per moto e scooter green
Se nel 2021 per ottenere il bonus era necessario compilare alcuni moduli disponibili presso l’Agenzia delle Entrate, per il 2022 non sono ancora state rilasciate indicazioni. Le modalità di accesso, tuttavia, potranno già essere state rese note nel momento in cui questo inserto andrà in stampa.
maggiore età (il 21° anno d’età nel caso frequenti un corso di formazione, anche universitario o sia disoccupato, o svolga un periodo di tirocinio o svolga il servizio civile universale. L’assegno è erogato per sempre in caso di disabilità). L’assegno prevede importi differenziati per ISEE famigliari compresi tra 15.000 e 25.000 euro. Senza ISEE l’importo erogato è di 50 euro.
Introdotto con la App18, il Bonus cultura dal 2022 diventa strutturale. Grazie a esso i giovani avranno a disposizione un plafond che permetterà loro di assistere a spettacoli e acquistare libri, quotidiani, musica e film. Visitare mostre, aree archeologiche e parchi, nonché seguire corsi di musica, lingua e teatro. Previste anche agevolazioni per favorire il rientro dei cervelli in Italia che sono estese a chi è tornato prima del 2020.
Nella Legge di Bilancio 2022 non c’è traccia dell’Ecobonus auto. Nuovi provvedimenti per incentivare la vendita di vetture elettriche, ibride plug-in, ibride, benzina, Diesel, Gpl e metano, con emissioni fino a 135 g/km di CO2, potranno essere introdotti dunque solo con un apposito provvedimento da emanare nel corso dell’anno. Sono invece stati caricati sulla piattaforma del MISE 20 milioni di incentivi per l’acquisto di moto e scooter ibridi o elettrici.
BONUS REVISIONE: Spunta, infine, il Buono veicoli sicuri che dà diritto a un rimborso di 9,95 euro a chi sottopone a revisione la propria auto per i prossimi tre anni a partire dallo scorso 1° novembre 2021. Modalità sulla piattaforma www.bonusveicolisicuri.it.
SPECIALE INCENTIVI
Il bonus affitti si rivolge a chi ha dai 20 ai 31 anni d’età. È un incentivo che favorisce la fuoriuscita dal nucleo famigliare
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Altri bonus/2 Rottamazione TV e acquisto decoder Il Bonus Rottamazione TV dà diritto a uno sconto di 100 euro praticato dal fornitore all’atto dell’acquisto del nuovo dispositivo senza ISEE
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Per ottenere il bonus è indispensabile avere la residenza in Italia ed essere in regola con il pagamento del canone RAI. Lo sconto sarà diretto, a cura del fornitore, praticato al momento dell’acquisto. Le famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro, inoltre, possono ottenere ulteriori 30 euro di sconto governativo che possono sia cumulare con i 100 euro del Bonus Rottamazione TV, sia utilizzare per acquistare un decoder che permette di decrittare il segnale digitale terrestre rendendo utilizzabili anche le televisioni obsolete. Questa agevolazione nel 2021 era pari a 50 euro. Per ottenere il “Bonus TV e decoder con ISEE” non sarà necessaria alcuna rottamazione. Servirà invece l’apposito modulo di domanda predisposto dal MISE da presentare in negozio al momento dell’acquisto del dispositivo. Chi ha già compiuto 70 anni e ha un reddito inferiore o uguale a 20.000 euro potrà, infine, presentare a Poste Italiane la richiesta per ricevere il nuovo decoder direttamente a casa propria. Unica limitazione: il decoder prescelto per la propria vecchia tv non potrà costare più di 30 euro.
SPECIALE INCENTIVI
ull’onda del successo registrato nel 2021, il Bonus TV per l’acquisto di televisioni di ultima generazione e decoder è stato confermato anche per il 2022 con alcune novità. Chi desidera sostituire la vecchia televisione con una nuova ha diritto al cosiddetto “Bonus Rottamazione TV” del valore di 100 euro e accessibile senza necessità di presentare l’ISEE: lo sconto sarà pari al 20% del prezzo del nuovo dispositivo, con un limite massimo di 100 euro e si potrà accedere a esso solo con contestuale rottamazione di una vecchia televisione non idonea alla ricezione del nuovo segnale del digitale terrestre.
Cosa fare per ottenere l’incentivo direttamente dal negoziante
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SCARICA IL MODULO: Rottamazione TV
Come cambia l’ex-Bonus Renzi (di 100€) Prorogato a tutto il 2022 anche l’ex-bonus Renzi, ma con alcune importanti novità derivanti dall’introduzione del nuovo sistema delle aliquote IRPEF. La Legge di Bilancio (art. 1, comma 3) ha ridotto a 15.000 euro il limite di reddito per ottenere il trattamento integrativo che ammonta a 1.200 euro l’anno. Si tratta di un cambiamento che modifica notevolmente la platea di coloro che possono percepire il beneficio perché fino all’anno scorso il bonus 100 euro andava a tutti i contribuenti con un reddito complessivo fino a 28.000 euro. A ogni modo, i lavoratori dipendenti con reddito annuo tra 15.000 e 28.000 euro continueranno a ricevere il beneficio il cui importo sarà però calcolato come differenza tra imposta lorda e detrazioni spettanti. L’importo dell’ex-bonus Renzi non potrà superare i 1.200 euro annui. Infine, il Bonus sarà assegnato anche a coloro che ricevono la Naspi con accredito di 100 euro mensili. La Naspi è l’indennità mensile di disoccupazione (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego).
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Si rivolge alle famiglie in difficoltà Per limitare l’impatto degli aumenti sono state introdotte compensazioni, ridotta l’IVA sul gas metano e introdotta la rateizzazione delle fatture
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al 1° gennaio 2022 luce e gas hanno subito aumenti pari, rispettivamente, al 55% e al 41,8%. Una vera e propria «stangata» che il Governo si è proposto di arginare, almeno in parte, introducendo norme «ad hoc» nella Legge di Bilancio 2022. In particolare, la Manovra stanzia 1,8 miliardi di euro per annullare l’impatto sulle famiglie che hanno diritto al Bonus Sociale. Per queste ultime sono previste compensazioni a integrazione dei bonus già percepiti per il 2022 la cui conseguenza sostanziale sarà quella di annullare gli effetti dell’aumento.
Compensazione luce e gas: ecco i nuovi meccanismi Elettricità: le famiglie che già fruiscono del Bonus Sociale percepiranno una compensazione trimestrale commisurata all’entità del bonus 2022. Previste integrazioni anche per i clienti con disagio fisico mantenuti in vita, a casa propria, da apparati medicali attivi 24h. Gas: la compensazione collegata al bonus ha un valore differente a seconda della zona climatica d’appartenenza del punto di fornitura e del numero di componenti della famiglia. Se la compensazione riguarda la produzione di acqua calda sanitaria e/o uso cottura più il riscaldamento gli importi variano in correlazione con la zona climatica di appartenenza. Nel caso in cui il gas sia impegnato solo per produzione di acqua calda sanitaria e uso cottura, invece, per le famiglie fino a 4 componenti di tutte le zone climatiche è prevista una compensazione a integrazione del bonus di 54,90 euro. Previo ISEE rientrante nei parametri previsti, si può chiedere la rateizzazione delle bollette in 10 quote per le fatture emesse da gennaio ad aprile. Nel primo trimestre 2022, infine, sarà applicata un’aliquota IVA del 5% al gas metano utilizzato in edifici civili e industriali.
Per beneficiare dei “Bonus sociali” per disagio economico (sconti sulle bollette di luce, gas e acqua) previsti per le famiglie con redditi bassi è sufficiente che ogni anno, il cittadino o il nucleo familiare, presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE utile per le differenti prestazioni sociali agevolate. Per beneficiare delle agevolazioni si deve però rientrare in una delle seguenti condizioni di disagio economico: • avere un ISEE non superiore a 8.265 euro • appartenere a un nucleo familiare numeroso e avere un indicatore ISEE non superiore a 20.000 • essere un utente con patologie gravi e certificate che necessitano di apparecchi elettrici di tipo medico • essere titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza E’ ovviamente indispensabile che, per poter usufruire dei suddetti bonus, uno dei componenti del nucleo familiare sia intestatario di un contratto di fornitura elettrica, gas, e/o idrica oppure usufruire di una fornitura condominiale gas e/o idrica attiva.
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Bonus bollette
Bonus sociali a sostegno del disagio economico
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A Tende da sole, caldaie, sicurezza, domotica Esistono diversi incentivi fiscali a cui si può ricorrere indipendentemente da qualsiasi intervento di ristrutturazione
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on è facile orientarsi nel labirinto dei vari bonus. Eppure sarebbe opportuno farlo per capire se gli interventi che si desiderano eseguire sui propri immobili possano essere agevolati dallo Stato sfruttando qualcuno degli incentivi in essere, oppure no. Ecco allora una serie di domande sull’importante tema, corredate da risposte che speriamo troviate sintetiche ed esaustive. L’obiettivo è quello di fugare il maggior numero di dubbi possibile.
Il bonus tende da sole e zanzariere esiste ancora? Sì, i bonus (con tetto di spesa a 60.000 euro) esistono ancora. Rientrano nell’ecobonus classico e prevedono uno sconto del 50% sul prezzo della fornitura. Attenzione, non godono del beneficio le tende che non sono attaccate all’edificio o che sono esposte a nord. Per fruire del beneficio sono previste detrazioni dall’IRPEF di pari importo per 10 anni o la cessione del credito/sconto in fattura. Le zanzariere sono scontate solo se rispettano le stesse caratteristiche previste per le schermature solari.
Esiste il Bonus caldaie? Sì, esiste un vero e proprio Bonus caldaia che permette di sostituire la vecchia caldaia con una nuova fruendo di un beneficio che può arrivare al 65%. Il beneficio è del 50% se si sostituisce la vecchia caldaia con una nuova in classe A di efficienza energetica; sale al 65% dell’importo se, oltre alla caldaia, si installano anche le valvole di termoregolazione o pompe di calore integrate. Il bonus viene applicato direttamente dal venditore che pratica lo sconto in fattura. E’ anche possibile seguire la strada della cessione del credito.
Le Barriere architettoniche si detraggono al 75% o al 110%? La nuova Legge di Bilancio per favorire l’eliminazione delle barriere architettoniche introduce la già descritta detrazione al 75%. Resta inteso che nell’ambito di un intervento di riqualificazione con Superbonus 110% l’eliminazione delle barriere stesse rientra tra gli interventi trainati e, pertanto, i lavori necessari per eliminarle e per realizzare opere «ad hoc» per il superamento degli ostacoli da parte dei portatori di disabilità godranno della maxi-agevolazione in misura piena.
E il Bonus sicurezza?
Domotica
Anche il Bonus sicurezza (spesa massima 96.000 euro) esiste ancora e prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese effettuate per installare un impianto anti-intrusione o un sistema di videosorveglianza. Per effettuare l’intervento non è necessario avere una ristrutturazione in corso. La richiesta dell’incentivo (come per ogni altro incentivo), è subordinata ai pagamenti delle forniture necessarie mediante bonifico bancario o postale parlante che riporti codice fiscale del beneficiario, codice fiscale o P.IVA della ditta che esegue i lavori, causale del versamento, data e importo totale in fattura.
Nel nuovo bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche può rientrare anche l’installazione di dispositivi domotici che permettono di rendere più smart la propria abitazione con importante vantaggio soprattutto per le persone che hanno difficoltà a deambulare (portatori di disabilità, anziani e così via). La domotica, infatti, permette di controllare diversi dispositivi domestici (dal termostato alle tapparelle, dalle luci all’impianto antifurto, comodamente attraverso il proprio smartphone.
Serramenti Anche la semplice sostituzione dei serramenti accede all’Ecobonus classico con detrazione del 50%. Per dare modo agli aventi diritto di godere subito dei vantaggi fiscali, accanto alla detrazione in 10 rate annuali di pari importo dall’Irpef, sono ammessi anche lo sconto in fattura e la cessione del credito. Per essere agevolati i serramenti (ma anche le persiane e gli avvolgibili) devono rientrare entro precisi parametri tecnici. Il tetto massimo di spesa previsto per questo intervento è pari a 60.000 euro.
SPECIALE INCENTIVI
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I bonus in pillole
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Non solo rinnovabili Con i Bonus diverse tecnologie possono essere scontate Fotovoltaico, pompe di calore, geotermia, condensazione ed eolico. Per ogni soluzione esistono diverse possibilità di agevolazione. Vediamo quali sono
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ono incentivate attraverso i bonus casa praticamente tutte le tecnologie che permettono di ottenere il riscaldamento attraverso il ricorso a fonti rinnovabili. Ci sono poi altre tecnologie che possono essere incentivate con strumenti nuovi, come per esempio, i fondi derivanti dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Vediamo qui più nel dettaglio a quali incentivi possono accedere le diverse tecnologie da fonte rinnovabile.
Fotovoltaico
Geotermia
L’installazione di un impianto fotovoltaico che produce energia elettrica grazie al sole (con la quale è possibile anche alimentare impianti di riscaldamento) può rientrare tra gli interventi trainati in ambito di Superbonus 110%, oppure può essere agevolato sfruttando il Bonus ristrutturazione del 50%. Per fruire immediatamente dell’incentivo, in entrambi i casi è possibile ricorrere, oltre che alle detrazioni annuali, anche a sconto in fattura e cessione del credito, nel rispetto di quanto previsto dal Decreto antifrodi.
Anche l’installazione di impianti geotermici, che ricavano calore dal sottosuolo, può essere incentivata attraverso il Superbonus 110%. Se però l’installazione non rientra in un progetto destinato a terminare con il doppio salto di classe energetica, allora l’incentivo utilizzabile sarà l’ecobonus tradizionale. La geotermia ricava energia termica dalle temperature costanti tutto l’anno già a pochi metri sotto terra.
Pompa di calore
L’installazione di una caldaia a condensazione è oggi all’ordine del giorno anche negli edifici esistenti. Per questo tipo di intervento è stato predisposto il già descritto Bonus caldaie. E’ tuttavia possibile far ricorso al Superbonus 110% se l’operazione rientra in un progetto di riqualificazione energetica destinato a concludersi con il doppio salto di classe. Le caldaie a condensazione possono essere sia unifamiliari che centralizzate.
Il Superbonus 110% o, in alternativa, l’Ecobonus classico con sconto fiscale dal 50 al 65% possono essere applicati per l’installazione di dispositivi a pompa di calore. Naturalmente, nel primo caso per aver diritto al 110% è necessario che l’intervento rientri in un più ampio progetto di riqualificazione energetica. Tale intervento, relativamente all’immobile oggetto dei lavori, si deve concludere con il doppio salto di classe energetica.
SPECIALE INCENTIVI
Conto Termico 2.0 2022 GSE per incentivare l’energia termica
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Il Conto Termico 2022 è un fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni. Il fondo è gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici). Il Conto si rivolge al Pubblico e al Privato erogando contributi economici per il miglioramento dell’efficienza energetica per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il GSE rimborsa il 65% della spesa sostenuta per gli interventi entro 2 mesi dalla stipula della convenzione. Ulteriori info su www.gse.it.
Caldaie a condensazione
Soluzioni agevolate tramite PNRR Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stabilisce che 2,2 miliardi siano utilizzati per dare sostegno alle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e alle strutture collettive di autoproduzione di energia elettrica (per esempio attraverso l’eolico). L’obiettivo è favorire lo sviluppo di comunità energetiche nei comuni fino a 5.000 abitanti concedendo anche finanziamenti a tasso zero. Entro la fine di febbraio il ministero della Transizione ecologica definirà un decreto attuativo attraverso il quale indicherà le modalità di concessione dei finanziamenti.
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