In cucina con nonna ANNA Brescia

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Anno I | Numero 2 | Dicembre 2021

nonna ANNA in cucina con

S P E C I A L E N AT A L E

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Sommario

La tavola delle feste

Mise en place, colori e oggetti Così la magia è servita

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I menù della tradizione La ricetta della deliziosa seupa à la vapelenentse

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Lasagne al ragù Un grande classico

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22 Rotolini al salmone con peperoni, olive e robiola

Nel solco della tradizione: il brodo di carne

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23 Gustosi primi piatti, pesce grande protagonista

I menù delle feste, Capodanno

24 Il cotechino, un secondo tradizionale per salutare il nuovo anno

I menù delle feste, la Vigilia Spiedini panati di gamberi e patate

Tortelli e capitone per una cena originale

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Dolci

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27 Le prelibatezze della tradizione

I menù delle feste, il Natale Agnolotti piemontesi per un pranzo da re

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La Lombardia servita a tavola: il rinomato cappone ripieno

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Cavatelli alle cime di rapa

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I menù delle feste, Santo Stefano Pennette allo spumante

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I consigli

31 Per un Natale più sereno pianificare è essenziale

Cin cin

32 Un brindisi gustoso per il nuovo anno

Risotto 18 alla Fontina DOP Finocchietti 21 al forno

Editore: Dmedia Group Spa | Via Campi 29/L | Merate (LC) | Finito di stampare: Novembre 2021 | Stampa: Tiber Spa - Via Volta 179 | 25124 | Brescia (BS) Pubblicità: Publi iN - Via Campi 29/L | Merate (LC) - 039.99891 | Inserto omaggio alle testate Netweek


La tavola delle feste 2

Decorazioni natalizie

Mise en place, colori, oggetti: così la magia... è servita a tavola Non basta una tovaglia rossa: il segreto è dosare i diversi elementi partendo dalla tradizione, per rievocare lo spirito che da anni riunisce famiglie e amici. Spazio alla fantasia

La cura dei dettagli è fondamentale quando si parla di decorare la tavola in occasione delle feste di fine anno: inutile negarlo, cene e veglioni assumono tutto un altro sapore se si consumano avvolti da una vera e propria atmosfera natalizia. No, non basta soltanto una tovaglia rossa con riporti dorati: tutto si gioca su combinazioni di colori, abbinamenti e oggetti. Attenzione però a non abbondare: il segreto è trovare la giusta proporzione. Mixare con sapienza i diversi elementi contribuirà a creare uno stile magico e unico.

i consigli

Un ottimo punto di partenza è senza dubbio la tradizione: piccoli oggetti e dettagli che raccontano la storia della famiglia, rievocando uno spirito che da anni si rinnova e riunisce i componenti a tavola, spesso dopo molti mesi trascorsi lontano. Da qui si comincia con la mise en place, che dev'essere impeccabile: tovagliolo al centro, magari con un segnaposto personalizzato per ogni membro; forchetta a sinistra, coltello a destra, bicchiere a un centimetro dalla punta del coltello. Tornando ai colori: il rosso è certamente la nuance delle feste per eccellenza, ma attenzione agli abbinamenti. A seconda delle tonalità delle pareti e dell'arredo, se si vuole creare continuità si può optare per una sfumatura diversa, magari limitando il rosso e l'oro alle decorazioni. Un suggerimento controcorrente, in tal senso, porta a colori delicati o pastello, da abbinare all'argento di qualche oggetto tipicamente natalizio, per una tavola più giovane. Se l'ambiente circostante lo permette, si può osare anche con tocchi di verde acido, viola o arancione; mentre per gli amanti del classico, si va sul sicuro con la tavola di Natale bianca e rossa: non passa mai di moda, è delicata, difficilmente stona con altre nuance. Dopo aver pensato all'aspet-


LA TAVOLA DELLE FESTE

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QUESTIONE DI DETTAGLI Un centrotavola fai da te per impreziosire l'ambiente

to cromatico, si arriva al "design" della tavola. In questo caso il consiglio è di procedere con uno stile minimalista. Meglio limitarsi a posate essenziali, centrotavola non troppo ingombranti, poche decorazioni a scelta: dai Una regola classici elementi nanon scritta: talizi come le pigne ai non esagerare: rametti d'abete, ai più pochi oggetti, audaci accessori marini se avrete la posma curati sibilità di festeggiare il Natale in una località marittima. Generalmente si tende a dare continuità tra tavola e albero di Natale, l'altro grande protagonista delle nostre stanze: un segreto non così segreto è decorare la tavola con addobbi che si ritrovano anche appesi all'albero. Un'idea molto originale porta all'utilizzo di piantine, specialmente se la tavola è molto grande. Dimentichiamo qualcosa? Beh, le luci: c'è chi ne è talmente innamorato da non limitarsi a riempire l'albero e le pareti. Metterle a tavola? Basta che non ingombrino: si possono usare per esaltare il centrotavola.

Il rosso è il colore della tradizione per eccellenza, ma sono possibili diversi accostamenti cromatici per esaltare l'ambiente circostante

Come valorizzare ulteriormente la propria tavola di Natale, in modo da fare un figurone con i propri ospiti? Creando un centrotavola vintage, da poter realizzare anche in autonomia e in poco tempo. Si può ad esempio puntare sul legno, materiale caldo per eccellenza, ideale per creare un'atmosfera più intima e rilassante. Questa soluzione può essere arricchita con decori tipici della tradizione: pigne, rami e bacche. Elementi da ritrovare poi anche a tavola, come segnaposto. Un altro centrotavola molto particolare si può creare rispolverando le vecchie palline di Natale e inserendole in vasi di cristallo di varie dimensioni: questi addobbi si possono "dislocare" anche sul resto della tavola o legare anche ai bicchieri, magari in pendant con l'albero di Natale e abbinati alla tovaglia.

Segnaposti, candele, sedie: la creatività è d'obbligo Qualcuno ha detto segnaposto? Si può creare in autonomia con le vecchie palline di Natale. Bisogna assicurarsi che siano ancora munite di filo; agganciatevi poi un cartoncino con il nome dell'invitato. Oppure personalizzatele e legatele al gambo dei bicchieri da vino, con un colore diverso per ogni persona. Un altro grande classico della tavola sono le candele, le principali artefici della magica atmosfera natalizia. I portacandele, poi, sono accessori ideali per decorare la tavola e abbinarsi ai colori delle tovaglie. L'ultimo tocco? Le sedie. Non bisogna dimenticarle, ma decorarle aggiungendo cuscini natalizi o coprendo lo schienale con alcuni nastri.


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MENù DELLE FESTE | VIGILIA

Le portate principali

I tortelli e il capitone per una cena originale e ricca di storia un mix di sapori

Il condimento per eccellenza è il burro fuso aromatizzato con la salvia. Spesso si accompagna con il soffritto di cipolla e la salsiccia di maiale

I tortelli alla zucca sono molto comuni nelle tavole della Vigilia. La ragione è legata al precetto religioso che vietava il consumo della carne il giorno prima del Natale, ma si spiega anche con le ristrettezze economiche delle famiglie povere che, impossibilitate ad acquistare la carne, sceglievano un ripieno decisamente più economico come quello della zucca. Sarà proprio la corte dei Gonzaga a riabilitare un prodotto a km zero e a introdurlo anche nei contesti fastosi dei banchetti. Nel Mantovano e nel Cremonese, dove il piatto trae le sue origini, i tortelli alla zucca vantano un gioco di equilibri perfetto tra il sapore dolce dell'ortaggio, il salato del formaggio grana, il dolce-amaro degli amaretti e il piccante della mostarda. A Piacenza, invece, sono tipici i tortelli di zucca e ricotta. La ricetta mantovana è forse quella più semplice da riproporre a casa. Per ottenere il piatto perfetto è necessario partire da un'ottima materia prima: la zucca mantovana, oppure delica, ricca di gusto e poco acquosa, ideale per arrivare alla cremosità tipica del ripieno. La sfoglia all'uovo dovrebbe I Gonzaga essere ritagliata a forma di quadrato, per rispettare la di Mantova tradizione. Lo spessore deve furono tra i essere da sottile a medio. primi a vedere Nelle altre declinazioni rele potenzialità gionali, invece, la forma del della zucca tortello può essere a cappellaccio, rotonda, rettangolare, a mezza luna oppure ritorta. Amaretti e mostarda completano il ripieno, secondo la tradizione mantovana, che va chiuso con delicatezza nell'abbraccio di pasta.

L'origine La nascita del tortello di zucca è intrecciata con la storia delle grandi famiglie dell’epoca delle signorie. Dagli Estensi di Ferrara ai Gonzaga di Mantova passando per i Farnese di Parma e Piacenza, fino ad arrivare ai Pallavicino di Parma e ai Visconti di Reggio Emilia: tutti assaggiarono la pasta dal ripieno dolce. La zucca fece la sua comparsa in Europa nel Rinascimento grazie alla scoperta dell'America.


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Il capitone campano Molto amato dall’imperatore Federico II di Svevia, il capitone ha anche un ruolo storico: venne infatti inserito nel menù del pranzo che si tenne durante l’assemblea plenaria dei funzionari regi, il "Colloquium generale", nel 1240. Piatto tipico della cucina napoletana, il capitone, secondo la tradizione, scoraggia il male e la sfortuna, da sempre emblematica-

mente sintetizzati nella figura del serpente. Per questo il pesce della famiglia delle anguilla è un vero must della tavola natalizia campana ma anche pugliese. L’animale, che può sopravvivere sia in acque dolci sia in acque salmastre, restando nel luogo scelto fino a oltre i 50 anni, e che riesce a resistere fuori dall’acqua per circa 48 ore, viene proposto in ricette tradizionali con diversi metodi di cottura, come la frittura. In questo caso, il pesce viene tagliato in tranci di circa dieci centimetri e viene infarinato da entrambi i lati per poi passare alla frittura nell'olio. I pezzi vengono poi lasciati asciugare sulla carta assorbente, insaporiti con foglie di alloro e serviti caldissimi. Nel caso in cui il capitone fritto dovesse avanzare, può essere cucinato come capitone alla scapece: bisogna solo preparare una marinata di olio, aceto, aglio e menta, un mix che conserva perfettamente anche gli ortaggi fritti. La variante del capitone in umido prevede invece circa due ore e mezza per la preparazione tra la cottura e l'ammollo dell'animale nell'aceto. Si può cuocere anche in forno, sempre tagliandolo a pezzi e stendendolo su un letto di alloro per 45 minuti a 180°.

Tradizione vuole che il capitone venga acquistato vivo al mercato del pesce il giorno prima della Vigilia. Il pesce deve essere cucinato e mangiato nella stessa giornata



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menù delle feste

RICETTE TRADIZIONALi DELLA VALLE D'AOSTA tempo

35 minuti

Risotto alla Fontina Dop con crumble di pane, pere e noci

cottura

15-18 minuti

La freschezza e gli aromi dello Chardonnay si sposano alla perfezione con il piatto

portate

4 persone

difficoltà bassa

ingredienti • • • • •

• • • • • •

350 g di riso carnaroli 1 scalogno piccolo 2 pere abate piccole 180 g di Fontina Dop 1 bicchierino di grappa di pere o 1 bicchiere di vino bianco 40 g di burro olio extravergine di oliva 1 fetta di pane di segale 40 g di gherigli di noce 1 ciuffetto di timo sale, pepe

preparazione Per preparare il risotto iniziare a frullare la fetta di pane senza polverizzarla, spezzettare le noci e sfogliare il timo. Scaldare poi due cucchiai di olio in una padellina anti-aderente facendoci saltare il pane con le noci e il timo per 3-4 minuti finché non risulta dorato e fragrante. Condire il tutto con sale e pepe, togliere dal fuoco e versare in una ciotola. Tritare lo scalogno. Sbucciare le pere, privandole del torsolo, e tagliarle a cubetti di 1 cm circa. Scaldare quindi il brodo. Far fondere 20 g di burro in una pentola dal fondo spesso, unire lo scalogno e farlo appassire dolcemente per 2-3 minuti. Unire il riso, tostarlo e, quando i chicchi saranno caldi e translucidi, saltarli sfumando con l’alcol scelto. Bagnare il riso con un mestolo di brodo e proseguire la cottura mescolando spesso e unendo poco brodo alla volta. Dopo circa 10 minuti, unire le pere e portare il riso a cottura. Quando è al dente, unire la Fontina Dop e aggiungere un ultimo mestolino di brodo. Mescolare per far fondere il formaggio, spegnere il fuoco e mantecare con il burro. Impiattare poi il risotto spolverizzandolo con il crumble di pane. Profumarlo infine con una macinata di pepe e servire.



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MENù DELLE FESTE

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croccanti, saporiti e prelibati

finocchi al forno

tempo

10 minuti

cottura

portate

25 minuti

4 persone

difficoltà bassa

ingredienti • • • • • • • •

5 finocchi olio evo 50 g di parmigiano reggiano Dop 50 g di pan grattato sale pepe 1 pizzico di origano 200 g di provola o mozzarella

preparazione Per prima cosa si lavano i finocchi, spuntandoli e sistemandoli su una teglia da forno, facendo attenzione a tenerli ben distanziati. Dopo aver aggiunto sale e olio, si lasciano in forno ventilato per 7-10 minuti a 180o. Una volta tiepidi, i finocchi vanno collocati in una ciotola con pan grattato e parmigiano, facendo in modo che la panatura si fissi bene alla verdura. Un'ulteriore spolverata di pan grattato e formaggio sulla superficie assicurerà un risultato croccante e sfizioso. Dopo questo passaggio, si può unire la provola o la mozzarella tagliata finissima, da adagiare sopra i finocchi. Si procede con la gratinatura e si inforna a 180° per 15 minuti. Servire i finocchi caldi e croccanti.

La ricetta si arricchisce con il sapore dei formaggi

fagottini ripieni con pistacchi 10 min.

20 min.

ingredienti • • • • •

1 rotolo di pasta sfoglia 6 fettine di prosciutto crudo grana a scaglie pistacchi 1 uovo

4 p.

bassa

preparazione Si comincia stendendo la pasta sfoglia sul tavolo e ritagliando con un bicchiere delle forme circolari. All'interno di ogni cerchio va inserita una fetta di prosciutto crudo, qualche scaglia di grana e i pistacchi, precedentemente tritati grossolanamente. Si passa poi, con il tuorlo, alla chiusura del fagottino, unendo i quattro lati e spennellandolo con l'uovo. Infine si inforna per 20 minuti a 180o.



NON TI TOLLERO Quando il menù di Natale è… senza glutine! È ora di iniziare a pensare al menù di Natale. La tradizione ci impone pranzi e cene per celebrare al meglio la festività e gli amanti della cucina potranno dar sfogo alla loro creatività. Se si ha l’esigenza di creare un menù di Natale senza glutine, sappiate che non c’è da preoccuparsi: oggi proposte e ricette gluten free si sprecano. E così è possibile creare una serie di portate rispettando le esigenze di chi soffre di celiachia: da Non ti tollero, il mini-market di Palazzolo specializzato nella vendita di alimenti per celiaci e senza glutine, senza lattosio, senza uova e biologici, c’è la possibilità di trovare di tutto e di più. ANTIPASTI: formaggi misti - finger food a base di mozANTIPASTI: zarella e caprese - spiedini con gamberi e verdure PRIMI PIATTI: PIATTI: Per chi ama la pasta fatta in casa servirà puntare sulle farine senza glutine, altrimenti è sempre possibile optare per quelle confezionate. Non ti tollero offre un’ampia varietà di entrambi i prodotti. Qualche suggerimento? degli ottimi spaghetti alle vongole - risottino al nero di seppia con salsa di pomodoro. Gli chef casalinghi più audaci possono optare per le lasagne senza glutine. SECONDI:: arrosto alle prugne - spiedini di pesce - vitelSECONDI lo tonnato. DOLCI: ci si può ingegnare preparando biscotti homemade oppure è anche possibile affidarsi a ciò che propone Non ti tollero. panettone e pandoro non possono certo mancare a tavola. Il negozio di Chiara Piantoni e Mariarosa Venturelli ne ha per tutti i gusti, basta non arrivare troppo tardi… Non ti tollero Via Bergamo 51, Palazzolo - 030.732439 nontitollero@libero.it - www.nontitollero.it IG: nontitollero


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MENù DELLE FESTE | CAPODANNO

una tradizione

CONTORNI PER STUPIRE

il cotechino

Lenticchie agli aromi: buone e portafortuna Facendo parte dei legumi con tutta la ricchezza di proteine e fibre, le lenticchie possono essere una valida alternativa di secondo piatto, perfetta per i commensali che non mangiano carne. Sono, per tradizione, l'accompagnamento ideale per il cotechino ma possono essere consumate anche in deliziose zuppe invernali. Per prepararle aromatizzate, è necessario disporre di bacche di ginepro, foglie di alloro e chiodi di garofano. Si comincia con il soffriggere gli aromi e la cipolla, arricchendo il tutto con dadini di pancetta (per una ricetta non vegetariana), si aggiungono poi le lenticchie secche già ammollate e si lascia insaporire. Si sfuma con il vino rosso e si procede la cottura mettendo di tanto in tanto un mestolo di brodo per circa 45-60 minuti. Si aggiusta infine di sale e pepe, e il contorno è pronto.

tempo

15 minuti

cottura

150 minuti

ingredienti • • • • • • • •

1 cotechino di 600 g 400 g di lenticchie 1 cipolla 2 coste di sedano 20 g di burro 2 cucchiai d'olio sale q.b. pepe q.b.

preparazione Avvolgere il cotechino nell'alluminio, praticare dei fori con una forchetta e poi immergerlo in acqua fredda, lasciandolo sobbollire per due ore. In un'altra pentola, sempre in acqua fredda, porre le lenticchie, mezza cipolla, una costa di sedano e un pizzico di sale. Portare a ebollizione e far cuocere a fuoco basso per circa un'ora. Tritare la cipolla e il sedano rimasti e rosolarli in un tegame con l'olio e il burro, aggiungendo le lenticchie e regolando di sale e pepe. Spellare il cotechino ancora caldo e tagliarlo a fette, infine servire sopra le lenticchie.

portate

4 persone

difficoltà bassa

Il consiglio Tante varianti per piatti da gustare Esistono molti modi per dare una svolta a una specialità della tradizione come il cotechino. Può essere inserito in una vellutata di patate al tartufo, oppure accompagnato con verze, gnocchetti di patate, lenticchie. Sfiziose anche le selezioni di primi: tra queste i bucatini con ragù di cotechino e noci o il pasticcio di verze e castagne.

La bontà tutta francese delle patate duchessa Il contorno più saporito e versatile di sempre: le patate. Per cambiare e non riproporre le seppure buonissime patate al forno, la ricetta di origine francese è un'opzione originale e molto decorativa. La preparazione è semplice: dopo aver cotto le patate, si riducono in purea con un passaverdure, si aggiunge al composto il burro e si unisce parmigiano, sale, pepe, noce moscata e due tuorli. Si trasferisce il tutto in una tasca da pasticciere con bocchetta a stella. Su una teglia foderata con carta da forno, si vanno a spremere dei piccoli ciuffetti di purea del diametro massimo di 5 cm. Si lasciano in forno preriscaldato per 15 minuti a 200° e poi si servono ben caldi.


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Dolci

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MEDICAL PLAN Diabete: il più bel regalo è riuscire a prevenirlo

IL TORRONE

i dolci della tradizione

Pandoro e panettone sono tipici delle feste natalizie

Panettone e pandoro non possono mancare sulle tavole degli italiani durante le feste natalizie. La tradizione del panettone affonda le sue radici fin nel Medioevo, quando si era soliti festeggiare il Natale con un pane più ricco di quello di tutti i giorni. Ecco allora che uvetta e canditi sono diventati gli ingredineti celebri di questo dolce così caratteristico. Tipico della tradizione milanese, il panettone divide i suoi estimatori tra i puristi che lo vogliono assolutamente con i canditi e chi invece lo preferisce senza. Rivale indiscusso non può essere altro che il pandoro: di origine veronese, con la classica forma di una piramide tronca a otto punte, è sicuramente il più amato dai bambini. A differenza del panettone, si offre anche in diverse varianti: in molti infatti lo farciscono con creme al mascarpone o di vario genere, arricchendolo con frutta fresca e aggiungendo allo zucchero a velo anche della polvere di cacao.

Il nome del Pandoro deriva dalla lingua veneta "pan de oro", in omaggio all'antica abitudine dei ricchi veneziani di impreziosire il pane con foglie d'oro

Una delle malattie più subdole, particolarmente tra le persone di una certa età è il diabete mellito dell’aorigini dolce dulto, Le notonobili anche come diabetedel mellito di tipo 2. Si tratta di una malattia cronica che spesso agli esordi per le nozze di Sforza e Visconti è asintomatica e di cui ci si accorge solo in seguito ad accertamenti per altre patologie, ma che deve essere Per gli curata amantiper delevitare cioccolato, le feste natalizie vogliosubito complicanze. no una cosa sola: Amato –daspiegano grandi ei «In dire costante crescita in torrone! tutto il mondo bambini, questo dolce i palati: cioccomedici specialisti che accontenta ricevono i tutti pazienti al Poliamlato fondente, al latte, classico le nocciole bulatorio Medical Planbianco, di Capriolo – ilcon diabete si diama anchequando con i pistacchi, condi i cereali, e chi più ne ha gnostica nell’ambito esami ematici a digiupiù neglicemia metta. La storia della specialità diversi no la viene rilevata sopra 126hamg/dl in sealcoli alle proprie spalle. Leggenda narra infatti glicata che le meno due occasioni, o quando l’emogolobina sue origini siano legate - adidetta deiInsorge cremonesi - al marisulta essere superiore 6,5%. prevalentetrimonio Francesco Sforza e Bianca Visconti mente in di soggetti affetti da obesità, inMaria persone dalla avvenuto nel XVesecolo: il dolce sarebbe nato proprio vita sedentaria in coloro che hanno famigliarità». per celebrare la loro unione. Il nomeSenza "torrone" deriCome prevenire e curare il diabete? dubbio lo verebbe dalla forma del campanile dela Duomo di Crestile di vita è fondamentale, insieme una dieta cormona all'epoca era chiamato "Torrione". da retta. Èche stato dimostrato che lo svolgimento diC'è attividire che aerobica anche i francesi ne contendono la paternità, tà fisica di moderata intensità della durata così come arabi al e cinesi. siaalla la sua origine, di 20-30 minuti giornoQualunque o 150 minuti settimana, sta semprealla bene sotto l'albero. associato perdita del 10% del peso corporeo, riduce l'incidenza del diabete di tipo 2 del 60%. Importante anche la dieta: un'alimentazione ricca di acidi grassi saturi (grassi animali) aumenta il rischio di sviluppare il diabete, mentre la parziale sostituzione di questi ultimi con acidi grassi insaturi lo riduce (omega 3). Se poi la malattia insorge ugualmente, oggi per fortuna abbiamo a disposizione numerose classi di molecole che permettono di raggiungere un adeguato controllo dei disturbi e prevenire le complicanze. Per informazioni, i medici diabetologi del poliambuLa variante siciliana latorio Medical Plan sono a disposizione, su appuntamento, presso la sede di via Sarnico 37b a Capriolo Il nome lo stesso, ma la composizione è tutta un'al(BS). Perèinformazioni: tra È il torrone siciliano, un dolce croccante altel. cosa. 030.0948545, info@medical-plan.it. le mandorle, tipico del periodo di Natale. In questa specialità, lo zucchero caramellato avvolge deliziose mandorle tostate al profumo di agrumi. Sapori e fragranze tipiche di un luogo incantato si ritrovano assaporando questo dolce così identificativo della Sicilia. Gli ingredienti sono appena tre: mandorle, zucchero e gocce di limone o, in alternativa, di arancia, ma c'è anche chi lo arricchisce con miele o semi di sesamo. Le origini sono quelle della cultura araba che tanto ha influenzato l'isola, e i sapori sono quelli degli agrumi tipici del Sud Italia. Una variante golosa del torrone tradizionale che, a sua volta, si presta a contaminazioni e variazioni sul tema.



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Per un Natale più sereno pianificare è essenziale

LA TABELLA DI MARCIA Con l'avvicinarsi del Natale, l'ansia da pre­ parativi è dietro l'angolo. Fortunatamente la soluzione c'è e si chiama organizzazione. Che si ospitino parenti e amici per il cenone della vigilia, il pranzo di Natale o entrambe le occa­ sioni, tutto sta nel saper pianificare per tempo acquisti e preparazioni. Un buon modo per evitare inconvenienti dell'ultimo momento è ordinare la carne o il pesce di cui si ha biso­ gno già a inizio dicembre, in base agli invita­ ti. Definendo con anticipo i menù di ciascun pasto, sarà più facile indovinare le quantità giuste, magari con un occhio già puntato sul buffet di capodanno. Una settimana prima del Natale si può quindi procedere all'acquisto di quei prodotti che si possono conservare an­ che confezionati. Il 22 dicembre può essere il

Che si ospitino parenti e amici per il cenone della vigilia, il pranzo di Natale o in entrambe le occasioni, tutto sta nel saper pianificare per tempo acquisti e preparazioni giorno ideale per iniziare a pensare al dolce, privilegiando quelli secchi e facilmente con­ servabili. Il giorno successivo sarà tempo per le pulizie, con un occhio a tovaglia, posate e vi­ no. La mattina della vigilia sarà il momento di acquistare gli ultimi prodotti freschi, per poi dedicarsi nel pomeriggio alla cucina.

li Natale rappresenta un salvagente contro la vita frenetica. Ecco che il migliore regalo che si possa fare ai propri cari resta quello di dedicare loro del tempo. Trascorrere insieme pranzi, cene o intere giornate permette a tutti di ricaricare le batterie, circondandosi delle persone che si amano. Un dono impagabile, che non si può acquistare.


Cin cin 32

Lo Sforzato di Valtellina vanta il primato come primo passito rosso secco ad aver ottenuto in Italia la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), nel lontano 2003

Vini valtellinesi

Un brindisi gustoso per il nuovo anno Bottiglie speciali per ogni pietanza Per chiudere in bellezza anche questo lungo anno e dare il benvenuto al prossimo, non può mancare un calice di buon vino. E quale migliore scelta di una selezione di vini valtellinesi che accompagnino ogni pietanza del cenone di Capodanno? La Valtellina è terra di vigneti sin dall'antichità, e la varietà di uva più coltivata è la Nebbiolo, che costituisce la base di ogni vino prodotto nella zona. La peculiarità di queste uve risiede nella loro versatilità: a seconda degli uvaggi a queste abbinati, e alla lunghezza del periodo di essiccazione, la gamma di vini che ne risulta è davvero ampia. Vista la presenza delle specialità valtellinesi nel menù di fine anno, l'ideale è accompagnare i piatti con uno dei rossi che hanno reso così famosa la regione.

Tra le soluzioni più pregiate con cui salutare l'anno passato e accogliere quello futuro c'è il nobile Sforzato di Valtellina da accompagnare a piatti tipici Tra questi, il Valtellina Superiore si adatta perfettamente agli antipasti a base di salumi e formaggi stagionati nostrani, mentre per la portata principale non può mancare il vino più nobile della valle: lo Sforzato di Valtellina, dal profumo intenso, è ottimo abbinato a carni succose e saporite.

Per il dolce

Per un tocco dolce a fine pasto, o in previsione dell'augurale brindisi di mezzanotte, si può optare per un calice di Moscato rosa, ormai prodotto di tendenza del territorio valtellinese. Da accompagnare a dolci secchi, invece, è perfetto un sorso della storica Grappa della Valtellina, icona territoriale di rinomata fama.


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Tanti auguri con le Lugana Cheers Box! Torna l’esclusiva iniziativa natalizia del Consorzio Tutela Lugana per trascorrere le feste in compagnia degli ottimi vini e prodotti gardesani. Le “Lugana Cheers Box” sono veri e propri kit di degustazione, da ordinare per sé o regalare per brindisi raffinati e a “km0”. Ogni box contiene 2 etichette di Lugana di una singola azienda, un gadget a sorpresa e un prodotto autoctono: pesci di lago, zafferano di Pozzolengo, olio EVO, olive del Garda, grappa, mostarda, e tanti altri ancora. L’elenco completo delle aziende aderenti, delle proposte di abbinamento e delle numerose iniziative promozionali che si terranno per tutto il periodo festivo è disponibile sul sito www.consorziolugana.it alla pagina “Cheersbox”. I prezzi sono variabili e le box possono essere acquistate online o direttamente in cantina (previa verifica degli orari di apertura e delle modalità di ritiro con il singolo produttore). Tutte le info su costi, modalità di consegna e le date degli eventi sono visibili nel sito del Consorzio. ll Lugana si conferma un vino amatissimo e sempre più richiesto, non solo nel canale della ristorazione ma anche nella grande distribuzione. Il pubblico sta imparando gradualmente ad apprezzare non solo il più noto Lugana DOC d’annata ma anche le tipologie più complesse ed evolute, come il Superiore o il Riserva, o ancora la versione Spumante, un’ottima “bollicina” da uva autoctona Turbiana prodotta sia in versione Classico che Charmat. Per veri intenditori il Vendemmia Tardiva, un vino da scoprire, perfetto per queste Vacanze Natalizie. Il successo di questa DOC dalla fortissima vocazione internazionale risiede nella qualità di un prodotto unico, raffinato e moderno, immediato e complesso, estremamente gastronomico. Il Lugana DOC si abbina magnificamente con la cucina tradizionale della zona,

soprattutto con ricette con il pesce d’acqua dolce, ma è ottimo anche con quello di mare. Il Superiore e il Riserva risaltano invece al massimo se abbinati a piatti più grassi e complessi, come il luccio in salsa, l’anguilla ai ferri, ma anche a crostacei, molluschi o carni bianche. Lo Spumante è consigliato a tutto pasto mentre il Vendemmia Tardiva vede come abbinamenti ideali i formaggi.

Iniziativa cofinanziata e patrocinata dalla Camera di Commercio di Brescia


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Un g i o i e l l o d i f a m i g l i a nato in occasione d e i 2 0 a n n i d e l l ’a z i e n d a .

Un b l e n d r i c e r c a t o , r i c c o , p r o v e n i e nt e d a l c u o r e d e l l a Va l p o l i c e l l a p i ù a u t e nt i c a .

E’ il ricordo che riaf f iora, è il patrimonio di valori che ha guidato l ’a z i e n d a , è l ’a n i m a c h e vogliamo tramandare.

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Guida ai ristoranti

Trattoria L’Antiga Taverna

Gusto, antiche tradizioni e cucina moderna trovano il loro punto d’incontro nella Trattoria L’Antiga Taverna. L’offerta culinaria è strettamente a base di pesce e prevede piatti crudi e grandi classici come la catalana imperiale di crostacei. Inoltre spiccano le crudità di mare, fortemente consigliate per un pasto di alto livello. Ad accompagnare le pietanze sono i vini e gli alcolici provenienti sia dalla zona del lago di Garda che dal resto della nostra penisola: fra le diverse etichette opportunamente selezionate dall’esperto staff, troviamo dunque vini della Franciacorta, della Valtenesi, il Lugana, vini trentini, veneti, siciliani oltre ai migliori champagne francesi. A completare questo quadro d’eccellenza è la splendida cornice in cui è immersa la trattoria: si tratta di un luogo suggestivo, adagiato sulle colline moreniche dell’entroterra del lago di Garda. L’ambiente verde e la semplicità rendono l’Antiga Taverna un autentico punto di riferimento per gli amanti dei locali di un tempo e della buona tavola. Una menzione speciale se la merita poi il servizio, sempre veloce, costantemente curato e preciso: ogni giorno, con grande professionalità, viene svolto un servizio di alta qualità per tutti gli ospiti. A tutto ciò va aggiunto un rapporto qualità/prezzo davvero eccellente, per pasti di assoluto prestigio.

Il pesce è il protagonista

La proposta prevede sempre pesce freschissimo, pescato di giornata: viene preparato secondo le antiche ricette locali e rivisitato in chiave attuale, amalgamato con ingredienti di prima scelta. In particolare spiccano la burrata con gamberi, i fusilli con asparagi e capesante, il poker di carpacci e la tagliata di tonno. La qualità è certificata personalmente da Giorgio, il gestore. Nei piatti si possono ritrovare i sapori di una volta, ma anche un armonioso mix fra tradizione e contemporaneità.

Info Trattoria L’Antiga Taverna Via Salago 24, Bedizzole Tel. 030.674033 - 393.9393650 www.antigataverna.it antigataverna@yahoo.it Chiuso lunedì, martedì, mercoledì e domenica a cena


Guida ai ristoranti

Bella Napoli Due ampi e accoglienti ambienti interni, caratterizzati dalla tipica e magica atmosfera partenopea: stiamo parlando della Bella Napoli, ristorante che propone un ricco menù di piatti tipici della tradizione culinaria italiana e della cucina mediterranea, con un occhio di riguardo per le specialità legate al pesce. Allo stesso tempo è anche pizzeria, dove è possibile assaggiare la vera pizza napoletana, in tutte le sue più gustose varianti. Spazio dunque alle pizze alte, così come a quelle classiche. In ogni caso l’attività di Chiari si caratterizza per tradizione, amore, sapori raffinati e ingredienti stagionali di qualità rigorosamente made in Italy: le materie prime sono d’eccellenza e rigorosamente selezionate, fresche e genuine. A completare il quadro troviamo il servizio d’asporto e la possibilità di fruire della cucina gluten free, per cui è disponibile un ricco menù dedicato (pizze comprese). Per concludere è necessario ricordare che Bella Napoli è anche hotel, infatti dispone di 14 camere, singole e doppie. Albergo, ristorante e pizzeria si trovano a Chiari, in via Brescia 1 (030.711479).

Bar Flora

Il Bar Flora rappresenta la location ideale per gustose colazioni, per iniziare la giornata con il piglio giusto. Ma lo stesso vale anche per aperitivi, apericena e feste. Spazio dunque a ricchi e gustosi buffet, così come a cocktail d’autore di assoluta qualità. Inoltre sono organizzate serate karaoke e con musica dal vivo, davvero imperdibili per chi ha voglia di divertirsi. Il bar è anche gelateria e all’esterno dispone di un parco giochi perfetto per i bambini. Si trova a Rovato, in via Rudone 13 (030.7706105), a due passi dal ristorante Il Veliero.

Il Veliero

Ristorante con specialità pesce e pizzeria, dove assaporare piatti basati sulla cucina mediterranea: il Veliero prepara pietanze eseguite da mani esperte, in un ambiente spazioso e dal caratteristico fascino partenopeo. La proposta gastronomica è molto ampia, capace di deliziare chiunque e il locale ben si presta per battesimi, comunioni, matrimoni e festeggiamenti vari. Sopra al ristorante si trovano le camere, disponibili per l’affitto. È situato a Rovato, in via Rudone 15 (030.723159), a breve distanza dal Bar Flora.


Guida ai ristoranti

O’scugnizzo

La Pulcinella

Per un ottimo pasto a Montichiari è fortemente consigliato il ristorante pizzeria O’scugnizzo. Il locale propone un menù a base di carne e di pesce e si tratta di una soluzione indicata per ogni occasione e festività. Spiccano le pizze, sia alte alla napoletana che classiche e integrali, sempre preparate con ingredienti freschi e genuini. Da non scordare il pranzo di lavoro, con menù giornaliero a prezzo fisso e la possibilità di sfruttare il servizio d’asporto e di consegna a domicilio. Si trova a Montichiari, in via Tre Innocenti 12 (030.9960526).

Ricerca, passione e tradizione sono i tre ingredienti chiave del ristorante pizzeria La Pulcinella. Si tratta del luogo giusto, a due passi dal Lago d’Iseo, a cui affidarsi per intraprendere la miglior strada verso il piacere culinario. Nella semplicità di una cucina tradizionale, con un tocco di innovazione, nascono piatti pronti a soddisfare ogni esigenza. E le pizze non temono rivali: l’accurata selezione delle materie prime è costante, per garantire un prodotto d’eccellenza. La Pulcinella si trova a Iseo, in via Cremignane 9 (030.9868744).

Corallo

Napule’s

Il ristorante e pizzeria Corallo affonda le sue radici nel 1993, anno in cui fu aperta L’Aragosta. Ieri come oggi si contraddistingue per dare la possibilità di assaporare le bontà della cucina mediterranea, oltre che le pizze della tradizione campana. Accanto a piatti di carne e di pesce troviamo dunque pizze alte, classiche e pizze mezzo metro. Non mancano i pranzi di lavoro, il servizio d’asporto e di consegna a domicilio. La location è perfetta per cerimonie e festeggiamenti vari. Si trova a Brescia, in via Ducco 33 (030.307241).

La vera cucina napoletana in Franciacorta è di casa da Napule’s. Si tratta del ristorante pizzeria verace&gourmet, nato dall’esperienza di Antonio Villani e portato avanti con i suoi nipoti. Fulcro della proposta culinaria è sicuramente la pizza, preparata con l’antica ricetta e servita nella versione originale: un capolavoro assoluto, realizzato con passione e dedizione, oltre che con materie prime di altissimo livello. Presenti il servizio di consegna a domicilio e d’asporto, con menù dedicato. Si trova a Erbusco, in via Iseo 36 (030.4192283).


Guida ai ristoranti

Il Nocchiero Piatti gourmet della cucina italiana e bresciana, carne alla griglia e pizzeria: sono le tre anime che compongono il ristorante Il Nocchiero di Capriolo. Il tutto immerso in un’atmosfera accogliente, con un servizio impeccabile, nel cuore della Franciacorta. Recentemente sono stati aggiunti alcuni piatti della tradizione, prendendo in prestito le vecchie ricette delle nonne: su tutti spicca la trippa, assolutamente da provare. Lo chef Dighe consiglia poi altri piatti più innovativi: per esempio gli spaghetti con vongole veraci, bottarga di tonno, pomodorini confit e pane alle erbe. Oppure la coda di manzo brasata con polenta fresca di storo. Come accennato in precedenza, Il Nocchiero è anche pizzeria: utilizza farine senza additivi o coadiuvanti aggiunti, ingredienti freschi, genuini e l’impasto è lasciato maturare per ben 48 ore. Il risultato è una pizza gustosa e altamente digeribile. Durante la settimana ecco il pranzo di lavoro: da lunedì a venerdì si può quindi approfittare del menù fisso, variato quotidianamente, con primo, secondo, contorno, acqua e caffè. Per il mezzogiorno è stata introdotta una carta dedicata con i piatti più ricercati fra quelli disponibili in orario serale. Da non scordare anche il servizio delivery: è possibile ordinare qualsiasi piatto, facendoselo consegnare comodamente a casa oppure sul luogo di lavoro. Infine non bisogna dimenticare che Il Nocchiero si propone anche come luogo ideale per feste di laurea, cresime, compleanni, cene natalizie e altre cerimonie o occasioni speciali.

La carne alla brace

La carne alla brace è un capolavoro proposto tutte le sere e per tre giorni alla settimana anche in pausa pranzo: in particolare la griglieria è a vista, perfettamente visibile dalla sala. Troviamo tante specialità da provare: dalla fiorentina di Chianina alla Travagliatina, ossia la fiorentina di cavallo, passando per quella friulana. A disposizione anche tagli più piccoli, come la spansaia (il diaframma di cavallo), la picanha, la tagliata di cavallo e di manzo. Spiccano due particolarità: la cowboy steack, ossia una bistecca ottenuta dalle prime 5 coste della lombata, e il big short, chiamato anche asado, con cottura lentissima e sotto la cenere.

Info Il Nocchiero Via Sarnico 2, Capriolo 030.7461550 www.ristoranteilnocchiero.it info@ristorantenocchiero.it FB: Ristorante il Nocchiero IG: ristorantenocchiero Chiuso sabato a pranzo e domenica


Direttore Sanitario Dott. Vezzoli Diego

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Palazzolo sull’Oglio Viale 36F - info@ Palazzolo sull’Oglio Viale Europa, 36F - Europa, info@eurodentbrescia.it


aderiscono tenacemente alla superficie del dente, richiamando minerali ed altre sostanze, presenti nella saliva, andando così a formare il tartaro. Avere una corretta igiene quotidiana è il solo modo per eliminare la placca batterica prevenendone l’accumulo prima che possa generare problematiche e fastidiosi disturbi come alitosi, carie e malattia parodontale. Per ottenere una pulizia quotidiana il più accurata possibile è necessaria una strategia d’azione combinata che prevede un buon metodo e una scelta accurata degli strumenti più adatti: tipo di spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio. A tal proposito la figura dell’igienista dentale ha un ruolo importante perché, collaborando con l’odontoiatra è in grado di informare il paziente circa l’insorgenza delle patologia del cavo orale o segnalarne una possibile presenza se già in atto. Inoltre l’igienista dentale che insegna a effettuare le manovre di pulizia corrette a casa agli adulti e ai bambini. “I protocolli da seguire per il mantenimento dell’igiene orale vengono personalizzati per ogni paziente in base a diversi parametri quali: la suscettibilità individuale, le abitudini alimentari, il fumo, la tipologia gengivale. Questo determina l’intervallo tra una seduta e l’altra di igiene orale professionale” spiega il dottor Diego Vezzoli dello Studio Dentistico Eurodent. Direttore Sanitario Dott. Vezzoli Diego

La migliore «medicina» per la salute del nostro cavo orale è una corretta igiene, punto di partenza per evitare molte patologie e problematiche. Come la parodontite è una malattia che, come si può intuire dal nome stesso, coinvolge il parodonto, ovvero l’apparato di sostegno dei denti. Nota anche come piorrea, è una patologia LA TECNOLOGIA piuttosto subdola che - se non curata - porta alla distruzione dei tessuti che assicurano sostegno e stabilità ai denti e può causare la ED I SERVIZI perdita dei denti. Di solito tutto inizia con un’infiammazione delle DEL FUTURO. gengive (gengivite). Il sintomo più caratteristico è rappresentato LA CORTESIA E LA dal sanguinamento delle stesse, che si manifesta anche in seguito a traumi di modesta entità, come lo spazzolamento energico o la PROFESSIONALITÀ masticazione di cibi duri. Inoltre, una gengiva infiammata perde DI SEMPRE. la naturale consistenza duro-elastica e le sfumature rosate che la caratterizzano, lasciando spazio a rossori e gonfiori anomali. Se non curata, la gengivite può progredire fino a che l’infiammazione arriva a toccare anche l’osso che di fatto contiene il dente. La gengivite, come del resto la parodontite, è primariamente dovuta alla placca dentale, una sorta di patina che si distribuisce sulla superficie dei denti al termine dei pasti. Dietro questo materiale opalescente si nascondono piccolissimi residui di cibo e intere colonie batteriche. Tanto più vengono lasciati liberi di proliferare, tanto più questi batteri

Il dottor Diego Vezzoli e il suo staff sono a disposizione presso lo Studio Eurodent di Palazzolo sull’Oglio, viale Europa 36F (presso centro Fidelio). Per maggiori informazioni: 030.7402290, segreteria@eurodentbrescia.it

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Prevenire carie e parodontite grazie ad alimentazione e igiene orale


Guida ai ristoranti

Kiyomi Gli amanti della cucina cinese e giapponese hanno due punti di riferimento sul territorio. Stiamo parlando del ristorante Kiyomi, situato sia a Desenzano del Garda che a Ghedi: in entrambi è possibile trovare piatti di alta qualità, capaci di far scoprire agli ospiti la vera tradizione del sushi e preparati con passione e grande rispetto. Il primo si trova nel centro storico di Desenzano ed è dotato di una splendida terrazza vista lago: durante il mese di novembre ha festeggiato il suo quarto anniversario. Più recente è il ristorante di Ghedi: aperto a fine settembre 2019, si contraddistingue per i medesimi piatti d’eccellenza proposti dall’altro Kiyomi, oltre che per uno stile moderno e accattivante. Punto d’unione, oltre all’ottima cucina proposta, è il servizio professionale e cordiale. Sia a Desenzano che a Ghedi sono tante le prelibatezze presenti, con un occhio di riguardo per il sushi: impossibile resistere a uramaki e gunkan, a nigiri e hossomaki così come a sashimi e temaki. Per prepararli serve un bravo Shokunin e i cuochi di Kiyomi non temono rivali in questa vera e propria arte. Spazio poi ai gamberi in salsa Gong Bao, ai fagottini ripieni con gamberi e curry e soprattutto al ramen, piatto semplice ma saporito.

All you can eat

I ristoranti Kiyomi di Desenzano del Garda e Ghedi sono sempre aperti, sia a pranzo che a cena. Sabato, domenica e nei festivi è possibile approfittare del menù a pranzo al costo di 13,90 euro, “all you can eat”, con esclusi bevande e coperto. Identiche modalità per la sera, cambiano però il prezzo, che è di 23,90 euro, e ovviamente la disponibilità del menù. Attenzione: i bambini sotto i 120 centimetri d’altezza pagano la metà, sia a pranzo che a cena. Da non scordare il servizio take-away, sempre attivo, e quello di consegna a domicilio.

Info Kiyomi Piazza Malvezzi 8, Desenzano 393.1987212 www.ristorantekiyomi.eu Via Matteotti 28, Ghedi 327.3279299 Ristoranti sempre aperti


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Agriturismo La Civetta L’Agriturismo La Civetta è immerso in una splendida location, circondato dal verde e a breve distanza dal Lago di Garda. Si trova su una strada ciclabile frequentemente percorsa da amatori e dilettanti, così come dalle diverse Nazionali di ciclismo: è situato in una zona di passaggio, sempre pronto ad accogliere chi desidera rifocillarsi durante la sosta. Più in generale si tratta del luogo ideale dove concedersi un ottimo pasto, sfruttando la grande attenzione e cura del dettaglio dettate dai titolari. Con gli anni la struttura di Lonato ha inoltre sviluppato una particolare sensibilità green e la parola d’ordine oggi è ecosostenibilità: è stata sposata la filosofia plastic-free, viene utilizzata esclusivamente carta riciclata certificata e l’energia proviene da fonti rinnovabili al 100%. Il menù è in continua evoluzione ma è la carne, specialmente quella cotta su pietra, il vero fiore all’occhiello. Inoltre il vino, i dolci, le differenti varianti di Pane della Civetta, le paste corte, lunghe e ripiene sono fatte in casa con amore. Una costante è infatti la produzione propria, ricercata il più possibile. E tutto ciò che non è casalingo è comunque a chilometro zero, proveniente da aziende locali del nostro territorio. Non manca un occhio di riguardo per gli intolleranti: disponibili piatti senza glutine, senza lattosio e per vegetariani. In arrivo c’è un’importante novità: è stata posata la prima pietra del progetto Civetta Drive, che sarà terminato entro la primavera 2022. L’agriturismo ha selezionato diversi piatti adeguati alla modalità drive: seguendo un percorso dedicato si potrà ordinare (ma è in arrivo anche un’app), procedere al ritiro e poi gustare le pietanze scelte, il tutto senza scendere dall’auto.

Eventi e cerimonie

Oltre che per cene aziendali e pranzi domenicali per famiglie, l’Agriturismo La Civetta è la location perfetta per le cerimonie. Infatti è possibile personalizzare lo spazio e i servizi in base all’evento che si intende realizzare. Per matrimoni ed eventi apericena sono state studiate delle proposte di grande appeal. Venite a trovarci, rilassatevi e scegliete lo spazio che più vi si addice, all’interno, all’esterno o nella zona chiosco. Immaginate come lo desiderereste: la Civetta lo realizzerà!

Info Agriturismo La Civetta Via Civetta 2/A, Lonato del Garda Tel. 030.9103503 info@agriturismolacivetta.com www.agriturismolacivetta.com Aperto tutte le sere da lunedì a domenica, sabato e domenica anche a pranzo



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Assistenza a 360°

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Progettazione Progettazione degli spazi Progettazione degli spazi degli spazi

Progettazione Assistenza a 360° Via Paolo Farina, 42 - Cigole (Bs) degli spazi (Bs) Via Paolo Farina, 42 - Cigole

Installazione Installazione “chiavi in mano” Installazione “chiavi in mano” “chiavi in mano”

Installazione “chiavi in mano”

Show Room : Loc. Carpe Diem, km. 38 - Scarpizzolo di San Paolo (Bs)

Via Paolo Farina, 42 -- Cigole (Bs) Show Tel. Room Carpe Diem, km. Scarpizzolo Paolo (Bs) +39: Loc. 335 70 43 693 • 030 9538 95 98 • +39 333di 50San 80 486 Show Room : Loc. Carpe Diem, km. 38 Scarpizzolo di San Paolo Tel. +39 335 70 43 693 •• mantelligiacomoarredamenti.it 030 95 95 98 • +39 333 50 80 486(Bs) mantelliec@live.it Tel.mantelliec@live.it +39 335 70 43 693• •mantelligiacomoarredamenti.it 030 95 95 98 • +39 333 50 80 486 E Mantelli Giacomo Arredamenti Q Via Paolo Farina, 42@mantelligiacomoarredamenti - Cigole (Bs) mantelliec@live.it • mantelligiacomoarredamenti.it E Mantelli Giacomo Arredamenti Q @mantelligiacomoarredamenti Show Room : Loc. Carpe Diem, km. 38 - Scarpizzolo di San Paolo (Bs)


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Trattoria Le Tre Ciose Per un pasto figlio della tradizione bresciana non serve altro che recarsi dalla trattoria Le Tre Ciose. La specialità della casa è lo spiedo bresciano: dalla lonza alla coppa, dalle costine di maiale al coniglio e al pollo, questo insieme di carni viene infilato in lance, collocate in un girarrosto e cotto per almeno sei ore. Inoltre ci sono anche tanti altri piatti tipici assolutamente da non perdere: in aggiunta ai bolliti, il riferimento è ai classici casoncelli, agli arrosti, al manzo all’olio e al brasato con polenta. E poi ancora: in cucina vengono anche preparate succulente tagliate, costate di manzo e diversi formati di pasta fresca con ragù di selvaggina. Nel menù non mancano nemmeno pizze, hamburger, panini, piadine e “l’apericena”, ovvero un ricco aperitivo a buffet. Non è tutto, perché Le Tre Ciose si pone come un punto di riferimento per la colazione: l’attività apre alle 4 del mattino (e rimane operativa fino alle 22) e da subito mette a disposizione dei suoi avventori brioches farcite al momento e un’ampia scelta di dolci, prodotti artigianalmente. Il ristorante dispone di un ampio parcheggio e offre il servizio doccia gratuito per chi si ferma a cena. È persino possibile organizzare feste di compleanno e cerimonie, e a disposizione c’è il servizio bollette, ricariche telefoniche, carte ricaricabili e tabacchi. Non va scordato che il sabato notte Le Tre Ciose resta aperto: dal dopo cena si passa direttamente alla colazione. L’ultima battuta è per la Karaoke Night del sabato sera: oltre alle bontà a tavola, il divertimento è assicurato con tanta musica e allegria!

Specialità bollito

Grande classico di autunno e inverno è il bollito, uno dei piatti della tradizione più apprezzati. La proposta de Le Tre Ciose è quasi un “rito”: si parte con ravioli di carne (manzo, vitello e maiale) fatti in casa ai due brodi (gallina e manzo), per poi proseguire con bollito di manzo (cappello del prete e biancostato), testina di vitello e lingua salmistrata, accompagnati da salsa verde fatta in casa. Ecco poi salame e cotechino nostrani con purè di patate e spinaci al burro, per concludere con gallina ruspante ripiena, accompagnata dalla mostarda di Cremona.

Info Trattoria Le Tre Ciose strada Provinciale 235 - km 74 Orzinuovi Tel. 030.9941907 - 345.844173 www.trattorialetreciose.it info@trattorialetreciose.com Chiuso la domenica sera


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Hostaria del Montenetto

Se state cercando un ristorante di qualità immerso in un paesaggio incantevole ad una manciata di minuti d’auto da Flero e da Brescia, la soluzione è l’Hostaria del Montenetto. Si trova a due passi dei centri urbani, sospesa fra i vigneti e le dolci colline, location perfetta per un break dalla quotidianità e per le cene del periodo natalizio, sia aziendali che fra amici e parenti. Il menù prevede i piatti principali della tradizione bresciana, ma non mancano anche portate innovative e ricercate, sempre preparate dallo chef Nicola. Ad accogliere gli ospiti in sala è invece Michele, capace di consigliare con esperienza il meglio che offrono la cucina e la cantina. A proposito: la lista dei vini è particolarmente fornita e pregiata. Si possono trovare le migliori etichette del Montenetto, tra cui quelle della vicina Cascina Nuova, ma anche tante altre selezionate eccellenze regionali e nazionali. Torniamo alla proposta gastronomica: i risotti sono il fiore all’occhiello, costantemente rinnovati e declinati secondo la disponibilità stagionale. Tra i primi spiccano anche i casoncelli con burro versato e salvia, così come le pappardelle al salmì di lepre. E i secondi? Accanto alla grigliata (vedi box) troviamo arrosti, carne ai ferri e specialità come le cervella di vitello dorate in padella e il baccalà alla bresciana con polenta del Montenetto. Completano il quadro i dolci fatti in casa, con torte caserecce, sbrisolona, catalana e tanto altro. Chiudiamo con il pranzo di lavoro, da lunedì a venerdì: comprende una scelta fra tre-quattro primi, altrettanti secondi, contorno, acqua e caffè, il tutto a 13 euro (con quartino di vino a 15 euro).

Le specialità

Uno dei capolavori dell’Hostaria del Montenetto è la grigliata mista con cottura verticale, ovvero a fianco della fiamma: si tratta di un metodo più lento, delicato e meno aggressivo che porta ad una carne più tenera, morbida, e allo stesso tempo evita che questa si secchi troppo. La specialità in questione prevede pollo, costine e salamina. Assolutamente da provare è anche il filetto di canguro australiano alla brace, altra specialità «originale» che propone l’Hostaria. Per rimanere in tema con l’emisfero australe ecco anche le costolette d’agnello neozelandesi ai ferri.

Info Hostaria del Montenetto Via dei Colli 10, Poncarale 030.2641109 hostariamontenetto@libero.it Chiuso lunedì sera e martedì


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Trattoria La Tana del Grillo

Esattamente da cinquant’anni La Tana del Grillo propone i migliori piatti della tradizione bresciana, serviti al tavolo e anche d’asporto, servizio che oggi ricopre un ruolo molto rilevante. La trattoria, completamente ristrutturata a inizio 2020, ha festeggiato a novembre il prestigioso anniversario: si tratta di una realtà a conduzione famigliare, grazie alla presenza di Marco, Maria e delle figlie Marzia e Moira. Insieme si dedicano quotidianamente ai loro ospiti con passione e dedizione. L’attività di Poncarale ha preparato due menù per Natale, uno in versione completa e dedicato a chi lo consumerà sul posto e uno in versione da asporto. Quello “in presenza” prevede una batteria di antipasti composta da affettati misti della casa (prosciutto crudo di Parma, coppa piacentina, salame nostrano), gratin di patate e broccoli, tortino di sfoglia, patate e pancetta con gorgonzola e insalata russa della casa. Di primo troviamo maltagliati al ragù di capriolo e tagliolini con cacio, pepe e guanciale, mentre per i secondi ecco arrosto di vitello alle castagne e cotechino e salame della tradizione con spinaci e purè. Non mancherà il dessert natalizio, così come acqua, vino, spumante e caffè. Il tutto al prezzo di 50 euro. Il menù da asporto ricalca quello “in presenza” e ha un costo di 35 euro: dagli antipasti vanno tolti gli affettati, nulla cambia per primi e secondi, mentre bevande e dessert sono esclusi. Per prenotazioni è necessario chiamare lo 030.2640114. Chiudiamo con i pranzi di lavoro, per cui è proposto un menù da 11 euro, con un primo e un secondo piatto tra 5/6 opzioni, contorno, caffè, mezzo litro di acqua e vino.

Le specialità della casa

Fra i piatti proposti spicca lo spiedo bresciano con polenta, disponibile su prenotazione e d’asporto, preparato tutte le domeniche a pranzo (su ordinazione per almeno quindici persone è possibile gustarlo quando si preferisce). Molto apprezzati anche i piatti di selvaggina, come cinghiale e salmì di lepre, così come i ravioli ripieni con polenta e formaggio Montasio, serviti con fonduta. E poi c’è il baccalà alla vicentina, gustato al meglio se accompagnato da polenta. Sono tutti disponibili sia per l’asporto che da consumare in trattoria. Chiudiamo con lo gnocco fritto: lo si trova sia il venerdì che il sabato sera.

Info La Tana del Grillo Via Sorelle Girelli 39, Poncarale Tel. 030.2640114 tanadelgrillo@virgilio.it www.trattoriatanadelgrillo.it Chiuso domenica e lunedì a cena, martedì a pranzo e a cena


Guida ai ristoranti

Trattoria dall’Abate La Trattoria dall’Abate è un punto di riferimento per gli amanti del pesce: si tratta di un paradiso per chi adora ciò che proviene del mare e dal Lago di Garda, dove saziare le proprie voglie culinarie. Gli arrivi sono giornalieri: tutto ciò che i mercati offrono lo si può trovare, nel pieno rispetto della genuinità e della stagionalità degli alimenti. L’attività è operativa dal 2013, ma si basa sulla storica Pescheria Abate: è da qui che provengono le freschissime materie prime poi lavorate e cucinate in trattoria. In sostanza, un sigillo di garanzia. Oltre al pesce di mare, rigorosamente proveniente dal Mediterraneo (e in particolare dall’Adriatico), nel ristorante di Rivoltella del Garda si può trovare anche quello d’acqua dolce, sfruttando le diverse peculiarità che provengono dal Benaco. A tal proposito spiccano piatti della cucina classica, sempre apprezzati: parliamo dei tagliolini col pesce persico reale, del risotto con la tinca, degli gnocchi integrali bio allo zafferano di Desenzano e pescato del Garda, oltre che tanto altro, in base alla stagione e all’effettiva disponibilità. All’ingresso gli ospiti sono accolti da Patrizia, la responsabile di sala, e dallo staff, sempre pronti ad offrire il consiglio giusto. In cucina si trova lo chef Gaetano Barra, con la sua brigata: napoletano d’origine, ha maturato parecchia esperienza in località di mare italiane e straniere, e ora è impegnato nel portare la cucina mediterranea e le sue idee anche a Rivoltella del Garda. Per chiudere in bellezza, dopo un pranzo o una cena a base di pesce, non può mancare la sua specialità, ovvero il babà napoletano.

La Pescheria

Oltre a rifornire l’omonima trattoria, la Pescheria Abate rappresenta un pezzo importante della storia di Rivoltella, e non solo: l’attività, aperta da Paolo e dalla moglie Daniela nell’ormai lontano 1986, ha saputo mantenere costante negli anni l’altissima qualità del pesce proposto. Nata come piccolo negozietto, si è sviluppata col tempo e oggi propone anche piatti di gastronomia. Parliamo di preparazioni semplici e gustose, come grigliate di pesce, insalate di mare, pesci fritti, paella, stoccafisso alla vicentina e tante altre specialità da provare.

Info Trattoria dall’Abate via Agello 24, Rivoltella 030.9902466 www.abatetrattoria.com info@abatetrattoria.com Chiuso il lunedì


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