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Pandoro o panettone? Il più classico dei dilemmi natalizi

Per proteggerne l’artigianalità, i due dolci sono protetti da un disciplinare che specifi ca gli ingredienti e la formulazione dell’impasto

QUESTIONE DI GUSTI

Mare o montagna, dolce o salato, tè al limone o alla pesca... pandoro o panettone? Ci sono pochi temi divisivi come l’annosa questione che contrappone i fan del panettone agli amanti del pandoro. A Natale siamo tutti più buoni e le discussioni andrebbero evitate, è vero, ma quando si tratta di scegliere tra i due dolci più iconici della tradizione natalizia italiana lo scontro è inevitabile: una parte dei commensali si schiererà a favore del classico panettone, celebrandone la storicità e il valore aggiunto conferito dai canditi e dall’uvetta, mentre il resto della tavolata prenderà le difese del pandoro, elogiando la consistenza setosa della sua pasta e l’imprescindibile contributo dello zucchero a velo. Il risultato inevitabile è che si fi nisce per aprire entrambi i dolci e convincersi ulteriormente della bontà della propria scelta. Ma quali sono le principali differenze tra panettone e pandoro? Sulla base di quali caratteristiche affermiamo di preferire l’uno o l’altro? A contrapporre i due eterni rivali non è soltanto la forma - a cupola su base quella del panettone e conica con sezione a stella per il pandoro -, ma anche caratteristiche primarie in ambito gastronomico come il profumo e l’apporto calorico. Se il panettone sprigiona un aroma tipico di un prodotto lievitato a pasta acida, arricchito dalle note agrodolci del cedro candito e dell’uvetta, il pandoro diffonde nell’aria tutta la sua essenza burrosa, supportata da piacevoli note di vaniglia. Per quanto riguarda il valore nutrizionale, il panettone è la scelta consigliata per chi vuole tenere sotto controllo il quantitativo calorico. Nonostante le molteplici differenze, tuttavia, pandoro e panettone sono uniti dallo straordinario successo che li ha resi celebri a partire dagli anni Sessanta, tanto che tra il 1965 e il 1970 le vendite sono passate da 20mila a 40mila quintali. I due dolci si sono affermati nello stesso periodo: tra il 1965 e il 1970 le vendite sono passate da 20mila a 40mila quintali

CURIOSITÀ Il pandoro era una portata irrinunciabile nelle sfarzose cene di Natale di nobili e mercanti nel periodo d’oro della Repubblica di Venezia

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