Le imprese si raccontano Sondrio

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Le imprese

si raccontano Edizione SONDRIO


88043/CV - Ed.04/2016

Energia per il tuo business

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Le imprese

si raccontano

S

ondrio è un territorio fiorente di aziende che trascinano l’economia e creano ricchezza per l’intero Paese. Questo grazie a imprenditori coraggiosi e lungimiranti che hanno saputo affrontare nel modo migliore la difficile situazione economica di questi ultimi anni: non piangendosi addosso, ma trasformando la crisi in un’opportunità per crescere. E ora sono tra i più reattivi in una situazione economica che sembra evolversi positivamente. Questa pubblicazione, che trovate allegata al vostro settimanale di riferimento del Gruppo Netweek, vuole farvi conoscere alcune di queste storie di eccellenza, raccontate direttamente dalla voce dei protagonisti. Vi accorgerete di come ci sono spesso elementi o caratteristiche che li accomunano e li contraddistinguono, spiegando anche le ragioni del loro successo: innanzitutto il lavoro, tanto lavoro; poi la passione o, se preferite, il “cuore”, che ha spinto molti di loro a non tirarsi mai indietro e ad affrontare sacrifici altrimenti inspiegabili; non manca il coraggio, che serve per portare avanti investimenti che a tanti farebbero tremare i polsi; ma c’è anche tanta lungimiranza unita alla giusta moderazione, quella che non ti fa compiere il “passo più lungo della gamba” e nello stesso tempo ti permette di restare sul mercato e di essere competitivo. Non importa il settore in cui si sono impegnati: qui vi raccontiamo le storie di aziende di diverso genere, dalla metallurgia al tessile, dalla ristorazione alla gestione dei servizi energetici fino alle banche. Tutti questi imprenditori, però, sono alla guida di imprese che sono cresciute e hanno creato valore. Il nostro compito, una mission per il Gruppo Netweek, è quello di raccontarvi le loro storie: a voi leggerle, per conoscerle e coglierne i segreti e magari, perché no, emularle.



Le imprese si raccontano

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L’economia valtellinese non ha mai mollato

S

toricamente, il territorio valtellinese è Di fondamentale importanza è stato il livello di La crisi degli ultimi anni sempre stato capace di garantire una diha colpito il territorio, ma produttività del lavoro della Valtellina che spesmensione economica capace di reggere so supera quello della maggior parte dei suoi a qualsiasi situazione. Certo la crisi cominciata molte imprese hanno tenuto pari europei e di altre regioni OCSE con aree duro e hanno saputo nel 2008 ha lasciato il segno, ma le piccole e medi specializzazione similari. Anche quest’area, die imprese della provincia di Sondrio sono riucome detto, ha evidentemente pagato in questi affrontare i mercati scite, nella maggior parte dei casi, a tenere duro anni la scarsa performance macroeconomica e sono in grado di affrontare i mercati con una dell'economia italiana con un aumento della dimaggiore consapevolezza delle proprie capacità e dei propri mezzi. soccupazione e un calo della domanda interna, ma è riuscita a venirne Qualcuno, magari, si cura ancora le ferite che ci trasciniamo da una fuori grazie anche alla continua innovazione e alla costante apertura decina d’anni; ma è altrettanto vero che chi è riuscito a superare que- verso i mercati internazionali. sto difficile periodo, oggi è più forte e ha sviluppato una serie di anti- Insomma, in Valtellina ci sono imprese che crescono e si affacciano corpi che gli consentono di guardare con un po’ di ottimismo al futuro. con successo su nuovi mercati. E spesso assumono nuovo personale.

La congiuntura Lombarda - Industria Pavia Como Milano Mantova Varese Lecco Brescia Lombardia Lodi Bergamo Monza Sondrio Cremona

-0.2 1,4

PRODUZIONE INDUSTRIALE PER PROVINCIA VARIAZIONI TENDENZIALI TRIMESTRE T2 2018 Fonte Unioncamere Lombardia

2,2 2,3 2,9 3,4 3,7 3,9 4,8 5,0 5,3

6,6 10,4


Le imprese si raccontano

4

Variazioni % tendenziali delle principali variabili del settore industriale

2015 2016 2017 2018 Trimestri

Produzione

0,84

0,98

2,49

1,37

0,39

2,01

-1,56

0,92

4,79

0,35

3,50

1,62

4,65

6,57

Ordini interni

3,98

5,81

2,67 -10,18

1,56

-1,03

-2,16

8,11

3,64

-3,79

14,30

2,01

-0,03

5,04

Ordini esteri

1,46

2,52

-5,15

9,08

2,52

1,80

11,96

1,26

0,84

0,92

-0,92

19,58

10,47

3,66

Fatturato totale

-1,42

5,93

4,05

3,46

4,82

3,64

4,27

7,32

3,75

3,69

4,79

-0,19

3,52

4,92

Fatturato interno

-1,36

9,10

5,50

2,95

6,26

5,82

4,53

9,02

4,19

2,80

6,51

1,29

3,06

5,67

Fatturato estero

-1,58

-4,89

-0,48

5,08

0,60

-4,54

3,43

2,18

1,83

7,02

-1,82

-5,92

5,55

1,52

Variazioni % tendenziali delle principali variabili del settore artigiano

2015 2016 2017 2018 Trimestri

0,40

2,90

-0,53

3,99

0,18

0,36

3,12

-1,40

2,76

0,12

6,74

6,07

0,43

4,14

Ordini interni

-0,38

1,83

0,78

1,63

1,54

4,70

2,65 -0,78

0,87

0,31

2,52

2,50

3,38

3,75

Ordini esteri

-3,53

1,71

-1,47

0,84

3,56

-0,71

4,02

3,87

5,85

4,66

4,06

12,97

-0,07

2,63

Fatturato totale

2,01

3,99

-1,97

1,03

1,45

5,88

3,75

0,57

0,52

2,05

8,52

6,28

2,33

3,65

Fatturato interno

3,11

4,51

-1,92

0,67

1,45

6,16

3,60

0,32

0,20

2,01

8,18

4,08

2,26

3,39

-10,75

-1,16

-2,71

6,55

1,43

-0,38

8,02

5,27

9,70

3,15

14,04

31,89

3,86

10,75

Produzione

Fatturato Estero

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA SO su dati Unioncamere Lombardia


Ma veniamo ai numeri che meglio di qualsiasi altra cosa fotografano la situazione di questo territorio. L’analisi congiunturale della Camera di Commercio di Sondrio Stando ai dati del secondo trimestre 2018 c’è di che essere fiduciosi. Infatti, nel quadro economico lombardo, la provincia di Sondrio risulta essere tra le più dinamiche della regione, con un dato di crescita produttiva globale del 6,6% su base annua, un livello che non si vedeva da anni, seconda sola a Cremona e nettamente superiore alla media lombarda (3,9%). Valori robusti evidenziano anche gli altri indicatori economici. Vale innanzitutto per i dati sul fatturato globale: la crescita è stata del 4,9%, un valore che negli ultimi tre anni è stato superato solo un paio di volte. E l’incremento è stato significativo soprattutto sul fronte interno (+5,7%), mentre il fatturato estero si è limitato a un aumento dell’1,5%. Particolarmente brillanti anche i dati relativi agli ordini, con un +3,7% per quelli esteri e per un ancora più rilevante +5% sul fronte interno.

Dati che risultano ancor più significativi in un contesto di decelerazione quale si registra con più evidenza a livello regionale così come in Italia e nell’intera Eurozona. Ha un andamento sensibilmente migliore della media regionale anche il comparto dell’artigianato manifatturiero che in Valtellina può contare su 4.395 imprese, quasi il 30% del totale, di cui 626 a guida femminile e 856 straniere: a giugno 2018 poteva vantare un incremento del 4,1% rispetto a un anno prima contro una crescita media lombarda del 2,7%, tanto che l’indice della produzione valtellinese ha superato quota 105. Altrettanto soddisfacenti, e in alcuni casi anche di più, i dati di fatturato e ordini, tutti in crescita. Il fatturato globale di giugno si è incrementato, a livello tendenziale, del 3,6%, con + 3,4 sul fronte interno e un vero e proprio exploit del fatturato estero (+10,7%). Per quel che riguarda, invece, gli ordini, si è registrata una performance del 3,7% per quelli interni e del 2,6% di quelli esteri.

Le imprese attive, iscritte e cessate nel Registro delle Imprese in Provincia di Sondrio Fonte: Camera di Commercio di Sondrio

TRIMESTRE

IMPRESE REGISTRATE

IMPRESE ATTIVE

Totale Totale

di cui: % Imprese individuali

ISCRITTE

di cui: Società ed altre forme

CESSATE

%

Totale

Totale

1-2017

14.988

14.050

8.469

60,28

5.581

39,72

278

355

2-2017

15.043

14.074

8.492

60,34

5.582

39,66

200

133

3-2017

15.070

14.105

8.514

60,36

5.591

39,64

122

99

4-2017

15.026

14.047

8.498

60,50

5.549

39,50

173

206

1-2018

14.859

13.897

8.342

60,03

5.555

39,97

238

396

2-2018

14.918

13.942

8.362

59,98

5.580

40,02

190

133

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

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Torna a crescere il numero delle imprese Dopo un primo trimestre dell’anno che aveva fatto segnare un significativo calo del numero delle aziende, tra aprile e giugno 2018, il saldo tra imprese iniziate e cessate è tornato positivo: alla Camera di Commercio se ne sono iscritte 190, mentre 133 hanno chiuso i battenti, per un saldo positivo di 57, per cui si è passati dalle 14.589 imprese di fine marzo alle 14.918 di giugno. Siamo, comunque, ben lontani dai livelli pre-crisi, quando il numero delle imprese valtellinesi superava le 17mila unità. In questo ambito l’incidenza dell’artigianato è sempre minore. Infatti, le imprese del settore sono cresciute solo di 7 unità rispetto a marzo quando si era toccato il livello più basso da molti anni, portando il totale a 4.395. Dicasi lo stesso delle imprese delle costruzioni che in

Fonte: Camera di Commercio di Sondrio

Imprese attive, iscritte e cessate nel Registro delle Imprese in provincia di Sondrio del Settore Artigiano

TOTALE REGISTRATE Trimestre

Totale AA

IMPRESE ATTIVE Totale attive R.I.

di cui: Artigiane

incidenza % su tot.

IMPRESE ISCRITTE

di cui: Imprese dividuali

di cui: Società ed Altre forme

Totale iscritte R.I.

di cui: Artigiane

incidenza % su tot.

di cui: Imprese individuali

IMPRESE CESSATE di cui: Società ed Altre forme

Totale cessate R.I.

di cui: Artigiane

incidenza % su tot.

di cui: Imprese individuali

di cui: Società ed Altre forme

1-2017

4.463

14.050

4.455

31,71

3.095

1.360

278

73

26,26

59

14

356

101

28,37

84

17

2-2017

4.453

14.074

4.445

31,58

3.090

1.355

200

60

30,00

51

9

143

70

48,95

56

14

3-2017

4.447

14.105

4.440

31,48

3.092

1.348

122

40

32,79

35

5

99

46

46,46

33

13

4-2017

4.424

14.047

4.417

31,44

3.075

1.342

173

37

21,39

29

8

206

51

24,76

37

14

1-2018

4.388

13.897

4.381

31,52

3.042

1.339

238

82

34,45

72

10

396

108

27,27

95

13

2-2018

4.395

13.942

4.387

31,47

3.054

1.333

190

54

28,42

46

8

133

47

35,34

34

13


L’evoluzione delle imprese femminili TOTALE MOVIMPRESE Semestri

Totale registrate

IMPRESE ATTIVE

Totale attive

di cui: Imprese Femminili

% su tot.

di cui: Imprese individuali

IMPRESE ISCRITTE di cui: Società ed Altre forme

Totale

di cui: Imprese Femminili

% su tot.

di cui: Imprese individuali

IMPRESE CESSATE di cui: Società ed Altre forme

Totale

di cui: Imprese Femminili

% su tot.

di cui: Imprese individuali

di cui: Società ed Altre forme

1-2016

14.969

14.049

3.328

23,7

2.496

832

305

88

28,9

81

7

339

103

30,4

93

10

2-2016

15.054

14.102

3.349

23,7

2.523

826

221

78

35,3

66

12

140

47

33,6

40

7

3-2016

15.095

14.134

3.375

23,9

2.540

835

158

65

41,1

58

7

118

43

36,4

38

5

4-2016

15.064

14.098

3.375

23,9

2.551

824

175

60

34,3

52

8

204

59

28,9

38

21

1-2017

14.988

14.050

3.346

23,8

2.519

827

278

87

31,3

77

10

355

127

35,8

114

13

2-2017

15.043

14.074

3.372

24,0

2.532

840

200

61

30,5

46

15

143

37

25,9

32

5

3-2017

15.070

14.105

3.382

24,0

2.540

842

122

34

27,9

31

3

99

31

31,3

26

5

4-2017

15.026

14.047

3.384

24,1

2.541

843

122

54

44,3

47

7

63

31

49,2

45

-14

1-2018

14.859

13.897

3.338

24,0

2.498

840

238

68

28,6

56

12

396

111

28,0

101

10

2-2018

14.918

13.942

3.350

24,0

2.508

842

190

54

28,4

42

12

133

31

23,3

29

2

Fonte: Camera di Commercio di Sondrio

Imprenditori extracomunitari per nazionalità 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Fonte: Camera di Commercio di Sondrio

Provenienza

TITOLARI

MAROCCO SVIZZERA CINA SENEGAL EGITTO ALBANIA MOLDAVIA PAKISTAN ARGENTINA INDIA ALTRI TOTALE

185 114 71 55 32 18 15 13 12 11 107 633

% su totale 29% 18% 11% 9% 5% 3% 2% 2% 2% 2% 17% 100%

quest’area sono sempre state importanti: l’incremento nel secondo trimestre del 2018 si è limitato a 4 aziende per un totale di 2.201 imprese attive. Qualche segnale positivo arriva, invece, dal settore del turismo che torna a crescere dopo un semestre in difficoltà: a giugno poteva contare su 1.774 aziende, una decina in più rispetto a tre mesi prima. E’ tornato il segno più anche per le imprese “rosa”: tra aprile e giugno le aziende a conduzione femminile sono cresciute di 22 unità raggiungendo quota 3.350, praticamente il 24% del totale. Aumentano anche gli imprenditori stranieri, focalizzati principalmente nel commercio all’ingrosso e al dettaglio e nelle costruzioni: raggiungono il livello più alto di sempre: sono 1.097, pari al 3,7% del totale, e di questi 633 sono titolari dell’azienda. Di questi ultimi, il numero più consistente proviene dal Marocco (185, pari al 29%), segui-

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

8


Imprese nel settore alloggio e attività dei servizi di ristorazione Totale Registrate

Imprese Attive

Trimestre Totale Totale R.I. di cui: Incidenza di cui: di cui: Turismo % su tot. Imprese Società e Individuali altre forme

1-2016

14.969

14.049

1.684

11,99

800

884

2-2016

15.054

14.102

1.696

12,03

816

880

3-2016

15.095

14.134

1.722

12,18

843

879

4-2016

15.064

14.098

1.748

12,40

869

879

1-2017

14.988

14.050

1.765

12,56

882

883

2-2017

15.043

14.074

1.775

12,61

891

884

3-2017

15.070

14.105

1.784

12,65

895

889

4-2017

15.026

14.047

1.771

12,61

885

886

1-2018

14.859

13.897

1.764

12,69

878

886

2-2018

14.918

13.942

1.774

12,72

887

887

Fonte: Camera di Commercio di Sondrio

ti dai confinanti svizzeri (114, 18%) e, molto meno scontato, dai cinesi (71, 11%). Se, infine, guardiamo all’età, è bene segnalare il ritorno alla crescita del numero di imprenditori giovani, inferiori ai trent’anni, che nel primo trimestre 2018 avevano subito un significativo ridimensionamento: tra aprile e giugno sono passati da 1.130 a 1.185 unità, pari al 4,9% del totale. E il numero di vetture Un ultimo dato che sembra significativo per indicare lo stato di salute del territorio valtellinese è il numero di prime iscrizioni al Pra, il Pubblico registro Automobilistico: tra aprile e giugno 2018 sono state registrate 1.626 vetture nuove, 207 in più rispetto al primo trimestre dell’anno. Per trovare un numero maggiore di auto nuove registrate al Pra bisogna risalire fino al secondo trimestre 2008...

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

10 Imprenditori per classe di età Anno

Età Totale di cui:

Comunitaria

Extra-Comunitaria

Italiana

Non Classificata

TOTALE

1-2018

221

%

1.085

%

22.576

%

45

%

23.927

%

n.c.

0

0,00

0

0,00

0

0,00

16

35,56

16

0,07

< 18 anni

0

0,00

0

0,00

4

0,02

0

0,00

4

0,02

da 18 a 29

11

4,98

99

9,12

1.016

4,50

0

0,00

1.126

4,71

da 30 a 49

118

53,39

580

53,46

8.561

37,92

2

4,44

9.261

38,71

da 50 a 69

85

38,46

383

35,30

10.619

47,04

8

17,78

11.095

46,37

7

3,17

23

2,12

2.376

10,52

19

42,22

2.425

10,13

226

%

1.097

%

22.630

%

45

%

23.998

%

n.c.

0

0,00

0

0,00

0

0,00

16

35,56

16

0,07

< 18 anni

0

0,00

0

0,00

4

0,02

0

0,00

4

0,02

da 18 a 29

11

4,87

100

9,12

1.070

4,73

0

0,00

1.181

4,92

da 30 a 49

123

54,42

594

54,15

8.635

38,16

2

4,44

9.354

38,98

da 50 a 69

85

37,61

380

34,64

10.590

46,80

8

17,78

11.063

46,10

7

3,10

23

2,10

2.331

10,30

19

42,22

2.380

9,92

>=70 anni

Totale di cui:

2-2018

>=70 anni Fonte: Camera di Commercio di Sondrio


Le auto iscritte al Pubblico Registro Automobilistico in provincia di Sondrio

Trimestre

Numero

% trimestre precedente

% anno trimestre precedente

Numero

% trimestre precedente

% trimestre anno precedente

Numero

% trimestre precedente

% trimestre anno precedente

1-2016

1.050

36,72

31,09

2.318

0,26

4,37

1.157

-19,60

1,76

2-2016

1.099

-66,65

37,20

2.434

-72,81

9,59

1.355

-73,38

19,17

3-2016

813

-26,02

7,97

2.139

-12,12

-0,09

1.156

-14,69

-4,54

4-2016

828

1,85

7,81

2.369

10,75

2,47

1.230

6,40

-14,52

2016

3.790

15,02

15,02

9.260

3,44

3,44

4.898

-3,77

-3,77

1-2017

1.129

36,35

7,52

2.387

0,76

2,98

1.161

-5,61

0,35

2-2017

1.270

-66,49

15,56

2.398

-74,10

-1,48

1.322

-73,01

-2,44

3-2017

1.121

-0,71

37,88

2.218

-7,08

3,69

1.146

-1,29

-0,87

4-2017

1.226

-3,46

48,07

2.501

4,30

5,57

1.200

-9,23

-2,44

2017

4.746

25,22

25,22

9.504

2,63

2,63

4.829

-1,41

-1,41

1-2018

1.419

15,74

25,69

2.564

2,52

7,42

1.246

3,83

7,32

2-2018

1.626

14,59

28,03

2.513

-1,99

4,80

1.290

3,53

-2,42

Fonte: ACI - Automobile Club Italia

Le imprese si raccontano

11


Introduzione: Nel 2018 proseguono le rilevazioni mensili del Sistema Informativo Excelsior che, dallo scorso anno, si è innovato sia sotto l'aspetto metodologico che organizzativo per fornire indicazioni tempestive a supporto delle Politiche attive del lavoro. A partire da maggio 2017, infatti, vengono realizzate indagini mensili sulle imprese adottando prioritariamente la tecnica di rilevazione CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) e somministrando un questionario incentrato sui profili professionali e i livelli di istruzione richiesti dalle imprese. La rete delle Camere di commercio e InfoCamere - società di informatica del sistema camerale - assicurano la specifica attività di supporto alle imprese intervistate. Le analisi del presente bollettino si focalizzano sulle principali caratteristiche delle entrate programmate e sulleetendenze occupazionali per non il mese ottobre 2018. Opportunità offerte professionalità che si ditrovano

Mercato del lavoro, segnali contrastanti

Entrate previste per tipo di profilo* (ottobre 2018) ENTRATE PREVISTE PER TIPO DI PROFILO (*)

Operai specializzati e conduttori impianti 30%

Dirigenti, specialisti e tecnici 15%

• ... nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti conProvincia duratadi Sondrio predefinita);

Ottobre 2018

• … le entrate previste si concentreranno per il 69% nel Entrate previste per livello di istruzione (ottobre 2018) ENTRATE PREVISTE PER DI ISTRUZIONE settore dei servizi e per il LIVELLO 77% nelle imprese con meno NEL MESE di 50 dipendenti;

Valori assoluti arrotondati alle decine

Profili generici 10%

• ... saranno programmate circa 880 entrate; nella regione 80.300 e complessivamente in Italia circa 370.000;

33%

Impiegati 8%

Professioni commerciali e dei servizi 37% *Aggregazioni dei grandi gruppi della classificazione ISTAT delle professioni (*) Aggregazioni dei grandi gruppi della classificazione ISTAT delle professioni

LE PROFESSIONI PIU' DIFFICILI DA REPERIRE IN PROVINCIA NEL MESE Entrate previste

33%

• ... il 15% sarà destinato a profili high skill (ossia dirigenti, specialisti e tecnici), quota inferiore alla media 22% nazionale (22%); •12%... in 36 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati; • ... per una quota pari al 42% interesseranno giovani con Laurea Diploma scuola Qualifica o Scuola meno media di 30 anni; superiore diploma dell'obbligo professionale

LE ENTR E 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0

gen-18

880

In provincia nel mese di ottobre nel complesso…

nov-17

C

om’è il mercato del lavoro in provincia di Sondrio? Quali sono le professioni più ricercate e quelle più difficili da trovare? A Entrate complessive previste nel queste domande cerchiamo di rispondere aiutati da una serie mese di ottobre: di dati che arrivano dalle ricerche portate avanti dal Sistema Infordi cui: mativo Excelsior che fa capo a Unioncamere; in particolare dall’inEntrate previste di lavoratori 88% dagine mensile Excelsior realizzata in accordo con ANPAL, l’Agenzia dipendenti Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro. Entrate previste di lavoratori 13% a lavorare, il quadro Per chi vuole restare sul territorio valtellinese non alle dipendenze che traspare dall’ultima rilevazione (ottobre) non è dei più esaltanti, confermando i segnali di incertezza registrati anche nei mesi preceEntrate previste nel periodo denti, ma più o meno in linea con i dati dell’anno prima. 4.680 ottobre-dicembre 2018 Detto che le imprese che prevedono assunzioni erano pari al 15% del

dic-17

Le opportunità di lavoro in provincia nel mese:

ott-17

Le imprese si raccontano

12

Entrate (scal

• ... il 12% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;

ENTRATE PREVISTE NEL MESE PER AREA AZIENDALE DI INSERIMENTO E ALCUN

di cui diff. • ... le tre figure professionali Area produzione di beni ed erogazione del servizio reperim.

più

v.a.

richieste 450

% su tot.

51,4


dip

TOTALE

880

87,0

6,9

1,7

4,3

INDUSTRIA

270

77,8

20,0

--

--

13 Le imprese si raccontano

altri la

colla

l som

p dip

(v.a.)

totale, le entrate complessive previste nel mese di ottobre erano di Ind.manifatturiera e Public Utilities 190 68,4 28,3 --880 unità (un centinaio in meno nei confronti dello stesso mese del Costruzioni 80 98,8 -2017) e per una quota pari al 42% interessavano giovani con meno di SERVIZI 610 91,1 --5,7 30 anni; mentre le previsioni fino a fine anno arrivano a 4.680 unità (300 in più rispetto all’anno prima). Commercio 170 83,1 --12,7 Turismo Delle entrate previste, l’88% riguardava lavoratori dipendenti, men210 99,0 -Servizi alle imprese 130 90,9 ---tre gli altri erano autonomi. Servizi alle persone 100 88,3 ---Nel 24% dei casi si trattava di entrate stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato (14%) o di apprendistato (10%), mentre nel CLASSE DIMENSIONALE 76% erano a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata 680 86,3 8,0 1,6 4,1 1-49 predefinita). dipendenti Per quel che riguarda i profili richiesti, il 15% era destinato a figure 130 92,9 ---50-249 dipendenti high skill (ossiaedirigenti, specialisti e, soprattutto, tecnici), quota 80 84,0 ---250 dipendenti oltre inferiore alla media nazionale (22%); le più richieste erano le profesI valoricommerciali assoluti sono e arrotondati alle decine. A causa questispecializzaarrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei sioni dei servizi (37%), seguite dadioperai singoli valori. Il segno (-) indica l'assenza di imprese nell'incrocio indicato. Il segno (--) indica un valore statisticamente non ti e conduttori impianti e addetti a macchinari fissi e mobili (30%); significativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti.

ENTRATE DI PERSONALE DIPENDENTE PER SETTORE DI ATTIVITA' E TIPOLOGIA CONTRATTUALE

Entrate di personale dipendente per settore di attività e tipologia contrattuale Indeterminato

0% 10,9%

62,5%

0% 6,1%

determinato

62,2% 64,5%

26,6%

31,7%

Ind.manifatturiera e PU

Costruzioni

altri contratti 1% 4,4%

1%

7% 20,3%

apprendistato

39%

16,7%

7,3%

57,5%

12% 11,2%

83,5%

60,3%

46,6%

8,7%

6,8%

Commercio

Turismo

25,0% Servizi alle imprese

11,0%

16,5%

Servizi alle persone

Totale settori

Fonte: Unioncamere - ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2018

Fonte: Unioncamere - ANPAL. Sistema Informativo Excelsior, 2018


Le imprese si raccontano

14

Aree della logistica Totale

100 880

11,3 100,0

27,3 41,5

23,2 35,9

ENTRATE PREVISTE PER generici, CLASSE DIMENSIONALE DI IMPRESA I CONTRATTI PREVISTIper PERle LEentrate ENTRATEnel NELmese MESE c’erano poi il 10% di profili mentre gli impiegati erano solo I contratti previsti l’8%. Invece, in merito al livello di istruzione richiesto, per l’11,9% si 1-49 dip Collaboratori Altri non prevede la laurea, per il 33,2% il diploma, per il 32,9% una qualifica A tempo dipendenti co.co. 50-249 professionale e per il 22% è sufficiente la scuola dell’obbligo. indeterminato Sommini4% 2% Per quel che riguarda le aziende di inserimento del mese250 di ottobre, e oltre 14% strazione 7% metà faceva di beni ed erogazione 0% oltre la20% 40%parte dell’area 60% produzione 80% 100% del servizio (450 lavoratori), seguita dalle aree commerciali e della Altri contratti Apprendistato vendita (160), dalle aree tecniche e della progettazione (110) e dalle dipendenti 10% ENTRATE PREVISTE NEI PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITA' NEL MESE aree della logistica (100). Tavola 2 11% trim. ottobreLAVORATORI PREVISTI IN ENTRATA PER AREA AZIENDALE DI INSERIMENTO E GRUPPO Sull’arco dei tre mesi, invece, tra ottobre e dicembre, visto anche la dicembre 2018 PROFESSIONALE turistica invernale in arrivo, si prevedono assunzioni per Servizi distagione alloggio e ristorazione; servizi 210 2.170 turistici Sondrio Ottobre 2018 4.680 unità (1.180 a novembre e 2.620 a dicembre); e sarà, appunto, Commercio 820 170 l’area dei servizi di alloggio e ristorazione e di quelli turistici in gene500 Servizi alle rale ad avere lepersone maggiori richieste, circa 2.170, seguite dal commercio 100 A tempo determinato (820 richieste) e dai servizi alle persone (500). 52% 210 Costruzioni 80 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

80

280

Entrate previste nel periodo per area funzionale di inserimento

Entrate previste nel periodo per area funzionale di inserimento

Valori assoluti arrotondati alle decine. Tecniche e progettazione; 12%

Logistica; 11%

Nota metodologica: I dati presentati derivano dall’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro. L’indagine, che Aree Direzione e servizi è inserita nel Programma Statistico Nazionale (UCC-00007) tra quelle che prevedono l’obbligo di risposta, dal 2017 è svolta con cadenza mensile. Le informazioni contenutegenerali; nel 4% presente bollettino sono state acquisite nel periodo 4 settembre - 18 settembre 2018, utilizzando principalmente la tecnica di compilazione in modalità CAWI attraverso le interviste realizzate presso circa 147.000 imprese, campione rappresentativo delle imprese con dipendenti al 2017 dei diversi settori industriali e dei servizi. La proiezione mensile dei dati di indagine e il potenziamento dell'integrazione tra questi e i dati amministrativi, attraverso un modello previsionale, non consentono confronti con gli anni precedenti al 2017, ma Amministrativa; 3% focalizzano l’analisi esclusivamente sulle principali caratteristiche delle entrate programmate nel mese di ottobre 2018, secondo i profili professionali e i livelli di istruzione richiesti. I risultati dell’indagine sono disponibili a livello provinciale e regionale secondo un numero variabile di settori economici, ottenuti quale accorpamento di codici di attività economica della classificazione ATECO2007. La ripartizione delle entrate previste per “gruppo professionale” fa riferimento ad opportune aggregazioni dei codici della classificazione ISTAT.

880

ENTRATE

per aree aziendali Commerciali e Excelsior Informa è realizzato nell’ambito del Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con ANPAL. ll presente bollettino è vendita; 19% stato realizzato da un'équipe di redazione congiunta costituita dall'Area politiche attive del lavoro di Unioncamere, diretta da Claudio Gagliardi, e dall’Area sistemi informativi di Gruppo CLAS, coordinata da Pietro Aimetti. Per approfondimenti si consulti il sito: http://excelsior.unioncamere.net nel quale sono disponibili dati e analisi riferiti a tutte le regioni e a tutte le province. Produzione beni ed La riproduzione e/o diffusione parziale o totale delle tavole contenute nella presente pubblicazione è consentita esclusivamente con la citazione completa erogazione servizio; della fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior. 51%

Fonte: Unioncamere ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2018


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Le imprese si raccontano

16

Valtellina sempre più apprezzata dai turisti

U

n capitolo a parte merita il settore turistiIn crescita il flusso na, visto che conserva testimonianze straordinarie co. Località come Bormio o Livigno, Chiesa delle presenze e la di tutte le epoche, dalle incisioni rupestri di Grosio Valmalenco o l’Aprica sono ormai luoghi di e Grosotto alle chiese romaniche di San Fedelino sul permanenza media lago di Novate Mezzola o di San Pietro in Vallate soculto per chi inforca normalmente gli sci o la tavola dei visitatori da snowboard durante la stagione invernale; ma anpra Cosio, dal Castel Masegra sopra Sondrio al Palazche chi ama il trekking o il downhill predilige queste zo Vertemati Franchi a Prosto di Piuro. montagne durante le vacanze estive. Per non dire di chi, invece, è un Insomma, i motivi per visitare questi luoghi sono molteplici, non ultiamante dell’arte: in questo caso non può non apprezzare la Valtelli- mo l’enogastronomia che spinge su questi lidi i tanti buongustai del


Le imprese si raccontano

17


Le imprese si raccontano

18

Alcune immagini di Palazzo Vertemati Franchi a Prosto di Piuro

Belpaese che viene in Valtellina per visitare Teglio e apprezzare uno straordinario piatto di pizzoccheri accompagnato da uno dei rossi del luogo, Inferno o Sassella che sia, oppure i crotti di Chiavenna per gustare le costine al lavec o alla pioda. E proprio sull’enograstronomia stanno puntando molto gli operatori locali. Basti pensare alle numerose manifestazioni che hanno caratterizzato l’estate scorsa e questo autunno e che hanno richiamato in provincia di Sondrio migliaia di visitatori: dal Pizzocchero d’oro di Teglio all'Eroico Rosso Sforzato Wine Festival di Tirano, dalla Sagra dei Crotti di Chiavenna alla Mostra del Bitto di Morbegno. Una realtà che ha fatto dichiarare al giornalista esperto di enogastronomia Giacomo Mojoli, intervenuto al convegno su ‘Alimentazio-


Le imprese si raccontano

19


Le imprese si raccontano

20

ne sana e territorio’ organizzato non molto tempo fa dall’Unione del Commercio e del Turismo: «Se mi trovassi a scegliere un luogo dove stare, oggi come oggi sceglierei la Valtellina, sicuramente una delle realtà più interessanti per le sue risorse paesaggistiche e ambientali, per la possibilità di praticare sport e di divertirsi all’aria aperta, per la qualità della vita e le sue prospettive legate al turismo nelle sue varie espressioni, all’enogastronomia e alla valorizzazione della cultura e dell’identità locale». Il settore è divenuto così importante che la Provincia ha dato vita all’Osservatorio Turistico Provinciale: un nuovo sistema più performante di raccolta dati turistici del territorio che permette di adempiere alle normative ed organizzare nel modo più efficiente possibile i dati di un comparto sempre più particolare. Si tratta di un sistema in collegamento con quello Regionale “Turismo 5”, costruito su misura per le esigenze provinciali, per soddisfare le necessità delle strutture ricettive; tra gli obiettivi principali facilitare il compito agli operatori del settore. L’Osservatorio, in collaborazione con l’APT di Livigno, la Comunità Montana Alta Valtellina, i Consorzi turistici di Tirano, Sondrio, Morbegno, Valchiavenna e Madesimo e tutti gli Infopoint provinciali, A sinistra, Castel Masegra, sopra Sondrio. Sopra e a lato, due immagini della Sagra dei Crotti che si svolge ogni anno, a fine estate, a Chiavenna


Elenco strutture ricettive in provincia di Sondrio al 31 ottobre 2018 ALBERGHIERO

Tipologia

Numero strutture

Albergo

395

18.769

14

632

409

19.401

Residence Totale alberghiero

Posti Letto

EXTRA ALBERGHIERO

Tipologia Case Vacanza

Posti Letto

1.326

13.530

165

992

71

896

Foresterie lombarde

59

538

Campeggi

22

3.456

Case per ferie

5

246

Ostelli

6

183

Locande

4

3

80

3.213

Totale extra alberghiero

1.738

3.097

Totale generale

2.147

42.498

Bed & Breakfast Agriturismi

gestisce una serie di funzioni, dalla raccolta e trasmissione dei dati ISTAT delle presenze turistiche all’anagrafica e alle variazioni delle strutture ricettive, dalla redazione di report e statistiche ai flussi informativi tra le strutture ricettive e le Istituzioni. Concludiamo, allora, con questi numeri. Le strutture censite dall’Osservatorio ammontano a tuttoggi a 2.147 (409 alberghiere e 1.738 extra alberghiere) per un numero di posti letto pari a 42.498. I dati delle presenze turistiche per i primi nove mesi dell’anno annunciano un trend in crescita (erano 2.621.381 nei primi nove mesi del 2017 e sono state 2.708.330 tra gennaio e settembre di quest’anno, con un incremento pari al 4 %) e un lieve miglioramento della permanenza media (da 3,58 a 3,73 giorni).

Numero strutture

Rifugi

Le imprese si raccontano

21



Le imprese

si raccontano LE IMPRESE SI RACCONTANO


Le imprese si raccontano

24 Anni di attività:

32

Architetto Barbara Prevostini

E

Ambiti d’intervento:

4

Esperienze lavorative:

2

Sotto l'architetto Barbara Prevostini. Le altre foto si

Distanza artigiani collaboratori:

0 km

riferiscono ad alcuni dei suoi lavori più recenti

ssere donna e architetto non è facile al giorno d’oggi, e non lo è mai stato. La storia di Barbara Prevostini è quella di una professionista che l’impresa se l’è costruita sulla propria pelle. Rimboccandosi le maniche, mettendoci passione e riuscendo ad emergere senza risparmiarsi in un ambiente a forte connotazione maschile. Nell'epoca delle archistar, una sola donna è riuscita a guadagnarsi questo titolo: Zaha Hadid. E anche per l’architetta pluripremiata e designer irachena, scomparsa nel 2016, come lei stessa aveva dichiarato, l'impresa non è stata semplice. Con le dovute proporzioni, Barbara Prevostini ha saputo cucirsi addosso la propria nicchia, sviluppando il proprio stile e senza rinunciare alla sua essenza. «Sono di Chiavenna ma ho lavorato per un lungo periodo, a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, nello studio di architettura Ferrari di Tirano, di cui sono anche diventata socia - spiega - Oltre ad occuparci di edifici residenziali, ad uso amministrativo e ad uso alberghiero, abbiamo disegnato tutte le piste ciclabili di Livigno, dandole l’impronta turistica che ancora oggi la contraddistingue». Nel 1994 il ritorno a Chiavenna; e progressivamente l’ambito di intervento dell’architetto Prevostini virò sulle piccole ristrutturazioni residenziali. «Mi hanno dato e mi danno tutt’ora molta soddisfazione - continua - Mi piace operare nel rispetto assoluto della storia del

luogo. Nel corso degli anni, in quanto donna, forse sono stata penalizzata in cantiere, ma nella fase di arredamento o di scelta dei materiali sono sempre riuscita a creare un rapporto di simbiosi con la clientela». Ascoltare le persone, capire le loro esigenze e trasformarle in idee, senza imporre il proprio stile ma dialogando e creando un rapporto di fiducia con il cliente: questo è il modo di fare dell’architetto Barbara Prevostini. Possiamo definire la sua visione “romantica”. «Mi sento un’artigiana dell’architettura: amo disegnare e perciò lavoro completamente a mano, ho sempre trovato chi ha avuto fiducia in me dando-


Quando l’impresa è cucita sulla propria pelle: un’artigiana dell’architettura da oltre trent’anni

mi opportunità - sostiene - Sto lavorando con persone provenienti da tutto il mondo e questo sicuramente è un motivo di crescita e arricchimento». Per comprendere al meglio lo stile e l’operato dell’architetto Prevostini è bene guardare ai lavori svolti negli ultimi anni. Fra questi spicca per esempio i più recenti, a Santa Croce di Piuro. «Le ristrutturazioni di due case definite dai proprietari “ il nido sulle Alpi” e la casa a fianco “The Barn Next Door” che ha in comune una parete originale con il torchio di Santa Croce, originario del 1800. Il lavoro mi è stato commissionato da una coppia australiana, venuta qui a

vivere la storia che non trovano nel loro paese; nel mio intervento ho cercato di rispettare lo spazio e l’economia del progetto». Altre opere dell’architetto Prevostini sono il bar Oltremera di Chiavenna, ricavato da una vecchia latteria con un grande volume ma una piccola superficie, la ristrutturazione di un appartamento di Prata Camportaccio (un crotto volutamente mantenuto con la montagna che entra nell’abitazione) e un recupero edilizio a San Bernardo, ottenuto rispettando i càrden originali e inserendo elementi di modernità. Sempre a Prata non si può non citare l’operazione effettuata su una doppia costruzione, da

una parte la casa, dall’altra il fienile con il locale per gli attrezzi, dove, ricorda l’architetto, «per volontà dei proprietari ho rispettato ciò che ho trovato, proponendo un intervento moderno per il balcone e le scale, lasciando gli interni poveri e lineari». Il futuro risponde al nome di Mariatisbe. «Mia figlia ad aprile diventerà architetto - conclude - Credo di essere riuscita a trasmetterle l’amore e la passione che ho per questo splendido lavoro: è cresciuta nello studio, ha lavorato qui ma ora ha preso la sua strada, sta imparando a 360° la professione, dalla contabilità alla lingua, passando per l’economia».

L’Azienda in breve Come detto, l’architetto Barbara Prevostini è l’azienda di se stessa: nata a Chiavenna nel 1960, dopo il diploma all’Istituto Statale di Arte di Cantù, si è laureata in Architettura al Politecnico di Milano nel 1985. Ha vissuto per anni in Valtellina, per poi ritornare stabilmente a Chiavenna nel 1994, esercitando la libera professione. Nella prima fase della sua carriera lavorativa si è occupata di edifici residenziali, ad uso amministrativo, alberghiero e di strutture sportive ambientali. Dal 2000 in poi, l’architetto Prevostini si è focalizzata sull’arredamento, sui piccoli interventi edilizi di nuova costruzione e di ristrutturazione, curando sia la progettazione che la direzione lavori. Oggi il suo studio si trova a Chiavenna, in via Roma 13/E. Per informazioni è possibile chiamare lo 0343.32396 o il 340.2214348, oppure scrivere a archibp86@gmail.com.

Le imprese si raccontano

25


Le imprese si raccontano

26

1.138

Autotorino

Auto/anno (2017):

Un modello imprenditoriale senza segreti alla base del successo dell’azienda che oggi è leader in Italia nel settore dell’automotive

Collaboratori:

39mila Fatturato:

800mln

Plinio Vanini, titolare di Autotorino, con la moglie Simonetta, insieme a Mariolina,

Filiali:

37

campionessa allevata nella sua Azienda Agrituristica "La Fiorida"

G

li ultimi trent’anni hanno cambiato il mondo dell’automobile e Plinio Vanini è stato uno degli imprenditori italiani che ha saputo meglio interpretare questa stagione. A seguito dell’improvvisa scomparsa del padre, raccoglie nel 1985 le redini di Autotorino, il piccolo salone con officina di famiglia a Morbegno. Ma non si pensi al classico "uomo solo al comando." Da allora ha infatti scritto un’esperienza di successo in cui «ha giocato un ruolo fondamentale il contributo del lavoro di Squadra che, al crescere del progetto, a sua volta è cresciuta non solo nel numero delle persone ma soprattutto nel valore espresso da loro sul campo». Da piccola realtà valtellinese a leader italiano, con 37 sedi operative tra Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna, Autotorino si è affermata in due decenni cruciali, caratterizzati da crisi economica, forti contrazioni di mercato e chiusura di insegne storiche del settore. Il modello imprenditoriale non ha segreti, perché la trasparenza è un tratto comune dello schietto carattere di Plinio Vanini e della conduzione

aziendale, che mette sempre al centro dell’attenzione la persona, sia nella veste di cliente, sia di collaboratore. «Tutto è nato attorno al desiderio di offrire un’esperienza d’acquisto davvero soddisfacente al pubblico, perché la mobilità è un’esigenza primaria che unisce anche aspetti legati al piacere di viaggiare ed alla passione per i motori. Questo è l’assunto di base, ma negli anni tutti in azienda ci siamo sempre impegnati a trovare risposte sempre

nuove ed orientate alla qualità, stringendo partnership con Case automobilistiche e sfruttando tutte le opportunità che le tecnologie potevano offrire, spesso anticipando i tempi. Tecnologie che ci supportano nel condividere, ad ogni livello, ogni informazione necessaria alla vita di Autotorino: dalla logistica, alle vendite tutto è pienamente visibile ed accessibile in ogni dettaglio, così che ciascuno in azienda possa esprimere il massimo


nel proprio lavoro». Un modello concreto e con i piedi ben saldi per terra: «Per noi questo si traduce nel non fare il passo più lungo del dovuto e continuare a investire sui territori in cui lavoriamo, creando occupazione attraverso le nostre aziende e sostenendo eventi e progetti aggregativi e sociali, come da anni accade per Cancro Primo Aiuto Onlus».

figlio Mattia. Momento, questo, che può essere visto come un affiancamento generazionale che rimanda a quell’evoluzione naturale che ha ispirato anche la "creatura" che rispecchia il lato più intimo di Plinio Vanini: La Fiorida, l’autentica fattoria alpina in cui hanno preso forma i suoi sogni. Un ponte tra tradizione rurale valtellinese e modernità, il cui valore è stato riconosciuto anche della Guida Michelin, con la

E per mantenere la competitività? «Le persone continueranno a fare la differenza: per questo abbiamo creato percorsi formativi strutturati e certificanti, e continuiamo ad investire nelle idee. L’esperienza è un patrimonio, la vitalità delle idee è un valore. I tempi cambiano e noi da sempre vogliamo essere parte attiva di questo cambiamento, non subirlo». Un solco in cui si sta introducendo anche una nuova generazione, rappresentata dal

"Stella" del ristorante La Preséf, qui riservato alla più elevata esperienza gastronomica. «Già da bambino ero appassionato di vacche e, mentre sognavo di diventare veterinario, andavo al campo fiera e contrattavo vacche e capre con i mercanti. Nel tempo ho voluto dar corpo ad un luogo in cui dal rispetto dei capi allevati e dalla genuinità della filiera agroalimentare nascesse un’offerta di benessere naturale attraverso prodotti genuini e sicuri, godibile

appieno con l’esperienza di una visita didattica per famiglie o di un soggiorno». Un impegno verso i temi dell’agricoltura che non si concludono entro i confini dell’azienda agricola ma che, come da suo carattere, ha saputo essere trainante facendo, anche qui squadra, prima alla guida dell’Associazione Allevatori della provincia di Sondrio, poi di quella regionale lombarda.

L’Azienda in breve Il Gruppo Autotorino è il primo dealer auto in Italia per dimensioni e fatturato e, nel novembre 2017, la IDCP 2017 Guide to Europe’s Biggest Dealer Groups inserisce il Gruppo nel novero dei 50 maggiori Dealer europei, prima realtà Italiana a raggiungere questo risultato. Ad aprile 2018 Assolombarda, Università Luiss e CERVED assegnano ad Autotorino il Premio Industria Felix, tra le aziende lombarde più performanti. Un mese dopo la giuria dell’Automotive Dealer Day 2018 assegna al Gruppo il premio nazionale per l’Innovazione Gestionale. Oggi rappresenta 17 marchi attraverso una rete di concessionarie ufficiali, in 13 province su tre regioni. Nel panorama dei concessionari, Autotorino si distingue per la scelta di dedicarsi totalmente alle vendite a clienti finali, senza intermediazione alcuna, per fornire un’esperienza d’acquisto di alto profilo. Nel 2017 ha fatturato 800 milioni di euro con un utile netto pari al 2,15%, investito 850 mila euro in formazione e 1,25 milioni di euro in ricerca e sviluppo di nuovi processi. www.autotorino.it

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28 Ettolitri di vino all'anno:

7.000

Casa Vinicola Pietro Nera

G

Ettari di vigne:

35

Pietro Nera

Collaboratori:

25

è il titolare dell'omonima casa vinicola con sede a Chiuro

Etichette vino Doc e Docg:

17

ià all'inizio del XX secolo i vini della Valtellina partivano da Chiuro, Teglio e dintorni, per arrivare a Saint Moritz, nel cuore dell'Engadina, dove finivano sulle tavole dei vip in villeggiatura. «Saint Moritz era l'Eldorado per noi viticoltori», racconta Pietro Nera, decano dei produttori di vino valtellinesi, titolare della casa Vinicola Pietro Nera di Chiuro. «E' stata l'autentico trampolino di lancio per i nostri Grumello, Sassella e Inferno, i tre vini che più degli altri ci rappresentano oggi, non solo in Svizzera, ma in tutto il mondo». Nell'accogliente sede della Casa Vinicola di Chiuro in esposizione e in vendita c’è il meglio della produzione firmata dalla famiglia Nera. «Il merito di tutto questo è di nonno Bernardo e papà Guido - ricorda Pietro - Sono stati loro a trasmettermi la passione per le vigne e per il vino. Il nonno durante l'inverno mi insegnava a riconoscere i vigneti migliori. La mattina seguente a una grande nevicata mi diceva: "Entro sera capirai quali sono i filari perfetti per il vino", poi mi portava con lui e mi spiegava che i vigneti dove la neve si scioglieva prima, erano da preferire agli altri perché meglio esposti al sole». Oggi la casa vinicola di

Chiuro dispone di 35 ettari di vigne lungo gli oltre 20 chilometri di strada che separano la Torre della Sassella alle porte di Sondrio, dalla Valgella, quasi a Tirano. «Grumello, Sassella e Inferno sono tutti vini Valtellina Superiore certificati Doc e Docg», spiega Pietro Nera. «Nascono da vigneti di Nebbiolo in pendenza, sui terrazzamenti valtellinesi che sono candidati a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Un tipo di

viticoltura difficile da effettuare ma che ci sta regalando tantissime soddisfazioni. In zona Inferno siamo il vero punto di riferimento della valle, grazie ai 25 ettari di proprietà (sui circa 50 complessivi). A ogni vendemmia le uve vengono portate nella nostra casa vinicola dove procediamo con la vinificazione. In totale produciamo una media di sei o sette mila ettolitri di vino, diviso in 17 diverse etichette. Oltre ai grandi clas-


Da oltre un secolo Inferno, Grumello, Sassella e Valgella i vini più rappresentativi della Valtellina sici da ricordare anche lo Sforzato dal processo di vinificazione particolare che si effettua da uve lasciate ad appassire fino a Natale. E' un vino rosso secco, decisamente pregiato, che si inserisce nello stesso segmento dell'Amarone della Valpolicella e del Moscato di Scanzo. Un prodotto unico per aromi e caratteristiche organolettiche, ancora oggi però inspiegabilmente poco conosciuto dagli appassionati del bere bene». La tradizione della viticoltura della famiglia Nera è destinata a durare a lungo nel tempo. «Il futuro è saldamente nelle mani dei miei figli Stefano, Simone e Angela - spiega il patron - Oltre a seguire la Pietro Nera, si occupano anche dell'azienda agricola Caven dove stanno mettendo a punto processi di vinificazione esclusivi, che danno luogo a una produzione dalla forte personalità. Li vendiamo sempre qui, nella sede di Chiuro.

Sono bottiglie che meritano di trovar posto nelle cantine più ricercate». E chiudiamo con un accenno alla vendemmia 2018. «Sarà la migliore di sempre - commenta Pietro - Mai vista un'estate e un settembre tanto perfetti per la maturazione delle uve, con escursioni termiche da manuale, che daranno luogo a profumi e aromi inarrivabili. Quest'anno la produzione delle uve è stata di una qualità eccezionale. Ne deriveranno sicuramente vini ottimi». Vini che non mancheranno di riscuotere successo anche a livello internazionale, facendo incetta di premi importanti: «Il nostro Inferno si aggiudica riconoscimenti nazionali e internazionali ogni anno fin dagli anni ‘70. Tra gli altri il Douja d'or della Camera di commercio di Asti e il Cervim, premio internazionale dedicato ai vini di montagna, indetto dall'omonimo istituto di ricerca valdostano.

Ricordo che oggi, per quanto in quantitativo limitato, esportiamo in tutto il mondo: dagli Stati Uniti al Giappone, dal Canada alla Scandinavia, dalla Francia alla Gran Bretagna». Infine, due parole sulla sede di Chiuro. «Non ci sono solo i reparti produttivi, ma anche la cantina e l’enoteca dove è possibile procedere alla degustazione – racconta - Qui ogni mese accogliamo migliaia di turisti proponendo loro assaggi dei nostri vini in abbinamento a prodotti tipici. Ci piace ricreare l’atmosfera dei territori valtellinesi e delle tradizioni locali per dare a tutti la possibilità di comprendere a fondo la genesi dei nostri vini e, soprattutto, la filosofia che guida ogni giorno il nostro lavoro in azienda».

L’Azienda in breve

La Casa vinicola Pietro Nera di Chiuro è oggi, con 35 ettari di proprietà condivisi con l'azienda agricola Caven, una delle cantine di riferimento di tutta la Valtellina. Guidata da Pietro Nera e dai suoi figli (questi ultimi seguono anche il marchio Caven), produce annualmente circa 7.000 ettolitri di vino suddiviso in ben diciassette etichette, tra grandi rossi, bianchi e rinomate bollicine. L'azienda, che dà lavoro a circa 25 operatori, produce tra gli altri il pregiato vino Sforzato, rosso secco da uve passite, di particolare qualità. «Oggi – spiega il titolare – grosso impulso alla nostra crescita ci arriva anche dall'enoturismo e dalle esportazioni in tutto il mondo. In sede ci piace lasciare che la cultura e le tradizioni locali avvolgano ogni visitatore con l'atmosfera unica ed esclusiva della nostra valle». La Casa Vinicola Nera è a Chiuro in via Stelvio 40/A (0342.482631 – www.neravini.com).

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

30 Assunzioni 2018:

5

Della Cagnoletta

S

Anni di attività:

60

Dipendenti:

44

Ambiti d'intervento:

15+

In piedi, Giuseppe, seduto Tiziano Della Cagnoletta

essant’anni fa è nata come lattoneria, oggi ha portato il suo contributo nella realizzazione del nuovo Apple Store di Milano in piazza Liberty e ha persino messo il suo zampino nel Golf Club di Kuwait City. Dalla Valtellina al mondo intero: è questa la storia dell’azienda Della Cagnoletta Srl, fondata nel 1958 da Domenico Della Cagnoletta e oggi guidata da tre dei suoi quattro figli, ossia Tiziano, Giuseppe e Lorenzo. «Papà faceva il fabbro e l’idraulico, era un operaio molto capace e a un certo punto si mise in proprio, cercò di inventarsi qualcosa per mantenere la famiglia - ricorda Tiziano - Col passare degli anni l’impresa crebbe e all’inizio degli anni Settanta vi entrarono Lorenzo e Giuseppe, mentre io feci il mio ingresso nel 1977, dopo un’esperienza lavorativa in un’altra realtà». Ora la Della Cagnoletta conta 44 dipendenti. «Tentiamo di resistere in un mercato che ci ha portato a diversificare il nostro operato nel corso degli anni - continua Tiziano - Mi piace dire che nessun campo ci è precluso perché la capacità delle nostre maestranze ci permette di entrare nelle aziende e di risolvere quasi tutti i problemi che ci vengono posti.

Serve però avere anche l’umiltà di riconoscere quando non si è in grado, che sia per una questione economica oppure per non essere nelle possibilità di fare». Di che cosa si occupa l’impresa di Albosaggia? Grazie all’esperienza e alla risorse tecniche e umane riesce a collaborare con i committenti fin dalla progettazione dei manufatti nelle più diverse utilizzazioni. Alluminio, acciaio inox, rame, lamiera zincata e ferro si trasformano in rivestimenti, serbatoi, coperture, lattoneria, componenti per impianti alimentari, farmaceutici e tessili, manufatti per serramentistica e tanto altro. Due sono i limiti: quelli strutturali dei materiali stessi e quelli della fantasia. Le macroaree d’intervento spaziano, invece, dall’architettura d’interni ed edilizia all’accumulo acque, dalla carpenteria all’inox per l’industria, dalla lattoneria ai sistemi fumari. Dei lavori prestigiosi abbiamo già detto, ma Tiziano Della Cagnoletta è ben conscio che è la normalità a permettere all’azienda di andare avanti: «Lavoriamo nel settore farmaceutico, chimico, alimentare. Con orgoglio ricordo che mio fratello Giuseppe è stato il primo a portare la lavorazione dell’acciaio nel settore del rivestimento delle vasche e degli acquedotti, diventando poi il nostro core business. La Secam, gestore del sistema integrato acque, è la nostra principale committente in questo settore. Insomma, per natura l’acqua deve


Adattabilità e qualità sono da sessant’anni le parole d’ordine per la realtà guidata da Tiziano, Giuseppe e Lorenzo L’Azienda in breve

correre, al come ci pensiamo noi». In questi sessant’anni a fare la differenza è stata la capacità dell’azienda di adattarsi alle esigenze del mercato, adeguandosi a bisogni e richieste. Parliamo, infatti, di una realtà che si definisce industria soltanto come numero di addetti ma non come mentalità, d’estrazione artigiana. «La nostra forza sono i ragazzi cresciuti con noi: ci hanno permesso di ben figurare nel mondo, però vediamo il futuro in modo strano - sostiene - Abbiamo fiducia

nelle nostre capacità ma constatiamo che il mondo e il nostro mercato ricercano sempre un costo inferiore e una robotizzazione esasperata, mentre per noi il costo della manodopera incide moltissimo». Questo si traduce in una difficoltà nel “creare” nuovi operai: «Chi impara da noi può farsi valere nel mondo sempre e comunque, ma ormai è molto complicato, probabilmente per la concorrenza del pubblico e delle grandi industrie che, forse, danno maggiori sicurezze».

La soluzione per fronteggiare una concorrenza agguerrita e a basso costo si chiama qualità, ovviamente unita all’adattabilità di cui si è già parlato. «Possiamo dare risposte che altri non potranno mai dare, non escludo a priori nessun lavoro grazie alle capacità delle nostre maestranze - conclude Tiziano Della Cagnoletta - chi ci conosce sa come lavoriamo, quali sono i nostri standard qualitativi e la nostra spiccata propensione al problem solving in autonomia».

Le aree di intervento sono molteplici, così come i clienti illustri per cui la Della Cagnoletta ha lavorato e continua a lavorare. A partire da Secam, utility del servizio idrico, Baxter (settore chimico), Watercube (colosso attivo nell’Apple Store di Milano, nel Golf Club di Kuwait City, nell’aeroporto di Doha in Qatar e nel Marco Polo di Venezia), A2A (la multiutility dell’energia milanese), Nestlé (da Levissima a Purina passando per Buitoni), Permasteelisa (lavori per l’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino), Rigamonti e Bordoni nell’alimentare, EV e Martinalli nell’oleodinamica, CLA per il trattamento dell’aria, Frigotecnica SPA, Gruppo Marzotto, Banca Popolare di Sondrio e Colombo Costruzioni per l’edilizia in Valtellina. Per informazioni consultare www.dellacagnoletta.com, scrivere a info@dellacagnoletta.com, chiamare lo 0342.510190 o recarsi direttamente ad Albosaggio (So), in via Gerone 4.

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32 Esportazioni:

95%

Kg metallo lavorati nel 2018:

1,7mln

Bilici consegnati ottobre 2018:

25

Prev. aumento fattur. 2017/18:

+11%

Eco Step Italia Fra produzione e innovazione pensando “green”: la carpenteria metallica di Gordona crea e realizza sistemi integrati per la raccolta differenziata

A sinistra, Stefano Tolasi, fondatore e titolare di Eco Step Italia

I

l suo core business? La creazione e la realizzazione di contenitori in metallo per la raccolta differenziata, sia interrati che semi-interrati. Una lavorazione particolare, unica nel suo genere se guardiamo al panorama della Valchiavenna e della Valtellina. L’impresa di cui stiamo parlando risponde al nome di Eco Step Italia. Nata nel 2011, l’azienda vive e respira in simbiosi con il suo fondatore, Stefano Tolasi. Dopo diverse esperienze nel settore, l’attuale titolare della realtà di Gordona, ha scelto di farsi strada in proprio: il periodo iniziale è stato riser-

vato alla ricerca dei clienti, quindi la Eco Step Italia ha trovato sbocco in Francia. Perché proprio Oltralpe e non in un mercato locale? La risposta è nelle nostre abitudini. In Italia, infatti, per la raccolta dei rifiuti è molto radicato il door to door, fatto salvo per alcune eccezioni come ad esempio alcuni comuni dell’Alto Lario. Al di là delle Alpi, invece, per la raccolta differenziata sono maggiormente diffusi i contenitori in metallo interrati e semi-interrati. Di conseguenza la geografia della produzione di Eco Step non può che riservare il 90% alla Francia, il 5% alla Svizzera e il restante 5% diviso fra Italia e altri stati. Facciamo di nuovo un salto indietro nel tempo: come detto, l’azienda ruota intorno alla figura di Stefano Tolasi. Si tratta del vero e proprio motore dell’impresa, della persona chiave capace di guardare al futuro, ai suoi possibili sviluppi e di immaginare le

innovazioni. Nelle battute iniziali della neonata Eco Step, Stefano si occupava della progettazione, affidando esternamente parte del lavoro. Gradualmente, con il passare del tempo, è cresciuto il personale e sono state acquistate altre macchine per la produzione, sostituite poi con apparecchiature più moderne, all’avanguardia. Oggi come allora, però, il ruolo determinante resta quello del progettista, in collaborazione con il disegnatore. L’ufficio tecnico è stato potenziato sia per quanto riguarda le risorse umane che nell’aggiornamento della tecnologia software e hardware. La Eco Step Italia conta ora 15 dipendenti ed è un’azienda solida e in crescita. «Nel tempo abbiamo creato figure e ruoli ben definiti, ci stiamo strutturando al meglio - spiegano i vertici della ditta - tutti i nostri lavoratori sono importanti e si devono impegnare per far sì che si avveri la visione dell’azienda. Proprio per questo vogliamo coinvolgere le persone, premiare il loro impegno studiando


L’Azienda in breve

la formula giusta per farlo». Naturalmente anche la rosa più bella ha qualche spina. «Diventando più grandi sono cresciuti anche i problemi, legati soprattutto alla burocrazia, alla documentazione necessaria, ma siamo attrezzati per affrontarli - continuano - Inoltre il mercato richiede personale sempre più specializzato e di conseguenza chi lavora con noi segue un aggiornamento continuo». Il futuro di Eco Step Italia viaggia su diversi

binari, paralleli fra di loro. Da una parte l’obiettivo è trovare una certa stabilizzazione: l’azienda è in crescita ma deve stare attenta a non commettere passi falsi. Dall’altra è chiaro come l’azienda non si sia affatto stancata di pensare all’innovazione, a nuovi mercati e a nuovi possibili sbocchi. L’attività di Gordona collabora, infatti, con il Politecnico di Milano per l’ideazione di nuovi progetti. Insieme hanno elaborato un’idea che si trova ancora allo

stato embrionale, ma che potrà, una volta prodotta, risolvere molti problemi, soprattutto nella raccolta dei rifiuti in ambito urbano. Ma si sa, per mettere in pratica le novità servono tempo e risorse. Insomma, le linee guida per presente e futuro vogliono che allo stesso tempo si curi la produzione esistente e si vada avanti nell’innovazione. E a proposito della circolazione di nuove idee: Eco Step Italia non smette di guardarsi intorno. Nel mese di novembre sono stati presentati due nuovi prodotti, con la partnership di un’importante azienda italiana, alla ventiduesima edizione di Ecomondo, fiera internazionale nel settore del recupero di materia e di energia e dello sviluppo sostenibile. Si tratta di un evento di portata internazionale, leader della green e circular economy nell’area euro-mediterranea. La manifestazione di Rimini ha visto, infatti, coinvolte anche imprese locali nella presentazione di nuovi progetti.

Eco Step Italia è una carpenteria metallica che si occupa di tecnologie ambientali. Lo slogan scelto è molto semplice quanto brillante, ossia “Non RIFIUTIamo l’innovazione”, dove la parola “rifiuti” ha una rilevanza fondamentale. L’azienda lavora su commessa e in base a questa va a produrre ciò che serve: la produzione è gestita tramite un gestionale alimentato sia in termini attivi che passivi, ossia sia in fase di acquisto che di vendita. Attualmente la Eco Step Italia ha un cliente di riferimento francese che lavora per le pubbliche amministrazioni transalpine, con cui ha stipulato un contratto di fornitura per i contenitori in metallo per la raccolta differenziata. Per maggiori informazioni è possibile chiamare lo 0343.32039, scrivere a info@ecostepitalia.it oppure recarsi direttamente nella moderna sede di Gordona, in via Al Piano 36.

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34 Anno di fondazione:

1980

Componenti gruppo di lavoro:

Edilcaraccio Dagli anni Ottanta propone costruzioni civili e industriali di alto livello

15

A

Numero soci:

3

Da sinistra:

Certificazioni e attestazioni:

3

i fratelli Fabio, Alessandro e Danilo Merlo, titolari di Edilcaraccio

d accendere la scintilla è stata la voglia di realizzare qualcosa di importante, il comune intento di cimentarsi in una nuova avventura. È così che negli anni Ottanta è nata Edilcaraccio, impresa attiva nel campo delle costruzioni civili e industriali. Riavvolgiamo il nastro della memoria per comprendere le origini dell’attività con sede a Colico. Oltre trent’anni fa l’esigenza dei fratelli Francesco, Erminio, Pierina Caraccio e del cognato Riccardo Merlo era quella di unire le forze per creare nuove opportunità. Ciascuno di loro aveva un lavoro, chi in Svizzera e chi in Lombardia: a riunirli furono alcuni importanti progetti fra il territorio comasco, la Brianza e la Valtellina. Da questa coalizione di energie vide la luce la Edilcaraccio. Sin dalle prime battute gli obiettivi furono molto chiari: realizzare lavori privati e pubblici, creare soluzioni chiavi in mano partendo dall’acquisto dei terreni fino ad arrivare alla vendita diretta ai clienti finali. Oggi, a distanza di anni, a portare avanti l’azienda sono i tre figli di Riccardo: Alessandro, Fabio e Danilo sono

animati dallo stesso spirito dei fondatori, utilizzando però strumenti e tecnologie moderne e performanti. La Edilcaraccio è operativa in tutto il territorio lombardo. «Non ci poniamo limiti geografici, interveniamo dove ci porta il lavoro: quest’ultimo suscita in noi rispetto ed educazione - spiega Fabio Merlo - Ovunque andiamo, abbiamo come scopo la qualità e la sicurezza, intese come capacità di ideare,

concepire e realizzare un progetto in modo innovativo». Per far ciò la Edilcaraccio si avvale di un personale giovane ma specializzato e soprattutto continuamente aggiornato. Se il mondo e la tecnologia corrono, Edilcaraccio non se li fa sfuggire. «I nostri ragazzi hanno sostenuto e continueranno a sostenere i corsi di aggiornamento, parlo di dipendenti giovani e ambiziosi - continua – Inoltre, noi titolari


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dell’impresa lavoriamo in prima persona in cantiere seguendo qualsiasi aspetto nei minimi dettagli». In sostanza la Edilcaraccio si può definire come un’impresa che opera seguendo ben precisi valori umani: «Crediamo nel personale, ci consideriamo una famiglia e siamo pronti a costruire e ristrutturare qualsiasi abitazione come se fosse la nostra - prosegue Fabio - Vogliamo risolvere ogni proble-

ma di tipo costruttivo con i migliori materiali disponibili sul mercato e con un’attrezzatura adeguata e di nostra proprietà». La realtà guidata da Alessandro, Fabio e Danilo Merlo si occupa dell’architettare spazi e particolari di progetto, ma anche della realizzazione di opere di ingegneria civile di complessità rilevante. «Ci impegniamo per offrire al committente un prodotto e un servizio di livello, potendo contare anche su un

ampio parco di attrezzature e automezzi in cantiere - assicura - I nostri interventi spaziano dalle ristrutturazioni alle nuove costruzioni, operando direttamente su tutte le fasi lavorative». Un esempio concreto e di successo è rappresentato dal cantiere in fase di conclusione all’Hotel Regina di Gravedona ed Uniti: la Edilcaraccio si è occupata della costruzione di box interrati in cemento armato, realizzando anche lo scavo, il rinterro, le impermeabilizzazioni, l’impianto elettrico e quello idraulico all’interno delle mura, senza nessun involucro sporgente, inserendo anche la predisposizione di ricariche Tesla per le autovetture elettriche. Naturalmente, come accaduto per tante imprese operanti nell’edilizia, durante il periodo della crisi economica non sono state tutte rose e fiori. «Abbiamo stretto i denti e con tutte le forze, insieme ai dipendenti, abbiamo lavorato duramente e superato gli anni bui diversificando il lavoro - ricorda Fabio Merlo - Oggi crediamo fermamente nell’Italia e nei valori umani fra le persone, intendiamo attrezzarci al meglio nel campo civile, in primis tenendo aggiornato il personale, e credendo nei materiali e nell’attrezzatura innovativi».

L’Azienda in breve

L’impresa Edilcaraccio, guidata da Alessandro, Fabio e Danilo Merlo, si occupa di costruzioni civili e industriali. Ma anche di scavi, trasporti, isolamenti termici, ponteggi, coperture provvisionali e di ogni genere di impermeabilizzazione. In sostanza l’attività di Colico è attiva a 360° nel settore delle opere civili: proprio per questo motivo lo slogan adottato è “i tecnici dell’edilizia”. È importante poi ricordare che Edilcaraccio è certificata ISO 9001:2015, OHSAS 18001:2007 ed è in possesso anche dell’attestazione SOA CAT. OG1 CL.III BIS (certificazione per i contratti pubblici di lavori). Per maggiori informazioni e per preventivi è possibile scrivere a info@edilcaraccio.com oppure chiamare il 338.1461251. La sede dell’impresa si trova a Colico, in via Monteggiolo 12.


Le imprese si raccontano

36 Fatturato 2018:

5mln €

EffeBi

D

Dipendenti:

48

Anni di attività:

31

Qui sotto Fabio Bresesti con il figlio Andrea.

Crescita 2012/18:

+100%

Un’impresa versatile e in forte ascesa, impegnata da sempre nei sistemi evoluti per il trattamento dell’aria

In basso a destra Natale Foresti e Maurizio Magistrelli della Sagicofim Spa

a trentacinque anni Fabio Bresesti fa impresa in Valtellina. Per la precisione a San Giacomo di Teglio, sede ormai storica della EffeBi, società di cui Bresesti è fondatore e presidente. Stiamo parlando di un’azienda operativa in vari settori di carpenteria civile, industriale, navale, farmaceutica e medicale, con la specializzazione della componentistica per il trattamento e la diffusione dell’aria. In particolare l’attività possiede una certificazione mondiale per quanto riguarda la resistenza al fuoco sulle navi da crociera: in Europa, oltre ad EffeBi, sono soltanto altre tre ditte a possederla. La storia della EffeBi, impresa che porta le iniziali di chi l’ha creata, prende il via nel 1987: dieci anni prima Fabio Bresesti aveva iniziato la sua attività lavorativa nel settore della carpenteria leggera in un’azienda di Teglio operante nel settore della diffusione dell’aria, per cui San Giacomo è una sorta di polo specializzato. Sul finire degli anni Ottanta ecco la decisione di mettersi in proprio: inizialmente di modeste dimensioni, la EffeBi assume la piena operatività all’inizio degli anni Novanta fino a raggiungere le attuali dimensioni. Ora parliamo di una realtà che conta 48 dipendenti, con

una superficie operativa di circa 8mila metri quadrati. «In questi ultimi anni abbiamo avuto uno sviluppo enorme, dal 2012 ad oggi abbiamo raddoppiato il fatturato - spiega Bresesti - Questo è stato possibile perché lavoriamo molto con l’estero, siamo operativi in tutto il mondo». Serve fare un inciso: «EffeBi partecipa a livello societario con un’azienda di Lione acquistata durante la crisi economica e che ci consente sviluppo anche nei paesi legati alla Francia - continua - E poi c’è la SagiCofim Spa, società dell’hinterland milanese entrata nella nostra compagine societaria al 50% circa sei


anni fa; in sostanza loro si occupano della parte commerciale, noi di quella produttiva». Se il recente passato parla di una crescita veloce, l’imminente futuro non sembra essere da meno. «Il piano industriale prevede nel pros-

simo quinquennio forti investimenti, inoltre abbiamo in cantiere l’ampliamento degli stabilimenti, oltre che l’acquisto di nuove macchine ipertecnologiche e sicure - prosegue il presidente - Sto lavorando anche al passaggio

generazionale, dato che con me c’è mio figlio Andrea; rappresenta la continuità aziendale e sto cercando di trasmettergli tutte le mie esperienze e competenze». Andrea Bresesti incarna, dunque, il presente ma soprattutto il domani della EffeBi: ventotto anni, una laurea specialistica in Management conseguita alla Bocconi, sarà lui a raccogliere il testimone dal padre Fabio. E poi c’è Matteo, altro figlio ventiduenne del presidente di EffeBi, attualmente impegnato nell’azienda della madre. Ma come si fa impresa oggi? «In primis serve credere in quello che si fa e anche

L’Azienda in breve

se non si hanno risultati immediati bisogna attendere fiduciosi, se si lavora bene arriveranno - risponde Fabio Bresesti - Importante è avere obiettivi strategici da perseguire, non lasciarsi scoraggiare dai momenti di incertezza e continuare a investire nella ricerca e nell’innovazione specialmente durante i periodi di crisi, cercando nicchie inesplorate di mercato». La direzione sembra tracciata, verso un mercato affamato di specializzazione e dove il core business si stringe intorno ad applicazioni particolari che necessitano di ricerca e attività in laboratorio, sia per quanto riguarda le piccole che le grandi commesse. Va avanti Bresesti: «Il lavoro negli ultimi anni è cambiato molto, diventando sempre più tecnologico e questo lo si vede maggiormente operando per il mondo; siamo all’avanguardia grazie a strumenti e software di ultima generazione di cui disponiamo, ma servono competenze sempre più specializzate e personale volenteroso - conclude - Dobbiamo credere nei giovani, valorizzando con orgoglio la territorialità: per esempio abbiamo tre ingegneri e altrettanti tecnici valtellinesi, si tratta di cervelli che non hanno dovuto abbandonare la provincia di Sondrio; perciò servono aziende di ingegno che diano loro degli stimoli». Di conseguenza non è un caso se l’età media dei dipendenti EffeBi è di circa trent’anni.

La versatilità è una delle caratteristiche predominanti della carpenteria EffeBi, impegnata da sempre nei sistemi evoluti per il trattamento dell’aria, ma operativa anche in tanti altri campi, come per esempio l’acustica e la resistenza al fuoco. La sua produzione è effettuata con cesoie, linee di taglio con punzonatura e profilatura, presse piegatrici ed eccentriche CNC e robotizzate, e contempla diversi metalli, ossia acciaio decapato, zincato, inox 304-316-430, alluminio, il tutto negli spessori da 0,4 a 5 mm. Inoltre, grazie alla collaborazione con il dipartimento di energia del Politecnico di Milano, l’azienda si è dotata di un laboratorio interno per l’effettuazione di prove termiche e aerauliche. Oltre alle produzioni standard EffeBi esegue anche lavorazioni speciali avvalendosi delle più avanzate metodologie di progettazione 2D/3D, curate dall’ufficio tecnico interno. Per informazioni consultare www.effebi.net, chiamare lo 0342.786005, scrivere a info@effebi.net o recarsi a San Giacomo di Teglio, in Via Nazionale 11/B.

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2.500

Enoteca Marino

Tipologie di grappa:

Un viaggio di successo nella storia del vino, da semplice alimento a prodotto di piacere

Tipologie di vino:

500

U

Superficie esposizione:

80mq

Superficie cantina principale:

200mq

Qui sotto Marino Del Curto. Nella pagina accanto il titolare con la figlia Anna

n’intuizione favorita dalla conoscenza del mercato di oltre confine, sviluppata e portata avanti con passione per più di trent’anni. L’Enoteca Marino deve la sua storia alla grande volontà di fare del suo titolare Marino Del Curto, alla sua capacità di guardare avanti, di tessere relazioni e di aggiornarsi e adeguarsi costantemente. È proprio lui a spiegare la scintilla che innescò il tutto: «Negli anni ottanta capii che i turisti/ clienti svizzeri erano parecchio interessati al vino di qualità, quando per noi era semplicemente ancora un alimento - spiega - Loro già ricercavano un piacere edonistico e andavano alla ricerca di prodotti d’eccellenza. Constatato ciò, ho pensato che anche in Italia si sarebbe presto sviluppato questo cambio di tendenza culturale». E da qui prese il via l’Enoteca Marino, così come la vediamo oggi. Il titolare dell’attività, classe 1951, originario di Borgonuovo di Piuro e nato con una grande passione per il commercio, apre nel 1972 un’attività di ortofrutta nel centro storico di Chiavenna proponendo subito l’alta qualità della frutta e verdura fresche, aprendo in seguito un secondo negozio. Nei due punti vendita, sep-

pur specializzati nell’ortofrutta, si completava l’offerta con altri prodotti alimentari e non. «Erano strettamente necessari per stare in piedi. Ma negli anni ottanta, accorgendomi che il mercato stava cambiando, ho individuato nel prodotto vino e superalcolici l’abbinamento ideale per i miei negozi, rinunciando al resto. - afferma - In breve ho capito che la scelta era quella giusta e che investire nel vino era la strada da percorrere per il futuro. Quindi mi sono appassionato sempre di più a questo settore che iniziava a diventare di grande interesse per un sempre più vasto pubblico». Marino si butta a capofitto nel mondo del vino: corsi di sommelier a Milano, serate di aggiornamento e tanto studio. «Ho avuto la fortuna di frequentare dei validi maestri, giornalisti del settore, colleghi enotecari e produttori, creando da subito rapporti e amicizie importanti come quella per esempio, con Luigi Veronelli. In quegli anni scoppiò il caso metanolo che purtroppo portò a delle conseguenze anche molto gravi. Il rovescio della medaglia però fu che diede il via al rinascimento del vino italiano di qualità, favorendo un radicale cambio culturale. Il “vino” grazie anche al cambio degli stili

di vita, da semplice alimento di consumo quotidiano (doveva essere abbondante e a basso prezzo), è diventato un prodotto finalizzato anche al piacere edonistico. E da questo punto di vista ero pronto e preparato per seguire la tendenza». Nel 1988 Marino Del Curto apre l’attuale sede. «Avevo bisogno di spazi più ampi per la vendi-


L’Azienda in breve

ta ma soprattutto era necessaria una cantina adatta alla conservazione dei vini. Ho avuto la fortuna di trovare questi locali adeguati in un palazzo storico del centro, che fu sede nell’Ottocento di uno spedizioniere, quando le merci transitavano da Chiavenna verso il nord Europa attraverso lo Spluga». Nel 1990 Marino sviluppa l’attività con l’auto-

rizzazione alla somministrazione di bevande, prototipo di quello che oggi si definisce “wine bar” (attualmente vengono organizzate delle degustazioni a tema). Non da ultimo l’attività si è ampliata con la distribuzione al servizio ristorazione e l’apertura di un’agenzia di rappresentanze di alcune tra le migliori case vinicole italiane. Oggi il negozio è un piccolo gioiello nel centro storico di Chiavenna dove si possono trovare i migliori vini provenienti da tutte le regioni d’Italia (con particolare attenzione ai vini del territorio) e un’importante selezione di grappe e distillati. La clientela che frequenta l’Enoteca è molto eterogenea, oltre a quella italiana c’è un’ottima affluenza di clienti svizzeri, tedeschi e del nord Europa. L’Enoteca incontra anche il mercato online per rispondere anche alle richieste più particolari come per quanto riguarda la vendita delle bottiglie “vintage” di cui è ricca l’Enoteca. «È fondamentale nel nostro lavoro, attraverso

la vendita, comunicare il vino in modo ottimale - assicura – Per far sì che il prodotto risulti “buono non solo nel bicchiere ma anche fuori”. È quindi necessario raccontarlo facendo vivere delle emozioni a 360°. Questo anche in considerazione del fatto che la cultura del vino oggi è cresciuta parecchio e il consumatore è sempre più preparato – e continua - Per rendere possibile tutto questo ringrazio mia moglie Grazia che con me ha condiviso la passione per i prodotti di qualità e la dedizione al servizio dei clienti». «Cosciente della velocità con cui il mondo del commercio sta cambiando, occorre investire sulla nuova generazione. Nel mio caso il testimone passerà dunque a mia figlia Anna, neolaureata in Comunicazione e Società e con una grande passione per il settore - conclude Marino - L’intenzione è quella di andare avanti con un’enoteca sempre al passo con i tempi, e sempre in grado di soddisfare al meglio la sua clientela».

L’Enoteca Marino è una realtà storica ed oggi è senza dubbio un punto di riferimento per i cultori del buon bere e per i professionisti del settore. Una cosa è certa: al suo interno il vino è inteso non solo come prodotto di consumo, ma anche come prezioso bagaglio culturale dei vari territori. Si tratta dunque del luogo perfetto per cercare o ritrovare etichette già conosciute, per scoprire nomi nuovi o semplicemente per concedersi il piacere di scegliere un buon vino. L’attività guidata da Marino Del Curto si trova nel centro di Chiavenna, in via Francesco Dolzino 64. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.enomar.it (è disponibile il catalogo online, costantemente aggiornato), chiamare lo 0343.32720 o scrivere a info@enomar.it.

Le imprese si raccontano

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Le imprese si raccontano

40 Anni di attività:

150

Generazioni:

5

Forny Oreficeria Cinque generazioni per 150 anni di storia: un’eccellenza da sempre patrimonio di via Dolzino

Operatori:

3

Natalia Forny con il marito

Civico via Dolzino sede storica:

11

Ivano Trisotto

V

ederla lavorare mette in risalto le sue caratteristiche, fra attenzione e raffinatezza: Natalia Forny è la titolare della storica Forny Oreficeria, realtà di Chiavenna che nel mese di marzo ha festeggiato i 150 anni di attività. Dal 1868 un’unica famiglia, attraverso cinque generazioni, è al timone della bottega di via Dolzino 11: un traguardo prestigioso e allo stesso tempo una rarità assoluta. Oggi Natalia lavora con la madre Carmen Mezzera (esempio di lavoratrice silenziosa e riservata), oltre che con il marito Ivano Trisotto, che si occupa di orologi. Per risalire all’arrivo dei Forny a Chiavenna bisogna tornare addirittura al 1866 quando Cristiano, orologiaio nato nel 1833 a Hohtenn, nel Canton Vallese in Svizzera, giunse in paese. Dopo circa un anno di lavoro come dipendente e il matrimonio con Maria Bianconi del vicino comune di Mese, aprì la sua bottega. Siamo nel 1868


e il negozio si trovava in Paart de mèz, che agli inizi del Novecento fu intitolata a Francesco Dolzino: i Forny non si sposteranno più da lì. L’attività di Cristiano (trisnonno di Natalia) era focalizzata sull’orologeria (costruendo e vendendo orologi), ma si occupava anche di grammofoni. Iniziano così a succedersi le generazioni: da Cristiano si arriva ad Attilio (bisnonno), quindi a Renato (nonno) e in seguito di nuovo ad Attilio (papà di Natalia, marito di Carmen scomparso nel 1995) per poi giungere all’attuale titolare. I genitori di Natalia cambiarono impostazione all’attività, puntando sulla gioielleria e cavalcando gli anni del boom economico: «Negli anni Cinquanta, durante la costruzione della diga della Valle di Lei, arrivarono a Chiavenna migliaia di maestranze - spiega - La rinascita economica e il ritrovato benessere della comunità spinsero mamma e papà ad allargare l’offerta dei prodotti esposti in negozio, inserendo anche pregiati articoli di oreficeria. E fu una scelta vincente, tant’è che tenevano aperto anche la domenica, per servi-

re gli operai nel giorno di riposo». Il tutto senza mai cercare un’altra sede, per una volontà ben precisa: «I miei genitori non hanno mai voluto spostarsi, in segno di rispetto per gli avi della famiglia Forny». La sesta generazione è già pronta: Davide (18 anni) e Mariele (16) hanno già un pizzico di esperienza in negozio, Irene (14) la maturerà. «I nostri tre figli stanno ovviamente studiando, nel frattempo noi cerchiamo di insegnargli il mestiere - continua Natalia, memore degli insegnamenti di mamma Carmen e di papà Attilio - Se vorranno proseguiranno l’attività, senza forzature. Io sono cresciuta dietro il banco, mi sembra naturale abituarli a fare altrettanto». Che cosa c’è dunque dietro ad una storia lunga 150 anni? Che cosa ha permesso ai Forny di tramandare il proprio nome e l’attività lungo ben cinque generazioni? L’impresa non è da poco, ma il loro segreto è facilmente intuibile, basta guardare Natalia all’opera. «Papà e mamma ci hanno insegnato che tutti devo-

no ricevere la massima attenzione ed essere seguiti con la stessa importanza e scrupolo, indipendentemente dalle loro esigenze, grandi o piccole che siano - racconta - servono poi affidabilità, precisione e cordialità, cercando di far sentire a proprio agio chiunque necessiti del nostro lavoro». In aggiunta Natalia non lascia nulla al caso, puntando anche sulla professionalità: in bella mostra su una parete del negozio c’è anche l’attestato di partecipazione (con superamento dell’esame finale) a un corso pratico dell’Istituto Gemmologico Italiano, ottenuto alla fine degli anni Ottanta. In ogni caso parliamo di persone semplici e disponibili, accoglienti: e prima di Natalia questi valori erano parte del patrimonio culturale di Attilio (sempre supportato da mamma Carmen), Renato e via dicendo, fino ad arrivare al capostipite Cristiano. Oggi Forny Oreficeria non è solo un negozio nella via principale di Chiavenna: si tratta di una bottega a cui il tessuto sociale chiavennasco è affezionato.

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L’Azienda in breve

Oggi non è raro trovare gioiellerie che rappresentano l’evoluzione di negozi nati come orologeria. Forny Oreficeria rappresenta però uno degli esempi più significativi di questo cambiamento, affondando le sue radici nel lontano 1868. In anni recenti è stato persino ritrovato un orologio appartenente ad una quotata collezione privata con l’incisione Forny di Clavenna, come si chiamava allora la cittadina. Attualmente, curiosando nel negozio di Natalia Forny, del marito Ivano Trisotto e di mamma Carmen, oltre a gioielli e orologi si trova anche un’ampia scelta di argenteria e oreficeria. L’attività si trova da 150 anni a Chiavenna, in via Francesco Dolzino 11: per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.fornyoreficeria.it (dove si trovano i marchi trattati), la pagina Facebook “Forny Oreficeria” (sempre ricca di aggiornamenti su prodotti e novità) o chiamare lo 0343.32149.


Le imprese si raccontano

42 Anni di attività:

33

Operatori:

55

L'Arca Cooperativa Sociale Da trentatré anni un punto di riferimento nei servizi socio sanitari per anziani e persone non autosufficienti L'Arca dispone

Fatturato 2017:

1

oltre mln €

di tre strutture: il Centro polifunzionale di Bette con CDI, Comunità residenziale

Utenti annuali:

700

“ Le Betulle” e Cure Intermedie; il CDI "Il Girasole" a Chiavenna; la comunità per anziani "Il Melograno" a Somaggia

D

a ben trentatré anni opera nel settore dei servizi socio sanitari rivolti ad anziani e a persone non autosufficienti: la Cooperativa Sociale L’Arca è ormai un’istituzione, fortemente radicata in Valchiavenna. A guidarla c’è Elena Del Re, direttrice della cooperativa. «La nostra missione è prenderci cura delle persone fragili e delle loro famiglie: vengono accompagnate con servizi graduali dal domicilio fino alle strutture residenziali - spiega - Siamo al fianco delle persone anziane perché possano avere una buona qualità della quotidianità, anche nel periodo più vulnerabile della vita». Per fare tutto ciò L’Arca si avvale di uno staff composto da cinquantacinque operatori: «Tutti operano con competenza e attenzione, mettendo passione nel proprio lavoro continua - Il nostro metodo parte dai bisogni prima di pensare alle risposte, per questo i nostri servizi sono sempre in evoluzione». Oltre alla sede amministrativa di Chiavenna (dove si trovano anche il CDI “Il Girasole”, ambulatori e palestra), c’è il centro polifunzionale della frazione Bette, inaugurato nel

1999: si tratta di un progetto innovativo, sostenuto in gran parte con le risorse dei soci della cooperativa. Nella struttura che nel 2019 festeggerà vent’anni è attivo un centro diurno integrato che offre servizi di assistenza, riabilitazione e animazione. E non solo: spazio anche al servizio di cure intermedie

(permette a chi viene dimesso dall’ospedale di continuare le cure e la riabilitazione in un ambiente assistito prima di rientrare nel proprio domicilio). A Bette si trova anche la comunità residenziale “Le Betulle”, dedicata agli anziani con necessità socio sanitarie a bassa intensità. Non finisce qui: dal giugno


L’Azienda in breve

2018 L’Arca ha preso in gestione la comunità alloggio “Il Melograno”, a Somaggia, che garantisce ad anziani parzialmente autosufficienti protezione e supporto nella gestione quotidiana, in un ambiente di piccole dimensioni, a carattere familiare. Ma torniamo a “Il Girasole”: si tratta dell’unica realtà nella provincia di Sondrio che, in un ambiente protetto, è in grado di garantire cure mirate alle persone con problemi cognitivi e di offrire un sostegno ai loro familiari. Nel corso degli anni L’Arca si è impegnata parecchio in questa direzione, attraverso servizi innovativi e specializzati sul fronte demenze: il centro di neuropsicologia offre consulenza psicologica, valutazione e trattamenti neuro riabilitativi, oltre che formazione dei caregi-

ver e un nuovo servizio post-ictus, grazie a un progetto sostenuto da Provaltellina. «Ripensando alla strada percorsa dalla nostra Cooperativa, sono due i valori che ne hanno caratterizzato maggiormente le scelte e l’agire, ossia l’obiettivo sociale e la centralità della persona - assicura la direttrice Elena Del Re - Ed è proprio grazie alla scelta, non sempre facile, di tutte le persone che hanno fatto la storia dell’Arca, di rinunciare al bene individuale per un bene comune, che oggi possiamo mostrare con soddisfazione i frutti di tanto lavoro». Ripercorrendo la storia dell’Arca si può notare come da alcuni anni abbia scelto di operare il più possibile al di fuori del sistema degli appalti: attualmente gestisce esclusi-

vamente servizi privati o accreditati, cioè in parte finanziati dalla Regione, ma scelti dal cittadino. La cooperativa opera attraverso una filiera di servizi che accompagnano il percorso dell’invecchiamento dal domicilio alle strutture residenziali: «Attraverso l’assistenza domiciliare integrata garantiamo servizi infermieristici e riabilitativi a persone non autosufficienti e un supporto nelle cure personali - prosegue - Lo facciamo con nostro personale o aiutando la famiglia nella ricerca di un assistente familiare, attraverso l’apposito sportello». Infine, non va scordato che accanto ai servizi per anziani L’Arca ha sviluppato un settore aperto alla popolazione in generale, che propone servizi di fisioterapia e di consulenza psicologica.

La Cooperativa Sociale Arca è associata a Confcooperative, al Consorzio SolCo Sondrio, alla Cooperativa Nisida (con cui condivide anche alcuni progetti) e al Gruppo Paritetico Grandangolo (di cui fanno parte anche Nisida e Grandangolo di Sondrio, nata dalla fusione di Granello e Insieme). I valori che porta avanti da oltre tre decenni sono la centralità della persona, il coinvolgimento della famiglia nel percorso di cura, la territorialità, l’innovazione, il lavoro in rete con enti, servizi e terzo settore, la qualificazione e la valorizzazione del personale. La sede amministrativa, il CDI “Il girasole”, ambulatori e palestra si trovano in via G. B. Cerletti 19 a Chiavenna (0343.990005), la sede legale, il centro polifunzionale e la comunità alloggio “Le Betulle” sono sempre a Chiavenna (ma nella frazione Bette), in via Don Pietro Buzzetti 41 (0343.35760), mentre “Il Melograno” è situato a Samolaco, in via Nazionale 70 (località Somaggia, 0343.20259). Per informazioni consultare www.arcasociale.org.

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44 Dipendenti:

4

Laboratori:

3

Laboservice Dieci anni di successo per una realtà in continua crescita e sempre attiva in tutta la Valtellina

D

Superficie sede:

500mq

Incremento annuo del fatturato:

15-20%

Edoardo Spagnolatti, geometra e amministratore delegato di Laboservice

a un garage a un piccolo capannone condiviso con un’altra attività, fino ad arrivare all’attuale sede da 500 metri quadrati di superficie. Laboservice è nata nel 2008 per fornire un servizio agli impianti di produzione aggregati valtellinesi. Oggi il suo lavoro si tocca con mano tutti i giorni, dai due stralci della SS38 al Ponte Pai in Val Gerola, passando per tanti altri interventi sul territorio. In origine l’attività di Berbenno fu costituita da quattro soci, con l’obiettivo di supportare le

cave di estrazione inerti nell’implementazione del controllo del processo produttivo e della marcatura CE degli aggregati. Col passare del tempo l’azienda è cresciuta, implementando l’area d’intervento legata a calcestruzzo e ai conglomerati bituminosi. In questi dieci anni la costante dell’azienda risponde al nome di Edoardo Spagnolatti, geometra e attuale amministratore delegato di Laboservice, che nel 2013 ha rilevato le quote degli altri tre soci: «Quando abbiamo fondato l’azienda non esisteva nemmeno un

laboratorio prove privato sul territorio, così ci siamo lanciati in questa nuova avventura, rivolgendoci inizialmente a cave e produttori di calcestruzzo e puntando tutto sulla questione sicurezza, legata al controllo di qualità dei materiali da costruzione». Il territorio valtellinese ha risposto prontamente alla proposta dell’impresa, dimostrando dunque la sua capacità di andare controtendenza e di affrontare con successo il periodo della recessione economica. «Abbiamo sempre avuto una forte richiesta di lavoro, operiamo con il 90% degli impianti della valle - prosegue - Nel mentre abbiamo persino allargato le tipologie di prove effettuate internamente, trasformandoci in un vero e proprio laboratorio prove materiali». Il trend positivo di Laboservice è supportato dai numeri: l’attività ogni anno incrementa il proprio fatturato del 15-20%, oggi si compone di tre laboratori (uno fisso in sede e due mobili) e può contare sulla forza lavoro di quattro dipendenti. Naturalmente sono anche le condizioni “ambientali” a favorire l’ascesa dell’azienda. «I controlli sono sempre più richiesti e noi siamo bravi a dare una risposta veloce e con-


L’Azienda in breve

creta a chi ne ha necessità – spiega Spagnolatti – inoltre, quando ci viene posto un problema che non possiamo risolvere immediatamente, ci strutturiamo di conseguenza per risolverlo». Per comprendere il percorso fatto da Laboservice è anche utile guardarsi indietro, capire ciò che è stato fatto nei suoi primi dieci anni di vita. Andare insomma a frugare fra le cases history di successo dell’impresa. Ed ecco allora spiccare lo studio di miscele e i controlli in cantiere avvenuti fra il 2011 e il 2013 per il primo stralcio della SS38 (con impresa Salini). Dal 2015 ad oggi l’attività di Berbenno ha poi seguito l’o-

pera del secondo stralcio della strada statale inaugurato a fine ottobre (questa volta con l’impresa Cossi Costruzioni). Proprio questa è stata definita da Spagnolatti come «la più grande opera realizzata in valle negli ultimi cento anni». L’orgoglioso “zampino” di Laboservice c’è anche nel Ponte Pai in Val Gerola: dal 2015 al 2017 ha lavorato a questo progetto della Provincia di Sondrio, occupandosi degli studi preliminari sulla miscela e dei controlli in corso d’opera. E poi si potrebbe andare avanti con tanti altri interventi. Come per esempio i carotaggi effettuati su una scuola di Santa

Caterina Valfurva per verificarne la struttura. Oppure le prove di carico eseguite sui solai del Pronto Soccorso di Sondrio o l’opera del sottopasso di via Nani a Sondrio, attualmente in fase di realizzazione. Tanto è stato fatto, ma tanto c’è ancora da fare, come ricorda Spagnolatti: «Per il futuro puntiamo ad ottenere l’abilitazione ministeriale per diventare un laboratorio prove ufficiale - conclude - Per fare ciò servono lo storico dei lavori, una serie di attrezzature ben precise e rispettare determinati standard. Ci stiamo strutturando per presentare la nostra domanda».

“Per una buona qualità è necessario un buon controllo”: è questo lo slogan scelto da Laboservice. L’attività si rivolge a enti pubblici, studi tecnici di progettazione e direzione dei lavori, cave di estrazione inerti, impianti di betonaggio, di riciclaggio, di produzione di conglomerati bituminosi, imprese edilizie e imprese stradali. Sono tantissimi i servizi forniti, dai carotaggi ai rilievi, dalle prove per la marcatura CE degli aggregati alle analisi chimiche. Queste sono svolte su terre e rocce di scavo, per il test di cessione su rifiuti, oltre che analisi su acqua e acqua di scarico. E poi ci sono le consulenze, proponendosi come sostegno al mixdesign delle miscele (per i progettisti) e per l’esecuzione dei controlli di accettazione (per i direttori dei lavori). Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook “Laboservice”, scrivere a info@laboservice.eu, chiamare lo 0342.563515 o recarsi direttamente a Berbenno di Valtellina, in via Leonardo da Vinci 177.

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46 Dipendenti e collaboratori:

25

Legnotech

L

Progettisti:

12

Centri di lavorazione:

2

Aldo Dattomi, amministratore delegato di Legnotech

Edifici in legno realizzati/anno:

15-20

Dalla villa al grand hotel: gli edifici in legno sono più salubri e sicuri

egno, dal passato al futuro. Tra le capanne della preistoria e gli edifici contemporanei di differenza ne corre molta, ma il legno è sempre lì, “asse” portante di ogni struttura. Ne sanno qualcosa alla Legnotech di Tirano, dove il legno opportunamente lavorato si trasforma in edifici prefabbricati di ogni dimensione, dalla piccola casa al palazzo, assemblati rigorosamente a secco, senza ricorso a cemento e calcestruzzo. «La nostra avventura è cominciata 17 anni fa – racconta l'amministratore delegato Aldo Dattomi – Legnotech è il frutto della sinergia tra tre segherie specializzate nella produzione di assiti e semilavorati di legno in generale. All'epoca eravamo operativi prevalentemente nel settore del rifacimento tetti, ma ben presto abbiamo capito che l'evoluzione ci avrebbe portato alla produzione di vere e proprie case prefabbricate». Oggi Legnotech produce circa una ventina di edifici all'anno. «La nostra forza è la flessibilità – assicura - C'è chi ci richiede solo piccoli servizi e chi invece sceglie il “chiavi in mano”.

Noi, con il nostro reparto produttivo dove lavorano ogni giorno 7 dipendenti e un ufficio tecnico/commerciale con 16 tra architetti e ingegneri (uno dei più grandi in Lombardia, ndr), siamo praticamente in grado di esaudire ogni desiderio». Dattomi spiega che ogni edificio in legno è progettato nel rispetto delle richieste della clientela. la struttura portante è concepita direttamente nel nostro stabilimento: «La struttura portante è in legno con pezzi che vengono disegnati e progettati, nel rispetto

delle richieste della clientela, direttamente nel nostro stabilimento sfruttando materiali che possono essere utilizzati con ogni sistema costruttivo. Successivamente, l’involucro esterno e le finiture interne, possono essere personalizzate dall’architetto e dall’utente finale. i vantaggi rispetto a un edificio realizzato con metodi tradizionali sono molteplici. In primo luogo la qualità dell'abitare, ma poi anche i tempi di realizzazione». L'amministratore delegato di Legnotech conferma che l'ambiente all'interno di una casa in legno


L’Azienda in breve

è più salubre: «Quando abbiamo clienti indecisi, li portiamo a visitare edifici già realizzati. Fin dall'ingresso notano subito che l'aria è diversa rispetto a quella che si respira nelle costruzioni in muratura: L’ambiente è più sano e vivibile, l’assenza di umidità favorisce un elevato comfort abitativo. Oltre a questo importante dettaglio, un peso determinante nella scelta finale lo gioca anche il fatto che il legno è un materiale 100% naturale e rinnovabile: in un periodo storico nel quale, la clientela è molto sensibile a un approccio “green”,

le nostre proposte hanno senz'altro buona presa sul pubblico». Passando ai tempi di costruzione, Dattomi spiega che, a seconda del progetto, l'assemblaggio dell'edificio in cantiere è in realtà questione di poche settimane. «Poiché prepariamo ogni pezzo nel nostro stabilimento, si tratta solo di trasportare il tutto sul terreno dove, nel frattempo, saranno state realizzate le fondamenta – racconta – Il montaggio di ogni pezzo è effettuato da nostre maestranze. L'operazione, proprio perché effet-

tuata a secco, in sé richiede pochi giorni. Una volta montata la struttura si procede con le finiture nel rispetto delle richieste della committenza». Tra le qualità del legno ci sono anche le proprietà antisismiche e la leggerezza. «Per questo le nostre strutture sono molto utilizzate nelle zone in cui i terremoti sono più frequenti – sostiene - oppure per realizzare rialzi in edifici datati, che non sopporterebbero il peso di nuove strutture in muratura. Invece, a chi mi interroga sul rischio incendi rispondo sempre che negli ultimi anni sono stati i grattacieli in cemento, vetro e acciaio a collassare per le alte temperature, non le strutture in legno, che invece sono in grado di resistere al fuoco molto più di quanto comunemente si pensi». Gli edifici di Legnotech oggi sono presenti in tutta Italia e anche all'estero, dalla Francia al Perù. «Lavorando a stretto contato con i committenti – conclude Dattomi - siamo in grado di esaudirne i desideri, sia che si trovino a pochi chilometri dalla nostra sede, sia dall'altra parte del mondo».

Legnotech è un'azienda nata diciassette fa per iniziativa di tre imprese del settore del legno della Valtellina. Oggi con sede a Tirano, è specializzata nella realizzazione di edifici con struttura in legno di ogni dimensione, dalla piccola casa al grand hotel. Interamente realizzati con pezzi disegnati e ingegnerizzati nella sede di Tirano, dove l'azienda vanta un efficiente ufficio tecnico, gli edifici di Legnotech si distinguono per tempi costruttivi ridotti e qualità dell'abitare. Architetti e ingegneri, una volta montata la struttura, possono poi procedere a ogni genere di finitura, nel rispetto delle richieste dei committenti. Caratterizzati da importanti qualità antisismiche e altamente resistenti al fuoco, i componenti degli edifici di Legnotech si assemblano esclusivamente a secco, garantendo elevata salubrità a ogni ambiente ricavato al loro interno. Legnotech è a Tirano, in Strada di Fort 11, tel. 0342.706383 (www.legnotech.it)

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Martocchi Serramenti

Fatturato previsto 2018:

Dal ferro battuto alla produzione, per arrivare alla commercializzazione e alla posa degli infissi: un riferimento di qualità sia a Chiavenna che a Lecco

Dipendenti:

2,6 mln €

S

Anni di attività:

60

Generazioni:

3

I fratelli Martocchi: a sinistra Arturo e Davide a destra

e oggi è un’impresa di successo, capace di fatturare oltre 2 milioni e mezzo di euro nel 2018 e dare lavoro a ben 16 dipendenti, lo deve anche alla sua storia. Serve tornare agli inizi del 1900 per trovare le origini di Martocchi Serramenti: nei primi decenni del secolo scorso Onesto Martocchi operava a Chiavenna come fabbro e maestro d’arte nella lavorazione del ferro battuto. Il figlio Giovanni portò avanti il lavoro del padre, iniziando nel 1958 a costruire serramenti in ferro e alluminio. Con una peculiarità: prestare la massima attenzione ai nuovi materiali disponibili sul mercato,

utilizzandoli nel rispetto dello spirito innovativo dell’artigiano. Gli anni Ottanta videro l’ingresso in azienda di Arturo e Davide, nipoti di Onesto e figli di Giovanni: i due fratelli prima appresero “sul campo” tutte le fasi della lavorazione e della posa dei serramenti, poi rilevarono l’impresa nel dicembre 1989, avviando e sviluppando la collaborazione con Internorm, azienda austriaca e leader europeo del settore serramenti. Addio dunque alla produzione: la Martocchi Serramenti scelse di privilegiare la commercializzazione e la posa, concentrandosi su prodotti di altissimo livello qualitativo. Il resto è storia recente, con

un fatturato in costante crescita nonostante la crisi economica e una concorrenza agguerrita nel settore, dovuta anche all’incremento dei volumi d’affari dopo l’introduzione delle agevolazioni fiscali governative. Oggi la sede principale si trova ovviamente a Chiavenna, mentre un secondo show-room è stato aperto nel 2006 a Lecco. «Siamo attivi in provincia di Sondrio e in quella di Lecco, prevalentemente seguiamo Valchiavenna, Valtellina e alta Brianza, ma all’occorrenza ci muoviamo anche su Milano - spiegano Davide e Arturo Martocchi - Il nostro cliente, proprio per la na-


tura del prodotto e del servizio che diamo, è il privato». Come detto, le carriere professionali di Arturo e Davide sono partite come posatori: «Abbiamo lavorato manualmente per anni, imparando l’enorme importanza della posa; per questo sappiamo che vendendo un prodotto di alta qualità è necessaria una posa di pari livello continuano i titolari - Ora c’è una normativa che indica i parametri minimi da rispettare, ma noi abbiamo sempre creduto in ciò, affidandoci esclusivamente a posatori interni». E infatti la Martocchi Serramenti si avvale di quattro squadre (ciascuna composta da due persone) dotate di mezzi attrezzati. Tra i corsi sostenuti vanno citati quelli di Internorm a cui hanno partecipato i capisquadra dal 2012 al 2017, ottenendo la qualifica di montatori specializzati. E poi c’è Walter: «Lavora con noi da trent’anni ma da quattro gli abbiamo affidato tutto ciò che riguarda regolazioni, sistemazioni e finiture. È una figura decisiva, oltre al pronto intervento rapido ci permette

di eseguire la manutenzione programmata per i clienti e in questo modo il serramento dura per tutta la vita». Un capitolo a parte se lo meritano le certificazioni: nel 2010 è stato conseguito il Diploma di professionalità per la posa dei serramenti rilasciato dall’ente accreditato KlimaHaus di Bolzano. Inoltre, nel marzo 2017, l’azienda ha ricevuto la qualifica di partner e posatori PosaClima nelle province di Sondrio e Lecco, ottenuta dopo la partecipazione agli appositi corsi organizzati dall’azienda C.S.B. F.lli Straudi S.p.A. (progettista e titolare del marchio PosaClima), oltre che partner dell’agenzia CasaClima di Bolzano. La Martocchi Serramenti ha assunto l’impegno di utilizzare solo i prodotti e i sistemi PosaClima: la posa del serramento, quando realizzata con il sistema PosaClima Premium Plus, è garantita per ben dieci anni nella sua funzionalità. Di spicco è anche il certificato First Windows Partner ottenuto nel 2007 da Internorm (un programma di assistenza completa, requisito controllato e

certificato con regolarità e che attesta il rispetto di dieci Standard Customer Care a favore del cliente). E poi non va scordato il riconoscimento ricevuto a Vienna nel 2016, in occasione degli 85 anni di Internorm: si tratta del premio Golden Award, nella categoria Partner di successo. Volendo guardare avanti i fratelli Martocchi hanno ben chiara la direzione da prendere. «Dal punto di vista della vendita sappiamo di essere coperti perché ci affidiamo a Internorm, realtà seria, con uno spiccato senso di innovazione e dagli elevati standard qualitativi - proseguono Davide e Arturo - Per quanto ci riguarda dobbiamo puntare tutto sulla posa, su accorgimenti minimi ma che possono davvero fare la differenza alla ricerca di una posa più performante». Il futuro è ancora tutto da scrivere. «Abbiamo due figli ciascuno, ma tre di loro hanno già preso un’altra strada professionale - concludono i due titolari - vedremo che cosa farà il piccolo Gabriele: magari potrà rappresentare la quarta generazione di Martocchi in azienda, chissà…».

L’Azienda in breve

La Martocchi Serramenti è uno dei 250 concessionari Internorm sparsi in tutta Italia: l’attività di Chiavenna, oltre ad essere stata una delle prime a commercializzare i prodotti dell’azienda austriaca, primeggia anche come volume di vendite di serramenti in pvc e legno alluminio. Per le porte blindate i fratelli Martocchi si affidano a Gasperotti e a Torterolo&Re, per le porte interne a Garofoli, alla Hormann e alla Silvelox per le porte da garage, a Pirnar per i portoncini d’ingresso, a Tender per le serre bioclimatiche, a Sprilux per le tapparelle, a Zanzar Sistem e DFM Italia per le zanzariere, a Elan per i monoblocchi e a Model System per i frangisole. Per maggiori informazioni consultare www.martocchi. com, la pagina Facebook “Martocchi Serramenti”, chiamare lo 0343.34900 (per la sede di Chiavenna, via Poiatengo 2) o lo 0341.365398 (per lo show-room di Lecco, corso Martiri della Liberazione 15), oppure scrivere a info@martocchi.com o a lecco@ martocchi.com. Martocchi Serramenti è anche su Instagram, Houzz e YouTube.

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Le imprese si raccontano

50 Dipendenti e collaboratori:

17

Aumento fatturato annuo:

+40% Clienti:

400 Anni di esperienza:

20

Cristian Cassina e Luca Filippucci titolari dell'azienda informatica di Morbegno

Noratech

N

oratech è il sarto dei servizi informatici. L’azienda di Morbegno (So), da pochi mesi trasferitasi nella nuova sede di via Stelvio 172/f, è infatti oggi una delle poche realtà della Valtellina a offrire alla propria clientela pacchetti di servizi completi, chiavi in mano, dalla connettività all’hardware, fino alla progettazione e realizzazione di software personalizzati per ogni esigenza e settore. Fondatori dell’azienda sono Cristian Cassina e Luca Filippucci, quest'ultimo da oltre 20 anni operativo in ambito informatico. Titolari ognuno di una propria attività, nel 2014 hanno deciso di dare vita a Noratech, realtà che in pochi anni ha visto nascere intorno al proprio nome una fama molto positiva. «Dall'inizio a oggi siamo passati da uno a diciassette collaboratori, abbiamo già effettuato un trasloco e abbiamo registrato un incremento di fatturato annuo pari mediamente al 40%», rivelano i due. Non solo, Noratech si è anche tolta grandi soddisfazioni dal punto di vista operativo: «Tra gli altri, abbiamo clienti a Honolulu (Isole Hawaii - Usa) e in Norvegia. Nell’importante Paese scandinavo abbiamo lavorato per il comune di Oslo, realizzando un software per l’apertura dei cancelli di un parcheggio riservato alle automobili elettriche. Alla soddi-

sfazione di essere stati scelti per portare a termine simili commesse, è corrisposto anche un netto incremento di visibilità: infatti, quando ci siamo aggiudicati questi incarichi sono stati pubblicati diversi articoli sui giornali che hanno contribuito a irrobustire la nostra immagine nel panorama delle aziende specializzate». Doppio il grimaldello che ha permesso all’azienda di conquistare la fiducia delle PMI e delle grandi aziende, sia del territorio sia di tutta la Lombardia: «Uno dei punti di forza è l’offerta della connettività in fibra che proponiamo tramite Mynet, provider specializzato per il mondo industriale capillarmente presente nel nord Italia - spiegano i due titolari - Una volta installato l’accesso alla rete,


I "sarti" del software e dei servizi informatici al fianco delle PMI e della grande industria

quella che i clienti sembrano apprezzare più di ogni altra cosa è la nostra capacità di assolvere alla funzione di unico punto di riferimento in ambito informatico. La connettività, l’hardware, la realizzazione e gestione del software personalizzato, il sito internet, l’immagine coordinata: ci occupiamo di tutto attraverso il nostro staff, senza demandare ad altri alcuna responsabilità. I nostri tecnici possono gestire ogni problematica istantaneamente risolvendo eventuali emergenze con tempestività. Ciò è molto gradito in quanto consente all’azienda di non perdere tempo nella ricerca dei diversi fornitori, evitando lo “scaricabarile” che spesso s’innesca in questi casi». Altro fiore all’occhiello di Noratech è l’abilità

sartoriale nella progettazione e realizzazione del software: «Cuciamo letteralmente il prodotto finale addosso alle esigenze del cliente, indipendentemente dal settore in cui opera - assicurano i due imprenditori – Prima di tutto i nostri programmatori affiancano il management o le figure indicate dall’azienda per comprendere i motivi da cui nasce l'esigenza di realizzare un’applicazione personalizzata. Una volta identificate le necessità, si procede per gradi, sottoponendo ogni nuovo step nello sviluppo del prodotto informatico al cliente ed effettuando le eventuali modifiche richieste. Dal settore dell’automazione al gestionale, abbiamo realizzato software praticamente per ogni ambito industriale, sviluppandolo sempre a

quattro mani con gli utilizzatori finali. Questa flessibilità ci ha permesso di ottenere commesse di rilievo, in diversi casi sottraendole a competitor importanti, Microsoft compresa». Dall’alfabetizzazione informatica ai servizi più evoluti Noratech è sempre in prima linea. «Tra le nostre più grosse soddisfazioni - concludono Cristian Cassina e Luca Filippucci - c’è quella di vedere le aziende che si appoggiano a noi migliorare la propria competitività sui mercati giorno dopo giorno. Quando si ottengono simili risultati si innesca spontaneamente il virtuoso meccanismo del passaparola che tutt'oggi ci sta assicurando un ritmo di crescita molto elevato in Valtellina e, soprattutto, in Lombardia».

L’Azienda in breve

Noratech nasce nel 2014 sulla base della ventennale esperienza nel settore di Luca Filippucci e Cristian Cassina. In poco tempo l'azienda è cresciuta al punto da essere stata costretta a cambiare sede (oggi è a Morbegno in via Stelvio 172/f, tel. 0342.1590108, www.noratech.it, info@noratech.it) passando dal solo dipendente di quattro anni fa, agli attuali 15 collaboratori. Vera forza di Noratech è la capacità di offrire servizi chiavi in mano a 360 gradi nel settore dell'informatica. Oltre alla connettività, all'hardware, al centralino voip e alla gestione dei server, l'azienda è apprezzata per la realizzazione di software personalizzati per ogni utilizzo. Noratech guarda anche al sociale: ha infatti ideato un software che lancia l'allarme nel caso in cui un genitore lasci (o dimentichi) il proprio bambino da solo in automobile per più di qualche minuto.

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Le imprese si raccontano

52 Torri di trasmissione:

25

RF Com

I

Copertura prov. di Sondrio:

90% Clienti:

2.000+ Fatturato nel 2018:

+20%

Stefano Piasini, fondatore e titolare di RF Com Wireless

Connessioni ad alta velocità in montagna e nelle zone rurali

n un territorio come quello della Valtellina, che è tutto un susseguirsi di monti e valli, le telecomunicazioni sono senz'altro più difficoltose che in pianura. Meno male, allora, che ci sono aziende com RF Com Wireless, grazie al cui impegno, competenza, nonché una buona dose di creatività, finalmente il pesante gap si sta colmando. «Esistiamo dal 2002 con l'obiettivo di posare infrastrutture per la comunicazione – racconta il fondatore Stefano Piasini, figlio di Bruno patron di Tele Sondrio News – Grazie alle nostre torri di trasmissione oggi i segnali radio e tv delle principali emittenti nazionali e regionali raggiungono punti in cui prima non arrivavano. Nel 2008 abbiamo fatto un ulteriore passo avanti. Infatti, la nostra attività si è ampliata orientandosi anche verso la fornitura di connessioni wireless a banda larga e ultralarga per utenze aziendali e residenziali. E' da quel momento che abbiamo fatto il nostro ingresso nel mondo delle connessioni internet proponendoci dapprima come rivenditori di Eolo, internet provider senza fili, poi dal 2015 diventando noi stessi Wisp (Wireless internet service provider)». Un progresso straordinario, sancito dalla nascita di Air Fibra, ovvero la rete proprietaria di RF Com. «Per noi si è trattato di un passaggio fondamentale – spiega Piasini – grazie al quale abbiamo potuto portare agli utenti

del nostro territorio connessioni in banda larga e ultralarga senza bisogno di linea telefonica, ritagliando effettivamente i nostri servizi in base alle reali esigenze di aziende e privati. A seconda delle richieste attiviamo internet ad alta velocità praticamente dovunque la linea telefonica non esiste e dove

il segnale degli operatori nazionali è scarso e inesistente: dalle zone rurali ai rifugi d'alta montagna, oltre che nei luoghi di valle meno serviti». L'azienda, la cui sede è a Montagna in Valtellina alle porte di Sondrio, dà oggi lavoro a sette dipendenti e a due collaboratori esterni. «Abbiamo dovuto strutturarci – prosegue il titolare – per riuscire a dare risposte con-

crete ai giganti della telefonia e della radio televisione che con il tempo sono diventati nostri clienti. Vodafone, Tim, la stessa Eolo, Radio 105, Virgin Radio, Radio Dj, Rtl 102.5, La7 e altre emittenti televisive regionali si appoggiano a noi per raggiungere ogni angolo della valle. Obiettivo centrato perché grazie alle nostre 25 torri di trasmissione oggi il loro segnale


viene diffuso in tutta la Valtellina e Alto Lago di Como. Per noi è fondamentale che i ripetitori di segnale sui tralicci siano sempre in efficienza garantendo agli utenti l'accesso a tutti i servizi, per questo abbiamo perfezionato anche il supporto tecnico e di manutenzione degli apparati di trasmissione. Il nostro impegno nel settore delle telecomunicazioni ci sta

portando a effettuare importanti investimenti per garantire servizi sempre più performanti». Tra i fiori all'occhiello dell'azienda valtellinese oggi c'è la capacità di seguire la propria clientela in ogni fase. «Forse uno dei segreti che ci ha permesso di raggiungere in tempi brevi ben 2.000 clienti grazie alle connessioni Eolo e Air Fibra è stato quello di seguire ciascuno in modo personalizzato – spiega il titolare – Dalla promozione che ci permette di entrare in contatto con chi ha bisogno dei nostri servizi, all'attivazione, fino agli eventuali interventi di manutenzione in caso di necessità, noi ci siamo sempre. Nessun call center in altre città o all'estero: all'occorrenza è sufficiente prendere il telefono e comporre i nostri numeri. Una volta ricevuta la segnalazione ci metteremo tempestivamente in movimento per risolvere ogni problema limitando al minimo i disagi. Ci occupiamo direttamente, inoltre, anche della parte amministrativa agevolando così l'espletamento delle eventuali pratiche burocratiche». Ora l'obiettivo è quello di implementare l'offerta di banda. «Con il passare del tempo anche in Valtellina la fame di giga cresce. E' soprattutto nella fascia serale che il consumo raggiunge picchi molto elevati – conclude il titolare dell'azienda – Per questo stiamo ulteriormente potenziando Air Fibra puntando a un servizio sempre più efficiente e veloce, all'altezza delle necessità dei nostri tempi».

L’Azienda in breve

RF Com di Montagna in Valtellina (via del Lavoro, 157/L, tel. 0342.1895710 – www.rfcom.it) è specializzata in servizi per le telecomunicazioni. Nata nel 2002 come tower company per la realizzazione e gestione di impianti per telecomunicazioni di emittenti radiofoniche e televisive nazionali e locali, ben presto si è rivolta anche alle principali compagnie telefoniche: TIM, Vodafone, 3 e Wind. Dal 2008 è rivenditore dei servizi internet di Eolo e dal 2015 dispone di una propria rete internet wireless chiamata Air Fibra, grazie alla quale la connettività in banda larga e ultralarga può arrivare anche in punti difficili come l'alta montagna o le zone rurali. Con sette dipendenti e due collaboratori esterni, l'azienda è al momento impegnata in importanti investimenti per soddisfare la crescente “fame” di giga dei propri utenti.

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Le imprese si raccontano

54 Anno di fondazione:

1955 Dipendenti:

6

Superficie azienda:

700mq Clienti in 60 anni:

3.000+ Il titolare Mario Rota con la figlia Federica

Rotalit

Esperienza e qualità per una realtà affermata sul mercato da oltre sessant’anni e certificata ISO 9001

I

l mondo della stampa è stato rivoluzionato a una velocità impressionante, molto più rapidamente che in altri settori: nel corso degli ultimi sessant’anni l’innovazione tecnologica è progredita anni luce, rinnovando completamente l’ambiente. A Chiavenna c’è chi ha saputo fronteggiare tutti questi cambiamenti con passione e stare al passo coi tempi: Rotalit è l’azienda guidata da Mario Rota, nata nel lontano 1955, che ancora gioca il suo ruolo nel panorama tipografico, interagendo con clienti provenienti da tutta la provincia di Sondrio, ma anche da Milano, dalla Svizzera e da altri comuni sparsi per il territorio nazionale. Oggi come allora qualità, efficienza e puntualità sono i principi su cui si fonda l’impresa: caratteristiche non da poco, che persistono attraverso i decenni.

Probabilmente Ferruccio Rota, cugino del padre di Mario, non si aspettava una tale longevità quando, in via Quadrio, diede il via alla Rotalit. Nel 1962 trasferì l’attività in via Picchi 5, mentre negli anni Settanta si spostò al civico 3, in quella che oggi è la vecchia tipografia. Il nuovo stabile, quello attuale, su tre piani, diventò protagonista a partire dal 1992: i vari cambi di sede testimoniano la continua volontà di investire e la costante

crescita di dimensioni della società. Ma facciamo un salto all’indietro. Il 1966 è l’anno dell’ingresso di Mario Rota nella Rotalit di Ferruccio (rimasto in azienda fino al ’92). «Feci due anni di esperienza come perito chimico a Corsico, in provincia di Milano, ma ci fu la necessità di lavorare qui – ricorda il titolare - Inoltre sentii il richiamo delle montagne… Nel corso degli anni ci siamo sviluppati partendo dalle attrezzature con caratteri mobili


a mano, proseguendo con le linotype, le foto unità e poi i primi Mac». Proprio qui va fatto un inciso, perché si tratta della prima scommessa vinta da Mario Rota sul futuro. «L’acquisto di computer Macintosh alla fine degli anni Ottanta non era affatto scontato, ma questi ci permisero di avviare la nostra attrezzatura verso l’informatica – sostiene oggi - Ora siamo autosufficienti, ossia possiamo partire da un prodotto di grafica per arrivare ad uno di

stampa senza dipendere dall’esterno e allo stesso tempo di essere rapidi e competitivi». Dieci anni dopo l’avvento dei computer Apple nell’attività di Chiavenna, Mario Rota scommette di nuovo, dimostrando un’ottima lungimiranza. «Fino al 1997 il settore della stampa commerciale visse un momento di boom e noi stampavamo tutto ciò che si poteva stampare. Nel 1998 decisi, però, di sostenere un corso a Sondrio per ottenere il certificato ISO

9000, accettai la sfida della qualità e questo ci permise di entrare a lavorare nel settore farmaceutico». Con il rallentamento della stampa commerciale, la Rotalit allarga i propri campi d’intervento e trova dunque nuova linfa vitale. La stessa portata in azienda dall’ingresso di Federica Rota, figlia del titolare: dopo la laurea in Graphic Design al Politecnico di Milano ed esperienze lavorative nel capoluogo lombardo e a Lugano, nel 2015 comincia a lavorare a fianco al padre. «Oggi ci occupiamo di produrre prodotti stampati, ma anche di progetti per il web e applicazioni mobili, realizziamo siti integrati con i sistemi di gestione dati - racconta Federica - La progettazione grafica è ora una parte importante della nostra azienda, forniamo una consulenza ad hoc su prodotti personalizzabili al 100%, in sostanza siamo degli artigiani». Per completare il quadro non va scordato che c’è anche la possibilità di sfruttare la stampa digitale, utile per piccole tirature e urgenze. L’ultima battuta è di nuovo per Mario Rota, a cui abbiamo chiesto quali lavori svolti negli anni ricorda con maggiore piacere: «Forse quello per il comune di Gordona, dal momento che mi sono occupato anche della realizzazione delle foto, oppure alcuni calendari realizzati per un mio cliente - conclude - Sono un appassionato di montagna e di fotografie scattate sui monti: nel 2016 ho pubblicato personalmente un libro chiamato “La mia Valchiavenna”, sfogliabile sul sito aziendale e ricco di immagini che suscitano emozioni».

L’Azienda in breve

Rotalit oggi significa stampa offset e digitale, ma anche legatoria e pronta consegna nella piena soddisfazione del cliente. E poi ci sono la progettazione grafica (dal logo alla brochure passando per i calendari e altri materiali collaterali) e la realizzazione dei foglietti illustrativi, degli astucci e del packaging dei farmaci. Infine trova spazio anche l’universo di siti e-commerce, applicativi web, portali commerciali e siti istituzionali, con la possibilità di avere un cms dedicato per la creazione dei contenuti, assicurando consegne tempestive con la massima serietà. Tutto ciò è svolto con un’idea ben precisa: instaurare un rapporto di fiducia reciproco con la clientela. Per maggiori informazioni consultare il sito www.rotalit.it, scrivere a info@rotalit.it, o chiamare lo 0343.32179.

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56 Anni di attività:

18

Collaboratori:

9

Superf. coperta:

1.200mq Metalli lavorati ogni anno:

2.500ql Stefano Pedrazzoli, amministratore di Steel srl

Steel Passione, continuità e disponibilità sono i pilastri della carpenteria metallica leggera di Nuova Olonio

L

a maggiore età è un traguardo da celebrare dandole il giusto peso. E al raggiungimento del diciottesimo anno di attività Steel Srl ha scelto di guardare avanti, verso il futuro. L’attività di Dubino oggi è più viva che mai, pronta a guardarsi intorno, a lavorare così come ha fatto in tutti questi anni, con impegno e dedizione per raggiungere altri importanti traguardi. L’anima dell’impresa è Stefano Pedrazzoli: l’attuale amministratore ha fondato la società nel 2000, aprendo quella che ancora oggi è la sede della Steel Srl. Il titolare, originario di Gravedona ed Uniti, proveniva da un’altra esperienza lavorativa, all’interno di un’azienda sempre attiva nel campo della carpenteria leggera e diciotto anni fa scelse di tentare la strada in solitaria. «Ho deciso di andare da solo, di lanciarmi in

questa avventura - ricorda - Siamo partiti con due dipendenti, per poi crescere con il passare degli anni». Con lui oggi c’è la moglie Daniela Parolo e, complessivamente, nove collaboratori. «Nel corso del tempo ci siamo dotati dell’impianto per il taglio laser, che abbiamo recentemente sostituito con uno all’avanguardia - continua - Devo ammettere con orgoglio che il lavoro è sempre andato bene: ci sono stati un po’ di alti e bassi, ma in linea

di massima non posso lamentarmi». Dal 2000 ad oggi qualcosa è sicuramente cambiato, come ricorda Pedrazzoli: «Agli albori ci occupavamo soltanto della produzione di espositori, poi siamo riusciti ad allargare il nostro campo d’azione. Nel 2008 è arrivata la crisi economica, ma noi abbiamo tenuto botta: all’inizio si è registrata una lieve flessione ma in seguito siamo ripartiti senza troppi problemi». Avanti senza intoppi


dunque, per una realtà sana e solida, capace di camminare sulle proprie gambe. E in grado di produrre in un anno, all’interno dei 1.200 metri quadrati di superficie coperta di cui dispone, ben 2.500 quintali di metallo lavorato. Ma di che cosa si occupa quindi la Steel Srl? L’impresa è impegnata nella lavorazione della lamiera al carbonio, pre-verniciata, galvanizzata o in acciaio inox, oltre che di tubi: per riassumere il tutto, si tratta di una carpente-

ria metallica leggera di precisione, abile nel fornire la progettazione degli articoli, la loro realizzazione e l’assistenza. Tratta anche complementi d’arredo, oltre che la carpenteria per l’elettronica. Lavorando con ditte partner la Steel Srl realizza espositori metallici da banco e da terra (anche per marche molto importanti sul mercato) e carter lamierati.

fatto. «Il nostro obiettivo è ampliare il mercato, vogliamo continuare a stare al passo con le innovazioni e a seguire le esigenze del mercato - prosegue Pedrazzoli - L’aggiornamento è fondamentale, sia del personale che del parco macchine. E poi non dobbiamo mai dimenticare i nostri valori chiave, ossia passione, continuità e disponibilità, carat-

Per effettuare questo lavoro occorrono macchinari sempre perfetti e all’avanguardia con i tempi che corrono: a disposizione ci sono piegatrici a controllo, saldatrici MIG e TIG, puntatrici e calandre. E, come detto, da poco è arrivato un nuovo taglio laser, più potente e performante, in grado di offrire all’azienda nuove possibilità di sviluppo della mole di lavoro svolta. L’aggancio con le prospettive future è presto

teristiche che ci hanno permesso di emergere in questi diciotto anni». E a proposito di futuro, in azienda lavora anche Dario Pedrazzoli, figlio ventiseienne di Stefano. «Per ora è qui, poi si vedrà se prenderà questa strada o meno…».

L’Azienda in breve Il termine inglese “steel” si traduce in italiano con “acciaio”. Ma l’azienda guidata da Stefano Pedrazzoli non si occupa soltanto delle lavorazioni riguardanti la lega metallica in questione: è una tradizionale carpenteria metallica, operante per una clientela attiva nel campo della costruzione di macchinari e di apparecchiature elettroniche. In totale i clienti sono una cinquantina, aziende di piccole e grandi dimensioni: la maggior parte provengono da Lombardia e Veneto, ma più in generale si può affermare che arrivino dal Nord Italia e in piccola percentuale anche dalla Svizzera. Per ulteriori informazioni è possibile recarsi direttamente a Nuova Olonio (frazione di Dubino), in via Regina 23, oppure contattare telefonicamente lo 0342.687153. L’impresa è aperta da lunedì a venaerdì, dalle 8 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.

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58 Collaboratori:

19

Techauto

L

Fatturato:

2 mln € Anni esperienza sul territorio:

50

Certificazioni di qualità:

3

Marco Angeloni, titolare di Techauto con il fratello Matteo

Servizi di qualità per gli automobilisti da più di mezzo secolo

a storia di Techauto è la storia di un'impresa leader sul proprio territorio. Non tanto per i numeri, che pure sono importanti, quanto per l'attenzione che l’azienda, dal 1967 a oggi, rivolge quotidianamente alla propria clientela. Una realtà sempre all’avanguardia grazie prima a Martino Angeloni, il fondatore, poi ai suoi figli, Marco e Matteo. Sono questi ultimi, infatti, ad aver portato avanti la missione intrapresa dal padre con passione e attenzione per le innovazioni del settore. «Il risultato di questo percorso, iniziato più di cinquant'anni fa – racconta Marco Angeloni – è Techauto. Nelle nostre autofficine di Sondrio e Villa di Tirano abbiamo raggiunto la sintesi di quello che negli anni Sessanta era il sogno di nostro padre. Nati come elettrauto, ci siamo dapprima concentrati sull'elettronica; il passaggio successivo è stato quello dell'officina meccanica; quindi ecco il gommista, il centro revisioni, persino il lavaggio professionale e, dal 2016, anche la carrozzeria». Il titolare spiega che oggi da Techauto sono operativi tutti i dispositivi originali per la diagnostica utilizzati dalle case automobilistiche più importanti nelle proprie concessionarie ufficiali. «Volkswagen, Seat, Audi, Bmw, Mini, Mercedes, Smart e Fiat: nessuno di questi marchi ha più segreti per i nostri

meccanici – spiega – Questo perché ci sforziamo di garantire un servizio sempre in linea con le aspettative, indipendentemente dalla casa produttrice. L'obiettivo con cui operiamo è quello di mettere a disposizione degli automobilisti che affidano a noi i loro veicoli un servizio veramente top, personalizzato intorno a ogni esigenza. Possiamo prelevare la vettura a domicilio, fornire auto sostitutive (prenotando tramite app si può anche richiedere di utilizzare l'innovativa Nissan Leaf, automobile 100% elettrica, ndr), effettuare il tagliando e le manutenzioni con la massima professionalità, nonché eseguire il car


L’Azienda in breve detailing professionale per l’igienizzazione approfondita dell’abitacolo riconsegnando la macchina come nuova al cliente. Possiamo inoltre predisporre preventivi trasparenti documentando ogni fase della lavorazione con fotografie e, una volta ultimate le manutenzioni, procedere con la riconsegna della vettura a domicilio. Tutto, insomma, per seguire chi sceglie i nostri servizi a 360 gradi, effettuando se necessario anche il recupero con carro attrezzi 24 ore su 24». Marco racconta che la crescita di volumi e fatturati ha costretto l'azienda al trasloco nel 1991. «Dal centro città ci siamo trasferiti dove

ci troviamo oggi, nella zona industriale di via Francia – ricorda il titolare - Nel 1997 abbiamo cambiato ragione sociale diventando Techauto e raddoppiato gli spazi acquisendo un secondo capannone industriale, ubicato proprio accanto al primo. Oggi continuiamo a crescere e, senza dubbio, questo processo ci imporrà nuovi cambiamenti nel prossimo futuro. Ancora non li abbiamo definiti perché per il momento la nostra attenzione resta focalizzata sullo sviluppo dei servizi». Il segreto del successo di Techauto sta soprattutto nell'organizzazione del lavoro e nell'utilizzo di prodotti professionali top in ogni settore. «Abbiamo consulenti specializzati in tutte le aree: dall'autofficina alla carrozzeria, dal gommista al centro revisioni, dall'autolavaggio all'allestimento di vetture per portatori di handicap, dalla sostituzione di cristalli al noleggio a lungo termine – conferma Marco Angeloni – Questo ci ha permesso di conquistare la fiducia di numerosi clienti, grazie ai quali oggi raggiungiamo un fatturato pari a circa 2 milioni di euro l'anno. La nostra voglia di essere sempre molto efficienti ci ha portato anche a conseguire diverse certificazioni: Iso 9000, Iso 18000 e Iso 14000 per il rispetto ambientale». Per chiudere una curiosità: «Tra i servizi che riserviamo ai nostri clienti c'è anche il lavaggio dell'auto dopo l’esecuzione degli interventi di manutenzione: ci piace restituire ogni vettura sulla quale abbiamo lavorato in perfetto ordine, pulita e scintillante. Un’attenzione che risulta molto gradita e che è compresa nel prezzo».

Techauto ha festeggiato il 50° anniversario di attività nel 2017, un traguardo importante tagliato da un’azienda che è leader nel proprio settore a Sondrio e provincia. L'autofficina, fondata da Martino Angeloni, negli anni ha affiancato all’elettrauto un approfondito servizio di manutenzione delle componenti elettroniche, le riparazioni meccaniche, il gommista con servizio di custodia delle gomme invernali gratuito, la carrozzeria, il centro revisioni (primo centro riconosciuto in Lombardia nel 1997) e l'autolavaggio professionale. Techauto, che alla sede di Sondrio (via Francia 4/A, tel. 0342.514950, fax 0342.516550. Mail: service@angeloni.it, www.angeloni.it) affianca quella di Villa di Tirano (via Nazionale, 119, tel. 0342.705144 – 0342.705056, fax 0342.718330, mail: service.tirano@angeloni.it), è in costante crescita: nell'ultimo anno ha sfiorato i due milioni di euro di fatturato.

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60 Fatturato annuo:

2,5 mln € Dipendenti/ Collaboratori:

45

UDF Pavimentazioni Da oltre quarant’anni opera in Lombardia e in Svizzera con un’idea ben precisa: “Pavimentare è anche arredare"

N

Pavimentazione annua mq:

250mila

Anni di attività:

42

Ivano Polledrotti e Carlo Ambrosetti, titolari di UDF Pavimentazioni

el 1976 Umberto Della Franca ebbe un’intuizione: introdurre la produzione e la posa di pavimentazioni in masselli autobloccanti in calcestruzzo. E fu tra i primissimi a farlo in Italia. Inoltre aveva un pensiero fisso in testa, ossia “pavimentare è anche arredare”. È da qui che, quarantadue anni fa, a Sorico (Co) nacque la UDF Pavimentazioni: oggi il motto coniato dal suo fondatore, scomparso a dicembre 2017, è più attuale che mai per un’impresa consapevole che le prime pavimentazioni che ha realizzato sono ancora oggi la miglior forma di pubblicità possibile, perché certificano l’elevata qualità dei manufatti utilizzati. Si veda, per esempio, alcune opere a Bormio, Livigno o St. Moritz, zone dove la resistenza all’usura degli agenti atmosferici è più sollecitata: qui le pavimentazioni di Umberto Della Franca, realizzate ben quattro decenni fa, sono ancora presenti e funzionali. A guidare l’azienda ora ci sono due soci, Ivano Polledrotti e Carlo Ambrosetti. «In origine eravamo entrambi collaboratori di Della Franca, a cui siamo subentrati, e ora stiamo portando avanti l’attività con le medesime impostazioni e il know-how costruito nel tempo, senza mo-

dificare ciò che deriva da un’esperienza quarantennale - spiegano - Ovviamente cerchiamo di innovarci e di migliorare, senza perdere di vista i capisaldi in termini di qualità della produzione». La UDF Pavimentazioni lavora quasi artigianalmente, “creando” a misura di pavimento e rispettando il contesto urbanistico e architettonico in cui opera. «Riusciamo a inserirci in modo corretto in qualsiasi situazione – assicurano - variando forme e colorazioni e facendo in modo che le pavimentazioni accrescano il valore ambientale ed economico dell’area, che si parli di luoghi privati o pubblici». Il nocciolo della questione è proprio questo: costruire un valore aggiunto, dal momento che la UDF Pavimentazioni si propone non solo di effettuare un servizio concreto, ma di realizzare un contesto visivo di notevole piacere. Il sogno è piuttosto chiaro: creare ambienti sempre più ecologici, con case, piazze, strade e giardini dove il rispetto e la cura dell’ambiente siano al primo posto. La realtà di Sorico è attiva nelle province di Sondrio, Como, Lecco, Milano, Varese e Bergamo. Inoltre, opera nella vicina Svizzera, sia nel Cantone dei Grigioni che nel Canton Ticino. Con risultati non certo indifferenti: sono 250mila i


L’Azienda in breve

metri quadrati di pavimentazione posati ogni anno, con un fatturato di 2,5 milioni di euro. Per fare tutto ciò gravitano intorno alla UDF Pavimentazioni ben 45 collaboratori (di questi 12 sono i dipendenti), impegnati a intensificare gli sforzi per offrire prodotti di qualità. Il fiore all’occhiello della produzione sono i masselli autobloccanti, realizzati con forte attinenza con le pietre naturali. «Parliamo di prodotti che sono lavorati smussando gli angoli, consentono venature e difformità per far emergere una certa naturalità - continuano i due titolari - Così facendo sposiamo la tendenza del momento, ossia usare le pavimentazioni naturali più belle esteticamente, mantenendo alte performance per consentire il drenaggio delle acque. Sotto non c’è calcestruzzo: si mantiene l’aspetto naturale del terreno». Inoltre tutti i prodotti di UDF Pavimentazioni soddisfano le caratteristiche richieste dalle normative CE UNI EN 1338 e UNI 9065: tradotto significa rispettare gli standard di elevata elasticità, resistenza alla compressione e all’abrasione, al gelo e al disgelo, agli sbalzi termici, agli agenti atmosferici e chimici. Le prospettive per il futuro sono ancora tutte da disegnare. «Non possiamo fare programmi

a medio-lungo termine, siamo abituati a ragionare nel breve periodo in base alle indicazioni che derivano dal mercato, alle disposizioni del legislatore e alle esigenze della clientela, in continua mutazione - concludono Polledrotti e Ambrosetti - Cerchiamo di investire innovandoci, aggiornandoci a nuove forme e modelli, andando incontro alle richieste». In sostanza la UDF Pavimentazioni cerca di “allinearsi” alla domanda, lanciando però il messaggio che la contraddistingue e la rende unica: «Lavoriamo per pavimentazioni di qualità, armoniose e che non stancano mai».

UDF Pavimentazioni è specializzata nella produzione di masselli autobloccanti, ovvero delle pavimentazioni per esterni, le quali si rivelano particolarmente durature e consistenti e che possono essere posate "a secco”. Offre poi una vasta gamma di prodotti, fra cui elementi drenanti per l’edilizia, cordoli stradali e blocchi in calcestruzzo per la formazione di muretti a secco con moduli componibili. Fra questi c’è anche l’esclusivo muro Uniwall, prodotto e brevettato proprio dalla ditta di Sorico. Per maggiori informazioni consultare www.udfpavimentazioni.it, scrivere a direzione@udfpavimentazioni.it, chiamare lo 0344.84237 o recarsi direttamente a Sorico (frazione Pian di Spagna), in via Regina 73.

Le imprese si raccontano

61


Le imprese si raccontano

62 Anno di apertura:

2017

Valchiavenna Energie

È

Termine mercato tutelato:

2020

Clienti persi dall'apertura:

0

Crescita clienti in un anno:

300 %

Camshad Shahriari, da tutti conosciuto come Comy, è il titolare di Valchiavenna Energie

nata nel giugno 2017 con l’obiettivo di dare un supporto diretto alle famiglie e alle imprese della Valchiavenna in ottica della liberalizzazione prevista nel 2020: Valchiavenna Energie è una giovane società di vendita di gas ed energia elettrica. Dietro a quest’impresa c’è Camshad Shahriari, da tutti conosciuto come Comy: «Dopo aver lavorato dieci anni per conto di altri imprenditori, ho deciso di avviare la mia società di vendita - spiega - Ma non da solo: ho voluto come soci amici-imprenditori della Valchiavenna per rimarcare fin da subito la volontà di creare una nuova azienda del territorio». A proposito di territorio. «Come qualità della vita sono molto felice di lavorare in Valchiavenna, uno dei luoghi più belli del mondo!», assicura. «Certamente non è stato facile aprire una nuova società di vendita di energia e gas – continua Comy - La concorrenza è spietata e la gestione è molto più complessa rispetto a dieci anni fa quando ho cominciato. Questo ambiente lo conosco molto bene e ho avuto la fortuna di ricoprire varie cariche che mi permettono ora di affrontare il settore a 360 gradi». Alla base dell’attività gestita da Camshad Shahriari c’è una precisa presa di coscienza. «Ho deciso di avviare Valchiavenna Energie perché credo che il mercato dell’energia si sia dimenticato del rapporto umano: i clienti sono tartassati

da chiamate di call center con proposte poco chiare dove l’unico obiettivo è far accettare la proposta contrattuale - prosegue - Sono fiero di conoscere personalmente i miei clienti, dal primo all’ultimo, e a tutti ho avuto modo di spiegare la loro offerta, rendendomi disponibile per ogni tipo di chiarimento. Il risultato? Nessuno dei clienti di Valchiavenna Energie è passato ad altro fornitore». Oggi Valchiavenna Energie è l’unica società di vendita di gas ed energia

elettrica del mercato libero con operatività al 100% nella valle. «Entro fine anno raggiungeremo il break-even come numero di clienti, con una stima di fatturato nel 2019 di oltre 250 mila euro – sostiene Comy - Vogliamo diventare il punto di riferimento per le famiglie e le aziende locali per ciò che attiene alle forniture energetiche e crescere come struttura andando a creare posti di lavoro in loco». La trasparenza e la concorrenzialità delle of-


Una società di vendita di gas ed energia elettrica, con un sogno: diventare il punto di riferimento per le famiglie e le aziende locali

ferte sono due delle caratteristiche principali dell’azienda, oltre al servizio garantito in ogni modo. «Poter parlare di persona con la clientela è importante, ma vivendo in questa età informatica, abbiamo deciso di offrire supporto su ogni canale - racconta - Abbiamo la nostra app scaricabile su Apple Store e Play Store che ci consente di comunicare direttamente con i clienti; il nostro sito web è costantemente aggiornato con offerte e articoli che spiegano i

vari aspetti delle forniture come la composizione dei costi, le fatture, ecc.; utilizziamo, infine, i social come canale informativo e comunicativo soprattutto per chi è interessato alle nostre proposte». L’attenzione alla persona riguarda anche i bambini e di conseguenza i loro genitori desiderosi di informazioni. «Ho deciso di creare un angolo giochi per i più piccoli nei nostri uffici. Avendo due bambini, so quanto per un genitore sia difficile fermarsi per chiedere informazioni. In questo modo i bambini non si annoiano, e papà e mamma possono comprendere al meglio le nostre offerte!». Infine il futuro: in che direzione sta andando Valchiavenna Energie? Quali sono le prospettive? Secondo Shahriari non si limiterà solo alla fornitura di energia. «Abbiamo dei progetti molto interessanti che riguardano la mobilità elettrica. Intendo coinvolgere le amministrazioni locali per aumentare la rete di servizi che sarà la base per una mobilità sostenibile anche nel nostro territorio - conclude Comy - Crediamo che in un settore “complicato” come il nostro, dove le fatture sono composte da un’infinità di voci e corrispettivi, l’obiettivo principale sia quello di generare fiducia. È inutile dire o paventare risparmi fantastici che poi non si tramutano in realtà nelle tasche dei clienti. Meglio spiegare chiaramente cercando sempre di far risparmiare, garantendo assistenza e professionalità».

L’Azienda in breve Valchiavenna Energie è una giovane realtà con alle spalle anni di esperienza nel settore. La gestione è affidata a Camshad Shahriari, da tutti conosciuto come Comy. Dall’apertura, avvenuta nel giugno 2017, la dinamica attività chiavennasca è già stata scelta da centinaia di clienti in Valchiavenna e non solo che hanno trovato un valido supporto nella fornitura di energia elettrica e gas. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.valchiavennaenergie.it, la pagina Facebook “Valchiavenna Energie”, scrivere a info@valchiavennaenergie.it, chiamare lo 0343.666101 o recarsi direttamente nella sede operativa di Chiavenna, in via Dolzino 25. Lo sportello energia è aperto da lunedì a venerdì: dalle 9 alle 12.45 con ingresso libero, dalle 14 alle 19 su appuntamento.

Le imprese si raccontano

63


Le imprese si raccontano

64

38

Enoteca Marino

40

Forny Oreficeria

42

L'Arca Cooperativa Sociale

44

Laboservice

46

Legnotech

48

Martocchi Serramenti

Le imprese si raccontano

50

Noratech

24

Architetto Barbara Prevostini

52

RF Com

26

Autotorino

28

54

Rotalit

Casa Vinicola Pietro Nera

Brezzo di Bedero (VA)

30

Della Cagnoletta

56

Steel

Pubblicità

32

Eco Step Italia

58

Techauto

34

Edilcaraccio

60

UDF Pavimentazioni

36

EffeBi

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Valchiavenna Energie

Le imprese

si raccontano

01 3

Introduzione

• L’economia valtellinese

non ha mai mollato

12

• Mercato del lavoro,

segnali contrastanti

16

• Valtellina sempre più apprezzata

dai turisti

Editore: Netweek Via Campi 29/L 23807 Merate (LC) www.netweek.it

Stampa: Reggiani Arti Grafiche srl

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