inSalute Treviso/Vicenza n.febbraio 2019

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in FEBBRAIO 2019

Insonnia

Vi sveliamo qualche semplice accorgimento per un sonno sereno e senza risvegli

Fitness

Gli esercizi da fare a casa per avere una schiena dritta e tonica

Denti sani Bastano pochi gesti per avere un sorriso sano e luminoso

Allergie di stagione:

curale cosĂŹ!



Febbraio 2019

Sommario Fisioterapia

Allergie ddddd

Rinite, asma

Ereditarietà a parte, numerosi studi provano che un’aliment azione corretta e un’ambiente di sostanze tossiche privo ci proteggono dai più comuni mali allergici

e dintorni

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in buone mani

Dolori muscolari, riablilitazi one dopo un intervento chirurgico o dopo la rottura di un a molti nella vita capita arto: di aver bisogno di un fisioterapis ta che però va scelto con criterio

2 Influenza

A chi è consigliato il vaccino e come guarire

6 Allergie

Un toccasana per molti malanni

22 Bellezza

Tutti i metodi di prevenzione

Capelli e pelle di seta

10 Attività fisica Chi si ferma è perduto! 14 Fitness

18 Fisioterapia

I benefici dello sport

26 Dentista

Un sorriso stile Hollywood con i nuovi apparecchi

30 Dormire bene

Strategie per un sonno sereno

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Influenza

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Quel dannato male d’inverno

Compagno sgradito della stagione fredda, il virus influenzale spesso ci costringe a letto. Ecco come riconoscerlo e quando decidere di vaccinarsi 2


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olo dal 14 al 20 gennaio, l’ultima settimana di cui sono disponibili i dati raccolti sul territorio, sono stati stimati in Italia circa 570mila casi di influenza. Come ci ricorda il Ministero della Salute, si tratta di una malattia provocata dai virus del genere Orthomixovirus, che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). È molto contagiosa, perché si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, con tosse e starnuti, ma anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona, o per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.

Epidemie annuali in gennaio e febbraio L’influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l’attuazione delle misure di controllo e la gestione dei casi e delle complicanze della malattia ed è tra le poche malattie infettive che, di fatto, ogni uomo sperimenta più volte, nel corso della propria esistenza, indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive. In Italia, come nel resto d’Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale. Casi sporadici possono verificarsi anche al di fuori delle normali stagioni influenzali, anche se nei mesi estivi l’incidenza è trascura-

bile. Le epidemie influenzali annuali sono associate a morbosità e mortalità elevate. L’influenza colpisce ogni anno in media l’8% della popolazione italiana, mantenendo un livello intermedio rispetto a quello osservato nella stagione 2005-2006, in cui è stato registrato il minimo storico di attività influenzale (4%), e quello osservato nella stagione 2004-2005, in cui l’incidenza ha raggiunto il massimo livello (12%) dall’avvio della sorveglianza nel 1999. In base ai dati relativi alle diverse stagioni influenzali, la curva epidemica generalmente raggiunge il picco all’inizio del mese di febbraio, colpendo soprattutto la popolazione in età pediatrica (0-4 e 5-14 anni), con un’incidenza cumulativa che decresce all’aumentare dell’età (sino a raggiungere il valore minimo negli ultra 64enni). I casi severi e le complicanze dell’influenza sono, tuttavia, più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio (abbiamo scritto “e”, fate attenzione, non basta l’età!), come, ad esempio, il diabete, le malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche. Alcuni studi hanno messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane, che non rientrano in alcuna delle categorie citate.

Alimentazione e attività fisica sono le pietre angolari dello stare bene. Per completare l’opera serve una chiave di volta. Per Michela questa è data dall’auto- ascolto corporeo, mentale, emozionale e spirituale. Nuovissima esperienza di benessere. Spazio Blu Notte offre la possibilità di vivere una pausa rigenerante; un’oasi di silenzio dove Michela ti accompagna in un percorso di ascolto individuale e non invasivo.

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Influenza A chi è vivamente i criqasdcfv raccomandato dfvb tà il VACCINO?

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a vaccinazione è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze. Poiché i virus dell’influenza cambiano spesso, la vaccinazione va ripetuta ogni anno. In inverno, però, circolano anche altri virus che provocano febbre e raffreddore, spesso scambiati per influenza. Contro questi virus il vaccino non è efficace, perché protegge solo da quelli influenzali.

Esistono categorie a rischio Sulla base dei ceppi virali circolanti e sull’andamento delle sindromi similinfluenzali (ILI) nel mondo, il Global Influenza Surveillance Network dell’OMS, in collaborazione con i National Influenza Centres (NIC), aggiorna ogni anno la composizione del vaccino antinfluenzale. La vaccinazione è offerta in modo gratuito alle persone che rientrano nelle categorie a rischio di complicanze. Il vaccino antinfluenzale è comunque indicato per tutti i soggetti che desiderino evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni, sentito il parere del proprio medico. A seconda

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dei casi, ci si può vaccinare: presso il proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta, presso strutture sanitarie o ambulatori vaccinali e di prevenzione, in alcuni casi presso la sede di lavoro dal medico del lavoro. Tra le categorie a rischio, troviamo, ad esempio: donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva), malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche insufficienza renale/surrenale cronica; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale.

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Anno dopo anno, come chi lavora nelle piantagioni che abbiamo selezionato, coltiviamo il piacere di fare bene il caffè. Lo vediamo crescere, maturare, raccogliere, essiccare. Lo selezioniamo, misceliamo e tostiamo con cura. Lo vestiamo con i colori dei suoi mille aromi e lo offriamo agli appassionati del caffè con l'entusiasmo di chi, da 71 anni, fa le cose per bene.


Allergie ddddd

Rinite, asma

Ereditarietà a parte, numerosi studi provano che un’alimentazione corretta e un’ambiente privo di sostanze tossiche ci proteggono dai più comuni mali allergici

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e dintorni

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Allergie

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on il colore dei capelli e degli occhi, la forma del naso o la costituzione ossea, da mamma e papà ereditiamo anche la predisposizione alle allergie. Oltre ai fattori genetici, in fatto di allergie sin dalla gravidanza contano anche quelli ambientali e quelli legati allo stile di vita. Le molteplici cause del crescente numero di persone colpite da allergie sono oggetto di intense ricerche, che hanno già consentito di capire un po’ meglio il fenomeno e di trovare accorgimenti preventivi.

gia, cioè lattanti i cui genitori o i cui fratelli o sorelle sono allergici, benché non sia chiaro fino a che punto questo alimento possa ridurre il rischio di sviluppare l’allergia.

Aspettate un figlio e volete proteggerlo? Stop al tabacco! Il latte di mucca, di altri mammiferi o le bevande vegetali (per esempio a base di soia) non sono consigliati come alternativa per il latte materno o per il latte per lattanti nel primo anno di vita. Dopo il quinto mese di vita, le raccomandazioni alimentari sono le stesse per bambini con o senza rischio di allergie. Evitare determinati alimenti non ha alcun effetto preventivo sullo sviluppo di un’allergia. Sembra anzi che, nei primi dodici mesi, diversificare adeguatamente l’alimentazione man mano che il bambino cresce sia benefico. È importante introdurre i nuovi alimenti a distanza di alcuni giorni fino a una settimana l’uno dall’altro. Se la mamma fuma o è esposta al fumo passivo durante la gravidanza, il rischio di sviluppare un’allergia per il nascituro aumenta. Esso aumenta ulteriormente se il bambino è esposto al fumo passivo anche dopo la nascita. Per queste ragioni, durante e dopo la gravidanza, la mamma e il papà dovrebbero rinunciare al tabacco.

Fin da piccolissimi è importante alimentarsi in modo sano L’alimentazione sana ed equilibrata, ad esempio, è importante per la futura mamma e il nascituro. Chi non soffre di allergie o intolleranze non deve seguire un regime alimentare specifico. Rinunciare a determinati alimenti non influisce in alcun modo sulle allergie che potrebbe sviluppare il bambino. Per almeno i primi quattro mesi, il bambino dovrebbe essere esclusivamente allattato al seno. Quando l’allattamento non è possibile, potete garantire al vostro bambino un’alimentazione adeguata ai suoi fabbisogni anche con il biberon. Sono disponibili in commercio, con la denominazione di alimento ipoallergenico (alimento HA), anche alimenti specifici per lattanti a rischio di aller-

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Allergie Che cosa EVITARE con cura e cosa invece è innocuo

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on è chiara l’influenza degli animali domestici sull’insorgere di allergie. Probabilmente, per i bambini e gli adolescenti che non corrono un rischio elevato di allergie non c’è motivo di rinunciarvi. Sembra, invece, che gli inquinanti degli ambienti interni, come la formaldeide o i composti organici volatili (i cosiddetti COV), possano aumentare il rischio di sviluppare malattie allergiche e soprattutto l’asma. Altro agente allergizzante è la muffa. Si raccomanda pertanto di utilizzare prodotti a base di sostanze povere di inquinanti. Per evitare un’eccessiva umidità e, di conseguenza, il rischio di muffa, è importante arieggiare regolarmente e correttamente i locali abitativi e di lavoro, ossia creando corrente per cinque-dieci minuti due-tre volte al giorno. D’inverno, l’umidità relativa dell’aria non dovrebbe superare il 45 per cento. Sfatiamo, invece, una delle più abusate fake news: numerosi studi dimostrano che i vaccini non aumentano il rischio di allergie. Si raccomanda quindi di far somministrare i vaccini di base secondo il calendario vaccinale anche ai bambini con una predisposizione o che già soffrono di allergie. Veniamo, invece, al peso corporeo: recenti scoperte scientifiche rivelano che un peso corporeo sano riduce il rischio di asma, e nello stesso tempo riduce la gravità dell’asma. Per questo motivo, è importante evitare il sovrappeso già nel lattante e nel bambino piccolo. Al momento di scegliere una professione, è importante che i giovani con allergie o con una sensibilizzazione nota tengano presente che non tutti i mestieri sono

adatti. L’asma professionale è la patologia allergica respiratoria professionale più nota, e si stima che costituisca circa il 10-15% di tutte le asme. Si stima poi che circa il 25% dei soggetti con asma causata da altri fattori (ad esempio da pollini) abbia riacutizzazioni in ambiente di lavoro. È quindi una condizione di frequente riscontro nella pratica clinica, e poiché è causa di disabilità e di costi individuali e sociali è importante riconoscerla e gestirla correttamente. All’asma è molto spesso associata la rinite professionale, che aggrava la sintomatologia. I mestieri a rischio? Pasticceri, lavoratori nell’industria alimentare, falegnami, addetti alle pulizie, carrozzieri, veterinari, chimici, farmaceutici.

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AttivitĂ fisica

Chi si ferma

Mens sana in corpore sano, dicevano gli anitchi romani. Avevano ragione: restare in forma e fare movimento giova alla salute del corpo e dello spirito

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organismo umano non è nato per l’inattività: il movimento gli è connaturato e una regolare attività fisica, anche di intensità moderata, contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della qualità della vita. Al contrario, la scarsa attività fisica è implicata nell’insorgenza di alcuni tra i disturbi e le malattie oggi più frequenti: diabete di tipo 2, malattie cardiocircolatorie (infarto, ictus, insufficienza cardiaca), tumori.

Utilissimo sia da anziani che da bambini In Italia il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni svolge, nella vita quotidiana, meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere definito sedentario. In particolare, il rischio di sedentarietà aumenta con il progredire dell’età, ed è maggiore tra le persone con basso livello d’istruzione e difficoltà economiche. La situazione è migliore nelle regioni del nord Italia, ma peggiora nelle regioni meridionali (Rapporto PASSI 2011). Secondo i dati ISTAT, nel 2010 in Italia il 38% delle persone da 3 anni in su ha dichiarato di non praticare, nella vita quotidiana, né sport né altre forme di attività fisica. Come in altri paesi europei, l’attività motoria della popolazione in Italia è diminuita di pari passo con i grandi cambiamenti del lavoro e dell’organizzazione delle città. Inoltre, purtroppo, si sono

Attività fisica sempre più ristretti gli spazi per il gioco libero dei bambini e per i giochi e gli sport spontanei e di squadra. Ma muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona e risulta assolutamente indispensabile per garantirsi una buona qualità della vita. Gli studi scientifici che ne confermano gli effetti benefici sono ormai innumerevoli e mettono in luce che l’attività fisica migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2, previene l’ipercolesterolemia e l’ipertensione e riduce i livelli della pressione arteriosa e del colesterolo, diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di diversi tumori, come quelli del colon e del seno, e riduce il rischio di morte prematura, in particolare quella causata da infarto e altre malattie cardiache. Inoltre, fare attività fisica previene e riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture, ma anche i disturbi muscolo-scheletrici (per esempio il mal di schiena), e riduce i sintomi di ansia, stress e depressione. Previene, specialmente tra i bambini e i ragazzi più giovani, i comportamenti a rischio come l’uso di tabacco, alcol, droghe e gli atteggiamenti violenti. Lo sport, infatti, favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell’autostima, dell’autonomia, facilita la gestione dell’ansia e delle situazioni stressanti e aiuta a stare insieme in manira positiva e armonica.

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Attività fisica Vademecum sullo sport PIÙ ADATTO ai nostri figli

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tletica leggera: si può iniziare a 6-8 anni, ma solo sotto forma di gioco, perché il bambino non tollera carichi e sforzi prolungati. L’atletica leggera richiede sia capacità di coordinazione neuro-muscolare sia capacità metaboliche, che prima di una certa età non sono ancora sviluppate. Nell’organismo dei bambini infatti manca un enzima, chiamato PFK, che serve per metabolizzare gli zuccheri atti a fornire pronta energia per attività di elevata intensità. Metabolicamente insomma il suo organismo non è preparato a sostenere un certo ritmo e una certa intensità: ecco perché, se figlio e papà fanno una corsa insieme, dopo un po’ il bambino si ferma perché non ce la fa più a star dietro al padre. Fino all’adolescenza, pertanto, si può parlare solo di pre-atletica, che è ottima per arricchire il bagaglio di esperienze motorie, ma deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino. Bicicletta: il più delle volte si impara ad andare in bici durante un pomeriggio al parco insieme a mamma e papà, e da quel momento può essere un modo piacevole per trascorrere una domenica all’aperto tutti insieme. In genere si incomincia a muoversi senza rotelle intorno ai 4-5 anni. Intesa come pedalata con i genitori o gli amici naturalmente non può essere considerata un’attività sportiva vera a propria. Calcio: si intraprende verso i 7-8 anni, prima di allora è di solito definito “minicalcio”, si pratica in un campo ridotto e con porte più piccole. Anche il numero dei bambini in squadra è inferiore e soprattutto non ci sono ruoli, che il bambi-

no non sarebbe in grado di ricoprire. Più che altro si fa ginnastica, o esercizi propedeutici al calcio. Un allenamento strutturato come il calcio prima dei 12 anni non è pensabile: il bambino non è pronto né dal punto di vista della coordinazione neuro-muscolare, né dal punto di vista delle capacità condizionali (forza, velocità, resistenza). Danza: è l’attività preferita delle bambine, ma sono sempre più numerosi i maschietti che si avvicinano con passione alla danza. I primi corsi partono dai 5 anni. Abitua a una postura corretta, regala grazia ai movimenti e insegna il senso del ritmo. Inoltre, conoscere e sviluppare la musicalità è utile per far emergere qualcosa che è innato in noi, base per apprendimenti futuri.

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Fitness

Schiena dritta e

tonica Soffri di dolori alla colonna vertebrale? Ecco un tipo di ginnastica da eseguire a scopo preventivo, per acquisire un idoneo controllo posturale e mantenere le strutture vertebrali più elastiche. E si può fare a casa!

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urtroppo, non sempre possiamo scegliere di praticare la disciplina sportiva preferita senza prima fare un’attenta e sincera analisi del nostro corpo e dei suoi punti deboli. Chi soffre di mal di schiena, ad esempio, dovrebbe scegliere soprattutto attività fisiche atraumatiche, come il pilates o il nuoto, in quest’ulimo caso evitando però di cimentarsi con alcuni stili, tipo la rana, che per essere eseguito correttamente mette inevitabilmente in gioco proprio la zona dorsale. Se dunque siete tra i molti che malauguratamente hanno male alla schiena, vi offriamo in queste pagine la possibilità di apprendere alcuni esercizi che potete eseguire anche a scopo preventivo. Oltretutto, alla semplicità dei movimenti si abbina la comodità di poterli fare a casa propria, senza spendere cifre folli per abbonamenti in palestra. Basteranno una stanza con uno spazio sgombro da mobili e qualche oggetto di uso domestico, come il bastone della scopa, una sedia, una cintura, una sciarpa o un piccolo asciugamano. L’importante, ricordatevelo sempre, è non affidarsi mai all’improvvisazione e dedicarsi esclusivamente a esercizi proposti da esperti in materia. Proprio come quelli che vedete in queste pagine, ideati specificamente per i muscoli lombari ed eseguiti dalla nostra bellissima modella, Chiara Gardoni (Ag. Sophie Models di Milano; abbigliamento: Everlast) con la consulenza di Ernesto Di Pietro, osteopata.

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Fitness 1 CON UN ASCIUGAMANO O UNA SCIARPA In piedi, portate l’asciugamano arrotolato sotto a un ginocchio, alzando la gamba corrispondente. Quindi, tiratelo il più possibile verso il busto, sempre mantenendo l’equilibrio; ruotate verso l’esterno la gamba piegata e rimanete nella stessa posizione. Tornate alla posizione di partenza e ripetete con l’altra gamba. Ripetizioni: 3 volte per gamba.

2 Con il bastone In piedi, una gamba indietro tesa e l’altra in avanti, posizionate il bastone dietro la nuca, ad altezza spalle e tenetelo alle estremità con le mani. Piegate la gamba avanti, tenendo sempre l’altra tesa e soprattutto la schiena e la testa in posizione eretta. Ripetizioni: 3 volte per gamba.

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Fitness

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3 Con la sedia

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In piedi, mani lungo i fianchi, mettete una gamba sulla sedia. Piegatela estendendo quella dietro e mantenete la posizione, poi tornate alla posizione di partenza e ripetete con l’altra gamba. Ripetizioni: eseguire 3-4 volte per arto.

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Fitness 4 Con il bastone In piedi a gambe divaricate, posizionate il bastone dietro la schiena tenendolo in mano aiutandovi con i polsi. A questo punto, ruotate il bacino prima verso destra e poi verso sinistra. Ripetizioni: eseguitelo 10 volte per lato.

5 Con la cintura Distesi a terra in posizione supina, posizionate la cintura su un tallone, poi sollevate la gamba tesa allungando il piede; infine riportatelo a terra e a questo punto continuate con l’altra gamba. Ripetizioni: 10 volte per gamba.

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Fisioterapia

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Mettiamoci

in buone mani

Dolori muscolari, riabilitazione dopo un intervento chirurgico o dopo la rottura di un arto: a molti nella vita capita di aver bisogno di un fisioterapista che però va scelto con criterio 18


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Fisioterapia

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econdo la definizone del Decreto 14 settembre 1994, n. 741, emanato dal Ministero della Sanità, il fisioterapista è: “l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita”.

mo sempre diffidare di chi non ha un regolare diploma e s’improvvisa professionista senza esserlo. Accanto alla fisioterapia, e spesso come prolungamento naturale dello studio della stessa, si apre un ampio ventaglio che ha i suoi nodi centrali nell’osteopatia e nella chiropratica.

Attenzione a chi si spaccia per professionista e non ha i requisiti in regola «ll fisioterapista è un professionista che lavora in moltissimi ambiti della riabilitazione, ma spesso il cittadino non lo sa. Per esempio, si può andare da questo operatore per prevenire il mal di schiena, ma anche per contrastare problemi di incontinenza. L’importante è farlo a ragion veduta, vale a dire scegliendo un “vero” terapista quindi laureato e competente», ha fatto notare Mauro Tavarnelli, presidente dell’Aifi, l’Associazione Italiana dei Fisioterapisti. Purtroppo pare che in Italia siano più di centomila i fisioterapisti abusivi, il doppio di quelli veri accreditati presso il ministero della Salute. Per non rischiare incontri sbagliati, meglio dunque fare qualche piccola verifica, per esempio assicurarsi che l’operatore cui ci si affida sia iscritto a una delle associazioni rappresentative dei fisioterapisti riconosciute dal ministero, l’Aifi o la Federazione italiana fisioterapisti.

Serve anche a contrastare l’incontinenza urinaria negli anziani Le sue aree di intervento coprono anatomia e fisiologia dei sistemi muscolo-scheletrico, nervoso, respiratorio, cardio-circolatorio, urogenitale; biochimica, biologia e biomeccanica; patologia di interesse fisioterapico; sviluppo motorio; chinesiologia; tecniche fisioterapiche; metodologia delle riabilitazioni e della ricerca; psicologia; psichiatria; economia e diritto; medicina legale; organizzazione aziendale; statistica; inglese scientifico. Gli esercizi di ginnastica che il fisioterapista consiglia sono mirati e studiati in base alla persona e al piano di allenamento globale per il recupero o il miglioramento delle funzioni. Ecco perché, quando abbiamo bisogno di questa figura, dobbia-

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prelievi medicazioni somministrazione terapie su prescrizione medica gestione alvo monitoraggio clinico riabilitazione educazione alla persona, al caregiver, ai badanti

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igiene della persona igiene dell’ambiente preparazione e somministrazione pasti accompagnamenti e trasporti assistiti

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Fisioterapia ddddd Nata in Svezia, oggi SI PRATICA OVUNQUE. Ecco le varie branche

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er trovare il vero nucleo di strutturazione di questa pratica curativa, bisogna partire dalla figura dello svedese Pehr Henrik Ling, padre della “ginnastica svedese”, che fondò nel 1813 il “Royal Central Institute of Gymnastics” (RCIG) per massaggi, manipolazioni ed esercizi. Non è un caso che la parola svedese per fisioterapista sia “sjukgymnast” = “ginnasta dei malati”. Nel 1887, i fisioterapisti ottennero la registrazione ufficiale presso il Consiglio Nazionale Svedese per la salute e il Welfare.

I trattamenti possibili sono molti Da lì la disciplina ha avuto un notevole sviluppo ed evoluzione, arrivando a comprendere moltissime tecniche per la riabilitazione che il fisioterapista sa usare a seconda del bisogno. I metodi di trattamento che ricadono dentro questa disciplina sono moltissimi: chinesiterapia (chinesiterapia segmentaria, chinesite-

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rapia passiva, mobilizzazione articolare, mobilizzazione passiva e mobilizzazione attiva, rinforzo muscolare, rieducazione isocinetica, meccanoterapia, ginnastica in piscina, estensioni vertebrali, trazioni vertebrali manuali, trazioni vertebrali meccaniche, etc.), rieducazione motoria, rieducazione funzionale, riabilitazione propriocettiva, massoterapia generale (massaggio manuale, massaggio locale, massaggio muscolare, massoterapia distrettuale, massaggio del tessuto connettivo, massoterapia reflessogena, idromassaggio, massaggio sott’acqua, massaggio terapeutico e sportivo). La terapia fisica si suddivide in: elettroterapia analgesica (ionoforesi, tens, galvanica, diadinamica, correnti interferenziali, correnti esponenziali, correnti di Kotz, ecc.), elettroterapia stimolante, perineale, biofeedback, termoterapia, magnetoterapia. In fisioterapia ricadono anche le grandi branche naturopatiche dell’idroterapia (bagni elettrici, bagni ipertermici, docce e bagni medicali, terapia termale) e del linfodrenaggio (manuale o strumentale). Se poi entriamo nel grande campo delle tecniche di facilitazione neuromuscolare troviamo il Metodo di Vojta, Metodo di Kabat, Metodo di Bobath, metodo Perfettii (che conosciamo anche con il nome di “riabilitazione cognitiva”) e il Metodo Grimaldi.

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DR. MILIANO ANIER FISIOTERAPIA OSTEOPATIA

Due mani per darti un� man� COSA TRATTIAMO TERAPIA MANIPOLATIVA OSTEOPATICA - SPECIALIZZATO IN OSTEOPATIA PER LA VITA: IL TRATTAMENTO NELLA GRAVIDANZA, PER I NEONATI E NEL POST-PARTUM - DOLORI AL COLLO E ALLA SCHIENA - COLPI DI FRUSTA

DIAGNOSI FUNZIONALE RIEDUCAZIONE FUNZIONALE RIABILITAZIONE POST CHIRURGICA DISTURBI IN AMBITO VISCERALE DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI DISTURBI IN ETÀ PEDIATRICA DISTURBI IN AMBITO UROGINECOLOGICO GINNASTICA VERTEBRALE E POSTURALE TECNICHE DI RILASSAMENTO E MASSOTERAPIA

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Dalla notte dei tempi, una chioma sana e lucente è il sogno di ogni donna. Oggi molti prodotti in commercio aiutano a realizzarlo, ma noi vi regaliamo qualche consiglio 22


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hi non vorrebbe avere capelli corposi, lucenti e sani? Non solo le fanciulle, anche i maschietti, che dedicano sempre più attenzione alla bellezza della propria chioma. Se è vero che i moltissimi prodotti in commercio oggi ci aiutano a realizzare il sogno di una “testa a posto”, è anche vero che ci sono alcuni accorgimenti da seguire, sia nel lavaggio che nello styling.

Usate con grande moderazione piastre e ferri, che cuociono i capelli Ad esempio, piastre e ferri, sempre più utilizzati, cuociono i capelli perché raggiungono una temperatura di 240 gradi, un calore simile a quello prodotto dalle piastre per arrostire le braciole. Il calore intenso, anche quello del phon, altera i legami d’idrogeno e di conseguenza la forma del fusto e la sua salute. Proteggeteli con prodotti specifici anti-calore che li preservano, in parte, dalle “scottature”, ma soprattutto non abusate di questi strumenti: non usateli tutti i giorni, nemmeno per i ritocchi.

No agli shampoo troppo schiumosi, decolorazione con moderazione Uno shampoo che fa troppa schiuma (presenza in etichetta di SLS e SLES, tensioattivi anionici) può danneggiare il

cuoio capelluto. I tensioattivi (ovvero gli agenti lavanti che inglobano grasso e sporcizia e ne consentono la rimozione con l’acqua), modificano il ph cutaneo e il cuoio capelluto diventa più fragile, secco e più esposto alle patologie cutanee. Scegliete le basi lavanti anfotere o quelle oleose in grado di rimuovere la sporcizia per affinità. Il balsamo non va mai applicato sulla cute. Bisogna stenderlo sui capelli partendo da una distanza minima di 5-10 centimetri dalla testa, perché è formulato per trattare la struttura capillare, non la pelle, infatti contiene macro-molecole che se si depositano sulla cute ne ostruiscono i pori, che non riescono a respirare e a eliminare le impurità. La decolorazione è un processo molto aggressivo: è consentita una schiaritura al massimo di 3-4 toni, mentre si sconsiglia il biondo cenere o platino alle more che, per ottenerlo, dovrebbero schiarire i loro capelli di circa 6 toni. Non è un caso che le scure che si decolorano abitualmente abbiano di solito capelli ispidi, secchi e opachi. Lo chignon troppo stretto, come anche la coda, o la riga sempre da un lato, indeboliscono i capelli perché la trazione continua ha un’azione negativa sulla salute del bulbo. L’ideale per il loro benessere? Lasciare il più possibile i capelli liberi di muoversi e non insistere per troppo tempo con lo stesso tipo di styling.

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olete una pelle di pesca? Il primo segreto è nutrirsi bene. Un’alimentazione sana è la base per avere una cute sana. Poi, certamente, ci sono altre regole da seguire. Ad esempio, bisogna avere pazienza con i nuovi prodotti. Se avete acquistato una nuova crema, ma non avete ottenuto il risultato promesso nel giro di poco tempo, date ancora una chance al prodotto: cambiare cosmetico troppo di frequente può aumentare il rossore o l’irritazione. Occorre aspettate circa un mese prima di emettere il verdetto.

Esfoliate con regolarità la pelle e usate le maschere nutrienti per il viso Dopo i 30 anni, è importantissimo esfoliare con regolarità la pelle del viso e del corpo. Ci sono tantissimi scrub, sia delicati che più aggressivi, ma potete anche farvene uno casalingo, massaggiando del sale grosso assieme ad una piccola noce di bagnoschiuma, direttamente sotto la doccia. Una volta a settimana, fate una bella maschera preparata in casa: mescolate 2 cucchiai di yogurt, 1 cucchiaio di avena cruda, 1 cucchiaio di latte intero e 1 di papaya tritata. Applicate sulla pelle pulita e lasciate agire per 10 minuti, quindi sciacquate con acqua calda. Utilissimo è anche il massaggio facciale: senza bisogno

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del centro estetico, possiamo fare da soli usando l’olio di oliva o di mandorla se abbiamo la pelle secca, quello di girasole se l’abbiamo mista o sensibile e di zafferanone se la nostra pelle è grassa. Mettiamone un pochino sulle dita e massaggiamo circolarmente per 30 secondi.

Quando cambia la stagione si devono cambiare anche i prodotti Usare un buon fondotinta aiuta ad avere una pelle più bella. Cercate fra quelli che riducono le imperfezioni del viso, ce ne sono diversi ormai in commercio, sia in farmacia che in profumeria, con filtro solare. Se stare senza fondotinta vi mette a disagio, potete usare queste alternative, ma mai quello senza SPF. Controllate bene l’etichetta o chiedete consiglio. E a propsito di sole e filtri: non dimenticate mai di usare una crema solare se avete una pelle che si irrita facilmente. L’ideale è la protezione 30. Seguite le stagioni, i prodotti da usare in inverno e in estate non sono gli stessi. In inverno la pelle viene seccata dal clima e dal riscaldamento, è quindi importante idratarla con una crema ricca. In estate invece fate ricorso a una lozione più leggera, eventualmente oil free. Infine, ricordatevi sempre di dormire bene. Le classiche 8 ore per notte sono un toccasana. Vi risveglierete con la pelle più fresca.

Le vitamine che aiutano la bellezza. Come trovarle nel cibo

e vitamine sono importantissime per la bellezza della nostra pelle. Sole, fumo e alcol contribuiscono a invecchiare precocemente, mentre i radicali liberi sono la principale causa delle rughe. In aiuto arriva allora la vitamina A (retinolo): la sua funzione antiossidante combatte i radicali liberi ed elimina le tossine dal

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corpo, allontanando i segni di invecchiamento cutaneo. E in più rinforza la pelle, previene l’acne, stimola il naturale rinnovamento delle cellule e tonifica. Dove trovarla? Latte e formaggi, spinaci, prezzemolo, carote, mandarini, arance, meloni, pesche, zucche, patate dolci, olio di fegato di merluzzo, tuorlo d’uovo sono le fonti principali. Proteggi il microcircolo con le vitamine del gruppo B, vitali per una pelle in ottima salute e nella lotta contro l’acne. Si trovano in uova, latte, lievito di birra, soia, mandorle.

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Un sorriso

stile Hollywood

Denti bianchi e sani: un sogno che diventa realtĂ se impariamo a prenderci cura della nostra bocca sia con gli strumenti che abbiamo in casa che rivolgendosi ai professionisti in materia 26


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irca 19 milioni di italiani, praticamente uno su quattro tra i 40 e i 75 anni, hanno perso almeno otto denti. Le cause sono diverse, ma certamente le principali sono due: la carie, ovvero una progressiva decalcificazione dei tessuti duri del dente, e la malattia parodontale, che compromette in modo irreversibile la salute dell’osso e delle gengive. Una scarsa manutenzione del cavo orale facilita enormemente questi processi degenerativi che compromettono non solamente l’estetica del nostro sorriso, ma anche la funzionalità della masticazione.

Spazzolino e dentifricio sono i primi alleati contro la carie Ovviamente, spazzolino e dentifricio sono i primi alleati contro la carie, ma l’importante è usarli bene: evitiamo, ad esempio, uno spazzolamento troppo energico. L’eccessiva pressione, infatti, provoca abrasioni alla superficie dei denti e danni alla gengiva. Non è la pressione il fattore chiave, quanto il tempo dedicato: uno spazzolamento veloce non rimuove la placca responsabile di carie e problemi gengivali. In base alla tipologia di dentatura, il dentista o l’igienista dentale ci possono suggerire la tecnica più adatta al nostro cavo orale.

L’importanza di una regolare pulizia dentale effettuata presso uno studio medico Con il solo ausilio dei nostri comuni strumenti di pulizia non riusciamo a pulire ogni angolo della bocca, il che porta inevitabilmente alla formazione di tartaro, che con il normale dentifricio non è possibile rimuovere. Perciò effettuare una pulizia dei denti presso uno studio dentistico professionale contribuisce alla rimozione di placca e batteri, riducendo il rischio di patologie quali la gengivite, la parodontite e altre malattie del cavo orale che portano alla perdita dei denti. Solitamente, si consiglia di effettuarla ogni sei mesi, per un totale di due sedute all’anno; diverso il caso di coloro che presentano patologie infiammatorie, per i quali si consiglia di effettuare sedute a cadenza trimestrale. Ma in che cosa consiste questa pratica? La pulizia non è dolorosa, eccezion fatta per alcune zone in cui il tartaro è particolarmente radicato, e si compone di semplici operazioni: rimozione ad ultrasuoni del tartaro tra gli interstizi dentali e tra il colletto gengivale e il dente, mediante strumentazione apposita; rimozione delle macchie con un prodotto professionale da applicare sui denti per lo sbiancamento; lucidatura e spazzolatura delle arcate, applicazione eventuale di maschere al fluoro per ridurre le infiammazioni.

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Dentista

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uando si pensa all’apparecchio ai denti, è molto comune associarlo ai bambini o agli adolescenti perché, oggigiorno, sussiste ancora la convinzione che, da adulti, ormai ci sia poco o niente da fare per la propria dentatura. Niente di più sbagliato, anzi, i trattamenti ortodontici in età adulta non solo sono possibili, ma garantiscono anche ottimi risultati, dato che i denti si possono spostare ortodonticamente sempre, sia da grandi che da bambini. Non è tutto: l’ortodonzia, soprattutto quando è mirata agli adulti, viene definita “estetica” in quanto rispetta molto bene le necessità sociali e personali di questo tipo di età, proponendo soluzioni alternative ai classici attacchi in metallo, e con colori molto più chiari e quasi impercettibili.

Gli apparecchi per adulti oggi rispettano l’estetica e si “mimetizzano” Anni fa, personaggi noti dello show business come Madonna lanciarono la moda dell’apparecchio per i denti a vista. Ma di solito, il classico apparecchio con i brackets metallici risulta poco apprezzato dai pazienti che desiderano ottenere un sorriso armonico senza rinunciare, durante il trattamento ortodontico, all’estetica del proprio sorriso. Una prima alternativa è rappresentata dall’utiliz-

zo di “brackets estetici” che sono applicati sulla superficie esterna dei denti e sono costruiti con materiali di colore bianco, ad esempio in resina composita, o trasparenti come quelli in ceramica o in cristallo di zaffiro.

Le mascherine di allineamento: in plastica, avvolgono la superficie dei denti In questo caso è inoltre possibile applicare un arco ortodontico (ovvero struttura filiforme che viene posta sopra i brackets e a essi fissata) di colore bianco, in modo che esso si mimetizzi perfettamente con il colore dei denti, risultando poco visibile. Una seconda possibilità di apparecchiatura ortodontica estetica è costituita dai “brackets linguali”, che sono incollati sulla superficie interna dei denti. L’arco ortodontico è anch’esso metallico. Non essendoci strutture applicate sulla superficie esterna dei denti, l’apparecchio linguale risulta nascosto dai denti stessi e pertanto è poco visibile. Poi, ci sono le “mascherine di allineamento”: strutture in materiale plastico, costruite a partire dalle impronte dentarie del paziente, che avvolgono la superficie esterna, masticante e interna delle arcate dentarie e imprimono, grazie alla loro specifica conformazione, un movimento ai denti.

Come VINCERE la paura del trapano

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ceglietene uno che vi ispira dal punto di vista professionale. Se lo cercate in Rete, oggi avete la possbilità di conoscere il suo viso e quello dei suoi collaboratori, cosa che di solito rassicura. Andate a conoscerlo prima dell’intervento, confidategli senza vergogna le vostre paure, il timore di sentire dolore, il rumore del trapano, le siringhe e gli aghi che si trovano in uno studio dentistico o l’odore del disinfettante. In

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base al tipo di intervento che dovete fare chiedetegli di illustrarvi la pianificazione, come si dovrà procedere e quanto tempo dovrete rimanere seduto in poltrona. Sappiate che un dentista è preparato ad affronatare i timori dei pazienti e non li sottovaluta mai. Non rifiuterà mai una richiesta d’aiuto. Informatevi sempre sui metodi di anestesia utilizzati: il dolore si può e si deve sempre evitare, quando possibile.


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I segreti per Dormire bene

conquistare Morfeo

Contare inutilmente le pecore per addormentarvi non servirĂ piĂš. Vi sveliamo qualche semplice accorgimento per un sonno sereno

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hi soffre di insonnia lo sa bene: essere svegli come grilli mentre il mondo intorno riposa è una sensazione frustrante, oltre che negativa per la giornata a venire, che chiama a molti impegni. Molto spesso, però, la difficoltà ad addormentarsi nasce da una serie di abitudini sbagliate, la prima delle quali rigarda l’alimentazione.

No alle cene abbondanti e con alcolici, sì alla giusta temperatura in camera da letto Dormire bene, infatti, significa anche cenare in maniera equilibrata. No ai cibi troppo pesanti, perché di notte la digestione è difficoltosa e provoca frequenti risvegli. Ma anche i digiuni serali o le diete troppo drastiche sono sconsigliate: la fame, o il calo glicemico, metteranno a repentaglio il vostro riposo. Altro consiglio importante: dormire durante il giorno solo se necessario e, in quel caso, mai più di 20 minuti e possibilmente in mezzo alla giornata, per esempio fra le 13 e le 14. Soprattutto alla sera, cioè nelle ore che precedono il riposo notturno, è importante limitare l’esposizione alla luce che è il nostro principale sincronizzatore del ritmo sonno-veglia. Evitate i molti led accesi di apparecchi elettronici e l’utilizzo, crescente e prolungato, di tablet e smartphone a letto. Questi disposi-

Dormire bene tivi sono nemici del sonno, usateli lontano dal vostro letto. Il fumo fa male, anche al sonno. Non dimentichiamo mai che la nicotina è una sostanza eccitante. Stesso discorso vale per l’alcol, che induce frequenti risvegli e aumenta la percentuale di sonno leggero. Inoltre, in presenza di patologie del sonno, come quelle legate ai disturbi respiratori, l’alcol ha l’effetto di aggravamento delle malattie stesse e dei sintomi a esse correlati. La caffeina è notoriamente uno stimolante del sistema nervoso, i cui effetti eccitanti possono protrarsi a lungo, anche alcune ore. È quindi buona norma, anche in questo caso, evitare la tazzina serale. La temperatura ottimale della camera da letto è intorno ai 18°C. Una troppo alta (maggiore di 24°C) provoca movimenti continui del corpo durante il sonno e numerosi risvegli. Viceversa, una temperatura troppo bassa (minore di 12°C) rende difficile l’avvio del sonno, e provoca sogni spiacevoli. Svolgere una regolare attività fisica è buona cosa, la sera, però, è meglio evitarne una troppo intensa. Lo sforzo fisico potrebbe rendere difficoltoso il vostro addormentamento. Abituatevi, infine, ad andare a dormire e ad alzarvi alla stessa ora: è la premessa per il buon sonno. Il nostro ritmo sonno-veglia è infatti regolato da un orologio biologico interno, sincronizzato con l’alternarsi della luce e del buio.

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Dormire bene L’importanza del MATERASSO e del cuscino giusti

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er dormire bene è importante organizzare con attenzione il luogo in cui si trascorreranno le ore della notte. Di grande importanza è il materasso che, come il cuscino, dovrà essere progettato in modo da non trattenere l’elettricità statica, un aspetto spesso sottovalutato e sconosciuto. I cuscini e i materassi in materiale sintetico, trattenendo l’elettricità, risultano infatti poco igienici ed impediscono un totale rilassamento. Il famoso materasso di lana di una volta può risultare rischioso perché nella lana vivono e si riproducono gli acari che si formano nella polvere che penetra facilmente in questa fibra. Il moderno materasso a molle è consigliabile, ma dovrà essere valutata con attenzione la composizione delle fibre dei rivestimenti esterni e dovrà essere scelto tra quelli di ottima qualità perché in caso contrario con il tempo si deformerebbe. È importante che rete e materasso si adattino bene alla forma del corpo rispettando la curvatura della colonna vertebrale ed impedendo che si verifichino compressioni del corpo in alcune zone. Sono consigliabili

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le fibre naturali anche per le lenzuola e le coperte. Sono adatti: coperte di lana, piumini leggerissimi, lenzuola in cotone, lino, seta. Tra materasso e lenzuolo, durante i mesi invernali, si può inserire una fodera in lana. Il cuscino, in materiali naturali traspiranti, non dovrà essere troppo alto per permettere alla colonna vertebrale di rimanere in una posizione corretta quando si è coricati. Dormendo con cuscini troppo alti infatti, e anche dormendo senza cuscino, si possono creare tensioni muscolari e lo schiacciamento dei dischi intervertebrali. Oggi troviamo in commercio materassi di diversi tipi, anche in schiuma di lattice, un prodotto naturale derivato dalla gomma, rigido e indeformabile, anallergico e batteriostatico, ciò significa che qualora vi si formassero degli acari, non riuscirebbero a riprodurvisi. La schiuma di lattice è posta nella parte centrale del materasso e, a seconda dello spessore e della composizione chimica, permette diverse densità. Con il lattice si possono perciò produrre materassi di diversi livelli di rigidità. Troviamo anche materassi ad acqua, oggi di alto livello: il liquido è infatti suddiviso in sacchetti indipendenti, anti fuoriuscita.


Psicoterapia: cos’è e come funziona! La psicoterapia si occupa di curare la sofferenza psichica che può presentarsi come problemi relativi alla sfera del comportamento, dei pensieri, delle emozioni, delle relazioni e alle difficoltà che rischiano di trascinarsi nel percorso della nostra vita. Oltre a questi obiettivi un percorso di psicoterapia può focalizzarsi su un progetto di crescita della consapevolezza, dell’auto-realizzazione e di qualità positive come l’autostima o la compassione. In Italia la pratica della psicoterapia è riservata agli Psicoterapeuti, ossia gli Psicologi o i Medici che hanno maturato una formazione professionale di almeno 4 anni presso una scuola di specializzazione di psicoterapia. La psicoterapiasi avvale di conoscenze teoriche e strumenti pratici che possono differire in base all’approccio psicoterapeutico che lo specialista segue. Esistono infatti diversi scuole di psicoterapia come ad esempio la terapia Sistemico-Relazionale e la terapia Cognitivo-Comportamentale.

La terapia Sistemico-Relazionale

La terapia Cognitivo-Comportamentale

L’approccio sistemico relazionale considera l’individuo all’interno della sua rete di relazioni e si focalizza sull’ambiente in cui egli è vissuto e vive. Tale approccio si basa sull’assunto che il sintomo rappresenta la spia di un disagio che sta vivendo l’intera famiglia, intesa come complesso insieme di relazioni in cui gli individui che ne fanno parte si influenzano reciprocamente. L’orientamento sistemico - relazionale si rivolge alle persone che stanno vivendo delle difficoltà relazionali (difficoltà di coppia, difficoltà nel rapporto genitori - figli, ecc...).

La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è ad oggi considerata a livello internazionale uno degli approcci di intervento più affidabili ed efficaci per la comprensione ed il trattamento di molteplici disturbi psicologici. Questo modello si basa sull’attenta valutazione della relazione esistente tra pensieri, emozioni e comportamenti mettendo in luce come, molto spesso, i problemi emotivi siano il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo perpetuando la sofferenza che la persona sperimenta.

Spazio giovani: • Doposcuola e sostegno allo studio specializzato • Corsi sul metodo di studio • Percorsi di potenziamento per i disturbi specifici dell’apprendimento • Consulenze genitoriali • Valutazioni neuropsicologiche

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