Salone.Milano del mobile
SPECIAL EDITION 2019
FREEDOM C.R.&S. RIVA1920 LIBRERIA - BOOKSHELF
BUNGALOW JAMIE DURIE SGABELLO - HOCKER
p h: Marco Bello
www.riva1920.it
WE SHAPE NATURE
SALONE DEL MOBILE.MILANO 9-14 APRIL 2019 HALL 6 | STAND A23 - B20
sommario
3 Un evento che tutto il mondo ci invidia
5 Intervista a Claudio Luti 8 Intervista a Emanuele Orsini
11 Arredaesse,
le radici nel futuro
14 Giellesse: alla ricerca dell’eccellenza
30 Workplace3.0 31 Euroluce 32 S.Project 34 Pezzi d’autore
16 Porro 18 Riva 1920 2 0 Lema
22 Molteni Giampaolo 24 B|Y, nuovo brand di Bric’s lancia Ulisse e Itaca
26 Molteni Vernici 28 Intervista a
Alessandro Mattinzoli
per Officina della Scala
36 Cantù Città del Mobile 40 SaloneSatellite 42 Intervista a Lara Magoni 44 Preview 53 Intervista a Davide Oldani 56 Timeless, un tavolo senza tempo
58 Intervista a
Enrico Bertolino
60 Confartigianato Como 62 Makers 78 De-Signo 76 Gli eventi 81 Aqua 83 B Studio Immobiliare 84 Fuorisalone 86 Intervista a Leonardo Dainelli 88 Alessandro Mendini La rivista nei più prestigiosi Hotel di Milano
di Brescia e Desenzano del Garda
e nei più suggestivi golf club della Brianza e del lago di Como
ISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZA E LETTERE
Pubblicazione in abbinamento ai settimanali del circuito editoriale Netweek e/o altre testate edite da Netweek e/o altre testate edite da società controllate e/o collegate a Netweek Pubblicità Netweek - Publi (iN) Testi a cura di Marco Gibelli, Isabella Preda Foto relative alla manifestazione per gentile concessione Salone del Mobile.Milano Grafica e impaginazione Alice Fattorini - BonBonDesign Stampa Reggiani Arti Grafiche srl - Bedero (Va) Finito di stampare Aprile 2019
In copertina Taiyo Armchair di AR Lab
Un evento che tutto il mondo ci invidia
Riapre i battenti il Salone del Mobile.Milano, una delle più importanti vetrine internazionali per i nostri produttori e designer. La 58ª edizione è stata presentata giovedì 14 febbraio alla Triennale di Milano, puntando i riflettori su due aspetti: da una parte la centralità del capoluogo lombardo, che continua a raccogliere riconoscimenti internazionali; dall’altra la capacità creativa, l’attaccamento alla propria attività della rete industriale alla base della manifestazione, che lavora per offrire al mondo l’eccellenza del made in Italy. Dal 9 al 14 aprile presso Fiera Milano Rho, il Salone del Mobile 2019 sarà ricco di presenze e novità. Oltre 205.000 mq di superficie espositiva per più di 2.350 espositori - di cui 550 i designer del SaloneSatellite. Tornano le biennali Euroluce e Workplace3.0, quest’ultima con un nuovo formato espositivo. Inoltre, quest’edizione vedrà il nascere di un nuovo percorso espositivo trasversale dedicato ai prodotti di design e alle
soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni: S.Project. «Tutti noi italiani dobbiamo essere orgogliosi di una realtà come quella del Salone del Mobile, una realtà così potente che da sola diventa fattore attrattivo per tutto il Paese - ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli - Per chi lavora nel settore del design e della creatività è qualcosa che tutto il mondo ci invidia: noi faremo il possibile per renderlo sempre più forte e migliore». «La forza del Salone del Mobile.Milano è strettamente connessa all’unicità della filiera del legno-arredo, un ecosistema diffuso di valori industriali e culturali che come Federazione ci impegniamo a sostenere ogni giorno e di cui la Manifestazione rappresenta la vetrina per eccellenza», ha spiegato Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo e di Federlegno Arredo Eventi. Il presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti, ha presentato la nuova parola che
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Conferme e novità in scena per la 58ª edizione dal 9 al 14 aprile alla Fiera Milano Rho
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Il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli
completa il Manifesto lanciato l’anno scorso: ingegno, ossia quell’abilità nel fare e nel pensare che stimola nuovi modi di vedere il mondo e di inventare soluzioni belle ed efficienti. Un talento che le nostre aziende e i nostri progettisti, protagonisti del Salone, posseggono e costantemente sviluppano e che, simbolicamente, hanno ereditato da Leonardo da Vinci, a cui la manifestazione dedicherà due grandi eventi curati da Marco Balich (AQUA) e Davide Rampello (DE-SIGNO), in occasione del cinquecentenario della sua morte. Infine, il Salone del Mobile ha stretto un accordo triennale con Fondazione Teatro alla Scala che lo accompagnerà al 2021, anno delle celebrazioni dei sessant’anni della Manifestazione. Quest’anno, dunque, per la prima volta, il Salone si aprirà con un grande concerto, diretto dal maestro Riccardo Chailly.
Salone del Mobile.Milano, an event for which we are the envy of the world Old and new success stories are played out for the 58th edition 9-14 April at the Fiera di Rho fairground Milan’s Salone del Mobile opens its doors once again, one of the most important international showcases for Italian manufacturers and designers. A preview of the 58th edition was presented Thursday, February 14 at the Milan Triennale, focusing on two aspects: on the one hand the pivotal role of the Lombard capital, which continues to garner international recognition; on the other hand the creative capacity and the work ethic of the industrial fabric underlying the event, which endeavors to offer the world the excellence of Made in Italy. From 9 to 14 April at Fiera Milano Rho, the 2019 Salone del Mobile will be brimming with guest star appearances and novelties. Over 205,000 square meters of exhibition space for more than 2,350 exhibitors - of which 550 are SaloneSatellite designers. The biannual Euroluce and Workplace 3.0 trade fairs also stage a return, the latter with a brand new exhibition format. Furthermore, this edition will feature an all-new cross-sector exhibition itinerary dedicated to designer products and to interior design decorative and technical solutions: S.Project. «All Italians must be proud of a trade fair like the Salone del Mobile, an event of such magnitude that it alone confers enormous pulling power to the whole country,” said the Minister for Cultural Heritage and Activities, Alberto Bonisoli - For operators in the field of design and creativity it is an accomplishment that makes us the envy of the whole world: we will do our best to make it stronger and better». «The strength of the Salone del Mobile.Milano is closely bound up with the uniqueness of the wood-furnishing production and supply chain, a broad-based ecosystem of industrial and cultural values that we as a Federation are committed to supporting every day and that the Exhibition has raised to the status of showcase par excellence», said Emanuele Orsini, President of Federlegno Arredo and of Federlegno Arredo Eventi. The President of the Salone del Mobile, Claudio Luti, presented the new buzzword that rounds off the Manifesto launched last year: ingenuity, or rather that creative ability in deed and thought that fosters new ways of seeing the world and coming up with beautiful and efficient solutions. Our manufacturing companies and designers, protagonists of the Salone, indeed possess and constantly nurture this talent, which they have symbolically inherited from Leonardo da Vinci. His creative genius will be celebrated by two major events curated by Marco Balich (AQUA) and Davide Rampello (DE - SIGNO), on the occasion of the 500th anniversary of Leonardo’s death. Finally, the Salone del Mobile has finalised a three-year agreement with the Teatro alla Scala Foundation leading up to 2021, the year marking the celebrations for the sixtieth anniversary of the Show. To commemorate the occasion, this year (and for the first time) the Salone will open with a great concert, directed by Riccardo Chailly.
Claudio Luti e il sindaco di Milano, Beppe Sala
Claudio Luti Intervista al presidente del Salone del Mobile «Celebriamo la straordinaria vitalità delle nostre aziende, sempre pronte a guardare avanti e a sperimentare» cole imprese artigiane così come da fabbriche di grandi dimensioni, capace di presentare, ogni dodici mesi, innovazioni di prodotto e di processo». A Leonardo la manifestazione dedica due grandi eventi, curati rispettivamente da Marco Balich e Davide Rampello. Due originali modi per attualizzare il genio rinascimentale? «Sì. Perché il genio rinascimentale, che si è espresso splendidamente a Milano nel rapporto tra l’artista/inventore e gli Sforza, è fatto di quella stessa intelligenza creativa, laboriosa e industriosa che è alla base dell’attività delle nostre imprese. Da cui l’idea di celebrare il grande maestro nella sua relazione con la committenza e con la città che l’ha accolto per oltre vent’anni. In particolare, l’installazione “AQUA. La visione di Leonardo”, a cura di Marco Balich, mette in scena gli studi di Leonardo sull’acqua, riportando in vita le famose “chiuse” dell’Incoronata con un’installazione immersiva che ci porterà ad osservare la nostra città tra passato e futuro. Mentre la mostra “DE-SIGNO. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo”, realizzata nel padiglione 24 della fiera a cura di Davide Rampello, dà ragione del fecondo rapporto tra il progettista e le botteghe artigiane, raccontando una delle grandi specificità del nostro territorio».
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Il Salone del Mobile è apprezzato in tutto il mondo, certamente grazie alla centralità di Milano, che continua a raccogliere plausi e riconoscimenti internazionali, ma anche e soprattutto grazie alla capacità creativa e allo spirito imprenditoriale della filiera del legno-arredo alla sua base, che lavora per offrire al mondo l’eccellenza made in Italy. L’anno scorso avete presentato il Manifesto del Salone del Mobile.Milano, con l’edizione 2019 lo avete arricchito con una nuova parola che lo completa: ingegno. Cosa volete aggiungere e sottolineare con questa scelta? «Con il Manifesto del Salone del Mobile, patto d’intenti basato su parole chiave che definiscono la specificità del nostro sistema, abbiamo voluto coinvolgere attivamente le forze che possono lavorare insieme per mantenere la leadership della manifestazione e della città. Inserendo quest’anno la parola ingegno, intesa come geniale abilità del fare e del pensare, abbiamo voluto rendere omaggio a Leonardo da Vinci prendendo parte al palinsesto di eventi organizzati a Milano per il cinquecentenario della sua morte e, allo stesso tempo, celebrare la straordinaria vitalità delle nostre aziende, sempre pronte a guardare avanti e a sperimentare. Il sistema del design che ha come epicentro il Salone e Milano si basa infatti sulla vitalità di una rete industriale, costituita da pic-
Due fondamentali novità riguardano il format fieristico. Workplace 3.0 si presenta con una modalità espositiva diffusa e trasversale: a cosa si deve questo cambiamento? «Alla profonda trasformazione del mondo del lavoro, oggi molto più diffuso e liquido, aperto alla contaminazione con le altre attività del quotidiano. Preso atto del cambiamento in essere, ci è sembrato interessante proporre una nuova modalità espositiva, che vede le aziende di Workplace3.0 distribuite all’interno dei diversi padiglioni, quasi “per assonanze”, come può essere la vocazione al contract, piuttosto che in base ad un rigido criterio merceologico».
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Inoltre nasce S.Project, spazio dedicato ai prodotti di design e alle soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni. Quale obiettivo vi ponete con questa innovazione? «Lanciando S.Project, che vedrà in scena nei padiglioni 22/24 diversi brand raggruppati in nome del progetto, abbiamo voluto sperimentare una nuova idea di trasversalità, offrendo un’eterogeneità di proposte che vanno dall’arredo d’interni all’outdoor, passando per i tessuti, i rivestimenti e le finiture. Il modo di pensare e di organizzare lo spazio è in continua evoluzione: ci è sembrato naturale provare a raccontare questo cambiamento avviando una riflessione sulle prospettive che si aprono alle aziende nel momento in cui operano in sinergia tra loro». Un’altra importante novità per il 2019 è la partnership triennale tra la Fondazione del Teatro alla Scala e la manifestazione: perché il connubio tra musica e design oggi? «L’accordo Triennale con la Fondazione del Teatro alla Scala, grazie al quale per la prima volta quest’anno il Salone si aprirà con un concerto diretto dal Maestro Riccardo Chailly, rientra nella più ampia strategia di collaborazione con le istituzioni cui abbiamo dato vita con il lancio del Manifesto. Crediamo nella fecondità dello scambio e nella necessità della circolazione delle idee e vogliamo valorizzare ancora di più il profondo legame della manifestazione con Milano, collaborando attivamente con tutte le realtà che si muovono per fare cultura. In questo senso, abbiamo rinsaldato anche i rapporti con la Triennale, che ha ospitato la conferenza stampa di preview sul Salone, e con Palazzo Marino, che sarà la sede della serata di chiusura della manifestazione».
Uno sguardo sulle altre iniziative che realizzate durante l’anno: Milano è la capitale del mobile e del design e tutti vengono in città in occasione della manifestazione meneghina, ma quanto sono importanti i Saloni di Mosca e Shanghai? «I Saloni di Mosca e Shanghai costituiscono un tassello fondamentale del processo di internazionalizzazione cui oggi tutti siamo chiamati. Data per scontata la centralità di Milano, vero place to be dove tutti vogliono essere per toccare con mano l’esperienza della manifestazione, riteniamo importante presidiare i principali mercati esteri, offrendo alle nostre aziende l’occasione di incontrare interlocutori privilegiati che hanno dimostrato di sapere apprezzare la creatività e il valore manifatturiero». Claudio Luti Interview with the President of Salone del Mobile «We celebrate the extraordinary vitality of our companies, which are always ready to look ahead and experiment» The Salone del Mobile is appreciated all over the world, certainly thanks to the pivotal role of Milan, which continues to garner plaudits and international recognition, but also and above all thanks to the creative ability and entrepreneurial spirit of the wood-furnishing production and supply chain at its base, which endeavors to offer the Made in Italy excellence to the world. Last year you presented the Salone del Mobile.Milano Manifesto; with the 2019 edition you have enriched it with a new word that completes it: ingenuity. What do you seek to add and emphasize with this choice? «With the Salone del Mobile Manifesto, a statement of intent based on key words that define the specificity of our system, we wanted to actively involve the forces that can work together to maintain the leadership role of the event and the city alike. This year, by adding the word “ingenuity”, understood as a creative ability in deed and thought, we wanted to pay tribute to Leonardo da Vinci by taking part in the calendar of events organized in Milan for the 500th anniversary of his death and, at the same time, celebrate the extraordinary vitality of our companies, always ready to look ahead and experiment. The design world, with the Salone and Milan as its core, is in fact based on the vitality of an industrial fabric, made up of small traditional businesses as well as large manufacturers, capable of
L’inaugurazione del Salone del Mobile.Milano del 2018
or furnishings through fabrics, covering materials and finishes. There is a constant evolution in the way of thinking and organizing spaces: it seemed natural to us to attempt to chronicle this change by starting a conversation on the many opportunities that companies are presented with when they operate in synergy with each other». Another important innovation for 2019 is the three-year partnership between the Teatro alla Scala Foundation and the event: why the combination of music and design today? «The Triennale agreement with the Teatro alla Scala Foundation, which means that for the first time ever the Salone will open this year with a concert directed by Maestro Riccardo Chailly, is part of the broader strategy of collaboration with the institutions we have created with the launch of the Manifesto. We believe in the fruitfulness of the exchange and in the need for freely circulating fresh ideas and we wish to strengthen the tight links between the event and Milan even further, actively working alongside all operators whose business it is to produce and promote culture. In this sense, we have also deepened our relations with the Triennale, which hosted the preview press conference dedicated to the Salone, and with Palazzo Marino (Milan’s Town Hall), which has been selected as the venue for the closing evening of the event». Let us turn to the other shows that you will be holding this year: Milan is the capital of furniture and design and everyone flocks to the city for this very Milanese event, but how important are the Moscow and Shanghai Salons? «The Moscow and Shanghai Salons are fundamental steps in the internationalization process which we are all called upon to join today. Given the central role of Milan, the real place to be where everyone partakes in experiencing the event, we believe it is important to make inroads into the main export markets, enabling our companies to encounter key players and partners who have proven to appreciate our creativity and manufacturing value».
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presenting product and process innovations every twelve months». The Salone dedicates two major events to Leonardo, curated respectively by Marco Balich and Davide Rampello. Are they to be regarded as two original approaches aimed at bringing the Renaissance genius up-to-date? «Indeed. This is because the Renaissance genius that found such splendid expression in Milan in the relationship between the artist/inventor and the Sforza dynasty, consists of that same creative, hard-working and industrious wit that underlies our companies’ operations. Hence the idea of celebrating the great Maestro in his relationship with his patrons and with the city that welcomed him for over twenty years. In particular, the installation curated by Marco Balich “AQUA. Leonardo’s vision” stages Leonardo’s studies on water, bringing to life the famous Conca dell’Incoronata canal locks a with an immersive installation that allows us to behold our city as if suspended between past and future. Likewise, the exhibition “DE-SIGNO. The culture of Italian design before and after Leonardo”, staged at the Fair’s pavilion 24 and curated by Davide Rampello, explains the fruitful relationship between the designer and craft shops, telling the story of one of the major specific features of our territory». Two fundamental innovations have affected the exhibition format. Workplace 3.0 is presented with a broad-based and cross-sector display mode: what is this change due to? «It takes into account the deep-seated transformation in the world of work, today much more far-reaching and fluid, yet open to contamination with other day-to-day activities. Having taken stock of the change underway, it seemed interesting to propose a new way of exhibiting, with Workplace3.0 companies scattered across the various pavilions, almost by reason of their “assonance”, such as for example their vocation for contract supplies, rather than on the basis of strict product-classification criteria». You have contributed to kicking off the S.Project, a space dedicated to design products and to decorative and technical solutions in interior design. What goal do you set yourself with this innovation? «Launching S.Project, which will see different brands in pavilions 22/24 grouped together under each single project, we wanted to experiment with a new idea of cross-sector assortments, offering a variety of proposals ranging from interior to outdo-
Emanuele Orsini
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Intervista al presidente di FederlegnoArredo e di Federlegno Arredo Eventi «L’industria del legno, del mobile e del design da sempre contribuisce allo sviluppo economico e culturale del Paese» Alla conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile.Milano 2019 ha ricordato che la forza della manifestazione è strettamente legata all’unicità della nostra filiera del legno-arredo: in cosa consiste questa unicità? «Consiste in un ecosistema diffuso di valori industriali e culturali che come Federazione ci impegniamo a sostenere ogni giorno. FederlegnoArredo, fondata nel 1945, annovera al proprio interno imprese diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale, organizzate in 11 Associazioni. La filiera del Legno-Arredo italiana è una filiera economica integrata, dalla materia prima al prodotto finito, che crea così un flusso di prodotti ad alto valore, realizzati sul territorio. L’area arredo comprende tutte le tipologie di prodotto che arredano la casa, il bagno, l’ufficio, le collettività, gli spazi commerciali, l’outdoor, fino all’illuminazione. E la catena del valore del prodotto della Filiera LegnoArredo si allunga mediante l’interazione con i settori contigui e sinergici che ne fanno un vero e proprio sistema. Il Salone del Mobile. Milano, nato nel lontano 1961 grazie alla lungimirante iniziativa di un gruppo di realtà industriali
associate a FederlegnoArredo, ne rappresenta l’espressione più alta. L’industria del legno, del mobile e del design è portatrice di un’identità e di una tradizione forti, e da sempre contribuisce allo sviluppo economico e culturale del Paese. E quando si parla di questo mondo si parla di quasi 80mila imprese in tutta Italia, che insieme danno lavoro a 320mila addetti e che hanno generato nel 2018 un fatturato di quasi 42 miliardi di euro, pari al 5% del Pil industriale del Paese». La Federazione come sostiene la filiera? «Lavorare su proposte concrete tutelando gli interessi della filiera Legno-Arredo è sempre stato tra le nostre priorità. La filiera ha un appeal che continua a reggere la competizione con l’estero. E il motivo sta nella grande capacità d’innovazione delle aziende italiane. Leonardo da Vinci aveva la curiosità, la capacità di rischiare e la visione. Come l’hanno, in piccolo, tutte le nostre imprese associate. È una trama straordinaria quella che lega creatività, ingegno e industria e fa del design italiano un punto di forza di importanza strategica per tutto il sistema Italia. L’Italia è il primo
paese in Europa per numero di imprese nel nostro settore. Ambiente, lavoro e formazione sono le tre aree strategiche che come Federazione continuiamo a rafforzare nel dialogo con le istituzioni».
E quali sono i primi segnali di quest’anno? Quanto incidono le difficoltà economiche del nostro Paese e le attuali relazioni internazionali? «Quella del legno-arredo è una filiera che da anni ha trovato nelle esportazioni una leva per crescere. La stima sul 2019 è ancora di crescita per tutta la filiera, di circa l’1,6%, ma servono manovre espansive e di inclusione per arginare la perdita di competitività sul mercato europeo. L’arredamento in senso stretto vede crescere il valore della produzione complessiva del 2% e le esportazioni dell’1,6% trainate soprattutto dagli Usa, diventati il 2° mercato in assoluto. Il sistema ufficio colma il calo delle esportazioni, che flettono rispetto a un 2017 particolarmente esaltante, con il mercato interno, che assorbe un aumento del 2,9% della produzione italiana (842 milioni di euro su una produzione totale superiore a 1,3 miliardi di euro). Anche per l’arredobagno si registrano analoghe tendenze, con un mercato finale in crescita anche per il contributo delle importazioni. Il sistema illuminazione con 2,2 miliardi di euro consolida il valore della produzione rispetto al 2017, nonostante la flessione delle esportazioni, per un aumento delle vendite sul mercato interno che si attestano a 1,4 miliardi di euro (+5,7%)». È certamente un bel segnale di fiducia la vostra scelta di investire per realizzare la nuova sede a Milano: perché questa decisione e in cosa consiste il progetto di FederlegnoArredo? «Dobbiamo investire in Italia e credere nel nostro Paese e per questo FederlegnoArredo ha deciso di
Claudio Luti ed Emauele Orsini con il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani
edificare una nuova sede, ideata da Michele De Lucchi. Puntiamo a riuscire a inaugurare la nuova sede nel 2021, quando si celebrerà il 60esimo anniversario del Salone del Mobile. Una nuova casa per i team di FederlegnoArredo e del Salone, e per gli associati. Sarà una struttura moderna, iconica e sostenibile, che garantirà spazi adeguati a una realtà che ha da tempo superato i confini nazionali ed è sempre più proiettata verso traguardi globali. Questa iniziativa va nella direzione di incrementare e valorizzare il patrimonio del Gruppo, consolidando gli asset storici e puntando su un progetto che rientra a pieno titolo nella politica della Federazione di investire per le imprese e per la crescita del Paese».
Emanuele Orsini Interview with the president of FederlegnoArredo and Federlegno Arredo Eventi «The woodwoorking, furniture and design industry have always contributed to this Country’s economic and cultural growth» At the press conference for the presentation of the Salone del Mobile.Milano 2019, you said that the strength of this particular trade fair is closely bound up with the uniqueness of our wood-furnishing production and supply chain: what is that uniqueness? «This uniqueness lies in a broad-based ecosystem of industrial and cultural values that we as a Federation are committed to supporting day after day. Founded in 1945, FederlegnoArredo is made up of companies present all over Italy, and that are organized into 11 local Associations. The Italian wood-furnishing supply chain is an integrated economic production chain, from raw materials to the finished product, which creates an upstream of high-value, locally manufactured products. The fur-
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Come è stato il 2018 per il settore dell’arredamento? «Per il macrosistema arredamento nel 2018 i segnali positivi sono arrivati sia dal mercato interno, con un aumento del 3,1% rispetto al 2017 della produzione destinata al mercato nazionale, sia dall’export che ha mantenuto un segno positivo costante: nel segmento dell’alto di gamma le nostre aziende hanno conquistato la quota principale su tutti i mercati, a dimostrazione della capacità del settore di reggere agli urti del quadro macroeconomico internazionale e di mantenere il vantaggio competitivo che lo ha sempre caratterizzato».
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nishing sector comprises all product types used to decorate the home, the bathroom, the office, communal areas, commercial spaces, the outdoors, all the way down to accessories such as lighting. The product value chain of the LegnoArredo Supply Chain actually stretches further through its constant exchange with closely-related, synergic sectors that ensure it functions as a full-fledged system. Set up in 1961 under the thrust of a far-sighted group of industrial businesses associated with FederlegnoArredo, the Salone del Mobile.Milano represents the highest expression of this manufacturing excellence. The woodworking, furniture and design industry is the bearer of a strong identity and tradition, and has always contributed to the Country’s economic and cultural growth. And when we talk about this industry, we are looking at almost 80 thousand businesses all over Italy, which together employ 320 thousand workers and which generated a turnover of almost 42 billion euros in 2018, that is 5% of the country’s industrial GDP». How does the Federation support the supply chain? «Working on concrete proposals while protecting the interests of the Wood-Furnishing sector has always been one of our priorities. The Italian production and supply chain has such enduring appeal that enables it to fend off competition form abroad. And the reason for this success lies in the great innovation ability of Italian businesses. Leonardo da Vinci had the curiosity, and the skill, to have a vision and take risks to fulfill it. Just like all our associated companies, albeit on a smaller scale! It is an extraordinary entrepreneurial fabric that weaves creativity and ingenuity into industrial know-how, ensuring Italian design maintains strong strategic importance for the entire Italian system. Italy is the first country in Europe in terms of numbers of businesses in our sector. Environment, employment and training are the three strategic areas that as a Federation we continue to strengthen in our dialogue with National institutions». How did the furniture industry fare in 2018? «For the furniture-making macrosystem in 2018 the positive signs came both from the domestic market, with a 3.1% increase of output destined for the domestic market on 2017, and from the export that maintained a constant positive sign: in the ‘top of the range segment, our companies gained the leadership in all markets, demonstrating the sector’s ability to withstand the impact of a wor-
sening international macroeconomic situation and to maintain the competitive edge that has always characterized it». And what are the first signs of this year? How much do our Country’s economic troubles and current international relations affect the industry? «The wood-furnishing production and supply chain has been growing for years thanks to its strong vocation for export. The estimate for 2019 still forecasts around 1.6% growth for the entire supply chain, however, expansionary and inclusion policies and actions are urgently needed to stem the loss of competitiveness on the European market. Strictly speaking, the furnishing sector is witnessing an overall value of production growth by 2% and exports by 1.6%, mainly driven by the US, which has become the 2nd-largest market. The office furnishings sector offsets the drop in exports, compared with a particularly buoyant 2017, with the domestic market that fuels a 2.9% increase in Italian output (842 million euro out of a total production of more than 1.3 billion of Euro). Also for the bathroom furnishings there are similar trends, with a final market also growing thanks to the contribution of imports. With its 2.2 billion euros turnover, the lighting system sector consolidates the value of production compared to 2017, despite the decline in exports, due to an increase in domestic sales of 1.4 billion euros (+ 5.7%)». Your decision to invest in the new Milan office is certainly a healthy sign of confidence: why this decision and what is the FederlegnoArredo project about? «We must invest in Italy and believe in our country and this is why FederlegnoArredo has decided to build new headquarters, designed by Michele De Lucchi. We aim to successfully open the new headquarters in 2021 to coincide with celebrations for the 60th anniversary of the Salone del Mobile. A new home for the FederlegnoArredo and Salone staff and for their associates. It will be a modern, iconic and sustainable building, which will guarantee adequate space for a business reality that has long since crossed national borders and is increasingly driven towards achieving global objectives. This initiative goes in the direction of increasing and enhancing the Group’s assets, consolidating historical assets and focusing on a project that is fully consistent with the Federation’s mission of investing in businesses and fostering the Country’s growth».
Arredaesse, le radici nel futuro Quando design e innovazione si incontrano
Vittorio Molteni, fondatore e leader di Arredaesse, è sempre stato un visionario che sapeva vedere in anticipo le tendenze, i gusti e raccogliere intorno a sé il meglio dei giovani ed emergenti designer, come Pierangelo Caramia, Roberto Semprini, Stefano Giovannoni, Nigel Coates, Dan Friedman che diedero vita, alle suggestioni del Fuori Salone con l’esperienza di Arredaesse Produzioni per tutti gli anni ‘90. Oggi, quella storia e quelle suggestioni si rigenerano, grazie ai figli di Vittorio, Gianmarco e Nicole che guidano verso nuove frontiere dell’innovazione e della creatività. Per fare questo si attinge alla tradizione e al saper fare che nei decenni ha costruito innumerevoli casi di successo in giro per il mondo: da Doha a Parigi, da Londra alla Costa Azzurra, senza dimenticare tutto l’est Europa con e grazie al lavoro di Elena Velitchenko.
Roots in the future. Vittorio Molteni, founder and leader of Arredaesse was among the first to gather around him the best Italian and foreign designers, who gave life to the suggestions of the ‘Fuori Salone’ with the experience of Arredaesse Produzioni for all the 90s. Today, those suggestions take on new life thanks to Gianmarco and Nicole that drive the business towards new frontiers of innovation and creativity. To do this we drew on know-how and craftsmanship that over the decades has built countless success stories around the world. The design of the future now comes by AR Lab: the exciting experience that combine school and work has seen hundreds of students from the Modigliani art school of Giussano and Carugo’s company as protagonists over the past three years. Young students design new furnishing proposals together with Arredaesse. In occasion of the Fuori Salone 2019, in Brera, “ICEBERG” sofa will be presented, designed by Roberto Semprini.
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Il design del futuro passa adesso da AR Lab, il progetto di alternanza scuola lavoro che vede protagonisti gli studenti del Liceo Modigliani di Giussano e Arredaesse. Riconoscimenti importanti a livello nazionale, ma quello che più conta è far emergere nuovi talenti e nuovi concept legati all’abitare. Per il Fuori Salone 2019 a Brera, all’interno dell’Istituto Lombardo, sarà presentato in anteprima il divano ICEBERG, disegnato da Roberto Semprini, insieme alla rivisitazione dell’iconica poltroncina Chiocciola. Entrambe le sedute sono realizzate con i tessuti di Giovanardi. La storia si ripete, ma allo stesso tempo si rinnova.
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ICEBERG MODULAR SOFA
www.arredaesse.it arredaesse@arredaesse.it
DESIGNED by ROBERTO SEMPRINI Salone del Mobile Milano 2019 - Brera - Via Borgonuovo 25
Giellesse: alla ricerca dell’eccellenza Giellesse, protagonista del panorama della produzione di arredamento d’alta qualità da oltre novant’anni, si presenta al Salone del Mobile di Milano per il 53° anno consecutivo. Un appuntamento irrinunciabile, motivo di orgoglio che affonda le radici nella tradizione del saper fare che contraddistingue l’azienda. Le collezioni Giellesse sono in costante evoluzione, ma sempre fedeli alla vocazione per il design di alto livello. Armadi solidi e razionali, cabine armadio trendy e funzionali, letti morbidi ed eleganti per la zona notte; librerie dalle
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geometrie contemporanee, composizioni completamente personalizzabili, tavoli per occasioni speciali, divani e poltrone per momenti di puro relax nella zona giorno. Anche la ricerca delle migliori finiture è fondamentale, per precedere i trend dei prossimi anni ed appagare i sensi di chi sceglie i prodotti Giellesse. Le materie prime sono sempre eccellenti, nel rispetto dei princìpi qualitativi consolidati negli anni: materiali innovativi, resistenti e sempre all’avanguardia per la creazione di composizioni che durano nel tempo. È in questo modo che Giellesse conferma se stessa, ogni anno, nella rosa del top di gamma rigorosamente made in Italy. Giellesse: in search of excellence Giellesse, in its leading role among high-quality furniture producers for more than ninety years, attends Milan Fair for the 53rd year in a row. An essential event, a real matter of pride, which is rooted in the company know-how tradition. Giellesse collections are constantly evolving, but always strictly connected to their high-level design. Solid and practical wardrobes, trendy and functional walk-in wardrobes, comfortable and elegant beds characterize the night area. Bookcases with contemporary shapes, completely customizable compositions, tables for special occasions, sofas and armchairs ensure proper relaxing time in the day area. The research of the best finishes is the key to the success, in order to precede the next years’ trends and fulfill customer’s desires. Row materials are always excellent, respecting qualitative standards, well established over the years: resistant, cutting-edge, innovative materials in order to create long lasting compositions. This is the way to confirm Giellesse in the top of the range, clearly made in Italy.
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Porro
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LISSONI NOW / Piero Lissoni ci guida alla scoperta dei nuovi scenari Porro 2019. Una casa dove i muri spariscono e gli arredi diventano architettura, sorprendendo per le linee impeccabili, l’inusuale mix di funzioni e materiali e il nuovo spazio riservato al colore
Soluzioni spaziali, famiglie di arredi, progetti sistemici e oggetti del desiderio, che sorprendono per le linee impeccabili, l’inusuale mix di funzioni, l’accostamento mai sperimentato di materiali e il nuovo spazio riservato al colore. Per il perfezionamento dei sistemi e l’ampliamento delle collezioni, Porro allarga gli orizzonti e crea nel 2019 un ponte tra i due mondi, industriale e artigianale, combinando razionalità e fantasia, avanguardia tecnologica e finiture manuali, per una casa che sa evolversi anno dopo anno e anticipare le esigenze dei suoi abitanti, e incoraggiarne le passioni. A guidarci alla scoperta dei nuovi scenari Porro, ancora una volta Piero Lissoni, designer e art director del brand dal 1987, artefice e interprete principale dello stile del marchio. Figura di spicco dell’immaginario creativo attuale riconosciuto per l’autorevolezza del suo modo di progettare nel mondo, Piero da sempre è legato a Porro, tra i primi marchi a coglierne il talento, dove trova quella libertà di pensiero, quel
livello esecutivo impeccabile e quell’attenzione meticolosa per i dettagli che gli permettono di realizzare per l’azienda alcuni dei suoi pezzi più iconici, come il tavolo Ferro del 1994, la sedia Spindle del 2000, la libreria Ex-Libris del 2011. “Per me lavorare per Porro è una specie di avventura quotidiana, è un po’ come ricominciare ogni volta da capo, è una specie di paradosso creativo e allo stesso tempo è un modello industriale talmente bello che ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da fare, da modificare o inventare. Un’azienda fatta da tanti esseri umani, meccanismi intellettuali diversi che poi si tramutano in oggetti, in cose che puoi toccare”. Un’energia e un’intesa ancora cosi forti da portare Piero a firmare l’adeguamento dei sistemi e quasi tutta la collezione 2019, dove fa la parte da leone: pezzi nati da un dialogo costante e quotidiano del designer con l’azienda. Porro e Lissoni, due sguardi complementari sul progetto: due sensibilità, quelli del sarto e dello stilista, dal 1989 impegnate nel delineare insieme il marchio dell’era contemporanea, dalla terza generazione in avanti specializzato in sistemi. Due punti di vista, una sola visione. Piero Lissoni immagina la casa Porro 2019 in modo aperto: i muri svaniscono e l’arredo diventa architettura e matrice degli spazi, grazie all’ibridazione dei 4 sistemi esistenti con nuove funzioni, per adattarli agli stili di vita emergenti nel mondo. Il lavoro fatto quest’anno abbraccia inoltre lo studio di nuovi arredi industriali indirizzati ai mondi della casa e del contract dove il marchio è sempre più protagonista, passando per la trasformazione di pezzi esistenti per creare delle vere e proprie famiglie, senza dimenticare l’artigianalità in una serie di contenitori dove i
plastica, che modula il suo look per adattarsi agli usi più diversi. Rigoroso ed essenziale per l’ufficio, elegante e seducente per il contract, ma anche passepartout per la casa, potendo abbinare la gamba in metallo verniciato Iron dal colore plumbeo a piani in essenza, vetro retroverniciato, marmo, ceramica o pietra lavica: Pascal è un teorema, da svolgere in tutte le sue possibili declinazioni. Forme geometriche semplici abbinate alla ricchezza dei materiali caratterizzano lo stile di Nicola Gallizia, designer milanese con cui Porro comincia a collaborare per la collezione 2019. La poltroncina lounge LULLABY, con la sua particolare configurazione ed inclinazione, rievoca la comodità ed il gesto di cullare. Il suo nome immediato e orecchiabile è quasi onomatopeico: La “L” richiama la forma delle gambe in legno, mentre la “U” oltre ad evocare il dondolio, identifica la poltrona in pianta. Piccolo oggetto del desidero, dalla forma fuori-schema che cattura lo sguardo nonostante le piccole dimensioni, LULLABY svela dietro l’apparente semplicità dettagli sofisticati, come il piedino di appoggio in ottone e il rivestimento della struttura in soffice panno di lana. Un particolare omaggio di Porro e del progettista al Bauhaus e al suo diktat di conciliare funzionalismo e purismo formale, nella fusione ideale tra creazione artistica artigianale e produzione industriale.
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colori fluttuanti evocano la pittura astratta. Eleganza fa rima con scioltezza infine nella definizione di un nuovo sistema liberato dalle costrizioni della modulistica ed esito del mix-match dei propri materiali preferiti, ad ottenere una soluzione ogni volta diverse e personali all’insegna di vivacità e leggerezza, ultima espressione del suo inesauribile talento. Tra i nuovi prodotti non manca uno dei capisaldi del marchio, i tavoli. In anteprima viene svelato il nuovo sistema di tavoli Pascal, sintesi perfetta fra qualità strutturale e contenuto progettuale. Pascal si contraddistingue per la leggerezza visiva della gamba a sezione alare in pressofusione, legata senza soluzione di continuità alla struttura portante orizzontale, su cui poggia il piano disponibile in svariati materiali, creando un gioco di sovrapposizioni e doppio spessore. Prodotto dall’anima industriale che consente di raggiungere inedite lunghezze in piena luce, è allo stesso tempo pezzo scultoreo dalla natura
Famiglia Porro: seconda, terza e quarta generazione. Da sinistra Lorenzo Porro (presidente), Giovanni Porro (direttore di produzione), Danilo Porro (responsabile CED), Fabio Porro (direttore divisione contract) e Maria Porro (responsabile marketing e comunicazione). Al centro, Arturo Porro.
Riva 1920
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Maestria artigianale e grande attenzione alla sostenibilità Riva 1920 si presenta al Salone del Mobile con una collezione di arredi in grado di mettere in risalto ancora una volta il DNA dell’azienda, riconosciuta per la maestria artigianale e la grande attenzione alla sostenibilità. Gli arredi acquistano leggerezza attraverso l’abbinamento del vetro e della pelle che vanno ad esaltare il legno nelle sue varie essenze. Le nuove proposte spaziano dalla zona notte alla zona living e si concentrano in modo particolare sui mobili contenitori. Nuove finiture, arredi polifunzionali e ad alta tecnologia si incontrano con elementi legati alla tradizione artigianale, come il cassetto a coda di rondine e l’impiego del legno massello. La qualità delle materie prime utilizzate è alla base del processo produttivo e parte con la scelta dei legnami più pregiati. Ogni elemento è sottoposto a dettagliate verifiche di conformità qualitativa e funzionale alle quali si aggiunge l’impiego di collanti vinilici e finiture ad olio e cera vegetale, garanzia di un prodotto autentico e completamente naturale nel pieno rispetto della natura e della salute dell’uomo all’insegna del Design Eco.
Riva 1920, pure craftsmanship and great attention to sustainability Riva 1920 presents itself at the Salone del Mobile with a collection of furniture that once again highlights the company’s DNA, as it is internationally renowned for its craftsmanship and great attention to sustainability. The new proposals range from the sleeping area to the living area and focus particularly on storage units. New finishes, multi-functional and high-tech furnishings meet elements rooted in traditional craftsmanship, such as the dovetail drawer and the use of solid wood. The quality of the raw materials used lies at the heart of the manufacturing process and begins with the selection of the finest wood varieties. Each element is subjected to detailed quality and functional compliance checks, the next step is the application of vinyl glues and oil and vegetable wax finishes to ensure the authentic and completely natural feel of the product as a way of safeguarding the environment and human health, as a part of our Eco Design trademark. A heart made of wood beats deep inside the company. Riva 1920 loves nature, as well as its customers, and that is why it offers an authentic product made of real natural wood that undergoes detailed quality and functional compliance checks.
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Nel petto dell’azienda batte un cuore fatto di legno. Riva 1920 ama la natura, ma anche i suoi clienti ed è per questo che offre un prodotto autentico fatto in vero legno naturale che viene sottoposto a dettagliate verifiche di conformità qualitativa e funzionale. Rivestimenti, colle, vernici, mobili e molti altri elementi e oggetti di uso quotidiano presenti nelle nostre case, sono accomunati dal contenere formaldeide, un gas incolore dai numerosi derivati e dalle mille proprietà: un potente battericida e disinfettante ma anche un fissativo di uso comune, nonché un ottimo conservante. Peccato però che l’esposizione prolungata alla formaldeide, le cui molecole tendono con il tempo ad essere rilasciate nell’ambiente circostante facendone uno dei più diffusi inquinanti di interni, sia potenzialmente tossica, basti pensare che è stata inserita nell’elenco delle sostanze cancerogene per l’uomo. Proprio per questo motivo da 30 anni Riva 1920 si impegna quotidianamente per garantire la naturalità dei suoi prodotti al fine di assicurare la massima qualità dell’aria indoor necessaria per il benessere fisico.
Lema Le novità al Salone del Mobile 2019
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Inedito il sistema giorno LT40 di David Lopez Quincoces frutto di un attento sviluppo industriale. Altamente personalizzabile include contenitori ed elementi a parete in 4 configurazioni - a terra, madie, pensili, boiserie - che liberamente mixate tra loro ne caratterizzano l’architettura. Una serie di elementi aggiuntivi ne completa la proposta progettuale: contenitori bi_fronte; panche ed elementi per l’alloggiamento di apparecchiature multimediali; mensole a pannellatura con telai in alluminio per il fissaggio a muro; vassoi e top in marmo o pietra; box contenitori in legno o vetro; sistema di lampade a LED integrato. Ancora, contenitori LT_FRAME in sei tipologie predefinite di configurazioni dal forte impatto grafico e cromatico. La personalizzazione di LT40 si riflette anche nell’ampia gamma di finiture: legni, laccati, vetri, argille, marmi naturali e ricostruiti, proposti in abbinamento alla struttura in Greyvelvet, materiale innovativo ultra-matt, vellutato al tatto ad elevata resistenza.
Oggi tra i migliori interpreti dello stile italiano nel mondo, al Salone del Mobile 2019 Lema presenta numerose nuove proposte che interpretano il lifestyle del brand grazie al contributo di designer diversi per stile a sottolineare ancora una volta la capacità aziendale, unicum nel mondo dell’arredo, di convogliare visioni diverse a comporre una collezione articolata ma sempre coerente: Piero Lissoni, art director dal 1994, David Lopez Quincoces, Chiara Andreatti, Gordon Guillaumier, Francesco Rota insieme a Leonardo Dainelli e Andrea Mancuso che per la prima volta disegnando per Lema.
Lema At the Salone del Mobile 2019 LEMA will be presenting new proposals born through the contribution of designers that differ in style to emphasise once more the company’s capacity, unicum in the world of furniture, to convey different visions resulting in an articulated but ever consistent collection: Piero Lissoni, art director since 1994, David Lopez Quincoces, Chiara Andreatti, Gordon Guillaumier, Francesco Rota together with Leonardo Dainelli and Andrea Mancuso designing for Lema for the first time. Exhibited for the first time will be the LT40 day system by David Lopez Quincoces. Highly customizable, it includes containers and wall elements in four configurations which freely mixed characterised it. LT40 design can be completed by a series of additional elements. The customisation of LT40 is also reflected in the wide range of finishes available. At the Salone del Mobile, Lema will also be exhibiting the LEMA AIR CLEANING SYSTEM. This innovative and patented device created in collaboration with AIR CONTROL, enriches the unique Armadio al Centimetro program, revolutionising once again the concept of the wardrobe for the first time where it plays an active role in sanitizing clothing, footwear and any other garment contained inside.
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Altro perfetto esempio del know-how di Lema nei sistemi modulari è Armadio al Centimetro, programma sartoriale unico nel suo genere che dal 1981 offre massima libertà grazie all’ampia gamma di modelli e alla possibilità di adattarli in altezza, larghezza, profondità. Un programma in continua evoluzione, frutto di un’attenta attività di ricerca e sviluppo come testimonia anche il dispositivo brevettato LEMA AIR CLEANING SYSTEM, realizzato in collaborazione con AIR CONTROL. Esclusiva mondiale, grazie all’interazione di una nanotecnologia con una speciale lampada UV genera una reazione fotochimica che distrugge con un principio attivo naturale le sostanze inquinanti, batteri e muffe, depurando l’interno dell’armadio e abbattendo in misura superiore al 90% i cattivi odori da indumenti e scarpe che vi sono riposti. Senza intaccarne l’estetica, disponibile come accessorio, viene posto alla sommità degli armadi Lema con ante a battente, pieghevoli e complanari.
Molteni Giampaolo
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Dalla progettazione al montaggio, soluzioni su misura che permettono di valorizzare al meglio ogni ambiente
Dare forma al legno per realizzare arredi perfetti nel rispetto delle aspettative di una clientela oggi sempre più esigente. La Molteni Giampaolo di Cantù è un’azienda con oltre 50 anni di esperienza, in grado di proporre servizi accurati e completi, dalla progettazione alla realizzazione di ogni arredo, fino all’installazione curata nel minimo dettaglio. «Durante gli incontri preliminari si visionano i disegni e si stabiliscono essenze e lavorazioni - afferma Monica Molteni - Fatto questo, si dà inizio alla produzione garantendo un servizio chiavi in mano, unico ed esclusivo. Lavoriamo soprattutto privilegiando il “su misura”, realizzando prevalentemente arredi completi di alta qualità. Oggi, la nostra fama è in crescita anche e soprattutto grazie alle diverse importanti realizzazioni che abbiamo potuto portare a termine nel corso degli anni. Per esempio, abbiamo disegnato e prodotto gli arredi per un esclusivo hotel di Milano, dove la richiesta è stata quella di studiare ambientazioni simili, ma non uguali, per ogni camera, rispettando linee comuni a cura del committente. Qui abbiamo realizzato anche una magnifica Spa, dove la nostra azienda ha progettato e installato il banco reception e le sale massaggi. Infine, stiamo collaborando con un’agenzia immobiliare che
vende soluzioni abitative sui laghi alla clientela straniera. Anche questa è per noi una valida vetrina, dal momento che molti clienti, dimostrando di apprezzare le nostre soluzioni, ci hanno contattato per consulenze e arredamenti nelle loro case di residenza nei paesi d’origine». Oggi la Molteni Giampaolo è una realtà fiorente, gestita da Giampaolo e Massimo Molteni, che hanno ereditato dal padre e dal nonno la grande passione per l’arredamento: «L’attività è iniziata dapprima nel laboratorio artigianale sotto casa - racconta Monica - Dal 1983, invece, ci siamo trasferiti in via Dell’Artigianato 48 a Cantù, in uno spazio di 1600 metri quadrati dove, finalmente, abbiamo potuto disporre delle superfici indispensabili per svolgere al meglio il nostro lavoro. Il trasferimento ci ha permesso di sviluppare l’attività recependo gli input innovativi provenienti dal mondo del design d’alta qualità, che abbiamo però cercato di mixare al meglio con elementi e principi della tradizione mobiliera canturina. Attualmente la produzione della Molteni Giampaolo è in grado di esaudire ogni richiesta, dando vita a pezzi unici ed esclusivi e a meccanismi innovativi: una formula che piace e che ci ha permesso di continuare a crescere, nonostante gli alti e bassi del mercato negli ultimi anni». Presso la sede della Molteni Giampaolo sono in vendita anche collezioni d’arredamento di grandi marchi per tutta la casa, che possono essere acquistate con il supporto degli arredatori, ogni giorno a disposizione della clientela, a un ottimo rapporto tra qualità e prezzo.
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Via Dell'Artigianato, 50 - CantĂš - Tel. 031.734919 - info@giampaolomolteni.it
B|Y, nuovo brand di Bric’s lancia Ulisse e Itaca Due collezioni che strizzano l’occhio ai Millenials
Bric’s, azienda comasca fondata nel 1952 e oggi riconosciuta a livello internazionale come il brand italiano emblema della valigeria di lusso e di design e degli accessori moda, lancia un nuovo brand di valigeria: B|Y. Obiettivo: la conquista di una fascia di mercato complementare, in termini di target e posizionamento. B|Y è acronimo di Be Young. Be Bric’s. La lettera B, al pari del claim e di alcuni dettagli stilistici della Brand Identity, chiariscono e consolidano il legame tra i due marchi, che abbracciano un pubblico più ampio. “B|Y si presenta sul mercato come un nuovo lifestyle brand, moderno e cosmopolita, concepito per un approccio fresco e positivo alla vita e al viaggio” afferma Attilio Briccola, CEO Bric’s. B|Y guarda alle Generazioni Y, i Millennials, e strizza l’occhio alla Generazione Z, i nati dopo il 2000. È un brand giovane, perfetto compagno di viaggio dei giovani tra i 20 ed i 40 anni. Declinato in due collezioni, Ulisse e Itaca, B|Y propone una serie di trolley rigidi in Polipropilene e una serie di trolley ed articoli da viaggio morbidi, caratterizzati da forme minimal e lineari, nonché da dettagli stilistici e funzionali.
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Ulisse La mappa della metro diventa l’ispirazione primaria di Ulisse: sui gusci della valigia sono disegnate delle linee grafiche, in basso rilievo lucide, a contrasto con il guscio opaco, che identificano il pattern leitmotiv della collezione. Ulisse è più che una collezione, è un vero e proprio progetto, nato dalla prima collaborazione tra Bric’s e l’industrial designer italiano, David Dolcini. I trolley della collezione Ulisse
sono disponibili in 3 misure, cabina, medium e large, tutte espandibili fino ad aumentare la loro profondità di 4 cm. La chiusura è con lampo super scorrevole; la serratura TSA a combinazione e il porta indirizzo a scomparsa sono semplicemente perfetti quando devi imbarcare il tuo bagaglio. Il cabin size, in entrambe le versioni, è dotato di doppio attacco USB (sia standard che il nuovo C-type generation) per battery pack, e di tasca interna per il Power Bank.
Itaca Itaca è la linea morbida di B|Y. La collezione presenta un trolley destrutturato morbido in nylon proposto in tre misure, cabina - M - L, con le quattro ruote piroettanti e la lampo espandibile per un’estensione della profondità di 4cm. Presente nell’assortimento prodotti anche un quarto trolley, sempre misura cabina, ma non espandibile, pensato per rientrare negli standard di tutte le compagnie aeree, anche i più rigidi. Itaca si completa con un capiente borsone weekender, casual e sportivo, e un toilet kit che coniuga stile e praticità, con l’apertura a portafoglio e il gancio per appenderlo ovunque tu vada, sempre pronto per ripartire per la destinazione successiva. I colori per la linea morbida sono tre, in tono con la collezione Ulisse: nero e blu per un viaggiatore sobrio, mango per un’esperienza frizzante. Info: www.brics.it
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Molteni Vernici
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Effetti e colori unici, che esaltano la bellezza del design
Nata nel 1948 come azienda galvanica che produceva anche vernici, Molteni Vernici si è ben presto dedicata totalmente alla produzione di vernici speciali per l’industria dell’arredamento. Negli anni ‘70 l’azienda ha assunto dimensioni industriali, sviluppando una propria produzione interna, mentre negli anni ‘80 e ‘90 l’ingresso della terza generazione Molteni ha trasformato il proprio cognome in un marchio di vernici carico di appeal, riconosciuto a livello mondiale. Un vero brand che, con le sue migliaia di finiture a catalogo, è in grado di conquistare architetti emergenti e professionisti di fama internazionale. «Siamo una sartoria del colore - racconta l’Art Director Roberto Molteni, oggi al timone dell’azienda - Non offriamo solo delle soluzioni ma riusciamo a soddisfare anche qualsiasi esigenza estetica, costruendo insieme al cliente le tonalità e le finiture desiderate, garantendo assoluta ripetibilità, sempre, in qualsiasi momento». Una capacità di vestire il lusso figlia del connubio tra tecnologia e tradizione, e di una continua ricerca di stile. «Siamo tra i pochi in grado di creare soluzioni ibride infinite: per farlo però occorre investire continuamente nella ricerca e lavorare in team per presentare sempre nuove soluzioni», spiega il CEO. Un concetto, quello del lavoro di squadra, sul
quale l’azienda insiste da tempo: «Siamo un’azienda giovane, con un’età media di 40 anni e in cui la contaminazione delle idee è fondamentale per essere creativi». Con l’unità produttiva dislocata nel Pavese, la sede commerciale e il Centro di Ricerca & Sviluppo con l’esclusivo show room, a Cantù, Molteni Vernici è il partner ideale per aziende e professionisti che lavorano nel settore dell’interior design, dell’outdoor design, del contract e dello shop fitting, oggi core business dell’azienda. «Il colore è il vestito di un oggetto, ha un ruolo centrale. La vernice non incide granché sul costo finale di un oggetto, ma ne cambia radicalmente il risultato, la percezione finale», commenta Roberto Molteni. Prima assoluta ad affacciarsi sul mercato con una vernice con finitura interamente metallica, Molteni Vernici è oggi membro a tutti gli effetti dell’ADI, associazione del disegno industriale che riunisce i più importanti soggetti del design. «È un riconoscimento che ci dà orgoglio, anche perché viviamo nella Brianza, cuore pulsante del design e il nostro dna è 100% italiano». Fucina di creatività, tecnologia e stile, Molteni Vernici coniuga fashion e design, tradizione e innovazione, elaborando sempre nuove finiture e soluzioni tecniche, sviluppando la conoscenza dei materiali e sperimentandone sempre di nuovi, il tutto mantenendo costantemente in primo piano il rispetto dell’ambiente. Oggi la Molteni vernici è inserita tra le 81 aziende più importanti che promuovono il vero Made in Italy nel mondo.
MOLTENI VERNICI Via dell’Artigianato, 44 22063 Cantù (CO) ITALY p/+39 031 734181 f/+39 031 734222 info@moltenivernici.com www.moltenivernici.com
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Giving You the Moon
Alessandro Mattinzoli
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Intervista all’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia: «Il design italiano è la sintesi tra il prodotto tecnico, la bellezza e l’armonia» «Il design italiano per me è la sintesi tra il prodotto tecnico, la bellezza e l’armonia. Nel nostro Paese c’è un gusto estetico che nel mondo è assolutamente vincente, soprattutto perché per noi un oggetto bello non è mai fine a se stesso ma è anche funzionale». Alessandro Mattinzoli, assessore regionale allo Sviluppo economico, guarda con attenzione alla imminente edizione del Salone internazionale del mobile di Milano: «È un appuntamento che ha saputo non fermarsi solo ai giorni dedicati alla fiera vera e propria, ma che va avanti per diverse settimane, prima e dopo l’evento. Per Regione Lombardia e per tutta Italia è sicuramente un fiore all’occhiello, visto che la partecipazione è ambita da tutti i nuovi mercati». Mattinzoli mostra di gradire la formula che in questi anni ha dato tanto lustro ai Saloni: «Lì trovo l’essenza del museo dell’impresa, cioè il percorso dalla piccola bottega alle soluzioni più sofisticate, che catturano senza perdere le loro radici e la loro storia. Si cercano per esempio sempre nuovi
materiali, ma che arrivano da un percorso di trasformazione. Interessante anche l’inserimento di fiere che si ripetono ogni due anni, come quella dedicata all’illuminazione, al bagno o alla cucina, che completano l’offerta di un evento che è davvero unico». Anche per questo Regione Lombardia è convinta sostenitrice del Salone: «Non ci hanno mai chiesto aiuto perché sono in grado di sostenersi da soli, ma abbiamo una forte sinergia con FederlegnoArredo e cerchiamo insieme a loro di difendere il prestigio di questi eventi che accendono i riflettori sul nostro territorio. Milano è la capitale sociale ed economica del nostro Paese e il sistema Lombardia deve lavorare per vivere non in competizione con Milano ma con un interscambio che porti vantaggi a tutti». Per una settimana, dunque, Milano diventerà la capitale del design: «Rappresenta la nostra fantasia e la nostra capacità, perché nasce dalla nostra storia. Il bello e l’armonico devono essere a disposizione di tutti perché non vadano dispersi e perché siano da stimolo ai giovani».
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Workplace3.0
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Il nuovo spazio-lavoro: condiviso, fluido, pubblico
L’edizione 2019 di Workplace3.0 debutterà con un nuovo percorso espositivo. Le 52 aziende partecipanti segneranno una presenza liquida e ibrida in tutta l’area fieristica confermando, anche in questo modo, la propria vocazione di promotrici di sperimentazione progettuale. Questa nuova proposta espositiva riflette in modo autentico la trasformazione sociale dell’area di lavoro in spazio flessibile, permeabile e dinamico, aperto alla condivisione professionale e alla contaminazione con altre attività quotidiane. Accanto a opportunità di business, Workplace3.0 offrirà una visione a 360° sul design dei nuovi ambienti di lavoro: aree stimolanti, variegate e creative che fanno della contaminazione tra office, home interiors e public space la prassi. Le strutture rigide e gerarchicamente organizzate lasceranno il posto a uno sviluppo più dinamico con arredi smart, trasformabili e adattabili in tempo reale alle diverse esigenze: oggetti versatili, resistenti e funzionali per il lavoro ma, al tempo stesso, tanto belli da poter essere utilizzati come soluzioni domestiche o decorative. Non solo. Sempre più, l’ufficio entrerà negli spazi
pubblici, dalle aree lounge degli aeroporti all’hotellerie e alla ristorazione, soprattutto con l’affermazione professionale dei millennials e della generazione Z. E il design si adegua, facendo emergere una visione più “ludica” e “social”. Workplace3.0 può essere quindi riassunto in queste parole-chiave. Liquid Space. L’ufficio come luogo destrutturato e senza postazioni fisse, dove la flessibilità dei sistemi di partizione mobili e degli stessi arredi permette allo spazio di adattarsi velocemente ai cambiamenti delle modalità di lavoro. Privacy. Negli ambienti flessibili e aperti di oggi, aziende e designer dovranno tenere conto della necessità di privacy e di concentrazione. Smart Office. La tecnologia sempre più avanzata si integra agli elementi di arredo e alle componenti strutturali dello spazio, permettendo una rapida connessione e uno scambio costante di informazioni. Tuttavia, non verrà più esibita, diventerà soft tech. Worker centered design. Oggi si pone molta attenzione al corretto rapporto tra luce naturale e artificiale, alla scelta di materiali salubri per gli arredi, alla giusta areazione e a isolare acusticamente gli ambienti per prevenire situazioni di stress. È, inoltre, sempre più frequente la proposta di aree dedicate al relax.
Euroluce Con il Salone del Mobile.Milano 2019 torna Euroluce che, con oltre 38.100 metri quadrati di spazio espositivo suddivisi in 4 padiglioni (9-11 e 13-15) e i suoi 421 espositori (di cui circa il 48% sono esteri) si conferma la fiera internazionale di riferimento del mondo della luce. Di questa 30ª edizione sarà protagonista un’illuminazione integrata e intelligente, sempre più al servizio del progetto, capace di presentare nuovi concetti di estetica. Per illuminare, ma anche per “sentire” e “vivere” lo spazio. Proposte tra magia e concretezza, semplicità e complessità. Lo sviluppo tecnologico, l’evoluzione dei sistemi di controllo e la miniaturizzazione delle sorgenti hanno aperto nuove possibilità per i progettisti sia a livello di design dei singoli apparecchi sia per quanto riguarda la progettazione degli effetti luminosi. In questa edizione, le parole chiave del lighting design contemporaneo saranno sperimentazione e innovazione tecnologica, sostenibilità, human centricity e ricerca estetica. Se uno degli aspetti più indagati in ogni campo, oggi, è il “vivere quotidiano smart”, a Euroluce, le aziende protagoniste del settore presenteranno soluzioni intelligenti e in rete, tecnologie all’avanguardia, apparecchi con molte più funzionalità integrate come l’intelligenza adattiva e la connettività wireless, sensori più performanti e sistemi di regolazione del colore e del calore della luce. Si conferma sfida del settore la ricerca di efficienza energetica, sostenibilità e riduzione dei costi. I nuovi prodotti e
sistemi di illuminazione abbineranno apparecchi tradizionali e soluzioni Led e Oled di altissima qualità con controlli digitali per ottenere i risultati desiderati. Ultima frontiera dell’innovazione dell’illuminotecnica è l’uomo. Lo dimostra la crescente importanza attribuita all’Human Centric Lighting (Hcl), che analizza l’effetto della luce sull’emotività, sul benessere, sulla salute e sulle capacità prestazionali delle persone. Ma, soprattutto, il bello sarà protagonista di questa edizione. Superati i limiti di uno stile univoco che possa imporsi come “tendenza”, il design della luce accoglie suggestioni e stimoli differenti e conia nuovi e molteplici concetti di estetica e decór con l’obiettivo di rifuggire l’ovvio e il banale.
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Nuove dinamiche luminose: smart, sostenibili e human centric
S.Project
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Spazio poliedrico dove le chiavi di lettura sono multisettorialità, sinergia e qualità
Il modo di pensare e organizzare uno spazio è in continua evoluzione. Anche il modo di raccontarlo. All’interno del Salone del Mobile.Milano nasce S.Project: nuova modalità espositiva, liquida e trasversale, dedicata ai prodotti di design e alle soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni. In totale sinergia con le altre Manifestazioni, S.Project raccoglierà e valorizzerà le proposte delle aziende per offrire una prospettiva a 360 gradi sull’architettura d’interni e rispondere alle nuove esigenze del mercato. Sono 66 i partecipanti distribuiti su quasi 14.000 mq nei padiglioni 22-24. Queste le eccellenze del settore che scenderanno in campo: Abet Laminati, Alki, Amini, Anour, Antolini, Antonio Lupi, Atelier Vierkant, B&B Italia, Boffi Living, Budri, Carl Hansen, cc-tapis, Citco, Cleaf, De Castelli, De Padova, Dedar, Editions, Effegibi, Emeco, Ercol, Ercuis, Expormim, Exteta, Extremis, Florim Ceramiche, Flos, Fredericia, Fritz Hansen, Gibus, Gloster, House of Finn Juhl, Imperfetto Lab, Inkiostro Bianco, Jannelli e Volpi, José Martinez Medina, Karakter, Kristiina lassus, Kvadrat, Laminam, Londonart, Louis Poulsen, MA/U, Maruni, Massimo Copenhagen, Missoni, Muuto, Nero Sicilia, Nikari, Olivari, Pratic, Radici Pietro, Raynaud, Rex – Kralj, Rosenthal, Roversi, Rubelli, Sambonet,
String, Sunbrella, Tabu, Tecnografica, Wall&Deco, Zanat. Tratto distintivo di S.Project sarà la multisettorialità: uno spazio con un’eterogeneità di proposte che vanno dall’arredo d’interni all’outdoor, dai prodotti per il wellness ai tessuti, dall’illuminazione alle soluzioni acustiche, dai rivestimenti alle finiture. Evento ma anche momento di riflessione sulle nuove prospettive che si aprono alle aziende per un operare sempre più “in sinergia” fra loro, S.Project fungerà da piattaforma business to business in grado di rafforzare l’alleanza tra retail, progettisti e aziende, offrendo un’esperienza completa e l’ambiente più efficace per il networking. Il luogo ideale per presentare ai professionisti del settore e ai buyer nazionali e internazionali un’eccellenza manifatturiera, nuovi concept e soluzioni innovative per la progettazione degli spazi.
AD Antonella Frezza Foto Alberto Tagliabue
9 - 14 Aprile Salone del Mobile
HALL 3 x-Lux STAND G-29
Via Giuseppe Garibaldi, 32 - 22066 Mariano Comense (CO) Tel. +39 031 745222 www.officinadellascala.com
Pezzi d’autore per Officina della Scala
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Nuovo Atelier&Factory della creatività italiana
Officina della Scala - gruppo che affonda le sue radici nelle migliori espressioni della creatività e del Made in Italy – presenta al Salone Internazionale del Mobile, tre nuovi prodotti. Una selezione il cui fil-rouge risiede nella valorizzazione dello straordinario patrimonio di eccellenze artistiche e artigianali italiane che fonde l’innovazione con la migliore tradizione del design. Un percorso raccontato attraverso l’unicità del tavolo scultura “Meteorite Portoro 2018” e il razionalismo poetico di due prodotti disegnati dall’architetto Franco Albini. Il concept di Meteorite Portoro 2018 nasce dall’idea di Giorgio Pozzi, Ceo e anima di Officina della Scala, di creare un’esperienza artistica fruibile da tutti, trasformando una raffinata ricerca scultorea in un oggetto di uso comune come un tavolo. Un piano realizzato nel raffinato marmo portoro poggia su un’originale base scultorea, creata con una tecnica unica di lavorazione dell’acciaio, piegato ed elettrosaldato manualmente. Ogni “base” è differente dall’altra, un’opera d’arte pezzo-unico, disponibile anche in materiali pre-
Signature pieces for Officina della Scala, a new Atelier & Factory of Italian creativity Officina della Scala showcases three new products at the Salone Internazionale del Mobile. A selection whose underlying principle lies in the enhancement of the extraordinary heritage of Italy’s artistic and artisan excellence that blends innovation with the finest design tradition. This cultural itinerary is best exemplified by the uniqueness of the sculptured table “Meteorite Portoro 2018” and the poetic rationalism of two products designed by architect Franco Albini. The stylistic concept of Meteorite Portoro 2018 was based on an idea by Giorgio Pozzi, CEO and heart and soul at Officina della Scala, to craft an artistic experience accessible to all, transforming a refined sculptural exercise into an object of common use such as a table. A surface top made in exquisite Portoro marble rests upon an original sculptural base, wrought using a unique steelworking technique, where the metal is bent and welded manually. Each “base” is a unique work of art, also available in precious materials such as gold and silver. Officina della Scala exclusively revisits the T33 series sofa, which Franco Albini made in a single prototype for Casa di Acciaio, and presented at the time of 5th edition of the Triennale di Milano in 1933. A clean, essential aesthetic distinguishes the pontifical breccia marble vase designed by Franco Albini in 1940 and revisited by Officine della Scala, based on a sketch belonging to a project known as “Perspectives of Furniture”.
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ziosi come oro e argento. Per la realizzazione di questo modello Giorgio Pozzi si è affidato a un team di eccellenze nel settore: per la parte scultorea all’abile mano dell’artista Matteo Berra e per il piano ad Antolini, una della aziende leader mondiali nel settore dei marmi che sostiene da sempre lo sviluppo della lavorazione delle pietre naturali.
Officina della Scala edita in esclusiva il divano della serie T33 realizzata da Franco Albini in un unico prototipo per la Casa di Acciaio, allestita in occasione della V Triennale di Milano nel ‘33. Prodotta seguendo fedelmente i disegni originali, la serie di “imbottiti modernisti”, che include anche le poltrone, rispecchia perfettamente gli atout della filosofia artistica di Albini espressa attraverso l’accostamento dei volumi. Il telaio in acciaio dialoga con le pelli pregiate dell’imbottitura, restituendo la leggerezza e la bellezza contemporanea che lo contraddistingue e ne fa un’icona senza tempo. Un’estetica essenziale contraddistingue il vaso in breccia pontificia disegnato da Franco Albini nel 1940 ed editato da Officina della Scala a partire da uno schizzo appartenente a un progetto denominato “Prospettive di Mobili”. Un pezzo esclusivo, ricavato da un unico blocco di prezioso marmo di Antolini, per impreziosire interni esclusivi, dove la forma esalta le qualità estetiche della pietra.
Cantù Città del Mobile
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«Sarà un’edizione di qualità, perché i mobili di Cantù sono di qualità». Così Matteo Ferrari, assessore alle Attività economiche, aveva chiuso la presentazione, lo scorso anno, della sesta edizione del Festival del legno
Nato nel 2013 per volontà dell’Amministrazione comunale di Cantù per puntare i riflettori sull’arte canturina, il Festival del Legno rappresenta oggi il principale evento di promozione del territorio organizzato dal Comune di Cantù in collaborazione con la Camera di Commercio di Como, la Fondazione Enaip Lombardia e l’Ordine degli Architetti di Como. Dopo aver chiuso l’edizione 2017 con numeri da record – il coinvolgimento di 42 aziende, 74 negozi, 16 Botteghe Aperte con iniziative ed eventi che hanno portato nella città di Cantù circa 15.000 visitatori attirati da oltre 93 appuntamenti in 2 settimane – nel 2018 il Festival del Legno ha puntato a proporre ancora più iniziative mirate ad attirare nella cittadina lombarda i maggiori professionisti e appassionati di mobile e design. La sesta edizione del Festival del Legno, inoltre, è stata anche l’occasione per celebrare l’universo femminile che da sempre orbita intorno alla
Assessorato alle Attività Economiche
28.09 - 6.10.2019
CANTÙ CITTA DEL MOBILE VII FESTIVAL DEL LEGNO
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filiera del legno arredo canturino, con il tema «La donna è mobile». Una serie di incontri con donne architetti, designer e manager culturali per parlare delle donne che, da oltre un secolo, contribuiscono con le loro professionalità, a celebrare in giro per il mondo la città di Cantù e le sue eccellenze.
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Un calendario fitto di eventi, dunque, che hanno accompagnato i canturini per tre settimane, come accadrà anche quest’anno, nel mese di settembre. «Il Festival del legno di quest’anno metterà ancora una volta in mostra ciò che contraddistingue la nostra città in tutto il mondo da sempre, ossia il binomio inscindibile tra il legno e la qualità dei nostri artigiani - aveva aggiunto Ferrari - Questa edizione è dedicata interamente a “Cantù città
del mobile”, con un tema particolare, ossia “La donna è mobile”». L’assessore aveva poi messo in evidenza le novità e le conferme del 2018: «La prima grande novità è il nome dell’evento: non più Festa del legno ma Festival del legno - Cantù città del mobile, proprio perché vogliamo lavorare intorno a questa dimensione. Poi avremo anche un nuovo logo e abbiamo deciso di inaugurare un infopoint che rimarrà aperto per le tre settimane di programmazione, presso il bar La Permanente di piazza Garibaldi. Ma saranno tante anche le conferme: Shopping & Design, le Botteghe aperte, le mostre e i talk, i laboratori per i bambini e tutti gli eventi collaterali che hanno sempre caratterizzato questa kermesse». Insomma, tre settimane intere dedicate al legno e alle aziende che continuano a portare il nome di Cantù nel mondo.
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SaloneSatellite
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FOOD as a DESIGN OBJECT
La 22ª edizione della Manifestazione più importante nel mondo del design dedicata ai giovani talenti invita a riflettere anche sul futuro dell’alimentazione in un’ottica di responsabilità, immaginando come la tecnologia del progetto si possa combinare ad antiche pratiche artigianali. Il SaloneSatellite, che si terrà dal 9 al 14 aprile in concomitanza con il Salone del Mobile.Milano, riconferma la sua vocazione di talent scout e il desiderio di avviare conversazioni, riflessioni e indagini sul futuro del design. Circa 550 saranno i protagonisti distribuiti su circa 3.000 metri quadri nei padiglioni 22-24 del quartiere Fiera Milano a Rho con ingresso libero al pubblico da Cargo 5. Quest’anno, la Manifestazione vuole porre l’attenzione anche sul rapporto tra progetto e alimentazione e, con lo slogan “FOOD as a DESIGN OBJECT”, si unisce al coro di voci che sollecita un’ormai necessaria rivoluzione alimentare globale in cui design, tecnologia e tradizione manuale si possano combinare per affrontare le sfide del futuro: dal cambiamento climatico che influenza il food system a ogni livello, alla scarsità di risorse e all’indispensabile diversificazione nella produ-
zione e nel consumo degli alimenti. Oggi, infatti, siamo costretti a ripensare ai metodi di produzione alimentare, imballaggio, distribuzione, consumo e smaltimento. L’auspicio è che ai giovani protagonisti del SaloneSatellite, provenienti da tutto il mondo, lo slogan possa sollecitare risposte e soluzioni sotto forma di visioni avanguardistiche, idee, progetti e contributi originali. Con l’idea di creare un ipotetico percorso tra sperimentazione e memoria: non solo nuove forme di posate, stoviglie o ambienti cucina, inediti modi di mangiare, ma anche nuovi strumenti di produzione. Presenza concreta ma simbolica della tematica in omaggio alla città di Milano sarà la michetta, realizzata con 5 grani provenienti dai 5 continenti a dare forma alla speranza di un futuro fatto di rinnovata prosperità, salute e integrazione a tavola. L’iniziativa del SaloneSatellite è in collaborazione con Pane Quotidiano, l’associazione non profit nata nel capoluogo lombardo nel 1898 per assicurare cibo ogni giorno ai più bisognosi. Come di consueto, un prestigioso Comitato di Selezione, composto da personalità di rilievo internazionale nel mondo del design, della progettazione e della comunicazione e presieduto da
Marva Griffin Wilshire, fondatrice e curatrice del SaloneSatellite, ha visionato le proposte di tanti nuovi designer. La selezione è sempre molto competitiva per mantenere integra l’alta reputazione del SaloneSatellite, che “laurea” giovani promettenti, destinati al mercato e al design star system. I nuovi talenti selezionati vanno ad affiancarsi ai designer che hanno già partecipato a edizioni passate (3 è il limite massimo di partecipazione), ai vincitori delle edizioni del 2018 del SaloneSatellite Moscow e del SaloneSatellite Shanghai, e alle scuole e università di settore italiane ed estere. Prosegue - alla sua 10ª edizione - il SaloneSatellite Award, ulteriore passo per facilitare il contatto tra domanda e offerta, tra imprenditori e designer, tra creatività e produzione. Anche ai partecipanti al concorso è stato trasmesso il tema di quest’anno, ma con piena libertà di aderirvi o meno per lo sviluppo del prototipo da candidare. Il Premio viene assegnato da una Giuria internazionale di protagonisti del mondo del design - presieduta fin dalla prima edizione da Paola Antonelli (senior curator per l’Architettura e il Design del MoMA e curatrice della XXII Triennale di Milano) - che sceglie i 3 migliori prodotti presentati.
SaloneSatellite FOOD as a DESIGN OBJECT This is the 22nd edition of the leading design event for talented young designers. An edition that also invites reflection on the future of food from a responsible perspective, exploring ways in which design technology can be combined with ancient artisan practices. On the eve on the new edition, which runs concurrently with the Salone del Mobile.Milano from 9th to 14th April, SaloneSatellite is reprising its role as a talent scout and a catalyst for discussion, reflection and exploration around the future of design. Around 550 exhibitors will be ranged over 3,000 square metres in Pavilions 2224 at Rho Fiera Milano, with free public entry from Cargo 5. This year’s event also aims to focus on the relationship between design and food and, with the slogan FOOD as a DESIGN OBJECT, is joining the chorus of voices calling for what is now a much needed global food revolution in which design, technology and traditional manual skills can come together to tackle the challenges of the future – from climate change, which affects the food system at every level, to the lack of resources and the crucial diversification in food production and consumption. In this day and age, we are having to rethink food production methods, packaging, distribution, consumption and disposal. Our hope is that the young SaloneSatellite protagonists, who hail from every corner of the globe, will see the slogan as a trigger for responses and solutions in the form of cutting-edge visions, ideas, designs and original contributions. Geared to creating a hypothetical way forward based on experimentation and memory – not just new forms of cutlery, crockery or kitchen spaces and original ways of eating, but also new production tools.
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I giovani designer premiati al SaloneSatellite 2018
Lara Magoni Intervista all’assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia: «Design, un patrimonio che merita di essere preservato e valorizzato»
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In occasione del Salone del Mobile, dal 9 al 14 aprile, gli spazi istituzionali di Palazzo Lombardia si trasformeranno in un vero e proprio “hub della creatività”. È infatti in programma un ricco calendario di iniziative, eventi, mostre ed approfondimenti dedicati al design, settore trainante per l’economia lombarda e nazionale. Abbiamo, quindi, intervistato l’assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia, Lara Magoni, tra le cui materie di competenza rientra anche il design. Il Salone del Mobile è un evento internazionale che pone Milano e la Lombardia al centro del mondo. Un importante volano per tutta la nostra regione? «Assolutamente sì. Il settore del design è strategico per l’economia lombarda e nazionale. Il mio obiettivo è far sì che Regione Lombardia possa diventare una vera e propria “Silicon Valley” del design, un polo d’eccellenza per sviluppare idee e progettualità a livello internazionale. Il design
coniuga il “saper fare” con la creatività e il gusto dell’arte. Valorizzare le nostre capacità e competenze è fondamentale per garantire un futuro roseo a tutto il settore. Tra i nostri impegni, vi è anche una particolare attenzione a far sì che le imprese possano sviluppare tecnologie sempre più innovative che abbiano al centro il concetto di sostenibilità». Milano, la Brianza e tutta la Lombardia si confermano patria del design. Come valorizzate e sostenete questo patrimonio? «Un patrimonio che merita di essere preservato e valorizzato. In questa ottica, proprio di recente Regione Lombardia ha lanciato una manifestazione di interesse per la valorizzazione della creatività e del design lombardo. L’obiettivo sarà selezionare un progetto in grado di far emergere il genio e le eccellenze imprenditoriali presenti nelle diverse realtà locali ed utilizzarle come leva attrattiva per i territori. La proposta dovrà consistere in un format che prenda spunto da-
Un appuntamento che non resta chiuso all’interno dei padiglioni fieristici, ma che investe e coinvolge tutta la regione e tanti soggetti. Anche voi siete coinvolti, giusto? «Come assessore regionale ho in mente un progetto ambizioso: l’obiettivo è far sì che un evento come il Fuorisalone possa coinvolgere l’intero sistema Regione e diventare così itinerante. Penso ad appuntamenti e kermesse nelle principali città d’arte lombarde e luoghi più attrattivi della regione. Unire arte, design e stile alle eccellenze turistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche del nostro territorio rappresenterebbe un valore aggiunto indiscutibile che permetterebbe al Salone del Mobile di diventare ancora più importante».
Parteciperà a questa edizione? E cosa si aspetta di trovare? «Sarò presente al Salone del Mobile in rappresenta di Regione Lombardia e delle nostre eccellenze nel settore. Nel corso della settimana dedicata al design, tra l’altro, si terranno le premiazioni dei partecipanti all’Hackathon Design 2018, tenutosi lo scorso dicembre, che ha coinvolto oltre 120 studenti delle scuole di design e professionisti under 35, provenienti da 17 Paesi diversi, per dar vita a progetti innovativi che rendano la sede istituzionale della Regione un luogo riconosciuto e identificabile, un vero e proprio landmark. Ma non solo: il Salone del Mobile sarà anche l’occasione per la presentazione delle 20 idee progettuali selezionate nell’ambito del bando “Design Competition - Expo Dubai 2020”, dedicato a giovani designer che, in collaborazione con imprese del settore, realizzeranno i prototipi sul tema “Connecting spaces” che saranno esposti a Expo Dubai 2020. Un’iniziativa, Design Competition, che spero davvero possa diventare il trampolino di lancio per i futuri “campioni” del design, una competizione realizzata ad hoc per valorizzare le nostre eccellenze universitarie, che tutto il mondo stima e apprezza. E quindi quale migliore vetrina del Salone del Mobile per presentarli al mondo?».
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gli esiti dell’Hackathon organizzato da Regione Lombardia su questo tema nel dicembre 2018 e dovrà prevedere la realizzazione di almeno due eventi pilota nel corso dell’anno 2019, orientativamente luglio e ottobre. Sarà necessario prevedere il coinvolgimento di soggetti istituzionali locali, delle realtà associative, di imprese e soggetti privati. Il format potrà includere l’organizzazione di più eventi, la progettazione di installazioni, l’utilizzo di video e tecnologie multimediali».
Officina della Scala
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Mariano Comense
Tavolo scultura “Meteorite Portoro 2018”, concept Giorgio Pozzi, Ceo e anima di Officina della Scala. Un piano realizzato nel raffinato marmo portoro poggia su un’originale base scultorea, creata con una tecnica unica di lavorazione dell’acciaio, piegato ed elettrosaldato manualmente.
Misura Emme
Mariano Comense
L’azienda comasca, celebre nella produzione di soluzioni d’arredo bespoke e per la sua estetica del vivere contemporaneo contraddistinta dalle infinite possibilità compositive, si appresta a tornare al 58esimo Salone del Mobile.Milano con il tavolino Rialto.
Angelo Cappellini Cabiate
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Raffinate commistioni stilistiche declinate in proposte dall’impeccabile estetica sartoriale che raccontano l’evoluzione progettuale di Angelo Cappellini; dal 9-14 Aprile 2019 vanno in scena durante il ricorrente e ormai irrinunciabile appuntamento col Salone del Mobile.
Clei
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Carugo Divano Tango in composizione con il mod. App. Si tratta di due prodotti di punta che ci consentono di presentare il concetto di “Casa Trasformabile” che proponiamo al mercato. Un concetto di arredamento flessibile che grazie alla trasformabilità consente di progettare spazi dinamici aggiungendo funzionalità accessibili attraverso l’interazione semplice tra il soggetto e l’arredo stesso con la finalità di moltiplicare lo spazio disponibile.
Colombo 907 Carugo
La Colombo 907, azienda leader nel mercato dei letti trasformabili, anche quest’anno alla 58^ edizione del Salone del Mobile presenta numerose novità. Tra queste il modello Ghost, un confortevole divano con contenitore integrato che per la notte con un semplice movimento si trasforma in un comodo letto con rete a doghe pronto all’uso. L’azienda è sempre attenta alle nuove esigenze dell’abitare sia del mercato nazionale che internazionale.
Rugiano Interiors Decoration Mariano Comense
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Collezione divano Pierre Componibile, qui presentato con terminale arrotondato. sinuoso e morbido, caratterizzato dal profilo in bronzo che accentua le forme.
MDF Italia
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Mariano Comense
Un’icona della collezione MDF Italia, il tavolo Tense di Piergiorgio e Michele Cazzaniga, celebra quest’anno il suo primo decimo anniversario. Presentato nel 2009 al Salone del Mobile di Milano, il progetto conquistò immediatamente l’attenzione per la sua sorprendente leggerezza, per l’esilità della sua struttura e per le straordinarie ed inusuali dimensioni che il tavolo poteva raggiungere (400 cm di lunghezza e 150 cm di larghezza). Nel 2011 ha ricevuto la Menzione d’onore del XXII Compasso d’Oro ADI.
Opera Contemporary Cabiate
Un approccio progettuale essenziale contraddistingue le inedite collezioni Opera Contemporary – in scena al Salone del Mobile.Milano 2019 – frutto di un consolidato sodalizio creativo con lo studio Castello Lagravinese che dà origine a una raffinata contemporaneità declinata in sofisticati complementi arredo dalla personalità decisa.
Gallotti&Radice Cermenate
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Athus, madia alta con vano a giorno. Design Oscar e Gabriele Buratti. Ampliamento collezione contenitori Athus, caratterizzati da linee nette e da una geometria inclinata che rende la silhouette distintiva. La personalità del pezzo è sottolineata dall’impiego di materiali differenti: frassino laccato nero poro aperto, dettagli in metallo verniciato bronzo patinato. Top in marmo nero. Ripiani interni in cristallo extralight 10mm temperato. Size: cm 150 x 56 x h 136
Somaschini Giuseppe e Luigi
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Cabiate
La capacità di realizzare prodotti esclusivi come la collezione Diamonds va ricercata nella vocazione artigianale e tecnologica di ReDéco e nel suo sapere costantemente coniugare idea creativa e capacità progettuale. La collezione Diamonds propone le essenze esclusive dell’Olmo e dell’Acero frisè in finitura opaca e lo splendido Sicomoro frisè in finitura lucida brillante, in perfetto abbinamento con i metalli verniciati in finitura Biotite Satin, Palladio Satin e Black Chrome.
Vener
Valbrona C’è tutta la vitalità, l’impetuosa forza di carattere e al tempo stesso la calma misteriosa dei laghi alpini nel tavolo che Vener ha voluto dedicare al lago di Como. Un sottile piano in acciaio inox che racchiude la sagoma del lago lucidata sino a sembrare liquida; delicatamente sorretta da una base realizzata da un ceppo d’albero, un palo d’ormeggio a ben guardare, levigato dalle onde e modellato dallo scorrere delle cime. Fiore all’occhiello della collezione Vener, Como Lake verrà presentato al Salone del Mobile 2019 in differenti materiali di pregio e forme.
Desalto Cantù
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La serie “Void” nasce come indagine sulla forma in relazione ai concetti architettonici di massa e vuoto. Composta da diversi pezzi, la collezione è caratterizzata dall’estrema purezza dei volumi, i cui profili lineari definiscono un solido che è stato parzialmente decostruito e scavato. Questo sottile gesto di sottrazione si traduce in un forte impatto, grazie alla curvatura della base che definisce uno spazio in grado di alterare la percezione visiva degli oggetti. Interamente realizzata in acciaio, la costruzione consente al metallo di raggiungere uno spessore minimo di 3 mm, aumentandone le proprietà strutturali grazie alla curvatura degli elementi verticali.
Pacini e Cappellini
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Cabiate
Axis è un tavolo di grande eleganza e sinuosità. Caratterizzato da una base/scultura in massello di noce canaletto ed impreziosito dal piano in marmo, Axis può essere inserito in ambienti eleganti e raffinati dal gusto contemporaneo o moderno. Il tavolo è disponibile in molteplici finiture, il piano è disponibile in vetro, legno o marmo e può essere realizzato in svariate forme e dimensioni. Nella foto è abbinato alle sedie Brenda con struttura in legno massello e rivestimento in pelle.
Oak
Cantù Tavolo Canyon. Modellato in acciaio specchiante, è una scultura di luce, riflessi e ombre, su cui si appoggia un piano di cristallo a formare un tavolo che, - se accostato contrapposto ad un altro esemplare - dà luogo ad un grande tavolo quadrato (Grand Canyon). Ma la vera sorpresa è che è un tavolo doppiamente “affollato”: l’acciaio specchiante raddoppia le immagini e i volti di chi vi si siede attorno. Un’esperienza estetica. Canyon e Grand Canyon: tavoli-scultura o sculture-tavolo?
Turri
Carugo
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Il letto Vine è imponente ed estremamente elegante, con una spalliera rivestita in pelle che si trasforma in giroletto, anch’esso rivestito. Anche nel letto ritroviamo gli stilemi della collezione, come l’essenza di legno, che richiama le rampicanti, e gli inserti e dettagli in metallo oro spazzolato. Le sottili cuciture a vista definiscono eleganti alternanze di linee sulla spalliera e lungo il profilo del giroletto, sottolineando la fattura artigianale del prodotto.
DBF di Dal Bello Florian Cantù
Collezione Glamour, una zona notte capace di ammaliare chi la osserva grazie alla precisione delle finiture di gran pregio, agli intagli realizzati a mano. Tradizione e bellezza si fondono per creare soluzioni d’arredo uniche che prendono vita da sapienti mani artigianali e da chi le desidera per la propria abitazione. Possibilità di personalizzazione per soddisfare i propri gusti selezionando tra molte finiture e tessuti.
Marzorati
Figino Serenza Con le sue collezioni di arredi e accessori per il décor, Marzorati ridisegna lo spazio e lo fa in maniera sempre più articolata e completa. Da un’approfondita ricerca stilistica e dalla qualità delle materie prime impiegate, nascono elementi d’arredo senza tempo che si inseriscono con versatilità nei contesti residenziali di lusso. Il salone del Mobile di Aprile sarà l’occasione per rinnovare la sfida di Marzorati per l’arredo di classe con la nuova collezione “Louvre” per raccontare la più coinvolgente esperienza dell’abitare.
Bellotti Ezio Cabiate
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Il letto stile Luigi XVI, abbinato a questa splendida camera, è intagliato con dei bellissimi fiori che avvolgono la testata. La finitura è in decapè anticato con oro e bronzo mentre la testata è imbottita in capitonnè con il velluto. la riproduzione del gruppo camera viene messo in risalto dagli intarsi inseriti sulla lastra di erable bianco. I piani in onice giallo contribuiscono a renderla preziosa.
Mascheroni Cabiate
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Falkor, un sistema caratterizzato da uno spiccato contrasto dato dal rigore formale della scocca, contrapposto ai morbidi ed accoglienti volumi delle cuscinature interne. Il sistema è composto da elementi modulari, caratterizzati da un cuscino unico per la seduta, ai quali vengono associati morbidi schienali in piuma, che consentono di realizzare sia divani fissi, sia composizioni lineari o angolari, in grado di soddisfare le diverse interpretazioni, dalla più classica alla più contemporanea. La pelle bovina di provenienza europea con spessore 3-4 mm alla concia ai sali di cromo, tintura anilina passante in botte, pieno fiore garantisce una lunghissima durata. La superficie riporta straordinari segni naturali di vita del manto. Mano piena, forte e calda.
Galimberti Nino
Cabiate
Letto Kelly, letto imbottito, dalle linee sobrie ed eleganti grazie alle quali può essere presentato in qualsiasi ambiente dal classico al contemporaneo. Si può rivestire nei vari tessuti della collezione ed è rifinito con profili in gros grain e piedini con puntali in ottone satinato, dettagli che lo rendono ancora più prezioso.
Erba Srl
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Mariano Comense Sette nuovi sistemi di contenimento trasversali che spaziano da un prodotto standard al top di gamma. Adatti a tutti gli spazi abitativi, dagli ambienti moderni più semplici alle architetture più sofisticate, gli armadi Erba, grazie alla loro versatilità e alle numerose possibilità di personalizzazione, soddisfano tutte le esigenze di contenimento che si presentano nella casa. Nell’immagine: armadio collezione Luxe con ante disponibili a scelta in vetro trasparente, vetro fumé o vetro stopsol. Armadio collezione Lineauno con ante in nobilitato.
Riva1920
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Cantù
Cambusa Evo. Mobile contenitore multifunzione in legno listellare dotato di doppia anta in vetro fumè con angolo a 90° e maniglia in legno fresata. L’attrezzatura e i complementi interni sono progettati sulla base delle esigenze contenitive e funzionali e prevedono due cassetti in legno massello, assemblati con incastri a coda di rondine e dotati di sistema d’apertura push-pull insieme ad una serie di mensole in vetro. Il vano interno del mobile è illuminato per mezzo di un sistema di luci a LED posizionate su tutta l’altezza della spalla interna, l’accensione risulta automatica tramite sensori integrati nella spalla esterna che si attivano con il passaggio della mano.
I 4 Mariani
Mariano Comense
La storica azienda di Mariano Comense presenterà al Salone del Mobile 2019 il nuovo elegante Ufficio Direzionale disegnato dall’archietto Ferruccio Laviani che per la prima volta collabora con I 4 Mariani. I 4 Mariani “Euclideo” Ufficio Direzionale.
Lema
Alzate Brianza
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Poetica nella sua essenzialità, la nuova sedia e poltroncina Ombra rappresenta la quintessenza della discrezione di Lema e del tratto rigoroso di Piero Lissoni, art director del brand dal 1994. Metodo e forma sono alla base di un raffinato progetto industriale dove l’innata leggerezza ne svela la forte personalità. Ombra si caratterizza per l’architettura rarefatta, finemente disegnata: le linee che tratteggiano la struttura in acciaio verniciato nero, leggera alla vista ma solida nella funzione, sostengono la scocca che senza continuità accoglie seduta e schienale. Alla base di Ombra, la profonda attività di ricerca su forme e materiali tipica del carattere industriale di Lema che ha permesso lo sviluppo di una seduta capace di unire alla grande raffinatezza stilistica un equilibrato rapporto qualità prezzo.
Porada
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Cabiate
La sedia Lip è un complemento dal gusto sensuale e organico, come due petali uniti nella loro corolla, sorretti da uno stelo quadripartito nelle gambe. La struttura in legno, morbida e dinamica, sembra abbracciare i due elementi che compongono sedile e schienale, simili ad un bocciolo che si schiude. Le forme curve che si rincorrono ispirano e donano comodità a questa seduta, leggera ed allo stesso tempo elegante.
B&B Italia Novedrate
Ribes è il nuovo sistema di sedute componibili disegnato da Antonio Citterio, che mette al centro del progetto i temi della flessibilità, della personalizzazione, del colore e della ricerca sui materiali. Divani, elementi centrali e terminali, chaise longue e pouf, proposti in numerose tipologie e dimensioni, consentono di interpretare lo spazio outdoor in maniera molto personale grazie all’estrema flessibilità compositiva e alla possibilità di scegliere tra numerosissimi rivestimenti e finiture.
Arredaesse Carugo
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Kombu di AR Lab, lampada da terra con struttura in Lamiera laccata opaca e “fiori” in rete metallica cromata. Disponibile nelle varianti blu, gialla, nera e bianca. www.arredaesse.it
Davide Oldani
Davide Oldani è certamente a tutti noto come chef, ambasciatore nel mondo della cucina italiana. Ma forse non tutti conoscono la sua attività di designer, che lui spiega così: «Etica dell’estetica, estetica dell’etica: viaggiano insieme per me. Amo circondarmi di cose belle, ma non concepisco un bell’oggetto che non sia anche funzionale».
Quindi lei non accoglie il cliente solo con il cibo ma anche con l’ambiente? «Per me è importante far sentire le persone a casa propria, abbiamo lanciato questo concetto nuovo di ristorante: una casa disegnata per accogliere in modo conviviale la gente, in maniera sempre più italiana e calda».
La sua passione per il design è sfociata in prodotti realizzati con il marchio Riva1920: come è nata questa collaborazione? «Per stima nei confronti della famiglia Riva, di Maurizio, di cui sono molto amico, e di Davide. Poi loro sono artigiani quanto lo sono io e abbiamo messo insieme la mia idea di tavolo, sedia, design e comodità con il loro saper fare nel lavorare il legno. Così sono nati Table D’Hot e AccomoD’O».
D’altronde cucina e design sono due cavalli di battaglia che rappresentano l’Italia a livello internazionale? «Soprattutto la cucina e l’accoglienza, incontrare col sorriso e far sentire comode le persone, un aspetto per me fondamentale. Poi noi abbiamo realizzato anche altri prodotti di design, come piatti bicchieri posate e carrelli: tutto ciò che ci interessa lo vogliamo fare secondo le nostre esigenze».
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«Per gustare del buon cibo serve comodità»: come sono nati Table D’Hot e AccomoD’O
Come nasce quindi la sua idea di tavolo che si esprime con Table D’Hot? «Nasce dal voler far mangiare le persone comodamente, non con lo stomaco schiacciato al tavolo, quindi è più alto. E anche la sedia AccomoD’O è più alta. Poi nel tavolo abbiamo ripreso il sottobanco come a scuola, per mettere la mise en place, lasciando in evidenza il piatto davanti alle persone». Anche il Salone del Mobile quest’anno mette in evidenza il cibo con il SaloneSatellite, con lo slogan “Food as a Design Object”, cioè il cibo come oggetto di design. «Credo sia molto importante questa sensibilità maggiore verso il cibo, perché è quello che ci mantiene tutti in vita. Bisogna valorizzare il cibo in ogni singolo momento, perché tocca profondamente l’uomo. E mi fa piacere che anche il Salone valorizzi maggiormente questo aspetto».
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Ha mai visitato il Salone del Mobile e che cosa la interessa di più? «Mi interessa per la potenza e la forza che si trovano intorno a qualcosa che ci dà benessere, come le comodità della casa. Ho sempre seguito il mondo del design e il Salone, e ancora di più quando si dedica al food».
Il suo locale D’O è stato ripensato proprio in questa ottica nuova di design? «Il design è una cosa in più che mi completa, per gustare del buon cibo serve comodità». State lavorando ad altre novità di design? «Sì, ho mille idee, abbiamo fatto anche dei vassoi, siamo in working progress, in continua ricerca». Il cliente si sente accolta meglio e vede la differenza anche nell’ambiente e non solo nel piatto? «Soprattutto è tutto un insieme di cose che fanno quello che chiamiamo ospitalità».
Table D’Hot Tavolo tondo interamente realizzato in legno massello a liste incollate caratterizzato da un’unica gamba centrale che poggia a terra attraverso una piastra in ferro. Dotato di sotto top porta tovaglioli. AccomoD’O Sedia realizzata interamente in legno massello, dotato di vano contenitore porta borse posto sotto la seduta e vano laterale “svuota tasche”.
Davide Oldani Ha pubblicato “Cuoco andata e ritorno” (2008), “La mia cucina pop”, “L’arte di caramellare i sogni” (2009), “Pop. La nuova grande cucina italiana” (2010), “Il giusto e il gusto” (2012), “Storie di sport e cucina” (2013), “Chefacile” (2013), “Pop Food” (2015), “D’O eat better” (2016), “Le D’Onne lo sanno” (2018). Ha collaborato per 18 anni con il mensile “La Cucina Italiana”. Ha redatto settimanalmente, per Sport Week, una rubrica di cucina pop e sport, e scrive nel blog “Chiacchierando con gusto” di IoDonna - il femminile del Corriere delle Sera. Nel 2016 ha inaugurato un ristorante a Manila e ha aperto il suo nuovo D’O, un’evoluzione del precedente, per poter realizzare una cucina più “grande”, capace di confrontarsi con altre cucine nel nostro Paese e non solo. Nell’estate dello stesso anno è stato nominato dal Coni Food & Sport Ambassador e chiamato come chef a Casa Italia per le Olimpiadi di Rio de Janeiro. La sua attività di designer, nata dall’osservazione quotidiana dell’ospite, rispecchia quella di cuoco: tavoli, sedie, piatti, posate e bicchieri sono ispirati al Pop: semplici, funzionali, eleganti. 55
Davide Oldani, ideatore della cucina pop - alta qualità e accessibilità - ha aperto nel 2003 il suo ristorante, il D’O, a Cornaredo, in provincia di Milano, suo paese d’origine. Dopo un anno di attività, le più autorevoli guide gastronomiche lo annoverano fra i grandi chef della cucina italiana. Le esperienze precedenti l’apertura del D’O lo avevano visto a fianco di Gualtiero Marchesi, Albert Roux, Alain Ducasse, Pierre Hermé. Nel dicembre 2008 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano. Nel novembre 2013 è stato invitato ad Harvard per raccontare la sua esperienza imprenditoriale in seguito a una case history sul suo ristorante pubblicata sulla Harvard Business School Review: gli economisti dell’università hanno definito il suo approccio e la sua organizzazione al lavoro applicabile a diverse categorie e non solo alla ristorazione. Nel maggio 2014 ha visto nascere il Davide Oldani Cafè – nella nuova Piazza del lusso in un’area dell’Aeroporto di Malpensa a Milano. È stato nominato Ambassador Expo 2015 e nello stesso anno è stato chiamato a partecipare come speaker al World Business Forum di Milano.
Timeless, un tavolo senza tempo Nove eccellenze italiane unite in un progetto unico
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Eccellenze italiane unite per un tavolo senza tempo. Viene presentato con questo slogan Timeless, “il punto d’incontro e di fusione di nove eccellenze italiane, unite in un unico progetto”. Un tavolo che è un’opera d’arte e che verrà presentato proprio durante questa edizione del Salone del mobile di Milano. A unirsi in questo progetto unico sono state Riva1920 (che ha messo a disposizione un piano in legno di Kauri millenario della Nuova Zelanda), Ferrari Vino, La Vallée (che realizzerà un orologio di dimensioni notevoli interamente prodotto a mano che verrà inserito nella parte centrale del piano in legno), Helidon Xhixha (artista albanese che ha progettato la base del tavolo), Henraux (azienda leader nella lavorazione del marmo, che ha realizzato parte della base), Massimiliano Schiavon Art Team (vetreria artistica di Murano, che ha realizzato una seduta in cristallo), Marco Piva (desigener che ha disegnato la seduta), Davide Oldani (chef stellato che sarà testimonial del tavolo), Scm, Rilegno (consorzio che si occupa della raccolta e riciclo di imballaggi di legno) e Skira (il più antico e prestigioso marchio nella storia dell’editoria d’arte internazionale). La presentazione ufficiale del tavolo avverrà nel primo giorno del Salone, presso lo stand Riva1920, poi lo stesso verrà collocato presso il Riva Center di Cantù. Maurizio e Davide Riva, Riva1920: “È un progetto nel quale crediamo fermamente. Una volta realizzato e presentato al Salone, il tavolo sarà messo a disposizione alle aziende aderenti all’iniziativa, qualora lo richiedano per una propria manifestazione. Siamo fermamente convinti che questo progetto sia in grado di accogliere al suo interno tante eccellenze che insieme sono state capaci di dare vita a qualcosa di unico, sensazionale e senza tempo”.
Marco Piva, designer e architetto: “Essere parte del progetto Timeless rappresenta per me un onore ed una sfida. L’idea di essere coinvolti in questa iniziativa ci ha affascinato sia per la complessità di un’opera corale, mai realizzata prima ed unica nel suo genere quale è il Tavolo Timeless, sia per il fatto di far parte di un affiatato team di imprenditori, di artisti e di comunicatori che lavorano insieme per raggiungere un obbiettivo di pura eccellenza. Credo che oggi
Paolo Carli, presidente di Henraux Spa: “Timeless costituisce, per la prima volta nella storia dell’Art Design, una vera e propria stratificazione di professionalità declinate per creare l’essenza di un oggetto unico e assoluto. Timeless è il risultato di un’architettura composta dalla summa di gesti straordinari condotti da eccellentissime maestranze, dove si intersecano materiali e lavorazioni molto diversi fra loro, alcuni di essi armonizzati per la prima volta, come il marmo e l’acciaio, e che donano al tavolo una bellezza inedita. Il nostro contributo, in qualità di azienda leader nel settore dell’estrazione e della lavorazione del marmo, è la base di Timeless interamente composta dal nostro lapideo per eccellenza, il Bianco del Monte Altissimo, uno statuario unico al mondo. Nei nostri stabilimenti si è provveduto anche all’assistenza del lavoro di abbinamento del corpo in acciaio, sempre realizzato da Helidon Xhixha, artista che per la nostra azienda è protagonista di VolareArte, una delle nostre iniziative culturali volte a promuovere la scultura in marmo. Par-
tecipare a questo grande progetto è stato per me e per l’Henraux motivo di forte soddisfazione. Timeless da una parte rappresenta la bellezza e la straordinarietà di quanto tutti abbiamo saputo realizzare, dall’altra dimostra come il sistema nazione può funzionare attraverso la fattiva e costruttiva sinergia fra imprenditori. Timeless è a tutti gli effetti il risultato del dialogo e della collaborazione fra realtà diverse, un dialogo di cui l’Italia ha certamente bisogno per essere sempre più competitiva nei mercati internazionali”. Leopoldo Quintavalle, La Vallée: “Da un incontro con l’amico Maurizio è nata l’idea di realizzare insieme qualcosa di unico e speciale unendo la maestria di Riva 1920 nel lavorare legni pregiati con l’eccellenza di La Vallée nel creare orologi esclusivi. Uno scambio creativo dal quale è nato il progetto Timeless che coinvolge diverse eccellenze di un “saper fare” tutto italiano accumunate da uno stesso DNA: la passione per il “ben fatto”. L’originalità di questo progetto ha fatto nascere in noi il desiderio di creare un orologio dai contenuti sia tecnici che stilistici estremamente innovativi. Per La Vallée l’obiettivo di questo progetto è di creare un orologio che valorizzi le eccellenze italiane coinvolte ed esprima lo spirito della nostra azienda: una realtà unica nel panorama orologiero in cui competenze tecniche e lavorazioni rigorosamente fatte a mano si fondono insieme. Mestieri rari e spiccate professionalità si mescolano dal design alla progettazione, dalla manifattura alle rifiniture dei più minuziosi dettagli rendendo i nostri orologi esempi di una esclusività tutta italiana”.
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sia importante riuscire a fare squadra e aggregare tra loro qualità e competenze diverse ma tutte votate a sostenere un’idea sinergica di ricerca, di passione, di capacità tecnica e di innovazione che sta alla base del fenomeno intramontabile del Design Italiano, protagonista indiscusso sul panorama mondiale. La seduta Blow, che ho disegnato per coronare il Tavolo Timeless, apporta all’insieme la leggerezza e la magia del vetro di Murano. I maestri della vetreria Schiavon hanno lavorato la materia fluida per conferire quelle luci, quelle textures e quelle vibrazioni che desideravo esprimere in questo elemento di Design unico e affascinante”.
Enrico Bertolino «I mobili devono essere belli e funzionali, non abito mica a Versailles...»
Enrico Bertolino, milanese doc, ha presentato la serata finale del Salone del Mobile 2018 e anche la conferenza stampa di lancio dell’edizione 2017. E comunque conosce bene il mondo delle imprese, poiché è un consulente e formatore aziendale prestato al mondo dello spettacolo. «Il Salone del Mobile è uno degli elementi distintivi di Milano – ci racconta Bertolino – Mi ha fatto piacere parteciparvi».
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Come è approdato al Salone? «Fa parte della mia attività, da una parte la comicità e dall’altra la consulenza e la formazione aziendale. Per cui mettendo insieme queste competenze è possibile condurre degli eventi in modo divertente. Devo dire che nella fattispecie del Salone, si è creato un bel feeling con le persone di Federlegno Arredo che ho conosciuto anche per lavoro. Al Salone, poi, ci sono persone che sono abituate alla concretezza tangibile, lavorano con prodotti da incasso e non da sfilata». Ha avuto occasione di visitare il Salone del Mobile? «Certamente. L’anno scorso l’ho visitato per preparare l’evento finale di Palazzo Marino, ho potuto vedere quanti stranieri vengono a visitarlo e fare acquisti. I mobilieri sono dei veri ambasciatori del nostro Paese. Mi ha colpito come il prodotto artigianale avesse un impatto importante per altre
cultura, cinese e araba, misura di quanto i nostri prodotti siano unici». Una Milano, quindi, non solo capitale della finanza? «Mostriamo non solo il made in Italy, ma il think in Italy. Un settore dove siamo copiati perché siamo sempre un passo avanti. Esiste un connubio interessante tra la concretezza del mobile, legato alle cose solide, e la leggerezza del prodotto. Concreto e leggero, un po’ come la pizza col cappuccino, che piace tanto agli stranieri...». Conosce bene il mondo delle imprese e anche del legno arredo? «Ho contatti con diverse aziende del settore e sono amico di alcuni imprenditori. Persone che vivono in simbiosi con il loro lavoro, perché spesso si tratta di aziende familiari, dove il passaggio generazionale invece di perdersi si consolida. Sembra quasi che la passione per i mobili venga trasmessa geneticamente. In altri settori, invece, il passaggio generazionale non è stato così fortunato, perché viene a mancare la passione o il lavoro cambia. Anche con le tecnologie cambia il lavoro, ma i mobili sono sempre mobili. Magari si muovono meglio… Ma restano oggetti che riempiono la nostra casa, il luogo dove viviamo, ed è importante che sia accogliente, fatta su misura, un rifugio».
A questo proposito, come vive la sua casa? «L’ho creata in tanti anni, è stata una grande conquista per me, perché è stata la prima casa che mi sono potuto comprare, restando nella mia zona di origine, nel mio quartiere. Mi piace, è come il mio paese all’interno della città. La condivido con la mia compagna e ho dovuto fare dei compromessi. Volevo la terrazza e ne ho due, a Milano è paradossale, ma mi piace per la luce e il verde. Se avessi avuto più soldi magari sarei andato al Bosco Verticale, anche se lo vedo da casa mia».
Essendo spesso in giro per lavoro questo è difficile? «Sì, viaggio molto e quindi apprezzo ancora di più la casa. Lavoro in tv, su Agorà e al tavolo con Fabio Fazio, porto in giro progetti teatrali di “instant theatre” e lavoro sempre con le imprese da cui non mi sono mai staccato, perché mi garantisce indipendenza di scelta e poter continuare un hobby molto bello che mi porta a contatto col pubblico. Evito di fare sempre le stesse cose, la ripetitività, che è anche la regola per chi produce mobili, inventare sempre cose nuove, così ci si diverte di più».
Enrico Bertolino con Emanuele Orsini e Claudio Luti alla serata finale del 2018
E quest’anno farà un salto al Salone? «Dipenderà dagli impegni di lavoro, mi piacerebbe perché ogni anno si vedono le evoluzioni, un po’ come a teatro dove ogni volta è una esperienza diversa. Mi hanno sempre affascinati le luci, come la luce possa dare valore a ogni angolo e arredo della casa, dare e togliere spazio, creare pathos e calore. Anche il bagno, uno degli ultimi posti dove si vive l’intimità e si può riflettere tranquilli. Negli alberghi è il posto che si guarda subito». Cos’altro la colpisce del Salone del Mobile? «L’attenzione che viene data ai giovani designer: ho conosciuto Marva Griffin Wilshire, una persona straordinaria, mi ha colpito per la sua forza, ci crede molto e fa bene. Anche per chi fa il mio lavoro è importante, avere giovani innovativi, perché non hanno bisogno di confrontarsi col passato». Sarà comunque una bella occasione per Milano? «Certamente, è un bel momento per Milano, che sta dando segnali di grande positività e sta guidando tutta Italia. Sono contento di viverci ed è bella da vivere. Con la settimana del design tutta la città si anima, anche se qualcuno stramaledice il traffico, senza pensare all’indotto e al lavoro per tutti. Sopportiamo una settimana per diventare una città smart: chi smart vuole apparire deve imparare a soffrire...».
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L’arredamento interno della sua casa quindi è un compromesso di gusti? «L’importante è la funzionalità, per un problema di spazi. Se avessi avuto Versailles da arredare sarebbe stato diverso, ma dovendo sfruttare ogni millesimo adeguatamente… I mobili devono essere funzionali e belli insieme. Le cucine sono un esempio eclatante, il living come lo chiama Cracco, anche se io ho in mente ancora il tinello, il soggiorno e la cucina. Una volta avevamo il cucinino e poi si mangiava in sala da pranzo. Oggi invece si cucina e si mangia nello stesso spazio, e questo permette di condividere il tempo insieme, che è una cosa sempre più rara».
Confartigianato Como Al Salone del Mobile.Milano protagonista l’artigianato comasco del legno arredo
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Daniele Tagliabue al Salone del Mobile.Milano
Alla manifestazione milanese fitta presenza di artigiani comaschi del legno arredo che rappresentano la qualità della produzione mobiliera e che contribuiscono a realizzare il dato positivo dell’export del settore. Como, infatti, risulta essere la seconda, tra le prime 10 province italiane per export di manufatti in legno. Dato che la dice lunga sulla consistenza della produzione di settore, sinonimo di alta qualità del design e del saper fare con cura. Una caratteristica peculiare dell’artigianato italiano e provinciale, che si distingue anche in una grande e prestigiosa vetrina come quella del Salone Internazionale del Mobile di Milano. Mobili e complementi d’arredo made in Como entrano nelle nostre case, sono protagonisti della storia del design, impreziosiscono le abitazioni, gli edifici pubblici e privati di tutto il mondo. Merito della cura meticolosa, del gusto, della creatività che gli artigiani incorporano nei capolavori dell’arredamento italiano. Ne abbiamo parlato con Daniele Tagliabue, presidente del Settore Legno Arredi di Confartigianato Como e titolare della Emmemobili di Cantù.
Che cosa rappresenta per voi il Salone del Mobile.Milano? «È la manifestazione di settore più importante al mondo, a soli 40 minuti di strada da noi, un’occasione da non perdere. Certamente partecipare non è semplice, bisogna essere preparati e avere dei prodotti di eccellenza da presentare. Serve anche una organizzazione che possa dialogare con tutti i clienti e operatori, italiani e stranieri». L’associazione può essere di aiuto? «L’associazione può aiutare nella organizzazione e nella promozione dell’azienda, ma tutto dipende da ogni imprenditore che deve avere una sua visione di azione chiara rispetto al mercato». Come valutate la situazione attuale del settore? «Io personalmente sono ottimista di natura, altrimenti non farei l’imprenditore. Siamo in uno dei territori più ricchi al mondo per quanto riguarda il legno arredo: in un solo territorio abbiamo raggruppate competenze, qualità e aziende come in un nessun’altra zona al mondo. Indubbiamente il mercato ha vissuto degli sconvolgimenti enormi
negli ultimi anni, ci sono comparti che funzionano ancora bene e altri che hanno maggiori difficoltà, dipende dalla specificità del prodotto e del tipo di qualità che si propone». Ci sono differenze tra mercato interno ed estero? «Il mercato del legno arredo è maturo e direi saturo, ci sono diversi competitor che possono creare difficoltà soprattutto dal punto di vista del prezzo. Noi dobbiamo alzare la qualità e saper vendere il prodotto italiano, che all’estero ha ancora un notevole appeal e viene visto con un certo occhio di riguardo, rispetto ad altri settori. Le nostre produzioni dipendono anche dalle congiunture economiche nazionali, risulta più costoso e quindi può essere difficoltoso combattere la concorrenza».
E il mercato interno? «La domanda interna esiste e rispetto agli anni scorsi ha registrato una crescita. Siamo comunque lontani dalle vendite di 20-25 anni fa, il mercato è completamente cambiato, la concorrenza è molto forte e gli operatori devono specializzarsi per settori e servizi». Come è cambiato il modo di fare mobili? «La tecnologia è entrata in modo incisivo in tutto il ciclo di lavorazione e tutti abbiamo dovuto adeguarci. Serve un nuovo approccio per le nuove tecnologie, mantenendo però un prodotto altamente artigianale e di alta qualità. È un passaggio obbligato». Con Emmemobili parteciperete al Salone del Mobile.Milano? «È il 21esimo anno che partecipiamo al Salone, e ci andremo con una immagine rinnovata e prodotti nuovi. Come ho già detto, bisogna prepararsi bene e senza lesinare il proprio impegno».
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Quali sono i Paesi più interessanti? «Tutto l’Occidente, in particolare Stati Uniti e Nord Europa. Per adesso non siamo ancora stati colpiti dalle politiche americane sui dazi e quindi resta il mercato più importante. Ci sono segnali interessanti anche in Asia, ad esempio la Cina, e nei Paesi emergenti, ma le nostre scelte sono anche qui condizionate dalla congiuntura internazionale e quindi da fattori esterni».
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Professione tappezziere La Frigerio Elio e Alessandro è specializzata in imbottiti e tendaggi che rinnova o realizza “su misura” Ci sono divani e imbottiti che, invecchiando, diventano sempre più belli a condizione che siano stati realizzati a regola d’arte e periodicamente sottoposti ad adeguata manutenzione da professionisti del settore. Elio e Alessandro Frigerio, titolari della bottega di tappezzieri che porta il loro stesso nome a Capiago Intimiano, sono tra i pochi custodi sul territorio delle antiche tecniche artigianali alle quali ancora oggi si ricorre per “vestire” la casa nei dettagli con il giusto tocco di eleganza e raffinatezza. «Siamo particolarmente specializzati nel rifacimento delle imbottiture integrando le infallibili tecniche e materiali di una volta (crine e imbottiture vegetali), con quelle di ultima generazione al fine di ottenere un risultato di qualità superiore» spiegano Alessandro ed Eleonora, figli di Elio e nipoti di Mario, fondatore dell’azienda.
«Realizziamo gli imbottiti ex-novo, oppure li rinnoviamo nel rispetto dei desideri di chi si rivolge a noi – aggiungono - Poiché lavoriamo esclusivamente sul “su misura”, ogni desiderio dei nostri clienti può diventare realtà. Per esempio, le sedute possono essere alte o basse, profonde o meno profonde, morbide o dure, a seconda delle esigenze. Abbiamo, naturalmente, anche un ricco campionario di tessuti e pelle all’interno
del quale si troverà senz’altro ciò che si cerca. In alternativa, in linea con la nostra filosofia “su misura”, possiamo procurare tessuti e firme desiderate dal cliente, il quale può eventualmente fornirceli direttamente. Utilizziamo diverse lavorazioni come il capitonnè, realizzando imbottiti unici ed esclusivi, con tessuti e pelle, in grado di nobilitare ogni ambiente». Altro settore in cui è operativa la Frigerio Elio e Alessandro snc è quello delle tende per interni ed esterni: «Anche su questo fronte siamo aperti a ogni soluzione - hanno detto i due fratelli Per gli interni possiamo realizzare dai tendaggi più classici a quelli più innovativi (a pacchetto, a pannello, veneziane ecc.) con ampia scelta di tessuti e meccanismi di scorrimento eventualmente motorizzati. Il discorso, naturalmente, vale anche per le tende da esterno. Per creare spazi vivibili in giardini esposti al sole, siamo anche in grado di installare raffinati gazebo». Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Inghilterra, Svizzera, Francia: «lavoriamo molto sul territorio, ma anche all’estero - concludono i titolari - Infine, siamo sempre attenti agli input che arrivano dal mercato: per esempio, per quanto riguarda i colori in questo momento stiamo registrando una predominanza di toni chiari e neutri. Il tortora e il grigio restano un grande classico, mentre la gamma dei verdi rappresenta la novità di questa primavera». Frigerio Elio e Alessandro Tappezzieri in stoffa e pelle Via per Cantù 10 A/B - Capiago Intimiano Tel. +39 031 714467 - Mobile +39 348 2346723
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Effebi Arredamenti Controllare il bello per avere qualità Fà balà l’oeucc! Questo l’invito dei titolari Sempre più spesso si punta sul bello, dimenticandosi della qualità. Si tende ad abbagliare il cliente, piuttosto che a fornirgli un prodotto capace di assolvere alla propria funzione il più a lungo possibile nel tempo. È vero che il senso estetico ai giorni nostri è sempre più sentito e che, pertanto, richiede appagamento, ma è ancor più vero che, quando la qualità manca, l’arredo, per bello che sia, finisce col diventare inutile molto prima di quanto si pensi. «La qualità si ottiene solo con la selezione, partendo dai materiali, dai fornitori e dalla verifica di tutto quanto fa parte del processo produttivo. La qualità è impegno e dedizione, la qualità è uno stile di vita». Bastano queste poche parole di Pierino Bellasio, fondatore e ancora oggi imprescindibile punto di riferimento dell’azienda condotta dai suoi tre figli Corrado, Marco e Andrea, per tracciare il profilo di Effebi Arredamenti, realtà nella quale tanto simpatico e cordiale è il clima in ogni reparto (a proposito di questo l’a-
zienda ha investito in welfare tanto, da meritare per il secondo anno consecutivo il titolo di “Welfare Champion”attribuito da Welfare Index Pmi), quanto professionale e quasi “maniacale” la cura per i dettagli. Qui si producono arredamenti su misura in maniera sartoriale; ogni elemento, dalle boiserie ai mobili, viene pensato e modellato in funzione dell’abitazione che lo dovrà contenere ma, soprattutto, rispettando le esigenze e i gusti dei clienti. Dietro a ogni arredo c’è dapprima un’idea, poi lo schizzo, quindi il disegno esecutivo completo di misure, poi la realizzazione in fabbrica con l’integrazione dei materiali selezionati (metalli, marmi, tessuti e cosi via) ed infine il montaggio, che deve essere preciso e accurato proprio come tutte le fasi precedenti. Il tutto con la stretta collaborazione e il continuo confronto con gli Architetti e i clienti. «Ogni progetto è unico e personale. Mi piace dire che il nostro è uno sport a parte, l’arredamento su misura e l’arredamento di serie, anche se definito su misura, non sono paragonabili.
Effebi Arredamenti Via Spluga, 8 - Cantù Tel. +39 031 714552 www.effebiarredamenti.it
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Nell’arredamento su misura non esistono vincoli e limiti - dice Marco Bellasio - e non si può prescindere da precisione e accuratezza; non si può prescindere dalla qualità». Anche l’esperienza ha un ruolo fondamentale, Pierino ha imparato l’arte fin da bambino nella bottega dello zio e ha affinato le proprie capacità affiancando molti dei mostri sacri del design degli anni ‘60/’70 - su tutti Gianfranco Frattini, Gae Aulenti e Livio Castiglioni - realizzando molti arredi progettati da loro. Questa esperienza, insieme alla passione, sono state tramandate ai figli e ai dipendenti. Un giro nei reparti produttivi della Effebi è utile per comprendere cosa significhi veramente lavorare con passione, in team: «Nostro padre ci ha insegnato a lavorare uno per l’altro – concludono i tre figli di Pierino – Noi fratelli, i designer, i falegnami, ciascuno nel rispetto dei rispettivi ruoli, profondiamo quotidianamente ogni energia perché gli arredi che produciamo rispondano ai severi requisiti di qualità che sono da sempre il biglietto da visita della nostra azienda. A fronte di un impegno veramente enorme, i risultati da sempre ci danno ragione. Senza dubbio, puntiamo a proseguire su questa strada anche in futuro per mantenere ogni impegno che abbiamo preso, e prenderemo, nei confronti della clientela vecchia e nuova».
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Extra Tranciati Leader nel tranciato di rovere europeo
Con Matteo, Monica e Davide, che nel 2007 hanno fondato Extra Tranciati con il supporto del padre Marco, fare due chiacchiere significa scoprire un mondo nuovo e affascinante, spesso sconosciuto persino agli addetti ai lavori: «Quando siamo partiti – raccontano – acquistavamo i tranciati e li vendevamo alle aziende del territorio. Oggi, spinti dalla nostra passione per il legno, siamo diventati noi stessi produttori».
L’attività di Extra Tranciati, pur non facile, ha permesso ai tre titolari di ottenere importanti gratificazioni: «Per riuscire a vendere i nostri prodotti con la certezza che vengano apprezzati – spiegano i tre fratelli - prima di tutto bisogna diffondere la cultura del legno tra i nostri interlocutori. Spesso, infatti, ci imbattiamo in mercati “chiusi” nei quali però, grazie agli investimenti fatti in marketing e pubblicità, siamo riusciti a introdurci. A piccoli passi siamo diventati leader nella fornitura di rovere». I titolari sono sempre in movimento: «Viaggiamo molto per scegliere i tronchi in loco, li acquistiamo, li lavoriamo e trasportiamo a Cantù. Una volta in sede inizia il bello, ogni tronco infatti nasconde un piccolo tesoro. A questo punto, con i nostri collaboratori inizia la selezione del materiale per i nostri clienti. Oggi sempre più spesso riusciamo a centrare l’obiettivo di “non buttare via
nulla”, utilizzando il legno fino all’ultimo foglio. Per noi, che siamo particolarmente attenti all’ambiente (Extra Tranciati è certificata FSC garantendo così la tracciabilità di ogni prodotto), riuscire a valorizzare tutta la merce, senza produrre scarti, è un risultato straordinario». «Viste le energie che abbiamo profuso nel tempo, è bello vedere che finalmente il mercato sta imparando a diversificare. Soprattutto negli ultimi quattro anni stiamo registrando una buona crescita e possiamo dire che stiamo ribaltando le regole fino a oggi in uso nel settore: in molti casi, infatti, non sono più i clienti a richiedere un’essenza particolare, ma noi a proporla a seconda degli usi che se ne devono fare». In questo modo l’azienda canturina è diventata ben presto punto di riferimento per artigiani e designer di alto livello, che finalmente riescono a trasformare in realtà i desideri dei propri clienti, valorizzando fino in fondo le qualità di ogni essenza.
Extra Tranciati Via Cesare Cattaneo, 6 - Cantù (CO) tel. +39 031735263 - fax +39 031735308 info@extratranciati.it www.extratranciati.it
Extra Tranciati Wood Veneers Extra Tranciati s.r.l. Via Cesare Cattaneo 6, CantĂš 22063 (CO) - Italy tel. +39 031735263 www.extratranciati.it
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- Family Passion -
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Artigiano del Vetro Materiale antico ma molto attuale, è sempre più diffuso anche nel settore dell’arredamento Vetro e cristallo non hanno segreti per Walter Colombo e per tutto lo staff de «L’Artigiano del Vetro» di Cantù, impresa operativa dal lontano 1952 e ancora oggi sulla cresta dell’onda grazie alla competenza e alla professionalità maturate in seguito a lunghi anni di lavoro nel settore. «Sono materiali antichi come il mondo, ma ancora oggi sono regolarmente utilizzati in edilizia, per esempio per i serramenti. Non solo, ormai con essi si realizzano anche intere facciate, o si allestiscono show-room di attività commerciali. A essere largamente utilizzato in ogni contesto è il cristallo grazie alla cui trasparenza la resa cromatica degli oggetti in esposizione è veramente impeccabile», ha spiegato il titolare. «Nel tempo, inoltre, vetro e cristal-
lo sono diventati sempre più richiesti anche nel campo dell’arredamento: ante, mensole, ripiani all’interno di mobili o per tavoli e tavolini, nonché pezzi unici con lastre opportunamente modellate contribuiscono a rendere esclusivi ambienti in ogni stile e arredi anche su misura». Colombo spiega che con la tecnologia attuale è possibile effettuare ogni lavorazione, anche perché i semilavorati oggi disponibili sono di altissima qualità: «Si tratta di cristalli selezionati che possiamo
tagliare, sezionare e formare con le modalità richieste dalla clientela per realizzare praticamente ogni forma», spiega. «Anche le specchiere fanno parte della nostra produzione quotidiana – riprende – A tutto questo aggiungiamo pezzi esclusivi che spesso ci vengono commissionati da architetti, designer, ma soprattutto dalle migliori aziende del mobile canturino.». Per quanto riguarda gli effetti decorativi: « Nel nostro laboratorio riusciamo a riprodurre ogni stile, dal classico al moderno e contemporaneo realizzando pezzi che ben si armonizzano in ogni ambientazione». Fondatore dell’azienda canturina è stato nonno Renzo quasi 70 anni fa:«Dopo di lui le redini sono state raccolte da papà Chiarino e zio Mauro e ora tocca al sottoscritto – ha concluso Walter – La nostra forza è sempre stata quella di saper ascoltare ogni idea di realizzazione e riuscire a soddisfarla in maniera ottimale e in tempi brevi: oggi più di prima possiamo lavorare con una vastissima varietà di lavorazioni lastre di ogni tipo. Basta chiedere e ci attiveremo per esaudire ogni desiderio in tempi rapidissimi». Artigiano del Vetro Via Pisacane, 15 - Cantù Tel. +39 031 731412 - Mobile +39 345 4465942 info@artigianodelvetro.it www.artigianodelvetro.it
Per i falegnami specializzati in arredamento e per le aziende del mobile, ma non solo, Colorteca è ormai da quasi quarant’anni un irrinunciabile punto di riferimento nel Canturino. Del resto, come non affidarsi all’esperienza di chi da sempre seleziona solo i migliori prodotti per la verniciatura del legno, capaci di durare a lungo e, soprattutto, rispettosi dell’ambiente intorno a noi? «Siamo nati come colorificio per carrozzerie – raccontano i responsabili dell’azienda cucciaghese – Quasi subito però abbiamo ampliato il nostro ambito operativo ai prodotti per il serramento e l’arredamento, andando incontro in questo modo alla crescente richiesta che arrivava dal tessuto produttivo del nostro territorio». Merito del successo di Colorteca la scelta di proporre, fin dall’inizio, la ricca gamma a marchio Adler, fabbrica leader nella produzione di vernici a base d’acqua, a bassissimo impatto ambientale. «La volontà di puntare subito sull’azienda austriaca è stata vincente – confermano dalla sede dell’azienda – Non a caso ancora oggi falegnamerie e laboratori si rivolgono a noi proprio per avvalersi delle nostre approfondite conoscenze sui diversi prodotti Adler, maturate sul campo e nel tempo». Due in questo momento le novità mondiali proposte dalla casa madre: «La prima si chiama Bluefin
Pigmosoft ed è un’innovativa vernice rigenerante. Grazie alla sua formulazione esclusiva, una volta applicata sugli arredi la sua superficie è in grado di autorigenerarsi eliminando graffi e danni derivanti dalle sollecitazioni quotidiane. Vellutata al tocco, contribuisce alla creazione di un’atmosfera abitativa confortevole conferendo agli arredi un aspetto estetico e caratteristiche tattili inimitabili. Poiché è disponibile in una ricca palette di colori e porta a sicuri vantaggi particolarmente nel mondo del contract, è un prodotto che in questo momento è in fase di attenta valutazione da parte di numerose aziende mobiliere. Oltretutto, è a basso contenuto di Voc, ragione in più per sceglierlo». Seconda novità firmata Adler in questo primo scorcio di 2019 è Bluefin Smart: «Lo slogan che ha accompagnato il lancio di questa nuova vernice trasparente dall’aspetto opaco è: “Una mano, carteggiatura, fine”. Significa che grazie ad essa si riducono i tempi di applicazione ottenendo risultati uguali e anche migliori delle vernici tradizionali. Grazie all’applicazione a spruzzo e a una leggera carteggiatura, si risparmiano tempo e denaro. Bluefin Smart dona un ‘aspetto naturale ai complementi d’arredo, proteggendo e valorizzando il legno con cui sono costruiti previa, naturalmente, una corretta applicazione». Nella sede di Cucciago, lo staff di Colorteca è a disposizione per informazioni e preventivi relativamente alla fornitura di tutti i prodotti Adler.
Colorteca Via P. Borghi, 3/A – Cucciago Tel. +39 031 787402 info@colorteca.net www.colorteca.net
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Bluefin Pigmosoft e Bluefin Smart: due straordinarie novità mondiali firmate Adler
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Fonderia Artistica Esposito “La semplicità è la raffinatezza della profondità”. Questo pensiero di Alda Merini – scrittrice milanese con chiarissime origini comasche – esemplifica in maniera perfetta il modus operandi della FAE Fonderia Artistica Esposito dei f.lli Carlo e Linda. Questo concetto ha origini antiche, è stato instillato in tutti coloro che sono transitati in questa azienda dal suo fondatore, Aldo Esposito, uomo genuino scomparso circa quattro mesi fa dopo una lunga malattia. La Fonderia Artistica Esposito realizza da oltre mezzo secolo fregi, maniglie, rubinetteria, sculture ma anche arte sacra e funeraria. Quotidiniamente vengono prodotti veri e propri capolavori artistici che vanno ad impreziosire mobili che fanno il giro del mondo: essi si vanno a collocare all’interno di ville situate nei Paesi arabi, piuttosto che negli Stati Uniti o nelle nazioni asiatiche. I fratelli Carlo e Linda hanno continuato la tradizione di famiglia, essendo loro nati e cresciuti tra queste luci colorate, che sfumano dal verde al giallo, passando per il rosso e l’arancione. Non è mai semplice mandare avanti un’attività che ha così tanti anni, ma il rovescio della medaglia è l’esperienza che si è andata ad accumulare, soprattutto nel campo della scelta dei materiali e dei macchinari, i quali permettono di ottimizzare la realizzazione
del prodotto. «La nostra attrezzatura è molto avanzata – hanno raccontato i due fratelli – pur rimanendo noi comunque una piccola fonderia. Cerchiamo di restare al passo con i tempi, acquistando, nei limiti delle nostre facoltà economiche, sempre macchinari di ultima generazione, così da poter permette al cliente di avere la miglior esperienza possibile». Il lavoro manuale è comunque ancora una parte molto importante del nostro business: «Niente è più preciso delle nostre mani. Le attrezzature ci aiutano molto nella nostra attività ma non abbiamo dimenticato di utilizzare le dita perché riteniamo essere comunque importante non sradicarci totalmente dalle nostre tradizioni. Spesso si pensa all’utilizzo del nostro corpo come un motivo di lentezza – e certe volte lo è – ma nel nostro lavoro è sinonimo di qualità, sia a livello estetico sia a livello di tempistiche, due caratteristiche che vogliamo far andare di pari passo». La fonderia comasca non è composta solamente dai fratelli Esposito, bensì da anche altri cinque collaboratori che hanno diverse funzionalità all’interno della ditta, ma tutte fondamentali per permettere una qualità sempre elevata del prodotto. Fonderia Artistica Esposito Via G.L. Bernini, 16 - Cucciago Tel. +39 031 787307 - Fax +39 031 7251384 faeesposito@libero.it www.fonderiaartiaticaesposito.it
Radice e Bosaglia makers
“A farci andare avanti è sempre stata la qualità dei nostri prodotti” Non hanno dubbi Luigi e Fabio Radice, padre e figlio, titolari della Radice e Bosaglia di via Montesolaro. Un’azienda artigiana tra le poche a Cantù ad essere sopravvissute alle crisi e ai cambiamenti economici, proprio grazie alla qualità.
i disegni degli architetti e noi li realizziamo. Sono tutti prodotti di livello e personalizzati, articoli e complementi per arricchire l’interno e l’esterno della casa e allestimenti in acciaio per arredare negozi commerciali con stand espositivi. Realizziamo articoli su misura e su disegno del cliente creati in collaborazione con importanti studi di architettura. L’azienda esegue inoltre il rispristino dell’usato con interventi di lucidatura e doratura”.
Radice e Bosaglia Via Montesolaro, 12 - Cantù Tel. +39 031 716019 info@radiceebosaglia.it www.radiceebosaglia.it
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L’azienda è stata fondata nel 1959 da Luigi Radice, poi nel 1968 è entrato un nuovo socio ed è cambiata la denominazione sociale, diventando Radice e Bosaglia. Vent’anni più tardi Bosaglia ha lasciato l’azienda, che però non ha più mutato nome, nemmeno quando è passata nelle mani del figlio Fabio. “All’inizio della nostra storia realizzavamo tavolini, carrelli portavivande e letti in ottone. Poi ci siamo specializzati per un certo periodo solo nei letti in ottone: è stato il periodo più fiorente, portavamo i nostri prodtti in tutta Italia e avevamo anche un nostro catalogo – spiega Fabio Radice – Poi il mercato è cambiato e la nostra fortuna è stata quella di saperci adattare, mantenendo la nostra qualità. Adesso lavoriamo solo per conto di altre aziende, che ci mandano
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Serramenti Buonavita Parola d’ordine: efficienza e design all’insegna della qualità Stile ed eleganza, ma anche efficienza energetica. Sono questi alcuni dei cardini attorno ai quali ruota quotidianamente l’attività di Serramenti Buonavita, azienda di Cantù specializzata nella produzione e posa in opera di serramenti, persiane, porte da interni e d’ingresso.
«La nostra arma in più per resistere in un mercato caratterizzato da alti e bassi nel corso degli ultimi anni - spiegano i responsabili - è stata la capacità di adeguarci ogni volta ai mutamenti e alle richieste di una clientela sempre più esigente. A tal proposito, abbiamo sempre cercato di dare risposte concrete e tempestive, proponendoci come unico interlocutore della clientela con l’obiettivo di offrire soluzioni di qualità, belle, energeticamente efficienti e, naturalmente, anche durature». Muovendosi su questa strada, la Serramenti Buonavita ha impegnato energie importanti nel settore dello sviluppo prodotti: «Siamo un’azienda artigianale, attenta alle esigenze del cliente - riprendono dalla sede di via Cattaneo 5 - Da noi tradizione, impegno e passione si ritrovano in uno staff altamente qualificato, che ha saputo fare dell’azienda un vero e proprio punto di riferimento sul territorio. In fase produttiva l’obiettivo è quello di esaudire
ogni richiesta, prestando attenzione sia ai desideri degli utenti finali, sia alle esigenze degli eventuali partner commerciali con cui, di volta in volta, ci troviamo a collaborare». Tutto questo fa sì che Serramenti Buonavita si distingua sia per l’ampia gamma di prodotti di propria produzione o di rivendita, sia per l’attenzione al servizio, curato in ogni singola fase di lavorazione, a partire dalla verifica della qualità delle materie prime, per arrivare al controllo finale sul prodotto finito. Ogni tipologia di serramento è stato sottoposto a rigorose prove ambientali, per esempio per testare la resistenza alle intemperie: lo scopo è quello di verificarne le qualità costruttiva e quindi avere la certezza di proporre finestre efficienti e resistenti nel tempo. In fase di posa in opera, infine, lo staff qualificato utilizza solo prodotti idonei, capaci di esaltare le performance dei manufatti appena usciti dalla fabbrica. Serramenti Buonavita ricorda che i suoi prodotti possono avvalersi degli sconti fiscali previsti per l’Ecobonus e per il Bonus Ristrutturazioni con benefici che possono spingersi fino al 50% dell’importo in fattura.
Serramenti Buonavita Via Cesare Cattaneo, 5 - Cantù Tel. +39 031 730602 - Fax +39 031 733657 info@buonavitaserramenti.com www.buonavitaserramenti.com
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Pipa Castello Da Cantù alla conquista del mondo
Realizzare una pipa a mano oggi significa impiegare creatività e competenza per dare vita a un vero e proprio “gioiello” riservato a un pubblico ristretto ma molto esigente. Le variabili da tenere in considerazione sono diverse: bisogna scegliere il legno, quindi le dimensioni, poi si procede con le lavorazioni. Una pipa al 100% handmade è interamente fatta a mano persino nel bocchino; è un oggetto da collezione che se non viene utilizzato può trasformarsi in un autentico investimento in grado di conservare e incrementare il proprio valore nel tempo. L’Italia è uno dei principali paesi produttori di pipe nel mondo e Cantù è forse una delle poche città del nostro paese dove si fabbricano gli esemplari più pregiati. Qui, infatti, si trova Pipa Castello, laboratorio artigianale nel quale le mani dei maestri artigiani più esperti danno vita ogni giorno a manufatti di straordinario pregio e valore. Un marchio molto noto non solo al di qua delle Alpi, ma in tutto il mondo. “Il nostro primo mercato è quello americano - racconta il titolare, Franco Coppo - Ma negli ultimi
anni abbiamo sviluppato molto i rapporti con la Cina e l’Oriente. Proprio in questi giorni mi trovo nel paese della Grande Muraglia per la mia missione annuale che mi porta a incontrare nelle sue città più importanti tutti gli appassionati estimatori delle nostre pipe. Ne raccolgo i desideri e i suggerimenti, per poter preparare ogni volta nuovi pezzi espressamente loro dedicati. Ogni mercato infatti richiede pipe personalizzate: quelle per la Cina sono più piccole di quelle per l’America o la Scandinavia, perché devono adattarsi a utilizzatori di corporatura più esile e minuta. Ci sono persino le pipe da donna che sono più sottili e slanciate di quelle da uomo per meglio adattarsi alla mano delle signore”. A ciascuno la sua pipa dunque: “Le nostre si distinguono per la cura dei dettagli e per i materiali pregiati che utilizziamo per fabbricarle - conclude Franco Coppo - I prezzi partono da 280 euro per una pipa bella e semplice, ma abbiamo provato a realizzare pezzi unici dal valore ben più importante. Per esempio, la pipa più preziosa che sia mai stata prodotta nel nostro laboratorio è stata battuta all’asta a Chicago al prezzo di 25.000 dollari alcuni anni fa. Si intitola Le due torri e i soldi raccolti dalla sua vendita sono stati devoluti ai Vigili del fuoco di New York distintisi per il loro valore portando soccorso alle vittime dell’attentato dell’11 settembre del 2001 alle Twin Towers. Abbiamo poi pipe dai prezzi un po’ più contenuti, realizzate solo in pochi pezzi numerati e molti altri modelli da collezione”. Chi visiterà il Salone del Mobile potrà ammirare le Pipe di Pipa Castello allo stand della Annibale Colombo Mobili in stile. Pipa Castello Via Fossano, 44 - Cantù (CO) Tel. +39 031 714 176 info@pipacastello.com www.pipacastello.com
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Gli eventi Un omaggio all’ingegno e alla progettualità di Leonardo da Vinci
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La statua di Leonardo da Vinci in piazza della Scala a Milano
Il Salone del Mobile.Milano anticipa le commemorazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo con due grandi installazioni: in città, si celebrerà l’originalità e la profondità visionaria delle sue indagini scientifiche; in Fiera, l’esperienza del progettare e il sapere fare italiano, dall’epoca del Maestro fino ai giorni nostri. In occasione della 58ª edizione, il Salone riconferma il suo profondo legame con Milano, rievocandone il “figlio adottivo” più geniale ed eclettico attraverso due installazioni di grande qualità e potere evocativo, la cui visita si confermerà una memorabile esperienza culturale ed emotiva. Nessun’altra città ha avuto come Milano il privilegio di una presenza di Leonardo così lunga e feconda. Un legame durato circa vent’anni, durante il quale offrì al duca Ludovico il Moro il meglio della sua capacità creativa. Tra i numerosi progetti, gli studi sull’acqua raccontano
come il genio eclettico di Leonardo fu sempre affascinato da questo elemento che ha indagato in qualità di artista, architetto, scienziato e ingegnere. Aggiungere il temine “ingegno” all’edizione 2019 del Manifesto è un omaggio a Leonardo da Vinci, proprio nel cinquecentenario della sua morte. Nel 1482, il grande maestro lasciò la raffinata Firenze, culla del Rinascimento, per Milano, città al centro di una delle regioni più produttive dell’epoca e aperta a qualsiasi tipo di novità tecnologica, dove sapeva di trovare in Ludovico Sforza un ricco e generoso mecenate. È proprio qui che lavora come artista, architetto, ingegnere e scienziato per oltre vent’anni, lasciando segni imperituri del suo passaggio. La spinta creativa di Leonardo, come icona globalmente riconosciuta, nel suo essere innovativa, ricettiva, poliedrica, è, dunque, un’eredità importante per la città, che mantiene
e funzionalità a problemi pratici, concreti e quotidiani. Questo omaggio all’ingegno in tutte le sue forme e la sua valorizzazione attraverso esperienze imprenditoriali di qualità sono senza dubbio la dimensione in cui si muove ed evolve il Salone, una Manifestazione apprezzata in tutto il mondo che non solo sa sperimentare e osare, aprendosi alle novità del mercato con pragmatismo e originalità, ma interpreta sempre al meglio lo spirito di Milano e il tempo in cui viviamo».
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uno sguardo al patrimonio storico del proprio passato e guarda oltre, a un futuro di cambiamento e di consapevolezza del proprio ruolo nel mondo. Per questo, il Salone del Mobile ha scelto di celebrare Leonardo nel cuore di Milano, presso la Conca dell’Incoronata, con un un’installazione di grande qualità e potere evocativo dedicata al suo genio e ai suoi studi sull’acqua. “AQUA. La visione di Leonardo” racconterà, tra ragione e incanto, un piccolo frammento del Rinascimento e del futuro di Milano. Non solo. Data l’immensa rilevanza dell’eredità vinciana e quale sprone per chi, di fatto, ha tutte le carte in regola per incarnare l’eredità di Leonardo e di Ludovico Sforza – designer, giovani talenti, imprenditori – il Salone realizzerà anche in Fiera, presso il padiglione 24, un progetto teso a celebrare il lascito di da Vinci alla cultura del progettare e del saper fare, tema oggi più che mai determinante per il mondo del design. “DE-SIGNO. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo” racconterà in modo suggestivo il genio rinascimentale e il suo rapporto con il design italiano contemporaneo. «C’è un personaggio nella storia dell’arte, dell’architettura, dell’ingegneria e della scienza che rispecchia la creatività e l’operosità della nostra città: quel genio è Leonardo da Vinci. Il tributo che il Salone del Mobile gli riconosce nell’edizione 2019 è un modo intelligente e per niente banale per celebrare l’estro vinciano nella sua lungimiranza e complessità. A cinquecento anni dalla sua scomparsa, infatti, Leonardo è un punto di riferimento ancora attuale - ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Sulla sua scorta, i designer e i progettisti di oggi si affidano a intuizione, curiosità e studio per disegnare complementi d’arredo, spazi e oggetti in grado di rispondere con efficacia
DE-SIGNO
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La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo
In Fiera dal 9 al 14 aprile al padiglione 24, l’installazione che il Salone del Mobile.Milano dedicherà a Leonardo celebrerà la sua opera ma soprattutto il suo lascito alla cultura del progettare e del saper fare, tema oggi più che mai determinante per il mondo del design. “DE-SIGNO. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo” sarà un suggestivo racconto del genio vinciano e del suo rapporto con il design italiano contemporaneo. All’epoca in cui il Maestro visse a Milano, la città era, come oggi, estremamente dinamica: le botteghe di arti e mestieri erano fucine di creatività e saper fare mentre discipline come ingegneria e architettura raggiungevano livelli avanzatissimi. È, perciò, la cultura del progetto il vero legame
tra l’ingegno di Leonardo e il mondo dei progettisti italiani. DE-SIGNO sarà un’installazione immersiva che coniugherà in modo coinvolgente ed emozionante i linguaggi del cinema e della scenografia teatrale. Al suo interno, infatti, ospiterà uno show di immagini e musica in cui si racconterà la progettualità di Leonardo e l’industriosità delle botteghe e delle officine rinascimentali in relazione al saper fare e al progettare delle imprese del design contemporaneo: tutto nel segno italiano della cultura della bellezza. L’installazione, ideata da Davide Rampello e progettata dall’architetto Alessandro Colombo, occuperà uno spazio quadrangolare di 400 metri quadri e sarà caratterizzata da una scenografia
CARATE URIO, LAGO DI COMO: splendida proprietà, in posizione privilegiata costituita da una villa unifamiliare con impareggiabile vista lago adagiata al centro di un ampio giardino con piscina. Totale privacy e silenzio assoluto.
A beautiful property, in a prime location consisting of a house nestled by a large garden with pool. The villa boasts an amazing view of the lake and a great privacy . Few steps from the water.
MOLTRASIO: Villa costruita intorno al 1900, di grandi dimensioni, raggiungibile solo a piedi. Si compone da salone, salotto con camino, cucina, cinque bagni, sette camere, terrazzi e torretta belvedere. Ampio giardino pianeggiante.
Large villa built around 1900, reachable only by foot. It is consisting of a living room, a lounge, a kitchen and five bathrooms, seven bedrooms, terraces and a Belvedere tower. The garden is flat of about 2000 square meters.
FAGGETO LARIO, LEMNA: Villino del 1902 da ristrutturare, accessibile con auto 4x4, disposto su tre piani più cantina e sottotetto per un totale di 200 mq. Terreno di 400 mq.
Last apartment with three bedrooms, placed in a building under construction with common pool and a wonderful lake view.
Period house built in 1902 to renovate, accessible with an off-road car or by foot. It spreads over three floors over cellar an attic for a total of 200 sqm. Garden. € 230.000
Garage € 25.000
€ 485.000
OSSUCCIO: Appartamento con balcone e vista lago ubicato nel centro storico. Costituito da soggiorno, cucina, camera da letto e bagno, balcone con splendida vista Lago.
Bright apartment with balcony and lake view placed in the historic centre of Ossuccio. It is consisting of living room, kitchen, balcony, bedroom and bathroom. € 85.000 79
ARGEGNO: Ultimo appartamento con tre camere, in palazzina in costruzione con piscina condominiale e spettacolare vista lago.
Target Immobiliare & C S.a.S Argegno - Via Milano, 12 - 031 822024 target-immobiliare@libero.it - www.lagodicomo.net
monumentale dominata da due portali alti 6 metri e larghi 3, realizzati interamente a mano in legno da maestri scultori e pittori e ispirati a disegni e studi originali del Bramante, l’architetto più prestigioso a Milano all’epoca di Leonardo. 4 schermi di dimensioni cinematografiche daranno vita allo show di musica e immagini che avvolgerà i visitatori. «Il futuro di Milano è oggi. Il futuro è ciò che viviamo – ha dichiarato Rampello – Se abbiamo il senso profondo del nostro presente allora possiamo tendere al futuro. Non dobbiamo immaginare il futuro, è solo vivendo intensamente il presente che noi continuamente ci rinnoviamo». Davide Rampello alla presentazione del Salone 2019 con Claudio Luti
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Davide Rampello
Manager e consulente culturale per istituzioni nazionali ed internazionali, direttore artistico e curatore, Davide Rampello ha iniziato la propria carriera in Rai negli anni 70 come ricercatore storico, autore e quindi direttore di programmi culturali. Negli anni ‘90 ha curato importanti mostre in sedi espositive come la Biennale e le Gallerie dell’Accademia a Venezia o il Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Dal 2002 al 2003 è stato responsabile della comunicazione, promozione di immagine ed eventi culturali del Teatro Massimo di Palermo e, fino al 2006, direttore artistico del Comune di Palermo. È stato presiden-
te della Triennale di Milano dal 2003 al 2012, una stagione quasi decennale durante la quale viene rilanciata e rinnovata l’immagine e l’attività dell’istituzione milanese a livello internazionale. Nel 2010 è curatore del Padiglione Italiano all’Expo di Shanghai 2010 – con il tema La città dell’uomo, vivere all’Italiana – e nel 2011 cura la mostra Tradizione e Innovazione sempre presso il Padiglione Italiano all’Expo di Shanghai 2010, divenuto sede permanente di promozione dell’immagine dell’Italia in Cina. Dal 2011 al 2015 è stato direttore artistico del Carnevale di Venezia, mentre dal 2012 al 2015 è stato ideatore e curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015. Tra gli ultimi progetti curati la manifestazione dedicata alle eccellenze del Made in Italy Milano XL e la mostra Memory and Contemporaneity realizzata per la 57° edizione della Biennale d’Arte di Venezia.
AQUA
Dal 5 al 14 aprile, all’interno della Conca dell’Incoronata – di cui presumibilmente Leonardo ha sovrainteso i lavori di costruzione oltre che progettarne le celebri porte lignee – il Salone offrirà alla città “AQUA. La visione di Leonardo”, un’esperienza immersiva site specific ideata da Marco Balich e sviluppata insieme a Balich Worldwide Shows che racconta contemporaneamente, tra ragione e incanto, un piccolo frammento del Rinascimento e del futuro di Milano. “AQUA. La visione di Leonardo” sarà un’esperienza immersiva site specific. A copertura della Conca, verrà creato un vero e proprio innesto architettonico sottoforma di grande specchio d’acqua, al cui estremo un grande schermo a LED diventerà una finestra sulla Milano del futuro mostrandoci uno skyline mutevole a seconda del momento della giornata. Al di sotto di questa struttura, proprio all’interno del canale, verrà
creata una Wunderkammer in cui i visitatori potranno esperire tutta la bellezza, l’energia e la forma dell’acqua in un ambiente totale che li avvolgerà nell’immagine e nel suono grazie all’uso delle tecnologie più avanzate. Per i visitatori in attesa, verrà realizzato un foyer informativo, situato prima del Ponte delle Gabelle, in cui sarà possibile approfondire il legame di questo luogo storico con il genio poliedrico di Leonardo. «Sarà una installazione contemporanea nel linguaggio, nel contenuto e nell’approccio, dove riprendiamo una tematica oggi importante, una via d’acqua per una città, proiettandola tra 30 anni come faceva Leonardo – ha spiegato Balich - Sono contento che il Salone mi abbia chiesto di partecipare, amo i grandi eventi e spero di fare qualcosa che faccia innamorare le giovani generazioni a Leonardo e alla città».
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La visione di Leonardo
Marco Balich
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Marco Balich è soprannominato il “designer di emozioni”, ed è considerato uno tra i migliori produttori di Cerimonie Olimpiche e grandi eventi. La sua esperienza olimpica inizia con la cerimonia di consegna della bandiera di Salt Lake City 2002, cui seguono le cerimonie delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, per cui ha ricevuto un Emmy Award. È stato Direttore Creativo & Produttore Artistico Esecutivo della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Sochi 2014 e delle cerimonie delle Paralimpiadi e Produttore Esecutivo delle cerimonie olimpiche di Rio 2016, prodotte da CC2016. Per la cerimonia d’apertura di Rio è stato premiato dall’ADI con un Compasso d’Oro.Per Expo Milano 2015 è stato Direttore Artistico del Padiglione Italia e creatore dell’iconico Albero della Vita. Marco è Direttore Creativo dello spettacolo permanente “Giudizio Universale. Michelangelo e i segreti della Cappella Sistina” prodotto da Artainment Worldwide Shows a Roma. Il prossimo appuntamento saranno i Pan and Parapan American Games di Lima 2019.
B Studio Immobiliare Da agenzia a consulente di fiducia
Come si può fare una valutazione immobiliare corretta? Vanno ben distinte le valutazioni tecniche da quelle commerciali. In sintesi, il geometra fa valutazioni tecniche che danno un risultano economico utilizzabile per esempio a scopo di divisione patrimoniale per eredità. Mentre l’agente immobiliare fa valutazioni commerciali atte a dare il più probabile valore di mercato in una zona precisa e in un dato periodo per la vendita di un immobile. Un agente immobiliare deve essere un forte conoscitore del mercato locale e deve avere un sistema basato su dati comparativi. Senza questi due parametri, le valutazioni saranno non reali e approssimative.
Come è cambiato il ruolo dell’agente immobiliare negli ultimi anni? Il mercato, segnato da una profonda crisi, ha spazzato via molti operatori, rimodellando completamente il ruolo dell’agenzia. Si è alzata l’asticella della qualità e l’agente è diventato un consulente imprescindibile per concludere un’operazione immobiliare. Quindi l’agenzia immobiliare classica non esiste più? No, anzi molti si ostinano a perseguire metodi old style ma con sempre più scarsi risultati. Oggi il lavoro dell’agente immobiliare si è spostato molto sulla parte consulenziale, a partire dalla valutazione fino all’atto notarile.
Quindi come posso fare per sapere quanto vale casa mia? Devi affidarti a chi ha un sistema certificato di valutazione immobiliare, basato su dati reali, aggiornati, su compravendite effettivamente realizzate in una zona ben precisa. Per approfondire l’argomento consiglio di visitare il Blog bstudioimmobiliare.it/news oppure richiedi una copia di “Valutazione Perfetta” che in concomitanza del Salone del Mobile sarà disponibile gratuitamente, richiedendolo direttamente in fiera oppure all’indirizzo mail info@bstudioimmobiliare.it. Oggi è il momento di vendere o meglio attendere? Dipende, non è possibile generalizzare, in un mercato cosi frammentario a distanza di pochi chilometri i valori cambiano tantissimo. A Lecco e dintorni so esattamente come rispondere, poiché ho una struttura che riesce a dare un parametro di valutazione con un margine di errore sotto il 5%.
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Abbiamo intervistato Michele Bonaventura, team leader di B Studio Immobiliare, società che si occupa di mercato immobiliare in Lecco, incantevole zona cullata dalle montagne Valsassinesi, affacciata al ramo est del lago di Como. Ideatore del sistema “Valutazione Perfetta”, editorialista della rivista “Affari Immobiliari” e scrittore del libro “Valutazione perfetta, come vendere e comprare casa” in uscita il prossimo maggio.
Fuorisalone
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Milano apre le porte al mondo con la sua Design Week: installazioni, mostre, eventi e party invadono la città Mentre in Fiera va in mostra il meglio del settore legno-arredo nostrano, in tutta Milano prende vita il Fuorisalone da lunedì 8 a domenica 14 aprile, con tantissimi eventi e appuntamenti che vanno a completare la Design Week. Negli anni si sono creati dei veri distretti che presentano un fitto programma tra installazioni, eventi, presentazioni, party e numerose occasioni di vivere il mondo del design. Tortona Design District, Brera Design District, 5 Vie Art + Design, Porta Venezia in Design, Ventura Projects, Zona Sant’Ambrogio, Lambrate Design District, Milano Durini Design, Isola Design District, Porta Romana e Area Bovisa. Per questa edizione nasce un nuovo distretto, il Parenti District Art & Design, lanciato dal Teatro Franco Parenti e compreso tra Piazza Medaglie d’Oro e Porta Vittoria, che si propone di
accendere una sinergia tra le arti performative e il mondo dell’arte e design. Nella Palazzina dei Bagni Misteriosi sarà allestita la mostra Immersione Libera, collettiva delle opere di dodici giovani artisti italiani pensate per fondersi con lo spazio circostante e favorire il coinvolgimento dei visitatori. Negli spazi outdoor della piscina gli allestimenti saranno curati da MoscaPartners che presenterà le installazioni Around the water. La Galleria Blanchaert si occuperà dell’allestimento dei vari spazi interni al teatro Franco Parenti, presentando le installazioni raccolte sotto il titolo Reflected Reflections. Il tema di quest’anno del Brera Design Disctict è “Design Your Life” e prende spunto dal libro di Bill Burnett e Dave Evans “Designing Your Life: How to Build a Well-Lived, Joyful Life”. Gli even-
Due grandi figure del Fuorisalone come BASE Milano e Ventura Projects hanno deciso di collaborare per la Milano Design Week 2019 con un progetto sull’onda di un ritorno alle origini accompagnato, allo stesso tempo, da una rigenerazione urbana. Il sapore del revival lo si percepisce ricordando come l’ex complesso industriale Ansaldo, oggi sede di BASE in zona Tortona, ospitò nei primi del 2000, gli eventi d’esordio di Organization in Design, società di produzione di Ventura Projects. Dopo aver rigenerato aree urbane come i capannoni di Ventura Lambrate o i tunnel della Stazione Centrale, e dopo l’esordio lo scorso anno della prima edizione della mostra di Ventura Future, il ritorno in BASE, comporterà buone notizie per il Tortona District, che ritorna ad essere il quartiere del design originale dove è iniziata la storia della Milano Design Week.
Allo stesso tempo, il tutto sarà però accompagnato da una grande rottura in contrasto con lo spirito democratico della Design Week: l’accesso al Ventura Future di via Bergognone prevederà un ticket di 5 euro con l’obiettivo di sconfiggere il “traffico del fuorisalone”, restringendo il campo a chi cova realmente la volontà di visitare e per restituire la dovuta visibilità agli sforzi progettuali dei designers coinvolti. Design Awareness sarà il filo conduttore del progetto di Tortona Rocks che dal 2016 funge da antenna progettuale raccogliendo scambi di visioni innovative ed internazionali. Per il Fuorisalone 2019 coinvolgendo 20 progetti, 60 designers e 50 aziende, Tortona Rocks ci guiderà alla scoperta di proposte che gettano uno sguardo al futuro inducendo una riflessione su come il progettare nuova consapevolezza implichi in realtà il saper decodificare l’era di grande trasformazione che stiamo vivendo, tracciando nuovi stili di vita sostenibili. Riconosciuto a livello internazionale come polo di ricerca, innovazione e connessione tra ambiti diversi, torna per il sesto anno consecutivo al Fuorisalone, il distretto di 5VIE arte + design, definito per sua natura come vero e proprio “museo diffuso del design”. Le novità di quest’anno, presentate in via Santa Marta 18, sede del Siam, Società di Incoraggiamento Arti e Mestieri in occasione dei suoi 180 anni, ci preannunciano un 5VIE che pone la sua attenzione sul tema del territorio e sulle risorse naturali che da esso possono scaturire. I progetti nati dall’analisi ed interpretazione sul tema, saranno presentati al pubblico attraverso l’ormai consolidata natura editoriale di 5VIE che si organizza attorno a 3 mostre ed 1 installazione site-specific avvalendosi dell’aiuto di noti curatori.
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ti firmati dal Brera Design District comprendono “Planetario”, un progetto di interni presentato nel Brera Design Apartment; “MateriAttiva” un’esperienza multi-sensoriale che guida i visitatori all’interno di uno spazio che evoca un nuovo patto tra uomo e natura. Perfettamente in linea con il concept Design Your Life è RoBTL, installazione di Timberland a cura dello studio Giò Forma, che presenta un robot creato dall’inquinamento e dallo spreco come portavoce di una progettazione sostenibile. In occasione del 50° anniversario del primo sbarco sulla luna, Moleskine parteciperà l’importanza di intraprendere viaggi verso territori inesplorati attraverso un Backpack-Silver Edition. Eataly Milano Smeraldo e Slow Food presentano il progetto Pratofiorito, un giardino temporaneo leggero ed effimero che offre alla città un prato di fiori che stimolano la biodiversità urbana seguendo l’evolversi della primavera.
Leonardo Dainelli «Forma e funzione devono coesistere: il progetto è sintesi di questo equilibrio molto sottile»
Dal suo punto di vista, quali sono le strade che il mondo dell’arredamento sta seguendo? E sono le stesse su cui sta camminando anche lei oppure ha un percorso differente? «A volte mi sembra che i designer “facciano gli stessi sogni”. Sono movimenti non solo dettati dalle tendenze del mercato , ma più da sensazioni emotive. Viaggi, luoghi, incontri stimolano continuamente la mia percezione del mondo che muove i miei pensieri e le mie idee da cui poi nascono i progetti».
Rappresenta certamente le nuove generazioni di designer, ma Leonardo Dainelli è già affermato e ha alle spalle importanti creazioni e collaborazioni. Partito dalla Toscana sta conquistando il mondo dell’arredo, e oggi collabora anche con una delle più importanti aziende comasche del settore, Lema. Per un designer come lei cosa rappresenta il Salone del Mobile di Milano? «Sicuramente uno tra gli eventi più importanti, se non il principale, dove il lavoro di un intero anno si concretizza e vede realizzate le proprie idee».
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Vedendo le sue creazioni, come le ultime firmate per Lema, possiamo affermare che un oggetto di design deve essere esteticamente bello ma anche funzionale? «Forma e funzione devono coesistere, senza prevalere l’uno sull’altro. Il progetto è sintesi di questo equilibrio molto sottile. La trasformazione tra le le mie idee e la loro realizzazione è una continua sfida per rendere bello oltre che razionale il prodotto d’ arredo».
La Toscana è famosa in tutto il mondo per le sue bellezze artistiche e architettoniche, e quindi non è fuori luogo che sia patria anche per il design. Come si lega la sua attività alla tradizione della sua terra? «La mia tradizione e il mio percorso professionale sono strettamente legati alla toscanità. Il contatto diretto con la maestranza artigiana ha favorito il mio percorso artistico che negli anni si è evoluto, ha subito contaminazioni estetiche e di gusto ma, sia nelle forme che nei colori, che nei materiali naturali, è fortemente legato alle mie origini». Non si resta però chiusi nel proprio territorio e si lavora con tutto il mondo. E pure con la storica patria del legno-arredo, la Brianza. Come nasce la collaborazione con Lema? «Un incontro voluto da me fortemente... e spero sia solo l’inizio!».
ALMA: cura progettuale e lessico sartoriale Spiccata identità decorativa per ALMA di Leonardo Dainelli, poltrona ricca nelle forme e dalla sofisticata attitudine sartoriale. Interpretazione contemporanea dei codici stilistici degli anni ’40 dove le forme avvolgenti e sagomate incontrano la morbidezza dei cuscini di seduta e schienale dando vita ad una nuova elegante espressione dell’attitudine di Lema al comfort. Alla base del progetto, la cultura progettuale votata alla qualità che accomuna Lema al designer che ha fatto del rispetto e della valorizzazione della sapienza artigianale uno dei tratti della sua firma. Il forte carisma di Alma si esalta nella ricercata selezione dei rivestimenti in tessuto e pelle mentre il suo animo vintage si svela nei dettagli come i piedi arricchiti dalla sottile placca in ottone.
Leonardo Dainelli razioni con prestigiose aziende del mobile Made in Italy e realtà specializzate nel luxury living, tra le principali Frag, Fratelli Boffi, Daytona Home, Arketipo, Fendi Casa e Aston Martin. Il tratto di Dainellistudio privilegia l’utilizzo di lavorazioni artigianali, materiali preziosi e linee pulite, miscelate con un’estetica internazionale e con ispirazioni di un design d’autore tutto italiano. La capacità di dialogare sia con l’ambiente che con il singolo prodotto, frutto dei diversi mondi di Leonardo e Marzia, favorisce la progettazione di ogni elemento necessario alla costruzione di spazi pubblici e privati dal singolo oggetto creato su misura fino al total look di un habitat completo.
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Leonardo Dainelli nasce a Pisa nel 1971. Durante gli studi a Firenze inizia un percorso che spazia tra arte e design, dedicandosi alla pittura e ai primi progetti d’arredo. Conclusi gli studi accademici cominciano le vere collaborazioni con le aziende del mobile che diventeranno il core business dello studio. I viaggi di lavoro ispirano un percorso rivolto all’interior design e lo portano ad incontrare Marzia, architetto milanese che diventerà anche compagna di vita. Insieme fondano nel 2007 Dainellistudio che unisce le caratteristiche e le specificità di entrambi. Attualmente lo studio con base a Pisa e Milano, ha all’attivo progetti di interiors, art direction e collabo-
Alessandro Mendini
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Architetto, designer e artista che rivoluzionò il concetto di design
Il 18 febbraio di quest’anno, solo pochi giorni dopo la presentazione del Salone del Mobile 2019, è scomparso a Milano Alessandro Mendini, architetto, designer e artista che ha segnato la storia del design. Nato nel 1931 a Milano, è stato protagonista della rivoluzione del sistema design iniziata negli anni Ottanta. Ha segnato con le sue iniziative e con i suoi progetti un’intera stagione del progetto italiano, traghettandolo dalla sua condizione di design di qualità, ma spiccatamente nazionale, a quella di sistema progettuale dotato di un’identità fedele alle origini ma in grado di diffondersi su scala mondiale. Suoi, oltre alla celeberrima poltrona Proust (1978) prodotta prima da Kandissi e poi da
Cappellini, e al tavolo Macaone per Zanotta, gli oggetti per la tavola per Alessi a partire dal programma Tea & Coffee Piazza (1983), fino ai più recenti lavori per le società coreane LG e per Openbook (2010). Tra i suoi più importanti lavori d’architettura il Groninger Museum in Olanda (1988-2010), le fabbriche Alessi e il Forum-Museum di Omegna (1996), la ristrutturazione del quartiere Maghetti a Lugano (1998), il rinnovo della Stazione Termini a Roma (1999), il restauro della Villa Comunale (1999) e di tre stazioni della Metropolitana a Napoli (2000), la nuova Fiera e la nuova sede della Triennale di Milano a Incheon, in Corea del Sud (2008-2009). Ricercatore e comunicatore, è stato direttore delle riviste Casabella (1970-1976), Modo (che fondò nel 1977 e diresse fino al 1981), e per due volte di Domus (dal 1979 al 1985 su indicazione dello stesso Gio Ponti, e 2010-2011). Tra i suoi volumi teorici Paesaggio casalingo (1979), Architettura addio (1981), Progetto infelice (1983), Existenz maximum (1990). Premiato con il Compasso d’Oro nel 1981 per una ricerca di Studio Alchimia, gli si deve l’elaborazione di concetti fondamentali per il design italiano degli ultimi due decenni del Novecento: da quello di “design neo-moderno”, che rompe le regole del Modernismo a favore di un sincretismo postmoderno, a quello di “redesign”, che fa rinascere manufatti esistenti attraverso la decorazione e lo spiazzamento della loro immagine, anche con lo strumento consapevole del Kitsch. Mendini è stato negli anni anche protagonista al Salone del Mobile. Per l’edizione del 2016, alla Triennale di Milano fu realizzata una mostra, “Stanze, altre filosofie dell’abitare”, a cura di Beppe Finessi, alla quale Mendini partecipò con il progetto di un ambiente tutto bianco intitolato “Le mie prigioni”, che lui stesso spiegò legato alla sua «ossessione per la decorazione».
Ph. Kasia Gatkowska
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SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE MILANO 2019 HALL 7 STAND D15-E14
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