TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
Liguria Arco di terra sospeso tra mare e monti Portofino
“La Liguria non si ferma”, parla il presidente della Regione Toti.
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nche quest’anno la Liguria è pronta a ricevere i turisti. Gli operatori si stanno attrezzando per garantire sicurezza e tranquillità ai loro ospiti, che troveranno come sempre un’accoglienza di qualità in aree uniche e celebri in tutto il mondo per i pregi naturalistici e ambientali, per i borghi marinari, per le numerose aree protette, per i sentieri tra la macchia mediterranea della costa e il verde delle fasce collinari e montuose a pochi chilometri dal mare. Siamo noi liguri in primo luogo ad aver bisogno del turismo, che rappresenta una buona fetta della nostra economia, ma sappiamo che ciò che offriamo è di tutti ed è, in queste circostanze, di particolare valore perché mai come quest’anno gli italiani hanno diritto a un meritato riposo, a staccare dalle fatiche e dalle preoccupazioni di una primavera difficile. Sono oltre 5200 le strutture alberghiere ed extra alberghiere classificate dalla Regione Liguria pronte ad accogliere chi sceglierà ancora le riviere e il loro entroterra; insieme a queste, stabilimenti balneari, esercizi commerciali e servizi vari dedicati al turismo formano una rete di servizi capillare su tutto il territorio, con una densità che ha pochi paragoni in Italia. La qualità dei servizi alla balneazione, in particolare, è stata certificata dalle 32 bandiere blu della Fee che per l’undicesimo anno consecutivo hanno visto la Liguria al primo posto per numero di località premiate. Agli oltre 300 chilometri di costa si aggiunge anche la maggiore quota di superficie boscata tra tutte le regioni italiane: la Liguria è una regione almeno tanto verde quanto azzurra, ed è percorsa da una rete sentieristica che ha la sua spina dorsale nell’Alta Via dei Monti Liguri e innumerevoli diramazioni da Ventimiglia a Sarzana. Relax e turismo attivo si possono integrare in una vacanza varia, che può garantire riposo e divertimento in uguale misura. La Liguria non si ferma, la Liguria non si chiude: al cospetto del vasto mare da sempre, guarda al futuro e alle opportunità, anche e soprattutto nei momenti più difficili.
Genova per noi Chissà che dopo aver visto Genova saremo anche noi un po’ come il visitatore della canzone “Genova per noi” di Paolo Conte? «Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi dopo aver visto Genova», cioè meravigliati di fronte a una città così unica. Partiamo dal Porto Antico che è diventato il perno della vita culturale della città dopo la riqualificazione di Renzo Piano nel 1992. Qui troviamo l’Acquario, il più grande d’Italia, il Museo del Mare e il Bigo, l’ascensore panoramico dal quale si ammira un bellissimo panorama. Ma si può scegliere anche di salire i 172 scalini del sim-
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Varigotti
ortofino e le Cinque Terre con la Via dell’Amore; Sanremo con il Casinò e le sue ville da sogno; il muretto di Alassio e le focacce di Recco; i borghi medievali di Triora e di Badalucco; e Genova, con la sua storia e il suo Acquario. La Liguria è sole, mare, spiagge, certamente, ma anche molto altro. E prepariamoci perché, se lo vogliamo, tutto questo possiamo tornare a vederlo e ad apprezzarlo!
INNANZITUTTO SPIAGGE E MARE Non possiamo che partire da qui, dai 342 chilometri di coste della Liguria, con le decine di Bandiere Blu che sventolano sia nella Riviera di Levante che in quella di Ponente, spiagge attrezzate, piccole gemme, lidi scenografici oppure calette segrete: sono il più grande biglietto da visita di questa meravigliosa regione. È tutto così bello che è difficile persino individuare da dove partire e senz’altro si dovrà lasciar fuori qualcosa. Scegliamo le Cinque Terre e i suoi affascinanti borghi di pescatori caratterizzati da case colorate e da vigneti aggrappati ai ripidi terrazzamenti che salgono sulle colline che danno sul mare e che dal 1997 fanno parte della lista dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco: tra Monterosso e Rio Maggiore passando per Vernazza, Corniglia e Manarola, potrete percorrere una delle passeggiate più romantiche che
bolo di Genova, la Lanterna, che sorge su una roccia alta 40 metri. Per apprezzare Genova fino in fondo si deve poi visitare il centro storico medievale con i più antichi porticati pubblici d’Italia, i carugi che da Sottoripa tagliano in senso longitudinale la parte antica della città e via Garibaldi con i suoi splendidi edifici detti “Palazzi dei Rolli”. E poi qualcosa di suggestivo come l’antico borgo marinaro di Boccadasse, e la sua splendida baia con le caratteristiche barche. E concludiamo come abbiamo cominciato, con una canzone: a Boccadasse, infatti, è ambientata “La Gatta” di Gino Paoli e la “vecchia soffitta vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu” dove l’artista viveva...
vi sia mai capitata. Si risale nel golfo del Tigullio, con località che da sole meritano una vacanza. A cominciare dall’affascinante Portofino, conosciuta in tutto il mondo per la sua eleganza, meta prestigiosa e d’élite, con le sue abitazioni color pastello che se la vedi dal mare sembra uscita da un dipinto. Ancor prima Rapallo, con l’Antico Castello sul mare, il grazioso centro storico medioevale e lo scenografico Lungomare Vittorio Veneto, o la splendida Santa Margherita Ligure, capitale dei gamberoni rossi. E poi, nel confinante Golfo Paradiso, ci sono Camogli, antico borgo marinaro che affascina i visitatori con palazzi colorati, scale, viuzze nel centro storico e il porto dove ancora attraccano i pescherecci e Recco, la capitale gastronomica della Liguria per la sua focaccia al formaggio che, oltre ad essere celebre, diventerà indimenticabile dopo che l’avrete assaggiata. Oltrepassata Genova si gira a Ponente e qui le località di mare ambite mete turistiche si sprecano. Si comincia con la cosiddetta Riviera delle Palme, dove vanno almeno citate Arenzano, famosa anche per il Santuario del Bambino Gesù di Praga; Varazze e la sua Passeggiata Europa, lunga circa 4,5 km, che, ricavata sul vecchio tracciato a binario unico della ferrovia Genova-Ventimiglia, la unisce a Cogoleto; Varigotti, tutta color pastello, con la sua baia dei Saraceni, le bouganville e le quattro viuzze di cui è impossibile non innamorarsi; e Alassio con il suo Muretto sempre più glamour e il budello, la storica via che la attraversa, un vero concentrato “di tendenza”. Si prosegue con la
A tavola tante eccellenze
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a cucina ligure è sicuramente tra le più apprezzate in Italia e nel mondo. La sua fortuna è anche quella di poter contare sui prodotti eccezionali della sua terra, dalle erbe aromatiche tipiche dei comuni del Golfo Dianese alla straordinaria oliva taggiasca, spremuta ancora oggi nei frantoi artigianali con le tipiche mole di pietra colombina, che regala un olio dolce, leggero e lievemente aromatico. Altrettanto ricercato è l’olio prodotto nelle valli alle spalle di Imperia, in particolare la Val Prino, che un tempo era nota come la “Val d’Oro”, per i suoi rigogliosi uliveti stesi sugli assolati pendii alle spalle della costa. Non per nulla è proprio in queste zone, a Lucinasco, che è nato il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva D.O.P. Ma da dove cominciamo? Dal prodotto, forse, più noto: la Focaccia di Recco con il formaggio che dal 2011 si può fregiare del marchio IGP. Preparata inizialmente nei ristoranti e nei forni
Riviera dei Fiori, da Cervo a Ventimiglia, passando per Diano Marina, particolarmente apprezzata dal turismo legato alle famiglie per il suo litorale sabbioso di 3,5 chilometri, e soprattutto Sanremo e Bordighera. Della prima, la “Città dei fiori” per antonomasia, non basterebbe un libro per raccontarne il Festival, il Casinò, la Milano-Sanremo, il Rally, il Premio Tenco… e poi le sue ville in stile libery, il porto antico, le spiagge, il Forte di Santa Tecla, la città vecchia e i suoi carrugi, la passeggiata lungo “la vasca” fino al Teatro Ariston e la “chiesa russa”. Insomma, i motivi per passarvi una vacanza sono davvero tanti. Non è da meno Bordighera: basti dire che il suo mare ispirò ben 34 quadri di Claude Monet e ospitò Evita Peron che inaugurò il Lungomare Argentina, la passeggiata a mare più lunga della Riviera, estesa per circa due chilometri. Bellissime ville la caratterizzano, come Villa Regina Margherita, costruita ad inizio ‘900 come residenza privata della regina Margherita di Savoia e divenuta nel 2011 sede di un museo pinacoteca con le collezioni della Fondazione Terruzzi, e Villa Garnier.
MA ANCHE MONTAGNE E MISTERI
La Liguria non è solo spiagge e mare. Le colline e le montagne che fanno da confine verso il resto del Paese offrono straordinarie opportunità. Si tratta di uno sconfinato paradi-
Balduccio
appunto di Recco e dei comuni limitrofi, si è poi rapidamente diffusa prima nelle altre località del Tigullio e poi in tutta la Liguria, spesso con piccole variazioni sul tipo di formaggi impiegati. Altro prodotto tipico ligure, poi diffusosi in varie forme in altre parti d’Italia, è la torta pasqualina, una torta salata, proprio del periodo pasquale, fatta con quegli ingredienti (uova, erbette, cipolline nuove, maggiorana) un tempo presenti in ogni orto ligure. Se poi pensiamo ai primi piatti, vengono in mente i pansoti, ravioloni ripieni di verdure e solitamente conditi con salsa alle noci, o le trofie al pesto fatto con salsa di basilico, pinoli, pecorino, aglio, olio e sale. Tra i secondi è evidente che, in una terra di mare, il pesce la faccia da padrone. E allora non resta che ricordare il tipico cappon magro che, un tempo era il pranzo dei servi perché preparato con ciò che rimaneva dagli scarti dei padroni: parliamo, infatti, di una galletta di pane sul quale si mette il pesce cappone, il tonno, i gamberi, patate, uova, carciofi e… tutto quello che ognuno desidera. Se poi, vogliamo andare nel ricercato, i buongustai possono spingersi fino a Borgomaro per un piatto di “zemin”, una gustosa zuppa di fagioli bianchi di Conio, o le golose bugie di Candeasco, profumate di fior d’arancio e limone. E che dire poi della pregiata varietà di Aglio rosso di Vessalico, presidio Slow Food, celebrato all’inizio di luglio durante l’annuale Fiera dell’Aglio, una manifestazione istituita addirittura nel 1760. Spingendosi verso Ponente, si consiglia una sosta a Pietrabruna per assaggiare la deliziosa stroscia, una torta dolce molto friabile preparata con l’olio extravergine d’oliva locale, vino aromatizzato e zucchero, e una a Civezza, dove cresce ancora il “miscimin” tigrato, cultivar antica considerata “la regina delle albicocche”. Merita una fermata anche Badalucco, patria del caratteristico Fagiolo bianco, piccolo e rotondo, e dello stocafissu a baücôgna (alla badalucchese), cui è dedicata una grande sagra nella seconda metà di settembre, i cui ingredienti sono: pinoli, nocciole, funghi secchi, aglio, acciughe salate, prezzemolo e, fondamentale, l’olio extravergine di oliva taggiasca.
Apricale Ligure so per chi ama il trekking e ha la possibilità di perdersi fra sentieri e camminamenti, ma anche per chi sogna evoluzioni in mountain bike oppure ancora per chi adora passeggiare a cavallo. C’è anche spazio per chi arrampica e per i parchi avventura, e per gli affascinanti e misteriosi borghi medievali. Gli esempi si sprecano: stando sull’Appennino si pensi a Santo Stefano d’Aveto dov’è possibile riscoprire laghi di origine glaciale: particolarmente suggestivo è il Lago degli
Abeti, che deve il suo nome alla presenza di abeti bianchi sul fondo, oppure ecco il Lago delle Lame (dove si pratica la pesca sportiva). Qui è il regno del downhill in mountain bike con tracciati in grado di combinare ambiente e difficoltà tecniche. Quanto a trekking e mtb non sono da meno la Val Trebbia, una sorta di bike park naturale con i sentieri del Monte Montarlone (o Montarlù, la montagna del lupo), e il Parco naturale regionale dell’Antola, al cui interno esiste una miriade di mulattiere, strade bianche e tracce sterrate che dai pascoli e dalle vallate circostanti giungono alla vetta del Monte Antola. Sul fronte di Ponente, l’entroterra imperiese è tutto da scoprire, con i suoi borghi ricchi di tradizioni, cultura e testimonianze storiche. Si pensi al borgo medioevale di Pieve di Teco che custodisce il teatro più piccolo del mondo, il Teatro Salvini, alla caratteristica Dolcedo, con la splendida Chiesa parrocchiale di San Tommaso e il celebre Ponte Grande, meglio noto come Ponte dei Cavalieri di Malta, alla medievale Taggia disposta a ventaglio intorno ai ruderi della fortezza, poi a Badalucco, con i suoi murales e le sue ceramiche, e infine alla misteriosa Triora, teatro nel XVI secolo di uno dei più noti processi per stregoneria, ammantata di mistero e di magia. Sotto que-
sto punto di vista è altrettanto affascinante il borgo di Bajardo, nel primo millennio importante luogo di culto per i Druidi, sacerdoti celti. Proseguendo verso il confine francese si trova il pittoresco Principato di Seborga, dietro Bordighera, dove, secondo una leggenda, sarebbero stati consacrati i primi cavalieri Templari. Il viaggio nell’entroterra imperiese si può concludere in Val Nervia, passando prima per gli stretti “carugi” di Dolceacqua, borgo medioevale aggrappato al suo castello, e finendo ad Apricale, dominata dall’imponente struttura del medioevale Castello della Lucertola, rifugio di viaggiatori e artisti che hanno trovato nell’intrico dei suoi vicoli pace ed ispirazione. E da queste parti non mancano suggestivi percorsi, a piedi o in bici. Ne citiamo un paio che si possono percorrere a tappe: la “Via della Costa”, 83 km dal valico di Ponte San Ludovico, sul confine francese, al Passo Chiappa sopra Cervo, quella che una volta era l’itinerario compiuto dai pellegrini che si recavano a Roma; e la cosiddetta “Alta Via dei Monti Liguri”, più impegnativa, circa 95 km e un dislivello massimo di 2.180 metri da Ventimiglia lungo il crinale principale delle Alpi Liguri sino al confine orientale a Colla di Caprauna.
Seborga
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Piemonte Per gli appassionati di natura e sport
Vittoria Poggio: “Il turismo outdoor sarà il nostro punto di forza”
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er il rilancio del turismo in Piemonte si lavora ad una campagna di rilancio del brand Piemonte, ma le idee sono molte. “Estate in Piemonte” incentiva il turismo di prossimità andando a contribuire economicamente sul pernottamento dei turisti: la Regione pagherà alle strutture una notte aggiuntiva oltre a quelle già prenotate dal cliente. A preoccupare il settore ricettivo, non sono solo i protocolli di sicurezza e i relativi costi, ma anche la reale capacità di spesa che a fine emergenza avranno i potenziali clienti. Commenta l’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio: “Lo scenario attuale sarà sicuramente diverso, non possiamo pensare che tutto ritorni in poco tempo come prima. Penso che i visitatori saranno per lo più i nostri vicini di regione, e poi noi stessi: i piemontesi. Il nostro territorio, per fortuna, offre scenari di attrattività molto diversi tra loro e questo è il nostro punto di forza. Il cicloturismo e il turismo outdoor saranno i nostri punti di forza, anche per le esigenze di distanziamento sociale. L’enogastronomia andrà per la maggiore ma occorrerà ancor più lavorare per trovare risposte di nicchia, distanti dalle masse”. Il settore turistico piemontese vale circa il 7,4% del Pil del Piemonte e nel 2018 ha superato per la prima volta i 15 milioni di presenze (+1,35%), arrivando a registrare oltre 5 milioni e 200.000 arrivi (+1,86%), grazie ad un andamento positivo dei mercati esteri (+3,63% di arrivi e +4,48% di presenze rispetto all’anno precedente), motivo per il quale il Piemonte, l’anno scorso, è stato insignito dell’importante riconoscimento di Lonely Planet come prima regione da visitare all’interno della classifica “Best in Travel”. Gli effetti dell’emergenza sanitaria rischiano di vanificare gran parte del lavoro svolto in regione – che si è ritagliata una nuova veste a partire dalle Olimpiadi del 2006 - da tutti gli attori, privati e istituzionali, coinvolti nel settore turistico. Fin dall’inizio la Regione Piemonte ha costituito un tavolo tecnico permanente con gli operatori del settore, per raccogliere le istanze e per accompagnarli alla ripartenza, oltre ad aver elaborato una serie di misure contributive a fondo perduto per sostenere il comparto nelle più immediate necessità.
Lago Maggiore, Isola Bella
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er gli appassionati di natura e sport il Piemonte è la meta prediletta in tutte le stagioni, grazie a un formidabile mix di attività all’aria aperta, avventurose sfide sportive, gastronomia genuina e stuzzicanti proposte adatte a ogni esploratore contemporaneo..
ESPERIENZE OUTDOOR PER TUTTI Con cime di oltre 4.000 metri il Piemonte offre un mosaico di 94 aree protette, luogo ideale per grande sport e attività all’aria aperta. Da scoprire le tante attività e le straordinarie varietà di flora e fauna che animano il versante piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale d’Italia, o il Parco Nazionale della Val Grande, con le sue ripide e profonde vallate, le acque cristalline in gole protette da pareti a strapiombo e tanti scorci suggestivi, dal Monte Rosa al Lago Maggiore. Poi si sale a 4.559 metri, fino alla più alta area protetta d’Europa, il Parco Naturale Alta Valsesia, o alla capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa, a 4.554 m. Completano la panoramica delle attività outdoor gli sport acquatici sui laghi o nei torrenti, il golf e gli sport d’aria: canoa, vela e windsurf in centinaia di laghi alpini e corsi d’acqua di pianura, oppure canottaggio sul Po nel tratto torinese; 57 golf club, sui laghi, in collina oppure in montagna, magari a 2.035 metri, sul campo da golf a 18 buche
Una terra da scoprire gustando i suoi prodotti Il Piemonte è una terra da scoprire attraverso i suoi inimitabili prodotti, i migliori ambasciatori di una tradizione artigianale e una cultura enogastronomica creativa, profondamente radicate nella storia e nella gente. Partiamo dalle star della tavola, come il prezioso tartufo bianco d’Alba, il riso, il cioccolato, la nocciola Tonda e Gentile e una grande famiglia di prelibati formaggi Dop. Ogni provincia e città esprimono una grande storia di gusto: ad
più alto d’Europa a Sestriere; e, infine, sono tante le opportunità per godere di una vista a volo d’uccello con gli sport d’aria, dalla mongolfiera all’elicottero, al deltaplano e al parapendio.
I SCINTILLANTI LAGHI PIEMONTESI
Incastonati nel paesaggio come scintillanti gioielli, i laghi del Piemonte evocano sempre il desiderio del viaggio. Un romantico scenario tra verde e blu che annovera il Lago Maggiore e l’incantevole arcipelago Borromeo - con le tre gemme Isola Madre, Isola Bella e Isola dei Pescatori, i laghi Orta e Mergozzo, i laghi alpini della Valle Ossola, del Biellese e delle valli di Cuneo fino alle porte di Torino, dove passeggiare attorno al Lago di Viverone, al Lago di Candia o nel Parco Naturale dei Laghi di Avigliana. Con una natura straordinariamente rigogliosa, le architetture che ne raccontano la storia e le tradizioni, i laghi del Piemonte riservano sorprese inaspettate, a partire dalla vasta gamma di attività sportive e una rete verde di percorsi cicloturistici e trekking per tutti. Possiamo rilassarci in una delle tante spiagge balneari, salire a bordo per una mini crociera o intraprendere la via di colline e montagne affacciate sulla cangiante superficie turchese, che riflette boschi, cime e paesi. Godiamoci la squisita ospitalità, la cucina raffinata e lo shopping di classe nelle vivaci vie lungolago e nei centri storici.
Serralunga d’Alba
esempio Torino, capitale e culla dell’aperitivo, del gianduiotto e dei grissini; Vercelli, Novara e Biella con il placido “mare a scacchi” delle risaie, Asti, Alessandria e Cuneo con borghi, cantine e agriturismi immersi nel verde. Il vino, poi, fa la parte del leone con 17 Docg e 42 Doc, un inestimabile tesoro in bottiglia prodotto in larga parte nei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco. Con i suoi 43.500 ettari di vigneti il Piemonte è sinonimo di vini prestigiosi come i rossi Barolo e Barbaresco, Barbera, Ghemme, Gattinara e Brachetto d’Acqui, insieme ai bianchi Roero Arneis, Gavi, Asti Spumante e Moscato d’Asti. Un tesoro da degustare e regalarsi in ben 18.000 cantine e 14 enoteche regionali.
TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
Toscana In cammino alla scoperta della natura e della storia
Stefano Ciuoffo: “VisitTuscany metterà in vetrina le offerte di tutti gli operatori”
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a Toscana con le sue città d’arte, i laghi, il mare, la campagna e le montagne, ogni anno attrae milioni di turisti ma il Coronavirus la sta mettendo a dura prova. Ne abbiamo parlato con l’assessore al turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo. La stagione turistica 2020 passerà probabilmente alla storia come la più difficile di sempre. La Toscana come si sta preparando ad affrontarla? “Ci rendiamo conto che per quest’anno è impossibile puntare sulle tante attrazioni che la Toscana riserva in questo periodo. Per il turismo legato alle città d’arte come Firenze cercheremo di recuperare qualcosa nei prossimi mesi, in particolare tra settembre e ottobre. Per il turismo balneare è importante trasmettere l’idea di vacanze dove si percepisce l’attenzione alla salute, rispettando i protocolli di sicurezza che trasmettono tranquillità. E’ anche il momento di valorizzare il turismo all’aria aperta, scoprendo la vacanza lenta, di prossimità e anche su questo la Toscana ha molte carte da giocare”.
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l modo migliore per conoscere un territorio è percorrerlo a piedi o in bicicletta. Il viaggiare come scoperta profonda dei paesaggi, l’andatura lenta per assaporare ogni angolo e scoprire ogni minimo dettaglio, che troppe volte ci sfuggono. Un contatto diretto con la natura e con incredibili bellezze paesaggistiche. Punti di vista diversi dal solito e lontani dal turismo di massa. La Toscana è il luogo ideale per tutto questo, un susseguirsi di scenari diversi e particolari, dalle vette delle montagne dell’Appennino fino alla campagna maremmana. Una rete escursionistica che attraversa tutta la regione, itinerari per tutte le preparazioni e per tutti i gusti: gite con la famiglia attraversando i parchi naturali, percorsi più impegnativi per gli alpinisti e passeggiate panoramiche. Natura incontaminata, percorsi di difficoltà variabile e possibilità di abbinare la cultura allo sport, questa è la Garfagnana: si attraversano piccoli borghi medievali dove le tradizioni ancora vivono e si possono gustare. Nei tempi passati camminare era anche un modo per dimostrare la propria fede: percorrere la
L’emergenza Covid-19 impone un ripensamento del modello turistico di massa? “Il 2020 sarà l’anno del turismo più attento alla sostanza, simile alle villeggiature di un tempo dove si soggiornava più a lungo in una località, visitando meno luoghi. E non sarà un’estate sprecata. Per conoscere la Toscana non basta un’estate. L’offerta del nostro territorio è molta e variegata. Uno strumento fondamentale di promozione sarà il sito ufficiale VisitTuscany che metterà in vetrina le offerte di tutti gli operatori”. Qual è il pubblico a cui vi rivolgete? “VisitTuscany è uno strumento tecnico per supportare la promozione: le singole imprese vi potranno inserire le proprie generalità e le proprie offerte. La nostra regione doveva essere un grande campo di gioco dove fare impresa, adesso è necessario un approccio critico per adottare anche strategie diverse”. Qualche buon motivo per far visitare la Toscana quest’anno ai nostri amici lombardi e piemontesi. “Intanto ci hanno già scoperto. In Toscana c’è un’offerta diversa rispetto all’Adriatico perché a ognuno diamo uno spazio, la Toscana è fatta di piccoli borghi e noi siamo toscani fra i toscani. I lombardi e i piemontesi conoscono bene il nostro territorio, in molti hanno investito da noi per la seconda casa”.
Siena
San Gimignano Via Francigena è tuttora affascinante e ricca di testimonianze del passato: 380 km in tutta sicurezza, 38 Comuni attraversati, dal Passo della Cisa fino ad Acquapendente, attraversando la boscosa Lunigiana, Lucca, San Miniato, San Gimignano, Monteriggioni, Siena, l’Amiata e la Val D’Orcia, risalendo fino a Radicofani. Uno spettacolo incredibile si può ammirare sulle montagne bianche delle Alpi Apuane: il marmo, famoso in tutto il mondo per la qualità, sotto le luci del sole fa brillare le pareti come le sfaccettature di un diamante. Un effetto che solo qui è possibile trovare. Il fascino del camminare non è solo per alte vette ma va benissimo anche per le strade cittadine: Siena, caratterizzata da forti dislivelli, è l’ideale per il trekking urbano, un binomio di attività fisica e di scoperta del patrimonio artistico. Sulle colline che circondano Firenze, si possono percorrere circa 170 km di sentieri: lungo l’anello del Rinascimento si incrociano monasteri, castelli e pievi romaniche, lo sguardo punta sempre sul centro storico del capoluogo toscano, il cui fulcro è la Cupola del Duomo, simbolo della città rinascimentale. Se invece si preferiscono paesaggi marini, sulla Costa degli Etruschi tanti sono gli itinerari tra borghi medievali, oasi naturalistiche e località balneari: diverse idee per passeggiare a piedi ma che si possono effettuare anche in mountain-bike o cavallo.
I gioielli toscani riconosciuti Patrimonio dell’Umanità
Firenze
La Toscana è un vero museo a cielo aperto, dove le città d’arte ricche di opere uniche al mondo si alternano a borghi antichi dove il tempo sembra essersi fermato e a un paesaggio armonioso, plasmato dall’uomo, tra dolci colline e filari di cipressi. Per questo l’Unesco ha riconosciuto sette meraviglie di questa regione Patrimonio mondiale dell’Umanità. Premiato il centro storico di Firenze, racchiuso dentro la cerca dei viali che ricalcano le antiche mura medievali con tesori come gli Uffizi e Ponte Vecchio, ma anche il centro storico di Siena, dove si trovano Palazzo Pubblico e lo splendido Duomo, e Piazza dei Miracoli a Pisa, su cui svetta la celebre Torre Pendente. Con le sue dolci colline, i campi coltivati e i filari di cipressi anche la Val d’Orcia è Patrimonio dell’Umanità, insieme a due tra i più meravigliosi borghi delle Terre di Siena: Pienza, costruita secondo i principi rinascimentali, e San Gimignano, la città delle torri. Completano l’elenco dei gioielli toscani le 12 Ville e i 2 Giardini Medicei della Toscana, complessi architettonici rurali edificati durante il governo dei Medici, tra il XV e la prima metà del XVIII secolo, e circondati da splendidi parchi, ideali per una gita fuori porta.
TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
Da Nord a Sud sulle due ruote
Immersi nella natura o fiancheggiando una spiaggia è sempre bello pedalare Una bici aiuta a tornare alla normalità
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ase 2… ruote. Quella iniziata lo scorso 18 maggio potremmo inquadrarla anche in questo modo. Perché, sarà la voglia di tornare all’aperto dopo i mesi relegati in casa dal lockdown oppure saranno gli incentivi del bonus mobilità stabiliti dal Governo, oppure ancora perché la bicicletta è il mezzo più efficace per gli spostamenti urbani, certo è che è tornata una gran voglia di andare in bicicletta. E’ probabile che anche a voi sia capitato di vedere in bici persone che mai avremmo immaginato… Ecco perché vi proponiamo un paio di pagine con alcuni tra i più belli itinerari ciclopedonali e piste ciclabili che si possono percorrere in Italia. Alcuni, anzi, pochi: perché sono davvero migliaia quelli che offre il nostro Paese, come mostra la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta con la sua rete ciclabile nazionale Bicitalia. E così, mentre vi allenate sulle strade di casa e cominciate a pensare a dove magari passare una vacanza, queste piste ciclabili o ciclopedonali che vi consigliamo potrebbero farvi propendere sulla scelta di una località piuttosto che un’altra. In ogni caso, se non abitate troppo lontano, può bastarvi anche un week end... su due ruote.
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al Piemonte alla Puglia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. Come promesso, andiamo alla scoperta di qualcuno degli itinerari ciclistici o ciclopedonali di cui è ricco il nostro Paese. Abbiamo dovuto fare delle scelte e abbiamo utilizzato questi criteri: percorsi al di sotto dei 50 km, possibilmente su strade non frequentate da auto, e affrontabili da tutta la famiglia. Per le grandi vie e i percorsi più lunghi, vi rimandiamo agli altri box. E, allora, inforchiamo la bici.
NELLE REGIONI DEL NORD È sicuramente l’area del Paese con il maggior numero di itinerari. Il primo che vi proponiamo è la “Via delle Risorgive”, tra Airasca e Villafranca in Piemonte, poco più di 19 km completamente pianeggianti tra le province di Cuneo e Torino. Il percorso si snoda all’ombra del Monviso, il cui profilo è ben visibile da molti punti dell’itinerario, in un ambiente tipicamente agricolo, tra campi di mais e foreste di salici e pioppi, attraversando anche un pezzo del Parco del Po dove si trovano aree di sosta con panchine in legno. La Lombardia è la regione che propone più piste ciclabili di tutta la Penisola. La pista ciclabile della Val Brembana (Bg), da Zogno a Piazza Brembana, è perfetta per una gita anche in piena estate visto che, pur essendo in leggera salita, fiancheggia il fiume Brembo e arriva a 536 metri sul livello del mare, assicurando un po’ di refrigerio anche nei mesi più caldi. Lunga 21 km, prevalentemente su asfalto, offre un percorso molto vario, pieno di sorprese, un susseguirsi di tunnel (il più lungo con illuminazione a terra, che si accende automaticamente al passaggio dei ciclisti), ponti e leggere salite che rendono davvero piacevole l’escursione in bici. Molto bella e ricca d’arte è la pista ciclabile
Una pista ciclabile attraversa l’Europa Pedalando si può andare in capo al mondo, o comunque in ogni angolo del nostro continente. Infatti, con EuroVelo, la rete ciclabile europea, si stanno sviluppando 15 itinerari di lunga percorrenza attraverso tutta l’Europa. Il progetto prevede oltre 70.000 km di ciclabili di cui più di 40.000 km già in essere. Ma vediamo quali tratti interessano il nostro Paese. EUROVELO 5 unisce Londra con il sud Italia in 2.900 km. Si tratta di un percorso che in gran parte ricalca la Via Romea Francigena, usata nei secoli dai pellegrini. Si entra in Italia all’altezza del ramo occidentale del lago di Como, si passa per Milano e Roma e si giunge fino a Brindisi.
Ciclabile lungo il Lago di Garda
EUROVELO 7 è uno dei percorsi più lunghi: in più di 7.400 km si va da Capo Nord fino a Malta. Nel nostro Paese si percorrono 1.970 km: una volta attraversato il confine, si segue la Val Pusteria per circa 70 km fino a Bressanone. Qui si incontra la Ciclovia del Sole, che porta fino in Sicilia. EUROVELO 8 percorre la costa settentrionale del Mediterraneo: partendo dallo stretto di Gibilterra infatti si attraversano Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia per arrivare infine a Cipro. Il tratto italiano, di 965 km, va da Ventimiglia a Trieste.
Riviera Berica, 36 km totalmente in piano tra Vicenza e Noventa Vicentina (Vi), ideale per famiglie e cicloturisti di qualsiasi gamba. Dicevamo che è una strada “ricca d’arte” perché passa a fianco a Villa La Rotonda, capolavoro di Andrea Palladio, mentre al capolinea, a Noventa Vicentina, si può visitare Villa Barbarigo-Loredan-Rezzonico e la Chiesa parrocchiale dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, che conserva una pala d’altare di Giambattista Tiepolo. Percorsi facili (intesi come senza salite) non sono facili da trovare in Trentino. Però la pista ciclabile della Val Passiria fa proprio al caso nostro perché, oltre a essere costantemente in leggera discesa e in sede protetta, dà la possibilità di collegarsi ad altre piste ciclabili della zona più impegnative. Lunga 19 km, da San Leonardo a Merano, si passa su ponti in legno e in ferro sul fiume Passirio, si attraversano boschi incantevoli e permette, a Plata, di raggiungere a piedi un mulino glaciale di 1,4 metri di diametro e
Scoprire l’Italia pedalando: le ciclovie turistiche nazionali
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Italia come un paesaggio da attraversare pedalando tra borghi, siti archeologici, strade storiche, fiumi e colli, fino a monumenti come il Colosseo. E’ il modo di viaggiare proposto dal sistema delle ciclovie turistiche nazionali, progetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dei Beni Artistici, Culturali e Turistici in parte realizzato. LA CICLOVIA DEL SOLE è l’itinerario principe che deve collegare tutto il Paese, isole comprese, da San Candido, in Trentino Alto Adige, fino a Palermo. Fa parte del più ampio progetto ideato dalla Fiab per coprire 3mila chilometri, parte integrante di Eurovelo 7. LA CICLOVIA DEL GARDA consiste in un percorso ad anello di 140 chilometri lungo le sponde del lago di Garda e interessa la provincia di Trento, il Veneto e la Lombardia, toccando 19 comuni rivieraschi. LA CICLOVIA VEN-TO si basa su un itinerario di 680 chilometri che corre lungo il fiume Po e vuole collegare Venezia a Torino attraversando altri 121 comuni, passando per Milano accanto ai Navigli. Sarebbe la più lunga infrastruttura per il cicloturismo in Italia e nel Sud Europa. LA CICLOVIA VENEZIA - Lignano Sabbiadoro - Trieste, di circa 150 chilometri, fa parte della dorsale di EuroVelo 8 e della Ciclovia Adriatica di Bicitalia (da Trieste a Santa Maria di Leuca in Puglia). Si trova a cavallo tra Friuli Venezia Giulia e Veneto e costituisce il naturale ponte verso i Balcani. LA CICLOVIA ADRIATICA, da Venezia al Gargano, attraversa per circa 700 chilometri
La ciclabile di Grado
3,6 metri di profondità. Dai monti al mare con la ciclabile di Grado, circa 17 km quasi interamente pianeggianti che finiscono nella Riserva naturale del Caneo passando attraverso la riserva della Valle Cavanata. Particolarmente suggestivi gli ultimi chilometri percorrendo l’argine di contenimento, con lo sguardo che spazia su tutta la bellezza del golfo di Trieste. Stiamo sempre sul mare, ma ci spostiamo dalla parte opposta del Paese, in Liguria dove molte ex tratte ferroviarie sono state trasformate in piste ciclopedonali. È il caso della La ciclabile Parco Costiero
pista ciclabile Parco Costiero, che collega, in provincia di Imperia, Ospedaletti a San Lorenzo al Mare. Si tratta di 25 km quasi interamente pianeggianti, in doppia corsia per le biciclette (una per senso di marcia) più una riservata ai pedoni: un itinerario che offre aree per la sosta, punti per scorgere panorami unici, e chioschi e ristorantini, molto spesso proprio accanto alla spiaggia, dove gustare un piatto tipico ligure. Suggestivo il tratto conclusivo che porta a San Lorenzo al Mare: il tunnel ciclabile più lungo d’Italia, 1.500 metri. Torniamo sulla sponda adriatica, alla località più nota della riviera romagnola. Da Rimini, infatti, parte la pista ciclabile Val Marecchia: 35 km su fondo non asfaltato che si addentra nell’entroterra senza affrontare salite troppo impegnative e arriva fino a Novafeltria. Da segnalare che, uscendo dal capoluogo, la strada passa sul ponte di Tiberio e per Borgo San Giuliano, con i caratteristici murales dedicati al grande regista Federico Fellini. Per chi non ha bambini al seguito, può valer la pena, a metà del percorso, raggiungere il paese-fortezza di Verucchio e la sua Rocca Malatestiana.
NELLE REGIONI DEL CENTRO Anche questa parte d’Italia è ricca di percorsi ciclopedonali. In Toscana spicca la Ciclovia della Versilia che si snoda da Viareggio (Lu) a Marina di Massa (Ms) e si sviluppa per 28 km completamente in riva al mare: insomma, un’occasione unica per fare anche un tuffo! Dedicata a Fausto Coppi, è totalmente pianeg-
Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. Il percorso coincide con l’omonimo itinerario di Bicitalia, è interamente litoraneo e corre parallelamente alla Strada europea E55, alla Romea e alla SS16 Adriatica. LA CICLOVIA TIRRENICA, da Ventimiglia a Roma, è di circa 1.200 chilometri, di cui oltre 700 già percorribili (in sede separata o promiscua), attraversando Liguria, Toscana e Lazio. LA CICLOVIA GRAB - Il progetto del Grande Raccordo Anulare delle Bici consiste in un anello ciclopedonale di oltre 44 chilometri che si sviluppa completamente all’interno della città di Roma. LA CICLOVIA DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE nasce per rendere percorribile in bicicletta la strada di servizio, normalmente vietata al pubblico, che corre lungo il Canale Principale dell’Acquedotto Una pista ciclabile in Sardegna pugliese. Si tratta di circa 500 chilometri attraverso Campania, Puglia e Basilicata. LA CICLOVIA DELLA MAGNA GRECIA ha un’estensione di circa 1.000 chilometri. Il percorso parte da Metaponto, in provincia di Matera, arriva a Reggio Calabria, per poi risalire fino a Maratea e giungere in Sicilia lungo l’itinerario di EuroVelo 7 fino a Pozzallo. LA CICLOVIA DELLA SARDEGNA si articola in due direttrici: una da Alghero a Cagliari (538 km) lungo il versante occidentale e una da Santa Teresa di Gallura a Cagliari sul versante orientale (508 km). La ciclovia si completa con due itinerari trasversali, uno da Porto Torres a Santa Teresa di Gallura (120 km) lungo la costa settentrionale e l’altro da Dorgali a Macomer, attraverso Nuoro, al centro dell’isola (70 km).
giante, e permette di ammirare numerose ville che si affacciano sul mare, da quelle firmate da architetti del calibro di Giò Ponti e Giovanni Michelucci a Forte dei Marmi a quelle in stile Liberty di Marina di Massa, come Villa Corsi, Villa Doria e Villa Franca. Scendendo nel Lazio, merita di essere citata la pista ciclabile Fiuggi Paliano, in provincia di Frosinone, parte della ciclovia dei Pellegrini, anche se non proprio adatta ai più piccoli perché ha diversi tratti in salita (se si parte da Serrone, dove c’è un comodo parcheggio, se ne evita un po’). Non tocca centri abitati ed è molto suggestivo il tratto tra Piglio e Acuto. Passiamo in Umbria, dove suggeriamo di affrontare la pista ciclabile Spoleto Assisi che, pur essendo di 45 km, è tutta pianeggiante e non presenta particolari difficoltà: bisogna solo stare attenti ad alcuni tratti di traffico promiscuo. Il panorama è davvero spettacolare, passando tra le colline umbre, il castello di San Giacomo, Montefalco, che fa parte del club dei borghi più belli d’Italia, Trevi, che non è da meno, fino alla magnifica basilica di Santa Maria degli Angeli, dove si conclude il percorso, da cui si gode una splendida veduta della città di Assisi. Torniamo al mare, ma nelle Marche. La pista ciclopedonale Pesaro-Fano è davvero per tutti: si pedala a pochi passi dal mare per 13 km interamente pianeggianti. Se proprio ci si vuole concedere una deviazione, Il tratto dell’Acquedotto pugliese
all’altezza di Fosso Sejore si può puntare sull’area floristica protetta Baia del Re dove si trova un sentiero organizzato con diversi pannelli informativi che spiegano le numerose specie che caratterizzano questo sito.
NELLE REGIONI DEL SUD Lo sviluppo delle ciclovie nel Meridione è meno avanzato. Ma ce ne sono almeno un paio che meritano di essere citate. Come la pista ciclabile dei Tre Ponti, sulla riviera abruzzese, un percorso facile che si sviluppa su 23 km tra Martinsicuro e Cologna, in provincia di Teramo. I tre ponti che danno il nome al percorso sono: quello che attraversa il torrente Vibrata e anticipa Alba Adriatica, il ponte di legno sul Salinello dopo Tortoreto e l’ultimo, quello sul Tordino, che immette su Cologna, destinazione finale della pista. Per concludere con il tratto dell’Acquedotto Pugliese in provincia di Brindisi, tra Figazzano e Ceglie Messapica, di soli 11 km, quindi adatto anche per gite di andata e ritorno. Si tratta del primo tratto del corridoio acquedottistico più famoso d’Italia e passa da località molto interessanti, come Cisternino, che può meritare una deviazione per ammirare il suo pittoresco centro storico, o Ceglie Messapica che, grazie anche ai suoi trulli e alle grotte carsiche, è stata riconosciuta Città d’arte e Terra di gastronomia.
TURISMO 2020 In vacanza nel Paese più bello del mondo
Acqua e Sport
Abbiamo mari, laghi, fiumi e torrenti adatti per ogni disciplina
A
Windsurf sul Lago di Garda
cqua e sport, un binomio che il nostro Paese sa coniugare molto bene e in diversi modi. Dalla vela al windsurf, dal rafting al canyoning fino alla canoa, al kayak e alle nuove discipline come il kitesurf o lo stand up paddle. Lungo tutto lo Stivale abbiamo mari, laghi, fiumi e torrenti che si prestano a soddisfare qualsiasi esigenza, anche la più bizzarra. Tenendo inoltre presente che la maggior parte di queste attività si svolge singolarmente, quindi parliamo di sport che si adattano molto bene a questi tempi...
stallina in un susseguirsi di pozze gigantesche. A Fontainemore il torrente Pacoulla presenta una bellissima forra con un susseguirsi ininterrotto di calate in belle e profonde vasche strette fra alte pareti rocciose. Sempre a Fontainemore, il torrente Bouro presenta una serie continua di calate, tobogan e tuffi sino al termine del suo canyon di circa 1,5 km. A Champdepraz, il tratto terminale del torrente Chalamy si presta perfettamente per le sue numerose cascatelle, le lisce pareti di roccia e le sue limpide pozze, a volte profonde.
Le acque bianche della Dora Baltea e dei torrenti alpini della VALLE D’AOSTA riservano discese entusiasmanti, con rapide e scivoli naturali, agli appassionati di rafting, hydrospeed, kayak e canoa. Oltre a diversi percorsi adatti anche al canyoning: il torrente Fer a Donnas presenta un canyon lungo e avventuroso dove affinare le tecniche di calata e godere di un’acqua cri-
In PIEMONTE, per gli amanti della vela e del windsurf, dello sci nautico e wakeboard ecco la superficie perfetta dei laghi, dal Lago Maggiore e Orta al Lago di Viverone e Avigliana, o con il windsurf a 1.582 metri sul lago di Ceresole. Per chi, invece, preferisce il canyoning, l’hydrospeed, rafting o kayak in ambienti naturali selvaggi e incontaminati ecco l’Alta Valsesia e il Cuneese. Nel Canavese, in provin-
Rafting lungo il Sesia in Piemonte
Gli sport acquatici (anche poco noti) Ci sono tanti sport acquatici diversi dal nuoto che si possono praticare per rilassarsi o emozionarsi. WINDSURF | È una specialità della vela che consiste nel muoversi sull’acqua su una tavola grazie principalmente all’azione propulsiva determinata del vento su di una vela montata su una tavola, anche se in alcuni particolari casi l’azione propulsiva principale, contrariamente a quanto comunemente creduto, è generata dalle onde in maniera del tutto simile al surf da onda. STAND UP PADDLE (SUP) | Consiste nel remare in pie-
cia di Torino, si pagaia nelle potenti acque della Dora Baltea: ribattezzato dagli appassionati “Colorado d’Europa”, il corso fluviale ha ospitato i Campionati del mondo di canoa discesa nello Stadio naturale al centro della città di Ivrea ed è palestra di allenamento dalle condizioni ottimali per la Nazionale Italiana. Per quanto riguarda la LOMBARDIA, in Valtellina, lungo il fiume Adda, si può praticare rafting immersi in una cornice naturale unica. Il tratto più adrenalinico è sicuramente quello lungo le rapide di III e IV grado a Boffetto nel comune di Piateda. Per un’esperienza in famiglia si consiglia invece un percorso più tranquillo, quello che collega Piateda a Castione, dove la gita in gommone lungo le anse dell’Adda regala scorci meravigliosi sui terrazzamenti retici. Il gommone per tutti, chiamato infatti “Slow Rafting”, si può trovare anche sul fiume Ticino, ammirando la natura e le oltre 2.400 specie di animali che la abitano, partendo dalla Centrale Idroelettrica Ludovico il Moro di Vi-
di su una tavola come quella da surf ma un po’ più grande. Si può proprio dire che si cammina sull’acqua, esercitando braccia e gambe. KAYAKING | Si usa una canoa chiamata kayak, usata per spostarsi nell’acqua. Non richiede molti sforzi, va molto bene per fare delle “passeggiate” via mare. È uno sport diffuso ormai ovunque, praticabile anche nei laghi e nei fiumi. SCI NAUTICO | Farsi trascinare da un motoscafo usando degli sci. Uno sport che sembrerebbe più estremo perché richiede molta preparazione, ma una volta imparato non è molto complesso o pericoloso. Non è richiesta forza muscolare ma avere equilibrio e rimanere in piedi. KITE SURF | Il termine kite surf è l’insieme di due parole, surf
gevano, costruita agli inizi del ‘900. Per gli amanti della vela, le condizioni ideali si possono trovare sul Lago di Garda, grazie ai venti costanti. Durante il mese di settembre, grazie alla Centomiglia, il Lago di Garda diventa scenario di una delle più importanti gare veliche d’Europa. Per il windsurf la meta prediletta è sicuramente il Lago d’Iseo, definito una palestra naturale grazie alle correnti che rendono super emozionanti gli sport su acqua. Mentre per il kitesurf bisogna andare sul Lago di Como: la zona ideale è l’Alto Lario, a Colico, dove la brezza spinge forte negli aquiloni; ma un altro punto strategico è lungo la costa di Mandello. Numerosi i percorsi di canyoning in VENETO. Da quelli adatti a tutti, come a Romano d’Ezzelino, nei pressi del Monte Grappa, o sul torrente Dortiè, a Cortina d’Ampezzo, tra scivoli, piccole cascate e avventurosi passaggi tra le rocce, a quelli più estremi, come il percorso tra il Monte Baldo e il Lago di Garda: qui si tro-
e kite, ovvero aquilone. Consiste nell’usare una tavola come quella da surf su cui viene montato un aquilone facendo sì che si possano fare molti movimenti diversi sotto la spinta del vento. FLYBOARD | Sport d’acqua di recente scoperta, consiste in mosse davvero coreografiche ed è considerato uno dei più estremi tra gli sport acquatici. Si pratica usando una tavola a cui sono fissati degli stivali. Questi stivali spruzzano acqua a forte pressione sotto i piedi facendo fare dei salti di vari metri. CANYONING | O in italiano torrentismo, consiste nella discesa di strette gole (canyon o forre) percorse da piccoli corsi d’acqua, tipicamente torrenti con buona portata d’acqua. A differenza di altri sport acquatici si percorre il torrente a piedi, senza l’ausilio di gommone o canoa.
nella natura, grazie all’escursione organizzata dal Parco Avventura Val Trebbia sull’Appennino di Piacenza.
Col
va il Vajo dell’Orsa, una discesa di diverse centinaia di metri con alcune difficoltà che si presta esclusivamente a persone già allenate e preparate. Molti gli itinerari che si aprono nelle Dolomiti Bellunesi, dallo splendido canyon di Brent de l’Art e Val Maor, fino a difficili discese lungo strette forre come Val Soffia e Valle del Mis. Lungo il corso del Brenta, nel paese vicentino di Valstagna, sono tante e diverse le offerte di rafting, dalle più semplici e adatte alle famiglie fino a percorsi più impegnativi. Spostandosi a Verona, l’Adige offre la possibilità di rilassanti escursioni, semplicemente per ammirare la città di Romeo e Giulietta o visitare il vicino parco dell’Adige. Si può anche andare in barca a vela nella laguna nord di Venezia: partendo da Cavallino si costeggiano le piccole isole ricche di vegetazione e flora selvatica, poi ci si inoltra tra tranquilli canacanali delle valli da pesca con i giunchi e i tipici canneti.
kayak in LIGURIA si possono esplorare le meraviglie del Parco di Portofino e dell’Area Marina Protetta, un’escursione breve, ideale anche a chi non ha nessuna esperienza: si pagaia costeggiando la costa da Paraggi al pittoresco porticciolo di Portofino fino a raggiungere l’Olivetta e il Faro. Con 135 km di coste, numerosi laghi e fiumi e le zone umide del Parco del Delta del Po, l’EMILIA ROMAGNA offre tantissime possibilità per praticare uno sport acquatico. Per scoprire più a fondo l’area del Parco del Delta del Po, un’escursione in canoa permetterà di percorrere dolcemente i canali delle Valli di Comacchio. A bordo di una canoa si possono visitare anche le zone umide dei lidi nord di Ravenna, come la Pialassa della Baiona, con i suoi specchi d’acqua e i suoi canali. Con la canoa dalla pagaia a doppia pala si può scendere lungo il fiume Trebbia completamente immersi
In TOSCANA, chi ama il kayak può visitare la costa dell’Isola d’Elba con una fantastica escursione dalla spiaggia di Marina di Campo al Golfo di Galenzana. Il rafting poi è un passatempo molto diffuso, soprattutto in Garfagnana, vicino a Lucca, ma anche nei pressi di Firenze. La Valle del Serchio (in particolare l’Orrido di Botri) è anche un luogo ideale per praticare il canyoning. In Versilia si possono prendere lezioni di surf: qui negli anni ‘80 nascono le prime “tribù” di giovani appassionati, tra Lido di Camaiore, Forte dei Marmi e Viareggio. Ma è possibile provare l’hydrospeed nel torrente Lima sull’Appennino Pistoiese o il wakeboard e il jet ski sul Lago dei Gabbiani a Signa.
Le acque del Metauro nelle MARCHE sono ideali per gli appassionati di canoa e kayak, per tuffarsi in discese da brivido, immersi in una natura mozzafiato. In particolare, il tratto tra la Gola di Frasassi e la Gola della Rossa nei pressi di Genga rappresenta uno dei percorsi più suggesti-
vi e incantevoli dal punto di vista paesaggistico. I 180 chilometri di costa offrono l’opportunità di praticare tutti gli sport acquatici: nei numerosi porti situati lungo la costa è possibile noleggiare barche a vela, praticare corsi di surf, sci nautico e windsurf. In UMBRIA ci sono tante possibilità di cimentarsi con gli sport d’acqua. Il fiume Corno e il fiume Nera offrono diversi punti in cui praticare il rafting a cavallo tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e la Cascata delle Marmore, una delle più alte d’Europa. Nella Valnerina ternana, tra i comuni di Ferentillo e Arrone, il fiume Nera offre delle fantastiche discese adatte al rafting. Inoltre a Norcia si trova la Forra della Villa in Valnerina, a 1.000 metri sul livello del mare, uno dei luoghi più interessanti dove praticare il torrentismo. Il lago Trasimeno, con la sua ampia superficie e la bassa profondità, si adatta bene alla pratica degli sport acquatici e si sta affermando sempre più come meta ideale per discipline come windsurf, kitesurf, wakeboard, vela, sci nautico. Sono tante le aree marine protette della CAMPANIA dove si possono fare bellissime uscite in kayak: la Baia di Ieranto, una meravigliosa insenatura del Golfo di Salerno, dove si concentra una grande varietà faunistica, terrestre e marina; la Costa degli Infreschi e della Masseta nella provincia di Salerno, con numerose grotte sommerse; Santa Maria di Castellabate, la fascia di mare compresa fra le punte di Tresino e Licosa, ricca di specie vegetali; il Regno di Nettuno, attorno alle isole del golfo di Napoli - Ischia, Procida e Vivara – dove in alcune zone è concessa la balneazione, le immersioni e le visite guidate subacquee, la navigazione a vela.
Pagaiando lungo la laguna veneta
Immergersi nella bellezza unica dei nostri fondali marini
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Anche la RIVIERA ROMAGNOLA offre interessanti possibilità di immersione: un esemra gli sport acquatici di maggior fascino ci sono certamente l’immersione subacquea, pio è l’esperienza magica che si può vivere nella zona di tutela biologica sviluppatasi attorno o diving, e lo snorkeling, molto praticati d’estate. Immergersi nelle acque dei nostri al relitto Paguro, una piattaforma affondata nel 1965 nelle acque al largo di Lido Adriano a fantastici mari e osservare i fondali permette di scoprire una natura unica e segni di causa di un incidente: qui, alla profondità di 25 metri, i sub si troveranno a tu per tu con un storia straordinari, tra pesci dalle forme particolari e antichi relitti. Facciamo un veloce giro reef artificiale unico, abitato da marmore, gronghi, occhiate e corvine. della Penisola, partendo da ovest. Le tegnùe dell’Alto Adriatico in VENETO sono fondali rocciosi noti ai pescatori di Caorle, Sono sei le aree marine tutelate in LIGURIA: Portofino, Cinque Terre, Isola Gallinara, BerTreporti, Malamocco e Chioggia: molti sono i centri di immersione e le guide subacquee geggi, Capo Mortola e Porto Venere. Gli amanti delle immersioni hanno l’imbarazzo della locali per scoprire questo affascinante mondo sommerso. Tappa irrinunciabile è il sito di Cascelta per vivere esperienze uniche: relitti romani, grotte suggestive, fondali popolati da gorvallino-Treporti, dove, a cinque miglia dalla costa e a 18 metri di profondità, è stata immersa gonie, coralli rossi e neri, spugne e secolari praterie sottomarine di Posidonia. Il simbolo una statua in marmo della Madonna. della Liguria diving resta il Cristo degli Abissi, la statua immersa davanti a San Fruttuoso di Tursub è un progetto che promuove l’ambiente marino al fine di scoprire il mondo somCamogli, la mecca dei subacquei. merso del FRIULI VENEZIA GIULIA tra i fondali della costa di Grado, l’Isola del Sole: Pure ARGENTARIO e ARCIPELAGO TOSCANO sono riconosciuti come veri e propri sono diversi i siti di immersione che offrono interessanti itinerari, tra i resti romani e quelli “paradisi” per l’escursionismo subacqueo, grazie a un affascinante patrimonio naturalistico. della Prima Guerra Mondiale. Finiamo con le isole. Nelle ISOLE LAZIALI di Ponza e Ventotene alcune delle attività più praticate sono lo In SICILIA si possono ammirare il bianco nelle cave di pomice di Lipari, le infinite sfusnorkeling e le immersioni subacquee con macchine fotografiche pronte a immortalare le mature di blu cobalto a San Vito Lo Capo, i colori scuri nell’isola di Pantelleria e una fauna meraviglie dei fondali ancora incontaminati e ricchi di flora e fauna dai colori sgargianti. ricchissima con paesaggi sottomarini sempre diverIn CALABRIA ci si può immergere per ammirare i si, plasmati dai movimenti geologici e dalla lava dei fondali di Palmi, tra i più belli e ricchi del MediterraImmersione in un relitto all’Isola d’Elba vulcani. Uno dei fondali più suggestivi lo troviamo neo, quelli sabbiosi e rocciosi degli scogli di Isca oasi a Ustica, prima riserva marina italiana. Blu nell’Alto Tirreno Cosentino, quelli di Caminia e Tutta la SARDEGNA offre numerosi spunti imSoverato nella costa ionica, le trasparenti secche e le perdibili. Sui fondali di Teulada, una delle località grotte misteriose della costa degli Dei. preferite dagli appassionati del diving per la proAnche la costa jonica della BASILICATA fino allo fondità dei suoi faraglioni, ecco vari resti di navi stretto permette immersioni di grande fascino, per romane. scoprire i relitti di cui è costellata. A occidente, attorno all’isola di Mal di Ventre, In PUGLIA certamente non si possono dimenticare mare spesso proibitivo, si scoprirà un infinito monle Isole Tremiti: San Domino, San Nicola e, completado sommerso di relitti. Mentre a oriente nel golfo mente disabitate, Capraia, lo scoglio del Cretaccio e di Orosei tra colonie di cernie, ricciole, barracuda e la piccolissima Pianosa. Sull’isola di Capraia, a Punta coralli, si trovano i resti di tanti tragici eventi proSecca e Cala dei Turchi, sarà incredibile nuotare tra curati dalla furia del mare. polpi e margherite di mare.
TURISMO 2020
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Lago di Garda
Sport per tutti i gusti. E non solo
Sulle rive del Garda www.gardalombardia.com per una vacanza sicura e all’insegna del benessere Lombardia
Il presidente del Consorzio Luigi Alberti: “Quasi tutte le strutture ricettive hanno riaperto e stanno arrivando numerose prenotazioni sia dall’Italia che dall’estero”
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a vacanza sul Lago di Garda non potrà che essere in piena sicurezza. Tutte le nostre strutture ricettive si sono perfettamente adeguate all’emergenza sanitaria e sono pronte ad accogliere, dirò di più, a coccolare, i turisti che sceglieranno di passare sulle sponde del nostro lago qualche giorno di svago». A parlare è Luigi Alberti, presidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia che si è impegnato in questo periodo a promuovere il territorio e a dare informazioni a 360 gradi in modo che il turista possa essere continuamente ragguagliato sulle novità. «Dalla metà di giugno stanno gradualmente riaprendo molte strutture ricettive sia alberghiere che extralberghiere – assicura Alberti – e Italia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Olanda sono i principali mercati da cui arrivano le prenotazioni per i prossimi mesi. Ci sono buone premesse per sperare di recuperare almeno una parte di questa stagione turistica». Ad invogliare i turisti a visitare il Garda sarà anche la diversificazione e la qualità dell’offerta nel suo complesso e l’opportunità di godere di esperienze tematiche uniche. Particolarmente apprezzate dal visitatore sono le eccellenze enogastronomiche: «Tutta la filiera agroalimentare e della ristorazione ha ripreso la sua normale attività – spiega il presidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia – proponendo visite, degustazioni, vendita dei prodotti tipici gardesani».
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IN BICI O A PIEDI SI PARTE DALLA CICLOVIA DEI SOGNI
ago di Garda = sport: è sicuramente un’equazione che va al di là della matematica. E vale soprattutto per una serie di attività all’aperto, outdoor come si preferisce definirle oggi, che qui toccano livelli di alta qualità. In primo luogo le discipline legate alle acque del lago; ma anche quelle che permettono di esplorare l’entroterra, a piedi in bicicletta o a cavallo, ammirando panorami mozzafiato. Se lo sport a contatto con la natura è un richiamo a cui non sai resistere, allora il Garda lombardo è la meta che fa per te. Il vasto territorio del Consorzio “Lago di Garda - Lombardia”, da Limone sul Garda a Sirmione, è una delle poche zone in Europa in grado di offrire una scelta molto ampia per le vacanze sportive in un ambiente naturale straordinario: informazioni, suggerimenti e percorsi sul portale www.gardalombardia.com.
Anche la costa e l’entroterra è una grande palestra naturale a cielo aperto. Il tratto più ambito da qualsiasi ciclista, non per la difficoltà bensì per la sua spettacolarità assolutamente unica, è la pista ciclopedonale a picco sul lago di Limone sul Garda: 4 km che si possono percorrere tranquillamente anche a piedi, di cui una parte a sbalzo a 50 m dal livello del lago, sospesi tra il verde delle acque e l’azzurro del cielo. Ma lungo il tratto lombardo del lago sono numerose le escursioni che gli appassionati del trekking, del nordic walking o delle due ruote possono programmare: si può scegliere di fiancheggiare il lago passando da una spiaggia all’altra o di addentrarsi in sentieri che portano a castelli costruiti su rocce a strapiombo, gironzolare alla ricerca di palazzi rinascimentali o di resti della Prima Guerra Mondiale.
PROTAGONISTE LE ACQUE DEL LAGO DEL BENACO
E TANTI ALTRI SPORT
Vela, windsurfing, canoa e canottaggio, pesca sportiva, kitesurfing fino alle immersioni. Nelle acque del Lago di Garda c’è davvero la possibilità di praticare qualsiasi sport. Meta privilegiata per i velisti di tutta Europa, il Garda è una straordinaria e instancabile macchina del vento durante tutto l’anno: non per nulla qui si svolgono manifestazioni prestigiose come la Centomiglia, la più famosa regata al mondo che si disputa in acque interne. Condizioni di vento che richiamano anche migliaia di amanti del windsurf e del kitesurf che colorano le acque gardesane, specialmente dell’Alto Garda, da primavera all’autunno.
Sulle sponde del Lago di Garda c’è spazio per tantissime altre discipline, dal canyoning all’arrampicata, dal tiro con l’arco fino al tiro a volo a Lonato del Garda, nell’unico impianto in Europa a disporre di 12 campi di tiro. Si può andare a cavallo lungo il favoloso percorso Garda-Adamello, un’ippovia di oltre 140 km che attraversa piccoli paesi e borghi rurali fino ai pascoli e ai boschi ad alta quota. E si può giocare a golf: sulla sponda del Garda bresciano c’è uno dei circuiti più ambiti (nel 2018 si è disputato qui l’Open d’Italia) che conta 5 Golf Club prestigiosi tutti inseriti in cornici paesaggistiche di grande valore.
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Concediti la libertà che ti meriti Ti faremo sentire cittadino del Garda www.gardalombardia.com
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Sanremo
Un puzzle Sport per di emozioni tutti i gusti. E non solo Vi aspettiamo a braccia aperte, ma in sicurezza L’assessore al Turismo Alessandro Sindoni: «Siamo pronti ad accogliervi. Vi sentirete come a casa vostra» A braccia aperte! Vogliamo accogliervi così, ma garantendo quel distanziamento sociale che da qualche mese sta contrassegnando il nostro vivere quotidiano. Sanremo si è preparata nel migliore dei modi per garantire sicurezza, perché i turisti si sentano tranquilli, come a casa propria. Ma senza fargli mancare nulla, dal mare al divertimento, dallo shopping alle sue ville e ai suoi giardini. Chi ci conosce e ci ha frequentato sa che queste non sono parole di circostanza, ma l’essenza della nostra ospitalità. Abbiamo tanto da proporvi sotto tutti i punti di vista, dallo sport alla cultura, dalle occasioni di intrattenimento a quelle per rilassarvi. Quello che trovate in questa pagina è solo un assaggio… Vi aspettiamo!
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ici Sanremo e naturalmente viene subito alla mente il Festival della Canzone Italiana, l’evento musicale più atteso dell’anno, oppure l’inconfondibile Casinò o ancora lo straordinario Carnevale con i suoi carri fioriti che celebrano l’arrivo della primavera. Ma la Città dei Fiori è molto di più e lo sanno bene i turisti che se ne sono innamorati e da anni non mancano di passare qui una parte delle loro vacanze. Ed è bene che lo sappiano anche coloro che non hanno ancora avuto modo di apprezzarne le bellezze.
PER CHI AMA IL MARE ECCO LE SPIAGGE La più nota è la Spiaggia dei porti, di sabbia finissima, così chiamata perché si trova tra Porto Vecchio e Portosole, a pochi passi dal centro cittadino e raggiungibile in meno di dieci minuti a piedi anche dalla stazione; ha anche il pregio di essere vicina ai Giardini Nobel e agli adiacenti Giardini Municipali Ormond. In località Tre Ponti, invece, c’è la più
ampia spiaggia libera del Sanremese, attrezzata con bagni e docce, che presenta ampi tratti sabbiosi, alternati ad alcune zone ghiaiose. Poi, c’è la frazione di Bussana mare con la sua bellissima baia che offre ampie aree di spiaggia pubblica alternate a stabilimenti balneari: Cala degli Orsi è uno dei tratti più apprezzati di tutta la Riviera.
ED È BELLO RAGGIUNGERLE IN BICICLETTA Per una vacanza all’insegna della sostenibilità è bello poter raggiungere le spiagge a piedi o in bicicletta. È questo un must di Sanremo reso possibile dalla Pista Ciclabile Parco Costiero della Riviera dei Fiori. Si tratta di una delle piste ciclabili più lunghe d’Europa, che ripercorre per 24 km la Riviera di Ponente, da San Lorenzo al Mare fino a Ospedaletti, là dove c’era la vecchia linea ferroviaria Genova-Ventimiglia.
POI UN’IMMERSIONE NEL MEDIOEVO Sanremo offre anche questo. Si possono scoprire antichi palazzi in un labirinto di viuzze e passaggi coperti che caratterizzano questo “borgo medievale” nella parte alta della città, la “Pigna”, così chiamata per l’impianto concentrico del quartiere. Si passa da Porta di Santo Stefano e ci si immerge in un’atmosfera unica, vicoli e piazze caratteristici come Piazzetta dei Dolori, dove si affacciano l’antico Palazzo Pretorio e l’Oratorio di San Sebastiano. E si raccomanda di percorrere via Palma su cui si affacciavano le dimore delle famiglie più importanti della città e che ospitarono anche papi e imperatori come Napoleone Bonaparte.
E CONCLUDERE NEL VERDE Ma quanti sono i parchi e i giardini con ville indimenticabili che offre Sanremo? Si fa fatica persino a contarli… Proprio al colmo dell’abitato storico della “Pigna”, di cui abbiamo appena parlato, ci sono i Giardini Regina Elena, dal cui belvedere si gode un favoloso panorama che spazia sul golfo di Sanremo. Domina il porto il bellissimo parco di Villa Ormond, una vasta oasi verde ricca soprattutto di vegetazione esotica con il suo celebre Palmetum in cui svettano due gruppi di palme Phoenix di notevoli dimensioni. E poi il Parco Marsaglia con la sua moltitudine di essenze esotiche, il parco di Villa del Sole, quello di Villa Zirio che ospitò, tra gli altri, Federico III re di Prussia e Imperatore di Germania e il compositore Richard Wagner. E senza dimenticare i prestigiosi Giardini di Corso Mombello o quelli comunali di Bussana, e le inconfondibili passeggiate lungomare sanremesi affiancate da splendidi giardini, prima fra tutte la Passeggiata dell’Imperatrice, tra le più celebri d’Europa.
TURISMO 2020
Valle d’Aosta
Alla scoperta di resti romani e castelli, anche in sella a una bici
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n Valle d’Aosta si può andare alla scoperta di resti romani e di castelli anche in sella a una bici in un virtuoso binomio outdoor & cultura. Ma si possono visitare anche facendosi portare dai mezzi pubblici. Se, invece, tra i ciclisti c’è chi vuole cimentarsi “in discese ardite e risalite”, come cantava Lucio Battisti, non ha che da scegliere tra i numerosi percorsi offerti dalle montagne valdostane.
t20o a d io D ore 16 bato 4 luglio 20 ,
CENTINAIA DI KM SULLE DUE RUOTE Partiamo proprio dalle bici, da strada o mountain bike, poco cambia, perché la Valle d’Aosta ha percorsi e itinerari intriganti per tutti! Più di 1.000 chilometri tra sentieri asfaltati e itinerari sterrati nella natura incontaminata, con percorsi di diverse difficoltà disseminati in ogni valle e località della regione, per appassionati, esperti e famiglie. Su strada, si può appunto pedalare sui dolci pendii, tra vigneti e castelli, oppure faticare risalendo verso i grandi valichi alpini, il Gran San Bernardo su tutti, sulle tracce dei grandi ciclisti del passato. Ma se si cercano viste mozzafiato tra laghi, borghi, cascate, torrenti è tra i sentieri più in alto che bisogna andare. Ad esempio a La Thuile, dove dal 4 luglio sarà possibile tornare ad utilizzare gli impianti di risalita per raggiungere i 220 km di itinerari che formano la MTB Natural Trail Area e che arrivano a 2.500 m di quota con viste mozzafiato sul Monte Bianco e sul ghiacciaio del Rutor. Dai piedi del Monte Bianco a quelli del Cervino: a Torgnon ci sono, infatti, numerosi percorsi per mountain bike. Come il Tour degli alpeggi, che inizia e termina nell’area di Plan Prorion. Si tratta di un percorso non particolarmente impegnativo, immerso tra pascoli che si alternano a boschi di larici, con ampi scorci su alcune delle più belle cime della Valle d’Aosta, primi fra tutti il Cervino, il Breithorn e il ghiacciaio del Plateau Rosa. Ci spostiamo di poco e andiamo in Val d’Ayas che si alza da Verrès seguendo le acque del torrente Evançon e offre oltre 200 km di percorsi da esplorare in mountain bike. Una chicca che pochi conoscono? La gita al Colle Portola, ideale, però, per i biker più allenati: all’arrivo regala una vista meravigliosa sul Monterosa. Concludiamo dall’altra parte della Valle d’Aosta, a Cogne, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, che offre un’estesa rete di percorsi immersi nella natura. Tra questi, molto suggestivo è
Sa Champcombre Saint Barthélemy, Loc.
s a Brunoo 2r0i20S , ore 15.30
Sabato 11 lugli Loc. Creton Champorcher,
l’itinerario che, porta all’altopiano di Sylvenoire, dove si gode un panorama impareggiabile, e alle cascate di Lillaz che, con la loro bellezza, ripagano della fatica per arrivarci.
TRA I CASTELLI E I RESTI ROMANI DI AOSTA Dopo le grandi fatiche sui saliscendi delle montagne, immergiamoci nel vasto patrimonio storico e artistico della Valle d’Aosta che offre tracce dei romani e tanti castelli medievali. E immaginiamo, magari anche sulle due ruote, di percorrere tutta la valle tenendo come tappe i castelli più importanti. Si comincia con l’imperioso Forte di Bard, uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento, oggi polo culturale delle Alpi Occidentali che fonde all’interno di un’unica struttura spazi e servizi innovativi per importanti mostre temporanee. Continuando lungo la valle si raggiunge in breve Verrès, l’antica Vitricium, dominata dall’imponente castello costruito fra il 1361 e il 1390 da Ibleto di Challant sulle rovine di un’antica fortezza. A soli 2 km c’è Issogne e un altro splendido castello visitabile, con la celebre fontana del melograno in ferro battuto. Più avanti, a Châtillon, si viene accolti dall’elegante Castello Gamba, mentre sull’altra sponda della Dora, a picco sulla roccia, si innalza poco
Elgoliod20i20e, ore 14.30
Sabato 18 lu ité, Lago Gabiet Gressoney-La-Trin
prima il massiccio Castello di Ussel, primo esempio valdostano di castello monoblocco. Ora si punta sul più visitato e scenografico castello medievale della regione, quello di Fénis, un tempo appartenuto alla potente casata degli Challant. La sua doppia cortina difensiva, i suoi merli e le numerose torri di guardia fanno di questo maniero un vero e proprio simbolo valdostano. Si prosegue, quindi, verso l’Alta Valle, dove sorge il castello di Sarre che i Savoia usavano per i soggiorni di caccia nella regione. Nella località di Saint-Pierre si elevano due castelli: il castello di Saint-Pierre, che ha un aspetto fiabesco, e quello di Sarriod de La Tour, un insieme di fabbricati compresi entro una cinta muraria. Dall’altra parte della Dora c’è il castello di Aymavilles, che si distingue dagli altri manieri per le sue caratteristiche torri cilindriche angolari. Si punta, quindi a ovest verso il castello di Introd, a 880 m di quota: singolare è la sua forma poligonale, quasi arrotondata, che lo distingue da tutti gli altri manieri valdostani. Si incontra poi l’antico borgo di Avise che ospita diversi antichi manieri dell’Alta Valle: il Castello di Blonay, il castello d’Avise e, più a monte del villaggio, i resti dell’antica casaforte di Le Cré. E concludiamo a La Salle, dove si possono ammirare le caseforti medievali di Derby e i resti del castello di Châtelard.
i b a F o l o c c Niato 25 luglio 2020, ore 16
Sab a di Beauregard ig D , e ch n se ri Valg
Concerti a numero chiuso - Prenotazione obbligatoria - www.musicastellevda.it
TURISMO 2020
Chi sceglie il Garda trova enogastronomia e cultura di qualità Il presidente del Consorzio Luigi Alberti: “Abbiamo predisposto percorsi e realtà a misura di turista” «I turisti che amano la buona tavola e i prodotti enogastronomici di qualità e quelli che puntano sulla cultura da noi potranno soddisfare tutti i loro desideri». A garantirlo è Luigi Alberti, presidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia che parla con orgoglio delle bellezze di questo territorio. Innanzitutto sotto il profilo enogastronomico. «È uno dei nostri punti di forza. I turisti vengono sulle sponde del Garda proprio per gustare prodotti di eccellenza ormai conosciuti in tutto il mondo. Mi riferisco, innanzitutto ai vini e all’olio. La fama di vini di prestigio come il Lugana, il Chiaretto o il Groppello è andata ben oltre i confini nazionali. Anni fa abbiamo puntato a far sì che nei nostri ristoranti si potessero trovare olio e vini del territorio: un progetto che ora si sta dimostrando vincente e che i turisti apprezzano. E si tenga presente che molti desiderano sapere come questi prodotti nascono: le nostre cantine e i nostri oleifici sono tutti aperti per visite e degustazioni». Ma non solo vini e olio. «Molto graditi sono anche i nostri formaggi, alcuni davvero unici, come quelli dell’Alpe del Garda di Tremosine o il Tombea di Magasa e Valvestino, così come i capperi o gli agrumi, uno su tutti i limoni che i turisti amano gustare in abbinamento ai piatti locali oltre che acquistare». E poi sulle sponde bresciane del Garda ci si può nutrire della cultura del passato e del presente. «Abbiamo predisposto specifici percorsi che comprendono le visite di musei, ville, castelli, chiese e dimore storiche per un soggiorno all’insegna dell’arricchimento culturale e della conoscenza». Insomma, un’accoglienza a 360 gradi che non trascura nulla per far sì che il visitatore possa passare una vacanza davvero indimenticabile.
Lago di Garda Per una vacanza gustosa e accattivante Prodotti e cucina da gourmet Contornato da montagne a nord ed abbracciato a sud da dolci colline moreniche, il Garda lombardo è punto d’incontro tra le Alpi e il Mediterraneo. Se nel pesce di lago, così come nell’olio extravergine d’oliva, nel vino e negli agrumi riscopriamo i sapori del Mediterraneo, nei formaggi d’alpeggio, nei salumi, nel miele, nei tartufi e nella selvaggina ritroviamo il gusto deciso delle Alpi. Il viaggio enogastronomico nel gusto del Garda lombardo prende avvio dalla soleggiata riviera. Baluardo della cucina di lago è ovviamente il pesce, essenza e sintesi della gastronomia locale, fra cui ricordiamo il carpione, la specie ittica più pregiata, ricercata dai gourmet, simbolo ed esclusiva di questo lago. Rinomati in tutto il mondo sono i vini gardesani, ben noti già al tempo degli antichi romani: Virgilio li decanta nelle Georgiche, Claudiano e Catullo nei loro poemi. Oggi, lungo le
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sponde del lago e nelle colline dell’entroterra, i vigneti sono parte integrante del paesaggio. Tra le varietà di uve coltivate sulle dolci colline Lugana doc, Valtènesi Doc, Valtènesi Chiaretto Doc e una varietà di vini rossi tra cui il Groppello e il Rosso Superiore. Un altro prodotto d’eccellenza della riviera gardesana è l’olio Extravergine Garda Dop (Denominazione di origine protetta) frutto di un clima particolarissimo, di passioni e tradizioni secolari, di una cura artigianale e di rigorosi controlli che il marchio DOP impone. Tra i sapori caratteristici del lago vanno citati anche i limoni, coltivati nelle antiche limonaie, e i capperi, raccolti a mano dall’inizio di giugno alla fine di ottobre dagli arbusti che crescono sui vecchi muri in pietra esposti al sole. Profumi intensi e genuini derivano dall’entroterra e dalla montagna: i formaggi di malga, stagionati e freschi, che devono le loro inconfondibili caratteristiche aromatiche all’erba e ai fiori profumati dei pascoli d’alta quota e il famoso Grana Padano, il made in Italy che tutto il mondo ci invidia. Prodotti di alta qualità e di nicchia arrivano anche dalle colline moreniche come lo zafferano e il salame morenico De.co di Pozzolengo, prodotto a denominazione comunale.
Itinerari culturali e religiosi, tra storia e musei Il Garda bresciano custodisce gelosamente i segni del passato. I paesaggi plasma-
ti dall’uomo, le tracce della storia e le testimonianze dell’arte propongono infinite chiavi di lettura del territorio. Risalgono all’età del Bronzo gli eccezionali insediamenti palafitticoli preistorici del Lucone di Polpenazze, San Sivino di Manerba, Lavagnone di Desenzano/Lonato e Lugana Vecchia di Sirmione, siti archeologici iscritti nel 2011 nella lista del Patrimonio dell’umanità posto sotto la tutela dell’UNESCO. Straordinari i resti dell’epoca romana: la grande villa situata sulla punta della penisola di Sirmione, il più grandioso esempio di edificio privato di tutta l’Italia settentrionale probabilmente appartenuto al poeta latino Catullo; i siti archeologici di Desenzano del Garda e Toscolano Maderno, tappe di un avvincente circuito tematico dedicato alla storia antica. Altrettanto suggestivo il percorso che conduce alla scoperta delle pievi romaniche: Sant’Andrea a Maderno, Sant’Emiliano a Padenghe, San Francesco a Gargnano sono solo alcuni degli straordinari monumenti romanici che potrete scoprire praticamente in ogni piccolo borgo della riviera. I percorsi del sacro ci conducono alla scoperta del Santuario della Madonna di Montecastello a Tignale, costruito su una rupe a strapiombo sul Garda e della settecentesca limonaia del Tesöl, a Limone, dove nacque San Daniele Comboni, evangelizzatore e padre della fede nell’Africa moderna. Accanto alle roccaforti della fede, ecco i castelli medievali, baluardi difensivi degli antichi borghi benacensi. Splendidamente conservati quelli della Val-
tenesi, a Moniga, Padenghe, Polpenazze, Puegnago e Soiano, il castello scaligero di Sirmione e la rocca di Lonato. Eccezionali, spesso unici, i percorsi del lavoro dell’uomo, come quello che è possibile percorrere nella Valle delle Cartiere e quello degli antichi giardini di limoni, le limonaie, monumenti archeologici di un’architettura unica nel mondo. Conosciuto in tutto il mondo il Vittoriale degli Italiani, ultima dimora del poeta
Gabriele d’Annunzio e probabilmente il suo più grande capolavoro; e ancora: la Fondazione Ugo da Como a Lonato, i poli museali, gli interessi architettonici, le testimonianze liberty che raccontano gli sfarzi della «Belle Époque», le mostre permanenti, le vicine città d’arte come Mantova e Brescia a pochi chilometri di distanza. Le memorie del passato, le testimonianze preziose d’arte e cultura del territorio del Consorzio «Lago di Garda – Lombardia» sono un patrimonio tutto da scoprire e una imperdibile opportunità per chi, anche in vacanza, non intende rinunciare al richiamo del sapere e al fascino dell’arte.
TURISMO 2020 Due gioielli incastonati nel cuore delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO I due centri principali della Ladinia più autentica sono delle vere e proprie oasi di vita e di pace, dove una vacanza o anche solo una visita si tramutano in un susseguirsi di momenti di piacere e scoperta, ma anche di natura, cultura, gastronomia, tranquillità e benessere che saranno indimenticabili. I panorami unici delle Dolomiti, il verde dei prati, l’ombra fitta e il fascino di boschi intatti, la cordialità degli abitanti, la loro secolare lingua ladina ed il loro gusto per l’arte fanno di San Vigilio di Marebbe, di San Martino in Badia e delle loro frazioni, i luoghi ideali per rispondere alle esigenze di chi ama la vacanza in montagna o di chi la vuole conoscere per la prima volta, in tutte le stagioni dell’anno e in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Dal verde intenso dell’estate fra i boschi, al bianco scintillante dell’inverno sulle piste da sci, dai profumi della primavera che sboccia puntuale ogni anno ai variopinti colori dell’autunno con i suoi sapori; ogni momento dell’anno ha le sue particolarità da scoprire, le sue escursioni da fare, gli sport da praticare, i piatti tradizionali da gustare, le manifestazioni da vivere, la tranquillità da assaporare. Con in più tante altre sorprese da vivere: dal piacere della mobilità elettrica su due ruote all’adrenalinica zipline, dal contatto con gli animali all’arte, alla cultura e alle tradizioni ladine. E su tutto splende sempre il sole, in una regione alpina che ha una fra le più alte percentuali di giornate soleggiate all’anno. Non per nulla viene definita la “bella Badia”.
San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia
La porta d’ingresso delle Dolomiti
Un occhio di riguardo per i bambini. E i Ranger tutti per loro! Una vacanza in montagna con i bambini e tutta la famiglia, fra le Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO? In queste belle località sono pronti e ottimamente attrezzati per accogliere il visitatore e farlo sentire come a casa sua! La vacanza, lunga o breve che sia, oggi più che mai è diventata un momento importante per godersi la famiglia. Dopo ore di scuola, compiti e attività accessorie i bimbi hanno finalmente i genitori tutti per loro. E poi fare vacanza insieme, in montagna, è più bello: si cammina insieme, si gioca insieme e si scoprono insieme tante cose nuove! E da questo punto di vista a San Vigilio e a San Martino
sanno bene cosa offrire. I vecchi mulini sulle rive del torrente, con l’acqua che scorre fra le grandi ruote a pale e aziona così le macine per fare del grano una farina finissima, la spiaggetta Ciamaor, sulle rive del rio San Vigilio, dove si gioca, si riposa, ci si bagna e si prende il sole, le biciclette, sempre disponibili e revisionate per tutti: basta indossare il caschetto, procurarsi una merenda sostanziosa e via. Oppure diventare i ranger delle Dolomiti, che vanno a caccia di chi non si comporta bene nei parchi naturali, o ancora scoprire le foreste, i parchi naturali, gli animali che li popolano, le malghe e le deliziose leccornie che le famiglie che le abitano d’estate vi producono e vi faranno assaggiare. Pochi accenni di un vasto mondo dolomitico tutto da esplorare e da vivere. E vivere le Dolomiti con i bambini a San Vigilio è un’avventura indimenticabile.
L’avventura della scoperta di piante e animali E quest’anno una grande novità e un’esperienza unica per tutta la famiglia! I bambini dai 7 ai 12 anni e i loro genitori esplorano la natura unica delle Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO: con tanto divertimento e un pizzico di avventura, tutta la famiglia, accompagnata da un esperto, si mette sulle tracce degli animali selvatici e assieme vanno in esplorazione dell’interessante mondo di piante
www.sanvigilio.com
L’ideale per una vacanza in bici Oggi la vacanza in bici è per tutti sinonimo di scoperta, di avventura, di relax, di stare in compagnia, di fare qualcosa con tutta la famiglia unita. Insomma, di movimento a misura d’uomo. Non esiste praticamente nessuno che non la sappia usare, non esiste neppure nessuno che, una volta provato, sappia rifiutare un bel giro in bicicletta. Come nell’intera area turistica del Plan de Corones, a San Vigilio e San Martino non hanno perso tempo e sono riusciti a posizionarsi qualche passo avanti rispetto ad altre aree turistiche. Vi piacciono le mountain bike o le bici da corsa all’avanguardia? Oppure volete provare le e-mountain bike di ultima generazione? Volete provare l’ebbrezza delle bike da “downhill” in tutta sicurezza o preferite una bici da trekking? Vi sentite sicuri del vostro livello di allenamento o preferite avere un “aiutino” elettrico a disposizione? Volete portare con voi tutta la famiglia, dai neonati ai bimbi più grandicelli? Valutate la gamma di tour in bicicletta, di escursioni sulle piste ciclabili o di semplici passeggiate familiari in bicicletta. Informatevi sulle offerte di bici e chiedete aiuto alla nuova Bike School di San Vigilio, scoprite i segreti della mtb, ascoltate i consigli degli esperti e affidatevi ai noleggiatori esperti. Non ve ne pentirete e, questo è certo, avrete bisogno di più di una vacanza a San Vigilio o a San Martino per poter dire di avere provato tutti i tour che hanno allestito per la vostra, entusiasmante vacanza in bicicletta! Buone pedalate, a grandi e piccini! ed animali del Parco naturale Fanes-Senes-Braies. Tre giorni alla settimana, all’interno del centro visite del Parco naturale e nei suoi immediati dintorni, vengono trattate tematiche che stanno a cuore ai piccoli Ranger e che promettono giornate all’insegna del diver-
timento ed avventura. Nel parco gufi “Owl Park San Vigilio” si possono ammirare da vicino ben più di 60 volatili, tra i quali gufi, civette e anche l’aquila reale. E naturalmente ci si può godere la quiete della natura ed ascoltare la musica degli alberi.
Parco Naturale Fanes Senes Braies Dolomiti UNESCO World Heritage