Turismo 2021_Giugno

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TURISMO

In vacanza nel Paese più bello del mondo


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In vacanza nel Paese più bello del mondo

Due gioielli incastonati nel cuore delle Dolomiti

Info Ufficio Turistico San Vigilio Dolomites – Str. Catarina Lanz 14 39030 San Vigilio (BZ) - Tel. 0474 501037 info@sanvigilio.com - www.sanvigilio.com

San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia sono la porta d’ingresso di queste montagne Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO

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e cercate una vacanza indimenticabile, i due centri principali della Ladinia più autentica sono quello che fa per voi. San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia sono delle vere e proprie oasi di vita e di pace, dove una vacanza o anche solo una visita si tramutano in un susseguirsi di momenti di piacere e scoperta, ma anche di natura, cultura, gastronomia, tranquillità

e benessere che saranno, appunto, indimenticabili. I panorami unici delle Dolomiti, il verde dei prati, l’ombra fitta e il fascino di boschi intatti, la cordialità degli abitanti, la loro secolare lingua ladina e il loro gusto per l’arte fanno di questi due centri e delle loro frazioni i luoghi ideali per rispondere alle esigenze di chi ama la vacanza in montagna o di chi la vuole conoscere per la prima volta, in tutte le stagioni

dell’anno e in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Dal verde intenso dell’estate fra i boschi, al bianco scintillante dell’inverno sulle piste da sci, dai profumi della primavera che sboccia puntuale ogni anno ai variopinti colori dell’autunno con i suoi sapori; ogni momento dell’anno ha le sue particolarità da scoprire, le sue escursioni da fare, gli sport da praticare, i piatti tradizionali da gustare, le manifestazioni

da vivere, la tranquillità da assaporare. Con in più tante altre sorprese da vivere: dal piacere della mobilità elettrica su due ruote all’adrenalica zipline, dal contatto con gli animali all’arte, alla cultura e alle tradizioni ladine. E su tutto splende sempre il sole, in una regione alpina che ha una fra le più alte percentuali di giornate soleggiate all’anno. Non per nulla viene definita la “bella Badia”.

Un occhio di riguardo ai bambini, avranno la possibilità di immergersi nella natura L

a vacanza, lunga o breve che sia, oggi più che mai è diventata un momento importante per godersi la famiglia. E quale occasione migliore per passarla in montagna con i bambini fra le Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO? Dopo ore di scuola, compiti e attività accessorie i bimbi hanno finalmente i genitori

tutti per loro. E in queste belle località sono pronti e ottimamente attrezzati per accogliere il visitatore e farlo sentire come a casa sua! Inoltre, fare vacanza insieme, in montagna, è più bello: si cammina insieme, si gioca insieme e si scoprono insieme tante cose nuove! E da questo punto di vista a San Vigilio e a San Martino

sanno bene cosa offrire. Ad esempio i vecchi mulini sulle rive del torrente, con l’acqua che scorre fra le grandi ruote a pale e aziona così le macine per fare del grano una farina finissima; oppure la spiaggetta Ciamaor, sulle rive del rio San Vigilio, dove l’ansa del torrente è stata trasformata in un punto di attrazione dove si

gioca, si riposa, ci si bagna e si prende il sole. E poi le biciclette, sempre disponibili e revisionate per tutti: basta indossare il caschetto, procurarsi una merenda sostanziosa e via.

Si può persino diventare Ranger delle Dolomiti! Poi c’è una possibilità davvero

unica: diventare ranger delle Dolomiti per scoprire le foreste, i parchi naturali, gli animali che li popolano, le malghe e le deliziose leccornie che le famiglie che le abitano d’estate vi producono e vi faranno assaggiare. Insomma, un’avventura indimenticabile. Basta iscriversi all’ufficio turistico di San Vigilio o San Martino, partecipare ad almeno due moduli per approfondire i temi naturalistici del corso formativo che hanno scelto e apprendere le regole di comportamento a tutela

del parco e si avrà diritto al diploma di “Dolomiti Ranger”.

Alla scoperta di piante e animali C’è davvero la possibilità di vivere un’esperienza unica per tutta la famiglia! I bambini dai 7 ai 12 anni e i loro genitori esplorano la natura unica delle Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO: con tanto divertimento e un pizzico di avventura, tutta la famiglia, accompagnata da un esperto, si mette sulle


L’ideale per una vacanza in bicicletta L

tracce degli animali selvatici e assieme vanno in esplorazione dell’interessante mondo di piante e animali del Parco naturale Fanes-Senes-Braies. Due giorni alla settimana, all’interno del centro visite del Parco naturale e nei suoi immediati dintorni, vengono trattate tematiche che stanno a cuore ai piccoli Ranger e

che promettono giornate all’insegna del divertimento e dell’avventura. Nel parco gufi “Owl Park San Vigilio” si possono ammirare da vicino ben più di 70 volatili, tra i quali gufi, civette e anche l’aquila reale. E naturalmente ci si può godere la quiete della natura ed ascoltare la musica degli alberi.

a vacanza in bici oggi è per tutti, sinonimo di scoperta, di avventura, di relax, di stare in compagnia, di fare qualcosa con tutta la famiglia unita. Insomma, di movimento a misura d’uomo. Non esiste praticamente nessuno che non la sappia usare, non esiste neppure nessuno che, una volta provato, sappia rifiutare un bel giro in bicicletta. La regione turistica San Vigilio Dolomites è riuscita a posizionarsi qualche passo avanti rispetto ad altre aree turistiche, ottenendo l’ambita certificazione come “Approved Bike Area”. Vi piacciono le

mountain bike o le bici da corsa all’avanguardia? Oppure volete provare le e-mountain bike di ultima generazione? Volete provare l’ebbrezza delle bike da “downhill” in tutta sicurezza o preferite una

bici da trekking? Vi sentite sicuri del vostro livello di allenamento o preferite avere un “aiutino” elettrico a disposizione? Volete portare con voi tutta la famiglia, dai neonati ai bimbi più grandicelli?

Valutate la gamma di tour in bicicletta, di escursioni sulle piste ciclabili o di semplici passeggiate familiari sulle due ruote. Informatevi sulle offerte di bici e chiedete aiuto alla nuova Bike School di San Vigilio, scoprite i segreti della mtb, ascoltate i consigli dei professionisti e affidatevi ai noleggiatori esperti. Non ve ne pentirete e, questo è certo, avrete bisogno di più di una vacanza a San Vigilio o a San Martino per poter dire di avere provato tutti i tour che hanno allestito per la vostra, entusiasmante vacanza in bicicletta! Buone pedalate, a grandi e piccini!

Il giro del Fanes-Senes, un itinerario tra i più belli delle Dolomiti M

ontagna e mountain bike sono termini che sempre più spesso vanno in parallelo. Certo, grazie anche alle nuove discipline che attraggono in particolare i giovani: si pensi ai tanti tracciati di downhill e di freeride predisposti negli ultimi anni. Ma non solo, perché in montagna la bici resta il mezzo ideale per raggiungere località spettacolari, laghetti di origine glaciale, passi alpini e pinete inesplorate. Un percorso che non dimenticherete mai se deciderete di affrontarlo è il giro del Fanes-Senes, sicuramente tra i più belli delle Dolomiti e non solo, che attraversa i parchi naturali Fanes-Senes-Braies e delle Dolomiti d’Ampezzo. Certo, non è un itinerario facile e adatto a tutti: se non avete una gamba più che allenata… lasciate perdere e preparatevi per un’altra volta. A meno che non optiate per una e-bike. I numeri parlano chiaro: si

devono percorrere oltre 52 km e affrontare dislivelli notevoli: si parte da 1.192 m e si arriva fino a 2.171 m, ma con salite e discese che toccano pendenze notevoli per un totale di circa 1.800 metri di dislivello.

Si passa nel Parco delle Dolomiti d’Ampezzo

Il percorso, si parte da San Vigilio di Marebbe Si parte da San Vigilio di Marebbe e si attraversa la Val dai Tamersc per arrivare al rifugio Pederü lungo una strada in leggera salita. Si passa a fianco del centro sportivo, del parco zoologico “Owl Park San Vigilio”, il posto ideale per scoprire la vita dei rapaci, le loro abitudini e i loro vizi, e del Lago della Creta. Questo tratto è asfaltato e quasi completamente immerso nella pineta. Dopo 12 km siamo al Rifugio Pederü che, per chi volesse arrivare fin qui in auto, diventa il punto di partenza per il suggestivo Giro del

Fanes-Senes. Qui comincia il tratto in sterrato, a volte anche un po’ sconnesso, che si farà sempre più impegnativo. Si sale verso l’Alpe di Pices Fanes che si raggiunge dopo circa 800 metri di dislivello e poco dopo siamo al Rifugio Fanes. Qui comincia un tratto molto impegnativo che porta al passo di Limo, il punto

Altri percorsi in mountain bike

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ono molteplici i percorsi in bici che propone l’area turistica di San Vigilio Dolomites: una serie di tour dolomitici in mountain bike che sono in grado di soddisfare qualsiasi tipo di preparazione in modo che si possa scegliere i più adatti in base alle esigenze e alle capacità a cui si affianca una segnaletica adeguata e ricche cartine predisposte dalla Cooperativa turistica locale. Tra questi itinerari, oltre all’impegnativo giro del Fanes-Senes che vi raccontiamo a fianco nei dettagli, vi segnaliamo il più semplice Miri-Track che parte dal campo sportivo di San Martin: tutto asfaltato, e quindi percorribile anche con biciclette da cicloturismo o da corsa, passa accanto agli splendidi antichi masi di Mirì su una strada laterale poco trafficata e attraversa il bosco, prati e campi, fino all’abitato di “Chi Plans”, vicino ad Antermoia, per un totale di poco più di 5 km e un dislivello di 422 metri. Di media difficoltà è, invece, il tour che porta al Passo Furcia e che parte dal centro di San Vigilio e passa per Rara e La Miara: una quindicina di km che toccano, nel punto più alto, i 1.714 metri. Adatto agli esperti, infine, è il percorso che porta a Plan de Corones partendo sempre dal centro di San Vigilio e passando accanto ai Rifugi Panorama e Graziani: vi godrete i ghiacciai delle Alpi Aurine, ma dovrete pedalare per oltre 25 km.

più alto del nostro itinerario (2.172 m). Non meravigliatevi se in questo tratto chi non ha una e-bike smonta e spinge la bici. Dovesse capitarvi, salite guardandovi in giro e godendovi lo spettacolo della natura. Ci siamo meritati una pausa ammirando le acque color smeraldo del Lago di Limo.

Poi via per la lunga discesa di una decina di km che attraversa la Val di Fanes e che ci fa scendere nel Parco delle Dolomiti d’Ampezzo per 800 m di dislivello. Attenzione e mani sempre sui freni: spuntano sassi un po’ ovunque e occorre quindi molta cautela. Si può prevedere una sosta al pittoresco Ponte Alto (1.380 m) che supera la forra del Rio di Travenanzes, prima di iniziare un nuovo tratto di dura salita: il primo tratto, asfaltato, non è molto impegnativo, ma dopo il parcheggio sotto i resti del Castello Sant’Uberto, la fatica si fa sentire, anche perché si toccano pendenze che arrivano fino al 18%. Quindi, quando si arriva al Rifugio Ra Stua (1.668 m), magari dopo aver fatto una veloce foto alle cascate del Boite, la sosta è più che

meritata, anche perché il tratto più duro deve ancora arrivare: sono i circa 450 m di dislivello che mancano ancora per arrivare al Rifugio Sennes. Se al passo di Limo siete arrivati in sella, qui è molto probabile che scenderete a spingere in mezzo alle pareti rocciose che fanno una certa impressione... Giunti finalmente al Rifugio Sennes (2.126 m), sosta doverosa anche per dare un’occhiata ai tanti maialini che sono una vera e propria attrazione del rifugio. Da qui in avanti è praticamente tutta discesa: si passa dalle Baite Fodara Vedla, che creano un paesaggio alpino molto originale e poi si incontrano pendenze superiori al 20%, con tratti di pavimentazione in cemento e ghiaia, che richiedono molta attenzione per non rischiare di cadere, fino al Rifugio Pederü. Da qui, manca solo la dozzina di km su asfalto che ci riporta a San Vigilio.

Il top per chi vuole camminare C

hi sceglie la vacanza o la gita in montagna spesso è un amante delle escursioni. In ogni caso, a seguito della pandemia e dell’impossibilità di muoversi al di fuori del proprio Comune o poco oltre, ha spinto molti negli ultimi mesi, anche i più sedentari, a dedicare una parte del proprio tempo libero alle passeggiate. Per cui, ormai siamo tutti allenati; e se scegliete di passare qualche giorno in montagna, San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia offrono una gamma di possibili mete, di scenari spettacolari e di suggerimenti appropriati e a misura di ospite che poche altre località alpine possono vantare. Dall’alpinismo più impegnativo, che contempla anche le ascensioni alle vette dolomitiche, all’escursionismo e al trekking di uno o più giorni fra rifugi, alpeggi e malghe alla portata di una persona normalmente allenata, fino alle comode passeggiate con bambini e carrozzine e a quelle gastronomiche, che tranquillizzano anche la coscienza in caso di qualche peccato di gola. Ecco alcune

proposte. Partiamo da quelle più semplici che si possono fare con tutta la famiglia. Come quella tra San Vigilio e Jú che parte dall’Hotel Les Alpes (segnavia n. 21), segue la strada carrabile fino a Sarjei e poi prosegue sul sentiero nel bosco fino a Jú per un totale di 3,3 km. O quella, altrettanto facile che, in 5 km, porta da San Vigilio a Torpei partendo dalla telecabina Miara. Oppure quella un po’ più lunga (circa 7,5 km) che porta dalla piazza della Chiesa di San Martin a La Valle, passando dal maso Lovara, dall’abitato di Preroman e da quello di Costa, da cui si gode uno splendido panorama. Su tutti, comunque, se avete bambini non mancate di seguire il sentiero didattico “Tru Vistles”, costellato di giochi e cartelli d’informazione collega la cultura con la tradizione, che parte dal centro di San Martin de Tor e segue il Rio Gadera. Da queste parti sono poi tanti gli itinerari che aspettano gli escursionisti più esperti e allenati. Primi fra tutti quelli

contrassegnati dai numeri 1 e 2 dell’Alta Via delle Dolomiti che portano ad apprezzare da vicino queste montagne Patrimonio UNESCO. L’Alta Via delle Dolomiti n. 1 si snoda lungo un percorso di circa 125 km e 7.300 m di dislivello in salita, costituito da 12 tappe. Le prime tre si sviluppano nell’area di Plan de Corones: le due che partono dall’idilliaco Lago di Braies e salgono ai rifugi Biella, Sennes, Pederù, fino ai rifugi Lavarella e Fanes, con visioni mozzafiato sul Monte Cristallo e sulla Croda Rossa d’Ampezzo, e quella che dal rifugio Fanes porta al rifugio Lagazuoi a 2.572 m, quota più elevata dell’Alta Via n. 1, passando attraverso al desertico passo di Limo. L’Alta Via delle Dolomiti n. 2, invece, si snoda lungo un percorso di circa 180 km, costituito da 13 tappe, tra Bressanone e Feltre. In quest’area si sviluppano due tappe: la n. 2, dal Rifugio Città di Bressanone al Rifugio Genova, scoprendo le bellezze del Parco naturale Puez-Odle, e la n. 3, fino al Rifugio Puez posizionato in un paesaggio lunare.


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In vacanza nel Paese più bello del mondo

Estate a San Vigilio, il capolavoro delle Dolomiti settentrionali A cura di Camilla Golzi Saporiti a bella stagione è arrivata, portando con sé una ritrovata serenità. Se qualche mese fa non osavamo neanche immaginarlo, pare proprio che sia arrivato il momento di pensare alle vacanze estive da trascorrere sempre in sicurezza, certo, ma anche e finalmente in libertà. A esaudire desideri di fughe nella natura e a regalare panorami mozzafiato, a sfidare gli sportivi e a

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coccolare gli amanti del relax, ancora una volta ci sono le Dolomiti. Imbattibili sotto ogni punto di vista, forse d’estate danno il meglio di sé a livello paesaggistico. Di questo sono convinti gli abitanti di San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia, le due località gioiello incastonate nel cuore delle Dolomiti settentrionali, alle porte dei Parchi naturali FanesSenes-Braies e Puez Odle. Eredi viventi della cultura ladina, sono oasi di pace,

dove la vacanza per adulti e bambini diventa un susseguirsi di momenti di piacere a stretto contatto con la natura. San Vigilio è un’incantevole cittadina situata nella Valle di Marebbe, ai margini della Val Badia, distesa su una conca tra Plan de Corones, il Piz da Peres e Paraccia da una parte della vallata e dal monte Pares e Piz de Plaies dall’altra. Raccolto e accogliente, il piccolo centro ruota tra la piazza della chiesa (caratterizzata da facciata

Plan de Corones, vacanze family e bike friendly M

ai come quest’anno l’estate va incontro al desiderio di una vacanza spensierata, da trascorrere da soli, in coppia o in famiglia in località belle da scoprire e serene da vivere come questo spicchio altoatesino ai piedi delle Dolomiti. Tra le perle ladine di San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia, si apre questo territorio di monti dalle vette ancora imbiancate e vallate pennellate di verde che sembra disegnato

e trekking sono al primo posto, perché vietato è perdersi l’occasione di vivere i paesaggi e gli irripetibili mondi montani a cavallo dei 2.000 metri di quota. Per gli amanti del movimento e dello stare in forma ci sono soluzioni e proposte di ogni tipo e livello per passeggiate, ciclismo, jogging, cavallo, per esempio, nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies o lungo le sponde del Lago di Braies. Per i più adrenalinici non manca il divertimento sulla zipline più lunga d’Europa che li appende letteralmente a un cavo d’acciaio a cento metri dal suolo e li lancia da Piz de Plaies a San Vigilio a una velocità di 80 km/h. Per chi invece punta a una vacanza più calma e rigenerante, i centri benessere delle strutture, con piscine, Spa e trattamenti tipici, sono un vero toccasana.

barocca e campanile in stile gotico), le residenze nobiliari, come La Gran Ciasa, il castello di Ras, e les viles, le tradizionali abitazioni ladine. A proposito di passato ladino, nella vicina San Martino, c’è il Museum Ladin (www.museumladin.it) che percorre un viaggio nelle antiche tradizioni di questa cultura tutt’ora molto sentita. Quanto alle attività cui dedicarsi, da queste parti c’è solo l’imbarazzo della scelta. Alpinismo, escursionismo

su misura per gite, weekend e vacanze. Attività outdoor e relax sotto il sole trovano qui spunti a non finire. A partire dall’escursione nel Parco Naturale FanesSenes-Braies che, con i suoi 25.680 ettari di superficie, è tra le aree protette più estese di tutto l’Alto Adige: dal 2009 quest’area è dichiarata Patrimonio mondiale dell’UNESCO insieme al Parco naturale Puez Odle. I due parchi offrono un ricco ventaglio di passeggiate sulle tracce di piante e animali selvatici, con tappe in rifugi e malghe per degustare formaggi e prodotti tipici, ed escursioni all’insegna

del wildlife watching. L’osservazione degli animali da quest’anno si declina in due formule. La prima, “Dolomiti Ranger”, è pensata per bambini che vogliono scoprire i punti più segreti dei boschi e imparare a riconoscere e rispettare animali e piante selvatiche. La seconda si rivolge agli adulti che, con guida e binocoli Swarovski Optik, possono mettere a fuoco le specie e la storia di quest’affascinante area di montagna. Tra un parco e l’altro si snodano sentieri, itinerari e tracciati da percorrere in bicicletta, protagonista indiscussa della stagione. Da

non perdere, poi, la visita al Parco Gufi - Owl Park San Vigilio, dove si possono vedere da vicino oltre settanta volatili, tra cui gufi, civette e un’aquila reale. Un altro tema molto speciale che affascina l’uomo sin dall’antichità e che viene proposto a San Vigilio di Marebbe è l’osservazione delle stelle. Con occhio esperto si possono scoprire molte cose su stelle, pianeti e costellazioni. Julian, un appassionato di astronomia, ci porta con sé durante un’osservazione notturna approfittando dell’oscurità totale, per ammirare le bellezze dell’universo.

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La spiaggia di Peschici (FG)

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Gallipoli (LE)

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Ostuni (BR)

Dal 14 giugno la Puglia sarà zona bianca e si potrà così tornare ad apprezzare le bellezze di una regione tra le mete turistiche preferite di tutto il mondo. Quasi un approdo naturale per il resto dell’Italia. Sono numerosi, infatti, gli italiani che hanno già prenotato una vacanza da queste parti e molti altri stanno decidendo in quale zona della Puglia preferiscono passare le loro ferie. Vi proponiamo allora un breve excursus per presentare, in modo sintetico, le meraviglie di questa regione.

Puglia, tra un mare da favola e borghi indimenticabili 2

siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco presenti in quest’area: Monte Sant’Angelo e la Foresta Umbra.

Al centro della regione

Gargano, dal mare ai siti UNESCO Partiamo da quello che è definito lo “Sperone d’Italia” e che presenta spiagge e località che vi resteranno nella memoria. Innanzitutto per il mare, i suoi fiordi, le falesie e le sue spiagge, da Mattinata a Vieste: sono innumerevoli le baie e le calette che si possono visitare e che regalano spettacoli unici, come le grotte marine, l’arco naturale di San Felice e i faraglioni del Pizzomunno e di Baia delle Zagare. Da Vieste poi si trovano lunghissime

spiagge sabbiose intervallate da costoni di roccia ricoperti di macchia mediterranea, con le immancabili torri costiere e i trabucchi che vi consigliamo di visitare. A proposito sempre di mare, se riuscite, vi raccomandiamo una visita alle isole Tremiti: distano una dozzina di miglia dalle coste del Gargano, ma vi sembrerà di trovarvi in un angolo di paradiso. E poi i borghi marinari lungo la costa e quelli che conservano caratteristiche antiche medioevali: come Vieste, Peschici o Rodi Garganico. Infine vi segnaliamo i due

Per gli amanti delle spiagge la segnalazione è d’obbligo: qui troviamo Polignano a Mare che, oltre a essere la città che ha dato i natali al cantante Domenico Modugno, è chiamata la “Perla dell’Adriatico”. Offre un mare da cartolina e propone pure un affascinante centro storico a picco sull’Adriatico, ricco di culture diverse con tracce arabe, bizantine, spagnole e normanne, come i resti dei quattro torrioni di difesa che cingevano la parte antica dell’abitato. Ma è all’interno che si trova il meglio di questa parte della Puglia. Ci riferiamo, in particolare a due luoghi. Innanzitutto Alberobello, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità grazie ai suoi trulli, le originali abitazioni in pietra a secco, imbiancati con calce viva e dal tetto a forma di cono fatto di pietre a vista. Il paese ne ospita più di mille, per lo più adibiti a strutture

ricettive e laboratori artigianali, in particolare di pietra e tessuti. Poi, a circa una decina di km, le Grotte di Castellana, tra i più importanti complessi speleologici d’Europa, che vi permetteranno di immergervi tra gigantesche stalagmiti e stalattiti e ampie caverne dalle straordinarie forme e dagli strabilianti colori, frutto dell’azione erosiva di un antico fiume sotterraneo che ha scavato e plasmato per secoli la roccia calcarea: straordinari la Caverna della Cupola e il Passaggio del Presepio, dove giace una stalagmite dalle forme mariane denominata

Madonnina delle Grotte.

Ostuni, la Città Bianca Un paragrafo a parte merita la “Città Bianca” com’è conosciuta Ostuni per via del suo caratteristico centro storico che nei tempi passati era interamente dipinto con calce bianca: un bagno di luce tra il blu del cielo e quello del mare che dista circa 8 km. Tante le cose da vedere: dalle mura aragonesi, edificate nel basso Medioevo dagli Angioini per respingere le invasioni dei Saraceni e poi ampliate a fine Quattrocento, appunto,

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dagli Aragonesi, alla bella Cattedrale, nel centro storico, costruita grazie a Ferdinando d’Aragona e Alfonso II, sovrani del Regno di Napoli, in stile gotico fiorito quattrocentesco con un rosone, meraviglioso, tra i più grandi al mondo. Per gli amanti della natura, imperdibili sono poi il Parco Dune Costiere e l’area marina protetta di Torre Guaceto. Mentre non mancano le spiagge lungo i diciassette chilometri di costa del territorio di Ostuni, dal Pilone, con alte dune coperte da ginepri secolari dominata dalla torre di avvistamento aragonese di San Leonardo del XVI secolo, a Monticelli che prende il nome dalle sue alte dune, fino a Villanova, col suo caratteristico porticciolo approdo per le barche dei pescatori e natanti da diporto e a Costa Merlata, così chiamata per la linea di costa estremamente frastagliata, con il mare che si insinua tra gli anfratti formando singolari e intime calette sabbiose.

È il Salento o le Seychelles? Il mare del Salento, la parte più a sud della Puglia, può davvero confrontarsi con quello delle Seychelles piuttosto che dei Caraibi. Non per nulla le acque di Porto Cesareo si sono meritate l’appellativo di Maldive d’Italia. Insomma, che siate a Porto Selvaggio, a Torre Lapillo o a Torre Pali comunque troverete un mare cristallino. E non sono da meno altre località della parte meridionale della Puglia. Si pensi a Santa Maria di Leuca con le sue spettacolari Grotte Marine di Leuca, oppure a Gallipoli, di cui si può ammirare anche lo splendido centro storico su un’isola su cui domina l’omonimo castello. Insomma tra un mare invidiabile, spiagge da sogno e borghi indimenticabili, una cosa è certa: la Puglia vi lascerà senza fiato!


TURISMO

Photo di: Circolo Fotografico città del Moroni, Albino

In vacanza nel Paese più bello del mondo Ad Albino (BG) si celebra l’anniversario della nascita del maestro del Rinascimento

Moroni si racconta, là dov’è nato 500 anni fa A

500 anni dalla nascita, Albino e la ValSeriana celebrano uno dei figli più noti: il maestro del Rinascimento Giovan Battista Moroni che qui ha vissuto e operato per una buona parte della sua vita. Lo fanno proponendo “Moroni 500. Albino 1521-2021”, articolato progetto culturale che ne farà scoprire quella grandezza che gli ha permesso di essere apprezzato in tutto il mondo. Da giugno 2021 fino alla primavera del 2022 sono in programma mostre, narrazioni, restauri, approfondimenti, convegni, incontri, concerti, spettacoli, eventi di fotografia, moda, visite guidate, enogastronomia. Moroni 500 nasce da un ampio network di istituzioni, musei, fondazioni, parrocchie, scuole, realtà culturali, associazioni, in dialogo per raccontare in modo condiviso l’universo moroniano a 360 gradi. Tra di esse, la Parrocchia di Albino, Accademia Carrara di Bergamo, Fondazione Adriano Bernareggi, FAI - Fondo

Ambiente Italiano, Fondazione Museo di Palazzo Moroni, Delegazione FAI di Bergamo, Ascom Confcommercio Bergamo.Nel progetto hanno parte attiva, nella ideazione e produzione di iniziative, anche associazioni e realtà impegnate in ambito culturale ad Albino e sul territorio della ValSeriana: Associazione Culturale Carlo Antonio Marino, Arte sul Serio, Percorsi Albinesi, Circolo Fotografico città del Moroni, Albino, Comitato Sui Passi del Moroni, Complesso Bandistico di Albino, Astorica - Associazione Storica Città di Albino, Django Association, Museo Etnografico della Torre di Comenduno, Botteghe di Albino. Per il programma completo: www.valseriana.eu

Il Codice Moroni Il primo evento espositivo da non perdere è “Il Codice Moroni” a cura di Barbara Mazzoleni e Orietta Pinessi

e realizzato dal Comune di Albino in collaborazione con la Parrocchia e Promoserio. Non si tratta di una mostra tradizionale, ma di un percorso narrativo partecipato, multidisciplinare e “multimaterico”, che accosta ai dipinti oggetti, tessuti,

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testimonianze documentarie, riferimenti didattici e fotografici. L’intento è quello di offrire una lettura differente del mondo di Giovan Battista Moroni, che tenga conto di tutti i fattori che hanno contribuito a costruire il suo immaginario

l Codice Moroni” è aperto fino al 22 agosto 2021 presso la Chiesa di San Bartolomeo e la Chiesa di San Giuliano ad Albino (Bg). Ingresso gratuito (contingentato) Giorni e orari di apertura: giovedì e venerdì 15.00 – 18.00; sabato 9.30-12.30 e 15.00 – 20.30; domenica 9.30-12.30 e 15.00-18.00. Grazie alla collaborazione con la scuola I.S.I.S. Oscar Romero di Albino, i visitatori avranno la possibilità di partecipare a “visite narrate” condotte da giovani “storyteller”. Durante le celebrazioni la chiesa di San Giuliano resterà chiusa al pubblico. PER INFO E PRENOTAZIONI: 035.704063 infopoint@valseriana.eu - www.valseriana.eu

pittorico: la sua vicenda, la sua terra, i suoi scritti, il paesaggio, gli oggetti parlanti, i colpi di scena, l’atelier, la passione per la moda, le immagini dello spirito, i dettagli rivelatori. È visitabile ad Albino fino al 22 agosto, in due sedi espositive: l’antica chiesa di San Bartolomeo (XV sec.) e la vicina chiesa parrocchiale di San Giuliano, custode di capolavori di Giovan Battista Moroni, dove sarà possibile apprezzare gli interventi di restauro, affidati ad Antonio Zaccaria, che restituiscono piena leggibilità compositiva e cromatica a due opere chiave di Moroni: il Crocefisso adorato dai santi Bernardino e Antonio da Padova, considerato il capolavoro del Moroni sacro, restaurato grazie a Fondazione Credito Bergamasco, e lo Stendardo della Visitazione, il cui delicato intervento di restauro realizzato dal Comune di Albino con il contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca, regala un commovente “abbraccio di speranza” scelto

Progetto promosso da:

come “icona” di tutto il progetto Moroni 500. Questo, insieme allo Stendardo di Pradalunga e a quello di Villa di Serio, crea, nella Sacrestia, una sorta di “processione” che immerge nel mondo della devozione popolare, fatta di confraternite, fede e sentimenti, cui Moroni ha partecipato e di cui si è fatto singolare interprete.

Il museo diffuso in ValSeriana Se avete tempo e possibilità, vi consigliamo un itinerario che va da Ranica a Fino del Monte, che fa tappa a Villa di Serio, Nembro, Albino, Fiorano al Serio, Oneta e Parre e che vi propone i luoghi cui l’artista ha lasciato in eredità straordinarie opere di soggetto sacro, ancora fruibili nelle chiese per cui sono state concepite cinquecento anni fa. Il museo diffuso ripercorre gli anni in cui l’artista strinse il rapporto più autentico con la sua terra e riscopre l’eccezionalità della pittura sacra.

Realizzato da:

Main sponsor:

Moroni

500 Albino 1521-2021

Un anno di iniziative a 500 anni dalla nascita di Giovan Battista Moroni Tutta la verità della sua pittura nell’abbraccio della sua terra Programma completo su www.valseriana.eu Con il supporto di:

Main partner:

In collaborazione con:

Sponsor:

Media Partner:


Lago Blu a Breuil-Cervinia

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Lago di Place Moulin a Bionaz

Lago di Lod a Chamois

Valle d’Aosta, tra laghi da favola Ecco alcune mete facilmente raggiungibili a piedi o in mountain bike

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à dove l’azzurro del cielo si confonde con il colore delle acque limpide dei laghi di montagna in cui si specchiano le cime spesso ancora imbiancate… Che spettacolo! Un panorama che non è insolito per la Valle d’Aosta e che d’estate è ancora più gioioso con i colori che la natura sa “dipingere” a meraviglia. Sono tante le località che meriterebbero di essere elencate quali mete di una gita a piedi o in bicicletta. Ne scegliamo alcune che sono più facili da raggiungere e che consentono a tutta la famiglia, grandi e piccini, di arrivarci con poca fatica.

Lago d’Arpy a Morgex Zaino in spalla e scarponi ai piedi per raggiungere la nostra prima meta, il Lago d’Arpy, uno specchio d’acqua di origine glaciale, racchiuso tra il mont Charvet, la Becca Pouegnenta e il monte Colmet, con splendida vista sul massiccio del Monte Bianco. Si parte dal Colle San Carlo, nel comune di Morgex, e si prende la strada sterrata segnalata con il n. 15, di fronte all’hotel Genzianella,

che in moderata pendenza permette di raggiungere il Lago d’Arpy in poco più di un’ora. L’itinerario si snoda all’interno di un bosco misto di abeti e di larici ed è adatto a tutti, anche a famiglie con bambini.

Lago di Lod a Chamois Ci spostiamo a Chamois, località senz’auto collegata al fondovalle della Valtournenche con la funivia che parte dalla frazione Buisson nel Comune di Antey-Saint-André. Lo splendido Lago di Lod sarebbe raggiungibile con la seggiovia, ma noi non siamo così sedentari, vero? Per cui forza, basta una passeggiata che parte da Corgnolaz, all’arrivo della funivia, prosegue diritto lungo la strada che costeggia la piazza e, giunti all’area sportiva, si seguono le indicazioni per il lago lungo la pista carrozzabile. Poco a monte, si prosegue sullo sterrato oppure si svolta a sinistra e si continua lungo il sentiero gradinato. In 30/40 minuti si raggiunge lo specchio d’acqua che si trova sotto il Monte Charvaz, a 2019 metri di altitudine e da qui si possono

vedere tutte le cime che circondano il paese, spaziando dalla Cima Longhede fino al Château des Dames. Le sponde del Lago di Lod sono ricoperte di poligono anfibio, una pianta lunga fino a tre metri, che cresce sommersa e forma dei vistosi fiori rosa sulla superficie dell’acqua. Sulle rive è presente un’area pic-nic attrezzata con tavoli, barbecue e fontanili.

Lago Blu a Breuil-Cervinia Ci si sposta di poco perché la nostra prossima meta è un vero proprio gioiello incastonato tra le montagne: il Lago Blu di Breuil-Cervinia, contornato da larici secolari, in cui è possibile ammirare l’incantevole riflesso del Monte Cervino. Se si chiama così, ci sarà un motivo: siete d’accordo? Infatti, essendo alimentato da acqua sorgiva, è sempre limpidissimo e la presenza sul fondo di un minerale gli conferisce il colore intenso che lo contraddistingue. Anche la leggenda che circonda il lago non è altrettanto festosa come l’ambiente che lo circonda:

infatti, si racconta che il lago si creò là dove c’era l’abitazione di una famiglia non molto socievole e tantomeno generosa, quale punizione per aver rifiutato di dare un po’ di cibo a un mendicante... Ci si può arrivare anche in auto, ma è molto meglio arrivarci a piedi, anche perché il percorso che vi proponiamo è proprio facile e adatto a chiunque. Quindi, lasciate l’auto poco prima della galleria che si immette verso Cervinia

e in un quarto d’ora siete al lago. Poco distante si trovano i laghetti Layet, tre pozze di acqua sorgiva di colore diverso, adagiati in un verde pascolo affacciato sulla valle. E poco più a nord c’è il Lago Goillet, raggiungibile lungo percorso pianeggiante che parte da Plan Maison, da cui si gode un bellissimo panorama che spazia dal Cervino al Teodulo, dal Testa Grigia al Dent d’Hérens.

Concludiamo con una gita in mountain bike. Siamo a Bionaz, in Valpelline, per raggiungere la diga ad arco più alta d’Europa che va a formare il Lago di Place Moulin, un grande specchio d’acqua dal color verde giada. In effetti, i suoi numeri sono abbastanza impressionanti: lo sbarramento è alto 155 metri e ha una lunghezza di 678 metri, lo spessore massimo alla base è di 47 metri mentre è di 6 metri in cima e ha capacità di circa 105 milioni di m³. In bici si può partire, appunto, da Bionaz, raggiungere la diga e proseguire sulla strada sterrata che costeggia tutto il lago per circa 4 km fino ad arrivare al villaggio di Prarayer. Sullo sfondo si vedono le Petites e le Grandes Murailles con i loro imponenti ghiacciai. In ogni caso, fino alla diga si può arrivare in auto e si può poi proseguire a piedi a fianco del lago per i 4 km che separano dall’alpeggio di Prarayer e dall’omonimo rifugio. Lago Place Moulin a Bionaz


TURISMO A Pila nel cuore della Valle d’Aosta

alla scoperta della vera natura… la tua. In vacanza nel Paese più bello del mondo

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ostantemente viviamo il desiderio di rinnovarci, di dedicare tempo a ritrovare noi stessi e il senso delle cose, ci sono luoghi autentici, aperti, essenziali che aiutano la nostra ricerca: questo è Pila. Nel cuore delle Alpi, aperta su Aosta e sulle vette più alte d’Europa è una dimensione di equilibrio e bellezza della natura che spinge a liberare le passioni e provarne di nuove. La salita con la telecabina in 18 minuti dal centro città regala un nuovo punto di osservazione sul mondo e su di sé. Da sabato 26 giugno a domenica 12 settembre, qualsiasi sia l’attività preferita per rigenerarsi, trekking, mountain bike, passeggiate o semplicemente rilassarsi, la natura di Pila la renderà speciale. Hotel, bar, ristoranti si sono organizzatati per rispettare le misure di sicurezza e sanificare opportunamente gli spazi. Anche all’interno della telecabina si viaggia in sicurezza: l’accesso è consentito con mascherina (chirurgica) e a un massimo di 4 persone per cabina, la metà della portata ordinaria. Sulle seggiovie, sempre con mascherina chirurgica, la portata non è ridotta.

difficoltà per arrivare in posti incantati: a voi la scelta. A Pila, però, hanno pensato a farvi divertire anche senza andare troppo lontano. E con un paio di assolute novità come la pista Flow trail, attiva dalla scorsa stagione, adatta anche alle famiglie e da percorrere rigorosamente in discesa, e Pumptrack, della lunghezza di 70 mt, un percorso artificiale composto da curve paraboliche e dossi di varie dimensioni, che si percorre senza pedalare ma sfruttando

Sulle due ruote c’è l’imbarazzo della scelta Per chi ama le due ruote, Pila è davvero il posto ideale per dare sfogo alla propria passione. Innanzitutto con le decine di itinerari di varia

la spinta (pump) del corpo. Ma Pila è da anni anche una delle più importanti località di riferimento per il mondo del downhill italiano. Sono sedici

i tracciati che compongono il Bike park e includono la discesa free ride Pila-Aosta che, con i due tracciati che si trovano a monte di

E poi… Parco Avventura, free climbing e pesca

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ra le altre occasioni di divertimento c’è sicuramente il Parco Avventura, aperto tutti i giorni durante la stagione estiva e adatto a tutti: ponti tibetani, passerelle su tronchi, teleferiche, rete di corda da domare… ci sono tutti gli ingredienti per un divertimento singolare. Sono cinque i percorsi allestiti fra i boschi per mezz’ora di pura adrenalina: dal più semplice “Scoiattoli” adatto ai più piccoli al “Super Aquile”, per gli intrepidi, per chi ha già dimestichezza con le attrezzature e non teme il vuoto. Pila offre anche una singolare falesia di arrampicata nei pressi del rifugio Arbolle per gli amanti del free climbing. La struttura rocciosa dove sono state chiodate le vie di arrampicata si trova sulle pendici est della Tête Noire, a una quota di 2550 metri circa, a circa un’ora e mezza di cammino dall’arrivo della seggiovia Pila-Chamolé. Sulla struttura, alta in media 15 metri, sono stati ricavati sette itinerari di arrampicata che vanno dal 5a al 6b, per appassionati di livello medio/alto. Infine, a Pila si può salire (per gli appassionati “si deve”) anche con la canna da pesca. Infatti, la telecabina, prima, e poi la seggiovia di Chamolé, conducono in poco meno di mezz’ora alla baita Baraka. Di qui, in dieci minuti si raggiunge il lago Chamolé, uno degli specchi più limpidi delle Alpi occidentali, a quota 2325, dove da qualche anno è possibile praticare la pesca alla trota.

essa, formano il bellissimo percorso della “Desarpa Bike”: si parte da 2.200 metri e si arriva fino ad Aosta per complessivi 15 km. Le piste di downhill, richiedono una buona preparazione atletica e tecnica, mentre le piste di freeride sono accessibili a chiunque abbia un po’ di esperienza nella discesa e nella conduzione della MTB, i gradi di difficoltà sono segnalati, con la possibilità di aggirare i punti più impegnativi. La discesa freeride Pila-Aosta è un percorso di media difficoltà adatto a tutti, unico nel suo genere per caratteristiche e paesaggio, ha una lunghezza di 8 km, con un dislivello di 1.170 m, ma sfruttando i tracciati a monte (partendo da Chamolé) diventa di 11 km, con dislivello complessivo di 1.730 m. Spazio anche al cross country che dall’estate 2017 a Pila è anche “tecnico e agonistico” grazie al tracciato di circa 4 km, una struttura adatta alle gare agonistiche giovanili e anche alle manifestazioni di livello internazionale, molto battuto per l’allenamento in quota tecnicamente interessante e facilmente accessibile grazie al collegamento con Aosta tramite la telecabina. Inoltre, per chi non vuole rinunciare a salire in quota ma vuole farlo con un adeguato sostegno, a Pila, all’arrivo della telecabina, è possibile trovare un fornitissimo noleggio e-bike con un’ampia scelta di mountain bike a pedalata assistita per soddisfare tanto neofiti in cerca di una tranquilla passeggiata in bici, quanto escursionisti più avventurosi che desiderano esplorare il dedalo di trail per tutti i livelli. Disponibili pacchetti e-bike+guida+pranzo/ degustazione.

Scarponi ai piedi e via! Tanti scelgono Pila perché propone un ampio ventaglio di passeggiate, più o meno lunghe ed impegnative, che danno la possibilità di conoscere ed apprezzare il territorio nella stagione estiva. Come il rinnovato Sentiero n. 22 che consente di attraversare tutto il territorio, con partenza dall’area della telecabina e arrivo al lago Chamolé. Potete partecipare a

Manifestazioni estive da non perdere

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Pila alcuni appuntamenti sono ricorrenti, ogni settimana e alcuni sono assolutamente esclusivi Tra questi i Campionati Europei giovani di Mountain Bike dal 28 giugno al 3 luglio e la Coppa Europa di Downhill dal 23 al 25 luglio. Il 17 luglio, aspettando la Vertical Running Aosta-Becca di Nona prevista il giorno dopo, è in programma la salita goliardica al Rifugio Arbolle accompagnati dalla musica tradizionale delle Alpi di Etétrad, cantando e sorseggiando birra. Un evento da non perdere per chi ama la musica in alta quota immersi nella natura è il Concerto di archi dell’Orchestre du Conservatoire de la Vallée d’Aoste che si svolgerà alle ore 17 del 4 luglio presso il lago artificiale Plan de l’Eyve, a 2.250 metri di quota.

iniziative organizzate: tutti i mercoledì è in programma l’escursione «Gli alpeggi e la loro storia», un viaggio a ritroso nel tempo, nella cultura alpina, con visita all’alpeggio e degustazione di prodotti tipici e per i più piccoli, la possibilità di conoscere dal vivo tanti animali; mentre tutti i giovedì sarà possibile effettuare escursioni in giornata, accompagnati dalle guide naturalistiche della Trekking Habitat, disponibili a far conoscere agli ospiti di Pila gli angoli più remoti. Oppure scegliere per conto vostro dove andare. Una delle gite più incantevoli e alla portata di tutti è quella che porta al Rifugio Arbolle passando dal laghetto alpino di Chamolé. Per arrivarci, dopo la cabinovia si prende la seggiovia Chamolé. Da qui il percorso prevede un’ora e mezza con qualche tratto ripido. Si scavalca il crinale e si trova il rifugio in legno e pietra che accoglie il visitatore, sale dalle grandi vetrate da cui ammirare le cime della Becca di Nona, il Pic Garin, Punta Valletta, Tete Noir, Monte Bianco, Grand Combin... I più allenati ed esperti possono da qui effettuare magnifiche escursioni come la Becca di

Nona 3.142 m, la montagna che domina la città di Aosta.

Un’ospitalità indimenticabile Natura e sport ci devono essere. E a Pila non mancano. Ma per una vacanza memorabile non deve mancare quell’ospitalità che è frutto di un giusto mix tra relax e cucina. Ed è proprio quello che potete trovare nell’accoglienza di Pila. La calda accoglienza degli hotel o dei bed & breakfast di piccole dimensioni, tipica della conduzione famigliare, è garantita. E sono molti i luoghi in cui ristorarsi, vere e proprie milestones, raggiungibili anche con brevi passeggiate di percorsi e sentieri. Si può scegliere tra una cucina raffinata e quella con molti prodotti del territorio, come la buonissima fontina degli alpeggi di Pila.

Infoline: 0165521148 www.pila.it


TURISMO

Riaprono le mostre, riaprono i castelli. Perché non approfittarne per visitare le une e gli altri insieme? Un’occasione che si può trovare in varie parti d’Italia. In questo articolo ve ne proponiamo una carrellata che tocca alcune località del Nord Italia.

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artiamo dal Castello Sforzesco di Milano dove, fino al 25 luglio, si potrà visitare “El sur Carlo Milanes”, la mostra dedicata a Carlo Porta nel bicentenario della morte (1821-2021) che propone una scelta di libri, cimeli e documenti del poeta cantore del capoluogo lombardo, provenienti da istituzioni pubbliche e private, alcuni dei quali esposti per la prima volta. Carlo Porta non fu solo il miglior poeta della tradizione dialettale milanese, ma anche il più grande narratore in versi dell’Ottocento italiano: il primo Designated UNESCO Creative City in 2017

«EL SUR CARLO MILANES» Carlo Porta nel bicentenario della morte (1821-2021)

Sala del Tesoro 11 giugno – 25 luglio 2021 10.00-17.30 (ultimo ingresso ore 17.00) lunedì chiuso ingresso gratuito

Prenotazioni online e informazioni aggiornate sulle modalità di visita www.milanocastello.it

a dar voce al popolo – servi, ciabattini, prostitute. Ci spostiamo al Castello di Melegnano (MI) dove, fino a dicembre, è in programma “Grandi Melegnanesi”, la mostra dedicata a due noti artisti locali: il pittore Angelo Turin, del quale ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa, e lo scultore Vitaliano Marchini, a cinquant’anni dalla morte.

Ferrara, Castello Estense Fino al 29 agosto 2021

Tra mostre e castelli

Le loro opere animano in modo speculare le colonne del Cortile d’Onore grazie a una art gallery a cielo aperto. Le opere di Marchini trovano spazio anche nella Sala degli Stemmi dove è presente la sua collezione permanente. Restiamo in Lombardia e ci spostiamo in provincia di Brescia. Nel Castello di Desenzano del Garda, fino al 29 agosto 2021, si può ammirare la mostra “Picasso, ceramiche e incisioni” che abbraccia diversi aspetti della produzione artistica del pittore spagnolo e propone più di 30 opere ceramiche prodotte a Vallauris. Viene presentata, inoltre, la suite completa de “Le Celestine” costituita da 66 acqueforti, acquetinte e puntesecche eseguite nel 1968 da un Picasso ottantasettenne per illustrare l’opera di Fernando de Rojas, una delle più importanti della letteratura spagnola, che ha segnato la transizione dal Medioevo al Rinascimento. Completano la mostra la riproduzione integrale dei 42 disegni preparatori di Guernica posseduti dal Museo del Prado di Madrid, una serie di fotografie d’epoca ed una significativa collezione di Affiches. Ci spostiamo al Castello di Rivoli (TO) per la mostra, inaugurata in questi giorni e che resterà aperta fino al 9 gennaio 2022, “A.B.O. THEATRON. L’arte o la vita” che indaga la figura di uno dei più importanti storici dell’arte, critici e curatori contemporanei, Achille Bonito Oliva. Raccoglie

Al Forte di Bard protagonista il Monte Cervino

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opere d’arte, documentazione di allestimenti, materiale d’archivio e una grande selezione di materiali televisivi gentilmente concessi da RAI Cultura/RAI 5 in collaborazione con Rai Teche. Tra i capolavori che si possono ammirare figura l’opera Primo piano labbra (1965) di Pino Pascali, Lo Spirato (1968-73) di Luciano Fabro o Fountain (1917-64) di Marcel Duchamp. E ora andiamo al Castello di Udine dove da pochi giorni è stata inaugurata la mostra “Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo (1487 – 1561)” e resterà aperta fino al 12 settembre 2021. Qui, per la prima volta, viene riunito un cospicuo numero di raffinati disegni che, provenienti da diversi musei europei e da una collezione privata americana, confermano la sua proverbiale abilità nella rappresentazione del mondo animalisticovegetale e soprattutto di uccelli. Ciascuno degli ambiti della poliedrica attività di Giovanni

da Udine è indagato in mostra attraverso stucchi, incisioni, documenti, lettere, libri e altri materiali. Inoltre le spettacolari sezioni dedicate alle stampe e ai disegni di architettura consentono di visualizzare i principali luoghi e ambienti in cui l’artista ha operato: dalla Farnesina alle Logge vaticane, da Villa Madama alla Sacrestia nuova di San Lorenzo a Firenze. Concludiamo il nostro viaggio tra mostre e castelli a Ferrara, dove ci aspettano ben due importanti rassegne. Al Castello Estense, infatti, innanzitutto è stata prorogata fino al 2 settembre la mostra su uno dei maestri più ammirati della Belle Époque, “Boldini. Dal disegno al dipinto. Attorno alla Contessa de Leusse”, che indaga il tema della genesi del ritratto femminile, dal disegno al dipinto: il percorso è costruito attorno a un’opera depositata da un collezionista presso le Gallerie d’Arte Moderna e

l Forte di Bard si conferma laboratorio sul clima che cambia. Il progetto L’Adieu des glaciers, viaggio alla scoperta della storia e dello stato di salute dei ghiacciai, continua con un focus dedicato al Cervino. La mostra Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica, dal 9 luglio al 17 ottobre, propone una narrazione fotografica tra passato e presente nell’area tra Plateau Rosa e l’Alta Valpelline. Più di 70 studiosi hanno collaborato ai contenuti. Tra i capolavori fotografici, le vedute realizzate a fine ‘800 da Vittorio Sella; le riprese di Armin Linke e Olivo Barbieri; foto della Conca del Breuil frequentata dai campioni del Bob e del Kilometro lanciato, da sportivi e vip come Mike Bongiorno. Esposte anche inedite immagini delle imprese di Bonatti, Destivelle, Burgada e Barmasse. Mike Bongiorno sulla vetta del Cervino pubblicizza la Grappa Bocchino

Contemporanea di Ferrara, la tela che ritrae la contessa de Leusse, realizzata quando Boldini risiedeva stabilmente a Parigi. Si concluderà, invece, il 29 agosto l’esposizione “Giovanni Battista Crema. Oltre il divisionisimo”, suddivisa in sette sezioni tematiche, che

ripercorre la parabola artistica di uno dei più interessanti interpreti del divisionismo: dal socialismo umanitario degli anni giovanili, quando frequentava il cenacolo di Giacomo Balla, all’originale commistione di realismo e simbolismo della maturità.

Forte di Bard Valle d’Aosta 9 luglio 17 ottobre 2021

Egon Beck Peccoz, Valtournenche, i fratelli Antonio e Luigi Beck Peccoz salendo al Teodulo, primi anni Venti del ‘900


TURISMO

In vacanza nel Paese più bello del mondo Uno slogan che è un programma per le vacanze. Mare e spiagge da sogno, sport per tutti i gusti, cultura e tradizioni in cui immergersi. E quando poi ci si mette a tavola..

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i sono i colori del mare, del cielo, delle spiagge e dei fiori; c’è un clima che non trova eguali; c’è una cucina a dir poco stuzzicante; c’è la possibilità di praticare sport all’aria aperta, in riva al mare o in montagna; ci sono cultura e tradizioni inconfondibili; per non parlare della musica… Sanremo è tutto questo e ancora di più. Un luogo magico, incastonato nel cuore della Riviera Ligure dove tutto è possibile. Non resta che far proprio lo slogan che hanno coniato per lei: Sanremo, Vivila & Amala. Eccovi, allora, un assaggio di quello che potreste vivere passando una vacanza nella “Città dei Fiori”.

Mare e spiagge La copertina se la prende il mare. D’altra parte siamo nella stagione dove il suo richiamo è più forte. E a Sanremo tutte le strade portano al mare. Dove si può correre sulla spiaggia, giocare, nuotare o semplicemente fare un bagno nelle sue meravigliose acque che anche quest’anno hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu. Da levante a ponente è un susseguirsi di stabilimenti attrezzati e graziose insenature naturali e a fianco dei tanti stabilimenti privati è possibile usufruire anche di spiagge libere, attrezzate e no: quelle del lungomare dei Tre Ponti (apprezzate dai surfisti), della zona di Bussana o le più centrali del lungomare delle Nazioni dove è presente anche un piccolo lido accessibile agli amici a quattro zampe.

Sport e benessere Se venite per la prima volta a Sanremo resterete meravigliati da quante persone incrocerete in bicicletta. In città, ma

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Sanremo, Vivila & Amala

soprattutto a bordo mare dove scorre una bellissima pista ciclabile, un vero e proprio fiore all’occhiello della Riviera dei Fiori: 24 km di paradiso che incorniciano il litorale da Ospedaletti a San Lorenzo al Mare. Sorta sul vecchio sedime ferroviario, è il luogo preferito per concedersi una passeggiata e dove fare sport all’aria aperta tutto l’anno. A chi non basta una tranquilla passeggiata sulle due ruote, l’entroterra di Sanremo è un vero e proprio paradiso per gli amanti di mountain bike, enduro e downhill: in particolare i boschi delle frazioni di San Romolo e Monte Bignone, dove non mancano tanti sentieri immersi nel verde per dedicarsi in libertà alle discese a picco sul mare. Se poi qualcuno vuole misurarsi con dossi e paraboliche, c’è la pista di pump track situata a Pian di Poma: un circuito lungo ben 800 metri composto da un percorso pianeggiante per le handbike e uno con paraboliche e gobbe per le mountain bike. Poi ci sono, ovviamente, tutti gli sport legati al mare. Come la vela, che ha il suo centro nello Yacht Club Sanremo compagnia della vela, che si trova a pochi passi dal porto vecchio. O il canottaggio: in questo caso il punto di riferimento è lo storico Circolo Canottieri Sanremo attivo dal 1933. Senza dimenticare tutte le altre possibilità di fare sport, dall’ippica, al Campo Ippico di Sanremo, punto di riferimento per gli amanti dell’equitazione inaugurato nel 1930 alla presenza di Re Vittorio Emanuele III, al golf che si può praticare al Circolo Golf degli Ulivi, un 18 buche dove si svolgono numerose e importanti competizioni internazionali e nazionali.

Tradizioni e cultura Sanremo è affascinante anche sotto l’aspetto culturale. La parte più suggestiva è sicuramente la città vecchia, fondata intorno all’anno Mille, chiamata “La Pigna” per la caratteristica forma della topografia delle case, attaccate l’una all’altra, inerpicate sulla collina, separate da stretti ‘caruggi’ e disposte, appunto, secondo la caratteristica forma di pigna. Una scelta dettata da ragioni di sicurezza per difendersi dalle temibili incursioni saracene. Sulla sommità spicca il santuario della Madonna della Costa (sec. XVII), che domina il golfo. Nel centro storico si trova

anche la cattedrale romanicogotica di San Siro (edificata nel XIII secolo su un edificio più antico), con il campanile barocco. Tra i simboli religiosi di Sanremo spicca la Chiesa Russa che, con le sue magnifiche cinque cupole a bulbo, domina maestosa la passeggiata Imperatrice dedicata alla zarina Maria

Aleksandrovna. Non perdetevi Forte Santa Tecla che, da simbolo della forza genovese contro “i sanremesi rivoltosi”, è diventata roccaforte a difesa dalle invasioni via mare, si è trasformata in caserma, carcere cittadino e infine principale polo museale della città. Poi, naturalmente, c’è il noto Casinò che, dalla sua fondazione nel

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2 1905, ha ospitato tantissimi personaggi del jet set nazionale e internazionale che si sono alternati ai suoi tavoli verdi dando vita a sfide memorabili, dal Re egiziano Faruk, a Gustavo Di Svezia, dall’attore e regista Vittorio De Sica, giocatore incallito, a Ranieri e Grace di Monaco. E l’altrettanto famoso Teatro Ariston, uno dei luoghi più iconici della città, che ospita dal 1977 il Festival di Sanremo. Infine, le numerose ville e giardini di cui è costellata. Citiamo almeno Villa Nobel, dove dimorò nei suoi ultimi anni di vita, tra il 1891 e il 1896, l’omonimo scienziato svedese che proprio qui, stilando il suo testamento, diede vita al premio Nobel; e Villa Ormond, una delle dimore più eleganti e ricche di storia di Sanremo, le cui ampie stanze hanno ospitato l’élite dell’aristocrazia europea come i Principi di Prussia, il Duca d’Aosta e l’Imperatrice Elisabetta d’Austria, con un

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parco davvero straordinario, dove hanno trovato dimora piante esotiche e rare ma dove si può anche ammirare un giardino tradizionale giapponese.

Food Se Sanremo va vissuta, uno dei momenti più qualificanti è quando ci si siede a tavola, perché il suo mare e il suo territorio regalano ogni giorno una grande varietà di prodotti meravigliosi e freschissimi. Ogni giorno Sanremo è come un menù nuovo da scoprire e assaporare con prodotti davvero unici: dal Gambero rosso di Sanremo che viene pescato nello specchio d’acqua antistante la città, considerato da molti chef il migliore del mondo, alla Sardenaira, deliziosa pasta lievitata condita con pomodoro, olive, acciughe e qualche spicchio d’aglio che si può trovare in ogni bar e panetteria della città; dai deliziosi e golosi Baci di Sanremo, nati durante la belle époque come risposta locale ai baci di dama, alla Panissa, una ricetta tipica della cucina ligure preparata con farina di ceci e acqua.

Shopping In una città di mare e di vacanza che si rispetti, non può mancare lo spazio per lo shopping. E Sanremo non fa eccezione, anzi... Tappa irrinunciabile degli amanti delle griffes sono le vie pedonali del centro come via Matteotti, vero e proprio salotto del Made in Italy, dove si possono trovare le migliori boutique. Ma non mancano le occasioni nelle caratteristiche stradine di via Palazzo, via Cavour, via Carli e di tutte le vie del centro sede di meravigliosi negozi adatti a tutte le età. E per gli amanti delle firme, fuori dal centro, in zona Valle Armea, si può trovare “The mall” il famoso centro commerciale dedicato ai monomarca di grandi stilisti.

Photoshot 1.

Forte Santa Tecla

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La Pigna

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Villa Ormond

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Villa Nobel

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Casinò


TURISMO

Intervista a Roberto Moreno, commissario dell’Agenzia Regionale “In Liguria”

«I bisogni dei turisti sono cambiati: esperienze all’aria aperta e nuove emozioni» Gli operatori liguri puntano sulla destagionalizzazione con proposte a 360 gradi per tutto l’anno

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a Liguria è una delle regioni diventate “bianche”: con giugno inizia la stagione estiva e non si poteva partire in modo migliore. Maggiori libertà per vivere al meglio il mare e i borghi di questo bellissimo territorio. La Regione Liguria, per rilanciare il turismo in questa delicata fase storica, già i primi mesi del 2021 ha iniziato il percorso di riforma dell’Agenzia Regionale di Promozione Turistica “In Liguria”, nominando come nuovo commissario straordinario Roberto Moreno, 46 anni, originario di Loano. «Con la pandemia – ci spiega Moreno – la domanda di turismo è cambiata completamente, facendo emergere nuove esigenze. Bisognerà capire se si tratterà di una vera rivoluzione nelle nostre abitudini o solo di una necessità momentanea». Quali sono i nuovi bisogni della gente? «Certamente si predilige un turismo di prossimità, con spostamenti organizzati con mezzi propri. La nostra regione attira molti turisti dalle zone limitrofe, anche estere come Francia, Germania, Svizzera e Austria. Cresce l’interesse dei Paesi Covidfree verso mete che facilitino la vita all’aria aperta, e la nostra regione si presta perfettamente a questi bisogni. Poche regioni permettono di avere il mare e a soli 20 minuti anche la collina e la montagna, grazie agli Appennini e le Alpi». Su cosa puntate quindi? «Il nostro obiettivo è creare delle nuove esperienze, un turismo esperienziale che faccia vivere alle persone bellissime emozioni lasciando ricordi indelebili, così

da essere invogliati a ritornare nel nostro territorio. Allo stesso tempo puntiamo molto sulla vacanza outdoor: la domanda turistica negli ultimi anni si è incentrata per oltre il 50% sulla vita all’aria aperta e l’escursionismo, passeggiate in montagna e alla scoperta di luoghi particolari. L’Alta Via dei Monti Liguri può essere considerata la spina dorsale della Liguria: tanti chilometri di sentieri e mulattiere, percorribili tutto l’anno, anche in bici o con tutta la famiglia, che collegano le estremità della Riviera ligure da Ventimiglia a Ceparana, dalla provincia di Imperia alla provincia di La Spezia. A tutto questo si unisce il turismo enogastronomico, riscoprendo piatti e sapori una volta un po’ più snobbati ma oggi molto utilizzati anche da chef stellati: prodotti ricchi di cultura, sani e genuini. La gente cerca anche questo: salute e relax, esperienze nuove ed emozioni».

Fondamentale è il rapporto con gli operatori sul territorio? «Abbiamo sempre avuto un dialogo costante. La nostra agenzia si è sempre impegnata nelle fiere nazionali e internazionali, per favorire l’incontro tra seller e tour operator con le nostre strutture ricettive. Soprattutto in questa fase di forte sofferenza abbiamo supportato, per quanto possibile, la partecipazione alle fiere, che si sono svolte per lo più in modo digitale, come la recente edizione della Bit. L’effetto non è lo stesso di prima della pandemia, ma con i nostri operatori abbiamo trovato buon riscontro e stiamo predisponendo già il lavoro per l’autunno e il prossimo anno. Anche su nuovi settori, che stiamo già esplorando e si stanno ulteriormente sviluppando, come la convegnistica. Interessanti perché riguardano la fascia luxury e alto spendente e ci permettono

di destagionalizzare il turismo». Vuol dire che la Liguria non è solo mare? «La Liguria, nonostante abbia grandi potenzialità a 360 gradi per 365 giorni l’anno grazie alle sue caratteristiche climatiche, soffre la stagionalità e l’identificazione col mare. In realtà non è più così: insieme agli operatori locali puntiamo a sviluppare l’outdoor e l’escursionismo, in una delle poche regioni italiane in cui si possono vivere tutto l’anno». Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede diversi miliardi per il settore turistico. «Il turismo, dalle prime indicazioni, è sicuramente un settore strategico per la ripartenza, potrà quindi avere finanziamenti importanti. Su come verranno gestiti non so, probabilmente gran parte verrà gestito in modo centrale e non so quanto invece

è di chi la sa

ascoltare

è di chi la sa ascoltare

www.sanremoliveandlove.it @sanremocittadellamusica

sarà lasciato in autonomia alle Regioni. Sicuramente, come ha detto il premier Draghi, sono risorse importanti e non sarà scontato il saperle spendere senza sprechi; l’obiettivo infatti sarà utilizzarle nel modo migliore per una vera ripartenza». Un’iniziativa interessante, che avete presentato nei mesi scorsi, è TravelArt. Di cosa si tratta? «TravelArt è un progetto di promozione turistica e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale attraverso le più moderne tecniche di gamification, già utilizzate nell’edizione del 2019. Il gioco si chiama “Labirinti di Liguria” e punta a stimolare la curiosità e la conoscenza di tanti borghi bellissimi, attraverso un approccio all’arte e alla cultura semplice e accattivante. Basta scaricare la App #lamialiguria, che consente agli utenti di esplorare i borghi liguri con un itinerario a tappe e basato su un gioco interattivo Al di là del gioco, per noi è importante ricordare che la Liguria è qui pronta ad aspettare i turisti e che, per ora, possono soddisfare la voglia di Liguria in modo divertente, intrigante e affascinante».


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