TURISMO
In vacanza nel Paese più bello del mondo
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In vacanza nel Paese più bello del mondo
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Lombardia, concerto coristico nella miniera Bagnada a Lanzada
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Liguria, miniera Gambatesa a Ne
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Lombardia, miniera di Cortabbio a Primaluna
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Lombardia, miniera di Gorno
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Toscana, miniera Calamita a Capoliveri
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Piemonte, miniera d’oro della Guia a Macugnaga
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occe ricche di zinco o di piombo, di barite piuttosto che di quarzo e, perché no, anche d’oro. Le profondità delle nostre montagne sono ricche di metalli: per questo, negli anni, sono state aperte molte miniere per poterli estrarre. Un’attività, però, che nel tempo, per una serie di motivazioni, non è stata più conveniente portare avanti. Così, in molti casi, si è deciso di recuperare questi ambienti e di dedicarli al turismo per far conoscere ambienti unici, il ruolo socio-economico, e si può dire culturale, che le miniere hanno avuto e pure il duro lavoro dei minatori. Ve ne facciamo scoprire alcune.
Scopriamo le miniere a bordo dei vagoncini
(BS). Con i caschetti muniti di torcia in testa, si può esplorare a piedi la miniera “al naturale”, così come fu lasciata quando venne abbandonata l’attività estrattiva. Ma per chi ama il brivido c’è la possibilità di affrontare ponti tibetani, passerelle, scale a pioli e, in ultimo, una tirolese sul Torrente Valdardo a più di trenta metri di altezza proposti dal parco
visita di circa 2,5 km (dei 60 esistenti), in parte a piedi e in parte a bordo della ferrovia mineraria originale. Lungo il tragitto, attrezzato con illuminazione elettrica, vi sono pannelli informativi, fotografie d’epoca, oggetti e utensili usati nella miniera. Fa parte di questo parco minerario anche la miniera Gaffione che ha caratteristiche simili.
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LOMBARDIA, TRA TALCO E BARITE Cominciamo dal cuore della Valmalenco. A Lanzada, in provincia di Sondrio, si può visitare la miniera della Bagnada, dove si è estratto talco fino alla fine degli anni ‘80. Condotti dalle guide, si può andare alla scoperta di quattro dei nove livelli attraversando diverse tipologie di gallerie (tra cui il Camerone il quale, grazie alla particolare acustica delle sue alte volte, ospita concerti e altri appuntamenti musicali), il museo minerario dove sono esposti numerosi attrezzi legati all’attività mineraria ed estrattiva e il Museo Mineralogico che propone delle cristallizzazioni così eccezionali, per dimensioni, caratteristiche morfologiche e ottiche, che a buona ragione possono ritenersi le migliori al mondo. Per i più avventurosi si consiglia la miniera Sant’Aloisio, situata in Val Trompia, nel comune di Collio
avventura, ripercorrendo in modo singolare il tragitto compiuto dal minerale che qui veniva estratto. Nessuna fatica, invece, alla miniera Marzoli a Pezzaze (BS), dove, a bordo di un trenino giallo, si verrà portati nel cuore della montagna per circa 700 metri alla scoperta del mondo minerario, dei metodi di escavazione del minerale e delle dure condizioni di lavoro dei minatori: un viaggio emozionante perché grazie a un’eccezionale riproduzione di suoni e voci sembrerà di vivere in prima persona la difficile esperienza della vita dei minatori. Ci spostiamo in Val di Scalve dove si trova la miniera di Schilpario (BG), uno dei complessi minerari più importanti della Lombardia, che propone un percorso di
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un secolo si è estratto barite, propongono un duplice percorso, interno ed esterno, entrambi abbordabili per chiunque.
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PIEMONTE, ALLA RICERCA DI PEPITE D’ORO Una paio di località piemontesi meritano sicuramente una visita. Innanzitutto la miniera di Talco Paola e Gianna a Prali (TO), in Val Germanasca. Innanzitutto perché è un’attività ancora funzionante in questo giacimento di talco bianco, purissimo ed unico al mondo; per cui potrà capitare che, mentre si viaggia in galleria a bordo del trenino arancione dei minatori o a piedi, possiate saltar per aria per le forti vibrazioni dei martelli pneumatici o a causa di improvvise esplosioni che si odono in lontananza. Lungo il percorso di circa 1,5
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Sempre in provincia di Bergamo, da non perdere le miniere di Gorno, in cui si può fare un viaggio alla scoperta della lavorazione dello zinco, minerale presente abbondantemente nella val del Riso, una valle laterale della Val Seriana, dall’estrazione al prodotto finale. Non perdetevi i siti minerari di Costa Jels, i più antichi di Gorno, in cui conoscerete l’esperienza unica di un minatore rimasto sepolto vivo in una miniera per ben 9 giorni. Concludiamo il percorso lombardo in Valsassina, in provincia di Lecco, con le miniere del Pian dei Resinelli a Ballabio e le miniere di Cortabbio a Primaluna. Le prime, da cui si estraeva galena argentifera risalgono addirittura al 1600 e furono attive fino al 1958; le seconde, da cui per oltre
Dopo le grotte naturali, ecco quelle create dall’uomo. Parliamo delle miniere, non certo inusuali nel nostro Paese. E vi proponiamo un viaggio alla loro scoperta scegliendo quelle dov’è possibile andare con tutta la famiglia, perché sono soprattutto i bambini a provare una singolare meraviglia in questi ambienti straordinari. In Lombardia, Piemonte, Liguria e Toscana, i territori raggiunti dai nostri giornali, ce ne sono alcune davvero particolari. Allora, caschetto in testa e via (alcune hanno già riaperto)!
km di gallerie e cunicoli si avrà modo di conoscere la storia degli oltre 100 anni di estrazione del famoso “Bianco delle Alpi” (varietà di talco rara e pregiata) e di immergersi nel vissuto dei minatori. Si va, invece, in montagna, nella località Fornarelli di Macugnaga, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, per trovare la miniera d’oro della Guia, in quella valle Anzasca nota per i suoi giacimenti auriferi. Infatti, qui vi sono numerose miniere e la più sviluppata ha una estensione di 80 km di gallerie. La miniera della Guia venne aperta oltre tre secoli fa e fu attiva fino al 1961. Il giacimento, però, non è esaurito, per cui non è impossibile trovare tracce d’oro lungo la visita… All’interno delle gallerie è allestito un museo che illustra la storia
della miniera, delle genti che vi hanno lavorato, delle tecniche di estrazione e di purificazione dell’oro. Visto che siete lì, se può interessarvi, a una ventina di minuti a piedi si può raggiungere il suggestivo Lago delle Fate.
LIGURIA E TOSCANA In Liguria, si consiglia la visita alla miniera di Gambatesa, la più grande d’Europa per l’estrazione della braunite, ricca di manganese usato per la produzione di acciaio di qualità. Siamo nel comune di Ne in Val Graveglia, nel Parco Regionale dell’Aveto che, da solo, meriterebbe una visita. Chi decide di visitarla ha l’opportunità di entrare in miniera con l’originale convoglio ferroviario dei minatori, a bordo di vagoncini del minerale opportunamente modificati per il trasporto dei visitatori e di proseguire a piedi, accompagnato da guide appositamente formate, le gallerie della miniera nel loro aspetto originale, tra pozze d’acqua, armature in legno e pale meccaniche “congelate” nel loro ultimo giorno di lavoro. Passiamo alla Toscana che ha una lunga tradizione di estrazione mineraria iniziata già ai tempi degli Etruschi e ci sono numerosi musei e parchi minerari da visitare e percorsi da fare. Ne segnaliamo un paio. A cominciare dalla
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miniera del Temperino sulle colline di Campiglia Marittima, all’interno del Parco Archeominerario di San Silvestro. Il percorso attrezzato all’interno della miniera è preceduto da un’area allestita con pannelli e fotografie che mostrano l’evolversi della tecnologia mineraria del Campigliese, dall’epoca etrusca fino ai giorni nostri. La galleria visitabile è lunga 360 metri ed è una delle poche dove sia ancora possibile mettere a confronto le tecniche estrattive antiche, del periodo etrusco e medievale, con quelle moderne, dell’Ottocento e del Novecento. Ci si sposta poi sull’Isola d’Elba, un tempo grande centro di estrazione di materiali ferrosi, per visitare la miniera Calamita a Capoliveri. Due i percorsi proposti: il primo, più semplice, va alla scoperta di insoliti panorami dei sotterranei e di come si lavorava e viveva in miniera e ospita la galleria più antica, a 6 metri sopra il livello del mare, scavata nel secondo dopoguerra alla ricerca di magnetite; il secondo, attraverso ripidi scalini originali, porta fino a 24 metri sotto il livello del mare e costringe a percorrere la galleria alla luce delle torce, come veri minatori. La visita al Museo della Vecchia Officina completa e approfondisce l’esperienza in sotterranea.
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La sponda bresciana del Lago di Garda. Che meraviglia!
In vacanza nel Paese più bello del mondo Località da sogno e castelli da fiaba dove si sposano storia e cultura, un’autentica palestra naturale a cielo aperto per sport di ogni genere e un’enogastronomia di eccellenza con prodotti di qualità che raccontano passioni e tradizioni secolari
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l Lago di Garda bresciano comprende gran parte dei paesi della sponda sudoccidentale: luoghi di rara bellezza che meritano di essere scoperti per trascorrere una vacanza indimenticabile, sia per chi desidera un periodo di dolce riposo, sia per chi vuole provare emozioni irripetibili. A nord il lago è chiuso come un
boschi e vallate, sorgono i piccoli borghi di Magasa e Valvestino. Più a sud, superata l’elegante Gardone Riviera e la città di Salò, la capitale della Magnifica Patria, si apre il territorio più collinare disegnato da campi coltivati, vigneti e oliveti sui quali dominano incontrastati i castelli dei sette borghi della Valtenesi: San Felice, Puegnago, Polpenazze, Manerba,
UN MONDO DI SPORT Un meta ideale che offre mille occasioni per praticare sport a contatto con la natura incontaminata, per dedicarsi al benessere personale, per arricchire le proprie conoscenze con un viaggio nella storia e nell’arte, per degustare un’enogastronoma d’alto livello, per divertirsi in compagnia di
per gli appassionati di trekking, del nordic walking, della bicicletta e dell’equitazione mentre per gli amanti degli sport d’acqua è possibile praticare immersioni, canyoning, Sup oltre che ai più conosciuti vela, wind&kite surf, favoriti da un clima mite e da un’instancabile macchina del vento durante tutto l’anno.
TUTTI A TAVOLA E dopo l’attività all’aria aperta è d’obbligo una sosta a tavola o un pic nic nel verde per gustare prodotti enogastronomici d’eccellenza ormai conosciuti in tutto il mondo. Se nel pesce di lago, così come nell’olio extravergine d’oliva Dop, nel vino Doc e negli agrumi riscopriamo i sapori del Mediterraneo, nei formaggi d’alpeggio, nei salumi, nel miele, nei tartufi, nella selvaggina ritroviamo il gusto deciso delle Alpi; tutti prodotti frutto di un clima particolarissimo, di passioni e tradizioni secolari che ritroviamo proposti nei numerosi locali della ristorazione di ogni paese gardesano.
UN PATRIMONIO STORICOARTISTICO DA CONOSCERE
fiordo da alte catene montuose che fanno da corona ai centri abitati di Limone, Gargnano e Toscolano Maderno. Adagiati sugli altopiani a picco sulla distesa azzurra del Benaco, ecco Tignale e Tremosine vere e proprie balconate naturali sul Garda, mentre nell’entroterra montano, tra
Moniga, Soiano, Padenghe. L’ampio anfiteatro del Garda abbraccia infine le celebri località di Sirmione che domina il basso lago dalla punta di un’incantevole penisola e Desenzano, la capitale del Garda, mentre Lonato e Pozzolengo sono adagiate nel primo entroterra.
Concediti la libertà che ti meriti Ti faremo sentire cittadino del Garda
www.gardalombardia.com
chi si ama. In questo periodo in cui è forte il desiderio di riappropriarsi della libertà di viaggiare il lago, la costa e l’entroterra gardesano propongono numerose attività outdoor in un’autentica palestra naturale a cielo aperto. Il territorio offre infinite escursioni in un ambiente dai panorami mozzafiato
Verrà poi naturale prendersi del tempo per conoscere il grande patrimonio storico artistico di cui è ricco ogni angolo del Lago di Garda con poli museali, ville, castelli, chiese, dimore storiche testimonianze che coprono tutti i cicli della storia sin dall’età del Bronzo. Un territorio votato all’accoglienza quello del Consorzio Lago di Garda Lombardia, privilegiato e dal fascino unico dove il visitatore troverà tutto ciò che serve per ripartire con rinnovata energia, fosse anche solo per un week end!
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In vacanza nel Paese più bello del mondo
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ove andremo in vacanza quest’anno? Magari là dove sventolano le Bandiere Blu. Per chi ama le acque limpide, sicuramente è l’ambiente ideale. E, davvero, non c’è che l’imbarazzo della scelta visto che sono ben 201 le località italiane che hanno ottenuto questo ambito riconoscimento internazionale istituito nel 1987 e che viene conferito ogni anno in 49 paesi europei ed extraeuropei, una sorta di certificazione che si tratta di località turistiche balneari che puntano sulla gestione sostenibile del territorio e ne rispettano i vari criteri, tra cui educazione e informazione, qualità delle acque e gestione ambientale. Infatti, il progetto Bandiera Blu è condotto dall’organizzazione “Foundation for Environmental Education” e premia spiagge (sia di mare che di laghi) sulla base di alcuni fattori come la qualità delle acque di balneazione, il turismo sostenibile, la gestione dei rifiuti, l'efficienza della depurazione e la valorizzazione delle aree naturalistiche.
Là dove sventolano le Bandiere Blu Perché non passare una vacanza in una delle 201 località italiane che hanno ottenuto questo ambito riconoscimento?
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Sui laghi del Nord
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er ovvi motivi, Lombardia, Piemonte e Trentino Alto Adige non possono vantare località di mare. Nonostante ciò, anche in queste regioni sventola qualche Bandiera Blu grazie ai loro laghi. Due ne vanta il Piemonte, entrambi una conferma. La prima, in provincia di Novara, sventola al Lido di Gozzano (NO), nella frazione di Buccione, che si affaccia sul Lago d’Orta, in una zona che è al centro di iniziative anche in collaborazione con Legambiente e con le scuole del territorio, spesso impegnate nella pulizia del litorale. Offre la
possibilità di ginnastica in spiaggia o passeggiate, imparare ad andare in barca a vela o in canoa, fare un corso di sub, sci nautico, surf o buttarsi dal più alto trampolino lacustre d’Europa. In provincia di Verbano-CusioOssola, da 17 anni viene confermata la Bandiera Blu al Lido di Cannero Riviera (VB), la cui spiaggia è una delle più belle e conosciute dell’intero Lago Maggiore, grazie anche a un’insenatura naturale che consente il riparo dai venti. Si consiglia anche una passeggiata tra le strette viuzze del borgo, tipicamente medievali, alla scoperta di antiche dimore, come
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Baia dei Saraceni a Varigotti (SV)
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Cannero Riviera (VB)
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Baia del Quercetano a Castiglioncello, frazione di Rosignano Marittimo (LI)
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Punta Fiuzzi a Praia a Mare (CS)
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Lago di Lavarone (TN)
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Baia dell’Ippocampo a Soverato (CZ)
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Rena Bianca a Santa Teresa di Gallura (SS)
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Lignano Sabbiadoro (UD)
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Spiaggia di Torre dell’Orso a Melendugno (LE)
quella di Massimo D’Azeglio, o scorci pittoreschi come quello rappresentato dal porticciolo scavato nella roccia. Una è la Bandiera Blu della Lombardia. È stata, infatti, premiata solo la spiaggia di Gardone Riviera (BS), sulle sponde del Lago di Garda, una località molto apprezzata anche dai turisti del Nord Europa che speriamo l’affollino anche questa prossima estate. Se passate da qui, non potete esimervi di passeggiare tra i giardini del Vittoriale, alla scoperta di quella fu la casa del Vate, il poeta Gabriele D’Annunzio. Chi, invece, di Bandiere Blu può vantarne diverse è il Trentino Alto Adige grazie ai suoi bellissimi laghi alpini. In particolare il Lago di
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Mar Ligure e Tirreno da record
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ono più di un centinaio le località della parte occidentale del Paese che possono vantare una Bandiera Blu che sventola sul mare. Solo la Liguria, prima fra tutte le regioni italiane, ne vanta ben 32 ed è seguita, per quantità, dalla Campania che ne vanta 19 e dalla Toscana che, pur perdendone tre rispetto all’anno scorso, ottiene comunque 17 vessilli blu. Per non dire di Lazio e Calabria. Insomma, andiamo dalla punta estrema della Liguria, dal litorale di Bordighera (IM), alle spiagge calabresi di Tropea (VV), tra Mar Ligure e Mar Tirreno. Ricordiamone alcune tra le più note della Liguria, da Ponente a Levante. Come quella di Arma di Taggia (IM), con il suo lunghissimo arenile dorato e sabbioso, stretta tra la fortezza del XVI secolo da una parte e la darsena e il porto dall’altro. O la stupenda Baia dei Saraceni a Varigotti, nel comune di Finale Ligure (SV), circondata dalle pittoresche casette color pastello del borgo che creano un’atmosfera da fiaba. A Ponente citiamo le spiagge di Bergeggi (SV), per il candido litorale, l’omonima isola dirimpettaia, e la Riserva Naturale Regionale che vanta piccoli angoli segreti da scoprire. Assolutamente da non
perdere la straordinaria spiaggia di San Fruttuoso a Camogli (GE), raggiungibile solo via mare o a piedi via terra, a cui fa da scenografia l’Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte e la svettante Torre Doria a dominio della baia: qui, se siete in grado di scendere sott’acqua a circa 17 metri di profondità, potete andare a scoprire la famosa statua del Cristo degli Abissi. Citiamo, al volo, la spiaggia di Paraggi a Santa Margherita Ligure (GE), la Baia Portobello di Sestri Levante (GE) e il lido di Lerici (SP). Difficile scegliere cosa segnalare anche tra le Bandiere Blu toscane. E’ evidente che il Litorale di Forte dei Marmi (LU) con la
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Capannina forse non ha bisogno di citazioni, così come la Marina di Viareggio (LU); ma non sono da meno il mare cristallino della Baia del Quercetano, in quel di Castiglioncello, frazione di Rosignano Marittimo (LI), o il lunghissimo litorale chiuso da dune e pinete selvagge del Parco di Rimigliano a San Vincenzo (LI). Una citazione a parte per la chilometrica spiaggia di sabbia chiarissima e sottile e acqua trasparente del Parco Naturale della Sterpaia a Piombino (LI) e per la spiaggia delle Rocchette a Castiglione della Pescaia (GR), così chiamata perché dominata dall’antica torre di avvistamento, Forte delle Rocchette, un arenile perfetto anche per le famiglie con i bambini al seguito visto il suo fondale basso di morbida sabbia e i lidi attrezzati con ogni possibile comfort. Numerose le spiagge premiate del litorale laziale. Famosi i litorali di Anzio, in provincia di Roma, o di Sabaudia e San Felice Circeo in provincia di Latina. Una citazione particolare la riserviamo a un paio di spiagge: quella di Serapo a Gaeta (LT), amata dai surfisti per la presenza di onde lunghe, dove all’estremità nord-occidentale, di fronte al promontorio di Fontania, poco distante dalla riva
si trova la “Nave di Serapo”, uno scoglio la cui forma allungata ricorda quella di una nave e che la leggenda vuole essere la nave di Ulisse trasformata in pietra dall’ira di Circe abbandonata; e quella di cala Nave, stretta e fatta di soffice sabbia scura, la spiaggia sabbiosa più grande di Ventotene (LT). Se parliamo della Campania, non possiamo che partire da località che hanno reso l’Italia famosa in tutto il mondo. Pensiamo alle spiagge di Anacapri (NA) o a quelle di Positano (SA) sulla Costiera Amalfitana. Tra quelle magari meno note meritano, però, una citazione, anche la meravigliosa spiaggia del Lago Tresino di Castellabate (SA), uno dei borghi Patrimonio UNESCO più caratteristici di tutta la Campania, tra i cui vicoli tortuosi, tra scorci da favola e promontori rocciosi, è stato registrato il film
“Benvenuti al Sud”, e la spiaggia San Domenico, nota anche come Marina delle Barche, a Camerota (SA), nelle vicinanze del porto cittadino, con vista sul bel centro storico di Marina. Chiudiamo con la parte tirrenica della Calabria, dove si può scegliere tra la spiaggia di Praia a Mare (CS), in località Punta Fiuzzi, con l’enorme Isola di Dino che si vede dalla riva, oppure l’incantevole spiaggetta di sabbia grigia dell’Arcomagno a San Nicola Arcella (CS), un vero angolo di paradiso, o quella di Diamante (CS), con le sue diverse tonalità di sabbia e ghiaia. Fino alla già citata Tropea e alla sua spiaggia del Convento, vicino all’Isola Bella con vista sulla Chiesa di Santa Maria, dalle acque trasparenti e molto profonde, ideali per gli amanti degli sport acquatici come lo snorkeling e le immersioni.
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Lungo tutta la costa adriatica al confine con la Slovenia 8 alla punta di Santa Maria di Leuca, il Mare Adriatico ci offre decine di località balneari che hanno meritato la Bandiera Blu. Scendiamo allora lungo la sponda orientale della Penisola partendo dalle due principali località friulane, con le spiagge di Grado (GO) e di Lignano Sabbiadoro (UD), famose per la loro estensione e per il comfort e i servizi offerti che ne fanno da sempre una meta privilegiata per le famiglie con bambini. Non sono da meno quelle venete di Bibione (VE) o Jesolo (VE), mentre si distingue un po’ la Spiaggia della Brussa, nel comune di Caorle (VE), collocata all’interno del suggestivo paesaggio delle valli da pesca, inserite dagli anni ‘60 in una zona di bonifica e circondata da un’area ricca di flora e fauna autoctona. Tra le spiagge romagnole, spiccano nomi che, solo a citarli, già viene voglia di vacanza: dai lidi ferraresi a quelli di Ravenna, da Milano Marittima di Cervia (RA) alla spiaggia di Valverde di Cesenatico (FC), fino alla spiaggia Regina dell’Adricatico di Cattolica (FC). Tante le Bandiere Blu delle Marche che meriterebbero una visita. Segnaliamo, su tutte, l’incontaminata spiaggia dei Sassi Neri a circa 10 minuti di auto da Sirolo (AN), così chiamata per le rocce scure dei suoi fondali e per gli scogli che la circondano, in contrasto con la ghiaia e i ciottoli più chiari: si tratta di un piccolo paradiso naturale ideale per gli amanti dello snorkeling e degli sport acquatici. E le spiagge di Senigallia (AN), con un litorale che sembra di velluto per la delicatezza della sua sabbia, e stabilimenti all’avanguardia: non dimenticatevi di fare un tuffo nel passato dando uno sguardo al suo simbolo, quella Rotonda a Mare resa famosa dalla canzone di Fred Bongusto. Non è da meno l’Abruzzo che può contare su 133 chilometri di costa adriatica. Tra le tante Bandiere Blu, è imperdibile la spiaggia di Torre Cerrano a Pineto (TE), testimonianza della rete di fortificazioni nata per fronteggiare le invasioni dei Saraceni, un’area protetta all’interno dell’omonimo Parco Marino, il posto ideale per chi ama lo snorkeling. Sono bellissime anche le spiagge di Vasto, Punta Penna, Vignola, Vasto Marina… a fianco della splendida Riserva naturale di Punta Aderci, in una zona chiamata anche “piccola Normandia”, tra le cui dune sabbiose vive il fratino, un uccello tipico degli ambienti costieri. E che dire delle spiagge pugliesi della costa adriatica? Si comincia con i sabbiosi litorali di Peschici (FG) con la Baia di Monaccora, conosciuta per essere battutissima dai venti che ne fanno un paradiso per chi pratica la vela, il windsurf e il kitesurf, o la Baia di Sfinale, con sullo sfondo il profilo della torre saracena diroccata sulla punta a est, un arenile adatto alle famiglie per il fondale che digrada con dolcezza in mare. Si prosegue con i litorali lunghi e sabbiosi di Monopoli (BA), come la spiaggia del Capitolo, ricca di discoteche e locali affacciati sul mare, adatta per chi ama il divertimento. Fino al Salento, dove in alcuni casi sembra di trovarsi ai Caraibi, con località ormai note in tutto il mondo, come la spiaggia di Torre dell’Orso a Melendugno (LE), una mezzaluna di spiaggia tra due scogliere che guarda le Due Sorelle, due celebri faraglioni bianchi, o quella con una sabbia dai colori inconfondibili della Baia dei Turchi a Otranto (LE), proprio dove sbarcò la flotta ottomana che assediò la città nel 1480, oppure ancora alla vicina Porto Badisco, tra fichi d’India e macchie di mirto profumato, là dove la la leggenda narra che approdarono Enea e i suoi compagni. E concludiamo in bellezza citando la Bandiera Blu delle Isole Tremiti (FG), quella sabbiosa di Cala delle Arene a San Domino, circondata da scogliere vicina all’arrivo dei traghetti.
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Caldonazzo, il maggiore tra gli specchi d’acqua interamente entro confini regionali, dov’è possibile praticare numerosi sport acquatici, tra i quali la canoa, la vela, il windsurf e lo sci nautico. Diverse le spiagge e le località premiate: le spiagge “Alle Barche”, “Al Pescatore” e la Riviera di Calceranica al lago, la spiaggia di Tenna, il lido di Caldonazzo e, nella parte a nord, la spiaggia San Cristoforo di Pergine Valsugana. E lì vicina la bella e lunga spiaggia di Levico
Terme, con parchi giochi e attrezzature sportive, dal cui omonimo lago nasce il fiume Brenta. Poco più a sud è invece il piccolo Lago di Lavarone che ha visto premiati sia il Lido Bertoldi sia il Lido Marzari. Salendo si incontra anche il Lago di Serraia su cui si affacciano diverse spiagge del comune di Baselga di Pinè premiate con la Bandiera Blu: Spiaggia Lido, Alberon e Bar Spiaggia. Si sale di poco e si incontra il lago delle Piazze che ha
consentito al comune di Bedollo di figurare tra questi paesi virtuosi. Infine, due riconoscimenti sono andati alla valle del Chiese dove sono stati premiati il comune di Sella Giudicarie, per la spiaggia sul Lago Roncone, e quello di Bondone per il Porto Camarelle sul Lago d’Idro. Da qui, con una bella passeggiata nel bosco, si arriva al Castello San Giovanni, immerso nella natura, che vi riserverà un panorama mozzafiato sul lago.
Dallo Ionio alle isole maggiori, Sicilia e Sardegna 6
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ono diverse le Bandiere Blu che sventolano sul Mare Ionio. Come quella di Campomarino a Maruggio (TA) che propone dune di sabbia chiara che digrada verso un mare trasparente e dai colori eccezionali, circondata da una ricca macchia mediterranea, quelle della Basilicata, prima fra tutte Cala Jannita, una delle spiagge più belle e conosciute, vicino a Maratea (PO), nota anche come Spiaggia Nera per il colore scuro, fino a quelle calabresi, prima fra tutte la Baia dell’Ippocampo a Soverato (CZ), nella zona sud del Golfo di Squillace, denominata “la perla dello Jonio” proprio per la bellezza delle sue spiagge, piena di locali e ristoranti. Passiamo alle isole maggiori, cominciando dalla Sicilia che può contare su una decina di località dove sventolano le Bandiere Blu, distribuite nelle tre province di Messina, Agrigento e Ragusa. Quella di Roccalumera (ME) è la più recente, conquistata proprio quest’anno, e si affianca alle altre della riviera Jonica: sulla sua ampia spiaggia di ciottoli e ghiaia si allunga l’ombra della Torre Sollima, antica torre di avvistamento e di guardia, risalente, con molta probabilità, agli inizi del Quattrocento. Sabbia finissima
e dorata caratterizza, invece, la spiaggia Pietre Nere e la spiaggia Raganzino che sono il polo di attrazione di Pozzallo (RG). Citazione a parte per le Bandiere Blu di Lipari (ME), la principale delle Isole Eolie: la spiaggia di Acquacalda, formata prevalentemente da ghiaia, che ha per sfondo una inusuale montagna bianca di pietra pomice, è popolare per un lungo pontile di ferro che si estende in acqua per oltre 100 metri e per la meravigliosa vista su Salina; la spiaggia di Canneto, invece, il cui arenile è formato da ghiaia mista
a sabbia, è l’ideale per fare snorkeling o per cimentarsi nelle immersioni alla scoperta dei fondali e ha l’invidiabile vantaggio di trovarsi ad appena un paio di chilometri dal centro di Lipari. Tante le località che vantano più Bandiere Blu in Sardegna; e non poteva essere altrimenti. Ne conta diverse Badesi (SS), sulla Costa Paradiso. Come la Baia delle Mimose, conosciuta come Spiaggia Pirrotto-Li Fati, dal nome della frazione in cui si trova, lunga 3 chilometri circa e composta di sabbia chiara, circondata
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da dune sabbiose ricoperte di macchia mediterranea. Qui i venti soffiano spesso forti e la zona è diventata il regno degli amanti del windsurf e del kitesurf. All’estremo nord della Sardegna sventolano, invece, le tante Bandiere Blu di Santa Teresa di Gallura (SS): come quella della Rena Bianca, proprio di fronte alla Corsica, dalla sabbia finissima e, naturalmente bianca, ma che, grazie ai frammenti di corallo spinti a riva, spesso assume una singolare tonalità rosa; o quella della Rena di Ponente che, insieme alla Rena di Levante, forma la spiaggia dei Due Mari, e che presenta una sabbia color oro e un mare dalle tonalità verde smeraldo e si trova vicina a un interessante insediamento
archeologico comprendente la Tomba dei Giganti e il nuraghe di Lu Brandali. E per concludere, ricordiamo il litorale di Tortolì (NU), la porta dell’Olgiastra, che propone diverse località che si fregiano della Bandiera Blu: come la lunga spiaggia Cea, di sabbia fine e bianca, con acque limpide, cristalline e molto basse, detta anche Is Scoglius Arrubius (gli scogli rossi) per i due faraglioni rossi che si vedono uscire dal mare e che è chiusa a sud da una lingua di scogli detta Punta Niedda; oppure la spiaggia di San Gemiliano di sabbia dorata di grandi dimensioni, ideale per gli amanti delle passeggiate e per le famiglie con bambini visti i fondali che digradano dolcemente verso il largo.
TURISMO
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Immersi tra i colori e i profumi In vacanza nel Paese più bello del mondo Maggio è per antonomasia il mese dei fiori. E’ in questi giorni, infatti, che la primavera si manifesta in tutta la sua bellezza. I giardini e i parchi si riempiono di colori creando paesaggi che è impossibile ammirare in altri periodi dell’anno. E poi i profumi, inconfondibili, che creano un’atmosfera incantata. Approfittiamo, allora, delle belle giornate e del superamento del lockdown per tornare ad apprezzare le più incantevoli fioriture che costellano i territori raggiunti dai nostri giornali.
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asta la parola, come recitava quella vecchia pubblicità. Perché ci sarà un motivo se in Liguria abbiamo la Riviera dei Fiori. Vi facciamo allora una proposta un po’… alternativa: andiamo a scoprirla in bicicletta. Non
Villa Monastero a Varenna (LC) Villa Carlotta a Tremezzina (CO)
Villa Nobel a Sanremo (IM) Villa Pallavicini a Pegli (GE)
Il roseto della Villa Reale di Monza Giardino dell’Iris a Firenze
Villa Bardini a Firenze Oasi Zegna (BI)
11. Parco della Burcina (BI)
Lombardia, tra azalee, roseti e tulipani 2
Non è da meno la sponda lecchese del Lario. Infatti, leggermente più a nord, a Varenna (LC), il parco di Villa Monastero in questo periodo è un tripudio di colori, con i suoi roseti storici, oltre a più di 500 specie esotiche e autoctone, che qui convivono
grazie al clima particolarmente mitigato tipico del lago, tra le quali si distinguono glicini, agrumi, palme, bossi e camelie disposte in terrazzamenti. Da queste parti sono famose anche le fioriture in montagna. In particolare quelle del Parco Valentino ai Piani Resinelli (LC)
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che si trasforma in un quadro dalle varie tonalità quando vengono a maturazione i numerosi gigli che qui crescono selvatici, ma che, essendo specie rare e protette, non si possono assolutamente raccogliere: dal Giglio di San Giovanni, al Giglio di
San Bruno fino al Giglio martagone. Nella vicina Monza, invece, è d’obbligo la visita a un luogo simbolo dello sbocciare della primavera: la Villa Reale col suo parco e i suoi giardini. Non passerà, quindi, inosservato il tappeto giallo di
preoccupatevi, non è una grande fatica: è pronto per noi il percorso della Ciclabile del Ponente Ligure, 24 km realizzati sul percorso di una vecchia ferrovia tra i bellissimi comuni di San Lorenzo al Mare a Ospedaletti, in
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provincia di Imperia. Adesso incontrerete le fioriture primaverili, mentre più avanti, in estate, potrete ammirare molte piante esotiche durante il periodo di maturazione, magari con una sosta ai Giardini Botanici Hanbury sul promontorio della Mortola. Lungo la strada, potreste prevedere una sosta a Sanremo per contemplare la fioritura di glicini e rose a Villa Nobel, oppure quella delle ninfee a Villa Ormond. A proposito di glicini, i più famosi e fotografati sono quelli di Villa della Pergola ad Alassio (SV); qui non mancano anche gli agapanti che a giugno colorano il parco delle mille sfumature del blu. Se fate in tempo, sono straordinarie le camelie di Villa Pallavicini
a Pegli (GE), nominato parco più bello d’Italia nel 2017, che decorano parte dei giardini adornati da statue e composizioni architettoniche, come il ponticello in stile giapponese che lascia sempre tutti a bocca aperta. Imperdibili anche il roseto di Nervi, immerso tra prati all’inglese e fontane, uno dei giardini urbani più belli di Genova, che piacerà anche ai bambini che possono scorrazzare tra i viali percorribili con bici, pattini e monopattini, e quello di Villa Grimaldi, restaurato nel 2012, che accoglie oltre 200 tipi di rose che in primavera riempiono questa parte di parco del loro dolce profumo. Ma non ci sono solo i giardini di parchi e ville. La
narcisi che si stende ai piedi della reggia. E, soprattutto, il favoloso roseto creato per volontà di Niso Fumagalli, industriale e presidente della Candy: soprattutto nel mese di maggio, quando fioriscono le rose trasformandosi in profumati e colorati gioielli, diventa uno dei luoghi più incantati della città con il suo laghetto e incantevoli percorsi tra gli oltre 400 esemplari della collezione. Sono diversi anche i luoghi dove ammirare fioriture nel capoluogo lombardo. A cominciare da Parco Sempione, il più famoso di Milano, dove non mancano rose, camelie e ortensie. Belle pure le magnolie di Piazza Tommaseo, del chiostro di Santa Maria delle Grazie o di Piazza Duomo, le cui foto hanno già fatto il giro dei social. Ma un luogo unico, in
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Liguria, che fortuna! Hanno... la Riviera dei Fiori
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Il roseto di Nervi (GE)
10. Campo di lavanda nella zona di Cuccaro Monferrato (AL)
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e dovessimo scegliere un luogo simbolo della Lombardia in cui ammirare la fioritura più bella, si dovrebbe sicuramente puntare sui giardini di Villa Carlotta a Tremezzina, sul Lago di Como. Lo sbocciare di azalee, camelie e rododendri nel suo Giardino Romantico o nel Giardino Roccioso ha da sempre attirato turisti da ogni dove e ha reso la dimora lariana famosa in tutto il mondo. Inoltre, a Villa Carlotta, oltre a una piacevole immersione nella natura del suo giardino botanico, tra scorci di verde che si alternano a viste uniche del lago, è possibile fare anche un salto nella cultura del suo museo che ospita capolavori come “L’Ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo” di Hayez o alcune delle più famose sculture di Antonio Canova.
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Siamo in uno dei periodi migliori per ammirare le fioriture di tante varietà di piante
Liguria riserva occasioni di singolari fioriture anche in montagna. Come quella dei mughetti ai Piani di Praglia, nell’entroterra genovese, o quella dei narcisi nel Parco dell’Antola, in particolare sui prati punteggiati di bianco a Pian della Cavalla meta ogni anno di centinaia di escursionisti e fotografi, oppure ancora la fioritura delle ginestre che crescono
spontanee e abbondanti sul Monte Fasce fino a quella dei rododendri del Monte Saccarello o della Dafne odorosa al Parco del Beigua. E non mancano addirittura le fioriture spontanee delle eleganti orchidee, come quelle che crescono, verso il mese di giugno, nel sentiero che collega Santa Margherita Ligure a San Fruttuoso di Camogli.
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Toscana, nel segno dell’iris, simbolo di Firenze
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provincia di Milano, è il campo di ben 2 ettari con 450 varietà di tulipani, creato a Cornaredo da una coppia olandese, in cui è possibile scegliere e raccogliere i fiori da soli. Rose e tulipani sono protagonisti anche in Franciacorta, al Castello Quistini di Rovato (BS), un’antica dimora del Cinquecento che vanta, tra le sue mura, una collezione con oltre 1.500 varietà di rose che formano anche un labirinto all’interno di un giardino segreto dove sarà bello perdersi, insieme a varietà di peonie e ortensie per una superficie complessiva di oltre 10.000 metri quadrati. Per chi ama le rose,
suggeriamo anche il Roseto della Pace a Induno Olona (VA), nato meno di dieci anni fa là dove prima sorgeva un fitto bosco di conifere, distrutto da una violenta tromba d’aria nell’estate 2011. Oggi il roseto si compone di quasi 6.500 piante, per un totale di 612 varietà di rose diverse: rose antiche, inglesi, rampicanti, ma il gruppo più numeroso è quello degli ibridi di Tè. Se, invece, cercate qualcosa di particolare, possiamo suggerire un salto nell’Oltrepò Pavese per immergersi in un angolo di… Provenza. Sì, perché questa zona è particolarmente adatta alla crescita della lavanda, tipica
di quel territorio francese, la cui fioritura comincia in primavera e si protrae fino all’inizio dell’estate. A Godiasco (PV) c’è uno di questi campi che è diventato un’attrazione turistica e il soggetto ideale per meravigliose fotografie. Dobbiamo aspettare ancora qualche settimana perché siano in piena fioritura, ma concludiamo suggerendo una romantica gita in barca sul Lago Superiore di Mantova per ammirare l’esplosione di colori dei fiori di loto, una splendida pianta esotica con grandi foglie tondeggianti verdi e i magnifici fiori dal profumo intenso che mostrano tutte le loro sfumature dal rosa al color crema.
l nostro punto di partenza è sicuramente Firenze, ricca com’è di giardini che in questo periodo dell’anno sono particolarmente colorati. E non possiamo che cominciare dal Giardino dell’Iris, fiore simbolo di Firenze, collocato fra il viale dei Colli e Piazzale Michelangelo, dove vengono coltivate più di 1.500 varietà di iris provenienti da ogni parte del mondo. Tante anche le tipologie al Giardino delle Rose, nella zona di Oltrarno sottostante al Piazzale Michelangelo, che propone anche limoni, tillandsie e altre piante, oltre a un’oasi giapponese Shorai, donata a Firenze dalla città gemellata di Kyoto e dal tempio Zen Kodai-Ji. Potete, invece, godervi un’impareggiabile vista sulla Cattedrale di Santa Maria del Fiore e sulla Basilica di Santa Croce visitando il giardino di Villa Bardini: i fiori sono di vario genere e potete programmare un viaggio in quasi tutte le stagioni, e ora troverete in fiore soprattutto rose, ortensie e iris. Da non perdere assolutamente è la passeggiata sotto il romantico pergolato di glicine che, dice la leggenda, fu portato da Marco Polo al ritorno dai suoi viaggi in Cina. Luoghi dove apprezzare le fioriture sono senza dubbio anche le splendide Ville Medicee o la Villa Reale di Marlia, tra le più belle del territorio lucchese, famosa per la sua concentrazione di camelie, che in questi giorni vede sbocciare le rose del suo Giardino
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Spagnolo e presto vedrà in fiore le sue piante di ibisco. Ma tra le varie dimore signorili si segnala soprattutto Villa La Pescigola, in Lunigiana, che offre uno spettacolo unico con la più grande fioritura di narcisi d’Italia: ce ne sono ben 450mila di oltre 400 specie diverse, che ricoprono i prati come un manto cangiante, dal rosa antico al giallo oro. Anche se adesso è un po’ presto, perché i primi fiori sbocciano a fine giugno e danno il meglio di sé in luglio e agosto, però non possiamo dimenticare che la Toscana è sicuramente anche la terra dei girasoli. In questo caso non c’è nemmeno bisogno di pagare il biglietto per vederli, perché non si trovano presso ville o giardini, ma si incontrano facilmente sul bordo della strada. Così niente di più facile che scovarli girovagando per le strade che portano ai famosi borghi medievali, come ad esempio dalla bellissima Maremma fino a Siena.
Piemonte, dove trionfano rododendri, lavanda e girasoli 9
artiamo dall’alto, dall’Oasi Zegna, vicino a Biella, un centinaio di chilometri quadrati di area montana protetta le cui radici risalgono agli anni Trenta e al noto imprenditore tessile Ermenegildo Zegna. Perché qui c’è quella che nel 2017 è stata eletta come la fioritura più bella d’Italia. La nostra meta è la Conca dei Rododendri, un giardino montano realizzato negli anni Cinquanta, proprio nei pressi del Lanificio Ermenegildo Zegna, che può essere attraversato a piedi da tutti e una buona parte del sentiero è adatta ad essere percorsa anche da persone con disabilità: di fronte a rododendri e ortensie che esplodono di colori incantevoli, rosa, rosso, bianco, giallo
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resterete sbalorditi. Si può anche scegliere di percorrere la Via delle Bocchette, che è la più ad alta quota della Panoramica Zegna, o la Via della Sienite, la parte bassa montana che affaccia sul Torrente Cervo, ricca di borghi intatti e di sienite, la roccia magmatica che ancora oggi viene lavorata dagli artigiani della zona. Ci si sposta di poco e si può visitare la Valle dei rododendri all’interno del Parco della Burcina che si estende per oltre due ettari a oltre 600 metri di altitudine. Anche in questo caso, dobbiamo a degli imprenditori tessili, Giovanni Piacenza prima e il figlio Felice poi, se oggi qui si può godere di un laghetto romantico, della faggeta del Pian Plà, del viale dei liriodendri e, appunto,
della Valle dei rododendri, con una collezione di questi fiori che, per età, varietà e caratteristiche, è unica al mondo. Ci spostiamo nel Monferrato e ci immergiamo nei campi di lavanda ormai vicini alla fioritura. Se ne trovano in varie località di quest’area: ve ne sono tra Lu e Cuccaro Monferrato, ma anche a Castelnuovo Don Bosco, il piccolo paese dell’astigiano che ha dato i natali al santo degli oratori, a Castelletto D’Erro, in provincia di Alessandria o a Cortiglione, in provincia di Asti. Particolari i campi di Sale San Giovanni, colorati del viola intenso e rosaceo dei cespugli di lavanda che se sono mossi dal vento sembrano onde di un bellissimo mare. Qui alla lavanda si affiancano diverse erbe aromatiche come issopo, camomilla, achillea, salvia, coriandolo, finocchio che creano un caleidoscopio di straordinari colori, dalla carta
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da zucchero al verde salvia, dall’écru al rosa, tanto che questa località è diventata una vera e propria eccellenza nel settore officinale ed erboristico. Non per nulla qui, per oltre venti anni, si è organizzata “Non solo Erbe”, un’importante manifestazione regionale dedicata alle piante officinali. Ma di campi di lavanda è ricca anche Demonte in Valle Stura (CN), anche se ce ne sono meno di quelli presenti
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nell’Ottocento e nel secolo scorso: pensate che, ancora oggi, a Demonte ha sede l’antica distilleria Rocchia, dove già nell’Ottocento venivano usati particolari processi di distillazione per ricavare l’olio essenziale dalla lavanda. Bisognerà aspettare un po’ di più, ma poi diverse colline del Piemonte si coloreranno di ogni tinta di giallo/arancione, immerse in distese dorate di girasoli che
farebbero invidia ai dipinti di Van Gogh. E gli amanti della fotografia non possono lasciarsi sfuggire questa occasione! Ve ne sono diversi nel Monferrato, in particolare nella zona di Rosignano Monferrato, piccolo paesino incastonato tra Asti, Casale e Alessandria, ma anche a Mombello, Olivola, Altavilla Monferrato, e se ne trovano alcuni anche tra il Lago di Viverone e Roppolo (BI).
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