In vacanza nel Paese più bello del mondo
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Toscana' sulle orme degli antichi pellegrini
Il vecchio “bordone”, il bastone del pellegrino medievale, ha lasciato il posto ai moderni bastoncini da nordic walking. Ma lo spirito che guidava i viandanti di allora e quelli di oggi in molti casi è ancora lo stesso.
Come praticamente uguali sono le strade che attraversano la Toscana su cui si avventurano gli attuali “pellegrini”.
Sono sette i cammini proposti in questa regione, uno più interessante dell’altro sotto tutti i punti di vista, da quello naturalistico a quello paesaggistico, da quello artistico a quello gastronomico.
Però, visto il periodo piuttosto caldo, abbiamo pensato di focalizzarci su tre itinerari, quelli maggiormente immersi nella frescura dei boschi.
VIA MATILDICA DEL VOLTO SANTO, NEL CUORE DELLA GARFAGNANA
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Dalle montagne del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano attraverso le valli della Garfagnana fino alla bellissima Lucca. E’ il tratto che attraversa la Toscana della Via Matildica del Volto Santo, il cammino che porta alla scoperta dei territori di Matilde di Canossa, e che prende il via praticamente dal Passo delle Radici, sul confine tosco-emiliano, poco sopra San Pellegrino in Alpe. Ci si addentra nel cuore della Garfagnana, terra di boschi di castagni e piccoli borghi antichi dove la natura domina incontrastata. Si incontra Castiglione di Garfagnana, circondato da una cinta muraria medievale ancora intatta, e Castelnuovo, un po’ il “ca-
Gastronomia
Un viaggio nel gusto iniziato oltre 22 anni fa quello di Vetrina Toscana (www.vetrina.toscana.it), il progetto di Regione e Unioncamere Toscana tra i primi esempi di turismo enogastronomico che lega territorio, ristoranti, botteghe e prodotti ad itinerari all’insegna del gusto.
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E il cammino è il mezzo ideale per assaporarli appieno, un turismo lento che consente di godere delle mille sfumature di paesaggio e di sapori.
A pochi km di distanza, tra un borgo e l'altro, cambiamo gli ingredienti o il semplice modo di
poluogo” di questo territorio, con la Rocca Ariostesca che domina la piazza principale del centro storico.
Una sosta prolungata la merita Barga, insignita con la Bandiera Arancione conferita dal Touring Club e inserita nella lista dei Borghi più belli d’Italia per i suoi numerosi luoghi di interesse culturali e per il suo centro storico: si veda il Castello situato su uno sperone roccioso, si passeggi tra i vicoli e le piccole piazze e si ammiri il romanico Duomo di San Cristoforo che somiglia quasi a una fortezza.
Prima di giungere a Lucca, segnaliamo il paese di Borgo a Mozzano, famoso per la presenza del Ponte della Maddalena, il vero simbolo della Valle e di tutta la Lucchesia, meglio noto come Ponte del Diavolo: il suo profilo singolare, con la grande arcata a tutto sesto affiancata agli altri tre archi minori, ha ispirato numerosi artisti.
VIA ROMEA STRATA, SUGLI APPENNINI PISTOIESI E NELLE TERRE DI LEONARDO
Tra le strade che congiungevano alla Via Francigena per andare a Roma, i pellegrini dell’est d’Italia scendevano dalla Romea Strata, entrando in Toscana attraverso gli Appennini della Montagna Pistoiese. In mezzo alle sue foreste di conifere, non sarà difficile trovare funghi porcini e mirtilli, avvistare un’aquila reale o scorgere una marmotta. Lungo questi pendii si incontrano località come il pittoresco borgo di Cu-
tigliano, con il suo palazzo dei Capitani della Montagna noto per la facciata ricca di stemmi in pietra e terracotta policroma, o San Marcello Piteglio, dove potreste approfittarne per visitare l'Antica Ferriera Papini in località Maresca, la più antica della Toscana.
Una tappa più prolungata va, in ogni caso, prevista a Pistoia per godervi la bellissima Piazza Duomo con la Cattedrale di San Zeno, il Battistero di San Giovanni in Corte e il Palazzo del Comune. Poco fuori Pistoia vi ritroverete di nuovo a camminare in mezzo al verde, tra i boschi e i campi coltivati a vite e a ulivi
che caratterizzano le colline del Montalbano. Sul tragitto troverete Anchiano, città natale di Leonardo da Vinci: è d’obbligo la visita alla Casa Natale e alla casa colonica adiacente, oggi adibite a museo. Prima di giungere a Fucecchio e immettersi sulla Francigena, un’ultima sosta a Cerreto Guidi per ammirare la straordinaria Villa Medicea e la vicina Pieve di San Leonardo ricca di opere d’arti.
VIA DI FRANCESCO, DA FIRENZE A LA VERNA
La Via di Francesco è un insieme di cammini che collega i tan-
ti luoghi legati alla vita di San Francesco d’Assisi in Toscana. Qui ci focalizziamo su quello che dalla Basilica di Santa Croce in Firenze, la chiesa francescana più grande del mondo, porta al rinomato Santuario della Verna dove Francesco ricevette le stigmate. O meglio dire “quelli”, perché sono due gli itinerari, uno nord e una sud, entrambi ricchi di località e monumenti degni di nota.
La direttrice nord, passata Pontassieve, è caratterizzata per lo più da boschi e si addentra, dopo Stia, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Tanti i luoghi pieni di fascino che si incontrano: dalla bellissima Pieve di San Giovanni a Rèmole in località Le Sieci (Pontassieve), nota già nel 955, alla Pieve di Santa Maria Assunta a Stia fino all’Eremo di Camaldoli, complesso monastico che ospita alcune tavole di Giorgio Vasari.
La direttrice sud conduce i pellegrini fuori da Firenze seguendo il fiume Arno sulla sponda sinistra e ha come punti tappa Rignano sull’Arno, l’Abbazia di Vallombrosa, Montemignaio, Poppi e Santa Maria del Sasso, poco fuori Bibbiena. Alcune attrazioni che si trovano sulcamminosonoloSpedaledel Bigallo, nei dintorni di Bagno a Ripoli, esempio dei tanti Spedali medievali dediti all’accoglienza di pellegrini e viandanti; l’imponente Abbazia di Vallombrosa, importante centro religioso che ancora oggi offre accoglienza; l’antico Castel Leone e l’Oratorio di Santa Maria delle Calle a Montemignaio; e il castello dei Conti Guidi a Poppi.
assemblarli, ogni frazione ha la sua ricetta tra mille declinazioni di gusto e storie generazionali. Sulla Via di Francesco, nei boschi di Michelangelo si raccoglie il Marrone di Caprese Michelangelo Dop. Si caratterizza per il colore chiaro e striato e il sapore di vaniglia con sentori di mandorla. Caratteristiche conferite dalla “terra castagnina”. Le prime piante documentate risalgono al 1300, erano selvatiche e furono innestate dai Monaci Benedettini. Seguendo la via Matildica del Volto Santo, consigliamo di festeggiare l'arrivo a Lucca con
una bella fetta di Buccellato, un dolce tipico che si consuma in qualsiasi periodo dell’anno, ma in particolare durante le manifestazioni dell'Esaltazione della Santa Croce e del Palio della Balestra.Il Buccellato deriva il proprio nome
dal latino buccella, cioè boccone.
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Così come per gli antichi romani anche per i lucchesi il buccellato aveva originariamente la forma di una ciambella che si trasportava infilata nel braccio, come se fosse un bracciale, soprattutto la domenica, dopo la Messa.
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Al giorno d’oggi il Buccellato di Lucca può avere anche una forma dritta, che ricorda quella di un filoncino di pane.
La ricetta è semplice: senza uova nell’impasto ma semplicemente arricchito di uva passa e semi di anice, si tratta di un dolce leggero adatto all’inzuppo ma decisa-
mente aromatico. Nel tratto toscano della Via Romea Germanica, camminando dal Casentino alla Valdichiana, vi consigliamo di gustare un bel piatto di pici. I pici sono una pasta fresca, simile agli spaghetti, che si realizza con acqua, farina e sale, un piatto "povero" legato alla cucina contadina. Sembra che l'origine dei pici risalga all'epoca etrusca, il nome forse deriva dal gesto che si compie con il palmo della mano, nel momento in cui si dà la forma al picio: gesto che, nel gergo culinario toscano, è "appicciare".
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A piedi o in bicicletta, una cosa
certa: sarete soddisfatti
Pila il regno di chi ama l’outdoor
Mountain bike? Ce l’ho. Trekking? Ce l’ho. Una buona cucina? Ce l’ho. Parapendio? Ce l’ho. E il volo in mongolfiera? Ce l’ho.
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Qualunque cosa possiate desiderare per trascorrere una bella vacanza, la trovate a Pila, nel cuore della Valle d’Aosta. Quasi un album di figurine completo! Il prossimo 13 luglio a Gressan farà tappa il Jova Beach Party 2022: al posto della sabbia, i prati dove migliaia di persone potranno assistere all’unico spettacolo in mezzo alle montagne di Lorenzo Jovanotti, con la possibilità di soggiornare a Pila. E poi è comoda da raggiungere: da Aosta ci si arriva in pochi minuti, 18 per la precisione, giusto il tempo che impiega la telecabina a salire dal centro del capoluogo.
LA BICI È UNA VERA PROTAGONISTA
Per gli amanti delle due ruote, Pila è un vero e proprio “paese della cuccagna”. Innanzitutto per i molteplici itinerari che si snodano su questi pendii e che spaziano da 2.300 a 600 m di quota, immersi in uno straordinario panorama, con escursioni adatte a tutte le esigenze e capacità. La varietà dei percorsi soddisfa, infatti, sia il piacere
di passeggiare in bicicletta in tranquillità, sia le aspettative di chi cerca tracciati tecnici e impegnativi.
E poi ci sono numerose strutture appositamente create per gli appassionati. A cominciare dal Bike Park dove ci si può cimentare con la bici da downhill lungo 17 tracciati che includono la discesa freeride Les Fleurs-Aosta: le piste dedicate all’enduro sono accessibili a chiunque abbia un po’ di esperienza nella
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Manifestazioni da non perdere
È particolarmente ricco il cartel lone delle manifestazioni estive che caratterizzano la permanen za a Pila. Oltre al già ciato Jova Beach Party 2022 del 13 luglio, chi ha buone gambe può cimen tarsi, domenica 17 luglio, nella Vertical Running Aosta - Becca di Nona, con tre percorsi che permettono di unire sport, natu ra, buon cibo, festa e allegria in una formula nuova di conoscen za e promozione del territorio.
Domenica 7 agosto, invece, è in programma la Festa dei pastori che consentirà di conoscere la vita dell’alpeggio e di scoprire i valori e i ritmi di una cultura or mai lontana, oltre a degustare i prodotti d’alpeggio e i vini au toctoni. Tra gli spettacoli serali, segnaliamo “Una folle illusione” di mercoledì 10 agosto, all’inse gna dell’illusionismo puro e della forza incredibile del mentalismo con il coinvolgimento del pub blico, e “Fire Street Dance” di domenica 14 agosto, uno spetta colo dove protagonisti saranno il fuoco e le arti visive.
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E poi tre singolari appuntamenti per i bambini: il 30 luglio con lo spettacolo di marionette “Au tour du monde”, il 6 agosto il laboratorio interattivo di magia, e sabato 13 agosto, la Scuola di
discesa e nella conduzione della MTB e i gradi di difficoltà sono segnalati, con la possibilità di aggirare i punti più impegnativi. Le piste di downhill, richiedono, invece, una buona preparazione atletica e tecnica.
Poi c’è il tracciato Pilabikeland di circa 4 km, situato in zona Plan Bois, perfetto per il cross country, gare agonistiche giovanili e anche a manifestazioni di livello internazionale. Dedicata a tutti i bikers e alle famiglie
la Pista Flow Trail: una pista divertente, da percorrere rigorosamente in discesa, e adatta a tutti.
E ancora la singolare PumpTrack della lunghezza di 70 m, situata all’arrivo della telecabina, un percorso artificiale com posto da curve paraboliche e dossi di varie dimensioni che si percorre senza pedalare, ma sfruttando la spinta (pump) del corpo.
A chi la bicicletta piace, ma è poco allenato, si consiglia l’utilizzo di una e-bike: la bicicletta a pedalata assistita permette di salire in quota anche a chi vuole farlo con un adeguato sostegno, magari abbinando un pranzo picnic con lunch box oppure un’esperienza gourmet presso le baite.
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Volendo, non ci si deve nemmeno preoccupare di portarsi la bicicletta: alla partenza della seggiovia di Chamolé si trova un attrezzatissimo centro per il noleggio delle biciclette e dell’equipaggiamento necessario, mentre il noleggio delle e-bike è situato all’arrivo della telecabina. Prenotazioni sul sito www.pila.it dove si potranno trovare tutte le informazioni.
PASSEGGIATE E ITINERARI DA FAVOLA
Che siate provetti camminatori
E poi ancora
o che vi accontentiate di brevi passeggiate, Pila offre percorsi e itinerari adatti a entrambi. E vengono anche organizzate specifiche escursioni: tutti i mercoledì è in programma l’iniziativa “Gli alpeggi e la loro storia”, un viaggio a ritroso nel tempo, nella cultura alpina, con visita all’alpeggio e degustazione di prodotti tipici, mentre tutti i giovedì le guide accompagneranno alla scoperta della conca di Pila, il lago Chamolé, l’alpe Champchenille, il rifugio Arbolle e altre mete sul territorio.
Alla portata di tutti ci sono la passeggiata all’Eremo di San Grato, il più celebre della Valle d’Aosta, raggiungibile in 25 minutiancheconilpassegginolungo una strada in terra battuta, praticamente piatta, il Sentiero delle Marmotte, percorribile in 45 minuti, che inizia all’arrivo della seggiovia Chamolé fino all’omonimo lago, dove si può godere di un panorama mozzafiato sulle montagne circo stanti, e l’itinerario Pila-Turlin, che dal piazzale di arrivo della telecabina Aosta-Pila porta al villaggio di Turlin.
Ci vuole, invece, più allenamento ed esperienza per salire al Rifugio Arbolle, passando dal laghetto alpino di Chamolé e da qui puntare alla Becca di Nona, 3.142 m o al Monte Emilius 3.559 m.
circo Pon Pon. Sempre per i più piccoli, domenica 3 luglio/7 ago sto è in programma Kids Open Day - un camp gratuito di avvi cinamento al MTB/Downhill de dicato ai giovani riders dai 6 ai 12 anni.
Il 15 agosto, infine, ecco Lo Martchà di Bouque - 1ª edizione per la Fiera dell’artigianato a Pila, con esposizione e vendita di prodotti di artigianato valdosta no di tradizione. Per l’occasione si potranno ammirare manufatti in legno intagliato, sculture, van nerie, mobili e tanto altro: nella piazzetta del Pila 2000 dalle ore 9,30 alle ore 18,30.
A Pila c’è anche uno straordinario Adventure Park dove si possono affrontare ponti ti betani, passerelle su tronchi, teleferiche, rete di corda, lun go 5 diversi percorsi con 40 piattaforme in mezzo al bosco. E potete anche andare a pe scare: al lago Chamolé, infatti, a quota 2.325 metri, uno degli
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specchi più limpidi delle Alpi occidentali, da qualche anno è possibile praticare la pesca alla trota. Così come si può speri mentare l’emozione del volo in parapendio, con la possibilità di effettuare decolli e atterrag gi a diverse quote e quindi voli a dislivelli differenti, dai 1.540 m di Plan Praz o dai 1.930 di Gor raz/Fagiani e atterrare o a Plan Praz o a Gressan a quota 626 metri. E persino volare in mon golfiera e ammirare dall’alto le vette più alte d’Europa.
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Lago di Como
Dici “Lago di Como” ed esprimi un mondo di bellezza, di natura, di arte, di prodotti tipici e di sapori unici che è davvero impossibile riassumere con le parole. L’unico modo per assaporare tutto questo è viverlo! Allora vi proponiamo un “concentrato” di quello che il Lario può offrire, da gustare in pienezza, ma con calma, lungo una passeggiata di una decina di km: la Greenway della Tremezzina.
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NEL VERDE CON GLI OCCHI PUNTATI SUL LAGO
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Bene, si parte. Aspettatevi meraviglie, perché in questo itinerario che si snoda da Colonno a Cadenabbia di Griante spazieremo fra scenari rurali, borghi storici, vedute lacustri, ville e giardini senza rivali. Toccheremo il lago, ma anche il verde dei boschi che sul Lario si affacciano, senza paura di perderci perché segnalazioni e indicazioni sono ben presenti lungo tutto il percorso. Il punto di partenza è la bella Colonno di cui si attraversa il centro storico con la piazza
principale e il ponte sul torrente Pessetta. Poi via verso Sala Comacina che raggiungiamo scendendo dalla cappelletta di San Rocco lungo una scalinata che porta al
e natura
Quindi, via, verso la frazione di Spurano dove ci aspetta la bellissima chiesa romanica di San Giacomo (X-XII secolo) e il suo campanile a vela e poi, poco oltre, uno dei simboli di questa parte di lago, il trecentesco campanile di Santa Maria Maddalena. Con lo sfondo dell’Isola Comacina è uno dei punti più celebri di tutto il Lago di Como: è il momento di dare libero spazio alla macchina fotografica.
LA VILLE DA SOGNO
Passato il ponte sul Perlana, la Greenway ci porterebbe a Campo di Lenno tra vicoli e discese a lago. Ma come si fa a non deviare verso villa Balbianello, sulla punta della penisola di Lavedo? Impossibile! Infatti, non perdiamoci questo straordinario patrimonio di bellezza che ha incantato anche tanti cineasti americani che l’hanno voluta impressa nelle loro pellicole, da Star Wars a un espisodio di James Bond. Si tratta di una villa singolare, dominata da un enorme leccio potato a ombrello, e presenta un’indimenticale loggia dalla quale si gode una vista mozzafiato sul lago. A questo punto sì, si può proseguire fino a Lenno, passeggiando sul lungolago fra ville storiche, la chiesa di Santo Stefano e il bellissimo battistero romanico di San Giovanni. Si risale poi a Mezzegra e a Bonzanigo dove, nella piazzetta del lavatoio all’entrata del borgo medievale, potete godervi l’estro, unito alle radici delle tradizioni, di alcuni artisti locali: all’interno di un’antica casa padronale si trovano infatti diversi pregevoli presepi realizzati artigianalmente.
TRA I PROFUMI DI VILLA CARLOTTA
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Costruita alla fine del Seicento dai marchesi Clerici di Milano, Villa Carlotta è qualcosa di unico e irripetibile. Non avrebbe bisogno di nient’altro per essere al centro di qualsiasi viaggio sul Lago di Como, grazie ai suoi giardini, ai suoi fiori, ai suoi musei... Eppure ogni anno stupisce con nuove proposte e rassegne singolari che meritano una visita. A maggior ra-
gione quest’anno in cui si celebrano i 200 anni dalla morte del Canova di cui Villa Carlotta custodisce opere singolari.
Ma quest’anno propone anche una mostra particolare a cura di Velasco Vitali: “La Scena dell’Arte”. Si tratta del primo progetto diffuso di arte contemporanea sul Lago di Como che connette tra loro le due sponde: infatti, si suddivide in due parti, “Il teatro segreto” a Villa Carlotta a Tremezzina (Como) e “Straniamenti” nello Spazio Circolo di Bellano (Lecco). La Scena dell’Arte, in calendario fino al 6 novembre, è un viaggio dove si incontrano e si confondono narrazione teatrale e arti visive: ognuna presta all’altra strumenti e linguaggi per trasformarsi in una grande messinscena poetica. La prenotazione è obbligatoria: lascenadellarte@gmail.com
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nucleo storico medioevale e al porticciolo: bisogna scendere certe ripide stradette a gradini e penetrare fra umili case, dove il sole fatica ad entrare. Davvero un posto da poeti, pittori, artisti...
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CHE ESEMPI DEL ROMANICO!
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E adesso? Beh, la tentazione può essere quella di abbandonare un attimo la Greenway, attraversare la “Zoca de l’oli” (il golfo dinanzi al paese, dove l’acqua è per l’appunto “liscia come l’olio”) in barca e raggiungere l’Isola Comacina e i resti della basilica di Sant’Eufemia. Se avete tempo, ne vale la pena!
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Tocca a uno dei simboli del Lago di Como, famosa in tutto il mondo: Villa Carlotta, incastonata fra montagne e splendidi scorci sulla penisola di Bellagio. La sua visita condensa quanto di meglio può offrire il Lago di Como: il suo giardino caratterizzato da scale, balaustre, una fontana e lo straordinario pergolato di agrumi; la sua collezione d’arte con pezzi unici di opere di Canova, Hayez e Thorvaldsen; i suoi fiori, dai rododendri alle oltre 150 varietà di azalee. Insomma, un luogo unico, in cui la magia della natura ha saputo miscelarsi con sapienza e armonia con l’ingegno umano. Concludiamo davanti all’imbacadero di Cadenabbia, frazione di Griante. Un posto affascinante che ha ammaliato scrittori come Stendhal, che qui aveva ambientato alcuni passi de “La Certosa di Parma”, o il maestro Giuseppe Verdi che a Villa Margherita compose alcune arie della Traviata. E come noi comuni mortali che, seduti su una panchina, ci godiamo questo splendido lago...
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TURISMO
Gite e weekend nel Comasco: è possibile fare esperienze, godere dell’enogastronomia, essere accompagnati sui percorsi da guide esperte, pernottare. Scaricate l’App OltreLario per conoscere itinerari, proposte e punti di interesse!
Un viaggio tra località e alpeggi dal Triangolo Lariano alla Valle d’Intelvi
Scarponcini ai piedi, e via! Iniziamo il nostro cammino attraversando un ponticello in pietra e inforchiamo la ciclabile: siamo tra Visino e Maisano, storiche frazioni di Valbrona. Visino ci apre le porte della valle delle sorgenti tagliata dal torrente Foce e racconta di un popolo che filava la lana e coltivava bachi da seta. Maisano è un’antica frazione nata grazie ai frati bonificatori benedettini, fautori del primo nucleo abitativo, per proteggere la popolazione dalle invasioni barbariche del 400 d.C.. Arrivarono i “Roncari”, i frati, e costruirono la prima baita vicino al lavatoio, iniziarono la bonifica e crearono Cascine Ossa, Caprante, l’Alpe di Monte.
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La baita divenne casa e convento e sorpassando, oggi, Maisano verso l’Alpe di Monte la vediamo ancora in piedi e intatta con al di sopra del portone l’affresco dei santi protettori del monastero.
La mulattiera piega a sinistra e il percorso si staglia in salita con fondo ben cementato verso l’Alpe di Monte.
Tratti ombreggiati da gelsi, distese fiorite, alberi di sambuco ci accompagnano lungo il percorso fino a giungere a un’area attrezzata dove sostare: riposàti, ripartiamo. Cappelle di devo-
zione, leggende di stregoneria e tradizioni rurali si susseguono fino all’entrata nel minuscolo borgo d’alpeggio dell’Alpe di Monte: la Cappella della Sacra Famiglia amabilmente affrescata, il tumolo della strega Stefano creato con grossi lastroni di granito a croce perfetta lì dal 1500, la ghiacciaia profonda fino a 8 metri usata come antico frigorifero. Da qui si domina il lago di Como sia verso la punta di Bellagio sia verso il ramo lecchese. Possiamo, se abbiamo bambini sotto i 12 anni, rientrare verso Maisano seguendo il sentiero 14 del CAI e goderci la discesa fino al laghetto di Visino allestito con
Estremamente panoramico
Dal Belvedere di Pigra, al Pizzo Pasquella fino all’Alpe di Blessagno
giochi d’acqua e aree attrezzate.
Lunghezza itinerario: 6,5 Km. Dislivello: 300 m. Difficoltà: E (scala CAI)
Passo dopo passo, invece con ragazzi sopra i 12 anni, seguendo le indicazioni targate OltreLario, giungiamo attraverso i boschi alla Conca di Crezzo, antico punto di confine tra Lasnigo e Barni, il laghetto omonimo è un punto naturalistico eccezionale con alle spalle il massiccio delle Grigne. Possiamo qui sostare e provare l’esperienza di mettere le mani nella pasta di caprino per amalgamarla con erbe spontanee raccolte in compagnia di Michela. Possiamo scegliere di seguire le indicazioni verso Lasnigo e in discesa su strada asfaltata raggiungere il borgo, dove il granito diviene arte tra architetture medioevali e immagini di devozione. Antichi caratteri tipografici ci accolgono, insieme a Paolo, per diventare protagonisti di un'opera d'arte sperimentando la stampa tipografica con l'uso di torchi manuali. La strada riprende in direzione Alpe di Megna con una facile mulattiera immersa nel verde, al pascolo possiamo banchettare con un picnic e scoprire l’arte dei casa-
ri. Se siamo fortunati possiamo assistere al galoppo di un branco di cavalli, mentre, placide le mucche sono sdraiate all’ombra degli alberi. Seguiamo ora per Visino, facendo sempre attenzione a chiudere i fili di recinzione del pascolo e ritorniamo al punto di partenza.
Lunghezza itinerario: 15 Km. Dislivello: 960 m. Difficoltà: E (scala CAI)
In alternativa da Crezzo possiamo salire al Monte Megna, per ridiscendere verso la sua Alpe e rientrare poi a Visino.
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A chi si inerpica fino alla vetta, si offre uno spettacolo a 360°: dal Monte Palanzone ai Corni di Canzo, a sud i laghi di Pusiano e Annone e ad est il Resegone.
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Lunghezza itinerario: 18 Km Dislivello: 1050 m Difficoltà: E (scala CAI)
L’idea in più? Usiamo le e-bike!
Partiamo da Canzo. Noleggiamo una e-bike e via alla volta di Visino di Valbrona. Attraversiamo il ponte, percorriamo la ciclabile, poi Maisano, Alpe di Monte, laghetto di Crezzo.
Qui ci fermiamo: assaporiamo la quiete.
Riprendiamo la salita e ci dirigiamo prima verso Barni e poi su di una mulattiera verso Magreglio. Volendo possiamo, lasciando le bici all’area attrezzata sulla strada deviare e salire a piedi al Castel del Leves, antica torre di segnalazione di Barni, dal quale si gode uno spettacolo mozzafiato sull’azzurro del lago di Como.
A Magreglio al Ghisallo ci immergiamo nella storia della bicicletta: al Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo ci attende una visita guidata, che ci racconta di bici e maglie, che narrano storie e aneddoti, campioni e gregari che si sono susseguiti nel tempo. Grazie ad Antonio possiamo anche assistere alla fabbricazione di un cerchio in legno per bicicletta.
Ora si sale verso Pian Rancio raggiungendo il punto panoramico alla Croce di Magreglio e poi giù verso la foresta di Abeti rossi e Larici che ospita la sorgente del Lambro: la Menaresta, perché “va” e poi “resta” con un flusso intermittente.
Se siamo interessati alla geologia o alle leggende tramandate, facciamo una capatina ai massi erratici, tra glaciazioni e diavoli burloni che scagliano palle infuocate. Lasciamo questa atmosfera da Contea per rientrare in Magreglio e le sue pittoresche viuzze fino ad imboccare la mulattiera per Barni.
U
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n tracciato andata e ritorno da Pigra, un gruzzolo di case alle pendici del monte Costone con una storia di gatti e un belvedere sul lago di Como da capogiro: gli abitanti del borgo un tempo erano infatti chiamati “gatti di Pigra”. Camminando per scalinate e viuzze, è possibile visitare una mostra a cielo aperto raffigurante gatti di ogni sorta. Perfino il logo della Società Operaia, operante un tempo in paese, ha in essere un gatto a simboleggiare quanto l’identità locale permeasse ogni ambito culturale. Il “cason”, sede della Società Operaia, è senz’altro meritevole di una visita guidata con Elio, il presidente, che può raccontare quegli aneddoti e quelle storie che parlano di paese, di grafie
fitte, di disegni tecnici, di mutuo soccorso. È lì, dal belvedere, che inizia il nostro cammino con un panorama che spazia fino al Monte San Primo, alle Grigne, al Pizzo dei Tre Signori e al Monte Legnone. Seguiamo le indicazioni per “Strada ai Monti/Alpe di Colonno”, passiamo la località “Su Frecia”, incrociamo la croce di cemento di “Crusia Piana” e proseguiamo fino a una biforcazione, circa due km dalla partenza, prendendo la salita verso la bocchetta di Pigra. Qui proseguiamo in cresta fino al Monte Pasquella per godere di una spaziosa vista su Bellagio, l’Isola Comacina, fino ad arrivare sulla bassa Valle con Pigra e Schignano. Scendiamo ora all’Alpe di Blessagno, dove non mancano i momenti indimen-
ticabili: possiamo passeggiare con i lama, fare un’esperienza di lama agility e diventare amici di un asino.
Lunghezza itinerario: 12 Km. Dislivello: 450 m. Difficoltà: E (scala CAI)
Se abbiamo bambini piccoli possiamo intraprendere un percorso più diretto che collega Pigra all’Alpe di Blessagno. Dal Belvedere raggiungiamo il campo sportivo di Pigra e imbocchiamo la mulattiera n° 8 “Circolare Pizzo Pasquella”, che ci condurrà dolcemente tra i boschi fino all’Alpe di Blessagno.
Lunghezza itinerario: 8 Km Dislivello: 190 m Difficoltà: E (scala CAI)
Seguiamo le frecce OltreLario e su di nuovo alla Conca di Crezzo e giù verso Lasnigo per arrivare all’Alpe di Megna. Pit stop e via verso Visino, imbocchiamo la Provinciale e dopo qualche centinaio di metri una mulattiera sulla sinistra, seguiamo per Colletta dei Corni, sentiero Spaccasassi e raggiungiamo Canzo tra terrazzamenti e muretti a secco.
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Lunghezza itinerario: 37 Km.
Dislivello: 1155 m. Difficoltà: E (scala CAI)
tranquillità
Se cerchi un po’di relaxlaToscana ti aspetta
gna di quella che è la parola più rappresentativa di una sosta di questo genere: tranquillità.
Un sogno? Assolutamente no!
La vacanza ideale?
Se avete bisogno di recuperare dopo mesi di lavoro, impegni, problemi, stress… assolutamente sì! Ma dove?
La Toscana offre sicuramente diverse opportunità che vi invitiamo a valutare, in montagna, in campagna o sulla costa, in un agriturismo piuttosto che in qualche casale preso in affitto per un po’ di giorni.
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Per informazioni, consulta il sito visittuscany.com.
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Alzarsi la mattina (con calma eh, senza alcuna fretta, perché non dobbiamo andare al lavoro o portare i figli a scuola) e spalancare le persiane su una pineta, su un vigneto o sul mare; gustare una buona colazione, preferibilmente all’aperto e immersi nel verde; fare due
passi per andare in edicola ad acquistare il giornale oppure prendere la bicicletta per comprarlo nel borgo vicino; già che ci siamo, un salto al mercatino locale per prendere un po’ di frutta fresca e magari assaggiare qualche prodotto locale… Il tutto, naturalmente, all’inse-
Per chi ama il mare
C
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’è chi cerca la tranquillità, ma non vuole stare troppo lontano dal mare; magari anche solo per “non perderlo di vista” o per avere la possibilità di andare a fare una giornata in spiaggia, alternando, quindi, campagna o collina e mare. La Toscana ha più di 600 km di costa: non volete trovare una località che faccia al caso vostro?
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La zona del Parco Naturale della Maremma, per esempio, e quella del Monte Argentario offrono numerose possibilità di soggiorno vicino al mare. Direttamente sulla collina di Porto Santo Stefano, ad esempio, il che vi dà la possibilità di affittare una ebike e affrontare qualche percorso sul famoso promontorio. Oppure, un po’ più a nord, nei dintorni di Punta Ala,
località rinomata per l'attrezzatissimo porto turistico. Se amate il golf, potreste approfittarne per giocare 18 buche nell’omonimo golf club: dai suoi fairway e green, costellati da pini marittimi e lecci secolari, si godono spettacolari panorami sul mare.
Se poi puntate sulla rinomata Versilia, si possono trovare località tranquille anche alle spalle di Viareggio, sulle colline di Massarosa, ad esempio, o nei dintorni del lago di Massaciuccoli. Approfittatene per una rilassante passeggiata nella natura lungo la Via delle Erbe e dei Fiori, magari visitando le aziende agricole aperte che ricevono i turisti.
Se poi una sera volete gettarvi nella movida, la Versilia vi aspetta!
Per chi non sa rinunciare alla montagna Per chi preferisce la campagna
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I
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n Lunigiana o in Garfagnana, nel Casentino o sull’Appennino pistoiese. Le possibilità per trovare pace e serenità in Toscana per chi ama la montagna non mancano.
Per esempio nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, nell’area di Pontremoli, dov’è un piacere prendere un caffè nel centro storico, magari in piazza della Repubblica, accompagnandolo con i famosi “amor”, dolcetti con un cuore morbido a base di una sorta di crema chantilly racchiuso fra due cialde croccanti: già al secondo “amor”, lo stress è sicuramente sparito! Se avete voglia di muovervi e ammirare qualcosa di davvero eccezionale, vi consigliamo di inforcare una bici per una bella passeggiata: a meno di 8 km, a Filattiera, c’è la splendida Pieve di Sorano, una delle più importanti pievi romaniche della provincia di Massa Carrara. Oppure potete andare sulle vicine Alpi Apuane, protagoniste del 32° canto dell’Inferno dove Dante ne decanta la
mole imponente. Il piccolo paese di Careggine potrebbe fare al caso nostro, con un castello e la trecentesca Pieve di san Pietro che merita una visita. Se lo scegliete per una vacanza, in quei giorni si consiglia una breve passeggiata rilassante alla panchina gigante di color giallo limone, opera del designer americano Chris Bangle: da lì si gode un panorama unico sulle Alpi Apuane e sul lago artificiale di Vagli. Tornare un po’ bambini non fa mai male.
Non sarebbe davvero niente male anche una vacanza nel borgo medievale di Gavinana, vicino all’Abetone. Chi ama rilassarsi passeggiando nella natura alla scoperta delle tradizioni locali si trova, infatti, nel posto giusto: l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, che qui ha sede, custodisce e valorizza il patrimonio e le usanze del territorio, attraverso un insieme di itinerari all’aperto, musei e poli didattici.
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Ci sono, ad esempio, l’itinerario del ferro che racconta la storia della siderurgia sulla Montagna Pistoiese con il Museo del Ferro a Pontepetri e la Ferriera, la più antica di tutta la Toscana, a Maresca, o l’itinerario naturalistico che permette di conoscere l’immensa ricchezza del patrimonio ambientale dell’Appennino Pistoiese, magari facendo tappa al MuNAP - Museo Naturalistico Archeologico dell’Appennino Pistoiese che si trova proprio a Gavinana, dove sono esposti animali, rocce, minerali e fossili, per una panoramica sulla storia naturale e umana della Montagna Pistoiese.
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Se dici Chianti o Val d’Orcia o parli delle
Crete senesi, il pensiero va immediatamente a paesaggi disegnati dai profili a saliscendi delle colline punteggiate da borghi medievali tra un singolare reticolo di strade bianche. Qui, c’è davvero l’imbarazzo della scelta: oserei dire che un posto vale l’altro. Se proprio si deve scegliere, allora puntiamo su uno dei simboli qual è Montalcino. In questo caso il vero detox (non solo per i buongustai) passa naturalmente da una tavola imbandita, magari con i pinci al ragù o il peposo al brasato, accompagnati da un Brunello o da un Rosso di Montalcino. Il giro a piedi del borgo medievale con larocca,ilduomoeilPalazzodeiPrioricon la Torre alta e stretta non deve mancare, ma vi consigliamo anche una passeggiata in bicicletta di una decina di km all’Abbazia di Sant’Antimo, suggestiva per la sua posizione in mezzo alla campagna e leggendaria per la sua storia che vedrebbe coinvolto nella sua costruzione addirittura Carlo Magno.
Non è da meno una vacanza a Bagno Vignoni, una frazione del comune di San Quirico d'Orcia. Al centro del borgo si trova la
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"piazza delle sorgenti", una vasca rettangolare, di origine cinquecentesca, che contiene una sorgente di acqua termale calda e fumante che esce dalla falda sotterranea di origini vulcaniche. Queste acque erano bennoteaetruschieromanielesueterme di sono state frequentate da illustri personaggi, come papa Pio II, Caterina da Siena, Lorenzo de' Medici e tanti artisti che avevano eletto Bagno Vignoni come sede di villeggiatura. Qui non si può fare il bagno, ma basta scendere ai piedi del borgo, nel Parco dei Mulini: lì c’è una serie di piscine naturali dove godersi un bagno in acque calde termali in maniera del tutto gratuita. Nel parco vi sono anche quattro mulini medievali scavati nella roccia.
Per quel che riguarda il Chianti, l’ideale potrebbe essere qualche giorno di riposo a Gaiole in Chianti, proprio nel mezzo di queste colline ricche di vigneti. Beh, è evidente che se siete degli estimatori del nettare degli dei siete nel posto giusto! Le cantine non mancano e perché allora non approfittarne per qualche visita con degustazione? Magari accompagnando i vini con i salumi locali, dalla soppressata al salame di cinghiale fino alla finocchiona.
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TURISMO
Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Ecco, allora, qualche consiglio su possibili escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.
TRA ARTE E NATURA - 5A PUNTATA
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A Castellaro Lagusello per un’immersione bucolica
piedi di Castellaro Lagusello invoglia fortemente i visitatori a una passeggiata, mano nella mano, lungo le sue sponde. I più atletici possono cimentarsi
Una rocca medievale che si specchia in un laghetto a forma di cuore e intorno colline moreniche e campi arati. Che ne dite? Può essere una bell’idea per un’escursione con tutta la famiglia? È quello che offre Castellaro Lagusello, frazione di Monzambano, in provincia di Mantova, catalogato nell’associazione dei borghi più belli d’Italia. Non solo: dal 2011 è entrato a far parte dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco perché nella località Fondo Tacoli di Castellaro Lagusello c’è stato il ritrovamento di un sito archeologico palafitticolo. Chi arriva da queste parti si può davvero immergere in una dimensione bucolica, come quella decantata nelle famose egloghe virgiliane, nate proprio davanti a questi paesaggi.
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Ma entriamo nel borgo fortificato, con una cinta mura-
ria risalente all’XI secolo, dal lato settentrionale, attraverso un’ampia porta che era dotata fino al Settecento di un ponte levatoio affiancata dalla Torre dell’Orologio, imponente, che ci guarda e ci indica l’ora. Inoltriamoci, quindi, nei vicoli con la pavimentazione in pietre di fiume e ammiriamo i sassi a vista delle case. Diamo, infine, un’occhiata alla chiesa barocca dedicata a San Nicola, patrono del borgo, in cui è custodita una Madonna in legno del Quattrocento, e all’ottocentesca villa Arrighi che ingloba un fortilizio padronale con mura di cinta a merli guelfi e bifore, dalle quali si gode una bella vista sul lago e la campagna circostante.
UN LAGHETTO “AMOREVOLE”
Il laghetto a forma di cuore ai
Appuntamenti da non perdere
FESTA MEDIEVALE
NELL’OLTREPÒ PAVESE
Torna la Festa Medievale di Varzi in Oltrepò Pavese con degustazioni e molti spettacoli tra cui sbandieratori, musici, cavalieri e bancarelle di prodotti artigianali.
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Durante la festa potrete godervi un ottimo pasto medievale in due splendide cornici, ben distinte per il clima che si respirerà: nel borgo vivrete l’atmosfera conviviale delle feste medievali tra musica, menestrelli e canti, mentre nel Castello Malaspina potrete rivivere l’intimità dei banchetti di corte. In più nel Castello sarà presente lo Special Medieval
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Chef Piera Spalla del Ristorante “Selvatico” – Rivanazzano, che presenterà delle ricette tratte dal “Libro De Arte Coquinaria”, oltre a un enologo per la presentazione di “Vino nel Medioevo”. Per info e prenotazioni 340.8264552.
una forma di arte e devozione popolare realizzata da famiglie private o dall’intera comunità.
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è affidata al Parco Naturale del Mincio.
Oropa, santuario e giardino botanico
In ogni caso sarà una piacevole immersione nella natura visto
In fila con i pellegrini, andiamo alla scoperta di uno dei santuari più conosciuti a livello nazionale e che fa parte dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia Patrimonio dell'Unesco: il santuario di Oropa, poco sopra Biella. Oltre a essere un importante centro spirituale, custodisce un patrimonio artistico da conoscere e offre la possibilità di immergersi in vari modi nella natura. Innanzitutto è un centro religioso dedicato al culto della Madonna Nera, una statua in legno che la tradizione popolare vuole essere stata portata da Gerusalemme da Sant'Eusebio, vescovo di Vercelli nel IV sec. d.C. e scolpita da San Luca: realizzata in stile gotico dal cosiddetto Maestro della Madonna di Oropa, scultore e intagliatore valdostano dal nome sconosciuto attivo tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV secolo, è custodita nell'antica Basilica, in un sacello decorato con splendidi affreschi del '300. L'insieme monumentale è composto dal chiostro con la Basilica Antica, dalla Basilica Nuova e dai corpi laterali, dove sono state ricavate più di 300 moderne stanze per il soggiorno dei pellegrini. All'interno del complesso santuariale, è possibile visitare il Museo dei Tesori e l'Appartamento Reale con la settecentesca Porta Regia dello Juvarra, la raccolta degli ex-voto, il Sacro Monte e la Biblioteca ricca di antichi volumi. Inoltre, vicino al Santuario sorge il Sacro Monte: 12 cappelle dedicate alla vita della Vergine e popolate da centinaia di statue policrome, scolpite a partire dal 1620.
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percorrendo il percorso ciclabile che attraversa le belle campagne coltivate e disseminate, nella zona intorno a Monzambano, di oratori, testimonianza di
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PRESOLANA RACE SULLE MONTAGNE BERGAMASCHE
Riecco Presolana Race, la manifestazione sportiva dedicata al mondo bike in programma il 30 e 31 luglio a Rovetta, in provincia di Bergamo, con un format che propone un doppio appuntamento: la Gara MTB Off Road e il Raduno e-bike, che prevede due tour di diverse difficoltà. Nella giornata di domenica 31 luglio dal village di Rovetta è prevista la partenza di due tour con la formula randonnée (partenza libera a gruppi di amici ogni 15 minuti): il Family Tour di 17 km con dislivello di 350 metri e il Tour Presolana Race di 50 km per 1300 metri di dislivello (per gli sportivi). Il 31 luglio si
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Prima di tornare a casa, ai buongustai potremmo suggerire di assaggiare i “capunsei”,
IL GIARDINO BOTANICO
E IL MONTE CANINO
Il santuario di Oropa si trova in una posizione fantastica, immerso nei boschi delle Alpi biellesi in una suggestiva conca a circa 1.200 metri di altezza. Chi ama la natura non si perderà la visita al Giardino Botanico, Oasi WWF che tutela e promuove la conoscenza della flora alpina e organizza esposizioni e attività didattiche. Ma le possibilità di passeggiate e trekking non mancano visti i molti sentieri che partono proprio dal santuario e che conducono ai rifugi alpini. I meno allenati possono prendere la funivia (dove è allestito il Geosito del Monte Mucrone che propone un percorso scientifico a pannelli che illustra la geologia e geomorfologia dell’alta Valle Oropa) situata dietro il santuario e salire ai 1.900 metri di Oropa Sport da dove, con una passeggiata di pochi minuti, si giunge alle sponde del Lago del Mucrone, oppure, grazie alla cabinovia, si sale al monte Camino, a 2.400 metri.
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che l’intera area di Castellaro con il suo laghetto è sottoposta dalla Regione Lombardia a un rigido vincolo di salvaguardia ambientale la cui gestione
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una specie di gnocchetti il cui impasto di pangrattato, grana e brodo bollente un tempo veniva inserito nel cappone, da cui il nome: una bontà!
svolgerà la prima edizione della Presolana Race Gara MTB, circa 50 km con un dislivello di 1800 metri, lungo alcuni tra i punti più suggestivi del territorio.
Passione di Cristo di Sordevolo, in provincia di Biella, è, nel panorama delle rappresentazioni sacre, assolutamente unica. Unica perché è un vero e proprio spettacolo realizzato da tutti gli abitanti del paese che si svolge ogni 5 anni, per tutta l’estate, con 40 repliche in 100 giorni, in un anfiteatro realizzato appositamente come fosse un un frammento di Gerusalemme nell'anno 33 d.C.: la reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, il giardino del Getsemani, il cenacolo, il monte Calvario... L’unicità è data anche dalla doppia versione dello spettacolo: la Passione degli adulti e la Passione dei bambini.
Per conoscere date e orari, consultare il sito
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Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Ecco, allora, qualche consiglio su possibili escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.
TRA ARTE E NATURA - 6A PUNTATA
Nel Parco di Monza in bici coi bambini
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Borgio Verezzi, tra mare e grotte
Borgio Verezzi, in provincia di Savona, la co nosciamo tutti per la bellezza del suo mare. Ma è meno conosciuta per la ricchezza di storia e natura che nasconde alle sue spalle, nei bo schi e sui monti, dove si nascondono grotte e insediamenti preistorici, ponti romani e incisioni rupestri. Addentriamoci, allora in questo mon do misterioso, a piedi o sulle due ruote, come preferite.
Vi proponiamo una gita per tutta la famiglia nel parco di Monza. I più allenati possono cimentarsi anche lungo i 30 km della ciclopedonale del Parco Valle Lambro, da Monza al Lago di Alserio, ammirando dimore storiche, mulini, roccaforti come il castello di Monguzzo. Noi ci ac contentiamo di una passeggiata in bicicletta in uno dei più grandi parchi cintati d’Europa, 720 et tari che ospitano gioielli archi tettonici antichi e moderni, ville, cascine, mulini, un centro ippico, il celebre Autodromo nazionale di Formula 1, oltre a un’incredibi le varietà di flora e fauna. All’entrata di Porta Monza tro vate un grande parcheggio e, nella vicina Cascina Bastia, lun go viale Cavriga avete la possi bilità di noleggiare le bici. E via. Ci si dirige subito verso la Villa Reale attraversando i laghetti reali e ammirando il Tempiet to neoclassico di Piermarini. La Villa Reale vi lascerà senza fia to: sia di fronte, con il suo ma estoso cortile d’onore e lo stra ordinario roseto, sia sul retro, con i bellissimi giardini. Da qui potreste spingervi fino al bel santuario Madonna delle Grazie che sorge sulla riva sinistra del
Lambro, presso il punto in cui il fiume esce dal parco di Monza. Costeggiate, quindi, un pezzo di Lambro e ritornate verso viale Cavriga passando vicini al la ghetto Valle dei Sospiri.
DIMORE STORICHE E AUTODROMO IN MEZZO ALLA NATURA
La vostra prossima meta è Vil la Mirabello che, costruita tra il 1656 e il 1675, è il più antico di tutti i fabbricati che oggi esisto no nel Parco di Monza. Vi si tro vano affreschi e decorazioni di notevole pregio; ancora più ri marchevoli i soffitti a cassettone in legno, vera opera d'arte. Men tre ci arrivate ammirate il mo numento “Portale” di Sam Ha vadtoy, in ricordo della visita di
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Innanzitutto vi suggeriamo di visitare il borgo storico di Verezzi, tra borgate saracene, dove la pietra rosa si alterna alle bianche terrazze e agli orti a vista, e vicoli scavati, slarghi, salite ripide e strette, sottopassi ad arco ingentiliti da vasi di fiori che raccontano l’origine difensiva dell’in sediamento. Chissà se è vera la leggenda che racconta come Verezzi fu fondata da parte di pirati saraceni che, innamoratisi di questi luoghi, avrebbero abbandonato le loro scorrerie per ritirarsi a vivere sulla terraferma? Delle quattro borgate che la compongono la più nota è Piaz za, una meravigliosa finestra sul mare dove, dal 1967, si svolge il Festival Teatrale di Borgio Ve rezzi, in uno splendido scenario naturale in cui si muovono gli attori, sotto il cielo stellato rita gliato dai tetti delle antiche costruzioni e, come quarta parete, alle spalle degli spettatori, il blu scuro del mare con le sue mille luci. Per i buongustai, non perdetevi il piatto locale per eccellenza: le lumache alla verezzina, ossia in umido
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UN TERRITORIO RICCO DI CAVERNE
Questo è un territorio ricco di grotte, anche fa cilmente raggiungibili. Tra queste segnaliamo l'Arma di Crosa, un’ampia caverna, formata da
Papa Francesco nel marzo 2017. Se vi portate, invece, dietro la villa, trovate il prato che ospi ta la Sedia alta 10 metri, opera dell’artista Giancarlo Neri, che simboleggia la solitudine dello scrittore.
Vi invitiamo, quindi, a percorrere lo scenografico viale di fronte a
Appuntamenti da non perdere
IN TOSCANA CALICI…
SOTTO LE STELLE CADENTI
Ogni estate, il Movimento Turismo del Vino Toscana organizza un'entusiasmante esperienza di degustazione di vini. Da venerdì 29 luglio a lunedì 15 agosto, le cantine socie si vestiranno a fe sta organizzando degustazioni… sotto le stelle! Spettacoli, con certi, momenti di osservazione delle stelle guidati da esperti, cene romantiche organizzate tra i filari e molto altro, per vivere al meglio la natura sotto il cielo stellato scoprendo uno dei pro
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dotti made in Italy più amati nel mondo. Calici di Stelle coincide con il picco dello sciame mete orico delle Perseidi, tipicamente coincidente con la notte di San Lorenzo, quando si dice che il cielo sia pieno delle "lacrime" del martire.
Info: www.mtvtoscana.com
E A BIELLA TORNANO
LE BOLLE DI MALTO
Quest'anno torna uno degli appuntamenti più spumeggianti dell'anno dedicato alle birre artigianali e allo street food di
un doppio antro molto vasto, che si apre in una parete rocciosa poco sopra alla borgata Crosa di Verezzi e da lì raggiungibile in pochi minuti attraverso una brevissima ma ripida mulattiera. Malepiùnotesonosenz’altroleGrottediBorgio Verezzi, conosciute anche come grotte Valde mino, un classico esempio di fenomeno carsico generate nel tempo dalla lenta erosione dell'ac qua attraverso la roccia. Il percorso turistico proposto si snoda per circa 800 metri all'interno di grandi sale, tra enormi blocchi staccatisi dalla volta in ere remote, che presentano ricchissime concrezioni di ogni forma: dalle cannule, esili e quasi trasparenti, ai drappi, sottili come lenzuoli, alle grandi colonne che sembrano sostenere la volta fino alle stalattiti eccentriche, che sfidano la forza di gravità sviluppandosi in tutte le di rezioni e dalle molteplici tonalità, bianco, giallo, rosso in mille sfumature diverse dovute alla pre senza di svariati minerali che fanno delle Grotte di Borgio Verezzi le più colorate d'Italia.
Villa Mirabello e a raggiungere il Mirabellino dove si trova un bar e un bel prato per far riposare i più piccoli. Puntate, infine, verso l’autodromo, emblema della cit tà di Monza nel mondo, che ogni anno ospita il Gran Premio d’I talia di Formula 1 oltre a molte plici altre gare su due e quattro
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ruote. Se siete fortunati e sono in programma eventi ad accesso libero potrete vedere sfrecciare qualche bolide. A questo punto potete tornare verso il deposito delle bici e far giocare (se hanno ancora ener gie) i vostri bimbi nel parco gio chi di Cascina del Sole.
qualità. Protagonisti sono i mi cro birrifici italiani, chiamati a soddisfare il palato del pubblico con proposte genuine a base di ingredienti selezionati, ognuno con le proprie creazioni uniche
e inimitabili. A "Bolle di Malto", a Biella in Piazza Martiri della Li bertà dal 25 al 29 agosto, tra un boccale e l’altro è possibile par tecipare a concerti di musica live, incontri con esperti e laboratori del gusto dove sperimentare la gastronomia locale. Tanti anche gli stand di street food per rifo cillarsi con piatti e ricette della tradizione. Insomma, un'occa sione imperdibile per scoprire le potenzialità del territorio e condividere i piaceri e la cultura della birra artigianale e del buon cibo con gli amici!
bolledimalto.it
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Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Ecco, allora, qualche consiglio su possibili escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.
TRA ARTE E NATURA - 7a PUNTATA
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Sulle sponde del Lago di Endine
Acque limpide e fresche dal colore verde scuro, solcate solo da pedalò e barche a remi; borghi, castelli e chiese ricchi di fascino e di storia; e possibilità di praticare un incredibile numero di attività outdoor. Una giornata lungo il Lago di Endine, in provincia di Bergamo, vi può riservare tutto questo. Si tratta di un incantevole specchio d’acqua incastonato tra le colline della Val Cavallina, nelle Alpi Orobie, immerso in una natura incontaminata fatta di boschi, valli e montagne. Cosa fare qui intorno? Ai più pigri si può consigliare di sdraiarsi al sole (o all’ombra) in una delle numerose spiagge che costellano il lago. I più attivi potrebbero percorrerne il perimetro di una quindicina di chilometri, una passeggiata impegnativa (in parte è su strada, su bei lungolaghi e alcuni chilometri su sentieri), ma che regala splendide vedute.
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Se per voi è troppo impegnativo, potreste accontentarvi della bella passeggiata tra Spinone al Lago e Monasterolo del Castello.
QUANTA STORIA È PASSATA DA QUI
Lungo le sponde del Lago di Endine, o poco distante, si susseguono tante località e monumenti interessanti che meritano una visita. A cominciare, partendo dal basso, da Spinone al Lago, famoso per le fonti termali in cui pare si rilassò anche San Carlo Borromeo: non perdetevi la bellissima chiesa di San Pietro in Vincoli in pietra viva e circondata da cedri e cipressi, unico esempio di architettura romanica sul Lago di Endine. Risalendo dalla sponda orientale, passeggiate per il centro storico medioevale di Monasterolo del Castello, con il suo bel centro storico medioevale e, appunto, il castello con i suoi bei giardini che scendono dolcemente verso le sponde del lago.
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Sulla punta nord del lago, a Endine Gaiano, è doverosa una passeggiata sullo splendido lungolago: qui si possono praticare molteplici sport acquatici,
dalla canoa al windsurf fino al canottaggio.
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Approfittatene per una visita alla Chiesa di San Giorgio, che al suo interno conserva splendide opere d’arte, tra cui una statua lignea raffigurante san Remigio, vescovo di Reims, nell'atto di
battezzare Clodoveo, re dei Franchi.
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Scendendo dal lato occidentale del lago, possono meritare una visita, uscendo un po’ dal lungolago, sia Ranzanico che propone tracce della struttura fortificata originaria, con una torre
Parco Sculture del Chianti
Che ne dite di una mostra permanente di installazioni e sculture contemporanee in una zona incantevole amata da tutto il mondo? Siamo a Pievasciata, circa 10 km a nord di Siena, dove vi invitiamo a visitare il Parco Sculture del Chianti: 13 ettari di un incontaminato bosco di querce, lecci e castagni che, lungo un percorso di circa 1 km, propone imponenti opere d'arte contemporanea realizzate da 26 artisti di pregio internazionale che qui hanno voluto mettere alla prova la propria creatività e il proprio stile. Il risultato è un mix irresistibile di arte e natura, un connubio totale tra le opere e ogni altro elemento del bosco, ma anche un mix di culture e stili diversi, visto che hanno partecipato artisti di oltre 20 paesi dei cinque continenti. Una diversità che si manifesta anche nell’utilizzo dei materiali più disparati, dal bronzo al ferro, dal granito al marmo, dal vetro al neon… Inoltre, il piccolo villaggio di Pievasciata è un Borgo d’Arte Contemporanea e nei suoi immediati dintorni si trovano altre dodici sculture d’arte contemporanea.
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che si affaccia sulla piazza principale e con bellissimi portali in pietra, sia Bianzano, circondato da antiche mura medievali, che si caratterizza per un dedalo di vicoli acciottolati: dalle mura del Castello Suardi, Si gode uno scorcio panoramico del lago.
Appuntamenti da non perdere
ZAVATTARELLO, UN’IMMERSIONE NEL MEDIOEVO
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Ecco una straordinaria occasione per immergersi nelle magiche atmosfere del Medioevo. Il 14 e 15 agosto il Castello Dal Verme di Zavattarello in Oltrepò Pavese torna al XV secolo con le Giornate Medievali. Due giorni di divertimento per grandi e piccini con giochi, danze, giullari, tiro con l'arco, dame e cavalieri, musica,
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danze, duelli, mercanti e giocolieri. Ad accogliervi fin dall'ingresso del borgo medievale, in
piazza Dal Verme, il mercato medievale dove poter acquistare souvenirs e oggetti fatti a mano, e anche assistere a dimostrazioni artigianali. Proprio da questa piazza, cuore del borgo, riceverete il benvenuto dei Signori di Zavattarello e di tutta la corte. Per info: www.visitpavia.com
STRESA FESTIVAL, CHE ATMOSFERE
Appuntamento il 24 agosto con un concerto dei Vision String Quartet nell’ambito del presti-
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Gli artisti coinvolti hanno esplorato il bosco prima di cimentarsi nelle loro realizzazioni e hanno dato vita a opere uniche. Segnaliamo almeno alcune, lasciano poi a voi il resto della visita. Tra le più note ci sono “Energy” del greco Costas Varotsos, una scultura imponente costituita da 15 tonnellate di vetro e un'anima d'acciaio da una tonnellata: con la stessa tecnica, Varotsos ha realizzato le celebre scultura “Dromeas” (il Corridore), alta 12 metri, che campeggia in piazza Omonia ad Atene. Di 12 metri di altezza.
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Altrettanto noto è “Il Salto della Cavallina” di Dominic Benhura, uno degli esponenti più conosciuti dell'arte della tribù africana degli Shona, che presenta un gioco praticato dai bambini di tutto il mondo. E non perdetevi “Il Labirinto” dell'inglese Jeff Saward, un’autorità mondiale in questo settore: fa parte delle installazioni interattive e si può percorrerne tutto il tracciato.
gioso festival musicale di Stresa, giunto alla 61a edizione, la manifestazione che, tra giugno e settembre, propone un ricco programma che va oltre i confini
dei generi e spazia dalla musica classica al jazz e alla canzone d'autore.
L’ambientazione è unica: lo scenario del Lago Maggiore con le splendide Isole Borromee. E proprio sull’Isola Bella si esibirà il quartetto berlinese famoso in tutto il mondo con un programma che si apre con Prelude di Bloch, seguito da due quartetti di Mendelssohn e Dvóak. E si esibirà sul palco acustico "Catapulta", progettato dal noto architetto e designer Michele De Lucchi.
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