In vacanza nel Paese più bello del mondo
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TURISMO
L’Italia possiede un patrimonio industriale preziosissimo. Non parliamo di vecchie fabbriche, bensì di edifici, strumentazioni e macchine che testimoniano ingegno e capacità dell’uomo.
Tra moto e aerei della Fondazione Museo Agusta
I SEGRETI DEGLI ELICOTTERI
Grande spazio hanno anche gli elicotteri che oggi, attraverso Leonardo, si sono affermati tra i migliori del mondo.
Con la visita del museo, oltre a vedere e toccare con mano gli elicotteri, si può conoscere in forma semplice la tecnologia sottostante l’ala rotante, le tecniche di costruzione, i mate-
riali aeronautici impiegati, con una disanima a tutto campo e raffronti tra l’era pioneristica dell’elicotteristica e l’attuale stato dell’arte.
Museo Lavazza, immersi nel mondo del caffè
Aerei, moto ed elicotteri. Il Museo della Fondazione Agusta nella varesina Samarate è un’immersione nel mondo dei motori e dell’attività di due storiche aziende, la Costruzioni aeronautiche Giovanni Agusta (oggi Leonardo Divisione Elicotteri) e la MV Agusta. Nelle stanze di questo museo, nato nel 2002 grazie al Gruppo Lavoratori Anziani dell’Azienda, sono, quindi, esposti prototipi, modelli e ricostruzioni in scala naturale o ridotta di aerei, elicotteri, moto, componenti, che ripercorrono un secolo di storia dell’industria meccanica e aeronautica italiana. La storia dell’azienda nasce nel 1923, quando Giovanni Agusta avvia individualmente l’attività di progettazione e costruzione di velivoli, fatta poi “decollare” dalla moglie e dal figlio Domenico.
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IL REPARTO CORSE DELLA MV AGUSTA
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Ma la notorietà e la fama vengono raggiunte con le moto dell’azienda nata nel dopoguerra, parallelamente all’attività aeronautica: la Meccanica Verghera meglio conosciuta come MV Agusta. O meglio, al suo Reparto Corse che, dal 1952 al 1976, riuscirà a vincere 270 Gran Premi Mondiali grazie a piloti del calibro di Leslie Graham, Carlo Ubbiali, Gary Hocking, Phil Read, John Surtees, Tarquinio Provini, Mike Hailwood e, soprattutto, dell’inarrivabile Giacomo Agostini. In quei 25 anni, la MV Agusta vinse ben 75 titoli iridati (38 piloti e 37 costruttori), cosa che ne fa la casa motociclistica europea più vincente di ogni epoca. E nel museo spiccano proprio le moto del Reparto Corse che tanti allori diede al marchio.
Appuntamenti da non perdere
IL GIRO DEL MONDO NEL MUSEO GIARDINO DELLA ROSA ANTICA A SERRAMAZZONI (MO)Tre ettari di collina intorno a un lago e una vista panoramica sono l’ambiente del Giardino Museo delle Rose Antiche a
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Serramazzoni (MO) dove crescono spontanee e senza interventi chimici 800 varietà di rose provenienti da tutto il mondo: Europa, Giappone, Medio Oriente, Cina, America. Ci sono vari percorsi coloratissimi con 2.400 rose antiche e classiche: da quelle endemiche dell’Himalaya, alla Rosa Balsamina, con le foglie profumate scoperta nel 1700.
A Serramazzoni cresce la Rosa Sericea Pteracantha, l’unica rosa al mondo con solo quattro petali e con enormi spine rosse traslucide a forma d’ala. E c’è anche la rosa più piccola del mondo, la Mutiflora Watsoniana: si presenta come un’esplosione di fiorellini bian-
Al solo pensiero potreste già sentire il classico profumo... È quello del caffè Lavazza che vi seguirà lungo tutto il percorso dell’omonimo museo torinese dedicato alla storica azienda. Perché quello che propone il Museo Lavazza di Torino è un percorso interattivo che ripercorre la storia di un’azienda e della filiera del caffè, permettendo di toccare, provare e sperimentare attraverso suoni, immagini e aromi che coinvolgono tutti i sensi.
Questa esperienza immersiva del museo si articola in cinque aree tematiche. Si parte da Casa Lavazza: in questo spazio si ripercorrono le tappe principali che hanno segnato gli oltre 120 anni di storia dell’azienda, attraverso anche piccoli oggetti come una vecchia cambiale, fotografie, appunti e persino i menù di drogheria. Si passa, poi, alla Fabbrica dove si toccano con mano i processi della produzione del caffè: dalla piantagione, alla raccolta, fino all’arrivo a Torino dove i chicchi vengono tostati e macinati ad arte. Si prosegue nella Piazza, il luogo che celebra il rito del caffè in un ambiente aperto e conviviale, passando attraverso le icone Lavazza: l’espresso, la tazzina, il coffee design, l’autobar, la caffettiera Carmencita. E poi l’Atelier dove convergono design, storia e avanguardia: uno spazio unico che ricorda un set cinematografico con le sue immagini e installazioni. È qui che i visitatori più piccoli possono frequenta-
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chi e foglioline di due millimetri, viene dal Giappone ed è una rosa per collezionisti. Per info: www.museoroseantiche.it
IL FESTIVAL BIBLICO DEL VENETO
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È in programma fino al 29 maggio l'edizione 2022 del Festival Biblico che anima le diocesi di Vicenza, Verona, Padova, Adria-Rovigo, Vittorio Vene-
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e Treviso. Il tema al centro
re i laboratori didattici, gli adulti ritrovare alcuni personaggi iconici dell’infanzia, i mitici Caballero e Carmencita, protagonisti degli indimenticabili anni di Carosello della tivù italiana e ammirare la storia dei calendari Lavazza. Qui sono presenti 4 postazioni per scattare foto ricordo con le icone della storia creativa dell’azienda. Infine l’Universo, uno spazio quasi onirico. Le scale che dal piano superiore portano verso l’Universo permettono, attraverso proiezioni a 360° gradi in ambientazioni affini al mondo del caffè, di trovarsi ovunque, tra il fantastico e il realistico: in una piantagione, in piazza seduti al tavolino di un bar o immersi in un mare di caffè. Per info: tel. 011.2179621 e sito www.lavazza.it
della rassegna “E vidi un nuovo cielo e una nuova terra” è il libro dell’Apocalisse. Tra i tanti appuntamenti, segnaliamo il lungo viaggio della musica afroamericana con “L’alba dentro l’imbrunire”, il concerto del coro gospel Joy Singers, diretto da Andrea D’Alpaos, che si terrà domenica 15 maggio, alle ore 21, in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo.
Per informazioni: www.festivalbiblico.it
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DARFO BOARIO TERME IN FIORE
Dopo due anni di fermo per pandemia, torna “Darfo Boario Terme in Fiore”. Il 14 e 15 maggio al Parco Liberty delle Terme di Boario si rinnova l’appuntamento con fiori e piante di ogni specie, foglie e arbusti di varia
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grandezza, vasi e composizioni floreali, oggetti, artigianato, abiti e accessori di ispirazione floreale. Il programma è ricco e articolato a partire dai convegni dedicati alla Biodiversità e all'unicità del territorio camuno. Non mancheranno spettacoli, laboratori, giochi e concorsi dedicati anche al pubblico, come “Ho solo fiori per la testa” che premierà il miglior cappello o acconciatura floreale.
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Per info: loretabarini@hotmail.it
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Una montagna di outdoor
Tracciati bike a una quota compresa tra i 1.000 e i 1.850 mt che attraversano panorami mozzafiato, un bike park per il downhill e l’enduro e infinite possibilità per chi ama la bici su strada con itinerari che con ducono ai vicini laghi di Garda, Levico e Caldonazzo.
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Tantissimi i sentieri di trekking, dalle camminate più semplici, adatte anche alle famiglie con bambini piccoli, immerse nei pascoli e nelle immense distese boschive, alle vie alpinistiche più impegnative come il massiccio dolomitico della Vigolana, Pasu bio e del Becco di Filadonna. Siete in Trentino, all’Alpe Cimbra di Folgaria, Lavarone, Lusérn e della Vigolana, la meta ideale per gli amanti dell’outdoor.
TANTE POSSIBILITÀ PER FARE SPORT
E poi tante altre possibilità di fare sport all’aperto. Un campo da golf a 18 buche a Folgaria, a
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1.200 metri di altitudine, con un percorso si snoda da Maso Spil zi, a Malga Schwenter passando per il biotopo di Ecken, pregiata area protetta d’interesse natura listico. Per gli amanti degli sport acquatici, non c’è che l’imbaraz zo della scelta tra canyoning, ca noa e sup al Lago di Lavarone, Bandiera Blu d’Europa. E anco ra nordic walking, orienteering,
arrampicata su splendide fale sie e il disk golf. Sull’Alpe non manca la proposta outdoor in chiave slow e detox: dai bagni di foresta allo yoga in riva al lago o al tramonto, dal risveglio sen soriale al trekking dei sensi per assaporare una dimensione di lentezza, silenzio, quiete e dove poter entrare in relazione e inte ragire con le dimensioni che solo
la natura ci può dare in termini di forme, colori, suoni, profumi.
Tra le quasi infinite proposte, anche i campi estivi: settima ne dedicate dove i più giovani potranno imparare e migliorare nella pratica del loro sport del cuore o imparare l’inglese, coin volti in esplorazioni dello splen dido territorio circostante e nei tanti sport che sono praticabili sul territorio.
BUONA TAVOLA CON TANTI PRODOTTI A KM ZERO
Ma una vacanza outdoor sull’Al pe Cimbra in Trentino significa anche la scoperta dei prodotti a km zero e dei sapori della tradi zione serviti sulle tavole di hotel, rifugi, malghe e ristoranti. Non a caso l’Alpe ha sposato la filo sofia ecofriendly entrando a far parte delle “Alpine Pearls”. Le proposte sono davvero molte plici di questo che è uno dei più grandi alpeggi d’Europa, meta “4all”: dal formaggio Vézzena,
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Eventi da non perdere
L’Alpe Cimbra è terra anche di importanti eventi.
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Il Trentino ospiterà, infatti, due tappe del Giro d’Italia, nell’ultima settimana di gara, la numero 17 e la numero 18: l’arrivo a Lavarone da Ponte di Legno il 25 maggio 2022 e la partenza il giorno succes sivo da Borgo Valsugana ver so Treviso. Per l’Alpe Cimbra sarà un’occasione unica per mostrare le sue bellezze at traverso le immagini trasmes se dalla Rai in tutto il mondo, in particolare quando i ciclisti affronteranno la strada del Menador, stretta e tortuosa, ritagliata arditamente nella roccia, che da Caldonazzo si spinge fino all’altopiano di Luserna e di Vézzena con pendenze dal 9 al 13% e l’arri vo a Lavarone.
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Altro evento di livello nazio nale saranno i Campionati Nazionali Assoluti di Ginna stica Ritmica e d’Insieme Andranno in scena dal 27 al 29 maggio 2022 al Pala ghiaccio di Folgaria. L’evento clou della stagione dei piccoli attrezzi, richiamerà all’Alpe Cimbra le migliori ginnaste provenienti da ogni parte del paese per la conquista del ti tolo 2022.
Info per entrambi gli eventi: 0464.724100, info@alpecimbra.it
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Bike, trekking, golf, arrampicata e tante esperienze outdoor nella natura per chi in vacanza desidera essere sempre in movimento e scoprire nuove passioni. Fortezze, musei, sentieri tematici, l’antica storia di mulini e segherie per chi è alla ricerca del patrimonio culturale delle alpi.
La buona cucina trentina, i prodotti a km zero, la visita alle cantine e alle aziende agricole per chi ama un viaggio nel gusto e nei sapori. Le spiagge del Lago di Lavarone, le coccole nei centri benessere, il silenzio dei boschi per chi vuole rigenerarsi e per chi ricerca una vacanza eco-friendly.
Tutto questo e molto di più è cio che l’Alpe Cimbra vi propone per una vacanza in montagna!
alla polenta, dallo speck profu mato, alla carne salada, ai funghi prelibati, alla cucina cimbra, allo strudel, allo zelten... per finire con il puro miele di montagna al quale è stato dedicato addirittu ra un museo!
CreditiL’Alpe Cimbra in Trentino è uno dei più grandi alpeggi d’Europa. Tutti da provare i prodotti della sua tavola
TURISMO
L’Italia possiede un patrimonio industriale preziosissimo. Non parliamo di vecchie fabbriche, bensì di edifici, strumentazioni e macchine che testimoniano ingegno e capacità dell’uomo.
Il mito della Moto Guzzi nel museo di Mandello
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La Moto Guzzi nel 2021 ha compiuto cent’anni. Dallo stabilimento di Mandello del Lario (LC) sono usciti modelli unici, belli e innovativi, e tante storie incredibili. Tutto nasce da tre giovani, Carlo Guzzi, Giorgio Parodi e Giovanni Ravelli che, conosciutisi durante la Prima Guerra Mondiale alla Stazione idrovolanti di Venezia, hanno pensato di dar vita a questa moto straordinaria che è diven tata un simbolo del Made in Italy. Alcune di queste moto sono di ventate delle vere e proprie leg gende: come la V7 che nel 1969 è finita nelle mani degli agenti della Polizia di Los Angeles sba ragliando la storica concorrenza della Harley-Davidson, o come l’ultimo modello della Califor nia, consegnato nel gennaio del 2012, in una versione speciale e in una sgargiante colorazione
QUANTI MODELLI INDIMENTICABILI
Beh, questi capolavori dei mo tori li potete ammirare nel Mu seo che è stato creato proprio a Mandello del Lario. Sono espo sti pezzi unici come la prima motocicletta costruita da Car lo Guzzi nel 1919, l’unica siglata G.P. (Guzzi-Parodi), accanto a esemplari fra i più celebrati al mondo come la straordinaria Otto Cilindri 500 del 1957, nata dal genio di Giulio Cesare Car cano.
L’area espositiva riservata alle moto di serie è composta da una raccolta di oltre 80 veicoli che, insieme al racconto della storia produttiva dell’Aquila di Mandello, offrono uno spacca
to dell’evoluzione sociale ed economica del nostro Paese. È il caso della leggendaria Norge del 1928, la prima gran turismo della storia della motocicletta, progettata da Carlo Guzzi insie me al fratello Giuseppe, il quale,
con un raid a Caponord, diede vita al viaggio al circolo polare artico a cui aspirano tutti i mo tociclisti. Ma anche di tanti altri modelli, dall’Airone, la moto di media cilindrata più diffusa in Ita
Olio e olivi nella casa dei Fratelli Carli
Daun mito all’altro. Cambia il settore, dai mo tori all’alimentare, ma non il prestigio, quel lo che emana il famoso olio dei Fratelli Carli Dal Lago di Como ci spostiamo, quindi, sulla riviera ligure, precisamente a Imperia, dove ha sede il Museo dell’Olivo Carlo Carli, inaugura to nel 1992 nella palazzina Liberty sede storica dell’azienda, e ampliato nel 2002 sino quasi a raddoppiarne la superficie espositiva. Raccon ta la storia dell’olivo e dell’olio, dall’antichità al periodo contemporaneo. Attraverso centinaia di reperti, si ripercorre il viaggio affascinante dell’olivo attraverso il tempo (dal quarto e ter zo millennio a.C.) e i luoghi, da est a ovest del Mediterraneo: si ammirano preziosi lumi a olio e oliere in argento, anfore, vasetti e recipien ti che raccontano l’uso dell’olio in medicina e nella cosmetica, contenitori utilizzati durante i riti sacri nell’Oriente antico e in Occidente, documenti, misure e sistemi di peso, attrezzi e impianti inseriti in ambienti appositamente ricostruiti.
IL PERCORSO MUSEALE
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Già il giardino è un viaggio alla scoperta del mondo dell’olivo mentre si cammina tra piante millenarie, grandi giare provenienti da tutto il
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IL SENTIERO DELLE
Appuntamenti da non perdere
GROPPARELLO (PC), NEL CASTELLO DELLE FIABE UN TURBINÌO DI ROSE
Nel parco del castello di Grop parello (PC) si trova il Museo della Rosa, un percorso fra 1.200 esemplari, 125 varietà, 17 roseti. Si incontrano rose anti che da 5 petali e rose con 100
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petali, rose muschiate e quelle con spine lunghe 3 cm. Ci sono famigliole di “Baby Austen”, le tipiche rose inglesi che si ar rampicano sulle facciate dei cottage, ma anche boccioli che profumano di limone e quel li con sentore di pesca o di tè. Molti esemplari hanno un pro prio copyright, provengono da vivai blasonati come il Meilland di Parigi, come la rosa Baronne de Rothschild, un turbinio di 40 petali color porpora solferino. Il complesso comprende anche il Parco delle Fiabe e la Locanda del Castello con una suite nella torre del Barbagianni.
FONTANE IN VAL DI NIZZA
Ecco un percorso naturalistico in Val di Nizza alla scoperta di flora, fauna e geologia dell’Ap pennino Pavese. È quello pro posto per domenica 28 maggio (ritrovo al campo sportivo di Poggio Ferrato in via Ramniga per le ore 15) dall’associazione Calyx. Si tratta di un’escursione storico-naturalistica immersa in un paesaggio rurale d’altri tem pi, dove piccoli borghi contadi ni, con le classiche case in sas so, si alternano a zone di bosco incontaminato e a panorami su Alpi e Appennini.
Il sentiero è ricco di sorgenti e antiche e belle fontane stori che che sono state costruite e sfruttate dagli uomini della val le per usi agricoli e domestici.
percorso si svolgerà in parte
lia dal 1939 al 1957, al Falcone, sogno di tutti i motociclisti degli anni Cinquanta, fino alla Moto leggera 65 “Guzzino” e al miti co Galletto
Mediterraneo e antichi frantoi, di cui uno, spa gnolo, risale addirittura al ‘600, e presenta la più grande pressa dell’intero museo. L’esposizione si snoda lungo 18 sale che rac contano come l’olivo, da sempre, sia parte integrante della nostra vita: opere d'arte, rari reperti archeologici e filmati accompagnano alla scoperta dei passaggi più affascinanti di questa incredibile storia. Nel Museo si possono ammirare anche particolareggiate ricostruzio ni di due frantoi e di una stiva di nave romana con stoccate alcune anfore, il tipico contenito re da trasporto del pregiato “oro liquido”. Non poteva mancare, infine, una sala dedicata alla Liguria: per mostrare come rendere colti vabili le valli scoscese di questo territorio sono stati inseriti un breve tratto di terrazzamento e disegni e fotografie che ne illustrano la co struzione con il complesso sistema dei muretti a secco.
info: 0183.295762 - info@museodellolivo.com
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su strada sterrata e in parte su asfalto. La distanza totale da percorrere è di circa 8 chilo metri, metà in salita e
propri libri aperti su cui affinare le proprie percezioni. Sabato 21 maggio sarà la volte della Reg gia di Venaria (tutti i sensi con “Il giardino segreto”) e del Ca stello ducale di Agliè (l'olfatto con "I primi aromi di stagio ne"). Il giorno dopo, domenica
maggio, appuntamento al Castello di Rivoli (la vista con
ALLA SCOPERTA DELLE RESIDENZE REALI
PIEMONTESI CON I 5 SENSI
Con il circuito “Sensi Reali” si possono scoprire le Residenze Reali di Torino e del Piemonte attraverso i cinque sensi! Non è solo un gioco di parole: è un
passato e presente”).
bordeaux, alle guardie del Re di GiordaniaTURISMO
La bella stagione è arrivata. Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Cercheremo, allora, di consigliarvi delle escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti
TRA ARTE E NATURA - 1A PUNTATA
San Pietro al Monte� con lo sguardo sui laghi briantei
Bisogna ringraziare il re longobardo Desiderio se oggi possiamo apprezzare uno degli esempi più belli di romanico lombardo, la basilica di san Pietro al Monte sopra Civate (LC). Almeno così dicono le leggende. Il sovrano, infatti, avrebbe fatto erigere questa chiesa per ringraziare Dio di avergli miracolosamente guarito il figlio, il principe Autari, dopo che era stato colpito dalla cecità perché, durante una battuta di caccia, si era macchiato di un sacrilegio uccidendo un cinghiale in quel luogo sacro.
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Qui, poi, fece depositare le sacre reliquie dei santi Pietro, Paolo e Marcello. Sarà... L'importante è che oggi si possa ammirare questo monumentale complesso monastico che le antiche cronache citano per la prima volta nell'845.
Tutto è conservato in modo quasi perfetto grazie all'isolamento in cui si trova: nella Valle dell'Oro, sulle pendici del Monte Pedale, sopra il Comune di Civate (LC), raggiungibile solo a piedi dopo quasi un'ora di cammino. Non è difficile raggiungere la nostra meta: i sentieri sono ben segnalati in modo che non ci si possa sbagliare. Basta armarsi di buona volontà e lo spettacolo che si presenterà ai nostri occhi ci appagherà di tutti gli sforzi.
IL COMPLESSO MONASTICO
Entrati dal cancelletto che segna il confine del complesso monastico, ci troviamo subito di fronte l'oratorio di San Benedetto: un piccolo edificio con pianta a croce greca. L'esterno è semplice: uniche forme decorative sono gli archetti ciechi che circondano l'edificio e la lieve incorniciatura del portale. L'attenzione, però, cade sulla basilica di San Pietro che, vista dall'Oratorio, sembra davvero imponente; forse anche per effetto della maestosa scalinata che conduce a un vestibolo quadrato e a un vasto atrio semicircolare che precede la porta d'entrata.
Prima di oltrepassare la soglia della chiesa, attraverso le eleganti bifore del vestibolo e dell'atrio è possibile ammirare un bellissimo panorama sui laghi briantei. Entrando nella basilica si resta subito attratti da una sorta di nartece affre-
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scato che crea una specie di corridoio. L'abside occidentale, semicircolare, è leggermente rialzata con al centro un ciborio scolpito retto da quattro colonne lisce con capitelli in stile corinzio sopra i quali si trovano i quattro simboli degli evangelisti. Le somiglianze con quello che domina l'interno della basilica di Sant'Ambrogio a Milano sono evidenti. Ma sono gli affreschi, databili tra la fine dell'XI secolo e la fine di quello successivo, opera di più autori, che fanno del complesso di Civate qualcosa di veramente unico. Gli affreschi che meritano particolare attenzione sono quelli che ornano il corridoietto d'ingresso, le volte dei vani ai fianchi dell'entrata e il lunettone. Il ciclo dell'Apocalisse del lunettone, con la rappresentazione della vittoria sul drago, ucciso dalle lance degli angeli e di San Michele che circondano
Cristo in trono, è senza paragoni. Ora ci possiamo riposare e prendere un po' di sole nel prato vicino alla basilica. Lo spettacolo è garantito: davanti una fetta di Brianza con il lago di Annone, di fianco il complesso monastico di San Pietro. E dite se è poco...
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Il Museo a Cielo Aperto di Camo
Se siete in cerca di ispirazione abbiamo quello che fa per voi: il Museo a Cielo Aperto di Camo, frazione di quel Santo Stefano Belbo che diede i natali a Cesare Pavese, sulle colline dell’Alta Langa. Qui, poco meno di una decina di anni fa, l’artista Claudio Lorenzoni decise di aprire le porte del paese ad artisti provenienti da tutta Italia e non solo. E da allora centinaia di illustratori, fotografi, pittori, scultori e street artist sono stati folgorati da questo paesino diventato un punto di riferimento per gli appassionati di arte contemporanea in Italia. Così, tra le vie del borgo e i filari di uva, molti artisti hanno lasciato le loro tracce in lavori che tutti possono ammirare. Sono più di una novantina le opere che compongono il Museo a Cielo Aperto di Camo, distribuite perlopiù lungo un percorso all’aperto che si snoda, appunto, tra le vie del paese e i filari di viti. Un altro gruppo di opere è esposto all’interno della pinacoteca civica, mentre altre opere site specific arricchiscono le stanze della foresteria, dove è possibile pernottare tutto l’anno.
UNA PASSEGGIATA PER TUTTI
Via, quindi, tra borgo e vigne alla scoperta di queste opere. La passeggiata tra i coloratissimi quadri, murales e installazioni dura all’incirca un’ora ed è adatta a tutte le età. Si può prenotare la visita guidata compilando l’apposita richiesta sul sito oppure ci si può muovere in piena autonomia seguendo le indicazioni delle mappe che si trovano gratuitamente al bar del paese. La maggior parte delle opere sono collocate in via Circonvallazione, la salita che porta fino alla Piazza del Municipio. Il cuore del centro storico accoglie poi il Giardino dell’Arte, spazio verde che ospita sculture e quadri a muro. Infine, a 500 metri dal centro, si trova il Bricco delle Allodole, il punto più panoramico del museo. Imperdibile qui una foto davanti al murales di Andrea Ravo Mattoni. Un altro gruppo di opere, come dicevamo, è invece esposto all’interno della pinacoteca civica. Per info: www.museoacieloapertodicamo.it
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Appuntamenti da non perdere
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DALL’11 GIUGNO TORNANO I “BRIXENCLASSICS”
A Bressanone va in scena la seconda edizione dei “BrixenClassics”. Dall'11 al 18 giugno 2022, un folto schieramento di star
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si esibirà nella città nel cuore dell’Alto Adige. A cominciare dall'inaugurazione del festival che vedrà esibirsi l'11 giugno il basso-baritono Sir Bryn Terfel. Poi sono previsti incontri musicali con il violinista star Daniel Hope e l'arpista Hannah Stone, il tenore Christopher Ventris e il baritono Michael Volle. Si va dal gala dell'opera e dal concerto sinfonico nel cortile interno della Hofburg di Bressanone ai recital di musica da camera e di canzoni nell’Abbazia di Novacella, musica dixie nella tenuta vinicola, city sounds a Bressanone e un cros-
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sover classico-pop nel disco club. Per info: www.brixenclassics.com
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A GRAZZANO VISCONTI (PC) UN EDEN INCANTATO DI FIORI, FONTANE, STATUE, RUSCELLI
È il momento di visitare il Castello di Grazzano Visconti, nel comune di Vigolzone, costruito nel 1395 come dono per il matrimonio di Beatrice Visconti, sorella di Gian Galeazzo Visconti, sovrano di Milano. Qui si trova un parco di 150.000 mq che ospita una grande varietà di specie botaniche, specchi d’acqua con ninfee e vari roseti profumati: insomma, un eden di fiori, alberi secolari, statue e
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fontane, circondato da un borgo medievale da favola. Ci sono anche un platano di 150 anni e un tiglio di 26 metri con una “ceppaia” di sei tronchi dal diametro di un metro. Insomma, vi troverete in un eden di fiori, alberi secolari, statue e fontane, circondato da un borgo medievale da favola.
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TURISMO
La bella stagione è arrivata. Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Cercheremo, allora, di consigliarvi delle escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.
TRA ARTE E NATURA - 2A PUNTATA
Il Chilometro della Conoscenza e lo spettacolo del Lario
Una straordinaria passeggiata da Villa Olmo a Villa Sucota, passando per Villa del Grumello. È l'incomparabile Chilometro della Conoscenza, un percorso pedonale che unisce le tre prestigiose ville che si affacciano sul Lago di Como e che passa attraverso i sentieri dei rispettivi parchi punteggiati da serre, cappelle, limonaie, opere d’arte e rarità botaniche. Una strada naturalistica che riunisce 17 ettari di parchi secolari di rara bellezza e pregio paesaggistico ma anche un unicum culturale, storico e artistico.
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VILLA OLMO, LA PIÙ BELLA
Si parte da Villa Olmo, la più importante tra le molte ville sette e ottocentesche che caratterizzano il bacino comasco del Lario. In stile neoclassico tipicamente lombardo è stata costruita a partire dal 1782 per la famiglia degli Odescalchi su progetto dell’architetto ticinese Simone Cantoni. Al parco romantico si accede attraversando due aperture laterali, al fianco della Villa. Passando tra cedri del Libano, ippocastani e platani si raggiunge il Ponte del chilometro, un ponte pedonale lungo 42 metri a un'unica campata che conduce alle Serre e a Villa del Grumello che, nei documenti del XV secolo, era un rustico su due piani, contornato da una vigna, da un prato e da un ricco frutteto con noci e castagni.
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VILLA DEL GRUMELLO, QUANTE PIANTE DI PREGIO
Villa del Grumello passò attraverso vari proprietari e ospitò illustri personaggi, tra cui Vincenzo Monti, Alessandro Volta e soprattutto Ugo Foscolo, le cui frequenti visite alla famiglia Giovio sono ricordate da un busto collocato nel giardino. Di particolare rilievo è il parco, da cui si hanno scorci bellissimi sul primo bacino del Lago di Como e della città. Presenta numerose piante di pregio, come tassi, faggi, sequoie e un esemplare centenario di Ginko Biloba e fu caro a tutti i proprietari della Villa del Grumello.
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Tre i percorsi nel parco che si possono seguire: quelli dedicati a Paolo Giovio e a Ugo Foscolo e quello dedicato a Paolo Cele-
sia, che è stato completato con l’apertura di un collegamento panoramico con Villa Sucota, ampliando così la passeggiata che caratterizza il Chilometro della Conoscenza e consentendo di attraversare il parco del Grumello a diverse quote offrendo punti di vista inediti sul paesaggio e permettendo di scoprire le tante essenze e le varie anime del parco.
VILLA SUCOTA, LA SEDE DEL FAR
A piedi si arriva a Villa Sucota, sede della Fondazione Antonio Ratti (FAR). Straordinario il suo parco particolarmente valorizzato dagli ultimi interventi di riqualificazione avviati nel 2015 grazie al contributo di Fondazione Cariplo. Oggi sono accessibili le varie strutture della Villa: il padiglione della musica, la limonaia, il bel-
L’Abbazia di S. Fruttuoso di Camogli
Un’escursione nel Parco del Monte di Portofino per raggiungere un luogo davvero esclusivo.
È quella che vi consigliamo per poter ammirare e visitare l'abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte situata nella baia omonima nel comune di Camogli. Qui, dove sono conservate le ceneri di san Fruttuoso di Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, si può arrivare soltanto via mare oppure percorrendo alcuni panoramici sentieri: ma di questo, ce ne occuperemo dopo.
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Ora veniamo all’abbazia che si affaccia su un mare cristallino e le cui origini, dice la leggenda, risalgono all'VIII secolo, quando Prospero, vescovo di Tarragona, per sfuggire all'invasione araba della Spagna arrivò in questa insenatura, e poi venne ricostruita nel X secolo come monastero benedettino
Di particolare rilievo il chiostro superiore, dotato di coperture a crociera, con impiego di capitelli in stile romanico e colonne di varia provenienza e, al livello inferiore del chiostro, il sepolcro della famiglia Doria, in marmo bianco e pietra grigia alternato, come nella classica e tipica bicromia ligure. Nella sua baia è collocata la celebre statua in bronzo del Cristo degli abissi, posta nel 1954 sul fondale marino, davanti alla quale molte coppie di appassionati di diving hanno scelto di sposarsi.
CI SI ARRIVA A PIEDI O VIA MARE
Come dicevamo, questo luogo stupendo è raggiungibile solo a piedi o via mare. Ci sono diversi sentieri che portano all’Abbazia, da Camogli, da San Rocco, da Portofino o da Santa Magherita Ligure: quello più classico è probabilmente il sentiero, lungo poco più di 5 km, che parte da via San Bartolomeo a Camogli e prosegue con circa 800-900 gradini fino ad arrivare nel centro di San Rocco (per chi vuole abbreviare, può partire da qui lasciando l’auto nel parcheggio prima della chiesa). Da San Rocco poi si seguono le indicazioni prima per Gaixella e poi per San Fruttuoso. Il sentiero corre a mezza costa e a volte regala delle straordinarie viste sul mare, mentre in altri tratti si attraversa la fitta macchia mediterranea. Una volta arrivati a San Fruttuoso e aver visitato l’abbazia, si potrà poi decidere di tornare indietro camminando (attraverso lo stesso o un altro sentiero), oppure di utilizzare il battello.
vedere e la serra. È possibile percorrere nuovamente i diversi tracciati, che conducono il visitatore alla scoperta delle specie botaniche, delle vedute
Appuntamenti da non perdere
DELTAPLANI IN GARA A LAVENO-MOMBELLO
Tutti col naso all’insù per vedere le straordinarie evoluzioni con il deltaplano. Infatti, dal 2
al 5 giugno, a Laveno-Mombello (VA), nella splendida cornice del Lago Maggiore e delle Prealpi Varesine, è in programma il prestigioso Trofeo Valerio Albrizio, la competizione organizzata dal Delta Club Laveno con la più lunga tradizione nel panorama delle gare di deltaplano a livello nazionale e internazionale. Da oltre 30 anni, a fine primavera, raduna decine di piloti da tutto il mondo, fra cui diversi componenti delle rispettive Nazionali e anche dei Campioni del Mondo, che ogni anno si sfidano sulle stes-
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paesaggistiche e delle opere d’arte contemporanea create appositamente per il parco da artisti che hanno collaborato negli anni con la FAR: come
se montagne che hanno visto i primi pionieri staccarsi da terra coi prototipi da cui è nato il deltaplano moderno.
IL RICETTO DI CANDELO
SI VESTE DI FIORI
Fino al 5 giugno si potrà partecipare a Candelo in Fiore, imperdibile evento della primavera biellese. Le antiche strade del Ricetto medievale del borgo, tra i meglio conservati in Europa, vengono vestite ad arte dai migliori florovivaisti del Biellese che le ammantano di composizioni floreali. Un’esperienza sensoriale tra le atmosfere create dalla bellezza della natura assieme all’arte della
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Gerry Bibby, Jimmie Durham, Yona Friedman, Liliana Moro, Richard Nonas e altri. Per info: www.chilometrodellaconoscenza.it
composizione.
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Durante la manifestazione è possibile effettuare la visita guidata dello splendido borgo medievale di Candelo (la visita guidata è disponibile su prenotazione al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti).
Per info, www.candeloeventi.it
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TURISMO
La bella stagione è arrivata. Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Cercheremo, allora, di consigliarvi delle escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.
TRA ARTE E NATURA - 3A PUNTATAUn tour cittadino alla scoperta di Bergamo Alta
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Vi proponiamo un itinerario cittadino, quello che ci por ta alla scoperta di Bergamo Alta e che si snoda lungo le vie del centro medievale del capoluogo orobico, all’interno delle Mura ve neziane. Consigliamo, viste le dif ficoltà di parcheggio, di arrivarci con la funicolare che si prende in via Vittorio Emanuele II. Si sale in Piazza Mercato delle Scarpe: il palazzo dove oggi arriva la fu nicolare, infatti, un tempo era la sede della Corporazione dei Cal zolai. Ci dirigiamo verso il cuore di Bergamo Alta passando lungo via Gombito e dando un’occhia ta alla Torre omonima, innalzata alla fine del XII secolo: arriviamo a Piazza Vecchia, una delle più belle piazze d’Italia, chiusa sce nograficamente dal duecente sco Palazzo della Ragione con a fianco la Torre civica e alle spalle Palazzo Nuovo, edificato nel XVII secolo come sede del Comune, e che oggi ospita la civica Bi blioteca Angelo Mai. Passiamo sotto i portici e siamo in Piazza Duomo su cui si affacciano i più importanti edifici religiosi della città, autentici capolavori d’arte: il Duomo, dedicato a S. Alessan dro, il Battistero del XIV secolo, con sculture e rilievi di Giovanni da Campione, la splendida basili ca romanica di Santa Maria Mag giore e la Cappella Colleoni, vo luta dal condottiero Bartolomeo Colleoni come cappella funeraria (1472-76). Ognuno di questi edi fici meriterebbe pagine di descri zione…
IMMERSI IN VIUZZE MEDIEVALI
Dietro Santa Maria Maggiore percorriamo via Arena, silenzio sa strada di origine medievale su cui si affacciano suggestivi edifi
ci, come la sede della Misericor dia Maggiore che ospita il Mu seo Donizettiano, il monastero benedettino di clausura Santa Grata, risalente all’età longobar da, e l’ingresso del Seminario vescovile. Prendiamo la stretta via Mura di Santa Grata e ci di rigiamo verso la Torre di Adal berto passando davanti prima a Palazzo Roncalli, poi alla Torre della Campanella, praticamen te quel che resta della fortezza realizzata da Bernabò Visconti, quindi alla Cittadella Viscon tea con la sua bella piazza, un articolato complesso di edifici dove oggi hanno sede il Museo di Scienze Naturali e il Museo Archeologico. Siamo alla Torre di Adalberto che ha un unico accesso, posto a qualche metro dal suolo, che richiede l'uso di scale e che, al tempo della Se renissima, divenne prigione per gli evasori fiscali: da qui il nome con cui viene ricordata, “Torre della fame”.
Torniamo verso il centro per un “momento shopping”, nel sen so che lungo l’affascinante via Colleoni, l’antica Corsarola, si incontrano botteghe artigianali, negozi di specialità alimentari e ristoranti oltre, naturalmente, a case-torri, palazzi, chiese anti che e lo splendido Teatro socia le. Ripassati per piazza Vecchia ci dirigiamo a piazza Mercato
Appuntamenti da non perdere
AL CASTELLO DI VIGEVANO RIVIVONO GLI ANTICHI ROMANI
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Proposto dall'associazione culturale Quattro Passi nella Storia, torna il singolare ap puntamento con “Gli Antichi Romani al Castello di Vigeva no”. Sabato 11 giugno alle 15 e domenica 12 giugno alle 18, i visitatori verranno trasportati indietro nel tempo, perché ver rà proposta la rievocazione di un accampamento di Antichi
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Romani. Nel Cortile del Castello Sforze sco di Vigevano, i rievocatori allestiranno un campo militare e forniranno dimostrazioni di combattimento e didattica.
Peccioli, un museo a cielo aperto
Un’esc Se cercate qualcosa di unico, dove la tradizione si incontra con l’arte, dove classico e contemporaneo convivono in per fetta armonia, ecco a voi Peccioli, in provincia di Pisa. Grazie alle installazioni d’arte che si trovano nel capoluogo e nelle frazioni, questo villaggio, che può vantare la bandiera arancio ne rilasciata dal Touring Club Italiano ai più bei borghi d’Italia, si presenta ai visitatori come un autentico museo, anzi un laboratorio artistico a cielo aperto.
La storia gli ha lasciato opere d’arte che me ritano di essere visitate, a cominciare dalla Pieve di San Verano con il suo inconfondibile campanile: risale all’XI secolo e al suo interno ospita pregevoli opere di scuola pisana. Poi il Palazzo Pretorio di piazza del Popolo, sulla cui facciata spiccano gli stemmi dei podestà, che oggi ospita il Museo delle Icone Russe. E an cora la chiesa della Madonna del Carmine, co struita in laterizi e completamente restaurata nell’Ottocento, l’ex castello e l’antica chiesa di Santa Maria Assunta, nella frazione di Fabbri ca, e la Cappella di Santa Caterina che custo disce un tabernacolo di Benozzo Gozzoli nella frazione di Libbiano.
INSTALLAZIONI E SCULTURE INDIMENTICABILI
Ma sono gli interventi contemporanei a ren dere unico questo borgo. Ne sono esempi le “Presenze” posizionate all’Anfiteatro di Fon te Mazzola e nell’Impianto di Trattamento e Smaltimento Rifiuti di Legoli: quattro gigan
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del Fieno dove ha sede lo splen dido ex Convento di San Fran cesco la cui costruzione risale alla fine del ‘200. Della struttura originaria restano le sedi delle arche sepolcrali di famiglie cit tadine, addossate alle pareti del chiostro quattrocentesco, sul
tesche sculture in polistirene e poliuretano espanso, rivestite di fibre di cemento resisten te agli agenti esterni, che raffigurano figure umane, visitabili su appuntamento. Ma anche l’opera
“Via di Mezzo” di David Tremlett a Grizzano, una serie di wall drawings sulle fac ciate delle case che riprendono i colori, in par ticolare marrone e verde, delle colline circo stanti. Sempre in questa frazione si ammirano tre installazioni intitolate “Elevatio corpus” e ispirate a un ciclo di affreschi di Benozzo Goz zoli, opera di Patrick Tuttofuoco, e la scultura “Solid Sky” di Alicja Kwede realizzata con una pietra proveniente dal Sud America e che si caratterizza per delle venature azzurre che vi rano in alcuni punti al blu. Infine “Endless Sun set”, la passerella panoramica sulla Valdera inaugurata a fine 2020 nel capoluogo di Pec cioli, con quelle spirali realizzate da Patrick Tuttofuoco e installate attorno alla struttura che sono un vero tocco d’arte.
quale si affaccia la sala capito lare con portale ogivale e bifore: di particolare rilievo i frammenti di affreschi trecenteschi che vi si conservano e che hanno visto l’intervento del Maestro dell'Al bero della Vita. Non lontana è l’imponente Rocca col suo pos
sente torrione circolare, sede della sezione ottocentesca del Museo Storico. Qui si conclude il nostro tour, dando un’occhiata alla bellissima vista a 360 gradi sulla pianura e sulle Orobie che si gode dal suo parco delle Ri membranze.
Si consiglia di portare i bambi ni, perché tanti saranno i mo menti a loro dedicati per sco prire insieme come vivevano gli antichi romani.
FESTIVAL SELVATICA A BIELLA, UN VIAGGIO TRA ARTE E NATURA
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A Biella è aperta fino al 26 giu gno la nona edizione di Selva tica – Arte e Natura in Festival, l’evento che racconta la bellez za della natura attraverso arti sti, fotografi, creativi e ricerca tori in un insieme di proposte
che coniugano mostre di pittu ra, fotografia, scultura, labora tori e conferenze.
Si svolge nella storica cornice di Biella Piazzo, nei tre com plessi di Palazzo Gromo Losa, Palazzo Ferrero e Palazzo La Marmora che costituiscono il “Polo culturale di Biella Piazzo”. Selvatica è una delle poche ma nifestazioni nel panorama ita liano che si occupa totalmente di natura e ambiente in tutte le loro declinazioni e vuole stimo lare una riflessione collettiva sui temi proposti e sull’importanza di educare le nuove generazio
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ni alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente, temi sempre più importanti nel dibattito pubbli co.
Per info, www.selvaticafestival.net.
Insieme a San Martino di Badia
vita alla destinazione turistica
Vigilio
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che
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divertimento
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relax
San Vigilio di Marebbe è un piccolo paese con il fascino dei tipici borghi di montagna, in cui tradizione e innovazione si incontrano in uno scambio fruttuoso.
La località è incorniciata da un anello di montagne maestose e severe che, fino nel pieno dell’estate, conservano le loro cime ammantate di bianco.
L’abitato è posizionato alle porte del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, che vanta un’incredibile diversità di scenari e ambienti che offrono una ricchissima rosa di possibilità di intrattenimento. Camminate, giri in bici, escursioni impegnative e arrampicate sono solo alcune delle possibili attività che il territorio consente di svolgere. E tanto relax, cullati da un mix unico di gastronomia, cultura e wellness, affidandosi alla sempre cordiale ospitalità della popolazione locale.
CICLISMO NELLE DOLOMITI
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Per chi desidera esplorare ancora di più i territori dei Parchi Naturali, che comprendono sia il Fanes-Senes-Braies, che il Puez-Odle, a San Vigilio sono presenti una Bike School e numerosi noleggi, che consentiranno di saltare in sella alle bici più moderne, da strada o mtb, anche con motore elettrico per potersi godere tutta la giornata
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UNO SCRIGNO DI CULTURA E TRADIZIONI NEL CUORE DELLE DOLOMITI
San Vigilio di Marebbe
cità, senza mai dover concedere nulla in termini di viste e paesaggi spettacolari. Se poi preferite essere accompagnati, troverete guide di grande esperienza, per affrontare anche le escursioni più complesse.
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LA PRIMA META SOSTENIBILE IN ALTO ADIGE
e raggiungere le mete più distanti. E per i più abili e coraggiosi ci sono numerosi tracciati di downhill attorno alla cima del Plan de Corones, di difficoltà variabile e tutti serviti dalle funivie, come la ormai leggendaria Herrensteig, con 8 km di pura discesa per oltre 1,200 m di dislivello.
ESCURSIONI NEI PARCHI NATURALI, PATRIMONI DELL’UMANITÀ
La zona di San Vigilio Dolomites è vicina sia al Parco Naturale Fanes-Senes-Braies sia al Puez-Odle. Per gli appassionati di escursioni in montagna non si può trovare di meglio. È stato aperto un totale di oltre 650 km di sentieri, che contengono una ricchezza di ambienti e terreni tale da permettere di scegliere sempre la camminata perfetta per le proprie capa-
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Chi cerca il turismo sostenibile lo trova qui, a San Vigilio di Marebbe e a San Martino in Badia. È stato certificato da uno standard internazionale. Nel 2021, infatti, ha ottenuto la certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) per il turismo sostenibile a seguito del processo di verifica condotto da Vireo srl, società accreditata per il rilascio e la verifica della stessa certificazione. È la prima in Alto Adige e nelle Dolomiti. Vuol dire che qui hanno adottato un approccio integrato e multidisciplinare, oltre che una visione olistica nelle quattro macroaree previste dallo standard, ovvero gestione sostenibile, sostenibilità socioeconomica, sostenibilità culturale e sostenibilità ambientale. Un impegno che ha coinvolto anche tre strutture ricettive di San Vigilio di Marebbe che hanno deciso di intraprendere questo percorso ottenendo a loro volta la medesima certificazione.
L’Owl Park San Vigilio - Una giornata da rapaci
Assolutamente da non perdere, soprattutto se si è con bambini al seguito, è una visita all’Owl Park San Vigilio. Questo parco zoologico è il regno di gufi e civette, situato ai piedi del Parco Naturale FanesSenes-Braies: proprio qui vivono in libertà cinque delle sette specie di Strigiformi, ossia gufi, civette e allocchi che risultano presenti e censite sul territorio provinciale. Nel complesso, all’interno di un areale composto di voliere, si possono ammirare più di 30 diverse specie di uccelli rapaci, provenienti da ogni angolo del globo. Accanto all’osservazione c’è spazio anche per l’apprendimento, per la curiosità di bambini e adulti: vengono spiegate la vita dei
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rapaci, le loro abitudini, i loro vizi, generando maggiore sensibilità e rispetto nei visitatori per la fauna che li circonda. A San Vigilio si trova anche il centro visite del Parco Naturale Fanes-SenesBraies: al suo interno si possono ammirare nelle teche e nei terrari, alcune delle specie animali fra insetti, rettili e fauna acquatica, che potrebbe capitare di incontrare in natura, specialmente nei mesi estivi.
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Ispirata da molteplici culture, antica e prevalentemente contadina, quindi fortemente legata al territorio e ai suoi prodotti tipici, la cucina ladina mantiene comunque nel tempo la prerogativa di saper ben figurare, con la sua indiscussa naturalità, su tutte le tavole. I suoi piatti, tutti da scoprire e da assaporare anche nelle diverse sfumature delle loro preparazioni, talvolta variate da paese a paese, appassionano i buongustai e conquistano sempre nuove schiere di estimatori. Gustarsi la “panicia” nella scodella di pane o dei “canci”, i ravioloni ripieni di spinaci, o magari con della cacciagione alla marebbana, resta un’esperienza capace di
soddisfare anche i palati più esigenti. E non dimenticate neppure di assaggiare le proposte dei giovani chef, capaci di rivisitare in chiave moderna, con fantasia, nuovi abbinamenti e ottimo gusto, quella che era una volta la cucina della nonna.
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La bella stagione è arrivata. Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Cercheremo, allora, di consigliarvi delle escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.
TRA ARTE E NATURA - 4A PUNTATACesano Maderno� tra Palazzo Arese e l’Oasi Lipu
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In Brianza, a Cesano Maderno, possiamo vivere in pienezza un’esperienza davvero tra arte e natura. Innanzitutto visitando il famoso Palazzo Arese Borromeo, sontuosa residenza nobiliare che ebbe origini nel Cinquecento e massimo sviluppo tra il 1654 e il 1670 grazie all'allora presidente del Senato di Milano, il conte Bartolomeo III Arese. Gli interni del palazzo sono visitabili grazie a visite guidate che si effettuano il sabato e la domenica e meritano di essere visti, in particolare per gli affreschi che hanno interessato 33 ambienti e a cui lavorarono artisti del classicismo milanese come Ercole Procaccini il Giovane, i fratelli Montalto e Antonio Busca.
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Di particolare rilievo è il Salone d'Onore dei Fasti Romani, con una decorazione a due fasce: in quella inferiore si hanno le scene della storia di Roma e statue dipinte di re e imperatori, mentre nella fascia superiore ci sono dame e signori, musicisti, came-
rieri, mendicanti, che si affacciano idealmente da una balaustra dipinta a osservare, come una sorta di pubblico virtuale, i festeggiamenti e gli sfarzi ai quali il salone era solitamente riservato.
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Altrettanto interessante è il Ninfeo, ricavato in un prolungamento a pian terreno dell'ala settentrionale del complesso, un luogo atto alla meditazione, alla contemplazione, in una ideale unione tra ragione e natura. Oltre il lato meridionale del palazzo si estende, sull'asse loggia-fontana, il giardino all'italiana e sul lato nord di questo aree prative del parco.
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OASI LIPU CON TANTE ZONE UMIDE
E a proposito di natura ci spostiamo di qualche centinaia di metri per accedere all'Oasi Lipu di Cesano Maderno, all’interno del Parco delle Groane: si tratta di un centinaio di ettari di boschi, brughiere e zone umide
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segnalati con pannelli interattivi per apprezzare al meglio le bellezze di flora e fauna, dove si possono osservare abitualmente germani e folaghe, Martin pescatore e Airone cenerino e, se
siete più fortunati, nella stagione giusta anche l’Airone bianco maggiore o stormi di gruccioni.
Una rete di circa quattro chilometri di sentieri permettono di ammirare gli ambienti e le spe-
Appuntamenti da non perdere
IL FESTIVAL DELLE ERBE SPONTANEE A CHIESA IN VALMALENCO (SO)
Tre giorni di incontri per accompagnare i partecipanti all’esplorazione di quelle abitudini montane, a tratti selvatiche, che hanno saputo trasformare atti di resistenza in un’esistenza di universale valore. È un po’ anche questo il “Festival delle erbe spontanee e delle coltivazioni autoctone” in programma a Chiesa in Valmalenco (SO)
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cie presenti. Inoltre, ci sono tre punti di osservazione accessibili ai visitatori, due capanni in legno e una balconata, dove praticare il birdwatching tutto l’anno.
Al Castello di Masino ci si perde nel labirinto
«Contessa
Agnese, dove siete?». «E voi caro marchese? Vi sento vicino, ma non posso vedervi con queste siepi così alte...». Avrebbe potuto essere in questi termini il dialogo tra un uomo e una donna della nobiltà settecentesca che vagavano nel Parco del Castello di Masino, a Caravino, in provincia di Torino, oggi tutelato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano); in particolare là dove si trova un particolarissimo labirinto botanico di siepi, come quello che nell’isola di Creta il re Minosse commissionò all’architetto Dedalo e a suo figlio Icaro dove poter rinchiudere il temibile Minotauro. Qui, naturalmente, di quella creatura per metà uomo e per l’altra metà toro, non c’è traccia. Ma il percorso che vogliamo proporvi si snoda proprio tra queste verdi pareti di carpini che ne fanno il secondo labirinto botanico più grande d'Italia; e nel resto del gigantesco giardino in tipico stile all'inglese risalente all'Ottocento che circonda per intero la rocca. Il labirinto si trova verso la fine del viale alberato che da una uscita laterale del castello porta a uno spiazzo panoramico da cui si gode una vista straordinaria che arriva fino all’imbocco della Valle d’Aosta.
SUGGESTIVI ANCHE GLI INTERNI DEL MANIERO
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La struttura del castello fu eretta nell’XI secolo per volere dei conti Valperga, una casata che si dichiarava discendente del Re Arduino e che qui abitò per oltre dieci secoli. All’inizio era cincordato da alte mura e da possenti torri di guardia, che però scomparvero dopo il Rinascimento per far posto ai magnifici giardini;
si trasformò, così, in una splendida tenuta di campagna che, dalla sua posizione strategica sulla collina monerica, domina dall’alto la zona di Ivrea.
Non perdetevi, al suo interno, pieno di affreschi, la ricca biblioteca e la galleria dei poeti, cosiddetta perché sulle pareti è decorato a tempera una sorta di pantheon personale di poeti e scrittori ritratti cronologicamente da Dante ad Alfieri, e l'appartamento di Madama Reale, così chiamato per la lunga permanenza di Giovanna Battista di Savoia Nemours, reggente di casa Savoia, la cui stanza da letto è ricca di preziose quanto fragili sete e di un raffinatissimo letto a baldacchino.
Il castello comprende anche le scuderie del Settecento e il palazzo oggi Museo delle carrozze, che si trovano in un edificio all’ingresso della tenuta.
dall’1 al 3 luglio prossimi: alla riscoperta della natura, della cura e del nutrimento. Nel programma della tre giorni spettacoli teatrali, esplorazioni di foraging guidate, musica, laboratori per creare creme piuttosto che ricette uniche, presentazioni di libri e tanto altro ancora.
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MUSICA IN QUOTA SULLE ALPI PIEMONTESI
E’ ripartito il 19 giugno, e si concluderà l’11 settembre, Musica in Quota con dodici concerti gratuiti ambientati in scenari di
grande fascino, tra le Alpi Piemontesi e i laghi Maggiore, di Mergozzo e d’Orta, ad altitudini comprese tra gli 800 e i 2.500 metri. Il prossimo appuntamento è domenica 3 luglio in Val Grande, nei pressi del Rifugio CAI Piancavallone, con il concerto di musiche tradizionali dell’area appenninica eseguite dal Trio Lampetròn. Il 10 luglio l’Alpe l’Alpino, in Valle Vigezzo, sarà la cornice naturale del racconto tra musiche e parole del Duo PassAmontagne, mentre il 17 luglio si torna nel territorio della Val Grande, nello specifi-
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