Nexus New Times 112 - Anteprima

n. 112 ed. italiana

E D I Z I O N E

I T A L I A N A

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IL ‘TRONO DI SPADE’ DELLA GLOBALIZZAZIONE GLI STRANI FENOMENI RIPORTATI DAI COSMONAUTI LA NASA È INCAPACE DI RICREARE LA TECNOLOGIA APOLLO MECCANICA QUANTISTICA E VIAGGI SIDERALI LA COMUNICAZIONE PSICHICA FRA LE CELLULE INTERVISTA A BO NORMANDER E MEHRAN KESHE € 8,00 - Rivista bimestrale nr. 112 - Vol. 5 - ottobre - novembre 2014 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n.46) - Art.1, Comma 1, DCB - Padova

LETTERE AL DIRETTORE

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EDITORIALE 5 EDIZIONE ITALIANA Periodico Bimestrale Anno XX - Numero 112 OTTOBRE - NOVEMBRE 2014

VILLAGGIO GLOBALE

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Parliamo dei batteri che mangiano elettroni, del paesaggio nascosto di Stonehenge, del “cervello su chip” della IBM, dei danni alla salute dai ripetitori dei cellulari, dell’isteria del terrorismo, delle forme di vita appese alla Stazione Spaziale Internazionale, del rivelatore dei CDC che ha confessato la frode delle ricerche sui vaccini MMR, del legame fra mercurio e autismo, e altro.

IL “TRONO DI SPADE” DELLA GLOBALIZZAZIONE

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Di Andrew Gavin Marshall. Le famiglie più ricche del mondo competono e collaborano per avere il controllo non solo sulle singole nazioni ma su intere aree geografiche e sull’intero pianeta. La globalizzazione ha facilitato la diffusione del “family office”, ormai istituzione centrale delle moderne dinastie familiari.

SOLFATO, SONNO, LUCE SOLARE E GLIFOSATO

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Di Claire I. Viadro. L’allarmante aumento dell’autismo e di malattie come l’Alzheimer potrebbe essere causato da una grave carenza di solfato nel cervello. L’erbicida glifosato e i metalli pesanti, fra cui alluminio e mercurio, agiscono in sinergia per sabotare il processo della sintesi del solfato.

L’EPIDEMIA DI FERRITINA BASSA

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Di Scott W. Webb. I bassi livelli di ferritina, una proteina che accumula e rilascia ferro, indicano squilibri dell’intestino e del fegato, esacerbati dall’assunzione di antibiotici e dalla proliferazione dei lieviti da candida. È un problema sanitario e sociale in crescita.

IL LINGUAGGIO PERDUTO DELLE PIANTE – seconda parte

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Di Stephen Harrod Buhner. Le piante possiedono un linguaggio chimico ricco di significati, finalità e intelligenza. Sono le nostre maestre e guaritrici, e per ripristinare il nostro legame con esse dobbiamo ricominciare a usare il cuore come organo di percezione.

C’È SPERANZA PER UNA BASE LUNARE?

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Di Phil Kouts. I documenti della NASA sull’ormai defunto Programma Constellation per ritornare sulla Luna entro il 2020 rivelano prove sorprendenti di come l’agenzia, a oggi, sia impossibilitata a inviare sulla Luna una missione con equipaggio umano. È come se le missioni Apollo non abbiano insegnato nulla.

SCIENCE NEWS

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Christopher Carmody specula sulla forza baricentrica in opposizione alla gravità oscura e propone un esperimento per convalidare la sua teoria T1. Il Dr. Mae-Wan discute delle comunicazioni psichiche fra cellule separate da una barriera fisica.

LA MECCANICA QUANTISTICA E IL VIAGGIO SIDERALE

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Di Christopher MacLeod. La funzione d’onda della fisica quantistica dà maggiori speranze, rispetto alle idee della fisica classica e relativistica, di ottenere la capacità di superare la velocità della luce, poiché è in grado di manifestarsi istantaneamente come oggetto in un luogo lontano.

LE RIVELAZIONI DEI COSMONAUTI DICHIARAZIONE DI INTENTI NEXUS riconosce che l’umanità è sottoposta ad un massivo processo di trasformazione.

Tenendo presente tutto ciò, NEXUS cerca di fornire informazioni «difficili da ottenere», per assistere le persone attraverso tali cambiamenti.

NEXUS non ha legami con alcuna ideologia od organizzazione religiosa, filosofica o politica.

POLITICA DI AUTORIZZAZIONE ALLA RIPRODUZIONE Mentre incoraggiamo attivamente la riproduzione e la diffusione delle informazioni di NEXUS, chiunque colto a guadagnarci soldi, senza la nostra espressa autorizzazione, finirà nei guai quando lo becchiamo!

57

Di Paul Stonehill. Numerosi cosmonauti russi e ucraini hanno rilasciato dichiarazioni circa strani fenomeni in cui si sono imbattuti nello spazio, dalle anomalie magnetiche a incredibili stati onirici, fino alle trasformazioni sovrannaturali in creature aliene.

THE TWILIGHT ZONE

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In questo numero presentiamo un articolo del criptozoologo britannico Karl Shuker sui ragni giganti incontrati in remote aree del mondo e persino in sobborghi metropolitani.

PUNTO ZERO

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Oltre a proseguire la nostra disamina sul fenomeno dei cosiddetti “Bambini Indaco” e sulle connessioni fra i servizi di intelligence e le scuole per lo sviluppo del potenziale umano e delle capacità extrasensoriali, vi proponiamo un’interessante intervista doppia a Bo Normander e al controverso scienziato iraniano, Mehran Tavakoli Keshe.

RECENSIONI 91

Il "Trono di Spade" della globalizzazione di Andrew Gavin Marshall © 7 e 27 maggio 2014 Sito Web: http://andrewgavinmarshall.com

Le famiglie più ricche del mondo competono e collaborano per avere il controllo non solo sulle singole nazioni ma su intere aree geografiche e sull’intero pianeta.

La globalizzazione ha facilitato la diffusione del “family office”, ormai istituzione centrale delle moderne dinastie familiari.

Prima parte – Il potere dinastico nel mondo moderno Pensate a un qualsiasi periodo della storia umana in cui gli imperi e l’imperialismo erano caratteristiche comuni della società, ad esempio nell’antichità in Egitto, a Roma, in Cina e presso gli Ottomani, o durante l’espansione degli imperi europeo e giapponese. C’è un’istituzione che – con poche eccezioni – è stata prevalente in quasi tutte le società imperiali: la dinastia familiare. In un mondo dominato dalle istituzioni – organizzate gerarchicamente e insite nel sistema con le loro precise funzioni e ideologie – l’“unità familiare” è molto spesso la prima istituzione, nonché la più importante, per lo sviluppo degli individui. Per i ricchi e i potenti, l’unità familiare è stata l’istituzione principale attraverso cui il potere si è accumulato, si è preservato e si è propagato, precisamente perché l’interesse è multigenerazionale, e richiede pianificazione e strategia a lungo termine.

Negli stati potenti e negli imperi, le famiglie hanno avuto un ruolo essenziale nel processo di sviluppare e governare le principali istituzioni all’interno di queste società e nel controllo diretto della stessa struttura imperiale o statale.

Sia che al comando ci fossero imperatori, re, regine o sultani, molto spesso sono state le dinastie familiari a esercitare il controllo politico diretto della società. È stato così in gran parte della storia umana, almeno nei momenti della storia caratterizzati stabilmente dagli imperi e dagli stati. Eppure, nell’era moderna, immaginiamo le nostre società libere dalla regola dinastica: un carattere arcaico di un mondo che non esiste più da tempo, non conforme agli ideali e alle funzioni della democrazia, del capitalismo o della modernità. Potremmo immaginare che sia così, ma in realtà avremmo torto. Il potere dinastico non solo c’è ancora, ma continua a evolversi e adattarsi. Nell’attuale mondo della “globalizzazione” – con la crescita delle nazioni-stato moderne, con lo sviluppo delle società capitaliste statali, le banche e i sistemi finanziari, le politiche monetarie delle banche centrali, l’industrializzazione e le multinazionali – in un mondo ampiamente dominato da un unico stato, gli USA, che agisce da arbitro imperiale internazionale per conto di potenti interessi aziendali e finanziari, il potere dinastico resta un’istituzione cardine del sistema globale.

A mano a mano che la sfera politica ed economica iniziavano ad aprirsi, emergevano nuove strutture per centralizzare rapidamente il potere all’interno di quelle sfere. Mentre re e regine cedevano la somma autorità di battere moneta ad altre istituzioni, i commercianti e i finanzieri si intrufolavano aumentando la propria influenza sulle nuove istituzioni... » shop.nexusedizioni.it 111

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Solfato, sonno, luce solare e Glifosato di Claire I. Viadro © 8 maggio 2014 Tratto dal sito Web http://www.Mercola.com Pagina Web: http://tinyurl.com/k5enmvv

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L’allarmante aumento dell’autismo e di malattie come l’Alzheimer potrebbero essere causate da una grave carenza di solfato nel cervello. L’erbicida glifosato e i metalli pesanti, fra cui alluminio e mercurio, agiscono in sinergia per sabotare il processo della sintesi del solfato nell’epifisi.

L’epidemia di malattie neurologiche e autoimmuni Disturbi neurologici, malattie autoimmuni: sembrano essere ovunque di questi tempi. Gli scienziati che hanno scritto un articolo su Neurology nel 2007 stimavano che la piaga delle malattie neurologiche colpisse “diversi milioni di persone negli Stati Uniti”.1 Anche le malattie autoimmuni hanno raggiunto proporzioni epidemiche: quasi 24 milioni di americani nel 2012.2 Queste tendenze sono sufficientemente allarmanti di per sé, ma preoccupa ancor di più la generale apatia riguardo al perché si stia verificando una simile diffusione di queste malattie. Perché le cause di queste preoccupanti epidemie tuttora “non vengono sufficientemente riconosciute ed esplorate”?3 La Dott.ssa Stephanie Seneff fa parte dei pochissimi scienziati che stanno cercando di porsi la domanda e di dare un senso agli indizi. Seneff4 è ricercatrice senior presso il Laboratorio di scienze informatiche e intelligenza artificiale del MIT, con un’illustre carriera e una lunga bibliografia di pubblicazioni alle spalle. Ultimamente, sta utilizzando le tecniche delle scienze informatiche e dell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per studiare l’impatto delle tossine ambientali sulla salute umana (l’NLP è un approccio che combina informatica, intelligenza artificiale e linguistica). Seneff ha sviluppato delle ipotesi particolarmente convincenti relativamente all’autismo e, più di recente, al cancro.

Alla terza edizione del Simposio internazionale sui vaccini,5 presentato nel marzo 2014 nel quadro del nono Congresso internazionale sull’autoimmunità, la Dott.ssa Sereff è stata una dei 15 relatori invitati dal Children’s Medical Safety Research Institute (CMSRI)6 a presentare ricerche scientifiche sugli effetti avversi degli adiuvanti all’alluminio e dei vaccini adiuvati all’alluminio.

Nella sua presentazione intitolata “Un ruolo dell’epifisi nei danni neurologici dati da vaccini adiuvati all’alluminio” ha tracciato un interessante legame fra vari filoni della sua recente ricerca, brevemente riassunti in questo articolo.

Il ruolo critico del solfato La Dott.ssa Seneff spiega in modo convincente che le malattie neurologiche hanno un’origine comune che parte da una carenza di solfato nel cervello. Il solfato è la forma ossidata dello zolfo. Seneff sostiene che una carenza sistemica di solfato “potrebbe essere il fattore più importante per molti dei problemi di salute che affliggono il mondo odierno”.7 Fra poco approfondiremo la sua opinione sul perché tante persone hanno ca-

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renze di solfato, ma per ora basti dire che una delle conseguenze dell’insufficienza di solfato nel cervello è un danno alla capacità del cervello di eliminare i metalli pesanti e altre tossine. A peggiorare le cose, quegli stessi metalli tossici interferiscono anche con la sintesi del solfato.

La conseguenza di tutto questo può essere un accumulo di scorie cellulari.

In che modo il cervello si libera delle scorie cellulari? Seneff cita alcune ricerche recenti che dimostrano il ruolo cruciale del sonno a questo proposito.8 Il sonno è “l’addetto alle pulizie” del cervello. Le “pulizie” avvengono all’interno dei lisosomi. I lisosomi – il sistema di smaltimento rifiuti del cervello – si riempiono di enzimi che scompongono i materiali indesiderati. Tuttavia, i lisosomi non possono svolgere il loro importante lavoro di depurazione senza il sulfato, e più specificamente l’eparan solfato.

L’eparan solfato appartiene alla famiglia dei glicosaminoglicani o GAG, polisaccaridi complessi che conferiscono integrità strutturale alle cellule. L’eparan solfato regola molte funzioni biologiche diverse, fra cui il trasporto di ioni e nutrienti e le cascate di segnalazione cellulare per gran parte delle cellule del corpo. Inoltre svolge un ruolo importante nello sviluppo del cervello del feto.9 Il ruolo delle eparine e dell’eparan solfato come “antiossidanti endogeni” che proteggono dai danni dei radicali liberi è riconosciuto da oltre 20 anni.10 Alcune prove interessanti di ciò che accade quando l’eparan solfato è insufficiente si trovano nelle ricerche sull’autismo condotte su topi e soggetti umani. In uno studio, i topi “geneticamente modificati” senza la capacità di sintesi dell’eparan solfato nel cervello mostravano tutte le caratteristiche classiche dell’autismo, fra cui deficit sociocomunicativi e stereotipie.11 Per comprendere quest’area di ricerca sull’autismo, è utile visualizzare i ventricoli del cervello. Il sistema dei ventricoli – una “rete di comunicazione di cavità contenenti fluido cerebrospinale”12 – consiste in due ventricoli laterali, il terzo ventricolo, l’acquedotto cerebrale e il quarto ventricolo.

Uno studio del 2013 pubblicato su Behavioural Brain Research rilevava una carenza di eparan solfato nella zona subventricolare dei ventricoli laterali in quattro individui autistici. Gli autori ipotizzano che questo possa “essere un biomarcatore per l’autismo, potenzialmente coinvolto nell’eziologia del disturbo”13 (corsivi aggiunti). Altri studi hanno identificato il totale esaurimento dell’eparan solfato nel terzo ventricolo.14 All’interno dell’epifisi Una caratteristica del solfato è che è difficile da trasportare.15 La ricerca meticolosa della Dott.ssa Seneff sulle carenze di zolfo l’ha indotta a considerare il ruolo, importante ma forse sottovalutato, dell’epifisi nel processo di trasporto. L’epifisi, detta anche ghiandola pineale, è un

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organo neuroendocrino del cervello e si trova in stretta prossimità dei ventricoli, come si vede nella Figura 1.

Un ruolo essenziale dell’epifisi è sintetizzare e secernere la melatonina, che controlla i cicli di sonno-veglia.16 Seneff suggerisce che, a sua volta, una delle finalità critiche della melatonina sia quella di trasportare il solfato ai neuroni di notte durante il sonno. Secondo le sue parole, la melatonina è chiaramente un “sistema di trasporto del solfato”.

Seneff descrive così questo intricato ed elegante sistema di trasporto: 1. Con l’esposizione solare che funge da catalizzatore, l’epifisi accumula scorte di solfato durante il giorno, immagazzinandole nelle molecole di eparan solfato.

2. L’epifisi produce melatonina durante la sera, trasportandola come melatonina solfato in varie parti del cervello, fra cui il terzo ventricolo, dove la melatonina rilascia il solfato nel fluido cerebrospinale. L’associazione dell’autismo con la penuria di eparan solfato nel ventricolo laterale e nel terzo ventricolo17, 18 ora si fa più interessante, in quanto la punta del terzo ventricolo è racchiusa nell’epifisi. Il recesso epifisario è in effetti il “sito principale della penetrazione della melatonina nel fluido cerebrospinale”.19 In altre parole, in circostanze normali l’epifisi trasporta la melatonina solfato al terzo ventricolo, che poi diffonde il solfato in tutto il fluido cerebrospinale. La melatonina non trasporta solo il solfato ma è anche un eccellente antiossidante ... » shop.nexusedizioni.it

Seneff suggerisce che, a sua volta, una delle finalità critiche della melatonina sia quella di trasportare il solfato ai neuroni di notte durante il sonno.

Il cervello

Schema del tronco encefalico Sistema limbico Prosencefalo (cerebrum)

Ventricoli Epifisi

Mesencefalo Ponte Midollo allungato Midollo spinale Figura 1. Il cervello e l’epifisi

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Cervelletto

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C'è speranza per una base lunare? di Phil Kouts © giugno 2014 E-mail: philkuts@gmail.com

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I documenti della NASA sull’ormai defunto Programma Constellation per ritornare sulla Luna entro il 2020 rivelano prove sorprendenti di come l’agenzia, a oggi, sia impossibilitata a inviare sulla Luna una missione con equipaggio umano. È come se le missioni Apollo non abbiano insegnato nulla, e fino a tempi recenti qualsiasi critica era tabù.

Da quando nel 2010 è stato annullato il Programma Constellation della NASA (CxP), che mirava a riportare l’uomo sulla Luna entro il 2020, i professionisti si sono sbizzarriti nel dare la propria opinione su che cosa ci riserverà il futuro. Nel frattempo, si è continuato senza sosta a lavorare su sistemi che consentano di volare oltre l’orbita terrestre bassa (LEO, low Earth orbit), e l’obiettivo principale resta lo stesso: far risorgere delle tecnologie che presumibilmente erano già disponibili alla fine degli anni Sessanta.

Insomma, gli aspetti chiave dell’attuale strategia definita nel NASA Authorization Act del 2010 non sono una sorpresa: sviluppare un vettore di lancio per carichi pesanti e un modulo per l’equipaggio in grado di tornare in sicurezza da viaggi spaziali oltre la LEO. Ma questo non equivale semplicemente a un razzo analogo al vettore di lancio Saturn V e a una capsula simile al Modulo di Comando (CM, Command Module) dell’Apollo? In ogni caso, il piano del CxP per tornare sulla Luna non è stato il primo del suo genere. Una revisione storica (Arch. Study, 2005) indicava come, almeno dal 1989, la National Aeronautics and Space Administration (NASA) avesse riunito periodicamente numerose task force per formulare una nuova missione sulla Luna che fosse attuabile.

L’obiettivo più logico e attraente sembrava l’installazione di una base permanente sulla Luna, ricordando l’acclamato successo del programma Apollo. Se i piani d’azione definiti all’inizio degli anni Novanta fossero stati realizzati entro circa 15 anni, con ogni probabilità oggi avremmo già un avamposto funzionante e abitato sulla Luna.

Il CxP, il più recente fra i progetti di volo spaziale umano, aveva anch’esso l’obiettivo di arrivare quanto meno sulla Luna. Fino al suo annullamento nel 2010, il progetto aveva compiuto notevoli progressi nella pianificazione, progettazione e prime fasi di sviluppo, con costi intorno ai 10 miliardi di dollari. Tuttavia, il 15 aprile 2010, il presidente Obama, parlando con scienziati, astronauti e legislatori, finì per mettere alla berlina il CxP. Al posto del programma per ritornare sulla Luna, delineò un nuovo piano per la NASA: “Entro la metà degli anni Duemilatrenta, ritengo che potremo mandare equipaggi umani nell’orbita di Marte e riportarli sani e salvi sulla Terra”, disse il presidente. “E seguirà l’atterraggio su Marte. E io mi aspetto di esserci ancora per poter assistere.” (discorso presidenziale, 2010) Palesemente, questa strategia del tutto nuova significava niente allunaggi né sbarchi su Marte per almeno 20 anni a partire dal 2010. Ma qual è, allora, il problema principale degli allunaggi?... » shop.nexusedizioni.it Nexus New Times

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