La Gazzetta dello Sport ( 03-02-2015)

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lunedì 2 marzo 2015 anno 119 - numero 51 euro 1,40

NOTTE DA SCUDETTO LA SFIDA TOTTI-TEVEZ ACCENDE ROMA-JUVE

DELLA VALLE, GRAZIANO, PUGLIESE, STOPPINI ALLE PAGINE 12-13

SABATO CHIEVO-MILAN 0-0 IERI ATALANTA-SAMPDORIA 1-2 CAGLIARI-VERONA 1-2 CESENA-UDINESE 1-0 GENOA-PARMA (RINVIATA) INTER-FIORENTINA 0-1 PALERMO-EMPOLI 0-0 SASSUOLO-LAZIO 0-3 TORINO-NAPOLI 1-0 OGGI ROMA-JUVENTUS (ORE 21)

JUVENTUS* ROMA* NAPOLI LAZIO FIORENTINA SAMPDORIA GENOA* TORINO INTER MILAN

57 48 45 43 42 39 36 36 35 34

PALERMO SASSUOLO UDINESE* EMPOLI VERONA CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA** (-1)

34 29 28 28 28 25 23 20 19 10

*Una partita in meno **Due partite in meno

8

IMPRESA DI MONTELLA A SAN SIRO (1-0) ( )

SUPER TORO

VIOLA DA 9 INTER K.O. SALAHTO

GLIK COLPISCE CEE E AFFONDA IL NAPOLI Dopo Bilbao, continua il momento d’oro della squadra di Ventura con la sesta rete del difensore. Palo di Gabbiadini. Benitez fallisce l’aggancio al 2° posto BRAMARDO, CALAMAI, MALFITANO,, TURCO ALLE PAGINE 8-10

KAMIL GLIK, 27 ANNI

Francesco Totti, 38 anni e Carlos Tevez, 31 Fr

RISULTATI & CLASSIFICA 25a GIORNATA

15

TORNA ANDERSON LAZIO IRRESISTIBILE SAMP, RIMONTONA

L’ex del Chelsea decisivo. Mancini chiude con 2 uomini in più ma non ne approfitta

Gol e assist del brasiliano: Sassuolo travolto Atalanta avanti poi Miha schiera il tridente di Ferrero: Eto’o inventa Muriel-Okaka pungono

BIANCHI, BREGA, CENITI, DALLA VITE, LICARI, TAIDELLI DA PAGINA 2 A PAGINA 6

BERARDINO, CECERE, FROSIO, GRIMALDI ALLE PAGINE 15-17

21

L’ANALISI di Luigi Garlando Mohamed Salah segna e la Fiorentina torna a vincere in casa dell’Inter dopo 15 anni AP

9 771120 506000

50 3 0 2>

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

23

ECCO CHE COSA MILANO PUÒ IMPARARE DALLA FIORENTINA

La Fiorentina è passata da San Siro per spiegare alle milanesi come si fa a costruire una grande squadra. Si prende un bravo allenatore (Montella) che abbia buone idee e una certa esperienza, gli si lascia il tempo per coltivare il suo calcio di qualità e coraggio e gli si mettono a disposizione gli uomini giusti per far crescere il progetto di stagione in stagione.

BERLUSCONI DELUSO INZAGHI È A RISCHIO DECIDE MILAN-VERONA Per i dirigenti Pippo avrebbe ormai perso il controllo del gruppo. Se sabato non vincerà potrebbe arrivare l’esonero. Pronto Tassotti

L'ARTICOLO A PAGINA 23

OLIVERO A PAGINA 21

26

33

2-0 AL TOTTENHAM

FORMULA 1

Mourinho riparte Vettel ci crede Al Chelsea «Una Ferrari la Coppa di Lega da seconda fila» Decidono Terry e Diego Costa: il tecnico portoghese alza di nuovo un trofeo dopo 30 mesi

Arrivabene: «Seb e Kimi combinazione perfetta» Hamilton vuole 70 milioni di stipendio

BOLDRINI E DE CALÒ ALLE PAG. 23-26

PERNA A PAGINA 33

w

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI

Danno con beffa per Berlusconi. Dopo l’infortunio al malleolo, Renzi lo ha soprannominato «Pato del Nazareno»

DA NON PERDERE 1 Amichevole del Parma con più di mille tifosi Manenti: «Forse vendo» PIOVANI A PAGINA 20

2 Basket: Milano travolge Reggio e contestazione con il miglior Kleiza DI SCHIAVI A PAGINA 36

3 L’Italrugby convince Fuori dal Sei Nazioni? I britannici ritrattano PASTONESI A PAGINA 39


2

Serie A R 25a giornata 1

2

3

● 1) Mohamed Salah batte Handanovic. 2) L’egiziano si inginocchia e ringrazia Allah. 3) La felicità del 22enne attaccante in prestito dal Chelsea BOZZANI/FORTE

Fiorentina dolce, anzi Salah L’Inter fallisce la prova del 9

1L’ex Chelsea ancora decisivo: dopo 15 anni i viola vincono in casa dei nerazzurri

e vanno a -3 dal Napoli. Super Neto. Montella chiude in 9, Mancini non ne approfitta Fabio Licari MILANO

I

l sogno condiviso con le altre «fantastiche quattro» è l’Europa League, ma l’impressione è che questa Fiorentina possa pensare sul serio alla Champions. Nel senso di qualificazione naturalmente. Lazio (+1) e Napoli (+3) devono preoccuparsi, per la Roma aspettiamo stasera: l’orchestra di Montella, per usare un’espressione sacchiana azzeccata in questo caso, continua la sua bella rincorsa. Un altro successo, il quinto nelle ultime otto di campionato (nelle quali non ha mai perso). Ne fa le spese l’Inter lanciatissima da tre successi di fila e dall’aver eliminato il Celtic: non finiva k.o. in casa con i viola da quasi quindici anni, maggio 2000, e aveva vinto le ultime dodici sfide. L’evento non succede per caso, al di là delle belle parate di Neto e dell’infortunio di Babacar che spiana la strada a Salah, autore del gol decisivo. È che la Fiorentina è sempre una squadra, quali che siano gli interpreti, mentre l’Inter, scavalcata dal Torino, non ancora.

INTER ASSENTI CHIAVE E infatti: togli due interpreti al 4-3-1-2, che tanti piaceri e punti sta regalando a Mancini, e sono guai. Due interpreti non di

seconda fila. Perché il Kovacic di oggi non è lonta- creano sempre superiorità in mezzo. Hanno le namente paragonabile a Shaqiri per partecipazio- spalle protette dal lavoro oscuro ma prezioso di Bane, sintonia con gli schemi e atteggiamento psico- delj, che avendo due così davanti può pensare alla logico. E perché Podolski è improponibile per co- copertura, e di Aquilani che approfitta della giorm’è fuori dal gioco e con la testa altrove, quasi un nata-no di Brozovic. E poi c’è l’appoggio degli ostacolo per i colleghi: in un segmento di partita esterni, Tomovic e Pasqual, alla cui spinta né CamPalacio crea il triplo del tedesco e fa rimpiangere la pagnaro né Santon trovano mai contromisure. Anscelta di lasciarlo in panchina. Due che perché servirebbe aiuto dai censcelte sbagliate e quindi Mancini ha trocampisti. Ma questo aiuto non IL NUMERO le sue colpe: ma se il tecnico non arriva. può fidarsi di Kovacic e Podolski – CENTROCAMPO OUT Per dirla tutnon Puscas e Bonazzoli – allora ta: sarebbe servito il Brozovic dei qualcosa non quadra nella sua «roprimi tempi, quello che faceva da sa». collante tra i reparti muovendosi coFIORENTINA: TREQUARTISTI Di- In A la Fiorentina me un forsennato, ma in maniera scorso opposto per la Fiorentina che è imbattuta da otto euclidea. Invece il croato si sperde ha un centrocampo tutto nuovo due volte: vittima del suo stesso rit(fuori per vari motivi Pizarro, Vale- partite: 5 vittorie mo, poi quando Mancini lo sposta a e 3 pari. Ultimo k.o. ro e Fernandez), non può schierare destra nel nuovo (e sbagliato) 4-2il Gomez tornato Gomez, eppure si a Parma il 6 gennaio 3-1. Sarebbe servito Shaqiri, si dicemuove a memoria, con personalità va, e invece ecco Kovacic che si e sicurezza, perché tutti sanno cosa fare e, in que- schiaccia sulle punte e aspetta quasi mezzora pristo momento, lo fanno anche meglio. Montella «in- ma di tornare per prendersi una palla che non arricarta» subito l’Inter e non la fa respirare conqui- va, anche perché davanti non c’è la movimento e la stando presto il centrocampo: la mossa decisiva so- manovra finisce col chiudersi al centro. C’è soltanno i due trequartisti, Diamanti e Ilicic, che si accen- to Guarin che non si arrende, con Medel a protegtrano a turno (sfuggendo a qualsiasi marcatura) e gerlo, ma il colombiano è un anarchico che con la

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sua irregolarità può esaltare squadre che hanno distanze definite e che non vanno in confusione: l’unico pericolo viene da lui, palo da fuori, iniziativa personale su errore di Badelj. Soffre anche la difesa, ma non è una novità, con la velocità di Babacar. Mancini non ha una buona idea passando al 4-2-3-1 perché Guarin non è un centrale e Brozovic non è un esterno. E POI SALAH… Il disegno di Montella riceve un aiuto involontario: il senegalese si fa male, dentro Salah. L’egiziano ha ritmi troppo alti per il reparto arretrato dell’Inter, lascia il centro a Ilicic per svolazzare sulla fascia e aspetta solo il momento giusto per colpire. Momento che arriva al 10’ con un’azione corale, appunto, che coinvolge Aquilani, Badelj, Pasqual più Ilicic che «attacca» Handanovic e infine Salah, al terzo gol in campionato. Troppi 65’ per il cambio Shaqiri-Podolski e 73’ per Palacio-Kovacic: la scossa arriva, perché lo svizzero velocizza la manovra e l’argentino fa l’attaccante che si procura occasioni, ma è tutto orgoglio, nervi, generosità. Senza nessuno che ragioni, la Fiorentina resiste con le grandi parate di Neto, pur restando in nove nel drammatico finale (Tomovic e Savic out, sostituzioni finite). Una squadra, appunto, che trova meccanismi di protezione. E porta a casa tre punti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

INTER

0 1

FIORENTINA

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Salah al 10’ s.t. INTER (4-3-1-2) Handanovic; Campagnaro, Vidic, Juan Jesus, Santon (dal 32’ s.t. D’Ambrosio); Guarin, Medel, Brozovic; Kovacic (dal 28’ s.t. Palacio); Icardi, Podolski (dal 21’ s.t. Shaqiri) PANCHINA Carrizo, Ranocchia, Andreolli, Felipe, Dodò, Kuzmanovic, Hernanes, Obi, Puscas ALL. Mancini BARICENTRO ALTO 54,9 M CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 31’ s.t.; 4-3-1-2 dal 28’ s.t.; 3-3-4 dal 45’ s.t. ESPULSI nessuno AMMONITI Vidic e Juan Jesus per gioco scorretto, Brozovic per proteste

FIORENTINA (4-3-2-1) Neto; Tomovic, Go.Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani (dal 35’ s.t. Vargas), Badelj, Kurtic; Ilicic, Diamanti (dal 28’ s.t. Joaquin); Babacar (dal 43’ p.t. Salah) PANCHINA Lazzerini, Rosati, Richards, Alonso, Pizarro, Lazzari, B. Valero, Rosi, Gilardino ALL. Montella BARICENTRO MOLTO BASSO 47,1 M CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 38’ s.t.; 4-3-1 dal 45’ s.t. ESPULSI Nessuno AMMONITI Aquilani per gioco scorretto, Diamanti per proteste

ARBITRO Massa di Imperia NOTE spettatori 39.310, incasso non comunicato. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 4-1. Angoli 5-1. Fuorigioco 4-3. Recuperi 1‘ pt, 6’ st

PRIMO TEMPO 10’ PUNIZIONE DIAMANTI Il piazzato da fuori di Diamanti è di quelli insidiosi: Handanovic risponde come sa. 17’ BABACAR…EZZA Assist in profondità di Pasqual, arriva in anticipo Babacar ma è quasi un appoggio su Handanovic.

fGLI UOMINI CHIAVE DELLA FIORENTINA

I PROTAGONISTI

Neto è un portiere nato Mourinho fa seguire Salah 1Il brasiliano

giovedì in Coppa Italia potrebbe giocare contro il suo futuro: la Juventus

IL NUMERO 1 ANDRÀ VIA MA È DECISIVO

31’ IL PIZZINO Mancini consegna a Campagnaro, il più vicino alla panchina, un «pizzino» per passare dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1. A voce no? 35’ CHE PALO Finalmente Inter, con Guarin che approfitta di un’indecisione di Badelj e fa partire un bolide da fuori: palo.

SECONDO TEMPO 10’ SEMPRE LUI Bell’azione in profondità Aquilani, Badelj, Pasquale e cross al centro: respinge Handanovic e Salah non perdona, 0-1. 27’ SPETTACOLO Bella azione Guarin, Shaqiri, Icardi e botta alta. 31’ TESTA VIDIC Punizione Shaqiri, testa di Vidic, altra parata. 38’ VIOLA IN DIECI Tomovic si fa male, Montella resta in dieci. 45’ VIOLA IN NOVE Anche Savic out, ma la Fiorentina resiste in 9 e vince, anche perché al 47’ Neto vola sul colpo di testa di Palacio.

LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI

CONTATTO TOMOVIC-ICARDI: TROPPO POCO PER UN RIGORE Davide Massa, 33 anni, è considerato uno dei migliori talenti a disposizione del designatore Messina. Non è un caso se da gennaio 2014 è diventato Internazionale. Ieri ha diretto in modo discreto, sicuro durante la gara anche nell’episodio più controverso: la caduta da parte di Icardi in area della Fiorentina. L’attaccante è affrontato da Savic e Tomovic: il primo si lancia in una scivolata pericolosa, ma è ben distante

dall’avversario; il secondo è dietro all’interista e c’è in effetti un doppio contatto (con il piede e con una mano appoggiata sulle spalle), ma è troppo leggero per portare a un rigore. La Fiorentina si salva, invece, quando Massa ferma il gioco prima di un angolo: sulla battuta c’era stata una trattenuta di Savic su Vidic, questa sì da punire con un penalty. Okay i cinque gialli mostrati ad Aquilani, Vidic, Jesus, Diamanti e Brozovic.

1Imbattuta in campionato da otto partite (5 vittorie, 3 pareggi), la Fiorentina deve ringraziare anche il suo portiere 25enne: l’ex Atlético Paranaense è stato acquistato dal club viola nel gennaio 2011. A fine stagione andrà alla Juventus

TOCCHI PER ZONA

PARATE 1 3

Matteo Dalla Vite MILANO

31’ KURTIC E ALTO Bella discesa di Tomovic sulla destra, saltato Santon e appoggio indietro al centro: Kurtic arriva scoordinato e spara alto.

3

N

eto va a Torino. E al 90 per cento giocherà lui: contro la Juve, il suo probabilissimo domani. Ecco la proiezione: di Coppa Italia, ma con dentro un presente farcito di parate, voli, toppe e zero gol subìti da quando si è rimesso a blindare la porta viola. Due gare, Tottenham e Inter: ambizioni (altrui) sbriciolate. Lui si chiama Neto, e la storia è nota: non ha firmato il rinnovo del contratto e a fine anno saluterà Firenze. «Ho scelto ciò che penso sia meglio per la mia vita in questo momento», ha detto recentemente a Globoesporte. Ha scelto. Andrà. Ma intanto, con Tatarusanu piegato dalla lombalgia, gioca lui. E lucchetta tutto. ALTERNANZA MA.. Neto ha messo il timbro su una vittoria viola che a San Siro non arrivava dal 7 maggio 2000. Per la Fiorentina è il dodicesimo risultato utile consecutivo. Neto ha tirato giù il bandone, e là davanti Mohamed Salah ha fatto quel che non è riuscito ad Icardi: una-palla-ungol. Neto è alla seconda gara consecutiva, l’altra è stata quella di Europa League. Impermeabile là e pure ieri sera, quando Icardi, Palacio, anche Vidic e Guarin hanno tentato il pareggione alla disperata. Anzi, Vidic gli è pure entrato nel petto come Zidane a Materazzi: ha resistito anche a questo. «Ho due grandi portieri - dice Montella -, sono felice di poterli alternare». Quando esce dalle chiacchierate urbi et orbi, però, Vincenzino (34 vittorie esterne su 64 gare) fa capire una cosa: il

2

1

10 17

1

3 13 2

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla

5

PASSAGGI

TIRI SUBITI

Corretti

Sbagliati

10

Il portiere brasiliano della Fiorentina ha subito in totale 10 tiri, 4 più di Handanovic dell'Inter

PRESE ALTE 4

L'estremo difensore viola ha una media di 2,33 parate effettuate per ogni rete incassata

PALLONI GIOCATI La Fiorentina ha mantenuto la porta inviolata dopo 10 partite di campionato consecutive in cui aveva subito gol

45 GDS

portiere romeno non è del tutto arruolabile. A Torino, semifinale di Coppa Italia, toccherà al brasiliano.

La grande parata di Neto a sventare il colpo di testa di Palacio: un riflesso eccezionale

PESO... NETO L’ultima gara in A, prima dell’eroica serata di San Siro, Norberto Neto l’aveva vissuta al Franchi contro l’Empoli: decisivo anche lì, su Maccarone. Era il 21 dicembre 2014. Poi, la decisione di non allungare il contratto in scadenza. «Per i tifosi è stata una brutta notizia, ma ho deciso di non rinnovare non perché non stavo bene nella squadra. Sono ormai quasi cinque anni che sono qua e sono contento del mio lavoro, ma io ho scelto quello che penso sia meglio per la mia vita in questo momento» ha aggiunto il portierino ai media brasiliani. Dal giorno del rifiuto, Neto si mise da parte e accettò la panchina. Prima gara saltata del nuovo anno,

Parma-Fiorentina 1-0. Era il 6 gennaio, e l’ultima sconfitta viola. Peso... Neto. MOU LO GUARDA E al netto di tutto ecco anche lui, Mohamed Salah, gol numero quattro: gioca sempre col sorriso, subentra e decide, fa il titolare e decide. «Salah - dice Andrea Della Valle, presidente onorario della Fiorentina -? Non è qui a caso. Lo seguivamo già prima di Natale. Fatelo crescere ancora un po’ e vedrete dove potrà arrivare». Colpaccio. Per riscattarlo, in futuro e dopo il rinnovo del prestito, serviranno 15-16 milioni, ma Mourinho chissà se vorrà perderlo: lo Special One manda ogni santa domenica un proprio inviato in giro per l’Italia per visionarlo. Solo voti alti. Intanto Cuadrado è a Londra, ma nessuno se lo ricorda più. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R 25a giornata

4

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PAGELLE di FABIO LICARI INTER

FIORENTINA

6

6

GUARIN STRAPPA PODOLSKI DORME KOVACIC MALE BROZOVIC SPERSO IL TECNICO MANCINI

5,5 Lodevole l’intento di «salvare» Kovacic, ma lasciarlo un’ora è troppo. E anche il passaggio al 4-2-3-1 sembra sprecato viste le caratteristiche dei suoi. Dai quali riceve soltanto una risposta d’orgoglio.

IL MIGLIORE GUARIN

6,5 Chiedergli la continuità, s’è capito, non si può. Ma è l’unico a dare strappi aumentando il ritmo, prendendo l’iniziativa, tirando, bel palo compreso. Meno bene quando passa centrale nel 4-2-3-1 ● TIRI 3● CROSS 4 ● DRIBBLING 6

PODOLSKI

4 Bella gara con Kovacic, ma vince il tedesco perché, oltre ad essere totalmente fuori dal gioco, non si possono commettere errori tipo il calcio alla bandierina su corner. Sì, dannoso. ● TIRI 0● PERSE 13 ● CROSS 3

6,5

5,5

5

HANDANOVIC Sul cross tagliatissimo di Pasqual non era facile bloccare la palla, però la respinta diventa un bell’assist per Salah. Bene invece su Diamanti e Ilicic

CAMPAGNARO Non sicuro già di suo, in ritardo sull’elastico Diamanti-Pasqual (prima) e su Ilicic poi. Subisce i fischi, si nota più che altro per il pizzino del Mancio

VIDIC Soffrono (quasi) sempre i centrali dell’Inter e Vidic non inverte il trend: il mestiere non compensa altri limiti contingenti. Pericoloso in attacco, però

JUAN JESUS Più o meno in «zona» Vidic, l’impressione è di maggiore insicurezza. Nel finale, a sinistra. Con Salah tutto solo in attacco, torna indietro: perché?

● PARATE 3 ● RINVII 6 ● TIRI SUBITI 6

● PERSE 13 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 60

● PERSE 9 ● RECUPERI 6 ● LANCI 3

● TIRI 1 ● RECUPERI 9 ● INTERCETTI 4

6

6

5,5

4,5

SANTON Reduce da prestazioni convincenti, non si ripete: forse stanchezza, forse deficit di personalità, patisce Tomovic e le punte esterne viola

MEDEL Non ha gravi responsabilità e riceve poca collaborazione dai compagni (Kovacic, ma anche Brozovic). Fatica a interrompere la manovra viola

BROZOVIC Passo indietro, una questione fisica? Si vede che tenta il solito gioco, appoggio e movimento, ma non sempre riesce. E poi si sperde sulla fascia

KOVACIC Forse Mancini lo schiera per non perderlo, ma l’effetto è opposto. Vaga sperduto senza prendere iniziativa né trovare mai intesa

● CROSS 2 ● PERSE 13 ● RECUPERATE 6

● LANCI 13 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 76

● TIRI 1 ● PERSE 10 ● FALLI 3

● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● SPONDE 2

5,5

IL PEGGIORE

5,5

s.v.

6,5

6,5

ICARDI Non riceve molti palloni e quello buono, quasi un rigore da fermo, lo spara alto. Protesta per un intervento di Tomovic da dietro. Ha visto serate migliori

D’AMBROSIO Prende il posto di uno stanco Santon e si piazza a destra per l’assalto finale, con Campagnaro spostato al centro

PALACIO In 20’ si rende pericoloso con dribbling e tiro (troppa fretta) e con un colpo di testa (Neto straordinario). Sempre a posteriori: doveva giocare.

SHAQIRI La Fiorentina s’è ormai abbassata, ma è altra vita: anche Mancini, sorridendo, se ne rende conto (col senno di poi). Ritmo e iniziative. La prossima tocca a lui.

● TIRI 2 ● DRIBBLING 1 ● FUORIGIOCO 2

● PERSE 3 ● CROSS 1 ● PASSAGGI 11

● TIRI 2 ● DRIBBLING 1 ● CROSS 1

● TIRI 1 ● LANCI 4 ● CROSS 4

7

7,5

PASQUAL CROSSA ALLA GRANDE BADELJ DIRIGE ILICIC ISPIRATO IL TECNICO

7

VINCENZO MONTELLA

Per un’ora la Fiorentina gioca che è un piacere, possesso palla, manovra avvolgente e movimenti sincronizzati. Prima in 10, poi in 9, resiste: il motivo è che c’è un progetto tecnico-tattico dietro.

IL MIGLIORE

7,5

MOHAMED SALAH

Non è un caso se negli ultimi quattro gol viola ne ha segnati tre (più un assist). Tecnico e veloce, ala e centravanti, quasi immarcabile, crea mille soluzioni e fa rimpiangere meno Rossi. Gran colpo. ● TIRI 1 ● OCCASIONI CREATE 2 ● PASSAGGI POSITIVI 17

IL PEGGIORE

5,5

JASMIN KURTIC

Savic e Badelj commettono errori più gravi, ma lui mostra qualche limite tecnico che la grinta non sempre compensa. Inoltre si ritrova di fronte Guarin e deve cedergli il passo. ● TIRI 2 ● RECUPERI 4 ● PALLE PERSE 7

MASSA Bella prestazione, personalità e qualche finezza, soprattutto nella gestione dei vantaggi: non era facile districarsi in una partita così importante e delicata. Sembra leggere bene il contatto Tomovic-Icardi in area viola. Si conferma migliore dei fischietti emergenti.

6,5

6

6,5

NETO Parate decisive su Shaqiri, Vidic e due volte Palacio. Signor portiere, anche con la testa, perché giocare così nella sua situazione non è facile.

TOMOVIC Neanche s’accorge di Podolski, anzi dovrebbe approfittarne di più: incursioni pericolose, l’Inter non trova contromisure. Si fa male nel finale

GO. RODRIGUEZ Sempre sicuro e, dopo 10 gare di campionato, per la prima volta la Fiorentina non subisce gol. Però l’Inter la prende di testa, in area di rigore, più del dovuto.

SAVIC Quel dribbling di Palacio, poi sprecato con tiro frettoloso, è l’unica macchia nell’ennesima gara giocata con personalità. Si fa male anche lui nel finale.

● PARATE 5 ● RINVII FONDO 8 ● PRESE ALTE 4

● CROSS 3 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 35

● INTERCETTI 3 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 27

● LANCI POSIT. 2 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 22

6,5

6,5

6,5

7

PASQUAL Non sono molti in Italia gli esterni che arrivano sul fondo e crossano con pericolosità. Non è un caso che il gol arrivi da una sua iniziativa.

AQUILANI Una cattiveria di troppo (era diffidato, sarà squalificato) ma, pur con colpi da «10» come la partenza dell’azione del gol, sa fare il medianaccio.

BADELJ Ogni tanto sembra lento, diciamo che lo è, ma recupera con grande senso della posizione e serenità nella gestione. Non è Pizarro ma regge bene.

ILICIC Non è ancora quello prepotente del Palermo, ma il suo movimento da trequartista moderno crea superiorità in mezzo. Nel gol c’è anche lui.

● CROSS 3 ● RECUPERI 5 ● PALL. GIOC. 69

● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 28

● LANCI POSIT. 5 ● RECUPERI 10 ● PASSAGGI 33

● TIRI 2 ● SPONDE 3 ● PASSAGGI 28

6,5

6

6

6

DIAMANTI Che bella coppia di trequartisti con Ilicic: parlano la stessa «lingua» calcistica, si scambiano posizione ed è difficile fermarli. Ok su punizione.

BABACAR Potenza e tanto movimento: la coppia VidicJesus soffre le sue incursioni. S’infortuna ed esce al 43’: alla fin fine, una fortuna per Montella.

VARGAS Chiude da difensore centrale nell’emergenza del finale, con Tomovic e poi Savic fuori per infortunio e niente più sostituzioni.

JOAQUIN Nel finale si piazza sulla destra e fa rifiatare Diamanti che ha corso tanto (e sprecato tante energie nervose…). Con esperienza.

● TIRI 2 ● CROSS 2 ● RECUPERI 7

● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● PALLE PERSE 5

● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 2

● PALLE PERSE 3 ● SPONDE 1 ● PASSAGGI 4

VUOTO 6,5 PRETI 6,5

DI BELLO 6,5 CANDUSSIO 6,5

BOMBER E PRESIDENTE

Icardi strablindato: «Via? Neppure per 40 milioni» 1Stamattina il sì per il rinnovo fino al 2019

e il d.t. Ausilio esclude qualunque trattativa: a Thohir resta solo questa consolazione

Matteo Brega

sioni mancate e prestazione opaca.

MILANO

N

iente da fare, Erick Thohir dovrà tornare un’altra volta per assistere a due vittorie consecutive della sua Inter. Dopo quella con il Celtic sperava di applaudire anche quella con la Fiorentina. Invece stamattina quando salirà sull’aereo penserà ad occa-

COMPLIMENTI AI VIOLA Il suo sguardo era eloquente, dispiaciuto e un po’ amareggiato. Il presidente era arrivato allo stadio verso le 16.45, alcuni minuti prima del pullman della squadra. Ha atteso i giocatori nel corridoio che porta nello spogliatoio per salutarli uno a uno. Da lì ha raggiunto i suoi ospiti

nella zona «Top Club» dove ha ricevuto un omaggio dalla scuola calcio Inter di Matera (un ritratto realizzato da uno dei giovani lucani). Poi ha incontrato il chairman dell’Inter Academy Sport in Arabia Saudita insieme con l’a.d. Michael Bolingbroke, il consigliere Nicola Volpi e il vice presidente Javier Zanetti. In settimana resterà aggiornato su tutti i temi, dalla sanzione Uefa per il Financial Fair Play (da oggi ogni giorno è buono) al tema mercato. Ieri prima di lasciare lo stadio è passato nello spogliatoio per rincuorare la squadra e nel garage si è congratulato con Andrea Della Valle.

La delusione del presidente Erick Thohir a San Siro FORTE

ICARDI, CI SIAMO Il rinnovo di Mauro Icardi si può considerare cosa fatta. Ieri pomeriggio, prima della partita, si sono incontrati il d.s. Piero Ausilio e l’agente dell’attaccante, Abian Morano, gettando le basi concrete per l’allungamento fino al 2019, con aumento dell’ingaggio fino a 3 milioni. Ieri sera a cena l’entourage del giocatore ha comunicato tutto a Mauro e stamattina un nuovo incontro per dirsi di sì. Quindi Morano ripartirà per la Spagna. Forse entro marzo ci sarà l’annuncio ufficiale. E poi? «Poi Mauro resterà qui a lungo – commenta Ausilio -. Pensiamo al presente e al futuro

con Mauro. Quaranta milioni per lui? Non ci siederemo nemmeno a trattare per Icardi. Dybala? Leggo della valutazione di altri attaccanti che non hanno dimostrato niente...». Sistemata la questione-Icardi, bisognerà pensare a Handanovic: rinnovo complicato, ecco perché l’Inter sta valutando altri portieri tra cui anche Pepe Reina (scade nel 2017 con il Bayern). La chiusura è di Ausilio: «Il pareggio era il risultato più giusto. Siamo una grande squadra, non sarebbe da top club pensare solo a una competizione». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R 25a giornata

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Kovacic a Shaqiri? Lo svizzero aveva giocato in Coppa giovedì, mentre Mateo era stato tra i migliori a Cagliari e volevo dargli una chance. Ma è chiaro che poteva dare molto di più. Visto come si è comportato Shaq, che di fatto ha cambiato la partita, potrei dire di essere pentito di non averlo messo dall’inizio. Podolski? Ovviamente è un altro che deve dare di più e siamo sicuri che possa darci di più. Così non è certo abbastanza».

fAREA TECNICA

L’ALLENATORE DELL’INTER

IL PENTIMENTO DI MANCINI «TROPPO POCO PODOLSKI SE METTEVO SUBITO SHAQIRI...» «Non meritavamo di perdere, ma nel primo tempo serviva essere più sfacciati in attacco. E’ presto per mettere in fila gli obiettivi» Luca Taidelli

un’avversaria diretta e riazzera il tassametro dell’autostima dopo aver trovato il Santo Graal di tre vittorie consecutive in campionato. Roberto Mancini comunque non perde l’aplomb anglosassone, anche se non risparmia un paio di siluri alle due incognite di questa fase della stagione: Kovacic e Podolski.

MILANO

L’

Inter assomiglia sempre più al suo allenatore. Stavolta però nel male, perché una prima ora zen e (troppo) calma la condanna alla sconfitta. Un k.o. che pesa triplo perché arriva contro

REAZIONE E PALACIO «E’ stata una gara equilibrata, loro sono una grandissima squadra che gioca insieme da tanto tempo spiega alle tv il tecnico, che poi salterà la conferenza stampa per un impegno -. Potevamo fare molto di più in attacco nel

IN DUE NEL MIRINO Nel mirino comunque non c’è certo l’ex Samp, ma altri due uomini offensivi: «Perché ho preferito

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fAREA TECNICA

L’ALLENATORE DELLA FIORENTINA

DELLA VALLE «CHE EROI» MONTELLA «ALLA FACCIA DEI MIEI ERRORI» Il tecnico: «Questa squadra gioca a testa alta e petto in fuori contro tutti e ovunque» Ma preoccupano Savic Tomovic e Babacar Matteo Brega MILANO

«Q

uesti ragazzi sono degli eroi. Me lo sentivo che avremmo vinto e per questo sono venuto allo stadio». Andrea Della Valle, presidente onorario della Fiorentina, è euforico: «E’ stata una settimana perfetta. Gli ultimi dieci minuti di sofferenza me li hanno raccontati, sono andato via come sempre per scaramanzia». «COLPA MIA» Vincenzo Montella conferma: «Abbiamo voluto vincere pure con qualche eroismo, dopo qualche errore che ho fatto io». Il riferimento è all’ultima sostituzione contem-

poranea all’infortunio di Tomovic (per lui un trauma cranico con sollecitazione cervicale). «Nonostante l’errore della panchina ci siamo sistemati bene in campo e abbiamo tenuto in dieci», conferma Pasqual. Nel disguido, Montella può apprezzare la reazione dei suoi. «Mi piace la personalità con cui gioca la squadra: testa alta e petto in fuori contro tutti e ovunque. Non dobbiamo guardarci allo specchio però, come nel primo tempo. E’ palese che questa squadra è cresciuta molto». L’allenatore ringrazia così Mancini per tutti gli assist di quella stagione giocata insieme alla Sampdoria: «Non posso dare lezioni a lui che ha 300 panchine più di me, per me è un modello». Anche Diamanti è raggiante: «Finché ognuno corre per il compagno andiamo lontano. Siamo un gruppo unito». Oltre a Tomovic (da verificare), problemi anche per Babacar e Savic che hanno riportato problemi muscolari ai flessori. Oggi saranno effettuati gli accertamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOVE DATE

EURORIVALI INTER

Il Wolfsburg fa spavento: 5 gol a Brema

Così la Coppa Italia Anticipi e posticipi: Roma-Napoli 12.30 e 27a quasi notturna Gli impegni europei della Juventus in Champions League e di altre cinque italiane, Inter, Roma. Fiorentina, Napoli e Torino in Europa League, hanno portato a una profonda modifica annunciata ieri dalla Lega Calcio del calendario della 26a, 27a e 28a giornata. In particolare la 26a giornata sarà un turno giocato quasi interamente in notturna. Modifiche anche per Roma e Lazio a causa degli impegni dell’Italia del rugby all’Olimpico nel Sei Nazioni (15 marzo Italia-Francia e 21 marzo Italia-Galles). Ecco il dettaglio.

Elmar Bergonzini

I

cinque gol fatti spaventano, i tre subiti non possono rassicurare. Il Wolfsburg si impone a Brema con l’ennesima prova di forza della stagione ed eguaglia il proprio record storico di 11 partite di fila senza sconfitte in Bundesliga. Tre volte in svantaggio nel primo tempo, la squadra di Hecking chiude la pratica nella ripresa calando un tris nei primi 7 minuti. Scatenati Dost (2 gol e un assist) e De Bruyne (3 assist). L’attaccante olandese segna a ogni tocco: sono 11 i gol nelle 6 partite di campionato del 2015. Gli errori difensivi, invece, non fanno testo: la retroguardia è andata in bambola per le incertezze di Schäfer, che però è la riserva di Rodriguez, ieri per la prima volta in panchina dal 2 marzo 2013.

26a GIORNATA Sabato 14 marzo: ore 18 Palermo-Juventus; 20.45 Cagliari-Empoli. Domenica 15 marzo: ore 18 Verona-Napoli; 20.45 Inter-Cesena. Lunedì 16 marzo: ore 19 Fiorentina-Milan e Torino-Lazio; 21 RomaSampdoria. 27a GIORNATA. Sabato 21 marzo: ore 18 ChievoPalermo; 20.45 Milan-Cagliari. Domenica 22 marzo: ore 12.30 Empoli-Sassuolo; 15 Juve-Genoa; 20.45 Cesena-Roma, LazioVerona, Napoli-Atalanta, ParmaTorino, Sampdoria-Inter e Udinese-Fiorentina.

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WERDER B.-WOLFSBURG 3-5 MARCATORI Junuzovic (WB) al 9’, Caligiuri (WS) al 10’, Di Santo (WB) al 16’, Arnold (WS) al 18’, autogol Vieirinha (WB) al 28’ p.t; Dost (WB) al 3’ e al 6’, Caligiuri (WB) al 7’ s.t. WERDER (4-3-3) Wolf; Gebre Selassie, Prödl, Vestergaard, Sternberg (dal 40’ s.t. Garcia); F. Kroos (dal 36’ s.t. Makiadi), Fritz (dal 32’ s.t. Eggestein), Öztunali; Junuzovic, Di Santo, Selke. (Casteels, Caldirola, Frode, Hajrović). All. Skripnik WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; Vieirinha (dal 31’ s.t. Jung), Naldo, Klose, Schäfer; Guilavogui (dal 19’ s.t. Schürrle), Luiz Gustavo; De Bruyne, Arnold, Caligiuri; Dost (dal 44’ s.t. Bendtner). (Grün, Knoche, Rodriguez, Träsch). All. Hecking. ARBITRO Fritz.

primo tempo. Dopo il gol la gara si è messa ancora più in salita, ma almeno mi è piaciuta la reazione. Abbiamo creato tante occasioni per l’1-1. E se avessimo pareggiato, poi potevamo anche vincerla. Palacio ha avuto un’occasione clamorosa e sicuramente Icardi era in posizione migliore per segnare. La buona notizia è che Ausilio ha tolto Mauro dal mercato? Francamente avrei preferito battere la Fiorentina». Con tanto di risata forzata...

SFACCIATAGGINE Mancini ripete questi concetti in più fasi, anche se poi il discorso diventa generale. Perché non ci si può attaccare al palo di Guarin (solo il Palermo, 14, ha preso più dei 13 legni dell’Inter in campionato) e se dopo dieci turni la Fiorentina riesce a mantenere la porta inviolata, ci sono molte colpe dei nerazzurri. «Non meritavamo di perderla, ma all’inizio dovevamo essere più sfacciati spiega Mancio -, davanti potevamo creare di più. Anche perché dopo il gol la Fiorentina ha creato ben poco». Eppure la Viola ha scavato un fossato di 7 punti tra sè e l’Inter. «Ma è troppo presto per dare una priorità ai nostri obiettivi - replica Mancini -. Dobbiamo dare tutto sui due fronti, poi è chiaro che se tra 5 turni il Napoli (leggi terzo posto, ndr) sarà ancora a +10, l’Europa League diventerà la nostra priorità». Una chiosa in fondo ottimista, visto che nel frattempo ci sarà da eliminare il Wolfsburg, secondo in Bundesliga e capace ieri di segnare 5 reti in casa del Werder Brema.

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28a GIORNATA. Sabato 4 aprile: ore 12.30 RomaNapoli; 18.30 FiorentinaSampdoria; 21 Juventus-Empoli.

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COPPA ITALIA Novità anche per la Coppa Italia: mercoledì via alle semifinali di andata con LazioNapoli (20.45, tv Rai 1), giovedì c’è Juventus-Fiorentina (20.45, Rai 1). Ieri è stato definito il calendario dei match di ritorno: martedì 7 aprile FiorentinaJuventus (20.45, Rai 1) e mercoledì 8 aprile Napoli-Lazio (20.45, Rai 1).


6

Serie A R 25a giornata FIORENTINA

INTER

BARICENTRO

5 15

13 18 77

137

ANGOLI

ALTO 54 metri

5

21

1

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 73

POSSESSO PALLA

11 9

59,9%

40,1%

14

5

PASSAGGI EFFETTUATI

125

562

BARICENTRO MOLTO BASSO 47,1 metri

383 72 30

15 12

4

TIRI NELLO SPECCHIO

40

PASSAGGI RIUSCITI

63

PALLE RECUPERATE

PALLE PERSE

FALLI COMMESSI

10

79,9%

1 15

16

84,9%

7

18 5

23 GDS

fL’ANALISI TECNICA

ma e di Palacio poi, al di là dell’assalto finale quando la Viola è rimasta in nove causa infortuni e cambi già effettuati.

Fabio Bianchi twitter @fabiowhites

Palle perse e zero tiri S Con questo Podolski l’Inter gioca in dieci

i può far registrare più possesso palla, più passaggi, più tiri. Ma alla fine nel calcio contano le solite cose: la precisione, la rapidità, il cross giusto al momento giusto, la tattica. E gli uomini, ovviamente. Nella sfida tra due squadre portate a fare le partita e condizionate dal turn over post Europa League (per entrambe) e pre coppa Italia (per la Fiorentina), è stata la squadra viola a risentire meno dei cambi.

1 Coi fantasisti che si sacrificano, Montella si prende il centro E la qualità dei cross di Pasqual fa la differenza davanti LA MOSSA TATTICA TOMOVIC: cross riusciti 3 PASQUAL: cross riusciti 3 DIAMANTI: passagi positivi 34 ILICIC: passagi positivi 25

BABACAR (Salah) ILICIC DIAMANTI

KURTIC BADELJ

TOMOVIC

AQUILANI

PASSAGGIO MOVIMENTO

PASQUAL

MOVIMENTO CON PALLA

L’unione fa la forza. Con il frequente arretramento dei due fantasisti sulla linea dei centrocampisti, Montella ha ottenuto due vantaggi: la superiorità numerica a centrocampo e lo spazio per far salire i laterali. Così la viola si è resa pericolosa per le vie centrali ma anche dalle fasce, dove Tomovic e Pasqual hanno messo in crisi con i loro cross Handanovic e la difesa dell’Inter GDS

TATTICA E QUALITA’ Si sa, l’Inter è ancora in costruzione. Il mosaico può risentirne se cambi qualche tassello. La Fiorentina invece ha un gioco collaudato da tempo e nonostante l’assenza contemporanea di Pizarro, Borja Valero e super Mario Gomez ha mantenuto un ottimo livello. Sono stati bravi Ilicic e Diamanti nella doppia fase di attacco e di rinforzo a centrocampo così da avere sempre la superiorità numerica nel punto nevralgico. In due hanno azzeccato 62 passaggi, sbagliandone solo una decina. Kurtic si è unito alla banda dei precisi con IL NUMERO 36 passaggi riusciti. La Viola ha fatto densità, ha agito di ripartenze e folate. Poi però alla tattica giusta si deve unire la qualità delle giocate, quelle mancate all’Inter. L’entrata di Salah al posto di Babacar (k.o.) ha regalato rapidità e peLe vittorie di fila in ricolosità alla manovra offensiva. casa dell’Inter

GLI UOMINI Come la Fiorentina negli ultimi minuti, la banda Mancini è come se avesse giocato con un uomo in meno per un’ora buona. Spiace dirlo, ma Podolski non è ancora in condizioni non solo di fare la differenza ma di dare almeno un buon contributo alla squadra. E’ ancora un pesce completamente fuor d’acqua. Nel suo cartellino c’è il numero zero alla voce tiri. Ha perso ben 13 palle, gli è contro la Fiorentina LE FASCE Ma non è stato un caso riuscito un dribbling sui soli due in campionato prima che il gol sia arrivato dalla fasce, tentati. Un bottino magrissimo per di ieri sera sempre sfruttate al meglio dalla un attaccante. Se all’assoluta latiFiorentina grazie alle doti di crostanza del tedesco ci aggiungiamo la scarsa vena satori di Tomovic e Pasqual. Quest’ultimo aveva di Kovavic, ecco spiegato (anche) perché l’Inter già messo in crisi Handanovic prima di costrinnon è riuscita a portare a casa il quarto risultato gerlo a una respinta corta dove si è avventato Sautile positivo. Veniva da dire al croato: Mateo fai lah-gol. I cross di Pasqual sono affilati come colqualcosa da numero 10. Nulla, invece. E’ stato ge- telli, qualcosa ne esce sempre. Anche qui i numeneroso, ha portato palla, ma è stato troppo lento ri non la raccontano giusta: L’Inter ne ha effettuanelle azioni e ha lasciato a Guarin l’onere di crea- ti 16, la Fiorentina 8: la metà. Ma quelli che re azioni pericolose. Qualche dato? A Kovacic restano impressi sono di colore viola. Perché eranon è riuscito un dribbling, ha perso 7 palloni e no di gran qualità. Solo Palacio ha usufruito di un come Podolski non ha mai tirato, nè in porta nè buon cross per colpire di testa, ma con la Fiorentifuori. Il paragone con Ilicic e Diamanti, i fantasi- na già in 9. A proposito di Palacio: avesse passato sti viola, e poi Salah, è impietoso. Più che altro, quella palla a Icardi, le brutte prestazioni Podolnei cambi di ritmo. Non è un caso che l’Inter sia ski e Kovacic sarebbero passate in secondo piano. andata meglio con gli inserimenti di Shaqiri pri© RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Serie A R 25a giornata 1

2

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● 1 Indisturbato in area, Kamil Glik, 27 anni, incorna su un angolo e segna il gol partita 2 La gioia dei compagni di squadra 3 La disperazione di Gonzalo Higuain per un k.o. che ferma la marcia del Napoli ANSA

Il Toro spegne il Napoli: Glik

1Il sesto gol del difensore granata punisce la squadra di Benitez, che fallisce l’aggancio alla Roma. Palo di Gabbiadini su punizione. Per Ventura un’altra impresa dopo Bilbao TORINO

1

NAPOLI

0

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Glik al 23’ s.t. TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Bruno Peres, Farnerud, Gazzi, El Kaddouri (dal 49’ s.t. Basha), Darmian; Quagliarella (dal 50’ s.t. Amauri), Martinez (dal 15’ s.t. Maxi Lopez). PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Molinaro, Jansson, Maksimovic, Silva. ALLENATORE Ventura. ESPULSI nessuno. AMMONITI Quagliarella e El Kadduri per gioco scorretto. NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Maggio (dal 38’ s.t. Zapata), Albiol, Koulibaly, Strinic; Gargano (dal 28’ s.t. Inler), David Lopez; Callejon, Hamsik (dal 17’ s.t. Gabbiadini), De Guzman; Higuain. PANCHINA Rafael, Colombo, Henrique, Britos, Jorginho, Mesto, Ghoulam. ALLENATORE Benitez. ESPULSI nessuno. AMMONITI Maggio, Gargano e Koulibaly per gioco scorretto. ARBITRO Irrati di Pistoia. NOTE spettatori paganti 10.200, abbonati 10.074, incasso complessivo di 349.573,00 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 5-10. Angoli 2-6. In fuorigioco 1-1. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.

Luca Calamai INVIATO A TORINO

V

oleva spaventare la Roma e ora, invece, è costretto a guardarsi alle spalle. Il Napoli finisce fuori strada alla curva chiave del suo campionato. La sconfitta contro il Torino lascia la formazione di Benitez a tre punti dai giallorossi ma rimette in discussione la zona Champions. La Lazio ha solo due lunghezze di ritardo e la Fiorentina è appena un passo indietro. Tutto da rifare, insomma. Con questo pugno nello stomaco che non sarà facile da digerire. I partenopei hanno sbagliato l’approccio alla gara. Molli, banali. Incapaci di armare in maniera decente un fuoriclasse come Higuain.

POCA QUALITÀ La scelta di non avere un regista di qualità in mezzo al campo frena ancora una volta il decollo di un gruppo che fatica a uscire dalla banalità quando i suoi uomini di qualità — vedi Hamsik e uno sbiadito Callejon — trotterellano senza ispirazione. In pro-

spettiva futura la creatura di De Laurentiis dovrà ripensare il suo progetto tattico.

Strano il primo tempo dei partenopei. Tutti ad aspettare il contropiede.

CAVALCATA TORO Piccolo Napoli, grande Toro. La formazione di Ventura centra il dodicesimo risultato utile in campionato. A cui vanno sommate le due imprese in Europa League. Una cavalcata straordinaria ispirata da un pilota di F1 come Giampiero Ventura. Non era facile ripartire senza Cerci e Immobile. Lui c’è riuscito trovando il giusto mix tra guerrieri come Glik (a segno ancora una volta, sesto gol) e Farnerud, giovani interessanti e vecchietti senza età come Quagliarella e Maxi Lopez. Il Toro in Coppa sarà un osso duro anche per lo Zenit. E in campionato per il momento è davanti alle due milanesi. Tanta roba viste le premesse di inizio stagione. C’è l’effetto Bilbao nel primo tempo dei granata. Grande aggressività, continui giri palla alla ricerca del varco giusto, un paio di occasioni importanti. Le conclusioni di Martinez ed El Khadduri, però, sono degli scarabocchi. La squadra di Ventura viene «invitata» dal Napoli a fare la partita.

IN ATTESA Compreso Higuain che, spesso, si ritrova dietro la linea di metà campo. Perché un atteggiamento così passivo? E quando la squadra di Benitez mette fuori il naso vengono a galla i problemi di sempre. E cioè che in cabina di regia c’è quasi sempre Gargano che ha cuore e grinta in dosi industriali ma che non ha certo in testa geometrie raffinate. Nel primo tempo il Napoli non riesce mai ad arrivare al tiro dentro l’area di rigore granata. Le tre conclusioni dalla distanza (due De Guzman e una Hamsik) non spaventano un attento Padelli. Il problema dei partenopei è trovare Marek tra le linee. Un po’ perché lo slovacco tende a nascondersi e un po’ perché chi dovrebbe rifornirlo non ha piedi delicati. SOLITO GLIK Il Napoli alza di una ventina di metri il suo baricentro in avvio di ripresa. Ma la squadra di Rafa fatica a sfondare sulle corsie esterne. El Pipita, invocato come salvatore della

LA CHIAVE

Azzurri stranamente in attesa: regalano un tempo ai granata, che riescono a trovare il colpo del k.o. da calcio d’angolo Primo successo in Serie A contro il Napoli per Ventura, che è stato anche il primo allenatore dell’era De Laurentiis Patria, da duemila tifosi partenopei scalda le mani a Padelli con una conclusione potente ma centrare e si muove con grande determinazione su tutto il fronte offensivo per creare varchi agli inserimenti dei compagni, chiedendo anche un rigore per un tocco di mano di Moretti (che alla fine farà infuriare Benitez). Entrano in scena anche gli allenatori. Ventura inserisce Maxi Lopez per dare ancora più profondità alle sue iniziative offensive. E la contro-

mossa di Rafa è spedire sotto la doccia un deludente Hamsik per dare spazio a Gabbiadini. Al 23’ il Toro passa in vantaggio su azione di calcio d’angolo. L’esecuzione è di Farnerud e la girata di testa è del solito Glik che brucia sul tempo Strinic. Per il capitano granata è il sesto centro (cinque di testa), numeri da fare invidia a tanti goleador del campionato. Il Napoli comincia a lottare. Higuain si mangia il pareggio con una girata alta. Per lui un rigore in movimento. E al 34’ è Gabbiadini a sfiorare il bersaglio centrando in pieno il palo con Padelli battuto. Ma perché la squadra partenopea per più di un’ora ha recitata la parte della Bella Addormentata? È un finale elettrico. Rafa si gioca anche la carta Zapata, quindi quattro attaccanti veri in campo e Callejon spostato sulla linea della difesa. Ma è il Toro a sfiorare il raddoppio con un siluro su punizione di Bovo respinto con bravura da Andujar. Il finale del Napoli è solo possesso palla. L’unico tiro dalla distanza è del solito Gabbiadini. Troppo poco. Anche per recriminare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di MIMMO MALFITANO FARNERUD NON SI ARRENDE MAI, PADELLI SE LA CAVA. HIGUAIN NERVOSO, DAVID LOPEZ LENTO E IMPACCIATO TORINO

7,5

PADELLI 6,5 Se la cava opponendo i pugni ad alcune bordate dei napoletani. BOVO 6,5 Dalle sue parti si affaccia ogni tanto De Guzman e lui lo contrasta senza troppi problemi. Ordinato nel liberarsi del pallone. MORETTI 6 Va sempre a raddoppiare su Callejon e ne limita l’azione. L’esperienza lo aiuta a gestire le tensioni finali. BRUNO PERES 6 Tenta un paio di ripartenze, ma non sempre è preciso FARNERUD 7 Diga a centrocampo, combattente che non s’arrende mai. Suo l’angolo dal quale è nato il gol. GAZZI 7 Un altro grande lottatore, non s’è mai fermato, ha ridotto al minimo le pretese di Hamsik. Ha finito stremato.

6

EL KADDOURI 6,5 Importante il suo apporto quando s’è trattato di tenere palla per far respirare la difesa. BASHA s.v. Gioca solo il recupero. DARMIAN 6 Nella prima parte è impreciso negli appoggi e nei rinvii. Deciso, invece, nel difendere il vantaggio. QUAGLIARELLA 6,5 S’è battuto con coraggio contro il gigante Koulibaly. Ha provato anche la conclusione, ma ha trovato un attento Andujar. AMAURI S.V. Un paio di scatti nei minuti di recupero, quelli che ha giocato. MAXI LOPEZ 6 Ci ha messo cuore e muscoli, ha battagliato coi difensori napoletani, vincendo diversi contrasti. ALL. VENTURA 7 Dodicesimo risultato utile consecutivo in campionato (al Toro non succedeva dal 1977): un rendimento da grande squadra. Tre punti meritati per come s’è battuto.

IL MIGLIORE GLIK

7,5 Cuore di capitano. Segna un gol pesantissimo e lo difende con tutte le forze, dominando la propria area di rigore.

IL PEGGIORE MARTINEZ

5 Ha avuto sul destro l’opportunità giusta per segnare e l’ha sprecata banalmente calciando alto.

IRRATI Fischia il dovuto, preferendo una direzione stile inglese. Le ammonizioni sono giuste.

NAPOLI

4,5

MAGGIO 5 Si propone poche volte sulla fascia e si limita a controllare El Kaddouri che spesso gli va via. ZAPATA s.v. Stavolta il suo ingresso non modifica nulla. ALBIOL 5 Resta ingabbiato nel blocco degli attaccanti avversari e non riesce a contrastare lo stacco di Glik. KOULIBALY 5,5 Va a chiudere su tutte le ripartenze del Toro, ma regala l’angolo da cui nasce il gol partita. STRINIC 4,5 Rincorre Bruno Peres e spesso è costretto al fallo. Si fa anticipare da Glik sull’azione del gol. GARGANO 5 Non ha colpe se oltre a contrastare deve pure preoccuparsi di organizzare il gioco. INLER 5 Nulla può contro l’intraprendenza di Gazzi e Farnerud: lui è inerme dinanzi alla loro fisicità.

DAVID LOPEZ 4,5 Lento e impacciato, prova a contrastare Farnerud che lo sovrasta sul piano fisico. CALLEJON 5 Non ha più lo scatto vincente, Darmian gli concede poche ripartenze. Prova anche a concludere, ma senza fortuna. GABBIADINI 6 Merita la sufficienza perché è l’unico ad avere creato un vero pericolo colpendo il palo su punizione. DE GUZMAN 5,5 Nel primo tempo tenta due volte di sorprendere Padelli, ma le conclusioni sono deboli. HIGUAIN 5 Sbaglia una palla gol clamorosa, che avrebbe potuto rimettere in piedi il risultato. Particolarmente nervoso. ALL. BENITEZ 4,5 Ha rinunciato a giocare per tutto il primo tempo. Un atteggiamento che lo ha punito: una squadra ambiziosa non può giocare da provinciale. CRISPO 6 DE PINTO 6

IL MIGLIORE ANDUJAR

6 Non ha colpe sul gol ed evita il raddoppio granata volando a respingere la punizione di Bovo.

IL PEGGIORE HAMSIK

4,5 Nel primo tempo il suo apporto è impercettibile. Dopo 15 minuti della ripresa viene sostituito.

ROCCHI 6 NASCA 6


LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

KAMIL GLIK

Il capitano incredulo «Se penso dove eravamo precipitati» 1Periodo d’oro per lui (6 gol) e il Toro (12 gare utili). E i compagni gli hanno promesso la finale di Europa League nella sua Varsavia CECCHINO SEI RETI FINORA CINQUE DI TESTA

1Kamil Glik, 27 anni, difensore

polacco, ha già segnato sei gol in questo campionato: cinque li ha realizzati di testa

TOCCHI PER ZONA

LANCI POSITIVI

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla ATTACCO

6 PASSAGGI POSITIVI

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10 6

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38

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GOL

PALLE RECUPERATE

1

3

Francesco Bramardo TORINO

«C

apitano Glik, Glik, capitano Glik» urla la curva Maratona ogni volta che Kamil il polacco, il primo capitano straniero della storia granata, si avvicina all’area di rigore avversaria. Un rito scaramantico, come la danza della pioggia per gli indiani, un grido di battaglia che porta bene. Alla fine prima o poi Kamil la butta dentro, una mina vagante in area avversaria, un gladiatore davanti a Padelli, più pericoloso da attaccante (sei reti finora). Solo in Europa League Glik è ancora a secco. «Vincere aiuta a vincere» ha ricordato Matteo Darmian segnando a Bilbao il gol partita per il passaggio del turno. All’Olimpico tutti aspettavano le mitragliate di Higuain, è salito in cattedra ancora un difensore e con un gol da bomber di razza, girata di testa a mezza altezza. Raggiante e quasi incredulo il nazionale polacco. «Dopo Bilbao questa è una delle settimane più belle da quando sono a Torino -am-

mette - Il mese di marzo è iniziato nel migliore dei modi. Ci aspettano impegni importanti, senza sosta ma in certe occasioni la fatica si smaltisce in fretta, soprattutto se vinci». Poi aggiunge «Mentalmente siamo pronti e anche il nostro livello di gioco è buono, dunque non ci resta che andare avanti così». TESTA CALDA Sei gol, record personale triplicato, uno solo di piede. «Sono contento soprattutto perché porta punti. Se guardo indietro e penso dove eravamo un paio di mesi fa.... Ma era solo questione di tempo. Sapevamo che dovevamo solo lavorare e crederci, lo abbiamo fatto a fari spenti. Purtroppo la classifica è corta: con una vittoria fai un bel balzo in avanti, ma se ne perdiamo due di fila rischiamo di trovarci nella parte destra della graduatoria. Dunque avanti così e piedi a terra, pensiamo già alla trasferta di Udine». E c’è di più. Darmian e compagni hanno fatto una promessa al capitano, dare tutto per portare il Toro alla finale di Varsavia, a casa Glik, un sogno che

IL RADIOCRONISTA ASSEDIATO E LE TREDICI FINALI DA GIOCARE

C

Daniele Barone (Sky) prima ci azzecca e poi si pente. «Punizione per il Vicenza, occhio a Moretti, ha un destro di grande

AUTOSTIMA Dodici risultati utili consecutivi non sono poca cosa, quattordici con l’Europa League. Il Torino non perde dal derby con la Juve, era il 30 novembre, poi 6 vittorie e 6 pareggi, gli stessi punti dopo 25 giornate della scorsa stagione. E senza i gemelli del gol Cerci e Immobile. Tanta roba, per un gioco di squadra ricostruito in estate, una rosa non foltissima per gli impegni in calendario, con alcuni errori di valutazione e giocatori ceduti a gennaio. Questione di feeling con Giampiero Ventura e di autostima, un crescendo dalla scossa con la Juve ad oggi inarrestabile. Il Torino tra serie A e coppe segna da 11 gare di fila (22 gol, contro le 7 reti nelle prime 12 giornate di campionato). Una piccola rivincita la porta a casa anche Giampiero Ventura visto che fino ad oggi il Napoli era l’unica squadra delle 19 del campionato, mai battuta dal tecnico genovese in 16 tentativi (12 sconfitte 4 pareggi) in 224 panchine di A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luis Enrique calciatore. «Oltre alle tanti doti tecniche e tattiche aveva due attributi abbastanza fumanti». Più chiaro di così

ZUPPING di VINCENZO CITO

i sembrava strano che ancora nessuno lo avesse detto. Ha rotto il fronte, sabato sera su Sky, Andrea Poli «Ci sono 13 partite e per noi sono 13 finali». Il paradosso è che il suo Milan sia l’unica grande a non essere in corsa per alcuna finale...

può essere alimentato partita dopo partita.

potenza. Tiro e gol!...» (deve arrivargli qualche maledizione dalla tribuna). «….Non ce ne vogliano i tifosi del Bologna…». Enrico Varriale «Fra pochi minuti si gioca anche un importante posticipo, Fiorentina-Inter. Andiamo a sentire le ultime da Firenze». Thomas Villa «Buon giorno da Milano» (Stadio sprint, Rai) Daniele Adani (Sky) sul

Da un ruspante all’altro, Ciccio Graziani («Premium Calcio») «A me questi falsi nueve e questi falsi siete non mi piacciono proprio» Un amarissimo Giulio Delfino (Radiorai) «Vi stiamo trasmettendo la partita in mezzo ai tifosi del Feyenoord, non mi era mai accaduto in 20 anni di stare proprio a fianco, a mezzo metro dai tifosi che sono davanti, sotto, dietro, dovunque, siamo soli contro tutti! Ma va bene così, proprio perché siamo soli non hanno il coraggio di dirci qualcosa, perché credo gli faccia pena in questo momento…».

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Serie A R 25a giornata

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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fAREA TECNICA

L’ALLENATORE DEL NAPOLI

SCENEGGIATA DI BENITEZ CHE SCARICA SULL’ARBITRO «SONO STUFO DI CERTE COSE» Mimmo Malfitano INVIATO A TORINO

C

ome una provinciale costretta a doversi difendere per portare a casa il punto. Altro che secondo posto! Giocando in questo modo, il Napoli dovrà guardarsi bene dalla pressione di Lazio e Fiorentina, che sono lì, a due e tre punti di distacco, pronte ad approfittarne per balzare in zona Champions League. Una sconfitta che ha mandato in crisi Rafa Benitez, che ha contestato le decisioni dell’arbitro Irrati, in occasione di un tocco di mano di Moretti, del tutto involonta-

rio. «Non mi è piaciuto il primo tempo, mentre stavamo facendo meglio nella ripresa. Poi, c’è stato l’errore sull’azione del gol che ci ha condannati». L’allenatore spagnolo ha lanciato accuse velate al direttore di gara. «Ci sono stati degli episodi che non mi sono piaciuti. E io sono stanco di parlare di queste cose». Ha chiuso qui, Benitez, ribadendo sempre lo stesso concetto a tutte le domande che gli sono state rivolte. ASSURDA RABBIA Mai prima di ieri sera l’allenatore del Napoli aveva dimostrato cenni di cedimento. Negli spogliatoi dell’Olimpico, s’è visto un Beni-

BRUTTO IL PRIMO TEMPO, POI QUANDO ABBIAMO INIZIATO A FARE BENE UN ERRORE CI HA CONDANNATI RAFAEL BENITEZ ALLENATORE NAPOLI

tez insolito, che ha cercato di mascherare la pessima prestazione dei suoi giocatori attaccando l’arbitro. Immagini e parole pietose, che hanno evidenziato lo stato di tensione che sta prevalendo nell’uomo Benitez. Avrebbe potuto analizzare la prestazione dei suoi, ammettendo la mancanza di carattere più volte sottolineata, soprattutto quando la sua squadra ha avuto l’opportunità di fare il salto di qualità e lo ha regolarmente fallito. Il discorso secondo posto resta ancora aperto, almeno fino a stasera. Se la Roma dovesse perdere, lo svantaggio resterebbe invariato. Ma è il sopraggiungere di Lazio e Fiorentina che creerà allarmismo nell’ambiente napoletano.

fAREA TECNICA

RABBIA HIGUAIN Il nervosismo del Pipita è stato uno dei momenti più discussi nel dopo partita. Mai prima di ieri, si era visto un giocatore così teso. In campo ha sbagliato un paio di occasioni favorevoli, l’ultima nei minuti finali, quando ha girato alto sulla traversa un suggerimento da sinistra di De Guzman. Una rabbia che l’argentino non riesce più a nascondere, probabilmente stizzito dall’atteggiamento della squadra, apparsa molto remissiva al cospetto del Torino. Più volte Higuain ha provato a motivare i compagni di squadra, invitandoli ad un maggiore agonismo, ma sia Callejon sia Hamsik hanno evidenziato il loro momento di crisi. Al Pipita, manca il gol, ormai da cinque partite. Una condizione che non riesce ad accettare, e senza i suoi gol il Napoli perde una percentuale importante della propria forza.

Fabrizio Turco

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALLENATORE DEL TORINO

VENTURA «ORA SIAMO MATURI: POSSIAMO DIVENTARE GRANDI»

TORINO

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a settimana perfetta del Toro, che era iniziata con l’impresa di Bilbao, si è conclusa con il colpaccio sul Napoli. Per Giampiero Ventura la gioia non si ferma qui: si tratta infatti della doppia abbinata, dopo la prima vittoria italiana al San Mames, anche il primo successo personale contro il Napoli in campionato: «E io sono molto soddisfatto perché adesso la squadra è matura per diventare grande — dice il tecnico, che analizza l’ennesima ottima partita della sua squadra —. Fin quando le forze ce lo hanno permesso abbiamo giocato alla grande contro il Napoli: abbiamo avuto un ottimo approccio, abbiamo giocato con grande lucidità e per settanta minuti abbiamo fatto bene, poi nell’ultimo quarto d’ora abbiamo pagato lo sforzo fisico e la tensione di Bilbao. Ma siamo sulla strada giusta e, considerando le vicissitudini, faccio i

miei complimenti alla squadra che è scesa in campo per vincere giocando fin dall’avvio con la personalità giusta». E il Napoli rinunciatario? «Non mi ha sorpreso, ma noi abbiamo dimostrato di essere maturi e saremmo stati pronti ad affrontare il Napoli anche se fosse stato più aggressivo. D’altra parte l’abbiamo preparata in ventiquattr’ore; ma adesso la squadra coglie al volo gli aspetti tattici, sa leggere bene le partite e mette in pratica ogni contromisura». Poi l’analisi del gol che ha deciso la sfida: «Glik è stato bravo, non a caso è al sesto gol in campionato; ma anche i suoi compagni sono stati bravi a creare gli spazi, e noi lavoriamo sodo per provare queste situazioni». Il risultato, adesso, è che sono dodici le partite del Toro senza sconfitta in campionato; ed era dal 1977 che i granata non inanellavano una serie positiva così lunga: il Torino, infatti, non perde da tre mesi, dal derby deciso dal gol di Pirlo a cinque secondi dal gong. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Il big match

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Roma-Juve: scu Assalto Totti Una vittoria per la rimonta da meno 9

Notte di gala Tevez cerca il tris tricolore per l’Argentina

1Il capitano al 38° match coi bianconeri

1Carlitos si carica nelle sfide difficili

Buffon è il portiere più battuto. E in Olanda ha fatto il pieno di fiducia

IL NUMERO

IL NUMERO

11

3

I gol di Totti a Buffon in Serie A, il più battuto dal capitano: 4 reti quando il portiere era al Parma, 7 con la Juventus

Davide Stoppini ROMA

RIVINCITA ● Francesco Totti, 38 anni, ha sempre giocato nella Roma. ● Sotto, Rudi Garcia, 51 ACTIVA FOTO/ ANSA

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ici: come sta Francesco Totti? Sta a tremila. Tremila di entusiasmo, dopo una notte di Rotterdam che ha restituito, alla Roma ancor prima che a lui, antiche certezze. Tremila come i minuti giocati in carriera contro la Juventus: traguardo che centrerà forse già stasera, per il momento siamo a 2.916, numero che in matematica sarà pure anonimo, ma che rende bene l’idea dell’uomo a cui, ancora una volta, si appoggia Rudi Garcia e la Roma tutta per battere la Juventus. Trovarsela di fronte, in fondo, non è mica una novità. È successo già 37 volte: 37 vigilie, 37 attese, 37 sogni d’oro nel ritiro della sera prima, sperando e immaginando un gol a una Signora antipatica, di quelle che trasformano i sogni in incubi. Roba da annoiarsi, pure di fronte all’ennesimo invito per un cena di gala. E invece no. Invece Totti ancora (si) emoziona. Invece Totti è ancora il centro dell’universo mondo giallorosso: un gol a Verona 8 giorni fa, il pennello per far capire che Feyenoord-Roma era anche una partita di calcio, il centravanti arrivato a gennaio ( Doumbia) che già si è perso a Trigoria tra i 4 in pagella e il mal di schiena. Il momento è buono, il morale è tornato quello giusto. QUANTA FIDUCIA Strana storia, a pensarci bene. Strane vie percorre la testa. Anche quella di un campione come Totti. Uno che cinque mesi dopo aver messo il cappello su un finale già scritto in campionato — «Tanto arriviamo secondi pure quest’anno, la Juventus faccia un campionato a parte» —, adesso ha di

Dopo la doppietta su rigore non è sazio: vuole la chiamata in Coppa America

I gol segnati da Tevez alla Roma: 2 con la Juve in campionato (2014-15) e uno con lo United in Champions (2007-08)

nuovo ripreso fiato e ritrovato la voglia di crederci: «Se vinco con il Feyenoord, poi batto pure la Juventus», aveva detto alla vigilia della partita del De Kuip. Metà dell’opera è completata. I colori sono sulla tavolozza, c’è da pennellare il resto del quadro e non sarà mica un’impresa semplice, rendere un capolavoro questa tela. «Ma sono convinto che possiamo riaprire il discorso scudetto», ha detto il capitano al rientro dall’Olanda, rafforzando un concetto solo sussurrato a Verona: «Campionato chiuso? Aspettiamo lunedì...». Insomma: più fiducia ora, che la Juventus è 9 punti più su, rispetto a quella notte del 5 ottobre, quando le polemiche arbitrali nello scontro diretto gli tolsero la forza di credere nell’impresa. AMICO BUFFON La forza per segnare a Buffon, no, quella non è mai mancata: 11 gol a un amico, il portiere più battuto (4 reti con il Parma, 7 con la Juventus) da Totti in Serie A. Due anni fa — il 16 febbraio — un missile sotto la Curva Sud valse l’ultima vittoria giallorossa in campionato contro i bianconeri. Era la sera del «siamo la Roma, eh»: una squadra in crisi, che si risvegliò proprio nel match più importante. Il parallelo regge giusto un po’, ma rende l’idea fino in fondo: ancora Totti, ancora la Juve, ancora Buffon come avversario, ancora l’Olimpico come teatro. Olimpico nel quale il numero 10 è rimasto al selfie, a quella foto in un pomeriggio da derby. Uno scatto per fermare il tempo, e sì che la Roma si è davvero fermata a quel giorno, in campionato: la Juventus è scappata, lo scudetto è diventato una salita che neppure il Mortirolo al Giro d’Italia. Forse per spezzare l’incantesimo serve ancora un Totti a tremila. E nessuno si senta offeso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mirko Graziano INVIATO A VINOVO (TORINO)

IN TESTA ● Carlos Tevez, 31, alla Juve dal 2013-14 ● Sotto, Massimiliano Allegri, 47 ACTIVA FOTO/ANSA

N

otte di gala, di grandi numeri dieci. Notti per le quali vive uno come Carlos Tevez, titolare della maglia che fu di Sivori, Platini, Robi Baggio e Del Piero. Pressione? Macché, el Jugador del pueblo ne sentiva forse di più nelle sfide impolverate fra i pericolanti caseggiati di Fuerte Apache.

CHE STAGIONE! Sono 41 i gol in bianconero, 20 dei quali realizzati nell’attuale stagione. L’anno scorso, di questi tempi, erano quindici: il sedicesimo centro arrivò proprio il 2 marzo del 2014, a San Siro, contro il Milan. Specialista in gare che pesano, Tevez ha sempre inciso negli appuntamenti chiave fin qui affrontati. Doppietta al Malmoe, per esempio, nei 90’ d’esordio della fase a gironi di Champions League, poi gol da tre punti al Meazza contro un Milan fin lì parecchio convincente. E ancora: doppietta nello scontro diretto con la Roma, quindi ecco il timbro in Juve-Borussia, andata degli ottavi di finale di Champions. In mezzo, c’era stata anche la doppietta nella Supercoppa italiana poi persa ai rigori con il Napoli, nonostante Carlitos avesse realizzato il suo penalty. Insomma, difficile che l’Apache resti ai margini quando la posta in palio è di quelle che contano. Anzi, in generale parte quasi sempre a razzo quest’anno: dodici delle venti reti sono infatti arrivate nei primi 15’ delle due frazioni; sette nel quarto d’ora iniziale della gara, altre cinque nei primi 15’ della ripresa. Un dato che non sorprende, perché coinvolge il vero leader della Juventus, giocatore che azzanna subito l’avversario, inseguendo chiunque in ogni zona del campo,

anche a ridosso di Buffon. E da vero trascinatore ha saputo sbloccare il risultato in dieci occasioni. SELECCION NEL CUORE Inizia il periodo decisivo dell’intera stagione, e i giocatori sudamericani in particolare entrano anche nella fase fondamentale della corsa alla convocazione per la Coppa America, che si disputerà in Cile dall’11 giugno al 4 luglio. Appuntamento che Tevez insegue con ferocia da quando è rientrato nel giro della Seleccion, ovvero subito dopo aver vissuto solo da spettatore il Mondale brasiliano. «Però, non ce l’ho fatta a vedere la finale con la Germania, nemmeno in tv — raccontò proprio alla Gazzetta —, troppo doloroso non essere lì, a dare una mano al mio Paese». E «Cile 2015» è quasi certamente la sua ultima occasione di rappresentare l’adorata Argentina in una manifestazione ufficiale. IL CONTRATTO Insomma, attendiamoci un Tevez bianconero motivatissimo, a testa bassa fino all’ultimo minuto ufficiale della stagione pur di entrare nella lista di Martino. E l’anno prossimo? Beh, il contratto con la Juve scade nel giugno 2016, anche se in effetti il popolo bianconero non nasconde una certa preoccupazione per il pressing del Boca, l’altro grande amore del 31enne fuoriclasse argentino. «Resta con noi fin quando vuole — ha precisato Marotta ai microfoni di GazzettaTv —, per lui vale lo stesso discorso di Buffon. Il rapporto è ottimo, si è inserito nella mentalità della Juve, assorbendo in pieno la storia del nostro club. E’ un grandissimo professionista, e quando vorrà smettere di giocare per noi, lo rispetteremo. Al momento non ci sono però i presupposti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

detto e fattore T 4-3-3

ROMA DE SANCTIS

TOROSIDIS

MANOLAS

37 anni

29 anni

23 anni

26

Presenze

35

22

Presenze Gol

Presenze Gol

YANGA-MBIWA

HOLEBAS

PJANIC

25 anni

30 anni

24 anni

2

ROMA ore 21 15 minuti di ritardo per solidarietà al Parma STADIO Olimpico

44

11 1

25

COSÌ IN CAMPO

19 0

ARBITRO: Orsato GUARDALINEE: Tonolini-Manganelli GIUDICI DI PORTA: Tagliavento-Banti QUARTO UOMO: Nicoletti

26. DE SANCTIS

2. YANGA-MBIWA

4. NAINGGOLAN

10. TOTTI

15. PJANIC

14 1

Presenze Gol

26. LICHTSTEINER

9. MORATA

NAINGGOLAN

GERVINHO

31 anni

26 anni

27 anni

16

4

27

15 1

Presenze Gol

22 3

16 2

TOTTI

LJAJIC

GARCIA

38 anni

23 anni

51 anni

10

8

ALLENATORE

Presenze Gol

5

18 5

Presenze Gol

22 8

LE ULTIME 5 STAGIONI 6°

2011-12

2012-13

2013-14

255

Fabiana Della Valle Andrea Pugliese

L

a quiete dopo la tempesta. Oppure, se preferite, il fair play dopo l’uragano di polemiche. Roma-Juventus cinque mesi dopo sarà tutta un’altra storia, almeno a giudicare dal basso profilo dei due allenatori nella conferenza stampa prepartita. Il messaggio è chiaro: dimentichiamo violini, risse verbali ed errori arbitrali, e cerchiamo di parlare soltanto di calcio, perché in fondo è di quello che si tratta. DIVINITÀ E FAIR PLAY Se sabato ci avevano pensato Pallotta e De Rossi a smorzare le tensioni,

23

20 0

Presenze Gol

21 3

15 20

GOL FATTI

MARCHISIO

PEREYRA

EVRA

29 anni

24 anni

33 anni

8

37

33

23 2

Presenze Gol

21 1

GOL FATTI

lungo per esempio Pirlo e Pogba come noi non abbiamo avuto Strootman e Castan, sarebbe stata sicuramente meno forte». E allora, la speranza è che i toni si abbassino anche sugli spalti. «Mi auguro grande fair play, che ci sia un’accoglienza a livello della Roma e non come abbiamo avuto noi a Torino». Cosa che a Garcia proprio non è andata giù. SPOT PER IL CALCIO Massimiliano Allegri invece non aveva mai alzato i toni neanche nei momenti di massima ressa, figuriamoci se lo fa adesso, forte dei 9 punti di vantaggio e della vittoria nell’andata. L’Olimpico per lui è lo stadio dove festeggiò lo scudetto rossonero, ci torna per

2

● I precedenti tra Allegri e Garcia: il bilancio è di una vittoria per il tecnico bianconero e un pareggio (quando Max allenava il Milan)

15 1

Presenze Gol

MORATA

TEVEZ

22 anni

31 anni

47 anni

9

10

ALLENATORE

19 6

Presenze Gol

ALLEGRI

22 14

Alla Juventus dal 2014/15

2011-12

2012-13

2013-14

2009-10

2010-11

METEO Nubi sparse, temperatura 11°

ieri si è allineato anche Rudi Garcia, l’uomo che più di tutti era rimasto bruciato da quel 5 ottobre, arrivando a dichiarare poco dopo che la sconfitta di Torino gli aveva dato la certezza di una Roma scudettata. «Forse una divinità misteriosa ha voluto punirmi per questo peccato di superbia — dice il tecnico francese —. Ma non sono state dichiarazioni di uno stupido che parla senza riflettere, piuttosto puntavano a combattere un pessimismo eccessivo. Si diceva: qualsiasi cosa faremo, non vinceremo mai. Volevo ridare orgoglio a una città e a dei tifosi che di scudetti ne hanno vinti pochi. E l’obiettivo della Roma non è solo lottare stabilmente per la Champions, ma anche per lo scudetto». Ed allora, non c’è spazio neanche per le rivincite, anche se i ricordi nella testa di Garcia non potranno sparire mai. «Nessuna rivincita, non è lo stato d’animo giusto — continua il francese —. Vogliamo vincere per difendere il secondo posto, poi si vedrà. Di certo se anche la Juve non avesse avuto a

18 6

Presenze Gol

10

77

GDS

I GIALLOROSSI

I BIANCONERI

Yanga-Mbiwa precede Astori Nainggolan sì

Sturaro k.o. Vidal ok, Pogba in panchina

la prima volta da bianconero e per la prima volta dopo il gran rifiuto alla Roma nell’estate 2013. Da allora sono cambiate molte cose, Max indossa un’altra casacca e il club di Pallotta ha trovato il suo condottiero. Acqua passata, come i veleni dello Stadium. Allegri è convinto che quella di stasera sarà l’occasione giusta per dimostrare che il calcio italiano non è messo poi tanto male. «Sarà una serata importante, il nostro calcio deve uscirne con un giudizio positivo, dentro e fuori dal campo. Ovviamente sarà più bella se faremo risultato. Sarà importante perché lo scontro diretto dà un doppio vantaggio e deve rimanere a nostro favore, ma non è fondamentale. Si affrontano le squadre più forti del campionato, lo dice la classifica: all’andata furono tutti episodi al limite. Se ora tutti i moviolisti si mettessero a parlarne di nuovo, non sarebbero d’accordo anche adesso. A Torino è stata una bella sfida, ma era passata in secondo piano per le polemiche».

● (pug) Alla fine Garcia dovrebbe arrivare a stasera con un paio di dubbi, anche se le scelte finali sembrano essere orientate su Nainggolan e Yanga-Mbiwa. Il belga dovrebbe aver vinto il duello con Keita (destinato alla panchina) e andrà a comporre il trio di centrocampo con De Rossi e Pjanic. Il difensore francese è invece in ballottaggio con Astori per un posto al fianco di Manolas. Ma Garcia ha un’infatuazione tecnica per Yanga-Mbiwa, che dovrebbe essere confermato. Come Torosidis ha vinto il ballottaggio con Florenzi, al rientro da un infortunio. ORDINE PUBBLICO All’Olimpico dovrebbero esserci circa 58mila persone, con circa 1500 tifosi bianconeri, molti dei quali provenienti dai Juve club della capitale e delle regioni centrali. Imponenti anche le misure di sicurezza, oltre mille uomini delle forze dell’ordine con quasi 800 steward impegnati all’interno dello stadio per garantire la regolarità della gara.

● VINOVO (m.gra.) Vidal è okay, Pogba è partito per Roma ma dovrebbe andare in panchina, resta a casa Sturaro (lieve trauma distorsivo al ginocchio destro). Insomma, non sono stati giorni fortunati per i centrocampisti della Juventus. «Pogba? Ha un’infiammazione muscolare ed è normale che ci possano essere dei rischi — ha spiegato Allegri —. In un momento così importante non posso permettermi di perdere un giocatore per più di un mese. C’è Pirlo k.o. per venti giorni, sarebbe da sciocchi rischiare di lasciarne un altro per strada». Spazio allora al 3-5-2, con Morata favorito su Llorente accanto a Tevez. RINNOVI Il settore dell’area tecnica bianconera non cambierà protagonisti. Il gruppo guidato dall’a.d. Marotta ha già trovato sulla parola l’accordo per il rinnovo dei vari contratti. Esce dunque dal mercato anche il d.s. Paratici, corteggiato da alcuni club esteri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rudi il peccatore e Max l’ironico Polemiche? No, messaggi di pace mi avrà punito per la superbia». Allegri: «Neanche le moviole erano d’accordo»

5

Vittorie Juventus

I TECNICI ALLA VIGILIA

1Garcia: «Un dio

26

LE ULTIME 5 STAGIONI

161

20

2010-11

3

Presenze Gol

47 PARTITE

15

2009-10

VIDAL 27anni

Pareggi

37

Dati riferiti al campionato 2014-15

23 2

Presenze Gol

31 anni

1

Vittorie Roma

173

9 1

LICHTSTEINER

I PRECEDENTI

Presenze Gol

30 anni

Presenze Gol

PANCHINA 30. Storari, 34. Rubinho, 15. Barzagli, 5. Ogbonna, 20. Padoin, 17. De Ceglie, 6. Pogba, 32. Matri, 7. Pepe, 11. Coman, 14. Llorente SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Ogbonna, Pogba, De Ceglie INDISPONIBILI: Pirlo , Asamoah, Romulo, Marrone, Sturaro

TV: Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD, Premium Calcio HD INTERNET: www.gazzetta.it

10

23

CHIELLINI

1. BUFFON

3. CHIELLINI

PANCHINA 28. Skorupski, 23. Astori, 33. Spolli, 3. Cole, 24. Florenzi, 20. Keita, 32. Paredes, 48. Uçan, 7. Iturbe, 53. Verde, 96. Sanabria, 56. Vestenicky SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Torosidis INDISPONIBILI: Strootman, Castan, Balzaretti, Ibarbo, Maicon, Doumbia

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Presenze Gol 19. BONUCCI

37. PEREYRA

Alla Roma dal 2013/14

4

4. CACERES

8. MARCHISIO

33. EVRA

Presenze Gol

27 anni

1

23. VIDAL

22 3

DE ROSSI

Presenze Gol

1

Presenze Gol

BONUCCI

27 anni

Presenze

16. DE ROSSI 35. TOROSIDIS

10. TEVEZ 17 0

CACERES

37 anni

8. LJAJIC

27. GERVINHO

Presenze Gol

BUFFON

25. HOLEBAS

44. MANOLAS

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3-5-2

JUVENTUS


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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Serie A R 25a giornata

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Lazio, è tornato Anderson Gol magico, Sassuolo k.o.

LE PAGELLE di NI.CE. GIORNATACCIA ZAZA, BERARDI PIÙ VIVACE CAVANDA È OK, DE VRIJ PUÒ RIPOSARSI SASSUOLO

1Il brasiliano s’inventa il vantaggio e poi ispira Klose per il raddoppio

Parolo fa 3-0: terza vittoria di fila. Zaza si mangia una rete clamorosa SASSUOLO

0

LAZIO

3

te contro i tre difensori centrali mantenutisi belli stretti. Per ovviare all’inconveniente, ecco che l’allenatore del Sassuolo chiedeva ai due laterali, Biondini e Longhi, di arretrare spesso sulla linea di difesa in maniera da impedire l’aggiramento sulle fasce, ma allora Pioli mandava all’assalto Radu e Parolo assicurandosi nel contempo un agevole controllo del centrocampo con il marpione Biglia e il giovane Cataldi.

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Felipe Anderson al 45’ p.t.; Klose al 25’, Parolo al 32’ s.t. SASSUOLO (3-4-3) Consigli; Gazzola, Bianco (dal 17’ s.t. Brighi), Acerbi; Biondini, Taider (dal 35’ s.t. Floccari), Missiroli, Longhi; Berardi, Zaza, Sansone (dal 29’ s.t. Lazarevic) PANCHINA Pomini, Polito, Chibsah, Donis, Fontanesi ALLENATORE Di Francesco ESPULSI nessuno AMMONITI Longhi, Taider, Bianco e Gazzola per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 18’ s.t. LAZIO (4-3-3) Marchetti; Cavanda, De Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi, Biglia (dal 35’ s.t. Ledesma), Parolo; Anderson, Mauri (dal 21’ s.t. Klose), Keita (dal 29’ s.t. Candreva) PANCHINA Berisha, Strakosha, Braafheid, Basta, Ederson, Onazi, Perea, Novaretti ALLENATORE Pioli ESPULSI nessuno AMMONITI Keita per c.n.r. e Parolo per gioco scorretto. ARBITRO Russo di Nola NOTE spettatori paganti 4010, incasso 50.078, abbonati 7797 quota partita 91.520. Tiri in porta 4-8. Tiri fuori 5-10. Angoli 0-3. In fuorigioco 1-7. Recuperi 2’ p.t. e 5’ s.t.

Miro Klose, 36 anni, buca il Sassuolo: è il 40esimo gol in A LAPRESSE

Nicola Cecere INVIATO A REGGIO EMILIA

Q

uando si accende Felipe Anderson si spegne il Sassuolo: i 45’ di dignitosa resistenza dei neroverdi finiscono col destro dai venti metri scoccato dal giovane brasiliano. Traiettoria forte, angolata e liftata, imprendibile per il pur bravo (come dicevano i radiocronisti) portiere Consigli. Il secondo tempo è un dominio della Lazio che potrebbe dilagare: sono più le reti fallite di quelle realizzate. E molte delle azioni clou vengono rifinite dall’assist sapiente di Anderson. Che ne deve sfornare tre, ma davvero al bacio, affinché Klose faccia centro di testa, in piena area, senza alcun ostacolo da superare. Il tedesco non ne aveva, in verità, nemmeno pochi minuti prima allorché si era divorato per due

volte il gol di piede da tre metri, col portiere fuori causa. Vabbé, alla fine gli è andata di lusso: quarantesimo centro in Serie A, sesto stagionale come Anderson e Parolo. TATTICA Se la Lazio ha maramaldeggiato lo si deve certamente all’ispirazione del suo impareggiabile propulsore Anderson e alla buona prestazione collettiva di una squadra in forma (terza vittoria consecutiva) che se ci sta con la testa può battere chiunque. Ma le gravi assenze nel Sassuolo hanno agevolato il compito ai biancocelesti, perché tutte concentrate nel reparto arretrato (il club ha dovuto ingaggiare lo svincolato Natali, che ieri però non era arruolabile). Così Di Francesco si è giocato questo suo derby personale azzardando un 3-4-3 che Pioli ha attaccato con tre punte larghe e mobili che arrivavano lancia-

3

● le vittorie di fila della Lazio; in campionato ha fatto meglio vincendo 4 partite di fila tra la 5a e 8a giornata. Tre, invece, i k.o. di fila del Sassuolo

165

● Felipe Anderson serve un assist ogni 165 minuti: record per chi ha 5 o più assist in questo campionato. Il secondo è Klose: un assist ogni 194 minuti

CONTRORDINE Dovendo recuperare la rete di Anderson, Di Francesco ha poi pensato di tornare al modulo che la sua squadra conosce meglio: il 43-3. Solo che lo ha fatto togliendo Bianco, cioè uno dei due stopper su cui poteva contare (l’altro è Acerbi) e adattando Gazzola al ruolo di secondo marcatore. Immediata replica di Pioli che chiama dalla panchina un centravanti puro e lo inserisce al posto del «falso 9» Mauri, in modo da sfruttare l’arma dei cross laddove la Lazio, fin lì, aveva cercato la manovra a terra sollecitando per tutto il primo tempo Keita, sempre incitato dalla curva. Messo il centravanti vero nel cuore della difesa neroverde, Anderson si è incaricato di rifornirlo. Portatasi sul 2-0, la Lazio ha giocato per divertirsi e divertire. In questo tiro al bersaglio ecco il terzo centro, di Parolo, ed ecco erroracci a ripetizione anche del subentrato (a Keita) Candreva. Ma può darsi che lui abbia sbagliato per evitare di rompersi il ginocchio nell’esultanza del post. AHI ZAZA A proposito di errori sotto rete. In un pomeriggio di generale depressione, può capitare che il tuo uomo migliore si inceppi davanti al portiere. Zaza ha avuto (8’ del secondo tempo) un’occasione più agevole di un rigore in movimento, con la porta spalancata, nessuno intorno e la sfera sul sinistro, il suo piede. Beh, ha scaricato il tiro addosso a Marchetti. Bravo a tuffarsi all’ultimo, ma da lì se Zaza tira altre nove volte fa nove gol. Insomma, c’è pure questo nella mini crisi del Sassuolo (un punto nelle ultime 4 gare). Per fortuna la zona B resta lontana. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fIL PERSONAGGIO

L’ATTACCANTE BIANCOCELESTE

Felipe, riecco il prodigio «Io più forte di prima E che coppia con Keita» Nicola Berardino INVIATO A REGGIO EMILIA

H

a mantenuto la promessa. «Avevo detto che sarei tornato più forte di prima», spiega Felipe Anderson. A Reggio Emilia, il tris al

Sassuolo esalta il 21enne brasiliano. Ha firmato il gol del vantaggio e ha avviato le altre 2 reti, con il cross per il raddoppio di Klose e con la conclusione che ha sprigionato il sigillo di Parolo. Un film che riparte. Una scena da riagganciare all’11 gennaio, al derby: ultima

vetrina da applausi per il talento ex Santos. Con 5 gol e 5 assist nel vortice di 5 gare da sogno. Prodezze che ora trovano continuità nel pomeriggio emiliano. «Ma devo migliorare, per esempio nel non sbagliare gol come nel finale. Faccio ancora errori, posso crescere».

Felipe Anderson, 21 anni ANSA

15

5

LAZIO

7

IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

CONSIGLI

ANDERSON

6,5

7,5

Si oppone come può alla bufera sia nel primo tempo, dove è protagonista in diverse circostanze, che nella ripresa, evitando che il punteggio diventi tennistico

Gli togliamo mezzo voto per l’occasione elementare fallita nel finale. È lui il gran protagonista fra gol, assist e accelerazioni vincenti. Uno spettacolo

GAZZOLA 5 Finché fa l’esterno regge, ma quando deve inventarsi stopper... BIANCO 5,5 È un ragazzo del 1977, Keita è nato nel 1995: la lotta è impari... ACERBI 6 Lui agisce nel suo ruolo naturale. E si vede perché contrasta bene. BIONDINI 5,5 Spinge nel primo tempo, poi fa il terzino destro. Come può TAIDER 5,5 Pomeriggio di sofferenza, anche numerica, là in mezzo. (Floccari s.v.) MISSIROLI 5,5 Non è al top delle sue possibilità, perciò incide pochissimo. LONGHI 5,5 Contro le accelerazioni di Anderson non si può che soffrire. BERARDI 6 Il più vivace fra gli attaccanti. Potrebbe mordere in avvio. ZAZA 5 Giornataccia. Gol mangiato e due entrate da rosso, non punite. SANSONE 5,5 Tanta buona volontà, qualche cross. Pochino, insomma. LAZAREVIC 6 Di stima, Entra sullo 0-3, poveretto. BRIGHI 5,5 Mossa tattica, non funziona. Ma i peccati maggiori sono dietro. ALL. DI FRANCESCO 5 In emergenza, rivoluziona la squadra due volte: gli va male.

MARCHETTI 7 Riflesso prodigioso sulla staffilata di Zaza: e si era ancora sull’1-0... CAVANDA 7 Eccellente prova, anche in appoggio. Basta è avvisato. DE VRIJ 6 Pomeriggio di assoluta serenità. Da shopping. MAURICIO 6,5 Come sopra, con l’aggiunta dell’assist per il 3-0. RADU 7 Bravo a scegliere i momenti più felici nel saliscendi di fascia. CATALDI 6,5 Altra prestazione convincente di un baby che sta crescendo. BIGLIA 6,5 Consueta regia cadenzata nei ritmi e saggia nelle scelte. (Ledesma s.v.) PAROLO 7 Chiude la partita, avrebbe potuto bissare. Guastatore doc. MAURI 5,5 Prima centravanti di movimento, poi sulle fasce, sbaglia un gol. Non al top KEITA 6,5 L’arbitro non gli crede quando si procura un penalty. Vivacizza la prima parte KLOSE 6 Avesse fallito pure il terzo assist sarebbe stato da 4... CANDREVA 5,5 Fuori per la contusione da esultanza se ne divora un altro: paura di volare ALL. PIOLI 7 Tempestiva la scelta di cambiare il tridente quando Di Francesco cambia la difesa

RUSSO Punisce con un cartellino giallo il sincero Keita (e invece c'era il rigorino). Poi ignora colpevolmente due inutili violenze di Zaza e sulla seconda Marchetti accusa una brutta botta. PAGANESSI 6,5-CARIOLATO 6,5 MAZZOLENI 6-MERCHIORI 5,5

5

E la Primavera vince il derby ● ROMA Nel derby d’alta quota di Trigoria la spunta la Lazio, che stende la Roma per 3-0. Oltre alla sonora batosta, i giallorossi, dopo aver visto il Bari capolista allontanarsi (ora a +5), perdono anche la seconda posizione a vantaggio dei rivali storici. I ragazzi di Alberto De Rossi partono più decisi nel tentativo di portarsi in vantaggio e sventare l’ipotesi di un finale rovente dopo la fatiche di Youth League. Le discese di Cedric spaventano la Lazio, ma Ferri prima e Vestenicky poi non finalizzano. A piazzare l’affondo decisivo, però, è la Lazio: Silvagni taglia il campo per Oikonomidis, Paolelli manca l’intervento e l’esterno australiano sigla un comodo

0-1. La Roma non reagisce, la manovra rallenta per colpa di un centrocampo privo di un regista puro. La mediana schierata da Simone Inzaghi s’impadronisce della gara. Oikonomidis è ancora decisivo: serve a Fiore l’assist del raddoppio e chiude i conti nel recupero della ripresa. «Abbiamo vinto un derby meritatamente - commenta Inzaghi -, siamo riusciti a mettere in pratica quanto preparato». MILAN AMARO Nei posticipi del girone B, cade la capolista Milan in casa con l’Atalanta (0-2), mentre il Chievo perde a Perugia (2-1). I rossoneri restano in testa con tre punti sull’Inter, ma con una partita in più. E domenica a Milano c’è il derby… Leonardo Franceschini

RINASCITA Ha superato un periodo in salita. L’infortunio (distorsione al ginocchio con interessamento del collaterale), il recupero, il rientro contro il Genoa nella ripresa, titolare a Udine, poi il turno di squalifica. In mezzo il dolore per l’arresto del padre dopo un incidente stradale (nel quale sono rimaste uccise due persone). «Per la mia famiglia è un momento particolare, ma Dio ci sta dando una mano. Sono fiducioso». Il campo ha ritrovato la spinta giusta. «Sapevo di non dover mollare, restando a testa alta per tornare ai miei livelli. Voglio essere decisivo, per aiutare la squadra. Sono contento di essere rientrato in un momento importante della stagione».

non dare punti di riferimento agli avversari. Ho lavorato sul fisico perché il mio modo di giocare richiede tante energie». Va a lezione anche da Klose, che al suo terzo assist al bacio è andato a segnare. «Miro mi dice sempre di dargli la palla per andare a rete… E’ un grande. In ogni allenamento dà consigli a noi giovani». Col Sassuolo ha brillato anche il suo amico Keita. «Insieme ci troviamo a meraviglia, le difese avversarie soffrono la nostra velocità. Ci aiutiamo a vicenda nei momenti difficili e cresciamo insieme». Non mette limiti agli obiettivi della Lazio. «Se giochiamo sempre così, possiamo ambire alla zona Champions». E mercoledì c’è il Napoli per la semifinale d’andata di Coppa Italia. «Gara importantissima. Faremo un ottimo risultato».

PROGETTI Felipe sta affinando il suo repertorio. «Pioli ci fa muovere su tutto il campo per

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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie A R 25a giornata ATALANTA SAMPDORIA

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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ILLUSIONE NERAZZURRA E LE DUE RETI DORIANE

LE PAGELLE di A.FR.

1

2

2

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Stendardo (A) al 16’ p.t.; Muriel (S) al 23’, Okaka (S) al 36’ s.t. ATALANTA (4-4-1-1) Sportiello; Bellini, Stendardo, Benalouane, Dramé; Emanuelson, Cigarini, Carmona, A. Gomez (dal 37’ s.t. D’Alessandro); Baselli (dal 28’ s.t. Boakye); Pinilla (dal 20’ s.t. Denis). PANCHINA Avramov, Frezzolini, Del Grosso, Scaloni, Masiello, Cherubin, Rosseti, Grassi, Bianchi. ALLENATORE Colantuono. CAMBI DI SISTEMA dal 15’ s.t. 43-3, dal 28’ s.t. 4-4-1-1 BARICENTRO BASSO 50,2 metri AMMONITI Stendardo e D’Alessandro per gioco scorretto. SAMPDORIA (4-3-3) Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Acquah, Palombo, Duncan (dal 47’ s.t. Mesbah); Muriel (dal 32’ s.t. Correa), Okaka, Eto’o. PANCHINA Romero, Frison, Bergessio, Rizzo, Coda, Djordjevic, Marchionni, Wszolek, Ivan. ALLENATORE Mihajlovic. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-2-1, dal 32’ s.t. 4-3-1-2 BARICENTRO MEDIO 51,4 metri AMMONITI Regini, Viviano, Okaka e Eto’o per c.n.r. ARBITRO Damato di Barletta. NOTE paganti 5.502, incasso di 43.704,30 euro; abbonati 10.678, quota di 110.406,98. Tiri in porta 47. Tiri fuori 5-8. In fuorigioco 2-4. Angoli 5-8. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

EMANUELSON

6,5 3

● 1 Luis Muriel, 23 anni, attaccante colombiano della Sampdoria, realizza il gol dell’1-1. 2 Guglielmo Stendardo, 33 anni, esulta dopo la rete del vantaggio che ha illuso l’Atalanta 3 Stefano Okaka, 25 anni, segna il gol decisivo: la punta doriana era a secco da tre mesi ANSA/AP/LAPRESSE

è super: Eto’o inventa, Muriel-Okaka gol. Colantuono per ora resiste

I

mmaginare che cosa possa frullare nella testa di Massimo Ferrero è un’impresa quasi impossibile. Volendo azzardare, era proprio la Sampdoria vista a Bergamo - quella del secondo tempo, almeno - ciò che aveva in mente quando, ceduto Gabbiadini al Napoli, aveva consegnato Eto’o e Muriel a Sinisa Mihajlovic. Il suo tecnico ha impiegato cinque partite, cioè finora l’intero girone di ritorno ancora senza vittorie, e quarantacinque minuti prima di sfruttare finalmente tutto il potenziale di quei tre là davanti. Eto’o fa il regista avanzato, incaricandosi anche della costruzione della manovra in assenza di specialisti del ruolo, Muriel aggiunge fantasia e classe (il gol del pari è una prodezza di tecnica e balistica) alla straripante fi-

sicità di Okaka, a segno dopo tre mesi di astinenza. Il gol che marca la differenza, tuttavia, va ascritto a una mancata presa di Sportiello, che va giù male su un tiro di Eto’o e non trova assistenza nella difesa (nessuno chiude su Okaka). L’Atalanta, nonostante la riapertura della curva, è così condannata alla quarta sconfitta consecutiva, stessa striscia dell’andata contro gli stessi avversari. UN TEMPO BERGAMASCO Un primo tempo sontuoso non è bastato alla Colantuono-band. L’Atalanta sfonda sulle fasce perché inizialmente Eto’o e Muriel non tornano a coprire per espressa richiesta di Mihajlovic - e da un cross di Dramé nasce il gol del vantaggio di Stendardo. Cigarini e Carmona ramazzano, costruiscono e concludono (gran parata di Viviano sul cileno) coprendo e avanzando in coppia. Pinilla lotta, solo Baselli

incide poco. Ma fa niente, perché la Samp è troppo lunga, i mediani sono troppo lontani da Palombo in avvio di azione, Eto’o si accentra e si fa consegnare il pallone ma a distanza eccessiva dalla porta, e finisce per imbustarsi tra i mediani atalantini che arretrano e la difesa che accorcia. Il difetto è che da tutto questo lavoro l’Atalanta spreme appena un gol. LA MOSSA La mossa che cambia la partita è di Mihajlovic. Muriel e Eto’o si accentrano in via definitiva. Con Okaka che fiacca la resistenza della difesa e la allunga, si aprono spazi tra le linee, in cui il terzetto può combinare palla a terra. L’Atalanta, dopo aver sfiorato due volte il raddoppio da calcio d’angolo (salvataggio fortuito di Romagnoli su Stendardo, Pinilla alto di testa), abbassa troppo il baricentro e abbassa anche Baselli come terzo centrocampi-

IL NUMERO

4

I k.o. consecutivi per i bergamaschi. Adesso sono 18 i punti persi dall’Atalanta dopo essere andata in vantaggio

Stefano Colantuono, 52 anni ANSA

sta, ma non basta (quanto sarebbe stato utile lo squalificato Migliaccio per ringhiare lì in mezzo...). Anche perché la mossa «libera» Palombo come vertice basso delle manovre doriane. Muriel da fuori e Okaka di testa e poi dopo una penetrazione malamente spedita sopra la traversa sfiorano il pari, che arriva con una combinazione tra i due. «Non ce l’aspettavamo, il gol del pari», confessa Colantuono (che a fine match ha avuto un confronto con la proprietà: fiducia confermata). Ma lo sviluppo della partita andava in quella direzione. I DIFETTI Ed è a questo punto che vanno cercati i difetti dell’Atalanta, che in campionato ha perso ben 18 punti dopo essere stata in vantaggio: oro purissimo per chi adesso deve ben guardarsi alle spalle. Il Cola torna al progetto iniziale, con l’ingresso di Denis - che si fa murare da Viviano l’occasione del nuovo vantaggio - e di Boakye per il ritorno al 4-4-1-1. Ma senza le distanze ideali del primo tempo. E l’avanzamento di Eto’o, dopo l’uscita di Muriel per Correa, avvicina il camerunese alla zona pericolosa. I metri concessi da Bellini lo aiutano nella conclusione, ma mai come Sportiello che non trattiene. E a quel punto, anche se mancano una decina di minuti più recupero alla fine, l’Atalanta non ha più mezzi per rispondere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PROTAGONISTA

Muriel, le coccole di Sinisa: «Come Ronaldo» 1Il tecnico della Samp esalta l’attaccante:

ideale per il definitivo decollo.

bis con l’Udinese per rimodulare le cifre dell’operazione, sono passati giorni interminabili, mentre Sinisa attendeva il gioiello che stava in cima alla sua lista dei desideri sul mercato di gennaio.

RESTO QUI Solo un mese e mezzo fa, insieme all’altro ex friulano Coda, il colombiano se ne stava chiuso in un albergo di Nervi, dopo che l’ortopedico di fiducia della Samp, il professor Mazzola, aveva scoperto (con stupore dei blucerchiati) che qualcosa non andava nelle visite di Muriel. Dalle lacrime di Luis davanti a Ferrero(«Io resto qui, presidente mi dia una mano») alla trattativa-

SPACCAPARTITE Nell’ultimo mese Sinisa non ha avuto la vita facile. S’è ingegnato aspettando che gli riconsegnassero Muriel tirato a lucido, poi il campo gli ha dato ragione. Tre presenze, 139 minuti in campo, e anche due gol per questo giocatore spaccapartite che dopo l’addio di Manolo Gabbiadini può essere davvero l’uomo della resurrezione blucerchiata.

«Per numeri e movenze pare il brasiliano» Dopo Gabbiadini, lo spaccapartite ora è lui Filippo Grimaldi

N

el nobile parallelo di Mihajlovic che ieri sera ha accostato il Muriel di scena a Bergamo nientemeno che «al Ronaldo brasiliano, per numeri e movenze» , c’è la definitiva certificazione di qualità di un campione che molto ha vagato, altrettanto ha sbagliato, ma a Genova — sponda sampdoriana — potrebbe avere trovato la sua dimensione

5,5

IL MIGLIORE

1L’Atalanta passa con Stendardo, poi l’attacco voluto da Ferrero INVIATO A BERGAMO

SPORTIELLO IMPERDONABILE VIVIANO UNA ROCCIA ATALANTA

Samp, sorpasso e colpo col tridente-Viperetta Alex Frosio

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DURA LEX Non l’unico, forse, se un altro fuoriclasse come Samuel Eto’o confermerà già sabato prossimo con il Cagliari che la cura Sinisa (più bastone che carota) gli è effettivamente servita. Riassumendo: Mihajlovic ha costruito le sue fortune sul concetto di gruppo, e a nessuno è stato nè sarà mai consentito di far valere il proprio curriculum, per quanto esso possa essere prestigioso, solo allo scopo di ottenere vantaggi personali. Così Sinisa ha toccato il tempo al camerunese, che (evidentemente) ha capito. Ora restano tre mesi per far vivere sino alla fine il sogno europeo della Samp. La festa Muriel-Mihajlovic ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATa

Punta l’uomo, lo salta in dribbling, crea 5 occasioni (perfetto un cross per Pinilla), resta pericoloso anche quando nella ripresa la squadra fatica a salire e ad appoggiarlo. SPORTIELLO 5 Imperdonabile la saponettata su Eto’o che manda in gol Okaka. BELLINI 5,5 Concede troppi metri a Eto’o nella scena del 2-1. STENDARDO 6 Segna un gol e ne sfiora un altro, poi contro Okaka c’è da soffrire. BENALOUANE 5,5 Muriel lo brucia sul gol, traballa quando Okaka lo punta. DRAME’ 5,5 Utile in spinta, dietro non dà mai una mano. CIGARINI 6,5 Un tempo da principe del centrocampo, nella ripresa cala ma salva un gol sulla linea. CARMONA 5,5 Assiste Cigarini, poi fa fatica a contenere. A. GOMEZ 6,5 L’alter ego di Emanuelson, anche per lui dribbling e iniziative. (D’Alessandro s.v.) BASELLI 5,5 L’abito da Hamsik gli sta scomodo se non in un paio di aperture di prima. Non meglio da mezzo sinistro. BOAKYE 5,5 Non entra in partita. PINILLA 6 Un gran sbattersi là davanti, ma mette alti due colpi di testa che meritavano migliore destino. DENIS 5,5 Il killer che era avrebbe segnato il 2-1, invece Viviano lo ferma. ALL. COLANTUONO 5,5 L’Atalanta sa giocare anche bene, forse pure troppo: sembra mancare la combattività tipica del Cola. Il cambio Denis-Pinilla non convince.

SAMPDORIA

6,5

IL MIGLIORE OKAKA

7 L’assist di prima per Muriel, poi il gol che mancava da tre mesi è il giusto premio per il lavoro che sfianca la difesa avversaria. Un carrarmato. VIVIANO 7 Tiene in piedi la Sampdoria nel primo tempo, chiude Denis con un gran riflesso sull’1-1. DE SILVESTRI 6 Gomez lo punta ed è dura, alla distanza riesce però anche a proporsi. SILVESTRE 5,5 Un po’ disattento sui piazzati, fa scintille con Pinilla. ROMAGNOLI 5,5 Distratto sul gol incassato perché fa passare il pallone, ne salva un altro per caso. REGINI 5,5 In difficoltà a contenere la dinamicità di Emanuelson. ACQUAH 5,5 Mette muscoli, sbaglia un po’ in costruzione. PALOMBO 6 Inibito nel primo tempo, più al centro del gioco nella ripresa, quando diventa il punto di riferimento centrale. DUNCAN 6 Qualche iniziativa, mostra più quantità che qualità. (Mesbah s.v.) MURIEL 7 Prima da titolare dopo quasi quattro mesi, quando si sposta tra le linee, diventa imprendibile. Inventa e poi segna un gran gol: stop di petto e sinistro a incrociare, prodezza. (Correa s.v.) ETO’O 7 Regista avanzato più che punta, in assoluto è stato il più vivo tra i doriani nei 90 minuti. Suo il tiro che imbarazza Sportiello sull’1-2. ALL. MIHAJLOVIC 6,5 Trova il modo di far rendere al meglio i tre davanti infilando Eto’o e Muriel tra le linee. E’ lì che vince la partita. DAMATO Non gli toccano decisioni complicate, tiene il controllo della partita con i cartellini. GALLONI 6-MELI 6 TOMMASI 6-SAIA 6

6,5


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Serie A R 25a giornata

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Vazquez prende solo la traversa: Palermo spreca Sarri, bel punto 1L’argentino è all’ottavo legno dell’anno,

Dybala sciupa, ma l’Empoli guadagna il pari

La traversa colpita dall’argentino Franco Vazquez, 26 anni PEGASO

PALERMO

0

EMPOLI

0

PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Vitiello, Gonzalez (dal 16’ s.t. Terzi), Andelkovic; Morganella (dal 36’ p.t. Rispoli, dal 24’ s.t. Belotti), Rigoni, Jajalo, Chochev, Daprelà; Vazquez, Dybala. PANCHINA Ujkani, Ortiz, Milanovic, Emerson, Joao Silva, Della Rocca, Maresca, Quaison, Bentivegna. ALLENATORE Iachini. CAMBIO DI SISTEMA dal 24’ s.t. 4-3-1-2. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,9 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Rispoli, Dybala, Daprelà per gioco scorretto. EMPOLI (4-3-1-2) Sepe; Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (dal 21’ s.t. Verdi); Tavano (dal 30’ s.t. Zielinski), Maccarone (dal 38’ s.t. Mchedlidze). PANCHINA Pugliesi, Bassi, Laurini, Signorelli, Piu, Barba, Brillante, Somma. ALLENATORE Sarri. CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t. 4-3-2-1. BARICENTRO BASSO 49,7 M ESPULSI nessuno. AMMONITI Hysaj e Zielinski per gioco scorretto; Vecino per c.n.r. ARBITRO Cervellera di Taranto. NOTE paganti 12.622, incasso di 73.363 euro; abbonati 9.730, quota di 115.601 euro (record stagionale di presenze). Tiri in porta 4 con una traversa-3. Tiri fuori 8-7. Fuorigioco 95. Angoli 8-3. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.

Francesco Caruso INVIATO A PALERMO

I

achini al triplice fischio sbuffa come a voler togliersi di dosso un po’ dello stress accumulato durante la partita e non solo. Anche la settimana è stata intensa, come i 90 minuti che il Palermo non ha saputo tradurre in vittoria. Dopo la sconfitta contro la Lazio c’era stata la lamentela di Zamparini sulla difesa a 3 che il presidente vorrebbe a 4. Seguita dalla pace immediata perché fra i due ancora prevale l’amore. Alla vigilia della partita il tecnico aveva lasciato aperto lo spiraglio per uno schieramento a 4 dietro (che del resto aveva già utilizzato per sconfiggere il Napoli 15 giorni fa) avvertendo però che «nel caso non sarà per dare un contentino a Zamparini». Ma alla resa dei conti, giusto per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, ha confermato la retroguardia a 3. E non

sarà certo per questo che il Palermo ha centrato il suo primo 0-0 del campionato. PARI GIUSTO La partita, come ha ammesso lo stesso Iachini, è stata divisa in due tronconi: primo tempo più rosanero che biancazzurro e viceversa nella ripresa. E se a conti fatti le occasioni migliori le ha avute la squadra siciliana, compresa la traversa colpita dal solito Vazquez, sempre più abbonato ai legni (con questo sono 8), l’Empoli non solo si è fatto pericoloso in più di un’occasione, ma può anche recriminare per un rigore che l’arbitro Cervellera non ha concesso a Vecino in occasione di un contatto vietato di Daprelà. Sia come sia, il punto alla fine accontenta entrambi: il Palermo che arrotonda a 10 i risultati utili di fila al Barbera, racimolando ben 24 punti, e l’Empoli che incassa la quinta partita di fila senza sconfitte. OSSERVATORE BIANCONERO Il Palermo perde Barreto (squalificato) e lo sostituisce col bulgaro Chochev che non è proprio la stessa cosa e ritrova Rigoni in cabina di regia. Rimane fuori invece Maresca. La squadra rosanero parte con una marcia in più e nel giro di pochi minuti Dybala si procura un paio di buone opportunità per andare a segno, senza fortuna. In tribuna a osservare l’argentino c’è un emissario della Juve che di sicuro non ha sprecato il suo tempo perché il folletto rosanero ha inanellato numeri a ripetizione, rabone comprese. Chissà però cosa avrà pensato l’osservatore bianconero quando, a pochi minuti dal termine, la Joja di Laguna Larga s’è divorato il gol partita, a tu per tu con Sepe, il quale uscendo con tempismo gli ha negato il pass verso il gol numero 13, meritandosi anche per questo, ma non solo, la patente di migliore empolese in campo. Verso la fine Iachini ha tirato fuori Daprelà per fare posto a Belotti, passando al 4-3-1-2 e mettendosi a specchio con l’avversario. E Sarri ha risposto subito dopo con Zielinski, disponendo i suoi ad albero di natale. L’ultimo sussulto è toscano con l’ex Mchedlidze che non approfitta del pallone servitogli da Verde sotto misura, mandando sopra la traversa. Ma anche senza gol e con qualche svarione è stata una bella partita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di F.C. SORRENTINO OK RIGONI CI METTE LA QUANTITÀ SAPONARA BENE PALERMO

6 IL MIGLIORE VAZQUEZ

7 Sfortunato nell’occasione della traversa, per l’argentino questo è l’ottavo legno della stagione. Ma alla sua prova aggiunge anche qualità e sostanza. SORRENTINO 6,5 Provvidenziale su Maccarone nel primo tempo, ma non solo. VITIELLO 6,5 Prestazione gagliarda, piena di ardore e di contenuti, preziosi i suoi salvataggi su Maccarone. GONZALEZ 6 Finché rimane in campo fa molto bene la sua parte. TERZI 6 Entra a freddo nel vivo della gara senza demeritare. ANDELKOVIC 6 Ha buon gioco su Tavano. MORGANELLA 6 Si infortuna nel primo tempo finendo sulla panchina dopo un contrasto con Mario Rui. RISPOLI 5,5 Mezz’ora senza lasciare molte tracce. BELOTTI 6 Si batte ma stavolta non riesce a trovare l’acuto. RIGONI 6 Prova di quantità, cala un po’ infatti nella ripresa. JAJALO 6 Conduce in porto una gara ordinata e volenterosa. CHOCHEV 5,5 Prova un paio di volte la conclusione ma senza centrare i pali. Discontinuo. DAPRELA’ 6 Rischia molto su Vecino in area di rigore, lo grazia l’arbitro. DYBALA 6,5 Regala numeri e rabone, ci prova da ogni parte, ma spreca l’occasionissima a pochi minuti dalla fine. ALL. IACHINI 6 Non cade in tentazione e lascia la difesa a 3, rimane il rammarico per non aver preso i 3 punti.

EMPOLI

6 IL MIGLIORE SEPE

7 E’ lui che salva in un paio di circostanze la partita, soprattutto con l’ottima uscita su Dybala nel finale, ma anche in precedenza si mette in evidenza. HYSAJ 6 Gara più di contenimento che offensiva. TONELLI 5,5 Ha il suo bel da fare con due clienti scomodi come Dybala e Vazquez, gli viene in soccorso il portiere. RUGANI 5 Clamorosa topica su lancio di Terzi che innesca Dybala che per fortuna del difensore non riesce a trasformare in gol. MARIO RUI 6 Soffre un po’ nel primo tempo, si riprende bene nella seconda frazione e dà sostanza sulla sua fascia. VECINO 6 Prova a protestare sul contatto di Daprelà ma l’arbitro, sbagliando, non gli dà retta. Per il resto svolge il compitino. VALDIFIORI 6,5 Registra bene il centrocampo, fa girare palla e verticalizza a dovere. CROCE 6 Gira tanto ma non sempre trova la profondità. SAPONARA 6,5 Gran bell’assist quello per Maccarone e tante buone iniziative. VERDI 6 È sua l’ultima iniziativa per i 3 punti ma Mchedlidze non la sfrutta. TAVANO 5,5 Si perde nella ragnatela della difesa rosanero. ZIELINSKI 6 Entra nel finale e prova a dare la spinta. MACCARONE 6 È il più pericoloso dei suoi ma potrebbe sfruttare meglio l’assist di Saponara (Mchedlidze s.v.) ALL. SARRI 6 Dimostra ancora una volta di saper far giocare bene i suoi. CERVELLERA Dirige senza problemi una gara abbastanza corretta ma sbaglia sul contrasto in area rosanero fra Daprelà e Vecino: poteva starci il rigore. DOBOSZ 6-DI VUOLO 6; PERUZZO 6-MARESCA 6

5

Cesena ci crede Rodriguez gol, salvezza a -4 Udinese a pezzi 1Lo spagnolo entra e infila di testa, Strama

s’infuria: «Con tre centrali di 1.90 non si può»

Il gol decisivo segnato da Alejandro Rodriguez, 23 anni ANSA

CESENA

1

UDINESE

0

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Rodriguez al 31’ s.t. CESENA (4-3-1-2) Leali; Perico, Capelli, Krajnc, Magnusson; Carbonero, Mudingayj (dal 44’ s.t. Nica), De Feudis (dal 33’ s.t. Cascione); Brienza; Djuric, Defrel (dal 21’ p.t. Rodriguez). PANCHINA Agliardi, Bressan, Mordini, Gaiola, Moncini, Succi. ALLENATORE Di Carlo. BARIENTRO BASSO 49,4 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno AMMONITI Mudingayi, Magnusson e Capelli per gioco scorretto; Perico per proteste. UDINESE (3-5-1-1) Karnezis; Heurtaux (dal 33’ s.t. Bruno Fernandes), Danilo, Wague; Widmer, Allan, Guilherme (dal 26’ s.t. Kone), Badu (dal 39’ s.t. Perica), Pasquale; Thereau; Di Natale. PANCHINA Scuffet, Meret, Piris, Bubnjic, Gabriel Silva, Pinzi, Zapata, Aguirre, Geijo. ALLENATORE Stramaccioni. BARICENTRO MEDIO 51,4 M CAMBI DI SISTEMA dal 33’ s.t. 4-2-3-1. ESPULSI nessuno. AMMONITI Danilo ed Heurtaux per g.s.; Perica per proteste. ARBITRO Doveri di Roma. NOTE paganti 2.486, incasso di 30.735 euro; abbonati 12.308, quota di 113.872 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 9-7. In fuorigioco 1-3. Angoli 5-7. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’

Guglielmo Longhi INVIATO A CESENA

L

a scossa e la rassegnazione, la rinascita e la crisi, la rabbia e l’appagamento. Il Cesena sale a -4 dall’Atalanta e scopre di avere tutte le ragioni per sperare ancora, l’Udinese (terza sconfitta di fila, non accadeva da tre anni) si chiede se ha ancora un senso vivacchiare così, senza obiettivi. PERFETTI Mimmo Di Carlo gonfia il petto: «Abbiamo giocato la partita perfetta». Non bellissima, perché per salvarsi è inutile fare concessioni all’estetica, ma intensa e intelligente. Con un gruppo decimato da squalifiche e infortuni, il tecnico ricostruisce la difesa e cambia la squadra per sei undicesimi rispetto al Milan. Una metamorfosi così pesante non provoca danni, perché gli uomini di qualità, quelli ci sono: Brienza, naturalmente, il valo-

re aggiunto. Imposta, regala l’assist del gol, difende se necessario, si sposta a sinistra per allontanarsi da Guilherme. Poi Defrel, in campo con un pesante mal di gola. E mettiamoci anche Djuric, che non avrà piedi raffinati, ma è utilissimo con le sue spizzate: ne abbiamo contate una decina, nessuna casuale. Il Cesena ha giocato quasi soltanto in verticale, ma alternando le due modalità: possesso palla (56%, secondo dato più alto del suo campionato) e palla alta per il pennellone bosniaco. Vedendo che la faccenda non si sbloccava, Di Carlo ha poi azzeccato la mossa: dentro Rodriguez, che dopo una decina di minuti, lasciato colpevolmente libero, ha risolto la partita correggendo di testa un cross di Brienza dalla destra. Riassumendo. Il Cesena ha vinto per una serie di sottili motivazioni psicologiche, e non solo: perché ci ha creduto di più, ha ritrovato solidità in difesa visto che dopo 23 partite è riuscito a non prendere gol, ha sfruttato al meglio la potenzialità del 4-3-1-2. DELUDENTI Stramaccioni è stizzito: «Ci stavamo accontentando dello 0-0, non è ammissibile. Colpa della mentalità sbagliata e di questo sono il primo responsabile». Quindi? «Quindi riprendiamo subito ad allenarci, niente giorno di riposo». Partita triste, questa dell’Udinese. Svogliata, molle, senza idee. Si è visto un abbozzo di reazione soltanto verso la fine, dopo il gol. Troppo poco, troppo tardi. E Strama non può neppure impugnare l’alibi delle assenze. Sono i titolari a perdere male, con l’eccezione di Wague preferito a Piris perchè ha chili e centimetri in più. Come non detto: «Non è possibile avere tre centrali di quasi 1.90 e prendere un gol così», si è chiesto ancora lo Strama deluso. Insomma, poco da salvare. Inutile anche la mossa seguita all’1-0: fuori un difensore, dentro Bruno Fernandes e cambio di modulo: 4-2-3-1 con Pasquale terzino sinistro, Allan e Badu mediani, tre fantasisti e D Natale. Che ha scontato la pessima giornata di Thereau: senza uno di gamba che gli corre attorno, il povero Totò diventa un giocatore qualunque. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di G.LO. DJURIC PREZIOSO: AVESSE I PIEDI... DI NATALE È SOLO THEREAU STANCO CESENA

7 IL MIGLIORE BRIENZA

7,5 A tratti incontenibile, manda in gol Rodriguez, porta a spasso Guilherme. E anche nel finale non si tira indietro. LEALI 5,5 Un paio di rinvii e una presa da brivido. Non sicurissimo. PERICO 6 Poca spinta, ma molta attenzione. CAPELLI 6 Il muro di Grumello tiene, anche perchè Di Natale fa poco per buttarlo giù. KRAJNC 6 Partita senza macchie per questo centralone sloveno di 22 anni. MAGNUSSON 6,5 Brutto primo tempo, l’islandese prestato dalla Juve si riscatta nel secondo quando va in aiuto a Brienza. CARBONERO 5 Ma non doveva essere il nuovo Cuadrado? Troppi errori: ancora deludente. MUDINGAYJ 6 Debutto da titolare, si piazza davanti alla difesa. Rude ma affidabile. (Nica s.v.) DE FEUDIS 6 Col Milan ha rischiato di segnare, stavolta si limita all’ordinaria amministrazione. Chiude con i crampi. CASCIONE 6 Reduce dall’infortunio a un ginocchio: forma da recuperare. DJURIC 6,5 Prezioso smistatore di palloni, ne sciupa pochissimi. Avesse anche i piedi... DEFREL 6,5 In campo con la tracheite, non resta ai margini. RODRIGUEZ 7 Entra e colpisce. Un gol che potrebbe avere un’importanza enorme. ALL. DI CARLO 7 Squadra in salute e con la porta imbattuta dopo una vita. Segnali di ripresa.

UDINESE

5 IL MIGLIORE PASQUALE

6 Cioè il meno peggio. Da notare qualche interessante sgroppata sulla sinistra quando manda in confusione Carbonero. Cala nella ripresa. KARNEZIS 6 Non può fare nulla nell’azione dell’1-0: con un cross così teso l’uscita è complicata e il colpo di testa è troppo vicino. HEURTAUX 5 Lui sì che ha colpe: è sua la zona dove colpisce Rodriguez. BRUNO FERNANDES 5,5 Entra quando l’Udinese cambia modulo. Non lascia il segno. DANILO 5 Si fa vedere soprattutto per il fallo su Djuric che nel secondo tempo provoca un accenno di rissa. WAGUE 6 Preferito a Piris per il fisico. Provvidenziale salvataggio su Defrel nel finale. WIDMER 5 Insipido. Non spinge, non rischia. ALLAN 5 Per un po’ segue anche lui Brienza, poi vaga per il centrocampo. GUILHERME 5,5 Play con il compito di marcatore. In affanno. KONE 5 Va nel tris di trequartisti con il cambio di modulo. Lontano dalla condizione di Bologna. BADU 5 Partita inutile, la sua. Le cose non migliorano quando va a fare il mediano. (Perica s.v.) THEREAU 5 Irriconoscibile. Molle, apatico, semplicemente stanco. DI NATALE 5,5 Il povero Totò è stato lasciato solo. Ci prova un paio di volte. ALL. STRAMACCIONI 5 La squadra ha perso la sua identità di gioco. Ma l’ha mai avuta? DOVERI Partita che si infiamma solo nel finale. Grazia Heurtaux per un brutto fallo, ma era il primo...

6,5

MARRAZZO 6-SCHENONE 6; GERVASONI 6-ABISSO 6


Serie A R 25a giornata

19

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Toni e Speedy Gomez, Zola nel baratro

1Il Verona sbanca il Sant’Elia e va a +8 sui sardi: l’argentino entra e segna dopo 15”, Magic Box per ora resta CAGLIARI

1

VERONA

2

si può dal Cagliari. Motivo subito spiegato: in avvio Zola rinuncia a Cop, provato per tutta la settimana. Paura di scoprirsi? Chissà. Fatto sta che l’Ekdal piazzato a ridosso del tenero Longo (incredibile come si faccia anticipare da Pisano nel primo tempo solo davanti a Benussi…) gira a vuoto e Mpoku fatica ad ingranare. Risultato: il Verona non crede ai suoi occhi e appena può va all’assalto. Al primo tentativo, passa. Cross carico di veleno di Hallfredsson, Diakitè piazzato male e Brkic in ritardo, e Toni libero di colpire al volo d’esterno destro. E’ il gol della svolta e insieme la condanna per Zola, costretto a cambiare in corsa (con l’infortunio di Donsah, Ekdal dietro, invertito con Dessena, Joao Pedro all’attacco con Longo e Mpoku), quando ormai gli ospiti possono gestire il match alzando solide dighe e ripartendo con i break giusti.

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Toni (V) al 9’ p.t.; Gomez (V) all’11’, Conti (C) al 45’ s.t. CAGLIARI (4-3-2-1) Brkic; Gonzalez (dal 1’ s.t. Farias), Diakitè, Rossettini, Murru; Donsah (dal 13’ p.t. Joao Pedro), Conti, Dessena (dal 17’ s.t. Cop); Mpoku, Ekdal; Longo. PANCHINA Colombi, Avelar, Capuano F., Ceppitelli, Pisano, Crisetig, Barella, Husbauer, Cossu. ALLENATORE Zola. CAMBI DI SISTEMA dal 13’ p.t. 4-3-1-2. BARICENTRO MOLTO ALTO 59,5 METRI AMMONITI Murru, Conti e Joao Pedro per gioco scorretto. VERONA (4-3-3) Benussi; Pisano E., Marquez, Moras, Agostini; Ionita (dal 44’ s.t. Obbadi), Tachtsidis, Hallfredsson; Sala (dal 26’ s.t. Greco), Toni, Jankovic (dal 10’ s.t. J. Gomez). PANCHINA Gollini, Martic, Rodriguez, Brivio, Marques, Sorensen, Campanharo, Lopez, Christodoulopoulos ALLENATORE Mandorlini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 39,7 METRI AMMONITI Pisano e Greco per g.s., J. Gomez per c.n.r. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE spettatori 14mila, abb. 4.059. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 11-2. Fuorigioco 3-1. Angoli 10-1. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 5’.

Alessio D’Urso INVIATO A CAGLIARI

T

u hai Longo e Diakitè, con rispetto parlando, e gli altri se la giocano con Toni e Marquez: lo sconsolato Gianfranco Zola, sempre più solo e sempre più giù in classifica, ne prende atto con amarezza in fondo ad una di quelle gare secche in cui contano la qualità ma, più di tutto, l’esperienza. E se non ci rimette la panchina, poco ci manca (gli incontri col club sono andati avanti per tutta la serata di ieri): un saldo principio di coerenza, dettato

Panagiotis Tachtsidis festeggia Juanito Gomez che ha chiuso la sfida LIVERANI

dal presidente Tommaso Giulini, lascia al proprio posto il tecnico in crisi di risultati (un punto nelle ultime 5 gare), ma nulla può dinanzi al Verona campione di furbizia di Mandorlini, vecchia volpe a proprio agio in gare da dentro o fuori come quella del Sant’Elia. RABBIA Finisce con Toni e Juanito Gomez in cima al podio, eroi di un Verona grande grande contro un Cagliari piccolo piccolo per buona parte del match. E finisce pure con la contestazione dei tifosi sardi e le voci di imminenti dimissioni dell’allenatore. Ipotesi smenti-

ta nel dopo gara dal vicepresidente Stefano Filucchi («Si va avanti tutti insieme») e dal diretto interessato: «Non ci penso proprio, mi prendo le mie responsabilità, ma rifletto sul come uscire da questa situazione». E già, perché lo stadio cagliaritano torna ad essere terreno di conquista: con merito i gialloblù si portano a +8 sui sardi terz’ultimi, e possono godersi la tranquillità dopo un mese di sofferenze (un punto in 4 partite). SCELTE SBAGLIATE E’ la storia di una sfida interpretata come si deve dagli ospiti e come non

SPEEDY GOMEZ A voler essere cattivi, non può essere questo il Cagliari in grado di salvarsi. A voler essere buoni, va pure tutto di traverso a Zola. Proprio quando con Farias il Cagliari comincia a dispiegare il suo gioco sulle fasce in modo più fluido, ecco l’altra tranvata firmata Juanito Gomez, in campo da appena 15’’ (ma di fatto 3 effettivi di gioco): tocco in beata solitudine su spiovente del solito Hallfredsson e apoteosi gialloblù siglata. L’ultimo quarto d’ora, e non poteva essere altrimenti, è tutto di marca rossoblù. Il cuore, i muscoli, la precisione da piazzato di Conti-gol, la fame di gloria di Mpoku e tanto altro. Ma tutto incredibilmente tardivo. E così, tra i fischi e i cori di disapprovazione dei tifosi per i giocatori e pure per Giulini (definito un «incompetente»), il Verona può trasformare il cielo grigio della vigilia in un arcobaleno di colori, lasciando tutte le nubi addensarsi sopra il capo di Zola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di A.D.U. MPOKU VA A TUTTA, MURRU NON SI VEDE BENUSSI SALVA, HALLFREDSSON PENNELLA CAGLIARI

5,5

VERONA

6,5

IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

MPOKU

TONI

6,5

7

Si sveglia alla mezz’ora e impacchetta cross a ripetizione, è il più pericoloso dei sardi: il suo siluro nel finale meritava miglior sorte. Spina nel fianco. Futuro assicurato.

Enciclopedico: gioco di sponda, tempi giusti, esperienza da vendere. Il gol è un saggio della sua vena inesauribile sottoporta, in doppia cifra per la sesta volta in Serie A.

BRKIC 5,5 In colpevole ritardo sull’1-0 di Toni. Si riscatta in parte su Ionita. GONZALEZ 5 Due entrate dure e molta sofferenza. Sacrificato per esigenze tattiche. FARIAS 6 Un bell’assist in mezzo è la sintesi della sua ripresa volitiva. DIAKITÈ 5 Responsabilità precise sul gol di Toni: tagliato fuori, perché piazzato male. ROSSETTINI 5,5 Regista di un difesa incerta, traballa anche lui. MURRU 5 Sovrapposizioni con il contagocce, mai decisivo. DONSAH s.v. In campo 13’ senza capirci molto. Esce per infortunio. JOAO PEDRO 6 Elettrico in avvio, un filtrante per Longo e poco altro. Impreciso al tiro. CONTI 6 Rivede la luce con una punizione delle sue (non segnava da 35 gare in A), ma non sposta mai l’inerzia benché effettui 74 passaggi positivi. Salterà la Sampdoria. DESSENA 5,5 Prima Ionita, poi Hallfredsson: vede le streghe. COP 6 Conferisce spessore all’attacco, si butta negli spazi. EKDAL 5,5 Meglio in posizione più arretrata, ma spesso finisce in balìa di Ionita e compagni. LONGO 5 Tenero come un grissino. L’assist di Joao Pedro pretendeva un cinismo diverso. Non lascia il segno, come con l’Inter, l’impegno non basta. ALL. ZOLA 5 Perché rinunciare a Cop in avvio? La scelta iniziale, più conservativa, non è premiante.

BENUSSI 6,5 Sicuro in uscita, attacca bene i palloni. Salva il Verona nel finale due volte su Mpoku sulla punizione e sul tiro ravvicinato. PISANO E. 6,5 Che salvataggio su Longo, un vero duro. MARQUEZ 6,5 Ringhia come ai vecchi tempi, fa chiusure importanti. MORAS 6,5 Di testa sono tutte sue, risolve diverse mischie furibonde. AGOSTINI 6 Presidio della fascia e giocate intelligenti. Un po’ in difficoltà nell’uno contro uno. IONITA 7 Partita di sostanza, come piace a Mandorlini. Peccato per l’errore sottoporta nel finale. (Obbadi s.v.) TACHTSIDIS 6,5 Fosforo per far girare i meccanismi. Recupera 11 palloni. HALLFREDSSON 7 Suoi l’assist per gli acuti di Toni e Gomez (sua l’ispirazione anche per i 2 precedenti gol gialloblù), fa sempre la cosa giusta. SALA 6 Impiegato in un ruolo non suo, rispetta le consegne. GRECO 6 Si cala subito nel match, cuce i reparti nel concitato finale. JANKOVIC 5,5 Promette e non mantiene. Si vede poco al tirar delle somme. J. GOMEZ 6,5 Più veloce di così… Rapace quanto basta. ALL. MANDORLINI 6,5 Gestione lucida: attesa e rilancio. Cambi azzeccati. I suoi eseguono il compito come alunni modello.

VALERI Si fa rispettare, sempre vicino all’azione, distribuisce tutti i cartellini con giudizio e buon senso. In posizione regolare Juanito Gomez sul 2-0: ha ragione lui. FIORITO 6,5-PETRELLA 6,5 GIACOMELLI 6,5-AURELIANO 6,5

6,5

Serie B R Allenatori nel mirino

Modena, una panchina per due Il Varese si aggrappa a Dionigi 1Al posto di Novellino è promosso Pavan, affiancato da Melotti. Esonerato Bettinelli

Ora rischiano Gelain, Lopez e Prina. Catania, nuovo preparatore: da Ventrone a Neri Andrea Tosi Filippo Brusa

D

opo il Modena, anche il Varese ha cambiato allenatore. Non importa se domani sera si torna in campo: l’emergenza della classifica è troppo alta. Vediamo le scelte fatte dai due club. QUI MODENA Per sostituire Walter Novellino, esonerato sabato sera dopo il k.o. casalingo contro il Bari, il Modena ha scelto la soluzione interna, puntando sulla coppia Mauro Melotti-Simone Pavan. La decisione è stata presa dopo che i sondaggi con Franco Colomba, il favorito, e Alfredo Aglietti non sono andati a buon fine. Colomba non si è accordato sul piano economico e per lo staff (ma lo stesso club non avrebbe visto in lui le motivazioni ne-

cessarie) mentre Aglietti (pur disposto ad abbassarsi l’ingaggio) ha un contratto troppo alto e lungo (2016) con il Novara per il Modena. Così il club gialloblù ha promosso il 40enne Pavan, ex giocatore del Modena e attuale tecnico degli Allievi, affiancato da Melotti, 62 anni, modenese doc, anch’egli ex giocatore e allenatore dei canarini, che farà da tutor a Pavan essendo questi sprovvisto di patentino. Pavan, che nei piani originari della società avrebbe dovuto condurre solo un allenamento, è all’esordio assoluto, invece Melotti, che l’anno passato ha guidato il Formigine in D, ha un lungo curriculum in Lega Pro. QUI VARESE Neppure una settimana dopo le dimissioni di Gianmarco Pozzecco, che aveva salutato in lacrime i tifosi della pallacanestro, a Varese è

Da sinistra Simone Pavan, 40 anni, nuovo allenatore del Modena, e Davide Dionigi, 41 anni, chiamato a guidare il Varese FIOCCHI-D’ANNIBALE

saltata anche la panchina del calcio, all’indomani dell’1-2 casalingo con il Brescia. L’identico risultato nel derby lombardo del 17 maggio 2014, giocato sempre a Masnago, aveva causato il secondo esonero di Stefano Sottili, a cui era subentrato Stefano Bettinelli, poi artefice della salvezza nel playout a giugno. Adesso arriva Davide Dionigi, già in B con la Reggina nel 2012-13 e la stagione scorsa alla Cremonese. Dionigi ha firmato un contratto fino a giugno con opzione di rinnovo: «Il nuovo allenatore – dice il d.g. Beppe D’Aniello – deve ravvivare quel fuoco che aveva acceso Bettinelli l’anno scorso. La scelta di cambiare è stata sofferta ma abbiamo fiducia in Dionigi». Il Varese aveva sondato anche Aglietti e Bergodi ma soprattutto puntava su Cosmi: le difficoltà finanziarie del club (è atteso un altro -1), in vendita dopo le dimissioni del presidente Laurenza, non hanno reso possibile l’accordo. LE ALTRE A Catania non è in discussione Marcolin, però è stato ufficializzato il cambio di preparatore atletico: esonerato Ventrone, arriva Massimo Neri. Domani sera invece è un turno decisivo per Gelain (Livorno) e Prina (Entella), ma anche per Lopez (Bologna). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Domani in campo Il Bologna riceve il rilanciato Latina ● Domani la Serie B gioca la 29a giornata, con tutte le gare alle ore 20.30: BariCatania (3-2); Bologna-Latina (2-1); Brescia-Modena (1-1); Carpi-Avellino (0-1); Cittadella-Varese (2-2); Frosinone-Perugia (1-0); Pescara-Crotone (4-1); Spezia-Pro Vercelli (0-1); Ternana-Entella 1-2; TrapaniLivorno (0-6); VicenzaLanciano (0-4). La classifica dopo la 28a giornata: Carpi p. 53; Bologna 47; Vicenza e Avellino 46; Frosinone 44; Livorno 43; Pescara, Spezia e Perugia 39; Lanciano 38; Bari e Ternana 36; Pro Vercelli 34; Latina e Trapani 33; Brescia 32; Cittadella 31; Modena* ed Entella 30; Catania*, Varese (-3) e Crotone 28. (*una partita in meno): GIUDICE SPORTIVO Si è riunito ieri il giudice sportivo, visto che domani si gioca, per i provvedimenti sulla 28a giornata, ma le decisioni saranno comunicate solo oggi a causa di un problema sulla rete informatica che non ha permesso la pubblicazione del documento.


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Serie A R Crisi senza fine

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sprint è intervenuto anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che ha criticato, in modo anche esplicito, l’operato di Manenti. «Credo sia ancora molto confuso, dice che la società la compra qualcuno, ma che lui resta. Credo che abbia poche idee, ma confuse. Noi continueremo a lavorare, anche se dall’esterno, cercando di gestire il club con i giocatori». Chiaro che l’idea, a questo punto, sia quella di un fallimento pilotato per cercare di mantenere la serie B e non precipitare direttamente in D.

A Collecchio mille tifosi fanno festa al Parma Manenti: «Forse vendo» 1Il presidente:

«Pensavo di trovare una città civile» Il sindaco: «E’ confuso»

Sandro Piovani PARMA

P

iù di mille tifosi a Collecchio, nella domenica senza Parma-Genoa, i giocatori di Donadoni si sono affrontati in un’amichevole in famiglia da tutto esaurito: il centro sportivo invaso. Una cinquantina a Carpenedolo, in pullman, per contestare

Ghirardi. Alcuni tifosi si sono vestiti da preti, altri da maiali; hanno portato una (ironica) bara, fiori e candele. E intanto Manenti dice che vende, ma non si sa a chi. MANENTI Giampietro Manenti ha rilasciato una intervista in esclusiva a Stadio Sprint (Rai2). Stupefacente, vien da dire. Almeno per i contenuti. Partendo dalla volontà di essere ancora il presidente del Parma, nonostante le difficoltà ambientali aumentino giorno dopo giorno. «Dopo l’aggressione subita venerdì abbiamo dei dubbi, pensavo a Parma come a una città tranquilla e civile». Manenti avrebbe così tre opzioni per il futuro del club crociato. «Sto pensando di vendere la società a una struttura molto impor-

tante, però dovranno sopportarmi ancora», quasi a insinuare un suo incarico anche all’interno di una nuova eventuale proprietà. Ma non è tutto. Manenti avrebbe anche «la possibilità di portare in Procura il piano di rientro oppure di consegnare i libri contabili in Tribunale». Un Manenti che appare sempre più distante dalla realtà del club, dalle difficoltà quotidiane che la squadra sta affrontando, tra sospensione del servizio di lavanderia, pignoramenti di mezzi e attrezzature, imminente sospensione del servizio mensa. Senza dimenticare che il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dopo l’incontro di venerdì, ha dichiarato di non aver trovato in Manenti un interlocutore credibile, tanto che ha minacciato la

L’ABBRACCIO I tifosi del Parma insieme ai giocatori alla fine della partitella che si è giocata ieri pomeriggio al centro sportivo di Collecchio

chiusura dello stadio Tardini, dove peraltro sono state già tagliate le utenze elettriche. «Se vuole chiudere lo stadio va bene – ha replicato Manenti -, non posso far niente, ma allora non è un problema se il Parma fallisce o meno, ma ostacolare le idee di qualcuno». Ultima battuta sulla Citroen C3 sulla quale viaggiava Manenti:

multe non pagate per 1.900 euro e blocco amministrativo sull’auto. «La macchina è ancora circolante, non è stata sottoposta a nessun fermo amministrativo, è stato contestato un qualcosa ancora da verificare» la risposta del presidente del Parma.

LA FESTA Il tutto incastrato in una domenica di calcio in famiglia. La rosa a disposizione di Donadoni si è affrontata (2-2 finale) divisa in due squadre che hanno ricevuto, per tutta la gara, canti e incitamenti dai tifosi. E molti cori contro Tommaso Ghirardi, Pietro Leonardi e lo stesso Manenti. Non solo ultras, ma anche famiglie e anziani, tutti insieme a dichiarare amore eterno per la maglia crociata. Con gran finale davanti agli spogliatoi di Collecchio, dove la squadra e i tifosi si sono incontrati per chiudere col sorriso un’altra domenica senza serie A.

PIZZAROTTI E sempre a Stadio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Eccellenza R L’Acri si rifiuta di giocare: «Noi minacciati con un coltello» GUARDAVALLE (CATANZARO)

C

alcio sempre più violento nei campionati minori. Sabato la partita Guardavalle-Acri (Eccellenza) non si è giocata perché la squadra cosentina ha denunciato di avere ricevuto minacce. «Siamo arrivati al ristorante e mentre la squadra sedeva al tavolo si sono avvicinate cinque persone che hanno intimato ai presenti di perdere la partita altrimenti gli avrebbero spaccato le gambe – è stata la denuncia dell’Acri sul sito del club –. A un calciatore veniva puntato un coltello alla gola». L’episodio sarebbe durato a lungo, oltre mezz’ora, e avrebbe terrorizzato i giocatori. Una volta giunti al campo «un nostro tesserato veniva colpito con calci e pugni tra schiena e collo da un soggetto non identificato e davanti agli occhi del commissario di campo». Da qui la decisione della squadra di non scendere in campo. L’Acri (che adesso rischia lo 0-3 a tavolino e una penalizzazione) chiede di essere prima ascoltato dal giudice sportivo: «Se non ci dovesse essere giustizia, assumeremo ogni determinazione anche in maniera eclatante». LE REAZIONI Il Guardavalle si dice «meravigliato» di questo «eccesso di zelo» e denuncia a sua volta aggressioni subite negli anni passati proprio ad Acri. «Non è accaduto nulla – ha detto il d.g. Salerno a Stadioradio – se è volata qualche parola di troppo accade in tutti i campi, loro evidentemente non volevano giocare». Ancora più duro Pino Ussia, sindaco di Guardavalle, una zona ad alta densità mafiosa: «Se ci fosse stata una minaccia al ristorante, ma non mi risulta, il Guardavalle non ha alcuna responsabilità, poi il campo deve valutare la forza delle due squadre. Secondo me è una premeditazione da parte dell’Acri. Mi auguro che non vengono fatte discriminazioni sulla mia città». «Un sindaco non può minimizzare, anzi negare l’accaduto, perché lui rappresenta le istituzioni», è stata la replica del team manager acrese Falco. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R La crisi rossonera

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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L’INFERMERIA

Senza De Jong e Montolivo c’è una mediana da reinventare 1Oggi esami per entrambi:

si saprà la durata dello stop Inzaghi pensa al cambio modulo

Berlusconi deluso Inzaghi in bilico Decisivo il Verona 1 Se il Milan non vince c’è il rischio dell’esonero. Per i dirigenti il tecnico ha perso il controllo del gruppo G.B. Olivero MILANO

I

o vado avanti. Lo ripete spesso Pippo Inzaghi, è diventato lo slogan con cui chiude telefonate o messaggi. E non è un semplice modo di dire: Pippo non molla davvero, è sempre più impegnato e motivato. Il problema è che è sempre più isolato in quella che da molti anni è la sua casa, la sua seconda famiglia e che adesso invece è un posto meno caldo, meno accogliente. Inzaghi è l’unico a credere di poter ancora invertire la rotta, di far rivedere il Milan che in autunno a tratti aveva giocato bene. E’ l’unico, soprattutto, a credere che ci sia un futuro oltre giugno, l’unico a puntare fortemente sulla sua permanenza sulla panchina rossonera. Non è follia, ma semplice fiducia nel lavoro: Inzaghi sta dando tutto quello che ha dentro ed è intimamente convinto (anche se non lo ammetterà mai) che più di così non si possa fare.

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LA DELUSIONE Il pareggio con il Chievo è stato scialbo e deludente. I dirigenti non hanno ap-

prezzato e il risultato è stato solo l’ultimo problema. Berlusconi (che dopo la frattura al malleolo sperava di ritrovare il sorriso grazie al Milan) e Galliani sono stati sorpresi negativamente dalla mediocrità del gioco, dalla mancanza di schemi (fondamentali per aprire una partita come quella del Bentegodi), dall’assenza di movimento senza palla, dall’incapacità di creare occasioni da gol. E anche dal fatalismo con il quale il Milan sembrava aver accettato il pareggio: alcuni giocatori danno l’impressione di non credere più nel progetto, hanno lasciato solo l’allenatore. La società rimprovera al tecnico la progressiva perdita di controllo nei confronti del gruppo. Gli episodi di nervosismo, pubblici o privati, dimostrano un certo scollamento che finisce sul conto dell’allenatore anche se è proprio lui a cercare di far remare tutti nella stessa direzione perché nessuno quanto Pippo tiene ai colori rossoneri. OBBLIGATORIO VINCERE Solo il tempo darà le risposte che adesso tutti cercano. Ma oggi, a tre mesi dalla fine della stagione, la situazione sembra abba-

I NUMERI

6

● le partite di campionato senza gol per il Milan. Per trovare di peggio bisogna risalire al 2009-10: sette partite a secco dopo 25 giornate

8

● le vittorie ottenute dal Milan di Inzaghi. Per trovarne di meno dopo 25 giornate dobbiamo tornare al 1983-84: allora i successi erano stati 7

9

● i punti raccolti nel 2015 grazie a 2 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. La media punti a partita è di 1, più da zona retrocessione che europea

stanza chiara. A Inzaghi serve un miracolo per restare sulla panchina del Milan anche l’anno prossimo. Qualche giorno fa Adriano Galliani ha ripetuto che «Inzaghi ha il contratto anche per il campionato 20152016, poi naturalmente contano i risultati». Solo la qualificazione all’Europa League può salvare Pippo, però in questo momento sono otto i punti che separano il Milan dal quinto posto. Ma non bisogna perdere di vista nemmeno il presente. Come già accaduto un paio di settimane fa, il prossimo incontro potrebbe essere decisivo per il tecnico: il Milan deve battere il Verona a San Siro, altrimenti potrebbe esserci una clamorosa decisione all’orizzonte con l’esonero di Inzaghi e l’affidamento della squadra a Tassotti. DOPPIA VELOCITA’ Questo è solo il piano B, una soluzione che tra Arcore e Casa Milan nessuno vuole davvero prendere in considerazione. Ai dirigenti rossoneri non sfugge che Inzaghi stia lavorando in condizioni difficili, che la rosa sia mediocre, che gli infortuni abbiano complicato il cammino, che ai limiti tecnici di molti elementi si siano aggiunti quelli caratteriali. Però la società resta convinta che con il gruppo attuale l’allenatore avrebbe potuto ottenere qualche punto in più ed essere serenamente in corsa per l’Europa. Nelle prime sette giornate il Milan andava alla velocità di due punti a partita. Poi il rendimento è crollato. La verità sta nel mezzo: il Milan non poteva essere quello dei primi sette turni (adesso, con quella media, avrebbe 50 punti e sarebbe secondo), ma non può nemmeno essere quello che ha conquistato 20 punti nelle successive 14 giornate. Adesso mancano 13 incontri, la storia sembra già scritta, ma gli ultimi capitoli a volte riservano le più grandi sorprese.

Silvio Berlusconi, 78 anni, a Milanello con Pippo Inzaghi, 41. Il tecnico rossonero ha fatto sapere che il presidente lo chiama tutti i giorni, anche alla mattina presto BUZZI

Riccardo Montolivo, 30 anni, al Milan dal 2012 AFP MILANO

S

embra un labirinto. Ogni angolo è buono per perdersi. Anche perché dietro ogni angolo c’è in agguato un guaio fisico. Spesso due in un colpo solo. Quest’anno al Milan è successo più di una volta di veder finire in infermeria due giocatori all’interno della stessa partita. E’ successo anche a Verona. Montolivo fuori dopo un tempo, per un problema capitato pochi minuti prima dell’intervallo. De Jong fuori poco dopo la mezzora della ripresa. Parliamo del giocatore a cui sono affidate le chiavi della squadra e del frangiflutti davanti alla difesa. E pensare che, proprio alla vigilia di Verona, Inzaghi aveva espresso la sua soddisfazione per poter finalmente schierare quella che è – non serve uno scienziato per capirlo – la sua mediana preferita: Poli, De Jong, Montolivo. Fino all’altro ieri l’andamento parlava chiaro: tre (sole) volte in campo assieme, e tre prestazioni convincenti. Due vittorie (Napoli, Cesena) e un pareggio (Roma), ma soprattutto nessun gol al passivo. SI CAMBIA ANCORA Al momento quella mediana non esiste più. Sfilacciata come i muscoli di Riccardo e Nigel. Bloccati entrambi, come è emerso da una prima diagnosi, da problemi ai flessori. Oggi sarà il giorno del verdetto. La squadra si ritroverà nel pomeriggio a Milanello per riprendere la preparazione e loro si sottoporranno agli esami che chiariranno l’entità del guaio. Su Montolivo parrebbe esserci un cauto ottimismo, la situazione di De Jong sembra più seria. Il Milan torna così a 12 infortunati e Inzaghi dovrà risistemare per l’ennesima volta uomini e forse anche modulo. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Serie A R 25a giornata

RISULTATI

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICA

ATALANTA-SAMPDORIA Stendardo (A), Muriel (S), Okaka (S)

1-2

CAGLIARI-VERONA Toni (V), Gomez (V), Conti (C)

1-2

CESENA-UDINESE Rodriguez (C)

1-0

CHIEVO-MILAN

0-0

GENOA-PARMA

Rinviata

SQUADRE

MARCATORI

PT

PARTITE IN CASA

INTER-FIORENTINA Salah (F)

0-1

PALERMO-EMPOLI

0-0

ROMA-JUVENTUS

stasera, ore 21

SASSUOLO-LAZIO 0-3 Felipe Anderson (L), Klose (L), Parolo (L) TORINO-NAPOLI Glik (T)

1-0

JUVENTUS ROMA NAPOLI LAZIO FIORENTINA SAMPDORIA GENOA TORINO INTER MILAN PALERMO SASSUOLO UDINESE EMPOLI VERONA CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-1)

57 48 45 43 42 39 36 36 35 34 34 29 28 28 28 25 23 20 19 10

RETI

FUORI

TOTALE

IN CASA

FUORI

RIGORI TOTALE

G

V

N

P

G

V

N

P

G

V

N

P

F

S

F

S

F

12 12 12 12 12 12 12 13 12 13 13 12 12 13 12 13 12 13 13 12

10 7 7 8 4 5 4 5 5 6 7 3 4 4 4 2 3 2 3 2

2 5 3 0 6 7 5 6 3 3 5 6 4 5 3 5 4 3 5 1

0 0 2 4 2 0 3 2 4 4 1 3 4 4 5 6 5 8 5 9

12 12 13 13 13 13 12 12 13 12 12 13 12 12 13 12 13 12 12 11

7 6 6 5 7 4 5 4 4 2 1 3 3 1 3 4 2 2 1 1

4 4 3 4 3 5 4 3 5 7 5 5 3 8 4 2 4 5 2 1

1 2 4 4 3 4 3 5 4 3 6 5 6 3 6 6 7 5 9 9

24 24 25 25 25 25 24 25 25 25 25 25 24 25 25 25 25 25 25 23

17 13 13 13 11 9 9 9

6 9 6 4 9 12 9 9 8 10 10 11 7 13 7 7 8 8 7 2

1 2 6 8 5 4 6 7 8 7 7 8 10 7 11 12 12 13 14 18

32 23 28 23 16 17 17 15 24 18 21 13 16 13 15 10 14 14 15 12

7 7 17 13 11 10 14 9 15 11 13 14 14 12 18 15 20 25 23 21

19 14 16 20 21 15 19 13 15 17 17 16 10 12 14 8 8 18 9 8

6 11 14 14 13 18 15 16 17 19 26 24 18 15 26 15 17 22 24 26

51 37 44 43 37 32 36 28 39 35 38 29 26 25 29 18 22 32 24 20

9

8 8 6 7 5 7 6 5 4 4 3

FAVORE

CONTRO

DIFF. RETI

T.

R.

T.

R.

13 38 18 19 31 13 27 16 24 13 28 4 29 7 25 3 32 7 30 5 39 -1 38 -9 32 -6 27 -2 44 -15 30 -12 37 -15 47 -15 47 -23 47 -27

5 4 5 2 3 2 5 5 4 7 4 5 0 3 3 0 2 7 5 1

4 3 3 1 0 2 3 2 3 7 3 4 0 3 2 0 1 4 4 1

2 3 0 4 2 5 5 5 4 1 3 3 8 2 4 3 5 1 8 4

1 3 0 4 2 4 2 4 1 0 3 2 7 1 3 1 3 1 5 3

S

PUNTI POSIZIONE '13-14 STAGIONE E DIFFERENZA 13-14

66 (-9) 60 (-12) 51 (-6) 35 (+8) 45 (-3) 28 (+11) 32 (+4) 36 (0) 40 (-5) 35 (-1) in B 17 (+12) 28 (0) in B 39 (-11) 21 (+4) 28 (-5) 25 (-5) in B 37 (-27)

1 2 3 10 4 13 11 8 5 9 in B 20 12 in B 6 16 14 15 in B 7

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 7 MARZO SAMPDORIA-CAGLIARI ore 18 MILAN-VERONA ore 20.45 DOMENICA 8 MARZO, ore 15 CESENA-PALERMO ore 12.30 CHIEVO-ROMA EMPOLI-GENOA PARMA-ATALANTA UDINESE-TORINO NAPOLI-INTER ore 20.45 LUNEDÌ 9 MARZO LAZIO-FIORENTINA ore 19 JUVENTUS-SASSUOLO ore 21

(2-2) (3-1) (1-2) (0-3) (1-1) (0-1) (0-1) (2-2) (2-0) (1-1)

Milan all’asciutto Che brutto pari contro il Chievo CHIEVO

0

MILAN

0

CHIEVO (4-4-2) Bizzarri 6; Mattiello 7, Dainelli 6,5, Cesar 6, Zukanovic 5,5; Schelotto 6, Izco 6, Hetemaj 7, Birsa 6,5 (dal 37’ s.t. Radovanovic, s.v.); Pellissier 6 (dal 24’ s.t. Paloschi, 6), Meggiorini 5,5 (dal 31’ s.t. Fetfatzidis, 6). All. Maran, 7 MILAN (4-3-1-2) Diego Lopez 6,5; Bonera 6, Alex 5, Bocchetti 6,5, Antonelli 5,5; Poli 6, De Jong 6,5 (dal 34’ s.t. Cerci, s.v.), Montolivo 5 (dal 1’ s.t. Honda, 6); Bonaventura 6, Destro 6 (dal 20’ s.t. Pazzini, 5), Menez 5. All. Inzaghi, 5 ARBITRO Calvarese di Teramo 7 NOTE Ammoniti Meggiorini (C), Menez, Alex, Antonelli (M)

LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI FCENITI@GAZZETTA.IT

ZAZA GRAZIATO DUE VOLTE DAL ROSSO VECINO GIÙ: EMPOLI SENZA UN RIGORE MORETTI, IL MANI È INVOLONTARIO Giudizio positivo nell’attesa di RomaJuve. Fine settimana discreto per la squadra arbitrale (a parte Russo e Cervellera), ma stasera all’Olimpico tocca a Orsato la gara più complicata

A

TALANTA-SAMPDORIA 1-2 Damato di Barletta Gara tranquilla per Damato che comunque ci mette del suo con una direzione pulita. Poche le sbavature, giusto qualche cartellino risparmiato: il più evidente è quello non mostrato a Okaka per una entrata dura sul portiere Sportiello. CAGLIARI-VERONA 1-2 Valeri di Roma Buona la direzione di Valeri ben assistito in occasione del 2-0 del Verona: sulla punizione calciata da Hallfredsson, Gomez è in linea con i difensori del Cagliari. Curiosità: era entrato da 15 secondi (solo 3 di gioco). CESENA-UDINESE 1-0 Doveri di Roma Discreta anche la prova di Doveri. Rischia Heurtaux autore di un fallo dopo pochi minuti che poteva portare al CONCORSI N. 18 DELL’1/03/2015

La gomitata di Zaza a Radu MEDIASET

giallo. Lo stesso Heurtaux al 24’ è ammonito per una entrata simile su De Feudis. PALERMO-EMPOLI 0-0 Cervellera di Taranto C’è un «buco» nella partita di Cervellera: manca un rigore all’Empoli quando nella ripresa sul cross di Saponara, c’è la copertura del pallone da parte di Vecino, da dietro interviene Daprelà che lo colpisce in pieno. Per il resto, giusto considerare involontario il tocco col braccio di Gonzalez (è aderente al corpo). Non proprio ortodossa la spallata di Mario Rui con Morganella finito dentro la panchina dell’Empoli e TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE 1-1X2-X-2-2-1-X-2-2-1-2-X-1-X

poi costretto a uscire per l’infortunio patito. Da notare un altro fallo in area che avrebbe potuto portare a un rigore in favore del Palermo: Maccarone su Dybala. Il gioco era però fermo per un fuorigioco inesistente... SASSUOLO-LAZIO 0-3 Russo di Nola Molto da rivedere nella gara di Russo. A iniziare dal giallo per simulazione dato a Keita: in realtà l’impatto con il portiere Consigli c’è ed è netto (certo, il laziale non fa nulla per evitarlo). E poco importa se l’attaccante si era allungato il pallone. In sostanza: molto più rigore che simulazione. Giusto, invece, annullare un gol alla Lazio perché Keita tocca il pallone calciato da Mauri (sarebbe finito in porta lo stesso), ma è in fuorigioco. Regolare la rete di Parolo: è dietro la linea dei difensori. Male l’arbitro in due situazioni con Zaza protagonista negativo: nel primo tempo gomitata a Radu e nel recupero entrata (inutile) con piede a martello su Marchetti. Entrambe da rosso diretto. TORINO-NAPOLI 1-0 Irrati di Pistoia Nella ripresa tocco di mano di Moretti, il Napoli chiede il rigore, ma è giusto considerarlo involontario: il movimento del braccio è naturale con il difensore che si calcia addosso il pallone. Per il resto, rischia il secondo giallo El Kaddouri dopo un fallo su Maggio. Negato un vantaggio al Toro che avrebbe portato al 2-0: l’arbitro non vede arrivare Darmian e fischia la punizione dal limite per il netto fallo di Maggio (giallo) su El Kaddouri. INTER-FIORENTINA a pagina 3 TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 4 – 9 – 7 – 12 – 14 – 5 – 8

14 RETI Icardi (2) (Inter); Tevez (2) (Juventus) 12 RETI Menez (6) (Milan); Higuain (2) (Napoli); Dybala (2) (Palermo) 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Toni (2) (Verona) 9 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella (2) (Torino); Di Natale (Udinese) 8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1) (Roma); Eder (1) (Sampdoria); Zaza (1) (Sassuolo); Thereau (Udinese) 7 RETI Maccarone (1) (Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (Juventus; 7 nel Genoa); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3) (Sassuolo) 6 RETI Iago Falque’ (1) (Genoa); Morata, Pogba e Vidal (2) (Juventus); Felipe Anderson, Klose e Parolo (Lazio); Destro (5 nella Roma) e Honda (Milan); Glik (Torino) 5 RETI Moralez (Atalanta); Brienza (2) e Defrel (Cesena); Guarin, Kovacic e Osvaldo (Inter; ora è nel Boca J.); Llorente (Juventus); Zapata (Napoli); Belotti (1) e Rigoni (Palermo); Cassano (1) (Parma); Totti (2) (Roma) 4 RETI Denis (1) e Pinilla (Atalanta; 3 nel Genoa); Avelar (3), Ekdal e Sau (Cagliari); Rodriguez (1) (Cesena); Paloschi (Chievo); Tonelli (Empoli); Cuadrado (ora è nel Chelsea) e Rodriguez (Fiorentina); Candreva (1) (Lazio); Antonelli (3 nel Genoa) e Bonaventura (Milan); Hamsik (Napoli); Okaka (Sampdoria); Nico Lopez (Verona) 3 RETI Boakye e Zappacosta (Atalanta); Farias e Joao Pedro (Cagliari); Meggiorini e Pellissier (Chievo); Pucciarelli e Rugani (Empoli); Salah (Fiorentina); Perotti (1) (Genoa); Palacio (Inter); De Ceglie (3 nel Parma), Lichtsteiner e Pirlo (Juventus); Lulic (Lazio); De Guzman (Napoli); Nainggolan e Pjanic (Roma); Obiang (Sampdoria); Acerbi e Sansone (Sassuolo); Tachtsidis (Verona) 2 RETI Stendardo (Atalanta); Cossu (1), Donsah e Rossettini (Cagliari); Djuric (Cesena); Fetfatzidis (2 con 1 rigore nel Genoa), Izco e Zukanovic (Chievo); Tavano (1) (Empoli); Basanta, Borja Valero, Fernandez, Gomez, Pasqual e Savic (Fiorentina); Bertolacci e Niang (Genoa); Hernanes e Ranocchia (Inter); Bonucci e Marchisio (Juventus); De Jong e Muntari (Milan); Mertens (1) (Napoli); Barreto e Quaison (Palermo); Coda e Palladino (Parma); Florenzi, Gervinho e Ibarbo (Roma; 2 nel Cagliari); Gastaldello (ora è nel Bologna) e Muriel (Sampdoria); Floccari, Missiroli e Taider (Sassuolo); Bruno Peres, El Kaddouri, Martinez e Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo); Danilo, Fernandes e Widmer (Udinese); Gomez e Ionita (Verona) 1 RETE 93 giocatori 1 AUTORETE 17 giocatori RETI SEGNATE in questo turno 12; RETI TOTALI 645 (50 rigori, 17 autoreti)


LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

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Primo trofeo col «nuovo» Chelsea

La vignetta

Il campionato

MOU, UN «TITULO» E IL VECCHIO TABÙ DELLE MINESTRE

di Stefano Frosini

CIO’ CHE MILANO PUÒ IMPARARE DALLA FIORENTINA

Twitter IL COMMENTO O di ALESSANDRO DE CALÒ

C

ome era successo alla Fiorentina giovedì, anche il Chelsea supera il Tottenham del buon Pochettino, con la differenza che questa vittoria non vale una qualificazione nell’Europa League, ma l’assegnazione del primo trofeo stagionale nel calcio inglese, la Coppa di Lega. È il titolo più leggero tra quelli in palio a Londra e dintorni, ma per José Mourinho si tratta di un passaggio importante perché non vinceva più niente da un sacco di tempo, più di due anni e mezzo. In questi trenta mesi, Mou si è giocato un paio di coppe perdendole contro il Cholo Simeone e il grande nemico di sempre, Pep Guardiola. Quello con gli Spurs non è stato un match memorabile. Alla vigilia, come gli capita spesso contro avversari di peso, il tecnico portoghese ha ricordato che gli era stata offerta la panchina del Tottenham e l’aveva rifiutata. La stilettata, non elegantissima, serviva a Mou per accendere la vigilia. Il bombardamento dall’alto verso la panchina e lo spogliatoio di Pochettino, doveva preparare il terreno allo sbarco delle truppe di terra. E così è stato. Quello che non dovrebbe mai fare un tecnico è tornare ad allenare la squadra con cui ha vinto tanto, nella quale ha segnato un’epoca. Troppo rischioso. Ci sono aspettative enormi, quasi sempre più grandi della realtà che le contiene. Helenio Herrera aveva fatto flop, tornando negli anni Settanta sulla panchina di quella che era stata la sua grande Inter; Louis Van Gaal era uscito malconcio dalla seconda tranche del tragitto al Camp Nou dove pure

aveva vinto due campionati e una coppa di Spagna; Arrigo Sacchi e Fabio Capello avevano fatto una pessima figura dopo essere stati richiamati al capezzale dello stesso Milan col quale avevano dominato in Italia e nel mondo. In tempi più recenti, la sindrome della minestra riscaldata ha colpito anche Zdenek Zeman nel suo breve e inevitabile ritorno alla Roma; adesso il minestrone rischia di non lasciare sgombere da nuvole neppure le notti di Roberto Mancini, chiamato a rifondare un’Inter triste e malridotta. A grandi livelli, solo Ottmar Hitzfeld e Jupp Heynckes al Bayern, Marcello Lippi nella Juve e – soprattutto – Nereo Rocco due volte campione d’Europa col Milan degli anni Sessanta sono riusciti a frantumare l’antico tabù. José Mourinho è sulla buona strada. Dieci anni fa aveva cominciato a costruire la traiettoria vincente del suo Chelsea partendo proprio dalla Coppa di Lega, un primo «titulo» sul quale fare leva, come adesso. Allora la colonna vertebrale dei Blues si materializzava attorno a Cech, Terry e Drogba. Ieri, l’ivoriano era in panchina, Cech e Terry se la sono giocata ed è stato proprio il vecchio capitano a bucare per primo la porta del Tottenham. In questo amen durato un decennio Mou è rimasto tremendamente fedele alla linea. Il Chelsea gioca come quello del 2005: impedisce all’avversario di costruire le sue trame, rincula rimanendo in eterno controllo, continua a mordere alto con Diego Costa nel ruolo che era caro a Didier Drogba. Dopo la traumatica fine dell’avventura a Madrid e i faticosi risultati della scorsa stagione nel Chelsea, Mou si rimette in corsa. Ieri un assist del Liverpool gli ha tolto dai piedi i pruriti del City. Il prossimo «titulo» sarà la Premier. E stiamo attenti, perché se dovesse arrivare anche la Champions ci toccherà riparlare di Triplete.

L’ANALISI di LUIGI GARLANDO LEONARDO BONUCCI Calciatore della Juve ● In attesa della gara di domani, una foto di un RomaJuve @bonucci_leo19

ITALRUGBY Federazione italiana ● Anche le Azzurre conquistano la Scozia. Complimenti a tutte!!! @Federugby

LEWIS HAMILTON Iridato di F.1 ● Una giornata in spiaggia con Roscoe. @LewisHamilton

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L

a Fiorentina è passata da San Siro per spiegare alle milanesi come si fa a costruire una grande squadra. Si prende un bravo allenatore (Montella) che abbia buone idee e una certa esperienza, gli si lascia il tempo per coltivare il suo calcio di qualità e coraggio e gli si mettono a disposizione gli uomini giusti per far crescere il progetto di stagione in stagione. La Fiorentina che ha spezzato la mini-serie dell’Inter oggi è una realtà importante, affacciata sull’Europa. Ci sono particolari che raccontano la sua maturazione meglio della classifica e degli otto risultati utili messi in fila. Esempio: ieri ha cominciato la partita senza i sui ideologi (Pizarro, Borja Valero) e senza l’uomo del momento (Salah), eppure la squadra ha mantenuto inalterate identità e personalità. Ha ballato sulle punte al centro della Scala del calcio fin dal primo secondo. Significa che ha un gioco anche superiore ai giocatori. Gran bel complimento per un mister. Pensate invece al Milan anti-Chievo, incapace di sviluppare un’idea, eternamente aggrappato a Menez, insostituibile anche se impresentabile, perché quando non c’è gioco ti può salvare solo una giocata. Montella ha tessuto la sua creatura col palleggio, ma poi l’ha fatta progredire, per evitare l’implosione nel narcisismo. Oggi la Viola di Diamanti e Salah mostra nuove verticalità, un’altra velocità nel raggiungere la porta e una disponibilità al sacrificio e alla lotta che prima non sempre aveva. Era paga della sua bellezza, quasi si vergognava di sgobbare. Ora invece

sa uscire dalla tana del Tottenham indenne col coltello tra i denti e sopravvivere a San Siro in 9 contro 11, compensando l’inferiorità con l’aiuto solidale di tutti. Perfino Neto che è già mezzo juventino. L’Inter di Palacio, che nega l’assist a Icardi che l’aveva negato a Osvaldo, deve ancora maturare questo spirito di squadra, quest’empatia. Ma è sulla strada giusta. Montella lavora nel laboratorio viola da tre anni, Mancini solo da pochi mesi. Le idee sono le stesse. La frenata di ieri, dolorosa per la classifica, non è passo indietro nella crescita. Anzi, l’Inter ha confermato la nuova disponibilità a costruire e ad attaccare con continuità. Ha giocato alla pari. La roulette degli episodi (palo Guarin, miracoli Neto, sprechi Icardi, Palacio...) avrebbe anche potuto far uscire una vittoria. Ciò che manca oggi a Mancini, rispetto a Montella, a parte le ore di insegnamento, è un pugno di ingegneri alla fonte del gioco, perché in quella zona Mazzarri aveva precettato quasi solo muratori. Al momento tutto passa dai piedi dell’ex brutto anatroccolo Guarin. Troppo poco. La crescita di Kovacic, che ogni volta smentisce la buona prestazione precedente, e il prossimo mercato risolveranno il problema. Anche se mancare l’approdo in Europa vorrà dire dover vendere e spendere meno. Ma la direzione di lavoro è giusta, la mentalità pure, la guida tecnica solida. Il solco è stato tracciato, il piano di volo dell’Inter per il futuro è chiaro e affidabile. A differenza del Milan, dove si naviga a vista e dove è tornato terribilmente in ballo il futuro prossimo di Inzaghi. Il Verona, proverbialmente fatale, si avvicina minaccioso. In caso di nuova rivoluzione, la lezione di Montella può servire: idea di gioco, esperienza di magistero, qualità di interpreti, pazienza dopo la semina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un austriaco e un canadese sul Cerro Torre

DA LAMA A LECLERC, GIOVANI EROI DELL’ALPINISMO impresa verticale: la via diretta sulla Nord del Cervino in invernale e in solitaria.

L’AVVENTUROSO di REINHOLD MESSNER

L

a serie di dvd di alpinismo in vendita con la Gazzetta è partita il 20 febbraio per onorare Bonatti - con «W di Walter» - a 50 anni esatti dalla sua ultima grande

Ora il secondo titolo mi riguarda, perché è un film su di me (però non è mio, come molti credono). Ma è del terzo, in arrivo, che voglio parlare, perché è anch’esso «tempestivo». Mostra quanto si sia evoluto l’alpinismo. Anche sulla più famosa e difficile montagna della Patagonia: il Cerro Torre. Protagonista è David Lama, giovane austriaco che, come

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mostrano le spettacolari immagini, si è trasformato da campione delle gare in scalatore capace di salire in libera la via del Compressore. Sono passati tre anni da quella impresa di Lama e sul Torre ce ne sono state di altrettanto impressionanti. L’ultima, incredibile, è stata compiuta da solo da un canadese, Marc-André Leclerc, 22enne. In un giorno ha salito, quasi tutta in «free solo», cioè senza assicurarsi, la

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via chiamata «Corkscrew», che comincia lungo la Cresta Sud-Est e traversa poi la parete Sud e raggiunge la vetta lungo la parte finale della via aperta dai Ragni nel 1974. È una via molto bella e logica: mi sono sempre chiesto come mai i lecchesi non la scelsero, invece della parete Ovest. Ma onore a Casimiro Ferrari e agli altri Ragni, che salirono con un equipaggiamento e un «know how» ben diversi da oggi. È anche grazie a essi che giovani come Leclerc spingono sempre più avanti l’alpinismo tradizionale. Ma sono ragazzi molto più allenati di noi e con capacità tecniche eccezionali.

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La tiratura di domenica 1 marzo è stata di 271.703 copie

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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Siamo in onda! R

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Gol, rubriche, retroscena: è tutto sul 59

1La 25

a

giornata di Serie A ai raggi x su GazzettaTv. E alle 23 lo speciale sul big match Roma-Juve 1

2

IL PALINSESTO Il Tg scatta dalle 7 Poi Gazza Offside con tutto il calcio

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI PER VEDERE IL CANALE 59

La programmazione di Gazzetta Tv per la giornata di oggi MATTINA Alle 10.05 c’è Bomber (Di Natale) 7 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 9.05 Sport Science 10.05 Bomber: Di Natale 11.05 Campioni a confronto 11.35 Campioni a confronto 12.05 Sport Science 13.00 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News POMERIGGIO La scienza e lo sport, alle 16.05 14 Gazzetta News 14.30 Offside 15.05 Explorers 15.30 Campioni a confronto 16.05 Sport Science 17.05 Pazzi per i derby 18.05 Explorers 18.30 Campioni a confronto 19 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News 20 Gazzetta News 20.30 Offside SERA In prima serata campioni a confronto 21.05 Campioni a confronto 22.05 The Speedgang - La banda dei motori 23 Speciale Juve-Roma 0.05 Pazzi per i derby 1.05 Sport Science 2 Gazzetta News

clic

3

● 1 Gigi Buffon, 37 anni, e Francesco Totti, 38, nella sfida di andata finita 3-2 per i bianconeri: li troveremo nello speciale delle 23. 2 Mauro Icardi e il suo futuro in primo piano su Gazza Offside. 3 Lo studio di Gazza Offside con i nostri Luigi Garlando e Nino Morici ACTION IMAGES/LAPRESSE

eri l’esordio di Gazzetta Live, oggi largo ai commenti della 25esima giornata di Serie A. GazzettaTv, l’ultima declinazione del nostro mondo rosa, inaugura nuovi spazi con ospiti, curiosità e approfondimenti. Una pacchia per gli appassionati di sport che potranno partecipare grazie al web.

mo alle vostre domande più incisive mentre in Come non detto commenteremo con ironia le frasi più significative di Inzaghi, Manenti e Stramaccioni. E i punti deboli del Milan passeranno per il filtro del nostro scanner. In primo piano anche il futuro di Maurito Icardi, che Mancini vorrebbe tenere a tutti i costi all’Inter, i tweet e i post più divertenti della settimana raccolti in Gazza Social Club.

VAI! Alle 14.30 scatta la prima puntata di Gazza Offside, che dal sito Gazzetta passa in televisione con i gol, le rubriche e vari retroscena. Nella puntata, condotta da Nino Morici, con Luigi Garlando, ci sarà uno spazio particolare ai duelli chiave del big match Roma-Juve. Nella rubrica Uno vs Tutti rispondere-

AVVENTURA Su GazzettaTv non manca l’avventura. Alle 15.05 in primo piano c’è Explorers, che segue gli avventurieri più esperti del mondo in documentari mozzafiato. Un’occasione per scoprire le abilità sportive dell’uomo, sempre a caccia di filmati inediti. Un’ora dopo ecco Sportscience, che os-

Gabriella Mancini

I

IL NUMERO

18

La copertura delle news è totale, grazie alle 18 edizioni del tg «Gazzetta News». Poi, ogni punto ora, le notizie flash

serva lo sport attraverso la scienza e ne svela i segreti più reconditi. Quanto può saltare un atleta? Quale sport ha bisogno del tempo di reazione più veloce? In ogni episodio saranno esplorati i limiti umani. CHE SFIDA E in seconda serata gran finale con lo speciale dedicato alla partita scudetto Roma-Juventus, a cominciare dalle 23. News, retroscena e dibattito sui temi più significativi della supersfida dell’Olimpico. In studio ci saranno Nino Morici, Luigi Garlando e Franco Piantanida (per il live dai social network). Interverrà anche Viviana Guglielmi, che con Garlando condurrà il talk Senza appello, in onda da lunedì 9 marzo alle 22.05. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● Se non vedi Gazzetta Tv sul canale 59 puoi eseguire le seguenti procedure Se possiedi un TV o un Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2. Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK per accedere alla configurazione dei canali. 4. Impostare la Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca dei canali. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciar invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK


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Mondo R Inghilterra

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1

2

LE PAGELLE di BOLD SORPRESA ZOUMA, È LA MOSSA VINCENTE WALKER TIENE, CHADLI AFFONDA CHELSEA

7

● 1 Il gol di John Terry per l’1-0 del Chelsea ● 2 Diego Costa esulta dopo la rete che chiude il match ● 3 La gioia di Mourinho con la coppa EPA

Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA

P

iove quando l’arbitro Taylor fischia la fine, ma Wembley è Blue. Il Chelsea ha appena battuto 2-0 il Tottenham, conquistando la quinta Coppa di Lega della sua storia. Un uomo con la barba di qualche giorno, il completo grigio e la cravatta al vento afferra il cellulare per telefonare direttamente dalla panchina alla moglie Matilde, mentre il suo popolo canta e i giocatori fanno festa. Quell’uomo è José Mourinho. Solo lui poteva inventare una cosa simile. Non è l’unico colpo di genio del pomeriggio che riporta l’allenatore portoghese a sollevare un trofeo dopo 30 mesi. Il lungo digiuno pannelliano è finito. Mou è tornato: settimo titolo alla guida del Chelsea, primo non britannico a conquistare la Coppa di Lega per tre volte. LE MOSSE Lo Special One stravince questa finale, l’ennesima della sua straordinaria carriera, con un mossa che si rivela un colpo di genio. Manca Matic per squalifica e allora schiera Zouma a centrocampo, per controllare l’estro del danese Eriksen, il talento gelido che riuscirà ad essere pericoloso nell’unica occasione in cui non sarà stritolato dal difensore francese: un calcio di punizione dopo 10’ che colpisce la traversa. Se davvero nel calcio contano i segnali, quest’episodio ha un valore enorme. Mou non si limita però all’inserimento di Zouma. Sorprende Pochettino anche con il modulo: un 4-1-4-1 che proteg-

Mourinho incarta il Tottenham La Coppa è sua 1Zouma limita Eriksen che si vede solo su punizione Terry e Diego Costa decidono la sfida per il Chelsea

ge al meglio Cech, schierato titolare al posto di Courtois. Gli inglesi accuseranno per l’ennesima volta il portoghese di parcheggiare l’autobus, ma lui se ne infischia: «Le finali non si giocano, le finali si vincono», dirà con la medaglia al collo.

CHELSEA

2

0

TOTTENHAM

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Terry (C) al 45’ p.t., autorete di Walker (T) all’11’ s.t. CHELSEA (4-1-4-1) Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; Zouma; Willian (dal 31’ s.t. Cuadrado), Ramires, Fabregas (dal 43’ s.t. Oscar), Hazard; Costa (dal 47’ s.t. Drogba). PANCHINA Courtois, Filipe Luis, Aké, Remy. ALLENATORE Mourinho. AMMONITI Willian, Cahill e Cuadrado per gioco scorretto.

TOTTENHAM (4-2-3-1) Lloris; Walker, Dier, Vertonghen, Rose; Mason (dal 25’ s.t. Lamela), Bentaleb; Townsend (dal 16’ Dembelé), Eriksen, Chadli (dal 34’ s.t. Soldado); Kane. PANCHINA Vorm, Fazio, Davies, Stambouli. ALLENATORE Pochettino. AMMONITI Dier e Bentaleb per gioco scorretto.

ARBITRO Taylor. NOTE spettatori 89.297. Tiri in porta 4-3 (1 traversa). Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 2-2. Angoli 4-6. Recuperi: 3’ p.t.; 4’ s.t.

IL FILM Già. E per vincere bisogna essere cinici, sfruttando al meglio le occasioni. Il Chelsea per 45’ non tira mai in porta, ma al primo assalto fa centro. Una punizione viene respinta male dalla difesa del Tottenham e il tiro di Terry, sporcato da Dier, abbatte Lloris. Il Chelsea riparte con la voglia di chiudere il discorso e una rovesciata di Fabregas, bloccata dal portiere degli Spurs, è il preludio del 2-0. Costa riceve da Fabregas e punta l’area: il tiro del centravanti spagnolo è deviato da Walker nella sua rete. A questo punto puoi già cominciare a preparare commenti e titoli,

PREMIER

Il Liverpool stende il City Coutinho segna per José CORRISPONDENTE DA LONDRA

I

l gol capolavoro di Coutinho al Manchester City non è solo il colpo che permette al Liverpool di salire al quinto posto, ma rende pertinente una domanda: perché l’Inter si è privata di un talento come il brasiliano? L’ennesima batosta all’Anfield del Manchester City, che non vince nello stadio dei Reds dal 2003, ha risvolti importanti in campionato: il 2-1 della banda di Rodgers è uno splendido regalo per il Chelsea. Ma il Liverpool fa un

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LIVERPOOL-MANCHESTER CITY 2-1 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Henderson (L) all’11’, Dzeko (M) al 26’ p.t.; Coutinho (L) al 30’ s.t.

regalo soprattutto a se stesso, perché trova il modo migliore per riscattare l’addio all’Europa League, con un’impresa che avvicina la Champions: bella volata in vista con Manchester United e Arsenal. INTENSITÀ I primi 30’ sono spettacolari: si corre a cento. Lallana sfiora l’1-0 al 9’, ma all’11’ è già 1-0 per il Liverpool. Kompany perde il pallone, Sterling scappa e serve Henderson: tiro a giro, splendido. Il City reagisce: Silva lancia Aguero e l’argentino colpisce il palo. L’1-1 matura al 26’: sla-

lom e assist di Aguero, botta al volo di Dzeko. Lallana e Sterling mancano il 2-1, ma ci pensa Coutinho al 35’: da 20 metri infila il pallone sotto l’incrocio. bold

Coutinho, 22 anni, e Lovren, 25 REUTERS

LIVERPOOL (3-4-2-1) Mignolet 6,5; Can 7, Skrtel 6, Lovren 6; Markovic 6,5 (dal 31’ s.t. Sturridge sv), Henderson 7, Allen 6, Moreno 6,5 (dal 38’ s.t. K. Touré sv); Lallana 7, Coutinho 8; Sterling 7. ALLENATORE Rodgers 7. MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 6; Zabaleta 5,5, Kompany 5, Mangala 5, Kolarov 6,5; Fernandinho 5 (dal 33’ s.t. Bony sv), Yaya Touré 5,5; Nasri 5 (dal 38’ s.t. Lampard sv), Dzeko 6 (dal 13’ s.t. Milner 5,5), Silva 5,5; Aguero 7. ALLENATORE Pellegrini 5. ARBITRO Clattenburg 7.

5

IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

TERRY

WALKER

7,5 3

TOTTENHAM

6,5

Capitano, mio capitano. Il gol che orienta la gara e governatore perfetto della sua area. L’età avanza, ma JT resta di gran lunga il miglior difensore inglese.

Il tocco sul tiro di Costa è una beffa che non merita. Riduce alla normalità Hazard, il più affidabile della difesa. Mette sull’attenti Costa. Un duro.

CECH 7 Mourinho regala al suo vecchio portiere la finale di Wembley. Omaggio ad un campione che resta un grande giocatore. IVANOVIC 6,5 Nel primo tempo cerca spesso e volentieri il gol. Nella ripresa, tiene la posizione. CAHILL 6,5 Anche lui pericoloso in un paio di zuccate. Kane è il suo uomo: lo riduce al silenzio. AZPILICUETA 6,5 Bel duello con Townsend. Vince lui che chiude il match col turbante: ferito, ma bravo. ZOUMA 6,5 È la mossa a sorpresa di Mou e dà ragione al suo allenatore: Eriksen non si vede mai. WILLIAN 7 Il più brillante del reparto avanzato. Allunghi, dribbling, rientri, tagli azzeccati. (Cuadrado sv) RAMIRES 6 Gioca da mediano vecchia maniera. Non inventa nulla, ma non commette peccati. FABREGAS 6 Non è ancora al top dopo l’infortunio. Gioca in pantofole, ma una rovesciata poteva essere il gol della vita (Oscar sv). HAZARD 6 Gira al largo, Wembley non lo ispira. Prestazione da bravo soldato. COSTA 6,5 Il colpo del 2-0, ma anche una manata a Bentaleb al 29’ che poteva risparmiarsi (Drogba sv). ALL. MOURINHO 7,5 Vincitore e mattatore. La mossa Zouma è lo scacco matto al Tottenham, poi magistrale nei commenti. Number One.

LLORIS 6 Incassa due gol frutto di deviazioni. Nega il gol a Fabregas. DIER 5,5 Sporca il tiro di Terry, ostacolandosi con Kane. Nei momenti cruciali, sparisce. VERTONGHEN 5,5 Non è ai suoi livelli migliori. Peccato, perché può far male pure in attacco. ROSE 5,5 Willian è un pessimo avversario. Quando il brasiliano parte alla carica, bye bye. E lui si innervosisce. MASON 5,5 Grigio come il cielo londinese. Non riesce mai ad inventare qualcosa. LAMELA 5,5 Non ha neppure il tempo di entrare in partita. BENTALEB 6 Maltrattato da Costa, cerca di farsi giustizia. Il resto è un duello muscolare con Ramires. TOWNSEND 5,5 Avvia il motore più volte, ma sembra una Ferrari costretta a correre in un vicolo cieco. DEMBELE’ 5,5 Dà ragione a Pochettino che lo ha mandato in panchina. ERIKSEN 5,5 La punizione che colpisce la traversa e basta. Talento gelido. CHADLI 4,5 In campionato era stato decisivo contro il Chelsea, stavolta affonda (Soldado sv). KANE 5,5 Parte bene, ma presto sparisce. Vita dura con Terry e Cahill. ALL. POCHETTINO 5,5 Sorpreso dalle mosse di Mourinho, non riesce a trovare le contromisure. Soldado entra troppo tardi.

TAYLOR La manata di Diego Costa meritava l’ammonizione. Il fatto grave è che l’episodio avviene sotto i suoi occhi e sempre davanti a lui scoppia il caos. Troppo morbido. Il resto è una direzione di gara tranquilla. BETTS 6-BRYAN 6

5,5

perché sai che solo eventi straordinari possono stravolgere il copione. Il Chelsea si ritrova nel suo habitat migliore: gestire e aspettare che l’avversario si scopra. Il Tottenham mostra limiti di inesperienza e di mancanza di personalità. Kane non riesce mai a sfondare il muro dei Blues. Pochettino regala solo undici minuti a Soldado: troppo poco per trovare almeno il gol dell’illusione. Mou regala gli ultimi spiccioli di gara a Drogba: il vecchio pretoriano solleverà la coppa insieme a Terry. MOU PARLA Mou stravince anche a parole: «Terry uomo partita? No, per me sono tanti. Lo è Courtois per le prestazioni nelle semifinali con il Liverpool. Lo è Filipe Luis che ha saltato questo match. Lo è Christensen che giocò a Shrewsbury. Noi siamo soprattutto una squadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell’albo d’oro i Blues a quota 5 come l’Aston Villa 2014-15 Chelsea 2013-14 Manchester City 2012-13 Swansea 2011-12 Liverpool 2010-11 Birmingham 2009-10 Manchester United 2008-09 Manchester United 2007-08 Tottenham 2006-07 Chelsea 2005-06 Manchester United 2004-05 Chelsea 2003-04 Middlesbrough 2002-03 Liverpool 2001-02 Blackburn 2000-01 Liverpool Maggior numero di vittorie: Liverpool 8; Aston Villa, Chelsea 5; Man. United, Nottingham F., Tottenham 4; Leicester, Man. City 3; Arsenal, Birmingham, Norwich, Wolverhampton 2.

TACCUINO OLANDA

PORTOGALLO

Impresa dell’Ajax in casa del Psv

Porto sul velluto 3-0 allo Sporting

● L’Ajax vince 3-1 sul campo del Psv: per i lancieri in rete Kishna, Schöne ed El Ghazi, per i padroni di casa De Jong. Il Psv resta a +11 in classifica. 25o TURNO: Dordrecht-Go Ahead 2-1; Vitesse-Pec 2-1; AzWillem II 2-0; Twente-Nac 1-1; Cambuur-Heracles 1-0; Excelsior-Heerenveen 3-0; Utrecht-Feyenoord 0-0; Gron.Ado Den Haag 1-1; Psv-Ajax 1-3. CLASS.: Psv 64; Ajax 53; Az 47; Feyenoord 45; Vitesse 40; Pec 39; Heerenveen 38; Twente 35; Cambuur 33; Willem II, Groningen 31; Utrecht, Excelsior 29; Ado Den H. 28; Go Ahead 23; Heracles 21; Nac 19; Dordrecht 15.

● Decide Tello: sua la tripletta con cui il Porto rintuzza l’assalto dello Sporting terzo in classifica (3-0) e si porta a -4 dal Benfica. 23o TURNO: V. GuimarãesMarítimo 1-0; Gil Vic.-Boavista 1-1; Benfica-Estoril 6-0; Rio Ave-Sp. Braga 0-2; Académica-Arouca 1-1; Nacional-V. Setúbal 3-0; PenafielMoreirense 1-2; Porto-Sporting 30. Oggi: Belenenses-Paços de Ferreira (21). CLASSIFICA Benfica 59; Porto 55; Sporting 47; Sp. Braga 46; V. Guimarães 40; Belenenses 34; Nacional 31; Paços de F. 30; Rio Ave 29; Moreirense 28; Marítimo 27; Estoril 25; Boavista 22; Arouca 20; Académica, V. Setúbal 19; Gil Vicente 18; Penafiel 16.


Mondo R Spagna

LUNEDĂŒ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FRANCIA

Il Monaco blocca il Psg E il Lione resta in testa Alessandro Grandesso MONTECARLO

A Cristiano Ronaldo, 30 anni. Contro il Villarreal ha segnato il trentesimo gol nella Liga EPA

Il baby Villarreal blocca il Real E il Barça va a -2 1Gerard risponde al gol di Ronaldo su rigore,

poi la squadra di Ancelotti non riesce a sfondare

Filippo Maria Ricci

REAL MADRID

1

VILLARREAL

1

CORRISPONDENTE DA MADRID

R

ammarico blanco. Un Madrid sprecone si è fatto fermare sull’1-1 al Bernabeu e ha buttato via due dei 3 punti che aveva guadagnato sul Barça solo la settimana scorsa. I catalani si riportano a -2 e il 22 marzo aspettano i rivali al Camp Nou. Per Ancelotti una serata di frustrazione, per il Madrid di confusione, per il Villarreal di soddisfazione: Marcelino ha fatto un turnover massiccio pensando alla semifinale di Copa del Rey col Barça di mercoledĂŹ, ha difeso bene, recuperato lo svantaggio e sfiorato il colpaccio che al Sottomarino Giallo non è mai riuscito: 15 partite al Bernabeu, 4 pareggi e 11 sconfitte. FURIA CIECA Sarebbe stata una pena eccessiva per il Madrid, che ha pagato un primo tempo apatico e un secondo di furia cieca: alla fine sono addirittura 15 le conclusioni fuori misura della squadra di Ancelotti. Che può recriminare per il destro sparato 3 metri a lato da JesĂŠ con la porta vuota, per un secondo rigore non dato dall’arbitro nell’incandescente finale per un’ingenua spinta di Bailly al Chicharito, per le tante occasioni capitate sul piede di Ronaldo:

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Cristiano Ronaldo (R) su rig. al 7’, Gerard (V) al 19’ s.t. REAL MADRID (4-3-3) Casillas 7; Carvajal 7, Varane 5,5, Pepe 6, Marcelo 7; Lucas Silva 5 (dal 27’ s.t. JesĂŠ 5), Kroos 6,5, Isco 6,5 (dal 34’ s.t. Illarramendi 6); Bale 6, Benzema 5,5 (dal 36’ s.t. Hernandez 6), Cristiano Ronaldo 5. PANCHINA Keylor Navas, Arbeloa, Coentrao, Nacho. ALLENATORE Ancelotti 6. AMMONITI Pepe per proteste. VILLARREAL (4-4-2) Asenjo 7,5; Mario 6,5, Bailly 5, Dorado 6, Jaume Costa 6; Campbell 7, Pina 5,5 (dal 17‘ s.t. Trigueros 6,5), Sergio Marcos 6 (dal 23’ s.t. Jonathan Dos Santos 6), Moi GĂłmez 6,5; Gerard 7, Giovani dos Santos 6 (dal 17‘ s.t. Vietto 6,5). PANCHINA Sanchez, Musacchio, Victor Ruiz, Uche. ALLENATORE Marcelino 7. AMMONITI Moi GĂłmez, Jaume Costa, Trigueros per gioco scorretto. ARBITRO Gonzalez Gonzalez 5. NOTE spettatori 75.000 circa Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 15-2. Angoli 8-4. In fuorigioco 1-0 Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

3 grandi parate di Asenjo, 3 punizioni calciate malissimo, altri errori e imprecisioni varie. RONALDO RECORD Però cosa vuoi dire a uno che per il quinto anno consecutivo è arrivato a 30 (o piĂš) gol in campionato? Nessun altro giocatore ha mai fatto tanto nella storia dei 5 grandi campionati europei. Al 52’ Ronaldo è stato steso dal centrale ivoriano Bailly e ha trasformato il rigore: 38 gol stagionali. Poi Asenjo decisivo, Madrid sprecone e le mosse di Marcelino: dentro Vietto e Trigueros (poi anche Jonathan) e pareggio di Gerard con un sinistro dal limite. Carlo ha rischiato (JesĂŠ per Lucas Silva), si è pentito (Illarramendi per Isco) beccandosi una tormenta di fischi del Bernabeu, ci ha provato (Chicharito per Benzema). Di significativo dalla panchina solo l’errore di JesĂŠ. ATLETICO IN DIFFICOLTĂ€ Altrove da registrare lo 0-0 tra Siviglia e Atletico Madrid: Simeone ha iniziato con il solo Griezmann in attacco e i suoi non hanno segnato per la terza volta nelle ultime 4 partite tra Liga e Champions. L’Atletico resta a -7 dal Madrid ma deve guardarsi le spalle: il Valencia ha battuto 2-0 la Real Sociedad e ora è solo un punto dietro. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

ITALIANI ALL’ESTERO

Fausto Rossi da party piÚ che in partita PellÊ non è piÚ lui, La Rocca derby-gol Iacopo Iandiorio

L’

Europa è sempre piĂš dura per i nostri. In Inghilterra per PellĂŠ (5, Southampton): l’errore del 68’ a un metro dalla linea di porta, su cross di Bertrand da sinistra, è inspiegabile. Il vero Graziano, quello che ha fatto 8 reti fino al 20 dicembre, l’avrebbe messa dentro a occhi chiusi. Ora non gli gira bene piĂš niente. Per non parlare di Balotelli e Borini (Liverpool) in panca nel successo sul City. Anche in Germania Immobile (Borussia D.), Donati (Leverkusen)e Caldirola (Werder) restano a guardare, e Di Matteo

(5, Schalke) col Dortmund sbaglia partita: vuole contenere ma il bunker fa acqua. E meno male che ci mette una pezza il portiere Wellenreuther... In Spagna, detto sopra di Ancelotti (Real Madrid, 6), va male a Piovaccari (Eibar, 5), nel derby basco con l’Athletic: in 66’ ha una sola occasione al 13’ di testa, ma mette fuori; e nemmeno si sbatte come al solito. Fausto Rossi (5, Cordoba) nel k.o. con l’Espanyol si vede poco; reduce da una festa in settimana con Ghilas e altri compagni che non è piaciuta a Djukic: esce dopo un’oretta, spento. In Scozia il Kilmarnock di Pascali (6,5) non metteva di fila 3 risultati utili

esterni dal febbraio ’13: lo 0-0 col St. Johnstone dĂ morale. Nicolò Napoli (7, Iasi) in Romania è al 2° successo nei 2 turni del ritorno; 1-0 col Gaz Metan e ora è a 1 punto dalla salvezza; con lui in panca lo Iasi ha fatto 14 punti in 9 gare (prima 4 in 10 ). In Francia Monaco-Psg finisce 0-0: Sirigu (Psg, 6) mai in pericolo, Verratti (Psg, 7) lotta e costruisce con classe. In Svizzera Zambrotta (Chiasso, 6) perde (1-0) con la capolista Servette; Simone (Losanna, 4) fa 0-1 con l’ultima della classe (Bienne). In Australia La Rocca (W. Sydney) trova un gol nel derby in spaccata, ma perde 4-3. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

lla fine, il piatto piange per entrambi. Ma qualche lacrima in piĂš la versa il Psg che poteva salire al primo posto, in caso di vittoria. Il Monaco, che invece punta al podio, si è messo di traverso, magari con l’idea di rovesciare ancora i pronostici, dopo aver zittito i bookmaker londinesi che davano quasi per scontata la vittoria dell’Arsenal, mercoledĂŹ in Champions. Stavolta però non è arrivato il colpaccio (1-3), ma un pari senza gol. E forse non poteva andare diversamente senza Ibrahimovic, squalificato, e con Berbatov in campo solo per gli ultimi 25’. CosĂŹ a sorridere è il Lione, sempre in vetta, nonostante il passo falso di sabato a Lilla (2-1). E pure il Marsiglia di Bielsa che resta con le spalle coperte, dopo il tonfo casalingo di venerdĂŹ con il Caen (2-3). Conseguenza inevitabile di due strategie che in campo si sono neutralizzate. Con un Psg aggressivo e un Monaco attento in difesa, propenso al contropiede. E anche fortunato negli errori di Cavani (16’ e 45’ p.t.), quello clamoroso di Lavezzi (25’ p.t.), e quello inatteso di Pastore (18’ s.t.) sul servizio magistrale di Verratti, il piĂš generoso tra i suoi. MercoledĂŹ c’è il remake, ma a Parigi, per i quarti di coppa di Francia. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

MONACO-PSG 0-0 MONACO (4-2-3-1) Subasic 6,5; TourÊ 5 (dal 15’ s.t., Dirar 5), Wallace 7, Toulalan 7, Kurzawa 5; Fabinho 6, Kondogbia 6; Silva 5, Moutinho 5,5, Ferreira Carrasco 5 (dal 40’ s.t., Matheus s.v.); Martial 5 (dal 21’ s.t., Berbatov 5,5). PANCHINA Stekelenburg, Elderson, Diallo, Germain. ALLENATORE Jardim 6. CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 15’ s.t.. AMMONITI Subasic per c.n.r. PSG (4-3-3) Sirigu 6; Van Der Wiel 5, Marquinhos 6,5, Silva 7, Maxwell 6; Verratti 7, Luiz 6, Matuidi 6 (dal 30’ s.t., Rabiot 5,5); Lavezzi 5,5 (dal 30’ s.t., Bahebeck 6), Cavani 5,5, Pastore 6,5. PANCHINA Douchez, Camara, Digne, Kimpembe, Augustin. ALLENATORE Blanc 6. AMMONITI Van Der Wiel, Luiz per gioco scorretto. ARBITRO Varela 6.

Scarpa d’Oro Salgono Messi e Robben

27

LE CLASSIFICHE

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CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

TOP 11: DAVVERO BUENO, NE FA 4 8 9 BUENO Rayo V.

7,5 Arjen Robben 31 anni EPA â—? 1) 60 punti, C. Ronaldo (Real Madrid/Spa), 30 gol; 2) 54 punti, Messi (Barcellona/Spa), 27 gol; 3) 34 punti, Aguero, (Man. City/Ing), 17 gol; 4) 34 punti, Diego Costa (Chelsea/Ing), 17 gol; 5) 34 punti, Robben (Bayern Monaco/Ger), 17 gol.

MURRAY Crystal P.

MEIER Eintracht

7,5 7,5

7,5 ROBBEN Bayern M.

MARCOS LOPES Lilla

RAKITIC Barcelona

7,5 JOSUÉ Vitoria G.

8 PIATTI Valencia

7,5

7,5 AKPA AKPRO Tolosa

TERRY Chelsea FABIANSKI Swansea

7,5

GDS


28

Lega Pro R 27a giornata

LA STORIA di SERGIO CASSAMALI

PINI L’OPERAIO «ADDIO CALCIO È PIÙ SICURA LA FABBRICA»

S

egno dei tempi che cambiano. In un calcio che non dà più certezze (vedi anche il caso del Parma) meglio a volte accontentarsi di un posto fisso in fabbrica, soprattutto quando si ha famiglia e le scadenze incombono. E’ un pensiero che ha fatto anche Michele

Michele Pini, 28 anni CHECCHI

Pini, cresciuto alla Cremonese e vice capitano del Lumezzane, dopo nove anni di professionismo, di cui sette con la squadra bresciana e due con il Castiglione. Al termine della gara vinta contro il Real Vicenza, il difensore ha comunicato di voler lasciare il professionismo:

«Ci ho pensato un po’, ma il contratto in scadenza a giugno e un figlio nato da 40 giorni mi hanno convinto ad accettare la proposta di un’azienda di stampi di Manerbio. Tra qualche giorno comincerò a timbrare il cartellino». Addio sì, ma non al calcio giocato: «Vorrei trovare una squadra dilettantistica che mi consentisse di conciliare il nuovo lavoro con quella che è, e resterà, sempre la mia passione». Per i suoi trascorsi, la sua integrità morale e fisica, c’è da essere sicuri che un posto nel mondo del calcio lo troverà ancora. Intanto, il Lumezzane si è cautelato tesserando il terzino sinistro Andrea Pippa, svincolato dall’Aversa Normanna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIRONE A

Un Rantier di rigore L’Alessandria tiene E’ rabbia Cremonese 1Espulsi Giampaolo, due giocatori e una riserva

D’Angelo onesto: «11 contro 11 sarebbe stata dura» ALESSANDRIA

1

CREMONESE

0

MARCATORE Rantier su rigore al 33’ s.t. ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi 6,5; Sosa 6, Morero 7, Terigi 6 (dal 1’ s.t. Iunco 5,5); Vitofrancesco 6,5, Cavalli 5,5 (14’ s.t. Germinale 6), Obodo 6,5, Mezavilla 6,5, Mora 6 (22’ p.t. Nicolao 6); Rantier 6,5, Marconi 6,5. (Poluzzi, Picone, Valentini, Casula). All. D’Angelo 6,5. CREMONESE (3-5-2) Galli 6,5; Gambaretti 5,5, Castellini 6,5, Briganti 6,5; Marchi 6 (dal 39’ s.t. Campagna s.v.), Moroni 6, Palermo 5, Crialese 6, Favalli 6,5 (dal 34’ s.t. Pasi s.v.); Manaj 6,5, Kirilov 5,5 (dal 40’ p.t. Finazzi 6). (Quaini, Bassoli, Zieleniecki, Ciccone). All. Giampaolo 6,5. ARBITRO Valiante di Nocera Inf. 6. NOTE paganti 2.183, abbonati 764, incasso n.c. Espulsi Palermo al 36’ p.t., Quaini (dalla panchina) al 43’ p.t., il tecnico Giampaolo al 33’ s.t. e Gambaretti al 46’ s.t.; ammoniti Sosa, Marconi, Rantier, Moroni, Marchi, Gambaretti e Briganti. Angoli 2-6.

Marchi ne fa due Il Pavia affonda anche il Mantova

ALESSANDRIA

L’

Alessandria tiene il passo del Novara e del Pavia, ma quanta fatica contro la Cremonese messa in campo da Giampaolo in maniera perfetta passando dal solito 4-3-3 al 3-5-2, e con Jadid in tribuna dopo un diverbio con il tecnico. Anche dopo l’espulsione di Palermo (reazione evidente ai danni di Marconi) i lombardi hanno continuato a giocare bene, mettendo in difficoltà la difesa di casa diretta dall’ottimo Morero (nella ripresa gli verrà anche annullata una rete per fuorigioco). L’Alessandria non è riuscito nel primo tempo a sviluppare il solito gioco sulle fasce subendo la velocità e le incursioni di

Le Noci su rigore Como, i playoff sono più vicini

RIGORE E GOL La massima punizione è stata trasformata da Rantier che ha firmato così il suo ottavo sigillo personale. Giampaolo è stato allontanato per proteste, la Cremonese s’è buttata in avanti alla ricerca del pareggio e nel recupero ha perso anche l’ex Gambaretti per somma di ammonizioni. La situazione di classifica è sempre preoccupante e il presidente Gigi Simoni si è lamentato dell’arbitraggio. Invece il tecnico di casa Luca D’Angelo ha applaudito Giampaolo per come sa mettere in campo le squadre ammettendo con grande onestà che «a parità di uomini in campo, non so se la mia squadra avrebbe ottenuto i tre punti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

2

PRO PATRIA

0

FERALPI SALÒ

1

MANTOVA

1

COMO

1

ALBINOLEFFE

1

PAVIA Il Pavia tiene il passo da capolista contro un buon Mantova. Nell’attacco rimaneggiato (Ferretti bloccato da una colica nella notte) brilla Marchi, protagonista con la sua prima doppietta stagionale. E’ lui che sblocca al 13’ con un preciso sinistro nell’angolo basso, su suggerimento di Soncin. Il Mantova pareggia con un rigore contestato di Said, ma nella ripresa è ancora Marchi che gira di testa in rete un assist di Ghiringhelli. Guido Mariani

SQUADRE

PT

NOVARA ALESSANDRIA PAVIA (-1) BASSANO COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA SUDTIROL VENEZIA AREZZO TORRES RENATE MANTOVA (-3) MONZA CREMONESE GIANA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PORDENONE PRO PATRIA (-1)

53 53 53 46 44 42 41 40 37 36 35 35 33 33 31 31 27 22 20 17

MARCATORE Le Noci su rigore al 31’ s.t. PRO PATRIA (4-2-3-1) Melillo 6,5; Guglielmotti 5,5, Lamorte 6, Pisani 6,5, Taino 6 (dal 10’ s.t. Arati 6); Calzi 6, Bovi 5,5; D’Errico 5,5 (dal 34’ s.t. Zaro s.v.), Baclet 5,5 (dal 23’ s.t. Brunori 6), Candido 5,5; Serafini 5,5. (Perilli, Giorno, Casolla, Moscati). All. Montanari 5,5. COMO (4-2-3-1) Crispino 5,5; Marconi 6, Lebran 6, Cassetti 6, Marchi 5,5 (dal 29’ s.t. Fautario 6); Berardocco 6, Fietta 6; Rolando 6 (dal 25’ s.t. De Sousa 5,5), Le Noci 7, Cristiani 5,5 (dal 13’ s.t. Casoli 6); Ganz 6,5. (Falcone, Giosa, Defendi, Castiglia). All. Sabatini 6,5. ARBITRO Di Martino di Teramo 5,5. NOTE paganti 590, abbonati 474, incasso di 6.085 euro. Espulso Guglielmotti al 30’ s.t.; ammoniti Taino e Bovi. Angoli 2-5.

MARCATORI Corradi (A) al 14’, Bracaletti (FS) al 42’ s.t. FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 6; Tantardini 6,5, Ranellucci 6, Leonarduzzi 6, Belfasti 5,5 (dal 18’ s.t. Broli 6,5); Fabris 6,5, Pinardi 6, Cavion 5,5 (dal 18’ s.t. Juan Antonio 6,5); Bracaletti 7, Romero 6, Galuppini 5,5 (dal 32’ s.t. Di Benedetto 6). (Proietti Gaffi, Carboni, Palma, Gullotta). All. Scienza 6. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Amadori 6,5; Salvi 6,5, Moi 6, Allievi 6, Anghileri 6; Gazo 6, Spinelli 6,5, Maietti 6; Corradi 6,5 (dal 30’ s.t. Bentley s.v.); Momentè 5 (dal 34’ s.t. Vorobjovs s.v.), Silva Reis 6. (Prandini, Ondei, Pacifico, Bradaschia). All. Mangone 6,5. ARBITRO Lacagnina di Caltanisetta 6. NOTE spettatori 600 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Cavion, Romero, Fabris, Bentley e Moi. Angoli 2-7.

● BUSTO ARSIZIO (Va) Il Como resta in scia delle prime grazie alla vittoria firmata da Le Noci su rigore concesso per fallo di Guglielmotti su Ganz a un quarto d’ora dalla fine (espulso il difensore). In precedenza, la Pro Patria non è riuscita ad approfittare di qualche incertezza di Crispino, così il Como ha tenuto l’iniziativa e trovato il rigore della vittoria. Pro Patria sempre ultima alla vigilia di uno spareggio salvezza con il Pordenone. Aldo Restelli

SALÒ (Bs) La Feralpi Salò ha davvero una tempra d’acciaio: si piega a inizio ripresa, ma non si spezza, trovando nel finale il quinto pareggio su 8 partite del ritorno. Dopo un primo tempo con poche emozioni, l’AlbinoLeffe segna con Corradi, che si presenta davanti a Branduani e lo batte. Pur facendosi preferire sul piano del gioco, i bergamaschi non riescono a condurre in porto la prima vittoria in sei precedenti con la Feralpi Salò, che al 42’ trova il pari con una conclusione in mischia di Bracaletti. Giulio Tosini

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

27 27 27 27 27 27 27 27 27 26 27 27 27 27 27 27 26 27 27 27

15 15 16 12 13 11 10 11 11 10 9 9 10 9 7 8 7 5 5 3

8 8 6 10 5 9 11 7 4 6 8 8 6 6 10 7 6 7 5 9

4 4 5 5 9 7 6 9 12 10 10 10 11 12 10 12 13 15 17 15

44 41 48 39 32 36 35 32 34 25 28 31 27 31 30 21 26 17 21 28

26 22 33 27 26 34 27 27 31 24 29 39 23 31 32 26 39 37 42 51

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI ALESSANDRIA-CREMONESE BASSANO-NOVARA FERALPI SALO’-ALBINOLEFFE MONZA-VENEZIA PAVIA-MANTOVA PORDENONE-AREZZO PRO PATRIA-COMO REAL VICENZA-LUMEZZANE RENATE-SUDTIROL TORRES-GIANA

1-0 1-2 1-1 1-2 2-1 1-0 0-1 0-2 1-0 0-0

PROSSIMO TURNO MERCOLEDÌ 4 MARZO PAVIA-LUMEZZANE (ore 15) (0-1) VENEZIA-AREZZO (ore 15) (2-0) REAL VICENZA-ALBINOLEFFE (ore 18) (2-1) RENATE-GIANA (ore 18) (0-3) PRO PATRIA-PORDENONE (ore 19) (3-2) SUDTIROL-FERALPI SALO’ (ore 19) (1-4) ALESSANDRIA-TORRES (ore 20.30) (2-0) COMO-NOVARA (ore 20.30) (0-4) MONZA-CREMONESE (ore 20.30) (1-0) MANTOVA-BASSANO (ore 20.45) (1-3)

MARCATORI 15 RETI Bruno (4, Real Vicenza). 13 RETI Ferretti (Pavia). 12 RETI Maiorino (2, Torres). 11 RETI Momente’ (3, AlbinoLeffe); Gonzalez (Novara); Fischnaller (1, Sudtirol). 10 RETI Brighenti (1, Cremonese); Cesarini (3, Pavia). 9 RETI Marconi (1, Alessandria); Nole’ (4) e Pietribiasi (Bassano); Corazza e Evacuo (3, Novara); Soncin (4, Pavia). 8 RETI Rantier (1, Alessandria); Ganz (Como); Vita (2, Monza; ora è nel Vicenza); Bellazzini (6, Venezia). 7 RETI Ranellucci (Feralpi Salo’); Cocuzza (Renate); Magnaghi (Venezia). 6 RETI Guazzo (Alessandria); Erpen (2, Arezzo); Iocolano (1, Bassano); Le Noci (1, Como); Jadid (1, Cremonese); Candido e Serafini (3, Pro Patria); Raimondi (1, Venezia). 5 RETI Mezavilla (Alessandria); Maistrello (Bassano); Defendi (Como); Romero (Feralpi Salo’); Said (2, Mantova); Anastasi (Monza; ora è nella Pistoiese); Maccan (Pordenone); Cristini (Real Vicenza); Marras (Sudtirol).

AlbinoLeffe illuso Bracaletti alla fine salva la Feralpi

PAVIA

MARCATORI Marchi (P) al 13’, Said (M) su rigore al 32’ p.t.; Marchi (P) al 12’ s.t. PAVIA (4-3-3) Facchin 6; Ghiringhelli 6,5, Cristini 6, Marino 6, Cardin 5,5 (dal 25’ s.t. Sereni 6); Cogliati 5,5 (dal 14’ s.t. Pederzoli 5,5), Rosso 6, Carraro 6; Marchi 7, Soncin 6,5, Grbac 6,5 (dal 36’ s.t. Corvesi 5,5). (Fiory, Buongiorno, Sabato, Romanini). All. Maspero 7. MANTOVA (3-4-3) Zima 5,5; Trainotti 6, Marchiori 5,5 (dal 28’ s.t. Zanetti 6), Scrosta 6; Tavanti 6 (dal 40’ s.t. Zammarini s.v.), Di Santantonio 7, Raggio Garibaldi 5, Blaze 6; Said 6,5, Boniperti 6, Gyasi 6 (dal 20’ s.t . Beleck 5,5). (Festa, Pondaco, Todisco, Creati). All. Corradi 6 (Juric squalificato). ARBITRO Colosimo di Torino 6. NOTE paganti 1.289, abbonati 322, incasso di 13.971 euro. Ammoniti Di Santantonio, Marchi, Sereni e Corvesi. Angoli 4-11. ●

Nicola Pilotti

Manaj e soprattutto Kirilov. Nel secondo tempo, dopo l’ingresso di Iunco, i padroni di casa hanno cercato subito di trovare la via della rete ma le palle che provenivano dalle fasce erano facile preda del duo difensivo Briganti e Castellini. Moroni ha cercato di alzare il baricentro della Cremonese, ma l’assedio dei grigi s’è fatto via via sempre più incessante, fino alla rete su rigore abbastanza generoso su Marconi (fallo di Briganti).

CLASSIFICA

REGOLAMENTO SALGONO IN 4: UNA AI PLAYOFF SCENDONO IN 9: SEI AI PLAYOUT ●

Ecco il regolamento della nuova Lega Pro unica, che prevede quattro promozioni in Serie B (con una nuova formula dei playoff) e nove retrocessioni in Serie D. PROMOZIONI Salgono in Serie B le prime di ciascun girone. Le seconde e le terze più le due migliori quarte (si guardano i punti conquistati, poi la differenza reti, o il maggior numero di reti segnate, ecc...) accedono ai playoff, nei quali (il primo turno sarà a gara unica) la miglior seconda riceve la peggior quarta, la seconda miglior seconda riceve l’altra quarta, la peggior seconda riceve la peggior terza, la miglior terza riceve la seconda delle terze. In caso di parità si va a supplementari e poi eventualmente ai calci di rigore. Poi ci sono le semifinali e le finali con andata (in casa delle peggio classificate) e ritorno: anche qui in caso di parità supplementari e rigori.

RETROCESSIONI Scendono in Serie D le ultime classificate di ogni girone. Ai playout vanno 16a, 17a, 18a e 19a di ogni girone con la seguente formula: 19a contro 16a, 18a contro 17a. Sono partite di andata e ritorno: in caso di parità di punteggio si salva la squadra meglio classificata in campionato.

L'INIZIATIVA di PEPPE ERCOLI

L’ASCOLI VOLA E SI COLORA CON IL ROSA PER LE DONNE

L’

Ascoli si gode il successo di Pisa ed il primato nel girone B con l’allungo a +4 sulla seconda. Pesante la vittoria di venerdì, seguita dal pareggio interno del Teramo di ieri. Ma è la settimana che porta all’8 marzo, Festa della donna, e per l’occasione la società

bianconera tinge di rosa il proprio stemma per rendere omaggio al gentil sesso. Un video è stato realizzato dai giocatori per dire no alla violenza sulle donne. L’Ascoli invita i propri tesserati e i tifosi che sostengono il messaggio a sostituire la propria immagine di Facebook, Twitter e Instagram con il logo rosa dell’Ascoli e a condividere lo spot. La squadra, in occasione del match di domenica con la Lucchese, indosserà un polsino rosa con l’hashtag #ascolipicchiodiceno. Sconto in vista per le donne che vorranno assistere alla partita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIRONE B

Donnarumma a 14 Ma il Teramo al 92’ si fa raggiungere 1Il bomber non basta e la vetta s’allontana Anche la Spal segna su rigore con Fioretti

MARCATORI Donnarumma (T) su rigore al 28’, Fioretti (S) su rigore al 47’ s.t. TERAMO (5-3-2) Tonti 6; Scipioni 6, Caidi 6, Speranza 6, Perrotta 6,5, Di Matteo 5,5 (dal 41’ s.t. Masullo s.v.); Di Paolantonio 5,5 (dal 22’ s.t. Petrella 6), Amadio 6, Cenciarelli 6; Lapadula 6,5, Donnarumma 6 (dal 45’ s.t. Milicevic 5). (Narduzzo, Brugaletta, Diakite, Bucchi). All. Vivarini 6. SPAL (5-3-2) Menegatti 6; Lazzari 6 (dal 29’ s.t. Togni 6), Gasparetto 5,5, Cottafava 6, Silvestri 5,5, Nava 6 (dal 42’ s.t. Fioretti 6,5); Gentile 6,5, Capece 6, Di Quinzio 5,5; Rovini 6 (dal 21’ s.t. Finotto 6), Zigoni 6. (Ranieri, Aldrovandi, Giani, Gerbaudo). All. Semplici 6,5. ARBITRO Colarossi di Roma 6. NOTE paganti 2.100, abbonati 342, incasso non comunicato. Ammoniti Rovini, Di Quinzio e Silvestri. Angoli 5-1.

● TERAMO L’Ascoli chiama, il Teramo risponde solo a metà. La squadra di Vivarini non va oltre l’1-1 contro una coriacea Spal e vede allontanarsi di quattro punti la vetta della classifica, con la Reggiana che può farsi sotto. A decidere l’incontro, nella ripresa, due rigori (uno per parte), dopo lunghe fasi di gioco tatticamente bloccate e prive di emozioni. Prima degli episodi clou era stata la Spal a sfiorare il vantaggio con Zigoni (salvataggio di Perrotta quasi sulla linea) poi Di Quinzio commette fallo su Amadio e dal dischetto Donnarumma (14 reti, eguagliato il record di Como del 201213) spiazza Menegatti. Gara chiusa ? No. Il neo entrato Milicevic, all’esordio con la maglia del Teramo, è ingenuo nell’atterrare Finotto in pieno recupero: l’arbitro fischia il secondo rigore di giornata che lo specialista Fioretti, da poco in campo, trasforma con freddezza. Per il Teramo (17 risultati utili) è un mezzo passo falso in ottica primo posto mentre per la Spal è un punto prezioso sulla strada che conduce alla salvezza. Gaetano Lombardino

Colpo Pontedera con Settembrini Savona nel caos

Colombini gol Festa Tuttocuoio Grosseto stop

TERAMO

1

SPAL

1

SAVONA

0

TUTTOCUOIO

1

PONTEDERA

1

GROSSETO

0

MARCATORE Settembrini al 42’ p.t. SAVONA (4-3-2-1) Rossini 6,5; Marchetti 4, Galimberti 5,5, Cabeccia 6, Speranza 6; Giorgione 6, Taddei 6, Gemignani 4,5 (dal 34’ s.t. Giovinco s.v.); Demartis 6,5 (dal 26’ s.t. Munarini 5,5), D’Amico 5 (dal 16’ s.t. Carta 5,5); Scappini 4,5. (Addario, Frugoli, Bramati, Morosini). All. Aloisi 5. PONTEDERA (5-3-2) Cardelli 6; Videtta 6, Madrigali 6 (dal 1’ s.t. Polvani 5,5), Redolfi 6, Gasbarro 6,5, Galli 6; Luperini 7 (dal 27’ s.t. Ceciarini 6), Bartolomei 6, Settembrini 6,5; De Cenco 5,5, Disanto 5,5 (dal 34’ s.t. Libertazzi 5,5). (Anacoura, Bennati, Lombardo, Tazzari). All. Indiani 6. ARBITRO Mainardi di Bergamo 6. NOTE paganti 639, abbonati 272, incasso di 3.148 euro. Espulso Marchetti al 5’ p.t.; ammoniti Madrigali, Giorgione, Luperini, Bartolomei e Settembrini. Angoli 4-5. ● SAVONA In dieci dopo 5 minuti per l’espulsione di Marchetti, che colpisce al volto un avversario a gioco fermo, il Savona resiste fino alla fine del primo tempo, quando – dopo un paio di assedi dei non irresistibili toscani – Settembrini spinge in rete una miracolosa respinta di Rossini dopo magia in rovesciata di Luperini. In tribuna contestati aspramente i dirigenti savonesi e il tecnico Aloisi. Riccardo Fabri

MARCATORE Colombini al 17’ p.t. TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci 6,5; Balde 7,5, Falivena 6, Colombini 7; Pacini 6,5, Deiola 6,5, Gargiulo 6,5 (dal 43’ s.t. Dramane s.v.), Vitale 6 (dal 15’ s.t. Serrotti 6), Zanchi 6,5; Tempesti 6,5 (dal 27’ s.t. Gelli 6), Colombo 6,5. (Morandi, Mulas, Ingrosso, Gioè). All. Alvini 6,5. GROSSETO (3-5-2) Baiocco 6; Ferraro 5,5 (dal 19’ s.t. Biraschi 6), Burzigotti 6, Paparusso 6 (dal 40’ s.t. Pichlmann s.v.); Formiconi 6, Della Latta 6,5, Volpe 5,5 (dal 1’ s.t. De Feo 6), Verna 5,5, Legittimo 6; Fofana 5,5, Torromino 5,5. (Mangiapelo, Boron, Okosun, Gambino). All. Stringara 6. ARBITRO Martelli di Brescia 5,5. NOTE paganti 249, abbonati 137, incasso di 4.133 euro. Ammoniti Colombo, Balde, Deiola, Fofana e Dramane. Angoli 2-4. ● PONTEDERA (Pi) Si ferma dopo 4 turni la serie positiva del Grosseto, mentre il Tuttocuoio infila la seconda vittoria consecutiva. Per i neroverdi tre punti pesantissimi in chiave salvezza. La gara si decide nel primo tempo: Bacci dice per due volte no a Fofana, Colombini invece trova il guizzo vincente su azione d’angolo e batte Baiocco. Nella ripresa partita bloccata con una sterile supremazia del Grosseto. Nel finale biancorossi vicini al gol con Della Latta e Torromino, ma alla fine battuti. Luca Calò


LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICA SQUADRE

PT

ASCOLI TERAMO REGGIANA PISA PONTEDERA ANCONA L'AQUILA CARRARESE TUTTOCUOIO LUCCHESE GROSSETO (-1) SPAL PISTOIESE GUBBIO PRATO FORLI' SAVONA SANTARCANGELO PRO PIACENZA (-8) SAN MARINO

53 49 44 44 39 39 38 36 34 34 33 33 33 32 29 29 27 26 25 23

PARTITE

L'ANALISI di NICOLA BINDA

RETI

G

V

N

P

F

S

27 27 25 26 26 27 25 27 26 27 27 27 27 27 27 27 27 26 27 27

15 13 13 12 10 9 9 7 8 8 8 9 9 7 6 7 7 6 9 5

8 10 5 8 9 12 11 15 10 10 10 6 6 11 11 8 6 8 6 8

4 4 7 6 7 6 5 5 8 9 9 12 12 9 10 12 14 12 12 14

43 37 35 31 31 32 28 35 32 27 34 25 31 34 32 25 26 23 25 30

23 25 20 18 27 28 22 25 43 28 31 28 44 33 37 38 43 29 34 40

LA DIFFERENZA TRA IL PARMA E LE SOCIETA’ DI TERZA SERIE

I

l caso Parma sta facendo il giro del mondo riuscendo a far alzare dalla poltrona le più importanti istituzioni calcistiche nazionali. Come se fosse la prima volta che una società non paga più gli stipendi, accumula debiti e va verso un fallimento. Certo, in Serie

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI ANCONA-FORLI’ 0-0 GUBBIO-CARRARESE 1-2 LUCCHESE-L’AQUILA 3-1 PISA-ASCOLI 0-1 PRATO-PRO PIACENZA 0-1 REGGIANA-SANTARCANGELO oggi, ore 20.45 SAN MARINO-PISTOIESE 1-0 SAVONA-PONTEDERA 0-1 TERAMO-SPAL 1-1 TUTTOCUOIO-GROSSETO 1-0

PROSSIMO TURNO SABATO 7 MARZO PISTOIESE-ANCONA (ore 14.30) (0-0) CARRARESE-TERAMO (ore 16) (1-2) FORLI’-TUTTOCUOIO (ore 17) (2-3) PRO PIACENZA-SAN MARINO (ore 17) (0-3) SANTARCANGELO-SAVONA (ore 17) (0-2) GROSSETO-PISA (ore 19.30) (2-1) DOMENICA 8 MARZO PONTEDERA-GUBBIO (ore 16) (1-0) ASCOLI-LUCCHESE (ore 18) (2-0) SPAL-PRATO (ore 18) (0-1) LUNEDÌ 9 MARZO L’AQUILA-REGGIANA (ore 20.45) (1-1)

IL POSTICIPO LA REGGIANA PER IL RISCATTO STASERA ARRIVA IL SANTARCANGELO ●

Il programma della giornata viene completato stasera dalla sfida della Reggiana col Santarcangelo: se la squadra di Colombo vince, si porta a -2 dal secondo posto. Così in campo (ore 20.45): REGGIANA (4-3-3) Feola; Rampi, Spanò, Sabotic, Mignanelli; Maltese, Vacca, Angiulli; Giannone, Ruopolo, Siega. (Messina, De Giosa, Parola, Messetti, Alessi, Tremolada, Petkovic). All. Colombo. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi; Traoré, Cola, Olivi, Rossi; Bisoli, Taugourdeau, Garufi; Berardino; Guidone, Falconieri. (Lombardi, Possenti, Capitanio, Obeng, Argeri, Graziani, De Respinis). All. Cuttone. ARBITRO Vesprini di Macerata (Moraglia-Marcolin). (andata 1-0)

PANCHINE Gubbio e L’Aquila dietro-front Congelati gli esoneri dei tecnici ● Sabato, dopo le sconfitte, Gubbio e L’Aquila avevano deciso di esonerare rispettivamente Acori e Zavettieri. La notte invece ha portato consiglio. Il presidente Notari del Gubbio oggi incontra la squadra alla presenza del d.s. Pannacci e del tecnico. Invece a L’Aquila, visto il recupero di mercoledì contro il Pontedera e il rientro odierno del presidente Chiodi, si è deciso di dare l’ ultima chance a Zavettieri.

A non è mai successo. E questo è clamoroso. Ma la Lega Pro (e anche la Serie B) ne ha visti a decine di casi simili, di società ballerine, di Ghirardi e di Manenti. Anche la Serie B nel torneo scorso ha vissuto una situazione simile con Bari e Siena a rincorrere la promozione

GIRONE C

Troppo più forte la Juve Stabia Messina in crisi

Tuia è l’uomo-derby La Salernitana c’è Benevento avvisato 1Menichini azzecca il cambio, Savoia k.o. Ora lo scontro diretto per il primo posto

TORRE ANNUNZIATA (Na) E’ la Salernitana dell’ultimo quarto d’ora,

quella che spesso volge a proprio favore le situazioni più complicate e canta vittoria (nona vittoria esterna). E’ successo anche contro un Savoia determinato, incurante della grave crisi societaria, uscito a testa alta dal confronto con i più titolati avversari. La squadra di Papagni è stata colpita e affondata proprio quando dal settore ospiti si levavano cori di invito a Pestrin e compagni a «lottare col cuore». Derby dai toni spenti, tifosi di casa entrati soltanto a inizio ripresa e società contestata (raccolti 800 euro da devolvere alla squadra). Pur senza brillare, la Salernitana è andata vicina al vantaggio nel primo tempo con Mendicino e Favasuli. Il gol-vittoria di Tuia entrato da appena quattro minuti - sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Nalini. E sabato all’Arechi, contro il Benevento capolista stoppato sabato dal Barletta, la squadra di Menichini avrà l’occasione per il sorpasso. Vincenzo Pinto

Foggia esagerato e super Iemmello Demolito l’Ischia

Solo un pareggio per il Catanzaro E’ protesta ultrà

MARCATORI 15 RETI Cellini (5, Carrarese). 14 RETI Arma (4, Pisa); Donnarumma (4, Teramo). 13 RETI Bocalon (2, Prato). 12 RETI Altinier (3, Ascoli). 11 RETI Torromino (1, Grosseto); Lapadula (1, Teramo). 9 RETI Perez (2, Ascoli); Loviso (3, Gubbio); Sandomenico (L’Aquila). 8 RETI Grassi (Ascoli; 8 con 1 rigore nel Pontedera); Pichlmann (1, Grosseto); Regolanti (Gubbio); Forte (1, Lucchese; 2 nel Forlì); Fioretti (3, Spal). 7 RETI Tavares (2, Ancona); Merini (Carrarese); Melandri (Forlì); Lo Sicco (Lucchese); Guidone (Santarcangelo); Colombo (1, Tuttocuoio). 6 RETI Docente (1, Forlì); Fanucchi (Prato); Alessandro (2) e Matteassi (Pro Piacenza); Ruopolo (Reggiana); Graziani (Santarcangelo); Scappini (2, Savona). 5 RETI Tulli (Ancona); Mustacchio (Ascoli); De Feo (Grosseto; 5 nel Savona); Mancosu (Gubbio); Romeo (Pistoiese); Rubino (1, Prato); Angiulli (Reggiana); La Mantia (1) e Sensi (1, San Marino); Germinale (1, Spal; ora è nell’Alessandria).

Marco Sesia, 44 anni, Barletta

SAVOIA

0

SALERNITANA

1

MARCATORE Tuia al 29’ s.t. SAVOIA (3-5-2) Gragnaniello 6; Riccio 6, Checcucci 6, Sirigu 6; Cremaschi 6 (dal 31’ s.t. Boilini 6), Pizzutelli 6 (dal 38’ s.t. Partipilo s.v.), Saric 6, Scarpa 6, Verruschi 6; D’Appolonia 6 (dal 35’ s.t. Ferrante s.v.), Leonetti 6. (Volturo, Vosnakidis, Panariello, Giordani). All. Papagni 6. SALERNITANA (4-3-3) Gori 6; Colombo 6, Trevisan 6 (dal 1’ s.t. Franco 6), Lanzaro 6, Bocchetti 6 (dal 25’ s.t. Tuia 6,5); Moro 5,5 (dal 33’ s.t. Bovo s.v.), Pestrin 6, Favasuli 6; Nalini 5,5, Caetano 5,5, Mendicino 5,5. (Russo, Perrulli, Gabionetta, Cristea). All. Menichini 6,5. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE paganti 1.050, abbonati 260, incasso di 10.930 euro. Ammoniti Trevisan, Pestrin, Sirigu, D’Appolonia, Gori, Leonetti e Scarpa. Angoli 2-2. ●

in Serie A senza una società alle spalle. Oggi in Lega Pro sono quelli di Barletta, Monza e Savoia i casi più gravi, ma tanti altri sono i club a rischio di default. Nessuno si alza dalla poltrona per loro. Le squadre senza stipendi - e parliamo di cifre diverse da quelle di Lucarelli&C. vanno avanti lo stesso, garantendo quella regolarità del torneo che in A è svanita. Negli anni abbiamo visto collette dei tifosi (non di altri club come si illude di fare la Lega di A) per pagare le trasferte, giocatori sfrattati costretti a vivere in emergenza (ricordate i giocatori della Pro Patria accampati negli spogliatoi?) e squadre allenarsi in piazza non avendo più un campo a disposizione, con autogestioni vere e proprie.

Ma i campionati sono sempre stati regolari. Il Monza va avanti da mesi non si sa come (e in settimana potrebbe fallire), il Barletta è andato a pareggiare sul campo del Benevento primo in classifica, il Savoia ha ceduto di misura alla Salernitana. Non sono di certo i calciatori i colpevoli di queste gestioni scellerate, anzi, sono sempre stati loro i primi a cercare di fare il loro dovere. Chiedendosi perché le fideiussioni presentate dalle società per l’iscrizione (600mila euro quest’anno) non vengano escusse per pagare i loro stipendi e i debiti. Aspettando gesti concreti dalle istituzioni. E restando sconcertati oggi in una situazione che fa sentire questa categoria come una vera terza serie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Casertana: Cisse firma l’aggancio Bollini, primo k.o.

MESSINA

0

CASERTANA

1

JUVE STABIA

3

LECCE

0

MARCATORI Di Carmine su rigore all’8’, Gammone al 46’ p.t.; Nicastro al 26’ s.t. MESSINA (4-4-2) Berardi 5,5; Cane 5,5, Altobello 5, Pepe 5, Rullo 4,5; Spiridonovic 5 (dal 1’ s.t. De Paula 5), Damonte 5,5, Izzillo 5 (dal 40’ s.t. Bortoli s.v.), Ciciretti 5 (31’ s.t. Nigro s.v.); Corona 5,5, Orlando 5. (Scardino, Silvestri, Bonanno, Stefani). All. Grassadonia 5. JUVE STABIA (4-3-3) Pisseri 6; Romeo 6,5 (dal 36’ s.t. Cancellotti s.v.), Polak 6, Migliorini 6, Contessa 6; La Camera 6,5 (dal 22’ s.t. Caserta 6), Burrai 6,5, Jidayi 6,5 (dal 30’ s.t. Bombagi s.v.) ; Nicastro 7, Di Carmine 7,5, Gammone 7. (Santurro, Carrozza, Lepiller, Gomez). All. Pancaro 7. ARBITRO Pelagatti di Arezzo 6,5. NOTE paganti 89, abbonati 1.779, incasso non comunicato. Ammoniti Pisseri, Altobello, Pepe, Corona e Contessa. Angoli 6-2.

MARCATORE Cisse al 20’ s.t. CASERTANA (4-3-3) Fumagalli 6,5; Idda 6, Rainone 6, Mattera 6, Tito 6; Marano 6, Rajcic 6,5, De Marco 6; Diakite 5,5 (dal 45’ p.t. Cunzi 6,5), Cisse 6,5 (dal 39’ s.t. Ricciardo s.v.), Mancino 6 (dal 31’ s.t. Kolawole s.v.). (D’Agostino, Antonazzo, De Liguori, Carrus). All. Campilongo 6,5. LECCE (4-3-3) Caglioni 4,5; Mannini 6, Diniz 7, Abruzzese 5, Lopez 6; Salvi 5,5 (dal 23’ s.t. Manconi 5,5), Papini 6,5 (9’ s.t. Filipe 5,5), Sacilotto 6; Embalo 5,5, Moscardelli 6 (dal 34’ s.t. Miccoli s.v.), Gustavo 5. (Scuffia, Vinetot, Di Chiara, Lepore). All. Bollini 5,5. ARBITRO Piccinini di Forlì 5. NOTE spettatori 3.500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Marano, Salvi, Abruzzese, Cunzi, Filipe e Rajcic. Angoli 6-6.

MESSINA Tre gol, due traverse, un palo: troppo forte la Juve Stabia per un Messina svuotato (3 sconfitte di fila). Di Carmine si è fatto ipnotizzare dall’esordiente Berardi, poi ha segnato su rigore (plateale fallo di Rullo su Gammone) e ha preso una traversa. Gammone ha fatto 2-0, poi nella ripresa Nicastro ha preso un palo e fatto tris. Nel finale una traversa anche per Bombagi. Orazio Raffa

● INVIATO A CASERTA Cisse s’inserisce tra Abruzzese e Caglioni (piantato tra i pali) e firma il gol che vale il successo della Casertana contro il Lecce, agganciato al quarto posto dai campani. Dopo un avvio prepotente dei giallorossi, che al 6’ colpiscono una traversa su tiro di Embalo e poi sono pericolosi con Moscardelli, la squadra di Campilongo conquista campo, pungendo su punizione con Mancino. Nella ripresa, la pattuglia di Bollini – prima sconfitta dopo 3 vittorie - perde Papini (caviglia k.o., stop di un mese e mezzo: impunito il fallo di Rainone) e impegna Fumagalli con Sacilotto. Giuseppe Calvi

Ultrà del Cosenza presi a sassate In campo è 0-0

Harakiri del Melfi: 5 sconfitte di fila Poker dell’Aversa

FOGGIA

6

CATANZARO

1

PAGANESE

0

MELFI

3

ISCHIA

0

VIGOR LAMEZIA

1

COSENZA

0

AVERSA NORMANNA

4

MARCATORI Cavallaro su rigore al 36’, Iemmello al 43’ p.t.; Sarno al 6’, Potenza al 15’, autorete di Gerevini al 19’, Grea al 32’ s.t. FOGGIA (4-3-3) Narciso 6,5; Loiacono 6,5, D’Angelo 7, Potenza 7 (dal 23’ s.t. Grea 7), Bencinvega 7; Agnelli 6,5, Minotti 7 (dal 29’ s.t. Sicurella 6), D’Allocco 6,5; Sarno 6,5 (dal 10’ s.t. Bollino 6), Iemmello 7,5, Cavallaro 7. (Micale, Barraco, Maza, Leonetti). All. De Zerbi 7,5. ISCHIA (3-5-2) Mennella 5; Impagliazzo 5, Sirignano 5, Formato 5; Finizio 4,5, Bulevardi 5,5, Gerevini 5,5, Chiavazzo 5,5, Abbracciante 5 (14’ s.t. Ciotola 5,5); Schetter 5, Infantino 5 (23’ s.t. Fumana 5). (Giordano, Bassini, Caso, Iannascoli, Alvino). All. Maurizi 5. ARBITRO Amabile di Vicenza 6,5. NOTE paganti 1.287, abbonati 1.295, incasso non comunicato. Espulso Finizio al 17’ s.t.; ammoniti Agnelli, Potenza, Impagliazzo, Mennella, Bulevardi e Formato. Angoli 3-3. ● FOGGIA Il Foggia passeggia contro l’Ischia, che adesso sembra alla deriva: da stasera ritiro fino a sabato. Il 6-0 finale è lo specchio di una gara a senso unico. Primo tempo contraddistinto dal rigore trasformato da Cavallaro e dalla splendida girata di Iemmello per il 2-0. Nella ripresa in rete anche Sarno, Potenza, Gerevini nella propria porta e Grea. Espulso Finizio per doppia ammonizione. Emanuele Losapio

MARCATORI Razzitti (C) al 25’ p.t.; Montella (VL) al 24’ s.t. CATANZARO (4-4-2) Bindi 6; Daffara 6, Rigione 6, Ghosheh 6, Squillace 6; Giampà 6, Giandonato 6 (dal 23’ s.t. Mounard 5,5), Zappacosta 6, Mancuso 5,5 (dal 43’ s.t. Ilari s.v.); Bernardo 6, Razzitti 6,5 (dal 29’ s.t. Russotto 5,5). (Migani, Orchi, Calvarese, Sarr). All. Sanderra 5,5. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 6; Spirito 5,5, Rapisarda 6, Gattari 5, Malerba 6; Papa 6, Battaglia 6,5, Scarsella 6,5; Montella 6 (dal 45’ s.t. Kostadinovc s.v.), Held 5 (dal 12’ s.t. Del Sante 6), Improta 6,5 (dal 47’ s.t. Catalano s.v.). (Piacenti, Di Marco, Rossini, De Giorgi). All. Erra 6. ARBITRO Paolini di Ascoli 5,5. NOTE ingresso consentito solo ai 1.760 abbonati, incasso n.c. Ammoniti Gattari, Montella, Squillace e Zappacosta. Angoli 5-12. ● CATANZARO Il Catanzaro, più tonico in avvio, passa con un colpo di testa di Razzitti. Forcing della Vigor Lamezia nella ripresa e meritato pareggio sull’ennesimo angolo capitalizzato in mischia da una zampata dell’ex Montella. Il derby è tutto qui. Da segnalare la contestazione degli ultrà fuori dallo stadio per la decisione di permettere l’ingresso ai soli abbonati. Tensione in tribuna con i dirigenti della Vigor Lamezia. Ivan Montesano

PAGANESE (4-3-3) Marruocco 6; Vinci 6, Tartaglia 7, Moracci 6,5, Donida 6; Malaccari 5,5, Baccolo 5,5 (dal 42’ s.t. Bergamini s.v.), Russini 5 (dal 33’ s.t. Bussi s.v.); Calamai 5, Girardi 6, Aurelio 5 (dal 18’ s.t. Longo 5). (Casadei, Perna, Bolzan, Franco). All. Sottil 5. COSENZA (4-4-2) Ravaglia 6; Serpieri 5,5, Tedeschi 6, Carrieri 6, Ciancio 5,5; Statella 5,5, Caccetta 6, Arrigoni 6, Criaco 5,5 (dal 12’ s.t. Tortolano 5,5); Cesca 5,5 (dal 41’ s.t. Fornito s.v.), De Angelis 5. (Saracco, Novello, Chidichino, Falbo). All. Roselli 6. ARBITRO Guarino di Caltanissetta 6. NOTE paganti 30, abbonati 257, incasso di 4.356 euro. Ammoniti Serpieri, Russini, Ravaglia e Longo. Angoli 5-1. ●

PAGANI (Sa) Finisce senza gol la gara salvezza. La Paganese delude sulla trequarti, mentre il Cosenza si fa apprezzare in contropiede. Affondo al 33’ degli ospiti con Cesca che da centro area colpisce palo. La Paganese risponde al 33’ con Girardi, sulla cui botta Ravaglia respinge. Nella ripresa Tortolano calcia fuori da buona posizione. Episodio di violenza al centro della città, prima della gara, tra una decina di esultanti cosentini in un furgone e un gruppo di ultrà locali, che hanno lanciato alcune pietre rompendo il vetro di un finestrino. Antonio Campitiello

MARCATORI De Vena (AN) al 6’, Geroni (AN) al 14’, Caturano (M) su rigore al 17’, Agnello (M) al 46’ p.t.; Caturano (M) su rig. al 7’, Magliocchetti (AN) al 21’, De Luca (AN) al 36’ s.t. MELFI (4-3-1-2) Perina 5,5; Di Filippo 5,5, Dermaku 5,5, Colella 5, Pinna 5; Gallo 5,5 (dal 15’ s.t. Giacomarro 5,5), Spezzani 5,5, Agnello 6,5; Tortori 6; Caturano 7, Fella 5,5 (dal 32’ s.t. Falomi s.v.). (Gagliardini, Di Mercurio, Tundo, Nappello, Cicerelli). All. Bitetto 5,5. AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini 5,5; Balzano 5,5, Magliocchetti 6,5, Cossentino 5,5, Amelio 6; Catinali 6, Geroni 6,5, Capua 6 (dal 19’ s.t. De Luca 6,5); Mosciaro 5,5 (1’ s.t. Sassano 6), Mangiacasale 6,5, De Vena 6,5 (dal 37’ s.t. Esposito s.v.). (Despucches, Scognamillo, Castellano, Giannattasio). All. Marra 6,5. ARBITRO Viotti di Tivoli 6,5. NOTE spettatori 900 circa; abbonati 500, paganti e incasso non comunicati. Espulso Pinna al 43’ s.t.; ammoniti Gallo, Spezzani, Di Filippo, Tortori, Magliocchetti e Catinali. Angoli 0-3. ● MELFI (Pz) L’Aversa Normanna infligge al Melfi la quinta sconfitta di fila. La squadra di Bitetto comincia distratta e si fa infilare da De Vena e Geroni. Poi reagisce con Caturano (su rigore), prende la traversa con Fella, pareggia con Agnello e va in vantaggio con Caturano (altro rigore). Tutto inutile: l’Aversa nel finale ribalta con Magliocchetti e De Luca e lascia l’ultimo posto alla Reggina. Gianluca Tartaglia

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CLASSIFICA SQUADRE

PT

BENEVENTO SALERNITANA JUVE STABIA CASERTANA LECCE MATERA FOGGIA (-1) CATANZARO BARLETTA VIGOR LAMEZIA MARTINA PAGANESE LUPA ROMA COSENZA MELFI (-2) MESSINA ISCHIA AVERSA NORMANNA SAVOIA REGGINA (-1)

60 58 51 48 48 47 46 40 36 33 31 30 30 29 25 25 22 21 20 19

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27

17 17 14 14 14 13 12 11 9 7 8 7 7 6 5 5 5 4 4 4

9 7 9 6 6 8 11 7 9 12 7 9 9 11 12 10 7 9 8 8

1 3 4 7 7 6 4 9 9 8 12 11 11 10 10 12 15 14 15 15

44 38 39 39 37 42 45 32 25 30 30 21 28 28 26 28 22 27 20 19

22 20 25 23 25 27 24 29 23 33 31 31 41 32 34 42 41 40 37 40

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI BENEVENTO-BARLETTA CASERTANA-LECCE CATANZARO-VIGOR LAMEZIA FOGGIA-ISCHIA MARTINA-LUPA ROMA MELFI-AVERSA NORMANNA MESSINA-JUVE STABIA PAGANESE-COSENZA REGGINA-MATERA SAVOIA-SALERNITANA

1-1 1-0 1-1 6-0 2-0 3-4 0-3 0-0 2-3 0-1

PROSSIMO TURNO VENERDÌ 6 MARZO AVERSA NORMANNA-MARTINA (ore 19.30)(1-3) LECCE-JUVE STABIA (ore 20.45) (1-1) SABATO 7 MARZO ISCHIA-CATANZARO (ore 14.30) (1-2) SAVOIA-FOGGIA (ore 14.30) (0-1) SALERNITANA-BENEVENTO (ore 15) (0-0) COSENZA-MATERA (ore 16) (3-2) MELFI-PAGANESE (ore 16) (2-2) BARLETTA-CASERTANA (ore 19.30) (1-2) DOMENICA 8 MARZO LUPA ROMA-REGGINA (ore 14.30) (1-1) VIGOR LAMEZIA-MESSINA (ore 14.30)(0-1)

MARCATORI 16 RETI Eusepi (4, Benevento). 13 RETI Caetano (3, Salernitana). 12 RETI Moscardelli (2, Lecce). 11 RETI Iemmello (Foggia); Di Carmine (3, Juve Stabia). 10 RETI De Vena (5, Aversa Normanna); Iannini (Matera); Caturano (4, Melfi). 9 RETI Cavallaro (5, Foggia); Montalto (4, Martina); Madonia (Matera); Corona (1, Messina). 8 RETI Marotta (Benevento); Ciotola (3, Ischia); Arcidiacono (3, Martina); Carretta (Matera; 3 nel Martina); Del Sante (1, Vigor Lamezia). 7 RETI Sarno (1, Foggia); Raffaello (1, Lupa Roma); Insigne (Reggina); Montella (Vigor Lamezia). 6 RETI Fall e Floriano (1, Barletta; ora è nel Pisa); Alfageme (Benevento); Caccavallo (4 con 1 rigore nella Paganese) e Cisse (1, Casertana); Calderini (2, Cosenza); Ripa (1, Juve Stabia); Letizia (1) e Mucciante (Matera); Scarpa (4, Savoia). 5 RETI Scognamiglio (Benevento); Bianco, Diakite e Mancino (Casertana); Russotto (4, Catanzaro); Cori (Cosenza); Del Sorbo (Lupa Roma; 3 nel Savoia); Tortori (Melfi); Orlando (Messina); Negro (Salernitana); Scarsella (Vigor Lamezia).

SERIE D GIRONE A: IL CUNEO RITORNA IN VETTA MA LA CARONNESE E’ IN AGGUATO ● (r.c.) Soltanto nel girone A cambia qualcosa nella zona promozione: torna in vetta il Cuneo approfittando del pareggio del Chieri, ma la Caronnese (terza a -2 con la Pro Settimo) se vince il recupero di mercoledì sul campo della Novese va al comando. Nel D il Rimini pareggia il derby di Bellaria: Este e Correggese (che ha una gara in meno) sono però ancora a -12. Nell’F la Maceratese (sempre imbattuta e con soli 15 reti subìte) é stata fermata in casa nell’anticipo e avvicinata dal Fano, ora a -6. Nel G allunga la Lupa Castelli (a segno i soliti Nohman e Siclari) che vola a +9 sulla Viterbese che si consola con il miglior attacco del torneo (62 reti); da segnalare il dietrofront del Selargius: è rientrato l’esonero di Karel Zeman, che però ha preso altri 5 gol dal Sora (e siamo a 73, il massimo del girone). Tutto come prima nel B (Castiglione a +5 sul Seregno), nel C (l’Altovicentino vince dopo un mese e mezzo e resta a -10 dal Padova), nell’E (Siena sempre a +3 sul Poggibonsi), nell’H (Fidelis Andria a +6 sul Potenza) e nell’I (Akragas a +4 sul Torrecuso). Una sola tripletta, firmata da Federico Corno (Caronnese) con 2 rigori. ● I risultati e le classifiche li trovate sul nostro sito www.gazzetta.it.


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Calcio a 5 R Final Eight Coppa Italia

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IL FILM DELLE FINALI 1

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● 1 Il trionfo dell’Asti, il secondo degli Orange dopo quello del 2012; 2 Rodolfo Fortino, 31 anni, pivot dell’Asti e della Nazionale; 3 Gli Under 21 della Lazio alzano la coppa Italia vinta col Napoli; 4 Il successo delle ragazze del Real Statte di Taranto DILORETO

Fortino re di Coppa Due magie per Asti il Pescara è beffato 1Decisivo il pivot azzurro: doppietta. Dopo la Winter Cup altra vittoria dei piemontesi sul team di Colini PESCARA

5

Marco Calabresi PESCARA

ASTI

6

AI SUPPLEMENTARI (4-4) MARCATORI Rescia (P) 8’47’’, Wilhelm (A) 12’56’’, PC (P) al 16’40’’ p.t.; Ramon (A) 6’18’’, Follador (A) 8’58’’, Caputo (P) 10’13’’, Canal (P) 11’50’’, Jonas (A) 17’42’’ s.t.; Ercolessi (P) 4’03’’ p.t.s.; Fortino (A) 1’27’’ 4’40’’ s.t.s. PESCARA Tatonetti, Ercolessi, Leggiero, Canal, Nicolodi; PC, Caputo, Salas, Rescia, Morgado, Dambrosio, Pietrangelo. All. Colini. ASTI Putano, De Luca, Follador, Wilhelm, Jonas; Torras, Romano, Ramon, Fortino, Duarte, Casalone, Casassa. All. Polido. ARBITRI Mameli, Ragalà e Di Padova. CRONO Intoppa. NOTE Spett. 2500. Espulsi Duarte (A) all’11’38’’ s.t. e Ramon (A) al 3’08’’ p.t.s. per somma di ammoni. Ammoniti Ramon (A), Leggiero (P), Duarte (A), Jonas (A), Ercolessi (P), Putano (A), PC (P), Torras (A).

U

n mese fa, il video del suo gol segnato in rovesciata in Serbia con la Nazionale ha fatto il giro del mondo. Ieri, a Rodolfo Fortino, per entrare nella storia dell’Asti è bastato un tocco da mezzo metro con la porta vuota: mancavano 20 secondi alla fine dei tempi supplementari, Lorenzo Pietrangelo (eroe nella semifinale contro la Luparense) era pronto a sfidare un altro para-rigori come Davide Putano, ma Tiago Polido ha avuto il coraggio di giocare per vincere subito, senza arrivare sul dischetto. Ed è stato premiato: tre anni dopo il successo di Padova contro la Luparense, ecco la seconda Coppa Italia in bacheca, conquistata

ancora una volta battendo la squadra di casa. Il Pala Giovanni Paolo II di Pescara porta bene all’allenatore portoghese, che aveva già fatto piangere i tifosi abruzzesi nel 2011, vincendo lo scudetto con la Marca. SPETTACOLO Ma il tifo biancazzurro è stato da applausi, come quelli che il pubblico (oltre 2500 spettatori, più di 15mila in quattro giorni di Final Eight) ha rivolto alla squadra di Fulvio Colini, arrivata a un passo dal sogno: quando tutto lasciava pensare a una notte di festeggiamenti (sarebbe stata la prima coppa alzata nella storia dal Pescara e il secondo trionfo di fila per un club abruzzese, dopo quello dell’Acqua&Sapone nel 2014), Fortino – che aveva segnato anche il 5-5 dopo il vantaggio

pescarese nei supplementari di un altro campione d’Europa, Ercolessi – ha deciso che era il momento di lasciare il segno. E il palazzetto si è spezzato in due: da una parte il silenzio, dall’altra i cento tifosi arrivati da Asti in festa, per la seconda coppa nel giro di un mese, dopo la Winter Cup vinta in casa anche in quell’occasione ai danni del Pescara. Festa iniziata prima della partita, la premiazione della 5a C Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Pescara 5, vincitrice del concorso indetto da Divisione, Settore Giovanile e Scolastico e Cr Abruzzo e premiata con una medaglia celebrativa donata dalla Presidenza della Repubblica. COME MOURINHO? Polido non si era nascosto: «Non siamo un’outsider, ma un’insider, e vogliamo vincere questa coppa perché l’Asti è una squadra di campioni». L’ha vinta nonostante mille difficoltà: ha battuto due squadre abruzzesi, e in finale ha dovuto pure fronteggiare le espulsioni di Duarte e Ramon. «Ho un gruppo fantastico, ma non siamo ancora perfetti». C’erano tutti gli elementi per l’ennesima delusione: può invece essere l’anno di uno storico triplete, come quello di Mourinho, portoghese come Polido. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALBO D’ORO (recente) 2010-11 Lazio, 2011-12 Asti, 2012-13 Alter Ego Luparense, 2013-14 Acqua&Sapone Emmegross, 2014-15 Asti.

UNDER 21

DONNE

Lazio romana splendido tris Il Napoli va ko

Il Real Statte in trionfo: non perde mai

● (m.cal.) A giugno lo scudetto, a settembre la Supercoppa, ieri la Coppa Italia. Tre trofei. È proprio una Lazio da Grande Slam quella che ieri all’ora di pranzo ha schiantato 6-2 il Napoli nella finale Under 21: tra una Lazio di tutti romani (eccezion fatta per l’argentino Escosteguy, autore di una doppietta) e un Napoli di tutti napoletani, la differenza l’ha fatta l’esperienza. Lazio con l’età media più alta, con il capitano Angelo Schininà nel giro della Nazionale e un altro ’91, Giuseppe Mentasti, che due anni e mezzo fa era con Menichelli al Mondiale di Thailandia, dove segnò anche un gol all’Australia. Doppietta anche per Carlo Sordini, un altro che la maglia azzurra l’ha vestita più volte, come Vincenzo Milucci, miglior cannoniere nato in Italia del campionato di Serie A e «prestato» con l’Under 21 per questa Final Eight pescarese. Il capitano azzurro aveva trasformato il rigore dell’1-1, poi un suo autogol a pallonetto (quello del 4-1 laziale) ha di fatto chiuso la partita. Ma Milucci ha un futuro, come tanti dei ragazzi scesi in campo ieri.

● (m.cal.) Il Real Statte è la squadra più titolata nella storia del futsal femminile, eppure non vinceva un trofeo da quattro anni. La maledizione è finita ieri, in Abruzzo contro un’abruzzese, il Montesilvano, che non aveva fatto i conti con le ragazze di Tony Marzella, fondatore della squadra del piccolo centro della provincia di Taranto e tecnico abituato ad andare in panchina con gli occhiali da sole. Accanto alla squadra (con ieri, sono 24 vittorie su 24 gare in stagione), c’è un gruppo di tifosi che non si perde una partita: si chiama Borghetti Group, e ieri in 300 si sono mossi per trascinare le rossoblù alla quarta Coppa Italia. A sbloccare il risultato, la spagnola Patri Jornet Sanchez, nella ripresa il raddoppio della brasiliana Dalla Villa e il 3-0 della portoghese Azevedo. Ma l’Italcave ha anche un’anima italiana: il portiere Valentina Margarito, decisiva, e Susanna Nicoletti, che non ha segnato ma ha trascinato le compagne. Entrambe nel giro della Nazionale, difficilmente ne usciranno.


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Formula 1 R Test a Montmelò

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Vettel è già innamorato della nuova Ferrari «Siamo da seconda fila»

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PAPERONE

1 Il tedesco simula un GP: «Soltanto la Mercedes davanti a noi»

Arrivabene: «Seb e Raikkonen sono una combinazione perfetta»

Lewis Hamilton, 30 anni, campione del mondo 2008 e 2014 IPP

Lewis al rialzo Ora vorrebbe uno stipendio da 70 milioni! 1Hamilton, che ha

gli stessi manager del calciatore Bale, punta al record. Ma Stoccarda... INVIATO A MONTMELÒ

Sebastian Vettel, 27 anni, davanti a Valtteri Bottas, 25: il tedesco è alla prima stagione in Ferrari, il finlandese alla terza da titolare alla Williams AFP

Luigi Perna INVIATO A MONTMELÒ (SPAGNA)

L

a strana coppia chiude l’inverno con il sorriso. Quello di Sebastian Vettel, che guarda più in là di una giornata in chiaroscuro, scommettendo sulla Ferrari come migliore sfidante delle Mercedes a Melbourne. E l’altro concesso solo in privato da un Kimi Raikkonen che finalmente rivede la luce in fondo al tunnel, grazie a una rossa che ora «sente» sua. È la fotografia di due piloti rigenerati, pronti a ripartire a Melbourne per un Mondiale che riscatti la passata stagione, terribile per entrambi. «Ascoltandoli, si capisce che la macchina ha fatto un salto avanti. Seb l’ha paragonata alla sua Red Bull dell’anno scorso, Kimi alla nostra vecchia monoposto, e i progressi sono evidenti. Gli obiettivi finora sono stati centrati», afferma il team principal Maurizio Arrivabene.

VORREI MIGLIORARE SOPRATTUTTO IN QUALIFICA. VINCERE DUE GARE RESTA AMBIZIOSO MA È REALISTICO CON SEBASTIAN PARLO IN INGLESE E LUI MI RISPONDE IN ITALIANO. E MI PRENDEVA IN GIRO PER JUVE-BORUSSIA MAURIZIO ARRIVABENE TEAM PRINCIPAL FERRARI

SECONDA FILA La Ferrari va in Australia con questo spirito di moderata fiducia. L’ultima giornata di test invernali al Montmelò ha visto svettare la Williams di Valtteri Bottas, con 4 decimi di vantaggio su Vettel a parità di gomme (supersoft), mentre Nico Rosberg si è con-

centrato su lunghe sequenze di giri. Però Seb, autore di un giro veloce non perfetto, resta ottimista: «Il fatto che la simulazione gara sia andata più o meno secondo i piani è incoraggiante per l’affidabilità, anche se possiamo migliorare. È chiaro che la Mercedes è ancora davanti. Poi, a una certa distanza, ci sono Williams, Red Bull e noi, tutti molto vicini. Fra due settimane, a Melbourne, sapremo. Mi aspetto le Mercedes prime sulla griglia, poi spero due Ferrari, degli altri non mi interessa…».

maggio. Mentre la Mercedes «solo» di 1”6. Il divario resta però elevato. «Potendo scegliere, vorrei che migliorassimo soprattutto in qualifica. La disciplina è il primo passo verso il successo: questo ho detto ai ragazzi. Vincere due gare è un obiettivo ambizioso, ma resta realistico», continua Arrivabene. La Ferrari può beneficiare di molti più cavalli rispetto al 2014. La velocità registrata ieri sul lungo rettilineo del Montmelò (circa 330 km/h) lo dimostrerebbe.

STOP Nonostante una giornata «non esente da problemi», anche il d.t. James Allison vede spiragli positivi: «Abbiamo fatto tanti giri e completato con successo la seconda simulazione (anche se Vettel, al contrario di Raikkonen sabato, ha dovuto “spezzarla” in due parti per un allarme non legato al motore; n.d.r.). Siamo soddisfatti». La simulazione portata a termine dalla Sauber di Felipe Nasr, motorizzata Ferrari, è un’altra conferma. La rossa non si è mai fermata in pista in tutto l’inverno. Coprendo 5.407 km, contro i 6.119 delle Mercedes e i 4.947 delle Williams. Mediamente, a parità di mescola, le inseguitrici Ferrari e Williams sono migliorate di circa 2” rispetto ai test condotti al Montmelò a

COPPIA D’ORO E poi ci sono i piloti. La strana coppia. «Kimi e Seb hanno caratteri molto diversi – li descrive Arrivabene –. Uno in pubblico non parla per niente, ma poi in privato scopri che ama l’arte e ha buon gusto. Seb è super professionale. Quando lo vedo lavorare nel box mi emoziono, perché mi ricorda un altro ragazzo tedesco (Michael Schumacher; n.d.r.). La sua capacità di analisi è incredibile. Ma è anche divertente: io sono tifoso della Juve e lui mi prendeva in giro per la sfida col Borussia, solo dopo mi ha rivelato di tifare per l’Eintracht Francoforte. Gli parlo in inglese e mi risponde in italiano. Lui e Kimi sono la combinazione perfetta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO

U

n’unica spina, in un inverno tutto rose e fiori, si insinua dietro le quinte del rapporto fra la Mercedes e la sua stella Lewis Hamilton. Il campione del mondo è in scadenza di contratto alla fine di questa stagione e le discussioni sul rinnovo vanno ormai avanti dalla metà dello scorso campionato, quando i movimenti di mercato che hanno portato Fernando Alonso alla McLaren e Sebastian Vettel alla Ferrari avevano sfiorato anche l’inglese. Non è un mistero, infatti, che in estate Alonso abbia cercato di propiziare un clamoroso scambio Ferrari-Mercedes fra lui ed Hamilton, attraverso il manager Flavio Briatore. Poi l’affare non è andato in porto e se n’è realizzato un altro. Ma il brusio di voci intorno a Hamilton non è cessato. CIFRA RECORD Era il momento in cui Lewis e il team si trovavano ai ferri corti, per il sospetto di favoritismi a vantaggio del compagno di squadra Nico Rosberg. Situazione aggravata dal tamponamento fra i due nel GP del Belgio. Poi la vittoria di Hamilton nel Mondiale ha per così dire normalizzato le cose. Non abbastanza però per risolvere la questione contratto, che resta aperta. Hamilton, secondo il quotidia-

no inglese The Times, starebbe giocando al rialzo con Stoccarda, avendo avanzato una richiesta addirittura di 50 milioni di sterline (70 milioni di euro) all’anno, l’equivalente di 1,4 milioni di euro a settimana. Il contratto dovrebbe essere di tre anni (in totale 150 milioni di sterline, al cambio 210 milioni di euro), rendendo l’inglese il pilota più ricco della F.1. Se anche la cifra non fosse esatta, ma più bassa, si tratterebbe comunque di una spesa onerosa per qualsiasi team. Fra l’altro, sembra che Hamilton (oggi rappresentato dalla Purple Pr, la stessa agenzia del calciatore Gareth Bale del Real Madrid) abbia mostrato insospettate doti da uomo affari durante le discussioni a Brackley, con volontà precise e dettagliate. TENSIONE La Mercedes, che avrebbe voluto firmare con Lewis prima del via del Mondiale, difficilmente ci riuscirà. E questo potrebbe alimentare speculazioni che rischiano di rovinare l’idillio di un precampionato da dominatori incontrastati. Alimentando le speranze di chi sogna di strappare Hamilton ai tedeschi. La Mercedes, fra l’altro, in questo momento non avrebbe neppure grandi alternative per sostituire l’iridato. C’era alla finestra Alonso, il cui rapporto con la McLaren-Honda sembra già in crisi, ma l’incidente capitato allo spagnolo nei test complica le cose. «Vogliamo fare in fretta, ma senza darci scadenze. Perché le deadline creano tensione — ha spiegato il team principal Toto Wolff —. Hamilton, statene certi, vuole restare con noi». Sarà, ma il tempo passa e il rinnovo resta in sospeso. Pronto a essere messo in discussione al primo «litigio» in pista fra Hamilton e Rosberg. lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I TEMPI

CHIESTO AIUTO A BERNIE

SALTA L’OPERAZIONE JR

ESIBIZIONE A GINEVRA

Sos Force India

Badovini senza moto?

De Silvestro sulla F.E

● La Force India ammette le difficoltà economiche e ha chiesto aiuto a Bernie Ecclestone per avere un anticipo sui diritti commerciali: «Fino ad ora non abbiamo avuto alcun tipo di aiuto, ma speriamo che qualcuno ci dia una mano e ne stiamo discutendo», ha detto Bob Fernley , braccio destro di VJ Mallya. «Se andremo a Melbourne? Sarà dura ma come sempre ce la faremo».

● (p.g.) Il Mondiale Superbike è scattato ma Ayrton Badovini e lo spagnolo Toni Elias, ex iridato di Moto2, rischiano di non correrlo. La dominicana JR, che doveva debuttare quest’anno con le Bmw, dopo aver saltato Phillip Island, non correrà neppure fra tre settimane in Thailandia. Fonti vicine ad Elias sostengono che i responsabili del team sarebbero irraggiungibili e l’intera operazione sarebbe saltata.

● Esibizione ginevrina per Simona De Silvestro al volante di una Formula E: «E’ stato un momento speciale per me guidare nel giorno che segna il ritorno dell’automobilismo in Svizzera (le corse sono vietate dal 1955; n.d.r.)», ha commentato la italo-svizzera, già protagonista di Indycar e tester Sauber. Alejandro Agag, responsabile del campionato, non ha escluso un appuntamento qui in futuro.

Simona de Silvestro, 26 anni, svizzera, ha corso 4 stagioni in IndyCar: miglior risultato un 2° posto a Houston nel 2013 LAPRESSE

Nasr stakanovista McLaren, 30 giri Il 15 in Australia

7. Rosberg (Ger-Mercedes) 1’25”186 (148, medie); 8. Button (GB-McLaren) 1’25”327 (30, supersoft); 9. Maldonado (Ven-Lotus) 1’28”272 (36, medie).

Così ieri nella quarta e ultima giornata di test a Montmelò (4.655 m): 1. Bottas (Fin-Williams) 1’23”063 (89 giri, miglior tempo ottenuto con gomme supersoft); 2. Vettel (Ger-Ferrari) 1’23”469 (129 giri, supersoft); 3. Nasr (Bra-Sauber) 1’24”023 (159, supersoft); 4. Verstappen (Ola-Toro Rosso) 1’24”527 (85, supersoft); 5. Ricciardo (Aus-Red Bull) 1’24”638 (72, soft); 6. Perez (Mes-Force India) 1’25”113 (130, supersoft);

ORA TUTTI A MELBOURNE Il Mondiale inizia tra due settimane. Questo il calendario completo: 15 marzo Australia; 29 marzo Malesia; 12 aprile Cina; 19 aprile Bahrain; 10 maggio Spagna; 24 maggio Monaco; 7 giugno Canada; 21 giugno Austria; 5 luglio Gran Bretagna; 19 luglio Germania; 26 luglio Ungheria; 23 agosto Belgio; 6 settembre Italia; 20 settembre Singapore; 27 settembre Giappone; 11 ottobre Russia; 25 ottobre Stati Uniti; 1 novembre Messico; 15 novembre Brasile; 29 novembre Abu Dhabi.


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Ciclismo R Giornata per velocisti

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Domenica sprint fKUURNE-BRUXELLES-KUURNE

Test Sanremo Cavendish spegne Kristoff 1In Belgio, la 6

vittoria stagionale sul re della Classicissima 2014. Viviani ottimo 3° a

Da sin: Elia Viviani, Mark Cavendish, 29 anni, e Alexander Kristoff BETTINI

Luca Gialanella

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ia Roma è laggiù, in fondo al vialone di Kuurne spazzato dal vento. Via Roma è il sogno che ha alimentato, come un fuoco, l’inverno di Mark Cavendish. D’accordo, la caduta nella prima tappa del Tour nello Yorkshire, a casa sua, gli aveva scombussolato la seconda parte del 2014. Ma quando è arrivata la notizia che l’arrivo della Milano-Sanremo dome-

SBOCCIA MINALI ECCO LA PRIMA DA UNDER 23 ● (dan. viganò) Ricordate il veronese Nicola Minali, 52 vittorie con 2 tappe al Giro, 3 al Tour, 7 alla Vuelta e 2 ParigiTours? Suo figlio Riccardo, 19 anni, che corre nella Colpack, ha colto la prima vittoria da Under 23 nella Coppa Città di Melzo. Attenzione: è velocissimo RODELLA

nica 22 marzo sarebbe tornato nel suo luogo più degno, quel budello in cui si sono celebrate le leggende di Coppi e Merckx, beh, l’umore del velocista è tornato buono. La Kuurne-Bruxelles-Kuurne è la prima classica del pavé per velocisti. Kuurne è incastrata nelle Fiandre tra Kortrijk e Harelbeke. Ci sono nove Muri del Fiandre, tra cui il Vecchio Quaremont. E allora gli sprinter vanno giudicati lì: Cavendish, Kristoff e Viviani sono stati tra i

migliori e alla fine l’arrivo è giusto. Il norvegese Kristoff, che la Sanremo l’ha vinta nel 2014, lancia lo sprint; Cavendish, che la Classicissima l’ha conquistata nel 2009 per 2 cm, lo rimonta negli ultimi 50 metri. Ed Elia Viviani, che il Mondiale di Primavera lo sogna, resta un po’ esposto al vento, che soffia proprio dal suo lato, ma è terzo. Ottimo, dopo le due medaglie (argento Americana e bronzo Omnium) ai Mondiali su pista. «Mark lo vedo più cattivo e determinato che in passato — analizza Viviani, acuto come sempre —. E’ nervoso, e vuole vincere, punto. Lo vedo molto migliorato sui percorsi misti, è più brillante in salita. Penso che anche le due Sei Giorni in autunno lo abbiano aiutato molto nella preparazione, quello è un periodo difficilissimo per noi, non hai gare, devi andare ad allenarti al caldo. Se sbagli l’inverno, sei fottuto per tutto l’anno». Cavendish è già a quota 6 vittorie: come solo nel 2013, ma la qualità è nettamente migliore (San Luis, 2 tappe e classifica DubaiTour, Almeria e Kuurne). «L’ho corsa due volte e l’ho vinta due volte (2012 e ieri, ndr). Tutti i compagni si sono dedicati esclusivamente a me, anche Boonen, che ha vinto qui tre volte. E sono felice di aver battuto Kristoff nel primo testa a testa quest’anno». Adesso Cannonball vola a Città del Capo: domenica correrà la Cape Argus, 35 mila partecipanti. Dal Sudafrica arriva uno degli sponsor del team: è Klein Constantia, famosissimo marchio di vini bianchi. Il vino di Napoleone. Mark è pronto per festeggiare il bis in via Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRIVO: 1. Mark Cavendish (Gb, Etixx -Quick Step) km 202 in 4.28'56"; 2. Kristoff (Nor); 3. Viviani; 4. Van Asbroeck (Bel); 5. Colli; 6. Drucker (Ola); 7. Debuschere (Bel); 8. Sbaragli; 9. Kreder (Ola); 10. Pelucchi.

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DOPING

fGP LUGANO

Bonifazio style «Volata? Non è un problema» 1In Svizzera, la promessa della Lampre

supera Gavazzi. Ha auto e Vespa d’epoca su domenica 22 marzo». Farà allenamenti specifici? «Li sto già facendo, l’altro giorno ho fatto sette ore. Poi ho cominciato ad allenarmi anche a tavola. Da un paio di settimane mi sono rivolto a un nutrizionista, Iader Fabbri. Ho perso già un chilo e mezzo. Prima mangiavo come se fossi sempre in corsa». A Sanremo c’è anche il Giro. «Quest’anno non lo corro. Per il momento non ho in programma grandi gare a tappe». Niccolò Bonifazio, 21 anni BETTINI

Claudio Ghisalberti INVIATO A LUGANO (SVIZZERA)

I

tecnici dicono che sia uno dei migliori talenti italiani, uno su cui puntare a occhi chiusi. Qualcuno sostiene che assomigli a Bettini. Paragone pesante. Fatto sta che Niccolò Bonifazio ha vinto alla grande il Gp Lugano. In volata il 21enne ligure della Lampre-Merida non ha avuto rivali, ma il successo l’ha costruito prima, nelle ultime due salite. «La volata è l’ultimo dei problemi – dice il vincitore – così in allenamento mi dedico quasi esclusivamente alla salita che resta il mio punto debole. Per questo le ultime due le ho prese davanti e ho evitato fuorigiri». Bonifazio, cosa ci possiamo aspettare alla Sanremo? «Non lo so. Però quella è la corsa dei miei sogni. Ci arriverò correndo la Parigi-Nizza dove però vorrei togliermi anche qualche soddisfazione. Le strade sono le mie, le conosco metro per metro. Punto forte

Lei ha detto di non avere idoli. «Sì. Quelli che avevo si sono rivelati un bluff, imbroglioni». Luca Guercilena, team manager della Trek, ci parla bene di lei. «Conosco Luca da quando ero juniores 2° anno. Un grande». Ma lei che tipo di corridore è? «Mi piacciono le corse in Belgio, magari tra un paio d’anni andrò forte. La scorsa stagione le ho fatte tutte, ma non ero in grande condizione per colpa di una caduta che mi ha procurato problemi al ginocchio. Il Fiandre è duro; la Gand è quella più adatta; la Roubaix la più magica: ho bucato all’inizio della Foresta, ho proseguito in pullman». Il Bonifazio extraciclismo? «Tre anni di studi come meccanico-idraulico, la passione per le moto e le auto specie d’epoca. Mi piace restaurarle e andarci a fare un giro. Ho una Vespa del ’56 e una 600 del ’63. Bellissime». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRIVO: 1. Niccolò Bonifazio (Lampre Merida) km 200 in 4.38'8”, media 39,887; 2. F. Gavazzi; 3. Montaguti; 4. Guldhammer (Dan); 5. Gerdemann (Ger); 6. Pellizotti; 7. Mejias (Spa); 8. Boaro; 9. Tanner (Aus); 10. Cunego.

Armstrong, 43, e Verbruggen; Laurent Jalabert, 46 anni

Armstrong niente sconti E Jalabert? «Con Ferrari»

N

on si finisce mai. Anche dopo vent’anni. E chissà per quanto tempo ancora il ciclismo si porterà indietro una sacca piena di problemi. O di vermi, per usare le parole del presidente Uci, Brian Cookson. Partiamo da Lance Armstrong. Il giornalista inglese David Walsh, uno dei suoi primi accusatori, ha rivelato sul Sunday Times che non ci sarà uno sconto di pena per lui, nonostante i due incontri con la Circ, la commissione voluta da Uci e Wada per far luce sul passato. Lance aveva dichiarato in un’intervista «non coprirò nessuno», ma secondo le anticipazioni la commissione non ritiene di proporre riduzioni della sanzione per Armstrong, radiato dall’Uci nel 2012. Restiamo in Francia. Un libro di Pierre Ballester (anche lui indagò sul texano) fa luce sui rapporti neri del rugby francese negli Anni ‘90. Jacques Mombet, medico della Nazionale, rivela l’incontro avuto a Roma nel 1993 con i medici Conconi e Ferrari. Già. Dice: «Volevo conoscere la loro metodologia, il loro approccio al doping. E per spiegarmelo fecero l’esempio di un ciclista, Laurent Jalabert. Mi dissero che arrivavano con un aereo privato con i loro prodotti e come facevano le cure: questo da prendere per 10 giorni, poi stop per 15 giorni, quindi ricominciare il ciclo altre due volte. Ormone della crescita, testosterone, Epo». Nel 1993 Jalabert correva nella Once di Saiz. Ha sempre negato. Ma Armstrong disse: «Si sapeva che Ferrari era il medico della Once negli Anni ‘90». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Basket R Serie A: 5a di ritorno

La contestano? Milano risponde e travolge Reggio 1Vince di 50 contro la seconda. Banchi: «Ma il divario con le avversarie non è così ampio» MILANO

118

REGGIO E.

68

(32-18, 57-26; 102-57) EA7 MILANO: Hackett 15 (6/6, 1/1), Gentile 13 (5/5, 1/1), Moss 8 (1/3, 2/3), Melli 3 (0/1, 1/1), Samuels 10 (4/5); Brooks 12 (2/2, 2/4), Cerella, Kleiza 30 (3/3, 8/10), Elegar 6 (2/3), James 1, Ragland 14 (2/2, 1/2), Gigli 6 (2/2 da 3). All.: Banchi. GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 4 (1/4, 0/3), Della Valle 15 (2/5, 2/4), Silins 5 (1/2, 1/3), Polonara 14 (2/5, 3/4), Pini 2 (1/1); Mussini 7 (1/2, 1/4), Lavrinovic 2 (0/4, 0/2), Pechacek 9 (3/4, 1/1), Kaukenas 10 (1/5, 1/6). N.e.: Strautins. All.: Menetti. ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Morelli. NOTE - T.l. Mil 14/19, RE 17/22. Rimb.: Mil 32 (Ragland, Brooks 5), RE 16 (Polonara 5). Ass.: Mil 34 (Ragland 8), RE 11 (Cinciarini 3). Tecn.: panchina Reggio Emilia 17’47” (52-24). Usc. 5f.: James 27’02” (84-38) . Progr.: 5’ 16-12, 15’ 41-24, 25’ 76-36, 35’ 102-57. Spett.: 9050.

Vincenzo Di Schiavi MILANO

I

l flop di Coppa Italia riporta a galla vecchie cicatrici. La curva, nello striscione più lungo della storia, emette il proprio verdetto: «Banchi, Gentile, Portaluppi più colpevoli di tutti. Un anno è passato e nulla è cambiato. Armani: i campioni non si fanno coi milioni, servono progetti seri, presidenti veri e allenatori degni dei nostri colori». A certe

sentenze, Milano risponde con una gara rabbiosa, intensa, da Eurolega, strozzando Reggio Emilia in ogni zona del campo. Tutti girano a mille, col fuoco dentro, tirando fuori le unghie per sventrare quella che Banchi chiama «cappa di negatività». Anche se il coach EA7 precisa: «Cosa penso della contestazione? Nulla, non l’ho vista, ero di spalle». Come da tradizione, il meglio sgorga quando Milano si sente sola contro tutti. Il 12/15 al tiro, a fine primo quarto, vale il + 14 (32-18), la tripla di Brooks il +17. Il tutto in meno di 15 minuti con Reggio Emilia che prova a mettersi a zona per arginare un’onda troppo grande per lei. Alla terza sirena è +49 (93-44) Milano, che in futuro dovrà spiegare se questa è davvero la differenza tra lei e gli altri. RABBIA Gentile parte a razzo: 7 punti per scrollarsi di dosso le ombre di un periodo no, tornare il capitano dello scudetto e rispondere allo spicchio di Forum polemico. Di rabbia sono anche i primi 10 minuti di Hackett, che attacca il ferro come ai tempi d’oro e torna a dare del tu alle triple. Ma è la fisicità di Milano a paralizzare una Reggio Emilia troppo leggera e spuntata (mancano Diener e Cervi) per trovare un contromosse adeguate. «Ma dopo una gara così, pensare alle assenze mi pare superfluo – dice Menetti –. Abbiamo subito di tutto e di più. In campionato abbiamo perso il filo: con squadra e società dobbiamo riflettere». Il coach emiliano prova la zona 3-2 per disperazione ma le coltellate continuano ad arrivare fitte dagli angoli. Il fi-

L'ANALISI di LUCA CHIABOTTI

CHE LOTTA SUL FONDO CLASSIFICA DUE RETROCESSIONI? E UN’IDEA...

L

a sconfitta di Roma in casa con Pesaro, la vittoria di Capo d’Orlando a Avellino, il modo in cui Caserta ha tenuto il campo a Cremona pur sconfitta, hanno decisamente cambiato faccia al fondo della classifica, risucchiando club ambiziosi come Varese e Roma nella lotta per non retrocedere alla quale non sono pronti. Vero, la penalizzazione data alla squadra di Esposito (un punto di meno) la fa cadere a tre vittorie dalle penultime e sarà probabilmente decisiva nella lotta salvezza anche se la Juve, siamo convinti, continuerà a combattere nelle 10 partite che mancano. Anche perché, la scorsa stagione insegna, spesso le questioni in Serie A vengono decise più da

motivi economici (Montegranaro comunque non si sarebbe iscritta quest’anno) che tecnici e non è detto che l’ultima sia davvero spacciata. E’ una delle conseguenze dell’aver ridotto le retrocessioni a una, partendo da un presupposto corretto: garantire agli investimenti tecnici e economici delle squadre di Serie A maggior certezza di continuità. Ma da anni, ormai, molti club non investono, sopravvivono sfruttando norme che, comunque, ti garantiscono di andare avanti mesi prima di dover affrontare controlli ed eventuali penalizzazioni. Né viene richiesto loro di investire in strutture tecniche, impianti, vivai per stare in A. Se il professionismo non è davvero tale, come accade in Italia (con paletti molto

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● Anni da cui Milano non segnava così tanto. Si deve tornare al 26/2/94, k.o. 121-120 al supplementare contro Livorno con 38 punti di Djordjevic

138

● Massimo storico di punti realizzati in una partita dall’Olimpia, nella stagione 197071 (28/3/71) SimmenthalSnaidero Udine 138-88

79.6%

● Percentuale dei tiri dal campo di Milano (25/30 da due, 18/24 da tre, per un totale di 43/54), record per la serie A battendo il 75.5% di Roma nel ‘91

lotto di triple di Kleiza vale il +30 (55-25). Il lituano è indemoniato dall’arco (8/10): infierisce con freddezza, mentre tutti partecipano alla festa: Brooks, Ragland, Melli, Samuels, Cerella, Gigli e Elegar, l’ultimo arrivato, abbagliato da tanto ben di dio. SIENA Va in campo pure Darjus Lavrinovic che ritrova la Serie A nel modo più truce ma forse più familiare. Così azzannava gli avversari la sua Siena pigliatutto. Davanti a questa Milano si sarà tolto il suo inseparabile cappello anche Jimmy Goldstein, l’eccentrico miliardario super tifoso Nba in città per la settimana rigidi su palazzetti con capienza superiore e servizi migliori per il pubblico, fideiussioni più alte e strutture adeguate tecniche e di marketing, si potrebbe anche discutere di abolire le retrocessioni, tema comunque spinoso per la nostra mentalità), avrebbe allora più senso e sarebbe più appassionante, oltre a permettere un ricambio positivo con le notevoli piazze di A-2 che hanno potenzialità e requisiti per salire, aumentare le retrocessioni a due. Una provocazione? Certamente, soprattutto considerando il polpettone a 32 squadre che la A-2 proporrà dal prossimo campionato. Ma una riflessione sul tema, anche per rendere la A più appassionante viste le risposte tecniche date dalle squadre in fondo alla classifica, varrebbe la tema di farla, anche per il bene dei club di Serie A. Il resto? Significative le vittorie di Venezia e Sassari, Reggio Emilia è venuta in gita a Milano che, in casa, ha sempre vinto con uno scarto medio di 23.3 punti. Milano super favorita? Colpa degli avversari.

Joe Ragland, 25 anni, contro Kaukenas: ieri 14 punti, 5 rimbalzi e 8 assist nella goleada milanese CIAMILLO

della moda. Se n’è andato col sorriso. Quello che non aveva Banchi nel dopogara, nonostante la mattanza: «Vittoria che sgorga da un atteggiamento aggressivo tenuto per tutta la gara. Reggio ha pagato le assenze, il risultato è frustrante, ma è un patrimonio che servirà loro per il finale di stagione. Noi invece pensiamo alla gara con l’Olympiacos che non è un’ultima spiaggia ma l’occasione per alzare il livello. Ci servirà anche per i playoff visto che in Italia non esiste un divario così ampio con le avversarie da farci dormire sonni tranquilli nelle serie che portano verso lo scudetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alle 20 Trento ospita Varese col debutto di Caja in panchina ● (a.f.-c.a.) Stasera (ore 20, RaiSport 2 e play by play live su Gazzetta.it) si chiude la 5a di ritorno con il posticipo Dolomiti Energia Trento-Openjobemetis Varese. Dopo le dimissioni di Pozzecco, per i lombardi debutta in panchina Attilio Caja. Jefferson è recuperato dopo un problema a una caviglia in settimana, non ci sarà invece Rautins. Oggi verrà sottoposto ad esami per capire quale sia il problema, visto che dopo l’attacco

influenzale è ancora fisicamente debilitato. Il play finlandese Letho atterra oggi in Italia. Trento col solo dubbio Baldi Rossi, reduce da influenza. «Mai come in questo caso dobbiamo pensare al nostro modo di stare in campo sia dal punto di vista tecnico che mentale – ha detto coach Buscaglia – Conosciamo il valore dei singoli di Varese, ma il cambio di allenatore influenzerà la loro dimensione tattica. Squadra con grande potenziale».

I MIGLIORI DELLA SETTIMANA PUNTI

RIMBALZI

30

13

1. Linas Kleiza

1. O.D. Anosike

MILANO

AVELLINO

Ala 30 anni 2. Henry Domercant CASERTA

3. Anthony Miles PESARO

3. Jeremy Hazell BOLOGNA

5. James Mays BRINDISI

Centro 24 anni

24 22 22 20

TIRI DA 3

1. Ed Daniel CREMONA

3. James Mays BRINDISI

4. Carleton Scott CASERTA

4. Okaro White BOLOGNA

TIRI DA 2

8/10

6/6

1. Linas Kleiza

1. Daniel Hackett

MILANO

Ala 30 anni 2. Peter Lorant

3/4 3/4 4. Henry Domercant 4/6 5. David Logan 5/8 PESARO

2. Achille Polonara REGGIO EMILIA CASERTA SASSARI

13 12 10 10

MILANO

Guardia 27 anni 2. Tony Easley

6/7 5/6 4. Melvin Ejim 5/7 5. quattro giocatori 4/6 PISTOIA

3. Jerome Dyson SASSARI ROMA


LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Venezia rimonta Hazell-White Seconda da sola Bologna delizia Brindisi crolla 8000 spettatori VENEZIA

76

BRINDISI

71

BOLOGNA

90

PISTOIA

67

(18-21, 37-42; 56-62)

(21-16, 41-42; 69-53)

UMANA VENEZIA: Jackson 17 (5/10, 1/3), Stone 13 (4/8, 1/1), Viggiano 8 (4/6, 0/2), Peric 16 (5/8, 1/3), Ortner 5 (1/3); Ruzzier 4 (1/2, 0/1), Ress 4 (1/4 da 3), Radic (0/2), Nelson (0/1 da 3), Ceron 3 (1/2 da 3), Dulkys 6 (2/3 da 3). N.e.: Tinsley. All.: Recalcati.

GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 8 (0/4, 2/2), Hazell 22 (6/11, 2/4), Fontecchio 10 (2/3, 1/6), White 17 (2/5, 1/3), Cuccarolo (0/1); Mazzola 13 (3/5, 1/3), Reddic 11 (4/8), Imbrò 9 (3/4, 1/4), Benetti (0/1 da tre), Tassinari, Oxilia. N.e.: Ray. All.: Valli.

ENEL BRINDISI: Pullen 10 (2/5, 2/3), Denmon 18 (1/5, 5/11), Turner 3 (0/1, 1/4), James 5 (0/2, 1/3), Mays 20 (8/15, 0/1); Harper 8 (4/4, 0/2), Bulleri 4 (2/3, 0/2), Cournooh, Zerini (0/1 da 3), Eric 3 (1/3). N.e.: De Giorgi, Morciano. All.: Bucchi. ARBITRI: Martolini, Rossi e Calbucci. NOTE - T.l.: Ven 15/22, Bri 8/10; Rimb.: Ven 32 (Stone 7), Bri 39 (Mays 12). Ass.: Ven 15 (Stone 7), Bri 12 (Pullen, Turner 3). Progr.: 5’ 13-15, 15’ 28-27, 25’ 48-48, 35’ 66-67. Spett.: 3427.

Michele Contessa MESTRE (VE)

L’

Umana doma l’Enel, riscatta la sconfitta delle Final Eight di Desio e respinge l’assalto del quintetto di Bucchi, che adesso si ritrova a 8 punti (e 0-2 negli scontri diretti) dai granata. Umana, che ritorna al 2° posto, senza l’acciaccato Goss, ma Recalcati pesca dal cilindro l’ottima prestazione offensiva di Jackson e quelle in difesa di Ruzzier e Ceron, che hanno sopperito all’assenza del capitano. SOGNO Brindisi sogna a lungo, guida le danze per 3 quarti, poi si disunisce quando la Reyer alza l’intensità difensiva e nelle gambe degli uomini di Bucchi forse si insinua anche la stanchezza della trasferta in Romania. («Non siamo stati cinici a capitalizzare al meglio i vantaggi accumulati – ha spiegato il tecnico dell’Enel – Sul +7 ab-

ASSIST

8 1. Chris Wright PESARO

Guardia 25 anni 1. Joe Ragland MILANO

3. Julyan Stone VENEZIA

3. Ronald Moore CASERTA

3. Daniel Hackett MILANO

8 7 7 7

VALUTAZIONE

28 1. Jeremy Hazell BOLOGNA

Guardia 28 anni 1. Linas Kleiza MILANO

3. Joe Ragland MILANO

3. Okaro White BOLOGNA

5. Gianluca Basile C. D’ORLANDO

28 26 26 25

Jarrius Jackson, 29 anni CIAMILLO

biamo concesso una penetrazione facile la tripla in transizione di Ress che ha ridato fiducia alla Reyer»). Venezia ha inseguito a lungo scivolando sempre all’indietro nei quarti iniziali (13-20 al 7’, 31-35 al 17’, 54-62 al 29’), ha stretto i denti ritornando a prendere il sopravvento sugli avversari nell’ultimo parziale (20-9). Mays è calato sotto i tabelloni, ma sono cresciuti Ress e Peric, chiudendo meglio dentro l’area. RECALCATI «Bella vittoria, tenendo conto dell’assenza di Goss e del valore dell’Enel –dice Recalcati –Ultimo quarto con intensità eccezionale. Una vittoria di squadra, serviva per sopperire alla defezione di Phil». Brindisi ha provato a dare l’ultima spallata all’inizio del 4° periodo (58-64), poi è stata solo sinfonia granata con Ruzzier impeccabile su Pullen, Ress e Peric attenti sotto canestro e una difesa che ha neutralizzato i tiratori di Bucchi. Ress e Dulkys hanno firmato il pareggio (64-64), ultimo vantaggio esterno con Pullen (68-69), poi è salito in cattedra Stone (7369). Due liberi illusori di Mays (73-71) a 28” dalla sirena, poi glaciale Ruzzier dalla lunetta (75-71) con la tripla di Denmon a infrangersi sul ferro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Hall 5 (1/6, 1/4), Filloy 8 (2/3, 1/6), Williams 11 (2/5, 2/8), Milbourne (0/2 da tre), Amoroso 8 (0/1, 2/4); Brown 14 (5/11, 1/4), Cinciarini 6 (2/5, 0/3), Easley 15 (6/7), Magro (0/2). N.e.: Mastellari, Severini, D. Moretti. All.: P. Moretti ARBITRI: Chiari, Biggi, Caiazza. NOTE – T.l.: Bol 26/33, Pis 10/18. Rimb.: Bol 47 (White 10), Pis 41 (Easley 8). Ass.: Bol 17 (Fontecchio 4), Pis 15 (Hall 6). Tec: pan. Pistoia 5’18” (13-12), pan. Virtus 25’40” (58-47), pan Pistoia 36’40” (83-65). F. ant.: Benetti 6’15” (15-12). Esp. Moretti 36’40” (83-65). Prog.: 5’ 13-12, 15’ 3137, 25’ 58-45, 35’ 79-63. Spet. 7720.

Luca Aquino BOLOGNA

N

on smette di volare e di sognare, la Virtus. Con una prova di forza nel 2° tempo, la Granarolo demolisce anche Pistoia e manda in estasi i quasi ottomila della Unipol Arena che cominciano a credere realmente ai playoff. Non potrebbe essere altrimenti per una squadra che ha vinto cinque delle ultime sei partite e anche senza il suo leader Allan Ray ha dimostrato di possedere una maturità non scontata per un gruppo così giovane. CONTROLLO Pistoia, seguita da 1500 tifosi, sembrava in controllo nel primo tempo con Brown e Easley a vincere tutte le battaglie di reattività, ma gli ultimi due minuti del secondo quarto hanno ridato vita alla Granarolo che dopo l’intervallo ha dominato concedendo solo 25 punti nella ripresa. «Nel pri-

LE ALTRE GARE

Colpaccio Upea con Basile super Avellino, è crisi 65

CREMONA

81

C.D’ORLANDO

75

CASERTA

77

(15-21, 24-35; 50-49)

(19-22, 37-38; 59-59)

SIDIGAS AVELLINO: Gaines 15 (1/6, 4/7), Banks 7 (1/5, 1/2), Hanga 11 (4/5, 1/6), Harper 11 (4/10, 1/4), Anosike 10 (5/11); Trasolini 4 (1/3), Cadougan 2 (1/2), Cavaliero 5 (1/2, 1/4), Lechthaler (0/1), Cortese (0/1, 0/4). N.e.: Gioia, Severini. All.: Vitucci.

VANOLI CREMONA: Vitali 19 (3/6, 3/5), Hayes 17 (5/13, 0/2), Bell 17 (5/7, 2/5), Clark 11 (4/11, 0/1), Campani 10 (3/5, 0/2); Gazzotti (0/1, 0/3), Mian (0/2, 0/1), Ferguson 3 (0/1, 1/5), Mei (0/1 da 3), Daniel 4 (2/7). All.: Pancotto.

ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Quarta.

mo tempo eravamo stati troppo aggressivi, nella ripresa siamo stati più lucidi e Pistoia si è trovata davanti un muro», dice Giorgio Valli che ha visto la sua squadra segnare 198 punti totali nelle ultime 2 partite. HAZELL-WHITE Ricucire dal 35-42 al 41-42 dell’intervallo è stata la chiave per il grande secondo tempo della Granarolo. Registrata la difesa, i padroni di casa sono volati via con la coppia Hazell-White. Sette punti di fila del bomber newyorkese e la vitalità del rookie da Florida State ribaltano la partita con un parziale di 22-3. Pistoia è ko, con Milbourne inesistente e gli esterni fuori ritmo (8/31 fra Hall, Cinciarini e Williams) «Il terzo quarto è stato dannoso per la nostra partita – spiega Moretti, espulso per doppio tecnico –. Non abbiamo attaccato con lucidità la loro difesa aggressiva: con tanti palleggi la palla si muove poco e non costruisci buoni tiri. L’espulsione? Il primo tecnico è sacrosanto perché sono stato maleducato, il secondo è stato un sorriso ironico dopo che l’arbitro non mi ha concesso l’instant replay». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Lega protesta contro il ritardo della Rai

RISULTATI BANCO DI SARDEGNA SASSARI 86 ACQUA VITASNELLA CANTU' 69

EA7 MILANO 118 GRISSIN BON REGGIO EMILIA 68

● Dopo il grave ritardo nel collegamento di RaiSport con la partita Milano-Reggio Emilia, la Lega ha diramato il seguente comunicato: «La Lega Basket si scusa con gli appassionati per l’inizio del collegamento su Rai Sport del posticipo EA7-Grissin Bon Reggio Emilia, avvenuto soltanto alle ore 21.19 invece che alle previste ore 20.30 e causato da motivi non dipendenti dalla volontà della Lega che, anzi, aveva acconsentito a posticipare l’inizio dell’incontro di 5’ su richiesta della stessa Rai». ● A-1 DONNE 8a ritorno: Famila Schio-Passalacqua Ragusa 76-75 (sabato), Ceprini Orvieto-Techmania Battipaglia 73-68, Cus Cagliari-Calligaris Trieste 105-67, Acqua& Sapone Umbertide-Vigarano 78-68, Fila San MartinoGesam Lucca 66-61, Lavezzini Parma-Umana Venezia 61-72. Rip. Napoli CLASSIFICA: Ragusa 34; Schio 32; San Martino 28; Venezia 26; Umbertide 24; Napoli, Lucca 22; Battipaglia 16; Vigarano, Cagliari 14; Parma 10; Orvieto 8; Trieste 2.

ACEA ROMA CONSULINVEST PESARO

76 80

SIDIGAS AVELLINO UPEA CAPO D'ORLANDO

65 75

VANOLI CREMONA PASTA REGGIA CASERTA

81 77

UMANA VENEZIA ENEL BRINDISI

76 71

Vitali decisivo Cremona vola Caserta a fondo

AVELLINO

UPEA CAPO D’ORLANDO: Henry 12 (3/7, 1/2), Basile 13 (3/3 da 3), Soragna 9 (4/6), Hunt 13 (6/11), Archie 12 (6/12, 0/4); Pecile 6 (1/1, 1/2), Nicevic 10 (4/7). N.e.: Motta, Bianconi, Karavdic. All.: Griccioli.

Jeremy Hazell, 26 anni CIAM

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NOTE – T.l.: Ave 5/8, Cap 12/18. Rimb.: Ave 48 (Anosike 13), Cap 32 (Hunt 9). Ass.: Ave 13 (Harper 5), Cap 16 (Basile 5). Progr.: 5’ 9-14, 15’ 20-29, 25’ 37-39, 35’ 59-59. Usc. 5f.: Harper 39’39’’ (64-70). Spett. 2000 per 24.000 euro. AVELLINO - In attesa dei nuovi McGee, Campbell e Sahinovic in imminente arrivo, l’Upea orfana degli esautorati Freeman, Burgess e Cochran espugna con merito Avellino interrompendo la serie di 4 sconfitte consecutive. Sprofonda nel tunnel (8 k.o. nelle ultime 9 gare compresa la Coppa Italia) una Sidigas molle e sconcertante, specie nei primi 20’, in cui è apparsa vuota e presuntuosa. «Abbiamo disputato una grande partita – dice coach Griccioli – dopo le ultime settimane in cui abbiamo preso decisioni forti. Il lavoro duro paga e il successo somiglia a una gara epica degli anni ‘60 nella quale si è vinto speculando e adattandoci al tipo di gioco degli avversari». Coach Vitucci, ancora contestato, non ammette scuse: «Il campo ha smentito la nostra ripresa e mi scuso e prendo la responsabilità di questa sconfitta nella quale obiettivamente il 1° tempo è stato da psicodramma inspiegabile». L’Upea, 5 uomini in doppia cifra, fa quello che vuole nel primo tempo che domina toccando il massimo vantaggio con Archie al 7’ (9-21) contro una Sidigas viva soltanto in Anosike. Gli irpini si scuotono nel terzo quarto vinto 26-14 in cui mettono il muso avanti arrivando al +5 con Hanga al 32’ (57-52). La zona, le triple di Basile (anche 5 rimbalzi e 5 assist) e Pecile, la mano calda di Nicevic danno la scossa vincente all’Orlandina per il blitz che può valere la salvezza. Luigi Zappella

PASTA REGGIA CASERTA: Moore 5 (0/3, 1/4), Domercant 24 (4/8, 4/6), Mordente 2 (0/1, 0/3), Scott 13 (1/3, 2/7), Ivanov 15 (5/8); Antonutti 5 (1/1, 1/5), Vitali 8 (3/4, 0/2), Tommasini 5 (1/1, 1/4), Michelori, Tessitori (0/1). All.: Esposito. ARBITRI: Paternicò, Sabetta, Ranaudo. NOTE - T.l.: Cre 19/21, Cas 20/21. Rimb.: Cre 51 (Daniel 13), Cas 35 (Scott 10). Ass.: Cre 8 (3 con 2), Cas 12 (Moore 7). Progr.: 5’ 11-14, 15’ 29-28, 25’ 50-48, 35’ 67-66. Usc. 5f.: Vitali 39’01” (77-73), Moore 39’48” (79-77). Spett. 3300. CREMONA – Luca Vitali (11 punti nel quarto finale) prende per mano Cremona, capace di vincere la 10a partita della stagione contro una delle migliori Caserta dell’anno formato trasferta. Nel finale decidono due liberi di Hayes: «E’ stata una partita dura dove i più duri hanno vinto – commenta Pancotto – Abbiamo preso 51 rimbalzi e tirato 17 volte in più. L’altro dato chiave sono i 5 uomini in doppia cifra». In una partita di strappi, la Pasta Reggia rimane incollata per tutto il 1° tempo grazie alle giocate della coppia Domercant-Scott, autori di 22 dei 38 punti di squadra. Ivanov prende le misure a Campani, ma va a sbattere contro i muscoli di Daniel, che alza la qualità e l’intensità difensiva di Cremona. Che cresce proprio negli ultimi 10’, prende 23 rimbalzi d’attacco (a 7) e vince una gara importante per la classifica. Per Caserta dopo il punto di penalizzazione e le vittorie di Pesaro e Capo d’Orlando si chiude una settimana nera: «Ci abbiamo provato – commenta Esposito – Quando il tuo avversario ha a disposizione 17 possessi in più ed il divario finale è di 4 punti, i conti sono presto fatti. I risultati della altre, la penalizzazione e questa sconfitta ci hanno dato una mazzata psicologica. Mancano 10 gare, proveremo a vincerle tutte. Ai ragazzi ho detto: “Finché c’è vita, c’è speranza”». Alessandro Rossi

NBA

GRANAROLO BOLOGNA 90 GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 67

DOLOMITI ENERGIA TRENTO OPENJOBEMETIS VARESE (oggi, ore 20)

CLASSIFICA SQUADRA EMPORIO ARMANI MILANO UMANA VENEZIA GRISSIN BON REGGIO EMILIA BANCO DI SARDEGNA SASSARI ENEL BRINDISI DOLOMITI ENERGIA TRENTO VANOLI CREMONA GRANAROLO BOLOGNA (-2) ACQUA VITASNELLA CANTU' GIORGIO TESI GROUP PISTOIA SIDIGAS AVELLINO ACEA ROMA UPEA CAPO D'ORLANDO OPENJOBMETIS VARESE CONSULTINVEST PESARO PASTA REGGIA CASERTA (-1)

PT 36 30 28 28 22 20 20 20 18 18 16 14 14 12 12 7

G 20 20 20 20 20 19 20 20 20 20 20 20 20 19 20 20

V 18 15 14 14 11 10 10 11 9 9 8 7 7 6 6 4

P 2 5 6 6 9 9 10 9 11 11 12 13 13 13 14 16

F S 1764 1462 1333 1247 1586 1521 1550 1455 1533 1492 1551 1568 1517 1522 1536 1556 1421 1400 1500 1513 1521 1541 1423 1485 1396 1486 1548 1600 1442 1657 1490 1614

PLAYOFF RETROCESSIONE

PROSSIMO TURNO DOMENICA 8/3, ORE 18.15 BRINDISI-CREMONA (7/3, 20.30, GAZZETTA TV)REGGIO EMILIA-AVELLINO PISTOIA-TRENTO CASERTA-CAPO D'ORLANDO (ORE 20.30) VARESE-ROMA (ORE 17) PESARO- SASSARI (9/3, ORE 20) VENEZIA-BOLOGNA CANTU'-MILANO (16/4)

Bargnani concede il bis Con 19 punti batte Toronto ● New York, per la prima volta quest’anno, vince due partite in un «back to back»: dopo il successo a Detroit di venerdì, batte Toronto (al 5° k.o. di fila) al Garden sabato con un’altra prova notevole di Andrea Bargnani: 19 punti in 31’ compreso il canestro del +7 a 91” dalla fine, quando il successo è stato messo al sicuro da una tripla di Galloway a 13” dalla sirena. Gli Spurs chiudono il Rodeo Trip (9 gare in trasferta per lasciare il posto a San Antonio alla stagione dei rodei) con un successo a Phoenix. Per Belinelli, 4 punti in 17’. Ieri massimo in carriera per il montenegrino Mirotic che chiude con 29 punti (11/23 dal campo e 9 rimbalzi) nel k.o. interno dei Bulls con i Clippers. ● Ieri: Chicago-L.A. Clippers 86-96. Sabato: WashingtonDetroit 99-95; Miami-Atlanta 91-93; New York-Toronto 10398; Minnesota-Memphis 97101; Dallas-Brooklyn 94-104; Phoenix-San Antonio 74-101; Utah-Milwaukee 82-75.

Andrea Bargnani, 29 anni, 20.3 punti di media nelle ultime 3 gare AP A-2 GOLD Così la 24a giornata: BresciaFerentino 93-87 (sabato); BiellaVerona 69-75; Napoli-Casale Monferrato 62-76; TrapaniBarcellona PdG 82-78; Agrigento-Trieste 87-89; TorinoMantova 82-85. Classifica: Verona (17 vinte-4 perse) e Brescia (17-5) 34; Torino (13-8) 26; Biella (12-9) 24; Casale Monferrato (12-9) e Ferentino (12-10) 24; Agrigento (10-10) e Trieste (10-11) 20; Trapani (8-12) e Casalpusterlengo (8-12) e Mantova (8-13) 16; Barcellona (713) 14; Napoli (6-13) 12; Jesi (515) 10.


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Sci nordico R I Mondiali a Falun

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Di Centa, è davvero l’ultima fatica 1Chiude 22° a 42 anni: «L’oro di Torino il top. Io sono riservato, ma mai problemi con Manu» Stefano Arcobelli INVIATO A FALUN (SVEZIA)

C

’è stato un lungo tratto della 50 km a passo classico, sotto una nevicata incessante per oltre due ore, in cui Giorgio Di Centa e Petter Northug si sono trovati in coda al treno dei primi. Una ventina di duri, compresi i tre azzurri che hanno la metà degli anni del biolimpionico friulano, Didi Noeckler il medagliato della sprint con Pellegrino ed alla fine il migliore del quartetto nonostante bastoncino rotto e caduta, 12° a 21”, Mattia Pellegrin che aveva preso persino la testa del convoglio a metà, 22° dietro Di Centa, e Francesco De Fabiani, 32° dopo una prova generosa che non rispecchia la posizione per la crisi finale. «Facevo una fatica bestiale e Northug giocava, si girava divertito: ho capito che avrebbe vinto lui: basta così» fa il carnico incrociando Zorzi in baracca. Il norvegese rimaneva coperto per 49 km per poi accelerare e sprintare sul ceco Bauer, un altro (37 anni) al commiato dopo una medaglia mondiale ed olimpica tra il 2009 e il 2010, e il detentore nel 2013, lo svedese Johann Olsson, già oro nella 15 km tl. Meglio il dopo gara che l’ultima gara in mezzo ai mostri sacri per questo Di Centa che dominò la 50 km olimpica del 2006, quando Northug non faceva tutti questi numeri, altri 4 ori per l’esattezza prima di scontare 50 giorni di arresti domiciliari ad Oslo, dove si potrà allenare scortato dalla polizia, anche se non potrà bere per via dell’incidente in auto dopo i Giochi di Sochi. Quell’esperienza ha avuto, almeno, l’effetto di rimetterlo in carreggiata per dimostrare che non ci sono fondisti fenomenali come lui: vince le sprint e le maratona della neve, per di-

● Sopra: l’arrivo di Northug nella 50 km. In alto la festa a Di Centa. A destra dall’alto tre momenti della sua carriera. L’argento della pursuit ai Mondiali 2005, l’oro di Torino 2006 e la vittoria in Coppa a Canmore 2010

RNorthug vince anche la 50 km classica e per lui in Svezia il bottino è di quattro ori

stacco o in volata, in classico e a skating. TALENTO Di Centa è uno dei grandi che ha traghettato nel futuro questo fondo e si gode un commiato semplice con tutta la squadra che l’accoglie al traguardo con i cartelli, le ban-

diere e gli urrah dopo la gara più lunga ed estrema. «Speravo di stare meglio ma non importa, ormai è andata, cercavo le sensazioni del passato ma è stato bello lo stesso: lascio l’eredità a Pellegrino, De Fabiani e a tutti questi ragazzi cui auguro di vivere le emozioni che ho vis-

suto io». La più forte? «L’oro nella 50 km di Torino, che ancora oggi mi fa venire i brividi». Ma senza quei Mondiali dell’anno prima ad Oberstdorf con l’argento in combinata «non avrei potuto preparare le gare di Torino, e senza la prima medaglia in staffetta ai Mondiali di Trondehim nel ‘97 non avrei capito, non avrei acquisito sicurezza per la prima medaglia olimpica nel 2002 a Salt Lake City». L’Italia è ancora legata all’ultima medaglia mondiale del friulano su una specialità distance: «Tornare sul podio mondiale nel 2009 a Liberec, dimostrò che stavo invecchiando bene». Poi il ruolo di portabandiera a Vancouver, preceduto dalla prima vittoria in Coppa del Mondo a Canmore davanti a Pietro Piller Cottrer per un totale di 315 gare (21 podi), 3 podi olimpici su 15 gare e 4 podi mondiali su 24 gare, senza il titolo iridato, tabù che condivide con Manuela. Una sorella ingombrante che avrebbe potuto schiacciare il timido Giorgio, fatto di tutt’altra pasta. «La gestione della popolarità rispetto a Manu non è mai stato un problema, essendo diversi». Giorgio ama la quiete di Treppo Carnico, i suoi trattori e la famiglia che lo ha lasciato tranquillo di dedicarsi fino ai quasi 43 anni al fondo. «Un pregio? Non ho mai mollato, ho saputo sfruttare il talento che avevo dentro, al di là dell’asma: ecco, se potessi tornare indietro, gestirei meglio questo problema». Otto anni con lo skiman Zin Zin con il quale domenica festeggerà ancora regalandosi 90 km della Vasaloppet. E poi, i tricolori (ne ha 25), un po’ di gran fondo per non fermarsi del tutto. Aveva promesso alla moglie Rita: «Quando smetto, lo farò per sempre, poi sarò solo per la famiglia». Un guerriero d’altri tempi.

Pierangelo Molinaro

L

a battuta feroce è che per misurare i distacchi che sta infliggendo Hirscher in gigante basta il calendario. Ma ieri a Garmisch davvero il leader della classifica della Coppa del Mondo (e il record di quattro sfere di cristallo consecutive è sempre più vicino) ha inflitto una mazzata storica agli avversari. Il tedesco Neureuther, che su questa pista ha imparato a sciare, si è dannato l’anima, ma alla fine ha rimediato un distacco di 3”28. Un senso di impotenza attraversa il gruppo degli avversari e meno male che in questa stagione al-

L’Italia passa dalle 0 alle 2 medaglie tra Fiemme 2013 e Falun 2015: argento nella combinata nordica per Alessandro Pittin (piccolo trampolino) e bronzo nella sprint tl a coppie di fondo per Noeckler e Pellegrino. RISULTATI Fondo. 50 km tc uomini: 1. Northug (Nor) 2h26’’02”1; 2. Bauer (R.Cec) a 1”7; 3. Olsson (Sve) a 2”; 4. Vylegzhanin (Rus) a 2”8; 5. Harvey (Can) a 6”; 6. Cologna (Svi) a 9”5; 7. Poltoranin (Kaz) a 10”1 (ff); 8. Toenseth (Nor) a 10”1; 9. Richardsson (Sve) a 14”6; 10. Bessmertnykh (Rus) a 17”5; 11. Sundby (Nor) a 20”7; 12. NOECKLER a 21”6; 22. DI CENTA a 2’15”3; 23. M.PELLEGRIN a 2’23”6; 32. DE FABIANI a 4’08”6. ULTIMA COPPA I prossimi Mondiali si disputeranno a Lahti (nel 2017) dove sabato ripartirà la Coppa del Mondo per le ultime 4 tappe.

IL MEDAGLIERE O

A

B TOT

Norvegia

11

4

5

20

Germania

5

2

1

8

Svezia

2

4

3

9

Francia

1

2

3

6

Austria

1

2

2

5

Russia

1

1

0

2

Canada

0

1

1

2

ITALIA

0

1

1

2

Giappone

0

1

1

2

Usa

0

1

1

2

Svizzera

0

1

0

1

Rep.Ceca

0

1

0

1

Polonia

0

0

2

2

LA GUIDA

Spaventoso Hirscher Ammazza il gigante di Garmisch: 3”28 al 2°... domina le due manche davanti a Neureuther e Raich. Settimo Nani

Mondiali 2017 a Lahti dove sabato riparte la Coppa

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SCI : COPPA DEL MONDO

1L’austriaco

LA GUIDA

meno la neve di Beaver Creek, prima in Coppa e poi ai Mondiali, ha messo in crisi questa autentica macchina da guerra. Hirscher ha ucciso subito la gara. Aveva il numero 4 e sono bastati i 19 secondi del primo intertempo per capire che stava realizzando un’impresa. Sul percorso disegnato dal fratellone di Raich aveva già 62/100 di vantaggio su Benny, ma nessuno poteva immaginare che alla fine sul compagno di squadra avrebbe addirittura accumulato un vantaggio di 1”99. Una manche brutta, troppo lenta e faticosa (1’23”28 per Marcel), che impediva agli atleti di esprimersi. Ma non per Hirscher, che con la sua potenza da Mercedes di Formula 1riusciva a tirare linee inimmaginabili per gli altri. LA BOTTA FINALE Ma la prova vera della sua superiorità l’austriaco l’ha fornita nella seconda manche decisamente più regolare. Neureuther, che nella prima discesa aveva accusato

Ore 10 recupero superG donne a Bansko e in tv

un distacco di 2”20, ha sciato alla grande, ma Hirscher lo ha annichilito rifilandogli ancora 1”08 pur sciando in completa sicurezza. Sono sberle che non si dimenticano. Ora per lui la coppa di specialità sembra una pura formalità che potrebbe chiudere fra due settimane a Kranjska Gora per andare alle finali e pensare solo alla generale. NANI Il migliore degli azzurri si è dimostrato ancora una volta Roberto Nani, settimo alla fine, che si è battuto come un leone anche nella prima manche dove gli spazi parevano una gabbia. Deve ancora fare un salto di qualità per ambire al podio e questi la prossima estate saranno i suoi compiti delle vacanze. In classifica altri quattro azzurri: 21° il 26enne trentino Andrea Ballarin, 24°, Eisath, 26° Simoncelli e 29° Blardone. DONNE Dopo due superG annullati per la nebbia, le donne a Balsko (Bul) hanno potuto fi-

Marcel Hirscher, 25 anni, alla 30ma vittoria in Coppa del Momdo AP

4”06

● Il distacco record in un gigante di Coppa: Stenmark su Krizaj a Jasna 1978-79. Poi Stenmark con 3”73 su Luescher a Courchevel 1978-79 e Hirscher ieri

nalmente completare una gara, la combinata, in cui l’austriaca Anna Fenninger vincendo, ha rosicchiato altri 20 punti nella generale alla slovena Tina Maze, piazzatasi alle sue spalle e la lotta per la Coppa nelle prossime tre settimane si annuncia infuocata. Migliore delle azzurre Francesca Marsaglia, decima. Oggi nella stessa località si recupera un superG. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIGANTE MASCHILE (Garmisch): 1. Hirscher (Aut) 2’43”23; 2. Neureuther (Ger) a 3”28; 3. Raich (Aut) 3”44; 4. Ligety (Usa) 3”56; 5. Pinturault (Fra) 3”68; 6. Janka (Svi) 4”29; 7. NANI 4”35; 8. Haugen (Nor) 4”40; 9. Muffat Jeandet (Fra) 4”61; 10. Jitloff (Usa) 4”74; 11. Dopfer (Ger) 4”80; 12. Olsson (Sve) 4”81; 13. Kristoffersen (Nor) 4”91; 14. Fanara (Fra) 4”97; 15. Jansrud (Nor) 5”13; 21. BALLARIN 5”48; 24. EISATH 5”81; 26. SIMONCELLI 5”90; 29. BLARDONE 6”65. Non qual. II m.: Casse, Moelgg, Tonetti. Rit. I m.: Borsotti. Coppa del Mondo (29 pr.): 1. Hirscher (Aut) p. 1128; 2. Jansrud (Nor) 940; 3. Pinturault (Fra) 774; 6. Paris 666. Coppa gigante (6 pr.): 1. Hirscher (Aut) p. 560; 2. Ligety (Usa) 372; 3. Pinturault (Fra) 355; 9. Nani 149. COMBINATA DONNE (Bansko): 1. Fenninger (Aut) 2’05”06; 2. Maze (Slo) a 39/100; 3. Zettel (Aut) 1”06; 4. Bailet (Fra) 1”43; 5. Gagnon (Can) 1”70; 6. D. Gisin (Svi) 1”82; 7. Holdener (Svi) 1”83; 8. Kirchgasser (Aut) 1”94; 9. Miradoli (Fra) 1”98; 10. MARSAGLIA 2”36; 15. SCHNARF 2”85; 18. E. CURTONI 3”69. Rit. slalom: Brignone. Coppa del Mondo (23 pr.): 1. Maze (Slo) p. 1065; 2. Fenninger (Aut) 1001; 3. Shiffrin (Usa) 750; 22. E. Fanchini 261. PROGRAMMA Oggi: superG donne a Bansko (Bul, ore 10). 6/3: superG donne a Garmisch (Ger). 7/3: discesa donne a Garmisch (Ger, 10.45) e discesa maschile a Kvitfjell (Nor, 12). 8/3: superG donne a Garmisch (Ger, 12.15) e superG maschile a Kvitfjell (Nor, 10.45). TV Oggi diretta su RaiSport 1 ed Eurosport.


Rugby R Sei Nazioni

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ESCLUSIONE? LA STAMPA BRITANNICA RITRATTA

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4 DOMANDE A... JACQUES BRUNEL

C.T. DELL’ITALIA

SUNDAY HERALD Il domenicale dell’Herald Scotland ironizza sulla gioia italiana dopo il successo ma deve ammettere: «Arrivederci (in italiano, ndr). La Scozia è candidata al cucchiaio di legno dopo il crollo contro l’Italia»

THE TIMES Il quotidiano britannico aveva lanciato l’idea di escludere l’Italia dal Sei Nazioni. Ieri si è trovato a scrivere: «La Scozia guarda fisso il cucchiaio di legno dopo la meta tecnica finale».

DAILY MAIL «La vecchia Scozia torna a spararsi sui piedi e cade vittima della rinascita italiana», il severo commento. «L’Italia era stata competitiva ma battuta nettamente nell’ultimo quarto di gara sia con l’Irlanda che con l’Inghilterra».

THE GUARDIAN «Alla faccia degli interrogativi sul suo posto nel Sei Nazioni - è andato dritto al punto il Guardian -, con la seconda vittoria in trasferta in 15 anni l’Italia ha dato la risposta perfetta. Indegni di un posto? Che concetto ridicolo».

THE TELEGRAPH «Escludere l’Italia dal Sei Nazioni sarebbe controproducente: perché mettere mano a un torneo di successo?» si chiede il Telegraph. «Parlarne è un insulto all’indomito Sergio Parisse».

L’Italia ha il Manici giusto «Dieci minuti, una vita»

piccolo (mica tanto: 1,82 per 102), ne ha già vissute tante. «Agli scozzesi basterebbe calciarla fuori, riprenderebbero con una touche a loro favore, poi gli sarebbe sufficiente tenere il possesso per 3 minuti, a forza di “pick and go”. Invece il pallone rimane in campo. Abbiamo un’altra possibilità. L’ultima. La giochiamo e ci crediamo. Attacchiamo sulla destra. E si crea l’opportunità per impostare un altro “drive”, un tipo di movimento preparato nel tour della scorsa estate in Giappone, poi mai più riproposto, ma solo accennato, a parole, prima della Scozia. Se ci capita l’occasione, ci siamo detti, proviamolo. E lo proviamo. E spingiamo. E sfondiamo. E atterriamo in area di meta. E lì vedo l’arbitro che alza il braccio al cielo e ci assegna la meta tecnica. Lì per lì, quasi non capisco: non ricordo il punteggio, non conosco il tempo. Ma tornando a metà campo, mentre Allan trasforma, mi accorgo che abbiamo vinto. La più bella vittoria della mia vita». Festeggiata con dagli azzurri con la matricola per gli esordienti Bacchin e Visentin e con una nottata al Why Not, nightclub del centro di Edimburgo

1Da due giorni rivive l’ultima esaltante azione della vittoria sulla Scozia

«Usato un drive provato contro il Giappone a giugno e mai più riproposto»

Marco Pastonesi INVIATO A EDIMBURGO (SCOZIA)

L

a sua Scozia è durata gli ultimi 20 minuti. Ma visti e rivisti come un film: 24 fotografie al secondo, per 60 secondi, per 20 volte. Da domenica sera replica il film all’infinito. E a memoria: gli basta chiudere gli occhi e aprire il cuore, gli basta risentire, riascoltare, riabitare, ricordare per rivivere. Un lunghissimo cortometraggio, con copione improvvisato, a lieto fine. IN PRIMA LINEA Andrea Manici è uno di quelli che sono entrati nella storia. Di una partita, di una partita come un film. «Siamo sul 19-16 per la Scozia. Il mio posto è in prima linea: se fossi un soldato, fuori dalla trincea. Nelle touche: a tirarle o a sorvegliarle. Nelle mischie chiuse: fra De Marchi, a sinistra, e Cittadini, a destra. Nel gioco aperto: sostenendo o placcando, sempre in avanzamento. Non lo diciamo, ma lo vediamo: possiamo, vogliamo, dobbiamo farcela. Finché touche nei loro 22, catturiamo il pallone, lo giochiamo in “drive”, conquistiamo un calcio ai 5 metri, lo convertiamo in una mischia chiusa. Un paio di “reset” in chiaro avanzamento, premessa per una nostra meta tecnica, poi invece l’arbitro ci fischia un calcio contro. Mi sembra un’ingiustizia. E dentro di me penso che la vittoria sia evaporata». Manici ha 24 anni e gioca da quando ne aveva sei. Nel suo

Giulio Bisegni, Dario Chistolini e Andrea Manici FAMA

LA SITUAZIONE

L’Irlanda doma l’Inghilterra e resta da sola ● L’Irlanda resta imbattuta e allunga le mani sul Sei Nazioni, piegando 19-9 l’Inghilterra nella gara di Dublino che ha chiuso la 3a giornata: tra due settimane il Trifoglio in Galles sfiderà l’inseguitrice più vicina rimasta. A indirizzare la partita è stato il piede di Sexton con tre calci nel primo tempo, suggellate dalla meta di Henshaw del 19-3 al 53’, raccogliendo un calcio di Murray

ANCORA SCOZIA K.O. verso la bandierina. Con Ford dalla piazzola gli inglesi tornano al massimo a -10. Irlanda-Inghilterra 19-9 (9-3). Marcatori: p.t. 3’, 9’ c.p. Sexton (Irl), 12’ drop Ford (Ing), 30’ c.p. Sexton; s.t. 8’ c.p. Sexton, 13’ m. Henshaw tr. Sexton, 19’, 28’ c.p. Ford. Classifica: Irlanda 6 (diff. +40); Inghilterra (+25), Galles (+5) 4; Francia (-7), Italia (-50) 2; Scozia (-13) 0. Prossimo turno (4à turno): Galles-Irlanda (14/3, 15.30), Inghilterra-Scozia (14/3, 18), Italia-Francia (15/3, 16). VUNISA SARACENO Il flanker azzurro Samuela Vunisa ha firmato un biennale coi Saracens

Altra impresa nel Sei Nazioni donne: 31-8 ● Successo azzurro in Scozia anche nel Sei Nazioni femminile: 31-8 con cinque mete, tre nella prima mezzora (due di Maria Magatti e una di Manuela Furlan) fino al 19-3, poi due nella ripresa con Veronica Schiavon (26-3) e Maria Grazia Cioffi (31-8).Risultati: Irlanda-Inghilterra 11-8, FranciaGalles 28-7, Scozia-Italia 8-31. Classif.: Francia 6; Galles, Irlanda 4; Italia, Inghilterra 2; Scozia 0.

UN CORPO UNICO La mischia è un corpo unico, formato da otto uomini. Non si dice intesa o amalgama, ma affiatamento. Perché gli otto respirano tutti insieme. Manici è un ottavo: «La mischia è unità, complicità, conoscenza, solidarietà, amicizia. È anche una questione, nel tenere o mollare, di frazioni di secondo. Quelle che fanno la differenza, a volte anche fra vittoria e sconfitta. Nelle giovanili giocavo terza linea, un giorno mi chiesero di fare il tallonatore, mi sono detto perché no?. Per me è il ruolo più bello. Ma è quello che crede ciascuno di noi, ciascuno nel suo ruolo. A me piace perché fisico, tecnico e mentale». Manici abita a Parma, gioca nelle Zebre. «Il mio titolo di studio? Diploma di dirigente di comunità». Perfetto: «Il rugby è una comunità. E la mischia è una famiglia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

«L’arbitro ha avuto coraggio a darci quella meta tecnica» ● Come ha vissuto gli ultimi 10 minuti? «Sono stati incredibili. Avevamo una mischia in attacco, sentivamo di essere più forti, ma ci viene fischiato un fallo contro. Poi però loro sbagliano la liberazione, torniamo in attacco e nell’ultimo maul Clancy ci dà la meta tecnica. Cosa dire? Ci ricordavamo ciò che era successo due anni fa a Twickenham (14 falli contro gli azzurri, 5 contro l’Inghilterra, ndr). Avrebbe potuto chiamare il Tmo, e chissà se la palla aveva toccato terra. E invece ha avuto coraggio a prendere una decisione del genere». ● Ha visto l’equilibrio nel gioco che cerca dal 2012? «Ci sono stati degli errori, abbiamo subito 10 punti in avvio e l’occupazione del campo è stata difficile. È stata una partita quasi perfetta, l’equilibrio è sempre più vicino ma ancora un po’ lontano». ● L’Italia ha segnato due mete con il maul. Sono il frutto di lavoro specifico? «Sapevamo che poteva venirci utile. Gli scozzesi lo usano, ma vanno in difficoltà quando inizia a ruotare. A giugno, in Giappone, avevamo lavorato sul tipo di maul che ha portato alla meta tecnica, formata nel gioco aperto. È stato bello vedere che i ragazzi l’hanno ripresa». ● Domenica 15 arriva la Francia. Si può battere? «Sarà la partita più difficile. Sarebbe stato meglio se avessero battuto il Galles. Dopo una vittoria tendiamo a sederci. Loro saranno criticati, e quando la Francia in difficoltà è pericolosa». si.ba.


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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Atletica R Maratona in Giappone

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Meucci secondo a Otsu Vento, pioggia e freddo ma sfiora il personale 1Il campione europeo chiude in 2h11’10” a 2” dal suo record:

«Tappa di crescita verso Rio». E La Rosa domina Treviso in 2h12’05” A KINGSTON

Bolt ritorna ma perde con la 4x100

Daniele Meucci, 29 anni, all’arrivo nello stadio di Otsu COLOMBO

aniele Meucci si conferma, Stefano La Rosa si presenta: la maratona azzurra è ancora viva. Da Otsu e Treviso, la domenica regala qualche sorriso.

IN GIAPPONE La pioggia: incessante e gelata. Il vento: a raffiche. Il termometro: sui 3°. L’umidità: intorno al 90%. Non sono le condizioni ideali per una maratona. Sono quelle in cui si è svolta la 70a del Lake Biwa, a Otsu, in Giappo-

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Nadal è tornato Risposta a Federer con il trionfo n. 65

N

emmeno la pioggia. Nemmeno il ritardo al via. Nemmeno lo stop dopo 13 minuti, sull’1-1. Nemmeno le proteste con l’arbitro potevano fermare Rafa Nadal nella corsa al primo titolo a Buenos Aires (513.000 , terra) il n. 65 in carriera (in 93 finali), il 46° sulla terra (53 finali), per eguagliare il record era Open di Guillermo Vilas.

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AMICO Cioé il capostipite del tennis argentino che il mancino spagnolo bistratta nel torneo, infilandone quattro, uno dietro l’alto: Arguello, Delbonis,Berlocq e quindi in finale Juan Monaco. Che è il collega più amico sull’Atp Tour, il compagno di doppio col quale ha vinto anche il titolo a Doha, ma contro il quale, nei testa a testa, era già 5-1, lasciandogli appena 7 games negli ultimi 8 set. Del resto, il re di 9 degli ultimi 10 Roland Garros, alla prima finale stagionale, doveva anche dare una nuova dimostrazione di crescita, dopo lo stop da Wimbledon per i nuovi problemi fisici e i balbettii di questi primi 3 mesi dell’anno, inclusa la prima semifinale persa (a Rio, contro Fabio Fognini) sull’amata terra rossa dopo 52 vinte di fila. Così, il maiorchino risponde - sia pure in un torneo di minor caratura, vin-

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to sempre da spagnoli o argentini negli ultimi 13 anni — al trionfo di Roger Federer a Dubai (contro Djokovic) che a quello del connazionale David Ferrer ad Acapulco (con Nishikori), si riprende il numero 3 del mondo dalle mani di Andy Murray (che gliel’aveva tolto sette giorni fa), e si affaccia ai tornei sul cemento americano con più fiducia. In attesa della stagione sulla terra rossa europea che porta al Roland Garros.

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v.m. Finale: Nadal (Spa) b. Monaco (Arg) 6-4 6-1.

LA GUIDA Torneo di Acapulco Ferrer non si ferma Riecco la Bacsinszky Ad Acapulco (uomini 1.263.000 , donne 223.000 , cemento), terzo successo dell’anno per Ferrer e primo trionfo dal 2009 per la svizzera Bacsinszky. Finale uomini: Ferrer (Spa) b. Nishikori (Giap) 6-3 7-5; donne: Bacsinszky (Svi) b. Garcia (Fra) 6-3 6-0. AZZURRE IN MESSICO Tre azzurre in tabellone a Monterrey (Mes, 446.000 , cemento): la Errani, testa di serie numero due, esordirà contro la statunitense Davis (1-1 i precedenti), la Knapp affronterà la Garcia, l’altoatesina è in vantaggio 2-1 nei precedenti. Infine la Schiavone, in tabellone con una wild card, attende una qualificata.

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NELLA MARCA Stefano La Rosa, 29enne grossetano, vince la sua scommessa. A Treviso passa a metà gara in 1h06’50”, fino al 25° km gode della collaborazione di Pertile, dal 30° resta solo, fa un gran finale e con un «negative split» interessante (1h05’15” la seconda mezza) chiude, all’esordio, in 2h12’05”. Il carabiniere, un passato e un presente da buon pistard, potrebbe essere a un bivio della propria carriera. «Mi son scoperto maratoneta più di quel credevo» ammette. Da seguire.

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ne. Con Daniele Meucci protagonista. Il 29enne pisano, al ritorno sulla distanza dopo il titolo europeo, è secondo in 2h11’10”, a 2” dal personale centrato proprio a Zurigo. A batterlo, con 2h09’08”, il 26enne keniano Samuel Ndungu (scuderia Rosa), già vincitore nel 2012 con 2h07’04”, suo personale. Ma considerando il meteo, l’esperienza di Meucci, alla quarta volta sui 42 km, è positiva. Dopo un 1h04’39” alla mezza, il plotone di testa è ancora folto. Resta di una dozzina di unità fino al 30° km quando Ndungu attacca e dietro si for-

● Usain Bolt è tornato e la notizia è che ha perso. Un rientro soft, dopo la strana rinuncia di due settimane fa, nell’ultima frazione della 4x100 del Racers Track, il club diretto da Glen Mills nell’ambito delle Gibson McCook Relays nello stadio nazionale di Kingston. Pareva facile dopo la batteria in cui Usain è stato cronometrato sul lanciato in 9”7 per un 39”26 complessivo insieme a Mario Forsythe, Michael Frater e Warren Weir. Ma in finale il quartetto, in cui Frater è stato sostituito in seconda frazione da Kemar Bailey-Cole, ha dovuto soccombere alla University of Technology, il cui quartetto era composto da Andrew Fischer, Julian Forte, Kemarley Brown e Tyquendo Tracey, 38”23 contro 38”29. Bolt ha ricevuto il testimone con 5 metri di svantaggio ed ha acceso troppo tardi il turbo. «Forse perdendo imparerò a vincere», ha commentato Usain.

ma un gruppetto di tre atleti: insieme al portacolori dell’Esercito, resistono il mongolo Bat-Ochir (uno da 2h08’50”) e il giapponese Maeda. Ndungu al 35° km ha poco più di 30” di vantaggio. Bat-Ochir prova ripetutamente a scrollarsi di dosso la compagnia, Meucci risponde, Maeda no. L’azzurro controlla la situazione. E in pista rifila al mongolo 8”. «La situazione ambientale – dice l’allievo di Magnani, sul percorso in bicicletta – ci ha condizionato. Ma non mi sono deconcentrato e mi sono fatto trovare pronto nei momenti più delicati. Valgo di più, ma non è un’occasione sciupata. Anzi, è stata un’importante tappa di crescita». L’obiettivo è l’Olimpiade di Rio 2016: nel futuro prossimo, invece, qualche gara in pista e la maratona iridata di Pechino.

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Pallavolo R SuperLega: 21ª giornata

LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Fei, la svolta di Macerata «Siamo ancora vivi»

L'ANALISI di MARIO SALVINI

I TRICOLORI CI SONO SARA’ LOTTA 1L’ex azzurro cambia la gara, Trento è battuta: «Il mio compito FINO IN FONDO è entrare se serve, stavolta sono stato bravo». Modena è in testa

M

acerata non ha più alternative, ha solo il campionato, e non poteva dunque rinunciare nemmeno alla più flebile speranza di acchiappare il primo posto della stagione regolare. Non poteva, e non l’ha fatto. Battendo Trento conserva ancora qualche vaga possibilità, considerando che domenica prossima si fermano proprio i trentini (Macerata ha già dato). Certamente 6 punti di distanza dai modenesi, tornati soli in testa, sono tanti. Ma per la Lube, dopo le delusioni di Coppa Italia e di Champions, l’importante era dare un segnale forte in una partita vera. A proposito di Modena: è arrivato lo sponsor, ParmaReggio Modena. Ai tempi delle finali PaniniMaxicono, negli anni ‘80, immaginare Modena con la scritta «Parma» sulla maglia avrebbe condotto ad un trattamento sanitario obbligatorio. E’ bello che i tempi cambino. Peccato solo che la squadra abbia già giocato a casa della Copra, perché una bella sfida PiacenzaParma-Reggio Modena sarebbe stata da segnalare all’Anas come spot della via Emilia. In fondo alla classifica Sansepolcro e Milano - le due che se ci fosse ancora la retrocessione sarebbero le più serie indiziate - in coppia assommano 17 punti. E’ vero che due anni fa Verona e Ravenna si fermarono a 19, e dunque quest’anno si può ancora far di meglio, ma quello fu un caso. L’anno scorso le ultime due, Vibo e Latina, ne misero insieme 37; nel 2012 Padova e Ravenna 42; nel 2011 Castellana e Forlì 38: la coda si è staccata. Di molto.

ta può capitare a chiunque. Sappiamo tutti qual è il valore di Sabbi ed il titolare resta sicuramente lui. Io sono stato bravo a farmi trovare pronto quando l’allenatore mi ha chiamato. Del resto è questo il mio ruolo. Sono una risorsa credo importante per questa squadra. Al pari di tutti i compagni che giocano».

Mauro Giustozzi CIVITANOVA (MC)

L

a rincorsa della Lube a Trento si conclude al tiebreak di una sfida intensa, avvincente, lunghissima che regala a Modena il primato in classifica. Decisiva la mossa del tecnico di stravolgere la formazione iniziale con gli inserimenti di Fei e Kovar per Sabbi e Parodi. Mentre sul fronte trentino ci si consola con il punto strappato ai rivali e anche la crescita esponenziale di Giannelli, in campo dal secondo set, e nel finale degli altri baby Nelli, Fedrizzi e Mazzone. Alessandro Fei, una gara da incorniciare con l’invasione di campo alla fine dei tuoi figli... «Sì, sono stato davvero felice di poter festeggiare con Olivia (6 anni, ndr) che ha fatto festa con me per questa importante vittoria. Ma in tribuna c’era anche Ettore (2 anni) che invece era mezzo addormentato. Loro sono sempre con me qui al palas e non è la prima volta che mi raggiungono in campo. Stavolta è stato diverso perché hanno visto il loro papà giocare tutta la partita». Il suo ingresso è risultato determinante per cambiare gli

Adesso è pronto a ritornare in panchina dopo questa grande prestazione o, dopo la visita di Berruto in settimana, fa un pensierino anche alla Nazionale? «Certo che sono pronto a rientrare nei ranghi. No, alla Nazionale non penso più proprio. Lasciatemi riposare almeno d’estate, il mio periodo in azzurro è oramai alle spalle».

Alessandro Fei, 36 anni, 21 punti, suo massimo nelle ultime 2 stagioni SPALVIERI

equilibri ... «Direi che è stato merito di tutta la squadra. Abbiamo iniziato non dico con timore perché affrontavamo la prima in classifica, ma sicuramente un po’ contratti. Poi, dopo aver perso il primo set, ci siamo sciolti ed abbiamo giocato, al pari di Trento, una grande partita che ha entusiasmato chi era presente al palas e anche in tv. Direi che que-

sta è una vittoria importante, che ci voleva e che dice che questa squadra può recitare un ruolo importante fino alla fine di questa stagione di Superlega». E’ stato votato come mvp della gara ed il suo ingresso ha cambiato il volto di Macerata. «Forse perché in passato non ho mai giocato… Scherzi a parte devo dire che una giornata stor-

E’ una Lube che ha dato finalmente l’impressione di divertirsi giocando, cosa che invece non è accaduta tante altre volte in questa stagione. «Questo è vero, ci siamo divertiti tanto, ho visto i volti dei miei compagni pieni di sorrisi che significavano felicità di giocare e contentezza di stare in campo davanti ad un pubblico così numeroso e trascinante che ci ha aiutato nel finale a vincere una gara decisiva per il nostro campionato».

RISULTATI LUBE MACERATA ENERGY T.I. TRENTO

3 2

SIR SAFETY PERUGIA COPRA PIACENZA

0

3

PARMAREGGIO MODENA CMC RAVENNA

3

VERO MONZA ALTOTEVERE SANSEPOLCRO

3

1 1 1

TONAZZO PADOVA CALZEDONIA VERONA

3 3

TOP VOLLEY LATINA REVIVRE MILANO Riposava: EXPRIVIA MOLFETTA

0

CLASSIFICA SQUADRE

MODENA TRENTO MACERATA VERONA PERUGIA LATINA MOLFETTA RAVENNA PIACENZA MONZA PADOVA SANSEPOLCRO MILANO

PT

G.

V.

P.

51 50 45 41 39 34 27 25 19 18 12 10 7

19 20 19 20 19 20 19 20 19 19 20 19 19

17 17 15 14 13 11 10 8 6 5 4 3 3

2 3 4 6 6 9 9 12 13 14 16 16 16

PLAYOFF

PROSSIMO TURNO DOMENICA 8 MARZO, ore 18 VERONA-MOLFETTA MACERATA-MONZA PIACENZA-LATINA MILANO-PERUGIA SANSEPOLCRO-MODENA (sabato 7/3) RAVENNA-PADOVA Riposa: TRENTO

GAZZAWEB www.gazzetta.it

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LE CIFRE DELLA GIORNATA PUNTI

BATTUTE

MURI

TOP SCORER

23

4

7

420

1. Bartosz Kurek

1. Mitja Gasparini

1. M. Podrascanin

1. Al. Atanasijevic

LUBE MACERATA

2. Mitja Gasparini CALZEDONIA VR

3. Alessandro Fei LUBE MACERATA

4. Uros Kovacevic PARMAREGGIO MO

4. Rafa Koumentakis CMC RAVENNA

CALZEDONIA VERONA

22 21 20 20

1. Tine Urnaut TOP VOLLEY LATINA

3. Williams Padura Diaz VERO MONZA

LUBE MACERATA

4 3

2. Svetoslav Gotsev VERO MONZA

3. Simone Anzani CALZEDONIA VR

3. Taylor Sander CALZEDONIA VR

5. Simon Van de Voorde TOP VOLLEY LATINA

SIR SAFETY PERUGIA

6 5 5 4

2. Sasha Starovic TOP VOLLEY LATINA

3. Stefano Giannotti TONAZZO PADOVA

4. Klemen Cebulj CMC RAVENNA

5. Tine Urnaut TOP VOLLEY LATINA

390 323 302 300

Su Gazzetta.it le cronache e i particolari relativi a tutte le partite della SuperLega, oltre alle videointerviste coin i protagonisti, mentre sul blog dal15al25.gazzetta.it trovate video, news e indiscrezioni sui campionati italiani e stranieri. I temi della settimana saranno poi discussi a SottoRete, il rotocalco di pallavolo in onda il giovedì alle 14.15 su Gazzetta.tv

I TABELLINI

Non solo Fei Anche Kurek bastona Trento MACERATA

3

TRENTO

2

Modena felice la vittoria vale la vetta

Padova s’illude, ma il derby è di Verona

MODENA

3

RAVENNA

1

PADOVA

1

VERONA

3

Senza storia Latina a spasso contro Milano LATINA

3

MILANO

0

Sansepolcro dura solo un set Vince Monza MONZA

3

SANSEPOLCRO

1

(21-25, 25-19, 21-25, 25-23, 15-12)

(18-25, 25-22, 25-22, 25-19)

(25-23, 15-25, 23-25, 21-25)

(25-18, 25-13, 25-19)

(21-25, 25-13, 25-21, 25-14)

LUBE MACERATA: Podrascanin 13, Sabbi 2, Parodi 4, Stankovic 10, Baranowicz 5, Kurek 23; Kovar 8, Henno (L), Fei 21, Paparoni (L), Monopoli. N.e. Bonacic, Shumov. All. Giuliani.

PARMAREGGIO MODENA: Vettori 13, Petric 14, Verhees 7, Bruninho 6, Kovacevic 20, Piano 8; Rossini (L), Casadei 2, Boninfante, Ngapeth 3, Ishikawa 1, Sala. N.e. Donadio. All. Lorenzetti.

TONAZZO PADOVA: Orduna 5, Rosso 11, Mattei 4, Giannotti 6, Quiroga 9, Aguillard 7; Balaso (L), Garghella, Milan 7, Volpato 3, Gozzo. N.e. Beccaro, Vianello. All. Baldovin

TOP VOLLEY LATINA: Skrimov 5, Semenzato 10, Sottile 2, Urnaut 15, Van de Voorde 11, Starovic 14; Manià (L), Tailli (L), Rauwerdink 1, Ferenciac. N.e. Rossi, Pellegrino, Davis. All. Blengini.

VERO VOLLEY MONZA: Galliani 12, Elia 9, Jovovic, Botto 17, Gotsev 17, Padura Diaz 19; Procopio (L), Wang, Taramelli, Bonetti, Tiberti. N.e. Vigil Gonzalez, Botin. All. Vacondio.

ENERGY T.I. TRENTO: Zygadlo, Lanza 9, Solè 8, Nemec 18, Kaziyski 15, Birarelli 5; Colaci (L), Giannelli 4, Fedrizzi, Nelli 4, Mazzone 1, Burgsthaler. N.e. Thei (L). All. Stoytchev.

CMC RAVENNA: Mengozzi 6, Cavanna 3, Cebulj 14, Ricci 10, Zanatta 9, Koumentakis 20, Bari (L), McKibbin, Jeliazkov 4. N.e. , Zappoli, Gabriele, Cester. All. Kantor.

CALZEDONIA VERONA: Coscione 2, Sander 16, Anzani 13, Gasparini 22, Deroo 15, Zingel 10; Pesaresi (L), White 1. N.e. Gitto, Blasi, Centomo, Bellei, Borgogno. All. Giani.

REVIVRE MILANO: Mattera 1, Veres 8, De Togni 2, Bencz 8, Preti 6, Patriarca 1; Rizzo (L) Temponi, Valsecchi 3, Dos Santos 6, Kauliakamoa. N.e. Cerbo (L), Bermudez. All. Maranesi.

ALTOTEVERE SANSEPOLCRO: Della Lunga 11, Aganits 9, Maric 11, Randazzo 11, Mazzone 10, Corvetta; Tosi (L), Franceschini, Teppan, Dolfo, Kaszap. N.e. Lensi (L), Daldello. All. Polidori.

ARBITRI: Cesare e Bartolini. NOTE Spettatori 3920, incasso 27.330. Durata set: 25’, 25’, 28’, 32’, 18’; tot. ’128. Lube: b.s. 23, v. 2, m. 10, s.l. 15, e. 40. Energy T.I.: b.s. 16, v. 5, m. 8, s.l. 11, e. 21. T. Gazzetta: 6 Fei, 5 Kurek, 4 Podrascanin, 3 Nemec, 2 Stankovic, 1 Kaziyski. (m.g.)

ARBITRI: Pasquali e La Micela NOTE Spettatori 3039. Durata set: 25’, 29’, 28’, 26’; tot. 108’. Parmareggio: b.s. 15, v. 6, m. 8, s.l. 6, s. 23. Cmc: b.s. 13, v. 5, m. 7, s.l. 5, e. 19. Trofeo Gazzetta: 6 Kovacevic, 5 Petric, 4 Bruninho, 3 Koumentakis, 2 Cebulj, 1 Rossini. (p.r.)

ARBITRI: Vagni e Santi. NOTE Spettatori 2913, incasso 9222. Durata set 29’, 21’, 30’, 27’; tot. 1o7’. Tonazzo: b.s. 10, v. 7, m. 7, e. 27. Calzedonia: b.s. 18, v. 7, m. 16, e. 28. Trofeo Gazzetta: 6 Gasparini, 5 Anzani, 4 Orduna, 3 Deroo, 2 Sander, 1 Coscione. (ma.s.)

ARBITRI: Cipolla e Sampaolo NOTE Spettatori 1200, incasso 3000. Durata set: 24’, 20’, 23’; tot. 67’. Top Volley: b.s. 7, v. 10, m. 9, s.l. 5, e. 15. Revivre: b.s. 8, b. v. 0, m. 2, 2^ 5, e. 17. Trofeo Gazzetta: 6 Semenzato, 5 Urnaut, 4 Van de Voorde, 3 Sottile, 2 Starovic, 1 Tailli. (p.a.)

ARBITRI: Cappello e Gnani. NOTE: Spettatori 1414. Durata set: 27’, 23’, 27’, 25’; tot. 102’. Vero: b.s. 13, v. 6, m. 13, s.l. 6, e. 16. Altotevere: b.s. 12, v. 4, m. 6, s.l. 1, e. 18. Trofeo Gazzetta: 6 Botto, 5 Jovovic, 4 Gotsev, 3 Padura Diaz, 2 Elia, 1 Della Lunga. (giu.ma.)

Perugia e Busto nei quarti di Champions ● Mercoledì scattano i quarti di finale di Champions, cone due italiane rimaste in corsa in quest’ultimo turno prime delle Final Four. nel maschile Perugia mercoledì affronta in casa il Belchatow. Giovedì nel femminile Busto Arsizio in vasa con la Dinamo Mosca. I ritorni sono la prossima settimana ● BRAVO SINTINI (an.me.) – Oggi Giacomo Sintini consegna in una cerimonia a Perugia, al salone d’onore della Regione, un assegno di 50 mila euro al professor Brunangelo Falini per la ricerca contro le leucemie del Centro regionale oncoematologico dell’ospedale di Perugia. Si tratta di fondi raccolti attraverso le attività dell’associazione onlus che porta il suo nome.


LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE

1PALLAMANO, COPPA AL BOLZANO (an.gal.) A Siracusa, davanti al ministro del Lavoro

Poletti e al presidente del Coni Malagò, il Bolzano ha conquistato la terza Coppa Italia della storia societaria superando Pressano 25-19 (11-7) nel derby del Trentino Alto Adige. pionato si è rimboccata le maniche, perché sapevamo che avevamo tanti punti deboli, tante cose tecniche da dover migliorare. E stiamo crescendo molto. Già in semifinale secondo me abbiamo fatto una brutta partita a livello tecnico, anche un po’ per l’emozione. In finale secondo me si è vista già di più la vera Novara, ma penso che si possa migliorare. Andiamo in crescendo, perché - inutile dirlo - di certo non ci accontentiamo».

PALLAVOLO / DONNE

Coppa Italia! Novara avverte «E’ solo l’inizio»

Un successo che legittima il primo posto in campionato. Sempre più nel segno di Novara... «Speriamo di continuare così, perché vogliamo ancora andare avanti...».

1Barun esplosiva, Modena lotta ma è battuta Guiggi: «Gran gruppo, non ci accontentiamo» NOVARA

3

Gian Luca Pasini INVIATO A RIMINI

MODENA

1

(25-19, 28-30, 29-27, 25-23) IGOR GORGONZOLA NOVARA: Klineman 17, Guiggi 15, Signorile 3, Hill 13, Chirichella 6, Barun 31; Sansonna (L), Alberti, Bonifacio. N.e. Partenio, Kim, Zanette. All. Pedullà. LIUJO MODENA: Piccinini 22, Folie 6, Fabris 24, Rousseaux, Heyrman 9, Rondon 1; Arcangeli (L), Ikic 9, Ferretti, Maruotti 1, Crisanti. N.e. Kostic, Petrachi (L). All. Beltrami. ARBITRI: Tanasi e Boris. NOTE Spettatori 4300. Durata set: 24’, 33’, 35’, 27’; totale 119’. Igor Gorgonzola: b.s. 17, v. 6, m. 13, 2a l. 11, e. 28; LiuJo: b.s. 8, v. 2, m. 7, 2a l. 10, e. 23. ALBO D’ORO 2009 Pesaro, 2010 e 2011 Villa Cortese; 2012 Busto; 2013 e 2014 Piacenza; 2015 Novara

F

inisce con le ragazze di Novara che lanciano in aria Suor Giovanna, colei che molti anni fa si «inventò» l’Agil, la società che partendo dall’oratorio di Trecate è arrivata alla vetta del volley. Una prima volta con Novara e una seconda adesso (nella stessa città) dopo la rifondazione. Incredibile da dirsi, ma nel 2012 la squadra era in B-1, meno di tre anni dopo vince la sua seconda Coppa Italia, 11 anni dopo la prima con un progetto totalmente nuovo. Battendo in una bellissima e spettacolare finale Modena. Grazie a Katarina Barun (che è stata omaggiata dalla sua squadra con un inchino generale) dopo che il bomber (31 punti) è stata premiata con il titolo di Mvp, lei

RUGBY: IL 16° TURNO DI PRO 12

nella bolgia racconta anche che nella notte prima della finale ha dormito nella vasca perché, raffreddata, non ha voluto disturbare la compagna di stanza (Sansonna). Tutte dicono che questo è un grande gruppo, forse anche da questi dettagli si capisce. Un mix di gioventù ed esperienza: con tre ragazze uscite dal Mondiale che sono venute qui a vincere (le azzurre Chirichella e Signorile, molto lucida la sua regia) e l’americana Hill che è stata Mvp nel torneo iridato. Con Sansonna che ha vinto le ultime tre Coppe (le prime due con Piacenza) e Guiggi che è al quarto sigillo personale... «La prima proprio nel 2004 nella prima Coppa di Novara ero un po’ piccolina, ma c’ero».

Festa Novara, 11 anni dopo la prima Coppa col vecchio club cittadino TARANTINI

RLe emiliane

rimontano con Piccinini e Ferretti. Poi trionfa il club 3 anni fa in B

IPPICA

Pia-Spironello ● Era dal 29 novembre che le Zebre non vincevano in Pro12. Una serie negativa chiusa dalla prima vittoria in 3 anni con i Dragons firmata dalle mete di Jacopo Sarto e di Pratichetti e dal piede di Mirco Bergamasco, molto più preciso dalla piazzola (5 su 6) rispetto al gallese Prydie. Una vittoria che le Zebre hanno costruito con trequarti ispirati ma anche con la giusta mentalità che non li ha fatti uscire di partita dopo i due errori che a metà primo tempo hanno portato in meta i Dragons due volte in 3 minuti. La meta di Pratichetti e 5 punti al piede di Mirco Bergamasco hanno dato la vittoria alle Zebre, anche grazie a una difesa che si è stretta attorno a Mauro Bergamasco. Più che positivo anche l’esordio di Maxime Mbandà, terza linea di Calvisano, già azzurro under 20, presente sia in difesa che nell’avanzare da numero 8. «Sapevamo di averla preparata bene - le parole di Jimenez, alla prima vittoria da responsabile tecnico - Abbiamo attaccato bene, ma abbiamo anche avuto il giusto approccio in difesa». Pesante sconfitta per Treviso in Irlanda. Sette mete subite, ben sei nel secondo tempo dove la squadra di Casellato è sparita dal campo sommersa con la maul. Nel primo tempo i padroni di casa già dopo 5’, ma al 35’ Christie rimetteva in piedi la gara con un tuffo in bandierina chiudendo il tempo

Anche a Firenze è Radiofreccia Settimo GP

sul 13-5. Nella ripresa unica nota positiva il rientro di Derbyshire a sei mesi dalla frattura al braccio sinistro patita a fine agosto. ZEBRE-DRAGONS 23-17 Marcatori: p.t. 7’ c.p. Mi. Bergamasco, 19’ m. Hill, 22’ m. Dixon, 29’ m. J. Sarto tr. Mi. Bergamasco; s.t. 2’ m. Cudd tr. Prydie, 7’ m. Pratichetti tr. Mi. Bergamasco, 40’ c.p. Mi. Bergamasco. Zebre: Daniller; Berryman (39’ s.t. Odiete), Mi. Bergamasco, Pratichetti, Toniolatti; Padovani, Leonard; Mbandà (15’ s.t. Ruzza), Ma. Bergamasco, J. Sarto (31’ s.t. Giovanchelli); Cavalieri (19’ s.t. Riccioli), Mahu (11’ s.t. Bernini); Romano (1’ s.t. Redolfini), Fabiani, Lovotti (15’ s.t. An. De Marchi). CONNACHT-TREVISO 53-5 Marcatori: p.t. 5’ m. O’Halloran tr. Ronaldson, 15’ e 31’ c.p. Ronaldson, 35’ m. Christie; s.t. 5’ m. Heenan tr. Ronaldson, 11’ m. Healy tr. Ronaldson, 15’ m. Buckley tr. Ronaldson, 27’ m. Muldowney, 33’ m. Healy tr. Ronaldson, 40’ m. Poolman tr. Ronaldson. Treviso: Hayward (13’ s.t. Carlisle); Ragusi, Pratichetti, Christie, Nitoglia; Ambrosini, Lucchese (30’ s.t. Seniloli); Luamanu, Budd (34’ s.t. Derbyshire), Cattina (1’ s.t. Barbini); Swanepoel, Vallejos (8’ s.t. Pavanello); Harden (1’ s.t. Manu), Giazzon (22’ s.t. Anae), Zanusso (1’ s.t. Acosta). Altre: Cardiff-Edimburgo 21-15. Classifica: Munster 53; Glasgow, Ulster 52; Leinster 49; Ospreys 47; Connacht 42; Scarlets 36; Edimburgo 34; Cardiff 26; Dragons 23; Treviso 18; Zebre 14.

EUROPEI INDOOR (gu.l.g.) Conclusi gli Europei Indoor di Capodistria (Slo), Italia prima nel medagliere (3 ori, 5 argenti e 2 bronzi). Nell’olimpico argento Mandia davanti a Ivanytskyy (Ucr) 7-3. Sfuma il bronzo di Morello, battuto da Wieser (Ger) 6-4. Argento per Mandia, Morello, Fissore allo shoot off con l’Olanda (30-29), mentre è bronzo per Mercuri, Mammi, Rebagliati sulla Bielorussia 6-2.

ATLETICA ●

Il trionfo di Radiofreccia PERRUCCI Non correva dal 21 dicembre (k.o. a Parigi), non era ancora al 100%, la corsa gli è venuta male, eppure Radiofreccia Fi ha dominato il Ponte Vecchio a Firenze. Merito di una classe sopraffina, che ha gli ha permesso di vincere il sesto GP consecutivo in Italia (dove è imbattuta dal 27 luglio: 2ª nel Città di Taranto), il primo di un 2015 che si annuncia ricco di soddisfazioni. La figlia Ganymede al via è rimasta al largo del leader Only One Glory, lo ha messo sotto pressione e nel finale ha dominato davanti a Papandreu e Mineiro As. Radiofreccia Fi, allenata da Eric Bondo e guidata come di consueto da Federico Esposito, ha conquistato il settimo Gran Premio della carriera (Europa e Continentale le perle) alla media di 1.12.3, eguagliando il record della corsa di Mirtillo Rosso nel 2013. 7ª corsa - GP Ponte Vecchio m 1600: 1 Radiofreccia Fi (Fed. Esposito) 1.12.3; 2 Papandreu; 3 Mineiro As; 4 Pick Kronos; Tot.: 2,05; 1,54, 1,64, 2,96 (9,94) Tris: 30,97.

come impostazione non è cambiata di nulla. E’ una di quelle città dove ci sono i valori per crescere, dove io sono arrivata da bambina. Adesso che sono donna e ho accumulato una certa esperienza cerco di dare il mio contributo. E’ davvero bellissimo». Come è questa squadra? «Prima di tutto è un bel gruppo che ha voglia di lavorare, che durante la prima parte del cam-

Cosa vuole dire questa vittoria? «E’ Bellissimo. Quando inizi che sei giovane in una società che

ARCO

Mirco Bergamasco, il piede è buono Zebre al primo successo sui Dragons Treviso, ripresa da incubo in Irlanda

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ROMA OSTIA (g.l.g.) In 11.000 al traguardo della 41a maratonina RomaOstia con tre africani sotto l’ora. Bene El Mazoury migliore degli italiani che ha limato un minuto al personale e si appresta a debuttare alla maratona di Milano. Anche tra le donne dominio africano con l’etiope Beriso che ha beffato il gruppo delle keniane. Uomini: 1. Chemosin (Ken) 59’37”; 2. Cheprot (Ken) 59’39”; 3. Kururo 59’43”; 8. El Mazouri 1h02’39”, 14. Ricatti 1h04’02”. Donne: 1. Beriso (Eti) 1h08’42”; 2. Ngetich (Ken) 1h09’13”; 3. Cherop (Ken) 1h09’13”; 8. Maraoui 1h12’15”.

150.815; 3. Erbanova (R.Ceca) 152.625; 21. Daldossi 159.115 (38”99/17., 1’20”85/23.).

GINNASTICA SERIE A DI ARTISTICA A MILANO BRIXIA SHOW Forum di Assago gremito per la prova di serie A di artistica che ha visto in pedana i migliori ginnasti italiani. In campo, sul lato maschile, si impone la Libertas Vercelli, campione in carica, con il totale di 167.900, davanti alla Ginnastica Pro Carate, seconda con 166.450, e alla Ginnastica Meda, terza a quota 163.250. Nella femminile la Brixia Brescia con una straordinaria Vanessa Ferrari si conferma imbattibile, precedendo con 168.250 l’Artistica ‘81 di Trieste, staccata di 10 punti e la Ginnica Giglio con di 155.950.

HOCKEY PISTA COPPA AL BREGANZE DOPO 40 ANNI (m.nan) Dopo 40 anni, Breganze conquista la Coppa Italia. Successo al golden gol: 4-3 al Cgc Viareggio nella finale di Follonica. Di Cacau il gol decisivo dopo aver rubato palla a centropista. E’ la terza finale di Coppa consecutiva persa dal Viareggio. BreganzeCgc Viareggio 4-3 dts (p.t. 1-0, s.t. 3-3; De Oro, 2 Cacau, Adroher; Cinquini, Montigel, Muglia.)

BOXE RICORSO THUNDER CONTRO ASTANA (r.g.) L’Italia Thunder ha richiesto di sottoporre alla Commissione Tecnica delle Wsb le immagini del match Yeraliyev-Conlon (2-1), concluso a 1’51” del quinto round per ferita su doppia testata involontaria. In realtà la ferita del kazako è dovuta ad un colpo regolare dell’irlandese. Girone B: Argentina-Azerbaigian 1-4; *AstanaItalia 3-2; Portorico-Usa 3-2; VenezuelaPolonia 3-2. Classifica. Astana 21; Usa 16; Azerbaigian 14; Italia 13; Portorico 11; Venezuela 10; Polonia 7; Argentina 1.

GHIACCIO ●

PISTA LUNGA IRIDATA Mirco Nenzi 12° ai Mondiali sprint (2x500, 2x1000) in pista lunga di Astana (Kaz). Uomini (500, 1000): 1. Kulizhnikov (Rus) 138.325 (34”68/1., 1’09”06/1.); 2. Otterspeer (Ola) 139.335; 3. Yesin (Rus) 139.855; 12. Nenzi 141.0975 (35”34/ 10., 1’10”37/13.); 21. Bosa 143.060 (35”67/22., 1’11”81/22.). Donne (500, 1000): 1. Bowe (Usa) 149.600 (37”71/1., 1’14”50/1.); 2. Richardson (Usa)

HOCKEY PRATO ●

SCONFITTA AMERICANA (g.l.g.) Nella partita di esordio della seconda fase di World League a San Diego per le qualificazioni olimpiche, gli azzurri sono stati sconfitti 3-1 dall’Austria. Gol di Ferrini. Domani contro il Cile.

IPPICA ●

OGGI QUINTÉ A PALERMO Alla Favorita (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Locomotion Om (14), Royal Caf (15), Milagro (13), Metello (6), Rispetto Op (4) e Norton Milar (10). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Follonica (14.45) e Taranto (15.05). Galoppo: Varese (14.30).

PALLANUOTO ●

RECUPERO (Si.Cle.) Nel recupero della 15a giornata Como vince in rimonta e vede la salvezza, ma esplode la rabbia di Formiconi contro l’arbitraggio. COMO-LAZIO 8-7 (3-0, 0-4, 2-3, 3-0) Como: Oliva, Foti 2, Krizman, Susak 2, Busilacchi, Ferraris, Milakovic 2;

Come Novara è andata avanti nella finale: era sul punto di dare a Modena il colpo del ko alla fine del secondo set (2419), ma ha indugiato e la classe di Piccinini (22 punti, con 4 muri! e 43% in attacco), Fabris e l’innesto di Francesca Ferretti (appena 2 allenamenti con la squadra) ha riaperto il match. Modena vinto il secondo parziale in volata ha “rischiato” di fare suo anche il terzo, quando ha avuto 5 palle set, un paio delle quali sprecate banalmente. Proprio su quegli errori si è rialzata Novara che a quel punto non si è più fermata. Per la gioia del suo allenatore, Luciano Pedullà. Tornato in città oltre un decennio dopo e capace di ritornare ai vertici. Inizia un’altra storia... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Jelaca, Pellegatta, E. Pagani, Gaffuri 1, Cesini 1, Garancini. All. Stritof. Lazio: Vespa, Samuels 3, Di Rocco, Africano, Gianni, Colosimo, Cannella 3; Vittorioso, Leporale, Calcaterra 1, Maddaluno, Mele, Correggia. All. Formiconi. Classifica: Brescia 48; Pro Recco 45; Acquachiara 37; Sport Management 32; Savona 22; Posillipo 20; Can.Napoli e Como 19; Bogliasco 18; Lazio 13; Roma Vis Nova 6; Florentia 4.

SPORT INVERNALI SNOWBOARD, FELICETTI TERZO IN GIAPPONE Terzo podio stagionale per Mirko Felicetti nello slalom parallelo di Asahikawa (Giap). Uomini: 1. Kosir (Slo); 2. Reiter (Usa); 3. FELICETTI; 4. Flander (Slo); 5. MARCH; 12. FISCHNALLER; 19. MICK; 32. CORATTI. Donne: 1. Zogg (Svi); 2. Schoeffmann (Aut); 3. Dujmovits (Aut); 4. Ledecka (R.Cec); 14. OCHNER; 22. BOCCACINI. ● SLITTINO L’ultima tappa di Coppa del Mondo, a Sochi (Rus), si chiude con una doppietta russa e l’8° posto di Dominik Fischnaller. L’Italia non ha partecipato alla staffetta, mancavano le donne: prima Germania. Uomini: 1. Pavlichenko (Rus) 1’44”020 (1°+3°); 2. Peretjagin (Rus) a 0”232 (2°+4°); 3. Loch (Ger) a 0”319 (7°+2°); 8. D. FISCHNALLER a 02438 (11°+5°). ● BOB Ai Mondiali di Winterberg (Ger), il tedesco Francesco Friedrich bissa il titolo del bob a 2 conquistato a St. Moritz 2013. Fontana-Ughi 27esimi, eliminati dopo la terza manche (21°+31°+26°). Bob a 2: 1. Friedrich (Ger) 3’43”30 (1°+1°+1°+1°); 2. Lochner (Ger, 5°+5°+3°+2°), Melbardis (Let, 7°+2°+4°+3°) a 1”06; 27° ITALIA 1 (Fontana-Ughi).

TIRO A VOLO VIA ALLA COPPA CON CARTE PER RIO 2016 Scatta oggi ad Acapulco (Mes) la Coppa del Mondo. Con tanto di carte olimpiche per Rio 2016: due per ogni specialità. Al Mondiale di Granada l’Italia ha già qualificato per i giochi Johnny Pellielo (fossa) e Nino Barillà (double trap). Oggi si comincia con la fossa, intera gara per le donne, con finale nella notte, e primi 50 piattelli per gli uomini. Albano Pera ha convocato Massimo Fabbrizi, Daniele Resca e Valerio Grazini e, tra le donne, Deborah Gelisio, Jessica Rossi e Silvana Stanco.


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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GAZZA SPECIAL

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1Da 4 aprile 1943 a Piazza Grande, da Attenti al lupo a L’anno che verrà... E poi Caruso, Tu non mi basti mai, Ciao... Sono tantissimi i successi di Lucio Dalla dal 1964, quando incide il suo primo 45 giri con Lei (non è per me), sino a Questo è amore, l’ultima raccolta del 2011

LA COLLANA

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i dvd contenuti nel cofanetto «LUCIO DALLA - Dov’è la strada per le stelle» in edicola da oggi

Il meglio di Dalla in concerto

1Tutti i più bei live del cantautore bolognese in una raccolta inedita firmata Gazzetta Fausto Narducci

E

dire che la prima esibizione solistica dal vivo era stata un mezzo fiasco, per non dire un disastro…Quando Lucio Dalla, la leggenda della musica italiana di cui proponiamo la prima grande raccolta di concerti dal vivo, presentò Lei (cover del traditional americano Careless Love portato al successo da Bassie Smith) nelle serate itineranti del Cantagiro ’64, l’esordiente bolognese della categoria B venne fatto oggetto di lancio di ortaggi e derrate alimentari, posizionandosi all’ultiUna storia di mo posto in classifica. Lo racincontri, musica e contò con dovizia di particolari Gino Paoli che fu il suo poesia con Arbore, primo pigmalione in quegli Paoli e De Gregori inizi di carriera accompagnati da incroci artistici di rilievo. Il primo incontro addirittura da bambino quando, Eppure la prima al seguito della madre Iole volta al Cantagiro Melotti, modista bolognese originaria di Manfredonia, 1964 con «Lei» lo assistette a Foggia alla prepresero a ortaggi... Il musicista, cantautore e attore bolognese, Lucio Dalla, è scomparso a Montreux il 1º marzo 2012 dopo 22 sentazione del campionario alla famiglia Arbore dove un album in studio e 9 dal vivo EPA ragazzo di nome Renzo, di quasi 6 anni più grande, gli fece da babysitter. tarlo nel suo clan. In realtà ci sarebbero voluti al- bum di De Gregori, la pubblica in duo nel dicemPer poi ritrovarselo nel ‘67 allo studio di Ban- tri 7 anni, praticamente fino al clamoroso impatto bre ‘78. Ma soprattutto Dalla convince l’amico, diera Gialla quando Paff Bum, reduce dal fia- ricevuto a Sanremo ’71 con la tormentata e censu- traumatizzato dal celebre processo del Palalido sco sanremese, vinse la puntata, nonostante il rata 4 marzo 1943 scritta con la storica dell’arte nell’aprile ’76, ad unirsi a lui (con Ron e gli Stadio giudizio negativo di Gianni Boncompagni. Il Paola Pallottino, perché Dalla sfatasse la fama di dietro le quinte) per il tour comune dell’estate ’79 secondo a 18 anni, quando era già diventato «talento di insuccesso». che diventerà il più grande successo cantautorale un virtuoso (autodidatta) del clarinetto ed enitaliano negli stadi fino ad allora, anticipando le trò in un gruppo jazz bolognese, la Rheno BANANA Ed ecco Lucio, ormai affermatosi anche adunate oceaniche di Baglioni, Vasco Rossi e LigaD i x i e l a n d B a n d , d i c u i f a c e v come autore grazie alla «cura Roversi», nel pro- bue. Da quei concerti, incentrati sul riadattamena parte Pupi Avati che, sentendosi chiuso dal getto Banana Republic con Francesco De Gregori to degregoriano della celebre Banana Republic di talento di Lucio, prese la strada del cinema... che apre la nostra collezione di concerti dal vivo. Steve Goodman e su una stralunata versione di Ma il regista fece in tempo, durante una serata Si tratta di uno dei primi veri sodalizi cantautorali Un gelato al limon di Paolo Conte, sono nati un in un locale bolognese, ad assistere all’incon- italiani: Lucio e Francesco, che si conoscono e si film diretto da Ottavio Fabbri e un album che tro con l’avventore occasionale Gino Paoli, fol- apprezzano avendo militato nelle stesse case di- raccoglie le registrazioni effettuate nei congorato da un’esibizione skat (le improvvisazio- scografiche (It e Rca), si ritrovano a pranzo insie- certi di Brescia, Verona e Bologna con sole 4 ni vocali in una lingua incomprensibile) del me a Ron a casa di De Gregori che sta provando al canzoni in comune. Un’intesa riprovata nel cantante. Fu proprio durante il Cantagiro piano una nuova composizione Ma come fanno i 2010-2011 col progetto Work in Progress (l’al1963, al quale Dalla partecipò con il gruppo marinai. Nasce tutto in un attimo: Lucio la ascolta bum fu pubblicato l’11 novembre 2010) che restedei Flippers (con Massimo Catalano, Franco dopo il caffè, se ne innamora, aggiunge all’inizio rà l’ultimo disco live di Lucio che ci ha lasciati il 1° Bacardi e Fabrizio Zampa) che accompagnava un riff di clarinetto e, dopo la prima esibizione marzo 2012 a 68 anni, la sera dopo il suo ultimo Edoardo Vianello nell’esecuzione dei Watussi, dell’8 giugno allo stadio Flaminio di Roma davan- concerto a Montreux. che Paoli rapì il cantante-clarinettista per por- ti a 40.000 spettatori per promuovere l’ultimo al© RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GUIDA «Banana Republic» in edicola da oggi a soli €10,99 Venti concerti integrali, i più belli, per rivivere la storia in musica di Lucio Dalla, voce, poesia, improvvisazione, in venti dvd quelli della collana «LUCIO DALLA – Dov’è la strada per le stelle» firmata Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera. IL PRIMO È in edicola da oggi a €10,99 Banana Republic, la canzone che nel 1979 ha dato il nome a un album e a un tour dal vivo indimenticabili, con Lucio Dalla e Francesco De Gregori, dopo il successo del duo con Ma come fanno i marinai. OLTRE Venti concerti integrali e tanti contenuti speciali inediti, apparizioni televisive di Dalla e interviste esclusive ai suoi più cari amici: Ron, Biagio Antonacci, Paolo Conte, gli Stadio, Antonello Venditti, Samuele Bersani e molti altri. E per ogni uscita, un booklet di 16 pagine con una parte biografica e altre info sull’album e il tour. LE ALTRE USCITE In questo mese: CANZONI al Colosseo 1997 in edicola il 9; DALLA MORANDI in concerto 1989 in edicola il 16; TU NON MI BASTI MAI 2009 in edicola il 23; CAMBIO 1991 in edicola il 30 marzo. Aprile AMEN 1992 in edicola il 6; HENNA 1993 in edicola il 13; 12.000 LUNE 2006 in edicola il 20; 1983 dello stesso anno in edicola il 27. Maggio LIVE @RTSI 1978 in edicola il 4; La neve con la luna 2008 in edicola l’11; Gli occhi di Lucio 2007 in edicola il 18; LIVE al Teatro Filarmonico di Verona 1995 in edicola il 25.


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LUNEDÌ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

l’eccidio. Intendiamoci, non è che il regime di Putin e il clima che ha creato nel Paese siano innocenti.

IL FATTO DEL GIORNO IL GIALLO RUSSO

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In migliaia sono scesi in piazza ieri a Mosca per il politico dell’opposizione Boris Nemtsov, ucciso tra venerdì e sabato

Ma quale logica c’è dietro al delitto del leader anti-Putin? 1In migliaia a Mosca nel ricordo di Nemtsov. Una nube di sospetti sul Cremlino. Di sicuro però il clima d’odio ha favorito gli assassini di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Putin non è troppo in difficoltà, nonostante quel morto ammazzato vicino al ponte Bolshoj Moshorevskij e le cinquantamila persone che ieri hanno marciato con le parole d’ordine «Je suis Nemtsov» e «Io non ho paura». Nemtsov è il nome del morto. «Un signor nessuno» secondo Peskov, il portavoce del Cremlino. I manifestanti hanno sfilato con uno striscione nero su cui era stampata la faccia della vittima e la scritta «Gli eroi non

muoiono». Qualcuno s’è appiccicato alla schiena un cartello nero col disegno di quattro fori di proiettile, dato che Nemtsov è stato ammazzato con quattro colpi di una Makarov 9 millimetri (altre due pallottole sono andate a vuoto).

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Come mai Putin non è in difficoltà? Ha persino telefonato alla madre di Nemtsov giurandole che gli assassini saranno presi. Il sito online Sobesednik aveva intervistato Nemtsov lo scorso 10 febbraio e Nemtsov gli aveva raccontato che sua madre, di 87 anni, al telefono gli aveva

NOTIZIE TASCABILI L’INIZIATIVA MUSEI APERTI: NUMERI RECORD

Lunga coda ieri davanti al Quirinale: Mattarella vuole aprirlo tutti i giorni ANSA

detto: «Boris, quando la smetterai di attaccare Putin? Finirà per ucciderti». Nonostante questo, e nonostante Nemtsov fosse un oppositore a 360 gradi, la risposta alla domanda «a chi giova?» mostra che giova poco a Putin, che è apparso effettivamente imbarazzato e contrariato, e dà invece materia bastevole ai suoi oppositori, specialmente all’estero. La morte di Nemtsov viene facilmente imputata al regime putiniano, ci sono condanne da parte di tutti i Paesi, Obama ha subito virgolettato «Brutale assassinio», Renzi andrà a deporre un fiore sul luogo del-

Pesiamo i pro e i contro delle due tesi. Gli oppositori di Putin ammazzati formano una lista molto lunga. Dalla più famosa di tutti, Anna Politkovskaya, a Berezoskij, alla Estemirova, a Litvinenko, Klebnikov, Markelov e la Baburova, Magnitskij. Due settimane fa è stato messo in galera il capopolo Aleksej Navalnj. Cioè, l’argomento più forte a favore della tesi che dietro la morte di Nemtsov ci sia la mano di Putin è proprio il fatto che Putin ha messo in piedi un regime ostile ai diritti civili ed estremamente ostile verso gli oppositori. Delicatissima è la questione Ucraina, con le relative sanzioni, e su questo Nemtsov andava giù duro, dicendo che l’annessione della Crimea e la guerra nell’Ucraina orientale erano crimini e che le difficoltà economiche in cui versa la Russia erano colpa di Putin, che mettendosi contro l’Occidente aveva attirato su di sé le sanzioni del mondo. Nemtsov parlava assai, rilasciava interviste a tutto spiano, ne ha rilasciata una mentre stava a tavola al ristorante Bosco con questa sua fidanzatamodella, che adesso tengono nascosta da qualche parte. Diceva a tutti che stava preparando un dossier sulla presenza militare russa in Ucraina. La sua idea era che la Russia dovesse occidentalizzarsi e abbandonare i sogni di grandezza imperiale.

LA CHIAVE

La vittima diceva a tutti che stava preparando un dossier sulla presenza russa in Ucraina Tante piste: dagli affari personali in Cecenia al possibile agguato di estrema destra

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Sentiamo le ragioni che assolvono Putin. Limonov, che a Putin fa l’opposizione anche se da posizioni completamente diverse, dice che killer armati dalla politica non avrebbero lasciato viva la ragazza. In ogni caso una testimone. Gli assassini della Politkovskaya sono stati presi e condannati, anche se sui mandanti non è stata accesa la minima luce. C’è poi un fondo di verità nella tesi di Peskov, cioè che, politicamente parlando, Nemtsov, ad onta del suo continuo agitarsi, non contasse ormai molto. Era stato vicepresidente del Consiglio ai tempi di Eltsin e questo lo rendeva poco popolare, perché in Russia il nome di Eltsin evoca tempi assai bui. Limonov dice che questo delitto è parecchio balordo, perché, dopo l’emozione del primo momento, sarà subito dimenticato. «Tempo due giorni e non ne parlerà più nessuno». Putin avrebbe perso tempo – e si sarebbe anche creato qualche fastidio – con un personaggio minore.

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Ma allora quale potrebbe essere la logica di un omicidio simile? Secondo alcuni, gli assassini sono ucraini filorussi di estrema destra, gente che vuole assolutamente la vittoria di Putin contro Kiev. Altra tesi: sono i servizi segreti americani, che hanno armato la mano del killer per creare problemi al dittatore russo. Altre piste condurrebbero a questioni private: Nemtsov aveva affari in Cecenia, all’età di 55 anni aveva un debole per ragazze giovani (questa modella, che si chiama Anna Duritskaya, ha 24 anni), altri parlano di debitori ingannati, amanti costrette ad abortire, ecc. Aveva quattro figli e un divorzio alle spalle.

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La gente non si ribella alle difficoltà in cui si trova la Russia adesso? Le sanzioni… Putin è adorato dall’80 per cento della popolazione. Ha scatenato stampa e televisioni contro tutti i «traditori» che contrastano la sua linea in Ucraina. Questo clima d’odio ha di sicuro favorito gli assassini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NELLA CELLULA DI AL QAEDA

Il boia dell’Isis a Londra fu a servizio di Bin Laden

Il terrorista «Jihadi John» ANSA

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gni giorno che passa emergono nuovi elementi sulla vita del boia britannico dell’Isis Jihadi John, rinfocolando anche le polemiche. Secondo il domenicale Observer, infatti, i servizi segreti britannici non hanno saputo fermare il 27enne londinese Mohamed Emwazi prima che si unisse allo Stato islamico e iniziasse il suo lavoro di uccisore di ostaggi occidentali. Non solo: l’Mi5 (il controspionaggio inglese) non lo bloccò nonostante sapesse che fosse membro di una cellula terroristica che aveva legami stretti con gli organizzatori degli attentati (falliti solo perché esplosero i detonatori e non le cariche) del 21 luglio 2005 a Londra. Attacco che doveva essere una copia di quelli — riusciti il 7 luglio — in cui quattro kamikaze si fecero saltare in aria sui convogli della metro e su un autobus massacrando 52 persone e 700 feriti. Il Mail on Sunday rivela poi che, prima di diventare «Jihadi John», Emwazi faceva parte di una cellula dormiente di Al Qaeda (i London boys) che pianificava di compiere attentati in Gran Bretagna su ordine di Osama Bin Laden. Oltre a lui, del gruppo facevano parte altri tre giovani addestrati in un campo di Al Qaeda in Somalia. L’ALLARME L’intelligence britannica ha lanciato l’allarme: sessanta donne di nazionalità britannica, tra le quali 18 adolescenti, sarebbero partite per la Siria per unirsi allo Stato islamico. L’Isis avrebbe, intanto, liberato 19 dei 220 cristiani rapiti Siria la scorsa settimana.

DOMANI LA DISCUSSIONE

A SAN PAOLO: VITTIMA UN ROMANO DI 68 ANNI

Il governo accelera sulla banda larga Il piano va avanti

Brasile, cercano di rubargli l’auto Ucciso un imprenditore italiano

● Le indiscrezioni sul piano del governo per la banda larga, che il Consiglio dei ministri esaminerà domani, hanno spaventato gli operatori (Telecom in testa, oggi alla prova dei mercati), invitati ad accelerare sulle reti di ultime generazioni. Tra le ipotesi c’è anche un coordinamento pubblico degli investimenti.

La vittima Alessandro Altobelli

I DATI DELLA CGIA

NUOVE INTERCETTAZIONI

Tutti in fila davanti al Quirinale Boom per la domenica gratis

Tfr in busta paga: Yara, Bossetti soldi da subito parla del Dna «Occhio alle tasse» «Se mio, un guaio»

● I musei italiani nella nona domenica gratuita fanno registrare numeri record. «I cittadini si stanno riavvicinando al loro patrimonio culturale. L’Italia è un grande museo diffuso, siamo un’eccellenza nel mondo», ha detto il ministro Franceschini. Per avere un’idea, ieri alla Reggia di Caserta sono arrivati 14.968 visitatore, un dato dieci volte superiore a quello della prima domenica di febbraio. E nonostante il presidente Sergio Mattarella abbia già dichiarato di volerlo aprire tutti i giorni, uno dei luoghi più visitati ieri è stato il Quirinale, davanti a cui si sono formate lunghissime code già al mattino. La nuova stagione del Palazzo della presidenza della Repubblica, con apertura quotidiana, potrebbe essere inaugurata il 2 giugno.

● I lavoratori dipendenti potranno già da marzo richiedere il Tfr in busta paga. Secondo la Cgia di Mestre, un operaio che prende 1.200 euro netti percepirà 71 euro in più, un impiegato da 1.600 euro altri 112 euro. Un dirigente/quadro da 3.000 euro +214 euro. Ma è polemica per la tassazione che sull’anticipo non sarà conveniente.

● Massimo Bossetti, il muratore di Mapello (Bergamo), accusato di aver ucciso Yara, la ragazzina scomparsa a Brembate Sopra il 26 novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo, rimprovera la moglie per non avergli fornito un alibi. È quanto emerge da alcune intercettazioni fatte in carcere. E, invece, riguardo alle tracce del Dna trovate sugli slip e

● Un imprenditore italiano è stato ucciso con un colpo di pistola da alcuni banditi che tentavano di rapinargli l’auto in una zona residenziale di San Paolo del Brasile. Alessandro Altobelli, 68 anni, originario di Roma e proprietario di alcuni ristoranti nella capitale paulista, è stato raggiunto da un colpo di pistola ed è morto all’ospedale Sao Luiz. I banditi erano stati intercettati dalla polizia e, dopo aver abbandonato l’auto su cui viaggiavano, hanno tentato di scassinare la Jaguar di Altobelli, che era molto conosciuto nella comunità italiana a San Paolo. Uno dei due gli ha sparato alla schiena. L’omicidio è avvenuto venerdì. Nella successiva sparatoria con la polizia, davanti ad una scuola internazionale del quartiere di Morumbi, è morto anche un bandito.

LE INDAGINI A ROMA

Ragazzo investito dal bus, i vigili: «Chi ha visto, parli» Massimo Bossetti, in cella da giugno sui leggins della tredicenne in mezzo alle sterpaglie di un campo a Chignolo d’Isola commenta: «Se sono certi è un guaio». E dopo aver negato qualsiasi sua responsabilità, il muratore aggiunge: «È una fregatura».

● Resta un giallo la morte di Alessandro Di Santo, il 20enne ucciso venerdì notte da un bus a piazza Venezia, nel centro di Roma. Il comandante dei vigili urbani Lorenzo Botta ha lanciato un appello: «Chiunque fosse stato lì quella notte, ed erano in tanti, venga a testimoniare». Finora sono state sentite otto persone, tra cui alcuni amici della vittima.


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LUNEDĂŒ 2 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Domenica nera in montagna: cinque vittime e due feriti gravi

LE PRIMARIE

Pd, Campania al voto tra le polemiche Marche, affluenza ok

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1Tre morti in due incidenti nel Bellunese

Tragedie anche a Lecco e vicino a Bolzano I soccorsi per la slavina caduta sul monte Cristallino, nel Bellunese ANSA

Filippo Conticello @filippocont

S

tavolta ha scelto la Val Fonda, classica dello scialpinismo: lĂŹ sopra Auronzo, nel Bellunese, la neve si è staccata dal monte Cristallino ed è tornata a seppellire delle vite. CosĂŹ, ieri, una nuova slavina ha causato un morto e due feriti gravissimi: una quarta persona colpita è riuscita a tirarsi fuori, illesa, e a dare l’allarme per salvare i compagni. Sul posto sono arrivati subito gli elicotteri e i soccorritori, con diverse unitĂ cinofile, hanno riportato in superficie il cadavere di Tiziano Favero: aveva 44 anni e risiedeva a Valle di Cadore. A sentire i medici, i due ancora vivi sono in condizioni ÂŤdisperateÂť: si chiamano Daniele Costan Zovi, un 29enne di Calalzo di Cadore, e Mirco De Col, 36 anni, di Perarolo di Cadore. Il pri-

mo è stato portato d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale di Trento, il secondo è stato dirottato su quello di Treviso. Assieme a Maurizio Bergamo, la quarta persona che è riuscita a salvare la pelle, i due feriti fanno parte del Soccorso alpino del Centro Cadore. Insomma, gente esperta. Equipaggiatissima. Ma la slavina era poderosa, con un fronte di 60-70 metri: è scesa lungo il pendio per quasi 150, travolgendo tutto e tutti. Nonostante sia un percorso avventuroso per via di quei canalini ripidi, non pareva pericoloso, tanto piĂš che in questi giorni il rischio di valanghe era considerato minimo. Per questo, non è ancora chiaro cosa sia successo davvero. Di certo, la zona dell’incidente è, soprattutto, frequentata da chi ama il fuoripista: mentre tentavano di salvare la comitiva sepolta, i vigili del fuoco ne hanno notato tanti attorno.

RSciatori travolti

da una slavina in Val Fonda. In Val Senales precipita una coppia tedesca

NON SOLO VALANGHE Questa prima domenica di marzo sulle Alpi è stata tragica anche perchĂŠ quello del monte Cristallino non è stato un disastro isolato: sempre nel Bellunese, a Cornolade, comune di Ponte nelle Alpi, un uomo è morto e una giovane è rimasta ferita in un’altra sciagura. Diversa, ma altrettanto beffarda. I due stavano facendo un’escursione in una zona piuttosto impervia della montagna che fiancheggia il torrente Valmaggiore: da quelle parti se la godono spesso gli amanti del canyoning per la

presenza di una gola assai profonda. Ma, proprio lungo il canalone, la coppia è scivolata: morto all’istante il maschio, la donna è stata trasportata all’ospedale di Belluno e potrebbe farcela. Ma c’è altro, purtroppo: un escursionista lecchese di 71 anni è deceduto dopo essere caduto per 15 metri a Campo de’ Boi, sopra Lecco. E piĂš a Nord, vicino a Bolzano, la quarta tragedia: in Val Senales, vicino al lago di Vernago, sono precipitati due turisti tedeschi per un centinaio di metri. L’uomo e la donna, che alloggiavano in un albergo nella valle, stavano percorrendo in comitiva un sentiero non particolarmente difficile, quando, forse a causa del ghiaccio, sono andati giĂš. Anche in questo caso, immediato l’intervento dell’elisoccorso del 118 e del soccorso alpino. Immediato, ma inutile. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

eri, finalmente, dopo quattro rinvii e una abbondante dose di polemiche, si è votato in Campania. Ma ci si è messo anche Roberto Saviano a scuotere il Pd aggiungendo altro sale sulle ferite delle già tormentatissime primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione. Su Facebook, nella tarda serata di sabato, lo scrittore napoletano ha invitato a disertare le urne: per lui, i candidati (che sono Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino, per il Pd e Marco Di Lello, per il Psi) sono espressione della politica del passato, considerando queste elezioni come determinate da voti di scambio e

Vincenzo De Luca, candidato Pd

ÂŤdagli accordi con CosentinoÂť. Le parole dello scrittore hanno aumentato l’attenzione giĂ altissima sui seggi: nonostante questo, non sono mancati alcuni episodi dubbi qua e lĂ , ma l’affluenza finale si è aggirata attorno ai 150 mila votanti. E se l’inventore delle primarie Arturo Parisi non l’ha presa bene (ÂŤDa Saviano mi attenderei denunce precise su fatti circostanziati e non solamente ipoteticiÂť), l’appello-video (rilanciato pure dal blog di Grillo) ha condensato gli umori del Pd campano. Un partito dilaniato da mesi di spaccature, deflagrate clamorosamente la settimana scorsa con le accuse dirette a Cozzolino e De Luca, i due veri big in gara dopo la rinuncia del ÂŤrenzianoÂť Gennaro Migliore, sulle loro ÂŤalleanze pericoloseÂť con esponenti della destra ÂŤcosentinianaÂť. Si è votato, ma senza particolari tensioni, anche nelle Marche, dove la sfida è tra l’ex sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli, e l’attuale assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini entrambi del Pd, e Ninel Donini (Idv). Alta la partecipazione, visto che alle 19 nei 309 seggi allestiti si erano presentati in 25.000.

DOLCE&GABBANA CON LE MAMME SFILA LA BALTI

FOLLA DAVANTI AGLI STUDI RAI DI MILANO

â—? Dolce&Gabbana rendono omaggio alle mamme. Ieri sulle passerelle milanesi sono spuntate splendide top model con bimbi in braccio (foto Afp) e una raggiante Bianca Balti che ha sfoggiato con eleganza e senza esagerazioni il suo pancione da sei mesi di gravidanza (foto Ap). Il tutto sulle note di ÂŤViva la mammaÂť di Edoardo Bennato, che gli stilisti hanno fatto tradurre in 14 lingue per tutti gli ospiti della sfilata.

â—? Madonna in Italia è sempre e comunque un evento. Ieri, davanti alla sede Rai di via Mecenate a Milano, i fan hanno atteso la popstar dalle 7 del mattino, sperando di strapparle una foto o anche solo un mezzo sorriso al suo arrivo negli studi di ÂŤChe tempo che faÂť, dove ha registrato l’ormai

Madonna brinda da Fazio Ma si nasconde ai fan...

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

7-

5,5

7+

7

7+

6

Nonostante sia lunedĂŹ, il vostro buonumore si rivela concausa del disbrigo efficiente degli impegni. E le provocazioni suine non vi lasciano indifferenti.

La Luna paventa umore cicloide e impicci in casa e al lavoro. Don’t scler, organizzatevi. Il neurone, comunque, annaspa, come il sudombelico: occhio

Potete costruire, concretizzare nel lavoro, curare i vostri interessi con efficacia. Possedete pure charme, energie cospicue e mucha versatilitĂ suina.

L’attivitĂ , in senso lato, ferve. Le risposte (positive) arrivano, situazioni bloccate si sbloccano e ripartono. Fornicazione a little sfighed, però.

Ciò che era in nuce sembra manifestarsi in tutta la propria magnificenza. E voi vi rallegrate, quagliate, vi esprimete nella pienezza suina.

L’umore del lunedÏ vi si legge in faccia. E un imprevisto o un impiccio piÚ o meno improvviso lo accentua. Risarcisce la fornicazione, turpino-fantasiosa.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

7+

6+

8

6-

5,5

6

Giornata godibilissima al lavoro e in amore. L’apporto di amici e sostenitori si palesa prezioso, il sudombelico, pur non promettendo miracoli, s’anima.

Vi guardano con interesse. Tante persone. In ogni consesso, lavoro in primis. Il morale sfigopenzola e la motivazione fornicatoria latita. State su.

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I colpetti di glutei si susseguono, le cose migliorano. In ogni ambito. E saltate pure suinamente da un letto all’altro, con perizia e gioia. Grandissimi.

Paranoie e dubbi s’inseguono. E forse ci sono questioni di soldi da discutere e da mettere a posto. Certe risposte tardano, il sudombelico si fa introverso.

Le titubanze vi fanno perdere le chance utili, l’ira vi rende seducenti come una colica biliare. Evitate. Però la fornicazione non dovrebbe venirvi male.

La Luna vi costringe a pragmatismi e studi: voi li gradite come gradireste una cartella di Equitalia. Ma vi tocca. Fornicazione golosa: in senso lato.

IL FILM ÂŤMAI STATI UNITIÂť

ON THE ROAD IN AMERICA CON I VANZINA Nel 2013 è stato uno dei film italiani piÚ visti e amati del grande schermo (nel primo weekend incassò oltre 2 milioni di euro). E anche il passaggio su Sky ha collezionato numeri record. Questa sera su Rai 1 arriva Mai Stati Uniti, la commedia on the road firmata da Carlo Vanzina sulla storia di cinque fratelli (tra cui Ambra Angiolini, Vincenzo Salemme e Ricky Memphis) in trasferta in America. DA VEDERE STASERA SU RAI 1 ALLE 21.15

attesissima intervista con Fabio Fazio che andrà in onda domenica 8 marzo. Peccato che lei sia poi entrata da un ingresso secondario... Intorno al suo camerino, blindatissimo, un team di 58 persone. Il conduttore invece l’ha accolta regalandole una bottiglia di Sassicaia del 2011, per scambiare in studio il brindisi di cui i due avevano parlato su Twitter.

LO SPORT IN TV

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