La Gazzetta dello Sport (06-28-2015)

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lunedì 29 giugno 2015 anno 119 - numero 151 euro 1,50

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LA CASA DELLA

COPA AMERICA COMMENTO di Alessandro de Calò

RICADUTA DEGLI DEI LA SELEÇAO A CASA

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C’È IL BRASILE IN SÉ E UN BRASILE IN NOI Quel 7-1 con la Germania non è servito a niente. Il Mineirazo, dal nome dello stadio dove il Brasile ha subito la peggiore sconfitta della sua storia, non ha determinato nessun cambio di passo nella Seleçao.

Dopo il flop mondiale, i brasiliani si ripetono in Copa. Paraguay ok ai rigori Questa notte all’1.30, la prima semifinale: Cile-Perù in diretta su GazzettaTv CANTALUPI, CONTICELLO, DI FEO, RICCI DA PAGINA 2 A PAGINA 9

L'ARTICOLO A PAGINA 27

Le lacrime dell’ex milanista Thiago Silva

GIÀ SPESI 266 MILIONI: NESSUNO COME NOI

LA SERIE TORN PRIM

L’INTERVISTA IN CAMPO AMBROSINI «MANCIO E SINISA LA STRADA E’ GIUSTA»

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32 DYBALA JUVE

LONGO, VERNAZZA ALLE PAGINE 10-11

Massimo Ambrosini, 38 anni, in vacanza a Formentera

Sotto l’ombrellone l’ex rossonero studia le due milanesi: «Mi incuriosisce Kondogbia, Bertolacci andava preso, Bonaventura si ripeterà» VELLUZZI A PAGINA 13

Dopo anni di prestiti e fine contratto, il calcio italiano riprende a investire. Restano dietro Spagna (231 milioni), Inghilterra (188), Germania (161) e Francia (44). Per far quadrare i conti, ora bisogna anche vendere

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QUI MILAN

Mossa a sorpresa in difesa Mexes verso il prolungamento GOZZINI, GRIMALDI, MINOLITI, OLIVERO PAGINE 14 E 27

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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

QUI INTER

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MANDZUKIC JUVE

BERTOLACCI MILAN

BACCA MILAN

KONDOGBIA INTER

Imbula in bilico, riecco Melo Salah, oggi la risposta? BREGA, DALLA VITE A PAGINA 15

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ALTRI AFFARI

Fernando-Samp è fatta Napoli stringe per Saponara DI CHIARA, MALFITANO PAGINE 19-20

IL PERSONAGGIO

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BASKET

TENNIS

DA NON PERDERE

Milano è Gentile Wimbledon al via 1 Ma che spettacolo Silva «Resto, ho il fuoco Federer si riscopre L’Under del Portogallo ha numeri da... Messi della rivincita» in formato Slam BIANCHIN A PAGINA 25

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DI SCHIAVI A PAGINA 33

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Valentino Rossi saluta il pubblico di Goodwood

CRIVELLI A PAGINA 34-35

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Il duro Valentino divo a Goodwood

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Ben Affleck girerà un film sulla Fifa. Le riprese saranno effettuate tra Zurigo, San Vittore e Alcatraz

Rossi conquista il festival della velocità Riviviamo 20 anni di grandi duelli FALSAPERLA, IANIERI ALLE PAGINE 28-29 Alessandro Gentile, 22 anni

2 Giovanissimi dell’Inter in festa: è scudetto Ma il Parma commuove SCHIANCHI A PAGINA 25

3 Atletica: pazzesco Gatlin Ai Trials 19”57 sui 200 5° tempo di sempre BUONGIOVANNI A PAGINA 37


Primo piano R Il flop della Seleçao

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«Fracaço», il Br Neymar e poco altro, gli errori di Dunga e il caso Diego Costa 1Il c.t. cerca

giustificazioni: «Mezza squadra con un virus», ma le sue scelte fanno discutere. E la Federazione ha lasciato scappare il centravanti del Chelsea alla Spagna

Filippo Maria Ricci INVIATO A CONCEPCION (CILE) Twitter @filippomricci

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erlomeno i brasiliani ci hanno messo la faccia. Sabato sera ci sono sfilati davanti nella zona mista del Collao di Concepcion e in tanti si sono fermati a parlare per analizzare l’ennesimo dramma della nazione calcistica per eccellenza, per cercare di metabolizzare l’ennesimo dramma di una squadra che da immensa si trova a essere tristemente mediocre. POCA SORPRESA La cosa forse più incredibile è che questa nuova batosta non ha colto i brasiliani di sorpresa. Non si possono fare paragoni col «Mineirazo» per posta in palio, geografia, avversario e risultato, ma quel 7-1 sofferto l’8 luglio di un anno fa ha minato anche l’approccio a questa Copa America. Dunga ha cambiato - rispetto alla sconfitta

con la Germania, sabato in campo contro il Paraguay c’era solo Fernandinho, e 7 degli altri 10 titolari un anno fa non erano nemmeno stati convocati da Scolari - e aveva vinto tutte le partite disputate prima della Copa America. Ma la sua nazionale non scaldava i cuori di nessuno e convinceva alcuni solo per la presenza di Neymar. E quando O Ney, schiacciato da enormi responsabilità tecniche e nazionali si è suicidato insultando l’arbitro cileno Osses a ripetizione, in Brasile in tanti hanno pensato che la storia di questa Copa America stava per chiudersi. E malamente. Ma come si è potuti passare in poco più di 10 anni dalla beleza alla tristeza, dal jogo bonito santificato dalla vittoria del Mondiale del 2002 a questo Brasile senz’anima e, paradosso visto il pedigree del c.t., anche senza attributi?

quinto Mondiale. In squadra ci sono dei fenomeni, ma anche Vampeta e Anderson Polga, Edilson e Kleberson. Arriva Parreira che nel 2004 vince la Copa America ma al Mondiale del 2006 esce nei quarti con la Francia. Tocca a Dunga: altro successo in Copa America, nel 2007, e altra eliminazione nei quarti del

Mondiale africano, con l’Olanda. Menezes esce nei quarti della Copa America col Paraguay, e perde contro il Messico la finale olimpica del 2012 affrontata con i rinforzi Thiago Silva, Hulk e Marcelo. Scolari si prende il 7-1 dalla Germania, Dunga sbatte anche lui sul Paraguay nel torneo continentale. A fare da filo conduttore, il progressivo impoverimento della rosa. ASSENZE E SCUSE «Siamo arrivati qui senza Danilo, Oscar, Luiz Gustavo e poi abbiamo perso Neymar, sono assenze importanti», ha detto Miranda. Per Danilo è arrivato Dani Alves, e mancava anche Marcelo. Però non sembra una motivazione sufficiente. Comunque è migliore di quanto detto da Dunga, che pur minimizzando ha citato tra i motivi della sconfitta un virus che avrebbe indebolito il suo Brasile: «Non cerchiamo scuse –

STORIA RECENTE Nel 2002 il Brasile di Scolari vince il suo

UN ANNO FA IL «MINEIRAZO» AL MONDIALE

IL NUMERO

Era la semifinale del Mondiale, rimarrà nella storia come il «Mineirazo». L’8 luglio 2014 le speranze della Seleçao guidata da Felipe Scolari di vincere il titolo in casa affondano allo stadio Mineirao di Belo Horizonte: finisce 7-1 per la Germania, piange tutto il Brasile.

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Degli undici titolari con la Germania al Mondiale, l’unico in campo anche con il Paraguay era Fernandinho

LA SFIDA COL PARAGUAY

Rigori fatali, ma grinta e stelle dov’erano? Giulio Di Feo INVIATO A CONCEPCION @fantedipicche

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a differenza sta nello spirito, prima che nel campo: il Paraguay ha quello di Diaz, il Brasile non ha quello di Dunga. I due si conoscono da una vita, prima della gara che vale la semifinale con l’Argentina chiacchierano e ridono, poi però comincia quello che non ti aspetti. Cioè una Seleçao molle, senza grinta né stelle, a tratti messa sotto da una squadra con mezzi tecnici inferiori ma con un cuore enorme e brava a interpretare la gara. Ramon mette in scacco l’amico alzando il baricentro con due

Lo sconforto di Everton Ribeiro dopo il rigore fallito e il secondo rigore sbagliato di Douglas Costa AP

esterni larghi (Gonzalez e Benitez) che pressano forte sul possesso palla verdeoro, e mostra carattere nel reagire con calma all’unico errore della partita che porta all’1-0 del Brasile: Aranda si perde Robinho sullo scatto, Da Silva non chiude e così l’ex mila-

nista può prendersi indisturbato il cross di Dani Alves e segnare. CALMA E MANI Tra i tanti, il peccato capitale del Brasile è lo stesso dei gironi: l’avversario gioca che è un piacere. Perù, Colombia e Venezuela avevano at-

tinto in vari modi a questa debolezza, così dopo l’1-0 Diaz non si scompone. Sa che pressando e ripartendo prima o poi un’occasione la avrà e difatti il Paraguay prima sfiora il gol poi pareggia con un regalo di Thiago Silva, che allunga la mano su un cross.

Aveva causato un rigore uguale negli ottavi di Champions col Chelsea, poi però si fece perdonare con un gol. Qui no: Gonzalez, 21 anni, segna da veterano e il Paraguay con lui e Benitez spinge forte a cercare la vittoria. Il Brasile chiude persino arroccato, e in vista dei rigori Dunga fa entrare Everton Ribeiro, trequartista dell’Al Ahli. Lo specialista, uno pensa. Prima di andare sul dischetto si muove, cento finte, cerca la giustezza a fil di palo e manda fuori. Poi sbaglia Douglas Costa, Gonzalez invece no. La stella è lui e illumina Asuncion, per il Brasile buio pesto e critiche che fanno male come grandine. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BRASILE

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PARAGUAY

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DOPO I RIGORI (P.T. 1-0; 1-1 AL 90’) MARCATORI Robinho (B) al 14’ p.t.; Gonzalez (P) su rig. al 27’ s.t. SEQUENZA RIGORI Fernandinho (B) gol, Martinez (P) gol, Everton Ribeiro (B) fuori, V. Caceres (P) gol, Miranda (B) gol, Bobadilla (P) gol, Douglas Costa (B) fuori, Santa Cruz (P) fuori, Coutinho (B) gol, Gonzalez (P) gol. BRASILE (4-2-3-1) Jefferson 6; Dani Alves 6, Thiago Silva 5, Miranda 6, Filipe Luis 5; Elias 5,5, Fernandinho 5; Willian 5,5 (dal 15’ s.t. Douglas Costa 4,5), Robinho 6,5 (dal 42’ s.t. Everton Ribeiro 4), Coutinho 5; Firmino 5 (dal 24’ s.t. Tardelli 5). All. Dunga 5,5. PARAGUAY (4-2-3-1) Villar 6; B. Valdez 6,6, Da Silva 6, P. Aguilar 6, Piris 6; Aranda 5,5 (dal 30’ s.t. Martinez 6), V. Caceres 6; Gonzalez 8, N. Valdez 6,5 (dal 28’ s.t. Bobadilla 6,5), Benitez 6,5 (dal 38’ s.t. Romero s.v.); Santa Cruz 6. All. Diaz 7,5. ARBITRO Cuña (Uruguay) 6,5.


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asile non c’è più ha tagliato corto Dani Alves – non abbiamo perso per il virus». Il Brasile tra le altre cose si era portato anche l’acqua minerale in Cile, su un enorme cargo carico di provviste, manco dovesse andare in un Paese senza strutture. Il problema è che dietro Neymar c’è il vuoto. Simbolizzato dall’errore di Thiago Silva col Paraguay, bis di quello compiuto contro il Chelsea in Champions: la Seleçao non può più fidarsi nemmeno di un totem come l’ex milanista. LE SCELTE DI DUNGA Che poi questo Brasile debba giocare con Fred, Elias, Tardelli, Firmino (con tutto il rispetto per i 40 milioni sborsati dal Liverpool) e il redivivo Robinho (che pure il suo l’ha fatto, poveretto), che chiami Everton Ribeiro, uno che gioca nell’Al Ahli saudita, a tirare un rigore decisivo che il malcapitato spedisce incredibilmente fuori e porti in panchina lo sconosciuto Geferson la dice IN GINOCCHIO DOPO IL K.O. Tutta la disperazione della Seleçao in un’immagine: Thiago Silva in ginocchio, Dani Alves sconsolato, Coutinho con una mano sul volto, Everton Ribeiro a testa bassa

lunga sullo stato attuale delle cose. Dunga ci ha messo del suo: ignorati Fabinho e Casemiro (zero minuti in questa Copa), non convocati Lucas Moura, Luiz Adriano, Hulk, Ramires, Paulinho che peggio di quelli portati qui non sono. CASO DIEGO COSTA In Europa i brasiliani continuano a essere protagonisti: Neymar e Dani Alves campioni d’Europa, i tanti elementi del Chelsea di Mou, la colonia del Psg, titolari sparsi in tante squadre di primo piano, dal City al Madrid all’Atletico. Però in nazionale è un’altra cosa: da tempo si è persa la capacità di amalgamare i singoli, di costruire una vera e propria squadra. Ed è incredibile quanto successo con Diego Costa: una nazione che dai tempi di Ronaldo e di Adriano non ha più prodotto un grande centravanti si è lasciata scappare uno dei migliori attaccanti europei degli ultimi due anni. Che è brasiliano, che col Brasile ha debuttato due anni fa e che un anno dopo l’ha fatto con la Spagna perché Scolari non ha ritenuto opportuno far nulla per trattenerlo. Se si pensa a Fred e Jo, la coppia di 9 scelti per il Mondiale 2014, o a Firmino e Diego Tardelli, gli eletti qui in Cile, la rinuncia a Diego Costa appare un sacrilegio. NESSUN ALLENATORE E se in Europa i brasiliani singolarmente fanno ancora la loro figura, dal nostro continente sono spariti gli allenatori. Un tempo il Brasile esportava anche tecnici, più o meno di successo, ma comunque cercati: pensiamo a Lazaroni, Parreira, Luxemburgo, Scolari, Leonardo. Oggi l’ipotesi che una grande squadra europea cerchi un allenatore brasiliano è a dir poco remota. E il fatto che l’Argentina porti 4 allenatori in semifinale è altamente indicativo. Il campionato brasiliano si è impoverito anche in panchina oltre che in campo, dove lottano per riprendersi Ronaldinho e fanno bene giocatori come Robinho, Pato e Luis Fabiano, in Europa considerati a fine corsa. La nazionale rispecchia quei valori. E il Brasile piange. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fL’INTERVISTA

ROBERTO RIVELINO

«E’ sparita l’allegria e la tattica ci rovina E’ tutto da rifare» 1Il campione di Messico ‘70: «I muscoli non contano

Neymar è un grande, ma ai miei tempi ce n’erano 3 o 4»

Andrea Schianchi

«E

stou puto da vida», che tradotto suona più o meno così: «Sono arrabbiato da morire». Chi parla è Roberto Rivelino, 69 anni. Ai più giovani, cui probabilmente questo nome dice poco, consigliamo di aprire il sito di Youtube, digitare «Rivelino», accomodarsi in poltrona e prepararsi a godere quello che è stato uno dei più forti numeri 10 della storia del Brasile. Campione del mondo nel 1970 (allora indossava la maglia numero 11, perché il 10 era sulle spalle di un certo Pelé...), titolare nel 1974 e capitano nel 1978. Mica uno qualsiasi, quindi, e difatti la sua rabbia non è quella di uno qualsiasi, ma di un uomo che per la Seleçao e per il calcio darebbe la vita. Brasile fuori dalla Coppa America per mano del Paraguay. Che ne dice? «Incredibile. Anzi: impossibile. Noi siamo sempre stati gli eroi del calcio, noi insegnavamo a tutti a giocare e adesso prendiamo sberle da chiunque. Pazzesco». Di chi è la colpa? «Tutto nasce da quella maledetta sconfitta contro la Germania al Mondiale del-

GABRIELE ORIALI INSEGUE RIVELINO durante un’amichevole InterBrasile del 1978 a San Siro in occasione dei 70 anni del club nerazzurro. La partita finirà 2-0 per il Brasile, reti di Nunes e Dirceu II ARCHIVIO GAZZETTA

l’anno scorso. 7-1, ricordate? Noi siamo rimasti a Belo Horizonte, quel risultato ci ha tramortiti». E’ stato cambiato il c.t., da Scolari a Dunga. «Ma non è cambiata la mentalità. Scolari pensava prima di tutto a difendersi e Dunga che cosa fa? Mette due mediani incontristi per non prendere gol. Stessa testa, stessi risultati. Non è questa la strada da seguire». E su che cosa bisognerebbe puntare? «Sull’allegria, sulla voglia di

POSSIBILE CHE IO NON POSSA VEDERE UNO CHE SALTA IL RIVALE CON UNA FINTA O UN DOPPIO PASSO? C’E’ UN’UNICA SOLUZIONE: AZZERARE FEDERAZIONE E DIRIGENTI E RIPROGRAMMARE TUTTO ROBERTO RIVELINO EX MONDIALE MESSICO ‘70

divertirsi, sul dribbling, sulla poesia. Possibile che io, brasiliano dalla testa ai piedi, non possa vedere un giocatore della mia Nazionale che punta un avversario e lo salta con una finta e con un doppio passo? Ma dove hanno imparato a giocare, questi qui?». Possibili soluzioni? «Ne vedo una sola: azzerare completamente la federazione brasiliana, cambiare i dirigenti e riprogrammare tutto. E poi bisogna dire alla gente che ci vuole pazienza, che non si può pretendere di avere subito una squadra di fenomeni: le cose belle si costruiscono anche correggendo gli errori». Secondo lei, dunque, il calcio brasileiro è stato troppo contaminato da quello europeo. «Questo è il problema dei problemi. Ai miei tempi non si andava all’estero, oppure erano pochi quelli che ci andavano. Dunque la nostra mentalità restava pura: attaccare, attaccare, attaccare. Pensavamo soltanto a questo. Adesso, invece, tutti i giocatori, o quasi, appartengono a club europei, e quando arrivano in Nazionale portano le loro esperienze, discutono di tattica, si preoccupano di difendere. Non sono più brasiliani, e non sono completamente europei. Alla fine non si sa nemmeno che cosa sono, e difatti vengono eliminati dal Paraguay». Forse se ci fosse stato Neymar... «Neymar è un grande, su questo non si discute. Però, nella Seleçao, parlo di tanti anni fa, di Neymar ce n’erano tre o quattro... Questa è la differenza. Nel 1970, in attacco giocavamo io, Jairzinho, Tostao e Pelé. Facevano fatica a portarci via il pallone... Il calcio è tecnica, solo tecnica. Bisogna ripartire da qui». Provi a fare il c.t. «Per carità, voglio vivere a lungo... Mi limito a dare un solo consiglio: scegliere i giocatori in base alla qualità, e non guardando i muscoli, e non perdere tempo a parlare di tattica. Ecco la ricetta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Primo piano R La rivelazione

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Giulio Di Feo INVIATO A CONCEPCION (CILE) @fantedipicche

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l Brasile come la Trinidense. In porta Jefferson come tale Rodrigo Romero. Lo spelacchiato campo Martin Torres come il nuovo e scintillante Collao di Concepcion. Derlis invece è sempre Derlis, quello che a 16 anni decideva il Clasico de Santissima Trinidad di Asuncion con la maglia del Rubio Nu una stagione dopo aver esordito nel massimo campionato e che cinque anni dopo demolisce in mondovisione uno dei massimi potentati del calcio mondiale. I capelli allora erano folti e ora«ingellati» come Cristiano Ronaldo, il viso da ragazzino è ancora lo stesso così come gli scatti, costanti, continui. Filipe Luis, uno che non disdegna sbattersi in marcatura, ogni volta gli prende la targa. E poi quelle due pugnalate dal dischetto al cuore del Brasile: la prima non te l’aspetti perché in una squadra di vecchie lenze vedere il ragazzino che prende il pallone e insacca il pari non è roba da tutti i giorni, la seconda è la conferma che in Paraguay una stella ha cominciato a brillare.

GIOIA E LACRIME Dura poco la festa di Derlis Gonzalez a Concepcion. Poco dopo la partita riceve una telefonata del padre: suo zio Manuel Irrazabal, 44 anni, non ha retto all’emozione del secondo rigore di suo nipote ed è stato stroncato da un infarto. La sua allegria si spegne di colpo, scappa via sul pullman. Prima però le lacrime erano state di gioia: «E’ stato bellissimo vedere i miei compagni piangere per la felicità e abbracciarmi, è una sensazione che non ha prezzo. Siamo più uniti che mai, crediamo in noi stessi e non ci poniamo limiti». Nemmeno l’Argentina di Messi, già domata in rimonta nella fase a gironi e che domani torna qui. SORPRESE Precoce nelle imprese Derlis lo è sempre stato. A parte l’esordio a 15 anni, il suo

ICA!

AhS,UDAMER PERÙ

Gareca al Cile: «Noi più bravi a ogni partita»

Derlis Gonzalez, 21 anni, segna uno dei due rigori al Brasile. Il giovane attaccante del Basilea è fra le rivelazioni della Copa America AFP

Gonzalez, gioia e lacrime per l’eroe di Concepcion

1Trasformato da Paulo Sousa al Basilea segna il rigore del pari e poi quello che elimina il Brasile, ma per l’emozione lo zio muore d’infarto primo gol in Europa l’ha fatto al Bernabeu. Era il 38’ e il suo Basilea era già sotto 4-0, ma è comunque un timbro di qualità anche perché poi nella ripresa ci riprovò e pure il severissimo pubblico blanco gli tributò un bell’applauso. La sua scoperta si deve forse a un amico di famiglia, che quando Derlis era ancora un bimbo prestò al padre 3.500 euro per riscattarlo dal piccolo Cerro Corà e portarlo al Rubio Nu aggiungendo: «Non preoccuparti se non puoi ridarmeli, si vede che tuo figlio di-

venterà un campione». Anche Derlis è generoso, non solo in campo. Sua sorella Maria Elena ha fondato una band di cumbia, i Malo Style, che va per la maggiore grazie al suo aiuto: gli strumenti per suonare glieli ha regalati lui. ERA UN’AQUILA La Svizzera non è stata la prima tappa di Derlis Gonzalez nel vecchio continente. Nel 2010 ci mise le mani sopra il Benfica: un milione al Rubio Nu, 20 di clausola come i grandi, arrivo a Lisbona

due anni dopo da maggiorenne. Però con Jorge Jesus non c’era feeling, nonostante facesse bene con la squadra B il tecnico non lo chiamava mai coi grandi. «Non mi ha mai parlato», dirà lui dopo. E dopo un anno e mezzo di prestiti in patria (Guaranì e Olimpia) lo hanno venduto per 3 milioni al Basilea dove Paulo Sousa lo ha sgrezzato trasformandolo in un attaccante esterno con dinamismo tutto campo, gli ha dato fiducia e lo ha lanciato in Champions insieme all’altro baby prodigio

Embolo. Dopo il «Concepcionazo», con i prezzi che girano questa estate la cifra che a Lisbona avevano stabilito all’inizio magari non sarebbe nemmeno un miraggio. Se parte Salah la Fiorentina, forte dell’arrivo in panchina del suo mentore («Gli devo tutto»), è pronta a puntarci, e anche la Juve durante l’anno l’ha osservato appuntandosi ottime cose. Ma per l’eroe di Asuncion che ha mandato a casa il Brasile il costo potrebbe impennarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fPRIMA CRITICATO, ORA OSANNATO

IL PERSONAGGIO

1«Sappiamo lottare, abbiamo ripreso Argentina, Uruguay e

Brasile». Tutti i c.t. semifinalisti sono argentini: «Ottima scuola» Filippo Maria Ricci INVIATO A CONCEPCION @filippomricci

S

orrideva felice, Ramon Diaz. E non solo perché sulla barriera che divide i giornalisti dai protagonisti nella pancia del Collao di Concepcion ha visto apparire un piccolo scudo dell’Avellino, la squadra dove ha passato 3 dei suoi 7 anni in Italia. Il «Pelado» ha fatto un miracolo, e lo sa. Il suo Paraguay è modesto, ha in rosa diversi giocatori sovrappeso e il gruppo è avanti con gli anni: 6 dei titolari che hanno eliminato il Brasile hanno più di 30 anni, un paio sono over

LO SPIRITO DI RAMON Se lo merita, Ramon. Tra chili e anni di troppo la sua squadra ha rimontato tre volte in quattro partite: «E contro Argentina, Uruguay e Brasile, non rivali qualsiasi». Lo spirito di Diaz. «Si, è il mio spirito ma anche quello di tutto il Paraguay. Questa è una nazionale abituata a lottare, fa parte del suo dna. Diciamo che in questo ci siamo trovati, siamo simili». E chiede rispetto: «Se uno non si guadagna la credibilità della

gente dopo aver giocato contro tre grandi nazionali sudamericane senza perdere non so cosa dobbiamo fare. I miei giocatori meritano un grandissimo rispetto, hanno dimostrato di cosa sono capaci». «NON CI ACCONTENTIAMO» Certo, sarebbe non partire sempre ad handicap… «Questo è l’aspetto sul quale dobbiamo lavorare in vista della semifinale con l’Argentina». Bis della partita giocata a La Serena il 13 giugno. Argentina avanti 2-0 e in controllo assoluto della gara, calo nella ripresa con crescita del Paraguay che ha agguantato il pari all’89’ con Lucas Barrios. «L’Argentina al

I MIGLIORI

Nella top 11 Ospina unico fuori dal torneo ● Ospina (Col); Isla (Cile), Medel (Cile), Garay (Arg), Piris (Paraguay); González (Par), Mascherano (Arg), Valdivia (Cile), Cueva (Perú); Messi (Arg), Guerrero (Perú), ecco la formazione stilata dal sito ufficiale della Copa America per i quarti di finale. Ci sono tre cileni, tre argentini, due paraguayani, due peruviani e un colombiano, il portiere Ospina, l’unico di questo undici che è già stato eliminato dalla competizione.

IL LEADER

Mascherano: «L’Albiceleste più bella» ● «E’ solo un caso se l’Argentina con la Colombia è arrivata ai calci di rigore». Javier Mascherano, uno dei leader dell’Albiceleste respinge le critiche per le difficoltà dell’attacco della sua squadra. «Quando giochi partite come quelle contro la Colombia non è mai facile, ma di sicuro se c’è una squadra che ha provato a fare gioco e a cercare il gol questa è stata l’Argentina. E’ stata la nostra miglior partita in questa Copa America».

I miracoli di Ramon Diaz «Tre rimonte con le big Paraguay da rispettare» 35. E infatti prima di partire per il Cile Diaz per le sue scelte era stato crocifisso dalla stampa locale, che sabato notte lo aspettava adorante.

● Il c.t. del Perù, Ricardo Gareca, detto «el Tigre», o anche «el prof», lancia la sfida al Cile in semifinale dopo il bel successo sulla Bolivia: «Le ultime gare sono state confortanti per la mia nazionale che è soltanto al 61° posto del ranking Fifa . I punti di forza dei miei giocatori sono la potenza e la forza fisica. E so che con loro si migliora ad ogni partita». Il Perù è arrivato 2° nel gruppo C dietro al Brasile e nei quarti ha superato 3-1 la Bolivia.

Ramon Diaz, 55 anni, argentino, dal 2014 è il c.t. del Paraguay AFP

IL GRANDE EX

momento è la miglior nazionale del mondo – ha detto con amor patrio Ramon – però col nostro spirito sicuramente le daremo battaglia. Non ci accontentiamo». Ramon quando parla ti guarda dritto negli occhi, trasmette grande carisma e la scarsa propensione al compromesso, all’accomodamento. Ha un carattere fiero e ruvido, e per questo la sua carriera è sempre stata complicata: idolo al River dove ha vinto più di tutti, ma praticamente solo li e nemmeno per tutti. Ramon non ha avuto paura di mettersi contro Maradona, per dire come è fatto.

Burruchaga: «La finale sarà Cile-Argentina»

SCUOLA Quando parla del suo

Paese, inteso come nazione calcistica, Diaz s’illumina: «I quattro allenatori rimasti in gara qui in Copa America sono tutti argentini, per me è un grande dato, è la dimostrazione che il nostro Paese non esporta solo grandi giocatori, ma anche ottimi allenatori che sanno insegnare e vincere. Abbiamo un’ottima scuola tecnica». Con Diaz in Copa America sono rimasti Sampaoli (Cile), Gareca (Perù) e Martino (Argentina). In Europa ci sono Simeone e Bielsa, e tra gli emergenti Pochettino e Berizzo del Celta. Ciò che manca al Brasile: Diaz sorride, per i suoi standard si è già fermato troppo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● Jorge Burruchaga, 52 anni, ex giocatore dell’Argentina campione del mondo nel 1986 non si è perso un minuto della Copa America: «Sono sorpreso in negativo dall’Ecuador e dal Brasile, mi è piaciuto il gioco messo in mostra dall’Argentina e a sprazzi anche dal Cile. E vedo queste due squadre. Il Cile può vincere questa Copa per quello che ha fatto vedere: ha tutto, tecnica, grinta e il calore del suo pubblico».


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Primo piano R La semifinale

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Il generale Medel comanda il Cile

1L’interista è l’uomo che conta nello spogliatoio e il web lo trasforma in supereroe a forza di battute Giulio Di Feo INVIATO A CONCEPCION (CILE) @fantedipicche

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lla fermata del bus i ragazzini si passano di mano uno smartphone e si sfasciano dalle risate. Chiediamo di partecipare, e sullo schermo c’è un tweet: «Quando Medel sale sull’aereo, il pilota mette il telefono in modalità Gary». Bella, oggettivamente, ma se vuoi metterti a leggerle tutte passa la giornata in un attimo: i #garyfacts, tipo quelli celebri per Chuck Norris, sono la moda del momento, dal tam tam dei social hanno contagiato le prime pagine dei giornali e ogni discorso da una settimana a questa parte. Dopo il caso Cavani hanno provato a diffondersi anche gli #Jarafacts, intrisi di un umorismo più pecoreccio, ma hanno attecchito meno. La rete non fa che rispecchiare le gerarchie: Jara è un soldato che ha fatto del lavoro sporco, Medel è un generale. SACRIFICIO E COMANDO Se Vidal è il leader emotivo, e Sanchez e Valdivia sono quelli che ti accendono la manovra in campo, il Pitbull è l’uomo di comando in spogliatoio. Parla poco, in zona mista sorride e scappa via, però lo capisci dai gesti. Dopo il 3-3 con il Messi-

di testa si fa rispettare, parla con i compagni, gioca bene d’anticipo e a ogni pallone recuperato mette anche visione di gioco (non ampia, ma pulita). Finora ha fatto da padrone nella sua area, al punto di chiedersi come mai nell’ultima stagione passata in nerazzurro né Mazzarri né Mancini l’abbiano usato sempre e solo da mediano senza mai sperimentarlo nel ruolo, anche quando l’Inter era in emergenza difensiva. Ovvio, la Copa America impone anche standard più «sudamericani», però Sampaoli in avvicinamento ha fatto tante prove senza mai toccare lui.

IL BATTITO DI MEDEL SI MISURA CON LA SCALA RICHTER GARY SI ALLACCIA LE SCARPE CON LE DITA DEI PIEDI co, per esempio, è stato lui che ha richiamato i compagni che si avviavano mesti in spogliatoio a salutare i tifosi del Nacional. Dopo lo schianto in Ferrari di Arturo, il suo tweet in difesa del compagno è stato uno dei primi: «Sto con te adesso più che mai, siamo una squadra e andremo avanti uniti». Come a dire: ha sbagliato ma non si tocca, è uno di noi. Medel è il simbolo di chi viene da un barrio difficile, di chi ce la fa mettendo anche il sacrificio sul piatto del trionfo. Un anno fa al Mondiale prima degli ottavi contro il Brasile si procurò uno strappo di 8 millimetri al qua-

dricipite: con l’aiuto di un cerotto elastico resistette 107’ prima di abbandonare piangendo il Mineirao. Un gesto che commosse il paese, al punto che il capo dell’esercito Humberto Oviedo volle consegnargli di persona una medaglia. Al momento della premiazione Gary parlò: «Mi identifico con tutti i soldati cileni perché sono un guerriero anch’io, e un guerriero non dice mai di no». UOMO CHIAVE Medel è anche fondamentale nello scacchiere di Sampaoli: è quello che comanda la difesa. Non è il prototipo del difensore gigante, ma

FUTURO Prima della Copa Medel era sicuro che il suo Cile avrebbe fatto grandi cose: «Anche al Mondiale non ci sentivamo inferiori e lo abbiamo dimostrato. E poi abbiamo Sanchez, il miglior giocatore di sempre del paese, il nostro Messi. L’Inter? Arrivarci dalla Premier League è stato un cambio forte, i risultati non sono arrivati ma arriveranno», aveva detto in tv a Santiago. In attesa del Perù, e di Guerrero, altro combattente mica da ridere, posta una foto con tutto il Cile a cena e lui a capotavola. Ah, si era anche espresso sui #garyfacts: «Grazie, li ho letti tutti. Erano oltre 100, ma in un minuto ce l’ho fatta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUESTA NOTTE COL PERÙ, ORE 1.30 CILE 4-3-1-2 2 MENA

PERÙ 4-4-2

8 VIDAL 11 VARGAS

3 ALBORNOZ 21 DIAZ

1 BRAVO

17 ADVINCULA

21 BALLON

5 ZAMBRANO

10 VALDIVIA

17 MEDEL

4 ISLA

9 GUERRERO

20 J. SANCHEZ

7 SANCHEZ 20 ARANGUIZ

ALLENATORE Sampaoli PANCHINA: 12 Garces, 23 Herrera, 5 F. Silva, 6 Fuenzalida, 9 Pinilla, 13 Rojas, 14 M. Fernandez, 15 Beausejour, 16 Pizarro, 19 Gutierrez, 22 Henriquez SQUALIFICATI: Jara INDISPONIBILI: nessuno

1 GALLESE 10 FARFAN

16 LOBATON

22 ASCUES

8 CUEVA

6 VARGAS

ALLENATORE Gareca PANCHINA: 12 Penny, 23 Libman, 2 Cespedes, 3 Riojas, 4 Requena, 7 Hurtado, 11 Reyna, 13 Retamoso, 14 Pizarro, 15 Ramos, 18 Carrillo, 19 Yotun SQUALIFICATI: nessuno INDISPONIBILI: nessuno

ARBITRO E ASSISTENTI Designati nella notte TV Diretta GazzettaTv, canale 59, alle 1.30 di domani INTERNET www.gazzetta.it GDS


LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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Jara, 3 giornate di stop: Copa finita

1Il difensore cileno squalificato per la provocazione a Cavani. E dall’Uruguay arrivano altre accuse titosi alla Roja, di fianco a Medel, con Mena confermato a sinistra.

Giulio Di Feo INVIATO A CONCEPCION (CILE) @fantedipicche

E

ra prevedibile, e alla fine la mazzata è arrivata: Gonzalo Jara, che aveva allungato le dita tra i glutei di Cavani per poi simulare una reazione spropositata alla reazione del Matador facendolo espellere, è stato squalificato dalla Conmebol per tre giornate. Le ultime due della Copa, quindi, più il prossimo impegno ufficiale. «Non ne parlo finché non ho una sentenza definitiva – aveva detto Sampaoli in conferenza mezz’ora prima che arrivasse il comunicato – però ho studiato e provato varie alternative». Nello specifico, dovrebbe giocare Miiko Albornoz, ex nazionale Under 21 svedese poi conver-

REAZIONI Anche l’arbitro brasiliano Sandro Ricci, quello che non ha visto il gesto del cileno portando poi l’Uruguay alla denuncia (la Conmebol non poteva agire d’ufficio) aveva condannato il gesto parlando a globoesporte: «Ho segnalato nel referto tutto quello che ho visto, l’unica cosa che posso dire è che non è un atteggiamento accettabile da parte di un calciatore professionista. Se io o i miei collaboratori ce ne fossimo accorti, avremmo agito di conseguenza». Dall’Uruguay nel frattempo erano emersi altri particolari aggravanti dal punto di vista morale: Mario Rebello, uno degli assistenti di Tabarez ha detto a Radio Oriental che Jara avrebbe detto chiesto a Cavani se fosse nervoso OGGI ore 8 Gazzetta News Copa America ore 9 Quarti: replica Cile-Uruguay ore 13 Gazzetta News ore 14.30 DIARIO CILENO ore 15 Quarti: replica Perù-Bolivia ore 20.30 DIARIO CILENO ore 21 Quarti: replica Argentina-Colombia ore 23.30 Speciale Calcio Mercato

GRUPPO A CILE MESSICO ECUADOR BOLIVIA

GRUPPO B ARGENTINA URUGUAY PARAGUAY GIAMAICA

GRUPPO C BRASILE COLOMBIA PERÙ VENEZUELA

PARTITE Cile-Ecuador Messico-Bolivia Ecuador-Bolivia Cile-Messico Messico-Ecuador Cile-Bolivia

(ora italiana)

PARTITE Uruguay-Giamaica Argentina-Paraguay Paraguay-Giamaica Argentina-Uruguay Uruguay-Paraguay Argentina-Giamaica

1-0 2-2 1-0 1-0 1-1 1-0

PARTITE Colombia-Venezuela Brasile-Perù Brasile-Colombia Perù-Venezuela Colombia-Perù Brasile-Venezuela

0-1 2-1 0-1 1-0 0-0 2-1

CILE

7 3 2 1 0 10 3

BOLIVIA

4 3 1 1 1 3

7

ECUADOR

3 3 1 0 2 4

6

MESSICO

Il gesto provocatorio di Jara ai danni di Cavani AFP

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DOMANI ore 1.00 Gazzetta News Copa America, prepartita semifinale Cile-Perù ore 1.30 Semifinale: Cile-Perù (diretta) ore 8 Gazzetta News Copa America ore 9 Cile-Perù (replica alle 15 e alle 21) ore 14.30 DIARIO CILENO ore 20.30 DIARIO CILENO

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

2-0 0-0 2-3 3-3 1-2 5-0

perché suo padre, arrestato il giorno prima per aver causato la morte di un ragazzo dopo essersi messo al volante in stato di ebbrezza, stava per farsi 20 anni di galera. La federazione cilena ha annunciato di non voler presentare appello con un comunicato, aggiungendo però la speranza «che venga applicato dalla disciplinare lo stesso rigore nei confronti dei calciatori dell’Uruguay da noi denunciati per aver aggredito un guardalinee e alcuni nostri atleti mancando così di rispetto alla terna e al pubblico». Nello specifico, si tratta di Gonzalez, Gimenez, Muslera, Godin, Fucile, Stuani e dello stesso Cavani, che così rischierebbero di saltare le prime partite di qualificazione ai Mondiali 2018. La Conmebol ha annunciato che la decisione per quelli della Celeste arriverà solo al termine della Copa.

2 3 0 2 1 4

QUARTI DI FINALE CILE

1

URUGUAY

0

SEMIFINALI Santiago

5 BOLIVIA

7 3 2 1 0 4

2

PERÙ

PARAGUAY

5 3 1 2 0 4

3

Temuco ARGENTINA

4 3 1 1 1 2

2

0 3 0 0 3 0

3

CLASSIFICA PT G V N P GF GS BRASILE

6 3 2 0 1 4

3

PERU'

4 3 1 1 1 2

2

COLOMBIA

4 3 1 1 1

1

1

VENEZUELA

3 3 1 0 2 2

3

-

1

PERÙ

-

FINALE

Santiago

ARGENTINA

GIAMAICA

CILE stanotte

CLASSIFICA PT G V N P GF GS

URUGUAY

MERCOLEDI’ ore 1.00 Gazzetta News Copa America, prepartita semifinale Argentina-Paraguay ore 1.30 Semifinale: Argentina-Paraguay (diretta) ore 8 Gazzetta News Copa America ore 9 Argentina-Paraguay (replica alle 15 e alle 21) ore 14.30 DIARIO CILENO ore 20.30 DIARIO CILENO

3

-

5

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d.c.r.

COLOMBIA

4

Viña del Mar BRASILE PARAGUAY Concepción

-

4/7 ore 22 -

Santiago ARGENTINA

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FINALE 3° posto

mercoledì ore 1.30 4

PARAGUAY

d.c.r.

Concepción

-

-

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4/7 ore 1.30

5

Concepción

-

Quarti e semifinali (e finalina per il 3° posto) non hanno i supplementari ma subito i rigori; in finale, invece, si disputano prima i supplementari come sempre.

L’ALBO D’ORO 1916 1917 1919 1920 1921 1922 1923 1924 1925 1926 1927 1929 1935 1937 1939

URUGUAY URUGUAY BRASILE URUGUAY ARGENTINA BRASILE URUGUAY URUGUAY ARGENTINA URUGUAY ARGENTINA ARGENTINA URUGUAY ARGENTINA PERU

1941 1942 1945 1946 1947 1949 1953 1955 1956 1957 1959 1959 1963 1967 1975

clic

I MARCATORI ARGENTINA URUGUAY ARGENTINA ARGENTINA ARGENTINA BRASILE PARAGUAY ARGENTINA URUGUAY ARGENTINA ARGENTINA URUGUAY BOLIVIA URUGUAY PERU’

1979 1983 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2004 2007 2011

PARAGUAY URUGUAY URUGUAY BRASILE ARGENTINA ARGENTINA URUGUAY BRASILE BRASILE COLOMBIA BRASILE BRASILE URUGUAY

COME SINTONIZZARE IL VOSTRO TELEVISORE E VEDERE IL CANALE 59

Vidal e Guerrero in testa a quota 3 Poi Aguero e altri 8 3 gol Vidal (2 rig, Cile) Guerrero (Perù) 2 gol Aguero (Arg), Vargas, Aranguiz (Cile), Vuoso (Mes), Barrios (Par), Moreno (2 rig), Bolanos, Valencia (Ecu), Jimenez (Mes) 1 gol Messi (1 rigore), Higuain (Arg); Neymar, D. Costa, T. Silva, Firmino (Bra), Valdez, Benitez (Par), Cueva, Pizarro (Perù), Rodriguez (Uru), Miku, Rondon (Ven), Raldes, Smedberg (Bol); Murillo (Col); Isla, Sanchez, Medel (Cile); Gimenez (Uru) 1 autorete Raldes (Bol)

Sergio Aguero, 27 anni AFP

● ESEGUIRE LE SEGUENTI PROCEDURE Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2. Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla Sintonizzazione automatica 4. Impostare modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto MENU del telecomando Sky e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca)

M

IL CASO

Arriva un drone, il Perù si ferma 1La nazionale di Gareca interrompe

del «Tigre» per la privacy violata. Il mandante? Per l’accusa è Jorge Sampaoli, ovviamente, il c.t. avversario. Andando a verificare, però, di concreto c’è pochino: nessun video, nessuna foto, nessuna conferma dei giocatori della Bicolor, che tuttavia hanno spiegato all’emittente CMD di essersi «sentiti osservati per tutto il tempo».

l’allenamento dopo aver visto un velivolo sospetto: accuse a Sampaoli, c.t. del Cile Stefano Cantalupi INVIATO A SANTIAGO (CILE) @scantalupi

C’

erano una volta gli allenamenti spiati da dietro le siepi, da una finestra con vista stadio o da qualche infiltrato nello staff dell’impianto. Preistoria. Nel 2015, se non hai un drone non sei nessuno. E così, le ore che precedono

una sfida che sarebbe già abbastanza tesa di suo (Cile e Perù si amano quanto l’Argentina col Brasile) vengono arroventate da un altro caso, oltre a quello che ha escluso Jara dalla Copa America. I media peruviani danno fuoco alle polveri: un allenamento di Ricardo Gareca al Centro Deportivo Azul de La Cisterna sarebbe stato interrotto per la presenza di un drone, scatenando il ruggito risentito

Ricardo Gareca, 57 anni REUTERS

AMICI MAI Schermaglie tecnologiche tra due nazionali che vivono una rivalità ultracentenaria: il Derby del Pacifico non è e non sarà mai una partita come le altre. Sul finire dell’Ottocento, tra il Cile e il Perù (allea-

to con la Bolivia) c’era la guerra vera. E anche dal punto di vista sportivo il libro delle storie è pieno di scontri, da quello tutto simbolico per accaparrarsi l’invenzione della rovesciata («chilena» in cileno, «chalaca» in peruviano) ai fischi all’inno dei rivali, dalle mega-risse in campo alle vigilie insonni dei calciatori in trasferta, con ronde di molestatori sotto gli alberghi. Ma quello era il passato, nel presente c’è il drone. Ironia della sorte, Sampaoli ne aveva individuato e cacciato uno a fine maggio, nel ritiro blindato del Cile al Monasterio Celeste di Requínoa. Colpa di una televisione troppo curiosa. L’idea gli sarà venuta da lì, malignano oggi gli eredi degli Incas. Ma senza prove, il caso è chiuso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PASSAGGIO D’AUTORE di Filippo Conticello

GIOCANO, GIOCANO. LI GUARDO TRA LA VAGA BRUMA DEL GAS E IL FUMO. E GUARDANDO QUESTI UOMINI SO CHE LA VITA È TRISTE PABLO NERUDA POETA CILENO DA «CREPUSCOLARIO» (1923)


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Primo piano R Mercato

Serie A Giugno dalle uova d’oro 32 MILIONI

30 MILIONI

PAULO DYBALA

GEOFFREY KONDOGBIA

NATO IL 15/11/1993 A LAGUNA LARGA (ARGENTINA) RUOLO ATTACCANTE ALTEZZA 177 CM PESO 69 KG

NATO IL 15/2/1993 A NEMOURS (FRANCIA) RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 188 CM PESO 82 KG

GDS

GLI INIZI È cresciuto nell’Instituto, club della serie B Argentina. IL PALERMO Nel 2012 passa al Palermo e con i rosanero disputa 3 stagioni, una in B e 2 in A. Nell’ultima ha realizzato 13 reti in 35 presenze.

GDS

GLI INIZI Cresce nelle giovanili del Lens ed esordisce in Ligue 1 nel 2010 a 17 anni. Nel 2012 lo ingaggia il Siviglia dove resta una stagione. IL MONACO Nel 2013 va nel Principato dove gioca due anni e raggiunge nel 2015 i quarti di Champions.

LA NAZIONALE Ha passaporto argentino e italiano, ma ha optato per l’albiceleste anche se ancora non ne ha mai indossato la maglia.

LA NAZIONALE Ha vinto nel 2013 il mondiale Under 20 e ha 4 presenze con la nazionale maggiore.

LE SUE SQUADRE

LE SUE SQUADRE

2011-2012 INSTITUTO (Argentina) 2012-2015 PALERMO DAL 2015 JUVENTUS

2011-2012 LENS (Francia) 2012-2013 SIVIGLIA (Spagna) 2013-2015 MONACO (Francia) DAL 2015 INTER

Davide Longo Sebastiano Vernazza @GazzaVernazza

S

arà perché l’Italia è fuori dalla recessione economica: nel primo trimestre del 2015 il pil, prodotto interno lordo, è cresciuto dello 0,3 per cento sugli ultimi tre mesi del 2014 (più 0,1 se si guarda allo stesso periodo dell’anno scorso). Sarà perché la Juve in finale di Champions ha creato l’effetto emulazione. Sarà quel che sarà, ma oggi, quando mancano due mesi alla fine del mercato, la Serie A ha già investito 266,35 milioni di euro. Un anno fa, a fine giugno, si viaggiava molto al di sotto, 126,4 milioni, meno della metà. C’era il Mondiale in corso e il mercato stava relegato in seconda fila, però... Un anno dopo nessuno, neppure la Liga di Spagna «ferma» a 231,3 milioni, fa shopping compulsivo come la Serie A. Certo, sottile è il confine tra spendere e spandere. A oggi il disavanzo del nostro campionato tra uscite e entrate è pari a meno 132,27 milioni, contro i meno 115,9 della Spagna, ma presumiamo che arriveranno cessioni a bilanciare gli acquisti. PANORAMA Siamo ritornati spendaccioni, l’austerità sembra finita. La Juve ha i titoli per farlo perché l’accesso alla finale di Champions ha rimpinguato le casse. Altri si sono esposti oltre le proprie attuali possibilità: l’Inter dovrà vendere per evitare ulteriori sofferenze al bilancio, il Milan è in attesa dei milioni thailandesi. In controtendenza il Napoli: basta caviale, De Laurentiis ha scoperto i discount italiani. La Roma a fari spenti, per adesso ha preso soltanto un giocatore rilevante, Iago Falque. Per tutti vale un’avvertenza: questa è soltanto la fotografia di fine giugno, il mercato chiuderà il 31 agosto e in sessanta giorni altri affari prenderanno forma. C’è da aspettarsi di tutto, anche in fatto di vendi-

Pioggia di stelle Record europeo d’investimenti Rinascimento o spendaccioni? GLI A ALTRI GRANDI COLPI ● Da sinistra, Mario Mandzukic (29 anni, acquistato dalla Juventus per acquis milioni), Andrea Bertolacci 19 mil (24, Milan), Pepe Reina (33, Napoli), Jeison Murillo (23, Na IInter) e Iago Falque (25, Roma) IPP/FORTE/LAPRESSE/EPA Rom

te. Nell’attesa, ecco lo stato dell’arte nei quattro grandi club per ora più attivi. MEGLIO DYBALA Se il campionato cominciasse oggi, dubbi non ce ne sarebbero: Juve strafavorita. Se ne è andato Tevez, ma è stato preso Dybala, che in prospettiva può diventare un Carlitos al cubo. Il ragazzo ha quasi dieci anni di meno e dubbi sul suo repertorio non ce ne sono. Potrebbe avere delle difficoltà di ambientamento, un conto è il Palermo e un altro è la Juventus, e di sicuro nell’immediato non garantirà leadership come Tevez, però la freschezza dei suoi 21 anni sarà un valore. Dybala può formare con Morata una coppia di infinite potenzialità, capace di trascinare la Juve in territori inesplorati. Sarà soltanto questione di tempo, il tempo necessario al giovane per capire la nuova realtà. Allegri avrà da guadagnare anche dall’altro cambio in attacco e qui andrà all’incasso nell’immediatezza. Mandzukic è un centravanti fatto e finito, con peso specifico internazionale, e non ci metterà molto a sbianchettare il ricordo di Llorente, destinato a sicura cessione. A proposito, la Juve va tarata su quel che accadrà nel reparto vendite. Pogba e Vidal a oggi sono in squadra: ci resteranno o uno dei due o ambedue saranno ceduti? Basterà Khedira come rinforzo di reparto? Marchisio surrogherà Pirlo? Su questi interrogativi poggiano molte speranze della concorrenza. Consiglio: non sentirsi invincibili. MANCIO REVOLUTION Kondogbia, Miranda, Murillo. No, Zukanovic, non lo consideriamo perché troppo fresco è il ricordo di Gresko: prima vedere che effetto farà San Siro a «Zuka», poi valutare. Kondogbia, Miranda, Murillo e forse non è finita, altre facce nuove saranno arruolate ad Appiano. Mancini ha usato tutto il suo carisma per convincere Thohir a fare debiti ulteriori, ma gli sarà difficile impedire la partenza di qualche pezzo grosso. Dal punto di vista economico, affiorano per-


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IL CONFRONTO: SIAMO TORNATI IN VETTA AL 28 GIUGNO 2015 dati in milioni di euro ITALIA

266,35 Compresi Bertolacci e Bacca

Uscite

Entrate

SPAGNA

INGHILTERRA

GERMANIA

FRANCIA

231,3

188,2

161,25

44,25

ITALIA: ULTIMI 5 ANNI A FINE GIUGNO 266,35

95,5 134,08

115,4

72,1

174,45

87,445

-132,27

-115,9

-116,1

+13,2

+43,195

114,1

126,4 92,4

Uscite Saldo

2011

2012

2013

2014

2015

GAZZETTA DELLO SPORT

30 MILIONI

5,5 MILIONI

CARLOS BACCA

MIRKO VALDIFIORI

NATO IL 8/9/1986 A BARRANQUILLA (COLOMBIA) RUOLO ATTACCANTE ALTEZZA 181 CM PESO 77 KG

NATO IL 21/4/1986 A LUGO (RAVENNA) RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 176 CM PESO 71 KG

GDS

GDS

GLI INIZI Trascorre i primi anni di carriera tra Colombia e Venezuela. Nel 2012 passa al Bruges con il quale nel 2012-2013 vince il titolo di cannoniere (23 gol in 35 partite).

GLI INIZI Ha iniziato a giocare nel Cesena con il quale nel 2004-2005 ha esordito in Serie B. Dopo le due stagioni con i romagnoli, due anni in Lega Pro con Pavia e Legnano

IL SIVIGLIA Nel 2013 passa al Siviglia: in due anni realizza 49 gol in 108 partite

L’EMPOLI Nel 2008 passa all’Empoli, in B. Con i toscani ha conquistato nel 2013-2014 la promozione in A.

I TROFEI Con gli andalusi ha vinto due edizioni consecutive di Europa League nel 2014 e quest’anno

LA NAZIONALE Il 31 marzo 2015 ha esordito in Nazionale in Italia-Inghilterra 1-1.

LE SUE SQUADRE

LE SUE SQUADRE

2006 JUNIOR (Colombia) 2007 BARRANQUILLA (Colombia) 2007-2008 MINERVEN (Venezuela) 2008 BARRANQUILLA (Colombia) 2008-2012 JUNIOR (Colombia) 2012-2013 BRUGES (Belgio) 2013-2015 SIVIGLIA (Spagna) DAL 2015 MILAN

2004-2006 CESENA 2006-2007 PAVIA 2007-2008 LEGNANO 2008-2015 EMPOLI DAL 2015 NAPOLI

1Da Dybala a Bacca, un mese di fuochi d’artificio: speso più del doppio di un anno fa. I più prestigiosi tornei d’Europa, al momento, hanno investito meno di noi. Anche in campo sarà Grande Italia? plessità, l'Inter non ha i conti in ordine. Sotto l’aspetto sportivo, Mancini è obbligato a riportare la squadra in Champions per permettere al club di incassare soldi vitali. La squadra finirà per essere rivoluzionata e una rivoluzione non si compie dalla sera alla mattina. Tenere a mente che Kondogbia non è un play - al Monaco il francese delegava la regia a Moutinho - e che spesso sarà ancora Medel a giocare la prima palla di un’azione, anche se forse quella del non-regista è una scelta di Mancini. Con Miranda e Murillo, bella sistemata alla difesa. Consiglio: contare fino a dieci prima di pronunciare la parola scudetto. LA PREVALENZA DEL PIANO B Troppe B in questo Milan: Berlusconi, mister Bee, Bertolacci, Bacca, forse Baselli. Finora il Milan è stato costretto a rifugiarsi nei piani B. Jackson Martinez? No, Bacca. Kondogbia? No, Bertolacci. Molti milioni sono già stati impegnati. Troppi quelli per Bertolac-

ci? Forse, ma se l’ex genoano fosse straniero e avesse un cognome esotico, ci faremmo meno problemi. Il Milan non ritornerà competitivo sul serio finché nel campetto estivo della probabile formazione comparirà la coppia Paletta-Alex. E’ lì, davanti al portiere Diego Lopez, che bisognerà intervenire, e l’eventuale rinnovo di contratto a Mexes non basterà (anzi, potrebbe fare danni). Consiglio: ogni sana ricostruzione deve ripartire dalla difesa. NAPOLI FA RIMA CON EMPOLI Presi dall’Empoli l’allenatore Sarri e il regista Valdifiori. Resiste l’interesse per Saponara, altro pezzo pregiato empolese, però bocciato nella sua prima esperienza in una grande squadra (il Milan). Se un astronauta napoletano planasse oggi nelle acque davanti a Mergellina dopo un anno nello spazio, avrebbe un attimo di smarrimento: sogno o son desto? Napoli o Empoli? L’«americano» De Laurentiis, uso a frequentare la bella gente del cinema a Hollywood, si è innamorato della campagna toscana, infatuazione del resto comune a molti americani veri. Il problema non è tanto chi arriva - Sarri conosce il mestiere, Valdifori è un Pirlo di provincia e non un Cigarini di ritorno -, ma chi partirà. Per fortuna è rientrato Pepe Reina, portiere che da solo vale 10 punti, quelli che sono mancati al Napoli di Benitez nell’ultima stagione per avere la certezza della Champions. Consiglio: convincere Higuain che Sarri e Valdifiori non lo costringeranno a trasformarsi in Maccarone. CONCLUSIONI Questo precoce attivismo sul mercato regalerà vera gloria, porterà al rinascimento della Serie A, o dispenserà illusioni, sarà il colpo di coda di un sistema calcistico, il nostro, che di base resta malato? Difficile rispondere oggi. Consiglio: godetevi l’estate, stagione in cui tutti vincono e nessuno perde. Soltanto in autunno cominceremo a capire qualcosa di preciso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I COLPI DI GIUGNO DAL 2011 AL 2014 1

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● 1 Miro Klose, 37 anni: la Lazio lo ha preso nel giugno 2011, svincolato dal Bayern ● 2 Rodrigo Palacio, 33 anni: nel giugno 2012 l’Inter lo ha acquistato dal Genoa ● 3 Carlos Tevez, 31 anni, prelevato dalla Juve nel giugno 2013 dal City ● 4 Jeremy Menez, 28 anni: nel giugno 2014 il Milan lo ha preso a parametro zero dal Psg ANSA-FORTE


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A TU PER TU CON...

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CONTENUTO PREMIUM 1

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● 1 Massimo Ambrosini, 38 anni, a Formentera con la famiglia ● 2 Con la moglie Paola ● 3 Sempre sull’isola delle Baleari con gli ex compagni Abate e Aquilani ● 4 In campo da capitano del Milan (rossonero dal 1995 al 97 e dal 1998 al 2013) BOZZANI/FORTE

Ambrosini

due amici sulle panchine di Milano... «Li conosco poco o nulla, ma mi piacciono e mi intrigano molto. Hanno forte personalità e finora mi sembra che la loro carriera sia stata caratterizzata da una certa indipendenza».

«INTER PIÙ DEL MILAN MA È LA STRADA GIUSTA» L’INTERVISTA di FRANCESCO VELLUZZI INVIATO A FORMENTERA (SPAGNA)

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ilano vicina all’Europa non lo è da parecchio. «E la cosa è triste». Massimo Ambrosini si fa serio. Lascia per un attimo il pacco dei cereali alla splendida Paola. Per un po’ si incaricherà lei di far mangiare i piccoli Angelica e Federico. Lui riprende a parlare di calcio dalla spiaggia più battuta dai suoi ex colleghi, Tahiti, a Es Pujols. Sono tanti qui: Verratti che gioca in canoa, Cerci con i racchettoni, Matri a portata di paparazzi con Federica, Inzaghi palleggia in riva con lo chansonnier Lotti, Brocchi con gli amici del posto, ma Ambro vive in famiglia, un quartetto da pubblicità. E’ attento, guarda, legge. Perché il nuovo lavoro di talent a Sky Sport gli impone l’aggiornamento: «Quando fai una cosa devi farla sempre al meglio, è il mio motto». Anche Milano sembra stia facendo bene. E’ pronta a risorgere, a rifiorire, non le sembra? «A giudicare dagli investimenti che Milan e Inter stanno facendo direi di sì. Sono investimenti pesanti, per giocatori importanti. Gli ultimi colpi fanno pensare che Milano possa riprendere a marciare nel modo giusto. E’ troppo triste vedere Milan e Inter così. fuori dai giochi». Kondogbia è costato all’Inter 40 milioni, Bacca al Mi-

lan 30, Bertolacci al Milan 20 come Imbula all’Inter. Sono cifre pesanti.... «Sì. Mi stupisce, Milan e Inter stanno andando oltre ogni aspettativa. Segno che hanno capito che per risorgere vanno fatti certi investimenti». Chi le piace di più tra i nuovi nomi? «Kondogbia è quello che più mi incuriosisce, non solo per quanto è costato. Porta l’Inter a essere fisica e muscolare. Voglio vedere dove lo collocherà Mancini. Per me forse rende meglio da mezzala, ma bisognerà vedere come si adatterà alla Serie A. Cosa non semplice. Per quel che riguarda il Milan, sono un estimatore di Bertolacci, è uno che andava preso. Lavorare con Gasperini gli è servito. Ha acquisito una dimensione importante perché con Gasp devi marcare e ripartire. Lui è diventato bravo anche in fase di realizzazione e sa giocare da trequartista». Chi le sarebbe piaciuto per le milanesi? «Dybala. Mi ha fatto impazzire subito, alla seconda di campionato. Questo è un giocatore vero e la Juve ha fatto un grande colpo».

dico che Astori può essere utile. A me piace, anche se nell’ultimo anno ha commesso qualche ingenuità di troppo». Da chi si aspetta qualcosa tra quelli che restano al Milan? «Da Bonaventura che nello scorso campionato è stato il migliore rossonero. Spero si confermi». E all’Inter? «Se non lo vendono io vorrei rivedere bene Kovacic. Ha talento, ma gli manca ancora uno step per diventare un top. E’ un po’ discontinuo». A proposito del tema, il suo ex compagno Montolivo esplode o no? «Eterno problema. Ricky gioca meglio al centro, ma con la conferma di De Jong, che è forte, dovrà adattarsi a fare la mezzala. Riccardo ha avuto infortuni e nel torneo passato non ha praticamente mai giocato. Ora sta bene, deve riprendere a giocare come al primo anno di Milan».

Lei è qui a 50 metri dall’ombrellone di Pippo Inzaghi. La verità: ci ha parlato? «Le giuro di no, non l’ho ancora fatto. Ci si saluta, si scambia una battuta, ma un discorso vero non l’abbiamo affrontato. Capiterà, stiamo ancora un po’ entrambi a Formentera». A proposito di grandi milanisti, che effetto le fa vedere ex compagni come Bonera, Pazzini, Aquilani tutti in vacanza senza contratto? «E’ il tempo che passa. Però, occhio, i tre anni di contratto fatti a De Jong sono una novità per il Milan che ai vecchietti faceva solo un anno». Resiste soltanto Abbiati... «Christian ha un ruolo particolare, è portiere, e si è calato perfettamente nella parte. Mihajlovic ha un secondo con cui può star tranquillo». Ambrosini, com’è la sua nuova vita a Sky Sport? «Mi è sempre piaciuto guardare le partite (Paola spiega che le tv in casa sono due, n.d.r.) ora faccio questo e cerco di farlo bene. Il nuovo lavoro mi ha insegnato a guardare i calciatori in un altro modo, li ho scoperti molto più umani». Lei ormai è quasi milanese: è già stato all’Expo? «Non ancora, ma lo farò presto. Spero non roviniamo tutto con la solita diceria italiana, cominciamo a dire che è una cosa meravigliosa che rilancia Milano». Solo lo sport piange. Ha visto l’Armani basket, sport che lei ama. Chi le ricorda, Milan o Inter? «La Juve che perde un campionato, perché era la squadra più forte. Ma Sassari ha tanti meriti e un super allenatore, Sacchetti».

Dipenderà molto dai tecnici. Mancini e Mihajlovic, A Milano mancano i difensori. Non è un dettaglio. «L’Inter li ha presi e in questo momento si è portata avanti con Murillo e Miranda. Il Milan deve per forza fare qualcosa». Chi servirebbe? «Se la politica è quella di prendere i buoni italiani

«MI INCURIOSISCE KONDOGBIA, NERAZZURRI OK ANCHE IN DIFESA. BERTOLACCI È DIVENTATO GRANDE, MA IL COLPO SAREBBE STATO DYBALA»

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RADUNO -4

Vacanze finite: venerdì scatta l’era Mihajlovic 1Nel programma estivo

rispunta il Trofeo Tim con Inter e Sassuolo il 12 agosto

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Sinisa Mihajlovic, 46 anni, arriva dalla Samp ANSA

Milan, casting difesa E Mexes va verso il prolungamento 1Oggi arrivano i documenti di Bacca, Bertolacci

fa le visite. Albertazzi chiave per arrivare a Baselli

Alessandra Gozzini

do quadriennale a tre milioni e mezzo a stagione.

MILANO

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ue nuovi acquisti si uniranno oggi al Milan, via fax o via treno la sostanza non cambia: Casa Milan, sede rossonera, accoglierà la documentazione in arrivo da Siviglia per completare la pratica Bacca. Di persona si presenterà invece Bertolacci, che stamattina salirà sul primo Frecciarossa da Roma per essere a Milano già per le dieci: nella nuova casa del club arriverà poi la firma sul contratto. Per l’autografo di Bacca sarà invece prima necessario che i medici rossoneri partano per la Colombia, viaggio programmato già per le prossime ore: superate le visite anche l’attaccante potrà legarsi al Milan scrivendo nome e cognome sul nuovo accor-

DIFESA Altri documenti potranno essere spediti a Siviglia, ma solo in un secondo momento: agli spagnoli, e ai francesi del Lione, piace molto Rami, il più richiesto del gruppo di difensori centrali rossoneri. Se anche muovesse verso Siviglia, Rami non entrerebbe come contropartita dell’affare Bacca: il Milan libererà il colombiano pagando la cifra del riscatto (trenta milioni di euro), quella per il difensore sarebbe dunque una trattativa parallela e indipendente. Uscito un francese, potrebbe entrarne subito un altro: Laporte, ventunenne dell’Athletic Bilbao, ha una serie di caratteristiche che piacciono (giovane, forte, mancino) e un particolare che invece scoraggia (il prezzo).

RNel mirino il

francese Laporte. Rami in uscita: piace a Lione e Siviglia

Anche Abdennour ha legami con la Francia, visto che gioca nel Monaco: il problema è stavolta il passaporto extracomunitario, dettaglio che dopo Bacca costringerebbe il Milan a privarsi di altri giocatori extra UE (per esempio il brasiliano Luiz Adriano, che continua a piacere moltissimo). Così, uscito dal gruppo per fine contratto, potrebbe rientrare in squadra Mexes: il Milan sta seriamente pensando di rinnovargli il contratto in scadenza. Philippe non presenta contro-

indicazioni legate a costi e nazionalità, semmai ha un paio di punti a favore: la decisa volontà di restare rossonero, anche con un netto taglio allo stipendio, e uno sponsor al Milan piuttosto ascoltato, Silvio Berlusconi. Anche così sarebbe esaudito il desiderio di Mihajlovic che ha indicato all’a.d. Galliani un difensore centrale mancino come nuova priorità per la sua squadra. Partito da riserva della riserva, un anno fa Mexes ha finito per imporsi come titolare e capitano in un derby: con discreti numeri in un’area e nell’altra, cioè con vari salvataggi e due gol all’attivo, ha anche finito per essere tra i più positivi della stagione.

1. Philippe Mexes, 33 anni, al Milan dal 2011 GETTY 2. Andrea Bertolacci, 24, era appena stato riscattato dalla Roma dopo tre stagioni al Genoa ANSA 3. Carlos Bacca, 28, arriva dal Siviglia EPA Qui sotto Aymeric Laporte, 21 anni FORTE

G.B. Olivero MILANO

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eno quattro. Il conto alla rovescia è partito, venerdì Sinisa Mihajlovic inizierà il suo lavoro alla guida del Milan. Il programma del primo giorno è ancora in via di definizione, ci saranno riunioni operative oggi e domani. L’idea della società è di organizzare la presentazione del nuovo allenatore a metà mattina a Casa Milan, mentre ai giocatori sarà dato appuntamento intorno a mezzogiorno a Milanello. Da quel momento le vacanze saranno ufficialmente finite. Mihajlovic, insieme ai suoi collaboratori, ha programmato un’estate molto dura, piena di lavoro e di fatica: il Milan dovrà partire forte non solo per necessità di classifica, ma anche per voltare pagina con il passato e trasmettere ottimismo ed entusiasmo a tutto l’ambiente.

onBASELLI Il presupposto seconsso do cui a ogni nuovo ingresso deve prima corrispondere ere un’uscita vale anche per il cenentrocampo, reparto in cui calaalano le quotazioni di Witsel: i russi dello Zenit San Pietro-burgo non intendono infatti fare altrettanto con ill prezzo del cartellino, ancora ora valutato sui quaranta milioni oni di euro. Restano invece stabili bili le chance di Baselli, per cuii in settimana Galliani vedrà il presidente atalantino Percassi: i: il traffico tra entrate e uscite potrebbe in questo caso venir nir concentrato sulla tratta Milailano-Bergamo, se l’Atalanta (dodopo le difficoltà su Nocerino) no) accettasse di prendere in camambio Albertazzi, esterno mancincino e profilo che sembra gradiadito ai nerazzurri.

VIAGGI Nella prima parte della preparazione è in programma l’amichevole di Lione (18 luglio ore 18), ma non è da escludere un test decisamente meno impegnativo intorno al 12. Il 21 sera la comitiva rossonera partirà per Shanghai, sede centrale della tournée in Cina. Il Milan si sposterà a Shenzhen per il derby con l’Inter (25 luglio) e tornerà subito dopo a Shanghai dove giocherà contro il Real Madrid. Il rientro in Italia sarà il 31, poi Mihajlovic dovrebbe lasciare un paio di giorni di riposo alla squadra che il 3 volerà a Monaco di Baviera per l’Audi Cup dove il 4 sfiderà il Bayern e il 5 una tra Real Madrid e Tottenham. Il 12 agosto i rossoneri dovrebbero (non è ancora sicuro) debuttare in Italia: a Reggio Emilia è in programma il Trofeo Tim con Inter e Sassuolo. Poi sarà tempo di calcio vero: tra il 16 e il 17 agosto il Milan dovrà giocare il turno preliminare di Coppa Italia, a cui è stato costretto dal decimo posto in campionato. Sarà un impegno ufficiale e anche la prova generale in vista del debutto in campionato del 23 agosto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA VATA

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LO STAFF DEL SERBO

Dall’Aquilotto a Milanello: De Leo&co, ecco i Sinisa-boys 1Fra i sette uomini che affiancano

l’allenatore, soltanto Alfredo Magni lavorava già con la gestione-Inzaghi

Filippo Grimaldi

D

alla panchina dell’Aquilotto Cavese al Milan: adesso la parabola ascendente di Emilio De Leo (che agli occhi di Sinisa Mihajlovic vale come Torben Grael per Francesco De Angelis ai tempi di Luna Rossa) può dirsi effettivamente completa. VITA NEL PALLONE La storia del tattico di Sinisa racconta molto

del rapporto molto stretto fra il tecnico ed i suoi fedelissimi: sei in tutto, ma solo uno di questi — Alfredo Magni, preparatore dei portieri — lavorava già a Milanello. Di fatto un nuovo acquisto per il serbo, nonché l’unico anello di congiunzione con la gestione di Pippo Inzaghi (che, peraltro, ne aveva grande stima). MAGO Se De Leo è arrivato alla corte del serbo attraverso una strana triangolazione (a Cava de’ Tirreni è nato anche Fausto

Salsano, antico sodale — blucerchiato — del Mancio e di Mihajlovic...), Antonio Bovenzi si può definire un fedelissimo della prima ora per Sinisa. Il nuovo preparatore atletico rossonero, cresciuto nella Lodigiani, ex Lazio e Torino, sta al fianco del serbo da otto anni, cioè dai tempi dell’Inter di Mancini. I milanisti tocchino ferro, ma con lui gli infortuni muscolari sono diventati rari. INCROCI Davide Lamberti sarà l’uomo dei video e lavorerà a contatto diretto con Renato Baldi, la cui carriera è legata a doppio filo a quella dello stratega De Leo. Baldi è tornato a lavorare con Mihajlovic l’estate scorsa.

Segue sempre le partite dalla tribuna.

Sinisa Mihajlovic, 46 anni, posa a Milanello assieme al suo staff. L’unico rimasto dello staff di Inzaghi è il preparatore dei portieri BUZZI

GRANDI FRATELLI Vincenzo Manzi, preparatore atletico, romano di nascita, aveva raggiunto Sinisa a Genova meno di un anno fa, ma i due avevano già lavorato insieme a Firenze. Un passato anche nel volley e nel basket, Manzi monitora via gps tutti i carichi di lavoro del gruppo. L’ultimo –—che poi sarebbe il primo — è Nenad Sakic. Più di un vice. E’ la coscienza di Sinisa, il suo alter ego, serbo come lui, la faccia buona di Mihajlovic, quella riflessiva, ma pure un pezzo di storia di «quella» Samp, e per Mihajlovic vuol dire molto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Imbula fa le bizze L’Inter si rimette sulle tracce di Melo

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1Per il francese, conteso dal Porto, trattative pure

nella notte: vuole più soldi. Felipe torna in preallarme

avevano fatto intuire: fino al 29 non abbiamo molta fretta di vendere Imbula visto che comunque l’uscita di Payet ci ha già fatto guadagnare una discreta cifra (circa 15 milioni di euro). L’Inn’altra giornata a trattare e schivare i colpi ter si era presentata con un prestito oneroso (un bassi della concorrenza. Giannelli Imbula milione) e obbligo di riscatto già a inizio settimaè ancora dentro un Giallo e l’Inter si è cau- na. Ha rilanciato, portando il riscatto a 19 milioni telata riattivando una pista che pareva sopita: e aumentando il prestito a 18 mesi. Poi si è dovuquella che porta a Felipe Melo, sedotto e abban- to tornare al tavolo col giocatore, per aggiustare il tiro dello stipendio un po’ verso donato e di nuovo contattato con l’alto. Partiti da una base di 1,9 miun sms perché evidentemente in lioni più bonus si è scavallato il questo mercato non si sa mai. LA CIFRA muro dei 2 milioni fissi per far capire che Mancini conta su di lui e LO SGARBO DI NELIO Anche la docon il tecnico l’intera società pronmenica appena trascorsa è servita per trattare con il Marsiglia. Un po’ ta ad ascoltare le richieste del franper sistemare le rate dei pagamencesino. Poi, ecco gli inserimenti ti, un po’ per arginare l’insorgere di I milioni di euro stranieri. Tutti tentativi che hanno nuove pretendenti. Dopo Porto e (più bonus) all’anno abbassato la velocità d’esecuzione Tottenham è stato il turno del Soudell’operazione-interista. In tutto thampton. Come se mezza Europa offerti dall’Inter questo scenario i nerazzurri si sosi fosse accorta proprio a fine giu- a Imbula per no cautelati tornando su Felipe gno che Imbula è sul mercato. Mo- portarlo a Milano Melo. Col giocatore c’è un discorso vimenti non casuali visto che doavviato da tempo (biennale a 3 mimani il mese di giugno saluta tutti e il Marsiglia lioni), mentre con il Galatasaray bisognerebbe chiuderà il bilancio. L’intromissione del Porto è ancora trovare la quadra (i turchi vorrebbero 3 stata chiara: si sussurra che poco tempo fa venne milioni, l’Inter preferirebbe che il centrocampista addirittura proposto a Giannelli un futuro al Mi- si svincolasse a zero euro). Il giocatore brasiliano lan ma di certo Nelio Lucas (l’uomo-Doyen e ora (con passaporto spagnolo) c’era anche rimasto advisor tecnico del Milan legato a Mister Bee) ha male per non aver ricevuto più notizie dall’Inter, operato un dispetto dopo l’affare-Kondogbia an- ma ora ha capito il perché: non tutto era così lidato male per i rossoneri. Il mistero prosegue. scio come sembrava.

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Matteo Brega Matteo Dalla Vite

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LE CIFRE, STIPENDIO E PIANO-B I francesi lo

SETTIMANA IN FASCIA Oltre a questo, ecco che

LA SCELTA

Salah tiene in ansia Mancio e Fiorentina Oggi la risposta? 1In Inghilterra:

nerazzurri favoriti. I viola pronti ad andare su Immobile che piace al Siviglia

M

ohamed Salah è la questione più calda: la Fiorentina ha un ottimismo enorme nel poterlo trattenere, l’Inter ha lavorato anche con il Chelsea e nel frattempo ha il... favore dei rumors anglosassoni. 7 MILIONI Secondo il Mirror, infatti, il club nerazzurro avrebbe sorpassato la proposta viola offrendo 5 milioni di sterline al club londinese, circa 7 milioni di euro, per un prestito (molto oneroso) con riscatto da fissare. Il club viola, dal canto proprio aveva già avanzato il milione per il rinnovo del prestito ipotizzando un acquisto prima del tempo, ma tutto il tormentone lo deciderà il giocatore stesso, ovvero se restare o meno, in virtù dell’ultima parola. MANCINI, CUADRADO E JOJO Perché alla fine è questo che conterà: la volontà o meno del giocatore di restare alla Fiorentina e in una piazza in cui è semplicemente adorato. Le parole degli agenti hanno fatto trapelare un grande vantaggio del club che vedrà Paulo Sousa come allenatore, ma Salah è da tempo nella lista-big di Mancini. La Fiorentina non ha apprezzato l’intromissione nerazzurra e - dopo una proposta da

(citazione di Vincenzo Guerini) manicomio - è convinta che il giocatore sceglierà di restare in viola. Oggi si attende la risposta di Salah ai Viola, anche perché domani a mezzanotte tornerà a essere un giocatore dei Blues. Come detto, l’alternativa-Inter sarà Cuadrado: ecco perché il club nerazzurro ha risentito il Chelsea. Non va poi scordato che in settimana ci sarà un nuovo incontro per Jovetic. IMMOBILE Nel frattempo, il club dei fratelli Della Valle avrebbe messo nel mirino anche Ciro Immobile, un po’ emarginato nella sua esperienza al Borussia Dortmund: l’ex attaccante del Toro è stato anche accostato al Napoli, ma la Fiorentina potrebbe metterlo fra i propri desideri nel momento in cui la cessione probabile di Mario Gomez diverrà realtà. Su Immobile, poi, c’è stato un sondaggio del Siviglia che ha appena perso Bacca in direzione-Milan. Siamo all’inizio, un inizio in cui la risposta di Salah conterà di più. m.b.- m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mohamed Salah, 23 anni LAPRESSE

RE la Doyen gli

avrebbe promesso un futuro al Milan. Montoya: ufficiale prima del raduno

procederà l’affare-Montoya mentre a ore verrà ufficializzato anche Zukanovic (ballano 2-300 mila euro ancora per il Chievo): per il laterale del Barça è quasi tutto fatto secondo un prestito biennale (a 1 milione) e diritto di riscatto a 8. Con Zukanovic e Montoya l’Inter rinnoverà le corsie e di fatto dovranno iniziare le cessioni.

1 Giannelli Imbula, 22 anni 2 Felipe Melo, 32 anni 3 Martin Montoya, 24 anni

STANKOVIC: CON SINISA VINCO GIA’ 1-0 Intanto, Dejan Stankovic ha svelato alla tv serba RtvBN quale sarà il suo compito da nuovo dirigente dell’Inter. «Sarò una sorta di legame tra i giocatori e Mancini. L’amico Mihajlovic al Milan? Per ora fuori dal campo siamo 1-0 per noi» dice riferendosi all’acquisto di Kondogbia. Ma su Imbula sta diventando tutta un’altra storia.

AFP-IPP-GETTY

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IL GIOIELLO CONTESO

Il City offre di più ma Pogba strizza l’occhio a Messi zo a chiedere di andarsene. Ma per farlo già in questa stagione dovrà decidere alla svelta, perché poi i bianconeri avrebbero bisogno del giusto margine per «reagire» sul mercato senza farsi prendere per il collo da nessuno. La sensazione, oggi, è che Pogba sia particolarmente affascinato dall’ipotesi catalana. Soluzione probabilmente gradita anche alla Juve, visto che il Barcellona non può fare acquisti fino al prossimo gennaio: almeno un altro anno di Pogba in bianconero è quanto si augurano un po’ tutti nel pianeta Juve. Ieri, fra l’altro, Marotta era a cena con il d.s. del Barça Ariedo Braida. Carlos Tevez, 31 anni, e Andrea Pirlo, 36, lasciano la Juve per il Boca Juniors e il New York City rispettivamente dopo 2 e 4 stagioni AFP

Pirlo e Tevez via? La Juve risparmia e apre il nuovo ciclo 1Percepivano 9 milioni in due, Dybala e gli eredi

sono più «economici»: così il club può reinvestire

Carlo Laudisa claudisa@gazzetta.it @carlolaudisa

Q

uei due pesanti addii di Pirlo e Tevez non potranno non notarsi in campo, ma quantomeno alleggeriscono i conti della Juve. Il sacrificio tecnico è sotto gli occhi di tutti e in società la riflessione è stata lunga sul tema. Alla fine ha prevalso la ragione e l’esigenza di rinforzare la squadra, rinnovandola al momento giusto. GERARCHIE Così nel nuovo corso stagionale il bianconero più pagato sarà Paul Pogba, con uno stipendio da 4,5 milioni netti più bonus. Subito dietro, a quota 4, c’è capitan Buffon, mentre il veterano Chiellini si ferma a 3,5 (più premi), così co-

me Marchisio che ha appena raggiunto l’intesa per il prolungamento sino al 2019. Basta scorrere questi nomi per notare come in corso Galileo Ferraris l’attenzione al monte stipendi va di pari passo con l’esigenza di mantenere competitiva la squadra, puntando su un giusto mix tra esperienza e giovane età. INNESTI In quest’ottica va notato come il neo acquisto Paulo Dybala (con il suo stipendio di 2,2 milioni netti a salire) valga meno della metà di quanto avrebbe portato a casa Carlitos Tevez se non avesse detto sì al Boca con un anno di anticipo, cioè 4,5 milioni. E aggiungiamoci che il lanciatissimo Alvaro Morata è legato ai bianconeri sino al 2018 per «soli» 2,2 milioni: insomma la coppia d’attacco verde sui conti pesa più o meno

quanto l’Apache... Allo stesso modo il 28enne Sami Khedira (3,5 annui) prende idealmente il posto del 36enne Andrea Pirlo (4,5 più premi), permettendo al club un altro risparmio significativo sui costi di gestione della stagione entrante. Certo, è una ruota che gira. Nel frattempo l’a.d. Beppe Marotta si è portato avanti con altre operazioni di prospettiva. A giorni,

I TOP STIPENDI POGBA LLORENTE BUFFON CHIELLINI E MARCHISIO

4,5 MILIONI 4,5 MILIONI 4 MILIONI 3,5 MILIONI

E QUELLI DEI NUOVI KHEDIRA MANDZUKIC DYBALA ZAZA

3,5 MILIONI 3,5 MILIONI 2,2 MILIONI 1,5 MILIONI

ad esempio, verrà ufficializzato l’arrivo del portiere brasiliano Neto, prelevato a costo zero dalla Fiorentina con un ingaggio quadriennale da 2,2 milioni all’anno. Invece all’attaccante Simone Zaza toccheranno emolumenti per 1,5 milioni a stagione. L’ormai ex centravanti del Sassuolo è destinato a prendere il posto in rosa di Fernando Llorente che, ricordiamolo, vanta un contratto per altre due stagioni da 4,5 milioni e oltre netti. Per lo spagnolo si stanno cercando le migliori opportunità sul mercato estero, ma è chiaro l’intento del club di sostituirlo con un talento italiano di sicura prospettiva e, di fatto, meno costoso. Senza dimenticare mai che tra un anno a Torino aspettano a braccia aperte anche Domenico Berardi. LA SPINA In questa fase l’unica posizione incerta è quella del difensore Leonardo Bonucci, attualmente vincolato sino al 2017 con uno stipendio intorno ai 2 milioni. Lo svizzero Lichtsteiner, dopo una lunga trattativa, ha chiuso la vertenza con un aumento a quota 3 (più incentivi). Invece il centrale azzurro insiste per un quadriennale intorno ai 4 milioni netti. Il management bianconero non intende superare certi parametri. Ecco perché l’altalena continua. La questione è delicata perché il giocatore in questi anni è diventato uno dei punti di forza del gruppo. Proprio per questo la dirigenza sta facendo di tutto per non alterare determinati equilibri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paul Pogba, 22 anni, 20 gol in A in 3 stagioni con la Juve GETTY

1La Juve: «Non

è in vendita, decide lui». Vidal costa non meno di 30 milioni Mirko Graziano MILANO

A

ttorno a Pogba i movimenti sono continui. E l’impressione è che siamo solo all’inizio di una lunga telenovela estiva. È comunque il caso di fare il punto della situazione. Finora, sulla scrivania dell’a.d. juventino Marotta sono arrivate solo due offerte concrete: una del Manchester City, l’altra del Barcellona.

CENA CON BRAIDA... Cifre ufficiali non ce ne sono, ma pare che l’offerta degli inglesi si avvicini parecchio ai cento milioni di euro, mentre il Barcellona non sarebbe andato oltre gli 80 milioni, a prescindere da chi vincerà le presidenziali blaugrana fra Bartomeu (presidente in carica) e Laporta (sfidante). In tutto questo, Pogba non dovrà guadagnare meno di 10 milioni netti a stagione: è quanto filtra direttamente dall’entourage del 22enne centrocampista francese. «La nostra posizione non cambia», ribadisce più volte la Juve. Insomma, Pogba non è in vendita, a meno che non sia lo stesso ragaz-

VIDAL E PIRLO Intanto, in Inghilterra sono convinti che sia imminente il passaggio di Vidal all’Arsenal. In corso Galileo Ferraris smentiscono con forza. Ma di fronte a un’offerta adeguata, Marotta si siederebbe eccome a trattare la cessione del cileno. Cosa si intende per offerta adeguata? Non meno di 30 milioni. Occhio sempre alla pista Real, con Benitez sponsor convinto del cileno. Se non parte un big, assalto complicato a Oscar, pallino di Allegri. In alternativa Cuadrado, Salah e Jovetic, piste percorribili solo col prestito con diritto di riscatto. Capitolo Pirlo: la «Espn» parla di accelerata e di firma mercoledì (fino a gennaio 2017) con il New York City. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALBERTINI AL BARÇA? Joan Laporta e Demetrio Albertini venerdì a cena a Barcellona. L’ex regista di Milan e blaugrana sarebbe responsabile delle relazioni internazionali dei catalani se Laporta vincesse le presidenziali del 18 luglio MUNDODEPORTIVO.COM


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PORTIERI

LA STAGIONE DEI CINQUE CANDIDATI Alexandre Lacazette

Aleksandar Mitrovic

Lione

Christian Benteke

Anderlecht

GOL

Manchester City

GOL

14 PRESENZE

GOL

13 PRESENZE

C’è Casillas che si offre ma l’ingaggio è troppo alto

Edin Dzeko

Everton

GOL

27 PRESENZE

Romelu Lukaku

Aston Villa

GOL

17

10 PRESENZE

4 PRESENZE

Iker Casillas, 34 anni AFP

33 ASSIST

27 ASSIST

ASSIST

6 OCCASIONI CREATE

22 ASSIST

2 OCCASIONI CREATE

31

36 ASSIST

4 OCCASIONI CREATE

54

29

5 OCCASIONI CREATE

33

2

L’

OCCASIONI CREATE

37

11

% REALIZZATIVA

% REALIZZATIVA

% REALIZZATIVA

% REALIZZATIVA

% REALIZZATIVA

34,62

15,22

20,31

13,16

12,5

GDS - DATI OPTA

La Roma a caccia di gol E Dzeko esce allo scoperto

1Il centravanti è sempre la priorità di Garcia e Pjanic rivela: «Il mio amico Edin verrebbe di corsa, i soldi non sarebbero un problema»

Massimo Cecchini ROMA

A

zzannare ogni giorno sogni e bisogni a volte può provocare conseguenze. Per questo da Trigoria raccontano compunti come l’instancabile d.s. Walter Sabatini sia (momentaneamente) messo alle corde da un forte mal di denti.

CACCIA A DESTRO Nulla di grave. Anzi, se non incontrerà sulla sua strada un dentista zelante, oggi potrà persino sorridere perché sembra che nelle prossime 24 ore saranno ufficializzate le desiderate cessioni di Gervinho e Bertolacci che – insieme a quelle di Destro (il lavoro col Monaco continua, nonostante la corte serrata della Fiorentina) e

Doumbia – costituiranno parte del tesoretto necessario all’acquisto del centravanti. Certo, il mercato è lungo, ma le altre grandi sul fronte attaccante centrale sono già coperte. La Juve ha preso Mandzukic; il Milan ha strappato il sì di Bacca; Lazio, Napoli e Inter sono già coperte con Klose (e Djordjevic), Higuain e Icardi, mentre la Roma ancora studia il momento giusto per l’affondo. Tra i silenzi di stanza a Trigoria, comunque, un concetto filtra chiaro: nonostante i sondaggi veri o di facciata, gente come Ibrahimovic o Higuain non possono essere obiettivi perseguibili. IBRA E JO-JO Occhio però. Sulla carta non potrebbe esserlo neppure Edin Dzeko, il cui ingaggio veleggia intorno ai 6 milioni, ma

ci sono tre ottimi motivi per far cambiare le carte in tavola: il probabile arrivo di un altro attaccante di grido come Sterling al Manchester City; lo scarso feeling con l’allenatore Pellegrini e la corte serrata dell’amico Pjanic che garantisce sulla bontà del progetto giallorosso. «Dzeko verrebbe di corsa alla Roma e l’ingaggio non è un problema perché si “aggiusterebbe” – spiega il bosniaco a Romanews.eu – ma ora dipende dalla società». Una dichiarazione che sembra quasi un appello, anche se le possibilità d’inserire Ljajic nella trattativa sono quasi nulle. Sempre sul fronte City, la Roma non perde di vista neppure Jovetic – ieri c’è stato un contatto col suo procuratore – anche se non ha quelle caratteristiche da centravanti che sogna Garcia.

IL FAVORITO

6

i milioni d’ingaggio che Edin Dzeko percepisce al Manchester City, che lo ha acquistato nel 2011 dal Wolfsburg Il centravanti ha il contratto in scadenza nel 2018 ed è attualmente anche titolare nella Nazionale bosniaca

LACAZETTE & CO. Il profilo ideale sarebbe quello di Lacazette (Lione), ma non costa meno di 25 milioni, senza contare la forte concorrenza del Psg. Il casting giallorosso però è lungo. Piacciono parecchio anche Lukaku (Everton) e Benteke (Aston Villa), ma le richieste per entrambi sono da capogiro, circa 40 milioni di euro. Di sicuro, comunque, un grande investimento andrà fatto. Un investimento senza margini di rischio, ed è per questo che il giovane talento Mitrovic (Anderlecht), che pure piace moltissimo a Sabatini, desta molte perplessità per quanto riguarda la capacità di reggere all’urto della piazza romana. E allora, segnalato l’interesse storico anche per Muriel (Sampdoria), meglio non perdere di vista neppure Luis Adr iano (Shakhtar), nonostante il Milan sembra essere in vantaggio. Morale: al momento la fretta non regna a Trigoria, tant’è che dicono come per il ritiro estivo (6-12 luglio) sarà quasi impossibile che l’acquisto possa maturare. Più chance, invece, che possa aggregarsi per la tournée in Australia e Indonesia, che si svolgerà dal 14 al 27 luglio. In ogni caso, ciò che conta è che la Roma non voglia più sbagliare, altrimenti altro che mal di denti... © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATTACCANTE CERCASI non ha rinnovato con la Lazio (il suo contratto scade tra un anno) e l’ipotesi che venga messo sul mercato è sempre più probabile. Con la Samp che è l’opzione più concreta, visto l’interesse manifestato pubblicamente sia dal presidente Ferrero sia dal tecnico Zenga. Il discorso per Eder potrebbe quindi svilupparsi nell’ambito di un’operazione più ampia che riguarderebbe anche altri giocatori. Radu, innanzitutto, ma non solo lui.

Borini, la Lazio accelera E si muove anche su Eder 1L’ex romanista in pole. Per il doriano può partire Radu

Stefano Cieri ROMA

B

orini in pole, con la suggestione Eder sullo sfondo. La Lazio stringe i tempi per regalare a Pioli un nuovo attaccante. E’ il rinforzo più atteso dal tecnico, perché negli altri settori è abbastanza coperto, anche se un nuovo acquisto per reparto è comunque necessario. Ma è soprattutto davanti che servono nuove risorse. Serve un attaccante esterno che possa agire anche da prima punta. Un identikit al quale ri-

sponde perfettamente Fabio Borini, ex romanista attualmente in forza al Liverpool. Il club inglese, con cui Borini ha giocato pochissimo quest’anno, è disponibilissimo a cederlo, ma vuole una cifra attorno ai 7 milioni. La Lazio ci sta pensando e sarebbe pronta a sferrare l’attacco decisivo, magari chiedendo un piccolo sconto o una dilazione nel pagamento. L’obiettivo è quello di chiudere entro il 9 luglio, giorno della partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore. In modo da tale che Pioli possa da subito iniziare a lavorare con un organico al completo. Ostacoli? Oltre al Liverpool, c’è da convincere pure il giocatore. Che tuttavia sembra molto più propenso ad accettare l’avventura laziale di quanto non lo fosse un paio di

estati fa. Il d.s. Tare provò a prenderlo, ma lui non se la sentì per il passato romanista (aveva lasciato la squadra giallorossa un anno prima). Adesso la situazione pare diversa, anche se Borini ha ricevuto le avances anche di altri club italiani, primo fra tutti la Fiorentina. SUGGESTIONE EDER La pista Borini, quindi, potrebbe registrare degli intoppi. E così può prendere quota quella che al momento è poco più di una suggestione: il sampdoriano Eder. Profilo interessantissimo ma dal costo elevato. Ferrero ha fatto sapere che lo valuta tra i 15 e i 20 milioni, una cifra che la Lazio ritiene eccessiva. Col club doriano, tuttavia, si è aperto un canale relativamente a Radu. Il giocatore romeno

Fabio Borini, 24 anni, cresciuto nei vivai di Bologna e Chelsea AP

ROMA

SPUNTA TINO COSTA La Lazio nel fratempo continua il casting pure per gli altri ruoli scoperti. La pista olandese (Clasie + Willems) resta quella prioritaria, ma per il centrocampo è spuntato il nome del genoano (di proprietà dello Spartak Mosca) Tino Costa. La Lazio sta provando a capire la fattibilità dell’operazione. Tino Costa potrebbe essere preso in prestito. Di lui piace soprattutto la duttilità, la capacità di ricoprire quasi tutti i ruoli del centrocampo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

impressione chiara è che per la Roma il portiere sia l’ultimo dei problemi (se mai lo fosse). Intendiamoci, un estremo difensore sarà di sicuro acquistato ma il club giallorosso – avendo Morgan De Sanctis tra i pali – non considera prioritario investire parte del tesoretto per un ruolo considerato coperto. Per questo non ha scaldato i cuori più di tanto il fatto che dalla Spagna l’entourage di un big come Iker Casillas – in rotta di collisione col presidente Florentino Perez e parte della tifoseria del Real Madrid – abbia sondato l’interesse della dirigenza giallorossa. A confermarlo, tra le righe, è lo stesso manager del giocatore, Carlo Cutropia. «Contatti con la Roma ? L’unica cosa che posso affermare – ha detto a laRoma24.it – che quella giallorossa è una grandissima squadra, uno dei migliori club d’Europa e noi siamo lusingati di queste voci. Ci piace tantissimo la città e il calore dei tifosi romanisti». ROMERO IN POLE Il problema è che Casillas ha un ingaggio pesantissimo, circa 7 milioni di euro netti, senza contare che è ancora sotto contratto col Real. Per questo al momento sembra più percorribile l’accordo con lo svincolato Romero, che in Copa America sta facendo bene. Il suo ingaggio con la Samp è stato di 1,7 milioni, anche se di sicuro chiederà una cifra più congrua al titolare della nazionale argentina. Come dire, c‘è da lavorare. ma. cec.

TACCUINO AMICHEVOLI PER CONTE

Germania-Italia il 29 marzo a Monaco ● (f.li.) Grandi sfide per gli azzurri: dopo Italia-Spagna (24 marzo 2016), il 29 all’Allianz di Monaco c’è Germania-Italia (non più Francia). A novembre 2015 altre due gare: BelgioItalia (Bruxelles, ma la federazione belga propone anche i paesi del Golfo); e una tra Polonia (Varsavia), Slovacchia (inaugurazione stadio) e due sfide-business a Dubai e Doha. Si decide presto.

MONDIALE DONNE

In semifinale pure Giappone e Inghilterra ● Sono Usa-Germania (questa notte all’1 italiana) e GiapponeInghilterra (domani, stessa ora) le semifinali del Mondiale donne in Canada. Nei quarti le asiatiche hanno eliminato l’Australia (1-0), le inglesi hanno battuto (2-1) il Canada.


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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie A R Mercato

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Saponara-Napoli, ultima chiamata poi assalto a Perotti 1L’Empoli chiede 20 milioni, De Laurentiis fermo a 14

L’alternativa è il genoano. Accelerazione per Vrsaljko Mimmo Malfitano NAPOLI

N

iente più chiacchiere: Aurelio De Laurentiis ha deciso di stringere i tempi per quei giocatori che sta trattando da qualche settimana. L’operazione più fattibile, al momento, è quella che porterebbe a Napoli Matteo Darmian, 26 anni, esterno del Torino. La somma richiesta da Urbano Cairo, il presidente del club granata, si aggira intorno ai 20 milioni di euro, cifra che, peraltro, vorrebbe in contanti. Soluzione che non ha trovato d’accordo il presidente napoletano che ha ribattuto con una controproposta succosa, per molti versi sostenibile e funzionale al progetto del Torino. Insieme a 6 milioni di euro, De Laurentiis è pronto ad aggiungere anche i cartellini di Duvan Zapata, richiestissimo anche all’estero, di Jorginho, il centrocampista appena riscattato dal Verona, e di El Kaddouri, la mezza punta che è reduce proprio da un discreto campionato disputato alle dipendenze di

Riccardo Saponara, 23 anni, 7 gol nello scorso campionato GETTY IMAGES

Giampiero Ventura. Insomma, un’offerta che potrebbe imporre a Cairo di rivedere le proprie idee: pare che il presidente stia riflettendo sulla bontà dell’operazione e non è da escludere che entro oggi potrebbe esserci il tanto atteso sì. ACCELERATA VRSALJKO Con Darmian, il neo allenatore

AMATO DAI NAPOLETANI

Addio a Celentano, oltre 30 anni fa portò Maradona

S

i è spento, ieri mattina, all’età di 74 anni, Dino Celentano, ex dirigente del Napoli, l’uomo che riuscì con un colpo di mano ad assicurare alla storia del club, il cartellino di Diego Maradona. Un male incurabile l’ha stroncato, non gli è bastato combatterlo, sfidarlo col sorriso. Se l’è portato via 31 anni dopo la spettacolare operazione che seppe condurre, insieme con l’allora d.g. Antonio Juliano, dopo giorni di trattative intense e tese con Joan Gaspart, il vice presidente del Barcellona. L’anno era il 1984 ed i giorni proprio questi, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, quando la sua insistenza ed una caparbietà unica, piegarono la resistenza del club catalano. Il 4 luglio, Dino Celentano poté annunciare al mondo intero che tutto era stato risolto, che Diego Maradona sarebbe stato un giocatore del Napoli. La gente impazzì di gioia, le

La grande perdita che ha colpito la famiglia Celentano è per noi motivo di profondo dolore.- Voglia la famiglia gradire le nostre più sentite condoglianze, ci stringiamo a loro nella profonda sofferenza e nel ricordo della nobile figura dell amato

Dino Celentano

Famiglia Carlino. - Napoli, 28 giugno 2015. In questo momento di forte dolore, siamo profondamente addolorati per la dipartita del caro

Dino e manifestiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia Celentano.- Vogliate gradire le nostre più sentite condoglianze e vi offriamo tutto il nostro sostegno.- Famiglia Vittorio Di Bello. - Napoli, 28 giugno 2015. Affranto e dispiaciuto per la dipartita del caro

Dino partecipo al dolore della famiglia Celentano, porgendo le mie più sentite condoglianze.- Il ricordo dell amato Dino lo porterò sempre nel profondo del mio cuore.- Pino Iodice. - Napoli, 28 giugno 2015.

Dino Celentano, 74 anni CUOMO

strade vennero invase da migliaia di tifosi festanti, impazziti per quell’operazione che avrebbe permesso loro di vivere sette anni di magie e conquiste. EPOPEA Quei momenti amava ricordarli spesso, Celentano, quando si ritrovava con gli amici del tempo. Riusciva persino a commuoversi parlando della gioia che, insieme con Ferlaino, il presidente, e Juliano, era riuscito a dare ai propri concittadini e all’intero meridione che in Maradona aveva intravisto il fuoriclasse che avrebbe consentito di sconfiggere l’egemonia calcistica del nord. Se n’è andato con discrezione, così come ha vissuto destinando le proprie energie al lavoro (imprenditore nel settore tessile), e al calcio, sua grande passione. Poi, i giorni del male, della lotta, impari per un uomo mite e umile che gli sportivi napoletani stanno piangendo. I funerali nella chiesa di Sant’Antonio a Posillipo oggi, alle 14. mi.mal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RPer Darmian il

club vuole inserire El Kaddouri, Jorginho e Zapata nella trattativa

avrebbe chiesto anche un altro esterno, Sime Vrsaljko, 24enne difensore del Sassuolo. Cristiano Giuntoli, il ds incontrerà oggi, il procuratore del giocatore per capirne le intenzioni. Se le parti dovessero intendersi, allora ci sarà l’accelerata col Sassuolo. Nel caso l’operazione dovesse andare in porto, il club emiliano dovrà corrispondere una parte della cifra incassata al Genoa, per una clausola prevista nell’accordo firmato tra Preziosi e Squinzi quando il giocatore venne ceduto dal Genoa al Sassuolo. RISPOSTA SAPONARA Oggi, Aurelio De Laurentiis farà l’ultimo tentativo con l’Empoli per Riccardo Saponara. La trattativa con Fabrizio Corsi, il presidente toscano, va avanti da alcune settimane, ma fin qui è stato difficile trovare un’intesa. Anche perché le pretese del dirigente dell’Empoli sono ritenute esagerate dal collega napoletano: 20 milioni di euro rappresentano una cifra improbabile per il buon esito dell’operazione. De Laurentiis si aspetta un robusto sconto, intorno ai 14 milioni di euro la questione potrebbe pure risolversi. Diversamente, il Napoli ha già pronta la soluzione. Giuntoli ha già avviato contatti col Genoa per Diego Perotti, 26enne centrocampista che Sarri ha individuato per rinforzare gli esterni offensivi. L’argentino è considerato più duttile di Mertens e Callejon, potrebbe giocare anche alle spalle dei due attaccanti. Insomma, saranno decisive le prossime ore per definire il nuovo organico, già forte di due rinforzi, Reina e Valdifiori. L’intenzione di Sarri è quella di avere tutta la rosa a disposizione prima del ritiro a Dimaro, al via l’11 luglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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DUELLO CLUB-COMUNE

Concerto di Vasco Pannelli in campo, chiamata la Polizia

Lo stadio San Paolo ospita le partite del Napoli dal 1959

Gianluca Monti NAPOLI

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ivampa la polemica, ma soprattutto rischia di bruciare il prato del San Paolo. Ancora una volta i concerti di Vasco Rossi (4 luglio) e Jovanotti (26 luglio) sono al centro del contenzioso col Comune. Ieri ina l’agronomo del Napoli ha trovato una spiacevole sorpresa a Fuorigrotta: gli operai della Fast Forward, la società che organizza il concerto di Vasco Rossi, avevano iniziato a montare sul terreno di gioco (lato Curva B) i pannelli che dovranno sostenere il palco. Il tutto senza che il prato fosse stato ulteriormente rasato e senza che venisse steso sul manto erboso un materiale geotessile per favorire la traspirazione dell’erba.

ESPOSTO A quel punto, il Napoli (che fino al 30 giugno ha il campo in gestione come da convenzione) ha chiamato la Polizia mentre però gli operai stavano provvedendo alla rimozione dei pannelli, sotto i quali il prato del San Paolo appariva già in condizioni precarie dopo appena poche ore di «copertura». Il club ha presentato un esposto contro ignoti in Procura: «Le nostre preoccupazioni erano fondate - ha spiegato il dirigente Alessandro Formisano -. Ora faremo gli interventi già previsti per preservare al meglio il terreno di gioco e smonteremo le panchine». I concerti non sono a rischio, i rapporti con il Comune sì. Dura la replica dell’assessore allo sport Borriello: «Le polemiche sulla mancata comunicazione dell’inizio dei lavori, per altro regolarmente inviata al Napoli, fanno soltanto male all’immagine della città». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Le trattative

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IL BLOG MERCATO

Le date

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Via ufficiale il 1 luglio

● i gol realizzati nel 2015 da Jonathan Calleri con la maglia del Boca Juniors

● le gare giocate da Feddal eddal la scorsa stagione in seriee A con Palermo e Parma

● Dopo la chiusura delle comproprietà, da mercoledì 1 luglio si apre ufficialmente la sessione estiva del mercato, che andrà avanti fino alle ore 23 del 31 agosto

1Il brasiliano firmerà un contratto triennale. La Sampdoria ha chiuso anche per Cassani, Brignoli e Puggioni, in arrivo i difensori Radu e Gyomber. Domani si parte per il ritiro

Fernando, affare fatto E Zenga: «Cassano e Balotelli? Vedremo» Filippo Di Chiara Filippo Grimaldi

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ernando, ora c’è la conferma: a lungo inseguito dalla Samp, il centrocampista brasiliano arriverà in Italia nei prossimi giorni. Il club di Corte Lambruschini, alla fine, ha vinto le forti resistenze dello Shakhtar Donetsk, che pretendeva un pagamento del cartellino — valutato circa otto milioni — in un’unica soluzione. Ipotesi improponibile per i blucerchiati, che sono riusciti a dilazionare il pagamento in due o tre rate annuali (la soluzione definitiva è allo studio in queste

ore). Fernando, che sin dall’inizio della trattativa aveva manifestato la sua volontà di trasferirsi in Italia, firmerà un triennale: il suo ingaggio rappresenta un tassello importantissimo per rinforzare una mediana priva di Obiang. PRONTI, VIA Intanto il diesse Osti ha raggiunto un accordo con il difensore Norbert Gyomber, ma non ha ancora trovato — per ovvi motivi — quello con il Catania. Resta comunque valida la pista che porta a Stefan Radu, il quale non ha trovato l’accordo con la Lazio per il rinnovo (andrà in scadenza nel prossimo giugno) e quindi ha la possibilità di accasarsi alla corte di Zenga. L’obiettivo numero

uno rimane comunque sempre Duvan Zapata, ma la Samp non può fare follie sul mercato. Anzi, il «business plan» per questo mercato (alla luce della forte passività) dovrà essere assolutamente rispettato: ecco perchè la trattativa con il Napoli — che lo valuta ben al di sopra dei dieci milioni — non sembra affatto facile. Ieri, intanto, prime visite mediche per i blucerchiati che sono già rientrati a Genova. Il primo della lista è stato il capitano Palombo, seguito da Tozzo, Mesbah, Wszolek, Oneto e Regini. Oggi sono attesi in città gli altri, fra cui i due nuovi vice di Viviano: il dodicesimo Brignoli e il terzo portiere Puggioni, quest’ultimo tifosissimo blucerchiato.

Fernando, centrocampista brasiliano dello Shakhtar, 23 anni IPP

RIn attacco

l’obiettivo numero uno rimane il colombiano Zapata

1La punta è in uscita dal Milan ed è

Matteo Fontana VERONA

I

l sogno di una notte di inizio estate del Verona si chiama Giampaolo Pazzini. Che è cercato dal Bologna, è seguito dalla Sampdoria e ha offerte dall’estero. Eppure l’Hellas fiuta un’intesa possibile secondo le modulazioni di frequenza – fattore rilevante – dell’amicizia di ferro tra Luca Toni e l’attaccante in uscita dal Milan (è a scadenza di contratto e non rinnoverà con i rossoneri). Un legame che dura dai tempi in cui i due facevano coppia alla Fiorentina e che non si è mai smarrito, tant’è che il Pazzo e il numero 9 gialloblù in questi giorni stanno trascorrendo insieme, con le rispettive famiglie, le vacanze, in relax tra il sole il mare della Sardegna. Una semplice suggestione, dunque, il trasferimento di Pazzini al Verona? Qualcosa di più, visto che i contatti sono stati avviati in maniera decisa dal club di via Belgio, che conta pure, in proprio favore, su un altro aspetto che può diventare determinante: la presenza in panchina di Andrea Mandorlini, che, ai tempi in cui era allenatore dell’Atalanta, tra il 2003 e il 2004, fu il primo a lanciare Pazzini, talento presto fiorito nelle giovanili nerazzurre, addestrato dal responsabile del vivaio di Zingonia, Mino

Favini, in combinata con un altro giocatore destinato a una carriera piena di luci, Riccardo Montolivo. E nel recente passato, tra l’altro, non sono mancate, da parte dello stesso Pazzini, gli attestati di stima verso Mandorlini, indicato come il tecnico che più è stato decisivo per la sua crescita da calciatore. Ce n’è abbastanza per capire come l’affare non sia per nulla improbabile, al netto di un confronto tutto da valutare su un ingaggio pesante e da discutere. DURATA Il Verona, tuttavia, punterebbe ad assicurare a Pazzini un contratto a lunga scadenza, su base quadriennale. Un dato, questo, che potrebbe collocare l’Hellas in pole position per completare un’operazione che sarebbe un acuto forte in un mercato in fase di decollo. Per il resto in settimana sono attesi sviluppi riguardanti Juanito Gomez: l’esterno è a scadenza di contratto e dovrebbe rinnovare con l’Hellas per altre tre stagioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giampaolo Pazzini, 30 anni FORTE

città sono state sorvolate da uno striscione sfottò per il Genoa

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ALTRI AFFARI

corteggiato dal Verona: si potrebbe ricomporre il duo di Firenze

Toni e Pazzini ancora assieme? L’Hellas ci prova

RLe spiagge della

SANTA SAMP Poi, nel pomeriggio di domani (prima squadra di serie A ad iniziare la preparazione estiva, causa preliminare di Europa League, in calendario il prossimo 30 luglio) partenza per il ritiro di Ponte di Legno, che si concluderà il giorno 11. Dopo due giorni di pausa, Zenga (che ieri non ha chiuso del tutto le porte a «Cassano e Balotelli: vedremo, il mercato si chiude ad agosto, ma ci sono molti aspetti da valutare che a volte sfuggono alla gente»)radunerà ancora i blucerchiati a Pinzolo dal 14 alla vigilia dell’esordio europeo. Prima, di salutare la città, su decisione del presidente Ferrero, la squadra farà tappa al Santuario della Madonna della Guardia, luogo di culto simbolo per i genovesi (e molto caro, fra l’altro, al brasiliano Eder). La squadra seguirà la Messa e, dopo pranzo, inizierà il viaggio per la Lombardia. I tifosi, intanto, si fanno beffe dei genoani senza Europa: ieri un Piper ha sorvolato le spiagge genovesi con un ironico striscione: «Senza licenza porta pazienza. Grazie Enrico». Preziosi, per fortuna, è uomo di spirito: si sarà fatto una risata.

SERIE B E LEGA PRO

Calleri, Palermo pronto a chiudere Udinese su Feddal

Latina: Acosty Padova: ecco Arcidiacono

OBIETTIVO PAREGGIO «Ora - esprime così la sua soddisfazione l’a.d. Zarbano - possiamo puntare a chiudere il prossimo bilancio in pareggio». Con un monte ingaggi decisamente ridotto e alcune operazioni di mercato già concluse, in particolare il passaggio di Iago Falque alla Roma e la cessione, sempre ai giallorossi della metà di Bertolacci, i rossoblù possono operare con una certa calma, senza essere obbligati ad altri sacrifici.

ALTRI AFFARI Molto attivo il Sassuolo, che ha quasi chiuso per Sbrissa, il giocatore resterebbe ancora in prestito al Vicenza, contende Puscas al Bologna, prova anche per Sala (Verona che rinnova fino al 2017)aspetta il via libera dalla Roma per Politano e Pellegrini. Ai neroverdi piace anche Situm (Spezia). Il Bologna, che ha sondato El Kaddouri (Napoli), ha l’intesa con la Fiorentina per Ilicic (7 milioni) ma manca l’ok del giocatore e tiene viva la pista Ramirez (Southampton). Ritorno di fiamma dell’Udinese per Feddal (Parma): oggi incontro per provare a chiudere. Carpi e Frosinone hanno chiesto Cop (Cagliari), ma il Malaga ha messo la freccia per un prestito a 500 mila euro e riscatto fissato a 4 milioni. Infine il Chievo, che tiene calda la pista Abel Hernandez (Hull City), stringe per Zambelli (Brescia) e Bartulovic (Vicenza).

● Continua la campagna di rafforzamento del Cagliari: il d.s. Capozucca è al lavoro per consegnare a Rastelli altri due attaccanti. Nel mirino ci sono Avenatti (Ternana) e Giannetti (Spezia). Il Perugia, è pronto a replicare con Ebagua (Spezia, era a Bari) e il ritorno in Umbria di Ardemagni (Atalanta). Domani visite mediche di Palazzi a Livorno, che stringe per Rosso (Torino), Schiavone e forse Beltrame (via Juventus, erano a Modena). Brescia su Mancosu (Bologna). Il Teramo, sprinta per Rigione (Catanzaro). Il Vicenza sfida il Lanciano per Thiam (Juventus) e lavora alla permanenza di Manfredini (Sassuolo). Il Pescara blinda Sansovini. Il Latina chiude per Acosty (Fiorentina). LEGA PRO Padova scatenato: in arrivo Fabiano, De Risio e Arcidiacono dal Martina. In avanti il sogno è Altinier (Ascoli). La Spal è vicina ad Agyei (Benevento). La Pro Piacenza ha chiesto Lulic e De Vitis in prestito alla Sampdoria. A Pavia nuovo tentativo del d.g. Londrosi per Eusepi (Benevento); mentre in uscita ci sono Carotti e Cogliati, ai quali non verrà rinnovato il contratto, e Sereni cercato da Arezzo e Mantova, dove come tecnico e d.s. sono stati scelti Maspero e Pelliccioni: per entrambi contratto triennale. I virgiliani lavorano, inoltre, al rinnovo di Paro. L’Aquila su Mancini (Pescara). L’ex Pro Piacenza Boari in prova alla Steaua Bucarest. Foresi-Mantovani

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1Intesa Bologna-Fiorentina Il presidente del Genoa Enrico Preziosi, 67 anni ANSA

1Assemblea soci Genoa: 26,1 milioni di passivo ripianato da Preziosi

Bilancio in rosso ma sistemato il debito estero Alessio Da Ronch GENOVA

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n sorriso per il Genoa: il bilancio chiuso al 31 dicembre con 26,1 milioni di passivo, è stato approvato ieri sera durante l’assemblea degli azionisti, con Enrico Preziosi che ha coperto interamente anche gli ultimi sei milioni di passivo patrimoniale, dopo aver rinunciato nei mesi scorsi a circa 12 milioni di crediti ed essere intervenuto in tre diversi momenti con l’immissione di oltre 13 milioni di euro. In questi ultimi mesi è stato cancellato pure il debito con l’estero, che era arrivato addirittura a 38 milioni e che, a conti fatti, ha causato la perdita della possibilità di partecipare all’Europa League. Anche i debiti con le banche si sono ridotti a 12,5 milioni.

per Ilicic: manca il sì dello sloveno. Sassuolo: c’è Sbrissa

A. Russo-Schira

D

opo un fine settimana di contatti balneari e telefonate tra gli operatori di mercato, riparte il gran ballo degli incontri negli hotel milanesi. Il Palermo affila le armi e prepara l’assalto finale per Calleri (Boca ) per il quale il presidente Zamparini si è detto ottimista «chiuderemo per sei-sette milioni»; e domani dovrebbe finire il lungo corteggiamento rosanero per Viviani (Roma, lo scorso anno a Latina) e Tonelli (Empoli). L’Atalanta, che ha ufficializzato Bassi (Empoli) per lui un contratto biennale, nell’affare che dovrebbe portare Baselli al Milan potrebbe avere Albertazzi.

VALZER PORTIERI Il Torino, se non riscatta Ichazo per il ruolo di secondo, punta su Alfred Gomis, lo scorso anno in prestito ad Avellino; il Bologna, invece, deve scegliere tra Agazzi, Mirante e Storari, mentre c’è una nuova pretendente per Ujkani (in scadenza a Palermo): offerta del Bursaspor.


Serie A R Tutte le trattative ATALANTA HJL

BOLOGNA HJL

ALLENATORE REJA 4-3-3

ALLENATORE D. ROSSI 4-3-3

SPORTIELLO

CIGARINI

ZUCULINI

CARMONA

CARPI HJL

RIZZO

MATUZALEM

CHIEVO HJL

ALLENATORE CASTORI 4-4-1-1

DA COSTA ROSSETTINI OIKONOMOU MASINA

MBAYE

ZAPPACOSTA BENALOUANE MASIELLO DRAMÉ

KURTIC

4-4-2

BRUNELLI

LETIZIA S. ROMAGNOLI GAGLIOLO POLI PASCIUTI

EMPOLI HJL

ALLENATORE MARAN

BIANCO PORCARI

DI GAUDIO

FREY

CESAR

CASTRO

ALLENATORE GIAMPAOLO 4-3-1-2

BIZZARRI

IZCO

DAINELLI

GOBBI

RADOVANOVIC HETEMAJ

LAURINI

SKORUPSKI BARBA

SIGNORELLI

LOLLO ESTIGARRIBIA

PINILLA

ACQUAFRESCA

A. GOMEZ

ACQUISTI ● Brivio (d, Verona FP), Capelli (d, Cesena FP), Nica (d, Cesena FP), Giorgi (c, Cesena FP), Marilungo (a, Cesena FP), Suagher (d, Carpi FP), Molina (c, Carpi FP), Caldara (d, Trapani FP), Cazzola (c, Cesena FP), Scozzarella (c, Trapani FP), Almici (d, Avellino FP), M. Koné (c, Avellino FP), Gagliardini (c, Spezia FP), De Luca (a, Bari FP), Ardemagni (a, Perugia FP), Canini (d, Fc Tokyo FP), Bentancourt (a, Defensor FP), Suagher (d, Carpi FP). Bassi (p, Empoli), Kurtic (c, Fiorentina), Valzania (c, Cesena). CESSIONI ● Bianchi (a, Bologna FP), Avramov (p, svinc.), Emanuelson (c, svinc.), Rosseti (a, Juventus FP). OBIETTIVI ● Defrel (a, Cesena), Belotti (a, Palermo), Albertazzi (d, Milan).

IL COLPO DELL’ATALANTA ● Jasmin Kurtic, 26 anni, 21 presenze e 1 gol in viola nel 2014-15 LAPRESSE

FIORENTINA HJL FROSINONE HJL ALLENATORE SOUSA 4-3-3

TOMOVIC

ALLENATORE STELLONE 4-4-2

TATARUSANU GO. RODRIGUEZ SAVIC

MATI FERNANDEZ

PASQUAL

BADELJ

BORJA VALERO

GOMEZ

SALAH

RUSSO BLANCHARD

PAGANINI

GORI

GUCHER

CRIVELLO SODDIMO

CACIA

MANCOSU

ACQUISTI ● Boron (d, Grosseto FP), Forte (p, Vigor Lamezia FP), Ridolfi (c, Santarcangelo FP). CESSIONI ● Gabriel (p, Milan FP), Struna (d, Palermo FP), Molina (c, Atalanta FP), Suagher (d, Atalanta FP), Laner (c, Verona FP), Modolo (d, Parma FP), Pasini (d, Genoa FP), Gatto (c, Chievo FP), Inglese (a, Chievo FP), Maurantonio (p, svinc.), Dossena (p, svinc.). OBIETTIVI ● Gavazzi (c, Ternana), Memushaj (c, Pescara), Parigini (a, Torino), Marrone (c, Juventus), Improta (a, Genoa), Sampirisi (d, Genoa), Markovic (a, Cska Sofia), Marrone (c, Juventus), Gilardino (a, Fiorentina), Kone (c, Udinese)

GENOA HJL

INTER HJL

ALLENATORE GASPERINI

DE MAIO

RINCON

LAMANNA BURDISSO

MEGGIORINI

ACQUISTI ● Castro (c, Catania), Gobbi (d, Parma), Provedel (p, Perugia FP), Edimar (d, Cordoba FP), Pucino (d, Pescara FP), Kupisz (c, Cittadella FP), Bellomo (c, Bari FP), Bentivoglio (c, Brescia FP), Mangani (c, Angers FP), Sestu (c, Brescia FP), N. Rigoni (c, Cittadella FP), Inglese (a, Carpi FP), Lazarevic (a, Sassuolo FP), Gatto (c, Carpi FP), Inglese (a, Carpi FP), Farias (a, Cagliari FP). CESSIONI ● Schelotto (c, Inter FP), Bardi (p, Inter FP), Botta (a, Inter FP), Biraghi (d, Inter FP), Birsa (c, Milan FP), Mattiello (d, Juventus), Fetfatzidis (c, Genoa FP), Cofie (c, Genoa FP), Pozzi (a, Parma FP). OBIETTIVI ● Marchese (d, Genoa), A. Hernandez (a, Southampton)

IZZO

KUCKA TINO COSTA MARCHESE

SANTON

GUARIN

D. CIOFANI

DIONISI

PEROTTI

ACQUISTI ● Roncaglia (d, Genoa FP), Brillante (c, Empoli FP), Vecino (c, Empoli FP), Hegazy (d, Perugia FP), Iakovenko (a, Den Haag FP), Capezzi (c, Varese FP), Bittante (d, Avellino) CESSIONI ● Neto (p, svinc.), Richards (d, Aston Villa via Manchester City FP), Diamanti (c, Guangzhou FP), Gilardino (a, Guangzhou FP), El Hamdaoui (a, svinc.), Pizarro (c, svinc.), Kurtic (c, Sassuolo FP), Rosi (d, Genoa FP), Lazzari (svinc.). OBIETTIVI ● Salah (c, Chelsea), Xhaka (c, Borussia Moenchengladbach), Danilo (c, Sporting Braga), Borini (a, Liverpool), Immobile (a, Borussia Dortmund), Sepe (p, Empoli).

ACQUISTI ● Frabotta (d, Lupa Roma FP), Formato (d, Ischia FP), Regolanti (a, Gubbio FP), Altobelli (c, Ascoli FP). CESSIONI ● Cosic (d, Pescara FP), Pamic (d, Sparta Praga FP). OBIETTIVI ● Palladino (a, svinc. Parma), Costa (d, svinc. Parma), Leali (p, Juventus), Frison (p, Catania), Rosi (d, Genoa), Verde (a, Roma), Falco (a, Lecce), Nico Lopez (a, Udinese), Lozano (a, Club Deportivo Olimpia), Castillo (a, Bruges).

LAZIO HJL

MILAN HJL

ALLENATORE PIOLI 4-3-3

BASTA

4-3-1-2

GENTILETTI

BIGLIA

ACQUISTI ● Lazovic (c, Stella Rossa), Gakpé (a, Nantes), Pandev (a, Galatasaray), Improta (a, Bologna FP), Pasini (d, Carpi FP), Sampirisi (d, Vicenza FP), Rosi (d, Fiorentina FP), Cofie (c, Chievo FP), Fetfatzidis (c, Chievo FP), Pavoletti (a, Sassuolo), Ragusa (a, Vicenza). CESSIONI ● Bertolacci (c, Roma), Iago (c, Roma), Niang (a, Milan FP), Ariaudo (d, Sassuolo FP), Bergdich (d, Valladolid FP), Roncaglia (d, Fiorentina FP), Edenilson (d, Udinese FP), Lestienne (c, Al-Arabi FP). OBIETTIVI ● Cissokho (d, Nantes), Buffarini (c, San Lorenzo), Cigarini (c, Atalanta), Ekdal (c, Cagliari).

RADU

ABATE

ALEX

ICARDI

VIDAL

DYBALA

CANDREVA

KLOSE

F. ANDERSON

BACCA

MENEZ

ACQUISTI ● Bacca (a, Siviglia), Bertolacci (c, Roma), Birsa (c, Chievo FP), Gabriel (p, Carpi FP), Matri (a, Juventus FP), Niang (a, Genoa FP), Nocerino (c, Parma FP), Vergara (d, Avellino FP), Gabriel (p, Carpi FP), Ely (d, Avellino FP) CESSIONI ● Armero (d, Flamengo), Bocchetti (d, Spartak Mosca FP), Destro (a, Roma FP), Essien (c, svinc.), Robinho (a, svinc.), Van Ginkel (c, Chelsea FP). OBIETTIVI ● Ibrahimovic (a, Psg), Jovetic (a, Manchester City), Luiz Adriano (a, Shakhtar Donetsk), Pjaca (a, Dinamo Zagabria), Salah (c, Chelsea), Witsel (c, Zenit), Laporte (d, Ath. Bilbao), Abdennour (d, Monaco).

SAMPDORIA HJL SASSUOLO HJL ALLENATORE ZENGA 4-3-1-2

CACCIATORE MOISANDER SORIANO

ALLENATORE DI FRANCESCO 4-3-3

VIVIANO

PALOMBO

REGINI

MESBAH

BARRETO

VRSALJKO ACERBI

HAMSIK

MERTENS

BONAVENTURA

ACQUISTI ● Hoedt (d, Az Alkmaar), Patric (d, Barcellona), A. Gonzalez (c, Torino FP), Morrison (c, Cardiff via West Ham). CESSIONI ● Ledesma (c, svinc.), Ciani (d, svinc.), Sculli (a, svinc.). OBIETTIVI ● Guidetti (a, Manchester City), Borini (a, Liverpool), Balaj, (a, Rijeka), Kavlak, (c, Besiktas), Andreolli (d, Inter), Eder (a, Sampdoria).

3-5-2

DAVID LOPEZ VALDIFIORI

BERTOLACCI

INSIGNE

ALLENATORE VENTURA 3-5-2

CONSIGLI CANNAVARO

PELUSO

BIONDINI MAGNANELLI MISSIROLI

MAKSIMOVIC

GLIK

MORETTI

ANDELKOVIC

VAZQUEZ

BELOTTI

ACQUISTI ● Benali (c, Brescia), Cassini (a, Corinthians), Trajkovski (a, Zulte Waregem), Velasquez (d, Gaz Metan Medias FP), Troianiello (a, Bologna FP), Struna (d, Carpi FP), Bamba (d, Leeds FP), N’Goyi (c, Leeds FP), Viola (c, Ternana), Goldaniga (d, Perugia). CESSIONI ● Dybala (a, Juventus) Barreto (c, Sampdoria, svinc.), Ujkani (p, svinc.), Joao Silva (a, Bari FP), Ortiz (d, Cerro Porteño FP). OBIETTIVI ● Calleri (a, Boca Juniors), Carrillo (a, Estudiantes), Simeone (a, River Plate), Viviani (c, Roma), Ekdal (c, Cagliari), Tonelli (d, Empoli), Caldirola (d, Werder Brema), Duarte (d, Club Brugge), Campagnaro (d, svinc.), Stoyanov (p, Ludogorets), Da Costa (p, svinc.).

UDINESE HJL

VERONA HJL

3-5-2

GAZZI BENASSI AVELAR ACQUAH DARMIAN

GONZALEZ

RISPOLI JAJALO LAZAAR RIGONI CHOCHEV

HIGUAIN

ALLENATORE COLANTUONO

PADELLI

VITIELLO

ALLAN

DANILO PINZI

DOMIZZI

KONE

ALLENATORE GARCIA

DE SANCTIS

FLORENZI MANOLAS A. ROMAGNOLI HOLEBAS

NAINGGOLAN DE ROSSI

PJANIC

IAGO FALQUE

ITURBE

TOTTI

ACQUISTI ● Iago Falque (c, Genoa), A. Romagnoli (d, Sampdoria FP), Destro (a, Milan FP), Somma (d, Empoli FP), Politano (a, Pescara), Viviani (c, Latina FP). CESSIONI ● Gervinho (a, Al Jazira), Balzaretti (d, svinc.), Curci (p, svinc.), Spolli (d, Catania FP). OBIETTIVI ● Dzeko (a, Manchester City), Begovic (p, Stoke City), Ryan (p, Bruges), Szczesny (p, Arsenal), Salah (c, Chelsea), Thauvin (a, Marsiglia), Digne (d, Psg), Adriano (d, Barcellona), Carrasco (a, Monaco).

ALLENATORE MANDORLINI

KARNEZIS

WAGUE WIDMER

ROMA HJL 4-3-3

SORRENTINO

ACQUISTI ● Valdifiori (c, Empoli), Sepe (p, Empoli FP), Reina (p, Bayern Monaco), Dezi (d, Crotone), Luperto (d, Lecce) CESSIONI ● Colombo (p, svinc.), Mesto (d, svinc.), Michu (a, Swansea FP). OBIETTIVI ● Hysaj (d, Empoli), Darmian (d, Torino), Vrsaljko (d, Sassuolo), Allan (c, Udinese), Soriano (c, Sampdoria), Saponara (c, Empoli), Immobile (a, Borussia Dortmund).

PORTE GIREVOLI A NAPOLI ● Pepe Reina, 32 anni, 3 presenze in Bundesliga con il Bayern AFP

TORINO HJL

SOGNANDO TEVEZ ● Paulo Dybala, 21 anni, 13 gol in 34 gare nel 2014-15 ANSA

ALLENATORE IACHINI

ALBIOL KOULIBALY GHOULAM

PAROLO

MORATA

ACQUISTI ● Rugani (d, Empoli FP), Dybala (a, Palermo), Khedira (c, Real Madrid), Mandzukic (a, Atletico Madrid), Buchel (c, Bologna FP), Rosseti (a, Atalanta FP), Spinazzola (a, Vicenza FP), Mattiello (d, Chievo FP), Leali (p, Cesena FP), Zaza (a, Sassuolo), Isla (c, Qpr FP) CESSIONI ● Pepe (svinc.) OBIETTIVI ● Donsah (c, Cagliari), Danilo (c, Sporting Braga), Witsel (c, Zenit), Jovetic (a, Manchester City), Salah (c, Chelsea), Oscar (c, Chelsea), Isco (c, Real Madrid), Cuadrado (c, Chelsea).

PALERMO HJL

REINA

MAGGIO

EVRA

POGBA

MANDZUKIC

ACQUISTI ● Murillo (d, Granada), Miranda (d, Atletico Madrid), Kondogbia (c, Monaco), Zukanovic (d, Chievo), Botta (a, Chievo FP), Schelotto (c, Chievo FP), Biraghi (d, Chievo FP), Taider (c, Sassuolo FP), Crisetig (c, Cagliari FP), Bessa (c, Bologna FP), Krhin (c, Cordoba FP). CESSIONI ● Jonathan (d, svinc.), Campagnaro (d, svinc.), Felipe (d, svinc.), Podolski (a, Arsenal FP). OBIETTIVI ● Imbula (c, Marsiglia), Felipe Melo (c, Galatasaray), Thiago Motta (c, Psg), Salah (c, Fiorentina), Jovetic (a, Manchester City), Montoya (d, Barcellona), Cuadrado (c, Chelsea), Perisic (a, Wolfsburg), J.Hernandez (a, Man. United), Duda (a, Legia Varsavia)

4-3-1-2

BONUCCI CHIELLINI MARCHISIO

PALACIO

ALLENATORE SARRI

PALETTA ANTONELLI

BUFFON

LICHTSTEINER

KONDOGBIA

NAPOLI HJL

DIEGO LOPEZ

MONTOLIVO DE JONG CATALDI

PANDEV

ALLENATORE MIHAJLOVIC

MARCHETTI DE VRIJ

PAVOLETTI

PUCCIARELLI

ACQUISTI ● Dermaku (d, Melfi), Ronaldo (c, Pro Vercelli FP). Skorupski (p, Roma), CESSIONI ● Rugani (d, Juventus FP), Valdifiori (c, Napoli), Vecino (c, Fiorentina, FP), Sepe (p, Napoli FP), Verdi (c, Torino FP), Somma (d, Roma FP) OBIETTIVI ● Ceppitelli (d, Cagliari), Biraghi (d, Inter), Crisetig (c, Inter), Krunic (c, Borac Cacak), Viviani (c, Roma), Galano (c, Bari), Catellani (a, Spezia), Giannetti (a, Spezia), Rosseti (a, Juventus), Memushaj (c, Pescara), Brugman (c, Pescara).

4-3-2-1

MURILLO ZUKANOVIC

MEDEL

MACCARONE

HERNANES ILICIC

CROCE

RONALDO

ALLENATORE ALLEGRI

HANDANOVIC MIRANDA

HYSAJ

JUVENTUS HJL

ALLENATORE MANCINI 4-3-1-2

TONELLI

SAPONARA PALOSCHI

MBAKOGU

ACQUISTI ● Rossettini (d, Cagliari), Diawara (c, San Marino), Stojanovic (p, Crotone FP), Djokovic (c, Livorno FP), Yaisien (c, Arezzo FP), Riverola (c, Aaltach FP), Bianchi (a, Atalanta FP), Pulzetti (c, Cesena FP), Rizzo (c, Samp) CESSIONI ● Perez (c, svinc.), Casarini (c, svinc.), Pazienza (c, svinc.), Da Costa (p, svinc.), Matuzalem (c, svinc.), G. Sansone (a, Samp FP), Krsticic (c, Samp FP), Coppola (p, svinc.), Buchel (c, Juve FP), Bessa (c, Inter FP), Laribi (c, Sassuolo FP), Improta (a, Genoa FP), Troianiello (a, Palermo FP). OBIETTIVI ● Storari (p, Juve), Pjaca (c, Din. Zagabria), Pazzini (a, Milan), Borini (a, Liverpool), Puscas (a, Inter), Ramirez (c, Southampton), Ilicic (c, Fiorentina), Agazzi (p, Milan), Sau (a, Cagliari)

3-4-3

ZAPPINO

M. CIOFANI

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G. SILVA

4-3-3

RAFAEL

SALA

MARQUEZ MORAS

IONITA

GRECO

JANKOVIC

TONI

PISANO

HALLFREDSSON

CORREA MURIEL

OKAKA

ACQUISTI ● Moisander (d, Ajax), Barreto (c, Palermo, svinc.), Bonazzoli (a, Inter), G. Sansone (a, Bologna FO), Krsticic (c, Bologna FP), Cassani (d, Parma), Brignoli (p, Ternana), Puggioni (p, Chievo). CESSIONI ● Acquah (c, Torino via Hoffenheim), Obiang (c, West Ham), Bergessio (a, svinc.), Frison (p, Catania FP), Muñoz (d, Palermo FP). OBIETTIVI ● Fernando (c, Shakhtar Donetsk), Cassano (a, svinc.), Balotelli (a, Liverpool), Zapata (a, Napoli), Destro (a, Roma), Ujkani (p, svinc.), Radu (d, Lazio), Gyomber (d, Catania), Defrel (a, Cesena), Cassani ( d, Parma).

BERARDI

FLOCCARI

N. SANSONE

ACQUISTI ● Laribi (c, Bologna FP), Falcinelli (a, Perugia FP), Pavoletti (a, Genoa FP), Manfredini (d, Vicenza FP), Vita (Vicenza FP), Ariaudo (d, Genoa FP), Gliozzi (a, Forlì FP). Sbrissa (c, Vicenza). CESSIONI ● Brighi (svinc.), Polito (svinc.), Bianco (svinc.), Taider (c, Inter FP), Lazarevic (c, Chievo FP), Donis (a, Juventus FP), Zaza (a, Juventus). OBIETTIVI ● Paloschi (a, Chievo), D. Zapata (a, Napoli), Defrel (a, Cesena), Politano (a, Pescara), Puscas (a, Inter), Mitroglou (Olympiacos)

QUAGLIARELLA

MAXI LOPEZ

ACQUISTI ● Bjarnason (c, Pescara), Avelar (d, Cagliari), Acquah (c, Sampdoria via Hoffenheim), Verdi (c, Empoli), Parigini (a, Perugia FP), Larrondo (a, Tigre FP). CESSIONI ● A. Gonzalez (c, Lazio FP), Ichazo (p, Danubio FP). OBIETTIVI ● Jorginho (c, Napoli), Cigarini (c, Atalanta), Ekdal (c, Cagliari), D. Zapata (a, Napoli), Eder (a, Sporting Braga), Mbakogu (a, Carpi).

THEREAU

DI NATALE

ACQUISTI ● Adnan (d, Rizespor), Brkic (p, Cagliari FP), Faraoni (d, Perugia FP), Jaadi (c, Latina FP), Ma. Alhassan (a, Latina FP). CESSIONI ● nessuno. OBIETTIVI ● Guidetti (a, Manchester City), D. Zapata (a, Napoli), Mitroglou (a, Fulham), Benalouane (d, Atalanta), Britos (d, Napoli), Carbonero (c, Roma), Feddal (d, Parma).

GOMEZ

ACQUISTI ● Zampano (d, Pescara FP), Laner (c, Carpi FP), Ale. Gonzalez (d, Cagliari FP), Nenè (a, Spezia FP), Bianchetti (d, Spezia FP), Siligardi (a, Livorno). CESSIONI ● Benussi (p, Udinese FP), Brivio (d, Atalanta FP), Agostini (svinc.), Sørensen (d, Juventus FP), Campanharo (c, Bragantino FP), Obbadi (c, Monaco FP), Tachtsidis (c, Genoa FP), Valoti (c, AlbinoLeffe FP), Nico Lopez (a, Udinese FP), Saviola (svinc.), Fernandinho (c, Gremio FP), Marques (d, svinc.), Jorginho (c, Napoli). OBIETTIVI ● Tachtsidis (c, Genoa), Valoti (c, AlbinoLeffe), Pazzini (a, Milan)

SAMP NEL FUTURO ● Alberto Brignoli, 38 gare in B con la Ternana nel 2014-15 LAPRESSE


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Calcio R

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MISTER IN MUSICA

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CONTENUTO PREMIUM

Castori

Fabrizio Castori, 60 anni, marchigiano, in carriera ha allenato anche Cesena, Ascoli, Reggina, Lanciano e Piacenza LIVERANI

«IL MIO CARPI SUONA IL ROCK» «A CHI NON CREDEVA IN NOI DEDICO “THE BIGGEST MISTAKE”, L’ERRORE PIÙ GRANDE, DEGLI STONES» L’INTERVISTA di GABRIELLA MANCINI INVIATA A CARPI (MODENA)

U

n sole tiepido accarezza il piccolo stadio Cabassi, è un pomeriggio pigro con i tifosi al bar che discutono del Carpi tra una battuta colorita e una partita a carte. Arriva il vulcanico mister Fabrizio Castori e sorride soddisfatto. A sessant’anni, dopo aver allenato in tutte le categorie, ha conquistato la Serie A e se la gode. Una gioia piena che scandisce attraverso le canzoni. Se ne è preparate una sfilza. «Se il Carpi fosse una canzone sarebbe Stairway to heaven, scala per il paradiso, dei Led Zeppelin — attacca — o anche Knockin’on heaven’s door, bussando alla porta del paradiso, di Bob Dylan. Ma ci sta anche Una storia importante di Eros, Stupendo e Vivere una favola di

va dedicato al padre, mi ha accompagnato quando facevo il militare a Torino. Ho visto una decina di suoi concerti e quando allenavo il Cesena sono salito sul palcoscenico con lui. Emozionante. Una volta, a Bagnacavallo, ho ascoltato l’album Il Contastorie durante le prove, prima del concerto. Mi piacciono anche Vasco, Antonacci e Battisti, ma Vecchioni rimane il numero uno». C’è un artista che vorrebbe conoscere? «Ligabue. E’ di Correggio, qui vicino. Corre da queste parti, magari ci incontriamo».

Il suo pezzo forte al karaoke? «Io vagabondo dei Nomadi, ma anche brani napoletani tipo Napul’è, ma bisogna cantarla in due. Divertente interpretare anche Casadei con brani del tipo Io cerco la morosa. Quando allenavo la Salernitana alloggiavo nello stesso hotel dei Daniel Sentacruz Ensemble, qualche duetto con loro l’ho fatto».

za luce dei Dik Dik».

La musica che le ricorda i tempi della scuola? «Ehhh, quante feste da ragazzo… I primi lenti con l’intramontabile Monia, La prima cosa bella di Nicola Di Bari, e Sen-

Tre aggettivi per descriversi. «Sono un cancro: romantico, estroso, lunatico».

Ma torniamo al Carpi. Erano in tanti a non credere in voi: che cosa risponde agli scettici? «Con una canzone dei Rolling Stones: The biggest mistake, l’errore più grande». C’è un tenore nel Carpi? «No. E’ una banda rock. Ritmi alti e intensità».

Com’è nato l’inno Forza Carpi? «Con Paolo Belli avevamo ini-

«HO TRE FIGLI, ALICE DIPLOMATA AL CONSERVATORIO, MARCO SUONAVA LA CHITARRA IN UNA BAND»

ziato a pensarci a inizio anno, senza farlo sapere in giro, poi l’abbiamo cantato tutti. Fa parte di noi. E per coronare questa stagione ci sta un altro titolo: One year of love dei Queen». Che effetto fa la Serie A? «Non me ne rendo conto».

«SI PUO’ ESSERE GIOVANI A SESSANT’ANNI, L’ETA’ NON INDICA IL VALORE DI UNA PERSONA» FABRIZIO CASTORI E LA PASSIONE PER LA MUSICA

Che cosa vuol dire arrivarci a sessant’anni? «L’età non è un elemento che indica il valore delle persone. Si può essere giovani a sessant’anni, ma ci sono anche i giovani vecchi. Io cambierei il fisico, non la testa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SUA HIT PARADE

«SE IL CARPI FOSSE UNA CANZONE SAREBBE “VIVERE UNA FAVOLA”. LA SERIE A? NON ME NE RENDO CONTO» FABRIZIO CASTORI ALLENATORE

Vasco e Ti porto via con me di Jovanotti». E canticchia… «Ti porto via con me… in questa notte fantastica…». Quanto è appassionato di musica? «Moltissimo, sin da ragazzo. Ho tre figli, tutti laureati: Silvia, Marco e Alice, che si è diplomata al conservatorio, suona il piano ed è maestra di coro e orchestra. Non si dedica al pianobar, che le farebbe guadagnare di più, preferisce accompagnare i cantanti lirici. E’ la mia fotocopia: se non le piace una cosa la scarta, al di là degli interessi. Marco, invece, suonava la chitarra in una band heavy metal e hard rock». Il brano che l’ha fatta innamorare di sua moglie Paola? «Le mie poesie per te degli Stadio. Ci siamo conosciuti giovanissimi, sono diventato padre a vent’anni e adesso sono nonno. Il nipotino quando viene allo stadio vorrebbe scavalcare la tribuna per entrare in campo perché è abituato a giocare a casa con me». Il suo artista preferito? «Roberto Vecchioni. L’uomo che si gioca il cielo a dadi, che lui ave-

IL BRANO PREFERITO ● Roberto Vecchioni «L’uomo che si gioca il cielo a dadi» «Mi ha accompagnato mentre facevo il militare»

IL RICORDO ● Stadio «Le mie poesie per te» «Mi sono innamorato di mia moglie sulle note di questa canzone. Sono diventato padre a vent’anni»

IL KARAOKE ● Nomadi «Io vagabondo» «E’ il mio pezzo forte. E ho fatto qualche duetto con i Daniel Sentacruz Ensemble»


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Under 21 R Europeo in Repubblica Ceca Luca Bianchin

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

VITA DA BERNARDO

GIOVANISSIMI

INVIATO A PRAGA (REP. CECA) @lucabianchin7

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2

M

axi provino per le giovanili del Benfica, due settimane di selezioni e chissà quanti bambini. A bordo campo Helena Costa, che molti anni dopo avrebbe firmato e stracciato uno storico contratto con la squadra maschile del Clermont: «Era l’ultimo giorno, non pensavamo di trovare più nessuno. A un certo punto un bambino magro magro si mise a fare finte a tutti con quel sinistro». Il bambino era Bernardo Silva e il secondo capitolo si è già capito: preso. «Bernardo era il più piccolo, non vinceva un contrasto, non saltava, aveva paura dei duelli – ha raccontato a maisfutebol Guilherme Matos, un ex compagno –. Lo chiamavamo Cabeças perché aveva una testa grande per il suo corpo. Era fortissimo a calciotennis. Erano lui e Ricardo Horta». Bernardo è ancora uno dei più piccoli, più o meno la dépendance del gigante William Carvalho, però è il miglior giocatore dell’Europeo Under 21 in Repubblica Ceca. Anche meglio di Berardi e William, con cui domani giocherà la finale contro la Svezia.

IL BAMBINO CAPITANO Bernardo Silva e il Benfica hanno avuto una storia lunga 13 anni. Su internet si trovano foto di Bernardo a 7 anni con la maglia rossa, oppure con la fascia da capitano in età da Prima comunione. E’ nato benfiquista e, quando se n’è andato, ha scritto un messaggio d’amore ai tifosi che finiva con «E pluribus unum» («Da tanti, uno solo»), il motto del club tatuato anche su un braccio. «Non andrei a Porto e Sporting per tutti i soldi del mondo», ha detto. Il Benfica invece lo ha ceduto assieme a Ivan Cavaleiro e João Cancelo a tre squadre influenzate da Jorge Mendes. Bernardo aveva giocato solo una mezz’ora in prima squadra ma il Monaco ha speso 15 milioni. Raramente un azzardo paga così rapidamente: nel suo primo anno, Bernardo ha segnato 9 gol in Ligue1 e dato fastidio alla Juve in Champions. RUI COSTA E ZIDANE L’Europeo è stato il passo successivo. Il 10 del Portogallo è primo per dribbling con un’autostrada sul secondo e finisce nelle top 10 di palle recuperate, falli subiti e passaggi nella metà campo avversaria. Si spiega con le sue caratteristiche: Bernardo parte trequartista ma corre tanto, cerca palla ovunque e si allarga a destra. La cosa migliore, forse, è la capacità di controllare la palla e di giocarla nello stretto con tocchi volanti, suola e ruleta zidaniane, non a caso uno dei suoi

● 1 Bernardo Silva, 20 anni, all’Euro ● 2 Il centrocampista da bambino ● 3 Silva (di spalle) con l’amico e avversario Lindelof, svedese

Silva brucia le tappe Il piccolo Messi ha numeri da grande 1Ha trascinato il Portogallo alla finale di domani

«E’ come se il pallone facesse parte del suo corpo»

IL C.T. VERSO LA CONFERMA

Tavecchio su Di Biagio «Prima di decidere ascolteremo Conte» ● (l.b.) Gigi Di Biagio fa un altro passo verso la conferma come c.t. dell’Under 21. Il presidente Tavecchio ha parlato delle modalità della scelta federale: «Ne parleremo prima con Conte. È lui il responsabile di tutte le nazionali e attendiamo sue indicazioni prima di decidere». Non è un particolare secondario. Il contratto di Di Biagio scadrà domani e Conte sembra orientato a dargli fiducia sulla scia della collaborazione dell’ultimo biennio. Se deciderà Conte, insomma, Di Biagio può essere considerato favorito. In questo caso passerebbero in secondo piano altre candidature, ad esempio quella di Cabrini, apprezzato da Tavecchio.

Delli Carri non parla Oggi anche Pulvirenti e Cosentino dal gip

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hissà se stamani ci sarà qualcuno disposto a mettersi «una mano sulla coscienza» (parole alla Gazzetta del Questore di Catania, Marcello Cardona), scegliendo di collaborare con la giustizia. Difficile a giudicare dai primi segnali. Stamani Nino Pulvirenti, Pablo Cosentino e Gianluca Impellizzeri (3 dei 7 finiti ai domiciliari dopo l’inchiesta «i treni del gol» per le presunte gare comprate dal Catania) saranno dal gip, ma gli avvocati potrebbero non farli parlare. Linea già seguita dall’ex d.s. rossaz-

Scudetto all’Inter Ma è del Parma la favola più bella

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idoli con Rui Costa e Joao Moutinho. Ad agosto 2013, dopo l’Euro U 19, l’Uefa scelse 10 giocatori dal futuro assicurato. Sirgedas, Endeladze e Woudenberg sono dispersi, Bernardo no. GIOCATORE DI STRADA Il soprannome è impegnativo – Messizinho, il piccolo Messi – ma Bernardo tira dritto. «Si diverte a giocare, è educato, intelligente, umile», dice Nuno Saraiva Santos, inviato di A Bola. «Sembra un giocatore di strada, è come se la palla facesse parte del suo corpo», ha spiegato Pepa, che lo ha allenato. Vero, nel 5-0 alla Germania sembrava non perdere mai un pallone. In squadra ci sono anche Ricardo Horta, quello del calciotennis, Ivan Cavaleiro e João Cancelo ma si capisce subito chi sia il più forte. «E pluribus unum»: lui. FINALE Domani a Praga (20.45) SveziaPortogallo, arbitro Marciniak (Pol). © RIPRODUZIONE RISERVATA

CALCIOSCOMMESSE

Francesco Caruso Francesco Ceniti

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zurro, Daniele Delli Carri, davanti al gip di Chieti (ha agito per rogatoria). Il legale Maurilio Prioreschi (ha difeso pure Luciano Moggi) ha spiegato: «Le intercettazioni non sono prove». Sarà, ma gli inquirenti sono convinti di avere prove schiaccianti. Toccherà a Fernando Arbotti chiudere il giro: sarà sentito dopodomani a Larino. DIFESA ARGENTINA Continuano le reazioni intorno allo scandalo. Singolari quelle di Mariano Libarona, legale argentino di Pablo Cosentino. «Se sei uno dei capi della società e stai lottando per non retrocedere, non fai di tutto per impedirlo? Qualsiasi cosa abbia fatto è stato per il bene del

club. Pablo ne verrà fuori». Non la pensano così a Catania e neppure a Palermo. Il presidente rosanero, Maurizio Zamparini, tuona: «Stiamo parlando di un comportamento malavitoso». E ieri è tornato a parlare Andrea Abodi, presidente Lega B: «Ci sono soggetti che non hanno capito le regole: serve una reazione immediata. I campionati slittano? Possibile». Il presidente Figc, Carlo Tavecchio, da Baku ha ricordato: «Presto faremo il punto con il procuratore Palazzi per stabilire l’agenda dei procedimenti. Lotito? Non sono al corrente delle novità». E sempre oggi ci sarà l’ennesima riunione per nominare l’amministratore del Catania: dovrà provvedere a pagare gli stipendi ai giocatori e alla fideiussione da 800 mila euro per l’iscrizione al campionato. Le indicazioni parlano di Angelo Vitaliti (è il vicepresidente), ma non si escludono sorprese. A proposito di tifosi, il Codacons lancia una azione risarcitoria in loro favore: 2 mila euro a testa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STATISTICA DRIBBLING RIUSCITI All’Europeo Por Bernardo Silva 21 Amin Younes

Ger

Sergio Oliveira

14 Por 11

PASSAGGI NELLA METÀ CAMPO AVVERSARIA All’Europeo Por William Carvalho 180 Sergio Oliveira Por 169 Ricardo Esgaio Por 162 João Mario Por 139 Bernardo Silva Por 132 % REALIZZATIVA In Ligue 1 30%

11%

Media a partita Media ruolo GDS

I Giovanissimi dell’Inter festeggiano la conquista dello scudetto FIGC

Andrea Schianchi

«N

possa rappresentare la base per la rinascita.

on succede, ma se succede...». La scritta campeggiava su uno striscione che i tifosi del Parma avevano appeso alla rete di recinzione dello stadio di Chianciano, dove la squadra dei Giovanissimi Nazionali allenata da Maurizio Neri si giocava lo scudetto nella finale contro l’Inter. Diciamolo subito: non è successo, il Parma ha perso 4-3 ai supplementari (dopo aver rimontato da 0-2 a 2-2). Tuttavia per quello che questi ragazzini hanno fatto in quest’anno disgraziato, tra stipendi non pagati, docce fredde, bottiglie di acqua minerale che venivano a mancare, fallimenti e altre vicende non proprio idilliache, è come se avessero vinto non uno ma due scudetti. Il risultato racconta la partita, non tutta la storia.

NUOVA SOCIETA’ Seduto sulla tribuna dello stadio di Chianciano c’era anche un uomo che, al futuro del Parma, sta lavorando da mesi assieme a un gruppo di amici imprenditori. Guido Barilla era lì per osservare il figlio, difensore titolare dei Giovanissimi, e in fondo la sua presenza è il legame tra il «prima» e il «dopo». Oggi, davanti al notaio, verranno ratificate le nascite della NewCo Uno (che si chiamerà Nuovo Inizio) e della NewCo Due, cioè delle due società che diventeranno proprietarie del Parma Calcio 1913, il club che ripartirà dalla serie D. Della NewCo Uno Barilla è uno degli otto azionisti, mentre la NewCo Due è un tentativo di azionariato diffuso con il contributo economico dei tifosi. Peccato che dei ragazzini che ieri hanno disputato la finale di Chianciano nessuno resterà nel nuovo Parma.

PASSATO E FUTURO Duecento tifosi sono arrivati da Parma per sostenere i piccoli crociati e per vedere il capitolo finale di un romanzo tanto bello nelle pagine iniziali quanto triste nella chiusura: era, questa di Chianciano, l’ultima partita del club dopo la dichiarazione di fallimento del tribunale. E ora i trionfi messi insieme negli anni Novanta, l’isola felice che sfornava calcio di qualità e viaggiava per l’Europa conquistando vittorie su vittorie, tutto questo magnifico passato se ne va in soffitta, nella speranza che non venga dimenticato e

PARMA–INTER 3-4 D.T.S. MARCATORI Esposito (I) all’8’, Merola (I) al 15’ p.t.; Minari (P) su rigore al 25’, Adorante (P) al 30’ s.t.; Gnoukouri (I) al 1’, Sakho (I) al 4’ p.t.s.; Somian (P) al 7’ s.t.s. PARMA (4-3-3) Adorni; Castelluzzo (dal 14’ s.t. Mattioli), Mayingi Tomo (dal 2’ s.t.s. Russo), Ghion, Barilla (dal 16’ s.t. Crescenzi); Minari, Guehi, Romeo (dal 16’ s.t. Delle Donne); Adorante (dal 1’ s.t.s. Somian), Gyabuaa, Calegari. (Corvi, Schiaretti, Mora, Marchini). All. Neri. INTER (4-3-3) Tintori; Grassini, Lunghi, Schirò, Bettella; Rizzo, Esposito (dal 5’ s.t.s. Battilana), Gavioli; Merola (dal 1’ p.t.s. Pelle), Patacchini (dal 28’ s.t. Sakho), Gnoukouri. (Aglietti, Montecchio, Guedegbe, Caputo, Amabile, Vergani). All. Bellinzaghi. ARBITRO Finzi di Foligno.


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OPINIONI

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La vignetta

Il mercato del Milan

I BRASILE SONO DUE UNO PICCOLO IN SÉ UNO GRANDE IN NOI

di Stefano Frosini

COLPI DEL DIAVOLO MA LA DIFESA È DA RIPENSARE

IL COMMENTO O RO di ALESSANDRO DE CALÒ twitter: @AdeCal

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uel 7-1 con la Germania non è servito a niente. Il Mineirazo, dal nome dello stadio dove un anno fa il Brasile ha subito la peggiore sconfitta della sua storia, non ha determinato nessun cambio di passo nella Seleçao. Non c’è più Scolari, ma il filo rosso è rimasto intatto, continua a segnare il percorso. Il Brasile di Dunga che va fuori nei quarti della Copa America – eliminato ai rigori dal Paraguay – è una squadra triste e scombinata, un po’ confusa sul calcio che deve giocare e comunque incapace di inventarsi un dribbling – uno scarto laterale – per scappare dai suoi limiti. Il Maracanazo ha avuto un peso enorme nella storia del Brasile, dove il futebol non è una religione ma qualcosa di terribilmente importante. Il calcio garantisce appartenenza, si porta dentro tonnellate di sincretismo, disegna un senso di identità nazionale che dialoga con la fede. In questo senso, la disfatta del 1950 contro l’Uruguay di Schiaffino e Ghiggia è stata una specie di Hiroshima. Per dimenticare quel giorno di lutto, il Brasile non aveva cambiato soltanto i giocatori della Seleçao ma anche i colori della maglia: era bianca, è diventata giallo canarino. La rifondazione aveva portato grandi risultati: dopo otto anni il Brasile di Pelé vince il Mondiale e segna l’inizio di un ciclo indimenticabile. La nazionale di Dunga - che è un cavallo di ritorno ha gli stessi difetti e quasi le stesse facce di quella di Scolari. Si è capito che senza Neymar è una squadra normale. Anche Thiago Silva, che ripete stessi errori, rischia di essere zavorra. Ai brasiliani, adesso,

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conviene emanciparsi dal blocco dello Shakhtar, voltare pagina e pensare al futuro. La Seleçao ha perso identità e stile di gioco, dovrebbe tornare al dna del passato per valorizzare le qualità dei suoi talenti (che a parte Neymar sono buoni ma non fenomeni). La soluzione Guardiola, prima o poi, potrebbe tornare d’attualità. Ormai ci sono due Brasile: uno in sé, quello che abbiamo visto in Cile, con i vecchi giocatori e i loro limiti; poi c’è un Brasile in noi, quello che gioca in modo grandioso soltanto nei nostri ricordi e nei pensieri riflessi. La forbice si sta allargando, il mercato fotografa il cortocircuito: il Liverpool ha appena speso 40 milioni per prendere Roberto Firmino, centravanti non esaltante di questa Seleçao. La crisi del Brasile è complessa. José Marin, fino a pochi mesi fa presidente della federcalcio si trova in carcere, in Svizzera, per corruzione. L’intera cupola è nel mirino degli inquirenti. La crisi riguarda anche i piccoli club che formavano i campioni. L’Uniao Sao Joao, per dire, dov’era cresciuto Roberto Carlos, ha chiuso l’attività perché non ha più soldi. Se li troverà riaprirà nel 2016. Ormai il calcio egemone nell’America Latina è quello argentino. La Copa lo conferma, non solo per la qualità del gioco espresso dalla Seleccion di Messi ma anche per il fatto che le quattro semifinaliste – Cile, Perù, Paraguay e la stessa Albiceleste – sono tutte guidate da allenatori di scuola e nazionalità argentina. Vuol dire che il modello funziona. L’eccezione è il flop della Colombia di Pekerman. Falcao, James Rodriguez, Jackson Martinez, Bacca. Tutti a casa senza la traccia di un gol. Che spreco e che peccato. Per fortuna c’è il Cile che regge il confronto a distanza col gioco argentino. Stanotte deve confermarsi contro i peruviani. Poi vedremo.

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LA RIFLESSIONE di NINO MINOLITI

CLASSICPICS Sito di foto storiche ● Incontro di pugilato allo Yankee Stadium New York, 1923. @History_Pics

MARGHERITA GRANBASSI Ex azzurra di scherma ● La sessione di #esami mi riporta alla mente l’estate ‘98, la maturità... Stavolta però ho una compagna di studi speciale @marghegranbassi

FEDERICA BRIGNONE Azzurra di sci alpino ● Relax e recupero a Mont-de-Lans, Rhône-Alpes #les2alpes @FedeBrignone

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l Diavolo s’è svegliato. Prima Andrea Bertolacci, poi Carlos Bacca, venti milioni il primo, trenta il secondo. Considerati gli ultimi mercati - costellati di parametri zero, magari strapagati poi a livello di ingaggio, di prestiti e di occasioni last minute che spesso nascondevano amare delusioni - il Milan sta affrontando questa sessione come parte attiva e non come un osservatore un po’ immalinconito. Semmai la questione è un’altra: con i prezzi che girano oggi, aver buttato sul piatto 50 milioni (cifra che la società rossonera non spendeva da anni) non è bastato a garantirsi un top player, perché quelli costano dai 50 milioni (ciascuno) in su... Ma è inutile guardare all’erba del vicino, quasi sempre più verde. Bacca è sicuramente un attaccante di caratura internazionale, col Siviglia ha vinto le ultime due edizioni dell’Europa League, nella finale col Dnipro ha segnato una doppietta e 20 gol li ha realizzati nell’ultima stagione della Liga (in 37 partite): credenziali rassicuranti. Piuttosto, ci si può interrogare sull’età, visto che compirà 29 anni a settembre (Mandzukic li ha fatti a maggio e la Juve lo ha comprato dall’Atletico per 19 milioni...): evidentemente in via Aldo Rossi hanno bisogno di certezze immediate più che di talenti di prospettiva (sempre per rimanere al parallelo con la Juve, Dybala è stato sì pagato 32 milioni più bonus, però di anni ne ha soltanto 21) dopo due campionati da dimenticare. Quanto a Bertolacci, anche qui si è trattato di una spesa non indifferente, ma gli eventuali confronti possono dare il

buonumore a Galliani, perché l’ex genoano, ventiquattrenne, è stato pagato dieci milioni di meno del ventiduenne interista Kondogbia (quindici se si considerano i bonus), costando inoltre molto meno d’ingaggio. Certo, l’ex Monaco viene indicato come il nuovo Yaya Touré o come un altro Pogba, Bertolacci invece non pare così glamour: sarà divertente vedere la risposta del campo, in questi casi la differenza tra l’affarone e la fregatura è sottilissimo, anche perché spesso non esiste una via di mezzo. Una cosa, anzi due, sono comunque sicure: puntelli importanti il Milan li ha messi in attacco e a centrocampo. Eppure, personalmente, saremmo partiti dalla base, cioè dalla difesa. Perché è in questo reparto che a nostro avviso il Milan aveva e ha bisogno degli interventi più urgenti, soprattutto nel reparto dei centrali che ancorché affollatissimo fa acqua paurosamente. Nello scorso campionato, tra infortuni, scadimenti di forma e altri problemi, c’è stato un turnover impressionante, senza che si sia potuta trovare una coppia affidabile fisicamente (Alex s’è dimostrato troppo logoro), tecnicamente (i limiti di Paletta e Rami sono accertati, Zapata a un certo punto è stato dimenticato) e caratterialmente (Mexes, che sarebbe ancora il migliore, è troppo soggetto a pericolosi sbalzi umorali e cali di concentrazione). Quindi occorre uno sforzo ulteriore per assicurare a Mihajlovic almeno un centrale affidabile in tutti sensi (uno come Godin o il laziale De Vrij, giusto per fare un paio di esempi di quello che servirebbe al Milan). Il mercato è ancora lungo e Galliani ci ha abituati alle sorprese (l’ipotesi Ibra resta nell’aria). Ma soprattutto stavolta i tifosi rossoneri non devono guardare soltanto all’elenco dei giocatori in scadenza: e non è poco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ricordo e l’impresa

INNERKOFLER SIMBOLO DELLE GUIDE ALPINE NELLA GRANDE GUERRA L’AVVENTUROSO di REINHOLD MESSNER

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ento anni fa la Grande Guerra si arrampicò sulle Alpi, dalle Dolomiti all’Adamello-Presanella. All’entrata nel conflitto dell’Italia, infatti, l’Austria non era in

grado di difendere a Sud i confini del suo impero. Il grosso dell’esercito era schierato sul fronte russo. Per questo la linea del fronte fu arretrata sulle creste, dove con meno uomini era più facile disturbare l’avanzata dell’esercito italiano. Questo significò il coinvolgimento diretto, da entrambe le parti, di tante guide alpine e dei migliori alpinisti. Tutti amici, che si conoscevano e rispettavano. Emblematica è la storia di Sepp Innerkofler, uno dei più grandi scalatori del periodo. Lo

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ricorderemo sabato prossimo, 4 luglio, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo a un secolo esatto dalla morte. Sepp era nato a Sesto Pusteria nel 1865. Nel 1914, quindi, non era stato chiamato sotto le armi per ragioni di età. Famoso grazie alle sue scalate, formidabili come la Nord della Cima Piccola di Lavaredo o le sue nuove vie sul Paterno, gestiva il rifugio ai piedi delle Tre Cime, dove ora sorge il rifugio Locatelli. Ed era proprietario del

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modernissimo albergo Dolomiten a Sesto. Fu per difendere la sua valle e quelle sue proprietà che si arruolò volontario negli Standschutzen. Pattugliava il territorio. E soprattutto era in grado di farlo dall’alto delle cime. Come quella del Paterno. Fondamentale perché da lì si controllava anche la Pusteria e la ferrovia. Quando una pattuglia italiana occupò con un colpo di mano delle guide di Auronzo quella cima, Sepp partì di notte per riconquistarla. All’alba l’aveva raggiunta con una ardita ascensione, ma nell’attacco risolutivo cadde e morì. Come? Tantissime sono le versioni della sua morte.

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Motomondiale R Dopo il trionfo di Assen

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ippodromo, due campi da golf da 18 buche (tra i top 100 al mondo), un piccolo aeroporto con scuola di volo, un hotel con 91 stanze e persino la sede della Rolls Royce, è invasa da leggende delle corse. Ci sono Sir Stirling Moss e Jackie Stewart, John Surtees e Nico Rosberg, col quale Valentino si fa fotografare mentre pranza su un divano, vassoio da self service sulle ginocchia. C’è anche Casey Stoner, ma la gente ha gli occhi tutti per il re di Assen, uscito ancor più ingigantito nella leggenda dopo il duello-scon-

SE FOSSI VENUTO QUI DA 5° NON SAREBBE STATO LO STESSO

Mister Goodwood Paolo Ianieri

«H

e is the Goat, the Greatest of all time. He is The Doctor. Ladies and gentlemen, Valentinoooo Rosssiiii!». Accolto come una divinità, Valentino Rossi, il più grande di tutti i tempi, come anni fa a essere chiamato così era Muhammad Alì, si affaccia al balcone della Goodwood House nel tripudio della sua gente, migliaia di persone accorse a quello che per gli amanti di motori è uno degli appuntamenti da visitare almeno una volta nella vita: il Goodwood Festival of Speed. Auto e moto d’epoca e moderne, Formula 1, prototipi, macchine da rally, moto da GP e fuoristrada, portate a spasso da grandi stelle del passato e di oggi sul circuito storico di quasi 4 chilometri inaugurato nel 1948, e nella Hillclimb, corsa in salita contro il tempo sulla collina che domina la proprietà di Charles Gordon-Lennox, conte di March e Kinrara, ex fotografo di fama mondiale (ha lavorato con Stanley Kubrick), ma soprattutto ricchissimo. Una tre giorni di adrenalina e godimento motoristico alla quale, prima o poi, tutte le stelle dei motori rispondono presente. «Ogni anno qualcuno diceva di avere visto Valentino da queste parti, ma adesso, oltre al suo spirito, c’è anche lui in persona», gongola il conte

Rossi accolto come un dio «Potevo non vincere?» 1Agostini, Read e Roberts lo scortano al Festival della velocità

«Che emozione, ad Assen ho dato il massimo anche per questo»

Pranzo con Nico Rosberg In alto Rossi al balcone del castello di Lord March; in sella alla Yamaha M1 in livrea giallo nera; a fianco con Agostini e Read; sopra sale sulla Lancia Delta S4 e sotto pranza col pilota Mercedes MILAGRO

March nel presentare alla folla il 9 volte campione del mondo. PARATA Che ovviamente si manifesta come si conviene a una stella di magnitudine infinita: con la sua Yamaha M1 nella splendida livrea storica gialla bianca e nera, in omaggio ai 60 anni della Casa di Iwata, Va-

lentino è scortato fin quasi all’ingresso di Goodwood House — che a dispetto del nome, di casa ha poco o nulla, ma molto del castello — da Giacomo Agostini, Kenny Roberts, Phil Read, mica quattro pirla qualsiasi, prima di oltrepassare in sella il portone di casa. E quando qualche minuto dopo si af-

faccia al balcone che dà su una distesa umana colorata di giallo, lo fa a modo suo: «Ad Assen ho dato il massimo perché volevo arrivare qui dopo un bel risultato. Immaginate mi fossi presentato dopo un 5o posto. Non sarebbe stato lo stesso». STELLE La tenuta che ospita un

A MARC PIACE TOCCARE MA IO VOGLIO QUESTO TITOLO, NON MOLLO tro all’ultima chicane con Marquez. «Con Marc sono sempre grandi battaglie, a lui piace sempre toccarti, ma io voglio vincere il Mondiale e ho dato il massimo. Lorenzo è fantastico, Marc sta tornando, ma io ho una grande chance. Sarà dura, la battaglia andrà avanti fino all’ultima gara». EMOZIONI «Vieni con me, ti faccio vedere cosa è Goodwood» gli ha detto Agostini nell’accompagnarlo in cima alla collina. E lì, davanti a tutta quella gente, Valentino forse si è pentito di non avere accettato prima l’invito del conte. La sera di sabato, fresco di vittoria olandese, è arrivato in smoking con i vertici Yamaha subito dopo la cena di gala (oltre 1100 invitati), ma in tempo per concerto e fuochi d’artificio. Ieri, smessa la tuta da motociclista, ha indossato quella da pilota per guidare la Lancia Delta S4 di Markku Alen, la Porsche 962 sulla quale Jackie Ickx e Jochen Mass nel 1986 firmarono la pole alla 24 Ore di Le Mans e la Mazda 787B regina con Herbert, Gachot e Weidel nel 1991. «Non avrei mai immaginato che Goodwood fosse così emozionante». Ora che l’ha scoperto, state certi che tornerà. Magari con un titolo in più in bacheca. Del resto, questo per l’oroscopo cinese è l’anno della capra, The Goat in inglese. Proprio come the Greatest of all time. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Motomondiale R Trionfi&sportellate

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VITA SPERICOLATA

CONTENUTO PREMIUM 1

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TERMINATOR DA 20 ANNI: HA DEMOLITO TUTTI I RIVALI IL RACCONTO di FILIPPO FALSAPERLA

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alla prima curva e Biaggi per difendersi e intimorire tirò fuori il braccio sinistro, mandandolo pericolosamente sull’erba. Al giro dopo la replica, durissima alla prima curva, con tanto di dito medio alzato a dimostrare tutto quello che pensava di lui.

enti anni di battaglie, talvolta furiose, lasciano i segni. Nel corpo, per fortuna nel suo caso leggeri, ma soprattutto nell’animo. Il maschio alfa non può rinunciare al suo ruolo di capobranco senza lottare. Soprattutto CASCATA Ancora peggio poche gare dopo, a se Madre Natura gli ha dato un talento sconfina- Barcellona, dove un podio tutto italiano, con anto ed un ego ancora più grande. Valentino Rossi che Loris Capirossi si trasformò in ring, con Vanon si è stancato di mettersi in gioco per dimo- lentino che allungò il casco verso l’occhio di Max strare che a 36 anni è ancora il dopo un accenno di baruffa tra numero 1. Sarebbe la decima gli entourage dei due piloti: da volta, impensabile a quest’età e allora cambiò l’accesso alla zoCon Biaggi fece dopo gli alti e bassi tra na premiazione… perfino a botte Yamaha, Ducati e ancora Yamaha. Soprattutto per l’atprima di un podio VENDETTA Non andò molto tacco dei giovani leoni. Ma i 10 con Sete Gibernau. I A Gibernau disse: meglio punti (questo numero ricordue recitavano da amici, perrente…) di margine su Loren«Non vincerai più» ché venne fuori che erano stati zo, dopo una fuga iniziata nelentrambi a Ibiza e qualcuno la prima gara del Qatar, racscrisse che erano andati in vacontano di una belva mai sacanza insieme, mentre divideConfuse Stoner zia. vano semplicemente il sole e il con il sorpasso mare dell’isola, ciascuno per GOMITATE Ha iniziato presto, conto proprio. Ma anche quedi Laguna Seca il giovane Valentino. E in un sta «ipocrisia» si ruppe quando A Lorenzo rovinò certo senso gli ha dato una main Qatar, nell’esordio della stano il nemico (ex) per antonola festa mondiale gione 2004, con la pista spormasia, Max Biaggi. Ancora non chissima di sabbia, i meccanici incrociavano in pista i loro dedi Valentino spazzarono la stini, ma alla vigilia del GP del Giappone, nel piazzola di partenza e Sete denunciò la cosa alla 1998, quando correva in 250, una sera al risto- Direzione gara. Vale fu costretto a partire in fonrante italiano di Suzuka, Max lanciò il primo do alla griglia: rincorsa forsennata dall’ultima duello: verbale. «Quanto parla di me, si deve fila, caduta e promessa: «Non vincerà mai più». sciacquare la bocca», disse ai giornalisti per re- Ci stava riuscendo lo spagnolo alla prima gara plicare a un parere polemico dato da Valentino dell’anno dopo, ma arrivò la spallata all’ultima la gara prima in Malesia. Ma dalle parole passa- curva di Jerez. Guerra aperta… e stravinta. re ai fatti fu un tutt’uno. Sulla stessa pista, nel 2001, in 500, Rossi provò un attacco all’esterno PRINCIPI Con Casey Stoner non è stato mai

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1. Sabato, Assen: Valentino Rossi resiste alla spallata di Marc Marquez, finisce sulla ghiaia e vince, tagliando l’ultima «esse»; 2. Suzuka 2001: Max Biaggi, per intimorire il pesarese, tira fuori il braccio mandandolo sull’erba; 3. La spallata di Vale a Sete Gibernau all’ultima curva di Jerez 2005; 4. Il sorpasso sulla sabbia a Casey Stoner a Laguna Seca 2008; 5. Tensione pure con Lorenzo a Motegi 2010: con Jorge ci scappa una carenata AP OMEGA IPP MILAGRO

Cattivissimo

Vale

IMPLACABILE IN PISTA E A PAROLE ROSSI HA VINTO LE SUE SFIDE ANCHE CON LA PSICOLOGIA amore. In qualche modo il ritiro giovanissimo dell’australiano è «colpa» di Valentino, accusato di essere il cocco del paddock con licenza di fare quel che vuole. Casey non ha mandato mai giù Laguna Seca 2008, con quel sorpasso «piratesco» sulla terra del Cavatappi e le accuse di scorrettezze continue: che si riferisse alla strana (magari con una «pinzatina» maliziosa) caduta all’ultima curva della stessa gara? Quello che pensava Stoner di Valentino lo abbiamo sentito nel 2011, a Jerez, quando Rossi, alla prima possibile soddisfazione con la Ducati sull’acqua, travolse Stoner: i commissari aiutarono a ripartire solo lui e Casey lo aspettò il giro dopo a bordo pista per un applauso irridente. E poi ai box gliela cantò: «Oggi la tua ambizione ha superato il tuo talento». Duro, nella sua ironia. BARRIERA Il nemico successivo Valentino se lo è trovato in casa, quando nel 2008 gli misero accanto Jorge Lorenzo. Una mossa che ha mandato giù soltanto da poco e che fece crescere — materialmente, anche per le gomme che erano di marca differente — un muro tra di loro, nel 2009. Ma in effetti il contatto è stato solo sporadico. Anzi unico. Motegi 2010, quando Jorge era vicino al primo Mondiale e Valentino lo stuzzicava. Lo attaccò duro e lo spagnolo, invece di lasciar perdere, replicò e ci fu il contatto, con lamentele successive alla Yamaha per non averlo «protetto» mentre si giocava il titolo. Ma in pista te la devi sbrigare da solo… Ancora più malizioso era stato alla gara dopo, quella dell’incoronazione di Jorge, in Malesia. Una rimonta esagerata, dall’11° posto, soltanto… per rovinare la festa al «compagno». Missione compiuta. BOTTE Ora siamo ai ferri corti con Marc Marquez, il ragazzino che aveva il suo poster in camera e brigò per farsi firmare dal suo idolo un modellino nel 2008. Otto anni dopo siamo al contatto diretto, anzi ai contatti: Argentina ad aprile e domenica in Olanda. In entrambe le occasioni Valentino era davanti e aveva il diritto di traiettoria, ma Marquez lo accusa, sempre senza dirlo apertamente, di avergli chiuso violentemente e volontariamente la traiettoria. Marc, impara la lezione: questo è mestiere, forse un giorno farai così anche tu. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Motori R A Londra

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Piquet jr. campione con l’aiuto di Senna

IERI AI FERRARI DAYS

Vettel: «Io 1o a Silverstone per i 28 anni»

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1 Nelson non amava Ayrton

suo figlio «favorito» da Bruno Giovanni Cortinovis

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iquet campione del mondo grazie a Senna. Solo a dirlo, sembra un paradosso, considerando l’insanabile rivalità che negli Anni 80-90 divise Nelson e Ayrton, entrambi brasiliani e per tre volte iridati di F.1. Oggi il destino, in un certo senso, capovolge la storia. L’edizione inaugurale della Formula E, il primo campionato Fia per vetture elettriche, ha visto infatti il trionfo di Nelson Piquet Jr., che nella gara finale di Londra (vinta dal pilota di casa Sam Bird) l’ha spuntata con l’aiuto indiretto di Bruno Senna, nipote del grande Ayrton. POLEMICHE Nelsinho ha beffato di un punto in campionato lo svizzero Sébastien Buemi, che negli ultimi giri sul budello ricavato a Battersea Park è rimasto dietro a Senna, provando a superarlo in tutti i modi, senza

riuscirci. Bruno ha chiuso ogni spazio, impedendo così a Buemi di guadagnare i 2 punti che gli avrebbero dato il titolo. Fra i due alla fine anche polemiche, visto che Buemi gli si è affiancato, mandandolo a quel paese. HANDICAP Con il 6° tempo in qualifica, Buemi sembrava destinato a recuperare i 5 punti di ritardo da Piquet, in sedicesima casella. Una sensazione confermata dalle battute iniziali: dopo 6 giri Buemi era 5o con 13” su Piquet, solo 12o. Davanti a tutti per 14 tornate, cioè fino al cambio di monoposto, Stéphane Sarrazin. Buemi rientrava ai box il giro dopo. Mentre Piquet, che aveva risparmiato energia, restava in pista un altro giro. TESTACODA Dopo il valzer dei pit stop, Piquet si ritrovava 10o con Buemi 5o e Lucas Di Grassi, terzo pretendente al titolo, 7o. Ma al 16o giro, lo svizzero esagerava, girandosi in una chica-

Nelson Piquet jr., 29 anni, festeggia la conquista del titolo a Londra AP

ne: non toccava le barriere, però doveva dar strada a Senna. Quattro giri dopo, usciva la Safety Car per l’incidente di Leimer. Alla ripartenza Piquet sfilava il compagno Turvey e poi Duran all’esterno: con l’8o posto e il 5o di Buemi, era a quel punto virtualmente campione. A Buemi non restava che ripassare Senna. Alla penultima chicane, lo svizzero per poco non ci riusciva. Ma Senna gli chiudeva la porta. La penalizzazione per uso eccessivo di energia di Sarrazin, primo al traguardo, non cambiava l’esito del campionato. Una soddisfazione enorme per Piquet Jr., capace di rilanciarsi dopo il buco nero del Crashgate, l’incidente al GP Singapore 2008 pianificato dagli uomini Renault per aiutare la rimonta di Fernando Alonso. Allora Nelsinho era andato a muro per far entrare la Safety Car. Ieri una Safety Car lo ha aiutato nella rincorsa al titolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CLASSIFICA Trulli finale amaro: è costretto al ritiro Questi i risultati della gara conclusiva del campionato di Formula E, che si è disputata ieri a Londra. ARRIVO: 1. Bird (GB) in 45”48’792; 2. D’Ambrosio (Bel) a 6’’973; 3. Duval (Fra) a 9’’430; 4. Senna (Bra) a 10’’147; 5. Buemi (Svi) a 10’’689; 6. Di Grassi (Bra) a 11’’204; 7. Piquet Jr. (Bra) a 11’561; 8. Duran (Mes) a 12”402; 9. Turvey (GB) a 14”142; 10. Prost (Fra) a 14”535. rit. Trulli (Ita). CLASSIFICA FINALE: 1. Piquet 144 punti; 2. Buemi 143; 3. Di Grassi 133; 4. D’Ambrosio 113; 5. Bird 103; 6. Prost 88; 7. Vergne 70; 8. da Costa 51; 9. Duval 42; 10. Senna 40; 20. Trulli 15; 23. Liuzzi 2.

Piquet corre per Nextev TCR AFP

ancano due vittorie per arrivare a tre e realizzare il sogno proibito del team principal Maurizio Arrivabene. Perciò Sebastian Vettel prova a immaginare quali possano essere: «Riuscirci nel prossimo GP a Silverstone sarebbe bello perché venerdì 3 luglio compio gli anni (28). E poi Monza, la gara di casa della Ferrari». Il tedesco, ospite ieri ai Racing Days del Cavallino, organizzati all’Hungaroring di Budapest (15 mila spettatori) è apparso di buon umore. Vettel ha fatto alcuni giri veloci sulla F2012 con cui Fernando Alonso gli contese il titolo tre anni fa. Poi una simulazione di pit stop e per chiudere derapate a disegnare «ciambelle» sull’asfalto. Il 4 volte iridato ha espresso orgoglio: «I primi sei mesi con la rossa sono stati stupendi. È incredibile sentire ovunque l’affetto dei tifosi. Voglio vincere più titoli possibili con la Ferrari e ricreare la magia del passato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sebastian Vettel, 27 anni COLOMBO

TACCUINO MONDIALE TURISMO

Loeb e Lopez ok ● (ant.gat.) La Citroën domina a Le Castellet (Francia) nel 7o appuntamento del Mondiale Turismo. Sebastien Loeb, dalla pole e Josè Maria Lopez, in rimonta dall’8a posizione, si dividono le vittorie. In testa al campionato l’argentino (282 punti) allunga sul compagno di team Muller (243). Da applausi il nostro Tarquini: 8o e 5o dalla 14a posizione.

EURO F.3

Rispunta Giovinazzi ● (ant.gat.) Torna al successo Antonio Giovinazzi nell’Euro F.3. Il pugliese vince gara-3 sul circuito cittadino di Norimberga e grazie al secondo posto in gara-1 si mette in scia del leader del campionato Charles Leclerc (269,5 punti): ora è staccato di 42,5 lunghezze. Sullo stesso tracciato dominio Mercedes nel Dtm con Wehrlein e Wickens che si dividono le vittorie. Solo 11o e 15o Mortara.

GARE A IMOLA

Aron nuovo leader F4 ● (ant.gat.) Ralf Aron vince gara-3 della F4 a Imola e balza in testa alla classifica. Primo in gara-2 David Beckmann. Nel Tricolore GT trionfo per la Ferrari 458 della coppia Lucchini-Venturi (leader Schirò-Berton). Nel turismo endurance comanda Valentina Albanese (Seat). Bene Andrea Bertolini con la debuttante Abarth: ha chiuso 6, 2o in seconda divisione.


Ciclismo R Sabato la Grande Boucle scatta da Utrecht

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL 2015 DI VINCENZO IL TRICOLORE A SUPERGA È STATO IL PRIMO SUCCESSO 20º a 3’23”

16º a 2’

11-25 gen

17-22 feb

11-17 mar

Ritiro a Calpe (Spa)

Tour of Oman

Tirreno-Adriatico

Ritiro al Teide (Spa)

5*

7

15

da Valls

15 giorni

XXº Piazzamenti nel 2015

da Valverde

28 mar-11 apr

22 apr

4-26 luglio: Tour

13º a 24”

da Valverde

26 apr

18 mag-2 giu

Freccia Vallone Liegi-Bastogne-Liegi

1

15-25 giu

Ritiro al Teide (Spa)

1

Ritiro al San Pellegrino

16

11

4

1

1

1

6

8

Dubai Tour

Strade Bianche

Milano-Sanremo

Amstel (Ola)

Romandia (Svi)

Giro del Delfinato (Fra)

4-7 feb

7 mar

a 1’28”

11 gennaio 2015

20º a 19”

da Quintana

39º da Cavendish

a 7’35”

40º da Stybar

36 GIORNI DI GARA

*Oman, 1 giorno cancellato per maltempo

22 mar

19 apr

a 23”

57

28 apr-3 mag

a 1’20”

45º da Degenkolb

65º da Kwiatkowski

GIORNI DI RITIRO

20.500

7-14 giu

a 1’54”

E ALLENAMENTI

27 giu

a 4’32”

10º da Zakarin

km TOTALE GARE

1 Tricolore a Torino

12º da Froome

40.075 km CIRCONFERENZA TERRA

5.860km TOTALE GARE

GDS GDS

«Nibali pronto al bis giallo Poi si cambia»

UNDER 23

Gianni Moscon, trentino, 21 anni

Il nuovo campione è Moscon: Sky l’aspetta

1L’allenatore Slongo svela come il re del Tour

cercherà la doppietta. Nel 2016 c’è l’Olimpiade

Danilo Viganò Claudio Ghisalberti

L

e nubi si sono dissolte, Vincenzo Nibali è più sereno. Grazie al Tricolore riconquistato, lo Squalo si presenta alla sfida del Tour con più serenità di quello che si poteva prevedere fino a venerdì sera. Ma i primi sei mesi di questa stagione, comunque vada a finire in Francia, probabilmente lasceranno il segno. A Nibali è pesato terribilmente non vincere nulla fino a sabato. Per quanto possa a volte apparire svagato e naif, Vincenzo è uno straordinario animale da competizione. A lui andare alle corse e non vincere, o come minimo senza essere protagonista, («fare schifo», dice lui), dà terribilmente fastidio. Lo Squalo si innervosisce, diventa quasi scontroso. E questo disagio Nibali l’ha confessato a Paolo Slongo, il suo allenatore. «Nel ritorno dal Delfinato — spiega il tecnico trevigiano — eravamo in auto da soli e mi ha detto che lui è stanco di arrivare a metà stagione senza successi. Lui ha una prospettiva d’atleta, io da preparatore. Gli ho spiegato che ormai se non vai alle gare che sei quasi al top

della condizione è impossibile vincere. Quindi, visto che la nostra sfida è il Tour, perché cambiare? Però per la prossima stagione le cose possono essere diverse. Il calendario delle gare potrebbe variare anche perché Vincenzo ha in testa l’Olimpiade». Cambierà anche l’inverno. Verrà data maggiore importanza al riposo, lasciando perdere molti impegni, magari remunerativi ma dispendiosi. Insomma, le vacanze saranno vacanze. Però ora è il momento del massimo sforzo. Froome, Contador e Quintana (ma anche Pinot e Rodriguez) lo

clic CHI SI RIVEDE! PURE BASSO E POZZATO AL VIA DALL’OLANDA ● Tra gli italiani al Tour ci saranno Ivan Basso e Pippo Pozzato. Il varesino della Tinkoff-Saxo, 2° nel 2005 e 3° nel 2004, non correva il Tour dal 2012; il vicentino della Lampre-Merida, 2 tappe vinte, disputò l’ultimo nel 2009

fLA STORIA

Eugenio D’Alessio

A

ncora Lance, ancora Tour. Per la quattordicesima volta, per due tappe, per 377 chilometri. E per beneficenza: Armstrong — 43 anni, squalificato a vita, sette maglie gialle dal 1999 al 2005 tutte revocate dall’UCI nel 2012 — tornerà in sella alla Grande Boucle, che scatta sabato da Utrecht, in Olanda. Il texano prenderà parte alla «One Day Ahead», una pedalata benefica organizzata da un gruppo di 20 cicloamatori che percorrerà le 21 tappe del Tour un giorno prima dei pro’. Lo scopo è raccogliere 1 milione di sterline per la ricerca contro il cancro. Lance, l’ultima volta in gara alla Grande Boucle nel 2010, pedalerà solo in due frazioni: la 13a, Muret-Rodez (198 km), e la 14a, Rodez-Mende (178 km), in programma rispettivamente il 16 e 17 luglio. Pro-

aspettano per una sfida durissima. ALLENAMENTI «Per il Tour abbiamo rifinito la preparazione sul San Pellegrino e siamo pronti — spiega Slongo —. L’allenamento clou, ripetuto due volte, era il giro con Sella, Campolongo, Valparola, Pordoi e San Pellegrino: quasi 160 chilometri e oltre 4mila metri di dislivello. Poi, per simulare meglio i ritmi gara e abituarsi al lattato, i tratti di raccordo tra le salite li abbiamo fatti dietromoto». Ma anche in salita, Nibali e compagni hanno spesso aperto il gas. «Facevamo ripetute di 30 minuti in soglia, o appena sotto, e altri allenamenti con progressione di 20 minuti più 5-6 minuti fuorisoglia, in piedi o seduti. Tanta roba. Anche il peso è giusto: 64 chili, con il 5,8-6% di grasso. Insomma, Nibali è sui valori dello scorso anno, poi dipende anche cosa faranno gli avversari». Al suo fianco ci saranno Scarponi, Fuglsang (Dan), Boom (Ola), Westra (Ola), Kangert (Est), Taraamae (Est), Grivko (Ucr) e Gruzdev (Kaz). Non Vanotti. Dopo il rifiuto al Tricolore, il suo futuro è segnato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

G

Il d.s. Beppe Martinelli, Vincenzo Nibali, 30 anni, e Paolo Slongo a Parigi BETTINI

TITOLI NAZIONALI: SORPRESA IN FRANCIA

SPAGNA VALVERDE Dopo il 2008, bis di Alejandro Valverde (Movistar) su Barbero. Crono: Castroviejo

SLOVACCHIA SAGAN Bis per Peter Sagan (TinkoffSaxo), 25 anni, campione crono e in linea. È il 5° titolo consecutivo

GRAN BRETAGNA KENNAUGH Battuto Cavendish, Peter Kennaugh (Sky) mantiene il titolo in linea del 2014. Dowsett a crono

OLANDA TERPSTRA Successo di Niki Terpstra (Etixx), già 1° nel 2010. A cronometro vince Kelderman (Lotto Jumbo)

BELGIO VAN HECKE Sorpresa: Preben Van Hecke (Topsport), 32 anni, trionfa su Roelandts. Crono: Van den Broeck

PORTOGALLO RUI COSTA A Braga, l’iridato 2013 Alberto Rui Costa (Lampre) supera Brandao. Crono a Oliveira, suo compagno

GERMANIA BUCHMANN Vince a sorpresa il 22enne neopro’ Emanuel Buchmann (Bora) su Arndt. Martin re della crono

FRANCIA TRONET Titolo a Steven Tronet (Auber 93), che però non sarà al Tour. Come Bouhanni: costola rotta

ianni Moscon si aggiudica con grande merito il Tricolore su strada degli Under 23 a Badia Agnano (Arezzo). Era il grande favorito e non ha deluso: il leader della Zalf-Fior ha preceduto i compagni di fuga Gabburo, Ravasi e Ravanelli. Trentino di Livo, dove è nato il 20 aprile 1994, pupillo di Maurizio Fondriest, Moscon è al settimo successo stagionale, tra cui Montecassiano e Palio del Recioto, ed è arrivato secondo al Giro delle Fiandre: nel 2014 aveva vinto il Piccolo Lombardia e vestito la maglia azzurra al Mondiale. Diplomato perito agrario, Moscon frequenta ingegneria gestionale all’università di Vicenza: la famiglia ha un’azienda agricola che produce mele. Nel 2016 lo aspetta il passaggio al professionismo con il Team Sky: dal 10 al 21 luglio, al Sestriere, il primo contatto con lo squadrone di Chris Froome. ● Arrivo: 1. Gianni MOSCON (ZalfFior) km 176 in 4.18’, media 41; 2. Davide Gabburo (Bottoli); 3. Edward Ravasi (Colpack); 4. Ravanelli; 5. Natali a 3”; 6. Rota; 7. Mosca; 8. Di Leo; 9. Sacchetti; 10. Amici.

Armstrong, l’ennesima provocazione Due tappe al Tour per beneficenza blemi? Sembrerebbe di sì. Per dirne uno: la sua presenza ingombrante non sarà facile da gestire. Per dirne sette: gli asterischi sull’albo d’oro del Tour sono cicatrici indelebili per milioni di tifosi che, dalla bufera doping del 2012, fanno ancora i conti con l’inganno più grande della storia del ciclismo. Gli animi, mai sopiti del tutto, potrebbero riaccendersi. TENSIONE In testa alla «One Day Ahead» c’è l’ex calciatore inglese Geoff Thomas, al Crystal Palace dal 1987 al 1993. «Sappiamo che il coinvolgimento di Lance in questa iniziativa ha diviso l’opinione degli sportivi — ha dichiarato Thomas, sopravvissuto a un cancro diagnosticatogli nel 2003 — e abbiamo cercato di fare tutto nel maggior rispetto possibile. La partecipazione di Armstrong alle tappe avverrà alla fine della seconda settimana di corsa, quando i partecipanti all’im-

degli ultimi mesi l’aria è diventata già pesante.

Quando Lance Armstrong era un idolo dei fan AP

presa avranno più bisogno di un aiuto». Ad ispirare Thomas, che con la stessa impresa al Tour 2005 raccolse già 150mila sterline, sono stati proprio Armstrong e la sua sfida contro il cancro trasformata in una battaglia comune. Negli ultimi mesi il texano si è allenato con il gruppo ad Aspen, in Colorado, e anche se all’appuntamento mancano oltre due settimane, a giudicare dalle premesse

IRRISPETTOSO Della possibilità di rivedere Armstrong sulle strade del Tour, se ne parlava già da un po’. A marzo il presidente dell’Uci, Brian Cookson, era stato chiaro: «Certo della sua bontà, ma la sua presenza sarebbe inappropriata e irrispettosa nei confronti degli atleti, lasci perdere». Anche il numero uno di Sky, Sir Dave Brailsford, si era espresso senza fronzoli: «Stia lontano, ha già fatto troppi danni». Il texano, alle prese con una causa di risarcimento danni da 100 milioni di dollari partita dalle accuse dell’ex compagno di squadra Floyd Landis, non si è scomposto: «Mi posso sbagliare, ma quando sono stato in Francia dopo tutto quello che è successo e sono andato al ristorante o per la strada non c’è stata reazione». Come finirà questa volta? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Basket R Serie A

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sassari cambia dopo lo scudetto Riparte da Logan arriva Eyenga

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1Il gm Pasquini: «Mercato al rialzo e motivazioni

Può essere un rischio proporre la stessa squadra» EUROLEGA Dinamo e Milano le due italiane Sorteggio il 9 luglio (a.r.) Lo scudetto di Sassari completa il lotto delle 20 squadre aventi diritto a partecipare all’Eurolega 2015/16. Quota 24 verrà raggiunta dalle 4 wild card assegnate nei prossimi giorni. Saranno 4 le rappresentanti spagnole, tre che hanno la licenza A (Real Madrid, Barcellona e Vitoria) e una con la B, Malaga, qualificata come miglior semifinalista della Acb. Licenza A anche per le due squadre di Istanbul, Fenerbahçe ed Efes, oltre a Cska Mosca, Zalgiris Kaunas, EA7 Milano, Panathinaikos Atene, Olympiakos Pireo e Maccabi Tel Aviv. I serbi della Stella Rossa Belgrado e i croati del Cedevita Zagabria entrano come vincitrice e finalista della Lega Adriatica, il Lokomotiv Kuban come miglior semifinalista del campionato russo, Stelmet Zielona Gora, Limoges e il Bamberg di Andrea Trinchieri in qualità di vincenti del campionato polacco, francese e della Bundesliga tedesca. Il Khimki Mosca completa le 20 in quanto vincente dell’Eurocup, titolo che dà automatico accesso all’Eurolega. Per le quattro wild card la concorrenza è forte. La priorità, secondo quanto stabilito nel meeting del 6 maggio scorso a Istanbul, sarà data a club francesi (Strasburgo, finalista della ProA), tedeschi (le superpotenze Bayern Monaco e Alba Berlino), turchi (i campioni del Pinar Karsiyaka ed il Galatasaray) e del Regno Unito, per la posizione strategica a livello di mercato. Ma per quanto riguarda quest’ultima, è probabile che l’Euroleague attenda che ci sia una squadra di livello, cosa attualmente non è ancora accaduta. Il sorteggio dei gironi il 9 luglio a Barcellona. EUROCUP In Eurocup assegnati 32 posti sui 36 disponibili, che saranno completati con le 4 wild card per cui ha fatto domanda anche Brindisi, pronta a trasferirsi a Bari per le partite casalinghe. Tre le italiane (Reggio, Venezia e Trento).

Luca Chiabotti

L

zione: il recupero delle motivazioni dopo una stagione così lunga, difficile, estenuante, che ho calcolato ci ha portato a salire su 135 voli, sarà difficile e potrebbe far diventare rischioso riproporre la stesso gruppo».

a riunione per porre le basi della nuova Dinamo sono iniziate durante la finale scudetto. Vincerlo o perderlo non avrebbe cambiato gli obbiettivi, la differenza col tricolore sul petto e l’Eurolega C’è un punto da cui partite? conquistata è che il telefono e «La conferma di Logan perché la mail di Federico Pasquini, accanto a lui puoi mettere general manager del Banco di chiunque, è un giocatore che Sardegna sono intasati dalle con le nostre guardie spesso ha offerte degli agenti di tutta Eu- passato tre quarti di partite ropa di giocatori ai quali Sassa- senza ricevere un pallone anri non si sarebbe mai sognata che quando era caldo e non è di avvicinarsi. mai andato Non ce n’è via di testa, è tutto questo sempre stato SARDARA E SACCHETTI bisogno, la dentro la parHANNO DUE CARATTERI società neo tita mentalOPPOSTI: UNO SEMPRE campione mente e fisiA PALLA, L’ALTRO ZEN. d’Italia si camente. Con muove semMA SONO GENIALI lui possiamo pre in anticipensare di po. Si dà per avere ancora certo che il Dyson che è IL MIO RUOLO? primo ingagun giocatore CONSIDERO UN gio è quello di particolare. Il COMPLIMENTO SE Christian resto è un gioVENGO DEFINITO COME Eyenga, queco incastri e st’anno a VaIL FACILITATORE equilibri : un rese («Ci pia“quattro” alla ce molto» si liStonerook comita a dire FEDERICO PASQUINI me Brooks ci P a s q u i n i ) , G.M. BANCO SARDEGNA SS sta con un’ala che sembra molto potengià la perfetta incarnazione del te come Sanders altrimenti bigiocatore di Meo Sacchetti. La sogna ripensare il tutto». Dinamo cambierà, anche tanto, con Lawal e Sanders in viag- Visti gli alti e i bassi, non avete gio verso club di alto budget. mai pensato di aver sbagliato Cosa che costringerà Sassari a squadra? cambiare anche altri giocatori «No perché abbiamo visto in un sottile gioco di incastri. sempre degli sprazzi positivi e previsto che una Quanta della Dinamo tricolore squadra così, creata resterà la prossima stagione? con l’idea di avere «Penso non molto. Per due mo- grandi atleti in ogni tivi: le logiche di mercato che ruolo accentandodopo i successi portano i prezzi ne un po’ di “ignoalle stelle, e la nostra è una so- ranza” cestistica, cietà che non spende un euro avrebbe avuto un calo in più di quello che ha la cui dopo la vittoria di coppa missione è lanciare al livello Italia, cosa puntualmente più alto i giocatori che passano accaduta. Siamo stati bravi da noi, e per una preoccupa- a tenere i cocci assieme,

2

● 1. Jack Devecchi, 30 anni. ● 2. Brian Sacchetti, 29. ● 3. Manuel Vanuzzo, 40, il capitano, alla Dinamo dal 2006 Sotto: il g.m. Federico Pasquini CIAMILLO

Sacchetti a buttare acqua sul fuoco, Sardara a realizzare prima degli altri come sempre accade, cosa sarebbe successo e a tenere sempre la barra dritta». Sardara e Sacchetti non fanno mistero di discutere, il coach post scudetto ha dichiarato di voler sistemare alcune cose... «Sono due caratteri completamente diversi, uno che va sempre a palla, l’altro è zen ma sono due geni nei loro campi. Chiaro che dopo anni il loro rapporto offra situazioni sulle quali riflettere ma con un grande rispetto dei ruoli ». Il suo compito, oltre che il mediatore? «Mi fanno un complimento se mi definiscono il facilitatore, cerco di aiutare i giocatori, l’allenatore e la società a fare al meglio il loro lavoro»: Lei nasce allenatore. «Sono arrivato nella società di Sardara in B-2 che era già di una organizzazione superiore alla categoria. Quando ha preso la Dinamo mi ha voluto con sé: non mi sono mai pentito di aver cambiato ruolo anche se non si stacca mai, è più creativo e fantasioso». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TACCUINO MONDIALE UNDER 19

L’Italia batte anche l’Australia ● Seconda vittoria al Mondiale Under 19 di Creta (Grecia) per la Nazionale di Capobianco. Gli azzurrini hanno battuto 69-67 l’Australia, con canestro a 5’’ dal termine di Flaccadori (23 punti). Oggi riposo, domani alle 17.15 il Canada nell’ultima gara della fase a gironi. Risultati: Canada-Tunisia 93-36. Class.: Italia, Canada 4; Australia, Tunisia 0. Formula: tutte agli ottavi, dove l’Italia affronterà Turchia, Spagna o Cina.

EUROPEO DONNE

Serbia campione ● Serbia campione d’Europa dopo il 76-68 in finale sulla Francia, Bronzo alla Spagna (74-58 sulla Bielorussia), per il 5° posto Turchia-Russia 68-66. Le classificate dal 2° al 5° posto al Preolimpico. Per la prima volta (sia come Urss e Csi) la Russia non andrà quindi all’Olimpiade.

CAUSÒ IL TECNICO A SOSA

Daspo a tifoso reggiano ● Il 46enne tifoso reggiano che ha preso tra le mani il viso di Sosa in gara-7, è stato colpito da daspo di 2 anni oltre ad essere denunciato per aver introdotto un coltello al PalaSerradimigni in gara-6, usato per affettare formaggio con atteggiamento chiaramente provocatorio. CUSIN RESTA (a.r.) Cremona e Cusin hanno trovato l’accordo per il rinnovo contrattuale.

L’ANIMA ITALIANA

«Diversi dal passato, fedeli al dna Dinamo» 1Devecchi: «Capacità di scegliere i giocatori

e idee chiare». Sacchetti: «Tanta personalità, senza non avremmo fatto quest’impresa»

nuovi, completamente diversi dall’anno prima. Abbiamo cambiato anche il modo di giocare, non avendo più un play cerebrale come Travis Diener».

viaggio dall’aeroporto di Olbia a Sassari. A ogni incrocio c’era qualcuno che ci aspettava e sventolava una sciarpa o una bandiera biancoblu. E’ stata un’emozione pazzesca, ci ha seguiti tutta un’isola». Un tricolore arrivato grazie a «un presidente pazzo che ha le idee chiare, cosa vuole e come ottenerlo e un gm a cui andrebbe data una medaglia per come ha sempre saputo scegliere i giocatori – prosegue Jack – Non è stato facile vincere con 7 giocatori

VIAGGIO Devecchi ricorda il viaggio dalla A-2 allo scudetto: «Incredibile, passo dopo passo, dalla promozione alla Coppa Italia dell’anno scorso, al triplete di quest’anno con la ciliegina del tricolore. Eliminando Milano. Sapevamo che su gara secca si poteva battere, ma ci aveva spaventato con quella striscia di successi in stagione. Poi siamo andati 3-1 e quando ci hanno costretti alla bella siamo tornati a ragionare nei termini iniziali, ovvero trattandola come una fi-

Giuseppe Nigro-Massimo Oriani

C

on Manuel Vanuzzo, sono l’anima italiana storica della Dinamo, assieme dal 2010-11. Brian Sacchetti e Jack Devecchi sono stati pedine fondamentali per lo scudetto sardo. Giacomo, il Ministro della Difesa, il cugino di Danilo Gallinari, non sta nella pelle: «La festa in piazza d’Italia è stata da brividi – racconta – ma la cosa più incredibile è stato il

nale, in cui li avevamo già superati due volte. Ma chi diceva che quella era la vera sfida per il titolo si sbagliava, come ha dimostrato Reggio Emilia, a cui faccio i complimenti». Ora arriva il difficile... «Altro che... Cercheremo di ripeterci e fare un passo avanti in Europa» chiude Jack. FIGLIO DI PAPÀ Per Brian Sacchetti è stata una gioia speciale anche perché da tempo veniva messa in discussione l’idea di basket di papà Meo: «So quello che ha passato, vederlo negli anni snobbato pur sapendolo meglio di altri mi ha dato fastidio. Poi ho imparato a viverla con la serenità che mi trasmetteva lui, consapevole che ci so-

no malelingue ovunque. La soddisfazione di vedergli alzare quattro trofei ripaga di tutto. C’è sempre qualcuno che pensa di saperne più di altri: il basket di mio padre non è vincente, col corri e tira non si può battere Milano in una serie playoff. Ma vissuto da dentro è il basket che tutti vorrebbero giocare, che mette a frutto il talento di tutti: non so se Dyson, Sosa, Sanders altrove avrebbero fatto così bene. Il basket della motivazione e della voglia di vincere». Un’anima rimasta immutata dopo l’addio ai cugini Diener: «Lo stravolgimento tecnico è stato palese. Io e Jack non siamo giocatori che creano dal palleggio, con un play puro accanto era

più facile avere tiri aperti, quest’anno molto meno. Ma i nuovi hanno capito bene Sassari: è una grande famiglia, fu così anche per me - dice Sacchetti -. Poi con personalità forti e diverse, caratteri importanti con voglia di emergere nel gruppo, è ovvio che ci siano attriti. Questo ci ha fatto scornare un po’: dopo le cinque sconfitte di fila l’aria era molto pesante. Ma senza queste personalità ai playoff non avremmo battuto Milano e Reggio». Ci saranno cambiamenti importanti, ce n’erano già stati un anno fa. «Nel nostro lavoro ci siamo abituati, ci sta di non riuscire a tenere chi si è messo in mostra vincendo tutto qui. Non cambia il nostro entusiasmo. Non si può far meglio di così, ma non vuol dire che questo sia un punto di arrivo. Ora sappiamo che vincere è possibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Basket R Serie A: mercato

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A TU PER TU CON...

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CONTENUTO PREMIUM

ALESSANDRO DICE NO AL BARCELLONA E FIRMA UN TRIENNALE CON L’OLIMPIA, RIMANDANDO PURE IL SOGNO NBA: «CONTENTO DELL’ARRIVO DI REPESA, MA DICO ANCHE GRAZIE A BANCHI»

Gentile

«RESTO A MILANO HO DENTRO IL FUOCO DELLA RIVINCITA» Vincenzo Di Schiavi

L’

ultima immagine di Alessandro Gentile lo ritrae, alla fine di gara-7 di semifinale contro Sassari, seduto sulla panchina del Forum con la testa tra le mani, inumidite da un pianto che sa di amarezza, disperazione e, forse, addio. L’amarezza di certo è rimasta ma il tempo dei saluti è rimandato. Il capitano infatti ha firmato un nuovo contratto che lo legherà a Milano fino al 2018. Ale non scappa, non è nella sua indole, ma rilancia. Ancora Olimpia. Per tornare grandi insieme, rinviando l’avventura nella Nba e chiudendo la porta a un contratto da top player europeo proposto dal Barcellona. Da una spiaggia di Mykonos dove è in vacanza, svela i retroscena di una decisione maturata e ratificata già da una decina di giorni. Gentile e Milano ancora insieme.

Perché? «Appena conclusa la stagione mi sono isolato dal mondo. Troppa era l’amarezza e la delusione. Poi, dopo qualche giorno, ho incontrato Livio Proli: mi ha detto che sarebbe rientrato nel club e che voleva riportare Milano dove merita di stare, ripartendo da me. Non nego che la sua decisione di tornare abbia influito molto, ma ero ancora un po’ titubante, non del tutto sicuro di rimanere». Poi cosa è successo? «Ho parlato col signor Armani: mi ha mostrato una grande vici-

CLAUSOLE D’USCITA? NON ME NE ANDRÒ FINO A QUANDO NON AVREMO RICONQUISTATO IL TRICOLORE

nanza e affetto sincero. Poi ho ripensato al calore che i tifosi mi hanno fatto sentire dopo gara-7, immenso e impagabile. Non potevo andare via dopo una stagione così deludente e avendo scucito lo scudetto dalla maglia. Dentro ho il fuoco della rivincita: il tricolore va riconquistato, non me ne andrò fino a quando non succederà». Ha firmato fino al 2018, ma con delle uscite? «Non lo so e sinceramente non mi interessa. Io, per i prossimi tre anni, sono un giocatore di Mila-

QUEST’ANNO CI SERVA DA LEZIONE: SONO MANCATE UMILTÀ, PIEDI PER TERRA E SOSTEGNO RECIPROCO ALE GENTILE 12.3 PUNTI DI MEDIA IN SERIE A

Alessandro Gentile, 22 anni, scelta numero 53 dei Rockets nel draft Nba 2014

no. Sono felice e convinto al cento per cento di questa scelta. Il signor Armani, Proli e i tifosi: sono rimasto per loro. Peraltro, fuggire dopo un fallimento non è nella mia natura».

CIAMILLO

Dunque l’Nba e Houston possono aspettare. «Per la verità la possibilità più concreta era quella di mettermi alla prova in un altro grande club europeo che mi ha fatto un’offerta molto allettante. L’Nba è un sogno che rimane nel cassetto. Prima ho bisogno di confrontarmi e dimostrare qualcosa d’importante in Europa». Vincere lo scudetto significa spodestare Sassari che ha vinto tutto. «Complimenti alla Dinamo e a Reggio che hanno acceso i riflettori sul nostro basket. La finale non l’ho vista, ho preferito staccare completamente. Congratulazioni a chi ha vinto tutto e a chi ha dimostrato che con gli italiani si può arrivare a un tiro dallo scudetto». Milano riparte da Jasmin Repesa che lei conosce bene. «Sono molto contento di questa scelta. Ma mando un grazie a Luca Banchi che, tra critiche più o meno aspre, ha comunque avuto il merito di riportare il titolo a Milano dopo 18 anni. Repesa è un tecnico di esperienza, che ama lavorare con i giovani, e che è stato fondamentale per la mia carriera. Mi ha plasmato come giocatore». Gentile dunque ricomincia da Milano. Con quale messaggio? «L’anno passato ci serva da lezione. Bisogna ripartire con umiltà e i piedi per terra, che è un po’ quello che è mancato la scorsa stagione. E poi serve sostegno reciproco nei momenti di difficoltà che non mancheranno. Appoggiamoci ai nostri tifosi che non tradiscono mai. Insomma, voltiamo pagina e restiamo uniti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Tennis R Da oggi a Londra I RECORD

7

● I trionfi a Wimbledon di Roger Federer (2003-2007, 2009 e 2012): record in coabitazione con William Renshaw e Pete Sampras.

15

● I titoli sull’erba di Federer: 7 Wimbledon (in 16 presenze) e 8 Halle, più di tutti. Con una serie vincente sul verde di 65 match nel 2003 al 2008, record.

1

● Gli Slam che Federer ha vinto dagli Australian Open 2010. C’è riuscito nel 2012 a Wimbledon, il Major dov’è tornato in finale l’anno scorso (k.o. con Djokovic).

63

● I tornei consecutivi dello Slam di Federer, dal 2000 . E’ l’ennesimo record. Cui aggiungere i due Major del ‘99, persi al 1° turno (lu.mar.)

Wimbledon & Federer «Sono più pronto che mai» 1L’erba del Tempio ritempra Roger, da 3 anni a secco negli Slam: «Posso giocare meglio dell’anno scorso, quando persi in finale...»

Riccardo Crivelli INVIATO A WIMBLEDON

U

n giorno, un tabloid londinese mise in prima pagina una foto del Royal Box di Wimbledon e accanto Roger Federer. E scrisse: se guardate in alto, c’è la nostra storia, ma se guardate verso il campo troverete solo amore. Di giocatori leggendari, sui prati di Church Road, ne sono fioriti tanti, belli e perfetti come le viole del pensiero intonate al bianco, al viola e al lilla del Club di tennis più famoso del mondo. Eppure, solo per il Divino i rispettosi habituées di un torneo che non è un torneo ma un rito laico uguale nei secoli, hanno travolto il protocollo con

un culto della personalità che si riserva solo agli immortali, fino a schierarsi tutti compatti da una sola parte: accadde giusto un anno fa, nel romanzo di una finale che Roger perse in cinque set contro Djokovic. MAI ALTROVE E l’attesa del grande evento, da quel 2012 che sembrò l’apoteosi definitiva del campione più amato di sempre, si respira ancora ad ogni passo, malgrado i sogni Slam di Serena Williams, le velleità di rivincita post-parigina di Novak, le speranze rinforzate del suddito casalingo Murray: la gente vuole l’ottava di Federer. Lo sogna lassù, dove nessuno è mai arrivato, per salutare Sampras e Renshaw, come lui fermi a sette titoli. So-

prattutto, la gente sa ed è convinta che il 18° Slam di Roger può maturare solo qui e non altrove. Qui, nel suo giardino, malgrado le 34 primavere che busseranno tra poco più di un mese, malgrado quello di tre anni fa a Wimbledon resti l’unico Major conquistato in un quinquennio, malgrado gli avversari non siano più così ammaliati dalle sue magie. MAI COSI’ BENE Confortato dalla passione, alla fine pure lui sta cedendo alle lusinghe e già comincia ad avvertire l’ebbrezza di poter salire sull’ottovolante di un mito intramontabile: «Ho vinto il torneo di Halle, mi sono allenato bene qui, credo sia stata la mia miglior preparazione di sempre in avvi-

cinamento al torneo. E anche il fisico è ok». Parole come balsamo, mentre blandisce con un sorriso la diciassettenne promessa americana Taylor Fritz con cui nei giorni scorsi ha palleggiato a lungo («Con quel fisico e quei colpi, ha di certo un futuro») e benedice il calendario che da questa stagione ha allungato di una settimana l’intervallo tra Parigi e Londra: «Sono convinto che molti altri giocatori vi diranno la stessa cosa: avere sette giorni in più per affrontare l’approccio con la superficie cambia decisamente in meglio le prospettive. Finiva il Roland Garros e Wimbledon arrivava subito, quasi senza accorgertene, e ti portavi dietro tanti dubbi anche se magari avevi già giocato uno o due

R«Aver vinto di

nuovo il torneo di Halle mi dà ulteriore slancio, qui a Londra»

R«I 7 giorni in più

per l’approccio con la superficie migliorano le prospettive»

tornei sull’erba. Così invece affronterò la prima partita dopo aver gestito completamente in armonia e senza fretta il mio percorso». SORPRESA Roger è atterrato da Halle martedì scorso («Aver vinto di nuovo quel torneo mi dà ulteriore slancio»), si è allenato tre giorni e poi sabato ha riposato, godendosi i gemelli e concedendosi una passerella televisiva alla Cnn. Gioca il 63° Major consecutivo e di quel ragazzotto con i brufoli e un improbabile chignon che nel 2001, negli ottavi, pose fine al regno di Sampras, resta soltanto qualche fotografia negli annali. Il fatto è che ad ogni similimpresa negli Slam di Roger, come l’epilogo fallito su questi prati 12 mesi fa, i più immaginano che non ci sarà posto per altre repliche. E invece questa è la grandezza di Federer, non smettere di sorprendere e sorprendersi: «Non credo che la sconfitta in cinque set dell’anno scorso possa in qualche modo incidere. Feci un gran torneo, ma penso di poter giocare meglio di allora, perché ho più confidenza con la racchetta e meno problemi fisici». Venticinque anni fa, stagione 1990, Edberg, l’uomo che nessuno immaginava coach, vinse l’ultimo dei suoi due Wimbledon. Una doppia festa e qui ci vorranno i fuochi d’artificio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LUCKY LOSER

Ferrer si ritira, al suo posto entra Vanni: missione possibile 1Lo spagnolo k.o. per

un gomito, con il toscano sono 5 gli azzurri in tabellone. Al 1° turno la wild card Ward LONDRA

S

ia benedetto il gomito scassato di Ferrer. Chissà se è stato questo il primo pensiero di Vanni al tweet del robottino spagnolo che annunciava il ritiro preventivo da Wimbledon causa infortunio. Così Lucone, dopo la prima vol-

ta a Parigi, dove era stato un leone nelle qualificazioni, si ritrova di nuovo nel tabellone principale di uno Slam, del più prestigioso, stavolta da lucky loser dopo che nell’ultimo turno delle quali si era arreso all’australiano Saville sprecando un match point nel tiebreak del quarto set. Un colpo del destino in qualche modo meritato, perché la sorte non è mai stata benigna con il toscano, a lungo tormentato dagli infortuni. Tra l’altro, il match si presenta abbordabile contro l’inglese Ward, beneficiato di una wild card. Comunque vada, Vanni intascherà almeno 41 mila euro, il prize money per chi perde al primo turno.

Luca Vanni, 30 anni EPA

RIVINCITA Con il suo ingresso nel main draw, diventano cinque gli italiani nel tabellone maschile. Oggi debutto ostico per Bolelli, che avrà l’onore del campo numero uno grazie all’incrocio con il giapponese Nishikori, testa di serie numero 5. Una rivincita: Simo e l’allievo di Bollettieri si sono già affrontati al terzo turno l’anno scorso, in un match in cui il bolognese è stato due volte a due punti dal successo nel quarto set, fino alla sospensione per oscurità sul 3-3 del quinto set il sabato e la ripresa di lunedì con la vittoria dell’asiatico. Tra le donne, infuocato e interessante derby tra Sara Errani e Francesca Schia-

vone, ultima azzurra nei quarti (2009): i precedenti sono 1-1, ma sempre su terra. Match delicato per la Pennetta contro la kazaka Diyas, la giocatrice con la classifica più alta tra le non teste di serie, mentre la Vinci è favorita contro la Krunic. DIMENTICARE Ovviamente, il lunedì è anche il giorno del campione in carica e Novak Djokovic inaugurerà il 2015 del Centrale affrontando Kohlschreiber, rivale insidioso che ad Halle ha avuto un match point contro Federer. Più che con le qualità del tedesco, peraltro, il numero uno del mondo dovrà probabilmente fare i

conti con i fantasmi della sconfitta di Parigi, nell’anno in cui niente e nessuno sembrava potergli impedire il trionfo nell’unico Slam che continua a mancargli. Nole non gioca una partita ufficiale da quella maledetta domenica contro Wawrinka: «Da qualche anno arrivo a Wimbledon senza giocare tornei e non mi sembra sia andata male. Avevo bisogno di staccare, mi sono fermato 10 giorni. Mi sento al cento per cento, Parigi è dimenticata, anche se solo il campo potrà dire se è rimasta qualche traccia nella mia mente». Sotto con il primo test. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Roger Federer è nato l’8 agosto 1981 a Basilea, in Svizzera. Numero 2 del mondo, è allenato dall’ex ballerino del net, Stefan Edberg, il primo a destra nella foto, che lo ascolta compito EPA

LA GUIDA Subito 6 italiani: Bolelli-Nishikori ed Errani-Schiavone

Simone Bolelli, 29 anni REUTERS Come da tradizione, è il campione uscente, Novak Djokovic, ad aprire Wimbledon: il numero 1 del mondo affronta il coriaceo Kohlschreiber (Ger), col quale ha un bilancio di 6-1. Fra i principali match maschili, Wawrinka (Svi)-Sousa (Por), Kyrgios (aus)-Schwartzman (Arg), Raonic (can)-Gimeno Traver (Spa), Dimitrov (Bul)-Delbonis (Arg), che ha vinto ieri il Challenger sulla terra rossa dell’Harbour Milano battendo Dutra Silva (Bra) 6-1 7-6 e gioca subito sull’erba; fra i match femminili, Serena Williams (Usa)-Gasparyan (Rus), Sharapova (Rus)-Konta (Gbr), V.Williams (Usa)-Brengle (Usa), Bencic (Svi)-Pironkova (Bul). Italiani Oggi 6 italiani in campo: Bolelli-Nishikori (Gia); Seppi-Ramos Vinolas (Spa); Vinci-Krunic (Ser); Pennetta-Diyas (Kaz) e il derby Errani-Schiavone. Gazzetta.it Grande copertura di Wimbledon sul nostro sito web con cronache, tempo reale, foto-gallery, video-interviste, highlights. Tv Dalle 14, diretta Sky Sport 1 e 2. Smartphone Forse è colpa di Periscope, la nuova applicazione di Twitter per trasmettere in diretta una ripresa fatta con lo smartphone. Di sicuro, a Wimbledon, questo sturmento sarà vietato come i tablet. pena l’espulsione dall’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Church Road. Sono vietati anche i selfie stick per non disturbare gli altri spettatori. Premi Il vincitore riceve in premio un trofeo in argento dorato di 45 centimetri, la vincitrice ha un vassoio d’argento, di oltre 50 cm di diametro, il Rosewater Dish. Il montepremi 2015, oltre 37 milioni di euro, dal 2007, il vincitore e la vincitrice del singolare ricevono lo stesso premio di 2,6 milioni di euro. NUOVI NUMERI Alcuna variazione fra le top ten Wta, nell’ordine, Serena Williams, Kvitova, Halep, Sharapova, Wozniacki, Safarova, Ivanovic, Makarova, Navarro, Kerber; le italiane: 19. Errani; 26. (24) Pennetta; 32. Giorgi; 35. Vinci; 43. (40) Knapp; 80. (78) Schiavone; 185. (183) Brianti; 268. (266) Gatto Monticone; 280. (273) Barbieri; 323. (316) Caregaro.

Olimpiadi europee R Il bilancio

I TABELLONI DEI CHAMPIONSHIPS 1 DJOKOVIC (SER) 2 KOHLSCHREIBER (GER) NIEMINEN (FIN) (WC) HEWITT (AUS) (Q) HERBERT (FRA) CHUNG (S.COR.) (GER) STRUFF 27 TOMIC (AUS) 24 MAYER (ARG) (AUS) KOKKINAKIS (SER) TIPSAREVIC (SPA) GRANOLLERS (TUR) ILHAN (POL) JANOWICZ (FRA) POUILLE 14 ANDERSON (SAF) 9 CILIC (CRO) (Q) MORIYA (GIAP) HAIDER-MAURER (AUT) (LIT) BERANKIS (WC) EBDEN (AUS) (SLO) ROLA (GIAP) SOEDA 17 ISNER (USA) 28 CUEVAS (URU) (WC) KUDLA (USA) (RUS) GABASHVILI (GER) ZVEREV (BRA) SOUZA (COL) GIRALDO (ITA) BOLELLI 5 NISHIKORI (GIAP) 4 WAWRINKA (SVI) (POR) SOUSA ESTRELLA BURGOS (DOM) BECKER (GER) KLIZAN (SVK) VERDASCO (SPA) SELA (ISR) 32 THIEM (AUT) 19 ROBREDO (SPA) (Q) MILLMAN (AUS) YOUNG (USA) BAGHDATIS (CIP) (WC) BROADY (GB) MATOSEVIC (AUS) (Q) ZEBALLOS (ARG) 16 GOFFIN (BEL) 11 DIMITROV (BUL) (ARG) DELBONIS (SVK) LACKO (USA) JOHNSON (Q) DE SHEPPER (FRA) (Q) SMITH (AUS) (Q) SAVILLE (AUS) 21 GASQUET (FRA) 26 KYRGIOS (AUS) SCHWARTZMAN (ARG) MONACO (ARG) MAYER (GER) LAJOVIC (SER) HAAS (GER) GIMENO-TRAVER (SPA) 7 RAONIC (CAN) VANNI (ITA) (WC) WARD GB) VESELY (CEC) LORENZI (ITA) POSPISIL (CAN) (Q) MILLOT (FRA) SMYCZEK (USA) 30 FOGNINI (ITA) 22 TROICKI (SER) (Q) NEDOVYESOV (KAZ) STEPANEK (CEC) BEDENE (GB) (Q) BROWN (GER) LU (TAI) BELLUCCI (BRA) 10 NADAL (SPA) 13 TSONGA (FRA) MULLER (LUX) ISTOMIN (UZB) RAMOS-VINOLAS (SPA) DOLGOPOLOV (UCR) (WC) EDMUND (GB) (Q) YMER (SWE) 23 KARLOVIC (CRO) 25 SEPPI (ITA) (WC) KLEIN (GB) (UCR) STAKHOVSKY (CRO) CORIC (OLA) HAASE (Q) FALLA (COL) (KAZ) KUKUSHKIN 3 MURRAY (GB) 6 BERDYCH (CEC) (FRA) CHARDY (SER) KRAJINOVIC (WC) MAHUT (FRA) (LET) GULBIS (CEC) ROSOL (SPA) ANDUJAR 29 GARCIA-LOPEZ (SPA) 18 MONFILS (FRA) CARRENO BUSTA (SPA) (FRA) MANNARINO (Q) BERRER (GER) (Q) SUGITA (GIAP) KAVCIC (SLO) ALMAGRO (SPA) 12 SIMON (FRA) 15 LOPEZ (SPA) DARCIS (BEL) (Q) BASILASHVILI (GEO) BAGNIS (ARG) PAIRE (FRA) YOUZHNY (RUS) BEMELMANS (BEL) 20 BAUTISTA AGUT (SPA) 31 SOCK (USA) GROTH (AUS) JAZIRI (TUN) DUCKWORTH (AUS) QUERREY (USA) (Q) SIJSLING (OLA) DZUMHUR (BIH) 2 FEDERER (SVI)

UOMINI

1 WILLIAMS (USA) (Q) GASPARYAN (RUS) BABOS (UNG) (Q) CETKOVSKA (CEC) HANTUCHOVA (SVK) CIBULKOVA (SVK) WATSON (GB) 32 GARCIA (FRA) 19 ERRANI (ITA) SCHIAVONE (ITA) KRUNIC (SER) VINCI (ITA) ERAKOVIC (NZL) PUTINTSEVA (KAZ) BRENGLE (USA) 16 WILLIAMS (USA) 9 SUAREZ NAVARRO (SPA) (WC) OSTAPENKO (LET) DULGHERU (ROM) MLADENOVIC (FRA) FLIPKENS (BEL) BECK (GER) (WC) KONTAVEIT (EST) 23 AZARENKA (BIE) 30 BENCIC (SVI) PIRONKOVA (BUL) DIATCHENKO (RUS) FRIEDSAM (GER) VAN UYTVANCK (BEL) (Q) MATTEK-SANDS (USA) (Q) XU (CINA) 7 IVANOVIC (SER) 4 SHARAPOVA (RUS) (WC) KONTA (GB) (Q) HOGENKAMP (OLA) WANG (CINA) GIBBS (USA) TSURENKO (UCR) GAVRILOVA (AUS) 29 BEGU (ROM) 24 PENNETTA (ITA) DIYAS (KAZ) ZHU (CINA) (Q) SASNOVICH (BIE) DUQUE-MARINO (COL) (WC) BROADY (GB) ROGERS (USA) 14 PETKOVIC (GER) 11 PLISKOVA (CEC) FALCONI (USA) VANDEWEGHE (USA) SCHMIEDLOVA (SVK) GALLOVITS-HALL (USA) RADWANSKA (POL) KOVINIC (MNE) 22 STOSUR (AUS) 27 STRYCOVA (CEC) STEPHENS (USA) HERCOG (SLO) DAVIS (USA) (Q) HSIEH (TAIW) KANEPI (EST) RISKE (USA) 6 SAFAROVA (CEC) 5 WOZNIACKI (DEN) ZHENG (CINA) SINIAKOVA (CEC) ALLERTOVA (CEC) ARRUABARRENA (SPA) PARMENTIER (FRA) PEREIRA (BRA) 31 GIORGI (ITA) 20 MUGURUZA (SPA) LEPCHENKO (USA) LUCIC-BARONI (CRO) SHVEDOVA (KAZ) PAVLYUCHENKOVA (RUS) BARTHEL (GER) WITTHOEFT (GER) 10 KERBER (GER) 15 BACSINSZKY (SVI) GOERGES (GER) KARATANTCHEVA (BUL) SOLER-SPAINOSA (SPA) LARSSON (SWE) MCHALE (USA) GAJDOSOVA (AUS) 18 LISICKI (GER) 26 KUZNETSOVA (RUS) (Q) SIEGEMUND (GER) PLISKOVA (CEC) SMITKOVA (CEC) PUIG (PUR) NICULESCU (ROM) CEPELOVA (SVK) 3 HALEP (ROM) 8 MAKAROVA (RUS) (Q) VICKERY (USA) KNAPP (ITA) RYBARIKOVA (SVK) MITU (ROM) (Q) GOVORTSOVA (BIE) KONJUH (CRO) 25 CORNET (FRA) 21 KEYS (USA) VOEGELE (SVI) WICKMAYER (BEL) KULICHKOVA (RUS) MARIA (GER) JOVANOVSKI (SER) (Q) DUAN (CINA) 12 BOUCHARD (CAN) 13 RADWANSKA (POL) HRADECKA (CEC) TOMLJANOVIC (AUS) KOUKALOVA (CEC) (Q) PASZEK (AUT) DELLACQUA (AUS) DOI (GIAP) 17 SVITOLINA (UCR) 28 JANKOVIC (SER) VESNINA (RUS) RODINA (RUS) (WC) ROBSON (GB) LINETTE (POL) NARA (GIAP) BERTENS (OLA) 2 KVITOVA (CEC)

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DONNE

Baku, cala il sipario Giochi senza futuro Ma l’Italia sorride 1Gli azzurri chiudono sesti nel medagliere vinto dalla Russia. L’Olanda rinuncia all’edizione 2019

Nella foto grande la gioia dello spadista Marco Fichera . In alto Ilaria Cusinato, doppio argento nei misti e qui sopra la coppia d’oro del tiro a segno: Niccolò Campriani e Petra Zublasing GETTY

Gennaro Bozza INVIATO A BAKU (AZERBAIGIAN)

U

na cerimonia di chiusura che si conclude senza il passaggio della bandiera dalla nazione organizzatrice a quella in cui si andrà fra quattro anni dovrebbe bastare per capire tutto di questi Giochi Europei. Dopodiché, dovendo dare un senso agli sforzi dei seimila atleti presenti a Baku, si può aggiungere che l’Italia chiude al sesto posto del medagliere, con 47 podi, di cui 10 d’oro, che un livello tecnico serio lo si è raggiunto al massimo in 7-8 sport, che i Giochi sono stati il trionfo dello sfoggio di potere da parte del presidente Aliyev con conseguente messaggio poco subliminale a tutto il mondo: adesso vi copriamo di soldi e compriamo tutto, a partire dall’Olimpiade.

RCS

ULTIMO GIORNO Nella giornata conclusiva, c’è anche un po’ di sport. L’Italia del beach soccer prende l’argento, sconfitta 3-2 dalla Russia campione del mondo. Nel girone, gli azzurri avevano fatto l’impresa, battendo i russi 6-4, in finale vincono i più forti, nonostante la prova di carattere dell’Italia nel finale, da 0-3 a 2-3. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, rende onore a tutti: «Abbiamo disputato un grande torneo e i ragazzi sono stati bravissimi peccato per la sconfitta, ma avremmo firmato per portare a casa una medaglia d’argento». Un bronzo anche

dalle ragazze dello judo, nella gara a squadre, prova di carattere dopo tante sconfitte e nessuna medaglia nelle gare individuali, uomini compresi. BILANCI In generale, però, la spedizione italiana a Baku è andata bene, soprattutto perché ha preso medaglie negli sport con partecipazione di alto livello, come se fossero Europei «veri», o in quelli dove, pur non avendo gli atleti più forti, come nel nuoto, la competizione era ufficialmente un Europeo di categoria, junior sempre parlando del nuoto. Inoltre, volendo non considerare le medaglie degli sport o delle specialità che non fanno parte dei programmi di Europei, Mondiali e Olimpiadi, l’Italia perde poco: 3 ori nelle squadre miste di tiro a segno e a

12

● Le medaglie conquistate dalla scherma, 3 ori, 2 argenti e 7 bronzi. E’ lo sport che ha vinto di più a Baku fra gli azzurri, seguito dal nuoto con 10 (1 oro, 9 argenti).

IL MEDAGLIERE POS. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

NAZIONE Russia Azerbaigian Gran Bretagna Germania Francia Italia Bielorussia Ucraina Olanda Spagna

O 79 21 18 16 12 10 10 8 8 8

A 40 15 10 17 13 26 11 14 12 11

B 45 20 19 33 18 11 22 24 9 11

volo e con l’arco, 3 argenti nel karate, uno nel beach soccer e uno nella ginnastica aerobica. Restano comunque 7 medaglie d’oro, 21 d’argento e 11 di bronzo. MIGLIORI La scherma è ancora una volta il serbatoio di medaglie, tanto da vedersi riconosciuto questo ruolo con l’incarico di portabandiera nella cerimonia di chiusura ad Alessio Foconi. In qualche arma la gara era di seconda fascia, ma in qualche altra l’Italia ha affrontato avversari con squadre A e comunque molti azzurri sono i primi sostituti degli squadroni titolari. Il tiro a segno è stato lo sport di più alto livello e qui Petra Zublasing, con un fantascientifico record nella carabina tre posizioni, ha dato spettacolo, con Niccolò Campriani che ha mostrato segnali di risveglio. Il tiro a volo si conferma una sicurezza, bene la boxe con 5 argenti, dal nuoto junior arrivano alcuni squilli, come quelli di Ilaria Cusinato, gran futuro nei misti, e Giacomo Carini nella farfalla. E adesso? L’Olanda ha rinunciato a organizzare i Giochi 2019, non ci sono altre nazioni candidate. L’Azerbaigian, offrendo molti soldi, ha spinto per farli partire subito, senza aspettare l’anno pari, più favorevole ad avere nuoto e atletica, per poter così dare una dimostrazione di forza e puntare all’Olimpiade. E i Giochi Europei possono anche andare a ramengo. Risultati. Beach soccer. Finale 1° posto: Russia-Italia 3-2; 3° posto: Portogallo-Svizzera 6-5. Judo. Squadre femminili. Finale 1° posto; 3° posto: Italia-Russia 3-2. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Atletica R I Trials statunitensi e giamaicani

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GUIDA I 200 alla Prandini L’«italiana» a 22”20 I 400 della Felix

Omar McLeod, 21 anni REUTERS

Justin Gatlin, 33 anni, in azione sui 200 di Eugene. Lo statunitense, imbattuto dal 2013, ha personali di 9”74 sui 100 e di 19”57 sui 200 AP

Gatlin è il nuovo Bolt Fulmine nei 200: 19”57! Qualcuno può batterlo? 1Justin, a Eugene, diventa il quinto di sempre. La Bartoletta vola a

7.12 nel lungo. A Kingston esplode il 21enne McLeod: 12”97 nei 110 hs Andrea Buongiovanni

J

ustin Gatlin vola. La zampata arriva puntuale. Il 33enne ex dopato, sui 200 dei campionati nazionali di Eugene, ribadisce di essere lo sprinter numero uno al mondo. Vince, pressoché incontrastato, in 19”57 (+0.4), 5° crono all-time e personale migliorato di 11/100. Tra lui e gli altri, tutti gli altri, in questo momento c’è un abisso. Usain Bolt non è ancora sceso sotto i 20”00 in questa stagione: Gatlin, senza spingere, ci riesce tre volte nel giro di 24 ore. Perché al 19”92 della batteria di sabato, aggiunge il 19”90 della semifinale corsa poco prima. L’azione è impressionante: soprattutto nei primi e negli ultimi 50 metri. Sulla strada che porta ai Mondiali di Pechino, non si vede chi possa limitarlo. In luglio lo si vedrà

spesso in Europa: martedì 7, per cominciare, a Szekesfehervar, in Ungheria e due giorni dopo a Losanna (contro Tyson Gay e Asafa Powell), tornerà sui 100. I VETERANI Ai Trials l’esperienza gioca sempre un ruolo-chiave. A Eugene lo confermano, per esempio i 400 e i 100 hs donne. Allyson Felix, nel primo caso, all’ingresso nel rettilineo finale è distante dalle prime, ma il suo finale è travolgente. La veterana vince in 50”19, precedendo Natasha Hastings (50”25) e Phyllis Francis (50”57), con Francena McCorory solo quarta (50”88) e per ora, in attesa delle decisioni della Felix, esclusa dal terzetto per i Mondiali, dopo che in semifinale era scesa a 49”85. I suoi ultimi 50 metri sono drammatici. Nel secondo caso il titolo va a Dawn Harper, già oro olimpico a Pechino 2008, in

IN GERMANIA E I REGIONALI

Tamberi cresce: alto a 2.28 Malavisi 4.40, Jamai 57.20 ● (si.g.) Nella gara di alto di Buhl (Ger), Gianmarco Tamberi 2° con 2.28, minimo per Pechino, dietro al tedesco Eike Onnen (2.32). Tra le donne 1.94 della Jungfleisch. ● REGIONALI (si.g.) A Rieti 4.40 nell’asta di Sonia Malavisi. In gara extra, il rientrante Matteo Galvan a 1’01”02 sui 500. Eugenio Rossi (R. di San Marino) a 2.27 a Caprino Veronese. A Biella. Uomini. Marcia 10.000: Tontodonati 40’54”84. A B. Arsizio (Va). Uomini. 400 hs: Lambrughi 50”68; Panizza 51”43. Triplo: Schembri 16.32 (+0.4). Donne. 400: V. Troiani

Venezia

(j) 54”37. Giavellotto: Jemai 57.20. A Caprino (Vr). Uomini. Alto: Rossi 2.27. Donne. 800: Vian (j) 2’07”04. A Gorizia. Uomini. 200 (0.7): E. Mensah 21”07. A Modena. Donne. 200 (+0.2): Dosso (a) 24”59. Asta: Benecchi 4.10. A Rieti. Uomini. 400 hs: Diaz 50”70. Donne. 200 (-1.2): Chigbolu 23”68. 400 hs: Lukudo 58”10. Asta: Malavisi 4.40; Bruni 4.10. Disco: Aniballi 55.76. A Matera. Uomini. 200 (-0.7): Corsa (j) 21”25. 400 hs: Haliti 51”14. Giavellotto: Romano 74.48. ● RECORD MULTIPLI A Roma, nel decathlon, r.it. jr di Simone Fassina (7198) e all/i di Marco Leone (6760).

Trieste

Spalato Dubrovnik Kotor

Corfù Argostoli Cefalonia

12”55 (-0.1): alle sue spalle Keni Harrison (12”56) e Sharika Nelvis che, con 12”59, si salva di 1/100 ai danni di Queen Harrison, dopo il 12”34 della batteria e il 12”37 della semifinale. Non meglio che quinta Jasmin Stowers (12”65), giovane dominatrice della prima parte di stagione. Brianna Rollins, ammessa in Cina da campionessa uscente, ha rinunciato alla finale. Il miglior risultato arriva dal lungo: Tianna Bartoletta, dopo il 5° posto nei 100 (a 2/100 dal podio), vola a 7.12 (-0.4), miglior misura mondiale degli ultimi due anni. Precede Brittney Reese (6.97/-0.1). L’esperienza emerge anche nei 400 hs uomini: Bershawn Jackson pare spacciato, ma la sua distribuzione è da manuale: si impone in 48”29 su Johnny Dutch (48”43). I 400 sono di David Verburg (44”63) davanti a LaShawn Merritt (44”66). Grande impressione destano la 20enne Shamier Little, 53”82 nei 400 hs ed Emma Coburn, 9’15”59 nei 3000 sp. Clamoroso negli 800: vince Alysia Montano (1’59”15) che lo scorso anno corse incinta di 34 settimane. Ajee Wilson è terza pur correndo gli ultimi 250 metri con una scarpa sola. MCLEOD VOLA La rivelazione di Kingston è Omar McLeod, studente ad Arkansas University: in aprile ha compiuto 21 anni e nei 110 hs timbra un 12”97 (+1.0) che gli vale la prima prestazione mondiale stagionale e l’ingresso nell’esclusivo club dei «-13”00». Quest’anno, partendo da un 13”44 del 2014, era già sceso a 13”21. Ora, dopo un 13”24 (-1.4) in semifinale, questo clamoroso progresso di 24/100. Hansle Parchment, bronzo olimpico e primatista nazionale con 12”94, gli finisce sufficientemente lontano (13”08), con Andrew Riley terzo (13”35). Con Natoya Goule vincitrice degli 800 in 1’59”63, ieri, nella notte italiana, semifinali e finali dei 200: nei quarti i migliori sono stati Julian Forte (20”04/+1.1) e Elaine Thompson (22”60/+0.1). Shelly-Ann Fraser, già ammessa ai Mondiali da oro uscente, dopo il 10”79 nei 100, ha rinunciato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A EUGENE FINALI IERI Uomini. 200 (+0.4): 1. Gatlin 19”57; 2. I. Young 19”93; 3. Spearmon 20”10; 4. Lee 20”11; 5. Duke 20”15; 6 Webb 20”30. 800: 1. Symmonds 1’44”53; 2. Sowinski 1’44”84; 3. Loxsom 1’45”35. 5000: 1. Hill 13’50”69; 2. True 13’51”09; 3. Rupp 13’51”54; 10. Lagat 13’59”48. 3000 sp: 1. Jager 8’12”29; 2. Cabral 8’13”37; 3. Huling 8’14”11. Triplo: 1. Craddock 17.53; 2. Claye 17.48; 3. Dendy 17.23. Peso: 1. Kovacs 21.84; 2. Cantwell 21.64; 3. Clarke 21.49. Donne. 200 (+0.4): 1. Prandini 22”20; 2. McGrone 22”38; 3. Tarmoh 22”44; 4. Whitney 22”47; 5. Bryant 22”48. 800: 1. Montano 1’59”15; 2. Martinez 1’59”71; 3. Wilson 2’00”05. 5000: 1. Tully 15’06”44; 2. Hall 15’06”45; 3. D’Agostino 15’06”59; 4. Infeld 15’07”18; 5. Flanagan 15’10”02. 400 hs: 1. Little 53”83; 2. Tate 54”01; 3. Carter 54”41; 4. Demus 54”44; 5. T. Williams 54”81. Alto: 1. Love 1.91. Asta: 1. Suhr 4.82; 2. Morris 4.65; 3. Payne 4.60. Eptathlon: 1. Nwaba 6500; 2. Day 6458; 3. Bougard 6288. SABATO Uomini. 400: 1. Verburg 44”63; 2. Merritt 44”61; 3. Vernon 44”80; 4. Nellum 45”18; 5. K. Clemons 45”35; 6. Chambers 45”38. 1500: 1. Centrowitz 3’37”25; 2. Andrews 3’38”75; 3. Manzano 3’38"76. Jr. 200 (+1.8): 1. Lyles 20”18. Donne. 400: 1. Felix 50”19; 2. Hastings 50”25; 3. Francis 50”67; 4. McCorory 50”88; 5. Hayes 51”27. 100 hs (-0.1): 1. Harper 12”55; 2. K. Harrison 12”56; 3. Nelvis 12”59; 4. Q. Harrison 12”60; 5. Stowers 12”65; L. Jones rit. Lungo: 1. Bartoletta 7.12 (0.4); 2. Reese 6.97 (-0.1); 3. DeLoach 6.95 (+1.1); 4. Todd 6.84 (+1.2); 5. Saunders 6.75 (+0.9). Disco: 1. Lewis 63.09. QUAL. IERI Uomini. 200. Sf. I (-1.3): 1. I. Young 20”19; 2. Dukes 20”36. II (+1.1): 1. Gatlin 19”90; 2. Spearmon 20”30; 3. McClain 20”34. 110 hs. Sf. I (+0.7): 1. Oliver 13”08; 2. Porter 13”26; 3. Ash 13”36. II (+2.0): 1. Richardson 13”12; 2. Harris 13”17; 3. A. Merritt 13”18. Donne. 200. Sf. I (-0.1): 1. Prandini 22”44; 2. Whitney 22”49. A KINGSTON SABATO FINALI Uomini. 110 hs (+1.0): 1. McLeod 12”97; 2. Parchment 13”08; 3. Riley 13”35; 4. Mason 13”39; 5. Thomas 13”43. Disco: 1. Dacres 63.23. Donne. 800: 1. Goule 1’59”63; 2. S. Campbell 1’59”92. QUAL. Uomini. 200. Sf. I: (+1.6): 1. Ashmeade 20”23; 2. Tracey 20”39. II (+1.1): 1. Forte 20”04; 2. Dwyer 20”25; 3. Weir 20”26. 400. Sf. I: 1. Steele 45”19; 2. Matthews 45”39. II: 1. Francis 45”22. 110 hs. Sf. I (-1.4): McLeod 13”24. Donne. 200. Sf. I (+0.1): 1. E. Thompson 22”60. III (+0.4): 1. Simpson 22”62. 400. Sf. I: 1. Day 50”38; 2. S. Jackson 50”90. II: 1. McPherson 50”90. TRINIDAD: BLEDMAN 9”86 E LA BAPTISTE 10”84 (si.g.) Velocisti di Trinidad e Tobago scatenati sui 100 a Port of Spain: Keston Bledman fa 9”86 (+1.1), Kelly Anne Baptiste 10”84 (+1.4). Squalificato (invasione) nei 400 il 19enne Machel Cedenio che aveva vinto in 44”29. A Nassau (Bah) vola sui 400 un altro 19enne, Steven Gardiner (44”27). A Port of Spain. Uomini. 100 (+1.1): 1. Bledman 9”86; 2. Duncan 10”15. 400: Quow 44”90. 110 hs (+2.4): Ortega 13”32. Donne. 100 (+1.4): 1. Baptiste 10”84; 2. Ahye 11”17. A Nassau. Uomini. 400: Gardiner 44”27 (r.n.); Mathieu 45”00; L. Williams 45”30; Miller 45”36. Donne. 400: S. Miller 50”69. Lungo: Stuart 6.83 (+0.3, r.n.). A Niigata (Giap). Uomini. Sf 400: Kanemaru 45”22. Giavellotto: Arai 84.13.


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Pallavolo R World League SERBIA

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ITALIA

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Pallanuoto R World League

Serbia: rimonta e batte la Croazia Trionfo da Giochi

(26-24, 21-25, 26-24, 23-25, 17-15) SERBIA: Kostic, N. Kovacevic 14, Stankovic 8, Atanasijevic 31, Petric 11, Podrascanin 3; Majstorovic (L). Jovovic 1, Starovic, Lisinac 3, Okolic 1, Ivovic 8, U. Kovacevic. Ne: Rosic (L), All. Grbic. ITALIA: Travica, Lanza 18, Birarelli 6, Sabbi 31, Zaytsev 18, Anzani 4; Colaci (L). Mengozzi 8, Giovi, Saitta 3, Antonov. Ne: Rossini (L) Randazzo, Vettori, All. Berruto ARBITRI: Shahmiri (Iran) e Cull (Usa). NOTE Spettatori: 6500. Durata set: 29’, 31’, 32’, 33’, 26’ Serbia: battute sbagliate 17, vincenti 3, muri 10, errori 25; Italia battute sbagliate 16, vincenti 7, muri 11, errori 33.

Il muro della Serbia sbarra la strada agli azzurri che sono ancora sconfitti al tie break

Cuore d’Italia non basta La Serbia vince in volata

1Rispetto alla prima gara gli azzurri stanno meglio in campo, ma perdono 3-2. Berruto: «E’ stato compiuto un grosso passo avanti» parte finale della frazione. BELGRADO (SERBIA)

«S

tasera è stato compiuto un grosso passo in avanti in termini di qualità. È stata una gara di alto livello, bella, intensa nella quale abbiamo fatto addirittura meglio dei nostri avversari in alcuni fondamentali. Guardiamo a questi segnali positivi. Purtroppo in alcuni finali di parziali abbiamo commesso qualche errore ma dobbiamo guardare avanti e credo che questa sera sia molto importante per noi». Questo il commento di Mauro Berruto dopo la seconda sconfitta in Serbia in questa World League (con le squadre già qualificate per le finali), ma una sconfitta molto diversa da quella che era maturata venerdì sera a Novi Sad contro la stessa squadra. MEZZO Se si guarda il bicchiere mezzo pieno si può notare il fatto che l’Italia per due volte è riuscita a rimontare la Serbia (che ora ci sovrasta in classifica), la cosa negativa è che l’Italia in diversi set (tutti quelli che ha perso) è crollata nella

CAMBIO IN REGIA L’Italia esce quindi sconfitta dalla Pionir Hall di Belgrado con il punteggio di 3-2 al termine di una partita tiratissima durata circa 2 ore e 30 minuti e che lascia l’amaro in bocca per come è maturata. I ragazzi di Berruto, consapevoli che il punteggio non aveva granché valore data la situazione già definita in vista della Fase Finale di Rio, hanno dato tutto quello che avevano e dopo essere stati in svantaggio due volte hanno sfiorato la vittoria. Degli azzurri sono piaciute comunque la determinatezza e la volontà di non arrendersi mai, uscendo a testa alta da un campo difficilissimo. La gara è iniziata con la stessa formazione di venerdì per l’Italia schierata con la dia-

RPer due volte i

nostri rimontano, ma sono ancora una volta fatali i finali di set

gonale Travica-Sabbi, Anzani e Birarelli centrali, Lanza e Zaytsev schiacciatori e Colaci libero. Ma nel corso della gara sono poi entrati Saitta (per Travica) e Mengozzi (entrato per Anzani al centro), più articolata la girandola di cambi che ha messo in campo dal tecnico serbo Nikola Grbic (con il secondo Camillo Placì) partito per dare spazio al secondo palleggiatore e poi ha finito per rimettere in campo il titolare monzese Jovovic. Molto bene Sabbi come bottino di punti che ha rivaleggiato a lungo con il solito Atanasijevic come migliore marcatore della partita. Adesso l’Italia torna in Italia solo per poche ore: fa uno scalo a Roma, ma da li riparte direttamente per il Brasile. Nel prossimo fine settimana sono in programma le ultime due gare del girone di qualificazione, ma il risultato ha una importanza relativa. Molto di più conterà quanto l’Italia riuscirà a crescere in vista delle finali della Lega Mondiale che si giocheranno a metà luglio a Rio de Janeiro, lì si vedrà davvero quanto valgono gli azzurri. g.l.p.

LA GUIDA (a.a.) La Polonia vince a Teheran con e regala il biglietto per le finali agli Usa. Nella seconda fascia l’Argentina di Velasco batte di nuovo in Canada, ma gli serve ancora una vittoria (contro la Bulgaria) per centrale le final four. Girone A a Novi Sad e Belgrado Serbia-Italia 3-1, 3-2; a Sydney Australia-Brasile 1-3, 0-3 (22-25, 20-25, 15-25). Classifica: Brasile 8-2; Serbia 6-4; Italia 5-5; Australia 1-9. Girone B a Kalinigrad Russia-Stati Uniti 0-3, 1-3; a Teheran Iran-Polonia 32, 1-3 (25-23, 20-25, 20-25, 19-25). Classifica: Usa 8-2; Polonia 7-3; Iran 55; Russia 0-10. Girone C: Bulgaria-Cuba 3-0, 3-1; a Argentina-Canada 3-1, 3-2. Classifica: Bulgaria 7-3; Canada 6-6, Argentina 64; Cuba 3-9. Girone D Francia-Giappone 3-0, 3-2; a Liberec Rep.Ceca-Sud Corea 3-2, 3-1. Classifica: Francia 10-0; Giappone 4-6; Rep.Ceca 4-6; Sud Corea 2-8. Girone E Finlandia-Olanda 0-3, 2-3; Portogallo-Belgio 1-3, 0-3. Classifica: Belgio 9-1; Olanda 8-2; Finlandia 2-8; Portogallo 1-9. FORMULA Alla finale a sei di Rio oltre al Brasile, le prime due dei gironi A e B e la migliore dei gironi D, E, F. PIACENZA SPERA (m.mar) Si conoscerà solo all’ultimo minuto il futuro di Piacenza. Ci sarà oggi un nuovo incontro fra Molinaroli e un investitore che potrebbe portare all’iscrizione in Superlega.

Le azzurre e il sogno Mondiale con loro». Ci hanno guadagnato l’Italia del beach e Marta.

a cambiare strategia. «No, il mio obiettivo è fare cambio palla e vincere».

INVIATO A ROTTERDAM (OLA)

L

e gemelle d’Italia han cominciato bene. A Rotterdam il loro primo Mondiale insieme è partito con un 2-1 alle argentine Gallay-Klug. Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth sono nate a 48 ore di distanza l’una dall’altra: il 16 agosto 1990 la prima, il 14 Viki. Che peraltro la luce l’ha vista a Budapest e già questa è una bella storia, perché mamma Agnese e papà Laszlo erano tutti e due nazionali ungheresi, di basket e atletica (decathlon) e l’ultima cosa che volevano per la figlia era che giocasse a volley: «In Ungheria non è che ci sia una gran tradizione», spiega. Solo che dopo aver chiuso le rispettive carriere hanno messo su casa a Santeramo. «Dove tutte le ragazze giocavano a pallavolo, e così hanno vinto le amiche, nel senso che mi hanno trascinata

Dusan Mandic, 21, mancino serbo mvp a Bergamo, preso dal Recco SCALA

Franco Carrella INVIATO A BERGAMO

V

enti minuti di grande Croazia, ma il finale è tutto della Serbia che conquista la World League per la terza volta di fila. Coi campioni olimpici avanti 5-3, si scatenano i favoriti campioni d’Europa che ritrovano la mira: il break di 5-0 spegne i rivali, troppo imprecisi con l’uomo in più. Assieme ad Alexandrescu ha diretto Gomez, poliziotto napoletano, di gran lunga il miglior arbitro visto a Bergamo. Bronzo al Brasile di Ratko Rudic che batte gli Usa dopo un’interminabile serie di rigori. Mvp del torneo viene eletto il serbo Mandic, il portiere premiato è il croato Pavic.

IL CONTORNO Questo evento regala alla squadra di Savic centomila euro e soprattutto la qualificazione olimpica. Prematura uscita dal match (tre falli gravi in 19’) per Sava Randjelovic, ex Stella Rossa,

RESPONSABILITA’ «Avere la stessa età – specifica la stessa Marta – non è secondario. Credo sia una delle ragioni per cui ci comprendiamo così bene». Finendo per completarsi. Dice Viki: «Lei è precisina in tutto, in campo e fuori. E poi gioca da molto più di me e quindi fa da guida», ovvero il contrario di quel che le capitava con Greta Cicolari con cui ha giocato gli ultimi 2 Mondiali. Ribatte Marta: «E lei sdrammatizza, mi fa volare bassa. Sul fatto della leadership invece ho dovuto lavorare molto su me stessa, ma mi piace. E’ giusto prendersi delle responsabilità». Quelle che Viki si accolla sul piano pratico. Perché con il livello tecnico individuale di Marta (è una delle prime al mondo) è evidente che nessuna coppia si sogna nemmeno di battere su di lei (ricevendo andrebbe poi anche ad

Orsi Toth e Menegatti (destra)

attaccare). Ieri, per dire, le argentine non l’hanno fatto nemmeno una volta per sbaglio. «Ci sono abituata – sospira la Orsi Toth – da quando gioco con lei è sempre stato così». Si potrebbe immaginare allora che uno dei suoi obiettivi sia di fare il cambio palla così bene da indurre, prima o poi, qualche avversaria

CONTRO L’OLANDA Quello che non è mai riuscito a una coppia azzurra femminile al World Tour. Così come mai nessuna è arrivata in semifinale al Mondiale. «E’ l’obiettivo». Del resto ce l’hanno fatta già più volte nel circuito, con un secondo posto (2014 a San Paolo) e un terzo (2015 Mosca). Oggi ripartono da una coppia olandese creata apposta per il Mondiale: Stiekema-Rommers. Mentre i ragazzi, Lupo e Nicolai, sono già certi di passare alla seconda fare, con una partita di anticipo. Dopo il 2-0 al Cile di sabato, ieri hanno appioppato un doppio 21-14 agli austriaci Huber-Seidl. Così che la sfida di oggi agli eroi di casa, i campioni del mondo Brouwer-Meeuwsen, servirà solo per agguantare una posizione migliore nei sedicesimi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ufficializzato dal Brescia unitamente a Nemanja Ubovic che proviene dal Barceloneta. In tribuna, anche ieri, il nuovo d.g. recchese Maurizio Felugo, il cui compito principale è ingaggiare il successore di Igor Milanovic: l’abbiamo visto chiacchierare con Rafa Aguilar, ex c.t. spagnolo. Tra il pubblico, pure l’olimpionico Mario Fiorillo che allena la Roma Nuoto in A-2 e ha ottimi rapporti col patron Gabriele Volpi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERBIA-CROAZIA 9-6 (1-1, 1-3, 3-1, 4-1). Serbia: G.Pijetlovic, Mandic 2, D.Pijetlovic 3, Aleksic, F.Filipovic, Prlainovic 2 (1 rig.), S.Mitrovic; Gocic, Randjelovic, Cuk 1, Nikic, Jaksic 1. N.e. B.Mitrovic. All. Savic. Croazia: Pavic, Buric, Petkovic, Loncar, Jokovic 2 (1 rig.), Vukicevic 1, S.Sukno 2; Bukic 1, Buslje, Pasqvalin, Setka, Obradovic. N.e. Bijac. All. Tucak. Arbitri: Gomez (Ita) e Alexandrescu (Rom). Note: sup. num. Serbia 10 (5 gol), Croazia 14 (3). Usc. 3 f. Randjelovic 19’. Jaksic 28’22”, Buric 28’35”. Spett. 2.500. Altre finali: 5° posto, Australia-Ungheria 9-6; 3° posto Brasile-Usa 24-23 rig. (10-10). Albo d’oro: 2002 Russia; 2003, 2004 Ungheria; 2005, 2006 Serbia e Montenegro; 2007, 2008 Serbia; 2009 Montenegro; 2010, 2011 Serbia; 2012 Croazia; 2013, 2014, 2015 Serbia.

FINALE PER IL 7° POSTO

Il Settebello chiude travolgendo la Cina Tripletta di Baraldi 1Sotto 3-6 dopo la

BEACH VOLLEY

Mario Salvini

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prima frazione, l’Italia si sveglia e stravince. Di Fulvio, torneo da 10 gol

A

ll’inizio della seconda frazione, il tabellone dice 6-3 per la Cina. Ci vuole una delle proverbiali strigliate di Sandro Campagna per svegliare il Settebello, nella finale per il settimo posto. «Viviamo un periodo di crisi, non riusciamo a essere costanti per tutti i quattro tempi» ammette il c.t. Nell’ultimo impegno della World League che continua a rappresentare un tabù, l’Italia parte con Del Lungo tra i pali, ma la difesa fa poco per proteggerlo e dopo 7’ Tempesti prende il suo posto. Campagna chiede agli azzurri il rispetto delle posizioni e delle distanze, un break di 7-0 tra il 9’ e il 17’ vale l’allungo decisivo (10-6). Brilla Fabio Baraldi, e non solo per la tripletta: ai due metri, anche in questa occasione non delude. Il nostro capocannoniere, a Ber-

gamo, è Francesco Di Fulvio, autore di dieci gol. Nota di merito per i cinesi che con la guida di Paolo Malara stanno compiendo progressi evidenti sotto ogni aspetto, tecnico e tattico. Per il Settebello, che deve migliorare soprattutto nell’approccio e nelle percentuali in superiorità numerica, le prossime occasioni in chiave olimpica saranno i Mondiali di Kazan (2 pass), gli Europei di Belgrado (1, si scalano i piazzamenti se arrivano davanti le squadre che hanno già ottenuto l’accesso a Rio) e l’eventuale torneo di qualificazione (3) che sarebbe organizzato dall’Italia. f.carr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ITALIA-CINA 16-9 (3-5, 6-1, 2-2, 5-1). Italia: Del Lungo, F.Di Fulvio 1, Figlioli 1, A.Fondelli 3, N.Presciutti 1, S.Luongo 1 rig., Baraldi 3; Velotto 1, Giorgetti 3 (2 rig.), Gallo, N.Gitto, Aicardi 2, Tempesti. All. Campagna. Cina: Wu Honghui, Hu Zhangxin, Dong Tao 3, Li Li, Xie Zekai, Chen Jinghao 2, Zhang Chufeng; Tan Feihu 1, Lu Wenhui 1, Chen Zhongxian, Gu Liang, Liang Nianxiag 2. N.e. Liang Zhiwei. All. Malara. Arbitri: Terpenka (Can) e Dester (Bra). Note: sup. num. Italia 12 (5 gol), Cina 10 (3). Usc. 3 f. Li Li 10’50”, Velotto 20’10”, Lu Wenhui 26’10”, N.Gitto 29’30”. Al 10’30” Wu Honghui para un rigore di Gallo. Spett. 1.500.


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oppure nei giorni feriali presso l’agenzia:

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE BASEBALL

Favola Padova Per la prima volta approda ai playoff ● (m.c.) Il Padova è la terza formazione promossa per i playoff scudetto. I veneti di Smith si sono garantiti la qualificazione superando in rimonta (dallo 0-5 del secondo inning) il San Marino in gara-2 del 13° turno. Ai titani basta comunque una vittoria per entrare nel girone di semifinale. Decisivo il fuoricampo di Alvarez da due punti all’ottavo inning. Il Rimini travolge il Parma grazie a Romero (4/5) e Zileri (3/4). Il Nettuno di Trinci si vendica dei cugini allenati da D’Auria, mentre Bologna mette insieme otto punti su Godo, difesi da Panerati e Cadoni, prima dell’interruzione per la pioggia. 13° turno, gara-2: T/A San Marino-Tommasin Padova 68 (v. Quevedo, p. D’Amico; hr Alvarez), Città di NettunoAngel Service Nettuno2 3-2 (v. Anselmi, p. Simone), Parma-Rimini 1-10 (v. Richetti, p. Rivera; hr Zileri), UnipolSai Bologna-Godo Knights 8-0 (6°, v. Cadoni, p. Galeotti). Classifica: Bologna 808 (215); Rimini 654 (17-9); Padova 615 (16-10); San Marino 538 (14-12); Città di Nettuno 500 (13-13); Nettuno2 346 (9-17); Godo 308 (8-18); Parma 231 (6-20).

BOXE / MEDIOMASSIMI

Ricci micidiale kot 7 a Damasco Ora il Mondiale?

Mirco Ricci, 24 anni ACTIVA (g.l.g.) A Roma, per l’intercontinentale dei mediomassimi, Mirco Ricci si trasforma in demolitore e dopo 6 riprese all’attacco con colpi veloci, improvvisi e micidiali, costringe alla resa il malcapitato brasiliano Damasco, eroico a resistere e provare a reagire nelle prime 4 riprese, per poi spegnersi e restare seduto allo sgabello al gong della 7a. Ora il Mondiale per il romano? Il manager Buccioni sta trattando per disputarlo in Germania. Nel tricolore, vittoria indiscutibile per Della Rosa, dominatore per 7 riprese di Moncelli che si è svegliato troppo tardi. Mediomassimi (Intercontinentale Wba): Ricci (16-2) b. Damasco (Bra, 18-32) kot 1” del 7° t. Superwelter (camp. ital.): Della Rosa (36-2) b. Moncelli (12-4-1) p. 10. Giudici: Mazzuoli e Ramacciotti 96-94, Di Mario 96-95. Mediomassimi: Faraoni (1-0) b. Gyen (Ung, 25) kot 2’15” 1 t. Supergallo: Lozzi (5-2) b. Sofian Bellahgene (Fra, 8-8-1) p. 6. Superpiuma: Alfano ( 5-0-1) e Barreto (Per, 6- 6-2) pari 6. Supermedi: Ranaldi (8-1) b. Marti Ruiz (Cub 8-7-2) kot 2.

1GOLF VINCE LARRAZABAL Lo spagnolo Pablo Larrazabal ha vinto con 271 colpi (70 66 69 66,

-17) il BMW International Open a Monaco di Baviera (Ger), siglando il quarto successo nell’European Tour e il secondo in questo evento, già suo nel 2011. Fuori al taglio i 5 italiani in gara.

NUOTO: VERSO KAZAN

Ledecky, niente sorpasso a Fede: 200 sl in 1’56”78 1L’americana prova e vince i 400 misti Mondiali: Dotto nei 100 sl, 200 a Magnini?

Katie Ledecky, 18, quest’anno ha nuotato i 200 in 1’56”16, a 10/100 da Fede

K

atie Ledecky vince al Bucceto Open, in Indiana, i 200 sl in 1’56”78 e si cimenta pure nei 400 misti nuotati in 4’41”70, un altro modo per ricordare Janet Evans, che vinse l’oro olimpico nella specialità più completa. La diciottenne americana aveva già nuotato in stagione i 200 sl in 1’56”16 e resta (insieme alla francese Bonnet) dietro Federica Pellegrini, quinta al

CANOA: MONDIALI

La Bonaccorsi dall’Africa all’oro bis in discesa ● (a.fr.) Magico bis. Costanza Bonaccorsi, pagaiatrice della Canottieri Comunali Firenze, ha riconquistato il titolo mondiale di discesa sprint sul canale artificiale di Vienna (Aut): in 44”34 ha preceduto Paloudova (R.Ceca), staccata a 1”11 e la ceca Satkova a 2”50. Nel 2014 l’azzurra vinse l’oro in Valtellina, poche settimane fa si è aggiudicata il titolo europeo. Una continua ascesa iniziata dopo l’esperienza di Costanza in Africa, dove andò come volontaria tornando ancora più ricca dentro. Ora quest’altra gemma, ed un futuro da decifrare: a Firenze la sua società rischia la chiusura per problema alla sede. Il “nodo” al Comune che sta cercando di scioglierlo. L’Italia prende anche 4 bronzi con Quintarelli, Ricciardi e a squadre con PanatoQuintarelli-Dell’Agostino e Bonaccorsi-Rosa-Grasso. ● SLALOM (a.fr.) A Praga, nella 1ª di Coppa del Mondo slalom, nel K1 donne Horn, 5ª in semifinale (out Gian Pron 23ª), in finale è 7ª in 1’41” a 2”97 dalla Schornberg (Ger), 1a. Prossima tappa da venerdì a Cracovia (Pol).

Costanza Bonaccorsi, 20 anni

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mondo nel 2015. I segnali americani non mancano mani: a Mission Vjejo, la diciassettenne Katie McLaughin vince i 200 sl in 1’57”55. Federica nuoterà sabato e domenica prossima i 100 e 200 sl a Vichy in Francia, dove ci saranno altri azzurri e pure Filippo Magnini, candidato a nuotare i 200 sl ai Mondiali di Kazan rispetto ai 100 nonostante il 33enne ex bicampione del mondo sia arrivato 2° a Riccione in 48”79 dietro Marco Orsi

IPPICA / 1

S.Siro: Ottone ok Dario Vargiu rissa sfiorata

Ottone ok nel Primi Passi PERRUCCI ● (e.lan.) Domenica di sorprese a San Siro, dove sia nel Primi Passi (Gr. 3, m. 1200) sia nel Baggio (condizionata) a cadere sono stati i favoriti targati Incolinx. Bruciante, in quest’ultima prova sui 2000 m, è stata la sconfitta di Cala Corallina, che non è mai stata in corsa, giungendo lontano dall’ottima Wordless, prima davanti a Loritania. Ancora più doloroso è stato quindi il k.o. di Lucan Sweet nel Primi Passi, in cui il portacolori della Incolinx, complice anche un parziale troppo dispendioso impostogli da Dario Vargiu tra i 300 e 700 metri, si è dovuto inchinare ad Ottone, con un ottimo Fabio Branca in sella per la Nuova Sbarra. Giornata no quindi per la Incolinx e soprattutto per Dario Vargiu che, solitamente impeccabile dentro e fuori la pista, sull’onda della rabbia e della frustrazione, dovuta anche all’appiedamento di 5 giornate precedentemente comminategli dalla giuria, ha ceduto alle provocatorie contestazioni di uno spettatore, tentando di raggiungerlo all’uscita del pesage, dove è stato fermato dalla sicurezza.

in 48”50 e davanti a Luca Dotto, che in prima frazione di una terza serie di staffetta ha nuotato in 48”40. In mancanza di altri riscontri (tutti deludenti i tempi degli azzurri al Settecolli), ed in attesa delle gare francesi e delle Universiadi, alla fine i tecnici azzurri opteranno per questa soluzione, in modo da assicurare al capitano almeno una gara individuale per il suo ultimo Mondiale. Ieri Orsi era impegnato a Casarano, dove la sessione serale è stata annullata per un nubifragio e si è gareggiato soltanto in mattina: nei 50 sl un 23”28. Il Bomber tornerà lunedì prossimo a San Marino prima di un ultimo 100 ai regionali di Riccione del 2023 luglio, ovvero alla viglia della partenza per il raduno di Ostia pre partenza per Kazan. IN UNGHERIA E ancora a proposito dei 200 sl, in una situazione assai fluida in cui Magnini resta l’azzurro più veloce in stagione in 1’48”22, e con Lestingi 1’48”44, per un posto nella 4x200 sperano sempre Maglia (che nuoterà alle Universiadi con Belotti) e Di Giorgio, che ieri a Gyor in semifinale ha nuotato in 1’49”28 dietro Bernek (1’49”01, Coggi a 1’50”42), per non parlare di D’Arrigo che ci sarà a Vichy. Nelle gare magiare, 1’02”07 di Giorgetti nei 100 rana (Sorriso 1’03”56), 54”91 nei 100 dorso di Bonacchi (la Hosszu 59”83), 23”81 nei 50 farfalla di Cseh, 2’12”44 nei 200 mx Jakabos (2’17”65 Toni), 16’57”19 Novoszath nei 1500 donne, 59”13 Thomas (Gb) nei 100 farfalla donne. Oggi , attesi, gli ultimi segnali. s.a.

IPPICA / 2

L’agitazione a metà prosegue Salta il GP Triossi ● (lu. migl.) Almeno fino a mercoledì difficilmente l’ippica uscirà dal caos. Il settore continua a essere come al solito diviso sul modus operandi. Il galoppo ha corso regolarmente e ha diffuso un comunicato in cui dichiara di sospendere l’agitazione (ma era mai iniziata?) e, tra l’altro, oggi eleggerà i nuovi rappresentanti della categoria allenatori. Il trotto è invece schierato al 90% sul blocco tant’è che mentre sabato sera si è corso a Cesena, sia pure in un’atmosfera tutt’altro che festosa, ieri mattina, visto che nessuna delle corse di contorno era riuscita è stato definitivamente annullato il Triossi day in programma oggi a Roma, mentre ieri sera si è corso a Modena. Oggi attesa per Albenga, Montecatini, Milano, Taranto, San Giovanni e Garigliano, ma sembra che il blocco vada avanti sino a mercoledì quando il Sott. Castiglione incontrerà le categorie e sottoporrà loro il piano per arrivare, pare senza tagli, sino alla fine dell’anno pagando anche gli arretrati. Se così non fosse anche chi per ora non si è fermato, potrebbe farlo.

BASEBALL ●

PER TORONTO (r.r.) Cuba chiude imbattuta contro Nicaragua : 3-0, 11-0, 2-0, 11-1 e 18-14 nei test verso i Panamericani di Toronto. Da oggi cinque sfide negli Usa contro la nazionale universitaria.

BOXE ●

MONDIALI (r.g.) A Bangkok (Tha), Amnat Ruenroeng (16) conserva i mosca Ibf, superando il battagliero Riel Casimero (Fil. 21-3) ai punti. Il locale Manus Boomjamjong (1) oro e argento olimpico (2004-2008) superleggeri, 34 anni, ha debuttato nei pro da medio, battendo Jamed Jalarante (Ind. 23-19-1) sui 6 tempi. ● INTERIM (r.g.) A Carson (Usa) il welter Timothy Bradley (Usa 32-1-1) conquista la cintura welter Wbo ad interim, ai danni Jessie Vargas (261), che ha protestato vivacemente. Perché l’arbitro nell’ultimo round ha chiuso il match 10” prima, con Bradley in evidente difficoltà. ● COSFIDANTI (r.g.) La Ibf ha designato cosfidanti al vacante mondiale leggeri, dopo la rinuncia di Mickey Bey jr. (Usa), il russo Dennis Shafikof (35-1-1) e il cubano Rances Barthelmy (23), il vincitore dovrebbe affrontare Emiliano Marsili (31-0-1) n. 3 del ranking. ● APB (r.g.) Al Palasport di Manerba del Garda (Bs), nel primo turno del Cycle 1 (Apb) nei 64 kg. l’algerino Chadi, si è imposto nettamente su Aquino (Arg) sugli 8 round. Successo del tedesco Harutyunyan sull’irruento ma disordinato Petrauskas (Lit). I due vincitori a luglio, si confronteranno per ottenere il pass olimpico. Negli 81 kg. dal quinto all’ottavo ranking, il campione d’Europa Ivanov (Rus) ha faticato con Benchabla (Alg), verdetto di 2-1. Il tedesco Michel mette ko al quarto, l’inconsistente uzbeko Mamazulunov. ● DEBUTTO (r.g.) A Gorla Superiore (Va), tra neo pro: il superwelter Edoardo Del Vecchio (1) supera d’un soffio Mohamed Kallevi (0-1); il superleggero Elkadimi Skalli (1-1) batte Matteo Redrezza (0-4) p.4. ● SUPERMEDIO (r.g.) A Melbourne (Aus) il supermedio di casa, Zac Dunn (17) conquista l’Ibo, battendo l’ex campione d’Europa, l’ucraino Max Bursak (31-3) ai punti 12. ● TORNA SIGNANI (r.g.) L’8 agosto a Gatteo Mare (Fc), torna a combattere Matteo Signani (21-43), ex titolare UE medi, fermo da otto mesi, affrontando Rafael Pintos (Bra. 49-11) per la vacante cintura Intercontinentale Wba. Nei gallo si assegna il tricolore tra Daniele Limone (13-3-1) e Vittorio Parrinello (4) sui 10 round. ● ASSALTO TUIACH (r.g.) L’11 luglio a Magdeburgo (Ger), Fabio Tuiach (27-4) recentemente scalzato dal tricolore massimi, da Erittu, tenta l’assalto alla cintura europea Wbo, contro l’imbattuto Michael Wallisch (Ger, 14).

EQUITAZIONE ●

BRAVO GAUDIANO Emanuele Gaudiano (Admara 2) ha conquistato un prestigioso terzo nel GP del Principato di Monaco, dietro i britannici Scott Brash (Hello M’Lady) e John Whitaker (Argento). A Pechino Jerry Smit (Washington), da tempo trasferitosi proprio in Cina, è finito ha ottenuto il secondo nel GP vinto dal tedesco Franke Sloothaak.

GHIACCIO ●

SHORT TRACK Da oggi e fino al 15 luglio, a Courmayeur (Ao), terzo raduno stagionale della Nazionale di short track. Il c.t. Kenan Gouadec, coadiuvato da Ermanno Ioriatti, ha convocato Andrea Cassinelli, Mark Chong, Yuri Confortola, Tommaso Dotti, Nicola Rodigari, Davide Viscardi, Arianna Fontana, Lucia Peretti, Federica Tombolato, Arianna Valcepina, Elena Viviani e, dal 5 luglio, Arianna Sighel.

HOCKEY GHIACCIO ●

Gli ippici ancora in piazza AFP

DRAFT NHL Nessuna sorpresa nel draft Nhl svoltosi a Sunrise (Florida). Gli Edmonton Oilers, con la prima scelta, hanno chiamato il 18enne centro canadese Connor McDavid, possibile nuovo fenomeno.

IPPICA ●

PANORAMA GALOPPO La super campionessa francese Treve (T. Jarnet) ha dominato il GP de Saint Cloud (gr. 1) davanti a Flintshire: ora la rivedremo nel Vermeille a settembre, prima del tentativo di conquistare il terzo Arc de Triomphe, impresa mai riuscita a nessuno. La vincitrice delle Oaks italiane Lovelyn si è imposta ad Amburgo nel Grosser Hansa Preis (gruppo 2). Diamondsandrubies (J.A. Heffernan) ha conquistato le Pretty Polly Stakes (gruppo 1) a Dublino. ● OGGI QUINTÉ A CHANTILLY In Italia si corre a singhiozzo e il quinté viene spostato in Francia: scegliamo My Sweet Lord (4), Al Murqab (8), Funky Mary (5), Sea Mist (6), Murillo (10) e Aussi Celebre (3). ● SI CORRE A Galoppo: Corridonia (21.10).

NUOTO ●

CAPRI-NAPOLI: WILD CARD (al.f.) Il limite è fissato sotto le 8 ore. Se il vincitore della CapriNapoli non competitiva di sabato (partenza dal lido Le Ondine alle 9, arrivo nelle acque antistanti la Canottieri Napoli) scenderà sotto questo tempo, verrà ammesso di diritto alla prova di Coppa del Mondo di fondo il 6 settembre. Una speciale wild card messa in palio dagli organizzator. Dieci gli iscritti alla gara «Solo», nove uomini e una donna: l’australiano di origini francesi Boulanger, l’argentino Cordonnier, lo spagnolo Ferrada, il ceco Mruzek, l’inglese Norton, la svedese Cardin-Nordin, Giuseppe D’Alessandro, Alessandro Fortuna, Riccardo Bucci e Luca Salati.

RUGBY ●

SUPER RUGBY HurricanesHighlanders, sabato alle 9.35 a Wellington (N.Zel), sarà la finale di Super Rugby 2015. Nelle semifinali, a Sydney, Waratahs-Highlanders 17-35; a Wellington, HurricanesBrumbies 29-9.

SOFTBALL ●

QUINTA (m.c.) Quinta di ritorno. Gir. A: Legnano-Nuoro 9-10, 3-4 (8°); Bollate-Staranzano 8-1 (6°), 10; La Loggia-Rovigo 5-0, 8-0 (5°). Class. Bollate 950 (19-1); La Loggia 750 (15-5); Staranzano 550 (11-9); Rovigo 350 (7-13); Legnano e Nuoro 318 (7-15); Caronno 300 (6-14). Gir. B: Sestese-Bussolengo 0-15 (3°), 30; Parma-Bologna 0-1 (8°), 1-0. Class.: Forlì 937 (15-1); Bussolengo 722 (13-5); Collecchio 625 (10-6); Bologna 333 (6-12); Parma e Sestese 222 (4-14).

VARIE SESTRIERE, KM VERTICALE A MOLETTO E BELLEZZA Marco Moletto ha dominato la prima edizione del Km verticale di Sestriere (da Borgata a Monte Motta: 3.300 metri di lunghezza e 1.000 di dislivello) in 35’00” davanti a Bonetto (37’42”) e Bortolas (39’20”). Francesca Bellezza (44’23”) si è aggiudicata la prova femminile. Era la prima tappa della Settimana Verticale, che prosegue giovedì prossimo con la scalata del Trampolino K125 di Pragelato e si conclude domenica con la “4.000 gradini CorriForte” di Fenestrelle.

VELA ONBOARD CON CAYARD SU ANYWAVE (a.fr.) Alzare le vele per ripartire oltre la crisi. Nasce a Pordenone, dalle aziende e per le aziende, Onboard. Sette gli eventi (8-18 ottobre): 3 regate (Barcolana, Venice Hospitality Challenge, Veleziana) con Paul Cayard al timone della barca Anywave e ai 4 incontri in programma per dare la sua consulenza. “A bordo possiamo affrontare la tempesta. Sono contento di tornare a Trieste e Venezia” ha detto ieri Cayard da San Francisco. ● MONDIALE ORC (r.ra.) Inizia oggi a Barcellona il Mondiale Orc, al via 98 imbarcazioni: 24 italiane, tra cui Enfant Terrible di Alberto Rossi iridato in carica, Low Noise 2 di Giuseppe Giuffrè, Angry Red di Domenico Cigala, e il due volte vincitore del titolo iridato Scugnizza di Enzo de Blasio.


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AltriMondi R

LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

so di vittoria del sì, si dimetterà e saranno indette nuove elezioni. È persino possibile che poi Syriza le elezioni le vinca, evento che metterebbe la Grecia in questa singolare posizione: avere eletto un governo che non vuole dir di sì alla Troika, ma col mandato di dir di sì alla Troika. Del resto tutti i sondaggi degli ultimi mesi dicono proprio questo: che i Greci vogliono restare nell’euro, ma vogliono anche Syriza al governo. C’è però un punto ulteriore.

IL FATTO DEL GIORNO DOPO IL NO DI TSIPRAS

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Il premier Alexis Tsipras , ieri, durante il suo discorso ai greci trasmesso dalla tv di Stato Ert AP

Ma la Grecia arriverà al referendum di Syriza senza fallire prima? 1Domani sera Atene sarà in default: la procedura dell’Fmi, però, richiede alcuni giorni. Sarà la Bce ad evitare il caos di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Il bollettino greco oggi dice questo: il Parlamento ha approvato il referendum di domenica prossima; le banche greche e i bancomat oggi saranno chiusi. È molto probabile che banche e bancomat restino chiusi fino a domenica prossima, ma questo non è ancora deciso.

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Cominciamo dal referendum. Il referendum è stato annunciato da Alexis Tsipras in

un drammatico discorso televisivo dell’altra notte. «Quello che ci chiedono i creditori è umiliante e ricattatorio, contravviene ai princìpi su cui è stata fondata l’Unione europea», eccetera. Il Parlamento ieri ha dato il via libera alla consultazione. Hanno votato a favore i due partiti di governo e i nazisti di Alba Dorata. Tutti gli altri contro. Tsipras invita a votare «no», cioè a respingere l’offerta dei creditori. Vari sondaggi dicono invece che è nettamente prevalente l’opinione del “sì”, che alcuni danno al 47 per cento, altri di poco sotto al 60. In varie ricerche preceden-

NOTIZIE TASCABILI TENSIONI E POLEMICHE AD ISTANBUL

Alcuni partecipanti al Gay Pride dispersi con i cannoni ad acqua REUTERS

Turchia, bloccato Gay Pride «Usati i cannoni ad acqua» ● In migliaia erano scesi in piazza, ieri a Istanbul, in Turchia, per partecipare al Gay Pride, ma la polizia li ha dispersi con cannoni ad acqua e proiettili di gomma. Gli agenti hanno cercato di impedire che la folla si riunisse a piazza Taksim, il tradizionale luogo di raduni a Istanbul, nel 2013 teatro di settimane di proteste anti-governative. I manifestanti con le bandiere arcobaleno hanno denunciato «il fascismo» del Presidente Erdogan. In un giornata carica di tensioni e polemiche alcuni simpatizzanti del governo avrebbero aggredito i giornalisti che stavano seguendo l’evento. Un fotografo della France Presse è stato ferito lievemente. In passato il Gay Pride a Istanbul si era già tenuto dodici volte senza incidenti e scontri di rilievo.

ti è risultato che i greci vogliono rimanere nell’euro, dunque una vittoria del «sì» non dovrebbe essere sorprendente.

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Però non capisco quali conseguenze politiche potrebbe avere un esito o l’altro. Cioè, in qualche modo devono essere in gioco anche le dimissioni di Tsipras, non riesco a capire se le darà in caso di vittoria del sì o in caso di vittoria del no. Non lo capisco con sicurezza nemmeno io. Ma siccome il premier greco ha subito cominciato a far campagna per il «no», devo dedurne che, in ca-

Quale? Che Atene andrà in default domani sera, quando non avrà restituito 1,6 miliardi al Fondo monetario. Il Fmi non dichiarerà subito il fallimento: la procedura prevede che il Fondo, mercoledì mattina, dichiari semplicemente che la Grecia «è in arretrato sui pagamenti». Partirà quindi una comunicazione ufficiale al Fondo salva-Stati dell’Unione europea (Efsf), dalle cui casse in questi anni sono usciti 131 dei 240 miliardi che la Grecia si è fatta prestare. Si sa già che gli azionisti Efsf, cioè i governi dell’area euro, nonostante la notizia del mancato pagamento, non pretenderanno il rimborso immediato di questi 131 miliardi, ma accetteranno che la situazione resti congelata sperando che nel frattempo accada qualcosa. Ci sarebbe quindi una zona grigia di una ventina di giorni, in cui la Grecia non sarà più dentro (perché intanto la Bce avrà cessato di finanziarla), ma non sarà in teoria neanche fuori. In questa

LA CHIAVE

I sondaggi dicono che i cittadini vogliono rimanere in Europa. E il premier è a rischio Atene ci deve 40 miliardi. Il mancato pagamento non dovrebbe peggiorare i nostri conti pubblici

zona grigia potrebbe ancora intervenire un accordo. Ma con quale governo? Agli occhi delle cancellerie del nord, ma anche agli occhi di Spagna, Portogallo e Irlanda, Tsipras e Varoufakis sono degli impresentabili. Con l’eccezione di Italia e Francia, che nella Grecia si specchiano, il sentimento generale europeo è che prima questi di Syriza si levano dalle scatole e meglio è.

IL LEADER DEI 5 STELLE

Un nuovo Grillo «Io in disparte ma non mollo il Movimento»

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Questo non è abietto? Che una lobby mondiale capeggiata dai tedeschi decida chi deve governare in un Paese? È una domanda che merita due risposte. La prima: non abbiamo avuto tutti questi scrupoli democratici quando la Merkel e Napolitano hanno capeggiato la manovra con cui è stato fatto fuori Silvio Berlusconi. La seconda: stringi stringi, quando uno fa debiti si mette, volente o nolente, nelle mani dei creditori e rinuncia alla propria libertà di movimento.

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Che ne sarà dei 40 miliardi che la Grecia deve a noi? I greci dovranno restituirci i dieci miliardi del prestito bilaterale (soldi dati direttamente da noi a loro) a partire dal 2020. Quindi c’è ancora tempo per risentire del buco. Prudenzialmente poi gli interessi su questo prestito non sono stati iscritti a bilancio, quindi la loro mancata corresponsione non peggiorerà i nostri conti pubblici. Ci sono poi 27 miliardi di garanzie sottoscritte a favore del Fondo salva-Stati (o Efsf). Non si tratta però di soldi legati all’esito del prestito greco, ma di una somma che ci sarà chiesta in caso di tempesta finanziaria generalizzata. C’è una qualche probabilità che l’uscita della Grecia dia luogo a questa tempesta, cioè a una vendita forsennata di titoli del debito pubblico italiano? Tutti dicono di no, fidando soprattutto nel cosiddetto quantitative easing di Mario Draghi, grazie al quale la Bce, per salvare la moneta unica, è pronta «a fare tutto quello che serve» ossia a comprare tutto quello che sarà messo in vendita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Beppe Grillo, 66 anni, ex comico ANSA

«T

sipras straordinario! Sta dando l’ultima parola al popolo greco! Anche noi vogliamo il referendum sull’Euro! E lo faremo se ci aiuterete!». Beppe Grillo ha usato anche Twitter per applaudire la scelta del premier greco di indire una votazione sulle richieste dell’Eurogruppo. Lui e il M5S sono scesi in piazza a Ostia sabato notte anche per chiedere le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino dopo lo scandalo Mafia Capitale. Durante la manifestazione, la «Fiaccolata dell’Onestà», l’ex comico ha allargato lo sguardo all’Europa e spiegato di aver avuto dubbi sul premier greco: «Invece si sta comportando in maniera straordinaria, portando al popolo greco l’ultima parola», ha aggiunto. Per questo, duro l’attacco alla «creditocrazia» che prende in ostaggio i Paesi più deboli concedendo prestiti che si sa già non potranno essere restituiti e alimentando solo la crescita esponenziale degli interessi: «Siamo tutti in default da anni, anche l’Italia. Ma non ci fanno fallire perché devono riprendersi molti soldi. Il nostro debito è in mano alle banche tedesche. Quando avranno recuperato tutto ci molleranno come hanno fatto con la Grecia». Grillo è stato, comunque, prodigo di parole anche sulla politica interna italiana («Oggi il Pd è falso ideologico») e sulla situazione all’interno del M5S: «Sono orgoglioso di questi ragazzi. Magari li ho danneggiati a volte con la mia irruenza, ma è per il troppo affetto. Figurati se io me ne vado. È nel mio Dna. Resto però ai margini».

IL TERMINAL COLPITO

IL GOVERNATORE VUOLE SALVARE LA LEGISLATURA

Rogo Fiumicino, riapertura solo a fine bonifica

De Luca sospeso, è caos in Campania Annullata la prima seduta del Consiglio

● Bisognerà attendere ancora prima di vedere riaperto il Terminal 3 dell’Aeroporto di Fiumicino. Una relazione dell’Istituto Superiore di Sanità evidenzia infatti la presenza nella zona di contaminanti ancora attivi dopo l’incendio del 7 maggio. Sarà necessario quindi aspettare la fine della bonifica.

Il governatore Vincenzo De Luca

TRUFFA ALIMENTARE

FALLITA MISSIONE NASA

● Ieri la consigliera regionale anziana Rosetta D’Amelio, Pd, ha annunciato che d’accordo col presidente eletto della Campania, Vincenzo De Luca, il consiglio regionale convocato per oggi è stato rimandato. Sarebbe stata la prima riunione post elezioni: all’ordine del giorno la nomina di giunta e vicepresidente. Ma il problema è che De Luca è stato sospeso da Renzi a causa della cosiddetta legge Severino. Alla prossima riunione, quindi, al presidente sarà ufficialmente notificata la sospensione. Un pasticcio burocratico senza precedenti: l’assemblea dovrà, comunque, riunirsi per legge entro il 12 luglio. E De Luca punta a una «sospensione della sospensione» ancora prima di arrivare in Consiglio: alcuni aspetti della Severino, tra cui proprio quelli che riguardano il governatore, sono all’esame della Consulta.

UN ANNO DI CARCERE

Napoli: prosciutti Esplode il razzo polacchi venduti che portava come fatti a Parma rifornimenti all’Iss ● A Villaricca, nel Napoletano, i carabinieri hanno scoperto un laboratorio in cui prosciutti provenienti dalla Polonia venivano disossati ed etichettati con marchi italiani, compreso il celebre prosciutto di Parma. Denunciati una 52enne e un 54enne di Villaricca, mentre i locali, tutti in pessime condizioni igieniche, sono stati sequestrati.

● È esploso poco dopo il lancio il razzo vettore Falcon 9 della società SpaceX che doveva portare rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale e che non aveva astronauti a bordo. La Nasa ha fatto sapere che, circa due minuti e mezzo dopo lo sgancio da Cape Canaveral, in Florida, il razzo si è disintegrato, facendo apparire nel

«È depravazione» Sexy ballerina punita in Egitto L’esplosione del razzo Falcon 9 AFP cielo una grande nuvola bianca. I pezzi sono poi caduti nell’Oceano Atlantico. La SpaceX ha parlato di una sovrapressurizzazione nel serbatoio di ossigeno liquido, ma serve un’esame più dettagliato per capire cosa sia successo.

● «Incitamento alla depravazione». Con questa accusa Reda al-Fouly, la ballerina protagonista di una clip musicale, è stata condannata in Egitto a un anno di galera. Era stata arrestata il 25 maggio, alcuni giorni dopo l’uscita su YouTube del video, lievemente osé. Stessa pena per il cantante e regista del video, Wael Elsedeki, riuscito però a fuggire all’estero.


AltriMondi R

LUNEDĂŒ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’allarme inglese ÂŤLa Tunisia rischia nuovi attentatiÂť 1Folla in piazza a Sousse per gridare “noâ€? al Califfato

Anche l’Fbi in allerta: Negli Usa pericoli per il 4 luglio

Sulla spiaggia di Sousse alcuni turisti portano la bandiera della Tunisia per onorare la memoria delle vittime GETTY

Francesco Rizzo

NON SIAMO NEL MIRINO DEL TERRORISMO PIĂ™ DI ALTRI PAESI

L

a Rivista Italiana Difesa ha fatto i conti: sarebbero almeno 300 o 400 i miliziani dell’Isis in Tunisia, che fanno propaganda ÂŤsoprattutto tra le insoddisfatte giovani generazioniÂť. E Londra avverte: sono possibili ÂŤulteriori attacchi terroristici in TunisiaÂť. Dopo la strage di Sousse, che venerdĂŹ ha causato 39 morti, sulle spiagge del Paese nordafricano compaiono mille agenti armati mentre sabato centinaia di persone sono scese in strada a Tunisi e nella stessa Sousse per manifestare contro il terrorismo. Il Paese difende la sua fragile libertĂ mentre 3 mila turisti sono giĂ fuggiti ma la paura scaturisce anche da un’altra “soffiataâ€? inglese: a compiere nuovi attentati potrebbero essere ÂŤindividui non noti alle autoritĂ e le cui azioni sono ispirate da gruppi terroristici attraverso i social networkÂť. Come Facebook, su

ROBERTA PINOTTI MINISTRO DELLA DIFESA

cui navigava Seifeddine Rezgui, lo studente-killer di Sousse che tifava Real Madrid, amava la musica (un video del 2010 lo ritrarrebbe mentre balla la breakdance) e scriveva ÂŤse la jihad è un crimine, io sono un criminaleÂť. Chi lo ha visto colpire lo descrive ÂŤtotalmente calmoÂť. SELFIE Come spiegava il deputato tunisino Osama Al Saghir dopo la strage del Bardo, l’estremismo ÂŤfa leva sul sogno del Califfato, l’unione dei musulmani contro il vuoto e l’arroganza dell’OccidenteÂť e ÂŤpesano fattori come l’altissima di-

soccupazione giovanileÂť. Ora si indaga su Rezgui per capire se fosse davvero collegato all’Isis o se l’Isis si sia impossessato della sua azione. Intanto in Kuwait è stato identificato il kamikaze che si è fatto esplodere in una moschea (27 morti): era un saudita nato nel 1992. Due i complici arrestati. In Francia, invece, sta parlando Yassin Salhi, l’uomo che ha decapitato il datore di lavoro: avrebbe riferito di difficoltĂ sul lavoro e in famiglia, negando di essere un terrorista. L’azione del killer di origine marocchina non è stata rivendicata. Ma il selfie con la testa mozzata lo ha inviato davvero, a un amico in Siria (attraverso un numero canadese). Ieri l’Fbi segnalava minaccia di attentati per sabato 4 luglio, anniversario dell’Indipendenza Usa. E l’Italia? ÂŤNon abbiamo elementi particolari per ritenere di essere piĂš a rischio di altri Paesi europeiÂť, spiega il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

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24/8 - 22/9 VERGINE

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Mutamenti e alternative si rivelano proficui. Nel lavoro e in fatto di soldi, anche. Ma non siate sfigocupi. Sudombelico reattivo. Fin troppo, forse.

La Luna è opposta, gli impicci sono numerosi. Don’t azzann, mediate: Giove e Urano vi premiano. Avvilimenti suini incombono, ma temporanei.

Otterrete risultati utili. Ma potreste anche approdare ai quarti di finale per la coppa dei rompizebedei: evitate, please. Fornicazione flambĂŠ.

CreativitĂ , fiducia nei vostri mezzi e calore umano sono concausa delle (probabilmente tante) soddisfazioni di oggi. Anche suine. E il bello addavenĂŹ.

Pesantezze e noie giungono. Non sclerate, ma organizzatevi, con faccia di glutei. Marte suona però l’inno alla gioia sudombelicale e voi ve la godete.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

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Luna OK per viaggi, lavoro, colloqui. E voi partorite idee specialerrime. La vita sociale si ripiglia, il sudombelico è tentato da esperienze fortine.

Potete dare corpo alle idee. E gestire pragmaticamente i soldi. L’esperienza accumulata vi aiuta, il successo arriva, il rendimento suino stupisce.

Intuito e iniziativa sono i vostri veri assi nella manica. Un colpetto di glutei appropinquasi, il sudombelico sa che chi cerca (meticolosally) trova.

Con le vostre forze e con scaltrezza capricorniana dribblerete i fallocefali attorno, che non sono pochi. Il lavoro fila, imprevisti suini entusiasmano.

Giornata di buona produttivitĂ . E di sollievi. Gli amici vi appoggiano, il buonumore c’è nonostante la forma fisica e la fornicazione siano sfigatine.

Un confronto importante urge. And you are suding cold. L’epilogo di esso dipenderà da quanto non vi intasterdirete. Sudombelico poco fine, ma espletante.

VIOLENZA AL CORTEO

Presto a Calais una barriera anti-migranti â—? Mentre in Europa cresce la paura di nuovi attentati, il governo inglese ha inviato quasi 4 chilometri di barriera alta 3 metri al terminal dei camion di Calais, in Francia, dove i migranti tentano di nascondersi sui camion destinati ad attraversare la Manica. Si calcola che circa 3 mila migranti vivano attualmente a Calais: solo nel 2014 ne sono morti 15 mentre cercavano di salire sui tir. Altri si affidano a trafficanti umani, assoldati nell’Est Europa ma anche cittadini inglesi, che possono chiedere fino a 6 mila euro. Intanto, in Italia, il Viminale punta ad aumentare le espulsioni: giovedĂŹ sono partiti due voli dalla Sicilia ÂŤper rimpatriare migranti irregolariÂť, spiega il ministero, in Egitto e Tunisia. Salgono cosĂŹ a 2.345 gli stranieri irregolari rintracciati in Italia ed espulsi nel 2015, oltre ai 3791 respinti alle frontiere. Oltre 700 persone sono invece state tratte in salvo nel Canale di Sicilia tra sabato e domenica, nel corso di sette operazioni al largo della Libia. Ai soccorsi, oltre alla Guardia Costiera, hanno partecipato una nave militare inglese e una irlandese. E sul possibile legame tra gli sbarchi e il terrorismo interviene il segretario del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone: ÂŤQualora si dovesse verificare l’ipotesi che qualche appartenente a frange integraliste utilizzi i barconi, cosa improbabile, tutto ciò non muterebbe lo scenario, che registra un esodo epocale verso il nord dell’EuropaÂť. E, quindi, ÂŤservono piĂš risorseÂť.

Scontri durante il corteo a Chiomonte. Lancio di sassi contro gli agenti

Tensioni tra i No Tav e scontri in Valsusa Feriti quattro agenti

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a valle che resiste non si arrendeÂť. Striscioni, bandiere e buoni propositi hanno fatto da contorno al corteo No Tav da Exilles (To), in Valsusa, a Chiomonte (400 persone). La situazione si è fatta però carica di tensione quando una sessantina di attivisti incappucciati si sono staccati dal corteo e hanno cercato di raggiungere l’area del cantiere, protetta da un blocco di poliziotti. A questo punto è iniziato un lancio di pietre, fuochi d’artificio e petardi contro gli agenti, che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Un secondo at-

tacco, piĂš violento, contro le forze dell’ordine si è verificato verso le 17. L’assalto è stato respinto di nuovo con i lacrimogeni. Alcuni attivisti hanno cercato di strappare le reti protettive con le corde. Quattro agenti sono rimasti feriti, due con bruciature alle gambe a causa dei fuochi d’artificio lanciati su di loro. ÂŤL’ala dura del movimento No Tav ha trasformato una manifestazione che doveva essere pacifica, concordata nei minimi dettagli con la questura, in un’occasione di scontro e mancato rispetto delle regoleÂť, commenta il sindacato di polizia.

IL DALAI LAMA A GLASTONBURY Ha spento le candeline sul palco di Glastonbury, con accanto Patti Smith e migliaia di persone davanti che intonavano ÂŤTanti auguriÂť per i suoi imminenti 80 anni. Non si tratta di un rocker ma del Dalai Lama, il leader spirituale tibetano ospite speciale della celebre rassegna inglese che ha definito ÂŤfestival della gente, non di politici o governiÂť (foto LaPresse). Migrante afghano a Calais REUTERS

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE Eventuali viaggi, prove di studio, rapporti con aziende e persone lontane sono baciati dal successo. E qualche profferta fornicatoria vi sbalordisce mucho.

VOLUTA DA CAMERON

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IL TALK SHOW DE LA7

A IN ONDA IL DUO BARRA E PARAGONE Torna domani sera su La7 la versione estiva di In Onda. Alla guida del talk show d’informazione sarà Gianluigi Paragone, affiancato dalla giornalista Francesca Barra. Al centro della prima puntata di questa nuova stagione terrorismo e immigrazione, che verranno trattati anche con i vari ospiti della trasmissione, tra cui Matteo Salvini (Lega Nord) e Khalid Chaouki (Pd). DA VEDERE STASERA SU LA7 ALLE 20.30

LO SPORT IN TV

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LUNEDÌ 29 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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