sabato 23 maggio 2015 anno 119 - numero 120 euro 1,90
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JUVE-NAPOLI BUFFON IN VOLO SUL PALLONE D’ORO
GENOA-INTER TRAPPOLA GASP PER MANCINI
GRAZIANO, MALFITANO, G. MONTI, VERNAZZA ALLE PAGINE 12-13-14
DALLA VITE, GRIMALDI, TAIDELLI ALLE PAGINE 18-19
Allegri lo «candida», i rivali potrebbero essere Pirlo e Tevez... Anche la curva alla consegna della coppa scudetto: squalifica sospesa. Benitez e il tabù da sfatare
Il tecnico nerazzurro: «Credo nell’Europa e in Thohir». Gasperini sfida la sua ex squadra con 4 punti in più. A ore il rinnovo di capitan Ranocchia
ALTRO COLPO DI SCENA AL GIRO
10
ARU
ANCELOTTI-MILAN C’È IL SÌ DEL REAL PUÒ ANDARE VIA LAUDISA, PASOTTO ALLE PAGINE 10-11
ROSA
Carlo Ancelotti, 55 anni, col Milan ha vinto due Champions PROGRAMMA & CLASSIFICA 37a GIORNATA
Domani a pranzo Empoli-Samp Lunedì alle 18 il derby di Roma
Ancora una caduta a 3,2 km dall’arrivo di Jesolo (tappa a Modolo). Coinvolti Contador e Porte. Aru è il primo sardo di sempre al comando. Oggi maxicrono di Valdobbiadene
OGGI JUVE-NAPOLI (3-1) 18 GENOA-INTER (1-3) 20.45 DOMANI (ORE 15) EMPOLI-SAMP (0-1) 12.30 CESENA-CAGLIARI (1-2) CHIEVO-ATALANTA (1-1) PALERMO-FIORENTINA (3-4) PARMA-VERONA (1-3) UDINESE-SASSUOLO (1-1) MILAN-TORINO (1-1) 20.45 LUNEDI’ LAZIO-ROMA (2-2) 18
BETTINI, GHISALBERTI, GREGORI, MARABINI, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO DA PAGINA 2 A PAGINA 8
JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA GENOA SAMPDORIA INTER TORINO PALERMO
83 67 66 63 58 56 54 52 51 46
MILAN VERONA SASSUOLO CHIEVO UDINESE EMPOLI ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-7)
46 44 43 42 41 41 36 28 24 17
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IL COMMENTO di Pier Bergonzi
SCOMMESSE: INCHIESTA CREMONA
L’ex commercialista di Signori inguaia Pellissier e Foti
FABIO, BENVENUTO A DISNEYLAND-GIRO È Disneyland Giro d’Italia. Attrazioni e colpi di scena a ogni curva. Le prime due settimane ci hanno raccontato di le avventure di Gastone-Aru (primo sardo in maglia rosa di sempre), di Paperino-Porte (ora è a 5’05”) e di Topolino-Contador, che ieri è caduto ancora e ha perso il primo posto per 19”, ma resta il protagonista.
CENITI A PAGINA 28
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IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Equivoco al Milan. Berlusconi voleva Ancelotti ma come leader di Forza Italia. I rossoneri continua ad allenarli lui.
L'ARTICOLO A PAGINA 31
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«MATURO E RISERVATO» LA SCRITTURA RIVELA IL VETTEL SEGRETO
L’OLIMPIADE 2024
1 Serie B Pescara a valanga irrompe nei playoff Vicenza si tiene il 2° posto DA PAGINA 35-37
9 771120 506000
Tris di Milano: Mattarella è già semifinale incontra Bach Sassari vince «Vogliamo e va 2-1 su Trento i Giochi a Roma» ALLIEVI, PERNA, PIOLA PAGINE 38-39 39
DA NON PERDERE
CANFORA, ORIANI A PAGINA 40
CATAPANO, PICCIONI E COMMENTO DI ZAPELLONI A PAGINA 45
2 Zamparini in fuorigioco all’Università di Palermo «La mafia? Un’invenzione» VITALE A PAGINA 23
3 Golf: Francesco Molinari comanda dopo il 2° giro nel torneo a Wentworh DURANTE A PAGINA 41
ROTTAMA
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BASKET
& RINNOVA
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98° Giro d’Italia R 13a tappa, Montecchio Maggiore-Jesolo
2
San Lorenzo al Mare
1 km 17,6
Albenga
Rapallo
2 km 177 Sanremo
TEAM ORICA GERRANS
Genova VIVIANI MATTHEWS
L'ANALISI del nostro inviato a Jesolo PAOLO MARABINI
SUBITO IL TEST: MAXI CRONO SULLE COLLINE DEL PROSECCO
I
l Giro 2015 lo decideranno la crono del Prosecco e le montagne dell’ultima settimana. Quante volte, prima della partenza da Sanremo, l’abbiamo sentito dire. Magari sarà davvero così. Ma intanto sono proprio le tappe sulla carta più facili — quelle ad uso dei velocisti — a definire la classifica generale e a disegnare il destino di questa edizione. Un colpo di scena dietro l’altro. L’ultimo in ordine di tempo ieri pomeriggio, alle 17 di un venerdì fradicio di pioggia, quando a una manciata di secondi dall’ingresso del gruppo nella zona della neutralizzazione, a chiusura della seconda tappa in linea più veloce della storia del Giro, una caduta stile bowling ha visto passare la maglia rosa dalle spalle di Alberto Contador a quelle di un incredulo Fabio Aru, passato indenne da quel guazzabuglio di uomini e bici. Ma soprattutto ha tolto Richie Porte dalla corsa al Trofeo Senza Fine, perché 5’05” sono una zavorra troppo pesante per pensare di ribaltare la situazione. Anche se la crono di oggi è dalla parte del tasmaniano di Sky. E anche se — in questo Giro, poi — non si può mai scrivere l’ultima parola. La paurosa caduta di Pozzovivo nella terza tappa, il capitombolo di Contador in volata tre giorni dopo, i 2’47” incassati da Porte a Forlì tra foratura e penalizzazione: avevamo già visto, anche prima di ieri, come basti poco per lasciare sulla strada le proprie ambizioni. Intanto, però, oggi un verdetto importante uscirà dalla lunghissima crono fra Treviso e Valdobbiadene. Nella corsa che porta alla maglia rosa, la sostanza del testa a testa tra Aru e
Contador in vetta alla classifica è cambiata di poco. E se è vero che partire per ultimo nella crono è sempre un vantaggio, perché si hanno i riferimenti cronometrici su tutti, e che correre in maglia rosa equivale a una bella iniezione di morale, è anche vero che i valori in campo non sono certo cambiati nella caduta di ieri. Quei 59 km e 400 metri — i primi 30 piatti come un tavolo, i restanti vallonati — sono un bello spauracchio. Per Aru di sicuro, perché a Imola ha avuto qualche problemino fisico e il giorno dopo a Vicenza ha incassato da Contador la prima vera sconfitta. E poi perché in vita sua non ha mai corso una crono così lunga: 1h15’-1h20’ di sforzo, al netto di vento e pioggia. Contador avrà qualche fastidio a mettersi in posizione a causa della spalla dolente, ma è sicuramente più abituato a esercizi solitari così lunghi. E come lui Rigoberto Uran. Che dopo i guai dei primi 12 giorni, quatto quatto stasera potrebbe rientrare in corsa per la maglia rosa.
3 km 136 Sestri Levante
Chiavari
4 km 150
MATTHEWS MATTHEWS
La Spezia
5 km 152 La Spezia
FORMOLO CLARKE
Abetone POLANC CONTADOR
6 km 183 Castiglione della Pescaia
Grosseto
Fiuggi
7 km 267
GREIPEL CONTADOR
Fiuggi ULISSI CONTADOR
8 km 186 Campitello Matese INTXAUSTI CONTADOR
Benevento
Civitanova Marche
9 km 215 10 km 200 San Giorgio del Sannio TIRALONGO CONTADOR
Forlì
BOEM CONTADOR
Nel giorno più facile Contador scivola Aru, ora difendila!
Una Rosa Ciro Scognamiglio
INVIATO A JESOLO (VENEZIA) twitter @cirogazzetta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
N
Fabio Aru prova nella galleria del vento la bici da cronometro
Montecatini Terme
on era immaginabile. Non così. Fabio Aru taglia il traguardo di Lido di Jesolo senza avere idea di quello che è successo, e neppure di quello che di lì a poco succederà. Deve sì andare alla zona delle premiazione ma lo fa da giorni, è quasi una routine, perché ha la maglia bianca dei giovani. È sotto la tenda, pure quella bianca, che glielo dicono: «È ufficiale Fabio, sei maglia rosa». La prima della vita, eppure raccontano che neppure in quel momento Aru abbia smesso di essere Aru. Un sorriso accennato e subito la faccia di sempre: seria, solida, concreta. È arrivato in cima al Giro d’Italia nel giorno meno atteso, quello del biliardo verso Lido di Jesolo che aspettava i velocisti — festa per la prima volta per Sacha Modolo, su Nizzolo e Viviani — e che avrebbe dovuto far tirare il fiato ai primi della classe in vista della maxicrono di oggi tra Treviso e Valdobbiadene. Invece l’ennesima caduta — innescata involontariamente da Rick Flens, 200 metri prima dello striscione dei meno 3 km che significa neutralizzazione — manda a gambe all’aria il leader Alberto Contador, che arriva
LA GUIDA
Uran evita i pericoli Formolo perde 1'10'' ARRIVO 1. Sacha MODOLO (Lampre-Merida) 147 km in 3h3'8'', media 48,161 km/h; 2. Nizzolo; 3. Viviani; 4. Porsev (Rus); 5 Grosu (Rom); 26. Uran (Col) a 4''; 46. Contador (Spa) a 40''; 72. Formolo a 1'10''; 102. Porte (Aus) a 2'08''. CLASSIFICA 1. Fabio ARU (Astana) 2.182,6 km in 54h20'35", media 40,163 km/h; 2. Contador (Spa) a 19''; 3. Landa (Spa) a 1'14''; 4. Kreuziger (R.Cec) a 1'38''; 5. Cataldo a 1'49''; 6. Uran (Col) a 2'02''; 7. D. Caruso a 2'12''; 14. Formolo a 3'59''; 17. Porte (Aus) a 5'05''. OGGI 14a tappa Treviso-Valdobbiadene, cronometro individuale di 59,4 km.
a 36” da Aru, fa perdere altri 2’08” a Richie Porte e manda il 24enne sardo dell’Astana in paradiso. Che poi questo sia avvenuto appena 24 ore dopo l’arrivo al Monte Berico, quando Aru aveva ceduto 14 secondi arrivando a bocca aperta con una smorfia di sofferenza, è solo l’ennesimo colpo di scena di un Giro d’Italia che mai — mai — ha vissuto finora una giornata banale. Men che meno lo sarà quella di oggi. Fabio Aru — se ancora qualcuno non ci credesse — la affronterà in rosa.
Aru, che significa questa maglia per lei? «Io della maglia rosa mi sono innamorato subito. È stato un colpo di fulmine. Ho iniziato nel 2005, su strada nel 2009, ce l’ho sempre avuta in testa e adesso… la indosso. È bellissima. Ma non ci dormirò, la terrò sul divano. Ho già resettato quello che è successo, penso a quello che mi aspetta. Io ragiono così». Come è stato il finale? «Quando io e gli altri diciamo che in un Giro d’Italia nessuna tappa è facile, sembra una frase fatta. Una banalità. Invece, avete visto... La squadra mi ha tenuto sempre davanti, io gliene sono grato. Non ho visto bene quello che è successo alle mie spalle».
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Forlì
Imola
11 km 153
12 km 190 Imola
ZAKARIN CONTADOR
Vicenza (Monte Berico) GILBERT CONTADOR
Montecchio Maggiore
13 km 147 Jesolo
Treviso
Marostica
Pinzolo
14 km 59,4 15 km 165 16 km 174 Valdobbiadene Madonna di Campiglio
Aprica
Tirano
Melide
17 km 134
18 km 170 Lugano (Svizzera)
Gravellona Toce
19 km 236 Verbania
Saint-Vincent
20 km 199 Cervinia
3
Torino
21 km 178 Sestriere
Milano
MODOLO ARU
ROSA + GIALLO RINASCITA ITALIA
● GIRO 2013: NIBALI Vincenzo Nibali vince il Giro d’Italia 2013, precedendo Rigoberto Uran di 4’43” e Cadel Evans di 5’52” BETTINI
da baciare Sul Monte Berico era arrivato con il volto sfigurato dalla fatica: ieri a Jesolo il sorriso. Nelle foto piccole, Fabio Aru si gode l’attesa per la maglia rosa, che gli consegna Luca Zaia, Governatore del Veneto IPP/ANSA. Poi per il sardo, 24 anni, il bacio delle miss BETTINI
Il primato arrivato per una caduta di Contador ha meno valore? «In 21 giorni episodi così possono capitare, e a tutti. Fanno parte del Giro e io alla rosa ci ero già andato vicino in diverse occasioni. Poi chiariamo: Alberto ha vinto tutto, io non sono nessuno, abbiamo davanti 8 tappe tutte fondamentali». È il primo sardo della storia in rosa, che significa? «Lo so che la Sardegna, e l’Italia, mi stanno seguendo tanto. Abbiamo il mare che ci divide dalle zone dove si può arrivare più facilmente al ciclismo che conta. Ma con i sacrifici e il lavoro, puoi arrivare. Io porto questo messaggio». Quali sono adesso le sue condizioni fisiche? «Sto bene. Ho sbagliato nel finale verso Vicenza quando non mi sono alimentato come avrei dovuto ed ero vuoto. Cose che possono succedere in una tappa in cui vai a tutta sotto la pioggia». Ma il d.s. Giuseppe Martinelli ha detto che il giorno più difficile è stato quello di Imola. «Ho scaricato i dati dell’Srm e quella è stata la tappa del Giro in cui siamo andati più forte». In effetti il d.s. dell’Astana al mattino aveva detto: «Fabio è stato male di salute e le sensazioni non erano buone. Avrebbe potuto perdere di più». L’impressione
1Corsa stravolta da
una caduta a -3,2 km, forse dovuta alle radici di un albero. Alberto è ora a 19”, Porte a 5’05” In volata vince Modolo è che il sardo abbia in effetti avuto un malessere fisico (si è sentito parlare di problemi di stomaco), che pare superato, e che si sia scelto di non rendere pubblica la cosa anche per motivi tattici. Fabio, dà per scontato che dopo la crono (è atteso anche il team manager Alexander Vinokourov) non sarà più in testa? «Non si può sapere. Non so come andrà perché mai ho lavorato così in inverno sulla crono, non ne ho
● TOUR 2014: NIBALI Lo storico trionfo di Nibali al Tour de France 2014: arriva a Parigi con 7’37” sul francese Jean-Christophe Péraud BETTINI
mai fatto in gara una così lunga, ed è atipica. Ci arriviamo dopo 13 giorni intensi. Vediamo». Che lavoro ha fatto in inverno sulla specialità? «Sono andato in California alla galleria del vento della Specialized, a novembre, per la prima volta, a lavorare sull’aerodinamica. Con gli allenatori, Paolo Slongo e Maurizio Mazzoleni, e anche Marino Rosti che lavora sulla preparazione “senza bici”, abbiamo lavorato molto. Ho usato la bici da crono costantemente una, due volte alla settimana. E abbassato un pochino la sella, allenato molto addominali, dorsali, schiena. Ci ho messo scrupolo, impegno, dedizione. Manca la prova della strada adesso». Partire per ultimo è un vantaggio? «Può esserlo, e anche la maglia ti dà una carica in più. Ma più di tutto contano le energie, la forza che ci metti più che la tattica». Aru, per chi è questo primato? «Per quelli che mi vogliono bene. La famiglia, la mia ragazza, i tifosi che mi incitano anche nei momenti sottotono. Per me è importante rendere bello questo Giro d’Italia. E voglio cercare di fare appassionare sempre più persone al ciclismo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
● GIRO 2015: ARU Per la prima volta Fabio Aru veste la rosa. E quella ottenuta ieri da Modolo è la sesta vittoria di un italiano in 13 tappe BETTINI
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98° Giro d’Italia R Il personaggio
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«ARU MERITA LA ROSA, MA ALBERTO PUÒ VINCERE LA CRONOMETRO» OLEG TINKOV 47 ANNI, PATRON DELLA TINKOFF-SAXO
1930
● L’anno del primo sardo al Giro d’Italia: Domenico Uccheddu corse da indipendente ma si ritirò
SENTIERI DI GLORIA
L'AMORE Fabio Aru è nato a San Gavino Monreale (Ca) il 3 luglio 1990. Fidanzato con Valentina, vivono a Lugano, in Svizzera. «Le è sempre piaciuto il ciclismo. A tavola è inflessibile» BOZZANI
IL CICLOCROSS A 15 anni comincia in bici con le ciclocampestri, ed è anche azzurro negli juniores. Da dilettante corre con la Palazzago: 9 vittorie, tra cui 2 Giri della Val d’Aosta. Pro’ dall’agosto 2012 con l’Astana BETTINI
Sacrifici e lavoro, altro che destino «La bici la mia vita» 1Il sardo è pro' dal 2012: «Chiudo gli occhi e rivedo il trionfo di Montecampione, una felicità pazzesca» Marco Pastonesi INVIATO A JESOLO (VENEZIA)
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on è un predestinato. Non è uno di quelli baciati dalla fortuna, favoriti dalla luna, privilegiati dalla natura. Non è nato campione, se aveva talento lo ha allenato, se aveva arte l’ha espressa. Da emigrante. VISIONE Fabio Aru, sardo di San Gavino Monreale ma da sempre a Villacidro, il paese di Giuseppe Dessì. «Da ragazzo solo qui mi sentivo a casa mia – tramandava lo scrittore -, solo qui mi pareva che la vita avesse un senso, e anche ora tutte le volte che ci ritorno, mi sembra di capire veramente tutto». Così anche per lui. Nato in un giorno da Tour de France (quel 3 luglio 1990, a Mont-St-Michel, Museeuw superò Bontempi e Ludwig: un’altra era ciclistica), Fabio sembrava interessato ai passaggi e ai contrasti del calcio, e ai diritti e ai rovesci del tennis. La bici gli serviva solo per spostarsi più velocemente da casa al campo
dove l’erba veniva ruminata dai tacchetti, e da casa ai campi in terra rossa. Finché quella Easy Time, roba da supermercato, gli apparve sotto un’altra luce, quella di un cavallo alato, o di una piccola principessa, o forse soltanto di un modo per esplorare il mondo e scoprire se stesso. Il giorno in cui, in macchina con i suoi genitori che lo accompagnavano a una gara, si fermò per veder passare il Giro d’Italia, Fabio vide passare anche il suo futuro, o lo sognò, o lo immaginò. E forse fantasticò se stesso, in maglia rosa, baciato da due miss e dalla vita. FAMIGLIA Una terra vera, una famiglia sana, il liceo classico.
«PRIMO SARDO IN ROSA» I COMPLIMENTI DEL CAGLIARI
Liceo classico, calcio e tennis prima di scoprire la bicicletta Viene da Villacidro, nel Campidano; è cresciuto a Palazzago (Bg), vive a Lugano
Queste le basi. La scelta di fare, dello sport, la propria vita, senza certezze, se non quella dell’impegno. Fabio su strada, su pista, sui prati e sui sentieri. Si segnalò nel ciclocross e nella mountain bike, dove c’è meno concorrenza, dove c’è più semplicità e spontaneità. Poi sul continente, a Palazzago, nel Bergamasco, alla scuola di Olivano Locatelli, un duro, di metodi discussi e discutibili, ma che conosce il ciclismo e riconosce i corridori. Fabio soffriva di nostalgia, c’erano giorni in cui piangeva e notti in cui, se solo avesse potuto, avrebbe rifatto la valigia e sarebbe tornato a Villacidro, l’aria che sa di mirto e, i giorni di festa, anche di porceddu. Ma l’orgoglio è diventato fede, la lontananza si è trasformata in disciplina, i dubbi si sono elevati a traguardi. Nell’ambiente si cominciava a parlare di questo ragazzo, bravo, tenace, scalatore, uno
I SUCCESSI: 3° AL GIRO E 5° ALLA VUELTA NEL 2014 La festa sul Monte Grappa organizzata dal «Fan Club I Mufloni» al Giro 2014, concluso da Aru al 3° posto. Vince la tappa di Plan di Montecampione. Poi si ripete alla Vuelta: 2 successi e il quinto posto in classifica. Nel 2015 è ancora a zero BETTINI
che sa guidare la bici, uno che sa stringere i denti. ESPERIENZE Il 2012, che è il suo primo mezzo anno fra i professionisti, gli ha insegnato «a guardare, scoprire, esplorare». Il 2013 «a considerare i sacrifici e affrontarli». Il 2014 «ad avere i gradi di capitano e le conseguenti responsabilità». In particolare, se chiude gli occhi, Aru rivede «il Giro d’Italia 2014, la tappa di Montecampione, gli ultimi metri, in solitudine, a tutta, poi la linea del traguardo, le braccia al cielo. Una felicità pazzesca», poi «la Vuelta di Spagna, la prima delle due tappe vinte, quella del Santuario de San Miguel de Aralar. Quando sono scappato e non mi hanno ripreso. Una soddisfazione immensa», infine «il Mondiale di Ponferrada. Correre con la maglia azzurra è onore, privilegio, responsabilità. Un’emozione unica». DISCIPLINA L’inverno di Aru, che potrebbe essere il titolo di un romanzo di Dessì, è stato rispetto e disciplina. Il suo riferimento, non a caso, è Paolo Tiralongo, un altro isolano (Sicilia) emigrato a Palazzago, stessa faccia solcata dal vento. Il suo modello, non a caso, è Vincenzo Nibali, un altro isolano (Sicilia) emigrato però in Toscana (Mastromarco), stessi occhi saraceni, stessa fame agonistica. Come Tiralongo e Nibali, Aru non molla mai. A chi (Gregory Henderson) ha fatto allusioni a doping, Aru ha recapitato una querela per diffamazione. «La bici è la mia vita, fatta di gioie e dolori. Tanti momenti belli, anche qualche momento difficile. Ma la bici t’insegna a superarlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I SARDI NEL CICLISMO
Nessuno come Fabio, ma non è il primo Aru ● (past) Il primo corridore sardo a vincere una tappa al Giro d’Italia (Plan di Montecampione 2014), il primo a salire sul podio (terzo nel 2014), da ieri Fabio Aru è anche il primo a indossare la maglia rosa. Ma la Sardegna non ha grande tradizione nel ciclismo: solo sette corridori, prima di Aru, hanno partecipato al Giro. I pionieri furono Domenico Uccheddu (indipendente nel 1930 e 1931) e Antonio Laconi negli Anni 30. Giovanni Garau lo portò a termine nel 1961 (66°) e si ritirò nel 1963. Antonio Manca corse il Giro con la Molteni nel 1964. Si ritirarono anche Giuseppe Bratzu (1969) e Emiliano Murtas (1997). Il velocista cagliaritano Alberto Loddo ne ha corsi quattro (2004, 2006, 2008 e 2010), abbandonando sempre, però 3° nella quarta tappa del 2006. Ma Fabio non è il primo Aru a pedali: quello è Ignazio, che conquistò la maglia rossoblù di leader nel Giro di Sardegna 1960 alla fine della terza tappa.
HIGHLIGHTS E NEWS TRE APPUNTAMENTI: 13.15, 19.30 E 23.15
98° Giro d’Italia R La storia
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
« GRUPPO NON ESISTONO «IN ZZONE DI SICUREZZA» TOM DANIELSON 37 ANNI, CANNONDALE-GARMIN T
1997
● L’anno della tappa in linea più veloce, al Lido a Venezia: Cipollini volò sui 128 km a 48,521 orari. Ieri la 2a: 48,161
«Nel momento della caduta ho subito visto Contador sulla destra. È il colpo d’occhio che ti viene dall’esperienza. Era in piedi. Aveva un po’ di sangue sul polpaccio. Gli ho dato la mia bici. Poi l’ho spinto per venti metri con tutte le mie forze. Non so nemmeno come ho fatto. Ma è ripartito prima degli altri», racconta Tosatto, che è ripartito con la bici di scorta che il meccanico ha preso dall’ammiraglia. «Se avesse dovuto aspettare la bici dell’ammiraglia, Alberto avrebbe perso 30” in più».
La prontezza di riflessi di Matteo Tosatto. Nel cerchio, a sinistra, lo si vede scavalcare i corridori caduti per dare la propria bici a Contador, che lo guarda BETTINI
Tosatto l’angelo custode «Così ho salvato Alberto»
1Il trevigiano, 41 anni, 31 grandi giri e 800.000 km percorsi, vede Contador a terra e gli passa la bici: «È l’occhio dell’esperienza»
Claudio Gregori JESOLO (VENEZIA)
I
l gruppo si abbatte sul traguardo come “L’onda” di Hokusai. La percorrono gorghi, correnti, vibrazioni. La caduta esplode a sinistra, ma si propaga per la strada. Risucchia, a destra, anche la maglia rosa Contador, che non riesce ad evitare la mischia e cade. Si rialza spaesato. Intorno a lui il salmodiare dei gemiti, il crepitare di bestemmie, il frinire delle ruote all’aria. Contador ha un dolore acuto al polpaccio sinistro. Ruota gli occhi cercando salvezza. Lo vede subito Tosatto, che lo raggiunge come camminando sulle acque. Magicamente appare, mentre la maglia rosa, tra i flutti, si confronta con ipotesi di naufragio. La bicicletta di Tosatto è una gomena di salvezza. Contador vi si aggrappa. Si rilancia. Vola via, mentre Richie Porte resta impaniato in un viluppo di arti feriti e biciclette sfondate. Però anche la maglia rosa vola via. Evapora alle foci del Piave, fiume di valore e di guerra.
Matteo Tosatto, 41 anni, e il suo capitano Alberto Contador, 32 BETTINI
CALMA È la prima volta che Contador perde la maglia in un grande giro. Eppure resta calmo. Il suo spagnolo è musicale. Dice: «No hay día tranquilo en el Giro». «Se veía venir la caída. La situación era muy peligrosa»…«Non c’è un giorno tranquillo al Giro». «Si vedeva venire la caduta. La situazione era molto pericolosa». Nelle parole si vedeva lampeggiare la strada come la lama di una spada, si coglievano gli arabe-
NON C’È UN GIORNO TRANQUILLO, AL GIRO. SI VEDEVA VENIRE LA CADUTA, LA SITUAZIONE ERA PERICOLOSA ALBERTO CONTADOR 32 ANNI, TINKOFF-SAXO
schi del presentimento. «Peccato cadere a 200 metri dallo striscione dei 3 chilometri! Ho perso molto: 36” sono un distacco grave. Speriamo non sia decisivo», aggiunge. «Non sono riuscito a fermarmi in tempo. Sono caduto e sono stato colpito dalla corona anteriore di una bici al polpaccio sinistro. Al traguardo ho cercato subito del ghiaccio. Domani valuteremo il danno». Appare claudicante, ma sereno. E la spalla? «Non ha subìto colpi. Ma nella caduta ho tenuto la spalla rigida e questo non va bene». Però sorride: «Voglio essere ottimista per la cronometro. Cerco di recuperare e spero di essere in grado di battermi bene».
GUARDATE IL CAPOLAVORO DI «TOSO» 6
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ESPERIENZA Tosatto è al 31° grande giro. «Questo è il 12° Giro d’Italia, ma ho fatto anche 10 Tour e 9 Vuelta», dichiara. «Nella mia carriera ho percorso 800mila chilometri in bicicletta». Come fare per venti volte il giro del mondo, seguendo l’Equatore. Ha occhi esperti. La strada ha nutrito la sua saggezza. Dice: «È un Giro difficile. Combattuto ogni giorno. Con vento, pioggia, battaglia, pieno di imprevisti. Appassionante per chi guarda, duro per chi lo fa». E la botta al polpaccio di Contador? «Si vede e non si vede. Di solito le botte le senti il giorno dopo. Domani vedremo». ANGELO Oggi c’è la crono. Faustino Muñoz ha preparato una bici speciale. Non è solo il meccanico di Contador, è il suo «angel de la guarda», l’angelo custode. Ha 52 anni e ha già fatto 79 grandi giri: 37 Vuelta la prima a 14 anni - 27 Tour, 15 Giri. È il dedalo della bicicletta. Ha fatto modifiche importanti. «Ho cambiato la parte anteriore, alzando il manubrio, perché, per la sublussazione alla spalla, Alberto non può piegarsi. Di quanto? Due o tre centimetri, decideremo nel test pregara», dichiara. «Per la posizione meno aerodinamica, perderà 2” a chilometro». Difficile che Alberto perda 2 minuti. Ma Faustino è un attore gentile. Sussurra: «La bicicleta es una guitarra. Y Alberto es como el maestro Paco De Lucia». E avverte: «Alberto es un hombre con muchos cojones». Un artista e un guerriero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AIUTO Il dramma di Contador ha avuto un “deus ex-machina”. Nel teatro antico risolveva le situazioni. Anche la corsa è teatro. Ieri, al Lido di Jesolo, ad irrompere sulla scena e a dare al dramma della maglia rosa una soluzione felice è stato Matteo Tosatto, 41 anni. Un veterano, rotto a tutte le battaglie. Il più vecchio tra le squadre del World Tour.
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● 1. Caduta: Contador (che ha la maglia rosa sotto la mantellina) si ritrova a bordo strada ● 2. 3. Alberto si rimette in piedi, Tosatto lo vede subito ● 4. 5. Il trevigiano, bici in spalla, fa lo slalom tra i corridori caduti ● 5. Sulla bici di Tosatto, Contador parte subito IPP DALLA TV ● 6. Lo spagnolo all’arrivo BETTINI
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● I chilometri della cronometro del Giro 2009, Sestri LevanteRiomaggiore, vinta dal russo Menchov (poi primo a Roma). E’ la crono più lunga prima di quella di oggi (11a della storia del Giro)
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98° Giro d’Italia R Il leader del Team Sky
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«MODOLO HA AVUTO UN TRENO PERFETTO. MI RESTANO 2 OCCASIONI» ELIA VIVIANI 26 ANNI, SKY
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● Gli australiani al via di questo Giro: quinta nazione dopo Italia (59), Francia (15), Belgio e Olanda (12)
Sventurato Porte «A volte sei martello, I altre volte sei chiodo»
Ciro Scognamiglio
SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI
INVIATO A JESOLO (VENEZIA) twitter@cirogazzetta
1Dopo il caso della ruota, il tasmaniano cade: prende la bici (troppo alta) di Kiryienka, perde 2’08”, ora è a 5’05” da Aru
IL GIRO AI RAGGI X MAGLIA ROSA
ROSSA
AZZURRA
BIANCA
9/5
1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA
GERRANS
-
-
MATTHEWS
10/5
2a ALBENGA-GENOVA
177 VIVIANI
MATTHEWS
VIVIANI
LINDEMAN
MATTHEWS
11/5
3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE
136 MATTHEWS
MATTHEWS
VIVIANI
KOCHETKOV
MATTHEWS
12/5
4 CHIAVARI-LA SPEZIA
150 FORMOLO
CLARKE
VIVIANI
KOCHETKOV
CHAVES
13/5
5 LA SPEZIA-ABETONE
152 POLANC
CONTADOR
VIVIANI
POLANC
ARU
14/5
6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL
CONTADOR
GREIPEL
POLANC
ARU
15/5
7a GROSSETO-FIUGGI
267 ULISSI
CONTADOR
VIVIANI
POLANC
ARU
16/5
8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE
186 INTXAUSTI
CONTADOR
VIVIANI
INTXAUSTI
ARU
224 TIRALONGO
CONTADOR
VIVIANI
GESCHKE
ARU
DATA TAPPA
a
a
17/5
9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO
18/5
RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE
KM ARRIVO
19/5
10 CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ
200 BOEM
CONTADOR
BOEM
GESCHKE
ARU
20/5
11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari)
153 ZAKARIN
CONTADOR
BOEM
INTXAUSTI
ARU
21/5
12 IMOLA-VICENZA (Monte Berico)
190 GILBERT
CONTADOR
BOEM
INTXAUSTI
ARU
Ieri
13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO
147 MODOLO
ARU
VIVIANI
INTXAUSTI
ARU
a
a
DATA TAPPA Oggi
14a TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale)
Domani 15 MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO a
KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTA 59,4 165
25/5
RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO
26/5
16a PINZOLO-APRICA
174
27/5
17a TIRANO-LUGANO
134
28/5
18a MELIDE-VERBANIA
170
29/5
19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA
236
30/5
20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE
199
31/5
21 TORINO-MILANO
178
a
***** ****
L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro
***** * ** ***** ***** *
Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti
Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio
Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura Passerella finale a Milano dopo 3 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione
l tutto comincia davvero ad assomigliare a una via crucis. E a ricordare la sfortunata campagna d’Italia di Bradley Wiggins, partito nel 2013 da Napoli come sfidante di Vincenzo Nibali e addirittura costretto al ritiro proprio in Veneto dopo cadute, sfortune e perdite di tempo varie. Richie Porte e Sky in realtà le armi non le depongono, e confidano che dopo la cronometro di oggi la classifica per loro abbia un’altra faccia. Ma intanto il tasmaniano ieri ha dovuto lasciare sull’asfalto altri 2’08”. E la classifica generale lo inchioda al 17° posto, staccato di 5’05” dalla maglia rosa di Aru. FILOSOFIA «Non c’è molto che puoi fare quando tutti quelli che stanno davanti a te vanno per terra», ha dichiarato il 30enne australiano, per poi aggiungere: «Questo è il ciclismo, a volte sei martello e altre volte chiodo». La caduta a un soffio dai meno 3 all’arrivo di vittime illustri ne ha fatte diverse (Contador a parte): Landa e Cataldo hanno pagato un dazio di 40” (e l’abruzzese ha notato come in quel punto l’asfalto fosse rialzato dalle radici degli alberi), Formolo 1’10”. Ma le attenzioni maggiori sono state per Porte dopo quanto successo a Forlì: i 47 secondi persi a causa di una foratura alla ruota anteriore diventati 2 minuti e 47” per la penalizzazione della giuria, che aveva punito l’assistenza datagli dal connaziona-
I BIG DOVEVANO TIRARE DI PIÙ OGGI ARU PUÒ PERDERE 30” Richie Porte, 30, sconsolato per la caduta BETTINI
le (ma non compagno di squadra) Simon Clarke. CAMBIO Stavolta Porte ha preso la bici dal compagno bielorusso Vasil Kiryienka ma gli ultimi tre km sono stati complicati da gestire, visto che le misure non erano tarate per il tasmaniano. La sella era troppo alta, insomma si è arrangiato. E c’è chi ha pure ironizzato invocando la bici di Clarke, mentre Clarke stesso ha ribadito che in una situazione del genere avrebbe avuto piacere di aiutare il connazionale, ma che le regole lo impediscono. «La caduta è stata appena prima dei meno tre chilometri — ha continuato Porte —. Abbiamo visto che cosa ha fatto la giuria l’altro giorno, a loro non piace cambiare le regole, giusto? Una cosa del genere era successa alla Parigi-Nizza però, e lì cambiarono… Era bagnato, c’era nervosismo, non è stato sorprendente che ci sia stata una caduta». E, purtroppo per lui, ci è rimasto dentro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
P
er la caduta di ieri non mi sento di puntare il dito contro nessuno ma, se si vuole cercare il pelo nell’uovo, i team che dovevano gestire leader dovevano restare davanti fino ai 3 km e non togliersi 500 metri prima. Da oggi mi auguro inizi un altro Giro, così ci togliamo ogni dubbio su chi affronterà sereno le salite e chi si dovrà leccare le ferite. A me piace molto Cataldo e non so cosa potrebbe succedere se stasera Dario si trovasse con un buon margine di vantaggio su Aru. Poi sono convinto che Uran rientrerà in gioco di prepotenza. Porte era il favorito, ma ieri l’ho visto psicologicamente molto giù. Si riprenderà? Tra Contador e Aru credo sia più forte lo spagnolo, con una differenza attorno ai 25-30 secondi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
98° Giro d’Italia R Il vincitore
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«LA FORATURA NON CI VOLEVA. PORSEV POTEVA FARE UN OTTIMO SPRINT» LUCA PAOLINI 38 ANNI, KATUSHA
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● I veneti al Giro: prima del trevigiano Modolo hanno vinto i veronesi Viviani e Formolo, e il veneziano Boem
L’urlo di Modolo: «Ora so che valgo»
1Al quarto Giro centra la sua prima tappa: «La Lampre ha creduto in me più di quanto facessi io» campagna, salivo sugli alberi e non scendevo, costringevo tutti a venirmi a cercare». Da quando era un bambino: «Non sapevo ove comincia una volata. dire il mio nome. Invece di proQuella di Sacha Modolo, nunciare “Sascia”, mi veniva chilometricamente, al “Saka”. Finché mia madre mi ha pronti-via: «Alle 13.58, al km 0 liberato: “E allora dillo come ti dei 147 da contare sotto la piog- viene”. Da quel giorno per me, e gia». Emotivamente, ai -5: poi per tutti i miei amici, sono «Quando senti l’elicottero sopra Saka». Da quando era un ragazil gruppo, l’adrenalina a fior di zo: «Scandendo il tempo con pelle, gli avversaquello della terri ad altezza di ra. Le stagioni, le gomito, la velociLA CHIAVE raccolte, la ventà darti brividi ed demmia, il trattoebbrezza». Tecnire». Da quando camente, agli era un corridore: 800 metri: «Pri«Giocavo a calma Roberto Fercio, nella Vazzolese, scelsi il ciclirari, che fa la ro- Le vittorie di Sacha smo, nel Pedale tonda e tira dirit- Modolo, nato Marenese. La prito, imposta la ma gara fu una curva e riparte, a Conegliano (Tv) gimkana: così, se poi Max Richeze, il 19 giugno 1987. buttavo giù i bitesta bassa e pe- E’ pro’ dal 2010 rilli, era solo coldalare, testa bassa e mulinare, infine io». Senti- pa mia». mentalmente, sulla striscia: Dove comincia una volata. «Un delirio di felicità e onnipo- Quella di Sacha Modolo da quando è professionista: «Nel tenza». 2010, la prima Milano-SanreCONTADINI Dove comincia una mo, quarto, non so neanch’io volata. Quella di Sacha Modolo, come ho fatto, però da quel mocronologicamente, da quando è mento tutti si aspettavano imnato: «Figlio unico, ma famiglia prese che io non potevo ancora di sei, di diverse generazioni, fare. La mia storia è di tanti piccontadina. Casa dei nonni, vec- coli passi avanti: la prima vittochia, quadrata, fredda, d’inver- ria nel 2011, in Cina, la trentuno una stufa a legno in cucina, nesima, ma la prima in una corstrati di coperte sui letti. E la sa WorldTour, nel 2014, al Giro
Marco Pastonesi
INVIATO A JESOLO (VENEZIA)
D
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Esplode la gioia di Sacha Modolo, 27 anni: a sinistra Nizzolo, secondo, alle sue spalle Viviani, terzo. In carriera è stato 4° alla Sanremo 2010 BETTINI
di Svizzera, però questa è la più importante. Perché è vero che una vittoria vale per chi si batte, e io ho battuto perfino Cavendish, ma anche per dove si corre. E sembrava che questa non dovesse mai arrivare: è il mio quarto Giro, e c’è sempre stato un avversario, o un inconveniente, più forte di me. Anche in questo Giro: indietro a Genova, terzo a Castiglione della Pescaia, deludente a Fiuggi, a Forlì è arrivata la fuga, questa era l’ul-
tima occasione prima di Milano. Mi sentivo in debito verso la squadra, verso chi credeva in me più di quanto credessi io. Perché io non mi sono mai considerato un campione, né piccolo né grande. Comunque non cercavo scuse, ma solo l’occasione per dimostrare il mio valore». DESTINO Dove comincia una volata. Quella di Sacha Modolo da quando il destino ha deciso così: «Che vincessi proprio a ca-
sa, abito a San Vendemiano, una sessantina di km», «Che non ci fosse qui Valentina, è stata male, finora mi ha visto vincere soltanto in tv», «Che invece ci fossero qui mia madre, il suo compagno e i miei nonni, quelli ci sono sempre stati e ci sono sempre e m’illudo che ci saranno sempre», «Che il merito di questa vittoria è di Ferrari al 60% e di Richeze al 40, io ho fatto il minino indispensabile, stavolta vincere era obbligatorio»,
«Che il ciclismo è l’unica cosa che so veramente fare», «Che la volata è coraggio, rischio, anche pericolo», «Che questa vittoria mi dà stima e fiducia, ma non significa che prima avessi la — scusate la parola — cacarella», «Che se certe sconfitte mi durano anche tre ore, sembro estroverso e invece no, poi decido che non è il caso di rovinarsi così la vita, questa vittoria mi durerà finché campo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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98° Giro d’Italia R La guida
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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«MODOLO HA CAMBIATO UN PO’ TRAIETTORIA. TROPPI SECONDI POSTI» GIACOMO NIZZOLO 26 ANNI, TREK
L'ARRIVO Viviani finisce terzo Sorpresa Grosu: 5°
Tutti fermi al passaggio a livello: il Giro non è la Roubaix BETTINI
POS.CORRIDORE TEMPO 1 MODOLO (ITA/LAMPRE) 147 km in 3h03’08”, media 48,161 km/h 2 NIZZOLO (ITA/TREK) a 0" 3 VIVIANI (ITA/SKY) 4 PORSEV (RUS) 5 GROSU (ROM) 6 RICHEZE (ARG) 7 HOFLAND (OLA) 8 RUFFONI (ITA) 9 MEZGEC (SLO) 10 HAUSSLER (AUS) 11 APPOLLONIO (ITA) 12 PETACCHI (ITA) 13 GREIPEL (GER) 14 MATTHEWS (AUS) 15 ZHUPA (ALB) a 4" 16 BELKOV (RUS) 17 TROFIMOV (RUS) 18 ARU (ITA) 19 GENIEZ (FRA) 20 PATERSKI (POL) 21 KOCHETKOV (RUS) 22 BEPPU (GIAP) 23 CARUSO (ITA) 24 MATYSIAK (POL) 25 KREUZIGER (R.CEC)
26 URAN (COL) 27 LAGUTIN (RUS) 28 VAN DER LIJKE (OLA) 29 AMADOR (C.RICA) 30 MONFORT (BEL) 31 VAN DEN BROECK (BEL) 32 KRUIJSWIJK (OLA) 33 STACCHIOTTI (ITA) 34 FERRARI (ITA) 35 C. PINEAU (FRA)
a 13"
36 TJALLINGII (OLA)
a 19"
37 LANCASTER (AUS) 38 KLUGE (GER) 39 HENDERSON (N.ZEL) 40 BAK (DAN)
1
TEMPO
ARU (ITA/ASTANA)
42 ARNDT (GER) 43 LINDEMAN (OLA) 44 HANSEN (AUS)
a 34"
45 FAVILLI (ITA)
a 38"
46 CONTADOR (SPA)
a 40"
47 GILBERT (BEL) 48 LANDA (SPA) 49 BERLATO (ITA) 50 HESJEDAL (CAN) 51 CUNEGO (ITA)
61 MOUREY (FRA)
a 1h09'41"
122 DURBRIDGE (AUS)
a 2h06'10"
62 BOUET (FRA)
a 1h11'29"
123 BOONEN (BEL)
a 2h08'07"
63 DE LA CRUZ (SPA)
a 1h12'12"
124 RICHEZE (ARG)
a 2h09'44"
CONTADOR (SPA/TINKOFF) a 19"
64 CHAVANEL (FRA)
a 1h12'36"
125 HOULE (CAN)
3
LANDA (SPA/ASTANA)
a 1'14"
65 BISOLTI (ITA)
a 1h14'47"
126 QUINTANA (COL)
a 2h11'46"
4
KREUZIGER (R.CEC)
a 1'38"
66 GESCHKE (GER)
a 1h15'51"
127 MODOLO (ITA)
a 2h12'05"
5
CATALDO (ITA)
a 1'49"
67 STORTONI (ITA)
a 1h16'17"
128 BERARD (FRA)
6
URAN (COL)
a 2'02"
68 SZMYD (POL)
a 1h16'53"
129 CHERNETSKI (RUS)
a 2h12'31"
7
CARUSO (ITA)
a 2'12"
69 HENAO (COL)
a 1h17'30"
130 BUSATO (ITA)
a 2h12'55"
8
AMADOR (C.RICA)
a 2'21"
70 HERRADA (SPA)
a 1h21'27"
131 COURTEILLE (FRA)
a 2h13'07"
9
VISCONTI (ITA)
a 2'40"
71 PUCCIO (ITA)
a 1h22'05"
132 VAN DER LIJKE (OLA) a 2h13'33"
a 3'15"
72 DUPONT (FRA)
a 1h23'57"
133 BEPPU (GIAP)
a 2h15'20"
73 BATTAGLIN (ITA)
a 2h15'35"
VAN DEN BROECK (BEL) a 3'25"
a 2h11'21"
a 2h12'21"
a 1h24'42"
134 VIVIANI (ITA)
12 CUNEGO (ITA)
a 3'43"
74 SLAGTER (OLA)
a 1h26'21"
135 BEWLEY (N.ZEL)
a 2h16'11"
13 MONFORT (BEL)
a 3'57"
75 MORI (ITA)
a 1h27'34"
136 GREIPEL (GER)
a 2h16'41"
14 FORMOLO (ITA)
a 3'59"
76 GRMAY (ETI)
a 1h27'49"
137 OWSIAN (POL)
a 2h17'43"
15 KONIG (R.CEC)
a 4'24"
77 PATERSKI (POL)
a 1h27'56"
138 MEZGEC (SLO)
a 2h18'35"
16 GENIEZ (FRA)
a 4'46"
78 DOMONT (FRA)
a 1h32'14"
139 TJALLINGII (OLA)
a 2h18'37"
17 PORTE (AUS)
a 5'05"
79 BOARO (ITA)
a 1h33'09"
140 BELKOV (RUS)
a 2h19'03"
18 MOINARD (FRA)
a 5'24"
19 ATAPUMA (COL)
a 6'28"
20 HESJEDAL (CAN)
a 6'40"
21 IZAGUIRRE (SPA)
a 7'20"
22 NIEVE (SPA)
a 8'22"
23 KRUIJSWIJK (OLA)
a 10'27"
24 TIRALONGO (ITA)
a 14'57"
25 KANGERT (EST)
a 15'07"
26 ROSA (ITA)
a 20'08"
27 BETANCUR (COL)
a 21'00"
28 CARDOSO (POR)
a 28'35"
29 ROGERS (AUS)
a 31'12"
30 SANCHEZ (SPA)
a 33'49"
31 INTXAUSTI (SPA)
a 34'41"
32 REICHENBACH (SVI)
a 36'37"
33 KOCHETKOV (RUS)
a 39'32"
34 CLEMENT (OLA)
a 41'07"
35 CHAVES (COL)
a 43'35"
36 GILBERT (BEL)
a 45'15"
37 NIEMIEC (POL)
a 45'33"
38 MONSALVE (VEN)
a 46'23"
39 PIRAZZI (ITA)
a 47'10"
80 CHEVRIER (FRA)
a 1h34'10"
81 VILLELLA (ITA)
a 1h34'20"
82 DANIELSON (USA)
a 1h34'24"
83 ARMEE (BEL)
a 1h34'26"
84 BROWN (USA)
a 1h35'14"
85 BURGHARDT (GER)
a 1h36'08"
86 HANSEN (AUS)
a 1h36'26"
87 FERNANDEZ (SPA)
a 1h39'14"
88 ZILIOLI (ITA)
a 1h39'58"
89 KIRYIENKA (BIE)
a 1h41'18"
90 MALACARNE (ITA)
a 1h43'01"
91 LUDVIGSSON (SVE) a 1h43'02" 92 BOOKWALTER (USA) a 1h43'10" 93 GRETSCH (GER)
a 1h43'40"
94 VANDEWALLE (BEL) a 1h43'59" 95 PAOLINI (ITA)
a 1h44'43"
96 LOBATO (SPA)
a 1h45'55"
97 ZARDINI (ITA)
a 1h46'30"
98 FAVILLI (ITA)
a 1h48'16"
99 COLBRELLI (ITA)
a 1h48'19"
100 BERLATO (ITA)
a 1h50'38" a 1h51'32"
141 FERRARI (ITA)
a 2h20'23"
142 FISCHER (BRA)
a 2h20'48"
143 FAIRLY (USA)
a 2h23'19"
144 NIZZOLO (ITA)
a 2h24'47"
145 LANCASTER (AUS)
a 2h25'38"
146 MARANGONI (ITA)
a 2h26'36"
147 ROVNY (RUS)
a 2h26'50"
148 ALAFACI (ITA)
a 2h26'54"
149 HOFLAND (OLA)
a 2h27'13"
150 PORSEV (RUS)
80 PAOLINI (ITA)
a 1'29" a 4"
81 MALACARNE (ITA)
a 1'35"
82 BANDIERA (ITA)
a 1'36"
83 TIRALONGO (ITA) 84 ZEITS (KAZ) 85 COLBRELLI (ITA) 86 BISOLTI (ITA) 87 DE NEGRI (ITA) 88 SAMOILAU (BIE) 89 KANGERT (EST) 90 BOLE (SLO) a 46" a 49" a 1'08" a 1'10"
91 HERRADA (SPA) 92 CHERNETSKI (RUS) 93 MONTAGUTI (ITA) 94 BATTAGLIN (ITA) 95 VAKOC (R.CEC) 96 FISCHER (BRA) 97 GESCHKE (GER)
a 1'15" a 1'20"
98 IZAGUIRRE (SPA)
a 1'45"
99 VILLELLA (ITA)
a 1'52"
100 KONIG (R.CEC)
a 2'01"
101 EISEL (AUT)
a 2'08"
102 PORTE (AUS) a 1'23"
103 ROUX (FRA) 104 BERARD (FRA)
105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131
● Sarà il trevigiano Marco Coledan, ultimo in classifica, a scattare per primo alle 12 in punto da Borgo Mazzini per la crono Treviso-Valdobbiadene di 59,4 km, l’undicesima più lunga nella storia del Giro. Le partenze dei 183 corridori rimasti in gara si succederanno ogni minuto sino agli ultimi 20, che scatteranno distanziati di 3 minuti. La maglia rosa Fabio Aru prenderà il via alle 15.42. I MIGLIORI Questo l’ordine di partenza dei migliori specialisti e dei big: 12.02 Hepburn (Aus); 12.04 Kluge (Ger); 12.27 Juul Jensen (Dan); 12.36 Rovny (Rus); 12.38 Lancaster (Aus); 12.44 Tjallingii (Ola); 12.49 Viviani; 13.00 Boonen (Bel); 13.01 Durbridge (Aus); 13.17 Weening (Ola); 13.30 Gretsch (Ger); 13.31 Bookwalter (Usa); 13.34
Kiryienka (Bie); 13.38 Burghardt (Ger); 13.44 Boaro; 13.46 Paterski (Pol); 13.57 Geschke (Ger); 13.59 Sy. Chavanel (Fra); 14.05 Basso; 14.10 Siutsou (Bie); 14.20 Ulissi; 14.27 Gilbert (Bel); 14.34 Rogers (Aus); 14.45 Atapuma (Col); 14.48 Hesjedal (Can); 14.51 Moinard (Fra); 14.54 Porte (Aus); 14.57 Geniez (Fra); 15.00 Konig (Cec); 15.03 Formolo; 15.06 Monfort (Bel); 15.09 Cunego; 15.12 Van den Broeck (Bel). GLI ULTIMI 10 15.15 Visconti; 15.18 Trofimov (Rus); 15.21 Amador (C. Rica); 15.24 D. Caruso; 15.27 Uran (Col); 15.30 Cataldo; 15.33 Kreuziger (Cec); 15.36 Landa (Spa); 15.39 Contador (Spa); 15.42 Aru.
a 2h28'37"
151 HENDERSON (N.ZEL) a 2h29'08" 152 XU (CINA)
a 2h29'28"
153 MATYSIAK (POL)
a 2h31'35"
154 ZABEL (GER)
a 2h32'02"
155 EISEL (AUT)
a 2h34'52"
161 SILVESTRE (POR)
a 2h37'57"
IL MONDO SI COLORA DI ROSA
162 MIHAYLOV (BUL)
a 2h38'04"
CONDIVIDI LA TUA PASSIONE SU #SANTINIROSA
163 VAN POPPEL (OLA)
a 2h41'45" a 2h43'04"
156 JUUL JENSEN (DAN) a 2h36'32" 157 J. PINEAU (FRA)
a 2h37'07"
158 KEISSE (BEL)
a 2h37'14"
159 ARNDT (GER)
a 2h37'27"
160 TVETCOV (ROM)
a 2h37'36"
40 PELLIZOTTI (ITA)
a 49'15"
101 NOCENTINI (ITA)
41 POLANC (SLO)
a 49'31"
102 HAGA (USA)
a 1h52'43"
164 RUFFONI (ITA)
42 KEIZER (OLA)
a 52'18"
103 ROUX (FRA)
a 1h54'38"
165 FLENS (OLA)
43 ULISSI (ITA)
a 58'32"
104 BARBIN (ITA)
a 1h54'52"
166 STACCHIOTTI (ITA) a 2h46'59"
44 FINETTO (ITA)
a 58'38"
105 RUTKIEWICZ (POL)
a 1h54'54"
167 VERVAEKE (BEL)
a 2h48'24"
a 2h43'54"
45 BONGIORNO (ITA)
a 1h00'50"
106 WEENING (OLA)
a 1h55'10"
168 WATSON (AUS)
a 2h49'04"
46 SAMOILAU (BIE)
a 1h01'35"
107 TOSATTO (ITA)
a 1h55'21"
169 BROECKX (BEL)
a 2h50'08"
47 FELLINE (ITA)
a 1h01'40"
108 ACEVEDO (COL)
a 1h56'56"
170 GROSU (ROM)
a 2h51'22"
48 ZEITS (KAZ)
a 1h01'42"
109 SABATINI (ITA)
a 1h56'59"
171 VEIKKANEN (FIN)
a 2h52'36"
a 1h01'48"
110 CHIRICO (ITA)
a 1h59'22"
172 MALAGUTI (ITA)
a 2h52'43"
50 CLARKE (AUS)
a 1h02'10"
111 C. PINEAU (FRA)
a 1h59'27"
173 DE BACKER (BEL)
a 2h53'23"
51 MATTHEWS (AUS)
a 1h03'58"
112 FRAPPORTI (ITA)
a 1h59'54"
174 BOEM (ITA)
a 2h53'42"
52 GAVAZZI (ITA)
a 1h04'07"
113 PAULINHO (POR)
175 BANDIERA (ITA)
a 2h54'20"
53 SIUTSOU (BIE)
a 1h05'01"
114 LINDEMAN (OLA)
a 2h01'32"
176 STAMSNIJDER (OLA) a 2h54'41"
54 BOLE (SLO)
a 1h06'19"
115 APPOLLONIO (ITA)
a 2h02'48"
177 ZHUPA (ALB)
55 MONTAGUTI (ITA)
a 1h07'09"
116 VAKOC (R.CEC)
a 2h02'54"
178 GATTO (ITA)
a 2h59'05"
56 ANTON (SPA)
a 1h07'24"
117 PETACCHI (ITA)
a 2h03'30"
179 KLUGE (GER)
a 3h00'25"
57 LAGUTIN (RUS)
a 1h07'29"
118 DE NEGRI (ITA)
a 2h03'45"
180 JI (CINA)
a 3h00'51"
58 BASSO (ITA)
a 1h07'35"
119 REZA (FRA)
a 2h04'18"
181 HEPBURN (AUS)
59 DILLIER (SVI)
a 1h09'08"
120 HAUSSLER (AUS)
a 2h04'28"
182 SARAMOTINS (LAT) a 3h10'57"
60 ELISSONDE (FRA)
a 1h09'14"
121 BAK (DAN)
a 2h04'30"
183 COLEDAN (ITA)
49 ZAKARIN (RUS)
79 SLAGTER (OLA)
Oggi la crono, si comincia alle 12 Apre Coledan, Aru ultimo alle 15.42
2
11
GRETSCH (GER) VISCONTI (ITA) SANCHEZ GIL (SPA) BETANCUR (COL) BOARO (ITA) QUINTANA (COL) MOINARD (FRA) KEIZER (OLA) BOUET (FRA) ROGERS (AUS) FERNANDEZ (SPA) NIEVE (SPA) CATALDO (ITA) DILLIER (SVI) BURGHARDT (GER) BOONEN (BEL) DE BACKER (BEL) CARDOSO (POR) ACEVEDO (COL) BROWN (USA) FORMOLO (ITA) VAN POPPEL (OLA) MONSALVE (VEN) PELLIZOTTI (ITA) ROSA (ITA) DURBRIDGE (AUS) BEWLEY (N.ZEL)
L'ORDINE DI PARTENZA
2.182,6 km in 54h20’35”, media 40,163 km/h
10 TROFIMOV (RUS)
a 26"
41 BROECKX (BEL)
CLASSIFICA GENERALE POS.CORRIDORE
a 10"
52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78
a 2h55'58"
a 3h05'19"
:
SANTINISMS.IT/GIRO15 @santini_sms
santinimaglificio
La Maglia Rosa è fatta a mano in Italia con passione da Santini dal 1993
a 3h15'15"
MALAGUTI (ITA) KEISSE (BEL) CHEVRIER (FRA) SABATINI (ITA) LUDVIGSSON (SVE) BUSATO (ITA) FINETTO (ITA) BOOKWALTER (USA) COURTEILLE (FRA) REZA (FRA) DUPONT (FRA) DE LA CRUZ (SPA) FELLINE (ITA) JI (CINA) WEENING (OLA) BOEM (ITA) TOSATTO (ITA) HAGA (USA) DANIELSON (USA) CLARKE (AUS) SIUTSOU (BIE) CLEMENT (OLA) HENAO (COL) GAVAZZI (ITA) CHAVANEL (FRA) SARAMOTINS (LET) RUTKIEWICZ (POL)
● I secondi posti di tappa al Giro centrati in volata da Giacomo Nizzolo: 1 nel 2013, 4 nel 2014 e 1 quest’anno
132 NIEMIEC (POL) a 2'11"
133 MORI (ITA) 134 ULISSI (ITA) 135 PIRAZZI (ITA) 136 ANTON (SPA) 137 POLANC (SLO) 138 CHAVES (COL) 139 OWSIAN (POL) 140 ROVNY (RUS) 141 ARMEE (BEL) 142 J. PINEAU (FRA) 143 REICHENBACH (SVI) 144 BONGIORNO (ITA) 145 ELISSONDE (FRA)
a 2'18" a 2'22" a 2'31" a 2'35" a 2'47"
146 MOUREY (FRA) 147 ZILIOLI (ITA) 148 STORTONI (ITA) 149 ZABEL (GER) 150 CHIRICO (ITA) 151 DOMONT (FRA) 152 TVETCOV (ROM) 153 VEIKKANEN (FIN) 154 MARANGONI (ITA) 155 FAIRLY (USA) 156 NOCENTINI (ITA)
a 3'25"
157 SZMYD (POL)
158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183
BASSO (ITA) MIHAYLOV (BUL) LOBATO (SPA) INTXAUSTI (SPA) ZARDINI (ITA) BARBIN (ITA) GRMAY (ETI) XU (CINA) ATAPUMA (COL) ZAKARIN (RUS) STAMSNIJDER (OLA) WATSON (AUS) a 3'54" VANDEWALLE (BEL) HOULE (CAN) a 4'11" VERVAEKE (BEL) a 4'24" PAULINHO (POR) a 5'10" SILVESTRE (POR) HEPBURN (AUS) JUUL JENSEN (DAN) COLEDAN (ITA) PUCCIO (ITA) a 5'15" FLENS (OLA) a 5'28" KIRYIENKA (BIE) GATTO (ITA) a 7'05" FRAPPORTI (ITA) ALAFACI (ITA) a 7'09" GERRANS (AUS) non partito
22 SQUADRE, RESTANO IN 183 AG2R LA MONDIALE D.S. Biondi 1 POZZOVIVO 2 BERARD 3 BETANCUR 4 DOMONT 5 DUPONT 6 GRETSCH 7 HOULE 8 MONTAGUTI 9 NOCENTINI
ITA FRA COL FRA FRA GER CAN ITA ITA
ANDRONI-SIDERMEC D.S. Savio 11 PELLIZOTTI 12 APPOLLONIO 13 BANDIERA 14 DALL'ANTONIA 15 FRAPPORTI 16 GATTO 17 STORTONI 18 TVETCOV 19 ZILIOLI
ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ROM ITA
ASTANA PRO TEAM D.S. Shefer 21 ARU 22 CATALDO 23 KANGERT 24 LANDA 25 MALACARNE 26 ROSA 27 SANCHEZ 28 TIRALONGO 29 ZEITS
ITA ITA EST SPA ITA ITA SPA ITA KAZ
BARDIANI CSF D.S. Reverberi 31 BONGIORNO 32 BARBIN 33 BATTAGLIN 34 BOEM 35 CHIRICO 36 COLBRELLI 37 PIRAZZI 38 RUFFONI 39 ZARDINI
ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA
BMC RACING TEAM D.S. Baldato 41 GILBERT 42 ATAPUMA 43 BOOKWALTER 44 BURGHARDT 45 CARUSO 46 DILLIER 47 KÜNG 48 MOINARD 49 ZABEL
BEL COL USA GER ITA SVI SVI FRA GER
CCC SPRANDI POLKOWICE D.S. Wadecki 51 PATERSKI POL 52 BOLE SLO 53 MARYCZ POL 54 MATYSIAK POL 55 MIHAYLOV BUL 56 OWSIAN POL 57 RUTKIEWICZ POL 58 SAMOILAU BIE 59 SZMYD POL ETIXX - QUICK-STEP D.S. Bramati 61 URAN 62 BOONEN 63 BOUET 64 DE LA CRUZ 65 KEISSE 66 MEERSMAN 67 SABATINI 68 SERRY 69 VAKOC FDJ D.S. Guesdon 71 GENIEZ 72 COURTEILLE
COL BEL FRA SPA BEL BEL ITA BEL R.CEC
FRA FRA
73 74 75 76 77 78 79
ELISSONDE FISCHER MOUREY PINEAU RÉZA ROUX VEIKKANEN
FRA BRA FRA FRA FRA FRA FIN
IAM CYCLING D.S. Carlstrom 81 CHAVANEL 82 CHEVRIER 83 CLEMENT 84 HAUSSLER 85 KLUGE 86 PELUCCHI 87 PINEAU 88 REICHENBACH 89 SARAMOTINS
FRA FRA OLA AUS GER ITA FRA SVI LET
LAMPRE - MERIDA D.S. Maini 91 ULISSI 92 FERRARI 93 GRMAY 94 MODOLO 95 MORI 96 NIEMIEC 97 POLANC 98 RICHEZE 99 XU
ITA ITA ETI ITA ITA POL SLO ARG CINA
LOTTO SOUDAL D.S. Leysen 100 VAN DEN BROECK 101 ARMEE 102 BAK 103 BROECKX 104 GREIPEL 105 HANSEN 106 HENDERSON 107 MONFORT 109 VERVAEKE
BEL BEL DAN BEL GER AUS N.ZEL BEL BEL
MOVISTAR TEAM D.S. Garcia 111 INTXAUSTI 112 AMADOR 113 ANTON 114 FERNANDEZ 115 HERRADA 116 IZAGUIRRE 117 LOBATO 118 D. QUINTANA 119 VISCONTI
SPA C.RICA SPA SPA SPA SPA SPA COL ITA
NIPPO - VINI FANTINI D.S. Giuliani 121 CUNEGO 122 BERLATO 123 BISOLTI 124 COLLI 125 DE NEGRI 126 GROSU 127 ISHIBASHI 128 MALAGUTI 129 STACCHIOTTI
ITA ITA ITA ITA ITA ROM GIAP ITA ITA
ORICA GREENEDGE D.S. White 131 MATTHEWS 132 BEWLEY 133 CHAVES 134 CLARKE 135 DURBRIDGE 136 GERRANS 137 HEPBURN 138 LANCASTER 139 WEENING
AUS N.ZEL COL AUS AUS AUS AUS AUS OLA
SOUTHEAST D.S. Parsani 141 BELLETTI 142 BUSATO 143 CARRETERO 144 FAVILLI 145 FINETTO 146 GAVAZZI
ITA ITA PAN ITA ITA ITA
147 MONSALVE 148 PETACCHI 149 ZHUPA
VEN ITA ALB
TEAM CANNONDALE - GARMIN D.S. Wegelius 151 HESJEDAL CAN 152 ACEVEDO COL 153 BROWN USA 154 CARDOSO POR 155 DANIELSON USA 156 FORMOLO ITA 157 MARANGONI ITA 158 SLAGTER OLA 159 VILLELLA ITA TEAM GIANT - ALPECIN D.S. Engels 161 MEZGEC 162 ARNDT 163 DE BACKER 164 FAIRLY 165 GESCHKE 166 HAGA 167 JI 168 LUDVIGSSON 169 STAMSNIJDER TEAM KATUSHA D.S. Konyshev 171 PAOLINI 172 BELKOV 173 CHERNETSKI 174 KOCHETKOV 175 LAGUTIN 176 PORSEV 177 TROFIMOV 178 VOROBYEV 179 ZAKARIN
SLO GER BEL USA GER USA CINA SVE OLA
ITA RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS
TEAM LOTTO NL - JUMBO D.S. Boven 181 KRUIJSWIJK OLA 182 BENNETT N.ZEL 183 FLENS OLA 184 HOFLAND OLA 185 KEIZER OLA 186 LINDEMAN OLA 187 TJALLINGII OLA 188 VAN DER LIJKE OLA 189 WAGNER GER TEAM SKY D.S. Cioni 191 PORTE 192 EISEL 193 HENAO 194 KIRYIENKA 195 KONIG 196 NIEVE 197 PUCCIO 198 SIUTSOU 199 VIVIANI
AUS AUT COL BIE R.CEC SPA ITA BIE ITA
TINKOFF SAXO D.S. De Jongh 201 CONTADOR 202 BASSO 203 BOARO 204 JUUL JENSEN 205 KREUZIGER 206 PAULINHO 207 ROGERS 208 ROVNY 209 TOSATTO
SPA ITA ITA DAN R.CEC POR AUS RUS ITA
TREK FACTORY RACING D.S. Baffi 211 NIZZOLO ITA 212 ALAFACI ITA 213 BEPPU GIAP 214 COLEDAN ITA 215 FELLINE ITA 216 SILVESTRE POR 217 VAN POPPEL OLA 218 VANDEWALLE BEL 219 WATSON AUS
A PUNTI
MONTAGNA
GIOVANI
TEAM A TEMPI
TEAM A PUNTI
ULTIMO KM
La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti. Class.: Elia VIVIANI (Sky) 119 punti; 2. Nizzolo 119; 3. Boem 109; 4. Modolo 91; 5. Greipel (Ger) 88; 6. Gilbert (Bel) 83; 7. Ulissi 75; 8. Frapporti 72; 9. Bandiera 60; 10. Grosu (Rom) 55
La maglia azzurra «Mediolanum» va al leader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: Benat INTXAUSTI (Spa) 61 punti; 2. Geschke (Ger) 53; 3. Betancur (Col) 46.
La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Classifica: 1. Fabio ARU; 2. Formolo a 3'59''; 3. Chaves (Col) a 43'35''; 4. Polanc (Slo) a 49'31''; 5. Bongiorno a 1h50'; 6. Felline a 1h01'40''; 7. Matthews (Aus) a 1h03'58''; 8. Dillier (Svi) a 1h09'08''.
La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Classifica: 1. ASTANA 162h23'40''; 2. Bmc a 6'14''; 3. Movistar a 7'14''; 4. Sky a 7'56''; 5. Cannondale-Garmin a 30'32''; 6. Tinkoff-Saxo a 30'33''.
La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Classifica: 1. ASTANA 287 punti; 2. Lampre-Merida 242; 3. Bmc 205; 4. Movistar 201; 5. Orica GreenEdge 197; 6. Bardiani 170; 7. Southeast 167; 8. Sky 150; 9. Androni 149; 10. Trek 144; 11. Katusha 138.
La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Philippe GILBERT (Bel) 7; 2. Felline 5; 3. Lobato (Spa) 5; 4. Greipel (Ger) 5; 5. Hofland (Ola) 5; 6. Aru 4; 7. Visconti 4.
98° Giro d’Italia R Il giorno-chiave
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
12
«VOGLIO ONORARE LA MAGLIA DI CAMPIONE COLOMBIANO» RIGOBERTO URAN 28 ANNI, ETIXX-QUICK STEP
9
● I successi a cronometro di Francesco Moser al Giro, il plurivittorioso davanti a Merckx e Anquetil (6)
STRAPPI, POTENZA, RAPPORTI: I SEGRETI DI UNA PROVA LUNGA 59,4 KM VALDOBBIADENE ARRIVO San Pietro di Feletto Farra di Soligo
TREVISO 14 m
Pioggia Temperatura 15°C Vento 18 km/h
GPM 4
Ponte della Priula 67 m
Col San Martino
Bagnolo San Pietro 82 m di Feletto 266 m
Farra di R Soligo 152 m
Col San Martino 153 m
9%
Ponte della Priula
%
VALDOBBIADENE 252 m Guia 296 m 10%
10
km 0
TREVISO PARTENZA
Pioggia forte Temperatura 15°C Vento 27 km/h
17
DISLIVELLO POTENZA IN WATT RAPPORTI
30,1
65 m 5 watt/kg 54/56 - 11/25
35
43
49,5
190 m 5,3-5,7 watt/kg 44/46
53,6
5%
59,4
280 m full gas 44/46
COSÌ I BIG Il primo corridore della crono è Marco COLEDAN e scatterà alle 12 Così i più attesi Ore 14.54: Richie PORTE Ore 15.03: Davide FORMOLO Ore 15.27: Rigoberto URAN Ore 15.30: Dario CATALDO Ore 15.39: Alberto CONTADOR Ore 15.42: Fabio ARU
IN TV Diretta su RaiSport 1 dalle 14 e su Rai3 dalle 15.15; Eurosport 14.15. Diretta su Gazzetta.it dalle ore 11.30 con Liveblog, video, highlights e news GDS
Tre settori: la crono si vince in salita
1Sforzo di 1h20’, non si può partire a tutta. Ultimo tratto al 10%. Pioggia e vento contrario a folate Claudio Ghisalberti INVIATO A JESOLO (VENEZIA)
C
i siamo, è il giorno della Treviso-Valdobbiadene, lo spartiacque del Giro. Forse la tappa più temuta dai big. Sono 59,4 chilometri a cronometro, un’infinità. Alla lunghezza si aggiunge un’altra difficoltà, il profilo atipico. Come faranno le squadre dei big di classifica, e quelle degli uomini che puntano al successo parziale, possiamo dividerla in tre tronconi. La prima, dalla partenza di Borgo Mazzini
(quartiere generale di Pinarello) a Bagnolo, è praticamente dritta e piatta tanto che in 30,1 km il dislivello è di soli 65 metri. Niente, però è previsto vento a folate che arriva da tre/ quarti contrario al senso di marcia. Moltiplica grande (54 o 56 denti) e pignone piccolo. Si vola attorno ai 48 orari. La seconda parte, 19,4 km, arriva fino a Col San Martino (3° intertempo). Si affronta l’ascesa a San Pietro di Feletto, sono quasi 5 km con il primo settore, fino a Rua, che è più duro: 5%, punta al 9%. Il miglior tempo di quest’anno è di Marco Pinotti, che
Il nuovo manubrio di Richie Porte
in ricognizione ha impiegato 6’24” per coprire 2,6 km con 135 metri di dislivello. Gli ultimi due chilometri sono più dolci, poco sopra il 2%. Discesina e altro strappetto verso Refrontolo. Il dislivello totale di questo tratto è di 190 metri.
L’ultimo settore, 9,9 km, ha un dislivello di 280 metri per arrivare a un totale di tappa di 540. In questo terzo tratto, dall’uscita dell’abitato di Col San Martino, la strada sale verso Guia (3.450 metri, pendenza massima del 10%), poi Santo Stefano (altri 2.550 metri più facili). Anche su questa salita miglior tempo di Pinotti, che il 20 aprile ha impiegato 5’33”. Dalla cima al traguardo 2.600 metri in discesa e ultimi 400 metri ancora all’insù, al 5,5%. Le scelta della corona piccola per le due salite varia tra quella da 44 a quella con 46 denti, con un pacco pi-
gnoni che arriva fino al 23-25. FATICA Con un terreno così, è fondamentale la distribuzione dello sforzo. La crono dura 1.15’-1’20’. Occhio quindi ai misuratori di potenza, soprattutto nei primi 50 km dove è indispensabile andare forte ma in modo da non arrivare esausti per l’ultimo tratto, quello che probabilmente farà la maggiore differenza. Nella prima parte, i big spingeranno attorno ai 5 watt/kg, nella seconda tra i 5,3 e i 5,7 watt/kg, mentre nella terza si viaggia «a tutta». Pronostico? Estremamente dif-
ficile. Sulla carta, Uran e Porte sono meglio di Aru e Contador. Però Uran, tra bronchite e cadute, ha avuto un avvio di Giro molto duro e non sembra essere nella condizione ottimale. Anche Porte, tra sfortuna, errori e cadute, non è messo meglio. Oggi però ha la carta per riaprire il Giro. Pinarello gli ha preparato un manubrio speciale che gli consente di stare più alto, in modo da essere più redditizio da metà gara in poi. Contador ha dubbi sulla posizione del manubrio, Aru ha il morale a mille per la rosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
10
Serie A R Strategie rossonere
8
● i trofei vinti da Carlo Ancelotti con il Milan di Silvio Berlusconi. Fra questi, uno scudetto, due Champions League e un Mondiale per club
Ancelotti, via libera del Real Milan al lavoro per il suo sì
1Ieri l’incontro fra Perez e Bronzetti, ma serve l’ok del Consiglio direttivo d’inizio settimana. Poi Galliani vedrà il tecnico per illustrargli il piano triennale di Silvio
Carlo Laudisa @carlolaudisa
I
l Real libera Ancelotti lunedì (o martedì)e il Milan lo aspetta volentieri. Il tecnico emiliano tiene aperta la porta ai rossoneri dopo la «convocazione» di Silvio Berlusconi: nella cena di giovedì sera con Ernesto Bronzetti, intermediario in questi delicatissimi frangenti, ha confermato tutto il suo interesse al progetto milanista, ma prima deve chiarire la sua posizione con il Real Madrid. Del resto Adriano Galliani sa benissimo che l’operazione-ritorno è legata ad un’unica eventualità: il licenziamento in tronco, con il relativo pagamento della clausola per la stagione 2015-16. INCONTRI La giornata di ieri è trascorsa tra una telefonata e l’altra. Ernesto Bronzetti ha incontrato Florentino Perez e il suo braccio destro Josè Angel Sanchez. La sua opera diplomatica poggia sull’ottimo rapporto con il numero uno madridista, ma non è bastata per evitare il divorzio. Alla vigilia della gara con il Getafe, quella dell’incombente addio, ieri Ancelotti ha parla-
to ai giornalisti in un clima surreale e con dichia- RIFLESSIONI Da parte sua il Milan ha completarazioni fatalmente di facciata. «Non ho parlato to per tempo la semina. Al corteggiamento di con il club, ma continuerò a pensare di essere Galliani ha fatto seguito la telefonata di Silvio l’allenatore del Real Madrid finché non mi co- Berlusconi che ha prospettato all’ex allenatore municheranno qualcosa di diverso». Fornisce, un progetto triennale con i finanziamenti per comunque, un’indicazione temporale ben preci- aprire un ciclo ambizioso. Nelle ultime ore, pesa sulle sue prossime mosse: «Dopo la gara con il rò, i vertici rossoneri hanno scelto il basso profiGetafe, domenica o lunedì, inlo. Ieri in Lega il manager milacontrerò la società per parlare nista ha evitato accuratamente del futuro». di rilasciare dichiarazioni, Carlo: «Entro mentre il presidente ha dedicalunedì vedrò il BILANCI Anche in queste ore to la giornata agli impegni poamare riesce a dribblare le dolitici in Campania. In questo club. Florentino mande su questa stagione orAncelotti ha già la deve prendere una week-end mai agli sgoccioli: «Il mio rapcompagnia di Bronzetti, non porto con Florentino Perez è decisione difficile» c’è bisogno di raddoppi. Del resempre stato buono, ora deve sto l’allenatore delle due ultiprendere una decisione difficime Champions League berlule. Ringrazio i giocatori per il loro sostegno, ma sconiane ha bisogno di trarre le proprie conclula valutazione spetta al club». Evita anche le sioni senza ulteriori condizionamenti. La sua ditrappole sull’erede designato Benitez: «Non mi sponibilità a sedersi ad un tavolo è ormai dà fastidio sentir parlare di altri allenatori, è esplicita, ma prima deve chiarire la sua posizionormale che sia così. Se resto qui ne sarò felice, ne a Madrid, presumibilmente all’inizio della altrimenti avrò l’orgoglio di aver passato qui due prossima settimana.. Ed è quasi una nemesi per anni fantastici, che hanno portato un momento lui, ricordando che due estati fa il suo approdo a di intensa gioia al club». Madrid fu contrassegnato da una lunga attesa,
R
visto che il Psg si impuntò prima di liberarlo in virtù di un contratto di un anno. Stavolta non c’è l’ombra di sgarbi tra i club, ma è evidente che il Milan può permettersi il lusso dell’ingaggio di Ancelotti solo a patto che Florentino Perez lo consoli con una ricca buonuscita. Ecco perché è condannato ad aspettare il verdetto del direttivo madrileno. STRATEGIE Le prossime 48 ore saranno decisive. Se Perez ufficializzerà in fretta la svolta, svincolando Carletto, è facile che Galliani si metta in viaggio per Madrid con l’intento di esporre di persona i piani di Berlusconi per la rinascita rossonera. Ad Arcore e dintorni sanno bene che per riportare a casa l’amato ex è indispensabile prospettargli delle garanzie tecniche all’altezza dell’importante responsabilità che gli viene affidata. Gli aspetti economici del contratto triennale conteranno sino a un certo punto. Per ottenere il tanto atteso sì, piuttosto Galliani dovrà indicargli una lista di nomi ad hoc. Il progetto di un Milan italiano può attrarre Carlo, magari con dei correttivi da concordare. Ora non resta che aspettare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA SQUADRA DEL FUTURO
Pochi e blindati
José Mauri, 19 anni e Andrea Bertolacci, 24 anni
Berlusconi salva solo tre stranieri e inizia a disegnare una rosa tricolore
Diego López, 33 anni, spagnolo, è arrivato al Milan la scorsa estate dal Real Madrid. Finora in campionato ha totalizzato 28 presenze, con una espulsione FORTE
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La benedizione di Renzi sullo stadio rossonero E irrompe anche Silvio 1Il premier: «Va aiutato chi vuole fare impianti in città».
Il numero 1 del club si occuperà di persona del progetto Mario Pagliara @MarioPagliara
I
Marco Pasotto MILANO
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efinire adesso la squadra che potrebbe avere in mente Ancelotti – così come qualsiasi altro potenziale candidato alla panchina rossonera – richiede chiaramente una certa dose di fantasia. Anche perché resta da capire il budget a disposizione del mercato. C’è però una linea netta, tracciata negli ultimi mesi da Berlusconi. Una sorta di primo comandamento del nuovo corso, che prevede per i futuri tesserati almeno una di queste caratteristiche. Anzi, meglio due: giovani, nel giro della Nazionale e possibilmente prodotti del vivaio. Un modo per ridare un’impronta e un’anima forte italiana, come quella che – proprio con Ancelotti – aveva portato il Milan sul tetto d’Europa. QUANTI ADDII Berlusconi evidentemente sta attraversando una fase di scarsa esterofilia, visto che continua a dire cose come «in Italia giocano troppi stranieri» oppure «non mi piacciono le squadre come l’Inter, che ha dieci stranieri». E così, in una fase come questa di grandissime riflessioni sul futuro del club, avrebbe confidato a chi gli sta vicino come intenderebbe maneggiare la materia nello specifico. In pratica, degli stranieri attuali si salverebbero in tre. Chiaro, un numero imperfetto in questo caso, passibile di incremento. Ma si (ri)partirebbe da loro: in ordine di ruolo Diego Lopez, Honda e Menez. Ecco il tris calato da Silvio, quello su cui evidentemente fa il maggior affidamento. Diego Lopez ha garantito serietà e affidabilità, Honda professionalità e spirito di sacrificio e Menez, pur alle prese con un ego ipertrofico, ha lasciato il segno in tantissime partite. Si riparte da loro con buona pace degli altri. Quindi addio a quelli in scadenza come De Jong, Mexes, Essien e Muntari, mentre resta da trovare una sistemazione ai vari Rami, Zapata e Alex (ma forse sarebbe meglio non spazzare via in un colpo solo tutti i centrali di difesa). Magari si potrebbero salvare Van Ginkel –rinnovo del prestito? – e Suso, giusto perché sono due ragazzini. MOSSE Per il resto, si parla di passaporti italiani. Soprattutto a centrocampo. Le mosse attuali parlano chiaro: l’intento è quello di portare in rossonero Bertolacci e José Mauri, che è un argentino naturalizzato. A cui si aggiungerebbero Montolivo, Poli e Bonaventura, gente su cui si può fare affidamento dentro e fuori dal campo. Le idee di base, insomma, sono queste, e Silvio ha chiarito che gli investimenti saranno «immediati». Non resta che attendere quale aspetto prenderà il Milan «de-stranierizzato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Keisuke Honda, 28 anni, giapponese, è arrivato al Milan nel 2014 dal Cska Mosca. Finora in campionato ha totalizzato 27 presenze e segnato 6 gol GETTY
Jérémy Ménez, 28 anni, francese, è arrivato al Milan nel 2014 dal Paris Saint Germain. Finora in campionato ha totalizzato 33 presenze, con 16 gol FORTE
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● gli stranieri attualmente al Milan, su una rosa di 30: Diego Lopez, Rami, Mexes, Zapata, Alex, Muntari, Essien, De Jong, Van Ginkel, Suso, Menez e Honda
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● gli stranieri che rientreranno dai vari prestiti questa estate: Niang dal Genoa, Gabriel dal Carpi, Birsa dal Chievo e Vergara dall’Avellino
mmagina una «rottamazione» dell'attuale modello culturale nel rapporto tra i tifosi e il calcio attraverso la costruzione di nuovi stadi nel centro delle città. Matteo Renzi non parla espressamente del progetto del Milan di costruirsi la propria casa al Portello, ma è chiaro che benedice la proposta rossonera in corsa per la riqualificazione della vecchia fiera di Milano quando dice di «essere pronto a un grande patto per il calcio dove si possa ritornare a pensare gli stadi nelle città». Ed è da qui che il Governo sta partendo per portare nel Consiglio dei Ministri un pacchetto con una serie d'interventi facilitatori, da inserire in un decreto legge, per snellire procedure e abbattere i tempi. Rendendo le amministrazioni comunali spettatori. IL CONI Il Milan, in Italia, è l'unico club uscito allo scoperto definendo nei dettagli il progetto di stadio urbano, candidandosi a società-capofila di una nuova tendenza. L'idea, infatti, piace alla Fiorentina dei Della Valle e alla Sampdoria di Ferrero. «Sono pronto a dare incentivi per stadi dove si va con le famiglie, senza tornelli, con le tifoserie accanto – continua il Premier -. Bisogna aiutare chi vuole fare questi stadi in città». Una partita che Renzi si gioca insieme al Coni: «Quello del Milan è un progetto complesso ma molto bello, un investimento educativo – così Alberto Miglietta, a.d. della Coni Servizi -. Siamo al fianco del Milan e lo sosteniamo: quando si parla di spazi da dedicare al sociale, lo stadio diventa la calamita per una vera rivoluzione culturale».
Il rendering del nuovo stadio del Milan pensato da Arup Italia
L'INTER La proposta del Milan corre con altre 2 idee per riqualificare l'ex fiera di Milano di proprietà di Fondazione Fiera Milano, che deciderà nel comitato esecutivo dell'8 giugno, la ratifica nel consiglio generale del 20: dal 27 aprile siamo entrati nella fase-2 degli approfondimenti, con l'idea rossonera considerata la più gradita e solida. Il Milan è pronto a pagare sui 3 milioni annui per 50 per l'affitto dei suoli, permettendo a Fiera di rientrare dall'esposizione residua di 180 milioni con le banche per la costruzione della fiera a Rho. Intanto, sullo scenario irrompe Silvio Berlusconi: sabato sera, ad Arcore, ha incontrato la figlia Barbara e ha rotto gli indugi. Se finora ha seguito l'evoluzione della vicenda senza muoversi, ha deciso di intervenire. Una mossa che potrà spostare
equilibri in un momento in cui Inter e Milan hanno stretto alleanza: sono pronti ad impegnarsi per rigenerare 2 luoghi patrimonio della città, il Meazza e il Portello, in un'operazione che ha anche una forte valenza sociale. Proporranno al Comune di Milano di interrompere la convenzione per il Meazza dopo la finale di Champions 2016 (serve un preavviso di 24 mesi, quindi da settembre 2017), in cambio della concessione del diritto di superficie ai 2 club ma con un patto «win-win» per tutti: al Comune la garanzia di investimenti strutturali tra gli 80 e i 120 milioni sul Meazza in 90 anni, l'Inter avvierebbe subito il piano per un San Siro nerazzurro, il Milan incasserebbe l'impegno del Comune per il Portello dove trasferirsi dal 2019. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R La sfida
Quelli che
SQUALIFICA SOSPESA
Festa scudetto senza assenti: la Curva Sud resta aperta INVIATO A VINOVO (TORINO)
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a Juve ritira oggi la Coppa dello Scudetto, e lo farà anche davanti alla parte più calda della sua tifoseria: la Curva Sud dello Juventus Stadium resterà infatti aperta. Confermata la sospensione della squalifica (due turni) inflitta al settore dopo i fattacci del derby torinese del 26 aprile scorso. La Corte sportiva d’appello non ha avuto gli ulteriori riscontri richiesti alla Procura Federale, che a sua volta li attendeva dalla Procura di Torino. Insomma, la sospensiva della pena resta in piedi in attesa di nuove indagini, e allora, nel caso, se ne riparlerà per il prossimo campionato. FRECCIATA A POGBA Intanto, Allegri ieri pomeriggio ha mescolato parecchio le carte in vista della gara con il Napoli. Qualche indicazione è comunque arrivata: «Vedremo quelli che sono più stanchi — ha detto il tecnico — perché in questo momento c’è sì bisogno di giocare e di allenarsi, ma la prevenzione è fondamentale. La squadra sta comunque bene in generale. La Coppa Italia è un risultato importante come spinta per la finale di Champions. Detto questo, mercoledì non hanno giocato Marchisio, Sturaro, Pogba, Morata... Quindi, ci sono giocatori riposati per la partita di oggi». Pogba? Ma il francese ha giocato con la Lazio. Allegri sorride furbo, è evidente l’affettuosa frecciatina a Paul, autore di una prestazione svogliata l’altra sera. Max si diverte a pungolare le sue stelle ogni tanto. Lo fece anche con Vidal. «Era ora che tornasse su certi livelli, finora ha fatto vacanza», disse dopo le ottime partite del cileno contro il Real Madrid. Lichtsteiner è squalificato, probabile riposo per Bonucci, Chiellini, Vidal, Pirlo e Tevez. Azzardiamo allora questo undici: Buffon in porta; Padoin e Asamoah terzini; Barzagli-Ogbonna coppia centrale; Marchisio davanti alla difesa; Sturaro e Pogba interni; Pereyra alle spalle di Morata e Coman. SENZA ANSIE Avviso ai naviganti: «Godiamoci il momento, non iniziamo a pensare ora al Barcellona, altrimenti arriviamo cotti, anche mentalmente. La finale è difficile, ma non è una gara chiusa». Con l’occasione, Allegri celebra Xavi, «un grandissimo campione, giocatore straordinario che è nella storia del calcio mondiale. Noi però cercheremo, a Berlino, di guastargli la festa d’addio al Barça...». Stimoli col Napoli? «Mantenere l’imbattibilità interna». m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PERCHÉ VEDERE JUVE-NAPOLI Una squadra di cannibali che si prepara alla finale di Champions League. E una squadra che insegue «soltanto» la qualificazione. Sbilanciata? Stadium, ore 18
Principino da corsa Marchisio fa 50: non c’è Juve senza il tuttofare mandano Bonucci, Marchisio e Pereyra, tutti a quota 49: la differenza è nelle maglie da titolare; 49 per Leo, 46 per Marchisio, appena 30 per l’argentino. Oggi Claudio fa 47, Bonucci parte invece dalla panchina.
IL SUO CAMPIONATO AI RAGGI X TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla 2 6 16 23 24 34 26 14 10 10 10 57 63 75 89 39 4
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RETI 3 TIRI 48
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MEDIE PARTITA
Occasioni create 1,42
Cross 0,58
Lanci 7,3
Palle recuperate 7,12
Palle perse 12 CENTIMETRI
1Finora 49 gare stagionali: solo in tre con più minuti. Altro che stagione finita...
Mirko Graziano INVIATO A VINOVO (TORINO)
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a Juventus piazza cinque suoi giocatori fra i dieci in assoluto più utilizzati in questa stagione. Certo, rispetto a tutti gli altri club di A i bianconeri hanno affrontato un numero di partite superiore, in ogni modo il dato è indicativo di chi siano i «colonnelli» di Massimiliano Allegri. Nell’ordine, trattasi di Bonucci (primo assoluto), Marchisio (quarto), Chiellini (sesto), Lichtsteiner (ottavo) e Tevez (nono). A livello di presenze, fra i campioni d’Italia co-
PRINCIPINO FIDATO Davvero la stagione della svolta per Marchisio, che nel recente passato, travolto dall’esplosione di Pogba, era invece retrocesso a prima alternativa, seppur di lusso, dei titolarissimi di centrocampo nel «3-5-2 contiano». Decisivo l’arrivo a Vinovo di Allegri, che già ai tempi milanisti non aveva nascosto un’ammirazione smisurata per il Principino. «Sa fare tutto, e molto bene», diceva Max, che infatti in un certo senso ha basato proprio su Marchisio la rivoluzione che ha consentito alla Juve di mettere spesso in sgabuzzino il 35-2, assumendo una dimensione tattica più ampia, senza per questo abbassare il livello delle prestazioni. Regista davanti alla difesa, mediano puro, interno di gamba e di piede educato, all’occorrenza anche appoggio concreto alle punte: via via, Claudio ha ricoperto ogni ruolo nel cuore del campo, permettendo appunto ad Allegri di vestire la sua Juve in base al tipo di appuntamento: mai scontata la Signora, difficile da interpretare per gli avversari. Alcuni dati in campionato la dicono lunga sulla completezza del 29enne torinese: recupera 7,12 palloni a partita contro una me-
dia del ruolo di 4,68; ne intercetta 2,15 a gara (1,16 la media del ruolo); completa 53,88 passaggi a partita, mentre la media degli altri colleghi è di 29,62; infine, per quanto riguarda i passaggi lunghi positivi Claudio raggiunge i 4,82 di media (2,06 per gli altri). SEMBRAVA ROTTO... E pensare che per qualche ora, a fine marzo, il mondo era crollato addosso all’interno e ad Allegri. Un movimento strano a Coverciano, il dolore al ginocchio, gli esami strumentali e il comunicato della Nazionale che rimandava a casa Marchisio con il sospetto di una seria lesione ai legamenti. Tutto smentito dai controlli svolti poi a Torino. Insomma, si è passati in meno di una notte da «stagione finita» a «subito arruolabile». Sono segnali anche questi. Da allora, ha giocato 11 gare, tutte da titolare, dieci delle quali da 90’. Un rush finale col quale ha contribuito concretamente al quarto scudetto consecutivo e a una Coppa Italia che a Torino mancava da 20 anni. ULTIMI BOTTI... Ancora due gli obiettivi del Principino: la finale di Champions, «la partita dei miei sogni da quando ero bambino», e il rinnovo del contratto. Un accordo già pronto, fino al 2019, con il quale di fatto sposerà a vita la Juventus. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DATI STAGIONALI GIOCATORE (CLUB)
MINUTI
BONUCCI (JUVENTUS) ALBIOL (NAPOLI) CALLEJON (NAPOLI) MARCHISIO (JUVENTUS) HIGUAIN (NAPOLI) CHIELLINI (JUVENTUS) MORETTI (TORINO) LICHTSTEINER (JUVENTUS) TEVEZ (JUVENTUS) JUAN JESUS (INTER) ICARDI (INTER) G. RODRIGUEZ (FIORENTINA) NAINGGOLAN (ROMA) DARMIAN (TORINO)
4470 4379 4160 4135 4058 3998 3870 3864 3860 3839 3694 3575 3570 3567
PAROLA DI TECNICO
Allegri strizza l’occhio a Berardi «Sarà un riferimento in azzurro» INVIATO A VINOVO (TORINO)
A
un certo punto della conferenza stampa di ieri, a Massimiliano Allegri viene fatto notare come per lui sia professionalmente cambiato tutto dall’esonero rossonero di un anno e mezzo fa, figlio della brutta sconfitta in casa del Sassuolo. Berardi ne segnò quattro quel giorno, «e furono tanti — sorride Max —. La scorsa settimana ci è andato vicino (tre reti sempre al Milan, ndr), però è mancato un gol...». Quindi, continua: «Berardi è un giocatore importante, ha qualità tecniche fuori dal comune, è un giovane di grandissime prospettive, e sarà un punto di riferimento
1«Ha qualità
tecniche fuori dal comune». Messaggio chiaro: vieni alla Juve per la Nazionale. Credo che in Italia ci siano dei buoni giovani, pronti a integrare quelli che sono i punti di forza della Nazionale attuale. Hanno solo bisogno di giocare partite internazionali». MESSAGGIO CHIARO Occhio! Allegri non spreca parole su certi argomenti. E l’impressione è che abbia lanciato un vero e proprio messaggio al
Domenico Berardi, 20 anni, due stagioni in prestito al Sassuolo FORTE
20enne talento calabrese, in comproprietà fra Sassuolo e Juventus. Della serie: vieni qui a Torino, e completerai la tua maturazione. In effetti, Berardi è sembrato spesso avere qualche dubbio riguardo a un immediato salto di qualità, timoroso forse di un utilizzo poco costante in un club dove ci sono grandi campioni là davanti. Ma non c’è garanzia migliore di Allegri per un giovane in ascesa. Max ama il talento, ama la freschezza, e non ha la minima paura di gettare anche nelle mischie più roventi i baby che meritano. L’ultimo esempio riguarda Sturaro, titolare nella semifinale d’andata di Champions contro il Real Madrid.
NUMERI CHE PESANO Piace parecchio Berardi, al tecnico, ai dirigenti e pure ai senatori dello spogliatoio. D’altronde, parliamo di un ragazzo che dalla metà campo in avanti sa fare tutto molto bene: attaccante esterno in un tridente, seconda punta pura e all’occorrenza trequartista. Con Di Francesco Berardi è cresciuto moltissimo dal punto di vista tattico, mostrando doti importanti sotto il profilo del sacrificio. Berardi compirà 21 anni ad agosto, ma in serie A l’ha già buttata dentro trenta volte. Bottino impressionante. La comproprietà va risolta entro giugno. Difficile che si arrivi alle buste, i rapporti fra i club sono infatti ottimi. In questo senso, va segnalato che l’accordo in vigore consente ai bianconeri di portare a casa il ragazzo per 15 milioni di euro se riscattato entro il 10 giugno e per 20 milioni nei dieci giorni successivi. m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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non si fermano mai Certezza Callejon Unico del Napoli sempre presente in campionato Mimmo Malfitano
STAKANOV ● A sinistra, Claudio Marchisio, 29 anni: una vita nella Juventus. A destra, Josè Maria Callejon, Bueno 28 anni, al Napoli dal 2013. Proveniva dall Real Madrid ANDREOLI-AFP
fI PRECEDENTI
INVIATO A TORINO
IL SUO CAMPIONATO AI RAGGI X
C’
TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla 6 6 5 10 19 22 15 10
è stato un solo giocatore, in questa campionato, dal quale Rafa Benitez non ha mai voluto prescindere: José Maria Callejon. I suoi numeri sono impressionanti, raccontano di una continuità che in pochi possono vantare in Serie A. Fin qui, le ha giocate tutte, considerando anche le poche che è subentrato dalla panchina. Più lui che Gonzalo Higuain, insomma, che pure è considerato il punto di forza di questo Napoli, che ha sommato 35 presenze, una in meno rispetto alle 36 dello spagnolo che per minuti giocati, 2.794, è secondo soltanto a Raul Albiol, che in 34 gare ne ha totalizzati 2.918. Differenza determinata dal fatto che il difensore ha saltato due gare per squalifica (Parma e Atalanta) e contro il Cagliari, al San Paolo, è rimasto in panchina. Relativamente, poi, alle statistiche che riguardano le gare giocate in stagione, Callejon occupa il terzo posto nella classifica dei minuti giocati (4.160’) preceduto dallo juventino Bonucci (4.470’) e ancora da Albiol (4.379’), mentre alle sue spalle ci sono Marchisio (4.135’) e Gonzalo Higuain (4.058’).
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RETI 11 TIRI 82
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19 32 90 119 118 215 186 107 50 POSIZIONI DI TIRO
MEDIE PARTITA
Occasioni create 1,5
Cross 2,06
Sponde 3,19
Palle recuperate 4,64
Palle perse 11,64 CENTIMETRI
1Ma se
non sarà Champions, potrebbe andarsene
SENZA SCUDETTO Due anni di Napoli, dunque, gli hanno garantito quella continuità che
non ha mai avuto nel corso della sua esperienza al Real Madrid, dove José Mourinho, nel suo periodo a Madrid, lo ha sempre considerato come una seconda e, talvolta, anche terza scelta. Una condizione, questa, che l’ha convinto ad accettare le offerte del Napoli ed il progetto garantito da Rafa Benitez, suo estimatore. Con un investimento di 12 milioni di euro, Aurelio De Laurentiis l’ha assicurato al nuovo programma, che avrebbe dovuto concludersi con la conquista dello scudetto, obiettivo mancato, tuttavia, per il secondo anno consecutivo.
DOPPIA CIFRA Sul piano personale, Callejon sta per concludere un campionato senza grandi particolarità, nel senso che anche quest’anno è arrivato in doppia cifra, 11 reti fin qui, ma il suo rendimento è stato inferiore a quello assicurato nella prima stagione napoletana. In particolar modo negli ultimi mesi, nel periodo in cui il Napoli avrebbe avuto bisogno della sua continuità, e di quella del Pipita, per non ritrovarsi a due giornate dal termine, a dover inseguire un piazzamento Champions: stasera contro la Juve occorreranno gol pesanti per avere ancora la possibilità d agganciare il terzo posto. FUTURO INCERTO La Champions, certo. Resta l’unico motivo per cui José Maria Callejon potrebbe decidere di restare a Napoli. Diversamente, avrebbe già espresso il desiderio di ritornare in Spagna, e ancora a Madrid ma, stavolta, all’Atletico di Simeone che sta aspettando la fine della stagione per presentare l’offerta a De Laurentiis. L’attuale valutazione dell’attaccante si aggira intorno ai 25 milioni di euro e rispetto alla scorsa estate, quando il presidente disse no all’offerta di 30 milioni presentata dallo stesso club spagnolo, adesso l’operazione è più fattibile, perché l’acquisto di Manolo Gabbiadini, lo scorso gennaio, è stato concluso proprio in previsione della sua eventuale partenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DATI SERIE A GIOCATORE (CLUB) RUGANI (EMPOLI) DANILO (UDINESE) TONI (VERONA) VAZQUEZ (PALERMO) VALDIFIORI (EMPOLI) MORETTI (TORINO) ALBIOL (NAPOLI) ALLAN (UDINESE) WIDMER (UDINESE) BONUCCI (JUVENTUS) DYBALA (PALERMO) PALOMBO (SAMPDORIA) MORAS (VERONA) PAROLO (LAZIO)
MINUTI 3240 3150 3051 3043 3024 2970 2918 2915 2913 2880 2875 2865 2861 2847
DAL CAMPO
Higuain c’è Torna Maggio In mediana Inler-Lopez
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ochi curiosi a Capodichino per la partenza del Napoli, ieri pomeriggio, in direzione Torino. Anche da questi particolari si misura l’attesa, per nulla spasmodica, che si vive in città. Clima sereno pure a Castel Volturno con qualche fortunato che ha avuto il privilegio di entrare nel blindatissimo centro sportivo dove si allenano gli azzurri. Gonzalo Higuain ha incrociato Checco Ingenito, 34 reti nel 2001-2002 con la Viribus Unitis in Serie D: foto ricordo e chiacchiere tra attaccanti con il vizio del gol, seppur in categorie diverse. LE ULTIME Il Pipita sarà al centro dell’attacco azzurro (Zapata non è stato neppure convocato) con alle sue spalle Callejon, Hamsik e Mertens. Quest’ultimo, in gol nello scorso campionato contro i bianconeri al San Paolo, è il più in forma della truppa come ha dimostrato con il Cesena e di conseguenza dovrebbe essere preferito ad Insigne. Per il resto, diversi cambi rispetto all’undici sceso in campo lunedì: Maggio riprenderà il suo posto sulla corsia difensiva di destra (Mesto, infortunato, non è partito con la squadra), Britos sostituirà lo squalificato Koulibaly mentre Inler dovrebbe affiancare Lopez in mediana (lo spagnolo è in ballottaggio con Gargano). Il Napoli presenterà entro i primi giorni di giugno il piano fattibilità per la ristrutturazione del San Paolo: al vaglio la possibilità di ripristinare i parcheggi sotterranei dello stadio. g.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rafa prova a sfatare l’ultimo tabù azzurro Allo Stadium 3 sconfitte e sempre a secco
una volta è uscito il 2-0 (2012-2013). L’ultimo trionfo azzurro a Torino porta la firma di Mazzarri (2-3 in rimonta nell’ottobre 2009, decisivo capitan Hamsik), da allora solo un pari nel 2011 oltanto il Napoli, oltre alla Juventus, ha all’ultima giornata di campionato. Insomma, i vinto qualcosa in Italia negli ultimi due precedenti (recenti e non) sono poco incoraganni. Rafa Benitez lascerà la bacheca az- gianti. Eppure, Rafa ha sgambettato in un paio zurra più ricca di come l’aveva trovata. Una Cop- di circostanze la Vecchia Signora. Indimenticapa Italia e una Supercoppa non valgono, però, in bile la vittoria di Doha, nella sfida più equilibratermini economici quanto l’accesso alla Cham- ta di questi ultimi due anni. Un botta e risposta pions, che il tecnico spagnolo ha fallito a Bilbao continuo tra Tevez e Higuain, entrambi autori di e che rischia per gli azzurri di sfuuna doppietta. L’eroe di quella semare nuovamente in caso di sconrata, però, fu il portiere brasiliano LA CURIOSITÀ fitta a Torino. Rafael, che stavolta siederà in panchina visto che nelle gerarchie Il Napoli ha vinto GLI SGARBI ALLA SIGNORA Ecco di Rafa è stato scavalcato da Anperché l’ultima missione di Beni- nelle ultime due dujar. L’errore decisivo dal distagioni Coppa Italia tez è sfatare il tabù dello Stadium, schetto fu invece di Padoin, che dove il Napoli non ha mai portato e Supercoppa dunque avrà tanta voglia di riscata casa un risultato utile e neppure to. L’altro successo del Napoli di segnato un gol (in totale sono 149 Unico club con trofei Benitez contro la Juve risale al le reti del Napoli alla Juve in Serie match di ritorno dello scorso anA). In due circostanze nel nuovo oltre alla Juve: no, quando la truppa di Conte fortino bianconero c’è scappato il ma se oggi perde, aveva ormai lo scudetto in tasca e 3-0 (2011-2012 e 2013-2014), per addio Champions gli azzurri i si imposero al San Pa-
Gianluca Monti NAPOLI
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A sinistra il gol di Caceres del 2-1 provvisorio all’andata; a destra la rete di Callejon lo scorso anno al San Paolo
olo per 2-0 con reti di Callejon e Mertens. Fu una partita quasi a senso unico, tra le migliori degli azzurri anche dal punto di vista difensivo. CI PUÒ STARE Già, la difesa. Il punto debole dell’era Benitez. I 47 gol al passivo, contro i 21 della Juve, evidenziano proprio le difficoltà del Napoli ad avere continuità di rendimento in questa stagione. Dai bianconeri Rafa ha beccato otto gol nelle quattro sfide di questi due anni. Pogba ne ha segnate due stupende (una allo Stadium e l’altra al San Paolo), Caceres ha realizzato quel-
la più contestata. Era in fuorigioco, infatti, l’uruguaiano in occasione del momentaneo 1-2 nel match d’andata. Benitez la prese malissimo e nel dopopartita contestò aspramente l’arbitro Tagliavento ed i suoi collaboratori. Disse che contro la Juve «ci può stare» di perdere in quel modo e la sua battuta divenne un tormentone. Il rischio, se non dovesse portare il Napoli in Champions, è che Benitez venga ricordato più per le frasi ad effetto che per effetto dei risultati ottenuti sulla panchina azzurra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R Il numero uno
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I SETTE BIANCONERI CHE LO HANNO GIÀ ALZATO AL CIELO
SIVORI 1961 ● OMAR IL PRIMO Omar Sivori primo Pallone d’oro della Juve, anno 1961. Sguardo fiero e assassino, piedi sublimi: «El Cabezòn».
ROSSI 1982 ● PABLITO MUNDIAL Era l’anno dei Mondiali, quelli del 1982, e il re di Spagna era Paolo Rossi. Pallone d’oro sacrosanto.
PLATINI 1983, 1984, 1985 ● LE ROI MICHEL L’importante è esagerare, cantava Jannacci, e Michel Platini esagerava: tre Palloni d’oro consecutivi
BAGGIO 1993 ● IL CODINO È DIVINO Il talento di Robi Baggio appartiene alla storia dell’arte, un solo Pallone d’oro non rende l’idea.
ZIDANE 1998 ● ZIZOU SUL TRONO Venne un francese di origini algerine e si sedette sul trono: la primavera araba del «Ballon d’or».
NEDVED 2003 ● LA FURIA CECA ll calcio del nuovo millennio: tecnica abbinata alla corsa continua. La furia ceca di Nedved, un punto di svolta.
CANNAVARO 2006 ● IL MURO DI BERLINO Il capitano dell’Italia campione del mondo, pietra indistruttibile del Muro di Berlino (assieme a Buffon).
Pallone d’oro per 3 juventini
1Allegri candida Buffon, ma la finale di Berlino potrebbe lanciare anche Pirlo
e Tevez nello sprint per il premio. L’unico portiere a vincerlo è stato Jascin nel 1963 soluto più forte e non il migliore nell’annata. In questa prima metà del 2015 le due cose poi coincidono, Messi numero uno in ogni senso. BUFFON Ieri Massimiliano Allegri ha ufficializzato la candidatura di Gigi Buffon: « Io di portieri non parlo mai, però di Buffon mi fa piacere parlare, perché, oltre a essere un grande professionista, Gigi ha grandi valori e credo che si meriterebbe un Pallone d’oro. Difficilmente un portiere come lui potrà rinascere nel corso degli anni». Parole importanti, un’investitura in grande stile, ma sarà molto dura che la spinta di Allegri porti Buffon sul tetto del mondo. Se non è riuscito nell’impresa Manuel Neuer, che con le sue Lev Jascin (1929-1990), sovietico, Pallone d’oro 1963 strepitose parate è stato tra i principali protagonisti della Germania mondiale... Neuer nel 2014 si è dovuto accontentare del terzo posto, medaSebastiano Vernazza glia di bronzo dietro i soliti noti Ronaldo e Messi. Ha avuto il 15,72 per cento dei voti, contro il @GazzaVernazza 37,66 per cento di Ronaldo e il 15,76 di Leo. In er brevità, e comodità, lo chiameremo Pal- pratica ha fatto pari con Messi, che in Brasile è lone d’oro, anche se dal 2010, anno della andato a sprazzi. La verità è che Buffon il Pallofusione col «Fifa World Player of the Year», ne d’oro avrebbe dovuto vincerlo nel 2006, Suè denominato Pallone d’oro Fifa. Quando c’è il perGigi primattore e primo mattone del Muro Mondiale di solito lo vince chi ha fatto bene alla di Berlino. Eppure il trofeo finì tra le mani del g Coppa del Mondo, ma è una regola con molte capitano degli az azzurri campioni del mondo, eccezioni. Nel 2014, con la Fabio Cannavaro, con Gigi Germania campione in Brasile, secondo. Nulla da obiettare è stato premiato Cristiano Rodal punto di vista tecnico, DIFFICILE CHE RINASCA naldo, vincitore della ChamCannavaro fondamentale UN PORTIERE COME LUI: pions League col Real Madrid. quanto Buffon nell’economia MERITA IL PALLONE Forse avrebbe meritato di più della difesa azzurra, ma la D’ORO, A PRESCINDERE un tedesco, ad esempio Neuer, domanda rimane: che cosa però lo strapotere della ChamDALLA FINALE deve fare un portiere per mepions ha annullato la valenza ritarsi il Pallone d’oro? L’unico di un Mondiale. Per il 2015, ana vincerlo è stato Lev Jascin, no dispari, dubbi non ce ne so- MASSIMILIANO ALLEGRI mitologico numero uno delno, il Pallone d’oro uscirà dalla SU GIGI BUFFON l’ex Unione Sovietica e della finale di Berlino. Messi, NeyDinamo Mosca. Eravamo nel mar e Suarez i tre candidati naturali del Barça, 1963, infuriava la guerra fredda tra i due grancol primo in netto vantaggio. La Juve cala il tris di blocchi in cui era diviso il mondo, gli Stati Buffon, Pirlo, Tevez, con Morata potenziale «di- Uniti da una parte e l’Urss dall’altra. Un’altra sturbatore». Lo spagnolo ha segnato due gol de- epoca. Jascin veniva da una stagione opaca, il cisivi nelle semifinali col Real e se a Berlino fosse Pallone d’oro glielo attribuirono per una super di nuovo risolutivo, chissà. Il problema sono i prestazione in un’amichevole autunnale a votanti, troppi e in alcuni casi poco qualificati. Wembley, Inghilterra-Resto del Mondo. I tempi Tanti elettori tendono a votare il giocatore in as- sono cambiati.
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Gigi Buffon, 37 anni, portiere della Juve, si è avvicinato al Pallone d’oro nel 2006, quando è arrivato secondo dietro Fabio Cannavaro, capitano dell’Italia mondiale di Lippi
PIRLO Il treno è passato, ma Andrea Pirlo conserva ammiratori nella giuria del Pallone d’oro inclusa. E’ entrato nella «top ten» del 2013, decimo posto con l’1,1 per cento di voti, segno che esiste una nicchia di elettori Pirlo-resistenti. Qual è il problema? Che Pirlo ha appena compiuto 36 anni e che quella attuale non è stata di certo la sua miglior stagione. Un Pirlo al di sotto dell’eccellenza non ha alternativa, deve «spaccare» nella finale di Champions. Una super prestazione a Berlino gli consentirebbe di riaffacciarsi tra i primi dieci. TEVEZ Diciamola tutta, lo juventino che al momento ha più possibilità di vincere il Pallone d’oro è Carlitos Tevez, fin qui l’uomo simbolo della Champions bianconera, come testimoniano i sette gol segnati, cifra che lo proietta nelle alte sfere della classifica marcatori, comunque dominata da Messi con dieci reti, in condominio con Ronaldo che però non può più aumentare il suo «score». E’ qui che si gioca la vera partita. Se la Juve ha una chance di portare a casa il Pallone d’Oro, ce l’ha con Tevez. La «condicio sine qua non» è sempre la conquista della Champions. Obbligatorio alzare la coppa dalle grandi orecchie, altrimenti il vecchio «Ballon d’or» andrà in automatico a uno del Barcellona, al 95 per cento Messi. Si profila così un testa a testa tutto argentino tra Messi e Tevez. Riassunto delle puntate precedenti. Tevez non viene convocato per il Mondiale brasiliano, perché (si dice) sgradito a Messi, il vero boss della Selecciòn. A settembre, però, i due cenano assieme a Milano e Leo posta la foto della pace sul suo profilo twitter. Tevez ritorna in nazionale, il nuovo c.t. «Tata» Martino lo scongela e a novembre Carlitos riveste la maglia biancoceleste a Londra contro la Croazia, tre anni dopo l’ultima volta. Altre presenze a seguire. Tutto è bene quel che finisce bene? Coi sudamericani non si può mai sapere. Sarà interessante osservare come i due si saluteranno e si affronteranno il 6 giugno a Berlino. In ogni caso Messi, con le magie contro il Bayern in semifinale, ha blindato le simpatie di tutti quei giurati che votano per partito preso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI ALTRI «ASPIRANTI» AL TITOLO
Andrea Pirlo non ha giocato la sua miglior stagione: per entrare nella «top ten» del Pallone d’oro serve una grande finale di Champions, magari fare gol su punizione...
Carlitos Tevez è lo juventino che ha più possibilità di inserirsi nella corsa al Pallone d’oro. A Berlino dovrà convincere i giurati a dirottare su di lui i voti che al momento sono destinati a Messi
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Verso la Champions R
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Berlino bella e impossibile Il caro biglietti agita la finale 1Prima il sito in tilt, poi l’esaurimento lampo dei pacchetti-pullman:
per tanti tifosi della Juve il viaggio è un sogno sfumato. Ed è polemica
Alberto Mauro TORINO
L
a buona notizia è che da ieri pomeriggio è ripresa regolarmente la vendita online dei biglietti a disposizione della Juventus per la finale di Berlino. Quella meno buona è che i pacchetti-viaggio in pullman (alternativa decisamente più conveniente dei voli aerei) sono già esauriti. Berlino è sempre più lontana, e intanto sul web monta la protesta dei tifosi juventini per la gestione della vendita e i prezzi altissimi dei pacchetti-viaggio (850€ per il solo volo aereo!) da abbinare obbligatoriamente ai tagliandi per la finalissima. TILT Dal caos al tutto esaurito, nel giro di poche ore. Vale la pena ripercorrere le tappe della caccia al biglietto per Juventus-Barcellona, a dodici anni di distanza dall’ultima finale giocata (e persa) dai bianconeri nel 2003 contro il Milan. Giovedì a mezzogiorno è iniziata la vendita riservata agli abbonati bianconeri, ma in meno di un’ora il sistema è andato in
L’Olympiastadion di Berlino, teatro dell’Olimpiade del 1936, ristrutturato per il Mondiale del 2006, quando ospitò la finale vinta dall’Italia ANSA
19550 i biglietti assegnati dalla Uefa a ciascuno dei club finalisti. Le società possono decidere di trattenere una quota di biglietti prima di metterli sul mercato
”crash”. In gergo si chiama collasso strutturale: il sito www.berlino2015.it, appositamente creato da Franco Rosso Italia (il tour operator che si occupa delle trasferte europee bianconere) per acquistare i biglietti di Juventus-Barcellona, non ha retto il traffico delle mi-
gliaia di richieste concentrate nel giro di pochi minuti ed è andato in tilt. Provocando disagi, confusione e sconforto tra i tifosi bianconeri. La situazione è leggermente migliorata in serata, ma ieri i problemi non si sono risolti e il sistema è rimasto bloccato fino alle prime
850
gli euro del biglietto aereo in charter. Erano state predisposte anche soluzioni in pullman, ma i posti sono andati esauriti in poche ore
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ore del pomeriggio. Poi la luce: il portale ha ripreso a funzionare regolarmente e i tifosi ne hanno approfittato immediatamente. Nel giro di un paio d’ore sono andati esauriti prima i pacchetti autobus “gold” (da 350 euro, al netto del prezzo per il biglietto della partita), poi i pullman ordinari, da 260 euro. Ancora disponibili i pacchetti-viaggio aerei, decisamente salati: 850 euro senza l’ingresso allo stadio. SORTEGGIO BLAUGRANA Tutto questo mentre i biglietti a disposizione del Barcellona (19.550, esattamente come quelli destinati alla Juve, ai quali vanno sottratti i tagliandi che rimangono alla società) sono stati messi a disposizione dei soci con un sorteggio pubblico, senza intoppi e senza ritardi. E sui forum bianconeri c’è anche chi ha sottolineato i prezzi più accessibili dei pacchetti-viaggio spagnoli, rispetto a quelli italiani. Da giovedì, intanto, sono partite le proteste del popolo juventino, dai social ai centralini della Franco Rosso Italia, senza ottenere risposte. La Alpitour, su Twitter, ha fatto chiarezza sulla vicenda: «Vi preghiamo di non confondere il Tour Operator Francorosso del Gruppo Alpitour con l’agenzia Franco Rosso Italia». I prezzi per la trasferta di Berlino, tra i pacchetti-viaggio e biglietti per la partita, non sono trascurabili: tre le categorie dei biglietti per lo stadio a disposizione della Juve. La prima 280 euro, 160 la seconda e 70 la terza (con sconti per seggiolini con visibilità limitata per ciascuna categoria). I pacchetti pullman (260 e 350 euro) sono già esauriti, in esaurimento anche l’aereo. Ecco perché molti juventini, alla fine, se la vedranno in tv. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R Oggi in campo a Marassi
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Inter, capitano in scadenza Lo strano caso Ranocchia
SOCIAL POLEMICA
1A ore l’annuncio del rinnovo deciso un anno fa. Il difensore contro il
«suo» Genoa sapendo che Mancio gli cerca un «maestro di cattiveria» PERCHÉ VEDERE GENOA-INTER
VOLATA E. LEAGUE
La partita del cuore tra pensieri passati e desideri futuri. Gasp contro l’Inter, un derby per il Mancio, Palacio e Ranocchia che tornano a Genova, Iago e Perotti che studiano il nerazzurro. Con l’Europa sullo sfondo. Marassi, 20.45
37ª JUVENTUS
38ª Lazio
FIORENTINA PT. 58 PALERMO
Chievo
NAPOLI PT. 63
GENOA PT. 56
Luca Taidelli
Inter
SASSUOLO
SAMPDORIA PT. 54 EMPOLI
Parma
INTER PT. 52
GENOA
Empoli
TORINO PT. 51
MILAN
Cesena
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TINTE ROSSOBLÙ Quella di Andrea Ranocchia del resto è una storia a tinte anche rossoblù. E’ il Genoa che nel 2008 lo prende dall’Arezzo e poi lo gira al Bari (con cui esordirà in A proprio contro l’Inter). Nel 2010 sbarca a Genova, con quel Gasperini che poi ritroverà - per poco - a Milano un anno dopo. Perché nel frattempo i nerazzurri ne hanno prima preso una metà col Grifone e poi anche l’altra (a dicembre, dopo un grave infortunio a Samuel), cedendo pure il cartellino di Mattia Destro. EREDITÀ PESANTE Ranocchia firma appunto fino al giugno 2015 e inizia stagioni di alti e bassi, in sintonia con la squadra che paga un salatissimo conto post Triplete. Nel gennaio 2014 Rano è a un passo dal prestito al Galatasaray, allenato da Mancini, ma tutto salta. Lì inizia una
La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turno preliminare (30/7-6/8) STATO DI FORMA: scarso buono ottimo DIFFICOLTÀ: facile media difficile In MAIUSCOLO le gare in trasferta GDS
Andrea Ranocchia, 27 anni, ha segnato due gol quest’anno, entrambi in campionato. Il difensore ha bucato le difese della Roma e del Chievo sempre fuori casa. In tutto Ranocchia ha totalizzato 40 presenze
nuova storia, perché lui e la società resistono alle lusinghe della Juve - allora allenata da Conte, col quale dopo gli anni ad Arezzo e Bari il ragazzo ha un rapporto simile a quello Mancio-Tourè - e arriva l’accordo per rinnovare sino al 2019, con tanto di eredità di tale Javier Zanetti.
Mancini: non è abbastanza cattivo. Capitano di una squadra cui in generale troppo spesso manca il sangue agli occhi. Ma la stima in lui rimane intatta. Tanto che, malgrado l’arrivo di Murillo, Mancio vuole anche quel centrale «califfo» che faccia fare il salto di qualità a Ranocchia.
CATTIVERIA E CALIFFO Quella fascia da capitano peserà non poco, ma servirà a far crescere Andrea. Che mette su chili di muscoli, fa i suoi errori - e a volte si prende anche le colpe degli altri e prova a darsi un’aria da duro che non ha. Questa è l’accusa che tra le righe gli muove lo stesso
LIVERANI
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DA MARASSI A MARASSI Il quale però rimane in scadenza, visto che l’ufficialità del rinnovo ancora manca a causa di cavilli burocratici. L’annuncio arriverà a giorni, la fascia resterà sul suo braccio, «anche se là dietro abbiamo bisogno di altri giocatori ha spiegato ieri Mancio -, malgrado i recenti miglioramenti». In fondo la svolta era arrivata proprio a Marassi, quando contro la Samp Juan Jesus scivolò a sinistra con Vidic in mezzo. Il serbo però stasera non ci sarà (lombalgia), quindi si torna all’antico. Al volante c’è il capitano in (finta) scadenza.
● Le presenze in campionato di Ranocchia con la maglia dell’Inter. In tutto, il capitano ha segnato 7 gol in Seria A con i nerazzurri.
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L'IDENTIKIT ANDREA RANOCCHIA NATO AD ASSISI (PERUGIA) IL 16-02-1988 ALTEZZA 195 CM PESO 81 KG RUOLO DIFENSORE
Inizia a giocare nelle giovanili del Bastia Umbra, prima di essere notato e preso dal Perugia. Il fallimento del club umbro lo porta all’Arezzo dove esplode. Il Genoa lo acquista in comproprietà e lo presta al Bari dove resta due anni. Preziosi lo riporta a casa per una stagione prima di cederlo metà all’Inter nell’estate 2010 e tutto a gennaio 2011. In carriera ha vinto una Coppa Italia con l’Inter nella stagione 2010-11 e un campionato di Serie B con il Bari nel 2008-09. Sono 18 le presenze con la Nazionale.
TRA CAMPO E MERCATO
mosse». Touré e Zukanovic a giorni, summit col Genoa
INVIATO AD APPIANO GENTILE
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oberto Mancini crede nel presente e nel futuro: «Non dipende più da noi, ma dobbiamo vincere per agganciare la Samp e il sesto posto. Ho buone sensazioni. Poi Thohir ha ribadito l’intenzione di fare una grande squadra». Stasera col Genoa è davvero l’ultimo bivio europeo («Non sarà facile, loro giocano bene anche se in trasferta noi andiamo meglio, mentre a San Siro ci serve più cattiveria»), ma an-
1La moglie di Mauro risponde
a un quotidiano spagnolo e cita Madrid. Poi il tweet sparisce
«L’
anno prossimo sarò qui» ha detto Mauro Icardi al Premio Gentleman. Il tutto perché lo vogliono l’Inter, lui e perché gli incontri fra legali e commercialisti delle rispettive parti sta procedendo per quel rinnovo-tormentone fino al 2019 che sarà ufficializzato entro fine mese. Tutto bene allora? Sì ma... no. Perché un tweet della moglie Wanda Nara (che assieme ai manager Ulisse Savini e Pino Letterio seguirà il discorso del rinnovo stesso e dei diritti d’immagine), ha messo in subbuglio il pomeriggio di ieri. LE OPZIONI, MADRID E L’«ECCO» Quando «Sport», quotidiano spagnolo, scrive che Icardi rinnoverà con l’Inter perché è l’unica opzione, ecco che interviene Wanda scrivendo: «Avete equivocato! Chi ve le ha date queste informazioni? Lunedì a Madrid, se necessitate di informazioni veritiere, possiamo incontrarci». Caos. Perché il sottinteso è che per Mauro non esiste solo l’opzione Inter. E quel lunedì a Madrid, chissà... Poi, più tardi, un follower di Wanda scrive che si può leggere il tutto così: lei intendeva dire che Mauro rinnoverà per scelta e che lo voleva il Real Madrid. E lei: «Ecco!». E poi il tweet «incriminato» sparisce. Mistero buffo? Risposta: Icardi firmerà, ma prima arriverà l’autografo e meglio sarà. I 4 MILIONI E L’ATLETICO L’attualità dice che i lavori proseguono. Ci sono alcune questioni fiscali da sistemare, ma alla fine le cifre saranno quelle risapute: il giocatore guadagnerà inizialmente 3 milioni netti a salire con svariati bonus. E se questi «incentivi» inseriti nel contratto saranno raggiunti, ecco che all’ultimo anno Mauro raggiungerà (in attesa di Yaya, che supererà i 5) i 4 milioni. Maurito che in passato, si sa, era stato seguito dall’Atletico Madrid. Ma la sua scelta, ora, è Milano. Tweet permettendo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL SUNDERLAND DEVE 10,5 MILIONI
Mancini: «Credo all’Europa e a Thohir» 1«Vietato sbagliare
Il pepe di nome Wanda sul... rinnovo di Icardi
Matteo Dalla Vite
INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
azza Inter. Malgrado a volte somigli a un ente benefico che regala punti, stasera a Marassi gioca l’ennesima gara da ultima spiaggia europea. Per sua fortuna in trasferta, visto che a San Siro la squadra si perde ed è invece reduce da tre vittorie on the road. Ma tra i paradossi ci sono anche una rimonta nata con gli acquisti di gennaio in panchina («Ora sono stanchi, ma su Santon e Shaqiri faccio grande affidamento» Mancio dixit) e soprattutto un capitano in scadenza.
Wanda Nara e Mauro Icardi in un momento di relax
che la conferenza della vigilia scorre quasi solo tra discorsi «futuristi». Con il dubbio che se alla fine non sarà Europa League «quasi è meglio perché verrà maggiormente rinforzata la squadra per l’anno prossimo» ha detto ieri Marco Tronchetti Provera. PRURITO DI 4-2-3-1 Resta il fatto che i titoli del Mancio sono di mercato. In ordine sparso: «Siamo già migliorati, abbiamo le idee chiare, speriamo di centrare gli obiettivi. Anche se per colmare il gap con la Juve non possiamo sbagliare una mossa. Dobbiamo puntare sulle certezze e magari anche su qualche giovane con grandi speranze. Abbiamo già portieri di prospettiva, se parte Handanovic meglio un esperto low cost. Fekir ha qualità e ha fatto benissimo al primo anno in Ligue
1, ma è del Lione, può fare la Champions e non credo che lo lasceranno venir via così facilmente. I prossimi due mesi saranno decisivi. Certo che se arrivassero due ali non sarebbe male...». A confermare q quel 3-1 da prurito di virare sul 4-2-3-1 grande squadra europea.. Quello su cui però faticherà a puntasse anre stasera se l’Inter dovesse lski indare in svantaggio. Podolski fatti non è tra i convocati per un ale. problema al retto femorale. ESE Da ZUKA E SUMMIT GENOVESE lunedì comunque ognii giorno sarà buono per Anchiudere con Touré («Anna a drei a prenderlo di persona ia), ma Manchester» fa Ranocchia), rato il ieri Ausilio ha incontrato o scamChievo. Apparecchiato lo c, con bio Schelotto-Zukanovic, mini conguaglio ai venetii e prosterno babile triennale per l’esterno
Roberto Mancini, 50 anni LIVERANI
bosniaco. E stasera il d.s. farà il punto con i dirigenti rossoblu sui tanti uomini nel mirino. Senza dimenticare Perin (ma anche Begovic, Stoke City), da una parte piacciono Iago Falq e Perotti, mentre il percorque i so inverso potrebbero fare Obi L e Longo. Quella degli scambi tra l’altro è una strada da non escl escludere su diversi fronti. BE BEGOVIC, SKERTL E LEIVA M Mancio però vuole sopratt tutto giocatori che abbiano g giocato a certi livelli. E per q questo si guarda in Premier e a Liverpool anche per Skertl e Lucas Leiva, che sarebbe l’a l’alternativa a Thiago Motta. m futuro è incerto – ha det«Il mio to il centrocampista dei Reds –. Vog capire le intenzioni del Voglio Liv Liverpool e giocare di più». lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il riscatto di Alvarez scontato ma non deciso ● MILANO Da un lato l’accordo nero su bianco: riscatto automatico in caso di salvezza per 10,5 milioni. Dall’altro i rapporti tra due società serie: infortunato a lungo, potrebbe anche operarsi al ginocchio. Insomma, sediamoci per parlare del riscatto di Ricky Alvarez. Il succo è questo. Inter e Sunderland lo hanno già fatto un paio di volte a Milano. E lo faranno ancora. Perché il contratto è chiaro e non ha cavilli a cui il club di Premier potrebbe appigliarsi. Tra prestito (1,5 milioni) e riscatto (10,5 milioni), l’operazione-Alvarez frutterebbe 12 milioni alle casse nerazzurre. La dirigenza dei Black Cats ha però fatto notare come il giocatore sia sceso in campo solo 17 volte in stagione tra tutte le competizioni (un gol segnato, mai una volta in campo 90’) e che i problemi fisici siano stati troppi. L’idea di appellarsi alla Fifa aleggia (seppure senza appigli evidenti per ora) e così l’Inter accetterà di riparlarne. Un po’ per «scontare» un paio dei 10,5 milioni e un po’ per proporre di inserire nella diatriba anche un giocatore. I nerazzurri potrebbero chiedere al Sunderland di prendersi un elemento (magari Obi, seguito pure dal Genoa, o Botta) aiutando l’Inter ad alleggerirsi il monte ingaggi. Compreso, ovviamente, Alvarez. Matteo Brega
Serie A R Grifone rampante
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Gasp osserva dall’alto «Genoa, il mio scudetto»
1Il tecnico sfida la «sua» Inter con 4 punti in più, senza rancore: «Mancini attacca, mi piace». E’ tornato e ha rilanciato la squadra in sette mosse Filippo Grimaldi GENOVA
S
opra la testa del Gasp domina la scena una gigantografia del Grifone dell’Osvaldo (Bagnoli) — proprio quello del 1991, con Braglia e Branco, Skuhravy e Aguilera, Eranio e Ruotolo — ed è bello immaginare che non sia solo frutto del caso. Mai come adesso l’erede del miglior Genoa del secondo Dopoguerra è proprio lui, Gian Piero da Grugliasco, anche grazie ai risultati prodotti dal secondo Gasperini, quello ritornato a Pegli dopo i tre anni e mezzo della sua gestione iniziale, prima dell’interregno interista (83 giorni di un’amarezza infinita) e, quindi, dell’altra parentesi palermitana. Parentesi, già, perché senza troppa poesia è lecito dire che da qui lui non se n’era mai andato, o comunque sapeva di avere lasciato a metà la sua missione. Nel settembre di due anni fa, quando è tornato alla base, ha iniziato a (ri)costruire. Il risultato è questo, 56 punti e 58 gol segnati, quarto attacco della A. Tanto per capire, stasera al Ferraris si troverà sulla strada l’Inter per acciuffare — forse solo virtualmente — un posto in Europa League. Le difficoltà del ricorso rossoblù sono note, ma la gioia per una stagione memorabile («Cercheremo di vincere, ma stasera sarà comunque una festa», assicura Gasp) è superiore anche all’eventuale delusione se l’Europa dovesse arrivare solo sul campo, ma poi saltare per ostacoli amministrativi. GASP AGGIORNATO Il tecnico ha capito che la stagione del Grifone sarebbe finita in crescendo «sei, sette domeniche fa, quando finalmente, a fronte di una notevole mole di gioco offensivo, abbiamo trovato anche la necessaria concretezza». Il programma Gasp versione aggiornata 2013 racconta di un allenatore meno integralista di quello prima edizione (20062009), ma paradossalmente più carismatico e capace di farsi ascoltare e seguire. Primo passo: ricostruire lo spogliatoio,
COLLEGIO DI GARANZIA
Licenza Uefa Ricorso rossoblù arrivato al Coni ● Ricorso materialmente arrivato ieri pomeriggio. Il Collegio di garanzia del Coni, presieduto dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, ha ricevuto il reclamo presentato dal Genoa contro la mancata concessione della licenza Uefa, decisa dalla Commissione di primo grado della Figc, poi confermata in secondo grado. Non è un mistero che Preziosi nutra qualche speranza di successo: il club rossoblu, dopo aver mancato le prime scadenze imposte dalla Uefa, è convinto di essersi rimesso in carreggiata per rispettare tutti i parametri richiesti per partecipare alle coppe europee. Il Collegio non ha ancora messo in calendario la discussione del ricorso, ma considerata la delicatezza e l’urgenza della questione, non farà passare troppi giorni.
grazie anche a un clan sudamericano fantastico. Secondo: esaltare il gruppo. Stasera ha convocato Perotti, infortunato, che andrà in panchina. Avesse potuto, ci sarebbero stati anche Niang, Borriello e Marchese, il sesto posto è di tutti. Terzo: datemi fiducia, e non ve ne pentirete. Accontentato. Quarto: la squadra ha capito che tatticamente il gioco funzionava, e lo ha seguito. Quinto: preparazione fisica super, tanto che oggi la squadra ha valori simili ai giorni n cui schiantò i campioni d’Italia a Marassi. Sesto: duttilità tattica e capacità di adattamento. Attenzione: già esiste-
va, ma era sempre stata figlia dell’emergenza. Gasp camaleonte per scelta, oggi, non per necessità. Il 3-4-3 resta il punto di partenza, ma non è più un dogma. Così il Genoa s’è vestito con il 3-5-2 o il 4-3-3, talvolta schierandosi in maniera speculare rispetto agli avversari, ed accettando di fatto per scelta la sfida dell’uno contro uno sul campo. Ci vuole coraggio. ASIMMETRIA Gasp s’è poi spinto oltre, proponendo movimenti asimmetrici sulle due fasce, per ottimizzare la manovra in funzione delle qualità degli esterni avversari. Sembra faci-
le, non lo è. Settimo, «forse il risultato più importante»(parole sue): ritrovare l’affetto incondizionato della piazza. «Non sarà certo una licenza Uefa a diventare un ostacolo troppo grande», il comunicato di ieri della tifoseria. Incredibile: «Qui non si lotta per lo scudetto, ma si vive di emozioni», chiosa Gasp commosso. Il rancore per l’Inter non c’è più, anzi: «Mi piace la mentalità offensiva portata da Mancini. Sono certo che il prossimo anno l’Inter farà una grande stagione. Se oggi è dietro di noi, però, in parte è demerito loro, molto merito nostro...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gian Piero Gasperini, 57 anni, è tornato al Genoa nel settembre 2013 ANSA
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Serie A R Lunedì il derby della Capitale
VOLATA CHAMPIONS ULTIME DUE TAPPE
CONFRONTI DIRETTI Napoli avanti con la Roma In attesa del derby di lunedì e della sfida del San Paolo del 31 maggio Napoli-Lazio (partite tutte alle 20.45), l’unica certezza – in caso di arrivo a pari punti – è che il Napoli è in vantaggio sulla Roma per differenza gol negli scontri diretti (2-0, 0-1). Le altre gare dell’andata: Roma-Lazio 2-2, Lazio-Napoli 0-1.
SE IL NAPOLI VINCE A TORINO Lazio, il derby non basta In caso il Napoli vincesse a Torino oggi, alla Lazio non basterebbe prevalere nel derby per essere sicura almeno del terzo posto. Infatti in quel caso, perdendo nell’ultimo turno al San Paolo i biancocelesti sarebbero scavalcati dal Napoli e rischierebbero il controsorpasso della Roma, impegnata all’Olimpico col Palermo.
ROMA PT. 67
LAZIO PT. 66
NAPOLI PT. 63
37ª
38ª
LAZIO
Palermo
Roma
NAPOLI
JUVENTUS
fQUI LAZIO
dopo una flessione, vuole la consacrazione LA SUA STAGIONE TIRI
Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)
L
GOL
49 14 1 64
TOTALE
Lazio
1L’argentino stringe i tempi
Preparativi per la coreografia: istruzioni per l’uso sul web Marco Calabresi ROMA
A
1L’esterno 22enne è esploso all’andata:
Di testa
ottimo
DIFFICOLTÀ: facile media difficile In MAIUSCOLO le gare in trasferta JUVENTUS campione d'Italia
Pioli, mezza gioia Radu si arrende ma Biglia accelera
Derby, rieccoti Felipe Anderson si mette in moto per tornare FA7
Di sinistro
STATO DI FORMA: scarso buono
I BIANCOCELESTI
IL BRASILIANO
Di destro
La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26/8)
OCCASIONI CREATE
34
DRIBBLING RIUSCITI
102 ASSIST
7 VERTICALIZZAZIONI
229 GDS
a palla rubata a Nainggolan, la volata di 60 metri, l’assist «scucchiaiato» a Mauri per il gol dell’1-0. Così, quattro mesi fa, Felipe Anderson si è presentato alla platea del derby romano. Era il debutto in una stracittadina, l’ha vissuto come soltanto i grandi riescono a fare. Un battesimo coi fiocchi, completato dal gol del 2-0 con una rasoiata dal limite dell’area. Una doppia prodezza poi vanificata dalla doppietta di Totti nella ripresa. Ma vanificata solo ai fini della mancata vittoria finale, perché quel giorno (era l’11 gennaio scorso) nacque a tutti gli effetti la stella di Felipe Anderson. ECCO A VOI FA7 Sì, c’era già stata la doppietta a San Siro con l’Inter, c’era stata la sontuosa prestazione all’Olimpico contro la Samp. Ma quelle erano partite «normali», per quanto importanti. Il derby no. Il derby è una di quelle sfide che bloccano gambe e cervello anche di campioni affermati. È una di quelle gare in cui il pallone diventa improvvisamente più pesante, gli spazi in cui inserirsi clamorosamente più stretti. Riuscire ad essere protagonista in un match del genere vuol dire superare l’esame più difficile. Non a caso Felipe Anderson divenne FA7 (per i tifosi laziali e non solo) all’indomani di quel derby di quattro mesi fa. Prima, per quanto avesse fatto vedere cose che solo i grandi sanno fare, l’accostamento a Cristiano Ronaldo sarebbe suonato quasi blasfemo. Dopo no. Perché, dopo, Felipe Anderson è diventato l’uomo-copertina dell’intera Serie A ed è diventato l’oggetto del desiderio dei top club europei. E pensare che nella stagione precedente era un oggetto misterioso: un solo gol .
Felipe Anderson, 22 anni, seconda stagione nella Lazio GETTY IMAGES
LA CHIUSURA DEL CERCHIO Dal derby al derby, per la chiusura del cerchio. Passando per 10 gol in campionato (e uno in Coppa Italia) e 7 assist; per 34 occasioni da gol create in 30 partite (più di una a gara); per 199 dribbling tentati e ben 102 riusciti. È stata una stagione unica per Felipe Anderson. Che, nella nuova stracittadina romana, può vivere un altro fondamentale punto di svolta. Nonostante la lieve flessione dell’ultimo mese (anche perché aveva abituato tutti troppo bene in precedenza), la sua annata è stata eccellente, coronata da ultimo dalla prima chiamata in nazionale (Dunga l’ha convocato per le amichevoli con Messico e Honduras del 7 e 10 giugno). Un’annata eccellente, cui manca solo la ciliegina sulla torta. Poteva essere la Coppa Italia. Resta la qualificazione in Champions, che non sarebbe certo un ripiego. Anzi, sarebbe festeggiata quanto e più della Coppa Italia.
Il brasiliano è a quota 11 gol, 10 in campionato e uno in Coppa Italia. L’anno scorso si è fermato a uno, in Europa League LAPRESSE
Formello, ieri, di tifosi se ne sono visti pochini, non più di 100. Già oggi, considerando che sarà sabato e che giocherà in casa anche la Primavera (che affronta la Sampdoria nel primo turno dei playoff), ce ne saranno di più: i laziali, intanto, pensano alla coreografia, con tanto di indicazioni sul web per una perfetta riuscita, proprio come accaduto mercoledì prima della finale di Coppa Italia. «Lunedì è fondamentale l’aiuto e la partecipazione di tutti sia in Curva che in Distinti, che in Tevere. Non accendete fumogeni, né dovete sventolare bandiere, sciarpe e stendardi propri». I tifosi – 35mila i biglietti venduti, compresi gli oltre 17mila abbonati il conto al momento è poco oltre le 52mila presenze totali – vogliono avvolgere l’Olimpico, proprio come Pioli vorrebbe avvolgere la Roma. Ci riuscì all’andata per 45’, prima che Totti riuscisse a riportare a galla la Roma.
FUTURO DA DECIFRARE Da Felipe, ma anche dai suoi dirigenti. Perché l’approdo nella regina delle competizioni continentali spegnerebbe sul nascere il suono delle sirene che comincia a farsi sempre più insistente per il numero 7 biancoceleste. Dai due Manchester al Psg, dal Barça al Bayern, praticamente tutti i maggiori club europei gli hanno messo gli occhi addosso. Resterà o partirà? Lotito non ha alcuna intenzione di cederlo per una cifra inferiore agli 80 milioni, il giocatore potrebbe però essere tentato da una di queste avventure. Una qualificazione in Champions metterebbe d’accordo tutti, anche perché a quel punto FA7 avrebbe pure la vetrina internazionale che ritiene imprescindibile per la sua crescita. Presente e futuro. Tutto passa attraverso il derby. Anderson rimette indietro il nastro e ripensa a quello di quattro mesi fa. Per essere ancora FA7
RADU OUT Sarà l’ultima partita con la Lucas Biglia, 29 GETTY «maglia-bandiera» rievocativa degli Anni 80 (la Lazio ha già giocato con quella della prossima stagione), non la indosserà Stefan Radu: gli accertamenti svolti ieri hanno evidenziato un’elongazione del gemello laterale della gamba sinistra. Non è una lesione, ma basterà per fargli saltare il derby. Al suo posto, tra le varie opzioni, Lulic dovrebbe essere arretrato terzino. Può sperare Lucas Biglia: l’argentino, che sembrava aver chiuso in anticipo la stagione, sta accelerando i tempi dal punto di vista atletico e fisioterapico, ma non ha ancora toccato il pallone con i compagni. Potrebbe farlo oggi, quando scatteranno le prove tattiche di Pioli, che ha lasciato un altro pomeriggio di scarico ai suoi giocatori. Compresi De Vrij e Gentiletti la coppia titolare nella difesa anti-Roma: arrivano da due infortuni alle ginocchia, meglio farli riposare, in vista di una settimana che vale una stagione e, in parte, pure la prossima.
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
SE VINCE IL DERBY Roma sicura del 2° posto Oltre ad avere logicamente più possibilità delle concorrenti di arrivare seconda, la squadra di Garcia ha una certezza: battendo la Lazio sarebbe aritmeticamente seconda perché avrebbe almeno 4 punti di vantaggio sulle inseguitrici e potrebbe anche perdere l’ultima in casa contro il Palermo.
SE PERDE OGGI A TORINO Napoli out col derby da “x” Il Napoli di Benitez per restare in corsa deve assolutamente far punti con la Juventus, perché se perdesse oggi, un pareggio nel derby di lunedì gli impedirebbe di raggiungere il terzo posto anche battendo la Lazio all’ultima giornata, diventando in questo caso 4 i punti di distanza dai biancocelesti.
A 180’ dalla fine della A, ci sono 81 combinazioni di risultati per definire la sorte di Roma, Lazio e Napoli DIRETTAMENTE IN CHAMPIONS AI PLAYOFF DI CHAMPIONS IN EUROPA LEAGUE
4 ROMA 31
4
19 46
Probabilità % 56,79%
LAZIO 31
31
Probabilità % 4,94%
4,94%
23,46%
71,60%
I GIALLOROSSI
Cena a Trigoria E da oggi Garcia blinda il ritiro 1Prima allenamento intenso, poi squadra e staff a tavola insieme. Maicon in panchina
Davide Stoppini ROMA
C’
1Un anno fa era l’uomo mercato, ora Manuel cerca un colpo di coda, sacrificandosi dietro LA SUA STAGIONE TIRI
Andrea Pugliese ROMA
A
volte il destino è beffardo, altre il peso della responsabilità finisce inevitabilmente con lo schiacciarti psicologicamente. A Manuel Iturbe è successo un po’ tutto questo, prima tramortito dal peso dei milioni di euro spesi dalla Roma per averlo (23,6 ufficiali, più le commissioni) e ora messo di fronte a quello stesso destino beffardo che lunedì gli farà sfidare (a distanza) proprio Felipe Anderson. Un anno fa il laziale era la delusione dell’anno e Manuel il fenomeno da inseguire a tutti i costi, oggi le parti si sono sostanzialmente capovolte.
GOL
TOTALE
19
23,46%
Iturbe da stella a incompreso Per il riscatto va pure in difesa
Di testa
38,27%
NAPOLI 58
38,27%
L’ARGENTINO
Di sinistro
Probabilità %
38,27%
fQUI ROMA
Di destro
21
6 26 1 33
OCCASIONI CREATE
15
DRIBBLING RIUSCITI
46 ASSIST
1 VERTICALIZZAZIONI
82 GDS
DESTINI CAPOVOLTI Tra i due ci sono meno di due mesi di distanza (FA7 è nato il 15 aprile 1993, Manuel il 4 giugno) che però, allo stato attuale, sembrano quasi un infinito. In termini di valori, di incisività, di risultati e prospettive. Eppure, come detto, lo scorso anno era tutto completamente diverso, con Iturbe che regalava assist su assist a Toni (quest’anno per l’argentino solo uno all’attivo) e Anderson che faticava da morire a conquistarsi non la maglia, ma anche solo un po’ di considerazione. A Iturbe sta succedendo più o meno la stessa cosa (compresi i gol in campionato, uno come all’epoca il laziale), anche se rispetto a FA7 di occasioni al primo anno nella Capitale ne ha avute sicuramente di più. E magari, in cuor suo, spera proprio che il percorso sia lo stesso, considerando l’esplosione di quest’anno del brasiliano. La sfida a distanza, però, lunedì rischia di essere impietosa, a meno che l’argentino non trovi il modo di cambiare in corsa l’inerzia della sua stagione. Servirebbe un colpo di coda, una serata da protagonista, una di quelle da tenersi stretto stretto nella propria collezione personale.
Manuel Iturbe, 21 anni, attaccante, prima stagione alla Roma GETTY
IMPORTANZA TATTICA Anche perché, se tutto verrà confermato, lunedì Iturbe e Felipe Anderson rischiano anche di incrociarsi spesso e volentieri in campo. La fascia di competenza è la stessa, con Garcia che all’argentino chiederà il solito grande lavoro di fatica e sacrificio in fase difensiva. Toccherà a lui aiutare Torosidis (o Holebas) a contenere le ripartenze del fantasista brasiliano, cercando di togliergli campo e di ridurre gli spazi dove può andare a far male. Insomma, in attesa che Iturbe possa finalmente decidere una partita dal punto di vista della produzione offensiva, il tecnico francese per ora si accontenta del suo spirito di sacrificio e della sua importanza per l’equilibrio della squadra quando non è in possesso palla. Del resto, nelle 25 partite giocate in campionato Iturbe ha recuperato 58 palloni, alla media di 2,32 a gara (contro le 2,03 del suo ruolo) e vincendo 23 contrasti (0,92 a partita contro i 0,43 del ruolo). Dati che testimoniano quanto può essere utile nei ripiegamenti difensivi. DOLCI RICORDI Del resto, poi, la Lazio a Iturbe porta fortuna. O, quantomeno, evoca dolci ricordi. «Il gol più bello della mia carriera? Quello segnato su punizione ai biancocelesti», ha detto spesso l’argentino nei mesi scorsi. Era il 22 dicembre 2013 e Iturbe giocava nel Verona che al Bentegodi schiantò la Lazio per 4-1, con l’argentino capace di superare Marchetti di sinistro con una punizione da 25 metri. Un tiro non imprendibile, ma su cui il portiere biancoceleste non riuscì ad arrivare. Altri giorni, altre gioie, molto lontane dalle amarezze vissute in giallorosso. Chissà, un colpo del genere lo potrebbe anche aiutare a superare tante cose. Come il peso psicologico del costo del suo cartellino. E poi, chissà, magari Iturbe potrebbe davvero entrare nella scia di Felipe Anderson e ripercorrere le sue stesse tappe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’argentino quest’anno ha giocato 25 partite in campionato, con un gol (a Torino contro la Juventus) e un assist ANSA
è il Convivium pure nel progetto del nuovo stadio della Roma. Figurarsi se non c’è anche a Trigoria, un momento conviviale dove provare ad abbassare una tensione ovvia, scontata, perché in fondo non capita tutti i giorni giocarsi un derby da 50 milioni di euro. E allora Rudi Garcia ha deciso così: si cena insieme a Trigoria, dopo un allenamento che raccontano molto intenso. Una tavolata aperta solo a squadra e staff tecnico: fuori gli altri, così si fa gruppo, con la presenza (non obbligatoria) anche di chi il derby non lo giocherà sicuro (Castan, Gervinho, Strootman). E poi ognuno a casa propria. Perché il ritiro vero e proprio scatterà oggi pomeriggio: allenamento alle 18, poi notte a Trigoria. E il bis domenica, con l’eccezione della location: Garcia porterà tutti a dormire in un albergo non lontano dallo stadio Olimpico.
MAICON C’È Pioveva, ieri pomeriggio, quando Garcia ha Maicon, 33 anni FORTE messo su una serie infinita di partitelle: 90 minuti, la parte finale sotto un vero temporale. La conferma è arrivata da Maicon, che ha svolto un altro allenamento completo con i compagni: la convocazione è praticamente scontata, ma il brasiliano non andrà oltre la panchina. Al netto dei dubbi sul modulo — 4-3-3 o 4-2-3-1 —, Garcia ha possibilità di scelta in ogni reparto: non è accaduto molte altre volte. In gruppo anche Ibarbo e Torosidis, che sono lanciati verso una maglia da titolare contro la Lazio. ATTESA CASTAN Non è invece l’ora di Castan, che non ha ancora fissato la visita per ottenere l’idoneità sportiva. Il suo recupero è stato rallentato anche da un problema muscolare al polpaccio: «È guarito, deve solo superare psicologicamente l’ostacolo dei colpi di testa», dice Giulio Maira, il chirurgo che ha operato il brasiliano. Se ne parlerà, ormai, per il ritiro estivo. Quando il derby sarà solo un ricordo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Calcio R
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL BLOG DELLA SERIE A
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1CALCIO A 5, FERRARA IN FINALE COL PESCARA (m.cal.) Finale Pescara-Kaos
Ferrara: altra impresa emiliana che, dopo aver eliminato l’Asti, fa fuori i campioni d’Italia della Luparense in gara-3 (5-3, poker di Kakà). La serie finale si apre giovedì a Pescara.
Gomez trova New York? PRIMAVERA Playoff, via! La viola lo spinge in Usa Umar-gol: e lo Spezia ora sogna
FIORENTINA
Alessandra Gozzini
A
Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, 73 anni, con gli studenti dell’università GETTY
Zamparini, ma che dici? «La mafia è un’invenzione» 1Il patron
del Palermo agli studenti: «In Sicilia mai avuto impedimenti» PALERMO
Fabrizio Vitale PALERMO
A
lezione da Zamparini. Per un giorno l’università di Palermo ha aperto le porte a un docente speciale. Non sono mancate stoccate e provocazioni. Gli studenti gli chiedono se, per via delle sue attività, si sia mai dovuto confrontare col fenomeno mafioso. «La mafia? A volte penso sia stata inventata per dare uno stipendio a quelli che fanno antimafia – risponde - è una battuta che ho fatto al mio amico, il presidente del Senato Pietro Grasso. Perché io in Sicilia non ho mai trovato alcun impedimento. Le cose si possono fare anche qui. Sono inattaccabile, non sono corrotto e non ho mai corrotto nessuno». Parole infelici, ancor più perché Zamparini ha dedicato Palermo-Fiorentina di domani proprio alla memoria di Giovanni Falcone in occasione del 23° anniversario di Capaci con l’iniziativa «Un calcio alla Mafia». Anche perché vanno in contraddi-
zione con quanto il presidente dichiarò nel giugno 2013, commentando le offese di Fabrizio Miccoli al giudice ucciso da Cosa Nostra: «Le parole su Falcone? Mamma mia – disse - No comment, in ogni caso pensavo già che Miccoli facesse bene ad andare via da Palermo». CALCIOSCOMMESSE L’argomento si sposta, poi, sull’ultima ondata del calcioscommesse. «Quando scommetti su una partita di D, dove un giocatore prende 100 euro a gara, e gliene promettono 3 mila, quel giocatore magari lo fa. E’ stato un errore legalizzare le scommesse sui dilettanti. In Inghilterra è normale, hanno un’altra cultura. Viviamo in uno stato biscazziere. Serie A a 18 squadre? Una cretinata. La vogliono per dividersi il malloppo dei diritti tv. Hanno come primo valore il denaro. Se diventassi presidente di Lega il Palermo si impoverirebbe, mentre gli Agnelli i soldi li hanno ma ne vogliono di più». MERCATO Via Dybala si punta su altri talenti: Trajkovski già preso, nel mirino Calleri, Cassini, ma il nome nuovo è Albertengo, attaccante dell’Indipendiente. «Calleri lo seguiamo, ma appena gli altri si accorgono che seguo un giocatore ci si buttano e sale il prezzo. In Sud America ormai il Palermo ha un nome. I giovani vogliono venire da noi perché sanno che poi possono andare al Psg o al Chelsea. Faremo una squadra molto competitiva, con una rosa di 23-24 titolari. Arriveranno 7 giocatori. Defrel? Ci piace ma è caro. Viviani? Mi incontrerò con Sabatini dopo
Roma-Palermo». DYBALA Svela anche un retroscena sulla cessione di Dybala. «Thohir me l’ha chiesto. Gli ho detto di darmi subito la cifra intera, come la Juve. Mi ha risposto che me la dava in due anni e io ho rifiutato perché devo sistemare il bilancio. Anche Berlusconi mi ha chiamato per Vazquez e Dybala. Gli ho detto che gli davo Dybala ma Vazquez ce lo teniamo per la nuova squadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO di L.C.
metà luglio, dentro lo stadio in festa, pensava di aver trovato l’America: venticinquemila tifosi acclamavano Mario Gomez, ancora prima di aver segnato in viola. Il gol, primo e insieme ultimo di quella stagione al Franchi, verrà poi segnato solo a metà marzo col Chievo: un altro paio erano stati sistemati a settembre nella porta del Genoa, stadio Marassi e un altro ancora in casa della Juventus in Europa League. Quest’anno Gomez ha fatto meglio, segnandone 10 (ma senza lode). Un fatturato sempre povero se paragonato ad altri numeri: più che i venticinquemila dell’accoglienza, pesano le cifre dell’ingaggio, oltre i quattro milioni di euro all’anno. Mario ha un contrat-
Vincenzo D’Angelo
O
Mario Gomez, 29 anni EPA
to viola fino al 2017 ma visto che qui non ha trovato fortuna, potrebbe cercare l’America là dov’è sistemata. Pensare oggi a Gomez in MLS non è fantasia. L’idea è in realtà più della Fiorentina che di Mario. In Germania non sembra esserci la fila, in Spagna, dove un tempo si fece sentire addirittura il Real Madrid, pure. Così ecco lo sguardo viola che si allunga sulla Lega americana. I primi ancora timidi contatti sono stati avviati con New York, dove alloggiano i Red Bull e i New York City FC. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Udinese per le donne Domani la divisa speciale UDINESE
Massimo Meroi UDINE
UN INSULTO NEL GIORNO DI FALCONE
P
ur derubricandola egli stesso a battuta, la frase di Zamparini sulla «mafia inventata per dare uno stipendio a quelli che fanno antimafia» resta intollerabile, a maggior ragione se pronunciata in un’aula universitaria alla vigilia del 23° anniversario della strage di Capaci. Sull’effettiva esistenza della mafia il presidente del Palermo può chiedere alla signora Maria Falcone e alle migliaia di parenti delle vittime di Cosa Nostra. E magari, se ritiene, scusarsi. Perché sulla mafia non si scherza.
L’
Udinese anche domani, ultima partita casalinga, scenderà in campo con una divisa multicolore: metà bianconera, metà gialloblù. L’occasione è particolare dopo la vicenda Belloli-omofobia: la maglia sarà quella del Castelfranco femminile, squadra pisana ospite dell’Udinese al Friuli e che prima del fischio d’inizio esporrà lo striscione «Viva il calcio femminile». Di Natale ieri ha posato con la divisa assieme alla moglie Ilenia. Un pezzo quasi unico (il capitano lo metterà in palio per un’asta benefica) e che potrebbe diventare ancor più pregiato se quella di domani dovesse essere l’ultima di Totò al Friuli come calciatore dell’Udinese. Il capitano ha ammorbi-
Di Natale e signora con la maglia
dito la posizione rispetto a un paio di mesi fa quando sembrava convinto dalla soluzione straniera. I motivi? Vede che fisicamente regge ancora contro avversari che potrebbero essere suoi figli e perché ci sono nuovi record da raggiungere. Se nella prossima stagione Di Natale dovesse segnare 10 gol, riuscirebbe in qualcosa che non è mai riuscito a nessuno: andare in doppia cifra per dieci campionati consecutivi. Un mostro di regolarità. Che vuole inseguire altri record nel nuovo Friuli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
tto squadre per due posti, per una missione che durerà, guarda caso, otto giorni. Un numero ricorrente, insomma, per le squadre impegnate da oggi (e fino al prossimo sabato) nei playoff Primavera, dai quali usciranno gli ultimi due club che accederanno alle Final Eight scudetto in programma in Liguria, dal 9 al 16 giugno. Già qualificate per la fase finale Fiorentina, Torino, Inter, Milan, Rome e Bari. Manca una ligure, che potrebbe arrivare proprio dai playoff. Ma se per la Samp sembra un’impresa (oggi a Roma contro la Lazio, vincitrice della Coppa Italia e in caso di passaggio del turno troverà la vincente di Juve-Palermo), l’obiettivo sembra tutt’altro che impossibile per lo Spezia di Fabio Gallo, grande rivelazione della stagione. CHE NUMERI Lo Spezia infatti è la seconda miglior terza del campionato (dietro la Lazio), con 18 vittorie (meglio hanno fatto solo Fiorentina e Roma) e soprattutto con il capocannoniere del torneo in rosa Sadiq Umar, 24 reti (7 su rigore). Umar è centravanti moderno con un fisico particolare: è un gigante (192 centimetri) molto esile, è questa caratteristica gli permette di essere letale nelle ripartenze, quando palla al piede può puntare alla porta. Non ha ancora mosso passi ufficiali in prima squadra, eppure il tecnico Nenad Bjelica gli ha prospettato «un futuro fenomenale». Da oggi però, testa solo ai playoff. © RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI, ore 15 Lazio-Sampdoria, Juventus–Palermo (ore 14); Chievo–Udinese, Spezia-Empoli SABATO 30 le semifinali (le due vincenti vanno alle Final Eight)
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Magic +3 R Campionato
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Eurosprint Samp Ma Eto’o è un rebus 1L’attaccante è in affanno: così Mihajlovic,
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che va a Empoli per sfidare l’amico Sarri, potrebbe promuovere il giovane Djordjevic
GIORNATA
Filippo Grimaldi GENOVA
PROGRAMMA OGGI Ore 18 Juve-Napoli (3-1) Ore 20.45 Genoa-Inter (1-3) DOMANI Ore 12.30 Empoli-Samp (0-1) Ore 15 Cesena-Cagliari (1-2), Chievo-Atalanta (1-1), PalermoFiorentina (3-4), Parma-Verona (1-3), Udinese-Sassuolo (1-1) Ore 20.45 Milan-Torino (1-1) LUNEDÌ Ore 18 Lazio-Roma (2-2)
CLASSIFICA SQUADRE
PT
JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA GENOA SAMPDORIA INTER TORINO PALERMO MILAN VERONA SASSUOLO CHIEVO UDINESE EMPOLI ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-7)
83 67 66 63 58 56 54 52 51 46 46 44 43 42 41 41 36 28 24 17
PARTITE
U
n presidente in rima: «E’ la fine di questo campionato, la mia Samp se l’è guadagnato, domenica voglio un grande risultato, se andiamo in Europa ce lo saremo meritato». Così twittò Massimo Ferrero nel pomeriggio di ieri, e la particolarità del Viperettapensiero sta nella forma dubitativa — forse per la prima volta — riguardo alla Samp prossima ventura con il vestito dell’Europa League.
RETI
G
V
N
P
F
S
36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36
25 18 20 18 16 15 13 13 13 11 11 11 10 10 10 8 7 6 4 6
8 13 6 9 10 11 15 13 12 13 13 11 13 12 11 17 15 10 12 6
3 5 10 9 10 10 8 10 11 12 12 14 13 14 15 11 14 20 20 24
67 51 66 67 55 58 45 53 43 49 50 45 45 27 40 42 36 43 36 29
21 28 34 47 44 42 39 42 42 51 49 61 56 37 51 47 53 65 67 71
CHE FATICA Non siamo ancora agli atti di fede — quelli, sino a quando Mihajlovic siederà sulla panchina blucerchiata, non li vedremo mai, è una certezza — però il fatto stesso che Ferrero sia cauto dimostra quanto pesante sia stato, ad esempio, l’errore macroscopico di Eto’o durante la sfida contro la Lazio, una settimana, sul risulta-
to ancora di zero a zero. Certo il camerunese non si discute, ma è indubbio che il suo rendimento, anche in fase realizzativa, sia calato nelle ultime settimane. Insieme, va detto, a quello di tutta la squadra, che ha perso in efficacia sottoporta, oltre che in rendimento. Sotto la guida di Mihajlovic, i blucerchiati sono andati a velocità altissime per oltre metà stagione, ed era fatale che alla fine persino il carisma di Sinisa nulla potesse (nè possa oggi) contro un fisiologico affaticamento del gruppo. Prova ne sia la decisione — non certo una novità — di annullare la seduta di ieri presa da Mihajlovic. BEATA GIOVENTU’ Ecco perché domani, ad Empoli, è possibile che l’allenatore serbo dia spazio al giovane Djordjevic, che s’è già giocato brillantemente il primo jolly vero ottenuto da Mihajlovic in occasione della trasferta di Udine. Giovane, si diceva, Luka, ma tutt’altro che
23. HYSAJ 19. BARBA
24. RUGANI 2. LAURINI 11. CROCE
6. VALDIFIORI 5. SAPONARA 7. MACCARONE 24. MURIEL 30. ACQUAH
9. MCHEDLIDZE
20 RETI Tevez (2, Juventus). 19 RETI Icardi (4, Inter); Toni (3, Verona). 16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli). 15 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria). 14 RETI Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (1, Udinese). 13 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino). 12 RETI Klose (Lazio).
29. DE SILVESTRI
17. PALOMBO
26. SILVESTRE
54 PUNTI 14. OBIANG
PANCHINA 33 Sepe, 1 Pugliesi, 50 Somma, 26 Tonelli, 88 Vecino, 4 Diousse, 21 Mario Rui, 25 Brillante, 30 Gemignani, 27 Zielinski, 20 Pucciarelli, 10 Tavano ALLENATORE Sarri BALLOTTAGGI Mchedlidze-Pucciarelli 60–40% SQUALIFICATI Verdi (1) DIFFIDATI Maccarone, Zielinski, Mchedlidze INDISPONIBILI nessuno ALTRI Biggeri, Guarente DRITTE SÌ Maccarone NO Laurini
2 2.70
21. SORIANO
41 PUNTI
EMPOLI 4-3-1-2
X 3.40
ARBITRO Calvarese ASSISTENTI De Luca-Ranghetti IV La Rocca ADD. Cervellera-Candussio PREZZI da 20 a 110 euro TV Sky Supercalcio HD, Calcio 1 HD
8. SIGNORELLI
99. ETO’O
MARCATORI
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1 2.45
28. BASSI
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
DOMENICA 31 MAGGIO, ore 20.45 ATALANTA-MILAN (1-0) CAGLIARI-UDINESE (2-2) FIORENTINA-CHIEVO (2-1) SAMPDORIA-PARMA (2-0) INTER-EMPOLI (0-0) NAPOLI-LAZIO (1-0) ROMA-PALERMO (1-1) SASSUOLO-GENOA (3-3) TORINO-CESENA (3-2) VERONA-JUVENTUS (0-4)
Tecnici contro: Maurizio Sarri, 56 anni, e Sinisa Mihajlovic, 46 PEGASO
PORTE APERTE Già, amico. E’ indubbio che il feeling fra Mihajlovic e il collega dell’Empoli sia reale, come ha dimostrato la visita di aggiornamento di Sinisa a Empoli durante la sosta della serie A, a fine marzo. Sarri erede del serbo? Presto sapremo, anche se come ha confermato il d.s. Osti a Gazzetta Tv - la candidatura di Zenga è la più forte.
DOMANI ore 12.30 a Empoli STADIO Castellani ANDATA 0-1
I VERDETTI: JUVENTUS CAMPIONE D’ITALIA, PARMA, CESENA E CAGLIARI GIÀ RETROCESSI
PROSSIMO TURNO
inesperto. Il montenegrino, appena ventenne, ha lavorato infatti quasi stabilmente con il gruppo di Mihajlovic, giocando poi spesso con la Primavera di Chiesa. Lì è andato segno con regolarità — sei centri in sette partite —, ma dove ha meglio impressionato è stato nella gara di San Siro contro l’Inter, in coppa Italia. Lì Mihajlovic ha capito che su questo ragazzo era il caso di investire qualcosa. Domani la controprova, a casa dell’amico Sarri?
19. REGINI
5. ROMAGNOLI
2. VIVIANO
SAMPDORIA 4-3-1-2 PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 86 Cacciatore, 25 A. Coda, 20 Munoz, 6 Duncan, 77 Wszolek, 22 Rizzo, 8 Correa, 9 Okaka, 27 L. Djordjevic, 18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI Eto’o-L. Djordjevic 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Viviano, Duncan, Munoz, Palombo, Silvestre, Soriano. INDISPONIBILI Eder e Mesbah (stagione finita). ALTRI Marchionni, De Vitis, Ivan, Massolo, Lulic. DRITTE SÌ Muriel NO Eto’o
OSPITE DI GAZZETTA TV
Osti, d.s. doriano «È vero, Zenga ci piace molto» ● «Mi auguro che Sinisa Mihajlovic resti anche la prossima stagione. Se dovesse andar via, Walter Zenga è un profilo che ci piace molto. Il presidente Ferrero l’ha incontrato più volte: Walter ci ha colpito per il suo entusiasmo e la grande personalità e competenza dimostrata. Ha maturato una notevole esperienza internazionale». Parola di Carlo Osti. Il direttore sportivo della Sampdoria, ospite di Carlo Laudisa e Federica Migliavacca alla trasmissione «CalcioMarket» su Gazzetta Tv, ha fatto il punto sulle strategie di mercato dei blucerchiati: «La nostra politica dev’essere quella di valorizzare giovani talenti. Vogliamo riscattare Viviano, ma saremo costretti a cessioni importanti per fare cassa». Obiang e Soriano sono nel mirino del Napoli, ma dall’estero appaiono pronti al blitz: «Sono arrivate offerte da Premier League (West Ham per Obiang) e Bundesliga (Schalke04 per Soriano). Abbiamo offerto il rinnovo a Silvestre e Munoz». Nicolò Schira
DAMMI IL 5 LE SICUREZZE
MORATA Magic moment, se ce ne è uno. Ed è pure fresco, senza coppe prima
PALOSCHI È l’uomo dei finali di stagione
BRIENZA Cesena in B, ma lui vorrà farsi notare
MORAS Il Parma davanti non fa paura
DE VRIJ La Lazio ha di nuovo la sua colonna dietro
5 DA PAURA IL RISCHIATUTTO
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L’INIZIATIVA
La Serie A ricorda la Grande Guerra ● Per la giornata di commemorazione dei 100 anni della Grande Guerra, si osserverà un minuto di silenzio durante tutte le gare in programma domenica 24 maggio. I giocatori e gli arbitri di Serie A entreranno in campo con una maglia con la scritta «Ricorda». Questa iniziativa fa seguito alla commemorazione avvenuta lo scorso gennaio, nella quale la Figc, in collaborazione con il Coni, ha deposto presso lo stadio Olimpico di Roma una stele a ricordo di tutti i calciatori scomparsi durante il Primo Conflitto Mondiale.
EL SHAARAWY La prima da titolare dopo parecchi mesi: teniamoci bassi...
B. VALERO Niente, stagione avara di spunti
PALOMBO Il capitano ha esaurito le pile nel finale?
PELUSO Tra acciacchi e pagelle basse, non ci siamo
NAGATOMO Gli tocca Iago, uno dei più in forma della A
26
Magic+3 R Campionato
OGGI ore 18 a Torino STADIO Juventus Stadium ANDATA 3-1
1 2.90 22. ASAMOAH 1. BUFFON
15. BARZAGLI
5. OGBONNA
27. STURARO
8. MARCHISIO 37. PEREYRA
20. PADOIN
9. MORATA 7. CALLEJON
6. POGBA
11. COMAN
14. MERTENS
20. VAZQUEZ
3. RISPOLI
X 3.60
2 2.05
72. ILICIC 99. BELOTTI 7. PIZARRO
23. PASQUAL
PANCHINA 1 Ujkani, 68 Fulignati, 5 Milanovic, 19 Terzi, 22 Ortiz, 13 Emerson, 21 Quaison, 33 Daprelà, 14 Della Rocca, 25 Maresca, 10 Joao Silva, 96 Bentivegna ALLENATORE Iachini BALLOTTAGGI Belotti-Quaison 60-40%, Belotti-Della Rocca 60-40 % SQUALIFICATI Chocev (1) DIFFIDATI Terzi, Vitiello, Vazquez, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella INDISPONIBILI Bolzoni e Morganella (stagione finita), Makienok (da valutare) ALTRI E. Barreto, Monteleone DRITTE SÌ Dybala NO Andelkovic
PORTIERI GIOCATORE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
ABBIATI (MIL) AGLIARDI (CES) ANDUJAR (NAP) AVRAMOV (ATA) BARDI (CHI) BASSI (EMP) BENUSSI (VER) BERISHA (LAZ) BIGGERI (EMP) BIZZARRI (CHI) BRESSAN (CES) BRKIC (CAG) BUFFON (JUV) CARRIZO (INT) COLOMBO (NAP) CONSIGLI (SAS) CRAGNO (CAG) DE SANCTIS (ROM) DIEGO LOPEZ (MIL) FREZZOLINI (ATA) FRISON (SAM) FULIGNATI (PAL) GOLLINI (VER) HANDANOVIC (INT) IACOBUCCI (PAR) ICHAZO (TOR) KARNEZIS (UDI) LAMANNA (GEN) LEALI (CES) MARCHETTI (LAZ) MASSOLO (SAM) MERET (UDI) MIRANTE (PAR) NETO (FIO) PADELLI (TOR) PERIN (GEN) POMINI (SAS) PUGLIESI (EMP) RAFAEL C.B. (NAP) RAFAEL D.A. (VER) ROMERO S. (SAM) RUBINHO (JUV) SCUFFET (UDI) SECULIN (CHI) SEPE (EMP) SKORUPSKI (ROM) SOMMARIVA (GEN) SORRENTINO (PAL) SPORTIELLO (ATA) STORARI (JUV) STRAKOSHA (LAZ) TATARUSANU (FIO) UJKANI (PAL) VIVIANO (SAM)
6.00 6.11 5.73 5.00 6.15 5.70 6.06 6.15 6.31 6.16 6.36 7.00 6.20 5.68 6.15 6.30 6.50 6.50 6.27 5.42 6.34 6.36 5.84 6.14 6.15 6.23 5.96 6.53 6.50 5.87 6.11 6.35 6.10 5.75 6.18 6.38 6.30 6.19 5.83 6.21
5.12 4.11 4.42 3.00 5.14 3.75 4.47 5.55 6.00 5.52 4.53 5.89 4.00 4.66 3.82 5.40 4.93 5.50 4.83 5.41 4.06 6.00 4.99 6.29 4.25 5.12 6.00 4.39 5.00 4.96 5.45 5.50 6.00 4.57 4.64 5.40 6.00 6.00 4.90 4.25 6.00 4.74 5.03 5.50 4.56 4.50 5.15
3.25 3.25 4.75 7.50 5.50 5.63 4.75 4.25 5.63 4.75 5.25 4.75 5.67 3.33 4.75 4.00 5.25 4.75 4.33 5.50 3.83 5.75 4.25 4.75
5.63 4.13 3.75 3.00 5.13 2.50 3.93 6.20 5.36 4.83 5.77 4.00 4.36 4.21 5.35 5.25 5.50 4.75 5.53 4.50 4.72 6.75 4.40 4.97 5.20 4.61 4.54 5.38 5.00 4.88 4.83 5.10 5.00 2.50 6.00 5.03 5.53 5.33 4.88 2.50 4.68
562 389 354 939 291 1151 1120 816 818 579 657 1065 688 760 844 727 259 1065 789 1255 569 361 1031 710 775 1246 500 1278 781 669
35 78 75 83 68 68 59 64 69 56 83 55 72 84 62 51 72 31 71 70 80 64 60
a a a a R R S a a S a a R a a S a a S R a a a S a a a a a R a a a R a a a a a R a a a a a a a R S a a a a a
DIFENSORI GIOCATORE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
ABATE (MIL) ACERBI (SAS) AGOSTINI (VER) ALBIOL (NAP) ALEX (MIL) ALONSO (FIO) ANDELKOVIC (PAL) ANDREOLLI (INT)
5.80 5.97 5.52 5.64 5.76 5.52 5.63 5.83
5.83 6.12 5.32 5.39 5.74 5.52 5.48 5.83
5.00 5.75 5.17 4.75 7.17 5.50 -
5.68 6.40 5.28 5.17 5.50 5.70 5.47 6.00
320 750 358 752 855 536 384 -
55 68 58 42 68 57 54 -
S a a a R a a a
2. GO. RODRIGUEZ
1. HANDANOVIC
INTER 4-3-1-2 PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 21 Santon, 26 Felipe, 54 Donkor, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 27 Gnoukouri, 28 Puscas, 91 Shaqiri, 97 Bonazzoli ALLENATORE Mancini BALLOTTAGGI Nagatomo-Felipe 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Campagnaro, D’Ambrosio, Dodò, Kovacic, Palacio, Shaqiri. INDISPONIBILI Dodò e Jonathan (stagione finita), Vidic (3 giorni), Podolski (3), Guarin (5) ALTRI Berni, Dimarco DRITTE SÌ Hernanes NO Nagatomo
18. GOBBI 28. FEDDAL
83. MIRANTE
5. GHEZZAL 23. NOCERINO
4. MENDES
80. JORQUERA
40. TOMOVIC
X 3.50
2 2.55
ARBITRO Minelli ASSISTENTI Bindoni-Villa IV Schenone ADD. Damato-Aureliano PREZZI da 15 a 100 euro TV Sky Calcio 3 HD; Premium Calcio 3
11. JANKOVIC
17. PALLADINO
8. OBBADI
26. SALA
9. TONI
26. VARELA
77. TACHTSIDIS
15. SAVIC
4. MARQUEZ
70. FERNANDINHO
17 PUNTI
10. HALLFREDSSON
1. NETO
FIORENTINA PARMA 4-3-2-1 4-5-1 PANCHINA 12 Tatarusanu, 19 Basanta, 28 Alonso, 6 Vargas, 16 Kurtic, 5 Badelj, 10 Aquilani, 9 Gilardino, 33 M. Gomez, 29 Bernardeschi, 38 Rosi ALLENATORE Montella BALLOTTAGGI Pizarro-Badelj 60-40%, Ilicic-Gilardino 60-40% SQUALIFICATI Diamanti (1) DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic, Neto, Borja Valero INDISPONIBILI Rossi, Babacar e Richards (stagione finita) ALTRI Lupatelli, El Hamdaoui, Octavio, Lezzerini, Rosati, Bagadur DRITTE SÌ Ilicic NO Borja Valero
ASTORI (ROM) AVELAR (CAG) BALZANO (CAG) BALZARETTI (ROM) BARBA (EMP) BARZAGLI (JUV) BASANTA (FIO) BASTA (LAZ) BELLINI (ATA) BENALOUANE (ATA) BIANCO (SAS) BIAVA (ATA) BIRAGHI (CHI) BOCCHETTI (MIL) BONERA (MIL) BONUCCI (JUV) BRAAFHEID (LAZ) BRITOS (NAP) BRIVIO (VER) BUBNJIC (UDI) BURDISSO (GEN) CACCIATORE (SAM) CAMPAGNARO (INT) CANNAVARO (SAS) CAPELLI (CES) CAPUANO (CAG) CASSANI (PAR) CAVANDA (LAZ) CEPPITELLI (CAG) CESAR (CHI) CHERUBIN (ATA) CHIELLINI (JUV) CIANI (LAZ) CODA (SAM) COLE (ROM) DAINELLI (CHI) D'AMBROSIO (INT) DANILO (UDI) DAPRELA' (PAL) DARMIAN (TOR) DE MAIO (GEN) DE SILVESTRI (SAM) DE VRIJ (LAZ) DEL GROSSO (ATA) DIAKITE (CAG) DOMIZZI (UDI) DONKOR (INT) DRAME' (ATA) EDENILSON (GEN) EMANUELSON (ATA) EMERSON (PAL) EVRA (JUV) FEDDAL (PAR) FELIPE (INT) FONTANESI (SAS) FREY (CHI) GABRIEL SILVA (UDI) GASTON SILVA (TOR) GAZZOLA (SAS) GENTILETTI (LAZ) GHOULAM (NAP) GLIK (TOR) GOBBI (PAR) GONZALEZ ALE. (CAG) GONZALEZ G. (PAL) HENRIQUE (NAP) HOLEBAS (ROM) HYSAJ (EMP) IZZO (GEN) JANSSON (TOR) JUAN JESUS (INT)
23. RANOCCHIA
1 2.55
8. J. MAURI
58 PUNTI 20. BORJA VALERO
33. D’AMBROSIO
DOMANI ore 15 a Parma STADIO Tardini ANDATA 1-3
2. CASSANI 14. M. FERNANDEZ
46 PUNTI
PALERMO 3-4-1-2
PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 Tambè, 5 Izzo, 38 Mandragora, 35 Soprano, 37 Panico, 93 Laxalt, 20 T. Costa, 10 Perotti ALLENATORE Gasperini BALLOTTAGGI Lestienne-T. Costa 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Edenilson, Niang, Laxalt, Rincon, Pavoletti INDISPONIBILI Marchese, Borriello, Ariaudo (stagione finita) ALTRI Gulli, Bergdich, Antonini, Franchetti, Ghiglione, Prisco, Parente, Falou DRITTE SÌ Iago NO Lestienne
74. SALAH
17. JOAQUIN
55. NAGATOMO
ARBITRO Giacomelli ASSISTENTI Gava-Tasso IV Iori ADD. Massa-Pairetto PREZZI da 6 a 60 euro TV Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio 1, Calcio HD
9. DYBALA
2 2.60
52 PUNTI 5. JUAN JESUS
77. BROZOVIC
PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 4 Henrique, 3 Strinic, 8 Jorginho, 77 Gargano, 23 Gabbiadini, 24 Insigne ALLENATORE Benitez BALLOTTAGGI D. Lopez-Gargano 60-40% SQUALIFICATI Koulibaly (1) DIFFIDATI Albiol, Maggio, Britos INDISPONIBILI Mesto, D. Zapata (da valutare), Michu, Zuniga, De Guzman (stagione finita) ALTRI Uvini DRITTE SÌ Mertens NO Britos
28. JAJALO
18. MEDEL
10. KOVACIC
56 PUNTI
45. ANDUJAR
7. LAZAAR
8. PALACIO
24. IAGO 9. ICARDI
1 3.30
27. RIGONI
16. LESTIENNE 19. PAVOLETTI
33. KUCKA
19. D. LOPEZ 33. ALBIOL
DOMANI ore 15 a Palermo STADIO Barbera ANDATA 3-4
12. G. GONZALEZ
91. BERTOLACCI
8. BURDISSO
X 3.55
ARBITRO Tagliavento ASSISTENTI Dobosz-Marrazzo IV Vivenzi ADD. Peruzzo-Tommasi PREZZI da 25 a 150 euro TV Sky sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 2 HD; Premium Calcio, Calcio HD
21. EDENILSON
14. RONCAGLIA
NAPOLI GENOA 4-2-3-1 3-4-3
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 33 Evra, 21 Pirlo, 23 Vidal, 39 Marrone, 7 Pepe, 10 Tevez, 14 Llorente, 32 Matri ALLENATORE Allegri BALLOTTAGGI Sturaro-Matri 60-40%, Coman-Llorente 60-40% SQUALIFICATI Lichtsteiner (1) DIFFIDATI De Ceglie, Vidal, Pereyra, Chiellini e Sturaro INDISPONIBILI Caceres (da valutare), Romulo (stagione finita) ALTRI De Ceglie DRITTE SÌ Morata NO Asamoah
2. VITIELLO
4. DE MAIO
1. PERIN
88. HERNANES
88. INLER
4. ANDELKOVIC
1 2.50
88. RINCON
63 PUNTI
31. GHOULAM
70. SORRENTINO
OGGI ore 20.45 a Genova STADIO Ferraris ANDATA 1-3
11. MAGGIO
5. BRITOS
JUVENTUS 4-3-1-2
2 2.35
ARBITRO Banti ASSISTENTI Meli-Vuoto IV Stefani ADD. Gervasoni-Di Bello PREZZI da 25 a 140 euro TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD
9. HIGUAIN 17. HAMSIK
83 PUNTI
X 3.35
5.89 5.62 5.63 6.17 6.25 5.70 6.12 5.73 5.78 5.25 6.08 5.56 5.43 5.71 6.16 5.80 5.56 5.65 5.62 5.88 5.85 5.50 5.74 5.57 5.88 5.46 6.12 5.54 5.89 5.58 6.04 5.82 6.00 5.59 6.04 5.70 6.03 5.66 6.10 5.98 5.94 6.09 5.80 5.62 5.86 5.50 5.55 6.06 6.06 5.62 5.98 5.50 5.42 6.25 5.84 5.40 6.00 5.61 6.67 5.68 6.32 5.68 5.41 6.12 5.39 5.61 5.81 6.15 5.71 5.70
5.83 5.83 5.46 6.50 6.12 5.89 6.10 5.60 5.62 4.75 6.25 5.38 5.36 5.50 6.31 5.70 5.28 5.62 5.62 5.79 5.75 5.31 5.50 5.38 5.79 5.50 6.04 5.40 5.62 5.58 5.95 5.77 6.00 5.50 5.88 5.62 6.13 5.56 6.32 5.98 6.19 6.00 5.90 5.44 5.67 5.00 5.50 6.11 6.22 5.62 6.08 5.53 5.42 6.25 5.80 5.45 5.80 5.50 7.67 5.66 6.88 5.60 5.27 6.12 5.33 5.68 5.78 6.29 5.56 5.48
5.67 6.00 5.33 6.25 6.13 5.67 6.38 5.83 5.83 8.25 5.67 5.00 5.00 6.25 5.83 4.00 5.50 5.33 5.13 5.25 5.67 5.88 5.75 5.63 6.17 5.63 5.63 5.67 6.50 6.00 6.83 5.33 4.50 5.67 6.33 5.67 6.25 6.00 5.67 5.17 6.00 5.63 5.88 6.00 5.67 6.25 5.67
6.00 6.30 5.90 7.17 6.30 5.50 6.46 5.79 5.42 4.50 6.06 5.25 5.20 6.08 6.72 5.43 4.70 5.56 5.72 5.42 5.25 5.27 5.57 5.90 5.57 6.50 5.46 5.44 5.79 6.18 6.00 4.88 6.00 5.64 6.14 5.58 6.00 6.13 6.18 6.15 5.58 5.75 5.72 4.00 5.50 6.11 6.13 5.75 6.38 5.94 5.08 5.88 5.29 5.75 5.55 6.50 5.06 6.37 5.89 5.00 6.35 5.50 5.42 5.88 6.00 4.33 5.50
972 1050 916 651 887 697 831 629 246 840 656 132 -164 942 276 529 880 1076 556 290 565 199 137 691 707 208 674 845 -74 410 907 525 370 640 654 1000 284 638 439 115 727 872 1139 706 893 613 512 491 1339 807 628 619 610 715 698 549 462 914 964
54 81 77 67 59 69 63 56 72 64 47 73 55 36 69 55 62 59 59 55 51 73 66 55 66 62 52 66 54 58 58 64 58 56 64 63 76 68 49 64 50 43 58 66 61 47 63 54 53
a a a a R a a R S a a a a a S a a a a a a R a R S a S a a a R a a R a a a a R a S R R a S S a a a S a a a a a a a S a R S a S a a a R a R R a
3. E. PISANO
PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Bertozzi, 6 Lucarelli, 13 Prestia, 58 Esposito, 37 Broh, 3 Lila, 31 Mariga, 14 Galloppa, 21 Lodi, 34 Haraslin, 88 M. Coda ALLENATORE Donadoni BALLOTTAGGI Palladino-M. Coda 55-45%, J. Mauri-Lila 55-45% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Varela, Lodi INDISPONIBILI Costa, Santacroce e Bajza (da valutare) ALTRI Ravanelli, Rossetto, Taider, Erlic DRITTE SÌ Varela NO Cassani
KRAJNC (CES) LAURINI (EMP) LAZAAR (PAL) LONGHI (SAS) LUCARELLI (PAR) LUCCHINI (CES) MAGGIO (NAP) MAGNUSSON (CES) MAICON (ROM) MANOLAS (ROM) MARIO RUI (EMP) MARQUES (VER) MARQUEZ (VER) MASIELLO (TOR) MASIELLO A. (ATA) MAURICIO (LAZ) MESBAH (SAM) MEXES (MIL) MILANOVIC MILAN (PAL) MOLINARO (TOR) MORAS (VER) MORETTI (TOR) MUNOZ (SAM) MURRU (CAG) NAGATOMO (INT) NATALI (SAS) NOVARETTI (LAZ) OGBONNA (JUV) ORTIZ (PAL) PALETTA (MIL) PASQUAL (FIO) PASQUALE (UDI) PEDRO MENDES (PAR) PELUSO (SAS) PERES (TOR) PERICO (CES) PIRIS (UDI) PISANO E. (VER) RAMI (MIL) RANOCCHIA (INT) REGINI (SAM) RENZETTI (CES) RISPOLI (PAL) RODRIGUEZ GON. (FIO) RODRIGUEZ GUI. (VER) ROMAGNOLI (SAM) RONCAGLIA (GEN) ROSI (FIO) ROSSETTINI (CAG) RUGANI (EMP) SANTON (INT) SARDO (CHI) SAVIC (FIO) SCALONI (ATA) SILVESTRE (SAM) SOMMA (EMP) SORENSEN (VER) STENDARDO (ATA) STRINIC (NAP) TAMBE (GEN) TERZI (PAL) TOMOVIC (FIO) TONELLI (EMP) TOROSIDIS (ROM) VITIELLO (PAL) VOLTA (CES) WAGUE (UDI) YANGA MBIWA (ROM) ZACCARDO (MIL) ZAPATA C. (MIL) ZAPPACOSTA (ATA)
5.50 5.69 5.89 5.74 5.52 5.69 5.69 5.55 5.92 6.05 5.92 5.67 5.58 6.00 5.73 5.57 5.53 5.74 5.79 5.80 6.03 6.06 5.20 5.59 6.00 5.50 5.98 5.71 6.12 5.64 5.80 5.58 6.03 5.61 5.83 5.55 5.65 5.92 5.60 5.91 5.72 5.95 5.62 5.89 5.85 5.71 5.73 6.14 6.12 5.71 5.85 5.75 6.04 5.75 5.56 5.85 5.67 5.75 5.64 5.64 5.98 5.76 5.97 5.62 5.83 5.67 6.00 5.82 5.94
5.42 5.54 6.19 5.68 5.44 5.63 5.56 5.50 6.12 5.90 5.94 5.47 5.40 6.00 5.64 5.29 5.47 5.79 5.74 5.82 6.00 6.15 4.80 5.45 6.00 5.20 5.88 5.55 6.50 5.53 5.66 5.40 6.29 5.42 5.72 5.37 5.72 5.97 5.46 5.84 5.72 6.30 5.46 5.89 5.68 5.64 5.83 6.32 6.12 5.69 5.89 5.75 5.94 5.67 5.39 6.00 5.83 5.75 5.54 5.73 6.42 5.84 6.06 5.48 6.50 5.60 7.50 5.59 6.25
5.25 5.25 5.83 5.25 5.00 5.00 5.63 6.00 5.25 5.83 4.33 6.00 7.00 5.17 6.00 5.75 6.17 5.67 5.25 5.88 6.67 5.50 5.50 5.63 5.67 5.50 5.38 5.83 6.50 5.25 5.50 5.38 7.17 6.38 5.75 6.17 6.00 6.00 6.25 6.50 6.00 5.67
5.65 5.63 6.17 5.72 5.62 5.71 5.50 5.38 5.90 5.79 5.93 5.61 5.78 6.00 6.00 5.21 5.36 6.56 5.65 6.19 5.94 5.88 4.83 5.75 5.00 6.31 5.44 5.69 5.50 5.86 5.54 6.10 5.45 5.84 5.11 5.42 6.25 5.25 6.05 5.64 6.06 5.07 5.61 6.04 6.00 6.00 6.28 6.25 5.50 5.93 5.50 5.77 5.50 5.36 6.05 5.92 6.00 5.83 5.69 6.47 5.56 6.22 5.56 7.13 5.45 10.00 5.71 6.32
398 292 623 565 304 47 1118 717 401 412 619 402 585 127 527 453 919 748 694 353 196 46 439 490 1492 -37 241 650 633 242 529 751 375 627 577 556 596 1189 478 709 617 1400 665 1314 77 735 601 250 214 1127 65 921 1057 730 975 764 55 527 377
62 57 60 62 58 57 49 33 49 60 61 65 58 45 62 53 73 58 58 63 59 74 55 59 65 57 60 66 66 56 48 53 66 59 70 60 56 56 89 67 61 57 57 65 67 67 54 64 57 45 59
R a a R S S a a a a R S S a a a R a a R R a a R S a S S a R R a S a a a S a R a R S R R a a a a S a a S R a a a a S a R a R a R a S a R a a a
44 PUNTI 18. MORAS
1. RAFAEL
VERONA 4-3-3 PANCHINA 22 Benussi, 95 Gollini, 2 Gu. Rodriguez, 25 Marques, 5 Sorensen, 33 Agostini, 28 Brivio, 19 Greco, 20 Christodoulopoulos, 27 Valoti, 17 N. Lopez, 7 Saviola ALLENATORE Mandorlini BALLOTTAGGI Fernandinho-N. Lopez 70-30%, Tachtsidis-Greco 70-30%, Jankovic-Saviola 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Martic, Pisano, Hallfredsson, Christodoulopoulos, N. Lopez, Toni INDISPONIBILI Ionita (stagione finita), J. Gomez (da valutare) ALTRI Martic, Campanharo, Fares, Cappelluzzo DRITTE SÌ Toni NO Marquez
ZUKANOVIC (CHI)
5.93
5.94
-
6.29
-
52 S
CENTROCAMPISTI GIOCATORE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
ACQUAH (SAM) 5.73 ALLAN (UDI) 6.09 AQUILANI (FIO) 5.81 ASAMOAH (JUV) 5.92 BADELJ (FIO) 5.50 BADU (UDI) 5.83 BARELLA (CAG) 6.00 BASELLI (ATA) 5.92 BASHA (TOR) 5.88 BENASSI (TOR) 5.83 BERTOLACCI (GEN) 6.31 BIONDINI (SAS) 5.86 BIRSA (CHI) 5.94 BORJA VALERO (FIO) 5.94 BRIENZA (CES) 6.16 BRIGHI (SAS) 5.72 BRILLANTE (EMP) 4.50 BROZOVIC (INT) 5.83 CANDREVA (LAZ) 6.42 CASCIONE (CES) 5.87 CATALDI (LAZ) 5.92 CHIBSAH (SAS) 5.83 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 6.00 CIGARINI (ATA) 5.98 COFIE (CHI) 5.79 COMAN (JUV) 6.00 CORREA (SAM) 5.33 COSTA T. (GEN) 6.20 CRISETIG (CAG) 5.75 CROCE (EMP) 6.23 D'ALESSANDRO (ATA) 5.82 DAVID LOPEZ (NAP) 5.80 DE FEUDIS (CES) 5.77 DE JONG (MIL) 5.85 DE ROSSI (ROM) 5.90 DE VITIS (SAM) DELLA ROCCA (PAL) 5.83 DESSENA (CAG) 5.86 DUNCAN (SAM) 5.90 EKDAL (CAG) 6.09 EL KADDOURI (TOR) 5.97 EVANGELISTA (UDI) 5.25 FELIPE ANDERSON (LAZ) 6.48 FERNANDES (UDI) 5.74 FERNANDEZ M. (FIO) 6.23 FETFATZIDIS (CHI) 6.06 FLORENZI (ROM) 6.14 GALLOPPA (PAR) 5.57 GARGANO (NAP) 6.02 GAZZI (TOR) 6.09 GNOUKOURI (INT) 6.50 GOMEZ (ATA) 6.08 GONZALEZ ALV. (TOR) 5.71 GRASSI (ATA) 6.00 GRECO (VER) 5.82 GUARENTE (EMP) GUILHERME (UDI) 5.64 HALLFREDSSON (VER) 5.98 HAMSIK (NAP) 5.82 HERNANES (INT) 6.11 HONDA (MIL) 5.67 IAGO (GEN) 6.28 ILICIC (FIO) 6.00 INLER (NAP) 5.58 IZCO (CHI) 6.00
5.59 6.21 5.71 5.83 5.44 5.93 5.50 6.03 6.20 5.98 6.80 5.80 5.91 6.12 7.09 5.62 5.25 5.58 7.37 5.69 5.71 5.83 6.28 5.87 5.77 6.17 5.33 6.92 5.60 6.27 5.78 5.77 5.66 5.98 5.88 5.67 5.96 6.02 6.45 6.17 5.40 7.68 5.96 6.60 6.72 6.59 5.59 5.92 5.89 6.25 6.42 5.86 6.00 5.68 6.00 5.67 6.20 6.74 6.75 6.44 7.48 6.77 5.64 6.21
6.50 6.33 5.33 5.67 4.75 5.33 9.50 6.17 6.00 6.25 7.38 5.33 5.75 8.50 5.88 6.25 5.88 8.33 6.00 6.38 6.13 5.67 5.50 5.50 6.00 5.67 7.67 6.63 7.50 6.63 5.75 6.25 8.67 4.50 6.17 7.75 5.33 5.38 7.50 7.50 8.33 6.00 10.13 10.75 4.75 6.13
5.80 6.44 5.63 5.75 5.41 6.14 6.25 6.33 5.92 7.00 5.64 5.94 6.17 7.82 5.61 5.58 8.47 5.73 6.40 6.00 6.58 5.71 5.70 7.00 5.00 7.50 5.57 6.26 5.71 5.73 5.77 6.15 6.05 6.00 6.04 6.17 6.97 6.50 5.17 7.46 6.05 6.68 7.88 6.29 5.50 5.50 5.77 6.64 5.75 5.82 5.62 6.42 6.22 6.50 6.21 6.97 7.25 5.31 6.36
904 1270 1081 1043 298 80 1031 325 1768 548 549 590 1139 515 625 1282 683 1297 390 202 748 752 652 767 953 912 737 630 929 483 796 946 550 620 1174 1204 1005 898 303 765 217 1249 545 860 128 1421 796 955 659 983 1699 1522 836 1295 1949 804 841
63 82 65 65 63 65 48 72 65 59 61 77 63 45 76 65 69 54 60 60 74 67 58 43 61 65 51 70 70 82 64 66 64 64 59 52 34 59 75 62 68 67 58 63 66 66 89 38 64
S a a a a S a a a S a a a R a a a a a a a a R S a a a a a S a a R a R a R a R a a a a S R S a a a a S a a a a a a a a a a a a a a
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
DOMANI ore 15 a Cesena STADIO Manuzzi ANDATA 1-2
1 2.50 33. RENZETTI 15. KRAJNC
30. AGLIARDI
24. PERICO
2 2.62
11. BRIENZA 9. A. RODRIGUEZ
90. COP
10. JOAO PEDRO 17. FARIAS
4. CRISETIG
16. DESSENA
20. EKDAL
CESENA 4-2-3-1
15. ROSSETTINI
PANCHINA 1 Leali, 81 Bressan, 6 Lucchini, 14 Volta, 17 Magnusson, 25 Mordini, 26 Mudingayi, 77 Zé Eduardo, 18 Djuric, 19 Succi, 27 Dal Monte, 32 Moncini ALLENATORE Di Carlo BALLOTTAGGI Capelli-Lucchini 55-45%, A. Rodriguez-Dal Monte 75-25% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Capelli, Carbonero, Cascione, Krajnc, Perico, Renzetti e A. Rodriguez. INDISPONIBILI Marilungo, Giorgi, Pulzetti e Valzania (stagione finita), Carbonero e Cazzola (3 giorni) ALTRI Yabré, Nica DRITTE SÌ Defrel NO Renzetti
PANCHINA 27 Cragno, 2 Ale. Gonzalez, 8 Avelar, 32 Ceppitelli, 33 Capuano, 18 Barella, 9 Longo, 40 Mpoku, 25 Sau ALLENATORE Festa BALLOTTAGGI Murru–Avelar 60-40%, Joao Pedro–Mpoku 60-40%, Cop–Sau 60-40% INDISPONIBILI Colombi (5 giorni), F. Pisano (3), Conti (3), Cossu (3) SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Ale. Gonzalez, Ekdal, Ceppitelli, Sau, Farias ALTRI Husbauer, Donsah, Carboni, Caio Rangel, Muroni DRITTE SÌ Ekdal NO Murru
89. PIRIS
X 3.60
2 3.60
17. SANSONE 19. TAIDER
UDINESE 4-3-1-2
31. PELUSO
PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 2 Wague, 18 Bubnjic 26 Pasquale, 34 Gabriel Silva, 8 Fernandes, 33 Kone, 95 Evangelista, 94 Aguirre, 9 Perica, 82 Geijo ALLENATORE Stramaccioni BALLOTTAGGI Domizzi-Bubnjic 55-45%, Pinzi-Kone 55-45% SQUALIFICATI Heurtaux (1) DIFFIDATI Kone, Pinzi, Piris, Thereau, Wague INDISPONIBILI Hallberg (stagione finita) ALTRI Bochniewicz, Jadson DRITTE SÌ Di Natale NO Badu
6.13 5.75 5.17 5.00 6.83 5.38 5.83 6.38 5.25 5.50 5.83 7.25 7.50 6.00 5.25 5.38 9.13 6.00 7.00 5.75 6.88 5.75 6.00 5.00 5.83 5.67 8.50 6.13 5.75 6.50 6.88 6.00 6.38 6.50 6.25 7.50 6.13 5.75 7.00 8.25 9.25 5.83 5.75 7.75 6.00 5.00 5.50 6.67 -
5.86 5.36 6.04 6.36 5.42 6.39 6.11 5.95 6.37 6.03 5.65 5.90 5.90 6.17 5.30 6.07 5.60 5.50 6.46 5.57 6.50 6.68 5.93 5.80 6.34 8.17 5.79 5.96 6.27 5.50 5.75 6.69 6.08 6.33 6.25 6.21 5.38 5.83 6.00 6.50 7.30 5.63 6.53 7.00 6.00 7.00 6.09 6.34 7.35 6.27 6.41 6.25 5.64 7.06 6.14 5.88 5.60 7.57 8.75 5.68 6.60 7.25 6.69 5.70 5.17 5.79 6.80 5.50
980 582 658 1266 1037 1150 294 423 1272 917 1341 89 154 268 1223 486 428 381 1365 543 175 1323 333 400 857 239 1145 1526 570 953 635 1108 631 1154 921 913 819 1361 762 596 682 759 1048 1043 749 759 877 758 1010 909 853 219 896 1388 1418 867 663 261 1059 846 889 850 977 -
68 56 68 71 43 74 41 65 55 53 69 35 58 44 59 72 64 80 58 69 54 52 58 58 76 55 64 67 62 69 61 75 66 42 70 70 68 53 72 66 68 66 71 52 52 63 78 85 63 47 69 68 61 74 -
a R a R a a S a R a a a S S a R R R a R R R a a S a a a a a R S a a a S R a a S a R a a R a S S S a a S a R R a S a a a R a a R a a a a a S a
PANCHINA 1 Avramov, 78 Frezzolini, 2 Stendardo, 29 Benalouane, 33 Cherubin, 5 Scaloni, 6 Bellini, 3 Del Grosso, 7 D’Alessandro, 28 Emanuelson, 27 Rosseti, 99 Boakye ALLENATORE Reja BALLOTTAGGI Zappacosta-Bellini 65-35%, Grassi-D’Alessandro 65-35%, Bianchi-Rosseti 70-30% SQUALIFICATI Denis (1), Carmona (1), Migliaccio (1), Pinilla (1) DIFFIDATI Boakye, Moralez, Dramé INDISPONIBILI Estigarribia e Raimondi (stagione finita) ALTRI Kresic, Kessie, Merelli DRITTE SÌ Biava NO Bianchi
21. VAN GINKEL 92. EL SHAARAWY
11. PAZZINI 16. POLI
17. MARTINEZ 10. HONDA
94. BENASSI 25. GLIK
14. GAZZI
46 PUNTI
PANCHINA 1 Pomini, 86 Celeste, 20 Bianco, 3 Longhi, 23 Gazzola, 32 Natali, 6 Chibsah, 33 Brighi, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 Floccari ALLENATORE Di Francesco BALLOTTAGGI Zaza-Floccari 55-45%, Sansone-Floro Flores 55-45% SQUALIFICATI Missiroli (1) DIFFIDATI Biondini, Acerbi, Zaza INDISPONIBILI Terranova e Antei (stagione finita), Donis e Polito (3 giorni), Vrsaljko e Pegolo (da valutare) ALTRI Caselli, Lodesani, Alhassan, Benucci, Mandelli DRITTE SÌ Berardi NO Magnanelli
6.50 5.50 5.75 6.00 5.75 7.63 6.13 5.75 7.75 6.25 6.13 6.00
6.61 5.33 6.17 5.94 5.56 6.67 6.09 6.00 7.25 6.00 5.88 6.09 5.75 5.20 6.11
995 475 832 829 1006 1700 1014 93 1468 293 975 740 973 672
72 65 68 65 82 70 55 82 61 72 64
a a R a a a a a a a R R S a a S a
30. PADELLI
33. PERES
TORINO 3-5-2
24. MORETTI
PANCHINA 1 Ichazo, - Zaccagno, 21 Gaston Silva, 3 Molinaro, 4 Basha, 20 Vives, 15 Alv. Gonzalez, 22 Amauri, 90 Rosso ALLENATORE Ventura BALLOTTAGGI nessuno SQUALIFICATI Maksimovic (1) DIFFIDATI Glik, Maxi Lopez, Quagliarella INDISPONIBILI Bovo, Castellazzi, Farnerud e Quagliarella (stagione finita) ALTRI P. Barreto e S. Masiello DRITTE SÌ M. Lopez NO Martinez
PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 5 Mexes, 13 Rami, 17 C. Zapata, 37 Felicioli, 36 Mastalli, 22 Cerci, 38 Di Molfetta, 9 Destro. ALLENATORE Inzaghi BALLOTTAGGI El Shaarawy-Cerci 70-30%, Pazzini-Destro 55-45%. SQUALIFICATI Bonaventura, Menez e Suso (1) DIFFIDATI Alex, Bonaventura, De Jong, El Shaarawy, Menez, Paletta INDISPONIBILI Agazzi, De Sciglio, Essien e Montolivo (stagione finita), Antonelli (5 giorni) ALTRI Albertazzi, Muntari, Mastour DRITTE SÌ Honda NO Paletta
LUNEDÌ ore 18 a Roma STADIO Olimpico ANDATA 2-2
1 2.37
16. PAROLO 3. DE VRIJ 8. BASTA
32. CATALDI
6. S. MAURI
7. F. ANDERSON 19. IBARBO
11. KLOSE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
5.17 5.88 5.95 6.28 5.72 5.75 5.55 5.50 5.75 5.89 5.85 5.46 6.21 5.77 5.50 6.02 5.77 6.33 5.95 6.00 5.62 5.12 6.48 6.27 6.07 6.00 5.71 6.25 5.70 5.85 6.26 5.62 5.69 5.86 5.55 5.75 6.07 5.95 6.05 6.00 5.83 5.50 5.93 6.07 6.02 5.71 5.56
5.50 5.97 6.00 6.36 7.52 5.91 5.83 5.53 5.91 5.75 5.72 6.81 5.96 6.47 6.82 5.50 6.83 6.60 7.82 6.98 6.00 5.86 5.88 7.83 7.17 6.43 6.30 6.27 6.00 6.00 6.04 7.83 6.06 5.71 6.77 5.92 5.90 7.26 6.18 7.71 6.60 5.96 5.00 6.00 7.34 6.82 6.36 5.44
4.75 10.17 6.00 5.67 5.67 5.25 5.75 6.13 8.38 6.67 10.00 6.00 5.50 7.83 5.75 5.38 6.38 6.00 8.63 5.67 7.63 5.38 5.38 6.50 5.75 5.83 7.00 6.83 7.33 -
5.00 5.67 6.16 7.23 5.94 6.50 5.21 6.15 5.50 5.70 6.75 5.36 6.44 6.90 6.83 7.15 8.67 6.61 6.00 5.96 5.80 8.32 6.37 6.22 6.38 6.47 6.00 5.85 6.23 7.80 5.25 5.89 5.70 5.73 6.00 6.58 6.30 6.94 5.69 6.23 6.27 7.79 6.68 7.08 5.45
360 -104 544 520 1617 314 389 156 496 812 1207 196 880 93 1402 343 1097 318 114 677 951 2 611 903 212 508 1002 66 370 672 297 141 843 783 1180 543 574 888 589 211 757 182
43 64 94 58 45 43 59 45 73 58 83 63 91 53 55 76 52 57 63 76 61 68 55 59 56 46 53 60 40 50 64 61 45 72 61
a a a R R R a a a a a a S R S a S a R a R a S a a S R S S a a S a S a a R R S R R S R a a S S a S
2 2.90
15. PJANIC 10 TOTTI
87. CANDREVA
ATTACCANTI AGUIRRE (UDI) AMAURI (TOR) BARRETO P. (TOR) BELOTTI (PAL) BENTIVEGNA (PAL) BERARDI (SAS) BERGESSIO (SAM) BERNARDESCHI (FIO) BIANCHI (ATA) BOAKYE (ATA) BONAZZOLI (INT) BOTTA (CHI) CALLEJON (NAP) CERCI (MIL) CODA M. (PAR) COP (CAG) DAL MONTE (CES) DEFREL (CES) DESTRO (MIL) DI NATALE (UDI) DJORDJEVIC (LAZ) DJORDJEVIC L. (SAM) DJURIC (CES) DOUMBIA (ROM) DYBALA (PAL) EDER (SAM) EL SHAARAWY (MIL) ETO'O (SAM) FARIAS (CAG) FERNANDINHO (VER) FLOCCARI (SAS) FLORO FLORES (SAS) GABBIADINI (NAP) GEIJO (UDI) GHEZZAL (PAR) GILARDINO (FIO) GOMEZ M. (FIO) HARASLIN (PAR) HIGUAIN (NAP) IBARBO (ROM) ICARDI (INT) INSIGNE (NAP) ITURBE (ROM) JOAO SILVA (PAL) KEITA B. (LAZ) KLOSE (LAZ) LJAJIC (ROM) LLORENTE (JUV) LONGO (CAG)
X 3.30
ARBITRO Rizzoli ASSISTENTI Di Liberatore-Nicoletti IV Faverani ADD. Mazzoleni-Irrati PREZZI da 35 a 200 euro TV Sky sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD
19. LULIC
22. MARCHETTI 18. GENTILETTI
24. FLORENZI 16. DE ROSSI
GIOCATORE
51 PUNTI
18. JANSSON
7. EL KADDOURI
47. CONSIGLI
6.00 6.46 6.75 5.57 6.03 6.12 7.04 6.21 6.02 6.73 6.00 5.86 6.15 5.75 6.00 5.50 5.91
2 2.80
11. M. LOPEZ
15. ACERBI
6.35 6.12 5.43 6.09 5.88 6.29 6.07 5.96 6.10 6.00 5.82 5.87 5.50 5.32 6.00
X 3.35
ARBITRO Valeri ASSISTENTI Stallone-Longo IV Bianchi ADD. Doveri-Mariani PREZZI da 21 a 341 euro TV Sky sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD 36. DARMIAN
29. PALETTA
33. ALEX
SASSUOLO MILAN 4-3-3 4-3-3
VAJUSHI (CHI) VALDIFIORI (EMP) VALOTI (VER) VAN GINKEL (MIL) VARELA (PAR) VARGAS J. (FIO) VAZQUEZ (PAL) VECINO (EMP) VERDI (EMP) VIDAL (JUV) VITALE (JUV) VIVES (TOR) WIDMER (UDI) WSZOLEK (SAM) ZAPATA A. (UDI) ZE' EDUARDO (CES) ZIELINSKI (EMP)
ATALANTA 4-3-3
19. BOCCHETTI 23. DIEGO LOPEZ
21. FONTANESI
43 PUNTI 28. CANNAVARO
57. SPORTIELLO
1 2.40
20. ABATE
10. ZAZA
41 PUNTI
13. A. MASIELLO
DOMANI ore 20.45 a Milano STADIO Meazza ANDATA 1-1
25. BERARDI
4. MAGNANELLI
20. BIAVA
PANCHINA 1 Bizzarri, 90 Seculin, 20 Sardo, 87 Zukanovic, 14 Cofie, 11 Vajushi, 18 Feftatzidis, 19 Botta, 31 Pellissier, 9 Pozzi ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Frey-Sardo 55-45%, Paloschi-Pozzi 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Izco, Radovanovic, Zukanovic, Dainelli, Biraghi, Cesar INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita), Hetemaj, Gamberini e Christiansen (da valutare) ALTRI Puggioni, Anderson DRITTE SÌ Biraghi NO Frey
34. DE JONG 8. BIONDINI
77. THEREAU
22. ZAPPACOSTA
21. CIGARINI
93. DRAMÉ
66. PINZI 10. DI NATALE
95. GRASSI
36 PUNTI
16. BASELLI
ARBITRO Abisso ASSISTENTI Bottegoni-Bellutti IV Preti ADD. Gavillucci-Saia PREZZI da 20 a 180 euro TV Sky Calcio 2 HD
7. BADU
5.77 6.00 6.00 6.65 5.42 6.09 6.41 5.80 6.25 6.07 5.61 5.79 5.65 6.04 6.00 5.44 5.79 6.41 5.78 6.57 5.72 6.17 5.50 6.67 5.84 5.61 6.18 7.15 5.76 6.61 6.70 6.36 5.69 6.76 6.04 6.14 5.94 6.14 5.50 5.67 6.00 5.92 6.95 5.50 6.35 6.87 5.75 6.94 6.15 6.50 7.54 6.04 6.28 6.77 5.93 6.77 6.06 6.12 6.62 7.64 7.81 5.72 6.18 6.06 6.32 5.75 5.12 6.00 6.38 5.50
42 PUNTI
44. BRKIC
11. DOMIZZI
19. GUILHERME
2 3.35
10. A. GOMEZ
1 1.95
6. ALLAN
11. MORALEZ
9. BIANCHI
37. DIAKITÈ
DOMANI ore 15 a Udine STADIO Friuli ANDATA 1-1
5. DANILO
43. PALOSCHI
24. SCHELOTTO
CAGLIARI CHIEVO 4-3-1-2 4-4-2
3. MURRU
31. KARNEZIS
69. MEGGIORINI
8. RADOVANOVIC
X 3.25
ARBITRO Sacchi ASSISTENTI Tegoni-Di Francesco IV Passeri ADD. Rocchi-Pezzuto PREZZI da 21 a 64 euro TV Sky Calcio 4 HD; Premium Calcio 2, Calcio 2 HD
23. BIRSA 13. IZCO
21. BALZANO
28 PUNTI
5.85 5.80 5.66 6.22 5.55 5.90 6.22 5.73 5.80 6.00 5.47 5.71 5.78 5.81 6.00 5.50 5.69 5.94 5.55 6.18 5.87 6.25 5.50 6.41 5.91 5.64 6.10 6.17 5.94 5.93 6.11 6.07 6.00 6.40 5.76 6.06 5.67 6.02 5.68 5.71 5.98 5.58 6.25 5.50 6.12 6.41 5.87 6.06 6.15 6.03 6.50 6.00 5.95 6.18 5.98 6.13 6.15 5.96 6.31 6.36 6.53 5.80 6.00 5.72 6.03 5.95 5.12 5.89 5.93 6.00
34. BIRAGHI 12. CESAR
25. BARDI
21. FREY
24 PUNTI
JAJALO (PAL) JANKOVIC B. (VER) JOAO PEDRO (CAG) JOAQUIN (FIO) JORGINHO (NAP) JORQUERA (PAR) KEITA S. (ROM) KONE (UDI) KOVACIC (INT) KUCKA (GEN) KURTIC (FIO) KUZMANOVIC (INT) LAXALT (GEN) LAZAREVIC (SAS) LAZZARI (FIO) LEDESMA (LAZ) LESTIENNE (GEN) LILA (PAR) LODI (PAR) LULIC (LAZ) MAGNANELLI (SAS) MANDRAGORA (GEN) MARCHIONNI (SAM) MARCHISIO (JUV) MARESCA (PAL) MARIGA (PAR) MARRONE (JUV) MAURI J. (PAR) MAURI S. (LAZ) MEDEL (INT) MERTENS (NAP) MORALEZ (ATA) MPOKU (CAG) MUDINGAYI (CES) NAINGGOLAN (ROM) NOCERINO (PAR) OBBADI (VER) OBI (INT) OBIANG (SAM) ONAZI (LAZ) PADOIN (JUV) PALOMBO (SAM) PAREDES (ROM) PAROLO (LAZ) PEPE (JUV) PEREYRA (JUV) PEROTTI (GEN) PINZI (UDI) PIRLO (JUV) PIZARRO (FIO) PJANIC (ROM) POGBA (JUV) POLI (MIL) PUCCIARELLI (EMP) QUAISON (PAL) RADOVANOVIC (CHI) RIGONI (PAL) RINCON (GEN) RIZZO (SAM) SALA (VER) SALAH (FIO) SAPONARA (EMP) SCHELOTTO (CHI) SHAQIRI (INT) SIGNORELLI (EMP) SORIANO (SAM) STURARO (JUV) TABANELLI (CES) TACHTSIDIS (VER) TAIDER (SAS) UCAN (ROM)
1 2.15
3. DAINELLI
92. DEFREL
27. WIDMER
DOMANI ore 15 a Verona STADIO Bentegodi ANDATA 1-1
ARBITRO Abbattista ASSISTENTI Di Salvo-D’Apice IV De Pinto ADD. Guida-Ripa PREZZI da 5 a 25 euro TV Sky Calcio 5 HD
23. TABANELLI
34. CASCIONE 25. CAPELLI 8. DE FEUDIS
X 3.50
27
7. ITURBE
66 PUNTI
23. ASTORI
LAZIO 4-2-3-1 PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 2 Ciani, 33 Mauricio, 85 Novaretti, 39 Cavanda, 5 Braafheid, 23 Onazi, 24 Ledesma, 14 B. Keita, 9 F. Djordjevic, 34 Perea ALLENATORE Pioli BALLOTTAGGI Lulic-Cavanda 70-30%, Klose-F. Djordjevic 80-20% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Cataldi, De Vrij, B. Keita, Ledesma, Radu. INDISPONIBILI Biglia (2 giorni), Ederson (7), Radu (3) ALTRI Cana, Konko, Pereirinha, Sculli, Tounkara DRITTE SÌ Candreva NO Lulic MACCARONE (EMP) MARTINEZ (TOR) MATRI (JUV) MAXI LOPEZ (TOR) MCHEDLIDZE (EMP) MEGGIORINI (CHI) MONCINI (CES) MORATA (JUV) MURIEL (SAM) NIANG (GEN) NICO LOPEZ (VER) OKAKA (SAM) PALACIO (INT) PALLADINO (PAR) PALOSCHI (CHI) PANICO (GEN) PAVOLETTI (GEN) PAZZINI (MIL)
44. MANOLAS
67 PUNTI
4. NAINGGOLAN
6.15 5.50 5.93 5.88 5.79 6.09 6.28 5.95 6.28 5.84 6.00 5.83 5.58 5.96 6.08 5.41
7.17 5.86 6.88 6.61 6.09 6.52 7.07 6.66 7.12 6.66 6.35 6.45 6.07 6.71 6.00 6.92 5.74
7.50 5.63 5.50 8.50 6.83 7.33 8.00 6.63 7.50 6.50 6.38 6.63 7.25 10.00 5.50
7.35 6.11 6.00 6.63 6.56 6.79 6.88 7.00 7.44 6.45 6.27 6.50 6.17 6.36 6.00 7.00 5.75
35. TOROSIDIS
875 569 505 847 327 702 1064 1030 1174 482 186 1015 730 909 1469 243
74 55 63 65 62 67 79 72 67 57 56 58 66 69 75 57
S R S R S S a R a a a S a a S a R S
26. DE SANCTIS
ROMA 4-3-3
PANCHINA 28 Skorupski, 2 Yanga-Mbiwa, 3 Cole, 13 Maicon, 42 Balzaretti, 25 Holebas, 20 S. Keita, 32 Paredes, 48 Uçan, 88 Doumbia, 8 Ljajic, 96 Sanabria ALLENATORE Garcia BALLOTTAGGI Astori-Yanga-Mbiwa 60-40%, Pjanic-S. Keita 60-40%, Torosidis-Holebas 70-30% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI De Rossi, S. Keita, Maicon, Torosidis INDISPONIBILI Castan e Strootman (stagione finita), Gervinho (10 giorni) ALTRI Lobont, Curci, Spolli, Verde, Pellegrini DRITTE SÌ Nainggolan NO Astori PELLISSIER (CHI) PEREA (LAZ) PERICA (UDI) POZZI (CHI) PUSCAS (INT) RODRIGUEZ (CES) ROSSETI (ATA) SANABRIA (ROM) SANSONE N. (SAS) SAU (CAG) SAVIOLA (VER) SUCCI (CES) TAVANO (EMP) TEVEZ (JUV) THEREAU (UDI) TONI (VER) TOTTI (ROM) ZAZA (SAS)
6.18 5.75 5.25 5.50 5.50 5.78 6.00 5.92 5.87 5.85 5.64 5.61 6.65 5.99 6.29 5.98 5.79
7.21 5.50 5.90 5.75 5.50 6.45 6.00 6.41 6.42 6.25 6.36 5.91 8.50 6.71 7.72 7.02 6.60
8.50 7.00 6.25 5.75 5.33 6.00 5.75 9.75 6.13 8.00 8.25 6.75
7.82 4.50 5.50 6.00 6.40 6.00 6.09 6.33 5.88 6.67 5.54 9.25 6.41 7.08 6.64 6.43
713 49 393 317 760 392 151 493 80 1554 996 1001 991 751
69 60 71 65 54 92 80 70 60 73
a S R a a S a a a a a R a R R S R a
Che cosa sono i primi due numeri?La media voto, poi la Magic media. Quella del mese invece fa riferimento agli stessi parametri, ma calcolati soltanto sulle ultime 4 partite e con almeno 2 presenze con voto. Magic Campo: quanto ha raccolto il giocatore in casa o in trasferta. Opta e Gazza Index. Il primo è sviluppato da Opta: è la sintesi di una serie di dati e viene modificato ogni settimana in base a decine di parametri. Il Gazza Index parte dal dato Opta ma va da 1 a 99 e viene tarato in funzione fantacalcistica tenendo conto anche della rivale e dell’avversario di giornata. Come leggere il dato? I colori (verde e rosso) indicano la differenza rispetto alla scorsa settimana
28
Calcioscommesse R L’inchiesta di Cremona
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
PARLA ILIEVSKI
«Quando offrii a Mauri 120.000 euro»
INTERROGATO BRUNI: «IL PRESIDENTE DELLA REGGINA PAGÒ PREMI A VINCERE A GENOA E CHIEVO»
Stefano Mauri alla Procura federale nel 2012
A
ltro verbale, altre rivelazioni. I particolari e i ricordi di Hristijan Ilievski negli interrogatori davanti al pm di Martino. Sotto i riflettori le due presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio.
Cremona, Bruni canta ancora «Napoli-Chievo io la vinsi così»
1«Bellavista mi raccontò un litigio con Pellissier per la spartizione dei soldi
frutto delle manipolazioni. Così il “vecchietto” passò da ostaggio a informatore»
Francesco Ceniti
D
a Catanzaro a Cremona. Le inchieste sul calcioscommesse sono come un vulcano in piena attività: sempre possibili eruzioni. La Gazzetta è entrata in possesso dei verbali di Manlio Bruni, l’ex commercialista di Beppe Signori fermato nel giugno 2011 (primo atto di Last Bet), sentito negli ultimi mesi più volte dal pm Roberto di Martino. I nuovi interrogatori si sono resi necessari perché dall’incidente probatorio (svolto a Cremona nello scorso autunno sui centinaia di telefoni, pc, tablet e smartphone sequestrati agli indagati) era emerso una serie impressionante di possibili combine conosciute da Bruni. Le risposte del commercialista chiamano in causa diverse persone e tirano in ballo società e partite per ora fuori dall’inchiesta. Un materiale vastissimo non ancora esplorato dagli inquirenti: solo dopo aver chiuso la prima parte delle indagini (in arrivo le richieste di rinvio a giudizio) il pm deciderà quali posizione andranno approfondite, magari con nuove iscrizioni nel registro degli indagati. Ecco perché la Gazzetta ha deci-
so di pubblicare le notizie riferite a Bruni da persone indagate o questioni già affrontate dalla magistratura. I PREMI A VINCERE DI FOTI E SEMERARO Bruni risponde al pm su alcune chat dove si nominano il presidente della Reggina e del Lecce, entrambe impegnate nella lotta salvezza. «Ho appreso probabilmente dal Civ (Francesco Bazzani, arrestato nel dicembre 2013 ndr) del fatto che Lillo Foti, presidente della Reggina, era andato con due milioni dal Genoa e due milioni dal Chievo, come premio vittoria per battere Torino e Bologna il 24 maggio 2009. Sempre nella stessa giornata Semeraro, patron del Lecce, aveva dato la stessa cifra alla Samp per la partita contro l’Udinese. Questa ultima informazione l’ho avuta da Luca Evangelisti, ex direttore sportivo della Pro Vasto (arrestato nel novembre 2009 dalla Procura di Potenza per presunte combine, ndr)». CHIEVO E I 3 GOL DI NAPOLI Napoli-Chievo 3-0 del 31 maggio 2009 è stata inserita nella lista nera prima la Procura di Napoli e poi quella di Cremona. Secon-
do gli inquirenti la combine fu ideata dai giocatori del Chievo senza coinvolgere il Napoli. Diverse persone sono indagate, tra loro i fratelli Cossato e Pellissier, capitano dei gialloblù. Ecco la versione di Bruni. «Avevo saputo giorni prima da Evangelisti come sarebbe andata a finire quella gara. Avrò giocato 10 mila euro su Napoli primo e secondo tempo vincente. Altri fecero lo stesso: Betfair fece resistenza a pagare quella partita. Evangelisti mi disse che l’organizzatore della combine era stato Pellissier. Successivamente Bellavista nel 2011 mi confermò che Pellissier era una persona che spesso si prestava alle manipolazioni di partite. Mi raccontò di avere litigato con lui per questione economiche conseguenti ai loro rapporti per la manipolazione di partite». MAURI E IL CIV Bruni racconta i contatti tra il Civ e Stefano Mauri. La partita di Coppa Italia con l’AlbinoLeffe è inserita nella lista nera. «So che Civ entrava durante le gare della Lazio con la pettorina del servizio d’ordine, conosceva molto bene Tare. Quanto a Mauri, l’ho sentito nominare più vol-
In alto a sinistra Manlio Bruni, una delle figure chiave nell’inchiesta di Cremona. Interrogato nei mesi scorsi, ha messo a verbale altre dichiarazioni sulle combine della Serie A. Fornendo anche nuovi dettagli su Napoli-Chievo del 2009, finita 3-0
te dal Civ. A partire dalla stagione 2010-2011, il Civ ritenne di utilizzarlo come contatto per convincere altri giocatori, soprattutto della Lazio, ad alterare le gare. Mi disse che Lazio-AlbinoLeffe 3-0 del 25 novembre 2010 sarebbe stata alterata con un over». IL VECCHIETTO OSTAGGIO Bruni racconta l’entrata in scena di Salvatore Spadaro, detto il vecchietto (arrestato nel dicembre 2013). Proponeva risultati sicuri di A in cambio di 300 mila euro. «Cagliari-Chievo fu la prima partita che ci forniva il Civ tramite il “vecchietto”: fu snobbata su suggerimento di Bellavista, ma dopo soli 15 minuti l’over già si era concretizzato. Il gruppo di Singapore accettò di testare il “vecchietto” in occasione di BresciaLecce 2-2 del febbraio 2011. Gli emissari di Singapore videro la gara in tv insieme al vecchietto che era come in ostaggio. Alla fine del primo tempo il “vecchietto” prese i suoi 300 mila euro e andò via. Il Civ ha portato il denaro che è affluito sui conti Svizzeri del gruppo di Signori e Sartor per quella partita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I dettagli su Lazio-Genoa «Gervasoni mi spiegò che Zamperini mi avrebbe consentito di incontrarmi a Roma con Mauri. Zamperini era alla guida di Bmw X3: abbiamo impiegato 20’ per arrivare a Formello. Aggiornavo periodicamente Tan Seet Eng (il boss di Singapore, ndr) di tutto quanto accadeva. Zamperini mi ha presentato a Mauri come la persona che avrebbe potuto finanziare un Over finale 3,5 con Handicap di due gol di differenza, come si è poi verificato. Ho offerto 350.000 euro e Mauri ha fatto presente che le due squadre si erano già accordate sull’1-1 del primo tempo. Parlavo inglese, Zamperini inglese e italiano, Mauri solo italiano integrato da gesti. Quando Mauri ci disse che ci avrebbe regalato l’1-1, risposi che non avevo bisogno del regalo. Qualora Milanetto avesse aperto la strada verso un over con “Handicap”, avrei dato 300 mila euro a Milanetto e 120 mila a Mauri e Zamperini, 30/40 mila a Gervasoni. All’interno di Formello saremmo rimasti al massimo 10’ e poi siamo partiti subito per l’appuntamento con Milanetto nei pressi dell’albergo che ospitava il Genoa. Arrivando ho notato il pullman che aveva portato la squadra: c’era un logo del Genoa sul parabrezza nei pressi del posto guida. Abbiamo parcheggiato a circa 30 metri dall’albergo e Milanetto è uscito quasi subito. Il discorso ha avuto luogo tra lui e Zamperini: sono rimasto ad una decina di metri. Alla fine del colloquio, 5 o 6 minuti in tutto, soldi a Milanetto non sono stati dati». I dettagli di Lecce-Lazio. «Quando ho riferito di un impegno durato circa tre giorni per giungere alla conclusione di Lecce-Lazio, intendo dire che continuavo a vedermi con Zamperini che ripetutamente si allontanava, andava a discutere con i giocatori del Lecce, poi tornava, quindi si allontanava di nuovo, e così via. Gli incontri avvenivano dappertutto: davanti all’albergo dove alloggiavo con la mia famiglia, al ristorante o nella stanza. I giocatori del Lecce non volevano prendere molti gol: si decide di ricorrere nuovamente a Mauri tramite Zamperini per ottenere il benestare della Lazio a subire dei gol. Gli ungheresi mi hanno consegnato il denaro nella loro stanza di albergo e poi l’ho dato a Ferrario: era da solo. Mi fece i nomi di Vives, Corvia, Benassi e il portiere di riserva. Ha fatto i nomi proprio quando gli ho consegnato i soldi: 300 mila euro». cen
L’ALTRA INDAGINE
La Figc ha fretta: chiesti gli atti a Catanzaro 1Palazzi dovrebbe averli a breve: processi in estate. Intanto Moxedano resta in carcere, la Pro Patria licenzia il ds Tricarico
D
oppio binario. L’inchiesta di Catanzaro sul calcioscommesse prosegue senza sosta e già nella prossima settimana potrebbero esserci della novità rispetto ai 50 fermi emessi dalla Dda e firmati dal pm Elio Romano. Questa prima parte delle indagini potrebbe presto trasformarsi in processi sportivi: la procura della Federcalcio, infatti, ha formalmente chiesto l’acquisizione degli atti di «Dirty soccer». C’è la massima collaborazione tra gli inquirenti e le carte voleranno dalla Calabria a Roma in tempi brevi. Certo, Palazzi sa bene che probabilmente il ma-
pure dal materiale sequestrato: pizzini, documenti, ma, soprattutto, le memorie di tablet e smartphone. Le fasi delle trattative per definire l’aggiustamento delle gare avvenivano proprio tramite canali considerati sicuri, tipo la chat di whatsapp. In base a quello che emergerà dal lavoro di analisi, non è da escludere che le posizioni di alcuni indagati possa aggravarsi.
teriale è destinato ad aumentare. SVILUPPI La squadra mobile di Catanzaro, guidata da Rodolfo Ruperti, aspetta nei prossimi giorni di ricevere gli atti dai tribunali dei luoghi dove sono stati sottoposti a fermo gli indagati e il materiale recuperato nel corso delle perquisizioni. L’attenzione si concentrerà soprattutto sui verbali delle persone che hanno fatto le prime ammissioni (come il presidente del Brindisi) sulle combine di partite, potrebbe essere il preludio di una collaborazione più ampia. Gli investigatori sperano poi di trovare riscontri
Cremonese-Pro Patria, una delle partite sotto inchiesta per combine ANSA
MOXEDANO Intanto anche ieri sono proseguite le udienze per la convalida dei fermi. Resta in carcere Mario Moxedano (presidente Neapolis), ma viene esclusa
dal Gip di Napoli l’aggravante di aver agevolato il clan mafioso di Pietro Iannazzo. Liberi, invece, Ninni Corda (allenatore Barletta), Felice Bellini, ex ds Gudja Utd Malta e secondo gli inquirenti dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia (ma il club ha smentito l’incarico), e del procuratore Sebastiano La Ferla. Domiciliari per Ercole Di Nicola, ex ds L’Aquila. La Pro Patria ha licenziato il ds Fabio Tricarico: compare nelle intercettazioni dell’inchiesta di Catanzaro. cen © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Il Palazzo
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Nasce la Serie A Tv su Internet e mobile E si sbarca all’estero 1La Lega produrrà in streaming tre partite in ogni giornata Sì alla gestione di Infront, ma scintille tra Agnelli e Bogarelli Marco Iaria @marcoiaria1
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na tv della Lega su Internet e mobile, uno sponsor internazionale del campionato, le statistiche ufficiali e i giochi, la Coppa Italia all’estero. Per una volta l’assemblea dei club di Serie A è stata proficua come il board di un’azienda seria. Scherzi a parte, la giornata di ieri segna una piccola svolta nel processo di valorizzazione del calcio italiano, tanto che è stata pure approvata la creazione di un ufficio per l’estero in via Rosellini. Certo, non sono mancati nemmeno ieri i momenti di tensione. SCINTILLE Quando Marco Bogarelli, presidente di Infront Italy, ha illustrato ai club il progetto di commercializzazione della web tv, Andrea Agnelli è intervenuto chiedendogli spiegazioni sul business plan, lamentandosi delle scarne informazioni economiche e suggerendo un passaggio ulteriore in commissione. Per poi lanciare una frecciatina del tipo: «Tanto lo sappiamo che ci vuoi guadagnare un pacco di soldi». E Bogarelli a rispondere: «Se la metti così togli valore a una proposta che valorizza una property della Lega. Io sono un imprenditore e non faccio business in perdita, ma punto anche a far incassare di più alla Lega». Malumori anche dalla Roma, poi Claudio Lotito ha invocato la votazione, vista la maggioranza consenziente, e Aurelio De Laurentiis l’ha fulminato: «Zitto, tu sei l’ultimo che può parlare». Tranquilli, si è trattato solo di schermaglie, a conferma di un clima di sospetti e diffidenze
LA GIORNATA DEBUTTO PER IL CARPI
RE’ passato anche
NUOVI BUSINESS Per la prima volta la Lega valorizza le statistiche ufficiali, attraverso il sistema di video tracking. In cosa consiste? Telecamere posizionate ad hoc negli stadi filmeran-
no i giocatori in campo per l’elaborazione di una serie di statistiche da vendere sul mercato. Già appaltata la fornitura alla Stats, azienda che lavora con Fifa, Uefa, Nba e Nfl. A quel punto la Lega potrà utilizzare il prodotto per realizzare il fantacalcio, videogame e altre app, grafiche, timing, eccetera. A commercializzarli ci penserà Infront, che con la Lega ha sottoscritto un piano di vendita che include pure il reperimento del presenting sponsor (quello che darà il nome al campionato) per i mercati esteri e la gestione della «Serie A Tv» su web e dispositivi mobili. I tre business porteranno nelle casse della Lega un fisso di 5 milioni annui, destinato a salire nelle stagioni successive, più la suddivisione degli utili. Proprio la «Serie A Tv» è la grande scommessa. Ceduti i diritti più pregiati a Sky e Mediaset, per il triennio 2015-18 è rimasto invenduto il pacchetto E. La Lega ha deciso di produrre da sé quei contenuti e di distribuirli diret-
I CASI RECENTI Silenzi e qualche imbarazzo Nessun presidente ha voluto parlare dei casi di questi giorni, dalle presunte combine all’istruttoria dell’Antitrust sui diritti tv. Claudio Lotito è entrato da un ingresso secondario. Enrico Preziosi ha detto: «Nel calcio ci sono tante cose positive che non si dicono»,
L’APPLAUSO IN ASSEMBLEA Neopromosse benvenute L’assemblea si è aperta con un applauso alle neopromosse in A Carpi e Frosinone. Era presente il patron del Carpi, Stefano Bonacini: «Anche Lotito ha battuto le mani, noi non abbiamo problemi con nessuno. Le piccole realtà non sviliscono il calcio».
il progetto per l’estero: due gare di Coppa Italia in Medio Oriente
RProposta alla Figc: 5 ammonizioni per far scattare le squalifiche dei giocatori
che ciclicamente si accende. Poi tutto si è ricomposto, Agnelli e Bogarelli si sono chiariti e l’assemblea all’unanimità ha detto sì al progetto.
Andrea Agnelli, 39 anni, nella sede della Lega. Sotto il presidente di Lega Maurizio Beretta, 60 anni ANSA
tamente agli utenti, a pagamento, servendosi delle piattaforme attualmente presenti in Italia per Internet e mobile, magari anche Netflix che sta per sbarcare nel nostro Paese. La gestione sarà nelle mani di Infront, che coprirà i costi al 100%: insomma, la Lega non si assume il rischio d’impresa. La «Serie A Tv» mostrerà in streaming le dirette di tre partite a giornata (esclusi anticipi e posticipi serali), arricchite con i contenuti del live tracking (giochi e grafiche, appunto) ma anche sintesi e programmi di approfondimento. Sono forse le prove generali per il canale televisivo della Lega? GLOBALIZZAZIONE È stato varato pure il piano di esportazione del calcio italiano, cioè una serie di interventi mirati nella speranza di cominciare a colmare il gap con la Premier. È chiaro che servono stelle in campo e stadi nuovi, ma si può fare molto per ottimizzare quello che si ha: dalla tournée Lega con squadre di seconda e terza fascia in Asia al fantasy game della Serie A in lingua inglese, dalle sfide itineranti delle leggende del campionato alla programmazione di qualche big match nella finestra delle 12.30 per il pubblico dell’Estremo Oriente. Si punta, in particolare, sul Medio Oriente dove c’è grande interesse. Dopo la Supercoppa a Doha a dicembre, si potrebbero giocare nel Golfo due incontri a stagione di Coppa Italia, tra ottavi e quarti. È per questo che si è deciso di continuare la trattativa privata per i diritti esteri 2015-18 di Coppa Italia e Supercoppa. Erano già arrivate offerte nettamente superiori al passato: 18 milioni a stagione da B4 e 16 da beIN Sport (contro i 4 dell’attuale triennio). Ora si punta a stimolare i duellanti, entrambi operanti in quell’area, ad alzare il prezzo. SQUALIFICHE La commissione arbitrale è giunta alle conclusioni. Dal prossimo anno si parte con la goal line technology ma la Lega, all’unanimità, proporrà alla Figc di mantenere in vita gli arbitri di porta: è andata a segno l’opera di persuasione di Collina. Sarà chiesto alla Federazione anche di portare da 4 a 5 gialli (e fino alla fine della stagione, senza riduzioni graduali) il tetto che fa scattare le squalifiche dei giocatori, come avviene all’estero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
REGIE INDIPENDENTI Passaggio in commissione Dopo le polemiche sulle moviole delle pay tv, la prossima stagione la Lega si affiderà a regie e produzioni indipendenti per il campionato. Bisogna ancora definire la svolta, per questo l’assemblea ha rimandato la palla alla commissione diritti tv.
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IL COLPACCIO
Mediaset in gol Schiaffo a Sky con l’archivio 1Avrà spogliatoi e interviste
di tutti, ma pure in esclusiva il materiale stagionale di 15 club Matteo Brega MILANO
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n attesa di un’integrazione, se mai avverrà, le due creature continuano a darsi testate forti. L’ultima, in ordine di tempo, è arrivata ieri. Durante l’assemblea di Lega a Milano è stata ufficializzata l’acquisizione di Mediaset dei diritti accessori del pacchetto C, quello relativo alla priorità delle interviste post-gara e alle immagini negli spogliatoi. L’ARCHIVIO A MEDIASET In tutto la Lega incasserà 9,34 milioni dal triennio così spartiti: 3,07 il primo anno, 3,11 il secondo, 3,16 il terzo. Questi diritti storicamente sono stati in mano a Sky che così se li vede sfilare per la prima volta. Inoltre, ieri Mediaset ha ufficializzato l’acquisizione dei diritti d’archivio. Un altro schiaffo violento a Sky, uno schiaffo clamoroso. Perché le immagini non in diretta di buona parte dei match saranno a uso esclusivo (per la prima volta) della televisione di Cologno Monzese. Dal 1° luglio prossimo e per i successivi tre anni Mediaset Premium deterrà per ogni campionato i diritti di archivio di 360 partite su 380 relativi a 15 squadre di A, di cui 210 in esclusiva assoluta. I diritti si dividono in «stagioni correnti» (partite dal 2008 a oggi) e «storico» (anni precedenti al 2008). Possono sembrare dettagli, però con queste immagini si confezionano i servizi per i telegiornali, per i contenitori di intrattenimento settimanali e per le trasmissioni di approfondimento. Gli unici club che restano fuori dal- Pier Silvio Berlusconi l’esclusiva di Mediaset sono Empoli, Juventus, Roma, Sassuolo e Torino che tratteranno direttamente con le emittenti pay il proprio archivio televisivo. Indipendentemente dalla trasmissione in diretta del match, nessun’altra emittente (tranne Mediaset Premium) potrà mandare in onda le immagini di quelle gare dal nono giorno in poi. Sky (che ha appena preso i diritti della B per il prossimo triennio) si è disinteressata di questi archivi dopo che diverse volte le è stato proposto di acquisirli. E adesso si ritrova tagliata fuori per un completo servizio quotidiano. Non va escluso comunque che i due competitor parlino di una sub-licenza futura. Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch, con i rispettivi figli, si sono incontrati diverse volte per parlare di strategie, intanto però continuano a farsi sgarbi reciproci. CONFERENZE Curiosità finale. Solo gli abbonati Mediaset Premium potranno vedere la diretta tv delle conferenza stampa pre-partita degli allenatori delle 15 società e seguire ogni giorno la vita dentro i centri sportivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CASO
DOPO L'INSULTO SESSISTA
Accertamenti su Bari-Infront Paparesta: «Contratti regolari» Franco Cirici BARI
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er vederci chiaro. Nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della vecchia A.S. Bari dei Matarrese, la Procura di Bari (su richiesta del procuratore Anna Maria Tosto e del p.m. Giuseppe Dentamaro) nello scorso febbraio ha delegato la Guardia di Finanza a fare accertamenti ed acquisire documentazione contabile ed extracontabile presso la sede legale della F.C. Bari 1908 di Gianluca Paparesta. Il tutto per far luce
sulla provenienza dei soldi utilizzati da Paparesta per aggiudicarsi il Bari all’asta, nonché sui rapporti tra la nuova società biancorossa ed i partners che l’hanno sostenuta, su tutti la MP & Silva e la Infront Italy. Alla prima sono stati ceduti diritti commerciali, in cambio di un bonifico di 2,5 milioni (ricevuto lo scorso 20 maggio, il giorno in cui Paparesta si aggiudicò il Bari). Alla Infront Italy la F.C. Bari ha ceduto i diritti di archivio e di sponsorizzazione, ricevendo (il 22 maggio: il giorno prima della stipula dal notaio) due bonifici dell’importo totale di 3,2 milio-
Gianluca Paparesta, 45 anni, presidente Bari LAPRESSE
ni. Si tratta, in tal caso, del corrispettivo per 5 stagioni dei diritti d’archivio e 3 di sponsorizzazione.
Lnd, Belloli si è dimesso Cosentino il reggente
LETTERA L’indagine prosegue ma, quel che conta, a tre mesi di distanza dagli accertamenti della Guardia di Finanza, è che non risultano iscritti al registro degli indagati, né ipotesi di reato. «Ho sempre detto di essere, con mio padre Romeo, l’unico proprietario della F.C. Bari 1908 – ha scritto ieri Gianluca Paparesta in una lettera aperta -, né ho mai nascosto di aver potuto iniziare quest’avventura grazie al sostegno di alcuni partners internazionali, attraverso regolari contratti di acquisizione di diritti commerciali. La Guardia di Finanza non ha fatto altro che certificare quanto da me dichiarato».
● (paglia) Dopo la sfiducia all'unanimità incassata nel consiglio di lega, Felice Belloli ha protocollato le sue dimissioni da presidente della Lnd. Atto tecnico, passaggio dovuto e obbligato dopo la caduta di giovedì: «Il 22 maggio il presidente Belloli, attese le risultanze della riunione del consiglio direttivo, ha formalmente comunicato alla Lnd di ritenere esaurito il proprio mandato», si legge sul comunicato col quale si chiude ufficialmente la presidenza Belloli. Ieri, però, è stato fatto un passo in più: toccherà al vicepresidente vicario Antonio Cosentino accompagnare i Dilettanti come reggente al voto per la scelta del nuovo presidente (assemblea da convocare entro 90 giorni). Cosentino è anche il delegato al calcio femminile ed era presente nella riunione del 5 marzo quando a Belloli sul verbale fu attribuita l'insulto sulle «4 lesbiche». Per la gestione di questo caso, anche su di lui pende una richiesta di sfiducia. La resa dei conti non è ancora finita.
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L’EVENTO R Il nono campionato per sacerdoti e seminaristi
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALLA SCOPERTA DELLA...
CONTENUTO PREMIUM
Clericus Cup
LA CONSUETUDINE
Terzo tempo a fine gara: tutti in cerchio a pregare
Momento di preghiera SPALEK
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LEGIONARI-MISSIONARI VERO DERBY DEL CUPOLONE
gni partita della Clericus Cup si conclude con il terzo tempo. Una preghiera comune di tutti i giocatori in cerchio. E Il terzo tempo è particolarmente significativo, come spiega Petro Protsiv, portiere ucraino del Collegio Brasiliano, eliminato nella fase a gironi. Petro, durante un terzo tempo, ha lanciato un appello per la pace in Ucraina. «Tutti lavoriamo per raggiungerla. Il calcio nel mio Paese unisce anche le fedi. Pensate che un anno fa i tifosi hanno stretto un accordo per non avere divisioni almeno lì. Io appartengo alla chiesa greco cattolica orientale, sono di Rozvadiv, nella regione di Leopoli. Normalmente nella preghiera è un po’ difficile stare accanto agli ortodossi, hanno un modo di pregare più altisonante. La storia della Clericus dimostra che lo sport porta davvero all’ecumenismo, all’universalità, aprendosi prima all’amicizia e poi al fattore religioso: nel terzo tempo si prega davvero tutti insieme». © RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI LA FINALE DEL TORNEO VATICANO. «GIOCHIAMO ALL’ATTACCO» LO SLOGAN DEL PAPA SULLE MAGLIE. IL CALCIO COME OPPORTUNITA’ IL RACCONTO di ALESSANDRA GAETANI
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azio-Roma, detto anche il derby del Cupolone, va in scena lunedì. Ma il «vero» derby del Cupolone si gioca in realtà oggi: è la finale della Clericus Cup. Seminaristi e sacerdoti di nazioni e riti diversi da nove anni si confrontano in questo torneo. Don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico del Csi (qualcuno lo indica ridendo come «il fratello di Albertini quando il Milan vinceva!») consegnerà la coppa ai vincitori. «Il messaggio è far comprendere, a chi educherà, la grande opportunità che lo sport offre per avvicinare alla Chiesa. Ma non bisogna essere semplicisti: lo sport non è una panacea per tutti i mali. Si verificano episodi squalificanti, come stiamo vedendo anche in questi giorni. Occorre considerare tre capisaldi: preparare al meglio gli educatori, lasciare libertà di scelta, creare grande empatia tra giovani e adulti, come gli allenatori, il cui ruolo centrale è stato messo in luce anche dal Papa». LE FINALISTE Mater Ecclesiae (il collegio dei Legionari di Cristo) e il Pontificio Collegio Urbano (i missionari di Propaganda Fide) si giocano il titolo. Sfida vera tra due squadre che hanno partecipato a tutte le edizioni, vincendone una a testa.
I capitani hanno 3 gol ciascuno all’attivo quest’anno. Quello della Mater Ecclesiae è Jesus Daniel Cervantes Gonzàlez, seminarista messicano, ha appena compiuto 26 anni (per lui festa a sorpresa a base di tacos piccanti), calciatore fin da bambino: «Quando ho scoperto la vocazione a 18 anni ho avuto paura di lasciare il calcio. Poi ho visto che in seminario c’erano 4 campi. Arrivo in Italia e trovo addirittura un campionato. Perfetto». Tifa Barcellona, «ma preferisco la Clericus, perché mi appartiene». Gioca anche il rettore, padre Oscar Turrion: «Abbiamo vinto nel 2008 e vogliamo un altro trofeo!». Romeo Ntsama, 24 anni, è il capitano del Collegio Urbano, campione in carica: «Il calcio in Camerun è stato il primo amore. Giocavo per strada. Quando c’è una strada, uno spazio, una palla e dei giocatori si gioca». E la Clericus? «L’anno scorso, quando il Csi ha festeggiato i 70 anni con il papa, ho rappresentato gli atleti della Clericus. Ho capito quanto lo sport sia davvero un linguaggio universale ascoltando il ticchettio delle stampelle della Nazionale di Calcio Amputati sul sagrato di San Pietro, nel silenzio della piazza». IL VALORE DEL TIFO I fratelli Andres e Thomas Bonello arrivano da Buenos Aires, entrambi in forza all’Istituto Teologico San Pietro di Viterbo, fuori nei quarti. Avere il miglior marcatore, Edwin Salnitro, 11 gol, non è bastato. «Peccato, nel 2014 eravamo arrivati terzi», ricorda Andres, 34 anni, attaccante. Riuscite a seguite la vostra squadra del cuore? In coro: «Certo! E’ il River Plate, la più grande!». Thomas precisa: «Nostro padre ci portava sempre allo stadio, anche le sorelle, è proprio fanatico. Siamo sei figli. Il più piccolo gioca meglio di tutti. E’ venuto per fare un provino nella Viterbese, ma vorrebbe tornare a casa per terminare l’università». In Argentina, nel tifo, ci sono episodi negativi come in Italia? Andres: «Peggio. Le trasferte sono vietate ai tifosi, ma non basta. C’è tanta miseria umana, non solo materiale. Per alcuni la squadra è come una patria, una religione. Il tifo estremo è dovuto a questo». Progetti per il futuro? «Ho una piccola parrocchia a Fastello (Vt): 200 abitanti. E sono vicerettore
L’AGONISMO E LA GIOIA Calcio all’ombra di San Pietro. Sopra: il venezuelano Jonathan Daza Silva para il rigore che manda in finale il Mater Ecclesiae (e i compagni lo festeggiano). A destra don Tisato e don Del Prete con il Papa. Sotto la maglia con l’invito del pontefice SPALEK E GAETANI
del seminario. In paese stiamo costruendo il primo campo da calcetto: trovare 22 giocatori sarebbe difficile». Thomas, il fratello 27enne, fu scelto dal Velez, però entrò in seminario. «Lasciare famiglia e amici fu difficile. Ma gli anni in seminario sono stati i migliori». IL CARDINAL BERGOGLIO Don Santiago Caucino, argentino, vicerettore del Sedes Sapientiae (il collegio dell’Opus Dei), ha partecipato a tutti i tornei e gioca in difesa. Lotterà per il 3° posto contro la Pontificia Università Gregoriana (i Gesuiti), quasi un derby con il Papa. «Quando il cardinal Bergoglio veniva a Roma celebrava da noi. Sempre uomo di preghiera, accogliente, che trasmette pace e gioia. Vicino ma esigente con i sacerdoti che devono essere gioiosi, coscienti della grazia che hanno ricevuto e che devono trasmettere. Non possono rimanere chiusi in loro stessi e lasciarsi prendere da certe mondanità». Ma il Papa che tipo di sportivo è? «Entusiasta del calcio e dell’Atlético San Lorenzo de Almagro, squadra nata in parrocchia che quest’anno ha vinto lo scudetto. Per me è l’unico sbaglio del Papa: tutta la sua famiglia è del River Plate. Ma a lui possiamo perdonare di tifare per la squadra rivale». FRANCESCO Ricordate i due preti che si sono di recente affacciati con lui per la benedizione al termine del Regina Coeli? Sono due atleti del Redemptoris Mater. Don Davide Tisato, 31 anni, di Verona, 4 gol quest’anno, centrale difensivo che da laico fu a un passo dal Chievo, e il romano Elia Del Prete, 30 anni. Ogni anno il Papa ordina i sacerdoti della diocesi di Roma, essendone il vescovo, mai qualcuno, dopo, si era affacciato con lui per benedire. I neo sacerdoti glielo avevano chiesto in sagrestia. Partecipare alla Clericus fa davvero «giocare in attacco», parole di Francesco scritte sulle maglie dei calciatori. «Il Papa – racconta don Davide - ci ha chiesto di avere questo stesso atteggiamento anche con Dio». Ora però preferiscono «continuare, anzi, iniziare a fare i sacerdoti nel silenzio». La parola ora passa ai finalisti della Clericus. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PER IL TERZO POSTO
L’Opus Dei sfida i Gesuiti ● La Clericus Cup è un torneo di calcio a 11 rivolto a seminaristi e sacerdoti iscritti a collegi, università, convitti e seminari pontifici. Gli atleti sono tesserati del Centro Sportivo Italiano che organizza l’evento con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, della Conferenza Episcopale Italiana e del Pontificio Consiglio dei Laici. Ogni Istituto può iscrivere una o più squadre, tesserare fino a 24 atleti per ogni team. Quest’anno le squadre erano 16, suddivise in 4 gironi e poi approdate all’eliminazione diretta. Oltre alle normali regole è prevista l’espulsione a tempo di 5’ (cartellino azzurro) per falli da ultimo uomo e falli di mano volontari che interrompono una chiara occasione da gol. In tutto il torneo il cartellino azzurro è scattato una sola volta. Uno solo anche il rosso (38 i gialli). Finali oggi al Pontificio Oratorio S. Pietro via S. Maria Mediatrice. Ore 9, 3° posto: Pontificia Università Gregoriana-Sedes Sapientiae. Ore 11, 1° posto: Pontificio Collegio UrbanoMater Ecclesiae.
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OPINIONI La vignetta
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TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
di Stefano Frosini
PAU GASOL Cestista Nba ● Un omaggio e un dispiacere per il ritiro di uno dei più grandi nella storia. Grazie #Xavi per tante gioie @paugasol
FEDERICA PELLEGRINI Olimpionica di nuoto ● Momenti di pazzia post training...sarà colpa dell’altura!!!! @FiloMagnini?!?! @mafaldina88
ANA IVANOVIC Tennista ● Con la bella Jessica Vilchis presso @rolandgarros nel party dell’altra notte. Io così alta.... @AnaIvanovic
La corsa rosa
IL COMMENTO TO GONZII di PIER BERGONZI email: pbergonzi@rcs.it @rcs.it twitter: @pierbergonzi gonzi
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er chi ama il ciclismo è Disneyland Giro d’Italia. Attrazioni e colpi di scena a ogni curva. Le prime due settimane ci hanno raccontato le avventure di Gastone-Aru (primo sardo in maglia rosa di sempre), di Paperino-Porte (ora è a 5’05”) e di Topolino-Contador, che ieri è caduto ancora e ha perso il primo posto per 19”, ma resta il protagonista del film rosa.
E pensare che il «vero» Giro scatta in questo weekend, tra la maxicrono Treviso-Valdobbiadene e il primo arrivo alpino a Madonna di Campiglio. Poi ci saranno montagne in dosi pantagrueliche: Mortirolo e Colle delle Finestre in primo piano. Eppure è già successo di tutto. Un po’ per il percorso disegnato con coraggio e fantasia, e un po’ per il
destino che ha rimescolato le carte più volte seminando trappole un po’ dappertutto. Contador e Aru, in particolare, si sono punzecchiati sugli strappi e hanno sprintato per un pugno di abbuoni anche ai traguardi volanti. Paperino-Porte li ha guardati da vicino senza mai mettere il naso alla finestra. Ora si trova con la classifica compromessa dal madornale errore del cambio ruota e dalla caduta di ieri. Il suo arrivo senza convinzione in sella alla gigantesca bici di Kiryienka ci è apparsa come una resa psicologica. Porte è un atleta di talento, ma difetta di esperienza. Oggi può vincere la crono-maratona sulle colline del Prosecco per rientrare in classifica, ma le grandi pendenze che lo aspettano non gli sono mai state particolarmente amiche. Gastone-Aru merita questo giro di giostra in rosa, perché ci ha provato più di tutti. Sa benissimo che lo ha ottenuto con un pizzico di fortuna. Ma è la fortuna antica, quella che sta dalla parte degli audaci. Se potrà davvero vincere il Giro, come
un popolo di nuovi tifosi si augura, lo sapremo domenica sera, dopo aver visto come se la sarà cavata contro il tempo e a Campiglio. Topolino-Contador, anche ieri, ha reagito da campione. Dopo la caduta ha avuto la lucidità per saltare sulla bici dell’eterno Tosatto. E il suo sguardo sul traguardo ci dice che tra oggi e domani, Alberto divorerà la strada. Visto come vanno le cose in questo Disneyland-Giro converrà trovare un ruolo anche per Rigoberto Uran, sesto a 2’02”. Il colombiano va fortissimo a cronometro e oggi potrebbe reclamare il suo posto a tavola. Forse quello di Pluto, il miglior amico di Topolino... Insomma, Alberto Contador resta il favorito all’Oscar del corridore protagonista. Ma ora Fabio Aru ha una corazza rosa che può fare miracoli. Tutti pronti, da oggi il biglietto di Disneyland-Giro vale il doppio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli allenatori
CAVALLO DI RITORNO? NO, GRAZIE LO SPUNTO CHI di FABIO BIANCHI email: fbianchi@rcs.it twitter: @fabiowhites
uando Steve Jobs tornò a «casa», si sa che cosa fece della Apple. Un gigante. E’ l’esempio più clamoroso e conosciuto del cavallo di ritorno che fa rifiorire l’azienda, anzi la porta a livelli inimmaginabili. In ogni campo dove c’è un lavoro di squadra, nell’industria, nella politica, nella moda e anche nello sport c’è stato un cervello, un leader, un super stilista, un numero 1 richiamato per rimettere le cose a posto. E che ci è riuscito. Nel calcio no. Almeno nel calcio italiano. Almeno per ora. L’intrigante (e flebile) ipotesi di un Ancelotti 2 al Milan riapre la questione. Quanto conviene puntare sul cavallo di ritorno? I fatti lo dicono chiaro: non conviene affatto. In casi minori, il figlio prodigo qualche
prodigio l’ha fatto. Gasperini, per citare un caso d’attualità. Ma se parliamo di big club e tecnici che hanno firmato cicli memorabili, meglio lasciar perdere. Curioso che il Milan sia la squadra che più ha tentato questa strada. Una società sentimentale. Il primo fu Sacchi. Dopo aver pilotato la rivoluzione e mietuto successi, l’intenso Arrigo venne richiamato per sostituire in corsa (12a giornata) maestro Tabarez che navigava al 9° posto. Beh, Sacchi finì all’11° posto, e venne eliminato in coppa Campioni ai danni del Rosenborg. Poi c’è stato addirittura un Capello primo, secondo e terzo. Vabbé, il primo è ancora un pivello della panchina, che subentra a Liedholm mentre studia da dirigente, non da tecnico. Capello secondo invece sa già cosa vuol fare da grande e raccoglie scudetti come se piovesse, più coppe varie incluso la Campioni (ben 4-0 al Barça di Cruijff). Il terzo non si ripete, anzi. Con un Diavolo che non gioca le coppe e può concentrarsi sul
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015
FORCE INDIA Scuderia di F.1 ● I nostri ragazzi insieme a Sir Jackie Stewart, leggenda della F1. Lieti di accoglierli @ForceIndiaF1
FERRARI Scuderia di F.1 ● «Non mi hanno chiesto di fare belle auto; mi hanno chiesto di fare auto di successo» #EnzoFerrari @Ferrari
Lo scandalo calcio scommesse
ARU, BENVENUTO A DISNEYLAND-GIRO
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PRESIDENTE Maurizio Costa AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti, Laura Cioli, Paolo Colonna, Teresa Cremisi, Dario Frigerio, Tom Mockridge, Stefano Simontacchi DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
campionato arriva decimo. La nostalgia canaglia del Milan non si attiene solo alla panca. Ancelotti a parte, Berlusconi e compagnia ci hanno provato con ritorni di giocatori (Gullit, Shevchenko, Kakà...), ritorni di giocatori da iniziare come allenatori (Seedorf, Inzaghi) e non è mai andata bene. L’unico discreto caso è stato Lippi alla Juve. Dopo aver trionfato in tutto nel primo periodo, nel secondo (durato a differenza degli altri 3 stagioni) si è portato a caso almeno 2 scudetti e due Supercoppe italiane. Si è smentito con la nazionale. Ricordate, no? Il c.t. mondiale richiamato per Sudafrica 2010 non ha passato il primo turno. E adesso c’è Mancini, che al primo giro bis con l’Inter ha confermato la regola. A meno di terremoti, avrà un’altra stagione a disposizione per smentirla. Ma sembra proprio che il mestiere di cavallo di ritorno sulle panchine del calcio che scottano sia il più difficile del mondo.
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QUELLO CHE RENZI DEVE FARE SUBITO PALAZZO DI VETRO di RUGGIERO PALOMBO
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atteo Renzi picchia duro sul calcio all’indomani dell’ennesimo scandalo scommesse. Atto dovuto. Convince meno quando prospetta un grande tavolo politico per riformare il mondo del pallone, perché è vero che l’autonomia dello sport è ormai un beato ricordo (e nessuno si sogna più di difenderla), ma a tutto c’è un limite. Se proprio vuole darsi da fare, il presidente del Consiglio non ha bisogno di vedere come vanno a finire le elezioni regionali: deve soltanto alzare il telefono, parlare con il ministro dell’economia Padoan e concordare con lui uno stop immediato alle scommesse sportive sulle partite di calcio dei Dilettanti, una idiozia così palese che non necessita di spiegazioni, e, visto che ci si trova, anche su quelle della scassatissima Lega Pro. Le scommesse sui Dilettanti sono un capolavoro dei Monopoli di Stato dell’ottobre 2014, giustificato, a quanto pare, dalla «domanda» degli appassionati. Di quali appassionati si trattasse, abbiamo toccato con mano. Se Renzi, che ormai può tutto, impone lo stop, il primo a ringraziarlo sarà Carlo Tavecchio, che di Dilettanti se ne intende e che quelle scommesse non le voleva, anche se in molti sembrano far finta di non saperlo. Quanto alla Lega Pro, questo giornale ha già scritto ieri a firma di Francesco Ceniti quel che andrebbe fatto (un Belloli tira l’altro, ora sarebbe opportuno toccasse a Macalli), noi ci limiteremo a ricordare l’accordo tra Lega Pro e Sportradar, fiore all’occhiello nella lotta alle scommesse sportive, vanto di Macalli e di Ghirelli quando ancora si volevano bene. Qualcosa non deve avere funzionato, e non solo nel rapporto tra i due, se il risultato è quello che scaturisce dall’inchiesta della Procura di Catanzaro. Si dirà: vietare le scommesse su Lega Pro e Dilettanti non risolve il problema del gioco
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clandestino e delle scommesse illegali. Risposta: chissenefrega del gioco clandestino che va contrastato con altri mezzi a disposizione dello Stato. Il calcio minore, soggetto a tutte le tentazioni e le infiltrazioni del mondo, non può avere diritto di cittadinanza nelle scommesse legali. Scommettiamo pure, ma su Juventus-Napoli, Lazio-Roma e partite circostanti. Per la ‘ndrangheta, quantomeno, sarà più complicato arrivare fino a lì. Un altro dei luoghi comuni che in queste ore martellano il calcio è quello delle condanne lievi, di una indignazione collettiva sfociata poi in processi farsa e condanne risibili a proposito del penultimo calcioscommesse, quello riconducibile alle Procure di Cremona e di Bari. Ebbene, non è andata proprio così. Fosse stato per Palazzi, gli «ergastoli» sportivi si sarebbero sprecati, e le sentenze sono state comunque tutt’altro che generose. Poi, ma soltanto poi, è arrivato il famigerato Tnas. Che con la Federcalcio c’entra nulla. Lo «scontificio» (copyright Malagò) del Coni di Petrucci, capace di cancellare pene per oltre settant’anni. Una vergogna. Oggi il Tnas non esiste più, ma certe recenti inclinazioni del nuovo Collegio di Garanzia (sempre Coni, ma non stiamo parlando di scommesse) suggeriscono di tenere alta la soglia dell’attenzione. E della intransigenza. Ps. Il professor Fabio Pigozzi ha chiesto informazioni in Giunta Coni a proposito dell’ormai celebre «intesa attuativa» tra Coni e Nas. Gli è stato risposto che non se ne parla finché non la vede il nuovo vigilante sullo sport che, per quanto se ne sa e per la fretta che si sono dati a Palazzo Chigi, potrebbe essere nominato pure a Natale. La «svolta epocale» del 7 febbraio comincia a puzzare un po’ di bruciato. Ps 2. Nelle stesse ore in cui al Quirinale era in onda con Mattarella e Bach il megaspot per Roma 2024, su youtube girava un ritrattino/presa in giro, con tanto di sfondo a cinque cerchi, del presidente del Coni Malagò. Poi è sparito.
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Mondo R Francia
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ibra è un re discusso Il Psg non lo stima più
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UNDER 17
1ll rapporto con Al Khelaifi è diventato gelido, nello spogliatoio comanda il clan sudamericano e Cavani è il futuro per il club
Alessandro Grandesso PARIGI @agrandesso
S
egno del destino, mancherà l’ultimo atto del campionato, stasera al Parco dei Principi contro il Reims. La festa per il terzo scudetto consecutivo, conquistato anche e soprattutto ai suoi gol (19). Un successo però dal gusto amaro per Ibrahimovic che a un anno dalla scadenza fa i conti con un drastico ridimensionamento della sua leadership. Magari non in campo, dove segna ancora come un ragazzino (30 reti stagionali), ma di sicuro in uno spogliatoio in mano al clan sudamericano e al capitano Thiago Silva. Ibrahimovic invece è stato sconfessato pure dalla dirigenza, esasperata da un personaggio vincente ma incontrollabile. Come quando ha ricoperto di insulti arbitri e la Francia, «paese di m…», davanti alle telecamere. Uno sfogo, quello andato in scena a marzo a Bordeaux, che ha provocato uno scandalo politico che il presidente del Psg avrebbe preferito evitare. Meglio quindi affidarsi magari al più docile e sorridente David Luiz per vendere magliette. O a Cavani che in fondo rappresenta il futuro dell’attacco parigino. Nonostante la corte spudorata della Juve.
GELO Non Ibrahimovic invece, che ad ottobre compirà 34 anni, fermo stasera per un problema a un polpaccio. Il tecnico Blanc spera di recuperarlo per la finale di coppa di Francia, tra una settimana, contro l’Auxerre, squadra di B. Un trofeo che porterebbe a quattro i titoli nazionali stagionali del Psg. Sequenza mai vista nel calcio francese che però non basta per ricucire il rapporto tra lo svedese e il presidente Al Khelaifi. Tra i due ormai non si andrebbe oltre cordiali ma gelidi saluti. L’ex rossonero, dopo lo
La Francia campione d’Europa. Luca Zidane, in giallo, tiene la coppa
sfogo a Bordeaux, ha perso la stima del dirigente che gli garantisce un ingaggio da 12 milioni netti all’anno. Bonus esclusi. Tipo il milione in caso di vittoria della Champions, negoziato dallo stesso Ibrahimovic ai tempi in cui regnava sovrano in un club tutto da costruire.
Il piccolo Zidane campione d’Europa Ma brilla Edouard
MALUMORE Ma la coppa più ambita è rimasta un miraggio in questi tre anni. Stagioni che Ibrahimovic ha cadenzato con 106 reti, portandosi a tre gol dal record assoluto di Pauleta, steccando però gli appuntamenti cruciali europei. Un limite anche agli occhi dell’emiro del Qatar che pretende invece la Champions in tempi rapidi. Meglio quindi pensare un futuro diverso, con Cavani, cui Blanc sta offrendo un ruolo di punta centrale, alla pari di Ibrahimovic in un 4-3-1-2, format per la prossima annata. Stagione cui lo svedese non intende rinunciare, nonostante faccia emergere dal suo entourage malumori per i limiti di una società non ancora strutturata come un grande club. Così non è passata inosservata la sua assenza alla serata di gala del trofeo per il miglior giocatore di Ligue 1. Quello che Ibrahimovic ha vinto per due anni di fila. Stavolta era solo candidato e ha snobbato l’evento. C’era invece il capitano Silva che prima dell’annuncio del vincitore, Lacazette del Lione, ha indicato la sua preferenza per Pastore e Verratti. Due volti del Psg che verrà, senza Ibrahimovic.
L
a nuova generazione di fenomeni francesi ha pure il sangue blu. Anzi, bleu, ma comunque nobile visto che a trascinare la Francia Under 17 sul tetto d’Europa, per la seconda volta della sua storia, ci ha pensato pure uno Zidane: Luca, quello nato un paio di mesi prima che il padre regalasse a un paese intero il primo titolo mondiale, con una doppietta al Brasile in finale (3-0). Ma Luca - nato a Marsiglia mentre papà vestiva la maglia della Juve non imita il papà a centrocampo, come il fratello Enzo. Luca, cresciuto pure lui nelle giovanili del Real Madrid, preferisce starsene tra i pali, sfoggiando però la stessa personalità vincente di famiglia. Mentre a lasciare la firma in calce sul 4-1 che ha steso ieri la Germania è stato uno che il cognome se lo deve ancora inventare. Le premesse in ogni caso sono convincenti per Odsonne Edouard, che il Psg si cova con gelosia: tripletta da fenomeno ai tedeschi. Dopo la doppietta inflitta ai quarti ai mini azzurri del c.t. Tedino (3-0).
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ULTIMA GIORNATA, ore 21 BordeauxMontpellier; Caen-Evian; Lens-Nantes; Lorient-Monaco; Marsiglia-Bastia; Metz-Lilla; Psg-Reims; Rennes-Lione; St Etienne-Guingamp; Tolosa-Nizza. CLAS Psg 80; Lione 72; Monaco 68; Marsiglia, St Etienne 66; Bordeaux 60; Montpellier 56; Lilla 53; Rennes 50; Guingamp 49; Bastia 47; Nizza, Nantes 45; Reims 44; Caen, Lorient 43; Tolosa 42; Evian 37; Metz 30; Lens 26.
Sopra Edinson Cavani, 28 anni, attaccante del Psg che dovrebbe rimanere. Sotto Zlatan Ibrahimovic, 34 anni a ottobre, un leader che sta perdendo consensi in società e nello spogliatoio AFP, ACTION
MERITO E di mezzo c’è stata pure la semifinale contro il Belgio. Quella che Zidane junior ha sfruttato per conquistarsi le prime pagine dei giornali, trasformandola in palcoscenico personale ai rigori. Prima ne ha parati due, poi è andato sul di-
schetto calciando come il babbo fece nove anni fa a Berlino, nell’altra finale mondiale, contro l’Italia: cucchiaio sfacciato a Buffon, traversa e gol. Quello di Luca però ha scheggiato la parte alta della traversa, finendo fuori. Errore che non ha scomposto il figlio d’arte che subito dopo ha parato un terzo rigore permettendo così alla sua Francia di passare. Sangue freddo per un ragazzo che si è convertito al ruolo di portiere perché da bambino, nelle partitelle con il papà e il fratello Enzo in giardino, qualcuno doveva pure stare tra i pali. E poi ci ha preso gusto, Luca, facendosi spazio anche in Bleu dove è approdato per merito, non per diritto ereditario: «Luca – spiega il c.t. francese Giutini – trasmette molta serenità e fiducia». PREDESTINATI Merce rara a quell’età, come la tripletta calata da Edouard che i compagni di squadra descrivono come «potente, rapido, tecnico nonostante la stazza». Doti che gli hanno permesso di finire miglior cannoniere del torneo con otto realizzazioni. E mai nessuno aveva fatto altrettanto. Neppure Benzema che portò per la prima volta la Francia alla vittoria dell’Europeo nel 2004. Era la famosa generazione ’87, quella ribelle dei vari Nasri, Ben Arfa, Menez. Adesso però c’è quella del ’98, anno di nascita dei predestinati, come quel Luca tra i pali. a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GERMANIA
L’Amburgo a rischio caduta, Bayern festa e veleni 1La squadra del
nord, penultima, si gioca il primato: l’unica sempre in Bundesliga
Pierfrancesco Archetti
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i prova da parecchio, adesso potrebbe farcela: nel 2012 finì quart’ultimo, dodici mesi fa terz’ultimo e la sfangò al playoff con il Greuther Fürth senza mai vincere: 0-0, 1-1 e il primato della salvezza con il più basso punteggio della storia, 27 punti. Ma nella Bundesliga che finisce oggi, l’Amburgo si è impegnato e ha peggiorato i suoi dolori. Ha ruotato altri 4 allenatori, raggiungendo quota 17 cambi negli ultimi 11 anni, e si presenta al verdetto da penultimo con questa prospettiva: deve vincere con lo Schalke, tranquillo, sperare che lo Stoccarda non prevalga a Pader-
born e che dall’altro scontro diretto Hannover-Friburgo non esca il pari. SUPERSTITI Persistono aspetti romantici e pure sociali nella possibile retrocessione. Il glorioso Hsv è l’unico club sempre presente dalla nascita della Bundesliga, nel 1963; allo stadio c’è un orologio, ormai più famoso dei giocatori, che conta anni, giorni, minuti e il resto della vita da serie A della società. Molte volte si è andati vicino allo stop del conteggio, oggi hanno deciso che se sarà il giorno funereo, il display sarà bloccato di sera, per non far diventare uno show anche le esequie di fronte a 57 mila spettatori. Per essere ancora più nostalgici, quelli dell’Amburgo sono andati in ritiro a Malente, dove la nazionale preparò i titoli mondiali vinti nel ‘74 e nel ’90, in un centro chiamato Uwe Seeler Park, il campione-simbolo del club. E’ salito in pellegrinaggio anche il sindaco, Olaf Scholz: ha misurato la temperatura. Il fatto che anche il bus si sia guastato è forse più
rappresentativo della squalifica del capitano Van der Vaart. Ma la caduta metterebbe in pericolo anche molti dei 750 posti di lavoro che dipendono, anche indirettamente, dall’esistenza nel campionato più redditizio. Una stima fa scendere il fatturato da 120 a 75 milioni. PEP ULTIMA POLEMICA Altre 5 squadre lottano per evitare le due retrocessioni e lo spareggio con la terza della B: Hertha, Friburgo, Hannover, Stoccarda e Paderborn. Il Bayern ha «aiutato» il Friburgo a risollevarsi facendosi battere nel turno precedente e i tre k.o. consecutivi dei campioni hanno scatenato le polemiche: «La gente nel calcio tedesco parla troppo. Dovrebbe avere più rispetto dei campioni di Germania» ha detto ieri Guardiola. Oggi consegna del Meisterschale con inclusa doccia di birra: «Richiamiamo Van Buyten, è stato lui a innaffiarmi un anno fa» ha poi riso Pep. La festa continuerà domani con l’esibizione del trofeo dal balcone di Marienplatz, insieme alle
TACCUINO SPAGNA
Ultima giornata Sprint Champions
L’orologio che segna la permanenza dell’Amburgo in Bundesliga REUTERS
Frauen campionesse per la prima volta. Niente Autokorso dallo stadio al centro: nella sfilata sulle auto cabrio potevano risaltare i vuoti dei trofei mancanti: due anni fa erano tre, nel 2014 quattro, ora uno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ULTIMA GIORNATA, ore 15.30. Amburgo-Schalke 04; Paderborn-Stoc-
carda (diretta Sky Super Calcio HD) ; Eintracht-Leverkusen; Colonia-Wolfsburg; Bayern-Mainz; Borussia Mönc.-Augsburg; Hoffenheim-Hertha; Borussia Do.-Werder; Hannover-Friburgo. CLASSIFICA. Bayern 76; Wolfsburg 68; Borussia Mönc. 66; Leverkusen 61; Schalke 04 48; Augsburg 46; Borussia Do., Werder 43; Hoffenheim 41; Mainz, Eintracht 40; Colonia 39; Hertha 35; Friburgo, Hannover 34; Stoccarda 33; Amburgo 32; Paderborn 31
● Si chiude oggi la Liga spagnola con il Barcellona già campione: Valencia e Siviglia si giocano l’ultimo posto Champions. ULTIMA GIORNATA Levante-Elche; Athletic Bilbao-Villarreal; Barcellona- Deportivo La Coruna; Granada -Atletico Madrid; Rayo Vallecano-Real Sociedad; Eibar-Cordoba; Celta Vigo-Espanyol; AlmeriaValencia; Malaga-Siviglia; Real Madrid-Getafe. ● CLASSIFICA Barcellona 93; Real Madrid 89; Atletico Madrid 77; Valencia 74; Siviglia 73; Villarreal 60; Athletic Bilbao 52; Malaga 50; Espanyol, Rayo Vallecano 49; Celta Vigo 48; Real Sociedad 43; Elche 40; Getafe 37; Levante 36; Granada, Deportivo 34; Eibar, Almeria 32; Cordoba 20
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Un Evento
Serie B R L’ultima giornata
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il Pescara a valanga nei playoff
L'ANALISI di NICOLA BINDA
1Gran gol di Melchiorri e doppietta di Bjarnason: travolto ed eliminato il Livorno L’EQUILIBRIO Oddo debutta in panchina trionfando nella sfida tutta milanista contro Panucci DEL TORNEO NON SVANIRÀ Gaetano Imparato PESCARA 3 IL MIGLIORE LA GUIDA AGLI SPAREGGI NEI PLAYOFF INVIATO A PESCARA LIVORNO 0
E’
finita con 11 partite tutte decisive, nel segno dell’equilibrio che ha segnato la stagione. E’ finita con il Carpi premiato sul campo da Abodi dopo essere stato a Milano, in mattinata, a ricevere l’abbraccio della Lega di A e anche di Lotito. E’ finita con il Vicenza terzo con il brivido e il Pescara ai playoff con il miglior debutto possibile per Massimo Oddo. E' finita con il Cittadella retrocesso dopo 7 anni e un playout tra Modena ed Entella che era già scritto alla vigilia, e tale è stato malgrado le reti tagliate e gli impianti di irrigazione partiti a sorpresa. E’ finita, anzi no. Ora viene il bello, con gli spareggi condensati in pochi giorni per poi liberare i giovani dell’Europeo Under 21. Tanto è stato equilibrato il campionato quanto lo saranno i playoff. Il miglior piazzamento del Vicenza si confronta con la qualità del Bologna, con l’ottima condizione di Spezia, Perugia e Pescara e con la rabbia dell’Avellino. Se proprio una cosa deve cambiare, è la disciplina: con 226 espulsi è stato il torneo più cattivo dal 2005. Adesso basta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICA SQUADRE
CARPI FROSINONE VICENZA BOLOGNA SPEZIA PERUGIA PESCARA AVELLINO LIVORNO BARI TRAPANI TERNANA LATINA LANCIANO CATANIA PRO VERCELLI CROTONE MODENA ENTELLA CITTADELLA BRESCIA (-6) VARESE (-4)
PT
80 71 68 68 67 66 61 59 59 54 53 51 50 50 49 49 48 47 47 44 42 35
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42 42
22 20 18 17 18 16 16 15 15 14 13 13 11 10 12 12 12 10 10 9 12 9
14 11 14 17 13 18 13 14 14 12 14 12 17 20 13 13 12 17 17 17 12 12
6 11 10 8 11 8 13 13 13 16 15 17 14 12 17 17 18 15 15 16 18 21
59 62 44 49 59 49 69 42 57 43 56 36 38 49 59 46 42 37 37 47 54 40
28 49 37 35 40 40 55 42 50 49 67 47 41 48 60 57 52 39 52 56 63 67
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
RISULTATI BOLOGNA-LANCIANO BRESCIA-AVELLINO CARPI-CATANIA CITTADELLA-PERUGIA CROTONE-ENTELLA LATINA-MODENA PESCARA-LIVORNO SPEZIA-BARI TERNANA-VARESE TRAPANI-PRO VERCELLI VICENZA-FROSINONE
1-0 3-2 0-0 0-2 0-0 1-1 3-0 1-0 2-0 2-1 2-1
MARCATORI 20 RETI Granoche (7, Modena). 19 RETI Catellani (7, Spezia); Cocco (3, Vicenza). 18 RETI Calaio’ (7) e Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara). 17 RETI Ciano (6, Crotone); Marchi (5, Pro Vercelli). 16 RETI Castaldo (6, Avellino). 15 RETI Mbakogu (4, Carpi); Vantaggiato (3, Livorno). 14 RETI And. Caracciolo (6, Brescia); Dionisi (2, Frosinone); Falcinelli (4, Perugia); Melchiorri (Pescara). 13 RETI D. Ciofani (2, Frosinone); Curiale (Trapani; 9 nel Frosinone).
M
elchiorri e Bjarnason accelerano e il sorpasso arriva sul traguardo. Il Pescara soffia i playoff al Livorno, per Oddo un debutto denso di gioia. Appuntamento al Curi, martedì, per PerugiaPescara: gara secca. Non c’è stata storia, Melchiorri ha dettato subito copione e regia: prima con scatto breve e tiro di destro che aggira il 19enne Cipriani (il terzo portiere del Livorno devia appena il tiro dell’1-0), poi servendo il raddoppio a Bjarnason, dopo un inserimento a sinistra, con palla in mezzo e per l’islandese è il classico rigore in movimento. Chiude i giochi ancora l’«armadio» biondo, stavolta a servirgli la palla che infila ad effetto - tra palo e portiere - è Sansovini. Il Livorno non graffia, se non fosse per le punizioni di Emerson (6’ p.t. e 33’ s.t.) non avrebbe mai centrato la porta. Vantaggiato si inventa qualcosa, ma in due occasioni (punizione e tiro dalla distanza) sfiora solo i legni.
LA CHIAVE Oddo cambia modulo, Preferisce Fornasier in difesa e conferma Torreira in mediana, piazzando Bjarnason dietro Melchiorri in un 4-2-3-1 dalle linee raccolte: scelta azzeccatissima, visto il prodotto lordo dei due. A Panucci, invece, non riesce il miracolo di salvare una barca che Spinelli ha contribuito ad affondare. Proprio dopo la sconfitta in casa col Pescara esonerò Gautieri (terzo in classifica e a tre punti dal Bologna, secondo) chiamando Gelain, senza però mai
PLAYOFF
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Melchiorri al 30’ p.t.; Bjarnason al 7’ e al 47’ s.t. PESCARA (4-2-3-1) Fiorillo 6,5; Pucino 5,5, Salamon 6, Fornasier 6, Rossi 6; Torreira 6,5 (dal 30’ s.t. Zuparic s.v.), Memushaj 6; Politano 6 (dal 35’ s.t. Sansovini 6), Bjarnason 7,5, Pasquato 6,5 (dal 43’ s.t. Brugman s.v.); Melchiorri 7,5. PANCHINA Aresti, Pesoli, Abecasis, Lazzari, Caprari, Pettinari. ALLENATORE Oddo 7. LIVORNO (4-2-3-1) Cipriani 6; Maicon 5, Ceccherini 5,5, Emerson 6, Lambrughi 6; Luci 5,5 (dal 1’ s.t. Biagianti 5,5), Appelt 5,5; Moscati 5,5 (dal 1’ s.t. Galabinov 6), Jelenic 6, Djokovic 6 (dal 26’ s.t. Jefferson 5); Vantaggiato 6. PANCHINA Pulidori, Strasser, Gemiti, Remedi, Gonnelli, Belingheri. ALLENATORE Panucci 5. ARBITRO Maresca di Napoli 6. GUARDALINE Lo Cicero 6-De Meo 6. AMMONITI Moscati (L) e Melchiorri (P) per comportamento non regolamentare; Ceccherini (L), Luci (L), Biagianti (L) e Appelt (L) per gioco scorretto; Rossi (P) per proteste. NOTE paganti 5.438, incasso di 15.248 euro; abbonati 3.580, quota di 17.273 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 4-1. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
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● Sono le reti messe a segno dal Pescara in questo campionato: la squadra abruzzese è quella con il miglior attacco di tutta la Serie B
Perugia di lusso Il Cittadella va giù e Foscarini saluta Simone Prai
CITTADELLA
0
PERUGIA
2
CITTADELLA (PADOVA)
D
opo sette anni il Cittadella saluta la serie B, sconfitto in casa nell’ultima, decisiva partita. Claudio Foscarini in sala stampa ha dato l’addio alla piazza granata. La salvezza per la sua squadra era davvero appesa a un filo: a niente sarebbe servita nemmeno l’eventuale vittoria, dati i pareggi tra Crotone-Entella e Latina-Modena. Il Perugia - già sicuro dei playoff - affronterà in casa il Pescara in gara secca. MAZZATA Il Cittadella deve vincere e sperare poi nei risultati degli altri campi. Dopo una manciata di minuti è annullato un gol a Coralli per fuorigioco, al 12’ Provedel si allunga sul sinistro di Gerardi, salvando in angolo. La partita è gradevole. Al 21’ conclusione dal limite di Falcinelli deviata da Donazzan, facile la parata di Pierobon. Proteste degli umbri per un presunto tocco con il braccio del difensore, alla mezz’ora Cappelletti non inquadra lo specchio della porta, si lamentano anche i giocatori di casa per un contatto in area tra Coralli e Crescenzi, l’arbitro lascia correre. Il Cittadella ripar-
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Fabinho al 12’, Parigini al 43’ s.t. CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 6,5; Cappelletti 5,5, De Leidi 5,5, Pellizzer 5,5, Donazzan 6 (dal 27’ s.t. Barreca s.v.); Kupisz 5,5, Sgrigna 6, Benedetti 6 (dal 16’ s.t. Busellato 5,5), Minesso 6,5 (dal 32’ s.t. Bizzotto s.v.); Coralli 5, Gerardi 5. PANCHINA Valentini, Pecorini, Signorini, Lora, Camigliano, Vaccarecci. ALLENATORE Foscarini 5,5. PERUGIA (4-3-3) Provedel 7; Fazzi 6, Comotto 6,5, Mantovani 6, Crescenzi 6; Rizzo 6 (dal 1’ s.t. Nielsen 6), Fossati 6,5 (dal 20’ s.t. Taddei 6), Lanzafame 6,5 (dal 26’ s.t. Nicco s.v.); Parigini 6,5, Falcinelli 6, Fabinho 6,5. PANCHINA Koprivec, Faraoni, Hegazi, Goldaniga, Baldan, Ardemagni. ALLENATORE Camplone 6. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 5,5. GUARDALINEE Alassio 6-De Troia 6. AMMONITI Parigini (P) e Busellato (C) per gioco scorretto; Sgrigna (C) per proteste. NOTE paganti 1.595, incasso di 2.443 euro; abbonati 1.573, quota di 5.806 euro. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 4-1. In fuorigioco 3-0. Angoli 8-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
SEMIFINALI
FINALE
Martedi, ore 18.30 PERUGIA
PESCARA
7,5
VICENZA Venerdi 29, ore 18.30 RITORNO Martedi 2 giugno ore 21
● MELCHIORRI
ATTACCANTE DEL PESCARA
rafforzare una difesa parsa - a tratti - imbarazzante, e chiamando poi Panucci che ha risollevato solo in parte la situazione. Dal Pescara a....Pescara: non solo il Livorno ha perso il terzo posto, ma in un girone s’è divorato una immensa dote di punti che gli è costato anche i playoff. SFIDE Gli ex compagni d’un Milan da sogno, se la giocano a scacchi: anche Panucci usa il 42-3-1 con Luci, ad intermittenza, a piazzarsi dietro le punte, ma Vantaggiato e Jelenic finiscono nel filtro abruzzese, quello davanti la linea difensiva, con Pasquato e Politano lesti a soccorrere il reparto. Il Livorno si ritrova ko senza nemmeno accorgersene, anzi illudendosi di avere a portata di mano la giocata per il ribaltone: le bastava l’1-1, quello che Galabinov sfiora, due volte, ad inizio ripresa. Ma mentre la palla va di un amen fuori Melchiorri confeziona subito il pacco dono a Bjarnason. Pescara in festa, per il Livorno notte fonda. © RIPRODUZIONE RISERVATA
te a testa bassa nella ripresa. Subito in evidenza Sgrigna, Provedel salva in angolo; Comotto replica impegnando a terra Pierobon, sulla respinta rimette in mezzo Lanzafame, Nielsen a centro area arriva con un attimo di ritardo. Il Perugia è in gran forma, gioca sul velluto e passa al 12’, su punizione, con Fabinho. E’ una mazzata per il Cittadella, che prova a reagire, anche perché il Perugia abbassa i ritmi. Gerardi calcia troppo centrale, Sgrigna invece sfiora il palo dal limite. E’ bravo il portiere ospite a deviare con la punta delle dita il destro dello stesso giocatore. La squadra di Foscarini le prova tutte ma non riesce a fare gol, nemmeno l’ingresso del baby Bizzotto, l’eroe del pareggio con il Frosinone di due settimane fa, cambia le sorti della partita. Il gol lo sfiora Falcinelli al 35’, quindi Parigini che calcia centrale. L’attaccante del Perugia chiude i conti al 43’, in contropiede. Il Cittadella retrocede, ma il pubblico lo applaude ugualmente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
7 ● PROVEDEL
PORTIERE DEL PERUGIA
5 e 9 giugno ore 20.30
Venerdi 29, ore 21 RITORNO Martedi 2 giugno, ore 18.30
SPEZIA
AVELLINO Martedi, ore 21
PLAYOUT
BOLOGNA ANDATA Sabato 30 maggio ore 18.30
ENTELLA - MODENA
RITORNO sabato 6 giugno ore 18.30 CENTIMETRI
IL REGOLAMENTO Martedì c’è subito il turno preliminare ●
●
prima partita sul campo della squadra che ha vinto il turno preliminare. In caso di parità dopo la gara di ritorno, va in finale la squadra che si è piazzata meglio in campionato (non sono previsti i supplementari).
LE SEMIFINALI Le due vincenti sfidano la terza e la quarta come nello schema qui sopra: sono partite di andata e ritorno con la
LA FINALE ● Le squadre vincenti delle semifinali disputano la finale con una gara di andata e una di ritorno; il ritorno viene disputato sul campo della squadra che si è piazzata meglio. In caso di parità, sarà promossa in A la squadra meglio piazzata (nemmeno qui ci sono i supplementari).
Ecco il regolamento sui playoff di B, che determinano la terza promossa in A dopo il Carpi e il Frosinone. TURNO PRELIMINARE Sono due sfide secche sul campo delle squadre meglio classificate. Si gioca martedì: in caso di parità al 90’ si disputano i supplementari, in caso di ulteriore parità vanno in semifinale le squadre meglio classificate.
●
Spezia, basta Nenè ma il 4° posto sfuma Che sfortuna il Bari Marco Magi LA SPEZIA
P
er venti minuti lo Spezia è stato anche quarto in classifica e martedì, invece di affrontare al Picco l’Avellino, si sarebbe riposato ancora un po’, evitando i preliminari dei playoff. In quel lasso di tempo il Frosinone è avanti a Vicenza e sugli spalti liguri in settemila esultano, poi i veneti ribaltano il risultato e anche lo Spezia che vince contro il Bari, mantiene il suo quinto posto. Bjelica ha scoperto ben presto che non si può rinunciare contemporaneamente, come ha fatto contro il team di Nicola, a Catellani, Situm, Juande, Bianchetti, Kvrzic e Migliore. Un gol annullato per fuorigioco nel finale, due pali e una traversa, la dicono lunga su quanto ha fatto il Bari per riuscire a ottenere gli ultimi tre punti di questa stagione. I primi due legni, sul colpo di testa di Donati e sul diagonale di Bellomo a inizio primo tempo, il terzo in avvio di ripresa con Schiattarella da fuori area. Dieci minuti dopo, Nenè infila l’immobile Rinaudo in velocità e appoggia in rete il cross dalla destra di Milos per il gol partita. È Contini invece a lasciare in
dieci i suoi compagni, quando viene ammonito per la seconda volta, dopo l’ennesimo «diverbio» con l’attaccante brasiliano. Il finale è acceso dalle fiammate del nuovo entrato De Luca: prima si lamenta per un intervento dubbio in area, poi gli viene cancellato il nono sigillo stagionale per un offside millimetrico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SPEZIA-BARI
1-0
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Nenè al 16’ s.t. SPEZIA (4-2-3-1) Chichizola 6,5; De Col 6, Valentini 6,5, Piccolo 5,5, Milos 5,5; Brezovec 6, Canadjija 6; De las Cuevas 6 (dal 37’ s.t. Kvrzic s.v.), Nenè 6,5, Stevanovic 5 (dal 27’ s.t. Acampora s.v.); Giannetti 5,5 (dal 12’ s.t. Catellani 6). (Nocchi, Madonna, Bianchetti, Migliore, Situm, Gagliardini). All. Bjelica 6. BARI (4-3-1-2) Micai 6,5; Sabelli 6, Contini 5, Rinaudo 5, Calderoni 5,5 (dal 32’ s.t. Castrovilli s.v.); Schiattarella 6,5, Donati 6, Gomelt 5,5 (dal 32’ s.t. Minicucci s.v.); Bellomo 6,5; Boateng 7 (dal 21’ s.t. De Luca 6,5), Caputo 5,5. (Guarna, Salviato, Romizi, Galano, Rada, Scalera). All. Nicola 6. ARBITRO Manganiello di Palermo 6. GUARDALINEE Intagliata 5,5-Cangiano 6. ESPULSI Contini (B) al 40’ s.t. per doppia ammonizione (gioco sc. e c.n.r.) AMMONITI Boateng (B) e Acampora (S) per gioco scorretto; De las Cuevas (S) e Nenè (S) per c.n.r.. NOTE paganti 2.891, incasso di 21.079 euro; abbonati 4.313, quota di 23.398,40 euro. Tiri in porta 4-4 (con due pali e una traversa). Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
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Serie B R L’ultima giornata
Brivido Vicenza Da 3° scivola a 6° poi torna in alto e ci scherza su 1Frosinone avanti prima della resa. «Voliamo con i piedi per terra» è la dedica ai playoff VICENZA
2
FROSINONE
1
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI D. Ciofani (F) al 20’, Cocco (V) al 37’, Di Gennaro (V) al 39’ s.t. VICENZA (4-3-3) Vigorito 6; Sampirisi 6, Camisa 6, Gentili 5,5, D’Elia 6; Vita 6 (dal 32’ s.t. Petagna 6), Moretti 5,5 (dal 21’ s.t. Di Gennaro 7), Cinelli 6; Spinazzola 6 (dal 1’ s.t. Giacomelli 6), Cocco 7, Ragusa 6. PANCHINA Bremec, Garcia Tena, Alhassan, Sbrissa, Laverone, Mancini. ALLENATORE Marino 6,5. FROSINONE (4-4-2) Pigliacelli 7; Zanon 5, Bertoncini 5, M. Ciofani 5, Fraiz 5 (dal 16’ s.t. Crivello 5,5); Carlini 6 (dal 24’ s.t. Ranelli 5,5), Sammarco 6, Frara 6 (dal 10’ s.t. Crescenzi 5,5), Soddimo 6; D. Ciofani 6,5, Lupoli 6. PANCHINA De Lucia, Pamic, Gori, Paganini, Dionisi. ALLENATORE Stellone 6. ARBITRO Ghersini di Genova 6. GUARDALINEE Pentangelo 6Soricaro 6. AMMONITI Moretti (V), Crescenzi (F) e Ranelli (F) per gioco scorretto; Cocco (V), Di Gennaro (V) e Sammarco (F) per c.n.r. NOTE paganti 5.261, incasso di 61.760 euro; abbonati 5.411, quota di 16.272 euro. Tiri in porta 10 (con due pali)-3. Tiri fuori 10-4. In fuorigioco 0-1. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
Roberto Pelucchi INVIATO A VICENZA
«V
oliamo con i piedi per terra»: la maglia ideata per i playoff, e ispirata da una frase di Sampirisi, rappresenta bene questo Vicenza, che per una manciata di minuti era precipitato addirittura al sesto posto e poi in tre si è ricambiato la vita, recuperando il gol di Daniel Ciofani con Cocco e Di Gennaro, le due facce di questa pazza squadra. Entrambi si sono fatti scioccamente ammonire per simulazione nonostante fossero diffidati. Salteranno la semifinale di andata del 29 contro la vincente di Perugia-Pescara e sarà un handicap.
CAPOLAVORO Al di là di come andranno adesso i playoff, il Vicenza il suo campionato l’ha già vinto. L’ha vinto nel momento in cui, a fine agosto, si è ritrovato improvvisamente in B con una squadra che sembrava non dare sicurezze neppure per una Lega Pro di vertice. Invece, sfruttando al meglio la proroga di mercato, il d.s. Cristallini ha individuato i giocatori che hanno permesso il salto di qualità (Di Gennaro, Moretti, Ragusa e Sampirisi) e a gennaio è stata completata l’opera (Manfredini su tutti). Ma il salto in alto il Vicenza l’ha fatto il giorno in cui ha preso atto che, al di là dei sentimentalismi, serviva un tecnico più esperto per la categoria. Lopez ha lasciato la squadra terz’ultima con 10 punti al-
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
l’undicesima giornata e Marino l’ha rianimata. Con lui il Vicenza ha avuto una marcia in più e un bomber inarrestabile (Cocco, 19 reti), con lui ha conquistato 58 punti in 31 giornate: uno meno del Carpi, sei più del Frosinone, ben undici in più del Bologna costruito per salire in Serie A in carrozza. Il pubblico vicentino è tornato a divertirsi come da anni non capitava e ha riempito il vecchio stadio Menti: ieri erano quasi undicimila i tifosi in festa. LA PARTITA Il Frosinone non ha giocato alla morte, ma non si è neppure offerto in sacrificio. In curva una cinquantina di tifosi con lo striscione «Piccolo leone non mollare» dedicato al bambino di sette mesi rimasto gravemente ferito alla festa promozione. Il Vicenza ha comandato, seppur con eccessiva frenesia: nel primo tempo ha colpito il palo con Gentili e Cocco, ha costretto Pigliacelli a salvarsi in angolo (cannonata di Moretti da 30 metri) e si è divorato un gol fatto con Cinelli. Frosinone pericoloso con Frara due volte e poi sempre dietro, anche nella ripresa caratterizzata da una girata capolavoro di Cocco (super Pigliacelli) e da altri due gol mangiati da Gentili e Ragusa. E dopo un’altra paratona di Pigliacelli su tiro di Ragusa, la doccia fredda con il golbeffa di Daniel Ciofani. Fino all’apoteosi finale.
Siluro di Mbaye Il Bologna vince e Rossi fa 3 punti dopo oltre 1 anno 1Il tecnico non
Andrea Tosi
vinceva dal 2013 e chiude al quarto posto. Battuto un Lanciano sereno BOLOGNA
1
LANCIANO
0
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Mbaye al 17’ p.t. BOLOGNA (4-3-1-2) Da Costa 6; Mbaye 6,5, Oikonomou 6, Maietta 6, Masina 6 (dal 28’ s.t. Morleo 6); Casarini 6, Matuzalem 6, Buchel 5,5; Krsticic 5,5 (dal 38’ s.t. Laribi s.v.); Mancosu 5,5 (dal 27’ s.t. Acquafresca 5,5), Sansone 6. PANCHINA Coppola, Ferrari, Garics, Troianiello, Cacia, Improta. ALLENATORE Rossi 6. LANCIANO (4-3-3) Nicolas 6; Conti 5,5, Troest 6, Ferrario 6, Nunzella 5,5; Vastola 5,5 (dal 38’ s.t. De Silvestro s.v.), Paghera 6, Grossi 6 (dal 12’ s.t. Thiam 5); Piccolo 5,5, Cerri 6, Di Cecco 5,5 (dal 27’ s.t. Agazzi 6). PANCHINA Aridità, Aquilanti, Amenta, Mammarella, Pinato, Monachello. ALLENATORE D’Aversa 6.
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IL MIGLIORE
ARBITRO Baracani di Firenze 6. GUARDALINEE Santoro 6-Prenna 6. AMMONITI Conti (L), Ferrario (L), Troest (L), Maietta (B), Mbaye (B) e Nunzella (L) per gioco scorretto; Vastola (L) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.653, incasso di 12.072 euro; abbonati 9.571, quota di 62.549 euro. Tiri in porta 2-1. Tiri fuori 4-5. In fuorigioco 5-2. Angoli 91. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
7 ● PIGLIACELLI
PORTIERE DEL FROSINONE
glio. Questo è il problema più serio che Rossi si porta negli spareggi, a meno che il tecnico romagnolo non decida di rilanciare Cacia, ancora una volta relegato in panchina e superato anche da Acquafresca nella rotazione delle punte. Nella ripresa Sansone cerca il raddoppio ma il suo tiro centrale viene bloccato facilmente da Nicolas. Il Lanciano brucia il pareggio con Thiam che spara sul fondo tutto solo davanti a Da Costa. Il portiere rossoblù deve compiere l’unica parata su un sinistro dal limite di Agazzi nel finale.
BOLOGNA
D
elio Rossi si toglie la scimmia dalla spalla, tornando a vincere una partita ufficiale da allenatore dopo oltre un anno e mezzo (ultima volta in A, 26 ottobre 2013 Samp-Atalanta 1-0). Alla sua terza partita sulla panchina del Bologna ritrova il successo sul non belligerante Lanciano, utile soltanto a conservare il quarto posto che garantisce l’accesso diretto alla semifinale dei playoff dove i rossoblù affronteranno la vincente del barrage Spezia-Avellino, l’obiettivo minimo del club costretto passare dagli spareggi per inseguire la promozione. La vittoria della squadra emiliana porta la firma di Ibrahima Mbaye che infila l’angolo con una rasoiata rasoterra da 25 metri trovando sulla traiettoria una deviazione decisiva di Cerri in uscita dalla mischia dopo un angolo. Per il giovane esterno senegalese, prelevato dalla Samp sul mercato di gennaio, si tratta del primo centro stagionale.
SAPUTO In tribuna insieme al presidente e partner Joe Tacopina c’è il chairman Joey Saputo, seduto al fianco del sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola, col quale in mattinata ha avuto un summit sul restyling del Dall’Ara. Il magnate italocanadese respinge voci di disimpegno in caso di mancata promozione e glissa su una possibile partnership con Luca Montezemolo dopo la cena tenuta nella villa dell’ex presidente Ferrari. «Se anche dovessimo rimanere in B, il nostro progetto andrà avanti - assicura Saputo -. Di certo resterò per molto tempo. Il nostro obiettivo è andare in A, la squadra ha scelto la via più tortuosa per centrarlo, ovvero i playoff, ma siamo ottimisti. Montezemolo? Ci siamo trovati per fare conoscenza. Un incontro conviviale, nulla di più». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
MANCOSU GIU’ Sistemata la pratica, il Bologna si dedica al possesso palla per mettere minuti nella regìa di Krsticic, preferito a Laribi, e all’opera di riconciliazione col gol a favore di Mancosu che continua nel suo sonno offensivo senza dare segnali di risve-
6,5 ● MBAYE
DIFENSORE DEL BOLOGNA
Lega Pro R Per il caso Pergocrema
Uno sconto a Macalli Ridotta l’inibizione Ma lui punta al Coni 1La Corte d’appello ha deciso di levare due mesi e ha respinto il ricorso di Palazzi. Ora il Collegio di garanzia Alessandro Catapano ROMA
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arcolla ma non molla, Mario Macalli. La sintesi di un’altra giornata di passione per il contestatissimo presidente di Lega Pro. La Corte federale d’appello, cui Macalli si era appellato per cancellare l’inibizione di sei mesi inflittagli dal Tribunale fededrale (sezione Disciplinare) per il caso Pergocrema, non lo ha assolto, anzi: ha confermato la sua colpevolezza, ma ha ridotto la squalifica a 4 mesi (da scontare fino al 31 agosto) e, al contempo, ha rigettato il ricorso del Procuratore federale Stefano Palazzi che invece aveva chiesto alla Corte due ulteriori mesi di inibizione (mentre quello dell’ex patron del club Sergio Briganti è stato dichiarato inammissibile). FINO IN FONDO Macalli si ri-
volgerà al Collegio di garanzia del Coni, che ieri ha ricevuto anche il ricorso del Genoa contro la mancata concessione della licenza Uefa. Il presidente della Lega Pro, difeso dall’avvocato Cesare Di Cintio, ha già ottenuto in primo grado l’assoluzione per il fallimento del Pergocrema, ma vuole essere prosciolto anche per la contestuale registrazione che fece dei quattro marchi riconducibili al club. Difficile? Plausibile? La palla a questo punto passa all’organo presieduto dall’ex ministro degli Esteri Frattini, che non più tardi di due giorni fa ha restituito due punti alla Reggina e tre alla Pro Piacenza, rivoluzionando i playout. MOMENTO DIFFICILE Intanto, già la lieve riduzione della squalifica ottenuta ieri sera dal I° Collegio della Corte d’appello è una piccola boccata d’ossi-
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● Sono i mesi di squalifica per Mario Macalli dopo il processo d’appello: la sanzione per il presidente della Lega Pro scadrà il prossimo 31 agosto
PLAYOUT
PLAYOFF
Oggi cinque partite Brividi Lombardia ●
Mario Macalli, 78 anni ANSA
geno, di cui Macalli, presente all’udienza tenuta in via Campania, può ritenersi «moderatamente soddisfatto», convinto com’è di poter ottenere al Coni un ulteriore sconto o la cancellazione dell’inibizione. Il momento storico, del resto, è quello che è: la Lega è spaccata, i dissidenti non mollano, Ghirelli è pronto a rioccupare il suo posto, il nuovo scandalo scommesse può far crollare il Palazzo, la riforma dei campionati rischia di tagliare tante squadre. Macalli resiste, anche se da più parti invocano un suo passo indietro, convinto di poter uscire indenne prima o poi dalla tempesta che si è abbattuta sulla Lega Pro che presiede. Il tempo deciderà se essergli o meno galantuomo. Per ora, resta sul filo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Finalmente cominciano i playout, dopo che nei giorni scorsi la giustizia sportiva ha cambiato due volte le classifiche (levando punti di penalizzazioni a Pro Piacenza e Reggina) riscrivendo il quadro degli spareggi salvezza nei gironi B e C. Si giocano oggi le prime cinque partite di andata: il derby Reggina-Messina, fissato solo giovedì, è dovuto slittare a martedì (ore 17) per motivi di ordine pubblico. Tutte le gare di ritorno saranno sabato 30. Così oggi in campo le dieci squadre.
GIRONE A (ORE 16) LUMEZZANE (4-4-2) Furlan; Monticone, Belotti, Nossa, Pippa; Varas, Genevier, Baldassin, Potenza; Sarao, Cruz. (Bason, Biondi, Pantano, Mogos, Alimi, Gatto, Ekuban). All. Nicolato. PRO PATRIA (4-3-3) Perilli; Guglielmotti, Lamorte, Pisani, Taino; Arati, Calzi, Palumbo; Candido, Serafini, Terrani. (De Tommaso, Zaro, Panizzi, Giorno, Romeo, D’Errico, Baclet). All. Montanari. ARBITRO Marini di Roma (Pellegrini-Robilotta). PORDENONE (3-5-2) Maniero; Salvatori, Ferrani, Fissore; Placido, Fortunato, A. Migliorini, Maracchi, Bertolucci; Maccan, Bjelanovic. (Bazzichetto, Ghinassi, G. Migliorini, Mattielig, Buratto, Ravasi, Franchini). All. Rossitto. MONZA (4-3-1-2) De Lucia; Pugliese, De Bode, Martinez, D’Ambrosio; Uliano, Asante, Cojocnean; Pessina; Carbonaro, Bernasconi. (Chimini, Lucarini, Acampora, Grandi, Valencic, Gaeta, De Vita). All. Pea. ARBITRO Dei Giudici di Latina (A. Cordeschi-S. Cordeschi).
GIRONE B (ore 15) PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso; Castellana, Sall, Bini, Sane; Barba, Silva, Schiavini; Matteassi, Speziale, Alessandro. (Iali, Petrini, Marmiroli, Bacher, Mascolo, Giovio, Caboni). All. Franzini. FORLI’ (4-3-1-2) Scotti; Jidayi, Catacchini, Drudi, Pastore; Casini, Hamlili, T. Arrigoni; Capellini; Morga, Melandri. (Casadei, L. Arrigoni, Turi, Fantoni, Rosafio, Pettarin, Castellani). All. Firicano. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Sangiorgio-Opromolla). SAVONA (4-3-1-2) Rossini; Antonelli, Cabeccia, Marconi, Speranza; Demartis, Taddei, Eguelfi; Giorgione; Scappini, Giovinco. (Addario, Galimberti, Ficagna, Carta, Morosini, Sanna, Frugoli). All. Riolfo. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Rosato, Galuppo, Lasicki, Luciani; Guerri, Loviso, Casiraghi; D’Anna, Regolanti, Vettraino. (Citti, Manganelli, Caldore, Esposito, Marchionni, Mancosu, Cais). All. Bonura. ARBITRO Tardino di Milano (Benedettino-Stazi).
Semifinali di andata Como e Reggiana domani sono in casa ●
Domani si gioca l’andata delle semifinali playoff: ecco la situazione dopo il primo turno, il programma e gli arbitri. PRIMO TURNO Così lo scorso fine settimana: Benevento-Como 1-2, Bassano-Juve Stabia 6-5 (dts e rigori), Ascoli-Reggiana 2-4 (dts), Matera-Pavia 2-1 (dts). SEMIFINALI Como-Matera (ore 19): Paolini di Ascoli Piceno; ReggianaBassano (ore 18, diretta su Raisport): Di Martino di Teramo. Le partite di ritorno sono domenica 31 con Matera-Como (ore 16) e BassanoReggiana (ore 18, diretta su Raisport). FINALE L’andata è domenica 7 giugno, il ritorno è il 14: di fronte le vincenti delle semifinali (l’andata sarà giocata sul campo della peggio classificata). REGOLAMENTO In caso di parità di punteggio al 90’ si giocano i tempi supplementari; se la parità persiste, si tirano i calci di rigore. SUPERCOPPA Domani sera si elegge anche la regina della Lega Pro con l’ultima partita tra Teramo e Novara (ore 20.45): arbitra Fiore di Barletta. CLASSIFICA Novara (differenza reti +1) e Salernitana (differenza reti +1) p. 3; Teramo (differenza reti -2) 0. GIUDICE SPORTIVO Dopo la gara di giovedì, una giornata di squalifica a Bocchetti (Salernitana). REGOLAMENTO Se domani ci sono due o tre squadre a pari punti, si guardano nell’ordine: differenza reti della fase finale, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella partita in trasferta; se la parità persiste, si va al sorteggio.
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GIRONE C (ore 17) ISCHIA (4-3-1-2) Giordano; Finizio, Impagliazzo, Sirignano, Bruno; Bulevardi, Massimo, Armeno; Millesi; Schetter, Infantino. (Mennella, Formato, Chiavazzo, Alvino, Fumana, Gerevini, Verachi). All. Maurizi. AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini; Balzano, Cossentino, Magliocchetti, Amelio; Capua, Geroni, Del Prete; Mangiacasale, Mosciaro, De Luca. (Despucches, Giannattasio, Sassano, Scognamillo, Petricciuolo, Esposito, Personè). All. Marra. ARBITRO Giovani di Grosseto (Stasi-Lacalamita).
Serie B R L’ultima giornata
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Modena si illude con Granoche Il Latina lo gela: finisce ai playout 1L’attaccante chiude da re del gol, ma non basta. Viviani su rigore trova la salvezza LATINA
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MODENA
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PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Granoche (M) al 20’, Viviani (L) su rigore al 29’ p.t. LATINA (4-5-1) Di Gennaro 6; Ristovski 6, Brosco 6, Bruscagin 6, Alhassan 5,5; Angelo 6, Oduamadi 6, Viviani 6,5, Crimi 7, Bidaoui 6,5 (dal 30’ s.t. Figliomeni 6); Litteri 6 (dal 9’ s.t. Bouhna 6). PANCHINA Farelli, Atiagli, Criscuolo, Mangni, Jaadi, Celli, Shahinas. ALLENATORE Iuliano 6,5. MODENA (4-2-3-1) Pinsoglio 6; Calapai 6, Cionek 6, Gozzi 6, Manfrin 6 (dal 44’ s.t. Rubin s.v.); Salifu 6, Schiavone 5; Nizzetto 5,5 (dal 28’ s.t. Ferrari 6), Garritano 6, Fedato 5,5 (dal 46’ s.t. Sakaj s.v.); Granoche 6. PANCHINA Manfredini, Marzorati, Martinelli, Zoboli, Besea, Guidiala. ALLENATORE Melotti-Pavan 5,5. ARBITRO Nasca di Bari 6. GUARDALINEE Carbone 6-Di Vuolo 6. AMMONITI Crimi (L), Alhassan (L) e Salifu (M) per gioco scorretto; Schiavone (M), Oduamadi (L) e Litteri (L) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 3.234, incasso di 24.352 euro; abbonati 2.200, quota di 24.900 euro. Tiri in porta 2-2. Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 6’.
Massimiliano Ancona INVIATO A LATINA
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L Latina fa 50 ed è salvo. Il Modena, con tre punti in meno, giocherà il playout con l’Entella. Andata il 30 a Chiavari. Ritorno il 6 giugno in Emilia. Il lungo ritiro e il mancato ritorno in panchina dell’infortunato Novellino non hanno dato la scossa. La squadra di Melotti e Pavan ci ha provato solo per un tempo. Il primo. È andata in vantaggio con Granoche. Si è illusa. È stata riportata alla realtà dal pareggio di Viviani su rigore. E nella ripresa è apparsa scarica. Quanto a Viviani, è l’anima del Latina, che alla fine dell’andata – prima dell’avvento di Iuliano per Breda - era ultima e ha festeggiato una permanenza meritata, solo un anno dopo la A sfiorata, al debutto in B, nella finale playoff col Cesena.
venta in uscita bassa Di Gennaro. La palla rotola verso la porta. Alhassan, in equilibrio precario, anticipa Bruscagin sulla linea, Brosco non riesce a spazzare e l’attaccante uruguagio firma il 20° centro stagionale. I padroni di casa si scuotono e pareggiano su rigore dopo 9’: Schiavone su fallo laterale di Alhassan salta in area col braccio alto per anticipare Litteri, il cui tocco di testa viene sfiorato dal centrocampista emiliano. L’arbitro Nasca è lì e fischia. Viviani ,al rientro dopo tre gare di stop per infortunio, trasforma, firmando l'8° gol personale davanti a Gigi Di Biagio, c.t. dell’Under 21 che ha l’Europeo a giugno. RIPRESA Si ricomincia e si finisce a ritmo basso. La densità a centrocampo domina. Pochi spazi, nessuna possibilità di offendere per il Modena, che ha speso subito troppo. Il tutto agevola il Latina, cui il pari basta, che perde per infortunio Litteri, dentro Bouhna (9’). Si perdono due minuti per riparare il taglio di una rete di porta. Cosa che porta al mega recupero di 6 minuti. A 15’ dalla fine, Iuliano passa alla difesa a cinque con Figliomeni per contrastare il neoentrato Ferrari (fuori Nizzetto). Gara bloccata fino al 40’. quando Crimi, il migliore in campo, di destro impegna in tuffo Pinsoglio. La sua respinta vale il pareggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIAVE Gara vera. Subito viva. Il Modena ci prova. Col 4-2-3-1 e un ritmo elevato. Dietro a Granoche ci sono Nizzetto, Garitano e Fedato, mentre Schiavone e Salifu fanno da schermo davanti al quartetto difensivo. Il Latina parte contratto e pensa più a contenere che a offendere. Così il 4-5-1 di Iuliano fatica non poco a limitare lo slancio degli avversari che devono vincere per provare a evitare i playout. Salifu (12’) e Fedato (15’) tentano invano dalla lunga distanza. Poi segna Granoche (20’). È Fedato a verticalizzare per Garritano su cui si av-
IL MIGLIORE
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Crotone in salvo L’Entella si deve rassegnare: sarà spareggio 1L’impianto di irrigazione parte per ben tre volte, il recupero è lungo ma finisce così CROTONE
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ENTELLA
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CROTONE (4-3-3) Cordaz 6; Zampano 6,5, Dos Santos 6, Cremonesi 6, Modesto 6,5; Matute 5,5, Maiello 6,5, Dezi 6; Ciano 5,5 (dal 46’ s.t. Ferrari s.v.), Torregrossa 5 (dal 43’ s.t. Padovan s.v.), Stoian 5,5 (dal 36’ s.t. De Giorgio s.v.). PANCHINA Stojanovic, Galardo, Suciu, Salzano, Ricci, Rabusic. ALLENATORE Drago 6. ENTELLA (4-3-3) Paroni 6; Belli 5,5, Russo 6, Ligi 6, Iacoponi 6; Volpe 5,5 (dal 43’ s.t. Moreo s.v.), Battocchio 5,5, Troiano 5,5 (dal 46’ s.t. Rozzi s.v.); Costa Ferreira 5 (dal 35’ s.t. Staiti s.v.), Sforzini 5, Mazzarani 6. PANCHINA Coser, Cecchini, Baldanzeddu, Botta, Di Tacchio, Lanini. ALLENATORE Aglietti 6. ARBITRO Fabbri di Ravenna 5,5. GUARDALINEE Del Giovane 5,5-Liberti 6. AMMONITI Volpe (E) e Ciano (C) gioco scorretto; Stoian (C) per proteste. NOTE paganti 5.498, incasso di 10.880 euro; abbonati 3.002, quota di 15.372 euro. Tiri in porta 1–2. Tiri fuori 4-1. In fuorigioco 1-4. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 8’.
● CRIMI
CENTROCAMPISTA DEL LATINA
Francesco Caruso INVIATO A CROTONE
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entre lo stadio intona «Il cielo è sempre più blu» accompagnando le note di Rino Gaetano, il crotonese più famoso dopo Pitagora, l’Entella esce a testa bassa dal campo. Saranno i liguri a spareggiare col Modena. I calabresi possono festeggiare al termine di un brutto 0 a 0 che mal si accoppia all’altra colonna sonora della notte rossoblu: «We are de champions». Soprattutto dopo la scenetta dell’irrigazione del campo scattata improvvisamente durante il recupero per ben 3 volte. Nei concitati momenti finali la paura dei padroni di casa era legata all’eventuale vittoria del Modena a Latina che li avrebbe costretti ai play out. Giunge invece il fischio finale di Fabbri che consegna il Crotone al 7° campionato di fila in B. TAVOLI SALVEZZA Mentre gli occhi dei novemila spettatori sono sul rettangolo di gioco, le orecchie stanno dappertutto. Così i crotonesi seguono quella che sperano sia l’ultima della stagione: la salvezza si gioca su diversi tavoli, a cominciare da quello di Latina. E dire che un anno fa di questi tempi, pareggiando 0 a 0 a Palermo i calabresi conquistavano l’accesso ai play off (subito fuori col Bari), che salto all’indietro
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nel giro di 12 mesi. Ma la festa finale è comunque assordante. La prima frazione scivola via lenta e noiosa. Squillano per primi i padroni di casa con un bel lancio di Maiello che pesca in area Stoian la cui conclusione di prima intenzione d’interno destro sorvola d’un nulla la traversa. Si combatte su ogni pallone: c’è tensione e cattiveria, Fabbri fatica a tenere la sfida in mano. ACQUA E SPUMANTE Nel frattempo il Modena passa a Latina e la temperatura dello Scida sale poco dopo quando l’Entella va vicinissimo al gol: una palla sporca giunge sui piedi di Mazzarani che dal fondo scodella in mezzo, Cordaz esce male disturbato da Sforzini e finisce a terra, Costa Fereira inzucca verso la porta sguarnita: salva sulla linea Modesto fra le proteste dei padroni di casa. Sospiro di sollievo che diventa esultanza con il pari del Latina. Nella ripresa parte forte il Crotone, combinazione Maiello-Zampano che al momento del tiro si fa anticipare da Mazzarani. Che a metà del tempo ha la palla per il vantaggio: sul lancio di Iacoponi, arresta e calcia mirando al «sette». Quia è bravo Cordaz a deviare. Allo Scida si gioca sul filo dei nervi, attendendo gli ultimi due fischi, soprattutto quello di Latina che fa brindare alla salvezza della squadra di Massimo Drago. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
6,5 ● MAIELLO CENTROCAMPISTA DEL CROTONE
Il Brescia saluta e viene fischiato Avellino, la testa è già ai playoff
Carpi premiato ma i tifosi sono contro il trasloco Il Catania si salva
Ternana in festa Viola e Bojinov un gol per tempo Il Varese crolla
Vince il Trapani e può brindare la Pro Vercelli che rimane in B
Gian Paolo Laffranchi
Davide Setti
Massimo Laureti
Franco Cammarasana
BRESCIA
CARPI (MODENA)
TERNI
TRAPANI
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n Brescia già retrocesso supera un Avellino con la testa già ai playoff dove affronterà in trasferta lo Spezia e poi, in caso di successo, il Bologna. Per la squadra di Calori (al passo d’addio), contestatissima, è un giorno storico. In negativo. L’atmosfera è surreale. Silenzio lungo mezz’ora, poi insulti e cori di scherno dalla curva; canti e incitamento costante dal settore avellinese. Sblocca Corvia con movimento, dribbling e tiro da grande attaccante, ma lo stadio fischia. Gli applausi bipartisan sono invece per la rovesciata di Comi del pareggio. Il tempo si chiude col destro di Da Silva che vale il raddoppio e la ripresa si apre col tris in contropiede di Sestu, prima del bis di Comi con un colpo di testa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
l Catania si prende il punto che cercava e trova una sofferta salvezza in una stagione nera. Finisce senza reti con un Carpi troppo rimaneggiato (out dieci titolari) per poter dare battaglia. La consegna a fine gara al capitano di casa Porcari della coppa «Ali della vittoria» per i campioni della B segna anche l’addio al Cabassi. In A il Carpi giocherà a Modena, una decisione contro cui i tifosi dei distinti hanno protestato restando in silenzio nel secondo tempo. La gara regala poco: nel primo tempo Maniero in spaccata centra il palo. Nella ripresa solo un’incomprensione fra Letizia e Romagnoli mette Maniero davanti a Gabriel, bravo a chiudere in uscita. Nel finale debutto in casa carpigiana del ‘95 Palmieri. Il ‘96 Sarzi Puttini era stato lanciato dall’inizio.
n gol per tempo per chiudere la pratica Varese e guadagnare la terza salvezza consecutiva, come nella passata stagione con 51 punti. La Ternana ha centrato l’obiettivo soffrendo un po’ nel primo tempo per sbloccare il risultato: c’è voluto un rigore, il secondo della stagione, per superare il portiere La Gorga. C’è riuscito Viola dal dischetto (fallo del portiere su Ceravolo) aprendo la strada al successo della squadra rossoverde che per l’occasione Tesser ha riproposto con la difesa a quattro e Falletti dietro le punte. Il Varese, già retrocesso, si è battuto con orgoglio ma non ha mai impegnato Brignoli. Nel finale del match ci ha pensato Bojinov a chiudere il conto con una girata di sinistro da centro area.
CARPI-CATANIA 0-0 CARPI (4-3-3) Gabriel 6; Pasini 6, Romagnoli 6, Letizia 6, Sarzi Puttini 6 (dal 38’ s.t. Palmieri s.v.); Mbaye 6,5, Porcari 6 (dal 43’ s.t. Pugliese s.v.), Torelli 6; Pasciuti 6, Lasagna 6, Di Gaudio 6 (dal 30’ s.t. Gatto s.v.). (Maurantonio, Brunelli, Gagliolo, Laner, Loi, Inglese). All. Castori 6. CATANIA (4-3-1-2) Gillet s.v.; Del Prete 6, Schiavi 6, Ceccarelli 6, Mazzotta 6; Sciaudone 6, Coppola 6, Escalante 6; Rosina 5,5; Calaiò 6, Maniero 5,5. (Terracciano, Sauro, Capuano, Gyomber, Belmonte, Chrapek, Odjer, Barisic, Rossetti). All. Marcolin 6. ARBITRO Pasqua di Tivoli 6. GUARDALINEE Segna 6-Paiusco 6. AMMONITI Sciaudone (Cat) e Del Prete (Cat) per gioco scorretto. NOTE paganti 3.000 circa, incasso non comunicato; abbonati 1.179, quota di 10.203 euro. Tiri in porta 0-1 (con un palo). Tiri fuori 2-1. In fuorigioco 0-4. Angoli 0-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.
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BRESCIA-AVELLINO 3-2 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Corvia (B) al 19’, Comi (A) al 22’, Da Silva (B) al 46’ p.t.; Sestu (B) al 10’, Comi (A) al 33’ s.t. BRESCIA (4-3-2-1) Arcari 6 (dal 31’ s.t. Andrenacci 6); Zambelli 6,5, Ant. Caracciolo 6, Di Cesare 6, Gargiulo 6 (dal 31’ s.t. Budel 6); Quaggiotto 6, H’Maidat 6, Scaglia 6; Da Silva 6,5 (dal 40’ s.t. Bertoli s.v.), Sestu 7; Corvia 7. (Lancini, Boniotti, Morosini, Strada, Sodinha, Valotti). All. Calori 6. AVELLINO (3-5-2) Bavena 6; Pisacane 5 (dal 1’ s.t. Schiavon 6), Fabbro 6, Vergara 5,5; Regoli 6, Kone 5,5, Angeli 6, Filkor 5,5 (dal 18’ s.t. D’Angelo 6), Bittante 6; Trotta 5,5 (dall’11’ s.t. Sbaffo 6), Comi 7. (Frattali, Gioia, Ely, Visconti, Almici, Mokulu). All. Rastelli 5,5. ARBITRO Chiffi di Padova 6. GUARDALINEE Bolano 6-Zivelli 6. AMMONITI Bertoli (B) per gioco scorretto. NOTE paganti 780, incasso di 3.041 euro; abbonati 6.200, quota non comunicata. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 5-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
stata partita vera. Il risultato premia il Trapani, ma la Pro non demerita e sfiora quel punto che l’avrebbe messa al riparo da spiacevoli sorprese. In soccorso le arrivano i risultati dagli altri campi e così al triplice fischio può ugualmente festeggiare la salvezza. Il Trapani, già salvo, va subito in vantaggio con Curiale su assist di Nadarevic ma poi lascia campo alla Pro Vercelli che tenta a più riprese di insidiare Gomis che al 38’ respinge una conclusione di testa di Luppi. A inizio ripresa (al 3’) Caldara sigla il raddoppio sugli sviluppi di un angolo mentre al 25’ giunge il gol di Beretta che ridà coraggio alla Pro ma Gomis a tempo scaduto evita il pari su un tiro di Belloni.
TERNANA-VARESE 2-0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Viola su rigore 37’ p.t.; Bojinov al 43’ s.t. TERNANA (4-3-1-2) Brignoli 6; Janse 6, Valjent 6, Fazio 6, Popescu 6; Gavazzi 6,5, Viola 6,5 (dal 40’ s.t. Vitale s.v.), Eramo 6; Falletti 6 (dal 16’ s.t. Russo 6); Avenatti 6,5, Ceravolo 6 (dal 33’ s.t. Bojinov 6,5.). (Sala, Gagliardini, Palumbo, Dianda, Tascone, Milinkovic). All. Tesser 6. VARESE (4-4-2) La Gorga 6,5; Luoni 6, Dondoni 5,5, Rossi 5,5, De Vito 5,5 (dal 25’ s.t. Cristiano 5); Culina 6 (dal 43’ Rojas s.v.), Barberis 5,5, Capezzi 5, Jakimovski 5 (dal 5’ s.t. Blasi 5); Miracoli 5,5, Forte 5. (Birighitti, Lores, Capello, Piccoli, Mancino, Truzzi). All. Bettinelli 5,5. ARBITRO Merchiori di Ferrara 6. GUARDALINEE Gori 6-Zappatore 6. AMMONITI Gavazzi (T), Popescu (T), Capezzi (V) e Luoni (V) per gioco scorretto. NOTE paganti 4.955, incasso di 7.831,60 euro; abbonati 1.695, quota di 10.486 euro. Tiri in porta 6-0. Tiri fuori 8-2. In fuorigioco 2-4. Angoli 4-0. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
TRAPANI-PRO VERCELLI 2-1 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Curiale (T) al 4’ p.t.: Caldara (T) al 3’, Beretta (PV) al 25’ s.t. TRAPANI (4-3-1-2) Gomis 6,5; Perticone 6, Pagliarulo 6, Caldara 6,5, Rizzato 6,5; Scozzarella 6, Ciaramitaro 6,5 (dall’11’ s.t. Feola 6), Basso 6 (dal 35’ s.t. Aloi 6); Falco 6,5; Nadarevic 6,5, Curiale 6,5 (21’ s.t. Citro 6). (Ferrara, Martinelli, Lo Bue, Zampa, Abate, Malele). All. Cosmi 6,5. PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 6; Ferri 6, Cosenza 6, Bani 6, Scaglia 6,5; Musacci 6,5, Germano 6 (dal 6’ s.t. Beretta 6), Castiglia 6; Di Roberto 6,5, Luppi 6,5 (dal 31’ s.t. Belloni 6), Fabiano 6 (dal 17’ s.t. Sprocati 6). (Viotti, D’Alessandro, Milesi, Liviero, Emmanuello, Ronaldo). All. Scazzola 6,5. ARBITRO Roca di Foggia 6,5. GUARDALINEE Marinelli 6-Oliveri 6. AMMONITI Caldara (T), Pagliarulo (T) e Beretta (PV) per gioco scorretto. NOTE paganti 3.581, incasso di 36.247,60 euro; abbonati 2.686, quota di 21.841,62 euro. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori 3-8. In fuorigioco 1-1. Angoli 2-6. Rec.: p.t. 0’, s.t. 5’.
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Formula 1 R GP Monaco
L'ANALISI di PINO ALLIEVI
SFIDA TRA DUE BINARI LA POLE VALE LA GARA
L
a corsa? Quasi sempre è una delusione. Il circuito è troppo stretto, i sorpassi sono quasi impossibili e si finisce per assistere a una processione noiosa, in cui chi si trova davanti può fare l’andatura e scappare, mentre che è dietro vive di frustrazioni. Il GP di Monaco è così da sempre. Specialmente negli ultimi tempi, con le macchine che hanno prestazioni molto simili e quindi resta poco da inventare per superare chi è davanti. C’è chi non regge la tensione e va a sbattere. C’è chi invece pazienta e porta a casa punti. Ma tutto si gioca alla partenza, nei 210 metri che separano dalla curva di Santa Devota, frequente teatro di incidenti. Scattare in pole diventa essenziale. Al punto che il momento più bello dell’intero Mondiale di F.1 è l’ora di qualifiche di Monaco, quella di oggi, destinata a far dimenticare i fischi di giovedì. Una sfida infernale a chi riesce a esprimere la massima velocità, guidando alla cieca tra due binari di guard-rail, con le gomme che devono «accarezzare» le protezioni per consentire al pilota di esprimere le migliori traiettorie, l’adrenalina da tenere sotto controllo, la rapidità nei comandi dentro l’abitacolo, la spregiudicatezza per affrontare le insidiose curve del Casinò, della Piscina, dell’ex Loews, il salto dal sole al buio nel tunnel dove si passa quasi a 300 all’ora, un cuore grande così per non alzare il gas al Tabaccaio. Bellissimo, folle, assurdo. Serve ovviamente un’ottima macchina, ma il ruolo del pilota è più importante che altrove. «Non ho mai ottenuto la pole a Monaco, ho vinto partendo dal terzo posto. Ma stavolta non posso sbagliare. È un fatto di concentrazione, di riuscire a essere perfetti in ogni settore e non sempre mi è riuscito», dice Lewis Hamilton, leader del Mondiale, con una umiltà che fa tenerezza. Nico Rosberg spiega ancora di più che cosa significhi partire davanti: «Il vantaggio è la visuale sgombra, la tensione che si attenua perché non hai lo stress di controllare chi ti precede. La pole a Monaco è indispensabile per vincere. Va fatta a tutti i costi e non m’importa se poi la macchina non ha un assetto ottimale per la gara e magari va di traverso, perché diventa secondario quando puoi decidere tu la velocità da tenere». La Mercedes ha un grande vantaggio nella coppia del motore, nella tenuta in curva dovuta al carico aerodinamico, nella trazione meccanica, nel modo in cui può salire e scendere dai cordoli, mantenendo aderenza. La Ferrari non è ancora a questi livelli e per sopperire deve sperare nelle Pirelli Super Soft che proverà stamane, se la pista sarà asciutta. Vettel e Raikkonen hanno classe e ritmo per giocarsela, la SF15-T non è la vettura scadente di un anno fa, ma il grosso rischio è trovarsi imbottigliati. Quanto alle prestazioni assolute della Ferrari si naviga in un mare di incognite, dopo la pioggia di giovedì che ha impedito di capire tante cose. Poi ci sono le solite Red Bull, Toro Rosso e Williams pronte a disturbare la rossa nelle posizioni di rincalzo alla Mercedes. Una battaglia da godere, quella delle 14: la vera «corsa» è questa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Scrive da manager Maturo e riservato» Ecco l’uomo Vettel 1Il saluto ai tifosi analizzato da una grafologa:
«Firma spettacolare: è disponibile e ambizioso» PER LA GAZZETTA IN ITALIANO PERFETTO
Luigi Perna INVIATO A MONTECARLO (MONACO)
È
un giovane che non usa Facebook e sogna le macchine e i piloti del passato, tanto da sfoggiare a Montecarlo un casco stile Anni 70 con una banda nera che fa sembrare la visiera «extra large» come quelle usate all’epoca da Niki Lauda, Mario Andretti e Clay Regazzoni. Se chiedete a Sebastian Vettel quale sia la sua Formula 1 ideale, prende a prestito una frase tipica di James Hunt: «Quella in cui servivano “big balls” (grandi palle; n.d.r.). Il pubblico era affascinato dal coraggio». Confessa: «Vorrei vetture vecchia scuola, con grandi motori e tanti cavalli, gomme più larghe e maggior grip. La prima volta che guidai una F.1 ero spaventato. Per i ragazzi di oggi, invece, non è più così». SORPRESA La Gazzetta stavolta ha deciso di fare un gioco. E alla vigilia di Montecarlo (oggi si gioca la pole position; n.d.r.) ha chiesto al pilota tedesco della Ferrari di scrivere un breve messaggio, dopo i primi mesi della sua avventura a Maranello. La vera sorpresa è arrivata quando l’addetta stampa Britta Roeske ha detto che Seb l’avrebbe scritto in italiano. Il risultato lo vedete pubblicato qui a fianco. Nero su bianco, sopra un foglio di quaderno. Una dichiarazione d’amore per la rossa e i suoi tifosi, a cui Vettel tiene in modo particolare. «La Ferrari è stato sempre il mio sogno. È una leggenda anche grazie a voi tifosi e alla vostra passione. Sono fiero di far parte di questa storia incredibile», dice l’erede di Michael Schumacher. DA ASSUMERE Va detto che non capita spesso di leggere quello che un campione di Formula 1 scrive di proprio pugno. E di certo per Vettel questa è un’abitudine, visto che fin dai test dell’inverno si porta sempre dietro un’agenda riempita di appunti, sensazioni personali e informazioni tecniche, che poi tira fuori nei briefing con gli ingegneri. Abbiamo quindi deciso, come seconda cosa, di interpellare un grafologo, affinché ci rivelasse quali aspetti del carattere del quattro volte iridato vengono fuori
La dedica scritta a mano da Sebastian Vettel per l’«esame» di grafologia. Qui sotto, il pilota firma autografi a Montecarlo dopo le libere di giovedì COLOMBO
VOLONTÀ DI FERRO Coincide parecchio con il ritratto da «secchione» che Seb si è guadagnato fin dalle prime uscite in pista con il Cavallino. «È un giovane maturo. Apprende facilmente, ha fiuto nell’orientarsi e sa sfruttare a fondo e in modo organizzato le esperienze concrete per migliorarsi. Si applica con grande volontà. Ma ha anche la propensione alla sfida e all’azzardo (lasciare la Red Bull per la Ferrari non è stata una scommessa?; n.d.r.). Lo si deduce dalla firma più alta e spigolosa, posta al centro, dall’organizzazione dello spazio grafico, che è ordinato, e dal ritmo spigliato della scrittura, che corre veloce verso destra, ma con i giusti spazi che servono a riflettere sulle varianti utili — continua l’esperta —. Mentre le aperture a capo indicano una persona disponibile, che tiene a sintonizzarsi con l’ambiente, che ha bisogno di continue conferme e apprezzamenti, e che non si accontenta mai perché vuole dare il meglio di sé». FIRMA AMBIZIOSA E poi c’è l’aspetto del Vettel persona, spogliato della tuta, che resta un ragazzo semplice, antitesi della star alla Lewis Hamilton. «Gli spazi ampi fra le lettere e gli allunghi inferiori rivelano i principi morali, il forte attaccamento alle radici e alla famiglia, ma in una chiave di estrema riservatezza». Esattamente il Seb che non ama parlare della moglie conosciuta sui banchi di scuola e della figlioletta. «La firma poi è un vero spettacolo — conclude Benedos —. Di solito questo è il biglietto da visita delle persone e l’espressione delle ambizioni. Quella di Vettel è più grande di dimensioni e più decisa rispetto al testo, svetta verso l’alto con movimenti ampi che rivelano determinazione, bisogno di affermazione e un pizzico di elegante vanità». Proprio quello che serve per sfidare con la Ferrari il gigante Mercedes. © RIPRODUZIONE RISERVATA
dal documento. «Questo Vettel è davvero un bel personaggio — spiega Lucia Benedos, esperta dell’Associazione grafologica italiana, sezione Lombardia —. Ha infatti una scrittura molto evoluta, che denota una grande padronanza di sé e delle situazioni, il livello grafico infatti è elevato rispetto alla media dei coetanei. La si potrebbe attribuire a un quarantenne. Per esempio un ingegnere meccanico o un imprenditore. Se io fossi a capo di un’azienda, lo assumerei subito».
TACCUINO SCHUMACHER
SUPERBIKE
La portavoce: «Migliora» Giugliano dietro Sykes ● Sabine Kehm, portavoce di Michael Schumacher, ha dichiarato in una videointervista che il 7 volte campione del mondo di F.1 sta facendo lenti ma continui progressi: «Siamo molto felici, ma sarà una lunga battaglia»
● (p.g.) Davide Giugliano firma il 2° tempo a Donington nella combinata delle tre sessioni di libere nel 6° round del Mondiale. Il ducatista, 1’28”283 e poi scivolato senza danni, è tra le Kawasaki di Tom Sykes, 1’28”172, e del leader iridato Jonathan
Rea, 1’28”483. Bene Leon Haslam (Aprilia) 4° in 1’28”516 con una costola rotta. Al mattino impresa MV Agusta per la prima volta davanti col britannico Leon Camier. Oggi Superpole alle 13, domani gare alle 13 e 16 (ora italiana), diretta su Italia1. ● MONDIALE CROSS (m.z.) Ryan Villopoto (Kawasaki) salterà anche il GP di Gran Bretagna
oggi e domani per l’incrinatura della quarta vertebra lombare.
MONZA E IL FUTURO
RALLY DI PORTOGALLO
● Incontro «personale» nel paddock di Montecarlo tra Ecclestone e Sticchi Damiani, presidente Aci, sul futuro del GP d’Italia. I soldi (20 milioni l’anno dal 2017 in poi) per ora non ci sono. La Regione dovrebbe dare 20 milioni per lavori
Latvala è in testa ● (an.gat.) Al termine della 2a giornata del Rally del Portogallo, Latvala (Volkswagen) è davanti a Meeke (Citroën) e Mikkelsen (VW). Il leader iridato Ogier è 6°.
Si cercano i fondi
all’Autodromo non legati alla F.1: spetta al Governo deliberare. ● GP2 (an.gat.) Vandoorne vince gara-1 a Montecarlo davanti ad Alexander Rossi e Canamazas ed è leader della classifica di GP2. Ottavo Marciello, che oggi in gara-2 parte dalla pole. ● FORMULA E Oggi la Formula E fa tappa a Berlino. In classifica Di Grassi è primo con 93 punti.
Formula 1 R GP Monaco
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FOCUS TECNICO
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CONTENUTO PREMIUM COSÌ FUNZIONA IL VOLANTE DELLA SF15-T 1. Menù display; 2.4. Comandi Kers; 3. Limitatore velocità ai box; 5. Freno motore; 6. Ripartizione frenata; 7. Pompa olio; 8. Manettino multifunzione; 9.10. Regolazione mappature a basse velocità e con gomme da bagnato; 11. Coppia motrice; 12. Mappature strategie; 13. Burnout; 14. Multifunzione 15. Pompetta per bere; 16. Controllo differenziale in ingresso curva; 17. Livello carica batteria; 18. Pulsante per confermare istruzioni; 19. Folle; 20. Ricarica batteria; 21. Radio
COM’ERA CON ALONSO A fianco il volante della F14 T. Le principali differenze rispetto all’attuale sono costituite dal taglio della corona e dalla presenza di un quinto manettino contro i quattro di oggi
Guida alla Seb
VOLANTE TAGLIATO 21 TASTI DA GESTIRE IL PILOTA TEDESCO HA CHIESTO ALLA FERRARI UNA SOLUZIONE VICINA A QUELLA DELLA RED BULL LO STUDIO di GIORGIO PIOLA MONTECARLO (MONACO)
U
na volta, quando ancora le F.1 erano dotate di cambio a leva, il GP di Monaco rappresentava un vero martirio per la mano destra dei piloti: se oggi non è più così bisogna ringraziare la Ferrari e John Barnard che introdussero nel 1989 il cambio al volante. Su quella vettura, siglata 640, addirittura non vi era lo spazio per collocare una leva in caso di necessità invece, malgrado una serie di ritiri dopo la vittoria iniziale di Mansell in Brasile, la rivoluzione ebbe successo. Otto stagioni dopo sempre Maranello introdusse i volanti computer con una sagoma in carbonio che comprendeva un quadro di comandi diventato con gli anni sempre più sofisticato. Ai tempi di Michael Schumacher c’erano ben tre manettini per gestire i differenziali: in entrata di curva, in mezzo ed in uscita.
PERSONALIZZAZIONE Quest’anno si registra un’altra svolta in casa Ferrari. Perla prima volta dal 1996 la parte inferiore della corona è stata levata per creare maggiore spazio per le gambe del pilota. Una soluzione chiesta da Sebastian Vettel, abituato sulla Red Bull a guidare con una volante a farfalla e quindi «vuoto» al centro. E proprio le richieste dei piloti costituiscono un altro fattore importante nella realizzazione dei volanti. Hamilton, quando è arrivato alla Mercedes, non solo ha chiesto una disposizione diversa da quella d Nico Rosberg ma pure gli stessi colori dei manettini che aveva in McLaren. Non solo: Lewis ha le scritte in inglese, Nico in tedesco. DIFFERENZE Ma torniamo al volante della rossa e come è cambiato dal 2014 ad ora. Sulla SF15-T è stato tolto un manettino, mentre i vari comandi sono stati disposti in maniera più semplice. Va aggiunto che la disposizione dei manettini
IL PROGRAMMA Oggi le qualifiche alle 14 in diretta su Sky e Rai 2 Domani sul circuito cittadino di Montecarlo (3.340 m) si corre il GP Monaco, sesta tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 78 giri per 260,286 km. Tutto l’evento in diretta su Sky e Rai. OGGI Libere 11-12 e qualifiche dalle 14 (Rai 2). DOMENICA Gara alle 14 (Rai 1). GAZZETTA.IT Tempo reale, risultati e notizie sul nostro sito. GAZZETTA TV Approfondimenti da studio e collegamenti con gli inviati. MONDIALE PILOTI 1. Hamilton 111 punti; 2. Rosberg 91; 3. Vettel 80; 4. Raikkonen 52; 5. Bottas 42; 6. Massa 39; 7. Ricciardo 25; 8. Grosjean 16; 9. Nasr 14; 10. Sainz 8 11. Verstappen 6; 12. Hulkenberg 6. COSTRUTTORI 1. Mercedes 202 punti; 2. Ferrari 132; 3. Williams 81; 4 Red Bull 30; 5 Sauber 19; 6. Lotus 16.
varia in base alle caratteristiche delle piste, disponendo quelli più usati nei punti più facili da raggiungere con le dita. MONITOR Dalla passata stagione la Fia ha permesso l’utilizzo di un display più grande (largo 9,5 cm ed alto 5,4 cm) indispensabile per la quantità di informazioni necessarie per gestire in gara le complesse power unit. Il pilota ha la possibilità di cercare diverse schermate e scegliere le informazioni da visualizzare sul menù tramite un pulsante (indicato con il numero 1 nel disegno). Le stesse informazioni si possono avere agendo sul manettino (8). GESTIONE Un pulsante molto importante è quello del limitatore di velocità (3) per l’ingresso in corsia box. Con i tasti 2 e 4 si agisce sul kers mentre il freno motore è gestito tramite pulsante (5). Molto importante la ripartizione della frenata sui due assi (6) che il pilota può variare nonostante l’utilizzo della gestione elettronica al retrotreno. In caso di necessità si può fare affluire più olio al motore mediante un bottone (7). L’erogazione della potenza in casi particolari, come l’ingresso della Safety Car o di asfalto bagnato, viene gestita anch’essa attraverso due pulsanti (9 e 10). Sempre dal volante si può regolare la coppia motrice (11) e le mappature a seconda delle strategie da adottare (12). Le sgommate prima del via si fanno in piena sicurezza, premendo il pulsante 13 che evita regimi troppo elevati. Vi è poi un manettino (14) multi funzione. RUBINETTO Ma il pulsante più amato dai piloti (15) è quello che permette di bere durante la gara. Il controllo della ripartizione del differenziale (16) è stato spostato rispetto alla F14 T. Il pilota (col 17ed il 20) agisce pure sulla carica delle batterie e (18) può confermare le istruzioni ricevute dal box. Un pulsante (19) serve per la folle, mentre la retromarcia è sulla centina dietro il volante a sinistra e protetto da un anello che ne impedisce il casuale inserimento. Infine e non ultima come importanza la radio (21). © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Basket R Quarti playoff, gara-3
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
BOLOGNA
65
MILANO
92
103
TRENTO
78
(18-24, 38-46; 53-73)
(28-18,55-33; 73-59)
GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 8 (1/6, 2/6), Ray 17 (4/4, 2/5), Hazell 8 (2/4, 0/6), White 9 (1/5, 0/1), Cuccarolo (0/1); Fontecchio 14 (3/5, 2/7), Mazzola (0/1), Reddic 6 (3/7), Oxilia 3 (1/2 da 3), Imbrò (0/2 da 3), Benetti (0/1), Vercellino. All.: Valli.
BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Logan 6 (0/1, 2/6), Dyson 4 (1/4, 0/3), Devecchi (0/2 da 3), Kadji 21 (5/5, 3/6), Lawal 8 (4/5); Sosa 23 (3/3, 4/7), Formenti 5 (2/2, 0/2), Sanders 9 (2/4, 1/2), B.Sacchetti 9 (2/2, 1/3), Brooks 18 (6/7, 0/1), Chessa (0/1 da 3). N.e.: Vanuzzo. All.: R. Sacchetti.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Hackett 11 (2/2, 0/1), Gentile 18 (6/11, 0/2), Moss (0/3, 0/1), Melli 6 (2/2, 0/1), Samuels 10 (3/5); Ragland 10 (4/7), Elegar 8 (4/6), Brooks 12 (3/3, 1/3), Kleiza 10 (2/4, 2/5), Cerella 5 (1/1, 1/1), Tabu 2 (1/1). N.e.: Gigli. All.: Banchi.
Alessandro Gentile, 22: nei playoff, 16.5 punti e 8 rimbalzi di media CIAM
SASSARI
DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 8 (1/2, 2/5), J.Sanders 11 (3/5, 1/3), Mitchell 12 (1/3, 1/9), Baldi Rossi 15 (5/5, 1/4), Owens 12 (5/8); Grant (0/1, 0/1), Flaccadori 5 (1/3, 1/4), Pascolo 12 (6/8, 0/1), Spanghero 3 (0/2, 1/4). N.e.: Armwood. All.: Buscaglia.
ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Chiari.
ARBITRI: Mattioli, Sardella, Weidmann.
NOTE - T.l.: Bol 16/19, Mil 21/27. Rimb.: Bol 28 (White 7), Mil 41 (Gentile 8). Ass.: Bol 8 (Gaddy 3), Mil 13 (Ragland 4). Progr.: 5’ 7-9, 15’ 26-34, 25’ 40-57, 35’ 5980. F. ant.: Hazell 22’48” (40-52). Spett. 6720.
NOTE - T.l.: Sas 20/22, Tre 13/13. Rimb.: Sas 32 (Brooks, Lawal 7), Tre 35 (Pascolo, Owens 9). Ass.: Sas 26 (Sosa 8), Tre 17 (Pascolo 5). Progr.: 5’ 12-8, 15’ 46-28, 25’ 66-47, 35’ . F. tecn.: Sanders 22’ (61-39). Spett. 4123.
DOMANI A SASSARI GARA-4 Milano: 3-0 E’ in semifinale Bologna: festa Virtus per 7000 QUARTI
1. MILANO
Dal 14 al 26/6
3
8. BOLOGNA
2
0
1. MILANO
per la stagione della rinascita Granarolo
-
-
-
-
Mario Canfora INVIATO A BOLOGNA
V
entitrè all’esordio, quindi un doppio ventisette per un totale di settantasette punti di scarto. Milano rulla Bologna anche in gara-3 alla stessa maniera delle gare del Forum, ossia sovrastandola ovunque. Il confronto tra le panchine è impari, a rimbalzo non ne parliamo proprio (ieri sera 41-28), l’unica speranza per la Granarolo sarebbe quella di affidarsi a una difesa aggressiva condendola con buone percentuali di tiro. Ma l’impressione è che gambe e testa siano già rivolte alle vacanze.
MARCIA E quindi la serata non ha sussulti, col cambio di marcia definitivo che avviene al rientro dall’intervallo lungo: in 5’ Milano schiaccia il tasto play in maniera convinta (+19, 40-59) non lasciandosi per nulla intimidire da un po’ di bagarre scate-
A Cantù e Brindisi oggi c’è gara-3 Matchball Venezia ● Stasera si chiudono le gare-3 dei quarti a Cantù e Brindisi. Il via alle 20.45. CANTU’-VENEZIA (p.t.-m.c) Stefano Gentile da valutare prima della gara per un trauma contusivo alla spalla sinistra. Umana al completo. Arbitri: Martolini, Rossi, Paglialunga. Tv: diretta Rai Sport 1. Serie: 0-2 BRINDISI-REGGIO EMILIA (g.m.-f.p.) Le due squadre sono al completo. Arbitri: Mazzoni, Baldini, Filippini. Serie 1-1. ITALIANI Reggio Emilia, con quasi il 60% dei minuti a disposizione, Cremona (44%) e Caserta (41%) sono le tre squadre che hanno utilizzato maggiormente i giocatori italiani.
nata da un doppio fischio di Lamonica (fallo di Gaddy e antisportivo ad Hazell) contestatissimo dalla gente dell’Unipol Arena e da Giorgio Valli. Ma non è certo questo l’episodio che ha fatto mettere la freccia ai tricolori, bravi a chiudere la terza frazione con un ventello di differenza (53-73) che svuota di contenuti il resto della gara. POPOLO Anche il popolo virtussino capisce che è game over e compie un bel gesto di affetto: prima dell’inizio degli ultimi 10’, l’intero palazzo si alza in piedi ad applaudire con convinzione una Granarolo che con 450mila euro netti è riuscita a ben figurare (nonostante il -2 di penalizzazione iniziale) con l’ingresso nei playoff dopo due stagioni di assenza e con giocatori come Hazell e Fontecchio che hanno notevolmente aumentato il valore di mercato. «Devo ringraziare tutti, giocatori, società e pubblico per una stagione molto positiva — le parole di Valli —: assieme allo staff mi sono divertito davvero tanto. Ora cercheremo di ripartire il prossimo anno con un po’ più di esperienza, sperando di poter trattenere qualche giocatore: siamo già al lavoro (si parla di Gigli come uno dei primi ingaggi, ndr)». SOLLIEVO Fortissimamente Milano, quindi. Che può finalmente tirare un sospiro di sollievo dopo le difficoltà nel primo turno delle ultime due stagioni (k.o. 4-3 con Siena e una faticosa vittoria per 3-2 su Pistoia lo scorso anno) e ora attende in semifinale la vincente tra Sassari e Trento. «Ottimo modo per chiudere questa terza gara — il commento di Luca Banchi — con una prova solida sulla scia delle precedenti e in un contesto diverso contro una Virtus che cercava di prolungare la serie. Se è utile qualche giorno in più di riposo? Il tempo mi lascia indifferente, conta solo giocare e vincere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal 29/5 al 10/6
1
1
2
1
Domani e 26/5 5. SASSARI
7. CANTÙ
SEMIFINALI
Dal 29/5 al 10/6
4. TRENTO
2. VENEZIA Oggi, 25 e 27/5
0
SEMIFINALI
1 L’EA7 domina ancora, tifosi in piedi
QUARTI
FINALE
3. REGGIO EMILIA Oggi, 25 e 27/5 6. BRINDISI GDS
LE PAGELLE
LE PAGELLE
di CANF
BOLOGNA
5
MILANO
7.5
RAGLAND 7 Quando vede il verde, fa canestro che è una meraviglia. BROOKS 7 Secondo quarto da 9 punti e 3/4: irrefrenabile, è un suo 2+1 che dà il primo allungo vero. GENTILE 7,5 IL MIGLIORE All’inizio tra tiri sbagliati e palle perse fa confusione, ma si riprende: 18 punti e 8 rimbalzi. CERELLA 6 Si vede a gara già archiviata. MELLI 6 Sei preziosi punti nel primo quarto. KLEIZA 6,5 Nella seconda frazione esordisce con una tripla, chiude in doppia cifra. ELEGAR 6,5 Si presenta con una schiacciata rimasta sul ferro, poi reagisce e non dispiace. HACKETT 6,5 Ordinaria amministrazione, pochi minuti (16), decisivo nel terzo quarto. SAMUELS 7 Non ha rivali, dominante senza problemi. MOSS 5,5 Serata di riposo: l’unico con valutazione negativa.
SASSARI
8
LOGAN 5 Non è facile chiudere con -2 di plus/minus in una partita vinta di 25 punti. SOSA 8 IL MIGLIORE A tratti immarcabile, segna da tutte le parti ma il bello è che serve anche 8 assist. FORMENTI 6,5 Nel quintetto che spacca la partita, si danna in difesa. SANDERS 6,5 Parte dalla panchina ma quando entra si fa sentire su entrambi i lati del campo. Anche 4 assist in 19’. DEVECCHI 6 Parte su Mitchell, che gli dà una mano. Limitato dai falli. LAWAL 7,5 Fa tutte le cose che servono per far vincere la squadra. DYSON 5 Non è la sua serie, non ne azzecca una. A Sassari servirà un altro Dyson per fare strada. SACCHETTI 7 Nove punti pesanti dopo il non entrato di gara-2. BROOKS 7 La versione migliore, chiude con 29 di valutazione. KADJI 7,5 In quintetto, i 21 punti sono il suo top italiano.
TRENTO
1Dinamo a +20 già dopo 14’, ospiti mai oltre il
-12. Sacchetti: «Non siamo certo ragionatori»
INVIATO A SASSARI
KADJI AL SUO TOP BENE BALDI ROSSI
WHITE 5,5 Subisce tanti falli (8) che converte in liberi, ma non riesce mai dare la spinta necessaria (1/6 dal campo). CUCCAROLO 4,5 Fa una fatica matta a tenere Samuels che lo sovrasta sin dai primi minuti. GADDY 5 Parte male, quindi mette due triple, poi ripiomba nelle depressione (3/12 con 2/6 da tre). IMBRÒ N.G. Sette minuti finali, due triple errate. FONTECCHIO 5,5 Due triple nei primi 20’, cerca di salire di tono ma è stanco: chiude con 14 punti (5/12 dal campo). MAZZOLA 4,5 Malino, falloso e senza verve in attacco. HAZELL 5 Da tre non segna mai (0/6), prova a entrare nella difesa milanese con percentuali tragiche (2/10). RAY 6 IL MIGLIORE Cinque punti nei primi 4’, sparisce per poi addobbare il tabellino con 17 punti. REDDIC 5,5 Undici minuti, senza incidere più di tanto.
Sosa e difesa Sassari va 2-1 Trento scarica Mitchell dov’è? Massimo Oriani
di M.O.
RAY FA BOTTINO GENTILE SPICCA
Edgar Sosa, 27: seconda gara oltre i 20 punti, sesta di fila in doppia cifra CIAM
5.5
MITCHELL 5 Male, 1/9 da 3 e 9 perse. Ma come dice Buscaglia, quando lo raddoppiano ogni tanto la palla deve tornargli. SANDERS 5 Una fiammata nel minibreak in avvio di ripresa ma anche per lui 5 perse in 30’. PASCOLO 7 Parte in panchina, è nel quintetto con Baldi Rossi che prova a riaprire il match, 22 di valutazione, top tra i suoi. GRANT 5 Non lascia traccia in 9’. FORRAY 5 Si danna l’anima ma il livello si alza e lui fa fatica. FLACCADORI 6 Anche lui dà una mano nel rientro del 3° quarto. OWENS 6 In area è circondato e fa fatica ad accoppiarsi quando Brooks gioca da pivot. BALDI ROSSI 7 IL MIGLIORE Nei 5 iniziali di Buscaglia, lo ripaga con una partita di grande personalità. SPANGHERO 5,5 Sbaglia buoni tiri, compresa la tripla che avrebbe forse riaperto il match.
A
ll’intervallo Jerome Dyson e David Logan, gli eroi della vittoria in Coppa Italia, hanno 3 punti in due con 1/8 al tiro. Pensi: Sassari è nei guai. Alzi lo sguardo al tabellone e ti accorgi che è sopra di 22. Come? Facile, giocando 20’ di un’intensità difensiva mostruosa. Ci sono aiuti, recuperi, raddoppi, gomiti sbucciati per forzare 13 palle perse degli ospiti. Uno spettacolo che fa ingolosire pensando a una possibile semifinale con Milano, anche se prima c’è ancora un quarto da chiudere. Trento non ha retto l’urto, con Mitchell che ha preso il primo tiro dopo 9’ e con tanti e tali buchi in area da far ingolosire Topo Gigio. Due tagli dal lato debole di Sacchetti e Formenti gridano vendetta. Ci sta, ma se l’mvp è questo, è dura sbancare il PalaSerradimigni.
suo)-Baldi Rossi, arrivando sino a -12 prima di venire definitivamente allontanata da Sosa e dal miglior Kadji della stagione e tirare i remi in barca pensando a gara-4. «Ma quel maledetto rilassamento a inizio 3° periodo me lo sognerò stanotte – dice Sacchetti – Non siamo una squadra di ragionatori, se non mettiamo intensità diventiamo soffici. Sosa? E’ dominicano, caliente, sente i playoff». E dire che era stato tagliato, il perdono ha pagato. Buscaglia guarda già a domani: «Peccato per qualche tiro aperto fallito sulla rimonta ma quel che conta è continuare a giocare la palla, senza andare in stress perché dobbiamo segnare a tutti i costi. Dobbiamo fare tesoro di queste 2 sconfitte e dei momenti di difficoltà, la fatica e il lavoro di questi mesi li butteremo sul parquet in gara-4, sarà una bella sfida». Comunque vada a finire, l’hanno già vinta. Vedremo se anche Sassari vincerà la sua, quella con se stessa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IMPATTO E’ la Sassari che dovrebbe essere, ossia quella che Meo Sacchetti disegna e sogna ma che tante volte resta una splendida idea. C’è con la testa e con le gambe, va a +20 con 10/11 da due in 14’, dopo essere partita con Kadji in quintetto al fianco di Lawal, col camerunese che ha risposto alla grandissima segnando 9 dei primi 14 punti della Dinamo. Eppure aveva funzionato anche il nuovo quintetto di Buscaglia, con Baldi Rossi (al posto di Pascolo) che ha messo 8 dei primi 12 della Dolomiti. Ma il Banco è volato via in un amen, con i canestri di Brooks (usato anche da centro), un Sosa delizioso e un Lawal dominante. RIMONTA Impossibile pensare che i sardi potessero reggere un ritmo simile per 40’, a Trento va comunque il merito di averci provato, con Buscaglia che ha lasciato Mitchell in panchina in avvio di ripresa schierando la coppia Pascolo (gran 2° tempo il
Playoff A-2 Torino vince E’ 2-1 con Brescia ● (f.t.) In gara-3 delle semifinali di A-2, la Manital Torino batte la Centrale del Latte Brescia 87-68 (Lewis, (Mancinelli; Brownlee 17, Alibegovic 15) e va 2-1 nella serie al meglio delle 5 gare. Oggi alle 20.30, gara-4 Moncada Agrigento-Novipiù Casale (serie 2-1) AZZURRE KO L’Italia femminile in preparazione all’Europeo ha perso col Senegal 64-59 (Gorini 10; Penna, Laterza, Consolini 8) JOIN THE GAME Si giocano fino a domenica a Jesolo le finali di Kinder+Sport Join the Game, campionato nazionale 3 contro 3 per under 13 e 14 maschili e femminili. Si sfidano 80 squadre di 20 regioni.
Basket R Nba: la finale dell’Ovest
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Basta col passato Curry-Harden sfida straordinaria
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Golf R A Wentworth
1Golden State va 2-0 su Houston, il duello
tra le due stelle evoca i grandi miti della storia Massimo Oriani
«A
volte mi viene voglia di aprire una birra e sedermi a bordo campo a guardarli, perché quei due sono i migliori giocatori di basket al mondo». La frase di Andrew Bogut, centro titolare dei Warriors, sul 2-0 in finale Ovest contro Houston dopo il successo in gara-2 99-98, potrebbe bastare per raccontare il duello tra Steph Curry (33 punti) e James Harden (38 con 10 rimbalzi e 9 assist). Spesso ci innamoriamo del passato ritenendolo irripetibile, finendo col perderci quanto di straordinario sta accadendo adesso. Non saranno Erving, Kareem, Magic, Michael, Larry o Kobe, ma sono il meglio (assieme a LeBron e Durant giusto per fermarci ai primi due) che offre il basket di oggi in continua evoluzione. E non sono meno entusiasmanti di chi li ha preceduti.
CALCOLO Gara-2 alla Oracle Arena lo ha nuovamente dimostrato. I 4 decimi di secondo che Curry impiega per liberarsi del pallone (tempo di rilascio calcolato dagli esperti di Sports Science a Espn) con un movimento più simile a quello di un ballerino di danza classica per l’eleganza, lo mettono forse in cima alla classifica dei più grandi tiratori di sempre. Lo «step back», il tiro con passo d’allontanamento di Harden, è immarcabile e racchiude tecnica, potenza (nelle gambe), precisione. Giovedì notte si sono sfidati sino all’ultimo secondo, quando proprio la manina fatata di Steph ha tolto da quelle del rivale la sfera del possibile 1-1, aiutato dal raddoppio di Klay Thompson. Il botta e risposta senza pause ha portato alla mente le più grandi sfide individuali del passato. MEMORABILE Forse la più memorabile resta gara-7 di semifinale Est ‘88 tra Celtics e Hawks, con Bird e Dominique Wilkins che segnarono 34 punti in due... nel solo 4° periodo. Il poi Fortitudino chiuse con 47 e 19/23 dal campo, Larry Legend con 34, 20 negli ultimi 12’, tutti pesantissimi visto che Boston vinse di 2. Tre anni prima, in gara-2 di 1° turno ‘86, Bird fu testimone della consacrazione a superstar immortale di His Airness. Jordan rifilò 63 punti ai Celtics, conditi da 12 rimbalzi e 8 assist, mentre Larry si «fermò» a 36 con 14/27. Ma anche quella volta fu il 33 ad uscire dal campo a braccia alzate, definendo però poi il rivale «Dio travestito da Michael Jordan» .
Francesco Molinari torinese di 33 anni, a Wentworth è in vetta con 134 colpi, 10 sotto il par
Chicco Molinari sempre in testa Manassero si salva 1Il torinese a metà gara ha un colpo di vantaggio Steph Curry, 27, contro James Harden, 25: hanno vinto assieme il Mondiale AP
BIANCOVERDE Di testa a testa tra Magic e Bird potremmo riempire libri, ma ci sono altre battaglie individuali esaltanti più recenti. Restando in casa biancoverde, si arriva a un’altra bella di semifinale Est, nel 2008, tra la Boston dei nuovi Big Three e i Cavs di LeBron. Il Prescelto infilò una prestazione indimenticabile: 45 punti con 14/29 al tiro. Ma Paul Pierce non gli fu da meno con 41 e il libero che decise la serie. Nel 2001 in semifinale Est (tema ricorrente...) tra Sixers e Raptors, Allen Iverson e Vince Carter diedero vita a un mitico «one on one». Il primo colpo lo sferrò The Answer con 54 punti in gara-2. Vinsanity rispose con 50 in gara-3. Iverson la prese come offesa personale e ne fece 52 in gara-5. Nello spareggio, Carter fallì il canestro della vittoria dopo essere stato crocifisso per essere tornato in North Carolina per ricevere il diploma universitario 24 ore prima di gara-7 a Philadelphia. Fortunatamente siamo solo al secondo atto di Curry vs Harden. Ce ne aspettano almeno altri due, sperando in una gara-7. Caro Bogut, fatti in là che un posticino a bordo campo lo vogliamo anche noi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Carolina Durante
LA SFIDA S. CURRY (GOLDEN STATE) J. HARDEN (HOUSTON)
PUNTI GARA-2
33
38
MEDIA PUNTI SERIE
33.5 33 MEDIA PUNTI PLAYOFF
29.1 27.6 MEDIA PUNTI STAGIONE
23.8 27.4 ETA’
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sul coreano Han. McIlroy tagliato: «Sono un po’ esaurito»
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U
n colpo di vantaggio a metà gara non è certo molto, ma aiuta. Soprattutto se al comando c’è un giocatore grintoso come Francesco Molinari, un veterano di 33 anni con 11 stagioni d’esperienza sulle spalle e tre titoli nel palmarès. Il torneo in questione, poi, è il BMW Pga Championship, probabilmente il più prestigioso nel calendario dello European Tour dopo i 4 major che compongono il Grande Slam, un fiore all’occhiello che in Italia possono già vantare Costantino Rocca (che lo vinse nel 1996) e Matteo Manassero (2013): logico pensare che per il torinese la motivazione sia alta, oltre che supportata da una forma al top, come dimostra il secondo posto nell’Open de España della settimana scorsa. CENTENARIO Il percorso West del Wentworth Club, 18 buche boscose create da Harry Colt quasi un secolo fa, si addice al regolarista Molinari, che nelle tre precedenti edizioni ha colleziona-
Scontri indimenticabili
LA GUIDA
BIRD VS WILKINS 1988 Boston-Atlanta: in gara-7 della semifinale Est, Dominique segnò 47 punti, Larry «solo» 34, decisivi
LA CLASSIFICA 1. (-10) Molinari 65-69; 2. (-9) An (Corea) 71-64; 3. (-8) Grillo (Arg); Jaidee (Tai); 5. (7) Morrison (Ing); 6. (-6) Karlsson (Sve); Jiménez (Spa); 8. (-5) Noren (Sve); Garrido (Spa); Luiten (Ola). Gli altri italiani: 62. (+1) Manassero 75-70; 77. (+2) Crespi 79-67; 141. (+12) Paratore 80-76; Edoardo Molinari rit. FRASSANELLE OPEN Lo spagnolo Gerard Piris ha vinto
IVERSON VS CARTER 2001 Philadelphia-Toronto: semifinale Est fu estenuante per le stelle: in gara-7 restarono in campo 48’
PIERCE VS JAMES 2008 Boston-Cleveland, semifinale Est: fini 41-45 ma passò Boston. «Ho fatto la fine di Wilkins» disse LeBron.
to due settimi e un nono posto; e che nel primo giro si è portato in testa alla classifica con un 65, sette sotto il par, composto con sette birdie e nessun colpo perso, e due colpi di vantaggio sullo svedese Robert Karlsson. Dopo le 18 buche di ieri, in cui ha sommato due bogey iniziali a cinque birdie per un 69 finale (meno 10 totale), Chicco sente più vicino il fiato sul collo: a soffiare è stato soprattutto l’inatte-
70
● I colpi di Matteo Manassero dopo i 75 della prima giornata. Matteo è così riuscito a superare il taglio che ha colpito Crespi, Paratore e Edo Molinari
so coreano Byeong Hun An, Ben An per gli amici, 23enne di Seul arrivato a fine giornata con un 64 (meno 8) che lo ha proiettato al secondo posto, 21 gradini più su rispetto al primo giro. Ben, figlio degli olimpiici di tennistavolo Ahn Jae-Hyung e Jiao Zhimin, ha al suo attivo la vittoria, a 17 anni, nello U.S. Amateur Championship, e da professionista un solo torneo, il Rolex Trophy 2014 nel Challenge Tour, il secondo livello euro-
con 132 colpi (65 67, -10) il Frassanelle Open evento in calendario nell’Alps Tour e nell’Italian Pro Tour disputato sul tracciato del Golf Club Frassanelle (par 71), è stato ridotto da 54 a 36 buche a causa della persistente pioggia e della mancanza di sufficienti ore di luce per poter far disputare il terzo giro. L’iberico, 26 anni, ha ottenuto il primo successo da pro lasciando a tre colpi l’olandese Jurrian Van Der Vaart )135 (-7) e a quattro il francese
peo: come si possa comportare in mezzo ai «grandi», è tutto da dimostrare. IL TERZO Più temibile, per Molinari, potrebbe essere il 46enne tailandese Thongchai Jaidee, appaiato al terzo posto con il giovane argentino Emiliano Grillo, o di una vecchia volpe come Miguel Angel Jiménez, sesto (meno 6): lo spagnolo ha leggermente ceduto nel secondo giro, ma è a soli 4 colpi dalla vetta. Fuori gioco, invece, l’atteso numero uno nonché campione uscente Rory McIlroy, uscito al taglio (caduto a +1) con un +5 complessivo (71-78) e autodichiaratosi «un po’ esaurito» dopo i successi delle ultime settimane. Degli altri 4 italiani in gara solo Matteo Manassero continua a gareggiare, anche se in fondo alla classifica: dopo un avvio deludente con 75 (+3), è riuscito a recuperare con 70 e a superare il taglio di misura. Non ce l’hanno fatta invece Marco Crespi, 77° con +2, e Renato Paratore, ripescato in extremis e arrivato da Roma letteralmente di corsa sul tee di partenza (141° con +12); Edoardo Molinari è stato costretto al ritiro dopo 16 buche nel primo giro, per problemi al polso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Damien Perrier. Bene Andrea Maestroni (66 71), Enrico Di Nitto (68 69), e Lorenzo Filippo Scalise (67 70), tesserato per il GC Milano e premiato come miglior amateur, quarti con 137 (-5) insieme al francese Pavon. Tra i top ten anche Federico Maccario, cresciuto nel CG Sanremo, il milanese Cristiano Terragni e il veneto Lorenzo Scotto, decimi con 139 (-3). Il vincitore ha ricevuto 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
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Pallavolo R La Nazionale in diretta MATTINO 7 11x90 7.05 Campioni a confronto 7.30 Campioni a confronto 8 11x90 8.05 Perfection: momenti di gloria 8.30 Perfection: momenti di gloria 9 e 9.30 Gazzetta News 10 11x90
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
10.05 Speedgang, La banda dei motori 11 11x90 11.05 Perfection: momenti di gloria 11.30 Campioni a confronto 12 11x90 12.05 +3 Fantanews 12.30 Tuttogol POMERIGGIO 13, 13.30 e 14 Gazzetta News
14.15 Bebe Vio si racconta 14.30 Le nuove forze del calcio 14.45 Gazzetta News CorriAmo 15 The Speedgang-La banda dei motori 15.45 Sfide senza limiti 16.10 Sport Science 17.05 Bomber 18 Gazzetta News: Arrivabene e la Ferrari 18.30 Condò Confidential
19 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News Giro d’Italia SERA 20 Gazzetta News 20.15 Aspettando Italia - Cina 20.30 Italia-Cina - Diretta 22.30 Condò Confidential 23.00 Gazzetta News 23.30 Gazzetta News
Festa dell’Italvolley su GazzettaTv
1A Ravenna inizia la stagione delle azzurre di Bonitta: giovani in campo e «senatrici» per i tifosi clic
LE 2 SQUADRE
Gara alle 20.30 La diretta inizia alle 20.15
COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59
● Il collegamento su GazzettaTv si apre stasera alle 20.15 dal PaladeAndré di Ravenna per questa Italia-Cina (Under 23 e campione del mondo di categoria). L’Italia dovrebbe partire con Malinov in regia, Sorokaite opposta, Egonu-Guerra, Calloni-Folie, Spirito libero. L’Italia: 1. Indre Sorokaite; 2. Sara Loda; 4. Raffaella Calloni; 5. Ofelia Malinov; 7. Raphaela Folie; 9. Letizia Camera; 10. Beatrice Parrocchiale; 11. Miriam Sylla 12. Anastasia Guerra; 14. Paola Egonu; 16. Laura Melandri; 17. Giulia Pisani; 19. Elena Perinelli 20. Italia Spirito. All. Bonitta. La Cina 1. Zhang Yu; 2. Chen Xintong, 3. Wang Jiamin; 4. Xu Jungjing; 5. Qin Siyu; 6. Wang Weiyi; 7. Cheng Long; 8. Song Meili; 9. Duan Fang; 10. Zheng Yixin; 11. Liu Yanhan; 14. Huang Liuyan; 15. Gong Xiangyu; 18. Wang Mengjie. All. Xu Jiande.
● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
Gian Luca Pasini
«S
arà prima di tutto una festa per l’Italia». Marco Bonitta torna a Ravenna, casa sua, la città da cui è partito, dove ha iniziato a fare questo mestiere e da dove è arrivato per la seconda volta a a sedersi sulla panchina da ct dell’Italia, quindi il massimo della carriera o quasi. Soprattutto pensando all’anno scorso, a come l’Italia con il quarto posto Mondiale, ha conquistato il cuore della gente. «E da lì ripartiamo con una missione importante, qualificarci per Rio de Janeiro». Ravenna è la prima tappa di quel percorso molto lungo, perché le azzurre prima avranno tanti appuntamenti a cominciare da questa amichevole che verrà trasmessa in diretta da Gazzetta Tv (con il commento tecnico di Rachele San-
l’Italia al Mondiale: un 4° posto che ha stregato la gente anche chi non conosceva il volley TARANTINI
giuliano, ormai voce “storica” della nostra emittente). Primo passo della stagione 2015, come spesso capita ci saranno tante giovani in campo, addirittura tre giocatrici che arrivano dalla Juniores. «Un mix di esperienza e di gioventù che la prossima settimana sarà impegnata nel classico torneo di Montreux» spiega ancora Marco Bonitta. Che per questa serata ha chiamato a Ravenna anche molte senatrici quali Lo Bianco (che in questa città ha giocato nella stagione che poi la portò diventare titolare dell’Italia), Centoni, Del Core, Arrighetti, De Gennaro, Diouf, Piccinini, Lucia e Caterina Bosetti. SELFIE Qualcuno ha detto che questa (per gli oltre 3000 presenti al PaladeAndré) sarà l’occasione per battere il record italiano di selfie. Visto che in tribuna ci saranno quasi tutte
le giocatrici più amate e che costituiscono il presente e il recente passato d’Italia. Ma la festa sarà ancora più grande perché a Ravenna torna la Nazionale a distanza di 24 stagioni dall’ultima volta e nell’occasione oltre che all’azzurro si coglie l’occasione per celebrare anche un compleanno importante. 50 ANNI OLIMPIA Questa partita sarà l’occasione per chiudere idealmente le celebrazioni per i 50 anni di vita dell’Olimpia, società di volley femminile più vincente d’Italia che taglia lo storico traguardo proprio quest’anno e che ha diviso l’organizzazione dell’evento con il Porto Robur Costa, legato a filo doppio al match dalla presenza in panchina di Marco Bonitta. Visto che proprio da quella società il tecnico venne lasciato libero per il suo secondo mandato azzurro,
all’inizio della scorsa stagione, quando aveva appena riportato Ravenna in Europa. Insomma un crogiolo di emozioni, ricordi, intrecci perché in questa città, come in molte altre dell’Emilia Romagna si è costruita la storia del volley. Un ponte ideale fra il glorioso passato e ci si augura - un radioso futuro. «Sarà un’estate molto importante per l’Italia: abbiamo già detto quelli che vorrebbero essere i nostri obiettivi. Dopo il torneo di Montreux che giochiamo con questa squadra inizierà invece il Grand Prix chiude Bonitta- . Non solo rispetto a quello che è accaduto lo scorso anno vogliamo andare in finale, ma non nascondo che andremo in campo anche per vincerlo... Quindi l’Europeo. Ultima tappa prima delle qualificazioni olimpiche di gennaio». Una lunga storia che inizia su Gazzetta Tv... © RIPRODUZIONE RISERVATA
clic LA RIGA E IL CERCHIO: BONITTA PRESENTA IL SUO LIBRO INTERVISTA ● La riga e il cerchio si intitola così il libro che Marco Bonitta ha scritto con Doriano Rabotti (giornalista de Il Resto del Carlino). Oggi alle 17 al PaladeAndré di Ravenna la prima presentazione del libro-intervista con il ct azzurro. «La storia di un bambino che aveva il sogno di fare l’allenatore e che a 50 anni passati si guarda attorno». Sull’onda emotiva del quarto posto Mondiale e di quell’entusiasmo scatenato dalla Nazionale italiana da Roma a Bari, fino alle finali giocate in un Forum di Assago tutto esaurito. Il bambino ha coronato il suo sogno, ma non si vuole fermare...
Tennis R Il torneo di Norimberga
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Palermo 2009 (Flavia Pennetta e Sara Errani), Barcellona 2010 (Francesca Schiavone e Roberta Vinci), Acapulco 2012 (Sara Errani e Flavia Pennetta), Palermo 2013 e ora Norimberga 2015. Robertina non ha dubbi: «Sarà una finale combattuta; siamo entrambe italiane, siamo amiche e nessuna di noi intende rinunciare alla vittoria». Karin è dello stesso avviso: «Difficile giocare bene quando conosci alla perfezione la tua avversaria, ma a me i derby portano bene. Negli ultimi 3 tornei ho sempre battuto un’italiana»; l’ultima è stata Francesca Schiavone a Roma. I precedenti tra le due, che tra l’altro a Parigi giocheranno il doppio insieme dopo il debutto a Roma, sono favorevoli alla Knapp che ha vinto 3 volte su 5; nel 2007 a Palermo e nel 2012 a Roma in 3 set e poche settimane fa a Marrakech con
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ATLETICA
Solo la Sicilia ai funerali della Sidoti 1La Fidal aveva il consiglio
federale, il Coni la presenza a Roma del presidente Bach
RLe due azzurre da Roma sono anche compagne di doppio: in coppia anche a Parigi
Roberta Vinci, a sinistra, 32 anni, ha vinto 9 tornei; a destra, Karin Knapp, 27, un successo nel 2014 EPA
La bara di Annarita Sidoti esce dalla chiesa ANSA
Sorrisi Vinci e Knapp L’Italia va in rosso Che derby in finale 1Roberta approfitta del ritiro della Kerber, Karin batte la Arruabarrena: «Siamo amiche, ma stavolta non conterà»
Luca Marianantoni
M
anca un solo giorno all’inizio del Roland Garros e l’Italia fa festa con Karin Knapp e Roberta Vinci, che oggi si sfideranno in finale a Norimberga. La tarantina, che aveva in programma un match proibitivo contro Angelique Kerber (numero 11 del ranking) ha approfittato del ritiro della tedesca per un problema alla schiena: «Non è facile — ha dichiarato la Kerber — abbandonare così un torneo a me molto caro. Amo giocare davanti al mio pubblico, ma o non sarei stata in grado di muovermi in campo come avrei dovuto e l’appuntamento con il Roland Garros è troppo importante». L’altoatesina invece macina in appena 66 mi-
nuti la spagnola Lara Arruabarrena; Karin vince i primi 8 game, poi concede alla rivale l’unico break dell’incontro per il 2-2 e infine infila un altro parziale di quattro game che chiude la sfida. DERBY Sarà il decimo derby azzurro nella storia delle finali Wta, il primo da Palermo 2013 quando Roberta Vinci superò l’allora compagna di doppio Sara Errani in tre set. L’elenco delle finali tutte italiane inizia a Barcellona nel 1985 con Sandra Cecchini che ha la meglio su Raffaella Reggi. Poi Estoril 1990 (Federica Bonsigori e Laura Garrone), San Marino 1991 (Katia Piccolini e Silvia Farina), Casablanca 2003 (Rita Grande e Antonella Serra Zanetti), Bogotà 2007 (Roberta Vinci e Tathiana Garbin),
QUALIFICAZIONI A PARIGI Vanni e Arnaboldi in tabellone Luca Vanni ed Andrea Arnaboldi in tabellone principale al Roland Garros che comincia domani. Nel turno decisivo delle qualificazioni il primo ha sconfitto 6-4 3-6 6-3 il kazako Golubev: sarà la prima partecipazione al main draw di uno Slam. Bene anche Arnaboldi che si è imposto 5-7 7-5 6-3 sull’argentino Marco Trungelliti. Cecchinato sconfitto 64 6-2 dal tedesco Berrer. Sorteggiati intanto i tabelloni, con Djokovic-Nadal che potrebbe materializzarsi già ai quarti. Primo turno italiani: Seppi-Isner (Usa), Fognini-Ito (Giap), Bolelli-Darcis (Bel), Lorenzi-Muller (Lus). Donne: KnappWozniacki (Dan), Errani-Riske (Usa), Pennetta-Linette (Pol), Giorgi-Maria (Ger), Vinci-Cornet (Fra), Schiavone-Qiang Wang (Cina). UOMINI A GINEVRA Semifinali (439.405 euro, terra): Sousa (Por) b. Delbonis (Arg) 6-3 2-6 6-4; Belluccii (Bra) b. Giraldo (Col) 6-3 6-4. UOMINI A NIZZA Semifinali (439.405 euro, terra): Mayer (Arg) )b. Coric (Cro) 6-4 6-3; Thiem (Aut) b. Isner (Usa) 7-6 (5) 6-3. DONNE A STRASBURGO Semifinali (230.000 euro, terra): Stosur (Aus) b. Stephens (Usa) 6-3 3-6 6-0; Mladenovic (Fra) b. Razzano (Fra) ritiro.
un 6-2 al terzo. Sarà una sfida elettrizzante tra la potenza e la forza muscolare della Knapp e il tocco, l’astuzia, la varietà e l’esperienza di Roberta Vinci. Con il risultato di Norimberga Roberta Vinci, per diverso tempo numero 11 del mondo, recupera almeno 5 posizioni (da 42 a 37, se invece vince il torneo diventa 32), Karin Knapp invece rimane numero 48 (42 invece se vince il torneo). NUMERI Per l’Italia sarà il 66° successo nella storia della Wta, il secondo dell’anno dopo quello di Rio de Janeiro firmato da Sara Errani. Roberta Vinci, con 9 titoli in bacheca, tenta di diventare la seconda italiana di sempre ad andare in doppia cifra dopo Sandra Cecchini (12 titoli), ma intanto è l’unica italiana ad aver vinto su tutte le superfici. Karin Knapp invece ricerca il secondo alloro dopo Tashkent 2014 quando superò in finale Bojana Jovanovski. Maggio è uno dei mesi più vincenti per il tennis azzurro e molte volte le azzurre sono riuscite a trionfare a ridosso del Roland Garros: nel 1986 Raffaella Reggi vinse Lugano, nel 1988 Sandra Cecchini trionfò a Strasburgo, come per 3 anni di fila (dal 2001 al 2003) riuscì a Silvia Farina. Infine ancora a Strasburgo, ma nel 2012, il penultimo alloro di Francesca Schiavone. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Norimberga (250.000 €, terra), semifinali: VINCI (b. Kerber (Ger) rit.; KNAPP b. Arruabarrena (Spa) 6-2 6-0.
Lorenzo Magrì
U
n paese intero s’è fermato ieri per l’ultimo saluto ad Annarita Sidoti. Lo «scricciolo d’oro», come l’aveva definita Candido Cannavò, a soli 45 anni se ne andata battuta da un male crudele che dal 2009 ne aveva minato il fisico. Ieri, nella camera ardente allestita nella sua casa di San Giorgio di Gioiosa Marea, c’è stato fin dal mattino un via vai di amici, conoscenti, gente comune e tanti campioni dell’atletica siciliana, Giuseppe D’Urso, (1500), Vincenzino Modica (maratona), alla lanciatrice Maria Tranchina che in azzurro era stata la capitana di Annarita e ancora altri azzurri come la sprinter messinese Maria Ruggeri, la triplista Simona La Mantia e il quattrocentista Claudio Licciardello, mentre dalla Norvegia ha telefonato Ileana Salvador che nel 1990 la giovanissima Annarita aveva beffato agli Europei di Spalato, vincendo il suo primo importante alloro internazionale. LE ASSENZE Assenti i massimi vertici di Fidal e Coni nazionale, ma problemi di aereo hanno bloccato tanti di quelli che non volevano mancare all’ultimo saluto a questa straordinaria campionessa e addirittura c’è stata chi come Laura Bertuletti della Sai Roma, l’ultima società con la quale aveva gareggiato Annarita fino alla fine della carriera nel 2003, che s’è sobbarcata di un lungo viaggio in treno per dare l’ultimo saluto ad Annarita. «Doveva essere Roberto Frinolli a rappresentare la Fidal – spiega il presidente Alfio Giomi, impegnato ieri a Roma col consiglio federale – ma non c’è stato verso di trovare un aereo. Noi l’abbiamo ricordata con un minuto di raccoglimento prima di iniziare i lavori e poi è stato deliberato ufficialmente di istituire in occasione del Golden Gala una camminata con protagonisti tutti i campioni azzurri del suo periodo, mentre allo stadio Olimpico in contemporanea verranno proiettati le immagini più belle della straordinaria carriera di Annarita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pallavolo R Il ritorno annunciato
La Lo Bianco fra azzurro e Bergamo
ALTRO MERCATO Colpi Perugia: Birarelli, Urnaut, Blengini
Valeria Benedetti
«N
on mi aspettavo che mi chiamassero per vincere ancora». Così disse Leo Lo Bianco, detentrice del record assoluto di presenze in Nazionale (oltre 500) con trofei di tutti i tipi in bacheca, compresi gli ultimi, scudetto turco e coppa di Turchia conquistati col Fenerbahçe. Il ritorno della regista azzurra è stato ufficializzato da Bergamo, che è passata dai timori di chiusura al rilancio sul mercato dopo l’arrivo di Percassi come nuovo sponsor della pluriscudettata società.
Un ingaggio maturato negli ultimi dieci giorni dopo che il nome della palleggiatrice oro mondiale nel 2002 era stato tirato in ballo in trattative di altre società italiane. IL RIENTRO Leo Lo Bianco (che ha al suo attivo due Europei e due World Cup con la Nazionale), rientra così dopo quattro ani in Turchia fra Galatasaray e Fenerbahçe, nel campionato italiano e confessa di non avere avuto dubbi: «Le vittorie dell’ultima stagione mi hanno reso felice, mi sarebbe dispiaciuto andar via dalla Turchia senza trofei. Ma era ora di rientrare. Ho sempre detto di voler
concludere la mia carriera in Italia. Onestamente da quando ho avuto i primi contatti con Bergamo ho avuto pochi dubbi. La prima reazione è stata emozione all’idea di rivestire quella maglia (ci ha giocato sei stagioni dal 2005 al 2011, ndr). Poi ci ho anche ragionato ovviamente e ho cercato di prendere una decisione più razionale ma troppe cose mi spingevano ad accettare questo ritorno a Bergamo. Sono soddisfatta di essere qui e di aiutarli a tornare a vincere trofei». IN AZZURRO Intanto oggi è a Ravenna, solo come spettatri-
ce, della prima amichevole dell’Italia con la Cina. Nel programma del c.t. Marco Bonitta le “senatrici” entreranno in scena più tardi, questi primi incontri servono a vedere all’opera le più giovani. Leo Lo Bianco, che dopo Londra sembrava aver chiuso con la Nazionale ed è rientrata in gioco l’anno scorso al Mondiale, confessa quasi sottovoce: «È la qualificazione ai Giochi di Rio 2016 l’appuntamento più importante. È una Nazionale con anti giovani talenti. Io spero di esserci almeno fino a Rio, prima di dire definitivamente basta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
(an.me.) Al posto di Grbic la Sir Safety Perugia ha scelto per la panchina Blengini (ex Latina) che Gino Sirci ha preferito a Bernardi, pur sapendo che avrà l’allenatore alla vigilia del campionato, visti gli impegni in azzurro come secondo di Berruto (e Grbic era stato non confermato per doppio incarico). Insieme arrivano il centrale azzurro Birarelli (Trento) e lo sloveno Urnaut (Latina). A TRENTO (niba) A breve una quarantina di professionisti, piccoli imprenditori, trentini sono pronti a entrare nel capitale sociale di Trentino Volley come soci di minoranza. Rinforzando così il budget a disposizione della società, sempre a caccia di un nuovo main sponsor. Fra i tanti contatti avviati anche uno con
l’impero di Giorgio Armani, finora nessun responso positivo. Per il dopo Birarelli l’unica alternativa italiana sarebbe Alessandro Fei. DIOUF-MODENA (p.r.) Confermato l’arrivo alla LiuJo che si è assicurata Valentina Diouf per le prossime 2 stagione. Un’operazione importante che sottolinea le ambizioni di Modena che, dopo la conferma di Ferretti e l’arrivo di Horvath, ha ingaggiato l’azzurra. Cristina Barcellini passa alla Metalleghe Sanitars Montichiari. A CASALMAGGIORE (gio.gar.) Non è ancora fumata bianca, ma l’incontro c’è stato: Massimo Barbolini diventa il favorito per la panchina della Pomì Casalmaggiore che ha blindato Jovana Stevanovic, vicino alla conferma anche Gibbemeyer la miglior coppia di centrali resterà anche Imma Sirressi.
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL BUONO DEL BIOLOGICO DAL 1978
Olimpiadi R Sostegno ufficiale del Quirinale
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PARLA IL MINISTRO
L'ANALISI di UMBERTO ZAPELLONI
«Educazione fisica a scuola dalla quarta elementare»
C’E’ IL GIOCO DI SQUADRA
Q
uanto è bella Roma, Thomas Bach lo sapeva già. Il primo presidente del Cio con medaglia d’oro olimpica in cassaforte, lo aveva raccontato un anno fa quando partecipò alle celebrazioni per i 100 anni del Coni. Quello che non sapeva ancora è quanto l’Italia si sia messa a giocare di squadra per avere i Giochi del 2024. La sua breve vacanza romana, per ritirare il premio Onesti, glielo ha fatto capire una volta per tutte. E anche a lui, che pure con la sua squadra di fioretto aveva battuto l’Italia nella finale di Montreal ‘76, deve essersi impressionato. Dal presidente della Repubblica Mattarella al ministro Giannini, dal presidente della regione Lazio Zingaretti al sindaco Marino: tutti hanno giocato di squadra per spingere la candidatura di Roma, come un ponentino che soffia via le nuvole. Mai la candidatura di Roma aveva dato questa impressione e anche se restano da convincere i cittadini di casa e molti italiani (oggi un referendum boccerebbe probabilmente Roma 2024), l’impressione che ha tratto Bach dalla sua visita è essenzialmente questa. Quella di un’Italia che gioca finalmente di squadra e sappiamo che quando vestono la maglia azzurra le nostre squadre spesso diventano imbattibili. Dietro a Roma 2024 ci sono Mattarella e Renzi (per non dire di Papa Francesco che alla messa di Natale non aveva fatto mancare il suo supporto), c’è l’Italia. Magari non ci sono ancora gli italiani, ma l’Italia c’è di sicuro e questo è un gol importante segnato da Malagò&Montezemolo con la collaborazione di qualche vecchia volpe come Ricci Bitti, Carraro e Pescante, anche loro incredibilmente uniti per la stessa causa. La concorrenza non starà a guardare, farà di tutto per impressionare Bach a sua volta. Ma sapere che questa volta noi italiani stiamo veramente giocando di squadra è maledettamente importante.
Il ministro Stefania Giannini
S Sergio Mattarella, 73 anni, presidente della Repubblica dal 3 febbraio, con Thomas Bach, numero uno del Cio eletto il 10 settembre 2013 ANSA
Mattarella a Bach «Vogliamo i Giochi» 1Il presidente del Cio: «Vi vedo tutti uniti, continuate»
E si sogna Roma 2024 fra Tor Vergata e l’arco di...Bikila
Valerio Piccioni ROMA
«A
me piace lo sport che s’ispira a dei valori». Sergio Mattarella riceve Thomas Bach, accompagnato da Malagò, Pescante e Carraro, e si schiera per Roma 2024 con un colloquio poco protocollare. Insieme, il capo dello Stato e il presidente del Cio ricordano i giorni di Roma ‘60 in cui il Bach ragazzino si innamorò degli sprint di Wilma Rudolph. Si parla di passato, ma anche di presente, di quelle cose che «Roma ha e che altre città non possono avere». Stavolta le istituzioni italiane votano sì senza se e senza ma. «Supporteremo con forza la candidatura» assicura Mattarella. «E questa unità — dirà poi Bach — è un valore da proteggere». SPIRITO DI SQUADRA Pure Malagò insiste a tutta sull’argomento: «Si vince restando uniti e facendo un progetto molto diverso. Le sensazioni sono tutte positive». Sullo stesso concetto punta anche Montezemolo, che accoglie il numero uno olimpico
nei locali del comitato Roma 2024: «Fondamentale lo spirito di squadra. Vedo un’atmosfera nella città molto diversa dal passato». «Sì, il clima è cambiato», conferma Pescante, che guidò l’avventura di quattro anni fa, quella stoppata da Monti. Intanto scorrono 90” di immagini di Roma ‘60 da lacrime. Malagò esulta: «Bravi!», dice sui titoli di coda. Bach ringrazia, si concede solo una battuta quando invita la prossima volta a infilare almeno un frammento di scherma...il «suo» sport.
CONTA LA GENTE Ma le Olimpiadi non possono essere una fredda operazione a tavolino di conquista dei voti dei membri Cio. Bach lo conferma senza forzature. «Il Cio vuole mandare gli atleti dove sono benvenuti, ecco perché il supporto dell’opinione pubblica e importante». Ma il referendum non è un obbligo. «I modi con cui questo sostegno si esprime, possono essere diversi, non abbiamo preferenze. Quello che conta è il sondaggio indipendente che farà il Cio».
ARCO SOTTO L’ARCO... Prima della pioggia, Bach può affacciarsi su questo scorcio di Roma. Da un lato il Foro Italico, dall’altro il Tevere. Ma il sogno olimpico non si ferma qui. Il presidente del tiro con l’arco, Mario Scarzella, sta già combattendo sui permessi per portare il 18 luglio la coppa Europa giovanile davanti all’Arco di Costantino. Immaginate, le tribune su due lati in via di San Gregorio, sulla strada che incoronò Bikila...Uno scenario che sa di Olimpiadi.
SOSTENIBILITA’ E FUTURO Poi la comitiva olimpica si trasferisce sul terrazzo davanti allo studio di Malagò. È qui che Bach, dopo aver ritirato nel salone d’onore il premio Onesti, sottolinea le parole chiave delle nuove Olimpiadi. Parla di «ecostenibilità» e di «eredità per il futuro». Giochi che non si fermino ai 16 giorni delle gare, ma vadano molto oltre. Il presidente del Cio non può sbilanciarsi, il massimo possibile è questo discorso: «La candidatura è forte. Per la vostra storia, la vostra storia olimpica, e i vostri rappresentanti nello sport internazionale».
RIl leader olimpico
BACH E TOR VERGATA Sul Villaggio Olimpico c’è sempre l’idea della «rigenerazione» di un’area da riqualificare. Ma esiste un problema di spazi. si ritorna a Tor Vergata. Anche perché qualcuno ricorda un’altra visita di Bach, che nel 1996 rimase impressionato dall’area di Tor Vergata, individuata allora per il Villaggio. Da presidente della commissione di valutazione, applaudì quella scelta. Un anno dopo Roma fu battuta da Atene in finale. Ma chissà che da presidente del Cio, Bach possa portarci più fortuna..
«Nessun obbligo di referendum ma il sostegno popolare conterà»
RMontezemolo
e Malagò «C’è un clima diverso. Possiamo farcela»
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ulle scale del palazzo H del Coni, il ministro dell’istruzione Stefania Giannini chiarisce da dove partirà la riforma della «buona scuola» nell’educazione fisica, approvata dalla Camera e che ora affronta la prova del Senato: «Dalla quarta e dalla quinta elementare». La «rivoluzione» per ora si ferma a metà, nel dossier di settembre che Renzi illustrò via internet si parlava di un’ora «in tutte le classi dalla seconda alla quinta». Ma la Giannini chiarisce che con il prossimo concorso «si terrà conto del nuovo fabbisogno». Prevedendo quindi una quota di assunzioni per questo settore specifico. «Per l’educazione fisica, come per l’inglese o la musica non possiamo immaginare dei processi che inizino e finiscano in un solo momento. L’importante è aver avviato un percorso che deve diventare un processo irreversibile per portare la cultura dello sport nelle scuole». NUMERI La partenza da quarta e quinta elementare è figlia del realismo dei numeri, che fa stimare intorno a 2500-3000 i precari dell’educazione fisica che saranno assunti (al netto di quelli che copriranno il turnover o sceglieranno il sostegno o le medie e le superiori). SCUOLE OLIMPICHE Intanto, però la Giannini definisce storica la svolta, come un muro che cade giù. Lo dice al Coni, davanti a Bach. «Con il nuovo disegno di legge l’educazione e la cultura dello sport entrano nella scuola italiana». Il Ministro annuncia anche che per il prossimo anno la parte del concorso della Fondazione Onesti dedicata alle scuole «premierà le migliori idee sulle Olimpiadi presentate dai ragazzi». v.p.
LA PROPOSTA
Marino ha un sogno: «Premiazioni al Colosseo» 1«Ne ho parlato a Bach, anche per lui è una bellissima idea». E l’assessore Cattoi rilancia: «Qualche finale al Circo Massimo» Alessandro Catapano ROMA
G
ladiatori, medaglie, leoni. «Sogno un nuovo ludus magnus», sussurra Ignazio Marino a Thomas Bach. Il sindaco ne parla anche a Montezemolo e a Claudia Bugno, coordinatrice del comitato. Un’idea affascinante. Il ludus magnus era la principale palestra dei gladiatori, collegata da un tunnel ai sotterranei del Colosseo. Da lì, si accedeva all’arena con un ascensore su cui il sindaco vedrebbe bene i
medagliati olimpici di Roma 2024. «Mi piacerebbe che le premiazioni avvenissero al Colosseo — racconta —. Vogliamo ricostruire l’arena e gli atleti vi potrebbero arrivare con degli ascensori come i gladiatori». Rivela di aver illustrato l’idea al presidente del Cio. «E lui l’ha trovata bellissima — assicura —, a patto, mi ha detto, che poi non spuntino i leoni». COMPLICATA La suggestione è bella (non nuova: Pallotta voleva giocarci un’amichevole col Barcellona), e chissà se oltrepasserà la dimensione oniri-
Foto di gruppo con il presidente Cio davanti ai locali del Comitato LAPRESSE
ca. Sembra già un’impresa ricostruire l’arena com’è stata fino alla fine dell’Ottocento (proposta del ministro ai Beni culturali Franceschini). Figurarsi portarci l’Olimpiade. Magari una sola premiazione, quella della maratona. La reazione del sovrintendente ai Beni archeologici di Roma Francesco Prosperetti è interlocutoria: «Questa idea del sindaco, che non commento, dimostra una volta di più che la restituzione dell’arena del Colosseo non è cosa banale. Richiede un progetto articolato che tenga in considerazione la realtà sto-
rica e strutturale di una grandiosa macchina scenica». PATRIMONIO Il Colosseo non è l’unico gioiello da mettere in campo nella sfida olimpica. «Stiamo pensando di svolgere le finali di qualche disciplina in luoghi storici come il Circo Massimo», rivela Alessandra Cattoi, assessore al Patrimonio e coordinatrice della task force olimpica di Roma Capitale. «Il nostro patrimonio artistico ci distingue dalle altre città — rivendica Marino —: anche per Bach dobbiamo investirci». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Campionati italiani universitari R La storia: scherma
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Le sciabolate con fantasia di Martina: «Mi sento Montano»
PARLA IL PRESIDENTE
Lentini: «Non solo numeri, ma progetti»
1La Criscio tra estro e orgoglio di Puglia: «Prima tra gli universitari, poi i Giochi» L'IDENTIKIT MARTINA CRISCI NATA IL: 24 GENNAIO 1994 A: FOGGIA SPORT: SCHERMA SPECIALITA’: SCIABOLA
Martina Crisci, nata a Foggia il 24-1-’94, allenata dal maestro Benedetto Buenza, gareggia per l’Esercito. Sciabolatrice, è stata a lungo la n.1 under 23. Ha conquistato i primi podi in Coppa del Mondo giovani nel 2012-13 (1a a Dourdan, 3a a Budapest): alla fine 5a . Agli Europei cadetti 2011 ha vinto 2 ori, agli Europei giovani 2010 bronzo a squadre, nel 2014 oro a squadre. Da u.23, poi 4a agli Europei, ai Mondiali giovani 2013 bronzo individuale. Ora 1a nel Cnu.
LA GUIDA LE FINALI DI ATLETICA TORINO-MILANO 4-3 Giornata di finali ai Campionati nazionali universitari e riflettori puntati soprattutto sull’atletica protagonista del programma di ieri. Nella disciplina regina bel duello fra Cus Torino e Cus Milano con i piemontesi in vantaggio con 4 ori (Re, Tognese, Dentis e Sesia) a 3 (Perini, Gelati, Balducchelli). Migliori risultati. Uomini 100 (0): Ferraro 10”47. 400: Re 47”41; 110 hs (0.3): 1. Perini 14”00; 2. Nalocca 14”20. Triplo: Chairi 15.87. Disco: 1. Petrei 58.96; 2. Apolloni 58.51. Donne. 100: Bongiorni 11”97. 1500: Bressi 4’28”45. 100 hs (+0.2): Balduchelli 13”79. Asta: Scarpellini 3.60. PALLAVOLO Assegnati anche alcuni titoli tricolori. Il Cus Udine che ha vinto sia nel volley femminile battendo il Cus Torino (3-1) sia nel calcio a 5 imponendosi sul Cus Molise (8-6). CALCIO A CINQUE Nel calcio a 11 invece è stato invece il Cus Bergamo a laurearsi campione contro all’Aquila (10). CHIUSURA Oggi e domani il programma dei campionati di Salsomaggiore si chiude con le ultimi finali di judo e atletica.
I presidenti del Cusi e del Coni, Lentini e Malagò
L
orenzo Lentini è il presidente nazionale del Cusi. Salernitano, va fiero come un comandante che ha portato in porto la nave, ovvero questi campionati nazionali universitari su cui calerà oggi il sipario. Ieri ha tracciato una sorta di bilancio, andando oltre il valore ed i i riscontri di questi campionati dai grandi numeri. Ma non prima di pensare ad Annarita Sidoti. «Ci lascia a poche ore dalla partenza della marcia ai Campionati nazionali universitari di Salsomaggiore. Il lutto, per l’universo degli sportivi, è immenso. E’ stata anche la nostra portabandiera alle Universiadi del 1997, disputate nella sua Sicilia. Ha indicato la strada anche agli universitari, di qualsiasi disciplina: mai arrendersi e guai a mollare. Ha donato un esempio preciso e rigoroso, di impegno nel sociale. Per l’intera famiglia dello sport universitario è un momento terribile».
Stefano Arcobelli
L
a sciabolatrice estrosa. Che si porta tutta la pugliesità fino alla pedana. Quella che irrompe ed include: gli amici, e quanti entrano facilmente in empatia con lei, magari via socials. Martina Criscio è l’azzurrina tornata da Salsomaggiore con il titolo italiano universitario della sciabola. Si racconta in cammino verso San Severo, il suo mondo fatto di cose semplici e molta umanità. La sua fantasia è andata a segno anche stavolta. La sua felicità è aver vissuto un’esperienza unica, cioè al contrario: non tra i selezionati azzurri, i migliori del ranking o i rivali stranieri, ma tra i colleghi universitari che non ti fanno perdere il senso della realtà, delle cose, della vita. Martina ha 21 anni e tante speranze ben riposte nella sua lama, che da anni brilla a livello giovanile internazionale: è stata infatti a lungo numero uno della specialità, ha conquistato medaglie d’ogni risma tra Europei, Mondiali e Coppe del Mondo, e adesso si prepara al prossimo salto di qualità, quello più importante, decisivo. L’ingresso tra le vere grandi della scherma. LA SCELTA Perché ha scelto di fare la schermitrice? «Ho provato con la pallavolo, ma nella mia indole non c’era lo sport di squadra. Sono un’individualista, e poi la palestra era vicino a casa, ho cominciato a vincere: ed è stato subito amore». E la sciabolatrice? «Quando cominciai io, non c’erano fiorettiste nel mio club: cominciai per gioco, poi ci si abitua a tutte le armi, ma il passaggio alla sciabola è stata la scelta migliore, visti i risultati. E poi volevo continuare la scuola foggiana». Anche quando gareggia, non solo quando s’allena, ha un solo pensiero, un’unica ispirazione: «Aldo Montano è il mio esempio, è un atleta con la A maiuscola, penso sempre a lui». Martina ha un piccolo fan club che la riempie d’affetto e carica, crede in lei, e lei di conseguenza lo coinvolge in tutte le sue esperienze, compresa quest’ultima nel mondo universitario. «Chi mi segue lo fa in modo sfegatato, e poi io sono un tipo socievole: le persone si legano facilmente a me, entrano nella mia vita, e io le faccio entrare nel mio sport». Martina vive pensando, i suoi assalti non sono mai casuali: i Giochi olimpici per obiettivo massimo, la chitarra per distrarsi e San Severo per viverci. «Lavoro tutti i giorni per l’Olimpiade, in un anno può cambiare tutto e a Rio 2016 ci sarà la prova a squadre: per entrare in squadra diciamo che potrebbe essere più facile senza dovermi qualificare individualmente. Io ci credo». Suonare è, appunto, l’altra espressione del suo essere Martina: una ragazza alla quale piace stare in giro quando non sta in
pedana: «Ho un animo creativo, si nota anche dagli assalti pieni di fantasia, le mie azioni devono essere spettacolari». FEDELTÀ La fedeltà alla terra natìa, un atto di omaggio se non di coraggio: «Da Foggia i ragazzi scappano, potrei farlo anche io: a Roma ci sarebbe il confronto con il top level della scherma, ma il mio club San Severo mi coccola, e ho pure un maestro di alto livello. Stare in famiglia, si sa, può aiutare non poco: non rinuncio alla comodità, insomma». Il titolo universitario le fa pensare un percorso di studi appena iniziato in scienze motorie («ho già dato 2 esami al primo anno») ma anche un percorso di carriera post agonismo: «Vorrei rimanere nella scherma, alleno ogni tanto anche i ragazzini. Sì, vorrei fare la maestra». Intanto vince, aspetta e spera di entrare nella nazionale maggiore e fare concorrenze alle migliori azzurre: «E’ stata una bella esperienza questa vissuta a Salsomaggiore, in mezzo a 400 colleghi universitari sembri di stare nella città dei giovani. E’ stato tutto piacevolmente strano». Da meridionale, a volte, si fa battere «dal pessimismo, se ho una pecca è appunto la mancanza di un po’ di sicurezza e fiducia nei miei mezzi, ma credo di avere tutte le caratteristiche della sciabolatrice». Si sente una Montano di una terra calda, di passione. Non dimenticate questo cognome: Criscio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’uro di Martina Crisci dopo il bronzo individuale mondiale 2013 giovani nella sciabola: la foggiana è una grande promessa BIZZI
Presidente, soddisfatto dei campionati? «Sessantanove edizioni dei Campionati Nazionali Universitari e non sentirle. Stiamo ringiovanendo: in questa edizione vi è il rispetto della tradizione, difatti o a Salsomaggiore, dove tutto è iniziato, dopo 20 anni, abbiamo portato anche innovazione. I Cnu rappresentano non solo record sportivi ma il vettore dello sport universitario nazionale. Confermati i numeri preventivati — 6 mila presenze, 23 discipline sportive, 49 Cus partecipanti da tutta Italia, 185 gare e 200 volontari — che fanno dei Cnu 2015 una delle rassegne più seguite». Il Cusi oltre Salsomaggiore punta a diventare una sorta di mega federazione? «Nel nostro progetto c’è proprio questo ruolo. Per il lancio dei campionato, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha ricordato quanto il Cusi sia un pilastro del movimento sportivo essendo l’unico ente a portare sport nel sistema istruzione. Oggi in Italia ci sono 89 università e 49 Cus, Malagò ha manifestato il sogno che in tutti gli atenei si possa praticare sport». L’innovazione in cosa consiste? «I campionati non solo sono stati un evento da record ma rappresentano anche il primo traguardo importante di “Camminare insieme”, il progetto voluto dal Cusi, Centro universitario sportivo italiano in collaborazione con Crui, la Conferenza dei rettori delle Università. “Camminare insieme” vuole affermare un modello di sviluppo di cultura sportiva, competenza e tecnologia. Un mondo che cammina è un mondo che cresce e si evolve, sia attraverso la condivisione delle esperienze sviluppate da tutti i Cus partecipanti, sia attraverso la permanente ricerca e progettazione di nuovi percorsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TUTTENOTIZIE
1Olimpiadi: Piscina Rio Gli organizzatori di Rio 2016 cercano una sede per la pallanuoto: l’impianto
del Parque Aquatico Julio Delamare non sarà pronto per problemi tra governo, proprietario del terreno, e l’azienda costruttrice. Non è da escludere il trasloco alla piscina del nuoto al Parco Olimpico
EQUITAZIONE
La Coppa a Piazza di Siena rimane ancora un miraggio Italia 6a, Gran Bretagna super 1Un rifiuto del cavallo di Bucci compromette ogni possibilità. Ora
tutto più difficile verso gli Europei. Il c.t. Horn: «Una giornata storta»
IPPICA
Aversa con GP e il quinté Oggi al Cirigliano (inizio ore 15.15) il Gp Stabile (m 1660) con 11 al via e possibile ruolo di protagonista per a Tudor Dany Grif , Talish As e Timone Ek. In programma anche la corsa abbinata al quintè con 18 in pista sui 2060 m.: indichiamo Re Ferdinando (1), Ransom (9), Millionaire Rum (12), Pinovit (11), New York Times (18), Oaks Effe (16). ANCHE Gal.: Milano (14.30), Siracusa (15.35). Trotto: Roma (15), Modena (15.35). ● IERI 14-13-5-11-12 A Foggia (m 1 6 0 0 ) : 1 G r a n i t o ( V. Luongo)1.13.9; 2 Perunometro Sm; 3 Ramada; 4 Pontebba; 5 Perelisa Muttley; Tot.: 2,37; 1,48, 1,59, 2,80 (8,68) Quinté euro 441,25. Quarté 99,78. Tris 39,84. ● REGIO A PARIGI Il Varennino Regio (Vercruysse) bo ha vinto a Parigi il Prix Constellation (m 2700) in 1.14.1.
A VENEZIA: POLEMICHE
Vogalonga: prima del via una grande nave a San Marco
La partenza di una Vogalonga Polemiche a Venezia alla vigilia della 41a Vogalonga, maratona remiera di 30 km in Laguna che domani mattina alle 9 partirà da Bacino San Marco con al via circa 2000 barche e 8000 persone. Proprio davanti a San Marco, alle 8.15 passerà una nave da crociera, la Msc Musica. L’orario coincide con l’inizio del divieto di transito ai mezzi a motore, che in quella zona sarà esteso fino alle 9.30. «Forse non succederà nulla, ma a quell’ora alcune barche saranno già in bacino — spiega Giovanni Giusto, del coordinamento delle remiere —. Dispiace perché nei primi anni i partecipanti della Vogalonga erano più rispettati». «Le grandi navi sono passate anche l’anno scorso e due anni fa — replica Antonio Rosa Salva, del comitato organizzatore —. Se qualche barca ci sarà, resterà sottoriva. Non vorrei che qualcuno ne approfittasse per fini politici e facesse qualche gesto inconsulto, disturbando la rotta della nave». Da anni a Venezia si discute sulle grandi navi. La Vogalonga nacque nel 1975 contro il moto ondoso e il degrado della Laguna.
Il britannico John Whitaker in azione durante la Coppa delle Nazioni FAMA
Nicola Melillo RO,MA
U
na delusione grande così per il salto ostacoli azzurro ha chiuso una giornata inzuppata dal temporale e con la magra consolazione del ritorno del pubblico a Piazza di Siena. L’Italia chiude solo sesta, porta a casa 55 punti per la Nations Cup e ora, per restare in »serie
TAMBURELLO
Incidente: muore l’azzurra Magnani Aveva 22 anni ● Un incidente stradale ha stroncato giovedì sera la vita di Alice Magnani, 22 anni, azzurra di tamburello che giocava per il Sabbionara, in provincia di Trento. Stava rientrando dall’allenamento alla guida sulla statale del Brennero verso Verona, nel comune di Dolcé. Non è ancora stata chiarita la dinamica dell’incidente - uno scontro frontale, c’erano pioggia e asfalto bagnato mentre l’altro automobilista coinvolto nell’incidente ne è uscito illeso. Pur giovanissima Alice Magnani ha vinto 13 scudetti giovanili e 2 volte la Coppa Italia, una Supercoppa e una Coppa Europa, oltre all’esperienza in Nazionale: in azzurro era stata protagonista della semifinale dei Mondiali indoor 2013 poi vinti dall’Italia. Iniziata al tamburello a otto anni dalla passione del padre Dino, aveva ricevuto a febbraio dal presidente del Coni Giovanni Malagò la medaglia d’oro al merito sportivo per il suo successo in campo nonostante soffrisse di una patologia autoimmune, l’artrite reumatoide. Nel weekend è previsto un minuto di raccoglimento su tutti i campi.
Alice Magnani ricevuta da Malagò
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A» dovrà raccogliere il massimo a Hickstead, per non trovarsi ad agosto a dare il massimo a Dublino pochi giorni prima degli Europei di Aquisgrana, dove in ballo ci sarà il pass per Rio. WHITAKER SHOW Una strepitosa Gran Bretagna vince la sua decima Coppa romana (ultima nel 2008) grazie a un finale thrilling: John Whitaker doveva chiudere con un percorso netto per evitare il sorpasso finale
HOCKEY PISTA
Forte dei Marmi per lo scudetto A porte chiuse
Oggi gara-4: Forte è 2-1 sul Cgc ● (m.nan) Uno scenario che nessuno avrebbe voluto vedere, una finale scudetto che potrebbe assegnare il titolo senza spettatori sugli spalti. Si gioca a porte chiuse al PalaBarsacchi di Viareggio (ore 20.30 diretta RaiSport 2) gara-4 della serie scudetto fra Cgc Viareggio e Forte dei Marmi, con gli ospiti campioni d’Italia in carica in vantaggio 2-1 e in grado di giocarsi il primo match point tricolore sulla pista avversaria. Dove fra l’altro Pedro Gil e compagni hanno già vinto gara-1 7-4 prima di perdere gara-2 fra le mura amiche 1-6 e tornare al successo martedì scorso 3-0. La sfida era programmata sul neutro di Follonica vista la squalifica del PalaBarsacchi per i disordini di gara 1, poi però il Prefetto di Grosseto ha imposto le porte chiuse costringendo Lega Hockey e Federazione a riportare la gara a Viareggio, tramutando così come da regolamento la squalifica della pista in gara senza pubblico. Dall’istituzione dei playoff nel 1982 sono 12 gli scudetti assegnati in quattro partite, l’ultimo quello di Valdagno nel 2012. In caso di successo del Viareggio gara 5 martedì 26 a Forte dei Marmi.
dell’Olanda. Il grande vecchio, che ora punta anche il GP di domani (per un doppio già riuscito nel 2007), non ha sbagliato chiudendo così un filotto di sei percorsi su otto senza errori per gli inglesi targati Whitaker, con Robert, figlio di John, e Michael, a completare un successo di famiglia assieme a Holly Gillot. Il tutto a seguire il trionfo di La Baule. PECCATO Un peccato mortale, per gli azzurri: errori banali, evitabili, piccolezze che hanno sporcato la prestazione. Il primo giro di Piergiorgio Bucci e Casallo Z è stato lo spartiacque: potevamo andare al secondo giro da secondi con 4 penalità meno degli inglesi. Invece, all’ultimo salto è arrivato il rifiuto, che sommato al tempo ha appesantito con 6 penalità il bilancio. Fine dei giochi e a poco sono bastati i netti di Giulia Martinengo e Daniele Da Rios. Il c.t. Hans Horn: «Giornata balorda, quel che è capitato a Bucci succede una volta l’anno.» E ora sono 31 gli anni senza vittorie. Il guaio è che ai primi quattro posti sono finite le squadre che facevano punti: terza la Svezia, poi la Spagna. In classifica siamo secondi, con due cartucce su 4 sparate. Oltre al Piccolo GP, oggi prima volta senza la Potenza dopo 82 anni a Roma: al suo posto la spettacolare Sei Barriere. COPPA DELLE NAZIONI: 1 Gran Bretagna (H. Gillot, J. Whitaker, R. Whitaker, M. Whitaker, J. Whitaker) pen. 1 (0-1); 2 Olanda 4 (4-0); 3 Svezia 8 (4-4); 4 Spagna 12 (8-4); 5 Svizzera 16 (16-0); 6 Italia 18 (10-8); 7 Qatar 24 (8-16); 8 Belgio 28 (12-16).
NUOTO
Seto 1’54”46 nei 200 farfalla Hagino test 1500 ● (al.f.) A Tokyo 1° e 2° tempo mondiale dell’anno nei 200 farfalla: i nipponici Seto (primo sotto 1’55”) e Sakai lanciano la sfida iridata al detentore sudafricano Le Clos. Ad Anversa, il belga Croenen aveva nuotato 1’55”44 (5° t. 2015). Uomini: 200 sl Kobori 1’47”48, Sakata 1’47”85, D. McKeon (Aus) 1’47”94; 1500 sl Hagino 15’05”35; 100 do Irie 53”41; 100 ra Tateishi 1’00”85, 5. Kitajima 1’01”28; 200 fa Seto 1’54”46, Sakai 1’55”08 (1°2° t. 2015). Donne: 200 sl E. McKeon (Aus) 1’56”79; 100 do Fullalove (Gb) 1’00”31; 100 ra Watanabe 1’06”95; 200 fa Hoshi 2’06”90. ● MANAUDOU (al.f.) A Nancy (Fra), Florent Manaudou vince i 50 sl n 21”97 su Meladinis (Gre, 22”28); per la Hosszu 2° crono 2015 nei 200 dorso. Uomini: 800 sl Joly 7’56”38; 200 do Diener (Ger) 1’58”32; 100 ra Koch (Ger) 1’00”97; 100 fa Metella 53”51. Donne: 200 do Hosszu (Ung) 2’06”81; 100 ra Bonnet 1’09”30; 100 fa Wenk (Ger) 58”77. Ad Anversa. Uomini: 50 sl/do Heersbrandt 22”17, 25”50; 200 sl Timmers 1’47”50; 50 ra Bovell (Tri) 27”69 (r.n.).
ATLETICA JACOBS, STAGIONE A RISCHIO E’ serio l’infortunio patito domenica al meeting di Gavardo da Marcell Jacobs, 20enne lunghista azzurro, quest’inverno arrivato a 8.03. La risonanza e l’ecografia ieri a Pavia, hanno evidenziato una seria lesione al bicipite femorale sinistro. Stop lungo: la stagione è a rischio. ● TORNA TORTU Oggi e domani a Bressanone (Bz) 33° Brixia meeting per allievi e juniores. Tra i primi attesi Filippo Tortu che, dopo il 10”33 nei 100 di domenica, correrà una frazione di 4x100 con la Lombardia e Marta Zenoni, nei 1500. Insieme a loro Ilaria Verderio (400), Sydney Giampietro (peso) e Carolina Visca (giavellotto). ● A DAKAR Caster Semenya (S.Af) farà oggi l’esordio internazionale correndo gli 800 al meeting di Dakar (Sen), tappa del Challenge Iaaf. Sfida l’etiope Fatu Magiso e l’atleta del Benin Noelie Yarigo, che di recente ha corso in 2’00”51. In gara anche la keniana Jepkemei nei 3000 sp, la giamaicana Hall nei 400 e la zambiana Phiti sui 100. ● ASTA JUNIOR (si.g.) A Irkutsk (Rus) la 19enne Alyona Lutkovska batte il record mondiale juniores dell’asta di 2 cm con 4.61 ma difficilmente sarà omologato per assenza di controllo antidoping.
BEACH VOLLEY ●
INGROSSO OK (c.f.) Doppio 2-0 per gemelli Ingrosso nel Masters Cev ieri a Jurmala (Let), superando KubalaHadrava (R. Cec) e Huber-Seidl (Aut). Negli ottavi affrontano Losiak-Kantor (Pol).
BASEBALL ●
RINVIATE (m.c.) Rinviati ieri per la pioggia 3 match della 9a giornata che vengono recuperati tra oggi e domani. 9° turno gara-1, oggi 15.30 RiminiTommasin Padova, UnipolSai BolognaT&A San Marino, Godo-Città di Nettuno; gara2, oggi 20,30 Angel Service Nettuno2-Parma, Godo Knights-C.di Nettuno; domani 12 Padova-Rimini,S.Marino-Bologna
BOXE QUALIFICAZIONE A RIO RUSSO A MILANO IL 5/6 (r.g.) Si svolgerà in Italia il 2° torneo 91 kg Apb, categoria di Clemente Russo. Prima giornata all’Alcatraz di Milano il 5 giugno. Avversario dell’italiano sarà l’ucraino Roman Golovashchenko, superato nel precedente. Chi passa sfida il vincente tra Bouloudinats (Alg) e Pinchuk (Kaz) per il pass a Rio; 2° appuntamento in Italia fissato l’11 luglio, Bergamo e Sicilia interessati. MONDIALI JR DONNE E’ GRANDE ITALIA (m.moro.) Con un secco 3-0 le tre azzurre Marchese, Testa e Carini si qualificano alle finali dei Mondiali femminili junior/youth di Taipei (Taiwan). In semifinale, 54 Marchese b. Saidova (Rus) 3-0; 57 Testa b. Pita (Gre) 3-0; 64 Carini b. Walas (Pol) 3-0. Oggi, in finale: 54 Marchese c. Muzdiman (Kaz), 57 Testa c. Bondarenko (Ucr), 64 Carini c. Nemtseva (Rus). ● MATANO E TRICOLORE (r.g.) A Ferrara (Loreni) il superwelter Marcello Matano (14-1) difende l’Intercontinentale Ibf col tedesco Mahias Zemski (15-2). Nel sottoclou, si assegna il tricolore vacante massimi leggeri, tra il locale Bruzzese (13-1) e Rettori (7-3-1). ● EUROPEI JUNIORES (i.m.) Agli Europei junior (u.16) di Lviv (Ucr) si ferma al bronzo Alessio Cangelosi, ultimo azzurro su 9: in semifinale nei 50 kg ha perso 3-0 da Dinu Florint (Rom), medaglia numero 26 dal 1996 (5 ori, 3 argenti, 18 bronzi)
CANOA ● COPPA DEL MONDO In Coppa del Mondo a Duisburg finale per il K2 200 (olimpico) di Rizza e Florio, secondi dietro i campioni europei in carica Ronald Rauhe e Tom Liebscher. In finale anche l’altro K2 italiano di Cecchini e Bertolini, 3°. In finale anche Sergiu Craciun nel C1 1000 (olimpico). In finale con un ottimo 3° posto in batteria Santini e Incollingo in C2 200 (non olimpico).
NUOTO ●
Daiya Seto, 21 anni, polivalente
MARIN IN TURCHIA Luca Marin in questi giorni è in Turchia dal tecnico Corrado Rosso, che tenta anche
PARALIMPICI. SCHERMA
Il poker di Bebe Vio in Coppa a Pisa
Bebe Vio, 18 anni BIZZI ● Beatrice «Bebe» Vio apre alla grande la tappa di Coppa del Mondo di scherma paralimpica nell’impianto del Cus pisano: l’azzurra si conferma leader mondiale nel fioretto femminile categoria B, siglando il quarto successo consecutivo dopo quelli ottenuti ad Eger, Hong Kong e Montreal, e mette l’ipoteca sulla Coppa. Il percorso di gara della campionessa europea in carica era iniziato negli ottavi contro la francese Sophie Sablon 15-3. Ai quarti l’azzurra ha vinto 15-10 l’assalto contro la polacca Marta Makowska, in semifinale 15-3 contro la cinese Fang Yao. La finalissima ha poi visto l’italiana s’impone 15-10 contro la testa di serie numero 1 del tabellone, la cinese Jingjing Zhou col punteggio di 15-10. Martina De Memme. ● CAMBI AZZURRI L’iridata Martina Grimaldi chiude il sodalizio tecnico con Fabio Cuzzani e si allena con Matteo Cortesi al Cn Uisp Bologna. L’iridato giovanile dei 200 do, Luca Mencarini, 3° italiano all-time, passa da Mirko Nozzolillo a Massimo Meloni, in Aniene. ● PRODIGI RUSSI (al.f.) La 14enne Jana Kudryavtseva a Volgograd (Rus) vince i 200 farfalla in 2’18”36, la coetanea Alexandra Denisenko domina i 400 mx in 4’50”17.
PALLAMANO CONVERSANO PER IL TITOLO (an.gal.) Oggi alle 20,30 (streaming su figh.it) Cassano Magnago-Conversano, gara-2 della finale femminile può assegnare il 46° titolo. Le pugliesi, in vantaggio 1-0 (andata 28-19) cercano il 1°tricolore dopo Supercoppa e Coppa Italia.
RUGBY TRA ROVIGO E FIAMME ORO LA PRIMA FINALISTA PER 1800 (im) Oggi alle 18.10 Rovigo-Fiamme Oro (diretta Raisport 1) decide la prima finalista scudetto. Al «Battaglini» (1800 biglietti in prevendita) si parte dal 3331 per Rovigo dell’andata (punti 5-1). I rossoblù perdono il seconda linea, capitano e regista della touché Jeff Montauriol squalificato 6 settimane (ginocchiata in ruck a Marinaro): chiude qui la carriera in Eccellenza, l’anno prossimo al Benetton in Pro 12. Domani 2a semifinale CalvisanoMogliano, andata 30-15 (punti 4-0).
SOFTBALL ●
RITORNO (m.c.) Via al ritorno. Gir.A: Caronno-Nuoro, LegnanoBollate, Rovigo- Staranzano (domani). Class.: Bollate 916 (11-1); La Loggia 750 (9-3); Staranzano 583 (7-5); Caronno e Legnano 416 (5-7); Rovigo 250 (3-9); Nuoro 167 (2-10). Gir. B: ParmaBussolengo, Bologna-Sestese (domani). Class.: Forlì 900 (9-1); Bussolengo e Collecchio 700 (7-3); Bologna 300 (3-7); Parma e Sestese 200 (2-8).
Fratello del mio cuore
Roberto Delera ti vedo sorridere nel campo di zafferano che avevamo appena visto in tv.- Non mi mancherai perché ci sarai sempre.- Carlo Verdelli. - Milano, 22 maggio 2015.
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Pensionati in attesa de loro turno in un ufficio dell’Inps ANSA
pensione superiore ai 2.886 euro lordi al mese non avrà niente. Il rimborso sarà tanto più alto quanto più è bassa la pensione. Credo che il governo, con questa microsanatoria, tenda a considerare la faccenda chiusa. Penso che abbia torto, perché c’è una marea di gente che vuole ricorrere. Il ministro Padoan ha detto che la Corte avrebbe dovuto tenere conto del buco finanziario provocato dalla sua sentenza. È un punto difficile da condividere: la Corte non può che giudicare se un provvedimento è coerente con la Costituzione o no. Il resto non la riguarda. È magari discutibile che una sentenza sia valida con la maggioranza di un solo voto (quello del presidente). È anche assurdo che si intervenga a tre anni dall’approvazione della legge, creando garbugli inestricabili per sanare il periodo intermedio.
Andare in pensione prima ma col “contributivo” 5 ha un senso oppure no? 1L’ultima proposta per rimediare alla legge Fornero fa discutere
Le idee sono confuse e il sistema previdenziale sempre più costoso
gda@gazzetta.it
Il governo ammette di avere le idee confuse sulle pensioni. Tra queste idee confuse, una in particolare è trapelata sui giornali, che hanno quindi subito dato il loro bel contributo alla confusione generale. Si tratta dell’idea, per chi decide di andare in pensione prima, di rassegnarsi al calcolo contributivo invece che al calcolo retributivo.
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Confusione massima. In Italia, l’intero monte pensioni si divide in due grandi famiglie (sono molte di più in realtà, ma lasciamo perdere). Famiglia di pensionati a cui si versa ogni mese un assegno basandosi sulla
«No» dell’Ue alla norma Iva C’è un buco da 700 milioni
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IL FATTO DEL GIORNO UN ALTRO GUAZZABUGLIO
di GIORGIO DELL’ARTI
IL «REVERSE CHANGE»
percentuale delle ultime retribuzioni: i tuoi ultimi stipendi sono stati di 2 mila euro al mese e in base a questo io ti do (mettiamo) una pensione da 1.500. Non ha importanza se il totale dei contributi che hai versato durante la tua vita ti darebbe diritto a una pensione più bassa. Quando invece la pensione è erogata in base al sistema “contributivo”, vuol dire che è calcolata sulla base dei contributi effettivamente versati e sulla speranza di vita media della popolazione italiana. Si dà per scontato che il sistema retributivo sia più conveniente, quindi se io ti passo dal sistema retributivo al sistema contributivo per il fatto che hai deciso di tornartene a casa a 62 anni invece che ai canonici (mettiamo) 67, ti danneggio e risparmio parecchi soldi. D’altra par-
NOTIZIE TASCABILI IL MISTERO DEL 19ENNE PRECIPITATO A MILANO
Lo studente padovano Domenico Maurantonio, morto a 19 anni ANSA
Lo studente morto in gita Per i test non era ubriaco ● Prende corpo l’ipotesi che Domenico Maurantonio, il 19enne padovano morto in gita a Milano precipitando dal quinto piano di un hotel, sia rimasto vittima di un tragico scherzo. I primi risultati delle analisi ematiche sul suo corpo rivelano infatti che nel sangue del ragazzo l’alcol era poco, meno di un grammo per litro di sangue, oltre il limite per guidare ma non abbastanza per perdere lucidità e cadere dalla finestra. Non risulta inoltre che nell’organismo ci fosse del lassativo, ipotesi circolata nei giorni scorsi. Si tratta comunque di test non definitivi. Di certo il ragazzo è caduto senza slip. Smentito il supertestimone che, via WhatsApp, ha raccontato di un gioco finito male: «Non è testimone diretto dell’accaduto», dice la polizia.
te tu ti vai a riposare prima.
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Che bisogno c’è di questo ennesimo guazzabuglio? Si dice che la riforma Fornero abbia delle venature di ingiustizia, Renzi ha tirato fuori la questione delle nonne che si vogliono godere i nipotini (tutta da dimostrare), «ti mando in pensione prima» e «riparo alle ingiustizie della Fornero» sono due begli slogan da campagna elettorale. Gli ultimi sondaggi in Liguria dànno la Paita avanti di cinque punti su Toti. La Liguria è piena di pensionati. Il premier-segretario tiene tutti sulla corda. Magari, passate le elezioni, non ne parleremo più. Le nuove invenzioni sulle pensioni andrebbero inserite nella legge di stabilità da presentare in settembre. La riforma Fornero - sparatagli addosso quanto
vi pare - ci farà risparmiare un’ottantina di miliardi in cinque anni. Metterci mano è roba da artificieri.
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Tutto questo non ha niente a che vedere con la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il congelamento delle pensioni deciso da Monti nel 2011? Niente a che vedere. Il decreto relativo alla restituzione di qualche spicciolo è stato firmato l’altro giorno. Calcoli piuttosto complessi, lunghi da spiegare e che farebbero girare pagina ai lettori di corsa. In questa sede basterà far sapere che i rimborsi, al 1° di agosto, andranno da 745 euro lordi (massimo) a 226 euro lordi (minimo prima dello zero). Su questi rimborsi, poi, si dovranno pagare le tasse. Chi prende una
Com’è a questo punto la situazione generale del sistema? Spendiamo in pensioni 277 miliardi di euro l’anno, una cifra che sale sempre perché la vita media si allunga. A parte la crisi, l’organizzazione moderna del lavoro tende a ridurre l’apporto della manodopera o del lavoro umano, così la quantità di contributi chiamati a sostenere il montepensioni è sempre più bassa. Noi poi paghiamo più pensioni di tutti gli altri: un 16% del Pil contro il 7,2% dei Paesi industrializzati. E la tendenza costante è al rialzo, cioè ogni anno, dal 2001 in qua, abbiamo speso di più (sono calcoli della Ragioneria generale). In tutto questo, c’è anche una quantità di pensioni speciali o particolari, di pensioni regalate nel corso degli anni per acchiappare voti, i privilegi dei militari, dei ferrovieri, dei vecchi baby-pensionati (a casa a 35 anni e con 15 anni di contributi, regalo di Andreotti), dei politici e dei sindacalisti (legge Mosca), dei telefonici, dei consiglieri di Stato, dei commissari delle authority, dei dipendenti di Camera e Senato... Non lo so se a Renzi conviene mettere le mani in questo ginepraio tipicamente italiano.
Il ministro Pier Carlo Padoan EPA
A
rchiviata per il momento la grana dei rimborsi ai pensionati dopo la sentenza della Consulta, ne arriva un’altra per il Tesoro di Pier Carlo Padoan: la Commissione Ue ha comunicato al Consiglio che si oppone alla richiesta italiana di deroga per estendere la «reverse charge» dell’Iva alla grande distribuzione, perché non è in linea con l’articolo 395 della direttiva sull’Iva. La misura vale 700 milioni circa nel bilancio italiano. Il governo aveva chiesto di introdurla con l’obiettivo di ridurre l’evasione dell’Iva. Nel caso specifico, con la cosiddetta «inversione contabile», l’obbligo di versare l’Iva passa da chi acquista il bene o servizio a chi lo fornisce. Al Tesoro la notizia non è arrivata come un «fulmine a ciel sereno». Sono già allo studio soluzioni per limitare l’impatto sui conti pubblici. Per cautelarsi da un eventuale stop comunitario, il governo aveva fatto ricorso al classico aumento delle accise della benzina e del gasolio, da far scattare dopo il 30 giugno. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha, però, detto che il governo è impegnato ad eliminare tutti gli aumenti di tasse contenuti in clausole di salvaguardia. Un impegno ribadito anche ieri dopo la decisione dell’esecutivo comunitario. Uno stop applaudito da Confindustria. «I fornitori della grande distribuzione evitano di dover subire delle pesanti conseguenze, tra cui il lento recupero dei crediti Iva che avrebbero maturato con lo Stato».
NESSUNA USCITA
LA BATTAGLIA CONTRO I 2060 ESUBERI
Grecia, il piano anti-debito «Solo con l’euro»
Crisi Whirlpool, sciopero il 12 giugno I sindacati: «Il governo sapeva dei tagli»
● «Non c’è nessun piano per una valuta parallela per la Grecia». Il ministro francese delle Finanze Michel Sapin ha voluto smentire ieri le voci circolate di una moneta speciale per Atene. Le trattative per la riduzione del debito greco e per lo sblocco degli aiuti proseguono. E il clima secondo fonti Ue è «costruttivo».
T-shirt di protesta contro i tagli
CONTRO GLI SPRECHI
RAPPORTO LEGAMBIENTE
● Dopo l’ultimo annuncio della società americana (2060 esuberi, più del previsto), i dipendenti italiani della Whirlpool incrociano le braccia: sciopero generale il 12 giugno, indetto da Fim, Fiom e Uilm e manifestazione a Varese. Ma la tensione si alza anche sul piano politico: il premier Matteo Renzi ha infatti dichiarato che lo stabilimento di Carinaro (Caserta) «era spacciato anche prima dell’arrivo degli americani; abbiamo tre anni al massimo per mantenere aperto lo stabilimento». Furenti i sindacati: «Renzi non può affermare che Carinaro era già spacciata, perché altrimenti dovremmo pensare che sapeva già tutto quando la Whirlpool acquisì gli stabilimenti Indesit», osserva la Uil Campania. «Chi non sta con i lavoratori sta con i camorristi; Renzi scelga da che parte stare», aggiunge la Fim-Cisl.
DIRIGE LA RASSEGNA
Legge in Francia: Cemento e incuria «Date ai poveri La costa mangia il cibo invenduto» il 42% di spiaggia ● Le stime dicono che ogni cittadino francese getta nella spazzatura 20-30 chili di cibo l’anno. E così, l’Assemblea di Parigi ha votato un legge che vieta ai grandi supermercati di buttare prodotti ancora buoni rimasti invenduti. Dovranno essere regalati alle associazioni benefiche o fare in modo che diventino mangime o concime.
● L’erosione costiera mangia il 42% delle spiagge italiane. Non solo: il 55% delle aree litorali sono sotto scacco del cemento, che le ha «trasformate». Questa è la fotografia scattata da Legambiente nel rapporto «Spiagge indifese». L’erosione, che è un fenomeno naturale, viene «amplificata» anche «da un’inadeguata gestione del
Salone del Libro Accusa di peculato per Picchioni Le spiagge «attaccate» dal cemento problema», spiega il report sullo stato di salute delle nostre coste. Una parte delle quali è soggetta a interventi di difesa che «non sono risolutivi». Tra i casi «più evidenti il litorale marchigiano, coperto per l’80% da opere rigide di difesa».
● Peculato in relazione a presunte fatture per operazioni inesistenti: è l’ipotesi di reato per la quale è indagato Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il Libro, che organizza il Salone. «Mai pensato di sfruttare in qualunque modo la mia posizione per un qualsivoglia tornaconto personale», si difende Picchioni.
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SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il “terrorista” si difende «Un errore, non c’entro»
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LITE CON IL GOVERNO
1Il marocchino fermato a Milano per la strage di Tunisi parla al giudice:
«Innocente». E nega il consenso all’estradizione. Le indagini proseguono IL MINISTRO GENTILONI
L’avanzata Isis senza ostacoli «Preoccupati»
In fondo a destra Abdel Majid Touil, 22enne marocchino al suo arrivo in Italia a Porto Empedocle REUTERS
Daniele Vaira
L’ITER DELL’ARRESTO È CORRETTO. SONO IN CORSO VERIFICHE. NON C’È UN ALLARME TERRORISTICO
@danvaira
G
li investigatori italiani sono cautissimi. E parlano col contagocce sul caso di Abdel Majid Touil, arrestato martedì a Gaggiano, nel Milanese perché, secondo le autorità tunisine, tra le persone coinvolte nella strage al museo del Bardo in cui furono uccisi anche quattro connazionali. Il capo della polizia Alessandro Pansa commenta: «L’iter dell’arresto è stato corretto». Il 22enne marocchino si dichiara, intanto, innocente. E grida all’errore. «Non mi spiego come sia potuto accadere». «Da febbraio, quando sono arrivato dalla Libia su un barcone a Porto Empedocle con altri 90 migranti sono sempre rimasto in Italia per stare con la mia famiglia». Le parole sono state riferite dal suo legale, l’avvocato Silvia Fiorentino, ieri al termine dell’udienza-interrogatorio durata oltre un’ora nel carcere milanese di San Vittore. Al termine dell’udienza Touil è stato
LA STRAGE 23 ANNI FA
Per Falcone vanno in piazza 40mila studenti ● Alle 17.58 del 23 maggio 1992, a Capaci (Palermo), il tritolo nascosto sotto l’autostrada fa saltare tre auto blindate: muoiono il giudice antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, tre agenti di scorta. Per ricordare quel martirio, oggi a Palermo il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrerà studenti italiani e stranieri (in arrivo da Europa, Usa, persino Vietnam) che si radunano in un luogo simbolo dell’antimafia, l’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo (in diretta su Rai Uno dalle 10.50). Per commemorare la memoria del giudice, previsti poi due cortei, che raggiungeranno l’albero Falcone. Iniziative anche a Milano, Firenze, Napoli, Gattatico (Reggio Emilia), Rosarno (Reggio Calabria) e Corleone (Palermo): sui social si potrà interagire attraverso gli hashtag #23maggio #PalermochiamaItalia. Oltre 40 mila i giovani coinvolti.
ALESSANDRO PANSA CAPO DELLA POLIZIA
trasferito al carcere di Opera dove è detenuto in una cella ad alta sicurezza. Il legale ha spiegato che si trattava di un’udienza tecnica in cui è stata effettuata l’identificazione e nella quale è stato chiesto al giovane se volesse dare il consenso alla sua consegna alle autorità tunisine, «consenso che non è stato dato». Esclusa l’ipotesi di uno scambio di persona che era circolata tra gli inquirenti. Per i pm italiani il giovane si trovava in Italia nei giorni della strage, come certificato dai registri della scuola di italiano che frequenta e come testimoniato da partenti e vicini. LA RICHIESTA La Tunisia, in-
tanto, ha già presentato all’Italia la domanda di estradizione per il 22enne. Lo ha confermato un portavoce del ministero dell’Interno tunisino, Mohammed Ali Aroui, aggiungendo che il giovane è accusato di aver fornito «supporto logistico» al commando che compì l’attentato al museo del Bardo di Tunisi il 18 marzo scorso. Le autorità tunisine hanno fatto sapere di aver emesso mandati di arresto internazionale anche per un algerino e un secondo marocchino. La procedura di estradizione di Touil potrebbe essere complicata dal fatto che in Tunisia vige la pena di morte. L’ordinamento italiano, infatti, vieta l’estradizione per reati puniti all’estero con la pena capitale. Le indagini proseguono. Il pm Francesco Scavo, delegato a svolgere gli accertamenti, dovrà esaminare anche gli atti che le autorità tunisine si accingono ad inviare a Roma ai fini dell’estradizione di Touil. A pronunciarsi sulla richiesta di Tunisi sarà la corte di appello di Milano.
● L’Isis avanza compatto in Siria e in Iraq. La Comunità internazionale deciderà come reagire il 2 giugno. «Il governo italiano è preoccupato — ha spiegato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (nella foto)—. Sarà fondamentale una verifica sulla strategia che stiamo portando avanti». L’Isis controlla la metà del territorio siriano e in otto giorni, i jihadisti per nulla fiaccati dai raid della coalizione hanno conquistato Ramadi, capitale della provincia irachena di alAnbar, Palmira, nel deserto siriano, e il valico di frontiera di al Tanaf, più a sud. Con quest’ultimo, il regime di Bashar al-Assad ha perso il controllo di tutti e tre i punti transfrontalieri con l’Iraq. Nel Paese è stato, intanto, rapito, ieri, Padre Jacques Mourad, priore del monastero di Mar Elian. Il sacerdote sirocattolico appartiene alla comunità fondata dal gesuita italiano padre Paolo Dall’Oglio, a sua volta sequestrato il 29 luglio 2013. Ma le azioni dell’Isis ormai non hanno confine. Ieri lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato in una moschea sciita in Arabia Saudita: almeno 20 morti.
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Il governo vuole l’esposizione del tricolore nei luoghi pubblici ANSA
Bolzano dice nein Grande Guerra senza tricolore 1Domani bandiere
a mezz’asta per i cento anni del conflitto: «Nulla da festeggiare qui»
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ra il 24 maggio del 1915 e l’Italia ruppe gli indugi: guerra! Domani saranno cent’anni dall’ingresso nel primo conflitto mondiale, data importante al punto che la presidenza del Consiglio pretende il tricolore su tutti gli edifici pubblici. Piccola controindicazione: a Bolzano, perla dell’impero austroungarico fino al 1918, la ferita è ancora fresca. E la città ha detto nein: non seguirà alla lettera la direttiva. Anzi, era stato invocato lo «sciopero del tricolore» in tutto l’Alto Adige con solenne giustificazione del governatore, Arno Kompatscher: «L’invito della presidenza del consiglio è assolutamente incomprensibile e fuori luogo soprattutto per la popolazione di lingua tedesca e ladina». Per lui, sarebbe stato meglio ricordare tutte le vittime della Prima
Guerra Mondiale perché il 24 maggio «non si celebra un evento positivo, come la fine di un conflitto». Il suo omologo di Trento e attuale presidente della Regione, Ugo Rossi, è andato a ruota, invitando al minuto di silenzio in memoria dei caduti. Alla fine di tanta polemica, sarà uno sciopero dimezzato: bandiera esposte, ma a mezz’asta. IL DISTACCO Da quelle parti, la Grande Guerra è vissuta ancora come il momento del distacco dell’Alto Adige dall’Austria. I partiti di lingua tedesca non dimenticano e in questi giorni hanno usato l’artiglieria pesante nelle parole: «L’Italia si conferma un Paese fascista e nazionalista», hanno detto quelli della Sudtiroler Freiheit e BurgerUnion. E Giorgia Meloni, leader di un partito chiamato Fratelli d’Italia, non poteva prenderla bene: «Se si vergognano di vivere qui vadano in un’altra nazione». In ogni caso, beffe della storia, oggi a Bolzano ci sono i ballottaggi per le comunali e il cerimoniale parla chiaro: al di là di ogni anniversario, ai seggi vanno esposti sia il tricolore che la bandiera dell’Unione Europea. cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il futuro dell’informazione nelle sfide dei colossi Usa 1A Bagnaia l’incontro
Dean Baquet, protagonista di un faccia a faccia con il direttore del Wall Street Journal, Gerard Baker. E Davan Maharaj del Los Angeles Times, pur sostenendo la necessità di innovare, ha difeso la carta stampata: «L’80% dei ricavi viene ancora da lì».
Giovani-Editori L’ad Rcs Scott Jovane «In Italia il 79% cerca le news sul web»
I
l business basato sul mix di abbonamenti sull’online e pubblicità del New York Times; le innovazioni del Wall Street Journal per tentare di rilanciare i ricavi; il nuovo corso del Washington Post dopo l’arrivo di Jeff Bezos di Amazon; l’uso dei «robot» nella scrittura delle notizie da parte del Los Angeles Times. Del futuro dell’editoria, attraverso i modelli sperimentati delle grandi testate Usa, si è discusso ieri nella prima giornata del convegno «Crescere tra le righe» a Borgo La Bagnaia (Siena), organizzato dall’Osservatorio Giovani-Editori. Il mantra ripetuto da editori, giornalisti e
L’a.d. di Rcs Pietro Scott Jovane
manager per uscire da una crisi infinita è investire sulla qualità delle notizie. «Quello che abbiamo capito è che il pubblico paga solo se c’è qualità» ha detto Mark Thompson, presidente e a.d. del New York Times. «Questa è l’epoca d’oro dell’informazione, non c’è limite alle fonti», ha aggiunto il direttore del Nyt,
ITALIA Della situazione italiana ha parlato l’a.d. di Rcs MediaGroup Pietro Scott Jovane: Qui c’è la tendenza a cercare informazione online più alta nel mondo, il 79% lo fa almeno una volta al giorno, e si vede che è un Paese culturalmente preparato», ha detto. Ma c’è di più: circa il 12-13% degli italiani, poi, è disposto a pagare i contenuti, percentuale più alta rispetto agli altri paesi (10-11%). Per il futuro, sempre secondo Scott Jovane, la propensione a leggere e pagare «contenuti di qualità passa al 28%»: «Per questo «bisogna sapersi muovere velocemente perché il tempo non gioca a nostro favore», ha detto.
STORICO VOTO PER LE NOZZE GAY L’IRLANDA SI PREPARA A DIRE SÌ L’onda arcobaleno si è riversata ieri sull’Irlanda. Milioni di elettori alle urne per il referendum che decide se introdurre i matrimoni gay nella cattolicissima repubblica. Elevata affluenza in particolare a Dublino, con alcune zone della capitale che alle 17 superavano il 40%, e più bassa in quelle rurali, segno che la parte dell’elettorato più aperta al cambiamento è andata in forze alle urne (nella foto Getty, una coppia per il sì). Resta un voto storico: fino a due decenni fa, in Irlanda l’omosessualità era un reato.
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AltriMondi R
SABATO 23 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
FUORI CONCORSO IL CARTOON DEL PICCOLO PRINCIPE
Eutanasia e dolore Cannes alla fine scopre la morte
GAZZAWEEK a cura di FRANCESCO RIZZO
1Roth nei panni
di un infermiere di malati terminali Depardieu-Huppert sono un’ex coppia Emanuele Bigi CANNES
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all’eutanasia di Chronic con Tim Roth alla mistica Death Valley, setacciata da Gerard Depardieu e Isabelle Huppert in Valley of Love. Ieri a Cannes si è parlato di morte, il temone che lega i due film del concorso. Il primo, del messicano Michel Franco, racconta dell’infermiere David (Roth) che accudisce a domicilio i malati terminali. La sua è una vocazione che lo porta a vivere il rapporto con i clienti in maniera quasi morbosa. Poi scopriremo che il suo atteggiamento è un modo per esorcizzare un passato lacerato. A proposito dell’eutanasia la 54enne superstar britannica non usa mezzi termini: ÂŤĂˆ un problema che riguarda molti Paesi del mondo, ed è folle che venga impedita se richiesta dai malatiÂť. Il film non ha lasciato il segno, se non per la performance di Roth. La seconda pellicola in gara, firmata da Guillaume Nicloux, ci porta nella Death Valley, in California, con Depardieu e Huppert
nei panni di un’ex coppia che si incontra dopo diversi anni. Quando il figlio suicida lascia una lettera postuma in cui dà un appuntamento: trovarsi nella valle della morte in un giorno particolare. Lui sarà lÏ per l’ultima volta. I genitori come si comporteranno? Il film è avvolto da qualcosa di mistico e fantastico — afferma Depardieu, particolarmente frizzante sul tappeto rosso —, i due sono messi di fronte a degli interrogativi ai quali è difficile dare delle risposte. LA MAGIA Fuori concorso è volato sulla Croisette il primo film d’animazione tratto da Il piccolo principe di Antoine de Saint-ExupÊry: è firmato dal regista di Kung Fu Panda, Mark Osborne, che si è preso qualche licenza rispetto al libro. A celebrarlo, ieri, anche i super doppiatori internazionali (Benicio Del Toro, Vincent Cassel, Marion Cotillard) assieme ai nostri Stefano Accorsi, Alessandro Siani e Pif. Mi sembrava impossibile da trasporre sul grande schermo — dichiara il regista Osborne —. Per me era un libro molto speciale a cui volevo dedicare un omaggio speciale. Per questo mi sono concentrato sul suo potere di portare un po’ di magia nella vita di chi lo legge. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Torna il festival di Wired La libertĂ viaggia online on sono solo terroristi, quelli dell’Isis, ma portatori di un’ideologia sbagliata, di un’interpretazione sbagliata della religione: vanno combattuti con i libriÂť. Lo ha detto l’iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace 2003 e attivista per i diritti civili, ospite ieri a Milano del Wired Next Fest, celebrazione della creativitĂ e dell’innovazione tecnologica, una festa per chi guarda al futuro. E che magari i libri li legge solo sul tablet e il messaggio della Ebadi non cambia certo: mettere in circolazione il sapere fa germogliare idee e favorisce il progresso. E in un mondo sempre piĂš “onlineâ€? dovrebbe essere piĂš semplice. Se ne parlerĂ ancora al Wired Next Fest, rasse-
CANZONI E CABARET
Murales in via delle Conce a Roma
Una delle “apecar� del festival
â—? Paolo Belli e Raul Cremona, Teresa Mannino, Paolo Rossi e l’Orchestra di via Padova: oggi Milano ricorda con loro Enzo Jannacci, inimitabile artista scomparso due anni fa. Appuntamento alla casa dell’Accoglienza di viale Ortles, con ingresso libero. Previste due mostre organizzate dal “giornale di stradaâ€? ÂŤScarp de’ tenisÂť.
â—? Un museo a cielo aperto, gratuito e mai chiuso, per scoprire un altro volto di Roma: è la mappa della street art della Capitale; 150 strade interessate, oltre 330 le opere realizzate negli anni da 120 artisti da tutto il mondo, di cui oltre la metĂ italiani e 25 romani. Disponibile in 50 mila copie, piĂš ampia in versione online. Prevista anche una “appâ€?.
â—? Sarebbe “street foodâ€?, a Napoli diventa “stritâ€?, ma il concetto non cambia: pizza, certo, però anche specialitĂ di bufala e prodotti tipici salentini, “cuoppo di mareâ€? e “graffeâ€?, kebab e pasticceria partenopea. Tutto al Napoli Strit Food Festival su truck, “apecarâ€? e chioschi schierati lungo il Lungomare Caracciolo.
JANNACCI, DUE ANNI DOPO, DALLE 15 ALLE 19 IN VIALE ORTLES, MILANO
ROMA STREET ART SUL SITO WWW.TURISMO ROMA.IT
NAPOLI STRIT FOOD FINO A DOMANI A NAPOLI, PER INFO NAPOLISTRITFOODFESTIVAL.IT
CONSIGLI
LO SPORT IN TV
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
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Il sabato ha riguardo per i vostri soldi e per il vostro privato che pare essere in grande spolvero: vedere i rivali scoppiare non ha prezzo. Si fornica!
I vostri punti immagine aumentano, il vigore cresce, la fortuna vi soccorre. E la fornicazione is very ruspant. Ma un po’ di dolcezza non guasterebbe.
La Luna chiede un cicinÏn di spirito di sacrificio e di non far venire gli zebedei pagnottiformi alla gente. Un po’ di crollo suino, poi, sembra aleggiar.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
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Amici, sostenitori e clienti vi offrono la propria preziosa vicinanza. E sono concausa dei vostri successi. La fornicazione, inoltre, spiazza piacevolly.
Individui, intralci e impicci vi aprono in due gli zebedei. Non abbiate reazioni acide, mantenete la luciditĂ . Fornicazione piĂš tecnica che spontanea.
La fortuna vi branca e accresce sia il vostro prestigio sia la vostra serenitĂ . Una movida brillanterrima si staglia, sudombelico si fa benvolere.
La puntualità non è un optional, la stanchezza non è una giustificazione: ricordà telo. E siate cauti col maneggiare i soldi. Attività suina labi(a)le.
CENTO OASI DEL WWF DA VISITARE DOMANI
� Esplorazioni di fiumi e boschi, avvistamenti di animali, bird watching, spettacoli e attività all’aperto, liberazioni di rapaci e tartarughe marine, mercati biologici: questo e molto altro nelle cento Oasi Wwf aperte gratuitamente domani per la giornata dedicata alla natura protetta. Su wwf.it la mappa con il programma completo. OASI WWF APERTE DOMANI, PER INFORMAZIONI: WWF.IT
DUE GIORNI DI ASSAGGI L’ARTE DEL PROFUMO
Enzo Jannacci, scomparso nel 2013
21/4 - 20/5 TORO
Buonumore e rendimento crescono, gli svaghi del sabato riescono. Vi liberate pure dei fallocefali, mentre le prospettive suine si ampliano mucho. Bene.
ROMA STREET ART
WIRED NEXT FEST AI GIARDINI MONTANELLI DI MILANO, FINO A DOMANI, PER INFORMAZIONI: NEXTFEST2015.WIRED.IT
AGENDA
SI SCOPRE A BOLOGNA â—? Il festival del profumo: fino a domani a Bologna corsi per imparare a creare fragranze o a personalizzarle; a preparare aceto profumato, a combinare oli essenziali per creare cosmetici. Tra le curiositĂ c’è anche l’antica cerimonia giapponese del KĹ?dĹ?, ovvero l’“ascoltoâ€? dell’incenso. SMELL FESTIVAL 2015 A BOLOGNA, SMELLFESTIVAL.IT
21/3 - 20/4 ARIETE
Il morale scende, la famiglia stressa, un progetto s’intrica. Ma state su. BenchÊ sia un cicinÏn complesso accontentare l’ormone premente e fremente.
Edward Snowden, 31 anni EPA
gna organizzata dal periodico su web (e non solo), in scena fino a domani a Milano, ma temi e ospiti sono per tutti i gusti. Dall’incontro con Gianni Morandi, cantante diventato fenomeno social (oggi alle 12.30) ai droni-robot spiegati dall’esper-
to Federico Augugliaro (oggi alle 16); dall’attrice Cristiana Capotondi, che racconta “FilmaMiâ€?, il progetto aperto ai cittadini che vogliono descrivere la cittĂ con un video (stasera alle 18), al tema della libertĂ di espressione analizzato da Roberto Saviano (domani alle 12.00); dal caso-Uber per capire come il digitale cambi la mobilitĂ (domani alle 14) fino all’intervist a via Skype con Ed Snowden, l’uomo che ha svelato i segreti del controllo da parte di Usa e Gran Bretagna in nome della sicurezza globale. E poi workshop (ad esempio su come sfruttare il web per cercare lavoro), film (con l’anteprima della pellicola d’animazione Il libro della vita di Guillermo Del Toro, domani alle 19) e dj set completano il programma. Gli incontri sono a ingresso libero.
Musica e risate La mappa web Solo a Napoli per ricordare di tutti i murales il cibo di strada l’“asso� Jannacci della Capitale diventa “strit�
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
Fiuto, conoscenze e creativitĂ vi fanno ottenere molto, in ogni ambito. Possibile no stop fornicatoria, euforizzante termogenica e dimagrante.
a Napoli trionfa il cibo di strada, a Bologna i profumi. E Genova cerca esploratori del brivido
A MILANO SI PARLA DI TECNOLOGIA MA NON SOLO
ÂŤN
Gerard Depardieu e Isabelle Huppert star di ÂŤValley of LoveÂť a Cannes
1Roma scopre il suo lato artistico meno celebrato,
Potrebbe essere complicato andare d’accordo con gli altri e tenere il passo con gli impegni. Datevi un metodo, subito! C’è sfigogrigiore sudombelicale.
I risultati al vostro impegno vengono riconosciuti. Anche perchÊ siete precisissimi e organizzatissimi. Pure nel fornicare. Il che non sempre è un bene.
LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE
SI RIDE CON PIF NEL GIORNO DI CAPACI Ventitrè maggio, anniversario della strage di Capaci. Oggi è il giorno di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca e dei tre agenti della scorta morti nel 1992: si può ricordarli e magari ridere, smitizzare il potere di Cosa Nostra. Per questo consigliato il film in prima visione oggi su Rai 1, La mafia uccide solo d’estate, commedia squisita diretta e interpretata da Pierfrancesco Diliberto in arte Pif. DA VEDERE SU RAI 1 OGGI ALLE 21.30
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IN GIRO PER GENOVA A CACCIA DI STREGHE â—? Un viaggio a piedi, questa sera, nel centro antico di Genova lungo il filo nero dei delitti e dei misteri che fanno parte della sua storia: dal Medioevo agli Anni 30 fra cronaca nera, crimini irrisolti e leggende di streghe. LE STREGHE DI GENOVA STASERA ALLE 20.30, PER INFO 010/4037763, COSTO 15 EURO
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1HYDROGEN Completo da gioco multicolor (blu bianco e rosso con logo),
GAZZA LOOK
è uno di quelli che indossa il tennista italiano Simone Bolelli. T-shirt e shorts in vendita a 70 e 66 euro.
Monfils
L'IDENTIKIT GAEL MONFILS NATO A: PARIGI IL: 1° SETTEMBRE 1986 ALTEZZA: 193 CM PESO: 80 KG
Professionista dal 2004, in carriera ha vinto 5 titoli Atp (Sopot 2005, Metz 2009, Montpellier 2010, Stoccolma 2011 e Montpellier 2014) e perduto 17 finali. In classifica mondiale è stato al massimo n° 7 del mondo il 4 luglio 2011. Nei tornei del Grand Slam vanta la semifinale al Roland Garros 2008, nei tornei Masters 1000 ha raggiunto per 2 volte (2009 e 2010) la finale a Parigi-Bercy. NUMERO 14 DEL MONDO Attualmente è numero 14 del mondo e gioca il Roland Garros per la decima volta consecutiva con un bilancio di 25 vittorie e 9 sconfitte.
fDONNA
fUOMO
LACOSTE POLO smanicata in piqué di cotone con dettaglio a contrasto della linea Roland Garros ● 85 euro MAUI JIM OCCHIALI di cui è diventata ambassador Flavia Pennetta ● 265 euro SERGIO TACCHINI BOMBER made in Italy con banda a contrasto ● 70 euro
1Da domani al Roland Garros inseguendo l’immortalità
Luca Marianantoni
P
er anni nel cuore dei francesi c’è stato solo Yannick Noah, il leggendario campione originario del Camerun che nel 1983 sollevò al cielo di Parigi la Coppa dei Moschettieri. Ma da alcuni anni un altro moro di Francia, Gael Monfils, infiamma il pubblico transalpino per il suo modo così appariscente di stare in campo. Gael, madre della Martinica e padre della Guadalupa, è uno showman votato allo spettacolo, è gioia pura per il palato. Vincere o perdere poco importa, il succo della sua recita è far rimanere il pubblico a bocca aperta per uno smash al salto o per uno scambio vinto all’ultimo respiro. E i francesi si sono innamorati di lui per quello che è riuscito a dare in un decennio tra i più difficili della storia, in cui a dettare legge sono stati mostri assoluti come Roger, Rafa e Nole.
DUELLI Monfils appare sul palcoscenico mondiale nel 2004 quando spopola tra gli junior vincendo i primi 3 tornei dello slam e a fine anno debutta tra i pro. «A Bercy nel 2004 sfidai al secondo turno l’australiano Lleyton Hewitt che era numero 3 del mondo. Persi 6-3 7-6, ma ricordo ancora di aver giocato un match straordinario, pieno di emozioni. Forse è stata la mia migliore partita di sempre». A Sopot nel 2005 vince il primo titolo Atp e nel 2006 irrompe nel cuore dei parigini vincendo al
Roland Garros 3 partite consecutive al quinto set prima d’imbattersi in un pivello di nome Novak Djokovic. Il marchio di fabbrica di Monfils è il passante ma anche duellare a rete con l’avversario a distanza ravvicinata per esibire tocchi morbidi irresistibili. «All’Open del Canada del 2014 ricordo di aver vinto un punto interminabile contro Djokovic dopo un passante colpito tra le gambe». Gael è il sogno proibito di ogni fotografo. Ad ogni suo match migliaia di scatti fanno da colonna sonora alle sue imprese. L’apice al Roland Garros del 2008 quando in semifinale rischiò di trascinare al quinto set Roger Federer. Impresa tentata anche nel 2009 quando si arrese allo svizzero nei quarti di finale dopo aver mancato un set point nel tie break del primo set. MUSICA Ama molto il rap francese e sogna un duello a basket, uno contro uno, con il collega John Isner che lo sovrasta di 15 cm. Monfils è un giocatore universale: sa giocare a fondo campo e a rete, di potenza e di tocco, sul rosso (una semifinale e 3 quarti a Parigi) e sul cemento (2 quarti a New York), con la stessa disinvoltura e sempre pronto a fare i fuochi d’artificio. Ma Gael sa che la strada verso l’immortalità passa inesorabilmente dal Roland Garros che parte domani. È lì che è atteso al varco e chissà se, 32 anni dopo Noah, gli dei della racchetta non abbiamo già scelto lui per la più clamorosa delle sorprese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ASICS CANOTTIERA E SHORTS in materiale stretch indossati da Gaël Monfils ● 45 e 55 euro LE COQ SPORTIF POLO in cotone piqué mixato con materiale traspirante indossata sq ● 75 euro da Richard Gasquet
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C’è Gael, è lo show della vita
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