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venerdì 6 marzo 2015 anno 119 - numero 55 euro 1,40
SI ALLARGA L’INCHIESTA SUL CRACK GIALLOBLU’
ATALANTA AL TARDINI: OGGI IL VIA LIBERA?
ANCHE L’ANTIMAFIA INDAGA SUL PARMA
SKY ATTACCA LA A «E’ POCO CREDIBILE»
Il procuratore incontra a Bologna il capo della Dda: contatti tra un clan calabrese e i vertici del club
«Noi paghiamo, ma il campionato non è più regolare» La Lega darà i soldi per fare finire il torneo al Parma
SCHIANCHI A PAGINA 15
CATAPANO, IARIA A PAGINA 14
SEMIFINALE DI ANDATA DI COPPA ITALIA: DUE GOL DELL’EGIZIANO NEL 2-1 VIOLA
SIM SALAH BIS Colpaccio della Fiorentina: fa sparire anche la Juve allo Stadium I bianconeri non perdevano in casa con un’italiana da 26 mesi
IL MESSI D’EGITTO UN AFFARE GENIALE
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INZAGHI CI RIPROVA: CONQUISTARE IL MILAN CON CERCI TITOLARE
Lo chiamano il Messi d’Egitto. E ora non sorride più nessuno per questo paragone. E’ difficile ricordare nella storia del calcio mercato un affare così geniale e incomprensibile. Mohamed Salah è stato regalato per un anno dal Chelsea come “mancia” nell’operazione Cuadrado.
OLIVERO A PAGINA 8
7
ASTINENZA DA BIG: PER L’INTER E’ ORA DI DIVENTARE GRANDE
L'ARTICOLO A PAGINA 19
DA NON PERDERE
TAIDELLI A PAGINA 7
1 De Rossi, è crisi nera e Roma si divide Il futuro è negli Usa
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L’INTERVISTA
Glik, polacco dal cuore Toro «Siamo nel calcio che conta»
2 I «6 metri» di Lavillenie Ecco l’uomo dell’asta che ha cancellato Bubka
GRAZIANO A PAGINA 13
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BUONGIOVANNI A PAGINA 31
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi
3 Tiro a segno: Campriani verso l’Olimpiade di Rio con la tecnologia Ferrari SALVINI A PAGINA 32
Il bonifico di Manenti fermato dalla polizia stradale dopo Modena Nord: procedeva troppo lentamente BIANCHIN, CENITI, DELLA VALLE, FROSIO, GRAZIANO, LAUDISA, MAURO, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 5
L’INDISCREZIONE LO SPAGNOLO ERA GIA’ INCOSCIENTE PRIMA DEL BOTTO ALLE 19
Calciomarket con il d.g. Marino
Video shock: Alonso stava male La camera-car di Vettel mostra che la McLaren era fuori controllo SPORTWEEK
ALLE 21.35
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DALLA MUSICA AI CANI IL MONDO DI HAMILTON
Condò Confidential Incontro con Vidal 9 771120 506000
Rinnova in sicurezza, ti regaliamo l’ABS!
MOTOGP
L’Aprilia c’è ma deve gestire il mal di pancia di Melandri
La Ferrari di Vettel passa a fianco della McLaren di Alonso PERNA A PAGINA 25
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IANIERI A PAGINA 24
L’offerta é valida fino al 30 aprile 2015.
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
CECCHINI A PAGINA 11
ROTTAMA
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La felicità di Mohamed Salah, 22 anni. L’egiziano è arrivato alla Fiorentina a gennaio dal Chelsea nell’ambito dell’operazione che ha portato Cuadrado a Londra. In Italia ha già segnato 6 reti INSIDE
& RINNOVA
IL COMMENTO di Luca Calamai
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Coppa Italia R Andata semifinali
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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● 1 La gioia di Salah, autore della doppietta vincente allo Juventus Stadium: un fenomeno è arrivato alla Fiorentina nell’ultimo mercato. ● 2 Il primo gol dell’egiziano dopo uno straordinario contropiede, con Padoin che non riesce a raggiungere l’avversario lanciato verso Storari. ● 3 Il temporaneo pareggio di Llorente, di testa, su cross di Pepe da destra. ● 4 Infine ancora Salah segna dopo essere entrato in area LAPRESSE, PEGASO
Salah, doppietta faraonica Juve sconfitta allo Stadium
1L’egiziano trascina la Fiorentina, che non vinceva a Torino da 7 anni. Lo Stadium
era inviolato da 23 mesi (Bayern). Non bastano il gol di Llorente e i cambi di Allegri
Sebastiano Vernazza INVIATO A TORINO @GazzaVernazza
S
alah fa rima con Allah e il suo nome di battesimo è Mohamed, che significa Maometto, ma i musulmani sono suscettibili ed è meglio evitare giochi di parole sul tema e/o accostamenti divini. L’egiziano Mohamed Salah ha steso la Juventus con una doppietta epocale e la Fiorentina entra nel ristretto club delle squadre che hanno vinto allo Stadium: la Viola va ad affiancare Sampdoria, Inter e Bayern Monaco. Sette anni fa all’Olimpico l’ultimo successo fiorentino a Torino, 2-3 in campionato. Nella primavera del 2013, l’ultimo capitombolo casalingo dei bianconeri, in Champions contro i tedeschi. La qualificazione della Fiorentina alla finale di Coppa Italia è a un passo, e di riflesso rimorsi e rimpianti della Roma sono destinati ad aumentare in modo esponenziale. Questa non è una Juve imbattibile, in campionato bastava pareggiare di meno per restarle in scia e sopravanzarla.
RISCATTATELO SUBITO Per Salah sesto gol in sette partite, una media strabiliante. Reti in ogni competizione: tre in campionato, una in Europa League e due in Coppa Italia. Se ne consiglia l’immediato riscatto. Nell’economia dell’affare Cuadrado è stato valutato circa 18 milioni. Li vale tutti, i Della Valle provvedano subito a scontarli dal prezzo del colombiano, prima che a Londra quelli del Chelsea ci ripensino e si aggrappino a qualche cavillo. L’impatto dell’egiziano sull’ecosistema viola è stato così forte da suscitare retro-pensieri esagerati: se fosse arrivato a set-
tembre, e se Giuseppe Rossi non si fosse rotto di nuovo, la Fiorentina lotterebbe oggi per lo scudetto. Salah è l’attaccante che mancava a Montella e come giocatore non è catalogabile: sa recitare da seconda punta, trequartista o centravanti a seconda delle situazioni. Lo 0-1 di ieri sera è destinato a entrare nella bacheca della storia, una cavalcata di circa 60 metri, con botta di sinistro all’incrocio. Gol del genere li segnano soltanto i predestinati, e c’è da chiedersi perché Mourinho al Chelsea lo trattasse come l’ultima ruota dell’attacco. GIROPALLA Sul piano tecnico-tattico la partita dello Stadium è stata la sublimazione del possesso palla viola, noto per la sua delicatezza. Non è questione di numeri, se si vanno a spulciare le cifre si scopre che il pallone l’hanno tenuto di più i bianconeri (55,9 per cento a 44,1), logica conseguenza dell’assalto conclusivo, quando la Juve ha cercato con furia il rattoppo. Sono state qualità e pulizia dei passaggi a marcare la differenza. Per una sera Mati Fernandez, Badelj e Kurtic sono stati superiori a Vidal, Marchisio e Pogba,
clic LA PARTITA DI RITORNO IL 7 APRILE LA FINALE IL 7 GIUGNO A ROMA ● Il prossimo appuntamento con la Coppa Italia è fissato per il 7 e l’8 aprile. Il 7 aprile è in programma la semifinale di ritorno FiorentinaJuventus (20.45, diretta Rai 1). L’8 aprile al San Paolo c’è Napoli-Lazio (1-1 all’andata), in tv su Rai 1 alle ore 20.45. Finale a Roma il 7 giugno.
hanno primeggiato per tocco e per capacità di inserimento. Elementare, ma efficace, il piano tattico di Montella: palleggiare, allargare sugli esterni e innescare Salah oppure cercare l’infilata del centrocampista. Schieramenti a specchio, due 4-3-3 tendenza 4-5-1 in ripiegamento, ma non è stato questo il punto. La differenza l’ha marcata l’attenzione della Fiorentina, brava a ricamare la sua tela e a ostruire le linee di passaggio degli avversari. Poche le concessioni dei viola. Due le parate importanti di Neto, una su girata di Tevez e un’altra su spiovente a lunga gittata di Pogba. Al conto vanno aggiunte delle mischie, sempre risolte dai difensori. STANCHEZZA E SBAGLI La Juve è stanca, di una stanchezza più mentale che fisica. Lo si era intuito lunedì a Roma, se ne è avuta conferma ieri sera, e la cosa non promette nulla di buono in vista di Dortmund. Il 4-3-3 sperimentale non ha attecchito. Forse è stato un problema di uomini: Padoin, ad esempio, è uscito schiantato dagli incontri ravvicinati con Salah. Forse sono saltati degli equilibri, abbiamo visto sbagliare troppi palloni a Marchisio, le statistiche gli addebitano 17 palloni persi. E’ vero che ne ha recuperati 11 e intercettati 6, e così il suo bilancio chiude in pareggio, ma in quel ruolo conta la qualità, un regista non può fallire 15 passaggi come Marchisio ieri. Se succede, vuol dire che non c’è bilanciamento tra i reparti. Facile prevedere che Allegri a Dortmund ritornerà all’usato sicuro del 4-3-1-2 o del 3-5-2. Da salvare c’è il gol di Llorente. Rete bella, di testa, ma che ha il sapore del contentino, e la Juve non è squadra che ami declinare il verbo accontentarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI
VALERI IN CONTROLLO BADELJ: NIENTE RITORNO Buone notizie per il designatore Messina: dopo un paio di stagioni in chiaroscuro, Paolo Valeri (36 anni, internazionale dal 2011) continua la sua risalita verso sfide sempre più importanti, dopo la Supercoppa italiana diretta prima di Natale. Ieri ha gestito (bene) una sfida delicata come quella dello Stadium. Ha mostrato i cartellini con decisioni, senza sconti o abbuoni. Dopo 17 minuti non ha avuto esitazioni a estrarre il giallo per Kurtic, autore di una entrata dura su Coman (poi costretto a uscire). Stupisce semmai la protesta (garbata) di Montella per il provvedimento. Nel primo tempo giallo anche per Pogba: il francese scuote il capo, ma ha ragione l’arbitro perché il fallo su Mati Fernandez giustifica il cartellino. Stessa cosa per la trattenuta di Badelj (era diffidato, salterà il ritorno) su Llorente. Nella ripresa Basanta stende Morata: altra ammonizione corretta. Valeri preciso pure nel punire Caceres (colpito Joaquin) e Marchisio per un fallo tattico su Diamanti (impedita la ripartenza). Nel finale Mati perde tempo e si becca il giallo. E nel recupero ammonito Tevez per l’entrata su Ilicic.
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VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
JUVENTUS
1 2
FIORENTINA
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Salah (F) all’11’, Llorente (J) al 24’ p.t.; Salah (F) all’11’ s.t. (4-3-3) Storari; Caceres, Bonucci, Ogbonna, Padoin; Vidal, Marchisio, Pogba; Pepe (dal 28’ s.t. Pereyra), Llorente (dal 14’ s.t. Morata), Coman (dal 36’ p.t. Tevez). PANCHINA Buffon, Rubinho, Chiellini, Barzagli, De Ceglie, Lichtsteiner, Sturaro, Matri, Evra. ALLENATORE Allegri. BARICENTRO MOLTO ALTO 56.7 M CAMBI DI SISTEMA 4-3-1-2 dal 28’ s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pogba, Caceres, Tevez e Marchisio per gioco scorretto.
(4-3-3) Neto; Richards, Rodriguez, Basanta, Alonso; Kurtic, Badelj (dal 33’ s.t. Aquilani), M.Fernandez; Salah (dal 29’ s.t. Diamanti), 33 Gomez (dal 18’ s.t. Ilicic), Joaquin. PANCHINA Lezzerini, Rosati, Vargas, Gilardino, B.Valero, Pasqual, Lazzari, Bagadur, Rosi. ALLENATORE Montella. BARICENTRO MOLTO BASSO 46.9 M CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Kurtic, Badelj, Basanta per gioco scorretto, M. Fernandez per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Valeri di Roma. NOTE paganti 38.476, incasso 840.400 euro. Tiri in porta 6-5 (un palo). Tiri fuori 9-5. In fuorigioco 2-0. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
PRIMO TEMPO La Fiorentina passa in vantaggio dopo 11 minuti con un gol spettacolare di Salah: tutto nasce da un angolo di Pepe, la squadra viola ne approfitta per un far partire un micidiale contropiede condotto dall’egiziano che si fa 70 metri di campo, si beve in velocità Padoin, entra in area e batte Storari con un diagonale piazzato quasi all’incrocio La Juventus trova il pareggio al 24’: l’azione parte da Coman poi continua sulla destra dove trova spazio Pepe, cross con il contagiri e Llorente sceglie benissimo il tempo per colpire di testa: palo e gol Fiorentina pericolosa: Fernandez da fuori, Storari devia in angolo E sul successivo angolo Basanta, smarcato da Gomez, prende il palo esterno con un colpo di testa in tuffo Coman non ce la fa dopo un botta presa da Kurtic, entra Tevez
SECONDO TEMPO Al 4’ buona occasione per Richards: servito nel cuore dell’area da Mati Fernandez, conclude con un tiro potente e Storari si salva in calcio d’angolo d’istinto Ancora Fiorentina in avanti: azione avviata da Badelj che va al cross e in area c’è il colpo di testa di Alonso con palla alta di poco All’11’ ancora Salah per il 2-1 della Fiorentina: Marchisio perde palla sul pressing di Joaquin, servito Salah che in area batte Storari con un tiro piazzato nell’angolino Reazione Juve: cross di Morata e Tevez impegna Neto Al 18’ esce Gomez per un problema alla caviglia: entra Ilicic Al 26’ Ilicic prova a sorprendere Storari con un sinistro potente da fuori area: il pallone passa vicinissimo al palo La Juve vicina al 2-2 con Pereyra: cross basso dalla fascia destra di Caceres, Pereyra deve solo inquadrare la porta da pochi passi, ma colpisce malissimo e la palla sfila lontana da Neto Diamanti ha la palla del 3-1: ripartenza veloce in superiorità numerica dei viola, ma il fantasista si fa chiudere da Ogbonna
fIL PERSONAGGIO
MOHAMED SALAH
Soltanto vittime illustri per il nuovo gioiello viola
1 Velocità, classe e precisione. E gol a Tottenham, Inter e Juve
Montella: «E’ simile a Cuadrado, ma segna di più. Ce lo godiamo» Mirko Graziano TORINO
I
l Messi d’Egitto è roba seria. Mohamed Salah entra di prepotenza fra le nomination per l’affare dell’anno in Italia, e non solo. Giovedì scorso la rete in Europa League al Tottenham, tre giorni dopo la stoccata da tre punti a San Siro contro l’Inter, quindi ieri la doppietta allo Juve Stadium, che di fatto spalanca ai viola le porte della finale di Coppa Italia: tre reti pesantissime, sei quelle fatte da quando è a Firenze. GRATIS PER DUE ANNI Se la godono in casa Della Valle. Via Cuadrado? Sì, ma dentro 30 milioni e questo egiziano, classe 1992, che la Fiorentina avrà a disposizione gratis per due anni, con diritto di riscatto fissato a 16 milioni più due di bonus. Prezzo che di questo passo rischia di sfiorare il ridicolo. Un’occasione colta al volo, in pratica un “assist” proprio di Cuadrado: già, il colombiano, fortemente voluto da Mourinho, è l’uomo che ha sparigliato le carte sul fronte ronte Salah, perché Roma e Napoli apoli erano decisamente più avanti vanti con il Chelsea. E a breve,, settimana prossima, la Romaa potrebbe rimpiangere ulteriormente iormente il 22enne talento egiziano: ziano: fra viola e giallorossi saràà infatti derby tutto italiano nella ella corsa ai quarti di finale di Europa League. QUEL GIOIELLO ALLA LLA mCASSANO Ha timbrato la partita al-l’undicesimo minu-to di entrambi i otempi Salah. Un gioasse e preciiello di velocità, classe sione il primo gol: fuga palla al tà campo, a piede, dalla sua metà tagliare da destra verso sinistra, con mezza Juvee a inseguirlo invano, e Storari superato da ettacolare. un diagonale spettacolare. ezza e piedi Quindi, tutta freddezza buoni in occasione del 2-1, rete are ulteriorche rischia di rinviare
LA PARTITA DELL’EGIZIANO
1Mohamed Salah, 22 anni, è arrivato alla Fiorentina a gennaio dal Chelsea. In 7 partite con la maglia viola è arrivato a 6 reti: 3 in campionato, una in Europa League e le 2 di ieri in Coppa Italia. Con la maglia dell’Egitto ha segnato 22 reti in 34 partite
TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla 1 1
1
3
PALLE PERSE
2
1
4
1
1
3
4
NEGATIVI
7
3
57% 34
PASSAGGI
2
2
1
2
1
1
2
2
5
6
1
2
2
2
2
2
2
I GOL
DRIBBLING POSITIVI
PALLE RECUPERATE 6
ATTACCO
1
OCCASIONI CREATE 1
2
1
21 SPONDE 1
2
POSITIVI 26
MINUTI GIOCATI
NEGATIVI 8
I PUNTI DA CUI HA CALCIATO IN PORTA
74
GDS
mente il sogno so bianconero di cucirsi sul petto p la stelletta d’argento, simb simbolo che spetta a chi vince per di dieci volte la Coppetta. «Salah? Eccezionale, è veloce, ha tecn tecnica sopraffina e fa pure go gol», dice Alino Diamant manti, di fatto concorren rente dell’ex Basilea e C Chelsea. La Juve non p perdeva in casa da du due anni (Bayern Monaco), mentre l’ultima italiana capace capac di espugnare la Torino bianconera bia era stata l’Inter, il 6 g gennaio 2013. «Sì, è una grande impresa - continua Diamanti --, ma non è fatta. Guardiamo avanti con la forza delle idee d di Montella». Ed eccolo il tecni tecnico viola, 35 vittorie su 65 trasferte trasfe complessive: «E’ la missione che ci hanno affidato i Della Valle, V giocare bene, vincere prop proponendo un bel gioco. Sono felice fel per il mio presidente e per i nostri tifosi: questa vittoria è speciale per loro, e
io sento di vivere il momento migliore da quando sono qui. Abbiamo vissuto una settimana da dio, stiamo acquisendo grande maturità, il successo è meritato, ma il turno non è passato, questo dobbiamo mettercelo bene in testa: la Juve è forte e non mollerà». E su Salah, «dico che sinceramente non ce lo aspettavamo un impatto simile. Che fosse forte lo sapevamo, ma un inizio di questo genere va oltre ogni previsione: è altruista e risolutivo. Il ragazzo è simile a Cuadrado per caratteristiche, solo che sta segnando più del colombiano, e allora ce lo godiamo, eccome. Il primo gol? Era uno schema (se la ride Montella, ndr). A parte gli scherzi, i ragazzi sono stati bravissimi questa sera: ho a disposizione una rosa completa, da gennaio ancora più forte. Siamo umili, coraggiosi e a tratti spavaldi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Coppa Italia R Andata semifinali
4
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LE PAGELLE di LUCA BIANCHIN JUVENTUS
FIORENTINA
5,5
6,5
LLORENTE GOL GRINTA E CORSA LE INSUFFICIENZE PERÒ SONO SEI IL TECNICO ALLEGRI
5,5 Prima sconfitta del 2015, prima allo Stadium dall’aprile 2013. Il 4-3-3, esperimento di frontiera, delude e lascia una domanda: giusto avere l’undici titolare solo nel finale?
IL MIGLIORE LLORENTE
6,5 Il cross di Pepe è bello ma lui va a prendere la palla sulla Mole Antonelliana: che gol. Il resto? Lotta, corsa e qualche errore.
MARCHISIO
5 «Non sono un Pirlo», direbbe Mou. Gioca da play ma ieri sera non valeva Andrea: tre errori subito, poi regala la palla dell’1-2. In tutto 15 palle perse: meglio Mati, se piacciono i confronti. ● PALLE PERSE 15 ● RECUPERI 11 ● LANCI 9
6,5 JUVENTUS
5,5
7
5,5
STORARI Salah la mette all’incrocio, poi all’angolino: categoria «tiri che non si prendono». In compenso, alza in angolo su Mati e stoppa Richards.
CACERES Ha un vantaggio: Salah gioca dall’altra parte. Però tiene, libera di testa un mezzo pericolo e crossa forte per Pereyra nel finale.
BONUCCI Non è colpa sua se Salah gira a piede libero. Sull’1-1 salva sul 74 però, insomma, ieri si entrava in area con più facilità del solito.
OGBONNA Per personalità non è Chiellini ma tiene il meglio per la fine: deve fare l’eroe quando Diamanti lo punta. Come nei film, vince lui.
● PARATE 2 ● TIRI SUBITI 11 ● PRESE ALTE 1
● CONTRASTI 2 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 53
● LANCI 8 ● RECUPERI 11 ● PASSAGGI 82
● LANCI 4 ● CONTRASTI 4 ● PASSAGGI 68
5
6
6
6
POGBA Quando Salah crea, infila due doppi passi: «Se diventa una gara di freestyle, ci sono». Onnipotenza tecnica, però non marchia la partita.
PEPE Pepinho mette insieme 7 cross, tra cui quello per il gol. Viene trovato pochino ma non va male. Ecco, perde troppi palloni..
● CROSS 3 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 25
● TIRI 4 ● CROSS 2 ● DRIBBLING 2
● TIRI 2 ● CONTRASTI 8 ● DRIBBLING 5
● CROSS 7 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 24
6
6
IL TECNICO
Viene allo Juventus Stadium, controlla il gioco e a tratti mette in piedi un seminario di possesso palla. Dopo Londra, è un trasfertista professionista: la finale non è lontana.
IL MIGLIORE SALAH
8 Una cover di Cassano in BariInter ‘99: controllo di tacco e fuga per la libertà. Tecnica, dai&vai e due gol. Per il primo, in 30 giorni arriverà a casa la multa: eccesso di velocità.
TEVEZ Largo a sinistra, sgomma presto e costruisce un paio di pericoli: un tiro su assist di Morata e una bella palla per Vidal.
MORATA Movimentista convinto, entra e dà meno riferimenti di Llorente. Il meglio? Forse una bella palla per Tevez.
PEREYRA Nella prima azione della partita ha la porta aperta davanti ma non tira, poco dopo gira male un cross di Caceres. Serataccia.
● CROSS 3 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 8
● TIRI 2 ● SPONDE 3 ● CROSS 1
● CROSS 3 ● SPONDE 2 ● PASSAGGI 10
● TIRI 1 ● RECUPERI 2 ● DRIBBLING 2
BASANTA
5 Com’è il proverbio sui tre indizi? Uno: si fa saltare da Vidal al via. Due: Llorente gli salta davanti sul gol. Tre: prende un palo da pochi passi. Il peggiore con maglia viola.
VALERI Juve-Fiorentina non è mai una partita facile ma lui la gestisce bene, si gioca presto i gialli giusti e in campo non si urla mai. Promosso, la bella partita è anche merito suo.
11
6
5 8
23
19
148
ANGOLI
6
20
55,9%
ALONSO Serata ordinaria. Difesa: soffre poco. Attacco: spinge pochino e non va lontano dal gol quando anticipa Caceres di testa. Alto.
● PARATE 3 ● RINVII 11 ● PRESE ALTE 1
● CONTRASTI 1 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 21
● CONTRASTI 2 ● LANCI 6 ● PASSAGGI 33
● TIRI 0 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 32
6,5
6,5
44,1%
TIRI NELLO SPECCHIO
7
PALLE PERSE
M. FERNANDEZ Quando Baggio faceva FirenzeTorino era all’asilo, però gioca da viola vero: piede e lotta, costruisce e salva tutto su Vidal al 90’.
GOMEZ Ha il 33 ma è un 9, genere «vedo una palla e faccio 1-0». Appunto: sul tiro di Kurtic deviato è solo con Storari, ma sbaglia lo stop.
● TIRI 2 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 34
● TIRI 0 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 56
● TIRI 2 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 41
● TIRI 2 ● SPONDE 1 ● PASSAGGI 12
6,5
5,5
6
JOAQUIN Partita con gemma: tacco volante in un uno-due a inizio secondo tempo con Salah. Ala destra o centrocampista aggiunto, con giudizio.
ILICIC Entra, si sistema la palla e calcia fuori di una spanna. Mica male…
DIAMANTI Il terzo uomo della banda dei mancini Salah-IlicicDiamanti, il peggiore dei tre. Minuto 86, uno contro uno con Ogbonna: perso.
AQUILANI L’ultima aggiunta al centrocampo. Entra e fa il suo nella resistenza, nemmeno cruenta, degli ultimi 10 minuti.
● DRIBBLING 2 ● RECUPERI 4 ● CROSS 2
● TIRI 1 ● SPONDE 2 ● RECUPERI 3
● LANCI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 8
● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 8
GIALLATINI 6 DOBOSZ 6
545
FALLI COMMESSI
5,5
BADELJ «Sto imparando a fare il play», diceva. Delegato al giro-palla, fa spesso la cosa giusta e rimedia a un errore di Salah. Ha imparato.
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 metri
449
13 11 PALLE RECUPERATE
7
KURTIC Nei primi 30’ mette assieme un tiro fuori – poteva far meglio – e un «palla o gamba» che stende Coman. Da lì va regolare: positivo.
PASSAGGI RIUSCITI
6 5
6
RODRIGUEZ La chiusura su Pogba al 35’ vale doppio: era l’ultimo check point prima della porta. Leader di una bella difesa: soffre poco.
PASSAGGI EFFETTUATI
134
POSSESSO PALLA
14
4
70 65
3
7
RICHARDS Respinge due volte Tevez, poi è serata di libera uscita. Tenta due volte la traversata dell’area juventina e sulla seconda Storari è super.
6,5
IL PEGGIORE
● CONTRASTI 2 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 37
FIORENTINA
6,5
NETO Figurone nel suo prossimo (?) stadio. Para su Tevez, poi devia in angolo un arcobaleno di Pogba che sarebbe tramontato all’incrocio.
● TIRI 3 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 4
5,5
COMAN Incide poco in 36’, contro un buon Richards. Per consolarsi guardi il video, cliccatissimo, del cileno che si fa male dopo dieci passi.
BARICENTRO MOLTO ALTO 56,7 metri
30
MATI FERNANDEZ PIEDI E LOTTA RODRIGUEZ C’È FIGURONE NETO MONTELLA
VIDAL Due tiri in due minuti, nessuno in porta. Sembra debba spaccare il mondo — o solo la partita — poi cala. Un solo tiro in porta: pochino.
5,5
7
7,5
PADOIN A Salah hanno dato una PlayStation col turbo, a lui no: saltato sul gol e non solo. Nel primo tempo va sotto, poi fa progressi.
● TIRI 1 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 1
IL PEGGIORE
6
85,5%
82%
16 74 17 33 14 5
4 2
1
19 28 GDS
fLA PARTITA AI RAGGI X
Alex Frosio @alexfrosio
Joaquin, Mati e Salah S padroni della fascia E se arrivano i cross... 1Montella tiene vicini sulla destra i suoi uomini migliori: un trio che palla a terra imbarazza la Juve, ma sono pochi i palloni per Gomez LA MOSSA TATTICA MATI FERNANDEZ: passaggi positivi 41 BADELJ: tocchi 79 MARCHISIO: passaggi sbagliati 15
RICHARDS
SALAH
MATI 2
JOAQUIN 1 3 PASSAGGIO
3
MOVIMENTO
Montella avvicina molti giocatori nella stessa zona, quasi sempre a destra, dove a inizio ripresa si sposta Joaquin: Mati gli si avvicina e fornisce la tecnica per chiudere l’uno-due con lui, con Salah che si accentra accostandosi al cileno e con Richards che spinge molto. La combinazione funziona anche in non-possesso con il pressing alto che porta all’1-2 GDS
molte squadre, ma si torna sempre dallo stesso lato in cui la squadra ha portato più uomini: solo una volta Badelj cerca la proiezione di Alonso in area (colpo di testa alto). Mati Fernandez per una sera aggiunge tonnellate di qualità vincendo lo scontro diretto con Pogba e con il connazionale Vidal: per il cileno di Montella 41 passaggi positivi e appena due appoggi sbagliati, 2 cross, 2 sponde, 2 occasioni create.
e a un’organizzazione di gioco già giustamente celebrata aggiungi un’individualità come quella di Salah, poderoso e clamorosamente superiore in occasione del primo gol, ecco che dopo Tottenham e Inter ci rimette le penne a domicilio anche la Juventus. La Fiorentina impressiona perché sa interpretare quasi al- TROPPE PALLE PERSE Se proprio si vuole trovare la perfezione diversi ruoli nella partita. Inizia in una pecca al progetto di gioco viola, è nella quasi esclusivo contenimento e ripartenza per la mancanza di cross. In totale, la Fiorentina ne prima mezz’ora: così nasce il primo gol, merito produce appena 5, pochissimi. Del resto sono alovviamente della galoppata di Mo tre le strade percorse. Ma la comSalah in versione più sprinter che binazione palla a terra finisce il simile per assonanza Mo Farah LA CHIAVE spesso per penalizzare Mario Go(il mezzofondista che da cinque mez, che tocca solo 34 palloni e si anni domina 5.000 e 10.000 melimita a 12 passaggi positivi (più 5 tri). Poi riesce a cambiare totalsbagliati). Ne tocca ancora meno mente registro alzando il baricenma anche con meno minuti e con tro e comandando il possesso palun gol in più - Fernando Llorente. la: lo fa nella seconda parte del I palloni persi da In realtà, il progetto iniziale di Alprimo tempo, lo fa ancora meglio Marchisio, Vidal e legri sarebbe perfetto per lui: Coa inizio ripresa, quando costruiman a sinistra ma soprattutto Pesce occasioni fino al gol della vit- Pogba: la mediana di pe a destra dovrebbero essere toria. E poi si ritrae ancora a pro- Allegri per una volta macchine da cross. E infatti protezione di Neto, e lo fa ancora me- non funziona prio da destra arriva il pallone che glio. Anche perché a quel punto la lo spagnolo gira in rete alla BetteJuve, pur in campo praticamente con l’attacco ga. Però è anche una delle poche volte in cui alla titolare e l’assetto preferito, si affida troppo al- Juve riesce la trasmissione rapida del pallone l’iniziativa personale. sulla fascia, e solo perché Coman si inserisce tra le linee proponendosi come sponda per la vertiMATI DI QUALITÀ Montella sa dove andare a fa- calizzazione bassa di Marchisio. È vero che i re male. In avvio di secondo tempo, porta Jo- cross totali sono 24, ma quasi sempre a difesa aquin a destra - dove c’è Padoin, non un difenso- ben schierata. Marchisio, solitamente a proprio re puro - e Mati Fernandez. Richards aumenta i agio nella posizione di Pirlo, ieri sera non è riugiri, Salah si sposta anche lui da quella parte. Ne scito nella specialità del regista-fuoriclasse, cioè nascono triangoli continui. La Viola è addestra- la classica apertura sul movimento dell’esterno: ta a manovrare e si vede: anche quando non ci per il Principino bianconero ben 15 passaggi sono sbocchi e si deve tornare indietro a Badelj, sbagliati, più 17 palle perse. Che crescono a 49 che fa da punto di riferimento centrale (79 pal- con quelle di Pogba e Vidal. Tutto il centrocamloni giocati, il più coinvolto tra i viola), non si va po juventino, insomma, fa acqua. mai dall’altra parte come in questi casi fanno © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Coppa Italia R Andata semifinali
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re, come ha ripetuto fino alla nausea i suoi giocatori. «La Fiorentina è in un ottimo momento di forma – ha spiegato il tecnico –, abbiamo giocato un buon primo tempo, nel secondo abbiamo avuto 10 minuti in cui siamo stati disordinati. La Fiorentina è stata più brava, al ritorno ci giocheremo le nostre possibilità ma sappiamo che non sarà semplice. Sono amareggiato, dovevamo stare più attenti».
fAREA TECNICA
L’ALLENATORE DELLA JUVENTUS
SCATTA L’ALLARME ALLEGRI «FIORENTINA MOLTO PIÙ BRAVA ORA NOI ALZIAMO LE ANTENNE» Max tradito dal centrocampo, ma in Champions spera di riavere Pirlo: «Ci sono buone possibilità che giochi a Dortmund» Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO
N
ulla è perduto, però molto è compromesso. Con due gol subiti in casa la finale è diventata un po’ più lontana. Massimiliano Allegri ne sa qualcosa, lui che già quattro anni fa, quando vinse lo scudetto con il Milan, dovet-
te rinunciare alla possibilità di inseguire il «double». Successe contro il Palermo, 2-2 a San Siro e poi 2-1 per i rosanero alla Favorita. Fu una delusione che venne presto dimenticata, perché Allegri e compagnia avevano appena festeggiato lo scudetto. Stavolta però il momento è diverso: il tricolore è quasi in cassaforte ma, come ripete in continuazione Max, non potrà considerarsi vinto fino alla matematica certezza, perciò la pancia bianconera non può essere ancora così piena. E poi Allegri ci tiene a questa Coppa, idem la società, che vorrebbe mettere in bacheca il decimo trofeo dopo aver aspettato 20 anni. La Fiorentina a quanto
pare non porta bene a Max, oltre che alla Juve: nel 2011-12 una k.o. a San Siro costò cara all’allora allenatore del Milan, che fu costretto a dire addio allo scudetto (che finì alla Juve). ANTENNE DRITTE Nulla è perduto, però molto è compromesso. E quello che preoccupa, soprattutto in prospettiva Champions, è il fatto che la Juve continui a prendere gol con troppa facilità: adesso sono 8 nelle ultime 6 partite, non ci sono state reti segnate su calci piazzati però in tutti e due i casi si tratta di errori sciocchi, palle perse in maniera ingenua. Esattamente quello che Allegri non vorrebbe più vede-
STANCHEZZA ED ERRORI A tradire è stato soprattutto il centrocampo, l’unico in cui Allegri non aveva fatto turnover. Invece Marchisio ha accusato il super lavoro e anche Pogba non è stato all’altezza delle aspettative. Coman, toccato duro da Kurtic, è stato costretto a uscire dopo meno di un tempo, scuro in volto. «Con la sua uscita non siamo più riusciti ad avere la stessa intensità – è stata l’analisi di Max –. Kingsley stava giocando bene, quando si è fatto male l’ho tenuto 10 minuti in più e ha fatto la giocata del pareggio. Tanti giocatori hanno fatto molte partite e tra Borussia e Roma abbiamo avuto un grande dispendio di energie. Pogba non può avere lo stesso rendimento per tutto il campionato. Questo k.o. deve farci drizzare le orecchie anche per il campionato, che non è finito. Non sono pentito della formazione: abbiamo preso un gol da uno che ha fatto 70 metri palla al piede». A Dortmund, dove Allegri spera di avere anche Pirlo («Ci sono buone possibilità che giochi»), la Juve non potrà permettersi altri passi falsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
fLO SPOGLIATOIO DEI CAMPIONI D’ITALIA
BONUCCI «SBAGLIATI DUE PALLONI NON SIAMO STATI BRUTTI» Servirà un’impresa nella partita di Firenze, ma il difensore ci crede «Non manchi la fiducia» Pirlo può recuperare per il ritorno TORINO
A
fine partita, nel fortino bianconero, sventola la bandiera viola. L’impresa firmata Salah arresta l’imbattibilità stagionale casalinga della Juventus e allontana la finale di Roma. L’ultima volta che i bianconeri uscirono sconfitti dallo Stadium era in Champions, contro il Bayern, il 10 aprile 2013. Da lì in poi nessuno aveva più violato il fortino, prima dei tedeschi solo due squadre erano riuscite: l’Inter (3 novembre 2012) e la Sampdoria (6 gennaio 2013). I due gol di Salah avvicinano Montella alla possibilità di giocarsi il suo primo trofeo da allenatore viola. Per la Juventus si trat-
DIETRO LE QUINTE
ta della 4ª sconfitta stagionale. FIDUCIA BONUCCI Si ferma dopo 47 partite la serie utile casalinga tra campionato e coppe, con un bilancio di 39 vittorie e 8 pareggi. Adesso alla Juventus servirà più di un’impresa a Firenze per passare il turno; l’anno scorso al Franchi bastò un gol su punizione di Pirlo (out per infortunio muscolare ma recuperabile a Firenze), dopo il pareggio allo Stadium (1-1), questa volta l’1-0 non sarà sufficiente. «Abbiamo fatto un errore sul secondo gol - spiega Leonardo Bonucci - poi abbiamo fatto confusione nel tentativo di recuperare, volevamo pareggiarla. Andremo a Firenze per ribaltare il risultato. Non è vero che siamo stati brutti, abbiamo fatto una buonissima partita e sbagliato solo due palle in uscita. Non deve mancare la fiducia». Capitolo infortunati: Coman da verificare, Gomez leggera distorsione alla caviglia. f.d.v.-a.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCATO
Vidal: «Con il talento ho liberato la mia famiglia dalla povertà» 1Intervista alla mezzala bianconera che racconta la drammatica giovinezza a Santiago del Cile: «Avevo 13 anni e a casa non c’era niente da mangiare...»
STASERA ALLE 21.35 LA 2a PUNTATA DI «CONDÒ CONFIDENTIAL»
Paolo Condò INVIATO A VINOVO (TO)
P
er quanto una musica così eterea disti parecchio dalla sua immagine di guerriero nell’arena, è al Bolero di Ravel che vien da pensare man mano che il racconto di Arturo Vidal si dipana, viaggiando da un’infanzia che non avrebbe potuto essere più povera a un presente nel quale — è successo due mesi fa — la presidente del Cile Michelle Bachelet partecipa, come invitata d’onore, al suo matrimonio. Il backstage dell’intervista che andrà in onda stasera alle 21.35 su GazzettaTv, seconda puntata di «Condò Confidential», è una chiacchierata su Santiago del Cile, palcoscenico di una giovinezza con presa di coscienza precoce ma necessaria: «Avevo 13 anni, e in casa non c’era niente da
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L’inviato della Gazzetta Paolo Condò durante la registrazione dell’intervista con il cileno Arturo Vidal, 27 anni
mangiare. Era dura, quattro fratelli senza padre: mia madre faceva di tutto, lavorava l’intero giorno soltanto per mettere in tavola qualcosa, e non avanzava mai niente, se il giorno dopo non trovava un altro lavoro non si mangiava. È lì che ho pensato per la prima volta al mio talento di giovane calciatore, e al fatto che avevo il dovere di sfruttarlo per liberare mia madre e i miei fratelli da quella povertà».
RACCONTO INTIMO L’incontro con Arturo Vidal, come vedrete, è molto diverso da quello con José Mourinho. Non mancano naturalmente i racconti di vita juventina, dall’affinità con Tevez al piacere di essere amato come il Guerriero dalla gente dello Stadium, fino al sogno di arrivare alla Coppa America di giugno con una Champions League in bacheca: ma la cifra del colloquio è soprattutto intimista, il romanzo di
QUATTRO FRATELLI SENZA PADRE: MAMMA LAVORAVA TUTTO IL GIORNO PER METTERE IN TAVOLA QUALCOSA ARTURO VIDAL CENTROCAMPISTA JUVE
un’ascesa sociale vissuta con pudore ma anche con determinazione. José Mourinho è fra i massimi protagonisti di un ambiente — il calcio — planetario, Vidal invece è un ragazzo partito da molto più indietro, ma che in quell’ambiente ha trovato il suo posto e adesso lavora per allargarlo. GUERRIERO GENEROSO Santiago è una bella capitale, da qualsiasi punto vedi le Ande innevate — sono vicinissime — e già Ivan Zamorano, a proposito di eroi nazionali legati al pallone, ha costruito una cittadella sportiva in periferia per togliere i bambini dalla strada. Arturo ha fatto lo stesso partendo da un’infanzia più disagiata («in casa dovevamo dormire tutti assieme per scaldarci, perché non avevamo il riscaldamento e faceva freddo») e una famiglia più numerosa, il cui destino si è accollato per intero. Anni fa uno dei cugini più giovani, Peter, venne colpito da un tumore alle ossa; Arturo era ancora agli inizi della sua carriera europea, e dunque non ricchissimo, ma già nazionale e quindi molto popolare a Santiago. Quando la famiglia gli fece sapere che senza cure adeguate e costose Peter avrebbe perso come minimo una gamba, lui volò indietro dalla Germania, organizzò un banchetto per vendere autografi a (modico) pagamento, e per tutta la notte rimase lì seduto a firmarne migliaia. Il ricavato fu sufficiente: oggi Peter cammina con l’aiuto delle stampelle, ma ha salvato la gamba che pareva perduta. Le note del Bolero crescono di intensità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pogba-Psg? Raiola apre Marotta molto meno
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n attesa delle offerte per Paul Pogba, il suo agente ieri ha avviato una vera e propria campagna di Francia. Dopo le dichiarazioni a Le Parisien, Mino Raiola in serata è intervenuto anche a Rmc ed ha mandato dei segnali d’apertura al Psg, il club che nella scorsa primavera era arrivato a offrire oltre 70 milioni per il centrocampista della Juve. Poi i provvedimenti del fair play finanziario per il club di proprietà dello sceicco Al Thani e una successiva frizione per l’approdi Coman a Torino a parametro zero hanno allontanato i due club. FUTURO Ma è chiaro che per il mercato il Psg resta uno dei principali candidati al suo acquisto. È la ragione per cui le considerazioni di Raiola assumono un certo rilievo: «Paul sta bene alla Juve e se non arriva una proposta importante può restare volentieri a Torino». Fatta questa premessa, aggiunge: «Ha tanti estimatori, nei maggiori club europei. E non tutti possono permetterselo. Ma non c’è un problema di campionato. Con il progetto giusto può giocare sia in Inghilterra che in Spagna, Francia o Germania. Lui rispetta ogni club». E prima della partita arriva la replica di Marotta: «Vogliamo che resti, e costruirgli la squadra attorno». c.lau © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R
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DOMENICA SERA
LA SCHEDA LO STADIO SAN PAOLO COSTRUITO NEL 1959 LO STADIO SAN PAOLO SORGE A FUORIGROTTA ED E’ IL PRINCIPALE IMPIANTO POLISPORTIVO DELLA CITTA’. OSPITA LA PRIMA PARTITA IL 6 DICEMBRE 1959: NAPOLI-JUVENTUS, FINITA 2-1, MA L’INAUGURAZIONE UFFICIALE AVVIENE IL 6 GENNAIO CON ITALIA-SVIZZERA 3-0.
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Gargano vuole «vendicarsi» dei nerazzurri 1L’Inter non lo
ha riscattato, lui ha riconquistato Napoli, ma non ancora la Curva B
● Gli scudetti vinti dal Napoli festeggiati al San Paolo, entrambi sotto il segno di Diego Armando Maradona: nel 1987 e nel 1990
De Laurentiis: «Napoli, senza legge niente stadio»
1Il presidente ha incontrato Malagò e De Magistris: «Ristrutturerò
il San Paolo solo con il modello inglese». Alfano: «Calo di contusi e feriti»
Gianluca Monti NAPOLI
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alter Gargano sembra proprio un personaggio dei videogiochi. Di quelli piccoli ma tosti, capaci di superare avversari ed avversità. L’ultimo incidente è un affaticamento muscolare che però non gli impedirà di giocare domenica sera Napoli-Inter. Sul campo e non alla playstation, sia chiaro.
cellenza a livello europeo».
Mimmo Malfitano NAPOLI
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a ristrutturazione dello stadio San Paolo non si farà fino a quando il Governo non emanerà una legge modello inglese per sconfiggere il fenomeno della violenza. E’ questa la condizione posta da Aurelio De Laurentiis nell’incontro avuto con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e col sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Incontro che si è svolto al Circolo Canottieri Napoli, che lo scorso luglio ha festeggiato il Centenario, in occasione della consegna del collare d’oro al presidente, Edoardo Sabatino. «Senza il modello inglese non investirò sulla ristrutturazione del San Paolo. Non ha senso mettere a posto uno stadio se poi possono devastarlo come è accaduto con la Barcaccia a Roma». Poi, la stoccata alle istituzioni politiche: «Purtroppo non siamo in grado, come Paese, di gestire l’ordine pubblico, s’è visto in occasione della scorsa finale di coppa Italia e per Roma-Feyenoord, quando s’è trattato di regolare il flusso dei tifosi olandesi nella Capitale: manco fossero nigeriani e lo dico con rispetto per i nigeriani», ha osservato, scivolando su una gaffe, il presidente del Napoli che ha chiamato in causa il Ministro degli Interni. «Luigi — ha detto rivolto al sindaco — devi chiamare Al-
Giovanni Malagò con il sindaco Luigi De Magistris e Aurelio De Laurentiis ANSA
fano e devi dirgli di impegnarsi perché questa legge si faccia, altrimenti non investirò i miei soldi per il San Paolo». RISPOSTA IMMEDIATA Dal Viminale è giunta subito la risposta del Ministro. «Abbiamo avuto esiti incoraggianti», ha detto Angelino Alfano parlando dei risultati ottenuti a sei mesi dall’entrata in vigore del decreto contro la violenza negli stadi. «Si è registrato un calo del 71 per cento del numero degli steward contusi e del 65 per cento di feriti fra gli spettatori. Si tratta di dati di assoluta ec-
RIl presidente non è ottimista: «Se lo ristrutturo poi lo distruggono come la Barcaccia». RMalagò: «Non
giocare la finale di Coppa Italia a Roma sarebbe una grave sconfitta»
COPPA E CORI Col pareggio ottenuto mercoledì sera all’Olimpico, contro la Lazio, il Napoli ha ipotecato la finale di coppa Italia. Evento che si dovrebbe disputare a Roma, il 7 giugno, non più a Milano, dove si era ipotizzato di spostarlo per Expo e, soprattutto, dopo i drammatici fatti che caratterizzarono la finale dello scorso anno, Napoli-Fiorentina, e i pessimi rapporti esistenti tra la tifoseria napoletana e quella romanista-laziale. Sulla questione è intervenuto Giovanni Malagò. «Non giocare la finale a Roma, sarebbe una grave sconfitta, un assurdo», ha detto il presidente del Coni che si è soffermato anche sui cori razzisti cantati a squarciagola dai sostenitori della Lazio, nella gara di coppa Italia contro il Napoli. «Non è chiudendo gli stadi che si risolve il problema. C’è bisogno dell’individuazione chirurgica dei soggetti che non si confondano i 10-15-50 elementi con la massa, perché si danneggiano anche le società costrette a pagare per la responsabilità oggettiva». L’ultimo argomento trattato è stato quello legato alla vicenda Parma. «Aspetto l’assemblea di Lega di domani, la situazione è kafkiana, sulla parte sportiva non posso giudicare, ma il campionato anomalo non va bene», ha concluso Malagò. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RICORDI DI INFANZIA Già perché appena passato in prestito (con diritto di riscatto) all’Inter nell’estate del 2012, Gargano pronunciò una frase che ancora oggi risuona, suo malgrado, nelle orecchie dei tifosi azzurri: «Quando ero piccolo giocavo alla Playstation e sceglievo sempre l’Inter». Nulla di trascendentale, anzi. Probabilmente solo un ricordo d’infanzia. Piuttosto, l’addio di Gargano non fu gestito bene mediaticamente proprio dal Napoli: addirittura fu pubblicata sul sito ufficiale una lettera da parte del giocatore che poi l’uruguaiano smentì: «Non l’ho scritta io. Non ho lasciato Napoli solamente perché avevo paura di non poter essere più titolare»
SECONDA CHANCE Difficile non credergli, specie perché quest’estate Gargano ha puntato i piedi per rimanere in azzurro pur sapendo di partire molto indietro nelle gerarchie di Benitez. Walter voleva dimostrare di meritare una seconda chance dopo che l’Inter non lo aveva riscattato (mandando su tutte le furie De Laurentiis) ed era finito in prestito al Parma. Il problema era convincere il Napoli a tenerlo e soprattutto i tifosi a perdonarlo. Due imprese entrambe difficili. Gargano ha parlato pubblicamente spiegando le sue ragioni, ma soprattutto ha fatto parlare il campo ed è diventato fondamentale nel gioco di Benitez. STRISCIONE E VENDETTA Con una serie di prestazioni di alto livello ha trasformato i fischi del San Paolo in applausi. Non da parte della Curva B, però, che continua a manifestare un certo disappunto. Durante Napoli-Inter di coppa Italia è stato esposto uno striscione polemico: «Numero 77 (il numero di Gargano ndr), seleziona l’altra squadra». Walter ha fatto spallucce e tirato dritto. Piuttosto, aspetta ancora di «vendicarsi» dell’Inter. All’andata in campionato non c’era per infortunio, nonostante avesse rinunciato alla convocazione nella Celeste per preparare al meglio quel match. Ecco perché ora stringerà i denti, come farà anche Maggio (pure lui assente a Roma contro la Lazio). Per questo rush finale di stagione ci saranno pure Insigne e Zuniga, che dopo i rispettivi controlli da Mariani e Castellacci sono pronti a tornare in gruppo. A Napoli sono sicuri che ci sarà da divertirsi, come ai videogiochi.
Walter Gargano, 30 anni, centrocampista uruguaiano ANSA
CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO
ALBO D’ORO
FINAL FOUR COPPA ITALIA - SEMIFINALI
SABATO 7 MARZO Messina
Piscina Cappuccini
17:30
MEDITERRANEA IMPERIA
DESPAR MESSINA
Messina
Piscina Cappuccini
19:00
PLEBISCITO PADOVA
RN BOGLIASCO
FINAL FOUR COPPA ITALIA - FINALI
DOMENICA 8 MARZO
COPPA ITALIA
Messina
Piscina Cappuccini
12:45
FINALE 3/4 POSTO
SABATO 7 MARZO FINAL FOUR
Messina
Piscina Cappuccini
14:45
FINALE 1/2 POSTO
DIFFERITA ALLE 20:15 DIFFERITA ALLE 21:30
PLEBISCITO PADOVA
vs RN BOGLIASCO
DICIASSETTESIMA GIORNATA
SABATO 7 MARZO
vs DESPAR MESSINA MASCHILE
MEDITERRANEA IMPERIA
Sori
Piscina Comunale
15:00
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PRO RECCO
CC NAPOLI CARISA SAVONA
Como
Piscina Olimpica
18:00
COMO NUOTO
Firenze
Piscina Nannini
18:00
RN FLORENTIA
SS LAZIO
Roma
Foro Italico
18:00
ROMA VIS NOVA
BPM SPORT MANAGEMENT
DOMENICA 8 MARZO - FINALE
Napoli
Piscina Scandone
18:00
CN POSILLIPO
RN BOGLIASCO
DIFFERITA ALLE 18:00
Napoli
Piscina Scandone
19:30
CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA
AN BRESCIA
Orizzonte Catania
2012
Orizzonte Catania
2013
Rapallo Nuoto
2014
CLASSIFICA AN TBrescia Pro Recco CarpisaYamamayAcquachiara Bpm Sport Management Carisa Savona CN Posillipo Como CC Napoli RN Bogliasco
Lazio Nuoto Roma Vis Nova RN Florentia
48 45 37 32 22 20 19 19 18 13 6 4
Serie A R SERIE NO CONTRO LE PRIME CINQUE
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
CONTRO LA JUVENTUS Il 6 gennaio arriva il test più difficile, l’Inter va sotto quasi subito (Tevez) e rischia parecchio sino all’intervallo. Poi la squadra reagisce, pareggia con Icardi e va più volte vicino alla vittoria. Il ritorno a San Siro si giocherà il 17 maggio. L’Inter non batte la Juve dal 3 novembre 2012 (3-1 a Torino)
CONTRO LA ROMA Il 30 novembre la squadra di Garcia va due volte in vantaggio ma viene raggiunta prima da Ranocchia e poi da Osvaldo. Una doppietta di Pjanic fissa il 4-2, ultimo successo all’Olimpico per i giallorossi. Ritorno fissato il 26 aprile a San Siro. Ultimo successo in campionato: 5-3 il 6/2/11
CONTRO IL NAPOLI Pareggio pirotecnico all’andata, con quattro reti negli ultimi 11’ di gioco. Callejon porta avanti due volte i suoi, gli rispondono Guarin ed Hernanes. Il 4 febbraio, quarto di Coppa Italia, decide Higuain nel recupero. Domenica il ritorno di campionato. Ultima vittoria Inter: 2-1, il 9 dicembre 2012
CONTRO LA LAZIO Il 21 dicembre a San Siro esplode Felipe Anderson: doppietta e Inter sotto choc. Un gran gol di Kovacic e la prima fiammata stagionale di Palacio fissano il 2-2. Ritorno all’Olimpico il 10 maggio. L’Inter non supera la Lazio dal 10 maggio scorso: 4-1 nella notte dell’addio di Javier Zanetti
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CONTRO LA FIORENTINA Unica big contro cui l’Inter ha già giocato andata e ritorno. A Firenze, il 5 ottobre, Babacar e Cuadrado chiudono il conto nei primi 19’ e Tomovic fa 3-0 nel finale. Domenica scorsa i viola si ripetono. Montella fa turnover in vista della Juve, ma basta un lampo di Salah per altri tre punti
Inter, ora ti va di fare la big? 1Nerazzurri ancora senza vittorie contro le grandi: a Napoli l’occasione per riprovarci AL LAVORO
Inviolata solo 3 volte La difesa del Mancio in cerca di equilibrio 1In 3 occasioni su 14 di campionato i nerazzurri
hanno chiuso senza subire gol. Troppo poco per il tecnico, che a Napoli ripropone Ranocchia
Matteo Brega INVIATO AD APPIANO GENTILE
T
Mauro Icardi, 21 anni, segna l’1-1 alla Juve, il 6 gennaio, la notte in cui l’Inter è stata più vicina, sempre col bomber, a battere una big in questa stagione LAPRESSE
Luca Taidelli INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO) @LucaTaidelli
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nter, ti va di fare la big? Domenica a Napoli hai la grande occasione. In questo campionato i nerazzurri infatti non hanno ancora superato una grande, per tradizione o classifica che sia. Non ce ne vogliano quindi le genovesi, contro cui sono arrivati sei punti su sei, equamente suddivisi tra gestione Mazzarri e Mancini. L’altro comune denominatore tra i due tecnici è appunto l’assenza di vittorie contro le migliori.
QUALCHE BEL PAREGGIO... Il bilancio parla chiaro. Contro la super Juve (Mancini) un ottimo pareggio allo Stadium, dopo aver rischiato la goleada nel primo tempo ma anche più volte la vittoria nell’ultima mezzora. Contro la Roma (Mancini) un 2-4 all’Olimpico con qualche lampo e troppa fragilità
RAl San Paolo il k.o.
più bruciante ma che creò la svolta. Tre punti ora per sognare il 3° posto
dietro. Tra l’altro, da allora (30 novembre) i giallorossi in casa non hanno più vinto... Contro la Lazio (Mancini), Inter sotto di due reti all’intervallo e rimonta con Kovacic e Palacio, che si sblocca dopo mesi. Ma sei lì ad applaudire il carattere, non certo punto e classifica. Contro la Fiorentina prima la sconfitta imbarazzante a Firenze con Mazzarri, poi quella di domenica scorsa (Mancini), che fa ancora più male perché arrivata in casa, contro una rivale per l’Europa e nel momento in cui l’Inter sembrava aver trovato continuità di risultati. Senza trascurare che Montella, in vista della semifinale di Cop-
pa con la Juve, a San Siro aveva fuori otto titolari. Infine l’1-1 in rimonta nel derby, prima panchina di Mancini.
recupero di Hernanes (ultimo lampo del Profeta...) per far saltare in tribuna Moratti e Thohir.
DA NAPOLI A NAPOLI Napoli invece è un capitolo a parte. Non tanto perché ha rappresentato il passato di Mazzarri e il potenziale futuro di Mancio. Quanto perché il posticipo di domenica sera è la prima occasione per sfatare il tabù e forse l’ultima per credere al sogno terzo posto. Vincendo al San Paolo, i nerazzurri andrebbero a -7 con altri 36 punti a disposizione per tentare il miracolo. A Milano, in campionato con Mazzarri, contro Higuain e compagni fu un 2-2 incredibile. Ottimo primo tempo nerazzurro, però senza concretizzare. Ripresa più equilibrata, ma senza gol sino al 34’. Quando una rasoiata di Callejon sembra decisiva. Guarin invece fa subito 1-1, ma lo spagnolo è veleno puro e al 90’ sigla la doppietta. Serve un gran colpo di testa nel
LA SVOLTA DEL 4 FEBBRAIO Ma la gara più importante è di un mese fa. Dopo le sberle prese col Sassuolo tre giorni prima col 4-2-3-1, Mancio inserisce un centrocampista in più e l’Inter fa gara alla pari con la squadra che lo stesso tecnico in estate aveva indicato come favorita per lo scudetto. Tiene la difesa, vengono limati gli errori, ma quando i supplementari sembrano cosa fatta ecco l’harakiri che manda in rete Higuain. Mancini quella notte parla di squadra di polli, ma proprio al San Paolo nasce la «sua» Inter, che poi elimina il Celtic e batte Palermo, Atalanta e Cagliari. Un tris che mancava dal novembre 2012. Poi il nuovo stop con la Fiorentina. Una grande, appunto. Ora una nuova chance. Inter, ti va di fare la big? © RIPRODUZIONE RISERVATA
re su 14 è una pessima percentuale realizzativa per il basket. Lo è un po’ meno per il calcio, ma lascia tutto il retrogusto amaro di questo mondo. Perché ci stiamo riferendo alle gare di campionato in cui la porta dell’Inter di Roberto Mancini è rimasta incontaminata. Solo 3 volte su 14 esibizioni, infatti, i nerazzurri sono riusciti a respingere fino al triplice fischio gli attacchi avversari. POCO INVIOLATA È accaduto a Verona contro il Chievo (vittoria per 2-0), a Empoli (0-0) e in casa contro il Palermo (successo per 3-0). Tre casi «spruzzati» sul calendario che Mancini vorrebbe diventassero un’abitudine. Invece per il momento la continuità della difesa è l’aria che ricerca Mancini
Andrea Ranocchia, 27 anni FORTE
PICCOLO STOP strada giusta. Il Napoli? E’ una delle tre squadre migliori d’Italia. Proveremo a prendere i 3 punti, siamo pronti. Le critiche nei miei confronti? Tanti giocatori sbagliano partite nelle quali non giocano bene. Ma in Italia, magari, è così. Savicevic ha detto che mi manca qualcosa per essere un grande? Non lo conosco personalmente, ma è un grande campione e può dire ciò che vuole». Ieri, in visita ad Appiano, Benny Carbone e l’ex portiere colombiano Mondragon.
Affaticamento per Icardi E’ in dubbio per il Napoli 1Mauro lascia
l’allenamento sul finale: se non ce la fa, chance per il tedesco Podolski
APPIANO GENTILE
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orse è un allarme. O forse no. Però la spia è accesa. Perché Mauro Icardi, nella seduta pomeridiana di ieri (la seconda di giornata), ha avvertito un leggero inizio di affaticamento muscolare. Ha dovuto abbandonare i compagni per precauzione sul finire della seduta tattica: questa mattina verrà nuovamente valutato dallo staff medico. Al momento la trasferta di Napoli non è a forte rischio ma in dubbio sì.
CHANCE PODO Al suo posto — se dovesse esserci il forfait di Maurito — il candidato numero uno (al fianco di Palacio) sarebbe Lukas Podolski che ancora cerca il primo gol con la maglia dell’Inter. Più attardato il baby Puscas che già in Coppa Italia giocò da titolare contro il Napoli. Solo oggi ci sarà il verdetto per una trasferta che è veramente l’ultimo passo per il rilancio. Tutto questo lo sa anche Mateo Kovacic. «E’ una stagione difficile: volevamo stare più vicini al terzo posto ma è stato cambiato l’allenatore, tante cose difficili: ora forse siamo sulla
BUON COMPLEANNO Intanto, a Giacarta, il presidente Erick Thohir ha ricevuto il vicepresidente Zanetti, il CEO Bolingbroke, il membro del Cda Nicola Volpi e il direttore area amministrativa Michael Williamson: scopo, festeggiare gli 80 anni del papà Teddy. Mauro Icardi, 22 anni LAPRESSE
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per respirare nei piani alti. CHE PITBULL! L’Inter è terza tra le difese meno sollecitate della Serie A, dietro solo a Juventus e Parma (gli emiliani tra l’altro hanno due gare in meno e quindi il dato è incompleto; 537 respinte difensive i bianconeri, 560 gli emiliani, 593 i nerazzurri come riferisce la Opta che considera tutto il campionato). Qui emerge il lavoro non solo della difesa, ma anche di Gary Medel e della mediana. Un inno al Pitbull insomma. Ma perché l’Inter non riesce a tenere chiusa la porta nonostante sia solo la quinta squadra di A nei tiri subiti? Mancini sta studiano per rispondere perché vorrebbe che quei pericoli in arrivo - tutto sommato sotto media se paragonati alle altre squadre nella stessa zona di classifica - non si tramutassero in gol subiti. VISTA NAPOLI Proprio dalla difesa il Mancio ha iniziato a lavorare in vista di Napoli. Ha insistito su un quartetto in particolare formato da Santon-Ranocchia-Juan Jesus-D’Ambrosio. L’alternativa più concreta è Campagnaro per D’Ambrosio (l’argentino a destra, Santon a sinistra); oppure sullo sfondo rimane la difesa a 3 con l’inserimento di Vidic al centro per schermare meglio il reparto lungo tutta l’ampiezza. Col Cesena, invece, probabile ampio turnover e spazio per Felipe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La precisazione sulla tavola del derby scorso ● Pubblichiamo una precisazione giunta in redazione in merito a un servizio della Gazzetta. «Sull’edizione della Gazzetta del 22.11.14 è apparsa, alle pagine 10 e 11, una tavola dal titolo “Derby! Emozioni dal 1909. 21 momenti storici sotto la Madonnina” che illustra alcune fra le più famose azioni svoltesi nella storia del derby di calcio Milan-Inter. Si precisa che tale tavola è stata effettuata utilizzando un format creato dagli autori Walter Fontana e Michele Tranquillini e da essi in passato impiegato per illustrare altre storie del gioco del calcio».
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VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL RETROSCENA
Milan, toh gioca Cerci Emergenza in mediana
Fa bene o male, Menez non si tocca E in spogliatoio c’è chi storce il naso...
1Le assenze portano Inzaghi
a spostare Bonaventura in mezzo Davanti torna l’ex Atletico che prova a conquistare San Siro
Jeremy Menez, 27 anni, al Milan dal Psg LAPRESSE INVIATO A MILANELLO
G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)
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ono passati due mesi, gli saranno sembrati due anni. Alessio Cerci è sbarcato a Milano a Capodanno, ma i botti sono durati pochissimo. Il tempo di festeggiare, di pronunciare le classiche frasi di rito, di restare abbagliato di fronte al fascino di Milanello e poi sono cominciati i problemi. Finora Cerci è sceso in campo dieci volte, ma è come se non l’avesse fatto mai. Non è rimasto negli occhi nulla: un guizzo, una discesa, un dribbling. Però si è parlato tanto di lui: a causa del tweet antiInzaghi della compagna, della sua discussione con l’allenatore dopo Milan-Cesena, dei giudizi dati dall’ex presidente Cairo e dall’ex tecnico Ventura, delle attese che lo circondavano. I compagni, fin dal primo allenamento, erano entusiasti del suo arrivo: «Cerci è bravissimo» ripetevano convinti, «ci aiuterà tanto. Era quello che ci serviva». Ne era convinto anche Pippo Inzaghi, che l’aveva chiesto in estate e che poi era tornato alla carica in autunno segnalando a Galliani che l’assenza di Honda (impegnato in Coppa d’Asia) sarebbe stata lunga e che Cerci sarebbe stato prezioso e forse decisivo nella rincorsa all’Europa che a quei tempi sembrava possibile. Così Galliani vinse il secondo derby stagionale con l’Inter (il primo fu disputato in estate per acquistare Bonaventura) e regalò l’esterno al suo allenatore.
DUE OPZIONI 4-3-3
MENEZ
DESTRO
CERCI
MOVIMENTO 4-3-1-2
DESTRO
CERCI MENEZ (Bonaventura)
MOVIMENTO
Ecco i modi in cui può essere impiegato Cerci: esterno puro, oppure seconda punta. Al Toro ha fatto entrambi i ruoli GDS
IL NUMERO
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le presenze da titolare di Cerci al Milan, su un totale di 10 partite fra campionato e Coppa Italia: zero gol e 3 assist
I MODULI Nelle ultime settimane Cerci è finito in panchina ed è entrato solo negli ultimi minuti delle partite con Cesena e Chievo. Domani, però, potrebbe essere nuovamente titolare. L’ipotesi è concreta, almeno in base alle prove tattiche svolte in questi giorni da Inzaghi. Le assenze di De Jong e Montolivo hanno costretto il tecnico a studiare alcune modifiche tra cui l’arretramento di Bonaventura a centrocampo. La soluzione attualmente più probabile vede Jack mezzala sinistra con Poli a destra ed Essien in mezzo. Restano libere le tre maglie dell’attacco che dovrebbero finire sulle spalle di Menez, Destro e appunto Cerci. Il modulo prescelto dovrebbe essere il 4-3-3: Alessio partirebbe da destra e Menez da sinistra, con Destro punto di riferimento centrale. L’alternativa tattica è il 4-3-1-2 con Menez alle spalle di Destro e Cerci. Ma in realtà i due moduli potrebbero essere alternati visto che è impossibile ingabbiare Menez e impedirgli di abbandonare la fascia sinistra per seguire l’ispirazione. LUNGA ASTINENZA Questa settimana Cerci si è allenato molto bene, è determinato e soprattutto vuole uscire dal momento difficile che condivide con la squadra. La presenza da titolare sarebbe una grande dimostrazione di fiducia da parte di Inzaghi che potrebbe schierare al suo posto Keisuke Honda, un pallino del tecnico. Ma Pippo sembra deciso a dare un’occasione a Cerci nella spe-
ranza che riesca a fare quello che per cui è stato acquistato: segnare, regalare assist ai compagni, creare la superiorità numerica con i suoi dribbling e in generale contribuire in modo sensibile ai successi della squadra. Può darsi che Cerci sia stato condizionato finora dallo scarso utilizzo nei mesi in cui è rimasto all’Atletico Madrid e che adesso abbia addirittura troppa voglia di mettersi in mostra. Resta il fatto che nel suo ruolo la concorrenza è forte e che il Milan adesso non può permettersi di aspettare nessuno. Quindi domani contro il Verona, se sarà effettivamente schierato da titolare, Cerci dovrà giocare bene dimostrando di aver ritrovato una certa serenità e anche la condizione per scattare dal primo al novantesimo minuto. La partita seguente del Milan è una di quelle a cui Alessio tiene di più: il ritorno a Firenze gli darà l’occasione di rispondere sul campo alle ironie e agli sfottò dei suoi ex tifosi. Ma un posto da titolare al Franchi passa necessariamente attraverso una grande prestazione contro il Verona. E magari anche attraverso un gol: Cerci non segna in assoluto dal 22 ottobre, Atletico Madrid-Malmoe (Champions League, fu il gol del 5-0 finale) e in campionato addirittura dal 13 aprile 2014 (Torino-Genoa 2-1: rete del successo al 93’), 327 giorni fa. Alessio si augura che sia arrivato il momento di ricominciare a festeggiare.
Alessio Cerci, 27 anni, è arrivato al Milan a gennaio in prestito per un anno e mezzo dall’Atletico Madrid LAPRESSE/GETTY
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hissà come giocherà stavolta Menez. Se lo chiedono ormai prima di tutte le partite i tifosi del Milan, abituati al rendimento altalenante del loro attaccante più talentuoso. La stagione del francese è sicuramente positiva, ma ci sono state occasioni in cui avrebbe potuto fare molto di più. Sabato scorso contro il Chievo Menez avrebbe meritato la sostituzione all’intervallo e solo il cambio obbligato dell’infortunato Montolivo ha spinto Inzaghi a lasciarlo in campo. Alcuni compagni, pur consapevoli dell’importanza di Menez, non gradiscono la tolleranza del tecnico nei confronti di Jeremy. Nelle giornate chiaramente negative alcuni giocatori si aspetterebbero il cambio, mentre Inzaghi spera sempre che Menez possa inventare la giocata decisiva. Questa scelta, però, evidenzia il vero limite del Milan, costretto ad affidarsi alle invenzioni dei singoli in mancanza di una valida manovra corale. I rossoneri spesso improvvisano e nell’improvvisazione Menez si trova a suo agio. Il problema è che Jeremy può essere la ciliegina sulla torta, ma non la torta stessa e la sua carriera lo dimostra ampiamente. L’estate scorsa il Milan aveva bisogno di un attaccante di talento e non aveva soldi da spendere: l’acquisto di Menez è stato ottimo. Però il francese non è Messi né Cristiano Ronaldo né, per restare in Serie A, Tevez o Higuain. Inzaghi ha sempre sottolineato l’importanza del gruppo e ha spiegato che tutti i giocatori possono essere utili anche entrando durante la partita. Quella del Bentegodi poteva essere una buona occasione per lanciare un messaggio e per dare a Cerci l’opportunità di dimostrare qualcosa. SEMPRE NEL FINALE Le cifre dicono che Menez è un intoccabile. Finora è stato sostituito in 10 partite, ma tranne una volta (problema fisico allo Juventus Stadium) mai prima del 34’ del secondo tempo. Capocannoniere della squadra con 12 gol e autore anche di tre assist, Menez si è guadagnato sul campo un certo trattamento. Ma a Verona, e magari anche in altre circostanze, avrebbe ampiamente meritato la sostituzione. Anche per questo domani dovrà tornare a fare la differenza. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’AVVERSARIO
Tabù San Siro? Ricetta Sala: «Correre più di loro» 1Il Verona non ha mai vinto al Meazza,
Milan o Inter che fosse. E ora ci riprova con i rientranti, da Juanito a Jankovic
Matteo Fontana VERONA
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a a Milano con in testa una pazza idea, il Verona: riuscire in quello che nella sua storia mai è stato capace di fare. Ossia sbancare San Siro. Missione impossibile, dicono le statistiche. Avvicinata di rado e poi mai centrata sia con il Milan che con l’Inter. Campo tabù per l’Hellas, dun-
que, eppure il sogno da cullare, una specie di Graal inseguito da intere generazioni gialloblù, è una speranza raccontata da Jacopo Sala: «Nessuna vittoria al Meazza? Intanto pensiamo a correre più di loro. Questo è il modo giusto per sfidarli. Parlano di un Milan che non sta bene, però troveremo sempre di fronte una grande squadra», spiega il centrocampista, uno di quelli che sono tornati a disposizione dopo i
mesi in cui l’infermeria dell’Hellas pareva essersi tramutata in un porto di mare. Il Verona si prepara per la gara con il Milan affidandosi ai rientri delle ultime settimane: Gomez, Ionita, Jankovic, insieme a Sala e a Obbadi. Ventaglio di scelte che si amplia per Andrea Mandorlini, quindi, per cercare punti salvezza. BUFERA ALLE SPALLE L’ultimo risultato utile dell’Hellas in trasferta con il Milan è datato 12 marzo 2000: 3-3, con il Diavolo che scatta con i gol di Albertini e Shevchenko, prima del pari firmato da Apolloni e Laursen, del nuovo vantaggio rossonero (Sheva su rigore).
Luca Toni, 37 anni, esulta col suo tecnico Anrea Mandorlini, 54 ANSA
Al 94’ il colpo di testa di Cammarata a chiudere una partita che fu un concentrato di adrenalina. Sulle panchine, da un lato, Zaccheroni – e il Milan aveva lo scudetto sulle maglie –, dall’altro Prandelli. Il duel-
lo, stavolta, è tra un Inzaghi traballante e Mandorlini che ha superato la buriana provocata dalle tre sconfitte di fila con Palermo, Torino e Genoa (quando è pure scattata la contestazione dei tifosi e la sua po-
sizione era parsa a rischio) e ha rilanciato il Verona. Quattro punti in due partite, stop alla Roma e blitz a Cagliari, giusto per consolidare la classifica, ora decisamente più rassicurante, a +8 dal burrone del terz’ultimo posto. Con il Milan l’assetto tattico adottato sarà il rodato 4-3-3, con Gomez e Jankovic ad affiancare Luca Toni. A proposito: il centravanti ha nel mirino il record di gol all-time per un giocatore dell’Hellas in Serie A. A 35 c’è Ciccio Mascetti, a 32 Preben Elkjaer, e dopo lui, a 30. E Toni ha segnato quattro volte nei primi sei turni del girone di ritorno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fL’UOMO NUOVO
IL CENTROCAMPISTA EMERGENTE
Cataldi regista in 500 E la Lazio gira a mille 1La vecchia auto e quella regalata a papà, la passione per i tatuaggi, le battute,
i consigli di Ledesma: tutti i segreti del baby che ha stregato Pioli e anche Conte
Nicola Berardino INVIATO A FORMELLO (ROMA)
E’
una corsa lucida e fresca, quella di Danilo Cataldi. Non solo per i suoi vent’anni che possono incantare facilmente. Ma proprio per la tenacia e la qualità che spingono il centrocampista della Lazio. Sotto la pioggia dell’Olimpico, nella semifinale di Coppa Italia di mercoledì sera contro il Napoli, ha catturato anche lo sguardo del c.t. azzurro Antonio Conte. Un altro passo nel suo futuro, che di giorno in giorno diventa sempre più fitto di aspettative. LA SCALATA Dal 24 gennaio, giorno della vittoria contro il Milan, è diventato titolare nella squadra di Pioli, con l’unica parentesi della gara di Udine quando è subentrato nella ripresa. Ha debuttato in A il 18 gennaio contro il Napoli, ingresso al 36’ della ripresa con boato dell’Olimpico. Una coccola per il cucciolo cresciuto nel vivaio, capitano della Primavera scudetto di Bollini (2013), in prima squadra dopo la stagione di Serie B a Croto-
LA STAGIONE DI CATALDI AI RAGGI X TOCCHI PER ZONA
PALLE RECUPERATE
Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla
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PASSAGGI POSITIVI
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1,14 1,28 FALLI SUBITI
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1,3 INFOGRAFICA GDS-DATI OPTA
ne. Appena 45 giorni dopo, sempre contro il Napoli, Cataldi è diventato un protagonista. Arrivando al cuore della Lazio. Attraverso tanti percorsi. Tutti da raccontare. QUANTO PIACE Un ragazzo semplice. Vive con i suoi genitori a Tomba di Nerone. Al papà Francesco,c he ogni mattina
si alza alle quattro per trasportare bibite a bar e ristoranti, ha regalato una Clio con i suoi primi guadagni. Danilo gira con una 500 acquistata ai tempi della Primavera. E ancora oggi esce spesso con mamma Patrizia, che, da bambino, lo accompagnava agli allenamenti. Appassionato da sempre di tennis: Federer il suo idolo.
Danilo Cataldi, 20 anni, è cresciuto nelle giovanili della Lazio. Nella stagione 2013-14 è stato prestato al Crotone in Serie B D’ANNIBALE
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Passione per i tatuaggi: tiene moltissimo a quello legato allo scudetto Primavera con tanto di tricolore e data (9 giugno, quel giorno segnò una doppietta). È su Facebook, seguitissimo per i suoi commenti dove spesso prende il sopravvento la spinta del tifoso. Dopo il bel gol al Palermo, ha scritto a Candreva: «Gli hai tirato uno scaldabagno...». Immagine che è piaciuta tanto nel tam tam biancoceleste. Subito ben voluto nello spogliatoio. Già prima di andare a Crotone, era legatissimo a Ledesma. Pronto ad assorbire consigli dal play argentino per muoversi meglio a centrocampo. Ora, piace per umiltà e buon carattere in un gruppo che Pioli ha saputo ben integrare anche nei rapporti interpersonali. Nella gara di Coppa Italia, a Torino, quando è rientrato in squadra dopo i tre mesi di stop per uno stiramento poi bissato, ha innescato il ritorno al gol di Klose. A fine gara ha confessato la sua emozione per l’assist al goleador della storia dei Mondiali. VERSO LA REGIA A settembre sì è infortunato quando era con l’Under 21 di Di Biagio. C’è l’azzurro a ravvivare i suoi orizzonti biancocelesti (contratto fino al 2018). Stefano Pioli lo schiera sulla destra di Biglia. Ma in estate il tecnico aveva intravisto in lui doti da play salvo poi puntare sulla maggiore esperienza del nazionale argentino. Nel bilancio delle sue 7 gare disputate sinora in Serie A ben 235 passaggi positivi. Sa dove lanciare il gioco. Può diventare il regista del domani laziale. Sta studiando. Di corsa. Con la lucidità di chi sa assolutamente dove vuole arrivare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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A TOR DI VALLE
De Rossi, la crisi nera di mister 6,5 milioni
Progetto stadio soltanto ad aprile Lavori a fine anno 1Prima pietra a
dicembre? Intanto la Procura indaga sulla vendita del terreno
1È il più pagato della A, ma i tifosi su di lui sono divisi: addio alla Roma nel 2016, poi Usa e tv
Massimo Cecchini ROMA
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uesta è una storia che non avrà lieto fine. Comunque vada, qualunque sia l’esito sportivo che attende la Roma da qui al giugno 2016 – quando scadrà il suo contratto – il rapporto tra Daniele De Rossi e la Roma (inteso nel senso globale del composito universo giallorosso) non sarà mai più lo stesso. Troppo amore, troppe ferite, troppo Grande Raccordo Anulare in un rapporto con la città che forse, per essere perfettamente efficace, avrebbe dovuto essere fin dall’inizio più distaccato, più solo «professionale». CAPRO ESPIATORIO Ma indietro non si torna e adesso è il momento della resa dei conti. D’altronde, emotivamente squasserebbe chiunque passare dall’essere, insieme a capitan Totti, l’idolo della tifoseria a finire capro espiatorio di quasi tutti i momenti neri che la squadra di Garcia sta attraversando in questa stagione. Morale: il giocatore ormai divide il pubblico come mai. Cosa paga De Rossi? Al netto delle prestazioni – che valuteremo – innanzitutto il fatto di essere il giocatore più pagato del calcio italiano (6,5 milioni, bonus compresi). Un piccolo retroscena: alcuni beninformati sulle vicende del giocatore raccontano come probabilmente Daniele avrebbe accettato anche un ingaggio non troppo lontano dal precedente (circa 4 milioni), ma la richiesta di riduzione dello stipendio irrigidì le parti in una trattativa già
complessa. A quel punto decise il libero mercato, e visto che in quel periodo (febbraio 2012) tanti grandi club lo volevano, economicamente la Roma lo «pagò» salato. In ogni caso, da quel momento tutti da lui si aspettano che faccia sempre la differenza, mentre in questa stagione in alcune partite chiave (prima di tutte quella col City in casa) è finito addirittura in panchina o è stato sostituito dopo prove scialbe. Ma il centrocampista paga anche altro. L’ostracismo di quella potente parte dell’etere romano i cui alfieri lui ha pubblicamente bollato come «papponi» o «maiali». Il
LA CIFRA
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gol in A per De Rossi nelle ultime tre stagioni, dal 2012 a oggi. Soltanto nel 2011-12 ne aveva segnati quattro. fatto è che papponi e maiali in riva al Tevere hanno un loro seguito e questo, in un momento di crisi, si paga. PUNTI E GIOCO Una cosa però è certa: anche a causa dei tre infortuni al polpaccio che lo hanno colpito a partire dal Mondiale (e a causa del quale non ha potuto fare nemmeno una preparazione completa) il rendimento del giocatore di De Rossi non è all’altezza dei suoi standard migliori. Non parliamo dei gol, che pure in giallorosso sono quasi
Alessandro Catapano ROMA
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scomparsi del suo repertorio, ma di tutto il resto. Eppure le cifre raccontano quello che vedete a fianco: con lui in campo la Roma fa più punti (1,9 contro 1,5 di media a partita), segna di più (1,5 gol contro 1,4), ne prende di meno (1 contro 1,2 reti), subisce più falli (14,1) e ne commette di meno (12,5). La precisione nei passaggi però è inferiore (78,2% contro 81,6%). I numeri però, ovviamente, non spiegano tutto, anche perché altrimenti il vero De Rossi non avrebbe conosciuto tanta panchina come in questa stagione. AMERICA E TV A Trigoria dicono che metabolizzi troppo le critiche e perciò anche le vicende extra-calcistiche che lo hanno visto protagonista – l’arresto della moglie e la non commendevole intercettazione con Giovanni De Carlo, il presunto boss di «Mafia Capitale» – non è escluso che abbiano contribuito a renderlo meno sereno. De Rossi sa bene come, se decidesse di andare via, la dirigenza non si opporrebbe proprio per via del suo altissimo ingaggio, ma il suo «terrore» è quello che la Roma finalmente vinca senza di lui. E per uno che ha coniugato professione e tifo al massimo livello possibile, sarebbe un dolore enorme. I titoli di coda però lo attendono altrove, probabilmente negli Usa, dove le due franchigie di New York nel 2016 sarebbero pronte ad accoglierlo. E più tardi ancora? Assai probabile che lo vedremo in tv come opinionista. Ma scommetteremmo già adesso che per De Rossi parlare di Roma non sarà semplice. Anzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pozzo conferma Strama ma col Toro serve lo scatto Francesco Velluzzi
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l malato sta provando a curarsi. In ritiro. Da martedì sera all’hotel Astoria. Senza esagerare però. Perché martedì sera tutta l’Udinese è andata a Palmanova allo spazio Alcott e ieri Thereau, Heurtaux e Scuffet sono andati tra la gente a Gemona da un altro sponsor. Serve anche questo a far gruppo e a concentrarsi sulla sfida decisiva di domenica col Torino. «La squadra più in forma», sentenzia il d.s. Cristiano Giaretta. Ma quel che più fa effetto in città sono le continue voci che mettono in discussio-
ne l’operato e il futuro del tecnico Andrea Stramaccioni. Il quotidiano locale, il Messaggero Veneto, ha parlato addirittura di ultimatum da parte del patron Gianpaolo Pozzo. Che ieri ha smentito seccamente: «Non c’è nessun ultimatum al tecnico. Non ho parlato con nessuno. E le ricostruzioni giornalistiche pubblicate non rispondono in alcun modo al mio pensiero». Ieri in città si è addirittura detto che sarebbe stato avvistato Roberto Donadoni, l’ultimo nome indicato come prossimo allenatore, dopo Ranieri, Colantuono e il solito Guidolin, ma il tecnico di Castelfranco Veneto, sotto con-
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Andrea Stramaccioni, 39 anni ANSA
CON E SENZA CON DE ROSSI
SENZA DE ROSSI
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VITTORIE
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iù che le indagini della Procura, preoccupano i tempi. Dilatati già di sei mesi rispetto alle previsioni iniziali, potrebbero allungarsi ulteriormente: il nuovo stadio della Roma è diventato un progetto molto affascinante ma altrettanto ambizioso. L’impianto di ultima generazione, gli spazi dedicati all’intrattenimento, il centro commerciale, il Business park. Tutto ampiamente previsto. Sono le opere pubbliche imposte dal Comune, implementate fino a circa 320 milioni di euro, che hanno fatto sballare i calcoli, allargando confini e, soprattutto, budget del progetto. Ecco spiegato perché da due mesi e mezzo — il 22 dicembre l’Assemblea capitolina approvò la delibera sulla «pubblica utilità» dell’opera — trenta persone sono al lavoro sui progetti esecutivi, costati già circa venti milioni di euro. Il Comune li aspetta, per «vistarli» e inviarli alla Regione, che entro 180 giorni dovrà convocare la Conferenza di servizi con tutti i soggetti interessati e confezionare il proprio dossier, da rispedire in
Campidoglio dove il progetto diventerà definitivo e i lavori potranno cominciare. I tempi? Non prima di aprile la presentazione dei progetti esecutivi sull’opera nella sua complessità. Non prima di fine anno, a questo punto, l’inizio dei lavori. Col rischio non così peregrino di sbarcare nel 2016 senza aver posato la prima pietra, il che potrebbe costringere Pallotta a pagare delle penali ai finanziatori dell’opera. DUE FASCICOLI In questo quadro, le notizie che arrivano dalla Procura di Roma non sono esaltanti, ma nemmeno tanto preoccupanti. Oltre ad un ricorso al Tar del Lazio di uno dei proprietari delle aree (appena 7.000 mq) da espropriare (la Cogemi), ci sono due fascicoli aperti, ma solo uno, quello nato da due esposti del Movimento 5 Stelle e del Comitato Tor di Valle, riguarda direttamente il progetto-stadio, contestato nel merito («Un’enorme speculazione edilizia», ripetono da mesi i grillini) e nel metodo politico che si è scelto per valutarlo e approvarlo (e qui nel mirino ci sarebbero sindaco e giunta). L’altro è il filone romano di un’inchiesta sul fallimento della Sais, la società della famiglia Papalia che gestiva l’ippodromo di Tor di Valle e che ha venduto per 42 milioni di euro al costruttore Luca Parnasi gran parte del terreno sui cui sorgerà lo stadio della Roma (contratto, peraltro, già finito sotto la lente del tribunale fallimentare). Il sostituto Mario Dovinola e l’aggiunto Nello Rossi indagano per bancarotta fraudolenta. Ma ormai da un paio d’anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PASSAGGI Ultimo 1/3
70,90% di campo
75,40%
Metà campo 78,20% offensiva 81,60% POSSESSO PALLA
57,7%
60,5%
FALLI 14,1
Fatti
10,8
12,5
Subiti
13,8 GDS
tratto (fino al giugno 2017) col Granada, club dei Pozzo, ha ribadito che quest’anno voleva fermarsi, dopo le ultime stagioni sofferte e stressanti. La società, però, pur avendo confermato fiducia a Strama, artefice di un’ottima prima parte di stagione a dispetto di un organico non galattico, si aspetta un brusco cambio di rotta già da domenica. La squadra non vince dal 26 gennaio a Empoli. Dopo aveva bloccato la Juve con una gara magistrale. Poi il diluvio e tre sconfitte. Se Strama, che ha una «quasi conferma» per la prossima stagione, dovesse perdere col Toro vedrebbe ridiscussa la sua posizione ma difficilmente ci sarebbe un esonero immediato. Intanto ieri la squadra ha risposto bene battendo la Clodiense (4-0), gol di Thereau, Geijo, Guilherme e Kone. Gli ultimi due sono tra gli imputati principali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Feyenoord, 5 milioni di danni Ma Alfano: «Operato bene» ● Cinque milioni e 200mila euro, più i 3 milioni di mancati incassi lamentati dai commercianti. È il conto salatissimo dei danni firmati dagli hooligan del Feyenoord, che per giorni hanno imperversato nel centro di Roma, da Campo de’ Fiori a piazza di Spagna, dove hanno sfregiato la Barcaccia del Bernini. Il conto lo ha fatto il sovrintendente ai Beni Culturali Claudio Parisi
Presicce e, ovviamente, ha rialimentato la polemica politica, che ha messo nel mirino il ministro dell’Interno Alfano, che ieri ne ha riferito in Senato: «Le forze dell’ordine hanno agito con professionalità ed equilibrio — ha dichiarato il titolare del Viminale —. Addolora vedere deturpata la Fontana del Bernini, ma nessun cittadino è stato coinvolto. E in questo caso vale la regola aurea del contenimento del danno».
CAGLIARI
Anche Ekdal si è fermato E Zola cambierà il modulo ● ASSEMINI (CA). Con Joao Pedro e Conti squalificati, più Donsah infortunato, per Zola si è aperta ieri un’altra voragine in mediana: Ekdal si è fermato per un fastidio al soleo del polpaccio destro. Oggi, lo svedese si sottopone ad esami clinici. Ma è improbabile che possa partire per la trasferta di domani a Marassi, sponda Samp. Eppure Gianfranco Zola lascia trasparire un cauto ottimismo: «Le cose non vanno per il verso giusto ma siamo consapevoli di poterle girare a nostro favore con il lavoro e la concentrazione. La squadra lavora bene e con
applicazione: per questo mi dispiace che i tifosi contestino l’impegno dei ragazzi». Parole amare. Il tecnico, incassata la fiducia della società medita il possibile passaggio alle due punte con un trequartista, sia lo schema con due mediani (Crisetig e Dessena), tre mezze punte (M’Poku, Cossu e Farias) dietro Cop o Longo. Viceversa, tandem Longo-Cop con M’Poku suggeritore. Il belga è tra i rossoblù più in forma. Intanto con la conferma di Diakitè, Zola ha due maglie per Gonzalez, Pisano. Avelar e Murru. Ma ancora prima del modulo quel che per Zola deve capovolgersi è l’approccio alla gara. Mario Frongia
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Serie A R La presentazione
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA CURIOSITA’
Panchine anziane Liedholm record: a Roma a 74 anni
Edy Reja, 69 anni (a sinistra), il più vecchio allenatore della Serie A durante la presentazione con il presidente Antonio Percassi, 61 AFB
Reja prepara l’AtaLazio: «Rilancio Denis col 4-3-3»
Nicola Cecere
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1Il nuovo tecnico a Bergamo riparte dal passato: «Il gioco c’era, penso sia solo questione di testa». Percassi: «Ora la squadra non ha più alibi» Guglielmo Longhi INVIATO A ZINGONIA (BERGAMO)
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cco l’uomo della speranza, siede alla destra del padre, dispensa ottimismo, elogia la squadra, assicura che si salverà. Presentazione di Edy Reja, al tavolo delle conferenze tra il d.g. Marino e il presidente Percassi. In fondo, più defilato, il responsabile dell’area tecnica Sartori. L’Atalanta riparte così. BOLOGNA BATTUTO Reja, che è anche l’uomo dei subentri (18 con questo), racconta di aver trovato un gruppo «impaurito, che ha bisogno di cambiare mentalità, giocare con sicurezza e non fermarsi per gestire il vantaggio». Ma non ci sono macerie da spalare dopo 4 sconfitte di fila: «Il gioco non è quasi mai mancato, credo si tratti di una questione di testa. La condizione fisica mi è sembrata buona, e comunque fino alla sosta non si cambiano i carichi di lavoro». Ha accettato «con entusiasmo», e questo era scontato, anche se altre squadre lo avevano cercato: dal Cagliari al Parma, dall’Hajduk al Bologna. Percassi ha stretto i tempi proprio perché temeva
uno scippo: ha chiamato Reja martedì nel primo pomeriggio, da Gorizia il tecnico si è fiondato a Milano, ha trattato, alle 23 ha rifiutato un sms del Bologna, poi firmato per un anno e 4 mesi (300 mila euro fino al 30 giugno, poi si vedrà) e salutato verso l’1.30. «Non potevo dire di no, per la piazza, i tifosi che sono passionali come quelli del sud, per Marino che ha segnato una parte importante della mia carriera». L’allenatore più vecchio della Serie A, 69 anni, ha spiegato anche di essere carico come una molla: «Dopo 4 campionati con il Napoli e 4 con la Lazio, avevo bisogno di staccare, l’ho detto a Lotito quando mi ha proposto di restare». In questi mesi di teorica inattività, Reja ha pedalato 200 chilometri a settimana, è andato per l’Adriatico con la sua amata barca, girato per l’Europa a studiare calcio.
2-3-1 con Cigarini e Carmona coppia di mediani, Maxi Moralez al centro tra i trequartisti. Reja conosce bene Denis avendolo allenato a Napoli e poi chiesto inutilmente alla Lazio: «Ha bisogno di avere la fiducia totale della squadra, forse sente il peso di tanti campionati ad alto livello. Parlerò con lui e cercherò di capirci di più». E domenica (forse) il Parma: «La partita peggiore che ci potesse capitare».
COME GIOCHERA’ Il modulo di riferimento è il 4-3-3 ereditato dalla Lazio con alcuni punti fermi: Cigarini regista, Baselli interno, una punta e due esterni offensivi. Esclusa al momenti l’ipotesi del doppio centravanti (Denis-Pinilla), perché «bisogna sempre avere equilibrio». C’è poi la variante del 4-
● Stasera su GazzettaTv alle 19 torna CalcioMarket con ospite il d.g. dell’Atalanta Pierpaolo Marino. L’approfondimento con Carlo Laudisa verterà sull’assemblea di Lega per la crisi del Parma e darà spazio al fresco cambio di panchina a Bergamo. Ma anche tante news e retroscena sulle trattative.
SCELTA SOFFERTA Percassi ha
OGGI CALCIOMARKET: ALLE 19 C’E’ L’INCONTRO CON IL D.G. MARINO
QUI PALERMO
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l Palermo continua a gettare le basi per la prossima stagione. Dopo l’accordo col Cesena per Defrel e con il Bruges per Duarte, Zamparini continua ad insistere sul mercato italiano e il d.s. Baccin ha riallacciato i contatti con il Pescara per Federico Melchiorri. Dopo il no di gennaio, ora il club abruzzese è disposto a trattare la cessione dell’attac-
● Dall’alto, Nils Liedholm, allenatore della Roma che ha vinto lo scudetto nel 1983, Cesare Maldini e Carletto Mazzone LAPRESSE-AP
ETERNI RAGAZZI Sulla vetta di questa gara fra eterni ragazzi troviamo Nils Liedholm, che ha vissuto il suo ultimo match in panchina, dopo aver preso il posto di Carlos Bianchi, nel giugno del 1997 a 74 anni 7 mesi e 24 giorni. Pure qui c’entra la Roma, seconda casa del Barone dopo quella del Milan frequentata a lungo anche da giocatore. I due scudetti vinti come allenatore lo hanno visto appunto alla guida di rossoneri e giallorossi. E dato che siamo in tema Milan, non si può non citare il direttore tecnico Cesare Maldini, in sella nel marzo 2001 accanto a Mauro Tassotti per curare il club di Berlusconi dopo l’esonero di Zaccheroni. Si tolse la soddisfazione di vincere il derby 6-0 poi, a 69 anni e mezzo, volò in Paraguay per portare la nazionale sudamericana al Mondiale 2002. Vissuto da settantenne, quindi. In questa breve rassegna non figura Giovanni Trapattoni, (classe 1939) perché gli ultimi dieci anni di attività (2004-2013) li ha spesi all’estero. Il 17 prossimo spegnerà 76 candeline, il Giuan, ma è ancora in cerca di panchine. Augurissimi.
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QUI GENOA
Zamparini si muove Lazaar-2018: intesa Fiorillo nel mirino Nicolò Schira Fabrizio Vitale
voluto chiarire alcune cose. Primo: «L’esonero di Colantuono è stata una scelta sofferta, era indispensabile dare una scossa. Ma non mi sono pentito di avergli prolungato il contratto fino al 2017». Secondo: «La decisione non è stata condizionata dai suoi problemi fuori dal campo (è indagato per le scommesse, ndr)». Terzo: «Ora la squadra non ha più alibi». Il pacato Reja dopo l’adrenalinico Colantuono. Marino, che lo conosce bene, avverte però che il nuovo tecnico «durante la partita si trasforma, non è poi così tranquillo». Smentito di aver avuto un violento diverbio con il Cola domenica mattina, il d.g. ha poi ammesso che il pensiero dell’indagine l’aveva comunque provato, «e non poteva essere diversamente». La decisione di esonerarlo è stata una cosa veloce, ma maturata poco per volta: «Non siamo impazziti di colpo», ha spiegato Percassi. Che visto il calo fisico nel secondo tempo contro la Samp e la curiosa scelta di schierare Baselli trequartista, ha capito che era arrivato il momento di chiamare quel centravanti che lui, difensore dell’Atalanta dai piedi ruvidi, sfidava nei lontani anni Settanta.
on questo ritorno sulla scena, Edy Reja nella graduatoria dei tecnici più longevi scavalca Carlo Mazzone, la cui ultima panchina in serie A risale alla stagione 2005-06 quando si prese cura del Livorno dopo l’esonero di Donadoni e lo portò al nono posto che, in seguito alle squalifiche di Calciopoli, diventò sesto e fruttò la storica partecipazione alla Coppa Uefa. Sor Carletto lasciò a 69 anni e un mese, dopo la bellezza di 1.278 partite vissute in panchina in una quarantina di anni di attività, dodici dei quali spesi ad Ascoli, sua città di adozione, dove fra il 1980 e l’85 formò col presidente Costantino Rozzi un tandem semplicemente vulcanico. La massima soddisfazione fra le esperienze di Lecce, Pescara, Bologna, Cagliari furono le tre stagioni (dal 93 al 96) vissute al comando della sua Roma. «Questo ragazzo è un talento purissimo», disse quando lanciò Francesco Totti: gli ha fatto da padrino. Significativa pure l’avventura di Brescia, dove si ritrovò Guardiola e Baggio. E Pepp poi lo ha più volte celebrato in pubblico.
cante e si discute sulla base di 1 milione di euro. Ma martedì scorso alcuni osservatori rosanero hanno visto Pescara-Crotone per valutare anche Vincenzo Fiorillo. Gli ottimi rapporti con la Juve, proprietaria della metà del cartellino del portiere, insieme alla Sampdoria, potrebbero favorirne l’approdo in Sicilia. Ieri intanto c’è stato un incontro positivo con l’agente del terzino Archaf Lazaar: raggiunta un’intesa per estendere il contratto fino al 2018, con un robusto adegua-
mento dell’ingaggio. In programma il prolungamento anche del contratto di Belotti, che per il club rappresenta il punto di riferimento futuro dopo la partenza di Dybala. RESCISSIONE Intanto è giunto al capolinea il rapporto tra Zamparini e l’a.d. Andrea Cardinaletti: le parti stanno definendo la rescissione del contratto che verrà ufficializzata nei prossimi giorni. In vista della gara con il Cesena, Iachini deve gestire l’emergenza difesa: con Morganella out per tutta la stagione, Gonzalez fermo per due settimane e Rispoli squalificato, si va verso la difesa a quattro. A centrocampo rientrano Maresca e Barreto. In avanti, probabile la soluzione con Vazquez e Quaison alle spalle di Dybala. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sogno di Perotti «Finalmente gioco e voglio l’Europa» Filippo Grimaldi
d’eccezione (Perin, Perotti, Kucka, De Maio e Bertolacci).
GENOVA
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asterebbe il nome: «Values Cup», dove i valori sono l’antirazzismo, l’integrazione, il rispetto, l’impegno, la passione. Calcio, ma non solo. La manifestazione organizzata dal Genoa, riservata alle scuole primarie e secondarie di Genova e provincia, è partita ieri al Ferraris, presenti cinque testimonial
IL RISCATTO L’occasione giusta per ribadire la grande fame di risultati dei rossoblù, costretti allo stop per il rinvio della gara con il Parma. A Empoli, Gasperini punta a continuare la scalata in classifica, contro un avversario particolarmente indigesto, dopo il pari velenoso dell’andata (gol di Tonelli viziato da un fallo di mano) e l’eliminazione dalla coppa Italia a dicembre.
SALTO IN ALTO «Personalmente sto vivendo un sogno — ammette Perotti, la miglior sorpresa dell’ultimo mercato estivo rossoblù — , anche perché dopo tanti infortuni sono riuscito a giocare con grande continuità. Speriamo, nei prossimi tre mesi, che si continui a parlare di noi come una squadra che lotta per l’Europa». Perin vuole la rivincita contro i toscani, «che giocano benissimo. Speriamo, dopo l’andata — aggiunge sorridendo — che non si giochi a pallamano...». APPLAUSI Intanto, ieri sera al «Galliera», con Palombo e De Silvestri come testimonial blucerchiati, è stata effettuata la consegna simbolica del ricavato di un’asta benefica di vari club di A, per una famiglia genovese colpita dall’alluvione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Il personaggio
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
A TU PER TU CON...
CONTENUTO PREMIUM Che si fa contro lo Zenit? «Squadra fortissima, strafavorita naturalmente. Ma lo era pure l’Athletic Bilbao...».
Glik
Quindi? «Dipende da noi, se giochiamo come sappiamo, il turno si passa. E se superiamo lo Zenit, poi sì che possiamo puntare alla finale di Varsavia».
«LASCIATEMI AL TORINO ORA SIAMO NEL CALCIO CHE CONTA» L'IDENTIKIT
L’INTERVISTA di MIRKO GRAZIANO
KAMIL GLIK
K
NATO IL 3 FEBBRAIO 1988 NAZIONALITÀ POLACCA RUOLO DIFENSORE ALTEZZA 190 CM PESO 80 KG
Nonostante la stazza imponente, riesce a garantire una buona mobilità. Eccellenti l’elevazione e i tempi di inserimento. Primi passi in Polonia, col Silesia Lubomia nel 2005 AVVENTURA BLANCA Dal 2006 al 2008 milita nel Real Madrid C, allenato da Michel. Quindi rientra in patria, nel Piast Gliwice, e poi inizia l’esperienza italiana: Palermo, Bari e Torino LE SUE SQUADRE SILESIA LUBOMIA 2005-06 HORADADA 2006 REAL MADRID C 2006-08 PIAST GLIWICE 2008-10 PALERMO 2010-dicembre 2010 BARI 2011 TORINO dal 2011-12
Che progettino! «Io ho ancora molta fame, qui al Toro ho assaggiato solo l’antipasto...». Certo, se poi arrivasse anche la sospirata vittoria nel derby... «Ci siamo andati vicinissimi l’ultima volta, avremmo meritato i tre punti e invece ci siamo ritrovati a mani vuote per una magia di Pirlo. Beh, intanto abbiamo segnato un gol, e non succedeva da parecchio tempo, magari chiuderemo il cerchio fra poco: non sarebbe male vincere nel nostro stadio, nella gara di ritorno». E’ vero che quando vengono parenti e amici la prima tappa è a Superga? «E’ vero, ma devo dire che spesso sono loro a chiedermelo. La storia del Grande Torino è molto conosciuta all’estero. Quel gruppo era qualcosa in più di una squadra di calcio». E lei la conosce bene la storia granata? «Qui ci pensano direttamente i tifosi, settimana dopo settimana, a portarti dentro il mondo granata. Di mio ci ho messo letture e video...».
TORINO
amil Glik è oggi uno dei centrali difensivi più forti a livello internazionale. Kamil Glik è capitano, orgoglio e simbolo in campo della rinascita granata targata Urbano Cairo e Giampiero Ventura. Ha conquistato il cuore dei tifosi con due cartellini rossi rimediati in altrettanti derby, poi però il suo reale contributo alla causa si è concretizzato a suon di prestazioni super e di gol. Sì, proprio di gol: ne ha fatti già sei in questo campionato, senza l’aiuto di rigori e punizioni. «So che Materazzi arrivò a quota 12 in passato – sorride il 27enne polacco –, e in effetti ogni tanto penso a quel record. Per ora mi accontenterei di superare il mio connazionale Boniek, che in campionato non andò mai oltre le sette-otto reti, mi sembra». Boniek? 7 gol nell’85-86 il suo primato in A. Il tassista che ci accompagna al centro d’allenamento del Toro è un tifoso granata e capisce che stiamo andando a intervistare il suo capitano. «E’ un fenomeno, un mito – dice –, ma è vero che potrebbe andarsene? Sarebbe difficilissimo sostituirlo. Certo, quando arrivano i grandissimi club...». E allora Glik, esiste questo rischio? «Ho altri due anni di contratto con il Torino...». Vabbé, mettiamo che alla sua porta si presenti il Manchester United: che fa? «Dico loro di parlare con Cairo, perché la mia prima scelta è e resterà sempre il Torino. Io qui sto bene, sono felice». Che deve fare il presidente per convincerla a sposare a vita la causa del Toro? «Guardi, se me lo propongono, sono pronto a firmare per altri cinque anni». Beh, una bella apertura: un simile contratto la legherebbe davvero per sempre a questo club. «Sia chiaro, nella vita poi non si sa mai, magari dipende da fattori oggi sconosciuti, però sì, io qui sto benissimo, e oggi non prendo in considerazione un futuro lontano da Torino».
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Prima ha specificato che Bilbao è stata la serata più bella della sua carriera al Toro. E in generale? «La vittoria sulla Germania, lo scorso ottobre, nelle qualificazioni a Euro 2016. La prima volta in assoluto, davanti alla nostra gente. Erano in 60.000 a Varsavia. Questa è una sfida sempre particolare, ed è stato emozionante vedere tanta gioia attorno a noi».
Il suo rapporto con Cairo? «Fantastico, ha creduto in me, crede nella squadra». Bilbao è la serata più bella della sua carriera? «Nel Toro sì, una vittoria storica, per il club e per tutto il calcio italiano». Che cosa vi ha lasciato quel successo? «La consapevolezza di essere anche noi nel calcio italiano che conta. E’ stato uno step fondamentale, un pieno di orgoglio e autostima». Quando si è realmente innamorato del Toro? «Al termine della mia prima stagione, a promozione in A conquistata. Fantastico! Che clima, che festa». Chi è Ventura per lei? «Un padre calcistico. Mi ha fatto diventare uomo e calciatore. Sono fortunato ad averlo incontrato e di essere approdato in Italia, in un campionato unico per la crescita professionale. La Serie A è il massimo, chi sfonda in Italia sfonda ovunque: qui si diventa giocatore completo, tecnicamente e soprattutto tatticamente».
Kamil Glik, 27 anni, esulta dopo un gol. In questa stagione il capitano granata ne ha già messi a segno 6, tutti in campionato ANSA
Rivalità figlia della storia, di una triste storia, ferite ancora aperte. Lei ha il doppio passaporto (polacco e tedesco), ma al contrario di alcuni suoi colleghi ha scelto senza tentennamenti la nazionale polacca. «Mai avuto dubbi, ho il doppio passaporto perché sono nato in una terra a lungo occupata, ma non mi lega niente alla Germania. Sono orgoglioso del mio Paese e della mia gente in generale, e sono orgoglioso di come stiamo crescendo a livello sportivo. Se faremo risultato a Dublino con l’Irlanda saremo a un passo dall’Europeo, e poi tutti dovranno fare i conti con noi. Siamo una bella generazione, penso a Lewandowski del Bayern, Błaszczykowski e Piszczek del Borussia Dortmund, Szczesny dell’Arsenal. E ce ne sono molti altri in giro, nei migliori campionati europei».. Quanti anni aveva quando ha lasciato la Polonia? «Diciassette...». Nel suo girovagare ha fatto tappa pure al Real. «Sì, nella squadra C. Bel gruppo quello: ci allenava Michel, e con me giocavano anche Callejon, Mata e Negredo». Dove arriva questo Torino? «Non mi pongo limiti, di certo mi piacerebbe essere in Europa anche nella prossima stagione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
POSSIAMO BATTERE LO ZENIT COSÌ PORTO TUTTI IN FINALE A CASA MIA, IN POLONIA
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Serie A R Un club sull’orlo del baratro
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sky attacca la Serie A «Siete poco credibili»
PIANO DI SALVATAGGIO
1Lettera del vice presidente Raynaud sul caso Parma
«Il campionato ha perso la sua regolarità, spiegateci...» Alessandro Catapano
«I
Jacques Raynaud ricopre la carica di Executive Vice President Sport Channels & Sales Advertising dal settembre 2010, quando fece il suo ingresso in Sky Italia FOTOGRAMMA
l campionato ha già perso la sua regolarità». «Voi non avete fatto niente per evitarlo». «Quantomeno spiegateci cosa intendete fare ora». «In futuro cambiate le regole con Governo e istituzioni». «Noi ci meritiamo un calcio migliore». Cosa c’è dietro lo schiaffone di Sky alla Lega di Serie A? Rabbia, insofferenza, soprattutto preoccupazione. Sentimento che va ben oltre i confini di Parma: spaventa il destino di altri club che sarebbero sul punto di collassare, ma in ballo, nei pensieri di Sky, in realtà c’è il destino di tutto il calcio italiano, un tempo il «campionato più bello del mondo», oggi triste periferia dell’impero. IL RIFIUTO Preoccupazione più che legittima, se in questo calcio poverello (si fa per dire) si iniettano ogni anno circa 650 milioni di euro, e altre centinaia di milioni si investono in produzioni, uomini, idee, strutture. Tanti, troppi per restare in silenzio. Ecco, alla base della lettera che mercoledì il vice presidente esecutivo Jacques Raynaud ha inviato al
presidente di Lega Beretta, da inoltrare a tutti i padroni della Serie A, c’è innanzitutto il rifiuto di una logica: che la valanga di denaro con cui le tv tengono in piedi tutto il carrozzone ormai sia asservita solo ad una mera logica di spartizione; che vadano soddisfatti solo gli appetiti dei singoli; che il bene collettivo del movimento (che, in fondo, ispirò la tanto bistrattata legge Melandri) sia letteralmente sparito dal radar di chi governa il calcio italiano. COSA COMBINATE? La governance della Lega, appunto. Ancora una volta Beretta & Co. finiscono nel mirino di una lettera firmata Sky Italia: tre anni fa per le scommesse, quando la preoccupazione del broadcaster televisivo era investire su «un prodotto che si rivela falsato»; oggi, invece, quel prodotto è «sempre meno credibile, come chi lo governa». La rabbia di Sky, e lo stupore nel doversi ancora una volta sostituire ai vertici della Serie A, ponendo interrogativi che in realtà andrebbero posti a via Rosellini, sta proprio nei termini appena citati, e in un interrogativo che li contiene tutti: cosa diavolo state combinando? I SOLDI LI AVETE Nello specifico del caso Parma, come potete leggere a fianco, la lettera — che nell’assemblea di oggi diventerà oggetto di un dibattito assai aspro tra maggioranza e opposizione, unitamente alle polemiche sul famoso «paracadute» concesso in modo poco chiaro al club emiliano — è praticamente una pistola puntata alla testa dei presidenti: vi abbiamo pagato anche la quinta rata dei diritti tv, confidiamo che la utilizziate per fronteggiare con efficacia la situazione del Parma. Altrimenti... stavolta sono davvero dolori.
Il presidente Figc Carlo Tavecchio e quella della Lega Beretta LAPRESSE
La Lega darà i soldi al Parma per finire questo campionato 1Oggi in assemblea
pure Tavecchio Contrari alcuni club ma le pressioni ormai sono troppe...
Marco Iaria
L LA LETTERA INTEGRALE «NOI VI PAGHIAMO...» ● Nella lettera che vedete qui sopra indirizzata a tutti i presidenti di serie A Sky manda un messaggio chiaro: «Abbiamo provveduto al pagamento anche della quinta rata del corrispettivo previsto per la stagione in corso. Ciononostante, non possiamo non manifestare la nostra grave e crescente preoccupazione per quanto sta accadendo in relazione alla squadra del Parma», si legge nella lettera «e di conseguenza all’intero campionato, che ha già perso la sua regolarità e che rischia di essere definitivamente privato di una sua parte rilevante e di un club prestigioso». Sky esprime inoltre il proprio stupore «di come la situazione possa essere arrivata sino a questo punto senza che da parte vostra vi sia stato alcun intervento per prevenirla». Quindi «in qualità di principale partner del sistema calcio», Sky chiede una spiegazione su «cosa intende fare adesso per fronteggiare con efficacia la situazione e per garantire che il campionato veda almeno lo svolgersi di tutte le partite previste dal calendario. Confidiamo pertanto che l’ulteriore supporto economico da noi appena versato venga da voi utilizzato a tal fine».
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a Lega è pronta a salvare (temporaneamente) il Parma e, quindi, il campionato, con la sponda della Figc che ha mosso le diplomazie per far tornare la squadra in campo domenica con l’Atalanta. Il traghettamento fino a fine stagione è vicino a materializzarsi. Oggi alle 11 l’assemblea delle società di A ha il caso Parma al primo punto all’ordine del giorno, con la presenza d’eccezione del presidente federale Carlo Tavecchio che poi, nel pomeriggio, si sposterà a Collecchio per illustrare il piano alla squadra emiliana e ottenere l’ok. PIANO IN DUE FASI Dopo i due rinvii di fila bisogna far sì che il Parma giochi. In attesa dell’udienza del 19 marzo del tribunale fallimentare, vanno assicurate le risorse (circa 100mila euro) per l’organizzazione della partita al Tardini e della trasferta del weekend successivo a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Come? Tavecchio ha trovato lo sponsor: l’Erreà, già fornitore tecnico del Parma e della Lega nazionale dilettanti. Servirà il modo di far transitare i soldi diretta-
mente nelle casse del Comune, proprietario del Tardini, perché nessuno si fida di Manenti, l’attuale presidente del club emiliano. Questa è la prima parte del film. Il 19 marzo, a fallimento dichiarato, solo se ci saranno i soldi per terminare la stagione verrà concesso l’esercizio provvisorio e quindi la possibilità per il Parma di mantenere il titolo sportivo e metterlo all’asta. Ecco, i soldi arriveranno. MECCANISMI C’è ancora qualche mal di pancia tra le società, ma il pressing è tale per cui verranno stanziati circa 5 milioni. Pressing che arriva da più parti: le minacce di cause delle pay tv, la moral suasion del Coni, le rivendicazioni della Federcalcio che oggi, con Tavecchio, tirerà fuori una carta. La Lega organizza il campionato su delega della Figc che sugli interessi delle singole società fa prevalere l’interesse collettivo che il torneo venga concluso regolarmente con 20 squadre. Sul tavolo del presidente della Serie A Maurizio Beretta ci sono pareri legali che vanno in questa direzione e che eviterebbero il ricorso all’unanimità. Insomma, pare che non servano 20 voti ma la maggioranza di 14 o 15 (se una delibera del genere ricadesse nella sfera della ripartizione dei diritti tv). Tanto più se lo strumento scelto sarà quello della tassazione facoltativa, come suggerisce Andrea Agnelli, sull’esempio del Borussia Dortmund salvato qualche anno fa dagli altri club di Bundesliga. Ma ci sono altre strade: un’anticipazione dei proventi televisivi o l’apertura di un mutuo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’APPELLO
Lucarelli allo sponsor: «Pensate ai dipendenti» 1I giocatori aspettano Tavecchio per oggi. Chiusa la mensa di Collecchio e l’asta per la panchina di Donadoni va deserta INVIATO A PARMA
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rima si aiutano i più deboli, poi gli altri. Alessandro Lucarelli ha letto del progetto di sponsorizzazione della Erreà che si accollerebbe i costi di organizzazione della prossime due partite del Parma, ringrazia i dirigenti che lo hanno studiato e precisa: «Per la gara di domenica contro l’Atalanta i soldi servono per pagare gli steward, l’energia elettrica e il personale dei vigili del fuoco e delle ambulanze. Invece per la partita successiva, che dovremmo giocare a Reggio Emilia contro il Sassuolo, la squadra non ha bisogno di alcun contributo: andremo là con le nostre mac-
chine, non pernotteremo in albergo e dunque quei soldi vogliamo che siano interamente destinati ai dipendenti del Parma Football Club».
cia, ma teniamo gli occhi ben aperti e, se le promesse fossero disattese, siamo sempre in tempo a incrociare... le gambe.
PIANO DI SOLIDARIETA’ L’ultima busta paga i lavoratori non tesserati Figc l’hanno ricevuta a novembre: mancano quelle di dicembre, la tredicesima, gennaio e febbraio. Se l’attuale presidente Manenti non mette mano al portafoglio, restano scoperti anche i mesi di marzo, aprile e maggio. I giocatori vorrebbero che lo sponsor versasse sui conti corrente dei dipendenti almeno metà della cifra destinata all’organizzazione delle partite. I dirigenti del Parma sono al lavoro per rendere possibile
SENZA PASTO Oggi pomeriggio è il giorno della verità. I giocatori aspettano Tavecchio al varco, anche se non hanno intenzioni bellicose. Al presidente federale spediscono un consiglio simpatico: venga a stomaco pieno, perché a Collecchio ha chiuso le porte pure la mensa aziendale. A testimoniare quanto sia difficile lavorare per i dipendenti del Parma FC un’altra notizia: la posta elettronica è stata bloccata, il dominio fcparma.net non esiste più. Per fortuna, però, sono stati riattivati i tre gene-
Il centro sportivo di Collecchio, la mensa è stata chiusa ANSA
questa soluzione di mutua solidarietà. La Erreà ha destinato 80 mila euro, d’accordo con il presidente federale Tavecchio, per l’operazione-salvataggio. L’impressione è che la squadra sia intenzionata ad ascoltare il piano che lo stesso Tavecchio, oggi pomeriggio,
andrà a esporre nello spogliatoio di Collecchio: c’è la volontà di scendere in campo domenica contro l’Atalanta, anche perché un nuovo stop rischierebbe di mettere i giocatori in cattiva luce di fronte all’opinione pubblica. Il ragionamento è questo: diamo fidu-
ratori che servono per garantire l’energia dello stadio Tardini. L’erogazione era stata sospesa più di una settimana fa, ora è stato effettuato un cambio di gestore (da Iren Mercato a Enel) e le cose sembrano funzionare. Deserta l’asta per acquistare la panchina di Donadoni, gli armadietti della squadra e gli attrezzi della palestra. Di tutto ciò che gli ufficiali giudiziari hanno sequestrato nei giorni scorsi, tra lo stadio e il centro sportivo di Collecchio, sono stati venduti soltanto i due pullmini da nove posti, utilizzati dal settore giovanile, e un furgone dei magazzinieri. Incasso totale: meno di 20 mila euro. a.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Un club sull’orlo del baratro LE TAPPE DELLA VICENDA
7 DICEMBRE 2014 Ghirardi lascia: spunta Doca Tommaso Ghirardi cede il Parma. Mistero sulla nuova proprietà: russi, ciprioti, albanesi? Il 16 dicembre spunta il nome del presidente: Pietro Doca, imprenditore di origini albanesi
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
26 GENNAIO 2015 Cassano saluta: si salvi chi può Cassano e il Parma si accordano per la risoluzione del contratto. Prima il barese aveva minacciato la messa in mora per gli arretrati. Rescinde anche Felipe, lasciano De Ceglie e Paletta.
9 FEBBRAIO 2015 Il club passa a Manenti Giampietro Manenti, titolare della Mapi Group (con capitale di 7.500 euro) diventa presidente e annuncia: «Salvo il club». Ma i bonifici per pagare il pregresso non arrivano.
20 FEBBRAIO 2015 Rinviata la partita con l’Udinese La Figc rinvia la gara di campionato con l’Udinese, che per il Prefetto andava giocata a porte chiuse, vista l’assenza degli steward. Il 27 viene rinviata anche la gara con il Genoa.
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21 FEBBRAIO 2015 L’ipotesi del fallimento pilotato Si pensa al fallimento pilotato (oggi ne discuterà l’Assemblea di Lega, mentre il 19 ci sarà l’udienza in tribunale), ma la macchia si allarga: indagati due finanzieri per omissione d’atti d’ufficio
Anche l’Antimafia indaga sul Parma
1Il procuratore Rustico a Bologna dal capo della Dda Alfonso. Contatti tra il faccendiere Signifredi e il club Andrea Schianchi INVIATO A PARMA
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l caso Parma finisce sotto gli occhi dell’Antimafia. Il sospetto, avvalorato da appostamenti e intercettazioni, è che alcuni soggetti sui quali sta indagando da tempo la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna si siano avvicinati nell’ultimo periodo al Parma Football Club. Ieri Antonio Rustico, capo della Procura di Parma, accompagnato dai pm Dal Monte, Amara e Ausilio, è stato ricevuto da Roberto Alfonso, capo della Dda, negli uffici di via Battistelli a Bologna. Si è discusso di strane movimentazioni di denaro, riunioni alle quali avrebbero partecipato esponenti della società gialloblù e persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia. La Dda di Bologna ha recentemente compiuto una maxi-operazione sul clan Grande Aracri di Cutro, che ha portato a 161 arresti. Il clan calabrese aveva basi operative in provincia di Reggio Emilia, Modena e Parma e si stava occupando anche di riciclaggio di denaro che proveniva da istituti di credito algerini.
IPOTESI Che cosa c’entra il Parma Football Club con questa brutta storia? E’ presto spiegato. Alcuni faccendieri, che la Dda ritiene legati agli ambienti mafiosi, si sarebbero interessati alle vicende economico-finanziarie del club gialloblù, avrebbero cercato di portare a termine transazioni di denaro e, soprattutto, si sarebbero incontrati più volte, a Collecchio e dintorni, con esponenti della società. D’altronde, il Parma nell’ultimo periodo è diventato un «bocconcino» appetibile per gli affari illeciti dei clan, sostengono gli investigatori dell’Antimafia, visto che stiamo parlando di una società in crisi economica, con pochissima liquidità e alla disperata ricerca di denaro. In simili situazioni, ragionano sempre i magistrati, è facile che i clan si muovano e si offrano per «dare una mano», come dicono nel loro gergo. In Emilia il clan che fa capo a Nicolino Grande Aracri è attivo da molti anni e le forze dell’ordine ritengono che appunto in questo territorio sia stata fondata una vera e propria provincia ‘ndranghetista. SODALE DI CIANCIMINO I sospetti degli uomini dell’Antimafia, che lavorano a stretto
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● 1 Il capo della Dda di Bologna Roberto Alfonso 2 Paolo Signifredi, l’uomo nel mirino dell’Antimafia che avrebbe avuto contatti coi dirigenti del Parma 3 Tommaso Ghirardi, ex presidente del Parma
RIl filone è quello del clan calabrese Grande Aracri di Cutro che ha già portato 160 arresti
contatto con i pm della Procura di Parma, si sarebbero concentrati soprattutto su un personaggio già nel mirino dello staff della Dda: si tratterebbe di Paolo Signifredi, 50 anni, parmigiano, imprenditore con un recente fallimento alle spalle (quello della ditta D.Teck srl, con sede a Varano Melegari, in provincia di Parma) e con una lunga lista di reati all’attivo. Si va dalla truffa alla bancarotta
fraudolenta. In passato si è interessato al calcio tanto da comprare il Brescello e da tentare la scalata al Catanzaro. Condannato per riciclaggio nel 2001, è stato di nuovo arrestato assieme a Massimo Ciancimino, il figlio di Don Vito, nell’ambito di un’inchiesta per evasione dell’Iva in un commercio d’acciaio. Signifredi, finito in carcere alla fine di gennaio nella maxi-operazione sul
clan Grande Aracri, pare proprio si sia dimostrato molto attivo circa le vicende del Parma Football Club nei mesi di novembre e dicembre, esattamente nel periodo in cui le quote del club passavano dalle mani di Ghirardi a quelle di Taçi, fino ad arrivare a quelle di Manenti. I magistrati dell’Antimafia sono al lavoro per capire con chi questo personaggio s’incontrava e perché. Inoltre: si è proposto Signifredi o è stato chiamato? DUE STRADE Nel registro degli indagati per il crac Parma, oltre a quello dell’ex presidente Tommaso Ghirardi, ci sono altri nomi cui tuttavia non è ancora stato recapitato alcun avviso di garanzia. Ciò significa che i pm di Parma non hanno ancora effettuato perquisizioni o sequestri di materiale, altrimenti l’indagato dovrebbe essere «avvisato» dato che avrebbe il diritto di essere assistito da un avvocato. L’impressione è che la valanga del crac stia generando due strade: una, più comune, che riguarda la bancarotta fraudolenta; l’altra, ben più fosca, che chiama in causa addirittura la mafia e le sue infiltrazioni nel territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
16
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R La guida DOMANI Ore 20.45 Stadio San Siro Andata 3-1
OCCHI PUNTATI SU...
26a
1 1.60 31. ANTONELLI
I numeri sono contro il Verona Dal 2000 non fa punti a San Siro
23. DIEGO LOPEZ
25. BONERA
risultato utile dell’Hellas in trasferta è il 3-3 di 15 anni fa. Ma la squadra di Mandorlini è reduce dal successo a Cagliari
7. MENEZ
15. ESSIEN
SQUADRE
JUVENTUS ROMA NAPOLI LAZIO FIORENTINA SAMPDORIA GENOA TORINO INTER MILAN PALERMO SASSUOLO UDINESE EMPOLI VERONA CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-1)
PT
58 49 45 43 42 39 36 36 35 34 34 29 28 28 28 25 23 20 19 10
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
25 25 25 25 25 25 24 25 25 25 25 25 24 25 25 25 25 25 25 23
17 13 13 13 11 9 9 9 9 8 8 6 7 5 7 6 5 4 4 3
7 10 6 4 9 12 9 9 8 10 10 11 7 13 7 7 8 8 7 2
1 2 6 8 5 4 6 7 8 7 7 8 10 7 11 12 12 13 14 18
52 38 44 43 37 32 36 28 39 35 38 29 26 25 29 18 22 32 24 20
14 19 31 27 24 28 29 25 32 30 39 38 32 27 44 30 37 47 47 47
* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
LE ULTIME VOLTE
Girone unico Vittorie Milan Vittorie Verona
Ultima vittoria Milan: Verona-Milan 1-3 il 19/10/2014
8
49
SABATO 14 MARZO PALERMO-JUVENTUS ore 18 CAGLIARI-EMPOLI ore 20.45 DOMENICA 15 MARZO, ore 15 ATALANTA-UDINESE GENOA-CHIEVO SASSUOLO-PARMA VERONA-NAPOLI INTER-CESENA ore 20.45 LUNEDÌ 16 MARZO FIORENTINA-MILAN ore 19 TORINO-LAZIO ore 19 ROMA-SAMPDORIA ore 21
MARCATORI 15 RETI Tevez (2, Juventus). 14 RETI Icardi (2, Inter). 12 RETI Menez (6, Milan); Higuain (2, Napoli); Dybala (2, Palermo). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Toni (2, Verona). 9 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (Juventus; 7 nel Genoa); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3, Sassuolo). 6 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Morata, Pogba e Vidal (2, Juventus); Felipe Anderson, Klose e Parolo (Lazio); Destro (5 nella Roma) e Honda (Milan); Glik (Torino).
GAZZAWEB www.gazzetta.it
8
Milan
Verona
48
4
Verona
(4-3-1-2)
CESENA
(4-3-1-2)
CHIEVO
(4-4-2)
EMPOLI
(4-3-1-2)
PALERMO
(4-3-2-1)
ROMA
(4-3-3)
GENOA
ANDATA 2-2
DOMENICA Ore 12.30
2 VIVIANO
9 LONGO
8 AVELAR 3 MURRU
17 PALOMBO 99 ETO’O
40 M’POKU 4 CRISETIG
19 REGINI
23 EDER 90 COP
PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 25 A. Coda, 3 Mesbah, 86 Cacciatore, 6 Duncan, 30 Acquah, 24 Muriel, 8 Correa, 77 Wszolek, 32 Marchionni, 18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI Palombo-Acquah 60-40%, Eto’o-Muriel 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Regini, Acquah, De Silvestri, Duncan. INDIS. Munoz (20 giorni), De Vitis (3 mesi). PANCHINA 1 Colombi, 14 Pisano, 33 Capuano, 32 Ceppitelli, 17 Farias, 18 Barella, 22 Husbauer, 7 Cossu, 25 Sau. ALL. Zola. BALLOTTAGGI Avelar-Cossu 60-40%; CopFarias 60-40%. SQUALIFICATI Conti (1), Joao Pedro (1). DIFFIDATI Avelar, Balzano, Ceppitelli, Cossu, Longo. INDISPONIBILI Donsah (5 g.), Ekdal (2 g.), Balzano (5 g.).
(3-5-1-1)
TORINO
(3-5-2)
WIDMER 27
6 ALLAN
ANDATA 0-1
89 PIRIS
PASQUALE 19 26 GUILHERME 33 KONE
11 17 MARTINEZ MAXI LOPEZ DARMIAN GAZZI 36 14 7 94 EL KADDOURI BENASSI
9 DYBALA
33 4 DAPRELÀ ANDELKOVIC
5 BOVO
24 SCHELOTTO
27 RIGONI
19 TERZI
13 IZCO
2 VITIELLO
PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 18 Jansson, 21 Silva, 3 Molinaro, 4 Basha, 20 Vives, 8 Farnerud, 27 Quagliarella, 22 Amauri. ALLENATORE Ventura. BALL. nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Quagliarella. INDISPONIBILI Gonzalez (20 giorni), S. Masiello (20 giorni). ALTRI Barreto. X 3.00
2 2.80
8 56 RADOVANOVIC HETEMAJ
PANCHINA 1 Ujkani, 68 Fulignati, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 13 Emerson, 28 Jajalo, 15 Bolzoni, 14 Della Rocca, 18 Chochev 10 Joao Silva, 99 Belotti, 96 Bentivegna. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Barreto-Bolzoni 70-30%. SQUALIFICATI Rispoli (1). DIFFIDATI Bolzoni, Morganella, Daprelà. INDISPONIBILI Gonzalez (due settimane), Morganella (stagione finita), Lazaar (20 g.). ALTRI Makienok.
44 MANOLAS
X 3.10
1 4.50
LAZIO FIORENTINA
10 PEROTTI
24 IAGO
7 MACCARONE
33 KUCKA
4 DE MAIO
LUNEDÌ Ore 19
8 BASTA
91 BERTOLACCI
X 3.30
8 14 BURDISSO RONCAGLIA
2 1.83
1 2.10
JUVENTUS
(4-3-1-2)
SASSUOLO
(4-3-3)
LUNEDÌ Ore 21
23 ONAZI
87 CANDREVA
11 KLOSE
7 F. ANDERSON
74 SALAH
23 PASQUAL
72 ILICIC 20 B. VALERO
19 2 4 BASANTA G. RODRIGUEZ RICHARDS 1 NETO
2 4.00
26 19 LICHTSTEINER BONUCCI 23 VIDAL
20 BIGLIA
37 PEREYRA
33 EVRA
6 POGBA
10 TEVEZ
17 SANSONE
10 ZAZA
25 BERARDI
7 MISSIROLI
4 MAGNANELLI
33 BRIGHI
15 ACERBI
31 PELUSO
11 VRSALJKO
47 CONSIGLI
PANCHINA 22 Marchetti, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 2 Ciani, 27 Cana, 39 Cavanda, 5 Braafheid, 24 Ledesma, 10 Ederson, 14 B.Keita, 34 Perea. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Onazi-Ledesma 70-30%., SQUALIFICATI Parolo (1). DIFF. Candreva, Cavanda, De Vrij, Onazi. INDIS. Djordjevic (60 giorni), Gentiletti (35), Lulic (10), Pereirinha (10), Tounkara (7), Konko (5), Mauri (10). ALTRI Sculli.
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 4 Caceres, 15 Barzagli, 5 Ogbonna, 17 De Ceglie, 32 Matri, 27 Sturaro, 7 Pepe, 11 Coman, 20 Padoin, 14 Llorente. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Bonucci-Barzagli 60-40% . SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Ogbonna, Pogba, De Ceglie, Vidal, Morata. INDISPONIBILI Pirlo (15 g.), Asamoah (2 mesi), Romulo (1 mese), Marrone (15 giorni)
PANCHINA 31 Rosati, 24 Lezzerini, 40 Tomovic, 28 Alonso 6 Vargas, 32 Lazzari, 38 Rosi, 16 Kurtic, 5 Badelj, 17 Joaquin, 33 M. Gomez, 9 Gilardino. ALL. Montella. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Aquilani (1). DIFFIDATI Tomovic. INDISPONIBILI Rossi (30 giorni), Bernardeschi (10 g.), Babacar (10 g.), Tatarusanu (5 g.), Savic (5 g.). ALTRI Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.
PANCHINA 16 Polito, 1 Pomini, 20 Bianco, 21 Fontanesi,32 Natali, 6 Chibsah, 8 Biondini, 19 Taider, 14 Donis, 83 Floro Flores, 99 Floccari, 30 Lazarevic ALLENATORE Di Francesco BALLOTTAGGI BrighiTaider 60-40% SQUALIFICATI Gazzola (1) DIFF. Brighi. INDISPONIBILI Pegolo (30 g.), Terranova, Antei (stagione finita), Cannavaro (30 g.), Antei (70 giorni). ALTRI Celeste, Sereni, Lodesani
1 2.00
X 3.30
2 3.80
6 LUCARELLI
18 GOBBI
8 MAURI
31 MARIGA
23 NOCERINO
24 VARELA
88 CODA
26 RODRIGUEZ
28 EMANUELSON
19 DENIS
7 D’ALESSANDRO
16 BASELLI
21 CIGARINI
17 CARMONA
93 DRAMÉ
33 29 6 CHERUBIN BENALOUANE BELLINI 57 SPORTIELLO
PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 4 Mendes, 27 Santacroce, 13 Prestia, 14 Galloppa, 21 Lodi, 3 Lila, 5 Ghezzal, 80 Jorquera,10 Belfodil, 17 Palladino. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Mariga-Galloppa 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Mirante, Lodi, Mendes, Gobbi, Feddal, Costa e Mauri. INDISPONIBILI Haraslin e Biabiany (da verificare). PANCHINA 1 Avramov, 78 Frezzolini, 13 A. Masiello, 5 Scaloni, 3 Del Grosso, 96 Kresic, 8 Migliaccio, 95 Grassi, 27 Rosseti, 99 Boakye, 9 Bianchi, 51 Pinilla. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI Denis-Pinilla 65-35%. SQUALIFICATI Stendardo (1). DIFFIDATI Boakye, Denis, Moralez, D’Alessandro. INDISPONIBILI Estigarribia (2 mesi), Raimondi (2), Biava (15 giorni), Zappacosta (10), Moralez (7), Gomez (5). 1 3.30
X 3.10
2 2.25
TACCUINO EMPOLI
3 CHIELLINI
8 MARCHISIO
9 MORATA
3 LONGHI
15 COSTA
ANDATA 1-1 1 BUFFON
26 RADU
2 CASSANI
2 3.50
(4-3-3)
33 MAURICIO
14 7 MATI FERNANDEZ PIZARRO
PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 15 Vidic, 22 Dodò, 26 Felipe, 10 Kovacic, 17 Kuzmanovic, 88 Hernanes, 11 Podolski, 28 Puscas. ALLENATORE Mancini. BALLOTTAGGI Shaqiri-Kovacic 60-40%, Icardi-Podolski 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Campagnaro, Dodò, Icardi, Juan Jesus, Vidic. INDISPONIBILI Jonathan (stagione finita), Nagatomo (20 giorni). X 3.40
3 DE VRIJ
X 3.20
(4-3-2-1) ANDATA 2-0
18 DIAMANTI
21 SANTON
88 RINCON
1 PERIN
32 CATALDI
9 ICARDI
13 GUARIN
21 MARIO RUI
11 CROCE
1 BERISHA
PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 3 Strinic, 8 Jorginho, 19 Lopez, 14 Mertens, 6 De Guzman, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez. BALLOTTAGGI Callejon-Mertens 60-40%, Gabbiadini-De Guzman 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ghoulam, Inler, Albiol. D. Lopez. INDISPONIBILI Zuniga (da valutare), Insigne (da valutare), Britos (da valutare), Michu (sei settimane).
1 1.90
24 FLORENZI
21 EDENILSON
83 MIRANTE
26 TONELLI
PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 5 Izzo, 2 Tambè, 15 Marchese, 18 Bergdich, 38 Mandragora, 16 Lestienne, 93 Laxalt, 19 Pavoletti, 22 Borriello. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Kucka-Bergdich 60-40%, Roncaglia-Izzo 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Iago, Rincon, Kucka. INDISPONIBILI Tino Costa (30 giorni). ALTRI Ariaudo, Prisco, Franchetti, Antonini, Ghiglione, Parente, Falou, Soprano, Panico.
(4-3-1-2)
18 MEDEL
ANDATA 0-1
PANCHINA 28 Skorupski, 33 Spolli, 91 Calabresi, 20 Keita, 25 Holebas, 48 Ucan, 32 Paredes, 96 Sanabria, 10 Totti, 53 Verde, 56 Vestenicky. ALL. Garcia. BALLOTTAGGI De Rossi-Keita 60-40%, Pjanic-Keita 60-40%, Iturbe-Totti 80-20% SQUALIFICATI Torosidis e Yanga-Mbiwa (1) DIFFIDATI Maicon, Manolas, Nainggolan, Pjanic e Torosidis. INDISPONIBILI Castan e Balzaretti (da valutare), Strootman (120 giorni), Doumbia (7 g.), Maicon (10 g.) e Ibarbo (10 g.), Lobont (7 g.). ALTRI Curci
(4-2-3-1)
33 26 31 ALBIOL KOULIBALY GHOULAM 77 88 GARGANO INLER 7 17 23 CALLEJON HAMSIK GABBIADINI 9 HIGUAIN
DOMENICA Ore 15
PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 4 Diousse, 25 Brillante, 8 Signorelli, 18 Verdi, 27 Zielinski, 15 Piu, 9 Mchedlidze. ALLENATORE Sarri. BALLOTTAGGI Tavano-Verdi 70-30% SQUALIFICATI Hysaj DIFFIDATI Maccarone, Valdifiori, Tonelli. INDISPONIBILI Guarente (da valutare). ALTRI nessuno.
2 2.25
ANDATA 2-2
(4-3-3)
ANDATA 1-1
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 23 Birsa, 10 Christiansen, 14 Cofie, 18 Feftatzidis, 19 Botta, 43 Paloschi, 9 Pozzi. ALL. Maran. BALLOTTAGGI Pellissier-Paloschi 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Meggiorini INDISPONIBILI Frey (30 giorni). ALTRI Puggioni, Anderson, Vajushi.
INTER
91 SHAQIRI
8 LJAJIC
(4-3-3)
ATALANTA
6 VALDIFIORI 5 SAPONARA
11 NIANG
16 4 DE ROSSI NAINGGOLAN
NAPOLI
DOMENICA Ore 20.45
10 TAVANO
15 PJANIC
23 ASTORTI
24 RUGANI
88 VECINO
69 MEGGIORINI
27 GERVINHO
3 COLE
2 LAURINI
26 DE SANCTIS
PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 14 Volta, 17 Magnusson, 7 Carbonero, 34 Cascione, 56 Pulzetti, 9 Rodriguez, 19 Succi, 32 Moncini. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Leali-Agliardi 55-45% SQUALIFICATI Capelli DIFFIDATI Carbonero, Renzetti e Rodriguez INDISPONIBILI Marilungo (20 giorni), Tabanelli (20 giorni), Cazzola (20 giorni), Yabre (60 giorni), Valzania (30 giorni).
1 3.25
87 ZUKANOVIC
7 ITURBE
70 SORRENTINO
77 BROZOVIC
DOMENICA Ore 15
PARMA
(3-4-3) 33 SEPE
12 CESAR
31 PELLISSIER
21 QUAISON
33 5 23 D'AMBROSIO JUAN JESUS RANOCCHIA 1 HANDANOVIC
PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic, 34 Gabriel Silva, 7 Badu, 21 Hallberg, 8 Bruno Fernandes, 77 Thereau, 27 Geijo, 94 Aguirre, 9 Perica. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Badu, Thereau, B. Fernandes, Danilo, Piris, Heurtaux. INDISPONIBILI Domizzi (15 giorni), Heurtaux (da valutare). ALTRI Jadson, Zapata, Evangelista.
ANDATA 0-3
7 2 MATTIELLO DAINELLI
18 DJURIC
25 MARESCA
8 PALACIO PERES 33
30 PADELLI
1 2.62
11 BRIENZA
11 MAGGIO
PINZI 66
25 GLIK
33 RENZETTI
45 ANDUJAR
10 DI NATALE
24 MORETTI
8 BARRETO
2 4.50
UDINESE
31 KARNEZIES 5 DANILO
DOMENICA Ore 15
VERONA (4-3-3)
PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 71 Martic, 28 Brivio, 25 Marques, 5 Sorensen, 23 Ionita, 19 Greco, 8 Obbadi, 20 Christodoulopoulos, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALLENATORE Mandorlini. BALLOTTAGGI Agostini-Brivio 70-30%, Sala-Ionita 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Martic, Ionita, Valoti, Gomez. INDISPONIBILI Valoti (da valutare). ALTRI Gu. Rodriguez, Campanharo, Fernandinho, Cappelluzzo, Fares
(4-3-1-2)
1 BIZZARRI
15 KRAJNC
26 8 MUDINGAYI DE FEUDIS
20 VAZQUEZ
16 DESSENA
X 3.40
6 LUCCHINI
92 DEFREL
15 2 ROSSETTINI GONZALEZ 44 BRKIC
DOMENICA Ore 15
24 PERICO
5 GIORGI
21 SORIANO
37 DIAKITÈ
1 1.80
ANDATA 1-2
1 LEALI
29 26 5 DE SILVESTRI SILVESTRE ROMAGNOLI
22. BENUSSI
33. AGOSTINI PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 33 Alex, 5 Mexes, 21 Van Ginkel, 4 Muntari, 8 Suso, 10 Honda, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi BALLOTTAGGI Paletta-Alex 60-40%, Essien-Van Ginkel 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Alex, Bonaventura, Poli. INDISPONIBILI De Sciglio (da valutare), El Shaarawy (50 giorni), Mastour (40), De Jong (25), Agazzi e Montolivo (15), Abate, Rami, Zaccardo e Zapata (10), Albertazzi e Armero (7). ALTRI nessuno.
CAGLIARI DOMANI Ore 18
4. MARQUEZ
18. MORAS
SAMPDORIA
2 WAGUE
Se vuoi restare aggiornato sulle formazioni, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare le statistiche di ogni giocatore (nella foto Quagliarella) e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, da quest’anno la Gazzetta mette a disposizione degli appassionati, gratis sul proprio sito, un’intera sezione dedicata. Su Fantanews i voti il giorno dopo l’ultima partita di campionato, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, articoli esclusivi e la trasmissione +3 di presentazione della Magic di giornata. E se vuoi consultare i nostri esperti per decidere chi schierare al momento di fare la formazione c’è anche un blog, Magic Blog, con tutte le dritte del caso.
Ultima vittoria Verona: Verona-Milan 2-1 il 24/8/2013
Nelle ultime 5 giornate
77
(0-2) (4-0)
(1-1) (1-2) (0-0)
10. HALLFREDSSON
MILAN (4-3-3)
PUNTI
Milan
9 OKAKA
(0-2) (2-1) (3-1) (2-6) (1-0)
Pareggi
17
PROSSIMO TURNO
3. PISANO
11. JANKOVIC
Ultimo pareggio: Verona-Milan 1-1 il 17/12/2000
RETI FATTE
14 OBIANG
26. SALA
9. TONI 77. TACHTSIDIS
PRECEDENTI IN SERIE A
24
21. J. GOMEZ
16. POLI 22. CERCI
CLASSIFICA
2 5.75
9. DESTRO
VERONA
MILAN
X 3.70
TV Sky Sport 1 HD, Sky Supercalcio HD e Sky Calcio 1HD; Premium Calcio HD INTERNET www.gazzetta.it
19. BOCCHETTI 28. BONAVENTURA
29. PALETTA
1Precedenti in A: il Milan è in netto vantaggio e l’ultimo
GIORNATA
17
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1 1.20
X 6.25
2 13.0
Carli: «Pucciarelli se vuole può firmare» ● EMPOLI (g.cio) Manuel Pucciarelli ha fatto sapere di voler sgonfiare il caso sulla mancata firma sul prolungamento del contratto (scadenza 2016): vorrebbe aspettare fine stagione per parlare del rinnovo. Il d.s. Carli risponde: «Il temporeggiare e rimandare la firma ci lascia perplessi. Noi siamo qui, attendiamo solamente una chiamata del giocatore e saremo lieti di rispondere. Manuel non è fuori rosa. Si allena con i compagni».
CALCIO A 5
Torna il campionato C’è Latina-Corigliano ● (m.cal.) Stasera torna il campionato con l’anticipo tra Latina e Corigliano (diretta RaiSport 2). 18a giornata: Latina-Corigliano (oggi, ore 20, RaiSport 2). Domani: SestuPescara (15.30), Asti-Kaos (18), Acqua&Sapone-Napoli (18.30). Domenica: Lazio-Rieti (18). Riposa: Luparense. Classifica (prime): Luparense e Asti 29; Lazio 26; Rieti 25.
18
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OPINIONI La vignetta
19
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TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
DAVID LUIZ Calciatore brasiliano ● Grazie Signore per questa opportunità d giocare! #Brasil @DavidLuiz_4
di Stefano Frosini
SERENA WILLIAMS Campionessa di tennis ● Grazie papà per avermi aiutata a diventare un modello per le ragazze @serenawilliams
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MARIA SHARAPOVA Campionessa di tennis ● La mia squadra, sempre con me, sempre a coprirmi le spalle!!! @MariaSharapova
MARCO BELINELLI Cestista Nba con gli Spurs ● All’asta le scarpe indossate #NBAAllStarNYC per la gara dei 3 punti @marcobelinelli
La Coppa Italia
Lettere alla Gazzetta
SALAH, L’AFFARE GENIALE DELLA FIORENTINA IL COMMENTO AI di LUCA CALAMAI email: lcalamai@rcs.it
L
o chiamano il Messi d’Egitto. E ora non sorride più nessuno per questo paragone. È difficile ricordare nella storia del calciomercato un affare così geniale e incomprensibile. Mohamed Salah è stato regalato per un anno dal Chelsea come «mancia» nell’operazione Cuadrado. La famiglia Della Valle lo avrà ancora in prestito fino a giugno 2016 pagando poco più di un milione e potrà riscattarlo versando 15 milioni ai Blues. Oggi lo scatenato Faraone vale già il doppio. Gli osservatori di Mourinho lo stanno seguendo da quando è sbarcato in Italia. E immaginiamo che ogni rete dell’egiziano sia una coltellata al cuore per lo Special One, che stavolta ha fatto autogol regalandoci un gioiello che rende più rock il nostro calcio. L’arrivo di Salah ha provocato
una scossa elettrica nel pianeta Fiorentina. Con Montella è stato amore a prima vista e per non ingabbiare l’estro del suo Messi, l’Aeroplanino ha archiviato il vecchio tiki-taka per sposare l’idea di un calcio fatto di micidiali ripartenze. Con un contropiede di 40 metri Gomez ha messo in ginocchio il Tottenham in Europa League e con un contropiede partito da ancora più lontano Salah ha mandato in tilt la Juve. Sia chiaro, la Fiorentina non ha abdicato all’idea di fare possesso palla in determinati momenti della gara. Ma questo esercizio in palleggio ora viene effettuato nella metà campo avversaria. Per carità, siamo soltanto al primo tempo di questo confronto. Però Salah e compagni hanno acquisito un bel vantaggio e ora vedono all’orizzonte un’altra finale di Coppa e la possibilità di regalare il primo trofeo alla famiglia Della Valle. È tempo di verifiche, invece, in casa Juve. La cattiva gestione del secondo tempo contro la Roma (vantaggio e uomo in più) era stata letta come un calo di tensione comprensibile per un gruppo che, anche con il pari, aveva
praticamente in pugno lo scudetto. Ora arriva un secondo campanello d’allarme. Tevez e compagni sembrano poco brillanti. Certo, l’infortunio di Pirlo ha tolto ordine e qualità in mezzo al campo. Marchisio è una buona alternativa, ma è solo un’alternativa. E davanti l’unico che ha i colpi del fuoriclasse è l’Apache. Non è questo lo scenario ideale per avvicinarsi al Borussia Dortmund. Allegri deve riaccendere i motori bianconeri e riportare velocemente in campo i vecchi draghi della difesa. La poco considerata Coppa Italia sta regalando una fase finale nel segno della qualità. Con spettacolo garantito anche per le gare di ritorno. Prendete Napoli-Lazio, la sfida è apertissima dopo l’1-1 dell’Olimpico. Quando si esibiscono attaccanti come Higuain, Mertens, Callejon, Gabbiadini, Klose, Anderson e Candreva si può ipotizzare qualsiasi epilogo. E martedì 7 aprile accanto a Salah ci potrebbe essere Giuseppe Rossi. Pepito ha messo nel mirino questa data. Lui e il Messi d’Egitto insieme. Firenze chiude gli occhi e sogna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Bernabeu e la finale di Coppa
SE IL REAL NEGA LO STADIO A BARÇA E ATHLETIC MARCA LA DIFFERENZA NZA di SANTIAGO SEGUROLA
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l prossimo 30 maggio Barça e Athletic di Bilbao disputeranno la finale della 112ª edizione della Copa del Rey, il più antico torneo calcistico spagnolo. Sono le due squadre che più volte si sono aggiudicate il trofeo: 26 le vittorie del club catalano, 23 i trionfi di quello basco. Il Barça e l’Athletic hanno giocato lo stesso numero di finali: 36. Si riproporrà la sfida più volte ripetuta in tutta la storia della competizione: le due squadre si sono già contese il titolo in sette occasioni. Quello che maggiormente caratterizza questa partita è l’enorme peso della storia. Assieme al Real Madrid sono i due club più antichi della Primera División. Non sono mai retrocessi. La loro influenza nella formazione e nello sviluppo del calcio spagnolo
è colossale. Il Barcellona è la squadra che ha fornito più giocatori alla nazionale spagnola: 128. Segue il Real, con 119. Terzo è l’Athletic, con 96. Sei giocatori del Barça – Piqué, Puyol, Busquets, Xavi, Iniesta e Pedro - sono stati titolari nella finale dei Mondiali del 2010, i primi vinti dalla Spagna. Ángel Villar, attuale presidente della Federación Española, è stato un giocatore dell’Athletic e ha collezionato 22 convocazioni in nazionale. Tre ex calciatori dell’Athletic – Luis Iceta, Iñaki Sáez e Javier Clemente - hanno rivestito il ruolo di c.t. della Spagna. Ogni dato che si riferisce all’Athletic di Bilbao e al Barça dimostra l’importanza dei due club e la loro vecchia lealtà al calcio spagnolo. E anche la loro straordinaria dimensione sociale. Se il Barça produce ammirazione e passione nel mondo intero, la fedele tifoseria dell’Athletic ha una relazione unica con la propria squadra, una squadra vincolata
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015
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come nessun’altra al territorio e composta da giocatori provenienti da Bilbao o dalle immediate vicinanze. La finale in sé non rappresenta una novità né una notizia. Tuttavia sarà oggetto di una sgradevole polemica, come già successo nel 2009 e nel 2012, quando venne disputata a Valencia e al Vicente Calderón di Madrid. Tanto il Barça come l’Athletic vogliono giocare al Bernabéu, lo stadio con più capienza (82.000 posti) dopo il Camp Nou. Sulla stampa di Madrid e sulle reti sociali l’opposizione a questo desiderio è già fortissima. Si considera intollerabile che un ampio settore delle due tifoserie fischi il Re e l’inno spagnolo. Tre anni fa il Real Madrid, con la scusa di dover realizzare lavori di manutenzione ai bagni, evitò che la partita si giocasse al Bernabéu. Ancora non si conosce la risposta di Florentino Pérez, ma di certo, nel corso dei prossimi tre mesi, il rumore della polemica sarà assordante.
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MODELLO COLOSSEO MA SARÀ ATTUALE? PORTO FRANCO CO TURI di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it zetta.it twitter: @arturifra
I miei due sport preferiti sono il basket e il calcio, che ho sempre seguito, soprattutto nelle versioni italiane. Non so voi, ma io, con tutta la passione possibile, sono sempre più sconcertato dal numero di stranieri che rendono ormai quasi indifferenziata una squadra dall’altra. Personalmente sono agli antipodi dai razzismi e l’inclusione e l’integrazione per me sono valori sacri: dunque non mi riferisco ai nuovi italiani, che siano i benvenuti se si adeguano a leggi e norme di buona convivenza. Ma come faccio a identificare un club se tutti sono immersi in una sorta di frenetica globalizzazione, in un cosmopolitismo inconoscibile? Conterà qualcosa avere un compaesano, un vicino di casa, un compagno di classe che diventi un eroe nelle nostre squadre? Oppure mi sbaglio e tutto questo è già superato? Giovanni Palestri No, secondo me restano domande ben poste. Il «mercato» negli sport professionistici ha sommerso le radici identitarie e autoctone degli sport maggiori. Non solo in Italia, è vero, ma noi siamo fra i più «esterofili» del mondo. Di fronte alla spinta di mera gestione finanziaria dei club nulla resiste. Descrivere lo sport come un mondo produttivo analogo a quello della medicina, dell’acciaio o del tessile è una carenza culturale (una delle tante, mi vien da dire) dell’Europa Unita. È evidentissimo, ormai, che nessuno ha avuto davvero interesse a colmare la lacuna. Ai presidenti fa comodo avere a disposizione un bacino largo quanto il mondo per costruire rose-arlecchino in cui l’elemento nazionale, o addirittura del territorio, non ha più alcun significato. E così siamo finiti al 27% di minuti giocati da atleti italiani nel campionato di A1 di basket rispetto agli stranieri, mentre
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nel calcio gli italiani sono ormai una minoranza: 47%. Solo la Premier fa peggio. Spagnoli e tedeschi sanno valorizzare i vivai, termine ormai caduto in disuso da noi. Eppure, qualsiasi indagine di mercato sul consumatore finale si conduca, la preferenza emotiva a una platea di protagonisti più indigena si afferma come largamente maggioritaria. Con una contraddizione profonda, però, anche sul fronte degli stranieri. E ne faccio cenno con parole scritte un paio di millenni fa da Plinio il Giovane (61-112) in una lettera all’amico Calvisio Rufo: «...Oggi fanno il tifo per una casacca, amano una casacca; e, se durante la corsa stessa o nel bel mezzo della competizione, questo colore viene portato là e quello qua, l’ardore delle tifoserie passerà alla parte avversa...». Già, il tifo: quello che ritiene vantaggioso barattare 11 stranieri, o anche 15, perchè no?, con la vittoria. E qui si apre un’altra breccia in un muro difensivo dell’elemento autoctono che in realtà non è mai stato seriamente progettato e costruito. Inutile, di fronte a questo accerchiamento (politica, dirigenti, tifosi) tentare sortite tecniche, che pure avrebbero grande fondatezza: quanti di questi stranieri, per esempio nel calcio, sono davvero preferibili al prodotto nostrano? Non se lo chiede quasi più nessuno. Forse può essere più utile, a futura memoria, domandarci se il «modello Colosseo», cioè la visione del tutto passiva dello sport praticato dagli altri, così come gli antichi romani andavano ad assistere alle prodezze del Trace, dell’Iberico, del Germano, del Siriano, dell’Egiziano, sia modernamente e socialmente preferibile allo sport praticato e sognato da noi stessi. E facendo un altro salto logico l’interrogativo diventa: una società moderna può delegare lo sport agonistico al resto del mondo? Si può delocalizzare questo aspetto della cultura? Credo che molti governi degni di questo nome dovrebbero rispondere in fretta prima che sull’argomento si torni all’epoca di Plinio il Giovane.
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Mondo R
Gomis, l’ora del sollievo «Solo colpa dello stress»
1Il giorno dopo lo svenimento in campo, il francese dello Swansea tranquillizza tutti, ma la Football Association vuole vederci chiaro
Nel 2012 Muamba salvo per miracolo dopo un infarto
I soccorsi a Bafetimbi Gomis, 29 anni, a White Hart Lane: il giocatore è svenuto al 7’ del primo tempo ACTION IMAGES
Davide Longo
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a paura era esplosa in diretta televisiva, il sollievo arriva invece il giorno dopo tramite uno dei tanti social network che i calciatori utilizzano per comunicare. «Volevo rassicurare tutti sulla mia salute, sembra in realtà che sia stato tutto molto più spaventoso che pericoloso e ora mi sento bene». Così l’attaccante dello Swansea Bafetimbi Gomis sul suo account di Twitter ha rassicurato i tifosi dopo il collasso che lo ha costretto a lasciare il campo in barella mercoledì sera durante
RIl ritorno in campo
non sarà rapido: era già svenuto tre volte nel 2009, ci sarà un’indagine
BRASILE
Adriano senza freni Ventimila euro per una notte hot 1L’ex Inter e Roma
avrebbe organizzato a Rio un party per sè e i propri amici con 18 escort
Adriano Seu
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ell’Adriano che fu si sono perse le tracce da un pezzo, tra il mancato rilancio alla Roma e i successivi flop al ritorno in patria con le maglie di Corinthians e Atletico Paranaense. In compenso, lontano dai campi dallo scorso 9 aprile, sembra che l’ex Imperatore cerchi di tenere ancora alto il proprio soprannome a colpi di feste e festini che, a giudicare dalle ultime notizie giunte dal Brasile, assomigliano a degli autentici baccanali. Come definire altrimenti il party organizzato venerdì scorso in un motel di Rio de Janeiro insieme a ben 18 escort, qualche amico e addirittura un gruppo musicale? A rivelarlo è stato il quotidiano Extra, sempre ben informato sulla movida notturna della città carioca e le abitudini festaiole di Adriano. NO LIMITS Stando alle indiscrezioni, l’ex attaccante che ha da poco compiuto 33 anni ed è stato fotografato qualche giorno fa in spiaggia esibendo un prominente pancione, si sa-
rebbe recato in un famoso night club di Copacabana, il Centaurus, per «ingaggiare» 18 escort da portare con sé al festino organizzato al Motel Vip’s di Avenida Niemeyer. Alcuni impiegati hanno affermato che Adriano avesse in tasca addirittura 20 mila euro in contanti, utili a saldare il conto al termine della festa durata fino all’alba di sabato. A conferma della sua nota generosità, Adriano avrebbe infatti pagato di tasca propria tutte le spese necessarie per prenotare il motel e retribuire tanto le 18 prostitute quanto il gruppo musicale chiamato per l’occasione. Vistosi requisire l’auto meno di una settimana fa perché pizzicato senza targa, nel tentativo di evitare la solita ridda di illazioni il brasiliano si era giustificato sostenendo di essere stato vittima di un furto. Ma il gossip ha finito per travolgerlo nuovamente pochi giorni dopo per colpa delle irresistibili abitudini festaiole che non lo hanno mai abbandonato nel corso della sua carriera. Ed evidentemente anche per colpa di qualche inserviente poco avvezzo alla discrezione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la partita di Premier contro il Tottenham. Sulle tribune e in campo a White Hart Lane sono stati momenti di grande paura, perché le immagini del 29enne francese intubato con la maschera di ossigeno sembravano indicare una certa gravità nelle sue condizioni. Invece, la causa, almeno a dare retta alle parole del protagonista sarebbe soltanto una situazione di grave stress vissuta in questa fase della sua vita. «Ho avuto un periodo di grande stress e stanchezza a causa della salute di mio padre che mi costringe a fare avanti e indietro dalla Francia. Sono rimasto deluso di non
● Il caso famoso più recente di malore in campo fortunatamente senza esiti tragici è accaduto ancora oltre Manica e ha riguardato l’inglese di origine congolese Fabrice Muamba (nella foto). Il 17 marzo 2012 nella partita di FA Cup contro il Tottenham il cuore dell’allora 23enne giocatore del Bolton si fermò per 78 lunghissimi minuti, durante i quali fu rianimato con il defibrillatore e con il massaggio cardiaco, prima sul terreno di gioco e poi all’Heart Attack Center del London Chest Hospital. Muamba sopravvisse miracolosamente ma fu costretto al ritiro. Oggi fa il commentatore sportivo.
aver potuto aiutare la mia squadra, ma ora tutto è tornato in ordine», ha scritto ancora l’ex centravanti del Lione e della nazionale francese, che ha poi concluso ringraziando tutti «per il loro supporto». NUOVI ESAMI La vicenda sembrerebbe dunque avviarsi a un lieto fine, ma il ritorno in campo per il francese non dovrebbe essere così semplice e immediato. Quella a White Hart Lane, infatti, è stata la quarta volta in sei anni che Gomis ha perso i sensi sul terreno di gioco. Le altre 3 volte era capitato nel 2009 anno nel quale fu sottoposto ad accertamenti clinici che rilevarono un problema al nervo vago, una disfunzione che può portare a un calo della pressione sanguigna e, in alcuni casi, al collasso. Di questo problema lo Swansea, che ha ingaggiato Gomis la scorsa estate dal Lione pagandolo 10 milioni di euro, è sempre stato a conoscenza. Il club gallese ha ribadito di aver svolto tutti gli accertamenti medici e che Gomis non corre rischi, ma la Football Association a questo punto vorrà vederci chiaro. Dopo il caso di Muamba, vittima nel 2012 di un attacco cardiaco proprio a White Hart Lane, in Inghilterra ci fu polemica sui controlli medici non sempre adeguati e sull’eccessiva facilità con la quale veniva concessa l’idoneità all’attività agonistica. «Quando ho visto come venivano fatte le visite, mi sono seriamente preoccupato», disse senza reticenze Roberto Mancini, quando era ancora tecnico del City. Da allora l’attenzione nel Regno Unito è cresciuta, anche per evitare accuse di superficialità. Per tornare a giocare Gomis dovrà superare nuovi esami, forse più insidiosi di un arcigno difensore della Premier. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ANCORA IN PANCHINA
Balotelli, 4 gol in Red ACTION IMAGES
Balo si sfoga su Instagram «A qualcuno non piaccio»
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n messaggio al tecnico Rodgers che non sembra averlo in cima ai propri pensieri, o forse ai media britannici, con lui mai troppo teneri. Oppure un semplice sfogo senza un obiettivo preciso. Sta di fatto che Mario Balotelli dopo l’ennesimo match vissuto da spettatore in panchina (la partita di Premier vinta mercoledì dal suo Liverpool con il Burnley per 2-0) ha utilizzato il suo canale di comunicazione preferito, i social network, per dire la sua. Questa volta ha lasciato un messaggio su Instagram, un sibillino «A qualcuno non piaccio», accompagnato da una foto dei suoi compagni di squadra che gioiscono dopo un gol e da un frase più esplicita: «A differenza di quello che qualcuno dice, io sono un giocatore di squadra e sono orgoglioso di questa squadra, di questa vittoria e di questi tifosi. Continuiamo così». © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sciopero rientrato Domani parte la Mls a caccia del boom
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ARGENTINA
La compagna di Osvaldo malmenata e rapinata
1Accordo raggiunto tra la Lega e i calciatori
Per il calcio a stelle e strisce è l’anno della svolta Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE DA NEW YORK
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o sciopero sarebbe stato un colpo basso per la Major League Soccer, che da vent’anni sta cercando di inculcare il calcio a chi lo considerava lo sport degli emigranti. Una trattativa iniziata allo scadere del contratto collettivo lo scorso 31 gennaio e protrattasi con successo fino alla tarda serata di mercoledì. L’ultima dead line per evitare lo slittamento della prima giornata e danni ingenti alla popolarità di un campionato in crescita. SHOW AL VIA Così, ora, lo show può cominciare con i piatti forti che la Lega da settimane sta spacciando come succulenti manicaretti. Stasera si apre con i campioni in carica dei Los Angeles Galaxy contro i Chicago Fire. E fra sabato e domenica sono previste le altre gare fra cui spicca la sfida fra le due debuttanti: Orlando City vs. New York City. Insomma, Kakà contro David Villa, in attesa dell’arrivo a luglio di
Frank Lampard, e come spera qualcuno, anche di Xavi: le nuove stelle di un firmamento in forte espansione. Ci sarà l’esaurito, più di 60 mila spettatori. Non giocare avrebbe fatto infuriare le tv che hanno appena siglato un accordo di otto anni - faraonico per gli standard del pallone negli Usa – da 90 milioni di dollari a stagione. Per l’Europa, notizia di ieri, i diritti sono stati acquisiti da Eurosport. ACCORDO IN EXTREMIS Ma c’è mancato davvero poco che tutto andasse in fumo. Perché il sindacato giocatori si è presentato a Washington pronto a vendere cara la pelle sul tema della Free-Agency, insomma lo svincolo. Un argomento che la Mls ha sempre rispedito al mittente. Non stavolta, perché di fronte alla reale possibilità del primo sciopero, su qualcosa ha ceduto. Adesso un calciatore che abbia compiuto i 28 anni e con almeno otto stagioni di militanza nella Lega (non molti) potrà aver diritto, alla fine del contratto, di scegliere il proprio destino.
Osvaldo, 29 anni, e Jimena Baron
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altre leghe professionistiche Usa. Mlb (baseball), Nfl (football), Nba (basket) e Nhl (hockey) hanno tutte da tempo conquistato nel corso degli anni, a suon di scioperi, il diritto alla free-agency. È solo un primo passo verso un diritto sacrosanto che la Mls giudica, però, pericoloso per la sua esistenza. Il sindacato ha ottenuto anche di aumentare il minimo salariale da 36.500 dollari lordi a 60 mila. Cifre che stridono con gli stipendi milionari delle stelle appena arrivate dall’estero. Un gap che potrebbe produrre presto ulteriori problemi.
aniel Osvaldo non si presenta all’allenamento del Boca e iniziano subito a circolare le prime voci d’indisciplina. Invece no, la sua assenza è dovuta alla disavventura capitata alla compagna Jimena Baron, vittima di una rapina la sera precedente. La dirigenza del club xeneize ha così reso noto di aver concesso un giorno libero all’attaccante per stare vicino alla compagna e presentare la denuncia alle forze dell’ordine. Jimena Baron è stata bloccata a bordo della sua auto intorno alle 21, mentre si dirigeva verso casa di un’amica nel quartiere di Boedo. Due individui in moto l’avrebbero costretta a fermarsi, intimandole di scendere dall’auto sotto la minaccia di una pistola. Secondo quanto riferisce Clarin, Jimena sarebbe stata anche oggetto di pugni e spintoni prima di vedere uno dei due rapinatori fuggire a bordo dell’auto. Osvaldo ha successivamente raggiunto la compagna, trovandola in evidente stato di shock. a.seu
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Al via 20 squadre Subito al 1° turno il derby canadese ● Al via della Mls 2015 ci sono 20 squadre, divise in due Conference, la Eastern (Chicago, Columbus, D.C. United, Montreal, New England, NY City, NY Red Bulls, Orlando, Philadelphia, Toronto) e la Western (Colorado, Dallas, Houston, LA Galaxy, Portland, Salt Lake, San Josè, Seattle, Kansas City, Vancouver). LA FORMULA La regular season promuove ai playoff le prime 6 squadre (12 in totale). Ogni Conference esprimerà una finalista. PRIMA GIORNATA. Domani: Los Angeles Galaxy-Chicago (ore 4); D.C. United-Montreal Impact (21); Philadelphia-Colorado (22); Vancouver-Toronto FC (24). Domenica: Houston-Columbus (2.30); Dallas-San Josè (2,30); Portland Timbers-Real Salt Lake (4,30); Orlando City-NY City (22); Sporting Kansas City-NY Red Bulls (24). Lunedì: Seattle Sounders-N.E. Revolution (2,30).
Sebastian Giovinco, 28 anni, con la maglia del Toronto REUTERS
Sembra preistoria per il nostro football che deve ringraziare la sentenza Bosman. Fino a oggi un giocatore tesserato dalla Mls rimaneva vincolato alla Lega anche dopo la scadenza dell’accordo. Il suo nome rimesso nel calderone del draft a disposizione di una nuova squadra, senza possibilità di decidere dove andare e costretto a rifirmare per la cifra del vecchio contratto. Unica forma di libertà era quella di accasarsi all’estero, ma in caso di rientro negli Usa il cartellino tornava di proprietà dell’ultima società. Una sorta di «schiavismo» non prevista da nessuna delle
TACCUINO SPAGNA
COPPA AMERICA
Busquets infortunato, ma col Real ci sarà
La Fifa dice no alla quarta sostituzione
● BARCELLONA Infortunio alla caviglia per Sergio Busquets nel match per la semifinale di ritorno di Coppa del re, in casa del Villarreal. Si temeva uno stop di quattro settimane, ma nel comunicato emesso ieri dalla società catalana, lo staff medico parla di un problema alla caviglia destra che farà saltare al centrocampista la gara di domenica con il Rayo Vallecano ma «la cui evoluzione sarà verificata in vista dei successivi impegni». Il 22 marzo con il Real madrid ci sarà.
● ASUNCION La Fifa ha rifiutato la proposta del Conmebol, l’organo di governo del calcio sudamericano, di consentire una quarta sostituzione per la Coppa America in programma quest’estate in caso di gara ai tempi supplementari. «Non c’era bisogno di votare perché non è stata discussa», ha dichiarato ai giornalisti il presidente della Fifa Sepp Blatter spiegando che la proposta non è stata presa in considerazione dall’IFAB (International Football Association Board), riunitosi la scorsa settimana a Belfast. La Coppa America verrà disputata in Cile dall’11 giugno al 4 luglio.
BRASILE
Dunga non convoca nessun «italiano» ● RIO (m.can.) Nessun italiano convocato dal c.t. brasiliano Dunga per le amichevoli con la Francia, in programma il 26 marzo allo Stade de France, e col Cile, il 29 marzo, a Londra. Per la prima volta un convocato dalla Cina: Diego Tardelli. Portieri: Jefferson (Botafogo), Marcelo Grohe (Grêmio), Diego Alves (Valencia). Difensori: David Luiz (PSG), Thiago Silva (PSG), Marquinhos (PSG), Miranda (Atlético Madrid), Fabinho (Monaco), Marcelo (Real Madrid), Felipe Luis (Chelsea), Danilo (Porto). Centrocampisti: Luiz Gustavo (Wolfsburg), Fernandinho (Manchester City), Elias (Corinthians), Souza (Corinthians), Oscar (Chelsea), Firmino (Hoffenheim), Willian (Chelsea). Attaccanti: Neymar (Barcellona) Philippe Coutinho (Liverpool), Diego Tardelli (Shandong Luneng), Robinho (Santos), Douglas Costa (Shakhtar).
FRANCIA
Stasera il Marsiglia sul campo del Tolosa ● PARIGI (a.g.) Chi perde puzza, dice Bielsa. E il suo Marsiglia non vince da quattro turni. El Loco potrebbe respirare di nuovo il profumo della vittoria già stasera a Tolosa, magari agganciando il Psg che ospita poi domani il Lens. Intanto Auxerre e Guingamp sono le ultime due semifinaliste della Coppa di Francia. 28/a GIORNATA TolosaMarsiglia. DOMANI Psg-Lens; Bastia-Nizza; Caen-Bordeaux; Evian-Monaco; Reims-Nantes; Rennes-Metz. DOMENICA St Etienne-Lorient; Guingamp-Lilla; Montpellier-Lione. CLASSIFICA Lione 54; Psg 53; Marsiglia 50; Monaco 44; St Etienne 43; Montpellier, Bordeaux 42; Nantes 36; Lilla, Rennes, Guingamp 35; Caen, Nizza 34; Bastia 33; Reims, Evian 32; Lorient 31; Tolosa 29; Lens, Metz 22.
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Serie B R La corsa alla promozione
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IL BORSINO DEI PLAYOFF
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VICENZA ● Punti 47 Quella di Marino è la squadra del momento: dopo 6 vittorie di fila è arrivato un pareggio ma positivo
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AVELLINO ● Punti 46 Due buone prestazioni ma un solo punto per la squadra di Rastelli, che martedì è caduta a Carpi
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FROSINONE ● Punti 47 Tre vittorie di fila hanno rilanciato la squadra di Stellone: il periodo grigio adesso è alle spalle
LIVORNO ● Punti 44 Un solo punto nelle ultime tre giornate per la squadra di Gelain, che attraversa un periodo storto
Lo Spezia sa tante lingue Bjelica studia quella della A
1Giocatori da tutto il mondo per un’intesa che va a singhiozzo Il tecnico: «Tanti nuovi, molti giovani, ma ora la crescita è giusta» Filippo Grimaldi
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no Spezia in altalena. Sette punti nelle ultime quattro partite, con l’incredibile rimonta di martedì scorso al Picco contro la Pro Vercelli, a conferma di una discontinuità di risultati che pare, sulla strada della A, l’unico aspetto su cui la squadra di Bjelica debba lavorare per migliorarsi. Playoff all’orizzonte, ma da qui in avanti bisogna evitare altre battute d’arresto per consolidare la classifica allungando sul gruppo alle spalle. «E’ normale, però, che la squadra abbia pagato qualcosa in questo senso — racconta Nenad Bjelica, tracciando un primo bilancio della sua gestione — dobbiamo pensare che rispetto all’estate scorsa, quando sono arrivato, lo Spezia ha cambiato venticinque giocatori, e ciò ovviamente ha influito». Ma non è tutto: «Degli stranieri attuali, dieci sono giovani. Però vedo che stiamo lavorando bene e lo spogliatoio sta
IL CALCIO E’ UGUALE IN TUTTO IL MONDO, MA IN ITALIA LE SQUADRE SANNO PROPORRE PIÙ SOLUZIONI TATTICHE NENAD BJELICA ALLENATORE DELLO SPEZIA
crescendo giorno dopo giorno». Una rivoluzione sul mercato che ha avuto poi un seguito «a gennaio, quando a fronte di sette giocatori in uscita, ne sono arrivati otto nuovi». E, pure in questo caso, è seguito un periodo di assestamento per inserire i nuovi nella rosa. MULTIETNICO Per fortuna dello Spezia alla guida degli aquilotti c’è un cittadino del mondo come lui, forte delle sue cinque lingue (croato, inglese, spagnolo, tedesco e un fluente italiano) e di una lunga carriera a spasso per l’Europa. Oggi gli stranieri sono quindici, provenienti da Croazia (6), Serbia
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PESCARA ● Punti 42 Tre vittorie consecutive per la squadra di Baroni, che sembra aver trovato la giusta continuità
(1), Bosnia (1), Montenegro (1), Spagna (3), Argentina (2) e Brasile (1). «Il calcio è lo stesso in tutte le lingue del mondo», il suo principio.
LA SITUAZIONE
IMPREVEDIBILE L’altro aspetto per cui l’Italia differisce dalle precedenti esperienze del tecnico croato è quello tattico: «Qui vengono proposte una grande varietà di soluzioni. Ogni settimana dedichiamo molto tempo all’analisi degli avversari. Capita spesso di affrontare squadre che nelle precedenti gare hanno sempre cambiato modulo». Tutta un’altra storia rispetto, ad esempio, all’Austria. «Persino in Champions, quando ho allenato a Vienna, era stato più facile preparare le partite. Bastava lavorare sulla motivazione dei ragazzi, tatticamente non c’erano mai novità dagli avversari. La Serie B, in questo senso, è invece imprevedibile». DATECI TEMPO Prima di Pasqua, Catellani e compagni sono attesi da due confronti interni delicatissimi, contro Livorno e Pescara, che potrebbero già fornire un primo verdetto sulla stagione degli aquilotti. Tanti stranieri in rosa, ma l’italiano come comune denominatore. Bjelica lo spiega così: «E’ giusto che loro imparino la lingua. Mi sembra normale, oltre che una forma di rispetto verso la nazione che mi fa lavorare. E poi, molto meglio la passione di italiani, spagnoli e tedeschi, rispetto alla freddezza degli austriaci».
Nenad Bjelica, 41 anni, croato, prima stagione allo Spezia LAPRESSE
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LA SPEZIA ● Punti 42 La squadra di Bjelica nel 2015 non ha vinto in trasferta e in casa è reduce da due vittorie in rimonta
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Pescara-Vicenza scontro diretto: l’arbitro è Nasca ● Questo il programma e gli arbitri della 30a giornata, che non prevede anticipi essendoci stato il turno infrasettimanale martedì.
Domani (ore 15) Catania-Spezia (0-3): Manganiello di Pinerolo. Crotone-Trapani (1-3): Merchiori di Ferrara. Latina-Carpi (1-2): Abbattista di Molfetta. Livorno-Ternana (4-0): Fabbri di Ravenna. Modena-Frosinone (0-2): La Penna di Roma. Perugia-Lanciano (1-1): Di Paolo di Avezzano. Pescara-Vicenza (1-2): Nasca di Bari. Pro Vercelli-Brescia (1-2): Sacchi di Macerata. Varese-Bologna (0-3). Candussio di Cervignano del Friuli. Domani (ore 18) Avellino-Bari (2-4): Pasqua di Tivoli. Lunedì (ore 20.30) Entella-Cittadella (1-0). Mariani di Aprilia. CLASSIFICA ● Questa la classifica in Serie B dopo 29 giornate: Carpi p. 56; Bologna (-1) 48; Frosinone e Vicenza 47; Avellino 46; Livorno 44; Spezia e Pescara 42; Lanciano e Perugia 39; Bari 37; Ternana 36; Cittadella, Latina, Pro Vercelli e Trapani 34; Modena* ed Entella 33; Brescia 32; Catania* 29; Varese (-3) e Crotone 28. (* una gara in meno: Modena-Catania sarà recuperata martedì 10 alle 18.30).
Lega Pro R Gli anticipi di un turno caldo
Girone C, gran bivio Stasera c’è il Lecce Domani Arechi pieno Giuseppe Calvi
L’
alta classifica del girone C in due mosse. Stasera ci sarà l’aperitivo con Lecce-Juve Stabia, che la dirà lunga sulla lotta per il terzo posto (attendono notizie le altre concorrenti Casertana, Matera e Foggia) e domani sarà proposto il piatto forte SalernitanaBenevento, servito sul balcone con splendida vista sulla B. Le squadre in trasferta provano a mantenere le rispettive posizioni avanzate. Al Via del Mare (pioggia abbondante, terreno pesantissimo) la formazione di Pancaro punta almeno a mantenere il +3 sui giallorossi, che invece con una vittoria farebbero l’aggancio in terza posizione (e, dopo l’1-1 dell’andata, saranno in vantaggio nello scontro diretto). Caduto a Caserta, per la prima sconfitta della nuova gestione tecnica, il Lecce è falcidiato da assenze
importanti: squalificati Abruzzese, Salvi e Filipe, infortunati Papini e Bogliacino, rischia di non esserci anche Vinetot; Bollini incrocia il goleador Di Carmine, che ha allenato nella Fiorentina Primavera. E DOMANI... Lo spettacolo è garantito all’Arechi, con la sfida tra le due squadre che dalla quinta giornata in poi si sono alternate in vetta. Sugli spalti saranno almeno in 20.000: la prevendita ha superato quota 16.000, sono attesi 2.000 tifosi da Benevento. La Salernitana solo vincendo potrebbe effettuare il sorpasso (all’andata finì 0-0). E’ intrigante il confronto tra la difesa più ermetica (il portiere granata Gori, grande ex, ha incassato solo 20 reti) e la seconda formazione più prolifica del girone, visto che il Benevento, con 44 gol, è dietro solo al Foggia (45) e ha Eusepi, re del gol in Lega Pro con 16. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ORE 19.30 AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini; Balzano, Magliocchetti, Cossentino, Amelio; Catinali, Geroni, Capua; Mangiacasale, Mosciaro, De Vena. (Despucches, Scognamillo, Castellano, Giannattasio, Sassano, Esposito, De Luca). All. Marra. MARTINA (4-4-2) Bleve; De Giorgi, Fabiano, Patti, Memolla; De Risio, Bucolo, De Lucia, Tomi; Arcidiacono, Pepe. (Modesti, Brunetti, Kalombo, Samnick, Diop, Lerto, Caruso). All. Ciullo. ARBITRO Caso di Verona (AbagnaraManzolillo). (andata 1-3) ORE 20.45 LECCE (4-3-3) Caglioni; Mannini, Diniz, Vinetot, Lopez; Lepore, Sacilotto, Herrera; Gustavo, Moscardelli, Doumbia. (Scuffia, Beduschi, Di Chiara, Parlati, Embalo, Manconi, Miccoli). All. Bollini. JUVE STABIA (4-3-3) Pisseri; Romeo, Migliorini, Polak, Contessa; Jidayi, La Camera, Burrai; Gammone, Di Carmine, Lepiller. (Santurro, Cancellotti, Bombagi, Caserta, Nicastro, Carrozza, Ripa). All. Pancaro. ARBITRO Marini di Roma (Rossi-Stazi). (1-1) TV Diretta su Raisport 1. IL CASO Savoia, c’è la messa in mora ●
TORRE ANNUNZIATA (Na) Un caso agita il girone C. I giocatori del Savoia, rimasti senza stipendio ormai da mesi, dopo aver incontrato i responsabili dell’Aic hanno deciso di mettere in mora la società. Non è escluso che prendano la stessa decisione i giocatori del Barletta, anche loro da tempo senza stipendi.
GIUSTIZIA Novara e Venezia c’è il deferimento Galli: 4 giornate ● Con i soliti tempi biblici, la Covisoc ha fatto due segnalazioni alla Procura federale che ha quindi deferito Novara e Venezia per inadempienze del 2014: il Novara per gli stipendi e i contributi di maggio, giugno, luglio e agosto (rischia fino a 4 punti di penalizzazione), il Venezia invece per i soli contributi di settembre e ottobre (1 punto). ● Intanto dopo le gare di mercoledì (in campo tutto il girone A e un recupero del B) il giudice sportivo ha squalificato per 4 giornate Galli (Pontedera) che dopo il gol a L’Aquila si è rivolto verso i tifosi di casa con un «comportamento gravemente offensivo e provocatorio». ● Giocatori espulsi: due giornate di squalifica a Romanini (Pavia); una a Cesarini (Pavia). ● Non espulsi: una giornata di squalifica a Bonvissuto (Arezzo), Germinale (Alessandria), Tantardini (Feralpi Salò), Adobati (Renate), Cerone (Torres), Lebran (Como), Giorgi (Monza), Gonzalez (Novara) e Rosania (Pordenone), Redolfi e Videtta (Pontedera), Scrugli (L’Aquila). ● Dirigenti: inibito fino al 19 il d.s. Califano (Monza). Ammenda di 1.000 euro al Mantova.
LA SITUAZIONE Pistoia: danneggiato lo stadio E’ rinvio domani con l’Ancona ● La partita Pistoiese-Ancona, in programma domani alle 14.30, è stata rinviata con un’ordinanza del sindaco Samuele Bertinelli, dopo che la tempesta di vento della notte ha danneggiato lo stadio. ● Oltre alle due partite di oggi, nel weekend ci sono la 29a giornata del girone A e la 28a dei gironi B e C. Ecco il programma: COSI’ DOMANI Ore 14.30 Ischia-Catanzaro (andata 1-2) e Savoia-Foggia (girone C, 0-1). Ore 15 Como-Monza (1-2) e Südtirol-Real Vicenza (A, 1-1); Salernitana-Benevento (C, 0-0). Ore 16 Carrarese-Teramo (B, 1-2); Cosenza-Matera (3-2) e MelfiPaganese (C, 2-2). Ore 17 Forlì-Tuttocuoio (2-3), Pro Piacenza-San Marino (0-3) e Santarcangelo-Savona (B, 0-2). Ore 19.30 Grosseto-Pisa (B, 2-1); Barletta-Casertana (C, 1-2). COSI’ DOMENICA Ore 11 Lumezzane-Bassano (A, 11). Ore 12.30 Cremonese-Feralpi Salò (0-1) e Novara-Venezia (A, 21). Ore 14.30 Mantova-Torres (1-1) e Pordenone-Alessandria (A, 0-3); Lupa Roma-Reggina (1-1) e Vigor Lamezia-Messina (C, 0-1).
Ore 16 AlbinoLeffe-Renate (0-1) e Arezzo-Pavia (A, 0-2); PontederaGubbio (B, 1-0). Ore 18 Giana-Pro Patria (A, 0-0); Ascoli-Lucchese (2-0) e Spal-Prato (B, 0-1). COSI’ LUNEDI’ Ore 20.45 L’Aquila-Reggiana (B, 1-1). LE CLASSIFICHE GIRONE A Alessandria e Pavia (-1) p. 54; Novara 53; Bassano 49; Como 47; Feralpi Salò 45; Real Vicenza 44; Südtirol 40; Venezia e Renate 38; Arezzo* 37; Torres 36; Monza 34; Mantova (-3) 33; Cremonese 32; Giana 31; Lumezzane* 28; AlbinoLeffe 22; Pordenone 21; Pro Patria (-1) 18. (*una partita in meno). GIRONE B Ascoli p. 53; Teramo 49; Reggiana* 45; Pisa* 44; Pontedera 40; L’Aquila* e Ancona 39; Carrarese 36; Tuttocuoio* e Lucchese 34; Grosseto (1), Spal e Pistoiese 33; Gubbio 32; Prato e Forlì 29; Santarcangelo e Savona 27; Pro Piacenza (-8) 25; San Marino 23. (* una partita in meno). GIRONE C Benevento p. 60; Salernitana 58; Juve Stabia 51; Lecce e Casertana 48; Matera 47; Foggia (-1) 46; Catanzaro 40; Barletta 36; Vigor Lamezia 33; Martina 31; Paganese e Lupa Roma 30; Cosenza 29; Melfi (-2) e Messina 25; Ischia 22; Aversa Normanna 21; Savoia 20; Reggina (-1) 19.
MotoGP R Verso il primo GP
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Aprilia c’è, Melandri no «Trascinato fino a qui» 1
1Ecco la RS-GP. Colaninno
carica: «Siamo arroganti, vinceremo». Marco: «Io depresso? A casa sono felice»
● Mondiale di Melandri: lo ha conquistato nel 2002 in 250 con l’Aprilia
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● Mondiale di Bautista: lo ha conquistato nel 2006 in 125 con l’Aprilia
TASCABILI CORSA CONTRO IL TEMPO
La Manor passa il crash test Perrin capo degli ingegneri ● La Manor ha superato il crash test anteriore con il muso 2015. La squadra di Diddington ha ottenuto l’omologazione della Fia per correre in Australia con l’auto 2014 aggiornata alle nuove regole relative al «naso» più basso. Il team, salvato in extremis da Stephen Fitzpatrick, ha per ora annunciato solo il nome del primo pilota: Will Stevens. Intanto Nicolas Perrin è stato nominato responsabile degli ingegneri di pista: il francese, ex Williams, negli ultimi anni si era dedicato alle gare endurance.
FUTURO IN BILICO
Ecclestone: «GP Germania? Deciderò entro domenica» ● «Entro la fine di questa settimana sarà presa una decisione sul GP Germania». Lo ha detto il boss della F.1 Bernie Ecclestone. Il Nürburgring, che avrebbe dovuto ospitare l’evento il 19 luglio, non ha ancora fornito le garanzie economiche necessarie ed è in trattativa con Ecclestone, così come Hockenheim, che ha ospitato la corsa nel 2014 e potrebbe essere l’alternativa. «Non è sicuro che la gara si faccia», ha concluso Bernie.
DOMANI SU SPORTWEEK
L’universo di Hamilton: musica, auto, cani e famiglia
Paolo Ianieri
TRE ANNI La RS-GP, che sarà gestita in pista dal i una cosa va dato atto a Roberto Colanin- team di Fausto Gresini («Passare da satellite no, presidente del Gruppo Piaggio e, quin- Honda a team ufficiale mi riempie di orgoglio di, papà dell’Aprilia che tra tre settimane ma mi carica anche di responsabilità. È una sfida (ri)entrerà un po’ titubante e intimorita nell’are- importante, ma sappiamo dove lavorare»), è un na MotoGP: di non avere paura di esporsi nel cantiere in continua evoluzione: oggi deriva dalguardare al futuro. «Noi vogliamo competere là la RSV4 che ha dominato l’ultimo Mondiale Sudove osano gli dei, percorrere le praterie della perbike, ma la moto 2016 è già in fase di studio. grande tecnologia che oggi non c’è e siamo così E se quella attuale ha carter e basamento di serie arroganti che vogliamo vincere» è il messaggio («Siamo la sola Casa al mondo» rivendica orgoun po’ in stile dottor Costa, nel quale il presiden- glioso Albesiano), il prossimo V4 avrà un albero tissimo indica gli obiettivi da motore maggiore. «Non vogliaraggiungere. Honda, Yamaha, mo finire ultimi. I nostri obiettianche la nuova Ducati dell’ex vi sportivi dicono che una seGigi Dall’Igna, sono avvisate. conda parte di campionato inCerto, riconosce Colaninno alla torno alla 10a posizione sarebbe ragionevole, per la vittoria presentazione milanese della l’obiettivo sono i tre anni». squadra corse 2015, «occorrerà pazienza e occorrerà passione. CASO MELANDRI Ma... In mezPerò l’evoluzione Aprilia è un zo a tanto entusiasmo il ma è lecrescendo verso moto sempre gato a Marco Melandri, che più complesse, che si misura in HO ANCHE CAMBIATO Aprilia ha voluto in MotoGP ambienti difficili». Per questo, STILE, MA LA MOTO È («Ci hanno catapultato, mi hancon l’obiettivo di avere la soddiIMPREVEDIBILE E NON no trascinato qui e si fa quel che sfazione «di far leggere agli altri MI FIDO. AVREI BISOGNO si può» è la descrizione non prola nostra targa», il futuro di NoDI COSE DIVERSE prio esaltante di Marco) al fianale non poteva non legarsi stretco di Alvaro Bautista, nonotamente alla MotoGP. Perché se stante il ravennate le abbia tenin tanti anni il marchio veneto MARCO MELANDRI tate tutte per restare in Superha conquistato 54 Mondiali tra PILOTA APRILIA bike e dare l’assalto al Mondiale 125, 250 e Superbike, con 505 sempre sfuggito. Vedere poi Levittorie nel Motomondiale e 50 on Haslam, regolarmente batra le derivate dalla serie, alla stonato ai tempi Bmw, conquiprestigiosa collezione manca il stare un 1° e un 2° posto nel depiù importante, la MotoGP. butto stagionale a Phillip Island non ha contribuito a rallegrare ANNO GUADAGNATO E allora, l’umore di Melandri. Che anche senza magari aspettare un fanun paio di giorni fa avrebbe tentascientifico «3001 Aprilia neltato di convincere i vertici Aprilo spazio» (copyright dello steslia a fare il passo indietro. Misso Colaninno), ai vertici PiagANTICIPANDO I TEMPI sione fallita. «Mettetevi nei gio hanno deciso che il 2016 PARTECIPEREMO AI miei panni, voi cosa avreste fatera...troppo lontano per aspetTEST MICHELIN E ALLO to — dice più rassegnato che artare. «Partire prima ci consentiSVILUPPO ELETTRONICO. rabbiato Melandri —? Ma non rà di abbreviare il tempo per VITTORIA IN 3 ANNI dite che sono depresso, mi godo avere prestazioni top — spiega la famiglia e la mia bambina, il d.t. Romano Albesiano —. Fatorno a casa, annuso il pannoliremo fatica, ma nel lavoro ROMANO ALBESIANO no e sono felice. E lo sono anche tecnico impari confron- DIRETTORE TECNICO APRILIA con i miei amici, usciamo in tandoti coi problemi e noi lo stiamo facendo. Capiamo chi di- moto, in aereo, con le pit-bike. Ma se non sento ce che la nostra è stata una scelta az- la moto, se non mi fido, non riesco ad andare zardata, ma è la strada giusta. Con un neanche all’80%. Ho provato di tutto, anche a anno di test avremmo raccolto molte cambiare stile, ma non ho fiducia nell’avantremeno informazioni. E allungato di no, in staccata non riesco a essere aggressivo e un altro anno il percorso. Invece, anche a centro curva la moto è imprevedibile. così parteciperemo a tutti i test Avrei bisogno di cose diverse». Insomma, si riMichelin, come alle discussioni schia di riprecipitare nel baratro Ducati del sullo sviluppo elettronico e an- 2008. «Marco lo conosciamo, tocca a lui sblocche se partiamo con la nostra carsi» sono le parole più preoccupate che speelettronica, non è escluso che a ranzose di Gresini. Ci riuscirà? © RIPRODUZIONE RISERVATA metà stagione uno dei nostri piloti
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CONTO ALLA ROVESCIA Qui sopra, da sinistra, Alvaro Bautista, Fausto Gresini e Marco Melandri. Più in alto Roberto Colaninno e Romano Albesiano PORROZZI
LA SCHEDA TECNICA APRILIA RS-GP
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MOTORE V4 POTENZA MASSIMA 255 CV VELOCITÀ MASSIMA 350 KM/H CAMBIO ESTRAIBILE 6 MARCE SOSPENSIONI ÖHLINS TELAIO IN ALLUMINIO FRENI BREMBO SERBATOIO 24 LITRI SOFTWARE APRILIA RACING PESO 160 KG
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utilizzerà il software Magneti Marelli».
● È un Lewis Hamilton molto privato quello che si racconta su SportWeek, in edicola domani. L’iridato della Mercedes, a cui è dedicata la copertina del settimanale della Gazzetta, parla del suo mondo: dalla musica («Mi dà forza») alle auto, dai cani («Mi divertono un sacco») alla famiglia. E rivela: «Un giorno vorrei essere un padre severo e “figo”».
IL LUTTO
Addio Farnè, ex capo del reparto corse Ducati ● (p.g.) La Ducati piange Franco Farnè, morto a Bologna a 80 anni dopo una lunga malattia. Da garzone a pilota di ottimo livello, fino a diventare responsabile tecnico e anima del reparto corse, Farnè è stato protagonista dai box delle più grandi imprese del marchio. Come il successo al TT ‘78 con Hailwood o il trionfo con Lucchinelli a Donington ‘88 nella «prima» del Mondiale Sbk.
DANNI INGENTI PER IL MALTEMPO
Il vento sferza il Mugello: giù il ponte semaforico
Il ponte semaforico gravemente danneggiato ANSA ● Piogge torrenziali e venti con punte superiori ai 150 chilometri orari hanno messo in ginocchio la Toscana. A fare le spese della furia del maltempo è stato anche l’autodromo del Mugello. Ha ceduto il ponte semaforico (che regge anche un tabellone elettronico) sulla linea del traguardo. Sulla tribuna centrale sono caduti pezzi del controsoffitto della copertura, mentre in pista sono finiti alberi, piante e pannelli pubblicitari. I danni non sono ancora quantificabili.
Formula 1 R L’indiscrezione
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VETTEL
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TRAIETTORIA VETTEL
TRAIET TRAIETTORIA ALONS ALONSO CAMERA CAR
ALONSO VETTEL
Il video di Vettel svela la dinamica: Alonso aveva già perso conoscenza 1La camera car Ferrari mostrerebbe la McLaren
rallentare e puntare verso il muro senza reazione L’ipotesi malore di Dennis è più forte. Ma la causa? Luigi Perna
«N
on ho la certezza che Alonso fosse cosciente prima dell’incidente». Ron Dennis, nel dire e non dire, aveva messo sulla buona strada. Ci sono sempre più indizi che Fernando abbia perso conoscenza prima dell’impatto contro il muro alla curva 3 del circuito di Montmelò, durante i test del 22 febbraio. La conferma potrebbe venire dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso, una delle quali è piazzata proprio sul lato interno della pista nel punto in cui andò a sbattere la McLaren dello spagnolo. Non sono mai state mostrate, al contrario di quanto accadde per lo schianto di Jules Bianchi a Suzuka, ma di certo sono a disposizione della Fia, che ha aperto un’indagine sull’episodio. CAMERA CAR In realtà non sono le uniche immagini dell’incidente di Alonso. Ne esistono al-
RQuante teorie
sulla sua perdita di memoria. Anche che credeva di essere nei kart...
tre. Sono quelle della camera car montata sulla Ferrari di Sebastian Vettel, che seguiva lo spagnolo molto da vicino. Ebbene, dalla prospettiva di Vettel, che sul momento parlò di incidente strano, la dinamica sarebbe chiarissima e inequivocabile, mostrando la McLaren di Alonso che imposta la lunga curva a destra e poi invece di mantenere la propria velocità,
L’INCIDENTE NEI TEST SPAGNOLI Tracciato percorso Tracciato fuori controllo
X Curve
Muretto di protezione
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Alonso imposta la curva, poi perde il controllo
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allargando all’esterno verso il cordolo, rallenta improvvisamente e da centro strada si sposta verso destra, in direzione del muretto, senza alcuna reazione del pilota, come se la MP4-30 fosse abbandonata a se stessa e non più governata. Perciò sono da escludere la perdita di aderenza sull’erba sintetica o il vento (spiegazione inverosimile tirata fuori all’inizio dalla squadra) come cause dell’incidente.
la famosa scarica elettrica che lo avrebbe tramortito, fermamente smentita dalla McLaren. La Fia adesso chiederà le immagini alla Ferrari o lo ha già fatto? Tornando alla scossa, ci sono però molte buone ragioni per pensare che sia più improbabile rispetto al malore. Le Formula 1 attuali, dotate di circuiti elettrici da 700-800 volt, hanno infatti anche una serie di sistemi di protezione contro le
SEQUENZA Si vedrebbe la McLaren urtare una prima volta contro il muro (senza gravi danni) e poi appoggiarsi per inerzia una seconda volta, strisciando per circa 200 metri, senza accenni di controllo da parte del pilota. Una sequenza che lascerebbe pensare che Alonso abbia cominciato a perdere i sensi già prima del botto (la frenata non sarebbe incompatibile) e non in seguito al trauma cranico dovuto all’urto. Il che lascia il campo a due sole ipotesi: un malore del pilota o
SEB CONVINTO: «LE MERCEDES, POI CI SARÒ IO» ● Sebastian Vettel ieri a Mönchengladbach (Ger) ha presenziato all’evento di uno sponsor e, quindi, ha incontrato alcuni studenti che hanno costruito una monoposto. Seb: «La Ferrari punta a essere la seconda forza della F.1» EPA
avarie elettriche, che difficilmente potrebbero fallire. Le procedure di controllo che si fanno ai box servono anche a verificare che tutte queste protezioni funzionino. E se una va in tilt, ce n’è un’altra pronta a scattare. FUTURO Il giallo si concentra dunque sempre più attorno ad Alonso, che su consiglio dei medici (questa la versione uffi-
ciale) ha rinunciato al GP d’Australia del 15 marzo per precauzione, valutando i rischi che un secondo incidente, a distanza ravvicinata dal primo, avrebbe potuto comportare. In realtà, se davvero è stato un malore personale la causa di tutto, sono molti di più gli interrogativi che potrebbero riguardare la salute e il futuro agonistico di Alonso. Specie se si fosse trattato di un attacco ischemico temporaneo (Tia). Solo i dottori dell’ospedale di Barcellona che lo hanno soccorso e quelli della commissione medica Fia conoscono la verità. Lo spagnolo, che veniva da due settimane di allenamenti durissimi in altura, in seguito al trauma cranico ha accusato una perdita di memoria retrograda, tanto da non riconoscere né il manager Luis Garcia Abad né il preparatore Fabrizio Borra. Sembra addirittura che Fernando credesse di aver subìto un incidente sui kart a 15 anni. Negli ultimi giorni si sta occupando di lui la sorella, che fa il medico. È stata la famiglia, a detta di Dennis, a non volere l’emissione di un bollettino medico ufficiale. E proprio questa dichiarazione è stata fra quelle che hanno incrinato i rapporti fra la McLaren ed Alonso. Tanto che la vicenda ora potrebbe avere anche risvolti di tipo assicurativo e contrattuale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Rally R Mondiale in Messico
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Marco Gentili
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LA GUIDA
@marcogentili80
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agli zero gradi del ghiaccio svedese ai 25 (con punte di 29) degli altipiani del Messico: il mondiale Rally passa da un estremo climatico all’altro per il terzo round della stagione. Che ha già – com’era prevedibile alla vigilia – un padrone quasi assoluto. È il bicampione del mondo Sebastien Ogier che su Polo R Wrc domina la classifica iridata dopo aver vinto sia a Montecarlo sia in Svezia. L’asso francese guarda tutti dall’alto dei 53 punti in classifica. A debita distanza, 23 punti sotto, vanno di pari passo il belga Thierry Neuville (Hyundai) e il compagno di scuderia Andreas Mikkelsen. NUMERI Un Ogier–ammazzamondiale è qualcosa di più di un semplice spauracchio. Anche perché nelle ultime due stagioni il bicampione del mondo non era mai partito così forte, vincendo entrambe le gare iniziali. Vincere in Messico, dove si è imposto sia nel 2013 sia nel 2014, gli regalerebbe un tris inaugurale di vittorie che gli manca da due anni (allora si impose in Svezia, Messico e Portogallo). Se Neuville, Mikkelsen o l’altro alfiere Volkswagen Jari-Matti Latvala non riusciranno a frenare la sua corsa, la Marsigliese suonerà ancora a lungo sul gradino più alto del podio. Inoltre la serie storica è impietosa: dal 2006 al 2014 ha sempre vinto un pilota francese (prima Loeb, poi Ogier). Se tutto va come da programma... SICUREZZA «Le roi» del rally invece non teme nessun ritorno di fiamma: «Dopo aver vinto le prime due gare della stagione mi sento molto più tranquillo. Sono i miei inseguitori a essere sotto pressione, non io» dice Ogier. Che in Svezia ha vinto il suo rally numero 26, eguagliando lo spagnolo Carlos Sainz. «E adesso ho anche avuto un’iniezione di fiducia che viene dal fatto di essere uscito vittorioso da una lotta serrata in Svezia contro Mikkelsen e Neuville» ribadisce. Tra i due inseguitori è il belga quello che sembra il più in palla. Può anche contare su una Hyundai i20 migliorata e rivista nel motore: «Il Messico è uno dei miei rally preferiti, negli ultimi due anni ho raccolto due podi», ha detto il pilota della Casa coreana. INSIDIE Se non saranno i rivali a fermarlo, una mano alla vivacità del campionato potrebbe arrivare dalle condizioni climatiche. Perché il caldo e l’altitudine possono giocare brutti scherzi alle auto in gara.
21 prove speciali: nella notte italiana già in pista per le prime due Il Rally del Messico, terza prova del Mondiale, si corre sulla distanza di 400,54 chilometri e si snoda su 21 prove speciali. Nella notte si sono corse le due prime prove speciali (5,61 km). Venerdì 145,13 km su 8 prove speciali Sabato 172,37 km su 8 prove speciali Domenica 77,43 km su 3 prove speciali
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CLASSIFICA PILOTI 1. Ogier (Fra-Volkswagen) 43 punti; 2. Neuville (Bel-Hyundai) 30; 3. Mikkelsen (Nor-Volkswagen) 30; 4.Latvala (Fin-Volkswagen) 19; 5. Ostberg (Nor-Citroën) 14; 6. Evans (Gal-M Sport) 14. CLASSIFICA COSTRUTTORI 1. Volkswagen 68 punti; 2. Hyundai 55; 3. M-Sport 32; 4. Citroën 20; 5. Volkswagen II 15; 6. Jipocar 10 PROSSIME TAPPE 23-26/4 Argentina; 21-24/5 Portogallo; 11-14/6 Italia; 2-5/7 Polonia; 30/7-2/8 Finlandia; 20-23/8 Germania; 10-13/9 Australia; 1-4/10 Francia; 22-25/10 Spagna; 12-15/11 Galles.
● 1 Sebastien Ogier, 31 anni, vincitore delle prime due tappe del Wrc; ● 2 Ogier nel rally del Messico 2014; ● 3 Thierry Neuville, 26 anni, 2° in classifica
Tutti contro Ogier Neuville e Mikkelsen a caccia del leader 1In Messico il belga e il norvegese costretti a inseguire il
bicampione della VW. Caldo e altitudine le insidie per i piloti SONO I MIEI INSEGUITORI A ESSERE SOTTO PRESSIONE: IO SONO TRANQUILLO VINCERE LE PRIME DUE TAPPE DEL MONDIALE MI HA DATO UNA GRANDE FIDUCIA SEBASTIEN OGIER PILOTA VOLKSWAGEN
Le alte temperature (che all’interno dell’abitacolo toccano i 50 gradi) possono far perdere lucidità ai piloti. Anche l’altitudine è un nemico da non sottovalutare: in una delle speciali di oggi (El Chocolate) si raggiungono i 2.781 metri di altezza sul livello del mare. Ai due ostacoli che rendono il Rally del Messico una prova faticosa per il fisico dei piloti se ne aggiunge uno di natura meccanica. L’aria più rarefatta è il nemico numero uno dei motori. «La combustione è meno efficiente e il turbo, incontrando una minore resistenza da parte del flusso d’aria im-
piega molta più fatica per raggiungere la stessa potenza che tocca in pianura» dice Donatus Wichelhaus, capo dello sviluppo del motore Volkswagen. STRADE Le strade del rally messicano inoltre sono famose per le insidie nascoste: la tappa di Los Mexicanos in programma oggi ha un asfalto sabbioso e il transito delle auto a forte velocità solleva densi nuvoloni di polvere. Se dovesse essere un problema, gli organizzatori hanno già preventivato di aumentare da due a tre minuti il gap di partenza tra i piloti. Ma il Rally del Mes-
sico è famoso per avere uno dei salti più famosi del circuito, quello di El Brinco (attorno al quale si affollano circa 10mila appassionati della corsa) che i piloti dovranno affrontare tre volte tra sabato e domenica. Ma la vera trappola è tutta nelle discese: il Rally centramericano è uno dei più veloci della stagione e i piloti sfruttano i lunghi discesoni per guadagnare secondi. Occhio alle strade di Ibarilla e delle Otates, dove la scorsa stagione sono usciti per la troppa foga alla guida Ken Block e Ott Tanak. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il norvegese Andreas Mikkelsen, 25 anni, della VW
TACCUINO TURISMO IN ARGENTINA
Lopez contro tutti ● La corazzata Citroën contro tutti: è il tema del Mondiale Turismo 2015, al via domenica a Termas de Rio Hondo (Argentina). Favorito l’iridato José Maria Lopez, che corre in casa. Ma Muller e Loeb sono pronti a fargli da guastafeste. Su Tarquini e Monteiro sono riposte le speranze Honda. Qualifiche domani alle 19. Gare domenica alle 19.15 e alle 20.30, in diretta su Eurosport.
CROSS IN THAILANDIA
Cairoli alla riscossa ● Tony Cairoli (Ktm) e Ryan Villopoto (Kawasaki) cercano il riscatto in Thailandia, nel 2o GP del Mondiale cross. Domenica su Italia 2 le gare MxGP (ore 7 e 10) e gara-2 Mx2 (ore 9). ALESI JR IN F.4 Giuliano Alesi, 15 anni, figlio di Jean, correrà nella F.4 francese.
Ciclismo R Domani la classica Gazzetta ●
QUASI 50 KM DI STERRATI
La 9a edizione della «Strade Bianche Eroica Pro» si disputa domani con partenza da San Gimignano alle 10.30 e arrivo in Piazza del Campo a Siena dopo 200 km, di cui 45,4 di sterrato. Primo vincitore della corsa Gazzetta, nel 2007, il russo Aleksandr Kolobnev;
l’ultimo, un anno fa, il polacco Michal Kwiatkowski, campione del mondo in carica (che però stavolta non sarà in gara). Un solo italiano nell’albo d’oro: Moreno Moser, 1° nel 2013. ● Al via 20 squadre: 13 team di World Tour e 6 Professional con 8 corridori
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a testa più una selezione mista azzurra di 6 corridori guidata da Marco Aurelio Fontana (Cannondale). Gli altri convocati dal c.t. Davide Cassani sono: i fuoristradisti Luca Braidot e Nicholas Pettinà (Forestale), il pro’ Marco Canola (Unitedealthcare)
e i dilettanti Seid Lizde (Colpack) e Simone Velasco (Zalf). Tra gli stranieri occhio a Cancellara (già vincitore nel 2008 e nel 2012,, Sagan, Vanmarcke, Boom, Stannard, Valverde e Gerrans. ● La novità quest’anno è rappresentata dalla prima edizione
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della «Strade Bianche» al femminile, in programma sempre domani: da San Gimignano (il via alle 9) a Siena, 103 km di cui 18,4 di sterrato suddivisi in 5 tratti. Domenica un’altra novità: Gran Fondo Strade Bianche per gli amatori sullo stesso percorso dei pro’.
Moser rivuole la corsa perfetta 1Nel 2013 vinse la Strade Bianche, poi il buio: «Gara adatta a me, sono pronto per rinascere» Moreno-Weber: non c’è feeling Ed ecco Bartoli, uomo Lampre
Moreno Moser, 24 anni, qui in trionfo in Piazza del Campo a Siena sul traguardo della «Strade Bianche» 2013 davanti a Peter Sagan BETTINI
Marco Pastonesi
È
l’unico che sia mai riuscito a trasformare le Strade Bianche in Strade Tricolori, o in Strade Azzurre, o comunque in Strade Italiane. Perché in otto edizioni, Moreno Moser è stato l’unico italiano capace di domare sterrati e avversari, e a conquistare a Siena, in piazza Il Campo, il Palio del ciclismo. Successe due anni fa. In quella che lui ricorda come «la corsa perfetta», perfetta «non perché non abbia sbagliato nulla, ma perché, almeno quando si vince, non è indispensabile scavare per dover trovare qualche errore, per una volta si può anche evitare di farlo». FAMIGLIA Ventiquattro anni, al quarto da professionista, Moreno Moser è uno di quei corridori che viene più istintivo chiamare per nome che non per cognome, forse perché il cognome, anche se di cinque lettere, pesa come se ne avesse il quadruplo; è uno di quei corridori che, forse proprio perché ultimo rappresentante a pedali di una fa-
«DOPO UN 2014 COSÌ DELUDENTE AVEVO BISOGNO DI UNA SVOLTA. PEGGIO NON POTRÀ ANDARE» MORENO MOSER 24 ANNI, NIPOTE DI FRANCESCO
miglia che ai pedali ha dato più dei Cagnotto ai tuffi, più dei Francescato al rugby e – per rimanere in uno storico dualismo – anche più dei Saronni al ciclismo, suscita sempre simpatia o almeno curiosità; ed è uno di quei corridori da cui, per le caratteristiche – spontaneità, naturalezza, eleganza — aspetti un tocco di classe, un guizzo di virtù, un gesto di valore. AZZARDO Le strade, anche quando sono bianche, vanno e vengono, partono e arrivano, e nel ciclismo spesso tornano. «La prima volta qui, nel 2012, non era andata male: su uno strappo c’era stata una caduta e io sono rimasto tagliato fuori, ma avevo capito che sarebbe potuta
essere una corsa adatta a me. La seconda volta, nel 2013, è stata la corsa perfetta. Invece la terza volta, un anno fa, è stata da dimenticare. Ma tre giorni prima avevo 39° di febbre. Comunque è una gara difficile da immaginare e interpretare. Più che in altre competizioni, dipenderà dal tempo. E dal vento. Il vento in allenamento, da soli, non è un problema. Ma il vento in corsa, in gruppo, è peggio delle salite, e sullo sterrato ti butta a terra. Magari andrà via una fuga da lontano, ma non sarà decisiva. E dire che saremo in 30, o 10, o cinque ai piedi dell’ultimo strappo, è solo un azzardo». BARTOLI Moreno arriva alle Strade Bianche Eroica Pro con otto giorni di gara: «Sei al Down Under, il settimo alla Cadel Evans Race, l’ottavo al Laigueglia. Sempre benino. Al Down Under ho avuto un giorno in cui sono saltato, e addio classifica. Alla Cadel Evans sono arrivato settimo. Al Laigueglia, nella volata di gruppo, m’è mancato il coraggio, ma in quelle situazioni non sono mai stato un drago». Moreno arriva al pronti-via
di San Gimignano anche con i programmi del nuovo preparatore, Michele Bartoli: «Preferisco lavorare in allenamento che non correre per allenarmi. Quindi meno corse e più qualità. Con Michele c’è sintonia, forse lui rivede in me un po’ di sé. Con la squadra c’è fiducia, questo mi fa piacere e mi dà leggerezza. Dopo un 2014 così deludente — fisico, mentale, gestionale: tutto — avevo bisogno di una svolta. E poi, peggio di così, non potrà mai andare». Il futuro è già disegnato: «Tirreno-Adriatico e Sanremo, poi Amstel, Freccia e Liegi, quindi il Giro d’Italia. Tappe e classiche, capi e poggi, strappi e muri, e sempre strade importanti, a cominciare da queste bianche». AMICI Ad accompagnare Moreno moralmente, a spingerlo spiritualmente, a sostenerlo vocalmente, da Palù di Giovo arriveranno 75 tra amici e famigliari: «La loro presenza non mi pesa né per le attese né per la responsabilità. Sono tranquillo. So che si divertiranno anche se non vincerò».
● Moreno Moser, lo scorso anno in maglia Cannondale, ha vissuto una stagione orribile, la peggiore della sua giovane ma promettentissima carriera. Miglior risultato il 6° posto nell’11a tappa del Giro, a Savona. Il fallimento gli ha tolto sicurezza e gli ha fatto venire mille dubbi sulla preparazione, che dopo il passaggio all’Astana di Paolo Slongo per seguire Vincenzo Nibali, era stata affidata al tedesco Sebastian Weber. A fine stagione, la Cannondale si è unita con la Garmin di Jonathan Vaughters e, come impongono i regolamenti, ha mantenuto i contratti in essere. Moser e Weber si sono così trovati di nuovo insieme nella nuova realtà. Ma con poco feeling,
evidentemente, tanto che Moser ha optato per un preparatore personale fuori dal team americano. La scelta è caduta su Michele Bartoli, con il quale pare ci sia una grande intesa. E qui scatta l’anomalia. Il toscano, come consulente, è infatti anche il responsabile della preparazione atletica di una squadra avversaria della Cannondale-Garmin, la LampreMerida. Nella quale, tra gli altri, corre Diego Ulissi, sulla carta il grande rivale di Moreno. A Bartoli, peraltro, si affidano anche altri corridori non Lampre, come Petacchi, che per Michele è «un fratello minore», il giovane Mareczko e il colombiano Betancur. c.ghis.
GIRO-TOUR: GIMONDI SPINGE NIBALI ● Ospite ieri a GazzettaTv - dove ha presentato il team di mountain bike Bianchi-i.idroDrain di cui è presidente e che ha nei giovani Gerhard Kerschbaumer e Chiara Teocchi le punte Felice Gimondi ha parlato anche del ciclismo attuale, soffermandosi soprattutto su Vincenzo Nibali, che torna in corsa proprio alle Strade Bianche per poi virare sulla TirrenoAdriatico. «Vincenzo è un corridore che mi piace molto, che è cresciuto pian piano ad ogni stagione e ha raggiunto ora la maturità per dominare i grandi giri — ha detto il 72enne ex campione, che quest’anno festeggerà i 50 anni del trionfo al Tour de France —. Mi spiace che non intenda correre Giro e Tour nella stessa stagione. Io gliel’ho detto: “Vincenzo, è adesso che devi provarci, perché hai l’età giusta per tentare la doppietta”. Già fra un paio d’anni sarà troppo tardi». FOTO BOZZANI
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LA PRIMA FEMMINILE
Longo Borghini: «Che fascino! Correrla è un privilegio» L’
ideale sarebbe stato correrla non il 7, ma l’8 marzo. Perché le Strade Bianche sono la festa delle donne, almeno di quelle donne ciclovolanti e ciclonautiche. La prima edizione femminile della storia. Ma Elisa Longo Borghini, 23 anni, al quinto da pro’, tricolore a cronometro, si accontenta di correrla non l’8 marzo, ma il 7, anticipando così emozioni e sentimenti, scosse e brividi, ma anche orgoglio e soddisfazione. Elisa, tutte vincitrici già prima di partire? «Da anni chiediamo che le corse più prestigiose degli uomini
ospitino anche una prova per le donne. Succede così in Belgio, alla Freccia Vallone o all’Het Volk. Succede così anche l’ultimo giorno del Tour e della Vuelta. Marianne Vos aveva ipotizzato almeno una fra Strade Bianche, Sanremo e Lombardia. Si parte con le Strade Bianche. E poi, se potessi scegliere, suggerirei il Lombardia: come aria e percorsi è il più adatto a me, e come periodo e luogo è il più vicino al Giro dell’Emilia, così le squadre potrebbero essere invogliate a restare una settimana in zona e la corsa potrebbe anche accogliere la nuova campionessa del mondo».
Ha già provato gli sterrati? «M’ero ripromessa di pedalarli in febbraio, ma la caduta in Qatar, con gli allenamenti incastrati fra le visite dal fisioterapista e dall’osteopata, mi ha riempito l’agenda. Però me n’ero già fatta un’idea nel 2010, quando avevo partecipato a un’edizione dell’Eroica in una squadra mista. Avevo 18 anni, ero ancora junior, era una delle prime volte che correvo con le élite e ci tenevo a fare bella figura. Invece ho forato una prima volta poco dopo il via e una seconda a una ventina di km dall’arrivo. Non c’era l’ammiraglia, sono rimasta a piedi e per raggiungere
Elisa Longo Borghini, 23 anni BETTINI
il traguardo sono dovuta salire sul camion-scopa». Che idea si è fatta? «Come dice mio fratello Paolo, meglio mettere un dente in più che in meno. Ma ho ricordi antichi e confusi. Ero anche un po’ ubriaca di stanchezza. Mi sembra di avere fatto la salita di Monte Aperti. E sono certa di aver fatto molta fatica. Però mi piacciono quel paesaggio, le strade, l’atmosfera, la corsa. Ha il fascino di una classica. Correrla è un privilegio. Vincerla sarebbe una felicità. Anche dalle mie parti, fra il Verbano e la Val d’Ossola, ci sono gli sterrati. Ci vado. E mi sento di difendermi bene. Ma quelli delle Strade Bianche sono diversi». Voglie? Attese? Aspettative? Accorgimenti? «Voglia di capire come me la caverò. Attesa di scoprire come sarà la corsa, se tattica o a sfini-
mento, non è assurdo pensare che possa partire una fuga da lontano. Aspettativa? Nessuna in particolare, se non quella di fare una bella corsa e ricordarla con piacere. Gli accorgimenti? Solo tubolari un po’ più larghi. Non cambierò neanche l’abbigliamento, perché il tempo dovrebbe essere bello. E non cambierò nemmeno il rituale: prima del via mi faccio sempre il segno della croce. Per me non è un gesto di scaramanzia, ma un atto di fede. E poi…». E poi? «I Longo Borghini alla partenza saranno due. Io in bici, Paolo in moto. È il suo debutto come ispettore di percorso nelle corse di RcsSport. E poi altri due Longo Borghini alla partenza e all’arrivo: papà e mamma. Insomma, il Team Longo Borghini al gran completo». past © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Siamo in onda! R
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Tanto basket, prima di scoprire Vidal
1Alle 14.15 «Sottocanestro» lancia l’anticipo di domani di Gazzetta Tv. Alle 21.35 torna «Condò Confidential» 1
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IL PALINSESTO
COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59
CALCIOMARKET ALLE 19 OSPITE MARINO (ATALANTA) Questa la programmazione di oggi. MATTINA Dalle 7 alle 8.45 Gazzetta News. 9 11X90 9.05 Sport Science 10 11X90 10.05 Pazzi per i derby 11 11X90 11.05 Speedgang: la banda dei motori. 12 11X90 12.05 Sport Science POMERIGGIO Dalle 13 alle 14 Gazzetta News 14.15 Gazzetta News: Sottocanestro 14.45 Gli autogol 15 11X90 15.05 Explorers: avventure pericolose. 15.30Campioni a confronto 16 11X90 16.05 Sport Science 17 11X90 17.05 Bomber 18 11X90 18.05 Explorers: avventure pericolose. 18.30+3 Fantanews 19 Gazzetta News Calciomarket SERA Dalle 19.30 alle 20.30 Gazzetta News. 20.45 Gli autogol 21 11X90 21.05 Campioni a confronto 21.35 Condò Confidential 22 11X90 22.05 Sport Science 23 Gazzetta News Calciomarket 23.30 Gazzetta News 00 11X90 00.05 Gazzetta News: Sottocanestro
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● 1. Massimo Bulleri (destra) contro Luca Vitali in Cremona-Brindisi dell’andata. 2. Arturo Vidal, 27 anni, cileno della Juventus CIAM/LAPRESSE
Massimo Oriani
A
rturo Vidal e tanto basket. Questo e molto altro oggi su Gazzetta Tv. La giornata si aprirà con il consueto appuntamento con le news live dalla redazione della Gazzetta dello Sport. Per gli appassionati della palla a spicchi da segnare in agenda l’orario della seconda puntata della rubrica settimanale «Sottocanestro», in onda alle 14.15 (replica alle 0.05). In studio Michele Gazzetti e Luca Chiabotti con ospite l’allenatore Fabrizio Frates, che racconterà la sua recente esperienza in Cina come consulente dei Jiangsu Dragons. Poi servizi sulla grande partita di Gianluca Basile di domenica scorsa con Capo d’Or-
lando, sulla lotta per il 2° posto incentrata sulla Reyer Venezia e un’intervista a Pace Mannion, tornato a Cantù mercoledì per celebrare la Coppa Korac vinta dalla Clear nel ‘91 con alla guida proprio Frates. Verrà poi analizzata la striscia di Milano, che in campionato ha infilato 15 vittorie consecutive, in pratica un intero girone, con 10 successi in doppia cifra e con scarto medio di 18.4 punti a gara. BRINDISI-CREMONA Una clip di Franco Casalini presenterà invece l’anticipo di domani di Gazzetta Tv (dalle ore 20 diretta con lo studio di via Rizzoli, telecronaca dalle 20.30 col commento tecnico di Dan Peterson) che vedrà di fronte Enel Brindisi e Vanoli Cremona.
IL NUMERO
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Gli spazi dedicati ai tg giornalieri: dalle 7 alle 8.45, dalle 13 alle 14 e poi la sera dalle 19.30 alle 20.30 e alle 23.30
CALCIOMERCATO Alle 19 (e in replica alle 23) sale in cattedra il calcio con la rubrica dedicata al mercato curata dall’esperto della Gazzetta, Carlo Laudisa e condotta da Federica Migliavacca, con ospite il direttore generale dell’Atalanta Pierpaolo Marino. In onda anche uno speciale sull’Assemblea della Lega Calcio e sui destini del Parma. VIDAL In prima serata, alle 21.35 Arturo Vidal, centrocampista della Juventus, si racconterà a Paolo Condò, nella seconda puntata di Condò Confidential. La firma de La Gazzetta incontra ogni settimana un personaggio del mondo dello sport per far conoscere al pubblico il lato personale e più nascosto dei diversi protagonisti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Se possiedi un TV o un Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2. Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK per accedere alla configurazione dei canali. 4. Impostare la Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca dei canali. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciar invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK.
Basket R Top 16 di Eurolega
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Banchi: «Milano vale l’Eurolega» 1C’è l’Olympiacos: «Classifica? La priorità è tirare fuori il massimo da questo gruppo» Eurolega, infortuni, nuove gerarchie dovute a cambiamenti che abbiamo dovuto fare. E’ ancora alla ricerca della sua strada tecnica, della sua identità. Per noi dello staff, avere un gruppo con personalità e individualità così spiccate da far convergere è un lavoro che ci prosciuga di molte energie e a volte, quando le cose non funzionano come dovrebbero, estremamente frustrante. Faccio leva sulla continuità che nasce dallo staff che non è cambiato e sul livello di applicazione della squadra per arrivare alla fine al livello che siamo convinti ci appartenga».
Luca Chiabotti
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ilano spacciata? Milano che ci crede se stasera, come previsto, più di 8000 persone saranno al Forum per vedere la sfida con l’Olympiacos, probabilmente l’ultimo appello di una Eurolega compromessa ma con spiragli di luce, dopo la vittoria della scorsa settimana in Russia e un calendario favorevole nei confronti delle avversarie da raggiungere per il quarto posto, Efes e Vitoria. «Al momento, calendario e classifica non sono la considerazione prioritaria — dice Luca Banchi — quanto riuscire a tirare Avete preso Elegar, un pivot, per un play. Perché? Il ruolo di Meacham era partifuori da questo gruppo il massicolare, è stato perfetto per noi, mo sotto il profilo tecnico, menin campo e fuori, ma quando la tale e fisico, la cosa che è manVOGLIAMO DIMOSTRARE grazia di Hackett ha ridotto il cata di più in questa Eurolega. CHE IL NOSTRO LIVELLO suo impegno a polizza-playoff, Resta la voglia di dimostrare E’ QUESTO E POSSIAMO ha chiesto di tornare in Francia che questo è il nostro livello, COMPETERE CON LE per ricoprire un ruolo più imche possiamo competere con i GRANDI DI EUROPA portante. Abbiamo rinunciato migliori anche se hanno avuto al terzo play perché pensiamo qualcosa più di noi come consiche Elegar ci dia delle qualità stenza, precisione, continuità». sotto canestro nelle quali, fino a GENTILE E’ UNICO E oggi, siamo stati un po’ carenti: L’EA7 deve ancora vincere in caDEVO VALORIZZARLO. atletismo, reattività, energia. E sa nelle Top16, eppure la media PERO’ NON PU0’ l’entusiasmo di uno che per la del pubblico supera quota 9000. ACCONTENTARSI DELLO prima volta ha raggiunto il masUscire subito di scena sarebbe STATUS RAGGIUNTO simo livello continentale dopo un peccato doppio. una carriera in leghe o squadre «Lo scorso anno la scintilla minori. Ma, proprio per questo, scoppiò in Eurolega, all’inizio si trova in un contesto a lui scoperché la gente di Milano vole- LUCA BANCHI nosciuto finora». va vedere i Galacticos del Real ALLENATORE EA7 MILANO più che la nostra squadra. Poi le cose sono cambiate e quest’anno i dati più sor- Si parla molto del suo rapporto con Gentile e del prendenti sono arrivati dal campionato, dalla vo- fatto che Alessandro sembri non sentirsi al centro glia di esserci e di partecipare dei nostri tifosi an- del suo progetto tecnico. che quando l’appuntamento non appare, sulla «Non è cambiata la progettualità del club nei concarta, così stimolante. C’è un pubblico nuovo, di- fronti di Gentile, è un giocatore unico e un inveverso che la società è stata brava a trovare e moti- stimento della società che io devo essere capace vare, al di la del risultato». di valorizzare. Non ha attraversato un momento splendente, non è giusto puntare il dito solo su di Dominate in Italia, vi contestano, arrivate dopo 19 lui né voglio ridurre tutto all’infortunio pre coppa anni in finale di Coppa Italia e la perdete, sembrate Italia, ma certamente le cadute del suo rendispacciati in Europa e giocate una grande partita in mento quando ha dei problemi fisici sono un proRussia... Come vive questi alti e bassi emozionali? blema sul quale deve lavorare. Quello che gli «Il mio lavoro è essere razionale. Il gruppo è pas- chiediamo è che non si accontenti per aver ragsato attraverso un doppio assetto campionato- giunto in Italia lo status di grande giocatore, ma Sette punti nell’ultimo minuto di Nando De Colo (ne aveva 4 fin lì) danno al Cska il successo a Vitoria. Tra i russi Kirilenko, alla seconda gara in Eurolega, chiude a 4 punti in 14’. Nizhny Novgorod sconfitto in casa del Fenerbahce.
LA GUIDA SUCCESSO CSKA A VITORIA COL GRAN FINALE DI DE COLO
GIRONE E Alba Berlino-Zalgiris Kaunas 80-72 (Redding 27; Milankis 18), Panathinaikos-Barcellona 77-81 (Gist 16; Doellman 21), Stella Rossa Belgrado-Maccabi Tel Aviv 89-76 (Marjanovic 19;
EA7 spacciata? Il calendario è favorevole
Alessandro Gentile, 22 anni, col coach di Milano Luca Banchi CIAMILLO-CASTORIA
di migliorare ancora tecnicamente, nell’uso della mano debole, nella sicurezza del suo tiro, nella lettura di certe situazioni. E anche fisicamente perché una migliore qualità sotto questo aspetto ne limiterebbe i down quando le sue condizioni non sono ottimali. I nostri caratteri ci portano spesso al confronto, ma nessuno vuole un Alessandro diverso, è legittimo che si senta uno dei nostri leader e tutti accettano qualche forzatura. Ha una passione smodata, il basket è al centro della sua vita . Se devo tranquillizzare qualcuno sul suo ruolo, non è lui ma sono forse i tifosi e chi ci sta attorno. Con lui parlo in privato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Smith 15). Oggi: Galatasaray Istanbul-Real Madrid. CLASSIFICA: Real Madrid 7 vinte-1 persa; Maccabi, Barcellona 6-3; Panathinaikos 5-4; Alba 4-5; Zalgiris 3-6; Galatasaray 2-6; Stella Rossa 2-7. GIRONE F Fenerbahce Istanbul-Nizhny Novgorod 92-79 (Bjelica 16; Thompkins 22), Laboral Kutxa Vitoria-Cska Mosca 74-81 (Adams 31; Fridzon 13). Oggi: EA7 Milano-Olympiacos Pireo (20.45, diretta FoxSports 2), Unicaja Malaga- Efes Istanbul.
1Il play dei Thunder è da mvp, 4 tripla a
doppia in fila: 49 punti, 16 rimbalzi, 10 assist
MONDO NBA
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a grandezza di un giocatore si vede nei momenti di difficoltà. Con Kevin Durant ancora fermo e i playoff per i Thunder appesi a un filo, Russell Westbrook ha elevato il suo rendimento toccando livelli che il play californiano non aveva mai neppure sfiorato in passato. Sul talento non ci sono mai stati dubbi, sulla compati-
bilità con KD parecchi invece, perché più che complementari sembrano essere fenomeni che rendono al top separati. MASCHERA Contro i Sixers ha Westbrook messo a segno la sua 4a tripla doppia consecutiva, con 49 punti, 16 rimbalzi e 10 assist, trascinando Oklahoma City a una sudata vittoria al supplementare. Il tutto indossando una fastidiosa maschera per proteggere lo zigomo appena fratturato. E’ arrivato il momento di inserire il play ex Ucla nella ristretta lista dei candidati al premio di mvp 2015. Si tratta di un’élite molto ristretta, formata, a nostro parere ma non solo, da Steph Curry, James
clic DERBY POSTICIPATO, EA7 GIA’ SPACCIATA ● La situazione dell’EA7 in chiave playoff di Eurolega è compromessa ma darla già per spacciata... E’ quello che si evince dal posticipo del derby con Cantù, deciso dalla Lega col consenso del club, che si sarebbe dovuto giocare domenica e che invece è stato spostato il 16 aprile, nella sera di gara-2 dei quarti di finale di Eurolega. Vero che in caso di impetuose rimonte dell’EA7, il derby può essere ulteriormente posticipato. Ma insomma...
CLASSIFICA: Olympiacos 7-1; Cska, Fenerbahce 7-2; Efes 44; Vitoria 4-5; Nizhny Novgorod 2-7; Milano 2-6; Unicaja Malaga 1-7. OTTAVI EUROCUP (Andata) Zenith S.Pietroburgo-Khimki 84-86, Parigi Levallois-Turow 74-71, Banvit-Roma 71-55, Lietuvos Rytas-Karsiyaka 81-81, Bamberg-Lokomotiv Kuban 78-80, Cedevita Zagabria-Gran Canaria 76-84, Cantù-Kazan 64-70, Valencia-Bayern Monaco 80-58.
na vagante dei playoff. In realtà la definizione è completamente sbagliata. Sono tutto fuorché quello. Se riusciranno ad entrarci sani e al completo, potrebbero essere considerati da titolo, soprattutto dopo gli innesti di Kanter e Augustin. Poveri Warriors. Hanno sudato tutta la stagione per conquistare la testa di serie n.1 e ora rischiano di trovarsi di fronte al primo turno questo Westbrook. Ah, e anche tal Durant, all’anagrafe Kevin. Volete mettere con Atlanta, 1a a Est, che se la vedrà con Charlotte, piuttosto che Indiana, Brooklyn o Boston?
Westbrook scatenato Onnipotenza alla Jordan Russell Westbrook, 26 anni, nativo di Long Beach, California AFP
Harden e LeBron James. Alla quale oggi ci sentiamo di aggiungere Westbrook. Dove sarebbero i Thunder senza di lui? Molto probabilmente fuori dalla zona playoff, perché quell’ottavo posto a Ovest (con 34 vittorie e 27 sconfitte) è tutt’altro che al sicuro con i Pelicans (3328) di un indemoniato Anthony Davis (tornato mercoledì notte con 39 punti, 13 rimbalzi e 8 stoppate nella vittoria su Detroit) che non mollano un colpo. Il Westbrook che abbiamo ammirato negli ultimi 40 giorni è una forza della natura. Ha chiuso il mese di febbraio con 31.1 punti, 10.3 rimbalzi e 9.1 assist a partita, sfiorando la tripla doppia di media. Le ultime
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● Triple doppie consecutive di Jordan nell‘88-89, top degli ultimi 26 anni davanti alle 4 di Westbrook. Il record è di Chamberlain, 9 in fila nel ‘67-68
due sono arrivate con oltre 40 punti segnati, impresa riuscita solo a Jordan e Pete Maravich. TEMPO «Per quelli come me e voi che pensavano che a Russell servissero un paio di partite per adattarsi alla maschera, beh, ci siamo sbagliati» sorrideva poi coach Scott Brooks. Si continua a parlare di Thunder come mi-
● A sei giornate dalla fine delle Top 16 di Eurolega, Milano può ancora tentare di strappare il quarto e ultimo posto per i playoff alla coppia Laboral Vitoria-Efes Istanbul avanti di 4 punti. La situazione è compromessa ma, in caso di vittoria con l’Olympiacos, l’EA7 potrebbe avvalersi di un calendario più favorevole delle avversarie dirette. La vera favorita nella volata è Vitoria, che vanta anche un +19 nello scontro diretto con Milano. ● MILANO (4 gare in casa, 2 in trasferta): OLYMPIACOS, MALAGA, Fenerbahce, VITORIA, Efes Istanbul, CSKA ● VITORIA (3 gare in casa, 3 fuori): CSKA (ieri), Nizhny Novgorod, OLYMPIACOS, Milano, FENERBAHCE, Malaga. ● EFES ISTANBUL: Malaga, Cska, NIZHNY NOVGOROD, Olympiacos, MILANO, Fenerbahce. (in maiuscolo, le partite in casa)
BATMAN Un articolo di Espn sollevava una questione molto interessante ieri. Non possiamo più considerare Westbrook Robin e Durant Batman. Vanno messi sullo stesso livello. C’è voluta una stagione piena di guai fisici per l’mvp in carica per farci scoprire tutto il potenziale di Russell. E forse far capire che entrambi possono rendere di più singolarmente che in coppia. Magari ci smentiranno e vinceranno il titolo partendo dall’ottavo posto. Non ci è mai riuscito nessuno. La finale la raggiunsero in quel modo solo i Knicks nel ‘99, stagione anomala per via della serrata. Non vediamo l’ora che arrivi il 18 aprile e scattino i playoff. Potrebbero essere i più belli di sempre. Anche grazie a Westbrook. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SOLO BULLS Noah rinuncia all’Europeo 2015 con la Francia Niente Europeo per Joakim Noah. Lo scrive L’Equipe che spiega come la Francia abbia chiesto al centro dei Bulls di far sapere la sua decisione entro fine marzo. «La Nazionale non è mai stata la mia priorità, mi devo concentrare sulla carriera Nba» è stata la replica del figlio di Yannick. I Bleus, nel girone con Russia, Bosnia, Finlandia, Polonia e Israele, sono stati chiari: niente Europeo, niente Olimpiade, in caso di qualificazione. Ancora 25 punti per Bargnani nella larga sconfitta dei Knicks in casa dei Pacers. Secondo successo in fila dei Nuggets (a Minneapolis) dopo il licenziamento di coach Shaw, con 16 punti di Gallinari. Usa Today ha sponsorizzato il ritorno di D’Antoni sulla panchina di Denver, definendolo «l’uomo giusto» per rilanciare la squadra del Colorado con un roster fatto a misura per il suo stile di gioco. Gli Spurs di Belinelli (13 punti) asfaltano i Kings nella prima casalinga dopo il Rodeo Trip che li ha tenuti lontani da casa per un mese. RISULTATI Indiana-New York 105-82; OrlandoPhoenix 100-105; Boston-Utah 85-84; Brooklyn-Charlotte 91-115; TorontoCleveland 112-120; Houston-Memphis 100-102; Miami-Lakers 100-94; Minnesota-Denver 85-100; New Orleans-Detroit 88-85; Oklahoma City-Philadelphia 123-118 dts; San Antonio-Sacramento 112-85; Golden State-Milwaukee 102-93; ClippersPortland 93-98.
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Pallavolo R Andata dei quarti Champions League
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Dinamo travolta: Busto, un piede in finale
1La Diouf fa 16 punti nel 3-0 sulle russe: «Volevamo riscattarci dopo la Coppa Italia». Giovedì il ritorno Gian Luca Pasini INVIATO A BUSTO ARSIZIO (VA)
L’
unico tifoso della Dinamo Mosca con tanto di bandiera bianca con D azzurra al centro e storico stemma di Lenin, è tornato a casa con poche soddisfazioni e un muso lungo così. Busto Arsizio batte Mosca 3-0 o se preferite l’Italia batte la Russia 3-0. L’ultima squadra italiana ancora in lizza nella Champions League travolge, nella gara di andata dei quarti di finale, l’ultima rappresentante della Russia. Chi è venuto al PalaYamamay con in mente la Busto Arsizio che sabato pomeriggio aveva rimediato una figuraccia contro Modena nella semifinale di Coppa Italia avrà pensato a uno scambio di persona, o meglio a uno scambio di squadra. Le «farfalle» (soprannome delle giocatrici biancorosse) hanno volato leggere per tutta la partita massacrando la Dinamo. Mosca aveva già incontrato e battuto due volte le ragazze di Parisi nel girone eliminatorio, ma questa volta è stato molto diverso. Una intensa prova di squadra, dalla battuta alla difesa. Strepitosa Francesca Marcon (la capitana), 12 punti e un robusto 69% in attacco, molto concreta in ricezione, dove si è sobbarcata il lavoro maggiore della sua squadra. Al suo fianco Valentina Diouf, 16 punti, miglior marcatrice della serata, che sorride soddisfatta.
Un’altra squadra rispetto a quella vista sabato in Coppa Italia. «Volevamo riscattarci. Sapevamo che dovevamo scendere in campo con un’altra testa, perché c’era subito una partita fondamentale». Cosa vi siete nel gruppo dette dopo quella sconfitta bruciante contro Modena, a Rimini? «A dire la verità nulla. La performance si commentava da sola per cui non c’era nulla da dire, ma tutto da dimostrare. E penso che l’abbiamo fatto questa sera contro la Dinamo». Dopo due sconfitte contro Mosca nel girone (la Dinamo ha eli-
BUSTO ARSIZI0 3 DINAMO MOSCA0 (25-14, 25-22, 25-18) UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Havelkova 10, Pisani 6, Diouf 16, Marcon 12, Lybushkina 7, Wolosz 3; Leonardi (L), Perry 1. N.e. Degradi, Rania, Michel, Camera. All. Parisi. DINAMO MOSCA: Markova 2, Moroz 4, Obmochaeva 14, Schchrban 8, Morozova 5, Kosianenko; Malova (L), Vetrova, Fateeva 1, Tretyakova, Peperlinka, Lazareva. All. Podkopaev. ARBITRI: Porvaznik (Slk) e Kovalchuk (Ucr). NOTE Spettatori 2200. Durata set: 23’, 27’, 26’; totale 76’. Unendo Yamamay: b.s. 7, v. 3, m. 13, 2a l. 10, e. 19; Dinamo: b.s. 9, v. 1, m. 5, 2a l. 7, e. 20.
minato anche le tricolori di Piacenza negli ottavi con due sconfitte) era difficile rigiocare contro di loro? «Molto molto. Però nel frattempo noi siamo cresciute, mentre per loro quella è la squadra. Quindi ce la siamo giocata alla grande»
LA GUIDA Il 3-1 del Vakifbank sul Fenerbahce Trento vince in Cev (a.a.) Il Vakifbank di Giovanni Guidetti (Bracceschi preparatore) e Carolina Costagrande (9, 28%) si aggiudica il derby di Istanbul con il Fenerbahce di Marcello Abbondanza (Fanni 2°, Bragagni prep.), Leo Lo Bianco (4) e Lucia Bosetti (6, 15%). Vince anche l’altra formazione euroasiatica, l’Eczacibasi di Giovanni Caprara (Rosini prep.) in tre set sulle svizzere dello Zurigo. In Coppa Cev l’Energy TI Diatec Trentino supera al tiebreak i belgi del Roeselare.
Busto molto determinata in battuta, spietata in attacco: non le avete mai fatte respirare. «E’ andata così. E’ esattamente come avevamo studiato la partita. Abbiamo tenuto un livello di battuta altissimo, cosa fondamentale per mettere sotto una squadra come la loro, che va molto in difficoltà in ricezione».
Femminile (andata quarti): Vakifbank Istanbul (Tur)Fenerbahce Istanbul (Tur) 3-1 (2523, 28-26, 19-25, 25-16), Eczacibasi Istanbul (Tur)-Zurigo (Sui) 3-0 (2521, 25-19, 25-22), Unendo Yamamay Busto Arsizio-Dinamo Mosca (Rus) 3-0. Final Four a Stettino (POL), 4-5 aprile
Giovedì l’Unendo Yamamay va in Russia, per la gara di ritorno, la finale di Stettino (ai primi di aprile, in Polonia) non è poi più così lontana. «Andiamo in Russia, non sarà per nulla facile giocare là in casa loro, però dai diciamo che siamo avvantaggiate...».
Coppa Cev Maschile: Lennik (Bel)Anversa (Bel) 3-0, Dinamo Mosca (Rus)-Fenerbahce Istanbul (Tur) 30, Energy TI Diatec TrentinoRoeselare (Bel) 3-2 (25-22, 25-18, 19-25, 24-26, 15-11), Kedzierzyn Kozle (Pol)-Teruel (Spa) 3-0.
Valentina Diouf sorride, mentre Carlo Parisi con la sua maglia nera di ordinanza passa in messo alle sue ragazze a tutte fa una carezza sulla testa. Il broncio di Coppa Italia è sparito. «La pallavolo - soprattutto femminile - è fatta così», dice il tecnico storico di Busto. Sa che la seconda finale di Champions della sua squadra non è più un miraggio: è lontana «appena» due set... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Valentina Diouf, 22 anni, schiacciatrice azzurra e di Busto Arsizio TARANTINI
Coppa Cev Femminile: Krasnodar (Rus)-Nantes (Fra) 3-0, Beziers (Fra)-Rabita Baku (Aze) 1-3, Omsk (Rus)-Galatasaray Istanbul (Tur) 30, Bacau (Rom)-Sopot (Pol) 0-3. Golden set: il set di spareggio si disputa a parità di punti conquistati (si assegnano 3 punti per la vittoria 3-0 e 3-1, 2 per il tiebreak vinto, 1 per quello perso).
Atletica R Europei indoor a Praga
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I FENOMENI
CONTENUTO PREMIUM
Monsieur 6 metri
LAVILLENIE L’INVINCIBILE IL SEGRETO E’ DIVERTIRSI
ASTICELLA SUGLI ALBERI, TUFFI IN PISCINA, RINCORSA A OSTACOLI A 6.16 HA CANCELLATO BUBKA «IL RECORD? AL CHIUSO DIPENDE SOLO DA ME»
IL PERSONAGGIO di ANDREA BUONGIOVANNI INVIATO A PRAGA (REP. CECA)
P
er lui, che a inizio dicembre si è esibito a torso nudo anche su una passerella stesa su una spiaggia dell’isola della Reunion, nell’Oceano Indiano (volando a 5.85...), con la gente assiepata intorno, fa poca differenza. Ma Renaud Lavillenie, agli Europei indoor numero 33, oggi e domani, salterà in un luogo degno del suo blasone. La O2 Arena di Praga è una bomboniera. Ed è anche grazie a lui, la stella straniera più attesa, se i circa 14.000 posti a sedere andranno esauriti. Vedere il francese in azione è una gioia per gli occhi.
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LE MISURE NELL’ULTIMO ANNO I=Indoor 616 cm 16/2/14 I
602 cm 14/2/15 I
601 cm 6/2/15 I 22/2/15 I 600 cm 24/1/15 I
PEDANA IN GIARDINO E’ minuto (1.76 d’altezza), è pallido, ha la carnagione chiara chiara, è un peso leggero (70 kg), pare quasi senza muscomi spinge – spiega Renaud – è dare popolarità all’asta. L’atletica non è solo gare di corsa: quando la gente viene allo stadio, vuol vedere sprinter e mezzofondisti. La mia missione è farli arrivare anche per ammirare gli astisti: spero che il mio esempio possa far sì che questo accada». In parte è già successo: la sua vita, negli ultimi tempi, è cambiata. In Francia, ma non solo, è diventato una celebrità. Tanto da essere invitato a eventi glamour come la festa di fine anno del periodico GQ. «Fa piacere, certo – sorride – ma non quanto centrare un successo prestigioso. Sono competitivo, sempre e comunque. Ho vinto tanto, quasi tutto, anche l’Olimpiade. Ma, per una serie di circostanze, mai un Mondiale all’aperto. Ecco, questa è un’enorme motivazione. La mia stagione passerà in fretta nel tentativo di presentarmi al top a Pechino, in agosto. Voglio che la mia bacheca, a casa, sia sempre più piena di trofei».
ASTA DI 5.20 METRI, RINCORSA CON 20 PASSI VELOCISSIMI, TECNICA SOPRAFFINA: UN UOMO O VOLARE NORMALE PUO’ li. A 28 anni, ha nulla del super eroe. Eppure, in pedana, partendo da una velocità di base fuori dal comune, è una forza della natura. Come aveva fatto Sergei Bubka vent’anni fa, sta rivoluzionando la specialità. La sua costanza a livelli assoluti è impressionante: dopo aver chiuso il 2014 praticamente imbattuto, quest’inverno, tanto per dirne una, è volato quattro volte oltre i sei metri. Fino a una punta di 6.02. Il segreto? Divertirsi, sempre e comunque. Dopo il decathlon di Talance del settembre 2013 (concluso con 6676 punti), una delle ultime che s’è inventato dà l’idea del personaggio. In allenamento, sul pistino della rincorsa, ho posizionato due ostacoli. Poi, asta alla mano, ha saltato come se nulla fosse. Fino a 5.75! E’ misura che in molti Paesi, Italia compresa, la si sogna. Che i saltatori con l’asta siano un po’ mattacchioni è risaputo: diversamente non si arrampicherebbero attaccati a un palo elastico a quelle altezze. Monsieur Lavillenie, però, li batte tutti. Basti dire che nel giardino di casa, a Clermont Ferrand, s’è fatto costruire una mini pedana: quando c’è da sistemare l’asticella, sale sugli alberi intorno e via... Del resto è un vero acrobata: i suoi tuffi in piscina, racconta chi li ha visti, lasciano a bocca aperta. PAROLA DI COACH «Renaud – spiega coach Philippe D’Encausse – vive di continue sollecitazioni nervose. E’ la sua arma in più. Non sa star fermo, si allena anche in vacanza, ama le sfide. Contro se stesso, prima ancora che contro gli avversari». Diversamente la sua vita sarebbe noiosa: oggi non
EUROPEI INDOOR: GUIDA ROSA E SECCI GIÀ FUORI TV: RAISPORT2-EUROSPORT2
c’è nessuno che possa impensierirlo. Lo scorso anno ha vinto ventuno delle ventidue gare alle quali ha partecipato. E la sola che ha perso è stata quella del meeting di Diamond League di Stoccolma quando, con condizioni ambientali al limite, ha fallito i tre tentativi alla misura di ingresso. A quella lista, nel 2015 indoor, ha già aggiunto altri otto successi. «Il 2014 – ricorda lui – è stato perfetto. Ho centrato tutti gli obiettivi che mi ero preposto e firmato il 6.16 di un record del mondo che è arrivato anche prima di quanto mi aspettassi». Il primato ha spodestato zar Bubka dopo 21 stagioni. E la Iaaf non a caso ha votato il transalpino quale miglior atleta dell’anno: era dal 2000, con il giavellottista ceco Jan Zelezny, che la scelta non ricadeva su uno specialista dei concorsi e dal 1995, con il triplista britannico Jonathan Edwards, che l’onore non spettava a un saltatore. LE MOTIVAZIONI «Una delle motivazioni che più Italia, partenza falsa: Chiara Rosa, nella qualificazione del peso, con 16.75, è nona e prima delle escluse dalla finale. Sarebbero bastati tre cm in più. Nullo, 16.38, 16.75: è la serie, modesta, di un’atleta che mediamente viaggia su altre misure. Disco rosso anche per Daniele Secci, 25°: nullo, nullo e 18.53, a più di un metro dal fresco personale (con 20.46, primato europeo jr del polacco Konrad Bukowiecki). Oggi 5 finali e 11 azzurri. Nella qualificazione dell’alto (a 1.94) Alessia Trost.
PER IL POKER Tra i tanti, ci sono quelli d’oro di tre Europei all’aperto e di altrettanti al coperto. A Praga, dopo Torino 2009, Parigi 2011 e Göteborg 2013, degli ultimi insegue il quarto consecutivo. Nessuno, tra gli oltre seicento atleti in gara, può ambire a tanto. «Nel mirino ho il titolo – ha detto ieri nella conferenza stampa all’Old Town Hall, in centro – ma la condizione è molto simile a quella che un anno fa mi ha proiettato al record del mondo. Quindi, perché no? Un pensierino al primato lo faccio di sicuro. Certo, non sarà facile, ma quel che al coperto aiuta è che le condizioni sono sempre molto simili, quindi tutto dipende esclusivamente da te». Alle sue spalle, fari sul polacco Piotr Lisek, di recente salito fino a 5.90. E tra i candidati al podio attenzione al più giovane dei Lavillenie, il 23enne Valentin, compagno di allenamenti di Renaud, cresciuto fino a 5.80. LA TECNICA Resta che a far la differenza a favore di quest’ultimo, oltre alla testa, c’è la tecnica, quella che dal 2009 lo rende pressoché inavvicinabile. Nei 20 passi della rincorsa sviluppa una rapidità tale da sopperire all’apparente poca potenza del motore. Anzi, proprio perché è una piuma, l’asta lo catapulta in aria alla perfezione. Il resto è dato dal perfetto controllo del corpo e del gesto nella fase aerea, nel valicamento dell’asticella. Il lavoro con D’Encausse, subentrato a Damien Innocencio dopo il trionfo a cinque cerchi di Londra 2012, gli ha permesso di cambiare tutti i parametri: Renaud ora usa un’asta lunga 520 cm, con impugnatura a 515 e del peso di poco superiore ai 5 kg. Lo fa volare oltre le stelle. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IERI Qualificazioni Uomini. Lungo: 1. Torneus (Sve) 7.97. Peso: 1. Storl (Ger) 21.23; 5. Bukowiecki (Pol) 20.46 (r.e. jr); 25. Secci 18.53, el. Donne. Peso: 1. Marton (Ung) 18.44; 9. Rosa 16.75, el. OGGI Ore 9.45. 60 hs pentathlon. 10. Triplo, q: Schembri. 10.05. 60 hs D, batt.: Caravelli, Pennella. 10.15. Asta, q. 10.32. 60 hs, batt.: Fofana. 11. Alto pent. 11.20. 400 D, batt.: Bazzoni, Chigbolu, Vitale. 11.48. 400, batt.: Galvan. 12.15.
593 cm 5/9/2014 592 cm 18/5/14 17/1/15 I 25/2/15 I 590 cm 16/8/14 30/8/14
IDENTIKIT RENAUD LAVILLENIE NATO A BARBEZIEUX (FRA) IL 18 SETTEMBRE 1986 SPECIALITÀ ASTA ALTEZZA 176 CM PESO 70 KG
Il palmares di Renaud Lavillenie, figlio d’arte arrivato all’asta a 17 anni, è ricchissimo. Vanta un oro olimpico (Londra 2012), un argento (Mosca 2013) e due bronzi (Berlino 2009 e Daegu 2011) mondiali, tre ori europei (Barcellona 2010, Helsinki 2012 e Zurigo 2014), un oro (Marrakech 2014) e un argento (Zagabria 2010) in Continental Cup oltre, nell’attività indoor, un oro iridato (Istanbul 2012) e tre ori continentali (Torino 2009, Parigi 2011 e Göteborg 2013). SEIMETRISTA Primatista del mondo con 6.16 dal 16 febbraio 2013 (meeting in sala di Donetsk, casa di Sergei Bubka), vanta dieci gare oltre i sei metri (due all’aperto e otto indoor). Allenato da Philippe D’Encausse e rappresentato managerialmente da René Auguin, è un grande appassionato di motori: nel 2013 ha partecipato alla 24 ore di Le Mans per moto (25°).
587 cm 3/7/14 586 cm 31/1/15 I
583 cm 17/6/14
580 cm 31/5/14 8/6/14 13/7/14 14/9/14 10/1/15 I 577 cm 11/6/14
570 cm 5/7/14 20/7/1
562 cm 22/6/14 21/8/14 gara senza misura
Lungo D, q: Strati. 12.20. 800 D, batt. 12.41. 800, batt. 13.15. Peso pent. 13.25. 3000 D, batt.: Viola. 16. 60 hs D, sf. 16.05. Alto D, q; Trost. 16.10. Lungo pent. 16.15. Asta D, q. 16:25. 60 hs, sf. 16.50. 400, sf. 17.10. 400 D, sf. 17.25. Peso, finale. 17.35. 800 pent. (finale). 17.55. Lungo, finale. 18. 3000, batt. 18.35. 60 hs D, finale. 18.55. 60 hs, finale. IN TV diretta RaiSport 2, ore 9.35-13.55 e 15.50-19.05; diretta Eurosport 2 ore 9.45-14.15 e 16-19.
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Tiro a segno R Europei in Olanda
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Campriani più forte grazie alla Ferrari «Che idea verso Rio» 1Una consulenza per sfruttare la tecnologia di Maranello «Questi studi mi serviranno a vincere ancora nel 2016» Mario Salvini INVIATO AD ARNHEM (OLANDA)
I
l 2014 lo aveva lasciato deluso ai Mondiali di Granada, con la carta olimpica per Rio appena conquistata, ma con tutta una serie di dubbi. Niccolò Campriani confessava di non divertirsi più, di non sopportare le nuove regole, che azzerano i punteggi dopo le qualificazioni e mandano tutti alla pari in finale. E non era ancora tutto. Lamentava che all’improvviso, dopo la laurea in ingegneria e il master, si era trovato le giornate mezze vuote. Che si doveva per forza trovare qualcos’altro da fare. E adesso, ad Arnhem, il giorno prima dell’Europeo 10m, può finalmente raccontare di averlo trovato: alla Ferrari. IN ROSSO «E’ un bel progetto che durerà un anno, nell’ambito della collaborazione tra Coni e Ferrari. Farò studi tecnologia applicata allo sport, per il tiro, su munizioni, rinculo e vibrazioni, ma non solo. E’ una buona idea mettere insieme le po-
Niccolò Campriani è nato il 6 novembre 1987 a Firenze. Oro e argento ai Giochi di Londra
tenzialità delle eccellenze italiane. Credo ci sia bisogno di interazione tra c hi ha la competenza per questi studi e gli atleti. Se poi gli atleti sono anche ingegneri…». Quella di Nicco per la Rossa sarà una consulenza. Non darà consigli di aerodinamicità alla Ferrari, per capirci. «Ma se c’è da sparare alle ruote di Hamilton, casomai…». E così è tornato anche l’entusiasmo. In un inverno culminato con un fatto molto curioso. Capitato tre settimane fa
Oggi ad Arnhem dai 10 metri Ieri argento jrs, domani Niccolò ● Oggi ad Arnhem (Ola) scattano gli Europei 10m senior. Ieri tra gli Juniores argento a squadre della carabina maschile (Giuseppe Capano, Giacomo Maurina e Alessio Barcucci) con 1848.5, dietro alla Russia (1858.6) e davanti alla Germania (1848). Oggi i senior carabina donne (Petra Zublasing, Sabrina Sena, Elania Nardelli) e pistola uomini (Luca Tesconi, Mauro Badaracchi, Giuseppe Giordano). Niccolò Campriani va in linea domani, così come la pistola donne.
a Rotenburg an der Fulda, alle finali di Bundesliga, il campionato a squadre tedesco. Nicco spara per il Coburg, arrivato alla sfida decisiva per il titolo contro l’Hilgert. Entrambe le squadre hanno deciso di mandare in linea come primo tiratore il loro straniero: Campriani per Coburg-Petra Zublasing per Hilgert. Due italiani, due fidanzati contro: «Un’esperienza bruttissima. Avremmo avuto bisogno di uno psicologo, tutti e due. Non ci siamo ancora ben ripresi». Ha vinto Nicco, 397 a 395, che è diventato campione di Germania, dopo che nel 2011 è stato campione Usa Ncaa, nel 2013 campione di Gran Bretagna e nel 2014 campione di Francia individuale: non male. ACCETTAZIONE Ma tutto questo è il contorno. Il nocciolo è che Nicco da quando sono cambiate le regole ha continuato a stra-battere tutti nelle qualifiche, salvo poi spesso soffrire in finale, tanto che al Mondiale e agli Europei 2014 non ha preso medaglie (ma ha vinto 2 prove di Coppe del Mondo). «Ho lavorato tutto l’inverno per cambiare modo di sparare. Diciamo che dopo la fase del rigetto e delle proteste contro le nuove regole, adesso sono nella fase dell’accettazione. Chissà, magari arriveremo anche al divertimento. Speriamo entro l’Olimpiade, che nel 2016 io Petra prepareremo al centro olimpico Usa, in Colorado. In pratica ho ridotto di molto i miei tempi di punteria, il che vuol dire stravolgere tutto». Da un punto di vista pratico, ma anche filosofico. «Tirare il grilletto nei tempi che mi sono imposto ora, per seguire i ritmi del nuovo format della finale, è come farmi violenza. Ma se le regole sono queste, così devo imparare a tirare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Biathlon R Mondiali
Staffetta mista Sochi un ricordo L’Italia è settima 1Trionfa la R.Ceca sulla Francia
Wierer: «La più dura della mia vita»
E’
stata «la gara più dura della mia vita» e più chiara non poteva essere Dorothea Wierer dopo la staffetta mista (2 donne e 2 uomini) ai Mondiali di Kontiolahti (Fin). L’Italia non conferma il bronzo olimpico, e chiude così settima con 10 ricariche a 1’24”7 dalla Rep.Ceca, che precede la Francia dei fratelli Fourcade a 20”2 e la Norvegia a 27”7, nonostante un giro di penalità. Dorothea Wierer deve usare 2 ricariche al primo poligono e rimane nel gruppone, poi recupera ed è ottima al poligono prima di lasciare a Karin Oberhofer 8a a 40” dala vetta. Buona la prova della Oberhofer con una sola ricarica al secondo poligono mentre molte nazioni sbagliano e arretrano in classifica. Oberhofer cambia addirittura quinta, in recupero a 1”21 dalla Bielorussia. CADUTA Poi Dominik Windisch arriva al tiro a terra con la Norvegia ma sbaglia e deve usare due ricariche per ripartire 7° a 1’48”. Recupera terreno sugli sci ed esce dal secondo poligono a 1’28” dalla Bielorussia che guida dall’inizio. Lukas Hofer arriva 5° al poligono a terra ma deve usare due ricariche e riparte 7° a 1’18” dal ceco Moravec che agguanta la vetta davanti a Bielorussia e Norvegia. Nell’ultima sessione di tiro crolla la Bielorussia e scappano R. Ceca, Francia e Norvegia. Lukas Hofer usa altre 2 ricariche e riparte 7° agganciato alla Germania ma perde ancora qualche secondo per una caduta sull’ultima salita «a causa di uno sci che si è infilato in un ramo d’albero spostato dal tedesco che mi precedeva. Ho perso dieci metri e non ho più recuperato». Staffetta mista: 1. Rep.Ceca 1h20’27”22 (8 ricariche); 2. Francia a 20”2 (8); 3. Norvegia a 27”7 (4); 4. Bielorussia a 31” (7); 5. Austria a 1’00”3 (3), 6. Germania a 1’00”3 (3); 7. ITALIA (Wierer, Oberhofer, D.Windisch, L.Hofer) a 1’24”7 (0+10); 8. Usa a 1’46”6 (9); 9. Finlandia a 1’59”5 (8); 10. Russia a 2’00”2 (2). Oggi: 13 e 16.30 sprint (dir. Eurosport).
Tennis R Coppa Davis, 1° turno in Kazakistan PROGRAMMA IN CAMPO ALLE 7 ITALIANE
KAZAKISTAN-ITALIA OGGI Kazakistan-Italia (Astana, veloce indoor). Singolari:Kukushkin (Kaz) c. BOLELLI (prec. 0-3); a seguire: Golubev (Kaz) c. SEPPI (nessun precedente). IN TV: diretta SuperTennis dalle 7 italiane. GAZZETTA.IT tempo reale dei match
VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
DOMANI, doppio (ore 9): Golubev/Nedovyesov (Kaz) c. FOGNINI/LORENZI (BOLELLI). DOMENICA, singolari (ore 9): Kukushkin (Kaz) c. SEPPI (precedenti 1-1); a seguire Golubev (Kaz) c. BOLELLI (nessun precedente). IN TV: diretta su SuperTennis dalle 9.
GERMANIA-FRANCIA Francoforte (cemento indoor). Oggi: Struff (Ger) c. Simon (Fra); Kohlschreiber (Ger) c. Monfils (Fra). GRAN BRETAGNA-USA Glasgow (cemento indoor). Oggi: Murray (Gb) c. Young (Usa); Ward (Gb) c. Isner (Usa). Tv: diretta SuperTennis dalle 14
REPUBBLICA CECA-AUSTRALIA A Ostrava (cemento indoor). Oggi: Rosol (R.Cec) c. Kokkinakis (Aus); Vesely (R.Cec) c. Tomic (Aus). ARGENTINA-BRASILE A Tecnopolis, Buenos Aires (terra). Oggi: Berlocq (Arg) c. Souza (Bra); Mayer (Arg) c. Bellucci (Bra). SERBIA-CROAZIA
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A Kraljevo (cemento indoor). Oggi: Djokovic (Ser) c. Delic (Cro); Troicki (SRB) c. Coric (Cro). BELGIO-SVIZZERA A Liegi (cemento indoor). Oggi: Bemelmans (Bel) c. Laaksonen (Svi); Darcis (Bel) c. Lammer (Svi) CANADA-GIAPPONE A Vancouver (cemento indoor).
Barazzutti, l’Italia gioca a 3 punte 1Niente singolare per Fognini: «Giusto, Seppi e Bolelli sono più pronti». Ma in doppio ci sarà Vincenzo Martucci
Playoff Fed Cup Italia-Stati Uniti sarà a Brindisi
INVIATO AD ASTANA (KAZ) @VinceMartucci
«E’
giusto così, io sono arrivato solo ieri, ho giocato solo sulla terra e gli altri hanno fatto una programmazione sul cemento, sapevo già della decisione». Possibile che Fabio Fognini, quel Fabio Fognini, accetti così a cuor leggero l’esclusione dai singolari di coppa Davis dopo aver contribuito 8 volte ai 9 successi di squadra? Possibile che rinunci all’etichetta di numero 22 del mondo? Eppure, a guardare la classifica, è il più forte dei protagonisti di KazakistanItalia, primo turno del gruppo mondiale di Coppa ad Astana, capitale dell’immensa steppa dei cosacchi, nazione indipendente dall’Unione Sovietica dal 1991, priva di sbocchi sul mare, ma ricchissima di carbone, metano e petrolio. Possibile, perché Fabio non adora le superfici dure indoor, ha la percezione che i compagni in questo momento non gli siano inferiori, e ha un’ottima relazione con Andreas Seppi e Simone Bolelli che, giustamente, gli vengono preferiti, per caratteristiche tecniche e risultati, anche di questi primi tre mesi dell’anno. Andreas e Simone hanno cominciato la stagione sul cemento, a Doha; Bolelli ha toccato al massimo il terzo turno, a Sydney e a Marsiglia, ma ha spezzato l’incantesimo «top 10» (dopo 35 bocciature) e ha finalmente dato lustro al suo talento con lo Slam di doppio; Seppi ha preso ancor più fiducia sfatando il tabù-Federer, arrivando al quarto turno a Melbourne e alla finale di Zagabria, fermato solo da Garcia-Lopez; Fognini, invece, su cemento, ha perso due match su due, col redivivo Del Potro e con Alejandro Gonzalez. ARMA SEGRETA Del resto, il n. 1 italiano, eroe degli ultimi anni in Davis, sa che in questo finesettimana, potrà comunque ritagliarsi il suo spazio importante. Domani, in doppio - in cop-
● Sarà il Circolo Tennis Brindisi ad ospitare il 18 e 19 aprile lo spareggio tra Italia e Stati Uniti per restare nel World Group della Fed Cup 2016. Si giocherà all’aperto e sulla terra rossa. Brindisi è la città natale della Pennetta, che quindi potrebbe tornare tra le convocate dopo la rinuncia di Genova. La vincente della sfida tra Italia e Stati Uniti rimarrà nel Gruppo Mondiale, la perdente la prossima stagione disputerà invece il Gruppo II. Le azzurre al primo turno del Gruppo Mondiale sono state sconfitte 3-2 dalla Francia a Genova, mentre le americane, nel primo turno del Gruppo II, hanno sconfitto l’Argentina.
pia con l’amico Simone, non con Paolo Lorenzi che capitan Corrado Barazzutti ha inserito in formazione per dar lustro a referto anche al quarto uomo -, per siglare sul 3-0 l’impegno contro gli ex russi, Kukushkin e Golubev. O anche domenica, se la situazione si dovesse complicare e, nel singolare decisivo, sul 2-2, ci fosse bisogno di qualcosina in più, cioé del vero Fognini. Da cui la domanda sommessa, ma maliziosa dei media locali: «Fognini è l’arma segreta dell’Italia?».
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● Le volte che Barazzutti ha schierato Seppi e Bolelli come singolaristi. Nei 4 precedenti l’Italia ha sempre perso (2007, 2008, 2009 e 2012) (lu.mar.)
STANCHEZZA La verità è che non c’è segreto e non c’è retroscena, soprattutto in questa «che è la più forte nazionale di Davis che ho capitanato, con tre giocatori di ottimo livello». Parola di Barazzutti, per cui anche le ultime scelte, sono lineari: «Io cerco sempre di guardare le situazioni a 360 gradi e di mettere in campo i migliori giocatori del momento, valutando la condizione, la superficie e gli avversari. E credo di aver fatto la scelta più giusta. Seppi e Bo-
lelli stanno giocando molto bene, hanno fatto una programmazione sul veloce, e Simone ha battuto un giocatore di alto livello sul cemento indoor, come Raonic. Queste cose le sa bene anche Fabio». Il dubbio viene a chi non sa, non conosce e si basa sui nomi, sui luoghi comuni, ma il mondo del tennis non s’è stupito di Seppi e Bolelli titolari sul veloce indoor. E poi il capitano era al fianco di Fognini, in Argentina, e non l’ha visto giocare granché bene: «Era stanco». Così come ha potuto osservarlo in due giorni d’allenamento ad Astana. E così si tiene in serbo il jolly per il doppio: «Fabio e Simone formano una delle coppie più forti ed affiatate». Mentre Luca Vanni, che aveva fatto un pensierino sulla promozione da quinto a quarto uomo, a spese di Paolo Lorenzi, dovrà fare risultato anche sul duro. E convincere che il grande risultato di San Paolo, con la prima finale Atp Tour, sulla terra, sia il primo di altri segnali di esplosione, sia pur tardiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabio Fognini, 27 anni, numero 22 al mondo. A sinistra la squadra azzurra in Kazakistan: Andreas Seppi, 31 anni, Paolo Lorenzi, 33, Simone Bolelli 29 anni, Fabio Fognini e il capitano Paolo Barazzutti TONELLI/ FEDERTENNIS
La Errani c’è vola ai quarti a Monterrey ● Sara Errani si è qualificata per i quarti a Monterrey (Mes, 450.000 euro, veloce). L’emiliana ha battuto in due set, 6-3 6-3 l’ungherese Timea Babos, numero 90 al mondo, arrivata dalle qualificazioni. Prossima avversaria della 27enne la vincente tra la russa Anastasia Pavlyuchenkova e la svedese Johanna Larsson. Nella notte italiana in campo Francesca Schiavone contro Caroline Garcia, una delle protagoniste della rimonta di Fed Cup della Francia contro l’Italia a Genova. Risultati, 2° turno: Ivanovic (Ser) b. Parmentier (Fre) 6-3 6-2; Mladenovic (Fra) b. Zvonareva (Rus) 6-4 6-2; Rybarikova (Slk) b. Hercog (Slo) 7-5 3-6 7-6 (9); ERRANI b. Babos (Ung) 6-3 6-3.
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TUTTENOTIZIE ROMA 2024
1 BIG NUOTO A MARSIGLIA (al.f.) Da oggi Scozzoli, Rivolta, Orsi, Leonardi, Dotto, Santucci, Castiglioni, Di
Pietro, Ferraioli, e Mizzau a Marsiglia (Fra). Con Manaudou, Agnel, Bousquet e Lacourt (Fra), ci saranno Adrian, Ervin, Coughlin (Usa), Cielo, Fratus (Bra), Sjoestrom (Sve), Ottesen, Pedersen (Dan) e Hosszu (Ung). ●
RUGBY ALPINISMO
Claudia Bugno coordinatrice Via libera pure da Marino
Francia: mischia rinforzata Contro l’Italia ritorna Mas
● (v.p.) Ormai in dirittura d’arrivo la definizione del comitato Roma 2024 che dovrà preparare la candidatura italiana ai Giochi Olimpici. Dopo la designazione di Luca di Montezemolo alla presidenza, con Luca Pancalli suo vice, e il primo viaggio in Svizzera per incontrare Thomas Bach, si è sulla strada dell’ufficializzazione anche per gli altri incarichi. In particolare, nei giorni scorsi Claudia Bugno, dirigente del ministero dell’Economia e candidata al coordinamento del Comitato (ancora non è chiaro se si potrà parlare di direttore generale o bisognerà usare l’espressione global coordinator)), si è incontrata con il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Che è rimasto molto soddisfatto. Insomma, per la Bugno si avvicina il momento dell’annuncio. Come per un’altra pedina chiave della struttura, Simone Perillo, ex dirigente della Ferrari che ha già lavorato con Montezemolo. Il team si avvarrà anche della consulenza di Enric Truño, l’ingegnere che ha legato il suo nome ai Giochi di Barcellona ‘92.
1I convocati del
SCI
Heel 2° in prova nella discesa di Kvitfjell ● L’azzurro Werner Heel ha segnato il secondo tempo nella prima delle prove della discesa di Coppa del Mondo a Kvitfjell (Norvegia), in programma domani: in 1’51”20 ha accusato 63/100 di ritardo dall’austriaco Reichelt (1’50”57). Quinto crono per Siegmar Klotz a 1”11, 15° Marsaglia a 1”81 e 17° Paris a 1”90. Più staccati Casse, Fill, Varettoni, Buzzi e Battilani. Ancora assente Christof Innerhofer per i problemi al ginocchio destro. Oggi la seconda prova. Il maltempo ha invece fatto saltare la prima prova della discesa femminile di Garmisch Partenkirchen (Ger), prevista per domani. La Fis ha definitivamente annunciato che non sarà recuperato il superG non disputato a Bansko (Bulgaria). Resta in programma quello di domenica in Germania. ● BORSOTTI (s.f.) Giovanni Borsotti ha vinto in casa, a Bardonecchia (To), il gigante dei Tricolori universitari davanti a Michelangelo Tentori (oro in gigante e superG all’Universiade di Granada) e Stefano Baruffaldi.
L’azzurro Werner Hill REUTERS
match di Roma
Q
uattro novità e un avanti in più a scapito dei trequarti nel gruppo dei 30 francesi convocati da Philippe Saint-André per la sfida all’Italia del 15 marzo a Roma, quarto turno del Sei Nazioni. Il c.t., che dopo la sconfitta interna contro il Galles ha accusato i giocatori di essere delle «starlettes», ha rafforzato la mischia chiusa richiamando il pilone destro Nicolas Mas, 34 anni. «Manteniamo la fiducia negli attuali piloni destri (Atonio e Slimani, ndr) — ha detto Yannick Bru, responsabile degli avanti —, ma l’esperienza di Nicolas rafforzerà il gruppo. Il suo vissuto sarà una carta per avvicinarsi alla trasferta di Roma». SECONDA LINEA In seconda linea, Flanquart è stato preferito a Vahaamahina per sostituire lo squalificato Papé; tra i trequarti, gli infortunati Fofana e Parra saranno sostituiti dal centro Mermoz e dal n.9 Kockott. Fuori per infortunio anche il centro Rémi Lamerat.
ATLETICA JUNIOR VELOCE (si.g.) La 19enne ecuadoriana Angela Tenorio ha battuto a Quito il record sudamericano U.20 dei 100 con 11”18. A Molepolole (Bot), dubbio 20”17 nei 200 del quattrocentista Pako Seribe, campione africano 2014. A Coolidge (Usa). Uomini. Lungo: Lapierre (Aus) 8.02.
SI CORRE ANCHE Foggia (14.35) e Padova (15.05). Galoppo: Roma (14.25).
NUOTO ●
TEST TORINESI (al.f.) A Torino (25 m). Uomini: 1500 sl F. Brumana 15’20”21, A. Brumana 15’23”68; 200 sl100 do Pancari 1’47”33, 53”61. Donne: 800 sl Trombetti 8’36”96, Tettamanzi 8’36”96. ● DOPPIO FOSSI (al.f.) A Desenzano (Bs). Uomini: 100 sl Bori 49”91; 50-200 ra Fossi 27”85, 2’12”54. Donne: 100-200 fa Albenzi 1’00”90, 2’10”65.
PALLAMANO ●
ANTICIPO (an.gal.) Nell’anticipo della 1 playoff, Trieste-Pressano 28-24. Classifica girone A: Bolzano* 9; Trieste, Pressano 6; Cassano Magnago* 0. (*1 in meno). a
PALLANUOTO ●
BOXE L’esperto pilone destro francese Nicolas Mas, 34 anni REUTERS
PRO 12: ORE 20.35 IN TV
Oggi Zebre a Glasgow ● (ma.p.) Zebre a Glasgow stasera alle 20.35 (diretta Nuvolari, can. 224 digitale terrestre) per il 17° turno di Pro12. Dei 13 convocati da Brunel disponibili solo Mauro Bergamasco e Geldenhuys, che testerà il ginocchio destro che l’ha fermato finora nel Sei Nazioni. In panchina si rivede Gonzalo Garcia.
Il XV: Toniolatti; Berryman, Mi. Bergamasco, Pratichetti, Odiete; Padovani, Chillon; Bernabò, Ma. Bergamasco, Riccioli; Mahu, Geldenhuys; Romano, Fabiani, De Marchi. Altre. Oggi: CardiffConnacht. Domani: OspreysMunster, Scarlets-Leinster, Treviso-Edimburgo (ore 19, diretta Nuvolari). Domenica: Dragons-Ulster. Classifica: Munster 53; Glasgow, Ulster 52; Leinster 49; Ospreys 47; Connacht 42; Scarlets 36; Edimburgo 34; Cardiff 326; Dragons 23; Treviso 18; Zebre 14.
IPPICA
Il Setterosa si mette in posa contro la violenza sulle donne
Ne «L’unione fa la forza», Marco Scorza esalta la donna che sa difendersi e ribellarsi. Le foto sono state scattate al Centro federale di Ostia.
SCHERMA
Grande Italia dei giovani agli Europei Bottino di 18 medaglie, ieri le ultime 3 ● Agli Europei cadetti e giovani di Maribor (Slo) l’Italia si conferma grande potenza nella scherma e chiude con un bottino di 18 medaglie (6 ori, 5 argenti e 7 bronzi): nel medagliere finale è seconda dietro alla Russia con 23 (10-76) e davanti alla Germania con 10 (3-3-4). Ieri gli ultimi 3 podi: un argento dalla squadra di sciabola maschile, e 2 bronzi dal fioretto femminile e dalla spada femminile. Nella sciabola maschile giovani, Francesco Bonsanto, Eugenio Castello, Dario Cavaliere e Iacopo Rinaldi cedono solo alla ger,ania in finale 45-34. Elisabetta Bianchin, Claudia Borella, Erica Cipressa e
● PIOLETS D’OR Da lunedì a giovedì a Chamonix e Courmayuer, si terrà il 23° Piolets d’Or, festival internazionale dell’alpinismo. Sono state scelte le 3 migliori ascensioni del 2014: quella degli americani Tommy Caldwell e Alex Honnold ( la traversata completa della catena del Fitx Roy in Argentina), degli sloveni Ales Cesen, Luka Lindic e Marko Prezelj (apertura di una via sull’Hagshu in India) e dei russi Alexander Gukov e Alexey Lonchinskiy (apertura di una via sul Thamserku, in Nepal).
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PALLANUOTO
● Il Setterosa, col c.t. Fabio Conti, si è prestato a una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, nell’imminenza dell’8 marzo.
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Camilla Rivano sconfitte in semifinale dalla Russia 42-34. Nella finalina 45-38 sulla Germania. Nella spada, Eleonora De Marchi, Roberta Marzani, Alice Clerici e Nicol Foietta, batture in semifinale dalla Russia 44-40 e vittoria sulla Svizzera 45-27. ● BATINI K.O. (r.r.) Niente trasferta a l’Avana di Coppa del Mondo di fioretto per Martina Batini, la medagliata mondiale che salta pure il raduno di Norcia guidato da Stefano Cipressa prima della partenza per Cuba. In forse Di Francisca, assente ad Algeri, ed Erroigo. ● A UDINE (a.fr.) test pre mondiale con la Coppa del Mondo under 20. Oggi fioretto.
Compie 20 anni Victory Tilly rivale di Varenne L’età dei cavalli da corsa cambia ufficialmente al primo gennaio di ogni anno per motivi legati ai regolamenti. Ma per i cavalli eletti il compleanno reale diventa un avvenimento, come per Varenne che il 19 maggio compirà 20 anni e verrà festeggiato (probabilmente il 23) da centinaia di suoi tifosi. E lo stesso è accaduto ieri per un grande ex rivale e coetaneo di Varenne, lo svedese Victory Tilly, che ha compiuto 20 anni e vive una tranquilla pensione da castrone (non può quindi fare lo stallone) in Svezia. Nel 2000 Victory ha battuto un Varenne non ancora immenso nell’Elitlopp, nell’Hugo Abergs Memorial e nello Jubileumspokalen, ma è stato travolto dal capitano nell’Elitlopp 2001 e nel Lotteria 2002 al termine di due leggendari duelli. E sempre nel 2002, lo svedese aveva tolto per due decimi a Varenne il record mondiale, trottando il miglio (a New York) in 1.08.9. E proprio il suo allenatore e driver, Stig Johansson, ieri ha voluto salutare personalmente il suo grande campione.
Victory (destra) e Varenne CALDANI
WORLD SERIES A MILANO IL QUINTETTO ITALIANO (r.g.) Nella prima di ritorno playoff delle World Series all’Alcatraz a Milano, il c.t. Bergamasco ha scelto il quintetto che domani sera affronta l’Azerbaigian. 52: Bidhuri (Ind)-Rabadanov; 60: Boufrakech-Selimov (Rus); 69: Di RussoBaghirov; 81: Manfredonia-Migitinov; +91: Vianello-Makmudov. Incontri odierni: Girone A.:Marocco-Cuba; CinaGbr.; Girone B: Usa-Argentina; PoloniaPortorico. Domani: Girone A: AlgeriaRussia; Messico-Ucraina; Girone B: Venezuela-Kazakistan. ● SUPERMOSCA (r.g.) A Liverpool (Gb) Zolani Tete (Saf, 19-3) mette in palio l’Ibf supermosca contro l’imbattuto Paul Butler (17) beniamino di casa. A Las Vegas, Phil Lo Greco (25-1), fermo dal maggio 2013, dopo la sconfitta contro Shawn Porter, affronta Rafale Cobos (Mes, 15-5) sulle 8 riprese. ● ADDIO PANUNZI (i.m.) E’ morto a Roma a 82 anni Ottavio Panunzi, mediomassimo 2 volte tricolore dilettanti (1953,1955), olimpico a Melbourne 1956, record pro 25-12. Oggi alle 11 i funerali a San Ireneo. ● HILL VINCE (i.m.) A Bismarck (Usa) rientro a 51 anni da massimo leggero di Virgil Hill (51-7), ex iridato inattivo dal 2007 e dal 2013 inserito nella Hall of fame. Ha battuto per kot 2 Jimmy Campbell (11-8).
GOLF ●
IN SUDAFRICA Edoardo Molinari è 44° con 72 (par) dopo il giro iniziale a East London (Saf). Renato Paratore 111° con 75 (+3), Marco Crespi 127° con 76 (+4). Guidano con 67 (-5) Phelan e Ford.
GHIACCIO ●
FIGURA Così ieri ai Mondiali jr di figura a Tallinn (Est). Coppie. Finale: 1. (1.1.) Xiaoyu Yu-Yang Jin (Cina) 178.79; 12. (13.11.) Manacorda-Macii 118.27. Danza. Corto: 1. Yanovskaya-Mozgov (Rus) 62.22; 17. Sforza-Sforza 45.20.
CHAMPIONS LEAGUE La sesta giornata nel girone B: Partizan (Ser)Spandau (Ger) 8-6, Jug (Cro)-Primorje (Cro) 9-6, Galatasaray (Tur)-Szolnok (Ung) 12-17. Class.: Jug, Szolnok 15; Primorje 12; Partizan 6; Galatasaray, Spandau 3.
RUGBY ●
MONDIALE 2023 Rispondendo al Sudafrica, che si era espresso mercoledì sera, ieri anche l’Italia ha confermato l’interesse a candidarsi per il Mondiale 2023. «A maggio formalizzeremo la nostra candidatura — ha dichiarato il presidente della Fir Alfredo Gavazzi —. Sono certo che il rugby italiano abbia tutto quanto è necessario per organizzare una indimenticabile Rugby World Cup e che tutto il movimento, nei prossimi due anni, lavorerà per far sì che anche questo sogno possa divenire realtà». Tra i Paesi che hanno espresso interesse per l’edizione del 2023 c’è anche Irlanda.
SPORT INVERNALI ● BOB E SKELETON Ai Mondiali di Winterberg (Ger), Mattia Gaspari è 21° a 2”57 e Joseph Cecchini 27° a 3”10 dopo le prime due manche dello skeleton. In testa il lettone Martins Dukurs, dominatore della stagione, in 1’52”04. Oggi dalle 11 le prime due manche femminili e dalle 14.30 le due discese maschili per il podio. ● COMBINATA NORDICA Oggi a Lahti torna la Coppa del Mondo di combinata con Costa, Bauer, Pittin e L.Runggaldier. Salto alle 13 e 10 km di fondo alle 15 su Raisport 2 ed Eurosport 1. Per la sprint tl di domani e la 10-15 km tc di domenica di fondo, ci saranno Vuerich, De Fabiani, Noeckler, Pellegrino e Urbani.
TIRO A VOLO ●
COPPA DEL MONDO Ad Acapulco (Mes) per la Coppa del Mondo di double trap, in gara Emanuele Bernasconi, Alessandro Chianese e Daniele Di Spigno.
HOCKEY GHIACCIO PLAYOFF EBEL CON BOLZANO (m.l.) Il Bolzano campione in carica comincia oggi i playoff di Ebel. La squadra altoatesina è stata scelta dal Linz, che nella serie dei quarti parte col fattore campo. In stagione 2 successi per entrambe. Quarti (su 7). Oggi gara1: Linz-Bolzano (19.15). Altre: SalisburgoVillach; Znojmo-Klagenfurt; FehervarVienna.
TRIATHLON ●
WORLD SERIES AD ABU DHABI Al via la prima delle 10 gare mondiali di World Series, domani ad Abu Dhabi: 5 gli azzurri nella gara che apre le qualificazioni per Rio 2016, cioè Fabian, Uccellari, De Ponti, Secchiero e Charlotte Bonin.
TUFFI HOCKEY PISTA ●
MARZELLA CT DONNE (m.nan) In vista degli Europei di settembre, Giuseppe Marzella è il nuovo c.t. delle donne. Marzella resta allenatore del Matera maschile, e succede a Massari.
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VERSO KAZAN (al.f.) Da oggi a Bolzano si gareggia per la Coppa Rio, prima prova di selezione per i Mondiali di Kazan. Ci sarà la padrona di casa Tania Cagnotto, iscritta a 1 e 3 m, oltre agli azzurri Benedetti, Dell’Uomo, T. Marconi, Verzotto, Dallapè, Batki e M. Marconi.
IPPICA ● VITESSE Domenica a Cagnes-surMer il Criterium de Vitesse (m 1609): Pascià Lest ha preso un buon numero 4 di partenza, Linda di Casei ha il 7, Osasco di Ruggi l’11 e Owen Cr il 13. ● IERI 13-10-9-11-8 A Bologna (m 1660): 1 Shadow Gar (G. Longobardo) 1.14.3; 2 Sassy Nord Fro; 3 Selvaggia Jet; 4 Sky Girl; 5 Shaghy. Tot.: 6,34; 2,03, 1,37, 2,09 (34,93). Quinté: 894,84. Quarté: 319,10. Tris: 141,40. ● OGGI QUINTÉ A MONTEGIORGIO Al San Paolo (inizio convegno alle 15.35) scegliamo North Bound (9), Pinturicchio Zs (11), Reine Erre (5), Rollymille (2), Lazioz (4) e Placido Mp (13).
VELA ●
COPPA AMERICA (r.ra) L’America’s Cup è sempre più vicina alla F1. Il team inglese Ben Ainslie Racing ha sviluppato un software di simulazione velico tridimensionale. Il programma è stato realizzato da James Roche, già progettista della McLaren nonché disegnatore dello slittino che ha usato Lizzy Yarnold oro olimpico a Sochi. ● FARR 40 (r.ra) A San Diego, Enfant Terrible di Alberto Rossi (tattico Vascotto) è in testa al Farr 40 Midwinter Championship (3 prove) con buon margine su Flash Gordon e Struntje Light.
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IL SEGNO PIÙ DAL 2007
L’EURO AI MINIMI DA 11 ANNI Andamento dall'entrata in circolazione della moneta unica europea 1 GEN. ‘02
15 LUG. ‘08
IERI
0,8813
1,599
1,1069
Casa, riparte il mercato Nel 2014 +1,8% nelle vendite
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 FONTE: BCE; L’EURO IERI HA TOCCATO I MINIMI DA SETTEMBRE 2003/ ANSA-CENTIMETRI
IL FATTO DEL GIORNO L’INIEZIONE DI LIQUIDITÀ Mario Draghi, 67 anni, romano, è il presidente della Banca centrale europea dal 1 novembre 2011 AFP
di salvataggio internazionale in via di definizione) e il 33% del debito totale di un emittente. Il punto più delicato di questo piano è però che il rischio sarà ripartito così: il 20% sulle spalle di Francoforte e l’80% sulle spalle delle banche centrali nazionali. Supponendo che la Bce sia d’accordo nel comprare (mettiamo) un cento miliardi di titoli pubblici italiani, farà acquistare 80 miliardi alla Banca d’Italia e acquisterà direttamente solo 20 miliardi. Se quindi a un certo punto non saremo in grado di restituire, dovremo far fronte all’impegno per l’80% del debito attingendo dalle nostre tasche.
Da lunedì Draghi apre 2 il portafoglio della Bce: basterà per risollevare 3 i conti dell’Eurozona?
E come si attinge alle nostre tasche? Patrimoniali, tasse, vendendo ai cinesi il porto di Brindisi…
1La Banca centrale comprerà titoli per 60 miliardi al mese Ma la Grecia sarà esclusa. Riviste in rialzo le stime del Pil
di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Il Quantitative Easing partirà il 9 marzo e…
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Ne abbiamo già parlato, ma come vuole la che gente si ricordi del Quask… ehm? Quantitative Easing. «Quontitativ ising», più o meno. Senza mettersi a fare traduzione letterali, significa che la Banca
Centrale Europea comprerà un mucchio di titoli europei, anche di titoli nostri, per un totale di 60 miliardi di euro al mese. Fino a settembre 2016, cioè per un totale di circa 1200 miliardi, somma che potrà essere aumentata se l’inflazione non tornerà dalle parti del 2%. Ci sono dei limiti a questo grande aiuto che la Bce dà ai Paesi, stampando moneta: intanto dei 60 miliardi, solo 40 saranno destinati ai titoli pubblici. Poi: non si potrà compra-
re debito per più del 25% dell’indebitamento generale del Paese. E per non più di un terzo di ogni singola emissione. Inoltre non saranno accettati titoli dal rendimento troppo basso: l’asticella è stata messa a meno 0,2%. Le scadenze sono comprese tra 2 e 30 anni e i titoli acquistabili sono quelli con rating “investment grade”. Ci sono altri limiti agli acquisti: il 25% di una emissione (che può variare per un Paese come la Grecia, con un piano
LA VISITA UFFICIALE
Renzi ieri a Mosca con Putin AP
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Francoforte i soldi glieli presta o no? No. Draghi ha scherzato sul fatto che la Bce potrebbe essere definita “la banca centrale della Grecia” visto che i prestiti ad Atene sono raddoppiati a 100 miliardi di euro in un mese e mezzo raggiungendo il 68% del Pil, massimo nell’Eurozona. Ma, ha aggiunto subito, visto che il programma di Atene è sotto revisione internazionale, la Bce non può acquistare titoli greci. Anche perché ne ha già in portafoglio una quota superiore al 33% del totale. Ma è “pronta a ripristinare la deroga” che le consentiva di accettare i titoli di Stato greci come collaterali nonostante il rating ‘spazzatura’. Per far questo, ci vuole però un accordo politico. Il governatore ha avvertito Varoufakis e Tsipras che «alcune parole» pronunciate dal governo greco «hanno creato volatilità». L’unico favore ad Atene è stato l’aumento a 68,8 miliardi (+500 milioni) di un certo fondo a cui le banche greche potranno ancora far ricorso presentando obbligazioni diverse dai titoli del loro debito pubblico (programma Ela). L’altro fondo per indebitarsi a breve è stato contenuto a 15 miliardi.
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Giudizi di Draghi sull’economia in generale? Buoni. Gli economisti dell’Eurotower pensano che il Pil dell’Eurozona possa crescere di un +1,5% quest’anno, di un +1,9% l’anno prossimo e di +2,1% nel 2017. Per l’inflazione: 0 nel 2015, +1,5% nel 2016, +1,9% nel 2017. I tassi d’interesse sono stati tenuti fermi (prime rate a 0,05).
S
i risveglia il mercato della casa. Dopo sette anni di crisi nera, con segni meno a ripetizione, nel 2014 una sensibile inversione di tendenza, con una crescita delle compravendite dell’1,8%, malgrado la flessione dei prezzi che non si ferma (ma rallenta). A descrivere lo scenario è l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che nel bollettino del quarto trimestre 2014, in cui si vede un piccolo boom di compravendite (+5,5%), traccia anche un bilancio dell’anno scorso. Nel 2014 sono state oltre 920mila le unità immobiliari che sono passate di mano, contro le circa 905mila del 2013. L’aumento è ancora piccolo, ma è necessario risalire fino alla fine del 2006 per un segno più. La parte del leone la fa naturalmente il settore residenziale, che registra una crescita del 3,6% su base nazionale con oltre 417mila unità vendute. E l’andamento positivo si deve anche alla crescita dei mutui: gli acquisti resi possibili dal prestito bancario sono infatti il 12,7% in più rispetto al 2013. Per il 40,6% del totale degli acquisti di abitazioni l’acquirente si è rivolto alla banca, ottenendo, come capitale medio erogato, circa 119 mila euro (3mila in meno rispetto al 2013). La rata media mensile iniziale risulta in calo del 7% rispetto all’anno precedente e pari a 631 euro. Nel 2014 scendono di circa mezzo punto anche i tassi d’interesse, attestandosi intorno al 3,4% mentre rimane stabile la durata media del mutuo (22 anni). I prezzi, invece, continuano a scendere. Nel secondo semestre 2014, le quotazioni sono scese dello 0,8% e nel 2015 la (lieve) flessione proseguirà: sui prezzi «non si vede una svolta significativa».
BARI, CASO ESCORT
Renzi va da Putin «Serve il tuo aiuto per la crisi libica» 1Il premier a Mosca Dai fiori per Nemtsov F all’asse con lo zar: «Agiamo insieme contro il terrorismo»
Ma allora la Grecia…? Calma. Nella riunione di ieri, che si è tenuta a Cipro (due volte l’anno il board della Bce si riunisce fuori da Francoforte), s’è discusso molto del caso del giorno, cioè la Grecia e il duo che in questo momento la rappresenta, cioè Varoufakis e Tsipras. In Germania c’è una forte irritazione verso le dichiarazioni di Varoufakis, uno che parla a getto continuo e con l’aria di saperla molto più lunga di te. Il ministro delle Finanze di Atene ha annunciato di voler tagliare l’obiettivo del disavanzo per aiutare le famiglie indigenti, distribuire 300 mila tessere alimentari, bonus per gli affitti e sovvenzioni a chi non può pagare la bolletta. Non ha i soldi per fare questo, e tuttavia spara anche che non ha bisogno di nessun aiuto, spacconata che non sta evidentemente in piedi. Merkel smentisce che a giugno bisognerà
tirar fuori altri 50 miliardi per farli andare avanti, ma è una smentita a cui non crede nessuno.
iori a Nemtsov, carezze a Putin. Ieri Matteo Renzi ha passato un’intensa giornata a Mosca e con il presidente russo si è parlato di tante cose: dalla strategia internazionale antiterrorismo, in particolare dentro al pantano della Libia, al rispetto degli accordi sull’Ucraina. Sullo sfondo, però, il rilancio del dialogo tra i due Paesi, visto che l’Italia si è dimostrata tra le nazioni meno ostili alla ruggente Russia putiniana: «I nostri rapporti risentono della crisi di Kiev, ma l’Italia resta uno dei nostri partner principali», ha detto lo zar. «Lavoriamo nel settore energetico, macchinari industriali, spazio e il nostro dialogo politico rimane molto attivo», l’aggiunta importante. In ogni caso, era altissima l’attesa per la visita diplomatica del
premier, che mercoledì a Kiev aveva incontrato l’altro personaggio in commedia, il presidente ucraino Poroshenko. AFFARI Per Renzi l’emergenza si chiama, comunque, Libia e pure Putin ha detto di fidarsi dell’Onu: «Occorre una risposta internazionale incisiva e il ruolo della Russia può essere decisivo», il messaggio del leader italiano. Che sulle tensioni in Ucraina ha poi scelto l’ottimismo: «Lavoreremo insieme nella direzione indicata a Minsk». Non una parola, invece, su Boris Nemtsov, l’oppositore di Putin trucidato una settimana fa a Mosca in circostanze ancora piuttosto fosche. Eppure, in mattinata, il nostro presidente del Consiglio era arrivato presto sul ponte, due passi dal Cremlino, per deporre sul luogo dell’omicidio sei garofani rosa, numero pari come vuole la tradizione russa. E dopo il faccia a faccia clou con Putin, pure un passaggio all’ambasciata italiana: c’erano imprenditori e dirigenti di aziende pubbliche e private, circa 130 che in Russia vogliono continuare a fare affari. cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Berlusconi disse: «Stasera a cena vedo due bimbe» 1Le intercettazioni I telefoniche tra il Cav e Tarantini: «Siamo vecchietti, ma di potere»
Silvio Berlusconi, 78 anni ANSA
suoi «prototipi» sono altre, «si chiamano Carfagna, Gelmini, Prestigiacomo...», ovvero «parlamentari con il 98,8% di presenza al voto» e quindi «accusarmi di frequentare delle ragazze minori è una bufala». Si difende così, Silvio Berlusconi, il 3 maggio 2009, parlando al telefono con l’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Il cui apparecchio era intercettato nell’ambito dell’indagine della Procura di Bari sulle escort portate a casa dell’ex premier: ieri centinaia di pagine di conversazioni sono state depositate dal perito nominato dal tribunale e ora sono agli atti del processo in corso per favoreggiamento della prostituzione, in cui Tarantini è imputato. Ma in quei nastri c’è molto altro. «Io ho due bambine piccole, che è tanto che non vedo, una fa
la giornalista in Mediaset allo sport, è una napoletana molto simpatica... E un’altra bambina di 21 anni, brasiliana», dice per esempio il Cav mentre si organizza una “cena elegante”, che stando alla telefonata - prevede altri ospiti, come Carlo Rossella, presidente di Medusa Film («Siamo vecchietti ma con molto potere», il chiarimento). BUSH In una diversa intercettazione, l’allora premier ammette che le donne innamorate sono «il problema che mi perseguita da tutta la vita», in un’altra spiega di aver fatto approvare «in un tempo abbastanza ristretto, la Finanziaria per tre anni». E poi cambia argomento. «Allora, stasera? Porterei una, due, tre ragazze...». Ed elenca gli invitati, tra cui «Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della Rete Uno della Rai... Così le ragazze sentono che c’è lì qualcuno che ha il potere di farle lavorare...». E non manca una “vanteria” politica: Bush «mi ha detto che ha ricevuto solo il Papa come me». Oggi Berlusconi sarà per l’ultima volta a Cesano Boscone per assistere i malati come prevede la condanna nel caso Mediaset. f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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NEL BARESE
Bomba in sala giochi Otto feriti, tre gravi «Una intimidazione» 1In coma 26enne 3
calciatore di un club di Eccellenza Le indagini puntano sul racket locale
G ● 1 Danni e alberi caduti sulle case a Forte dei Marmi (Lu). I vigili del fuoco hanno gestito in Toscana oltre 3.500 interventi;● 2 Disagi ed allagamenti hanno flagellato anche l’Abruzzo. Tra le città più colpite Pescara; ● 3 L’albero caduto sulla cabinovia a Ciampinoi in Val Gardena Salvati 200 sciatori con l’elisoccorso ANSA
Mezz’Italia nella tempesta di vento e pioggia: tre morti
1 Donna schiacciata da un albero a Urbino. In Val Gardena 200 sciatori bloccati sulla cabinovia. Danni a Forte dei Marmi: la pineta rasa al suolo Daniele Vaira @danvaira
V
ento fortissimo, pioggia battente, nevicate, frane, paesaggi totalmente devastati. Il repentino cambiamento del meteo, ieri, ha colto di sorpresa l’Italia, creando disagi e danni da Nord a Sud. Ci sono state anche tre vittime. In Toscana, nel comune di Borgo a Mozzano (Lucca), è morto un uomo di 41 anni che era alla guida della sua auto, travolta da un masso staccatosi da una parete rocciosa. Illesa la donna che viaggiava con lui. Nelle Marche, a Urbino, una 49enne è stata, invece, schiacciata da un albero sradicato dalle fortissime raffiche di vento. La tragedia è avvenuta nella zona del collegi universitari. A Buscate nel Milanese, un anziano di 76
anni ha sbandato in bici, a causa di una folata, ed è stato investito da un furgone. Nessuna regione si è salvata dalla furia del vento, nemmeno il Trentino Alto Adige. A Trento un cedro è caduto, ferendo due passanti. Un albero è finito sulla cabinovia Ciampinoi, in Val Gardena. L’impianto è stato fermato ed è partita la macchina dei soccorsi. Oltre 200 sciatori, che si trovavano nelle cabine sono stati tratti in salvo dall’elisoccorso e dagli uomini del soccorso alpino e dei vigili del fuoco. LA VERSILIA PIANGE Situazione drammatica in Toscana. Ieri pomeriggio erano 80 mila le persona senza luce a causa del maltempo. «È un vero disastro, che ha colpito l’intera regione — ha affermato il presidente della Regione Enrico Rossi . Numerose le strade interrotte, in-
NOTIZIE TASCABILI CRESCE IL FLUSSO DI MIGRANTI: +160% DAL 2014
Alcuni dei migranti soccorsi mercoledì nel porto di Augusta (Sr) AFP
sieme ad autostrade e linee ferroviarie bloccate. Danni incalcolabili agli edifici pubblici, privati e ai capannoni industriali e alle attività agricole. Strade chiuse, tetti scoperchiati e devastazione anche a Forte dei Marmi. Spazzata via la celebre pineta. Tra i primi a commentare l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti, che lì va da una vita in vacanza: «Una grande tristezza. La mia pineta è sparita, ma ricostruiremo». Danneggiato anche l’autodromo del Mugello. All’aeroporto di Firenze cancellati i voli. Scuole chiuse in molte province. Sospesi i traghetti per l’ Elba. IL FENOMENO Disagi anche in Liguria con il vento che ha superato i 160 km/h. Treni in tilt a causa del maltempo, in provincia di Imperia. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco.
Temporali anche in Umbria e nelle Marche. Colpita Senigallia (An), già devastata da una alluvione il 3 maggio scorso: le forti piogge hanno fatto salire i livelli del fiume Misa. K.o. anche il Lazio. Disagi a Roma a causa di un nubifragio. Si sono verificati allagamenti e i semafori sono andati in tilt. La pioggia ha causato una frana a Napoli. Allagamenti in Abruzzo. Una tempesta di vento e di pioggia ha colpito anche la Sardegna.«Il singolo evento di per sé non è significativo, lo è la frequenza con cui i fenomeni si verificano — ha spiegato Antonello Pasini, climatologo del Cnr—. Il riscaldamento globale provoca un aumento di temperatura e ciò determina più energia nell’atmosfera. Questa viene poi scaricata attraverso le nevicate, la pioggia e appunto il vento».
li inquirenti hanno già un’interpretazione dell’attentato che, poco dopo la mezzanotte fra mercoledì e giovedì, ha causato otto feriti (tutti tra i 21 e i 26 anni) in una sala giochi di Altamura, nel Barese. Gruppi diversi si contendono il controllo delle estorsioni in città, uno spunto investigativo che risale all’omicidio, nel 2010, del boss Bartolo Dambrosio. E l’ordigno di un chilo di peso, a base di polvere pirica, collocato davanti a una vetrata, dal lato opposto rispetto all’ingresso della sala giochi ma nascosto da alcuni manifesti, voleva “intimidire”, non uccidere. Però ha causato tre feriti gravi: fra loro, Domenico Martimucci, 26 anni, giocatore dell’Acd Castellaneta, che milita nel campionato di
Eccellenza pugliese ed è in coma farmacologico all’ospedale di Bari: alcune schegge causate dall’esplosione lo hanno colpito alla testa, provocandogli una frattura cranica. Figlio unico, conosciuto dai tifosi come “piccolo Zidane”, sta ricevendo - attraverso i social network - il sostegno di amici e appassionati di tutta la Puglia. Le foto del locale mostrano danni ai muri, sangue sul pavimento e sedie rovesciate: «Una scena di guerra», riassume un vigile del fuoco. Al momento dell’esplosione erano presenti nella sala gioco circa quindici persone. SEGNALI «Già da un mese a questa parte — spiega Mario Stacca, il sindaco di Altamura —- si sono verificati atti intimidatori con bombe carta ai danni di una villa privata, un’automobile privata e una tipografia, producendo danni esigui. La sensazione è che sia in atto una riorganizzazione delle dinamiche criminali. E stavolta sii è trattato di un vile attentato nei confronti di giovani innocenti». f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AEREO FUORI PISTA A NEW YORK ● Il maltempo si abbatte su New York: ieri nello scalo di La Guardia un aereo in atterraggio è finito fuori pista per il ghiaccio. È stato salvato dalla rete che separa dalle acque gelide dalla baia di Flushing (nella foto Ap): il volo della Delta arrivava da Atlanta e, tra i passeggeri evacuati, nessun ferito.
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LA LEGA IN VENETO
AVEVA BEVUTO: TRA LE IPOTESI IL TENTATO SUICIDIO
Niente intesa tra Tosi e Salvini È caos sulle liste
Giù dal balcone di un hotel a Roma In coma una 17enne greca in gita
● Pure l’ultimo tentativo è fallito anche se, assicurano i “pontieri”, «c’è un po’ di tempo ancora». Salvini e Tosi non trovano l’accordo per ricucire la «spaccatura sulle liste della Lega in Veneto per Zaia. «Basta beghe», ha detto il segretario che non ha ceduto al sindaco (definitosi «incazzato ma lucido») sulla sua possibile propria lista.
L’hotel in cui è avvenuto l’incidente
ACCUSATO DI TRUFFA
DIFFUSO SUL WEB
Naufragio nel Canale di Sicilia «Il bilancio sale a 50 vittime»
Incendi a Messina «Piano, piano...» Risolto il giallo: In un video Isis in cella un 26enne si parla italiano
● I calcoli, tragicamente, erano sbagliati: «Sarebbero almeno 50 e non 10 le vittime del naufragio di martedì nel Canale di Sicilia», spiega Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). Una cifra che viene calcolata sulla base delle testimonianze dei sopravvissuti. I 150 migranti coinvolti nell’incidente erano a bordo di un’imbarcazione che si è ribaltata. Lo scafista, un tunisino, è stato fermato. Altri 90 migranti sono attesi oggi a Pozzallo (Rg). Il flusso cresce: 9 mila in poco più di due mesi, quasi + 160% rispetto allo stesso periodo del 2014. Persone che arrivano dal Corno d’Africa e dalla Siria. E Bruxelles progetta “uffici di migrazione” in Paesi come Libano e Turchia, per anticipare i controlli e ridurre le partenze.
● C’è una risposta ai misteriosi incendi che dal 2004 colpiscono Caronia (Messina): è in cella per truffa Giuseppe Pezzino, 26 anni, che avrebbe usato vari trucchi (e un laser) per appiccare il fuoco. Indagato anche il padre, a capo del comitato cittadino che chiedeva sostegno alle istituzioni. «L’unico scopo era ottenere gli indennizzi», dicono in Procura.
● Per la prima volta in un video diffuso via Internet dall’Isis, si sente un mujaheddin parlare in italiano. Pubblicato dal sito Globalist.it, il filmato mostra la preparazione di un attacco suicida con un camion bomba contro una postazione dei curdi del Pkk nel villaggio siriano di Al Naim. E si sente un miliziano dire «Piano, piano, piano...». Globalist
● L’ultima sera a Roma prima di tornare a casa, qualche bicchiere di troppo e il volo dal balcone del sua stanza al secondo piano di un albergo all’Eur. Il viaggio in Italia con la scuola si è trasformato in tragedia per una liceale greca di 17 anni in gita. Mercoledì, intorno alle 23, è stata soccorsa dopo il volo di dieci metri: è stata trasportata d’urgenza dal 118 all’ospedale e poi trasferita al Cto, dove è stata sottoposta a intervento. Ha riportato traumi alla testa, sul corpo e varie emorragie: è grave e in prognosi riservata. Ancora da chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto: pare che gli studenti abbiano cenato in albergo e che la ragazza, probabilmente ubriaca, si sia sporta dalla ringhiera. Al momento gli investigatori escludono l’ipotesi che qualcuno l’abbia spinta, propendendo per l’incidente o per un tentativo di suicidio.
IL RAPPORTO OCSE
Scuola, le ragazze sono più studiose ma «discriminate» Un’immagine dal video dell’Isis specifica che l’autenticità del filmato è stata confermata dall’intelligence italiana. Si potrebbe quindi trattare di un foreign fighter italiano - anche se non nativo del nostro Paese che si è unito allo Stato Islamico.
● Sono più studiose e diligenti, ma hanno meno fiducia e meno aspettative dei loro coetanei maschi e questo si traduce in un grosso svantaggio nei percorsi formativi e quindi professionali e lavorativi. È il ritratto delle ragazze italiane nel rapporto Ocse. I maschi vanno, in generale, meglio nelle materie scientifiche.
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MasterChef senza sorprese Stefano eletto re dei cuochi
MOBILE WORLD CONGRESS
Dal parcheggio al ristorante: le app piĂš furbe parlano italiano 1Boom di “startup“ di casa nostra
alla fiera dei telefonini di Barcellona
1Confermato il pronostico di Striscia Secondo Nicolò. E sui social è polemica
Filippo Conticello INVIATO A BARCELLONA
Francesco Rizzo
S
triscia la Notizia era ben informata. Come giĂ tre volte con il Festival di Sanremo, di cui aveva “indovinatoâ€? i Pooh, Giorgia e Ron vincitori nelle edizioni 1990, 1995 e 1996. Il titolo di MasterChef - il talent di cucina di Sky Uno - incorona Stefano Callegaro di Dolo (Rovigo), l’agente immobiliare folgorato sulla via della cucina di mammĂ , galeotti i risi e bisi di quando era un bambino. Stefano, l’autore del trancio di scorfano alla griglia e dei panini gourmet spiegati, per filo e per segno, sul sito del programma, si è imposto nella finale di ieri sera e ora potrĂ pubblicare un libro di ricette. Esulta un 42enne spesso sudato e piuttosto ansioso, che, prima del via,
spiega di aver fatto pace con le mie paure e che è il momento di essere felice. Forse già pregusta l’assegno da 100 mila euro che MasterChef gli staccherà , utili per quel sogno, salire sull’ultimo treno. Stefano (in lacrime) batte il piÚ freddo Nicolò Prati, 21enne emiliano-milanese con il pallino dei polli e la studentessa Amelia Falco, 26enne (ancora piÚ in lacrime). RAZZA Ieri sera, prima della finale, Striscia è tornata all’attacco, ricordando come Prati abbia presentato, alle selezioni, un piatto difficile (ali di razza) che appare in un libro di Sadler, lo chef per il quale, secondo Ricci, avrebbe anche cucinato. Lo stesso Sadler, filmato di nascosto da Striscia, ammette di ricordarsi di lui (i concorrenti di MasterChef non possono aver
AMO I PIATTI PULITI, IDENTIFICABILI IN TUTTI I LORO SAPORI, CHE POSSANO RACCONTARE LA MIA CRESCITA STEFANO CALLEGARO VINCITORE DI ÂŤMASTERCHEFÂť
lavorato piÚ di 6 mesi in un ristorante). Da ore, intanto, i social si scatenano: con l’hashtag #striscianospoiler, continua l’attacco a Ricci (tra poco dirà chi ha ucciso Kennedy, scrive uno dei tanti) ma c’è chi ironizza (venne il tempo in cui l’umanità temeva gli spoiler di Striscia piÚ del debito pubblico) o pronostica ascolti boom. E se Ricci si sbagliasse? Allora, tutti su Sky, dove il salmone di
Nicolò vince la mystery box contro il rognone in crosta di sale di Stefano. Nell’ultima prova a tre un piatto campano elimina la campana Amelia, lanciando il duello tra i due uomini. Uno (Stefano, che papĂ lo è quasi nella vita) potrebbe essere il padre dell’altro (Nicolò, in conflitto con il vero genitore). Ma, nell’edizione presentata all’insegna del “largo ai giovaniâ€?, trionfa il piĂš anziano. Sul tema libero di un menĂš degustazione, tra le seppie col gelato di fave di Stefano (per i giudici ÂŤspaccaÂť) e ÂŤle uova delle mie gallineÂť di Nicolò, la dice tutta Bastianich: ÂŤNei suoi piatti Stefano sta portando la sua esperienza di uomo, Nicolò la freschezza di chi deve crescereÂť. Il tele chef 2015 è scelto. Le polemiche strisciano in tribunale.
Stefano Callegaro, 42 anni, veneto, è il vincitore della quarta edizione di MasterChef. Ha battuto Nicolò Prati, 21 anni, milanese
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SCOMMESSE VINTE
Nek alza la voce: ÂŤOra mi prendo la rivincitaÂť 1Dopo il successo
a Sanremo il cantante torna col nuovo disco: La fede mi ha aiutato, scriverò un libro
P
remio della critica, miglior arrangiamento, miglior cover. Per Nek Sanremo è stato un successo, anche se è arrivato secondo. Ora Filippo Neviani si coccola la sua Fatti avanti amore diventata una hit radiofonica: il video ha registrato oltre 5 milioni di visualizzazioni. La sua speranza è
quella di ripetersi con l’album Prima di parlare (Warner), uscito lunedÏ. C’è un nuovo approccio... Sono cambiato, anche grazie alla fede, assaporo i momenti. Dopo la morte di mio padre, ero diviso. Una parte l’ha pianto e una ha accettato la perdita. Avevo bisogno di risposte profonde che non venissero, però, solo dalla lettura della Bibbia. Pure la famiglia mi ha aiutato a trovare l’equilibrio. Ora ha piÚ coraggio? SÏ, in quest’album ho deciso di sperimentare. Ho unito rock,
dance, pop ed elettronica e ho cambiato gruppo di lavoro. Cosa le ha lasciato l’Ariston? Sensazioni positive. Sono arrivato nella testa della gente e ho convinto anche la stampa che con me non è mai stata tenera. Per me si è trattato di una rivincita. Diciotto anni fa, quando ho portato Laura non c’è, ero spaventato, mi sono rivisto negli occhi di Lorenzo Fragola. Ora me la gioco.
21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
6,5
8
6-
7+
7
7,5
La Luna fa girar costantly lo zebedeo. E in casa, al lavoro, in amore la giornata non pare granchĂŠ. Fornicazione con poco tatto. Ma con molto gusto.
La Luna vi promette good news, vi fa brillare nel lavoro, rende la vostra mente rapida e la vita suina sapida. Fascino un po’sfighÊ, però: valorizzatelo.
Grinta, fiuto e pragmatismo vi fanno vincere. Aggiungete pure un pizzico di esperienza e stravincerete. Il sudombelico rende muchissimo.
Le stelle agevolano il vostro lavoro. E vi conferiscono intuito, grinta, scaltrezza. Colpetti di glutei giungono, insieme a recuperi fornicatori maxi.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
6+
7+
5,5
7,5
6
5,5
State attenti che nessun fallocefalo, nemico, rompitore seriale si occupi dei fatti vostri. Nel lavoro e in amore. E vi salverete. Sudombelico demotivato.
L’ umore è in bolla, il planning odierno viene rispettato, voi avete due zebedei formato famiglia e arrivate dove volete. Riscatti suini vi rallegrano.
Giornata dura: occorrono autocontrollo, organizzazione, prevenzione e un cicinĂŹn di menefreghismo. Fornicazione forse spentina.
Viaggi, studi e lavoro appagano. Siete intuitivi risoluti(vi) e lĂ dove non arriva il fascino arriva la scaltrezza in odor di zolfo. Sudombelico reattivo.
Lavoro, amore e fornicazione sono un cicinÏn una palla, oggi. E certe paranoie (anche correlate al fronte economico) vi s’insinuano. State su, don’t lagn.
Le tensioni nei rapporti interpersonali si riflettono sul lavoro e nel privato. Occorre distacco olimpico. O qualche vaffanglutei mirato. C’è noia suina.
SALVA-VITA Un po’ nascosto il maxi-stand, sul fondo dell’ultimo padiglione, ma una volta raggiunto c’è l’entusiasmo delle buone idee: trovi subito i catanesi di Park Smart che hanno la soluzione per trovare parcheggio con un software che riconosce se un posto è occupato. E dalla stessa cittĂ ecco Photospotland, l’app che “geolocalizzaâ€? i monumenti consigliando quando è il momento piĂš adatto per una foto. La Comanda di Milano sa come farti venire appetito grazie a un sistema di prenotazione dirette al ristorante: a giugno via pure a un progetto con Pizza Hut in Canada, dove basterĂ un magnete sul frigo per ordinare la Margherita. E ancora Hics, che esplora il mondo fatato dell’Internet delle cose, o la preziosa consulenza di Pushapp, factory napoletana specializzata nel progettarle, le applicazioni. Un passo piĂš in lĂ , è un bene per tutti il presidio di Quasarmed, pensato per supportare i malati di ipertensione: a Barcellona l’hi-tech (italiano) può perfino salvarti la vita. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Ha intenzione di puntare anche al mercato estero? SÏ, ad aprile uscirà la versione spagnola del mio album. Piaccio perchÊ sono diretto. Altri progetti? In autunno inizierò il tour. Poi ho un romanzo nel cassetto, ma non sono soddisfatto, devo lavorarci su ancora un po’. dan. va. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE
La giornata v’insinua serenità e motivazione. E vi promette soddisfazioni polimorfe. Pure fornicatorissime. Il che vi stimola pure la creatività .
Nell’album nessun duetto... Per ora lavoro da solo. Fare un duetto non deve essere marketing, serve empatia.
Avrebbe voluto cantare con qualcuno? ÂŤCon Irene Grandi e Gianna NanniniÂť.
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
Non perdete tempo, non stressatevi (anche se qualche motivo lo avete). L’amor, però, vi fa leccare dita, baffi e anatomia altrui, anche nei suini moments.
Nek, nome d’arte di Filippo Neviani, 43 anni
N
on di soli device vive l’uomo, anche quello che cerca la felicità tra questi corridoi riempiti di ogni apparecchio connesso alla Rete. Qui al Mobile World Congress di Barcellona, Eldorado dello smartphone, esperti e curiosi imboccano in anticipo le autostrade che la tecnologia costruirà . Ad esempio, vedono da vicino il futuro dei pagamenti mobili e scoprono che a breve Samsung lancerà il suo sistema Pay negli Usa per contrapporsi al terreno guadagnato da Apple. Ma, soprattutto, trovano polpa nell’universo delle applicazioni connesse alla tecnologia. Con una piacevole scoperta: c’è un bel po’ di Italia tra chi presenta le innovazioni piÚ argute. In Catalogna le startup del nostro Paese sono state raccolte dall’Ice, agenzia per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: per 25 progetti, ben dodici dal Sud, una meritatissima vetrina internazionale.
LO SPORT IN TV
LO SPECIALE ÂŤA 100 ANNI.....Âť
DIARI E OPERE FANNO RIVIVERE LA GUERRA Nell’ultima puntata di A 100 anni dalla Grande Guerra si parlerà di una delle piÚ grande ferite collettive dell’umanità . Lo speciale viene presentato da Paolo Mieli, con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi. La memoria della Grande Guerra ci viene restituita attraverso le opere letterarie, i materiali, i memoriali e i diari. DA VEDERE STASERA SU RAI STORIA ALLE 21.30
Carlo Brianza di La Comanda con il suo Click’N’Pizza
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VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA GOLOSA
1Io sono innamorato di tutte le signore che mangiano le paste nelle
L’ingresso del Florian, sopra una sala del Baratti & Milano, a fianco il lussuoso Gambrinus di Napoli
Un caffè e una torta ai tavolini della storia 1La cioccolata in
tazza al Florian e il bicerin al Baratti: 5 locali che hanno attraversato i secoli
Giovanni Angelucci
I
caffè storici d’Italia sono monumenti nazionali posizionati nelle vie e nelle piazze più belle del mondo. Eccone 5 dove vale la pena sostare: per un caffè e per la storia. CAFFÈ FLORIAN (VENEZIA) Il più antico caffè italiano, inaugurato il 29 dicembre 1720 da Floriano Francesconi con il nome di «Alla Venezia Trionfante», e ribattezzato in dialetto veneziano «Floriàn». Amato da Casanova, frequentato da Pellico, Berchet, Foscolo, Goethe e Rousseau. Nel 1895, nella Sala del Senato, venne ideata la prima Esposizione Internazionale d’Arte, oggi Biennale di Venezia. La cioccolata veneziana in tazza fa impazzire gli stranieri, per festeggiare i 290 anni è stato realizzato il Caffè Anniversario: liquore di arance e di anice, cioccolato, crema di latte e caffè. Accompagnatelo con i classici biscotti veneziani. Piazza San Marco, Venezia CAFFÈ BARATTI & MILANO (TORINO) La prima capitale d’Italia ha il numero più alto di
caffè storici, dislocati tra Corso Vittorio Emanuele e Piazza San Carlo. Fondata dai due confettieri Ferdinando Baratti e Edoardo Milano, questa caffetteria venne inaugurata nel 1858. Situata nella meravigliosa Piazza Castello è un gioiello liberty. Tra questi tavolini Guido Gozzano scrisse l’ode d’amore «Le golose». Ottimi gianduiotti, praline alla nocciola e i famosi cremini inventati proprio qui. In inverno provate il bicerin torinese: caffè, cioccolato, panna. Piazza Castello 27, Torino. GRAN CAFFÈ GAMBRINUS (NAPOLI) L’intellettuale Apuzzo nel 1860 diede vita a questo luogo di grandi incontri che è parte integrante della maestosa Piazza del Plebiscito. È dal Gambrinus che provengono i versi dannunziani di «A vucchella» ed è qui che sedevano Croce, Russo, Wilde, Hemingway e Sartre. «Al Gambrinus serviamo il caffè Gegè: un caffè strapazzato già zuccherato, come si usava fare una volta, mescolato con tre cucchiaini di panna fresca», spiega il direttore di servizio Gennaro Ponziani. Piazza Trieste e Trento, Napoli. CAFFÈ REVOIRE (FIRENZE) In Piazza della Signoria si affaccia uno dei locali storici più famosi di Firenze. Dai tavolini del Rivoire si ammirano Palazzo Vecchio e gli Uffizi. Aperto dal torinese Enrico Rivoire, cioccolatiere dei Savoia, divenne ben presto punto di riferimento per
Pagina a cura di Pier Bergonzi e Daniele Miccione
confetterie. Signore e signorine - le dita senza guanto - scelgon la pasta. Quanto ritornano bambine! (da Le Golose di Guido Gozzano, 1883-1916)
SOSTIENE LO CHEF EF di LIONELLO CERA
l’ottimo cioccolato prodotto secondo la ricetta della tradizione piemontese. Nel 1977 i Revoire passarono la mano ai fratelli Bardelli che oggi mantengono tutte le caratteristiche artigianali della produzione: dalla tostatura del cacao alla confezione dei prodotti. I tavolini all’aperto sulla splendida piazza della Signoria sono ancor oggi ritrovo di culto per turisti e fiorentini. Piazza della Signoria, Firenze. ANTICO CAFFÈ GRECO (ROMA) In Via Condotti c’è il più famoso (e antico) caffè letterario di Roma. Nasce ufficialmente nel 1760 e c’è un documento che riporta il nome del proprietario «Nicola di Maddalena caffettiere, levantino», da qui il nome Greco. Un monumento della capitale reso famoso da Wolfgang Goethe e dal principe Ludwig di Baviera che cominciano a frequentarlo nel 1779 e che ha ospitato persino Buffalo Bill. L’Antico Caffè Greco, con oltre trecento opere esposte nelle sue quattro sale, è oggi la più grande galleria d’arte privata aperta al pubblico esistente al mondo. E se poi si può anche camminare tra cornici e tele mangiando la cheese cake cotta al vapore o la speciale granita al limone, la tappa è d’obbligo. Via dei Condotti, Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SORSEGGIANDO di LUCA GARDINI
MASANETA DI LAGUNA PER UN SUPER BRODO
BIANCO CHE SORPRENDE DAL NERELLO DELL’ETNA
Lionello Cera, 48 anni, è l’erede di una lunga tradizione familiare. L’Antica Osteria da Cera sta infatti a Campagna Lupia, Venezia, fin dal 1966. Lionello ha traghettato la cucina tradizionale di laguna nel futuro. (Foto Berti)
vini dell’Etna sono una realtà consolidata. Con le uve di Nerello Mascalese e Cappuccio si producono bottiglie di assoluta qualità. Ne fa di buonissime anche Terrazze sull’Etna, giovane azienda di Nino Bevilacqua che si affida ai saperi di Riccardo Cotarella, uno dei più navigati enologi italiani. E per stupire, Terrazze dell’Etna, che ha vigneti a Randazzo (tra 750 e 900 metri di quota) propone il «Ciuri», un Nerello Mascalese vinificato in bianco! Provatelo e vi sorprenderà.
L
a masaneta è un granchio della Laguna dal sapore speciale che uso per fare una zuppa davvero strepitosa che accompagno con ceci, patate e scorfano. Apro tutte le masanete e le tengo a marinare con un filo d’olio, zenzero grattugiato ed erbe aromatiche spezzate con le mani: timo, alloro, mirto e maggiorana. Dopo 4 ore tolgo le erbe, faccio un soffritto di carote, cipolle, sedano e scalogno, aggiungo i granchi che schiaccio bene con un cucchiaio di legno. Poi verso lo stesso peso delle masanete in ghiaccio e faccio andare per 6 minuti dopo la bollitura. Spengo e tengo per 6 ore tutto coperto in una zona fresca. Attenzione, questa è una fase fondamentale perché serve a far maturare la zuppa ed estrarre dai granchi il 100 per cento del sapore. Alla fine filtro e servo in un bicchiere dove alla base c’è una crema di patate (frullate con sale e acqua di peperone), ceci, che danno la parte croccante, e pezzetti di scorfano saltati velocemente. Il brodo completa tutto.
I
Giallo luminoso il Ciuri 2013 ha profumi ricchi con richiami di lamponi gialli, erbe aromatiche e sfumature sapide. Succulente e morbido al palato, con un ritorno di frutti gialli e note balsamiche e una bella mineralità in chiusura. CIURI 2013, Bianco, Terrazze dell’Etna, Randazzo (Catania): UVE: Nerello Mascalese. PREZZO: circa 13 euro. IL VOTO
90/100 RAPPORTO QUALITÀ PREZZO VANTAGGIOSO ★★★★★ SI ABBINA CON SPAGHETTI S CICALE DI MARE, BROCCOLI E PEPERONCINO DEGUSTARE ASCOLTANDO ANNALISA UNA FINESTRA TRA LE STELLE U
Il consiglio
I
l granchio verde qui in Laguna prende dei nomi diversi in base al periodo dell’anno. Se è in muta, con il carapace tenero, si chiama moleca, prima, quando le femmine hanno il guscio duro e sono piene di uova, sono conosciute come masanete. Chi non lo trova può sostituirlo con il granchio rosa, un crostaceo di sabbia comune in tutta la fascia adriatica e in Liguria. La cosa importante è comprarli molto freschi. Non è difficile sceglierli perché dopo pochi giorni cominciano ad emanare un odore sgradevole. Il brodo di granchi si può usare a casa come base per tanti piatti: per un grande risotto di pesce, al posto dell’acqua per una zuppa di verdura speciale, con la pasta saltata alla fine con qualche pezzetto di scorfano, patate e ceci. Chi preferisce una ricetta tradizionale provi le masanete bollite con olio e prezzemolo.
h K 3 $
L’OLIO
Milleanni, perfetto col pesce alla griglia
MILLEANNI DA ENOCLUB DI MALFASSI A MILANO 14 MEZZO LITRO
● Fatevi rapire dalla particolare etichetta con una donna-ulivo. L’olio Milleanni proposto da Donnafugata ci porta nelle dolci colline della Valle del Belice. Il fruttato di media intensità ha particolari note erbacee con intrecci di pomodoro verde e tenue carciofo, si apre in bocca con un bell’amaro per poi cedere il passo al piccante con sentori erbacei e pomodorosi. Da gustare con un ottimo pesce alla griglia. Marino Giorgetti ● www.donnafugata.it
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VENERDÌ 6 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT