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domenica 8 marzo 2015 anno LXXI - numero 10 euro 1,40
ROSSONERI SENZA GIOCO. PARI COL VERONA: 2-2
UN’ALTRA X SU INZAGHI E INTANTO BERLUSCONI DICE SÌ A MR BEE 30% DEL MILAN IN THAILANDIA: 250 MILIONI Al 95’, arriva il pari di Nico Lopez (lo stesso che segnò all’Inter e causò l’esonero di Mazzarri...). Pippo: «Raggiunti da polli. Vado avanti a testa alta»
ELEFANTE, FROSIO, GOZZINI, LICARI, NICITA, OLIVERO, PASOTTO DA PAGINA 2 A PAGINA 9 UN COMMENTO DI ARCHETTI A PAGINA 19
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PROFEZIA MANCINI SCUDETTO NEL 2016 MA ADESSO C’È L’INCUBO HIGUAIN L’Inter a Napoli: tocca a Jesus fermare l’argentino. Palacio in vantaggio su Podolski. Riecco Zuniga dopo 4 mesi e mezzo TAIDELLI, G. MONTI ALLE PAGINE 10-11
Gonzalo Higuain stasera sfida Rodrigo Palacio
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AL TARDINI CON L’ATALANTA
Il Parma riparte tra paure e speranze Spunta l’ipotesi cordata SCHIANCHI, SPINI A PAGINA 16
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NOSTRA RICERCA
Juve regina dei calci piazzati Nessuno in Serie A sfrutta meglio le palle inattive DELLA VALLE A PAGINA 12 RISULTATI & CLASSIFICA 26a GIORNATA
PALERMO SASSUOLO VERONA*** UDINESE* EMPOLI CHIEVO ATALANTA CAGLIARI*** CESENA PARMA** (-1)
34 29 29 28 28 25 23 20 19 10
*1 partita in meno **2 in meno *** 1 in più
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Carpi e Bologna avanti tutta Avellino e Livorno, che colpi SERVIZI ALLE PAGINE 22-23
La panchina del Milan. La disperazione mista a rabbia di Filippo Inzaghi, 41 anni, e la rassegnazione-delusione del suo secondo Mauro Tassotti, 55 anni ACTION/IMAGES
A PARTIRE DALLE 14
Maionchi-Pedrini a Gazzetta Live tra calcio e musica
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L’ITALIA NON È UN PAESE PER DONNE Un Paese che valorizza le donne in tutti gli ambiti, compresi quelli sportivi, è sicuramente un Paese migliore. L’8 marzo che si celebra oggi, sarà però una festa soltanto quando il nostro Paese diventerà un Paese per donne. L'ARTICOLO A PAGINA 19
Trost d’argento L’oro sfugge allo spareggio Vince la Kuchina BUONGIOVANNI, NARDUCCI PAG. 19-33
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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI
ALTRI MONDI
Nuova truffa all’esterno degli Autogrill. Non più il gioco delle 3 carte ma cercano di venderti il Parma a 10 euro
E perché nel 2015 i maschi continuano a guadagnare di più? DELL’ARTI A PAGINA 37
DA NON PERDERE 1 Passo falso del Real sconfitto a Bilbao Il Barça mette la freccia RICCI A PAGINA 21
2 Davis, Fognini-Bolelli non tradiscono Italia-Kazakistan 2-1 MARTUCCI E ANALISI DI BERTOLUCCI PAG. 31
3 Le Strade Bianche lanciano il ceco Stybar Rosa (5°) è la sorpresa Alessia Trost, 22 anni oggi AP
Rinnova in sicurezza, ti regaliamo l’ABS!
PASTONESI E COMMENTO DI BETTINI PAG. 29
ROTTAMA
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EUROATLETICA
& RINNOVA
L’INTERVENTO di Valentina Vezzali
GUGLIELMI A PAGINA 18
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JUVENTUS 58 ROMA 49 NAPOLI 45 LAZIO 43 FIORENTINA 42 SAMPDORIA***42 GENOA* 36 TORINO 36 INTER 35 MILAN*** 35
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Eto’o punge, Zola precipita IERI MILAN-VERONA 2-2 SAMPDORIA-CAGLIARI 2-0 OGGI (15) CESENA-PALERMO (12.30) (1-2) CHIEVO-ROMA (0-3) EMPOLI-GENOA (1-1) PARMA-ATALANTA (0-1) UDINESE-TORINO (0-1) NAPOLI-INTER (20.45) (2-2) DOMANI LAZIO-FIORENTINA (19) (2-0) JUVE-SASSUOLO (21) (1-1)
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Serie A R Anticipo 26a giornata
Lopez beffa il Milan al 95’ Verona fatale per Inzaghi? 1I rossoneri ribaltano il rigore di Toni
con un rigore di Menez e un autogol, poi si chiudono e sono raggiunti nel finale: fischi al tecnico per il cambio Pazzini-Bocchetti. Destino segnato MILAN
VERONA
2 2
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Toni (V) su rig. al 18’, Menez (M) su rigore al 41’ p.t.; aut. Tachtsidis (V) al 2’, N. Lopez (V) al 50’ s.t. MILAN (4-3-1-2) Diego Lopez; Bonera, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, Muntari, Bonaventura; Menez (dal 47’ s.t. Destro); Cerci (dal 19’ s.t. Honda), Pazzini (dal 32’ s.t. Bocchetti). PANCHINA Abbiati, Gori, Abate, Van Ginkel, Mastalli, Suso. ALL. Inzaghi. ESPULSI nessuno. AMMONITI Poli per proteste. BARICENTRO MEDIO 51,5 M CAMBI DI SISTEMA dal 38’ p.t. 4-4-2, dal 19’ s.t. 4-2-3-1, dal 32’ s.t. 4-3-3.
PRIMO TEMPO Dopo 12 minuti di sterile possesso palla milanista, è il Verona a rendersi pericoloso per primo con Jankovic che riparte sul settore di destra e tenta l’affondo. Defilato, lascia partire un diagonale rasoterra dal limite dell’area che si spegne di poco a lato. Ancora Verona in attacco. Corner da sinistra con Tachtsidis che mette in area una palla insidiosa. Diego Lopez esce ma non allontana il pallone, che arriva quindi sulla zona destra dove ben appostato Toni tenta un tiro e spara alto. Il Verona insiste e passa. Muntari al 17’ atterra nettamente Ionita in area di rigore. Toni dal dischetto sceglie lo scavetto e fa secco Diego Lopez: portiere a destra, pallone in rete. Il Verona è in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio di punizione a favore del Milan, Mexes subisce fallo in area da Jankovic. Giacomelli assegna il rigore: Menez va di potenza e al 41’ spiazza Benussi per il pareggio dei rossoneri.
SECONDO TEMPO Milan subito sul 2-1 dopo appena due minuti. Sugli sviluppi di un corner da sinistra, si crea una mischia in area gialloblù. Mexes salta un uomo e quasi dal fondo riesce a calciare: Pisano sulla linea cerca di rinviare ma il pallone sbatte su Tachtsidis e finisce in rete.
VERONA (4-5-1) Benussi; Sala, Moras, Marques (dal 5’ s.t. Rodriguez), Pisano; Jankovic (dal 34’ s.t. N. Lopez), Ionita, Tachtsidis, Hallfredsson (dal 17’ s.t.Obbadi), J. Gomez; Toni. PANCHINA Rafael, Martic, Agostini, Sorensen, Greco, Fernandinho, Saviola, Christodoulopoulos, Campanharo. ALL. Mandorlini. ESPULSI Mandorlini al 46’ s.t. per proteste. AMMONITI Ionita e Hallfredsson per gioco scorretto, N. Lopez per c.n.r. BARICENTRO BASSO 48,5 M CAMBI DI SISTEMA dal 34’ s.t. 4-3-3.
Rossoneri vicini al 3-1: Menez centra dalla destra, Moras svirgola in area ma Benussi in tuffo salva su Pazzini. Il Milan manca il colpo del k.o.
ARBITRO Giacomelli di Trieste. NOTE paganti 10.006, incasso di euro 240.547,84; abbonati 19.504, quota euro 453.906,11 . Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 6-5. Fuorigioco 2-2. Angoli 9-3. Recuperi 1’ e 5’.
Pareggio del Verona al 5’ di recupero. Nico Lopez, entrato al 34’ della ripresa per Jankovic, sfrutta una sponda di testa di Juanito Gomez, si ritrova davanti a Diego Lopez e con un diagonale di destro supera il portiere rossonero.
Al 27’ azione insistita del Verona e palla al limite dell’area per Tachtsidis, che controlla male ma riesce a calciare con il destro, non il suo piede. Il tiro si stampa sulla traversa e rimbalza appena fuori dalla linea di porta.
Andrea Elefante MILANO
I
l sogno di Inzaghi di restare sulla panchina del Milan non per altri vent’anni — quella era ovviamente un’iperbole buttata lì — ma almeno per un’altra settimana con un po’ più di tranquillità si è sgonfiato a una cinquantina di secondi dal sospiro di sollievo: solo chi non conosce il Milan di quest’anno l’aveva già tirato, e Pippo probabilmente ancora no. Mandorlini doveva emendarsi dal precedente peccato di eccessiva prudenza: un Verona troppo difensivo, che non a caso appena ha azzardato qualcosa in più è andato in vantaggio e poi ha trovato il 2-2. Per far fare «puf» a quel timido sogno di Inzaghi, il tecnico aveva dato l’ago a Nico Lopez l’ammazzagrandi, l’uomo «entro e segno», la foto di un Verona che ha raccolto il 7° gol di questo campionato segnato da uno dei suoi subentrati e si è portato via l’11° punto recuperato da una situazione di svantaggio: un’incursione micidiale, quanto la spizzata di testa di Juanito Gomez e l’assenza ingiustificata di mezzo Milan.
per una squadra che stavolta aveva aggiustato una partita nata male (tanto per cambiare) e contro la squadra che ha la peggior difesa esterna del campionato avrebbe potuto/dovuto ammazzarla invece di uccidere per l’ultima mezzora le coronarie dei suoi (pochi) tifosi e di Inzaghi. Ma in realtà l’esito finale è stato solo il risultato della poca serenità che oggi hanno questo Milan e probabilmente il suo allenatore. Un tempo Pippo giocava sugli errori degli avversari: quello che ieri aveva fatto il suo Milan più che giocare, trovando il pareggio su un fallo ingenuo di Jankovic su Mexes (rigore trasformato da Menez, a digiuno da quattro partite) e il 2-1 grazie alla libertà concessa ancora al francese, anche fortunato nel gioco dei rimpalli Pisano-Tachtsidis. QUEL CUCCHIAIO Inzaghi sperava di aver vinto sfruttando anzitutto quelli errori, ma oggi, sempre che glielo consentano, si ritroverà a meditare solo sugli inciampi dei suoi, a cui non è
riuscito a dare non solo un gioco che non sia a sprazzi, ma neanche il cinismo e la lucidità per vincere una partita già in tasca. La serenità che oggi ha invece il Verona, digiuno di punti a San Siro con il Milan dall’anno 2000: l’aveva fatto capire il cucchiaio con cui Toni aveva dettato il primo scatto su rigore, l’ha certificato un gol cercato e poi trovato all’ultima chance. Forse annusando finalmente le debolezze e le paure dei rossoneri. SCELTE DISCUTIBILI I dati sono impietosi, a dispetto di una settimana di tante parole nelle stanze, nei corridoi e anche nei prati di Milanello: dieci punti nelle ultime dieci gare; undicesimo pareggio in campionato; altre incertezze difensive imperdonabili dopo aver pubblicizzato le ultime gare due senza subire gol; un’altra frenata a San Siro dopo quelle con Sassuolo, Atalanta, Empoli; altre scelte di formazione discutibili come un grigio Pazzini preferito a Destro e a centrocampo l’in-
fIL LEADER DELLA LEGA NORD INFIERISCE A SUO MODO SU FB
GLI ERRORI AVVERSARI Inconcepibile, si potrebbe dire,
LA PARTITA AI RAGGI X
Il Pazzo come Torres e Destro: tocca pochi palloni 1I centravanti nel Milan soffrono di solitudine: per Pazzini appena una sponda. Menez non sta mai davanti e perde 17 palloni Alex Frosio
sore centrale, Mexes per esempio, c’è già qualcosa che non va.
Twitter @alexfrosio
«D
ifendiamo troppo bassi, dobbiamo stare più alti». Filippo Inzaghi lo ha imputato spesso al suo Milan, lo ha ripetuto anche nel secondo tempo di ieri sera. Se però sostituisci Pazzini, il tuo centravanti, con Bocchetti, un difensore, per difendere il vantaggio faticosamente e fortunosamente conquistato, alle parole evidentemente non seguono i fatti. D’altra parte, se il tuo miglior attaccante è il difen-
CENTRAVANTI DOVE? Il problema del «numero 9», che sia Torres, Destro o ieri Pazzini, continua. I numeri di chi gioca al centro dell’attacco del Milan, chiunque egli sia, continuano a essere poveri. Il Pazzo ha toccato appena 23 palloni, con 11 passaggi positivi e 5 sbagliati, e appena una sponda, a dimostrazione che non solo gli arrivano pochi palloni, ma finisce anche per aiutare poco. Luca Toni rimane sulle stesse cifre, ma ha 4 sponde, utili per far gi-
rare il gioco. Ma un gioco il Milan non ce l’ha: sempre e solo aggrappato a ciò che fa Menez, che tocca 87 palloni (appena 6 in meno di Muntari, centrocampista centrale che riesce a mettere insieme 12 passaggi sbagliati oltre a provocare il rigore dello 0-1). Lo fa sempre dietro le due linee del Verona, quindi lontanissimo dall’area avversaria. Finisce per perdere 17 palloni. A poco servono i movimenti di Cerci verso destra e di Bonaventura verso sinistra: è sempre un attacco «posizionale», gioco solo palla al piede e mai nello spazio.
LA MOSSA PAZZINI
MENEZ
CERCI
BONAVENTURA
MOVIMENTO GDS
HELLAS DA DESTRA In confronto, è molto più chiaro il progetto del Verona. Se l’avesse persa, Mandorlini avrebbe dormito poco ieri notte. Perché aveva preparato bene la partita ed era finito sotto fondamentalmente solo per errori individuali. L’Hellas ha lasciato il possesso palla al Milan (68,8 a 31,2), che come abbiamo visto sa poco cosa farsene, per andare a colpire in settori precisi. Nel primo tempo di grande corsa, è andato a colpire sulla fascia sinistra rossonera, dove Antonelli – più di Bonera sull’altra banda – andava a spinge-
re. Lì si sono mossi Sala (78 tocchi, più di tutti, ben 8 cross) in sovrapposizione a Jankovic, con annesso inserimento di Ionita, tutti a caccia nella zona alle spalle di Antonelli. Nella ripresa, quando ha quasi ribaltato il possesso (51,7 a 48,3), Mandorlini ha avanzato la posizione di Tachtsidis (36 passaggi positivi, il migliore dei suoi), che nel sinistro ha più qualità di Hallfredsson. Con Nico Lopez ha trovato la mossa definitiva: 11 tocchi, uno assolutamente dorato. E ha inquinato la notte di Inzaghi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
ECCO IL PARI
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QUANDO NICO CONDANNÒ MAZZARRI
Nico Lopez, 21 anni, firma il pareggio veronese al 95’: è il 5° gol stagionale in Serie A del «Coniglio» LAPRESSE
● Nico Lopez ha già condannato l’Inter il 9 novembre scorso. Subentrato a Ionita al 36’ della ripresa, ha pareggiato i conti con un sinistro dall’interno dell’area. Era il 44’ e la squadra di Mazzarri conduceva 2-1 dopo aver ribaltato il match con una doppietta di Icardi (gol iniziale di Toni). Il pareggio finale sarebbe poi costato il posto a Mazzarri in favore di Mancini.
fIL PERSONAGGIO
NICO LOPEZ
Il Coniglio che divora gli allenatori di Milano
1Il 9 novembre contro l’Inter entrò nel finale e segnò allo scadere
nella stessa porta il 2-2 che costò il posto a Mazzarri: tutto come ieri
cauto Muntari, protagonista — si fa per dire — dell’inutilissimo fallo del rigore dell’1-0 su Ionita (stava chiudendo Antonelli). Aveva pagato solo la fiducia data a Mexes (invece di Bocchetti): ennesimo paradosso di questo Milan, perché già prima di aver marchiato i due gol rossoneri, era stato lui, un difensore, il miglior attaccante di Inzaghi. DÉJÀ VU L’uomo che aveva cambiato il senso di un primo tempo che — per almeno mezzora — era stato un déjà vu indigesto. Una squadra impigliata nella ragnatela tessuta da Mandorlini, che per scelta aveva tirato una linea extrabassa per fissare il baricentro del Verona: Tachtsidis, incurante di un Muntari battezzato innocuo in impostazione, stabile davanti alla difesa; esterni molto più da 4-5-1 che da 4-3-3, con Gomez quasi sempre sulla linea dei centrocampisti e Jankovic a volte anche su quella dei difensori. Il messaggio: ripartire se si può, altrimenti aggredire, chiudere spazi, ostruire le linee d’accesso all’area. Finché il Milan non è passato in vantaggio, poi le parti via via si sono invertite e alla fine ha pagato il coraggio: era troppo chiedere a Mexes di fare il salvatore anche su Nico Lopez. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOVIOLA di F.LI.
OK DUE RIGORI CHE RISCHIO PISANO-CERCI Indiscutibile il rigore per il Verona: Muntari aggancia Ionita. Anche Jankovic commette fallo in area su Mexes. Non è rigore la caduta di Menez, rischia grosso Pisano che non guarda la palla e va su Cerci. CARTELLINI Esagerato il giallo a Ionita. Lo meritavano Muntari all’inizio (brutta entrata su Tachtsidis) e poi Jankovic (per aver affossato da dietro Menez in contropiede). Giusti i gialli ad Halfredsson, in ritardo su Bonera. e Poli. Espulso Mandorlini per proteste. FUORIGIOCO Stop Jankovic sulla fascia: era in gioco. ALTRO Il gol di Mexes è autogol di Tachtsidis. In seguito la botta da fuori del greco colpisce e traversa e rimbalza nettamente fuori.
Marco Pasotto MILANO
S
e sarà par condicio in tutto e per tutto, lo scopriremo in queste ore. Ma intanto Nico Lopez ha sistemato anche i rossoneri. Ce esi, la deve avere con le milanesi, vveperché il precedente è davvebre ro inquietante: 9 novembre nejo 2014, Inter-Verona, il Conejo 6’ e — il coniglio — entrò al 36’ firmò il due a due veneto. Tre giorni più tardi Walter Mazosto zarri dovette cedere il posto in panchina a Mancini. Una trama spettrale, per come si è nzamessa la situazione di Inzaile, ghi. Fu tutto molto simile, quasi in fotocopia: Nico enstatrò al 36’ della ripresa (stauvolta è successo due minuti prima) e firmò la con-danna del tecnico neraz-a zur ro al 4 4’. Ier i la lan secchiata gelata per il Milan è arrivata al 50’. E, tanto per gie, continuare con le analogie, mo anche quella volta il primo zzagol gialloblù l’aveva realizzaera. to Toni, e si giocava di sera. ure Ah, dimenticavamo: era pure o la la stessa porta, quella sotto curva Sud.
DOPPIO SGARBO In realtà Nindo co pare divertirsi un mondo quando cala a San Siro. Per-
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● i minuti giocati da Lopez ieri a San Siro. Per l’uruguaiano, oltre al gol del 2-2, 4 passaggi positivi, una sponda, un cross, tre palloni persi, due falli fatti
4
● i gol di Nico Lopez uscendo dalla panchina sui 5 stagionali: è il record della Serie A. La punta del Verona è a quota 18 presenze in campionato
ché questa è la seconda volta che punisce il Milan. Successe anche la scorsa stagione, e si ttrattò di un altro gol che fece parecchio male ai rossoneri: fu la rete della vittoria dell’U l’Udinese nei quarti di Coppa Ita Italia. Gara secca, con Seedo dorf sulla panchina milanista sta. L’uruguaiano firmò il du due a uno, regalando le sem mifinali ai bianconeri e priv vando il Milan del percorso m meno complicato per arriv vare in Europa. Clarence a aveva appena preso in mano il Milan e non rischiò il po posto, ma senz’altro fu un un’eliminazione che non giovò al resto della sua stagione. Ad Adesso in ballo c’è Pippo. Il go di Nico ha fatto calare la gol neb nebbia su Villa San Martino e sui pensieri di Berlusconi. Ap Appena Silvio l’avrà diradata, comunicherà le sue decisio Di certo quello di Nico, sioni. se tutto finisse nel peggiore de modi per Inzaghi, sarebdei be un record: due gol e due
esoneri nella stessa città, nello stesso stadio e nell’arco di soli quattro mesi. SCOMMESSA Lui probabilmente non se ne cura. Nico non ce l’ha con le milanesi, ma pensa solo a dare un salto di qualità alla sua carriera. A Udine l’intesa con Guidolin era piuttosto scarsa mentre a Verona, sebbene di fatto sia una seconda linea, sta andando decisamente meglio. «È un giocatore rapido, che può cambiare gli esiti della partite — ha detto a fine gara Mandorlini —. Siamo molto contenti di lui, cinque gol non li aveva mai fatti. È un ragazzo molto interessante». È stata una grande scommessa di Sogliano, che lo inseguiva già ai tempi della Roma. A Verona c’è arrivato con una formula particolare: prestito con diritto di riscatto fissato a 18 milioni, ma con la possibilità per l’Udinese di annullare il riscatto gialloblù versando 5 milioni e 500 mila euro. In altre parole: se Nico continuerà così, ci sarà da battagliare fra riscatti e controriscatti. Altri problemi rispetto a quelli in cui il Coniglio estratto dal cilindro di Mandorlini ha fatto precipitare il Milan e il suo allenatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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MARINA
DI
CAMPO
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ISOLA
D’ELBA
Serie A R Anticipo 26a giornata
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
fAREA TECNICA
fAREA TECNICA
L’ALLENATORE DEL MILAN
L’ALLENATORE DEL VERONA
INZAGHI: «CHE GOL DA POLLI! VADO AVANTI A TESTA ALTA» MA LA PAZIENZA ORA È FINITA L'ipotesi esonero si fa concreta, in pole la soluzione Tassotti E Pippo: «Non chiedete a me, il club faccia quello che vuole» Alessandra Gozzini MILANO
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oni, che già lo aveva trovato invecchiato di dieci anni, aggiunge altre rughe all’espressione corrucciata di Pippo, ora guida rossonera a rischio, anche se ufficialmente la società tace: quando Luca esulta come un ragazzino di fronte ai tifosi dell’Hellas, In-
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zaghi lo guarda ingobbito. Difficile che Pippo possa continuare a maturare (impossibile invecchiare) sulla panchina rossonera: la vittoria sfuma allo scadere dopo la corsa vivace e il gol di Nico Lopez, ventunenne con la faccia e il sorriso da adolescente. Pippo torna vecchissimo: si infila nel tunnel mentre il pubblico fischia e urla frustrato e intanto Galliani, a.d. rossonero, si precipita dal gruppo al gol del pareggio. La permanenza del dirigente tra gli armadietti della squadra è interpretabile: solo pochi minuti di rapporto, l’a.d. esce poi con l’espressione ancora più torva di quella di Inzaghi. La linea è cambiata: l’esonero è una ipotesi concreta, in pole c’è la
soluzione Tassotti. «La società faccia quello che vuole. Galliani non l’ho ancora visto», dirà poi Pippo. FISCHI San Siro se la prende due volte con Inzaghi: prima al cambio Bocchetti-Pazzini, utile per tira su barricate molli («In quel momento stavamo soffrendo»), poi alla fine quando il successo diventa un 2-2 pesante come un tonfo. Pippo si agita come faceva da centravanti: stavolta però non è adrenalina, ma tensione. Si scioglie sul raddoppio andando a parlare all’orecchio di Bonaventura, poi torna il fascio di nervi dritto in piedi davanti a una panchina sempre più lontana. Anche se Pippo non avverte la
sensazione del cambio immediato: «Siamo stati dei polli, abbiamo preso gol a dieci secondi dalla fine. Dispiace, è difficile ripartire dopo aver preso una rete così. I ragazzi erano affranti, ora passeremo dei giorni difficili ma dobbiamo andare avanti a testa alta. Abbiamo ancora dodici partite e dobbiamo portarle a casa. Non chiedete a me del futuro: la squadra mi segue altrimenti non avrebbe reagito e l’impegno c’è, il Verona si difendeva con dieci uomini. I commenti sarebbero stati diversi senza quei dieci secondi finali. Bisogna reagire, domani è un altro giorno e con la Fiorentina sarà dura: io spero proprio di esserci». DIFFERENZE La partita con il Verona è il segno del destino ribaltato. Al Bentegodi ci fu l’ultima razzia milanista in trasferta, ieri sera a Milano la squadra non è andata oltre il pari che vale come un colpo da k.o. Gli undici iniziali (ma pure le nove riserve) danno il senso di quanto il tempo sia passato in fretta: solo due dei titolari di ieri sera erano in campo dall’inizio anche un girone fa (Poli e Muntari) e uno solo dei panchinari sedeva allora nello stadio dell’Hellas (Van Ginkel). Il resto è tutto diverso, compreso Pazzini schierato a sorpresa dall’inizio («Quando non gioca mi chiedete perché non gioca, si devono fare delle scelte») e a Verona nemmeno considerato per partecipare alla gioia finale dell’1-3. In panchina stavolta c’è Destro, gioiello del mercato d’inverno. Uguale, allora e ieri, era il nome dell’allenatore. Dalla prossima c’è il rischio concreto che sia un altro elemento di diversità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MANDORLINI «A PARTITA INIZIATA LOPEZ CI DÀ IL CAMBIO DI PASSO» «Erano 15 anni che non prendevamo punti a San Siro». E Toni ora se la gode: «Il cucchiaino? Prima di smettere volevo farlo...»
A
ndrea Mandorlini, allenatore del Verona, sorride dopo il 2-2 strappato al 95’. «Volevamo fare punti, lo abbiamo fatto, ma abbiamo fatto anche una buona gara. Non meritavamo di perdere, siamo contenti e orgogliosi di questa buona gara ed è stato giusto non perdere a Milano. Meglio la mia espulsione se è servita a portare a casa un punto importante». «L’unica cosa che non mi è piaciuta della mia squadra – continua il tecnico gialloblù – è stata la gestione degli ultimi 7-8 minuti del primo tempo. Meno male che negli ultimi dieci minuti della ripresa abbiamo ricominciato a giocare». Sulla prestazione di Nico Lopez: «Ha già fatto 5 gol, non li aveva mai segnati nella sua vita, siamo contenti, anche perché molti li fa entrando a
partita iniziata, quando riesce a dare». Un occhio anche al Milan: «I rossoneri non sono più brillanti, questo influisce sulla gestione della gara e a livello psicologico. È un momento così e una stagione così, ma il Milan rimane una grande squadra. Erano 15 anni che noi non prendevamo punti a San Siro, quindi ce la godiamo». IL CUCCHIAINO Ecco Toni: «Volevamo continuare la striscia positiva. Sapevamo che qui era dura, perché il Milan aveva bisogno di punti, però penso che abbiamo fatto una gran partita. Siamo andati in vantaggio, potevamo fare il 2-0, secondo me potevamo anche chiuderla». E poi: «L’avevo detto ai compagni: prima che smetto, voglio fare un gol su rigore con il cucchiaino. Volevo farlo in un grande stadio, quindi è andata bene, soprattutto perché è servito a fare un punto. Smetto? No, non smetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE di G.B. OLIVERO MILAN
VERONA
5
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INCUBO MUNTARI PAZZINI SFASATO E CERCI NON SA DOVE ANDARE IL TECNICO INZAGHI
5 Non lo conoscessimo, scambieremmo la mossa Pazzini per un tentativo di farsi esonerare. Si copre con Bocchetti, i tifosi non gradiscono, il Verona trova il varco decisivo. E ora rischia.
IL MIGLIORE MENEZ
6,5 Ci mette l’anima, recupera sei palloni, corre molto, segna il settimo rigore, crea l’azione del 2-1, cerca di indicare la strada ai compagni. Non sarà champagne, ma qualche bollicina la regala. ● TIRI 1 ● SPONDE 4 ● DRIBBLING 4
MUNTARI
4 Tachtsidis gli fa un sombrero e lui la prende con la consueta serenità: calcione. Poi genera il rigore con un fallo assurdo. Regista? Forse cinematografico, sicuramente non calcistico. ● TIRI 0 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 70
6,5
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BONERA Sbaglia poco, fa le cose semplici, cerca di infondere serenità ai compagni. Il Verona capisce e va a cercare gloria da altre parti.
PALETTA Innocente nel pasticcio finale perché se ne sta attaccato a Toni che infatti non interviene nell’azione. Prestazione giudiziosa.
MEXES Si traveste da attaccante: tiro da vicino e da lontano, rigore guadagnato, azione del 2-1. Però è un difensore e si fa bucare al 95’...
● PARATE 2 ● RINVII 10 ● PRESE ALTE 2
● CONTRASTI 1 ● CROSS 3 ● PASSAGGI 35
● CONTRASTI 2 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 31
● CONTRASTI 0 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 44
5,5
6,5
6
4,5
ANTONELLI Appena arrivato sembrava in gran forma. Ci ha messo poco ad adeguarsi all’andazzo generale: spinge poco, chiude male, prova impalpabile.
POLI Sceglie la playlist della musica pre-partita e prova a dare ritmo anche in campo. Uno dei pochi ordinati. Però il giallo per proteste è grave: squalificato.
BONAVENTURA Sembra confuso da tutti i cambi di posizione: le 17 palle perse sono un brutto segnale. Però cerca sempre di essere propositivo.
CERCI E’ come se fosse senza navigatore e non sapesse dove andare. Fa tenerezza quando chiede un rigore afflosciandosi come un soufflé venuto male.
● CONTRASTI 1 ● CROSS 1 ● PASSAGGI 24
● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 60
● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 50
● TIRI 2 ● SPONDE 2 ● DRIBBLING 1
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IL PEGGIORE
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DIEGO LOPEZ Vatti a fidare degli omonimi: sembrava una serata tranquilla come non accadeva da tempo. Poi, all’improvviso, ecco Lopez: Nico...
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s.v.
PAZZINI Cross da destra: ciccata. Cross da sinistra: liscio. Fare il centravanti nel Milan è difficile, ma lui sembra sfasato: perché farlo giocare?
HONDA Entra al posto di Cerci, mette la sua generosità al servizio della squadra, ma di guizzi nemmeno a parlarne.
BOCCHETTI E’ lui il principale colpevole del pareggio: sbaglia movimento, si aggiunge a Mexes su Gomez e lascia solo Lopez. Gravissimo errore.
DESTRO «Chi me l’ha fatto fare?». Probabilmente l’ha già pensato: a Roma almeno faceva la riserva di Totti...
● TIRI 2 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0
● TIRI 3 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0
● CONTRASTI 0 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 4
● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0
6
6
SALA COSTANTE MORAS È QUELLO CHE SOFFRE DI PIÙ TONI SI DIVERTE MANDORLINI
Il 4-3-3 è reale come la neve a Dubai. Atteggiamento passivo a lungo, esterni molto bassi, poi indovina la mossa Lopez e pareggia quando stanno spegnendo le luci di San Siro.
IL MIGLIORE TACHTSIDIS
6,5 Più sfortunato di Paperino: autogol e traversa. Però lucido e continuo nel palleggio. Intelligente nel non pressare Muntari: lo lascia giocare tranquillo, così fa più danni. ● TIRI 0 ● RECUPERI 10 ● PASSAGGI 36
IL PEGGIORE JANKOVIC
5 Fallo folle su Mexes, rigore regalato e partita rovinata. Parte basso e si alza pochissimo anche se ci sarebbe spazio. Offra una bella cena a Nico Lopez che gli pulisce la coscienza. ● TIRI 1 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 6
GIACOMELLI I due rigori ci sono e li fischia senza problemi. Sbaglia poco anche sulle decisioni disciplinari, poteva risparmiare il giallo a Ionita e ne manca uno a Muntari.
6
5
SALA Conosce la fascia zolla dopo zolla e anche se deve partire da dietro risale con costanza. Su quelle corsie adesso si può seminare.
MARQUES Pazzini gli lascia sulla gamba i segni della sua voglia di gol, infortunio e sostituzione. Seppur tra qualche imbarazzo se l’era cavata.
MORAS Ha la responsabilità maggiore sul 2-1 perché lascia troppo tempo a Mexes per la giocata. E’ il difensore che soffre di più.
● PARATE 2 ● RINVII 14 ● PRESE ALTE 3
● CONTRASTI 2 ● CROSS 8 ● PASSAGGI 26
● CONTRASTI 0 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 1
● CONTRASTI 0 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 22
IL TECNICO
6
6,5
BENUSSI Mexes non è il suo migliore amico: è l’unico a dargli fastidio. Attento nelle uscite, tra i pali deve fare pochissimo.
6
6,5
5
6
PISANO Bravo a stringere la diagonale nel primo tempo sull’unico lampo di Antonelli. Sfortunato nella carambola del 2-1.
IONITA Ottima partenza: si procura il rigore, sfiora il 2-0 impegnando Diego Lopez. Poi cala un po’, ma gli errori sono pochi.
HALLFREDSSON Ha sul destro un’occasione, non tira perché è mancino. Se Angelina Jolie ti invita a mangiare l’asado, rifiuti perché sei vegetariano?
GOMEZ Moltissimo fumo per 94’, poi però dalla cucina sforna un arrosto niente male: spizzata per Nico Lopez che assaggia e si gusta il 2-2.
● CONTRASTI 0 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 22
● TIRI 1 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 24
● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 21
● TIRI 2 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 31
6,5
6
6
6,5
TONI Il cucchiaino a San Siro è un altro sfizio che si toglie. Poi fa a sportellate e si diverte come un bimbo sui go-kart.
RODRIGUEZ Entra a freddo al posto di Marques ed è bravo a stroncare un paio di contropiedi che avrebbero chiuso la partita.
OBBADI Si vede solo alla fine: un suo lancio apre l’azione che regala un punto al Verona.
NICO LOPEZ Quando si dice «carpe diem»... Per forza non lo fanno giocare da titolare: questo è il quarto gol (su cinque) partendo dalla panchina...
● TIRI 4 ● SPONDE 4 ● DRIBBLING 4
● CONTRASTI 2 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 8
● TIRI 3 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 25
● TIRI 4 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0
PASSERI 6 LONGO 6
DOVERI 6 ABISSO 6
6
Serie A R Il caso
Berlusconi dice sì a Mr Bee Venduto un terzo del Milan
1Ceduto il 30% del club per 250 milioni: entro maggio può ripensarci, ma pagherebbe una penale di 25. E stavolta Barbara non si oppone: l’alternativa è la cessione totale IL TAVOLO DELLA TRATTATIVA Silvio Berlusconi si è incontrato giovedì con Bee Taechaubol, alias Mister B, nella villa di Arcore. Al summit hanno partecipato anche Barbara Berlusconi e due professionisti portati dal thailandese
Legale di fiducia di Mister B
Silvio BERLUSCONI Presidente del Milan dal 1986
Bee TAECHAUBOL Manager thailandese
NON CONFERMO O SMENTISCO: IL MILAN È DI SILVIO BERLUSCONI. QUALUNQUE COMMENTO TOCCA SOLTANTO A LUI ADRIANO GALLIANI AD DEL MILAN
Barbara BERLUSCONI A.d. del Milan
stata solo in parte presente Barbara e ad aiutare nel colloquio in inglese – facendo da interprete – è stato l’altro finanziere presente, un italiano che da anni lavora negli Emirati Arabi. Alla fine l’accordo è stato raggiunto e ora spazio alle due diligence, l’operazione incrociata che consentirà alle parti di visionare e analizzare il valore delle imprese.
Esperto finanziere, portato da Bee
GDS
Maurizio Nicita @manici50
I
l fattore B continua a essere decisivo in casa Milan. Partendo da quello storico di Silvio Berlusconi e passando per l’ultima generazione di Barbara, ora sulla scena appare un finanziere thailandese che di cognome fa Taechaubol, di nome Bee e nel suo Paese è famoso semplicemente come mister B. Al di là delle smentite (e degli ultimi «no comment») sull’intenzione della famiglia Berlusconi di tenersi il Milan, giovedì ad Arcore è avvenuto un fatto nuovo, importante,
che condizionerà le prossime mosse del club. Nella residenza di famiglia, Berlusconi ha ricevuto proprio Mr B, accompagnato da un esperto legale e da un finanziere internazionale, per definire un accordo preliminare, messo nero su bianco. Un compromesso nel quale il presidente si impegna a vendere il 30 per cento delle quote del Milan proprio al gruppo orientale rappresentato da Taechaubol. Scadenza maggio, fine campionato: se per quella data l’accordo non si perfezionerà, Berlusconi pagherà una penale del 10 per cento del valore dell’affare, che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.
ADVISOR ROTHSCHILD Di questa trattativa si sussurra da tempo, ma il Milan ha cercato sempre di tenerla nascosta. Ora emergono particolari che definiscono meglio il contorno della vicenda, iniziata ormai almeno tre mesi fa e inizialmente frenata da Barbara Berlusconi, unica dei figli a non voler intaccare la proprietà del Milan che lo stesso papà invece non ritiene più un dogma. Dopo quel primo gelo, circa 40 giorni fa le parti si erano incontrate e avevano stilato un percorso che ha portato alle firme di giovedì del memorandum of understanding, sotto la regìa dell’advisor, la banca d’affari Rothschild.
Chi sia Taechaubol lo raccontiamo a parte. Di sicuro è il rappresentante di una cordata con diversi tycoon interessati a fare affari in Italia, non solo nel calcio. Ci sono uomini di finanza di Singapore, oltre che thailandesi. Il loro modello più che Thohir è l’americano James Pallotta, col suo progetto di nuovo stadio su Roma. SILVIO SPINGE Contrariamente a quello che si può pensare, nell’incontro di giovedì è stato Berlusconi a spingere per firmare e definire la cifra, interessato anche alle triangolazioni con l’estero che prefigura l’intera operazione. All’incontro è
800
● i milioni di valore di tutto il Milan, secondo questo accordo sottoscritto dal presidente Silvio Berlusconi. Il preliminare fa riferimento al 30% del club
254,6
● i milioni di ricavi del club rossonero nella stagione 20132014. L’indebitamento del Milan resta comunque elevato dopo l’ultimo esercizio: 244,4 milioni
L’ALTRO TAVOLO L’impressione, anche degli interlocutori, è che Berlusconi stia trattando su più tavoli e che questo preliminare gli consenta di fissare il valore intero del Milan, circa 800 milioni di euro. E per questo motivo il gruppo di Mr B ha preteso la penale in caso di recesso nella volontà di vendere quella quota. Ancora non è chiaro quali siano gli altri interlocutori, ma emergerebbe un altro advisor, la banca d’affari Lazard, che già curò la trattativa Inter fra Moratti e Thohir. Questa opzione prevederebbe la cessione dell’intero pacchetto azionario. Con l’uscita di scena della famiglia Berlusconi, auspicata da Marina e gli altri fratelli. Ecco perché adesso Barbara, dopo un irrigidimento iniziale, sarebbe più aperta alla soluzione thailandese che le consentirebbe comunque di mantenere un ruolo manageriale e di continuare a seguire il progetto stadio che così troverebbe in Oriente i propri finanziatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
fIL PERSONAGGIO
BEE TAECHAUBOL
Dall’elettronica al calcio la carriera spregiudicata del broker thailandese 1Mr Bee non ha un patrimonio tale da acquistare un club come il
Milan, ma è molto abile a veicolare gli investimenti di chi si fida di lui Bee Taechaubol, 41 anni, insieme con Kluivert, Owen e Cannavaro
Marco Pasotto MILANO
C
ircolava una battuta, negli ambienti vicini al Milan, quando poco meno di un mese fa si nominava la figura di Bee Taechaubol: «Mister Bee? Non riuscirebbe nemmeno a pagare gli stipendi...». Non si trattava ovviamente di irriverenza in termini personali, ma un modo per far capire con chiarezza che ufficiosamente l’interlocutore non era ritenuto all’altezza del Milan. E poi era arrivata quella doppia smentita di Fininvest — stavolta in forma ufficiale —, che veniva dipinta come «molto indicativa» vista la brevissima distanza tra una e l’altra. Eppure nel mondo degli affari spesso le smentite celano quantomeno un fondo di verità. Diventano parte dell’iter, quasi una prassi. Tanto che, a un certo punto, ne aveva fatta una anche Mr. Bee in persona: «Vorrei chiarire informazioni errate o fuorvianti apparse sui media italiani, ribadendo di non aver mai rilasciato interviste a giornali del mio Paese». Il riferimento era a una presunta intervista pubblicata dal Bangkok Post, in cui si dichiarava pronto a chiudere col Milan entro febbraio. Poi, però, Taechaubol aveva anche dichiarato: «Non nego l’interesse per una eventuale acquisizione di quote, ma nessuna decisione da parte di entrambe le parti è stata presa, né tantomeno è stato siglato alcun accordo». FURBETTO? Gli intenti, quindi, erano stati comunque espressi in modo chiaro. Solo che mediaticamente la cosa si era indebolita subito, affossata dalla fama che sembra accompagnare Mr. Bee. Personaggio definito addirittura «un furbetto del quartierino, tipo Ricucci, Fiora-
L’IDENTIKIT BEE TAECHAUBOL ETÀ 41 ANNI LUOGO DI NASCITA THAILANDIA RUOLO AMMINISTRATORE DELEGATO DI THAI PRIME
Bee Taechaubol è nato in Thailandia e si è laureato in ingegneria civile e amministrazione aziendale. Ha un passato come broker e oggi si occupa invece di private equity nel ruolo di amministratore delegato di Thai Prime: il suo compito è quello di trovare finanziatori e, con i loro soldi, acquistare quote di società per rivenderle quando il valore è cresciuto. Il padre di Mr. Bee, Sadawut Taechubol, è una figura di riferimento nel settore immobiliare. È stato consulente sia del ministro dell’Interno sia del ministro delle Finanze thailandese. Taechaubol senior è presidente del Country Group di cui è direttore Ben, fratello di Bee.
ni. E io onestamente più che Mr. Bee lo chiamerei Mr. Bean». Parole dette tre settimane fa da Alberto Forchielli, imprenditore e presidente dell’Osservatorio Asia. Che aveva aggiunto: «Ha fondato 15 società, di cui 10 già chiuse. È saltato agli onori della cronaca dei giornali thailandesi quando ha fatto l’offerta sul Milan, prima non lo conosceva
nessuno». Eppure Taechaubol, come broker, pare molto bravo a veicolare nelle sue mani liquidità rilevanti da parte di persone che evidentemente di lui si fidano eccome. In pratica trova finanziatori e, con i loro soldi, acquista quote di società per rivenderle quando il valore è cresciuto. Tant’è vero che il portafoglio personale non sembra
così capiente da giustificare l’acquisizione di un club di calcio: la stampa locale parla di 1,2 miliardi di dollari. DUE LAUREE E poi resta quella fama che lo accompagna: non delle più luminose. Mr. Bee, 41 anni, è il primogenito di Saduwat Taechaubol (che non è ben visto nel mondo degli affari
RHa 41 anni, 2 lauree e 1,2 miliardi di dollari, ma anche problemi con la Borsa di Bangkok
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thailandese), fondatore dell’azienda di famiglia Country Group Development, all’interno della quale Bee dirige i progetti di investimento a lungo termine. Oltre alla Thailandia, gli investimenti del Country Group (che negli ultimi anni ha chiuso in perdita) sono notevoli anche in Australia. Bee ha conseguito laurea e master in amministrazione aziendale alla più prestigiosa università di Bangkok, la Chulalongkorn, e in più ha anche una laurea in ingegneria civile all’università australiana, paese in cui ha vissuto a lungo dall’età di un anno. È uno che ama viaggiare sul filo del rasoio nelle operazioni di Borsa, alcuni colleghi imprenditori lo reputano un personaggio finto. Fra le aziende che fanno a capo lui c’è la Eic, colosso dell’elettronica; la Thai Prime, di cui è a.d.; e poi ovviamente ci sono i diritti per l’Asia del Global Legends Series di Cannavaro. Tante attività ma, pare, anche diversi problemi con la Sec, il corrispettivo thailandese della Consob. Tocca ora a Fininvest appurare le reali potenzialità di Mr. Bee. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Serie A R Anticipo 26a giornata SAMPDORIA
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CAGLIARI
0
LE PAGELLE DI NI.CE VIVIANO ATTENTO, ACQUAH DISSETANTE BRKIC LIMITA I DANNI, AVELAR GENEROSO
MARCATORI De Silvestri al 33’ p.t.; Eto’o al 27’ s.t. SAMP (4-3-3) Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Acquah (dal 22’ s.t. Soriano), Palombo, Obiang; Muriel (dal 14’ s.t. Okaka), Eto’o (dal 41’ s.t. Duncan), Eder. PANCHINA Romero, Frison, Correa, Bergessio, Coda, Djordjevic, Marchionni, Wszolek. ALL. Mihajlovic. AMM. Acquah, Romagnoli per g.s.. BARICENTRO MEDIO 53,4 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno.
SAMPDORIA
La rete del 2-0 segnata da Samuel Eto’o, 33 anni, la prima con la maglia della Sampdoria LAPRESSE
Finalmente Eto’o Samp da Europa Cagliari precipita 1Segna De Silvestri, poi si sblocca la stella. I sardi
chiudono in 10, salvezza complicata. Ma Zola resiste Nicola Cecere INVIATO A GENOVA
I
l risveglio, attesissimo, del Leone del Camerun spinge la Samp nel recinto delle belve da Champions. Col Napoli, terzo, per ora a tre punti, i tifosi blucerchiati farebbero bene a aggiungere ai loro cori un celebre brano di Bob Dylan: «Bussando alle porte del paradiso». Con questo Eto’o, è possibile aprirle. O perlomeno provarci: la rete che regala a Marassi per chiudere il match è una dimostrazione che la classe ha resistito all’usura del tempo. A proposito, l’ultimo acuto italiano, cioè interista, risaliva al 29 maggio 2011, finale di Coppa Italia all’Olimpico. Firmò una doppietta. Poi fuggì verso la Russia e la maxi offerta dell’Anzhi. Qui il ruggito del Leone del Camerun (34 anni da
6,5
compiere dopodomani) esalta il popolo doriano mentre precipita il Cagliari nella disperazione: un solo punto nelle ultime sei giornate. Zola sembra il timoniere di una barca alla deriva, il presidente Giulini in queste ore farà riflessioni importanti per l’immediato futuro. EQUILIBRIO Ma la squadra sarda vista ieri sera non è un pugile suonato, chiuso nell’angolo in attesa del k.o.: il Cagliari ha dato battaglia, contrastando sul piano della manovra i padroni di casa (stesso sistema tattico) e sfiorando il vantaggio (prodigio di Viviano su un piattone ravvicinato di Longo) prima dell’inzuccata di De Silvestri sul perfetto angolo disegnato da Muriel che ha orientato verso la Samp i destini di una sfida avara di occasioni da rete in quanto bloccata a centrocampo.
REAZIONE Nella ripresa, inserendo un altro attaccante, Sau, al posto di un impreciso Dessena, la panchina rossoblù ha trasmesso un ulteriore segnale di coraggio: proviamo a reagire, si può pareggiare almeno. E qualche pericolo, sia pure non nitido, è stato creato, come le due scorribande di Avelar che hanno determinato salvataggi affannati nell’area blucerchiata. E con la Samp che ripartiva in velocità, la sfida ha vissuto il suo periodo più avvincente: un’azione io, la risposta tua... Senza calcoli né risparmio.
Le ammonizioni ci stanno tutte, anche le due che portano al rosso di Avelar. Due soli gli episodi dubbi. Al 25’ del primo tempo rude contatto in area fra De Silvestri e Avelar: non c’è rigore ma non è neppure fallo in attacco come sanzionato dall’arbitro. Al 24’ del secondo tempo gran palla di Eder che mette davanti alla porta Obiang, sfuggito ai difensori avversari: posizione regolare.
FORZA INTER Così il numero di alta scuola confezionato da Eto’o al 27’ è diventato più prezioso della rete del vantaggio perché ha tagliato le gambe a un avversario che stava spingendo con convinzione. Si fosse battuto con questo ardore anche nelle 5 precedenti gare, il Cagliari non si troverebbe nei guai. «Ma a me questi ragazzi hanno deluso solo col Verona», dirà poi uno Zola lucido nell’analisi e determinato a proseguire l’avventura (il suo vice, Casiraghi, si è fatto cacciare per proteste: altro segnale di attaccamento). Questa sera, davanti alla tv, Mihajlovic tiferà Inter, naturalmente. E domani si appellerà agli dei del pallone affinché un’altra sua ex squadra, la Lazio, faccia match pari con la Fiorentina. In modo che la lotta per il terzo posto si svolga nell’attuale fazzoletto di punti. Il Viperetta la sta seguendo dalle Maldive, pare. Ma avrebbe fatto meglio a posticipare la vacanza.
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LA MOVIOLA di VINCENZO CITO
DE SILVESTRI NON È DA RIGORE SU AVELAR
IL MIGLIORE BRKIC
Il gigantesco portiere nega due reti a Obiang: prima uscendo a valanga e poi opponendosi di piede. Insomma, i problemi da risolvere non lo riguardano.
VIVIANO 7 Un solo intervento importante, su Longo, ma difficile e in quel momento prezioso. DE SILVESTRI 7 Ecco l’altro protagonista del successo: stacco aereo da bomber in mezzo all’area. SILVESTRE 6 Concede una sola palla a un determinato Longo. Duello di forza e agonismo il loro. ROMAGNOLI 6 Anche il baby fa in pieno il suo dovere chiudendo i varchi che si aprono sulle fasce. REGINI 6 Qualche sbavatura, in spinta, al momento dell’appoggio. Però presente e reattivo dietro. ACQUAH 6,5 La sua anima di combattente-maratoneta si rivela decisiva nella battaglia di centrocampo. SORIANO 5,5 Non entra in partita. PALOMBO 6,5 Il capitano è di nuovo tornato su un eccellente standard atletico, e quindi sbaglia poco. OBIANG 5,5 Lui invece sbaglia un gol già fatto, al 69’, scaricando sul portiere da ottima posizione. MURIEL 5,5 Ha il merito del cornerassist, ma sparisce per larghi tratti dal gioco. Problema atletico. OKAKA 5,5 Non riesce a calarsi nella partita. EDER 5,5 Come sopra, senza il corner. Un po’ meglio nella ripresa. ALL. MIHAJLOVIC 6,5 Non è la sua migliore Samp, ma la marcia prosegue.
GONZALEZ 6 Applicato, corretto, duro da superare. Chiude la fascia con puntualità. (Ceppitelli s.v.) ROSSETTINI 6,5 Sradica molti palloni dai piedi degli attaccanti blucerchiati. Non si passa. CAPUANO 6 Il gol di Eto’o è una prodezza, per il resto vigila e battaglia duro. AVELAR 6,5 Generoso, gagliardo e puntuale nelle scorribande. Esce per un fallo tattico. DESSENA 5,5 Niente da obiettare per dedizione. Ma troppo impreciso nei tocchi. SAU 5,5 Con lui si tenta il tutto per tutto, ma poi arriva Eto’o... CRISETIG 5,5 Anche lui sbaglia passaggi agevoli. Però è ancora un ragazzino. HUSBAUER s.v. Entra sullo 0-2, cioè a partita ormai finita. COSSU 6,5 Trottolino in perenne movimento, si vede che gioca anzitutto col cuore FARIAS 5,5 Più ombre che luci dalla novità della serata. LONGO 6 Sul traversone di Avelar stava già gridando gol. MPOKU 5,5 Tanta buona volontà, tanta corsa ma poco costrutto. ALL. ZOLA 6 Il comandante non sembra in confusione: la squadra gioca e lotta, le sue mosse sono lucide. Rischia lo stesso l’esonero.
TOMMASI Tiene agevolmente in pugno una sfida priva di asperità e di contestazioni anche perché i cartellini sono ben distribuiti. Valuta correttamente sul rigore reclamato dal Cagliari nel primo tempo STALLONE 6-DI LIBERATORE 6 GAVILLUCCI 6-MINELLI 6
6,5
Magic Box, vertice sul futuro «E io continuo a crederci» ● GENOVA (fi.gri.) Ranieri resta alla finestra, ma Zola non ha ancora le valigie pronte. Senza dimenticare il possibile ritorno di Zeman, Oggi è previsto un vertice societario per decidere il futuro dell’allenatore, che tuttavia continua a guardare avanti: «Bisogna arrivare a 35-36 punti per salvarsi, anche se ora le partite sono sempre meno… - ammette Zola – La Samp è stata brava, ma anche fortunata. A me non sembra che il Cagliari abbia iniziato a giocare solo quando si è trovato in svantaggio. Semmai, è vero che nella ripresa a volte l’avversario rallenta e uno riesce ad approfittarne. Io,
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uando la gioia sfrenata lo riporta sulla terra – questione di pochi secondi, giusto il tempo di imbracciare una macchina fotografica a mo’ di trofeo – Samuel Eto’o si volta e volge lo sguardo diritto verso la panchina blucerchiata. Alza il pugno destro e punta l’indice verso Si-
(EX) RIVALI Si sono annusati a lungo. Si sono studiati, scrutati, guardati. Non con odio, ma
comunque, continuo a credere nella salvezza, spero soltanto che ci credano anche gli altri». Il tecnico sembra comunque avere le idee chiare sui mali dei rossoblù: «Sul piano del gioco ha fatto più la mia squadra della Samp, che però ha qualità straordinarie in attacco. Noi non concretizziamo quello che produciamo, il problema sta qui. Io posso solo chiedere ai miei giocatori di continuare ad esprimersi così». Il presidente? «Non gli ho ancora parlato, ma se fossi in lui sarei dispiaciuto. A me interessa solo trovare la soluzione giusta per uscire da questa situazione. Deluso? Dico la verità: la squadra mi ha deluso solo la settimana scorsa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
1392
Dopo il gol c’è lo show Sinisa: «Se lo merita» nisa. Non serve altro: anche Mihajlovic, quasi i due si fossero parlati, sposta il corpo alla sua sinistra e inquadra il camerunese con i suoi occhi profondi, e ripete lo stesso gesto di Samuel, con l’aggiunta di un sorriso grande e sincero che sin qui, in oltre un anno, mai avevamo visto così smagliante.
6,5
A 34 anni regala la prima prodezza della sua seconda vita italiana. Poi festa con foto e Sinisa gli concede la standing ovation. Serata indimenticabile. (Duncan s.v.)
SAMUEL ETO’O
GENOVA
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SAMUEL ETO’O
fDALLE LITI ALLA PACE
Filippo Grimaldi
CAGLIARI
IL MIGLIORE
7
CAGLIARI (4-3-3) Brkic; Gonzalez (dal 41’ s.t. Ceppitelli), Rossettini, Capuano, Avelar; Dessena (dal 16’ s.t. Sau), Crisetig (dal 32’ s.t. Husbauer), Cossu; Farias, Longo, Mpoku PANCHINA Colombi, Cragno, Murru, Cajo Rangel, Pisano, Barella, Diakité, Cop ALLENATORE Zola ESP. Avelar al 37’ s.t. per doppia ammonizione. AMM. Cossu per g.s.. BARICENTRO BASSO 49,1 M. CAMBI DI SIST. 4-2-3-1 dal 16’ s.t. ARBITRO Tommasi di Bassano NOTE paganti 3.066, incasso di euro 39.682; abbonati 18.061 per una quota di euro 155.699,00. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 6-4. Angoli 7-1. In fuorigioco 2-0. Recuperi 2’ e 3’
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DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
con fierezza. Non con rabbia, ma con ardore. Perché Samuel e Sinisa sono due capibranco, abituati alle battaglie. Ma quello della Sampdoria era il territorio di Mihajlovic, e il rischio insito nell’arrivo di un nuovo leader, padrone del mondo, per il tecnico della Samp era quello di una destabilizzazione di un microsistema perfetto. Lo scontro è arrivato presto, ed è servito a Sinisa per ribadire le regole. Samuel le ha fatte sue a
● i giorni passati dall’ultimo gol di Eto’o (con l’Inter) in Serie A: era il 15 maggio 2011 contro il Napoli. Due settimane dopo fece 2 gol al Palermo in Coppa Italia
Lo show dopo il gol: Eto’o fotografa la curva dei tifosi doriani LAPRESSE
fatica, finchè, ieri sera, si è magicamente arrivati al compromesso perfetto, figlio del diagonale che ha infilato Brkic fiaccando la resistenza del Cagliari. Mihajlovic ha capito la grandezza di Eto’o. Il quale ha compreso che in questa Samp sarebbe stato leader se non avesse sopravanzato il tecnico. SPECIAL SAMUEL Lui s’è preso lo scettro sul campo in una maniera inconsueta. Senza colpi
di mano, senza atteggiamenti da primadonna, ma sfoggiando un sorriso dopo l’altro, con qualche siparietto (come il gesto fatto nel primo tempo, quando s’è inginocchiato per allacciare le scarpe a Brkic) davvero geniale. VITTORIA PER DUE Il gol di Eto’o è anche una vittoria di Sinisa. «Quando segnerà il suo primo gol nella Samp, sarò più felice di lui», disse Sinisa un
mesetto fa. Tutto vero: «Sono contento, certo. Quello che vale per tutti, vale per lui. Eto’o si sta meritando questi risultati. Lui deve dare sempre l’esempio, ce lo siamo detti in passato». Non solo: «Agli altri posso perdonare qualcosa, a lui no. Samuel è chiamato a portarci la mentalità vincente. È intelligente e lo riconoscono anche i compagni. E sa gestire le situazioni (il riferimento va a quando è andato a coprire in difesa in attesa del rientro di Regini, n.d.r.), in questo senso è la persona migliore per questo compito». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R 26a giornata
IL PIPITA E LA DIFESA NERAZZURRA: DUELLO CRUCIALE LE RANOCCHIA
JUAN JESUS
HIGUAIN
PALLE RECUPERATE
Da sinistra Andrea Ranocchia, 27 anni, Juan Jesus, 23, e Gonzalo Higuain, 27
TIRI NELLO SPECCHIO
107 (5,10)
143 (6,81)
30 (1,25)
PALLE PERSE 190 (9,05)
229 (10,90) DRIBBLING SUBITI PRECISIONE
TIRI FUORI 21 (1)
13 (0,62) CONTRASTI VINTI (1,52)
32
53
56%
24 (1)
(2,52)
FALLI COMMESSI
25
29
(1,19)
(1,38)
GABBIADINI
FUORIGIOCO
HAMSIK
32 (1,33)
CALLEJON MEDEL
OCCASIONI CREATE RANOCCHIA HIGUAIN
31 (1,29)
JUAN JESUS
Tra parentesi la media a partita
GDS / OPTA
Come si ferma Higuain? Jesus, serve un miracolo
1La mobilità del centravanti del Napoli nasce dal dialogo coi trequartisti che gli consente di trovare spazi. Il brasiliano dovrà arginarlo, insieme a Ranocchia e agli aiuti di Medel PERCHÉ VEDERE NAPOLI-INTER Clima da Premier tra Benitez e Mancini: intensità e gioco d’attacco. E se si aggiungesse la sfida tra Higuain e Icardi, presente e futuro dell’Argentina, la notte sarebbe uno show. San Paolo, ore 20.45
Fabio Licari
D
i Gonzalo Higuain colpisce la straordinaria mobilità. Fisico e numeri sono da centravanti vecchi tempi — 12 gol in campionato e 19 stagionali in 38 partite — , ma mai come in questo caso le statistiche confermano l’impressione visiva: l’argentino occupa con regolarità tutte le zone della metà offensiva (addirittura ha toccato più palloni a sinistra del cerchio di centrocampo che al limite dell’area), partecipando alla manovra quasi come un trequartista. Non sarà facile prendergli le misure per la coppia RanocchiaJuan Jesus.
UNO CONTRO DUE Era così anche nel Real Madrid: in coppia con Benzema, l’argentino lasciava
al francese l’area di rigore per andare a dialogare con il centrocampo. Higuain è la minaccia serissima per una coppia centrale che, in questo torneo, fatica a trovare continuità e sicurezza e non riceve sostegno psicologico, si fa per dire, dai suoi stessi tifosi. Delle squadre nella parte alta del tabellone l’Inter è quella che ha subito più gol (32). Non è giusto dire che questo confronto deciderà la sfida con il Napoli, perché troppe sono le variabili in ballo, ma di sicuro dalla libertà — o meno — concessa a Higuain dipenderà buon parte dell’esito finale. I FLUSSI DI HIGUAIN Da quando è arrivato Gabbiadini, inoltre, per l’argentino si sono moltiplicate le situazioni favorevoli: l’ex Samp di solito parte da sinistra ma, non essendo un’ala tipo Callejon, si accentra spesso e volentieri, scambiandosi con un trequartista e proponendosi quasi da secondo centravanti. L’argentino non aspetta altro che aprire spazi: anche in Coppa Italia contro la Lazio da un’azione a destra, seguita da un tiro «sporco» diventato assist, è arrivato il gol di Gabbiadini. In ogni caso è con Hamsik che i flussi di gioco di Higuain sono più frequenti: 66 volte l’attaccante ha cercato lo slovacco, ed è stato ricambiato con 71 appoggi. I 31 passaggi a Lopez e i 28 a Maggio spiegano anche come Higuain arretri
QUI NAPOLI
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ue titolari fuori e un panchinaro in più. Il bilancio dell’infermeria non fa dormire sonni tranquilli a Rafa Benitez che deve fare a meno di Maggio e Gargano oltre che di Britos. Però Zuniga torna nella lista dei convocati a distanza di quattro mesi e mezzo dall’ultima volta (guarda caso da InterNapoli dell’andata). TUTTI PRONTI Di conseguenza, alcune scelte di formazione
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QUI INTER
Dopo 4 mesi torna Zuniga Benitez ritrova Koulibaly: «Il futuro? Mai dire mai» NAPOLI
croci di Gabbiadini: il rischio per l’Inter sarà quello di farsi trovare scoperta, soprattutto in contropiede, visto il deficit di velocità rispetto agli attaccanti di Benitez. Sarebbe un errore offrire al NaAIUTO A JUAN JESUS Tradotto sul campo: do- poli troppo spazio sbilanciandosi in avanti: vrebbe essere Juan Jesus, centrale di sinistra, a probabile che, per conquistare la posizione giusta subire la spinta di Higuain, più di Ranocchia al- sulla scacchiera tattica, Napoli e Inter partiranno meno. E non è detto che dall’estercon un atteggiamento d’attesa (a no al suo fianco, pare D’Ambrosio, meno che una delle due non tenti IL BOMBER potrà ricevere troppo aiuto: su la sorpresa immediata). quella corsia ci saranno già problemi per contenere Callejon. ToccheUNO SU 5 È GOL Se Higuain gioca a rà a Medel sdoppiarsi: un po’ su tutto campo, appena sente la porta Hamsik, un po’ a sostegno dei due avversaria si scatena: delle 66 concentrali. E probabilmente questa clusioni (30 in porta, 12 delle quali situazione spingerà Mancini a pre- I gol di Higuain gol, 24 fuori e 12 respinte) ben 49 ferire Brozovic a Hernanes sul in campionato: partono dall’area e 8 dalla lunetta, mezzo sinistro. Perché Higuain, con prevalenza dalla parte destra. con oltre 3 sponde a partita (il dop- ne ha segnati Dieci gol segnati di destro, uno di 10 di destro, 1 di pio della media del suo ruolo), posinistro e uno di testa. Percentuale trebbe «tagliare» il suo controllore sinistro e 1 di testa realizzativa: 22% (la media del e innescare ripartenze velocissime. ruolo è 17%). Quasi tutti gli indicaDalla sua, però, Juan Jesus ha 2,5 contrasti vinti a tori dell’argentino sono superiori alla media, però partita (anche per lui il doppio della media ruolo) nel 2-2 dell’andata i centri sono stati di Callejon: e quasi 7 palloni recuperati. l’Inter (di Mazzarri) si era opposta con una difesa a tre, dentro Vidic. E Higuain era rimasto a secco. RANOCCHIA, C’È «GABBIA» Ranocchia, stabile Lo scenario è cambiato? © RIPRODUZIONE RISERVATA sul centro-destra, dovrà guardarsi anche dagli inspesso in cerca di triangoli per far ripartire il Napoli in velocità, con leggera prevalenza nel lato destro dell’attacco.
sono obbligate. Mesto, Inler e Lopez verranno riconfermati (anche se Jorginho spera ancora in una chance da titolare) mentre al centro della difesa tornerà Koulibaly al fianco di Albiol. I ballottaggi sono tutti concentrati sulla trequarti, ma i 40.000 che affolleranno il San Paolo si aspettano di vedere Gabbiadini dal primo minuto: «Accadeva lo stesso prima con altri giocatori - ha detto Rafa -. Nel gruppo c’è la giusta competizione, tutti sono pronti per questa volata finale. Sono contento di avere problemi di ab-
bondanza. Speriamo che il San Paolo faccia la differenza. Contro l’Inter sarà una bella partita, come lo è stata quella di Coppa Italia. Quella nerazzurra è una squadra molto forte, che a gennaio ha speso tanto per prendere giocatori adatti al nuovo allenatore».
Podolski non convince Mancini vira su Palacio Brozovic o Hernanes?
PROSPETTIVE Benitez ha rivisto ieri a Castelvolturno il suo pupillo Michu, tornato già a casa dopo un controllo medico, mentre si augura di non rivedere più situazioni come quella del Parma: «Non mi era mai capitato in carriera di assistere a una cosa del genere - ha concluso il tecnico spagnolo -, spero soltanto che serva da monito per il futuro». A proposito di futuro, nessuno sa quale sarà quello di Rafa: «Mai dire mai». g.m.
MILANO
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dubbi li scioglierà questa mattina, magari dopo pranzo, passeggiando senza troppi pensieri. Roberto Mancini è atterrato a Napoli ieri nel tardo pomeriggio consapevole che il suo 4-3-1-2 deve ancora trovare i giusti elementi da opporre alla squadra di Rafa Benitez. DUBBI E SORRISI Il nodo più grosso riguarda l’attac-
co. Perché fino a domenica il tecnico di Jesi si era creato un percorso mentale che prevedeva Podolski sempre in campo in campionato e Palacio sempre titolare in Europa League. Il rendimento del tedesco («Ha esperienza e speriamo che possa portarci gol importanti», dice il tecnico) però non lo aiuta e così Rodrigo è in vantaggio su Lukas. «Se stanno bene giocheranno sia Palacio sia Icardi - ha detto ieri il Mancio -. E comunque le condizioni fisiche verranno valutate fino all’ultimo». La sensazione è che al fianco di
Icardi ci sarà Palacio. Risalendo la corrente troviamo Shaqiri trequartista e quindi il centrocampo. Dove Guarin («Riposerà lunedì, martedì e mercoledì, in tre giorni recupera» - ha chiarito Mancini) e Medel appaiono intoccabili. Qualche dubbio ruota intorno a Brozovic, provato in alternanza con Hernanes. La scelta finale sarà determinata da quella porzione di campo da coprire nella fase di non possesso («Potrebbe giocare Hernanes» - ha concesso il Mancio, sorridendo). Dietro invece sembra tutto delineato con il ritorno di Ranocchia dall’inizio al fianco di Juan Jesus, Santon a destra e D’Ambrosio a sinistra. La difesa a tre (inserendo Vidic tra i due centrali) resta sullo sfondo, provata solo a metà settimana. m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Coperta corta Inter Eppure Mancio prenota lo scudetto
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EURORIVALI TEDESCHE
Wolfsburg battuto Bayern a +11 Borussia: 0-0
1Migliora la difesa, s’è bloccato l’attacco. E il tecnico ci crede: «Noi da vertice in un anno, ma se a Napoli...»
Luca Taidelli INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO) @LucaTaidelli
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a serata giusta per battere finalmente una grande e regalare all’Inter il migliore 107° compleanno, domani. Perché Roberto Mancini era sulla panchina nerazzurra anche il giorno del centenario. E quella festa fu rovinata, qualche ora dopo, dall’eliminazione in Champions per mano del Liverpool, che di fatto sancì il divorzio anticipato da Moratti. MALE SOLO A EMPOLI Il Mancio ora però pensa solo a come battere il Napoli. Anche perché all’Inter non basta «giocare buone partite, ma serve superare una squadra che sta sopra di noi per trovare quella convinzione che ancora ci manca». La sensazione però è quella della doppia coperta corta. Perché nel momento in cui la squadra si è compattata e ha limitato gli errori in fase difensiva, si è però inceppato l’attacco: appena una rete negli ultimi 180’, contro un Celtic che giocava in 10
fRETROSCENA
Gianluca Monti
IL MIO FUTURO? QUESTO LAVORO NON ANDRÀ SPRECATO. SE POI LA SOCIETÀ NON FOSSE CONTENTA DI ME... ROBERTO MANCINI ALLENATORE INTER
da un tempo. «Ma io vedo solo un maggiore equilibrio - spiega Mancini -, concediamo meno e creiamo comunque. Se Icardi e Palacio avessero concretizzato le occasioni dopo il gol della Fiorentina, avremmo potuto vincere. L’unica gara che non mi ha soddisfatto è quella di Empoli. Diverse sconfitte non ci stavano. Compresa quella contro i viola, quando siamo stati titubanti all’inizio, ma forse abbiamo anche accusato la stanchezza visto che 6/7 dei miei le stanno giocando tutte». ROSA SPACCATA IN DUE E qui subentra il lato B della coperta corta. Quando ha fatto rifiatare alcuni titolarissimi, Mancini dai panchinari non ha avuto le ri-
PRODEZZA ED ELEGANZA Sposato con Federica Morelli (conosciuta per altro in montagna, strano per una napoletana), Mancini ha cominciato a frequentare Napoli da giovane. In qualche modo il San Paolo, da calciatore, lo ha pure adottato. Era il 18 novembre del 1990 quando Roby strappò applausi a scena aperta al pubblico di Fuorigrotta per quello che resta uno dei gol più belli della sua carriera. Un destro al volo di rara potenza e precisione a suggellare il 4-1 per i doriani in casa degli azzurri. Roba per palati fino, un gesto tecnico di assoluta eleganza. TAGLIO NAPOLETANO Già, l’eleganza. Per Mancini è imprescindibile. In panchina come nella vita di tutti i giorni. Il
FUTURO E SCUDETTO Il tecnico ha la testa solo al Napoli, con la convinzione di poterlo battere perché «ci saranno anche squadre più rodate, ma noi siamo l’Inter e nessuno deve dimenticarselo». Parole da comandante che non pensa certo di lasciare la barca. Malgrado le solite voci su un addio se non arrivasse il pass per la Champions. «Ne sento tante - fa lui -, ma il futuro dipende da ora. Il lavoro attuale non andrà sprecato, però a giugno deve portare dei risultati. La prossima stagione lotteremo per lo scudetto. Nel calcio poi può succedere di tutto, anche
Dieter Ecking, 50, Wolfsburg
Pierfrancesco Archetti
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Mauro Icardi, 22 anni, ha segnato finora 14 gol in campionato PEGASO
che la società fra tre mesi non sia contenta di me...».
no ogni passaggio che fa trova un gol».
SU SALAH Il dubbio insomma si poteva dissipare con più fermezza. Mentre Mancio assicura che c’era poco da fare per vestire di nerazzurro il furetto Salah: «Già che c’ero, a gennaio potevo fare una telefonata anche a lui? Ma quella è stata una possibilità concreta, poi purtroppo il Chelsea voleva Cuadrado e ha chiuso con la Fiorentina. Chi è più forte tra lui è Shaqiri? Sono entrambi bravissimi, anche se un po’ diversi. Certo che al momento l’egizia-
PEDRO E YAYA L’Inter del futuro invece potrebbe cercare di prendere Pedro, in scadenza con il Barcellona. «Giocatore importante, dura portarlo a Milano», dribbla Mancini. Che però crede al potere del proprio telefonino al punto da non scomporsi nemmeno scoprendo che per convincere Yaya Toure a restare, il Manchester City vorrebbe proporgli un ruolo da ambasciatore, modello Vieira, per il dopo carriera. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Moglie, amici e vestiti a Napoli Ma qui Mancini non vince mai FEDERICA, IL GOL STREPITOSO E L’ELEGANZA: TUTTO PORTA SOTTO IL VESUVIO
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oglie napoletana, sarto napoletano e un tabù da sfatare: il San Paolo. Roberto Mancini ha la classe, lo stile, l’aplomb di un elegante signore partenopeo. Di quelli che, per intenderci, frequentano i circoli del lungomare. Immaginarselo al Tennis Club Napoli (tra i soci ci sono alcuni suoi cari amici che stasera avranno il cuore diviso a metà) non riesce affatto difficile. Mancini a Napoli ci viene spesso e volentieri e non solo per fare un giro tra le isole del golfo. Due anni fa diede il bentornato in Italia a Benitez proprio con un’intervista da Capri.
sposte sperate. Del resto basta guardare i minutaggi in campionato per capire che la rosa è spaccata in due. Vero che alcuni valori sono inquinati dall’arrivo solo a gennaio di Brozovic, Santon e Shaqiri, però ci sono otto interisti con almeno 1380 minuti e il nono (Hernanes) che non si avvicina ai mille: quasi cinque gare in meno. «Ma non cambierò più di due giocatori fa Mancio -. Poi ci saranno 4 giorni per recuperare in vista del Wolfsburg».
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● 1 Roberto Mancini e la moglie Federica Morelli durante una serata in discoteca 2 Il disegno della strepitosa rete di Mancini al San Paolo nella stagione 1990-91 pubblicato sulla Gazzetta. Era Napoli-Sampdoria e finì 1-4. Il numero 10 inventò un tiro al volo di destro: palo e gol FREZZA
RDall’atelier del sarto Marigliano alla pizza sul lungomare E quel cambio di hotel scaramantico
sarto di fiducia è Gianni Marigliano, un amico ormai di vecchia data del Mancio. Guarda caso, Marigliano ha due atelier: uno a Napoli e l’altro a Milano. Quando Mancini era a Manchester, però, aveva anche lì una stanza per cucire gli abiti dell’attuale tecnico dell’Inter. Le giacche di Mancini hanno tutte il famoso taglio napoletano. «Per gli allenatori è perfetto – spiega Marigliano, che veste anche Allegri e Montella ed il d.g. interista Fassone – perché non ha “interni” e quindi consente di muoversi liberamente senza sentirsi costretti dall’abito. Roberto lo conosco da quando allenava la Fiorentina, me lo presentò Dario Marcolin che aveva giocato a Napoli. Per me lui rappresenta l’espressione dell’eleganza italiana, ma è soprattutto un amico. Una persona splendida, di una sensibilità fuori dal
comune. Certo, ci tiene molto a vestire bene. È esigente anche sotto questo punto di vista, come lo è in panchina. Sono stato presente a tutti i suoi trionfi e mi ha regalato l’emozione di farmi entrare sul prato del San Paolo. Io sono innamorato del Napoli, solo due volte all’anno non faccio il tifo per Roberto. Da allenatore al San Paolo ha sempre perso, però gli piace molto la città. Addirittura spesso ci mandiamo messaggi in dialetto». BUEN RITIRO Le puntate napoletane di Mancini passano sempre dall’atelier di Marigliano in via dei Mille, mentre per la pizza il riferimento resta il lungomare. L’ultima volta l’ha mangiata da Fresco, non lontano dall’albergo che ospitò il suo Manchester City alla vigilia della sfida Champions con il Napoli nel 2011. Vinsero gli
azzurri 2-1 (doppietta di Cavani e gol di Balotelli) e Mancini uscì ai gironi. Fuorigrotta non gli porta bene: nel 2008 la sua Inter interruppe a Napoli una striscia di 31 risultati utili. Il pallonetto di Zalayeta beffò Julio Cesar in uscita. Così Roby un mesetto fa, quando è tornato da queste parti con l’Inter in Coppa Italia, ha scaramanticamente cambiato albergo. I nerazzurri hanno alloggiato al Parker’s in corso Vittorio Emanuele. Mancini la mattina della partita è sceso a fare una passeggiata. Ha scattato foto in quantità, anche con il barbiere della zona (ma senza farsi aggiustare il ciuffo). Il gol di Higuain, però, lo ha condannato a un’altra sconfitta. Stavolta, Mancini ha scelto lo stesso hotel ma ovviamente spera in un finale diverso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
l Wolfsburg cade per la prima volta nel 2015, il Borussia Dortmund si ferma dopo 4 vittorie consecutive. Non è una gran giornata per le eurorivali di Inter e Juve, è un turno al solito festoso per il Bayern che con il 3-1 di Hannover aumenta il vantaggio sul Wolfsburg: 11 punti. NON BASTA BENAGLIO Il portiere è il migliore dei verdi che giovedì riceveranno l’Inter. Para anche il rigore di Werner (fallo di Naldo su Baba) ma non può evitare la replica vincente di Kohr. L’Augsburg ferma così la serie dei Lupi: 11 risultati utili in Bundesliga, 9 coppe incluse nel nuovo anno. Ultimo k.o. il 22 novembre con lo Schalke, il secondo posto non è in pericolo ma preoccupano le distrazioni difensive su Werner e l’abulia di Schürrle, vice Perisic. BORUSSIA CON REUS Dopo tanti timori, Reus è titolare contro l’Amburgo ma i borussiani non riescono a sfondare: 12 tiri contro 4; 7 corner a uno e il 63% di possesso non portano al quinto pieno di fila in campionato. «Non è un punto guadagnato» ha detto Klopp. «Di positivo c’è che nessuno si è infortunato». Per Immobile un quarto d’ora, senza occasioni. RIMONTA BAYERN Un cambio punitivo (fuori Dante, dentro Lewandowski) e il Bayern raddrizza la gara di Hannover, iniziata con la rete di Kiyotake e il pari immediato di Xabi Alonso su punizione. La doppietta di Müller dà il sorpasso: prima su rigore (fallo dubbio su Lewa) quindi di testa, cross di Ribery, toccando quota 11. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AUGSBURG-WOLFSBURG 1-0 MARCATORE Kohr al 18’ s.t. AUGSBURG (4-1-4-1) Hitz; Feulner, Callsen-Bracker, Klavan, Baba; Baier; Bobadilla (37’ s.t. Djurdjic), Kohr, Altintop (45’ s.t. Janker), T. Werner; Ji (16’ s.t. Caiuby). All: Weinzierl. WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; Vieirinha, Naldo, Knoche, Rodriguez (32’ s.t. Schäfer); Guilavogui (28’ s.t. Bendtner), Luiz Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Schürrle (14’ s.t. Träsch); Dost. All.: Hecking. ARBITRO Gräfe 24a GIORNATA Venerdì Stoccarda-Hertha 0-0. Ieri Augsburg-Wolfsburg 1-0; Friburgo-Werder 0-1; AmburgoBorussia Do. 0-0; HannoverBayern 1-3; Schalke 04-Hoffenheim 3-1; Mainz-Borussia M. 2-2 Oggi Colonia-Eintracht; PaderbornLeverkusen. CLASSIFICA Bayern 61; Wolfsburg 50; Borussia M.41; Augsburg, Schalke 38; Leverkusen 36; Werder, Hoffenheim 33; Eintracht 31; Borussia Do 29; Hannover 27; Mainz 26; Amburgo, Colonia, Hertha 25; Paderborn 23; Friburgo 22; Stoccarda 20.
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Serie A R 26a giornata
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Palle inattive, Juve regina E se c’è Tevez non si sbaglia
1I bianconeri in A sfruttano meglio di tutti i calci piazzati: 15 reti Carlitos, con 4 gol, è il cecchino: «Adesso dobbiamo accelerare»
Fabiana Della Valle MILANO
A
ngoli, punizioni, rimesse laterali e calci di rigore: le palle inattive sono la specialità della casa della Signora. La Juventus in Italia è la squadra che ha segnato di più su palla inattiva: su 52 reti realizzate, 15 sono arrivate da calci piazzati e 37 su azione. Meglio di Inter e Empoli, seconde a quota 14. Merito della capacità di alcuni giocatori bianconeri di saper sfruttare le punizioni (vedi Pirlo e Tevez) ma anche degli abili colpitori di testa. DA PIRLO A TEVEZ Analizzando le 15 reti nel dettaglio scopriamo che 4 gol sono stati segnati dal dischetto, 3 su punizione (due dirette e una indiretta), 7 su angolo e una su rimessa laterale. Il rigorista bianconero è Vidal (2 centri, contro Cesena all’andata e con il Torino, ma anche l’errore nella gara di ritorno con i romagnoli) e quando Arturo non c’è tocca a Tevez (2 trasformazioni su 2). Il mago delle punizioni è Pirlo, Carlitos anche in questo caso fa la riserva di lusso. Al momento il bilancio è 1-1: Andrea ha colpito a Empoli, l’argentino ha approfittato
dell’infortunio del regista per segnare alla «Pirlo» all’Olimpico contro la Roma. Andrea però ha propiziato anche l’importantissima rete del 2-1 di Caceres contro il Napoli. Per quanto riguarda gli angoli, il titolare è sempre Pirlo: batte lui sia da destra sia da sinistra e quando non c’è il testimone passa a Tevez oppure a Marchisio. La Juve ha segnato su azione partita da corner con Chievo (angolo di Tevez e autogol di Biraghi che la tocca dopo il colpo di testa di Caceres), Roma (destro al volo di Bonucci dopo una
In Spagna rilanciano «Barça in forte pressing su Pogba» ● In Spagna insistono: «Il Barcellona è pronto a fare follie per il francese Paul Pogba», scrive “Sport”. O meglio è pronto a farle Bartomeu, numero uno del club che vorrebbe giocarsi appunto la carta del baby prodigio juventino nelle prossime elezioni presidenziali: il rivale da battere sarà l’ex presidente Joan Laporta. Da ricordare le recenti sanzioni Fifa nei confronti dei catalani: fino a gennaio 2016 il club può sì acquistare giocatori, ma non può tesserarli.
spizzata in mezzo all’aerea) Palermo (colpo di testa di Llorente), Sampdoria (altro colpo di testa di Evra), Cagliari (tap in vincente di Tevez), Milan (sponda di testa di Tevez dopo palla respinta dal portiere e rete di Bonucci) e Atalanta (testa di Bonucci, palla respinta dal portiere e nella mischia Llorente la mette dentro di piede). Sono 7 corner in totale, 4 battuti da destra e 3 da sinistra. ARMA PER LA COPPA Le palle inattive saranno un’arma importante in prospettiva Champions League, perché il Borussia Dortmund ha subito spesso in questa stagione sui calci piazzati. Gli uomini di Klopp soffrono soprattutto sugli angoli e i bianconeri dovranno cercare di approfittarne. Allo stesso tempo però Buffon e compagni dovranno prestare attenzione massima in fase difensiva, perché la Juventus dell’ultimo periodo ha mostrato una certa fragilità sulle palle inattive: degli 8 gol incassati nelle ultime 6 partite tra campionato e coppe, 3 sono stati la conseguenza di calci piazzati (Milan, Atalanta e Roma). Secondo Allegri è un problema soprattutto di attenzione, perché in tutte e tre le occasioni i bianconeri hanno perso l’uomo che poi ha segnato.
CARICA TEVEZ In attacco la sicurezza di Allegri si chiama Tevez, 4 centri su palle inattive, (miglior marcatore Juve con 2 rigori, uno su angolo e uno su punizione diretta) fuori dall’undici titolare in Coppa Italia, ma pronto per il Sassuolo in campionato e soprattutto per la trasferta di Dortmund. Ieri Carlitos ha rilasciato un’intervista a Sky Sport: «In questa fase della stagione dobbiamo accelerare un po’ e chiudere la partita prima, ma non penso che sia un momento critico. Abbiamo un buon vantaggio sulla Roma, ma non possiamo stare tranquilli, perché dobbiamo chiudere il campionato il prima possibile. Adesso ci saranno 3-4 partite importanti in cui noi dovremo tirare fuori il carattere e vincerle tutte. Con il Sassuolo sono sempre state gare difficili, il ritorno degli ottavi di finale con il Borussia per i tifosi sarà la gara della stagione, ma noi dobbiamo andare là tranquilli, tenendo conto dell’importanza della sfida ma sapendo che non è una finale. Mi piacerebbe regalare anche ai tifosi della Juve una bandiera grossa, come quella che ho regalato ai supporter del Boca, perché penso che allo Stadium manchi una bandiera grossa, con scritto “fino alla fine”».
La punizione-gol di Carlos Tevez, 31 anni, contro la Roma RAMELLA
COME NASCONO I GOL Rimessa laterale
Punizione
Punizione indiretta
4 1
1 1
1 7
TOTALI
4 3 1 GDS
GLI AVVERSARI
COPPA, PIRLO CI PROVA
Allerta bianconera Il Sassuolo si esalta contro le grandi
Allegri torchia i suoi: errori analizzati in tv
SENZA PAURA Il Sassuolo s’aggrappa a quanto ha già fatto con le grandi: all’andata ha fermato sul pareggio sì la Juve, ma anche Fiorentina, Sampdoria e Roma, nel 2015 ha battuto Inter e Milan e ha pareggiato a Marassi con Genoa e Samp prima di entrare nel tunnel della crisetta che lo tiene al palo da tre giornate. Il limite dei neroverdi, scritto nel calcio tecnico e offensivo di Di Francesco, è quello di giocarsela sempre e comunque, anche a costo di scoppole memorabili (il 7-0 subito dall’Inter all’andata), ma è proprio quel tipo di gioco che ha permesso al Sassuolo di fare 15 dei suoi 29 punti contro le squadre che occupano la parte destra della classifica. Il Sassuolo per le big si è spesso dimostrato variabile scomoda, anche se nessuno ultimamente subisce con la frequenza dei neroverdi, la cui porta viene violata da 13 giornate.
● TORINO (f.d.v.) Operazione recupero. L’obiettivo di Massimiliano Allegri è avere Andrea Pirlo per la trasferta di Dortmund, il 18 marzo, dove la Juventus giocherà la partita più importante della stagione. In palio ci sono i quarti di finale di Champions League e il 2-1 dell’andata non mette i bianconeri al riparo da brutte sorprese. Per questo il tecnico non si rassegna all’idea di non avere uno di quei giocatori che possono decidere la partita con una giocata. Il regista si è infortunato al polpaccio durante la gara di andata degli ottavi di finale: costretto a uscire prima dell’intervallo, gli esami hanno evidenziato una lesione di primo grado del gemello mediale della gamba destra, con una prognosi di 20 giorni di stop. Allegri però ha ribadito dopo la gara di Coppa Italia che conta di recuperare Pirlo e il suo staff è già al lavoro. La prossima settimana Andrea continuerà con terapie e cure, intensificando il lavoro. A Dortmund si giocherà mercoledì 18 e subito dopo la trasferta di Palermo (14 marzo) il regista farà il provino decisivo per capire se potrà essere disponibile. Ieri a Vinovo seduta video: Allegri ha analizzato con la squadra gli errori fatti nella gara con la Fiorentina. Dopo il confronto di venerdì, il tecnico ha tenuto la stessa linea: richiami continui in allenamento, per far capire a tutti che l’attenzione deve restare alta.
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1Oltre alla Juventus, ha costretto al pari Fiorentina, Samp e Roma e nel 2015 ha battuto Inter e Milan
Stefano Fogliani SASSUOLO
embra andato in pausa, il Sassuolo guastafeste… Ma chissà che non ritrovi l’abitudine di rompere le scatole alle big proprio al cospetto della capolista Juve, già fermata sull’1-1 all’andata e guidata dall’ex Allegri che, in campionato contro i neroverdi non ha mai vinto e agli emiliani deve il suo divorzio dal Milan del gennaio 2014. Storie di ieri: quelle di oggi dicono che per gli uomini di Di Francesco il Monday Night torinese è ai limiti della mission impossible, considerato che il Sassuolo che plana sullo Stadium è reduce dalla sua peggior serie stagionale (tre sconfitte di fila) e azzoppato da un’emergenza difensiva, per colpa della quale ha imbarcato otto gol negli ultimi 270’. Ma il motto, in casa neroverde, è «provarci comunque»: «non partiamo battuti», detta l’ex Federico Peluso, «niente è impossibile», aggiunge Simone Zaza, centravanti del Sassuolo e promesso sposo della Juve, cui ha segnato gli unici due gol degli emiliani ai bianconeri.
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Eusebio Di Francesco, 45 ANSA
Serie A R 26a giornata
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La Roma in fuga da Roma per guarire la pareggite
1Nessuno in Europa pareggia quanto i giallorossi, ma in trasferta sono arrivati gli unici successi del 2015: Udine, Cagliari e Rotterdam PERCHÉ VEDERE CHIEVO-ROMA I sintomi della pareggite giallorossa si attenuano lontano dalla Capitale, ma si riacutizzano a Verona (11 con l’Hellas 15 giorni fa). Occasione buona per capire: Roma, come stai? Bentegodi, ore 15
Andrea Pugliese INVIATO A VERONA
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volerci scherzare su, verrebbe quasi da dire che Rudi Garcia ha già centrato un altro piccolo record. Ma stavolta niente difesa impenetrabile, media-punti o striscia di vittorie consecutive, come successo nella scorsa stagione, piuttosto quella malattia un po’ indigesta che il tecnico francese ha definito «pareggite acuta». Già, perché in tutti i principali tornei europei (Premier, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1) non c’è una squadra in Europa che nel 2015 abbia pareggiato così tanto come la Roma: ben 7 volte in 9 gare. A CACCIA DI MEDICINE Ma come tutte le malattie, a Verona oggi pomeriggio Garcia può ritrovare anche la medicina giu-
L’esultanza di gruppo dei giocatori della Roma a Rotterdam: è una delle tre vittorie esterne giallorosse del 2015 AFP
COSÌ NEL 2015 ROMA SERIE A 7 PAREGGI WEST HAM PREMIER 5 PAREGGI EMPOLI SERIE A 5 PAREGGI BORDEAUX LIGUE 1 5 PAREGGI HANNOVER BUNDESLIGA 4 PAREGGI ST. ETIENNE LIGUE 1 4 PAREGGI GENOA SERIE A 4 PAREGGI TORINO SERIE A 4 PAREGGI REIMS LIGUE 1 4 PAREGGI RENNES LIGUE 1 4 PAREGGI EVERTON PREMIER 4 PAREGGI WBA PREMIER 4 PAREGGI JUVENTUS SERIE A 4 PAREGGI
sta, quella in grado di far guarire di colpo i giallorossi. O almeno di rimetterli in piedi. Già, perché poi di fatto questa Roma malata di pareggi in realtà rende meglio fuori (dove ha ancora un passo da Champions) che in casa, considerando che all’Olimpico non vince dal 30 novembre scorso (4-2 all’Inter), più di tre mesi fa. Proprio lontano da Roma, invece, sono arrivate le uniche due vittorie del 2015 della banda di Garcia, ottenute di misura a Udine (0-1, la partita che portò i giallorossi a -1 dalla Ju-
Il tecnico Rudi Garcia, 51 anni ANSA
ve) e Cagliari (1-2). Di più, se ci si allunga a ritroso anche la terz’ultima vittoria romanista è sempre arrivata in trasferta, a Marassi, 1-0 sul Genoa. PRESO IL BABY BORG Proprio Nainggolan, autore di un gran gol a Genova, dovrebbe ritrovare un posto da titolare oggi, nel momento in cui su di lui si concentrano sempre di più le attenzioni e le lusinghe della Premier League (Manchester United in primis, City a seguire). A proposito di mercato: il d.s. Walter Sabatini ha bloccato per la prossima stagione il talento Conor Borg, trequartista classe 1997 del Floriana (Malta), con una fugace esperienza italiana proprio con gli Allievi nazionali del Chievo. Ma oggi Garcia ha altri pensieri. Come battere la squadra di Maran? Magari rimettendo dentro ancora Totti e magari congelando, almeno dall’inizio, il serbo Ljajic. I ritmi non saranno altissimi, le corse ridotte al minimo, magari servirà un colpo di genio per risolvere la partita. Chi meglio del capitano giallorosso?
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IL TECNICO GARCIA
«No a Salah? Il tempo ci darà ragione»
DA SCUDETTO A SCUDETTO Verona, intesa come sponda Chievo, non è mai stata poi una trasferta così benevola per la Roma. Lo scorso anno i giallorossi vinsero 2-0, poi però una sconfitta e 2 pari in 3 anni. Per tornare a sorridere bisogna risalire fino al famoso 16 maggio 2010, quando le reti di Vucinic e De Rossi fecero sognare i 20mila giallorossi accorsi al Bentegodi, salvo poi arrendersi al gol-scudetto per l’Inter di Milito a Siena. Oggi Garcia, senza proclami, si accontenterà di una vittoria per curare quella maledetta «pareggite acuta» e blindare il secondo posto.
● ROMA Diciannove conferenze stampa dopo quel «vinceremo lo scudetto» che gli ha cambiato la vita romana, riecco Rudi Garcia. Quello vero, lo stesso che poi confessò come «bisogna essere anche un po’ attori, lo richiede il nostro ruolo». Quello che non fingeva ma dribblava, ieri a Trigoria, mentre provava a spiegare il perché del mancato acquisto di Salah: «Abbiamo scelto di prendere un giocatore per sostituire Destro (Doumbia, ndr) e un altro in grado di coprire più ruoli (Ibarbo, ndr): ora tocca a noi rimetterli in campo e a loro dimostrare che abbiamo scelto bene». Doumbia almeno è tornato tra i convocati: sarà in panchina. «Ho fiducia nella Roma, dobbiamo ripartire dai 25’ finali con la Juve, dalla prova di Rotterdam e dal primo tempo col Verona. La Juve? Guardo a noi, possiamo solo difendere il secondo posto. Ma non abbiamo paura di nessuno, né davanti né dietro». In attacco potrebbe esserci ancora Totti: «Ha già giocato più di tutta la scorsa stagione? Abbiamo avuto partite in più e molte assenze, d’ora in poi avremo maggiori scelte. E spero di ritrovare lo stesso Gervinho del Feyenoord». Chiusura sul probabile rinnovo di Keita: «È un riferimento importante, in campo e nello spogliatoio». Non mentiva, Rudi. stop
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Udinese pressata anche dai tifosi Ma Strama carica
I FRIULANI
Emergenza in difesa: si blocca Heurtaux UDINE
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«E’ normale dopo tre sconfitte, ma devo rimanere lucido. Il vantaggio del ritiro è che ho dormito. E dal 26 ottobre (ultima vittoria in casa con l’Atalanta), da quando è nato mio figlio, ho dormito poco». L’Udinese non vince, invece, da Empoli, 26 gennaio. Ma il ritiro ha sempre dato buoni frutti: il 1° febbraio 2014 la squadra sbancò Bologna, lanciò Scuffet e camminò spedita. Strama si augura sia così anche oggi.
on si può dire che Andrea Stramaccioni in questo periodo sia un uomo fortunato. Dopo il forfait del lungodegente Domizzi, ieri si è arreso anche un altro difensore titolare, Thomas Heurtaux, che aveva forzato nelle ultime partite. Insomma, l’Udinese è ancora in emergenza piena. E affrontare l’attacco del Torino col maliano Wague, 23 anni e 3 sole presenze in A, l’adattato Piris, che è recuperato ma non al meglio, e il solo Danilo non è impresa facile. Difesa a tre con grandi aiuti dagli esterni: l’ex Pasquale e Widmer. In attacco ci sono solo Thereau e Di Natale. «Geijo è a posto, ma non ha ancora i 90 minuti. Sarà, però, una valida alternativa», ammette Strama. Pinzi gioca dopo due mesi e mezzo. Ci sarà il guerriero di Centocelle davanti alla difesa a tamponare e a guidare i compagni con spirito da leader. All’andata fu Quagliarella, oggetto del desiderio dei tifosi, a giustiziare i bianconeri: «È un grande attaccante che mi piace: ha fatto gol dappertutto», ha detto il tecnico. Che teme il Toro: «In tanti modi possono fare male». fr.vell.
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1Striscione di protesta, confronto con gli ultrà Il tecnico: «Rapporto aperto, ora fuori la grinta» PERCHÉ VEDERE UDINESE-TORINO Una delle più tormentate del momento contro un Toro gasatissimo, Glik che segna ma davanti a Di Natale deve soprattutto difendere: il mix può essere esplosivo in molti sensi. Friuli, ore 15
Francesco Velluzzi INVIATO A UDINE
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a settimana di passione dell’Udinese si conclude oggi con la delicatissima sfida contro il Torino. Dalla vergognosa prova di Cesena è successo di tutto: il tecnico Stramaccioni ha tolto il giorno di riposo alla squadra, che il martedì è stata spedita in ritiro al solito Astoria dalla famiglia Pozzo. E’ saltato il medico Claudio Rigo (ora lo staff sanitario è guidato da Fabio Tenore) e i tifosi hanno cominciato a manifestare un certo disappunto. Tanto che ieri, prima della rifinitura, hanno esposto
uno striscione con scritto «Grinta e cuore è quello che la Nord vuole». E fin lì ci siamo. Ma il peggio doveva venire: una trentina di ultrà, quasi tutti daspati, sono entrati a piedi dal varco della carraia dal quale accedono i tesserati (due di loro sono pure saliti senza ostacoli in sede per cercare qualche dirigente) e hanno avuto un confronto di circa 30 minuti, molto sereno, con la squadra. Lo avevano accennato, l’hanno fatto (due esperti dirigenti della Digos li hanno tenuti a bada). E’ normale? In Italia sì. I giocatori, soprattutto gli italiani, Pinzi (il più amato dalla curva), Domizzi, Di Natale e il tecnico hanno accettato il confronto e garantito il massimo impegno. E Strama ha aggiunto: «Significa che il rapporto è aperto, non ci sono barriere. Questo colloquio ci ha incoraggiato e dato forza. Col Torino la prima cosa di cui abbiamo bisogno è il sostegno, vero, del pubblico del Friuli. Qui ci sono tanti ragazzi di 20 anni che vanno incoraggiati. L’incitamento deve darci la marcia in più che serve». Il tifo
organizzato, l’Auc, promette il sostegno: «Saremo sempre e comunque vicini alla squadra, ma a patto che diano il 110 per cento», dice il presidente Daniele Muraro. «E c’è bisogno di rilanciare Pinzi, il più attaccato alla maglia». «Non vedo entusiasmo, si pensa solo allo stadio, la qualità è mediocre, c’è solo caos e Karnezis, il portiere, ci ha salvati più volte», spiega Bianca Gonano, presidente del club Zebretta di S. Daniele. ASTRI L’oroscopo del nostro Capitani non promette niente di buono per Strama, nato sotto il segno del Capricorno. Ieri 5,5, oggi 6. Con un avvertimento: «non polemizzate, non abbaiate, non siate bellicosi». Invece Strama è carico: «Cesena ci ha fatto provare vergogna. Abbiamo sbagliato atteggiamento nel secondo tempo. Ora abbiamo lavorato per cancellare questo. Certo, incontriamo la squadra che nel 2015 ha fatto meglio di tutti. Dobbiamo pensare di giocare 10 duelli uno contro uno e di vincerli. Facciamo fatica ad attaccare le difese chiuse, ci espri-
In grande, Andrea Stramaccioni, 39 anni, prima stagione a Udine; qui sopra, lo striscione di contestazione dei tifosi GETTY/FOTOPRESS
miamo meglio se abbiamo spazi, col recupero di Geijo abbiamo una soluzione in più e ritroviamo Pinzi che è importantissimo e a Genova con la Samp ci aiutò in una delle partite più belle». Ma Strama è stufo di parole: «Voglio la risposta sul campo, grinta e aggressività. Sennò siamo all’alunno che studia bene e all’interrogazione fa scena muta». ARIA PESANTE Il tecnico è consapevole che l’aria è pesante:
L’EX BIANCONERO
È il Quagliarella day Contro il passato per lanciare il Toro Francesco Bramardo TORINO
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on tutte le partite sono uguali, ci sono avversari più speciali di altri, contro i quali un attaccante si esalta. E’ il caso di Fabio Quagliarella, che per scaldarsi ha bisogno di sentire la partita. In Europa Fabio si trasforma, in campionato, dove le difese sono più ermetiche e il tatticismo esasperato, l’attaccante granata va a corrente alternata. La partita di oggi per Quagliarella si prepara da sé, per i trascorsi in bianconero, e perché il Toro non vuole perdere contatto con la zona Coppe e allungare la striscia di 12 risultati utili in campionato. Un brivido scorrerà lungo la schiena del bomber di Castellammare si scambierà i saluti con Totò Di Natale (9 gol ciascuno). Due stagioni con la stessa maglia. Senza i gol di Totò l’Udinese soffre, Fabio è il cuore pulsante dell’attacco granata. Da “ex” Quagliarella all’andata ha firmato il gol partita, e a Torino è tornato ai livelli di Udine. Non a caso a gennaio il patron Gianpaolo Pozzo ha cercato fino all’ultimo di riportare in Friuli l’attaccante granata ma si è trovato la strada sbarrata dal presidente Cairo. Nonostante tre mesi di letargo da gol, dall’Udinese al Cesena, Quagliarella ha segnato 13 gol in 35 partite nel corso della stagione (9 in campionato) ed è
Fabio Quagliarella, 32 anni LAPRESSE
all’inseguimento del record personale (13) con la maglia dell’Udinese (2008-’09). A cercare il pelo nell’uovo, il numero 27 del Toro non segna su azione da un mese, dalla tripletta alla Samp l’1 febbraio. Le ultime due reti, a Verona e Bilbao, sono arrivate su calcio di rigore. Lontano dall’Olimpico non ha problemi a trovare la porta: quattro dei nove gol li ha realizzati fuori casa (Cagliari, Napoli, Cesena e Verona). PORTAFORTUNA Il rebus in attacco non è tanto se Quagliarella gioca, ma con chi farà coppia nel turnover programmato in vista della sfida con lo Zenit. In campionato nel 2015 Fabio non ha saltato una gara da titolare e con Martinez forma la coppia tipo. La coppia italo-venezuelana nel nuovo anno ha giocato dall’inizio otto gare su nove portando a casa 5 vittorie e tre pareggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lazio nel futuro L’Europa passa per Anderson e i suoi fratellini 1Domani quattro Under 23 in campo dal 1’
E da metà marzo in gruppo anche Morrison
Felipe Anderson, 21 anni, brasiliano, è arrivato dal Santos LAPRESSE
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● L’età media della rosa della Lazio, la più bassa tra le squadre che a oggi sarebbero qualificate per le prossime coppe europee
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● Gli anni che oggi compie Keita Balde Diao: il talento cresciuto nel Barcellona partirà dalla panchina domani, ma è una delle certezze per il futuro
Marco Calabresi ROMA
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osse un giocatore di poker, Igli Tare sarebbe andato all-in: «Entro due-tre anni vogliamo competere per lo scudetto». Un rischio non da poco, quello di spingersi parecchio in là con le parole, corso in una città dove l’allenatore dell’altra squadra – Rudi Garcia – per parlare di scudetto si è bruciato le mani. Se saranno parole profetiche o meno sarà il tempo (e soprattutto le mosse di mercato) a dirlo: il castello di Pioli, per il momento ha basi solide.
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LA LAZIO DI OGGI… Domani, contro la Fiorentina, per la seconda partita di fila saranno quattro gli Under 23 in campo dall’inizio: De Vrij, Onazi (favorito su Ledesma per sostituire Parolo), Cataldi (insostituibile, quando tornerà Lulic si vedrà) e Felipe Anderson, la cui esplosione ha spesso «costretto» Pioli a cambiare modulo, passando al 4-2-3-1 per tenere in campo anche Mauri. Stavolta non dovrebbe esserci bisogno: il capitano, alle prese con un problema al piede sinistro, oggi farà il provino decisivo, ieri ha corso con gli scarpini ma senza toccare il pallone, al massimo andrà in panchina. Tutto senza contare Keita, il più giovane: oggi compie 20 anni, proprio dopo la partita di andata contro la Fiorentina (saltata per infortunio), pagò la sua incoscienza giovanile andandosi a schiantare in Lamborghini, distrutta. Il risultato? La Lazio, tra le squadre che a oggi andrebbero in Europa, è quella con l’età media più bassa, 27,3 anni, contro i 29 della Juventus, i 28 della Roma, i 27,9 del Napoli e i 28,4 della Fiorentina (che ha una partita in meno della Sampdoria). ...E QUELLA DI DOMANI Se l’Under 23 arrivato a gennaio, Brayan Perea (tornato da Perugia), ha giocato solo 26’ e non può essere considerato il rinforzo dopo l’infortunio di Djordjevic (ne avrà ancora per un mese e mezzo), Pioli ne avrà altri due dalla prossima stagione. Sarà una difesa olandese, perché dopo Stefan De Vrij è pronto a sbarcare Wesley Hoedt. Ha compiuto 21 anni, finirà la stagione con l’Az ma è già della Lazio: Hoedt («La Lazio è la squadra ideale per me, ci ho messo poco a capirlo», le sue parole di ieri in Olanda) sta anticipando i tempi, nelle scorse settimane – dopo aver già sostenuto le visite mediche – è tornato nella Capitale per cercare casa, e in Olanda sta prendendo lezioni di italiano. Prima di Hoedt, tornerà per restare anche Ravel Morrison: ha rescisso il contratto con il West Ham e, non avesse già vestito due maglie in stagione (Cardiff, oltre a quella degli Hammers) sarebbe a disposizione di Pioli. Che potrà comunque conoscerlo prima del ritiro: è svincolato, può allenarsi a Formello. Lo farà da metà marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dai problemi agli applausi La Fiorentina riscopre Ilicic 1Con Babacar e Gomez out, lo sloveno diventa il jolly d’attacco per Montella
Josip Ilicic, 27 anni, sloveno, è alla Fiorentina da due stagioni ANSA
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● I milioni di euro pagati dalla Fiorentina per acquistare l’attaccante sloveno dal Palermo due stagioni fa
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● I gol segnati da Ilicic in 33 presenze con la Fiorentina. In 3 stagioni con il Palermo aveva giocato 98 partite e segnato 20 reti.
Giovanni Sardelli FIRENZE
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ezione recuperi, avanti un altro. Anche se stavolta l’operazione ha quasi del clamoroso. I rapporti fra Ilicic e il mondo viola erano talmente deteriorati da dare per certa la cessione dello sloveno nello scorso gennaio. Ora il caracollante numero 72 è pronto a mettersi l’attacco della Fiorentina sulle gracili spalle nel momento più importante della stagione. Come è possibile? Storie di calcio. Fin da subito far sbocciare l’amore tra le par-
IL PORTIERE TOSCANO
A bordo campo ci starebbero bene provette e computer: la scenografia ideale per i laboratori di Sarri e Gasperini. Vederli uno contro l’altro è come una lezione all’università del pallone. Castellani, ore 15
Marco Guidi
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orre del Greco, scuola calcio Rinascita. Luigi è ancora un bimbo. «Dove vuoi giocare?», gli chiede l’allenatore. «In porta», risponde correndo verso i pali. Papà Giuseppe osserva da fuori. È un ex centrocampista, l’altro figlio Pietro un difensore. A casa sua non c’è posto per i portieri. «Alla fine di quella giornata – racconta Luigi –, mi diede uno schiaffo per la rabbia». Il signor Sepe ancora non immaginava che il suo Gigi sarebbe diventato un numero uno. In tut-
ti non è stato semplice. La cifra d’acquisto (9 milioni) ha alzato subito le aspettative. Quell’ondeggiare simil-svogliato ha fatto il resto. I mugugni sono iniziati già la passata stagione. Deflagrando in questa. Lo scorso 9 novembre, nella sfida persa col Napoli, il punto teorico di non ritorno. Nei primi minuti getta a terra la fascia del lutto in memoria dell’ex Pirovano. Poi viene sostituito a 15’ dal termine tra i fischi dello stadio. Che lui zittisce platealmente. Sul sito viola arrivano scuse parziali. «Accetto le critiche, non le offese personali. La fascia l’ho gettata perché era larga e cadeva dal braccio, non volevo mancare di rispetto. I fischi non mi danno fastidio, quel gesto era contro qualcuno che ha offeso la mia famiglia». Capolinea. O così pareva. Da quel momento Ilicic uscì pian piano dalla squadra. Gennaio sembrava poter essere una liberazione. Il Torino lo voleva, lui voleva il Toro. Ma l’offerta giusta non c’era. Al contrario di quella del Bologna (quasi 7 milioni complessivi). Le società erano d’accordo su tutto, si narra addirittura di uno scambio di documenti. «Io in B non ci vado», tuonò invece il calciatore. Niente Bologna, niente addio. E allora perché non recuperarlo? Con Vargas, ad esempio, il tentativo sembrava disperato: e invece si è rivelato un successo. Tanto valeva riprovarci. ASSO DI COPPA Operazione riuscita. Due settimane fa contro il Torino il rientro fra i titolari. Corsa, impegno, qualità. «È stato il miglior Ilicic della mia gestione» commentò Montella a fine gara. Durante la quale sono arrivati i primi applausi convinti del pubblico. Replica con l’Inter qualche giorno dopo. Anche con la Juve il suo ingresso a partita in corso è stato positivo e domani con la Lazio toccherà di nuovo a lui. Non solo. Babacar e Gomez rimarranno fuori un paio di settimane per infortunio, Diamanti e Gilardino sono out dalla Lista Uefa. In pratica in Europa League contro la Roma sarà lui ad affiancare Salah e Joaquin in attacco. Sembrava un problema, adesso è diventato la soluzione. Mica male la seconda vita di Josip. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI AVVERSARI
Sepe: «Io tra Peruzzi e De Sanctis Sarri è il vero mago dell’Empoli» PERCHÉ VEDERE EMPOLI-GENOA
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ti i sensi. Oggi gioca nell’Empoli ed è il portiere meno battuto della Serie A da 15 giornate. Sì, meglio di Buffon.
Però ai compagni tiene. A Pisa ricordano ancora le sue cene… «Merito di mammà. Quando tornavo a Napoli mi riempiva di cibo da portarmi in Toscana». Il piatto più apprezzato? «Il suo casatiello, ma per fortuna si mangia solo a Pasqua, se no sai che panza!».
In cosa deve migliorare Sepe? «Nel riposizionamento dopo una parata e nelle uscite basse. Normale per uno alto 191 centimetri e di 90 chili».
Facciamo i seri: è il 90’ di Empoli-Napoli, rigore, Higuain va sul dischetto… Cosa pensa Sepe? «Che sono nei guai… ma se siamo 3-0 per noi, Pipita puoi pure segnare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Insomma, sul comodino c’è ancora la Playstation? «Certo, scelgo sempre il Napoli. E mi diverto a fare gol a Sepe dell’Empoli. Che chiavica». Un mattacchione. «Me lo dicono tutti. E’ una virtù, ma anche un difetto». Luigi Sepe, 23 anni, portiere dell’Empoli in prestito dal Napoli LAPRESSE
Il suo ritorno a Napoli è scontato dopo il rinnovo. Lei ha già esordito in azzurro… «Fiorentina-Napoli, avevo 17 anni e me la ricordo bene. Feci un paio di belle parate, poi sbagliai sul gol di Montolivo. Senza quell’errore sarei arrivato prima in A, probabilmente». Rafael si è perso, non teme possa capitare anche a lei? «Ho un carattere forte e sono
maturo ora: il San Paolo non mi fa paura. Io sono pronto». Idolo da bambino? «Peruzzi. Credo pure di assomigliargli un po’. Da De Sanctis invece ho imparato tanto». L’Italia è tornata a sfornare giovani portieri di talento: cosa invidia a Perin? «La rapidità di gambe. E’ velocissimo, un mostro».
«Altro Genoa» Gasperini va all’attacco ● GENOVA (a.d.r) Millecinquecento tifosi in viaggio per Empoli per spingere il Genoa. Come sono cambiate le cose rispetto a un girone fa quando, dopo il pareggio coi toscani, Gasperini si sfogò contro una parte della tifoseria, poco soddisfatta dal gioco dei rossoblù. «Ora – conferma l’allenatore – tutto è cambiato e sono segnali importanti, cose che ti aiutano a conquistare punti, ad avere fiducia». Lui, che non ha mai battuto l’Empoli, ha fiducia nel suo Genoa, tanto da insistere sul tridente leggero e sull’impostazione tecnicotattica delle ultime gare, con l’unico cambio possibile in versione più offensiva, con Berdich eventualmente a rilevare Kucka, con spostamento al centro di Rincon e di Edenilson sulla destra. «Se arrivassero risultati positivi dalle prossime gare potremmo pensare a un nuovo obiettivo. Se pensiamo che eravamo partiti per salvarci...».
Ha 23 anni, una moglie e già due figli... «Sono meno ragazzino in campo che fuori. Tranne quando faccio il papà».
In Europa nel 2015 solo Subasic del Monaco ha chiuso più gare senza subire reti di lei (6 a 5)… «Molto del merito va a Sarri, un mago. Poi ci vuole anche fortuna. A Palermo Vazquez ha preso la traversa, altrimenti parleremmo di un’altra storia». I pali, un centrale come Rugani o un attaccante in giornata no: chi è il miglior amico del portiere? «Scelgo i legni. Solo loro non ti tradiscono mai…».
E a Sportiello? «La tranquillità. Va dritto al sodo, senza scene».
Le ha mai creato problemi? «Qui a Empoli. Mancano pochi minuti all’inizio di una delle prime partite, io sono lì che scherzo. A qualcuno dà fastidio: “Ma sei scemo?”. Poi hanno imparato a conoscermi».
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IL TECNICO
PERCHÉ VEDERE PARMA-ATALANTA
«Non siamo automi» Donadoni prepara la gara più difficile
Lo sforzo perché si giocasse va ripagato. Dopo quasi un mese senza calcio, il Parma può dimostrare di essere ancora una squadra. E Reja al debutto di essere l’allenatore giusto per la salvezza dell’Atalanta. Tardini, ore 15
1 «Non sarà facile
Andrea Schianchi
essere concentrati, vorrei giocare anch’io per smaltire le tossine»
INVIATO A PARMA
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ue settimane fa un foglio attaccato al cancello dello stadio Tardini annunciava: «Chiuso per rapina». La partita Parma-Udinese era stata rinviata perché non c’erano i soldi per organizzarla. Oggi, dopo quindici giorni di trattative, discussioni, promesse e garanzie, su quel foglio si potrebbe scrivere: «Riaperto per solidarietà». Parma-Atalanta si giocherà perché le altre squadre di A hanno accettato di farsi carico della pesante situazione economica fino al termine del campionato, i cancelli verranno aperti, i tifosi potranno entrare in quello che hanno sempre considerato il parco dei divertimenti, ma la rabbia e la delusione per ciò che è stato non sono svanite. Anzi, se possibile, sono aumentate: perché la gente di Parma, orgogliosa, non vorrebbe accettare l’elemosina altrui, e perché c’è il sospetto che le istituzioni del calcio si siano mosse per salvare la regolarità del campionato (e non perdere i proventi dei diritti televisivi), ma non per trovare una reale soluzione ai problemi. Qui erano pronti a fare le barricate: dovranno aspettare. INCONTRO Nei messaggi che si scambiano i tifosi sui social network si percepisce l’insoddisfazione per come è andata a finire la vicenda. L’anima popolare di questa città voleva la battaglia, tutti contro il sistema, tutti contro il calcio moderno in mano alle televisioni. Oggi al
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● i milioni del debito lordo del Parma. Al netto il buco del club gialloblù scende a 98 milioni, ma gran parte dei crediti non è esigibile
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● le sconfitte stagionali del Parma, ultimo con appena 11 punti (diventati 10 per la penalizzazione). Nel bilancio degli emiliani 3 vittorie e 2 pari
INVIATO A COLLECCHIO (PR)
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La fine di Roma-Parma, finita 0-0, il 15 febbraio. E’ l’ultima partita giocata dalla squadra emiliana ANSA
La vigilia surreale di Parma tra paure e vaghe promesse 1Il club è riuscito a coprire le spese di servizio e al
Tardini si torna a giocare. Ma resta il rischio fallimento Tardini i ragazzi della curva Nord stenderanno striscioni di protesta, ma non faranno mancare il loro sostegno alla squadra di Donadoni. Erano pronti, quelli dei Boys 1977, a farsi una gita «di contestazione» a Carpenedolo, dove abita l’ex presidente Tommaso Ghirardi: non ci andranno e almeno risparmieranno i soldi della benzina. Venerdì, dopo l’incontro tra Tavecchio e la squadra, hanno parlato a lungo con i giocatori e hanno saputo che il presidente federale avrebbe garantito un interessamento personale al fine di trovare nuovi acquirenti dopo che sarà dichiarato il fallimento. Promesse, certo, ma è sempre meglio di niente. Perché il niente sarà, al termine del campionato, se nessun imprenditore si farà avanti e rileverà il titolo sportivo. E il Parma tornerà piccolo piccolo e ricomincerà dalla Serie D.
RTavecchio venerdì ha garantito ai giocatori che proverà a trovare altri acquirenti
STADIO OK Ieri, al centro sportivo di Collecchio, si è vissuta una giornata surreale. Ci si doveva preparare a una partita, trovare la concentrazione, pensare soltanto al pallone, ma la testa era da un’altra parte. Com’è stata da un’altra parte negli ultimi quattro mesi, cioè da quando non sono stati pagati gli stipendi di metà novembre. Il capitano Lucarelli prova a tirare il gruppo, ma non è cosa semplice. I dirigenti, quelli rimasti, raccolgono le briciole e le mettono a disposizione dei fornitori per garantire l’apertu-
ra dello stadio. Pagati gli steward e pagati i vigili del fuoco. Sistemati, o quasi, anche i conti con l’impresa di pulizie che deve occuparsi dell’ordine e del decoro degli spogliatoi e degli altri ambienti dello stadio. Non sono stati necessari gli 80 mila euro che la ditta Erreà aveva messo a disposizione: il club gialloblù ce l’ha fatta da solo con quanto aveva ancora in cassa e, da sottolineare, senza che il presidente Manenti tirasse fuori un euro. L’energia elettrica c’è, le docce saranno calde e se, per una volta, non verranno distribuiti pasticcini e caffè, cercate di portare pazienza. Ultima curiosità: l’incasso di oggi non finirà nelle casse del Parma Football, ma verrà pignorato da un creditore che ha fatto istanza di fallimento. Al peggio non c’è mai fine... © RIPRODUZIONE RISERVATA
on lo dice, ma lo pensa: questa è la partita più difficile che gli sia capitata di preparare da quando fa l’allenatore. Roberto Donadoni è stato su panchine importanti, persino quella della Nazionale, ha vissuto sfide incandescenti, prima da giocatore e poi da tecnico, ma una vigilia tanto strana non la ricorda. I suoi ragazzi hanno deciso di scendere in campo soltanto venerdì sera, da due settimane non affrontano gare ufficiali e in poco più di un giorno si devono scegliere gli undici titolari, provare schemi, mosse e contromosse. Un lavoraccio. «Noi fatichiamo per dimostrare le nostre capacità — spiega l’allenatore —. Questo è l’aspetto che affrontiamo con maggiore serenità. I giocatori hanno scelto liberamente: hanno voglia di esibire il
proprio valore. Dovremo essere forti e concentrati, anche se non sarà facile. Preferirei essere in campo anch’io per scaricare un po’ di tossine». E allora sì che alla gente di Parma tornerebbe il sorriso, perché i dribbling e le «veroniche» di Donadoni erano spettacolo puro. Quello di un calcio che, forse, non esiste più. GARANZIE Anche lui ha partecipato alla riunione con i vertici federali, nell’hotel Daytona di Collecchio. Ha ascoltato, ha fatto domande, ha chiesto garanzie. «Non sono i soldi che ci interessano. Tavecchio ci ha detto cose importanti. Mi hanno fatto particolarmente piacere le garanzie che ci ha dato. Andiamo avanti giorno dopo giorno. Ora non abbiamo la capacità e la possibilità di guardare più in là. Devo comunque fare notare che questo gruppo negli ultimi due mesi ha avuto una notevole caduta. Mettere in campo una squadra non significa mandare 23 automi sul terreno di gioco. Siamo persone: la componente psicologica influisce in maniera determinante sulle prestazioni». In sostanza, si tratta di riattaccare la spina: mica semplice, a volte l’energia non arriva subito. CAMBIAMENTO L’obiettivo che si è dato Donadoni è evidente: cercare di portare chiarezza in un mondo che finora ha mostrato soltanto ombre. «Penso che tre quarti delle squadre di Serie A siano indebitate per milioni di euro. Bisogna cercare di sanare questa situazione nel giro di qualche anno. Non si può sistemare tutto in breve tempo. E’ indispensabile che si rispettino regole ben precise. Bisogna utilizzare questo momento affinché non capitino più vicende del genere. Non tutti, forse, hanno capito che fino a quando non sarà fallita la società, noi giocheremo gratis, a meno che il presidente attuale, Manenti, porti qualche euro in cassa. E su Manenti dico che non è giusto attribuirgli tutte le colpe di questa situazione». a.s.
Roberto Donadoni, 51 anni ANSA
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L’AVVERSARIA
Reja: «Meglio una big, abbiamo tutto da perdere» 1Il nuovo tecnico dell’Atalanta non si fida: «La vittoria non è scontata ma tanto di cappello a loro per la scelta di giocare» Matteo Spini BERGAMO
E
dy il saggio, con i suoi modi pacati, esprime concetti molto chiari. Edy il saggio, per rilanciare l’Atalanta, passa per la rivoluzione del silenzio: voce bassa e una quiete elegante che non significa debolezza. Edy il saggio è saggio perché la sua carta d’identità (classe 1945) dice che è il più vecchio allenatore della storia dell’Atalanta, anzi dell’attuale Serie A, anzi dei principali campionati europei: nelle tre classifiche stacca Delneri (al momento dell’addio al nerazzurro aveva cinquantanove an-
ni), Ventura (classe ’48) e Wenger (’49), tutti giovanotti al suo confronto. SVOLTA SOTTOVOCE Edy il saggio di cognome fa Reja e ha sessantanove anni suonati, ma non è vecchio, perché ha la vitalità di un ragazzino. Quindi il processo che è stato appena avviato è più simile a una rivoluzione che a una restaurazione: nuovo modulo e nuovi modi, il resto è un caleidoscopio di dettagli. La sua Atalanta non è ancora iniziata, ma la svolta sottovoce sì: dopo cinque anni di Colantuono, tutto pare diverso, ancora prima di vedere il campo. Reja ammette di essere teso, ma non lo mostra in alcun
modo, anzi sembra rilassato e si lascia andare a qualche battuta: la salvezza dell’Atalanta gli pare meno ardua della pace in famiglia, visto che sua moglie «ha detto subito di accettare, perché quando sto troppo a casa rompo le scatole: sono troppo abituato a dirigere e mi metto a criticare, così finiamo per litigare».
Edy Reja, 69 anni, goriziano ANSA
INSIDIA PARMA Le pressioni calcistiche, però, sono tante, viste le difficoltà dell’Atalanta: «Sono teso — spiega —: sento la responsabilità e so che mi aspetta un compito duro. Dovrò dare un contributo e non complicare la vita alla squadra: ma tempo non ne abbiamo,
non possiamo più permetterci battute d’arresto». Nemmeno a Reja era mai capitato di preparare quella che, fino a venerdì, era da considerare una partita fantasma: «È una situazione anomala, ma abbiamo lavorato pensando che si giocasse. Si tratta di una gara difficile, perché l’Atalanta ha tutto da perdere: avrei preferito incontrare una big piuttosto che questo Parma, che sarà carico visto ciò che è successo. Una vittoria non è affatto scontata». A proposito di Parma, il nuovo tecnico dell’Atalanta esprime la sua solidarietà a squadra e allenatore: «Tanto di cappello per la scelta di giocare. L’intervento della Lega è stato opportuno:
non si poteva più andare avanti in un certo modo o il campionato sarebbe stato falsato». MODULO Poi c’è il campo, con altre novità: il modulo di Reja sarà il 4-3-3, o meglio 4-3-2-1, almeno finché non tornerà Moralez, che potrebbe trasformare l’assetto in un 4-2-3-1 simile al vecchio 4-4-1-1. Le assenze, intanto, sono molte: oltre a Maxi mancano Zappacosta, Biava e Stendardo, mentre Gomez ha recuperato ma andrà in panchina, lasciando spazio a D’Alessandro (favorito su Boakye). Il centravanti dovrebbe essere Denis, che Reja ha già allenato a Napoli, e non Pinilla. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R La guida
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OGGI Ore 20.45 Stadio San Paolo Napoli Andata 2-2
OCCHI PUNTATI SU
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1 1.90 31. GHOULAM
I precedenti in A dicono Inter Ma non vince a Napoli dal 1997
45. ANDUJAR
1Mancini punta su Shaqiri a supporto di Icardi e Palacio per
GIORNATA
riscattarsi dopo il k.o. con la Fiorentina. Benitez esclude Mertens e sceglie Gabbiadini, con Callejon e Hamsik alle spalle di Higuain
23. GABBIADINI
19. DAVID LOPEZ
16. MESTO
17. HAMSIK
9. HIGUAIN
NAPOLI
CLASSIFICA SQUADRE
JUVENTUS ROMA NAPOLI LAZIO FIORENTINA SAMPDORIA GENOA TORINO INTER MILAN PALERMO SASSUOLO VERONA UDINESE EMPOLI CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-1)
PT
13. GUARIN
58 49 45 43 42 42 36 36 35 35 34 29 29 28 28 25 23 20 19 10
PARTITE
RETI
V
N
P
F
S
25 25 25 25 25 26 24 25 25 26 25 25 26 24 25 25 25 26 25 23
17 13 13 13 11 10 9 9 9 8 8 6 7 7 5 6 5 4 4 3
7 10 6 4 9 12 9 9 8 11 10 11 8 7 13 7 8 8 7 2
1 2 6 8 5 4 6 7 8 7 7 8 11 10 7 12 12 14 14 18
52 38 44 43 37 34 36 28 39 37 38 29 31 26 25 18 22 32 24 20
14 19 31 27 24 28 29 25 32 32 39 38 46 32 27 30 37 49 47 47
* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
42
62
MARCATORI 15 RETI Tevez (2, Juventus). 14 RETI Icardi (2, Inter). 13 RETI Menez (7, Milan). 12 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (2, Palermo). 11 RETI Toni (3, Verona). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria). 9 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (Juventus; 7 nel Genoa); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3, Sassuolo).
151
9
200 (4-3-1-2)
CHIEVO
(4-4-2)
EMPOLI
PALERMO
(4-3-2-1)
ROMA
(4-3-3)
GENOA
OGGI Ore 12.30 ARBITRO Banti
(1-2)
OGGI Ore 15 ARBITRO Mazzoleni
1 LEALI 24 PERICO
6 LUCCHINI 5 GIORGI
56 PULZETTI
11 BRIENZA 9 DYBALA
20 VAZQUEZ 8 BARRETO
15 17 KRAJNC MAGNUSSON
8 DE FEUDIS
27 RIGONI 2 VITIELLO
4 NAINGGOLAN 3 COLE
PANCHINA 1 Ujkani, 68 Fulignati, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 13 Emerson, 28 Jajalo, 15 Bolzoni, 14 Della Rocca, 18 Chochev 10 Joao Silva, 99 Belotti, 96 Bentivegna. ALL. Iachini. BALL. Barreto-Bolzoni 70-30%. SQUAL. Rispoli (1). DIFFIDATI Bolzoni, Daprelà e Morganella. INDISP. Morganella (stagione finita), Gonzalez (15 giorni) Lazaar (20). ALTRI Makienok. X 3.10
23 ASTORI
32 CATALDI
20 BIGLIA
87 CANDREVA
23 PASQUAL
15 SAVIC
1 NETO
X 3.30
2 3.80
26 21 TONELLI MARIO RUI
5 SAPONARA 10 PEROTTI
11 CROCE 7 MACCARONE
15 COSTA
6 LUCARELLI
18 GOBBI
8 MAURI
31 MARIGA
23 NOCERINO
24 VARELA
88 M. CODA
26 RODRIGUEZ
24 IAGO
14 RONCAGLIA
7 28 D’ALESSANDRO EMANUELSON 16 BASELLI 93 DRAMÉ
21 CIGARINI
17 CARMONA
6 33 29 CHERUBIN BENALOUANE BELLINI
PANCHINA 23 Lamanna, 40 Prisco, 5 Izzo, 2 Tambè, 15 Marchese, 38 Mandragora, 33 Kucka, 93 Laxalt, 16 Lestienne, 19 Pavoletti, 22 Borriello. ALL. Gasperini. BALLOTTAGGI Bergdich-Kucka 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Iago, Rincon e Kucka. INDISPONIBILI Tino Costa (3 giorni), Ariaudo (3). ALTRI Antonini, Sommariva, Falou, Ghiglione, Panico, Soprano, Parente.
1 4.50
X 3.30
2 1.83
DOMANI Ore 21 ARBITRO Peruzzo
(1-1)
26 19 3 LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI 8 MARCHISIO
9 MORATA
37 PEREYRA
33 EVRA
10 ZAZA
25 BERARDI
7 MISSIROLI
4 MAGNANELLI
33 BRIGHI
15 ACERBI
31 PELUSO
11 VRSALJKO
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 4 Caceres, 15 Barzagli, 5 Ogbonna, 7 Pepe, 17 De Ceglie, 27 Sturaro, 20 Padoin, 32 Matri, 14 Llorente. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Bonucci-Barzagli 60-40%, Marchisio-Sturaro 55-45%. SQUALIFICATI. nessuno. DIFFIDATI. Ogbonna, Pogba e De Ceglie, Vidal, Morata. INDISPONIBILI Pirlo (15 giorni), Asamoah (60), Romulo (30), Marrone (15), Coman (da valutare). ALTRI nessuno. PANCHINA 16 Polito, 1 Pomini, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 6 Chibsah, 19 Taider, 8 Biondini, 14 Donis, 83 Floro Flores, 99 Floccari, 30 Lazarevic. ALL. Di Francesco. BALL. Brighi-Bianco 60-40%, Vrsaljko-Biondini 60-40%. SQUAL. Gazzola (1). DIFF. Brighi. INDISP. Pegolo (70 giorni), Terranova (stagione finita), Antei (stag. finita), Cannavaro (30). ALTRI Celeste, Sereni e Lodesani. 1 1.20
X 3.20
2 3.50
1 3.30
X 3.10
2 2.25
QUI CESENA
Defrel dopo Dybala? Prima deve batterlo
X 2 6.25 13.00
(3-5-2)
TORINO
(3-5-2)
OGGI Ore 15 ARBITRO Rizzoli
FORTI MA DIVERSI Defrel ha caratteristiche comunque differenti da Dybala: ha sì grandissima qualità, ma a differenza del rosanero, che in questa stagione ha già segnato 12 reti, è una seconda punta e non un centravanti. In questo campionato, pur avendo spesso giocato fuori ruolo (all’andata, per esempio, fece l’esterno
2 WAGUE 5 ALLAN
(0-1)
89 PIRIS
19 66 GUILHERME 26 PASQUALE PINZI
33 KONE
10 DI NATALE
11 MAXI LOPEZ
27 QUAGLIARELLA
36 14 7 DARMIAN GAZZI EL KADDOURI 24 MORETTI
18 JANSSON 30 PADELLI
33 94 PERES BENASSI 5 BOVO
PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 7 Badu, 18 Bubnjic, 34 Gabriel Silva, 21 Hallberg, 8 Fernandes, 77 Thereau, 94 Aguirre, 27 Geijo, 9 Perica. ALL. Stramaccioni. BALLOTTAGGI Pinzi-Badu 55-45%, Pasquale-Gabriel Silva 70-30%, Kone-Thereau 55-45%. SQUAL. nessuno. DIFF. Fernandes, Badu, Piris, Thereau, Danilo e Heurtaux. INDISPONIBILI Domizzi (15 giorni), Heurtaux (da valutare). ALTRI Jadson, Evangelista, A. Zapata e Bochniewicz. PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 25 Glik, 19 Maksimovic, 21 Silva, 3 Molinaro, 4 Basha, 20 Vives, 8 Farnerud, 17 Martinez, 22 Amauri. ALL. Ventura. BALLOTTAGGI Bovo-Maksimovic 60-40%, Jansson-Glik 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Quagliarella. INDISPONIBILI Gonzalez (20 giorni), S. Masiello (20). ALTRI Barreto. 1 2.62
X 3.00
2 2.80
Palermo, difesa da inventare Ma c’è Barreto
destro a centrocampo), ha trovato confidenza con il gol: cinque, tutti realizzati con il suo piede, il sinistro, quattro nei primi tempi e uno solo, contro la Lazio, nella ripresa. Sulle giocate sue e di Brienza, che del Palermo è un ex, Di Carlo sta cercando di costruire la sua lunga rincorsa. Perché «il Palermo ha gioco, mentalità e due fenomeni davanti, ma anche noi in attacco abbiamo tre giocatori (l’altro è Djuric, n.d.r.) che possono mettere in difficoltà tutti», ha detto ieri il tecnico romagnolo nella conferenza stampa della vigilia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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P
aulo Dybala è il presente, Gregoire Defrel, invece, potrebbe essere il futuro. Se sul talento argentino del Palermo si è scatenata una vera e propria asta in tutta Europa, sul francese del Cesena si sono posati gli occhi di molti club italiani e inglesi. Ma in pole c’è il Palermo, che oggi osserverà da vicino il numero 92, in comproprietà tra Cesena e Parma, che ha in mente di prendere per sostituire proprio l’argentino, pezzo pregiato del prossimo mercato..
31 KARNEZIS 5 DANILO
● Beppe Iachini oggi contro il Cesena deve gestire l’emergenza in difesa: Morganella ha finito la stagione per la rottura del crociato posteriore, Gonzalez e Lazaar sono out per infortunio e Rispoli è squalificato per un turno. In compenso a metà campo dovrebbero rientrare dal primo minuto Maresca e Barreto. Il paraguiano, dopo il turno di squalifica contro l’Empoli, rientra a pieno regime e con i gradi di capitano, nonostante il mancato rinnovo col Palermo e l’accordo raggiunto con la Sampdoria per il prossimo anno. Iachini chiarisce la situazione: «Barreto sta bene e se andrà in campo, come sembra, sarà lui il capitano. Se avessi notato qualcosa di particolare avrei fatto come con Munoz e preso una strada diversa. Invece non c’è nessun tipo di segnale, e quindi andiamo avanti insieme per fare il bene del Palermo». Fabrizio Vitale
Alessandro Burioli
17 SANSONE
3 LONGHI
1 2.10
PANCHINA 1 Avramov, 78 Frezzolini, 5 Scaloni, 13 Masiello, 3 Del Grosso, 8 Migliaccio, 95 Grassi, 10 Gomez, 27 Rosseti, 99 Boakye, 9 Bianchi, 51 Pinilla. ALL. Reja. BALL. BelliniMasiello 70-30%, D’Alessandro-Boakye 70-30%, Denis-Pinilla 65-35%. SQUAL. Stendardo (1). DIFFIDATI Boakye, Denis, Moralez e D’Alessandro. INDISP. Estigarribia (2 mesi), Raimondi (2), Biava (15 giorni), Zappacosta (10), Moralez (7). ALTRI nessuno.
6 POGBA 10 TEVEZ
UDINESE
27 WIDMER
19 DENIS
21 88 RINCON EDENILSON
8 BURDISSO
2 CASSANI
PANCHINA 28 Skorupski, 1 Lobont, 25 Holebas, 33 Spolli, 32 Paredes, 53 Verde, 48 Uçan, 15 Pjanic, 88 Doumbia, 8 Ljajic, 96 Sanabria. ALL. Garcia. BALL. Keita-Pjanic 60-40%, Cole-Holebas 80-20%, Totti-Ljajic 55-45%, Iturbe-Verde 70-30%, Gervinho-Ljajic 60-40%. SQUAL. Torosidis (1), Yanga-Mbiwa (1). DIFF. Manolas, Nainggolan, Maicon, Torosidis, Pjanic. INDISP. Castan e Balzaretti (da valutare), Strootman (120 giorni), Maicon (7), Ibarbo (10). ALTRI Curci.
47 CONSIGLI
PANCHINA 31 Rosati, 24 Lezzerini, 4 Richards, 19 Basanta, 28 Alonso, 6 Vargas, 32 Lazzari, 38 Rosi, 14 Mati Fernandez, 5 Badelj, 17 Joaquin, 74 Salah. ALL. Montella. BALL. Savic–Basanta 60-40%, Gilardino–Salah 60-40%. SQUAL. Aquilani (1). DIFFIDATI Tomovic. INDISP. Rossi (30 giorni), Gomez (15), Bernardeschi (10), Babacar (10), Tatarusanu (5). ALTRI Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.
(0-1)
PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 4 Mendes, 27 Santacroce, 28 Feddal, 14 Galloppa, 21 Lodi, 3 Lila, 5 Ghezzal, 10 Belfodil, 17 Palladino. ALL. Donadoni. BALL. Mariga-Galloppa 55-45%, Coda-Belfodil 55-45%, Costa-Santacroce 55-45%. SQUAL. nessuno. DIFF. Mirante, Feddal, Lodi, Mendes, Gobbi, Costa e Mauri. INDISPONIBILI. Jorquera, Haraslin e Biabiany (da valutare). ALTRI Prestia, Broh, Coric e Esposito.
23 VIDAL
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 39 Cavanda, 85 Novaretti, 2 Ciani, 27 Cana, 5 Braafheid, 24 Ledesma, 10 Ederson, 6 S. Mauri, 14 B. Keita, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI Onazi-Ledesma 75-25%. SQUALIFICATI Parolo (1). DIFFIDATI Candreva, Cavanda, De Vrij, Onazi. INDISP. F. Djordjevic (50 giorni), Gentiletti (20), Lulic (10), Pereirinha (10), Tounkara (7), Konko (5). ALTRI Sculli.
OGGI Ore 15 ARBITRO Di Bello
PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 14 Diousse, 25 Brillante, 15 Piu, 8 Signorelli, 18 Verdi, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI Tavano-Verdi 70-30%. SQUALIFICATI Hysaj (1). DIFFIDATI Maccarone, Tonelli e Valdifiori. INDISPONIBILI Guarente (da valutare). ALTRI Biggeri e Pucciarelli.
1 BUFFON
20 BORJA VALERO
(4-3-2-1)
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 14 Cofie, 20 Sardo, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 23 Birsa, 10 Christiansen, 18 Feftatzidis, 19 Botta, 43 Paloschi, 9 Pozzi. ALL. Maran. BALLOTTAGGI Pellissier-Paloschi 60-40%, Cesar-Gamberini 65-35%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Meggiorini. INDISP. Frey (30 giorni). ALTRI Puggioni, Anderson e Vajushi.
(4-3-3)
40 2 G.RODRIGUEZ TOMOVIC
1 2.00
4 DE MAIO
(4-3-3)
ATALANTA
57 SPORTIELLO
(4-3-1-2)
11 7 KLOSE FELIPE ANDERSON
7 PIZARRO
24 44 MANOLAS FLORENZI
SASSUOLO
23 ONAZI
PARMA
83 MIRANTE
6 VALDIFIORI
18 91 BERGDICH BERTOLACCI
JUVENTUS
9 GILARDINO 18 72 DIAMANTI ILICIC 16 KURTIC
20 KEITA
(4-3-3)
26 RADU
24 RUGANI
88 VECINO
11 NIANG
(4-3-2-1)
33 MAURICIO
(1-1)
PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 15 Vidic, 22 Dodò, 10 Kovacic, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 88 Hernanes, 11 Podolski, 28 Puscas. ALLENATORE Mancini. BALLOTTAGGI D’Ambrosio-Campagnaro 70-30%, BrozovicHernanes 70-30%, Icardi-Podolski 60-40%, Palacio-Podolski 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Campagnaro, Dodò, Icardi, Juan Jesus, Vidic. INDISPONIBILI Jonathan (stagione finita), Nagatomo (20 giorni). ALTRI Bonazzoli, Donkor, Felipe e Camara.
1 PERIN
22 MARCHETTI 3 DE VRIJ
2 LAURINI
10 TAVANO
7 ITURBE
16 DE ROSSI
2 2.25
DOMANI Ore 19 ARBITRO Tagliavento (2-0)
8 BASTA
87 ZUKANOVIC
26 DE SANCTIS
PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 14 Volta, 7 Carbonero, 20 Mordini, 26 Mudingayi, 34 Cascione, 9 Rodriguez, 19 Succi, 32 Moncini. ALL. Di Carlo. BALLOTTAGGI De Feudis-Cascione 75-25%, Pulzetti-Mudingayi 55-45%. SQUALIFICATI Capelli (1). DIFF. Carbonero, Renzetti e Rodriguez. INDISP. Marilungo (20 giorni), Tabanelli (20), Cazzola (20), Yabre (60), Valzania (30), Renzetti (10). ALTRI nessuno.
FIORENTINA
10 TOTTI
(3-4-3) 33 SEPE
69 MEGGIORINI
27 GERVINHO
(4-3-1-2)
OGGI Ore 15 ARBITRO Maresca
13 8 56 IZCO RADOVANOVIC HETEMAJ
31 PELLISSIER
21 QUAISON
4 19 33 TERZI DAPRELÀ ANDELKOVIC 70 SORRENTINO
7 MATTIELLO 24 SCHELOTTO
18 DJURIC
25 MARESCA
1 BIZZARRI 2 12 DAINELLI CESAR
(0-3)
INTER (4-3-1-2)
5. JUAN JESUS
33. D’AMBROSIO PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 18 Zuniga, 4 Henrique, 3 Strinic, 8 Jorginho, 14 Mertens, 6 De Guzman, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez. BALLOTTAGGI Callejon-Mertens 60-40%, Gabbiadini-De Guzman 60-40%, Lopez-Jorginho 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI David Lopez, Ghoulam, Inler, Albiol. INDISPONIBILI Insigne (da valutare), Britos (da valutare), Michu (40 giorni), Gargano (15), Maggio (7). ALTRI Uvini.
CESENA
LAZIO
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6
Napoli Inter
1 3.25
GAZZAWEB www.gazzetta.it
PUNTI
Inter
(0-2) (4-0)
(1-1) (1-2) (0-0)
NAPOLI (4-2-3-1)
Nelle ultime 4 giornate
Napoli
23. RANOCCHIA
1. HANDANOVIC
77. BROZOVIC
Ultimo pareggio: 15/05/2011 Napoli-Inter 1-1
RETI FATTE
92 DEFREL
(0-2) (2-1) (3-1) (2-6) (1-0)
Ultima vittoria Napoli in casa: 15/12/2013, Napoli-Inter 4-2
Ultima vittoria Inter fuori casa: 18/10/1997 Napoli-Inter 0-2
33
PROSSIMO TURNO SABATO 14 MARZO PALERMO-JUVENTUS ore 18 CAGLIARI-EMPOLI ore 20.45 DOMENICA 15 MARZO, ore 15 ATALANTA-UDINESE GENOA-CHIEVO SASSUOLO-PARMA VERONA-NAPOLI INTER-CESENA ore 20.45 LUNEDÌ 16 MARZO FIORENTINA-MILAN ore 19 TORINO-LAZIO ore 19 ROMA-SAMPDORIA ore 21
137
Pareggi
18. MEDEL
LE ULTIME VOLTE
Girone unico Vittorie Napoli Vittorie Inter
21. SANTON
91. SHAQIRI
INTER
PRECEDENTI IN SERIE A
G
9. ICARDI
7. CALLEJON 8. PALACIO
2 4.00
ARBITRO Rocchi ASSISTENTI Costanzo-Meli IV Petrella ADD. Gervasoni-Cervellera TV Sky Sport 1HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD, Premium Calcio, Calcio HD
26. KOULIBALY 88. INLER
33. ALBIOL
X 3.40
17
Gregoire Defrel, 23 anni FORTE
18
Siamo in onda! R
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Torna Gazzetta Live, la Serie A ai raggi X
1Pomeriggio a tutto calcio: sul canale 59 commenti, analisi e statistiche della 26
a
giornata di campionato
1
clic
2
IL PALINSESTO Il primo tg è alle 9 La storia dei derby Ultime news alle 23
COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Se non vedi Gazzetta Tv sul canale 59 puoi eseguire le seguenti procedure Se possiedi un Tv o un Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2. Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK per accedere alla configurazione dei canali 4. Impostare la Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Aviva scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca dei canali Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciar inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
3
● 1 Lo studio di Gazzetta Live, dalle 15 alle 17 la diretta delle partite verrà seguita in studio da Nino Morici e Francesca Baraghini ● 2 Omar Pedrini, 47 anni, cantautore chitarrista ex leader del gruppo Timoria ● 3 Mara Maionchi, 73 anni, produttrice discografica e volto televisivo
Giulia Guglielmi
S
e volete restare sempre aggiornati su quanto accade sui campi di Serie A, basta digitare un numero: 59. E su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre, a partire dalle 14 si aprirà lo studio di Gazzetta Live. Uno spazio di oltre tre ore — che si concluderà alle 17.30 — dove la protagonista è la 26esima giornata di campionato. La Serie A sarà raccontata attraverso un mix di informazione, curiosità, interviste, video, statistiche e analisi. Con un occhio sempre aperto alle piattaforme web e social della Gazzetta. In studio, esperti e ospiti del mondo dello sport, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo rac-
conteranno gli eventi più importanti del pomeriggio calcistico in corso. IL PROGRAMMA Dalle 14 alle 15 i prepartita della 26esima giornata di campionato saranno affidati al volto femminile di GazzettaTv, Viviana Guglielmi, padrona di... studio assieme a Paolo Condò e Michele Dalai. Dalle 15 alle 17 la linea passerà quindi allo studio news con Nino Morici e Francesca Baraghini per i commenti live delle partite assieme al cantautore e chitarrista Omar Pedrini, già leader dei Timoria, e Mara Maionchi, produttrice discografica ed ex giudice di X Factor. Alle 17.05 il testimone tornerà allo studio uno con Viviana Guglielmi per i primi commenti post partita. E pro-
L’ORARIO
14
Alle 14 (e fino alle 17.30) si accendono i riflettori nello studio di Gazzetta Live per raccontare la giornata di campionato
prio in quest’ultima parte troverà spazio il momento «Question time», dove Condò e i suoi ospiti saranno chiamati a rispondere a una serie di domande sul campionato. ALTRE RUBRICHE Si accenderanno invece domani le telecamere (alle 22.05) sulla prima puntata di Senza Appello, il talk del lunedì sera condotta da Viviana Guglielmi con il nostro Luigi Garlando. Si parlerà della giornata di campionato appena conclusa: analisi e commenti ma anche uno spazio per i lettori di Gazzetta.it che potranno partecipare al dibattito rispondendo a domande e sondaggi. Occhi bene aperti, però. Perché in studio ci saranno tre sedie per altrettanti ospiti speciali... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Questa è la programmazione di GazzettaTv per la giornata di oggi MATTINA A colazione con l’avventura, poi il primo tg è alle 9 7.05 Explorers 7.35 Explorers 8.05 Sport Science 9.00 Gazzetta News 9.15 Gazzetta News 9.30 Gazzetta News 9.45 Gazzetta News 10.05 Condò Confidential 10.35 Magazine Sci alpino 11.05 Bomber 12.05 The Speedgang 13.00 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News 14.00 Gazzetta Live POMERIGGIO In compagnia di The Speedgang, poi Campioni a confronto e i tg 17.35 Explorers 18.05 The Speedgang 19.05 Campioni a confronto 19.35 Campioni a confronto 20.00 Gazzetta news 20.30 Gazzetta news SERA In prima serata Pazzi per i derby, sulla sponda di Milano 21.05 Pazzi per i derby 22.05 Bomber 23.00 Gazzetta News
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
OPINIONI La vignetta
19
www.gazzetta.it
TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
CADEL EVANS Ex campione di ciclismo ● Questo è brutto #StradeBianche @CadelOfficial
di Valerio Marini
GREGORIO PALTRINIERI Azzurro di nuoto ● Una medaglia da GRANDE per Alessia Trost: ARGENTO agli Europei Indoor di Praga! @greg_palt
FABIO FOGNINI Tennista azzurro ● 2-1 e palla al centro!!!! FORZAAAA #TeamItalia @fabiofogna
MATTEO TAGLIARIOL Campione di scherma ● Quello che vedete è un raggio di sole che si può mangiare @MatteoTaglia
MAURO BERGAMASCO Azzurro di rugby ● Io sto con @stelle_sport e sostengo #astastellenellosport. Fatelo anche voi! @MauroBergamasco
Il Milan tra crisi e nuovi soci
La festa dell’8 marzo
UNO SBADIGLIO DALLA THAILANDIA IL COMMENTO SCO di PIERFRANCESCO ARCHETTI email: parchetti@rcs.it
I
n Thailandia era quasi l’alba quando il Milan ha affogato l’umore nella delusione per il pareggio (giusto) del Verona al 95’. Forse i nuovi soci di Silvio Berlusconi, Mister Bee e sottoposti, non avranno allungato la notte per gustarsi quel pezzo di storia destinato a entrare nel loro portafogli. Avranno così evitato di confrontare la valutazione del club (circa 800 milioni, loro ne spenderanno 250) con quella del momento. Di questo Milan si comprano passato e futuro; l’attualità non invoglia all’investimento. Senza gioco e senza campioni, avranno consigliato di tenere il biondino francese, senza sapere (o scordando) che Philippe Mexes era colui che doveva essere allontanato dopo il gesto d’ira contro Stefano Mauri, in gennaio. Al rientro,
il difensore è l’unico che tira più di una volta. Non si sa se avranno parola sull’allenatore, in fondo anche Pippo Inzaghi è pezzo del passato glorioso, e ciò lo sta bruciando. Ma questo è il Milan odierno, ai margini in campionato, collocato senza falsità nella zona di nessuno. Se in Thailandia hanno visto soltanto il risultato, al risveglio, non ne avranno guadagnato in ottimismo e reagito con uno sbadiglio: nemmeno l’operazione Bee è nata con un successo. Più in alto hanno problemi diversi: secondo posto ed Europa, la Roma cerca di stringere entrambi però Rudi Garcia oggi contro il Chievo farà alcune scelte che terranno conto del derby europeo con la Fiorentina di giovedì. La Roma da viaggio è l’unica vincente nel 2015: tre soli pieni nel nuovo anno, sempre lontano dall’Olimpico (Udine, Cagliari, Rotterdam), offuscano soltanto a tratti la frenata romanista. Detto che Napoli-Inter è un frontale scivoloso e ambiguo per entrambi,
nel gruppo che viaggia tra qualificazione Champions ed Europa League si ripresenta la Sampdoria. Sinisa Mihajlovic sembra aver metabolizzato il mercato invernale ed è l’unico fra le prime sei a non avere coppe fra i piedi. Situazione comoda e stuzzicante. Domani sera la Juventus chiude la giornata ricevendo il Sassuolo che all’andata le tolse i primi due punti. Saprà tutto delle rivali, risultati e conseguenze: l’ordine cronologico diventa una motivazione. La flessione della banda di Allegri, tre pari nelle sei giornate del ritorno, è stata attenuata dai mancati sprint altrui. Fra i segnali di allentata (ma controllata) dittatura, anche la ritrosia di fronte alla sentenza definitiva: il rigore mancato a Cesena, il recupero concesso alla Roma lunedì. Come se la consapevolezza di superiorità sia talmente sentita da non portare alla crudeltà. Se qualche esito si rivelerà a favore, oggi, gli juventini non potranno più fare finta di niente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La sfida dell’alto
TROST-KUCHINA, L’ESSENZA DELLO SPORT NON SOLO CALCIO IO di FAUSTO NARDUCCI DUCCI email:fnarducci@rcs.it twitter: @Ammapp1
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er Alessia Trost la festa della donna è sempre stata un po’ speciale, non solo perché è il giorno in cui compie gli anni ma anche perché una saltatrice in alto di questi tempi è sempre nel pieno della stagione indoor. Stavolta però, alla vigilia del suo ventiduesimo compleanno, la friulana che sopra i due metri ha preso da tempo in mano l’ingombrante eredità di Sara Simeoni ha voluto recitare fino in fondo il ruolo che esalta anche la sportività di queste ragazze coraggiose che certo non si accontentano di un mazzo di mimose per festeggiare. Ieri sotto il tetto di Praga, nella seconda giornata degli Europei indoor di atletica, la funambolica friulana ha battagliato con l’eterna rivale Maria Kuchina, che sarebbe quasi una sua
gemella se non fosse nata in Ucraina. Per loro una carriera in parallelo che ha visto l’azzurra prevalere a livello giovanile (nell’oro iridato allievi e nell’argento europeo juniores la Kuchina le era finita alle spalle) e la russa nelle competizioni seniores. Ma in comune, oltre alla passione per i salti e quasi la data di nascita (sono separate da meno di due mesi) le due saltatrici hanno anche una ragguardevole tigna, quella che hanno messo anche ieri in pedana. Stavolta, proprio perché siamo alla vigilia della festa della donna, la gara ha offerto qualcosa di inedito, almeno per Alessia: il pari merito a 1.97 alla fine dei salti regolari. Ed è qui che abbiamo scoperto l’aspetto teatrale dell’atletica con la Kuchina che davanti ai giudici proprio non ce l’ha fatta ad accettare (come ai Mondiali indoor di un anno fa) l’oro a pari merito e ha imposto ad Alessia lo spareggio che ha decretato per lei un argento comunque bellissimo. Un finale
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thrilling che, al di là di quello che si può pensare sull’eccessiva discrezionalità dei regolamenti dell’atletica, ci ha riportato anche nel salto in alto alla vera essenza dello sport, la sfida fino all’ultimo respiro, la sana rivalità fra due contendenti che quando credevano di aver finito e si sentivano già appagate hanno dovuto ricominciare daccapo. Come se alla fine di una maratona due avversari che hanno tagliato insieme il traguardo dovessero ripartire per giocarsi tutto in un ultimo sprint sui 100 metri. Alla fine la mimosa dell’atletica è andata a una Kuchina sempre un po’ incostante ma ancora più solida rispetto all’azzurra che si è finalmente risollevata dopo una stagione 2014 all’aperto molto difficile. Ma in tempi di quote rosa è bello pensare che lo sport continua a non fare sconti al genere femminile. Per oggi auguri speciali ad Alessia, grande donna d’argento.
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PERCHE’ L’ITALIA NON E’ ANCORA UN PAESE PER DONNE L’INTERVENTO O di VALENTINA VEZZALI*
U
n Paese che valorizza le donne in tutti gli ambiti, compresi quelli sportivi in cui sono cresciuta, è sicuramente un Paese migliore. L’otto marzo che si celebra oggi, sarà però una festa dedicata alle donne soltanto quando il nostro Paese diventerà un Paese per donne. Dobbiamo ricordare che ancora manca la vera parità di genere tra uomini e donne in Italia: diritto fondamentale che deve innanzitutto essere messo in atto dalle Istituzioni, includendo l’obbligo di eliminare ogni forma di discriminazione anche per quanto attiene allo sport. Lo Stato deve comprendere che la cultura e il valore di un Paese si distinguono anche per come considera e valorizza il genere femminile. Il mio pensiero in questa ricorrenza particolare di oggi va soprattutto a quelle donne vittime di violenza e femminicidio. La violenza sulle donne non è un argomento soltanto per donne. La violenza sulle donne riguarda infatti tutti: chi la patisce, chi la compie, chi la assiste.
quali il rigore, la disciplina, il sacrificio, il rispetto delle regole, dell’avversario e di se stessi, oltre che potente mezzo di crescita e socializzazione che spesso elimina o, più semplicemente, «non vede» barriere legate al sesso, alla razza o all’appartenenza religiosa. Il mondo dello sport può e deve ancora fare di più per sensibilizzare l’opinione pubblica, in questo senso. La parità delle donne e degli uomini rappresenta un diritto fondamentale, anche nello sport! Il concetto d’integrazione passa anche attraverso piani d’azione e programmi adeguatamente finanziati come strumenti necessari a far progredire la parità dei diritti tra uomini e donne, mediante l’accesso delle donne alle posizioni decisionali di vertice, la copertura mediatica e delle donne che si occupano di giornalismo sportivo, ad esempio. L’Italia deve prendere esempio dagli Stati Uniti guidati dal Presidente Barack Obama, il quale ha chiesto di parificare gli stipendi delle donne a quelli degli uomini e io aggiungo: siano esse impegnate nel mondo professionale che in quello sportivo.
Il problema va dunque affrontato alla base, è necessario comprendere il fenomeno, primo passo per affrontarlo, e va fatto con la partecipazione di tutti: Istituzioni, amministrazioni, associazioni, operatori sul campo, insegnanti, forze dell’ordine, avvocati, giudici, volontari.
Voglio, però, rilevare che l’obiettivo delle pari opportunità deve essere anche quello di sopprimere le barriere tra sport detto «maschile» e sport detto «femminile», favorendo pertanto un’apertura effettiva, concreta delle discipline sportive ai due sessi, permettendo in definitiva ad ogni ragazza e ad ogni ragazzo di questo nostro Paese, di esercitare l’attività fisica in base alla propria scelta, promuovendo, altresì, l’integrazione delle donne che sono portatrici di handicap nello sport.
Ritengo che lo sport da sempre sia un ottimo veicolo di trasmissione di valori «sani»,
* pluriolimpionica di scherma e parlamentare
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Mondo R Inghilterra
Van Gaal e Wenger, Champions o addio
MEGASQUALIFICA
Lo sputo costa caro: Cissè 7 turni Evans 6 CORRISPONDENTE DA LONDRA
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FOCUS In Premier vale la differenza reti. In questa classifica, l’Arsenal è in testa con +23, seguono Manchester Utd (+21), Southampton (+19), Liverpool (+12) e Tottenham (+7). Gli Spurs hanno però l’uomogol migliore. Kane è a quota 16, seguono Sanchez (13), Giroud, Rooney e Van Persie (10). Pellé, bomber dei Saints, a fermo da tempo a 8, mentre nel Liverpool i migliori sono Sterling e Gerrard con 6. In una volata conta anche la condizione fisica e qui l’Arsenal, con 5 elementi infortunati, sta peggio. Il più in salute è il Tottenham: infermeria vuota.
inisce 7-6 per Papiss Cissé la gara delle squalifiche per gli sputi che ha segnato NewcastleManchester United, mercoledì scorso: Evans si ferma a quota 6. Il centravanti senegalese del Newcastle rimedia una sanzione più pesante perché il panel della giustizia sportiva, composto da tre ex arbitri, ha aggiunto ai 6 turni previsti dal regolamento una giornata per la gomitata ad un giocatore dell’Everton, Coleman, episodio avvenuto a dicembre. Cissé aveva accettato subito il deferimento con la conseguente squalifica, mentre Evans ha fatto ricorso («non ho mai sputato a Cissé»), ma la prova tv ha inchiodato il difensore nordirlandese. Secondo la federazione «è provato che Evans ha sputato a Cissé». Le squalifiche avranno effetto immediato. Evans salterà domani Manchester United-Arsenal ed è un problema in più per Van Gaal, con Shaw che non sta bene e Van Persie indisponibile. L’allenatore olandese ha cercato di scagionare Evans: «Mi ha detto che non ha sputato e io gli credo. Non riesco a credere che abbia fatto questo gesto». bold
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1La corsa all’Europa che conta
coinvolge pure Rodgers, Koeman e Pochettino che però non rischiano Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA
M
iliardi, panchine, un mercato estivo che potrebbe muovere almeno 50 giocatori: balla tutto questo nella volata-Champions della Premier, il campionato più ricco e più seguito al mondo. Meno dieci alla conclusione, il conto alla rovescia comincia sabato e la classifica è una tonnara: dai 54 punti dell’Arsenal ai 49 del Southampton, passando per United, Liverpool e Tottenham, sono in corsa cinque club. IN GIOCO Il giro vorticoso di denaro che si mette in moto con la partecipazione alla Champions è lo stimolo numero uno. Oltre al premio iscrizione, c’è tutto l’indotto: biglietti, merchandising, spon-
sor, tv. Lo United ha pagato caro l’anno fuori dalle coppe: un bagno di almeno 70 milioni di euro. Gli sponsor hanno lanciato messaggi molto chiari: non è sostenibile un’altra stagione lontana dall’Europa. I primi responsabili di eventuali fallimenti saranno, come sempre, gli allenatori. In teoria Wenger, Van Gaal, Rodgers, Pochettino e Koeman non rischiano, ma la sera del 24 maggio, con la chiusura del campionato, quella che oggi appare una certezza potrebbe essere messa in discussione. Koeman è fuori da questo discorso: l’olandese sta disputando una stagione da urlo con il Southampton. Anche Pochettino e Rodgers sembrano saldi: l’argentino ha avviato un progetto di rinnovamento, mentre Rodgers è riuscito a rimettere sui binari un Liverpool che stava deragliando. Wenger
TACCUINO COPPA D’INGHILTERRA
SVIZZERA
L’Aston Villa in semifinale
Il Chiasso di Zambrotta sempre terz’ultimo
● LONDRA (bold) L’Aston Villa ritrova la semifinale di Coppa d’Inghilterra dopo cinque anni: la squadra di Sherwood, in lotta per la salvezza in Premier, supera 2-0 il West Brownich Albion con i gol di Delph (51’) e Sinclair (85’). Un espulso per parte (Grealish per il Villa e Yacob per il WBA), coda di mini-invasione finale di alcuni spettatori. Nell’altro quarto, il Bradford, formazione di League One, non riesce a superare il muro del Reading, club di Championship. Lo 0-0 costringe le due formazioni ad andare al replay sul campo del Reading il 16 marzo. Partita combattuta su un campo pessimo: due pali per il Reading, uno e diverse occasioni fallite per il Bradford. Oggi Liverpool-Blackburn (ore 17), domani Manchester UnitedArsenal (20.45).
● BERNA Pareggio in trasferta per il il Chiasso di Gianluca Zambrotta. La formazione allenata dall’ex giocatore di Juve e Milan chiude sullo 0-0 la sfida in casa del Wil e resta terz’ultima in Challenge League, la B elvetica, con 21 punti dopo 22 gare.
RUSSIA
Lo Zenit va a +7 e ora aspetta il Toro ● MOSCA Con una tripletta di Rondon (45’ p.t., 25’ e 33’), lo Zenit batte 3-0 l’Ural nella 18ª giornata del campionato russo. La squadra di San Pietroburgo, avversaria del Torino in Europa League e si porta a 44 punti, sette in più del Cska Mosca secondo in classifica. Criscito è rimasto in campo per tutta la partita. Oggi scende in campo la Dinamo Mosca, avversario del Napoli che affronta l’Ufa davanti ai propri tifosi La classifica: Zenit 44, Cska 37; Dinamo 32; Krasnodar 31; Lokomotiv 30; Spartak 29; Rubin 27; Kuban 26; Grozny 25; Mordovia 20; Ufa 18; Torpedo 14; Ural 13, AMkar 12; Tula e Rostov 11.
OLANDA
Il Psv vince in trasferta e vola a +14 sull’Ajax ● AMSTERDAM Risultati della 26ª giornata dell’Eredivisie: Eagles-Psv 0-3, Den HaagHeerenveen 0-1, HeraclesVitesse 1-1, Zwolle-Cambuur 6-1, Classifica: Psv 67; Ajax 53; Alkmaar 47; Feyenoord 45, Zwolle 42, Vitesse ed Herenveen 41; Twente e Cambuur 33; Willemh II 32; Groningen 31; Utrecht ed Excelsior 29; Den Haag 28; Eagles 23; Heracles 22; Breda 19; Dordrecht 15. Oggi si completa il programma: Groningen-Dordrecht, AjaxExcelsior, Feyenoord-Breda, Utrecht-Alkmaar.
BRASILE
Il San Paolo senza Pato contro il Corinthians ● RIO (m.can.) Il San Paolo non conta su Pato (per schierarlo contro la sua ex squadra dovrebbe pagare una penale di un milione e mezzo di euro) e scende in campo oggi nel campionato paulista contro il Corinthians che, in casa, non riesce a battere dal 2007. Il confronto si è già disputato in questa stagione per la Coppa Libertadores: vittoria del Corinthians nella partita d’andata della fase a gironi.
ARSENAL 54 Arsene Wenger, 65, francese, allena l’Arsenal dal 1996-’97 E’ al terzo posto con 54 punti
e Van Gaal rischiano di più, per il nome che portano e per le ambizioni dei club. I loro destini s’intrecciano in modo diabolico perché il salvagente, per entrambi, potrebbe essere la Coppa d’Inghilterra, ma proprio domani, a Old Trafford, c’è Manchester United-Arsenal per i quarti della coppa e qualcuno, replay permettendo, saluterà tra 24 ore il più antico trofeo calcistico al mondo. TAPPE L’analisi della volata parte dal calendario. Il Manchester United ha quello più difficile. Incontrerà il Tottenham a Old Trafford, poi il Liverpool ad Anfield, il City nel derby, il Chelsea a Stamford e l’Arsenal in casa il 16 maggio, in quello che potrebbe essere uno spareggio per il terzo posto. Il Liverpool ha tre scontri difficili: United, Arsenal e Chelsea. Anche l’Arsenal ha tre
MANCHESTER U. 53 Louis van Gaal, 63 anni, olandese, prima stagione con il Manchester United. E’ quarto con 53 punti
LIVERPOOL 51 Brendan Rodgers, 42 anni, nordirlandese, terza stagione al Liverpool. E’ quinto con 51 punti
Recupero Premier Al Tottenham il derby col Qpr
match importanti: Liverpool e Chelsea all’Emirates, United fuori. Tottenham (United e City) e Southampton (Chelsea e Manchester City) hanno il percorso più agevole.
● (bold) Una doppietta di Harry Kane (34’ e 68’) permette al Tottenham di vincere 2-1 sul campo del Qpr e di salire al 6° posto. In tribuna il ct dell’Inghilterra, Roy Hodgson. Kane è arrivato, coppe comprese, a quota 26 in stagione e potrebbe essere convocato contro Lituania e Italia. Sandro, al 75’, firma la rete del Qpr. Class. (28 giornate): Chelsea 63; Man. City 58; Arsenal 54; Man. Utd 53; Liverpool 51; Tottenham 50; Southampton 49; Stoke 42; Swansea 40; West Ham 39; Newcastle 35; C. Palace e West Bromwich 30; Everton 28; Hull 27; Sunder. 26; A. Villa 25; Qpr e Burnley 22; Leicester 18.
Mondo R Spagna
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Real, che tonfo a Bilbao Barça pronto al sorpasso
1Decide un gol di Aduriz nel primo tempo, per Ancelotti i numeri del 2015 sono da incubo: due pareggi e 4 sconfitte in 14 partite ATHL. BILBAO
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REAL MADRID
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Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRDI
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Aduriz (A) al 26’ p.t. ATHLETIC BILBAO (4-4-2) Iraizoz 7; De Marcos 7, Gurpegi 6,5, Etxeita 7, Balenziaga 7; Iraola 7,5, Beñat 7, Mikel Rico 7 (dal 46’ s.t. Toquero s.v.), Muniain 7 (dal 19’ s.t. Susaeta 6); Aduriz 8, Williams 7,5 (dal 30’ s.t. Guillermo). PANCHINA Remiro, Aurtenetxe, Unai López, Ibai. ALLENATORE Valverde 7,5 ESPULSI nessuno AMMONITI Aduriz per comportamento non regolamentare, Etxeita, Gurpegi per gioco scorretto REAL MADRID (4-3-3) Casillas 6; Carvajal 6, Pepe 5, Varane 6, Marcelo 5; Illarramendi 5,5 (dal 26’ s.t. Jesé 5), Kroos 4 (dal 31’ s.t. Lucas Silva 5), Isco 5,5; Bale 5, Benzema 4,5 (dal 35’ s.t. Hernandez 5), C. Ronaldo 5,5. PANCHINA Keylor Navas, Coentrao, Nacho, Khedira. ALLENATORE Ancelotti 5 ESPULSI nessuno AMMONITI Kroos, Illarramendi, Isco, Marcelo per gioco scorretto ARBITRO Undiano Mallenco 6,5 NOTE spettatori 53 mila circa Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 1-3. Angoli 1-10. In fuorigioco 2-2 Recuperi 1‘ p.t. e 3‘ s.t.
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l Madrid si è fermato a Marrakech. In Marocco ha chiuso il 2014 mirabilis con il quarto trofeo dell’anno solare e la 22ª vittoria di fila. 10 settimane dopo il 2015 appare horribilis: 2 pareggi e 4 sconfitte in 14 partite, l’ultima ieri a Bilbao, 1-0 contro un grande Athletic, curiosamente liberato dall’eliminazione in Europa League col Torino: vittoria nel derby con l’Eibar, conquista della finale di Copa del Rey con l’Espanyol, lo scalpo del Madrid dopo il 5-0 incassato al Bernabeu all’andata. Se oggi il Barça batte il Rayo supera il Real, atteso al Camp Nou tra due settimane. Il Madrid è arrivato alla 7ª sconfitta stagionale: lo scorso anno erano state 6 in tutto. Nelle ultime 5 gare di Liga ha fatto 7 punti su 15. Aritz Aduriz, 34 anni, esulta dopo il gol al Real Madrid EPA
FLORENTINO IN EBOLLIZIONE I prossimi giorni ci diranno qualcosa di più sul futuro di Ancelotti: considerato lo stato di ebollizione del presidente Florentino Perez già prima della sconfitta di Bilbao, con sfoghi coi giornalisti amici e minatori messaggi trasversali lanciati al suo allenatore a
mezzo stampa, la situazione è delicata e ci si può aspettare di tutto. Intanto vediamo come reagirà martedì il Bernabeu, quando Ancelotti, già fischiato la settimana scorsa, e il suo Madrid scenderanno in campo per affrontare lo Schalke di Di Matteo.
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● Le sconfitte del Real Madrid: 5 in Liga, una nella Supercoppa spagnola, una nella Coppa del Re. In tutta la scorsa stagione, i k.o. del Real sono stati 6
SUPER ADURIZ Il Real è caduto a San Mames per un gol ‘pedagogico’ di Aduritz: corsa, salto, testata in torsione precisa e potente da far vedere in ogni cantera del mondo. Cross di Mikel Rico, Pepe superato. Era il minuto 26’. Nella ripresa Aduriz ha sfiorato il bis (palo) e Bale ha colpito la traversa con un tiro da 40 metri. Il Madrid ha buttato il primo tempo e la reazione nel secondo è stata confusa, prevedibile, arrembante ma poco produttiva: due uscite di Iraizoz, due azioni brillanti, nient’altro. L’Athletic ha vinto con merito, cuore, testa e corsa. Elogi obbligati per Aduriz, il canterano africano Williams, Rico, e Iraola (500 partite col club). CAMBI TARDIVI Il Madrid (senza James e Modric, oltre a Ramos) è parso intasato. I cambi sono arrivati tardi e non hanno prodotto nulla. L’analisi di Ancelotti: «Nelle ultime due partite di Liga abbiamo fatto un solo gol, su rigore. Non abbiamo un problema fisico né di attitudine, ma di gioco offensivo: al momento siamo confusi, portiamo troppo palla, la tocchiamo troppo e la manovra risulta lenta, i tempi tra conduzione della palla e movimenti degli attaccanti non sono sincronizzati. Dobbiamo correggere la cosa rapidamente: la Liga si è complicata ma non è terminata». Alcuni numeri che confermano le parole di Ancelotti: Bale non segna da 8 partite e non da un assist da 7. Ronaldo ha chiuso 4 delle ultime 8 gare senza un tiro in porta, lui tipo da 41 gol in 41 partite in questa stagione. La Bbc nel 2015 ha fatto 15 reti in 14 gare, il tridente Messi-Suarez-Neymar 35 in 17. L’attacco si è inceppato, il Madrid si è ingolfato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I RIVALI
Luis Enrique, tutte vittorie e diventerà campione
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l Barcellona ha la Liga nelle sue mani: se vincerà tutte le partite che gli restano sarà campione. E Luis Enrique, che ha parlato ieri prima della sconfitta del Real Madrid, aveva la cosa già ben chiara in testa: «La chiave per noi è giocare ogni gara come se fosse quella che ci darò il titolo». Evidentemente a cominciare da oggi a mezzogiorno al Camp Nou contro il Rayo Vallecano, che da quando è tornato in Liga a Barcellona ha perso 4-0, 3-1 e 6-0. In serata al Calderon grande partita: Atletico Madrid-Valencia, terza contro quarta, separate da un punto. Negli altri anticipi di ieri, colpo del Siviglia in casa del Deportivo. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA
26a GIORNATA Venerdì: LevanteEibar 2-1. Ieri: Deportivo-Siviglia 3-4, Athletic Bilbao-Real Madrid 1-0, Elche-Almeria 1-0, GranadaMalaga nella notte. Oggi: ore 12 Barcellona-Rayo Vallecano, ore 17 Real Sociedad-Espanyol, ore 19 Villarreal-Celta, ore 21 Atletico Madrid-Valencia. Domani: ore 20.45 Cordoba-Getafe. CLASSIFICA Real Madrid* 61, Barcellona 59, Atletico Madrid 54, Valencia 53, Siviglia* 49, Villarreal 45, Malaga 41, Athletic Bilbao 33, Celta, Espanyol 32, Rayo Vallecano 29, Real Sociedad, Eibar*, Elche* 27, Getafe 26, Deportivo*, Levante 25, Almeria 21, Granada 19, Cordoba 18. *Una partita in più
FRANCIA
Troppo facile col Lens Il Psg va in testa aspettando il Lione Alessandro Grandesso PARIGI
A
Lione tira aria di crisi, con il presidente che critica le scelte dell’allenatore che a sua volta gli rinfaccia la comunicazione inopportuna sui social network, mentre i gioiellini Lacazette e Fekir fanno i vaghi sul futuro, sperando in ritocchi all’ingaggio. Così, in attesa della trasferta complicata a Montpellier, il Psg passa in testa, polverizzando il Lens con le reti di Luiz, Ibrahimovic su rigore, Matuidi e un Pastore in grande spolvero. Bene Motta, , al rientro dopo l’infortunio. I campioni di Francia arrivano fiduciosi all’appuntamento con il Chelsea. In ballo, mercoledì a Stamford Bridge, c’è un posto ai quarti di Champions: «Dobbiamo fare il nostro gioco – spiega Verratti, tra i migliori - , e di solito ci riesce meglio quando siamo obbligati ad attaccare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
PSG-LENS
4-1
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Luiz (P) al 43’ p.t., Ibrahimovic (P) al 16’ s.t. su rig., Touzghar (L) al 25’ s.t., Matuidi (P) al 36’ s.t., Pastore (P) al 39’ s.t. PSG (4-3-3) Sirigu 6; Van Der Wiel 5,5, Camara 6, Luiz 6,5, Maxwell 6; Verratti 7 (dal 22’ s.t., Pastore 7), Motta 6,5 (dal 27’ s.t., Matuidi 6), Rabiot 6; Bahebeck 4,5 (dal 22’ s.t., Cavani 6), Ibrahimovic 6,5, Lavezzi 5. (Douchez, Mar-
Zlatan Ibrahimovic, 33 anni AFP quinhos, Digne, Augustin. ALL. Blanc 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. LENS (4-4-2) Riou 6; Gbamin 5, Kantari 6, Landre 5,5, Baal 6; Chavarria 6, Cyprien 5 (dal 20’ s.t., Bourigeaud 6), Le Moigne 5, Nomenjanahary 5 (dal 29’ s.t., Madiani 6); Touzghar 6, Guillaume 5,5 (dal 20’ s.t., Coulibaly 5). (Boulenger, Ba, El Jadeyaoui, Belon) .ALL. Kombouaré 6. ESPULSI Nessuno. AMMONITI Baal, Nomenjanahary, Gbamin per gioco scorretto. ARBITRO Bien 6. NOTE spettatori 40 mila circa. Tiri in porta: 14 (2 traverse)-3. Tiri fuori: 7-5. In fuorigioco: 2-0. Angoli: 7-3.Rec. p.t. 0’; s.t. 3’. RISULTATI 28ª giornata Tolosa-Marsiglia 1-6, Psg-Lens 4-1, Bastia-Nizza 2-1, Caen-Bordeaux 1-2, Evian-Monaco 1-3, Reims-Nantes 3-1, Rennes-Metz 1-0. Così oggi: St Etienne-Lorient (ore 14). Guingamp-Lilla (ore 17). Montpellier-Lione a(ore 21). CLASSIFICA Psg p. 56; Lione 54; Marsiglia 53; Monaco 47; Bordeaux 45; St Etienne 43; Montpellier, 42; Rennes 38; Bastia, Nantes 36; Lilla, Reims, Guingamp 35; Caen, Nizza 34; Evian 32; Lorient 31; Tolosa 29; Lens, Metz 22.
22
Serie B R 30a giornata
L'ANALISI di NICOLA BINDA
TORTELLINI PER LA FESTA E CARTELLINI DIMENTICATI
C
osì uguali e così diversi, si titolava una volta. Dopo il Carpi, anche il Bologna mostra i connotati per la A. Grazie a loro è il campionato del tortellino e del lambrusco e se la tavola modenese è già imbandita per la festa, quella rossoblù comincia ad essere apparecchiata. Il merito è dei singoli, da Cacia e Zuculini in giù. Ma è anche il rendimento di chi insegue la coppia che lascia a desiderare. Alla vigilia premevano Vicenza e Frosinone, che non hanno vinto. Lo hanno fatto Avellino e Livorno, ridisegnando la zonaplayoff con successi di valore. Ma non basta. Ad Avellino si è tornati indietro di 30 anni con episodi extra calcio poco edificanti. E il Livorno per crederci deve trovare una continuità convincente. C’è infine un aspetto da valutare. Ricordate la raffica di espulsioni a inizio torneo? Adesso che siamo nella fase calda, registriamo la prima giornata senza cartellini rossi (e senza rigori, anche se manca una partita). Se svanissero polemiche, contestazioni e sceneggiate, forse potremo vedere anche il bel calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bologna, un treno in trasferta Cacia stende un piccolo Varese 1Quinta vittoria di fila lontano dal Dall’Ara. A segno anche Sansone. Ritorna Bettinelli? Roberto Pelucchi INVIATO A VARESE
S
e il Bologna giocasse sempre fuori casa – magari trovando ogni volta un avversario al limite della presentabilità come il Varese attuale – potrebbe avere la certezza di tornare in A con la sigaretta in bocca. Quinta vittoria di fila lontano dal Dall’Ara, 28 punti in trasferta sui 51 della classifica e vantaggio sul terzo posto che sale (+2). Varese alla terza sconfitta di fila e sempre più nel caos: il vice presidente vicario Imborgia ha annunciato ai tifosi in rivolta che si dimetterà (ma ufficialmente non l’ha ancora fatto); oggi vede Dionigi, anche il tecnico potrebbe saltare ed è già stato allertato Bettinelli per il ritorno. DOMINIO STERILE Purtroppo per il soldato Lopez, il Bologna i problemi spesso se li va a cercare, nonostante una rosa che dovrebbe garantire continuità di rendimento e risultati. E così, anche in una sfida che a tratti ha mostrato una differenza di due categorie tra le squadre, i rossoblù sono riusciti a chiudere il primo tempo sotto di un gol (colpo di Corti dal limite, unico tiro del Varese nello specchio). Il Bologna ha gestito il possesso palla, ma per un tempo sotto ritmo, sparacchiando palloni. Però ha costruito anche due
Livorno, quanta classe Siligardi suona la carica La Ternana va avanti ma poi si fa travolgere Francesco Foresi LIVORNO
L
a differenza nel calcio la fanno i calciatori di maggiore classe e il Livorno ne ha uno che quando è in giornata diventa devastante. Stiamo parlando di Luca Siligardi che ha trascinato gli amaranto al successo contro la Ternana, nella sfida tra due squadre convalescenti. Un successo arrivato nonostante la Ternana fosse passata per prima in vantaggio (9’) grazie a Ceravolo abile a intercettare una conclusione da fuori area di Russo trasformandola in un assist. Il Livorno, che era partito malissimo, si è affidato a Siligardi che prima ha servito un assist al «bacio» per Luci che di testa ha trafitto Sala (28’), poi dopo 7 minuti con un gran sinistro dal limite ha messo la palla alle spalle del portiere ospite.
REAZIONE UMBRA La squadra di Tesser ha avuto un sussulto nella ripresa sfiorando il pareggio prima al 5’ con Ceravolo, ma qui è stato bravo Mazzoni a respingere il diagonale, poi un minuto dopo con Valjent che di testa ha mandato alto da pochi metri. Tesser ha tentato la carta Bojinov senza ottenere risultati. E così al
28’ è arrivato il terzo gol del Livorno con una perla del brasiliano Appelt che su azione da corner, con una splendida rovesciata ha messo la palla nell’angolo alto della porta di Sala. Poi la festa amaranto e l’apertura del presidente Spinelli a un possibile rinnovo di contratto per Siligardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LIVORNO-TERNANA
3-1
PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Ceravolo (T) al 9’, Luci (L) al 28’, Siligardi (L) al 35’ p.t.; Appelt (L) al 28’ s.t. LIVORNO (3-5-2) Mazzoni 6; Bernardini 6, Emerson 6, Ceccherini 6,5; Jelenic 6 (dal 12’ s.t. Lambrughi 6), Moscati 5,5, Luci 7, Appelt 6,5, Maicon 5,5 (dal 21’ s.t. Biagianti 6); Siligardi 7,5 (dal 34’ s.t. Galabinov 6), Vantaggiato 6. (Bastianoni, Rivas, Gemiti, Jefferson, Strasser, Gonnelli). All. Gelain 6. TERNANA (3-5-2) Sala 6; Valjent 5,5, Meccariello 6, Bastrini 5; Janse 5,5 (dal 15’ s.t. Bojinov 5), Russo 6, Viola 6 (dal 32’ s.t. Palumbo 5,5), Gavazzi 5,5, Vitale 6; Falletti 6 (dal 25’ s.t. Crecco 5,5), Ceravolo 6. (Gava, Ferronetti, Piredda, Dianda, Dugandzic, Milinkovic). All. Tesser 5,5. ARBITRO Fabbri di Ravenna 6,5. GUARDALINEE Alassio 6-Segna 6. AMMONITI Luci (L), Ceccherini (L), Russo (T) e Meccariello (T) per gioco scorretto. NOTE paganti 5.622, incasso di 31.033 euro; abbonati 4.351, quota di 21.274,31 euro. Tiri in porta 9-3. Tiri fuori 9-6. In fuorigioco 2-0. Angoli 8-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
VARESE
1
BOLOGNA
3
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Corti (V) al 45’ p.t.; Cacia (B) al 15’ e al 20’, Sansone (B) al 37’ s.t. VARESE (3-5-2) Perucchini 7,5; Rea 5, Borghese 6, Luoni 5,5; Fiamozzi 5,5, Corti 6, Capezzi 5 (34’ s.t. Zecchin s.v.), Barberis 5,5 (dal 19’ s.t. Osuji 5), Jakimovski 6; Kurtisi 5,5 (dal 6’ s.t. Falcone 5,5), Culina 4,5. PANCHINA Birighitti, Simic, De Vito, Blasi, Cristiano, Miracoli. ALLENATORE Dionigi 5,5. BOLOGNA (4-3-1-2) Coppola 6; Mbaye 5,5 (dal 1’ s.t. Ceccarelli 6,5), Gastaldello 6, Maietta 6, Masina 6; Zuculini 8 (40’ s.t. Troianiello s.v.), Buchel 5,5 (dal 16’ s.t. Sansone 7), Casarini 6,5; Bessa 6; Improta 6, Cacia 7. PANCHINA Da Costa, Oiko nomou, Ferrari, Garics, Scalini, Calabrese. ALLENATORE Lopez 6,5. ARBITRO Candussio di Cervignano del Friuli 6. GUARDAL. Prenna 5,5-Bindoni 6. AMMONITI Buchel (B), Capezzi (V), Maietta (B), Masina (B), Bessa (B) e Rea (V) per gioco scorretto; Jakimovski (V) per c.n.r. NOTE paganti 1.466, incasso di 12.740,50 euro; abbonati 1.883, quota di 11.800 euro. Tiri in porta 18. Tiri fuori 1-6. In fuorigioco 2-0. Angoli 3-10. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
IL MIGLIORE
8 ● ZUCULINI
CENTROCAMPISTA DEL BOLOGNA
INVIATO A PESCARA
M
elchiorri apre la porta alla speranza del Pescara ma Cocco, nel recupero, firma con un’incornata la rete decisiva per un altro 2-2 (dopo quello firmato nel finale martedì con il Lanciano) conquistato in rimonta dal Vicenza. In mezzo ai sigilli dei goleador, ci sono i guizzi vincenti di Cinelli di testa (Fiorillo distratto) e di Brugman, su iniziativa di Melchiorri.
L’EX Sferzata dal vento, la sfida all’Adriatico, con il ritorno dell’ex Marino, si accende nella ripresa, dopo la prima frazione vivacizzata solo dai tentativi di Melchiorri e Sansovini, stavolta determinante con due errori grossolani al 39’ e sull’1-1 al 68’, davanti a Bremec (schierato al posto di Vigorito, dolorante al ginocchio destro). Proprio i cecchini sono i migliori in campo, al di là delle realizzazioni personali. Melchiorri ispira le azioni più importanti della formazione di Baroni; Cocco fa reparto da solo, impegna più volte Fiorillo, poi
SQUADRE
PT
CARPI BOLOGNA (-1) AVELLINO VICENZA LIVORNO FROSINONE PESCARA SPEZIA LANCIANO PERUGIA BARI MODENA TERNANA PRO VERCELLI CITTADELLA LATINA TRAPANI ENTELLA BRESCIA CROTONE CATANIA VARESE (-3)
59 51 49 48 47 47 43 43 40 40 37 36 36 35 34 34 34 33 33 31 30 28
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 29 30 30 29 30 30 29 30 30 29 30
16 14 13 13 13 13 11 11 8 9 10 8 9 9 7 7 8 7 8 8 7 7
11 10 10 9 8 8 10 10 16 13 7 12 9 8 13 13 10 12 9 7 9 10
3 6 7 8 9 9 9 9 6 8 13 9 12 13 9 10 12 10 13 15 13 13
46 39 31 34 47 42 51 39 43 32 32 26 26 31 38 24 39 26 34 30 42 33
21 26 26 28 33 36 40 32 37 34 39 25 36 41 40 27 52 39 41 40 46 46
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
RISULTATI
Daniele Cacia, 31 anni, esulta dopo il 2-1: il bomber ha segnato 10 gol LAPRESSE
limpide palle-gol con Zuculini e Casarini (ottimo Perucchini). Nell’intervallo molti tifosi – anche tra i vip – hanno fatto partire sui social il toto-allenatore, dando per scontato che la testa di Lopez sarebbe rotolata. La macumba non ha funzionato, il Bologna della ripresa ha avuto ben altro ritmo e ha preso a schiaffi il Varese. Il trascinatore è stato Zuculini, straordinario per vitalità e idee: l’argentino ha ispirato due gol e c’è stato in tutte le azioni più pericolose. COLPI DA CAMPIONE Alla lunga, sono uscite in modo netto le qualità dei singoli. Per esempio: Daniele Cacia, per un’ora l’ombra di se stesso, al 15’ ha sfruttato al meglio un assist di Improta e la marcatura lenta di Luoni per colpire Perucchini con un diagonale perfetto. Cinque minuti più tardi il bomber
Vicenza, altro punto con grande rimonta Pescara: non bastano Melchiorri e Brugman Giuseppe Calvi
CLASSIFICA
lascia un altro segno indelebile. Il Pescara, al quarto risultato utile consecutivo, mantiene un vantaggio di +3 sul margine zona playoff. In serie positiva da 9 turni il Vicenza s’allontana da Carpi, Bologna e Avellino ma prolunga il sogno di recitare sino in fondo da ripescata terribile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PESCARA-VICENZA 2-2 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Melchiorri (P) al 13’, Cinelli (V) al 20’, Brugman (P) al 36’, Cocco (V) al 46’ s.t. PESCARA (4-4-2) Fiorillo 5,5; Zampano 5,5, Pucino 5,5, Salamon 6, Rossi 6; Politano 6 (dal 34’ s.t. Gessa s.v.), Zuparic 6, Brugman 6,5, Caprari 5,5 (dal 26’ s.t. Pasquato 6,5); Melchiorri 7, Sansovini 5. (Aldegani, Fornasier, Abecasis, Venuti, Vrdoljak, Paolucci, Pettinari). All. Baroni 6. VICENZA (4-3-3) Bremec 5,5; Sampirisi 5,5 (dal 19’ s.t. Vita 6), Brighenti 5,5, Camisa 5,5, Garcia Tena 5,5; Moretti 6 (dal 34’ s.t. Sbrissa s.v.), Di Gennaro 6,5, Cinelli 6; Laverone 6, Cocco 7, Giacomelli 5 (dal 1’ s.t. Spinazzola 6,5). (Serraiocco, Gentili, Edge, Alhassan, Mancini, Petagna). All. Marino 6. ARBITRO Nasca di Bari 6. GUARDALINEE Colella 6-Oliveri 6. AMMONITI Garcia Tena (V) per gioco scorretto; Pucino (P) e Cocco (V) per c.n.r. NOTE paganti 2.712, incasso di 18.711 euro; abbonati 3.580, quota di 17.273 euro. Tiri in porta 5-7. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 1-2. Angoli 6-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
ha azzannato a due passi dalla porta un rasoterra basso di Zuculini e con il decimo gol stagionale ha ribaltato la gara. Cacia non la buttava dentro dal 19 gennaio contro il Perugia, ma il Varese gli porta bene (a Masnago di gol ne aveva fatti 3 in un colpo nel settembre 2012 con il Verona). La squadra di Lopez è decollata con il 4-2-3-1 e l’ingresso di Sansone, che ha anche messo il timbro del 3-1, confermando che quelli bravi vanno fatti giocare, anche sacrificando un po’ gli equilibri tattici. E il Varese? Si è dimostrato poca cosa, troppo sulla difensiva, con un nuovo modulo che confonde i giocatori. Un punto in cinque partite, la vittoria che manca dal 31 gennaio (a Lanciano) e, in casa, dal 28 dicembre (con la Ternana): per Dionigi missione disperata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AVELLINO-BARI 2-0 CATANIA-SPEZIA 2-2 CROTONE-TRAPANI 1-0 ENTELLA-CITTADELLA domani, ore 20.30 LATINA-CARPI 0-1 LIVORNO-TERNANA 3-1 MODENA-FROSINONE 1-0 PERUGIA-LANCIANO 0-0 PESCARA-VICENZA 2-2 PRO VERCELLI-BRESCIA 0-0 VARESE-BOLOGNA 1-3
PROSSIMO TURNO VENERDÌ 13 MARZO (ore 20.30) SPEZIA-LIVORNO (1-0) SABATO 14 MARZO (ore 15) BARI-VARESE (1-2) BRESCIA-LATINA (1-1) CARPI-PESCARA (5-0) CITTADELLA-CROTONE (2-2) FROSINONE-ENTELLA (0-1) LANCIANO-AVELLINO (1-1) PERUGIA-PRO VERCELLI (0-0) TRAPANI-TERNANA (2-1) DOMENICA 15 MARZO (ore 15) BOLOGNA-MODENA (0-0) LUNEDÌ 16 MARZO (ore 15) VICENZA-CATANIA (1-3)
MARCATORI 15 RETI Castaldo (5, Avellino); Calaio’ (5) e Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Granoche (5, Modena); Marchi (5, Pro Vercelli). 13 RETI Mbakogu (4, Carpi); Cocco (1, Vicenza). 12 RETI Vantaggiato (1, Livorno). 11 RETI Ciano (4, Crotone); Melchiorri (Pescara); Catellani (5, Spezia).
Catania, in gol Maniero Lo Spezia lo ribalta Alla fine spunta Calaiò ed è un pari da brividi Francesco Caruso CATANIA
D
al paradiso all’inferno e ritorno. È quello che vive il Catania nel giro di 20 minuti. La squadra di Marcolin per la seconda volta in 5 giorni spreca una vittoria che sembrava a portata di mano, rischiando di trasformarla nella seconda sconfitta casalinga consecutiva, salvando alla fine la faccia e poco più. Lo Spezia evita un’altra battuta d’arresto esterna dopo lo scivolone di Perugia. Marcolin recupera in difesa Schiavi e in attacco Calaiò, artefice ancora una volta di una doppietta in tandem con Maniero. Debutta Del Prete. Dall’altro lato Bjelica ritrova Bianchetti, ma perde Nenè e De las Cuevas. Nel primo tempo la gara si trascina senza emozioni. La ripresa si apre col vantaggio del Catania: Calaiò apre per Mazzotta il cui traversone in area trova la deviazione sottomisura di Maniero. SCIAGURATO CATANIA I padroni di casa non riescono a chiudere la partita (sprecano Maniero ed Escalante) e al 27’ lo Spezia pareggia: angolo di Bakic, uscita scriteriata di Gillet e testa vincente di Datkovic. Il Catania spreca ancora con
Chrapek prima di subire il sorpasso da Migliore che infila il traversone da distanza ravvicinata di Krvzic. Nel recupero il cross del solito Mazzotta porge a Calaiò l’inzuccata del definitivo pareggio che non toglie il Catania dai guai e lascia lo Spezia in zona playoff. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CATANIA-SPEZIA 2-2 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Maniero (C) al 7’, Datkovic (S) al 27’, Migliore (S) al 44’, Calaiò (C) al 46’ s.t. CATANIA (3-4-1-2) Gillet 5; Schiavi 5,5, Ceccarelli 5,5, Capuano 6; Del Prete 6 (dal 14’ s.t. Sciaudone 5,5), Escalante 5,5 (dal 31’ s.t. Chrapek 4,5), Rinaudo 5,5, Mazzotta 7; Rosina 5,5; Calaiò 6, Maniero 6 (dal 42’ s.t. Rossetti s.v.). (Terracciano, Parisi, Sauro, Piermateri, Odjer, Barisic). All. Marcolin 5. SPEZIA (3-5-2) Chichizola 5,5; Datkovic 6, Piccolo 5,5, Bianchetti 5,5; Madonna 6 (dal 20’ s.t. Krvzic 6), Brezovec 6 (dal 20’ s.t. Giannetti 6), Juande 6, Bakic 6, Migliore 6,5; Catellani 6, Situm 5,5. (Nocchi, Milos, Valentini, Luna, Acampora, Canadjija, Cisotti). All. Bjelica 6. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 5. GUARDALINEE Raparelli 5,5-Di Francesco 5,5. AMMONITI Del Prete (C), Brezovec (S), Piccolo (S) e Juande (S) per gioco scorretto; Escalante (C) per c.n.r.; Calaiò (C) per proteste. NOTE paganti 1.626, incasso di 7.390 euro; abbonati 10.270, quota non comunicata. Tiri in porta 11-6. Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 3-1. Angoli 9-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Carpi senza rivali Castori fa 100 e stuzzica Lotito Latina sprecone 1Il tecnico taglia il traguardo delle cento vittorie in B: «Noi, un modello». Decide Di Gaudio LATINA CARPI
0 1
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Di Gaudio al 14’ p.t. LATINA (4-3-3) Di Gennaro 5,5; Angelo 5 (dal 1’ s.t. Bidaoui 6), Brosco 5, Dellafiore 6, Alhassan 6; Crimi 5, Viviani 5, Valiani 6; Ristovski 6, Sowe 4,5 (dal 28’ s.t. Litteri 5), Oduamadi 5,5 (dal 35’ s.t. Jaadi s.v.). PANCHINA Farelli, Figliomeni, Bruscagin, Bouhna, Ammari, Paolucci. ALLENATORE Iuliano 6. CARPI (4-4-1-1) Gabriel 6; Struna 6,5, Romagnoli 6, Gagliolo 6, Letizia 6,5; Molina 6, Lollo 7, Bianco 7, Di Gaudio 7 (dal 28’ s.t. Lasagna 6); Pasciuti 7 (dal 23’ s.t. Poli 6); Inglese 6 (dal 34’ s.t. Sabbione s.v.). PANCHINA Maurantonio, Modolo, Gatto, Pugliese, Laner, Pasini. ALLENATORE Castori 7,5. ARBITRO Abbattista di Molfetta 6,5. GUARDALINEE Ceccarelli 6,5Soricaro 6,5. AMMONITI Pasciuti (C), Romagnoli (C), Valiani (L), Bianco (C) e Alhassan (L) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.780, incasso di 26.852 euro; abbonati 2.002, quota di 24.901 euro. Tiri in porta 3-2. Tiri fuori 5-2. In fuorigioco 2-2. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.
Gaetano Imparato INVIATO A LATINA
S
econda vittoria di fila, 626’ senza subire gol e un piede e mezzo in A. Signori, c’è il Carpi in arrivo. Vince con un tiro e mezzo in porta, giocando un calcio pane e salame, con bollicine da lambrusco perché per lo champagne c’è tempo, come svela Castori. «Terza gara in una settimana, stanchezza ed emergenza hanno influito. Non siamo stati belli da vedere ma concreti sì». Concretissimi, da avere gli stessi punti del Palermo, l’anno scorso, alla 30ª con +11 sul Lanciano (zona playoff). La centesima vittoria in B di Castori è una ipoteca per la promozione e arriva con una giocata fulminante. Letizia, sulla sinistra, infila un lungo assist rasoterra che né Angelo, né altri, sventano. Di Gaudio sfrutta il buco, con la complicità di Brosco, e davanti a Di Gennaro non sbaglia: 0-1. Nemmeno un quarto d’ora, l’unica vera puntata in porta degli emiliani nei 90’. Per un altro tiro ospite (deviato) occorre attendere la ripresa (5’ Molina, finte e palla che finisce in angolo), il resto è contenimento, fase difensiva da 10 e lode. LA CHIAVE Castori? Migliore in... campo. Non perché chi ha calpestato l’erba abbia rubato lo stipendio (bene Struna-Letizia, giganteschi Bianco e Lollo in mediana con Pasciuti che macina chilometri e ruba pal-
loni) ma è la classica vittoria di una squadra che sa cosa fare e non sbaglia una mossa. 4-4-1-1 senza palla, quando c’è da attaccare Pasciuti dietro la punta e gli esterni (Molina-Di Gaudio) salgono: 4-2-3-1 agile, con tagli continui che ingolfano un Latina scollato tra difesa e mediana. Mossa che permette a Castori anche di imbrigliare Viviani, e imporre a Valiani con Crimi l’uno contro uno sulle fasce, dove Castori ha costruito lo scacco matto. Una volta in vantaggio, il Carpi capisce che non tirava aria di impresa viste assenze e stanchezza. Ha abbassato il baricentro e serrato le linee, il resto lo ha fatto Sowe che grazia tutti due volte (21’ e 26’ s.t.) quando non devia di testa un cross di Bidaoui che taglia l’area e manda fuori un tiro al volo – a tu per tu con Gabriel – su assist di Valiani. L’ITALIA DI CASTORI Il Latina di Iuliano mastica amaro: sussulta 6 volte per palle gol nitide e va k.o. sull’unica distrazione fatale. Quando a Castori gli dicono di Lotito («Gli staranno fischiando le orecchie») glissa, ma risponde: «Non replichiamo, nemmeno oggi. Dico solo che abbiamo conti in regola, una rosa giovane che valorizza ragazzi pescati in serie inferiori. In una nazione normale dovremmo essere presi a modello. L’Italia è una nazione normale?». Se il Carpi va in A... © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
7,5 ● CASTORI
ALLENATORE DEL CARPI
Colpo Avellino Il Bari a terra E al Partenio c’è il far west 1Veleni e tensioni tra le squadre e tra le tifoserie. D’Angelo e Trotta lanciano Rastelli AVELLINO
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BARI
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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI D’Angelo al 24’ p.t.; Trotta al 39’ s.t. AVELLINO (4-3-1-2) Frattali 6; Pisacane 6,5, Ely 6,5, Fabbro 6,5, Bittante 6,5 (dal 45’ s.t. Regoli s.v.); D’Angelo 7 (dal 31’ s.t. Almici 6), Arini 6,5, Zito 7 (dal 26’ s.t. Schiavon 6); Sbaffo 7; Trotta 7, Castaldo 6,5. PANCHINA Gomis, Comi, Soumarè, Kone, Angeli, Mokulu. ALLENATORE Rastelli 7. BARI (4-3-3) Guarna 5,5; Salviato 5,5, Rinaudo 5,5, Contini 5,5, Calderoni 5,5; Schiattarella 5 (dal 12’ s.t. Galano 6), Donati 5,5 (dal 37’ s.t. Romizi s.v.), Bellomo 5,5; Boateng 5,5, Ebagua 6, De Luca 5 (dal 28’ s.t. Caputo 6). PANCHINA Donnarumma, Benedetti, Filippini, Rada, Camporese, Defendi. ALLENATORE Nicola 5. ARBITRO Pasqua di Tivoli 6,5. GUARDALINEE Valeriani 6,5-Del Giovine 6,5. AMMONITI Sbaffo (A), Ebagua (B) e Contini (B) per gioco scorretto; Trotta (A) per comportamento non regolamentare. NOTE spettatori 9.000 circa; abbonati 2.796, paganti, incasso e quota non comunicati. Tiri in porta 12-8. Tiri fuori 9-5.In fuorigioco 22. Angoli 8-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
Nicola Berardino INVIATO AD AVELLINO
T
ra nuove tensioni, antic h i ve l e n i e d u e steward finiti in ospedale, l’Avellino affonda il Bari e risale al terzo posto. Una capocciata di D’Angelo a metà primo e una perla di Trotta nel finale siglano il ritorno alla vittoria degli irpini dopo due giornate. La squadra di Rastelli si impone col cuore e col gioco. Dopo tre gare utili, disco rosso per il Bari che non graffia. Sfida avvolta dal clima di allerta: nel prepartita, aggressione di due steward ai tornelli del settore distinti, dove stavano affluendo gli 800 tifosi baresi. Da quello spicchio del Partenio-Lombardi, poi, ci saranno durante la gara lanci ripetuti di petardi, sul campo e verso la tribuna Terminio. Finale ad alta tensione. Perché la vittoria porta i giocatori di Rastelli a esultare per il raddoppio con un trenino e Zito fa il verso sbeffeggiante del galletto, simbolo del Bari. Al triplice fischio, Castaldo riceve il tabellone del quarto uomo e lo ostenta col 2-0. Il barese Ebagua viene provocato dal personale sul campo mentre cerca il sottopassaggio e finisce a strattoni. Nel dopo gara, il presidente del Bari, Paparesta accusa di aver ricevuto sputi e lanci di monetine, ricevendo le scuse della società irpina. Un vero far west.
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ACQUA IN TV La prima immagine di Avellino-Bari va in televisione, un’ora prima della partita. Giocatori sul campo. Al rientro verso il tunnel battibecco tra Zito e Sabelli. Con lancio d’acqua da una bottiglietta verso il difensore del Bari (poi non giocherà, ma era già infortunato). Una scena che accende gli animi. Pesano le ruggini delle due gare giocate a Bari tra campionato e Coppa Italia. Nell’Avellino, tra i pali c’è Frattali preferito a Gomis. In difesa torna Ely al posto dello squalificato Chiosa. A metà campo riecco Zito. Mentre il ritorno di Sbaffo ripristina il 4-3-1-2 in forma marcatamente offensiva: una mossa che inciderà tanto sulla gara. Nel Bari, tre novità in difesa con Salviato, Rinaudo e Contini. In avanti, De Luca titolare con Boateng preferito a Galano sulla destra. Avvio aggressivo dell’Avellino che passa al 24’. Dai 25 metri punizione radente di Zito, sulla linea Guarna ribatte il pallone prima di essere colpito di testa da D’Angelo. La partita si spacca. Il Bari fatica. Anche nella ripresa, quando Nicola innesta Galano. Al 28’ diagonale di Ebagua sventato da Frattali. Al 34’ il subentrato Caputo non coglie l’attimo. Un minuto dopo Castaldo sciupa il raddoppio, che arriva al 39’: Trotta scambia con Castaldo e pennella una parabola che, deviata, va sul palo prima di far esplodere il Partenio-Lombardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
7 ● SBAFFO
CENTROCAMPISTA DELL’AVELLINO
Melotti e Pavan: la cura funziona Il Modena sale Alt al Frosinone
Tre gol annullati L’ira di Camplone E Monachello sciupa il colpaccio
Torregrossa gol Il Crotone risale Trapani a picco: è contestazione
Una Pro Vercelli mai pericolosa Questo Brescia non sa segnare
Andrea Tosi
Antonello Menconi
Luigi Saporito
Raffaella Lanza
INVIATO A MODENA
PERUGIA
CROTONE
VERCELLI
L
bbiamo trovato un arbitro devastante, che ci ha annullato tre gol, di cui uno certamente buono, e ci ha negato un rigore su Fabinho. In queste condizioni diventa difficile vincere…». I fuochi d’artificio di Perugia-Lanciano arrivano nel dopo-partita, quando il tecnico degli umbri Camplone esagera nel giudicare la prestazione del direttore di gara Di Paolo, pur ammettendo che «la squadra non è stata comunque brillante». In realtà delle 3 reti annullate (di Faraoni, Nicco e Ardemagni) soltanto nel terzo caso la decisione di Di Paolo appare errata. Il Lanciano, invece, recrimina per il match point sciupato da Monachello che nel recupero, a tu per tu con il portiere, si è fatto deviare la conclusione da Koprivec.
«A
ince il Crotone con un gol nella ripresa di Torregrossa che consente ai calabresi di lasciare momentaneamente il fondo della classifica. Gara bloccata per un’ora, schiodata dal centravanti crotonese giunto al suo nono centro stagionale, bravo a spingere in rete una respinta di Marcone su precisa incornata di Dos Santos. Curiale e Falco provano a mettere la gara in parità, ma Cordaz è vigile e nega due volte il pari. Successo meritato per il Crotone che dimostra più fame di vittoria, il Trapani si sveglia tardi, non vince ormai da dieci turni e torna a casa con il k.o. e con la contestazione dei quasi 100 tifosi giunti allo Scida.
V
T
a cura Melotti-Pavan funziona. Il Modena affonda un brutto Frosinone e ottiene la seconda vittoria di fila che riporta entusiasmo dopo la contestazione di sette giorni prima. Ancora una volta il tridente è decisivo: Fedato fa il break, Granoche collassa la difesa avversaria e Garritano colpisce in libertà. L’azione decisiva a fine primo tempo: l’ex barese spezza il campo con una veloce ripartenza e appoggia per l’uruguaiano che colpisce il palo, sul rimbalzo Garritano trasforma il tapin. Nella ripresa il Frosinone alza il baricentro, entra Daniel Ciofani ma nessuno degli ospiti è pericoloso mentre il Modena si vede annullare il raddoppio di Marsura per fuorigioco dopo una percussione di Granoche. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MODENA-FROSINONE 1-0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Garritano al 45’ p.t. MODENA (4-3-3) Pinsoglio 6; Calapai 6 (dal 34’ s.t. Marzorati s.v.), Gozzi 5,5, Cionek 6,5, Rubin 6; Signori 5,5, Martinelli 6, Salifu 6; Fedato 6,5 (dal 14’ s.t. Marsura 6), Granoche 6, Garritano 6,5 (dal 28’ s.t. Nizzetto 6).(Manfredini, Zoboli, Sakaj, Aosty, Beltrame, Ferrari). All. Melotti-Pavan 6,5. FROSINONE (4-3-3) Zappino 6,5; M. Ciofani 5,5, Cosic 6, Blanchard 6, Pamic 5,5; Sammarco 5,5, Gucher 5,5, Frara 5,5 (20’ s.t. Carlini 6); Santana 5 (26’ s.t. Soddimo 5,5), Dionisi 5,5, Lupoli 5 (dal 14’ s.t. D. Ciofani 6). (Pigliacelli, Fraiz, Russo, Crivello, Gori, Ranelli). All. Stellone 5,5. ARBITRO La Penna di Roma 6. GUARDALINEE Liberti 6-Paiusco 6. AMMONITI Martinelli (M), Lupoli (F), M. Ciofani (F) e Cosic (F) per gioco scorretto; Rubin (M) per c.n.r. NOTE paganti 1.151, incasso di 9.167 euro; abbonati 3.621, quota di 25.281 euro. Tiri in porta 6 (con un palo)-3. Fuori 4-6. In fuorigioco 5-5. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
PERUGIA-LANCIANO 0-0 PERUGIA (3-5-2) Koprivec 7; Goldaniga 6, Comotto 6,5, Hegazy 6; Faraoni 6, Rizzo 6 (dal 47’ p.t. Nicco 6), Fossati 6,5, Verre 5,5 (dal 25’ s.t. Lanzafame 6,5), Crescenzi 5,5 (dal 39’ s.t. Vinicius s.v.); Fabinho 5,5, Ardemagni 6. (Amelia, Baldan, Nielsen, Taddei, Parigini, Falcinelli). All. Camplone 5,5. LANCIANO (4-3-3) Aridità 6,5; Conti 6, Troest 6, Amenta 6, Nunzella 6; Di Cecco 6, Bacinovic 6, Grossi 6 (dal 40’ s.t. Paghera s.v.); Piccolo 6,5 (dal 24’ s.t. Monachello 5,5), Thiam 6, Gatto 6. (Petrachi, Vastola, Agazzi, Pinato, Fioretti, De Silvestro, Cerri). All. D’Aversa 6. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 5,5. GUARDALINEE Zivelli 5,5-Villa 6. AMMONITI Troest (L), Bacinovic (L), Crescenzi (P) e Nunzella (L) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.947, incasso non comunicato; abbonati 7.219, quota di 62.629 euro. Tiri in porta 1-2. Tiri fuori 1-2. In fuorigioco 4-2. Angoli 2-1. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’.
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ante azioni da gol, ma le porte restano inviolate, per un pareggio che non serve né al Brescia per uscire dai playout, né alla Pro Vercelli per poter dormire sonni tranquilli. Gli ospiti fanno la partita, ma i difensori bianchi fanno buona guardia e il portiere vercellese Russo, pur con qualche sbavatura, le para tutte. Tra i piedi di Bentivoglio, Caracciolo e Da Silva capitano le occasioni più ghiotte per gli ospiti, che però non vengono finalizzate. Andrenacci invece non viene mai impegnato. Il tiro di Beretta nella ripresa viene infatti intercettato da Di Cesare e la conclusione dalla distanza di Emmanuello finisce a fil di palo. La sostituzione di Da Silva, tra i più brillanti in campo, fa storcere il naso ai tifosi bresciani, e anche quella di Luppi solleva fischi tra i vercellesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CROTONE-TRAPANI 1-0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Torregrossa al 25’ s.t. CROTONE (4-3-3) Cordaz 7; Balasa 6, Dos Santos 7, Ferrari 6,5, Martella 6,5; Matute 6,5, Galardo 6,5 (dal 34’ s.t. Salzano s.v.), Suciu 6; Ciano 6 (dal 44’ s.t. Zampano s.v.), Torregrossa 7, De Giorgio 6 (dal 1’ s.t. Ricci 6). (Stojanovic, Gigli, Cremonesi, Stoian, Padovan, Rabusic). All. Drago 6,5. TRAPANI (4-4-2) Marcone 6,5; Perticone 5,5, Caldara 6, Terlizzi 6, Lo Bue 5,5; Falco 6, Feola 5,5 (dal 42’ s.t. Malele s.v.), Barillà 6, Aramu 5,5 (dal 19’ s.t. Lombardi 5); Abate 5, Curiale 5. (Ferrara, Daì, Pagliarulo, Zampa, Martinelli, Nadarevic, Rizzato). All. Boscaglia 5,5. ARBITRO Roca di Foggia 5,5. GUARDALINEE Avellano 5,5-Di Iorio 6. AMMONITI Barillà (T), Perticone (T), Ricci (C), Galardo (C) e Curiale (T) per gioco scorretto. NOTE paganti 811, incasso di 2.276 euro; abbonati 3.002, quota di 15.372 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 4-3. Angoli 7-9. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
PRO VERCELLI-BRESCIA 0-0 PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 6,5; Germano 6,5, Coly 6, Milesi 5,5, M. Scaglia 6,5; Castiglia 6,5, Musacci 5,5 (dal 15’ s.t. Emmanuello 6), Scavone 6; Di Roberto 5 (dal 2’ s.t. Beretta 6,5), Marchi 6, Luppi 6,5 (dal 7’ s.t. Belloni 6). (Viotti, Ferri, Liviero, Bani, D’Alessandro, Sprocati). All. Scazzola 6. BRESCIA (4-3-2-1) Andrenacci 6; Zambelli 6, Ant. Caracciolo 6,5 (dal 30’ s.t. Tonucci 6), Di Cesare 7, L. Scaglia 6; Quaggiotto 5,5, Bentivoglio 5,5, Benali 6; Sestu 6,5 (dal 35’ s.t. Sodinha 6), Da Silva 6,5 (dal 19’ s.t. Morosini 5,5); And. Caracciolo 5,5. (Tognazzi, Lancini, Budel, H’Maidat, Gargiulo, Valotti). All. Calori 5,5. ARBITRO Sacchi di Macerata 6. GUARDALINEE Di Meo 6- Bottegoni 6. AMMONITI Scavone (P), Benali (B) e Sodinha (B) per gioco scorretto; Sestu (B) e L. Scaglia (B) per proteste. NOTE paganti 1.075, incasso di 16.600 euro; abbonati 1.775, quota non comunicata. Tiri in porta 2-10. Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 5-1. Angoli 1-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
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Lega Pro R 28a giornata 29a GIORNATA
GIRONE A
Il Como si è spento Monza, un bel pari prima del tribunale COMO
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MONZA
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COMO (3-5-2) Crispino 6; Ambrosini 6, Giosa 6, Cassetti 6,5; Marconi 6, Castiglia 6, Fietta 6,5, Cristiani 6 (dal 28’ s.t. Le Noci s.v.), Casoli 6,5 (dal 21’ s.t. Rolando 6); De Sousa 6, Defendi 5,5 (dal 14’ s.t. Ganz 5,5). (Falcone, Marchi, Berardocco, Fautario). All. Sabatini 5,5. MONZA (4-5-1) De Lucia 6; El Hasni 6,5, De Bode 6,5, Martinez 6, Pugliese 5,5; Cojocnean 6 (dal 14’ s.t. Corduas 6), Conti 6, Uliano 6,5 (dal 37’ s.t. Toskic s.v.), Pessina 6, De Vita 6; Torri 6 (dal 18’ s.t. Bernasconi 5,5). (Chimini, Frasciello, Asante, Grandi). All. Pea 6,5. ARBITRO Sassoli di Arezzo 6,5. NOTE paganti 693, abbonati 739, incasso di 14.422,53 euro. Ammoniti Ambrosini, Cassetti, De Vita, Giosa e De Lucia. Angoli 4-4. ●
COMO Sono giorni cruciali per il Monza. Martedì la sezione fallimentare del Tribunale brianzolo prenderà una decisione importante per i destini biancorossi. C’è attesa, anche se l’a.u. Piero Montequila negli ultimi giorni si è detto ottimista sulla possibilità di evitare il fallimento. Nell’attesa, i giocatori di Pea sono riusciti a far fruttare la loro trasferta a Como, in un
Gomes, una rete davvero... Real Stop al Südtirol SÜDTIROL
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REAL VICENZA
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MARCATORI Cia (S) al 40’, Gomes (RV) al 47’ s.t. SUDTIROL (4-3-3) Miori 6; Tait 6, Mladen 6, Kiem 6, Martin 6; Mazzitelli 6, Bertoni 6,5, Branca 5,5 (dal 5’ s.t. Cia 6,5); Marras 5,5 (dal 26’ s.t. Shekiladze 6), Novothny 6, Fischnaller 6. (Melgrati, Ientile, Allegra, Peverelli, Campo). All. Sormani 6. REAL VICENZA (3-5-2) Tomei 6; Carlini 6 (dal 42’ s.t. Gomes 7), Polverini 6, Piccinni 6; Lavagnoli 6, Cristini 6 (dal 34’ s.t. Pavan s.v.), Dalla Bona 6,5, Malagò 6, Vannucci 5,5; Bruno 6, Bardelloni 5,5 (dal 19’ s.t. Margiotta 6). (Bonato, Beccaro, Chiarello, Ungari). All. Marcolini 6. ARBITRO D’Apice di Arezzo 6. NOTE spettatori 500 circa; abbonati 182, paganti e incasso n.c. Ammoniti Carlini, Kiem, Cia e Bertoni. Angoli 7-3. ● BOLZANO Finisce con uno scialbo pareggio il match fra Südtirol e Real Vicenza. Ad un primo tempo avaro d’emozioni fa seguito una ripresa un po’ più frizzante. A passare in vantaggio, a 5’ dalla fine, è il Südtirol: corner di Bertoni, Tomei smanaccia, la palla termina sulla testa di Cia che non sbaglia. Quando la squadra di Sormani, dopo 4 sconfitte di fila, pregustava il successo, Gomes appena entrato ha trovato una splendida rovesciata e ha fatto 1-1. Francesco Bertagnolli
derby povero di emozioni, e non solo per l’assenza dei tifosi biancorossi a cui per motivi di ordine pubblico è stata vietata la trasferta. Un punto buono per il Monza, non per il Como. Che frena dopo due vittorie di fila e rallenta la corsa verso i playoff. Poco efficace e pungente la squadra di Sabatini. E anche poco aiutata dalla fortuna, visto che colpisce due traverse: una al 27’ del primo tempo con Castiglia e una al 10’ della ripresa con Defendi di testa. Lilliana Cavatorta
GIRONE B
CLASSIFICA SQUADRE
PT
ALESSANDRIA PAVIA (-1) NOVARA BASSANO COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA SUDTIROL VENEZIA RENATE AREZZO TORRES MONZA MANTOVA (-3) CREMONESE GIANA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PORDENONE PRO PATRIA (-1)
54 54 53 49 48 45 45 41 38 38 37 36 35 33 32 31 28 22 21 18
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
28 28 28 28 29 28 29 29 28 28 27 28 29 28 28 28 27 28 28 28
15 16 15 13 14 12 11 11 11 10 10 9 9 10 7 8 7 5 5 3
9 7 8 10 6 9 12 8 5 8 7 9 8 6 11 7 7 7 6 10
4 5 5 5 9 7 6 10 12 10 10 10 12 12 10 13 13 16 17 15
42 48 44 41 33 37 38 33 34 32 25 29 32 28 31 21 26 17 21 28
23 33 27 28 26 34 28 29 31 39 24 30 32 25 33 27 39 39 42 51
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI Ore 11 LUMEZZANE (4-3-1-2) Bason; Mogos, Belotti, Nossa, Pantano; Baldassin, Meduri, Alimi; Varas; Sarao, Ekuban. (Furlan, Bagnai, Monticone, Franchini, Genevier, Potenza, Cruz). All. Braghin. BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Priola, Zanella, Semenzato; Cenetti, Proietti; Furlan, Iocolano, Cattaneo; Pietribiasi. (Grandi, Ingegneri, Stevanin, Davì, Casarini, Cortesi, Spadafora). All. Asta. ARBITRO Strippoli di Bari (SaiaFicarra). (andata 1-1) Ore 12.30 CREMONESE (3-5-2) Galli; Gambaretti, Briganti, Castellini; Marchi, Palermo, Jadid, Crialese, Favalli; Di Francesco, Manaj. (Battaiola, Bassoli, Zieleniecki, Campagna, Moroni, Ciccone, Pasi). All. Giampaolo. FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani; Carboni, Ranellucci, Leonarduzzi, Broli; Fabris, Pinardi, Cavion; Bracaletti, Romero, Galuppini. (Proietti Gaffi, Codromaz, Palma, Lonardi, Zerbo, Juan Antonio, Di Benedetto). All. Scienza. ARBITRO Mancini di Fermo (ArgentoSgheiz) (0-1) NOVARA (3-5-2) Tozzo; Vicari, Gavazzi, Freddi; Garufo, Faragò, Buzzegoli, Pesce, Foglio; Corazza, Evacuo. (Montipò, Bergamelli, Miglietta, Bianchi, Garofalo, Schiavi, Della Rocca). All. Toscano. VENEZIA (4-3-1-2) Fortunato; Capogrosso, Legati, Cernuto, Sales; Zaccagni, Giorico, Espinal; Bellazzini; Guerra, Raimondi. (D’Arsié, Dell’Andrea, Esposito, Scanferlato, Varano, Magnaghi, Greco). All. Serena. ARBITRO Perotti di Legnano (Menicacci-Ragnacci) (2-1) Ore 14.30 MANTOVA (3-4-3) Zima; Trainotti, Siniscalchi, Scrosta; Tavanti, Paro, Raggio Garibaldi, Blaze; Said, Beleck, Boniperti. (Festa, Marchiori, Zammarini, Di Santantonio, Sartore, Zanetti, Gyasi). All. Juric. TORRES (4-2-3-1) Testa; Aya, Marchetti, Migliaccio, Ligorio; Petermann, Foglia; Imparato, Baraye, Maiorino; Barbuti. (Costantino, Schiavino, Minarini, Bottone, Buonaiuto, Marinaro, Colombi). All. Bucchi. ARBITRO Capone di Palermo (Bernabei-Santoro). (1-1)
PORDENONE (3-5-2) Careri; Salvatori, Fissore, Placido; Simoncelli, Fortunato, A. Migliorini, Maracchi, Bertolucci; Maccan, Franchini. (Bazzichetto, Ghinassi, Pramparo, Panzeri, Mattielig, Gatto, Ravasi). All. Rossitto. ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi; Sosa, Morero, Terigi; Vitofrancesco, Valentini, Obodo, Mezavilla, Sabato; Rantier, Iunco. (Poluzzi, Nicolao, Spighi, Mora, Picone, Casula, Zarmanian). All. D’Angelo. ARBITRO Baroni di Firenze (CecconiRaspollini) (0-3) Ore 16 ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi; Anghileri, Moi, Allievi, Cortinovis; Gazo, Spinelli, Maietti; Corradi; Silva Reis, Momentè. (Amadori, Ondei, Pacifico, Nichetti, Bentley, Vorobjovs, Bradaschia). All. Mangone. RENATE (3-5-2) Cincilla; Bonfanti, Malgrati, Riva; Muchetti, Mantovani, Perini, Scaccabarozzi, Iovine; Odogwu, Cocuzza. (Vannucchi, Di Gennaro, Morotti, Chimenti, Radrezza, Florian, Spampatti). All. Boldini. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello (Mariani-Granci). (0-1) AREZZO (3-5-2) Benassi; Villagatti, Panariello, Guidi; Franchino, Gambadori, Dettori, Carcione, Brumat; Montini, Testardi. (Rosti, De Martino, Crescenzi, Coppola, Barusso, Padulano, Yaisien). All. Capuano. PAVIA (4-3-2-1) Facchin; Cardin, Cristini, Marino, Malomo; Rosso, Pederzoli, Corvesi; Soncin, Grbac; Ferretti. (Fiory, Sabato, Ghiringhelli, Sereni, Carraro, Cogliati, Marchi). All. Maspero. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Orlando-Meozzi). (0-2) Ore 18 GIANA (4-3-3) Ghislanzoni; Perico, Polenghi, Montesano, Augello; Marotta, Biraghi, Pinto; Crotti, Sinigaglia, Perna. (Paleari, Bonalumi, Solerio, Rossini, Gasbarroni, Spiranelli, Recino). All. Albé. PRO PATRIA (4-3-1-2) Melillo; Guglielmotti, Lamorte, Pisani, Taino; Arati, Calzi, Bovi; Candido; Serafini, Baclet. (Perilli, Zaro, Panizzi, Giorno, Cannattaro, D’Errico, Brunori). All. Montanari. ARBITRO Rossi di Rovigo (ManginoFabbro). (0-0)
Teramo a valanga E la coppia d’oro sale a quota 29 gol 1La Carrarese segna ma poi viene asfaltata
da Donnarumma (capocannoniere)-Lapadula CARRARESE
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TERAMO
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MARCATORI Galli (C) al 27’, Donnarumma (T) al 41’ p.t.; Lapadula (T) al 2’ e al 9’, Di Paolantonio (T) al 28’, Donnarumma (T) al 48’ s.t. CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni 5; Berra 5, Teso 5, Massoni 5, Lancini 5; Gnahoré 5 (dal 10’ s.t. Di Nardo 5), Castagnetti 5, Galli 5,5 (dal 32’ s.t. Brondi 5); Gherardi 5 (dal 25’ s.t. Beltrame 5); Merini 5, Cellini 5. (Zanotti, Battistini, Pedruzzi, Ambrosini). All. Remondina 5. TERAMO (3-5-2) Tonti 6; Caidi 7, Speranza 7, Perrotta 7; Scipioni 7 (dal 42’ s.t. Brugaletta s.v.), Di Paolantonio 7,5, Amadio 7,5, Cenciarelli 8, Masullo 7 (dal 32’ s.t. Diakite 6,5); Lapadula 8 (dal 42’ s.t. Petrella s.v.), Donnarumma 7,5. (Cappa, Di Matteo, Milicevic, Bucchi). All. Vivarini 8. ARBITRO Lanza di Nichelino 6. NOTE paganti 718, abbonati 380, incasso di 4.941 euro. Ammoniti Galli e Massoni. Angoli 6-2.
Colombo spietato Il Tuttocuoio va Forlì, 45’ regalati
Il Pisa fa il colpo Guai Grosseto: in arrivo Silva? GROSSETO
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PISA
1
MARCATORE Floriano al 38’ p.t. GROSSETO (4-3-3) Baiocco 5,5; Monaco 5, Biraschi 6 (dal 36’ s.t. De Feo s.v.), Burzigotti 6, Legittimo 6; Onescu 5,5 (dal 18’ s.t. Boron 6), Verna 6, Volpe 6,5; Torromino 6, Pichlmann 5, Gambino 5,5 (dal 10’ s.t. Albertini 5,5). (Mangiapelo, Formiconi, Paparusso, Della Latta). All. Stringara 5,5. PISA (4-3-3) Pelagotti 6; Dicuonzo 6, Paci 6, Lisuzzo 6, Costa 6,5; Morrone 6,5, Capone 6, Iori 6 (dal 44’ s.t. Sini s.v.); Arma 6, Arrighini 5,5 (dal 22’ s.t. Finocchio 6), Floriano 6,5 (dal 32’ s.t. Frediani 5,5). (Moschin, Mandorlini, Ricciardi, Beretta). All. Piccioni 6,5 (Braglia squalificato). ARBITRO Colarossi di Roma 5,5. NOTE paganti 476, abbonati 457, incasso di 7.801 euro. Espulso Pichlmann al 27’ s.t.; ammoniti Morrone, Onescu, Monaco, Boron e Lisuzzo. Angoli 2-2.
● CARRARA Donnarumma e Lapadula affondano la Carrarese a suon di reti. Con questa partita Donnarumma sale a 16 centri, scavalcando proprio Cellini e diventando nuovo capocannoniere del campionato. Lapadula non è da meno e sale a 13 gol. Insieme la coppia vale la bellezza di 29 reti, un bottino che tiene a tiro l’Ascoli capolista. A passare in vantaggio è la Carrarese con Galli, servito sulla linea da Gnahoré. Poco prima dell’intervallo arriva il pareggio del Teramo con Donnarumma, abile a scattare sul filo del fuorigioco e battere Calderoni. La svolta nella ripresa. Prima Lapadula concretizza un’azione corale, poi il numero 10 si ripete con una punizione di rara potenza indirizzata al sette da 25 metri. Il quarto gol è di Di Paolantonio che ribadisce in rete una respinta su tiro di Lapadula. Chiude il conto Donnarumma servito da Cenciarelli, per un pokerissimo di grande valore. Luca Santoni
● GROSSETO Il Pisa riprende la corsa verso l’alto espugnando lo Zecchini con un gol in contropiede di Floriano, che brucia Monaco e fa un bel pallonetto. La squadra ospite ha fatto qualcosa in più nella prima frazione, poi si è accontentata, rischiando solo sul palo di Monaco. Per il Grosseto, in dieci negli ultimi 25’, seconda sconfitta di fila (quinta in casa) che potrebbe costare il posto a Stringara: allertato Silva. Maurizio Caldarelli
Tre punti pesanti al Pro Piacenza San Marino male
Santarcangelo: ci pensa Obeng Buio sul Savona
FORLÌ
0
PRO PIACENZA
1
SANTARCANGELO
1
TUTTOCUOIO
1
SAN MARINO
0
SAVONA
0
MARCATORE Colombo al 33’ p.t. FORLI’ (4-3-3) Scotti 6; Catacchini 5,5, Fantini 5,5, Drudi 5,5, Turi 5 (dal 12’ s.t. Cejas 6); Casini 5,5 (dal 43’ s.t. Morga s.v.), Hamlili 5,5, Pastore 6; Melandri 5,5, Docente 6, Gliozzi 5 (dal 1’ s.t. Rosafio 5,5). (Casadei, Fantoni, Pettarin, Castellani). All. Vanigli 5. TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci 6; Balde 6 (dal 34’ s.t. Ingrosso s.v.), Falivena 6, Colombini 6; Mulas 6,5, Deiola 5,5, Gargiulo 6,5, Serrotti 6, Zanchi 6,5 (dal 22’ s.t. Pacini 6); Tempesti 6,5 (dal 27’ s.t. Civilleri 5,5), Colombo 7. (Morandi, Pratali, Vitale, Gioè). All. Alvini 7. ARBITRO Fiorini di Frosinone 5. NOTE spettatori 1.200 circa, incasso di 2.832 euro, paganti e abbonati n.c. Ammoniti Balde, Fantini, Docente, Colombini, Zanchi, Bacci, Catacchini, Civilleri e Colombo. Angoli 3-6. ● FORLI’ Terza vittoria di fila per il Tuttocuoio che vince con una rete del 36enne Corrado Colombo e grazie a un grande primo tempo. Il Forlì ha un approccio sbagliato e regala i primi 45’. La rete di Colombo, su corta respinta di Scotti dopo un colpo di testa di Tempesti, è il giusto premio per una squadra offensiva e per nulla intimorita. Paura che, invece, ha bloccato il Forlì che solo nella ripresa ha reagito con Melandri. Gavino Cau
MARCATORE Alessandro su rigore al 45’ p.t. PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso 6; Rieti 6, Sall 6,5, Bini 6, Castellana 6; Barba 6,5, Silva 6 (dal 20’ s.t. Schiavini 6), Porcino 6,5; Matteassi 6 (dal 42’ s.t. Bacher s.v.), Speziale 6 (dal 32’ s.t. Giovio s.v.), Alessandro 7. (Iali, Marmiroli, Mascolo, Caboni). All. Franzini 6,5. SAN MARINO (4-3-1-2) Secco 8; Palazzi 6 (dal 33’ s.t. Bangal s.v.), Benassi 6, Cammaroto 6 (dal 43’ s.t. Varone s.v.), Cruz 6; Magnanelli 5,5 (dal 1’ s.t. Bationo 6), Diawara 5,5, Cuffa 6,5; Sensi 6,5; Musetti 6,5, La Mantia 5,5. (Vivan, Farina, Fogacci, Soligo). All. Tazzioli 6. ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore 5. NOTE spettatori 800 circa; abbonati 154, paganti e incasso n.c. Espulso Vivian dalla panchina al 46’ s.t.; ammoniti Silva, Cruz, Cuffa, Cammaroto, Porcino, Schiavini, Barba, Benassi e Giovio. Angoli 3-5. ● PIACENZA Vittoria pesantissima della Pro Piacenza, che allunga a +5 sul San Marino e scavalca il Savona. Risultato che i padroni di casa legittimano in lungo e in largo, dopo averlo costruito con il rigore di Alessandro a fine primo tempo. Nel secondo tempo sono le parate di Caio Secco a tenere in piedi il San Marino. Paolo Gentilotti
MARCATORE Obeng al 6’ s.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6,5; Traoré 5,5, Olivi 6,5, Capitanio 6, Rossi 6,5; Obeng 6,5 (dal 31’ s.t. Garufi 5,5), Taugourdeau 5,5, Bisoli 6; Berardino 5,5 (dal 18’ s.t. Graziani 6); Falconieri 6 (dal 40’ s.t. Possenti s.v.), Guidone 6. (Lombardi, Cola, Argeri, De Respinis). All. Cuttone 6. SAVONA (4-3-1-2) Rossini 6,5; Antonelli 5,5, Galimberti 6, Cabeccia 6, Speranza 5,5; Giorgione 5,5, Taddei 6, Carta 5,5 (40’ s.t. Munarini s.v.); Demartis 6; Giovinco 5,5, Scappini 6,5. (Addario, Eguelfi, Morosini, Gemignani, D’Amico, Frugoli). All. Riolfo 5,5. ARBITRO Tardino di Milano 6,5. NOTE paganti 167, abbonati 252, incasso di 4.850 euro. Ammoniti Olivi, Carta, Obeng, Berardino, Scappini , Galimberti, Rossi e Demartis. Angoli 1-2. ● SANTARCANGELO (Rn) Basta un acuto di Obeng a far esultare il Santarcangelo nella sfida salvezza col Savona, sulla cui panchina era al debutto Riolfo. Primo tempo soporifero con l’unica vera occasione sul sinistro di Guidone al 18’ (Rossini respinge). A inizio ripresa il gol decisivo, con Obeng che infila sul secondo palo su assist di Guidone. Il Savona prova il forcing ma non oltre il colpo di testa di Scappini al 29’, finito fuori. Loriano Zannoni
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
GIRONE C
CLASSIFICA SQUADRE
PT
ASCOLI TERAMO PISA REGGIANA PONTEDERA L'AQUILA ANCONA TUTTOCUOIO CARRARESE LUCCHESE SPAL PISTOIESE GROSSETO (-1) GUBBIO SANTARCANGELO PRATO FORLI' PRO PIACENZA (-8) SAVONA SAN MARINO
53 52 47 45 40 39 39 37 36 34 33 33 33 32 30 29 29 28 27 23
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
27 28 27 26 27 26 27 27 28 27 27 27 28 27 28 27 28 28 28 28
15 14 13 13 10 9 9 9 7 8 9 9 8 7 7 6 7 10 7 5
8 10 8 6 10 12 12 10 15 10 6 6 10 11 9 11 8 6 6 8
4 4 6 7 7 5 6 8 6 9 12 12 10 9 12 10 13 12 15 15
43 42 32 36 32 29 32 33 36 27 25 31 34 34 25 32 25 26 26 30
23 26 18 21 28 23 28 43 30 28 28 44 32 33 30 37 39 34 44 41
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI Ore 16 PONTEDERA (3-5-2) Anacoura; Madrigali, Vettori, Polvani; Luperini, Ceciarini, Bartolomei, Settembrini, Gasbarro; Disanto, De Cenco. (Cardelli, Bennati, Lombardo, Romiti, Francesa Gherra, Libertazzi, Segoni). All. Indiani. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Galuppo, Lasicki, D’Anna; Guerri, Loviso, Casiraghi; Mancosu, Regolanti, Marchionni. (Citti, Rosato, Manganelli, Esposito, Domini, Cais, Tutino). All. Acori. ARBITRO Dionisi di L’Aquila (D’Annibale-De Meo). (andata 1-0) Ore 18 ASCOLI (4-2-3-1) Lanni; Avogadri, Pelagatti, Cinaglia, Cristiano Rossi; Pirrone, Gualdi; Mustacchio, Grassi, Tripoli; Perez. (Ragni, Mengoni, Barison, Nardini, Carpani, Berrettoni, Altinier). All. Petrone. LUCCHESE (4-2-3-1) Di Masi; Calcagni, Risaliti, Espeche, Nolè; Mingazzini, Degeri; Ferretti, Lo Sicco, Pagano; Forte. (Pazzagli, Cazè, Santeramo, Bianchi, Scapinello, Strizzolo, Raicevic). All. Galderisi. ARBITRO Mastrodonato di Molfetta (Capaldo-Li Volsi). (2-0) SPAL (5-3-2) Menegatti; Lazzari, Gasparetto, Cottafava, Giani, Nava; Gentile, Capece, Di Quinzio; Zigoni, Rovini. (Albertoni, Aldrovandi, Landi, Togni, Gerbaudo, Finotto, Zigoni). All. Semplici. PRATO (4-3-2-1) Gazzoli; Bandini, Rinaldi, Dametto, De Agostini; Coccolo, Urso, Cavagna; Gabbianelli, Fanucchi; Bocalon. (Ivusic, Matteo, Grifoni, Knudsen, Romanò, Santini, Rubino). All. Esposito. ARBITRO Colosimo di Torino (Colatriano-Angotti). (0-1) DOMANI Ore 19 Il programma della giornata sarà completato domani sera dal posticipo tra L’Aquila e Reggiana (andata 1-1). La partita avrà inizio alle ore 19 e verrà diretta dall’arbitro Morreale di Roma.
Derby per 21.000 Colpo Salernitana: sorpasso riuscito 1Gabionetta e Caetano firmano la vittoria Il Benevento a testa alta: «Più bravi loro» SALERNITANA
2
BENEVENTO
0
MARCATORI Gabionetta al 6’, Caetano su rigore al 21’ s.t. SALERNITANA (4-2-3-1) Gori 6,5; Colombo 6, Lanzaro 6,5, Tuia 6, Franco 6,5; Moro 7, Favasuli 6,5; Nalini 7, Caetano 6,5, Gabionetta 7 (dal 28’ s.t. Perrulli 6); Mendicino 6 (dal 42’ s.t. Bovo s.v.). (Russo, Bocchetti, Grillo, Cristea, Tagliavacche). All. Menichini 7. BENEVENTO (4-4-2) Pane 7; Pezzi 5,5, Lucioni 5,5, Scognamiglio 4,5, Som 5,5; Alfageme 5,5 (dal 15’ s.t. Melara 5,5), Agyei 6, D’Agostino 5,5 (dal 26’ s.t. Kanoute s.v.), Campagnacci 6; Eusepi 5,5, Mazzeo 5,5 (dal 16’ s.t. Marotta 5,5). (Piscitelli, Padella, Celjak, D’Angelo). All. Brini 5. ARBITRO Serra di Torino 5,5. NOTE paganti 20.846, abbonamenti non validi, incasso non comunicato. Ammoniti Agyei, Scognamiglio e Marotta. Angoli 6-2.
La Casertana va sul velluto Barletta sterile
INVIATO A SALERNO
S
orpasso: 76 giorni dopo, la Salernitana ritrova la vetta. Da sola. Ora ha un punto sul Benevento, che 14 giorni fa era a +4. Coi gol di Gabionetta e Caetano su rigore e davanti a quasi 21 mila spettatori (record per la gestione Lotito-Mezzaroma) supera i sanniti, che qui non vincono dal 2 maggio 1976 (1-2): la squadra di Brini (un ex) perde primato e imbattibilità esterna, interrompendo una striscia di 13 gare utili. Non ci fossero la trasferta di Lecce (mercoledì) e il posticipo interno col Matera, per la Salernitana di Menichini il 2-0 farebbe rima con B. Per ora, invece, i granata si riprendono la vetta, persa l’11 gennaio, e fan-
CHIAVE Avvio lento. Il 4-4-2 del Benevento, senza Vitiello, out in extremis in mediana, copre meglio gli spazi, approfittando anche di una lenta Salernitana, il cui 4-2-3-1 – senza Pestrin — ha in Moro e Favasuli i propulsori centrali. Ma non trova sbocchi in avanti. Così, mentre tra i sanniti Mazzeo (ex, salernitano doc e preferito a Marotta) deve arretrare per provare a inventare qualcosa, i padroni di casa si rendono pericolosi solo con Colombo che impegna Pane. Bisogna attendere quasi la mezz’ora per assistere a un destro alto di Favasuli e, sul capovolgimento di fronte, all’errore di Tuia, che smarca Campagnacci, il cui tiro senza convin-
Cosenza di lusso Roselli che ritmo Il Matera è steso
Foggia, solo pali Il Savoia ritrova i gol e la vittoria
CLASSIFICA SQUADRE
PT
SALERNITANA BENEVENTO JUVE STABIA LECCE CASERTANA MATERA FOGGIA (-1) CATANZARO BARLETTA VIGOR LAMEZIA COSENZA MARTINA LUPA ROMA PAGANESE MELFI (-2) MESSINA AVERSA NORMANNA SAVOIA ISCHIA REGGINA (-1)
61 60 51 51 51 47 46 41 36 33 32 31 30 30 28 25 24 23 23 19
COSÌ OGGI (14.30)
PARTITE
RETI
G
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28 28 28 28 28 28 28 28 28 27 28 28 27 28 28 27 28 28 28 27
18 17 14 15 15 13 12 11 9 7 7 8 7 7 6 5 5 5 5 4
7 9 9 6 6 8 11 8 9 12 11 7 9 9 12 10 9 8 8 8
3 2 5 7 7 7 5 9 10 8 10 13 11 12 10 12 14 15 15 15
40 44 39 38 41 42 46 32 25 30 30 30 28 21 27 28 29 22 22 19
20 24 26 25 23 29 26 29 25 33 32 33 41 32 34 42 40 38 41 40
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
zione esalta i riflessi di Gori (altro ex). Prima dell’intervallo, Nalini viene fermato da Pane, tra i migliori, che si ripete su una testata di Mendicino. SVOLTA Nella ripresa, dopo 5’ e spiccioli di copione invariato, da un’accelerazione di Nalini a destra nasce un rasoterra su cui Mendicino fa velo e Gabionetta fa centro di piatto destro (4° gol), interrompendo un digiuno di tre mesi (3-2 alla Juve Stabia il 7 dicembre), prima della dedica alla nonna scomparsa.
Segna Caturano E’ riscatto Melfi Paganese stesa
LUPA ROMA (4-3-1-2) Rossi; Frabotta, Conson, Cascone, Celli; Bariti, Capodaglio, Raffaello; Margarita; Del Sorbo, Tajarol. (Santi, Pasqualoni, Martorelli, Curcio, Cerrai, Santarelli, Tulli). All. Cucciari. REGGINA (3-5-2) Belardi; Di Lorenzo, Cirillo, Aronica; Gallozzi, Armellino, Zibert, Salandria, Benedetti; Di Michele, Viola. (Kovacsik, Ammirati, Karagounis, Ungaro, Maimone, Velardi, Insigne). All. Alberti. ARBITRO Mei di Pesaro (CampitelliGiuliani). (andata 1-1) VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte; Spirito, Rapisarda, Gattari, Malerba; Papa, Battaglia, Scarsella; Held, Del Sante, Improta. (Piacenti, Di Marco, Rossini, Kostadinovic, Voltasio, Catalano, De Giorgi). All. Erra. MESSINA (4-4-2) Berardi; Cane, Pepe, Stefani, Rullo; Spiridonovic, Damonte, Izzillo, Ciciretti; De Paula, Orlando. (Scardino, Silvestri, Sciotto, Bortoli, Donnarumma, Nigro, Bonanno). All. Grassadonia. ARBITRO Giovani di Grosseto (A. Cordeschi- S. Cordeschi). (0-1)
La replica del Benevento è solo nel tocco ravvicinato di Mazzeo che riabilita Tuia, bravo a salvare di testa sulla linea. Poi c’è la gomitata in area di Scognamiglio a Colombo. L’arbitro, fin lì perfetto, assegna il rigore ma non espelle (sbagliando) il difensore ospite. Caetano chiude la gara (21’) siglando il 14° gol personale (è a -2 da Eusepi) che chiude la contesa. «Abbiamo sentito troppo la gara» dice Brini. E Menichini gioisce: «Ma pensiamo già al Lecce». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fischi all’Ischia Il Catanzaro sbaglia un rigore
BARLETTA
0
COSENZA
2
SAVOIA
2
MELFI
1
ISCHIA
0
CASERTANA
2
MATERA
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FOGGIA
1
PAGANESE
0
CATANZARO
0
MARCATORI Cisse al 5’ p.t.; Tito al 10’ s.t. BARLETTA (4-3-3) De Martino 5; Zammuto 5,5, Stendardo 5,5, Radi 5,5, Cortellini 5,5; De Rose 6, Quadri 6 (dal 15’ s.t. Danti 5,5), Legras 6; Venitucci 6, Fall 5 (dal 27’ s.t. Ingretolli 5,5), Turchetta 5 (dal 41’ s.t. Guarco s.v.). (Buiatti, Sokoli, Kiakis, Branzani). All. Sesia 5,5. CASERTANA (4-3-3) Fumagalli 6,5; Idda 6, D’Alterio 6, Mattera 6, Tito 6,5; Marano 6,5, Rajcic 6,5, De Marco 6; Caccavallo 6 (dal 30’ s.t. Bianco 6), Cisse 7 (dal 41’ s.t. Mancosu s.v.), Mancino 6 (dal 23’ s.t. Cunzi 6). (D’Agostino, Antonazzo, Carrus, Ricciardo). All. Campilongo 6,5. ARBITRO Forneau di Roma 6,5. NOTE paganti 500, abbonati 1.194, incasso di 7.394,77 euro. Ammoniti Fumagalli, Stendardo, Caccavallo, De Marco e Cortellini. Angoli 7-2. ●
Massimiliano Ancona
no un pieno di fiducia («Ci attendono dieci finali. E io ho paura solo della mia squadra» ha detto Lotito). In uno Stadio Arechi blindato da 300 agenti i tifosi di Salernitana e Benevento (circa 1.800 che hanno distrutto i bagni della curva sud) scandiscono la gara con coreografie e sfottò. Anche per non turbare la memoria del doppio ex Carmelo Imbriani, morto nel 2013. «È stata una festa di sport – ha detto il patron sannita Oreste Vigorito - abbiamo perso una gara importante, ma non decisiva. Bravi gli avversari».
25
BARLETTA Una Casertana attenta e cinica passa a Barletta e coltiva ancora il sogno playoff. Pronti-via e campani in vantaggio: Cisse raccoglie un pallone in area e batte De Martino. Poco o nulla fino all’intervallo. Poi nella ripresa al 6’ Quadri coglie il palo su punizione. Il Barletta si scuote e con Turchetta sfiora il pari. Nel momento migliore c’è il raddoppio campano con Tito dalla distanza. Alla fine contestato il presidente Perpignano. Matteo Tabacco
MARCATORI Calderini su rigore al 7’ p.t.; Caccetta al 14’ s.t. COSENZA (4-4-2) Ravaglia 6; Corsi 7, Tedeschi 6, Carrieri 6,5, Ciancio 6; Criaco 7 (dal 21’ s.t. Fornito 6,5), Arrigoni 6,5, Caccetta 7, Statella 6; Calderini 7 (dal 29’ s.t. Tortolano 6), Cesca 6,5. (Saracco, Novello, Serpieri, Chidichimo, De Angelis). All. Roselli 7. MATERA (3-4-3) Bifulco 6,5; D’Aiello 5, Flores 5,5, Faisca 6; Bernardi 5 (dal 1’ s.t. Letizia 5,5), Di Noia 6, Iannini 6, Ferretti 5,5 (dal 21’ s.t. Ashong 5,5); Carretta 5,5, Diop 5,5 (dal 15’ s.t. Albadoro 5,5), Madonia 5. (Russo, D’Angelo, Pagliarini, Azzariti). All. Auteri 5,5. ARBITRO Giua di Pisa 6. NOTE paganti 1.121, abbonati 325, incasso di 13.248 euro. Ammoniti Bifulco, Diop, Cesca e Ravaglia. Angoli 3-6. ● COSENZA Il miglior Cosenza della stagione blinda la salvezza fermando la corsa ai playoff di un Matera reduce da tre successi di fila. Prosegue il momento d’oro della squadra di Roselli: con lui in panchina non ha mai perso in casa (6 vittorie, 4 pari). Sblocca un rigore di Calderini dopo un fallo di Bifulco sullo stesso attaccante che tornava titolare. Raddoppio nella ripresa nel momento migliore dei lucani: cross di Criaco, sponda di Cesca e Caccetta infila Bifulco. Valter Leone
MARCATORI Pizzutelli (S) su rigore al 24’, Iemmello (F) al 38’ p.t; Ferrante (S) al 4’s.t. SAVOIA (3-5-2) Gragnaniello 7,5; Riccio 6, Checcucci 6 (dal 10’ s.t. Vosnakidis 6), Sirigu 6; Giordani 6 (dal 29’ s.t. Mercadante s.v.), Saric 6, Pizzutelli 7, Verruschi 6, D’Appolonia 6; Ferrante 6,5 (dal 16’ s.t. Boilini 6), V. Leonetti 6. (Volturo, Cremaschi, Cornacchia, Partipilo). All. Papagni 6,5. FOGGIA (4-3-3) Narciso 6; Bencivenga 6, Potenza 5,5, Gigliotti 5,5, Agostinone 6; Minotti 5,5 (dal 37’ s.t. Maza s.v.), Quinto 6, D’Allocco 6 (dal 10’ s.t. S. Leonetti 6); Sarno 5,5 (dal 27’ s.t. Barraco 5,5), Iemmello 6,5, Cavallaro 6. (Micale, Loiacono, D’Angelo, Sicurella). All. De Zerbi 5,5. ARBITRO Paolini di Ascoli 6. NOTE spettatori 300 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Gragnaniello, Minotti e Bencivenga. Angoli 1-12. ● TORRE ANNUNZIATA (Na) Una traversa di D’Allocco al 4’ e un palo di Iemmello al 91’ s.t. non bastano al Foggia per acciuffare il 6° risultato utile di fila. Di contro il Savoia torna al gol dopo 430’ e ritrova il sorriso dopo 4 k.o. di fila. I bianchi di Papagni vanno in vantaggio col rigore di Pizzutelli (mano di Minotti). Pari dei pugliesi con Iemmello, poi risolve Ferrante. Vincenzo Pinto
MARCATORE Caturano al 37’ p.t. MELFI (4-3-1-2) Perina 6; Annoni 6,5, Dermaku 6, Colella 6, Di Filippo 6; Gallo 6 (dal 38’ s.t. Giacomarro s.v.), Spezzani 6, Agnello 6,5; Nappello 6; Caturano 7 (dal 41’ s.t. Falomi s.v.), Fella 6. (Gagliardini, Libutti, Tundo, Luparini, Cicerelli). All. Bitetto 6,5. PAGANESE (4-3-3) Marruocco 5,5 (dal 42’ p.t. Casadei 6); Vinci 5,5, Tartaglia 5,5, Moracci 5,5, Donida 5,5; Malaccari 6, Bergamini 5,5, Calamai 5,5; Aurelio 5,5 (dal 16’ s.t. Biasci 5,5), Girardi 5,5, Russini 5,5 (dal 1’ s.t. Deli 5,5). (Perna, Bolzan, Franco, Longo). All. Sottil 5,5. ARBITRO Rapuano di Rimini 6. NOTE spettatori 700 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Nappello, Dermaku, Moracci e Casadei. Angoli 6-2 .
ISCHIA (3-4-3) Mennella 7; Impagliazzo 6, Sirignano 6, Formato 6; Bruno 6, Chiavazzo 5,5, Gerevini 5,5, Armeno 6; Schetter 6 (dal 37’ p.t. Millesi 5,5), Infantino 6, Ciotola 6 (dal 23’ s.t. Alvino 5,5). (Giordano, Caso, Bassini, Iannascoli, Fumana). All. Maurizi 5. CATANZARO (4-4-2) Bindi 6; Daffara 6 (dal 29’ s.t. Calvarese 6), Rigione 6, Ghosheh 6, Squillace 6; Sarr 6, Giampà 6, Ilari 5,5 (dal 47’ s.t. Mounard s.v.), Russotto 5 (dal 25’ s.t. Mancusi 6); Razzitti 6, Bernardo 5,5. (Migani, Orchi, Dorsi, Caputa). All. Sanderra 6. ARBITRO Panarese di Lecce 6. NOTE spettatori 800 circa; abbonati 529, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Razzitti, Gerevini, Sarr, Armeno, Ilari, Formato e Calvarese. Angoli 8-3.
● MELFI (Pz) Grazie ad un gol di Caturano al 37’ del primo tempo il Melfi batte di misura la Paganese e pone fine alla serie di 5 sconfitte consecutive. I padroni di casa partono subito all’attacco e al 15’ Caturano impegna Marruocco. Quest’ultimo nulla può, al 37’, su colpo di testa dello stesso Caturano (11 gol) che finalizza un angolo di Nappello. Nella ripresa la Paganese ci prova con Tartaglia (parata di Perina), Biasci e Girardi, ma senza successo. Nel recupero Falomi fallisce la rete del raddoppio. Gianluca Tartaglia
● ISCHIA (Na) L’Ischia esce dal campo tra i fischi. Non riesce ai gialloblù l’operazione riscatto. Eppure l’avvio degli isolani è convincente. Ciotola riceve da Schetter ma il diagonale esce di poco. Al 24’ contatto in area tra Sirignano e Razzitti, l’arbitro Panarese indica il dischetto però Russotto si fa respingere il tiro da Mennella. Nella ripresa Ischia propositivo ma Bindi è attento su due tentativi aerei di Infantino. E nel recupero Formato salva su Mounard evitando il k.o. Giovanni Sasso
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DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Formula 1 R Tra sette giorni il via al Mondiale 2015
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
LO SCENARIO
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CONTENUTO PREMIUM
UN GIRO DEL MONDO IN 20 GARE
RUSSIA
CANADA
7 Montreal
7 giu
16 Sochi
11 ott
USA
ROSBERG HAMILTON
Mercedes
1
25 ott
17 Austin
3 Shanghai 12 apr
15 Suzuka 27 set
E.A.U.
MESSICO GRAN BRETAGNA
9 Silverstone
M AL ES IA
20 Abu Dhabi 29 nov
18 Città del Messico 1 nov
44
CINA
BAHRAIN
2
6
GIAPPONE
4 Sakhir 19 apr
Mercedes
2 Sepang 29 mar
BELGIO
5 lug
12 Spa 23 ago 10 Hockenheim o Nürburgring 19 lug GER
BRASILE
BOTTAS Williams-Mercedes
3
VETTEL Ferrari
4
77
5
Questo lo schieramento di partenza virtuale in base alle nostre valutazioni e alle prestazioni mostrate dai team durante le tre sessioni di test invernali
UNGHERIA
14 Singapore 20 set
11 Budapest 26 lug
6 Montecarlo 24 mag 19 San Paolo 15 nov
MONACO
AUSTRALIA
8 Zeltweg 21 giu AUSTRIA
SPA
5 Montmelò 10 mag
13 Monza 6 set
1 Melbourne 15 mar
ITALIA
RAIKKONEN MASSA
Ferrari
5
Williams-Mercedes
6
7
19
RICCIARDO Red Bull-Renault
7
KVYAT Red Bull-Renault
8 3 26
GROSJEAN Lotus-Mercedes
9
VERSTAPPEN Toro Rosso-Renault
F.1, si parte! MISSIONE FERRARI TORNARE A VINCERE VETTEL E RAIKKONEN POSSONO INTERROMPERE IL DIGIUNO MA PER IL TITOLO SARÀ DERBY TRA HAMILTON E ROSBERG
Paolo Ianieri
C
i siamo! L’inverno della F.1 è finito, le macchine sono in viaggio verso l’Australia, piloti, tecnici e meccanici le seguiranno tra oggi e domani per farsi trovare pronti all’appuntamento di Melbourne. E dopo un mese e mezzo di test nel quale i grandi (leggi Mercedes e Williams) hanno giocato a nascondersi, mentre chi rincorreva (soprattutto Ferrari e Red Bull) ha cercato di capire se il lavoro a casa era stato produttivo, a parlare sarà finalmente il cronometro. A una settimana esatta dalla prima gara, ecco lo stato di forma delle 10 squadre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
10 8 33
MERCEDES
FERRARI
WILLIAMS-MERCEDES
RED BULL-RENAULT
MCLAREN-HONDA
L. HAMILTON-N. ROSBERG
S. VETTEL-K. RAIKKONEN
F. MASSA-V. BOTTAS
D. RICCIARDO-D. KVYAT
F. ALONSO-J. BUTTON-K. MAGNUSSEN
10
8
8
7
4
SAINZ JR Toro Rosso-Renault
11
MALDONADO Lotus-Mercedes
12 55 13
NASR Sauber-Ferrari
13
HÜLKENBERG Force India-Mercedes
14 12 27
PEREZ Force India-Mercedes
15
ERICSSON Sauber-Ferrari
16
Strafavorita ma l’affidabilità...
Divario calato grazie alla SF15-T
Obiettivo chiaro: centrare dei GP
Resta l’incognita della Renault
Honda fragile e Alonso k.o.
Molti temono che la W06 sia ancor più veloce e micidiale della monoposto che nel 2014 ha conquistato entrambi i Mondiali, portando Hamilton (sopra) al secondo titolo. La speranza (dei rivali) è legata all’affidabilità, non sempre impeccabile LAPRESSE
La SF15-T può essere la seconda forza del Mondiale. Maranello non vince un GP da Spagna 2013: obiettivo è far finire il digiuno. L’arrivo di Vettel, (sopra) , reduce da un anno no, ha portato entusiasmo e pure Raikkonen pare rinato AFP
La sorpresa del 2014 è chiamata a confermarsi, provando ad agguantare la vittoria sfuggita un anno fa. L’inverno ha detto che la macchina è buona, mentre Massa (sopra) e Bottas hanno fame ed esperienza per puntare in alto COLOMBO
Perso Vettel, la Red Bull punta sulla coppia formata da Ricciardo (sopra) e Kvyat, al debutto in un team vincente. Molto dipenderà dalla competitività della power unit Renault, che sembra ancora dietro a Mercedes e forse pure a Ferrari GETTY IMAGES
Che il debutto Honda non sarebbe stato facile si sapeva, ma così disastroso... Pochi chilometri e zero affidabilità hanno condizionato la preparazione. In più Alonso si è fatto male e salterà la gara inaugurale: ci sarà Magnussen con Button (sopra) GETTY
● KM TEST 2014 4972● KM 2015 6120 ● FORZA PILOTI ALTA
● KM 2014 4488● KM 2015 5422 ● FORZA PILOTI ALTA
● KM 2014 4893● KM 2015 4913 ● FORZA PILOTI ALTA
● KM 2014 1711● KM 2015 4351 ● FORZA PILOTI MEDIA
● KM 2014 4153● KM 2015 1750 ● FORZA PILOTI MEDIA
SAUBER-FERRARI
LOTUS-MERCEDES
TORO ROSSO-RENAULT
F. INDIA-MERCEDES
MANOR-FERRARI
F. NASR-M. ERICSSON
R. GROSJEAN-P.MALDONADO
M. VERSTAPPEN-C. SAINZ JR.
N. HÜLKENBERG-S. PEREZ
W. STEVENS- ?
7
11 9
6,5
6,5
6
s.v.
BUTTON McLaren-Honda
17
ALONSO McLaren-Honda
18 22 14
STEVENS Manor-Ferrari
19
? Manor-Ferrari
20 -
Macchina buona per... tre piloti!
Lotus rinata coi V6 tedeschi
Max e Carlos Jr, largo ai figli d’arte
I guai economici pesano su Hulk
C’è un solo pilota E la macchina?
Si presenta a Melbourne con la grana Van der Garde (che vuole un sedile) da risolvere. Nei test la macchina ha ben figurato, il debuttante Nasr (sopra) può far bene, mentre è da scoprire dopo l’anonimato alla Caterham, lo svedese Ericsson GETTY IMAGES
L’arrivo della power unit Mercedes ha ridato linfa a una squadra che comunque a livello finanziario non naviga in acque tranquille. Grosjean (sopra) ora deve dimostrare di meritare un team di punta, Maldonado deve diventare più concreto e costante GETTY
Due figli d’arte all’esordio sapranno far fare il salto di qualità al team faentino? Verstappen, pur giovanissimo, finora ha confermato le grandi aspettative, Sainz Jr. (sopra) è da scoprire. Intanto la STR10, ha dimostrato di avere una buona qualità di base GETTY
Il duo formato da Hülkenberg (sopra) e Perez meriterebbe di correre in condizioni migliori: invece la macchina ha debuttato solo all’ultimo test e il team pare vicino al collasso. I pochi chilometri fatti dicono però che la macchina non è male GETTY iIMAGES
Confermata la presenza al Mondiale solo pochi giorni fa, e con un solo pilota iscritto sinora, l’inglese Will Stevens, l’ex Marussia (sopra quella 2014 guidata da Chilton) è la grande incognita. Non si sa neppure se la vettura è stata completata COLOMBO
● KM 2014 4039● KM 2015 5708 ● FORZA PILOTI BASSA
● KM 2014 1288● KM 2015 4230 ● FORZA PILOTI MEDIA
● KM 2014 2458● KM 2015 5533 ● FORZA PILOTI BASSA
● KM 2014 3974● KM 2015 3114 ● FORZA PILOTI MEDIA
● KM 2014 2014● KM 2015 0 ● FORZA PILOTI BASSA
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DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ciclismo R La classica Gazzetta a Siena E OGGI ARU TORNA IN GARA
ARRIVO STRADE BIANCHE UOMINI Gatto 6°, Felline 8°, Fontana a 7’35” ● 1. Zdenek STYBAR (R. Cec, Etixx– Quick Step) 200 km in 5.22’13”, media 37,242; 2. Van Avermaet (Bel, Bmc) a 2”; 3. Valverde (Spa, Movistar) a 18”; 4. Vanmarcke (Bel) a 46”; 5. Rosa a 56”; 6.
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Gatto a 59”; 7. Uran (Col); 8. Felline a 1’02”; 9. Niemec (Pol) a 1’03”; 10. Gp Caruso; 11. Kreuziger (R. Cec.); 13. Puccio a 1’07”; 16. Cunego a 1’19”; 18. Oss a 1’26”; 19. Cancellara (Svi); 31. Sagan (Slk) a 5’13”; 40. Nibali a 7’35”; 46. Moser; 48° Fontana. Partenti 150, arrivati 90
ARRIVO STRADE BIANCHE DONNE La tricolore Cecchini è decima ● 1. Megan GUARNIER (Usa) 103 km in 2.59’, media 34,470; 2. Armistead (Gb) a 37”; 3. Longo Borghini; 4. MoolmanPasio (Saf) a 39”; 5. Van der Breggen (Ola) a 46”. 10. Cecchini a 4’01”.
OGGI CICLOAMATORI Gran Fondo Strade Bianche-Trek ● Oggi Gran Fondo Strade BiancheTrek a Siena. Partenza dalla Fortezza Medicea, arrivo in piazza del Campo: 105 km (6 tratti di sterrato) e 135 km (8). Ci sarà pure la Trek di Cancellara
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ECCO LA PARIGI-NIZZA Aru debutta in Francia, c’è Wiggins ● «Finalmente! Non vedo l’ora di attaccare il numero sulla schiena». Così Fabio Aru, che oggi apre il 2015 alla Parigi-Nizza: prologo di 6,7 km a Maurepas. Conclusione domenica 15.
Stybar addenta lo sterrato
1Strade Bianche: 7 mesi fa, una caduta terribile, faccia sull’asfalto. Venerdì, dopo la
ricognizione, troppe vibrazioni: i denti bloccati con la colla. Ieri il ceco ha staccato tutti 1
Marco Pastonesi
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INVIATO A SIENA
S
tringi i denti e vai. Stringi i denti e scatta, attacca, arrampica. Stringi i denti e vinci. Stringi i denti e trionfa, da solo, al sole, nel Palio del ciclismo e nel regno del vento. Stringi i denti e non dimenticherai mai questo magico istante. COLLA Zdenek Stybar stringe i denti e conquista le Strade Bianche Eroica Pro. Ma soltanto 20 ore prima del via era, disperato, a bocca aperta, nello studio e nelle mani di uno specialista italiano, a farsi sistemare proprio quei denti da stringere per vincere. Una vecchia storia, cominciata nell’agosto 2014 cadendo all’Eneco Tour e peggiorata due mesi dopo scivolando in un ciclocross, e per perfidia della sorte tutt’e due le volte nello stesso posto, ad Ardooie, in Belgio. Nella prima circostanza, un tuffo di faccia sull’asfalto, con spargimento di sangue, e nella seconda, una mezza capriola in un sentiero con rottura dei legamenti della spalla destra, con amplificazione del dolore. «Venerdì, dopo la ricognizione sul percorso, mi sono accorto che i denti davanti mi ballavano. Un disastro. Se non avessi trovato il modo di fissarli, non avrei neanche potuto gareggiare. Perché se solo avessi addentato una barretta, mi sarebbero saltati gli incisivi e forse anche i canini. Invece, 10 minuti di intervento con una speciale colla e il problema risolto». TALENTO Stybar è un campione. Ventinove anni, ceco, 1,83 per 71, professionista dal 2008. Tre titoli mondiali di ciclocross (2010, 2011 e 2014), due tappe e la classifica dell’Eneco Tour (2013), una tappa alla Vuelta (2014) e poco altro non rendono giustizia a un talento assoluto, eclettico, brillante. E quello che ha fatto ieri è stato un capolavoro. La resistenza sterrata, la selezione finale, l’attacco decisivo sulla rampa – una pugnalata, dentro l’ultimo chilometro al 16% - dove nacque Santa Caterina. «Valverde, Van Avermaet e io – ha raccontato con la bocca cementata —. Pensavo che il
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LA VICENDA ASTANA È ESCLUSIVAMENTE POLITICA. NIENTE LICENZA? CHIEDERÒ L’INVITO PER CORRERE VINCENZO NIBALI 30 ANNI, RE DEL TOUR ● Zdenek Stybar, 29 anni, è stato iridato di cross nel 2010, 2011 e 2014. 1. Si gira ai 200 metri, Van Avermaet è staccato. 2. Spettacolo sullo sterrato 3. Stybar in trionfo 4. Sul podio con Van Avermaet e Valverde 5. Sulla barella dopo la drammatica caduta all’Eneco Tour il 14/8/2014 FOTOSERVIZIO ROBERTO BETTINI
primo ad attaccare fosse Valverde, invece lo ha fatto Van Avermaet ai piedi della salita. Per un attimo non sapevo se restare alla ruota di Valverde o saltare su quella di Van Avermaet. Poi ho capito che Valverde non ne aveva e Van Avermaet sì, l’ho inseguito e poi superato. Qui vince chi è in testa a 200 metri dalla fine». «Ho cercato di sorprendere Valverde, che ritenevo il più pericoloso – ha spiegato Van Avermaet – e così mi sono sorpreso nel vedermi raggiunto e sorpassato da Stybar. A quel punto valevano soltanto le energie, e lui ne aveva più di me. Ma questo secondo posto non è il primo degli sconfitti, questo secondo posto è una quasi vittoria». «Ma non avevo sottovalutato Van Avermaet – ha precisato Stybar —. Temevo la sua esplosività». Qui vince chi non sbaglia nulla e ieri il rischio era elevatissimo: quando il vento folleggiava da destra o da sinistra, le bici oscil-
lavano pericolosamente. Stybar: «Succedeva soprattutto nei tratti di polvere e ghiaia, dove già l’equilibrio era più incerto. In certi momenti è stata una prova di sopravvivenza. Poi di strategia. Infine di forze. Su quella salita finale, la differenza sta soltanto nelle gambe». FIDUCIA Il signor Cento Bar – questa la traduzione letterale del cognome Stybar – si sta rivelando un uomo da classiche, del nord ma anche del sud, e da tutti i terreni, soprattutto quando i terreni si mischiano, s’incrociano, si attraversano: «Le Strade Bianche si meritano il titolo di classica, ed è un peccato che non siano nel calendario del WorldTour. Una gara originale, affascinante, bellissima. Arrivare, da solo, in piazza Il Campo a Siena sarà un ricordo indelebile. Intanto è la dimostrazione che la responsabilità e la fiducia della squadra nei miei confronti sono ben custodite. Tra Giro
delle Fiandre e Parigi-Roubaix, io le preferisco tutte e due. Sono speciali per muri e pavé, ma se riesco ad arrivarci in grande forma, la vittoria in una diventa una spinta alla vittoria anche nell’altra. C’è tempo. E ci sono molte variabili». Fra gli avversari e, nel suo caso, anche fra i compagni di squadra. POLVERONE Le Strade Bianche hanno confermato, con l’ordine di arrivo, di essere un’autentica classica, hanno aggiunto che gli italiani ci sono (5° Rosa, 6° Gatto, 8° Felline, 10° Giampaolo Caruso), hanno rimandato Cancellara, Sagan e Nibali ad altre occasioni, e mandato Pirazzi (escoriazioni varie) all’ospedale, hanno valorizzato lo spettacolo della corsa e spettacolarizzato il valore dei corridori, hanno regalato il ballo delle debuttanti a tutte le donne. Strade ricche, sofferte, maestre. Strade dove stringere i denti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SORPRESA
Rosa, 10 anni in Mtb: 5°, miglior italiano
F DONNE: VINCE GUARNIER LONGO BORGHINI TERZA ● Debutto per le donne sullo sterrato delle Strade Bianche (103 km, 5 settori di pavé). Vince l’americana Megan Guarnier, a 45” Lizzie Armitstead (Gb) ed Elisa Longo Borghini BETTINI
orse aveva fretta di andare a Camaiore quando a Monte Sante Marie ha fatto il vuoto. Perché Diego Rosa, 25 anni, alla prima gara dell’anno e alla prima con l’Astana, nel tratto di sterrato ha fatto il vuoto. Poi si è gestito ed è arrivato 5°, primo degli italiani. Il piemontese di Corneliano d’Alba (Cuneo), terminata la gara, si è trasferito in provincia di Lucca al raduno della Nazionale di Cassani. Dieci anni di mountain bike, poi la strada con l’Androni
e ora l’Astana. «Avevo già fatto questa gara lo scorso anno, ma in quel caso sono caduto proprio su quello sterrato e la bici si è rotta. Sono arrivato al traguardo, ma molto dopo». Ieri tutt’altra storia: «C’era vento e bisognava assecondare un po’ la bicicletta. Credo che questo mi venga facile dalla mia esperienza in mountain bike. In gara ho trovato Fontana, è stata una buona occasione per promuovere un po’ il movimento della mtb». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il piemontese Diego Rosa, 25 BETTINI
SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI
CHE BRAVO OSS SAGAN, SBRIGATI
L’
ordine d’arrivo dice che è arrivato 18° a 1’26” da Stybar. E non gli rende giustizia. A me la gara di Daniel Oss è piaciuta molto. Ricordate quando si era piazzato 5° alla Gand-Wevelgem del 2010 e sembrava che avessimo trovato una nuova stella per le classiche del Nord? Poi ha avuto alti e bassi, non ha trovato subito la sua dimensione, ma adesso mi sembra in netta crescita. Ha lavorato per Van Avermaet, che poi non ha ottenuto il risultato pieno, ma in Bmc avranno sicuramente apprezzato. Però se resta in una squadra così forte, si potrebbe obiettare, Oss non potrà mai giocarsi le sue carte in prima persona nelle grandi classiche. Io invece non la penso così. Intanto, correndo in questo modo dimostra di essere pronto e di meritarsi un ruolo in appoggio dei capitani. E poi non sempre le gare vanno come le si è studiate a tavolino e Daniel potrebbe avere le sue opportunità anche da seconda o terza punta, perché no? Intanto, un bravo a lui e anche a Rosa. Pozzato me lo aspettavo meglio, ho sentito che è stato sfortunato per una foratura. Sagan sembrava promettere di più. Così come Cancellara. Stanno arrivando i giorni in cui si giocheranno la prima fetta importante della stagione. Fabian era già andato a segno in Oman, Peter è in una nuova squadra e nelle gare nella Penisola Arabica di febbraio ha cercato invano il successo. Per lui adesso, più che in passato, la Tirreno-Adriatico diventa parecchio importante. Un segnale forte deve cominciare a darlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Basket R Serie A
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Paolini, esordio a 55 anni «Il mio basket? Semplice»
1Pesaro ha vinto 3 delle ultime 5 gare col nuovo coach, figlio d’arte e vice
degli scudetti. Coltiva la terra e, con l’assistente, gestiva un bar in spiaggia
«NON AMO CURARE LE PUBBLICHE RELAZIONI MA IN CAMPO SO COSA VOGLIO E DOVE VOGLIO ARRIVARE» RICCARDO PAOLINI ALLENATORE PESARO
Camilla Cataldo
«S
ono un normalissimo 55enne padre di famiglia». Riccardo Paolini, che ha esordito in Serie A appunto a 55 anni, con semplicità e competenza si è fatto conoscere in fretta ai piani alti. Era la prima scelta per sostituire in corsa Sandro Dell’Agnello e lui ha ripagato con tre vittorie in cinque partite. Assistente della Scavolini dei due tricolori, ha passato la vita a girovagare per l’Italia con l’unica esperienza in A-2 a Sassari terminata prematuramente. «L’unica cosa che cambia, dalle serie minori alla A è la velocità d’esecuzione, la capacità di anticipare i movimenti. Per il resto la pallacanestro con i suoi concetti è sempre la stessa» assicura. GIOVANILI Dopo nove anni, la scorsa estate era tornato alla base come responsabile del settore giovanile. «Questa esperienza mi ha ridato la passione, quel quid in più. Quando, a gennaio, il presidente Costa mi ha chiamato per guidare la prima squadra, sentivo molto trambusto interiore, perché
dovevo prendere il posto di un tecnico che stimo. I miei familiari ed io teniamo i piedi per terra e sono loro i primi a prendermi in giro quando esulto o mi vesto in giacca e cravatta». Ricky, come lo chiamano tutti, è entrato in punta di piedi. E’ stato uno psicologo nel recuperare giocatori, ha restituito una dimensione difensiva, ha dato un’identità e un gioco anche brillante e piacevole. Ha semplificato gli schemi, ha chiesto molto e la squadra lo ha seguito. «La mia pallacanestro è il più semplice possibile, in modo che i ragazzi non debbano pensare tanto ma far apparire il loro talento». ATTENZIONE Per strada i concittadini lo fermano di continuo, sorprendendolo non poco. «Sono sincero, tutta questa attenzione mediatica mi ha dato fastidio e ho sempre paura che si perda la giusta tensione agonistica — frena —. Ci vuole il giusto equilibrio». Paolini si schermisce, ha l’umiltà nel dna e sostiene con convinzione che l’allenatore debba fare meno danni possibili. «I primi attori sono i giocatori, nessun coach ha la bacchetta magica. A cambiare la squadra sono stati Wright e Lorant: hanno portato qualità ed esperienza. Io non amo curare le pubbliche relazioni fuori dal campo, ma sul parquet so cosa voglio e dove desidero arrivare». Certamente il nuovo play è stato decisivo e con lui sono cresciuti tutti. Poi Myles è rientrato dall’infortunio e, con gli altri, ha rivitalizzato l’attacco. «E’ bravo, tira fuori dai giocatori tutto quello che hanno», dice il presidente Ario Costa del coach. Paolini non è e non fa il personaggio, ma quando parla non è mai banale, è semplicemente diverso e per questo unico..
21a GIORNATA, ORE 18.15 Reggio Emilia senza Silins Caserta, dubbio Domercant Capo d’Orlando: c’è McGee Oggi la 6° giornata di ritorno, ore 18.15: VARESE-ROMA (ore 17) ARBITRI: Sahin, Seghetti, Quarta. (a.f.-a.pit.) Nella Openjobmetis esordio per il playmaker Lehto; Rautins è l’unico assente, a causa di una virosi che dovrebbe tenerlo fuori per il resto della stagione. Roma rispetto alla gara di Eurocup ritrova Freeman, ma è sempre senza Gibson, out per tutta la stagione. REGGIO EMILIA-AVELLINO ARBITRI: Mattioli, Sardella, Caiazza. (f.p.-l.z.) Reggio senza Silins, out almeno 15 giorni per una lesione al soleo della gamba destra. Cinciarini soffre per un’infiammazione ai muscoli peronei e ha ripreso gli allenamenti solo venerdì, ma ci sarà. Sidigas con Gaines ed Harper non in perfette condizioni, ma ci saranno. L’arrivo di Jeter sembra saltato: in attesa del nome nuovo va sbloccato il mercato per il lodo in Fiba. VENEZIA-BOLOGNA ARBITRI: Mazzoni, Bartoli, Morelli. (m.c.-l.a.) Goss e Ruzzier in dubbio nella Reyer: il capitano ha ripreso solo giovedì dopo aver saltato la gara con Brindisi, il play triestino si è fermato per un affaticamento muscolare. Senza Goss, dentro ancora Radic, se recupera Goss, ballottaggio Radic-Nelson per il parterre. Virtus al completo anche se Mazzola ha ripreso solo ieri per una botta alla spalla sinistra. Rientra Ray, che aveva saltato la scorsa partita contro Pistoia per un infortunio al tallone destro. CASERTA-CAPO D’ORLANDO (ore 20.30, diretta Rai Sport 1) ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Attard. (l.b.-s.p.) Tegola per Enzo Esposito: contro Capo d’Orlando potrebbe non esserci Henry Domercant, rimasto fermo in settimana per problemi muscolari ed il suo impiego verrà deciso solo prima del match. Nell’Orlandina, che giocherà con il lutto al braccio per la scomparsa del giovane 15enne delle giovanili Andrea Plattella, esordio per McGee. Campbell è arrivato solo ieri in Sicilia sarà disponibile dalla prossima settimana. LE ALTRE PARTITE Pesaro-Sassari (domani, ore 20, diretta Rai Sport 1). Cantù-Milano (16/4, ore 20.30) Pistoia-Trento (rinviata a data da destinarsi)
Peter Lorant, 29 anni, ungherese: a Pesaro da 5 gare, ne ha vinte tre. Ha giocato a Roma nel 2012-13 CIAMILLO
SPIAGGIA Anni fa aprì un bar sulla spiaggia con il grande amico e suo attuale vice Badioli, ma la passione per la palla a spicchi prevalse su una carriera dietro a un bancone. Auspica da almeno un decennio il blocco delle retrocessioni, per investire sui giovani e fare le squadre con le risorse che si hanno. Persona corretta, concreta e dalla grande integrità morale, crede tanto nei rapporti umani. Cura con lo staff i fondamentali individuali, «perché tutti i giocatori sono migliorabili. Non capisco come faccia qualcuno a pensare di essere arrivato». Vorrebbe ancora una Pesaro con nono e decimo del setto-
re giovanile come ai tempi degli scudetti. E il reclutamento ripartirà, questa è la volontà dei vertici societari. Paolini, quando può, lavora la terra in campagna e studia con la figlia Chiara che frequenta il Liceo Classico, mentre il primogenito Andrea gioca nel Basket Giovane. La figura di riferimento è il papà Carisio (scomparso nel 2007), che in panchina ha vinto 12 titoli giovanili ed è uno dei miti della pallacanestro pesarese. La moglie Paola è una ex giocatrice ed allenatrice e la famiglia per lui è il primo valore, il porto sicuro dal quale tornare sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ANTICIPO
CLASSIFICA Milano 36; Venezia 30; Sassari, Reggio Emilia 28; Brindisi* 24; Trento 22; Cremona*, Bologna 20 (pen. -2); Pistoia, Cantù 18; Avellino 16; Roma, Capo d’Orlando 14; Varese, Pesaro 12; Caserta 7 (pen. -1). *una gara in più A-2 GOLD Ieri, a Rimini, le semifinali della Final Six di Coppa Italia di A-2: Centrale del Latte Brescia-Fmc Ferentino 68-80 (Brownlee 21, Fernandez 13; Starks 19, Biligha 13); Tezenis Verona-Manital Torino 95-78 (Umeh 20, Monroe 18; Fantoni 17, Lewis 13). Oggi, alle 18.15, la finale tra Ferentino e Verona in diretta su Sky Sport. DONNE Oggi la 9a giornata di ritorno, ore 18: Famila Wuber Schio-Lavezzini Parma; Calligaris Trieste-Saces Mapei Napoli; Gesam Gas Lucca-Cus Cagliari; VigaranoCeprini Costruzioni Orvieto; Passalacqua Ragusa-Fila San Martino di Lupari; Techmania Battipaglia-Acqua&Sapone Umbertide. Classifica: Ragusa* 34; Schio 32; San Martino, Venezia** 28; Umbertide 24; Napoli, Lucca * 22; Battipaglia* 16; Vigarano, Cagliari 14; Parma 10; Orvieto 8; Trieste** 2. *1, **2 giocate in più
AMERICA
Denmon accende Brindisi e spegne una pallida Cremona BRINDISI
81
CREMONA
65
Giuseppe Mazzone BRINDISI
(18-12, 36-25, 62-54) ENEL BRINDISI: Pullen 15 (3/5, 1/5), Denmon 26 (1/5, 7/8), Turner 9 (3/5, 1/4), James 5 (0/4, 1/2), Mays 11 (4/6,); Eric 1 (0/2), Cournooh 5 (0/1, 1/3), Harper 4 (2/4), Zerini, Bulleri 5 (1/2, 1/1). N.e.: Morciano, Altavilla. All. Bucchi. VANOLI CREMONA: Vitali 16 (2/6, 2/3), Hayes 19 (6/9, 0/1), Bell 2 (1/4, 0/1), Clark 3 (1/7, 0/2), Campani 11 (2/5, 2/3); Gazzotti (0/2), Mian (0/2, 0/1), Ferguson 12 (2/3, 2/6), Daniel 2 (1/2), Mei (0/1). All.: Pancotto. ARBITRI: Taurino, Bettini, Borgioni. NOTE - T.l.: Bri 17/26, Cre 17/22. Rim.: Bri 38 (Mays 11), Cre 30 (Daniel 9). Ass.: Bri 11 (Pullen 4), Cre 3 (Ferguson 2). Tecn.: panchina Cremona 28’39’’ (58-51), Zerini 39’36’’ (62-53). Progr.: 5’ 8-8, 15’ 26-21, 25’45-35, 35’ 72-58.
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olpo doppio di Brindisi che contro Cremona ritrova la vittoria, conquista due punti importantissimi in chiave playoff (ribaltando anche la differenza canestri nello scontro diretto) e balza al 5° posto in solitario. Una vittoria sofferta giunta dopo una gara dai due volti: brutta e soporifera nel primo tempo. Agonistica e con tante fiammate di talento nel secondo che portano il nome di Marcus Denmon, autore di 26 punti realizzati con 7/8 nelle triple. «E’ stata nel complesso una buona gara – ha sottolineato Bucchi – un segnale positivo che arriva dopo un periodo non brillantissimo. Dal punto di vista fisico stiamo meglio rispetto a gennaio. Ho voluto mantenere il minutaggio dei ragazzi sotto i trenta minuti, anche pensando all’impegno di martedì in Eurochallenge. Abbiamo bisogno di tutti e tranne che per la prestazione di
James ognuno ha fornito il suo contributo per conquistare la vittoria. Sono contento perché siamo riusciti a chiuderla quando serviva. Ne avevamo parlato in settimana e la squadra ha dimostrato di rispondere agli stimoli. Nel primo tempo hanno prevalso le difese e forse ne ha sofferto lo spettacolo. Poi siamo riusciti a giocare in contropiede, aprendo il campo e mettendo Denmon nelle condizioni di prendere tiri aperti». Si è
Marcus Denmon, 24 anni: ha segnato 56 punti con 13/21 da tre nelle due gare contro Cremoma EVANGELISTA
visto un primo tempo di rara bruttezza con entrambe le squadre scese in campo con il freno a mano tirato e con i due coach impegnati a frullare le panchine allo scopo di mettere in campo un quintetto decente. Equilibrio totale fino al 9’, spezzato in un amen dalle fiammate di Pullen e Turner (18-10). L’Enel gioca così fatturando la normale amministrazione: all’intervallo il divario resta quasi invariato (36-25). L’ENEL SCAPPA Nella ripresa si gioca una pallacanestro differente. I padroni di casa alzano le percentuali scappando fino al +20 di Denmon (78-58), mentre Cremona s’impantana, prima dell’ultimo sussulto di orgoglio. «Complimenti ai nostri avversari – ha esordito Pancotto, coach Vanoli – abbiamo giocato una gara senza energia. Abbiamo commesso tanti errori sui quali Brindisi ha costruito la vittoria. Noi non ci arrendiamo mai e soprattutto non ci nascondiamo, mai. Non mi è piaciuto il basket che abbiamo giocato, nulla a che fare con quanto dimostrato nelle precedenti ventuno gare di campionato. C’è da salvare solo l’orgoglio e la voglia di lottare. Solo generosità e poca lucidità. Abbiamo perso di squadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Boeheim: la Ncaa gli toglie 108 vittorie Atlanta piega LeBron ● Jim Boeheim, allenatore dell’Università di Syracuse, campione Ncaa nel 2003 e secondo coach più vincente della storia in Division 1 con 966 successi, è stato sospeso per nove partite della ACC conference e s’è visto cancellare 108 vittorie come risultato di una lunga inchiesta su irregolarità compiute dall’ateneo anche nel basket negli ultimi anni. Nella Nba, Belinelli vince il derby con Gallinari e gli Spurs, al 4o successo consecutivo, battono Denver, al primo k.o. col nuovo coach. Belinelli realizza 9 punti in 16’ con 2 su 3 da tre, Gallo, in doppia cifra nelle ultime 9 partite, 14 in 31’ con 5/12 al tiro. Ma la sfida più importante è quella di Atlanta dove gli Hawks hanno mandato un messaggio chiaro ai Cavaliers: a Est, la squadra da battere sono loro. Tenendo LeBron James a 18 punti, con 9 palle perse (ha chiuso il primo quarto con 3 punti, 0/6 al tiro, marcato principalmente da DeMarre Carroll), Atlanta ha vinto 106-97, sesta vittoria di fila, undicesima contro le squadre dell’Est. A Ovest, tripla doppia di James Harden (38 punti, 12 rimbalzi, 12 assist) nel successo di Houston, che la Nba ha ammesso essere stata penalizzata dagli arbitri nel finale della gara con Memphis, con Detroit. ● RISULTATI: Charlotte-Toronto 103-94; Indiana-Chicago 98-84; Orlando-Sacramento 119-114; Philadelphia-Utah 83-89; WashingtonMiami 99-97; Atlanta-Cleveland 106-97; Brooklyn-Phoenix 100-108 t.s.; Houston-Detroit 103-93; Memphis-LA Lakers 97-90; New Orleans-Boston 98-104; San Antonio-Denver 120-111; Golden State-Dallas 104-89 .
Tennis R Coppa Davis in Kazakistan L'ANALISI di PAOLO BERTOLUCCI
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Fabio Fognini, 27 anni, a sinistra e Simone Bolelli, 29: sono la miglior coppia mondiale di doppio di questo inizio stagione EPA
LA GUIDA Gli ultimi singolari si giocano dalle 9 Diretta Supertennis
CHIMICA E TALENTO UNA COPPIA DA SOGNO
Al National Tennis Center di Astana (cemento indoor, 2500 posti), si disputa il primo turno del gruppo mondiale di coppa Davis 2015: la vincente gioca nei quarti il 17-19 luglio, con la vincente di Repubblica CecaAustralia (l’Italia, eventualmente, in casa coi cechi e in trasferta con gli australiani), la perdente agli spareggiretrocessione del 18-20 settembre con le vincenti dei gruppi di zona mondiali. KAZAKISTAN-ITALIA 1-2. Venerdì: Kukushkin (Kaz) b. BOLELLI 7-6 (6) 6-1 6-2; SEPPI b. Golubev (Kaz) 6-3 6-3 6-7 (5) 6-2. Ieri: FOGNINI-BOLELLI b. Golubev-Nedovyesov (Kaz) 7-6 (4) 6-3 6-7 (13) 6-4 OGGI, inizio 9 italiane: Kukushkin (Kaz, n. 58 del mondo) c. SEPPI (35), precedenti 1-1: 2013, Mosca (cemento indoor), semifinali: Kukushkin 6-1 1-6 64; 2012, Roland Garros (terra), 2° turno: Seppi 6-7 (5) 6-2 2-6 6-1 6-2; a seguire, Golubev (Kaz, 91) c. BOLELLI (49), nessun precedente. IN TV Su Supertennis, diretta dalle 9 di Kazakistan-Italia e dalle 14 di Gran Bretagna-Usa
Fabio Fognini e Simone Bolelli EPA
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l tanto bistrattato doppio nelle prove di Coppa Davis torna ad assumere un ruolo di primo piano. Le sfide equilibrate, quasi sempre, vengono decise da questa specialità. Inutile fare paragoni con il passato e con i grandi che hanno scritto la sua storia. Il tennis moderno ha messo sotto i riflettori il singolare e solo nelle prove a squadre si torna a riscoprire l’importanza e la spettacolarità del doppio. Dopo anni di tentativi e di infruttuose ricerche, finalmente l’Italia ha trovato in Bolelli e Fognini un duo di grande livello in grado di competere con i migliori in tutte le competizioni. Non si vince per caso una prova dello Slam, non si esce vittoriosi dalla battaglia di ieri se non si hanno basi molto solide.Tra i due ragazzi si notano, con chiarezza,un feeling e una chimica che completano alla perfezione i diversi caratteri e le differenti attitudini tennistiche. Fabio, in doppio, trova il giusto equilibrio e le sortite a rete, i cambi di campo repentini e le ficcanti risposte seguono un filo logico. Al suo fianco il fidato Simone appare come un fratello maggiore. Ispirato e reattivo in risposta, solido e concreto nei colpi, costante nel servizio. Il riflessivo e pacato Bolelli si dimostra in grado di reggere con personalità il peso della coppia. Una formazione che unita alle tre punte del singolare può portarci lontano e farci sognare.
Fognini-Bolelli, inno all’amicizia Nell’inferno è grande Italia
1Il doppio azzurro non tradisce e vince una partita caratterizzata da tantissime chiamate sbagliate dei giudici di linea: è 2-1 per noi, oggi si può chiudere. Ancora con Fabio titolare?
Vincenzo Martucci INVIATO A ASTANA (KAZ) @VinceMartucci
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ue amici, una squadra. Ancor prima di integrarsi come un buon piatto di Masterchef, con servizio/risposta dell’uno e velocità/creatività dell’altro, Simone Bolelli e Fabio Fognini sono due amici e, pur giocando, tatticamente, un doppio moderno, da singolaristi, formano una vera squadra. Così, solo così, dopo 3 ore e 18 minuti di su e giù di punteggio, di rendimento e di nervi, domano Golubev e Nedovyesov, che l’anno scorso, in Davis hanno battuto a Ginevra gli olimpionici Federer e Wawrinka, terrorizzandoli sulla strada trionfale della loro storica Coppa. S’impongono, Simone e Fabio, in 4 set, e ci riescono sul campo preferito, veloce, degli avversari, sotto pressione, sul delicatissimo 1-1, nel fatidico doppio che, in Davis, conta sempre tantissimo perché sposta gli equilibri nel derby fra i numeri uno delle squadre. Per cui, oggi, Andreas Seppi sarà favorito un po’ di più contro Mickhail Kukushkin: sul 2-1, l’allievo di Massi-
mo Sartori potrà giocare un’altra partita maiuscola come contro Golubev e promuovere direttamente ai quarti del 17-19 luglio l’Italia contro la vincente di Repubblica Ceca- Australia (in casa con la prima, fuori con la seconda). Altrimenti, sull’eventuale 2-2, è più che probabile che sarà Fognini e non Bolelli a disputare il match decisivo contro Golubev. «Perché lì subentrano altri fattori, e l’ultima cosa è forse giocare bene a tennis, c’è una grande tensione, c’è la porta per i quarti di Davis o per gli spareggi per testare in serie A», puntualizza Fabio. «Se succederà vedremo chi si sente più fresco, chi ha più esperienza, nessuno si tirerà indietro. Fabio ha già dimostrato di saper gestire momenti del genere», chiosa Simone. Che contro Kukushkin ha tenuto pr un set e due games e ieri è stato l’unico che non ha mai perso la battuta. NERVI Non è «aria fritta», come vorrebbe minimizzare Barazzutti che, in 12 anni da capitano, non era mai stato ammonito dagli arbitri: «Mai avevo visto 11 errori su 13 chiamate ai giudici di linea, e tutti concentrati nello stesso momento topico del ma-
LA CHIAVE
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I game di servizio giocati e vinti da Simone Bolelli in doppio: è stato l’unico dei 4 in campo a non cedere mai la battuta
Il c.t. azzurro Corrado Barazzutti
GLI ALTRI MATCH
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tch, che sarebbe successo se non ci fosse stato l’Occhio di falco?». Poche volte, dopo la rissa, dopo le grida, dopo la paura, erano stati gli italiani a primeggiare. Eppure, ad Astana, succede nel primo set, quando Bolelli e Fognini si fanno riprendere il break e devono salvare un set point e, nel tie-break, da 4-1 subiscono il 4-4 ma riaccelerano fino a 7-4. Succede nel terzo set, quando gli azzurri, sul 7-6 6-3, hanno anche 6 match point, ma cedono il parziale al quinto set point di un tiebreak stile «vecchia Davis» di 25 minuti pregni di tensione. E succede nel quarto, delicatissimo, set, che può rovesciare emotivamente la partita, quando si vedono sfumare sotto gli occhi 4 palle-break del 2-0, ne devono salvare una loro, da 40-0, per evitare il 3-4, ma trovano ancora lo spunto per lo sprint del 6-4. Complici gli errori, sul finire, del più debole del quartetto, Nedovyesov, anche lui naturalizzato kazako come i russi Golubev e Kukushkin, ma di nascita ucraina. Dopo che Golubev, «l’italiano di Bra», era stato il protagonista del tie-break. Ma chi batte due amici veri?
clic GRAZIE OCCHIO DI FALCO SENZA LA TECNOLOGIA UN MATCH FALSATO ● Hawk Eye (Occhio di falco) è stato sperimentato alla Hopman Cup di Perth nel gennaio 2006 e quindi sul circuito Atp Tour al torneo di Miami di marzo dello stesso anno. Come ha confermato ieri la partita di Astana, il sistema di rilevamento basato sul principio della triangolazione usando le immagini registrate da almeno 4 telecamere posizionate in diversi angoli del campo, evita l’errore umano dei giudici, che sia reale o meno. Con l’Occhio di Falco (in Davis e Fed Cup dal 2012), l’Italia avrebbe vinto la scandalosa finale di Davis di Praga ’80, ma forse sarebbero bastati i giudici di linea stranieri che la Itf ha imposto l’anno dopo, nel 1981.
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I TORNEI: A MONTERREY
Il doppio tiene in corsa i cechi Djokovic e la Serbia sul velluto ome ad Astana, anche ad Ostrava c’è una squadra favorita per il passaggio del turno, l’Australia, nella sfida con la Repubblica Ceca che deciderà appunto la prossima avversaria della vincente tra i kazaki e gli azzurri. Il doppio, però, mantiene in vita i padroni di casa privi di Stepanek e Berdych, dopo una battaglia in cui Groth e l’eterno Hewitt, che l’anno prossimo sarà dall’altra parte della barricata, sulla sedia di capitano Aussie al posto di Rafter, sono andati vicini a chiudere già di sabato la contesa. Sugli altri campi, malgrado il risultato quasi in ghiaccio dopo i primi due singolari contro i teneri talenti croati, Djokovic scen-
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de in campo pure in doppio e sbriga la pratica in meno di due ore. Sopravvivono un altro giorno gli Stati Uniti grazie alla faticosissima vittoria dei Bryan in doppio, mentre la Svizzera campione orfana di Federer e Wawrinka dovrà compiere un mezzo miracolo a Liegi. Gran Bretagna-Stati Uniti 2-1 (Glasgow, veloce indoor). Venerdì: A. Murray (Gb) b. Young (Usa) 6-1 6-1 4-6 6-2; Ward (Gb) b. Isner (Usa) 6-7 (4) 5-7 6-3 7-6 (3) 15-13; ieri: Bryan-Bryan (Usa) b. Inglot-J. Murray (Gb) 6-3 6-2 3-6 6-7 (8) 9-7. Serbia-Croazia 3-0 (Kraljievo, veloce indoor). venerdì: Djokovic (Ser) b. Delic (Cro) 6-3 6-2 6-4; Troicki (Ser) b. Coric 4-6 1-6 6-3 6-2 6-1; ieri: Zimonjic-Djokovic b. Skugor-Draganja
Il ceco Jiri Vesely, 21 anni AFP
6-3 6-4 6-1. Belgio-Svizzera 2-1 (Liegi, veloce indoor): Laaksonen (Svi) b. Bemelmans (Bel) 1-6 6-7 (6) 6-4 6-0 6-2; Darcis (Bel) b. Lammer (Svi) 6-3 6-1 6-3; ieri: Bemelmans-Desein b. Bossel-Lammer 1-6 6-3 6-2 6-2. Germania-Francia 0-3 (Francoforte, veloce indoor): Simon (Fra) b. Struff (Ger) 7-6 (4) 2-6 6-7 (1) 6-2 10-8; Monfils (Fra) b. Kohlschreiber (Ger) 6-4 7-5 7-6 (4); ieri: Benneteau-Mahut b. Becker-Begemann 6-4 6-3 6-2. Repubblica Ceca c. Australia 1-2 (Ostrava, veloce indoor): Kokkinakis (Aus) b. Rosol (Cec) 4-6 2-6 7-5 7-5 6-3; Tomic (Aus) b. Vesely (Cec) 6-4 6-3 7-6 (5); ieri: Pavlasek-Vesely b. GrothHewitt 1-6 7-6 (2) 3-6 7-6 (4) 6-2. Argentina-Brasile 1-2 (Buenos Aires, terra): Souza (Bra) b. Berlocq (Arg) 6-4 3-6 5-7 6-3 6-2; Mayer (Arg) b. Bellucci (Bra) 6-4 6-3 1-6 6-3; ieri: Melo-Soares (Bra) b. Berlocq-Schwartzman 7-5 6-3 5-4. Canada-Giappone 1-1 (Vancouver, veloce indoor). Venerdì: Raonic (Can) b. Ito (Giap) 6-2 6-1 6-2; Nishikori (Giap) b. Pospisil (Can) 6-4 7-6 (5) 6-3.
Errani, altra semifinale Stavolta è sul cemento ● Primo successo in carriera contro la russa Pavlyuchenkova per sara Errani, che approda così alle semifinali di Monterrey (Mes, 460.000 , cemento). Partita pesantemente condizionata dall’umidità e dal freddo provocati dalle abbondanti piogge della giornata che hanno ritardato di ore l’inizio delle partite. A fare la differenza nel match i pochissimi punti vinti dalla Pavlyuchenkova con la seconda palla di servizio, 5 su 16 nel primo set e appena 1 su 12 nel secondo. La russa era in serie aperta di 17 partite nel torneo messicano, in quanto aveva
vinto tre edizioni, nel 2010, nel 2011 e nel 2013. In semifinale anche la prima favorita del seeding e campionessa in carica, Ana Ivanovic. Nella serata di ieri la Errani ha affrontato la svizzera Bacsinszky, 1-1 i precedenti. Quarti: Ivanovic (Ser) b. Mladenovic (Fra) 6-3 6-2; Garcia (Fra) b. Rybarikova (Slk) 7-5 rit.; Bacsinszky (Svi) b. U. Radwanska (Pol) 6-4 6-2; ERRANI b. Pavlyuchenkova (Rus) 7-5 6-4. IN MALAYSIA A Kuala Lumpur (229.000 , cemento), semifinali: Dulgheru (Rom) b. Gajdosova (Aus) 5-7 7-5 7-6 (4); Wozniacki (Dan) b. Su-Wei Hsieh (Taiw) 6-2 6-2.
Pallavolo R L’anticipo di Superlega
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
SANSEPOLCRO 0 MODENA
LA GUIDA
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Allungo a +4 su Trento, che riposa Macerata cerca con Monza la 7a di fila Piacenza, ultimo treno con Latina
(13-25, 18-25, 17-25) SANSEPOLCRO: Mazzone 2, Corvetta 1, Della Lunga 4, Aganits 6, Maric 3, Randazzo 8; Tosi (L), Lensi (L), Kaszap, Teppan 3. N.e. Franceschini, Dolfo, Daldello. All. Polidori PARMAREGGIO MODENA: Bruninho, Ngapeth 11, Piano 8, Vettori 8, Petric 17, Verhees 7; Rossini (L), Ishikawa 2. N.e. Sala, Boninfante, Casadei, Kovacevic, Donadio (L). All. Lorenzetti
Matteo Piano, 24 anni: 8 punti contro l’Altotevere per il centrale azzurro di Modena TARANTINI
Modena, tutto facile Piano: «Non è un caso» 1La capolista vince 3-0 a Sansepolcro, ferma a 13 punti nel 1° set
Il centrale: «Quante volte succede? Noi non snobbiamo nessuno»
Antonello Menconi SANSEPOLCRO (AREZZO)
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in troppo facile per Modena avere ragione dell’Altotevere, che non è mai entrata in partita, dando la sensazione che la squadra di casa abbia ritenuto di aver perso ancor prima di iniziare a giocare, tanta è stata la differenza di valori in campo tra le due squadre. Ma non si pensi che il sestetto di Lorenzetti (con Ngapeth all’inizio al posto di Kovacevic) abbia sottovalutato gli
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avversari. Lo ha ribadito a fine gara Matteo Piano, ancora tra i più brillanti nelle file modenesi. «Snobbare gli avversari non è tra le nostre caratteristiche – dice il centrale azzurro –. Da fuori magari si è avuta l’impressione che il match sia stato facile ma solo perché siamo partiti veramente forte nel primo set e poi la gara è diventata agevole. Ma solo le squadre boriose prendono sottogamba certe partite». Ma l’Altotevere non ha reagito… «Non direi, perché dal campo
ho visto che loro hanno giocato molto bene nel secondo set e noi abbiamo avuto in contemporanea un calo di tensione, pur se poi siamo stati bravi a reagire e ad evitare di complicarci le cose. Negli altri due set è stato effettivamente più facile». Che campionato sta trovando? «Certamente bellissimo, visto che ci sono alcune squadre di vertice molto forti e spettacolari. A inizio stagione alcuni ci davano come quinta forza e invece siamo in testa, ma perché noi siamo cresciuti molto: la con-
ferma è che certe vittorie come questa a Sansepolcro non arrivano casualmente. Nel campionato italiano capita raramente di vedere una squadra che rimane a 13 punti in un set». Nella lotta al vertice chi temete di più? «Certamente Macerata è una grande squadra, non ne scopro io il valore. Però Trento che sta andando molto forte e anche Perugia ha una squadra di valore, come sta dimostrando in Champions. Il campionato è molto difficile, si sapeva». Che finale di regular season si prospetta? «Non so se ci saranno sorprese, ma se dovessero esserci spero proprio che siano a nostro favore. Però l’esperienza insegna che alcune squadre considerate di seconda fascia nel girone di ritorno crescono notevolmente e proprio questo deve farci mantenere la massima concentrazione in ogni circostanza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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squadra classica, con Papi e Zlatanov schiacciatori, oppure inserirà Ter Horst con Tencati e Alletti al centro per rispettare il numero di italiani in campo. Nel Latina, che non vince a Piacenza da dodici anni, sono tutti a disposizione. MILANO-PERUGIA (c.mus.-an.me.) In occasione della festa della donna sono previsti dei piccoli omaggi per tutte le supporter. Entrambe al completo. Con Grbic che in vista della sfida di mercoledì in Champions League contro Belchatow pensa al turn over. Previsto il ballottaggio al centro, con spazio per Barone, e staffette in regia De CeccoPaolucci e alla banda Vujevic-Maruotti e Fromm-Sunder. Alternativa Tzioumakas per Atanasijevic. RAVENNA-PADOVA (s.cam.-ma.s.) Tra le due partite di Challenge Cup (mercoledì prossimo biglietto unico a 5 euro) Ravenna è ancora senza Cester, il cui ritorno comunque si avvicina. Padova Baldovin ha l’intera rosa a disposizione. Ballottaggio tra Aguillard e Volpato, preferenza per l’americano. Omaggio per tutte le donne. Riposa TRENTO CLASSIFICA Modena 54; Trento 50; Macerata 45; Verona 41; Perugia 39; Latina 34; Molfetta 27; Ravenna 25, Piacenza 19; Monza 18; Padova 12; Sansepolcro 10; Milano 7
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VERONA-MOLFETTA (r.pu.-f.v.) Giani chiede bottino pieno a Calzedonia per consolidare il quarto posto contro. Al PalaOlimpia sarà ospite l’attrice Elenoire Casalegno che ha un passato da pallavolista (di Ravenna, giocava centrale ed era tifosa di Teodora e Il Messaggero). Mister Di Pinto ancora influenzato, rischia di non andare in panchina, c’è il 2° D’Amico. In tv: ore 17 diretta Rai Sport 1 MACERATA-MONZA (m.g.giu.ma.) Lube a caccia della settima vittoria consecutiva in regular season, filotto mai inanellato in questa stagione. Ballottaggio schiacciatori tra Parodi e Kovar per affiancare Kurek e staffetta Henno-Paparoni nel ruolo di libero. Monza in formazione tipo: JovovicPadura Diaz, centrali Elia e Gotsev, schiacciatori Botto e Galliani, libero è il rientrante De Pandis. PIACENZA-LATINA (m.mar.-p.a.) Piacenza ha l’ultima occasione per agganciare i play off: il Copra è reduce da otto sconfitte consecutive e non vince in campionato dal 26 dicembre. Esordio nella massima serie da primo allenatore per Marco Camperi; da capire se punterà sulla
B&B
Interpreti e traduttori
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TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1: € 2,08; n. 2: € 7,92; n. 3: € 7,92; n. 4: € 5,00; n. 5: € 4,67; n. 6: € 4,67; n. 7: € 4,67; n. 8: € 4,67; n. 9: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 11: € 3,25; n. 12: € 4,67; n. 13: € 9,17; n. 14: € 7,92; n. 15: € 4,17; n. 16: € 2,08; n. 17: € 4,58; n. 18: € 3,33; n. 19: € 3,33; n. 20: € 4,67; n. 21: € 5,00; n. 22: € 4,67; n. 23: € 5,00; n. 24: € 5,42.
Atletica R Europei indoor di Praga
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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IL RE DI PRAGA
Gran Lavillenie Supera 6.04 e sfiora 6.17 1Grandissima prova nell’asta
del francese: «Prima o poi ce la farò: arriverò sino a 6.20»
M
● Alessia Trost, 22 anni festeggiati oggi, sopra sull’asticella a 1.97. a destra dall’alto la lunga discussione con i giudici di gara insieme alla Kuchina che ha portato allo spareggio poi vinto dalla russa. Sotto il podio dell’alto femminile con da sinistra la polacca licwinko, medaglia di bronzo,, la Kuchina e la Trost COLOMBO/AFP
La Trost riprende a volare Vince un argento color oro
1L’altista sale sino a 1.97 ed è battuta dalla Kuchina solo allo spareggio
Lunga discussione sul doppio oro, ma la russa ha chiesto di saltare ancora
Andrea Buongiovanni INVIATO A PRAGA (CEC)
A
lessia Trost, un argentothriller. Ma un argento che vale oro. Il finale della gara dell’alto, in una O2 Arena incandescente, è da nevrosi. Per assegnare il titolo si deve ricorrere a uno spareggio: protagonista, insieme all’azzurra, la rivale di sempre, Maria Kuchina. Ha la meglio la russa, con l’identico 1.97. Ma la pordenonese, che proprio oggi compie 22 anni, si fa lo stesso un regalo prezioso. Dopo tanti podi importanti nelle categorie giovanili, per la finanziera è il primo risultato di peso in quella assoluta. Ne aveva bisogno, dopo un periodo di assestamento conferma il proprio sconfinato talento. E ne aveva bisogno il movimento, che vive un periodo difficile e che su Alessia non smetterà di investire, puntando ai traguardi più grandi. «A costo di passare per egoista – sorride Alessia – ammetto che nell’occasione ho pensato solo a me stessa. Sono felice perché finalmente, anche in Nazionale, in una rassegna che conta, ho centrato una misura degna. Ed
è solo un punto di partenza. Il compleanno? La festa delle donne? La mia vita finiva con questa gara...». LA GARA L’allieva di Gianfranco Chessa («La dedica è per lui, che mi sopporta anche quando sono arrabbiata») entra in gara, come cinque delle otto rivali, a 1.80. Poi supera senza problemi 1.85 e, via la calzamaglia, 1.90. Si sale a 1.94 e le due meno quotate si sono già perse per strada. Alessia è di nuovo perfetta. Restano in sei (eliminata la bulgara Veneva), in tre senza nulli: insieme alla friulana, la Kuchina e la polacca Licwinko, la più temibile col suo 2.02 stagionale. Le selezione è a 1.97: tutte e sei (Palsyte, Beitia e Kasprzycka comprese) sbagliano i primi due tentativi. Solo Trost e Kuchina, al terzo, ce la fanno. Praticamente coetanee, si sfidano da quando erano allieve. L’azzurra migliora il personale 2015 di un cm: un capolavoro. Con la Licwinko bronzo, vanno a 1.99. E’ un tabù. LO SPAREGGIO C’è confusione in pedana. Le due hanno compiuto identico percorso. Sono appaiate in tutto. Si assegna un oro ex aequo o si decide con
uno spareggio? La situazione è uguale a quella dei Mondiali indoor di Sopot 2014, con Kuchina e Licwinko protagoniste. Allora, dopo un accordo a caldo tra le ragazze, furono due ori. Il regolamento porta allo spareggio, ma la decisione, in qualche modo, può essere discrezionale. La Licwinko festeggia il bronzo con la bandiera sulle spalle, le altre si salutano. Trost e Kuchina discutono prima con gli allenatori, poi col giudice di gara, quindi tra loro. «Le ho ricordato il precedente di Sopot – racconta Alessia – ho provato a convincerla di fermarsi lì, ma comunicare con lei, che parla poco inglese, non è semplice. Mi ha solo detto “I jump”, “Io salto”. E il giudice, a quel punto, mi ha fatto capire che se avessi rinunciato, avrebbe vinto lei. Inutile insistere e perdere energie preziose». Si riparte, un tentativo a testa a misura, da 1.99. Tocca all’azzurra, poi alla russa. Sbagliano entrambe. Si va a ritroso. A 1.97. Alessia è stremata, il nullo è netto («Ho avuto un break down nervoso»). Maria invece supera l’asticella. Alessia è d’argento, Maria è d’oro. Ma è come se avessero vinto entrambe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA: MASLAK 45”33 Galvan è sesto, la Viola settima Chesani e Tamberi (2.28) oggi nella finale dell’alto FINALI Uomini. 400: 1. Maslak (R.Ceca) 45”33; 2. D. Borlée (Bel) 46”25; 3. Omelko (Pol) 46”26; 6. Galvan 46”87. 3000: 1. Kaya (Tur) 7’38”42; 2. Emanuel (Gb) 7’44”48: 3. Ingebrigtsen (Nor) 7’45”54 (r.n.). Asta: 1. R. Lavillenie (Fra) 6.04; 2. Gripich (Rus) 5.85; 3. Lisek (Pol) 5.85. Triplo: 1. Evora (Por) 17.21; 2. Torrijos (Spa) 17.04 (r.n.); 3. Oprea (Rom) 16.91. Donne. 400: 1. Pyhyda (Ucr) 51”96; 2. Terrero (Spa) 52”63; 3. Bundy (Gb) 52”64. 3000: 1. Korobkina (Rus) 8’47”62; 2. Kudzelich (Bie) 8’48”02; 3. Koster (Ola) 8’51”64; 7. Viola 8’59”04. Alto: 1. Kuchina (Rus) 1.97; 2. Trost 1.97; 3. Licwinko (Pol) 1.94. Lungo: 1. Spanovic (Ser) 6.98 (r.n.); 2. Moguenara (Ger) 6.83; 3. Marincu (Rom) 6.79 (r.e. jr). Peso: 1. Marton (Ung) 19.23 (r.n.); 2. Leantsiuk (Bie) 16.80; 3. Mavrodieva (Bul) 17.83. QUALIFICAZIONI Uomini. 60. Batt. I: 5. Cerutti 6”69, q (18°). II: 1. Kilty (Gb) 6”57. IV: 1. Ujah (Gb) 6”57; 4. Obou 6”69, q (18°). V: 2. Tumi 6”63, q (5°). 800. Sf. II: 1. Almgren (Sve) 1’47”24. 1500. Sf. I: 1. Tesfaye (Ger) 3’40”05. II: 3. Bussotti Neves 3’42”83, el (pb, 7°). Alto: 1. Baba (R.Ceca), Mastoras (Gre), Tsyplakov (Rus) 2.28; 4. Chesani 2.28; 5. Tamberi 2.28; 16. Lemmi 2.21, el. Eptathlon (4 gare): 1. Shkurenyov (Rus) 3512. Donne. 60. Batt. III: 1. Schippers (Ola) 7”07. IV: 4. Alloh 7”31, q (16a). 800. Sf. I: 1. Buchel (Svi) 2’01”92. Triplo: 1. Knyazyeva (Gre) 14.40; 21. Derkach 13.40, el. OGGI Ore 11.30 60 hs ept. 12.40 Asta ept. 14.30 60 D sf: Alloh. 14.55 60 sf: Tumi, Obou, Cerutti. 15.15 800 D. 15.30 800. 15.40 Alto: Chesani, Tamberi. 15.45 1000 ept. 16.05 Asta D. 16.10 1500 D: Del Buono. 16.25 Triplo D. 16.30 1500. 16.55 60 D. 17.15 60. 17.35 4x400 D. 17.55 4x400. TV Diretta RaiSport 2 ore 13, Eurosport 2 ore 11.30.
ostruoso Renaud Lavillenie: l’Europa, a uno così, va veramente stretta. Non gli basta vincere, vuole sorprendere. Stavolta volando a 6.04, primato della rassegna e settimo titolo continentale consecutivo, tre all’aperto e quattro in sala. Con l’oro al collo, fa mettere l’asticella ai 6.17 del record del mondo. I tre tentativi non sono velleitari. «Prima o poi ce la farò – garantisce – magari arriverò fino a 6.20». Come non credergli? Impressiona lui, come il ceco Pavel Maslek nei 400: il suo 45”33 è da urlo. E lo stadio impazzisce. La prova di Matteo Galvan è coraggiosa: passa 4° a metà gara, ci prova, ma il finale è in salita. Chiude 6° come a Torino 2009. Il suo ritorno ai vertici è comunque importante. Dalla pedana del triplo arriva un incoraggiante messaggio per Daniele Greco: reduce da infortuni seri come il suo, vince il portoghese Evora (con 17.21). ITALIA OK La giornata azzurra, condita dal 7° posto di Giulia Viola nei 3000 (8’59”04) è positiva. Un solido Silvano Chesani e un funambolico Gianmarco Tamberi volano a 2.28 e conquistano la finale dell’alto. Il marchigiano aveva uno stagionale di 2.17... Bene i velocisti, in particolare Michael Tumi che nei 60 torna a esprimersi a livelli consoni: il suo 6”63 vale il quinto crono tra i promossi in semifinale. Dove approdano anche Delmas Obou, Fabio Cerutti (6”69 per entrambi) e Audrey Alloh (7”31, a 1/100 dal personale). Oggi fari anche sui 1500 di Federica del Buono. a. b.
fLA TESTIMONIANZA
Questa Alessia somiglia a Sara di GIANNI MERLO
A
lessia Trost ha molto in comune con Sara Simeoni: la semplicità, la gentilezza, la capacità di vivere gustando ogni attimo. Nel 1977 a San Sebastian, nella terra basca, Sara vinse il primo titolo europeo indoor. Aveva 24 anni, e veniva dall’argento olimpico a Montreal. L’Europa era il tetto nel mondo per il salto in alto femminile. Quel giorno battè la tedesca Brigitte Holzhapfel con 1.92, mentre le altre grandi come la tedesca est Ackermann si erano fermate a 1.80. Poi volò verso i 2 metri e altro oro. Alessia ha 23 anni. E’ alta, deve ancora sistemare con attenzione le fragili caviglie, ma è determinata. Ieri ha ammesso di essere stata insopportabile per il suo allenatore, che ha fatto da parafulmine alla sua rabbia quasi cieca per quei dolori che sentiva addosso, dappertutto. Si è scusata con l’argento.
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Sci R Coppa del Mondo
LA GUIDA Weirather prima Nadia è sesta Oggi due superG DISCESA MASCHILE (Kvitfjell): 1. Reichelt (Aut) 1’29”65; 2. Osborne Paradis (Can) a 30/100; 3. HEEL 38/100; 4. Fayed (Fra) 40/100; 5. Kueng (Svi) 41/100; 6. Ganong (Usa) 48/100; 7. Jansrud (Nor) 54/100; 8. Streitberger (Aut) 57/100; 9. PARIS 60/100; 10. Baumann (Aut) 62/100; 11. Kroell (Aut) 63/100; 21. CASSE 91/100; 23. FILL 1”08; 28. KLOTZ 1”15; 33. Varettoni 1”35, 47. Marsaglia 1”85; 55. Buzzi 3”00. Coppa del Mondo (30 prove): 1. Hirscher (Aut) p. 1128; 2. Jansrud (Nor) 976; 3. Pinturault (Fra) 744; 7. Paris 695. Coppa discesa (9 prove): 1. Jansrud (Nor) p. 505; 2. Reichelt (Aut) 485; 3. Paris 386. DISCESA DONNE (Garmisch): 1. Weirather (Lie) 1’40”94; 2. Fenninger (Aut) a 51/100; 3. Maze (Slo) 91/100; 4. Hosp (Aut) 94/100; 5. Stuhec (Slo) 1”06; 6. N. FANCHINI 1”27; 7. Vonn (Usa) 1”40; 8. Gut (Svi) 1”51; 9. D. Gisin (Svi) 1”61; 10. Goergl (Aut) 1”68; 12. E. FANCHINI 1”89; 13. McKennis (Usa) 1”96; 18. SCHNARF 2”19; 23. STUFFER 2”64; 27. MARSAGLIA 3”05. Coppa del Mondo (25 prove): 1. Maze (Slo) p. 1205; 2. Fenninger (Aut) 1181; 3. Shiffrin (Usa) 750; 20. E. Fanchini 283. Coppa discesa (7 prove): 1. Vonn (Usa) 402; 2. Fenninger (Aut) 367; 3. Maze (Slo) 306; 7. E. Fanchini 246. OGGI SUPERG MASCHILE a Kvitfjell (Nor, ore 10.45). Coppa superG (4 prove): 1. Jansrud (Nor) p. 376; 2. Paris 303; 3. Mayer (Aut) 274. SUPERG DONNE (Garmisch, ore 12.15). Coppa superG (5 prove): 1. Fenninger (Aut) p. 372; 2. Vonn (Usa) 340; 3. Maze (Slo) 250; 12. N. Fanchini 106. TV Dirette RaiSport 1 ed Eurosport.
Tina Weirather, 25 anni AP
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Rugby R Pro12
Pierangelo Molinaro
L
o si dava per disperso, invece ieri Werner Heel ha lanciato quell’acuto che si aspettava dall’inizio della stagione: terzo nella discesa di Kvitfjell alle spalle di Reichelt e di Osborne Paradis. Ma questa è la sua pista magica, dove nel 2008 capì che poteva diventare un campione. Allora in tre giorni vinse una discesa e si piazzò terzo in un’altra discesa e nel superG. Ma una carriera che poteva decollare a 25 anni si spense in un improvvido cambio di materiali. Con gli sci che lui rese alla ditta, lo svizzero Defago vinse il titolo olimpico della discesa ai Giochi di Vancouver... Questi cambi non sono mai facili. Certo, tre vittorie in Coppa del Mondo, 10 podi con quello di ieri, ma essere un protagonista significa esserlo sempre. Invece Heel è finito confuso nel mucchio e prima di questo exploit in stagione vantava solo due settimi posti, nelle discese di Lake Louise a fine e novembre e a Kitzbuehel prima di partire per i Mondiali. Ma già giovedì si capiva che qualche santo l’aveva ispirato, secondo nella prima prova, terzo nella seconda. L’ERRORE Ieri Werner avrebbe potuto vincere. «Ma ho sbagliato l’ultimo salto – spiega –, ho dato troppa pressione sul dosso precedente e sul salto l’atterraggio è stato largo sulla destra e sono stato costretto a curvare per tornare in linea, curva in cui ho perso tanta velocità». Quella velocità gli è costata la vittoria. Ha infatti accusato un distacco da Reichelt di 38/100 di secondo e 8/100 da Osborne Paradis, ma al primo sui 15 secondi del tratto finale ha lasciato 5 decimi, al secondo (che ha superato i 150 km/h) ben 8. Ma è stato davvero bravo nelle curve della parte centrale, finalmente aggressivo e preciso, senza prendere quegli spazi che nelle gare stagionali gli avevano fatto percorrere metri in più. Perché a Kvitfjell Heel si trasforma? «Forse perché qui in Norvegia non c’è nessuno che mi stressa; esci dall’albergo, in-
Edimburgo va Passo indietro di Treviso
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Werner Heel, 33 anni il prossimo 23 marzo, di Merano: tre vittorie in carriera e dieci podi AFP
E’ l’ora di Reichelt Quinto trionfo Heel si ritrova 1L’azzurro 3° in discesa a Kvitfjell. «Ho sbagliato l’ultimo salto. Perché qui vado forte? Nessuno mi stressa»
RWerner: «Esci
dall’albergo, metti gli sci e parti concentrato». Paris ancora in difficoltà: 9°
fili gli sci e sali sulla seggiovia che ti porta in cima e via. Concentrato», dice. REICHELT Intanto l’austriaco Reichelt ha infilato la quinta vittoria stagionale, si è portato nella classifica di specialità a
soli 20 punti da Jansrud e nella finale di Meribel andrà all’attacco. Lotta da cui invece esce il nostro Dominik Paris, ieri nono a 60/100 dal vincitore e ormai oltre la soglia dei 100 punti da Jansrud. Ma non sembra più il Paris che abbiamo visto sino a fine gennaio. Si è classificato quarto la scorsa settimana nella discesa accorciata di Garmisch, ma pare aver perso sicurezza. Quel Paris che sino a Kitzbuehel andava all’attacco di ogni fiocco di neve sembra un ricordo. Anche a Kvitfjell è parso subire certi tratti della pista. Sembra un problema più men-
tale che tecnico, una perdita di fiducia in se stesso che lo rende meno incisivo. Ed è un peccato, perché per trequarti di stagione è stato protagonista in tutte le gare sorprendendo anche se stesso, ma gli errori dei Mondiali di Beaver Creek sembrano aver lasciato tossine velenose nella sua anima. Ha l’occasione oggi di riscattarsi, nel superG, dove ancora è in corsa per il trofeo della specialità. E’ a 73 punti da Jansrud e deve arrivargli davanti per sperare ancora. La nostra maggior speranza anche stamane sarà Heel.
meno dell’avversaria. Ora invece è Anna a sciare più sciolta e convinta, mentre Tina sembra voler strafare. Una battaglia sul filo dei nervi, dove un eventuale sorpasso potrebbe anche portare a un crollo.
quella verso sinistra che immetteva sul lungo scorrimento finale dove l’azzurra è entrata con meno velocità. Una buona gara comunque la sua a cui ha fatto seguito il dodicesimo della sorella maggiore Elena, apparsa però molto meno decisa. Oggi Nadia ha davanti una grande occasione su un pista finalmente ghiacciata nel superG. E’ la sua specialità, dove sa fornire i lampi migliori. pa. m.
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LA DISCESA FEMMINILE
La Fenninger è a soli 24 punti dalla Maze
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enerdì dopo l’unica prova cronometrata pochi avevano dubbi che Tina Weirather era la grande favorita della discesa di Garmisch. Bastava guardare le analisi della sua discesa per capire che in ogni settore questa figlia d’arte poteva fare la differenza. E ieri Tina l’ha fatta con una gara estremamente autoritaria in cui ha sciato ad un livello superiore a tutte le altre e si è aggiudicata il quarto successo in Coppa di una carriera che trop-
pe volte è stata fermata dagli incidenti. Ma gli occhi di tutti erano alle sue spalle, sulla sfida fra Anna Fenninger e Tina Maze che porta alla Coppa del Mondo generale. Ha prevalso ancora l’austriaca che per 40/100 ha fatto meglio della slovena e ha ridotto il distacco in classifica a soli 24 punti. Il loro duello è appassionante e pare che i ruoli si siano invertiti: prima dei Mondiali era la Maze a viaggiare come un treno, mentre la Fenninger pareva avere qualcosa in
FANCHINI E ieri al suo posto poteva esserci Nadia Fanchini, sesta nella classifica finale di questa discesa a 1”27 dalla vincitrice, ma a 36 /100 dalla Maze, centesimi lasciati in due curve sbagliate, soprattutto
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dimburgo corsara a Monigo contro un Treviso poco efficace e incapace di attaccare la granitica difesa ospite. Emblematici i primi quarti d’ora dei due tempi in cui la squadra di Casellato, pur avendo il possesso dell’ovale non riusciva a trovare punti e mettere in seria difficoltà l’avversario che alle prime occasioni avute, invece, ha colpito duramente. Uno-due micidiale a metà primo tempo (maul e intercetto innescavano le mete) che incanalava il match sui binari scozzesi che nella ripresa concludevano l’opera tornando a casa anche con il bonus offensivo. Per Treviso, anche sfortunata per gli acciacchi occorsi ad Ambrosini, Manu e l’assenza di Harden, un evidente passo indietro rispetto alla vittoria di quindici giorni fa contro Cardiff. Emanuele Spironello TREVISO-EDINBURGO
8-29
MARCATORI: p.t. 18’ m. Coman tr. Hidalgo-Clyne, 20’ m. Scott tr. Hidalgo-Clyne, 34’ c.p. Hayward, 36’ c.p. Hidalgo-Clyne; s.t. 19’ m. Strauss, 31’ m.Ragusi,34’ m.Scott tr. Hidalgo-Clyne TREVISO: Hayward; Ragusi, Pratichetti, Christie, Nitoglia; Ambrosini (1’ s.t. Carlisle), Lucchese (24’ s.t. Seniloli); Luamanu, Budd (24’ s.t. Cattina), Barbini (33’ s.t. Derbyshire); Fuser, Pavanello (19’ s.t. Swanepoel); Manu (1’ s.t. Rae), Giazzon (20’ s.t. Anae), Zanusso (19’ s.t. Acosta). All. Casellato. EDINBURGO: Cuthbert (35’ s.t. McLennan); Fife, Scott, Strauss (26’ s.t. Beard), Visser; Tonks, Hidalgo-Clyne (35’ s.t. Fowles); Denton (23’ s.t. Grant), Watson, Coman; Toolis, Bresler (15’ s.t. Atkins); Nel (32’ s.t. Andress), McInally (20’ s.t. Cochrane), Sutherland (32’ s.t. Shiells). All. Solomons. ARBITRO Owens (Galles) NOTE p.t. 3-17, spettatori: 3018. Calci: Treviso 1/3 (Hayward 3 pt), Edimburgo 4/5 (Hidalgo-Clyne 9 pt.). Uomo del match: Hidalgo-Clyne. Punti: Treviso 0, Edimburgo 5. Ieri Ospreys-Munster 26-12, ScarletsLeinster 23-13. Oggi: Dragons-Ulster. Classifica: Glasgow 57; Munster 53; Ulster* 52; Ospreys 51; Leinster 49; Connacht 43; Scarlets 40; Edimburgo 39; Cardiff 30; Dragons* 23; Treviso 18; Zebre 14 (*= una in meno) ECCELLENZA (im) Nel 12° turno di Eccellenza il Petrarca risorge vincendo lo scontro play-off con le Fiamme Oro. Le tre big centrano il bonus. Rovigo a L’Aquila ha aiutato i rivali a liberare il campo dalla neve prima del match, un bel gesto di sportività. Oggi alle 15 posticipo San Donà-Viadana (diretta RaiSport 1). Risultati: Calvisano-Prato 78-0, Lazio-Mogliano 8-44, L’AquilaRovigo 7-26, Petrarca-Fiamme Oro 32-10. Classifica: Calvisano 51, Mogliano 47, Rovigo 46, Viadana* 30, San Donà*, Fiamme Oro 29, Petrarca 27, Lazio 22, L’Aquila 5, Prato 0. (* una in meno)
DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
TUTTENOTIZIE GHIACCIO
La Kostner va a Covo ma non pattina «Mi dispiace»
1Ritmica: Farfalle vincenti (i.b.) L’Italia di ritmica vince il 3° Città di Desio (102.500 punti) sulla Germania (97.300). Le Farfalle azzurre vincono anche la prova a squadre, Veronica Bertolini con 67.050 è prima nell’individuale, davanti all’altra azzurra Alessia Russo e alla tedesca Laura Jung. squadre, dietro solo alla Russia.
TIRO A SEGNO
Campriani argento «Un passo avanti Batto le distrazioni» 1Niccolò sul podio europeo dalla carabina
per ripartite dopo i dubbi e le nuove regole
Carolina Kostner nel pala Covo ● Carolina non pattina. Ieri, dopo aver preso coscienza che una sua esibizione al Gala di Covo avrebbe potuto complicare la situazione, Carolina Kostner ha deciso di non esibirsi sulla pista del paese in provincia di Bergamo. Troppo elevato il rischio di partecipare a un evento di una cooperativa La «Nuovo quadrifoglio» - non affiliata alla Fisg, ma accolto nel Centro dell’Accadueo. «Mi dispiace per tutte le persone che sono venute. So che avevo tutte le carte in regola per partecipare, ma dopo tutti gli articoli che sono usciti non me la sento». Squalificata a un anno e 4 mesi per il caso-doping del marciatore Alex Schwazer, allora suo fidanzato, ha presentato appello al Tas (entro il 23 marzo i dossier delle parti, dopo 2 mesi la sentenza).
BOXE
Manfredonia non ci basta contro gli azeri
Niccolò Campriani, 27 anni, un oro e un argento olimpici a Londra
Mario Salvini INVIATO A ARNHEM (OLANDA)
U
n passo avanti. Per qualsiasi altro atleta un argento agli Europei sarebbe un trionfo. Per Niccolò Campriani è «un passo avanti». Ma non scambiatela per spocchia. E’ solo che sei mesi fa, a Granada, dove ai Mondiali era rimasto già da tutti i
● Sotto gli occhi di Roberto Cammarelle, Italia Thunder perde per la prima volta nella storia un match casalingo per 4-1 contro Azerbaigian Fires per 4-1 che allungano al terzo posto in classifica (17 punti contro 13) . Unica vittoria di una serata comunque impreziosita dal successo di pubblico che conforta la scelta controcorrente dell’Alcatraz , quella del mediomassimo Valentino Manfredonia. Il ragazzo di Recife adottato a pochi mesi di vita da una famiglia napoleana di Pianura si impone all’azero di lungo corso Migitinov, già olimpico a Londra, sfruttando le sue doti di rapidità e mobilità. Con il 4° successo in quattro incontri, Manfredonia continua a sognare l’Olimpiade. Italia Thunder-Azerbaigian Baku Fires 1-4. Kg 52: Rabadanov b. BIDHURI (Ind) 3-0 (49-46, 49-46, 50-45); 60: Selimov b. BOUFRAKECH (Fra) 3-0 (50-45, 50-45, 4946); 69: Baghirov b. DI RUSSO 3-0 (49-46, 48-47, 50-45); 81: MANFREDONIA b. Migitinov 3-0 (48-47, 48-47, 48-47); +91: Makhmudov b. VIANELLO ferita 4.
a
ACQUACHIARA-BRESCIA 7-7 (3-2, 1-2, 1-1, 2-2) Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez, Rossi, Ferrone, Scotti Galletta, Petkovic 2, Lanzoni, Marziali 4, S.Luongo 1, Valentino, Astarita, M.Gitto. N.e. Lamoglia. All. De Crescenzo. Brescia: Del Lungo, Bruni, C.Presciutti 1, F.Pagani, Molina 3, Rizzo, Giorgi 1, Nora, N.Presciutti, Bodegas 2, D.Fiorentini, Napolitano. N.e. Dian. All. Oliva. Arbitri: Bianchi e Collantoni. Note: sup. num. Acquachiara 6 (1 gol), Brescia 11 (3). Esp. De Crescenzo per proteste 31’52”. (f.nap.) PRO RECCO-CAN.NAPOLI 12-6 (3-1, 2-1, 4-2, 3-2) Pro Recco: Tempesti, D.Pijetlovic 2, Giorgetti 1, Felugo 1, F.Di Fulvio 1, A.Fondelli 1, N.Gitto 3; Figari 1, Prlainovic 1, Giacoppo 1, Pastorino. All. Milanovic. Canottieri Napoli: Turiello, Migliaccio 1, Dar.Brgulijan 1, Borrelli 1, G.Mattiello 1, Velotto 2, Esposito; Buonocore, Campopiano, Di Costanzo, Ronga, Vassallo. All. Zizza. Arbitri: Colombo e Del Bosco. Note: s.num. Pro Recco 5 (2), Canottieri 8 (2). (i.v.) ROMA VIS NOVA–SPORT M. 6-8 (2-2, 2-3, 1-2, 1-1) Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena 3, Murro, C.Mirarchi 1, Banovac, Parisi, Di Basilio, Innocenzi 1, Vitola, Rigo, Reynolds, Cuccovillo 1. All. Ciocchetti. Bpm Sport Management: Volarevic, M.Luongo 3, Binchi, Zimonjic, Filipovic 2, A.Di Fulvio, B.Ivovic, C.Di Fulvio, M.Lapenna 2, Bini, Razzi 1, Sadovyy, Conti. All. Zimonjic. Arbitri: Brasiliano e Sgarra. Note: s. num. Roma 9 (3), Sport M. 7 (2). Usc. 3 f. Banovac e Innocenzi 4° t. Esp. Ciocchetti 4° t. per proteste. (g.sc.) COMO-SAVONA 8-9 (2-3, 2-3, 2-2, 2-1) Como: Oliva, Foti, Krizman 1, Susak,
SODDISFATTO «Mi sono piaciuto», ha detto Nicco. E chi lo conosce sa quanto c’è da sorprendersi a sentirlo dir così. Tanto più che dopo essere stato sempre su e già tra la quinta e la seconda posizione, dopo il 19° e penultimo colpo è balzato primo, in sorpasso su Anton Rizov (a +0-3). Ma all’ultimo tiro, quando il cuore fa ballare la punta della carabina, il patatrac: 9.8 il bulgaro, 8.9 l’azzurro. Campriani assicura di non temere il ritorno della sindrome dell’ultimo colpo. «Però è vero che ho ceduto alla tentazione di ascoltare la classifica elencata dallo speaker», una cosa che con le vecchie regole non accadeva. Così come non c’erano le eliminazioni. «Quando si resta in tre, tu non vorresti ma c’è una parte di te che ha giù cominciato a festeggiare. Ecco io sto lavorando su questo, sulle distrazioni, mi alleno con la cuffietta nelle orecchie da cui escono rumori del pubblico. La gara di oggi mi ha detto che sta funzionando. E al tempo stesso l’ultimo tiro aggiunge che ho ancora delle fragilità. Il che per me è uno stimolo. Devo impegnarmi su quello, per migliorare il rendimento sotto pressione. Per il tiro e per la vita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Carabina uomini: 1. Rizov (Bul) 205.8 – 624.2; 2. Campriani 205 – 628.1; 3. Chareika (Bie) 185.2 – 624.7; 22. Pappalardo 621.5; 27. Weithaler 620.3. Squadre: 1. Russia 1873.4; Italia 1869.9; 3. Bielorussia 1867.7. Pistola donne: 1. Kostevych (Ucr) 202.9 . 386; 2. Boneva (Bul) 202.3 – 388; 3. Tobai Sike (Ung) 177.2 – 381; 28. Chiaberto 373; 32. Ricci 372.
IPPICA
Molina salva il Brescia a Napoli e l’Acquachiara si infuria La Pro Recco a -1 dalla vetta ella 6 di ritorno, Molina salva il Brescia dal primo k.o.: il suo gol a 8” dalla fine nega il successo all’Acquachiara che protesta. Dice De Crescenzo: «Lascio la nuova commissione tecniciarbitri, nulla può cambiare».
Valentino Manfredonia BOZZANI
podi, quasi si chiedeva se fosse il caso di continuare. Perché non si divertiva, perché non riusciva a trovare stimoli in una competizione stravolta dalla nuove regole. Poi ha deciso di mettercisi di buzzo. E il risultato è questo podio ritrovato, un podio doppio, visto che la sua gran prestazione nelle qualifiche, in cui è arrivato primo con 628.1, ha trascinato il siciliano Enrico Pappalardo e l’altoatesino Simon Weithaler all’argento a
PALLANUOTO
N
35
Busilacchi, Ferraris 1, Milakovic 5 (1 rig.), Jelaca, Pellegatta, E.Pagani, Gaffuri, Cesini 1, Garancini. All. Stritof. Carisa Savona: Antona, Alesiani, Damonte 1, Colombo 1, L.Bianco, Giunta, Mistrangelo 1 rig., Fulcheris, G.Bianco, Tomasic 1, Agostini, G.Fiorentini 5 (2 rig.), Zerilli. All. Angelini. Arbitri: Alfi e Gomez. Note: s.num. Como 11 (4), Savona 8 (2). Usc. 3 f. G.Bianco e Damonte 4° t. (si.cle.) POSILLIPO-BOGLIASCO 16-7 (2-1, 5-3, 3-0, 6-3) Posillipo: Negri, Dolce 1, Briganti, Foglio, Klikovac 1 rig., Radovic 5 (1 rig.), Renzuto 1 rig., Gallo 4, E.Russo, Bertoli 3, Mandolini 1, Saccoia, Caruso. All. Occhiello. Bogliasco: Prian, De Trane 1, A.Di Somma 1, Gavazzi 1, E.Di Somma 2, Ravina, Loomis, Monari, Boero 2, Guidaldi, Guidi, Deserti, Pellegrini. All. Bettini. Arbitri: Ceccarelli e Scappini. Note: s.num. Posillipo 8 (4), Bogliasco 11 (4). Usc. 3 f. Boero 27’19”, E.Russo 28’02”. (f.nap.) FLORENTIA-LAZIO 11-16 (1-5, 3-3, 4-3, 3-5) Florentia: Mugelli, Gambacorta 4, Generini, Coppoli 2, Panerai, Brancatello, Tan Feihu; Dani 1, Liang Nianxiang, Gobbi 4, Ercolano, Cicali. N.e. Gragnani. All. Vannini. Lazio: Vespa, Samuels 5 (1 rig.), Di Rocco, Colosimo 2, Leporale 1, A.Calcaterra 4, Mele; Sacco, Gianni 1, Cannella, Vittorioso 2, Maddaluno 1. N.e. Correggio. All. Cianfriglia. Arbitri: Castagnola e Savarese. Note: s.num. Florentia 13 (7), Lazio 8 (6). Usc. 3 f. Gianni 4° t. Esp. per scorrettezze Ercolano e Cannella 3° t. (a.p.) Class.: Brescia 49; Pro Recco 48; Acquachiara 38, Sport M. 35; Savona 25; Posillipo 23; Como 19; Can.Napoli 19; Bogliasco 18; Lazio 16; Roma Vis Nova 6; Florentia 4. Pr. turno (11/3): Lazio-Roma Vis Nova, Brescia-Como, Bogliasco-Sport Management, Savona-Pro Recco, Posillipo-Acquachiara, Can.Napoli-Florentia. COPPA ITALIA DONNE Nelle semifinali, a Messina, la Despar batte la Mediterranea Imperia 7-6 e il Plebiscito Padova supera il Bogliasco con lo stesso risultato ai rigori (4-4). Oggi le finali per il 3° posto (12.45) e per il trofeo (14.45, diff. RaiSport 2 alle 18).
Vitesse a Cagnes C’è Pascià Lest contro Timoko
ATLETICA ● POWELL K.O. (si.g.) Mike Powell, primatista mondiale del lungo (8.95) che a 51 anni voleva tornare a saltare, a Wellington (N.Zel) si è fatto male alla gamba sinistra nel riscaldamento e non ha voluto rischiare. A Brisbane (Aus). Donne. 100 hs (+0.3): Pearson 12”74.
BOXE ●
SHIMING BATTUTO (r.g.) A Macao, il cinese Zou Shiming (6-1), fallisce l’attacco al Mondiale Ibf mosca, sconfitto ai punti da Amnat Ruenroeng (Thai, 15). A Liverpool, il sudafricano Zolani Tete (20-3) mantiene li supermosca Ibf: ko 8 il locale Paul Butler (17-1).
CANOTTAGGIO ●
MEMORIAL VILLA Oggi alle 12 sul Lago d’Orta, Memorial don Angelo Villa. In gara, il tedesco Jost Schomann-Fink, l’iridata neozelandese Emma Twigg, Battisti, Luini, Basalini e la Sancassani.
NUOTO PER LA MIZZAU NEI 400 SL 2° CRONO ITALIANO ALLTIME (al.f.) Alice Mizzau nei 400 a Marsiglia in 4’07”11 nuota il 2° tempo italiano alltime (Filippi scavalcata di 4/100). Arianna Castiglioni domina i 50 rana (31”50), Sjoestroem 56”58 (26”81) a 60/100 dal mondiale della Vollmer. Uomini: 50 sl Manaudou 21”71 (1° t. 2015), Orsi 22”40; 400 sl Joensen (Far) 3’50”22; 200 do Stasiulis 1’59”28; 50 ra Feldwehr (Ger) 27”89, 4. Scozzoli 28”14; 100 fa Metella 52”13, 9. Rivolta 53”43. Donne: 50 sl Sjoestrom (Sve) 24”74, 4. Ferraioli 25”17; 400 sl Carlin (Gb) 4’05”55, Hosszu (Ung) 4’05”75, Mizzau 4’07”11, 5. Trombetti 4’16”25; 50 ra Castiglioni 31”50, Pedersen 31”85, 7. Guzzetti 32”36; 100 fa Sjoestroem (Sve) 56”58.
PALLAMANO ●
PLAYOFF (an.gal.) Playoff al via. Gir.A: Cassano Magnago-Bolzano 2629, Trieste-Pressano 28-24 (g. il 5/3). Gir. B: Estense-Romagna 18-30, AmbraCarpi 22-23. Gir. C: Dorica-Fasano 2028, Fondi-Albatro 32-24.
GHIACCIO ●
MONDIALI PISTA LUNGA Mondiali allroud in pista lunga di Calgary (Can). Dopo i 5000 maschili e i 3000 femminili stasera si assegnano i titoli (dir. Eurosport 2 ore 18-22). Uomini. 500: 1. Morrison (Can) 34”98; 15. Giovannini 36”57. Donne. 500: 1. Richardson (Usa) 37”11; 17. Lollobrigida 40”00. ● FIGURA A Tallinn (Est) conclusi i Mondiali jr di figura. Uomini. Finale: 1. (1.2.) Uno (Giap) 232.54; 22. (20.21.) 154.62. Danza. Finale: 1. (1.1.) Yanovskaya-Mozgov 155.92; 18. (17.17.) Sforza-Sforza 107.80.
GINNASTICA ●
FASANA TERZA Nell’ultima di coppa del Mondo a Dallas, miglior risultato in carriera per Erika Fasana, terza con 56.633 dietro le americane Biles (62.299) e Skinner (57.832) ma in rimonta sulla venezuelana Jessica Lopez (56.365) che conquista la Coppa. Sesta Vanessa Ferrari (55.731). Fra gli uomini 1° Verniaiev (Ucr, 90.597) su Kato (Gia, 90.098) e Whittenburg (Usa, 89.932).
HOCKEY GHIACCIO ●
ASIAGO IN SEMIFINALE (m.l.) E’ l’Asiago la quarta semifinalista: in gara7 dei quarti eliminato Appiano mai domo. Asiago-Appiano 4-2 (2-1, 0-1, 2-0) serie 4-3. Semifinali da martedì su 7: Val Pusteria-Renon; Asiago-Milano. ● EBEL(m.l.) Il Bolzano per gara-2 dei quarti di Ebel riceve alle 17.45 il Linz in vantaggio 1-0 nella serie su 7.
SPORT INVERNALI SNOWBOARD: FISCHNALLER 3° Torna sul podio di Coppa del Mondo nello slalom parallelo Roland Fischnaller. A Mosca, è dietro Reiter (Usa) e Karl (Aut) che ha sfruttao un errore di Roland nella semifinale. Nella finalina, l’azzurro batte il russo Sobolev. Donne: vince Riegler (Aut), 25° posto per Ochner e 31° per Boccaccini. FONDO: PELLEGRINO CADE (21°) A Lahti (Fin), il leader di specialità Krogh viene retrocesso per irregolarità nei quarti, ma Federico Pellegrino cade. La Coppa sprint si deciderà a Drammen, in alternato, mercoledì: l’azzurro è a 33 punti Sprint tl. Uomini: 1. Brandsdal (Nor), 2. Skar (Nor); 3. Jouve (Fra); 12. Northug; 21. Pellegrino; 30. Krog (pen.); 42. Urbani. Donne: 1. Bjoergen (Nor); 2. Oestberg (Nor); 3. Randall (Usa); 33. Vuerich. Oggi: 10.15 e 12.30 (Eurosport 2) la 10-15 km tc D e U. ● BIATHLON Ai Mondiali di biathlon a Kontiolahti (Fin), disputate le sprint: i fratelli Boe, oro e bronzo. Uomini: 1. J.Boe (Nor) 1 24’12”8 (1); 2. Smith (Can) a 12”1 (1); 3. T.Boe a 2523 (0); 23. D.Windisch a 1’15”5 (2); 24. L.Hofer a 1’19”3 (3); 25. De Lorenzi a 1’21”1 (1); 90. Bormolini a 4’33” (5). Donne: 1. Dorin (Fra) 22’16”8 (2); 2. Nowakowska (Pol) a 9”6 (0); 3. Valj Semerenko (Ucr) a 19”7 (2); 20. Wierer a 1’45”7 (3); 30. Oberhofer a 2’11” (4); 60. Vittozzi a 3’09”2 (4); 67. N.Gontier a 3’28” (5).
TUFFI ●
CAGNOTTO (al.f.) Tania Cagnotto in coppa Rio a Bolzano vince da 1 m (274.80).
HOCKEY PISTA ●
Pascià, 2° nel 2014 a Cagnes FORNI ● Oggi a Cagnes-sur-Mer, in Costa Azzurra, c’è il Criterium de Vitesse (ore 16, m 1609) che come da tradizione anticipa i grandi appuntamenti di primavera. Tre gli italiani in pista (Owen Cr è stato ritirato), tra cui Pascià Lest che finì secondo lo scorso anno dietro Univers de Pan, in pista anche oggi. Il figlio di Varenne avrà in sulky per la prima volta Gabriele Gelormini ma rientra da novembre e non sarà al 100%. Poi avremo in pista Linda di Casei (A. Gocciadoro), splendida terza nel France, e Osasco di Ruggi (W. Paal) che la scorsa estate ha vinto l’Europeo di Cesena. L’ultimo successo italiano è quello di Varenne nel 2002 al record della corsa di 1.09.6. Il favorito è Timoko, finito terzo nell’Amérique, primo nel France e vincitore proprio del Vitesse nel 2013. ● GP ETRURIA A Firenze c’è il GP Etruria (ore 16.50, m 1600) per i tre anni: rientra dal nulla di fatto nell’Allevatori Tony Giò che in precedenza aveva vinto il Gran Criterium. Non sarà facile andare a prendere Teresita Wise, con Timone Ek in agguato.
CAMPIONATO E COPPE (m.nan) Serie A-1, 21a: Follonica-Viareggio 4-3, Sarzana-Correggio 8-4, Matera-Lodi 35, Giovinazzo-Pieve 4-3, Bassano-Prato 6-3. Classifica: Forte 54, Breganze e Cgc Viareggio 47. Eurolega, quarti, andata. Breganze-Forte dei Marmi 5-2, Valdagno-Barcellona (Spa) 2-6
Gala motonautica Premio a Capelli sulla sicurezza
IPPICA ●
IERI 12-14-9-2-10 A Torino (m 1600): 1 Picard del Ronco (T. Di Lorenzo) 1.13.1; 2 Rebecca Laser; 3 Nelson Milar Bigi; 4 Papas del Pino; 5 Negresco Milar; Tot.: 4,96; 2,30, 2,17, 3,60 (24,72). Quinté: 9.839,91. Quarté: 848,51. Tris: 130,30. ● OGGI Trotto: Firenze (14.40), Napoli (14.50), Bologna (14.30) e Montegiorgio (15.15). Galoppo: Roma (14.30).
MOTORI ●
MOTOCROSS IRIDATO (m.z.) Ryan Villopoto (Kawasaki) ha vinto le qualifiche MXGP del GP di Thailandia su Clement Desalle (Suzuki); 8° Antonio Cairoli (KTM) dietro David Philippaerts (Yamaha). Successo per Kiara Fontanesi (Yamaha) nella prima donne. ● MONDIALE TURISMO (ant.gat) E’ di Josè Maria Lopez la prima pole del Wtcc 2015. Il campione del mondo a Termas de Rio Hondo (Arg) precede Muller e Loeb; 7° Gabriele Tarquini (Honda Civic) e 8° Stefano d’Aste (Chevrolet Cruze). Thompson (Lada Vesta) in pole in gara-2. ● MONDIALE RALLY (ant.gat.) Sebastian Ogier (Volkswagen Polo R) padrone del rally del Messico, terza del Mondiale: ha 1’08” su Mads Ostberg (Citroen DS3) e 1’18” sul compagno Andreas Mikkelsen. Ritirati Jari-Matti Lavala e Lorenzo Bertelli. Oggi la conclusione.
● Un premio della motonautica a un ex pilota di F1, Ivan Capelli. E’ capitato a Montecarlo nel gala della Uim di Raffele Chiulli. Il principe Alberto ha consegnato all’ex pilota Ferrari un riconoscimento per la sicurezza dei piloti. Applaudito anche da Jacques Villeneuve, Capelli ha spiegato il progetto da lui stesso elaborato (7 anni) che da quest’anno sarà utilizzato nelle gare di motonautica: «Un braccialetto arancione, impermeabile e ignifugo, che contiene tutta la cartella sanitaria del pilota che i soccorritori potranno consultare con un normale smartphone. Utilissimo per intervenire nell’emergenza». Nella foto Bastiani, da sin. il principe Alberto, Capelli, lo sceicco di Abu Dhabi Sultan bin Khalifa e il presidente Uim Chiulli
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DOMENICA 8 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
AltriMondi R
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della Camera Laura Boldrini ci invita a dare un contributo alla demolizione delle discriminazione scrivendo, per esempio, “direttrice” e non “direttore”), donna d’acciaio, poco incline ai sentimentalismi, ha scritto nel suo blog che «in molti Paesi le restrizioni legali cospirano contro le donne per impedirci di essere economicamente attive».
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IL FATTO DEL GIORNO LA FESTA DELL’8 MARZO Il capo dello Stato Sergio Mattarella, 73 anni, ieri a Roma con il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, 34 ANSA
Come mai nel 2015 le donne continuano a guadagnare meno dei colleghi maschi? 1In Italia la differenza è del 7,2%, ma siamo tra le nazioni
più virtuose in Europa. Restano ancora preoccupanti, invece, i dati sullo stalking e sui maltrattamenti in famiglia
di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Arriviamo a questo 8 marzo avendo bene impressi gli ultimi fatti, e cioè il discorso di Patricia Arquette da una tribuna formidabile come quella dei premi Oscar e l’intervento, il giorno dopo, sul suo blog, di un personaggio di primo piano come Christine Lagarde, la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Fmi. In più, l’amarissima storia di quell’indiana ammazzata da sei stupratori, insultata anche dopo morta da uno dei suoi assassini, il quale ha sostenuto che «se non avesse resistito, non le sarebbe successo niente».
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Cominciamo dalla Arquette? L’attrice statunitense ha preso un Oscar per il formidabile Boyhood, dove fa una moglie che si sposa tre volte e non trova mai il marito giusto, il secondo di questi mariti, anzi, alza pure le mani… Ma ecco, al momento culminante, Patricia ha il microfono in mano e dice: «Dedico la vittoria a tutte le donne che hanno partorito, a tutte le cittadine della nazione. Dopo aver combattuto per i diritti di tutti gli
altri è arrivato per le donne il momento di combattere per se stesse e di iniziare a chiedere, finalmente, che si ottenga la parità di retribuzione con gli uomini». Le attrici presenti in sala si sono scatenate in un’ovazione, specie Meryl Streep e Jennifer Lopez: anche a livello di questi milionari (o forse miliardari) che sono i divi di Hollywood, infatti, succede che le donne prendano meno degli uomini!
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Dicevamo che poi è intervenuta anche la Lagarde. Sì, la potentissima direttrice generale del Fondo Monetario (a proposito, la presidente
SENZA DONNE L’ITALIA SAREBBE PIÙ POVERA E PIÙ INGIUSTA. NON DOVREMMO MAI SMETTERE DI RINGRAZIARVI SERGIO MATTARELLA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
La storia della ragazza indiana è terribile. Sì, la ragazza è stata chiamata Nirbhaya (nome finto), studiava fisioterapia, aveva 23 anni. I sei la aggredirono su un autobus, lei fece resistenza, la massacrarono fino ad ammazzarla. Uno dei sei è stato intervistato da una giornalista della Bbc, Leslee Udwin, a sua volta vittima, in passato, di uno stupro. L’uomo si chiama Mukesh Singh, è in carcere, è stato condannato a morte e aspetta solo di essere giustiziato. Alla Udwin ha detto: «La ragazza ha fatto resistenza, se fosse stata zitta e ci avesse lasciato fare non sarebbe successo niente. Una ragazza che abbia un po’ di decenza non dovrebbe andare in giro alle nove di sera perché alle ragazze si addicono i lavori domestici, non il girovagare per discoteche e bar, facendo cose sbagliate». Il governo indiano, che si vergogna di queste prese di posizione (gli stupri non sono finiti, alla fine di febbraio una bambina è stata violentata e ammazzata durante una festa di nozze), ha proibito la diffusione del programma e protestato ufficialmente con la Bbc. La trasmissione, che si intitola India’s Daughter, andrà comunque in onda, oggi, in molti altri Paesi.
Come si pone l’Italia, in questo panorama? Risultati contrastanti, alcuni consolanti, altri meno. Ieri del tema “Donne per la Terra” ha parlato il presidente Mattarella in una cerimonia al Quirinale: «Senza di voi, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà. Il volto della coesione sociale. Dovremmo ricordarlo costantemente...». Mentre il ministero dell’Interno ha diffuso i dati su maltrattamenti in famiglia, sfruttamento della prostituzione, pornografia minorile. Numeri molto interessanti perché fotografano, o dovrebbero fotografare, gli effetti della legge cosiddetta sul “femminicidio” in cui si inaspriscono le pene relative alla violenza di genere e allo stalking. Ebbene, risulta che quella legge ha influito poco o niente: i maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, tra il 2013 e il 2014, sono aumentati (11.991-12125), i reati di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile pure (2013-3084). Sono aumentati solo gli uomini ammoniti o arrestati. Gli esperti, nelle dichiarazioni di ieri, hanno tutti detto giustamente che una legge non basta, è necessaria «una rivoluzione culturale, perché la radice della violenza di genere, fenomeno secolare, è legata al costume, alla mentalità predominante e quindi alla cultura. E a quelle regole del diritto consuetudinario che scandiscono i rapporti interpersonali e di coppia».
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E quali sarebbero le notizie consolanti? Al dato negativo sulle retribuzioni in Italia (gli uomini guadagnano il 7,2% più delle donne, secondo il Gender Gap Report 2015), si deve affiancare quello consolante del raffronto con gli altri Paesi. Nel confronto col resto d’Europa, risultiamo in cima alla classifica, preceduti solo da Slovenia, Malta e Polonia. La media continentale registra una differenza nelle retribuzioni del 16,4%. La Francia è quattordicesima col 15,2% di gap, la Finlandia è ventesima col 18,7%, il Regno Unito è ventiduesimo col 19,7% e la Germania ventiquattresima col 21,6%. All’ultimo posto l’Estonia, che arriva a sfiorare il 30 per cento di differenza.
Jobs Act, da ieri via al nuovo contratto saranno garantiti da «tutele crescenti» E Renzi: «Più lavoro che licenziamenti»
I
l ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, immagina al massimo un «20% di errori o di scontenti». Mentre dal sindacato il leader Uil, Carmelo Barbagallo, non si stanca di ripetere che «sarà più facile ridurre le tutele e licenziare». Così, tra l’ennesimo scambio avvelenato di pareri, nell’Italia renziana ha debuttato ieri il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti:
vale per i neoassunti, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs act. «Non si può puntare alla perfezione da subito, ma accontentiamoci dell’80%», ha commentato ancora Poletti. Di buon umore e pronto a sottolineare «la fase nuova in Italia»: «Sarà nel segno di una maggiore certezza di regole per le imprese, di una prospettiva di stabilità per i lavoratori». Ben altro tono per il capo Uil: «Inizia una nuova fase di insicurezza dell’era 2.0», la sentenza di Barbagallo. LA SCOMMESSA Dall’addio all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nelle neo-assunzioni (che beneficeranno degli sgravi triennali fissati dalla Legge di
stabilità) all’estensione di durata e platea dell’assegno di disoccupazione, la rivoluzione pare radicale. Ma è il tema del cosiddetto «reintegro» a infiammare di
TASCABILI SI CONTANO I DANNI AL CENTROSUD
Maltempo, in tanti senza luce Ed esplode il caso Briatore ● Il maltempo ha dato una giornata di tregua all’Italia ieri, anche se migliaia di persona restano senza luce o acqua soprattutto al CentroSud. La Toscana, una delle regioni più colpite dalla tempesta di vento che ieri ha ricevuto anche la visita del ministro Boschi, sta valutando di chiedere lo stato di calamità naturale. Secondo Coldiretti, i danni all’agricoltura ammontano a 300 milioni di euro. Un tweet di Flavio Briatore che ridimensiona i danni in Versilia in vista della stagione turistica ha fatto infuriare il sindaco di Pietrasanta: «Di fronte alla piena emergenza le sue parole suonano offensive».
CORTEO DEGLI ANTAGONISTI
Salvini contestato a Genova «Basta con i comizi blindati»
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LA LEGGE IN VIGORE
1Tutti i neoassunti
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Il premier Matteo Renzi, 40, e il ministro Giuliano Poletti, 63 ANSA
più gli opposti ultrà: per i nuovi assunti resta solo in caso di licenziamento «nullo» o «discriminatorio» e nei casi di licenziamento «disciplinare» nel quale il giudice riconoscerà che il fatto «non sussiste». Negli altri casi «ingiustificati» e nei licenziamenti «economici», la tutela è solo un indennizzo «certo e crescente» in base all’anzianità di servizio. Il regime dell’indennizzo monetario vale, però, anche per i licenziamenti «collettivi». Ma, più in generale, saranno i numeri a fare la differenza per Renzi: «Quest’anno ci saranno molte più assunzioni che licenziamenti», ha immaginato ieri il premier. Ed è pure «pronto a scommettere». cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il corteo degli antagonisti ieri a Genova ANSA ● «Io sono stufo di fare comizi blindati, non è democrazia». Protesta Matteo Salvini, leader della Lega Nord, dopo la trasferta di ieri a Genova, dove circa 150 giovani dei centri sociali hanno manifestato al grido di «Lega fascista». Limitazioni al traffico, negozi chiusi, forze dell’ordine davanti al Teatro della Gioventù, dove ha parlato Salvini. Distrutta la targa in memoria di Ugo Venturini, militante dell’Msi, ucciso nel 1970. Il leader leghista ha toccato vari temi: dai mal di pancia veneti («Mi dispiace per Tosi ma Zaia è un patrimonio che è mio dovere tutelare») all’immigrazione («L’Onu ha denunciato il possibile arrivo di un milione di persone. Quando lo dicevamo noi, eravamo allarmisti»). A Venezia, invece, 7 mila persone hanno partecipato alla manifestazione di Fratelli D’Italia per «far rinascere un nuovo centrodestra in un fronte comune con la Lega», l’annuncio di Ignazio La Russa. Venezia è stata scelta come «simbolo delle piccole e medie imprese vessate», spiega Giorgia Meloni. Salvini, atteso, non c’era: «Preferisco dedicare del tempo a mio figlio».
LA RETE TELEFONICA IN TILT
#Timdown: salta Whatsapp E si scatena la protesta web ● Due giorni di disagi e migliaia di proteste per gli utenti Tim che usano Whatsapp e Facebook. Un primo blackout si è verificato venerdì sera intorno alle 22 ma è stato risolto in poco tempo. Molto più pesante quello di ieri, scattato dopo le 14 e durato per tutto il giorno. I problemi sono dovuti ad un malfunzionamento della rete 3G di Tim, visto che, usando il wifi, le app funzionavano alla perfezione. Ma, mentre su Twitter si diffondeva l’hashtag #Timdown (con cinguettii a dir poco furibondi), dal suo account @TIM_Official si limitava a dire: «Ci scusiamo. Non risultano blocchi alla navigazione 3G e 4G».
IN UN ISTITUTO TECNICO A TREVISO
Preside manda via docente «per scarso rendimento» ● In epoca di riforme e tagli alla pubblica amministrazione, fa scalpore la vicenda di un docente di educazione fisica, 50 anni, di Montebelluna (Tv) licenziato in tronco per «protratto scarso rendimento». La decisione «a tutela degli studenti» è stata presa dal preside dell’Itis Einaudi Scarpa della cittadina veneta, Gianni Maddalon, che - se il collega allontanato venisse reintegrato - dovrebbe pagare di tasca propria i danni di immagine e gli stipendi sfumati. Critici i sindacati: «Si attiva un clima di sfiducia e paura», osserva la Cgil locale. L’insegnante dava voti a casaccio e non conosceva la materia.
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L’America è a Selma «Marciamo ancora» Ucciso un altro nero 1Obama in Alabama a 50 anni dal corteo anti-razzista Ma in Wisconsin un agente spara a un afroamericano Filippo Conticello @filippocont
S
elma non è il passato. Selma è ora, ripete Obama. E subito è arrivato il sangue a ricordarci quanto il presidente abbia ragione: ieri un pezzo di America è tornata a marciare in Alabama, a chiedere pari diritti perché dopo 50 anni i neri muoiono ancora per strada. Solo la sera prima in Wisconsin un agente aveva ammazzato un altro afroamericano disarmato. E, così, si è mischiato con la dura attualità anche l’evento organizzato a Selma per l’anniversario di una tragica manifestazione, quella con Martin Luther King repressa selvaggiamente dalla polizia: il caso nella città di Madison è solo l’ultimo che indigna gli Stati Uniti e il mondo intero. Stavolta l’omicidio è avvenuto in circostanze più confuse del solito: tutto nella serata di venerdì quando un poliziotto, dopo aver ricevuto segnalazioni su una rissa, ha deciso di fare irruzione in un appartamento. Dopo una colluttazione, il 19enne, identificato come Anthony “Tony” Robinson, si è beccato una pallottola in testa: è morto in ospedale e anche l’agente è stato ricoverato per le ferite. Nonostante l’annuncio di un’inchiesta sul caso, inevitabile, è esplosa la rabbia della gente. Anche il capo della polizia locale ha confermato che Robinson non aveva armi. Subito decine di persone sono scese per le strade e i loro slogan si sono sentiti anche in Alabama, dove Obama, il primo uomo di colore ad abitare alla Casa Bianca, non poteva certo mancare. Anzi, la sua amministrazione ha deciso di lanciare una nuova offensiva per denunciare la questione razziale negli Usa: «Ferguson non è un caso isolato», ha detto in una intervi-
Barack Obama, 53 anni, ieri sull’Edmund Pettus Bridge di Selma, in Alabama AP
sta, alludendo anche a un rapporto diffuso mercoledì su certi comportamenti razzisti della polizia. PER LE VITTIME Per sempre sarà Bloody Sunday, come nelle cronache nel tempo e nella memoria di chi c’era: quel 7 marzo del 1965, “domenica di sangue”, la polizia caricò la folla enorme raccolta attorno al dottor King. Allora protestavano per il diritto di voto agli afroamericani: doveva essere la prima marcia da Selma a Montgomery, furono solo manganelli e lacrimogeni sull’Edmund Pettus Bridge. Una ferita che mai è stata sanata e, per questo, da quel ”ponte dei diritti” Obama ha pronunciato nuove parole storiche: «Dalla Tunisia all’Ucraina, i giovani sono
ancora ispirati da Selma, ma la marcia non è finita». Anzi, l’ha definita una metafora delle battaglie per i diritti civili di ogni minoranza, gay compresi. Ad ascoltarlo, sono arrivati a migliaia, pure alcuni attori del cast del film Selma. La strada per la libertà. Mentre ha stupito l’assenza dei vertici Repubblicani: c’era, sì, l’ex coppia presidenziale George W.-Laura Bush, ma nessun leader della nuova destra. Nei giorni scorsi la comunità afroamericana ha polemizzato per questo, poi ieri sul luogo che cambiò la storia dell’America è tornata solo una solenne richiesta di giustizia. Per Ferguson e Madison, per i ponti ancora da attraversare.
LO HA VOLUTO IL PAPA
L’OMICIDIO DI MOSCA
Confessò Moro Il nunzio Mennini depone domani ● Ci separano quasi 37 anni dal rapimento e dall’omicidio del presidente della Dc Aldo Moro, vittima delle Brigate Rosse nel 1978. Ma non si è mai fatta piena luce su diversi aspetti di quella vicenda. Nuove risposte potrebbero arrivare domani a Roma dall’audizione del nunzio apostolico nel Regno Unito, l’arcivescovo Antonio Mennini, convocato dalla nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso. È stato papa Francesco a svincolare Mennini dall’immunità diplomatica e rendere possibile l’audizione del prelato che, all’epoca dei fatti, era un 31enne viceparroco a Roma, in una chiesa vicino a casa del presidente della Dc. Cosa c’entra Mennini con il dramma di Moro? Stando a quanto affermato nel 2010 dall’ex capo dello Stato Francesco Cossiga, che all’epoca dei fatti era titolare del Viminale, il sacerdote avrebbe confessato Moro nel covo brigatista, addirittura impartendogli l’estrema unzione poco prima dell’esecuzione. «Come ministro dell’Interno allora mi sentii giocato. Mennini ci scappò. Seguendolo avremmo potuto trovare Moro», confidò Cossiga. In realtà, il telefono del sacerdote era sotto controllo già circa venti giorni prima della morte dello statista e tuttavia le bobine registrate sono state distrutte. Mennini - che comunque è già stato ascoltato in passato - ha già negato di aver incontrato Moro ma ha ammesso di aver smistato lettere per il rapito.
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L’arcivescovo Mennini, 67 anni
Israele, migliaia in piazza contro il premier Netanyahu L
premier israeliano a molti è parsa un azzardo. Ad altri, invece, è sembrato chiaro il tentativo di spostare sul tema della sicurezza la battaglia elettorale. La mossa gli ha fatto comunque recuperare almeno un seggio, ma potrebbe non essere sufficiente. Il sistema elettorale assegna l’incarico di formare il governo non al partito con più voti, ma a quello con più probabilità di coagulare 60 seggi. Decisive sono intese e coalizioni. Le ultime proiezioni assegnano 23 seggi a Bibi e 24 alla Zionist Union tra i laburisti di Yitzhak Herzog e il partito della ex ministro e agente segreto Tzipi Livni. Dodici ne avrebbero sia gli ortodossi di Jewish Home (destra) che il liberale Yair Lapid. Puntando sulla ritrovata unità nazionale, sulla difesa dello stato sociale e sulla crescente disparità tra ricchi e poveri, Herzog, Livni, la sinistra-sinistra di Meretz (e magari anche Lapid), tutti insieme ieri in piazza, sperano di spuntarla per una manciata di voti. Ago della bilancia, a quel punto, potrebbero risultare i 13 seggi dei partiti arabi per la prima volta uniti e non disposti ad alleanze. Ironie della sorte. m.arc.
Anche ieri tanti russi in fila per portare i fiori sul luogo dell’omicidio AP
Nemtsov, fermati due caucasici: «Sono ideatori e killer»
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on poteva restare impunito troppo a lungo. Putin lo aveva detto chiaro da subito: «Basta omicidi politici, scoprite chi è stato». E così, otto giorni dopo la morte del leader dell’opposizione russa Boris Nemtsov, ecco i primi due fermati. Già da qualche giorno si parlava di due sospettati di origine caucasica, adesso sono arrivati i fermi e già oggi è attesa la convalida dell’arresto. Il direttore dei servizi segreti di Mosca (Fsb), Aleksandr Bortnikov, ha anche rivelato i nomi: Anzor Gubashev e Zaur Dadayev. Secondo il primo canale statale russo sono due cugini di 32 e 33 anni: Gubashev era guardia giurata in un ipermercato a Mosca, Dadayev è da dieci anni nel battaglione del ministero dell’interno ceceno “Sever”. Ma la stessa emittente parla di appartenenza ad un movimento islamico radicale del Caucaso e si pensa dunque anche a una vendetta per le posizioni di Nemtsov su Charlie Hebdo. Nelle prossime ore la fidanzata della vittima, la giovane modella Anna Duritskaya, testimone oculare del delitto, potrebbe essere convocata per un riconoscimento, anche se per alcuni i due avrebbero già confessato.
IL MANDANTE Secondo il Comitato Investigativo Federale non ci sarebbe nessun mandante: i due, aiutati da quattro persone ancora ricercate «sono responsabili dell’organizzazione e dell’esecuzione dell’omicidio di Nemtsov». A incastrarli sembra siano stati il Dna raccolto nell’auto dell’agguato, le riprese delle telecamere di sorveglianza e i tabulati telefonici. Ma la questione mandante resta delicata. Uno dei collabora-
RI collaboratori
dell’oppositore di Putin accusano: «Ora prendete i veri mandanti»
tori più stretti di Boris Nemtsov, il co-presidente del suo partito Ilya Yashin, ha dichiarato: «Gli investigatori devono trovare e perseguire chi ha ordinato l’omicidio. Se tutto finisce con l’arresto di capri espiatori gli omicidi politici continueranno». Nelle ore immediatamente successive ai due fermi, una fonte vicina all’inchiesta, citata dall’agenzia Interfax, aveva fatto sapere che «i mandanti non sono ancora stati individuati» e che «le tracce di chi ha organizzato l’omicidio potrebbero portare all’estero». Ufficialmente però è praticamente tutto risolto. Per la gioia di Putin.
SI VOTA TRA 10 GIORNI
e strade attorno a Rabin Square, nel centro di Tel Aviv, venerdì erano affollate di gente mascherata in mille modi per la festa di Purim: sorta di carnevale ma molto più religioso, con quattro delle 613 mitzvot (i precetti fulcro dell’ebraismo). Ieri sera, un’ora dopo il tramonto, al termine dello shabbat, quella stessa piazza si è riempita di migliaia di sostenitori dell’alleanza di centrosinistra decisa a rovesciare Benyamin “Bibi” Netanyahu, al governo da sei anni. Erano almeno 35 mila a scandire slogan contro il leader del Likud e a far rimbalzare, da una parte all’altra della piazza, un’enorme pallone col suo volto stampato sopra. In Israele si vota tra dieci giorni e mai come stavolta un’elezione è stata tanto importante e incerta. Tra gli oratori sul palco anche l’ex capo del Mossad, Meir Dagan, che ha attaccato Bibi. «Israele è circondato da nemici. Ma non sono lo-
La folla che ieri ha riempito Piazza Rabin a Tel Aviv contro Netanyahu AFP
35 mila
● Erano circa 35 mila ieri sera i partecipanti alla manifestazione della sinistra israeliana a Tel Aviv contro Netanyahu, in vista delle elezioni politiche del 17 marzo
ro a farmi paura. Sono preoccupato dalla nostra leadership», ha detto. Indietro nei sondaggi, Netanyahu martedì si è presentato al Congresso americano contestando il vicino accordo sul nucleare con l’Iran voluto da Obama. Barack e Bibi non si sono mai amati, ma l’uscita del
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ISIS DISTRUGGE STORIA E ARTE ● Dopo il museo di Mosul e le rovine dell’antica capitale assira Nimrud, i miliziani dell’Isis hanno raso al suolo, con tanto di bulldozer, l’antico sito archeologico assiro di Hatra, nell’Iraq settentrionale (foto Ap). La città a sud di Mosul resisteva dal III secolo a.c., quando era stata fondata dalla dinastia dei Seleucidi come centro culturale ed economico dell’impero. I jihadisti hanno pure preso monete d’oro e d’argento dal museo.
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SUL SET, TIRARE FUORI CIĂ’ CHE PROVI Ăˆ PIĂ™ DURA DI SPOGLIARSI
LETTO PER VOI
Jasmine Trinca, 33 anni, ha debuttato nel 2001 con ÂŤLa stanza del figlioÂť
Il metodo di Valerie ÂŤCambiare vita, se vuoi dimagrireÂť
ALTROVE I PERIODI DIFFICILI RINNOVANO I FILM DA NOI NON Ăˆ COSĂŒ
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JASMINE TRINCA ATTRICE
Che fatica fare l’amore in quest’Italia della crisi
1Jasmine Trinca al cinema con Scamarcio in Nessuno si salva da solo ÂŤĂˆ il racconto di una generazione precaria persino nei sentimentiÂť
Francesco Rizzo
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ell’epoca della tv invasa dalle padelle, Sergio Castellitto racconta una storia di coppia in cui il cibo è gesto d’amore, rifiuto della vita e voglia di riprovarci e il modo di fare l’amore scandisce le tappe di un rapporto, dal desiderio al desiderio di andarsene. Ammesso che da un amore si esca mai. Solo che, sul ring di Nessuno si salva da solo, al cinema dal romanzo di Margaret Mazzantini, Riccardo Scamarcio maschio terrigno te lo aspetti, sorprende di piÚ Jasmine Trinca, ieri regista che vuole fare un film su Berlusconi ne Il caimano o vestale della dolce morte in Miele, qui donna che sboccia grazie al sentimento, da fredda e scostante a madre leonessa e sullo schermo si mostra senza veli, senza paura. Ma per come sono fatta — racconta Jasmine, 33 anni, ex-aspirante archeologa, 17 film all’attivo — malgrado sia timida e abbia un forte senso del pudore, esporre il proprio intimo attraverso il personaggio è piÚ impegnativo di levarsi i vestiti. Ma cosa c’è di piÚ, in Nessuno si
salva da soloÂť, rispetto a tante storie d’amore fallite? ÂŤQui l’amore non è una parte della trama ma il centro stesso: e, attraverso l’amore, si racconta lo svolgersi di una vita. Poco vezzo, molta sostanza. In tanti possono riconoscersi. Di piĂš, si parla di famiglia, che può essere tutto e il contrario di tutto: io lo so bene, ne ho avuta una atipica e sono cresciuta anche grazie ad altre persone. Il film mostra il paradosso che non possiamo vivere da soli, anche se le relazioni finisconoÂť. E fotografa una generazione “smartphone&Ikeaâ€?, frustrata, non sempre concreta, convinta di essere vittima ma che, se sfonda, assume vecchi vizi... ÂŤI due protagonisti, come il pubblico, sono calati nell’epoca che viviamo, respirano l’aria di un tempo in cui la crisi incide sulla testa, sui sentimenti, sul sesso. Ăˆ una generazione che contesta i genitori ma alla fine ha bisogno di loroÂť. Diceva tempo fa che ÂŤnel cinema italiano i personaggi femminili servono per spiegare il maschileÂť: è ancora cosĂŹ? ÂŤL’ho detto ma giĂ con film come
Un giorno devi andare e Miele sono uscita da quella logica. E qui poco importa maschile o femminile,si vede che la storia è pensata da una donna e girata da un uomoÂť. A maggio la vedremo medico in Africa tra le sparatorie e gli intrighi di ÂŤThe GunmanÂť, con Sean Penn: passa al thriller? ÂŤThe Gunman conserva un contenuto politico, una riflessione sul Terzo Mondo sfruttato ed è anche per questo che Sean Penn l’ha voluto fare. E comunque mi sono divertita molto a girarlo e a recitare con lui e Javier Bardem. Lavoro volentieri all’estero perchĂŠ apre a un’altra idea di cinema, con un altro respiro e un’altra tutela dei film, non solo perchĂŠ se ne fanno di piĂš. In Italia ci sono autori, anche non affermati, che hanno molto da dire. Ma noto che, grazie alla crisi, tanti Paesi hanno avuto una primavera del cinema, come noi dopo la guerra. Qui, invece, la aspettiamoÂť. Ăˆ vero che giocava a basket? ÂŤSĂŹ, da ragazza, a Roma. Play-guardia. Lo sport non mi ha insegnato la disciplina, che non ho, ma la condivisione. Nessuno si salva da soloÂť. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
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Le normali faccende del quotidiano non paiono facilissime da gestire: serve pazienza. O furbizia nel dribblarle. Gli intralci ci sono, un cicinĂŹn pure suini.
La Luna vi fa eruttare creativitĂ , carisma da leader e afrori suini calamitanti: travolgenti, siete! I problemi rientrano, svaghi e amor vi ricreano.
Le paturnie nascono, crescono, si moltiplicano, anche in casa. E voi siete una pallissima. Dite no alle polemiche e sĂŹ alla fornicazione, che rilassa.
Con queste belle stelle sopra la testa, riuscite a meraviglia in tutto. E, spigliati, cordiali, furbi (finalmente!) come siete, fate breccia in tutti. Suinally too. Bravi.
Il vostro umore è buono, la domenica placida: evitate la confusione e le spese decise piÚ dal derrière che dalla testa. Sudombelico rapace.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
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Domenica densa di affermazioni e di intuizioni felici. La vostra creatività esonda; l’attività fisica, pure da camera, è consigliabilissima a tutti voi.
Certe ansie mutano geneticamente gli zebedei in piante di mimose: pazientate, anche se vi toccasse fare tutto da soli. Fantasie suine concretizzate.
La Luna agevola la vita sociale e realizza i progetti domenicali. Gli amici, infine, vi sostengono in tutto e per tutto, il sudombelico tesse tante ÂŤp.r.Âť.
Qualche impedimento potrebbe limitare la vostra libertĂ . Non polemizzate, non abbaiate, non siate bellicosi. E dribblate i fallocefali.
L’INCIDENTE AEREO
Eroico Ford Ha evitato una strage � Su Twitter si scatena l’ironia: qualcuno, per esempio, ha creato il fotomontaggio dell’astronave di Guerre Stellari che si schianta su un campo da golf. E forse anche Harrison Ford può permettersi di sorridere dopo aver rischiato la pelle nell’incidente aereo di venerdÏ. L’attore 72enne ha subito la frattura di una caviglia e una sospetta lesione al bacino ma, secondo un testimone, ha avuto la freddezza per salvare molte vite: ha evitato che l’aereo si schiantasse su una zona periferica della città di Los Angeles. Da chiarire la cause dell’avaria: secondo le autorità , il restauro del velivolo (un modello usato in America negli Anni 40) era da premio.
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE La Luna paventa noie nei rapporti interpersonali, pure familiari. Ma il vostro vigore fisico e ormonale è eccelso. E che fighi che siete: you can cucc.
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Viaggi, lavoro e piani della domenica riescono. Forse un cicinÏn di sfiga aleggia sulle finanze, ma è poca roba, tranqui. Fornicazione senza confini.
La Luna è ombrosa e voi avete attorno persone piacevoli come zanzare, ragni e cartelle di Equitalia. Marte, però, defibrilla il sudombelico, che espleta.
ipete: ÂŤNon è una bacchetta magicaÂť. E non è neppure una classica dieta, tutta sudore e sangue. ÂŤĂˆ un vero e proprio stile di vita. Non prometto miracoli, indico un metodoÂť. Chi parla è Valerie Orsoni, nata in Corsica, sopravvissuta a un tumore, migrata nella Silicon Valley, in California, dove i suoi consigli per ritrovare forma fisica e motivazione psichica fanno proseliti tra milionari della rivoluzione digitale e star del cinema. Il metodo Orsoni è stato provato da oltre un milione di persone, mentre il sito lebootcamp.com macina contatti. Adesso arriva in Italia il primo libro che racchiude i segreti di Valerie (ma in realtà è il sesto). Edito da Sperling & Kupfer, La dieta LeBootCamp (pp. 342, euro 16) smentisce un po’ nel titolo gli intenti dell’autrice, ma riserva ottimi consigli. Nessun cibo è proibito, ma in compenso un giorno alla settimana si digiuna da internet e si va a letto sempre entro le 23. ÂŤIl punto di partenza — dice la
QUANTO Ăˆ DURA RISANARE I CONTI PUBBLICI Ăˆ titanica l’impresa di risparmiare davvero sui conti pubblici. Sulla spending review, l’impegno piĂš gravoso che ogni governo deve affrontare, accende un faro stasera ÂŤPresadirettaÂť, il programma di Riccardo Iacona su Rai3. Un’inchiesta che si concentra su Carlo Cottarelli, ultimo commissario alla revisione della spesa, e su una domanda: adesso che Cottarelli non ricopre piĂš quell’incarico, che ne è stato del suo piano? STASERA SU RAI 3 ALLE 21.45
Š RIPRODUZIONE RISERVATA
MESSICO, MUMMIE NELLA NEVE â—? Mistero in Messico: due cadaveri mummificati e abbracciati sono emersi dalla neve a 5 mila metri, sulle pendici di un vulcano. Potrebbero essere Juan Espinoza e Enrique Garcia, alpinisti travolti da una valanga nel 1959.
LO SPORT IN TV
L’INCHIESTA PRESADIRETTA
La coach Valerie Orsoni
Orsoni — è la mia esperienza personale. Ero 30 chili soprappeso, ho provato 42 diete, ho visto cosa funzionava e cosa no. Il metodo prevede quattro fasi: detox, in cui ci si libera delle tossine; attacco, in cui si perdono i chili piÚ difficili; booster, in cui si conduce un’azione accelerante sul metabolismo; equilibrio, in cui si raggiunge un bilanciamento acido-basico e si stabilizza il peso. Qualche consiglio da mettere subito in pratica? Camminare trenta minuti a digiuno tutti i giorni, bere ogni mattina succo di limone con acqua a temperatura ambiente. E comprare il mio libro. m.arc.
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