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lunedì 9 marzo 2015 anno 119 - numero 57 euro 1,40
IL CASO MILAN INZAGHI RESTA SULLA PANCHINA ROSSONERA. AVRA’ UN’ULTIMA POSSIBILITA’
PIPPO ALTRA CHANCE Berlusconi dopo il pareggio con il Verona voleva esonerare l’allenatore Galliani lo ha convinto a confermarlo fino a Firenze. Dubbi su Brocchi OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 8-9
Pippo Inzaghi, 41 anni, tecnico rossonero AFP
INTER CUCCHIAIO DI FIDUCIA
A NAPOLI PASSA DALLO 0-2 AL 2-2 CON UN RIGORE DI ICARDI NEL FINALE
L’ANALISI di Luigi Garlando 25
QUANDO IL MANCIO FA LA DIFFERENZA A una ventina di minuti dal termine di Napoli-Inter, con la squadra di casa in vantaggio di un paio di gol, molti avranno lanciato un’occhiata alla classifica e speso lo stesso pensiero: «Toh, Mancini ha gli stessi punti di Inzaghi. Eppure nessuno lo mette in croce...». Il finale della partita del San Paolo ha spiegato che quel pensiero era solo un’illusione ottica. Oggi l’Inter è una cosa profondamente diversa dal Milan. L'ARTICOLO A PAGINA 25 RISULTATI & CLASSIFICA 26a GIORNATA
Ore 19: Lazio-Fiorentina da zona Champions CESENA-PALERMO CHIEVO-ROMA EMPOLI-GENOA MILAN-VERONA NAPOLI-INTER PARMA-ATALANTA SAMPDORIA-CAGLIARI UDINESE-TORINO OGGI LAZIO-FIORENTINA (19) (2-0) JUVE-SASSUOLO (21) (1-1)
9 771120 506000
50 3 0 9>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
JUVENTUS* ROMA NAPOLI LAZIO* FIORENTINA* SAMPDORIA GENOA* INTER TORINO MILAN
58 50 46 43 42 42 37 36 36 35
PALERMO UDINESE* SASSUOLO* EMPOLI VERONA CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA** (-1)
*Una partita in meno **Due partite in meno
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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI PREMIATA DITTA MANENTI Facciamo bonifici dal 1860
35 31 29 29 29 26 24 20 20 11
Altro pari col Chievo, il tecnico durissimo: «Brutti e inquietanti». Ore 21: per Allegri test Sassuolo, Caceres k.o. stagione finita CALAMAI, DELLA VALLE, GRAZIANO, PUGLIESE PAG. 10 E 12
11
MATTIELLO SHOCK TUTTA LA SERIE A ORA TIFA PER LUI
Federico Mattiello, 19 anni, lascia il campo in barella IPP
Il difensore del Chievo, di proprietà della Juve, si frattura tibia e perone della gamba destra. Operato, fermo 7 mesi
La squadra di Benitez avanti con Hamsik e Higuain si fa riprendere: resta a -4 dal 2° posto A segno pure Palacio che poi si procura il penalty
STOPPINI A PAGINA 11
16
CON L’ATALANTA
Il Parma riparte e fa 0-0 Lucarelli: «Noi in campo per salvare 200 persone»
BREGA, CENITI, D’ANGELO, MALFITANO, G. MONTI, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 6
38
Roberto Mancini super ospite a «Senza Appello» E c’è anche Perin
GARCIA ATTACCA «ROMA SCARSA» OGGI JUVE A +11?
0-0 0-0 1-1 2-2 2-2 0-0 2-0 3-2
Il rigore del 2-2 trasformato da Mauro Icardi, 22 anni, con un colpo sotto: per l’argentino dell’Inter è il 15° gol in campionato REUTERS
ORE 22.05
10
AZZURRI, IN DAVIS FIGURACCIA KAZAKA
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EUROATLETICA
DA NON PERDERE 1 Cagliari, capolinea Zola ritorna Zeman o arriva Delio Rossi
MARTUCCI A PAGINA 38
FRONGIA A PAGINA 23
L’ANALISI di Gianni Valenti
SIAMO SENZA ALIBI ALLARME TENNIS Così fa male. La sconfitta subita ieri dalla Nazionale di Corrado Barazzutti è una brutta battuta d’arresto per il tennis italiano. L'ARTICOLO A PAGINA 38
Silvano Chesani, 26 anni e Federica Del Buono, 20 COLOMBO
Chesani salta sull’argento Del Buono 1500 da bronzo BUONGIOVANNI A PAGINA 39
2 Furia Barça, segna 6 gol e sorpassa Ancelotti Messi raggiunge CR7 RICCI PAG. 28 COMMENTO DI DE CALÒ PAG. 25
3 Basket, Varese si rialza Caja prima vittoria contro la «sua» Roma DI SCHIAVI PAG. 40 ALTRI SERVIZI PAG. 41
LONGHI, SCHIANCHI A PAGINA 16-17
Serie A R 26a giornata
2
NAPOLI
INTER
2 2
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Hamsik (N) al 6’, Higuain (N) al 18’, Palacio (I) al 27’, Icardi (I) su rig. al 42’ st NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Henrique, Albiol, Koulibaly, Strinic; D.Lopez, Inler; Callejon (al 43’ st Mesto), Hamsik (al 35’ s.t Gabbiadini), Mertens (al 28’ st De Guzman); Higuain PANCHINA Rafael, Colombo, Jorginho, Zuniga, Ghoulam, Zapata ALLENATORE Benitez BARICENTRO MOLTO BASSO 46,5 METRI CAMBI SISTEMA 4-2-3 dal 42’ st ESPULSI Henrique per doppia ammonizione al 41’ st AMMONITI Mertens (comport. non reg.), Henrique (2 per gioco scorretto) INTER (4-3-1-2) Handanovic; Santon, Ranocchia, Juan Jesus (dal 39’ st Puscas), D’Ambrosio; Guarin, Medel, Brozovic (dall’8’ st Hernanes); Shaqiri; Icardi, Palacio PANCHINA Carrizo, Andreolli, Kovacic, Podolski, Campagnaro, Vidic, Kuzmanovic, Obi, Dodò, Felipe ALLENATORE Mancini BARICENTRO MEDIO 51,4 METRI CAMBI SISTEMA 4-2-3-1 dal 18’ st ESPULSI nessuno AMMONITI Juan Jesus, Brozovic, Guarin (gioco scorretto) ARBITRO Rocchi di Firenze NOTE paganti 36.646, incasso euro 754.631,44. Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 8-5. In fuorigioco 7-2. Angoli 5-5. Recuperi pt 1’, st 3’
PRIMO TEMPO Non tocca ma... «Giallo» a Juan Jesus dopo 20”, ma non c’è contatto con Higuain. Palacio non tira Al 6’ Palacio va all’uno contro uno con Andujar che esce e gli chiude lo specchio della porta.
CUCCHIAIO Il colpo sotto di Mauro Icardi, che trasforma il rigore del 2-2 incurante delle pressioni e di un fascio laser
Bravo Handa Replica il Napoli al 7’. Higuain da sinistra fa partire un gran destro: para Handanovic. Angolo! Ancora Higuain al 13’: il suo diagonale va fuori. E poco dopo è Hamsik a impegnare Handanovic: parata a fatica e angolo. Tuffo Altro «giallo», stavolta per Mertens che simula in area. Pallonetto Il Napoli ancora vicinissimo al gol: da Hamsik a Higuain che arriva a tu per tu con Handanovic e tenta il pallonetto, però respinto. Higuain che errore Questa è l’occasione più clamorosa: da sinistra Mertens centra per Higuain che anticipa tutti ma al volo, a due passi dalla porta, spedisce il pallone alto (31’).
SECONDO TEMPO Infine il gol. Henrique crossa da destra, Hamsik s’inserisce tra Jesus e Ranocchia e di testa batte Handanovic. 1-0 al 6’. Si vede l’Inter. Icardi di testa risponde ad Hamsik e sfiora il palo (8’). Ancora Hamsik. Tiro forte da fuori, respinge Handa al 15’. E due: Higuain! Come previsto Higuain imperversa e, da sinistra, con Ranocchia fuori posizione, brucia Jesus e prende la mira. Il suo interno destro è preciso, a fil di palo. 2-0 al 18’ L’Inter accorcia. Azione di Santon a sinistra, entrata in area, palla a Medel che tira: dopo la deviazione palla a Palacio che fulmina Andujar. 2-1 al 27’. Poco prima Icardi aveva sfiorato il palo. Icardi pari! Follia di Henrique che atterra Palacio in area (secondo «giallo», espulso) e rigore capolavoro di Icardi. 2-2 al 41’
Due sberle svegliano l’Inter E il Napoli si perde la Roma
1Avanti con Hamsik e Higuain, la squadra di Benitez si fa raggiungere da Palacio
e da uno scavetto su rigore di Icardi allo scadere: immutato il distacco dal secondo posto
Sebastiano Vernazza INVIATO A NAPOLI @GazzaVernazza
L’
ennesima occasione perduta dal Napoli, la solita Inter bifronte, un pari che serve poco a tutte e due. La squadra di Benitez resta a -4 dalla Roma, fallisce l’avvicinamento a -2 e stasera potrebbe essere agganciata dalla Lazio o ritrovarsi la Fiorentina a un’incollatura. L’Inter con questo punto ci combina pochino per la classifica, ma il pareggio, per come è maturato, ha una certa importanza: dice che con Roberto Mancini in panchina le partite con le grandi si affrontano a testa alta, senza tre-
mori e timori. Ai primi di gennaio l’1-1 in rimonta a casa della Juve, ieri sera da 2-0 a 2-2 al San Paolo. Segnali significativi, anche se poco produttivi per gli obiettivi di campionato: per ora bisogna registrare lo sganciamento dall’eurotreno. STRANEZZE L’Inter ha permesso al Napoli di muoversi nei modi e nei tempi che preferisce, con le ripartenze. Lo certifica il dato sul possesso palla, per certi versi imbarazzante: 63,1 a 36,9 per i nerazzurri. L’Inter del primo tempo faceva girare il pallone, un po’ si trastullava e si distraeva, e il Napoli andava di contropiede. Nella prima frazione di ribalta-
I NUMERI
15-13 15 sono i gol di Icardi (3 rigori), che raggiunge Tevez in testa alla classifica, in attesa di Juve-Sassuolo di stasera
13 sono i gol di Higuain (2 rigori), anche lui argentino come Tevez, Icardi e anche Dybala (a quota 12 gol in classifica)
menti così ne abbiamo contati sei e i gol non sono arrivati per la bravura di Handanovic e perché Higuain si è divorato una rete colossale a porta spalancata. Sembrava che le parti fossero invertite, che si giocasse a San Siro. L’Inter soffriva di un vistoso problema sulla fascia destra, dove Santon non ce la faceva a contenere i guizzi «ripartenti» di Mertens. Tanto predominio nel giropalla non ha però portato a nulla, se non a un misero tiro centrale di Shaqiri. Al principio della ripresa il Napoli ha raccolto quanto seminato. L’1-0 di Hamsik, di testa, a sfruttare un imbambolamento della fase difensiva avversaria. Il raddoppio di Higuain, con strepi-
toso movimento a liberarsi di Juan Jesus e con tiro inappellabile. A quel punto tutto sembrava scritto, finito e definito, ma se c’è di mezzo l’Inter molto può accadere, nel bene e nel male. LA MOSSA In avvio di ripresa, Mancini aveva invertito i terzini. Santon era passato a sinistra, lontano dalle accelerazioni di Mertens. Vero che l’1-0 era arrivato da quella parte, però, liberato dagli sprint del belga, Santon ha ritrovato la sua vena di terzino spingente. L’inversione di tendenza è stata completata da Mancini col cambio di sistema. Sotto di due, ha inserito Hernanes e disegnato un 4-2-3-1, con Shaqi-
ri, Hernanes e Palacio dietro Icardi. E così quel che prima era un possesso fine a se stesso è diventato predominio autentico, contraddistinto dalle percussioni di Santon sulla sinistra. Col senno di poi è facile chiedersi perché il Mancio questa formazione non l’abbia messa giù dall’inizio, ma col senno di prima è tutto più difficile. COMPLICITÀ Va detto che il Napoli è stato complice della rimontona interista. Un visto calo di tensione ha afflosciato i Rafa boys: sul 2-0 in pochi minuti sono indietreggiati di venti-trenta fatali metri, si sono ritrovati a deviar palloni in calcio d’angolo. Napoli in modali-
fLA PARTITA AI RAGGI X
Rafa, dai libertà a Mertens Il Mancio con Shaqiri lo fa 1Il belga è carico ma i compiti in copertura
lo rendono meno lucido. Lo svizzero punge più nel secondo tempo: 3 dribbling e 3 cross Vincenzo D’Angelo
L
a ricetta per l’attacco? Affidarsi all’imprevedibilità del folletto magico. Napoli e Inter partono con due sistemi diversi, eppure negli ultimi venti metri hanno la stessa idea per far male all’avversario, ossia quella di esaltare il talento e
l’ispirazione dei piccoli trequartisti. Benitez non si schioda dal suo dogma: il 4-2-3-1, più che un modulo, è diventato una religione. E allora diventa fondamentale permettere a Martens e Callejon di essere sempre nel vivo del gioco. Lo spagnolo vive un periodo di involuzione, così è Mertens l’uomo indicato a far saltare il banco. Il belga è ispira-
to: punta, corre, strappa, da solo tiene in apprensione tutta l’Inter nel primo tempo, creando cinque occasioni da gol e arrivando quattro volte al cross. È però meno lucido nel dribbling, visto che solo due volte riesce a saltare il diretto avversario, che in altre sei occasioni riesce invece a contenerlo. Mancini invece sembra aver trovato la quadra del cerchio con Shaqiri libero di agire e svariare su tutta la trequarti dietro a Icardi e Palacionel 4-3-1-2. Qui sta la differenza: Shaqiri ha meno compiti di copertura è maggior raggio
d’azione tra le linee, così da non dare punti di riferimento agli avversari. Ma il movimento delle punte non lo aiuta, così le occasioni create risultano soltanto due, con l’aggiunta di un tiro nello specchio, seppur fiacco. Meglio nella ripresa, quando passa largo a destra. DOPPIA FASE Viceversa, Mertens resta confinato per tutta la gara sulla corsia di sinistra, «costretto» anche al lavoro straordinario in fase di non possesso, dove risulteranno preziosi i suoi sette palloni recuperati. Il belga è in un buon momento di forma e grazie al supporto costante di Strinic in sovrapposizione mantiene altissimo l’indice di pericolosità: quattro cross — tutti nel primo tempo —, che costringono Mancini ad invertire i terzini dopo l’intervallo.
MERTENS DRIBBLING POSITIVI
NEGATIVI
8
2 CROSS
6 TIRI
1
4 OCCASIONI CREATE
5 SHAQIRI DRIBBLING POSITIVI
NEGATIVI
5
3 CROSS
2 TIRI
3 OCCASIONI CREATE
2
1
SVOLTA Sotto di due gol Mancini cambia e si sistema a specchio rispetto a Benitez, allargando Palacio a sinistra nella linea dei trequartisti, portando Shaqiri a destra, invitato a rientrare sul piede forte per cercare cross o conclusioni verso la porta. Non è un caso, infatti, che il nuovo assetto porti lo svizzero ad affidarsi di più all’uno contro uno, con tre dribbling riusciti su cinque tentativi e tre cross a rientrare che spaventano il Napoli e lo costringono ad abbassare il baricentro, dando più coraggio alla pressione dell’Inter. La forza fisica di Shaqiri è chiara: due contrasti vinti su due, sei palle recuperate e una intercettata. Ok, i folletti sanno inventare, ma è il sacrificio per la causa a renderli magici. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL PERSONAGGIO
IL CAPOCANNONIERE ARGENTINO
Icardi, l’ultimo tanghero Il cucchiaio senza paura tra raggi laser e rinnovo 1«Andujar studia gli attaccanti, avrebbe potuto parare un
rigore nell’angolino. Il mio contratto? Manca tanto, non so» Luca Taidelli INVIATO A NAPOLI
C’
era aria di tango, al San Paolo. E tango è stato, col botto finale in salsa nerazzurra. Tre attaccanti argentini in campo, tutti a segno. Ciascuno a modo proprio. Ma alla fine, oltre all’immancabile laser negli occhi, i riflettori se li prende Mauro Icardi. Che segna il rigore del 2-2 con la freddezza di un centenario (e del resto oggi l’Inter compie 107 anni). tà «off», come spesso gli è accaduto nell’era Benitez. Il gol del 2-1 è arrivato alla fine di un ping-pong, con la palla che non voleva saperne di uscire dall’area. Quando prendi reti del genere, significa che hai staccato la spina. A suo modo la partita di ieri è stata emblematica del biennio napoletano di Benitez: l’illusione di essere forti, all’altezza della Juventus, e sempre sul più bello la delusione di scoprirsi vulnerabili, un gradino sotto la vera gloria. Chissà se i successi nelle Coppe basteranno per placare rimpianti e rimorsi. LUCIDA FOLLIA L’Inter ha raggiunto il 2-2 su rigore, il primo penalty fischiato contro il Napoli nel campionato corrente. Sciagurato placcaggio di Henrique su Palacio e inevitabile fischio di Rocchi. Sul dischetto è andato Mauro Icardi. Dalle tribune qualche idiota lo ha bersagliato col laser. Condizioni ambientali difficili, pallone pesantissimo. Beh, Maurito ha fatto il cucchiaio ad Andujar, come Totti all’Europeo del 2000 contro l’Olanda. Il ragazzo fa discutere, ma ha carattere e la lucida o insana follia — dipende dai risultati — tipica dell’Inter. A proposito, oggi il club compie 107 anni. Nata di marzo, nata balzana, per dirla con una vecchia canzone. Auguri, in ogni caso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI
OKAY IL RIGORE E L’ESPULSIONE DI ENRIQUE MERTENS SI BUTTA Rocchi positivo nonostante qualche errore come il giallo dato a Jesus in avvio: il replay svela l’autosgambetto di Higuain. Attento l’arbitro quando Mertens in area si lascia cadere sperando in un tocco di Ranocchia (che non arriva). Sotto pressione gli assistenti: molte le chiamate al limite sui fuorigioco con qualche sbavatura per Meli e Costanzo. Nella ripresa all’alba dell’azione che porta il Napoli avanti, da segnalare un possibile fallo di Inler su Shaqiri: Rocchi coperto non se ne accorge. Poco prima l’arbitro aveva ammonito Henrique per un mani volontario. Il giallo diventa «pesante» al 40’ quando il difensore con una cintura al collo affossa Palacio: rigore e secondo giallo inevitabili. Per il resto, giusto considerare non attiva la posizione di Guarin (non disturba Koulibaly) sul gol di Palacio.
Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla ATTACCO
2 2
1
1
1 2
2
1
1
2
2
2
1 1
MINUTI GIOCATI
OCCASIONI CREATE 0 PALLE RECUPERATE 2
1 2
2
1
1
90’
PALLE PERSE 9
2 3
PALLONI GIOCATI
1
SPONDE 1 Recupero 3’
FALLI SUBITI 1
38 PASSAGGI POSITIVI
LANCI POSITIVI 1 PASSAGGI POSITIVI 6
15 I suoi gol in campionato Mauro Icardi finora ha segnato to 15 gol re in campionato di cui 3 su rigore
20
IL GOL
BONUS E CONTRATTO Frase buttata lì che crea qualche apprensione tra i tifosi che ormai lo adorano, malgrado i suoi continui atteggiamenti da «me ne frego di tutto e tutti». Ma Maurito alla fine frega soprattutto di-
in questa stagione, oltre ai 15 gol in campionato, ne ha segnati quattro in Europa League e uno in Coppa Italia
TOCCHI PER ZONA
1
Più che un punto guadagnato, sono due punti persi. Nel primo tempo li abbiamo lasciati giocare troppo, il gol prima o poi dovevano farlo ed è arrivato. Ma siamo convinti che con Mancini faremo bene quest’anno e il prossimo. Il rinnovo? Non lo so, manca tanto».
1Mauro Icardi, 22 anni, argentino, attaccante dell’Inter,
ICARDI 20° GOL
1
MASTERCHEF Cucchiaio da Masterchef, appena sotto la traversa mentre uno stadio intero lo prende di mira. Proprio la situazione in cui il 21enne di Rosario va a nozze... «Il cucchiaio - spiega lui a fine gara -? Una scelta a cui avevo pensato. Andujar è un portiere che studia gli attaccanti e il modo in cui calciano, aveva visto i miei rigori. Poi è alto, se miravo l’angolo poteva arrivarci, come successo contro Romero in coppa Italia. Conosco Mariano, è brutto per un portiere subire gol così, ma noi attaccanti dobbiamo pensare a segnare.
su rigore
I PUNTI DA CUI HA TIRATO IN PORTA
Gol
Tiri fuori
3
fese e portieri avversari. Con la chicca di ieri, salgono a 20 le reti stagionali. Aggancio a Tevez in vetta alla classifica marcatori a quota 15, più 4 centri in Europa League e 1 in Coppa Italia. A 20 reti scatta anche il bonus su un contratto da giocatore «normale»: 800mila euro a stagione. Il nodo è appunto il rinnovo con lauto adeguamento (di fatto ingaggio triplicato) che il suo agente e la società stanno cercando di definire, lasciando fuori i diritti di immagine. Poi a giugno si vedrà, perché malgrado le frasi di facciata se arrivasse l’offertona la stessa Inter potrebbe vacillare. GLI ALTRI DUE Ma il tango lo hanno ballato anche Gonzalo Higuain e Rodrigo Palacio. Il Pipita ha subito stuzzicato Handanovic, poi fatto il... Calloni, mangiandosi un gol nel primo tempo, e infine acceso il San Paolo con un tracciante dei suoi: palo interno, gol dopo 5 turni a secco e partita in ghiaccio. Se non fosse che il Napoli ama sprecare e l’Inter sarà intermittente ma ha due bolas così. Già contro la Fiorentina si era trasformata dopo lo svantaggio. Ieri è andata oltre i propri limiti anche grazie a Palacio, che prima ha segnato l’1-2 da opportunista e poi provocato il rigore e l’espulsione di Henrique. Notte di tango, appunto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Serie A R 26a giornata
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
LE PAGELLE di MIMMO MALFITANO NAPOLI
INTER
6
6
MERTENS GRANDE NEL PRIMO TEMPO STRINIC LENTO INLER IN RIPRESA
5,5 Un’altra rimonta, la terza subita al San Paolo. Avrebbe potuto inserire prima Mesto visto che a destra Henrique e Callejon erano scoppiati.
IL MIGLIORE HIGUAIN
7 Ritrova il gol dopo cinque partite, una prestazione di grande intensità, anche se ha sbagliato una rete a porta vuota.
● TIRI 7● DRIBLING 3 ● SPONDE 2
5,5
ALBIOL Non è parso impeccabile nell’ultima mezz’ora, quando Icardi gli è andato via un paio di volte. Patisce un’altra rimonta.
KOULIBALY È quanto meno determinato, non bada troppo al sottile e libera l’area tirando il pallone il più lontano possibile.
STRINIC È apparso lento e impacciato, ha spinto poco, dedicandosi a Guarin per tutto il primo tempo, restando nella propria metà campo.
● PARATE 3 ● RINVII 11 ● PRESE ALTE 6
● LANCI 1 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 13
● PALLE PERSE 4 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 15
● PALLE PERSE 14 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 13
6,5
6,5
6,5
5,5
HAMSIK C’è da sperare che il gol gli restituisca un pò di morale e che lo aiuti a tornare sui suoi standard di gioco che nessuno più ricorda.
INLER È in ripresa e si vede. Punta Brozovic e lo rende inerme. Discreto anche il lavoro di copertura quando l’Inter reagisce.
MERTENS Gran primo tempo, durante il quale s’è bevuto Santon ed è stato il migliore in assoluto. Ha sofferto, poi, la marcatura di D’Ambrosio.
D. LOPEZ Meno male che Shaqiri non era in serata. A volte non basta la sola volontà, occorrerebbe anche una maggiore lucidità che non ha avuto.
● TIRI 5 ● DRIBBLING 0 ● CROSS 2
● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 28
● TIRI 1 ● DRIBBLING 1 ● PASSAGGI 26
● TIRI 0 ● PALLE PERSE 1 ● FALLI 1
5,5
s.v.
6
IL PEGGIORE
6
ANDUJAR Non viene impegnato molto, ma è costretto a subire due gol, uno su rigore. Si mostra deciso nelle uscite.
IL TECNICO BENITEZ
5,5
s.v.
Strattona Palacio commettendo il fallo da rigore che consente all’Inter di pareggiare. Suo l’assist per il gol di Hamsik.
CALLEJON Qualche buono spunto, ma viene spesso superato in velocità da Santon nel secondo tempo, quando la stanchezza lo fiacca.
DE GUZMAN Entra quando l’Inter sta dando il massimo per cercare di rimettere a posto il risultato, e nulla può.
GABBIADINI Tredici minuti saranno stati pochi anche per uno come lui che fino a ieri aveva sempre segnato.
MESTO Forse sarebbe stato meglio se fosse entrato un quarto d’ora prima.
● LANCI 1 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 11
● TIRI 0 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 21
● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 3
● TIRI 1 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 3
● TIRI 0 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 0
HENRIQUE
4,5
7
6,5
HANDANOVIC FA DUE PRODIGI RANOCCHIA IL PIÙ CONCRETO MANCINI
6,5 Due mosse azzeccate: ha spostato D’Ambrosio su Mertens e il cambio di modulo (4-2-3-1) dopo il secondo gol napoletano.
IL MIGLIORE ICARDI
7 Ha avuto coraggio e personalità nel battere il rigore. Rischiare lo scavetto, a pochi minuti dalla fine, è roba da uomini forti. ● TIRI 2● DRIBBLING 0 ● PASSAGGI 20
IL PEGGIORE
Luca Taidelli INVIATO A NAPOLI
e «due settimane decisive» sono iniziate con un buon punto a Napoli. E Erick Thohir tiene la barra dritta e professa ottimismo. Prima di vedersi da Giacarta il pareggio del San Paolo, il presidente aveva spiegato: «In questi 15 giorni passeremo il punto di svolta. Sapremo se andremo avanti in Europa, mentre il calendario di Serie A sarà fitto di impegni». Il presidente si è detto inoltre soddisfatto della leadership portata da Mancini, mentre riguardo alla questione delle imminenti sanzioni Uefa per il fairplay finanziario ha precisato che l’Inter non ha problemi finanziari. E’ comunque una fase delicata anche per il bond da 230 milioni con cui il club chiuderà il prestito ottenuto la scorsa estate e darà liquidità alle casse sociali. Operazione di architettura finanziaria cui si lavora dallo scorso autunno e che verrà chiusa entro un paio di mesi. Si attende il momento in cui il
mercato possa offrire i tassi più bassi, anche se scendere sotto quelli attuali non sarà facile e nel breve servono almeno una quarantina di milioni per l’ordinaria amministrazione. BOLINGBROKE A 360° Da Giacarta, dove è stato inviato al compleanno di Teddy, il padre di Thohir, ha parlato anche l’a.d. nerazzurro Michael Bolingbroke: «Per tornare nella top ten mondiale dovremo partecipare con continuità alla Champions, ma se anche sarà dal 2016 non vuol dire che i nostri piani andranno a rotoli. Noi lavoriamo sul medio termine e Mancini non ha ancora avuto una sessione di mercato estivo tutta sua per costruire la squadra a sua immagine. Se l’allena-
RIl manager inglese: «Non vorrei mai giocare contro uno come Icardi, è fantastico»
tore rimarrà sicuramente? Certo, a meno che voi non sappiate qualcosa che io non so! (sorride, ndr.). Quando si vince è più facile che la squadra abbia fiducia in se stessa, ma i calciatori dell’Inter sono tutti professionisti e hanno la pelle dura. Icardi simbolo? Beh, io non ci giocherei mai contro a uno come lui! E’ fantastico! Per quanto riguarda lo stadio, abbiamo già dichiarato che la nostra prima opzione è quella di rimanere a San Siro e ristrutturare lo stadio. Ci saranno da fare degli investimenti consistenti da concordare col Comune. Se il Milan non andasse via? Abbiamo bisogno di una casa, San Siro è la prima scelta ma se non dovesse essere possibile c’è sempre un piano B». FASSONE SU ICARDI Da Napoli invece il d.g. Marco Fassone ha parlato del rinnovo di Icardi: «Ci sono già stati incontri. Abbiamo espresso la volontà della società di estendere il contratto, di adeguarlo. Penso che anche dall’altra parte ci sia la volontà di chiudere in tempi brevi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
● CROSS 5 ● PALLE PERSE 10 ● RECUPERI 4
● LANCI 0 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 35
● PALLE PERSE 21 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 51
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MEDEL Si piazza davanti alla difesa e lavora un gran numero di palloni. In fase difensiva s’interessa di Hamsik a cui concede poco.
BROZOVIC Spesso impreciso negli appoggi e nelle aperture. Inler lo bracca senza lasciargli spazi e lui si perde.
SHAQIRI Ha verticalizzato poche volte, intestardendosi nel tenere il pallone. Ha provato il tiro in una sola occasione.
● TIRI 1 ● CROSS 4 ● DRIBBLING 6
● LANCI 10 ● RECUPERI 9 ● PASSAGGI 87
● TIRI 1 ● PALLE PERSE 11 ● FALLI 2
● TIRI 1 ● LANCI 0 ● CROSS 3
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s.v.
● TIRI 3 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 3
● TIRI 1 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 14
● TIRI 0 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 0
CHAMPIONS LEAGUE (mercoledì) Ottavi di finale /ritorno Chelsea (Ing)-Paris SG (Fra) andata 1-1 Italia 1, ore 20.45 Bayern (Ger)-Shakhtar (Ucr) andata 0-0 Sky Sport 1 HD, 20.45 EUROPA LEAGUE (giovedì) Ottavi di finale / andata Zenit (Rus)-TORINO ore 18, Premium Calcio Wolfsburg (Ger)-INTER ore 19, Premium Calcio 1 Dnipro (Ucr)-Ajax (Ola) ore 19, Premium Calcio 3 Bruges (Bel)-Besiktas (Tur) ore 19, Premium Calcio 4 FIORENTINA-ROMA ore 21.05, Premium Calcio Everton (Ing)-Dinamo Kiev (Ucr) ore 21.05, Premium Calcio 3 Villarreal (Spa)-Siviglia (Spa) ore 21.05, Premium Calcio 4 NAPOLI-Dinamo Mosca (Rus) ore 21.05, Premium Calcio 1 LA SETTIMANA PROSSIMA La settimana prossima si giocheranno gli altri ritorni degli ottavi di finale di Champions (Monaco-Arsenal, Atletico MadridLeverkusen, Borussia DortmundJuve e Barcellona-Manchester City) e il ritorno degli ottavi di Europa League. Quindi venerdì 20 il sorteggio dei quarti di finale (a Nyon).
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GUARIN Ha il merito d’inventarsi il taglio per l’inserimento di Palacio sul quale Henrique commette il fallo da rigore.
● TIRI 0● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 49
CHAMPIONS LEAGUE (domani) Ottavi di finale/ ritorno Porto (Por)-Basilea (Svi) arbitro Eriksson (Sve), andata 1-1 Sky Sport Plus HD, ore 20.45 Real Madrid (Spa)-Schalke (Ger) arbitro Skomina (Slo), andata 2-0 Sky Sport 1 HD, ore 20.45
Michael Bolingbroke, 48 anni GETTY
● PARATE 5 ● RINVII 11 ● PRESE ALTE 2
Arretra su Higuain in occasione del gol consentendo al Pipita la giocata vincente. Ammonito, salterà la prossima partita.
JUAN JESUS
Tornano le coppe europee ormai nel vivo con l’eliminazione diretta. Ecco il programma di questa settimana con arbitri, orari e televisioni.
rispettati anche se non arriverà subito»
D’AMBROSIO Il lavoro più gravoso lo svolge nel secondo tempo, quando Mancini lo porta a destra per tenere Mertens: lo fa con sicurezza.
PUSCAS Mancini gli concede 9 minuti, quelli più infuocati.
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RANOCCHIA E’ il più concreto, compie un paio di recuperi su Mertens e Higuain ed è determinante nel gioco aereo.
HERNANES Ha provato ad esaltare le qualità di Icardi e Palacio con qualche discreta giocata.
Inter a Wolfsburg Il Napoli riceve la Dinamo Mosca
1L’a.d. nerazzurro: «I nostri piani saranno
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SANTON Un primo tempo da incubo su Mertens: non lo prende mai. Nella ripresa gioca a sinistra e si riabilita alla grande.
PALACIO Non si è mai arreso, anzi ha cercato il gol anche quanto tutto sembrava compromesso e l’ha trovato aprendo alla rimonta.
LE COPPE
Bolingbroke: «Noi grandi? Serve tornare in Champions»
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HANDANOVIC Compie due prodigi, entrambi su Higuain, evitando il peggio già nel primo tempo. Non ha colpe sui gol.
IL TECNICO
ROCCHI Molto bene sulla simulazione di Mertens e sul rigore dato all’Inter (con secondo giallo a Henrique). Dimostra personalità anche nell’errore mostrando il giallo dopo 30’’ a Juan Jesus: il replay svela l’autosgambetto di Higuain.
LA SOCIETÀ
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COSTANZO 6 MELI 6
GERVASONI 6 CERVELLERA 6
PRIMAVERA
Camara è uno show e Correia va in gol Il derby è dell’Inter 1La punta riprende Cutrone, poi decide Rocca su rigore. Il Milan di Brocchi agganciato in vetta
Vincenzo D’Angelo INVIATO A SESTO SAN GIOVANNI
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n aggancio che sa di sorpasso. L’Inter di Stefano Vecchi batte in rimonta il Milan di Cristian Brocchi e lo aggancia in vetta al girone B del campionato Primavera, con una gara da recuperare e con il vantaggio del doppio successo negli scontri diretti. Ma quello di ieri non è stato un derby come gli altri. Perché su Brocchi aleggiavano una pressione ben più grande di quella che può portare un derby giovanile, seppur di alta classifica. Le voci insistenti di un possibile passaggio in prima squadra al posto di Inzaghi lo hanno accompagnato per tutta la mattinata prima di abbandonarlo (momentaneamente?) al tramonto. In campo il suo Milan sblocca subito con Cutrone, talento classe ‘98 all’ottavo centro in campionato. L’assenza di Bonazzoli (fermato da un risentimento muscolare prima del via) offre la ribalta al Gaston Camara, assoluto trascinatore dell’Inter. Prima suggerisce il pa-
La gioia dei giocatori dell’Inter IPP
ri a «Ze Turbo» Correia, poi nella ripresa si procura il rigore — trasformato da Rocca — per il 2-1. L’Inter è tornata cannibale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
INTER-MILAN 2-1 MARCATORI Cutrone (M) al 19’, Correia (I) al 34’ p.t.; Rocca (I) su rigore al 29’ s.t. INTER (4-3-3) Radu 6; Donkor 5,5, Sciacca 6, Yao 6,5, Dimarco 5,5 (dal 19’ s.t. Miangue 6); Palazzi 6, Gnoukouri 6, Steffè 7; Camara 7,5, Correia 6,5 (dal 25’ s.t. Rocca 6,5), Baldini 6 (dal 45’ s.t. Della Giovanna s.v.). All. Vecchi 7. MILAN (4-3-3) Gori 6,5; Calabria 6, Rondanini 5, Bordi 5,5, Felicioli 5; Mastalli 6, Gamarra 5,5, Locatelli 5,5 (dal 33’ s.t. Piccinocchi s.v.); Cutrone 6,5, Fabbro 5,5 (dal 19’ s.t. Vido 5,5), Di Molfetta 5,5 (dal 26’ s.t. Vassallo 6,5). All. Brocchi 6. ARBITRO Vesprini 6. AMMONITI Gnoukouri, Donkor e Steffè (I), Fabbro (M).
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Serie A R 26a giornata l’andata, quando fu Hernanes a siglare il 2-2. Benitez mastica nuovamente amaro: «Purtroppo, non abbiamo sfruttato le tante occasioni che abbiamo creato finendo con il pagare dazio. Fino al 2-0 abbiamo fatto una grande partita, ma l’Inter è stata brava. Il gol del 2-1 è stato decisivo perché ha ridato loro fiducia. Sono rammaricato, abbiamo dato tutto giocando con grande intensità. Però questa è la strada giusta e che dobbiamo continuare così».
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L’ALLENATORE DEL NAPOLI
BENITEZ FILOSOFO «BRAVI E SPRECONI POI... BRAVI LORO» POLEMICA CON SKY Gianluca Monti NAPOLI
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er il Napoli rischia di essere la stagione delle occasioni perse. La Roma non corre, ma ora bisognerà guardare con attenzione la sfida di stasera tra Lazio e Fiorentina. È l’ennesima rimonta subita in casa dagli azzurri. In precedenza erano state Palermo e Cagliari a riprendere gli azzurri al San Paolo. Pareggi che pesano come macigni sulla classifica, che ancora una volta non riesce a ridurre il distacco dal secondo posto.
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LUCE SPENTA Se le sconfitte di Palermo e Torino erano arrivate al culmine di due brutte prestazioni, stavolta fino a venti minuti dalla fine il Napoli aveva la partita in pugno. Poi si è spenta la luce. Un po’ come al-
GABBIADINI FUORI? NON FACEVA L’EUROPA LEAGUE CON LA SAMP ORA DEVE ABITUARSI A PARTITE RAVVICINATE RAFA BENITEZ SULLA PUNTA IN PANCHINA
GESTIONE L’atteggiamento tattico del Napoli nel finale non ha affatto convinto: «Abbiamo fatto di tutto per provare a vincere. Di sicuro, ci è mancata la gestione del pallone — ammette Benitez —, ma siamo stati un po’ sfortunati in occasione dei gol subiti. Mi dispiace per Henrique che era amareggiato per il fallo da rigore. I cambi? Ho provato a mettere dentro De Guzman e Gabbiadini per tenere il pallone, ma non ci siamo riusciti». Non è bastato al Napoli ritrovare le sue stelle. Inler è stato tra i migliori («Ha dimostrato di essere un giocatore fantastico», ha detto Benitez), Higuain ha fatto tredici mentre Hamsik ha calato il suo personalissimo poker. Solo l’assenza di Gabbiadini ha lasciato un po’ interdetti: «Lui viene da una squadra che non faceva l’Europa League, adesso deve abituarsi a giocare tante gare ravvicinate», chiude Benitez in conferenza stampa. Il tecnico non ha parlato a Sky, su diktat del presidente De Laurentiis. E la tv di Murdoch non l’ha presa bene: «Bisogna rispettare il contratto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
gli interni di centrocampo che si propongono e i terzini che spingono, è logico che poi concedi qualcosa. Questo Napoli non è una squadretta. Ha attaccanti di valore, è difficile affrontarli».
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L’ALLENATORE DELL’INTER
MANCINI POSITIVO «QUESTE PARTITE POSSIAMO VINCERLE SBAGLIANDO MENO» Matteo Brega INVIATO A NAPOLI
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un mantra e non deve diventare un’ossessione: «Dobbiamo continuare a lavorare e migliorare in fase difensiva. È l’unica certezza». Roberto Mancini ha un punto di partenza ben chiaro in testa. Anzi, a dire il vero ne ha anche un altro: «Un gol lo avremmo concesso a questo Napoli, tanto valeva venire qui e giocarcela. Come abbiamo fatto». È questa l’Inter che vuole, di carattere, capace di rimontare due gol al San Paolo. «Una vol-
ta che non concederemo gol, magari riusciremo anche a vincerle queste partite». La convinzione di Mancini è giustificata da quello che ha visto in campo. «Quando vuoi giocare come abbiamo fatto noi, con
ABBIAMO REAGITO CONTRO UNA GRANDE SQUADRA. MA POTEVAMO FARE MEGLIO DAVIDE SANTON DIFENSORE INTER
A TUTTO GUARIN È tempo poi di singoli, di Icardi, di Shaqiri, di Guarin, di Santon. Partendo proprio da quel rigore calciato, un cucchiaio che pareva non terminare mai la sua corsa. «Non l’ho visto – ammette Mancini mentre passano le immagini del gol -. Io non ho mai segnato un gol così? Mai, ma nemmeno ci ho mai provato. Mauro è già dotato di sfrontatezza, non gliela devo dare io certamente». Poi c’è Shaqiri, meglio esterno che trequartista per qualcuno. «Il calcio è bello perché ognuno la pensa come vuole. A me è piaciuto anche trequartista, ha preso 8-9 palloni tra le linee, è quello che volevamo». Poi c’è Guarin: «È forte, mi è piaciuto, è imprescindibile per noi». La mano del tecnico si è vista sia per l’ingresso di Hernanes sia per lo spostamento di Santon da destra a sinistra («Le mosse sono giuste perché abbiamo pareggiato, altrimenti…» — sogghigna). E proprio dell’esterno spiega una cosa Mancini: «Avevo pensato di toglierlo a fine primo tempo, concedeva troppo spazio a Mertens. Poi a sinistra ha fatto meglio». Detto questo, depurato dal pareggio ottenuto in rimonta, rimane il fatto che l’Inter non è ancora in grado di battere una big. «Eravamo sotto 2-0 e non sapevamo nemmeno il perché. E sul 2-2 dovevamo tenerli lì, cercare il 3-2, invece siamo tornati indietro lasciando spazio». Mancini è così, non gli basta mai. È la base per alzare l’asticella. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IN CADUTA LIBERA DUE SOLE VITTORIE DA INIZIO 2015
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Contro Parma e Cesena in casa: solo con ultima e penultima della classifica il Milan, a San Siro, è riuscito quest’anno a strappare la vittoria. Una crisi di gioco e risultati che si è definitivamente aperta con l’inizio del 2015, dopo che il Milan aveva chiuso il 2014 con due risultati positivi: una vittoria casalinga contro il Napoli e il pareggio in trasferta in casa della Roma. Al ritorno dopo la sosta la squadra è apparsa in caduta libera.
● I punti raccolti dal Milan in queste prime 26 giornate. Rappresenta il minimo assoluto per il Milan da quando la vittoria vale tre punti e cioè dal campionato 1994/95
La delusione dei giocatori dopo il pari con il Verona
«L’EMPOLI È UNA GRANDE SQUADRA, SAPEVAMO CHE CI AVREBBE MESSO IN DIFFICOLTÀ» FILIPPO INZAGHI DOPO L’1-1 DI SAN SIRO
Ultima chance per Inzaghi
1Dopo il Verona Berlusconi voleva esonerare il tecnico del Milan. Poi Galliani l’ha convinto a concedergli la trasferta di Firenze, anche perché ci sono dubbi pure su Brocchi G.B. Olivero MILANO
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Silvio Berlusconi, 78 anni, è il proprietario del Milan dal 1986 ANSA
on è finita. Pippo Inzaghi è ancora l’allenatore del Milan e ha una settimana per dimostrare di avere in mano la squadra e soprattutto di possedere le qualità tecniche, tattiche e caratteriali per guidare un club così importante. Dopo una giornata di riflessioni, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani hanno deciso di dare un’ultima chance al loro tecnico. La trasferta di Firenze sarà determinante: ai dirigenti rossoneri non sfugge che la Fiorentina è la squadra più in forma del campionato e che il Milan andrà al Franchi senza molti titolari e con il centrocampo a pezzi, però si aspettano una prova orgogliosa e una gestione intelligente della gara da parte di Inzaghi. Non conterà tanto, o solo, il risultato, quanto l’atteggiamento della squadra e le scelte dell’allenatore. A Berlusconi e Galliani non è piaciuta, ad esempio, la decisione di schierare Pazzini e non Destro contro il Verona. E soprattutto il presidente si è infuriato per la sostituzione Bocchetti-Pazzini, che ha probabilmente mandato un messaggio sbagliato al gruppo. Stavolta l’esonero è stato davvero vicino, ma alla fine Berlusconi e Galliani hanno preferito dare ancora fiducia a Pippo. LA CRONACA La giornata di ie-
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DAL 4° POSTO A UN 2015 DA DIMENTICARE Xª Giornata
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Adriano Galliani, 70 anni, parla in segreto con Filippo Inzaghi, 41 PEGASO NEWS
TRA LE RIGHE Berlusconi e Galliani, in realtà, non avevano nemmeno bisogno di vedersi. Il contatto è quotidiano e anche ieri i due dirigenti si sono sentiti al telefono per prendere una decisione. L’impressione è che l’a.d. sia stato bravissimo a calmare il presidente, inizialmente intenzionato a esonerare Inzaghi. Galliani ha sottolineato quanto Pippo stia lavorando e le difficoltà create dai numerosi infortuni. E la mancanza di alternative credibili (Brocchi è considerato molto bravo, ma se a Inzaghi si rimprovera la
mancanza di esperienza per Cristian vale lo stesso discorso. E poi Brocchi avrebbe rischiato di bruciarsi) ha completato il quadro. Galliani è deluso quanto il presidente, sa che il Milan non è una grande squadra ma legittimamente pensa che potrebbe avere qualche punto in più e lottare per un posto in Europa League. Però non crede che l’esonero immediato risolverebbe la situazione ed è un’idea condivisibile. Berlusconi, inoltre, è alle prese con una serie di problematiche personali e politiche che non gli hanno consentito di dedicare la giornata completamente al Milan. E allora il presidente e Galliani hanno deciso di non intervenire. Il loro rapporto con Inzaghi è molto stretto, per entrambi l’esonero sarebbe non solo l’ammissione di un fallimento, ma anche un enorme dispiacere. Certo, la decisione di ieri può essere letta come un semplice rinvio: Inzaghi può chiudere lunedì prossimo dopo la trasferta di Firenze o a fine stagione. Ma Berlusconi e Galliani si augurano davvero di rivedere presto il Milan dignitoso e orgoglioso di dicembre. E la squadra, che a parole è legata all’allenatore, dovrà dimostrarlo sul campo. Per evitare che l’avventura di Inzaghi duri appena una settimana in più. Per evitare che anche l’ultima occasione scivoli via. Non è ancora finita, già. Ma potrebbe mancare poco. Dipende dal Milan. Dipende da Inzaghi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La cena con lo staff, l’affetto dei giocatori e l’appuntamento: «Ci vediamo a Milanello»
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LA DOMANDA DEL CAPITANO Non c’è molta allegria. Una tifosa rincuora Inzaghi: «Pippo, tieni duro». Allo stadio di fischi ne sono arrivati, e pure tanti, ma la gente vuole bene all’eroe di Atene e i gol sono solo uno dei motivi. Pippo ci sta mettendo la faccia e questo ai tifosi piace comunque.
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MILANO
se poi arriva l’esonero? Pippo sorride, è stanco ma mentre mette il cappotto trova la risposta che meglio lo dipinge: «Io ho lavorato tantissimo e spero di continuare a farlo. Amo il Milan. Però se mi esonerano cosa posso farci? Vado avanti, la vita continua ed è bellissima». È notte fonda, una notte più buia a causa del gol di Nico Lopez. Dopo la gara con il Verona Inzaghi va a cena nella solita zona, via Marghera. Prima di raggiungere il ristorante Casa Lucia fa una telefonata: «C’è gente? Vorrei stare un po’ tranquillo». Quando arriva è mezzanotte e mezza e non c’è praticamente nessuno: il Milan non riempie più San Siro e nemmeno gli abituali ritrovi del postpartita. Pippo si siede a un tavolo vicino all’ingresso: insieme a lui ci sono Tassotti, Maldera e Matteucci. Nella saletta del ristorante cenano anche Riccardo Montolivo e la moglie Cristina, Philippe Mexes con la compagna e uno dei figli, Alessio Cerci con la fidanzata Federica e alcuni amici.
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gen 2015
ri è stata lunghissima. Fin dalle prime ore del mattino si sono rincorse le voci di un esonero che era nell’aria dall’attimo in cui sabato sera Nico Lopez aveva inchiodato il Milan sul 2-2. A ora di pranzo si è cominciato a parlare di una decisione che in teoria sarebbe stata presa nel pomeriggio. Intanto prendeva quota la candidatura di Cristian Brocchi, che nei piani della società sarebbe stato spostato dalla panchina della Primavera a quella della prima squadra. All’improvviso ecco l’indiscrezione più attesa: previsto un vertice ad Arcore tra Berlusconi e Galliani alle 20,30. Una cena per discutere di Milan, di Inzaghi e del possibile cambio della guida tecnica. Ma poco prima di quell’ora l’ufficio stampa rossonero avvisa che non ci saranno incontri, vertici e notizie particolari. Inzaghi è salvo, almeno fino a Firenze.
Il rosario come anello sulla mano di Inzaghi
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● Le reti segnate dal Milan dopo le due di sabato sera al Verona: 37 gol segnati in 26 giornate, un dato peggiore lo troviamo nel 2006/07 con 36 reti segnate dopo 26 partite giocate; da allora 38, 43, 46, 46, 53, 45 e 39.
Anche chi invoca l’esonero e critica l’allenatore, tesi. Inzaghi, invece, non si fa problemi: «Salutarispetta l’uomo. Pippo sa di aver commesso molti mi Alessio. Anzi, lo vedo lunedì a Milanello. Forerrori (tra cui l’interpretazione sbagliata di alcu- se...». L’autoironia è preziosa, nelle notti buie. ne critiche), ma dentro è un uomo buono (trop- Poi si torna a parlare di calcio e di scelte. Pazzini? po, con i giocatori) che soffre tantissimo per la Stava bene, non aveva mai giocato da titolare, situazione. La squadra è dalla sua parte e si capi- meritava una soddisfazione. Bocchetti? L’obiettisce chiaramente quando Montolivo viene a infor- vo non era difendere, ma lasciare più spazi alle marsi sul destino del tecnico. Ricripartenze di Menez. Il modulo? Ci cardo è un ragazzo perbene, sincesono idee precise, ma poi Menez LA NOTTE ramente dispiaciuto per non aver va di qua e di là e quindi bisogna ancora dato un contributo apprez- Dopo il pareggio con un po’ adeguarsi. Muntari? Gli alzabile in questa stagione a causa tri non stavano in piedi. Inzaghi degli infortuni. «Ma il mister re- il Verona Inzaghi ha parla guardandoti negli occhi, il cenato con Tassotti, sta? Lo spero davvero. La squadra calcio è la sua vita e passerebbe ore è con lui»: il pensiero del capitano Maldera e Matteucci a spiegarti tutto. A provare a conè quello di tutti (o quasi) i giocatovincerti. A confrontarsi, pure. Poi ri. Al tavolo dello staff arriva una Nello stesso si informa: «Ma che nomi si fanno Margherita che Pippo divide in per la mia sostituzione?». I soliti, quattro. C’è poca voglia di mangia- ristorante c’erano il ma a che serve pensarci adesso... re, c’è la speranza che la cena non capitano Montolivo, All’1.30 squilla il telefono, è papà Mexes e Cerci sia l’ultima. Giancarlo che sul display è visualizzato semplicemente «Gianca». LE SCELTE E IL PAPA’ Inzaghi chiacchiera, analiz- E’ un papà preoccupato per il figlio. «Sto bene, za la partita, guarda avanti. All’improvviso passa tranquillo, domani ci vediamo. Saluta mamma». Federica, la fidanzata di Cerci, che poco tempo fa Pochi minuti dopo è l’ora di andare a casa. Doraveva dedicato un tweet poco gentile all’allena- mire sarà dura, ma il ristorante sta chiudendo. tore. Lo spessore di una persona si valuta anche «Buonanotte, ci sentiamo domani. E ci vediamo a da queste situazioni: Pippo la tratta con grande Milanello, no?». Ci vediamo a Milanello. cordialità. Conosciamo allenatori che si sarebbegb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA ro girati dall’altra parte, nella migliore delle ipo-
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● I successi nelle prime quattro gare dell’anno. L’ultima volta nel 1941. Quattro partite senza successi anche nel 1933. Nel 1935 e nel 1936 le partite iniziali senza successi erano state 5.
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«BISOGNA VEDERE IL BICCHIERE MEZZO PIENO. CONTRO IL CHIEVO NON ABBIAMO SUBITO GOL» Il gol di Maccarone per il definitivo 1-1 con l’Empoli
FILIPPO INZAGHI DOPO IL PARI DEL BENTEGODI
La traversa colpita da Honda in Chievo-Milan
Azzerare tutti i pensieri Così Pippo può ripartire
1Oggi la ripresa, il tecnico affronta la sua settimana più difficile: dovrà sgombrare la mente e avrà bisogno di giocatori motivati Marco Pasotto MILANO
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arà la settimana più lunga della stagione. Intanto perché la prossima partita è in programma lunedì, e quindi c’è di mezzo un giorno in più. E poi perché la Fiorentina deciderà il destino di Pippo Inzaghi. Brutta rogna giocarsi la panchina in trasferta, in uno stadio dove il Milan è visto come il lato oscuro del calcio, e a casa di un avversario che sta marciando a ritmi siderali rispetto ai rossoneri. E allora per Pippo sarà anche la settimana più complicata, oltre che la più lunga. Difficile, molto difficile lavorare sapendo che tutto potrebbe finire fra sette giorni. Eppure è questa la realtà in cui farà bene a calarsi il prima possibile. La Fiorentina sarà il suo giudice.
RSarà fondamentale che la squadra non lo veda come un allenatore «a termine»
COLLOQUI Diciamolo, non granché come situazione. Il rischio che ci siano ripercussioni nella testa dei giocatori, oltre alla sua, è concreto. Perché tutti sanno, ma ovviamente nessuno ne parlerà. In fondo, più che una conferma sarebbe meglio definirlo un mancato esonero. Pippo proverà a uscirne con l’unico modo che conosce: tuffandosi nel lavoro, anche se difficilmente – al di là dei suoi errori pratici – potrà superare la quantità di ore giornaliere che dedica a questo mestiere dal 10 luglio. Oggi Inzaghi si presente-
rà col suo fischietto rosso alle 15 sul campo di allenamento e proverà ad andare avanti. Ad andare oltre. Farà il consueto briefing prima di dare il via alla seduta. Ripercorrerà velocemente l’ultima partita, introdurrà la prossima e spiegherà come si svolgerà il lavoro lungo la settimana. In questi giorni parlerà senz’altro con qualche singolo, cercherà di trasferire motivazioni ancora maggiori. SCOSSA Quello di oggi potrebbe essere considerato l’allenamento zero della settimana zero. Quella da cui ripartire davvero, tirando una riga netta da sabato notte in poi. In una situazione simile si chiede un salto di qualità mentale anche alla squadra ovviamente. I giocatori dovranno vedere il loro allenatore senza altre sfumature, e non certo come un contratto a termine di sette giorni. Anche
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Il Milan durante una sessione di allenamento. Servirà ritrovare concentrazione e spirito smarrito da tempo BUZZI
perché la dirigenza, oltre ai risultati, chiede di ritrovare quello spirito smarrito da tempo. E allora, se davvero la squadra – come hanno giurato pubblicamente Mexes e Menez – è tutta con l’allenatore, è arrivato il momento di dimostrarlo. Ma sul serio. Trovando quella scossa che Inzaghi chiede inutilmente da settimane. Fra i vari capi d’accusa mossi a Pippo c’è un’eccessiva bontà d’animo nei confronti dei giocatori. Difesi sempre e comunque, anche al termine di prove imbarazzanti. Il massimo dell’oltraggio è stato il «polli» dell’altra sera. Pensate invece cosa ha detto Garcia dei suoi ieri. Inzaghi è fatto così: da quando allena ha sempre fatto da parafulmine, fin dalle disfatte estive negli Usa. E’ giunto il momento di ricambiare. DISPIACERE Dallo spogliatoio filtra che la grande maggioranza dei giocatori sarebbe dispiaciuta in caso di esonero. Pippo ha qualche ovvio scontento per via dell’impiego, ma non ha nemici giurati. Eppure nell’ultimo mese resta la (netta) sensazione di una squadra incapace di reagire proprio perché sa – anche solo inconsciamente – che nella migliore delle ipotesi l’allenatore concluderà l’avventura a fine campionato. Ecco: l’importante sarà non pensare che la cosa potrebbe avvenire la prossima settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA
● le vittorie stagionali fino a questo momento. Peggio nella stagione 1983/84 quando i successi erano stati 7, con l’ottava vittoria arrivata solo alla ventottesima giornata
SUI SOCIAL
E per Muntari scoppia la lite Salvini-Balo ● Il botta e risposta va in scena sui social network. Inizia Matteo Salvini, segretario della Lega, su Facebook: «Gli immigrati che lavorano bene sono i benvenuti. Quindi Muntari può tornare a casa sua». A replicargli su Instagram, con tanto di scatto allegato della frase del segretario, è Mario Balotelli: «Ma questa persona è seria quando dice queste cose? È pure un politico. E allora, votate me: è meglio». Subito arriva la controreplica di Salvini: «Senso dell’umorismo di Balotelli pari a sua educazione in campo. Arrabbiato per mie critiche a Muntari? Take it easy Mario!». E in più, parlando dopo un pranzo per Radio Padania, il segretario aggiunge: «Se Balotelli farà politica come gioca a pallone, meglio lasciar perdere. Balotelli più lontano sta dai campi da gioco italiani meglio è. A me vedere giocare Muntari dà fastidio perché non è capace, potrebbe essere alto biondo e con gli occhi azzurri e sarebbe lo stesso».
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Serie A R 26a giornata
LE PAGELLE di L.CAL CON DAINELLI NON SI PASSA PAREDES: FALLITA LA SCOMMESSA CHIEVO
6 IL MIGLIORE DAINELLI
6,5 L’esperienza al potere. Tutto facile nel duello con uno spento Totti. Riesce ad arginare anche le rare folate di Gervinho garantendo sicurezza in difesa. BIZZARRI 6 Parate di ordinaria amministrazione. MATTIELLO s.v. Inizia con buona personalità. Poi lo scontro tremendo con Nainggolan. In bocca al lupo. BIRSA 4,5 Ha sul piede sinistro, quello buono, un pallone d’oro. Un rigore in movimento che brucia con una conclusione sul fondo. CESAR 6 Una presenza solida davanti a Bizzarri. ZUKANOVIC 6,5 Difende e riparte. Ha l’argento vivo addosso. SCHELOTTO 6,5 Maran, dopo l’infortunio di Mattiello, lo abbassa sulla linea difensiva. E non sfigura contro velocisti come Gervinho e Iturbe. IZCO 6 Attivo, sbaglia qualche passaggio di troppo. RADOVANOVIC 6 Un combattente in mezzo al campo. HETEMAJ 6 Sempre attento in fase di copertura. PELLISSIER 6 Ha l’entusiasmo di un ragazzino. E i suoi tagli mettono spesso in difficoltà la difesa giallorossa. BOTTA s.v. Entra nel finale quando la gara è ormai avviata sullo 0-0. PALOSCHI 5,5 Poco lucido in fase conclusiva. MEGGIORINI 6 Un paio di ripartenze interessanti. ALL. MARAN 6,5 Il suo Chievo ha buone gambe e sa come difendersi. Se avesse davanti un bomber vero…
ROMA
5 IL MIGLIORE KEITA
6,5 Regista basso, attaccato alla linea difensiva. È uno dei pochi a cercare di dare ordine a una Roma apparsa al Bentegodi in stato confusionale. DE SANCTIS 6 Nel primo tempo è bravo a far perdere il tempo del tiro a un Pellissier lanciato a rete. FLORENZI 6 Corre tanto. E cerca di rendersi utile anche in fase conclusiva. MANOLAS 5 Non è leader, perde in elevazione Paloschi (che sbaglia) a fine primo tempo. ASTORI 5 Tante sbavature. Un giocatore in chiara difficoltà. COLE 4,5 Sempre saltato in velocità. È un corpo estraneo in questa Roma. PAREDES 4,5 Garcia lo preferisce a De Rossi. Scommessa fallita. VERDE 6 Entra e piazza un paio di scatti. Non finalizza nel modo migliore una buona azione di contropiede. Errori di gioventù. NAINGGOLAN 5 Lo scontro con Mattiello condiziona il resto della sua gara. ITURBE 5,5 I movimenti sono interessanti ma le conclusioni tutte da dimenticare. PJANIC s.v. In campo solo pochi minuti, quando al Bentegodi tutti aspettano solo il fischio finale. TOTTI 5 Trotterella senza ispirazione. LJAJIC 6 Il suo ingresso alza il livello di pericolosità dei giallorossi. GERVINHO 5,5 È l’unico a creare azioni da gol. Ma non riesce ad andare a segno. ALL. GARCIA 5 Le colpe sono di tutti. Allenatore compreso. MAZZOLENI Giudica bene il contatto in area SchelottoGervinho, ma non convince la gestione dei cartellini. Risparmia diversi gialli, Totti in primis. BARBIRATI 6 MARZOLONI 6 IRRATI 6 PAIRETTO 6
5,5
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
E Mister X scarica la Roma «Inquietante brutta, scarsa»
Rudi Garcia, 51 anni, seconda stagione a Roma MANCINI
1Garcia durissimo dopo l’ennesimo
pareggio a Verona: «Per la prima volta non riconosco più la mia squadra»
Andrea Pugliese INVIATO A VERONA
«U
n pareggio inquietante, non mi ricordo di aver visto mai una Roma così brutta. Avremmo potuto giocare anche 2-3 ore senza segnare». È il manifesto di un uomo, Rudi Garcia, che ha deciso di uscire allo scoperto, l’ammissione di una situazione di difficoltà che dura oramai da tre mesi, la sintesi di una Roma che si è persa per strada tra mercato fallimentare, gestione del gruppo e rapporti interpersonali. Ma è soprattutto la prima volta che la guida giallorossa, Garcia, inchioda la squadra pubblicamente di fronte alle proprie responsabilità. «Avevamo studiato la partita con il Chievo in un certo modo, ma è sembrato
quasi che i giocatori non avessero neanche visto i video su cui abbiamo lavorato. In certi casi bisogna ascoltare, vedere bene, altrimenti si perde tempo. La squadra è stata scarsa. Non abbiamo alibi». VIA GLI ORMEGGI Da condottiero navigato, Garcia per mesi ha difeso la squadra in ogni modo. Nascondendo anche le magagne, quei rapporti che si sono andati piano perdendo,
GIOCANDO COSÌ RISCHIAMO SERIAMENTE LA CHAMPIONS: SERVE UN’ALTRA FACCIA RUDI GARCIA ALLENATORE ROMA
quel «mutuo soccorso» (per dirla alla Walter Sabatini) che si è sgretolato strada facendo. Sperava in una sterzata, in un sussulto d’orgoglio, in uno scatto di personalità. O anche dignità, se preferite. Ed invece niente, la Roma ha sempre vivacchiato tra qualche strappo e molti dubbi, ma senza mai convincere. Fino a ieri, toccando a Verona il punto più basso dell’intera gestione del francese. Così Garcia ha mollato gli ormeggi, decidendo di venire allo scoperto. «Un pareggio che non so spiegarmi, non c’è stata neanche la rabbia delle ultime volte. È la prima volta da quando sono a Roma che non riconosco più la mia squadra. È arrivato il momento di parlarci, di dirci la verità. E di avere una reazione forte». TRA ERRORI E PAURA Già, par-
larsi. E vuotare il sacco, se la Roma vuole sperare non solo di conservare la Champions League, ma anche l’Europa più in generale (giovedì è attesa a Firenze per gli ottavi di andata). Perché questa Roma qui, se non cambia marcia, rischia di venire risucchiata presto da tutte le inseguitrici. Ieri sembrava smarrita, vittima o delle paure o di un mercato che ha regalato giocatori sbagliati e sopravvalutati. Sta di fatto, che il pianopartita era diverso e come in tutte le relazioni che scricchiolano, alla fine è saltato. «Dovevamo pressare alti, fare giocate alle spalle dei difensori del Chievo, trovare la profondità. Non ho visto niente di tutto questo. Se vogliamo andare avanti in Europa e difendere il secondo posto serve un’altra faccia. Giocando così, rischiamo seriamente la Champions».
AUTOCRITICA Difendere, oramai sembra un verbo di casa a Trigoria, quasi come se ci si fosse arresi alle difficoltà e si sia capito che attaccare è impossibile, meglio salvare il salvabile. Ma il cigno come si è potuto trasformare in brutto anatroccolo? L’impressione è che dalla scorsa estate Garcia abbia perso strada facendo autorevolezza sul gruppo, complici anche alcune scelte e la gestione di determinate situazioni. «Stavolta abbiamo sbagliato tutti, io sono il primo a non esser riuscito a dare un volto migliore alla squadra – chiude il francese –. Ma i giocatori li difenderò sempre, spero solo che mi dicano che questa Roma è stata troppo brutta per essere vera». Già, è arrivato il momento di parlarsi davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA PARTITA
Fantasmi giallorossi, il Chievo ringrazia 1Senza ritmo, sacrificio e gioco,Totti e soci si fanno imbrigliare: a Verona un brutto 0-0, ma il Napoli resta a -4 Luca Calamai INVIATO A VERONA
L’
unica immagine che resta negli occhi in un pomeriggio di anticalcio è lo sguardo terrorizzato di Federico Mattiello. Il ventenne difensore esterno del Chievo, al 17’ del primo tempo, entra in contatto con Nainggolan. Le immagini televisive mostrano la gamba destra che si spezza a metà. Fotogrammi che gelano il sangue. I compagni di squadra si avvicinano al punto dell’impatto e si mettono le mani nei capelli. Qualcuno prova a rincuorare l’impaurito Mattiello. Lo stadio accompagna con un applauso di incoraggiamento il talento scuola Juve che esce in barella. Il primo bollettino medico parla di frattura di tibia e perone. Stagione finita, naturalmente. Il resto della partita è un inno alla noia. La Roma è più che mai vittima della pareggite. Ma questo grigio 0-0, l’undicesima X in campionato (sono 8 solo nel 2015), fa scattare un campanello d’allarme ancora più forte. I giallorossi sembrano spenti dal punto di vista fisico e in totale crisi d’identità dal punto di vista tattico. Un’involuzione che mette sempre più a rischio la difesa
del secondo posto anche se ieri il Napoli non ne ha approfittato: 2-2 con l’Inter, e Benitez resta a -4. SPARITO IL GIOCO Sotto accusa non c’è un singolo atleta. Anche se Totti è un fantasma, Iturbe non riesce a compiere l’ultimo salto di qualità e Gervinho in questo momento è più fumo che arrosto. Il problema è che la Roma non riesce più a sviluppare un’idea di gioco. L’attacco con il falso nove funziona se la palla viaggia a cento all’ora e se tutti lavorano a questo progetto. Invece i giallorossi iniziano e finiscono la gara sempre alla stessa velocità. Senza i necessari cambi di ritmo e senza i movimenti giusti. Un esempio? Nessuno si sacrifica per aprire spazi per i compagni. Così facendo è troppo facile per gli avversari accorciare e tagliare i rifornimenti. Garcia ha provato a cambiare modulo per animare la sua creatura. È partito con il 4-3-3, è passato al 15’ del secondo tempo al 4-2-3-1 (con Keita e Nainggolan a proteggere i nuovi entrati Ljajic e Verde oltre a Gervinho e Iturbe) ma è stato costretto a togliere una punta (Iturbe per Pjanic) e a tornare al 4-3-3 perché il Chievo aveva cominciato a far male in contropiede. Confusione, so-
Un tentativo di Gervinho, per il resto ben controllato dal Chievo ANSA
lo tanta confusione. Lo scudetto ormai è andato, ma la Roma se vuole salvare la stagione (secondo posto ed Europa League) deve ritrovare velocemente la sua identità. SOLO GERVINHO Contro il Chievo l’unico a proporre qualche iniziativa accettabile è stato Gervinho: diagonale in corsa nel finale di primo tempo e bel numero al 41’ della ripresa non finalizzato per un contatto in area con Schelotto (ma non sembrano esserci gli estremi per il rigore). Troppo poco. Il tecnico giallorosso nel dopo gara è stato molto duro. La Roma è nuda. Il clima è da tutti
contro tutti. Non una bella atmosfera. Il pareggio, tutto sommato, va bene al Chievo. Il terzultimo posto è più lontano. La squadra di Maran ha buone gambe, ma ancora una volta ha dimostrato tutti i suoi limiti in fase conclusiva. La palla giusta, stavolta, l’ha avuta a disposizione Birsa (entrato al posto dello sfortunato Mattiello) al 13’ del secondo tempo: in pratica un rigore in movimento. Ma il sinistro dell’ex milanista è finito a lato con De Sanctis immobile. La strada per la salvezza è ancora tutta in salita. Ma dietro il Chievo in questo momento c’è chi sta molto peggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIEVO
0
ROMA
0
CHIEVO (4-4-2) Bizzarri; Mattiello (dal 19’ s.t. Birsa), Dainelli, Cesar, Zukanovic; Schelotto, Izco, Radovanovic, Hetemaj; Pellissier (dal 37’ s.t. Botta), Paloschi (dal 20’ s.t. Meggiorini). PANCHINA: Bardi, Seculin, Gamberini, Pozzi, Christiansen, Cofie, Fetfatzidis, Sardo, Biraghi. ALLENATORE: Maran. CAMBI DI SISTEMA: nessuno. BARICENTRO basso 50,4 ESPULSI nessuno. AMMONITI: Dainelli, Birsa, Cesar ed Hetamaj per gioco scorretto. ROMA (4-3-3) De Sanctis; Florenzi, Manolas, Astori, Cole; Paredes (dal 15’ s.t. Verde), Keita, Nainggolan; Iturbe (dal 34’ s.t. Pjanic), Totti (dal 15’ s.t. Ljajic), Gervinho. PANCHINA: Lobont, Skorupski, De Rossi, Holebas, Spolli, Ucan, Doumbia, Sanabria. ALL. Garcia. CAMBI DI SISTEMA: dal 15’ s.t. 4-2-3-1; dal 35’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO basso 50,3 ESPULSI nessuno. AMMONITI Florenzi e Nainggolan per gioco scorretto. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE Spettatori e abbonati non comunicati. Tiri in porta: 3-3; tiri fuori: 4-6; angoli: 4-8; fuorigioco: 2-1. Recuperi: primo tempo 2’; secondo tempo 2’.
Serie A R 26a giornata
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fIL DRAMMA
IL DICIANNOVENNE DEL CHIEVO
Mattiello, frattura shock Tibia e perone spezzati Solidarietà di tutta la A 1Alla seconda da titolare il difensore di proprietà della Juventus
si è fatto male contro Nainggolan. Già operato, 7 mesi la prognosi
Davide Stoppini INVIATO A VERONA
H
a subito un break, Federico. La partita mica è persa: c’è il cambio di campo, il coach è in panchina a dar consigli, il mondo lo guarda e fa il tifo per lui. Perché come fai a non stare dalla sua parte, in fondo è un match contro la sfortuna. E la sfortuna, beffarda, ha scelto ieri il minuto 17 di un Chievo-Roma qualsiasi per strappare il servizio al tennista-difensore Mattiello, vent’anni da compiere il prossimo luglio, campione toscano quando era un Under 12 con la racchetta in mano, promessa nazionale con il Tc Bagni di Lucca, prima di decidere che lo sport della sua vita sarebbe stato il calcio. PROMESSA A fronte di tutto. Anche di un contrasto duro sulla trequarti con Nainggolan, la gamba destra che resta sotto e si piega in maniera innaturale, il romanista Paredes che non capisce e va quasi a rimproverarlo per il fallo, l’altro giallorosso Cole che invece si agita e chiama subito la barella in campo. Mani nei capelli, per una diagnosi che anche il più incompetente dei medici
RNainggolan: «Siamo entrati decisi e la sua gamba è rimasta sotto. Tornerà più forte»
REx talento di tennis, pare abbia già assorbito il colpo: «Il più sereno di tutti è lui»
avrebbe stilato in un secondo: frattura esposta di tibia e perone. Tutti si disperano, qualche compagno del Chievo ha le lacrime agli occhi, Keita gli mette una mano sulla fronte per accarezzarlo, come farebbe un padre con il proprio figlio. Il più lucido era proprio Federico, nonostante quegli occhi spaventati da una gamba dondolante, senza controllo: al rientro negli spogliatoi, ancor prima dei medici, ad accogliere il giocatore è stato il presidente del Chievo Luca Campedelli. «Ora non pensare a niente, sei in buone mani», gli ha sussurrato. «Più o meno lo stesso rumore della gamba di una sedia che si spezza», è invece il racconto di chi era a bordo campo al Bentegodi. «Non mi sono reso subito conto - ha poi spiegato Radja Nainggolan -, siamo entrati tutti e due in maniera decisa, poi la sua gamba è rimasta sotto. Gli faccio gli auguri, è un ragazzo giovane che stava facendo bene, mi dispiace, tornerà più forte».
MIGLIORE COL MILAN Federico è stato operato già ieri sera, all’ospedale Sacro Cuore di Negrar, per la riduzione della doppia frattura. L’intervento è stato eseguito dal professor Claudio Zorzi, che per tutto il pomeriggio è stato a contatto con il medico del Chievo Giuliano Corradini e con il coordinatore sanitario juventino Fa-
brizio Tencone, che ha immediatamente raggiunto Verona, perché il cartellino è di proprietà bianconera. I tempi di recupero sono stimabili intorno ai sette mesi, scongiurato l’interessamento dei legamenti. L’immagine shock ha fatto il giro del mondo. Un giro largo ora dovrà farlo anche Mattiello: l’autostrada della carriera
s’è momentaneamente bloccata, c’è una deviazione imprevista. Eppure sembrava che il viaggio fosse rapidissimo. Aveva esordito in Serie A in questo campionato, con la Juventus: Allegri lo aveva fatto debuttare contro il Parma e poi rimesso in campo per qualche minuto contro la Lazio. A gennaio era arrivato al Chievo, in prestito dal club bianconero. E quella di ieri era la sua seconda partita da titolare in campionato, peraltro consecutiva: contro il Milan, la scorsa giornata, era stato il migliore in campo per la Gazzetta. I messaggi di solidarietà - da Allegri a Castan, passando per Marchisio - si sono sprecati. Piccole grandi luci in un pomeriggio triste, che ha visto al fianco di Federico il fratello, gli amici più stretti, molti compagni di squadra, il procuratore Andrea Pastorello. Tutti con la faccia triste. Tutti che uscivano dalla stanza di Federico al quarto piano con la stessa impressione: «Qui il più sereno di tutti è lui». Perché da tennista consumato sa che un break si recupera, basta solo attendere l’occasione giusta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LE SCENE DELL’INFORTUNIO 1
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3
● 1 Mattiello s’infortuna entrando su Nainggolan ● 2 A terra, con Keita con le mani nei capelli ● 3 In barella accompagnato dal belga IPP/ANSA/GETTY
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IN ALLENAMENTO
IL VANTAGGIO SUI GIALLOROSSI OGGI PUÒ ARRIVARE A +11
Ahi, Caceres Malleolo rotto Oggi si opera: stagione finita
PUNTI
60
58
57 55
53
54 9
49
50 X
DISTACCO
45
40
46 7
43 39 3
40 39
50
41
40
42
9
8
49
50
7
7 7
46
5
3
?
47
48
43
1Difensori contati,
1
35
36
Giornata
16ª
17ª
18ª
19ª
20ª
21ª
22ª
23ª
24ª
25ª
26ª GDS
Juve, match point scudetto E scatta il piano Champions
1Allegri tiene alta la tensione: vincere col Sassuolo per ipotecare il titolo e fare turnover per Dortmund. «Mi basta l’1-0, bisogna essere pratici» Mirko Graziano INVIATO A VINOVO (TORINO)
L
a Juve è ancora in campo per la rifinitura, anzi sta guadagnando gli spogliatoi quando da Verona arriva il finale di Chievo-Roma: zero a zero, e nuovo match point scudetto. Qualche sguardo fra i ragazzi, visi sicuramente più distesi, ma di spacconate nemmeno l’ombra. Anzi, la concentrazione sale ulteriormente, soprattutto fra i senatori. Sentono l’odore del sangue i vari Buffon, Tevez, Vidal e Marchisio, e la preda va cacciata nel massimo silenzio. A Vinovo ci sono pure l’a.d. Marotta e il d.s. Paratici: parlano con Allegri. Proviamo anche noi ad arrivare a Max, alla ricerca di una dichiarazione più fresca rispetto alla conferenza stampa del mattino. Niente da fare, il tecnico livornese dà evidentemente l’esempio: si pensa solo alla gara di stasera e a sfruttare un’occasione unica anche in vista della Champions League. Già, tre punti contro il Sassuolo consentirebbero un quasi totale turnover a Palermo, con carichi di lavoro mirati alla gara di Dortmund per i titolarissimi. CORSI E... Destino curioso: poco più di una anno fa il Sassuolo costò l’esonero ad Allegri,
che in un colpo solo perse il Milan e la Champions (i rossoneri erano infatti agli ottavi contro l’Atletico Madrid). Ora proprio gli emiliani potrebbero invece accompagnare il tecnico livornese verso lo scudetto e un approccio ideale ai 90’ decisivi nella corsa ai quarti di finale dell’Europa che conta. «Anche quest’anno, all’andata, il Sassuolo mi ha creato problemi (1-1, ndr) — ricorda Max —. Non sarà una gara fa-
RI neroverdi
costarono a Max l’esonero al Milan: «Non sarà facile, sono organizzati»
cile, per nulla. Affrontiamo una squadra molto organizzata, con qualità importanti. In pochi hanno giocatori tanto forti in attacco, il Sassuolo può diventare devastante a campo aperto. Insomma, servirà attenzione». Pronto l’undici tipo: Morata-Llorente è l’unico ballottaggio, con l’ex Real Madrid in vantaggio. Non convocato Caceres a causa del brutto k.o. alla caviglia sinistra. ZERO PENTIMENTI «Non dobbiamo riscattare niente — continua Allegri —, siamo in
corsa ovunque. Oggi mi basta l’1-0, mi interessa solo vincere. Ci sono momenti in cui conta essere pratici. E tornando alla Fiorentina, vi dico che rifarei tutte le scelte. Non si possono affrontare 50 partite con 12 giocatori soltanto: è giusto dare minuti a tutti, perché ho bisogno di una rosa in buone condizioni generali in questo finale di stagione. E comunque in Coppa Italia non è finita: possiamo tranquillamente fare due gol al Franchi». Di sicuro serviranno le versioni migliori di Vidal e Pogba. «Arturo ora sta bene fisicamente. Può e deve dare di più, ma la strada è quella giusta. Pogba? Non mi preoccupano certe prestazioni a intermittenza. È giovane, e ci sta. Il giocatore è eccezionale, ma il ragazzo, l’uomo, deve inevitabilmente ancora trovare il giusto equilibrio. Una volta completato questo percorso, raggiungerà uno spessore di livello mondiale: avverrà presto, ve lo garantisco». CARO PIPPO... Chiusura dedicata al Milan: «È un momento sicuramente di difficoltà, ma credo che il club abbia nei dirigenti le qualità per venirne fuori...». E Inzaghi? Messa così sembra un’elegantissima stoccatina al «nemico», ma forse siamo noi a pensar male... © RIPRODUZIONE RISERVATA
JUVENTUS
(4-3-1-2)
SASSUOLO
(4-3-3)
OGGI Ore 21 ARBITRO Peruzzo
(1-1)
1 BUFFON 26 19 3 LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI 23 VIDAL
8 MARCHISIO
9 MORATA 17 SANSONE
15 ACERBI
10 TEVEZ 25 BERARDI
7 4 MISSIROLI MAGNANELLI 3 LONGHI
6 POGBA
37 PEREYRA 10 ZAZA
33 EVRA
33 BRIGHI
31 PELUSO
11 VRSALJKO
47 CONSIGLI
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 15 Barzagli, 5 Ogbonna, 17 De Ceglie, 32 Matri, 27 Sturaro, 7 Pepe, 11 Coman, 20 Padoin, 14 Llorente. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Bonucci-Barzagli 60-40% ; Morata-Llorente 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ogbonna, Pogba, De Ceglie, Vidal, Morata. INDISPONIBILI Pirlo (10 giorni), Asamoah (60), Romulo (30), Marrone (15), Caceres (60 giorni). PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 20 Bianco, 21 Fontanesi,32 Natali, 6 Chibsah, 8 Biondini, 19 Taider, 14 Donis, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 Floccari. ALL. Di Francesco. BALLOTTAGGI Brighi-Bianco 60-40%, Vrsaljko-Biondini 60-40%. SQUALIFICATI Gazzola (1). DIFFIDATI Brighi. INDISPONIBILI Pegolo (70 g.), Terranova, Antei (stag. finita), Cannavaro (30).
ma c’è il talismano Lichtsteiner: con lui in casa la Juve non perde (quasi) mai
Fabiana Della Valle MILANO
L
a brutta notizia è arrivata in serata, con la squadra già in ritiro. Martin Caceres salterà il Sassuolo e non solo: non sarà in campo almeno per due mesi. Il difensore rischia di saltare tutto il finale di stagione per l’infortunio di ieri in allenamento. Si tratta di un «trauma distorsivo alla caviglia sinistra con frattura del malleolo mediale». Una frattura scomposta che necessita di un’operazione. Oggi Martin sarà sottoposto a intervento chirurgico (eseguito dal professor Flavio Quaglia presso la clinica Fornaca) e solo dopo verranno valutati i tempi di recupero. Caceres dovrà stare fermo almeno due mesi, considerando che siamo a metà marzo ecco che rischia di aver chiuso qui la sua annata, che non è stata delle più felici. Martin si era già fatto male il 5 ottobre, durante la gara con la Roma (lesione di primo/secondo grado del muscolo semi tendinoso della coscia sinistra), ed era stato fermo per tre mesi. Da lì in poi è stata una stagione a singhiozzo per colpa di vari acciacchi, come testimoniano le 14 presenze in totale. Ora sulle fasce la coperta diventa ancora più corta, perché Asamoah è ancora out e Allegri ha solo Padoin e De Ceglie come ricambi. Senza contare che Caceres poteva fare pure il centrale (anche se in quella zona del campo il tecnico della Juve ha più alternative, visto che oltre a Ogbonna c’è Barzagli, ormai recuperato). GARANZIA STEPHAN Meno
Martin Caceres, 27 anni LAPRESSE
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● Le gare giocate da titolare da Caceres in questa stagione, su un totale di 14. Il difensore è stato fermo tre mesi per uno stiramento alla coscia sinistra
male che c’è Lichtsteiner, visto che il terzino destro oltre a essere utile è anche un talismano. Lo svizzero infatti è lo juventino meno battuto in casa fra i protagonisti dei tre scudetti (e mezzo) consecutivi: 5421’ giocati e un solo stop. Solo Inter (3 novembre 2012), Sampdoria (6 gennaio 2013), Bayern (11 aprile 2013) e Fiorentina (giovedì scorso) hanno violato la nuova casa della Juve, inaugurata nel settembre 2011. Lichtsteiner era presente solo nel primissimo stop, quello contro i nerazzurri. Anche Pepe e Storari hanno subito una sola sconfitta allo Stadium (l’ultima con la Fiorentina), ma hanno un minutaggio limitatissimo: 1306’ Pepe, 1800’ Storari. Con 32 presenze totali Lichtsteiner in questa stagione è quarto nella lista dei più utilizzati da Max, che adesso avrà ancora più bisogno di lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1Lazio e Fiorentina vincono e piacciono: stasera inseguono il Napoli e il sogno Champions LAZIO
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FIORENTINA
(4-3-2-1)
OGGI Ore 19 ARBITRO Tagliavento (2-0) 22 MARCHETTI 3 33 DE VRIJ MAURICIO
8 BASTA 32 CATALDI
20 BIGLIA
87 CANDREVA
11 KLOSE
26 RADU
23 ONAZI 7 FELIPE ANDERSON
72 ILICIC 18 74 DIAMANTI SALAH 16 KURTIC 23 PASQUAL
5 BADELJ
14 MATI FERNANDEZ
15 2 SAVIC G.RODRIGUEZ 1 NETO
40 TOMOVIC
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 39 Cavanda, 85 Novaretti, 2 Ciani, 27 Cana, 5 Braafheid, 24 Ledesma, 10 Ederson, 6 S. Mauri, 14 B.Keita, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI Onazi-Ledesma 75-25%. SQUALIFICATI Parolo (1). DIFFIDATI Candreva, Cavanda, De Vrij, Onazi. INDISPONIBILI F.Djordjevic (50 giorni), Gentiletti (20), Lulic (10), Pereirinha (10), Tounkara (7), Konko (5). ALTRI Sculli. PANCHINA 31 Rosati, 24 Lezzerini, 4 Richards, 19 Basanta, 28 Alonso, 6 Vargas, 32 Lazzari, 38 Rosi, 20 Borja Valero, 7 Pizarro, 17 Joaquin, 9 Gilardino. ALL. Montella. BALLOTTAGGI Salah-Gilardino 60-40%, Mati Fernandez–Pizarro 60-40%. SQUALIFICATI Aquilani (1). DIFFIDATI Tomovic. INDISPONIBILI Rossi (30 giorni), Gomez (15), Bernardeschi (10), Babacar (10), Tatarusanu (5). ALTRI Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.
L
STESSO PERCORSO Stefano Pioli risponde con una spiegazione alla domanda se Lazio e Fiorentina giocano il più bel calcio della serie A. «Sono due squadre che hanno la mentalità di fare la partita. Loro sono più avanti nel percorso, Montella è alla sua terza stagione..». Un progetto che Pioli scruta anche sulla Lazio. «Scudetto? Quest’anno abbiamo gettato basi solide, ma abbiamo ancora tanta strada da percorrere. Ora c’è per noi una possibilità importante per scalare la classifica»
ZUPPING di VINCENZO CITO
CRONACHE DAL COLOSSEO E LA FETTA SULLO SCUDETTO attesa è finita, Ilaria D’Amico (Sky) ci presenta il big match. «E ora a San Siro per Milan-Inter!». Era il San Paolo e giocava il Napoli: però l’Inter l’ha azzeccata. Ore 23.15, il grande oltraggio. Il Napoli fa silenzio stampa, ma solo con quelli di Sky. Ci rimangono malissimo. Benitez parla, ma con le altre televisioni... Francesco Repice (Radiorai) prima di RomaJuventus. «Tertium non datur. O il branco di lupi capitanato da Garcia riuscirà a ghermire la preda o le zebre guidate da Allegri galopperanno serene verso il sicuro approdo del quarto scudetto consecutivo!». Ma era all’Olimpico o al Colosseo? Lazio-Napoli di coppa Italia, lo straripante entusiasmo di Marco Tardelli (Rai) al gol dell’11. «Il Napoli è così…è così. Ci ha questo Higuain, solo lui poteva risolvere questa... questa cosa e ha trovato questa…questa imbucata e poi sbagliando il tiro è riuscito a dare palla a Gabbiadini...» Il conduttore di Sky Sport 24 Mario Giunta.
DA BAGGIO A FELIPE Una sfida che coinvolge anche il passato di Pioli. Difensore a Firenze dal 1989 al 1995. Da Dunga e Baggio a Rui Costa e Batistuta con Giorgi, Lazaroni, Radice e Ranieri in panchina. Passando anche per la serie B e l’immediato ritorno in A. «È stata l’esperienza più importante da giocatore, ci ho passato sei anni tra ricordi positivi e qualcuno negativo, legato a brutti infortuni». Ora, punta forte sul talento di Felipe Anderson e sulla ritrovata vena realizzativa di Klose. Peserà l’assenza di Parolo, squalificato.
a Grande Bellezza va in scena questa sera all’Olimpico. Alle 19, Lazio-Fiorentina dal profumo d’Europa e possibile preludio alla finale di Coppa Italia. La quarta in classifica ospita la quinta (al pari della Sampdoria), ma per entrambe c’è il terzo posto del Napoli alla portata, dopo la rimonta subita dall’Inter. La squadra di Pioli cerca per l’aggancio la quarta vittoria di fila (già successo all’andata, tra la quinta e l’ottava, compreso il colpaccio a Firenze: 2-0), mentre quella di Montella ha conquistato tre vittorie nelle ultime quattro giornate. In comune, la qualità del gioco, che cattura l’occhio e strappa l’applauso.
BELLI MA… La Fiorentina viaggia a tutto gas ed il nuovo anno ha visto i viola cadere soltanto una volta, contro il Parma.
L’
il loro interrompere continuamente il gioco, spezzettandolo, ci infastidì un po’».
Nicola Berardino Giovanni Sardelli
«Dobbiamo fare chiarezza su quello che è successo ad Alonso». Non aspettiamo altro. Il servizio di Antonio Boselli si conclude così «Quello che gli è successo è un mistero che deve essere chiarito». Grazie lo stesso Simone Barone («Stadio sprint, Rai) «Se la Juventus batterà il Sassuolo, metterebbe una grossa fetta sullo scudetto». Di che salume? Mexes (alla Rai) convinto di fare un complimento a Inzaghi «Dalla panchina lui non può fare niente». A Stadio sprint (Rai Due) l’inviato Saverio Montingelli «A Parma spunta l’ipotesi di una cordata di imprenditori per salvare il calcio in città». Enrico Varriale: «Ringraziamo il collega per questo scoop!». Rivelato la mattina da siti e quotidiani. Lorenzo Minotti (Sky) dopo un’ammonizione. «Cossu ha perso un attimino la testa». Su un fuorigioco. «L’assistente ha valutato un attimino la situazione». Su Mihajlovic «Ha avuto ragione, ha aspettato un attimino prima di mettere Eto’o titolare». La vita, in fondo, è fatta di attimini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Stefano Pioli (a sin.), 49 anni, prima stagione alla Lazio. Vincenzo Montella, 40 anni, a Firenze dal 2012 ANSA/LAPRESSE
Montella ha guidato i suoi nei successi contro Roma, Inter e Juventus, sempre in trasferta: nonostante una rotazione spinta di uomini e moduli considerate le tre competizioni. In Coppa Italia i gigliati hanno già mezzo piede in finale, dove potrebbero incrociare proprio la formazione di Pioli. Del resto quando il tecnico viola affronta la Lazio più che biancoceleste vede rosso. Scatenando la propria voglia di supremazia. Il po-
ker sigillato da giocatore nel derby del marzo 2002 resta uno dei ricordi più dolci (insieme allo scudetto con la Roma) della carriera dell’Aeroplanino, oltre che un record difficilmente battibile. Anche per questo la sconfitta dell’andata al Franchi non gli è ancora andata giù. «Nel primo tempo la Lazio ci fu nettamente superiore – ricorda Montella a violachannel – mentre nella ripresa il copione si invertì. Potevamo pareggiare, ma
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● le vittorie stagionali in Serie A di Pioli e Montella: 13 quelle del tecnico laziale (più 4 pari e 8 k.o.), 11 quelle del viola (più 9 pareggi e 5 sconfitte)
EMERGENZA La Viola gioca bene e inanella vittorie. La sfida di oggi ha il sapore dell’esame di laurea. «È la partita più difficile di questo ciclo di gare ravvicinate – chiude Montella –. Quella di Pioli è una squadra esperta, in salute e competitiva in ogni reparto. Con calciatori risolutivi e tecnici». La vorrebbe quasi giocare e forse potrebbe anche. Vista la carestia di prime punte. Babacar e Gomez rimarranno infatti fuori per un paio di settimane. Resta il solo Gilardino, che però è lontano dalla miglior condizione. In vetrina i numeri di Salah, le invenzioni di Diamanti o i guizzi di Ilicic. Lazio oggi, Roma giovedì (Europa League). Una settimana capitale per la Fiorentina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R 26a giornata
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Parma in campo per i dipendenti» 1Lucarelli: «Altro che elemosina: giocando noi, 200 persone pagheranno le bollette» lo. Donadoni lo osserva, in panchina davanti alla panchina, e gli dice di stare calmo, tranquillo, INVIATO A PARMA tutto andrà bene. Il Parma gioutto sembra normale. Ci chicchia, anzi gioca, i passaggi sono le squadre che si pre- sono precisi, la grinta non manparano a giocare, i capitani ca, il furore nemmeno. Il pubblisi stringono la mano al centro del co apprezza e gli avversari semcampo, i tifosi sventolano le ban- brano intimoriti. In tribuna il diere e intonano i cori, dall’alto- sindaco Federico Pizzarotti, che parlante dello stadio partono le tanto ha lavorato nell’ultimo peclassiche note della Marcia riodo per sbloccare una situazioTrionfale dell’Aida. L’arbitro si ne davvero ingarbugliatissima, porta il fischietto alla bocca, sta vede in quel mulinare di gambe per dare il via alla partita ed è al- il desiderio di reazione di un’inlora che si percepisce qualcosa di tera città. Più in alto, chiuso nel strano: non c’è proprio niente di box riservato ai dirigenti, il prenormale in ciò che sidente Manenti sta per accadere, osserva la sua l’apparenza nasquadra, quella IL CAPITANO che ha comprato sconde la realtà. I «Forse c’è troppa versando un solo giocatori del Pareuro, e forse penma, in capo a due voglia di far fallire questo club, io sa già al 19 marsettimane vissute con i nervi a fior di lotterò fino alla fine» zo, quando il tribunale di Parma, pelle, tra polemiche, dichiarazio- «Macalli? Mangia da salvo clamorose sorprese, dichiani, riunioni e colrerà il fallimento loqui, tornano a 30 anni con il del club (al quale rivedere l’erba, ad calcio». Intanto, a s s a p o r a r n e incasso pignorato ieri è stato col’odore, ma non munque pignorariescono nemmeno a godere di to l’incasso). Nel frattempo, graqueste piccole gioie. Devono zie alla generosità degli sponsor, pensare soltanto a correre e a lot- il presidente pizzica qualche fettare: sentono il peso della re- ta di culatello e di salame da un sponsabilità, sanno di avere ad- tagliere che, gentilmente, gli viedosso gli occhi di tutt’Italia. ne offerto. Tutto a costo zero. Se ne andrà a un quarto d’ora dalla CONTESTAZIONE Lucarelli, il fine, probabilmente consigliato capitano-sindacalista, non rie- dalle forze dell’ordine perché i sce a trattenersi e dopo un minu- tifosi lo hanno preso di mira e to, un minuto appena, gli sale la non gli hanno risparmiato cori e pressione e commette un fallac- striscioni. Contestazione dura. E cio che gli costa il cartellino gial- la gente non si è dimenticata
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Andrea Schianchi
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● 1 L’attacco alla Figc dei tifosi. 2 Cartello tra l’ironico e il rabbioso. 3 «Vietato» l’ingresso a Ghirardi ANSA/AP
nemmeno di Tommaso Ghirardi, tanto da attaccare un enorme cartello con la faccia dell’ex presidente al fianco della scritta: «Io non posso entrare». Il confine tra rabbia e ironia è molto sottile. IL CAPITANO EROE Alla fine il Parma porta a casa un punto, incassa 152.977 euro che vengono subito pignorati da un creditore che ha fatto causa, ma perlomeno riceve l’applauso del pubbli-
co. Hanno dato tutto, e anche qualcosa di più, gli uomini di Donadoni. «E’ una situazione veramente massacrante - confessa l’allenatore - Questo non deve più accadere, non solo in Serie A. A me interessano poco le parole: adesso siamo al dunque, in questi giorni si dovrà decidere il futuro di tanta gente». Battagliero anche dopo la partita il capitano Lucarelli: «Se pensate che il Parma sia sceso in campo perché ab-
biamo accettato l’elemosina vi sbagliate. La nostra scelta è stata responsabile, e dietro la nostra scelta ci sono almeno 200 persone che con questa elemosina ci vivono e magari ci pagano le bollette. Forse c’è troppa voglia di fallire il club, ma io lotterò fino a che ci sarà una piccola speranza. Non lo faccio per me, ma per i dipendenti. Se avessimo pensato solo ai soldi, non avremmo nemmeno cominciato il campionato.
Macalli? Sono trent’anni che mangia con il calcio, farebbe meglio a stare zitto. Dopo le parole, vogliamo vedere i fatti. Altrimenti ci fermiamo. Ci sono degli imprenditori che vogliono salvare il Parma e Tavecchio si sta facendo garante». E si finisce come si era cominciato: «Un capitano, c’è solo un capitano!» cantano i tifosi. Nel dolore del momento Parma ha trovato il suo eroe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ATTACCO VIA FACEBOOK
La lettera di Melli «Caro Ghirardi, sei come Schettino» 1L’ex team manager: «Non si abbandona la nave che affonda. Col potere non sei stato più lo stesso»
M
elli contro Ghirardi. Il team manager contro l’ex presidente. La bandiera del Parma contro l’uomo che, stando a quanto sostiene la magistratura, è responsabile della bancarotta fraudolenta del club. Melli pubblica sul suo profilo Facebook una durissima lettera indirizzata all’ex numero uno. Tra l’altro scrive: «Sei arrivato a Parma come un ragazzo timido e appassionato di calcio, ti sei fatto volere bene da tutta la città, fino al giorno che ti sei fatto trasportare dal successo e dal potere. Da quel giorno il Tommaso semplice e genuino si trasformava in un presidente poco trasparente. Avete (uso il plurale perché l’altro 50% delle responsabilità sono del tuo amministratore delegato), rovinato la vita a centinaia di persone. Vergognatevi!». GLI 8 PUNTI E ancora: «Cara famiglia Ghirardi e caro Leonardi vi lascio un catalogo in caso pensiate di riprendere in mano una società di calcio. 1) Bisogna avere rispetto dei tifosi, perché sono quelli che ti danno da mangiare; 2) Bisogna pagare gli stipendi dei di-
pendenti perché sono qui da anni (molto prima di voi) e amano questo lavoro e il proprio club; 3) Bisogna pagare i fornitori perché danno un servizio, che porta qualità alla tua società; 4) Bisogna pagare i collaboratori perché portano in giro il tuo nome e quello del club; 5) Bisogna pagare i giocatori e lo staff tecnico, perché sono i tuoi dipendenti di lusso e di conseguenza danno visibilità mediatica ai vostri bei musoni; 6) Bisogna rispettare la città: Parma non andava presa in giro come avete fatto voi; 7) Bisogna rispettare una società che ha una storia centenaria, piena di trofei nazionali ed internazionali, che voi ve li sognate in quel paese di campagna da dove venite; 8) Se non avete rispettato nessuno dei 7 punti, dovevate almeno chiedere scusa a tutti e metterci la faccia invece che scappare dalla nave (stile Schettino)». a.s © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandro Melli, ex dirigente Parma
Serie A R 26a giornata LE PAGELLE di G.LO. SORPRESA MAURI BENE LUCARELLI CIGARINI DELUDE PINILLA A VUOTO PARMA
6,5 IL MIGLIORE RODRIGUEZ
6,5 Molto vivace, cambia spesso posizione per non dare punti di riferimento. Stavolta il «Cipolla» fa piangere il rivale ma ha una reazione esagerata dopo il rosso. MIRANTE 6 Rischia solo una volta: al 35’ s.t quando respinge a fatica un cross di D’Alessandro. SANTACROCE 6 Schierato al posto di Cassani. Inzio pasticciato, poi si riprende. LUCARELLI 6,5 Il capitano non lascia, anzi raddoppia. Quasi perfetto su Pinilla e poi Denis. MENDES 6 L’altra novità in difesa: non fa rimpiangere Costa. GOBBI 6 Specialmente nel primo tempo Emanuelson lo costringe a tenere la posizione. MARIGA 5,5 Da mezz’ala fa poco per rendersi utile. CODA 6 Si fa vedere con un gran tiro da fuori: ormai recuperato dall’infortunio ai legamenti. MAURI 6,5 Fa il play e dimostra una discreta personalità. A 18 anni. NOCERINO 5 Male a Torino, male qui: il gol al Milan è l’unica soddisfazione di un lungo periodo balordo. GALLOPPA 5,5 Dovrebbe dare più spinta, non ci riesce. VARELA 5,5 Fatica a trovare la posizione: meno brillante dell’altro esterno. (Lila s.v.) BELFODIL 6 A volte macchinoso e ai margini del gioco. Ma solo Sportiello con una prodezza gli nega il gol. ALL. DONADONI 7 Come il capitano: non s’arrende. Chiede ai suoi una prova di orgoglio. Accontentato.
ATALANTA
5
IL MIGLIORE SPORTIELLO
7 Due voli stupendi sui tiri da lontano di «Cipolla» Rodriguez e Coda. L’unico che, a conti fatti, riesce a dare un senso a questa partita. BELLINI 5,5 Il vecchio capitano si riprende il ruolo preferito. Troppi passaggi sbagliati però: quattordici. MASIELLO 6 Spostato al centro per l’assenza di Biava-Stendardo. Non va male. BENALOUANE 6 Non ha sentito la tremarella dell’ex. CHERUBIN 6 Non giocava dal 13 dicembre: rientro importante. DRAMÈ 5 Va in affanno davanti al veloce Rodriguez. CARMONA 6 Il più brillante dei tre del centrocampo nerazzurro. CIGARINI 5 Perde il duello con Mauri: impreciso e pure con poche idee. MIGLIACCIO 5,5 Discreto lavoro in copertura: 6 palloni recuperati, ma ben 11 persi. EMANUELSON 5,5 Qualche spunto interessante, cala alla distanza. (Denis s.v.) PINILLA 5 Titolare al posto di Denis, gira a vuoto. Ma non ha tutte le colpe: quanti palloni decenti gli arrivano? BOAKYE 5 Non crossa, non spinge, non salta l’uomo. Inutile. D’ALESSANDRO 5,5 Entra nel secondo tempo per colmare il nulla lasciato da Boakye. Ne riparliamo. ALL. REJA 5,5 È nuovo, è anche giovane (scherziamo...), deve ancora capire un po’ di cose. Subito espulso al debutto: da record. DI BELLO Mezzo voto in meno per l’espulsione di Reja, esagerata. Vede bene negli altri episodi , come il fallo di mani di Benalouane,.Una gara comunque facile. NICOLETTI 6 - BORZOMÌ 6 RUSSO 6 - AURELIANO 6
6
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Poi c’è anche la partita E a sfigurare è l’Atalanta 1Parma più
intraprendente, nerazzurri spenti. Debutto no di Reja, pure espulso
Guglielmo Longhi INVIATO A PARMA
E
poi c’è la partita, una sfida ai limite del surreale: una squadra che non vede un euro da luglio, a un passo dal fallimento, non gioca dal 15 febbraio e chissà come si è allenata in queste 3 settimane. E la squadra che arriva da 4 sconfitte di fila, ha appena cambiato allenatore, sa che non può sbagliare. Finisce che la prima crea qualcosa e cerca di vincere, la seconda niente e si accontenta.
Il Parma si aggrappa alla Serie A e sa che il destino è segnato; l’Atalanta si aggrappa alla Serie A ma sa che giocando così, anzi non giocando così, è destinata a rischiare molto. CHE REAZIONE Donadoni parla a ragione di dignità: questo è uno 0-0 che ha un alto valore, non solo simbolico. Perché ripartire dallo stesso risultato dell’Olimpico con la Roma, significa che in fondo qualcosa di buono c’è: la squadra ha mostrato una discreta intensità, quella che è mancata all’Atalanta, qualche spunto interessante (Rodriguez, Mauri), una apprezzabile, quanto tardiva, solidità difensiva: per la prima volta in questo campionato il Parma non ha subito gol in due partite di fila. Risultato scontato? Partita senza storia? Dedicato a chi parlava di campionato falsato, deve aver pensato il
Capitan Lucarelli e Coda a fine gara salutano il pubblico ANSA
bergamasco Donadoni alla fine. Tutto vero: la voglia di far vedere di essere ancora in vita ha fatto la differenza. Le occasioni più pericolose (Rodriguez nel primo tempo, Coda nel secondo) sono state del Parma: il 4-3-3 di partenza si è trasformato in un 4-4-2 quando Donadoni ha giocato la carta del doppio centravanti, Belfodil più Coda più esterni votati alla
costruzione. Apprezzabile ricerca di calcio offensivo in situazione tanto precaria. CHE DELUSIONE Alla faccia dello scossone ipotizzato in settimana dopo il cambio in panchina: molle, impaurita, senza idee, l’Atalanta si è preoccupata più del dovuto delle parole del suo nuovo allenatore («Non poteva capitarci una partita peggiore!») e ha guardato docilmente il riscatto morale degli avversari. La difesa ha retto anche in assenza dei due centrali titolari, ma da metà campo in avanti è stato un disastro. Cercare i colpevoli è fin troppo facile e non serve neppure prendere la mira: Cigarini non ha costruito, Carmona e Migliaccio non l’hanno sostenuto sbagliando l’impossibile Emanuelson (benino solo a tratti nel primo tempo) e Boakye non hanno servito come si deve lo spaesato Pinilla, preferito a Denis. Il problema è il gol che fatica ad arrivare, e questo lo si sapeva. Neppure il cambio di modulo deciso da Reja ha portato novità positive. L’unica è la classifica che ora segna un +4 sulle terz’ultime. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PARMA
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ATALANTA
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PARMA (4-3-3) Mirante; Santacroce, Lucarelli, Mendes, Gobbi; Mariga (dal 1’ s.t. Coda), Mauri, Nocerino (dal 25’ s.t. Galloppa); Varela (dal 33’ s.t. Lila), Belfodil, Rodriguez. PANCHINA Iacobucci, Cassani, Costa, Bajza, Feddal, Prestia, Lodi, Ghezzal, Palladino. ALL. Donadoni BARICENTRO MEDIO 51,5 METRI CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-4-2, dal 43’ s.t. 4-3-2 ESPULSI Rodriguez al 43’ s.t. per doppia amm. (gioco scorretto) AMMONITI Lucarelli gioco scorretto ATALANTA (4-3-3) Sportiello; Bellini, Masiello, Benalouane (dal 5’ s.t. Cherubin), Dramè; Carmona, Cigarini, Migliaccio; Emanuelson (dal 40’s.t. Denis), Pinilla, Boakye (dal 1’ s.t. D’Alessandro). PANCHINA Avramov, Frezzolini, Del Grosso, Scaloni, Baselli, Rosseti, Grassi, Gomez, Bianchi. ALLENATORE Reja BARICENTRO MOLTO BASSO 46,8 M CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI Reja al 28’ s.t. per proteste AMMONITI Pinilla e D’Alessandro g.s. ARBITRO Di Bello di Brindisi NOTE paganti 868, incasso di 12.925 euro, abbonati 9.580, quota di 140.052 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 0-0. Angoli 5-4. Recuperi p.t. 0’, s.t. 3’
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Serie A R 26a giornata
Di Natale arriva a 10 Strama si tira su Toro, testa allo Zenit 1Udinese ok dopo 3 sconfitte: segna Totò, primo gol
di Wague. Troppi errori granata: non basta Quagliarella UDINESE
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TORINO
2
MARCATORI Quagliarella (T) al 15’, Di Natale (U) al 17’, autorete di Molinaro (T) al 25’ p.t.; Wague (U) al 4’, Benassi (T) al 24’ s.t. UDINESE (3-5-1-1) Karnezis; Wague (dal 38’ s.t. Bubnjic), Danilo, Piris; Widmer, Allan, Pinzi (dal 31’ s.t. Badu), Guilherme, Pasquale (dal 1’ s.t. Gabriel Silva); Kone; Di Natale. PANCHINA Scuffet, Meret, Bruno Fernandes, Hallberg, Perica, Thereau, Geijo, Aguirre. ALL. Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,3 M. AMMONITI Pasquale e Kone per g. s., Pinzi per c.n.r. TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Bruno Peres, Vives, Gazzi (dal 18’ s.t. Benassi), Farnerud (dal 9’ s.t. El Kaddouri), Molinaro; Quagliarella, Maxi Lopez (dal 21’ s.t. Amauri). PANCHINA Castellazzi, Ichazo, Jansson, Maksimovic, Darmian, Basha, Martinez. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 54,1 METRI AMMONITI Gazzi e Benassi per g.s. ARBITRO Rizzoli di Bologna. NOTE paganti 2.313, incasso di 26.557 euro; abbonati 6.206. Tiri in porta 4-7, fuori 5-1. In fuorigioco 1-1. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
La festa dei giocatori dell’Udinese a Molla Wague, 24 anni, dopo il 3-1 ANSA
Alex Frosio INVIATO A UDINE
L’
abbraccione al fischio finale con cui Stankovic quasi lo stritola toglie la scimmia sulla schiena di Stramaccioni. Dopo tre sconfitte di fila e oltre quattro mesi senza successi casalinghi, l’Udinese «espugna» il Friuli. Strama non aveva mai vinto in casa da quando era diventato papà, a ottobre: ieri ci è riuscito nel giorno del debutto allo stadio piccolo Giulio. E ha messo fine alla striscia del Torino: stop dopo dodici risultati utili consecu-
tivi, quattordici se si considera anche l’Europa League. La coppa non è un dettaglio: il Toro ha dato l’impressione di avere già la testa a San Pietroburgo. Non si spiegano altrimenti i troppi errori in disimpegno già nella fase iniziale di gara, le due reti prese da palla inattiva - punto forte dei granata -, gli scricchiolii del solitamente erculeo capitan Glik. Il Toro, cui non piacciono le strisce bianconere (l’ultimo k.o. nel derby con la Juve), solo una volta aveva preso tre gol in A, contro la Roma. Si «ripete» davanti a Villas Boas, tecnico dello Zenit in tribuna al Friuli. «Ai miei ho detto: con-
fondiamolo un po’. Adesso sarà in aereo pieno di dubbi», ha scherzato Ventura. Che pure era andato in vantaggio e ha rischiato di rimettere in piedi la gara con l’assedio della seconda parte di ripresa. POCHI GIOIELLINI L’Udinese ha difeso il successo con volontà superiore alle qualità. E allora forse occorre chiarire qualche punto, anche alla luce della semi-contestazione di sabato. Con i 3 punti di ieri la salvezza si può considerare una formalità. E crediamo non si possa chiedere molto più a questa squadra. Così come si fatica a credere che i valori della rosa siano superiori alla classifica, cosa di cui è convinto Pozzo. Che, certo, deve far funzionare la sua «azienda». Ma quest’anno è difficile individuare gioiellini. Ieri è spuntato Wague, suo il gol del 3-1, il primo in Italia: il francomaliano è un gigante, Strama lo usa anche come saltatore sui rilanci dal fondo e ci ha lavorato in questi mesi, ma tecnicamente è ancora «piccolo». Insomma, non sarà mai Thuram. QUAGLIA APPLAUDITO L’Udinese si aggrappa al solito Di Natale (10° gol), tiene l’utile Pinzi davanti alla difesa, chiede tagli a Widmer, allarga Allan, fa inserire Kone. Nel primo tempo comanda la partita e soffre solo le sporadiche verticalizzazioni per Quagliarella (un gol e un palo), il più applaudito dal Friuli. Nella ripresa, dopo il 3-1, l’Udinese si abbassa troppo, Di Natale non ha più la resistenza per far da solo là davanti e lo spazio per andare a supportarlo diventa troppo lungo. Il Toro accorcia con Benassi appena entrato, sbuffa, spedisce palloni in area, trova la testa di Danilo più che quella di Maxi o poi di Amauri. E il Friuli, finalmente, può sospirare ed esultare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE di A. FR. KARNEZIS UNA GARANZIA, PINZI PIMPANTE PER GLIK GIORNATA NO, PERES NON INCIDE UDINESE
6,5
TORINO
5,5
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
WAGUE
QUAGLIARELLA
7
7
Sovrasta per due volte Glik in area granata, mica poco: prima lo ferma Padelli, poi segna il 3-1. E dietro è attento in chiusura (Bubnjic s.v.)
Un gol, un palo, la costante sensazione di pericolosità. Il Friuli, che lo ama ancora molto e lo rivorrebbe, applaude: alla rete, non festeggiata, e alla fine.
KARNEZIS 7 Decisivo in due momenti chiave: corregge sul palo un siluro di Quagliarella, dice no a Maxi Lopez col piede. DANILO 6,5 Soffre a lungo, ma nel finale calamita tutti i palloni di testa e blinda la vittoria. PIRIS 5,5 In seria difficoltà su Quagliarella, devia malino il tiro-gol di Benassi, cresce nel finale. WIDMER 6 Qualche taglio utile in avvio, poi attento in fascia. ALLAN 5,5 Meno brillante del solito, porta troppo palla. PINZI 6,5 Utilissimo davanti alla difesa, suo il break che porta all’1-1. (Badu s.v.) GUILHERME 5,5 Qualità confusa da aiuto-regista. PASQUALE 6 Tiene a bada Peres, esce presto per infortunio. GABRIEL SILVA 6 Puntella la sinistra con attenzione. KONE 6 Spinge Molinaro all’autogol, si muove tanto, poco lucido nel finale. DI NATALE 6,5 Nono campionato di fila in doppia cifra, segna e disegna i corner-gol, ripresa di grande sacrificio. ALL. STRAMACCIONI 6,5 L’aria da pensatore che assume quando le cose non vanno - mano sul mento e sguardo assorto - stavolta dura poco. Riceve dall’Udinese la risposta di volontà e intensità che voleva e che serviva.
PADELLI 6,5 Super riflesso su una testata di Wague, sui gol è «mollato» dalla difesa. BOVO 5,5 Sbaglia 19 passaggi. In ritardo su Di Natale che segna l’1-0. GLIK 5 Il Toro Kamillo per una volta tradisce. Mai visto così in difficoltà sui palloni alti, perde persino un contrasto con Widmer sull’1-0. MORETTI 6 A volte ha poco coraggio nel giro-palla. Ma dietro è il meno peggio. BRUNO PERES 5 Svagato, scarburato, sgomma a vuoto. VIVES 6 Mezzala d’ordine, benino quando si sposta in regia. GAZZI 5,5 Dovrebbe fare (almeno) da schermo: dov’è quando Pinzi penetra e avvia l’1-1? BENASSI 6,5 Entra e si fa ammonire. Ma dimostra di essere subito in partita. E con l’aiuto di Piris riapre la partita. FARNERUD 5,5 Il cross per Quagliagol, poco altro. EL KADDOURI 6 Aggiunge qualità. MOLINARO 5,5 L’autorete è sfortuna. Ma spinge poco. MAXI LOPEZ 5,5 Due chance in area, le fallisce. AMAURI 5,5 Si fa vedere in rovesciata: centrale. Di testa ci si aspettava di più. ALL. VENTURA 6 Approccio sbagliato, testa forse altrove. Eppure rischia di svangare anche questa.
RIZZOLI La personalità si sente in ogni fischio. Sul secondo gol granata si prende qualche secondo per ragionare: tutto buono, giusto così. PADOVAN 6-TASSO 6 MASSA 6-SAIA 6
6,5
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I DUE PROTAGONISTI
Il Friuli si gode di nuovo la vecchia coppia gol
1Osanna per Di Natale, applausi per Quagliarella, entrambi a segno a 2’
di distanza. Totò: «Sono a -2 da Baggio». Fabio: «Grazie, non me l’aspettavo»
Francesco Velluzzi INVIATO A UDINE
D
ue destini che si uniscono. Totò Di Natale e Fabio Quagliarella. Che bella coppia. Il Friuli gioisce per l’idolo di casa, ma anche per l’avversario. Osanna l’uno e applaude a scena aperta l’altro. Loro ripagano. Con gol e magie. Numeri e classe. Fair play e amore. Perché Di Natale e Quagliarella hanno fatto la storia dell’Udinese per due stagioni: 2007-2008 e quella successiva. Poi li hanno separati. E non li hanno ancora riuniti. Anche se il popolo friulano, che si attacca a chi ci tiene davvero, li vorrebbe insieme nel nuovo stadio, il gioiello che verrà. E dove patron Pozzo dice che vuole entrare «con tante ambizioni». QUANTI GOL Ieri i destini di Totò e Fabio si sono nuovamente uniti, ma stretti in un istante solo, come cantavano i Tiromancino. In campo insieme, via dallo stadio con le maglie l’uno dell’altro. In gol entrambi. Nello spazio di due minuti. Uno che stacca di testa, l’altro che gira a rete imparabilmente
per Totò nella prima, 12 per Fabio, 12 per Totò nella seconda, 13 per Fabio. Uno si consacrava, l’altro cresceva. Lo volle il Napoli, poi la Juve. Totò la Juve la rifiutò. Fabio l’ha sofferta. Ma entrambi sono ripartiti. «Superando quegli ostacoli», ancora i Tiromancino e i due destini. Che il Friuli sogna di riunire. Basterebbe uno sforzo a giugno da parte dei Pozzo, visto che il patron dice che ci vogliono più giocatori fidelizzati. STRAMA Sarebbe il desiderio di Andrea Stramaccioni che ieri si è goduto il suo pallino Quagliarella: «Bisogna togliersi il cappello davanti a lui. Totò è il nostro valore aggiunto, mi auguro solo che continui». Ieri, per fortuna, ha ripreso, digiunava dal 26 gennaio, quando l’Udinese, a Empoli, vinse l’ultima volta. Fabio non segnava dall’8 febbraio. Ma ieri i tre punti sono andati all’Udinese: «Abbiamo confuso le idee a Villas Boas – ha scherzato Ventura
25 Il capitano e bomber dell’Udinese Totò Di Natale, 37 anni, e l’attaccante granata Fabio Quagliarella, 32 IPP/ANSA
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● I gol di Di Natale nella Serie A a girone unico: è il settimo di sempre dietro Baggio (205). Dal 2007 al 2009 in coppia con Quagliarella, Totò ne ha fatti 29
per l’altro ex Padelli che si sente friulano come loro e il 20 giugno sposerà qui Claudia. Totò e Fabio arrivano a quota 10. Che per chi è calcisticamente «vecchietto» è un bel traguardo: Totò va per i 38, Fabio ne ha fatti 32. Continuano a inseguire traguardi. Totò: «Io punto a quello di Baggio, sono a -2. Ma sono felice per la vittoria della squadra e per il pubblico che la meritava più di tutti. E la dedico alle donne: l’8 marzo è la loro giornata». Fa-
bio punta all’Europa League, prossima tappa San Pietroburgo: «Chi l’ha detto che non posso giocare 3 gare in 8 giorni? Sto benissimo. Felice, soprattutto, di questa accoglienza e degli applausi che mi ha riservato il pubblico di Udine. Non me l’aspettavo». Pensava che tutto finisse con la visita in albergo dell’inseparabile Giovanni e con qualche bacetto a fine partita. E invece il Friuli non dimentica. Indimenticabili furono quelle stagioni: 17 gol
● I gol realizzati da Fabio Quagliarella in due anni (2007-2009) con la maglia dell’Udinese. Quest’anno ha già raggiunto quota 10 con il Toro
–. Non era il Toro. C’è stato un mix di imperfezioni. Se una squadra con 12 risultati utili li fa vuole dire che qualcosa non va». Replica di Strama: «Se batti una squadra che non ha mai perso nel 2015 aggredendo e segnando due volte su palle inattive qualche merito ce l’hai. E ce l’ha pure mio figlio Giulio, nato il 27 ottobre 2014 (ultima vittoria in casa). La mamma stavolta si è degnata di portarlo allo stadio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL TECNICO DELLO ZENIT
L’eurorivale Villas-Boas: «Torino ostico» ● UDINE (fr. vell.) Quegli applausi a Fabio Quagliarella hanno impressionato anche lui, venuto al Friuli per spiare il Torino: «Un attimo stupendo per il calcio, vuol dire che il pubblico ha riconosciuto la bravura del giocatore e ha apprezzato il gesto tecnico non comune». Perché Andre Villas-Boas, tecnico dello Zenit, è rimasto impressionato soprattutto dal Quaglia: «Ha segnato un gran gol, ma quando ha preso il palo ha fatto qualcosa di incredibile». Il Toro ha perso a Udine, ma il tecnico portoghese è andato via convinto che giovedì sarà dura: «Loro sono molto interessanti a livello offensivo e in difesa stanno compatti, è difficile trovare gli spazi. E sono carichi dopo il successo di Bilbao. Sono una sorpresa e sono certo che sarà molto dura. Non ci sono favoriti, siamo alla pari». Poi rassicura tutti su Hulk: «È guarito, ha avuto solo un po’ di febbre. Contro il Torino ci sarà sicuramente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
André Villas-Boas al Friuli PETRUSSI
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LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
www.citizen.it
PURA LUCE, PURA ENERGIA.
Serie A R 26a giornata
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Gran Genoa per un tempo L’Empoli risale con Barba 1Terza rete di Niang, poi il calo rossoblù
Sarri pareggia grazie al 9° gol della difesa
M’Baye Niang, 20 anni, batte il portiere dell’Empoli Luigi Sepe GETTY
EMPOLI
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GENOA
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PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Niang (G) al 27’ p.t.; Barba (E) al 21’ s.t. EMPOLI (4-3-1-2) Sepe; Laurini (dal 32’ s.t. Somma), Tonelli (dal 7’ p.t. Barba), Rugani, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (dal 10’ s.t. Verdi); Maccarone, Tavano. PANCHINA Pugliesi, Bassi, Signorelli, Diousse, Brillante, Zielinski, Mchedlidze, Piu. ALLENATORE Sarri. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Mario Rui e Valdifiori per gioco scorretto. GENOA (3-4-3) Perin; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Edenilson (dal 24’ s.t. Izzo), Rincon, Bertolacci, Bergdich; Niang (dal 35’ s.t. Borriello), Iago (dal 29’ s.t. Kucka), Perotti. PANCHINA Lamanna, Prisco, Tambè, Marchese, Mandragora, Laxalt, Lestienne, Pavoletti. ALLENATORE Gasperini. BARICENTRO ALTO 54,2 METRI CAMBI DI SISTEMA dal 24’ s.t. 4-2-3-1 ESPULSI nessuno. AMMONITI Burdisso e Bertolacci per gioco scorretto. ARBITRO Maresca di Napoli. NOTE paganti 4.191, incasso euro 41.870,60; abbonati 6.201, quota euro 40135,83. Tiri in porta 2-2. Tiri fuori 49. In fuorigioco 2-4. Angoli 9-6. Recupero 2’, 3’
Alessio Da Ronch INVIATO A EMPOLI
I
l Genoa è allergico al profumo d’Europa. Quando sembrano pronti al salto di qualità che li lancerebbe nella corsa ad un posto in Europa League, i rossoblù paiono perdersi, restare lì, con l’ansia che prende il posto dell’euforia, che fa calare la fiducia in se stessi. Il Genoa di Gasperini mette l’Empoli in un angolo, fa sgranare gli occhi a Sarri, regala brividi ai 1500 tifosi corsi in Toscana per sognare. Basta un quarto d’ora in uno spogliatoio però per cambiare tutto: il pressing si sfalda, la convinzione fugge via, l’attenzione sfuma, il successo pure, anche perché l’Empoli non si fa pregare a ritrovare le certezze perse. ASSALTO Gasperini ha inculcato nella testa dei suoi l’idea che ci si difende meglio se si attacca. Il Genoa segna da dieci par-
tite consecutive, addirittura da 12 trasferte in fila. Da quando Niang è titolare, e completa il tridente leggero, ha ottenuto 5 risultati utili, ma il segreto sta tutto in un passo avanti collettivo, in quella che diviene una morsa letale: Iago, sistemato in posizione centrale, assalta Valdifiori, Niang e Perotti premono sui centrali, Rincon e Bertolacci pressano Croce e Vecino, pronti a balzare rispettivamente su Mario Rui e Laurini insieme a Edenilson e Bergdich. Dietro i difensori accettano il tre contro tre: Roncaglia su Tavano, De Maio su Maccarone e Burdisso, chiave di tutto, esce a prendere Saponara. Il campo, così, sembra in discesa e bastano pochi minuti perché diventi territorio di conquista rossoblù. Perotti sfonda a sinistra quando vuole, Niang a destra insieme a Edenilson. L’area davanti a Sepe si trasforma in un fortino. Niang segna, da centravanti vero, ingannando con una finta di corpo Laurini e Rugani e inchiodando Sepe. Barba salva su Niang, Mario Rui chiude su Iago, che tentenna su assist di Bergdich. All’Empoli in un tempo resta la miseria di un colpo di testa, di Barba su angolo, in chiusura di tempo. RISCOSSA Un passo indietro cambia tutto. Se il Genoa perde lucidità e tempestività negli interventi la morsa si sfalda: se Verdi entra con un passo diverso rispetto a Saponara e se gli esterni perdono campo, là dove c’erano solo spiragli si creano voragini. Quelle che l’Empoli adora. Il vento aiuta, ma è un particolare. La partita la capovolgono le energie da spendere sul campo e il Genoa è in affanno. La squadra di Sarri è quella che realizza più reti con i difensori (9) e che fa più gol su calcio d’angolo (9). Non per caso. Rugani, pescato da una punizione di Valdifiori, con blocco irregolare su De Maio, fa sponda al 13’ per Barba e Roncaglia salva miracolosamente. Pochi minuti e arriva il pari, stavolta su angolo: Tavano sposta Rincon sul primo palo e Barba batte Perin. Gasperini passa al 4-2-3-1. L’Empoli resta se stesso: Maccarone, innescato da Verdi, esalta Perin, rendendo giusto il pari e cancellando un po’ l’amarezza di Gasperini, mai vincente contro l’Empoli in carriera. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE di A.D.R. VERDI SPINGE VECINO LOTTA PEROTTI BRAVO EDENILSON CORRE EMPOLI
6 IL MIGLIORE BARBA
7 Entra a freddo e sul gol di Niang non è perfetto, poi però si trasforma nell’uomo in più dell’Empoli: imprendibile nelle situazioni da palla inattiva SEPE 6 Niang non gli concede scampo, per il resto qualche spavento ma poco lavoro. LAURINI 5 Perotti lo spazza via per un tempo. Ha il merito di restare in partita. SOMMA 5,5 Anche per lui inizio stentato. TONELLI s.v. Esce subito per una distorsione alla caviglia. RUGANI 6 Solido ma stranamente disattento sul gol. Niang lo strega con una finta. MARIO RUI 6 Primo tempo da incubo, poi reagisce con personalità e concretezza. VECINO 6,5 Partita di sostanza contro Bertolacci. VALDIFIORI 6 Meno preciso del solito, così abbandona il fioretto e nel secondo tempo assalta con la clava. CROCE 6 Patisce la fisicità di Rincon, ma trova comunque il modo di rendersi utile. SAPONARA 5 Non trova né la posizione utile né la giocata vincente. VERDI 6,5 Spinge in avanti l’Empoli con tecnica e velocità. MACCARONE 5,5 Pressato e stressato a lungo dai difensori, ma appena ha un metro di libertà rischia di lasciare il segno. TAVANO 5 Tocca la palla 12 volte in 95 minuti. Forse non lo cercano, ma lui non si fa trovare. ALL.SARRI 6,5 Anche quando la tempesta infuria lui non cambia le sue convinzioni. E ha ragione.
GENOA
6 IL MIGLIORE
Il Cesena avanti adagio Il Palermo si accontenta 1Brienza e Dybala ci provano ma senza acuti. Di Carlo aggancia il Cagliari
Traffico congestionato in Cesena-Palermo: non si passa ANSA
CESENA
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PALERMO
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CESENA (4-3-1-2) Leali; Perico, Lucchini (dal 5’ s.t. Volta), Krajnc, Magnusson; Giorgi (dal 30’ s.t. Pulzetti), Mudingayi, De Feudis; Brienza; Djuric, Defrel (dal 24’ s.t. Rodriguez). PANCHINA Agliardi, Bressan, Nica, Carbonero, Succi, Mordini, Moncini, Cascione. ALLENATORE Di Carlo. BARICENTRO MOLTO BASSO 45,7 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Giorgi per gioco scorretto.
RINCON
7 «El general» è sempre fondamentale. Il più continuo e famelico in ogni zona, quello che cala meno nel secondo tempo vissuto in sofferenza dal Genoa. PERIN 6,5 Stoppa Maccarone, su Barba non può nulla. RONCAGLIA 6 Straordinario come nella chiusura su Barba, disarmante come quando commette l’errore da cui nasce l’angolo dell’1-1. BURDISSO 5,5 Bene per un tempo, poi perde tempestività. DE MAIO 6 A tratti confusionario, ma quando c’è da rincorrere è un drago. EDENILSON 6 Corre per due creando superiorità numerica. IZZO 6 Entra con grande determinazione. BERTOLACCI 6 Questione di attimi: per un tempo sembra capire ogni cosa un istante prima degli altri. Poi tutto si capovolge. BERGDICH 5,5 È una scheggia impazzita, a volte però genera confusione. NIANG 6,5 Gol da centravanti vero, a sorprendere una difesa organizzatissima. Cala con troppa evidenza nel secondo tempo. (Borriello s.v.) IAGO 5,5 Soffoca Valdifiori, ma finisce per rimanere pure lui senza ossigeno. Spreca l’occasione del k.o. KUCKA 5 Vento, pressing, schemi che cambiano, entra e ci capisce poco. PEROTTI 6,5 Magie in serie per un tempo. Un solo guizzo dopo. ALL. GASPERINI 6,5 Il primo tempo del suo Genoa fa pensare alla perfezione. MARESCA Mobile, concentrato, sicuro. Gestisce bene una sfida ricca di pressing e scontri duri. Gli sfugge però qualche particolare sull’arte del blocco empolese. GIALLATINI 6-PEGORIN 6. DAMATO 6-CHIFFI 6.
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PALERMO (4-3-2-1) Sorrentino; Vitiello, Terzi, Andelkovic, Daprelà; Rigoni, Jajalo (dal 15’ s.t. Maresca), Barreto (dal 44’ s.t. Chochev); Quaison (dal 23’ s.t. Belotti), Vazquez; Dybala. PANCHINA Ujkani, Fulignati, Milanovic, Joao Silva, Emerson, Della Rocca, Bolzoni, Ortiz, Bentivegna. ALLENATORE Iachini. BARICENTRO BASSO 50,3 METRI CAMBI DI SISTEMA dal 23’ s.t. 4-3-1-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Jajalo e Barreto per gioco scorretto. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE paganti 2.763, incasso 32.340 euro, abbonati 12.308, quota di 113.872,75. Tiri in porta 1-1. Tiri fuori 1-2. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.
Alessio D’Urso INVIATO A CESENA
A
voler essere buoni, un utile pareggio salvezza. A voler essere onesti, uno strazio. Escono tutti un po’ delusi dal Manuzzi trasformato in un gigantesco flipper: sull’erba sintetica di Cesena, la palla impazzita schizza ora in un’area e ora nell’altra come in una roulette, ma di gol ed emozioni nemmeno a parlarne. E i due croupier designati, Brienza e Dybala, le provano tutte, ma alla fine devono arrendersi all’evidenza: zero acuti, zero colpi di scena, solo un episodio da rigore su Defrel (più sì che no). Anche il presidente del Senato Pietro Grasso, tifoso rosanero in tribuna, non sembra proprio entusiasta a fine gara. PECCATO La corsa salvezza del Cesena continua, il cammino senza pensieri del Palermo pure (15 punti sulla terz’ultima). Se
da una parte i bianconeri aumentano il tasso di autostima, non subendo gol per la seconda volta di fila (mai successo prima) e agganciando il Cagliari al penultimo posto a quota 20 (i prossimi scontri diretti tutti in casa), dall’altra perdono pure un’occasione importante: «Eravamo concentrati su Dybala e Vazquez, ecco perché è venuta fuori una brutta partita. Ci siamo stretti al centro e non abbiamo allargato il gioco. Per la salvezza ce la giochiamo con fiducia», dirà alla fine Di Carlo. E, in effetti, in assenza di aperture e cross adeguati, il gioco frenetico a due tocchi finisce sempre per arenarsi nell’imbuto centrale. Perché, a dirla tutta, romagnoli e siciliani, senza Renzetti e Morganella (infortunati), perdono quella spinta che avrebbe potuto spostare l’inerzia del match. PROTESTE I talenti Brienza, Dybala e Vazquez cercano di aggiungere sale ad una minestra senza sapore, ma è dura irradiare raggi di luce nel bosco affollato di centrocampo. Due volte Vitiello salva su Defrel e sullo stesso Brienza, poi Perico scalda le mani a Sorrentino e il medesimo Dybala tira centrale su Leali e non arriva di testa su un cross di Daprelà. Ma il momento più chiacchierato della gara scatta in chiusura di primo tempo, quando in area il contatto Andelkovic-Defrel scatena le proteste romagnole («Più rigore questo di quello avuto a sfavore contro il Milan», chioserà il tecnico del Cesena), ma Banti non si commuove davanti alla caduta un po’ accentuata dell’attaccante, sebbene la spinta dello sloveno sia evidente. SODDISFATTO Il Palermo, 2 punti nelle ultime 5 trasferte (non segna e non subisce gol da 2 giornate) dimostra lucidità e spessore in mezzo. E Iachini tenta pure la carta Belotti nella ripresa, ma diversi errori nell’ultimo passaggio vanificano le buone trame: «Gara tattica, solo gli episodi potevano cambiarla: 15 punti sulla terz’ultima? Ci avremmo messo la firma ad inizio stagione». Una sfida che, nel freddo pomeriggio di Cesena, non scalda proprio nessuno, figuriamoci il presidente rosanero Zamparini: «Non l’ho nemmeno vista, avevo ospiti a casa…». Meglio così. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LE PAGELLE di A.D’U. KRAJNC CRESCE DEFREL STOPPATO VAZQUEZ NON TIRA BARRETO FISCHIATO CESENA
6 IL MIGLIORE BRIENZA
6,5 Il gioco offensivo parte da lui. Nel 2012 a Palermo contro la Samp servì 2 assist a Dybala per la prima doppietta in Italia. Stavolta ci riprova con Defrel, con altro finale. LEALI 6 Reattivo in uscita, trasmette sicurezza ai compagni. PERICO 6 Ci prova dalla distanza, duro quanto basta. LUCCHINI 6 S’infortuna al polpaccio, partita positiva. Senza fronzoli, concretezza allo stato puro. VOLTA 6 Si cala subito nel match, scintille con Vazquez. KRAJNC 6,5 In crescita, gestisce con lucidità momenti complicati. MAGNUSSON 6 Valica la metà campo, confeziona qualche buon cross. GIORGI 5 Impreciso negli appoggi e falloso. L’ex rosanero tradisce le attese. PULZETTI 6 Avvia qualche ripartenza, fornisce assistenza ai centrocampisti. Intraprendente. MUDINGAYI 6 Ruggine, ma anche diverse chiusure (vedi su Dybala nel primo tempo). Il solito cingolato in mezzo. DE FEUDIS 5,5 Randella da par suo: corre, taglia ma cuce poco. DJURIC 5,5 Le sponde, quelle sì. E pure un certo pressing sui portatori di palla. Ma tiri in porta non pervenuti. DEFREL 5,5 Stoppato da Vitiello, entra nel tunnel: non ne esce. RODRIGUEZ 5 Si eclissa anche lui, stavolta non graffia a gara in corso. ALL. DI CARLO 6 Cesena da battaglia con quel che ha. Eppure non riesce a sfruttare a dovere le fasce.
PALERMO
6 IL MIGLIORE VITIELLO
6,5 Due salvataggi provvidenziali su Defrel e Brienza. L’ex Cesena (con Iachini allenatore) risponde sempre presente. Concede poco ai dirimpettai, destro educato. SORRENTINO 6 Bel riflesso su Perico, niente esitazioni. TERZI 6 Fa il suo senza strafare, palla in tribuna se serve. Nonostante la differenza di centimetri con Djuric si fa rispettare. ANDELKOVIC 6 Rischia, eccome, nel contatto con Defrel. Prova onesta. DAPRELA’ 6 Bell’assist per Dybala, generoso e puntuale in copertura. RIGONI 6 Il più ispirato dei lottatori di mezzo, si fa notare. JAJALO 6,5 Ruota i bulloni con gli avversari, che temperamento. Già ammonito, Iachini preferisce sostituirlo nella ripresa. MARESCA 6 C’è nelle fasi calde, fornisce il possesso palla che serve nel finale per spegnere gli ardori di casa. La scorsa stagione espulso al Manuzzi, stavolta è più lucido. BARRETO 5,5 Inserimenti col contagocce, talvolta in ritardo. I suoi tifosi lo fischiano. (Chochev s.v.) QUAISON 5 Gira a vuoto, si perde in un dolce ozio. BELOTTI 6,5 Fa scoccare la scintilla in fase offensiva. Si sbatte. VAZQUEZ 6 Intuizioni giuste, dovrebbe tirare in porta di più. DYBALA 6 Centravanti specchietto per le allodole, svaria su tutto il fronte. Cala alla distanza. ALL. IACHINI 6 Palermo quadrato, tradito solo da Quaison: Belotti andava inserito prima. BANTI Convincente. Vicino all’azione, azzecca i gialli. Giudica il contatto Andelkovic-Defrel in area non sufficiente a cagionare il penalty: il replay gli dà torto.. FAVERANI 6,5-RANGHETTI 6,5; VALERI 6,5-PEZZUTO 6,5
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LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Cagliari: capolinea Zola Esonero in arrivo, in ballo Zeman e Rossi 1Il tecnico sardo potrebbe dimettersi. Per il cambio
il presidente Giulini sta valutando anche il ritorno del boemo
Mario Frongia CAGLIARI
I
l dribbling più difficile Gianfranco Zola lo ha iniziato sabato sera nel dopo Samp. E forse, la palla è andata agli avversari. Da Asseminello ieri sera sono giunti segnali negativi maturati in una nottata gelida. Il tecnico del Cagliari è ormai vicino all’esonero e oggi è atteso l’annucio della separazione: due vittorie, altrettanti pareggi e sei sconfitte rispecchiano un ruolino di marcia deludente, figlio di infortuni, condizioni atletiche da affinare, esordienti e veterani con cui fare i conti, modulo da cambiare in corso d’opera. Entro oggi il club deciderà se voltare pagina. La lista dei candidati è pronta. E a meno di sorprese, il tecnico approdato al Cagliari il 24 dicembre al posto di Zeman, ha le ore contate. Oggi Zola sarebbe dovuto essere a Coverciano. La società gli ha chiesto di soprassedere. Ieri, il patron Giulini, il vice Filucchi e il d.s. Marroccu si sono riuniti ad Asseminello. Intanto, la tifoseria si è scatenata in rete: Zola non ha colpe per la metà dei sostenitori che indicano nella cam-
Gianfranco Zola, 48 anni, al Cagliari dal 23 dicembre al posto di Zeman ANSA
pagna acquisti inadeguata il male oscuro del club. Gli altri «chiamano» Zeman e Ranieri. Ma in corsa ci sarebbero anche Cosmi, Rossi, Guidolin e Ballardini. Servirebbe un sergente di ferro capace di inchiodare senza sconti i giocatori alle proprie responsabilità. E chissà se questo, viste le fragilità temperamentali e tecniche della squadra, potrà bastare per la salvezza. Comunque ieri sera il testa
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● i punti del Cagliari, terzultimo col Cesena: per i sardi solo un pareggio nelle ultime 6 giornate (1-1 a Torino). I k.o. con Atalanta, Roma, Inter, Verona e Samp
● VARESE Una domenica per esonerare Stefano Bettinelli, un’altra per rimetterlo al suo posto: in una settimana il Varese ci ripensa e richiama il tecnico a cui era appena subentrato Davide Dionigi, costretto così a lasciare dopo le due sconfitte rimediate contro Cittadella in trasferta (0-3) e Bologna in casa (13). L’ufficialità del ribaltone arriverà soltanto quando saranno formalizzate le dimissioni del vicepresidente Antonino Imborgia, contestato sabato dagli ultrà, a cui il dirigente ha promesso di andarsene. Con la sua uscita di scena verrà dato il benservito a Dionigi e al suo staff, anche se l’allenatore non crede che sia già finita: «Nessuno mi ha comunicato nulla. Le dimissioni? Ho avuto quattro giorni per lavorare: perché dovrei darle?».
IL CAMBIO Ma la società adesso vuole cambiare e, dopo essersi consultata con i giocatori, non solo riporterà in panchina Bettinelli, ma a questo punto richiamerà pure Lele Ambrosetti. Il direttore sportivo era stato licenziato proprio dopo la partita con il Bologna dell’andata, in seguito a una lite con il consulente di mercato Peppe Cannella, che poi ha rescisso il contratto alla fine di gennaio. IL REVIVAL Per inseguire la salvezza il Varese si affida dunque alla coppia Bettinelli-Ambrosetti, vittoriosa al playout del campionato scorso contro il Novara. In agguato, però, potrebbe esserci un’altra penalizzazione (oltre all’attuale -3 destinato a diventare un -4): entro lunedì prossimo vanno infatti versati i contributi previdenziali di novembre e dicembre e senza Imborgia, che aveva garantito il pagamento delle ultime scadenza, per il Varese trovare i soldi è un problema. Filippo Brusa
Stasera c’è Entella-Cittadella ENTELLA
(4-3-3)
CITTADELLA
(4-4-2)
OGGI ore 20.30
ANDATA 1-0 1 PARONI
2 IACOPONI
27 LIGI
5 RUSSO
24 BELLI
7 STAITI
23 BOTTA
4 VOLPE
31 CUTOLO
9 SFORZINI
19 MASUCCI
10 SGRIGNA 11 MINESSO
31 STANCO
17 BUSELLATO
8 RIGONI
30 KUPISZ
3 32 13 25 BARRECA CAMIGLIANO SCAGLIA CAPPELLETTI 1 PIEROBON
TACCUINO IL CASO
Far west al Partenio Si apre un’inchiesta ● BARI Oggi la Procura Federale aprirà un’inchiesta su Avellino–Bari di sabato. Paparesta, presidente del Bari, ha già evidenziato agli organi competenti il trattamento, tutt’altro che ospitale, subìto dalla sua squadra fin dall’arrivo al Partenio e anche dai dirigenti in tribuna. E Abodi, presidente della B, ha convocato per giovedì Paparesta e il presidente dell’Avellino, Taccone, per un confronto.
LA SITUAZIONE
Domani il recupero tra Modena e Catania
IL POSTICIPO DELLA 30
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ENTELLA Rientra Russo in difesa, dovrebbe uscire Cesar. In attacco solito ballottaggio tra chi dovrà affiancare Sforzini: Cutolo, Masucci e Mazzarani si giocano due maglie. PANCHINA 34 Ayoub, 16 Cesar, 30 Lewandowski, 6 Di Tacchio, 17 Costa Ferreira, 8 Troiano, 32 Battocchio, 10 Mazzarani, 20 E. Lanini. ALLENATORE Prina. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Iacoponi. CITTADELLA Pellizzer, reduce da una contrattura, resta a casa: di comune accordo con lo staff medico si è deciso di non rischiarlo. Foscarini recupera Paolucci e Camigliano, usciti nel corso dell’incontro di martedì. Lo stesso tecnico ha detto di non prevedere grosse novità rispetto all’ultima formazione, in attacco sarà Sgrigna ad affiancare Stanco. PANCHINA 22 Valentini, 18 Donazzan, 16 Benedetti, 4 De Leidi, 7 Coralli, 9 Gerardi, 23 Paolucci, 19 Schenetti, 20 Bazzoffia. ALLENATORE Foscarini. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Benedetti, Coralli e Sgrigna. ARBITRO Mariani di Aprilia. GUARDALINEE Carbone-Pentangelo. TV Sky Calcio 3 HD e Mediaset Premium. PREZZI 10-35 euro.
VIAGGIO ALL’INDIETRO Comunque vada, Zola ci ha messo la faccia, il lavoro incessante e ha rinunciato alle avances di club della Premier. Con il Cagliari è partito dal terzultimo posto e si ritrova un passettino indietro: stessa posizione ma in tandem con il Cesena. Ha vinto in casa, proprio con la squadra di Mimmo Di Carlo e con il Sassuolo. Ha messo ordine ed equilibrio tra i reparti ma i conti, in attacco e dietro, non sono stati soddisfacenti: terza peggior difesa con due gol subiti a gara. In attacco, si contava sui guizzi di Cop e Longo. Dietro, Diakitè, Gonzalez e il nucleo storico hanno pagato dazio. E le sconfitte con Roma, Inter e Verona hanno mostrato debolezze e amnesie diffuse. Il turnover proposto dall’ex capitano del Cagliari non ha dato frutti. Anzi, alcune scelte hanno aggravato la gestione della palla. Un punto nelle ultime sei gare è il dato più preoccupante. La riflessione si allarga alla dirigenza: solo Brkic ha convinto e dato un apporto immediato e di qualità. Per il resto, poche pedine all’altezza, acciacchi e squalifiche, cali di forma e identità da ritrovare. In più, un approccio molle con Roma e Inter. E un’involuzione marcata nell’atteggiamento in avvio nello scontro diretto con il Verona. Di fatto, troppi gol subiti e pochi all’attivo. Più o meno, la musica che ha inchiodato Zeman. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie B R Dietrofront Varese Ritorna Bettinelli: con lui Ambrosetti?
a testa era soprattutto tra Zeman e Delio Rossi, ancora sotto contratto con la Sampdoria. La squadra si ritroverà questo pomeriggio alle 15 per aprire la settimana che porta al match di sabato al Sant’Elia con l’Empoli, quindi la decisione dovrà arrivare in tempi stretti. E Zola potrebbe anche dimettersi.
● Domani (ore 18.30) si gioca il recupero Modena-Catania (00). Il programma della 31a. Venerdì (ore 20.30): SpeziaLivorno (1-0); sabato (ore 15): Bari-Varese (1-2), BresciaLatina (1-1), Carpi-Pescara (5-0), Cittadella-Crotone (2-2), Frosinone-Entella (0-1), Lanciano-Avellino (1-1), PerugiaPro Vercelli (0-0) e TrapaniTernana (2-1); domenica (ore 15): Bologna-Modena (0-0); lunedì (ore 20.30): VicenzaCatania (1-3). La classifica dopo 30 giornate: Carpi p. 59; Bologna (-1) 51; Avellino 49; Vicenza 48; Livorno e Frosinone 47; Pescara e Spezia 43; Lanciano e Perugia 40; Bari 37; Modena* e Ternana 36; Pro Vercelli 35; Cittadella, Latina e Trapani 34; Entella e Brescia 33; Crotone 31; Catania* 30; Varese (-3) 28. (*una partita in meno).
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LA SCELTA DI SINISA
Eto’o, nuova vita: tecnico in campo nella super Samp Filippo Grimaldi GENOVA
A
ppuntamento a stasera: Kensington Palace, Londra. Cena di gala in onore di Samuel Eto’o, insignito dell’annuale riconoscimento, La medaglia della Tolleranza, voluto dall’ECTR (Consiglio Europeo sulla Tolleranza e la Riconciliazione) per essersi distinto nella lotta contro il razzismo, le discriminazioni, la xenofobia e l’antisemitismo. Una gioia dopo l’altra per il camerunese, che non segnava in Italia da 1.378 giorni: l’ultima rete prima del 2-0 al Cagliari risaliva infatti al 29 maggio 2011, finale di Coppa Italia, Inter-Palermo 3-1. E dire che l’inizio della sua avventura alla Samp non era stato semplice. Prima l’insubordinazione contro il doppio allenamento punitivo voluto da Mihajlovic il giorno dopo la pesante sconfitta di Torino, quindi la convocazione con il Genoa nel derby rinviato per la pioggia, nonostante quella sera Eto’o non fosse stato inserito neppure in panchina. Incidenti chiusi.
ESPERIENZA Non era una questione tattica, il suo definitivo inserimento. Trequartista, esterno, prima punta.
Forse all’Eto’o di oggi, che compirà 34 anni domani, non sarebbe possibile chiedere un lavoro di grande fatica — alla Gabbiadini, per intenderci — come fa, invece, tuttora Eder. Sinisa voleva soprattutto trasmettergli quello che nelle sue intenzioni gli era sembrato sin dall’inizio il ruolo perfetto per lui. Allenatore in campo: Eto’o non va ingabbiato. Semmai, bisogna motivarlo per cedergli quel ruolo di uomo-guida che, comunque, non deve prevaricare quello dell’allenatore serbo. Con il tempo, Eto’o ha capito. In attesa di conoscere il futuro di Sinisa, il camerunese ha accettato la sfida. Un po’ tutore dei più giovani, un po’ fratello maggiore, un po’ parafulmine, perché no. Quando la pressione cresce, servono spalle larghe. La scelta di Sinisa alla vigilia della gara con il Cagliari, ha dimostrato quanto sia forte la leadership del tecnico nello spogliatoio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Samuel Eto’o, 33 anni GETTY IMAGES
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Serie A R 26a giornata
RISULTATI
CLASSIFICA
CESENA-PALERMO
0-0
CHIEVO-ROMA
0-0 1-1
EMPOLI-GENOA Niang (G), Barba (E)
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
JUVENTUS-SASSUOLO
stasera, ore 21
LAZIO-FIORENTINA
stasera, ore 19
MILAN-VERONA 2-2 Toni (V) rigore, Menez (M) rigore, Tachtsidis (V) autorete, Nico Lopez (V) NAPOLI-INTER Hamsik (N), Higuain (N), Palacio (I), Icardi (I) rigore
2-2
PARMA-ATALANTA
0-0
SAMPDORIA-CAGLIARI De Silvestri (S), Eto’o (S)
2-0
UDINESE-TORINO 3-2 Quagliarella (T), Di Natale (U), Molinaro (T) autorete, Wague (U), Benassi (T)
SQUADRE
MARCATORI
PT
PARTITE IN CASA
JUVENTUS ROMA NAPOLI LAZIO FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN PALERMO UDINESE SASSUOLO EMPOLI VERONA CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-1)
58 50 46 43 42 42 37 36 36 35 35 31 29 29 29 26 24 20 20 11
RETI
FUORI
TOTALE
IN CASA
FUORI
RIGORI TOTALE
G
V
N
P
G
V
N
P
G
V
N
P
F
S
F
S
F
12 13 13 12 12 13 12 12 13 14 13 13 12 14 12 14 12 13 14 13
10 7 7 8 4 6 4 5 5 6 7 5 3 4 4 2 3 2 3 2
2 6 4 0 6 7 5 3 6 4 5 4 6 6 3 6 4 3 6 2
0 0 2 4 2 0 3 4 2 4 1 4 3 4 5 6 5 8 5 9
13 13 13 13 13 13 13 14 13 12 13 12 13 12 14 12 14 13 12 11
7 6 6 5 7 4 5 4 4 2 1 3 3 1 3 4 2 2 1 1
5 5 3 4 3 5 5 6 3 7 6 3 5 8 5 2 5 5 2 1
1 2 4 4 3 4 3 4 6 3 6 6 5 3 6 6 7 6 9 9
25 26 26 25 25 26 25 26 26 26 26 25 25 26 26 26 26 26 26 24
17 13 13 13 11 10 9 9
7 11 7 4 9 12 10 9 9 11 11 7 11 14 8 8 9 8 8 3
1 2 6 8 5 4 6 8 8 7 7 10 8 7 11 12 12 14 14 18
32 24 30 23 16 19 17 24 15 20 21 19 13 14 15 10 14 14 15 12
7 8 19 13 11 10 14 15 9 13 13 16 14 13 18 15 20 25 23 21
20 14 16 20 21 15 20 17 15 17 17 10 16 12 16 8 8 18 9 8
7 11 14 14 13 18 16 19 19 19 26 18 24 15 28 15 17 24 24 26
52 38 46 43 37 34 37 41 30 37 38 29 29 26 31 18 22 32 24 20
9
8 8 8 6 5 7 6 5 4 4 3
FAVORE
CONTRO
DIFF. RETI
T.
R.
T.
R.
14 38 19 19 33 13 27 16 24 13 28 6 30 7 34 7 28 2 32 5 39 -1 34 -5 38 -9 28 -2 46 -15 30 -12 37 -15 49 -17 47 -23 47 -27
5 4 5 2 3 2 5 5 5 8 4 0 5 3 4 0 2 7 5 1
4 3 3 1 0 2 3 4 2 8 3 0 4 3 3 0 1 4 4 1
2 3 1 4 2 5 5 4 5 2 3 8 3 2 5 3 5 1 8 4
1 3 1 4 2 4 2 1 4 1 3 7 2 1 4 1 3 1 5 3
S
PUNTI POSIZIONE '13-14 STAGIONE E DIFFERENZA 13-14
69 (-11) 61 (-11) 52 (-6) 38 (+5) 45 (-3) 31 (+11) 35 (+2) 41 (-5) 36 (0) 35 (0) in B 28 (+3) 17 (+12) in B 40 (-11) 21 (+5) 31 (-7) 28 (-8) in B 40 (-29)
1 2 3 8 4 12 11 5 9 10 in B 15 20 in B 7 17 13 14 in B 6
A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
PROSSIMO TURNO SABATO 14 MARZO PALERMO-JUVENTUS ore 18 CAGLIARI-EMPOLI ore 20.45 DOMENICA 15 MARZO, ore 15 ATALANTA-UDINESE GENOA-CHIEVO SASSUOLO-PARMA VERONA-NAPOLI INTER-CESENA ore 20.45 LUNEDÌ 16 MARZO FIORENTINA-MILAN ore 19 TORINO-LAZIO ore 19 ROMA-SAMPDORIA ore 21
(0-2) (4-0) (0-2) (2-1) (3-1) (2-6) (1-0) (1-1) (1-2) (0-0)
GAZZAWEB www.gazzetta.it
LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI FCENITI@GAZZETTA.IT
DEFREL GIÙ: CESENA SENZA UN RIGORE TOTTI E ITURBE, I GIALLI DIMENTICATI RIZZOLI CORREGGE L’ASSISTENTE
ESENA-PALERMO 0-0 Banti di Livorno Manca un rigore al Cesena in chiusura di primo tempo: dribbling di Defrel su Andelkovic che lo spinge a terra con entrambe le mani. CHIEVO-ROMA 0-0 Mazzoleni di Bergamo Gestione discutibile dei cartellini: lo meritavano Totti (due volte, la prima per un pugno dato a Hetemaj), Radovanovic e Iturbe. Casuale e imprevedibile il grave infortunio per Mattiello dopo il contrasto con Nainggolan. La Roma chiede un rigore per la spinta di Schelotto su Gervinho: troppo leggera per essere punita. EMPOLI-GENOA 1-1 Maresca di Napoli Sul gol del pari il tocco decisivo è di Barba: non c’è certezza che la palla sia entrata direttamente sull’angolo.
PARMA-ATALANTA 0-0 Di Bello di Brindisi Reclama il Parma per il mani di Benalouane: c’è, ma è involontario e successivo alla respinta con la gamba. Fiscale l’espulsione di Reja: supera di poco l’area tecnica. Ok i 2 gialli a Rodriguez: la reazione stizzita del giocatore alla visione del rosso (tira l’arbitro per un braccio) costerà cara. UDINESE-TORINO 3-2 Rizzoli di Bologna Nella ripresa contatto tra Danilo e Quagliarella: il difensore si aiuta un po’ con le mani, ma l’attaccante crolla a terra. Giusto lasciar stare. Sbroglia bene Rizzoli (al rientro dopo l’infortunio) la matassa sul 3-2: dopo aver convalidato il gol, si accorge dell’assistente Tasso con la bandierina alzata che gli «suggerisce» di annullarlo per fuorigioco, ma quando va a colloquio col suo collaboratore capisce l’equivoco (Tasso aveva visto sul tiro di Benassi la deviazione di un granata in offside, mentre in realtà era stato Piris) e riassegna la rete. NAPOLI-INTER A PAGINA 3
CONCORSI N. 20 DELL’8/03/2015
TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE X-X-1-X-X-2-2-1-1-X-1-2-X-1
Fine settimana positivo per la squadra arbitrale del designatore Messina, ma stasera due gare importanti: in campo Tagliavento per Lazio-Fiorentina e Peruzzo per Juventus-Sassuolo.
C Oggi su Gazzetta.it puoi vedere tutti gli highlights della Serie A e il live delle due gare in programma: alle 19 LazioFiorentina e alle 21 JuventusSassuolo. Sul sito poi articoli di approfondimento, i video di Gazza Offside e delle altre trasmissioni di Gazzetta tv, gli assist di giornata su Fantanews e molto altro.
GLI ANTICIPI DI SABATO SAMPDORIA
2
CAGLIARI
0
MARCATORI De Silvestri al 33’ p.t.; Eto’o al 27’ s.t. SAMP (4-3-3) Viviano 7; De Silvestri 7, Silvestre 6, Romagnoli 6, Regini 6; Acquah 6,5 (dal 22’ s.t. Soriano 5,5), Palombo 6,6, Obiang 5,5; Muriel 5,5 (dal 14’ s.t. Okaka 5,5), Eto’o 7 (dal 41’ s.t. Duncan s.v.), Eder 5,5. ALL. Mihajlovic. ESP. nessuno. AMM. Acquah, Romagnoli per g.s.. CAGLIARI (4-3-3) Brkic 6,5; Gonzalez 6 (dal 41’ s.t. Ceppitelli s.v.), Rossettini 6,5, Capuano 6, Avelar 6,5; Dessena 5,5 (dal 16’ s.t. Sau 5,5), Crisetig 5,5 (dal 32’ s.t. Husbauer s.v.), Cossu 6,5; Farias 5,5, Longo 6, Mpoku 5,5. ALL. Zola ESP. Avelar al 37’ s.t. per doppia ammonizione. AMM. Cossu per g.s.. ARBITRO Tommasi di Bassano.
MILAN
2
VERONA
2
MARCATORI Toni (V) su rig. al 18’, Menez (M) su rigore al 41’ p.t.; aut. Tachtsidis (V) al 2’, N. Lopez (V) al 50’ s.t. MILAN (4-3-1-2) Diego Lopez 6; Bonera 6 , Paletta 6, Mexes 6,5, Antonelli 5,5; Poli 6,5, Muntari 4, Bonaventura 6; Menez 6,5 (dal 47’ s.t. Destro s.v.); Cerci 4,5 (dal 19’ s.t. Honda 5), Pazzini 4,5 (dal 32’ s.t. Bocchetti 5). ALL. Inzaghi. ESPULSI nessuno. AMMONITI Poli. VERONA (4-5-1) Benussi 6; Sala 6,5, Moras 5, Marques 6 (dal 5’ s.t. Rodriguez 6), Pisano 6; Jankovic 5 (dal 34’ s.t. N. Lopez 6,5), Ionita 6,5, Tachtsidis 6,5, Hallfredsson 5 (dal 17’ s.t. Obbadi 6), J. Gomez 6; Toni 6,5. ALL. Mandorlini. ESPULSO Mandorlini per proteste. AMMONITI Ionita, Hallfredsson, N. Lopez ARBITRO Giacomelli di Trieste TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 3 – 4 – 8 – 9 – 6 – 14 – 2
15 RETI Icardi (3) (Inter); Tevez (2) (Juventus) 13 RETI Menez (7) (Milan); Higuain (2) (Napoli) 12 RETI Dybala (2) (Palermo) 11 RETI Toni (3) (Verona) 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2) (Torino); Di Natale (Udinese) 9 RETI Callejon (Napoli) 8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1) (Roma); Eder (1) (Sampdoria); Zaza (1) (Sassuolo); Thereau (Udinese) 7 RETI Maccarone (1) (Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (Juventus; 7 nel Genoa); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3) (Sassuolo) 6 RETI Iago Falque’ (1) (Genoa); Morata, Pogba e Vidal (2) (Juventus); Felipe Anderson, Klose e Parolo (Lazio); Destro (5 nella Roma) e Honda (Milan); Glik (Torino) 5 RETI Moralez (Atalanta); Brienza (2) e Defrel (Cesena); Guarin, Kovacic e Osvaldo (Inter; ora è nel Boca J.); Llorente (Juventus); Hamsik e Zapata (Napoli); Belotti (1) e Rigoni (Palermo); Cassano (1) (Parma); Totti (2) (Roma); Nico Lopez (Verona) 4 RETI Denis (1) e Pinilla (Atalanta; 3 nel Genoa); Avelar (3), Ekdal e Sau (Cagliari); Rodriguez (1) (Cesena); Paloschi (Chievo); Tonelli (Empoli); Cuadrado (ora è nel Chelsea) e Rodriguez (Fiorentina); Palacio (Inter); Candreva (1) (Lazio); Antonelli (3 nel Genoa) e Bonaventura (Milan); Okaka (Sampdoria) 3 RETI Boakye e Zappacosta (Atalanta); Farias e Joao Pedro (Cagliari); Meggiorini e Pellissier (Chievo); Pucciarelli e Rugani (Empoli); Salah (Fiorentina); Niang e Perotti (1) (Genoa); De Ceglie (3 nel Parma), Lichtsteiner e Pirlo (Juventus); Lulic (Lazio); De Guzman (Napoli); Nainggolan e Pjanic (Roma); Obiang (Sampdoria); Acerbi e Sansone (Sassuolo); Tachtsidis (Verona) 2 RETI Stendardo (Atalanta); Cossu (1), Donsah e Rossettini (Cagliari); Djuric (Cesena); Fetfatzidis (2 con 1 rigore nel Genoa), Izco e Zukanovic (Chievo); Barba e Tavano (1) (Empoli); Basanta, Borja Valero, Fernandez, Gomez, Pasqual e Savic (Fiorentina); Bertolacci (Genoa); Hernanes e Ranocchia (Inter); Bonucci e Marchisio (Juventus); De Jong e Muntari (Milan); Mertens (1) (Napoli); Barreto e Quaison (Palermo); Coda e Palladino (Parma); Florenzi, Gervinho, Ibarbo (2 nel Cagliari) e Keita (Roma); Gastaldello (ora è nel Bologna) e Muriel (Sampdoria); Floccari, Missiroli e Taider (Sassuolo); Benassi, Bruno Peres, El Kaddouri, Martinez e Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo); Danilo, Fernandes e Widmer (Udinese); Gomez e Ionita (Verona) 1 RETE 93 giocatori 1 AUTORETE 19 giocatori RETI SEGNATE in questo turno 17 (3 rigori, 2 autoreti); RETI TOTALI 664 (53 rigori, 19 autoreti)
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OPINIONI La vignetta
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TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
RADJA NAINGGOLAN Calciatore della Roma ● Mi dispiace per ció che è accaduto a @mattiellofede. Ti aspetto un abbraccio @OfficialRadja
di Stefano Frosini
NICOLA VIZZONI Azzurro di atletica ● Dopo la tempesta di vento che ha piegato la Versilia . Si contano i danni e si riparte! @ilvizzo
LUIS SUAREZ Calciatore del Barcellona ● Grande partita e 3 punti importantissimi per il nostro campionato!!!!!!! @LuisSuarez9
ROBIN VAN PERSIE Calciatore dello United ● Orgoglioso della mia ragazza Dina. Ha vinto 4 medaglie d’oro nella ginnastica @Persie_Official
FERNANDO ALONSO Pilota di F.1 McLaren ● Si deve giudicare sulla base della conoscenza e non decantare egoismo “Yamamoto Tsunetomo” @alo_oficial
La Juventus ritrova il difensore
ORA SERVE BARZAGLI PER LA CHAMPIONS PRIMO PIANO di ANTONIO DI ROSA
T
utti parlano delle condizioni fisiche di Pirlo. Certo, il genio del centrocampo juventino, se è assente, pesa sul rendimento della squadra. Altri si soffermano sulle amnesie in campo di Pogba, fortissimo a gennaio, troppo discontinuo a febbraio. Oppure sull’ombra di Vidal, straordinario nelle passate stagioni mediamente sotto la sufficienza quest’anno. Invece il problema della Juve degli ultimi tempi sta tra il centrocampo e la difesa. Soprattutto nella retroguardia un po’ distratta, incapace di fermare un avversario che percorre 70 metri e va in gol (è successo con Peres del Toro e con Salah della Fiorentina), non irreprensibile nelle chiusure e nei raddoppi di marcatura. Bonucci ha saltato pochissime partite, Chiellini
pure, Ogbonna è alterno anche se è migliorato rispetto all’anno scorso. Alla Juventus serve il ritorno di Andrea Barzagli, fuori da sette mesi per un grave infortunio. A 34 anni, nel pieno della maturità, Andrea è un vero muro. Un difensore corretto, rapido, capace di anticipare l’avversario, pronto nelle chiusure, bravo a far ripartire l’azione. E’ esploso tardi ma Barzagli vanta un curriculum da grande campione. Già europeo Under 21 nel 2004, campione del mondo nel 2006 con la Nazionale di Lippi, argento agli Europei con Prandelli, bronzo alle Olimpiadi di Atene e alla Confederation Cup. E nei tornei nazionali dopo l’avventura palermitana ha vinto lo scudetto in Bundesliga col Wolfsburg e tre campionati con la Juve di Conte. Allegri non ha bisogno di suggerimenti ma credo che la partita col Sassuolo di oggi potrà essere per Barzagli il momento giusto per tornare in campo. Il test è buono. C’è Zaza, ci sono Berardi e Sansone nel fronte avversario. E’ scoccata
l’ora per rimetterlo in pista in modo da utilizzarlo anche nel ritorno di Dortmund. Perché, a parte il campionato col netto vantaggio sulla Roma, le esigenze principali della Juve risiedono in Europa: l’occasione per accedere ai quarti di finale è ghiotta. Il Borussia non è un contendente facile da sospingere fuori. Ma il successo dell’andata e il modo in cui i bianconeri lo hanno ottenuto fanno ben sperare sul ritorno in terra tedesca. Barzagli è il nuovo «The Wall». Non ci sono dubbi sulle sue qualità. D’altronde se Allegri da qualche settimana lo porta in panchina vuol dire che le sue condizioni sono quasi perfette per riprovare il vero agonismo. Un uomo da solo non risolve tutte le situazioni ma se il rendimento della Juve, sul piano fisico e tecnico, va in direzione della crescita, Barzagli ci sta. Suvvia Allegri, lo butti dentro e tutti i timori svaniranno. La roccia ha bisogno del contatto con l’avversario per scoprire di essere guarito al cento per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sorpasso del Barça e la frenata di Ancelotti
LUIS ENRIQUE NON ERA POI COSÌ MALE IL COMMENTO di ALESSANDRO DE CALÒ
P
er una volta, dopo molto tempo, il Barça smette di farsi del male e compone felicemente tutti gli incastri di una giornata riuscita. Torna a essere leader della Liga, supera il Real anche nel numero dei gol realizzati, Leo Messi raggiunge Cristiano Ronaldo sul tetto dei cannonieri (30 reti), la difesa resta la meno battuta di Spagna. Il quadro è abbastanza chiaro: la deriva delle ultime settimane sembra lanciare i blaugrana verso traguardi luminosi. Il calcio è una bestia strana. Solo due mesi fa, Luis Enrique pareva avere i giorni contati. Dicevano che Messi volesse la sua testa, di sicuro la squadra stava arrancando nella scia di un Real proiettato ai vertici dai gol di Ronaldo e da un filotto – strepitoso – di ventidue vittorie consecutive. Dalla resa dei conti di
quei giorni di gennaio, il Barcellona è uscito più forte, con un profilo più netto e un Messi ritrovato. L’argentino è la chiave che apre tutte le porte. Il 2014 si era chiuso con il saldo parziale di 25 gol a 13 a favore di Cristiano Ronaldo, spinto dalla fortissima motivazione del Pallone d’oro. Nel 2015, nella Liga, il fixing è di 17-5 per l’argentino del Barça che, ieri contro il Rayo Vallecano, ha firmato la ventiquattresima tripletta della sua avventura spagnola. Molti stavano dando per scontato il divorzio con Luis Enrique a fine stagione, tanto più che a giugno si andrà alle elezioni anticipate per eleggere il nuovo presidente del Barça. Dopo le dimissioni di Sandro Rosell, protagonista dell’affaire Neymar, e il rumoroso addio del diesse Andoni Zubizarreta seguito al blocco imposto dalla Fifa (e confermato dal Tas) al mercato dei blaugrana, il reggente Bartomeu affila le armi contro il possibile ritorno di Joan Laporta, l’artefice del “guardiolismo”. Il bello è che tra faide e veleni, l’ex tecnico della
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
Roma naviga tenendo la barra dritta ed è capace di richiamare la bellezza di 87.151 spettatori al Camp Nou nella tarda mattinata di marzo in cui completa il sorpasso sul Real, con i sei gol al Rayo. Dopo aver vinto 2-1 in casa del City, nell’andata degli ottavi di Champions, e aver portato i blaugrana in finale di Coppa del Rey, Luis Enrique ha le carte in regola per centrare un Triplete. Forse non era così male, in Italia l’abbiamo sottovalutato. Molto dipenderà dall’esito del Clasico, tra due settimane al Camp Nou. Carlo Ancelotti ¬ criticatissimo dopo il kappaò a Bilbao – può ancora ribaltare la situazione. Una parte della dirigenza del Real punta il dito sulla mancanza di uno stile di gioco definito della squadra di Carletto. Il problema è che il super attacco si è inceppato. Adesso tutto balla attorno a un punto di distacco, alle lotte intestine e ai gol dei due marziani, Messi e Ronaldo. Di solito, quando uno sale l’altro scende. Ma decidono loro, sempre loro, ancora loro.
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La crescita nerazzurra
TRA INTER E MILAN LA DIFFERENZA SI CHIAMA MANCINI L’ANALISI ANDO di LUIGI GARLANDO
A
una ventina di minuti dal termine di NapoliInter, con la squadra di casa in vantaggio di un paio di gol, molti avranno lanciato un’occhiata alla classifica e speso lo stesso pensiero: «Toh, Mancini ha gli stessi punti di Inzaghi. Eppure nessuno lo mette in croce...» Il finale della partita del San Paolo ha spiegato che quel pensiero era solo un’illusione ottica. Oggi l’Inter è una cosa profondamente diversa dal Milan. E’ una squadra che sta maturando una solida identità di gioco sotto una guida esperta e sapiente, è un gruppo che ha già recuperato un tesoro prezioso: la speranza di farcela anche in mezzo alla tempesta. Sono le fondamenta che ha gettato Mancini per rieducare l’abitudine a vincere. Al San Paolo si è giocato il derby tra due squadre reduci da Mazzarri, rieducate al gioco offensivo dopo la parentesi di difesa e ripartenze. Per un’ora Benitez ha mostrato quanto abbia fruttato la sua rivoluzione. Si è visto un Napoli quasi perfetto, impeccabile nelle transizioni, spietato nell’allargare il campo e nel percorrerlo in verticale. L’Inter è andata spesso in sofferenza, si è trovata anche all’angolo, ma non ha mai rinunciato all’istinto di ribattere colpo su colpo. E’ stata ridisegnata per correre in avanti, sia quando attacca che quando difende. E’ ancora una creatura imperfetta perché il Mancio, a differenza di Rafa, è in cattedra solo da pochi mesi, ma la strada è la stessa. A differenza del Milan, qui ognuno sa cosa deve fare e nessuno si abbatte alla prima avversità. Sotto di due gol nella
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tana dello splendido Higuain, l’impaurita Inter di Mazzarri, che temeva anche la pioggia, probabilmente si sarebbe sciolta. Quella di Mancini ha ruggito d’orgoglio. Il tecnico ha cambiato schema, la squadra gli ha risposto e ha ribaltato il match, come a Inzaghi ancora non riesce. Fortunato? Se metti Puscas per Juan Jesus e non Bocchetti per Pazzini un po’ la fortuna te la vai a cercare e te la meriti. Anche il cucchiaio sfrontato di Icardi, che ha procurato il prezioso pareggio, racconta la nuova fiducia che ha già riattivato Mancini. La rifioritura di Ranocchia, ieri bravissimo, è un’altra spia. Al contrario, il cucchiaio di Toni del giorno prima spiega il nuovo coraggio che arma oggi tutti gli avversari del Milan. Ma, soprattutto, l’Inter ha un centravanti vero, arrivato a quota Tevez (15 gol), e una spina dorsale credibile per il futuro: Santon, Ranocchia, Brozovic, Kovacic, Shaqiri, Icardi... Il punto in classifica che separa oggi Inter e Milan non racconta la grande distanza tra i due mondi. Il Napoli ha sperperato un’altra occasione per avvicinare la Roma, ma la prospettiva del secondo posto resta viva più che mai, dopo l’imbarazzante prestazione della Roma che Garcia ha criticato con una ferocia senza precedente: «brutta, scarsa, inquietante». Garcia non ha né Tevez, né Higuain, nè Icardi: segna e vince troppo poco. Ha perso solo 2 partite (il Napoli 6), ma la verginità è virtù d’altri tempi. Nel calcio dei 3 punti è felice chi se la spassa e vince tanto, senza inibizioni. Come la Juve di Allegri che stasera potrebbe addormentarsi con 11 punti di vantaggio, dopo aver sconfitto il Sassuolo. Inguaribili romantici i francesi. Nel giorno delle mimose monsieur Garcia ha regalato alla Signora anche l’ultimo pezzo di scudetto.
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LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Siamo in onda! R
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Mancini più Perin, Gazzetta Tv si scalda
1Il tecnico dell’Inter e il portiere del Genoa sono gli ospiti della prima puntata del talk «Senza Appello» 1
clic
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IL PALINSESTO Il primo Tg è alle 7 Largo ai bomber e a tanta avventura
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● 1 Lo studio di «Senza Appello», con Viviana Guglielmi e la firma della «Gazzetta dello Sport» Luigi Garlando: stasera tra gli ospiti c’è anche Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2 2 L’allenatore dell’Inter Roberto Mancini, 50 3 Il portiere del Genoa e dell’Italia Mattia Perin, 22 anni BOZZANI/AP/NUCCI
Gabriella Mancini
U
na giornata ricca di ospiti e sorprese su GazzettaTv, in onda sul canale 59 del digitale terrestre. In primo piano i commenti della 26a giornata dal pomeriggio fino a notte mentre in mattinata potrete informarvi con Gazzetta News e rivivere le storie dei campioni. RETROSCENA Alle 14.30 scatta Offside, che dal sito Gazzetta.it è passato in televisione con rubriche, dietro le quinte e curiosità. Nella puntata di oggi, condotta da Nino Morici e Luigi Garlando, in primo piano c’è il posticipo Napoli-Inter con immagini, retroscena e approfondimenti. Non mancheranno
notizie e commenti sulla crisi del Milan, dalla situazione di Pippo Inzaghi alla cessione del 30 per cento del club al thailandese Bee Taechaubol, e sull’ennesimo pareggio della Roma. Il pomeriggio continua con Explores, alle 15.05, dedicato alle imprese più estreme del mondo, poi via a Campioni a confronto, in cui vengono paragonati i grandi personaggi dello sport: oggi sono sotto la lente d’ingrandimento di GazzettaTv i calciatori brasiliani Ronaldinho e Oscar e, tra gli inglesi, John Terry e Phil Jones. La squadra analizzata tatticamente sarà l’Olanda. Si continua con la rubrica Sport Science, che osserva il mondo dello sport attraverso la scienza svelando segreti e raccontando aspetti nascosti.
L’ORARIO
22.05 Stasera alle 22.05 debutta «Senza appello»: i lettori di Gazzetta.it potranno partecipare al nuovo talk del lunedì
Gran finale, in serata, a Senza Appello, ore 22.05, il programma in cui alla fine sarà sempre emessa una sentenza. Gli ospiti sono l’allenatore dell’Inter Roberto Mancini, che racconterà gli obiettivi dei nerazzurri e tanto altro ancora, il portiere e capitano del Genoa Mattia Perin, fresco dal pareggio contro l’Empoli, e Carlo Freccero, autore televisivo ed esperto di comunicazione. Viviana Guglielmi e Luigi Garlando, firma de La Gazzetta dello Sport, commenteranno il campionato con gli ospiti in studio, anche i lettori di Gazzetta.it potranno partecipare al dibattito rispondendo a domande e sondaggi in un botta e risposta scoppiettante. Alla fine la sentenza con la posizione della Rosea. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Questa è la programmazione di GazzettaTv per la giornata di oggi MATTINA Le notizie con il caffè il primo tg è alle 7 7. Gazzetta News 7.15 Gazzetta News 7.30Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News 9.05 Sport Science 10.05 Bomber 9.45 Gazzetta News 11.05 Campioni a confronto 12.05 Sport Science 13.00 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News POMERIGGIO In compagnia di Offside Poi Campioni a confronto 14.Gazzetta News 14.30 Offside 15.05 Explores 15.30 Campioni a confronto 16.05 Sport Science 17.05 Pazzi per i derby 20.00 Gazzetta news 20.30 Offside SERA Serata con Senza Appello e la sentenza della Rosea 21.05 Campioni a confronto 21.30 Campioni a confronto 22.05 Senza Appello
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Mondo R Spagna
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Barça, 6 gol e sorpasso E Messi raggiunge CR7
1Spazzato via il Rayo: tripletta di Leo che raggiunge il portoghese a quota 30. I catalani hanno vinto 15 delle ultime 16 gare: il Real è dietro LA SFIDA
Filippo Maria Ricci
LIONEL MESSI CRISTIANO RONALDO
T
CORRISPONDENTE DA MADRID
GOL NELLA LIGA 2014-2015
30 30
GOL NEL 2015 (TUTTI I TORNEI)
18
7
GOL STAGIONALI COL CLUB
41
TRIPLETTE IN LIGA
24
39 23
TRIPLETTE IN SPAGNA
32
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hiago Messi piangeva disperato in braccio a papà. Non voleva abbandonare il prato immacolato del Camp Nou che calpestava già da un po’: prima giocando in panchina con mamma Antonella, poi nelle foto di rito con Leo. Un capriccio in piena regola in diretta tv, col papà che rideva divertito. Solicello primaverile, record di presenze e aria di festa al Camp Nou per il Barça-Rayo Vallecano delle 12.
e per il sesto anno consecutivo ha superato le 40 reti stagionali. È arrivato a 41, la stessa cifra con la quale chiuse la moscia annata 13-14. Ronaldo è a 39, ma se restiamo sul 2015 il confronto è impietoso: per l’argentino 18 reti in 16 gare, per il portoghese 7 in 12. SLIDING DOORS Cristiano ha giocato ma soprattutto segnato e inciso molto meno dell’avversario, in evidente stato di grazia. Ronaldo non segna su punizione da aprile (51 tentativi…), pare incupito, esasperato ed è evidentemente giù di forma. Si è fatto espellere e nel 2015 non è mai stato decisivo, come se il grido lanciato sul palco di Zurigo raccogliendo il terzo Pallone d’Oro sotto gli occhi di Messi lo avesse svuotato. Leo invece dopo la lite con Luis Enrique, la panchina a San Sebastian, il lancinante e fulmineo «mal di pancia» e lo sberleffo svizzero di Ronaldo si è trasformato, tornando su livelli di gioco e di gol impressionanti. Il 2014 è stato del Madrid e di Ronaldo, il 2015 è cominciato all’insegna del Barça e di Messi. Il duello continua… © RIPRODUZIONE RISERVATA
DA DISTRATTO A LETALE Tra atmosfera e quadretto familiare Messi dev’essersi distratto parecchio, perché nel primo tempo si è visto per un solo, meraviglioso momento: quando ha mandato fuori con un pallonetto al volo un assist di Suarez. Poteva essere il gol dell’anno. Per il resto, Leo pascolava ai margini del campo e dell’azione, assorto in altri pensieri. Il Barça ha chiuso il primo tempo 1-0, in vantaggio subito con una gran rete di Suarez e poi messo alle corde dallo sciagurato positivismo del Rayo. È finita 6-1, risultato pieno di significati statistici, pratici e psicologici maturato grazie al generoso suicidio del Rayo (errori difensivi in rapida serie) e alle reti di Piqué, Suarez (7 nelle ultime 5 partite,
Leo Messi col figlio Thiago che non vuole lasciare il campo REUTERS
forma in vertiginosa crescita) e alla tripletta di Messi, la più rapida nella sua carriera (12’), la 24ª in Liga (primato solitario, Ronaldo è a 23), la 32ª nel calcio spagnolo (altro record, il basco Zarra si fermò a 31, Ronaldo è a 27). AGGANCIO E SORPASSO Per dare un’idea dell’avversario, il «Suicidio» Vallecano da quando è tornato in Liga ha giocato e perso 9 volte col Barça, parziale 40 a
2. La tripletta ha consentito a Messi di raggiungere Ronaldo in testa alla classifica del Pichichi (30 pari, quando il 13 dicembre Cristiano era davanti 25-13) e, soprattutto, la vittoria è servita al Barça per scavalcare il Madrid in testa alla Liga dal 25 ottobre. Real superato dal Barça anche nei gol fatti (76 a 75). I catalani hanno vinto 15 delle ultime 16 partite, Leo ha fatto 351 gol nelle ultime 350 apparizioni col Barça
BARCELLONA-RAYO 6-1 MARCATORI: Suarez (B) al 5’ p.t.; Piqué (B) al 4’, Messi (B) su rig. all’11’, 18’, Bueno (R) su rig. al 36’, Suarez (B) al 46’ s.t. BARCELLONA (4-3-3) Bravo 6; Alves 6, Piqué 7, Mathieu 6,5, Alba 7 (dal 24’ s.t. Adriano 6); Xavi 7, Mascherano 6,5 (dal 15’ s.t. Rakitic 6,5), Iniesta 7 (dal 20’ s.t. Rafinha 6,5); Messi 7, Suárez 7,5, Pedro 6,5. All. Luis Enrique 7 RAYO VALLECANO (4-2-3-1) Álvarez 6; Tito 4, Ba 4, Amaya 5, Insúa 5; Jozabed 5 (dal 20’ s.t. Quini 5), Trashorras 6; Licá 5 (dal 24’ s.t. Aquino 5), Bueno 5,5, Kakuta 6; Baptistao 6 (dal 36’ s.t. Manucho s.v.). All. Jemez 5 ARBITRO Gil Manzano 6 NOTE spettatori 87.151 Ammoniti Mascherano (B), Alba (B), Adriano (B), Tito (R), Aquino (R), Trashorras (R). Espulsi Tito (R), Alves (B).
TACCUINO GERMANIA
Robben fa il record 126 gare, 100 vittorie ● (el.ber.) Per vincere 100 partite in Bundesliga ne ha dovute giocare appena 126. Mai nessuno come Arjen Robben che ha stabilito il nuovo record grazie al successo del Bayern sul campo dell’Hannover. L’olandese ha strappato il primato al compagno di squadra Thomas Müller al quale ne erano servite 148. Nelle 126 gare di Bundesliga disputate, Robben ha segnato 72 gol e ha fornito 44 assist, essendo coinvolto in un gol ogni 76’.
MLS
Comincia bene il Toronto di Giovinco ● Comincia bene l’avventura di Sebastian Giovinco nella Major League Soccer. L’ex juventino, al debutto con la maglia del Toronto non è andato a segno ma ha firmato un assist nel match vinto in trasferta per 3-1 con i Vancouver Whitecaps.
TURCHIA
Va al Fenerbahçe il derby di Istanbul ● Con un gol di Dirk Kuyt a 9 minuti dalla fine, il Fenerbahçe ha battuto il Galatasaray nel derby di Istanbul riaprendo il discorso scudetto. La squadra di Kartal si è infatti portata a quota 50 a un punto solo di distacco dagli eterni rivali che sono stati anche raggiunti in vetta dal Besiktas vincitore per 1-0 sul campo del Sivasspor.
Mondo R
LUNEDĂŒ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
FRANCIA
Lione, 5 gol a Montpellier E si riprende la vetta Alessandro Grandesso MONTPELLIER (FRANCIA)
P
L’invasione di campo dei tifosi dell’Aston Villa dopo la vittoria sul Wba nei quarti di FA Cup REUTERS
Violenza e razzismo In Inghilterra torna l’incubo hooligans 1Incidenti e invasione dopo Aston Villa-Wba, scontri in Wolves-Watford: nel Regno Unito scatta l’ allarme Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA
L’
economia tira piÚ di qualsiasi altro Paese dell’Europa Occidentale, la disoccupazione continua a calare, le leggi sono severe con chi sgarra, ma l’hooliganismo è una bestia dalle mille vite. Quanto è accaduto al Villa Park sabato dopo Aston Villa-Wba è quasi colore se rapportato ai fatti cruenti degli anni Settanta e Ottanta del calcio inglese, ma uniti ad altri episodi recenti – il cittadino francese originario della Mauritania al quale è stato impedito di salire sulla metropolitana di Parigi da un gruppo di tifosi razzisti del Chelsea; i cori anti-semiti dei fans del West Ham; i casi di sessismo – sono la spia che la bestia ha riaperto gli occhi e sempre sabato si è verificato il fatto piÚ grave: un tifoso del Watford è stato aggredito dopo la gara della sua squadra sul campo del Wolverhampton – campionato di Championship – da una gang avversaria. L’uomo, 44 anni, ha riportato serie ferite alle testa e le sue condizioni sono definite critiche. INCHIESTA I titoli e i commenti dei giornali – Vergogna Villa scrive il Telegraph – dimostrano che i media non sottovalutano il fenomeno. Ieri ha tenuto banco
quello di Birmingham. Da Villa a Villains – intesi come canaglie – il passo è breve. La federazione ha aperto un’inchiesta, in collaborazione con i due club e la polizia. I primi a scatenare il caos sono stati i tifosi del Wba che hanno lanciato alcuni seggiolini nel settore occupato dai rivali. Poi c’è stato un tentativo di miniinvasione da parte dei sostenitori di casa dopo il 2-0 del Villa. Al fischio finale, centinaia di fans della squadra di Sherwood sono scesi in campo per festeggiare, ma c’è chi ha esagerato. Ieri si è appreso che prima del match c’è stata un rissa in un pub vicino allo stadio e 17 persone sono state arrestate.
FA CUP
Reds bloccati dal Blackburn Balo non incide
SANZIONI La sanzione piÚ probabile è una multa pesante, ma potrebbe anche scattare la squalifica del campo, complicando il lavoro di Tim Sherwood, l’allenatore chiamato al capezzale del club di Birmingham per evitare la retrocessione. Sherwood ha battuto due volte in una settimana il Wba, ma l’impresa di portare il Villa nella semifinale di FA Cup può costare cara. In una nota, il club ha condannato i suoi tifosi, spiegando che un giorno memorabile è stato rovinato dal comportamento di alcuni irresponsabili. Il Villa si è scusato con la federazione, il tecnico Pulis, i giocatori e lo staff del Wba.
� LONDRA (bold) Un altro replay dopo lo 0-0 tra Bradford e Reading: i quarti di Coppa d’Inghilterra sono un’agonia. Il Blackburn ha infatti strappato lo 0-0 all’Anfield, costringendo il Liverpool alla ripetizione sul campo degli avversari, undicesimi in Championship. Il match è stato segnato dall’infortunio di Skrtel dopo 2’: il difensore del Liverpool è caduto male dopo uno scontro aereo con Gestede, ha sbattuto la testa e ha lasciato il campo in barella. Trasportato in ospedale, ha sostenuto gli accertamenti, per fortuna negativi. Skrtel sta bene, si è già ripreso le parole di Rodgers. Balotelli è entrato al 59’, ma non è riuscito a dare la scossa. I Reds hanno reclamato un rigore nel primo tempo – Lallana abbattuto in area -, ma sono stati salvati da Mignolet, straordinario sul colpo di testa di Baptiste. Oggi ultima sfida dei quarti: Manchester UnitedArsenal. Van Gaal: Per noi è piÚ importante andare in Champions che vincere la FA Cup.
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ITALIANI ALL’ESTERO
Capitan Verratti guida l’ArmÊe Psg Di Matteo risale, si rivede Criscito Iacopo Iandiorio
L’
ArmÊe italienne del Psg fa bella figura contro il Lens (4-1): su tutti Verratti (7), di grandissima classe nel disegnare assist filtranti e nel recupero di palloni. Thiago Motta (6,5) è una garanzia di serenità e lungimiranza di manovra e Sirigu (6) si limita a un paio di interventi tranquilli. Per il resto gira bene solo a Di Matteo (Schalke, 7) e Criscito (Zenit, 7): il primo batte 3-1 l’Hoffenheim e ritrova il successo dopo un mese e 5 gare a secco (Champions compresa). Il secondo spinge tanto in fa-
scia nel successo con l’Ural (3-0). Ora Di Matteo affronta il Real Madrid cercando un’impresa disperata: vincere di due gol di differenza al Bernabeu. A proposito: Ancelotti (Real Madrid, 5) non se la passa certo bene dopo la dÊbâcle di Bilbao; vero che non ha molte alternative in panca (Illarra e Khedira) e se non gira l’affaticato Kroos‌ Per Piovaccari (Eibar, s.v.) solo una ventina di minuti a Valencia col Levante, come Immobile (Borussia D.) solo 15’ ad Amburgo: non giudicabile. In Inghilterra in campo solo Balotelli (Liverpool, 5,5): in coppa sostituisce Markovic ma
in mezzora combina poco; si guadagna qualche fallo, un tiro fuori, gli applausi di Rodgers per la volontà che almeno ci mette. Si torna a giocare in Grecia e Napoleoni (Atromitos, 6) perde con l’Asteras 1-0: per lui un tiro, 3 cross, 3 passaggi ma non brilla. In Scozia il Kilmarnock di Pascali (6,5) si salva in 10 tutto il 2° tempo contro il Motherwell. Il capitano tappa i buchi. Zambrotta (6, Chiasso) passo indietro nel gioco, ma il punto fuori (0-0 a Wil) dà coraggio per la classifica. Simone (Losanna, 5) al 3° k.o. di fila (in casa col Wohlen); nel 2015 solo un punto... Š RIPRODUZIONE RISERVATA
arlare di meno, giocare meglio. Il consiglio dell’allenatore del Lione era semplice ed efficace. Seguito alla lettera da Lacazette e soprattutto da Fekir che nelle ultime settimane aveva sprecato fiato con interviste per alimentare l’interesse delle due nazionali che potrebbero goderne. Cioè l’Algeria, paese di origine dei genitori, e la Francia, dove è nato e cresciuto. Secondo l’Equipe, Fekir avrebbe scelto i Bleus. Un vero bonus per Deschamps che potrebbe chiamarlo per l’amichevole di fine mese contro il Brasile. Valorizzando cosÏ un’ascesa costante (11 reti, 7 assist), confermata ieri con una doppietta elegante e preziosa per abbattere il Montpellier e permettere al Lione di riprendersi il primo posto, sottratto temporaneamente dal Psg. Ma al vantaggio iniziale di Barrios (6’), ha replicato anche Lacazette, sempre piÚ capocannoniere (23) con il gol su rigore, provocato da Fekir, e il bis allo scadere. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
MONTPELLIER-LIONE 1-5 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Barrios (M) al 6’ Lacazette (L) al 28’ su rig., Fekir (L) al 40’ p.t.; Fekir (L) al 28’, Tolisso (L) al 47’, Lacazette (L)al 49’ s.t. MONTPELLIER (4-4-2) Jourdren 6; Deplagne 6 (dal 1’ s.t., Lasne 5), CongrÊ 6 (dal 17’ s.t., Camara 5), Hilton 5, El Kaoutari 5; Sanson 5, Dabo 5,5, Marveaux 5,5, Mounier 5,5; Barrios 5, Berigaud 5 (dal 29’ s.t., Bakar 5). PANCHINA Ligali, TienÊ, Wuthrich, Saihi. ALLENATORE Courbis 5. AMMONITI Deplagne per c.n.r., El Kaoutari e Sanson per gioco scorretto. LIONE (4-3-1-2) Lopes 7; Jallet 6,5, Rose 6,5, Umtiti 6,5, Bedimo 5,5; Ferri 6,5 (dal 40’ s.t., Malbranque 6), Gonalons 7, Tolisso 6,5; Gourcuff 7 (dal 34’ s.t., Ghezzal 6); Lacazette 7, Fekir 7,5 (dal 45’ s.t., Yattara 7). PANCHINA Gorgelin, Dabo, Njie, Cornet. ALLENATORE Fournier 7. AMMONITI Lacazette, Jallet, Rose, Bedimo, Umtiti per gioco scorretto. ARBITRO Delerue 6. NOTE Spettatori 25 mila circa. Tiri in porta 5-8 (2 traverse). Tiri fuori 2-6. In fuorigioco 1-1. Angoli 1-1. Recuperi p.t. 2’; s.t. 4’.
Meier sul podio Lacazette scala posizioni
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LE CLASSIFICHE
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CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
TOP 11: 3 PER RONDON E NIJLAND 8 8,5 RONDON Zenit
8
Alexander Meier, 32 anni â&#x2014;? 1) 60 punti, C. Ronaldo (Real M./Spa), 30 gol; Messi (Barcellona/Spa), 30 gol; 3) 36 punti, Meier (Eintracht/ Ger) 18 gol; 4) 34,5 punti, Lacazette (Lione/Fra) 23 gol; 5) 34 punti, Aguero, (Man City/Ing), 17 gol; Diego Costa (Chelsea/Ing), 17 gol; Robben (Bayern Monaco /Ger), 17 gol.
KANE Tottenham
8
PASTORE Psg
8
7,5
VITOLO Siviglia
8
DELPH Aston V.
7
BATSHUAYI Marsiglia
NIJLAND Zwolle
7 ETXEITA Athletic B.
7,5
MANDI Reims
STRANZL Borussia M. BENAGLIO Wolfsburg
7,5
GDS
30
Lega Pro R 28a giornata
L'ANALISI di NICOLA BINDA
TRE CAPOLISTA DA SPETTACOLO MA DEFERIMENTI E UN RECUPERO SONO I BUCHI NERI DEL TORNEO
T
re squadre da sole in vetta, tre situazioni che meritano di essere approfondite. Perché racchiudono tutto il bello - ma anche il brutto - del campionato. Chiaramente la parte positiva è nel rendimento di Alessandria, Ascoli e Salernitana, che in questo momento non trovano rivali all’altezza e sanno vincere come i veri grandi: con disinvoltura.
Ancora più bello però è stato vedere lo spettacolo di sabato all’Arechi: oltre 21.000 persone per lo scontro al vertice con il Benevento, per un pubblico che a questi livelli raramente si vede e che conferma il fatto che la passione non conosce categoria. La Salernitana ha fatto il sorpasso e adesso vola con l’entusiasmo della sua piazza: un vantaggio non da poco e meritato.
Luca D’Angelo, 33 anni LAPRESSE
Mario Petrone, 41 anni LAPRESSE
Leonardo Menichini, 61 anni LAPRESSE
Dietro al primato di Alessandria e Ascoli si nascondono invece due aspetti che rischiano di falsare la volata. Nel girone A sono arrivati in settimana altri due deferimenti: chissà se ce ne sono altri nel limbo e chissà quando mai avremo le sentenze definitive; per ora si sa soltanto che di mezzo c’è il Novara, diretta rivale della capolista e in attesa di una sanzione che, visto come va
il torneo, rischia di essere decisiva per il primo posto. Il problema vale per il Novara come per tutte le altre squadre in attesa di giudizio (e non): è possibile che ci vogliano sei mesi per accertare questo tipo di violazioni? La lentezza della Covisoc - la Procura Figc viene dopo, stavolta - lede pesantemente la regolarità del campionato (non solo di questo girone, ovvio) e non vorremmo arrivare ai
playoff nel pieno di ricorsi e contro ricorsi. Perché il campionato è bello e non si merita un trattamento così superficiale e irrispettoso. Altra questione invece nel girone B. E’ passato più di un mese dal rinvio di Reggiana-Pisa e ancora oggi non si conosce la data del recupero, malgrado le indicazioni della Lega Pro siano di giocare entro 15 giorni dai rinvii (così come è stato deciso per le altre
partite saltate). Reggiana e Pisa sono due squadre in corsa per la promozione, in teoria possono ancora andare a prendere l’Ascoli, che giustamente nei giorni scorsi ha segnalato l’anomalia. Problemi allo stadio di Reggio Emilia: questa è la motivazione ufficiale. Mah. Per i più maliziosi dietro a questa accondiscendenza della Lega Pro c’è il fatto che i due club siano tra i fedelissimi di Macalli (al contrario di Ascoli e pure Teramo, che sono tra i dissidenti). Non vogliamo pensare a una bassezza del genere, ma la famosa spaccatura in Lega ha anche questi effetti davanti all’opinione pubblica. E così spettacolo del campo passa in secondo piano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIRONE A - 29a GIORNATA
Mezavilla, che testa E ora l’Alessandria tenta la fuga per la B
Un doppio Corazza Pavia, pari con giallo Il Novara riparte Riprende l’Arezzo da grande squadra e pensa al ricorso
1D’Angelo vince nonostante i tanti infortuni
1Reazione al k.o. di Como e al deferimento
Il Pordenone resta in 10 e si deve arrendere dove il Pordenone non perdeva dal 7 dicembre (con il Monza) – e riprende a vincere (sei successi nelle ultime sette partite) volando solitaria in vetta dopo il pareggio del Pavia ad Arezzo. I padroni di casa, la cui porta era inviolata da 270’, seppur in dieci per un tempo a causa dell’espulsione di Simoncelli, creano gioco, ma falliscono due gol confermandosi poco cinici in fase offensiva. Il gol della vittoria, di testa, è di Mezavilla, che poi a fine primo tempo si scontrerà con Maracchi (8 punti al labbro) in un episodio dubbio in area. Il tecnico dell’Alessandria, D’Angelo, a fine gara ha detto: «Nel primo tempo abbiamo giocato bene. Eravamo in emergenza, ma grazie allo staff abbiamo recuperato Mora e Spighi. Iunco sta migliorando». Nordi ha stregato Maccan a tu per tu evitando il pareggio: «Ho letto bene le sue intenzioni». Il commento di Mora: «Dopo il vantaggio abbiamo difeso, forse non siamo belli da vedere, ma questa strategia ci da ragione». Alberto Francescut
La Cremonese ritrova la vittoria al 90’ Il marocchino Jadid va sotto la curva e riceve cori razzisti: «Voglio le scuse»
PORDENONE
0
ALESSANDRIA
1
MARCATORE Mezavilla al 20’ p.t. PORDENONE (3-5-2) Careri 6; Salvatori 6, Fissore 6, Placido 6; Simoncelli 4,5, Fortunato 6,5, A. Migliorini 6,5 (dal 35’ s.t. Ravasi s.v.), Maracchi 6,5 (dal 40’ p.t. Mattielig 6), Bertolucci 6,5; Maccan 5,5, Franchini 6. (Bazzichetto, Ghinassi, G. Migliorini, Panzeri, Gatto). All. Rossitto 6,5. ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi 6,5; Sosa 6, Morero 6,5, Sabato 6 (dal 13’ s.t. Terigi 6); Vitofrancesco 6,5, Valentini 6 (dal 25’ s.t. Spighi 6), Obodo 6, Mezavilla 6,5, Mora 6 (dal 29’ s.t. Nicolao 6); Rantier 6, Iunco 6. (Poluzzi, Picone, Casula, Guerci). All. D’Angelo 6,5. ARBITRO Baroni di Firenze 5,5. NOTE paganti 737, abbonati 120, incasso non comunicato. Espulso Simoncelli al 42’ p.t.; ammoniti Valentini e Salvatori. Angoli 9-3. ● PORDENONE L’Alessandria incerottata vìola il fortino Bottecchia –
Carcione ammonito due volte? Parola al giudice
MARCATORI Corazza al 28’ p.t.; Freddi al 10’, Corazza al 19’ s.t. NOVARA (3-5-2) Tozzo 6; Vicari 6,5, Gavazzi 6, Freddi 7 (dal 32’ s.t. Bergamelli s.v.); Garufo 6, Bianchi 5,5, Buzzegoli 7 (dal 25’ s.t. Miglietta 5,5), Pesce 6, Foglio 6; Corazza 7,5 (dal 22’ s.t. Della Rocca 5,5), Evacuo 6. (Montipò, Schiavi, Garofalo, Faragò). All. Toscano 6,5. VENEZIA (4-3-3) D’Arsiè 5,5; Capogrosso 5,5, Cernuto 5, Espinal 5, Sales 5,5; Zaccagni 5, Giorico 5 (dal 31’ s.t. Dell’Andrea s.v.), Bellazzini 5 (dal 25’ s.t. Guerra 6); Raimondi 6,5, Greco 6 (dal 47’ s.t. Scanferlato s.v.), Varano 6,5. (Fortunato, Legati, Esposito, Magnaghi). All. Serena 5,5. ARBITRO Perotti di Legnano 6,5. NOTE paganti 1.021, abbonati 3.140, incasso di 17.168 euro. Ammoniti Foglio, Espinal, Freddi e Raimondi. Angoli 3-5.
NOVARA Tre gol e tre punti per il Novara, che riprende il cammino interrotto a Como e chiude con il sorriso una settimana difficile, segnata dal deferimento e dallo spettro di una penalizzazione in classifica: il rischio è di avere un -2. Troppo molle il Venezia, con una difesa d’emergenza e in balia di un Novara sornione e cinico, capace di aspettare la prima occasione utile e di trovare subito il vantaggio con Corazza, che insacca su assist di Garufo. Praticamente nulla la reazione dei veneti, mentre in apertura di ripresa il Novara sfiora il raddoppio con Buzzegoli (palo a portiere battuto al 4’) e trova il colpo del k.o. con Freddi (quarto gol stagionale) sugli sviluppi di un calcio piazzato al 10’. Vicari salva sulla linea su Varano, poi ancora Corazza, stavolta imbeccato da Foglio, firma il tris e raggiunge Gonzalez (in tribuna) a quota 11 gol. Nel finale Tozzo prolunga l’imbattibilità casalinga (334’, dal gol di Rantier dell’Alessandria) salvando su Raimondi. Giuseppe Maddaluno
MARCATORI Yaisien (A) al 44’ p.t.; Carraro (P) al 46’ s.t. AREZZO (3-5-1-1) Benassi 6; Villagatti 7, Panariello 5,5, Guidi 6,5; Franchino 6, Dettori 6,5, Gambadori 6, Carcione 6 (dal 18’ s.t. Coppola 6), Brumat 6; Yaisien 7 (dal 37’ s.t. Padulano s.v.); Montini 5 (dal 24’ s.t. Testardi 5). (Rosti, De Martino, Crescenzi, Barusso). All. Capuano 6. PAVIA (4-3-1-2) Facchin 6; Ghiringhelli 6, Cristini 5, Malomo 6 (dal 24’ s.t. Cogliati 7), Sereni 6; Pederzoli 6, Rosso 6 (dal 9’ s.t. Grbac 5,5), Corvesi 6 (dal 1’ s.t. Carraro 6,5); Soncin 6; Marchi 6,5, Ferretti 6. (Fiory, Sabato, Marino, Cardin). All. Maspero 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 5. NOTE paganti 861, abbonati 1.000, incasso non comunicato. Ammoniti Panariello, Carcione, Villagatti, Malomo, Brumat, Cogliati e Pederzoli. Angoli 5-6.
● AREZZO Pari con giallo e possibile ricorso del Pavia per errore tecnico dell’arbitro: secondo il club ospite ha ammonito due volte Carcione ma non l’ha espulso. A referto uno dei gialli è stato assegnato a Panariello, pure lui coinvolto nell’azione del fallo: palla al giudice sportivo. L’Arezzo, con assenze pesanti, ha lasciato l’iniziativa ai rivali e giocato di rimessa, pagando troppo l’assenza di Bonvissuto (male sia Montini che Testardi). Il Pavia nel primo quarto d’ora ha sfiorato la rete con Soncin e Pederzoli (due grandi interventi di Benassi), ma è stato l’Arezzo ad andare in vantaggio con Yaisien, in grande vena, che ha sfruttato il retropassaggio disgraziato di Cristini. Maspero ha trovato in Cogliati il jolly che ha spaccato la gara; imprendibile su tutte le palle fino a conquistarsi la punizione del pari. Gran botta di Carraro, con Benassi sorpreso sul proprio palo. E dire che il Pavia era in dieci per l’infortunio di Ferretti, con tutti cambi utilizzati. L’Arezzo pregustava l’impresa, ma il pari è meritato. Stefano Brandini Dini
Il Bassano passa con Pietribiasi Stop Lumezzane
Mantova sprint Juric: «La società è una tristezza»
Pro Patria più su grazie a Serafini La Giana nei guai
Il Renate felice per il pareggio L’AlbinoLeffe no
NOVARA
3
VENEZIA
0
●
1Carraro nel recupero pareggia il gol di Yaisien AREZZO
1
PAVIA
1
CREMONESE
3
LUMEZZANE
0
MANTOVA
2
GIANA
1
ALBINOLEFFE
0
FERALPI SALO’
2
BASSANO
1
TORRES
0
PRO PATRIA
2
RENATE
0
MARCATORI Marchi (C) al 3’ p.t.; Manaj (C) al 17’, Romero (FS) al 30’, Bracaletti (FS) al 40’, Jadid (C) al 45’ s.t. CREMONESE (3-5-2) Galli 6; Gambaretti 6,5, Briganti 7, Castellini 5,5; Marchi 6,5, Palermo 6 (dal 32’ s.t. Moroni 6), Jadid 7,5, Crialese 6,5 (dal 37’ s.t. Finazzi s.v.), Favalli 5,5; Manaj 7, Pasi 5,5 (dal 7’ s.t. Di Francesco 6,5). (Battaiola, Bassoli, Campagna, Ciccone). All. Giampaolo 6,5. FERALPI SALO’ (4-4-2) Branduani 5,5; Carboni 5,5 (dal 18’ s.t. Cavion 6), Leonarduzzi 5,5, Ranellucci 6, Broli 5,5; Bracaletti 7, Fabris 6,5, Pinardi 6, Di Benedetto 5,5 (dal 1’ s.t. Juan Antonio 6,5); Romero 6,5, Galuppini 6,5 (dal 26’ s.t. Zerbo 6,5). (Proietti Gaffi, Codromaz, Palma, Zamparo). All. Scienza 6. ARBITRO Mancini di Fermo 5,5. NOTE paganti 498, abbonati 2.494, incasso di 9.226 euro. Ammoniti Marchi, Manaj, Jadid, Ranellucci e Pinardi. Angoli 2-3. ●
Anche Freddi a segno nel tris con il Venezia
CREMONA La Cremonese torna alla vittoria allo Zini dopo quasi tre mesi (a metà dicembre il 3-1 con la Pro Patria) anche se si fa raggiungere dalla Feralpi Salò a cinque minuti dalla fine dopo essere stata in vantaggio 2-0. Decide una magia su punizione di Jadid al 90’. A fine gara il marocchino è andato sotto la curva per lanciare la maglietta e ha ricevuto in cambio cori razzisti. Durissime le sue parole in sala stampa: «Volevo esultare con i tifosi, lanciare loro la maglietta. Invece sono stato accolto da un gruppo di loro con insulti razzisti. Una
La lite tra Jadid e i tifosi RASTELLI situazione imbarazzante, che mai avevo provato nelle altre piazze in cui ho giocato. Spesso i tifosi hanno chiesto a noi giocatori di chiedere scusa per prestazioni insufficienti, adesso sono io che aspetto le scuse. Nessuno può calpestare il mio orgoglio di essere marocchino». Il giocatore ha aggiunto che «il razzismo purtroppo nel calcio è presente a livello internazionale, non ha confini e categorie. Visto che ho il contratto per un’altra stagione in settimana parlerò con la società». LA GARA Cremonese in vantaggio al 3’ del primo tempo con un tiro di Marchi su assist di Crialese. La Feralpi ha preso in mano le redini del gioco, ma non è mai riuscita a impensierire Galli. Nella ripresa, al 17’, il giovane Manaj ha deviato di testa in rete un assist di Crialese da sinistra. La squadra di Scienza non si è demoralizzata e tra il 30’ e il 40’ ha trovato il pareggio segnando con Romero di testa e poi con Bracaletti con un destro rasoterra. Giorgio Barbieri
MARCATORE Pietribiasi al 16’ p.t. LUMEZZANE (4-3-1-2) Bason 6; Mogos 6, Belotti 6, Nossa 6, Pantano 6,5 (dal 41’ s.t. Franchini s.v.); Baldassin 6, Meduri 5,5 (dal 25’ s.t. Cruz 5,5), Alimi 6; Varas 6,5 (dal 18’ s.t. Ekuban 5,5); Sarao 6, Potenza 6. (Furlan, Bagnai, Monticone, Gatto). All. Braghin 6. BASSANO (4-2-3-1) Rossi 6; Toninelli 6, Priola 5, Zanella 6, Stevanin 6; Cenetti 6, Davì 6; Furlan 6 (dal 42’ s.t. Casarini s.v.), Iocolano 6,5, Cattaneo 6 (dal 1’ s.t. Proietti 6); Pietribiasi 7 (dal 30’ s.t. Ingegneri 6). (Grandi, Semenzato, Cortesi, Spadafora). All. Asta 6,5. ARBITRO Strippoli di Bari 6. NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Priola al 28’ s.t.; ammoniti Priola, Meduri, Cenetti, Iocolano e Baldassin. Angoli 3-4.
MARCATORI Raggio Garibaldi al 6’, Tavanti al 19’ p.t. MANTOVA (3-4-3) Zima 6; Trainotti 6, Siniscalchi 6, Scrosta 6,5 (dal 31’ s.t. Todisco 6); Tavanti 7, Paro 6,5, Raggio Garibaldi 7,5, Blaze 6 (dal 15’ s.t. Marchiori 6); Said 7, Beleck 6, Boniperti 6,5 (5’ s.t. Gyasi 6). (Festa, Zammarini, Di Santantonio, Sartore). All. Juric 7. TORRES (3-5-2) Testa 6; Marchetti 5, Migliaccio 5, Aya 5; Imparato 6, Foglia 5,5, Bottone 5,5 (dal 30’ s.t. Marinaro 6), Baraye 6 (dal 12’ s.t. Colombi 5,5), Minarini 5; Maiorino 5 (dal 1’ s.t. Buonaiuto 5,5), Barbuti 5,5. (Costantino, Schiavino, Petermann, Scotto). All. Bucchi 5,5. ARBITRO Capone di Palermo 5,5. NOTE paganti 838, abbonati 1.215, incasso di 15.780 euro. Ammoniti Paro, Marchetti, Blaze, Foglia, Gyasi, Said e Minarini. Angoli 5-4.
● LUMEZZANE (Bs) Secondo blitz esterno in 4 giorni per un concreto Bassano, che pone fine alla mini serie positiva (3 partite) del Lumezzane. Decide dopo 16’ un gol di Pietribiasi che si gira bene in area e con tiro non irresistibile, ma angolato, beffa Bason. E’ l’episodio che fa la differenza, anche perché al 20’ della ripresa il Lumezzane non è fortunato quando Baldassin dalla distanza colpisce il palo; la palla sbatte sul viso di Rossi e torna in campo. Nonostante l’espulsione di Priola, il Bassano regge bene. Sergio Cassamali
● MANTOVA Due gol in avvio permettono al Mantova l’aggancio alla Torres. La prova dei sardi è tutta nell’occasione sprecata da Barbuti al 2’ . Poi è solo Mantova, con Raggio Garibaldi sugli scudi: in gol al 6’, abile nella ribattuta sulla parata di Testa, e determinante con l’assist per Tavanti, che diventa il 15° marcatore stagionale della squadra. I tifosi del Mantova contestano il presidente Di Matteo (assente) dopo le frizioni nel cda, convocato per il 23. Juric a fine gara: «La società? Una tristezza». Matteo Bursi
MARCATORI Serafini (PP) su rigore al 21’ p.t.; Crotti (G) su rigore al 13’, Serafini (PP) al 29’ s.t. GIANA (4-3-1-2) Paleari 6,5; Perico 6, Polenghi 6, Montesano 6,5 (32’ s.t. Spiranelli s.v.), Augello 6; Marotta 6,5, Biraghi 6, Pinto 6,5; Crotti 6,5 (dal 24’ s.t. Gasbarroni 6); Recino 5, Perna 5,5 (dal 24’ s.t. Sinigaglia 6). (Ghislanzoni, Solerio, Di Lauri, Rossini). All. Albé 6. PRO PATRIA (4-3-3) Melillo 6; Guglielmotti 5, Lamorte 6 (dal 42’ s.t. Zaro s.v.), Pisani 6, Taino 6; Arati 6, Calzi 6, Giorno 7; Baclet 5,5 (dal 22’ s.t. Casolla 6), Serafini 7,5, Candido 7 (dal 32’ s.t. Bovi s.v.). (Perilli, Panizzi, Brunori, Terrani). All. Montanari 6,5. ARBITRO Rossi di Rovigo 6,5. NOTE paganti 268, non ci sono abbonati, inc. di 2.622 euro. Espulsi Recino al 34’ p.t. e Guglielmotti all’11’ s.t.; ammoniti Polenghi, Baclet, Montesano e Spiranelli. Angoli 6-2.
ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6; Salvi 6, Moi 7 , Allievi 6, Anghileri 5,5; Gazo 5 (dal 41’ s.t. Bentley s.v.), Spinelli 6, Maietti 6; Corradi 5,5 (dal 27’ s.t. Vorobjovs 6); Silva Reis 5,5, Momentè 5,5 (dal 35’ s.t. Pesenti s.v.). (Amadori, Ondei, Cortinovis, Bradaschia). All. Mangone 5,5. RENATE (3-5-2) Cincilla 6,5; Di Gennaro 5,5, Malgrati 6, Riva 6; Bonfanti 6,5, Muchetti 6, Perini 6, Scaccabarozzi 6 (dal 24’ s.t. Chimenti 6), Iovine 6; Cocuzza 6 (dal 14’ s.t. Radrezza 6), Odogwu 6,5. (Vannucchi, Morotti, Mantovani, Florian, Spampatti). All. Boldini 6. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6. NOTE paganti 85, abbonati 1.014, incasso di 1.704 euro. Ammoniti Allievi, Di Gennaro, Salvi, Iovine e Bonfanti. Angoli 5-2.
● MONZA La Pro Patria batte la Giana e non è più ultima. Protagonisti Serafini (doppietta) e l’arbitro con tre rigori e due espulsioni. Primo penalty al 20’ (braccio di Augello) che trasforma Serafini, secondo al 24’ (braccio di Perna) che stavolta Serafini si fa parare. All’11’ della ripresa rigore alla Giana per una trattenuta di Guglielmotti (espulso) a Biraghi: Crotti pareggia. Poi la zampata di Serafini decide la gara. Stefano Spinelli
●
BERGAMO Lo 0-0 fa comodo al Renate, l’AlbinoLeffe manca un’altra occasione per riaccendere la fiammella della salvezza diretta, costruisce poco ed è sfortunato: al 55’ colpo di testa di Moi, Cincilla devia sul palo interno e si ritrova la palla tra le mani. I brianzoli, pericolosi con Cocuzza e Odogwu, devono ringraziare Corradi (44’) che, dopo aver saltato anche il portiere, mette a lato. Nel finale match-ball sprecato da Perini. Federico Errante
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
CLASSIFICA SQUADRE
PT
ALESSANDRIA NOVARA PAVIA (-1) BASSANO COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA SUDTIROL RENATE AREZZO VENEZIA MANTOVA (-3) TORRES MONZA CREMONESE GIANA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PRO PATRIA (-1) PORDENONE
57 56 55 52 48 45 45 41 39 38 38 36 36 35 35 31 28 23 21 21
PARTITE
LA STORIA di STEFANO LEMMI
RETI
G
V
N
P
F
S
29 29 29 29 29 29 29 29 29 28 29 29 29 29 29 29 28 29 29 29
16 16 16 14 14 12 11 11 10 10 11 11 9 9 8 8 7 5 4 5
9 8 8 10 6 9 12 8 9 8 5 6 9 8 11 7 7 8 10 6
4 5 5 5 9 8 6 10 10 10 13 12 11 12 10 14 14 16 15 18
43 47 49 42 33 39 38 33 32 26 34 30 29 32 34 22 26 17 30 21
23 27 34 28 26 37 28 29 39 25 34 25 32 32 35 29 40 39 52 43
SQUALIFICATO? IL PONTEDERA MANDA GALLI DAI BISOGNOSI
I
mparare dagli errori per crescere. E’ una filosofia di vita che si sposa anche con il calcio e che è stata messa in atto dal Pontedera con Iacopo Galli. La società, che si è appena aggiudicata la Coppa Disciplina della scorsa stagione di Seconda, in accordo con il Comune ha preso un provvedimento
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
RISULTATI ALBINOLEFFE-RENATE AREZZO-PAVIA COMO-MONZA CREMONESE-FERALPI SALO' GIANA-PRO PATRIA LUMEZZANE-BASSANO MANTOVA-TORRES NOVARA-VENEZIA PORDENONE-ALESSANDRIA SUDTIROL-REAL VICENZA
0-0 1-1 0-0 3-2 1-2 0-1 2-0 3-0 0-1 1-1
PROSSIMO TURNO VENERDÌ 13 MARZO REAL VICENZA-GIANA (ore 19.30) (1-1) SUDTIROL-NOVARA (ore 20.45) (0-1) SABATO 14 MARZO ALESSANDRIA-ALBINOLEFFE (ore 16) (0-2) PAVIA-PORDENONE (ore 16) (1-0) VENEZIA-CREMONESE (ore 17) (1-2) MONZA-MANTOVA (ore 19.30) (0-0) DOMENICA 15 MARZO TORRES-BASSANO (ore 14.30) (0-0) RENATE-COMO (ore 16) (0-2) FERALPI SALO’-AREZZO (ore 18) (0-0) PRO PATRIA-LUMEZZANE (ore 18) (2-2)
MARCATORI 15 RETI Bruno (4, Real Vicenza). 13 RETI Ferretti (Pavia). 12 RETI Maiorino (2, Torres). 11 RETI Momente’ (3, AlbinoLeffe); Corazza e Gonzalez (Novara); Fischnaller (1, Sudtirol). 10 RETI Pietribiasi (Bassano); Brighenti (1, Cremonese); Cesarini (3, Pavia). 9 RETI Marconi (1, Alessandria); Nole’ (4, Bassano); Evacuo (3, Novara); Soncin (4, Pavia). 8 RETI Rantier (1, Alessandria); Ganz (Como); Vita (2, Monza; ora è nel Vicenza); Serafini (4, Pro Patria); Bellazzini (6, Venezia). 7 RETI Jadid (1, Cremonese); Ranellucci (Feralpi Salo’); Cocuzza (Renate); Magnaghi (Venezia). 6 RETI Guazzo e Mezavilla (Alessandria); Erpen (2, Arezzo); Iocolano (1, Bassano); Le Noci (1, Como); Romero (Feralpi Salo’); Candido (Pro Patria); Raimondi (1, Venezia). 5 RETI Maistrello (Bassano); Defendi (Como); Bracaletti (Feralpi Salo’); Said (2, Mantova); Anastasi (Monza; ora è nella Pistoiese); Maccan (Pordenone); Cristini (Real Vicenza); Jovine (Renate); Marras (Sudtirol).
REGOLAMENTO SALGONO IN 4: UNA AI PLAYOFF SCENDONO IN 9: SEI AI PLAYOUT ●
Ecco il regolamento della nuova Lega Pro unica, che prevede quattro promozioni in Serie B (con una nuova formula dei playoff) e nove retrocessioni in Serie D. PROMOZIONI Salgono in Serie B le prime di ciascun girone. Le seconde e le terze più le due migliori quarte (si guardano i punti conquistati, poi la differenza reti, o il maggior numero di reti segnate, ecc...) accedono ai playoff, nei quali (il primo turno sarà a gara unica) la miglior seconda riceve la peggior quarta, la seconda miglior seconda riceve l’altra quarta, la peggior seconda riceve la peggior terza, la miglior terza riceve la seconda delle terze. In caso di parità si va a supplementari e poi eventualmente ai calci di rigore. Poi ci sono le semifinali e le finali con andata (in casa delle peggio classificate) e ritorno: anche qui in caso di parità supplementari e rigori.
RETROCESSIONI Scendono in Serie D le ultime classificate di ogni girone. Ai playout vanno 16a, 17a, 18a e 19a di ogni girone con la seguente formula: 19a contro 16a, 18a contro 17a. Sono partite di andata e ritorno: in caso di parità di punteggio si salva la squadra meglio classificata in campionato.
esemplare nei confronti del 22enne esterno, squalificato 4 turni per aver rivolto frasi offensive al pubblico de L’Aquila nel recupero di mercoledì dopo aver segnato l’1-1. Durante la squalifica (fino al 29) Galli dovrà prestare ogni giorno servizio di volontariato in una associazione che aiuta i bisognosi e che verrà individuata oggi. Il d.g. Paolo Giovannini: «Il provvedimento deve servire al ragazzo per capire che è privilegiato, altre sciocchezze simili potrebbero compromettere una carriera in ascesa, visto che Galli è già sotto la lente di alcuni club di Serie B (ossia Livorno e Crotone, ndr)». © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIRONE B
L’Ascoli sul velluto Grassi gol e classe: la fuga ricomincia 1La capolista risponde al Teramo e va a +4
A segno anche Perez e Tripoli: Lucchese k.o.
ASCOLI PICENO Prosegue la marcia dell’Ascoli che batte una Lucchese niente male e tiene a 4
punti il Teramo. Bene la squadra di Petrone trascinata dalla potenza fisica di Perez e dalla classe di Grassi: dal suo piede sinistro al 6’ parte il tiro dal limite che porta in vantaggio i bianconeri. Mancano a centrocampo Addae e Altobelli, ma Pirrone e Gualdi tengono botta, con Berrettoni a dettare i tempi della manovra. La Lucchese non è stata a guardare spinta dal rientrante Raicevic che di testa al 13’ ha chiamato Lanni alla gran parata col pallone che impatta poi la traversa. Di occasioni ne ha create la squadra di Galderisi, ma è mancata la zampata vincente. Non sbaglia invece Perez che al 22’ di testa indovina l’angolo dove Di Masi non può arrivare. L’Ascoli chiude la partita al 2’ della ripresa con un contropiede concluso da Tripoli. La Lucchese trova il meritato gol al 17’ con un colpo di testa di Risaliti e 1’ dopo Raicevic fallisce davanti a Lanni l’occasione per riaprire il match. Peppe Ercoli
Marchionni-gol e Acori si salva Il Gubbio si rialza
La Spal si ferma alle traverse Il Prato sul palo
ASCOLI
3
LUCCHESE
1
MARCATORI Grassi (A) al 6’, Perez (A) al 22’ p.t.; Tripoli (A) al 2’, Risaliti (L) al 17’ s.t. ASCOLI (4-2-3-1) Lanni 6,5; Avogadri 6, Cinaglia 6, Pelagatti 6, Cristiano Rossi 6 (dal 22’ s.t. Nardini 6); Pirrone 6 (dal 39’ s.t. Carpani s.v.), Gualdi 6; Tripoli 7, Grassi 7,5, Berrettoni 7 (30’ s.t. Mustacchio 6); Perez 7. (Ragni, Barison, Chiricò, Altinier). All. Petrone 7. LUCCHESE (4-2-3-1) Di Masi 5,5; Calcagni 6, Espeche 5,5, Risaliti 6, Nolè 5; Lo Sicco 5,5, Mingazzini 6 (dal 30’ s.t. Bianchi 5,5); Ferretti 6 (dal 23’ s.t. Scapinello 5,5), Forte 6, Pagano 6; Raicevic 6,5. (Pazzagli, Santeramo, Degeri, Cazè, Benedetti). All. Galderisi 6. ARBITRO Mastrodonato di Molfetta 6. NOTE paganti 1.378, abbonati 2.442, incasso di 28.523,64 euro. Ammoniti Pirrone e Grassi. Angoli 4-7. ●
PONTEDERA
0
SPAL
0
GUBBIO
1
PRATO
0
MARCATORE Marchionni al 7’ p.t. PONTEDERA (3-5-2) Anacoura 6,5; Madrigali 6,5, Vettori 6, Polvani 5,5; Ceciarini 5,5 (dal 29’ s.t. Libertazzi s.v.), Luperini 6, Lombardo 5 (dal 1’ s.t. De Cenco 5,5), Bartolomei 5,5, Gasbarro 6; Settembrini 5,5, Disanto 5. (Cardelli, Bennati, Francesa Gherra, Romiti, Segoni). All. Indiani 5,5. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli 6,5; Luciani 6, Galuppo 6, Lasicki 6,5, D’Anna 6; Guerri 6, Loviso 6,5, Casiraghi 6; Mancosu 6,5 (dal 44’ s.t. Domini s.v.), Regolanti 6 (dal 39’ s.t. Cais s.v.), Marchionni 6,5 (dal 29’ s.t. Tutino s.v.). (Citti, Manganelli, Rosato, Esposito). All. Acori 6,5. ARBITRO Dionisi di L’Aquila 5. NOTE paganti 376, abbonati 167, incasso di 3.970 euro. Ammoniti Casiraghi e Luciani. Angoli 9-3. ●
PONTEDERA (Pi) Un destro potente e ravvicinato di Marchionni all’alba del match fa risorgere il Gubbio (all’asciutto di vittorie da 11 turni), salva la panchina di Acori e traghetta i rossoblù in acque più tranquille. Il Pontedera invece cade per la terza volta in casa. Colpiti a freddo, i granata, provano a riprendersi il match, ma le intenzioni non vanno di pari passo con la pericolosità. Iannarilli fatica solo in un paio di occasioni nella ripresa (Luperini al 4’ e Disanto al 27’) per tenere la porta inviolata. s.l.
SPAL (5-3-2) Menegatti 5,5; Lazzari 6,5, Gasparetto 6,5, Cottafava 6, Giani 6, Nava 5,5 (dal 36’ s.t. Fioretti 6,5); Gentile 6 (dal 27’ s.t. Togni 6), Capece 6, Di Quinzio 6; Zigoni 6, Rovini 6 (dal 15’ s.t. Finotto 6,5). (Albertoni, Aldrovandi, Gerbaudo, Landi). All. Semplici 6. PRATO (4-3-2-1) Gazzoli 7; Grifoni 6,5, Dametto 6, Rinaldi 6, De Agostini 5,5; Coccolo 6, Urso 6, Cavagna 5,5; Gabbianelli 5,5 (dal 26’ s.t. Knudsen 6), Fanucchi 5,5; Bocalon 5,5 (dal 40’ s.t. Rubino s.v.). (Ivusic, Bandini, Rickler, Tassi, Santini). All. Esposito 6. ARBITRO Colosimo di Torino 7. NOTE paganti 1.119, abbonati 1.737, incasso non comunicato. Ammoniti Cavagna, De Agostini, Gentile e Togni. Angoli 6-2. ●
FERRARA La Spal ha confermato le sue difficoltà in zona gol e il Prato l’attitudine al pareggio. La squadra di Semplici ha mantenuto più a lungo l’iniziativa, colpendo due traverse nella ripresa con Gentile e con un colpo di testa di Fioretti che, dopo essere entrato al fianco di Finotto, ha garantito maggior incisività alla manovra ferrarese. Per il Prato occasionissima dopo un paio di minuti, con conclusione a porta sguarnita di Bocalon e salvataggio sulla linea di Cottafava, e palo centrato con un diagonale dal limite di Urso al 9’ della ripresa. Alessandro Sovrani
GIRONE C
CLASSIFICA SQUADRE
PT
ASCOLI TERAMO PISA REGGIANA PONTEDERA L'AQUILA ANCONA TUTTOCUOIO CARRARESE GUBBIO LUCCHESE SPAL PISTOIESE GROSSETO (-1) PRATO SANTARCANGELO FORLI' PRO PIACENZA (-8) SAVONA SAN MARINO
56 52 47 45 40 39 39 37 36 35 34 34 33 33 30 30 29 28 27 23
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
28 28 27 26 28 26 27 27 28 28 28 28 27 28 28 28 28 28 28 28
16 14 13 13 10 9 9 9 7 8 8 9 9 8 6 7 7 10 7 5
8 10 8 6 10 12 12 10 15 11 10 7 6 10 12 9 8 6 6 8
4 4 6 7 8 5 6 8 6 9 10 12 12 10 10 12 13 12 15 15
46 42 32 36 32 29 32 33 36 35 28 25 31 34 32 25 25 26 26 30
24 26 18 21 29 23 28 43 30 33 31 28 44 32 37 30 39 34 44 41
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
RISULTATI ASCOLI-LUCCHESE 3-1 CARRARESE-TERAMO 1-5 FORLI'-TUTTOCUOIO 0-1 GROSSETO-PISA 0-1 L'AQUILA-REGGIANA oggi, ore 19 PISTOIESE-ANCONA 8 aprile, ore 15 PONTEDERA-GUBBIO 0-1 PRO PIACENZA-SAN MARINO 1-0 SANTARCANGELO-SAVONA 1-0 SPAL-PRATO 0-0
PROSSIMO TURNO SABATO 14 MARZO LUCCHESE-FORLI’ (ore 14.30) (0-1) SAVONA-PRO PIACENZA (ore 14.30) (1-0) TERAMO-PISTOIESE (ore 14.30) (1-4) PRATO-PONTEDERA (ore 15) (3-4) SANTARCANGELO-CARRARESE (ore 15) (2-2) GUBBIO-ASCOLI (ore 17) (2-2) SPAL-GROSSETO (ore 17) (3-2) ANCONA-SAN MARINO (ore 19.30) (1-0) DOMENICA 15 MARZO PISA-L’AQUILA (ore 14.30) (4-1) TUTTOCUOIO-REGGIANA (ore 16) (0-2)
MARCATORI 16 RETI Donnarumma (4, Teramo). 15 RETI Cellini (5, Carrarese). 14 RETI Arma (4, Pisa). 13 RETI Bocalon (2, Prato); Lapadula (1, Teramo). 12 RETI Altinier (3, Ascoli). 11 RETI Torromino (1, Grosseto). 10 RETI Perez (2, Ascoli). 9 RETI Grassi (Ascoli; 8 con 1 rigore nel Pontedera); Loviso (3, Gubbio); Sandomenico (L’Aquila). 8 RETI Pichlmann (1, Grosseto); Regolanti (Gubbio); Forte (1, Lucchese; 2 nel Forli’); Fioretti (3, Spal); Colombo (1, Tuttocuoio). 7 RETI Tavares (2, Ancona); Merini (Carrarese); Melandri (Forli’); Lo Sicco (Lucchese); Alessandro (3, Pro Piacenza); Ruopolo (Reggiana); Guidone (Santarcangelo). 6 RETI Docente (1, Forli’); Fanucchi (Prato); Matteassi (Pro Piacenza); Graziani (Santarcangelo); Scappini (2, Savona). 5 RETI Tulli (Ancona); Mustacchio (Ascoli); De Feo (Grosseto; 5 nel Savona); Mancosu (Gubbio); Pacilli (1, L’Aquila); Romeo (Pistoiese); Rubino (1, Prato); Angiulli (Reggiana); La Mantia (1) e Sensi (1, San Marino); Germinale (1, Spal; ora è nell’Alessandria).
IL POSTICIPO ALLE 19 L’AQUILA CON LA REGGIANA E’ SPAREGGIO PER I PLAYOFF ●
Il programma della giornata (in attesa del recupero PistoieseAncona, gara rinviata nei giorni scorsi per i danni del vento allo stadio di Pistoia) viene completato questa sera dal posticipo di alta classifica tra L’Aquila e Reggiana. Così in campo questa sera (inizio della gara alle ore 19): L’AQUILA (3-4-3) Zandrini; Pomante, Maccarrone, Zaffagnini; Pedrelli, Corapi, Del Pinto, Karkalis; Pacilli, Perna, Sandomenico. (Cacchioli, Carini, Scrugli, Djuric, Perpetuini, Pozzebon, Virdis). All. Zavettieri. REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò, De Giosa, Mignanelli; Vacca, Parola, Angiulli; Giannone, Ruopolo, Siega. (Messina, Sabotic, Rampi, Messetti, Bianciardi, Tremolada, Petkovic). All. Colombo. ARBITRO Morreale di Roma (Cipressa-Lacalamita). (andata 1-1)
LA SVOLTA Forlì, esonerato anche Vanigli ● FORLI’ Nuovo cambio sulla panchina del Forlì. Richard Vanigli è stato esonerato dopo la sconfitta in casa di sabato con il Tuttocuoio. Vanigli era subentrato a Roberto Rossi il 30 dicembre: dopo la vittoria a Pisa il 6 gennaio aveva ottenuto solo 4 pareggi e 5 sconfitte. Per la sua sostituzione si fanno i nomi di Gadda, Luppi, o il ritorno di Rossi.
31
CLASSIFICA
Che scatto la Lupa La Reggina a picco: forse salta Alberti LUPA ROMA
3
REGGINA
1
MARCATORI Tulli (LR) al 48’ p.t.; Di Michele (R) dal 24’, Cascone (LR) dal 27’, Bariti (LR) dal 36’ p.t. LUPA ROMA (4-3-1-2) Rossi 6; Frabotta 5, Pasqualoni 6, Cascone 6,5, Celli 6; Bariti 7, Capodaglio 6,5, Raffaello 6,5; Margarita 6 (dal 15’ s.t. Cerrai 6); Tulli 6 (dal 36’ s.t. Martorelli s.v.), Del Sorbo 6 (dal 23’ s.t. Tajarol 6). (Santi, Conson, Santarelli, Tajarol, Mastropietro). All. Cucciari 6,5. REGGINA (3-4-1-2) Kovacsik 5; Di Lorenzo 5,5, Cirillo 5, Aronica 5; Gallozzi 5,5 (dal 12’ s.t. Di Michele 6,5), Armellino 6, Zibert 6, Benedetti 6; Maimone 6 (dal 42’ s.t. Ammirati s.v.); Viola 5,5 (dal 37’ s.t. Salandria s.v.), Insigne 5,5. (Berardi, Karagounis, Ungaro, Velardi). All. Alberti 5,5. ARBITRO Mei di Pesaro 6,5. NOTE spettatori 500 circa; abbonati 101, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Cascone, Zibert, Viola e Di Lorenzo. Angoli 3-6. ●
SQUADRE
PT
SALERNITANA BENEVENTO JUVE STABIA LECCE CASERTANA MATERA FOGGIA (-1) CATANZARO BARLETTA VIGOR LAMEZIA LUPA ROMA COSENZA MARTINA PAGANESE MELFI (-2) MESSINA AVERSA NORMANNA SAVOIA ISCHIA REGGINA (-1)
61 60 51 51 51 47 46 41 36 36 33 32 31 30 28 25 24 23 23 19
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
18 17 14 15 15 13 12 11 9 8 8 7 8 7 6 5 5 5 5 4
7 9 9 6 6 8 11 8 9 12 9 11 7 9 12 10 9 8 8 8
3 2 5 7 7 7 5 9 10 8 11 10 13 12 10 13 14 15 15 16
40 44 39 38 41 42 46 32 25 32 31 30 30 21 27 29 29 22 22 20
20 24 26 25 23 29 26 29 25 34 42 32 33 32 34 44 40 38 41 43
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
RISULTATI AVERSA NORMANNA-MARTINA BARLETTA-CASERTANA COSENZA-MATERA ISCHIA-CATANZARO LECCE-JUVE STABIA LUPA ROMA-REGGINA MELFI-PAGANESE SALERNITANA-BENEVENTO SAVOIA-FOGGIA VIGOR LAMEZIA-MESSINA
2-0 0-2 2-0 0-0 1-0 3-1 1-0 2-0 2-1 2-1
APRILIA (Lt) Un presente sempre più nero, con un futuro tutt’altro che incoraggiante. Questa la situazione in casa Reggina, dopo l’ennesima sconfitta arrivata sul campo della Lupa Roma. La formazione di Cucciari si impone per 3-1, risalendo la classifica e facendo un passo importante verso la salvezza, considerata anche la contemporanea sconfitta del Messina. Situazione diametralmente opposta per la Reggina che ora (la zona playout è lontana 4 punti) vede sempre più vicino lo spettro della seconda retrocessione consecutiva, che la manderebbe in Serie D.
MERCOLEDÌ 11 MARZO MESSINA-MELFI (ore 14.30) (0-0) REGGINA-VIGOR LAMEZIA (ore 14.30) (0-4) BENEVENTO-AVERSA NORMANNA (ore 15) (2-0) CATANZARO-FOGGIA (ore 15) (1-1) JUVE STABIA-COSENZA (ore 15) (1-0) CASERTANA-LUPA ROMA (ore 20.30) (1-1) LECCE-SALERNITANA (ore 20.30) (3-1) MARTINA-SAVOIA (ore 20.30) (2-1) PAGANESE-ISCHIA (ore 20.30) (2-0) MATERA-BARLETTA (ore 20.45) (1-0)
QUATTRO GOL Partita equilibrata nella prima frazione, con la Lupa Roma che passa in vantaggio con Tulli, bravo a sfruttare al meglio un passaggio filtrante di Raffaello. Nella ripresa la Reggina prova a reagire e riesce a trovare il pari al 24’, grazie all’appena entrato David Di Michele, che approfitta al meglio di uno svarione di Frabotta. Il pari però non dura a lungo ed al 27’ è Cascone a firmare il nuovo vantaggio capitolino, con la complicità di un goffo intervento di Kovacsik, con Bariti che nel finale completa l’opera con un bel pallonetto in contropiede. Clima dunque sempre più teso in casa Reggina, con squadra e allenatore in silenzio stampa (Alberti oggi potrebbe essere esonerato, si parla di Giacomo Tedesco come sostituto) e una società che, a soli sei anni dalla perdita della massima serie, sta per salutare anche il professionismo. Fabio Gradasso
16 RETI Eusepi (4, Benevento). 14 RETI Caetano (4, Salernitana). 12 RETI Iemmello (Foggia); Moscardelli (2, Lecce). 11 RETI Di Carmine (3, Juve Stabia); Caturano (4, Melfi). 10 RETI De Vena (5, Aversa Normanna); Iannini (Matera). 9 RETI Cavallaro (5, Foggia); Montalto (4, Martina); Madonia (Matera); Corona (1, Messina). 8 RETI Marotta (Benevento); Ciotola (3, Ischia); Arcidiacono (3, Martina); Carretta (Matera; 3 nel Martina); Del Sante (1, Vigor Lamezia). 7 RETI Cisse (1, Casertana); Calderini (3, Cosenza); Sarno (1, Foggia); Raffaello (1, Lupa Roma); Insigne (Reggina); Montella (Vigor Lamezia). 6 RETI Fall e Floriano (1, Barletta; ora è nel Pisa); Alfageme (Benevento); Caccavallo (Casertana; 4 con 1 rigore nella Paganese); Ripa (1, Juve Stabia); Letizia (1) e Mucciante (Matera); Orlando (Messina); Scarpa (4, Savoia); Scarsella (Vigor Lamezia). 5 RETI Scognamiglio (Benevento); Bianco, Diakite e Mancino (Casertana); Russotto (4, Catanzaro); Cori (Cosenza); Del Sorbo (Lupa Roma; 3 nel Savoia); Tortori (Melfi); Negro (Salernitana); Improta (1, Vigor Lamezia).
La Vigor Lamezia ribalta il Messina e vede la salvezza VIGOR LAMEZIA
2
MESSINA
1
MARCATORI Orlando (M) al 12’ p.t.; Scarsella (VL) al 6’, Improta (VL) al 18’ s.t. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 6; Spirito 6,5, Rapisarda 6,5, Gattari 6, Malerba 6,5; Papa 6,5 (dal 43’ s.t. De Giorgi s.v.), Battaglia 7, Scarsella 7; Held 6,5 (dal 37’ s.t. Catalano s.v.), Del Sante 6, Improta 7 (dal 32’ s.t. Kostadinovic s.v.). (Piacenti, Di Marco, Rossini, Voltasio). All. Erra 7. MESSINA (4-3-3) Berardi 5,5; Silvestri 6, Pepe 5, Stefani 6, Donnarumma 6; Rullo 5,5 (dal 22’ s.t. Spiridonovic 5), Damonte 6, Nigro 6 (24’ s.t. Izzillo 5,5); Orlando 6,5, De Paula 6, Ciciretti 5,5 (32’ s.t. Bonanno s.v.). (Scardino, Cane, Sciotto, Bortoli). All. Grassadonia 5,5. ARBITRO Giovani di Grosseto 6. NOTE paganti 977, abbonati 243, incasso di 8.470 euro. Espulso Pepe al 35’ s.t.; ammoniti Orlando, Gattari, Nigro, Del Sante e Domnarumma. Angoli 6-1. ● LAMEZIA TERME (Cz) Tre punti pesanti per la Vigor Lamezia (una sola sconfitta nelle ultime 11 giornate) che intravede il traguardo della salvezza diretta. Calabresi ora a +11 proprio sul Messina (i siciliani hanno raccolto un solo punto nelle ultime sei partite). Nel primo tempo meglio il Messina, che passa con una rovesciata beffarda di Orlando. Rabbiosa reazione della Vigor in apertura di ripresa: prima pareggia con Scarsella (al Messina nelle ultime 4 gare il mediano ha segnato 3 volte) e poi vince con un radente di Improta. Francesco Saverio Caruso
PROSSIMO TURNO
MARCATORI
SERIE D SORPASSO CUNEO CROLLA IL SIENA: IL POGGIBONSI C’È L’AKRAGAS VOLA ● (r.c.) Colpo grosso del Ponsacco (girone E) che rifila un secco 3-0 alla capolista Siena, ora raggiunta dal Poggibonsi. Nel girone A in pochi giorni il comando é passato prima alla Caronnese (recupero vinto) poi al Chieri dopo l’anticipo, ma ieri grazie al solito França (22 gol, decisivo nel 2-1 a Borgosesia) il Cuneo è tornato in vetta tenendo le due rivali (e la Pro Settimo) a -1. Il Castiglione (B) passa a Inveruno e mantiene a -5 il Seregno e a -8 il Lecco che ha già riposato. Piccola frenata del Padova (C): l’Altovicentino vince ma é sempre lontano (-8). Tra Rimini (D) e Correggese ci sono ancora 9 punti, mentre in chiave playoff rimane terzo l’Este che fa pari col Porto Tolle. La Maceratese (F) torna ad avere 8 punti sul Fano, che fa pari a Celano; rinviata sin da venerdì Campobasso-Matelica per la neve. Dopo i 7 gol di sabato della Lupa Castelli (G) con tris di Beppe Siclari, c’è la replica della Viterbese sempre però a -9. Fa 0-0 a Gallipoli la Fidelis Andria (H) ma il Potenza (22 a Monopoli) rimane a -6. La sconfitta del Torrecuso (I) permette all’Akragas di volare a +7. Oltre a Siclari, hanno fatto 3 gol anche Riccardo Santi (Clodiense) e Luigi Canotto (Agropoli). ● I risultati e le classifiche li potete trovare sul sito www.gazzetta.it.
32
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MotoGP R Verso la nuova stagione
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ducati, svolta al computer Aprilia ripesca la «step 2» 1Dall’Igna e Albesiano fanno il punto a pochi giorni dal via iridato Borgo Panigale: «Simulazioni ok». Noale: «Trapianto di soluzioni» Filippo Falsaperla
È IL MOTORE HA GIÀ UN BUON UTILIZZO MANCA SOLO VELOCITÀ MASSIMA ABBIAMO CAPITO CHE NON TUTTO ERA DA SCARTARE DELLA MOTO EVO ROMANO ALBESIANO DIRETTORE TECNICO APRILIA
45
● L’Aprilia è sempre stata sinonimo di corse e di vittorie. Dal 1992 i titoli in pista sono stati 45 tra piloti e Costruttori: 19 in 125, 19 in 250, 7 in Superbike
2
● Anticipando l’esordio in MotoGP di 1 anno, Noale deve inseguire, ma Bautista ha lasciato la Malesia staccato di 2”195; Melandri è a 4”454
un po’ una rincorsa a due velocità, partita a inizio febbraio con i primi test dell’anno in Malesia e andrà avanti tra qualche giorno (il 14) in Qatar, per arrivare, sempre a Doha, il 29, alla prima gara dela nuova stagione. E anche su un doppio binario: la Ducati sta cercando di riprendersi quelle posizioni che le mancano dall’addio di Casey Stoner (fine 2010), l’«arrogante» Aprilia — copyright del presidente Roberto Colaninno — vuole arrivare in fretta al tavolo dei grandi e confermare anche nella classe regina le belle cose di cui è stata (ed è) capace in Superbike. Ma entrambe le Case sono venute fuori dal secondo test di Sepang, alla fine del mese scorso con una sorta di bipolarismo. Intendiamoci, posizioni, risultati, aspettative sono completamente diversi, ma le sensazioni del box sembrano quasi rincorrersi.
smo. «Sono moderatamente soddisfatto - confessa Romano Albesiano, direttore tecnico di Noale - perché confrontandoci direttamente con gli avversari impariamo qualcosa ogni giorno di più. Nell’ultimo test abbiamo utilizzato una moto che chiamiamo “step1” (in pratica la ex Superbike con il motore a valvole pneumatiche, n.d.r.) perché la “step2”, con una nuova ciclistica, non ha dato il riscontro che volevamo. Ma ci siamo resi conto che questa moto non era completamente da scartare, Quindi stiamo recuperando alcune delle sue soluzioni, trapiantandole sulla precedente. E questo lavoro continuerà anche nel prossimo test del Qatar». La parte migliore sembra il motore: «Come prestazioni siamo abbastanza soddisfatti, soprattutto come utilizzo del propulsore. Dobbiamo recuperare qualcosa come velocità massima».
cento — dice Gigi Dall’Igna, massimo responsabile di Ducati Corse —. Soprattutto è stato importante fare chilometri per accumulare dati da elaborare a casa. Con Iannone abbiamo trovato un buon punto di partenza per l’assetto di base, che gli ha permesso di girare bene e con ritmo. Per Dovizioso c’è stato qualche problema in più. È normale che, se cerchi maneggevolezza dentro le curve, perdi qualcosa in frenata: però questo è il punto forte nella guida di Andrea. Dobbiamo lavorare per trovare il giusto equilibrio che vada bene per lui».
LAVORO Adesso entrano in campo anche i computer. «Il nostro metodo implica molto utilizzo delle simulazioni. Lo abbiamo fatto prima di scendere in pista e devo dire che i risultati ottenuti rispecchiano all’80 per cento quello che avevamo visto a casa. Abbiamo racPROMOZIONE A Sepang-2, al colto una grande massa di dati contrario, il primo impatto con per migliorare la nostra strada la pista della Ducati GP15 della e presentarci in Qatar con una rivoluzione è stato decisamen- moto che conosceremo meglio PASSETTINI In Aprilia, separa- te positivo. I tempi sono stati e, probabilmente, più a posto to il caso-Melandri — portato subito interessanti e le sensa- come messa a punto. Sulla picontrovoglia nella MotoGP e zioni dei piloti in qualche caso sta nuova faremo ancora comincapace di uscire dalla sua cri- addirittura entusiastiche. Però parazioni con la GP14.3 e dopo si di fiducia e risultati — , che è tre giorni di test non hanno i piloti decideranno cosa utilizun problema completamente chiarito tutti i dubbi. «Sono zare per il via del Mondiale. Sodiverso dal normale corso di contento ma non al 100 per no fiducioso sul fatto che riusviluppo di un progetto tutto sciremo a trovare un comnuovo, la sensazione promesso migliore MARCO ANDREA per quello che è stato rispetto alla moto CONTROVOGLIA FRENI MALIGNI fatto da Alvaro precedente». Melandri, 32 anni, non Dovizioso, 28 anni, ha © RIPRODUZIONE Bautista stimola ha accettato l’idea Aprilia accolto con entusiasmo RISERVATA un cauto ottimidi dirottarlo dalla vincente l’arrivo della Ducati GP15, Superbike alla MotoGP da ma in Malesia ha faticato più sviluppare: e i risultati si del compagno Iannone vedono. Nei test in Malesia ad adattarla al proprio infatti è stato lento stile, che punta e lontano da molto sulla frenata Bautista EPA MILAGRO
C’È DA LAVORARE PER DOVIZIOSO SU FRENATA E MANEGEVOLEZZA I NOSTRI CALCOLI HANNO AVUTO RISCONTRO IN PISTA ALL’80 %
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TACCUINO CROSS IN TAILANDIA
Villopoto-Cairoli 1-1 ● (m.z.) Tra Ryan Villopoto e Tony Cairoli (Ktm) finisce in parità: una manche (dominata) a testa anche se, grazie al 3° posto di gara-2, contro il 5° di Tony, costretto a rincorrere nella prima prova, l’americano della Kawasaki si porta a casa il GP di Tailandia. Alle sue spalle, con due secondi posti, Clement Desalle (Suzuki) neo leader in campionato. Decimo David Philippaerts (Yamaha). Doppia vittoria di Jeffrey Herlings (Ktm) in MX2 sul compagno Paul Jonass, e bis di Kiara Fontanesi (Yamaha) che conquista anche la seconda manche femminile.
RALLY
Ogier re in Messico ● (an.gat.) Terza vittoria iridata per Sebastien Ogier (Vw Polo R). In Messico l’iridato ha vinto 8 speciali più la power stage finale. Sul podio Mads Ostberg (Citroën DS3 evo) a 1’18’’ e l’altro alfiere
GIGI DALL’IGNA DIRETTORE TECNICO DUCATI
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● A inizio Mondiale la Ducati schiererà 3 versioni diverse: per Dovizioso e Iannone la GP15, Hernandez la 14.2, Petrucci, Barbera e Di Meglio la 14
607
● Al debutto con la GP15 a Sepang Iannone, 4o, ha accusato solo 607 millesimi di ritardo da 10 a Marquez. Dovi ha chiuso 10° 1”3 dalla vetta
Volkswagen Andreas Mikkelsen a 1’25’’. Solo 15° JariMatti Latvala, compagno rivale di Ogier che ha pagato il ritiro di sabato, alle spalle del nostro Max Rendina (Mitsubishi); 18° Robert Kubica (Ford Fiesta).
WTCC IN ARGENTINA
Lopez e Loeb perfetti ● (an.gat.) Dominio Citroën nell’apertura del Mondiale Turis Turismo a Termas de Rio Hon Hondo (Arg): in gara-1 tris fran francese con José Maria Lope Lopez davanti a Yvan Muller e Seba Sebastien Loeb, con Gabriele Tarq Tarquini (Honda) 5°. In gara-2 succ successo di Loeb su Lopez, con Monteiro (Honda) 3° e Tarq Tarquini 4°. In generale Lopez com comanda (48 p.) su Loeb (43).
ENDURO ALL’ELBA END
Meo fa tris Me ● (d (d.a.) A Portoferraio (Li) 3a vittoria vitto di fila per l’italofrancese Antoine Meo (Ktm), fran che nella seconda prova degli Assoluti Asso d’Italia Enduro regola nel finale Alex Salvini (Honda). f Terzo Terz Manuel Monni (TM).
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Ciclismo R In Francia RISULTATI E PROGRAMMA
CRONO E CLASSIFICA Martin a 7”, Nizzolo miglior italiano ● 1. Michal KWIATKOWSKI (Pol, EtixxQuick-Step) 6,7 km in 7’40”, media 53,128 km/h; 2. Dennis (Aus, Bmc); 3. T. Martin (Ger, Etixx-Quick-Step) a 7”; 4. L.L. Sanchez (Spa) a 10”; 5. Boom
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(Ola); 6. Degenkolb (Ger); 7. Chavanel (Fra); 8. Matthews (Aus) a 12”; 9. Dumoulin (Ola) a 13”; 10. Thomas (Gb) a 14”; 11. Van Garderen (Usa); 12. Wiggins (Gb) a 15”; 13. Porte (Aus); 14. Kelderman (Ola) a 16”; 15. Bauer (Nzl); 32. Nizzolo a 22”; 81. Aru a 33”.
LE TAPPE Oggi velocisti, giovedì montagna ● La prima tappa della Parigi-Nizza si conclude oggi a Contres dopo 196,5 km. Giovedì giornata chiave a la Croix de Chaubouret. Domenica cronoscalata Nizza-Col D’Eze.
DA MERCOLEDÌ AL 17 MARZO Tirreno-Adriatico con i «Fab Four» ● La cronosquadre di 22,7 km a Lido di Camaiore aprea mercoledì la TirrenoAdriatico con Nibali, Quintana, Froome e Contador: il meglio dei grandi giri. Tra gli sprinter sfida Cavendish-Kittel.
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● Le tappe: 1a, Lido di Camaiore, 22,7 km; 2a, Camaiore-Cascina, 153 km; 3a, Cascina-Arezzo, 203 km; 4a, Indicatore -Castelraimondo, 218 km; 5a, Esanatoglia-Terminillo, 194 km; 6a, RietiPorto Sant’Elpidio, 210 km; 7, San Benedetto del Tronto, 10 km, crono ind.
SVELATO IL RAPPORTO
Commissione Uci, ecco la verità: «L’antidoping migliora, però...» 1Sentite 174
persone in 13 mesi: niente rivelazioni Froome unico big in attività a parlare
Michal Kwiatkowski, 24 anni, si lancia nel prologo di ieri: aveva già vinto quello del Romandia 2014. Fabio Aru, 24, ha perso 5” al km BETTINI
Claudio Ghisalberti
«L
a strada per Nizza è ancora molto lunga. Vincere non sarà facile, ma sono molto motivato». Michael Kwiatkowski riesce a tenere a freno l’entusiasmo dopo la pesantissima vittoria a Maurepas, nel cronoprologo della Parigi-Nizza. Il corridore della Etixx-Quick Step s’è preso la soddisfazione di battere per una manciata di centesimi di secondi (31) uno che contro il tempo fila molto veloce, quel Rohan Dennis detentore del record dell’Ora con 52,491 km. Il campione del mondo in linea, che ieri ha corso in maglia bianca con banda rossa di campione polacco, ha messo alle sue spalle anche la vera maglia iridata, ovvero Bradley Wiggins (seguito come ammiraglia da una Jaguar F-Type Coupé nera con strisce iridate), detentore del titolo mondiale della specialità. BUFERA KNAVEN Ma per i britannici del team Sky, che pochi giorni fa con Froome e Brailsford si erano espressi in modo pesante contro l’Astana, questi sono giorni pesanti. L’olandese Servais Knaven, attuale diesse del team, è di nuovo coinvolto in una bufera doping. Il Mail on Sunday ha avuto accesso ai documenti del processo del 2001 (quando Knaven correva in maglia Tvm, era stato processato in Francia dopo che fiale di Epo erano state trovate nella sua auto nel 1998) e ha riferito
Kwiatkowski più veloce dell’Ora Aru inizia la corsa 1Parigi-Nizza, crono: per 31/100 l’iridato batte il primatista Dennis. A 33” il sardo, al debutto che gli esperti avrebbero accertato che si dopava. «Prendiamo queste accuse molto seriamente — ha assicurato il team britannico in una nota —. Abbiamo ricevuto tre rapporti di esperti mondiali di doping indipendenti che abbiamo consultato. Alla luce di quanto è emerso finora non vi è prova di doping e Servais continua a professarsi innocente, quindi resta un membro del team». VERSO IL GIRO Quello di ieri è stato anche l’esordio stagionale di Fabio Aru, atteso da una stagione di importanti verifiche dopo il 3° posto al Giro e il 5° alla Vuelta 2014. Il sardo dell’Astana che da gennaio, seguendo molti suoi colleghiamici, è emigrato in Svizzera («A Lugano il clima è migliore che a Bergamo e ci sono più
percorsi per allenarmi»), non è certo un cronoman, quindi l’81° posto a 33” dal vincitore è forse poco significativo, anche se quasi 5 secondi al chilometro di ritardo sono un dato da non sottovalutare. «Non posso pretendere troppo dal mio primo giorno di corsa, non sarebbe giusto — afferma —. Sto lavorando e sono sulla strada giusta per essere al top al Giro. Anche il peso, 61 chili e mezzo, è quello giusto. Poi Kwiatkowski assieme a Porte era già dalla vigilia il mio favorito per la vittoria finale». Giovedì in cima alla Croix de Chauburet il primo vero test. Domenica nella cronoscalata al Col’Eze un’altra occasione. «Non esiterò a provarci alla prima occasione. Intanto mi sono tolto la voglia pazza di ricominciare».
GUARDINI 15 IN MALESIA ● Tour de Langkawi (Malesia), Andrea Guardini subito a segno nella prima tappa: per il 25enne dell’Astana è il 2° centro 2015. In Malesia ben 15 successi su 29! BETTINI
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TRE STORIE SU GAZZETTA.IT
Ciro Scognamiglio cscognamiglio@gazzetta.it twitter@cirogazzetta
R
ivelazioni clamorose o accuse specifiche per corridori specifici? Chi se le aspettava, rimarrà deluso. Eppure il rapporto della Circ, reso pubblico da oggi, merita comunque di essere letto. SCHEMA Di che cosa stiamo parlando? La Circ, commissione indipendente per la riforma del ciclismo, è stata creata dall’Uci, la federazione internazionale, a gennaio 2014. Ha lavorato per 13 mesi e ha prodotto una relazione di 227 pagine. Ha avuto l’aiuto di 5 persone ma è stata formata sostanzialmente da 3 membri: Dick Marty (presidente, ex procuratore generale svizzero), Ulrich Haas, esperto di antidoping, e Peter Nicholson, ex ufficiale militare specializzato in indagini criminali. La Circ è stata anche definita «commissione per la verità e la riconciliazione» perché aveva il compito di «indagare sulle cause del diffondersi nel ciclismo della cultura doping, e sulle accuse all’Uci e ad altri organismi di inefficacia delle inchieste e delle procedure per scoprire il doping». Sono state intervistate 174 persone: corridori (ex e in attività), medici, membri di istituzioni, sponsor, organizzatori, giornalisti. Alcuni tra i nomi
GRAN FONDO A SIENA
Marco Pastonesi affronta uno dei tratti di sterrato delle Strade Bianche CONTI
Strade Bianche: il nostro inviato sullo sterrato
aiutare ragazze e donne nelle zone di guerra. Shannon è stata la prima donna a pedalare in mountain bike in Afghanistan nel 2009 e ad attraversare la valle del Panshir nel 2010. Due anni
dopo, sono apparse come un miracolo le prime giovani in bicicletta. Che ogni giorno sfilano davanti ai posti di blocco e pedalano contro pregiudizi, insulti e lanci di sassi.
CONTROLLI Tre sono i punti che in tema di antidoping hanno consentito di fare passi avanti: l’indipendenza della Cadf, la fondazione antidoping che si occupa dei controlli; l’introduzione del passaporto biologico; la moltiplicazione dei test a sorpresa (da 1.457 nel 2007 a 6.578 nel 2012). Ma è soprattutto il diffondersi dell'uso di «micro-dosi» a rendere necessaria la guardia sempre alzata. E occhio a un passaggio della relazione potenzialmente «esplosivo»: la finestra oraria dalle 23 alle 6 per il «no testing» viene definita «una debolezza del sistema attuale, necessita di essere indirizzata». In altre parole, servirebbero controlli antidoping anche nel cuore della notte. I corridori saranno d’accordo? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ulivieri parla alla Nazionale del c.t. Cassani
Afghanistan, in bicicletta per la libertà
Una ragazza afgana in bici e un posto di blocco militare
TEMI Nelle 227 pagine c’è il buio del doping. «Ho usato 12 sostanze diverse, alcune sperimentali e destinate solitamente ai cavalli». «Ho preso fino a 30 pillole al giorno, per respirazione, recupero, dormire meglio, rilassanti, antidepressivi». C’è l’Uci, quella degli Anni 90 e 2000, di Verbruggen e McQuaid (gestioni «opache»), che era connivente con Armstrong «l’uomo perfetto per guidare la rinascita del ciclismo dopo lo scandalo Festina del 1998». E allora per il texano fu chiuso un occhio sulle regole per farlo rientrare al Down Under 2009, mentre non risulta provata la positività al Giro di Svizzera 2001. A proposito di casi controversi: non risulta alla commissione che l’Uci abbia cercato di nascondere la positività di Contador al clenbuterolo al Tour 2010.
INCONTRO SPECIALE
CONTRO PREGIUDIZI, INSULTI E LANCIO DI SASSI
● Sono otto, sono giovani, e sulle loro biciclette stanno cercando di far cambiare opinione alla gente in una nazione difficilissima come l’Afghanistan. La loro sfida ai pregiudizi diventerà un film, che uscirà nel 2016: il sogno è riuscire a far sfilare almeno una di loro all’Olimpiade di Tokyo 2020. Nel giorno della festa delle donne, la storia più vera arriva dal paese asiatico devastato dalla guerra e da migliaia di morti. Dove lo sport può diventare davvero una speranza di vita e di affermazione sociale. Le ragazze sono guidate da un’americana, Shannon Galpin, che ha fondato l’associazione noprofit «Mountain2Mountain» per
illustri ascoltati: Armstrong, Riis, Vinokourov, Jaksche, Riccò, Piepoli, Froome (unico big che ha parlato tra quelli in attività).
● Un altro giorno di Strade Bianche fra sole e vento, polvere e sudore. Ieri si è disputata la prima edizione della Granfondo Strade Bianche, il terzo appuntamento dei due giorni eroici, stavolta riservato agli amatori e sponsorizzato dalla Trek. Ottocento partenti fra i due
percorsi, il medio di 105 e il lungo di 135 km. Alla partenza c’erano anche Fabian Cancellara e Fabio Felline, sabato fra i protagonisti della gara dei professionisti, con il loro team manager Luca Guercilena e il direttore sportivo Adriano Baffi. In prima fila Andrea Tafi, vincitore – fra l’altro – di una Roubaix e di un Fiandre, Yuri Chechi, olimpionico di ginnastica, e Riccardo Magrini, ex professionista e opinionista tv. In coda, il nostro Marco Pastonesi: leggete il suo racconto.
● Ospite speciale della Nazionale di c.t. Cassani in ritiro a Lido di Camaiore, Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori italiani di calcio, ha incontrato gli azzurri: «Per fare squadra bisogna rinunciare al concetto dell’io e pensare al “noi”». Ieri ha parlato anche il nutrizionista Iader Fabbri. A Camaiore ci sono 36 atleti: 24 pro’, 6 under 23, 6 junior.
C.t. Cassani, Ulivieri e l’Italia POZZI
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Tennis R Primo turno di Coppa Davis
L'ANALISI di GIANNI VALENTI
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Azzurri, l’incubo peggiore Una figuraccia kazaka
NESSUN ALIBI ORA SERVE 1Seppi travolto da Kukushkin, Fognini perde dal numero 130 Nedovyesov UN ESAME DI COSCIENZA e la rimonta è completa: 3-2. Ora lo spareggio per non retrocedere
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osì fa male. La sconfitta subita ieri dalla Nazionale di Corrado Barazzutti è una brutta battuta d’arresto per il tennis italiano. Ci aspettavamo una conferma alla crescita palesata singolarmente dai ragazzi azzurri durante i primi tornei dell’anno. Dobbiamo invece ingoiare una debacle doppiamente amara sia per il modesto calibro degli avversari che ci hanno messo sotto, sia per il modo in cui è maturata. Il clima particolare della Coppa Davis, il campo in cemento indoor e un arbitraggio a tratti eccessivamente casalingo non sono alibi da gettare in una seria analisi di quanto è accaduto. In Kazakistan non si è vista traccia della squadra gagliarda che l’anno passato era stata capace di eliminare prima l’Argentina e poi la Gran Bretagna arrivando a giocarsi la semifinale con la Svizzera. Qui sono mancate grinta e concentrazione e le gambe sono diventate molli nel momento del bisogno. Il c.t.è stato tradito dai due alfieri azzurri, Seppi e Fognini. L’altoatesino, che nel primo singolare di venerdì ci aveva illuso per una apparente solidità, si è squagliato in modo imbarazzante davanti a un avversario dignitoso, ma nulla più. Fognini, preferito a Bolelli, ha fatto anche di peggio lasciando il punto decisivo a un carneade come Aleksandr Nedovyesov, giocatore ai più sconosciuto che occupa la casella 130 del ranking. La sconfitta in Coppa Davis, purtroppo, fa il paio con quella patita dalle nostre ragazze in Fed Cup, contro la Francia. Ora dovremo giocare i playoff per rimanere nell’elite del tennis. Ma il campanello d’allarme è già suonato. Niente caccia alle streghe, ma una riflessione profonda per capire se urgono correttivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
nascita e povero di mezzi economici, è stato All American alla Oklahoma University, poi è stato maestro di tennis a casa sua e, quand’è entrato nei primi 100 del mondo, è stato assoldato dai signori del metano di Astana. Insomma, è un talento tardivo, a 28 anni compiuti, ma non è solo la spalla di Golubev nel miracoloso doppio dell’anno scorso a Ginevra contro Federer e Wawrinka, non è solo un giocatore da Challenger. «Mi meraviglio che abbia avuto solo quel calo nel quinto set», si sorprende Fognini. Che sicuramente è arrivato in Kazakistan poco allenato sul cemento, dopo la stagione sulla terra rossa sudamericana, e che ha dovuto giocare una partita nella partita contro i giudici di linea. Davanti a un semaforo
15 Il capitano azzurro Corrado Barazzutti, 52 anni, predica calma a Fabio Fognini, 27 anni: all’Italia non basterà EPA
Vincenzo Martucci INVIATO AD ASTANA (KAZ) @VinceMartucci
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attuti, beffati, delusi? Come escono gli azzurri di Coppa Davis dal 3-2 di Astana contro il Kazakistan che li costringe allo spareggio di settembre per restare in serie A dopo la semifinale dell’anno scorso? Sono sorpresi. Dal tennis, dal destino, dall’intelligente solidità di Kukushkin e dall’offensività totale di Nedovyesov, i ragazzi di coppa Davis — «hanno fino all’ultima palla e non ho niente da rimproverargli» — come sottolinea capitan Barazzutti, ma si sono fatti rimontare proprio come un mese fa le colleghe di Fed Cup contro avversarie altrettanto anonime, come Garcia e Mladenovic. «Ma lì il nostro doppio, numero 1 del mondo, ha perso in 55 minuti appena, i due match sono completamente diversi», insiste il c.t. forse per la prima volta più magnanimo con gli uomini. Infatti i ragazzi Seppi e Fognini sono soprattutto sorpresi, in negativo, da se stessi. Andreas s’è arreso dopo un set: lui che è un marato-
neta e l’uomo sicurezza, lui che sta giocando il miglior inizio d’anno di sempre, si blocca così davanti al numero 58 del mondo? «Non mi può scappare via il secondo set in quel modo, ho avuto 20 minuti che non sapevo cosa fare, non trovavo soluzioni, non trovavo il ritmo al servizio, come alla risposta, bravo lui». E Fabio si arena per la prima volta in Davis, come l’anno scorso nei grandi tornei, quand’è avanti due set a uno e poi all’alba del quinto set e ancora sul 5-4, quando ha il match in pugno. Troppo, anche contro il numero 130 del mondo che sul 4-1 ha chiaramente paura di vincere: «Sono dispiaciuto, è stata una partita molto lunga e combattuta, ho perso contro un avversario che non so perché è così in basso in classifica. Ce l’ho messa tutta, mi dispiace soprattutto per il capitano che mi ha dato fiducia in un match così importante e in un mese e mezzo ha preso due brutte insaponate». TATTICA Il capitano filosofeggia: «Succede, questo è lo sport, abbiamo lottato e abbiamo perso, ora torniamo subito in pista, pronti a ripartire». Già, ma lui ed
Andreas, dopo il match di venerdì di Bolelli, avevano avuto una bella anticipazione di quanto fosse difficile schiodare Kukuskhin dalla sua Maginot: possibile che anche un giocatore più solido come l’altoatesino sia crollato dopo un set, distrutto di tennis e quindi di testa? E che dire di Fabio? Possibile che un ex numero 13 del mondo (oggi comunque 22) non sappia gestire un picchiatore classico da cemento indoor, sfruttando le occasioni che quello sempre concede, falloso com’è da fondo? Certo la storia della domenica, al National tennis Center di Astana, s’è snodata in modo drammatico, dopo il 2-1 pieno di sorrisi del doppio di sabato. Sul 7-6 5-0 per Kukushkin, il c.t. sbaglia nel far alzare dalla panchina il solo Fognini per il riscaldamento, lasciando a Bolelli il ruolo di tifoso ed aiutando nella scelta dell’ultimo singolarista la panchina avversaria, già perplessa dal 4-0 nei testa a testa fra Fognini e Golubev. E, pronti: via, tutti sono a bocca aperta davanti al bum-bum di Nedovyesov. Possibile che nessuno l’avesse visto in finale a Bergamo a febbraio contro Paire? Sasha, ucraino di
● Gli spareggi giocati dall’Italia per la permanenza nel Gruppo Mondiale: 9 vinti (l’ultimo con il Cile 2012) e 6 perduti (l’ultimo con la Svezia nel 2010) (lu.mar.)
impazzito, come fai a non essere confuso, al di là del «Falco» che poi corregge l’errore, più o meno voluto? Che battaglia ha combattuto con se stesso il ragazzo «contro un arbitraggio penoso, schifoso» per non perdere le staffe? Con lui in campo, chissà perché, gli errori sono stati una quindicina. Tanto che il compagno Luca Vanni e il secondo di Barazzutti, Galimberti, si sono schierati come «aiuto giudici di linea» in tribuna. Finché il giudice arbitro non li ha richiamati. ERRORI Certo, alla fine «vince chi gioca meglio», come dice Barazzutti. «Non voglio prendere i giudici come scusa, ho avuto le mie chances e non le ho sfruttate», taglia corto Fognini puntando la prossima tappa, a Indian Wells. «Ma mi porterò sulle palle questo match per un po’». Sorpreso da tante cose, ma non dal suo servizio troppo ballerino, da quegli errori grossolani ed evitabili, spesso quand’è in vantaggio nel game, che gli complicano la vita: 73 errori gratuiti sono tanti. Sorprendi il prossimo, come facevi due anni fa, Fabio, e contrattacca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA Sorteggio a luglio Argentina, Mayer vince in 6 ore e 42’ Sconfitta al primo turno, a settembre l’Italia giocherà i play off per restare nel World Group e lo farà da testa di serie. Per conoscere il nome dell’avversario si dovrà attendere metà luglio (17-19), quando si completeranno i tabelloni della varie zone mondiali del Gruppo I. Questi gli accoppiamenti degli spareggi del Gruppo I: Russia-Spagna; AustriaOlanda; Romania-Slovacchia; Polonia-Ucraina; Uzbekistan-Sud Corea; Nuova Zelanda-India; Repubblica Dominicana-Ecuador. Colombia già qualificata. Intanto in Argentina il match tra Mayer e Sousa, 6 ore e 42’, è il più lungo di sempre in singolare in Davis. KAZAKISTAN-ITALIA 2-3 Ieri: Kukushkin (Kaz) b. SEPPI 7-6 (8) 6-0 6-4 in 2h2’; Nedovyesov (Kaz) b. FOGNINI 7-6 (5) 3-6 4-6 63 7-5 in 3h41’. Sabato: BOLELLIFOGNINI b. Golubev-Nedovyesov (Kaz) 7-6(4) 6-3 6-7(13) 6-4. Venerdì: Kukushkin (Kaz) b. Bolelli 7-6(6) 6-1 6-2; SEPPI b. Golubev (Kaz) 6-3 6-3 6-7(5) 6-2. GRUPPO MONDIALE Primo turno (nel dettaglio, i match influenti per il risultato finale): Germania-Francia 2-3 (Francoforte, veloce indoor); Gran Bretagna-Usa 3-2 (Glasgow, veloce indoor): Murray (Gb) b. Isner 7-6 (4) 6-3 7-6 (4); Repubblica CecaAustralia 2-3 (Ostrava, veloce indoor): Tomic b. Rosol 7-6 (4) 6-3 76 (5); Argentina-Brasile 2-2 (Buenos Aires, terra); Mayer (Arg) b. Souza 76 (4) 7-6 (5) 5-7 5-7 15-13; SerbiaCroazia 5-0 (Kraljievo, veloce indoor); Canada-Giappone 2-1 (Vancouver, veloce indoor); BelgioSvizzera 3-2 (Liegi, veloce indoor): Laaskonen (Svi) b. Darcis (Bel) 6-3 3-6 3-6 7-6 (5) 6-1; Goffin (Bel) b. Bossel (Svi) 6-4 6-0 6-4.
I TORNEI
A Monterrey la Errani stop in semifinale ● Si ferma in semifinale la corsa di Sara Errani a Monterrey (Mes, 460.000 , cemento): la romagnola viene sconfitta dalla svizzera Bacsinszky che conferma l’eccellente momento di forma (ha appena vinto ad Acapulco). Dopo un avvio disastroso, la Errani si rimette in carreggiata e nel terzo set sale fino al 5-3 prima della rimonta della svizzera. Nell’altra semifinale, la Garcia sorprende la Ivanovic: così i due tornei messicani hanno avuto la stessa finale in una settimana. Semifinali: Garcia (Fra) b. Ivanovic (Ser) 6-1 6-4; Bacsinszky (Svi) b. ERRANI 6-0 4-6 7-6 (3). PRIMA CARO A Kuala Lumpur (Mal, 229.000 , cemento) primo successo stagionale per Caroline Wozniacki. Finale: Wozniacki (Dan) b. Dulgheru (Rom) 4-6 6-2 6-1.
Atletica R Europei indoor di Praga
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L’Italia si aggrappa al cielo fCHESANI ARGENTO NELL’ALTO DOPO LA TROST ANCORA SUL PODIO
Silvano Chesani, 26 anni con la Trost COLOMBO
«LA MEDAGLIA È SOLO UN PASSO, NON IL PUNTO D’ARRIVO» Andrea Buongiovanni INVIATO A PRAGA (R. CECA)
L’
Italia, un Paese di saltatori in alto. La specialità azzurra, nella stessa Praga che nel lontano 1978 regalò l’oro continentale a Sara Simeoni con un leggendario 2.01, dagli Euroindoor n. 33 torna a casa con due splendidi argenti. Dopo quello di sabato di Alessia Trost, ecco quello meno atteso di Silvano Chesani. Da sommare, al computo complessivo di una giornata felice, al bronzo di baby Federica Del Buono nei 1500 e al quarto posto di un ritrovato Michael Tumi nei 60. IMPRESA CHESANI Chesani, 26enne trentino di Bosentino trapianto a Modena, firma un’impresa. Dopo il record italiano a 2.33 del 2013 e un 2014 da dimenticare per via di tanti
problemi fisici («Prima un’infiammazione al tendine d’Achille destro, poi un polpaccio strappato» smoccola), quest’anno è tornato. E, a conferma di un talento certo, subito a misure importanti. Fino a un argento continentale che lo proietta in una nuova dimensione. La gara (assenti big come Bondarenko, Ukhov e Fassinotti) è piuttosto atipica, su quote relativamente modeste. Il poliziotto commette diversi pasticci: addirittura due a 2.24, uno a 2.28 e un altro a 2.31. Ma non c’è un dominatore e la finale di tutti è infarcita
R«Mi spiace per
l’assenza di Fassinotti, avrebbe lottato per il titolo»
da nulli. Solo in tre, però, saltano 2.31 e basta per salire sul podio. L’oro va al russo Tsyplakov (due errori meno di Chesani), il greco Mastoras è a sua volta d’argento. Gianmarco Tamberi, con 2.24 e solo una guancia rasata dopo la qualificazione di sabato, è settimo. PROSPETTIVE «All’inizio – sorride Chesani – sbagliavo per eccesso di confidenza. Poi, man mano, ho carburato. Sono felicissimo, perché ho risolto i problemi e posso guardare al futuro con fiducia. Devo un grazie grande così al mio fisioterapista Maurizio Odorizzi. Mi ha rimesso in piedi ed è venuto qui a sue spese. Ma sia chiaro: questa medaglia è un passo, non un punto di arrivo. La mia vita privata? Sono single e da quando mi sono trasferito a Modena per farmi seguire da Giuliano Corradi, torno a casa un weekend al mese. La barba la porto sempre: prima di una gara non si taglia mai, come le unghie». Con l’ultimo tentativo a 2.34, ha saltato anche per l’oro. «Ero cotto, ho voluto strafare e non sono nemmeno riuscito ad alzarmi in volo – ammette –: ma va benissimo così. In tutto mi spiace per l’assenza di Fassinotti, avrebbe lottato per il titolo». BILANCIO L’Italia, così, chiude al 17° posto del medagliere (due argenti e un bronzo) e al 10° della classifica a punti (sette finalisti). In ambo i casi, nelle ultime quattro edizioni, aveva fatto meglio (a Madrid 2005 arrivarono solo un argento e sei finalisti). Dei 21 atleti impegnati nei turni (finale diretta per la Del Buono, la Caravelli ha rinunciato in extremis), undici sono stati subito bocciati, più del 50%. Ma ci sono stati tre personali (Bossotti Neves, Fofana e Alloh) e sei stagionali (Tumi, Cerutti, Chesani, Tamberi, Pennella eguagliato e Trost). La squadra, insomma, si è espressa anche meglio di quel che sulla carta valeva. E, date le premesse, è un mezzo successo. Al netto dei tanti, troppi assenti per infortunio, c’è da rimboccarsi le maniche. Ma gli atleti sui quali lavorare non mancano. Con gli Euroindoor, arrivederci a Belgrado 2017. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA La Schippers vola nei 60 piani: 7”05 Alloh sfortunata Il risultato tecnico più eclatante della giornata arriva della finale dei 60 donne: l’olandese Dafne Schippers, già oro europeo all’aperto di 100 e 200, vola in un grande 7”05, miglior prestazione mondiale dell’anno. E pensare che ancora non ha deciso cosa farà da grande: la sprinter o la specialista delle prove multiple? Audrey Alloh, 27enne fiorentina nata in Costa d’Avorio, in semifinale stampa un sontuoso 7”24, prima esclusa dalle otto elette per soli 2/100, a 5 dal primato italiano di Marisa Masullo, ma con un progresso sul personale dopo due anni di 6/100, un’enormità. Anche lei può guardare al futuro con ottimismo. UOMINI 60: 1. Kilty (Gb) 6”51; 2. Blum (Ger) 6”58; 3. Reus (Ger) 6”60; 4. Tumi 6”61; 5. Mancini (Svi) 6”62; 6. Jakubczyk (Ger) 6”62. 800: 1.
fDEL BUONO BRONZO SUI 1500
UN TALENTO CHE BATTE ANCHE GLI INFORTUNI
Federica Del Buono, a destra, ha 20 anni COLOMBO
«SONO STATA FERMA DUE SETTIMANE MA LA GARA MI TRASFORMA»
D
ove arriverà, questa ragazzina impertinente? Federica Del Buono, 20 anni festeggiati in dicembre, conquista una splendida medaglia di bronzo nei 1500. Ma con personalità che è già d’oro. Corre e ragiona da grande e ora che è un vulcano di emozioni, non si riesce a fermarla. Era reduce da due settimane difficili, per via di un infortunio al piede destro rimediato agli Assoluti di Padova. L’INFORTUNIO «Uno stiramento al flessore dell’alluce – ricapitola Federica, che in estate a Zurigo si è piazzata quinta agli Europei all’aperto – con tanto di edema osseo. E in più, negli ultimi giorni, forse a causa degli antinfiammatori che ho assunto per questo infortunio, devo essere stata vittima di una reazione allergica. Ho avuto problemi di respirazione, di tachicardia la mia pelle
si è riempita di puntini rossi. Sono stata costretta a fermarmi per otto giorni e solo qui a Praga ho ripreso a corricchiare». IL CORAGGIO La Del Buono è stata più forte di tutti gli imprevisti. Mostrando quel carattere che è un marchio di fabbrica. La vicentina infatti, con l’inarrivabile olandese Hassan subito involatasi, si mette in testa al gruppo dopo un 800 a ritmi blandi. E fa selezione. Le altre sono in fila, a resisterle solo le polacche Cichocka e Broniatowska. Quest’ultima
RTumi a 1/100 dal 3° posto nei 60. «Mi alleno in Francia da novembre. Sono orgoglioso»
cede e, dietro all’Hassan che perde parte dell’enorme vantaggio, nell’ultimo 200, è sfida a due: la spunta la polacca, ma la figlia d’arte (4’11”61) può ben essere soddisfatta. LA GARA «Ero in condizioni precarie – ribadisce la portacolori della Forestale, orecchini azzurri come le unghie smaltate – ma sono un’agonista, la gara mi trasforma. Avevo il terzo tempo tra le iscritte: ho confermato il mio valore. Non pensavo peraltro che la Hassan partisse così presto, mi ha sorpreso. Poi però ho capito che avrei dovuto giocarmela: all’ultimo giro la Cichocka mi ha anche ostacolata e, non bastasse, s’è messo in mezzo un giudice. L’unico rammarico, comunque, è che non ho trovato una bandiera per far festa». C’è pure una dedica speciale: «Nel giorno della festa delle donna – sorride – è per nonna Amelia, che compie 89 anni: è stata lei a convincermi a venire. Ha poteri straordinari». Nel suo futuro gli Europei under 23 («Dove ritroverò la Hassan, che pure pare una oltre categoria...») e i Mondiali assoluti («Passando dal maggior numero possibile di gare all’estero, tappe di Diamond League comprese»). Poi qualche esame universitario: «Un paio di settimane fa – svela – ripartendo da zero, ho cambiato facoltà. Da scienze della comunicazione a Verona, a scienze motorie a Roma». E chi la ferma, una così? SUPER TUMI Tre turni, tre personali stagionali: 6”63 in batteria, 6”62 in semifinale, 6”61 in finale, in ottava corsia. Michael Tumi, 25enne poliziotto padovano, è tornato. Come Chesani, ha avuto un 2014 difficile: ora a Parigi, seguito da Guy Ontanon, sta rinascendo. Può persino recriminare un po’: la conferma di bronzo gli sfugge per 1/100. «Ho cominciato la preparazione a fine novembre – ricorda – nemmeno pensavo di fare le indoor. Sono orgoglioso». La solita grande partenza (0”146 di reazione allo sparo) e un accelerazione che è quasi ai livelli di quella dei 2013, quando con 6”51 firmò un clamoroso record italiano. L’Italia, con lui, ritrova un velocista di punta. L’oro è del britannico Kilty (6”51), argento e bronzo dei tedeschi Blum (6”58) e Reus (6”61). Fabio Cerutti (6”67) e Delmas Obou (6”68) si erano arresi in semifinale. a. b © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MEDAGLIERE Lewandowski (Pol) 1’46”67; 2. English (Irl) 1’47”20; 3. Kupers (Ola) 1’47”25; 4. Almgren (Sve) 1’47”78; 5. Schembera (Ger) 1’47”83; 6. Learmonth (Gb) 1’47”84. 1500: 1. Holusa (R.Ceca) 3’37”68 (r.n.); 2. Ozbilen (Tur) 3’37”74; 3. O’Hare (Gb) 3’38”96; 4. Tesfaye (Ger) 3’39”08; 5. Grice (Gb) 3’39”43; 6. Ingebrigtsen (Nor) 3’39”70 (r.n.). Alto: 1. Tsyplakov (Rus) 2.31; 2. Chesani, Mastoras (Gre) 2.31; 4. Shustov (Rus) 2.28; 5. Baba (R.Ceca) 2.28; 6. Protsenko (Ucr) 2.28; 7. Tamberi 2.24. Eptathlon: 1. Shkurenyov (Rus) 6353 (m.p.m. ‘15: 6”98, 7.78, 13.89, 2.10; 7”86, 5.30, 2’44”84); 2. Abele (Ger) 6279; 3. Sintnicolaas (Ola) 6185; 4. Querin (Fra) 6115; 5. Helcelet (R.Ceca) 6031; 6. Auzeil (Fra) 6011. 4x400: 1. Belgio (Watrin, D. Borlée, J. Borlée, K. Borlée) 3’02”87 (r.e.); 2. Polonia 3’02”97 (r.n.); 3. R.Ceca 3’04”09 (r.n.); 4. Russia 3’08”00; 5. Gran Bretagna 3’08”56; 6. Irlanda 3’10”61. DONNE 60: 1. Schippers (Ola) 7”05 (m.p.m. ‘15, r.n.); 2. Asher-Smith (Gb) 7”08 (r.n.); 3. Sailer (Ger) 7”09; 4.
Okparaebo (Nor) 7”10 (r.n.); 5. Kambundji (Svi) 7”11 (r.n.); 6. Povh (Ucr) 7”14. 800: 1. Buchel (Svi) 2’01”95; 2. Poistogova (Rus) 2’01”99; 3. Lupu (Ucr) 2’02”25; 4. Jozwik (Pol) 2’02”45; 5. Hinriksdottir (Isl) 2’02”74; Meadows (Gb) n.p. 1500: 1. Hassan (Ola) 4’09”04; 2. Cichocka (Pol) 4’10”53; 3. Del Buono 4’11”61; 4. Broniatowska (Pol) 4’12”71; 5. Krause (Ger) 4’15”40; 6. Clarke (Gb) 4’16”49. Asta: 1. Sidorova (Rus) 4.80; 2. Stefanidi (Ger) 4.75; 3. Bengtsson (Sve) 4.70 (r.n.); 4. Zhuk-Krasnova (Rus) 4.60; 5. Flack (Fra), Kiriakopoulou (Gre) 4.50. Triplo:1. Koneva (Rus) 14.69 (m.p.m. ‘15); 2. Petrova (Bul) 14.52; 3. Knyazyeva (Isr) 14.49 (r.n.); 4. Gierisch (Ger) 14.46; 5. Mamona (Por) 14.32; 6. Bujin (Rom) 13.91. 4x400: 1. Francia (Guei, Diarra, Raharolahya, Gayot) 3’31”61; 2. Gran Bretagna 3’31”79; 3. Polonia 3’31”90; 4. R.Ceca 3’32”08; 5. Ucraina 3’32”39; 6. Russia 3’32”53. Qualificazioni Uomini. 60. Sf. I: 6. Cerutti 6”67, el (13°). II: 4. Obou 6”68, el (15°). III: 1. Kilty (Gb) 6”53; 2. Tumi 6”62, q (7°). Donne. 60. Sf. III: 1. Sailer (Ger) 7”08; 3. Alloh 7”24, el (9a).
Russia
O 6
A 2
B TOT 0 8
Francia
3
1
1
5
G. Bretagna 2
4
3
9 6
R. Ceca
2
1
3
Olanda
2
0
3
5
Germania
1
3
2
6
Polonia
1
2
4
7
Bielorussia 1
2
0
3
Belgio
1
2
0
3
Serbia
1
1
0
2
Turchia
1
1
0
2
Svezia
1
0
2
3
ITALIA
0
2
1
3 RCS
4X400: ORO ALLA FAMIGLIA BORLEE ● Storico Belgio nella 4x400. Julien Watrin in 1a frazione (46”88), poi i fratelli Borlée: Dylan (45”86), Jonathan (45”14) e Kevin (44”99), gli ultimi due gemelli. Totale 3’02”87, record europeo tolto alla Polonia dopo 16 anni (3’03”01; Maebashi, 7/3/99) REUTERS
40
Basket R Serie A: 6a giornata di ritorno
Roma la grazia Varese si rialza Caja prima vittoria 1Dopo 5 k.o., la Openjobmetis domina la gara ma si salva solo sull’errore di DeZeeuw al 45’
Vincenzo Di Schiavi
VARESE
78
ROMA
73
gia, di un nuovo corso intriso di aggressività fisica e mentale.
INVIATO A VARESE
D
avanti alle entrate del PalaWhirlpool campeggiano ancora le gigantografie di un sorridente Gianmarco Pozzecco con la maglietta «I’m back». No, lui è andato. E’ tornata invece la Varese di Attilio Caja, al primo graffio a Masnago, che chiude la serie nera di 5 k.o. di fila (8 in 9 partite) e rianima un gruppo ancora emotivamente provato da settimane vissute pericolosamente. PATEMI Altrimenti non si spiegherebbero gli inusitati patemi che rischiano di ribaltare una gara già vinta. Varese va come un treno per 30 minuti, tocca ripetutamente il +17, dominando oltremodo a rimbalzo offensivo (21), ma il supplementare vincente gli viene regalato dalla mano pallida del belga De Zeeuw, che sbaglia la tripla della vittoria (0/4 dall’arco). «Cali fisiologici — li definisce Caja senza troppi allarmismi, facendo finta di non ricordare che in passato sono costati k.o. sanguinosi — ma questa è un’altra storia, prendiamo quanto di buono abbiamo visto oggi». Ovvero un Jefferson torreggiante, a suo agio ad alte quote, sopra in ferro, dove stampa schiacciate a ripetizione (5). La lucida regia di Maynor, uno che se vuole la squadra la sa far girare (9 assist), nemmeno paragonabile allo stentato playmaker atterrato alla corte del Poz qualche settimana fa. Le fiammate di Diawara, unico con la mano ferma quando arriva il gelo della paura. Infine Eyenga, il migliore, emblema, con la sua ener-
D.T.S (24-11, 39-23; 54-43; 65-65) OPENJOBMETIS VARESE: Maynor 10 (1/5, 2/7), Eyenga 18 (7/12, 0/1), Diawara 16 (2/2, 4/13), Kangur 7 (2/4, 1/2), Jefferson 15 (6/8); Lehto 5 (1/2, 1/3), Casella 1 (0/1, 0/3), Okoye 6 (3/7), Callahan (0/5). N.e.: Balanzoni, Pietrini, Vescovi. All.: Caja. ACEA ROMA: Stipcevic 22 (6/7, 3/8), Freeman 11 (4/6, 0/6), Jones 10 (2/6, 1/2), Ejim (0/1 da tre), Morgan 11 (4/12, 0/1); De Zeeuw 2 (0/4 da tre), D’Ercole 4 (2/2, 0/2), Sandri 3 (1/1 da tre), Ebi 10 (5/10). N.e.: Romeo, Kuschev, Reali. All.: Dalmonte. ARBITRI: Sahin, Seghetti, Tolga. NOTE - T.l.: Var 10/15, Roma 12/16. Rimb.: Var 52 (Jefferson, Okoye 12), Roma 35 (Morgan 7). Ass.: Var 20 (Maynor 9), Roma 13 (Freeman 6). Antisp.: Jones 27’44” (44-38). Progr.: 5’ 14-4, 15’ 30-18, 25’ 45-38, 35’ . Instant replay 3 punti Varese (76-70) 33’27”: confermato. Spett.: 3802.
LA CHIAVE
21
Rimbalzi offensivi di Varese, record di quest’anno, su 52 totali: 6 a testa per Jefferson e Okoye
VOLATA PLAYOFF: ANTI-MILANO IN CERCA DEL SALTO DI QUALITA’
I
TORTO E, allora, come dare torto a Dalmonte? «Il nostro è un mestiere bastardo: se ti entra un tiro hai indovinato tutto, se va fuori non hai capito niente». Saggio dunque tarare, perché Roma ha prodotto tre frazioni orrende e due di grande spessore. Caja invece dribbla le domande sul futuro: «Dove possiamo arrivare? Datemi un po’ di tempo, ve lo dirò quando avrò reinserito Rautins». Ma non era fuori per tutta la stagione? «No — spiega Caja —. In settimana ha un controllo e siamo ottimisti». Forse la ruota di Varese comincia a girare per il verso giusto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L'ANALISI di LUCA CHIABOTTI
nizia l’ultimo terzo di campionato, negli anni recenti non ha cambiato la sostanza delle cose: in media, 7 delle 8 squadre in testa alla classifica alla 21a giornata, o addirittura 8 su 8 nel 2013, si sono qualificate ai playoff a fine stagione. Stavolta i cambiamenti potrebbero essere più sostanziosi, considerato che Cantù e Pistoia sono ancora fuori dalle prime 8 ma in crescita. Se Milano, Venezia, Sassari, Reggio Emilia e Brindisi sono le migliori e siamo convinti (al netto di infortuni) che alla fine occuperanno ancora le prime 5 posizioni, c’è un dato che lascia perplessi: nessuna squadra, finora, ha fatto il salto di qualità quando è stato necessario. C’e riuscita Sassari, in Coppa
TILT E Roma? Sulla tripla di Maynor del 44-37 sembra morta. Ma il 4° fallo di Diawara manda in tilt le rotazioni di Caja. Così l’Acea fa tre cose giuste, come spiega Dalmonte: «Abbiamo giocato con tre piccoli, perché sono quelli che danno più garanzie nel trattamento di palla anche se questa è una forzatura per noi, usato la zona 3-2 e caricato la testa per pareggiare l’aggressività degli avversari, ciò che non avevamo fatto all’inizio condizionando il match». Con Jones ottimo in transizione, Stipcevic infila letture e triple da manuale, mentre Freeman attacca il canestro invece di sparare triple insensate nel traffico. Roma, a meno di 2 minuti dalla quarta sirena, sorpassa (63-65), poi Eyenga pareggia e De Zeeuw completa l’indecente giornata dei lunghi romani (si salva solo Ebi) scheggiando il ferro col possesso decisivo.
Italia, ma è un’altra cosa. Milano, reduce da 15 vittorie consecutive con cifre strepitose sembra in una botte di ferro ma nessuno ci toglie dalla testa che una parte, minoritaria, ma non trascurabile, del suo dominio sia colpa degli avversari. Nel 10-0 dell’EA7 in casa, lo scarto medio è stato di 22.3 punti, leggermente superiore a quello delle Siena tricolori più travolgenti. E temiamo che la sindrome del «tanto partiamo battute» si sia ripresentata. Al Forum, Cantù ha perso di 19, Cremona di 33, Reggio Emilia di 50. Venezia era sotto di 23 al 32’. E nelle vittorie in trasferta dell’EA7, Sassari era sotto di 17 punti al 34’ prima del recupero finale, Bologna ha perso di 33 a Casalecchio, Venezia onorevolmente al Taliercio ma senza impensierire
troppo gli avversari. Vogliamo dire che se la superiorità di Milano è straevidente, lo è fino a quando qualcuno non l’affronta per batterla davvero. Come Sassari in Coppa o Siena l’anno scorso in finale contro una Armani migliore di quella vista finora. Che, attaccata seriamente, sarebbe in difficoltà. E come si costruisce una vera mentalità anti-Milano? Ad esempio, non arrivando, come ha fatto una Virtus Bologna in grande crescita, a «darla su» già nel primo tempo a Venezia. Che, a sua volta, deve ancora riuscire a battere una avversaria diretta di alta classifica. Il salto di qualità, nel caso di Sassari e Brindisi, sarebbe trovare una continuità mentale definitiva, per Reggio Emilia evitare sbandate come quella del Forum dove, senza nulla da perdere, era a -31 all’intervallo. All’ultimo terzo di stagione chiediamo di indicarci chi sarà la nuova Siena capace di competere con Milano su 7 partite come Sassari è già riuscita a fare in una sfida secca. Vincendo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Christian Eyenga, 25 anni: per l’ala congolese ieri 18 punti e 10 rimbalzi in 41 minuti CIAMILLO
REGGIO EMILIA-AVELLINO
Lavrinovic fa già la differenza REGGIO EMILIA96 AVELLINO
72
(25-17, 48-32; 75-54) GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 6 (3/4, 0/3), Diener 8 (1/2, 2/4), Kaukenas 12 (2/5, 2/4), Polonara 11 (1/1, 3/4), Cervi 10 (4/6); Mussini 10 (2/2, 2/5), Della Valle 22 (1/3, 6/8), Lavrinovic 9 (2/3, 1/1), Pini 6 (3/3), Rovatti 2 (1/1), Strautins, Pechacek. All. Menetti. SIDIGAS AVELLINO: Gaines 10 (3/7, 1/4), Banks 18 (5/8, 2/6), Hanga 11 (5/12, 0/4), Trasolini 4 (1/1, 0/1), Anosike 8 (4/6); Cavaliero 9 (1/1, 1/3), Lechtaler (0/1), Cadougan 9 (1/4, 1/1), Cortese 3 (0/2, 1/3), N.e.: Harper, Severini, Morgillo. All. Vitucci. ARBITRI: Mattioli, Sardella, Caiazza NOTE – T.l.: RE 8/10, Ave 14/24. Rim.: RE 38 (Della Valle 7), Ave 29 (Anosike 13). Ass.: RE 26 (Cinciarini 13), Ave 6
(Banks 3). Progr.: 5’ 14-9, 15’ 40-27, 25’ 61-39, 35’ 84-60. Usc. 5 f.: Pini 33’ 32’’(82-56), Della Valle 38’ 57’’ (94-69). Spett. 3500. REGGIO EMILIA «Sono qui per indicare la strada» aveva detto in settimana Darjus Lavrinovic ed è stato di parola. Il lituano con le sue letture dal post basso e Amedeo Della Valle, con i tiri da fuori, hanno infatti regalato la vittoria a Reggio Emilia. Notte fonda per Avellino, arrivata alla nona sconfitta nelle ultime 10 partite di campionato e che ha avuto nel solo Adrian Banks un punto di riferimento credibile. Menetti, che ha passato una settimana difficile dopo il -50 subito a Milano («Siete entrati nella storia dalla parte sbagliata» recita uno striscione esposto dai tifosi, record negativo del club), si gode i suoi gioielli: «Bella reazione dopo una settimana difficile — afferma il coach: —. Sono contento per Lavrinovic che sarà al 10% della condizione, ma ci ha già fatto render conto di cosa ci siamo persi in questi mesi. Bene Della
Valle, ma per la difesa che ha fatto vedere e non tanto per le triple: quelle le ha già nel suo bagaglio» Di umore diametralmente opposto coach Frank Vitucci: «E’ stata una partita segnata molto presto, in cui non siamo stati capaci di arginare il loro talento: i numeri sono abbastanza evidenti e sottolineano il gap che c’è stato. L’assenza di Harper è stata pesante, ma non giustifica». La posizione del tecnico potrebbe essere a rischio: “Io in discussione? I risultati sono negativi e quindi è ovvio che mi senta in discussione, ma questa domanda va fatta al management». La gara entra nel vivo con l’ingresso di Lavrinovic. Il lituano, al debutto davanti al proprio pubblico, segna due canestri in avvicinamento e mette in ritmo i compagni giostrando dal post basso permettendogli così di chiudere il primo quarto 25-17. Nel secondo, Della Valle che con 8 punti in fila gira l’inerzia completamente ad appannaggio dei suoi. Banks realizza 14 punti nel primo tempo, ma affonda. Francesco Pioppi
I MIGLIORI DELLA GIORNATA PUNTI
RIMBALZI
26
13
1. Marcus Denmon
1. O.D. Anosike
BRINDISI
AVELLINO
guardia 24 anni
pivot 24 anni
2. Dejan Ivanov
23 22 3. Amedeo Della Valle 22 3. Jeremy Hazell 22 CASERTA
3. Rok Stipcevic ROMA
REGGIO EMILIA BOLOGNA
TIRI DA DUE
2. Johndre Jefferson VARESE
2. Stanley Okoye VARESE
4. James Mays BRINDISI
4. Dominique Archie CAPO D’ORLANDO
TIRI DA TRE
6/7
7/8
1. Rok Stipcevic
1. Marcus Denmon
ROMA
BRINDISI
play 28 anni 2. Jarrius Jackson VENEZIA
2. J. Jeffferson VARESE
4. Abdul Gaddy BOLOGNA
4. Kenny Hayes CREMONA
12 12 11 11
guardia 24 anni
6/8 6/8 6/9 6/9
2. A. Della Valle
6/8 3/4 3. Michele Antonutti 3/4 3. Gianluca Basile 3/4 REGGIO EMILIA
3. Tomas Ress VENEZIA
CASERTA
CAPO D’ORLANDO
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Capo d’Orlando vede la salvezza Caserta sull’orlo del baratro 1I siciliani scappano con un parziale di 16-0 nella ripresa firmato da Basile e McGee
Campani senza Domercant e nel caos societario. Esposito: «Lotteremo fino alla fine» CASERTA
70
Mario Canfora INVIATO A CASERTA
C.D’ORLANDO 83 (21-19, 43-42; 56-62) PASTA REGGIA CASERTA: Moore 5 (1/2, 1/7), Tommasini 6 (0/1, 2/5), Vitali 8 (3/7, 0/6), Antonutti 15 (3/5, 3/4), Ivanov 23 (4/8, 3/5); Mordente 3 (0/1, 1/3), Scott 10 (2/3, 2/6), Michelori, Tessitori (0/1). N.e.: Domercant, Capuano, Damiano. All.: Dalmonte. UPEA CAPO D’ORLANDO: Henry 15 (3/6, 2/4), Pecile 8 (1/3, 2/3), Basile 9 (3/4 da tre), Archie 17 (5/8, 1/3), Hunt 10 (4/6); Nicevic 10 (5/9), McGee 14 (3/6, 2/6). N.e.: Soragna, Karavdic, Bianconi. All.: Griccioli. ARBITRI: La Monica, Bettini, Attard. NOTE - T.l.: Cas 8/8, Cap 11/13. Rimb.: Cas 29 (Ivanov 7), Cap 41 (Archie 11). Ass.: Cas 13 (Moore 6), Cap 14 (Basile 7). Progr.: 5’ 15-11, 15’ 29-31, 25’ 51-52, 35’ 61-75. Spett. 3285 per 24.309 euro.
F
ine dei giochi, o quasi. Dopo essere tornata nuovamente nel massimo campionato nel 2008, Caserta fallisce la gara del dentro o fuori, quella che contro Capo d’Orlando l’avrebbe dovuta rilanciare ai fini di una salvezza che sarebbe stata comunque complicatissima. Certo che giocarla senza Henry Domercant (fuori per noie muscolari), 14,8 punti a partita nelle cinque uscite in bianconero, è stata la mazzata finale di una stagione terribile. Manca la matematica, si dirà. Però bisogna essere realisti. E questa Juvecaserta (ieri in tribuna c’era pure Nando Gentile) oggi non ha che il 5% di possibilità di salvezza. Basta dare uno sguardo al calendario per mettersi l’animo in pace: le restano
da giocare quattro gare in casa contro le prime quattro della classifica (quindi Venezia, Milano, Sassari e Reggio Emilia, citate in ordine di calendario) e cinque fuori (Cantù, Trento, Varese, Avellino e Pesaro). TUTTO STORTO Anche Enzino Esposito è realista. «Quando mi hanno affidato la panchina - dice - ho sempre sostenuto che salvarsi sarebbe stato come vincere uno scudetto. Ora lotteremo fino alla fine, cercheremo di fare subito nella prossima gara di Cantù bella figura, ma è evidente che la componente psicologica dei ragazzi è quella che è. Mi preoccupa questo, non gli errori tecnici. Peccato per l’assenza di Domercant, ma quando ti va tutto storto...». Il tutto, mentre a livello societario si vive una situazione paradossale: i due ex presidenti Raffaele Iavazzi e Carlo Barbagallo
(col primo che detiene il 90% delle quote del club) neppure si salutano più, anzi si beccano in continuazione su Facebook e sui media scaricando colpe di una stagione iniziata in maniera disastrosa, con 14 k.o. di fila. L’attuale presidente, tale Nicola Cecere, non è stato mai presentato alla stampa, non ha mai rilasciato interviste, i tifosi neppure sanno come è fatto. E sul futuro resta un enorme punto interrogativo anche se probabilmente la retrocessione non sarebbe il peggiore dei mali. DEDICA Dalla tristezza di Caserta alla gioia di Capo d’Orlando (senza Soragna: risentimento muscolare) che blinda la permanenza in A grazie al doppio successo di fila in terra campana, Avellino e appunto Caserta. La svolta tra la fine della terza frazione e l’inizio della quarta: un 16-0 pauroso, col tabellone passato in pochi minuti dal 5657 al 56-73. Ottimo l’esordio di McGee e applausi a un Basile da 34’ sul parquet con 3/4 dai 6,75. «Dedichiamo questo successo al nostro ragazzo delle giovanili Andrea Plattella, morto nei giorni scorsi a soli 15 anni per una leucemia che l’ha portato via in pochissimo tempo: sapevamo che avevamo un angelo in più da lassù», dice il tecnico siciliano Giulio Griccioli.
Tyrus McGee, 23 anni CIAMILLO
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SECONDA IN CLASSIFICA
Difesa, Jackson e collettivo Venezia domina Bologna 1Cinque in doppia cifra
per la Reyer: ritrovati Dulkis, Viggiano, Nelson Virtus: White caviglia k.o.
Jarrius Jackson, 29 anni CIAMILLO
Michele Contessa MESTRE (VE)
U
mana alle stelle, Granarolo dietro la lavagna. Partita a senso unico con la Reyer che conserva il secondo posto e riporta sulla terra la Virtus, reduce da cinque vittorie in sei partite. Se l’Umana presenta Goss in condizioni non ottimali, Recalcati non rischia, se non per una manciata di secondi, Ruzzier, e perde strada facendo Peric (botta al ginocchio), Valli deve fare i conti con il rientro di un Ray non ancora in condizione, ma non pensava di dover perdere anche White dopo un paio di minuti (distor-
sione alla caviglia sinistra). Ovvio che la Reyer ha dominato sotto i tabelloni (41-28, Stone e Ortner 8), ingabbiando gli attaccanti bianconeri tanto che Bologna è sprofondata a -30 (55-88 al 37’), prima che la forza difensiva granata si attenuasse. Prova di maturità dell’Umana con 5 uomini in doppia cifra, tra cui il ritrovato Dulkys (18), e Nelson, scelto al posto di Radic, sciorina una prova d’altri tempi (11 punti, 7 rimbalzi). SENSO UNICO Bologna attenua solo nel finale lo scarto, ma Giorgio Valli non riesce a sorridere: «Non riusciamo a compiere il salto di qualità: Ray non era al top e perdere White non è sta-
POSTICIPO ALLE 20
Stasera Sassari è a Pesaro
ASSIST
13 1. Andrea Cinciarini REGGIO EMILIA
play 28 anni
2. Eric Maynor VARESE
3. Julyan Stone VENEZIA
3. Gianluca Basile CAPO D’ORLANDO
5. Austin Freeman ROMA
9 7 7 6
VALUTAZIONE
35 1. Dejan Ivanov CASERTA
pivot 28 anni
2. Johndre Jefferson
31 28 3. Jarrius Jackson 28 5. Amedeo Della Valle 26 VARESE
3. Christian Eyenga VARESE
VENEZIA
REGGIO EMILIA
● (cam.ca.-g.d.) Oggi PesaroSassari (alle 20, diretta Rai Sport 1; arbitri Martolini, Rossi, Weidmann). Pesaro al completo, nel Banco presenti ma acciaccati Dyson e Sosa. Kadji è appena tornato dagli States. Il derby tra Cantù e Milano è stato rinviato al 16 aprile, Pistoia-Trento, a data da destinarsi per l’inagibilità del palasport. ● A-1 DONNE (9a rit.): Gesam LU-Cus Cagliari 75-55, Famila Schio-Lavezzini PR 89-57, Techmania BattipagliaAcqua&Sapone Umbertide 5779, Calligaris TS-Saces NA 2869, Vigarano-Ceprini Orvieto 70-72, Passalacqua RG-Fila San Martino 47-39, Rip.: Umana VE. CLASSIFICA: Ragusa 36; Schio 34; San Martino 28; Venezia 26, Umbertide 26; Napoli, Lucca 24; Battipaglia 16; Vigarano, Cagliari 14; Parma, Orvieto 10; Trieste 2. ● COPPA GEAS Il Paddy Power Geas Sesto di Cinzia Zanotti ha vinto la Coppa Italia di A-2 battendo in finale Ferrara 62-54.
to il massimo, ma ci siamo disuniti troppo presto. Tanta buona volontà, ma poca lucidità contro la qualità Reyer». La partita quasi non inizia, Venezia vola subito sul 15-5 con Jackson (21 punti, 4 rimbalzi) devastante, che non fa rimpiangere Goss, e Ress micidiale dal perimetro. White si scaviglia e la Reyer decolla (25-11), neutralizzando il temuto attacco della Granarolo. «Ho visto la mentalità giusta ha spiegato Carlo Recalcati - sapevamo di avere dei problemi, siamo scesi in campo con la determinazione giusta. Sono contento: giocatori come Viggiano e Dulkys dovevano ritrovare la fiducia». L’Umana non ha mai mollato in difesa, andando al riposo sul +22 (47-25), reggendo anche al rientro fino al -13 (49-62) firmato Hazell, prima del micidiale 19-4 casalingo tra terzo e ultimo quarto (81-53) che ha chiuso i giochi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
VENEZIA
96
BOLOGNA
71
(25-13, 47-25; 68-51) UMANA VENEZIA: Stone, Jackson 21 (6/8, 2/3), Viggiano 12 (3/3, 2/5), Peric 6 (3/7), Ress 11 (1/5, 3/4); Goss 2 (0/1, 0/3), Ruzzier, Bolpin 3 (1/1 da 3), Ortner 9 (3/3), Nelson 11 (3/4, 1/3), Ceron 3 (0/2, 0/2), Dulkys 18 (3/4,3/8). All.: Recalcati. GRANAROLO BOLOGNA: Ray 7 (1/4, 1/3), Gaddy 16 (6/9, 1/2), Hazell 22 (4/7, 2/7), White, Cuccarolo 2 (1/2); Imbrò (0/2, 0/2), Fontecchio 9 (2/5, 1/5), Mazzola 8 (4/8, 0/1), Benetti (0/1 da 3), Reddic 7 (3/6). N.e.: Cattapan. All.: Valli. ARBITRI: Mazzoni, Bartoli, Morelli. NOTE - T.l.: Ven 16/21, Bol 14/17. Rimb: Ven 41 (Stone, Ortner 8), Bol 28 (Mazzola 10). Ass.: Ven 29 (Stone 7), Bol 15 (Gaddy 6). Uscito 5 falli: 38’32” Fontecchio (88-65). Progr.: 5’ 12-5, 15’ 39-15, 25’ 58-38, 35’ 86-56. Spettatori: 3509.
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A-2 GOLD
A Verona dopo 24 anni un’altra Coppa Italia Alberto Banzola
U
na finale degna di questo nome: la Coppa Italia di A-2 è della Tezenis Verona che batte la Fmc Ferentino. C’è voluto un overtime per portare la coppa in riva all’Adige, 24 anni dopo il successo nella Coppa Italia «vera» della Glaxo stellare di Alberto Bucci, Morandotti, Moretti, Schoene e Kempton. Verona ha avuto maggiori energie e freddezza per portare a casa la vittoria: i liberi finali sono di capitan Boscagin, quelli che hanno costruito la vittoria, invece, portano la firma in calce di Michael Umeh: 36 punti e bis del successo del 2013 con Trento. TAPPA «E’ una tappa di passaggio per la nostra stagione, non un punto di arrivo, né di partenza — dice coach Ramagli —: la coppa non era un obbiettivo, ma sono contento soprattutto della reazione della squadra». Le energie spese contro Treviso e Brescia da Ferentino sono sostituite dall’adrenalina con cui Omar Thomas l’ha spinta al +10 dell’intervallo (35-45). Il break di 27-5 tra primo e secondo tempo ha risvegliato Verona incapace però di capitalizzare il +6 (71-65) a 2’40” dalla fine: la leggerezza di non commettere fallo sull’ultimo possesso, dà Thomas la tripla dell’overtime (75-75). Dove Ferentino, senza tre giocatori fuori per falli, s’è arresa. Dopo la coppa Italia del 1991 e la supercoppa del 1997, arriva il terzo trofeo italiano, il quarto con la Korac del 1998, del basket veronese, il primo di quella che è una nuova era che punta decisa alla vittoria del campionato.
Finale: Verona-Ferentino 91-86 d.t.s (Umeh 36, Monroe 19; Thomas 23, Biligha 18).
NBA
ENEL BRINDISI VANOLI CREMONA
81 65
PASTA REGGIA CASERTA UPEA CAPO D’ORLANDO
70 83
OPENJOBMETIS VARESE ACEA ROMA
78 73
CONSULTINVEST PESARO (Oggi, 20) BANCO DI SARDEGNA SASSARI
UMANA VENEZIA GRANAROLO BOLOGNA
96 71
GIORGIO TESI GROUP PISTOIA DOLOMITI ENERGIA TRENTO Rinviata
GRISSIN BON REGGIO EMILIA 96 SIDIGAS AVELLINO 72
ACQUA VITASNELLA CANTU’ EMPORIO ARMANI MILANO (16/4, 20.30)
CLASSIFICA SQUADRA EMPORIO ARMANI MILANO UMANA VENEZIA GRISSIN BON REGGIO EMILIA BANCO DI SARDEGNA SASSARI ENEL BRINDISI DOLOMITI ENERGIA TRENTO VANOLI CREMONA GRANAROLO BOLOGNA (-2) GIORGIO TESI GROUP PISTOIA ACQUA VITASNELLA CANTU' SIDIGAS AVELLINO UPEA CAPO D'ORLANDO ACEA ROMA OPENJOBMETIS VARESE CONSULTINVEST PESARO PASTA REGGIA CASERTA
PT 36 32 30 28 24 22 20 20 18 18 16 16 14 14 12 8
G 20 21 21 20 21 20 21 21 20 20 21 21 21 21 20 21
V 18 16 15 14 12 11 10 11 9 9 8 8 7 7 6 4
P 2 5 6 6 9 9 11 10 11 11 13 13 14 14 14 17
F S 1764 1462 1646 1526 1682 1593 1746 1623 1614 1557 1629 1633 1582 1603 1607 1652 1500 1513 1586 1594 1593 1637 1479 1556 1496 1563 1691 1751 1442 1657 1560 1697
PLAYOFF RETROCESSIONE
PROSSIMO TURNO DOMENICA 15/3, ORE 18.15 PISTOIA-VENEZIA (14/3, 20.30 GAZZETTA TV) MILANO-VARESE CREMONA-TRENTO BOLOGNA-BRINDISI (20.30)
AVELLINO-SASSARI CANTU'-CASERTA CAPO D'ORLANDO-PESARO ROMA-REGGIO EMILIA (16/3, 20)
San Antonio, 5a di fila Il Mago scalda New York San Antonio ha ripreso a correre: ha battuto Chicago 116-105 arrivando alla quinta vittoria consecutiva. Tony Parker ha realizzato 32 punti in 30’, Pau Gasol 23 in una gara segnata dai non americani, Ginobili, Mirotic, Mills. Non Belinelli autore di soli 3 punti in 20’. Venerdì notte, Andrea Bargnani ha ricevuto finalmente un segno tangibile di caldo apprezzamento dal pubblico del Madison Squadre Garden, ma accade troppo presto, per lui e i Knicks. A 3’22” dalla fine della partita con i Pacers, il Mago esce con 6 falli dopo aver realizzato 21 punti con 10/14 al tiro in 32’. L’attacco di New York collassa, Indiana vince l’undicesima partita delle ultime 13 e mentre i Knicks stanno spendendo tutte le energie già per la squadra dell’anno prossimo, Bargnani nelle ultime 6 gare ha prodotto 18.3 punti di media (sarebbero 21.4 senza il down anche di squadra con Sacramento dove si è fermato a 3). E’ finita anche la luna di
Andrea Bargnani, 29: 18.3 punti di media nelle ultime 6 gare AFP miele col nuovo coach di Denver, che ha perso con Houston: Gallinari ha tirato molto male (3/15 con 1/7 da tre) per 11 punti. Atlanta dopo aver strapazzato Cleveland perde con Philadelphia ma lascia a riposo tre titolari. RISULTATI - Ieri: San AntonioChicago 116-105, Golden State-LA Clippers 106-98. Sabato: New Orleans-Memphis 95-89; Cleveland-Phoenix 89-79; MiamiSacramento 114-109 dts; New York-Indiana 86-92; PhiladelphiaAtlanta 92-84; MinnesotaPortland 121-113; MilwaukeeWashington 91-85; DenverHouston 100-114.
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LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ghiaccio R Il caso
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SCI: SUPERG DONNE
Vonn alla riscossa Maze allunga Fenninger resiste 1Show delle regine
a Garmisch: Lindsey rinasce, Tina torna a +44 sull’austriaca Brava Brignone: 6a
«È
Carolina Kostner, 28 anni, saluta le bambine durante il Gala della società Accadueò di Covo IPP
Kostner, una vita sospesa «Non riesco a star ferma» 1Carolina e la squalifica per il caso Schwazer: «Studio, così penso ad altro, ma non sono abituata. Mi alleno meno, però so che tornerò» Simone Battaggia INVIATO A COVO (BERGAMO)
A
lle bambine interessa poco, del Tas di Losanna e della procura antidoping e del fatto che la serata sia organizzata da una società sportiva piuttosto che da una cooperativa non affiliata alla federazione. Loro vogliono vedere pattinare Carolina, o «Calorina» come la chiama una delle più piccole. L’hanno vista sui manifesti che annunciano il Gala di Covo, ne hanno sentito parlare per mesi. Alla fine del 2013 era andata a trovarle Valentina Marchei, per questa stagione si è puntato sulla numero uno. Peccato che nel frattempo sia arrivata la squalifica per l’affare Schwazer. «NO, NON POSSO» Alla fine devono accontentarsi di stringerle la mano, e di sentirla parlare dal centro di una pista di 30 metri per 12 coperta da un telone, un rettangolino di ghiaccio che da dieci anni ha fatto sbocciare la passione per i pattini nella bassa bergamasca. Dopo essersi resa conto che il Coni non scherzava, e che non sarebbe bastata la copertura della «Nuovo Quadrifoglio» come responsabile della serata al posto della locale società «Accadueò» per aggirare la squali-
«ADORO PATTINARE, IN UNA PISTA PIENA COME IN UNA VUOTA ALLE 8 DEL MATTINO. METTO LA MUSICA E PARTO» CAROLINA KOSTNER 28 ANNI
fica, Carolina ha dato forfeit. «Già mi sento in difficoltà con la situazione che sto vivendo — ha commentato l’azzurra —. Sono stata squalificata per 16 mesi e non voglio rischiare di prenderne altri. Eravamo sicuri di avere le carte in regola per partecipare, ma dopo gli articoli usciti sui giornali non me la sono sentita. Mi dispiace per tutta questa gente. Vedere il loro entusiasmo e dire loro “No, non posso” è dura. Ci tenevo anche perché è di qui Giangi Galizzi, la persona che si è sempre occupata del filo dei miei pattini. Volevo ringraziarlo per tutti i viaggi a Oberstdorf. Però non posso rischiare». PIÙ FORTI DI PRIMA Giuseppe
Gambardella, il nuovo manager dell’azzurra, si spinge più in là: «Non stavamo andando contro le regole. Il legale ci aveva dato l’ok, poi abbiamo visto gli articoli. Credo che ci sia un accanimento nei confronti di Carolina. Il ricorso della procura antidoping del Coni al Tas di Losanna è un caso unico. A questo punto non ci muoveremo più. Pianificare è impossibile. Carolina ha ricevuto inviti per l’estate in Cina e Giappone, ma non può allenarsi come vorrebbe. Lo fa a Roma, 2-3 volte a settimana. Il 23 marzo saranno consegnati i dossier, entro 60 giorni avremo la risposta. Siamo sicuri della sua innocenza». Carolina vive una vita sospesa. «Ho degli esami dell’università. È dura star seduta per tante ore a studiare, non sono abituata, ma almeno mi aiuta a restare concentrata su altro. E poi mi alleno. Meno del solito, ma cerco di farlo. Io adoro pattinare, in una pista piena di gente come in una pista vuota, alle otto del mattino. Metto la musica e faccio i miei esercizi. Non posso prepararmi per le gare, ma posso concentrarmi sulle basi, su nuove forme di espressione. Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno. È difficile, ma non mi arrendo. Dopo le cadute ci si rialza. Ci rialzeremo più forti di prima». © RIPRODUZIONE RISERVATA
uno spettacolo anche per noi, che lo viviamo da dentro. Quelle tre hanno fatto una cosa straordinaria». Federica Brignone, comunque felice per il 6° posto, ieri a Garmisch ha potuto soltanto applaudire. La corsa per la leadership di Coppa del Mondo tra la Maze e la Fenninger entusiasma: per la quarta gara di fila, la lepre e la inseguitrice sono finite incollate. Dopo essersi fatta rosicchiare il vantaggio a colpi di 20 punti, però, ieri Maze è tornata a +44. Lo ha fatto con una superG pieno di rabbia e di classe, su una neve fradicia e su un tracciato che il suo allenatore, Valerio Ghi-
sey Vonn. Potente, determinata, è stata straordinaria nella parte bassa e ha portato a 65 le vittorie in Coppa (23° successo nella specialità). «Ero delusa dal 7° posto in discesa — racconta —. Ho preso dei rischi e ha pagato». RISCOPERTA Federica Brignone si sta riscoprendo supergigantista. Lunedì a Bansko si era piazzata 15esima col 50. Stavolta ha sfruttato il 5 per un sesto posto che le garantisce anche un posto nella finale di specialità a Meribel. «Sono stata fortunata a rientrare nelle 30 grazie a dei forfeit — spiega l’azzurra — e il 5 era un’occasione da non perdere. Prima di entrare in Coppa questa specialità era la mia preferita, ma negli anni non sono riuscita ad allenarla come volevo». si.ba. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lindsey Vonn, 30 anni AFP
rardi, ha voluto veloce. «Alla partenza ho sentito che sarebbe stata una grande giornata». GARA A TRE Anna Fenninger, non si è fatta intimidire. Si è appoggiata alla sua classe per domare una neve che non le si addiceva. Ha sporcato un paio di curve e tanto è bastato per farla finire alle spalle di Tina Maze, ma comunque lontana dal resto da tutte le altre. Tutte, tranne Lind-
SUPERG DONNE (Garmisch): 1. Vonn (Usa) 1’16”65; 2. Maze (Slo) a 20/100; 3. Fenninger (Aut) 36/100; 4. Huetter (Aut) 1”10; 5. Gut (Svi) 1”28; 6. BRIGNONE 1”51; 7. Goergl (Aut) 1”53; 8. D. Gisin (Svi) e Bailet (Fra) 1”55; 10. Hosp (Aut) 1”57; 12. E. FANCHINI 1”66; 13. MARSAGLIA 1”68; 16. N. FANCHINI 1”81; 20. STUFFER 2”16; 21. E. CURTONI 2”18; 23. SCHNARF 2”33. Coppa del Mondo (26 prove): 1. Maze 1285; 2. Fenninger 1241; 3. Vonn 842; 16. N. Fanchini 324. Coppa superG (6 prove): 1. Vonn 440; 2. Fenninger 432; 3. Maze 330; 11. N. Fanchini 121.
SUPERG MASCHILE
Jansrud conquista la coppa di superG Paris c’è: quarto 1Impresa del
norvegese sulla neve molle. Fuori Reichelt, Mayer, Heel e Marsaglia
I
l norvegese Kjetil Jansrud con una prova di anticipo si aggiudica la coppa del superG vincendo a Kvitfjell. Lo fa con classe, ma anche prendendo tutti i rischi su una pista infida, dove sulla neve molle ogni appoggio diventa insicuro. Una vittoria che cercava dopo un inizio di stagione folgorante ed il calo dopo i Mondiali di Beaver Creek. Ieri nella località norvegese era davvero difficile andare forte. Si sono visti campioni come l’austriaco Hannes Reichelt sdraiarsi sulla neve ed il suo compagno Matthias Mayer
migliori, ma per un colosso come l’altoatesino questa neve è ancora più velenosa. Meno fortunati Heel e Marsaglia. Il primo, rinato sabato con il terzo posto in discesa, si è sdraiato sulla neve dopo 14 secondi di gara su una curva a sinistra dopo aver toiccato con lo scarpone.Marsaglia invece ha rischiato grosso prima del muro finale, quando il suo sci destro è rimasto incastrato nella neve, e solo con una piccola acrobazia è riuscito a non cadere ma ha saltato una porta. Le prove veloci ora aspettano solo le finali di Meribel fra due settimane. Il prossimo weekend sono in programma a Kranjska Gora (Slo) slalom e gigante. pa. m © RIPRODUZIONE RISERVATA
Kjetil Jansrud, 29 anni GETTY
uscire dal percorso per non rischiare le gambe. Jansrud ha preceduto l’austriaco Kriechmayr, che ha avuto la fortuna di partire con un numero basso, ed il canadese Dustin Cook. PARIS Quarto è il nostro Dominik Paris che su questa neve fradicia si è mostrato coraggioso e determinato come nei giorni
SUPERG MASCHILE (Kvitfjell): 1. Jansrud (Nor) 1’37”44; 2. Kriechmayr (Aut) a 24/100; 3. Cook (Can) 33/100; 4. PARIS 48/100; 5. Weibrecht (Usa) 49/100; 6. Baumann (Aut) 53/100; 7. Kueng (Svi) 64/100; 8. Janka (Svi) e Franz (Aut) 86/100; 10. Defago (Svi) 89/100; 19. CASSE 1”87. Rit. Heel, Marsaglia, Fill, Battilani, Klotz, Reichelt (Aut), Mayer (Aut), Theaux (Fra). Coppa del Mondo (31 prove): 1. Hirscher (Aut) p. 1128; 2. Jansrud (Nor) 1076; 3. Pinturault (Fra) 762; 4 Paris 745. Coppa superG (6 prove): 1. Jansrud (Nor) p. 476; 2. Paris 353; 3. Mayer (Aut) 274.
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LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Pallavolo R Superlega, 21a giornata
Gasparini martella pure Molfetta E Verona ride
Reazione Piacenza «Per i playoff ancora in corsa» 1Debutto vincente di Camperi dopo 8 sconfitte di fila: «Emozione? Solo fino a sabato»
1Lo sloveno in testa alla classifica degli ace: «Se picchio così andiamo lontano»
Matteo Marchetti PIACENZA
Renzo Puliero
che è uno dei punti di forza della nostra squadra».
«L’
VERONA
C
alzedonia si conferma al 4° posto facendo bottino pieno contro Molfetta. I primi due set sono equilibrati. Poi Verona è riuscita a a far saltare la ricezione dei pugliesi. Mentre Coscione ha ben innescato i centrali: Anzani, mvp con l’80% in attacco, 3 muri, un ace e Zingel (82%), trovando a turno efficacia dagli schiacciatori. E così Verona ha già uguagliato il record di punti risalente alla stagione 2009-10, con 44. Mitja Gasparini ha piazzato tre ace, da aggiungere alla classifica che lo vede al comando. E avverte: «L’ho vinta l’anno scorso. Confermarsi è più difficile, ma tengo soprattutto ad aiutare la squadra a vincere. Contro Molfetta, però, ho commesso troppi errori». E’ stata la partita che immaginavate? «Sì, nei primi tiratissimi due set. Abbiamo perso il secondo, pur attaccando e ricevendo meglio, per aver commesso qualche errore di troppo al servizio e non abbiamo giocato al meglio la fase break,
L'ANALISI di MARIO SALVINI
TRE SIGNORE IN CIMA AL SEGGIOLONE E’ UNA FESTA
N
on solo fiori e regali alle tifose, come è successo in diversi palazzetti: la pallavolo per la Festa della donna ha fatto ben altro. Ha pensato a opere di parità. Delle cinque partite di SuperLega giocate ieri, tre sono state arbitrate da signore: Ilaria Vagni a Civitanova, Dominga Lot a Piacenza, Rossella Piana a Desio. Considerando che gli altri principali sport di squadra non ne hanno mai avuta nemmeno una, non è una cosa da poco. Eppure nemmeno abbastanza da far scalpore. E’ questa, tutto sommato, la notizia più bella: che eventi così possano essere percepiti come normalità. Ieri era la giornata in cui la classifica avrebbe potuto spaccarsi per sempre. Piacenza non l’ha permesso, ha voluto urlare di essere ancora viva, di sperare ancora nei playoff. Il calendario in fondo non è così impossibile, i punti da recuperare da Molfetta sono 6, tanti con quattro giornate a disposizione. Ma domenica c’è Molfetta-Piacenza...
Poi, invece? «Nel terzo e quarto set, siamo stati bravi, abbiamo battuto e murato bene. Soprattutto, siamo stati bravi a cominciare il quarto set come avevamo concluso il terzo». Anche senza ace, le sue serie al servizio hanno fatto male... «Quando vado al servizio non penso all’ace, ma all’aspetto tecnico, al lancio, a dove tirare la palla secondo l’obiettivo che ci siamo posti. D’altra parte, non so tirare piano». Quarto posto come obiettivo di squadra? «Non lo nascondiamo. Ci restano tre partite, 9 punti, più la pausa che Perugia, invece, ha già fatto. Sarà una battaglia che si risolverà, penso, solo all’ultima giornata». Due trasferte con Ravenna e Sansepolcro e in mezzo Modena al PalaOlimpia dove avete già battuto le grandi. «Non è con Modena la gara in cui avremo l’obbligo dei tre punti, ma il palazzetto sarà uno spetta-
Manuel Coscione e la soddisfazione di Aidan Zingel (24) e Mitja Gasparini (30)
VERONA
3
MOLFETTA
1
colo, uno stimolo in più».
(25-23, 23-25, 25-14, 25-15) CALZEDONIA VERONA: Coscione 3, Sander 13, Anzani 12, Gasparini 18, Deroo 11, Zingel 11; Pesaresi (L) Gitto 2, White 2, Bellei, Borgogno. Ne Blasi, Centomo (L). All. Giani. EXPRIVIA NELDIRITTO MOLFETTA: Noda Blanco 7, Candellaro 4, Torres 16, Sket 15, Bossi 5, Hierrezuelo 3; Romiti (L) Del Vecchio, Spirito, Blagojevic, Despaigne 2, Piscopo. Ne Porcelli (L). All. Di Pinto. ARBITRI: Satanassi e Gnani. NOTE Spettatori 3460. Durata set: 25’, 28’, 22’, 21’; tot. 96’; Calzedonia: b.s. 18, v. 9, m. 14, s.l. 17, e.27; Exprivia: b.s. 9, v. 4, m. 5, s.l. 15, e. 33. Trofeo Gazzetta: 6 Anzani, 5 Gasparini, 4 Sander, 3 Zingel, 2 Torres, 1 Coscione
Come valuta la sua stagione? «Sono contento perché sono cresciuto individualmente e cresciuti come squadra. Non faccio i punti della stagione scorsa, ma abbiamo una squadra molto diversa, con cinque giocatori in grado di arrivare alla doppia cifra. Il nostro è veramente un gioco di squadra». Dove ritiene di dover migliorare, soprattutto? «La battuta va, non posso lamentarmi. Se limito il numero degli errori, posso aiutare la squadra a giocare di più e ancora meglio. Per quanto riguarda gli altri fondamentali, attacco, muro e difesa, c’è sempre da migliorare e con Giani si lavora per riuscirci. Col Giangio sono cresciuto in questi due anni». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I TABELLINI
Sabbi e Kovar i tricolori battono Monza
Perugia: due set in volata Milano a terra
Cebulj anima di Ravenna Padova è stesa
MACERATA
3
MILANO
0
RAVENNA
3
MONZA
1
PERUGIA
3
PADOVA
0
(25-18, 23-25, 25-17, 25-21)
(27-29, 20-25, 24-26)
(25-23, 26-24, 25-22)
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Podrascanin 8, Baranowicz 8, Kurek 15, Stankovic 9, Sabbi 25, Kovar 13; Henno (L), Paparoni (L), Parodi, Fei, Monopoli. Ne Bonacic, Shumov. All. Giuliani.
REVIVRE MILANO: Veres 10, De Togni 4, Bencz 8, Vinicius 15, Patriarca 6, Kauliakamoa; Rizzo (L), Valsecchi 2, Mattera, Preti, Temponi. N.e. Bermudez, Cerbo (L). All. Maranesi.
CMC RAVENNA: Mengozzi 5, Cavanna 1, Cebulj 19, Ricci 6, Renan 11, Koumentakis 7; Goi (L), Bari (L), McKibbin, Jeliazkov 3, Cester 1. Ne: Zappoli. All. Kantor.
VERO VOLLEY MONZA: Botto 10, Gotsev 14, Padura Diaz 6, Galliani 8, Vigil Gonzalez 9, Jovovic 2; De Pandis (L), Wang 4, Bonetti 2, Tiberti. Ne Procopio (L), Elia, Botin. All. Vacondio.
SIR SAFETY PERUGIA: Maruotti 4, Barone 7, Atanesijevic 16, Fromm 9, Beretta 8, Paolucci 2; Fanuli (L), Tzioumakas 2, De Cecco 1, Sunder 1, Vujevic, Buti. N.e. Giovi (L). All.Grbic.
ARBITRI: Vagni e Saltalippi. NOTE Spett. 3018, inc. 12700. D.s.: 21’, 27’, 22’, 25’; tot 95’. Lube: bs 19, v. 8, m. 14, 2a l l. 11, e. 26. Vero: bs 13, v. 1, m. 6, 2a l. 8, e. 20. T. Gazzetta: 6 Sabbi, 5 Kurek, 4 Kovar, 3 Baranowicz, 2 Botto, 1 Stankovic. (m.g.)
ARBITRI: Piana e Zanussi NOTE Spettatori 1386, incasso 3636. Durata set: 34’, 28’, 30’; tot. 92’ Revivre: b.s. 23, v. 8, m. 4, s.l. 11, e. 30. Sir Safety: b.s. 16, v. 3, m. 11, s.l. 15, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Atanasijevic, 5 Fromm, 4 Beretta, 3 Barone, 2 Maruotti, 1 Vinicius. (c.mus.)
TONAZZO PADOVA: Quiroga 7, Aguillard 7, Orduna 1, Rosso 16, Mattei 3, Giannotti 13; Balaso (L), Garghella, Volpato. Ne: Gozzo, Milan, Beccaro. All. Baldovin. ARBITRI: Simbari e Zucca NOTE Spettatori 1689, incasso 6.120 euro. Durata set: 26’. 29’, 28’ totale 83’. Cmc: b.s. 16, v. 4, m. 6, s.l. 5, e. 21. Tonazzo: b.s. 14, v. 1, m. 4 s.l. 6, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Cebulj, 5 Rosso, 4 Ricci, 3 Giannotti, 2 Goi, 1 Jeliazkov (s.cam.)
emozione? L’ho sentita alla vigilia, ma quando è iniziata la partita è passato tutto». Certo se in campo hai Zlatanov che mette a terra 24 palloni e vince la gara con Poey di un’incollatura diventa tutto più semplice. Così Camperi bagna l’esordio da primo allenatore nella massima serie interrompendo la striscia di sconfitte di Piacenza che sembrava interminabile e si ferma a quota 8. Latina, come conferma il tecnico Blengini, recrimina per il finale di secondo set: «Non siamo stati capaci di concretizzare una bella rimonta che ci aveva portato a condurre 20-18». A un passo dal doppio vantaggio che probabilmente avrebbe schiantato il Copra, con un morale già molto ballerino, i pontini barcollano e si vedono superare dai padroni di casa, sono bravi a portare la gara al tiebreak dove però subiscono la partenza decisa dei biancorossi. In una sfida equilibrata la differenza la fanno gli “strappi” ora del
TOP VOLLEY LATINA: Skrimov 15, Semenzato 3, Sottile 1, Urnaut 19, Van de Voorde 11, Starovic 24; Manià (L), Tailli (L), Rauwerdink 1, Rossi 1, Pellegrino. Ne Davis e Ferenciac. ARBITRI: Lot e Pasquali NOTE Spettatori 2800, incasso 16000. Durata set: 24’, 29’, 25’, 24’, 16’; tot. 118’. Copra: b.s. 20, v. 4, m. 8, 2a l. 8, e. 28. Top Volley: b.s. 18, v. 8, m. 8, 2a l. 16, e. 25. T. Gazzetta: 6 Zlatanov, 5 Starovic, 4 Massari, 3 Poey, 2 Skrimov, 1 Urnaut
Copra e ora di Latina. TIEBREAK Come quello trovato da Massari al servizio a inizio 5° set. «La vittoria? E’ un’emozione nuova – scherza – perché non ci eravamo più abituati. Sotto 1-0 siamo stati bravi a restare in partita con la “testa dura”». La scossa cercata con l’esonero di Radici potrebbe essere arrivata: «Il ritmo lo avevamo già ritrovato, ma gli avversari erano differenti e non siamo mai riusciti a portare a casa il risultato». Così, almeno per ora, il sogno playoff rimane acceso, anche se la fiammella è flebile: «Pensiamo a un set alla volta, alla fine tireremo le somme».
3 1
LUBE MACERATA VERO VOLLEY MONZA
3
COPRA PIACENZA TOP VOLLEY LATINA
3
REVIVRE MILANO SIR SAFETY PERUGIA
0
ALTOTEVERE SANSEPOLCRO PARMAREGGIO MODENA
0
(a.a.) Il Belchatow di Fabio Storti (2° allenatore), avversario mercoledì sera della Sir Safety Perugia in Champions League (gara di ritorno dei quarti), perde gara-1 di semifinale playoff 2-3 dal Danzica di Andrea Anastasi e Falaschi. Nell’altra gara il Resovia batte 3-1 lo Jastrzebski Wegiel di Piazza e Lasko, sabato si torna in campo. DINAMO (a.a.) La Dinamo Mosca, che ospita giovedì l’Unendo Yamamay Busto Arsizio in Champions (all’andata netta vittoria delle bustocche), ha chiuso al 2° posto la stagione regolare 3-2 all’Odintsovo, dietro al Kazan di Del Core che nel turnover ha perso 3-0 in casa del San Pietroburgo di Rinieri. RUSSIA MASCHILE (a.a.) Si aggiudicano in trasferta la gara di andata dei quarti sia il Belgorod di Travica 3-1 a Kemerovo, che il Kazan di Totolo (2°) 3-0 a Noviy Urengoy. Così come la Dinamo Mosca di Zaytsev (Chittolini preparatore) 3-0 sul campo del Nizhny Novgorod di Alessandro Piroli (2°, Vitali prep.).
1 2 3 3 3
CMC RAVENNA TONAZZO PADOVA Riposava: ENERGY T.I. TRENTO
0
CLASSIFICA SQUADRE
MODENA TRENTO MACERATA VERONA PERUGIA LATINA RAVENNA MOLFETTA PIACENZA MONZA PADOVA SANSEPOLCRO MILANO
PT
54 50 48 44 42 35 28 27 21 18 12 10 7
G.
20 20 20 21 20 21 21 20 20 20 21 20 20
V.
18 17 16 15 14 11 9 10 7 5 4 3 3
PROSSIMO TURNO
ACE
MURI
7
436
1. Thomas Beretta
1. Al. Atanasijevic
LUBE MACERATA
TOP VOLLEY LATINA
24 24 23
1. Giulio Sabbi LUBE MACERATA
3. Mitja Gasparini CALZEDONIA VR
3. Michele Baranowicz LUBE MACERATA
3. Vinicius REVIVRE MILANO
SIR SAFETY PERUGIA
4 3 3 3
2. Pieter Verhees PARMAREGGIO MO
3. Matteo Piano PARMAREGGIO MO
3. Taylor Sander CALZEDONIA MC
3. Jiri Kovar LUBE MACERATA
DOMENICA 15 MARZO LATINA-MODENA RAVENNA-VERONA PERUGIA-MACERATA MOLFETTA-PIACENZA Sabato 14 TRENTO-SANSEPOLCRO MILANO-MONZA Riposa: PADOVA
BEST SCORER
1. Todor Skrimov
COPRA PIACENZA
COPRA PIACENZA: Papi 1, Ostapenko 2, Poey 23, Zlatanov 24, Alletti 7, Tavares 2; Mario Junior (L), Massari 11, Tencati 3, Marra (L), Ter Horst 1, Kohut 2. Ne Meoni. All. Camperi
CALZEDONIA VERONA EXPRIVIA MOLFETTA
4
4. Raydel Poey
2
Belchatow ko contro Anastasi
1. Giulio Sabbi
COPRA PIACENZA
LATINA
(19-25, 25-23, 25-20, 17-25, 15-10)
RISULTATI
25 TOP VOLLEY LATINA
3
PLAYOFF
PUNTI
2. Hristo Zlatanov
PIACENZA
LA GUIDA
TACCUINO
2. Sasha Starovic
45
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
SIR SAFETY PERUGIA
5 4 4 4
2. Sasha Starovic TOP VOLLEY LATINA
3. Stefano Giannotti TONAZZO PADOVA
4. Klemen Cebulj CMC RAVENNA
5. Tine Urnaut TOP VOLLEY LATINA
414 336 321 319
P.
2 3 4 6 6 10 12 10 13 15 17 17 17
46
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TUTTENOTIZIE PALLAVOLO: DONNE NOVARA-MODENA 3-2 (25-23, 25-11, 19-25, 19-25, 15-13) IGOR GORGONZOLA NOVARA: Chirichella 10, Barun 24, Klineman 24, Guiggi 4, Signorile 1, Partenio 12; Sansonna (L), Kim, Alberti. N.e. Zanette. All. Pedullà. LIU JO MODENA: Rousseaux 21, Heyrman 3, Ferretti, Piccinini 9, Folie 15, Fabris 19; Arcangeli (L), Kostic, Crisanti 4, Maruotti, Rondon 3, Ikic. N.e. Petrachi. All. Beltrami. ARBITRI: Pozzato e Cipolla NOTE - Spettatori 4000. Durata set.: 25’, 22’, 26’, 28’, 17’; tot. 118’. Igor: battute sbagliate 8, vincenti 8, muri 13, errori 10. Liu Jo: b.s. 13, v. 2, m. 9, e. 12. Trofeo Gazzetta: 6 Klineman, 5 Barun, 4 Rousseaux, 3 Folie, 2 Fabris, 1 Chirichella. (a.cri.) BUSTO-BERGAMO 0-3 (25-27, 23-25, 22-25) UNENDO BUSTO ARSIZIO: Wolosz, Havelkova 2, Pisani 5, Diouf 10, Marcon 7, Lyubushkina 9; Leonardi (L). Rania, Michel 5, Perry 14. N.e. Degradi, Camera. All. Parisi. FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Plak 21, Blagojevic 7, Paggi 8, Radecka 1, Loda 11, Melandri 8; Merlo (L); Mori, Sylla 2. Ne: Deesing, Mambelli, Tasca. All. Lavarini. ARBITRI: Piluso e Ravallese. NOTE Spettatori 4450, incasso 25.048. Durata set: 28’, 26’, 33’; tot. 87’. Unendo: b.s. 7, v. 2, m. 6, s.l. 5, e. 16. Foppapedretti: b.s. 11, v. 4, m. 8, s.l. 6, e. 10. Trofeo Gazzetta: 6 Plak, 5 Perry, 4 Loda, 3 Marcon, 2 Paggi, 1 Lyubushkina. (m.b.l.) FIRENZE - PIACENZA 3-0 (25-18, 25-23, 29-27) IL BISONTE FIRENZE: Negrini 11, Calloni 17, Pascucci 17, Pietrelli 3, Mastrodicasa 7, Petrucci 2; Parrocchiale (L), Turlea, Liliom, Vingaretti. N.e. Poggi e Savelli. All.: Vannini. NORDMECCANICA REBECCHI PIACENZA: Van Hecke 1, Di Iulio 9, Wilson 10, Dirickx 1, Sorokaite 10, Leggeri 2; Cardullo (L), Caracuta 1, Kozuch 17, Valeriano. N.e. Poggi, Borgogno, Angeloni. All. Gaspari. ARBITRI: Cappelletti e Feriozzi. NOTE Spettatori 2000. Durata set: 25’, 29’, 32’; tot. 86’. Il Bisonte: b.s. 8, v. 0, m. 7, s.l. 3, e. 17. Nordmeccanica: b.s. 7, v. 0, m. 7, s.l. 6, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6 Calloni, 5 Pascucci, 4 Kozuch, 3 Negrini, 2 Parrocchiale, 1 Wilson. (a.p.) CASALMAGGIORE-URBINO 3-0 (25-17, 25-8, 25-16) POMI’ CASALMAGGIORE: Ortolani 10, Skorupa 2, Gennari 15, Gibbemeyer 6, Stevanovic 9, Tirozzi 15; Sirressi (L); Bianchini 2, Agrifoglio, Klimovich, Quiligotti. All. Mazzanti. ZERO SYSTEM URBINO: Fresco 8, Agostinetto, Santini 4, Lestini 9, Walker 3, Leggs 4; Bruno (L); Zecchin, Giacomel. Ne: Spelman, Richey. All. De Brandt. ARBITRI: Montanari-Prati. NOTE – Spettatori 2800 circa. Durata set: 25’, 19’, 25’; tot. 69’. Pomì Casalmaggiore: bs. 4, v. 3, m. 9, sl. 4, e. 5. Zero System Urbino: bs. 7, v. 0, m. 5, sl. 2, e. 7. Trofeo Gazzetta: 6 Tirozzi, 5 Sirressi, 4 Gennari, 3 Skorupa, 2 Fresco, 1 Stevanovic. (gio.gar.) CONEGLIANO – FORLI’ 3-1 (16-25, 25-18, 25-19, 25-15) IMOCO CONEGLIANO: Adams 7, Glass 3, Özsoy 14, Barazza 8, Nikolova 21, Fiorin 3; De Gennaro (L). Arimattei, Barcellini 10, Furlan 2. N.e. Hancock, Boscoscuro, Vasilanthonaki, Katic. All. Chiappini VOLLEY 2002 FORLI’: Ventura 6, Neriotti 7, Stoltenborg 3, Aguero 15, Ceron 3, Koleva 13; Filipova (L). Potokar 1, Guasti, Nazarenko 8, Lancellotti, Ferrara. All. Vercesi. ARBITRI: Pristerà e Venturi NOTE Spettatori 3410. Durata set: 27’, 25’, 23’, 22’: tot. 97’. Imoco: b.s. 10, v. 3, m. 8, s.l. 9, e. 15. Volley 2002: b. s. 5, v. 3, m. 6, s.l. 5, e. 17. Trofeo Gazzetta: 6 Özsoy, 5 Barcellini, 4 Nikolova, 3 Aguero, 2 Koleva, 1 Barazza. (a.r.) CLASSIFICA(19ª giornata): Novara 49; Modena 42; Casalmaggiore 41; Conegliano 35; Busto 34; Piacenza 32; Bergamo 31; Montichiari 28; Scandicci 21; Firenze 20; Forlì 5; Urbino 4. PROSSIMO TURNO Sabato 14: Bergamo-Novara. Domenica 15: Piacenza-Busto; ModenaConegliano; ScandicciCasalmaggiore; Urbino-Firenze; Forlì-Montichiari
1 RISULTATI A LAHTI Uomini, 15 km tc: 1. De Fabiani 34’51”2; 2. Poltoranin (Kaz) a 3”; 3. Jauhojaervi (Fin) a 4”6; 6. Noeckler a 13”. CdM: 1. Sundby (Nor) 1244; 12. Pellegrino 366; 17. Clara 333; 19. De Fabiani 309. 10 km tc D: 1. Bjoergen (Nor) 25’27”8; 2. Weng (Nor) a 17”3; 3. Kalla (Sve) a 25”3; CdM: 1. Bjoergen 1968.
SCI DI FONDO
De Fabiani a 21 anni il più giovane azzurro a vincere in Coppa 1Trionfo nella 15 km a Lahti: 16 anni dopo Maj
nella sprint , un italiano 1° nella tecnica classica
il compagno azzurro Didi Noeckler (6° a 15”), l’uomo dei 4 titoli iridati a Falun, il norvegese Northug (7° a 15”) e l’altro vichingo Martin Sundby (10°, confermatosi re di Coppa). Una giornata indimenticabile per DeFa, che diventa il più giovane italiano a vincere in Coppa del Mondo, il 14° azzurro a riuscirci (31 in totale i successi), dopo aver aggredito la pista nella seconda parte della 15 km sui binari, sfruttando l’alleanza col ceco Lukas Bauer, naturalmente ringraziato. Inarrestabile. ORA HOLMENKOLLEN «Ero motivato a dare il meglio di me stavolta — commenta — per reagire alla delusione nella 50 km, e cancellarla: stavolta è finita diversamente. E’ stato bellissimo, chilometro dopo chilometro mi sono sentito sempre meglio ed il treno di Bauer è stato preziosissimo. La tecnica classica è quella che prediligo, ma devo consolidare pure lo skating. Il 1° posto in classifica di Coppa under 23 è un traguardo a cui tengo, all’inizio dell’anno non ci pensavo ma adesso è diventato un mio obiettivo concreto. Mi rimane la 50 km di Holmnekollen ora, punto a chiudere bene l’annata, la vittoria non credo aumenti le mie responsabilità, so che sono tante le attese su di me ma penso solo ad allenarmi». Il capo allenatore Chenetti si sbilancia: «Di lui sentiremo parlare in futuro». Sarà il Fauner del futuro? Di sicuro in alternato vince 18 anni dopo Sissio ad Hakuba nella 10 km, e dopo 16 dalla sprint di Fabio Maj. Come Pellegrino (3 vittorie e il podio mondiale con Noeckler nella sprint) è valdostano: vive a Gressoney, e s’ispira alla Follis. Il filo dopo Arianna.
Stefano Arcobelli
C’
è una frase detta sottovoce da Francesco De Fabiani, all’uscita della 50 km classica dei Mondiali di Lahti, che è un po’ la sintesi del suo essere fondista: «Sono arrabbiato, e non so perché». Il ventunenne valdostano, protagonista sino agli ultimi chilometri (un po’ come successe ai Giochi di Sochi nella stessa gara) non aveva raccolto il frutto di tanta fatica spesa: una settimana fa, De Fabiani chiudeva 32° a 4 minuti, ieri ha trionfato nella 15 km classica di Coppa del Mondo a Lahti, in Finlandia, sede dei Mondiali 2017. L’azzurro, il saggio azzurro per come si esprime e non si accende oltremisura e fuori dalle righe, ha ribaltato così la delusione: reagendo da fenomeno. Mettendosi tutti dietro, dall’esperto kazako Poltoranin al finlandese Jauhojaervy, sul podio a 3” e 4”6, il triolimpionico svizzero Dario Cologna (5° a 9”7),
47
Francesco De Fabiani, 21 anni EPA
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ATLETICA INCERTI SETTIMA A NAGOYA (si.g.) Settimo posto di Anna Incerti nella maratona di Nagoya (Giap) in 2h29’10”, rimontando nel finale (era 17a a metà gara in 1h13’36”). Vittoria della keniana del Bahrein Eunice Kirwa in 2h22’08” davanti alla 40enne russa Konovalova 2h22’27” e Maeda 2h22’48”. ● DINIZ RECORD (si.g.) Grande impresa ieri ad Arles, nei campionati francesi, del 37enne Yohann Diniz che ha battuto il record mondiale dei 20 km di marcia su strada con 1h17’02”, 14” in meno del russo Kanaykin che lo aveva stabilito nel 2007 a Saransk. ● MEZZA PARIGI (l.e.) Uomini: 1. Yator (Ken) 1h00’16”; 2. Korir (Ken) 1h00’52”; Asefa (Eti) 1h01’11”. Donne: 1. Melese (Eti) 1h09’54”; 2. Godfay (Eti) 1h10’08”; 3. Bedada (Eti) 1h10’13”.
MOTONAUTICA GALA A MONTECARLO: I PREMI Con la serata di gala allo Sporting di Montecarlo si è concluso il tradizionale appuntamento della federazione mondiale motonautica. Premiati i 35 campioni del mondo 2015 provenienti da 21 nazioni. Soddisfazione del presidente Raffaele Chiulli: «Sono state organizzate gare in oltre 50 paesi. La federazione, oltre che sugli aspetti sportivi e diffusionali, ha lavorato e lavorerà con determinazione su sicurezza e ambiente». Ospiti d’onore Jacques Villeneuve e Ivan Capelli, il trofeo Stefano Casiraghi è andato ad Andres Botero, ministro dello sport colombiano e bicampione del mondo di motonautica.
NUOTO BOXE ● WSB (r.g.) World Series. Gir A: Marocco-Cuba 1-4; Cina-Gran Bretagna 4-1; Algeria-Russia 1-4; Messico-Ucraina 5-0. Clas.: Cuba 24; Russia 18; Ucraina 14; Messico 13; Marocco e Gbr 9; Cina 8; Algeria 3. Gir.B: Usa-Argentina 5-0; Polonia-Portorico 3-2; Italia-Azerbaigian 1-4; Venezuela-Kazakistan 1-4. Class.: Kazakistan 24; Usa 19; Azerbaigian 17; Italia 13; Portorico e Venezuela 11; Polonia 10; Argentina 1. ● THURMAN CONSERVA (r.g.) A Las Vegas Keith Thurman (Usa, 25), mantiene la cintura Wba welter battendo nettamente ai punti Roberto Guerrero (Usa, 32-3-1), ex iridato piuma (2006) e superpiuma (2009).
CANOTTAGGIO ● MEMORIAL VILLA Romano Battisti e la neozelandese Emma Twigg, hanno vinto il 10° Memorial Don Angelo Villa «Italian Sculling Challenge» sui 6 km nel Lago d’Orta. Battisti ha preceduto Schomann-Fink e Pegoraro, la Twigg ha battuto la Sancassani e Romito.
FOOTBALL
SUPER CASTIGLIONI: 1’07”16 (al.f.) Arianna Castiglioni vince i 100 rana a Marsiglia (Fra) in 1’07”16 (32”28) 20 centesimi in meno del tempo con cui ha conquistato il bronzo agli Europei. Uomini: 100 sl Metella 48”85, 6. Orsi 49”66, 8. Santucci 49”97, 14. Leonardi 50”37; 1500 sl Joensen (Far) 15’10”35; 100 do Lacourt 53”74; 100 ra Koch (Ger) 1’01”21, 4. Scozzoli 1’02”47, 10. Di Lecce 1’04”13; 50 fa Santos (Bra) 23”47 (2° t. 2015), 7. Rivolta 24”61. Donne: 100 sl Sjoestroem (Sve) 53”66, 4. Ferraioli 55”27 (b. 55”19); 800 sl Carlin (Gb) 8’25”13, 6. Trombetti 8’46”53 (p.); 100 do Nielsen (Dan) 59”14 (r.n.); 100 ra Castiglioni 1’07”16, Pedersen (Dan) 1’07”45, 8. Guzzetti 1’11”65 (b. 1’11”15), 11. Guerra 1’12”10; 50 fa Sjoestroem (Sve) 25”41, 4. Di Pietro 26”65.
PALLANUOTO ●
DONNE Il Plebiscito Padova, capolista del campionato, ha vinto la Coppa Italia donne battendo la Despar Messina che ospitava la Final Four: 12-6 (decisivo il 6-1 del primo tempo) con tripletta dell’azzurra Queirolo. Terzo posto alla Mediterranea Imperia (7-6 sul Bogliasco). Le precedenti edizioni andarono all’Orizzonte (2012, 2013) e al Rapallo (2014).
●
TRIATHLON
IPPICA
Gravi Niederfriniger e Scattolin investite da un bus in Sudafrica mentre si stavano allenando
Timone a Firenze Cagnes: Timoko bis d’autore
Le biciclette delle azzurre, distrutte, sul luogo dell’incidente
● A Firenze Timone Ek conferma tutto il buono di cui si dice vincendo il GP Etruria alla stratosferica media di 1.12.7, record della corsa. Battuto un validissimo Tarim, piegato solo negli ultimi metri dopo essere stato messo sotto pressione, durante tutto il percorso, da Toronto As, finito 5°. Per Timone Ek (da Mr Vic) 8ª vittoria in 10 uscite e primo GP della carriera. A Cagnes-sur-Mer un po’ sotto le attese la prestazione di Pascià Lest (anche se era al rientro da novembre) che si è sistemato dietro Timoko (poi facile vincitore) e a metà retta è crollato, finendo nono, dietro anche Osasco di Ruggi. Ora Pascià farà il Costa Azzurra a Torino prima di difendere il titolo nell’Atlantique. Bene invece Linda di Casei (A. Gocciadoro) finita forte a centro pista per prendere un buon quinto. Timoko (B. Goop) ha preceduto in 1.11.3 (lontano l’1.09.6 di Varenne nel 2002) Maven: bis nel Vitesse già vinto nel 2013 e 12° gruppo 1 di una carriera straordinaria. GP Etruria - m 1600: 1 Timone Ek (Bellei) 1.12.7; 2 Tarim; 3 Tulum; 4 Tresor Zs; Tot.: 4,07; 1,53, 1,73, 2,21 (34,18) Tris:58,73
● Grave incidente ieri in Sudafrica alle azzurre Edith Niederfriniger e Linda Scattolin. Le due atlete si stavano allenando in bici nella zona di Franschhoek Pass e un bus che trasportava una squadra di rugby le ha investite e ferite in modo grave. Il primo bilancio dell’incidente sarebbe di tre morti e una trentina di feriti, alcuni lievi e altri in condizioni più serie, tra giocatori e tifosi. Il bus si è ribaltato su una strada di montagna nell’ovest del Paese, non distante da Cape Town, investendo le atlete azzurre e finendo fuori strada dopo una sterzata. Alla base dell’incidente ci sarebbe un’avaria ai freni del bus. Le condizioni della Scattolin sarebbero molto serie mentre la Niederfriniger, anch’essa ricoverata, non verserebbe in pericolo di vita. Ulteriore
conferma giunge da due colleghi ironman delle italiane, James Cunnama e Jodie Swallow che parlano di condizioni «stabili ma piuttosto serie». Niederfriniger, 44 anni, di Merano, in Alto Adige, è stata campionessa italiana di triathlon, con medaglie sia europee (oro nel 2003) che mondiali (argento nel 2006) long distance, e Ironwoman. Ha vinto l’Ironman a Nizza nel 2006 e a Klagernfurt nel 2007. La sua allieva Linda Scattolin, 40 anni, è di Ponte San Nicolò, nel padovano, ed è ricercatrice universitaria a Padova. ● WORLD SERIES (al.f.) Mario Mola (Spa) vince la prima tappa di World Series ad Abu Dhabi su distanza sprint; il carabiniere Alessandro Fabian, 16°, è il migliore degli azzurri, Andrea De Ponti ha chiuso 39°, Secchiero 45°, Uccellari 50°. Tra le donne, domina l’americana Jorgensen, Bonin si piazza al 40° posto, Peron (che da quest’anno gareggia per la Turchia) al 59°.
PRIMA (m.l.) Partita l’Ifl, con il remake dello scorso Super Bowl, in cui i Panthers Parma, senza stranieri, hanno battuto i Seamen tricolori (senza il qb Dally). Risultati: Rhinos Milano-Torino 21-6; Grzzlies Roma-Dolphins Ancona 14-37; Aquile Ferrara-Warriors Bologna 23-28; Briganti Napoli-Lazio 7-50; Parma-Seamen Milano 38-13; BergamoBolzano 20-31.
GHIACCIO LA SABLIKOVA E’ D’ORO La ceca Martina Sablikova è campionessa del mondo allround in pista lunga come nel 2009 e 2010. A Calgary (Can), nella tarda serata italiana di ieri, assegnato anche il titolo maschile. Andrea Givannini e Francesca Lollobrigida hanno chiuso 15° e 17a. Uomini. Sabato. 5000: 1. Kramer (Ola) 6’07”49; 9. Giovannini 6’23”62. Ieri. 1500: 1. Yuskov (Rus) 1’42”92; 20. Giovannini 1’47”78. Classifica (3 p.): 1. Yuskov (Rus) 107.310; 2. Kramer (Ola) 107.675; 3. Lunde Pedersen (Nor) 107.710; 15. Giovannini 110.858. Donne. Sabato. 3000: 1. Sablikova (R.Ceca) 3’55”10; 15. Lollobrigida 4’09”50. Ieri. 1500: 1. Njatun (Nor) 1’52”71; 18. Lollobrigida 1’59”59. 5000: 1. Sablikova (R.Ceca) 6’51”21. Classifica finale: 1. Sablikova (R.Ceca) 157.717; 2. Wust (Ola) 159.278; 3. Njatun (Ola) 159.795; 17. Lollobrigida 121.446.
GOLF ● AFRICA OPEN Il sudafricano Trevor Fisher jr trionfa nell’Africa Open con 264 colpi (69 68 63 64, -24) a East London (Saf). Edoardo Molinari è 60° con 285 e Marco Crespi 67° con 288, out al taglio Renato Paratore, 76° (144).
HOCKEY GHIACCIO ●
EBEL (m.l.) Il Bolzano pareggia la serie dei quarti (su 7). Ieri 6-4 (3-2, 1-2, 2-0) al Linz. Reti: p.t. 3’24” Schofield (11), 8’16” Crowley (2-2), 14’58” Galvins s.n. (3-2); s.t. 14’21” M. Insam s.n. (4-4); t.t. 6’11” M. Insam (5-4), 7’30” Schofield (64). Serie: 1-1.
RUGBY ●
AZZURRI AL LAVORO Azzurri da ieri sera Roma, in vista di Italia-Francia di domenica e Italia-Galles di sabato 21, entrambe a Roma. A ieri sera non risultavano infortuni rilevanti dopo le partite di campionato del weekend. Oggi arriveranno Cittadini, Masi, Furno e Ghiraldini, in campo ieri in Premierhip: Cittadini/W fino al 66’ e Masi/W dal 62’ in Wasps-Saracens 1726; Furno/N dal 41’, Ghiraldini/L e Rizzo/L dal 59’ in Newcastle-Leicester 12-16. ● PRO 12 Ieri, per il 17° turno di Pro 12, Dragons-Ulster 26-22. Classifica: Glasgow 57; Munster, Ulster 53; Ospreys 51; Leinster 49; Connacht 43; Scarlets 40; Edimburgo 39; Cardiff 30; Dragons 27; Treviso 18; Zebre 14. ● SAN DONÀ OK Ieri, per il 12° turno di Eccellenza, San Donà–Viadana 33–20. Classifica: Calvisano 51; Mogliano 47; Rovigo 46; San Donà 34; Viadana 30; Fiamme Oro 29; Padova 27; Lazio 22; L’Aquila 5; Prato 0.
SPORT INVERNALI ●
MONDIALI BIATHLON Nell’inseguimento dei Mondiali di Kontiolahti (Fin) successo a sorpresa del tedesco Lesser, e bis d’oro per Dorine Habert. Uomini, 12.5 km ins.: 1. Lesser (Ger) 30’47”9 (0); 2. Shipulin (Rus) a 17” (1); 3. T. Boe (Nor) a 18”7 (1); 21 DE LORENZI a 1’49”8 3); 30. HOFER a 2’44”2 (6); 35. D. WINDISCH a 3’00”7 (6). Donne, 10 km ins.: 1. Dorine Habert (Fra) 30’07”7 (3); 2. Dahlmeier (Ger) a 15”3 (2); 3. Nowakowska (Pol) a 31”6 (3); 9. WIERER a 1’16”1 (1); 40. OBERHOFER a 4’46”7 (8); 41. VITTOZZI a 4’55”9 (4). ● BOB Il tedesco Maximilian Arndt è campione del mondo di bob a 4; 17° Bertazzo. Bob a 4: 1. Arndt (Ger) 3’34”89 (2°+3°+2°+2°); 2. Walther (Ger) a 0”02 (2°+5°+1°+1°); 3. Melbardis (Let) a 0”12 (1°+2°+3°+4°); 17. ITALIA 1 (Bertazzo-Fontana-Ughi-Costa) a 2”92 (18°+18°+17°+20°).
TUFFI ●
IPPICA
La vittoria di Timone Ek PERRUCCI
● OGGI QUINTÉ A FOLLONICA Al Dei Pini (ore 15.05) scegliamo Playtime Wise (12), Pin Speed Gad Sm (13), Ruben Grif (9), No Tiengo Miedo (6), Old Fashion Club (2) e Lex Wise (11). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Palermo (14.45) e Taranto (14.55). Galoppo: Varese (14).
TANIA E IL MISTO (al.f.) Tommaso Rinaldi (1 m) e Noemi Batki (10 m) vincono la Bolzano la prima selezione per i Mondiali. A Tania Cagnotto e Maicol Verzotto il sincro misto. Uomini. 1 m Rinaldi 393.30, Tocci 383.10. 3 m sincro: Benedetti-Rinaldi 378.42. 10 m: Verzotto 405.30, Dell’Uomo 381.80; 10 m sincro: Dell’Uomo-Verzotto 288.48. Donne. 10 m: Batki 322.20, E. Bertocchi 230.55, Belsasso 217.
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GAZZA EXPO
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1 Mancano 53 giorni al via di Expo Milano 2015, l‘Esposizione Universale dal tema «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita» dedicato all’alimentazione dove sono attesi 20 milioni di visitatori. Biglietti in vendita su www.expo.org con il 20% di sconto
Anna Cappellini e Luca Lanotte agli Europei 2013 e ai Mondiali 2014. In basso a Stoccolma agli Europei di gennaio REUTERS AFP
L’IDENTIKIT ANNA&LUCA NOMI: ANNA CAPPELLINI E LUCA LANOTTE NATI A: COMO (19/2/1987) E MILANO (30/7/1985) SPORT: PATTINAGGIO DI FIGURA (DANZA)
Anna e Luca fanno coppia sul ghiaccio dal 2005: insieme hanno vinto l’oro ai Mondiali di Saitama 2014 e agli Europei di Budapest 2014, l’argento agli Europei di Stoccolma 2015, il bronzo agli Europei di Zagabria 2013 e gli ultimi quattro campionati italiani consecutivi.
Cappellini-Lanotte «Sul ghiaccio o ai fornelli noi italiani siamo il top» 1Anna e Luca tra un paio
di settimane difenderanno a Shanghai il titolo mondiale. Poi, in punta di pattino, a Expo Andrea Buongiovanni
T
ra un paio di settimane, a Shanghai, l’appuntamento clou della stagione: Anna Cappellini-Luca Lanotte, all’Oriental Sport Center, saranno chiamati a confermare il titolo mondiale conquistato lo scorso anno a Saitama, il terzo azzurro in 105 rassegne iridate del pattinaggio di figura su ghiaccio. La coppia lombarda come Barbara Fusar Poli-Maurizio Margaglio a Vancouver 2001, nella stessa specialità, la danza e come Carolina Kostner a Nizza 2012, nell’individuale dell’artistico. Anna e Luca, in Cina, ambasciatori di una scuola sempre più all’avanguardia, venderanno cara la pelle. In punta di pattino, rappresentano il meglio del made in Italy, presi d’esempio nel mondo. Poi, poco dopo, vestiranno gli stessi panni di prestigiosi testimonial, ma in ben altro contesto: quello di Expo 2015. A Milano, la loro città. Dopo l’argento europeo di Stoccolma in gennaio, co-
me avete preparato la difesa dell’oro mondiale? CAPPELLINI: «Il risultato continentale ci ha ridato molta fiducia. Arrivavamo da un periodo difficile: non abbiamo perso né la stagione, né il treno giusto. Siamo ancora ai vertici. E rispetto a due mesi fa siamo ulteriormente cresciuti». LANOTTE: «Abbiamo continuato a lavorare come matti. Dando più qualità a entrambi i programmi, il Capriccio spagnolo del corto e la Danza macabra del libero. Senza rivoluzionarli, li abbiamo arricchiti, meglio definendoli». Come si presenta la gara iridata? CAPPELLINI: «Ci ritroveremo in una situazione analoga a quella dell’anno scorso, con potenzialmente quattro coppie a lottare per i tre posti del podio. Ma così facendo escludiamo i russi e, nella nostra specialità, non è mai una prospettiva corretta». LANOTTE: «I canadesi Weaver-Poje, gli statunitensi Chock-Bates, i cresciutissimi francesi PapadakisCizeron e noi. Il pronostico non si discosta molto da qui. Tenendo presente che nel pannello, come agli Europei, non avremo giudice italiano». Intanto, anche grazie a voi, la scuola italiana continua a essere un riferimento... CAPPELLINI: «E’ appagante, darà continuità a un progetto tecnico cominciato molti anni fa». LANOTTE: «Dai nostri allenatori Paola Mezzadri e Roberto Pelizzola in poi, la danza azzurra è da sempre leader. Oggi, da Pasquale Camerlengo a Massimo Scali, da Maurizio Mar-
SONO UNA MANGUSTA IL CIBO È IL NOSTRO CARBURANTE, SENZA IL MOTORE SI INGOLFA LUCA LANOTTE PATTINAGGIO DI FIGURA
gaglio a Barbar Barbara Fusar Poli, i maestri italiani sono al top. Ed è bello che il nostro staff sia quasi esclusivamente autoctono». La danza su gh ghiaccio, dunque, come il cibo e la cucina, temi ce centrali di Expo 2015? CAPPELLINI: «Essere « stati scelti quali ambaon sciatori è un onore. Il Paese, in un momento difg ficile, ha una grande opportunità. Se sfruttata al meglio, sarà una grande occasione di rilancio. Nessuno, in fatto di prodotti alimentari, vanta la nostra qualità e naturalezza». LANOTTE: «L’It «L’Italia e Milano per sei mesi saranno al centro de del mondo e per noi, che conosciacitt dal traffico della mattina alle mo bene la città, sette a quello d della sera alle sei, è motivo di orgoglio». pro Da sportivi professionisti, come vi ponete nei confronti dell’ar dell’arte del mangiare? CAPPELLINI: ««Non seguo una dieta scrupolosa, ma certo sto attenta. Il peso-forma è cruciale per ogni donna donna, figuriamoci per chi vive di attiPun alla semplicità e alla raffinavità fisica. Punto tezza». LANOTTE: «Ma «Mangio di tutto, sono una mangusta. Ma sempre cibo di qualità. È il nostro carbum rante, senza il motore si ingolfa». Seguite un reg regime alimentare preciso? CAPPELLINI: «Dettato dagli orari di allenamedi mento: mediamente, carboidrati nella prima parte di giornata e proteine e verdure alla gio tu sera. In tutto, amo poco il pesce». LANOTTE: «Una buona colazione, un LANOTT pranzo leggero, un paio di spuntini durante la giornata e una cena sana, ma comp completa. Girando il mondo col pattinag tinaggio, ho imparato ad apprezzare qual qualsiasi cucina. Di recente, per esem esempio, quella vietnamita». E ai fo fornelli come ve la cavate? CAPPELLINI: «Ci pensa Ondrej (HotaCAPPE rek, pat pattinatore azzurro che dal 20 giugno sarà suo marito): è un patito. Il patto? Lui prepara, pr io pulisco. E se fa la pasta burro e sa salvia mi rende felice: sarà anche nel menu d del matrimonio...». LANOTTE: «A volte ci provo, mi piace sperimentare. Altre mi rifugio in un’ordinazione con consegna a domicilio. È uno dei van vantaggi di vivere a Milano». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA STORIA - 5 CONTINUA
La squadra Expo cresce: ci sono gli chef stellati 1Da Bottura a Vissani, in 25 pronti a scendere in campo. Al Castello mostra per bambini su Da Vinci e la macchina per gli spaghetti
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ilano prova ad accelerare: tra poco più di 50 giorni Expo 2015 sarà realtà. Sui cantieri si lavora senza sosta, si parte il 1° maggio (e si andrà avanti sino al 31 ottobre) e c’è da arrivare pronti, al meglio. CONTO ALLA ROVESCIA Così Atm ha già pronti i nuovi biglietti per Fiera-Rho (sede dell’Esposizione Universale) a 2,50 euro. Ed ha stampato anche quelli della metro, corsa normale, da 1,50 euro con un NON valido per Expo ben leggibile. E si susseguo-
no da giorni in città le presentazioni di eventi e iniziative legate all’Esposizione Universale. Uno cento mille. Per i bambini, Sforzinda: una mostra al Castello che è un viaggio speciale nella storia del cibo italiano attraverso le opere di Leonardo Da Vinci, inventore anche del primo frullatore e di una macchina per fare gli spaghetti. CONTA ESSERCI Così anche gli chef italiani stellatissimi sono disposti a fare squadra per non perdere l’occasione difendere l’alta ristorazione made in Italy, «perché non siamo solo pasta e
pizza». La squadra, chiamata a raccolta dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, conta per ora 25 tra i più importanti fuoriclasse della cucina tricolore, da Massimo Bottura a Carlo Cracco, da Gianfranco Vissani ad Antonello Colonna. Così la squadra Expo cresce, giorno per giorno. Ieri (festa della donna) la prima coppa grazie a Claudia Sorlini, membro dell’international board di We-Women For Expo e presidente del comitato scientifico di Expo 2015, insignita dell’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italia-
na, «una donna che non esira a mettersi in gioco». NO SPRECHI A Expo non si butta via niente. Per dare concretezza all’impegno per una più equa distribuzione delle risorse alimentari, Expo Milano 2015 ha detto sì al progetto del Refettorio Ambrosiano, promosso dall’Arcidiocesi di Milano e dalla Caritas: durante la kermesse i pasti in eccedenza saranno ritirati e ridistribuiti alle persone che ne hanno bisogno. Una buona notizia. Mago e maschotte alla presentazione di Cluster Bio-Mediterraneo
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AltriMondi R
LUNEDÌ 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Dadayev, 33, sarebbero cugini. Gubashev era residente a Mosca dove faceva il sorvegliante in un ipermercato. Dadayev è stato per dieci anni membro del battaglione Sever, unità di polizia del ministero dell’Interno ceceno. Una complicazione di questo scenario è l’esistenza di un Zaur Dadayev, appartenente alla 46a brigata stanziata in Cecenia, decorato da Putin della medaglia al merito nel 2010. Ma come la mettiamo se in quel periodo, come dicono le stesse fonti, il Dadayev arrestato in Inguscezia stava nel battaglione Sever?
IL FATTO DEL GIORNO I MISTERI DI MOSCA
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Il ceceno Zaur Dadayev dopo l’arresto: l’ex poliziotto ha confessato di aver ucciso Boris Nemtsov REUTERS
Come hanno fatto, in meno di una settimana, a metter le mani su costo-
ro? Sarebbero arrivati a questo gruppo partendo dalle telecamere che hanno ripreso la scena del delitto. Identificate tutte le macchine passate di lì in quei minuti, gli investigatori sono andati a chiedere a ciascun automobilista se non avesse a sua volta una qualche telecamera in funzione sul cruscotto. Da queste ulteriori registrazioni sono risaliti ai due. Stiamo riferendo le informazioni che provengono direttamente dalla polizia e non c’è al momento nessun altro tipo di notizia, se non prese di posizione di questo o di quello che battono però sul solito tasto di Putin mandante, abbastanza poco credibile data l’insignificanza politica dell’ultimo Nemtsov.
Dobbiamo credere che il leader anti-Putin sia stato assassinato da due killer ceceni? 3
1Il caso Nemtsov risolto: secondo la polizia sarebbe stato un agguato degli islamici. Ma è una tesi che non convince di GIORGIO DELL’ARTI
Vladimir Putin dopo aver fondato l’Unione delle Forze di Destra?
gda@gazzetta.it
Di Zaur Dadayev c’è in Internet una bella foto, barba lunga, espressione disperata prossima al pianto, bocca semi aperta nell’affanno, capelli scarmigliati sulla fronte, tre sbarre bianche davanti alla faccia. È lui l’uomo che l’altro venerdì ha sparato sul lungofiume Jauza a Boris Nemtsov, l’ex vicepremier del governo di Eltsin, diventato oppositore di
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Perché l’avrebbe fatto? La polizia crede alla pista islamica. Nemtsov aveva preso ufficialmente posizione a favore di quelli di Charlie Hebdo, attaccando gli assassini di Parigi e, secondo gli inquirenti, questo sarebbe bastato a farne un nemico da sopprimere per la jihad locale. Con Dadayev è stato arrestato anche un Anzor Gubashev. Sono tutti e due ceceni, li hanno messi in carcere
in Inguscezia, poi li hanno trasferiti nel distretto moscovita di Basmannyj e qui il tribunale li ha incriminati formalmente per l’omicidio. Il giudice Natalia Mushnikova ha detto che Dadayev ha confessato, mentre Gubashev nega. Ci sono altri tre fermati, si proclamano innocenti, ma per ora restano in carcere. Un sesto membro del clan che avrebbe fatto fuori Nemtsov s’è fatto saltare in aria al momento dell’arresto dopo aver tirato una granata contro i poliziotti. Gubashev, 32 anni, e
Si dice però che fosse al lavoro su un dossier esplosivo riguardante le milizie russe in Ucraina. Un altro oppositore di Putin, che si chiama Ilya Yashin, ha 32 anni e guida un movimen-
LA CHIAVE
L’oppositore del premier stava preparando un dossier sui segreti dell’intervento in Ucraina I russi, però, considerano utile il regime soft attuale Ecco perché non c’è futuro per la democrazia
to che si chiama “Solidarietà”, sostiene di essere in possesso di almeno una parte degli appunti di Nemtsov. «Parte del materiale di Boris è stata conservata dai suoi assistenti. Pezzo per pezzo, siamo riusciti a ricostruire il suo archivio. Questo materiale costituirà la base del dossier che pubblicheremo con il titolo che Boris aveva scelto: “Putin e la guerra”. Nostro compito è confutare le bugie di Putin e aprire gli occhi della società russa sul fatto che i nostri soldati stanno morendo sul territorio amico dell’Ucraina». Yashin immagina che, rivelando ai compatrioti la presenza di soldati russi travestiti nell’Ucraina orientale, i russi si indignino e cessino di amare il loro zar. Ma è una pia illusione.
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Perché? Un recente sondaggio, realizzato dall’Istituto Levada, mostra che solo il 13% dei russi considera utile al Paese una democrazia di stile occidentale. Il 16% preferisce una democrazia di tipo sovietico, e il 55% sostiene che l’unico governo democratico accettabile sia quello che corrisponde alle «specifiche tradizioni nazionali russe». Vale a dire, il sistema Putin.
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Cioè, la dittatura. Non proprio la dittatura, ma la «democratura», termine inventato da Predrag Matvejevic, cioè un misto di democrazia e dittatura, capace di tenere insieme «un impero multietnico grande quasi sessanta volte l’Italia con una popolazione pari appena alla somma di italiani e tedeschi, concentrata per i tre quarti nelle province europee, con l’immensa Siberia quasi disabitata a ridosso dell’iperpopolato colosso cinese» (Lucio Caracciolo). In altri termini, una realtà geopolitica con queste caratteristiche andrebbe in pezzi se dal centro non fosse governata con mano di ferro. Non è solo questione di Putin, lo dice tutta la storia russa. Quali sconquassi nel resto del mondo porterebbe lo sfaldamento definitivo del gigante ex sovietico? Dopo aver scritto e recitato tanta cattiva letteratura sulla tomba di Gheddafi, meglio non saperlo.
UN ANNO DI RICERCHE
Il jet malese scomparso Scatola nera senza batterie
I parenti di una delle vittime EPA
Francesco Rizzo
L’
8 marzo di un anno fa svaniva nei cieli del Sud Est asiatico il volo MH370 della Malaysia Airlines con 239 persone a bordo. Tutt’ora se ne ignora il destino (non è stato trovato un solo rottame) ma ieri è emerso un dettaglio incredibile: una delle due scatole nere — il rilevatore di posizione subacqueo del registratore dei dati di volo del Boeing — aveva la batteria scaduta da un anno. A rivelarlo è un rapporto del governo malese, che sottolinea anche come le operazioni di soccorso siano state ritardate per leggerezze e scarsa collaborazione tra i Paesi interessati. OSSIGENO Le ricerche continuano in un’area di 60 mila kmq ma finora è stato esplorato solo il 40% della zona di oceano Indiano in cui si suppone si sia inabissato il jet, lungo 64 metri. Resta l’enigma: un’ora dopo il decollo da Kuala Lumpur, l’aereo, invece di proseguire verso Pechino, vira verso ovest. L’ultimo contatto arriva quasi un’ora dopo, con un radar militare, ma tutti i sistemi di identificazione sono già stati spenti, per ragioni mai chiarite. Si calcola che in seguito l’aereo abbia volato per sette ore. Due le ipotesi: il suicidio da parte di uno dei piloti (motivo di almeno otto incidenti dal 1976) o decompressione e soffocamento di chi era a bordo. La causa potrebbe essere stata un incendio: il pilota potrebbe aver spento i dispositivi per ragioni di sicurezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTIZIE TASCABILI L’ANGELUS IN OCCASIONE DELL’8 MARZO
Papa Francesco ieri in visita nel quartiere di Tor Bella Monaca, a Roma
I DATI DI UNIMPRESA
IL VATICANO INDAGA SUL DOCUMENTO SPARITO
Effetto Jobs Act «Creerà 250 mila nuove assunzioni»
Lettera di Michelangelo rubata nel 1997 Respinta un’estorsione alla Santa Sede
● Il Centro Studi di Unimpresa ha calcolato gli effetti del Jobs Act nel breve periodo: «I primi si potranno tastare con mano a giugno» ed entro «la fine dell’anno potrebbero essere, complessivamente, circa 250 mila le nuove assunzioni realizzate grazie alla riforma del mercato del lavoro».
La Cappella Sistina di Michelangelo
DOPO UNA LITE A PAVIA
ALLEANZA AFRICANA
Messaggio del Papa alle donne «Senza di loro mondo sterile»
Uccide un amico Attacco via terra di famiglia, scappa a Boko Haram e si suicida in auto da Ciad e Niger
● Uno dei messaggi più significativi nel giorno della festa delle donne, celebrata ieri, è arrivato da Papa Francesco, che ha sottolineato la loro importanza nel mondo soprattutto per la capacità di «vedere oltre». «Le donne ogni giorno cercano di costruire una società più umana e accogliente — ha detto il Santo Padre durante l’Angelus — e questa è per noi un’occasione per ribadire l’importanza e la necessità della loro presenza nella vita. Un mondo dove le donne sono emarginate è un mondo sterile, perché non solo portano la vita, ma ci trasmettono la capacità di vedere oltre, loro sanno vedere oltre. Ci trasmettono di capire il mondo con occhi diversi, di sentire le cose con cuore più creativo, più paziente, più tenero».
● Uccide un amico di famiglia, poi fugge e, alla fine, si suicida in auto. Il caso nel Pavese: così, ieri è stato trovato il cadavere di Matteo Zanin, 35 anni. Si è sparato alla gola dopo l’omicidio dell’agricoltore Maurizio Varesi, 60. Tra loro nessun dissidio fino a sabato, quando i due avevano litigato su una ristrutturazione: ieri Zanin è tornato sul posto e l’ha ucciso. Poi si è tolto la vita.
● Ciad e Niger si sono unite contro Boko Haram. Le forze armate dei due Paesi hanno lanciato una nuova offensiva di terra contro il gruppo terrorista islamico, entrando nel Paese dal Sudest del Niger e attaccando il gruppo nello stato nigeriano del Borno. A confermarlo il colonnello Azem Bermandoa, dell’esercito del Ciad, che ieri
● Curioso giallo in Vaticano: tutto attorno a una preziosissima lettera firmata da Michelangelo, trafugata quasi vent’anni fa dall’Archivio della Fabbrica di San Pietro, e diventata anni dopo oggetto di una tentata estorsione alla Santa Sede. Ieri Padre Federico Lombardi, capo della sala stampa Vaticana, ha spiegato che «nel 1997, si era constatata la sparizione di alcuni documenti, di cui uno di una certa consistenza», appunto la lettera dell’autore della Cappella Sistina. Al tempo, l’archivista non avvisò il cardinale Virgilio Noè, allora presidente della Fabbrica, ma recentemente è stato proposto al cardinale Angelo Comastri, attuale presidente, la restituzione del documento in cambio di denaro. Proposta rifiutata, perché in odore di ricettazione. Ora si è mossa la Gendarmeria: avviati indagini e contatti con le autorità italiane.
L’INGLESE DELL’ISIS
Il boia John si scusa con la famiglia ma non si pente L’esercito del Ciad in azione AP pomeriggio ha detto: «Con le forze della Niger abbiamo lanciato l’offensiva in mattinata ed è ancora in corso». Non è un caso che l’attacco sia avvenuto proprio dopo il giuramento di fedeltà di Boko Haram all’Isis.
● Il boia dell’Isis Jihadi John ha inviato, come riporta il «Sunday Times», un messaggio alla sua famiglia dalla Siria per chiedere scusa per «i problemi che la rivelazione dell’identità hanno causato», senza però mostrare pentimento per le decapitazioni. I parenti di Mohammed Emwazi, il suo vero nome, vivono sotto protezione della polizia inglese.
AltriMondi R
LUNEDĂ&#x152; 9 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Renzi sfida le opposizioni ÂŤReferendum sulle riformeÂť
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OGGI Lâ&#x20AC;&#x2122;EUROGRUPPO
La Ue gela Atene ÂŤNiente aiuti, lista incompletaÂť
1Berlusconi ribadisce il no in aula
e aspetta Salvini. Sinistra in trincea
RTosi molto vicino
Filippo Conticello @filippocont
allâ&#x20AC;&#x2122;uscita dalla Lega Da oggi parte il ÂŤbazookaÂť per la crescita di Draghi
O
ggi Mario Draghi imbraccia il bazooka e spara sulla crisi: nellâ&#x20AC;&#x2122;Eurozona la Bce rastrellerĂ titoli al ritmo di 60 miliardi al mese. E, aspettando benefici dalla maxi-iniezione di liquiditĂ , lâ&#x20AC;&#x2122;Italia prova a sciogliere la matassa delle riforme. Renzi, ad esempio, non si è scomposto, mentre ieri Berlusconi sbatteva la porta: il premier non cambierĂ di una virgola lâ&#x20AC;&#x2122;Italicum e non si ammorbidirĂ neanche sulla nuova riforma costituzionale, domani alla Camera per il voto finale in
seconda lettura. Anzi, la sfida si chiama referendum: Il popolo, nessun altro, dirà se i parlamentari hanno fatto un buon lavoro o no. Nella sua seguita enews, Renzi ha poi mostrato ottimismo per i primi segni piÚ in economia (guai a sedersi ora, è il momento di accelerare), ma ha pure sfogliato la margherita
Matteo Renzi, 40 anni, e dietro unâ&#x20AC;&#x2122;immagine di Silvio Berlusconi, 78 ANSA
delle riforme mancanti. Un Cdm in settimana si occuperĂ dalla Rai fino alla scuola, settore assai delicato: il governo lavora, infatti, sul tema dei prof. precari e il premier ha ammesso che, se non ci sarĂ ostruzionismo, non ci sarĂ neanche il solito decreto. Nulla pare concesso alla minoranza dem, pronta alla barricata, come hanno ripetuto ancora una volta il bersaniano Alfredo Dâ&#x20AC;&#x2122;Attorre e Pippo Civati. Ma ieri è stato gelato chi, alla sinistra di Renzi, cercava di coagulare consenso attorno a Laura Boldrini: ÂŤDifendo solo il mio ruolo, non penso a un futuro da leaderÂť, ha detto il presidente della Camera.
VALIGIA Scontata la pena per frode fiscale, Berlusconi, seppur indebolito, ha mostrato lâ&#x20AC;&#x2122;attivismo di un tempo. Ha chiarito che Forza Italia domani voterĂ no alle riforme che aveva provveduto a scrivere anche lui: ÂŤIl Pd è arrogante, è stato il premier a tradire il PattoÂť. Ha pure fatto fretta a Matto Salvini, con un avvertimento chiaro: ÂŤDecida sullâ&#x20AC;&#x2122;alleanza ma, anche se cresce, da solo perdeÂť. Il segretario del Carroccio, in realtĂ , ha guai da risolvere soprattutto in casa: oggi è il giorno della veritĂ e scade il suo ultimatum a Tosi. Di fatto, il sindaco ÂŤribelleÂť ha giĂ la valigia sul letto. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro delle Finanze greco Varoufakis e il premier Tsipras REUTERS
O
ggi a Bruxelles va in scena lâ&#x20AC;&#x2122;Eurogruppo che deve valutare il pacchetto di riforme che Atene ha inviato nei giorni scorsi alla Ue. Ma sulla Grecia è giĂ piovuta una doccia fredda. Il presidente dello stesso Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha infatti anticipato che la lista dei provvedimenti è ÂŤlontana dallâ&#x20AC;&#x2122;essere completaÂť, che la sua attuazione richiederĂ ÂŤtempi lunghiÂť e che a marzo non è prevista nessuna tranche di aiuti. Che cosa propone il piano che ammonta a oltre 200 milioni di euro? Tra lâ&#x20AC;&#x2122;altro, uno schema per la lotta allâ&#x20AC;&#x2122;evasione dellâ&#x20AC;&#x2122;Iva, ina-
sprimento della lotta allâ&#x20AC;&#x2122;evasione (era del 30% nel 2013 ma la crisi ha giĂ generato 72 miliardi di tasse non riscosse); riduzione della burocrazia e iniziative per affrontare la crisi umanitaria. Il ministro del Tesoro Yanis Varoufakis ha inoltre precisato che â&#x20AC;&#x201D; in caso di fallimento delle trattative con i creditori â&#x20AC;&#x201D; un eventuale referendum non sarebbe sullâ&#x20AC;&#x2122;uscita della Grecia dallâ&#x20AC;&#x2122;euro ma sulle misure adottate. In alternativa, si tornerebbe al voto. Intanto lâ&#x20AC;&#x2122;Eurogruppo potrebbe inviare la Troika (Ue-Bce-Fmi) ad Atene per esaminare la liquiditĂ disponibile del governo. f.riz. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
TRAGICO INCIDENTE
Paracadutista morto a Terni, come Taricone 1Vittima un 42enne romano, aveva alle spalle piĂš
di mille lanci. Le cause: guasto o errore umano Stessa la zona in cui perse la vita lâ&#x20AC;&#x2122;attore, nel 2010
I
l paracadute aperto che si avvita, ancora il vuoto, il paracadute di emergenza quando era ormai troppo tardi. Ă&#x2C6; morto cosĂŹ, appena ha toccato terra, Massimiliano Piraccini, un romano di 42 anni che aveva alle spalle oltre mille lanci. Ă&#x2C6; accaduto ieri nei pressi dellâ&#x20AC;&#x2122;aviosuperficie Leonardi di Terni, la stessa da cui nel giugno del 2010 era partito Pietro Taricone, anche lui paracaduti-
Massimiliano Piraccini (da Facebook)
sta esperto, vittima di un errore umano. ESPERTO Piraccini, iscritto alla scuola di paracadutismo â&#x20AC;&#x153;The zooâ&#x20AC;?, si è lanciato da circa 4 mila metri poco prima delle 11 con il primo volo della giornata partito dalla struttura ternana. A bordo una decina di persone. Stando alla ricostruzione della polizia, il paracadute si è aperto regolarmente per poi avvitarsi allâ&#x20AC;&#x2122;improvviso su se stesso. Lâ&#x20AC;&#x2122;uomo ha quindi provato ad aprire quello di emergenza, ma purtroppo mancavano poche centinaia di metri allo schianto, tanto che non si è nemmeno
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE
21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
6-
6,5
7,5
6-
7+
7
Gli zebedei si gonfiano come se contenessero lievito. Forsâ&#x20AC;&#x2122;anche per via di certi stress nei rapporti. MediocritĂ suine non migliorano il mood. Pazienza.
Siete un cicinĂŹn sfigopedanti, oggi, ma grazie a metodo e ordine producete tanto. Fornicazione particolarmente fantasiosa (ma non priva di difficoltĂ ).
Potete seminare con creativitĂ e successo, non solo nel lavoro. Lâ&#x20AC;&#x2122;amor vi fa da ricostruente per il còr, il sex procura brividi suini intenserrimi: evviva.
Lavoro e rapporti sociali stressano, forse deludono, magari vi tagliano a spicchi come i pompelmi gli zebedei. E la fornicazione is very utopic. Pazienza.
Tutto riesce bene, grazie a grinta e faccia di glutei. Vostre, ovviamente. Lâ&#x20AC;&#x2122;amor è flirt, impegno serio, gaudio suino e tutto ciò che vi appaga di piĂš.
Tutto vi procura serenitĂ e conforto, oggi, anche in fatto di soldi. Lâ&#x20AC;&#x2122;amor è un caleidoscopio dâ&#x20AC;&#x2122;emozioni, il sudombelico espleta alacrelly e turpelly
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
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7+
5,5
8
6
Nonostante un cicinÏn di probabili nostalgie e di qualche ansia, potete quagliare, avviare, sbrigare. Ma il suino inside you è troppo ansioso: calmi.
Potreste voler chiedere la cittadinanza su Alpha Centauri e fuggire dallo stress. Stringete i denti, non la gola di chi rompe. Buio suino sufficiente.
Amici, sostenitori, sponsor e clienti decretano il successo della vostra giornata. Siete motivati e altruisti, dolci e facce di glutei, suinamente fattivi.
Già è lunedĂŹ. Poi ci mancavano gli impicci e le divergenze di vedute. Ussignur, calmate ire, scleri e mediate. La testa per fornicare non lâ&#x20AC;&#x2122;avete molto
gonfiato. Inutili i tentativi di rianimazione degli operatori del 118, tra cui alcuni di quelli che avevano prestato i primi soccorsi a Taricone. Gli investigatori hanno sequestrato tutta la strumentazione utilizzata dalla vittima e qualcosa potrebbe emergere anche dalla telecamerina che Piraccini aveva montato sul casco. ÂŤEra lui stesso a fare le riprese dei lanci, veniva qui spessissimoÂť, ha detto sconvolto il presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;Atc di Terni che gestisce lâ&#x20AC;&#x2122;aviosuperficie. La polizia sta valutando tutte le ipotesi, guasto, errore umano o vento, che rientrava però nei parametri di sicurezza.
Le vostre soddisfazioni sono ad ampio raggio, nel lavoro e nel privato. E, nonostante i freni e le fatiche made in Giove, trionfate. Suinally too. Uau.
Qualche cupezza câ&#x20AC;&#x2122;è, inutile nasconderlo. Certe cose muoiono e rinascono, le finanze procurano apprensioni. Ma il fiuto vâ&#x20AC;&#x2122;aiuta. Pure fornicando. Ottimo.
NUDI IN BICI CONTRO LO SMOG â&#x2014;? Si chiama Naked Bike Ride, la â&#x20AC;&#x153;biciclettata nudaâ&#x20AC;? e va in scena in diverse cittĂ del mondo dal 2004: ieri si è svolta a Melbourne, in Australia, con oltre un migliaio di partecipanti, che hanno anche ricordato Alberto Paulon, un italiano travolto e ucciso da un camion mentre pedalava in cittĂ . Lo scopo della Naked Bike Ride è sottolineare il diritto alla sicurezza dei ciclisti e protestare contro lâ&#x20AC;&#x2122;inquinamento (foto Afp)
LO SPORT IN TV
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IL PROGRAMMA ÂŤFATTORE UMANOÂť
LE EMOZIONI FILMATE DI NASCOSTO Cosa fanno le persone quando non sanno di essere osservate? Lo cerca di spiegare ÂŤFattore UmanoÂť, programma che studia il comportamento sociale. Si tratta di ÂŤesperimentiÂť che esplorano gli effetti che determinate situazioni hanno sulle persone. Chi aiuterĂ un bimbo infreddolito alla fermata dellâ&#x20AC;&#x2122;autobus? Che rischi siamo disposti a correre in tempi di crisi? DA VEDERE OGGI SU ITALIA 1 ALLE 19
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