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mercoledì 11 marzo 2015 anno 119 - numero 59 euro 1,40
L’INTERVISTA: ALLA VIGILIA DEL SUO PRIMO MONDIALE DA PRESIDENTE PARLA IL NUMERO RO 1
Sergio Marchionne, 62 anni, a.d. Fca e presidente Ferrari ANSA
«LA MIA FERRARI DA PAISÀ» Marchionne: «Vettel pace e saggezza. Alonso? Era giusto cambiare» ALLIEVI A PAGINA 29
LA TRATTATIVA NUOVI PARTICOLARI SULLE STRATEGIE DEL THAILANDESE CHE HA GIÀ FIRMATO UN PRECONTRATTO PER L’ACQUISTO
MILAN, IL PIANO BEE Fininvest smentisce, ma il broker punta al 51% con Maldini 6
TRAGEDIA AL REALITY
POGBANG:: O SCUDETTO A COLPI DI GENIO C’è sempre la sua firma sui trionfi della Juve. Ma Tardelli lo punge: «Si ispiri a Platini e faccia le cose più semplici»
Paolo Maldini, 46 anni, 24 al Milan. A destra, Bee Taechaubol NICITA, OLIVERO A PAGINA 5
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OTTAVI DI CHAMPIONS
Ancelotti se la vede brutta: il pazzo Real perde 4-3 e avanza tra la pañolada Lo Schalke fa tremare le stelle. Porto, poker al Basilea. Stasera Mou affronta Ibra
9 771120 506000
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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
ARCHETTI, BOLDRINI, FROSIO, GRANDESSO, RICCI PAG. 2O-21
STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1
Inter, la difesa naif all’esame tedesco con il problema Jesus BREGA, TAIDELLI A PAGINA 15
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GRAZIANO, LICARI ALLE PAGINE 6-7 Lo scontro a 100 metri da terra. Sotto: i campioni Camille Muffat, 25 anni, Florence Arthaud, 57, e Alexis Vastine, 28
L’ANALISI di Arrigo Sacchi
Schianto in volo tra elicotteri g 3 campioni pio La Francia piange In Argentina 10 morti tra cui l’olimpionica del nuoto Muffat, la grande velista Arthaud, il pugile Vastine
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LA CULTURA DELLA VITTORIA La Juventus vince contro l’ottimo Sassuolo ed ha ormai in pugno il quarto scudetto consecutivo. Gli uomini di Allegri forse non stanno vivendo il miglior momento di forma oppure sono già con la testa all’incontro con il Borussia Dortmund. L'ARTICOLO A PAGINA 25
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ARCOBELLI, CRIVELLI ALLE PAGINE 2-3
CICLISMO 17
IL CASO
Ultima chiamata
Datome in formato Nba Manenti ha 24 ore «Spero che Boston scopra per salvare il Parma di aver bisogno di me» SCHIANCHI CHIABOTTI A PAGINA 33
Paul Pogba, da 3 anni alla Juve
L’idea è quella di riportare l’ex capitano in società con un ruolo operativo. Berlusconi potrà tornare indietro solo pagando la penale
A PAGINA 17
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Scatta la Tirreno-Adriatico Tutti contro Contador
IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Manenti protesta: «È da più di un mese che sono a.d. del Parma e non ho ancora ricevuto lo stipendio».
ORE 21.05
Ecco «Bomber» con Luca Toni CITO A PAGINA 24
Sagan, Nibali, Contador, Uran e Cancellara BETTINI GIALANELLA, GHISALBERTI, COMMENTO DI BETTINI PAG. 30-31
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Primo piano R Una nazione in lutto L’IMPATTO IN ARGENTINA Villa Castelli La Rioja
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Buenos Aires
● Le fasi dell’incidente 1) I tre campioni bendati per salire sull’elicottero 2) Alain Bernard viene lasciato a terra (troppo pesante) 3) Una volta decollati, uno dei velivoli cambia traiettoria 4) La collisione li trasforma in due palle di fuoco ILLUSTRAZIONI DI ROBERTO RINALDI
La morte in
HANNO DETTO
«UNA CAMPIONESSA FUORI DAL COMUNE E UNA PERSONA DI RARA CORTESIA IN SQUADRA: HO PIANTO PER LEI» LAURE MANAUDOU OLIMPIONICA DI NUOTO
«LI HO AMMIRATI COME MILIONI DI FRANCESI , QUESTA E’ UNA GIORNATA NERA PER IL NOSTRO SPORT» MICHEL PLATINI PRESIDENTE UEFA
«IN VASCA CON LA MUFFAT, ERA UNA RAGAZZA RISERVATA MA SIMPATICA: MI SONO TROVATO BENE» MARCO BELOTTI EX COMPAGNO DI ALLENAMENTI
«SIAMO VERAMENTE ADDOLORATI, LA FAMIGLIA OLIMPICA HA PERSO TRE DEI SUOI FIGLI PIU’ CARI» THOMAS BACH PRESIDENTE CIO
«SONO STORDITO E TRAVOLTO DALL’EMOZIONE, ERANO TRE CAMPIONI CHE CERCAVANO LA LORO FRONTIERA» FRANÇOIS HOLLANDE PRESIDENTE FRANCESE
Schianto in volo prima del reality La Francia piange tre campioni Riccardo Crivelli
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orire per un reality. Un reality costruito sul pathos e l’eccitazione della sfida alle condizioni estreme che la natura può opporre all’uomo. Un reality (ora sospeso, si spera definitivamente) che vorrebbe dettare le regole della sopravvivenza e si trasforma invece in un mostro che inghiotte perfino la più perfida delle fantasie, in una sceneggiatura da film horror di bassa lega. Ma è tutto vero, di-
sgraziatamente, drammaticamente vero: il destino che si diverte a giocare con i dadi, però getta sul tavolo una mano truccata. E così la Francia, già provata ed emotivamente soggiogata dalla tragedia di Charlie Hebdo, si ritrova a piangere otto morti per un disastro che non si può spiegare se non con la ricerca sempre più ossessiva e compulsiva dei limiti umani, per la gioia voyeuristica di spettatori guardoni. Solo che tre delle vittime sono campionissimi dello sport d’Oltralpe, due ragazzi plurime-
dagliati e una donna coraggiosa strappati alla vita per quell’impulso irrefrenabile di rimanere sempre davanti al palcoscenico, di ricercare sensazioni oltre i confini della propria sensibilità. Camille Muffat, 25 anni, campionessa olimpica dei 400 sl, l’ultima grande rivale di Federica Pellegrini; Alexis Vastine, 28 anni, ex pugile in odore di ritorno, bronzo nei superleggeri a Pechino 2008; Florence Arthaud, 57 anni, la «Fidanzata dell’Atlantico», la prima velista donna a vincere, nel 1990, la Route Du
Rhum, la più prestigiosa traver- gnere del suono, i partecipanti sata in solitario. Una cappa oscu- devono raggiungere il più rapira, che stringe il petto di dolore, damente possibile luoghi abitati. cala sullo sport mondiale, resu- I due piloti, argentini, sono molto scitando ricordi strazianti come esperti, uno di loro è un eroe dello schianto di Superga del ‘49 che le Falkland e ha schivato i proietcancellò il Torino, la tragedia di tili britannici. In un velivolo è Brema del ‘66 che tarpò le ali al stato fatto salire il cast, con gli ocnascente nuoto italiano d’élite, chi bendati, perché la sceneggial’incidente di Monaco nel 1958 tura prevede che non si conoscache estirpò il primo Manchester no il tragitto e il luogo di atterraggio, nell’altro i United vincente cameramen che della storia, la riprenderanno LA CHIAVE morte di Cerdan, l’avventura fin un’altro eroe di Il programma tv si dall’inizio. Ad apFrancia, sull’aechiama «Dropped», pena 100 metri reo che nel 1949 dal suolo, seconlo portava a New prevedeva prove do i testimoni a York da Edith di sopravvivenza terra, uno degli Piaf. smette Errore dei piloti che elicotteri di volare in paralMISTERO La crolelo e finisce sulla naca è la descri- stavano filmando o zione di un atti- vortice di aria calda? traiettoria dell’almo: alle 17.15 di Il mondo sotto shock tro. Due palle di fuoco illuminano martedì (le 21.15 da noi) due elicotteri si alzano da il cielo e si schiantano in pochi un campo sportivo di Villa Ca- secondi. Errore di guida o un imstelli, regione della Rioja, nordo- provviso vortice di calore sollevest dell’Argentina, a 1170 km da vatosi dal terreno, un fenomeno Buenos Aires. La destinazione è meteorologico tipico di quella Quebrada del Yeso, una regio- l’area? ne semidesertica (scoperta grazie alla Dakar) che sarà la loca- SOPRAVVISSUTO Lo stabilirantion di «Dropped», un reality con no le indagini (come da prassi, otto campioni sportivi divisi in quando ci sono vittime francesi due squadre di 4 e abbandonati all’estero, Parigi apre un fascicoin una zona selvaggia e inospita- lo per omicidio colposo), intanto le senza cibo, senza strumenti rimane lo shock incancellabile di per orientarsi, con a disposizione chi si trovava lì come concorrensolo una riserva d’acqua. Seguiti te e ha seguito tutto in diretta. da un cameraman e da un inge- Tra i partecipanti, oltre alle tre
REALITY E CAMPIONI
Magnini e quella volta all’Isola «Incidenti sì, ma non così» L ui c’era al reality più famoso d’Italia, l’Isola dei Famosi del 2008. Non da concorrente, bensì da inviato. Filippo Magnini ricorda quella «bella esperienza ma l’Honduras non mi mancherà». Gli servì per staccare ed ora per capire ancora di più la relazione tra rischio e spettacolo, essere campione e vivere il pericolo di un’avventura al limite. Lo volle Simona Ventura, e lui reduce dai Giochi di Pechino accettò per mettersi alla prova. Da bicampione del mondo in carica nei 100 stile libero a personaggio di un reality. «Io accettai
perché il mio ruolo era in totale sicurezza, e tranquillità — ricorda il velocista che era proprio rivale di Alain Bernard, il sopravvissuto dell’incidente in Argentina —. Ma certo si trattava sempre di un evento estremo e quando hai a che fare con certe prove di resistenza e capacità, la componente rischio, il timore di incidente ci sono sempre. In quel caso andò bene, in questo purtroppo no. Mi ha scioccato quanto successo a Bernard, come in pochi istanti può cambiare una vita. Lui che non sale negli elicotteri che poi si schiantano».
Simona Ventura e Filippo Magnini
SICUREZZA Filippo si chiede ancora da cosa possa essere stato causato lo schianto: «Può essere un errore umano dalle traiettorie prese dai velivoli, sarà certo la perizia a chiarire l’incidente. Non c’era mai stata una tragedia di queste proporzioni in tante edizioni di reality». Il pesarese ricorda un incidente in Nicaragua che vide protagonista il rugbista con la passione per la lirica, il capitano Denis Dallan, che durante il suo primo contatto con il mare rimediò un infortunio. «Quello fu un errore umano, e lui riuscì a portarsi in sicurezza nonostante l’incidente ed il tuffo». Insomma, per uno sportivo il reality è sempre qualcosa borderline: «Sei sempre sulla soglia di sicurezza, anche quando facevamo certi spostamenti con le barche diventa una bella avventura. Ma noi all’Isola sapevamo cosa ci stesse
succedendo, eravamo consapevoli dell’estremo che vivevamo in quei giorni. Come si fa a pensare che possa succedere qualcosa di irreparabile? Stavolta in Argentina è stata una tragedia incontrollabile, che non si può paragonare ad un reality italiano. La pericolosità? Un reality può essere più o meno rischioso, i nostri non ti mettono mai in pericolo di vita anche se l’imponderabile va messo in conto. Ma nel mio caso, vidi che la sicurezza era stata messa al primo posto». Infine il pensiero doveroso alla Muffat, alla nuotatrice, ed al pugile: «Non si può morire a 25 anni o a 28 anni, non si può morire per un gioco. E’ tutto assurdo: dopo una vita di sacrifici in piscina, sul ring, non si può finire così anche se non sai cosa fare oltre lo sport». s.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L'IDENTIKIT
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LA MALEDIZIONE
CAMILLE MUFFAT 25 ANNI, NATA A NIZZA NUOTO OLIMPIONICA LONDRA 2012
Camille Muffat era nata a Nizza il 28-1089. Mistista convertita allo stile libero, ai Giochi 2012 di Londra fu oro nei 400 sl (8 anni dopo Laure Manaudou), argento nei 200 sl e bronzo nella 4x200. Ai Mondiali ‘13 di Barcellona solo 7a nei 400 ma bronzo nei 200 (oro Franklin su Pellegrini). Ai Mondiali 2011 a Shanghai era stata di bronzo. Nel 2013 si era improvvisamente ritirata.
diretta 1Due elicotteri si scontrano, dieci vittime:
perdono la vita l’olimpionica del nuoto Muffat, il pugile Vastine e la velista Arthaud
vittime, anche il pattinatore su ghiaccio Candeloro, bendato al momento dell’incidente perché sarebbe partito appena dopo, la ciclista Jeannie Longo e il calciatore Wiltord (quello del gol all’Italia agli Europei 2000), invece gia a casa in quanto eliminati. E soprattutto Alain Bernard, l’olimpionico dei 100 sl a Pechino, letteralmente salvato dai suoi 90 kg, che lo hanno obbligato a rinunciare al primo viaggio per non creare problemi di zavorra. Un sopravvissuto risparmiato dal fato, come accadde a un altro illustre collega di piscine, Ian Thorpe, che non salì sulle Torri Gemelle perché aveva dimenticato la macchina fotografica. In un sms, il nuotatore si definisce «devastato» dalla tragedia: non può dire di più in attesa degli interrogatori ufficiali.
namenti estenuanti: «Mi prenderò la vacanza più lunga di sempre». L’organizzazione aveva contattato la Manaudou, ma lei non se l’era sentita di abbandonare la figlia. Vastine, a gennaio, aveva perso la sorella ventunenne in un incidente stradale, l’ultimo sfregio di un’esistenza portata verso il baratro dal furto subito nei quarti ai Giochi di Londra (eliminato a maggioranza), dopo il quale Alexis si era abbandonato alla vita notturna e ad abbondanti bevute. Il reality serviva a ritrovare sé stesso, infatti aveva già comunicato che sarebbe tornato per provare a qualificarsi per Rio. La Arthaud, scampata a un crash automobilistico e a mille carambole in mare, cercava invece sfogo alla voglia di adrenali-
OLTRE IL LIMITE La Muffat è la 29a campionessa a morire tragicamente da olimpionica (individuale) in carica. Si era ritirata alla fine dei deludenti Mondiali 2013, voleva scoprire le piacevolezze della vita dopo anni di alle-
Bernard: si salva perché pesa troppo e non può salire sul velivolo
RChe destino per
na. Che colpo basso dalla sorte. PRECEDENTI La stessa società di produzione, ALP Adventure Line Production, di recente aveva deciso di pagare i danni a un concorrente morto nel 2013 durante il primo giorno di riprese di un altro reality di successo, Koh Lanta. Gerald Babin, 25 anni, aveva avuto un infarto durante un tiro alla fune, in Cambogia. Il medico dello staff, messo sotto accusa, si era suicidato qualche giorno dopo. Jeremie Assous, l’avvocato della famiglia Babin, adessopunta di nuovo il dito sulle condizioni delle riprese dei reality, dove non è mai rispettata alcuna norma, nonostante i processi e le condanne. Oltre ogni limite, questo sembra l’aberrante mantra della tv di oggi: ponti scavalcati appesi per i capelli, fiumi in piena da guadare, laghi da attraversare con il fardello di zaini pesantissimi. La morte ti fa bello. Purtroppo, lassù sulle Ande, non è stato il titolo di un film. (ha collaborato Alessandro Grandesso) © RIPRODUZIONE RISERVATA
L'IDENTIKIT ALEXIS VASTINE 28 ANNI, NATO A PONT-AUDEMER PUGILE BRONZO OLIMPICO 2008
Alexis Vastine era nato il 1711-86 a PontAudemer in Normandia. Superleggero, ai Giochi 2008 fu bronzo dopo una sconfitta controversa in semifinale con il dominicano Manuel Felix Diaz. Ai Giochi 2012 fu eliminato dall’ucraino Taras Shelestyuk nei quarti a maggioranza dopo il match pari (18-18). Puntava su Rio.
L'IDENTIKIT FLORENCE ARTHAUD 57 ANNI, NATA A BOULOGNE VELA PRIMA NELLA ROUTE DU RHUM
Florence Arthaud era nata il 28-10-57 a BoulogneBillancourt. La «fidanzata dell’Atlantico» nel ‘93 ebbe una figlia (Marie) dal navigatore Loic Lingois. Nel ‘90 la sua più grande vittoria nella Route du Rhum, la più prestigiosa traversata in solitaria, da St.Malo a Pointe-à-Pitre (Guadalupa). A 17 anni finì in coma per uno schianto in auto.
Arthaud, Muffat e Vastine appena prima della partenza AFP
Quante tragedie fra i campioni Thorpe miracolato 1Tra Londra
da Libreville: morti i 18 giocatori di calcio.
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DA THORPE A TILLMAN Ma ancora più impressionanti sono i precedenti di campioni «miracolati» come Alain Bernard ieri. L’episodio più celebre è quello di Ian Thorpe che si salvò dal crollo delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 perché tornò poco prima in hotel avendo dimenticato la macchina fotografica. Invece Pat Tillman, difensore di football americano, che aveva rinunciato a 3.6 milioni di dollari per arruolarsi nella fanteria in battaglia in Afghanistan, morì il 2 aprile 2004 in un’imboscata mentre dava la caccia ai terroristi di Bin Laden.
2012 e Sochi 2014 sono già 12 gli atleti olimpici deceduti
ono esattamente 83, nella storia dello sport, i campioni olimpici in carica morti. La Muffat fa anche parte di una lista che tra l’ultima Olimpiade estiva di Londra 2012 e quella invernale di Sochi 2014 ha visto ben 12 atleti, tra uomini e donne, deceduti. Dopo i Giochi invernali ‘48, sei giocatori di hockey della Cecoslovacchia in un volo da Parigi a Londra morirono l’8 novembre insieme ad altri passeggeri. Il 15 febbraio 1961, la squadra americana di pattinaggio di figura che doveva raggiungere i Mondiali di Praga si schiantò nei pressi dell’aeroporto di Bruxelles. Nell’agosto 1979, un aereo dell’Aeroflot con a bordo la squadra di calcio del Pakhtakor Tashkent precipitò in Ucraina sopra Dniprodzerzhynsk provando la morte dei 178 passeggeri. C’era anche il portiere dell’Urss che partecipò ai Giochi di Montreal, 76, Vladimir Fyodorov. Il 27 aprile 1993 un aereo della compagnia dello Zambia provocò 30 morti nell’incidente sulla costa del Gabon a poche centinaia di metri
DUE PADRI Florence Arthaud il 19 marzo avrebbe visto pubblicato un suo libro di memorie: dedicato non solo alle donne che amano andare a vela, da sole,ma anche al padre. Un libro che incarna la filosofia di una donna che si rivolge nell’opera al padre morto il 26 novembre scorso. «Grazie papà per avermi fatto conoscere gente formidabile e regalato lo spirito di libertà». Un altro papà, Guy Muffat, ha vissuto in diretta la morte della figlia: «Non ho parole. Ci sono le immagini in tv, ci è stato detto che è tanto lontana e che Camille è morta. Poco a poco sarà sempre più scioccante per me, ma è anche vero che mia figlia ha avuto l’opportunità di avere una vita fantastica, che si è interrotta troppo presto». s.a.
IL RICORDO
Fede, rivale di Camille: «La vita a volte è ingiusta» 1Pellegrini e Muffat, tra vittorie e sconfitte:
Stefano Arcobelli
Federica Pellegrini, oro e Camille Muffat bronzo nei 200 sl ai Mondiali 2011
amille Muffat non era, per Federica Pellegrini, una rivale in tutto come Laure Manaudou. Ma era un’avversaria pericolosa con la quale si soffrivano a vicenda. Si rispettavano. La francese che sembrava volesse più ispirarsi all’italiana che all’altra francese. Fede & Laure dive, rispetto alle quali fuori dall’acqua, Camille non faceva notizia, neanche quando — dopo i Giochi di Londra —, fresca d’oro, si mollò col fidanzato. Quando la Muffat annunciò il suo inaspettato, improvviso ritiro nel 2013 scap-
«Sono sconvolta, l’ho sempre rispettata»
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pando dal meeting di Vichy, Fede la salutò così: «Mi dispiace, buona fortuna nella vita». Ieri Fede a Verona ha appreso la notizia poco prima dell’allenamento ed ha subito twittato il suo dolore in francese, «A volte vita non è giusta», accompagnandolo da una faccina con le lacrime ed una foto in gara. SCONVOLTA «Ero sveglia da qualche ora e mi ha avvisato il mio coach Matteo (Giunta, ndr) con un messaggio nella nostra chat di gruppo. Io non volevo crederci, poi ho aperto i social e visto i tg: è stata una cosa abbastanza sconvolgente per me: perché aveva la mia età ed aveva smesso di nuotare da po-
co. Eravamo rivali, facevamo le stesse gare e a quel punto è difficile avere un’amicizia profonda. Eravamo di due nazioni diverse ma il rispetto per lei c’è sempre stato, una grande campionessa olimpica dei 400 e svariate medaglie ai Mondiali». Quando Camille irruppe nello stile libero, Fede era l’avversaria da battere. Camille sembrava vulnerabile: almeno fino all’Olimpiade 2012, quando per due volte toccò davanti a Fede, due volte quinta. Salvo poi tornare come prima dei Giochi: Fede davanti con l’argento mondiale di Barcellona e Camille di bronzo. Quello fu l’ultimo vero confronto tra le due nuotatrici diverse: Fede l’aspet-
tava agli Europei di Berlino, ma l’altra non voleva più sentir parlare di cloro, di piscina, delusa più che avvilita. Un rigetto senza il quale forse sarebbe ancora a lottare. Ma non accettò mai di tornare, nonostante la «sorella» Charlotte Bonnet continuamente la invitava a tornare, ed il tecnico Fabrice Pellerin, a chiarire il motivo di quello strano ritiro. Tutto banalmente inutile rispetto a quest’assurda perdita volando sul cielo argentino. «Dispiace morire così stupidamente, è una cosa che mi fa rabbia e mi dispiace per lei e per la famiglia», insiste Fede: «È stata una avversaria forte, fortissima». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R Futuro rossonero LE TAPPE DELL’AFFARE
GENNAIO 2015 IL PRIMO APPROCCIO Primi contatti fra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol, che cercano di tenere sottotraccia l’affare. Barbara all’inizio prova a frenarlo perché contraria a intaccare la proprietà del club
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
FEBBRAIO 2015 IL PRIMO INCONTRO Le parti si incontrano per la prima volta ad Arcore. Viene analizzata la situazione in termini generali e viene stilato un percorso che possa portare a un ulteriore faccia a faccia
Mister Bee Taechaubol
5 MARZO 2015 L’ACCORDO PRELIMINARE Definito ad Arcore un compromesso in cui Silvio si impegna a vendere il 30% del Milan a Taechaubol. Scadenza a fine maggio: in caso di fumata nera, Berlusconi pagherà una penale del 10%
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IN QUESTI GIORNI LA «DUE DILIGENCE» L’advisor Rothschild, per conto della cordata thailandese, ha iniziato la due diligence, cioè il controllo dei conti a bilancio. Anche Berlusconi sta verificando le credenziali altrui
Mr Bee aggiorna l’agenda Il 51% del Milan e Maldini
1Fininvest smentisce ma, in base all’accordo, se il gruppo thailandese decide di acquisire la maggioranza del club, Berlusconi può liberarsi solo pagando una penale da 25 milioni
Maurizio Nicita @manici50
C
ontinuano le smentite, ma il piano di Mr Bee per la scalata del Milan è entrato nella fase operativa e lo dimostrano i contatti intrapresi in questi ultimi giorni. È stato chiesto a Paolo Maldini di ricoprire un ruolo importante nella gestione che verrà. Quel ruolo che, fra problemi di visibilità e beghe giudiziarie (poi risolte), gli è stato negato da quando ha smesso di giocare con quella maglia, una seconda pelle per l’ex capitano. Maldini aspetta di capire come si prospetterà la situazione, ma questo è un passo destinato a delineare ancor di più le intenzioni dalla cordata thailandese guidata dal broker Bee Taechaubol, che ha un piano ben chiaro. ANCORA SMENTITE La Fininvest ieri ha diffuso l’ennesimo comunicato col quale «smentisce nel modo più categorico che sia stato raggiunto alcun accordo per la cessione di quote del Milan. Sulla questione ribadisce peraltro quanto più volte affermato: vari soggetti hanno mostrato interesse per una partnership relativa al Milan, ma le ipotesi riguardano esclusivamente eventuali partecipazioni di minoranza. La Fininvest non è infatti interessata a cedere il controllo della società calcistica». Presa di posizione inevitabile, visto che nel web giravano foto e notizie relative a un tale mr Pink, cinese che avrebbe comprato il Milan. Ma fra le righe c’è una imprecisione, «dovuta» del resto
fIL PROGETTO
G.B. Olivero MILANO
L
a bandiera sventola sempre nel cuore dei tifosi. Solo lì, però, perché da quando ha smesso di giocare Paolo Maldini è scomparso dal mondo Milan. Ciclicamente si parla di un suo rientro in società, si sottolineano le eventuali difficoltà, si cerca un ruolo adatto, si ascoltano i pareri positivi del popolo rossonero, ma poi non accade nulla e per qualche mese l’argomento viene accantonato. Fino alla puntata seguente. Di solito il nome di Maldini viene sempre a galla quando si presenta un nuovo investitore intenzionato a rilevare una parte delle quote del
clic
PAOLO MALDINI UNA VITA IN ROSSONERO E’ nato a Milano il 26 giugno 1968. Ha fatto tutta la trafila giovanile nel Milan e ha giocato nel club rossonero per 24 anni, vincendo 26 titoli fra nazionali e internazionali
RGià contattato l’ex capitano per un ruolo di rilievo nell’eventuale nuovo assetto
in questa fase, perché nel memorandum of understanding firmato giovedì scorso ad Arcore da Silvio Berlusconi con Bee Taechaubol non è stato solo quotato il 30 per cento del Milan per 250 milioni euro, ma è
DALLA ROMANIA: SILVIO CEDE IL 51% DEL MILAN A UN MAGNATE CINESE ● «Superbomba!», hanno titolato. E in effetti di superbomba si tratterebbe, nel caso in cui la cosa corrispondesse alla realtà: ieri il sito romeno Wowbiz.ro ha pubblicato la notizia secondo cui Berlusconi avrebbe ceduto il 51% del Milan all’imprenditore cinese Poe Qiu Ying Wang Shuo – noto come Mr. Pink –, con tanto di foto scattate ad Arcore coi contratti in mano.
stato fissato anche il successivo step con il gruppo orientale che potrà esercitare l’opzione di acquisto del 51 % delle quote, senza che la parte venditrice possa più opporsi. L’IMPORTANZA DELLA PENALE Milan dunque ceduto definitivamente? Probabile ma non sicuro. Perché, come avevamo già anticipato, in quel preliminare è stata fissata una penale del 10 per cento del valore (25 milioni di euro): è la via di uscita per Silvio Berlusconi, da esercitare entro maggio. Pa-
gando quella cifra salterebbe tutto e potrebbe tenersi il Milan (improbabile) oppure cederlo ad acquirenti che offrano di più (possibile, attraverso l’advisor Lazard). Restando in argomento, Rothschild – per conto della cordata thailandese – ha iniziato le operazioni di due diligence, cioè di controllo dei conti in bilancio. Lo stesso Berlusconi con i suoi esperti sta verificando le credenziali dei possibili acquirenti e nel corso dell’incontro mr Bee ha rivelato al padrone di Arcore l’identità di altri tre finanzieri
coinvolti con lui nell’operazione: thailandesi e di Singapore. Insomma, Berlusconi sta conoscendo meglio i suoi interlocutori perché logicamente non vuol lasciare il suo Milan in cattive mani. E sa che maggio sarà il momento del non ritorno. Fino ad allora la figlia Barbara e il fido Galliani proveranno a convincerlo di tenere il club, anche per salvaguardare se stessi visto che nella futura governance del club, con l’avvento di proprietari nuovi, difficilmente avranno i ruoli di responsabilità attuali.
FOTO E SELFIE E a proposito di foto «ufficiali» sulla cessione del Milan, emerge un altro particolare della cena – quella sì elegante — di Arcore, giovedì scorso. Mr Bee e l’ex Cavaliere hanno posato insieme per dei selfie: tutti sorridenti. Con l’impegno che quelle foto sarebbero rimaste rigorosamente conservate negli smartphone di ognuno. Quando diventeranno di dominio pubblico, sarà finità l’epoca Berlusconi al Milan: quasi 30 anni di indimenticabili vittorie. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un d.s., alcuni amici fidati e... Conte: ecco che cosa c’è nella testa di Paolo club. Il piano di Mr. Bee, ad esempio, prevede come prima mossa il rientro di Maldini in società: la bandiera tornerebbe a sventolare con un ruolo attivo. SQUADRA PRONTA Già, ma quale? Questo è sempre stato il primo problema. Paolo ha smentito più volte di voler prendere il posto di Adriano Galliani, che a sua volta non si è mai ufficialmente espresso contro il coinvolgimento di Maldini. Però è anche vero che l’ex capitano non si accontenterebbe di una posizione marginale e di facciata e l’a.d. non gradirebbe una figura così ingombrante al suo fianco. la convivenza sembra da escludere. A Maldini era stato offerto
anni fa il ruolo di responsabile del settore giovanile, ma lo aveva rifiutato puntando molto più in alto. Di mercato non vorrebbe occuparsi e quindi Mr. Bee pensa a lui come responsabile dell’area tecnica che però sceglierebbe un direttore sportivo e comporrebbe una squadra di collaboratoriamici di cui si fida per cambiare volto al Milan. E questa squadra, secondo quanto filtra da ambienti vicini a Mr. Bee, sarebbe già pronta e allertata a cominciare a lavorare entro la prossima estate. Maldini avrebbe già parlato più volte con l’investitore thailandese e avrebbe fatto il nome di Antonio Conte come allenatore del «suo» Milan. Per Paolo sarebbe una grande avventura, ma an-
che un’enorme responsabilità: l’eventuale eredità di Galliani sarebbe pesantissima perché i risultati negativi delle ultime stagioni non possono far passare in secondo piano i tantissimi successi ottenuti anche grazie al lavoro quotidiano dell’attuale amministratore delegat o . M a l d i n i d ov r e b b e dimostrare di sapersi muovere in un mondo particolare come quello del calcio, da cui lui stesso aveva spesso preso le distanze evitando di adeguarsi a certi malcostumi. Ma il ritorno nel Milan è il grande sogno di Paolo, che attende da anni (per la verità senza troppa impazienza) una chiamata dalla società. Aspettava Mr. B., potrebbe arrivare Mr. Bee. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PARLA GALLIANI
«Pippo? Firenze non sarà decisiva» ● (a.g.) L’«Annual Charity Dinner» è stata l’occasione per Barbara Berlusconi di parlare della Fondazione Milan e per Galliani anche di fare il punto sulla squadra: «Stavamo meglio fino al 94’ e 15” di Milan-Verona, il gol di Nico Lopez è stato duro da digerire. L’Europa? Ce la possiamo fare, ma bisogna migliorare. Firenze decisiva per Inzaghi? Macché decisiva! Pensiamo alle prossime 12 partite e a scalare posizioni».
BALOTELLI OSPITE A MILANELLO «UN VERO PIACERE» ● Mario Balotelli ospite speciale a Milanello. L’ex rossonero ieri è tornato nella sua vecchia casa per incontrare tanti amici. Sui social network ha poi pubblicato una foto con El Shaarawy e il commento «che piacere vedervi tutti», con tanto di cuoricino
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Serie A R Nato per vincere
LE ALTRE PERLE CHE HANNO SEGNATO I CAMPIONATI
Brady 1982
Laudrup 1986
Simeone 2000
IL RIGORE DELLA SECONDA STELLA
IL GUIZZO CHE STACCA LA ROMA
IL VIA ALLA RIMONTA LAZIALE
● Ultima giornata di campionato, Juventus e Fiorentina appaiate a quota 44. La Fiorentina, tra le proteste per un gol annullato a Graziani, non va oltre lo 0-0 a Cagliari, la Juve vince a Catanzaro 1-0 con un rigore realizzato da Brady (foto ANSA): è il 20° scudetto dei bianconeri.
● È il giorno del suicidio calcistico della Roma che alla penultima giornata del torneo 1985-86 perde in casa 2-3 contro il già retrocesso Lecce. La Juve, a pari punti con i giallorossi, sfrutta il k.o. dei rivali battendo il Milan 1-0 grazie a un guizzo (foto TARTAGLIA) di Michael Laudrup.
● Il primo scudetto del nuovo millennio va alla Lazio che recupera 9 punti di distacco alla Juve nelle ultime 8 giornate: decisivo nella rimonta lo scontro diretto del 1 aprile 2000, risolto da un colpo di testa (foto LAPRESSE) dell’attuale tecnico dell’Atletico Madrid.
Il signor sentenza tuale c.t. della Nazionale italiana.
Mirko Graziano MILANO
G
inevra, 1 agosto 2012: la Juventus campione d’Italia affronta il Benfica in amichevole. E’ sotto di un gol, ad Antonio Conte interessa poco, ha la necessità di mettere minuti nelle gambe dei suoi. Sostituzioni su sostituzioni, e poco dopo la mezzora del secondo tempo il Mou italiano si gira verso la panca, chiama un ragazzone francese e lo spedisce in campo al posto di Pirlo. E’ l’esordio in bianconero di Paul Pogba, allora 19enne, talento «rubato» a costo zero (o quasi) al Manchester United di Alex Ferguson. Si sistema davanti alla difesa, tre-quattro sventagliate ne rivelano talento, piedi buoni e tanta personalità. Lassù, in tribuna, si resta colpiti. Altro che baby di prospettiva, il ragazzo sembra prontissimo.
L’INTUIZIONE DI CONTE Sono momenti caldi sul fronte «Scommessopoli», Conte è furibondo e non ha molta voglia di commentare la gara (poi pareggiata in extremis da Krasic). Pochi giorni dopo, capita un colloquio a Torino. «Mister, non male Pogba, per il dopo Pirlo siete a posto». E lui: «Ma quale Pirlo, questo è un interno nato, anzi come mezzala è potenzialmente un fenomeno». Mese dopo mese, Pogba relega in panca il Principino Marchisio, va a prendersi un Mondiale Under 20 da miglior giocatore del torneo, diventa inamovibile pure nella Francia dei grandi, e scatena l’interesse delle corazzate europee: asta in via di evoluzione, prezzo minimo 90 milioni di euro, si arriverà facilmente a quota 100 milioni. Sì, Pogba deve molto, moltissimo all’at-
GALLERIA D’ARTE Due anni di apprendistato, società e tecnico perennemente in pressing, carota e anche tanto bastone lo hanno indirizzato a livello di disciplina e professionalità. Poi la crescita fisica e la maturazione tattica, basi solide su cui Paul ha costruito la stagione del grande salto: già nove reti, quasi tutte spettacolari, quasi tutte decisive. In cinque occasioni ha sbloccato il risultato, sempre in campionato, (Lazio e Napoli in trasferta, Verona, Chievo e Sassuolo in casa), comunque pesanti anche le reti rifilate all’andata ancora al Sassuolo(risposta a Zaza, e 1-1 finale) e all’Olympiacos (gol del definitivo 3-2). Di fatto, considerando che Paul fece doppietta alla Lazio, l’unica rete «inutile» (quella del momentaneo 4-0) è datata 15 gennaio 2015, ottavi di Coppa Italia, Juve-Verona 6-1. Ci sono autentiche perle nel repertorio stagionale: dal destro al volo del San Paolo, prodezza da manicomio, alle due sventole dalla distanza che hanno deciso scudetto (lunedì sera) e qualificazione agli ottavi di Champions (appunto il 3-2 all’Olympiacos), passando poi per la doppietta alla Lazio, reti da attaccante raffinato, controllo e tocco morbido sotto misura. E c’è infine la gemma mancata contro l’Inter. Elastico a uccellare in un colpo solo la coppia Juan Jesus-Ranocchia, quindi conclusione vanificata dal miracolo di Handanovic: da stropicciarsi gli occhi, numerello alla Zidane. Anche se è meglio non dirlo a Paul, che in questi ultimi tempi ha spesso scimmiottato il grande connazionale, finendo per inanellare una serie di partite piene di pause, da genio annoiato, all’insistente ricerca del colpo a ef-
Genio, carattere e gol decisivi Lo scudetto Juve è firmato Pogba fetto fine a se stesso. «Non mi preoccupa questo rendimento a intermittenza - dice Allegri - è giovane. Il giocatore è un fenomeno, l’uomo deve inevitabilmente completare la propria crescita, dopodiché le sue prestazioni saranno costantemente di livello mondiale». IL MANCIO RACCONTA... «Ai tempi del City lo avevamo contattato, lo vedevo nel Manchester United, a un certo punto sembrava tutto okay, poi non so cosa abbia fatto saltare la trattativa», ha raccontato Roberto Mancini a «Senza Appello» di GazzettaTv. Il Mancio rivedeva il miglior Vieira e probabilmente in mezzo al campo sognava di allestire una coppia mostruosa, Pogba-Touré. Un po’ Vieira, un po’ Touré, per alcuni Paul è l’evoluzione di Lothar Matthaeus, centrocampista potente, completo
1«Il futuro? Se ci penso mi gira la testa. Prima vinco il titolo...». Ieri, intanto, era a Montecarlo. Solo vacanza?
e dal gol facile. L’impressione, però, è che Pogba sia unico, perché racchiude di fatto il meglio di tutti quei campioni. IL FUTURO «Prima pensiamo a vincere lo scudetto, poi parleremo del mio futuro, se sto dietro a tutte le voci mi gira la testa». Non troppo rassicurante Paul nel dopo Juve-Sassuolo. Dipenderà solo da lui: la Juve può trattenerlo, ma di certo non ha la possibilità di pareggiare ingaggi da 10-11 milioni a stagione, che sono poi le cifre già fatte sventolare sotto il naso del baby prodigio di Lagny-sur-Marne. Ieri è stato visto a Montecarlo, ufficialmente a godersi il giorno di riposo. Il Monaco di sicuro non c’entra, ma il Principato è da sempre uno dei posti preferiti da chi deve portare avanti trattative particolarmente delicate: Psg e Barcellona sono sembrate particolarmente attive negli ultimi tempi. La carta di Marotta? Euro 2016 si gioca in Francia, c’è grande pressione su Pogba, e il centrocampista potrebbe allora decidere di preparare l’evento in un ambiente amico, che lo coccoli e lo protegga allo stesso tempo: la Juve appunto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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● Le reti decisive (su 9 stagionali, doppietta alla Lazio) di Pogba: l’unico gol ininfluente è il 4-0 al Verona in Coppa (finale 6-1)
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Nakata 2001
Shevchenko 2004
7
Ibrahimovic 2008
LO SGARBO GIAPPONESE ALLA SIGNORA
GOL ALLA RIVALE DIRETTA E FESTA
ENTRA E RISOLVE AL TARDINI
● A sei giornate dalla fine del torneo 2000-2001 la Juve ospita la capolista Roma con l’obiettivo di dimezzare il distacco di 6 punti. I bianconeri si portano sul 2-0, ma al 60’ entra Nakata che segna il gol dell’1-2 (foto LAPRESSE) e provoca il 2-2 di Montella. Lo scudetto è giallorosso.
● Nel 2003-2004 il Milan riceve la Roma a 3 giornate dalla fine con 6 punti di vantaggio. Dopo 2 minuti Shevchenko (foto NEWPRESS) segna il gol vittoria: è il 17° titolo rossonero, l’ultimo della Serie A nel quale la certezza della vittoria è arrivata dopo lo scontro diretto.
● Volata Inter-Roma, nerazzurri avanti di un punto. All’ultima giornata dopo 45 minuti l’Inter pareggia 0-0 a Parma, la Roma vince 1-0 a Catania. Sarebbe sorpasso, ma nella ripresa entra Ibra, reduce da un lungo infortunio: doppietta (nella foto AFP, il primo gol) e titolo.
COSÌ IN EUROPA ITALIA 61 50
GIORNATE AL TERMINE
Qual è il ruolo di Pogba? «Centrocampista puro. Mezzala preferibilmente, ma potrebbe fare anche il centrale, meglio se a due. Lo vedrei anche dietro le punte: non è velocissimo, ma salta l’uomo, è rapido di piede e segna. Certo, il massimo lo dà quando può distendersi per 50 metri».
fL’INTERVISTA
MARCO TARDELLI
46
Venderlo o non venderlo per 100 milioni? «In un momento così non si possono rifiutare 100 milioni. Se li vale Bale, li vale anche Pogba».
12 Juve
Roma Lazio/Napol
FRANCIA 57
56
Lione
Psg
Quale squadra gli suggerirebbe? «Il Real Madrid. Uno come lui, con Ancelotti allenatore, sarebbe meno bloccato dagli schemi rispetto a Luis Enrique o Guardiola, per fare due nomi. Di sicuro sarebbe titolare dovunque».
53
10
La Juve potrebbe vendere anche Vidal? «Incasserebbe di meno. Ma forse il cileno ha esaurito il suo ciclo bianconero».
Marsiglia
GERMANIA 61
Che cosa pensa di questa Juve? «Si può parlar male di una squadra che ha 11 punti di vantaggio a 12 giornate dalla fine? Ed è in corsa anche in Champions e Coppa Italia?».
50 41 10 Bayern
Wolfsburg Borussia M.
INGHILTERRA 63 58
54
* una gara in meno
10 Chelsea* Man. City
OLANDA 67
Arsenal
56 48
8 Psv E.
Ajax
Feyenoord
PORTOGALLO 62 58 50
«Paul ora è il più forte Deve ispirarsi a Platini e fare cose più semplici»
Porto
S. Lisbona
SPAGNA 62 61 55
12 Barcellona Real M.
Atl. Madrid
Pirlo sembra soffrire un po’... «Pirlo ha 36 anni e gli anni passano per lui come per i compagni. Può darsi che in questa Juve ci sia un po’ meno entusiasmo rispetto ai primi tempi, sarebbe umano. E con il nuovo allenatore cambia sempre qualcosa. Come minimo, psicologicamente. L’unica cosa che non è cambiata sono i risultati».
1«Crescerà: sono peccati di gioventù. Nel calcio di oggi però
Lei tornerebbe al 3-5-2 per Dortmund? «Con Barzagli recuperato il 5-3-2 potrebbe essere un’idea, visto che anche il pari garantisce i quarti di finale».
Ronaldo le aveva nello United, anche Messi, e forse all’inizio non erano così decisivi».
Ha detto 5-3-2 e non 3-5-2... «Gli esterni sono Lichtsteiner ed Evra, o Asamoah, non Giggs e Ronaldo».
Quando lo vede ballare sulle punte cosa pensa? «Che sa di essere fortissimo e ogni tanto esagera, perdendo palloni che non dovrebbe. Sono peccati di gioventù. Gli farebbe bene pensare a Klose, uno che gioca sempre per gli altri e soltanto dopo per se stesso. Oppure a Platini, che faceva sempre la cosa giusta al momento giusto: sembrava tutto semplicissimo, ma erano cose che sapeva fare soltanto lui».
Per giocare con il 4-3-1-2 serve un trequartista vero. Si parla di Vazquez. «Mi sembra un ottimo giocatore, anche se va sempre valutato il salto in un grande club. Credo però che Vazquez darebbe una grande mano ad Allegri e a Conte».
non può restare alla Juve: non si può dire no a 100 milioni»
10 Benfica
Conte ha detto che con lui sarebbe 20 punti avanti. «Chi può dirlo? Di sicuro con Allegri gioca diversamente, è più rilassata, più sorridente di quella di Conte che era nervosa, aggressiva, aveva ritmo. Non farei classifiche, non prima di qualche anno. Però Allegri è stato intelligente: all’inizio non ha cambiato, temendo di rovinare i meccanismi di Conte, poi però ha dato un’identità sua alla squadra. A me pare un pregio».
Fabio Licari
«I
l più forte del mondo? Ancora presto per dirlo: non so se un giorno Pogba sarà superiore a Messi e Cristiano Ronaldo, bisognerebbe vederlo in Premier o nella Liga per giudicare meglio. Di sicuro è il più forte del campionato italiano, con Tevez e Higuain. Il fatto è che quelli così, da noi, sono davvero pochi...». In dieci anni di Juve, dal 1975 all’85, Marco Tardelli ha vinto cinque scudetti, una Coppa Campioni, una Coppa Coppe, una Coppa Uefa, una Supercoppa europea e due Coppe Italia. Pogba è vicino al terzo scudetto in tre stagioni, più due Supercoppe, ma difficilmente eguaglierà l’albo d’oro del suo illustre predecessore in bianconero. Uno come Pogba non sarà mai una bandiera di un club italiano... «Impossibile. Il grande calcio tornerà quando arriveranno thailandesi, cinesi e russi. Come in Inghilterra. Non c’è più nessun italiano che abbia voglia di spendere i suoi soldi, o forse buttarli, nel calcio. L’alternativa sarebbe investire sui settori giovanili e avere tanta pazienza. Ma da noi non è facile». Ogni tanto Pogba ha qualche pausa preoccupante. «Ha 21 anni, volete che non abbia pause? Anche
LO VEDREI BENE AL REAL MADRID CON ANCELOTTI: NON SAREBBE INGABBIATO NEGLI SCHEMI POGBA E ANCELOTTI (ALLENATORE REAL MADRID)
A 21 ANNI QUALCHE PAUSA È NORMALE: LE AVEVANO ANCHE RONALDO NELLO UNITED E MESSI POGBA E MESSI (ATTACCANTE BARCELLONA)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È UNA MEZZALA MA PUÒ GIOCARE ANCHE DA CENTRALE O DIETRO LE PUNTE. È RAPIDO DI PIEDE POGBA E... POGBA (CENTROCAMPISTA JUVE)
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Serie A R Le mosse della Signora
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Juve, turnover per il Borussia Ecco Barzagli & co. 1Allegri a Palermo può fare riposare i titolari:
da Sturaro a Matri, c’è spazio per le seconde linee Fabiana Della Valle
COL PALERMO
MILANO
BUFFON PADOIN
BARZAGLI
VIDAL
OGBONNA DE CEGLIE
MARCHISIO
STURARO
PEREYRA MATRI
LLORENTE GDS
COL BORUSSIA BUFFON LICHTSTEINER MARCHISIO
BONUCCI CHIELLINI EVRA PIRLO
POGBA
VIDAL TEVEZ
MORATA GDS
T
esta a Palermo, poi la Champions League: così Massimiliano Allegri ha cercato di mantenere alta la tensione subito dopo la vittoria sul Sassuolo. Difficile però credere che sarà effettivamente così, perché con 11 punti di vantaggio sulla Roma la Juventus può permettersi di ragionare in base all’importanza delle gare più che in base alla vicinanza. A Palermo i titolarissimi finalmente potranno riposare, per arrivare al meglio alla sfida più importante della stagione: il ritorno degli ottavi di finale di Champions League a Dortmund, una serata che può regalare ai bianconeri la qualificazione ai quarti e aumentare gli incassi europei (il passaggio del turno farebbe salire i guadagni da 60,4 a 66,7 milioni di euro). NIENTE PALERMO PER I BIG Per una volta Allegri prenderà in considerazione il poco amato turnover anche in campionato (finora l’ha fatto quasi esclusi-
vamente in Coppa Italia). Per qualcuno sarà turnover obbligato: Pogba infatti è squalificato e resterà serenamente a Vinovo a preparare la trasferta di Dortmund (si giocherà mercoledì 18). Probabile turno di riposo anche per Tevez e Morata, che dovrebbero partire titolari in Germania. Oltre a Llorente, potrebbe esserci un’occasione per Matri, tornato alla Juventus a gennaio (in prestito dal Genoa, ma il cartellino è di proprietà del Milan) ma ancora a secco di minuti in bianconero (anche perché appena arrivato ha dovuto smaltire l’infortunio al polpaccio). A centrocampo la novità potrebbe essere Sturaro, anche lui sbarcato nell’universo juventino nell’ultima sessione di mercato e anche lui ancora zero presenze. Sturato potrebbe sostituire Pogba e giocare accanto a Marchisio (costretto al superlavoro dall’infortunio di Pirlo) e Vidal, che ha bisogno di stare in campo per ritrovare la forma migliore. Dietro le punte Pereyra (convocato insieme a Tevez per i prossimi impegni dell’Argentina) oppure Coman (condizioni da verificare, ha
Il ritorno di Andrea Barzagli, 33, con il Sassuolo IPP
4
● I minuti giocati da Barzagli in questa stagione: è entrato al 42’ s.t. di Juventus-Sassuolo; ancora zero minuti invece per Sturaro, De Ceglie e Matri
saltato Sassuolo per una contusione alla tibia destra: si era fatto male contro la Fiorentina in Coppa Italia). L’alternativa potrebbe essere il tridente con Pepe. Altre novità potrebbero riguardare la difesa: Padoin a destra e De Ceglie a sinistra, un al-
Alessandro Matri, 30, tornato alla Juve a gennaio LAPRESSE
tro degli acquisti di gennaio che non ha ancora mai giocato. Al centro con Ogbonna potrebbe esserci finalmente Barzagli, che con il Sassuolo ha toccato il campo nei minuti finali per la prima volta in questa stagione (è fermo da inizio luglio). In pratica Allegri potrebbe cambiare sette/otto uomini rispetto alla formazione anti Dortmund. TEST PER PIRLO Oggi la Juventus si rimetterà a lavoro dopo il giorno di riposo concesso a sorpresa da Max, con una settimana intera davanti per preparare la trasferta in terra tedesca. Il
primo obiettivo del tecnico è recuperare Pirlo, fermo dalla gara di andata contro il Borussia (24 febbraio) per un infortunio al polpaccio destro. Dopo Palermo il regista farà il provino decisivo, lo staff medico non si sbilancia ma è ottimista. Se Andrea verrà recuperato, a Dortmund Marchisio tornerà a fare la mezzala e Vidal giocherà dietro le punte, in caso contrario il cileno arretrerà a centrocampo e sulla trequarti agirà Pereyra. In difesa i soliti noti: Bonucci e Chiellini al centro, Lichtsteiner ed Evra sulle fasce. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R
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MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’ANALISI
CONTENUTO PREMIUM
Volata Champions IL CAMMINO DA QUI ALLA FINE DEL CAMPIONATO ROMA
LAZIO
NAPOLI
FIORENTINA
SAMPDORIA
Giornata 27ª
PT. 50
46
46
28ª
29ª
30ª
31ª
32ª
Sampdoria
CESENA
Napoli
TORINO
Atalanta
INTER
TORINO
Verona
CAGLIARI
Empoli
JUVENTUS
Chievo
VERONA
Atalanta
ROMA
Fiorentina
CAGLIARI
Milan
UDINESE
Sampdoria
NAPOLI
ROMA
Inter
FIORENTINA
MILAN
42
42
BAROMETRO STATO DI FORMA:
scarso
buono
ottimo
DIFFICOLTÀ:
33ª SASSUOLO
34ª
35ª
36ª
37ª
38ª
Genoa
MILAN
Udinese
LAZIO
Palermo
Parma
ATALANTA
Inter
SAMPDORIA
Roma
NAPOLI
Sampdoria
EMPOLI
Milan
PARMA
Cesena
JUVENTUS
Lazio
Verona
Cagliari
JUVENTUS
Cesena
EMPOLI
Parma
PALERMO
Chievo
Cesena
NAPOLI
Verona
Juventus
UDINESE
Lazio
EMPOLI
Parma
facile
media
difficile
In MAIUSCOLO le gare in trasferta
NAPOLI, SFIDA CAPITALE IL PUNTO di LUCA CALAMAI
E’
una strana compagnia quella che sta sgomitando alle spalle della Juve. C’è chi pensava di poter vincere lo scudetto e oggi naviga in mezzo a polemiche e dubbi; chi ha sempre sperato di poter salire sul podio per mettere le mani sui soldi veri, quelli della Champions e chi guarda la classifica e si sente un clandestino a bordo. Ma non ha nessuna intenzione di tornare nella sua normalità. Cinque squadre si contendono l’altro campionato. Quello che non regala tituli ma una speranza per il futuro. Perché i portafogli dei nostri club, anche quelli più rock, non sono pieni e i contributi Uefa sono l’unico tesoro che può mettere a posto i conti. E garantire rinforzi seri. Ci sono otto punti di distanza tra la Roma (seconda) e Fiorentina e Samp. In altri tempi un abisso. Ma la musica è cambiata. Le candidate hanno tutte difetti e problemi. La squadra di Garcia è invecchiata insieme a Totti e ha sbagliato il mercato invernale; il Napoli non ha qualità in mezzo al campo e ha un Benitez con la valigia pronta; la Lazio ha tanti talenti ma ha sempre fallito il salto di qualità; la Fiorentina non ha mai avuto Pepito Rossi e ha dovuto accontentarsi di un Gomez al cinquanta per cento e la Samp sta rimettendo insieme il mosaico che il vulcanico patron si è divertito a buttare all’aria nell’ultima campagna acquisti. Insomma, la classifica è solo un’indicazione. Non ci sono sentenze già scritte. I DIECI GIORNI DI GARCIA Sulla carta la Roma ha qualcosa in più. A cominciare dai punti sulla concorrenza. Ma il pianeta giallorosso è in fibrillazione. Quando un allenatore attacca la squadra (è successo dopo il mortificante 0-0 con il Chievo) vuol dire che ha esaurito tutte le armi convenzionali. Cosa provocherà questo delicato passaggio? O la squadra reagisce e si rimette in moto o la spaccatura diventa irreparabile. Tra dieci giorni sarà più chiaro il futuro della Roma. Il calendario propone la doppia sfida di Europa League con la Fiorentina e
CHE LOTTA DIETRO LA JUVE PER 2 POSTI: ROMA FAVORITA, MA LA LAZIO È PIU’ IN FORMA E BENITEZ HA HIGUAIN. VIOLA E SAMP CON MENO PRESSIONI
il delicato impegno all’Olimpico contro la Samp. La coppa, soprattutto, giocherà un ruolo importante. L’1-7 contro il Bayern in Champions ha minato le fondamenta del progetto scudetto giallorosso. Un’altra delusione europea azzererebbe dal punto di vista psicologico il vantaggio in classifica di Totti compagni.
Ma se la Roma uscirà bene da questo passaggio allora si riprenderà il ruolo di grande favorita per il secondo posto. PIOLI LANCIATO, BENITEZ NO La Lazio è la squadra che sta meglio. E Pioli è libero di fare gli scongiuri. Il titolo di formazione top è coinciso quasi sem-
pre con un risultato negativo nel turno successivo di campionato. L’incertezza comanda sovrana. I biancocelesti hanno armi importanti: la classe di Felipe Anderson, l’esperienza di Klose, il genio di Candreva, la freschezza di Cataldi e l’abilità in cabina di regia di Biglia. Ma gli allievi di Pioli riusciranno a reggere la tensione? Come insegna il vecchio maestro Trap è facile arrivare in cima alla montagna ma è difficile sopportare il vento e il freddo. Il Napoli è più temprato, sa come si sopravvive a certe quote ma ha un progetto tattico monocorde. Ha un attacco formidabile (presto tornerà Insigne) ma poca qualità altrove. Higuain è uno che sposta gli equilibri, ma è sempre rischioso lasciare tutti i jolly in mano a un uomo solo. Sarà importante anche vedere come De Laurentiis e Benitez riusciranno a convivere. Un allenatore in partenza diventa spesso una figura ingombrante. MIHA E MONTELLA SERENI Loro hanno meno speranze e, di conseguenza, meno pressioni. Mihajlovic, probabilmente, firmerebbe subito per un posto in Europa League. Un bel premio per una stagione da incorniciare. Ma proprio questa serenità, sommata al valore aggiunto che può garantire un campione ritrovato come Eto’o fanno della la Samp una mina vagante. La Fiorentina ha come obiettivo primario far alzare il primo trofeo a Diego e Andrea Della Valle. Ci sono 14 anni di astinenza da cancellare. Montella ha una rosa ricca e presto ritroverà anche Pepito. L’arrivo della primavera e i campi asciutti sembrano un invito a nozze per il tridente: Rossi e lo scatenato Salah, dietro a Gomez. Un attacco da Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL NUMERO
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I punti ottenuti l’anno scorso dal Napoli che con il terzo posto si è qualificato per i preliminari di Champions
Serie A R Le due facce della Capitale
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Ora la Roma trema al centro del villaggio La Lazio di Lotito è ormai sotto le mura 1Garcia non segna e pareggia, Pioli vince e segna a raffica. Klose
meglio di Totti. E si avvicina un derby che può valere la Champions Massimo Cecchini ROMA
S
e nel calcio italiano del Terzo Millennio ci fosse spazio per sorridere, potremmo dire che nel Senato di Roma stanno per tornare a sedersi i barbari. Oppure, più prosaicamente, che i cugini di campagna (non quelli di «Anima mia», ovvio) sono pronti a traslocare in massa nel centro della Capitale. Ma la rivalità tra Roma e Lazio è così sacra da costringerci innanzitutto sgranare il rosario del già noto: il club biancoceleste è nato prima di quello giallorosso (1900 contro 1927), i tifosi romanisti sono in maggioranza e l’esegesi dell’albo d’oro può essere interpretabile a seconda degli umori (il gap di uno scudetto, 3 Coppe Italia e una Coppa delle Fiere è colmato da una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e una Italiana?). Certo è che la rimonta in campionato della Lazio – santificata da un gioco spumeggiante – sembra essere speculare all’andamento lento della Roma, ora di-
stante solo 4 lunghezze dopo uno scorcio di 2015 vissuto in rimonta (vedi sotto). Miracolo? Non proprio, se si pensa che qualora il torneo fosse cominciato alla quarta giornata, i biancocelesti avrebbero addirittura un punto di vantaggio sui giallorossi. A fine settembre infatti la classifica recitava: Roma 9 punti (3 vittorie), Lazio 3 (1 vittoria e 2 k.o.). E se non ci fosse stato il selfie di San Totti sotto la Sud, già il derby avrebbe quasi appaiato le contendenti. RANKING E SPESE In autunno, però, l’inerzia sembrava essere la stessa della scorsa stagione, che aveva visto la Roma chiudere al 2° posto con 29 punti in più della Lazio, ottava. Il mercato poi, pur fatto in entrambi i casi in regime di sostanziale autofinanziamento, pareva aver accentuato la forbice, evidenziata tra l’altro dai perenni malumori della tifoseria biancoceleste nei confronti del presidente Lotito, proprio mentre il collega Pallotta veniva venerato come la Madonna pellegrina. Quanto basta perché tra i due – fra l’altro
schierati politicamente su fronti opposti – nel corso dei mesi si scatenasse una dialettica non edificante. Comunque sia, nessuna sorpresa che, visti i fatturati diversi (131,5 milioni contro 84,5 al giugno scorso) il monte stipendi della corazzata romanista – partita per vincere lo scudetto – risultasse al lordo quasi il doppio di quello biancoceleste (100 milioni contro 55). Come meravigliarsi perciò che l’acquisto più caro del mercato (Iturbe) andasse alla Roma e Astori avesse preferito Garcia a Pioli e per questo gli fosse stata riservata dai tifosi alla presentazione un
LA RIMONTA
5
i punti che la Lazio ha rosicchiato alla Roma in questo scorcio di 2015. Adesso le due squadre sono distanti solo 4 punti
L’ALTALENA DEL DISTACCO ROMA
LAZIO
50
40
46 46
39
40
41
42
47
48
49
50 46
43
43 40 37
34 30 30
31
34
34
31
17ª giornata 18ª giornata 19ª giornata 20ª giornata
34 21ª giornata 22ª giornata 23ª giornata 24ª giornata 25ª giornata 26ª giornata GDS
boato dal sapore di sberleffo ai cugini? Insomma, a dispetto di un ranking Uefa che tuttora vede la Lazio davanti alla Roma (38° posto contro 46°), sembrava che la storia non avesse in programma scossoni, in linea col fatto che negli ultimi 20 anni i giallorossi sono arrivati 12 volte davanti ai rivali, che nel 2004 rischiarono il fallimento. LA SFIDA DI MAGGIO Invece in meno di tre mesi la Capitale sembra essere andata in testacoda, o quanto meno in corto circuito. Pioli – adorato da Walter Sabatini, che lo voleva in giallorosso nel 2011 – ora è lo stratega del gol facile (47 reti contro le 38 della squadra di Garcia, più solida in difesa però ammalata di pareggi), Felipe Anderson sgomma assai meglio dell’appannato Gervinho, Biglia dirige l’orchestra con più armonia rispetto ai malinconici De Rossi e Keita, il senatore Klose gestisce gli anni meglio del pur infinito capitan Totti e il baby Cataldi ha maggior vetrina di Verde e Sanabria. E se la Roma lamenta le lungodegenze di Strootman, Castan e Balzaretti, la Lazio replica con i forfeit di Gentiletti, Lulic e Djordjevic. Pesi diversi, replicherà qualcuno, ma sembrava che il discorso potesse valere per l’intera rosa a confronto, finché il 2015 non ha smentito una tesi fin troppo ovvia. Morale? Il 24 maggio, giorno in cui si celebrerà il derby di ritorno, rischia di essere un nuovo appuntamento col destino. In palio non ci sarà un Coppa Italia (storica) come nel 2013 ma, in tempi di calcio senza cuore, qualcosa forse di ancora più importante: l’accesso alla Champions League. Nell’ultimo bilancio giallorosso è valsa 49,2 milioni. Un tesoro. Quanto basta per attendersi una sfida senza scampo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
15 TROFEI 3 SCUDETTI Nel palmares della Roma l’ultimo trofeo conquistato è la Coppa Italia alzata nella stagione 200708, nella doppia finale contro l’Inter. In tutto sono 15 i trofei vinti dalla società giallorossa nella sua storia. Tre gli scudetti: il primo nel campionato 1941-42, il secondo nel 1982-83 e l’ultimo nel 2000-01: il capitano era Francesco Totti, unico reduce di quella squadra. Poi 9 Coppa Italia: la prima nel 1963-64, tre negli anni Ottanta, una pure con Flora Viola presidente (1990-91). Le due Supercoppa sono datate 2001 (30 alla Fiorentina) e 2007 (1-0 all’Inter). In Europa l’unico trofeo di marca giallorossa è la Coppa delle Fiere del 1960-61, nella doppia finale contro il Birmingham.
Credito finito per Garcia Il rapporto adesso è in crisi Rudi Garcia, 51 anni, è alla seconda stagione con la Roma. Ha un contratto con la società giallorossa fino al 2018 ANSA
Davide Stoppini ROMA
A
desso vale tutto. Il credito è finito, prosciugato dai continui prelievi di Bancomat sotto forma di pareggi. Eppure la scorsa stagione il conto era stato riempito. Non sono servite sconfitte, neppure bonifici pesanti in uscita: due mesi per rovinarne 13 di perfezione quasi assoluta. Così funziona il mondo, il rosso in banca si raggiunge anche a colpi di 250 euro. Rudi Garcia è ora un ministro senza portafoglio, a cui la Roma chiede di guadagnare l’ingresso in Champions e se possibile pure sfondare il salvadanaio dell’Europa League. Ma adesso la scommessa s’è fatta pesante, l’aria s’è fatta poco respirabile.
LA CRISI Adesso vale tutto. Vale pure non credere nella scollatura tra una parte dello spogliatoio e l’allenatore. E invece è vero il contrario. È vero che i risultati poco convincenti hanno portato qualcuno a digerire con più fatica le esclusioni, i rimproveri, i consigli. Come quella volta che il tecnico — è storia dello scorso autunno — fece un riferimento all’atten-
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13 TROFEI 2 SCUDETTI Sono tredici i trofei ufficiali conquistati dalla Lazio: undici in ambito nazionale e due a livello europeo. Il palmares biancoceleste comprende due scudetti (1974 e 2000), sei Coppa Italia (1958, 1998, 2000, 2004, 2009, 2013), tre Supercoppa italiana (1998, 2000, 2009). E poi, in Europa, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea, entrambe nel 1999. Durante la gestione Lotito la bacheca societaria è stata arricchita di tre trofei. La doppietta Coppa ItaliaSupercoppa italiana nel 2009 e poi la Coppa Italia del 2013. Quest’ultimo è anche il trionfo più caro ai tifosi perché ottenuto nella finale disputata contro la Roma e vinta per 1-0 con gol di Lulic.
1Dal grande idillio ai mugugni nello spogliatoio E il mercato di gennaio ha creato frizioni con la società. A Firenze Totti in dubbio: affaticamento
zione che i giocatori avrebbero dovuto tenere nei comportamenti fuori dal campo. Come quando — ritorno col Bayern — a qualche calciatore apparve strano stravolgere un atteggiamento in campo tenuto per un anno e mezzo: si gioca col 4-4-2, conta solo non prenderle, per quegli stessi giocatori che solo due settimane prima erano stati convinti che RomaBayern sarebbe stata una partita da giocare alla pari. E IL MERCATO? Com’è strana la vita: adesso il rimprovero più grande che si può fare a Rudi Garcia è proprio quello di non avere un piano B. Era già successo al Lille: gli avversari ora conoscono la Roma, lui però va avanti sempre con la stessa maschera. A ve-
derla con i suoi occhi, però, quella stessa maschera è obbligata. Perché il secondo posto sarebbe il risultato giusto per una squadra che via via ha perso i suoi riferimenti. Perché — ecco la distanza con la società — c’è qualcuno che il conto in banca a gennaio l’ha ritoccato: chi con Gabbiadini, chi con Mauricio, chi con Salah, chi persino con Muriel. La Roma no. La Roma ha acquistato due calciatori, Doumbia e Ibarbo, che usciranno forse dall’uovo di Pasqua, quando invece erano attesi nella calza della Befana.
A tutto Pioli Così Formello ha trovato il nuovo mago
TOTTI FUORI Ora è tempo d’Europa e chissà se Garcia almeno potrà contare su Totti: il capitano ieri non si è allenato per un affaticamento al flessore della coscia sinistra, è facile immaginare che al Franchi parta dalla panchina. Dentro gli altri, altro giro di ruota, tanto ogni previsione è inutile. Perché il match col Chievo ha azzerato i discorsi, come ‘a livella di Totò. Adesso vale tutto. Vale pure immaginare un allenatore che, se dovesse capire di non poter più fare calcio a Roma, in estate potrebbe scegliere vie alternative. Sarebbe la conclusione di una storia d’amore. Come una coppia che si arrende al primo vero momento di crisi: un finale banale, no?
Stefano Pioli, 49 anni, prima stagione alla Lazio. Negli ultimi tre campionati è stato a Bologna (due salvezze e un esonero) ANSA
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Barcaccia: altri 15 fermati... in tv ● ROMA Ci sono altri 15 teppisti olandesi identificati per gli incidenti prima di RomaFeyenoord. Curiosa la modalità: sono stati riconosciuti attraverso alcuni filmati girati da privati e poi diffusi in rete o attraverso la trasmissione tv «Opsporing verzocht», il «Chi
l’ha visto?» olandese. I 15 vandali rischiano l’accusa di violenza pubblica. Altri vandali sarebbero nel mirino della polizia. Intanto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha detto: «Vogliamo riunire i donatori per i danni della Barcaccia in un progetto di amicizia Italia-Olanda».
Stefano Cieri ROMA
U
n piccolo grande capolavoro. Nato sulle ceneri di una stagione da «tutti contro tutti». E infatti quando, la scorsa estate, Stefano Pioli sbarcò sul pianeta Lazio furono in molti ad ammonirlo: «Mister, ma chi glielo fa fare?». Lui, serafico, li fulminava così: «Per me è l’occasione della vita, vi porterò tutti dalla mia parte». Detto, fatto. Ci è riuscito. Con i risultati, che hanno proiettato la Lazio al terzo posto con vista sul secondo della Roma. E col gioco. Spettacolare, aggressivo, spumeggiante. Con le sue controindicazioni, certo (troppo dispendio d’energie, rischi eccessivi per la difesa). Ma un gioco, vivaddio, come non si vedeva da tempo. LO VOLEVA LA ROMA Così Pioli è diventato il re della Roma biancoceleste. E pensare che stava per finire sull’altra sponda del Tevere. Storia di quattro anni fa, estate 2011. La Roma americana doveva scegliere il nuovo allenatore dopo l’annata
1Metodi chiari,
idee tattiche che hanno conquistato tutti: così il tecnico ha stregato l’ambiente. E pensare che nel 2011 era vicino ai giallorossi...
Ranieri-Montella. Il d.s. Sabatini voleva proprio Pioli. Poi, in parte per le pressioni della piazza (che riteneva l’attuale tecnico laziale poco «fashion») in parte per i desiderata del d.g. Baldini che aveva puntato Luis Enrique, alla fine la scelta cadde sull’allenatore spagnolo. La vendetta va consumata fredda, si dice. E Pioli, sedotto e abbandonato dai giallorossi, può ora prendersi la sua rivincita. In parte se l’è già presa. Perché una Lazio in grado di insidiare il secondo posto della Roma, a questo punto del campionato, è già una vittoria. STRATEGIA VINCENTE Firmata da Pioli grazie ai risultati, al gioco e ad una gestione del
IL NUMERO
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i successi di Pioli con la Lazio in Serie A. È il suo record: il precedente era di 13 con il Bologna nella stagione 2011-12
gruppo perfetta. Tanti volti nuovi la scorsa estate, compreso il suo. Eppure il tecnico è riuscito a compattare lo spogliatoio e a far nascere il gruppo a tempo di record. Anche con trovate estemporanee, come quella di far cantare a squarciagola l’inno della Lazio. E ancor di più con i modi chiari e diretti. È uno che ti guarda in faccia, Pioli, se deve dirti qualcosa. E di faccia ne ha una sola, per tutti. Così ha strappato il consenso pieno e unanime dello spogliatoio. E lo ha convinto a remare dalla stessa parte. Con scelte tattiche altrettanto chiare. Che non ha rinnegato neppure dopo le batoste iniziali: ben tre nelle prime quattro giornate. La terza, a Marassi col Genoa, da antologia della maledizione: 1-0 (all’87’) dopo una partita stradominata e con tre infortuni gravi (Gentiletti, Basta e Biglia). Pioli ha avuto la forza, il coraggio, l’incoscienza di andare avanti lo stesso ed ora i fatti gli stanno dando ampiamente ragione. PROSPETTIVE D’ORO «Ma non abbiamo fatto ancora nulla», non si stanca di ripetere. E ha ragione. Volendo, però, si potrebbe anche dire che il bello viene adesso. Che la Lazio sia la squadra più in forma del campionato è un dato di fatto. E non ha impegni europei, a differenza di Roma, Napoli e Fiorentina. Le prospettive, insomma, paiono interessanti. Anche perché, rivalità stracittadina a parte, la vera novità per la banda Pioli è che ora i posti Champions cui poter puntare sono due, non uno solo. Una situazione che rende il sogno di tornare nell’Europa che conta sempre più concreto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Verso l’Europa League R Andata ottavi
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Nei peggiori bar di Caracas si guarda Rondon-Martinez
IL DERBY CON LA ROMA
1Zenit-Torino è anche la sfida fra le due punte venezuelane: separati
da età, ingaggio e concorrenza in nazionale ma con un futuro da coppia
Francesco Bramardo TORINO
LA SFIDA
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SALOMON RONDON JOSEF MARTINEZ
n Rondon non fa primavera. È quanto si augurano i tifosi granata per la sfida di domani sera, nel gelo del vecchio stadio Petrovskij, tra lo Zenit San Pietroburgo del venezuelano Josè Rondon e il Toro del venezuelano Josef Martinez. Due attaccanti con origini e storie simili, compagni di squadra in nazionale, gemelli diversi per l’anagrafe. Il peso dell’attacco di Zenit e Torino ricade sulle spalle di Hulk e di Quagliarella, ma il lavoro sporco e i gol potrebbero arrivare alla fine dai partner, entrambi di Caracas, entrambi in concorrenza per il posto di titolare con la maglia del Venezuela da quando il c.t. Sanvicente ha deciso di giocare con un solo attaccante. Anche se è vero che Rondon, per stazza e abilità nel gioco aereo, ha qualità da prima punta al contrario di Martinez, tanto che i due possono coesistere, come nell’amichevole di novembre contro la Bolivia. Una potenziale coppia titolare alla prossima Coppa America, in programma a giugno in Cile. SFIDA NELLA SFIDA RondonMartinez è una sfida nella sfida: giocano per Zenit e Torino, ma anche per un posto al sole in patria, dove i due attaccanti sono gli idoli dei ragazzi di strada, l’esempio di un riscatto sociale, trovato grazie al pallone, possibile anche nelle favelas di Caracas. Storie simili dicevamo, non fosse per l’anagrafe e per l’ingaggio: più giovane di quattro anni il granata (21 anni), 3,5 milioni l’ingaggio di Rondon, uno zero in meno quello di Martinez, che al Toro è costato 3 milioni. Ovvero esattamente un sesto di quanto pagato dal club di San Pietroburgo per il cartellino di Rondon (18 milioni). RISCATTO In casa Toro, anche per la sfida di San Pietroburgo, in attacco sarà rebus fino all’ultimo: tre giocatori – Quagliarella, Martinez e Maxi Lopez – per due maglie. A riposo nella trasferta di Udine, Martinez è pronto per tornare a far coppia con Quagliarella. Intanto per-
Babacar, 21 anni, senegalese, e Mohamed Salah, 22, egiziano LAPRESSE
Fiorentina spuntata: Salah la certezza Babacar la speranza
PRESENZE STAGIONALI
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GOL STAGIONALI
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Duccio Zoccolini FIRENZE
OCCASIONI CREATE
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M
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% DUELLI VINTI
33
41
% PASSAGGI
75
81
% PRECISIONE AL TIRO
50
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RL’attaccante dei
russi alla ripresa del campionato ha subito firmato una tripletta
RIl granata, fuori
a Udine, giocherà con Quagliarella: con lui Ventura non ha mai perso
ché il «puri puri» (un moscerino che punge come una zanzara, insetto che imperversa in Venezuela) è punta fastidiosa per difensori statuari e abili nel gioco aereo come Neto, Garay o Lombaerts, piu a disagio a marcare attaccanti rapidi come il venezuelano. TALISMANO Il secondo motivo
José Salomon Rondon, 25 anni AP
è che Josef è un talismano, un portafortuna come dimostrano i numeri nel 2015. Con lui in campo il Toro non ha mai perso: in campionato nel nuovo anno in coppia con Quagliarella ha giocato 8 gare su 10 vincendone 5 e pareggiandone tre. Non era in campo neppure in Cile a novembre, quando il Venezuela è stato preso a pallonate (5-0) in amichevole. Al di là della cabala, il bilancio nel primo anno di Martinez è più che positivo: 28 gare complessive, 6 gol e due assist. In Europa (3 reti) Martinez si esalta negli spazi, anche se deve farsi perdonare gli errori commessi contro l’Athletic, contro cui si è mangiato un paio di gol tra andata e ritorno. MINA VAGANTE Sull’altra sponda Rondon, come biglietto da visita, sabato scorso alla ripresa del campionato russo dopo la sosta ha tirato fuori una tripletta che ha determinato il 3-0 contro l’Ural. Il suo score è temibile: 10 gol in campionato in 16 gare, uno in due di Coppa di Russia, 2 presenze e 2 gol in Europa League, 10 presenze e 3 reti in Champions. Con la maglia del Rubin Kazan il venezuelano firmò la sua prima doppietta in Europa League il 20 settembre 2012, contro l’Inter. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Josef Martinez, 21 anni LAPRESSE
GLI ARBITRI Fiorentina-Roma allo spagnolo Lahoz Orsato a Vila Real Sarà lo spagnolo Antonio Mateu Lahoz a dirigere il derby di Europa League Fiorentina-Roma, domani sera alle 21.05. Gli assistenti saranno i connazionali Pau Cebrian Devis e Roberto Diaz Perez del Palomar. Wolfsburg-Inter (ore 19) sarà diretta dal polacco Szymon Marciniak, che avrà come assistenti Pawel Sokolnicki e Tomasz Listkiewicz. Zenit San Pietroburgo-Torino si giocherà alle 18 (ora italiana) e l’arbitro sarà il portoghese Manuel Jorge Neves Moreira De Sousa; assistenti Cunha Miranda e Carvalho Mesquita. L’ultima sfida delle italiane è Napoli-Dinamo Mosca (ore 21.05), affidata al greco Tasos Sidiropoulos. Lo assisteranno Damianos Efthimiadis e Polychronis Kostaras. LE ALTRE SFIDE Il derby spagnolo Villarreal-Siviglia (ore 21.05) è stato affidato all’italiano Daniele Orsato, che avrà come guardalinee Giallatini e Costanzo. Ecco gli arbitri designati per gli altri tre incontri degli ottavi. DNIPRO-AJAX (ore 19): Bebek (Croazia), guardalinee Petrović-Grgić. BRUGES-BESIKTAS (ore 19): Thomson (Scozia), guardalinee Connor-McGeachie. EVERTONDINAMO KIEV (ore 21.05): Velasco Carballo (Spagna), guardalinee Alonso-Yuste (ESP).
ario Gomez e Giuseppe Rossi infortunati, Gilardino e Diamanti fuori dalla lista Uefa e Babacar disponibile (forse) solo per i minuti finali. Uno scenario che sa di beffa per la Fiorentina di Montella, ricca di attaccanti dopo il mercato di gennaio e «spuntata» più che mai alla vigilia dell’andata degli ottavi di Europa League contro la Roma. MALASORTE Ma alla «maledizione attaccanti» ormai a Firenze sono abituati visto quel che è successo a Pepito e Gomez da quando vestono la maglia viola. Per questo motivo da queste parti è un film già visto (purtroppo) più volte. Una maledizione che ha costretto Montella in passato a fare cambi di modulo improvvisi ed esperimenti tattici con giocatori adattati in altri ruoli. E una prima soluzione è stata provata lunedì sera contro la Lazio, con Ilicic a fare il centravanti in un tridente molto tecnico con Salah e Diamanti. Il risultato è nel tabellino e nelle statistiche del match. L’idea era anche di testare questa idea per la sfida di domani in Europa League, magari riproponendo al «Franchi» proprio lo sloveno come «falso nueve». Ma la bocciatura è stata troppo grossa per non mettere in discussione la scelta. PART TIME Via alle alternative, quindi. Anche se prima Montella vuole fare i conti effettivamente con lo stato
di salute di alcuni calciatori. Primo tra tutti Babacar, l’unica possibile sorpresa positiva per il derby europeo contro Totti e compagni. Nella rifinitura di oggi il senegalese potrebbe tornare a lavorare con i compagni per la prima volta dal 1° marzo, giorno dell’infortunio muscolare. L’idea quindi è quella di convocarlo e portarlo in panchina per poter contare sulla sua potenza nei minuti finali della partita. Poche possibilità però che possa giocare titolare.
RPer Montella
poche alternative: il senegalese potrebbe servire a partita in corso
I DUBBI Come partire, quindi?La prima opzione è quella della continuità, con Ilicic ancora al centro dell’attacco e Salah e Joaquin (titolare dopo la panchina in campionato) sulle fasce, pronti agli inserimenti e soprattutto utili in contropiede. Ma c’è anche una variante, provata in passato, che prevede lo spostamento di Salah (il più in forma dei viola) al centro. È un’idea che da un lato rende l’azione offensiva ancora più imprevedibile, ma dall’altro limita le qualità dell’egiziano. Decisivo soprattutto quando trova lo spazio giusto per accelerare (come è successo in coppa Italia contro la Juve). L’opzione tre, invece, riguarda il modulo. Ritorno al 35-2 con Joaquin a destra e Ilicic e Salah in attacco. La «coperta viola» rimane comunque corta. Per questo domani sera servirà la partita perfetta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Verso l’Europa League R Andata ottavi
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Napoli, i grandi numeri e i dubbi di Rafa
1In Europa la porta è imbattuta da 5 partite, però Benitez agita l’ambiente: «Io via con l’offerta giusta» INVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)
O
cchio ai numeri del Napoli. Quelli europei, considerato l’impegno di domani sera con la Dinamo Mosca per l’andata degli ottavi di finale di Europa League. Basta scorrere un po’ di cifre e ci si ritrova davanti a un dato sorprendente: la difesa non incassa gol da cinque partite. L’ultimo l’ha subito a Berna, contro lo Young Boys, nell’unica sconfitta della fase a gironi (ottobre scorso). Da allora il reparto difensivo è rimasto immacolato, al di là di chi sia stato schierato tra i pali tra Rafael e Andujar. Resiste da 450 minuti l’imbattibilità della porta napoletana. A differenza di quanto accade in campionato: dall’inizio del girone di ritorno a oggi, il Napoli ha subito 9 reti in 7 partite. STESSI UOMINI Una metamorfosi che sa d’inspiegabile, considerato che anche in Europa Rafa Benitez ha quasi sempre schierato la coppia centrale titolare. Koulibaly è andato in campo in 4 delle 5 partite in cui la difesa è rimasta imbattuta e al suo fianco si sono alternati Albiol (2), Henrique (2) e Britos (1). Quest’ultimo è stato utilizzato anche sulla fascia sinistra, insieme con Ghoulam, e i risultati sono stati apprezzabili. Pur modificando qualcosa di volta in volta, la qualità delle prestazioni non è mai stata insufficiente, mentre in campionato le distrazioni non si contano, come le reti incassate: 33
E De Laurentiis scrive al Papa: «Sei napoletano»
Aurelio De Laurentiis LAPRESSE ● NAPOLI Sabato 21 marzo Papa Francesco sarà a Napoli ed il giornalista Massimo Milone ha raccolto nel volume «Napoli, lettera a Francesco», i pensieri dei napoletani celebri rivolti al Pontefice. «Napoli si sente vicina a un Papa venuto “dalla fine del mondo” — ha scritto Aurelio De Laurentiis —, che noi consideriamo molto “napoletano” anche per il condiviso amore per il calcio e in virtù dei campioni che hanno vestito con gloria sia la nostra amata maglia che quella dell’Argentina». De Laurentiis ha ricordato «l’amore di Jorge Mario Bergoglio per il calcio, per il San Lorenzo e per i tanti ragazzi delle “villas” che attraverso il calcio sono riusciti a salvarsi dalla violenza, dalla droga, dalla miseria. Periferie — conclude De Laurentiis, che ha conosciuto il Papa prima della finale di Coppa Italia del maggio 2014 — simili a quelle di Napoli dove i campetti di gioco sono il frutto del lavoro della Curia guidata dal Cardinale Crescenzio Sepe, di molti parroci coraggiosi e di enti sportivi lungimiranti come il Napoli. Un aspetto che mi piace ricordare senza negare che dobbiamo fare di più». Gianluca Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA
CONCENTRAZIONE L’ha chiesta l’allenatore spagnolo ai propri giocatori. Il Napoli è impegnato ancora su tre fronti e si gioca ogni tre giorni, un dispendio di energie che Benitez sta provando a disciplinare ricorrendo spesso al turnover. Un avvicendamento che funziona in Europa, un po’ meno in campionato e Coppa Italia. Stavolta non saranno ammesse distrazioni o in-
genuità come quella commessa da Henrique su Palacio, contro l’Inter, che ha determinato il rigore del pareggio di Icardi. Qualche novità è stata già preannunciata, come il rientro di Maggio sulla destra, mentre uno tra Koulibaly e Albiol cederà il posto a Britos. Sulla fascia sinistra, Strinic resterà in panchina per fare spazio a Ghoulam. Il turnover sarà ragionato, perché il Napoli ha le potenzialità per superare la Dinamo Mosca e accedere così ai quarti di Europa League.
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dopo 26 giornate, il peggior rendimento tra le squadre che si contendono i primi 5 posti.
Mimmo Malfitano
Rafael Benitez, 54 anni, allenatore del Napoli dall’estate 2013 ANSA
● i minuti di imbattibilità della porta del Napoli in Europa League. L’ultimo gol incassato risale a ottobre scorso, nella sconfitta con lo Young Boys
● Le reti subite dalla squadra di Benitez nelle ultime 7 giornate di campionato. In totale il Napoli ha incassato 33 gol in 26 giornate di Serie A
RIVELAZIONI BENITEZ La vigilia europea è stata movimentata dalle dichiarazioni di Benitez a France Football. «Oggi sono qui e sono concentrato sul Napoli. Ma in futuro non posso prevedere cosa accadrà. In passato ho allenato in Spagna, Inghilterra e Italia. Non avrei alcun problema ad affrontare una nuova avventura in un nuovo campionato. Le condizioni? Deve sussistere l’offerta giusta al momento giusto, con la squadra giusta». Da settimane il suo nome è accostato al Psg. Parigi potrebbe ammaliare Rafa, che col calcio italiano non ha mai avuto un feeling convincente. Le polemiche da lui stesso innescate nelle ultime settimane hanno evidenziato tensione e nervosismo. Un atteggiamento che sta condizionando anche chi l’assiste nel lavoro quotidiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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A WOLFSBURG
Juan Jesus, 23 anni, centrale difensivo dell’Inter: a Napoli ha sbagliato sui due gol incassati
Hernanes c’è E a Mancini serve tanto
LAPRESSE
● i gol subìti dalla difesa dell’Inter in questo campionato dopo 26 gare. Di questi 15 sono stati presi a San Siro e 19 fuori dal proprio stadio.
1Il Profeta in vantaggio su
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Kuzmanovic: Kovacic in panca. Davanti Shaqiri-Icardi-Palacio
● i gol segnati dai giocatori del pacchetto difensivo in tutta questa stagione fra A ed Europa League: 1 Vidic, 2 Ranocchia, 3 D’Ambrosio e 2 Dodò
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LA NOSTRA DIFESA È UN PO’ NAIF, MA NON È SEMPRE E SOLTANTO COLPA DEI QUATTRO DIETRO
● le presenze di Juan Pablo Carrizo in questa stagione: 1 in campionato, 2 in Coppa Italia e ben 7 in Europa League iniziata coi preliminari ad agosto
ROBERTO MANCINI ALLENATORE DELL’INTER
Hernanes, 29 anni, all’Inter da gennaio 2014 IPP
Inter, la difesa naif all’esame infernale Jesus è il bersaglio
voce come non sempre gli capita. Non si è mai tirato indietro nemmeno Danilo D’Ambrosio, bomber di Coppa (già tre gol in questa EL) il cui recupero dallo stiramento al bicipite femorale accusato in gennaio col Torino è quanto mai pesante. Anche perché ieri - oltre a Obi - si è fermato Campagnaro. Oggi un esame chiarirà l’entità dell’affaticamento al flessore, ma difficilmente l’argentino nel pomeriggio partirà per Wolfsburg.
1L’involuzione del brasiliano emblema di un reparto che stenta E ora si gioca col Wolfsburg, a segno in 30 delle ultime 31 in casa
JESUS IN CROCE Aspettando l’esordio di Felipe e i ritorni di Andreolli e Vidic, la risposta più importante dovrà però arrivare da Juan Jesus. Il brasiliano (sempre presente pure con Mazzarri) a Napoli ha confermato un’involuzione cominciata quando flirtava con la Seleçao. Unico centrale mancino, ha sofferto ancor più di Ranocchia il passaggio alla linea a 4. Prima poteva anche permettersi certi slanci, staccandosi per aggredire l’avversario, tanto dietro c’era Vidic. Ora che in mezzo manca un uomo («Differenza sostanziale, ecco perché servirà tempo» ripete Mancio), JJ finisce con utilizzare lo strapotere fisico per rimediare ai propri errori. Ma non sempre ci riesce. A Napoli ha lasciato solo Ranocchia tra Hamsik e Higuain sul primo gol e ciccato il posizionamento sul 2-0 del Pipita. Sbagliare anche domani potrebbe costare molto di più.
PROFETA IN POLE E così il Mancio sta pensando di mettere lui al posto di Brozovic dall’inizio a Wolfsburg. L’assenza del croato (non è in lista), toglie al tecnico molti dubbi. L’alternativa è Kuzmanovic, meno tecnico, ma più presente a livello dinamico. È questo il punto su cui sta ragionando Mancini visto che affronterà una squadra improntata sul 4-2-3-1 con una notevole pericolosità tra le linee. Ieri nell’ultimo allenamento prima della partenza, il tecnico ha lavorato a lungo sul centrocampo con Guarin, Medel e Hernanes (0 gol in Europa per il brasiliano quest’anno). Anche quando si è soffermato sulle palle inattive. E gli altri? Pochi dubbi visti i problemi di Campagnaro e Obi. Davanti a Carrizo, Santon, Ranocchia, Juan Jesus e D’Ambrosio; Shaqiri invece innescherà Icardi-Palacio. Oggi pomeriggio la partenza per Wolfsburg.
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Luca Taidelli @LucaTaidelli
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aif a chi? Roberto Mancini non parla mai a caso e se lunedì in Gazzetta ha definito così la propria difesa è anche per stimolarla in vista di un esame di fuoco. Domani nella bolgia della Wolfsburg Arena Ranocchia e compagni avranno di fronte un attacco atomico, che guidato dal bomber Bas Dost segna più di due gol a partita e in casa negli ultimi 31 match è rimasto a secco solo il 27 novembre scorso: 0-2 con l’Everton. PORTIERE DI NOTTE Il discorso non può e deve essere sui singoli ed è legato anche all’atteggia-
mento che Mancio ha trasmesso alla squadra. Se cerchi sempre di imporre il tuo gioco, non è facile mantenere certi equilibri. Vediamo però perché ogni componente della retroguardia domani ha dei buoni motivi per fare la partita della vita. A partire da Carrizo, portiere di notte di cui Mancini si fida ciecamente. L’argentino è uno dei leader silenziosi dello spogliatoio, ha avuto il pelo per non tremare a Celtic Park e anche quando ha preso il posto di Handanovic in campionato (vedi Cagliari) non ha fatto rimpiangere lo sloveno. Mancio ha già chiarito che in Europa giocherà sempre Carrizo. Che vuole trascinare il proprio sogno sino a Varsavia. IMPERFETTI E REAZIONI Poi ci
CON LA CESSIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE
Thohir compra San Siro? No, ma può averlo per 99 anni ● MILANO Il piano c’è, i lavori sono appena cominciati: l’Inter punta alla proprietà del Meazza quando il Milan si trasferirà nel proprio stadio (dal 2018). A febbraio sono partiti i colloqui (2 incontri) con il Comune, ad aprile si approfondiranno i progetti di Thohir e le cifre. Ma come può un club con il bilancio in sofferenza acquistare San Siro? La via d’uscita è la cessione del diritto di superficie, soluzione adottata tra il Comune di Torino e la Juve per lo Stadium. Dall’incontro del 28 febbraio con il sindaco di Milano Pisapia erano emerse due strade: affidamento in concessione o vendita. Lunedì, da Giacarta, più esplicito l’a.d. Bolingbroke: «Sarebbe ottimo avere uno stadio di proprietà: San Siro è la prima scelta». Il Comune è disponibile, può essere un affare anche per l’Ente che, negli ultimi anni, ha
incassato al netto solo tra 1,6 e 1,9 milioni dal Meazza: Milan e Inter versano in due 8,2 milioni all’anno dai quali è scorporato il 70% dei costi per i lavori straordinari (32,5 milioni dal 2012). Dal Comune filtra un no a una cessione secca: non c’è la volontà, ha l’incognita di un parere dalla Corte dei Conti, è una spesa improponibile per l’Inter. L’idea è la cessione del diritto di superficie per 99 anni, nei quali il club ne assumerebbe la proprietà che alla scadenza tornerebbe al Comune. «E’ quella più facilmente realizzabile – spiega Alan Rizzi, “padre” dell’attuale convenzione -. E’ un diritto reale e nell’accordo il Comune può prevedere un obbligo d’investimento a carico del club per garantire gli standard di stadio a 5 stelle». Mario Pagliara © RIPRODUZIONE RISERVATA
sono gli italiani. Perché in un club internazionale per definizione, esporteremo il made in Italy con Santon, Ranocchia e D’Ambrosio. Come Mancio, il primo ha sfidato la legge delle minestre riscaldate stupendo tutti per continuità e maturità. Appena sbarcato da Newcastle, dopo un intervento al ginocchio e spiccioli stagionali di campo, non si è mai fermato. Prestazioni sempre solide, poi al San Paolo per 45’ Mertens gli ha fatto venire il mal di testa. Ma lui, immagine di una squadra imperfetta ma capace di reagire, nella ripresa ha asfaltato il Napoli. Discorso simile per Ranocchia, tornato sul luogo del delitto - tutti a deriderlo quando il 4 febbraio inciampò di fronte a Higuain - e capace di alzare la
Danilo D’Ambrosio, 26 anni FORTE
Matteo Brega INVIATO AD APPIANO GENTILE (COMO)
«S
enza organizzazione non ci sono né intelligenza né saggezza». Hernanes lo scriveva su Instagram il 16 gennaio scorso commentando una foto di suo figlio Maximo intento a ordinare cromaticamente i regoli. Era un periodo delicato. Tornato dall’infortunio, era stato spedito in campo da Mancini subito contro Juve, Genoa ed Empoli. Con la capolista e i liguri si adatta attaccante esterno: si porta a casa un 5,5 e un 6 in pagella secondo la Gazzetta. In Toscana non va meglio, altro 5,5, sempre confinato sull’esterno. Per rivederlo in campionato serviranno 4 turni (15 febbraio, il quarto d’ora finale a Bergamo contro l’Atalanta). A Roma era il Profeta, a Milano si è evoluto nel Meditativo. Con un atteggiamento zen ha lavorato per riacquistare il tenore fisico adatto per potersi rendere utile. E a Napoli si è visto. Subentrato a Brozovic con l’Inter sotto 2-0, ha dato più sostanza alla mediana nerazzurra mettendo palloni interessanti per Icardi e Palacio.
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Serie A R Il personaggio
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Da penultimo all’Europa Mihajlovic è senza limiti
1Il tecnico ha rigenerato la Samp: viaggia alla media di 1,5 punti
a partita (in 52 gare) e adesso inizia lo sprint decisivo per le coppe Filippo Grimaldi INVIATO A BOGLIASCO (GE)
L’
ha presa laggiù, quasi sul fondo del baratro: Sampdoria 9, Chievo 6. Dopo 476 giorni dal suo insediamento alla guida dei blucerchiati Sinisa Mihajlovic ha ribaltato tutto. Mentalità, classifica, gioco, uomini. Con un ruolino di marcia da paura: ventisei gare nel campionato scorso (con 36 punti all’attivo), altrettanto sino ad ora in questo campionato (con 42 punti). La media (pazzesca, ripensando da dove era partito) è presto fatta: esattamente 1,5 punti a partita. Un passo indietro: novembre 2013. Edoardo Garrone, dopo il k.o. di Firenze, aveva deciso di cambiare, e fra i vari nomi gli era tornato in mente proprio quello del tecnico serbo, che vent’anni prima (stesso mare, stessa maglia), ma da giocatore, aveva lasciato pesantemente traccia del suo passaggio da Genova. Un’intuizione felice (prima), una decisione illuminata (con il senno di poi), e comunque decisiva per cambiare rotta in una stagione che si preannunciava come un incubo, e forse persino qualcosa di peggio. Di sicuro, l’uomo giusto al posto giusto. E nel momento giusto.
CONTO IN SOSPESO Perché aveva detto sì, Sinisa? Semplice. Per saldare un vecchio debito personale che lui riteneva di avere da quando proprio i blucerchiati gli avevano permesso di ritrovare fama e successi nel calcio italiano. L’ex presidente Garrone gli aveva chiesto aiuto: giusto dirgli di sì, dunque, per Mihajlovic, che a Genova aveva preso la cittadinanza italiana, e s’era persino concesso in quegli anni una visita in fabbrica a Maranello, che la Ferrari concede soltanto ai grandi. RIVOLUZIONE Mihajlovic è andato oltre. Ha risollevato la Sampdoria, rimettendo la nave in galleggiamento. Se l’è presa sulle spalle, ha fatto da parafulmine, all’occorrenza da fratello maggiore, da padre, da tutore, da padrone (è servito, talvolta). Tutti hanno capito: vecchi e nuovi, giovani e vecchi. Ed è arrivato il miracolo. Doppio. Perché andando avanti così, la Samp viaggia sicura verso un posto in Europa. IL MIO CREDO Come ha fatto? Facile, detto adesso. Dieci slogan. Seguitemi e non ve ne pentirete. Coltivate l’autostima. Nessuno è più forte di voi. Il lavoro paga, sempre. Io vi darò fiducia nella proporzione in cui la meriterete. Le regole so-
78
● i punti di Mihajlovic in 52 partite sulla panchina della Sampdoria, che allena dal 20 novembre 2013: allora la squadra era penultima in A
4
● le partite decisive per la corsa europea della Samp, che adesso sfiderà Roma, Fiorentina e Milan fuori casa e Inter al Ferraris
10
● le vittorie stagionali della Samp. I doriani, a quota 42 punti, hanno pareggiato 12 volte e perso 4 (contro Inter, Lazio, Torino, Chievo)
no chiare, e nessuno fa eccezione. Chi sgarra, è fuori. Delegare sì, ma nella misura giusta. Alla fine il giudice supremo rimango io. Rapporti chiari con la società: nessuna ingerenza a livello di squadra. Perché lui, Sinisa, sa cos’è la Samp, perché l’ha vista, l’ha fatta, l’ha vissuta, ed è tornato qui dicendo addio (o arrivederci) alla panchina della sua nazionale. SOGNO O REALTA’? Dicevamo: contro tutto e contro tutti Mihajlovic sta portando questa Samp in Europa. Ha fatto qualche vittima illustre sulla sua strada, fatale che accadesse. In tempi non lontani, escluse Gastaldello alla vigilia del derby (vinto) di andata. Prima ancora non c’erano stati sconti per Romero, anche se era tornato a Genova con la laurea di vicecampione del mondo. Più recentemente, è toccato ad Eto’o. Ora le prossime quattro sfide diranno molto non solo sul futuro prossimo della Samp (Roma, Fiorentina e Milan fuori casa, Inter al Ferraris), ma anche su quello del tecnico. Uscirne indenni, o quasi, vorrebbe dire iniziare a preparare i passaporti. E lì sì che potrebbe cambiare anche il futuro di Sinisa. Non è detto, insomma, che a giugno prepari le valigie. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sinisa Mihajlovic, 46 anni, tecnico della Samp dal novembre 2013 ANSA
ETO’0 34ENNE: FESTA DORIANA ● Samuel Eto’o (34 anni compiuti ieri, come il compagno Duncan che ne ha festeggiati 22) ha offerto un brindisi alla squadra per festeggiare il compleanno. Alla fine della seduta di ieri, è stato allestito un mini-buffet davanti agli spogliatoi. Prima del brindisi, il capitano Palombo e il resto della squadra hanno donato alla stella camerunese una maglia personalizzata della Samp, con tanto di scritta «Auguri campione» PEGASO
Serie A R Il caso
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I PROTAGONISTI DELLA TELENOVELA EMILIANA
GIUDICE SPORTIVO 1
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3
● 1 Lo striscione dei tifosi del Parma durante l’ultima partita contro l’Atalanta: l’invito al presidente Manenti è molto chiaro ● 2 Giampietro Manenti: ha comprato la società gialloblù per un solo euro lo scorso febbraio della Dastraso Holding ● 3 Rezart Taçi si era mosso per rilevare il club emiliano da Tommaso Ghirardi, ma senza avere mai assunto cariche ufficiali
Parma: ultima chiamata per evitare il fallimento E spunta un nuovo giallo 1Manenti ha 24 ore per presentare un piano di risanamento: c’è l’offerta di Proto. Un ex ergastolano mediatore tra il club e Taçi?
Andrea Schianchi INVIATO A PARMA
V
entiquattr’ore. Tante ne restano a Giampietro Manenti per presentare al tribunale un credibile piano di risanamento finanziario del Parma Football Club, altrimenti giovedì 19 marzo si terrà l’udienza per la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura. L’attuale presidente, lunedì, ha incontrato il finanziere Alessandro Proto, interessato da tempo al club emiliano. La Proto Organization fa sapere che «abbiamo formulato, in data odierna, una proposta di acquisto per l’intero pacchetto della società». Tre messaggi ufficiali di Proto sono stati recapitati
anche al sindaco Pizzarotti, al presidente della Federcalcio Tavecchio e al presidente della Lega di A Beretta. Non si conoscono le intenzioni di Manenti riguardo alla proposta di Proto. Ciò che si sa, tuttavia, è che il presidente gialloblù continua a viaggiare a bordo di una Volvo aziendale e che le spese di trasferta (benzina e pedaggi autostradali) vengono pagate direttamente dall’autista. COINCIDENZA? Lunedì il presidente della Federcalcio Tavecchio aveva dichiarato di essere stato contattato da uno studio legale romano che gli parlava dell’interessamento di un fondo americano per il Parma. Ieri l’avvocato Fabio Giordano, avvocato di Rezart Taçi con studio
a Roma, ha confermato che un fondo americano sta valutando la situazione, anche se lui non ha mai avuto colloqui con Tavecchio. Coincidenze? Strano che attorno al Parma, alla fine, ruotino sempre le stesse persone... La vicenda riserva una sorpresa al giorno. Ieri il palcoscenico è toccato a Eugenio De Paolini Del Vecchio, microbiologo e consulente aziendale. Sarebbe stato lui a garantire ai dirigenti del Parma, nel periodo della gestione Taçi, un interessamento nei confronti dei vertici della Guardia di Finanza per ritardare l’azione di verifica sui conti societari. Per questi contatti pericolosi la Procura ha indagato il tenente colonnello Luca Albanese e il colonnello Danilo Petrucelli, en-
RIl presidente
continua a girare con un’auto della società: le spese pagate dall’autista
trambi sospesi dal servizio. CENA DI LUSSO Ma ciò che interessa i magistrati è il ruolo giocato da De Paolini come uomo di fiducia del petroliere albanese Rezart Taçi. Su De Paolini pesano due condanne definitive all’ergastolo per gli omicidi del patrigno Leone Del Vecchio, nel 1974, e dei cugini Paola e Federico Bianco di San Secondo, nel 1979. Il movente:
VERSO IL NAPOLI
Marquez e Marques: doppio out Verona, è emergenza in difesa Matteo Fontana VERONA
A
llarme in difesa per il Verona. Domenica al Bentegodi arriva il Napoli, con cui la tradizione recente è delle più negative (cinque sconfitte nelle ultime cinque partite, le ultime due, al San Paolo, per 5-1 e 6-2), e l’Hellas fa i conti con nuovi infortuni nel reparto arretrato. L’infermeria gialloblù, a lungo tormentata, si era svuotata in queste settimane, ma sono passati pochi giorni e lo staff medico si è ritrovato a fronteggiare altri guai. Già out sabato a San Siro con il Milan, Rafa Marquez si è sottoposto ieri ad accertamen-
ti. La prima diagnosi parla di una distorsione al ginocchio sinistro. Nei prossimi giorni le sue condizioni saranno verificate con maggior precisione, ma la sua assenza con il Napoli è certa. Marquez, peraltro, è stato convocato in queste ore in nazionale dal c.t. messicano, Miguel Herrera. Un ritorno con la Tri per lui, uscito di scena per scelta personale dopo il Mondiale in Brasile. Dovrebbe essere in campo per le amichevoli in programma negli Stati Uniti con l’Ecuador, il 28 marzo, a Los Angeles, e con il Paraguay, il 31 marzo, a Kansas City. Ma la sua situazione, al momento, non può essere valutata. Con il Messico, Marquez ha disputato 124 partite.
Rafa Marquez, 36 anni
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il denaro di famiglia che De Paolini avrebbe dilapidato. Ma questa vecchia storia non impedisce oggi a questo personaggio di frequentare i salotti della Parma bene e di avere amicizie importanti. E’ lui, il 20 gennaio 2015, a organizzare una cena al Palace Hotel Maria Luigia. C’erano Rezart Taçi, l’allora presidente del Parma Ermir Kodra, il d.g. gialloblù Pietro Leonardi, il sindaco Federico Pizzarotti, il direttore e il presidente dell’Unione Parmense degli Industriali Cesare Azzali e Alberto Figna. Contatti ad alto livello, insomma. De Paolini aveva il compito di convincere Taçi a entrare direttamente nel Parma Football Club. Tommaso Ghirardi aveva venduto la società (anche in questo caso alla cifra di un euro, con l’impegno sottoscritto di farsi carico della situazione debitoria) alla Dastraso Holding, che faceva sì riferimento al petroliere albanese, ma Taçi non compariva in alcun documento ufficiale, tant’è vero che sulla poltrona di presidente del Parma si sono seduti nell’ordine Pietro Doca, Paolo Giordano e Ermir Kodra. Taçi mai. Evidentemente perché la prudenza gli consigliava di stare nell’ombra. C’è De Paolini nella gestione della cessione improvvisa (sempre a un euro) da Taçi a Manenti all’inizio di febbraio. La Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna sta indagando a fondo su queste operazioni borderline. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rodriguez: 4 turni virtuali Stop a Pogba ● Il giudice sportivo di Serie A, dopo aver esaminato i referti arbitrali delle partite relative alla settima giornata di ritorno, ha inflitto quattro giornate di squalifica a Rodriguez del Parma: una per la doppia ammonizione e le altre tre per aver «all’atto della consequenziale espulsione, afferrato con veemenza il braccio sinistro del direttore di gara, proferendo espressioni ingiuriose». Rodriguez non sconterà lo stop: ha rescisso con il Parma subito dopo la sfida contro l’Atalanta, firmando poi per i brasiliani del Gremio. GLI ALTRI Oltre all’uruguaiano il giudice sportivo ha squalificato altri 13 giocatori per una giornata: Avelar (Cagliari), Henrique (Napoli); Acquah (Sampdoria); Candreva (Lazio); Cossu (Cagliari); D’Alessandro (Atalanta); Ionita (Verona); Nainggolan (Roma); Jesus (Inter); Pogba (Juventus); Poli (Milan); Tomovic (Fiorentina); Valdifiori (Empoli). Ammenda di 15 mila euro alla Juventus per «coro insultante espressivo di discriminazione per origine territoriale». La sanzione è stata «attenuata per avere la società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza». Multa di 10 mila al Napoli per l’uso di un fascio laser durante l’esecuzione del calcio di rigore di Icardi nel match contro l’Inter.
TACCUINO SCONTRI COPPA ITALIA
Torna in libertà Genny ‘a carogna ● Per decisione del Gup Cinzia Parasporo è tornato in libertà l’ultrà napoletano Gennaro De Tommaso conosciuto come «Genny ‘a carogna». Fu arrestato dopo gli incidenti del 3 maggio 2014 all’Olimpico prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, scontri che causarono la morte di Ciro Esposito. De Tommaso lascia così gli arresti domiciliari e sarà sottoposto a firma periodica del registro dei sorvegliati.
L’INIZIATIVA
ARBITRO MORTO
Hall of Fame: i tifosi votano il simbolo Genoa
Minuto di silenzio anche nei dilettanti
ALTERNATIVE Non ci sarà lui, dunque, nel Verona che sfiderà il Napoli, ed è incerto pure il recupero di Rafa Marques. Il brasiliano ha riportato, scontrandosi con Pazzini, a Milano, un trauma contusivo al ginocchio destro. Come Marquez, anche lui ha già cominciato a sottoporsi alle necessarie cure fisioterapiche al centro sportivo Paradiso di Peschiera del Garda. Andrea Mandorlini, quindi, studia soluzioni alternative. Con Vangelis Moras perno difensivo, a candidarsi per l’altro posto da centrale è Frederik Sorensen. L’assenza dello squalificato Artur Ionita spinge verso la linea mediana Jacopo Sala. Eros Pisano, di conseguenza, impiegato sulla fascia sinistra col Milan, è pronto a tornare sulla «mattonella» che gli è più abituale, quella di destra. Alessandro Agostini e Davide Brivio si giocheranno così una maglia sulla corsia mancina.
● GENOVA (f.g.) Torna la Hall of Fame rossoblù, che nell’edizione 2015 mira a eleggere il calciatore genoano considerato il simbolo della storia del Grifone. Quattro le fasi di voto. La Fondazione Genoa individuerà una prima lista di 200 nomi eleggibili, che successivamente scenderà a 50. A quel punto entreranno in... campo i tifosi genoani, chiamati a votare dal 20 al 29 marzo i loro giocatori-simbolo. L’ultimo passo sarà quello di una giuria che decreterà (fra i 10 nomi rimasti) il vincitore della Hall of Fame 2015. L’unica condizione prevista è che nella lista compaiano ex giocatori genoani non più in attività da almeno un anno.
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● Il Presidente della Figc Carlo Tavecchio, aderendo alla richiesta del Presidente dell’Aia Marcello Nicchi, ha esteso l’effettuazione di un minuto di raccoglimento in memoria dell’arbitro Luca Colosimo a tutte le gare di competenza della Lega Nazionale Dilettanti in programma nel prossimo fine settimana. Ieri il presidente federale aveva già disposto un minuto di raccoglimento per le gare dei campionati di Serie A, Serie B, Lega Pro.
ANTICIPO PRIMAVERA
Oggi Roma-Frosinone ● La Roma Primavera anticipa oggi, ore 14.30, l’impegno casalingo di campionato con il Frosinone (Gir. C). I giallorossi hanno chiesto l’anticipo in vista della sfida nei quarti di Youth League con il City del 17 marzo.
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Magic +3 R Campionato
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Così il nuovo Zeman Rischia Rossettini Spazio a Crisetig Husbauer e Farias
MAGICAMENTE di MARCO GUIDI
E ADESSO RIPRENDETE A PUNTARE SU SAU
Marco Sau, 27 anni ANSA
1Il boemo debutta aprendo l’allenamento ai cronisti e mostrando il suo Cagliari: ritorna anche Ceppitelli IL PRIMO ZEMAN CRAGNO BALZANO CEPPITELLI ROSSETTINI AVELAR
CRISETIG
CONTI
EKDAL
IBARBO
SAU
COSSU CENTIMETRI
CON ZOLA BRKIC PISANO
CAPUANO
DONSAH
ROSSETTINI
CONTI
AVELAR
DESSENA
EKDAL
COSSU LONGO CENTIMETRI
IL NUOVO ZEMAN BRKIC BALZANO
CEPPITELLI (CAPUANO)
DIAKITÈ
AVELAR
DONSAH (HUSBAUER)
CRISETIG
EKDAL
FARIAS (COSSU)
SAU
MPOKU CENTIMETRI
Francesco Velluzzi Mario Frongia
S
trano il calcio eh. Gianfranco Zola, che ieri è ripartito per l’Inghilterra ha dato tutto e di più al Cagliari, ma l’entusiasmo dei tifosi è rinato l’altra notte all’aeroporto di Elmas per il ritorno di Zdenek Zeman alla guida della squadra. Ieri il boemo, imperturbabile, come se niente fosse successo dal 23 dicembre scorso, ha diretto l’allenamento e ne ha mostrato 15 minuti ai giornalisti. Di solito quello spicchio di seduta chiarisce poco le idee ed è a vantaggio delle tv. Invece Zeman, non smentendosi, ha fatto capire subito quali sono le sue idee riguardo alla squadra che dovrà riprendere a marciare spedita da sabato contro l’Empoli, proprio la truppa di Sarri alla quale il Cagliari il 25 ottobre aveva inflitto la sconfitta più pesante: 4-0 al Castellani con doppietta di Avelar, gol di Sau ed Ekdal. FORMAZIONE Rispetto a quella sfida, Zeman non avrà Avelar e Cossu, squalificati, Ekdal, Cop e Donsah (lanciato da lui proprio in quella occasione), infortunati. Quindi la formazione che scenderà in campo sabato non sarà proprio quella che ha in testa il tecnico. Ma, con lo scontato ritorno al 43-3, i dieci visti davanti a Brkic non sono proprio quelli che faceva giocare Zola. In difesa Balzano ha ripreso a correre all’impazzata come faceva in autunno, al centro si è rivisto Ceppitelli, giubilato da Zola a vantaggio di Capuano (che ha fatto bene), e si è inserito il nuovo acquisto Diakitè al posto del navigato Rossettini che non sembra tra i preferiti del boe-
mo. A sinistra il posto di Avelar, insostituibile per Zeman che punta molto sulla sua spinta, dovrebbe esser preso da Murru. Nel centrocampo a tre Lorenzo Crisetig, brillantissimo solo nella prima parte di stagione, dovrebbe prendere definitivamente il comando come volante con Conti in panchina. A sinistra, appena sarà disponibile, giocherà Ekdal, mattatore a Empoli e San Siro con l’Inter. Per ora bisogna accontentarsi di Dessena., A destra sempre nel ruolo di mezzala, se la giocano il gioiello Donsah, ora indisponibile per l’infortunio alla caviglia e l’unico giocatore chiesto insistentemente da Zeman: il ceco Husbauer. Che con Zola ha avuto pochissimo spazio. In attacco Sau sembra aver ritrovato il passo giusto, i fastidi all’adduttore lo hanno tenuto fuori a lungo. Lo supporteranno il belga Mpoku, insieme al portiere Brkic, l’acquisto più azzeccato del mercato di gennaio, e Diego Farias. Al quale contenderà una maglia Cossu, quando rientrerà dalla squalifica. SOCIETA’ Zeman ha un solo compito: salvare il Cagliari che ha progetti ambiziosi per il futuro, ma deve un po’ riorganizzare il presente. Zola, un signore autentico, va via, osteggiato da alcune componenti societarie, ma forte di una stima del presidente Giulini che non avrebbe voluto esonerarlo. Ieri è stato silurato anche il preparatore dei portiere Nico Facciolo al quale subentra Giomaria Ruiu. Regna un po’ di confusione. E manca la chiarezza. L’importante è trovare la compattezza perché da qui al 31 maggio l’unica cosa che conta è vincere le partite. © RIPRODUZIONE RISERVATA
T
Zdenek Zeman, 67 anni, è tornato al Cagliari dopo l’esonero di dicembre LAPRESSE
L’Empoli è senza Valdifiori Corsi: «Piace in Germania» ● Herr Valdifiori? Un futuro in Germania per il regista dell’Empoli, fra le rivelazioni più cristalline di questo campionato di A, al suo esordio. A svelarlo il presidente Fabrizio Corsi che, interpellato su un probabile futuro partenopeo di Valdifiori ha detto, a Radio Kiss Kiss: «La cessione al Napoli? Piace al club, ma ci sono altre società. Notizia dell’ultima ora è che il suo agente è stato convocato in Germania da un club». Certo è che, dopo aver rifiutato il Chievo in estate, il centrocampista, finito nel mirino di Galliani, difficilmente potrà restare a Empoli. Intanto, alla ripresa della preparazione, Maurizio
Sarri, ha ricevuto anche dalla squadra i complimenti per la panchina d’argento. Il tecnico ha dedicato il riconoscimento ai suoi giocatori e forse anche lui sarà difficile da trattenere. Si è parlato del Rubin Kazan e su questo sempre Corsi ha detto: «E’ un problema che non mi pongo e a cui non voglio pensare ora. Credo che Sarri sia fondamentale per il presente e il futuro dell’Empoli». Intanto la squadra è tornata a lavorare. A Cagliari non ci sarà proprio Valdifiori (squalificato), ma rientra Hysaj. E’ in dubbio Tonelli: distorsione alla caviglia. Giacomo Cioni © RIPRODUZIONE RISERVATA
JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO VERONA CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-1)
PT
61 50 46 46 42 42 37 36 36 35 35 31 29 29 29 26 24 20 20 11
Sabato scorso a Marassi Sau è rientrato dal fastidioso infortunio alla coscia che per ben due volte in stagione l’ha costretto allo stop. Uno sprazzo di gara, 5,5 in pagella. Ritorno soft. Ma ora che c’è di nuovo Zeman, Sau darà il cambio di marcia. Lo sperano a Cagliari, dove hanno bisogno dei suoi gol per salvarsi e migliaia di fantallenatori che l’hanno aspettato sinora. Meglio tardi che mai... © RIPRODUZIONE RISERVATA
PROSSIMO TURNO
CLASSIFICA SQUADRE
orna il tandem Zeman-Sau. In estate in tanti hanno puntato sull’attaccante sardo, galvanizzato dalla guida del boemo. I due a Foggia avevano fatto cose meravigliose insieme e si pensava potessero ripetersi a Cagliari in Serie A. I numeri dicono che non è stato così, anche se l’assenza di Sau dall’undicesima giornata in poi ha inciso molto sull’esonero di Zeman: nelle cinque gare successive, il Cagliari mise insieme appena due punti, segnando la miseria di quattro gol. No, non sono cifre da boemo. Ma come era andato Sau nello scorcio di campionato con Zeman? I numeri raccontano di quattro reti e un assist. Bene, non benissimo. Con Zola è andata sicuramente peggio: sei partite, nessun bonus. Insomma, chi ha l’attaccante rossoblù al fantacalcio sarà contento del ritorno di Zeman.
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
26 26 26 26 26 26 25 26 26 26 26 25 26 26 26 26 26 26 26 24
18 13 14 13 11 10 9 9 9 8 8 8 5 6 7 6 5 4 4 3
7 11 4 7 9 12 10 9 9 11 11 7 14 11 8 8 9 8 8 3
1 2 8 6 6 4 6 8 8 7 7 10 7 9 11 12 12 14 14 18
53 38 47 46 37 34 37 41 30 37 38 29 26 29 31 18 22 32 24 20
14 19 27 33 28 28 30 34 28 32 39 34 28 39 46 30 37 49 47 47
* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
SABATO 14 MARZO PALERMO-JUVENTUS ore 18 CAGLIARI-EMPOLI ore 20.45 DOMENICA 15 MARZO, ore 15 ATALANTA-UDINESE GENOA-CHIEVO SASSUOLO-PARMA VERONA-NAPOLI ore 18 INTER-CESENA ore 20.45 LUNEDÌ 16 MARZO FIORENTINA-MILAN ore 19 TORINO-LAZIO ore 19 ROMA-SAMPDORIA ore 21
(0-2) (4-0) (0-2) (2-1) (3-1) (2-6) (1-0) (1-1) (1-2) (0-0)
MARCATORI 15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus). 13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli). 12 RETI Dybala (2, Palermo). 11 RETI Toni (3, Verona). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 9 RETI Callejon (Napoli). 8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa) e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3, Sassuolo). 6 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Morata e Vidal (2, Juventus); Felipe Anderson e Parolo (Lazio); Destro (5 nella Roma) e Honda (Milan); Glik (Torino).
Magic +3 R Campionato
26
a
GIORNATA
CLASSIFICA SETTIMANALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
NOME PARTECIPANTE MUSOLINO ORLANDO DI GALLO FABIO
PROV. LT UD CT MARTELLO DOMENICO AN RECUPERO VITO GIUSEPPE ME CREMA MAURO TV MARAZIA07091938 GIANCARLO VI GIUNCHI LUIGI BS RUSSO FRANCESCO NA LAVORGNA LUIGI BN AV DI NATALE DANIELE CT GERVASINI VALERIA CO MI CALIGIURI ERCOLE KR PEDRINI DAVIDE VA GENZI MATTEO VA GIGLIOTTI GIOVANNI CZ SCRIVANO ALESSANDRO AL MARIANI FABIO RM
SQUADRA JORLY ALESSIO DI GALLO F.C. @ VAMOS @ GIANO VETUSTO F.C. PAPAPIPA64 ATTILA74 MARANGIANABLU LA SACRA ALLEANZA 2.0 SIRIO 85 FC BENEVENTO EAGLESCAR DANY-CT46 A.C. PICCIA BALOS ERCOLE Y98 G & D TEAM 29C LONGOBARDA VARES TAXI15 PAPETEAM PEK TEAM
PUNTI 96,5 95,5 95,5 95,0 95,0 95,0 94,0 94,0 94,0 94,0 93,5 93,5 93,5 93,5 93,5 93,5 93,0 93,0 93,0 93,0
CLASSIFICA GENERALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
NOME PARTECIPANTE PAUSELLI LUCA RECCHI STEFANO RUSSO FRANCESCO PAUSELLI LUCA REMIGI BRUNO RUSSO GIUSEPPE SPIONE FLAVIO RUSSO SALVATORE PRATICI FRANCESCO PASCUCCI ANGELO PEDRINI DAVIDE CESARE PASQUALE RUSSO GIUSEPPE ROSSI ROBERTO MILO LUCA SPIONE FLAVIO CINQUE ROBERTO DELAIDINI DUILIO TRAVAGLINI ANDREA RABBIA MARCO
PROV. PG PG NA PG PG CL RM CE MS PU VA NA CL BS NA RM NO BS BO TO
SQUADRA BLIBLI S1 STEFCIN 57 I PEZZETTONI 11 BLIBLI U WHISKY183 TEX DEL LAF GEN 24 COACHFLA34 BOB8 GAVEDO 4 SPARTA18 G & D TEAM 28E NAPOLI501 FRAGIUROS UNITED 75 BEAND14 LUIGI O' CAPITAN 94 COACHFLA212 FAIV 278 DODO'S BROTEHERS TEROLDEGO 2 ATLETICO DAN.ANN.ALI
PUNTI 1936,0 1918,0 1917,0 1916,5 1916,0 1915,5 1915,0 1914,5 1913,5 1913,5 1913,0 1912,0 1912,0 1911,0 1911,0 1910,0 1908,5 1908,5 1908,0 1907,5
PORTIERI CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (MIL) 103 AGLIARDI (CES) 104 ANDUJAR (NAP) 105 AVRAMOV (ATA) 175 BAJZA (PAR) 106 BARDI (CHI) 107 BASSI (EMP) 109 BENUSSI (VER) 110 BERISHA (LAZ) 111 BERNI (INT) 112 BIGGERI (EMP) 113 BIZZARRI (CHI) 114 BRESSAN (CES) 115 BRKIC (CAG) 116 BUFFON (JUV) 117 CARBONI (CAG) 118 CARRIZO (INT) 171 CASTELLAZZI (TOR) 119 COLOMBI (CAG) 120 COLOMBO (NAP) 121 CONSIGLI (SAS) 122 CRAGNO (CAG) 124 DE SANCTIS (ROM) 168 DIEGO LOPEZ (MIL) 126 FREZZOLINI (ATA) 176 FRISON (SAM) 127 FULIGNATI (PAL) 130 GOLLINI (VER) 131 HANDANOVIC (INT) 132 IACOBUCCI (PAR) 177 ICHAZO (TOR) 166 KARNEZIS (UDI) 134 LAMANNA (GEN) 135 LEALI (CES) 136 LOBONT (ROM) 137 LUPATELLI (FIO) 138 MARCHETTI (LAZ) 165 MASSOLO (SAM) 170 MERET (UDI) 140 MIRANTE (PAR) 141 NETO (FIO) 143 PADELLI (TOR) 144 PEGOLO (SAS) 145 PERIN (GEN) 146 POLITO (SAS) 147 POMINI (SAS) 148 PUGGIONI (CHI) 174 PUGLIESI (EMP) 149 RAFAEL C.B. (NAP) 150 RAFAEL D.A. (VER) 172 ROMERO S. (SAM) 151 ROSATI (FIO) 152 RUBINHO (JUV) 153 SCUFFET (UDI) 154 SECULIN (CHI) 155 SEPE (EMP) 156 SKORUPSKI (ROM) 173 SOMMARIVA (GEN) 157 SORRENTINO (PAL) 158 SPORTIELLO (ATA) 160 STORARI (JUV) 161 STRAKOSHA (LAZ) 162 TATARUSANU (FIO) 164 UJKANI (PAL) 167 VIVIANO (SAM)
MAGIC PUNTI 0 0 0 4 0 0 0 0 4 0 0 0 6 0 4,5 0 0 0 0 0 0 5,5 0 6 4 0 0 0 0 4,5 0 0 5 0 6 0 0 6 0 0 6 3 3,5 0 5,5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 0 0 6 7 6 0 0 0 7
MEDIA QUOT. 5,12 5 0 2 4,83 4 5,17 1 0 1 6 1 5,25 4 3,25 4 4,32 5 4,79 6 0 1 0 1 5,35 11 0 1 4,56 7 5,98 24 0 1 4 1 0 1 2,67 1 0 1 4,69 15 3,82 4 5,46 21 4,97 15 0 1 0 1 0 1 4,75 1 5,3 20 4,58 1 0 1 5,1 15 6,17 1 4,29 12 0 1 0 1 4,95 16 0 1 6 1 4,28 15 5,31 12 5,14 12 0 4 5,54 21 0 1 5,5 4 6 3 0 1 4,57 13 4,38 6 5,4 4 0 1 0 1 6 3 6 1 5,25 16 4,25 1 6 1 4,71 16 5,17 15 5,5 1 0 1 4,56 7 0 1 5,29 11
CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 9 -7 6 0 0 0 3 -4 6,17 3 6 -3 6,17 0 0 0 0 0 0 9 -15 6,17 4 -10 5,75 11 6 -17 5,91 7 -8 5,93 0 0 0 0 0 0 17 6 -15 6,26 0 0 0 9 6,5 -15 6,22 24 -13 6,41 0 0 0 1 -1 7 0 0 0 3 -8 5,5 0 0 0 24 6,5 -36 6,13 14 -26 5,68 24 6 -16 6,12 18 6 -25 6,29 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 -4 6,75 25 6,5 -33 6,28 3 -6 5,17 0 0 0 25 7 -34 6,32 2 -3 6,25 24 6 -43 5,9 0 0 0 0 0 0 20 6 -19 6,02 0 0 0 0 0 0 21 6 -41 5,98 18 7 -17 6,31 14 6,5 -14 6 0 0 0 24 6,5 -27 6,56 0 0 0 3 -3 6,5 0 0 0 0 0 0 23 -30 5,87 13 -25 6,08 10 -12 6,35 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 22 6 -18 6,16 2 -3 5,75 0 0 0 26 6 -39 6,23 26 7 -37 6,42 2 6 -1 6 0 0 0 8 -11 6,19 0 0 0 17 7 -16 6,31
R. 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 3 0 0 1 1 2 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0
ESPAMM 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 1/1 0/0 0/0 1/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 1/1 0/0 0/0 1/5 0/0 0/0 0/3 0/2 0/2 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2
MAGIC PUNTI 0 6,5 0 0 5,5 0 0 6 0 0
MEDIA QUOT. 6,25 6 6,45 12 5,27 3 0 3 5,5 8 5,38 8 5,47 4 5,54 6 5,9 4 5,79 4
CAMPIONATO P. V. G. 14 0 0 20 6,5 3 15 0 0 0 0 0 24 5,5 0 16 0 0 19 0 0 23 6 0 5 0 0 8 0 0
R. 3 0 0 0 1 0 2 0 0 0
ESPAMM 0/1 1/4 0/4 0/0 0/6 0/3 0/4 0/4 0/0 0/2
DIFENSORI CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL) 202 ACERBI (SAS) 203 AGOSTINI (VER) 204 ALBERTAZZI (MIL) 205 ALBIOL (NAP) 206 ALEX (MIL) 207 ALONSO (FIO) 208 ANDELKOVIC (PAL) 209 ANDREOLLI (INT) 210 ANTEI (SAS)
MEDIA VOTO 6,07 6,15 5,53 0 5,58 5,65 5,47 5,63 5,9 5,93
19
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
211 ANTONINI (GEN) 212 ARIAUDO (GEN) 213 ASTORI (ROM) 214 AVELAR (CAG) 424 BAGADUR (FIO) 215 BALZANO (CAG) 216 BALZARETTI (ROM) 217 BARBA (EMP) 218 BARZAGLI (JUV) 219 BASANTA (FIO) 220 BASTA (LAZ) 221 BELLINI (ATA) 223 BENALOUANE (ATA) 227 BIANCO (SAS) 228 BIAVA (ATA) 229 BIRAGHI (CHI) 429 BOCCHETTI (MIL) 410 BOCHNIEWICZ (UDI) 230 BONERA (MIL) 231 BONUCCI (JUV) 232 BOVO (TOR) 398 BRAAFHEID (LAZ) 233 BRITOS (NAP) 234 BRIVIO (VER) 235 BUBNJIC (UDI) 236 BURDISSO (GEN) 237 CACCIATORE (SAM) 238 CACERES (JUV) 239 CAMPAGNARO (INT) 241 CANA (LAZ) 243 CANNAVARO (SAS) 244 CAPELLI (CES) 402 CAPUANO (CAG) 245 CASSANI (PAR) 246 CASTAN (ROM) 247 CAVANDA (LAZ) 248 CEPPITELLI (CAG) 249 CESAR (CHI) 250 CHERUBIN (ATA) 251 CHIELLINI (JUV) 253 CIANI (LAZ) 254 CODA (SAM) 255 COLE (ROM) 258 COSTA (PAR) 259 DAINELLI (CHI) 260 D'AMBROSIO (INT) 261 DANILO (UDI) 262 DAPRELA' (PAL) 263 DARMIAN (TOR) 264 DE CEGLIE (JUV) 265 DE MAIO (GEN) 266 DE SCIGLIO (MIL) 267 DE SILVESTRI (SAM) 268 DE VRIJ (LAZ) 403 DEL GROSSO (ATA) 433 DIAKITE (CAG) 271 DODO' (INT) 272 DOMIZZI (UDI) 405 DONKOR (INT) 274 DRAME' (ATA) 275 EDENILSON (GEN) 278 EMANUELSON (ATA) 414 EMERSON (PAL) 279 EVRA (JUV) 281 FEDDAL (PAR) 282 FELIPE (INT) 285 FREY (CHI) 286 GABRIEL SILVA (UDI) 287 GAMBERINI (CHI) 289 GASTON SILVA (TOR) 290 GAZZOLA (SAS) 411 GENTILETTI (LAZ) 291 GHOULAM (NAP) 292 GLIK (TOR) 293 GOBBI (PAR) 294 GONZALEZ ALE. (CAG) 417 GONZALEZ G. (PAL) 296 HENRIQUE (NAP) 297 HEURTAUX (UDI) 419 HOLEBAS (ROM) 298 HYSAJ (EMP) 300 IZZO (GEN) 301 JANSSON (TOR) 302 JONATHAN (INT) 303 JUAN JESUS (INT) 304 KONKO (LAZ) 305 KOULIBALY (NAP) 306 KRAJNC (CES) 307 LAURINI (EMP) 308 LAZAAR (PAL) 309 LICHTSTEINER (JUV) 310 LONGHI (SAS) 311 LUCARELLI (PAR) 312 LUCCHINI (CES) 313 MAGGIO (NAP) 314 MAGNUSSON (CES) 315 MAICON (ROM) 316 MAKSIMOVIC (TOR) 413 MANOLAS (ROM) 319 MARCHESE (GEN) 320 MARIO RUI (EMP) 321 MARQUES (VER) 399 MARQUEZ (VER) 322 MARTIC (VER) 324 MASIELLO (TOR) 426 MASIELLO A. (ATA) 428 MAURICIO (LAZ) 326 MESBAH (SAM) 327 MESTO (NAP) 328 MEXES (MIL) 329 MILANOVIC MILAN (PAL) 330 MOLINARO (TOR) 406 MONTELEONE (PAL) 331 MORAS (VER) 332 MORETTI (TOR) 333 MORGANELLA (PAL) 335 MUNOZ (SAM) 336 MURRU (CAG) 338 NAGATOMO (INT) 436 NATALI (SAS) 340 NICA (CES) 341 NOVARETTI (LAZ) 342 OGBONNA (JUV) 430 ORTIZ (PAL) 343 PALETTA (MIL) 404 PARENTE (GEN) 345 PASQUAL (FIO) 346 PASQUALE (UDI) 347 PEDRO MENDES (PAR) 348 PELUSO (SAS) 420 PERES (TOR) 349 PERICO (CES) 400 PIRIS (UDI) 352 PISANO E. (VER) 351 PISANO F. (CAG) 354 RADU (LAZ) 355 RAIMONDI (ATA) 356 RAMI (MIL) 357 RANOCCHIA (INT) 358 REGINI (SAM) 359 RENZETTI (CES) 421 RICHARDS (FIO) 360 RISPOLI (PAL) 362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 364 ROMAGNOLI (SAM) 365 RONCAGLIA (GEN) 366 ROSI (FIO) 367 ROSSETTINI (CAG) 368 RUGANI (EMP) 371 SANTACROCE (PAR) 432 SANTON (INT) 372 SARDO (CHI) 373 SAVIC (FIO) 374 SCALONI (ATA) 375 SILVESTRE (SAM) 418 SOMMA (EMP) 376 SORENSEN (VER) 434 SPOLLI (ROM) 377 STENDARDO (ATA) 427 STRINIC (NAP) 431 TAMBE (GEN) 380 TERRANOVA (SAS) 381 TERZI (PAL)
0 0 5 5,5 0 0 0 10 0 4 6,5 5,5 6 0 0 0 5 0 6 6 5,5 0 0 0 0 5 0 0 0 0 0 0 6 0 0 0 0 5,5 6 5,5 0 0 4,5 0 6 6 6,5 6 0 0 6 0 10 7 0 0 0 0 0 5 6 5,5 0 6,5 0 0 0 6 0 0 0 0 0 5 6 6 0 4,5 0 0 0 6 0 0 4,5 0 6 6,5 5 0 6 6 6 6 0 6 0 0 5 0 5,5 6 0 0 0 6 6 0 0 6,5 0 3,5 0 5 6 0 0 0 0 0 0 6 0 0 6 0 5 5,5 6 6 5 6 5,5 6 0 6,5 0 0 6,5 6 0 0 0 0 6 5,5 6 0 6,5 6 6 6 0 4,5 0 7 5,5 0 0 0 5,5 0 0 6
6,29 5 5,9 5,93 0 5,69 0 6,7 0 6,07 5,97 5,5 5,63 4,75 6,29 5,27 5,5 6 5,58 6,3 5,9 5,65 5,4 5,65 5,5 5,82 5,72 6,45 5,31 5,37 5,54 5,41 5,82 5,69 5,5 5,83 5,44 5,64 5,7 6,05 5,83 6 5,5 5,83 5,85 5,73 6,29 5,64 6,16 6,27 5,89 5 6,05 5,93 5,83 5 5,64 5,89 5 5,6 6,08 6,08 5,62 6,03 5,25 5,32 5,7 5,44 5,79 6 5,5 6,5 5,88 7 5,5 5,4 6,14 5,25 5,8 5,9 5,82 6,5 5,2 6,25 5,43 5 6 5,44 5,71 6,11 6,33 5,77 5,57 5,57 5,67 5,45 6,12 5,79 5,9 6,4 6 5,43 5,4 5,5 6 5,62 5,67 5,55 5,5 5,4 0 5,54 0 5,94 6,12 5,98 6,21 5,25 5,39 0 4,88 5,33 5,87 0 5,45 6 6,73 5,5 5,62 5,38 6,39 5,45 5,7 5,11 5,32 5,74 6,62 5,86 6,05 5,44 5,97 5,9 5,56 6,16 5,5 5,97 5,64 5,8 5,81 6,5 5,62 6,3 5,67 6,1 5,5 6 5,5 5,38 0 6,22 5,75 6 5,67 5,64
4 3 8 8 1 4 4 8 4 8 10 4 6 3 7 4 6 1 5 15 6 4 4 5 3 8 4 7 4 4 6 5 6 5 4 6 4 6 4 14 4 3 4 7 9 5 13 5 13 4 9 4 12 13 5 4 7 5 1 5 10 6 4 11 1 4 6 4 6 3 5 4 6 19 7 4 9 3 9 7 9 8 3 3 6 4 8 5 4 10 16 5 8 6 7 3 10 8 10 6 9 5 6 4 4 3 7 4 4 4 3 6 1 9 12 9 8 4 6 4 2 4 6 3 4 1 13 5 5 5 12 5 7 4 4 8 4 10 13 6 8 4 5 15 4 7 7 5 9 15 5 8 4 11 2 7 1 3 6 9 6 4 5 6
7 2 15 22 0 16 0 10 1 14 16 10 19 2 12 12 5 0 13 25 11 11 12 10 2 19 10 10 10 15 16 22 13 6 1 14 17 17 10 22 7 1 11 15 20 13 25 14 22 11 22 13 22 23 10 1 19 8 2 20 20 7 7 17 9 11 20 8 15 1 15 2 13 21 20 10 18 8 22 15 25 12 6 2 22 2 20 10 7 19 23 11 21 21 21 10 14 19 21 9 24 16 20 13 1 4 6 12 4 10 0 14 0 24 25 20 14 3 10 0 6 3 17 0 10 0 13 16 11 17 23 13 19 9 11 17 6 19 22 19 17 6 18 22 6 19 20 9 24 26 10 5 5 21 1 18 2 9 0 16 6 1 9 11
0 0 5 6,5 0 0 0 7 0 4,5 6,5 5,5 6 0 0 0 5 0 6 6 5,5 0 0 0 0 5,5 0 0 0 0 0 0 6 0 0 0 0 6 6 5,5 0 0 4,5 0 6,5 6 6,5 6 0 0 6 0 7 7 0 0 0 0 0 5 6 5,5 0 6,5 0 0 0 6 0 0 0 0 0 5 6 6 0 4,5 0 0 0 6 0 0 5 0 6 6,5 5 0 6 6 6,5 6 0 6 0 0 5 0 6 6 0 0 0 6 6,5 0 0 6,5 0 5,5 0 5 6 0 0 0 0 0 0 6 0 0 6 0 5 6 6 6 5 6 5,5 6 0 6,5 0 0 6,5 6 0 0 0 0 6 6 6 0 6,5 6 6 6 0 4,5 0 6 5,5 0 0 0 5,5 0 0 6
1 0 1 4 0 0 0 2 0 2 0 0 1 0 1 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 1 3 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 6 0 0 1 0 1 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 3 0 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 4 0 1 0 0 2 3 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0
5,92 4,75 5,9 5,64 0 5,72 0 6,15 0 5,75 5,97 5,7 5,76 5,25 6,12 5,46 5,6 0 5,79 6,18 6,1 5,8 5,5 5,65 5 5,89 5,83 6,2 5,5 5,57 5,82 5,59 5,91 5,5 5,5 6,04 5,53 5,88 5,7 6,11 5,83 6 5,59 5,7 6,02 5,73 6,12 5,77 6,05 5,59 6 5,31 5,93 6,04 5,72 5 5,61 6 5,5 5,65 6 6 5,62 5,91 5,06 5,27 5,8 5,36 5,82 6 5,63 6,5 5,81 6,31 5,55 5,5 6,08 5,33 5,73 5,77 5,86 6,22 5,5 6,25 5,61 5 6,02 5,5 5,71 5,89 6,02 5,86 5,6 5,62 5,76 5,5 5,92 5,76 6,07 6 6 5,64 5,58 5,62 6 5,62 5,92 5,59 5,5 5,7 0 5,73 0 5,83 6,08 5,95 6,07 5,5 5,5 0 5,62 5,5 5,97 0 5,6 0 6,09 5,64 5,65 5,59 6,14 5,68 5,76 5,44 5,36 5,88 6,25 5,78 5,89 5,59 6,06 6 5,59 5,91 5,58 5,92 5,88 5,8 5,77 6,15 5,6 6,3 5,7 6,05 5,5 6,06 5,75 5,5 0 5,97 5,58 0 5,67 5,73
0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 3 0 1 0 2 0 0 2 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 1 0 1 0 1 1 0 2 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0
0/1 0/1 0/6 1/7 0/0 0/3 0/0 0/1 0/0 0/3 0/2 1/2 1/9 0/2 0/2 0/2 0/1 0/0 2/1 0/6 0/4 0/1 0/4 0/0 0/0 1/7 1/0 0/1 0/3 1/4 1/6 0/8 0/2 0/0 0/0 1/3 0/3 0/5 0/0 0/5 0/0 0/0 0/2 0/3 0/5 0/4 0/3 0/3 0/1 0/3 0/5 1/2 0/7 1/3 0/0 0/0 0/3 1/0 1/0 0/6 0/1 0/1 0/0 0/2 0/3 2/1 0/6 0/0 0/1 0/0 0/4 0/0 0/2 0/7 0/7 0/2 0/4 1/2 1/3 0/4 0/4 0/0 1/1 0/0 0/8 0/0 1/5 0/1 0/0 0/2 1/6 0/2 0/11 0/8 0/6 0/1 0/3 0/1 2/3 0/2 0/6 0/2 2/3 0/3 0/0 0/0 0/3 0/1 0/0 1/4 0/0 0/1 0/0 0/1 0/6 0/7 0/2 0/1 1/0 0/0 0/2 0/1 0/3 0/0 0/3 0/0 0/0 0/5 0/3 1/5 0/5 0/5 0/3 0/2 0/1 0/5 0/1 0/5 0/5 1/3 0/3 0/1 0/4 1/5 0/1 0/6 2/6 0/0 0/10 0/0 0/5 0/0 0/1 1/4 0/0 0/4 0/1 0/2 0/0 0/4 0/0 0/0 0/0 0/2
382 TOMOVIC (FIO) 383 TONELLI (EMP) 384 TOROSIDIS (ROM) 435 UVINI (NAP) 386 VIDIC (INT) 388 VITIELLO (PAL) 389 VOLTA (CES) 390 VRSALJKO (SAS) 391 WAGUE (UDI) 422 YANGA MBIWA (ROM) 392 ZACCARDO (MIL) 394 ZAPATA C. (MIL) 395 ZAPPACOSTA (ATA) 396 ZUKANOVIC (CHI) 397 ZUNIGA (NAP)
3,5 0 0 0 0 6,5 6 6,5 10 0 0 0 0 6,5 0
5,85 6,45 5,88 0 5,47 6,25 5,44 6,15 6,6 5,69 7,5 5,59 6,4 6,02 5,75
8 13 6 2 8 5 4 10 6 6 5 4 12 10 4
17 22 12 0 15 7 18 18 4 18 2 11 21 21 6
4 0 0 0 0 6,5 6 6,5 7 0 0 0 0 6,5 0
1 4 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 3 2 0
5,74 6,02 5,83 0 5,43 6,25 5,62 6,15 6,12 5,75 6 5,82 5,95 5,95 5,42
1 0 0 0 0 0 0 3 0 1 0 1 1 2 2
0/4 2/2 1/3 0/0 1/3 0/0 1/4 1/4 0/1 0/4 0/0 1/1 0/2 0/5 0/0
MEDIA VOTO 5,69 6,08 6,08 5,94 5,25 5,92 5,44 5,88 0 6,21 5,93 0 5,87 5,83 6,2 5,5 6,3 5,82 5,92 5,83 6,19 6,05 6,22 5,81 4,5 6,17 5,88 5,95 6,34 5,18 5,85 5,94 5,93 0 6 5,86 0 6 5,95 5,77 6,38 5,72 5 5,97 5,5 5,82 6,24 5,79 5,84 5,85 5,68 5,86 5,81 0 5,75 5,9 6 6,33 5,93 5,75 6,22 5,88 5,33 5,83 5,25 6 6,44 5,86 6,32 6,17 6,04 5,54 6,17 6,02 5,75 5,77 5,8 6 5,79 0 6,08 5,65 5,83 5,87 5,73 5,91 5,98 5,76 0 6,13 5,79 5,64 6,07 5,94 0 5,8 5,61 5,59 6,27 5,46 5,86 6,37 5,68 5,87 5,92 5,57 5,73 5,8 5,94 0 5,43 5,82 0 5,42 6,16 5,9 7 5,5 6,44 6,08 5,58 0 0 6,33 5,93 6,29 5,92 6,02 5,8 5,95 5,95 5,33 6,13 6,2 5,83 5,38 0 6,43 5,64 6,11 5,62 6,17
R. 0 3 1 0 1 0 0 1 0 3 2 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 2 2 0 0 0 0 0 7 1 0 0 1 0 0 0 0 4 2 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 2 0 0 0 5 5 1 3 0 3 1 1 0 0 1 0 0 1 0 6 0 0 4 4 1 0 2 0 2 0 0 0 1 0 0 0 2 2 0 1 0 3 1 0 0 1 0 1 0 0 2 0 1 2 1 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 1
ESPAMM 1/8 0/6 0/6 0/4 1/1 0/1 0/1 0/3 0/0 2/2 0/5 0/0 0/7 0/0 0/6 0/0 0/4 0/2 0/2 0/3 0/3 0/6 0/1 0/3 0/0 0/3 0/0 0/4 0/4 0/3 0/8 0/6 0/2 0/0 0/0 0/2 0/0 0/2 1/6 0/1 0/0 1/8 0/0 0/4 0/1 0/5 0/4 0/4 0/3 0/5 0/1 0/8 1/5 0/0 0/1 0/2 0/2 0/1 0/3 0/1 0/4 1/5 1/1 0/1 0/0 0/1 0/4 0/3 0/1 0/0 0/5 1/4 0/6 0/8 0/8 0/0 0/1 0/0 0/6 0/0 0/3 0/2 0/1 1/6 0/0 0/2 0/7 0/1 0/0 0/3 0/2 0/3 0/4 0/2 0/0 0/2 0/1 0/4 0/1 0/5 0/1 0/2 1/7 1/2 0/3 0/2 0/0 0/2 0/1 0/0 0/2 0/2 0/0 0/3 0/6 0/9 0/0 0/0 0/6 0/1 0/2 0/0 0/0 0/0 0/3 0/4 1/6 0/2 1/4 0/4 0/3 0/1 0/3 0/1 0/2 0/5 0/0 0/8 0/1 0/1 0/1 0/8
CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ACQUAH (SAM) 6 5,42 5 504 ALLAN (UDI) 5,5 6,2 14 506 ANTONELLI (MIL) 5,5 6,5 16 507 AQUILANI (FIO) 0 5,83 11 508 ARMERO (MIL) 0 5,19 3 509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 4 743 BADELJ (FIO) 5,5 5,39 4 510 BADU (UDI) 0 5,85 8 725 BARELLA (CAG) 0 0 1 512 BARRETO E. (PAL) 5 6,5 14 513 BASELLI (ATA) 0 5,9 7 514 BASHA (TOR) 0 0 4 517 BENASSI (TOR) 9 6,1 9 763 BERGDICH (GEN) 5,5 5,88 6 519 BERTOLACCI (GEN) 5,5 6,35 14 520 BIABIANY (PAR) 0 5,88 4 521 BIGLIA (LAZ) 11 6,55 14 522 BIONDINI (SAS) 0 5,75 7 523 BIRSA (CHI) 4 5,92 10 524 BOLZONI (PAL) 0 5,73 6 525 BONAVENTURA (MIL) 6 6,67 19 526 BORJA VALERO (FIO) 0 6,32 15 527 BRIENZA (CES) 6,5 7,05 17 528 BRIGHI (SAS) 6 5,69 8 529 BRILLANTE (EMP) 0 4,5 3 759 BROZOVIC (INT) 5 5,92 10 532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 736 CAMPANHARO (VER) 0 5,77 4 534 CANDREVA (LAZ) 10 7,11 23 738 CARBONERO (CES) 0 5,14 4 536 CARMONA (ATA) 6 5,67 8 537 CASCIONE (CES) 0 5,67 6 538 CATALDI (LAZ) 6,5 5,64 5 539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 540 CHIBSAH (SAS) 0 6 4 541 CHOCHEV (PAL) 0 5,71 4 755 CHRISTIANSEN (CHI) 0 6 4 542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 0 6,35 11 543 CIGARINI (ATA) 5 5,86 10 544 COFIE (CHI) 0 5,75 4 545 COMAN (JUV) 0 6,62 4 546 CONTI (CAG) 0 5,59 8 751 CORREA (SAM) 0 5 4 548 COSSU (CAG) 6 6,08 9 749 COSTA T. (GEN) 0 5,5 7 549 CRISETIG (CAG) 5,5 5,7 6 551 CROCE (EMP) 6 6,28 12 553 D'ALESSANDRO (ATA) 5 5,68 6 740 DAVID LOPEZ (NAP) 5,5 5,82 8 554 DE FEUDIS (CES) 5,5 5,71 6 731 DE GUZMAN (NAP) 5,5 6,18 11 555 DE JONG (MIL) 0 5,97 10 556 DE ROSSI (ROM) 0 5,78 10 557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 558 DELLA ROCCA (PAL) 0 5,5 3 559 DESSENA (CAG) 5,5 6,05 9 754 DIAMANTI (FIO) 5,5 6,33 16 563 DONSAH (CAG) 0 6,88 11 564 DUNCAN (SAM) 0 5,82 7 566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 567 EKDAL (CAG) 0 6,65 14 568 EL KADDOURI (TOR) 6 5,95 13 571 ESSIEN (MIL) 0 5,17 3 572 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 6,25 4 737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 573 FARNERUD (TOR) 6,5 6,5 11 574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 7 7,61 20 575 FERNANDES (UDI) 0 6,11 14 576 FERNANDEZ M. (FIO) 5 6,76 15 577 FETFATZIDIS (CHI) 0 7 8 578 FLORENZI (ROM) 5,5 6,31 15 580 GALLOPPA (PAR) 5,5 5,6 5 581 GARGANO (NAP) 0 6,03 8 583 GAZZI (TOR) 5 5,82 7 584 GIORGI (CES) 4,5 5,55 6 745 GOMEZ (ATA) 0 5,86 10 585 GONZALEZ ALV. (TOR) 0 5,8 4 586 GRASSI (ATA) 0 6 1 587 GRECO (VER) 0 5,64 6 590 GUARENTE (EMP) 0 0 4 591 GUARIN (INT) 6,5 7,05 19 592 GUILHERME (UDI) 5,5 5,62 7 722 HALLBERG (UDI) 0 5,75 4 593 HALLFREDSSON (VER) 4,5 6,03 12 594 HAMSIK (NAP) 9,5 6,52 20 595 HERNANES (INT) 6 6,28 13 596 HETEMAJ (CHI) 5,5 5,81 9 597 HONDA (MIL) 5 6,69 12 753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 715 IAGO (GEN) 5,5 7,05 17 598 ILICIC (FIO) 4,5 5,93 8 600 INLER (NAP) 6,5 5,75 8 601 IONITA (VER) 6 6,33 8 712 IZCO (CHI) 6 6,29 9 603 JADSON (UDI) 0 6 2 760 JAJALO (PAL) 6 5,6 5 605 JANKOVIC B. (VER) 5 5,89 5 744 JOAO PEDRO (CAG) 0 5,97 8 606 JOAQUIN (FIO) 0 6,57 13 607 JORGINHO (NAP) 0 5,29 8 608 JORQUERA (PAR) 0 5,95 4 609 KEITA S. (ROM) 6,5 6,66 13 723 KONE (UDI) 5,5 5,61 8 610 KOVACIC (INT) 0 6,48 15 613 KUCKA (GEN) 5 6 11 615 KURTIC (FIO) 4,5 5,71 7 616 KUZMANOVIC (INT) 0 5,82 6 618 LAXALT (GEN) 0 5,67 4 619 LAZAREVIC (SAS) 0 6,33 6 620 LAZZARI (FIO) 0 0 4 621 LEDESMA (LAZ) 0 5,29 4 741 LESTIENNE (GEN) 0 5,96 10 750 LILA (PAR) 0 6 5 734 LODI (PAR) 0 5,62 9 622 LULIC (LAZ) 0 6,66 9 623 MAGNANELLI (SAS) 5,5 5,75 8 747 MANDRAGORA (GEN) 0 6,5 1 626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 627 MARCHISIO (JUV) 6 6,69 19 628 MARESCA (PAL) 6 6,04 6 746 MARIGA (PAR) 5,5 5,56 4 629 MARRONE (JUV) 0 0 4 632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 634 MAURI J. (PAR) 6,5 6 8 633 MAURI S. (LAZ) 6,5 7,45 21 720 MEDEL (INT) 6,5 5,75 9 635 MENEZ (MIL) 9,5 7,52 27 636 MERTENS (NAP) 6 6,05 17 637 MIGLIACCIO (ATA) 5,5 6,05 6 639 MISSIROLI (SAS) 5,5 6,2 12 642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 643 MORALEZ (ATA) 0 6,89 18 761 MPOKU (CAG) 5,5 6,7 10 765 MUDINGAYI (CES) 6 5,5 5 646 MUNTARI (MIL) 4 5,65 6 724 MURONI (CAG) 0 0 1 649 NAINGGOLAN (ROM) 4,5 6,7 16 652 NOCERINO (PAR) 5 5,96 8 653 OBBADI (VER) 6 6,06 4 654 OBI (INT) 0 5,94 4 655 OBIANG (SAM) 5,5 6,43 14
CAMPIONATO P. V. G. 18 6,5 0 24 5,5 1 24 5,5 4 19 0 0 8 0 0 6 0 0 10 5,5 0 17 0 0 0 0 0 21 5,5 2 17 0 0 1 0 0 16 6,5 2 3 5,5 0 23 6 2 1 0 0 20 8 2 17 0 0 25 4,5 0 19 0 0 24 6 4 19 0 2 20 6,5 5 16 6 0 3 0 0 6 5,5 0 5 0 0 11 0 0 23 7,5 5 13 0 0 24 6 0 19 0 1 8 6,5 0 2 0 0 5 0 0 9 0 0 1 0 0 18 0 1 22 5 0 14 0 0 10 0 0 16 0 1 2 0 0 19 6,5 2 2 0 0 20 5,5 0 25 6 1 17 5,5 0 22 5,5 0 18 5,5 0 20 5,5 3 18 0 2 16 0 1 0 0 0 2 0 0 20 5,5 1 6 5,5 1 16 0 2 17 0 0 2 0 1 23 0 4 22 6 2 11 0 0 6 0 1 4 0 0 16 5,5 1 20 7 6 23 0 2 20 5 2 7 0 2 24 6 2 14 5,5 0 17 0 0 21 5,5 0 20 5 0 13 0 0 6 0 0 1 0 0 15 0 0 1 0 0 20 6 5 23 5,5 0 3 0 0 20 5 1 24 6,5 5 17 6 2 24 6 0 21 5 6 1 0 0 20 5,5 6 15 4,5 1 14 6,5 1 17 6,5 2 17 6 2 0 0 0 6 6,5 0 9 5 1 18 0 3 17 0 1 17 0 0 7 0 0 20 6,5 2 19 6 0 24 0 5 22 5 1 16 5 1 13 0 0 5 0 0 12 0 1 0 0 0 9 0 0 13 0 0 1 0 0 19 0 1 16 0 3 24 6 0 2 0 0 1 0 0 25 6 2 12 6 0 6 5,5 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 21 6,5 1 19 6,5 8 24 6,5 0 26 6,5 13 21 6,5 2 11 5,5 1 23 6 2 10 0 0 19 0 5 5 5,5 1 3 6 0 16 4 2 0 0 0 24 5 3 11 5 1 11 6 0 10 0 1 23 5,5 3
656 OCTAVIO (FIO) 657 ONAZI (LAZ) 658 PADOIN (JUV) 659 PALOMBO (SAM) 660 PAREDES (ROM) 661 PAROLO (LAZ) 662 PEPE (JUV) 663 PEREIRINHA (LAZ) 664 PEREYRA (JUV) 666 PEROTTI (GEN) 667 PINZI (UDI) 669 PIRLO (JUV) 670 PIZARRO (FIO) 671 PJANIC (ROM) 672 POGBA (JUV) 673 POLI (MIL) 674 PUCCIARELLI (EMP) 733 PULZETTI (CES) 675 QUAISON (PAL) 677 RADOVANOVIC (CHI) 681 RIGONI (PAL) 714 RINCON (GEN) 682 RIZZO (SAM) 757 RODRIGUEZ C. (PAR) 683 ROMULO (JUV) 684 SALA (VER) 762 SALAH (FIO) 686 SAPONARA (EMP) 688 SCHELOTTO (CHI) 752 SHAQIRI (INT) 690 SIGNORELLI (EMP) 691 SORIANO (SAM) 693 STROOTMAN (ROM) 694 STURARO (JUV) 756 SUSO (MIL) 695 TABANELLI (CES) 696 TACHTSIDIS (VER) 697 TAIDER (SAS) 698 UCAN (ROM) 764 VAJUSHI (CHI) 699 VALDIFIORI (EMP) 700 VALOTI (VER) 726 VALZANIA (CES) 742 VAN GINKEL (MIL) 758 VARELA (PAR) 701 VARGAS J. (FIO) 702 VAZQUEZ (PAL) 703 VECINO (EMP) 704 VERDI (EMP) 705 VIDAL (JUV) 706 VIVES (TOR) 707 WIDMER (UDI) 709 WSZOLEK (SAM) 727 YABRE (CES) 713 ZAPATA A. (UDI) 710 ZE' EDUARDO (CES) 711 ZIELINSKI (EMP)
0 0 0 6,5 4,5 0 6 0 5,5 6,5 6 0 5,5 0 9,5 6 0 6 5 6 6 7 0 5,5 0 6,5 5,5 5 6,5 5,5 0 5,5 0 0 0 0 4,5 5,5 0 0 5,5 0 0 0 5,5 0 6 6,5 6,5 5,5 6 6 0 0 0 0 0
0 5,61 5,71 6,12 6,38 6,6 6 5,25 6,45 6,79 5,65 6,9 6,18 6,39 7,45 6,05 6,4 6,5 7,33 5,87 6,64 6,08 6,18 5,93 7 6,67 8,4 6,17 5,61 6,64 6,4 6,05 6 5,75 0 5,25 6,14 6,37 0 6 6,48 8 5,25 5 5,71 6,25 7,22 6,23 6,05 6,89 5,79 6,15 4,75 0 6 5,67 5,96
3 5 4 12 5 19 4 4 15 17 4 17 12 17 26 11 10 7 8 7 16 8 5 8 4 7 18 6 6 20 6 12 6 6 4 4 11 9 4 5 14 2 1 3 9 11 22 12 10 20 8 11 3 1 4 5 8
MAGIC PUNTI 0 5,5 0 0 6 6,5 0 6 0 0 0 5 0 0 0 6 0 4,5 6 0 5,5 0 0 10,5 0 0 5,5 0 6 5,5 0 0 10 0 5,5 0 0 0 0 0 5,5 0 5,5 0 7 0 10 0 10 0 5,5 0 6,5 13,5 6 6 6 5,5 0 0 0 0 5,5 0 6 0 0 6 6,5 9,5 9 5,5 9,5 0 5,5 0 0 4,5 6 0 0 4,5 0 0 0 10 5 0 0 0 5 5,5 0 0 0 5 6 0 9,5 5 0 6 0 5,5
MEDIA 5,75 6,04 7,26 0 5,23 6,76 0 7,05 6,05 5,9 5,5 5,91 5,75 6 5,59 6,98 0 5,75 6,75 6,17 6,64 5,76 6,85 7,7 7,08 0 6,08 4,5 8,14 7,27 7,5 6,43 7 0 6,06 6 6,25 5,93 7,82 6,62 6,59 5,61 6,12 5,67 6,32 6 7,54 6,65 7,85 6,35 6,2 5 5,85 7,18 7,16 6,5 5,53 7,11 5 6,62 6,15 7,22 6,11 5,73 6,18 5,5 0 7,12 6,58 7,39 6,78 6,58 6,18 5,97 6,38 6 6,17 5,7 6,88 5,5 6 6,28 5,19 5,75 6 7,48 6,61 0 0 6 6,27 6,74 6,36 0 6,75 5,93 8,54 6,85 7,35 7 0 6,88 7,75 6,92
QUOT. 4 13 19 4 7 20 1 26 14 4 6 10 3 5 5 23 1 20 5 12 17 16 22 31 16 4 10 19 31 27 4 14 24 1 10 9 13 12 27 4 16 3 19 14 12 1 35 8 33 4 15 4 11 26 22 22 10 23 3 4 11 14 13 6 13 3 1 23 11 12 16 19 22 10 18 1 9 13 14 6 7 14 14 4 1 29 12 4 4 4 16 14 12 2 4 13 40 20 31 23 4 3 18 20
0 13 13 25 7 24 5 3 23 20 9 15 20 24 22 25 22 6 11 20 21 17 13 5 2 7 5 6 18 7 8 21 6 13 0 3 25 19 1 0 25 5 2 5 5 13 25 24 21 20 20 23 2 0 1 9 17
0 0 0 6,5 4,5 0 6 0 5,5 6,5 6,5 0 5,5 0 7 6,5 0 6 5 6 6 7 0 6,5 0 6,5 5,5 5 6,5 5,5 0 5,5 0 0 0 0 6,5 5,5 0 0 6 0 0 0 5,5 0 6 6,5 6,5 5,5 6 6 0 0 0 0 0
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0 0 1 1 0 0 0 0 2 2 0 3 2 2 2 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 2 2 0 0 0 1 2 0 0 6 1 0 0 0 0 6 2 0 1 1 3 0 0 0 1 0
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MEDIA VOTO 5,5 5,86 6,21 0 5,19 6,02 0 6,24 5,77 5,8 5,54 5,5 5,75 6 5,82 5,92 0 5,42 6,28 5,75 5,98 5,46 5,91 6,31 5,95 0 5,72 4,5 6,54 6,25 6 6,07 6,3 0 5,67 6 5,82 5,83 6,24 5,83 6,15 5,42 5,88 5,53 5,94 6 6,12 6,27 6 5,85 5,97 5,5 5,92 5,92 6,14 5,79 5,62 6,09 5 6,25 5,69 5,97 5,75 5,77 5,9 5,67 0 6,3 5,92 6,44 5,88 6,12 5,6 5,5 5,84 0 5,88 5,4 6,08 5,5 0 5,86 5,19 5,5 6 6,35 5,86 0 0 6 5,9 6,03 5,79 0 5,5 5,62 6,62 6 6,13 6,06 0 6,38 6,25 5,92
R. 0 0 1 0 0 1 0 4 0 1 0 0 0 0 0 1 0 2 1 0 2 0 0 3 1 0 1 0 5 2 0 3 1 0 0 0 0 0 2 0 2 0 1 0 2 0 4 2 1 2 1 0 0 2 2 0 0 4 0 0 0 3 1 0 0 0 0 1 2 1 1 2 3 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 2 1 1 0 0 1 3 0 2 4 0 2 1 1
ESPAMM 0/0 0/1 0/2 0/0 0/2 0/1 0/0 1/8 0/0 0/1 0/1 1/2 0/1 0/0 1/3 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/5 0/3 0/4 0/4 0/1 0/0 0/1 0/0 0/2 0/3 0/1 0/2 0/1 0/0 0/4 0/0 0/0 0/4 0/4 0/0 0/1 0/0 0/0 0/2 0/3 0/0 0/3 1/4 0/3 0/0 0/1 0/1 0/2 0/2 0/1 0/0 0/3 0/3 0/0 0/0 0/0 0/2 0/1 0/2 0/7 0/1 0/0 1/3 0/1 0/2 0/3 0/5 0/1 0/1 0/2 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/5 0/0 0/0 0/0 0/3 0/3 0/0 0/0 0/0 1/2 0/2 0/1 0/0 0/1 0/1 0/4 0/3 0/1 0/4 0/0 0/0 0/2 0/10
ATTACCANTI CODICE GIOCATORE 801 AGUIRRE (UDI) 803 AMAURI (TOR) 805 BABACAR (FIO) 807 BARRETO P. (TOR) 809 BELFODIL (PAR) 810 BELOTTI (PAL) 912 BENTIVEGNA (PAL) 812 BERARDI (SAS) 905 BERGESSIO (SAM) 813 BERNARDESCHI (FIO) 907 BIANCHI (ATA) 814 BOAKYE (ATA) 919 BONAZZOLI (INT) 815 BORRIELLO (GEN) 816 BOTTA (CHI) 817 CALLEJON (NAP) 916 CAPPELLUZZO (VER) 819 CERCI (MIL) 917 CODA M. (PAR) 928 COP (CAG) 823 DEFREL (CES) 824 DENIS (ATA) 825 DESTRO (MIL) 826 DI NATALE (UDI) 827 DJORDJEVIC (LAZ) 922 DJORDJEVIC L. (SAM) 828 DJURIC (CES) 935 DOUMBIA (ROM) 829 DYBALA (PAL) 830 EDER (SAM) 923 EL HAMDAOUI (FIO) 831 EL SHAARAWY (MIL) 932 ETO'O (SAM) 915 FARES (VER) 908 FARIAS (CAG) 929 FERNANDINHO (VER) 833 FLOCCARI (SAS) 834 FLORO FLORES (SAS) 835 GABBIADINI (NAP) 925 GEIJO (UDI) 837 GERVINHO (ROM) 838 GHEZZAL (PAR) 931 GILARDINO (FIO) 841 GOMEZ M. (FIO) 842 GOMEZ T. (VER) 934 HARASLIN (PAR) 844 HIGUAIN (NAP) 846 IBARBO (ROM) 847 ICARDI (INT) 848 INSIGNE (NAP) 849 ITURBE (ROM) 924 JOAO SILVA (PAL) 850 KEITA B. (LAZ) 851 KLOSE (LAZ) 853 LJAJIC (ROM) 854 LLORENTE (JUV) 855 LONGO (CAG) 856 MACCARONE (EMP) 914 MAKIENOK (PAL) 857 MARILUNGO (CES) 858 MARTINEZ (TOR) 859 MATRI (JUV) 860 MAXI LOPEZ (TOR) 861 MCHEDLIDZE (EMP) 862 MEGGIORINI (CHI) 863 MICHU (NAP) 911 MONCINI (CES) 864 MORATA (JUV) 865 MURIEL (SAM) 867 NIANG (GEN) 868 NICO LOPEZ (VER) 869 OKAKA (SAM) 870 PALACIO (INT) 871 PALLADINO (PAR) 872 PALOSCHI (CHI) 918 PANICO (GEN) 874 PAVOLETTI (GEN) 875 PAZZINI (MIL) 876 PELLISSIER (CHI) 877 PEREA (LAZ) 936 PERICA (UDI) 878 PINILLA (ATA) 927 PODOLSKI (INT) 880 POZZI (CHI) 933 PUSCAS (INT) 881 QUAGLIARELLA (TOR) 886 RODRIGUEZ (CES) 910 ROSSETI (ATA) 887 ROSSI (FIO) 890 SANABRIA (ROM) 892 SANSONE N. (SAS) 893 SAU (CAG) 921 SAVIOLA (VER) 920 SERENI (SAS) 895 SUCCI (CES) 896 TAVANO (EMP) 897 TEVEZ (JUV) 898 THEREAU (UDI) 899 TONI (VER) 900 TOTTI (ROM) 901 TOUNKARA (LAZ) 930 VERDE (ROM) 903 ZAPATA D. (NAP) 904 ZAZA (SAS)
CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 17 5,5 1 18 0 7 1 0 0 14 6 0 26 6,5 5 1 0 0 21 6 7 17 0 1 5 0 0 15 0 0 18 5 3 3 0 0 2 0 0 12 0 0 26 6 9 0 0 0 9 4,5 0 10 6 2 7 0 1 22 5,5 5 26 0 4 21 0 6 22 6,5 10 20 0 7 1 0 0 19 5,5 2 2 0 0 25 6 12 24 5,5 8 3 0 1 15 0 1 6 7 1 1 0 0 18 5,5 3 2 0 0 18 0 2 18 0 1 21 0 10 5 0 1 18 5,5 2 7 0 0 4 5,5 0 15 0 2 18 6 2 1 0 0 25 7 13 13 0 2 25 7 15 11 0 1 16 5,5 1 1 0 0 15 6,5 0 23 7,5 8 24 6 8 22 6 5 20 6 0 23 5,5 7 4 0 0 8 0 1 16 0 2 16 0 7 20 5,5 2 18 0 0 20 6 3 3 0 0 0 0 0 21 6 6 15 5,5 2 11 6,5 3 18 6,5 5 25 5,5 4 23 6,5 4 15 0 2 25 5,5 4 0 0 0 11 0 1 15 4,5 1 17 6 3 2 0 0 2 0 0 20 5 4 8 0 0 3 0 0 2 0 0 26 7 10 16 5 4 0 0 0 0 0 0 2 0 0 24 5,5 3 17 5,5 4 10 0 1 0 0 0 3 0 1 23 5 2 24 6,5 15 24 0 8 26 6,5 11 20 5 5 0 0 0 6 6 0 14 0 5 20 6 8
20
Champions R Ritorno ottavi
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
COSI IN CAMPO (ORE 20.45) CHELSEA 4-2-3-1
PSG 4-3-3
28 AZPILICUETA
5 MARQUINHOS
10 HAZARD
9 CAVANI
7 RAMIRES
24 VERRATTI
26 TERRY
32 DAVID LUIZ 10 4 19 FABREGAS D. COSTA IBRAHIMOVIC
13 COURTOIS 24 CAHILL
8 T. MOTTA
30 SIRIGU 2 THIAGO SILVA
21 MATIC 2 IVANOVIC
27 PASTORE
22 WILLIAN
14 MATUIDI 17 MAXWELL
ALLENATORE Mourinho
ALLENATORE Blanc PANCHINA: 1 Douchez, 6 Camara, 21 Digne, 23 Van Der Wiel, 4 Cabaye, 25 Rabiot, 22 Lavezzi SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Van Der Wiel, Verratti INDISPONIBILI: Aurier, Lucas
PANCHINA: 1 Cech, 5 Zouma, 6 Aké, 8 Oscar, 23 Cuadrado, 18 Remy, 11 Drogba SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Ivanovic, Filipe Luis, Fabregas INDISPONIBILI: Mikel
ARBITRO Kuipers (Ola) GUARDALINEE Van Roekel-Zeinstra (Ola) ARBITRI DI PORTA Van Boekel-Liesveld (Ola) TV Italia 1 INTERNET www.gazzetta.it CENTIMETRI
Cesc Fabregas, 27 anni. Ieri il blues ha avuto parole d’elogio per Verratti: «Ricorda Xavi da giovane» LAPRESSE
Toh, tutti per Mou Tocca al Chelsea salvare la Regina 1L’Inghilterra aggrappata ai blues per i quarti
«Psg meglio all’andata? Tranne che nel risultato» Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA
I
l Paese del calcio aggrappato a quest’uomo sempre più speciale. La vecchia Inghilterra, quella del football più ricco e più seguito del mondo, stasera deve tifare unita e compatta il Chelsea di José Mourinho. Con l’Arsenal bastonato 3-1 al-
BAYERN
(4-2-3-1)
SHAKHTAR
(4-4-2)
OGGI Ore 20.45 1 NEUER 17 28 18 J.BOATENG BADSTUBER BERNAT
13 RAFINHA
31 SCHWEINSTEIGER 10 ROBBEN
27 ALABA
25 MULLER
7 RIBERY
9 LEWANDOWSKI 9 L. ADRIANO 28 TAISON
77 ILSINHO
29 A. TEXEIRA 8 FRED
20 D. COSTA
13 6 5 SHEVCHUK STEPANENKO KUCHER 30 PYATOV
33 SRNA
BAYERN PANCHINA 23 Reina, 4 Dante, 5 Benatia, 30 Weiser, 20 Rode, 19 Götze, 14 Pizarro ALLENATORE Guardiola SQUALIFICATI X. Alonso DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI J.Martinez, T. Alcantara, Lahm SHAKHTAR PANCHINA 32 Kanibolotskiy, 44 Rakitskiy, 18 Ordets, 17 Fernando, 32 Kryvtsov, 11 Marlos, 21 Gladkiy ALLENATORE Lucescu. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Srna. INDISPONIBILI Bernard. ARBITRO Collum (Sco). TV Sky Sport 1, Plus, Calcio 1.
l’Emirates dal Monaco e il Manchester City superato 2-1 all’Etihad dal Barcellona, un’eventuale eliminazione dei Blues azzererebbe la presenza inglese nei quarti di Champions. Non bisogna risalire il fiume della storia per trovare l’episodio più recente in materia – 2012-2013, Arsenal e Manchester United liquidati agli ottavi da Bayern e Real - ma fareb-
be ugualmente male, forse anche di più. In un calcio dominato dal denaro, con un nuovo contratto tv triennale in arrivo da 7,1 miliardi di euro e, contemporaneamente, la questione del rispetto del fair play finanziario, il sistema non può permettersi a cuor leggero di salutare l’Europa che conta.
TUTTI PER MOU Tutti a tifare Mourinho, quindi, anche quelli che fanno come gli elettori di qualche tempo fa, quando votavano democrazia cristiana turandosi il naso. Mou è uno che spacca, non unisce. Uno che ami, oppure odi. Per una volta, però, tutti insieme verso la meta, perché l’orgoglio inglese sarebbe assai scosso dall’annientamento totale in Champions. Il portoghese, che vede oltre gli orizzonti comuni, ha la faccia scura, tipica delle vigilie serie. L’1-1 dell’andata dà un leggero vantaggio al Chelsea, ma basta poco per vanificare il pareggio ottenuto, soffrendo, al Parco dei Principi: «Dobbiamo limitare i rischi e cercare di vincere. E’ una gara importante perché se perdiamo, usciamo dal torneo. La magia per l’impresa? Un pubblico fantastico». L’esperienza del suo condottiero può essere la stella polare per il Chelsea, ma il portoghese minimizza: «L’esperienza aiuta. Ti permette di dormire meglio la notte, ma in campo vanno le squadre e in questo caso si tratta di formazioni composte da giocatori di qualità. Ibrahimovic? Noi non ci concentriamo su un solo calciatore, ma sulla squadra nel suo complesso. Non c’è un piano specifico per controllarlo». Ma in realtà lo svedese è l’incubo di Mou. NO COMMENT Mou si fa più scuro quando gli riportano le parole di Blanc («A Parigi siamo stati superiori al Chelsea»): «Non commento i giudizi di Blanc. Le sue parole sono le sue parole. Il Psg ha creato più occasioni. Ha avuto più possesso palla. Il Psg ha dominato in tutto, tranne che nel risultato». VERRATTI COME XAVI Mou elogia Fabregas, uomo chiave stasera. Il portoghese potrebbe avanzarlo sulla linea dei trequartisti, sacrificando Oscar: «E’ fantastico avere un talento come lui. Ha cambiato il nostro profilo di gioco. Cesc è stato bravo ad inserirsi nel nostro mondo”» Fabregas esalta invece Verratti: «E’ un talento vero. Mi ricorda Xavi da giovane». Consiglio a Verratti: offra un caffè al collega spagnolo.
GLI AVVERSARI
Per quelli del Psg 250mila motivi per fare il colpo 1I premi partita faraonici che
Ibra ha stabilito con Al Khelaifi possono crescere ancora
Alessandro Grandesso @agrandesso PARIGI
I
n gioco, a Stamford Bridge, non c’è solo un posto ai quarti. Per Ibrahimovic e compagni balla anche un bonifico da 250mila euro a testa. Premio stabilito dallo svedese con il presidente del Psg, Nasser Al Khelaifi, che in caso di trionfo a Berlino, il 6 giugno, garantirà un mega bonus complessivo da un milione di euro. Cui vanno aggiunti incentivi per coppe nazionali e scudetto. In tutto si arriva a 1,6 milioni. Più del doppio di quanto incassato dai parigini la scorsa stagione. TARIFFARIO Comunque vada a Londra, ai giocatori del Psg vanno 100mila euro. Anche se gli ottavi sarebbero visti come un fallimento per l’ambizioso emiro del Qatar che pretende la Champions entro il 2018. Eliminare però il Chelsea avrebbe il sapore di vendetta, dopo il duello di un anno fa perso ai quarti, e soprattutto il valore di altri 150mila euro. E magari non avrebbe prezzo per Blanc la soddisfazione di sbattere fuori Mourinho che aveva espresso il desiderio di vedersela agli ottavi proprio con il Psg, l’avversario più a portata per il portoghese. Il tariffario, stabilito l’anno scorso dal «sindacalista» Ibrahimovic, pagato 14 milioni a stagione, include poi altri 200mila euro per l’accesso in semifinale, raggiunta dal Psg solo nel 1995, e persa contro il Milan di Capello. Se invece il club francese sbarcasse poi a Berlino, l’emiro farebbe partire un nuovo bonifico da 250mila euro a testa. E altri 300mila stappando lo champagne. Totale: 1 milione tondo. MULTE Non è tutto. Lo scudetto, il terzo di fila, vale 400mila euro. Il doublé con la coppa di Lega, 50mila euro in più. Con la coppa di Francia, si arriva a 600mila euro. L’en plein si traduce in 1,6 milioni, esclusi i bonus individuali. E le multe. L’uso di cellulare e tablet è ormai vietato in palestra e in spogliatoio un’ora prima delle gare. Pena 5mila euro. Tariffa prevista per chi arriva con oltre cinque minuti di ritardo agli allenamenti, all’incontro di preparazione di un match o a un pranzo con lo staff tecnico. Ma la multa scatta anche per chi si presenta con le cuffie allo stadio o evita i giornalisti dopo la partita. Corvée comunque meno fastidiosa dopo una vittoria ben retribuita.
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L’ALTRA GARA
Guerra e calcio, ma Lucescu ha unito l’anima dello Shakhtar 1Una squadra in esilio per il conflitto ha imposto lo 0-0 all’andata al Bayern
Guardiola teme lo scherzetto: «Sarebbe un problema, ma penso che passeremo»
Pierfrancesco Archetti
A
nche nelle ultime due edizioni della Champions League il Bayern giocò in casa il ritorno degli ottavi: non vinse mai. Un pareggio come l’1-1 di dodici mesi fa contro l’Arsenal eliminerebbe i tedeschi, oggi; una sconfitta per 2-0 come nel 2013, sempre contro gli stessi avversari, farebbe urlare ancor di più Mircea Lucescu e il suo Shakhtar, dopo lo 0-0 del primo match: «Sarebbe un grande problema», butta lì Pep Guardiola. Sia lui, sia Jupp Heynckes avevano già blindato la qualificazione nei precedenti citati, passando a Londra (2-0 e 3-1). Stavolta invece si parte dall’assoluta parità, anzi dallo svantaggio che un pari con gol manderebbe avanti gli ucraini. Più che un grande pro-
blema, sarebbe un disastro, pensano a Monaco dopo tre finali negli ultimi cinque anni. «Ho fiducia, passeremo», ripete il catalano che però è preoccupato dalla maestria tattica di Lucescu, quasi un parente per le comuni frequentazioni bresciane. «Se lo Shakhtar giocasse in Bundesliga, sarebbe sempre in lotta per il titolo», è l’omaggio all’anziano patriarca. PAURA ED ESILIO Donetsk è al centro del conflitto tra gli ucraini e i separatisti russi. Lo stadio è stato bombardato, la città non permette la sicurezza personale, la squadra ha trovato esilio a Kiev, anche i trofei del museo sono stati portati in un posto segreto. In Champions i «minatori» si spostano ancor più a nord ovest, l’andata si giocò a L’viv, l’italiana Leopoli. Mircea Lucescu, al deci-
mo anno nel club con 8 «scudetti» e la Uefa del 2009, deve controllare le paure dei tanti stranieri (13 brasiliani) e attenuare le preoccupazioni degli ucraini, giocatori o parte dello staff: «Non è facile tenere il morale alto nel gruppo in questi periodi. Cerco di concentrare l’attività sul campo, di tenere lontane le ansie e il dolore per le condizioni dei loro famigliari e dei luoghi in cui vivevano. E’ dura», ha detto l’allenatore romeno al sito della Uefa. «Siamo sempre in trasferta, in gennaio abbiamo portato tutti lontano da questa situazione, siamo stati in Brasile per venti giorni e abbiamo riportato i nostri brasiliani vicini alle loro radici». Due anni fa, sembra un secolo, lo Shakhtar pareggiò 2-2 in casa con il Borussia Dortmund, sempre in questo turno. Fu una festa con lo stadio stra-
colmo e un clima effervescente prima che, quasi un segno delle future angosce, arrivasse la notizia di un incidente aereo che coinvolse un charter di tifosi ucraini. Al ritorno i borussiani, avviati verso la finale persa con il Bayern, non lasciarono scampo allo Shakhtar (3-0). «Siamo più fiduciosi perché nella prima gara abbiamo lasciato un solo vero tiro in porta a loro e le poche situazioni di pericolo arrivarono per errori nostri, non per inferiorità tattica«, ha detto l’allenatore che compirà 70 anni a luglio e il cui carisma non diminuisce: «Nessuno se ne è andato perché lui è rimasto» ha spiegato il portiere Pyatov al «Guardian». CAPOCANNONIERE Il Bayern è stato escluso solo due volte dopo i 19 pareggi raccolti in trasferta, i rivali arrivano da sette risultati utili di fila, in tutte le competizioni. Ultima sconfitta contro l’Atletico Madrid, nella quinta gara del girone, ma il torneo nazionale è ripreso soltanto il 28 febbraio. Luiz Adriano, capocannoniere di coppa con 9 reti, è sicuro che non «giocheremo per pareggiare, ma per vincere». Torna dopo la squalifica Stepanenko, mentre per lo stesso motivo è fuori Xabi Alonso. Rischia soltanto il Bayern.
Mircea Lucescu, 69 anni EPA
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Champions R Ritorno Ottavi
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MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ancelotti, tanta paura e molti fischi
1Il Real Madrid perde con lo Schalke ma passa il turno: il Bernabeu fa la pañolada, Ronaldo non ci sta Filippo Maria Ricci
IL TABELLONE
CORRISPONDENTE DA MADRID
RITORNO oggi
P
essimo Madrid, ottimo Schalke, Ronaldo salvatore. Il Real balbetta, inciampa, si contorce, cade, Cristiano gli da la mano, lo tira su, lo sostiene. E a forza di record lo porta ai quarti di finale dopo un 3-4 pieno di paura, fischi, incertezze, brutti pensieri e pessime sensazioni. Rappresentate graficamente dalla terribile contestazione finale: il Bernabeu, critico già dall’annuncio delle formazioni, si è scatenato urlando tutto il proprio sdegno e organizzando una pañolada rimediata. Ormai sono in pochi quelli che vanno in giro con un fazzoletto bianco, e allora sono stati sventolati programmi della partita, bloc notes, buste di plastica. MOMENTO NERO Per Ancelotti, un pareggio e due sconfitte nelle ultime tre uscite, si prevedono altri giorni caldi. Lo Schalke di Di Matteo (e Attilio Lombardo, seduto accanto a lui) ha sfiorato l’impresa e va a casa con grandissimo onore e nelle orecchie l’applauso sincero del Bernabeu. Nella sua lunghissima storia europea solo una volta, contro il Bayern Monaco nel febbraio del 2000, il Madrid aveva incassato 4 gol in casa: pessimo modo per chiudere una striscia di 10 vittorie consecutive in Champions. Il Madrid ora ha 5 settimane per preparare i quarti sperando di ritrovare la forma, la tranquillità e la serenità perdute. Aiuteranno il rientro di Modric, ieri in campo nell’ultima mezz’ora dopo quasi 4 mesi di assenza, di Sergio Ramos e di James Rodriguez. RONALDO CRITICO Il pallido Madrid di questi tempi ha di nuovo iniziato contratto e timoroso. Lo Schalke ha preso coraggio con un paio di azioni e al 20’ col gol di Fuchs. A quel punto il Bernabeu fischiava già da 8 minuti, e quando Ronaldo ha pareggiato con un colpo di testa su angolo di Kroos ha smocco-
Paris S.G. (Fra)
1-1
Chelsea (Eng)
Shakhtar Donetsk (Ucr)
0-0
Bayern Monaco (Ger)
RITORNO ieri Schalke (Ger)
0-2 4-3
REAL MADRID (Spa)
Basilea (Svi)
1-1 0-4
PORTO (Por)
RITORNO 18 marzo Manchester City (Ing)
1-2
Barcellona (Spa)
Juventus
2-1
Borussia Dortmund (Ger)
RITORNO 17 marzo B. Leverkusen (Ger)
1-0
Atletico Madrid (Spa)
Arsenal (Ing)
1-3
Monaco (Fra)
QUARTI
SEMIFINALI
A: 14-15 APRILE A: 5-6 MAGGIO R: 21-22 APRILE R: 12-13 MAGGIO *in maiuscolo le qualificate
FINALE
6 GIUGNO A BERLINO, OLYMPIASTADION GDS
Klaas-Jan Huntelaar prende il pallone dopo aver segnato il 4-3. Il Real Madrid è a terra ACTION IMAGE
REAL MADRID
3
SCHALKE 04
4
PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Fuchs (S) al 20’, C. Ronaldo (R) al 25’, Huntelaar (S) al 40’, C. Ronaldo (R) al 45’ p.t.; Benzema (R) al 7’, Sané (S) al 12’, Huntelaar (S) al 39’ s.t. REAL MADRID (4-4-3) Casillas 5,5; Arbeloa 5 (38’ s.t. Nacho 5), Pepe 5, Varane 4, Coentrão 5,5 (13’ s.t. Marcelo 5,5); Khedira 6 (13’ s.t. Modric 5,5), Kroos 5, Isco 5; Bale 4, Benzema 6, C. Ronaldo 7. PANCHINA Navas, Illarramendi, Jesé, Hernandez. ALLENATORE Ancelotti 5 AMMONITI C. Ronaldo, Coentrão per gioco scorretto SCHALKE 04 (3-5-2) Wellenreuther 6; Howedes 5,5, Matip 4, Nastasic 5; Barnetta 6 (36’ s.t. Uchida 5,5), Neustadter 7, Hoger 7 (12’ s.t. Goretzka 6,5), Meyer 7,5, Fuchs 7; Choupo-Moting 6 (29’ p.t. Sané 7,5), Huntelaar 8. PANCHINA Wetklo, Kaan Ayhan, Sobottka, Kehrer. ALLENATORE Di Matteo 8 AMMONITI Neustadter proteste ARBITRO Skomina (Slovenia) 7 NOTE Tiri in porta 9-10, tiri fuori 3-3, angoli 5-7, fuorigioco 2-1 Recuperi 0‘ p.t. e 3‘ s.t.
lato in portoghese celebrando rabbiosamente contro l’atteggiamento dello stadio. Il Madrid ha respirato un attimo, poi ha di nuovo messo la testa sotto: in meno di due minuti Varane (disastroso) ha quasi regalato una rete a Huntelaar, poi l’ex milanista ha colpito la traversa con un gran tiro da fuori e infine lo stesso olandese ha riportato in vantaggio lo Schalke presentandosi prima di Varane al rimbalzo offerto da Casillas su tiro del brillantissimo Meyer (19 anni). Mancava poco all’intervallo e a calmare i nervi del Bernabeu ci ha pensato ancora Ronaldo, di nuovo di testa su cross perfetto di Coentrao, titolare a sorpresa con Khedira: i due non si erano più visti dal 4-0 rimediato dal Real al Calderon… L’arbitro ha fischiato l’intervallo e il Bernabeu ha fischiato la sua squadra, Ronaldo ha passato per la quinta stagione consecutiva il muro dei 40 gol (è a 41), ha 60 reti in 59 gare di Champions con il Madrid (7 allo Schalke, vittima preferita con l’Ajax), 76 in Champions (scavalcato Messi) e 78 in Europa, due in più di Messi e Raul.
PAURA E FISCHI Quando ad inizio ripresa Benzema ha portato in vantaggio il Madrid le agitate acque del Bernabeu sembravano potersi calmare. No. Perché tempo 4 minuti e l’ottimo Sané, assente all’andata e ieri subentrato all’infortunato Choupo Moting, ha pareggiato ancora con un golazo dal limite dell’area. Il giovane Wellenreuther ha tenuto in gara i suoi fermando Arbeloa e Kroos, e a 6’ dal termine Huntelaar, ex madridista in serata di grazia, ha segnato ancora, lanciato inavvertitamente da Modric. Gelo e panico tra prato e tribuna, e a quel punto ci ha pensato Casillas, sin li colpevole su due delle reti avversarie, a salvare la baracca con parate su Sané e Howedes. Finita la bufera dello Schalke, sul Madrid è arrivata quella del pubblico. Ronaldo uscendo scuoteva il capo, facendo intendere il proprio dissenso. Di certo il Bernabeu con il suo atteggiamento negativo non ha dato una mano la squadra. E in questo momento il Madrid ha disperatamente bisogno di essere aiutato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PORTOGHESE STACCA MESSI E RAUL
CR7, doppietta e... consolazione Ha segnato più di tutti nelle Coppe pp
78 gol 1. Cristiano Ronaldo SPORTING LISBONA, MANCHESTER UNITED, REAL MADRID
2. Raul REAL MADRID, SCHALKE
2. Messi BARCELLONA
4. Inzaghi PARMA, MILAN, JUVE
5. Shevchenko DINAMO KIEV, MILAN, CHELSEA
76 76 70 67
I fischi del Santiago Bernabeu hanno indispettito Cristiano Ronaldo, ma i 2 gol di ieri sera lo fanno comunque entrare nella storia. Il portoghese, infatti, ha staccato Raul e Messi e ora è il giocatore con più gol nelle coppe europee: ben 78, arrivati con le maglie di Sporting Lisbona, Manchester United e Real. CR7, in comproprietà con Messi, è anche il primatista della sola Champions League: i gol nel torneo più importante sono 75.
L’ALTRA PARTITA
Il Porto va avanti con il poker Ma che spavento per Danilo 1Brahimi, Herrera, Casemiro e Aboubakar affondano il Basilea, nel finale espulso Samuel Il difensore brasiliano perde i sensi dopo uno scontro con Fabiano: via in ambulanza
Alex Frosio Twitter @alexfrosio
L
a ricchezza, la profondità e la forza di certi squadroni della Champions - calma, non stiamo ancora parlando del pur validissimo Porto - si capisce anche da certi particolari. Dopo aver visto da vicino lo spettacolare impatto di Mohamed Salah, umile riserva nel Chelsea di Mourinho, sul calcio italiano, la prima giornata del ritorno degli ottavi di finale di Champions esalta la poderosa fisicità di Casemiro: preso giovanissimo dal Real Madrid ma mai capace di imporsi nel centrocampo di stelle della Casa Blanca, da inizio stagione è in prestito in Portogallo, dove sta sbocciando come un piccolo - si fa per dire, viste
le dimensioni - Pogba. SERATACCIA SAMUEL Il «volante» brasiliano si abbatte insieme ai compagni sul Basilea dell’ex juventino e interista Paulo Sousa, che, incredibile, è più magro di quando giocava e che, dopo l’1-1 dell’andata, era arrivato allo stadio dei Dragoni con qualche speranza di qualificazione. Invece, il Porto passeggia: Lopetegui, ex c.t. dell’Under 21 spagnola campione d’Europa, ha allestito una squadra rapida, veloce, organizzata, possente nella cerniera centrale e bravissima a sfruttare la qualità di alcuni interpreti. Brahimi, insieme a Casemiro il migliore in campo, è quello che stappa la partita con una punizione dal limite sopra la barriera al 13’. Punizione causata da Walter Samuel: l’ul-
Danilo, 23 anni, esce col collo immobilizzato dopo lo scontro con Fabiano AFP
tima serata dell’ex Muro del Triplete nerazzurro è stata da incubo, ma - spiace dirlo - giusto che sia stata l’ultima, perché l’argentino non è più proponibile a certi livelli. E chiude la sua carriera europea come forse ci si attenderebbe: con un cartellino rosso per due gialli, e ne avrebbe meritati almeno tre, di gialli. PAURA DANILO L’unico spavento che prova il Porto se lo procura da solo: poco dopo l’1-0, il portiere Fabiano esce dall’area di testa e rifila un colpo da k.o. a Danilo, che perde i sensi e viene portato via con il collare (ma cosciente) dall’ambulanza arrivata fino a bordo campo. L’ingresso di Martins Indi porta Alex Sandro da sinistra a destra, ma il terzino non perde colpi: altro elemento che il Porto venderà a peso d’oro. Nella ripresa i Dragoni dilagano: il solito Brahimi sfonda a sinistra e appoggia a Herrera che rifinisce con un gran destro a giro sul palo lontano; poi Casemiro spara un tracciante su punizione a incorniciare una partitona da dominatore. E attorno alla mezzora alla festa partecipa anche Aboubakar. E dopo sei anni il Porto torna, in carrozza, nei quarti di Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PORTO
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BASILEA
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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Brahimi al 14’ p.t.; Herrera al 2’, Casemiro all’11’, Aboubakar al 31’ s.t. PORTO (4-3-3) Fabiano 6,5; Danilo 6 (dal 22’ p.t. Martins Indi 6), Maicon 6,5, Marcano 6,5, Alex Sandro 7; Herrera 7, Casemiro 7,5, Evandro 6 (dal 34’ s.t. Quaresma s.v.); Tello 5,5, Aboubakar 7, Brahimi 7,5 (dal 29’ s.t. Ruben Neves). PANCHINA Helton, Oliver Torres, Quintero, Paciencia. ALLENATORE Lopetegui 7,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Marcano per comp. non regolamentare. BASILEA (4-2-3-1) Vaclik 5; Xhaka 5, Schär 6 (dal 13’ s.t. Embolo 6), Samuel 4,5, Safari 5,5; Elneny 5,5, Frei 5,5 (dal 18’ s.t. Kakitani 5,5); Gonzalez 5,5, Zuffi 6, Gashi 6 (dal 33’ s.t. Callà s.v.); Streller 5. PANCHINA Vailati, Traoré, Degen, Ajeti. ALLENATORE Paulo Sousa 5. ESPULSI Samuel per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Gashi e Safari per c.n.r., Gonzalez per gioco scorretto ARBITRO Eriksson (Sve). NOTE Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 44. In fuorigioco 6-0. Angoli 3-1. Recuperi: p.t. 5’, s.t. 2’.
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Mondo R Inghilterra
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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UNO SHOPPING SELVAGGIO E POCO UTILE
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● 1 Louis van Gaal ha speso cifre record: Angel Di Maria, 26 anni, è stato l’acquisto più costoso, 76 milioni di euro AFP. ● 2 Ander Herrera, 25 anni, è arrivato dall’Athletic Bilbao per 36,5 milioni ACTION IMAGES. ● 3 Fra i più costosi Luke Shaw, 19 anni, promessa del calcio inglese: dal Southampton per 34 milioni AFP
United solo nel disastro Van Gaal saldo a zero titoli
1Fuori da tutto, qualificazione
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Champions a parte: l’olandese ha fatto poco meglio di Moyes, ma resta a dispetto dei numeri
Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA
L’
ex factor, al secolo Danny Welbeck, ha messo a nudo i limiti del Manchester United, destinato a chiudere la seconda stagione di fila senza trofei: non accadeva dal biennio 1987-89. A quei tempi, come ricordava ieri il Times a proposito delle sventure dei Red Devils, in Gran Bretagna dominava il pugno di ferro di Margaret Thatcher. Il pugno di Louis van Gaal, chiamato al capezzale dello United dopo l’annata-no di
● i milioni spesi sul mercato da Van Gaal, contro i 67,9 di Moyes nella stagione scorsa. La media vittorie in compenso è simile: 53,6 per cento contro 50
Moyes, si sta invece rivelando di burro. Svanita in autunno la Coppa di Lega dopo la vergognosa sconfitta in casa del MK Dons – formazione di League One – e mai in corsa per il titolo della Premier, la Coppa d’Inghilterra era l’ultima speranza. Il ko con l’Arsenal, firmato dall’ex Welbeck, è stato la mazzata finale. WELBECK Proprio il cosiddetto ex factor è lo specchio dello United attuale. Non si sa che cosa sia peggio: averlo quasi svenduto all’Arsenal, o registrare la dichiarazione di Van Gaal: «Non
mi aspettavo che giocasse dall’inizio». Detto che Welbeck non appartiene al pianeta dei Ronaldo, Messi, Suarez e Ibrahimovic, un allenatore pagato bene come l’olandese dovrebbe essere in grado di trovare le contromisure per frenarlo. LVG ha provato a cambiare rotta inserendo Jones e Carrick, ma ha lasciato in campo l’uomo peggiore, l’ecuadoriano Valencia, protagonista in negativo della comica che ha lanciato Welbeck verso il 2-1.
Louis van Gaal, 63 anni EPA
NO FEELING In Inghilterra il dibattito è cominciato: riuscirà il nostro eroe – Van Gaal – a salva-
re la stagione dello United? Non resta che il piazzamento Champions, al santone olandese, almeno onesto nel definire sacrosanta l’espulsione dell’argentino Di Maria: «L’arbitro non si tocca mai. Avevo detto ai giocatori di controllare i nervi. Non mi hanno ascoltato». Frase, questa, che svela un altro malessere: la squadra non segue sempre il suo allenatore. Non sappiamo quanto dipenda dalla confusione generata dallo stesso Van Gaal dai continui cambi di modulo, o dallo scarso feeling con i giocatori, ma una cosa è solare: manca, nello United, il magico accordo che unisce Mourinho ai calciatori del Chelsea. LVG E MOYES Scontato, a questo punto, il confronto con il predecessore, David Moyes. Van Gaal ha una media-vittoria di un’inezia superiore – 53,6 per cento contro 50 per cento -, ma la cifra che dà torto all’olandese è l’investimento economico: 170 milioni di sterline contro 67.9. Traduzione: il triplo della spesa per ritrovarsi con la bacheca vuota per la seconda stagione di fila e una qualificazione in Champions ancora in alto mare. Van Gaal per ora non rischia e la dirigenza pare orientata a spendere ancora, ma l’impressione è che i problemi di mercato risalgano all’epoca-Ferguson. E’ con il leggendario scozzese che lo United perde Pogba. L’olandese ha però responsabilità nei problemi di Di Maria - l’acquisto record della scorsa estate -, nell’enigma Falcao –in panchina con i grandi e titolare con gli under 21 -, nella cessione di Welbeck. Va invece assolto per gli arrivi di Herrera e Shaw: sono operazioni chiuse prima del suo insediamento. Un bel caos, con una certezza: il Manchester United di un tempo non esiste più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
TACCUINO ARGENTINA
Niente nazionale per Icardi e Dybala ● Poche novità nelle convocazioni di Gerardo Martino per le ultime due amichevoli di preparazione alla coppa America (El Salvador e Ecuador, 28 e 31 marzo). Come previsto, non c’è il nerazzurro Mauro Icardi, bacchettato dal c.t. per le «polemiche extracalcistiche e l’eccessiva esposizione mediatica», e manca anche il rosanero Paulo Dybala, che il Tata ha comunque elogiato nei giorni scorsi garantendo di seguirlo in ottica futura. In tutto sono sei gli “italiani” arruolati: Romero (Samp), Roncaglia (Genoa), Biglia (Lazio), Pereyra e Tevez (Juve). Spicca il ritorno di Ezequiel Lavezzi del Paris Saint Germain.
QATAR 2022
Zwanziger (Fifa): «Cambiamo sede» ● Un’altra voce critica si alza contro l’organizzazione dei Mondiali del 2022 in Qatar. È quella di Theo Zwanziger, membro del Comitato Esecutivo della Fifa, che auspica un cambio di sede per evitare quello che definisce «un errore» della federazione internazionale. «La soluzione migliore - ha detto l’ex presidente della federcalcio tedesca all’emittente radiofonica Bayern 2 - sarebbe quella di non giocare in Qatar e di correggere questo errore nell’assegnazione della Coppa del Mondo del 2022».
Calcio giovanile R L’inchiesta OCCHIO A... I TALENTI DI OGGI
Xherdan Shaqiri Attaccante, 1991 Lo svizzero più famoso e di talento. Origini kosovare, a cresciuto nel Basilea dal 2001 al 2007
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mohamed Salah Attaccante, 1992 Il Basilea lo prese in Egitto per 1,5 milioni. Rivenduto a 8,5 al Chelsea, ora in viola vale ancora di più
Granit Xhaka Centrocamp., 1992 Origini albanesi, lo chiamano «giovane Einstein»: educato a Basilea, gioca a Moenchengladbach
La Svizzera globale ha un futuro da big 1La federcalcio lavora con le società e ha uniformato
Josip Drmic Attaccante, 1992 Genitori croati, il nuovo 9 della nazionale è cresciuto a Zurigo. Dal 2014 a Leverkusen
Breel Embolo, 18 anni, talento del Basilea: origini camerunesi, a novembre ha segnato il primo gol in Champions AP
Su Gazzetta.it una sezione giovani E ora arriva in tv
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● «Le nuove forze del calcio» è il titolo di un approfondimento che la Gazzetta dedica ai giovani. Il quotidiano pubblica pagine come questa ogni due settimane, mentre su Gazzetta.it è attivo un canale dedicato: gazzetta.it/calcio/nuove-forzecalcio. Presto anche su GazzettaTv. Questa settimana ci occupiamo del modello svizzero. Suggerimenti, domande e critiche sono benvenuti.
Luca Bianchin INVIATO A BASILEA (SVIZZERA) Twitter@lucabianchin7
L’
Europa ha cancellato le frontiere ma certi confini hanno ancora un peso. Italia e Svizzera sono lontane un passo, eppure nel calcio si cambia continente in 50 chilometri. Noi siamo più creativi, più talentuosi, più imprevedibili: Maradona sarebbe potuto nascere a Napoli, non ad Aarau. La Svizzera però è… svizzera. Il loro livello di organizzazione è superiore, superiore è la capacità di remare a tempo, di mettere d’accordo club, federazione e politica. L’Italia, il Paese dei Comuni, è su un altro pianeta. Racconta un dirigente giovanile italiano di alto livello: «Noi abbiamo le nazionali Under ma la federazione non fa altro. Non ci parliamo, non facciamo nulla insieme». Sì, dalla Svizzera possiamo imparare.
MAGNA CHARTA Non è teoria, è risultati. La Svizzera ha 8 milioni di abitanti – meno della Lombardia – e per conformazione non è Nazione da calcio. I ragazzi spesso crescono sognano Carlo Janka, lo sciatore che si è messo in tasca la Coppa del Mondo 2010, non Shaqiri. I risultati recenti però sono di livello: campioni d’Europa Under 17 nel 2002, campioni del mondo Under 17 nel 2009, finalisti all’Europeo Under 21 nel 2011. Zoltan Kadar è assistente al Grasshopper ma ha lavorato in federazione. Ha il curriculum per spiegare: «La chiave è che l’Associazione svizzera da 15 anni ha un progetto globale. Dà linee guida ai club, che possono derogare ma non troppo: i concetti di base restano». Il documento è su Internet: un librone, una Magna Charta che indica obiettivi, esercizi, metodologie. I ragazzi svizzeri parlano tre lingue – italiano in Ticino, france-
LA SELEZIONE SMALL La federazione controlla tutto. Monitora i ragazzi da quando hanno 12 anni e quando deve scegliere per l’Under 15 ha un archivio biennale. Davide Morandi è responsabile tecnico della federcalcio ticinese: «La differenza con l’Italia è avere uniformato la formazione, non dai 15 anni ma dagli 11». Luca Fiorina comanda le giovanili al San Gallo: «Abbiamo una selezione con i migliori 20 di ogni annata e una squadra parallela con i 20 che hanno tecnica ma non fisico. Così evitiamo di scartarli. Shaqiri a 13 anni era piccolo e non faceva la differenza. A 17 era già un fenomeno». Per una visione d’insieme, Raffaele Poli, responsabile dell’osservatorio Cies: «In Italia si vive di diritti tv, in Svizzera delle qualificazioni a Mondiale ed Europeo. Se la nazionale avesse un blackout di 4 anni, mancherebbero i fondi». BASEL! Il San Gallo lavora bene ma per arrivare al top bisogna prendere un treno per Basilea, la città di Federer in cui cresce Breel Embolo, diciottenne che ha segnato in Champions e gioca tre ruoli: centrocampista, numero 10 e punta. Chi visita il centro sportivo si prepari a stringere mani – i ragazzi devono farlo per educazione e si prestano con il sorriso educato – e a un melting pot di visi. L’Under 16 ha solo due ragazzi con albero genealogico svizzero. Gli altri sono figli di serbi, turchi, italiani, kosovari, ecuadoriani. Logico che in nazionale arrivino Shaqiri, Rodriguez, Xhaka, Seferovic, Inler, Gelson Fernandes. Multiculturale. Come dicono loro – ecco la parola chiave – multi-kulti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Aleksandar Dragovic Difensore, 1991 Al Basilea sanno coltivare anche i o difensori: l’austriaco ci ha passato 2 annii
LA CLASSIFICA DEGLI UNDER 21 DI A PER MEDIA VOTO
4 DOMANDE A... MASSIMO CECCARONI
RESP. GIOVANILI BASILEA
1
6,54
DYBALA PALERMO attaccante 1993
6,52
PERIN GENOA portiere 1992
la formazione dagli 11 anni. La parola chiave? «Multi-kulti» se a nord-ovest, tedesco a Berna – ma l’alfabeto del calcio è lo stesso.
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2
3
6,5
POGBA JUVENTUS centrocampista 1993
6,44
FELIPE ANDERSON LAZIO attaccante 1993
6,44
NIANG GENOA attaccante 1994
6,42
SPORTIELLO ATALANTA portiere 1992
6,38
COMAN JUVENTUS attaccante 1996
6,33
DONSAH CAGLIARI centrocampista 1996
6,3
MORATA JUVENTUS attaccante 1992
6,25
QUAISON PALERMO centrocampista 1993
4
5
6
7
8
9
10
CENTIMETRI
«Shaqiri e Salah sono cresciuti qui Ma chi pensa solo al calcio si ferma» (l.b.) Massimo Ceccaroni è il calciatore con più presenze nella storia del Basilea. C’è una leggenda per cui avrebbe giocato oltre 400 partite senza mai segnare. Falso: 4 gol. Ora comanda le giovanili. ● Quali sono i segreti del club che vince il titolo dal 2010? «Compattezza: qui tutti tifano Basilea. Giovani: compriamo ragazzi a livello Under 15 o Under 16, poi li portiamo all’Under 21 e in prima squadra. Soldi: ne abbiamo più degli altri». ● E da dove vengono? «La fondazione di Gigi Oeri, l’ex presidentessa, dà 3 milioni per le giovanili. Altri 3 li mette il club. La federazione ci passa mezzo milione perché siamo al massimo livello per allenatori qualificati, assistenza medica e altri parametri. La prima squadra si finanzia quasi da sola, con i premi Champions e le cessioni. Shaqiri, Salah, Xhaka…». ● Come si riassume la metodologia-Basilea? «Tecnica, atletismo e cultura del gioco, cioè possesso palla, possesso del campo e capacità di giocare in più ruoli. Poi la personalità, che non puoi avere se non vai a scuola. Siamo convinti vada avanti solo chi ha una struttura chiara con famiglia, scuola e club. Chi pensa solo al pallone, si ferma». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Siamo in onda! R
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GazzettaTv e Toni: non ci sono paragoni
1Nella puntata di «Bomber» la fantastica prima stagione a Firenze: «Mi davano per finito, e invece...» 1
clic
2
IL PALINSESTO Banda dei motori, notizie a raffica e Sport science
COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Se non vedi Gazzetta Tv sul canale 59 puoi eseguire le seguenti procedure Se possiedi un Tv o un Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2. Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK per accedere alla configurazione dei canali 4. Impostare la Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca dei canali Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciar inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
3
● 1 Così fu accolto Luca Toni nell’estate 2005 quando passò alla Fiorentina 2 La tipica esultanza dell’attaccante dopo un gol: in viola realizzò 47 reti in due tornei prima di passare al Bayern Monaco 3 Andrea Ranocchia, 26 anni: un falso Federico Buffa oggi parlerà di lui OMEGA FORTE
Vincenzo Cito
S
e dopo tanti anni stiamo ancora a parlare di Luca Toni, è perché questo formidabile attaccante ormai non rappresenta più solo la squadra per cui gioca. La sua ricerca di nuovi limiti sta diventando da anni, uno dei leit motiv del campionato. Eternamente dato per finito, alla fine sempre decisivo. Quello di Verona sembrava l’ultimo approdo e anche stavolta - pochi credevano nella bontà dell’acquisto. L’anno scorso ha salvato la squadra con 20 gol, sta facendo altrettanto in questo torneo, a 36 anni. L’ESPLOSIONE Il vero esame Toni lo superò nel 2005-06 -
non a caso nella stagione culminata col Mondiale - alla prima esperienza in una grande squadra, la Fiorentina e proprio quel torneo sarà il tema della puntata di «Bomber», in onda questa sera alle 21.05. Un campionato memorabile, chiuso a quota 30 reti, il titolo di capocannoniere e la soddisfazione di essere il primo italiano a vincere la Scarpa d’Oro. Anche allora, non furono tutte rose e fiori. Dopo un ottimo girone di andata, Toni si fermò per 5 partite e - già allora - cominciò il solito ritornello: «La gente diceva che oramai avevo dato tutto ed ero finito» - ricorda Toni nell’intervista. Poi contro il Chievo cambiò tutto «Mi arriva un cross in area e lo butto dentro di sinistro» E all’ultimo secondo la doppietta «Una rete
L’ORARIO
15,30 In «Campioni a confronto» i brasiliani Roberto Carlos-David Luiz e i portoghesi Deco-Nani
stupenda! Cross di Pasqual, davanti a me c’era Pazzini che saltò e non la prese, arrivai io da dietro e feci un gol bellissimo». E decisivo: il match finì 2-1 per i viola. Non mancano interviste ai compagni di allora Cristian Brocchi, Manuel Pasqual, Stefano Fiore e al nostro vicedirettore Gianni Valenti. AUTOGOL All’interno del tg di Gazzetta, alle 14.45, da non perdere l’appuntamento con gli Autogol, un trio comico che sta imponendosi con un linguaggio nuovo, attinto dal web, ma anche con deliziose invenzioni. Come quella di stasera: Federico Buffa analizzerà le doti tecniche di Andrea Ranocchia. Ma attenzione: non sarà il vero Buffa... © RIPRODUZIONE RISERVATA
MATTINA Due ore di news a partire dalle 7 7 Gazzetta news 7.15 Gazzetta news 7.30 Gazzetta news 7.45 Gazzetta news 8 Gazzetta news 8.30 Gazzetta news 8.45 Gazzetta news 10.05 The speedgang-La banda dei motori 11.05 Bomber 12.05 Sport science 13 Gazzetta news 13.30 Gazzetta news 14 Gazzetta news POMERIGGIO Explorers, sci alpino e Condò confidential 14 Gazzetta news 14.15 Magazine sci alpino 14.45 Gli autogol 15.05 Explorers 15.30 Campioni a confronto 16.05 Sport science 17.35 Condò confidential 18.05 Explorers 18.30 Tutto gol SERA Le ultime notizie sulle italiane in Europa 20.45 Gli autogol 21.05 Bomber 22.05 La banda dei motori 23 Gazzetta news
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OPINIONI La vignetta
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TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
ANDRÉS INIESTA Centrocampista del Barça ● Mi godo il giorno libero. Serata con gli amici. @andresiniesta8
di Valerio Marini
CHRIS FROOME Grande del ciclismo ● #whatsforlunch Amo i miei germogli #raw #vegetarian #healthyeating @chrisfroome
BEN SPIES Ex iridato Superbike ● Non c’ero nel fine settimana. Questo ragazzo mi porta ancora rancore! @BenSpies11
EDOARDO MOLINARI Giocatore di golf ● Totò si sta leccando le labbra prima di provare le nuove scarpe... @DodoMolinari
GENOA CFC Società di Serie A ● Il @GenoaCFC figura al 15° posto in Europa, al 1° in Italia, per introiti derivati dal settore giovanile @GenoaCFC
Verso la Champions
Lettere alla Gazzetta
JUVE, LA CULTURA DELLA VITTORIA SOPRA LA PANCA ANCA ACCHI di ARRIGO SACCHI
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a Juventus vince contro l’ottimo Sassuolo ed ha ormai in pugno il quarto scudetto consecutivo. Gli uomini di Allegri forse non stanno vivendo il miglior momento di forma oppure sono già con la testa all’incontro con il Borussia Dortmund. In ogni caso, pur non giocando un bel calcio, abbiamo assistito ad una lezione magistrale sull’importanza di possedere una fortissima mentalità vincente. I bianconeri hanno sofferto la velocità del pressing degli uomini di Di Francesco, ma hanno lottato con temperamento e grinta, hanno dato il massimo tirando fuori tutta l’energia. Hanno combattuto con forza aiutati dal carattere e sospinti
da una società e un ambiente abituati a vincere. Sono incomprensibili i mugugni e i fischi arrivati dagli spalti verso una squadra generosa che voleva, ma non poteva. Ci sono dei tifosi che dovrebbero imparare a giudicare, a distinguere ciò che vale da ciò che non vale. La volontà, il dare tutto, la generosità e la serietà della Juve dovrebbero essere un esempio per tutti i club. La cultura della vittoria fa parte da sempre del dna dei bianconeri: si trasmette ai giocatori facendone dei protagonisti. La storia di questo club, a parte qualche piccola pausa, è sempre stata caratterizzata da una sete di vittorie senza pari. Forse non sempre la Juventus ha convinto, forse non sempre è stata bellissima, ma sicuramente è sempre stato un avversario con una determinazione feroce, uno straordinario orgoglio e un grande senso pratico. Sono dei maestri della vittoria
conseguita con intensità e continuità a volte anche con la forza come ieri sera quando undici giocatori hanno dato il massimo per poi dare la palla decisiva a un Pogba poco brillante che, tuttavia, ha tirato fuori dal cilindro una soluzione da fuoriclasse nobilitando cosi gli sforzi dei compagni. Il lunedì sera poche squadre nelle condizioni dei bianconeri sarebbero uscite vincenti contro un Sassuolo pimpante e deciso a non mollare. Ci voleva una grande volontà e un colpo di un campione per riuscirci. Un elogio a tutti, ma in particolare ad Andrea Agnelli e ai suoi collaboratori che dirigono questo club con chiarezza e fermezza facendone un gruppo coeso, determinato e professionale come pochi in Italia. Spero che anche in Europa la squadra confermi questa personalità cosi da affrontare senza timori i rivali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal Manchester United al Milan
VAN GAAL STA FACENDO PEGGIO DI PIPPO definire la stagione a Old Trafford di Louis Van Gaal, uno dei massimi guru del calcio continentale, celebrato ancora a luglio per il brillante terzo posto dell’Olanda al Mondiale?
L’ANALISI ONDÒ di PAOLO CONDÒ twitter: @paolocond nd
I
l Milan e il Manchester United sono i club di enorme tradizione assenti quest’anno dalle coppe. La circostanza è risultata spesso un trampolino di rilancio: restando in Italia, la Juve ha avviato la serie trionfale di questi anni in una stagione nella quale poté concentrarsi sul campionato, mentre la bella Roma dell’anno scorso fiorì al ritmo forzato di una gara alla settimana. Nel calcio moderno la grande esclusa dall’Europa - specie la Champions - vive un dramma finanziario, ma almeno si gode il ciclo di lavoro di sette giorni, ideale atleticamente e per l’addestramento tattico. La delusione legata al pallidissimo torneo del Milan è quindi doppia, e fatalmente l’inesperienza di Pippo Inzaghi è stata individuata come ragione dominante di tanta mediocrità; sarà certamente così, ma allora come
Se valutiamo le due classifiche alla luce degli investimenti, non proprio paragonabili, Van Gaal sta facendo molto peggio di Inzaghi. Lo United ha speso 170 milioni di sterline (al cambio di ieri 238 milioni di euro), aggiungendo a una rosa già discreta Rooney, Van Persie, Mata, De Gea una collezione di figurine famose (Di Maria, Falcao) o ingigantite dal Mondiale (Blind, Rojo), di giovani inglesi al solito strapagati (Shaw) e clausole pazzesche (Herrera). Il Milan starà anche portando a casa un altro flop, ma almeno sarà lowcost: fra parametri zero, prestiti senza obblighi, giapponesi che portano contratti e occasioni last minute, il simbolo di questa umile stagione è Adriano Galliani che suona al citofono di Destro implorandone i servigi. Il Manchester United avrebbe direttamente acquistato il condominio.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
Simpatia e antipatia non possono mai essere categorie discriminanti nei giudizi professionali: conosciamo mazzi di allenatori con i quali ogni cena è una festa ma che non hanno mai vinto niente, mentre altri dimenticano apposta la carta di credito ma nella loro bacheca non entra più uno spillo. Van Gaal appartiene al secondo partito, e lunedì - dopo l’eliminazione casalinga dalla FA Cup a opera dell’Arsenal (gol vincente di Welbeck, schifato in estate dall’olandese per portarsi a casa un largamente inutilizzato Falcao) - se l’è presa con un giornalista che aveva posto una domanda sogghignando. Come dargli torto (al giornalista)? A fronte di un investimento da raddoppio della Salerno-Reggio Calabria, Mister Arrogance sta difendendo a fatica il quarto posto, nemmeno buono a blindare la Champions, soltanto il preliminare. Perché sia chiaro: con quello che ha speso, lo United fuori dalla Champions sarebbe tre volte più grave del Milan fuori dall’Europa League.
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RUGBY, UCI, DOPING E VERITA’ STORICHE PORTO FRANCO O TURI di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it tta.it twitter: @arturifra
Amo gli sport di fatica: poco calcio e molto del resto. Sono di quei lettori che da anni entrano nella Gazzetta dall’ultima pagina. In questi giorni rugby e ciclismo, che seguo da sempre, sono nell’occhio del ciclone. L’insospettabile (per molti e certamente anche per me) rugby, secondo l’anticipazione del libro dello scrittore francese Pierre Ballester, si mette al centro della slealtà sportiva: doping. Pillole per tutti, sia alla vigilia di un epico Francia- Nuova Zelanda del 1986 sia in tutti gli anni 70-80, quando l’uso di amfetamine viene descritto come sistematico. Non bastasse, leggo che la commissione dell’Uci ha condannato l’operato della stessa federazione che per anni ha coperto grandi dopati. Mi chiedo a chi devo credere quando mi metto davanti alla tv a seguire i miei campioni preferiti. Adalberto Ghediani Faccia il tifo con riserva, per acrobatico che possa sembrare. Così come noi giornalisti esperti in queste tematiche celebriamo con un ipotetico asterisco «salvo doping», da quando abbiamo aperto gli occhi definitivamente, alla fine degli anni 80. Capisco che l’indicazione sia ai confini del possibile, anche perché seguire uno sport significa fare investimenti affettivi. Chi può amare col retropensiero? Ma altra soluzione immediata non c’è. Nessuno è al riparo da questo flagello dello sport. Anche una disciplina fondata su fair play e «terzo tempo» come il rugby. Da tempo chiedo e mi chiedo che cosa faccia di concreto questo sport contro il doping, soprattutto a livello internazionale. E ribadisco che i grandi protagonisti di oggi sembrano di una specie diversa da quelli di trent’anni fa. Chiunque richiami metodiche di allenamento per giustificare gonfiaggi di decine di chili è un cialtrone, un mascalzone in
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malafede o un ignorante totale su questi temi. Il libro che lei cita solleva l’ultimo velo. Quanto al lavoro della commissione del ciclismo, non è approdata a nulla sul piano «inquirente», come ha scritto Luca Gialanella. Ma non credo proprio che quello fosse il suo compito primario quanto piuttosto la necessità di arrivare ad una memoria storica condivisa da cui ripartire. Un conto sono le campagne stampa contro il doping, un altro è sentire una federazione che accusa apertamente se stessa per decenni d’incuria sul tema. Chiunque si fosse azzardato a scrivere ciò che è contenuto nelle conclusioni dei tre membri del gruppo di lavoro, e cioè che l’Uci ha coperto il doping, sarebbe stato inseguito da rabbiose querele internazionali. Oggi è tutto nero su bianco. Ufficiale. E’ un’acquisizione che ha la sua importanza. Il Coni di Malagò, per intenderci, non è in grado di fare nemmeno questo. Non sa cioè liquidare il passato nero del doping italiano parastatale che pure per decenni ha pianificato, coperto o mai seriamente combattuto. Questo comporta il permanere nella sua struttura sia di persone fisiche compromesse nel passato conconiano sia di un’opacità di comportamenti che si regge proprio con l’ipocrisia di chi lancia grandi proclami di pulizia, ma poi non riesce ad immaginare politiche «terze» per cercare una via d’uscita al problema. La verità, molto amara, è che tutti remano per il doping: federazioni, comitati olimpici, sponsor, governi, giornalisti, appassionati. Ciascuno cerca la vittoria e la supremazia a fini diversi ma egualmente avvertiti come urgenti, imperiosi e irrinunciabili. Guai a chi si mette di mezzo con eccezioni morali: non può essere battuto in modo aperto, ma sarà sconfitto con metodi melliflui e «insonorizzati». Quindi ci arrendiamo? Nemmeno per sogno, caro amico: non sarebbe da sportivi veri. Molti di noi avvertono un richiamo di pulizia perenne e continueranno a produrre anticorpi contro questa patologia.
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MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie B R Il recupero
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il Catania non sfonda il bunker del Modena Melotti-Pavan sono ok 1Rossetti colpisce la traversa, a Marcolin restano i rimpianti Con i nuovi tecnici, emiliani imbattuti e con la porta inviolata MODENA
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CATANIA
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Nicola Binda INVIATO A MODENA
MODENA (4-5-1) Manfredini 6; Calapai 5, Gozzi 6, Cionek 5, Rubin 6; Garritano 6,5 (dal 31’ s.t. Marsura s.v.), Signori 6,5 (dal 39’ s.t. Marzorati s.v.), Salifu 6,5, Nizzetto 5,5, Fedato 5 (dal 17’ s.t. Acosty 6); Ferrari 6. PANCHINA Pinsoglio, Sakaj, Zucchini, Beltrame, Zoboli, Guidiala. ALLENATORI MelottiPavan 6,5. CATANIA (3-4-1-2) Gillet 7; Sauro 6, Ceccarelli 6, Schiavi 6,5; Del Prete 6,5 (dal 13’ s.t. Escalante 5), Sciaudone 5,5, Rinaudo 5,5, Mazzotta 6; Rosina 6; Castro 5,5, Maniero 5 (dal 27’ s.t. Rossetti 6,5). PANCHINA Terracciano, Barisic, Capuano, Jankovic, Parisi, Di Grazia, Odjer. ALLENATORE Marcolin 5,5. ARBITRO Chiffi di Padova 5. GUARDALINEE Di Vuolo 6,5-De Meo 6,5. ESPULSI Cionek (M) al 34’ s.t. per proteste. AMMONITI Calapai (M), Rinaudo (C), Ceccarelli (C) per gioco scorretto; Gozzi (M) per proteste. NOTE paganti 952, incasso di 7.103 euro; abbonati 3.621, quota di 25.281,78 euro. Tiri in porta 3 (con un palo)-5 (con una traversa). Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 5-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
IL MIGLIORE
L
a strana coppia di allenatori del Modena ha in comune un passato da difensori e il bilancio delle prime tre partite di Melotti e Pavan, dopo aver preso il posto di Novellino, è eccellente: due vittorie per 1-0 e ora questo 0-0 che mantiene la porta inviolata e la zona retrocessione a debita distanza. Il Catania ha cercato di bucarli soprattutto nel primo tempo, giocando una gara aggressiva e a tratti convincente, ma spegnendosi lì, e dimostrando soprattutto che senza Calaiò (squalificato) è dura fare gol.
POCO CATANIA Finisce così in bianco il recupero della partita rinviata per la neve e giocata su un campo mimetico, visto l’effetto dei rattoppi, necessari dopo aver spalato il terreno il 7 febbraio. Un pareggio giusto. Ci si aspettava qualcosa di più soprattutto dal Catania, vista la pericolosa posizione di classifica, ma dopo quel bel primo tempo è seguita una ripresa moscia, impacciata, inconcludente. Proprio nei secondi 45’ è comunque arrivata l’occasione più nitida, grazie al 18enne Rossetti (già in gol a Bari) che ha colpito una clamorosa traversa, mentre nella prima parte ci sono state una grande
CLASSIFICA SQUADRE
PT
CARPI BOLOGNA (-1) AVELLINO VICENZA FROSINONE LIVORNO SPEZIA PESCARA LANCIANO PERUGIA BARI MODENA ENTELLA TERNANA PRO VERCELLI CITTADELLA LATINA TRAPANI BRESCIA CATANIA CROTONE VARESE (-3)
59 51 49 48 47 47 43 43 40 40 37 37 36 36 35 34 34 34 33 31 31 28
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
16 14 13 13 13 13 11 11 8 9 10 8 8 9 9 7 7 8 8 7 8 7
11 10 10 9 8 8 10 10 16 13 7 13 12 9 8 13 13 10 9 10 7 10
3 6 7 8 9 9 9 9 6 8 13 9 10 12 13 10 10 12 13 13 15 13
46 39 31 34 42 47 39 51 43 32 32 26 28 26 31 39 24 39 34 42 30 33
21 26 26 28 36 33 32 40 37 34 39 25 40 36 41 42 27 52 41 46 40 46
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
PROSSIMO TURNO
7 ● GILLET
PORTIERE DEL CATANIA Riscatta l’errore di sabato con lo Spezia facendo uscite sicure e soprattutto con una gran parata sul colpo di testa di Cionek che salva il risultato
giocata di Del Prete (taglio verso il centro e pallonetto sventato da Manfredini), una palla gol sprecata da Maniero e un’altra da Castro. Tutto lì. E così il Catania resta senza vittorie in trasferta, in vista di altre due gare consecutive lontano dal Cibali (lunedì a Vicenza e sabato a Chiavari). MODENA BENINO Marcolin non ha toccato il 3-4-1-2 di partenza, tenendo tre difensori a marcare Ferrari, unica punta di un Modena che avrebbe dovuto proporre più inserimenti dai centrocampisti, rimasti invece bloccati. La prima occasione è arrivata dopo
VENERDÌ 13 MARZO (ore 20.30) SPEZIA-LIVORNO SABATO 14 MARZO (ore 15) BARI-VARESE BRESCIA-LATINA CARPI-PESCARA CITTADELLA-CROTONE FROSINONE-ENTELLA LANCIANO-AVELLINO PERUGIA-PRO VERCELLI TRAPANI-TERNANA DOMENICA 15 MARZO (ore 15) BOLOGNA-MODENA LUNEDÌ 16 MARZO (ore 20.30) VICENZA-CATANIA
(1-0) (1-2) (1-1) (5-0) (2-2) (0-1) (1-1) (0-0) (2-1) (0-0) (1-3)
39’, a sorpresa, quando Garritano con un gran diagonale ha colpito il palo. Più propositivo il Modena nella ripresa: fino a quando è rimasto in 11 (espulso Cionek per proteste dopo un fallo dubbio) ci ha provato, all’inizio con Ferrari due volte e con la grande chanche di Cionek, che al 25’ di testa ha costretto Gillet alla paratona (e sulla ribattuta Garritano ha calciato alto). Benino dunque il Modena, modesto il Catania e male l’arbitro: il giovane Chiffi, dopo aver graziato Rinaudo (ci stava il secondo giallo), è andato in crisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Esonerato Boscaglia Cosmi in panchina per curare il Trapani Franco Cammarasana TRAPANI
S
arà Serse Cosmi a raccogliere il testimone di Roberto Boscaglia, esonerato ieri dal Trapani. Stamani verrà ufficializzato l’ingaggio del tecnico umbro, che già ieri sera è giunto in città per iniziare questa sua seconda avventura in Sicilia. La prima, alla guida del Palermo, nel 2011, durò appena 4 partite. Questa ha un obiettivo ben preciso: tirar fuori il Trapani dalle sabbie mobili in cui si è cacciato nel girone di ritorno (10 partite senza vittorie) centrando la salvezza, possibilmente evitando i playout. «Quest’anno ho chiesto il mantenimento della categoria – ha detto il presidente Vittorio Morace, attualmente in Spagna – all’ultima giornata o, come tutti speriamo, con maggiore serenità. Restare
Serse Cosmi, 56 anni ANSA
in B è troppo importante». Che l’esperienza di Boscaglia a Trapani – iniziata nel 2009 portando la squadra dalla Serie D alla B – fosse all’epilogo lo si era intuito lunedì malgrado le smentite della società. La goccia che ha fatto traboccare il vaso la sconfitta di sabato a Crotone. Negli ultimi tempi il Trapani (42 reti subite nell’andata) aveva trovato una certa solidità: 4 gol subìti nelle ultime 7 partite, ma ne ha segnato uno soltanto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIUDICE SPORTIVO Sputi a Paparesta: supplemento d’indagine ●
MILANO Il giudice sportivo ha trasmesso al procuratore federale per un supplemento di indagine gli atti relativi agli episodi denunciati da Gianluca Paparesta dopo la partita persa ad Avellino. Il presidente del Bari aveva denunciato di essere stato insultato, bersaglio di sputi e lancio di oggetti da parte dei sostenitori irpini, spiegando poi che il presidente dell’Avellino, Walter Taccone, aveva ammesso in parte l’accaduto limitatamente agli insulti. Secondo il giudice Emilio Battaglia,
dal referto dell’arbitro «emergeva il fatto che negli spogliatoi e negli spazi adiacenti di entrambe le società vi era un numero elevato di persone tale da impedirne l’identificazione al fine di valutare l’eventuale indebita presenza». Squalificati per una giornata Ebagua (Bari), Buchel (Bologna), Sodinha (Brescia), Bianco e Romagnoli (Carpi), Galardo (Crotone), Troest (Lanciano), Valiani (Latina), Crescenzi (Perugia) e Cocco (Vicenza). Ammende: 5.000 euro al Bari e 1.000 all’Avellino.
Lega Pro R Girone C: la 29a giornata
Che sfida Lecce-Salernitana Bollini sulla strada di Lotito O ggi turno infrasettimanale nel girone C. Nella partita di cartello Lecce-Salernitana (attesi circa 300 tifosi ospiti) il tecnico Alberto Bollini lancia la sfida al suo ex presidente Claudio Lotito, che lo aveva voluto alla guida del settore giovanile della Lazio e, prima della chiamata del club salentino a fine gennaio, pensava a lui anche per la panchina granata in caso di esonero di Menichini. Intanto, svolta societaria a Foggia: il gruppo legato al presidente Fabio Verile ha acquisito la totalità del pacchetto azionario.
ORE 14.30 MESSINA (4-3-3) Berardi; Cane, Altobello, Stefani, Rullo; Damonte, Izzillo, Bortoli; Ciciretti, Corona, De Paula. (Scardino, Silvestri, Sciotto, Donnarumma, Spiridonovic, Sciliberto, Bonanno). All. Grassadonia. MELFI (4-3-1-2) Perina; Annoni, Dermaku, Di Filippo, Pinna; Gallo, Spezzani, Agnello; Tortori; Caturano, Fella. (Gagliardini, Colella, Tundo, Giacomarro, Nappello, Cicerelli,Falomi ). All. Bitetto. ARBITRO Piccinini di Forlì (Pollaci-D’Annibale). (andata 0-0) REGGINA (3-5-2) Kovacsik; Di Lorenzo, Cirillo, Aronica; Gallozzi, Armellino, Velardi, Maimone, Benedetti; Masini, Di Michele. (Belardi, Ungaro, Karagounis, Salandria, Lorefice, Gjuci, Insigne). All. Alberti. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte; Rapisarda, Di Bella, Gattari, Malerba; Papa, Battaglia, Scarsella; Montella, Del Sante, Improta. (Piacenti, Spirito, Kostadinovic, Rossini, Voltasio, Catalano, De Giorgi). All. Erra. ARBITRO Illuzzi di Molfetta (Di StefanoCipressa). (0-4)
Alberto Bollini, 48 anni LAPRESSE
Claudio Lotito, 57 anni ANSA
ORE 15 BENEVENTO (4-4-2) Pane; Pezzi, Lucioni, Scognamiglio, Som; Alfageme, Agyei, D’Agostino, Campagnacci; Eusepi, Marotta. (Piscitelli, Padella, Celjak, Vitiello, Melara, Kanoute, Mazzeo). All. Brini. AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini; Balzano, Cossentino, Scognamillo, Amelio; Catinali, Geroni, Capua; Mangiacasale, Mosciaro, De Vena. (Despucches, Esposito, Giannusa, De Luca, Sassano, Giannattasio, Personè). All. Marra. ARBITRO Vesprini di Macerata (GrossiLombardi). (2-0) CATANZARO (4-4-2) Bindi; Calvarese, Rigione, Ghosheh, Squillace; Giampà, Zappacosta, Sarr, Mounard; Mancuso, Razzitti. (Migani, Orchi, D’Orsi, Daffara, Russotto, Caputa, Bernardo). All. Sanderra. FOGGIA (4-3-3) Narciso; Loiacono, Potenza, Gigliotti, Agostinone; Agnelli, Quinto, D’Allocco; Sarno, Iemmello, Cavallaro. (Micale, D’Angelo, Bencivenga, Sicurella, Barraco, Maza, Leonetti). All. De Zerbi. ARBITRO Di Martino di Teramo (Robilotta-Pepe). (1-1) JUVE STABIA (4-3-3) Pisseri; Romeo,
Migliorini, Polak, Contessa; Jidayi, La Camera, Burrai; Carrozza, Di Carmine, Lepiller. (Santurro, Ioio, Cancelotti, Bombagi, Caserta, Gammone, Gomez). All. Pancaro. COSENZA (4-4-2) Ravaglia; Corsi, Serpieri, Tedeschi, Ciancio; Criaco, Fornito, Caccetta, Tortolano; De Angelis, Cesca. (Saracco, Zanini, Carrieri, Arrigoni, Statella, Chidichimo, Calderini). All. Roselli. ARBITRO Piscopo di Imperia (ScatragliPancioni). (1-0) ORE 20.30 CASERTANA (4-3-3) Fumagalli; Idda, D’Alterio, Mattera, Bianco; Marano, Rajcic, Mancosu; Caccavallo, Cisse, Mancino. (D’Agostino, Tito, Rainone, Carrus, De Liguori, Cunzi, Ricciardo). All. Campilongo. LUPA ROMA (4-3-2-1) Rossi; Frabotta, Conson, Pasqualoni, Celli; Cerrai, Capodaglio, Raffaello; Bariti, Margarita; Del Sorbo. (Santi, Martorelli, Santarelli, Curcio, Mastropietro, Tajarol, Tulli). All. Cucciari. ARBITRO Catona di Reggio Calabria (Evoli-Marchi). (1-1) LECCE (4-3-3) Caglioni; Diniz, Vinetot, Abruzzese, Di Chiara; Lepore, Papini,
Salvi; Mannini, Miccoli, Gustavo. (Scuffia, Beduschi, Herrera, Filipe, Doumbia, Embalo, Manconi). All. Bollini. SALERNITANA (4-3-3) Gori; Colombo, Lanzaro, Trevisan, Franco; Moro, Pestrin, Favasuli; Nalini, Caetano, Gabionetta. (Russo, Bocchetti, Tuia, Bovo, Negro, Cristea, Mendicino). All. Menichini. ARBITRO Rapuano di Rimini (BarbettaCamillucci). (3-1) MARTINA (4-3-3) Bleve; De Giorgi, Fabiano, Patti, Tomi; De Risio, Bucolo, De Lucia; Pepe, Montalto, Arcidiacono. (Modesti, Kalombo, Samnick, Memolla, Diop, Leto, Caruso). All. Ciullo. SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello; Riccio, Checcucci, Sirigu; Cremaschi, Saric, Pizzutelli, Verruschi; D’Appolonia, Leonetti, Scarpa. (Volturo, Vosnakidis, Ferrante, Di Piazza, Partipilo, Mercadante, Boilini). All.Papagni. ARBITRO Pagliardini di Arezzo (Marcolin-Tribelli). (2-1) PAGANESE (4-3-3) Casadei; Vinci, Tartaglia, Moracci, Donida; Malaccari, Bergamini, Deli; Aurelio, Girardi, Russini. (Novelli, Perna, Cancelloni, Bolzan, Longo, Biasci, Franco). All. Sottil. ISCHIA (3-5-2) Mennella; Caso, Sirignano, Formato; Bruno, Finizio, Gerevini, Millesi, Armeno; Infantino, Ciotola. (Giordano, Impagliazzo, Chiavazzo, Bassini, Bulevardi, Fumana, Alvino). All. Maurizi. ARBITRO Colarossi di Roma (Quitadamo-Antonacci). (2-0) ORE 20.45 MATERA (3-4-3) Bifulco; D’Aiello, Faisca, Flores; Mazzarani, Coletti, Iannini, Di Noia; Carretta, Letizia, Madonia. (Russo, Mucciante, Ashong, Diop, Albadoro, Pagliarini, Ferretti). All. Auteri. BARLETTA (4-3-3) Liverani; Zammuto, Stendardo, Radi, Meola; De Rose, Quadri, Legras; Venitucci, Fall, Turchetta. (De Martino, Guarco, Sokoli, KIakis, Branzani, Ingretolli, Danti). All. Sesia. ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore (Vecchi-Maiorano). (1-0) TV diretta Rai Sport 1. CLASSIFICA Salernitana p. 61; Benevento 60; Juve Stabia, Lecce e Casertana 51; Matera 47; Foggia (-1) 46; Catanzaro 41; Barletta e Vigor Lamezia 36; Lupa Roma 33; Cosenza 32; Martina 31; Paganese 30; Melfi (-2) 28; Messina 25; Aversa Normanna 24; Savoia e Ischia 23; Reggina (-1) 19.
GIRONI A E B Monza fallito o no? Il Tribunale oggi darà il suo verdetto ●
MONZA (m.d.) Servirà ancora qualche ora per conoscere il futuro del Monza: la trasmissione della decisione del Collegio giudicante del Tribunale fallimentare cittadino, che si è riunito ieri per discutere anche del club brianzolo, si attende a Monzello già questa mattina.
GIRONE A Si recupera oggi pomeriggio la partita Lumezzane-Arezzo, valida per la 24a giornata e rinviata lo scorso 8 febbraio: il campo era ricoperto da oltre venti centimetri di neve. Così in campo alle 14.30 LUMEZZANE (4-3-1-2) Bason; Mogos, Belotti, Nossa, Pantano; Franchini, Genevier, Alimi; Varas; Sarao, Ekuban (Furlan, Monticone, Bagnai, Gatto, Meduri, Cruz, Potenza). All. Braghin. AREZZO (3-5-2) Benassi; Villagatti, Panariello, Guidi; Brumat, Gambadori, Dettori, Carcione, Franchino; Bonvissuto, Montini. (Rosti, De Martino, Crescenzi, Barusso, Coppola, Yaisien, Padulano). All. Capuano. ARBITRO Candeo di Este (DefinaScarpa). (andata 0-2) COSÌ VENERDÌ Ore 19.30 Real Vicenza-Giana (11). Ore 20.45 Südtirol-Novara (0-1; diretta su Raisport 1). COSÌ SABATO Ore 16 Alessandria-AlbinoLeffe (0-2) e Pavia-Pordenone (1-0). Ore 17 Venezia-Cremonese (1-2). Ore 19.30 Monza-Mantova (0-0). COSÌ DOMENICA Ore 14 Feralpi Salò-Arezzo (0-0). Ore 14.30 Torres-Bassano (0-0). Ore 16 Renate-Como (0-0).
Ore 18 Pro Patria-Lumezzane (2-2). CLASSIFICA Alessandria p. 57; Novara 56; Pavia (-1) 55; Bassano 52; Como 48; Feralpi Salò e Real Vicenza 45; Südtirol 41; Renate 39; Arezzo* e Venezia 38; Mantova (-3) e Torres 36; Monza e Cremonese 35; Giana 31; Lumezzane* 28; AlbinoLeffe 23; Pro Patria (-1) e Pordenone 21. (* una partita in meno). GIRONE B COSÌ SABATO Ore 14.30 Lucchese-Forlì (0-1), Savona-Pro Piacenza (1-0) e TeramoPistoiese (1-4). Ore 15 Prato-Pontedera (3-4) e Santarcangelo-Carrarese (2-2). Ore 17 Gubbio-Ascoli (2-2) e SpalGrosseto (3-2). Ore 19.30 Ancona-San Marino (1-0). COSÌ DOMENICA Ore 14.30 Pisa-L’Aquila (4-1). Ore 16 Tuttocuoio-Reggiana (0-2). CLASSIFICA Ascoli p. 56; Teramo 52; Reggiana* 48; Pisa* 47; Pontedera 40; L’Aquila* e Ancona* 39; Tuttocuoio* 37; Carrarese 36; Gubbio 35; Lucchese e Spal 34; Pistoiese* e Grosseto (-1) 33; Prato e Santarcangelo 30; Forlì 29; Pro Piacenza (-8) 28; Savona 27; San Marino 23. (* una partita in meno). FORLÌ (g.c.) Il Forlì ha ufficializzato l’ingaggio del tecnico Aldo Firicano al posto dell’esonerato Richard Vanigli. L’ex difensore del Cagliari ha diretto ieri il primo allenamento e oggi sarà presentato alla stampa. Intanto, anche il direttore generale Lorenzo Pedroni ha lasciato il club, risolvendo il contratto. CARRARESE (l.s.) La Carrarese e il portiere Alex Calderoni hanno consensualmente risolto il contratto che legava il portiere al club fino al 30 giugno. GIUDICE SPORTIVO In merito al recupero L’Aquila-Reggiana, il giudice sportivo ha squalificato per una giornata Karkalis, Maccarrone e Djuric (L’Aquila) e Mignanelli (Reggiana).
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Formula 1 R Verso Melbourne
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Raikkonen ora sorride «C’è allegria in Ferrari ed è un buon segno» 1Vettel: «Nei test invernali raggiunti quasi tutti gli obiettivi».
Ecclestone: «Bello se la rossa potesse lottare con Mercedes»
Sebastian Vettel, 27 anni, e Kimi Raikkonen, 35. Il tedesco ha vinto 4 Mondiali, il finlandese 1 IPP-GETTY
I
l termometro dello stato di salute della Ferrari è rappresent ato da Kimi Raikkonen, il «veterano» di Maranello, considerato che ci vinse il titolo 2007, otto anni fa. «Quest’anno l’atmosfera è molto buona, la gente è felice e lavora insieme in maniera molto affiata. Credo che questo sia un buon segno e in più sembra che sia stata realizzata una buona vettura», ha commentato il finlandese attraverso il sito della rossa. ESORDIO La medicina, prescritta dal duo Marchionne-Arrivabene, comincia a fare effetto e il paziente rosso comincia
a stare meglio: «Durante l’inverno — aggiunge Sebastian Vettel — siamo riusciti a svolgere gran parte del programma di lavoro che ci eravamo prefissati. Ora è arrivato il momento di andare in pista e l’Australia ci dirà qual è il nostro livello di competitività». ASSENTE Domenica sarà una data particolare per il 4 volte iridato tedesco perché segnerà l’esordio sulla rossa, con lo stesso numero (il 5) con cui vinse il suo primo titolo. Ma, suo malgrado lo sarà anche per Fernando Alonso, costretto a fare da spettatore dopo il botto rimediato a Montmelò il 22
CHI VA E CHI VIENE
Alonso: «Mi spiace non essere lì con Button. Ma la McLaren è in buone mani, c’è Magnussen» Manor: Merhi secondo pilota. Haas prende da Maranello Agathangelou come capo aerodinamico
febbraio. «Sono dispiaciuto — ha dettato al sito del team — di non poter essere con Button ma capisco le raccomandazioni dei medici e sto dando il tutto per tutto per essere al via in Malesia. A Magnussen auguro il meglio, sono convinto che la macchina è in buone mani». SOSTENITORE VIP Come al solito al via del campione, pure Bernie Ecclestone si scopre tifoso interessato del Cavallino: «E’ ovvio sarebbe splendido se la Ferrari e altri due o tre top team potessero competere con la Mercedes. Ma andrebbe bene anche se Hamilton e Rosberg dovessero lottare tra loro. In F.1 ci sono sempre stati periodi di dominio. Per esempio Michael Schumacher ha vinto tutti quei titoli, uno dopo l’altro. E comunque il Mondiale 2014 non è stato così male». INCOGNITE Sarà ma la crisi è evidente al punto che pure la ricca Germania rischia di non poter organizzare il GP («non so perché non ci sia stato pubblico negli ultimi anni, forse manca Schumi», sottolinea Bernie). A Melbourne si presenta poi la Manor (che ieri ha annunciato lo spagnolo Roberto Merhi come secondo pilota) ma nessuno sa se girerà. «Chi partecipa al Mondiale — dice Bernie alla Dpa — sa quali sono i requisiti e le condizioni. Noi paghiamo ai team circa 900 milioni di dollari affinché gareggino». Intanto nel 2016 arriverà il team di Haas che nel frattempo si è comprato la sede Marussia a Banbury e ha ingaggiato l’ex ferrarista Ben Agathangelou in qualità di capo dell’aerodinamica e Rob Taylor, già capo progettista della Marussia: il modellino in scala al 60% c’è già. r.m.
MOTOGP: JORGE FA LE CARTE AL MONDIALE
Lorenzo: «Sono al 90%, spero di battere Marquez» ● MADRID — Jorge Lorenzo ha presentato la nuova Collezione 950 di orologi Sector «No Limits». L’occasione per fare il punto a pochi giorni dai test in Qatar, col Mondiale al via a fine mese: «Lo scorso anno di questi tempi tra il mio stato di forma e la situazione della moto eravamo al 50% del potenziale, oggi siamo al 90% e lavoriamo per cercare la perfezione. Per ora abbiamo provato solo a Sepang, un circuito pro Honda, e non eravamo lontani da loro. Vediamo cosa succede in Qatar, dove sono meno favoriti. Lì avremo un’idea più precisa della distanza che ci separa. E poi la mia storia
dice che nei test a Sepang io non sono mai stato il più veloce… Piuttosto se guardiamo alle gare della seconda parte del 2014, io sono quello che ha fatto più punti: da lì devo ricominciare. E dall’ottimo feeling che ho con la moto». L’obiettivo è battere Marquez: «Non sarà per niente facile, però la speranza c’è, così come le forze. Il colpo rimediato nella caduta di Sepang? Niente di grave, solo una botta al gomito. E nessuna polemica con la Michelin: bisogna provare per vedere come funziona la moto con altre gomme, sono state tratte delle conclusioni e sono sicuro che ci sarà un’evoluzione per migliorare le cose in futuro». f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DUCATI PRAMAC GP15 IN VISTA ● (p.g.) Presentazione in una cantina del Chianti per la Ducati Pramac, al 14o anno in MotoGP. I piloti sono il colombiano Yonny Hernandez, 26 anni, e il ternano Danilo Petrucci, 24. Più stretto il legame con la Ducati. Dall’Igna: «Non escludiamo di poter fornire a Yonny e Danilo la nuova GP15, a stagione inoltrata, se lo meriteranno». Nella foto, da sinistra, Dall’Igna, Hernandez, Campinoti, Guidotti, Petrucci e Ciabatti GUIDETTI
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A TU PER TU
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CONTENUTO PREMIUM che non è stata mai fatta. Per me, era uno che esaltava però non mi ha cambiato il mondo». Quali sport seguiva? «Il calcio. Tifavo Juve, ma la Nazionale più di ogni altra cosa».
UN GENIO, PER IL TANTO CHE HA LASCIATO. COME STEVE JOBS SU ENZO FERRARI FONDATORE DELLA SCUDERIA
LA PRIMA AUTO? UNA 124 COUPÈ, ARRUGGINITA DOPO 18 MESI! PASSIONI A QUATTRO RUOTE LA FIAT NEL CUORE
SE HO PIÙ SENTITO LUCA DOPO IL CAMBIO AL VERTICE? NO! SU MONTEZEMOLO PREDECESSORE AL CAVALLINO
STO RILEGGENDO I CLASSICI RUSSI: DOSTOEVSKIJ, TURGENEV... GLI ALTRI INTERESSI I LIBRI CHE LEGGE
Marchionne
«AMAVO LA ROSSA QUANDO ERO PAISA’» PRIMO MONDIALE DA PRESIDENTE: «VETTEL È PACE E SAGGEZZA, RARE NEI GIOVANI. ALONSO? MI PIACEVA MA ERA GIUSTO CAMBIARE» L’INTERVISTA di PINO ALLIEVI
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uello che comincia domenica sarà il suo primo Mondiale da presidente della Ferrari. Un incarico che tutti pensavano fosse part time, fra gli impegni col gruppo Fiat-Chrysler, le operazioni per la collocazione in borsa di una parte (piccola) del Cavallino, il rilancio Alfa Romeo, i problemi con sindacati e governi e tanto ancora. Invece Sergio Marchionne è stato di parola e oramai vederlo a Maranello è la normalità. Ci passa due, tre giorni a settimana e anche più, non solo chiuso nel suo ufficio nel quale campeggia una grande foto di Enzo Ferrari, ma anche nei reparti di produzione, delle corse, ovunque. Compare quando nessuno se l’aspetta e parla, decide, gestisce, partecipando persino alle riunioni dei gruppi strategici della F.1, confrontandosi con Ecclestone e gli altri costruttori. Il suo obbiettivo è riposizionare la Ferrari in un ruolo centrale nel mondo dei gran premi, in termini politici e di risultati. Non si è prefisso scadenze: «Prima possibile», dice. Ma si sa che Marchionne ha fretta e la fiducia totale che concede a chi lavora con lui è sempre a termine. Il fascino del Cavallino lo ha stregato, coinvolgendolo più di quanto immaginasse, tanto da far emergere un suo lato nascosto fatto di impreviste componenti emotive e sentimentali. Frutto (anche) del suo passato lontano dall’Italia, del riscatto nel Canada che gli ha dato due lauree (economia e filosofia), lavoro e sicurezze. Tutte cose che non hanno cancellato il suo orgoglio di essere nato in questo tormentato Paese al quale vorrebbe dare regalare speranza di rinascita. E non è affatto detto che non ci stia riuscendo. Che cosa l’affascina dell’avventura in Ferrari? «L’unica cosa che m’interessa è far ripartire i processi, vedere uomini e donne della Ferrari che s’impegnano e condividono gli obbiettivi da portare avanti. Io non c’entro…».
Che cos’era la Ferrari per un italiano in Canada? «Una grande azienda. E una vettura che nessuno di noi si poteva permettere di acquistare. Ne circolavano poche, quando le vedevamo per strada erano una enorme fonte di orgoglio. Rappresentavano il meglio dell’Italia». Ed Enzo Ferrari? «Un genio. Non l’ho mai conosciuto e mi risulta impossibile giudicarlo. Lo faccio però attraverso il tanto che ha lasciato dietro di sé. Ho conosciuto invece Steve Jobs e anche lui ha dato vita a una realtà incredibile. Persone uniche». Gilles Villeneuve ha attraversato la sua gioventù: che cosa ha rappresentato per lei, per il Canada? «Era un idolo ma non l’abbiamo visto come promotore della Ferrari o della F.1. È un’associazione
La sua prima auto? «Una Fiat 124 coupé bianca. Nuova di zecca, arrugginita dopo 18 mesi!». Come ha rimediato? «Con una Honda Civic che non si è mai arrugginita né mi ha mai lasciato per strada. Per cui mi ha dato l’occasione di comprarne una seconda». Che cosa apprezza in Vettel? «È la pace associata alla saggezza. Sono qualità difficili in un giovane». E Raikkonen? «Diverso da come lo abbiamo visto nel passato. E’ tornato a essere una persona di carattere, è impegnato». Parla? (Risata) «Sì, sì, parla…in generale parla, anche con me». Alonso ha fatto intuire che se avesse potuto trattare con lei , probabilmente non avrebbe cambiato squadra… «Discorsi ipotetici. Ho un grandissimo rispetto per lui, mi è sempre piaciuto come pilota e come uomo. Non è stato un matrimonio facile con la Ferrari. Ma può darsi che il suo ciclo si fosse chiuso e dopo 5 anni fosse salutare per entrambi cambiare».
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Alonso non ci sarà, in Australia. «Mi dispiace moltissimo a livello umano. Spero si rimetta». Lei che Ferrari possiede? «Ne ho più di una…». La prima? «Dicembre 2004, una Ferrari 430: ce l’ho ancora. Quella con cui ho fatto il disastro (sorride: tamponò un’altra vettura in Svizzera; n.d.r.) è stata la quarta…».
IL NUMERO
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I giorni di Marchionne da presidente della Ferrari: è a capo del Cavallino dal 13 ottobre 2014, subentrando a Montezemolo
Le resta del tempo per guidare? «Ogni tanto. Quando vado a Fiorano e c’è una macchina nuova, faccio condurre il collaudatore Dario Benuzzi. Il quale, quando poi guido io facendo disastri coi cambi di marce, non mi dice niente per non imbarazzarmi».
Sopra, il campione in carica Lewis Hamilton, 30 anni, inglese approdato alla Mercedes nel 2013 AP
Le piacerebbe un futuro da azionista Ferrari? «No». E un futuro da presidente, dopo la scadenza del 2018 quando potrebbe lasciare il gruppo Fiat-Chrysler? «Sono al servizio del Cda. C’è differenza tra gestore e azionista. Gestisco sino a quando qualcuno mi chiede di farlo: quando vorranno qualcun altro se lo troveranno. E’ diritto della proprietà». A proposito, ha più sentito Montezemolo? «No». Che cosa si sente di promettere agli italiani che fremono nell’attesa di vedere come si comporterà la Ferrari nel GP d’Australia? «Il massimo impegno. A Melbourne ci sono 120 persone nostre, a Maranello ce ne sono tante altre focalizzate sulla telemetria, sui motori, su tutto il resto. Abbiamo una squadra dedicata che sente l’impegno sulla pelle, dentro la pelle». E lei? «Io sono peggio di loro!». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Guardava i gran premi alla tv, da ragazzo? «Non tutti, qualche volta sì».
NON DIVENTERÒ AZIONISTA FERRARI. PRESIDENTE DOPO IL 2018? SONO AL SERVIZIO DEL CDA
Sergio Marchionne, 62 anni, a.d Fca e presidente Ferrari. Più a sinistra Vettel sulla SF15-T ANSA-GETTY
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Ciclismo R La 50a edizione scatta da Lido di Camaiore
L'ANALISI dell’inviato LUCA GIALANELLA
ALBERTO È PIÙ AVANTI ATTENTI A FORMOLO
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i guardano attorno, guardinghi. Fiutano l’aria come cani da caccia. Sanno benissimo che cosa gli avrebbero chiesto, perché è questa la prima corsa dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione Uci di riforma del ciclismo. E qui, alla TirrenoAdriatico, ci sono tutti. Contador, Nibali, Quintana, Cancellara, Sagan, Uran. Doveva esserci anche Froome. Doveva. Diciamolo subito: non ha vinto l’ipocrisia di frasi fatte, con parole di circostanza buttate nell’arena solo per tenere buoni i giornalisti. Contador il più profondo, perché la macchia del clenbuterolo gli pesa ancora: ma l’incontro con i vertici Uci a Madrid l’aveva svelato subito lui stesso cinque anni fa, e comunque, in segreto, senza pubblicità, ha incontrato in inverno la Commissione Uci. Cancellara il più aperto, perché «non dobbiamo guardare sempre al passato. Se mi date le pagine, le leggerò a fine anno, ma è il futuro che conta, il ciclismo è cambiato». E Nibali è stato onesto, come sempre: «Non ho letto niente». LE FERITE I pini sono a bordo strada, sradicati. Avanti e indietro di camion e operai, tra Lido di Camaiore e Forte dei Marmi. Ogni strada ha il suo martirio. Un uragano, le ferite. La 50a TirrenoAdriatico targata Gazzetta accende sulla Versilia i riflettori del mondo, 156 Paesi collegati per una corsa che rivaleggia con il Tour per qualità. Anche la decisione di non ostacolare il ripristino del territorio con la cancellazione della cronosquadre, che avrebbe toccato le aree più colpite di Forte dei Marmi, è stata molto apprezzata. Cancellara: «Complimenti all’organizzazione, mi piace parlare di questo perché la sicurezza, per noi e per gli altri, conta molto». LA CORSA E così oggi si parte con un cronoprologo di 5400 metri, 4 curve e una rotonda. Inizio stravolto, rispetto ai 22,7 km della cronosquadre. I favoriti? Almeno una dozzina. Cronomen, pistard inseguitori, velocisti esplosivi. Da Malori, Cancellara, Clement, Tuft, Terpstra, Bodnar, Sergent, a Cummings, Durbridge, Hepburn, Bennati, Mezgec. Ci sono due rettilinei da quasi 5 km sul lungomare, in andata e ritorno, con l’incognita vento. Adriano Malori è cresciuto a livello dei migliori, ma la distanza è forse troppo breve: a San Benedetto 2014 ha battuto tutti (su 9,1 km), a gennaio a San Luis (17 km) ha piegato l’iridato Kwiatkowski. Tra i big, Contador è quello più avanti: 7 tappe qui e altrettante al Catalogna a fine mese prima del Giro d’Italia. Nibali deve crescere, e ci proverà tappa per tappa, piuttosto che aspettare il faccia a faccia sul Terminillo, domenica; Quintana è alla prima corsa europea dell’anno. La sorpresa? Davide Formolo, miglior giovane in Algarve. Ha 22 anni. Non ne aveva ancora 7 quando Armstrong e Uci, nel 1999, si tenevano sottobraccio. Sarebbe un bel modo per ripartire. Verso il futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Occhi da tigre, studio dei rivali: Re Contador è già in caccia
RIECCOLI Vincenzo Nibali, 30 anni, e Alberto Contador, 32, scherzano con il Tridente di Nettuno, trofeo della Tirreno-Adriatico: il siciliano l’ha vinto nel 2012 e nel 2013, lo spagnolo un anno fa. Si ritrovano per la prima volta dal Tour 2014 FOTO BETTINI
1Alla Tirreno-Adriatico lo spagnolo
insegue il bis del 2014: «Nulla va lasciato al caso. Il pronostico? Fatelo voi, ma io sto bene. Poi ho Basso con me, è un lusso». E rivela l’incontro con la Commissione Uci Claudio Ghisalberti INVIATO A LIDO DI CAMAIORE (LUCCA)
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ice di avere in testa solo il Giro, suo grande obiettivo della prima parte di stagione. Non si può nemmeno definirla una piccola bugia, è semplice pretattica. Quando è in bici, Alberto Contador pensa solo a vincere tanto che, per non stressare troppo i suoi gregari, è costretto a cambiarli spesso, a farli ruotare. Del resto, se non sei Contador non puoi resistere a quell’enorme pressione che lui stesso si pone. Competitivo sempre, in ogni cosa. In pratica, come approccio psicologico e come personalità, è l’esatto contrario di Vincenzo Nibali. Così lo spagnolo, anche nel giorno della vigilia della 50a Tirreno-Adriatico, è attento, guardingo, all’erta. Fiuta l’aria con istinto animalesco. E ogni tanto, quando si sente al sicuro, si lascia andare a qualche confidenza e regala qualche sorriso. Viene da pensare che sia più sereno rispetto al finale della stagione scorsa. Una stagione conclusa sì con il trionfo alla Vuelta, parziale riscatto dopo l’abbandono per caduta al Tour, ma anche con il no e le relative polemiche alla maglia rossa della nazionale spagnola. Contador, che cosa si aspetta da questa corsa? «Per me quest’anno i piani sono un po’ differenti rispetto al passato. La Vuelta Andalusia mi ha dato fiducia, ma ho in testa solo il Giro. Sono alla partenza con più tranquillità rispetto al 2014. Questo non vuol dire che mi tirerò indietro, perché questa è una corsa bellissima e importante. Ma certamente correrò pensando al grande appuntamento di maggio con la maglia rosa. Qui ripetere la vittoria sarà complicato anche perché il livello dei rivali è molto alto». Però non ci sarà Froome, che l’ha battuta in Andalusia. Che cosa cambia? «Nulla o quasi. Di certo non il mio modo di correre. Ci sono il vincitore del Giro (Quintana, ndr) e del
Tour (Nibali, ndr). Ripeto, livello altissimo». Pensa che il Terminillo deciderà la generale? «Non conosco quella montagna, non so quanto possa decidere la corsa». In realtà questo arrivo in salita l’ha già cerchiato di rosso da dicembre. Intanto si presenta al via di questa corsa con il rinnovo del contratto con la Tinkoff-Saxo, un contratto che verosimilmente l’accompagnerà fino a fine carriera «Sì, ho prolungato fino a tutto il 2016. Abbiamo trovato l’accordo in modo rapido e questo per me è importante perché avevo bisogno di decidere in fretta il mio futuro. Questa squadra era la mia prima opzione. È un gruppo fantastico, molto unito e che volevo tenere assieme. Devo ringraziare Tinkov e gli altri sponsor».
sorriso, ndr). Dalla prima pedalata abbiamo fatto la stessa preparazione e faremo lo stesso calendario. Per me è un lusso potere contare su un corridore della sua classe. Anzi, su una persona della sua classe. Ho totale fiducia in lui. Sono sicuro che andrà fortissimo. Già avete visto qualcosa in Andalusia, anche se il terreno non era perfetto per lui. Sapevo che un giorno avrei di nuovo corso con Ivan e ora sono felice perché con lui ho sempre avuto una relazione eccellente». A proposito di programmi, conferma che prima del Giro correrà solo il Catalogna? «Sì. In aprile faremo un ritiro di due settimane in altura. Non abbiamo ancora deciso se a Tenerife o a Livigno». Che cosa pensa del rapporto della Commissione riforme dell’Uci? «Interessante. M’hanno contattato e sono stato molto felice di incontrami (nei mesi scorsi in Svizzera, ndr) e collaborare con loro per migliorare questo sport che è la mia vita e la mia passione. Piuttosto mi ha sorpreso quello che molti giornali hanno scritto su di me come se fosse una novità. Non c’è niente di nuovo, sono cose che ho già spiegato tempo fa».
Con Oleg Tinkov, il padrone della «SÌ, RESTO ALLA squadra, nel 2013 erano sciabolaTINKOFF-SAXO ANCHE te. Ora fila tutto alla perfezione. PER IL 2016. SOLUZIONE Che cosa è successo? GIUSTA, SIAMO «Siamo persone intelligenti, ci UN GRANDE GRUPPO» siamo parlati, abbiamo analizzato la situazione, e tutto è stato chiarito. Ora la nostra relazione è ALBERTO CONTADOR eccellente. Il momento chiave è SPAGNOLO, 32 ANNI stato il raduno di fine 2013 a Gran Canaria. Oleg ha una passione incredibile per È vero che tra giornali e internet segue in continuail ciclismo sport, questo è importante». Il magnate zione i suoi rivali? russo è lì a due passi e dice: «Per noi russi le cose «Certo, dei miei avversari diretti voglio sapere e cacambiano velocemente. Per noi un anno vale venti pire tutto. Niente va lasciato al caso». dei vostri. Voi italiani siete troppo… (e con le mani mima il paraocchi, ndr). Ora Alberto è più forte. E allora facciamo un pronostico... Anzi, lui è il numero 1 al mondo, Nibali il 2». «Ci sono Quintana, Nibali, Uran… Non facile». Torniamo a Contador. Alberto, ha un nuovo compagno, Ivan Basso. Che cosa pensa di lui? «Impressionante (il suo volto s’illumina in un largo
Dovesse scommettere su un nome? «Ditelo voi». Poi scoppia a ridere. Ok: Contador. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
HANNO DETTO «BASTA VEDERE LA LISTA DEI PARTENTI PER CAPIRE L’IMPORTANZA DI QUESTA CORSA: IL PIÙ FORTE? CONTADOR» NAIRO QUINTANA 25 ANNI, MOVISTAR
«PUNTO ALLA CRONO D’APERTURA. BRAVI GLI ORGANIZZATORI CHE HANNO PENSATO ALLA NOSTRA SICUREZZA» FABIAN CANCELLARA 33 ANNI, TREK FACTORY RACING
«VENGO DA UNO STOP PER GUAI INTESTINALI. MA TENGO A QUESTA GARA: NON M’ARRENDO, PUNTO AL TERMINILLO» DAVIDE FORMOLO 22 ANNI, CANNONDALE-GARMIN
LA MAGLIA GIALLA
Nibali: «La forma non è al massimo Giorno per giorno vedrò cosa fare» 1 Sul rapporto
della Commissione: «Non l’ho letto» Qui lo segue Shefer anziché Martinelli
stidita dai vortici attorno alla sua Astana per via della vicenda licenza World Tour, e da una condizione non proprio eccellente, sceglie di non commentare. Stesso atteggiamento tenuto peraltro da Fabian Cancellara («Non ho quei fogli e adesso non avrei neppure tempo di leggerli. Forse a fine stagione…»).
INVIATO A LIDO DI CAMAIORE
«N
on so niente, non sono informato, quindi non ho nulla da dire». Prima ancora che la corsa cominci, un giornalista inglese sferra subito l’attacco a Vincenzo Nibali, chiedendogli un parere sul rapporto della Circ, la Commissione indipendente di riforma del ciclismo varata a febbraio del 2014 dall’Uci. La maglia gialla, già infa-
DAY BY DAY Vincenzo preferisce restare in ambito ciclistico e relazionare sulla propria condizione. «Sto bene. Ma la forma, anche se ci sto lavorando molto, non è certamente quella dei giorni migliori — dice il siciliano, che vinse la Corsa dei Due Mari nel 2012 e 2013 —. Non sono nella situazione perfetta per puntare al successo. Giorno dopo giorno vedrò che cosa potrò fare».
Considerato il suo grande cuore e la sua enorme classe, si può scommettere che qualche colpo lo proverà comunque. «Non sarà facile – prosegue – ma certo cercherò di fare bene senza dover ammazzarmi per puntare per forza alla vittoria». E chi, secondo lui, potrebbe scrivere il proprio nome nell’albo d’oro dopo il suo e quello di Alberto Contador? «Da quello che ho visto finora, mi pare che Quintana sia quello che è partito più forte. E poi Nairo arriva da un periodo in altura. Credo sia lui l’uomo da battere». FREDDO E VENTO Qualcuno ha visto lo Squalo particolarmente rabbuiato e teso al termine delle Strade Bianche. «Una corsa già dura resa ancora più tosta dal vento (ma il siciliano era molto arrabbiato anche per l’ulteriore aria provocata da un elicottero a bassissima quota, ndr). Al traguardo faceva freddo e non avevo voglia di prendere un colpo d’aria. Quindi mi spiace che qualcuno ci sia rimasto male, ma io non ho voluto fermarmi più del dovuto». Intanto oggi Giuseppe Martinelli compie 60 anni. Il diesse bresciano li festeggia in Francia, sull’ammiraglia che segue Fabio Aru alla Parigi-Nizza. Vincenzo Nibali è passato a far parte del gruppo di lavoro del diesse kazako Alexandr Shefer. c.ghis.
TAPPA La frazione, tutto som-
Crono di 5,4 km: diretta RaiSport 1 dalle 13.10 Malori ci prova
PER OGGI VOTO TERPSTRA TRA I BIG VEDO BENE URAN
S
ono curioso di vedere come reagiranno i corridori al cambio di inizio della TirrenoAdriatico. È un aspetto soprattutto mentale, psicologico. Perché le squadre si erano attrezzate per una cronosquadre di 22 km, avevano fatto ricognizioni e prove dopo le Strade Bianche, scelto i materiali. E adesso invece il prologo di 5,4 km diventa una sfida di tutti contro tutti. Non è la stessa cosa, ve lo assicuro. Bisogna riorganizzarsi, riprogrammare.
fortissima in questa prova. Invece ora le carte si rimescolano. Tutti contro tutti, da soli. Quintana è quello che perderà di più, ma anche Nibali può pagare, non è esplosivo; Contador un poco meglio su una distanza così corta: il migliore dei big sarà Uran, che dalla cronosquadre avrebbe potuto avere davvero un buon vantaggio. Quanto distacco tra loro? Credo una decina di secondi al massimo, 2” al chilometro. Meno, alla fine, di quanto una squadra, in giornatano, avrebbe potuto perdere da un’altra in stato di grazia su 22 km.
Prendete Contador: ha qui una squadra fortissima e con la cronosquadre sarebbe stato sicuramente da battere. Era, questa, una prova in cui avrebbe voluto guadagnare: Alberto va già forte e nella crono si sarebbe esaltato. Per Nibali, invece, che ha una condizione ancora in miglioramento, la cronosquadre sarebbe stata uno scudo per perdere meno. E lo stesso vale per Quintana, che mi sembra il più debole dei tre: la Movistar è
Chi vincerà il prologo? E’ sempre bello dire Cancellara, ma io voto Terpstra, il re della Roubaix, che ha già vinto una crono in Qatar, anche se un pelino più lunga. Malori? Credo sia troppo breve. Adriano ha le leve lunghe e ha bisogno di qualche chilometro in più per ingranare al meglio. Comunque sarà lì, a pochi secondi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
7 TAPPE, DOMENICA IL TERMINILLO PARTENZA Lido di Camaiore
EMILIA ROMAGNA
Camaiore Mar Adriatico Arezzo
Cascina
MARCHE Castelraimondo
Indicatore (Arezzo)
Esanatoglia
Porto Sant’Elpidio
TOSCANA UMBRIA San Benedetto del Tronto Terminillo
Grazie al successo dello scorso anno, Alberto Contador apre la lista dei partenti (175 di 22 squadre) con il numero 1. I MIGLIORI: 1 Contador (Spa), 2 Basso, 3 Bennati, 4 Bodnar (Pol), 6 Kreuziger (Cec), 7 Sagan (Slk), 8 Tosatto, 11 Pozzovivo, 12 Betancur (Col), 15 Montaguti, 16 Nocentini, 21 Nibali, 22 Grivko (Ucr), 23 Gruzdev (Kaz), 24 Lutsenko (Kaz), 25 Scarponi, 26 Tleubayev (Kaz), 27 Vanotti, 28 Westra (Ola), 31 Pirazzi, 32 Barbin, 33 Battaglin, 34 Boem, 35 Bongiorno, 36 Colbrelli, 37 Ruffoni, 38 Zardini, 41 Van Avermaet (Bel), 42 Bookwalter (Usa), 44 D. Caruso, 45 De Marchi, 47 Oss, 48 Quinziato, 51 Bennett (Irl), 52 Dempster (Aus), 56 Salerno, 61 Rubiano (Col), 62 Avila (Col), 63 Ardila Cano (Col), 65 Duarte (Col), 67 Quintero (Col), 71 Uran (Col), 72 Brambilla, 73 Cavendish (Gb), 74 Renshaw (Aus), 75 Sabatini, 76 Stybar (Cec), 77 Terpstra (Ola), 81 Pinot (Fra), 82 Ladagnous (Fra), 83 Le Bon (Fra), 84 Morabito (Svi), 85 Offredo (Fra), 91 Pelucchi, 93 Brandle (Aut), 94 Clement (Ola), 101 Pozzato, 102 Gebremaryam (Eti), 103 Modolo, 104 Mori, 105 Niemiec (Pol), 106 Richeze (Arg), 107 Serpa (Col), 111 Van den Broeck (Bel), 116 Roelandts (Bel), 118 J. Vanendert (Bel), 121 Quintana (Col), 122 Amador (C. Rica), 123 Castroviejo (Spa), 124 Herrada (Spa), 125 Malori, 127 Ventoso (Spa), 128 Visconti, 131 Boasson Hagen (Nor), 132 Ciolek (Ger), 133 Cummings (Gb), 134 Farrar (Usa), 135 Goss (Aus), 136 Janse Van Rensburg (Saf), 137 Mentijes (Saf), 138 Sbaragli, 141 Nielsen (Dan), 146 Santaromita, 147 Tuft (Can), 148 A. Yates (Gb), 151 Hesjedal (Can), 152 Formolo, 153 Haas (Aus), 155 D. Martin (Irl), 156 Moser, 157 Navardauskas (Lit), 158 Villella, 161 Rolland (Fra), 162 Arashiro (Giap), 172 Arndt (Ger), 173 De Backer (Bel), 174 Geschke (Ger), 181 Rodriguez (Spa), 182 G. Caruso, 183 Losada (Spa), 184 Moreno (Spa), 185 Paolini, 191 Vanmarcke (Bel), 192 De Weert (Bel), 193 Flens (Ola), 194 Leezer (Ola), 195 Martens (Ger), 196 Ten Dam (Ola), 197 Keizer (Ola), 201 Kiryienka (Bie), 202 Siutsou (Bie), 203 Konig (Cec), 204 Nieve (Spa), 205 Poels (Ola), 206 Puccio, 207 Stannard (Gb), 208 Viviani, 211 Cancellara (Svi), 212 Arredondo (Col), 213 Devolder (Bel), 214 Irizar (Spa), 215 Mollema (Ola), 216 Popovych (Ucr), 217 Roulston (N. Zel.), 218 Sergent (N. Zel.).
Rieti LAZIO
Data
Tappa Partenza/Arrivo ROMA
Oggi Domani 13/3 14/3 15/3 16/3 17/3 Totale
1ª 2ª 3ª 4ª 5ª 6ª 7ª
ABRUZZO
km
M O L I S5,4 E Lido di Camaiore (crono individuale) 153 Camaiore-Cascina 203 Cascina-Arezzo 226 Indicatore (Arezzo)-Castelraimondo 197 Esanatoglia-Terminillo CAM 210 Rieti-Porto Sant’Elpidio 10 San Benedetto del Tronto (crono individuale) Napo 1.004,4 GDS
ORARI CRONO Primo a partire Davide Villella alle 13.10. I più attesi: 13.25 Hepburn, 13.34 Viviani, 13.53 Moser, 13.59 Clement, 14.17 Modolo, 14.36 Bennati, 14.51 Stybar, 15.13 Terpstra, 15.14 Tuft, 15.17 Sergent, 15.37 Malori, 15.40 Mezgec, 15.48 Cummings, 15.51 Nibali, 15.57 Uran, 15.58 Durbridge, 15.59 Quintana, 16.00 Porsev, 16.01 Cancellara, 16.02 Veelers, 16.03 Nocentini, 16.04 Contador. TV Diretta RaiSport 1 dalle 13 alle 15.10; Rai3 dalle 15.10 alle 16.30; Eurosport 2 alle 15.45.
DOPING
Bouhanni in lacrime Greipel-sprint Boonen oggi si opera
L
LA GUIDA
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PARIGI-NIZZA
e immagini più emozionanti sono arrivate al mattino, quando la Parigi-Nizza ha osservato un minuto di silenzio per la tragedia aerea in Argentina nella quale hanno perso la vita 10 persone, fra cui tre campioni transalpini. Nacer Bouhanni era il più commosso, vestito con una maglia nera: il velocista francese, che d’inverno si allena tirando di boxe, era grande amico del pugile Alexis Vastine, una delle vittime.
SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI
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mato, non ha offerto sussulti, se si eccettua un tentativo di contropiede nel finale di Martin, Boom e Thomas: a SaintAmand-Montrond ha vinto allo sprint il tedesco della LottoSoudal André Greipel (2 centri nel 2015, 119 da pro’) su Demare e Degenkolb con Bonifazio 10° e primo italiano. Fabio Aru ha chiuso in gruppo, 42°: il sardo dell’Astana è al debutto stagionale. In classifica (oggi altra tappa di transizione in attesa delle salite) guida sempre il polacco Michal Kwiatkowski, l’iri-
dato in linea che domenica s’era imposto nel cronoprologo. K.O. Niente da fare infine — si era già capito lunedì — per Tom Boonen, caduto a 17 km dalla fine della tappa dell’altro ieri e ritirato. Ulteriori esami hanno evidenziato che il 34enne belga della Etixx-Quick Step ha anche una frattura al radio e sarà operato oggi ad Herentals per sistemare la clavicola sinistra. «Sono davvero deluso — ha commentato Tornado Tom —: è la terza volta di fila che qualcosa compromette la mia campagna delle Classiche al Nord. Già due secondi dopo la caduta avevo capito che tutto era volato via. È stata una caduta stupida, ma non posso cambiare quello che è successo. Devo semplicemente accettarlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mondory positivo all’Epo Ag2R, tre casi in 3 anni ● Un controllo a sorpresa, fuori competizione, due giorni dopo il 7° posto alla Classica di Almeria del 15 febbraio, è stato fatale a Lloyd Mondory: il 32enne francese dell’Ag2r, pro’ dal 2004 (3 successi), è stato trovato positivo all’Epo. Se le controanalisi confermeranno, rischia 4 anni di stop (e non più 2) dopo le recenti modifiche al codice Wada. Mondory sabato aveva partecipato alla Strade Bianche (79°) e da oggi avrebbe dovuto correre la Tirreno-Adriatico. Dal 2012 è il terzo caso doping che colpisce l’Ag2r dopo Steve Houanard (Epo, settembre 2012) e Sylvain Georges (Eptaminolo, uno stimolante, a maggio). «Mi vergogno, non so fare il mio lavoro», ha detto in lacrime il team manager Vincent Lavenu. ● LUTTO Per un tragico incidente — è stato travolto da un camion mentre si stava allenando — ieri a Mont-Saint-Guibert, nel Brabante, è morto a 38 anni (appena compiuti) il ciclocrossista belga Patrick Gaudy.
A CAMAIORE LA NUOVA MAGLIA AZZURRA ● Presentata al Lido di Camaiore (Lu) la nuova maglia azzurra targata Tagetik, giovane azienda toscana di software. «Sono convinto - ha detto il c.t. Davide Cassani - che investire sui giovani con il supporto di una giovane azienda come Tagetik sia un valore aggiunto a tutto il mondo del ciclismo». BETTINI
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Pallavolo R Champions League
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Perugia, mostra quanto vali»
1L’ex Atanasijevic guida gli umbri sul campo del Belchatow, in palio la Final Four «Serve l’energia dell’andata: è la gara più importante dell’anno. Uno spettacolo» Da quando è arrivato a Perugia come e quanto è cambiato? «Difficile da dirlo per me: sarebbe meglio chiederlo a un compagno o all’allenatore. Direi che sono migliorato. L’anno scorso abbiamo avuto una grandissima stagione: abbiamo giocato due finali, la Coppa e il campionato. Abbiamo giocato partite importanti. Sì direi che sono migliorato. E spero che in una gara come quella di oggi potrà dimostrare di essere il leader del gruppo. Dimostrando che Perugia facendomi firmare un triennale non ha fatto errori...».
Gian Luca Pasini
«L
e statistiche individuali non le seguo molto. Perché quanti punti fa un giocatore, anche se molti, sono merito della squadra: chi riceve e chi palleggia. Invece nel Trofeo Gazzetta sono ancora in testa?». Aleksander Atanasijevic prima di imbarcarsi per la Polonia si informa: nelle prossime ore dovrà concentrarsi solo sul Belchatow, a cui cercherà di strappare un posto fra le prime quattro squadre d’Europa nelle finali di Champions League. Sarà dura con 12 mila e più spettatori contro nel ritorno dei quarti? «Sappiamo cosa dobbiamo aspettarci - riprende il bomber serbo della Sir Safety Perugia Mvp della scorsa stagione e sulla strada di confermarsi in questa -. Dobbiamo avere un po’ di rammarico perché abbiamo vinto solo 3-2 all’andata, potevamo farcela anche 3-1 (per passare il turno devono vincere o perdere al massimo al tiebreak e poi conquistare il golden set, ndr). Sappiamo quanto sarà difficile vincere a Lodz, perché il Belchatow è una squadra molto forte. Dovremo dare il nostro 100% e anche di più. Questa è la gara più importante di tutta la stagione per noi». Visto che ha giocato per due annate con il Belchatow (sul campo di Lodz nell’arena in cui l’Italdonne ha vinto l’Europeo 2009) può descrivere l’atmosfera che si vivrà? «In Polonia i tifosi non sono né violenti, né antisportivi. Anzi. Fanno il tifo per la loro squadra, senza offendere. Sarà davvero una grande partita e un grande spettacolo. Dobbiamo accettare questa atmosfera,
Quando era giovane, voleva diventare come Miljkovic. Fra un paio di anni in Serbia, ma forse non solo ci saranno ragazzini che vogliono diventare come Atanasijevic. Che effetto le fa? «Certo che se dovessi sentire un ragazzo che dice “voglio diventare come Atanasijevic” mi sentirei orgoglioso. Miljkovic lo è stato per me. Adesso guardo più a me stesso, cercando di essere il meglio possibile».
Aleksandar Atanasijevic, 23 anni, alla seconda stagione con la maglia di Perugia TARANTINI
RITROVARE BELCHATOW? VOGLIO DIMOSTRARE CHE PERUGIA HA FATTO BENE A PRENDERMI CON UN TRIENNALE ALEKSANDAR ATANASIJEVIC NAZIONALE SERBO
concentrarci solo su quello che succede in campo. Se giochiamo con l’energia dell’andata possiamo conquistare quei punti che ci servono». Avere tanti tifosi avversari è peggio o meglio per lei? «Io adoro i tifosi: non importa se sono per me o contro. Facciamo tutto questo per i tifosi: e in una gara come questa abbiamo la possibilità di dimostrare quanto valiamo. E conquistare quello che vogliamo fin dall’inizio stagione».
Questa sera (ore 18) vorrà anche dimostrare che Belchatow si è sbagliata a lasciarla andare? «Non devo dimostrare nulla (ride, ndr). Io gioco per me e per la mia squadra. Ho avuto due grandi stagioni in Polonia. Poi ho deciso di fare un’altra esperienza e venire in Italia. Perugia, per ora, è il posto migliore del mondo per me. E farò di tutto per la qualificazione alle finali di Champions: stiamo migliorando in ogni match e possiamo dimostrare in Italia e in Europa quanto valiamo».
Le classifiche di rendimento individuale dicono che è il migliore del campionato. «Come ho detto: io non ci guardo tanto. Cosa me ne faccio di una consolazione del genere se poi perdi la partita? Quando mi dicono “hai giocato bene”, ma perdi a che serve?». A Perugia in questi due anni è diventato un fenomeno. La gente la ferma per strada? Le chiedono autografi? «Perugia è una grande città. Con grandi persone. Mi danno una grande carica emotiva, come nell’andata con Belchatow: uno dei più bei momenti della mia carriera. Sento il loro supporto e lo voglio ripagare». A iniziare da stasera… © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA Si gioca a Lodz alle 18 su FoxSports2 (a.a) Oggi il ritorno dei quarti di Champions maschile. A Perugia. in campo alle 18 (dir.FoxSports2HD) a Belchatow (Storti 2°) serve una vittoria, con la sconfitta al tiebreak si va al golden set. Addio Challenge per l’Igor Gorgonzola. Impresa in Cev del Galatasaray di Barbolini, Bosetti e Centoni: rovescia al golden set il ko a Omsk, semifinale col Sopot di Micelli. Maschile (ritorno quarti) oggi: 20.30 Resovia (Pol)-Novosibirsk (Rus) (and. 3-1), 18 Belchatow (Pol)Sir Safety Perugia (and.2-3), 18 Halkbank Ankara (Tur)-Kazan (Rus) (a. 0-3). Final 4 a Berlino, 28-29/3 Femminile (rit. quarti) domani: 17.30 Fenerbahce Istanbul (Tur)Vakifbank Istanbul (Tur) (and. 1-3), 20 Zurigo (Sui)-Eczacibasi Istanbul (Tur) (a. 0-3), 16.30 Dinamo Mosca-Unendo Yamamay Busto (0-3). Final 4 a Stettino (Pol), 4-5 aprile Altre coppe (ritorno quarti) Coppa Cev Maschile: Anversa (Bel)-Lennik (Bel) (and.0-3), Fenerbahce Istanbul (Tur)-Dinamo Mosca (Rus) (and.0-3), oggi 20.30 Roeselare (Bel)-Energy TI Diatec Trentino (and.2-3), Teruel (Spa)Kedzierzyn Kozle (Pol) (and.0-3). Coppa Cev Femminile: Nantes (Fra)-Krasnodar (Rus) (and.0-3), Rabita Baku (Aze)-Beziers (Fra) (and. 3-1), Galatasaray (Tur)-Omsk (Rus) 3-1 (gs 15-12; 0-3), Sopot (Pol)-Bacau (Rom) (and. 3-0). Challenge Cup Maschile: oggi 20.30 Cmc Ravenna-Belgrado (Ser) (and. 2-3), Alexandropolis (Gre)-Lisbona (Por) (and. 0-3), Novi Sad (Ser)-Galatasaray(Tur) 3-0 (gs 15-11; and. 1-3), Nizhni Novgorod (Rus)-Mmp Ankara (Tur) (and.0-3). Challenge Cup Donne: Bursa(Tur)-Vilsbiburg (Ger) (a. 3-0), Schweriner (Ger)-Igor Gorgonzola Novara 3-2 (23-25, 1525, 25-23, 25-20, 15-11; and. 3-1), Yuzhny (Ucr)-Steinkjer (Nor) 3-0 (and.3-0), Naxos (Gre)Ekaterinburg (Rus) (and.3-0). IN FRANCIA (f.e.) La centrale di Bergamo Federica Tasca finirà la stagione in Francia al Nantes.
Sci R Mondiali giovanili in Norvegia
Sosio iridata juniores, ha la neve nel dna 1Oro nel superG (come Kostner, Putzer,
della mitica valanga azzurra degli anni 70 e primo vincitore italiano di una discesa di coppa del Mondo.
Nadia Fanchini e Curtoni), ultimo prodotto della storica famiglia Anzi di Bormio
Stefano Fiorucci
E’
d’oro la prima medaglia italiana ai Mondiali junior in corso di svolgimento ad Hafjell (Nor) sulle piste delle Olimpiadi 1994. A conquistarla ieri nel superG femminile l’azzurra Federica Sosio con 21/100 sull’atleta di casa Holtmann e 30/100 sull’elvetica Kopp che ha poi vinto la supercombinata in cui la Sosio ha sfiorato un’altra medaglia chiudendo 4a a 13/100 dal podio. La 20enne lombarda si affianca nell’albo d’oro iridato di specialità ad atlete come Isolde Kostner, Karen Putzer, Nadia Fanchini ed Elena Curtoni. «Sono contentissima, in superG sapevo di poter far bene ma vincere è un’altra cosa; peccato per la combinata, in slalom non ho sciato benissimo», ha commentato la ragazza della Squadra B di Devid Salvadori, che in sta-
gione si era già tolta numerose soddisfazioni: il primo podio in coppa Europa (2a proprio in superG a Davos), l’ esordio in coppa del Mondo nello slalom di Maribor e pochi giorni dopo, a Pila, il titolo italiano giovani di slalom, il terzo dopo slalom e superG dello scorso anno. DINASTIA Federica vive a Bormio ed è l’ultimo «prodotto» agonistico di una delle famiglie più importanti dello sci lombardo e nazionale. Il papà Eugenio, maestro di sci e allenatore, è uno storico tecnico dello sci club Bormio: «Da tre anni ha smesso, ora segue la mia sorella minore Virginia, che se la cava già bene», racconta Federica, che ha un’altra sorella più grande, Caterina, anche lei maestra di sci e ora studentessa di osteopatia a Milano. Maestra di sci è anche la madre Roberta, già buona atleta con un passato in azzurro: «Mio nonno materno
A sinistra Federica Sosio. Suo nonno Aldo è fratello di Stefano Anzi (a destra)
-prosegue Federica- è Aldo Anzi», un nome che tutti gli addetti ai lavori della neve conoscono, una vera istituzione dello sci valtellinese, allenatore della nazionale negli anni 70-80 e uno dei «padri» dello sviluppo turistico dello Stelvio nonché fratello di Stefano, componente
RIl nonno Aldo è
stato allenatore della Nazionale, fratello di Stefano leggenda azzurra
NEL DESTINO Con queste premesse familiari il suo destino sportivo era segnato: prestissimo sopra gli sci, ovviamente sotto la guida del padre fino all’ingresso in Nazionale nel 2011, con un continuo crescendo nel circuito giovanile. «In futuro potrà far molto bene in slalom, dove ora siamo molto carenti, e in combinata» ha detto Devid Salvatori. Ora la Sosio, che ha dedicato la vittoria all’associazione onlus Cancro Primo Aiuto di cui è testimonial, dovrà scegliere fra il superG delle finali di coppa a Meribel e le finali di coppa Europa dove può fare il posto fisso in superG e discesa. Ieri in superG bene anche le altre azzurrine, tutte nelle 20: Bassino 7a, Gasslitter 9a, Delago 14a, Galli 16a, Zenere 19a; bene anche, in un mondiale sottotono, anche il gigante maschile con Daniele Sorio a un soffio dal bronzo, 4° a 3/100, Maurberger 6°, Sala 8°, Buzzi 10° e Zingerle 11°. © RIPRODUZIONE RISERVATA
clic THOENI, FANCHINI, MOELGG, NEUREUTHER... TUTTI I PARENTI D’ARTE ● (s.f.) Di parentele illustri ce ne sono state e ce ne sono molte anche nel mondo dello sci agonistico, nazionale ed internazionale. Solo per ricordarne alcune, le sorelle francesi Marielle e Christine Goitschel, i gemelli Usa Phil e Steve Mahre, i croati Ivica e Janica Kostelic, i cugini azzurri Gustavo e Rolando Thoeni; ancora in casa nostra: le tre Fanchini (Elena, Nadia e Sabrina) e i due Moelgg (Manfred e Manuela), i cugini Peter Fill – Denise Karbon, i fratelli Bergamelli. Solo un accenno al capitolo padri-figli: Felix Neureuther, figlio di Christian e Rosi Mittermaier, Tina Weirather (Harti ed Hanni Wenzel), Fede Brignone, figlia di «Ninna» Quario, Elia Zurbriggen e Nina Ortlieb. E poi, allargando di poco l’ambito sportivo, i fratelli Giorgio e Manuela Di Centa e le cugine Isolde e Carolina Kostner.
Basket R La rivincita
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’America scopre Datome «Giocare è una liberazione»
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TACCUINO EUROCHALLENGE
1Dopo tanta panchina, l’azzurro conferma a Miami la buona prova di Orlando «Voglio mettere la pulce nell’orecchio che ai Boston Celtics c’è bisogno di me»
Marcus Denmon 24 EVANGELISTA
Quarti: Nanterre batte Brindisi
Luca Chiabotti
L
a cosa divertente è sentire i telecronisti americani scoprire che «Giggi Datomi from Rome», e su questo a Olbia potrebbero anche arrabbiarsi, è un giocatore di pallacanestro, vero, completo, che ci sta nella Nba. Noi lo diamo per scontato, ma loro non hanno tutti i torti: prima delle ultime due partite, contro Orlando e Miami, Gigi Datome era sceso in campo 5 volte quest’anno, solo due per davvero, almeno per una decina di minuti. Ma la sorpresa, e qualche battuta come se in campo coi Celtics ci fosse Cenerentola, per i 10 punti in 10’ contro i Magic s’è trasformata in curiosità e consapevolezza di avere di fronte un giocatore vero nella gara vinta a Miami, dove l’azzurro ha eguagliato il suo massimo nella Nba (13 punti), con una gestione dei suoi 20’ in campo da elemento importante nelle rotazioni di coach Brad Stevens. «Era da qualche partita che mi diceva di stare pronto e, anche se questa frase mi risuona da un anno e mezzo nelle orecchie, è successo e sono molto felice — dice Datome, arrivato ai Celtics da Detroit il 19 febbraio dove era stato utilizzato solo 16’28” quest’anno —. So che 2 gare nella Nba non rappresentano nulla, ma è stata una liberazione dopo il momento che ho vissuto, con tantissimi “non entrato” e essere finito nella lista degli inattivi». Appunto: come si fa a essere pronti nella sua situazione? «Sono stato sempre sul pezzo, bisogna essere sempre coinvolti in quello che fa la tua squadra anche se sai che non giocherai, lavorare tanto individualmente, essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Ma solo la partita ti dà la vera opportunità».
● L’Enel Brindisi perde a Nanterre 80-68 gara-1 dei quarti di finale di Eurochallenge (al meglio delle tre partite). Partita bene (12-4) ma presto ripresa (1515), la squadra di Piero Bucchi dal 17-15 è costretta sempre ad inseguire la seconda forza del campionato francese alle spalle dello Strasburgo. Dal 47-50 la forbice si è allargata fino al -17 del 37’. Denmon chiude con 17 punti, con 4/11 al tiro, Cournooh finisce con 10, James 8 con 9 rimbalzi. Silente Pullen (5 con 2/8), ma è sotto canestro dove i francesi sono superiori (Shuler 17, Riley, Passave, Campbell 13). Domani a brindisi, ore 20.45, gara-2. ● QUARTI DI FINALE (gara1): Energia Targu-Le Mans 84-60, Trabzon-Avtodor Saratov 94-88, Francoforte Skyliners-Enisey 77-74. Gara2: domani a campi invertiti. Gigi Datome, 27 anni, ha realizzato 13 punti contro gli Heat pareggiando il suo massimo Nba ottenuto il 23/12/2013 contro Cleveland REUTERS
«IL MIO OBIETTIVO? SUSCITARE INTERESSE PER ME NELLA NBA» «NON ERA GIUSTO CHE A DETROIT NON GIOCASSI MAI, MAI, MAI» GIGI DATOME ALA DEI BOSTON CELTICS
Crede che sia cambiato davvero qualcosa o teme che possa tornare tutto come prima? «Ho imparato a non aspettarmi più niente, posso controllare solo quello che faccio. Nelle rotazioni degli esterni non c’era Avery Bradley vedremo cosa succederà contro Memphis. Mancano 20 partite alla fine della stagione regolare, vivrò momenti difficili, ma voglio mettere la pulce
nell’orecchio che c’è bisogno di me». E’ arrivato nella Nba da tiratore. Secondo noi è un giocatore molto più completo, efficace anche in difesa: a Miami ha marcato anche le guardie... Crede che Boston l’abbia capito meglio di Detroit? «In linea di massima, sì. Ai Pistons mi hanno preso come specialista e pretendevano che tirassi appena ricevevo la palla, che è un modo di concepire la pallacanestro lontanissimo dal mio. Ai Celtics sanno tutto di me dai tempi di Roma, anche se in America tutto ciò che non hai fatto nella Nba non lo sai fare». E’ un’emozione giocare nei Boston Celtics... «E’ fighissimo e un po’ speciale. Non sono i Celtics più gloriosi ma c’è il mio nome su una maglia storica. Ogni volta che entro al TD Garden non posso fare a meno di guardare i posti in piccionaia dove ho assistito alle finali del 2010 con mio fratello e un mio amico, da turista. Cinque anni fa ero lassù, adesso in cam-
po. Boston è una bella città dove vivere anche se ho poco tempo per godermela e vivo ancora in albergo». Un po’ di astio per come l’hanno trattata a Detroit ce l’avrà... «Come nel resto della mia carriera, ho subito delle scelte altrui contro di me che mi hanno fatto male. E ho cercato di dimostrare in campo che erano sbagliate. Anche in Italia ho dovuto far ricredere delle persone sul mio conto. A Detroit non era giusto che non giocassi mai, mai, mai. Ma dimostrare che avessi ragione, è una cosa che devo soprattutto a me stesso». Le ultime due gare possono cambiare le decisioni sul suo futuro, sul ritorno in Europa? «Il mio futuro è la prossima gara con Memphis. L’obbiettivo è riuscire, nelle partite che mancano, a suscitare l’interesse della Nba nei miei confronti così da poter scegliere, alla fine dell’anno, tra il maggior numero di offerte possibili per trovare quella migliore per la mia carriera». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SERIE A
Gallinari batte Bargnani Davis 43 punti ● C’è poca sostanza nel derby italiano stravinto da Denver con New York: Gallinari segna 9 punti, Bargnani 12 con 7 rimbalzi ma anche 4/14 al tiro. Meglio i 43 punti con 10 rimbalzi di Anthony Davis dei Pelicans e i 35 di Stephen Curry nel successo dei Golden State. Che, con Atlanta, è arrivata a 50 vittorie. A Est, Cleveland insegue a 10 successi di distanza mentre a Ovest, lotta per il secondo posto tra menphis (45) e Houston (43). RISULTATI: ChicagoMemphis 91-101; PhoenixGolden State 80-98; AtlantaSacramento 130-105; LA Clippers-Minnesota 89-76; Miami-Boston 90-100; Denver-New York 106-78; Charlotte-Washington 69-95; Milwaukee-New Orleans 103-114
Acea, preso Curry Triche licenziato ● L’Acea Roma ha ingaggiato Ramel Curry, guardia, già in Italia con Avellino e Pesaro, che ha iniziato la stagione a Limoges. Il club ha licenziato per giusta causa Brandon Triche che non era rientrato dagli Usa dopo le Final 8. RECUPERO Pistoia-Trento, non disputata domenica, sarà recuperata il 18 marzo.
EUROCUP
Cantù e Roma su Sportitalia ● Oggi gare di ritorno in salita negli ottavi di Eurocup per Cantù e Roma. La Foxtown deve vincere di 7 punti a Kazan per passare il turno (ore 17) mentre Roma, in casa (20.45) ha il compito quasi proibitivo di ribaltare il -16 dell’andata. Tutte e due le gare sono in diretta su SportItalia.
BRAVI&CATTIVI di VINCENZO DI SCHIAVI CAPO D’ORLANDO GIANLUCA BASILE 40 ANNI
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Cocoon, l’acqua dell’eterna giovinezza, Gianluca Basile l’ha trovata a Capo d’Orlando dopo un elementare ma salvifico ragionamento. In coda ad una carriera straordinaria ha detto: «Basta, adesso vivo come dico io». Cioè nel profondo sud, scandito dal trittico: pesca, mare, famiglia. E si è allungato la carriera. Con le sue triple da urlo e senza certi americani indolenti e indisponenti tra i piedi.
LAVRINOVIC Dall’acqua della piscina di Cocoon a quella di Lourdes. Dove Reggio Emilia deve aver immerso Darjus. Tornato in condizioni appena decenti ha messo il timbro sulla vittoria contro Avellino. «Cosa ci siamo persi in questi mesi» sospira Menetti. Dategli torto...
EYENGA A volte si perde in forzature insensate, ma quello che ha fatto vedere contro Roma s’incolla al profilo di un giocatore dalle doti fisiche e tecniche notevoli per il nostro campionato. Buon per Caja, che se rianima un paio dei suoi, in un amen è fuori dalla palude
UMEH Mvp della Coppa Italia vinta con Verona. In finale, con 36 punti, ha steso Ferentino dispensando magie davanti a una tribù che si gonfia ogni anno di piu. A Rimini, nella tre giorni targata Lnp, sono transitati in 30 mila tra gli stand di una fiera che non sparge vanità ma certezze
AVELLINO All’8° k.o. in 9 gare, col mercato bloccato dalla Fiba, e con squadra (Gaines nella foto) e società ibernate da uno stucchevole immobilismo, gli unici a dimettersi sono stati i tifosi. «Umiliatevi da soli» hanno scritto dopo Reggio. Che caos
CREMONA Quando l’avversario è duro fisicamente, Cremona fa fatica a fare canestro. Per questo aspettava con ansia ll rientro di Cusin (nella foto) che si è fratturato un dito in un incidente domestico. Fuori altri 40 giorni: desperate house pivot.
BOLOGNA La squadra più giovane, vince tre partite di fila è pronta per la zona playoff e perde contro l’ultima. Ne vince altre due, e si arrende subito a Venezia: più che dalla penalizzazione rischia di essere penalizzata dai mancati salti di qualità. Senza White (foto) è andata in bianco.
● PUNTI 9 ● ASSIST 7 ● DA 3 PUNTI 3/4
● PUNTI 9 ● RIMBALZI 4 ● MINUTI 16
● PUNTI 18 ● RIMBALZI 10 ● STOPPATE 4
● PUNTI 36 ● RIMBALZI 6 ● LIBERI 10/12
● VINTE 8 ● PERSE 13 ● K.O. DI FILA 3
● P.TI CUSIN 7.5 ● RIMBALZI 6.2 ● GARE FUORI 3
● BILANCIO 11-10 ● ULTIME 7 5-2 ● PENALIZZAZ. -2
Eterna giovinezza
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Tennis R Tre assi in campo
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
NON SOLO SPORT
CONTENUTO PREMIUM
Quelle lady di ferro 2
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MONICA NON AMA LE ESIBIZIONI, MA PER GABRIELA TORNA IN CAMPO A NEW YORK... SERENA GIOCA A INDIAN WELLS DOPO 14 ANNI una lacrima, di chi è stato abbandonato a partecipazioni di nozze già inoltrate (la bella danese, dalla stella del golf, Rory McIlroy), di chi, unico fra le «top ten», si schierò al suo fianco perché la classifica venisse congelata dopo lo sgambetto del destino (la bella argentina, dalla vita privata da sempre «top secret»).
● 1 Monica Seles (a destra), 41 anni, con Gabriela Sabatini, 44, alla presentazione del match esibizione al Madison Square Garden 2 Uno scatto che ha fatto storia: la Seles dolorante, dopo essere stata accoltellata al torneo di Amburgo il 30 aprile 1993 AFP
SELES E SABATINI, AMICHE CONTRO TUTTI E SERENA SFIDA I FISCHI UNA SFIDA A VIOLENZA E RAZZISMO Storie di grandi campionesse che non si piegano. C’è l’amicizia tra Monica e Gabriela, più forte della violenza. La Sabatini fu l’unica tennista, tra le top, a chiedere che venisse congelata la classifica della Seles dopo il vile accoltellamento. Nella notte al Madison Square Garden sono tornate a sfidarsi come ai giorni ruggenti del Masters. E poi il ritorno della Williams, da domani a Indian Wells dopo 14 anni da quella partita intrisa di razzismo da parte del pubblico. Donne speciali, in campo e fuori LA STORIA di VINCENZO MARTUCCI
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erena e Monica. Basta il nome, come sinonimo di dominio nel tennis donne. Cioé di strapotere, in campo, senza alcuna possibilità dell’avversario di interferire con il punteggio. Soffocandolo di frustrazione e impotenza, fino a portarlo al pianto e anche alla fuga. Così è Serena Williams, così era, ieri, Monica Seles. Tutt’e due uniche e inimitabili: nella potenza, l’una, nella violenza, l’altra, una panterona smodata e poco atletica, ma insieme estremamente efficace, e un’iradiddio che tagliava l’aria imbracciando una falciatrice a due mani. SEGRETI Due portenti con la racchetta, due
personalità dirompenti, due anime inquiete e sofferenti nella vita. Due campionesse che rendono facile qualsiasi impresa sportiva, ma poi inciampano in se stesse e scadono nel giallo. Chi ci ha capito niente dei loro amori? Chi ha davvero compreso i loro stop? Chi ha interpretato nel modo giusto le sconfitte più clamorose, e i ritorni più improvvisi, e trionfali? Per non parlare delle amicizie. Le impossibili amicizie fra tennisti, che le divine Serena e Monica, così lontane dai mortali vivono a modo loro, con personalità. Vogliamo parlare del legame dell’afroamericana più famosa dello sport con la biondissima, luminosissima, Caroline Wozniacki? Vogliamo dire della micidiale bimane e della simpatia per le generose colleghe Raffaella Reggi e per Gabriela Sabatini? Storie semplici, umanissime, nate da uno sfogo, da
LA CHIAVE
Campionesse di ieri e di oggi, sempre protagoniste: le numero 1 fanno discutere Le impossibili amicizie fra tenniste di vertice, vissute con personalità. Tra top secret e gossip...
L’ALTRA VITA Già, perché, per Serena e Monica, la vita è un po’ l’opposto del tennis. Povera, la milionaria Serena, ricca di 19 corone Slam, a infortunarsi al piede calpestando un bicchiere rotto in un ristorante di Monaco di Baviera e poi rischiare la vita per embolia polmonare a Miami. Ma le cose sono andate proprio come sono state raccontate? Povera, la prima bambina-prodigio Monica, a essere accoltellata alle spalle ad Amburgo da un tifoso della rivale Steffi Graf che così la tolse di mezzo. Ma come mai la lontananza si è protratta per tre anni? Povera, ancora, Serena, colpita dal tifo più odioso, razzista, a Indian Wells, nella sua California: ma che distanze siderali ci sono in realtà fra Compton, il ghetto nero di Los Angeles, e Indian Wells, il pensionato dorato dei bianchi? Povera, Monica, a veder morire l’amatissimo papà Karoly, a soffrire di disturbi alimentari e di sconvolgenti emicranie. Povere, le due regine del tennis, ma talmente forti, da risollevarsi sempre, e comunque. Ostinate, anche un po’ cattive. Agonisticamente parlando, come dicono i tanti 6-0 che seminano nei tornei, insieme alla paura nelle avversarie, stroncando carriere anche fulgide. Per mostrarsi poi dolci con le amiche e magnanime coi nemici. QUIZ Così Serena torna a Indian Wells dopo 14 anni, dopo il fattaccio delle semifinali 2001, quando papà Richard fermò Venus per lanciare la sorella minore, e il pubblico quasi linciò - sonoramente - i Williams, ottenendone il clamoroso, lunghissimo, boicottaggio del torneo. Perché l’auto-esilio è finito? A) Per sentimentalismo (qui vinse il primo grande torneo, nel 1999); B) Per un bonus mostruoso (con l’obiettivo degli organizzatori di arrivare a 500mila spettatori nei 10 giorni); C) Perché è una delle ultime corse Williams; D) Per il buonismo della star nera verso il bianco. Mettete voi la crocetta sulla risposta giusta. E’ più chiaro il gesto di Monica Seles, che non gioca mai esibizioni, ma per l’amica Gabriela Sabatini, fa un’eccezione al Madison Square Garden che le ricorda i giorni belli del Masters. Così come per Raffaella Reggi, «Raffi», l’amica del cuore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serena Williams, 33 anni, numero 1 del mondo AFP
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TUTTENOTIZIE
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1Risultati. Coppa del Mondo. Skeet ad Acapulco. Finale. Uomini: 1°. Hancock (Usa)
125/125, 16/16, 16/16; 2. LUCHINI 122, 15 (+4)/ 14; 3. FILIPPELLI 122/ 15 (+3)/ 16; 4. Gallardo Olivares (Mes)123/ 14/ 15; 5. LODDE 123/ 12; 6. Gil (Arg) 122/12.
TIRO A VOLO
CONI
Per Luchini e Filippelli Il ricorso della Fin al Tar due podi che valgono Rio «Giunta tutta contraria» 1Malagò: «Un
Mario Salvini
precedente pericoloso» Barelli: «Ci stiamo difendendo»
D
opo la fossa, anche lo skeet maschile ha fatto il pieno. Ad Acapulco si è messo via tutte e due le carte olimpiche disponibili per Rio, in un colpo solo: e adesso è tranquillo. Se le sono prese Valerio Luchini e Riccardo Filippelli, arrivando 2° e 3° in Coppa del Mondo. Dove i posti disponibili erano 2, ma dove ha vinto Vincent Hancock, che la carta ce l’aveva già, grazie al successo al Cat (il continentale Americano). Così i pass sono andati al 2° e 3° classificato, e cioè i due azzurri. Un successone, quindi, per Andrea Benelli, che da Acapulco, esattamente come gli era già capitato due anni fa, è dovuto tornare a casa anzitempo, senza vedere i suoi in gara, per via di un problema di salute, per fortuna rivelatosi meno grave del temuto. Il c.t. olimpionico può quindi consolarsi col risultato del ritrovato Luchini e del sempre più sorprendente Filippelli, 36enne di Montecatini che ha debuttato a livello internazionale solo l’anno scorso (con una vittoria in Coppa del Mondo
IPPICA
Valerio Piccioni
«F
Valerio Luchini, 31 anni
Riccardo Filippelli, 36 anni
e col bronzo all’Europeo).
l’acquisiscono per la loro nazionale, poi sta al c.t. decidere chi andrà a Rio. Si vedrà, c’è tempo. Luchini e Filippelli hanno persino dovuto fare lo spareggio al termine della semifinale, per entrare in finale, vinto dal carabiniere al 5° piattello. Mostruoso Hancock, che nelle qualifiche ha eguagliato il record del mondo che con i piattelli accelerati dalla nuove regole aveva stabilito proprio Luchini. Ma poi lo statunitense, già oro olimpico sia a Pechino che a Londra, ha continuato sulla strada della perfezione, con 16/16 in semifinale e poi ancora 16/16 in finale. Pazzesco....
GIOIA «Prima di qualsiasi cosa voglio ringraziare i miei ragazzi – ha commentato Benelli - Hanno fatto un risultato eccezionale, dimostrando di essere un gran gruppo. Mi hanno regalato una grandissima gioia in un momento per me non semplice. Ora ci dovremo concentrare sull’altra metà del cielo». Gigi Lodde, campione d’Europa in carica, la carta non ce l’ha e non potrà più prenderla. Lodde oltretutto, ad Acapulco è andato bene, arrivando in semifinale, dove ha chiuso 5°. Certo, va detto che la carta non è nominale: i tiratori
BASEBALL / OGGI IN TV
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orte dissenso di tutti». Cioè (traduzione nostra): Barelli, stavolta l’hai fatta grossa. Così parlò Giovanni Malagò, ieri, al termine della giunta, per la prima volta tenuta nella sede del Comitato paralimpico. Il riferimento è al ricorso al Tar della Fin contro il Coni per la cancellazione della squalifica del presidente del Coni decisa dal Collegio di garanzia. «Io ho parlato solo 20 secondi dice ancora Malagò - poi tutti gli intervenuti hanno sottolineato il precedente pericoloso. É la prima volta che una Federazione ricorre contro una sentenza della giustizia sportiva». PRECEDENTE CALCIO Nel lontano 2002, la Figc di Car-
SCI DI FONDO ATLETICA
Faugheen apre Cheltenham Hurricane 3°
Il trionfo di Faugheen ACTION ● Prima giornata del festival dei saltatori di Cheltenham nel segno di del tandem Ruby Walsh (fantino) e Willie Mullins (trainer). La coppia d’oro ha vinto tre delle quattro prove di gruppi 1 della giornata inaugurale, che ha visto in tribuna 63.249 spettatori, nuovo primato per il primo giorno. I due hanno fallito solo l’appuntamento con il Mare’s Hurdle in cui è caduta Annie Power, favorita a 1/2: se avesse vinto per i bookmaker sarebbe stato un salasso. Il successo è comunque andato a Glens Melody (P. Townend), altra allieva di Mullins che ha chiuso un poker eccezionale. La corsa più importante era il Champion Hurdle (m 3300) e Faugheen (R. Walsh) non ha tradito le attese precedendo i compagni di allenamento Arctic Fire e il commovente Hurricane Fly, il campione allevato da Giovanni Caiani che in carriera ha vinto 22 gruppi 1 (!) sugli ostacoli. Nel Supreme Novices successo di Douvan (R. Walsh), nell’Arkle Challeng di Un de Sceaux (R. Walsh). Oggi il clou è il Champion Chase (ore 16.20): favorito Sprinter Sacre.
danni di Coni Servizi per i lavori alla piscina del Foro. «E quanto al collegio di garanzia, i nostri legali sostengono che ci siano elementi per la nullità», insiste il presidente della Federnuoto. Mentre si attende per le prossime ore la decisione del gip. Carraro ha auspicato un’archiviazione e l’inizio di una fase distensiva dei rapporti ConiFin. Traguardo per ora lontanissimo.
L’Europa sogna ma è rimontata nel finale: 4-3 ● (m.c.) La selezione europea sogna per 7 riprese una storica affermazione contro i Samurai giapponesi, che ribaltano gara-1 a 6 out dalla fine. Sorretta dal 40enne olandese Rob Cordemans e dagli azzurri Maestri (3rl, 4bv, 1pgl) ed Escalona (2rl, 1bb), l’All Euro, nella prima sfida al Tokyo Dome con 25.000 spettatori, si è portata fino al 3-0, grazie al doppio di Sams al 2°, e alla lunga battuta di Angulo, non raccolta dagli esterni, che ha spinto a casa Smith e Martinez al 4°. Dopo aver accorciato, a fine 4°, con i doppi di Yumei e Yamada, i Samurai ribaltano: all’8° Martis mette in base Sakamoto e Nakata e lascia a Van Mil, costretto a subire i punti decisivi su 3 valide che passano a pochi centimetri dal guanto di Infante e Vaglio. Giappone-Europa 4-3. Punti, Europa 010.200.000: 3 (7bv0e); Samurai 000.100.03X: 4 (8-0). Lanc.: v. Matayoshi, p. Van Mil, s. Nishino. Azzurri: Infante 5 (0/4), Vaglio 4 (0/4), Desimoni 7 (0/3). Oggi (10 ital., Eurosport 2) gara-2, partenti Marwell (Ola), Matsuba (Gia).
L’azzurro Alessandro Vaglio
Pellegrino oggi si gioca la Coppa sprint in classica
Federico Pellegrino, 24 anni AP ● Oggi a Drammen (Nor) Federico Pellegrino si gioca la Coppa del Mondo sprint. L’ultimo atto è a tecnica classica. Col valdostano bronzo mondiale a coppie, in lotta 2 norvegesi: il capoclassifica Krogh (399), seguito da Federico (366) ed Eirik Brandsdal 342. «La pista è leggermente cambiata spiega dopo l’ultimo collaudo - per quel che mi riguarda credo in meglio. È più dura rispetto agli anni scorsi, quando si partiva a spinta. Quest’anno non dovrebbe essere così, il tracciato è leggermente più lungo con una sezione nuova in cui sono state tolte alcune curve nella parte bassa per favorire la sciolina rispetto al passo spinta. Il meteo prevede 8 gradi, condizioni per me. Spero nella sfida con Krogh e Brandsdal sin dai quarti per recuperare più punti possibile». Con Pellegrino anche Maicol Rastelli (3° un anno fa), Gaia Vuerich e l’iridata u.23 valdostana di Champorcher Francesca Baudin. Qualificazioni alle 13, fase finale dalle 15 (dir. Eurosport 2 e Rai Sport 2).
● MARCIATORI OK (si.g.) Nei campionati francesi di marcia su strada di Arles, pb per Leonardo Dei Tos, 4° in 1h25’38” nei 20 km. Prima tra le donne, fuori classifica, Valentina Trapletti in 1h34’35”. ● MONDO OUTDOOR (si.g.) A Kingston (Giam), nei trials giovanili per i Carifta Games, il 15enne Christopher Taylor ha corso i 400 in 45”69, 1/100 meglio di Kirani James alla stessa età. Uomini. 400 U20: Bloomfield 45”41. 400 hs: Hyde (’97) 49”78. A Brisbane (Aus). Uomini. 110 hs (+0.1): Hough 13”52. Donne. Disco: Samuels 64.14. A Canberra (Aus). Donne. 100 (+1.5): Breen 11”23. Giavellotto: Liu Huihui (Cina) 63.90. A Wellington (N. Zel.). Uomini. Peso: Walsh 20.73; Gill 20.33.
BASEBALL ● MONCADA RECORD (r.r.) Boston firma il diciannovenne interno Yoan Moncada, fuggiasco cubano, per 31.5 milioni di dollari, cifra record per i non pro’. Intanto il mancino Pavel Pino, 23 anni, un altro grande talento degli Industriales è fuggito in Dominicana. E l’esterno Rusney Castillo, il cubano con il contratto più alto in Mlb, 72.5 milioni di dollari, s’è gravemente infortunato al gomito. Infortunio grava ad una gamba nahc per Josè Iglesias (Detroit) a Lakeland.
BOXE ●
SIGNANI STOP PER DOPING (r.g.) Il Tribunale Nazionale Antidoping ha inflitto all’ex-campione italiano medi e titolare Ue Matteo Signani (21-4-3) la sospensione di un anno, da dicembre 2014, riducendo di tre quarti la prima richiesta, in cui si attribuiva al pugile l’uso di sostanze dopanti. Il tribunale ha accertato il semplice possesso di medicinali non consentiti. I fatti risalgono al gennaio 2010, in occasione del tricolore contro Gaetano Nespro. ● DROZD (r.g.) Il campione del mondo massimi leggeri, il russo Grigory Drozd (391), nella prima difesa il 22 maggio a Mosca (Rus) concede la rivincita al polacco Krzysztof Wlodarczyk (49-3-1). ● SZELLO (r.g.) Sabato prossimo a Cegléd (Ung), il campione magiaro dei massimi leggeri Imre Szello (4), titolare dei Thunder Italia nella WSB per tre edizioni, affronta l’esperto Shalva Jomardashvili (Geo, 40-112) sui 10 round, test per l’assalto alla cintura UE. ● LO GRECO (r.g.) A Las Vegas, il welter Phil Lo Greco (26-1), al rientro, batte p.8 Cobos (Usa, 15-6-5), verdetto unanime.
Giovanni Malagò, presidente del Coni
raro era andata al Tar contro il Coni di Petrucci. In quel caso, però, non c’era di mezzo un pronunciamento della giustizia sportiva. La materia del contendere del ricorso al Tar della Federcalcio riguardava i contributi, ma non si arrivò fino in fondo. I soldi c’entrano anche ora, comunque, perché con il ricorso c’è una richiesta di risarcimento danni, non quantificata. «CI DIFENDIAMO» Ma la Fin è disposta al passo indietro? Risponde Barelli: «La Fin da oltre un anno si sta difendendo da un’accusa infamante», dice Barelli. L’ipotesi di una truffa ai ● REDIVIVO LAGANA’ (r.g.) A Madrid (Spa) Giuseppe Laganà (25-11-1), ex tricolore (2002), 44 anni, fermo dal 2012, ha incontrato Silvio Olteanu (Rom, 14-7-1) perdendo di misura sui 6 round.
CANOA ● MOLMENTI (a.fr.) Da lunedì il primo dei sei raduni di Daniele Molmenti a Londra per testare il canale che a settembre ospita il Mondiale di canoa slalom.
ROMA 2024 Tutto come previsto per Roma 2024: Claudia Bugno diventerà general coordinator. L’ex ferrarista Simone Perillo, sarà international relations and planning manager. Ufficializzati anche i commissari Coni in Lombardia (Mornati, vice Buonfiglio) e Calabria (Fabbricini, vice Cecilia D’Angelo). CAROLINA Infine la Kostner. Non se n’è parlato in Giunta, ma il suo caso giudiziariosportivo tiene sempre banco. Nel ricorso della Wada al Tas si chiede per lei una sanzione più severa, «da due a quattro anni». Un’altra storia che sembra non finire mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Uomini: 200 sl Pizzetti 1’49”08; 50-100 ra Franceschi 27”86 (Broglia 27”94), 1’01”59; 50 fa teoldi 24”54; 200 mx Cova 2’02”91. ● BIANCHI E GRIMALDI (al.f.) A Forlì (25 m). Uomini: 50 do Sabbioni e Pizzamiglio 24”48; 100 do Sabbioni 53”35, Pizzamiglio 53”48, Di Tora 54”19; 200 mx Pizzamiglio 1’59”96. Donne: 100 sl Bianchi 55”88; 800 sl Grimaldi 8’43”72; 100 do Barbieri 59”36; 100 ra Carraro 1’07”96, Celli 1’09”16, 200 mx Polieri 2’13”47.
OLIMPIADI HOCKEY GHIACCIO ● MILANO PERDE Così in gara-1 delle semifinali (su 7): Asiago-Milano 5-2 (0-1, 2-1, 3-0); Val Pusteria-Renon 2-3 rig (2-1, 0-0, 0-1, 0-0, 1-2). ● BOLZANO K.O.(m.l.)Bolzano perde 2-1 (0-0, 10, 1-1)a Linz in gara-3 (su 7) dei quarti Ebel.
2024: AMBURGO PIU’ FORTE I cittadini di Amburgo spingono la candidatura della loro città per i Giochi 2024 più di quanto i berlinesi facciano per Berlino. È quanti comunica il comitato olimpico tedesco in un sondaggio: il 64% contro 55%. Sono già candidate Roma e Boston.
HOCKEY PISTA ●
POSTICIPO (m.nan) Nel posticipo della 21a, Valdagno-Trissino 11-4 (p.t. 4-1; 2 Bicego, 2 Lopez, Bertoldi, 4 Ordonez, 2 Oruste; Pallares, Pasquale, Faccin, Nicoletti). Si recupererà l’8 aprile Forte dei Marmi-Breganze. Classifica: Forte dei Marmi* 54, Breganze* 47, Valdagno 46, Cgc Viareggio 44, Bassano 38, Trissino 36, Follonica 27, Lodi 26, Pieve 25, Matera 23, Giovinazzo 21, Sarzana 19, Prato 8, Correggio 6. (*: una in meno)
IPPICA ●
IERI 12-11-6-9-10 A Trieste (m 1660): 1 Pipino Baggins (R. Derstro jr) 1.15.8; 2 Runa Horse; 3 Regina Oz; 4 Rain del Brenta; 5 Ramira Cof; Tot.: 4,10; 1,96, 3,06, 3,92 (25,66). Quinté: 4.258,32. Quarté: 450,37. Tris: 143,96. ● OGGI QUINTÉ AD AVERSA Al Cirigliano (inizio convegno alle 15) scegliamo Poker Model (3), Rassel d’Ete (15), Mourinho Dante (10), Naval Vessel (13), Radix di Costa (2) e Pompadour (16). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (14.25). Galoppo: Grosseto (15.10).
JUDO ●
PODI AZZURRI (e.d.d.) Tre secondi e cinque terzi posti per l’Italia a Zurigo nell’European:2° per Matteo Medves (66), Alessia Regis (57), Carola Paissoni (70); 3° per Salvatore Mingoia (66), Nicholas Mungai (90), Federico Cavanna (100), Francesca Milani (48), Margherita Truglia (70).
NUOTO ●
DOPPIO FRANCESCHI (al.f.) A Milano (25 m).
PALLANUOTO ●
OGGI CAMPIONATO Oggi si gioca la settima di ritorno: alle 19 Canottieri NapoliFlorentia; alle 19.30 Brescia-Como, Bogliasco-Bpm Sport Management, LazioRoma Vis Nova (dir. RaiSport 2), Carisa Savona-Pro Recco; alle 20.30 PosillipoCarpisa Yamamay Acquachiara. Class.: Brescia 49; Pro Recco 48; Acquachiara 38; Sport Management 35; Savona 25; Posillipo 23; Como, Can.Napoli 19; Bogliasco 18; Lazio 16; Roma Vis Nova 6; Florentia 4. ● EUROLEGA DONNE C’è il ritorno dei quarti: alle 19 Ujpest (Ung)-Padova, and. 137; Sabadell (Spa)-Imperia, and. 8-8; Kirishi (Rus)-Vouliagmeni (Gre), and. 10-9; Szentes (Ung)-Olympiacos (Gre), and. 6-10.
SPORT INVERNALI ●
MONDIALI BIATHLON A Kontiolahti (Fin) oggi riprendono i Mondiali con la 15 km ind. donne: azzurre Wierer, Oberhofer, Gontier e Sanfilippo. Diretta 17.15 Eurosport.
VELA ●
FARR 40 (r.ra.) Enfant Terrible di Alberto Rossi (tattico Vascotto) ha vinto a San Diego il Farr 40 Midwinter Championship, primo evento del circuito internazionale di Farr 40. 2° Plenty, 3° Flash Gordon. ● IN OMAN (r.ra) Inizia oggi in Oman la seconda tappa dell’Extreme Sailing Series 2015 (circuito di regate di catamarani Extreme 40) In gara 9 equipaggi 8 le nazioni rappresentate, per l’Italia gareggerà il Lino Sonego Team dello skipper Lorenzo Bressani.
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pendio ma a un rimborso spese. Parteciperanno infine all’elezione del capo dello Stato, con una sequenza dei quorum, però, diversa dall’attuale: due terzi dei componenti per i primi tre scrutini, tre quinti dei componenti fino al sesto scrutinio, e tre quinti dei votanti dal settimo.
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Che altro? Mutamenti di rilievo. Abolizione delle Province, abolizione del Cnel, possibilità del governo di intervenire sulla normativa locale, suddivisione più razionale delle materie tra Stato e Regioni (tornano allo Stato energia, infrastrutture, grandi reti di trasporto).
IL FATTO DEL GIORNO LA SFIDA DELLE RIFORME
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Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, 44 anni e quello per le Riforme Maria Elena Boschi, 34 LAPRESSE
C’è il sì della Camera al nuovo Senato: il «partito di Renzi» è sempre più forte? 1La legge che depotenzia Palazzo Madama va avanti e supera il no di Forza Italia e sinistra Pd sempre più in crisi d’identità di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Ieri la Camera ha approvato il disegno di legge Boschi di riforma della Costituzione: 489 presenti, 357 sì, 125 no, 7 astenuti. Nonostante la larga maggioranza, le polemiche politiche…
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Lo so, ci sono state un mucchio di polemiche politiche, le abbiamo anticipate già ieri. Sarebbe però interessante anche ricordare di che stiamo parlando. Legge Boschi, eccetera: cioè? È la legge che depotenzia il Senato e introduce un sacco di altri cambiamenti. Ma, visto che me lo chiede, direi di cominciare dall’inizio. Prima di tutto stiamo parlando di una legge di revisione costituzionale, regolata cioè dall’articolo 138 della nostra Carta. Quando si tratta di modificare la Costituzione, le procedure si moltiplicano e si complicano. Intanto è
necessario che lo stesso testo sia approvato due volte, prima da una Camera poi dall’altra, con voto distanziato di almeno tre mesi. Mentre i primi due passaggi sono regolati come al solito (commissione, emendamenti e approvazione a maggioranza semplice) i secondi due passaggi sottostanno a regole diverse: i testi non passano più in commissione, ma l’aula li deve respingere o approvare in blocco, cioè senza emendamenti. Bisogna che l’approvazione, per essere valida, provenga dalla maggioranza assoluta, cioè la maggioranza degli aventi diritto al voto: la maggioranza dei votanti non basta più. Una volta superato anche questo ostacolo, bisogna ancora aspettare tre mesi prima della promulgazione: in quel lasso di tempo, infatti, un quinto dei membri di una camera oppure cinque consigli regionali oppure mezzo milione di elettori possono chiedere la revisione della riforma. Questa procedura è consentita solo se, al secondo giro, la legge non è
stata approvata dai due terzi degli aventi diritto al voto. Al referendum, una volta tanto, non è previsto quorum: anche se vota una parte minima della popolazione, basterà che i fautori della legge prendano un voto in più degli avversari. E finalmente, a quel punto, la legge potrà essere promulgata ed entrare in vigore. Per il 2018 si fa certamente in tempo. Se si va a votare prima invece…
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Che cosa stabilisce la legge, che a questo punto si dovrà prendere o lasciare? La parte più importante è il depotenziamento del Senato. I senatori – in numero di 95 + 5 nominati dal capo dello Stato per sette anni – non saranno più eletti dal popolo, ma dai consigli regionali al loro interno. Questa assemblea non darà più la fiducia al governo e non sarà chiamata ad approvare che le leggi costituzionali. Gli eletti di Palazzo Madama godranno però dell’immunità parlamentare e avranno diritto non a uno sti-
Che cosa non andava bene, alle opposizioni, di questa normativa? Ma intanto le opposizioni fanno la guerra a Renzi in quanto Renzi, prima di tutto. È quella che si chiama opposizione politica, che non guarda tanto al merito di quello che si discute ma solo al soggetto che fa la proposta. Al Senato, ricorderà, il disegno di legge Boschi fu votato in un’aula semideserta, perché il premier aveva forzato i tempi della discussione, costringendo i parlamentari a far notte. S’è gridato allo scandalo per quella procedura («una legge costituzionale approvata da un Parlamento vuoto!»), ma Renzi ha fatto spallucce. L’opposizione di sinistra si straccia le vesti soprattutto per la combinazione tra l’abolizione del Senato e l’Italicum: poiché la legge elettorale di Renzi lascia che almeno la metà della Camera sia stabilita dai partiti invece che dalle preferenze, la sinistra dem, Sel, Bersani sostengono che la democrazia ne esce colpita o dimezzata. È un discorso lungo, che non abbiamo lo spazio per affrontare qui. È un fatto che la trincea dell’Italicum è l’ultimo tentativo degli avversari interni del premier-segretario per battere un colpo. Sconfitti anche qui, avranno poche chances di uscire dall’irrilevanza. Si parla infatti ormai di un «partito di Renzi», trasversale, che starebbe soppiantando sia il Pd che Forza Italia.
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Le obiezioni del centrodestra? Berlusconi non ha quasi argomenti: ai tempi del Patto del Nazareno ha scritto questa riforma insieme a Renzi. Infatti un gruppo consistente dei suoi ha votato “no” per una questione di affetto verso di lui. Ma ha anche scritto una lettera all’ex Cav per informarlo che su questa riforma non ha nessuna intenzione di mettersi di traverso.
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NOTIZIE TASCABILI IL NUOVO FONDO
Ecofin: via libera al piano Juncker Dall’Italia 8 miliardi ● Anche l’Italia darà il suo contributo al piano Juncker. Nel giorno in cui l’Ecofin approva le regole del nuovo Fondo strategico europeo per gli investimenti (Efsi), Matteo Renzi ha annunciato infatti che il governo verserà 8 miliardi attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. L’ok dato ieri dai 28 ministri delle Finanze prevede che il contributo non finisca in un’unica cassa dalla destinazione incerta, come da proposta
iniziale, ma sia utilizzato per progetti di interesse nazionale, «anche se è chiaro che i criteri di allocazione dei fondi non devono essere di tipo geopolitico — ha specificato Padoan —. L’Italia ha già prodotto una lista di progetti di interesse, per un valore di circa 240 miliardi».
LA PRIMA VISITA
ATTACCO DI BOKO HARAM
Jean-Claude Juncker e Matteo Renzi
Il Papa annuncia Ragazza kamikaze «Nel 2016 andrò esplode al mercato: in Argentina» 12 morti in Nigeria ● È la notizia che tanti, tantissimi fedeli nel suo Paese attendevano da tempo: nel 2016 Papa Francesco farà il suo primo viaggio pastorale in Argentina, «ma bisognerà trovare l’incastro con altre visite», ha detto lo stesso Santo Padre al «Cracova News», giornale autogestito dai ragazzi di una parrocchia della periferia di Buenos Aires che lo hanno intervistato.
● Ancora un attentato compiuto da un’adolescente in nome di Boko Haram in Nigeria: una ragazzina si è fatta saltare in aria in un affollato mercato nella città di Maiduguri, nel nord-est del Paese. I morti sarebbero 12 (34 per altre fonti). L’esercito nigeriano ha però riconquistato la città di Bama, la seconda più grande dello Stato del Borno, che era controllata dagli islamisti.
LA NAVE DA CROCIERA COSTRUITA A MONFALCONE
Elisabetta, 88 anni, regina d’Inghliterra, durante il varo del Britannia GETTY
Elisabetta vara il Britannia Il “gigante” inglese è italiano ● Lunga 330 metri, con 15 ponti per i passeggeri, 6 mila opere d’arte a bordo per un valore di oltre un milione di sterline, 13 ristoranti, quattro piscine e una spa. Costo: 473 milioni di sterline (657 milioni di euro). Sono le cifre del Britannia, il nuovo gigante dei mari della società inglese P&O: ma quella annunciata come la «più grande e migliore nave nella storia dell’industria delle crociere britannica» è stata costruita a Monfalcone (Gorizia) da Fincantieri. L’ha inaugurata ieri nel porto inglese di Southampton la regina Elisabetta con una bottiglia di vino frizzante del Sussex. Nel suo primo anno di attività, il Britannia (stesso nome dello yacht reale inglese, in servizio dal 1954 al 1997) visiterà 57 porti in 31 Paesi, navigando per quasi 145 mila km.
IL CARROCCIO DIVISO
La sentenza di Salvini: «Tosi è fuori dalla Lega» 1«Ho provato ogni possibile mediazione»
roccio. Tosi ha tentato così un’ultima intesa; sì alle condizioni poste dal leader (tra cui nessuna lista a nome Tosi alle regionali venete) tranne due: no al controllo del commissario ad hoc Gianpaolo Dozzo sulla lista della Liga Veneta e no al veto sulla Fondazione. Replica di Salvini: «Sono sempre pronto a valutare una proposta che tenga però conto di quanto stabilito dall’ultimo consiglio federale». Insomma, comando io.
Così il leader rompe col sindaco di Verona che pensa a una lista con Italia Unica e Ncd
Francesco Rizzo
C
osa pensi del voto regionale in Veneto, Matteo Salvini la aveva ripetuto anche ieri, a modo suo: «Per quello che ha fatto, Zaia ce la fa anche se mi candido io, tu, Gesù bambino e tutti quanti messi assieme». Ma il leader di quello che, secondo il sondaggio Piepoli, oggi è il terzo partito d’Italia (16%, +4% su Forza Italia) ora deve fare i conti con un av-
versario in più: il sindaco di Verona Flavio Tosi. Ieri Salvini lo ha buttato giù dal Carroccio: «Ho provato mediazioni di ogni tipo ma purtroppo, ricevendo solo dei “no”, sono costretto a prendere atto delle decisioni di Tosi e quindi della sua decadenza da militante e da segretario della Liga Veneta-Lega Nord». Proprio ieri scadeva l’ultimatum: chi faceva parte della fondazione “Ricostruiamo il Paese”, che rimanda al sindaco di Verona, doveva lasciare il Car-
Flavio Tosi, 45 anni, fra 2013 e 2014 è stato vicesegretario della Lega ANSA
CAINO Adesso però il sindaco — che, al contrario del capo, considera «impraticabile» l’uscita dall’euro — rischia di affossare la Lega in Veneto nella battaglia per confermare Zaia
contro la Moretti (Pd). L’ex vicesegretario del Carroccio potrebbe correre in uno schieramento con tre liste: i suoi fedelissimi, Italia Unica di Passera e Ncd. Replica di Salvini: «Se insisterà a candidarsi contro Zaia, ben pochi lo seguiranno». Ospite di Otto e mezzo su La7, il sindaco in serata aveva anche spiegato: «Secondo le regole della Lega, la Liga Veneta, che rappresento, ha facoltà di decidere liste ed alleanze nel rispetto delle autonomie regionali. Ma stavolta Milano ci ha detto: “L’ultima parola è nostra”. Inoltre non è accettabile chiedere di sciogliere la Fondazione. Se la Lega mi dice di lasciarla e in Veneto le liste le decide un commissario, potrei candidarmi da solo». Dopo l’espulsione, il ruggito: «Salvini mente, è un Caino che si traveste da Abele». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BLITZ IN NOVE REGIONI
NESSUNA PROVA CHE BERLUSCONI SAPESSE DELLA MINORE ETÀ DI RUBY
Colpo ai Casalesi: tra i 42 arrestati i figli di Sandokan
FRANCO COPPI LEGALE DI BERLUSCONI
L’EPISODIO DI RUBY NIPOTE DI MUBARAK? DEGNO DI UN FILM DI MEL BROOKS...
Folla di cronisti ieri a Roma, davanti alla sede della Cassazione per la sentenza sul processo Ruby ANSA
Processo Ruby «Berlusconi assolto ora è definitivo» 1La Cassazione conferma la sentenza d’appello per l’ex Cavaliere dopo una lunga camera di consiglio Elisabetta Esposito
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ala il sipario sul processo Ruby. Ieri, dopo una interminabile camera di consiglio, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione, che a questo punto diventa definitiva, di Silvio Berlusconi nel processo in cui l’ex capo del governo era imputato di concussione per induzione e prostituzione minorile. In primo grado era stato condannato a 7 anni, in appello era arrivata una contestata assoluzione. La Suprema Corte doveva decidere se accogliere o rigettare la richiesta, avanzata dal procuratore generale Eduardo Scardaccione, sull’annullamento e
conseguente rinvio dell’assoluzione di Berlusconi in un processo che ha fatto molto discutere e che ha influito anche sulla vita politica. E ha deciso a favore dell’ex-Cav, che ha atteso la sentenza chiuso ad Arcore, in costante contatto con i suoi avvocati, seguendo minuto per minuto tutto quello che accadeva a Roma dal primo pomeriggio. Non era ottimista. «Tenteranno di farmela pagare adesso che sono pronto a tornare in campo», ripeteva ai fedelissimi. Si sbagliava. «MEL BROOKS» In mattinata Scardaccione aveva tenuto la sua requisitoria: «L’episodio in cui Silvio Berlusconi racconta che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel
La giovane marocchina Karima El Mahroug, nota come Ruby, 22 anni: nel 2011 è diventata mamma
EDUARDO SCARDACCIONE PG DELLA CASSAZIONE
Brooks e tutto il mondo ci ha riso dietro», ha detto. Sottolineando poi che il fatto che Noemi Letizia e Ruby fossero entrambe minorenni «non è una coincidenza» e rende «non credibile» che solo Berlusconi ignorasse l’età della giovane. Ma Franco Coppi, legale del Cavaliere, si è affrettato a ribadire che «lo avrebbe saputo solo successivamente». Il pg ha ricordato pure la telefonata dell’ex premier da Parigi al capo di gabinetto della Questura di Milano, Pietro Ostuni, il 27 maggio 2010: ci fu «una pressione irresistibile e una violenza grave, perdurante e inammissibile», «nessun dubbio sul fatto che ci sia stata costrizione e indebita prestazione in un settore delicato come la custodia dei minori». LE TAPPE Il 18 luglio 2014 l’Appello aveva ribaltato la sentenza di primo grado (sette anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici) assolvendo il leader di Forza Italia dall’imputazione di concussione per costrizione «perché il fatto non sussiste» e da quella di prostituzione minorile «perché il fatto non costituisce reato». Stanotte, la prima reazione di Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia: «Ottima notizia, che risarcisce solo in minima parte tutto quello che ha subito Berlusconi. Si conclude un processo che non si sarebbe dovuto celebrare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
ASSALTO AL CALIFFATO
1 Sgominato
il clan Schiavone Nel libro paga ai “soldati” 1500 euro al mese
Q
uanto guadagnano gli af f iliati alla ‘ndrangheta? Partendo dai “soldati semplici” e i “sottufficiali”, tra i 1500 e i 2500 euro al mese, almeno per i detenuti. «Uno stipendio più alto di quello di un maestro», sospira il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo. Denaro raccolto grazie alle estorsioni (fra il 3 e il 5% su ogni attività privata e pubblica, oltre alle slot machine imposte dove possibile) e che, prima del suo arresto, nel gennaio 2013, era gestito da Carmine Schiavone. Fra le cui mani — secondo gli investigatori — scorrevano 300 mila euro al mese. La “nota spese” delle cosche, con tanto di libro paga e di “pizzini” nascosti nel manubrio di una bicicletta a Casal di Principe (Ce), è emersa grazie all’operazione “Spartacus Reset”: 42 arresti (ma solo 12 persone non erano già detenute) in una decina di province, tra cui Napoli e Caserta ma anche Cuneo, Terni e Lecce. Nei 42 nomi ci sono Carmine, figlio di
Francesco detto Sandokan (boss all’ergastolo dal 2008) e suo fratello Nicola. FUOCHI I carabinieri hanno anche sequestrato kalashnikov, fucili d’assalto, fucili a pompa, una mitragliatrice e quattro pistole, mentre i libri contabili scoperti — con i nomi e le cifre appuntati a mano — hanno confermato le parole di alcuni collaboratori di giustizia. Ma l’operazione ha permesso anche di chiarire come il clan dei Casalesi abbia reagito alle inchieste e agli arresti dai tempi di Francesco Bidognetti, incarcerato nel 1993: il suo potere era passato nelle mani della cosca che fa capo a Francesco Schiavone; finiti in cella lui e il figlio Carmine, il nuovo uomo forte era Romolo Corvino, il boss che, quando venne scarcerato nel luglio 2013, venne salutato dalla famiglia con una batteria di fuochi d’artificio. Lo stesso Corvino, tornato in cella per estorsione nel novembre 2013, compare tra i 42 destinatari dei mandati di cattura emessi ieri. Gli investigatori hanno inoltre individuato e sequestrato a Villa Literno (Ce) un nascondiglio-bunker utilizzato per la latitanza degli affiliati. Gli inquirenti hanno infine accertato venti episodi di estorsione, che costavano alle vittime del “pizzo” tangenti dai 1500 ai 5000 euro. f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MURATORE DI MAPELLO ROMPE IL SILENZIO IN AULA
Offensiva irachena per liberare Tikrit E dall’Isis video shock del bimbo killer N el giorno in cui l’Isis pubblica un nuovo video di un bambino in tuta mimetica e a volto scoperto che uccide a colpi di pistola una presunta spia del Mossad, Tikrit è ufficialmente sotto assedio. Le forze di sicurezza irachene sono vicinissime a riconquistare la città in mano allo Stato Islamico dallo scorso giugno, che si trova circa 150 chilometri a nord di Baghdad. Dopo aver ripreso il controllo di Al Alam, ultima roccaforte dei jihadisti prima di Tikrit, l’esercito è entrato con pesanti combattimenti nella periferia a sud (dove si trova anche l’ospedale generale) e poi circondato la casa di Saddam Hussein, più centrale. Circa 30 mila soldati, appoggiati da migliaia di miliziani sciiti e sunniti, si sono mossi con decine di carri armati e veicoli blindati. Alle loro spalle il fuoco di copertura di artiglieria e aviazione. Già negli ultimi giorni le forze di Baghdad avevano attaccato
Uno dei 42 arrestati nel blitz, che ha impegnato 200 carabinieri ANSA
hanno intimato alla popolazione di al-Karma, sobborgo di Falluja, di lasciare le abitazioni in 24 ore. Un ordine che prelude a un massiccio attacco.
Un soldato iracheno dopo la ripresa del villaggio di Albu Ajil, vicino Tikrit AFP
Tikrit con pesanti bombardamenti. L’avanzata è proseguita nonostante i jihadisti abbiano fatto saltare in aria un ponte che collega Al Alam a Tikrit e un foreign fighter francese, Abu Ali al Firansi, si sia fatto esplodere contro le barricate irachene nella provincia di Salah al Din, a
est della città assaltata. Anche la coalizione internazionale a guida americana si è mossa: due raid sui centri di comando dell’Isis a Mosul, la vera “capitale” del Califfato, e 36 miliziani uccisi. L’assalto anti Isis è ai massimi livelli e continuerà nei prossimi giorni: ieri gli iracheni
APPELLO A RENZI Sul fronte libico fa discutere la richiesta che il capo delle forze armate, il generale Khalifa Haftar, ha rivolto al premier italiano: «A Renzi chiedo di convincere la comunità internazionale a rimuovere l’embargo sulle armi e di aiutarci a combattere per una Libia libera dagli estremisti. È decisivo anche per l’Italia: se dovesse vincere l’Isis, sarebbe a rischio la vostra sicurezza». Sempre ieri, in Spagna, sono stati arrestati due presunti jihadisti che stavano pianificando un attentato e in Egitto un ufficiale è morto e tre reclute sono rimaste ferite in un’esplosione, rivendicata dall’Isis. Mentre è già offline dopo appena un giorno il social network 5elafabook.com, nato per i sostenitori del Califfato.
Bossetti: «Mai visto Yara Sono padre di famiglia» ● «Non ho mai visto quella ragazza, non sono un assassino, sono un padre di famiglia». E poi: «Non capisco tutto questo accanimento da parte della Procura». A quel punto il tribunale gli ha chiesto di rivolgersi ai giudici e non al pubblico ministero, verso cui Massimo Bossetti fissava lo sguardo. È andata così, ieri a Brescia, l’udienza in cui si discuteva la richiesta di scarcerazione del muratore di Mapello (Bg) dopo la bocciatura da parte del gip di Bergamo, Ezia Maccora. Il pm Letizia Ruggeri, nel corso del suo intervento, durato una quarantina di minuti, ha chiesto che Bossetti rimanga in carcere. Per sostenere la richiesta dell’unico sospettato, in cella dal 16 giugno scorso per l’omicidio della tredicenne, l’avvocato Claudio Salvagni ha invece puntato sulle presunte differenze fra le tracce del Dna mitocondriale trovate sul corpo di Yara Gambirasio
(che non sono riconducibili a Bossetti) e quelle di Dna nucleare (a lui certamente attribuibili). Ma anche sulla validità di un’altra prova, i frammenti di tessuto dei sedili del furgone di Bossetti scovati sui leggings della vittima. Secondo la difesa, gli stessi tessuti sono utilizzati su un grande numero di automezzi. Quanto alle ricerche sul computer riguardanti immagini di minorenni, i legali hanno nuovamente sostenuto che potrebbero essere state generate automaticamente. La decisione del tribunale è attesa fra qualche giorno.
Massimo Bossetti, in cella da 9 mesi
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MERCOLEDĂŒ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VALENTINA LODOVINI
IL REALITY DI MTV
Riecco Ginnaste Le storie normali di ragazze super
ÂŤFaccio tante commedie, ma mi piace impegnarmiÂť
Davide Marostica
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1Da domani è al cinema con Bisio e Matano E a teatro porta la trattativa Stato-mafia
Alessandro De Simone LONDRA
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ondra, meta di molti giovani italiani che cercano qui ciò che il nostro paese non offre piĂš: lavoro e sicurezze... Un fenomeno complesso, che sta raccontando un regista, italiano, che vive da anni nella capitale britannica, Luca Vullo, in un documentario, Influx, di cui si parla giĂ molto e che svela quanto i nostri connazionali stiano dando alla cultura e all’economia inglese. Ricambiati, per fortuna, e il successo di Cinema Made in Italy, rassegna sul meglio della nostra produzione annuale, lo dimostra. La quinta edizione si è appena conclusa. Tra gli attori e registi ospiti anche Valentina Lodovini, talento e bellezza da esportazione che ha accompagnato la commedia di Gianni Di Gregorio, Buoni a nulla, accolta con calore. Valentina, una bella soddisfazione. ÂŤĂˆ stata una grande emozione, il film se lo merita. E poi, questa è una cittĂ incredibile e che amo. Ho la sensazione che prima o poi mi ci trasferirò. Anche se continuo a pensare che l’Italia sia il posto piĂš bello del mondo.
Stai lavorando molto, anche all’estero, in una produzione internazionale come il fantasy “The Games Makerâ€?. ÂŤĂˆ una favola per bambini che ancora deve uscire in Italia. Il film è stato presentato all’ultimo Sundance Festival, nella sezione kidsÂť. Tra i tuoi film che devono ancora uscire, c’è anche I milionari di Alessandro Piva, in cui hai un ruolo molto difficile. ÂŤLa sceneggiatura piĂš bella che abbia mai letto, una sorta di Quei bravi ragazzi su un pezzo
VADO IN SCENA CON TRAVAGLIO: SONO CERTA CHE LA CONOSCENZA CI SALVERĂ€ HO UN RUOLO MOLTO DIFFICILE NE “I MILIONARIâ€?: FILM SU UN CLAN CAMORRISTA VALENTINA LODOVINI ATTRICE
Purtroppo non sei potuta restare molto a Londra, il lavoro chiama. SÏ, proprio domani esce il film di Alessandro Genovesi, Ma che bella sorpresa, in cui recito con Claudio Bisio e Frank Matano. Di questi tempi è un privilegio essere cosÏ impegnati.
Valentina Lodovini, 35 anni, è nata a Umbertide (Perugia) DARREN BRADE
della nostra storia che era importante far conoscere. L’ascesa e caduta del clan camorrista dei Di Lauro racconta l’Italia di ieri e quella di oggi. Rosaria Cavani, il personaggio che interpreto, è una donna controversa, che fa finta di non vedere e non sapere quello che le sta succedendo, una forma di omertĂ anche piĂš grave della menzogna. Ăˆ un ruolo che ho amato tantissimoÂť. Un impegno che porti anche a teatro, con Marco Travaglio e il suo spettacolo-inchiesta, â€œĂˆ Stato la Mafiaâ€?. ÂŤSu Marco Travaglio si sono dette e si dicono tante cose, ma penso sia una persona che si deve ascoltare. Il suo spettacolo racconta la presunta trattativa Stato-mafia e per questo sono fiera di poter lavorare con lui (prossima data il 20 a Campobasso, ndr), da cittadina prima che come attrice. “La conoscenza ci salverĂ â€? diceva Peppino Impastato, e anche io ne sono convintaÂť. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
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L’umore di molti voi è sfigombroso, la vita di relazione vi stufa. E vedete drammi anche in un ambetto al lotto. Ottenete soddisfazioni suine, però.
La Luna è opposta, gli zebedei vi fumano come lacrimogeni. Sembrano delinearsi pure noie in fatto di contratti e a sud dell’ombelico. State su, poi passa.
Il lavoro riceve gli assist della Luna che vi manda a rete con facilitĂ . Compaiono pure sollievi economici, serenitĂ amorosa e felicitĂ fornicatoria. Bingo.
Energie e fortuna s’impennano. E i successi si accavallano uno sopra l’altro. Come si accavalla il vostro corpo con altri corpi, suinally. Soldi col segno piÚ.
Sul lavoro forse non quagliate granchÊ. PerchÊ il vostro umore è una mezza ciofeca e gli altri non cooperano. Don’t mord and be suin: vi farà gioco.
La vostra faccia di glutei incanta e voi intarsiate meno gli zebedei altrui col punteruolo della polemica: meno male. Lavoro ok, ormone baldanzoso.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
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7+
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7,5
I ritmi si calmano e voi producete tanto. BenchĂŠ non siate molto disponibili a mediare. I soldi chiedono cautela, la fornicazione is a little purgativ.
La Luna nel vostro segno vi rende avanti. E vi conferisce un fiuto quasi magico. Anche nel trovare, ideare, avviare. C’è sfigopendulismo suino, però.
Qualche impiccio e il dovervi interfacciare con ambienti e persone non piacevoli rendono complessa la giornata. Amor e fornicazion, però, vi sorreggono.
Il lavoro di squadra approda al successo e risente positivamente del vostro apporto. Un colloquio, poi, può dare sviluppi super. Desolatio suina, però.
Evitate malumori ingiustificati e polemiche di pura marca acquariana: il Creato tutto ve ne sarĂ grato. Lavoro ni, amore e sudombelico fonti di gioia.
Potete ricavare dal lavoro soddisfazioni cospicue e divertirvi nel privato. Plutone, poi vi fa arricchire, Nettuno trasformare, la Luna fornicare. Bingo.
Stiller e Wilson sfilano in passerella come in Zoolander
ono instancabili, tenaci, fortissimi, eppure insicuri, confusi, fragilissimi. Sono talenti e prima ancora adolescenti: straordinariamente abili in pedana, straordinariamente normali fuori. Tra gioie e difficoltà , speranze e delusioni, in questi anni abbiamo imparato a conoscerli e da lunedÏ torneranno a raccontarsi, tutti i pomeriggi, con le loro storie. Sono gli atleti di Ginnaste-Vite Parallele, il docu-reality di Mtv nato nel 2011 e dedicato alle giovani promesse della ginnastica artistica italiana. Dieci ragazzi alle prese con i sacrifici sportivi e i problemi di ogni giorno, tra tante difficoltà e un’enorme passione per una disciplina che dà molto e chiede altrettanto. Protagoniste della nuova stagione le veterane del programma Francesca De Agostini, Elisa Meneghini, Alessia Praz ed Elisabetta Preziosa, le new entry al femminile, Sophia Campana ed Enus Mariani, e le conferme Nicola Bartolini, Marco Sarrugerio, Ludo-
La new entry Sophia Campana
vico Edalli e Andrea Cingolani. Nei nuovi episodi focus puntato sugli allenamenti tra Milano, Brescia e Lissone, ma pure sulle gare dei Mondiali dello scorso ottobre in Cina fino all’apertura del campionato di serie A. Siamo felici di partecipare perchÊ, oltre a dare visibilità alla ginnastica, il programma ci mostra come persone prima che come atleti — dice l’italoamericana Sophia Campana —. All’inizio è strano trovarsi le telecamere agli allenamenti ma l’importante è che passi il messaggio: con passione e impegno si possono raggiungere grandi traguardi. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
LA CANTANTE SI ASSICURA CONTRO LE CADUTE SUL PALCO
Swift, gambe da 40 milioni di dollari
� Che sorpresa ieri sulle passerelle parigine! Durante la sfilata di Valentino, in un’esplosione di foto con gli smartphone, ecco apparire infatti Ben Stiller e Owen Wilson, in perfetto stile Derek e Hansel, i due protagonisti della commedia tutta moda e faccette Zoolander che avrà presto il suo sequel, sempre con la regia di Ben Stiller.
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE
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ALBUM D’APRILE
CON PAOLINI TRA RUGBY E POLITICA Cosa c’entra la palla ovale con la democrazia? ÂŤNon credo che l’esercizio della politica vada confinato ai professionisti. Stessa cosa per il rugbyÂť. Parola di Marco Paolini che in ÂŤAlbum d’aprileÂť, ci offre stasera un viaggio affettuoso, ironico e amaro intorno alla generazione partita dal ‘68 e arenatasi negli Anni 80, dalla voglia di cambiare il mondo al sospetto di non esserci riusciti. DA VEDERE STASERA SU LA EFFE ALLE 21
� Non è certo la prima volta: la rock star Rod Stewart si fece assicurare la voce per 6 milioni di dollari; la modella tedesca Heidi Klum, invece, le gambe, per 1,3 milioni di euro, ma la sinistra valeva 125 mila euro in piÚ della destra (la causa era una cicatrice). Oggi tocca alla cantante Usa Taylor Swift, che ha stipulato una polizza per tutelarsi nel caso un infortunio le impedisca di ballare durante i concerti.
Madonna docet, si direbbe. Valore, 40 milioni di dollari, una cifra che avrebbe stupito la stessa Taylor (si tratta pur sempre di oltre la sesta parte del suo patrimonio stimato). Il nuovo tour della Swift parte in maggio da Tokyo e toccherĂ anche Manchester, Colonia e Dublino. Intanto la cantante sembra avere un nuovo fidanzato, il 31enne musicista, cantante e disc jockey scozzese Calvin Harris. AssicurerĂ anche lui?
LO SPORT IN TV
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MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT