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domenica 15 marzo 2015 anno LXXI - numero 11 euro 1,40
NAZIONALE: DENTRO PIEDI BUONI E ORIUNDI (EDER-VAZQUEZ)
Conte prepara la V2 Verratti e Valdifiori
ORE 13: GAZZETTA NEWS
La Schiavone ospite di lusso ORE 14: GAZZETTA LIVE
La A con Galeone-Mastrangelo
I due play convocati per Bulgaria e Inghilterra IL COMMENTO di Sebastiano Vernazza 21
CALCIO DI DOMENICA NOSTALGIA O NO? Nessuno oggi lascerebbe sola Rita Pavone. Ricordate il ritornello dell’immortale canzone? «Perché perché la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita di pallone, perché?». Correva l’anno 1962 e il campionato si «sentiva» alla radio, a «Tutto il calcio minuto per minuto». All’inizio soltanto i secondi tempi e soltanto da 4 campi, col divieto di andare in onda nelle ultime giornate per evitare che l’andamento dei risultati potesse influenzare certe gare. L'ARTICOLO A PAGINA 21
L’APPROFONDIMENTO di Fausto Narducci 21
IL FILO DI ARIANNA ROMPE IL GHIACCIO Strano destino quello di Arianna Fontana, regina indiscussa dello short track. Per lei, che nel 2006 a Torino divenne la più giovane medagliata azzurra (15 anni e 314 giorni) degli sport invernali e che è rimasta sul podio anche a Vancouver 2010 e Sochi 2014, è come se il tempo si fermasse ogni volta, costringendola a ripartire daccapo alla ricerca della popolarità.
ORE 19: PALLAVOLO FEMMINILE
Modena-Conegliano in diretta
Marco Verratti, 22 anni (Psg) e Mirko Valdifiori, 28 (Empoli)
8
LA JUVE VINCE 1-0 A PALERMO
EURO MORATA UN SUPERGOL: MESSAGGIO AL BORUSSIA
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
9 771120 506000
50 3 1 5>
BREGA, GUGLIELMI ALLE PAGINE 8-9
ZEMAN, PAZZO RITORNO SCUOTE IL CAGLIARI MA AL 93’ PARI-BEFFA
LICARI, CARUSO, D’ANGELO, DELLA VALLE, IARIA, VITALE ALLE PAGINE 2-3-4-5
Effetto Zdenek: segna Joao Pedro, sfiorato il raddoppio. Poi un pasticcio in difesa regala a Vecino la rete dell’1-1 dell’Empoli BOCCI, CALVI A PAGINA 7
12
DOMANI FIORENTINA-MILAN
Montella e Pippo, che incroci E Sacchi sponsorizza Sarri
w
Thohir entusiasta del ritiro della maglia numero 8 di D’Antoni: «Noi ritireremo la 30 di Carrizo con lui dentro»
C’è il Cesena, altra chance per Podolski che si gioca il futuro. Mancini pensa a Tourè: «E’ come un figlio, proveremo a prenderlo»
7
L'ARTICOLO A PAGINA 21
IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI
SVEGLIA POLDI! L’INTER HA FAME
Lucas Podolski è in prestito dall’Arsenal
SERVIZIO A PAGINA 6
OLIVERO, GOZZINI A PAGINA 12
10
Lo spagnolo entra e sblocca i bianconeri con la 10a rete stagionale Allegri va a +14 risparmiando alcuni big per mercoledì Dortmund brutto e lento in Bundesliga col Colonia: 0-0 in casa
IL PERSONAGGIO
Il Napoli rivede Insigne Dopo 126 giorni incubo finito MALFITANO A PAGINA 10
RISULTATI & CLASSIFICA 27a GIORNATA
IERI CAGLIARI-EMPOLI PALERMO-JUVENTUS OGGI (ORE 15) ATALANTA-UDINESE (0-2) GENOA-CHIEVO (2-1) SASSUOLO-PARMA (3-1) VERONA-NAPOLI (2-6) ORE 18 INTER-CESENA (1-O) ORE 20,45 DOMANI FIORENTINA-MILAN (1-1) ORE 19 TORINO-LAZIO (1-2) ORE 19 ROMA-SAMPDORIA (0-0) ORE 21 JUVENTUS*** 64 PALERMO*** ROMA 50 UDINESE* LAZIO 46 EMPOLI*** NAPOLI 46 SASSUOLO FIORENTINA 42 VERONA SAMPDORIA 42 CHIEVO GENOA* 37 ATALANTA INTER 36 CAGLIARI*** TORINO 36 CESENA MILAN 35 PARMA** (-3) *Una partita in meno **2 in meno ***1 in più
30 1-1 0-1
35 31 30 29 29 26 24 21 20 9
RUGBY
All’Olimpico in 60.000 Ora la Francia ha paura di noi
DA NON PERDERE 1 Serie B, cade il Carpi Colpi di Lanciano e Bari Occasione per il Bologna SERVIZI ALLE PAGINE 22-23
2 Short track: Fontana storico oro e un bronzo Lo snowboard è azzurro BATTAGGIA ALLE PAGINE 32-33
3 Alla Tirreno vola Poels Nibali viene staccato: oggi Terminillo con neve BUONGIOVANNI, MELILLO ALLE PAGINE 30-31
BERGONZI, BETTINI, GHISALBERTI, GIALANELLA ALLE PAGINE 21-28-29
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Serie A R Anticipi 27a giornata 1
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3
● 1 L’esultanza di Morata per il gol-vittoria, con Lichtsteiner sulle spalle 2 Il tiro dell’1-0 3 A fine gara il Palermo saluta i tifosi REUTERS-LAPRESSE-GETTY
Signora senza misericordia Morata entra, segna, vince
1Juventus cinica a Palermo: poche occasioni, poi ci pensa il solito spagnolo
Allegri lascia la Roma a -14 (per ora) e può pensare al Borussia senza distrazioni
Fabio Licari INVIATO A PALERMO
S
uper-Morata dopo Wonder-Pogba. La meglio gioventù tira ancora una volta la Juve fuori dagli impicci, manda un bell’«achtung!» al Borussia, e riscrive la classifica con uno spettacolare, benché temporaneo, +14 sulla Roma (aspettando che la Samp le faccia il test post-Coppa Italia). Ma non c’è mica da esaltarsi per l’ennesimo 1-0. Niente manovra, tre tiri in porta e una sindrome ormai consolidata chiamata «non riusciamo più a creare occasioni da gol». E così, come contro l’Atalanta, tocca al singolo in odore di fuoriclasse – sì, lo spagnolo è di un’altra categoria e più gioca con continuità più lo dimostra – regalare un successo che, con la semplice manovra, non sarebbe mai arrivato. Per di più contro un Palermo versione Mister Hyde: solo che, un tempo, il colto Dottor Jekyll si trasformava nel suo alter ego negativo soltanto in trasferta, adesso lo fa anche in casa. La testa era alla Champions, le gambe forse, e il turnover s’è avvertito: ma che a Dortmund serva un’altra Juve Allegri lo sa bene. INDISPENSABILE TEVEZ E infatti non è un caso
che il tecnico sprema ancora Tevez. Tutti a pensa- Sorrentino – sarebbe stato vano senza l’entrata re: ma perché non lo lascia riposare? Sicuro, ve- dello spagnolo «giusto». Fuori Llorente dopo dersi la partita disteso in panchina avrebbe fatto un’ora, «vittima» del tipo di gioco di Allegri ma bene a muscoli un po’ contratti da sette mesi di soprattutto di una depressione non solo fisica, iper-lavoro: ma facciamo fatica a immaginare co- ecco un’altra Juve che aveva già cambiato aspetto sa sarebbe stata la Juve senza l’argentino. Una con Vidal (meno frenetico di Sturaro) e sopratlagna. Se il recupero del 3-5-2 offre almeno quel- tutto con la crescita di personalità e ritmo di Marla sicurezza difensiva mancata nechisio. Invece di restare là davanti, gli ultimi tempi, è anche vero che il tutto solo e in attesa di un cross che LA PARTITA baricentro medio s’abbassa tantisnon arriverà mai, Morata arretra a simo (neanche 50 metri) e la po- Il 3-5-2 garantisce centrocampo, lotta con cattiveria e vertà del centrocampo, fasce comsoprattutto prende di mira a turno ai bianconeri solidità prese, non dà una mano né all’ari difensori del Palermo: lasciandoli difensiva, ma quanta gentino, costretto a correre e rinnella polvere con le sue acceleracorrere e sfiancarsi, né a Llorente, fatica in attacco zioni. In più, il colpo «alla Pogba», ormai un caso per come lascia in addirittura più voluto del gol del dieci i compagni. Il Palermo dei Tevez si spreme francese: un tiro alla Higuain, da tempi belli avrebbe saltato con più fuori, a girare, sul palo lontano, facilità le fragili opposizioni cen- ancora: impossibile imparabile. Uno spettacolo. Dopo lasciarlo fuori. trali, Vazquez avrebbe giocato di 70’ poco spettacolari. sponda e Dybala si sarebbe infilato Siciliani troppo pigri tra i giganti, ieri un po’ statici, delASPETTANDO PIRLO In prospettila difesa. Il Palermo attuale s’è offerto alla scon- va Champions un bel sollievo arriva anche dal refitta senza neanche andare al tiro. cupero di Barzagli. Nessuno può chiedergli di essere implacabile come un anno fa, non ancora, FENOMENO MORATA Tevez, dunque. E natural- ma non gli è mancato un grammo di coraggio. mente Morata. Perché tutto lo sforzo dell’argen- Con Dybala tutto piuttosto facile, con i tedeschi tino – suoi gli altri due tiri in porta, respinti da vedremo. Meno entusiasmante Pereyra, che do-
po belle partenze si spegne un po’ ma può essere decisivo, e Bonucci al quale il 3-5-2 avrebbe dovuto restituire fluidità di manovra e più partecipazione offensiva: invece no, forse anche per aiutare Barzagli. In Germania il trio arretrato può essere utile pensando che il pari garantisce i quarti di finale, ma se non si ritrovano gli automatismi meglio pensarci bene. Senza dimenticare che la variabile fondamentale è Pirlo. Comunque, seconda gara senza subire gol e primo successo in trasferta dopo tre pari. PALERMO DOVE SEI? D’altra parte il Palermo offre meno resistenza di Udinese (0-0), Cesena (2-2) e Roma (1-1 nel finale). Il calo di tensione e gioco, probabilmente nascosto dal 3-1 al Napoli, si è ripresentato stavolta. Altro che progetti d’Europa (per la quale servirebbe il 6° posto), qui c’è il rischio di perdere anche il titolo di bella sorpresa. Non si vedono la manovra avvolgente, le ripartenze veloci, l’aggressione: tutto molto normale, tendente all’«arreso». Il calo di Vazquez e Dybala c’entra di sicuro, le assenze di Gonzalez e Lazaar idem, la situazione di Barreto non aiuta. Ma ora Iachini deve inventarsi qualcosa, che forse passa per Belotti, per chiudere una campionato che può essere ancora da ricordare. Presto, però. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
PALERMO
0 1
JUVENTUS
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Morata al 25’ s.t. (3-5-2) Sorrentino; Vitiello, Terzi, Andelkovic; Rispoli, Rigoni, Maresca (dal 18’ s.t Jajalo), Barreto (dal 31’ s.t. Belotti), Daprelà (dal 38’ s.t. Emerson); Vazquez, Dybala PANCHINA Ujkani, Milanovic, Ortiz, Della Rocca, Bolzoni, Chochev, Quaison, J. Silva, Bentivegna ALLENATORE Iachini BARICENTRO BASSO 49,7 METRI CAMBI DI SISTEMA 3-4-1-2 31’ s.t. AMMONITI Vazquez, Andelkovic per gioco falloso; Dybala per c.n.r.
(3-5-2) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pereyra, Marchisio, Sturaro (dal 1’ s.t. Vidal), De Ceglie (dal 32’ s.t. Padoin); Tevez, Llorente (dal 15’ s.t. Morata) PANCHINA Storari, Rubinho, Ogbonna, Evra, Pepe, Matri ALLENATORE Allegri BARICENTRO BASSO 49,3 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Barzagli, Lichtsteiner, Morata, Pereyra per gioco falloso
ARBITRO Guida di T. Annunziata NOTE paganti 20.120, incasso 889.870; abbonati 9.730, quota 115.601. Tiri in porta 0-3; fuori 1-6. Angoli 5-4. Fuorigioco: 1-5. Rec.: 1‘ pt, 4’ st
PRIMO TEMPO 18’ Primo sussulto della Juve È anche l’unico di una certa pericolosità. La firma è di Carlitos Tevez che spara da oltre 25 metri. Sorrentino non riesce a trattenere, ma, per sua fortuna, non c’è nessuno in agguato pronto a mettere dentro. 25’ Ecco Sturaro Il nuovo acquisto bianconero ha l’occasione per trasformare il primo giorno da titolare juventino in serata di gloria. Lo invita Tevez, ma lui, disturbato da Masiello, calcia fuori. 42’ Schema Punizione di Marchisio, spiovente per la testa di Llorente che la spizza, De Ceglie prova la rovesciata, ma c’è fuorigioco. 45’ Carlitos, aggiusta la mira! L’ultima occasione del tempo è sui piedi dell’argentino, sul destro, ma il numero 10 la spreca ancora.
SECONDO TEMPO 6’ Sempre Tevez Punizione per la Juve, è la posizione per la «maledetta» di Pirlo, ma, in assenza del primo specialista, tocca a Carlitos che tira forte e un po’ centrale. La prodezza è di Sorrentino che riesce a deviare. 25’ La perla di Morata Sembra una partita che lentamente si trascina verso lo 0-0 e invece decide di risolverla Alvaro, lo spagnolo che riceva vicino al limite dell’area, controlla, si porta la parla sul sinistro verso l’interno e fa partire una parabola a giro sulla quale non può nulla nè il suo marcatore Andelkovic nè il portiere palermitano Sorrentino. 46’ L’occasione rosa La chance Palermo è sui piedi di Dybala che su respinta di testa di Chiellini calcia al volo, ma malissimo.
LA MOVIOLA di MARCO IARIA
REGOLARE L’INTERVENTO DI CHIELLINI SU RIGONI Partita senza squilli, quasi soporifera fino al capolavoro di Morata. Una passeggiata pure per l’arbitro Guida e i suoi assistenti. La squadra guidata dal giovane fischietto di Torre Annunziata non è stata sottoposta a nessun stress-test al Barbera. L’unico episodio in area su cui si è levata qualche protesta (da parte del Palermo) è stato al 34’: Rigoni lamenta un’istruzione da parte di Chiellini con il braccio, ma è tutto regolare. Nessun
problema, insomma, anche se la gestione dei cartellini da parte di Guida lascia un po’ a desiderare. Per esempio, nel primo quarto d’ora della partita erano da giallo gli interventi (simili) di Sturaro e Barreto. Par condicio per difetto. La prima ammonizione arriva al 38’ ed è corretta: giusto sanzionare Vazquez che commette fallo a gioco fermo su Marchisio. Da quel momento Guida mette l’acceleratore: alla fine ne ammonirà sette.
3
fIL PROTAGONISTA
ALVARO MORATA
Ora fa gol pure da fuori E così si è già superato 1Per la prima volta in doppia cifra: 10 reti. «Mi sembra di giocare alla Juve da 4-5 anni»
LA PARTITA DELLO SPAGNOLO AI RAGGI X
1Alvaro Morata, prodotto del vivaio del Real Madrid, è alla prima stagione con la maglia della Juventus. A inizio preparazione ha subito un infortunio che l’ha tenuto fuori per due mesi, poi il rientro e l’esplosione REUTERS
TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla
Fabiana Della Valle
ATTACCO
INVIATA A PALERMO
L
a decima sinfonia meritava una giocata speciale, forse è per questo che Alvaro Morata ha scelto la strada più difficile. Il povero Andelkovic in fondo aveva fatto la cosa giusta, lasciandogli spazio sul piede sbagliato, il sinistro. Ma quando sei baciato dal talento, destro o mancino conta poco. Morata non ha pensato, non si è fatto problemi. Ha colpito e basta, inventando il gol della vittoria bianconera. Risultato: un tiro a giro dopo aver ricevuto palla da Marchisio. Prima ancora lo spagnolo aveva fatto un bel movimento per dettare il passaggio al compagno. E’ la prima volta che segna da fuori area, una giocata simile l’aveva fatta a Empoli, ma era più a destra e un metro e mezzo dentro l’area. Un’invenzione, ma non solo quella: dal momento in cui è entrato da solo ha fatto ammattire la difesa del Palermo. ABILITÀ E MODESTIA Otto mesi di Juve, i primi due passati a curarsi per colpa del brutto infortunio a inizio preparazione, già dieci reti. Morata ha segnato in tutte le competizioni: 7 in campionato, 2 in Coppa Italia e uno in Champions League. Mai era arrivato in doppia cifra: l’anno scorso al Real si era fermato a 9. Solo Tevez nella Juve ha fatto meglio. Merito di Allegri, che con lui alterna bastone e carota, merito del rapido ambientamento a Torino, merito di madre natura, che l’ha dotato degli strumenti giusti. «Mi sembra di essere a Torino da 4-5 anni, devo ringraziare la Juve per l’opportunità e per la fiducia. Ma non ho ancora dato il massimo:
2
1
2
1
1 2
1
2
1
1 1
FUORIGIOCO 2 FALLI FATTI 3 IL GOL
PALLONI GIOCATI 17
CONTRASTI VINTI 1
1
1
PASSAGGI POSITIVI 2
CROSS 2
PALLE PERSE
CLASSIFICA PASSAGGI NEGATIVI
MINUTI GIOCATI
8
14
Giorgio Chiellini Arturo Vidal
8
Fernando Llorente
8
Stephan Lichtsteiner
8
30’ Recupero
Alvaro Morata
4’
1 DA DOVE HA TIRATO
25’ ST
GDS - DATI OPTA
devo lavorare ancora per migliorare tatticamente e fisicamente. Potevo segnare ancora di più». GOL DA CHAMPIONS «Morata ha fatto un gol meraviglioso attaccando il centrale, avrebbe dovuto farlo già prima - ha detto Allegri -. Il tiro di sinistro? Ha qualità e poi si allena bene. La speranza è che migliori». E che al Real non venga in mente di esercitare il diritto di riacquisto (non prima del 2016 però). «Ora l’abbiamo noi, poi vedremo», ha tagliato corto il tecnico, che ha capito subito che cosa aveva tra le mani. Un diamante grezzo da maneggiare con cura e soprattutto da modellare a Vinovo. Morata è giovane e irruente, a volte un po’ indisciplinato tatticamente: ammonito per un’entrata dura e già diffidato, verrà squalificato per un turno e salterà la
prossima partita di campionato contro il Genoa. Per questo Allegri lo riprende spesso e ama tenerlo sulla corda. «A Dortmund potrei dare qualche cambio, non è detto che giochi la formazione dell’andata», aveva detto Max alla vigilia di Palermo. Messaggio indirizzato a Morata? Chissà, forse sì. Nel dubbio, lui si è fatto trovare pronto. E’ entrato al posto di Llorente e dopo 11 minuti ha fatto gol. Risposta: adesso prova a lasciarmi fuori... «In Germania ci aspetta una partita difficile, è una grande squadra con tanti giocatori di qualità», ha concluso Alvaro. Non tutti però sono capaci di inventare gol bellissimi con il piede sbagliato. Morata al Borussia ha già segnato all’andata. A casa ha il pallone della Champions: quattro giorni sono più che sufficienti per preparare altre sorprese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
Serie A R Anticipi 27a giornata
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
LE PAGELLE di FABIO LICARI PALERMO
JUVENTUS
5,5
6
RIGONI COMBATTE VAZQUEZ A METÀ DYBALA ESTRANEO MALE DAPRELÀ IL TECNICO IACHINI
5,5 Preoccupante l’involuzione del Palermo dopo tanto girone d’andata. Qualche bella manovra, ma i collegamenti con Dybala sembrano interrotti e il gioco non va. Un tiraccio in 90’: Belotti serviva prima.
IL MIGLIORE RIGONI
6 Se la gioca con Rispoli, senza far nulla di speciale. Ma almeno combatte, resiste al dinamismo di Sturaro e alle accelerazioni di Pereyra, tranne sul-gol. Alla lunga il suo peso si sente. Diversamente dai colleghi.
DAPRELA’
5 Poca spinta e poca copertura. La sua posizione ideale sarebbe a sinistra di una difesa a 4: esterno dei cinque, invece, non trova i tempi dell’incursione e subisce un Lichtsteiner neanche troppo lucido. ● CROSS 3 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 26
6
5
5,5
SORRENTINO Morata, be’, è Morata: «nada», niente da fare. Parata thriller, senza trattenere, su Tevez. Un bel riscatto sulla punizione dell’attaccante argentino.
VITIELLO Uno che regge e soprattutto «regge» la difesa dopo l’addio di Muñoz. Non si fa schiantare da Tevez. Poi toccherebbe a chi è davanti far gioco…
TERZI Si sente l’assenza in difesa di Gonzalez. Terzi fa quel che può, ma quasi resuscita Llorente perdendo il tempo su un recupero. Così così.
ANDELKOVIC Vero che è un po’ distante da Morata nell’azione del gol, ma questo è uno di quei casi in cui prevale il merito della punta. Qualche sofferenza.
● PARATE 2 ● RINVII 9 ● PRESE ALTE 1
● CONTRASTI 2 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 37
● CONTRASTI 1 ● LANCI 9 ● PASSAGGI 42
● CONTRASTI 1 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 35
6
5
5,5
6
RISPOLI Avesse il coraggio, o l’incoscienza forse, di Morganella, sarebbe più utile per l’equilibrio che dà sulla fascia. E sa anche crossare.
MARESCA Se gli manca la condizione non è lui. E infatti poche geometrie e affanno su contrasti. Comprensibile che Iachini l’abbia rischiato, ma gli è andata male.
BARRETO Non facile giocare sapendo che deve andar via e con lo stadio che lo fischia. Qualche bell’anticipo sul mezzo destro, ma troppe pause e meno grinta.
VAZQUEZ Bel primo tempo, compreso tunnel a Tevez, anche se spesso non ha compagni da «assistere», poi scompare nel secondo: come succede ogni tanto. Sotto tono.
● CROSS 4 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 24
● TIRI 0 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 24
● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 36
● TIRI 0 ● SPONDE 4 ● DRIBBLING 1
● TIRI 0 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 27
IL PEGGIORE
6
5,5
6
s.v.
s.v.
DYBALA Un po’ è colpa del Palermo che gli gioca lontano e non lo «vede» proprio. Un po’ però è lui, da un mese, lontano dagli standard. Un tiraccio e stop.
JAJALO Non ha la regia di Maresca, ma quell’agonismo che un po’ accende il centrocampo. Solo che il ritmo è calato, e prima non c’era uno come Morata.
BELOTTI Ennesimo quarto d’ora finale e, come accade da tempo, inutile. Finché il Palermo andava, aveva ragione Iachini. Ora forse è tempo di recuperarlo.
EMERSON Nel finale per Daprelà. Sembra avere un po’ più di «fuoco» dentro, ma forse anche perché la Juve s’è abbassata.
● TIRI 1 ● SPONDE 6 ● DRIBBLING 3
● TIRI 0 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 18
● TIRI 0 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0
● CROSS 1 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 7
s.v.
MARCHISIO C’È UTILITÀ TEVEZ RIECCO BARZAGLI LLORENTE DELUDE IL TECNICO ALLEGRI
6,5 Solito discorso: azzecca i cambi, vince e, magari, allunga ancora. Certo che la Juve fatica da morire a trovare il tiro, non il gol. E si capisce perché non rinuncia a Tevez: troppo giù la manovra.
IL MIGLIORE MORATA
7 Dalla luna (un quarto) al sole. Entra, partecipa al gioco, è irresistibile negli allunghi. E poi, da attaccante vero, segna un gran gol (7° in A). Insomma: dà un senso alla Juve. Ma perché certe cattiverie?
LLORENTE
4,5 Non gliene riesce una. Sempre più dura, vista la retrocessione a seconda punta e il tipo di gioco di Allegri. Però è molle, impreciso, malinconico: dà l’impressione che la palla a lui sia palla persa. Che succede? ● TIRI 0 ● SPONDE 5 ● DRIBBLING 0
L’ALLENATORE DELLA JUVE
che piace a me, vincere 1 a 0 significa che la squadra è compatta e non prende gol. C’è stato il grande rientro di Barzagli, Sturaro finché è rimasto in campo ha giocato bene, poi ha rimediato una botta alla caviglia, speriamo sia recuperabile, così come mi auguro Pirlo». SOSTITUZIONI Decisivi i cambi: «Avere l’opportunità di inserire giocatori capaci di spaccare la partita è fondamentale, certo. Ricordo che lo fu pure al Milan quando vincemmo lo scudetto, cosa che non riuscì nel secondo anno».
AD ALLEGRI VA BENE L’1-0: «MICA FACILE CONTRO QUEI DUE» «Contenere Dybala e Vazquez non è roba da poco: squadra matura e compatta. A Dortmund con l’11 migliore, ma serve pure fortuna» Francesco Caruso INVIATO A PALERMO
on pazienza e poco turnover, Max Allegri si porta a «più 14» in attesa della Roma. Lo aveva detto alla vigilia che la Juve non è una squadra per giocatori stanchi. E la squadra ha ascoltato il suo tecnico e lo ha assecondato con una gara accorta e giudiziosa. «Non era semplice vincere que-
sta partita, il Palermo in casa ha conquistato 26 punti su 35 e contenere Dybala e Vazquez non è roba da nulla. Abbiamo dato dimostrazione di maturità, non abbiamo concesso nulla, a parte un contropiede nel primo tempo. Anche nella ripresa abbiamo controllato e siamo andati in vantaggio. Ma potevamo e dovevamo gestire meglio l’1 a 0. Alla fine abbiamo una vittoria in più e una partita in meno. A Dortmund però ci vorrà una prestazione diversa tecnicamente, credo che ce la faremo». Allegri continua a predicare pazienza e prudenza sullo scudetto: «Abbiamo 64 punti e ci mancano 6 vittorie e qualche pareggio. Abbiamo centrato un altro successo importante, col risultato
DIFESA A QUATTRO In Germania la Juve potrebbe schierarsi con la difesa a quattro: «Bisognerà valutare le condizioni di Barzagli che alla fine era stremato, dopo otto mesi di inattività non è la prima gara a pesare ma la seconda. Sì, è probabile utilizzare la linea a quattro ma potremmo anche giocare a tre. Contro il Borussia dovremo fare gol e forse uno non basterà, ce ne vorranno due. Siamo in salute e abbiamo l’entusiasmo giusto per affrontare quest’ottavo di finale».
HANNO DETTO
«E SE SU DYBALA S’INFILA LA ROMA? HO UN’OFFERTA DI 40 MILIONI, VEDREMO CHI SI INSERIRA’»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6
BONUCCI Sufficienza d’obbligo perché il Palermo non riesce mai a rendersi pericoloso. Però si astiene misteriosamente dal partecipare alla manovra.
CHIELLINI Momento non esaltante neanche per lui, ma Dybala è troppo isolato, e in versione «normale», per fargli del male. Gli manca un po’ di fiducia.
● PARATE 0 ● RINVII 4 ● PRESE ALTE 0
● CONTRASTI 3 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 40
● CONTRASTI 0 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 20
● CONTRASTI 2 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 44
6
6
6,5
5,5
LICHTSTEINER Qualche affondo, più per inerzia, nervi o poca resistenza di Daprelà: in realtà è poco lucido e finisce fuori posizione. I rivali non approfittano.
PEREYRA Tipo un gioco di prestigio: c’è e poi non c’è. Bene qualche accelerazione e il pressing alto, ma troppe pause. Continuità, questa sconosciuta.
MARCHISIO Timidezza in avvio. Poi però trova il ritmo, si carica la Juve sulle spalle e comincia a far girare palla e rivali. Meno stanco degli ultimi tempi.
STURARO Come dovesse recuperare il tempo perduto: parte sparato e fa tanto lavoro quanta confusione. Allegri pensa agli equilibri, lui prende una botta: sostituito.
● CROSS 5 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 20
● TIRI 0 ● RECUPERI 9 ● PASSAGGI 41
● TIRI 0 ● RECUPERI 13 ● PASSAGGI 43
● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 18
6,5
6
s.v.
DE CEGLIE Arrugginito parecchio da come non si trova con i compagni e soffre Rispoli. Senza offrire quel contributo d’attacco che era il suo forte.
TEVEZ Lontano dalla versione «top player», ma indispensabile per il movimento, la spinta anche emotiva, le soluzioni d’attacco. E poi almeno tira in porta.
VIDAL Quello preMondiale, o sarebbe meglio dire preinfortunio, non si è ancora visto. Qui tanto mestiere e più equilibrio di Sturaro.
PADOIN Nel finale sostituisce De Ceglie, per chiudere meglio la fascia sinistra. Il soldatino risponde sempre «sì».
● CROSS 2 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 14
● TIRI 3 ● SPONDE 4 ● DRIBBLING 4
● TIRI 0 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 23
● CROSS 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 3
CARIOLATO 6 DE PINTO 6
DAMIANO 6 MARIANI 6
fAREA TECNICA
ALLENATORE DEL PALERMO
IACHINI NON CI STA «NOI POCO CONCRETI MA VIVI FINO ALLA FINE»
MAURIZIO ZAMPARINI PRESIDENTE DEL PALERMO
BENE COSÌ: MERCOLEDÌ A DORTMUND ARRIVERÀ UNA JUVE SUPER CONCENTRATA
«Non segniamo da tre partite? Sono sereno, ci siamo concentrati di più sulla fase difensiva. E poi gli avversari ora ci conoscono»
ANDREA BARZAGLI DIFENSORE DELLA JUVE
Fabrizio Vitale PALERMO
TEVEZ RE DEL GOL Poi spiega anche la scelta di Tevez titolare qui a Palermo: «Ho messo dentro Tevez perché sennò sarebbe arrivato a Dortmund con troppi giorni di inattività, col rischio di perdere la condizione migliore e Carlitos inoltre ha anche l’obiettivo di vincere la classifica dei cannonieri». Superato nel migliore dei modi l’ostacolo rosanero, la testa adesso è tutta rivolta al Borussia e alla trasferta in Germania: «Ci arriviamo con la squadra migliore, ma questo non basta, bisogna anche essere fortunati e nella sfida d’andata a Torino purtroppo non lo fummo, perché ci fu lo scivolone di Chiellini».
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BARZAGLI Sembra recuperato. D’accordo che la volta che Dybala mette il turbo è costretto a farsi ammonire, ma ha tempi e rischia la gamba. Può solo crescere.
5
IL PEGGIORE
6
BUFFON Non è uno scherzo: zero tiri in porta del Palermo, uno solo fuori (e un po’ malandato). Tocca un paio di palloni su angolo, per non addormentarsi.
● TIRI 2 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0
GUIDA Nessun errore grave, vede anzi bene sulla caduta di Rigoni in area bianconera, e quindi merita il «6». Però un po’ troppo permissivo all’inizio (e la gara infatti s’incattivisce). E qualche interpretazione da migliorare.
fAREA TECNICA
C
6,5
RINNOVO? C’È STATO UN POUR PARLER TRA IL MIO PROCURATORE E LA SOCIETÀ. L’IDEA È DI RESTARE STEFANO SORRENTINO PORTIERE DEL PALERMO
B
eppe Iachini lo sapeva che contro la Juve sarebbe stata dura lo stesso. Anche se con la testa a Dortmund, i bianconeri hanno tenuto alta la concentrazione, e soprattutto non hanno concesso un tiro in porta ai rosanero. La prestazione del Palermo, comunque, gli è piaciuta. «Tutti dicevano che la Juventus non sarebbe stata concentrata e invece è venuta a giocarsi la partita per vincere — spiega il tecnico — Noi, tranne il gran gol di Morata, abbiamo tenuto bene il campo e siamo stati capaci di tenere la partita viva fino all’ultimo. Dal punto di vista tattico, abbiamo affrontato la gara nel modo migliore possibile
ed è rimasta in equilibrio fino al gesto di Morata». A SECCO Il dato che allarma è che il Palermo non segna più. I rosanero sono rimasti a secco per la terza gara di fila. L’ultimo gol di Dybala (Zamparini ha dichiarato di avere ricevuto un’offerta di 40 milioni) risale alla gara con la Lazio. Un fatto inedito in questa stagione. «Potevamo creare qualcosa in più se fossimo stati un tantino più cinici e concreti lì davanti — ammette —. Ci può stare in un campionato che non riesci a segnare, ma abbiamo preso anche 14 legni, e oggi avremmo qualche punto in più. È anche vero che nelle ultime tre partite abbiamo subito un solo gol aggiustando molto l’aspetto difensivo. Ci sono dei momenti in cui una fase può funzionare meglio di un’altra e viceversa. Non sono preoccupato dal fatto che non segniamo. Gli avversari iniziano a conoscerci e sanno perfettamente che concedere spazio a Vazquez e Dybala è molto pericoloso. La Juventus è stata brava a limitarci». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Anticipi 27a giornata JUVENTUS
PALERMO
70
19
2
8
33 8
4 25
171
ANGOLI
BASSO 49,7metri
BARICENTRO PALERMO
4
PASSAGGI EFFETTUATI
469
136
20 9
53,6%
BARICENTRO
BASSO 49,3 metri JUVENTUS
409 26 37
PASSAGGI RIUSCITI
POSSESSO PALLA
27
5
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
46,4%
3
0 3 TIRI NELLO SPECCHIO
PALLE PERSE
10 19
18 20
FALLI COMMESSI
CONTRASTI
14 10
77%
80,7%
27
17
15 8
19
1
3
GAZZETTA DELLO SPORT - DATI OPTA
fL’ANALISI TECNICA
lasciato scappare un «è probabile che giocheremo a 4», e allora a destra ci sarà l’imprescindibile Lichtsteiner. Anche ieri il «trenino» svizzero è stato il migliore nella produzione di cross (5), contrasti vinti (3, come Barzagli) e per conclusioni fuori dallo specchio (2). Un dato marginale, ma che rende l’idea della pericolosità delle sue incursioni, specie se confrontate con le zero conclusioni verso la porta del centravanti Llorente.
Vincenzo D’Angelo
Check up bianconero M per la Champions Chiellini è tuttofare 1Il difensore tocca 88 palloni, ma sbaglia pure 14 passaggi
Llorente, solo sponde. Lichtsteiner è sempre il re dei cross: 5 LA MOSSA TATTICA
LICHTSTEINER: cross 5 PEREYRA: occasioni create 3 TEVEZ: dribbling positivi 4 MARCHISIO: palloni recuperati 13 MARCHISIO PEREYRA
1
TEVEZ
VIDAL
LICHTSTEINER
MORATA
PASSAGGIO MOVIMENTO MOVIMENTO CON PALLA
2
Con l’ingresso di Vidal, la Juve è tornata ad attaccare meglio la profondità, sfruttando la catena di destra composta dal cileno e Lichtsteiner. Poi con Morata dentro per Llorente, è migliorato il fraseggio in velocità e la ricerca degli spazi. Quando Morata l’ha trovato, è arrivato il gol GDS
L’EURORIVALE
6
DA MARTEDÌ LE COPPE
Borussia brutto e lento Solo pari con il Colonia 1Vince il Bayern: Reina primo spagnolo ad aver giocato nei 4 maggiori tornei
calciatore spagnolo ad aver giocato nei quattro maggiori campionati europei (Spagna, Inghilterra, Italia e Germania). Festeggia anche Pep, che ieri ha rivisto correre in mezzo al campo capitan Lahm, che a novembre si era fratturato la caviglia. B. DORTMUND-COLONIA 0-0 BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1) Weidenfeller; Kirch, Subotic, Hummels, Schmelzer; Kehl, Gündogan; Mkhitaryan (dal 15’s.t. Blaszczykowski), Kagawa (dal 15’ s.t. Kampl), Reus; Aubameyang (dal 31’ s.t. Immobile). PANCHINA Langerak, Papastathopoulos, Bender, Ramos. ALLENATORE Klopp.
Elmar Bergonzini
T
roppo lento per essere il Borussia di Klopp. I gialloneri non destano una buona impressione in casa contro il Colonia, pareggiando per 0-0 (il secondo di fila in campionato, non succedeva da 7 anni). Ieri sarebbe stata la giornata perfetta per il Dortmund per ottenere la 700esima vittoria della propria storia in Bundesliga: esattamente 10 anni fa il club ebbe la certezza che non sarebbe fallito nonostante i 180 milioni di debiti. Per celebrare la ricorrenza i tifosi, prima della partita, hanno organizzato una marcia col motto «Non dimenticare mai da dove vieni. Guardiamo indietro con fierezza e orgoglio». A dire la verità però, il Dortmund ha giocato a ritmi talmente bassi che sembrava che pure i giocatori avessero preso parte alla marcia. Nonostante il risultato deludente, che tiene i gialloneri a 8 punti dalla zona europea, Klopp può essere soddisfatto della difesa: dopo la sfida con la Juventus, in cui la retroguardia era apparsa particolarmente ballerina, il Dortmund non ha più preso gol. Per passare ai
assimo risultato con il minimo sforzo. Ora la Juve può pensare esclusivamente alla trasferta di Dortmund. A Palermo i ragazzi di Allegri hanno tenuto un ritmo non da Juve, ma era difficile immaginarsi il contrario. Il possesso di palla è stata lasciato per lo più agli avversari (53,6%), che però non hanno mai avuto forza e coraggio di affondare. Altrimenti sa- MEDIANA La speranza di Allegri e dell’ambiente rebbe difficile spiegare in altro modo lo zero nel- juventino è quella di riavere a disposizione conla casella dei tiri nello specchio. Allegri può esul- tro il Borussia le geometrie di Andrea Pirlo. Intare soprattutto per il rientro prezioso in difesa di tanto Marchisio continua a farne le veci, con mansioni e soluzioni differenti. Andrea Barzagli. Solido, senza Marchisio davanti alla difesa gasbavature né timori. Barzagli ha rantisce più copertura: ieri 13 palLA STRISCIA vinto tre dei quattro contrasti efloni recuperati, 6 intercettati e 2 fettuati, recuperato sei palloni e contrasti vinti. Di contro, la qualicommesso due falli (uno costato il tà delle giocate offensive non può giallo), giocando 90 minuti senza essere sui livelli di Pirlo, anche se difficoltà. Marchisio ha dimostrato di gradire il ruolo di direttore d’orchestra: SOLUZIONI Così in proiezione Le vittorie della 72 palloni giocati, 43 passaggi poDortmund, Allegri ritrova uno dei Juve a Palermo sitivi e 3 occasioni da gol create, giocatori più importanti della genelle ultime 6 sfide con la ciliegina nel suggerimento stione Conte. Un campione del che innesca Morata-gol. Tornerà mondo 2006, la cui esperienza po- di Serie A, tutte Pogba (ieri out per squalifica) e Vitrebbe garantire maggior sicurez- senza subire reti dal troverà di nuovo una maglia da za nel reparto difensivo, non impeccabile nel match di andata. Il primo nodo da titolare. Il suo ingresso dopo l’intervallo ha dato sciogliere sarà il modulo: 3-5-2 come ieri o il 4-3- una piccola scossa, anche se il cileno non è anco1-2 tanto caro al tecnico? Proviamo a giocare con ra sui livelli delle scorse stagioni: ieri 3 palle rele ipotesi anche analizzando la prestazione di Pa- cuperate a fronte di 9 perse. Col Borussia appare lermo dei giocatori bianconeri. In difesa ci sarà incerta la presenza di Pereyra, che comunque a Chiellini, magari terzino sinistro di una difesa a Palermo ha garantito un po’ di verve offensiva (3 quattro con Bonucci e Barzagli al centro, o terzo occasioni da gol create) e equilibrio (9 recuperi e centrale come ieri, dove si è rivelato il biancone- quattro palloni intercettati). Tevez non ha riporo col maggior numeri di palloni giocati, 88. Il sato neanche un minuto e a Dortmund sarà la Chiello ha fatto il Bonucci, avviando quasi sem- bocca di fuoco bianconera: ieri 3 tiri, 4 dribbling pre la manovra, nel bene e nel male: 44 passaggi riusciti e 4 sponde per l’Apache. Llorente? Cinpositivi (il migliore dei suoi) e 14 passaggi sba- que sponde e poco più. E poi come si fa a rinungliati (il peggiore), cercando più di tutti la palla ciare a un Morata così? © RIPRODUZIONE RISERVATA lunga, con 5 lanci positivi. Allegri a fine gara si è
Kampl con Jurgen Klopp AFP
quarti di Champions deve però tornare a farne. Ieri l’unico attivo è sembrato Kampl (assente a Torino a causa di un virus intestinale): entrato a 30’ dalla fine, si candida per una maglia di titolare per mercoledì ai danni di Mkhitaryan, anche ieri abulico. Immobile è rimasto in panchina fino al 76’, ma neanche con il suo ingresso il Borussia è riuscito a segnare. FESTA BAVARESE Vola (nonostante le assenze delle ali Robben e Ribery) il Bayern Monaco, che vince 4-0 a Brema e va, momentaneamente a +14 sul Wolfsburg. Pepe Reina, ieri all’esordio in Bundes, è il primo
COLONIA (4-4-2) Horn; Olkowski, Maroh, Mavraj, Hector; Peszko (dal 37’ s.t. Svento), Vogt, Lehmann, Risse (dal 45’s.t. Brecko); Ujah, Deyverson (dal 29’s.t. Osako). PANCHINA Kessler, Finne, Halfar, Matuszczyk. ALLENATORE Stoger. ARBITRO Schmidt. NOTE spettatori 80.667. Ammoniti: Aubameyang, Schmelzer. © RIPRODUZIONE RISERVATA
25ª GIORNATA Bayer LeverkusenStoccarda 4-0; Augsburg-Mainz 0-2; Eintracht-Paderborn 4-0; Hertha-Schalke 2-2; Hoffenheim-Amburgo 3-0; Werder-Bayern 0-4; Borussia D.-Colonia 0-0. OGGI Wolfsburg-Friburgo (ore 15.30); Borussia M.-Hannover (17.30). CLASSIFICA Bayern 64; Wolfsburg 50; Leverkusen 42; Borussia M. 41; Schalke 39; Augsburg 38; Hoffenheim 36; Eintracht 34; Werder 33; Dortmund 30; Mainz 29; Colonia 29; Hannover 27; Hertha 26; Amburgo 25; Paderborn 23; Friburgo 22; Stoccarda 20.
I bianconeri a Dortmund Poi Euroleague ● Tornano le coppe europee sempre più nel vivo, con sei italiane in campo. Ecco il programma della prossima settimana con orari e televisioni. Venerdì ci sarà il sorteggio dei quarti. CHAMPIONS LEAGUE Ottavi di finale / ritorno (martedì) Monaco (Fra)-Arsenal (Ing) andata 3-1 Sky Sport Plus HD, ore 20.45 Atletico Madrid (Spa)Bayer Leverkusen (Ger) andata 0-1 Sky Sport 1 HD, ore 20.45 (mercoledì) Barcellona (Spa)Manchester City (Ing) andata 2-1 Sky Sport 1 HD, ore 20.45 Borussia Dortmund (Ger)JUVENTUS andata 1-2 Canale 5, ore 20.45 EUROPA LEAGUE Ottavi di finale / ritorno (giovedì) Dinamo Mosca (Rus)-NAPOLI andata 1-3, Premium Calcio, ore 18; ROMA-FIORENTINA andata 1-1, Premium Calcio, ore 19; Dinamo Kiev (Ucr)Everton (Ing) andata 1-2, ore 19; Ajax (Ola)-Dnipro (Ucr) andata 0-1, ore 21.05; TORINO-Zenit (Rus) and. 0-2, Premium Calcio, ore 21.05 INTER-Wolfsburg (Ger) andata 1-3, Canale 5, ore 21.05 Siviglia (Spa)-Villarreal (Spa) and. 1-3, ore 21.05 Besiktas (Tur)-Bruges (Bel) and. 1-2, ore 21.05
PRIMAVERA
Doppio Bonazzoli, ma l’Inter pareggia Oggi Juve-Fiorentina 1Pure Bari e Milan
bloccate. E il Parma continua a vincere...
S
abato complicato per le capolista. Nel gruppo B doppio 2-2 sulla Milano-Verona. L’Inter pareggia in casa del Chievo, con doppietta del solito Bonazzoli (una rete su rigore), che però non basta per superare i campioni d’Italia, che, trascinati da capitan Yamga (un gol e un assist), impongo il pari ai nerazzurri. Il Milan conferma il momento di difficoltà: dopo il vantaggio di Vassallo, l’Hellas rimonta i ragazzi di Brocchi con due reti di Fares, poi nel finale è Di Molfetta su rigore a trovare il pari. Il successo dell’Udinese sul Cesena infiamma questo finale di stagione regolare. Per la lotta ai due posti playoff, infatti, ci sono sei squadre in quattro punti a sei giornate dalla fine. Nel girone C, il Bari viene fermata a Crotone sullo 0-0, sciupando l’occasione del controsorpasso sulla Roma. Protagonista di giornata è il palermitano La Gumina, autore di quattro reti nel 6-0 all’Avellino. Oggi big match a Torino, con la Juve che ospita la Fiorentina, prima nel girone A. Un gruppo molto equilibrato, dove tutti i giochi sono ancora aperti. Un applauso al Parma di
Crespo, che vince ancora malgrado i guai societari. v.d’a. COSÌ LA 20a GIORNATA GIRONE A Modena-Torino 0-1, ParmaGenoa 1-0, Spezia-Carpi 3-1, VaresePro Vercelli 0-1. Oggi, ore 11: JuventusFiorentina (diretta Rai Sport 2); ore 14.30: Trapani-Entella. Rinviata Sampdoria-Bologna (28 marzo, ore 14.30). Classifica Fiorentina p. 45; Torino 43; Spezia 42; Juventus 38; Parma 34; Sampdoria e Pro Vercelli 30; Entella 29; Bologna 25; Carpi 17; Trapani 16; Modena 15; Genoa 13; Varese 6. GIRONE B Ieri: Pescara-Cagliari 4-1, Brescia-Sassuolo 0-1, Chievo-Inter 2-2, Cittadella-Atalanta 1-2, Milan-Verona 2-2, Udinese-Cesena 3-1. Oggi, ore 14.30: Perugia-Lanciano. Classifica: Inter e Milan p.44; Cesena 32; Chievo e Udinese 31; Verona 30; Sassuolo 29; Atalanta 28; Pescara 22; Cagliari e Perugia 19; Brescia 17; Cittadella 15; Lanciano 5. GIRONE C Mercoledì: Roma-Frosinone 4-0. Ieri: Latina-Lazio 0-1, TernanaVicenza 3-3, Napoli-Catania 3-0, Crotone-Bari 0-0; Palermo-Avellino 6-0, Livorno-Empoli 2-3. Classifica: Bari e Roma p.46; Lazio 44; Catania 37; Empoli 34; Palermo 33; Napoli 31; Latina e Livorno 26; Ternana e Vicenza 18; Frosinone 17; Crotone 11; Avellino 7.
Federico Bonazzoli, 17 anni
6
Nazionale R Le scelte
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
V come Verratti e Valdifiori Conte prepara la V2 in regia
FRANCIA
1Il play dell’Empoli sarà la grande novità delle convocazioni per le partite
con Bulgaria e Inghilterra. Confermate anche le chiamate di Eder e Vazquez
Fabio Licari
COSI’ IN CAMPO?
C
he Verratti non sia il play ideale per Conte si capisce anche dalla lista ampia di convocati per Bulgaria e Inghilterra. Tra i centrali di centrocampo c’è anche Valdifiori, una delle rivelazioni del campionato e «mente» dell’Empoli di Sarri: una chiamata meritata, già comunicata al club. Il ruolo sembra quasi al completo se aggiungiamo Pirlo, in recupero con vista Borussia, Marchisio, che s’è preso in mano la Juve accentrandosi come fosse nato regista, più l’incognita De Rossi, però infortunato e fuori condizione. Ma da Verratti non si può prescindere: il c.t. non ha nessuna preclusione nei suoi confronti e gli farebbe comodo un guerriero-pensatore come quello visto a Londra. Beppe Marotta, a Sky, ha riparlato di Verratti: «Penso che interesserebbe a qualsiasi squadra. E’ un ottimo giocatore, lo conosciamo molto bene, avendolo trattato, però bisogna fare delle scelte». DOVE VERRATTI? Verratti s’è candidato con umiltà, parlando ieri alla «Gazzetta»: portiere escluso, ricoprirebbe tutti i ruoli pur di esserci da protagonista. Senza nascondersi le difficoltà del 3-5-2 («Nel Psg gioco in un ruolo diverso»), della mezzala («I centrocampisti di Conte giocano sempre senza palla») e del play («Potrei dare molto di più davanti alla difesa, ma se c’è Pirlo giocherò allora… in panchina»). E’ proprio da interno che potrebbe trovare spazio nella prossima Italia, con più facilità se Pirlo non riuscisse proprio a recuperare: va bene profondità e «gamba» delle mezzali contiane, ma non sembra così improponibile una mediana con Marchisio play, Verratti e Vazquez al fianco, Candreva e Darmian (o Pasqual) esterni. Copertura e agonismo sarebbero garantiti, con l’italo-argentino chiamato a offrire la qualità mancata fino a oggi. Perché è il centrocampo il reparto più in sofferenza. DIFESA OK Non è invece la difesa il settore messo peggio. Pur non rivivendo l’epoca NestaCannavaro, da Bonucci (leader di statura europea) a Chiellini possiamo stare tranquilli, alme-
SENZA PIRLO BUFFON RANOCCHIA BONUCCI (Darmian)
VERRATTI VAZQUEZ CANDREVA MARCHISIO DARMIAN (Pasqual) EDER
PARIGI twitter @agrandesso
I
BUFFON BONUCCI
CHIELLINI
VERRATTI MARCHISIO CANDREVA PIRLO DARMIAN (Pasqual) ZAZA
VAZQUEZ RCS
Marco Verratti, 22 anni, del Psg e Mirko Valdifiori, 28, dell’Empoli: presto insieme in azzurro
NOMI E PROGRAMMA Sabato 28 a Sofia per l’Euro Martedì 31 allo Juve Stadium l’amichevole con gli inglesi (f.li.) Conte comunicherà la lista dei convocati domenica 22 marzo. Il raduno comincerà lunedì 23 a Coverciano: gli azzurri resteranno al Centro Tecnico fino a venerdì 27, quando è prevista la partenza per Sofia. Sabato 28 Bulgaria-Italia alle 21.45 locali (alle 20.45 ora italiana), gara valida per le qualificazioni all’Europeo del 2016. Nella notte rientro a Torino, dove la Nazionale resterà fino a martedì 31 per disputare l’amichevole con l’Inghilterra (Juventus Stadium, ore 20.45, arbitro il tedesco Brych). Poi liberi tutti fino a giugno quando l’Italia affronterà Croazia (il 12 a Zagabria) e Portogallo (il 16 in amichevole in Qatar): Conte spera in uno stage i primi giorni di giugno, dopo la fine del campionato. I CONVOCATI Ecco la probabile lista per Bulgaria e Inghilterra (tra parentesi quelli in preallarme o in condizioni incerte). PORTIERI Buffon, (Juventus), Sirigu (Psg), Perin (Genoa) DIFENSORI Ranocchia (Inter), Bonucci, e Chiellini (Juventus), Rugani (Empoli), Moretti (Torino). (Barzagli, Ogbonna) CENTROCAMPISTI Darmian (Torino), Candreva e Parolo (Lazio), Cerci (Milan), Pasqual (Fiorentina), Pirlo e Marchisio (Juve), Valdifiori (Empoli), Verratti (Psg), Vazquez (Palermo), Florenzi (Roma), Bertolacci (Genoa), Soriano (Samp) (De Rossi, Santon, Bonaventura, De Silvestri, Antonelli) ATTACCANTI Zaza (Sassuolo), Eder (Samp), Immobile (Borussia D.), Pellè (Southampton), Gabbiadini (Napoli), Destro (Milan). © RIPRODUZIONE RISERVATA
no nel breve e medio periodo. Aggiungiamo che Darmian è un’opzione in più: se la sbriga bene anche dietro e, nel progetto finale di Conte, può fare il centrale che si allarga per coprire l’esterno che si alza. Il c.t. spera di recuperare alla causa anche Barzagli, benché una convocazione immediata postinfortunio potrebbe creare problemi diplomatici con la Juve, e per il futuro punta su Rugani e Romagnoli. In porta, da Buffon a Sirigu a Perin, siamo blindati. EDER IN ATTACCO Anche l’attacco ha più soluzioni. Eder, altro oriundo in arrivo, è una seconda punta di gran movimento e velocità: può integrarsi bene con Zaza, o magari comporre un’eventuale coppia di trequartisti con Vazquez dietro una punta centrale. Rendendo così il modulo più elastico e imprevedibile. Manca il goleador alla Vieri o alla Toni: quello che non sono Zaza e Pellè, quello che non è neanche Destro (la cui convocazione dipende dalle sorti nel Milan), quello che non è più Balotelli disperso dalle parti di Liverpool. Ma per togliersi gli ultimi dubbi manca poco: tra un paio di settimane le nazionali tornano in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL C.T. MI PROVA IN VARI RUOLI, NON SO SE SONO L’IDEALE PER LUI: FORSE MI SERVE TEMPO PER CAPIRE COSA VUOLE IN AZZURRO VORREI FARE IL PIRLO: DAVANTI ALLA DIFESA IO POTREI DARE MOLTO DI PIÙ MARCO VERRATTI SULLA NAZIONALE
4 gare decisive, ma FFF e Lega non fanno sconti: «Immorale e illogico»
Alessandro Grandesso
CON PIRLO
RANOCCHIA (Darmian)
Psg, calendario asfissiante Blanc furibondo 1In 10 giorni Verratti e C. giocano
CHIELLINI
ZAZA
Laurent Blanc, 49 anni, al Psg dal 2013 AP
l successo costa caro al Psg. E non solo in premi per i giocatori. Il calendario infatti si fa asfissiante per la squadra di Verratti che dal 5 aprile in dieci giorni si gioca un pezzo di scudetto, un posto in finale di coppa di Francia, la finale di coppa di Lega e l’andata del quarto di Champions. Magari pure contro il Monaco. Un intreccio velenoso che Federcalcio e Lega non vogliono sciogliere, facendo infuriare Blanc. Il tecnico parigino infatti nel 2010 visse una situazione simile proprio con il Bordeaux che affronta oggi, sperando di trarre profitto almeno dallo scontro di vertice tra Lione e Marsiglia. IMMORALE «Cinque anni fa – ricorda Blanc – giocammo di sabato una finale di coppa di Lega e di martedì i quarti di Champions. Fu un disastro. Oggi è ancora peggio. E’ immorale e illogico. Ne va del calcio francese». Il suo Bordeaux infatti non solo perse la coppa di Lega, ma uscì pure dalla Champions, battuto 3-1 all’andata a Lione. E infine ci fu il tracollo in campionato, andato al Marsiglia di Deschamps. Blanc quindi se ne andò in nazionale. Al Psg quest’anno va peggio. Domenica 5 aprile sfida Bielsa a Marsiglia: una gara che potrebbe decidere lo scudetto. Mercoledì 8 ospita il St Etienne, semifinale di coppa di Francia. Sabato 11 c’è la finale di coppa di Lega, contro il Bastia. E poi arriva la Champions. Mercoledì se va bene. O il giorno prima, magari contro il Monaco che ha buone possibilità di liquidare l’Arsenal, battuto a Londra 3-1. Né Lega né Federcalcio vogliono cambiare date per facilitare un Psg, vetrina del calcio francese e unico club europeo ancora in corsa su quattro fronti. «Ci vorrebbe più buon senso – aggiunge Blanc – perché prima ti incitano a non snobbare le coppe e poi ti penalizzano se vinci. Il calendario lo fa un computer, basterebbe un po’ più di dialogo tra club e istituzioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA
29a GIORNATA Monaco-Bastia 3-0, Nizza-Guingamp 1-2, Metz-St Etienne 2-3; Lens-Tolosa 1-0, Lorient-Caen 2-1, Montpellier-Reims 3-1, Nantes-Evian 2-1. OGGI Lilla-Rennes (ore 14); Bordeaux-Psg (17); Marsiglia-Lione (21). CLASSIFICA Lione 57; Psg 56; Marsiglia 53; Monaco 50; St Etienne 49; Bordeaux, Montpellier 45; Nantes 39; Lilla, Guingamp, Rennes 38; Bastia 36; Reims 35; Caen, Lorient, Nizza 34; Evian 32; Tolosa 29; Lens 25; Metz 22.
Serie A R Anticipi 27ª giornata CAGLIARI
1
EMPOLI
1
ZDENEK, SARRI E QUELLA FUMATA INSIEME PRIMA DEL VIA
LE PAGELLE di G.CAL.
1
2
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Joao Pedro (C) al 20’ p.t., Vecino (E) al 48’ s.t. CAGLIARI (4-3-3) Brkic; Balzano, Diakitè, Ceppitelli, Murru; Dessena, Crisetig, Joao Pedro; Farias (dal 31’ s.t. Caio Rangel), Sau (dal 29’ s.t. Cop), Mpoku (dal 37’ s.t. Husbauer). PANCHINA Colombi, Cragno, Rossettini, Pisano, Conti, Barella, Longo. ALLENATORE Zeman. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 48 m ESPULSI nessuno AMMONITI Farias e Balzano per gioco scorretto.
JOAO PEDRO
7 3
● 1 Joao Pedro, col pallone sotto la maglia, esulta dopo il gol. A sinistra c’è Mpoku. 2 Zdenek Zeman, a sinistra, fuma insieme a Maurizio Sarri, prima dell’inizio. 3 Zeman saluta il pubblico: il tecnico boemo è tornato in panchina dopo la deludente parentesi di Gianfranco Zola ANSA
1Il ritorno del tecnico dà la scossa ai rossoblù, che vanno avanti con Joao Pedro, poi sfiorano il raddoppio. Vecino salva l’Empoli
INVIATA A CAGLIARI
L
a ragione contro la suggestione, che si porta dietro anche una piccola maledizione. Zdenek Zeman torna a guidare il Cagliari a sorpresa, così ha detto lui stesso, ma il carisma non è bastato per prendersi tre punti che avrebbero dato un po’ d’aria a una classifica appiccicosa come il peggiore scirocco. E invece nulla: negli ultimi secondi la pioggia è diventata metaforica tempesta con un pareggio che blocca di nuovo le speranze di salvezza. Per dirla in cifre, Cagliari-Empoli è rimasta in bilico fino alla fine, anche se riempie gli occhi il Cagliari fiammeggiante che per mezzora nel primo tempo ha schiacciato l’Empoli. Sembrava, ai frequentatori del Sant’Elia tornati numerosi anche grazie ai biglietti scontati, che
il corso delle cose stesse davvero per cambiare, perché dopo il bel tiro a giro di Joao Pedro erano arrivati due pali, uno dello stesso brasiliano e uno di Mpoku. L’Empoli, squadra rivelazione della prima parte della stagione, sembrava ingrigito dal furore zemaniano, evidente anche con una patina vintage. Ma di Zeman è rimasta, quella sì intatta, anche la tendenza a sprecare. In vantaggio dopo venti minuti, il Cagliari non ha chiuso la partita e il calcio ragionato di Sarri ha fatto da coperta di Linus ai toscani. Sballottati, ammaccati, ma non schiantati. Nel secondo tempo i giocatori del tecnico che piace al Milan hanno ripreso a giocare il solito calcio analitico, e in fondo alla serata un cross sgusciante di Rui ha permesso a Vecino di infilare il classico gol dell’ex. Tardivo e crudele. L’UOMO DEI SOGNI Zola è ama-
to in Sardegna, ma Zeman è l’uomo dei sogni, quello che era stato accolto con stupore l’estate scorsa e che è stato richiamato per cercare di salvare il salvabile. Il Cagliari non vinceva in campionato da sei turni, che ora sono sette. Ieri ha tirato nove volte soltanto nel primo tempo, buttandosi avanti con il furore che lo zemanismo richiede, anche se appunto con scarsa precisione. E quando c’era la precisione, era la sfortuna che rimpiccioliva la porta. Mai il Cagliari aveva preso il palo due volte nella stessa partita in questa stagione, però le curiosità statistiche non portano punti, e non cancellano la delusione cocente. «Vogliamo un Cagliari all’attacco», ha salmodiato per tutto il tempo la curva nord. Altro coro gettonato: «Vogliamo un presidente». Eppure è tornato Zeman, è tornato la guida carismatica, è tornato l’allenatore che produce
LA MOVIOLA di GUGLIELMO LONGHI
GOL DI FARIAS A GIOCO FERMO: E’ IN OFFSIDE Gara corretta, che non dà problemi particolari a Rizzoli. All’8’ del primo tempo giusto il cartellino giallo per Farias, autore di un’entrata scomposta ai danni di Mario Rui. Al 10’ della ripresa va a segno Farias, ma il gioco era stato fermato per un (millimetrico) fuorigioco dell’esterno. Vede bene anche il guardalinee La Rocca: al 21’ è Sau in posizione irregolare. La partita s’innervosisce: al 30’ ammonito Zielinski che stende Farias.
suggestioni di calcio da anni e che era stato scelto per veicolare il marchio della Sardegna nel mondo. Era tutto pronto per la festa che si è sciolta sotto la pioggia. Nonostante i tanti errori tecnici l’Empoli, privo della mente Valdifiori, squalificato, è rimasto attaccato al match. C’è audacia anche in questo e la fortuna ha premiato l’audacia. LA CHIAVE Il Cagliari è partito subito forte, ha trovato il gol dopo venti minuti su punizione con Joao Pedro e a quel punto sembrava aver trovato convinzioni e autostima perse nelle secche della classifica. Ha creato gioco soprattutto sulla fascia destra, mentre dalla parte opposta era Maccarone a cercare di approfittare delle approssimazioni di Murru, ma la difesa cagliaritana riusciva a controllarlo. Crisetig, Mpoku, Joao Pedro giocavano al tiro al bersaglio con Sepe, eppure l’Empoli restava lì, di fronte a una squadra che sferrava pugni ma non trovava il kappao. Nel secondo tempo il vento è girato e nei secondi finali è diventato tempesta. Prima un salvataggio di Diakite su Rugani, poi il rasoterra di Rui che Brkic lascia colpevolmente sfilare in area: un erroraccio che Vecino non perdona. Il prossimo turno porterà il Cagliari a casa Milan: servirà l’utopia di Zeman tutta intera per fare luce nella notte. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Peccato, però prestazioni così portano punti» 1Zeman: «Sau e Balzano non hanno
potuto reggere certi ritmi». Sarri: «Non dobbiamo essere timidi, ma divertirci»
Giuseppe Calvi INVIATO A CAGLIARI
Z
denek Zeman ormai ci aveva fatto la bocca, davvero si sentiva vicino all’...impresa di espugnare il Sant’Elia, conquistando così la prima vittoria stagionale casalinga alla guida del Cagliari. Tornato sulla panchina rossoblù martedì, al posto dell’esonerato Zola, il boemo aveva riportato, almeno nel primo tempo, la squadra sui ritmi necessari per proporre il suo pro-
6,5 IL MIGLIORE
Zeman II esalta Cagliari ma al 93’ arriva la beffa Alessandra Bocci
DISASTRO BRKIC BENE CEPPITELLI CROCE AI MARGINI BIG MAC VIVACE CAGLIARI
EMPOLI (4-3-1-2) Sepe; Hysaj, Rugani, Barba, Mario Rui; Vecino, Signorelli, Croce (dal 14’ st Zielinsky); Saponara (dal 24’ s.t. Verdi); Mchedlidze (dal 10’ s.t. Pucciarelli), Maccarone. PANCHINA Pugliesi, Bassi, Gemignani, Somma, Laurini, Diousse, Brillante, Tavano. ALLENATORE Sarri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 52 m. ESPULSI nessuno AMMONITI Zielinsky per gioco scorretto. ARBITRO Rizzoli di Bologna. NOTE paganti, incasso, abbonati e quota non comunicati. Tiri in porta 6 (con 2 pali)-5 Tiri fuori 6-5. In fuorigioco 3-0. Angoli 4-4. Recuperi p.t. 0’ , s.t. 3’.
7
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
getto tattico. «Sono contento della prestazione fornita nel primo tempo, sul piano fisico e tecnico la squadra ha dato tanto – dice Zeman -. Certo, fa rabbia aver subìto il pareggio a 13 secondi dalla fine del recupero. Nella ripresa Sau e Balzano, che erano reduci da infortuni, non hanno potuto reggere certi ritmi. Abbiamo tenuto testa all’Empoli, che non a caso ha ottenuto sette risultati utili di fila. Prestazioni così porteranno punti, io ne sono convinto. Nella ripresa abbiamo perso, lo ripeto, qualcosa a livello fisico.
Per esempio, nell’azione del pareggio magari se Balzano avesse avuto una condizione migliore avrebbe chiuso su Mario Rui. Il gol di Vecino? Non parlo di un errore del portiere Brkic, la palla gli è passata sotto; no, non è colpa sua. Non ho utilizzato tutti i nuovi, perché chi già mi conosceva poteva trovarsi subito a suo agio. Possiamo fare 33 punti, vediamo come va la corsa con le altre concorrenti: possiamo sperare anche noi». LA SERIE DI SARRI Maurizio Sarri può sorridere, grazie al gol in extremis di Vecino il suo Empoli ha infilato il settimo risultato utile consecutivo, uguagliando la migliore striscia positiva in Serie A (una
L’ANALISI DELLA PARTITA PALLONI TOCCATI Cagliari Empoli 649
878
PALLE RECUPERATE 80
81 PALLE PERSE
159
181 FALLI FATTI
11
12
volta nel 2006-2007 e l’altra nel girone d’andata di questo campionato). «Quando siamo timidi, vengono fuori i nostri limiti; invece, quando ci divertiamo, riusciamo a fare meglio – è l’analisi del tecnico -. Nel primo tempo, dopo 10 minuti a buon livello e con l’occasione di Maccarone, abbiamo concesso troppo alle ripartenze del Cagliari, rischiando ancora anche dopo la rete dell’1-0. Nella ripresa abbiamo lasciato meno spazi, avendo un notevole possesso palla. Il pari ci sta tutto, magari è fortunato solo perché è arrivato nel recupero. Mi dispiace per Zeman, perché proprio contro il Cagliari l’Empoli ha segnato nei minuti finali, quasi una novità per noi» © RIPRODUZIONE RISERVATA
Goleador e guida. Firma una rete con giocata elegante, meriterebbe una seconda firma e sa prendere per mano la squadra anche nell’impostazione del gioco. BRKIC 4,5 Lento nell’uscita sul gol di Vecino. Rischia su un rinvio e talvolta resta inchiodato sulla linea di porta. BALZANO 5,5 Non argina l’ultima avanzata di Mario Rui. DIAKITE’ 6,5 Tosto in chiusura e pronto ad avviare l’azione: oscura Mchedlidze. CEPPITELLI 6,5 Non sbaglia i tempi e supporta Murru in raddoppio: decisivo un suo recupero in area su Pucciarelli. MURRU 5 Soffre in avvio, si riprende un po’ ma non c’è sul buco difensivo nel pareggio nella sua zona. DESSENA 6 Un generoso gregario. Lavoro oscuro in interdizione, tenta il tiro da fuori e detta un assist. CRISETIG 6 Gioca spesso a un tocco e dirige ogni manovra. FARIAS 6 Ribalta l’azione, va in sovrapposizione e ispira Joao Pedro (Caio Rangel s.v.). SAU 6 Piccoletto, eppure bravo a fare reparto, con sponde e aperture (Cop s.v.). MPOKU 6 Fa valere la sua forza atletica, sfortunato in zona-tiro (Husbauer s.v.). ALL. ZEMAN 6,5 Una maledizione, la caccia al primo successo casalingo. Nel primo tempo la squadra meriterebbe almeno un altro gol: ritmo alto, pressing ma tanto spreco al tiro. Poi il Cagliari si difende, barcolla e cede a un passo dalla gioia.
EMPOLI
6 IL MIGLIORE MACCARONE
6 L’unico a cercare la conclusione, anche di prima intenzione. E nella ripresa riesce a rendersi utile anche aprendo spazi per i compagni. SEPE 6 Battuto da Joao Pedro, è salvato due volte dai legni: respinge i tentativi del brasiliano, di Mpoku e Farias. HYSAJ 6 Patisce le iniziative di Mpoku e spinge poco. RUGANI 6 Non è sicuro nelle chiusure, punge in area avversaria però è murato da Diakitè. BARBA 6 Cerca di giocare d’anticipo su Sau, tenendolo lontano all’area. MARIO RUI 6 Soffre la velocità di Farias, rischia qualche avanzata ed entra nell’azione del pareggio. VECINO 6 Diventa un ex indigesto. Prima del graffio nel recupero, è sempre prevedibile, osando poche giocate in verticale. SIGNORELLI 6 Da play, è sin troppo impegnato a fare diga davanti alla difesa. CROCE 5,5 Sempre ai margini, resta quasi un’anonima comparsa. ZIELINSKY 6 Porta freschezza, risulta dinamico ed efficace. SAPONARA 6 Non trova varchi e inventa poco, ma non s’arrende. VERDI 6 Partecipa all’operazione rincorsa, portando idee e rapidità. MCHEDLIDZE 5 Solo un guizzo in avvio di gara, dopo scompare. PUCCIARELLI 6 Almeno è reattivo, arriva in area e costringe Ceppitelli a una chiusura decisiva. ALL. SARRI 6 Squadra sempre corta, portata a creare una fitta ragnatela per nascondere il pallone agli avversari: soffre nel primo tempo, poi l’Empoli cresce, trovando il pareggio sul filo di lana. RIZZOLI Controlla la sfida, spegnendo sul nascere gli ardori agonistici. Ben coadiuvato da La Rocca, pesca Farias in millimetrico fuorigioco e ferma l’azione del possibile 2-0. LA ROCCA 7 – MANGANELLI 6; MASSA 6 – PASQUA 6
6,5
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Serie A R Il mistero
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Sveglia Lukas! L’Inter aspetta il vero Podolski
DALLA PINETINA
Opzione Dodò sulla sinistra Santon: fax per il riscatto INVIATO AD APPIANO GENTILE
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a un lato l’impegno contro il Cesena, un turno casalingo che aiuterebbe a rilanciarsi in classifica. Dall’altra, il giovedì sullo sfondo, quella serata da impresa per andare avanti in Europa League. Mancini vive la vigilia tra due macigni emotivi («Settimana decisiva? Pensiamo al Cesena...»). E così i dubbi sulla formazione sono tanti. Ieri pomeriggio squadra libera e serata in famiglia; questa mattina rifinitura in zona San Siro e ritiro in albergo. Handanovic torna in porta, davanti a lui sarebbe possibile una difesa tutta italiana (Juan Jesus è squalificato) con D’Ambrosio, Ranocchia, Andreolli e Santon. Ma i dubbi cresciuti nelle ultime ore potrebbero spingere Mancini a dare un’altra chance a Dodò al posto di Santon (sullo sfondo l’ipotesi Felipe) e far riposare Ranocchia.
1Sponde, occasioni e assist: ma a Mancini
servono i suoi gol. O in estate addio riscatto PERCHÉ VEDERE INTER-CESENA Son passati 40 anni dall’unica vittoria dei romagnoli nel Meazza nerazzurro. Mancini lo saprà, come saprà che Di Carlo non prende gol da 2 turni. Icardi, sentito? Meazza, ore 20.45
Matteo Brega INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
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odello Lukas 2014: un sinistro violento all’incrocio e un destro morbido nell’angolo basso, doppietta. Modello Lukas 2015: una foto sul lago di Como e una in centro a Milano per festeggiare i 107 anni dell’Inter, doppietta. Facile trovare le differenze. La prima doppietta è firmata a Istanbul, con la maglia dell’Arsenal, il 9 dicembre scorso in Champions League. La seconda invece è stampata sui social, mezzo di comunicazione preferito di Podolski. Perché di gol, in questi due mesi abbondanti di Inter, ancora non se ne vedono. Il paragone tra le due doppiette è evidentemente ironico, ma allo stesso tempo significativo. Perché Podolski (fuori lista in Europa League) si è sicuramente inserito nel nuovo ambiente. Un po’ meno invece nei meccanismi del Mancio. «Dagli attaccanti ci si aspetta sempre che segnino – precisa il tecnico Speriamo possa riuscirci anche lui». GOL, DOVE SEI? Perché in effetti gli manca questo. Sono trascorsi 96 giorni dall’ultima esultanza, quasi un anno se si conta l’ultimo centro in un campionato. Era il 20 aprile del 2014 (altra doppietta) e l’Arse-
nal vinse 3-0 in casa dell’Hull City. Sembra un’altra epoca. Oggi avrà un’altra occasione in campionato, un altro giro al Meazza per far venire qualche pensiero alla società. Perché dei quattro acquisti di gennaio lui è l’unico arrivato senza l’obbligo del riscatto. Il prestito (oneroso) dall’Arsenal prevede dei bonus da versare ai Gunners in caso di qualificazione all’Europa League o alla Champions. Tutto più possibile se lui riuscisse a sbloccarsi. E solo così facendo l’Inter potrebbe iniziare a pensare di contattare l’Arsenal per parlare di un futuro milanese per Lukas. ALTI&BASSI Oggi Mancini dovrebbe schierarlo al fianco di Mauro Icardi. Un’occasione per il campione del Mondo. Visto che Rodrigo Palacio non può giocarle tutte, ecco allora l’occasione del campionato. I numeri soffiano contro il tedesco. Nel 2015 è il secondo interista con più minuti nelle gambe senza aver segnato. Ha giocato 559 minuti e non ha mai segnato, solo Gary Medel ha uno score peggiore (807 minuti), ma lo scopo del Pitbull è ben altro. I dati Opta raccontano di un Podolski decisamente generoso e altruista, ma profondamente sgonfio quando si tratta di concretizzare. Nel reparto assist e affini è secondo. Del gruppo di Mancini solo Xherdan Shaqiri ha creato più occasioni da rete (19 contro 11). Vuol dire che c’è, significa che il tedesco rema dalla stessa parte della squadra. Si sacrifica nella parte sinistra, la sua zona preferita. Nessun attaccante interista infatti ha recuperato più palloni (18). SERVE TIRARE La volata di sacrificio la fa, gli manca l’altro lato della medaglia, quello più fosforescente per un giocatore del suo ruolo. Il gol tarda ad arriva-
I SUOI NUMERI
0
● I gol segnati finora da Lukas Podolski con la maglia dell’Inter in 9 partite. In 559 minuti tra campionato e Coppa Italia non è ancora riuscito ad andare in rete
2
● I tiri nello specchio di Podolski in campionato nelle 8 gare disputate finora. In tutto ha calciato 12 volte, ma solo in 2 occasioni ha trovato lo specchio
274
● I passaggi effettuati da Podolski. È l’attaccante a disposizione di Mancini che ne ha effettuati di più nel 2015. Di questi, 226 sono stati positivi.
18
● I palloni recuperati da Podolski in campionato. Nessun altro attaccante della rosa ne ha riconquistati così tanti nel 2015
10
● I tiri di sinistro di Lukas Podolski nello specchio della porta. Le altre 2 volte che ha indirizzato la palla verso la rete lo ha fatto di testa
Lukas Podolski, 29 anni, è in prestito secco dall’Arsenal ANDREOLI
re anche perché Podolski prende poco la porta. Infatti in campionato (8 presenze finora) ha individuato lo specchio della porta in sole 2 occasioni sui 12 tiri tentati. Troppo poco per sperare di entrare in un tabellino. La sua partecipazione alla manovra è garantita anche da un ulteriore dato, il numero dei passaggi: 274, di cui 226 positivi. Nell’anno solare in corso nessun attaccante di Mancini ne ha effettuati di più. Sintomo di una disponibilità alla manovra che forse non si conosceva avesse al momento dell’acquisto. Mancini non gli chiede di diventare egoista e nemmeno di smettere di inseguire gli avversari. Gli chiede di buttarla dentro. Poi, semmai, si parlerà del suo futuro. «Sono stato io a non voler inserire il riscatto nella trattativa» - aveva svelato qualche giorno fa. Il motivo, un giorno, lo spiegherà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L'IDENTIKIT LUKAS PODOLSKI NATO IL: 4 GIUGNO 1985 A: GLIWICE, POLONIA RUOLO: ATTACCANTE PARTITE CON L’INTER: 9
Cresciuto nelle giovanili del Colonia, nel 2006 viene ingaggiato dal Bayern. Nel 2009 fa ritorno nel Colonia dove resta per altre tre stagioni. E’ il 2012 quando passa all’Arsenal. ALL’INTER Il 5 gennaio arriva all’Inter con la formula del prestito oneroso. LE SUE SQUADRE COLONIA 2003-2006 BAYERN MONACO 2006-2009 COLONIA 2009-2012 ARSENAL 2012-gennaio 2015 INTER da gennaio 2015
SANTON... SUBITO Santon se gioca è alla 10a presenza, scatterebbe il riscatto automatico dal Newcastle. Intanto, però l’Inter ha già fatto partire la richiesta via fax con tutti i documenti necessari. Vada come vada, sarà tutto nerazzurro. Anche Medel avrebbe bisogno di rifiatare, nel caso è pronto Kuzmanovic. Interni Brozovic e Guarin. Davanti dovrebbe rivedersi Kovacic alle spalle (o anche sull’esterno, dipende) di Icardi e Podolski. «Il futuro passa dalle prossime quattro partite di campionato prima del derby - ha detto il tecnico in conferenza -. Non è detto ancora nulla, il recupero è possibile». In mezzo, c’è l’Europa League. «La sconfitta di Wolfsburg non è irrecuperabile, è fattibilissima la qualificazione» - si dice certo Mancini. Il quale ha recuperato almeno per la panchina sia Campagnaro sia Obi. Ma Vidic l’ha delusa? «No, nessuno mi ha deluso. Quale coppia di centrali è la migliore? Ranocchia-Juan Jesus». Più chiaro di così... m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PATRON ROMAGNOLO
Lugaresi già festeggia: «Il Cesena vince facile» 1Su facebook: «San Siro fischierà i nerazzurri». Poi: «Ho esagerato ma finirà 1-0. Gol di Djuric, per lui è un derby, si chiama Milan...» Giulia Guglielmi
I
l buongiorno di Giorgio Lugaresi. «Ho appena letto tutti i quotidiani sportivi nazionali e del Cesena non ho trovato nulla! Eppure domenica sera giocheremo a Milano contro l’Inter!». No, dai, non scriva così presidente. Perché il post comparso giovedì di prima mattina su Facebook ha l’effetto della sveglia che suona nel pieno del sonno: dove mi trovo? «Dico che contro l’Inter faremo tre punti! Che domineremo la partita e i giocatori avversari usciranno dal Meazza tra i fischi!». Nel linguaggio moderno, Giorgio Lugaresi è uno che “la tocca piano”. «È nata come
una provocazione – ha commentato ieri il presidente del Cesena – ma dopo mi sono accorto di aver esagerato perché augurare di uscire sotto i fischi dei propri tifosi è scortese. Sono dispiaciuto». Insomma, il presidente ingrana la retro. Ma solo per parcheggiare meglio. «Abbiamo giocato da poco a San Siro con il Milan e in quell’occasione i miei giocatori erano un pelo intimiditi. Non hanno reso al cento per cento, ma è un’esperienza che ci darà la forza di affrontare l’Inter al massimo delle nostre capacità». MEGLIO SE RESTAVA WM Aveva detto anche dell’altro, il giorno dopo la gara d’andata persa 1-0. «Se fossi un dirigente
dell’Inter sarei molto preoccupato: li ho visti mal allenati e mal messi in campo». A centotrentotto giorni di distanza, la pensa ancora così? «Direi proprio di no. Allora c’era Mazzarri come allenatore e mi sembrava che l’Inter avesse parecchia confusione in testa... Invece adesso con Mancini è una squadra ben organizzata». Chissà cosa ne pensa il tecnico livornese. Anche se questa scelta non se l’aspettava: «Mi ha sorpreso il cambio di panchina in corso d’opera, perché farlo in una grande squadra non è come in una provinciale». E a Lugaresi sono bastati 24 giorni in più del collega Thohir per prendere la stessa decisione. È l’8 dicembre quando Bisoli viene sostituito
da Di Carlo. Chi c’ha guadagnato di più? «A essere diplomatico direi entrambi. Ma dal momento che non lo sono, dico noi».
Giorgio Lugaresi, 59 anni ANSA
SEGNA DJURIC Sui fischi ha inchiodato. Okay. Ma Lugaresi non ha certo paura di sgasare sull’altro concetto espresso giovedì a colazione: «Ci credo per davvero nella possibilità di fare il “colpaccio”». E scala le marce. «Ora siamo una squadra più tosta, stiamo bene e abbiamo bisogno di fare un colpo che nessuno si aspetta. Noi tesserati non possiamo scommettere, ma ci metterei ben più di un euro tanto credo nella salvezza». E il giochino del “chi ruberesti all’altro” riesce facile: «Icardi. Non certo il portiere di Europa
League perché ne ha combinate di tutti i colori…». La sincerità è un dono prezioso. «Nonostante la sconfitta, il Milan visto tre settimane fa era sottotono, con l’Inter sarà più dura. Però questa continuità di risultati mi fa ben sperare. So che sembra una gufata, ma io non sono scaramantico». E allora nulla può dividere Lugaresi da un pronostico. Secco. «Uno a zero per noi». Come nell’unica vittoria della storia bianconera nel Meazza interista, 40 anni fa. E chi segna? «Gol di Djuric. Milan Djuric. Mi-lan». Fa addirittura lo spelling. E se la ride. Aspetta solo che gli si chieda il perché. «Eh beh, sarebbe come vincere un derby». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R L’obiettivo di mercato
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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Mancini: «Yaya è come un figlio»
1Il tecnico dell’Inter: «Proveremo a prenderlo». Pellegrini: «Tutti lo vogliono, ma lui è felice al City» 1
Matteo Brega
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L'IDENTIKIT
INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
YAYA TOURÈ
«Y
aya è come un figlio e se ci fossero le possibilità di prenderlo, ci proveremo». Roberto Mancini ha lo sguardo rapito dai pensieri quando parla di Tourè. L’ivoriano è il suo punto di riferimento del calcio contemporaneo, il chiodo a cui appendere le altre dieci maglie da assegnare. Yaya è l’ultimo della serie, a livello cronologico, dei fedelissimi di cui, in campo e fuori, il tecnico di Jesi si circonda da sempre. E Tourè sarà l’oggetto del prossimo mercato nerazzurro. SOGNO YAYA Il «tuttofare» del Manchester City è il colpo da sogno dell’Inter, il giocatore per il quale anche Erick Thohir è convinto si possa fare un sacrificio (nel pieno rispetto del Fair Play Finanziario). A Manchester, però, questo continuo parlarne, ha infastidito Manuel Pellegrini, l’allenatore dei Citizens. «Non so come Mancini abbia queste informazioni su Tourè – ha commentato alla Bbc -. Forse tutti vorrebbero averlo nella propria squadra, ma lui ha un contratto con il City ed è felice qui, continuerà a giocare per questo club». «Se ci sarà la possibilità di prenderlo, ci proveremo, sapendo che sarà difficile – ha detto ieri il Mancio -. Non credo di aver detto qualcosa di male…». DA ADANI A SINISA L’operazione Tourè verrà approfondita nelle prossime settimane, in-
NATO IL 13 MAGGIO 1983 A BOUAKÉ, COSTA D’AVORIO RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 191 CM PESO 94 KG
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● 1 Roberto Mancini con Yaya Tourè ai tempi del Manchester City. Il tecnico lo chiese nella prima sessione estiva di mercato disponibile, ovvero nel 2010. E Il City lo pagò 30 milioni dal Barcellona 2 Mancini con Sinisa Mihajlovic, suo fedelissimo alla Lazio, tra il 2002 e il 2004 3 L’esultanza di Dejan Stankovic per il gol nel derby del 2006. I due si erano conosciuti a Roma nel periodo laziale del tecnico di Jesi AP-INSIDE
tanto in casa Inter si incassa l’aritmetica certezza che se verrà in Italia, sarà per vestire il nerazzurro («Credo che voglia provare un campionato nuovo» – aveva detto Mancini a GazzettaTv lunedì). E così l’allenatore potrà avere un fedelissimo alla Pinetina. Ne ha sempre avuti, ovunque abbia allenato. A partire da Firenze. Era Daniele Adani, gradito per la sua saggezza nel saper leggere le partite dal cuore del gioco, al centro della difesa. Una stima (reciproca) cresciuta nel tempo al punto
che lo scorso novembre lo aveva scelto per fargli fare il suo vice. Adani gentilmente declinò per proseguire il suo percorso di opinionista televisivo. A Roma, quando allenava la Lazio, Mancini si legò a Sinisa Mihajlovic e Dejan Stankovic così tanto che poi scrissero pagine di gioie anche nella Milano nerazzurra. Con l’attuale allenatore della Sampdoria il legame risale ai tempi proprio blucerchiati. Complementari sul lavoro, complementari anche oltre con le vacanze tutti assieme alle
proprie famiglie e il tennis come sport da condividere. Molto di più che un semplice rapporto di lavoro. DEKI L’immagine più significativa di Stankovic e Mancini è datata 28 ottobre 2006, un sabato da derby. L’Inter alla fine vince 4-3 e il serbo realizza il 2-0 con un destro all’incrocio. Corsa con furore verso la panchina e strattonamento ferocemente gaudioso con il Mancio per festeggiare. È il simbolo di quell’amicizia. Lui in campo è sempre sta-
to il portavoce del tecnico, colui che doveva portare gli ordini (antenato dei pizzini odierni) e colui al quale affidare qualsiasi missione. Tanto che una volta, scherzando, disse: «Ehi Mancio, vuoi che dietro la maglia, sopra il 5, mi scriva “jolly” invece che Stankovic?». Lo spirito sta tutto qui. Nella massima disponibilità che l’allenatore ottiene dai suoi fedelissimi. Al City elesse Yaya. E vorrebbe tanto che raccogliesse questo ruolo anche all’Inter. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI INIZI Cresciuto nel settore giovanile dell’Asec Mimosas, nel 2001 viene ceduto al Beveren. Dopo due stagioni in Belgio e due in Ucraina nel Metalurg, nel 2005 si trasferisce nell’Olympiacos. L’anno dopo viene ceduto al Monaco, per essere poi acquistato dal Barcellona nel 2007. AL MANCHESTER CITY Il 2 luglio 2010 Touré firma un contratto di cinque anni. Il suo primo gol lo segna in trasferta contro il Wigan (0-2). Nel 2013 rinnova con il City fino al 2017. LE SUE SQUADRE ASEC MIMOSAS 2000-2001 BEVEREN 2001-2003 METALURG DONETSK 2003-2005 OLYMPIACOS 2005-2006 MONACO 2006-2007 BARCELLONA 2007-2010 MANCHESTER CITY dal 2010
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Serie A R Chi si rivede
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Vai Insigne, l’incubo è finito Ritrova il Napoli dopo 4 mesi
PARLA IL TECNICO
1Da pochi giorni è di nuovo papà, la sua carriera riparte da Verona:
ginocchio ok, oggi panchina, potrebbe giocare la prossima con l’Atalanta
Rafa Benitez, 54 anni, al Napoli dal 2013 LAPRESSE
Orgoglio Rafa «Risaliamo in Europa»
PERCHE’ VEDERE VERONA-NAPOLI Il gap in classifica è colmato dai fattori ambientali: per Verona e il Verona è questa la partita dell’anno. Se vuole crescere, il Napoli deve superare anche esami così Bentegodi, ore 18
1Il club è 22° nel ranking Uefa
E dopo 2 k.o. De Laurentiis torna vicino alla squadra in trasferta
Mimmo Malfitano INVIATO A VERONA
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li è bastato leggere il suo nome nella lista dei convocati, affissa sulla porta dello spogliatoio di Castelvolturno, per convincersi che il peggio è ormai passato. Oggi pomeriggio, Lorenzo Insigne siederà in panchina, al fianco di Rafa Benitez, al Bentegodi. Probabilmente, vi resterà per tutta la durata della partita. «Ha lavorato tantissimo con il fisioterapista, è un capitale importante, per il Napoli, ha un grande futuro ed io dovrò gestirne il rientro. Lui ha tanta voglia di giocare, ma l’intensità della grande competizione arriverà. Lo porto a Verona per farlo stare con noi», ha detto l’allenatore spagnolo, intervenendo a KissKissNapoli e spiegando il motivo della prematura convocazione del ragazzo. In panchina, dunque, ma con pochissime possibilità di subentrare, anche perché il momento è delicato e agli avversari non si può concedere nulla. TEMPO RECORD Gli resterà il ricordo di quella domenica di novembre, di quel Fiorentina-Napoli e dell’infortunio che l’ha tenuto fuorigioco per quattro mesi, dopo l’intervento subito. Un tempo record, considerando che per questo tipo di infortunio occorrono dai 5 ai 6 mesi per avere nuovamente l’idoneità. Quella sera, gli saltò il ginocchio destro, la diagnosi fu spietata: rottura del legamento crociato anteriore. Il giorno dopo, Lorenzo Insigne venne operato dal professor Mariani, nella clinica Villa Stuart, a Roma. Da quel momento, l’attaccante ha cominciato la fase di recupero, con lunghe sedute in palestra, seguito dai fisioterapisti del club e dal medico sociale,
Gianluca Monti NAPOLI
T
orna De Laurentiis al fianco del Napoli in trasferta, dopo le due sconfitte di Torino e Palermo, e torna Insigne tra i convocati, appena quattro mesi dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio destro rimediata durante Fiorentina-Napoli del 9 novembre 2014. Due notizie che faranno piacere ai tifosi azzurri. Rafa Benitez, però, dovrà fare i conti oggi pomeriggio con diverse assenze: Koulibaly, Strinic e Gargano sono infortunati mentre Henrique è squalificato.
IL NUMERO
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I giorni di assenza di Lorenzo Insigne, infortunatosi il 9 novembre 2014 durante Fiorentina-Napoli Il tecnico non vuole forzare i tempi: «E’ il nostro bene rifugio, va gestito nel modo giusto e un po’ alla volta»
Alfonso De Nicola. Un lavoro intenso, fatto di sudore e sacrificio, che gli è servito per accorciare i tempi di recupero. Verona, dunque, rappresenta soltanto il primo passo verso il rientro che potrebbe avvenire, invece, già dalla successiva gara di campionato in programma al San Paolo, domenica prossima, contro l’Atalanta. «Da qualche anno, Lorenzo e Gabbiadini stanno dimostrato di essere giovani di grandissima prospettiva, stanno confermando che possono dare tanto al calcio italiano», ha osservato Antonio Ottaiano, l’amico-procuratore, presenza costante al suo fianco. BENE PREZIOSO L’ha definito così, Rafa Benitez. D’altra parte, Lorenzo Insigne s’è fermato in un momento esaltante della carriera e senza l’infortunio sarebbe ritornato in Nazionale. S’è dovuto arrendere quando il
suo talento stava crescendo, tanto da destare l’interesse e la curiosità di diversi club inglesi e del Psg. Ma il futuro del giovane attaccante è legato al Napoli, col quale ha sottoscritto un contratto fino al 2018. Intanto, l’allenatore spagnolo lo aspetta per lo sprint finale, da lui vorrà la freschezza ed il talento necessario per chiudere in crescendo la stagione. Il ritorno di Insigne rinforzerà la fase offensiva, già forte di Higuain, Callejon, Mertens e Hamsik. Con lui, il Napoli ritroverà l’uomo migliore nell’uno contro uno, il giocatore in grado di dribblare gli avversari e creare la superiorità numerica. Insomma, il futuro potrà essere tutto suo, il momento gli è propizio, perché oltre alla convocazione, è diventato papà per la seconda volta: dopo Carmine, che oggi ha due anni, giovedì è nato Christian.
Lorenzo Insigne, 23 anni, il giorno dell’infortunio al ginocchio destro e in allenamento dopo la guarigione GETTY IMAGES ANSA
LE SCELTE Almeno in difesa (aggregato il giovane Luperto, classe ’96) le scelte sono obbligate con Maggio di nuovo titolare e la coppia centrale formata da Britos e Albiol che contro la Dinamo Mosca ha funzionato bene. Per il resto, Gabbiadini dovrebbe partire dalla panchina con David Lopez in mediana ed uno tra Mertens e De Guzman al fianco di Callejon ed Hamsik. Higuain potrebbe rifiatare, Benitez ci sta pensando. Sarà il Pipita a sciogliere ogni dubbio e pare sia intenzionato a giocare. Rafa ha parlato alla radio ufficiale, Kiss Kiss Napoli: «Rispettiamo la squadra di Mandorlini, ma stiamo attraversando un buon periodo di forma e andremo lì per vincere. A Verona mi aspetto un ambiente caldo e i miei ragazzi dovranno tenere alta la concentrazione». BASTA REGALI La Champions passa anche da questo tipo di partite: nel prossimo futuro il Napoli è atteso a Cagliari, Empoli e Parma. Non bisognerà lasciare altri punti per strada: «Quando si giocano tante partite con grande intensità è normale che capiti qualche incidente di percorso. Adesso, ad esempio abbiamo alcuni infortunati - spiega Benitez -. Però, sono molto felice di portare in panchina Insigne e del rientro di Zuniga, un giocatore che può fare la differenza». Il Napoli è in corsa su tre fronti e ogni elemento della rosa dovrà dare il suo contributo: «La concorrenza sta aiutando il gruppo a crescere e la squadra a ben figurare sia in campionato sia in Europa League. Siamo arrivati al 22° posto nel ranking Uefa e questo mi inorgoglisce». Adesso bisogna ricominciare a correre anche in Italia.
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«Noi brutti, sporchi e cattivi». E il Bentegodi si riempie 1Mandorlini carica citando un film, i tifosi
rispondono: in 20mila allo stadio a cercare una vittoria che al Verona manca dal 2001
Matteo Fontana VERONA
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iovedì, al Bentegodi, per l’evento – cosa francamente rara, a queste latitudini – dell’allenamento in città, a porte aperte, c’erano 1.500 persone. Ne sono attese 20.000, oggi, per l’assalto del Verona al Napoli: «Dovremo essere brutti, sporchi e cattivi», dice Andrea Mandorlini, con tanto di citazione cinematografica di un classico eterno firmato dalla regia finissima di
Ettore Scola. Il film dell’Hellas è ripartito. Roma e Milan fermati, e in mezzo la vittoria rapace di Cagliari. A conti fatti, i gialloblù si sono allontanati dalle sabbie mobili della bassa classifica, con tanto di solco scavato su chi insegue, e anche per questo si presentano al confronto con il Napoli in forma nella testa e nelle gambe: «Sul piano psicologico stiamo bene», fa Mandorlini. Cerca il capolavoro, il Verona, contro un avversario con cui, precedenti alla mano, non si impone dal 2-1 del 2001, con Mutu e
Adailton a ribaltare il gol di Bellucci, in un elettrico scontro diretto in chiave salvezza, in A. INFAUSTI PRECEDENTI Da allora, con il Napoli, vittorie zero, e pure lo sberleffo di cinque sconfitte di fila. Le ultime due, incassate al San Paolo, e connotate da passivi ben oltre il limite dell’umiliazione, tra il 5-1 del maggio scorso, minimamente lenito dal fatto che quella fu la serata che chiuse il campionato, e il 6-2 di ottobre, col Verona annientato in un sabba di streghe targato Higuain, Hamsik e Callejon: «All’andata pagammo tutti gli errori che commettemmo», il ricordo di Mandorlini. La storia, d’altronde, racconta di una rivalità storica, con una sfilata di
campioni che va da Elkjaer a Maradona, da Briegel a Dirceu, da Garella a Careca: «Sappiamo quanto valga questa gara per i nostri tifosi», il commento di Luca Toni. Si metterà alla guida dell’attacco gialloblù con la corona parziale – e per questo, nondimeno necessariamente, virtuale – di miglior cannoniere italiano di questa Serie A, con 11 gol, e cinque di questi nel ritorno, a testimonianza di un evidente stato di grazia.
Andrea Mandorlini, 54 anni: ha portato il Verona dalla C alla A ANSA
AGGRAPPATI A TONI Ad affiancarlo, secondo gli spifferi del centro Paradiso di Peschiera del Garda, abituale feudo in cui il Verona si prepara, Juanito Gomez e Bosko Jankovic. Niente Ionita, squalificato, e
pure ammaccato, e niente Marquez, infortunato. Mandorlini, al netto dei doverosi giochini della pretattica («Devo effettuare delle valutazioni», la chiosa), li rimpiazzerà con Sala, collocato in mediana (dopo aver ricoperto il ruolo di esterno alto a Cagliari e di terzino destro a Milano) e, dubbio dell’ultim’ora, uno tra Sorensen e Marques, infine recuperato. Intanto, l’ultima cartolina ha come destinatario Jorginho, ex atteso, per cui Mandorlini, che l’ha lanciato prima del remunerativo passaggio al Napoli, ha parole al miele: «Rivederlo sarà come riabbracciare un figlio». Ma il suo padre putativo ha una voglia matta di fargli un dispetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Il personaggio
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Reja, tango e difesa a tre «Udine, così mi vendico»
IL CHIEVO A MARASSI
Se vede il Genoa Paloschi decolla Ma chi ferma il volo di Niang? PERCHÉ VEDERE GENOA-CHIEVO
1Tutti gli argentini per punire la
Fanno più punti fuori che in casa: 20 su 37 il Genoa, 14 su 26 il Chievo. Ma Gasp l’ultima volta a Marassi ha vinto 5-2 e Maran ha perso 3-0: sarà cambiato davvero qualcosa? Ferraris, ore 15
squadra che gli tolse la Champions PERCHÉ VEDERE ATALANTA UDINESE Interrogativi da reduci: il pari con il Parma fu vera fifa? La vittoria con il Toro fu vera gloria? E Reja pensa alla difesa a tre: solo per specchiarsi in Strama? Azzurri d’Italia, ore 15
Matteo Spini BERGAMO
U
n conto aperto con i propri fantasmi. Troppo spesso l’Udinese si è travestita da boia dei sogni di Edy Reja, che ora è pronto a passare alla cassa: per due stagioni di fila, la sua Lazio ha visto sfumare in Friuli le proprie ambizioni di Champions. Stagione 2010-11, Udinese-Lazio 2-1, doppietta di Di Natale e rigore sbagliato da Zarate; stagione 2011-12, Udinese-Lazio 2-0, ancora Di Natale e Pereyra, con annessa rissa finale. Minimo comun denominatore: partite tiratissime e Reja disarcionato dalla Champions ad una manciata di turni dalla fine, con i bianconeri a festeggiare. Ora, con una ben più prosaica salvezza da conquistare alla guida dell’Atalanta, il tecnico goriziano trova ancora Di Natale e compagni sulla sua strada: «Con l’Udinese, me la sono sempre giocata sul filo del rasoio: solitamente vincevo in casa e poi perdevo in trasferta. Diciamo che, da questo punto di vista, ho già dato e sono in credito: speriamo che il conto possa essere saldato in questa occasione», esorcizza alla vigilia, travestendosi da ghostbuster. TANGO E 3-4-3 In vista dell’esordio sulla panchina del Comunale, Reja il normalizzatore è pronto a trasformare l’Atalanta, rendendola sempre più sua:
plasmata con le sue idee, come quella difesa a tre che ha caratterizzato una buona parte della sua carriera e che potrebbe vedersi già oggi, in anticipo sulle previsioni. Tango e 3-4-3, se si pensa che in formazione potrebbero comparire tutti e quattro gli argentini, nessuno dei quali era partito tra i titolari a Parma: Gomez e Moralez tornano dagli infortuni, Scaloni potrebbe essere preferito a Benalouane e Biava e, soprattutto, Denis sarà il centravanti. «Ha sempre visto la porta, ora è in condizione – ha sottolineato Reja-. L’Atalanta ha un problema nelle conclusioni: non è possibile che il suo capocannoniere sia Moralez con cinque reti». Per il Tanque finora è un annus horribilis, con soli quattro gol in ventisei partite (l’ultimo al Milan, quasi due mesi fa). Quanto al modulo, il tecnico potrebbe stravolgere le abitudini passando ad un 3-4-3 (o 3-4-2-1), con Moralez e Gomez (o Emanuelson) alle spalle della punta e con Masiello e Dramé sulle fasce: «E’ un’ipotesi che sto tenendo in considerazione, che si può utilizzare sia dall’inizio che a gara in corso». FORTINO Al di là del vestito, l’Atalanta ha bisogno di una vittoria, che finora al Comunale è arrivata tre sole volte: «Lo stadio di Bergamo deve tornare ad essere un fortino, nel quale tutti devono avere vita dura: per risalire, ci servono punti in casa. E, per raggiungerli, servono intensità, convinzione e tranquillità dal punto di vista tattico. Voglio un’Atalanta pronta a battagliare: a Parma ho visto una squadra lenta e approssimativa, quasi bloccata, mentre contro l’Udinese mi aspetto una prestazione attenta, perché sarà importante non andare in svantaggio». Qualsiasi cosa, pur di pareggiare i conti con il destino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Davide Marostica
Q Edj Reja, 69 anni, ha sostituito Colantuono sulla panchina dell’Atalanta ANSA
GLI AVVERSARI BIANCONERI
Strama: «Sarà battaglia» Rebus Di Natale, sos dietro
Andrea Stramaccioni, 39 ANSA ● UDINE Il rischio da scongiurare è uno solo: incappare nella prestazione scadente di Cesena. Andrea Stramaccioni lo ha ripetuto a tutti i suoi giocatori in settimana, prospettando una sana battaglia agonistica, di quelle che se solo provi a prenderla sotto gamba, finisci rullato. «Conoscendo l’ambiente, il valore dei nostri avversari e l’esperienza di Reja, sarà una vera e propria battaglia sportiva, una partita che non mi aspetto spettacolare ma dai toni agonistici alti e dalla posta in palio molto
rilevante. Per noi è un test importante, bisognerà dare continuità e l’occasione è quella ideale per essere aggressivi e non passivi, anche perché questa partita sarà più dura di quella col Torino». Di Natale sì o Di Natale no? «Con lui parlo ogni giorno, sta bene, ha svolto un lavoro pesante a inizio settimana e ieri era un po’ carico. Diciamo che quello sul reparto offensivo è un dubbio che mi porterò dietro fino alle 15». Stramaccioni sembra sincero, e poi aggiunge anche altre problematiche. «Abbiamo questa situazione di emergenza in difesa dove il solo Danilo è al cento per cento. Gli altri difensori non sono al meglio della condizione ma scenderanno in campo per difendere questa maglia contro un’Atalanta che ha aumentato di molto la sua qualità in attacco: basta pensare alla possibilità di schierare tre uomini brevilinei e abili nell’uno contro uno come Gomez, Moralez e Emanuelson alle spalle della prima punta». Stefano Martorano
uasi sette anni dopo, la storia si ripete. Era l’estate del 2008 quando Alberto Paloschi, appena maggiorenne, dopo 7 presenze nel Milan impreziosite dal gol lampo all’esordio contro il Siena, scelse Parma per diventare grande. Dodici reti l’anno successivo in B, prima del ritorno in A e delle conferme in maglia Chievo. Con due anni di «ritardo» sul collega, anche il ventenne Niang, chiuso e triste nel Milan di Inzaghi, ha accettato lo scorso gennaio di provare a ripartire dalla provincia. Sempre a secco in 33 presenze in A con la maglia rossonera, al Genoa gliene sono bastate 6 per firmare ben tre gol. DESTINI INCROCIATI Stesso passato, ma presenti opposti. Se la punta gialloblù infatti, pur restando con quattro reti il miglior marcatore stagionale dei veneti, non vede la porta da dieci partite, Niang, al contrario, arriva da tre gol nelle ultime tre uscite. Risultato quindi scontato oggi a Marassi? Non proprio, perché quando vede rossoblù, Paloschi si scatena. La punta del Chievo — che tra le altre cose ha pure indossato per sei mesi la maglia del Genoa, prima del trasferimento a Verona — è infatti andato in gol per ben 5 volte nei sette precedenti contro il Grifone. Oggi a Genova, però, ancora non sa se scenderà in campo dal primo minuto. Tra lui e Pellissier Maran scioglierà le riserve solo all’ultimo. E questo non è l’unico dubbio del tecnico,
In alto Niang, 20, sotto Paloschi, 25
alle prese con più di qualche problema d’infermeria. Nell’ultima seduta si sono infatti bloccati il centrocampista Mariano Izco, fermato da un leggero risentimento muscolare alla coscia destra, e l’attaccante Ruben Botta, che ha accusato un problema alla caviglia destra. L’allenatore Maran potrà però contare sul rientro a tempo di record del difensore Frey al posto dello sfortunato Mattiello. «Giocheremo per lui, cercando l’impresa» ha detto Maran, che si augura soprattutto di tornare a segnare dopo tre partite a digiuno. Problema ormai risaputo quello del gol in casa Chievo, che non a caso resta il peggior attacco del campionato con solo 18 segnature all’attivo. TORNA RONCAGLIA Poche novità invece per Gasperini, che in difesa recupera soltanto Roncaglia — ancora out Ariaudo e Costa — Il Genoa è imbattuto da cinque giornate di Serie A, in virtù di due successi e tre pareggi. E allora in avanti il solito tridente, con Borriello ancora in panchina, mentre a centrocampo si rivedrà lo stesso schieramento di Empoli, con Edenilson, Rincon, Bertolacci e Bergdich in campo dal primo minuto. (ha collaborato Giancarlo Tavan) © RIPRODUZIONE RISERVATA
UN CLUB SENZA PACE
Parma sotto tiro dei tifosi E Reggio Emilia se la ride PERCHÉ VEDERE SASSUOLO-PARMA
Andrea Schianchi
Nelle ultime cinque gare ha fatto più punti il disastrato Parma del Sassuolo (2-1). Più rabbia dei Di Francesco boys dopo due sconfitte in casa di fila, o più dignità di quelli di Donadoni? Mapei Stadium, ore 15
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INVIATO A PARMA
ella tana del nemico e, per di più, nel momento più drammatico della propria storia. Il destino non sta giocando a favore del Parma, che oggi scenderà in campo contro il Sassuolo al Mapei Stadium di Reggio Emilia, cioè nella città che più di ogni altra è simbolo di rivalità e oggetto di sfottò. Si divertiranno, i reggiani che vorranno andare allo stadio, pensando alla fine che sta facendo la grandeur dei parmigiani, tra montagne di de-
biti, presidenti che millantano e non pagano, punti di penalizzazione che si accumulano in classifica. Si legge su un blog di tifosi della Reggiana: «Cari amici d’oltre Enza e da oggi cittadini del Dipartimento del Taro, ricordate che la ruota gira... Per grazia altrui s’era fermata e vi aveva evitato i dilettanti all’epoca del fallimento Parmalat, ma ora visti tutti gli ingredienti ha ripreso decisamente a girare a tutta velocità giù dal monte Olimpo». E ancora: «Finiti in tutto e per tutto. Calcio, pallavolo, politica e stazione ferroviaria... Sarete la nostra periferia». Su Internet gira
I «CUGINI» IN OFFERTA SPECIALE ● Il fotomontaggio preparato dai tifosi della Reggiana: la rivalità con quelli del Parma è una delle più tradizionali del calcio italiano
l’hashtag «#compriamoli»: un gruppo di sostenitori della Reggiana voleva riacquistare le panchine dello stadio Tardini pignorate dall’ufficiale giudiziario. Ai parmigiani è andata bene perché
non ce l’hanno fatta: sarebbe stato un affronto intollerabile. SOLDI In questi giorni, di calcio, schemi e formazione si discute poco o nulla. Tengono banco le
questioni societarie e giudiziarie. E, inevitabilmente, c’è spazio per la polemica. I sostenitori del Parma si sono arrabbiati perché la squadra di Donadoni ha trascorso la vigilia in un albergo di Reggio Emilia e non nel centro sportivo di Collecchio, come ha sempre fatto quando la trasferta era breve. «Si è persa un’occasione per compattare l’ambiente, la squadra e i tifosi - ha dichiarato il presidente del Centro di Coordinamento Angelo Manfredini Noi andremo in massa a Reggio, sarebbe stato bello che alla testa della lunga fila di auto ci fosse il pullman con i giocatori». Idea affascinante e romantica, ma i proprietari dell’albergo che ospita il Parma sono anche nuovi sponsor del club, e di questi tempi i soldi fanno comodo soprattutto per pagare i dipendenti che da mesi non ricevono lo stipendio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R Incrocio di (ex) bomber
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
I PRECEDENTI A FIRENZE
Il tabù è viola Pure Seedorf si risollevò Alessandra Gozzini MILANO
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A sinistra Vincenzo Montella, 40 anni, dal 2012 a Firenze. A destra Filippo Inzaghi, 41, primo anno da allenatore rossonero. In mezzo insieme in Nazionale nel 2001 ANSA/BOZZANI/FORTE
Montella-Inzaghi, che storia In panchina c’è la prova dei 9
1La volata tra i cannonieri 1997, l’Europeo 2000, il gol scudetto di Vincenzo nel 2001. E adesso il tecnico della Fiorentina è in corsa per guidare il Milan
e considerato il momento di sconforto rossonero e l’armonia del gioco viola il Milan teme il pronostico di domani, ricordi il decennale dell’ultima vittoria della Fiorentina: dentro casa i viola hanno festeggiato l’ultima volta contro il Milan nel novembre del 2005, poi solo pareggi (tre) e sconfitte (cinque). Il Milan, con un allenatore traballante, si avvicina intimorito al viaggio a Firenze, e questo succedeva più o meno anche un anno fa: Balotelli e Mexes finirono per risollevare la panchina di Seedorf. Se oggi, come ieri, Fiorentina-Milan vale il destino di un allenatore, due stagioni fa valeva la Champions: fu 2-2, pari che replicò il destino del campionato precedente, accoppiata che interruppe la striscia di quattro successi esterni rossoneri. Dal 2007 al 2011 il Milan calò il poker, sempre nel segno di Pato, in gol nel 2007-2008 (match-winner), nel 2008-2009 (a raddoppiare Kakà), nel 2009-2010 (con Huntelaar) e nel 2010-2011 (in coppia con Seedorf). L’ultima gioia fiorentina è il 3-1 del 2005: doppietta di Toni, sigillo di Jorgensen e puntura rossonera di Gilardino che, fatto il giro del mondo, sarà di nuovo centravanti in questo incrocio.
INVERSIONE Potesse la Fiorentina chiederebbe l’inversione di campo: il pari dell’andata ha peggiorato la statistica che l’aveva vista trionfare nei tre incontri precedenti. Aveva vinto il sabato di Pasqua 2012, resuscitando la squadra di Delio Rossi, rivinto nel primo anno di Montella e fatto il tris la stagione scorsa. L’appuntamento al Franchi riapre il pronostico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
G.B. Olivero
storico e attualmente in difficoltà come il Milan.
INVIATO A MILANELLO (VA)
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a faccia da gol, quei due, l’hanno sempre avuta. Fin da bambini. Pippo e Vincenzo si sono divertiti a segnare moltissimo per anni. Centravanti nel senso più classico del termine, padroni dell’area, a caccia di un metro per colpire, a caccia di un gol come se non ci fosse un domani, come se ogni rete fosse un metro in più nel viale della gloria e ogni occasione sprecata fosse un’onta. Avevano talmente la faccia da gol, Pippo Inzaghi e Vincenzo Montella, che quando hanno smesso di giocare e si sono seduti in panchina qualcuno ha storto il naso: «Avranno la faccia da allenatore?». Ce l’hanno: Montella ha già avuto alcune esperienze nelle quali l’ha dimostrato ampiamente, Inzaghi su quel viso da eterno ragazzo ha visto crescere all’improvviso i segni delle preoccupazioni legate a un lavoro bell i s s i m o , m a l o g o r a n te soprattutto se fatto in un club
GLI INCROCI Domani sera non avranno tempo di perdersi nel mare dei ricordi, ma se in Italia ci fosse l’usanza tipicamente inglese di bere un bicchiere di vino con l’avversario di giornata, Pippo e Vincenzo avrebbero molte cose a cui ripensare. La volata per la classifica cannonieri del 1996-97, per esempio. Una volata in provincia: Inzaghi giocava nell’Atalanta, Montella nella Sampdoria. Lo sprint vide trionfare Pippo: 24 gol a 22. E subito il trasferimento alla Juve. Lo sbarco in un grande club per Montella fu rimandato al 1999, quando l’attaccante fu acquistato dalla Roma. E nel 2001 Vincenzo si prese una grande rivincita. Duello scudetto tra i giallorossi e i bianconeri, a sei giornate dalla fine c’è lo scontro diretto a Torino. Zidane trasforma il primo tempo in un seminario di poesia applicata al calcio: assist per Del Piero, raddoppio in proprio e 2-0 per la Juve che sogna di di-
Mattia Destro, 23 anni, da gennaio al Milan FORTE
mezzare lo svantaggio da -6 a -3. Il campionato sembra riaperto, ma Montella non è d’accordo. Al 91’, dopo la rete di Nakata, Vincenzo si avventa su una corta respinta di Van der Sar su un altro tiro del giapponese e festeggia il gol scudetto. La Juve chiuderà il campionato a due punti dalla Roma, quei due punti sottratti da Montella con il guizzo decisivo. Ma se potessero davvero gustarsi un bicchiere di vino nello stanzino del Franchi, Pippo e Vincenzo ripenserebbero probabilmente alla più bella avventura vissuta insieme: l’Europeo 2000. Il sogno svanì a causa di una rete di Wiltord quando ormai si attendeva solo la cerimonia di premiazione. Poi ai supplementari la Francia vinse col golden gol di Trezeguet, colui su cui la Juve puntò come compagno d’attacco di Del Piero decidendo di cedere Inzaghi proprio dopo lo scudetto 2001 della Roma. Quella sfida contro i giallorossi fu la penultima partita da titolare di Pippo con la maglia della Juve. Poi andò al Milan e
vinse due volte la Champions a cui adesso Montella vorrebbe partecipare da allenatore della Fiorentina. Anche se molte voci lo danno in corsa per la panchina del Milan, che traballa nonostante l’impegno di Inzaghi. GLI ALTRI Quanti incroci, quanti intrecci. Quella del Franchi è una notte da centravanti, piena di storie. C’è Destro che cerca un gol pesante contro la squadra a cui segnò con la Roma rientrando da un lungo stop per infortunio. C’è Pazzini che a Firenze ha lasciato tracce importanti. C’è Gilardino che ha giocato e segnato di qua e di là. C’è Babacar che è appena rientrato e spera di riprendersi la scena. Non ci sono purtroppo Rossi e Gomez, le cui gemme del passato non possono essere dimenticate a causa dei rispettivi infortuni. Ma i veri, grandi centravanti saranno seduti in panchina. SuperPippo e l’Aeroplanino: quelle facce da gol ci hanno fatto divertire moltissimo.
BALOTELLI E MEXES SALVARONO CLARENCE ● Ventisei marzo 2014, stagione scorsa: contro il pronostico che non lo vedeva favorito, il Milan vinse sul campo della Fiorentina per due a zero, grazie ai gol di Mexes e Balotelli, su punizione. Con questo successo esterno Seedorf riuscì a salvare la panchina: un anno dopo è il turno del traballante Inzaghi AP
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IL TECNICO NEL MIRINO
Sacchi sponsor di Sarri: quando l’idea nasce in provincia 1L’ex rossonero lo ha consigliato alla
ra di Sarri poggia su altre fondamenta: la capacità di crescere i giovani e quella di esprimere un gioco d’attacco. Sacchi sostiene entrambi i presupposti, nonostante con Sarri (e l’Empoli) i rapporti non siano sempre stati amorevoli: nel 2013, con gli azzurri in corsa per la A, l’Empoli e la Federazione (Sacchi era il coordinatore delle nazionali giovanili) entrarono in contrasto per Regini e Saponara, convocati in Under 21 senza possibilità di giocare il ritorno della finale playoff.
dirigenza del Milan. «Ma chi mi vuole deve parlare con l’Empoli». E Galliani vede Corsi
MILANO
E
ra il turno di San Valentino e per il Milan fu un colpo di fulmine: a San Siro, 15 febbraio, l’Empoli rimontò lo svantaggio e impose il bel gioco, particolare che colpì al cuore Galliani («per organizzazione, la miglior squadra della Serie A») e pure Berlusconi (si sussurra che la settimana successiva, gli schermi di Arcore fossero sintonizzati su Empoli-Chievo e non su Cesena-Mi-
lan…). Poi galeotto fu Sacchi, ex rossonero rimasto fedelissimo consigliere: ecco il primo sponsor di Sarri. Sarà per la forza delle idee che arriva dalla provincia: Arrigo era allenatore in B a Parma quando eliminò il Milan dalla coppa Italia, sbancando San Siro e facendo innamorare Berlusconi, che lo volle subito rossonero (e Zaccheroni, campione al primo tentativo, arrivava dall’Udinese). Più che per provare a replicare uno storico ciclo di trionfi, serie oggi impensabile, la candidatu-
Nella foto grande Maurizio Sarri, 56 anni, prima stagione in Serie A. In alto Arrigo Sacchi, 68, sotto Alberto Zaccheroni, 61 GETTY IMAGES/ANSA/AFP
INCONTRO Dice Sarri, dopo il pari di Cagliari: «Del Milan non so niente, l’ho letto e per cinque minuti fa piacere, ma chiuso il gior-
nale dopo la colazione penso solo alla salvezza dell’Empoli. Contatti? Ho due anni di contratto e se qualcuno mi vuole contattare deve passare dalla società. Sarebbe la mia grande occasione? No, la grande occasione me l’ha già data l’Empoli: allenare in Serie A». Della disponibilità a liberare Sarri, vincolato ai toscani fino al 2017, Galliani dovrebbe discutere nelle prossime ore con Corsi, presidente empolese: a Firenze il probabile rendez-vous. Quello che pensa l’a.d. è noto da Milan-Empoli, quando incassato l’1-1 Galliani si presentò sulla porta dello spogliatoio ospite per omaggiare l’allenatore, debuttante in A a 55 anni. a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R C’eravamo tanto odiati
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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Ljajic e Mihajlovic, pace in serbo 1Il romanista e il doriano ruppero in Nazionale a causa dell’inno, ma sono di nuovo amici QUI ROMA
De Rossi è out Manolas quasi Paredes dal via ● (pug) De Rossi e Manolas non ce la faranno, Totti invece potrebbe strappare la convocazione, dipenderà dall’allenamento di oggi. Garcia, infatti, in mattinata farà le prove generali per la partita di domani sera, anche se già sa che dovrà fare a meno del mediano (problema alla caviglia) e del difensore greco, ancora alle prese con i problemi alla schiena che lo hanno costretto a lasciare il campo in anticipo contro la Fiorentina, giovedì scorso. Considerando che a centrocampo mancherà pure Nainggolan (squalificato, come nel ritorno di coppa, giovedì prossimo) domani dovrebbe tornare titolare Leandro Paredes, sperando che l’argentino stavolta ci metta più voglia e cattiveria di Verona, ad esempio. Totti, invece, dopo il risentimento al flessore della coscia sinistra, ieri ha fatto una parte di differenziato ed una parte di lavori con la palla. Se oggi replicherà, dovrebbe entrare nella lista dei convocati, poi deciderà Garcia se utilizzarlo o meno. E all’orizzonte si vede anche un raggio di luce per Victor Ibarbo, che magari un pensierino alla Sampdoria ce lo aveva anche fatto, ma dovrà accontentarsi di rientrare in gruppo giovedì prossimo, con la Fiorentina. Infine a Trigoria si sta allenando anche Joel Sanabria, classe 1998, fratello minore di Tonny. È in prova, essendo extracomunitario non può essere tesserato. Ma dal prossimo anno dovrebbe far parte della Primavera. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Leandro Paredes, 20 anni GETTY
Massimo Cecchini Andrea Pugliese
QUI SAMPDORIA
Okaka più Eto’o C’è Soriano fuori Duncan
ROMA
C
i sono uomini – probabilmente stravaganti per i nostri ammalati Anni di Cuoio – per cui idee e principi valgono più del sacro calcio. Comunque la si pensi, Adem Ljajic e Sinisa Mihajlovic appartengono a questa categoria. Categoria di persone che possono discutere, separarsi, ma poi ricomporre e stringersi la mano, come accadrà domani, quando Roma e Sampdoria scenderanno in campo per inseguire (almeno?) un posto in Champions League. L’INNO Pensateci. Il 26 maggio 2012 l’attaccante giallorosso ha 20 anni e già un congruo passato nella nazionale maggiore, visto che – da buon «enfant prodige» – già dal 2010 è nel giro della prima squadra. L’avversario di turno è il più nobile che c’è – la Spagna campione del Mondo – e il senso di un giorno speciale lo dà anche il fatto che per la prima volta Mihajlovic sieda in panchina come commissario tecnico della Serbia. I due tra l’altro si conoscono bene, visto che Sinisa è stato allenatore di una Fiorentina che aveva Adem come stellina emergente e dalle enormi prospettive. Ebbene, la frattura si consuma sul valore delle radici, quelle che ogni inno nazionale prova ad esaltare. Prima della partita Ljajic, musulmano, nato a Novi Pazar, nel Sangiaccato, zona di confine col Kosovo e terra a maggioranza appunto musulmana, che storicamente ha sempre avuto rapporti difficili con Belgrado, si rifiuta di cantare l’inno della Serbia. Scoppia un mezzo scandalo e così e a fine partita, il nuovo c.t. annuncia subito che l’attaccante non sarebbe stato più convocato in nazionale finché, come da regolamento interno, non avrebbe intonato l’inno. Come dire, i principi sono più importanti del calcio e pazienza per chi non capirà. Nessuno dei due sarebbe tornato più sui propri passi. Ljajic avrebbe perso la Nazionale per quasi due anni, tornandovi solo nel marzo del 2014, mentre Mihajlovic avrebbe concluso la sua parabola da commissario tecnico senza disporre più di uno degli attaccanti più talentuosi della Serbia.
Adem Ljajic (in alto a sinistra) e Sinisa Mihajlovic (in basso a sinistra). I due insieme in viola LAPRESSE, ANSA E PLPRESS
RLa sfida in chiave
Champions fra Roma e Sampdoria vive anche del duello slavo
ROra però è tornato il sereno. Adem: «Lui uomo vero». Sinisa: «Gli manca solo l’egoismo»
ANNI VIOLA Di questo, tra l’at-
tuale allenatore della Sampdoria ne è sempre stato perfettamente conscio. Non è un caso che, nella stagione in cui era alla guida della Fiorentina, Sinisa stimolava l’allora diciannovenne Adem dicendo essenzialmente tre cose: «Deve mangiare meno cioccolata, deve giocare meno alla playstation e si deve tagliare i capelli, perché in campo pensa più a sistemarsi il ciuffo che ad altro». Con un sergente di ferro del genere alle costole, nessuna sorpresa che per l’attaccante quella stagione in viola sia stata molto importante per la sua crescita. Non è un caso perciò che, una volta finita la «querelle» relativa all’inno, la pace sia stata sancita con facilità. Ljajic infatti di Mihajlovic ha recentemente detto: «È un uomo vero, che non nasconde mai le sue idee un giorno mi piacerebbe tornare ad essere allenato da lui». E l’allenatore ha ricambiato in questo modo: «È un attaccante fortissimo. Paradossalmente dovrebbe solo imparare ad essere un po’ più egoista»
DIECI E LODE Chissà che Adem non lo diventi già domani contro la Samp, inseguendo il suo decimo gol stagionale in giallorosso, consolidando così il suo ruolo di capocannoniere della squadra. La Roma, d’altronde, ne avrebbe davvero bisogno per resistere agli assalti al secondo posto che Lazio e Napoli stanno portando. Ma Mihajlovic non è tipo che fa sconti. A dispetto dell’ottimo rapporto che ha con capitan Totti, la cronaca racconta come sia uno degli allenatori più bersagliati dagli ultrà, che non gli hanno mai lesinato pessimi cori relativi all’etnia. Motivo? Facile. Storie di derby, visto che il tecnico blucerchiato – da calciatore – dopo due stagioni in giallorosso e quattro alla Samp, trascorse sei anni in biancoceleste diventandone uno degli idoli della tifoseria. Quanto basta per immaginare che anche domani all’Olimpico non trovi tappeti rossi. Ljajic, d’altronde, è già carico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
● BOGLIASCO Sinisa Mihajlovic ha sfruttato il sabato come giorno di scarico dalle fatiche della settimana. La seduta di allenamento mattutina, così, è stata incentrata in particolare su schemi tattici e sui particolari tecnici, insistendo soprattutto sui tiri in porta. Il tecnico blucerchiato sembra orientato a mantenere in campo una formazione piuttosto offensiva anche in una trasferta complicata come quella che lo attende domani sera all’Olimpico. Proprio grazie al suo spirito offensivo, infatti, la Sampdoria ha ottenuto i risultati che la tengono in corsa per un posto in Europa. Non a caso la squadra di Mihajlovic va in rete da nove partite consecutive. In avanti dovrebbe ritrovare un posto Okaka, molto abile a sfruttare le sue doti fisiche a favore del gioco di squadra e più pronto fisicamente alla battaglia rispetto a Muriel. Il colombiano, quindi, dovrebbe divenire l’arma tattica da utilizzare a partita in corso. Pare scontata invece la conferma in avanti di Eto’o, grande protagonista nel successo sul Cagliari. Per non far arretrare il baricentro alla squadra, però, il tecnico dovrebbe inserire a centrocampo Soriano, nella posizione solitamente occupata dallo squalificato Acquah. Duncan, così, potrebbe restare in panchina. Alessio Da Ronch © RIPRODUZIONE RISERVATA
Stefano Okaka, 25 anni LAPRESSE
DOMANI ALLE 19
Toro-Lazio, difese opposte Chi segna tanto, chi niente 1I difensori granata (10 gol) sono i più prolifici della A, i laziali invece sono ancora a quota zero
Francesco Bramardo Stefano Cieri
U
na difesa che non sa segnare contro quella che in Serie A segna di più ed ha il difensore-goleador del
campionato. Toro-Lazio di domani sera all’Olimpico di Torino è anche questo. Curioso il dato statistico della squadra di Pioli. Ha il secondo miglior attacco della serie A (47 reti all’attivo), ha un organico in cui tanti riescono ad andare in gol (già nove i marcatori biancocelesti), eppure - almeno finora i difensori non hanno dato alcun apporto. Delle 47 reti segnate dai Pioli boys, 15 sono arrivate dagli attaccanti, ben 31 dai centrocampisti e nessuna dai difensori (nel computo c’è anche un autogol a favore). Di contro il Toro ha due prima-
ti: la difesa più prolifica della Serie A (con dieci reti messe a segno) e il difensore-cannoniere del campionato, il polacco Glik, che guarda tutti i colleghi di reparto dall’alto verso il basso grazie ai suoi 6 gol. Glik, peraltro, ha anche firmato l’ultimo successo granata sulla Lazio: 1-0 a Torino nella gara di andata dello scorso campionato. Domani sera, però, il polacco potrebbe andare in panchina. Il tecnico Ventura, costretto a fare turn over in vista del decisivo match di giovedì con lo Zenit, potrebbe preferirgli Jansson.
Kamil Glick (a sin.) , 27 anni, polacco. Stefan Radu, 28 anni, romeno LAPRESSE
GOL FATTI E GOL PRESI La sfida a distanza tra la difesa dal gol facile e quella incapace di segnare potrebbe quindi perdere il protagonista più atteso. E in ogni caso, a parte le reti fatte e quelle da fare, la vera sfida tra le due retroguardie sarà quella
tra chi, di gol, ne prenderà meno. Sotto questo punto di vista le difese granata e biancoceleste sono molto meno differenti. Quella della Lazio, con 27 gol al passivo, è la terza del campionato, mentre quella del Toro, con 28 reti sul groppone,
è la quarta insieme con Fiorentina, Samp ed Empoli. Insomma, sono sufficientemente ermetiche entrambe, anche se ogni tanto si dimenticano di esserlo. La Lazio, per esempio, ha avuto nella fragilità difensiva il suo tallone d’Achille per gran parte della stagione. Ora pare essersi assestata bene, tanto che nelle ultime quattro partite di campionato ha subito un solo gol. Il Toro, viceversa, dopo essere stato a lungo impenetrabile, da un po’ di tempo a questa parte si è sfaldato. Nelle ultime tre gare di Coppa i granata hanno subito 6 reti, 9 con la gara di Udine di campionato. Un viatico poco confortante in vista del match di domani con la Lazio e ancor di più ai fini dell’impresa di giovedì con lo Zenit, fattibile solo a patto di mantenere la porta imbattuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
14
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Serie A R La guida
JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO VERONA CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)
64 50 46 46 42 42 37 36 36 35 35 31 30 29 29 26 24 21 20 9
RETI
V
N
P
F
S
27 26 26 26 26 26 25 26 26 26 27 25 27 26 26 26 26 27 26 24
19 13 14 13 11 10 9 9 9 8 8 8 5 6 7 6 5 4 4 3
7 11 4 7 9 12 10 9 9 11 11 7 15 11 8 8 9 9 8 3
1 2 8 6 6 4 6 8 8 7 8 10 7 9 11 12 12 14 14 18
54 38 47 46 37 34 37 41 30 37 38 29 27 29 31 18 22 33 24 20
14 19 27 33 28 28 30 34 28 32 40 34 29 39 46 30 37 50 47 47
* 3 PUNTI DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
PROSSIMO TURNO SABATO 21 MARZO CHIEVO-PALERMO ore 18 (0-1) MILAN-CAGLIARI ore 20.45 (1-1) DOMENICA 22 MARZO, ore 20.45 EMPOLI-SASSUOLO ore 12.30 (1-3) JUVENTUS-GENOA ore 15 (0-1) CESENA-ROMA (0-2) LAZIO-VERONA (1-1) NAPOLI-ATALANTA (1-1) PARMA-TORINO (0-1) SAMPDORIA-INTER (0-1) UDINESE-FIORENTINA (0-3)
MARCATORI 15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus). 13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli). 12 RETI Dybala (2, Palermo). 11 RETI Toni (3, Verona). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 9 RETI Callejon (Napoli). 8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3, Sassuolo).
40
68
149
9. GILARDINO 21. VAN GINKEL
72. ILICIC
Ultimo pareggio: 7/4/2013, Fiorentina Milan 2-2
PUNTI Nelle ultime 4 giornate
Fiorentina
175
Fiorentina
7
Milan
6
Milan
234
FIORENTINA (4-3-2-1)
31. ANTONELLI
PANCHINA 31 Rosati, 24 Lezzerini, 28 Alonso, 35 Bagadur, 6 Vargas, 38 Rosi, 10 Aquilani, 16 Kurtic, 32 Lazzari, 17 Joaquin, 74 Salah, 30 Babacar. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Gilardino–Babacar 55-45%, Badelj–Aquilani 60-40%. SQUALIFICATI Tomovic (1). DIFFIDATI Basanta. INDISPONIBILI Rossi (30 giorni), Bernardeschi (7), M. Gomez (7), Pizarro (7), Tatarusanu (5), Savic (3). ALTRI Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.
(3-4-2-1)
GENOA
(3-4-3)
SASSUOLO
(4-3-3)
VERONA
(3-5-1-1)
CHIEVO
(4-4-2)
PARMA
(4-3-3)
NAPOLI
OGGI Ore 15 ARBITRO Doveri
13 21 A. MASIELLO CIGARINI 11 MORALEZ
17 CARMONA
1 PERIN 14 8 RONCAGLIA BURDISSO
93 DRAMÉ
10 A. GOMEZ
19 DENIS
21 88 EDENILSON RINCON
33 BRIGHI
3 LONGHI
4 7 MAGNANELLI MISSIROLI 10 ZAZA
17 SANSONE
69 14 MEGGIORINI PALOSCHI
10 BELFODIL
88 CODA
26 VARELA
23 56 8 24 BIRSA HETEMAJ RADOVANOVIC SCHELOTTO
23 NOCERINO
8 J. MAURI
3 LILA
10 DI NATALE 33 KONE
12 CESAR
2 DAINELLI
(4-3-1-2)
CESENA
(4-3-1-2)
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Gervasoni
3 5 E. PISANO SØRENSEN 26 SALA
1 HANDANOVIC
18 MORAS
33 AGOSTINI
77 10 TACHTSIDIS HALLFREDSSON
21 J. GOMEZ
9 TONI
14 MERTENS
17 HAMSIK
88 INLER
13 GUARIN
18 MEDEL
22 DODÒ
77 BROZOVIC
10 KOVACIC
11 JANKOVIC
9 ICARDI
9 HIGUAIN
11 PODOLSKI
18 DJURIC
7 CALLEJON
19 DAVID LOPEZ
92 DEFREL 11 BRIENZA
56 26 PULZETTI MUDINGAYI
5 GIORGI
PANCHINA 23 Lamanna, 40 Prisco, 5 Izzo, 2 També, 15 Marchese, 33 Kucka, 38 Mandragora, 93 Laxalt, 16 Lestienne, 19 Pavoletti, 22 Borriello. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Burdisso-Izzo 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Iago, Rincon, Kucka, Burdisso. INDISP. Tino Costa (10 giorni), Ariaudo (5).
PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 20 Bianco, 23 Gazzola, 32 Natali, 6 Chibsah, 19 Taider, 8 Biondini, 14 Donis, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 Floccari. ALL. Di Francesco. BALL. Brighi-TaiderBiondini 55-25-20%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Brighi, Missiroli. INDISP. Terranova, Antei (stagione finita), Pegolo (2 mesi), Cannavaro (20 giorni).
PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 28 Brivio, 25 Marques, 2 Gu. Rodriguez, 19 Greco, 8 Obbadi, 30 Campanharo, 7 Saviola, 20 Christodoulopoulos, 70 Fernandinho, 17 Nico Lopez. ALL. Mandorlini. BALL. Sørensen 60-Marques 40%, Jankovic 70Christodoulopoulos 30%. SQUAL. Ionita (1). DIFF. Martic, Valoti, Nico Lopez, J. Gomez. INDISP. Marquez (da valutare).
PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 15 Vidic, 14 Campagnaro, 21 Santon, 26 Felipe, 8 Palacio, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 88 Hernanes, 28 Puscas, 91 Shaqiri. ALLENATORE Mancini. BALL. Dodò-Santon-Felipe 40-35-25%, RanocchiaFelipe 60-40%, Medel-Kuzmanovic 55-45%. SQUAL. Juan Jesus (1). DIFF. Brozovic, Campagnaro, Dodò, Guarin, Icardi, Vidic. INDISPONIBILI Jonathan (stagione finita), Nagatomo (8 giorni).
PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 7 Badu, 18 Bubnjic, 75 Heurtaux, 21 Hallberg, 27 Geijo, 26 Pasquale 8 B. Fernandes, 77 Thereau, 9 Perica, 94 Aguirre. ALL. Stramaccioni. BALL. Di Natale-Thereau 60-30%, Gabriel Silva-Pasquale 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. B. Fernandes, Piris, Badu, Thereau, Kone, Heurtaux, Danilo. INDISP. Domizzi (7 giorni), Evangelista (15).
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 14 Cofie, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 18 Fetfatzidis, 43 Paloschi, 9 Pozzi. ALLENATORE Maran. BALL. Frey-Cofie 60-40%, PaloschiPellissier 55-45%, Cesar-Gamberini 65-35%. SQUAL. nessuno. DIFF. Hetemaj, Meggiorini. INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita), Izco e Botta (da valutare).
PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 27 Santacroce, 4 Mendes, 14 Galloppa, 13 Prestia, 21 Lodi, 31 Mariga, 80 Jorquera, 17 Palladino. ALLENATORE Donadoni. BALL. Lila-Mariga 55-45%, BelfodilPalladino 55-45%, Costa-Santacroce 5545%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Lodi, Mirante, Mendes, Gobbi, Feddal, Costa, J. Mauri, Lucarelli. INDISP. Feddal, Haraslin e Biabiany (da valutare).
PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 96 Luperto, 18 Zuniga, 8 Jorginho, 6 De Guzman, 24 Insigne, 91 D. Zapata. ALL. Benitez. BALL. MertensDe Guzman 60-40%, Inler-Jorginho 6040%, Higuain-D. Zapata 60-40%. SQUAL. Henrique. DIFF. Ghoulam, Inler, Albiol. INDISP. Michu (40 giorni), Koulibaly (7), Gargano (15).
PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 14 Volta, 7 Carbonero, 8 De Feudis, 28 Gaiola, 34 Cascione, 9 A. Rodriguez, 19 Succi, 32 Moncini. ALL. Di Carlo. BALLOTTAGGI Pulzetti-De Feudis 60-40%, BrienzaCarbonero 70-30%, Defrel-A. Rodriguez 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Renzetti, Carbonero, A. Rodriguez. INDISPONIBILI Yabré (50 giorni), Marilungo (15), Tabanelli (15), Cazzola (10), Valzania (20), Zé Eduardo (35), Lucchini (3), Renzetti (3).
TV Sky Calcio 2 HD, Premium Calcio 2 e Calcio 2 HD
TV Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio 1 e Calcio HD
TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD e Supercalcio HD; Premium Calcio e Calcio HD
TV Sky Sport 1 HD, Calcio HD e Supercalcio HD; Premium Calcio e e Calcio HD
X 3.25
TV Sky Calcio 3 HD
2 4.50
TORINO
(3-5-2)
ROMA
(4-3-3)
LAZIO
(4-3-3)
SAMPDORIA
(4-3-3)
DOMANI Ore 19 ARBITRO Orsato
DOMANI Ore 21 ARBITRO Calvarese
30 PADELLI
26 DE SANCTIS
25 GLIK
24 MORETTI
94 8 33 BENASSI 14 FARNERUD 36 PERES GAZZI DARMIAN 17 MARTINEZ
11 MAXI LOPEZ
24 2 23 FLORENZI YANGA-MBIWA ASTORI 15 PJANIC
20 S. KEITA
32 PAREDES
27 GERVINHO
8 LJAJIC
7 ITURBE
6 S. MAURI
11 KLOSE
7 F. ANDERSON
99 ETO’O
9 OKAKA
23 EDER
16 PAROLO
20 BIGLIA
32 CATALDI
14 OBIANG
17 PALOMBO
21 SORIANO
26 RADU
33 MAURICIO
3 DE VRIJ 22 MARCHETTI
8 BASTA
3 COLE
19 5 REGINI ROMAGNOLI
26 29 SILVESTRE DE SILVESTRI 2 VIVIANO
PANCHINA 28 Skorupski, 35 Torosidis, 33 Spolli, 25 Holebas, 32 Paredes, 48 Uçan, 53 Verde, 96 Sanabria, 88 Doumbia, 10 Totti. ALLENATORE Garcia. BALLOTTAGGI FlorenziTorosids 60-40%, Cole-Holebas 60-40%. SQUAL. Nainggolan (1). DIFF. Maicon, Manolas, Torosidis, Pjanic. INDISPONIBILI Maicon (10 giorni), Ibarbo (10), Lobont (7), Manolas (3), De Rossi (3), Strootman (stagione finita), Balzaretti e Castan (da valutare).
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 27 Cana, 5 Braafheid, 39 Cavanda, 23 Onazi, 24 Ledesma, 19 S.Lulic, 10 Ederson, 14 B. Keita, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI S. Mauri-B. Keita 80-20 %. SQUALIFICATI Candreva (1). DIFFIDATI Cavanda, De Vrij, Mauricio, Onazi. INDISPONIBILI F. Djordjevic (50 giorni), Gentiletti (20), Konko (7), Pereirinha (7), Tounkara (7).
PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 25 Coda, 32 Marchionni, 6 Duncan, 77 Wszolek, 8 Correa, 18 Bergessio, 24 Muriel. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI Okaka-Muriel 60-40%, SorianoDuncan 60-40%. SQUALIFICATI Acquah (1). DIFFIDATI Duncan, Regini, De Silvestri. INDISPONIBILI De Vitis (4 mesi), Cacciatore (5 giorni), Muñoz (15), Rizzo (5), Mesbah (5).
1 3.00
X 3.00
2 2.45
TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD e Supercalcio HD; Premium Calcio 1 e Calcio 2 HD 1 1.60
X 3.60
1 1.60
X 3.60
2 5.75
2 6.00
31 26 33 GHOULAM KOULIBALY ALBIOL 45 ANDUJAR
1 4.20
11 MAGGIO
X 3.50
2 1.83
UNA DOMENICA CON GAZZETTATV Tutta la serie A su «Gazzetta Live» insieme a Galeone e Mastrangelo E Cantona racconta il derby di Atene Luca Sidoti
PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 18 Jansson, 21 Silva, 3 Molinaro, 4 Basha, 7 El Kaddouri, 27 Quagliarella, 22 Amauri. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI Bovo-Maksimovic 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Benassi, Quagliarella. INDISPONIBILI A. Gonzalez (15 giorni), S. Masiello (15), Vives (20).
TV Sky Calcio 3 HD; Premium Calcio 2
2 CASSANI
33 23 6 D’AMBROSIO RANOCCHIA ANDREOLLI
PANCHINA 1 Avramov, 29 Benalouane, 20 Biava, 6 Bellini, 3 Del Grosso, 95 Grassi, 28 Emanuelson, 8 Migliaccio, 16 Baselli, 99 Boakye, 9 Bianchi, 51 Pinilla. ALL. Reja. BALL. Scaloni-Benalouane 60-40%, A. Masiello-Emanuelson 65-35%, A. GomezEmanuelson 70-30%. SQUAL. D’Alessandro (1). DIFF. Boakye, Denis, Moralez. INDISP. Raimondi (2 mesi), Estigarribia (1), Zappacosta (5 giorni).
1 1.85
18 GOBBI
INTER
1 BIZZARRI
2 3.20
21 FREY
(4-3-3) (4-2-3-1)
6 15 LUCARELLI COSTA 83 MIRANTE
X 3.00
87 ZUKANOVIC
PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 33 Alex, 25 Bonera, 19 Bocchetti, 14 Albertazzi, 4 Muntari, 8 Suso, 22 Cerci, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi. BALLOTTAGGI Honda-Cerci 70-30%, Menez-Cerci 70-30%. SQUALIFICATI Poli (1). DIFFIDATI Bonaventura, Alex. INDISPONIBILI Agazzi (stagione finita), De Sciglio (14 giorni), Rami (7), Zaccardo (7), Armero (7), C. Zapata (7), De Jong (20), Montolivo (10), El Shaarawy (30), Mastour (35). ALTRI nessuno.
22 BENUSSI
15 ACERBI
25 BERARDI
11 NIANG
MILAN (4-3-3)
OGGI Ore 18 ARBITRO Banti
47 CONSIGLI 11 31 VRSALJKO PELUSO
91 18 BERTOLACCI BERGDICH
10 PEROTTI
24 IAGO
34 66 27 GABRIEL SILVA 19 PINZI 6 WIDMER GUILHERME ALLAN 89 5 2 PIRIS DANILO WAGUE 31 KARNEZIS
OGGI Ore 15 ARBITRO Cervellera
4 DE MAIO
23. DIEGO LOPEZ 5. MEXES
UDINESE
57 SPORTIELLO 5 2 33 SCALONI STENDARDO CHERUBIN
29. PALETTA
28. BONAVENTURA
ATALANTA
OGGI Ore 15 ARBITRO Rocchi
20. ABATE
9. DESTRO 15. ESSIEN
Ultima vittoria Fiorentina in casa: 20/11/2005, Fiorentina Milan 3-1
RETI FATTE
5 BOVO
Se vuoi restare costantemente aggiornato sulle formazioni delle squadre, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare tutte le statistiche di ogni singolo giocatore e scoprire ogni segreto per vincere al fantacalcio, da quest’anno Gazzetta dello Sport mette a disposizione degli appassionati, gratuitamente sul nostro sito rosa, un’intera sezione dedicata al gioco più amato dai calciofili italiani. Su Fantanews potrai trovare infatti i voti il giorno dopo l’ultima partita di Serie A, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, e infine anche articoli dedicati ed esclusivi di presentazione della Magic giornata di campionato.
20. BORJA VALERO
2 4.00
7. MENEZ
Ultima vittoria Milan fuori casa: 26/3/2014, Fiorentina Milan 0-2
41
1 2.35
GAZZAWEB www.gazzetta.it
10. HONDA
4. RICHARDS
LE ULTIME VOLTE
Girone unico Vittorie Fiorentina Vittorie Milan
Pareggi
14. MATI FERNANDEZ 18. DIAMANTI
MILAN
PRECEDENTI IN SERIE A
G
5. BADELJ
X 3.40
ARBITRO Russo ASSISTENTI Marrazzo-Crispo QUARTO UOMO Meli ADDIZIONALI Valeri-Fabbri TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio e Calcio HD
19. BASANTA
2. GO. RODRIGUEZ
nel ritorno al gol di Mattia. La Fiorentina, per risollevarsi dopo la batosta dell’Olimpico, dovrebbe affidarsi ai gol dell’ex rossonero
CLASSIFICA PARTITE
23. PASQUAL 1. NETO
1I rossoneri, che hanno vinto l’ultima sfida al Franchi, sperano FIORENTINA
PT
1 1.90
Fiorentina-Milan, parola ai gol Gila e Destro vogliono stupire
GIORNATA
SQUADRE
DOMANI Ore 19 Stadio Franchi Firenze Andata 1-1
OCCHI PUNTATI SU...
27a
15
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Sarà una domenica all’insegna del calcio su GazzettaTv, arricchita dalla presenza di Giovanni Galeone. All’interno di «Gazzetta Live» (in onda dalle 14 alle 17.30), l’ex allenatore di Perugia, Udinese e Napoli, maestro di Massimiliano Allegri, che ne ha ereditato il gioco offensivo, analizzerà la ventisettesima giornata di campionato. In diretta con lui, al fischio finale delle partite, ci sarà anche l’ex centrale della Nazionale azzurra di pallavolo, Luigi Mastrangelo, per i commenti postpartita. Prima, ci sarà spazio per tutti gli aggiornamenti in tempo reale sui risultati di questo turno di Serie A, senza trascurare le curiosità di giornata, con il solito occhio di riguardo per le piattaforme web e social de La Gazzetta dello Sport, tramite le quali potrete interagire da casa. Ma non solo. Su GazzettaTv verranno trasmesse anche le interviste ai protagonisti, i video e le analisi tecniche dei nostri esperti. IL PALINSESTO Il programma di questa domenica prevede un ampio pre-partita, che, a partire dalle 14, vi accompagnerà fino al fischio d’inizio delle sfide delle 15. La diretta sarà affidata a Viviana Guglielmi, in studio
con Paolo Condò e Nicola Cecere, he presenteranno le partite della giornata in corso. Poi, dalle 15 alle 17, la linea passerà allo «Studio News», dove Nino Morici e Francesca Baraghini si occuperanno della telecronaca dei match. Dopo le sfide pomeridiane, si tornerà in studio da Viviana Guglielmi, coi due ospiti d’eccezione, Galeone e Mastrangelo. SPECIALE DERBY L’abbuffata di calcio, però, non finisce. A partire dalle 21.05, infatti, andrà in onda «Pazzi per i Derby», dove continuerà il viaggio tra le storie e le leggende che si nascondono dietro i derby tra i club più importanti del mondo. All’interno di questo terzo appuntamento, Eric Cantona andrà in Grecia per raccontare la storica rivalità tra Olympiacos e Panathinaikos, le due squadre, ma soprattutto le due tifoserie che si contendono la supremazia calcistica di Atene. Dalla giornata di Serie A alla storia del derby della capitale greca: la domenica, per gli appassionati di calcio, si gioca su GazzettaTv. © RIPRODUZIONE RISERVATA
17 15 MAGNUSSON KRAJNC
25 CAPELLI 1 LEALI
1 1.35
24 PERICO
X 4.50
2 9.00
TACCUINO SERIE A DONNE
Brescia-Torres 1-1 Il Verona allunga ● (m.cal.) Il pareggio tra Brescia e Torres permette al Verona (1-0 sul campo del Riviera di Romagna) di allungare. La 19a giornata: Cuneo-Pink Bari 1-0, Pordenone-San Zaccaria 1-3, Res Roma-Mozzanica 2-0, Orobica-Tavagnacco 0-1, Riviera Romagna-Verona 0-1, Brescia-Torres 1-1, FirenzeComo 0-1. Classifica (prime): Verona 49; Brescia 45; Mozzanica e Firenze 38.
EUROPEI CALCIO A 5
Italia in Polonia per le qualificazioni ● (m.cal.) Oggi l’Italia parte per Krosno (Polonia), dove da mercoledì sarà impegnata nel Main Round di qualificazione agli Europei. Dei 21 convocati di Menichelli, out Molitierno, Follador, Leggiero, Urio e Kakà. Portieri: Mammarella, Miarelli, Putano. Giocatori di movimento: Calderolli, Canal, De Luca, Ercolessi, Fortino, Giasson, Honorio, Lima, Merlim, Murilo, Patias, Romano, Schininà.
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Serie A R
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IL FOCUS TECNICO
CONTENUTO PREMIUM cia, Okaka, in barriera avanzata, scatta verso Avelar e lo centra in pieno. Il difensore brasiliano non può così inseguire Gabbiadini che realizza il gol. Sulle palle inattiva da posizione laterale il meccanismo è simile: uno o più uomini si piazzano dietro tutti, in posizione di fuorigioco passivo, quindi si scatta verso i difensori che cercano di colpire la palla di testa, «aiutandolo» a sbagliare. Con questo meccanismo, ad esempio, Babacar ha sbilanciato De Maio, favorendo il gol del pareggio di Rodriguez in Genoa-Fiorentina 1-1 del 31 gennaio.
BASTA DISINTERESSARSI DEL PALLONE PER NON ESSERE IN OFFSIDE PRIMA DEL CROSS
QUANDO PARTE IL CROSS
BLOCCO CLASSICO
BLOCCO SPORCO
PUNTO DA CUI PARTE IL CROSS GIOCATORI IN ATTACCO
GIOCATORI IN DIFESA
MOVIMENTO
CROSS GAZZETTA
Il blocco sporco L’ULTIMA SU PUNIZIONE PARTI IN FUORIGIOCO RIENTRA E OSTACOLA L’ANALISI di ALESSIO DA RONCH
I
l blocco c’è ma non si dice. O almeno non si diceva. Il calcio lo ha copiato dal basket dopo che lo stesso aveva fatto il calcio a 5: un movimento utile soprattutto sui calci piazzati, ma non solo su quelli, buono per far perdere all’avversario la marcatura o il passo. Un movimento fantasma, tanto da non apparire mai su alcun regolamento. Al massimo fa capolino in qualche tesina dei candidati allenatori al Centro tecnico di Coverciano. Al suo posto ecco mutuare un’altra parola, dal significato simile: ostruzione, meno precisa forse, e per questo probabilmente più adatta, oscura, interpretabile. MICIDIALE Dal blocco al blocco sporco sembra cambiare poco, ma in realtà a mutare è il rumore che si produce. Il calcio evolve, i tecnici ne studiano i particolari. Evitare un blocco è divenuta un’arte, cadere in trappola una colpa: chi è sveglio sa come fare, chi «dorme» abbocca all’amo. Nel blocco sporco no, lì la vittima è vittima e basta, non ha via d’uscita. Gli allenatori lo hanno studiato, senza trovare alternative, se il difensore si oppone con forza, rischia un rigore, se ci mette cattiveria può incappare in una squalifica mediante prova televisiva, se evidenzia il contatto cadendo in maniera eclatante può aiutare l’arbitro a individuare la scorrettezza, ma se il fischio non arriva sono guai. Per questo a chi non lo usa, ma lo subisce, non è rimasto che urlare, chiedendo l’intervento arbitrale, quindi sottolinearlo in maniera pubblica. Così com’è, infatti, questo espediente risulta micidiale.
Nei due frame, da Sky, lo schema del «blocco» che lo scorso 19 ottobre ha fruttato alla Samp un gol a Cagliari. A sinistra, la posizione di partenza, con gli attaccanti in fuorigioco oltre la barriera. A destra, l’evoluzione dell’azione: sul cross gli stessi giocatori bloccano i difensori consentendo a Gabbiadini, partito da dietro, di trovarsi solo davanti al portiere.
COME SI FA Il blocco sporco è facilmente individuabile, soprattutto nella maniera in cui lo usano due formazioni che ne hanno fatto un’arma acuminata: la Sampdoria e l’Empoli, ma i seguaci aumentano: una barriera di tre o quattro elementi viene posta due metri dietro quella sistemata dal portiere per difendersi da un calcio piazzato centrale, o dietro la linea dei difensori su uno laterale. Quando il fischio avvia l’azione,
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la barriera offensiva, posta in fuorigioco passivo, si muove verso quella difensiva e ne intercetta i giocatori che ne fanno parte, quantomeno ne blocca uno. La vittima viene colpita, oppure bloccata, se necessario usando le mani, e non può partire all’inseguimento dell’avversario, che si proietta in area per ricevere l’assist. Un esempio? La rete di Gabbiadini in Cagliari-Sampdoria 2-2 del 19 ottobre scorso: Palombo cal-
DENUNCIA L’ex arbitro ed ex designatore Casarin lo ha definito «un modo di barare”: «Quanto avviene in area in occasione di calci di punizione o d’angolo - ha sottolineato - deve essere rivisto, come accade all’estero. Da noi c’è l’addizionale che non interviene, come l’arbitro che è vicino. E’ un punto debole della direzione di gara non risolto. Queste sono situazioni assolutamente fallose». Il tecnico del Genoa Gasperini ha urlato a perdifiato, ha chiesto agli arbitri di intervenire, ha puntato il dito contro i blocchi, ha puntualmente sollecitato l’attenzione del quarto uomo, anticipando i movimenti degli avversari. Non ha ottenuto benefici. Tutti sembrano ignorare quanto avviene: un’ostruzione a metà campo viene sempre considerata fallo, spesso provoca pure un’ammonizione se stoppa un’azione pericolosa. In area no. Lì è territorio franco. ISPIRAZIONE L’idea del blocco sporco nasce da un’altra invenzione. Nel 2008 Walter Zenga, allenatore del Catania, inizia a piazzare una barriera di attaccanti alle spalle di quella dei difensori. Prima che il compagno dia il via all’azione, però, tutti scattano in avanti ed escono dal fuorigioco. L’obiettivo è semplicemente quello di schermare il portiere, impedendogli di veder partire il pallone. In questo modo, ad esempio, Mascara mise a segno una rete contro il Torino. Poco dopo nacque il trenino, utile soprattutto sui calci piazzati laterali o sui calci d’angolo: tre o quattro attaccanti si dispongono in fila al limite dell’area , tracciando una linea verticale. Chi va a marcarli rischia di cadere in un tranello: alla partenza del pallone, infatti, può trovarsi davanti uno sbarramento che gli impedisce di seguire l’uomo che deve marcare, protetto dai compagni del trenino che restano compatti. Allegri per neutralizzare un simile espediente, pose un trenino bis di fronte a quello avversario, ma in linea orizzontale. Alla partenza del pallone i suoi difensori concedevano qualche metro agli attaccanti, ma non avevano blocchi sulla loro strada. Un’idea tira l’altra, lo studio degli avversari e delle loro tattiche ha portato a cercare strategie nuove e letali e il 2014 diventa l’anno del blocco sporco, quello micidiale, perché ancora senza rimedio. Il tutto nasce dalla nuova interpretazione del fuorigioco, dalle difficoltà già note per guardalinee e arbitri e dalla furbizia di qualche tecnico. Pierluigi Collina, attuale designatore Uefa, ha già fatto presente che la nuova regola apre varchi difficili da individuare per il direttore di gara e i suoi collaboratori, auspicando cambiamenti immediati. Un incontro tra arbitri e tecnici potrebbe aumentare l’attenzione sul blocco sporco, aumentare almeno l’attenzione sulla sua attuazione, ma da tempo è stato messo in programma e sempre rinviato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
EMPOLI E SAMP LE PRIME, MA SEMPRE PIÙ SQUADRE PIAZZANO GIOCATORI DIETRO LA DIFESA. ARBITRI SPIAZZATI
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Infinito Messi Il Barça vola e aspetta il Real
TACCUINO STATI UNITI
Uccise l’arbitro, 8 anni di prigione ● DETROIT (s. mar.). Dovrà passare almeno 8 anni in prigione per omicidio colposo il meccanico che la scorsa estate ha ucciso un arbitro con un pugno durante una partita amatoriale. Bassel Saad – che ha patteggiato e dovrà anche risarcire le spese del funerale – colpì John Bieniewicz perchè stava per espellerlo e dare il rigore. «Non si può morire per una partita di calcio», ha commentato la vedova di Bieniewicz, che al momento del verdetto ha sventolato un cartellino rosso all’indirizzo di Saad.
1Facile vittoria a Eibar con 2 gol di Leo, e Xavi fa
750 partite in blaugrana. Oggi i blancos col Levante EIBAR
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Filippo Maria Ricci
BARCELLONA
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CORRISPONDENTE DA MADRID Twitter @filippomricci
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Messi su rig. al 31’ p.t.; Messi al 10’ s.t. EIBAR (5-3-2) Jaime 6,5; Bóveda 5, Ekiza 5,5, Raúl Navas 6, Lillo 6, Dídac Vilà 5,5 (dal 32’ Boateng s.t. 6); Javi Lara 5, Errasti 6 (dal 14’ s.t. Capa 5,5), Borja Fernández 6; Saúl 5,5, Manu del Moral 5 (dal 24’ s.t. Piovaccari 6,5). PANCHINA Irureta, Añibarro, Arruabarrena, Lekic. ALLENATORE Garitano 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ekiza per comportamento non regolamentare. BARCELLONA (4-3-3) Bravo 6; Montoya 6, Piqué 7, Bartra 6,5, Adriano 6; Rafinha 6, Sergi Roberto 6, Rakitic 7 (dal 17’ s.t. Xavi 6); Messi 7, Suárez 6,5, Neymar 5,5 (dal 25’ s.t. Pedro 6). PANCHINA Ter Stegen, Douglas, Mathieu, Mascherano, Iniesta. ALLENATORE Luis Enrique. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO Del Cerro Grande 6 NOTE spettatori 5.000 circa Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 2-2. In fuorigioco 0-1. Angoli 6-3 Recuperi: p.t. 1’, st 3’.
A
Luis Enrique va tutto bene. Fa turnover ma vince senza problemi a Eibar, 16° successo nelle ultime 17 uscite, preparando al meglio una settimana impegnativa: mercoledì al Camp Nou arriva il Manchester City, domenica prossima toccherà al Madrid. Il Barça ha 4 punti di vantaggio sul Real, in campo stasera col Levante. Per l’Eibar ottava sconfitta consecutiva, da sfatare la regola che vuole sempre retrocessa la squadra che infila una serie tanto negativa. Sempre sul fronte basco, peccato aver visto in campo solo negli ultimi 20’ Federico Piovaccari: l’attaccante italiano ha giocato bene, colpito una traversa e mostrato di meritare più tempo. MESSI E PIOLA Il 2-0 è stato firmato ancora una volta da Messi: l’argentino arriva a 32 gol in Liga, due in più di Ronaldo che tre mesi fa lo staccava 25 a 13. Per Leo 43 reti stagionali, 20 nel 2015: due in più della BBC del Madrid, Bale-Benzema-Cristiano, tutta insieme. E in Liga sono 275: uno in più rispetto al recordman della Serie A, Silvio Piola, se si considerano solo i campionati a girone unico. Luis Enrique senza Dani Alves e Jordi Alba, squalificati, ha dato
spazio a Montoya e Adriano e ha fatto riposare Mascherano, Mathieu e Iniesta, affiancando Bartra a Piqué e schierando un centrocampo inedito: RakiticSergi Roberto-Rafinha. L’Eibar come di consueto ha provato a sopperire con ardore e attitudine a evidenti carenze tecniche, ma senza Piovaccari non ha mai inciso in attacco e alla mezz’ora è stato punito dall’arbitro che ha fischiato un rigore per un mani di Ekiza: il tiro di Messi era molto ravvicinato e la palla prima di sbattere sul braccio aperto del difensore ha colpito il suo piede. Messi, non una sicurezza dal dischetto, non ha sbagliato e al 10’ della ripresa ha raddoppiato. Può sembrare incredibile ma c’era ancora qualcosa che Leo non aveva fatto: ieri ha segnato per la prima volta in Liga con un colpo di testa su calcio d’angolo (di Rakitic). Poco dopo è entrato Xavi Hernandez: per il canterano partita numero 750 in maglia blaugrana. Debutto nel 1998, da allora 16 anni e 6 mesi di meraviglie per il Barça, e la storia, a 35 anni 25 dei quali passati nel club, non è ancora finita. REAL OBBLIGATO A VINCERE Al Madrid cercano la pace: con se stessi, con lo stadio, con la stampa. Il Real non vince da 3 partite (un pari e due sconfitte tra Liga e Champions) e con Ancelotti non è mai arrivato a 4. Al Bernabeu arriva il Levante: ve-
BRASILE
Cugino di Messi al Vasco da Gama
Lionel Messi, 27 anni, ha segnato 2 gol anche all’Eibar GETTY
L’Atletico non passa contro l’Espanyol Valencia al 3° posto ● MADRID (f.m.r.) L’Atletico Madrid ha fatto 0-0 a Barcellona con l’Espanyol e dopo 16 giornate ha lasciato il terzo posto, che vale la Champions diretta, al Valencia, 2-0 al Depor venerdì. Per la squadra del «Cholo» 3 pareggi di fila, una vittoria nelle ultime 6 gare tra Champions e Liga, appena 6 punti su 15 nelle ultime 5 di campionato. L’Atletico ha avuto due grandi occasioni, parate di Casilla su Torres (ancora 0 gol in Liga dopo 9 partite, 4 da titolare) e Raul Garcia, e giocato 45’ in 10 per l’espulsione di Miranda, che con una gomitata ha mandato all’ospedale Abraham, vittima di un trauma cranico.
INGHILTERRA
diamo come reagisce lo stadio all’appello all’unità lanciato da Florentino Perez dopo la paura e i fischi con lo Schalke. Modric dovrebbe tornare titolare così come Ramos, al rientro dopo un mese abbondante di stop. Ancelotti ieri è parso tranquillo, e ha ringraziato Perez per la fiducia accordata in settimana.
● RIO (m.can.) Emanuel Biancucchi, cugino di Messi, firma col Vasco da Gama fino al 31 dicembre del 2015. La mezzala di 26 anni, nata a Rosario, Argentina, era al Bahia, in cui nel 2014 segnò due reti in 30 presenze, proprio contro il Flamengo, l’arcinemico del Vasco. Biancucchi non potrà giocare col Vasco nel campionato di Rio, nel quale le iscrizioni sono già scadute, ma sarà a disposizione per la Coppa del Brasile, già in corso, e il campionato brasiliano, che comincia a maggio.
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27ª GIORNATA Venerdì: Valencia-Deportivo 2-0. Ieri: Espanyol-Atletico Madrid 0-0; Eibar-Barcellona 0-2; Rayo Vallecano-Granada 3-1; Celta Vigo-Atheltic Bilbao (giocata nella notte). Oggi: Almeria-Villarreal (ore 12); Malaga-Cordoba (17); Siviglia-Elche (19); Real Madrid-Levante (21). Domani: Getafe-Real Sociedad (ore 20.45). CLASSIFICA Barcellona 65; Real Madrid 61; Valencia 57; Atletico Madrid 56; Siviglia 49; Villarreal 48; Malaga 41; Espanyol, Athletic Bilbao 33; Celta, Rayo 32; Real Sociedad 30; Getafe 29; Eibar, Elche 27; Deportivo, Levante 25; Almeria 24, Granada 22; Cordoba 18.
RUSSIA
Dinamo e Zenit oggi in trasferta ● MOSCA Dinamo Mosca e Zenit, avversarie rispettivamente di Napoli e Torino in Europa League, giocano oggi fuori casa nella 19a giornata del campionato russo. La Dinamo è impegnata alle 11.30 italiane nel derby sul campo dello Spartak. Anche lo Zenit gioca nella capitale alle 14 contro la Torpedo.
TIFOSI INFEROCITI
Disastro City, k.o. a Burnley Match point per il Chelsea Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA
D
omanda da mezza sterlina: se perdi a Burnley, come puoi sperare di ribaltare l’1-2 incassato in Champions all’Etihad con il Barcellona? La sconfitta della banda di Pellegrini, in casa di un club coinvolto nella lotta per la sopravvivenza, è pesantissima, ben oltre l’1-0 firmato da Boyd con un sinistro al volo al 61’. I campioni d’Inghilterra sono surclassati da una squadra che, sul piano della corsa e della forma fisica, è ai primi posti nelle tabelle della Premier. L’allenatore cileno, nel pieno della disperazione, inserisce anche Jovetic, grande escluso dalla lista Champions: il montenegrino non può però recitare la parte del salvatore della patria perché il City appare allo sbando. Entrano anche Lampard e l’acquisto record Bony: tutto inutile. In attesa di una risposta, José Mourinho ritrova fiato dopo una settimana difficile. La caduta del Manchester City è un assist formidabile per il Chelsea, impegnato oggi con il Southampton. I Blues, che devono anche recuperare un gara, po-
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Il gol dello scozzese George Boyd, 29 anni, che ha condannato il City AP
trebbero piazzare l’allungo decisivo. PELLEGRINI ADDIO? Nel giro di quattro giorni, si può consumare il destino di Manuel Pellegrini. Il k.o. di ieri è quasi la resa in Premier, l’unico torneo nel quale il Manchester City poteva coltivare ancora qualche ambizione. Mercoledì sarà la sera del giudizio nella trasferta di Champions sul campo del Barcellona. Se in 96 ore il naufragio sarà totale, Pellegrini non avrà più una scialuppa di salvataggio. Un flop generale con-
dannerebbe secondo logica l’allenatore cileno. Da tempo i dirigenti del City stanno monitorando diverse situazioni. Il nome più accreditato per la successione era fino a poco tempo fa quello di Diego Simeone, ma nelle ultime due settimane è emersa la candidatura di Carlo Ancelotti. La difesa d’ufficio di Florentino Perez non ha turbato i boss del City. Ancelotti piace non solo per la statura internazionale, ma anche per le doti di gestione dello spogliatoio e per aver maturato nelle due stagioni al Chelsea
l’esperienza del calcio d’Oltremanica. Un altro particolare darebbe un vantaggio al tecnico italiano in un eventuale testa a testa con Simeone: la conoscenza della lingua inglese. ARSENAL TRIS Musica diversa in casa Arsenal, dove le prove generali in vista di Monaco sono state una splendida sinfonia. Tre gol servono nel Principato e tre gol sono stati rifilati al West Ham: potevano essere di più, ma il portiere spagnolo Adrian è stato il migliore degli Hammers. Il 3-0 dei Gunners blinda il terzo posto e avvicina la squadra di Wenger al City, rendendo possibile un’inattesa volata per il secondo posto. L’Arsenal ha giocato a grandi livelli, trascinato dalla classe di Ozil e dall’orgoglio di Giroud, nella doppia versione di stoccatore e suggeritore. L’1-0 è firmato proprio dal francese nel recupero del primo tempo: una fucilata all’incrocio, su azione avviata da Ozil. La festa di Giroud ha il senso di una liberazione: sigla la pace con i tifosi, dopo i fischi rimediati la sera della disfatta con il Monaco, quando il centravanti divorò cinque occasioni. Il 2-0 di Ramsey è di una bellezza fulminante: triangolo con Giroud e sassata del gallese. Il 3-0 di Flamini arriva dopo un’azione che coinvolge Welbeck, Giroud e Cazorla. Spettacolo vero. Un Arsenal così può sperare nell’impresa a Monaco: il bel gioco talvolta fa miracoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sunderland al tappeto e per proteggere Poyet interviene la polizia CORRISPONDENTE DA LONDRA
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quadra da pub e allenatore in panchina protetto della polizia per tutto il secondo tempo. Sunderland è una piazza calda – un esempio su tutti: le reazioni all’assunzione di Paolo Di Canio nel 2013 – e ieri ha vissuto una giornata movimentata. Lo 0-4 incassato con l’Aston Villa dopo 44’ ha scatenato la protesta dei tifosi, obiettivo Gustavo Poyet, il tecnico che nell’autunno 2013 sostituì proprio Di Canio e salvò i Black Cats. L’atmosfera, complici i risultati negativi, è cambiata: i fan da tempo invocano l’esonero dell’uruguayano. Tra insulti e cori «Poyet vattene», qualcuno ha cercato persino di aggredirlo. L’intervento degli steward ha evitato il peggio, mentre nella ripresa Poyet è stato protetto dalla polizia. SQUADRA DA PUB Il Sunderland ha ribadito di essere allo sbando iniziando la ripresa in dieci: Larsson si è infatti attardato negli spogliatoi entrando in campo solo dopo
3’. Una scena comica, che ha portato i commentatori a definire i Black Cats «squadra da pub». La scena è stata vista da pochi spettatori: la maggior parte aveva abbandonato lo stadio nell’intervallo. Il 4-0 dell’Aston Villa (doppiette di Benteké e Agbonlahor), è stato una mazzata per un Sunderland dove è affondato anche l’ex interista Alvarez, sostituito a fine primo tempo. Poyet, che potrebbe essere esonerato, ha giustificato i tifosi: «Al loro posto mi sarei comportato allo stesso modo». L’infortunio di Giaccherini e l’arresto di Johnson – rilasciato su cauzione, ma sospeso dal club – sono gli ultimi eventi negativi di un’annata sciagurata. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA
29ª GIORNATA Ieri: C. Palace-Qpr 3-1; Arsenal-W. Ham 3-0; Leicester-Hull 0-0; Sunderland-A. Villa 0-4; Wba-Stoke 1-0; Burnley-City 1-0. Oggi: ChelseaSouthampton (ore 14.30); EvertonNewcastle (17); Man. Utd-Tottenham (17). Domani: Swansea-Liverpool (21). CLASSIFICA Chelsea 63; Man. City 58; Arsenal 57; Man. United 53; Liverpool 51; Tottenham 50; Southampton 49; Stoke 42; Swansea 40; West Ham 39; Newcastle 35; C. Palace, Wba 33; Hull, Everton, Aston Villa 28; Sunderland 26; Burnley 25; Qpr 22; Leicester 19.
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OPINIONI
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Oggi solo tre partite di pomeriggio
La vignetta
La stella dello short track
DOMENICA ALLE 15 RITO CANCELLATO NOSTALGIA O NO?
di Stefano Frosini
ORA LA FONTANA È NELL’OLIMPO DEI FENOMENI
IL COMMENTO di SEBASTIANO VERNAZZA Twitter: @GazzaVernazza
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essuno oggi lascerebbe sola Rita Pavone. Ricordate il ritornello dell’immortale canzone? «Perché perché la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita di pallone, perché?». Correva l’anno 1962 e il campionato si «sentiva» alla radio, a «Tutto il calcio minuto per minuto». All’inizio soltanto i secondi tempi e soltanto da quattro campi, col divieto di andare in onda nelle ultime giornate per evitare che l’andamento dei risultati potesse influenzare certe gare. Altro mondo. La domenica calcistica così come l’ha conosciuta chi ha più di quarant’anni - tutte le partite nel pomeriggio del giorno di festa - non esiste più da tempo. L’hanno spalmata sul weekend lungo, lunedì incluso. Oggi alle 15 sono in cartellone appena tre partite: AtalantaUdinese, Genoa-Chievo e SassuoloParma. Si accettano scommesse su quale sarà il campo principale di «Tutto il calcio». La miseria di tre gare pomeridiane non è una novità, è l’ottava volta che succede, la quinta nel corrente campionato. E non è nulla in confronto a a quel che capiterà domenica prossima, quando alle 15 si disputerà soltanto JuveGenoa, col grosso della giornata in notturna alle 20.45. Oggi il fidanzato di Rita Pavone dovrebbe inventarsi un’altra scusa oppure incontrare l’«altra» il sabato o la domenica sera, o il lunedì, appena uscito dal lavoro. Non siamo qui a rimpiangere i tempi andati. Il mondo cambia e la domenica del pallone è stata frantumata perché le tv a pagamento
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vogliono lo «spezzatino», in modo da offrire ai propri abbonati l’intera visione di più incontri. Supreme logiche commerciali. Se si ritornasse all’orario unico delle 15, il telespettatore di Sky o di Mediaset Premium potrebbe seguire bene un’unica gara oppure fare zapping o ancora sintonizzarsi sulle versioni televisive di «Tutto il calcio». Mugugnerebbero a migliaia. Anzi, a milioni. Indietro non si torna. In questo turno di campionato, se uno vuole, può guardare dal primo all’ultimo minuto sette incontri, il settanta per cento del programma. La domenica pomeriggio del pallone che non c’è più è una cosa che preme a chi ha radici nel secolo scorso, nel Novecento. I ventenni non capiscono bene neppure di che cosa stiamo parlando. Chi è nato nei primi anni Novanta è cresciuto con anticipi e posticipi, e oggi digerisce pure i «lunch match», all’ora di pranzo. La nostalgia dei dischi in vinile, 45 e 33 giri, strugge il cuore, ma nel 2015 «La partita di pallone» si scarica da Internet. E se uno ha il tablet, il campionato se lo vede ovunque o quasi (dipende dalla connessione), e questo è un punto di contatto col passato, anche nel ‘62 le partite si «sentivano» dappertutto. L’immagine dell’italiano col transistor alle orecchie appartiene alla memoria collettiva. Tra le tante citazioni possibili, puntiamo su «Scusate il ritardo», film del 1983. Ricordate la scena? Massimo Troisi e Giuliana De Sio amoreggiano e discutono a letto, sul comodino gracchia una radio sintonizzata su «Tutto il calcio» e a un certo punto Troisi non ce la fa a trattenersi: «Mannaggia ‘a miseria, il Napoli sta perdendo col Cesena...». La De Sio furiosa si volta dall’altra parte. Di sicuro era domenica pomeriggio. Oggi a un momento così non potremmo dare collocazione certa.
NON SOLO CALCIO di FAUSTO NARDUCCI ARDUCCI ROBIN VAN PERSIE Calciatore dello United ● Un gradito regalo per arrivare a pronto a giocare una partita a freccette @Persie_Official
FEDERICA PELLEGRINI Olimpionica di nuoto ● @mafaldina88 è CONTRO L’ OMOFOBIA #allacciamoli @MafaldinaFans
SERENA WILLIAMS Campionessa di tennis ● Vincere non è sempre alzare una coppa. Ci sono incubi molto più grandi @serenawilliams
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email: fnarducci@rcs.it @rcs.it
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trano destino quello di Arianna Fontana, regina indiscussa dello short track. Per lei, che nel 2006 a Torino divenne la più giovane medagliata azzurra (15 anni e 314 giorni) degli sport invernali e che è rimasta sul podio anche a Vancouver 2010 e Sochi 2014, è come se il tempo si fermasse ogni volta, costringendola a ripartire daccapo alla ricerca della popolarità. Lei ovviamente non se lo fa ripetere due volte e, lasciate a casa le tre medaglie che ne hanno fatta la numero uno della spedizione azzurra in Russia, eccola di nuovo da quelle parti (a Mosca stavolta) a raccogliere ieri un bottino storico (per lei) ai Mondiali: il primo oro in carriera nei 1500 e un bronzo nei 500. In questo caso, però, il resettaggio mentale non può essere una tattica vincente perché le due medaglie di ieri potrebbero portarla oggi con i 1000 e 3000 finali a centrare un’impresa storica non solo per lei ma per tutto lo short track azzurra: l’oro iridato dell’allround. Quello che sta al ghiaccio come il decathlon nell’atletica o la classifica generale del ciclismo. Quella maglia che non si infila sul campione di giornata ma sul campione dei campioni, capace di farsi valere su tutte le distanze. «Storico» è un aggettivo che non si nega a nessuno ma mai come in questo caso facciamo sul serio, perché lo short track è una disciplina in cui almeno in Europa gli azzurri dettano legge da sempre. Eppure nessuno, da Vuillermin a Fagone, dalla Canclini a Carta, si è mai laureato campione mondiale dell’allround. Il motivo è semplice: le piste corte del ghiaccio, dove lo
spettacolo mette i brividi perché abbinato ad agilità e sprezzo del pericolo, sono il regno indiscusso degli asiatici, sudcoreani in primis ma anche cinesi e giapponesi. Anzi, da quelle parti il rollerblade dei pattini è considerato una vera religione, con tanto di scommesse e fenomeni di idolatria popolare per i personaggi che ne fanno parte. E’ vero che ogni tanto c’è qualche pattinatore statunitense (Apolo Ohno su tutti) e canadese o qualche pattinatrice olandese strappata alla pista lunga a inserirsi nell’Olimpo, ma ora come ora lo scricciolo valtellinese alla soglia dei 25 anni è l’unica risposta seria al femminile che il resto del mondo può dare ai sudcoreani. Col paradosso che l’Arianna nazionale è praticamente più popolare fra i tifosi con gli occhi a mandorla che da noi. E’ anche per questo che, insieme al marito italo-americano Anthony Lobello, la Fontana ha partorito da tempo un progetto che solo per i mancati permessi da parte dell’Isu (la federazione internazionale) non è ancora andato in porto: un documentario sul dietro le quinte della sua affascinante disciplina che potrebbe divulgare anche lontano da Bormio il fascino della velocità su ghiaccio. Il successo sarebbe assicurato perché anche chi è lontano da questi mondi non può restare indifferente alle sfide infuocate di lame condite da scontri, cadute, colpi di scena e interventi a sorpresa delle giurie che fanno parte integrante dello spettacolo. Insomma, non uno sport per puristi o addetti ai lavori. Arianna, che non ha un fisico da pin-up e neanche un linguaggio colorito che spacca il video, proprio in pista sa diventare una guerriera, per non dire una belva. Ecco, se lo short track diventasse un fenomeno di costume basterebbe guardarla sul ghiaccio per innamorarsene e non costringerla a..cominciare daccapo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ciclismo senza padroni
MILANO-SANREMO -7: CERCASI PUNTO DI RIFERIMENTO Domenica la Classicissima della Gazzetta aprirà ufficialmente la serie di gare che, per fascino e storia, valgono una carriera: le Grandi Classiche.
L’ANALISI di PIER BERGONZI email: pbergonzi@rcs.it twitter: @pierbergonzi
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ette giorni alla Milano-Sanremo. Sette giorni per capire che faccia abbia il ciclismo del 2015 e quali trame faranno da sfondo al primo Kolossal della stagione.
Si è già corso molto, ma un vero punto di riferimento non c’è. Forse ne sapremo di più oggi alla Tirreno-Adriatico che ha in menu il Terminillo. Ieri, la tappa più lunga ha partorito il, pur bravissimo, topolino Poels. Contador, Quintana e Nibali (scurissimo al
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traguardo) non sono stati all’altezza delle aspettative. Senza un «vero» padrone anche la ParigiNizza, che alla vigilia della cronoscalata conclusiva vede il francesce Gallopin in testa con mezzo minuto su Porte e sull’iridato Kwiatkowski. Sagan, Valverde, Gilbert e Cancellara, si sono visti a sprazzi, ma non hanno dato l’impressione di avere la zampata. Tra i velocisti brilla soprattutto il norvegese
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Alexander Kristoff, ultimo trionfatore della Sanremo. I vari Cavendish, Kittel, Greipel, Degenkolb hanno già vinto senza convincere. Quanto ai nostri sono arrivati ottimi segnali da Cimolai, Viviani e Pozzato che è sulla via del miglior se stesso. L’arrivo della Classicissima in via Roma fa pensare al volatone, ma quando i grandi giocano a nascondino o, peggio, devono nascondere le difficoltà i grandi appuntamenti diventano meno prevedibili. A sette giorni dalla Milano-Sanremo i sogni di tutti hanno la porta spalancata.
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COLLATERALI * con The Walking Dead N.1 6,39 - con Disney e i Nostri Amici Animali N. 2 9,39 - con Mimì N.2 7,39 - con DVD Lucio Dalla N. 2 12,39 - con TopoStory N. 3 8,39 - con Beast Quest N. 4 7,30 - con Alpinismo N. 4 12,39 - con Rocky Joe N. 5 11,39 - con Magazine Violetta N. 7 3,90 - con Campionato Io ti amo 2015 N. 7 11,39 - con Disney English N. 9 11,39 - con Español da Zero N. 10 12,39 - con Jeeg Robot d’Acciaio N. 11 11,39 - con Asterix N. 11 7,39 - con Maserati Collection N. 8 14,39 - con The Beatles Collection N. 16 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 6 21,39 - con Il Cane N. 18 11,39 - con Il Teatro di Eduardo N. 20 12,39 - con DVD Poirot N. 20 11,39 - con I grandi del Tennis ai raggi X N. 21 6,39 - con Blueberry N. 29 5,39 - con Diabolik Nero su Nero N. 34 8,39 - con Robot Collection N. 60 14,39 - con Ferrari Build Up 11,39 con Passione Rally N. 100 14,39
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22
Serie B R 31a giornata
L'ANALISI di NICOLA BINDA
E’ un Pescara da esportazione Anche Carpi è stata conquistata
I MESSAGGI POSITIVI 1Settima vittoria PER UN CLIMA in trasferta per Baroni. Ancora PIÙ SERENO
L’
ennesima dimostrazione che questo sia l’anno del Carpi. La capolista perde? Tre dei principali inseguitori non riescono a vincere. Cade ancora l’Avellino, che era terzo. E pareggia in casa il Frosinone, tra l’altro dopo una partita pazzesca contro l’Entella, nella quale è successo di tutto, compresa la strana denuncia del d.g. Salvini che dopo la partita ha consegnato alla Procura un pizzino sospetto: è giusto stare attenti a tutto, ma è meglio evitare la caccia alle streghe. Il clima è troppo teso. Guardate cosa accade al Livorno, altra squadra dei playoff sconfitta (e pesantemente). Venerdì a La Spezia, dopo una prova inguardabile e lo 0-3, la squadra ha sentito il bisogno di andare a parlare agli ultrà, prima di rientrare negli spogliatoi dove sono volati gli stracci. Ieri addirittura il capitano Luci ha dovuto pubblicare un messaggio di scuse per la brutta prestazione... Suvvia, si può anche perdere (anche male, come in questo caso), perché fino a prova contraria questo è uno sport, ed è esagerato doversi inchinare così a una tifoseria pur appassionata ed esigente. Ci sono ben altri messaggi positivi da questo turno. Intanto i 30 gol (40 in più rispetto al torneo scorso) e le solite partite decise sul filo del rasoio, tranne quella di Bari, identica nel risultato rispetto a quella dell’anticipo. E se ci sono tanti gol è soprattutto merito del Pescara, dove a gennaio i tifosi erano scesi in piazza per contestare la cessione di Maniero: ora l’attaccante è a Catania e non vede la porta, mentre la squadra di Baroni ha il miglior attacco del torneo. E’ stato vincente il ritorno in panchina di Serse Cosmi, che da buon perugino ha vinto il suo derby con la Ternana. Merita una citazione anche il ritorno in campo di Riccardo Pinzani, uno degli arbitri migliori della categoria, che proprio nel turno dell’andata (in Pescara-Carpi) e dopo tanti sacrifici è riuscito a riprendere il suo posto. E anche qualche nostalgico juventino ha goduto, visto che Mark Iuliano ha battuto Calori, l’ex difensore che lo fece piangere quel giorno sotto la pioggia di Perugia. Prepariamoci a un gran finale. Il Bologna oggi può mettere un mattone sulla A, se non ci riesce domani il Vicenza potrebbe dargli fastidio. E i playoff? Lanciano, Perugia e anche il Bari ci credono ancora. Rilassatevi. O vi perdete il più bello. © RIPRODUZIONE RISERVATA
a segno Sansovini e Bjarnason Andrea Tosi INVIATO A CARPI (MODENA)
I
l Sindaco e il Vichingo firmano l’impresa della giornata sbancando il campo della capolista. Marco Sansovini e Birkir Bjarnason, entrambi a quota sei gol in maglia biancazzurra, colpiscono al cuore il Carpi con un uno-due micidiale in apertura di ripresa che lancia il Pescara ad un successo pesante per la griglia dei playoff. La squadra abruzzese infila il quarto successo nelle ultime 5 partite, la settima vittoria esterna nel torneo, confermando di avere cambiato completamente pelle soprattutto dopo il ritorno di Sansovini, ormai avviato a vivere una seconda giovinezza in riva all’Adriatico. Questo risultato fa esultare Baroni che all’andata, sconfitto 5-0 in casa, era un allenatore sfiduciato e senza un domani mentre adesso vede un altro futuro davanti: «Alla 12a giornata eravamo ultimi con 10 punti – ha detto Baroni, ma sbagliando visto che il Latina ne aveva 9 – oggi siamo al 7° posto con un altro obiettivo. Io ho una mia idea su come finiremo questa stagione, ma non voglio rivelarla». Il messaggio neanche tanto criptato è questo: il Pescara crede di poter vincere i playoff. CARPI MONOSCHEMATICO Nel secondo tempo sul Carpi piom-
CARPI
1
PESCARA
2
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Sansovini (P) al 7’, Bjarnason (P) al 19’, Sabbione (C) al 48’ s.t. CARPI (4-1-4-1) Gabriel 6; Struna 5,5 (dal 35’ s.t. Sabbione 6), Poli 5, Gagliolo 5,5, Letizia 5,5; Porcari 6; Pasciuti 6 (dal 15’ s.t. Lasagna 5), Molina 5 (dal 32’ s.t. Gatto s.v.), Lollo 5,5, Di Gaudio 6; Inglese 4,5. PANCHINA Maurantonio, Modolo, Pasini, Pugliese, Laner, Palmieri. ALLENATORE Castori 5,5. PESCARA (4-4-2) Fiorillo 6,5; Zampano 6,5, Salamon 7, Zuparic 6, Rossi 6; Politano 6 (dal 21’ s.t. Gessa 6), Memushaj 6, Brugman 7, Bjarnason 7,5; Melchiorri 6,5 (dal 47’ s.t. Pettinari s.v.), Sansovini 7 (dal 32’ s.t. Pasquato 5). PANCHINA Aresti, Pucino, Fornasier, Abecasis, Paolucci, Caprari. ALLENATORE Baroni 7. ARBITRO Pezzuto di Lecce 5,5. GUARDALINEE Citro 6-Gori 6. AMMONITI Zampano (P), Sansovini (P), Memushaj (P), Pasciuti (C), Struna (C), Gessa (P) e Rossi (P) per gioco scorretto; Lollo (C) e Politano (P) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.869, incasso di 17.800 euro; abbonati 1.179, quota di 10.203 euro. Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 2-1. Angoli 8-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
IL MIGLIORE
7,5 ● BJARNASON CENTROCAMPISTA PESCARA
Un Galano da cinema Bari, 3 squilli da grande Il Varese è alla deriva BARI
3
VARESE
0
Massimiliano Ancona INVIATO A BARI
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Galano al 34’ p.t.; Boateng al 3’, Galano al 36’ s.t. BARI (4-3-3) Guarna 6; Sabelli 6,5, Rinaudo 6, Contini 6,5, Calderoni 6; Schiattarella 7 (dal 37’ s.t. Defendi s.v.), Donati 6,5 (dal 24’ s.t. Romizi 6), Bellomo 6; Galano 7,5, Caputo 6, Boateng 6,5 (dal 27’ s.t. De Luca 6). PANCHINA Donnarumma, Benedetti, Minala, Filippini, Rada, Camporese. ALLENATORE Nicola 7. VARESE (4-4-2) Perucchini 5,5; Fiamozzi 4,5, Borghese 5,5, Rea 5,5 (dal 1’ s.t. Simic 5), De Vito 5; Zecchin 5,5, Corti 5,5, Capezzi 5,5, Jakimovski 5 (dal 13’ s.t. Osuji 5,5); Miracoli 5, Barberis 5,5 (dal 1’ s.t. Capello 5,5). PANCHINA Birighitti, Luoni, Blasi, Falcone, Kurtisi, Cristiano. ALLENATORE Bettinelli 5. ARBITRO Chiffi di Padova 5. GUARDALINEE Marinelli 5,5Santoro 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Fiamozzi (V), Bellomo (B), Osuji (V) e Rinaudo (B) per gioco scorretto. NOTE paganti 5.464, incasso di 22.226,80 euro; abbonati 11.019, quota di 81.099 euro. Tiri in porta 7 (con una traversa)-0. Tiri fuori 51. In fuorigioco 2-1. Angoli 3-1. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 3’.
T
re punti e tre gol al Varese per sperare. Il Bari riparte. Resta a sei punti dai playoff. Con due gol di Galano, il migliore, e il 2-0 di Boateng. È a quota 40. Sul campo, in 31 gare, ha ottenuto gli stessi punti della squadra della scorsa stagione, quella partita da -3 e poi protagonista di una «Meravigliosa stagione fallimentare», la pellicola in concorso da giovedì al festival del film sportivo di Berlino. Il Varese? Impotente. Subisce la quarta sconfitta di fila, la terza incassando tre reti. Il ritorno di Bettinelli, dopo i nove giorni di Dionigi, non scuote una squadra che al San Nicola non tira mai. GIALLO PRIMO GOL Avvio lento dopo il raccoglimento per ricordare l’arbitro Colosimo. Il 4-4-2 del Varese argina il Bari, che pare poter affondare con Sabelli, Schiattarella e Galano. Così è. Una percussione centrale di Schiattarella induce Capezzi al fallo poco fuori dell’area. Galano di sinistro disegna una parabola che accarezza la traversa e si spegne ben oltre la linea di porta, ma il pallone torna in campo. Sabelli di testa ribatte in rete ed esulta, anche perché arbitro e guardalinee sembrano
CLASSIFICA SQUADRE
PT
CARPI BOLOGNA (-1) AVELLINO VICENZA FROSINONE LIVORNO PESCARA SPEZIA LANCIANO PERUGIA BARI MODENA LATINA TRAPANI ENTELLA TERNANA CITTADELLA PRO VERCELLI BRESCIA CROTONE CATANIA VARESE (-3)
59 51 49 48 48 47 46 46 43 43 40 37 37 37 37 36 35 35 33 32 31 28
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
31 30 31 30 31 31 31 31 31 31 31 30 31 31 31 31 31 31 31 31 30 31
16 14 13 13 13 13 12 12 9 10 11 8 8 9 8 9 7 9 8 8 7 7
11 10 10 9 9 8 10 10 16 13 7 13 13 10 13 9 14 8 9 8 10 10
4 6 8 8 9 10 9 9 6 8 13 9 10 12 10 13 10 14 14 15 13 14
47 39 31 34 45 47 53 42 44 35 35 26 26 43 31 28 39 33 35 30 42 33
23 26 27 28 39 36 41 32 37 36 39 25 28 54 43 40 42 44 43 40 46 49
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
RISULTATI
Marco Sansovini, 34 anni, abbraccia Bjarnason dopo il gol LAPRESSE
ba la stanchezza di una fuga di testa lunga 21 giornate insieme al vuoto offensivo per l’assenza del cannoniere Mbakogu, finora gestito bene grazie all’imbattibilità difensiva, caduta sotto il destro in diagonale di Sansovini dopo 677’. Gabriel deve arrendersi insieme ai compagni di reparto, stavolta non impeccabili nelle chiusure. Ma la partita del Carpi gira male dall’inizio quando Inglese spreca un regalo di Zuparic e si fa ribattere in angolo la palla-gol in solitudine dal reattivo Fiorillo. Lo schema unico, palla lunga per la prima punta, con Inglese non funziona perché, a differenza di Mbakogu, l’ex pescarese non sa attaccare gli spazi e non fa salire i compagni. Così davanti il Carpi è sterile e solo all’ultimo secondo del recupero arriva la rete del neoentrato Sabbione che in mischia, su punizione di non aver visto la palla entrare. Il «giallo» viene risolto da Galano: «Arbitro e assistente hanno detto che il gol è mio». La gara si potrebbe decidere poco prima dell’intervallo (43’) se il direttore di gara accordasse un rigore (ne nega un altro a De Luca sul 3-0) per doppio evidente fallo di mano di Fiamozzi. Invece per il 2-0 bisogna attendere il 3’ della ripresa. Lancio di Schiattarella per Bellomo, Fiamozzi nel tentativo di liberare, «serve» Boateng (secondo gol stagionale) che segna. Il Varese passa al 4-3-3 con Osuji e l’avanzamento di Zecchin sulla linea di Capelli (classe ’95) e Miracoli. Ma non punge. Il 3-0 di Galano (36’) su assist di De Luca (uno dei due ex insieme a Ebagua, squalificato) chiude una contesa durata mezz’ora. CINQUE FERMI Prima della gara c’è stato il fermo, in un ristorante cittadino, di 5 sostenitori del Bari di età compresa fra i 17 e i 26 anni. Due di loro avevano una mazza ferrata, un altro precedenti per resistenza e furto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
7,5 ● GALANO
ATTACCANTE DEL BARI
Porcari, fissa il punteggio finale. PESCARA IN CRESCITA Invece la partita degli ospiti diventa concreta proprio dopo l’intervallo. Il primo gol è una fiammata improvvisa: Zampano irrompe sulla trequarti e serve Sansovini che dal centro dell’area non perdona. Il Pescara non si limita a difendere il vantaggio e va al raddoppio con l’arrembante Bjarnason che devia alle spalle di Gabriel una punizione tagliata di Politano, contestata da Castori: «Se guardiamo all’episodio specifico il gol di Bjarnason è in fuorigioco e Zampano, che doveva essere ammonito al posto di Politano, andava espulso» si lamenta il tecnico di casa. Ma il Pescara non ruba nulla e vince con merito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BARI-VARESE 3-0 BOLOGNA-MODENA oggi, ore 15 BRESCIA-LATINA 1-2 CARPI-PESCARA 1-2 CITTADELLA-CROTONE 0-0 FROSINONE-ENTELLA 3-3 LANCIANO-AVELLINO 1-0 PERUGIA-PRO VERCELLI 3-2 SPEZIA-LIVORNO 3-0 TRAPANI-TERNANA 4-2 VICENZA-CATANIA domani, ore 20.30
PROSSIMO TURNO VENERDÌ 20 MARZO, ore 20.30 PESCARA-BARI (1-1) SABATO 21 MARZO, ore 15 AVELLINO-PERUGIA (0-0) CROTONE-BRESCIA (1-2) ENTELLA-CATANIA (1-5) LATINA-SPEZIA (1-1) LIVORNO-CITTADELLA (1-1) MODENA-VICENZA (2-0) PRO VERCELLI-LANCIANO (0-2) TERNANA-CARPI (1-3) TRAPANI-BOLOGNA (1-2) LUNEDÌ 23 MARZO, ore 20.30 VARESE-FROSINONE (1-1)
MARCATORI 15 RETI Castaldo (5, Avellino); Calaio’ (5) e Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Granoche (5, Modena); Marchi (5, Pro Vercelli). 13 RETI Mbakogu (4, Carpi); Cocco (1, Vicenza). 12 RETI Vantaggiato (1, Livorno); Catellani (5, Spezia). 11 RETI And. Caracciolo (6, Brescia); Ciano (4, Crotone); D. Ciofani (2, Frosinone); Melchiorri (Pescara); Curiale (Trapani; 9 nel Frosinone).
LA GARA DI OGGI
Bologna, il derby è l’occasione per allungare sul terzo posto Ma il nuovo Modena va forte Reggianini-Tosi
BOLOGNA
I
MODENA
l Bologna ha l’occasione per avvicinare il Carpi e allungare sul terzo posto. Ma il Modena con la coppia Melotti-Pavan è imbattuto: due vittorie e un pareggio senza prendere gol. QUI BOLOGNA Lopez ripristina il sistema originale coi rientri di Laribi e Matuzalem mentre Sansone torna titolare per fare coppia con Cacia. Si rivede in panchina Morleo dopo tre mesi di convalescenza. «Stiamo bene, il derby è una gara sempre speciale» argomenta Lopez. Al Dall’Ara attesi 18-20mila spettatori. L’ultimo successo rossoblù sul Modena nella Coppa Italia 2010-11, 3-2 con doppietta di Ramirez. QUI MODENA «I ragazzi sono motivatissimi, si allenano con tanta tanta intensità e ci hanno dato molta disponibilità. Questa è una partita molto importante, ma non decisiva». Molto probabili i ritorni di Pinsoglio e Granoche. Marzorati e Zoboli in difesa, a centrocampo c’è Martinelli che ha scontato la squalifica, esce Nizzetto e Salifu va a sinistra. Un migliaio di tifosi al seguito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(4-3-1-2) (4-3-3)
ORE 15
ANDATA 0-0
35 COPPOLA 32 28 20 25 CECCARELLI GASTALDELLO MAIETTA MASINA 14 5 16 ZUCULINI MATUZALEM CASARINI 9 CACIA
21 LARIBI
11 SANSONE
39 FEDATO
32 GRANOCHE
38 GARRITANO
20 SALIFU
25 MARTINELLI
26 SIGNORI
33 RUBIN
28 ZOBOLI
6 MARZORATI
13 GOZZI
12 PINSOGLIO
BOLOGNA PANCHINA 1 Da Costa, 2 Oikonomou, 3 Morleo, 24 Ferrari, 7 Mbaye, 23 Bessa, 17 Calabrese, 19 Troianiello, 33 Improta. ALLENATORE Lopez. SQUALIFICATI Buchel. DIFFIDATI Abero, Casarini, Garics, Maietta e Masina. MODENA PANCHINA 1 Manfredini, 16 Zucchini, 11 Sakaj, 8 Nizzetto, 24 Marsura, 7 Acosty, 19 Beltrame, 37 Guidiala, 9 Ferrari. ALLENATORI Melotti-Pavan. SQUALIFICATI Calapai e Cionek. DIFFIDATI Fedato, Nizzetto e Signori. ARBITRO Nasca di Bari. GUARDALINEE Carbone-Caliari. TV Sky Sport 1 HD, Calcio 6 HD, Supercalcio e Premium Calcio 3. PREZZI 12-65 euro.
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Piccolo è un falco e graffia l’Avellino Il Lanciano mette i playoff nel mirino 1L’esterno segna
il gol della vittoria sfruttando una svista di Pisacane. D’Aversa in volo LANCIANO
1
AVELLINO
0
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Piccolo al 34’ p.t. LANCIANO (4-3-3) Aridità 6,5; Conti 6, Aquilanti 6,5, Amenta 6,5, Mammarella 6; Vastola 6 (dal 16’ s.t. Di Cecco 6), Bacinovic 6, Grossi 6 (dal 42’ s.t. Paghera s.v.); Piccolo 7 (dal 22’ s.t. Gatto 6), Monachello 7, Thiam 5,5. PANCHINA Petrachi, Nunzella, Agazzi, Pinato, De Silvetro, Cerri. ALLENATORE D’Aversa 6,5. AVELLINO (4-3-1-2) Gomis 6; Pisacane 5,5, Ely 6,5, Chiosa 6,5, Bittante 5,5 (dal 22’ s.t. Comi 5); D’Angelo 5,5 (dall’11’ s.t. Almici 5,5), Arini 5,5, Zito 6; Schiavon 5; Trotta 6,5, Castaldo 5,5 (dal 43’ s.t. Mokulu s.v.). PANCHINA Frattali, Fabbro, Regoli, Angeli, Kone, Sbaffo. ALLENATORE Rastelli 6. ARBITRO Minelli di Varese 6,5. GUARDALINEE Alassio 6,5Borzomì 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zito (A) per c.n.r.; Vastola (L), Almici (A), Conti (L) e Schiavon (A) per gioco scorretto; Trotta (A) per proteste. NOTE paganti 1.893, incasso di 23.311,20 euro; abbonati 2.007, quota di 12.098,88 euro. Tiri in porta 5 (con un palo)-2. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 1-0. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.
Gaetano Imparato INVIATO A LANCIANO (CHIETI)
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n ceffone in pieno viso e il terzo posto a rischio. L’Avellino maledice quel rimpallo di Pisacane che ha servito – a Piccolo – la palla da tre punti. E’ l’attimo che decide tutto, che permette al Bologna di giocare oggi il derby con il Modena senza assilli. No, attenti: il Lanciano ha rubato nulla, anzi. Il gol, cinque azioni nitide da rete (contro tre irpine) e un palo con Monachello che ha aperto la difesa di Gomis come un apriscatole. Tutto giusto, tutto meritato, troppo lieve la reazione avellinese ad inizio ripresa, con due giocate di Trotta da applausi (4’ e 7’ sgroppata e botta ribattuta, poi stop e tiro a giro, di sinistro). LA CHIAVE Gli abruzzesi non mollano d’un millimetro. Il Lanciano ha vinto perché ha concesso nulla: lotta continua, ovunque, su ogni zolla del campo, e a ritmi intensi. La svolta? Dal 20’ del primo tempo in poi gli abruzzesi si prendono il pallone e fanno quel che vogliono, fino al riposo. In pratica sfondano a sinistra: in tre, su quell’asse, vanno come martelli pneumatici. Mammarella trasporta palloni, Grossi e Thiam (impreciso in conclusione) vanno all’uno contro uno, D’Angelo traballa e Pisacane cuce toppe. La scelta di puntare su Thiam offre a D’Aversa comunque un tridente appuntito: incursione di Grossi, palla in
area, Pisacane la tocca e rimette in gioco Piccolo, al quale arriva il pallone (proprio dall’esterno irpino): solo, davanti a Gomis, non sbaglia. IL TRASFORMISTA C’era chi si attendeva un Avellino 3-5-2, ermetico, dopo il 4-3-1-2 che aveva battuto il Bari. Un assetto formato trasferta: Rastelli no, non cambia. Né filo spinato né altro: Schiavon dietro Castaldo-Trotta, difesa alta, linee corte. Quasi un 4-3-3 in un fazzoletto di campo, pronto a ripartire. Il gioco regge 20’, quelli iniziali, nei quali se non fosse per un Aquilanti provvidenziale (da terra ruba palla a Castaldo e Trotta che correvano in porta, da soli) l’Avellino poteva anche fare il colpo. Poi Monachello, col trio di sinistra, fa saltare tutto: crea spazi, serve i compagni, s’incunea e lascia lividi come al 18’ della ripresa (scatto sulla trequarti e tiro, con palla sul palo). A Rastelli tocca virare sul 4-4-2 fino al riposo, per sbarrare le fasce. L’accenno di reazione arriva dopo l’intervallo, con un 3-4-1-2, inserendo Almici, poi Comi in avanti e arretrando Zito in difesa. Cambia poco, il Lanciano oltre al palo sfiora il raddoppio con Aquilanti (di testa). In mediana concede niente, Bacinovic randella e costruisce, imposta e riparte senza fermarsi. L’Avellino è accerchiato da Monachello e i suoi compagni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
7 ● MONACHELLO
ATTACCANTE DEL LANCIANO
Caos Frosinone Rigori, espulsi tris di Sforzini e una denuncia 1Entella avanti,
Gennaro Bozza
poi sotto ma salva in extremis. Il d.g. Salvini segnala un biglietto strano... FROSINONE
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ENTELLA
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PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Sforzini (E) al 14’ e al 33’, Dionisi (F) al 37’, D. Ciofani (F) al 41’ p.t.; Dionisi (F) su rigore al 22’, Sforzini (E) su rigore al 47’ s.t. FROSINONE (4-4-2) Zappino 5; M. Ciofani 6, Russo 5, Blanchard 5,5, Crivello 5,5; Carlini 6 (dal 36’ s.t. Sammarco s.v.), Gori 6,5 (dal 29’ s.t. Frara 6,5), Gucher 5,5, Soddimo 4,5; D. Ciofani 6,5, Dionisi 7 (dal 44’ s.t. Lupoli s.v.). PANCHINA Pigliacelli, Zanon, Pamic, Bertoncini, Cosic, Santana. ALLENATORE Stellone 6. ENTELLA (4-3-3) Paroni 6; Belli 6 (dal 31’ s.t. Lanini 6), Cesar 5, Ligi 5,5, Iacoponi 6; Volpe 6, Di Tacchio 6,5 (dal 24’ s.t. Costa Ferreira 6), Botta 5,5; Masucci 6,5, Sforzini 7,5, Mazzarani 6 (dal 20’ s.t. Cutolo 6). PANCHINA Ayoub, Russo, Lewandowski, Staiti, Troiano, Battocchio. ALLENATORE Prina 6. ARBITRO Aureliano di Bologna 6. GUARDALINEE Calò 6-Lo Cicero 6 ESPULSI Soddimo (F) per gioco scorretto al 22’ p.t.; Sforzini (E) per g.s. e Crivello (F) per proteste al 49’ s.t. AMMONITI Soddimo (F), Cesar (E), Carlini (F) e Crivello (F) per gioco scorretto; Zappino (F) e Blanchard (F) per proteste. NOTE paganti 1.253, incasso di 10.461,90 euro; abbonati 3.060, quota di 18.041,01 euro. Tiri in porta 9-8. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 0-0. Angoli 12-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
INVIATO A FROSINONE
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nvece del normale riscaldamento prima della gara, i giocatori di Frosinone (soprattutto) ed Entella mettono le dita nella presa della corrente ed entrano in campo carichi di elettricità. La conseguenza è una partita emozionante, piena di colpi di scena, ma da non far vedere ai ragazzini: perché è l’esempio di come sia facile per i giocatori mettere in difficoltà l’arbitro con comportamenti fuori delle righe e far degenerare lo spettacolo in una battaglia con colpi proibiti. La ciliegina sulla torta la mette il d.g. ciociaro Salvini che accenna a un misterioso biglietto simile a quelli delle sostituzioni con scritto «Segniamo su rigore», trovato dal Frosinone e consegnato al rappresentante della Procura federale, che metterebbe in dubbio i principi dello sport. Meglio abbassare i toni, soprattutto perché, al di là del nervosismo, si mettono in secondo piano le qualità di un Frosinone che conferma, in 10 contro 11 per 70 minuti, il coraggio e la bravura che lo hanno portato a lottare per la Serie A. LA CHIAVE E allora, diciamo che l’unico vero errore di Aureliano è l’espulsione di Soddimo, che però fa di tutto per portare l’arbitro a sbagliare.
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Prima è ammonito per gioco scorretto, poi reclama anche su una punizione a favore del Frosinone, infine toglie la palla a Belli e «sbraccia» colpendogli leggermente il viso con la mano, ma inducendo Aureliano a credere che si tratti di una gomitata. Per il resto, azioni velocissime, contrasti cattivi e simulazioni che rendono difficile qualsiasi giudizio. A dispetto di tutto questo, le altre decisioni sono regolari, a cominciare dall’1-0 dell’Entella al 14’: Zappino esce male e va a sbattere su Sforzini, fermo al suo posto, il portiere reclama un fallo che non c’è, poi Russo svirgola, la palla si alza e Sforzini di testa la butta dentro. Il raddoppio, dopo un tiro di Masucci respinto da Zappino, ancora di Sforzini, la palla gli sbatte anche sul braccio, ma è un tocco involontario, non punibile. GRINTA Il Frosinone, con l’uomo in meno, ha una reazione grintosa e segna due gran gol: Dionisi al 37’ con un bel tiro al volo, Daniel Ciofani al 41’ con una bomba all’incrocio. Il sorpasso ancora con Dionisi su rigore nella ripresa, dopo un gol annullato all’Entella per fuorigioco di Ligi, e il 3-3 su rigore dopo un contrasto tra Frara e Lanini, spingono entrambi, va a terra il ligure, Sforzini realizza il rigore e fa tripletta. Poi il caos, assedio dei tifosi e polemiche, a sporcare tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
7,5 ● SFORZINI ATTACCANTE DELL’ENTELLA
Tris del Perugia e Ardemagni gol La Pro Vercelli si sveglia tardi
Poker Trapani Cosmi comincia con una vittoria Ternana stesa
Viviani-Mangni perle del Latina Brescia, in casa sono 3 k.o. di fila
A Cittadella festa solo per l’arbitro: Pinzani è tornato dopo l’infortunio
Antonello Menconi
Franco Cammarasana
Gian Paolo Laffranchi
Simone Prai
PERUGIA
TRAPANI
BRESCIA
CITTADELLA (PADOVA)
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l Perugia vince, ma rischia una clamorosa rimonta contro la Pro Vercelli. Gara subito vivace e umbri in vantaggio con un gol contestato (ma regolare): cross basso di Faraoni deviato in rete da Bani in anticipo su Ardemagni, per il quale l’assistente aveva segnalato il fuorigioco prima che gli arrivasse la palla. Nella ripresa a segno Fossati su rigore (fallo di Scaglia su Lanzafame) e Ardemagni, bravo ad arpionare una palla sul corner di Fabinho. Con gli ingressi di Di Roberto e Ardizzone la musica è cambiata e la Pro ha segnato prima con Coly di testa e poi con l’ex Sprocati, dopo che Koprivec si era lasciato sfuggire la palla. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PERUGIA-PRO VERCELLI 3-2 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI autorete di Bani (PV) al 20’ p.t.; Fossati (Pe) su rigore al 10’, Ardemagni (Pe) al 22’, Coly (PV) al 33’, Sprocati (PV) al 43’ s.t. PERUGIA (3-5-2) Koprivec 5,5; Goldaniga 6, Comotto 6, Hegazy 6; Faraoni 6,5, Nicco 6,5 (dal 39’ s.t. Taddei s.v.), Fossati 6,5, Verre 6 (dal 20’ s.t. Nielsen 6), Fabinho 6; Ardemagni 7 (dal 26’ s.t. Falcinelli 6), Lanzafame 6,5. (Provedel, Baldan, Mantovani, Fazzi, Vinicius, Parigini). All. Camplone 6. PRO VERCELLI (3-5-2) Russo 6; Bani 5 (8’ s.t. Di Roberto 6,5), Milesi 6, Coly 6,5; Germano 6,5, Emmanuello 5 (29’ s.t. Ardizzone 6), Castiglia 5,5, Fabiano 5,5, Scaglia 5,5; Marchi 6, Luppi 5 (dal 21’ s.t. Sprocati 6). (Viotti, D’Alessandro, Liviero, Beretta, Belloni, Ferri). All. Scazzola 6. ARBITRO Ghersini di Genova 6. GUARDALINEE Bolano 6-Cangiano 5. AMMONITI Fossati (Pe), Nicco (Pe) e Bani (PV) per gioco scorretto; Russo (PV) e Koprivec per c.n.r. NOTE paganti 2.142, incasso non comunicato; abbonati 7.219, quota di 62.629 euro. Tiri in porta 8-3. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 1-1. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
ultima volta il 17 gennaio (2-4 col Pescara), poi il Provinciale era diventato un deserto: zero gol, niente vittorie e panchina di Boscaglia saltata. Ieri invece gol a pioggia, ancora 6, ma stavolta per la gioia del Trapani e di Serse Cosmi che bagna così il suo esordio vincendo e per la prima volta (dopo 5 tentativi) ha la meglio su una squadra di Tesser. Cosmi si è inventato un inedito 4-3-1-2, col giovane Aramu dietro le punte, che gli ha dato ragione. E’ stato lui ad aprire le marcature mentre gli altri gol (i primi due per Curiale, dopo i 9 segnati all’andata nel Frosinone, festeggiati da fresco papà) hanno compensato le disattenzioni della difesa sulle quali la Ternana ha costruito il momentaneo 2-2.
l rilancio del Latina si specchia nei problemi del Brescia. Iuliano si gode una vittoria che profuma di salvezza, Calori si ritrova fra le mani la terza sconfitta interna consecutiva. Il Rigamonti ormai è tabù per Zambelli e compagni, incitati a lungo dai tifosi e contestati solo a fine gara. Lenti e prevedibili, tanto che a impostare è spesso un centrale difensivo. Il Latina colpisce un palo al 36’ con Bidaoui e passa al 47’ con una punizione perfetta dello specialista Viviani. Andrea Caracciolo entra nella ripresa e realizza il primo gol del suo 2015 con un colpo di testa su cross di Scaglia. Il Latina non si scompone e trova un gol fantastico con Mangni, che si gira e infila Arcari all’incrocio dopo essersi liberato di Tonucci.
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TRAPANI-TERNANA 4-2 PRIMO TEMPO 3-2 MARCATORI Aramu (Tr) al 7’, Curiale (Tr) al 10’, Ceravolo (Te) al 14’, Bojinov (Te) al 20’, Abate (Tr) al 39’ p.t.; Curiale (Tr) al 29’ s.t. TRAPANI (4-3-1-2) Gomis 6,5; Perticone 6, Caldara 5,5 (dal 28’ p.t. Pagliarulo 6), Terlizzi 6, Rizzato 6,5 ; Ciaramitaro 6, Zampa 6 (dal 30’ s.t. Feola 6) , Barillà 7; Aramu 6,5 (20’ s.t. Nadarevic 6); Abate 6, Curiale 7. (Marcone, Daì, Martinelli, Falco, Lombardi, Malele). All. Cosmi 6,5. TERNANA (3-5-2) Sala 5,5; Valjent 5,5, Meccariello 5,5, Popescu 5,5; Fazio 6 (dal 24’ s.t. Falletti 6), Gavazzi 6,5, Viola 6, Palumbo 5,5 (dal 30’ s.t. Russo 5,5), Vitale 6; Bojinov 6 (5’ s.t. Avenatti 5,5), Ceravolo 6,5. (Gava, Janse, Ferronetti, Dugandzic, Dianda, Crecco). All. Tesser 6. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 6. GUARDALINEE Mondin 6-Di Vuolo 6. AMMONITI Viola (Te), Popescu (Te), Terlizzi (Tr), Meccariello (Te), Perticone (Tr) e Zampa (Tr) per gioco scorr. NOTE paganti 1.887, incasso di 15.471 euro; abbonati 2.686, quota di 21.841 euro. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 7-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 7-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
BRESCIA-LATINA 1-2 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Viviani (L) al 47’ p.t.; And. Caracciolo (B) al 6’, Mangni (L) al 30’ s.t. BRESCIA (4-3-2-1) Arcari 5; Zambelli 5,5, Ant. Caracciolo 6 (dal 21’ p.t. Tonucci 5), Di Cesare 5,5, Scaglia 5,5; Quaggiotto 5,5, Bentivoglio 5 (1’ s.t. And. Caracciolo 6), Benali 5; Sestu 5,5, Da Silva 5,5 (dal 27’ s.t. Budel 5,5); Corvia 5,5. (Andrenacci, Lancini, H’Maidat, Gargiulo, Ntow, Valotti). All. Calori 5. LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6; Ristovski 6, Brosco 6, Dellafiore 6, Alhassan 6,5; Crimi 7, Viviani 7, Ammari 5,5 (dal 47’ s.t. Olivera s.v.); Oduamadi 5,5 (dal 28’ s.t. Mangni 7), Sowe 6, Bidaoui 6 (dal 24’ s.t. Bruscagin 6,5). (Farelli, Angelo, Paolucci, Litteri, Nabil, Figliomeni). All. Iuliano 7. ARBITRO La Penna di Roma 6,5. GUARDALINEE Peretti 6,5-Disalvo 6,5. AMMONITI Di Cesare (B), Benali (B), Viviani (L) e Sowe (L) per gioco scorretto; Mangni (L) per c.n.r. NOTE paganti 1.220, incasso di 5.152 euro; abbonati 6.200, quota non comunicata. Tiri in porta 6-5 (con un palo). Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 0-1. Angoli 4-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
n tempo a testa, un punto per fare un piccolo passo in avanti in classifica. E un gradito ritorno: l’arbitro Pinzani è tornato a dirigere una partita dopo 140 giorni di stop per la rottura del tendine d’Achille in Pescara-Carpi. Nessun gol tra Cittadella e Crotone, ma le occasioni non sono mancate: nei primi 45 minuti meglio la squadra di Drago, che sfiora subito il gol, bravo Pierobon a respingere su Suciu da distanza ravvicinata. Occasione anche per Dezi all’altezza dell’area piccola, colpo di testa fuori. Crotone nuovamente vicino al vantaggio al 40’: Torregrossa in ripartenza impegna a terra Pierobon, sulla respinta Matute calcia fuori da due passi. Sgrigna porta vivacità al Cittadella e al 19’ Scaglia, di testa, fallisce l’1-0 a porta vuota. Coralli e Sgrigna ci provano ancora, senza fortuna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CITTADELLA-CROTONE 0-0 CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 7; Cappelletti 5,5, Scaglia 6, Pellizzer 6, Barreca 6; Kupisz 6,5 (dal 36’ s.t. Bazzoffia s.v.), Paolucci 6, Busellato 5,5 (dal 15’ s.t. Benedetti 6), Minesso 5,5 (dal 15’ s.t. Sgrigna 6,5); Coralli 5,5, Stanco 5,5. (Valentini, Pecorini, De Leidi, Rigoni, Donazzan, Camigliano). All. Foscarini 6. CROTONE (4-3-3) Cordaz 6; Balasa 5,5, Dos Santos 6 (dal 26’ s.t. Cremonesi s.v.), Ferrari 6, Martella 6; Matute 5,5, Maiello 6, Dezi 6,5; Ciano 6 (dal 38’ s.t. Stoian s.v.), Torregrossa 6 (42’ s.t. Rabusic sv.), Suciu 5,5. (Stojanovic, Ricci, De Giorgio, Padovan, Salzano, Gigli). All. Drago 6. ARBITRO Pinzani di Empoli 6. GUARDALINEE Intagliata 6-Zappatore 6. AMMONITI Paolucci (Ci), Cordaz (Cr), Dos Santos (Cr) e Barreca (Ci) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.275, incasso di 1.628 euro; abbonati 1.573, quota di 5.806 euro. Tiri in porta 3-6. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 6-2. Angoli 2-4. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
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Lega Pro R 30a giornata
GIRONE A
Pavia, quanta fatica per fare i tre punti Ma così è aggancio 1Malomo nel finale piega il Pordenone ultimo E ora si attende l’esito per il ricorso di Arezzo PAVIA
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PORDENONE
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Guido Mariani PAVIA
MARCATORE Malomo al 32’ s.t. PAVIA (3-4-1-2) Facchin 6,5; Cristini 6 (dal 23’ s.t. Cardin 6), Marino 6, Malomo 7; Ghiringhelli 5,5 (dal 1’ s.t. Cogliati 6,5), Rosso 6, Carraro 6, Sereni 5,5 (dal 1’ s.t. Grbac 7); Cesarini 6,5; Marchi 5,5, Soncin 5. (Fiory, Angelotti, Biasi, Sabato). All. Maspero 6,5. PORDENONE (3-5-2) Careri 6; Rosania 6, Ferrani 6, Fissore 6,5; Placido 6, G. Migliorini 6 (dal 30’ s.t. Buratto 5,5), A. Migliorini 6, Fortunato 5,5, Bertolucci 5,5 (dal 36’ s.t. Bjelanovic s.v.); Maccan 5, Franchini 6 (dal 19’ s.t. Gatto 5). (Bazzichetto, Ghinassi, Panzeri, Ravasi). All. Rossitto 5,5. ARBITRO Rasia di Bassano del Grappa 5,5. NOTE paganti 962, abbonati 322, incasso di 10.550 euro. Ammoniti Ghiringhelli, Marino, Rosania, A. Migliorini, Soncin e Gatto. Angoli 10-2.
n match poco bello e molto dispendioso. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta» Maspero a fine partita tira un sospiro di sollievo. Il suo Pavia torna alla vittoria dopo due pareggi e raggiunge l’Alessandria in vetta, ma contro il fanalino di coda la fatica è stata molta. Il Pordenone puntava al pari, ma si è trovato ad avere occasioni importanti. Una gara combattuta, mai però spettacolare. I padroni di casa fanno il gioco, ma la manovra non è brillante e il muro difensivo friulano non cede. Nel primo tempo l’occasione più limpida è però degli ospiti con Maccan che spreca malamente in contropiede. Il capitano neroverde
E’ un Albino...beffe L’Alessandria si mangia le mani
Un bel Venezia va sul velluto Buio Cremonese
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replica l’errore a inizio ripresa: liberato da un’indecisione difensiva, manca il tiro decisivo. Nel Pavia l’ingresso di Garbac dà vivacità alla manovra, gli azzurri crescono, ma latitano le conclusioni. Al 25’ altro erroraccio degli ospiti con Fortunato che solo davanti a Facchin sbaglia. Decide il match al 32’ Malomo con una prodezza di testa dopo azione da calcio d’angolo. Rammarico per Rossitto: «Bella prestazione, purtroppo non siamo riusciti a concretizzare». «Non ci sono sfide facili – spiega Maspero -. L’assenza di Ferretti e Pederzoli si è sentita. Il campo pesante ha ostacolato il nostro gioco». RICORSO Di nuovo capolista, il Pavia attende anche l’esito del ricorso per l’episodio della gara contro l’Arezzo, dove un giocatore ammonito due volte non ha ricevuto il rosso. La giustizia sportiva sta facendo il suo corso. C’è chi paventa un possibile intervento della giustizia ordinaria, che potrà però provenire solo da qualche tifoso che si ritenga danneggiato dalla svista arbitrale poiché, ha precisato la società, il Pavia non può denunciare a un tribunale ordinario un altro tesserato, come appunto un arbitro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Monza sbaglia Il Mantova no Decide Scrosta
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MARCATORI Germinale (Ale) al 6’, Spinelli (Alb) al 47’ s.t. ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi 6; Sosa 6, Morero 6,5, Sabato 6; Spighi 6 (dal 39’ s.t. Valentini s.v.), Vitofrancesco 6,5, Obodo 6, Mezavilla 6,5, Mora 6,5; Germinale 6 (dal 35’ s.t. Marconi s.v.), Iunco 7 (dal 19’ s.t. Rantier 6). (Poluzzi, Terigi, Sirri, Nicolao). All. D’Angelo 6. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6,5; Salvi 6, Moi 6, Allievi 6, Anghileri 6; Gazo 6, Spinelli 6,5, Maietti 6 (dal 28’ s.t. Calì 5,5); Corradi 6 (dal 4’ s.t. Bradaschia 6); Momentè 5,5, Silva Reis 5 (dal 1’ s.t. Pesenti 6).(Amadori, Ondei, Pacifico, Nichetti). All. Mangone 6. ARBITRO Capilungo di Lecce 6,5. NOTE paganti 1.936, abbonati 764, incasso n.c. Ammoniti Mora, Sabato, Spinelli, Pesenti e Moi. Angoli 11-5. ● ALESSANDRIA L’Alessandria sciupa la grande occasione di rimanere solo al comando facendosi infilare, in pieno recupero, dall’AlbinoLeffe. Padroni di casa sempre a comandare la partita con i lombardi bravi a difendersi e fortunati in almeno due circostanze (ottimo intervento di Offredi su Obodo nel primo tempo e traversa di Iunco nella ripresa). Dopo la rete subita al 6’ ad opera di Germinale (primo gol con i grigi), bravo a mettere la palla alle spalle di Offredi, la reazione dell’AlbinoLeffe è stata immediata, ma solo al 47’, dopo una serie di rimpalli in area, nell’unico tiro in porta effettuato, Spinelli ha trovato l’angolino giusto. Nicola Pilotti
MARCATORI Greco su rigore al 5’, Raimondi al 44’ p.t.; Raimondi al 6’ s.t. VENEZIA (4-3-3) Fortunato 6; Capogrosso 6, Cernuto 6, Legati 6,5, Sales 6 (dal 7’ s.t. Dell’Andrea 6); Zaccagni 6,5, Giorico 6,5, Espinal 6; Guerra 6,5, Raimondi 7,5 (dal 28’ s.t. Magnaghi 6), Greco 7 (dal 32’ s.t. Esposito 6). (D’Arsié, Scialpi, Varano, Scanferlato). All. Serena 7. CREMONESE (3-5-2) Galli 5; Gambaretti 5,5, Briganti 6, Castellini 5,5; Campagna s.v. (dal 4’ p.t. Quaini 6,5), Palermo 5,5, Jadid 6, Crialese 5, Favalli 5; Manaj 5,5 (dal 15’ s.t. Pasi 5,5), Di Francesco 5 (dal 41’ s.t. Haouhache s.v.). (Bassoli, Zieleniecki, Finazzi, Moroni). All. Giampaolo 5,5. ARBITRO Bertani di Pisa 6. NOTE paganti 448, abbonati 571, incasso di 5.462 euro. Espulsi Galli al 3’ p.t. e Cernuto al 29’ s.t.; ammoniti Zaccagni, Greco e Jadid. Angoli 4-4. ● VENEZIA Il Venezia ritrova il successo al Penzo e torna a respirare, la Cremonese riaffonda verso la zona playout. Passano 3’ e la Cremonese rimane in dieci: Raimondi viene steso da Galli, rigore ineccepibile ed espulsione; Greco non sbaglia dal dischetto. Il Venezia gestisce la superiorità e Raimondi ne segna altri due. m.c.
MARCATORE Scrosta al 22’ s.t. MONZA (3-5-2) De Lucia 6,5; El Hasni 4,5 (dal 36’ s.t. Carbonaro s.v.), Martinez 6,5, Giorgi 5,5; Cojocnean 5,5 (17’ s.t. D’Ambrosio 6), Conti 6, Uliano 6, Pessina 6, Pugliese 5,5; De Vita 5 (17’ s.t. Torri 6), Bernasconi 6. (Chimini, Asante, De Bode, Acampora). All. Pea 5,5. MANTOVA (4-3-3) Zima 7; Tavanti 5,5 (dal 1’ s.t. Gonzi 6,5), Trainotti 6, Siniscalchi 6,5, Pondaco 6,5; Di Santantonio 6, Scrosta 6,5, Raggio Garibaldi 6; Said 5,5 (43’ s.t. Gyasi s.v.), Caridi 6 (dal 27’ s.t. Beleck 6), Boniperti 6. (Festa, Marchiori, Zammarini, Sartore). All. Juric 6,5. ARBITRO Luciano di Lamezia 6. NOTE paganti 178, abbonati 1.100, incasso di 2.029 euro. Ammoniti Said, Scrosta, Siniscalchi, Martinez e Beleck. Angoli 6-1. ● MONZA Un’incornata di Scrosta esalta il Mantova. La vittoria nel 2015 resta un tabù per Monza, dopo una settimana movimentata nella quale il Tribunale ha dato tempo fino al 26 maggio per evitare il fallimento. Non che a Mantova vada meglio: il presidente Di Matteo sta per lasciare. Tutto il match in un minuto, il 60’: Scrosta atterra Bernasconi, ma El Hasni calcia a lato il rigore. Sul rovesciamento di fronte il gol di Scrosta, poi a blindare la vittoria del Mantova ci pensa Zima. Matteo Delbue
SQUADRE
PT
ALESSANDRIA PAVIA (-1) NOVARA BASSANO COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA SUDTIROL AREZZO VENEZIA RENATE MANTOVA (-3) TORRES MONZA CREMONESE GIANA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PRO PATRIA (-1) PORDENONE
58 58 57 52 48 45 45 42 41 41 39 39 36 35 35 34 28 24 21 21
29a GIORNATA
GIRONE B
CLASSIFICA PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
30 30 30 29 29 29 30 30 29 30 29 30 29 30 30 30 29 30 29 30
16 17 16 14 14 12 11 11 11 12 10 12 9 9 8 9 7 5 4 5
10 8 9 10 6 9 12 9 8 5 9 6 9 8 11 7 7 9 10 6
4 5 5 5 9 8 7 10 10 13 10 12 11 13 11 14 15 16 15 19
44 50 48 42 33 39 39 34 28 37 32 31 29 32 34 25 27 18 30 21
24 34 28 28 26 37 31 30 26 34 39 25 32 33 38 30 42 40 52 44
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI Ore 14 FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani; Carboni, Ranellucci, Leonarduzzi, Tantardini; Fabris, Pinardi, Palma; Bracaletti, Romero, Galuppini. (Proietti Gaffi, Codromaz, Cavion, Zerbo, Juan Antonio, Di Benedetto, Zamparo). All. Scienza. AREZZO (3-5-1-1) Benassi; Villagatti, Panariello, Guidi; Brumat, Gambadori, Carcione, Coppola, Franchino; Erpen; Montini. (Rosti, Crescenzi, Dettori, Barusso, Sabatino, Yaisien, Padulano). All. Capuano. ARBITRO Pietropaolo di Modena (Michieli-Nocenti). (andata 0-0) Ore 14.30 TORRES (3-5-2) Testa; Aya, Marchetti, Migliaccio; Cafiero, Imparato, Cerone, Petermann, Ligorio; Scotto, Barbuti. (Costantino, Minarini, Bottone, Marinaro, Buonaiuto, Maiorino, Baraye). All. Bucchi. BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Bizzotto, Zanella, Stevanin; Cenetti, Proietti; Furlan, Iocolano, Cattaneo; Pietribiasi. (Grandi, Ingegneri, Semenzato, Davì, Casarini, Cortesi, Spadafora). All. Asta. ARBITRO Dei Giudici di Latina (Fraschetti-Chiocchi). (0-0) Ore 16 RENATE (3-5-2) Cincilla; Adobati, Malgrati, Riva; Bonfanti, Muchetti, Perini, Scaccabarozzi, Iovine; Odogwu, Cocuzza. (Vannucchi, Di Gennaro, Morotti, Chimenti, Mantovani, Florian, Spampatti). All. Boldini. COMO (4-2-3-1) Crispino; Marconi, Lebran, Giosa, Fautario; Fietta, Berardocco; Casoli, Le Noci, Cristiani; Ganz. (Falcone, Ambrosini, Castiglia, Rolando, Scapuzzi, De Sousa, Maritato). All. Sabatini. ARBITRO Fanton di Lodi (MoragliaAbruzzese). (0-0) Ore 18 PRO PATRIA (4-3-3) Melillo; Botturi, Lamorte, Pisani, Taino; Arati, Calzi, Giorno; D’Errico, Serafini, Candido. (Perilli, Zaro, Panizzi, Bovi, Casolla, Terrani, Brunori). All. Montanari. LUMEZZANE (4-3-1-2) Bason; Mogos, Biondi, Nossa, Pantano; Franchini, Genevier, Alimi; Varas; Ekuban, Potenza. (Furlan, Pippa, Monticone, Bagnai, Meduri, Gabriel, Cruz). All. Nicolato. ARBITRO Serra di Torino (GaravagliaVitaloni). (2-2)
Teramo che marcia Sono 19 gare utili e la vetta ora è a -2 1Il solito Lapadula e la novità Speranza in gol Pistoiese piegata: la difesa di Sottili fa acqua TERAMO
2
PISTOIESE
0
MARCATORI Lapadula al 18’ p.t.; Speranza al 10’ s.t. TERAMO (5-3-2) Tonti 6; Scipioni 7, Caidi 6,5, Speranza 7,5, Perrotta 6,5, Masullo 6 (dal 31’ s.t. Di Matteo s.v.); Di Paolantonio 7,5, Amadio 7, Cenciarelli 6,5 (dal 46’ s.t. Milicevic s.v.); Lapadula 7, Donnarumma 6 (dal 41’ s.t. Petrella s.v.). (Cappa, Diakite, Brugaletta, Bucchi). All. Vivarini 7. PISTOIESE (4-3-1-2) M. Ricci I 6,5; Golubovic 6, L. Ricci 5,5, Falasco 5,5, Frascatore 5,5; Calvano 5,5, Pacciardi 6, M. Ricci II 5,5 (dal 25’ s.t. Coulibaly s.v.); Mungo 6; Romeo 5 (dal 19’ s.t. Anastasi 6), Falzerano 5,5 (dal 25’ s.t. Martignago 6). (Olczak, Celiento, Di Bari, Piana). All. Sottili 5,5. ARBITRO Panarese di Lecce 6. NOTE paganti 2.048, abbonati 342, incasso di circa 8.500 euro. Ammoniti Falasco e Scipioni. Angoli 6-5.
E’ Spal di rigore Crisi Grosseto: richiamato Silva
● TERAMO Giornata positiva per il Teramo. Il 2-0 alla Pistoiese consente ai ragazzi di Vivarini di proseguire la serie-utile (19 partite consecutive, ultimo k.o. nel match d’andata proprio a Pistoia) e di accorciare le distanze dalla vetta. L’Ascoli ha adesso solo 2 punti in più e all’ultima giornata sarà di scena proprio a Teramo. La gara con la Pistoiese è stata senza storia fin dal primo tempo. A sbloccarla, al 18’, è stata una punizione di Gianluca Lapadula (14 reti), deviata dalla barriera. Il raddoppio, nella ripresa, è arrivata con una pregevole conclusione del difensore Ivan Speranza, al suo primo centro stagionale. Il Teramo avrebbe potuto segnare ancora, ma prima il palo ha negato a Masullo la gioia del gol, poi è stato il portiere ospite Ricci a respingere i tentativi di Cenciarelli e Donnarumma. La Pistoiese è apparsa troppo timorosa e rinunciataria in attacco e i numeri impietosi della difesa (46 reti al passivo) rendono più difficile il cammino della squadra di Sottili verso la salvezza. Gaetano Lombardino
Lucchese facile Forlì: Firicano partenza falsa
SPAL
1
LUCCHESE
2
GROSSETO
0
FORLÌ
0
MARCATORE Zigoni su rigore al 35’ s.t. SPAL (5-3-2) Menegatti 6,5; Lazzari 6, Gasparetto 6, Cottafava 6, Giani 6, Di Quinzio 7; Gentile 6, Capece 6 (dal 24’ s.t. Nava 6), Togni 6; Fioretti 5,5 (dal 30’ s.t. Zigoni 6,5), Rovini 5,5 (dal 18’ s.t. Finotto 6,5). (Albertoni, Aldrovandi, Gerbaudo, Landi). All. Semplici 6,5. GROSSETO (3-5-2) Baiocco 5,5; Monaco 6, Biraschi 6,5, Legittimo 5; Formiconi 6 (dal 40’ s.t. Onescu s.v.), Verna 5,5, Della Latta 5,5, Boron 5,5, Paparusso 5,5 (dal 36’ s.t. Lugo s.v.); Fofana 6, Torromino 7. (Mangiapelo, Burzigotti, Okosun, Volpe, De Feo). All. Stringara 5,5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6,5. NOTE paganti 747, abbonati 1.737, incasso n.c. Ammoniti Biraschi, Giani, Fofana, Togni, Boron e Lazzari. Angoli 4-0.
MARCATORI Forte al 7’, Pizza al 37’ p.t. LUCCHESE (4-4-2) Di Masi 6,5; Calcagni 6 (dal 36’ s.t. Cazè s.v.), Espeche 6, Risaliti 6, Nolè 6; Ferretti 6, Mingazzini 6,5, Pizza 6 (dal 20’ s.t. Degeri 6), Pagano 6; Raicevic 6 (15’ s.t. Lo Sicco 6), Forte 6. (Pazzagli, Santeramo, Scapinello, Strizzolo). All. Galderisi 6. FORLI’ (4-3-1-2) Scotti 5,5; Casini 5,5, Fantini 5,5, Drudi 5,5, Turi 6; Hamlili 5,5, Cejas 6 (dal 13’ s.t. Pettarin 5,5), Pastore 4,5; Rosafio 5,5 (dal 31’ s.t. Fantoni s.v.); Castellani 5 (dal 19’ s.t. Morga 5,5), Melandri 6,5. (Casadei, Reato, Capellini, Gliozzi). All. Firicano 5,5. ARBITRO Proietti di Terni 6. NOTE paganti 824, abbonati 509, incasso non comunicato. Espulso Pastore al 29’ s.t.; ammoniti Drudi, Forte, Nolè, Morga, Lo Sicco e Mingazzini. Angoli 2-6.
● FERRARA Un vistoso sgambetto dell’ex Legittimo a Finotto ha regalato alla Spal, a 10’ dalla fine, un rigore trasformato da Zigoni, che ha consentito alla formazione ferrarese di superare il Grosseto, sempre più nei guai: dopo la gara è stato esonerato Stringara (tre sconfitte di fila) e richiamato Silva. Sembrava stregata per la Spal, che al 55’ nella stessa azione ha preso palo e traversa con Rovini. Poi però è arrivato il rigore. Alessandro Sovrani
● LUCCA In vantaggio dopo 7’ con Forte, ex col dente avvelenato che vince un contrasto e spara a rete, la Lucchese conquista 3 punti fondamentali per la salvezza. Resta invece nei guai il Forlì. Il debutto di Firicano in panchina è amaro: la sua squadra non gioca male fino ai 30 metri avversari, ma poi pecca di incisività e mostra lacune in difesa. Come dimostra il bis di Pizza, che ha tutto il tempo di prendere la mira per poi battere Scotti. Duccio Casini
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ascoli, due scatti Un buon Gubbio gli impone il pari GUBBIO
2
ASCOLI 2 MARCATORI Grassi (A) al 31’ p.t.; Tutino (G) al 27’, Dell’Orco (A) al 39’, Casiraghi (G) al 41’ s.t. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli 6; Rosato 6,5 (dal 26’ s.t. Cais 6), Galuppo 6 (dal 40’ p.t. Manganelli 6), Lasicki 6, D’Anna 6,5; Guerri 6,5, Loviso 7, Casiraghi 7; Mancosu 6,5 (dal 44’ s.t. Caldore s.v.), Regolanti 6, Tutino 7,5. (Citti, Esposito, Domini, Vettraino). All. Acori 6,5. ASCOLI (4-2-3-1) Ragni 6; Avogadri 6,5, Pelagatti 5, Mengoni 6, Dell’Orco 6; Pirrone 6 (dal 29’ s.t. Chiricò s.v.), Addae 6,5; Mustacchio 6 (dal 26’ s.t. Altinier s.v.), Grassi 7,5, Tripoli 6,5; Perez 6,5 (dal 18’ s.t. Gualdi 6). (Lanni, Cinaglia, Carpani, Berrettoni). All. Petrone 6. ARBITRO Morreale di Roma 5. NOTE paganti 420, abbonati 721, incasso di 7.089 euro. Espulsi il tecnico Acori al 32’ s.t. e Pelagatti al 47’ s.t.; ammoniti Pirrone, Perez, D’Anna, Cais, Tripoli, Rosato e Addae. Angoli 2-2. ● GUBBIO (Pg) Contro l’Ascoli capolista il Gubbio va sotto due volte ma riesce a recuperare, reclama per un palo colpito da Tutino e per un presunto rigore su Cais. La capolista è andata due volte in vantaggio: prima con una magia di Grassi e nella ripresa, dopo il pari di Tutino di testa, con un tap-in di Dell’Orco. Il 2-2 finale è stato di Casiraghi e dopo la gara c’è stato qualche tafferuglio tra tifosi: la trasferta era stata vietata agli ascolani, ma alcuni erano accreditati in tribuna. Euro Grilli
Ancona, la forza è tutta a sinistra San Marino giù ANCONA
2
SAN MARINO 0 MARCATORI D’Orazio al 12’, Tulli al 32’ p.t. ANCONA (4-3-1-2) Lori 6; Parodi 6, Dierna 6,5, Mallus 6,5, D’Orazio 7; Camillucci 6,5, Di Ceglie 6,5, Morbidelli 6 (dal 19’ s.t. Paoli 6); Tulli 7 (dal 43’ s.t. Bambozzi s.v.); Paponi 6 ( 31’ s.t. Lisai s.v.), Tavares 6. (Aprea, Sampietro, Cangi, Cognigni). All. Cornacchini 6,5. SAN MARINO (5-3-2) Secco 6; Bregliano 6, Benassi 5, Fogacci 5,5, Cammaroto 5 (dal 1’ s.t. Dia Pape 5,5), Bangoura 5,5; Bationo 5 (dal 27’ s.t. Stefanelli s.v.), Diawara 6, Cuffa 5,5 (dal 30’ s.t. Varone s.v.); La Mantia 5, Baldazzi 5,5. (Renzetti, Palazzi, Soligo, Magnanelli). All. Tazzioli 5,5. ARBITRO Guarino di Caltanissetta 5. NOTE paganti 713, abbonati 678, incasso n.c. Ammoniti D’Orazio, Mallus, Bangoura, Bationo, Benassi e Bambozzi. Angoli 2-1. ●
Gran Pontedera: 4 gol in 40 minuti Disastro Prato
ANCONA Con due mancini l’Ancona manda al tappeto il San Marino. Sono i sinistri di D’Orazio e Tulli ad affondare l’ultima in classifica. Il terzino biancorosso, sugli sviluppi di una punizione, trova l’angolino. La firma sul raddoppio la mette Tulli con una bella girata, servito da Paponi. In mezzo, la punizione di Baldazzi che va vicino al palo: è l’unico pericolo creato dal San Marino, nervoso e falloso. Nella ripresa Tavares sfiora il 3-0 e Tulli protesta per un rigore che sembrava starci. Poi il ritmo cala e l’Ancona si accontenta. Stefano Rispoli
PRATO
0
PONTEDERA
4
MARCATORI Bartolomei al 6’, De Cenco al 18’ e al 27’, Cesaretti al 40’ p.t. PRATO (4-3-2-1) Gazzoli 4; Grifoni 4 (dal 38’ s.t. Bandini s.v.), Dametto 4, Sorbo 4, De Agostini 5; Coccolo 4, Urso 4,5, Romanò 4 (dal 41’ p.t. Rubino 5,5); Gabbianelli 4 (dal 41’ p.t. Rinaldi 6), Fanucchi 4,5; Bocalon 4. (Ivusic, Tassi, Pasa, Santini). All. Esposito 4. PONTEDERA (3-5-2) Anacoura 6,5; Madrigali 6,5, Vettori 6,5, Redolfi 6,5; Polvani 6,5 (38’ s.t. Ceciarini s.v.), Luperini 7, Bartolomei 7,5, Settembrini 7, Gasbarro 6,5 (dal 19’ s.t. Videtta 6,5); De Cenco 7,5, Cesaretti 7,5 (dal 28’ s.t. Disanto s.v.). (Cardelli, Bennati, Lombardo, Romiti). All. Indiani 7,5. ARBITRO Fourneau di Roma 6,5. NOTE spettatori 700 circa; abbonati 727, paganti e incasso n.c. Ammoniti Redolfi, Gabbianelli, De Cenco, Videtta e Vettori. Angoli 2-6. ●
PRATO Al Pontedera riesce tutto, al Prato nulla e alla fine non si capisce se sul risultato pesino più la perfezione del Pontedera o la confusione di un Prato che Esposito (la società ribadisce la fiducia) ha nuovamente stravolto nell’assetto. Il Pontedera sistema tutto in 40 minuti con Bartolomei, Cesaretti e la doppietta di De Cenco: adesso la squadra di Indiani torna a rivedere i playoff. Piero Ceccatelli
Il Savona sorride dopo due mesi Pro Piacenza k.o. SAVONA
2
PRO PIACENZA
1
MARCATORI Cabeccia (S) al 21’ p.t.; Scappini (S) al 9’, Speziale (PP) al 19’ s.t. SAVONA (4-4-2) Rossini 6; Antonelli 6, Marconi 6,5, Cabeccia 7, Eguelfi 7; Giorgione 6,5, Taddei 6, D’Amico 7,5 (dal 35’ s.t. Bramati 6), Speranza 6,5 (dal 10’ s.t. Morosini 6); Scappini 7, Giovinco 6,5 (dal 43’ s.t. Frugoli s.v. ). (Addario, Biondo, Galimberti, Bramati). All. Riolfo 7. PRO PIACENZA (4-4-2) Alfonso 6; Ignico 6 (dal 9’ s.t. Sane 6), Rieti 5,5, Bini 6, Castellana 6,5 (dal 31’ s.t. Bacher 6); Matteassi 6,5, Barba 6, Schiavini 6, Porcino 5,5 (dal 15’ s.t. Caboni 6); Speziale 7, Alessandro 6. (Iali, Marmiroli, Mascolo, Giovio). All. Franzini 6. ARBITRO Formato di Benevento 6. NOTE paganti 670, abbonati 272, incasso di 1.321 euro. Espulso Giorgione al 25’ s.t.; ammoniti Giorgione, Marconi e Caboni. Angoli 9-6. ● SAVONA Dopo oltre due mesi il Savona torna alla vittoria (la prima con Riolfo in panchina) superando la Pro Piacenza e vedendo la salvezza. I padroni di casa passano al 21’: punizione di Giovinco deviata di testa da Cabeccia. Il raddoppio dei locali nella ripresa con una bella conclusione al volo di Scappini. La rete di Speziale ha riaperto la partita, ma il Savona ha difeso bene i 3 punti. Riccardo Fabri
GIRONE C
CLASSIFICA SQUADRE
PT
ASCOLI TERAMO REGGIANA PISA PONTEDERA ANCONA L'AQUILA TUTTOCUOIO CARRARESE LUCCHESE SPAL GUBBIO PISTOIESE GROSSETO (-1) SANTARCANGELO PRATO SAVONA FORLI' PRO PIACENZA (-8) SAN MARINO
57 55 48 47 43 42 39 37 37 37 37 36 33 33 31 30 30 29 28 23
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
29 29 27 27 29 28 27 27 29 29 29 29 28 29 29 29 29 29 29 29
16 15 14 13 11 10 9 9 7 9 10 8 9 8 7 6 8 7 10 5
9 10 6 8 10 12 12 10 16 10 7 12 6 10 10 12 6 8 6 8
4 4 7 6 8 6 6 8 6 10 12 9 13 11 12 11 15 14 13 16
48 44 37 32 36 34 29 33 36 30 26 37 31 34 25 32 28 25 27 30
26 26 21 18 29 28 24 43 30 31 28 35 46 33 30 41 45 41 36 43
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI Ore 14.30 PISA (4-3-3) Pelagotti; Dicuonzo, Paci, Sini, Costa; Morrone, Caponi, Iori; Floriano, Arma, Finocchio. (Moschin, Pellegrini, Misuraca, Ricciardi, Frediani, Mandorlini, Arrighini). All. Braglia. L’AQUILA (3-4-3) Zandrini; Zaffagnini, Pomante, Carini; Scrugli, Corapi, Del Pinto, Pedrelli; Pacilli, Perna, Sandomenico. (Cacchioli, Gotti, Perpetuini, De Francesco, Triarico, Vella, Virdis). All. Zavettieri. ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta (Benedettino-Margani). (andata 4-1) Ore 16 TUTTOCUOIO (4-3-1-2) Bacci; Mulas, Falivena, Colombini, Zanchi; Deiola, Gargiulo, Konate; Serrotti; Tempesti, Colombo. (Morandi, Ingrosso, Pratali, Gioè, Vitale, Pacini, Pane). All. Alvini. REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò, De Giosa, Rampi; Parola, Vacca, Angiulli; Giannone, Ruopolo, Siega. (Messina, Sabotic, Gueye, Messetti, Bianciardi, Maltese, Petkovic). All. Colombo. ARBITRO Amoroso di Paola (BassuttiLipizer). (0-2)
Santarcangelo e Carrarese: solo una traversa SANTARCANGELO
0
CARRARESE
0
SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6; Traoré 6, Olivi 5,5 (dal 18’ s.t. Cola 6), Capitanio 6, Possenti 6,5; Obeng 6, Taugourdeau 5,5, Bisoli 6; Pedrabissi 5 (dal 6’ s.t. Garufi 6); Guidone 6, Graziani 5,5 (dal 28’ s.t. Falconieri 6). (Lombardi, Ridolfi, De Respinis, Adorni). All. Cuttone 5,5. CARRARESE (4-3-1-2) Zanotti 6; Berra 5,5, Sbraga 6, Teso 6, Lancini 6; Gnahoré 6,5 (dal 46’ s.t. Brondi s.v.), Castagnetti 6,5, Galli 6; Gherardi 5,5 (dal 28’ s.t. Belcastro 6); Merini 5,5, Cellini 6 (dal 36’ s.t. Di Nardo s.v.). (Anedda, Battistini, Beltrame, Ademi). All. Remondina 5,5. ARBITRO Zanonato di Vicenza 6. NOTE paganti 172, abbonati 252, incasso di 4.930 euro. Ammoniti Obeng, Galli e Guidone. Angoli 1-1. ● SANTARCANGELO Un solo brivido: la traversa di Castagnetti al 36’ del primo tempo. (l.z.)
25
CLASSIFICA
Savoia con il cuore E’ senza gli stipendi ma cala un bel poker SAVOIA
4
CATANZARO
1
MARCATORI Scarpa (S) al 3’ e su rigore al 12’ p.t.; Bernardo (C) al 10’, Riccio (S) al 42’, D’Appolonia (S) al 44’ s.t. SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello 6,5; Vosnakidis 6, Riccio 6,5, Sirigu 6; Giordani 6 (dal 40’ s.t. Cremaschi s.v.), Saric 6, Pizzutelli 6,5, Verruschi 6,5; Leonetti 6,5, Di Piazza 6 (dal 17’ s.t. D’Appolonia 6,5), Scarpa 7 (dal 24’ s.t. Mercadante 6).(Volturo, Checcucci, Boilini, Ferrante). All. Papagni 6,5. CATANZARO (4-4-2) Bindi 6; Daffara 6, Rigione 5,5, Ghosheh 5,5, Squillace 6; Mancuso 5,5, Badara 5,5 (dal 3’ s.t. Razziti 5,5), Zappacosta 6 (dal 36’ s.t. Ilari s.v.), Mounard 6; Bernardo 6,5, Russotto 6,5. (Migani, Calvarese, Orchi, Giampà, Caputa). All. Sanderra 5,5. ARBITRO Prontera di Bologna 6. NOTE paganti 547, abbonati 260, incasso di 5.830 euro. Espulso Di Piazza dalla panchina al 27’ s.t.; ammoniti Verruschi, D’Appolonia, Russotto, Badara, Rigione, Riccio e Mounard. Angoli 4-5.
Cisse-Infantino botta e risposta nel derby degli ex ISCHIA
1
CASERTANA
1
MARCATORI Cisse (C) su rigore al 15’, Infantino (I) al 17’ s.t. ISCHIA (4-3-1-2) Mennella 6,5; Finizio 6,5, Impagliazzo 6,5, Sirignano 5,5, Bruno 6,5; Bulevardi 6 (dall’8’ s.t. Gerevini 5,5), Chiavazzo 6, Armeno 6,5; Millesi 6; Schetter 6,5 (dall’11’ s.t. Ciotola 6), Infantino 6,5. (Giordano, Bassini, Massimo, Alvino, Fumana). All. Maurizi 6. CASERTANA (4-3-3) Fumagalli 5; Idda 5,5, Mattera 6,5, Murolo 5, Tito 6; De Marco 5,5 (dal 21’ s.t. Mancosu 5,5), Rajcic 5,5 (dal 30’ s.t. Carrus s.v.), Marano 5,5; Cunzi 6, Cisse 6,5, Diakite 5 (dal 37’ p.t. Antonazzo 6). (D’Agostino, Bianco, Caccavallo, Ricciardo). All. Campilongo 6. ARBITRO Ranaldi di Tivoli 6. NOTE spettatori 1.000 circa; abbonati 529, paganti e incasso n.c. Espulsi Murolo al 35’ p.t. e Sirignano al 12’ s.t.; ammoniti Murolo, Bulevardi, Mennella, Schetter e Gerevini. Angoli 0-1. ● ISCHIA (Na) Pari in tutto nel derby degli ex: 9 compreso Campilongo. Un gol e una espulsione per parte, oltre a due episodi da moviola nelle rispettive aree. Casertana in vantaggio grazie a Cunzi che si procura un rigore: Cisse trasforma. Infantino 2’ dopo risponde raccogliendo una respinta di Fumagalli. Giovanni Sasso
●
TORRE ANNUNZIATA (Na) Sembrano pagine da libro Cuore quelle che stanno scrivendo il Savoia e i suoi tifosi. Senza soldi e senza società, la squadra di Papagni gioca e vince: decisiva la doppietta iniziale del leader Scarpa. I tifosi, che contestano la proprietà che non paga i giocatori da ottobre, tornano allo stadio e spingono alla vittoria sul Catanzaro. E adesso la città raccoglie fondi e mette all’asta gagliardetti e foto storiche per devolvere il ricavato ai suoi beniamini. Vincenzo Pinto
SQUADRE
PT
SALERNITANA BENEVENTO CASERTANA JUVE STABIA LECCE MATERA FOGGIA (-1) CATANZARO VIGOR LAMEZIA BARLETTA MARTINA COSENZA PAGANESE LUPA ROMA MELFI (-2) SAVOIA AVERSA NORMANNA MESSINA ISCHIA REGGINA (-1)
64 61 55 52 51 50 46 44 39 36 34 33 33 33 31 26 25 25 24 19
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
29 29 30 29 29 29 29 30 29 29 29 29 29 29 29 30 29 29 30 29
19 17 16 14 15 14 12 12 9 9 9 7 8 8 7 6 5 5 5 4
7 10 7 10 6 8 11 8 12 9 7 12 9 9 12 8 10 10 9 8
3 2 7 5 8 7 6 10 8 11 13 10 12 12 10 16 14 14 16 17
41 44 45 40 38 44 46 36 34 26 33 31 25 33 29 27 29 30 23 20
20 24 26 27 26 30 29 33 34 27 34 33 32 45 35 42 40 46 46 45
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI Ore 11 MELFI (4-3-1-2) Perina; Annoni, Dermaku, Colella, Pinna; Giacomarro, Spezzani, Agnello; Tortori; Caturano, Fella. (Gagliardini, Di Mercurio, Tundo, Nappello, Luparini, Cicerelli, Falomi). All. Bitetto. MARTINA (4-3-3) Bleve; De Giorgi, Fabiano, Patti, Tomi; Diop, Bucolo, De Lucia; Pepe, Montalto, Arcidiacono. (Modesti, Kalombo, Samnick, Memolla, Calvetti, Leto, Caruso.). All. Ciullo. ARBITRO Dionisi di L’Aquila (D’AlbertoCostantini). (andata 0-0) Ore 12.30 COSENZA (4-4-2) Ravaglia; Corsi, Tedeschi, Carrieri, Ciancio; Criaco, Arrigoni, Caccetta, Statella; Calderini, Cesca. (Saracco, Zanini, Novello, Fornito, Tortolano, Chidichimo, De Angelis). All. Roselli. LECCE (4-3-3) Caglioni; Diniz, Vinetot, Abruzzese, Lopez; Mannini, Papini, Salvi; Gustavo, Moscardelli, Doumbia. (Scuffia, Di Chiara, Lepore, Filipe, Manconi, Herrera, Miccoli). All. Bollini. ARBITRO Tardino di Milano (MarginiTamburini). (0-1) VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Piacenti; Rapisarda, Filosa, Gattari, Malerba; Papa, Battaglia, Scarsella; Montella, Del Sante, Improta. (Forte, Di Bella, Kostadinovic, Rossini, Voltasio, Catalano, Held). All. Erra. BENEVENTO (4-4-2) Pane; Pezzi, Lucioni, Scognamiglio, Som; Melara, Vitiello, D’Agostino, Campagnacci; Eusepi, Marotta. (Piscitelli, Padella, Celjak, Porcaro, Doninelli, N’Diaye, Mazzeo). All. Brini. ARBITRO Lanza di Nichelino (Stasi-Lanotte). (1-3) Ore 14.30 FOGGIA (4-3-3) Narciso; Loiacono, D’Angelo, Potenza, Bencivenga; Agnelli, Quinto, Minotti; Sarno, Iemmello, Maza. (Micale, Grea, D’Allocco, Sicurella, Bollino, Leonetti, Cavallaro). All. De Zerbi. MESSINA (4-4-2) Berardi; Altobello, Pepe, Nigro, Rullo; Spiridonovic, Damonte, Izzillo, Bortoli; Orlando, Corona. (Scardino, Sciotto, Donnarumma, Mancini, D’Angelo, De Paula, Bonanno). All. Di Costanzo. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore (Annunziata-Oliviero). (1-0) LUPA ROMA (4-3-1-2) Rossi; Frabotta, Conson, Cascone, Celli; Bariti, Capodaglio, Raffaello; Margarita; Del
Sorbo, Tulli. (Santi, Martorelli, Pasqualoni, Curcio, Cerrai, Mastropietro, Tajarol). All. Cucciari. JUVE STABIA (4-4-2) Pisseri; Cancelotti, Migliorini, Polak, Contessa; Gammone, Jidayi, La Camera, Carrozza; Di Carmine, Ripa. (Santurro, Romeo, Liotti, Burrai, Bombagi, Caserta, Gomez). All. Savini. ARBITRO Giovani di Grosseto (HagerBadoer). (0-2) Ore 16 AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini; Balzano, Cossentino, Magliocchetti, Amelio; Catinali, Geroni, Capua; Mangiacasale, Mosciaro, De Vena. (Despucches, Esposito, Scognamillo, Giannattasio, Giannusa, De Luca, Sassano). All. Marra. REGGINA (3-5-2) Kovacsik; Di Lorenzo, Cirillo, Aronica; Gallozzi, Armellino, Salandria, Maimone, Benedetti; Masini, Viola. (Cetrangolo, Ungaro, Ammirati, Lorefice, Velardi, Balistreri, Insigne). All. Alberti. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno (Diomaiuta-De Rubeis). (1-1) Ore 18 BARLETTA (4-3-3) Liverani; Meola, Stendardo, Radi, Cortellini; De Rose, Quadri, Legras; Venitucci, Ingretolli, Fall. (Buiatti, Zammuto, Guarco, Sokoli, Kiakis, Branzani, Rizzitelli). All. Corda. PAGANESE (4-3-1-2) Casadei; Cancelloni, Perna, Moracci, Donida; Malaccari, Bergamini, Vinci; Deli; Aurelio, Girardi. (Novelli, Galoppo, Djibo, Franco, Longo, Russini, Biasci). All. Sottil. ARBITRO Pillitteri di Palermo (Malacchi-Gentilini). (1-2) DOMANI Ore 20.45 Salernitana-Matera (2-1): arbitra Guccini di Albano Laziale. ALTA TENSIONE Barletta, violenta contestazione ● BARLETTA (m.t.) La rivoluzione del Barletta non è stata indolore. Marco Sesia, appena esonerato, ieri è stato colto da un leggero malore ma si è subito ripreso. Oggi al suo posto c’è Ninni Corda (presentazione annullata per il clima pesante allo stadio: esplosa una bomba carta) e Salvatore Casapulla è il d.s. al posto di Marco Rizzieri. Via anche il d.t. Gennaro Delvecchio. Il club ha un nuovo socio: Adelmo Berardo, già nel calcio con il Campobasso, poi fallito. Il presidente Perpignano e il nuovo staff sono arrivati allo stadio scortati dalla Digos.
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Formula 1 R GP Australia
Scintille Carlos Jr-Max? Tali padri... 1I rookie della Toro
Paolo Ianieri Luigi Perna
Rosso visti con gli occhi dei familiari illustri: pregi, difetti e aspirazioni
INVIATI A MELBOURNE (AUSTRALIA)
U
no è il due volte campione del mondo rally (1990 e 1992), che ha esaltato la Spagna a quattro ruote prima che arrivasse Fernando Alonso. L’altro è il pilota irruento e scavezzacollo che fu compagno di Michael Schumacher alla Benetton. Carlos Sa-
Carlos Sainz (sin.) e Jos Verstappen a Melbourne COLOMBO
fIL PAPÀ IRIDATO RALLY
inz e Jos Verstappen oggi seguono al muretto le gesta dei figli Carlos Jr e Max, i «baby boomers» al debutto con la Toro Rosso. Una coppia davvero esplosiva, che ha già fatto discutere (Verstappen Junior è il più giovane della storia in Formula 1, ancora minorenne) e che promette scintille. Ma anche i padri, sempre presenti al loro fianco, non scherzano in quanto ad agonismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
fIL PAPÀ EX F.1
CARLOS SAINZ
JOS VERSTAPPEN
«Lui veloce, buono, calmo «Siamo due aggressivi Io invece ossessionato» Ma mio figlio si controlla» È
un weekend speciale per la famiglia Sainz, col debutto di Carlos Junior.
Chi è più nervoso, papà o figlio? «Io sono il meno tranquillo, viverla da spettatore non è facile». Che consigli gli ha dato? «Soprattutto di divertirsi, di sfruttare al meglio questo primo weekend. Io lo conosco, so che potrà far bene, anche se il debutto non è facile». In cosa siete diversi nell’approccio alle gare? «Lui è calmo, io sono ossessionato». In che aspetto di Carletes si rivede? «Mah, le nostre sono due specialità diverse. Più facile farlo con i Villeneuve, gli Hill, i Rosberg. Lui ha un controllo dell’auto molto buono, sotto la pioggia è veloce. Più di me».
campionato. Ma poteva non bastare: quando a metà stagione la Toro Rosso ha annunciato Verstappen, si è trovato in un angolo. Ma anziché andare in crisi, ha fatto il salto di qualità». Che padre è? Severo o comprensivo? «Non è facile, lui cresce e tu devi imparare quando lasciargli spazio. Una cosa è il rapporto papàfiglio, un’altra quello manager-pilota. A 18-19 anni non ti piace sentire papà che ti dice ancora certe cose, vuoi mostrare che sai sbrigartela da solo. In ogni caso, gli ho sempre detto la verità: severo quando serviva». La volta che si è arrabbiato di più? «Quando due anni fa al debutto nelle World Series a Monaco in qualifica dopo due parziali record ha sbagliato l’ultimo settore. Aveva sprecato un’occasione unica. Fuori dalla pista, invece, non saprei. Carletes è tranquillo e buono. Forse troppo. E questo è un mondo dove devi stare attento».
Dispiaciuto che non abbia seguito la sua strada? «Carletes è cresciuto nei kart e a 15 anni è TRENTADUE ANNI DI DIFFERENZA Il momento in cui si è salito sulle monoposto. Carlos Sainz, 52 anni, iridato rally nel 1990 e nel sentito più orgoglioso? I rally gli piacciono, vo- 1992 su Toyota, con il figlio Carlos Jr, 20 COLOMBO «La prima volta su una leva correrne uno a F.1, nei test di SilverMadrid, ma Helmut Marko non gli ha dato il per- stone due anni fa con la Toro Rosso». messo. Però è cresciuto in anni in cui in Spagna si parlava solo di Alonso e F.1, la strada era quella». Due papà piloti, due figli al debutto. C’è rivalità nel box? Quando ha capito che suo figlio aveva qualcosa di «Per ora no. Max Verstappen è un ragazzo molto speciale? capace e intelligente, mi piace molto. Ma noi dob«Nei kart gli ho visto fare cose sorprendenti, an- biamo guardare alla nostra strada. Jos? Non lo che se a volte esagerava. Ma quel che vedevo mi conoscevo, mi sembra una brava persona». ha incoraggiato ad aiutarlo nella sua carriera». A fine 2015 sarà contento se…? Cosa è stato decisivo per arrivare in Formula 1? «L’obiettivo è imparare, essere il migliore dei roo«L’anno scorso è stato eccezionale, ha conquista- kie. Andrà veloce. In Red Bull non sono stupidi, to le World Series con record di pole e vittorie. se ti prendono c’è sempre un perché». © RIPRODUZIONE RISERVATA Sapeva che per arrivare qui doveva vincere il
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uesto debutto in F.1 corona un lungo cammino per la famiglia Verstappen.
Chi è più nervoso, papà o figlio? «Siamo rilassati, sia io sia Max. Mi sembra professionale, attento ai dettagli, coinvolto nel lavoro del team. Ho fiducia in lui. Ho visto come si è costruito in tutti questi anni e state certi che continuerà a migliorare. Quello che sta ottenendo è incredibile per la sua età». Gli ha dato qualche consiglio? «Nessuno in particolare, anche se sono sempre con le cuffie alle orecchie, interessato a sentire i suoi dialoghi con gli ingegneri. Max sa che cosa fare. L’unico avviso è stato: “Non prendere rischi inutili quando non serve”».
possibilità di correre subito sulla Toro Rosso». Che padre è con Max? Duro o comprensivo? «Severo. Una volta, dopo una gara di kart (il Mondiale Kz a Sarno; n.d.r.) in cui avrebbe potuto vincere al debutto nella categoria e che invece sprecò per un contatto con un avversario, tornò al furgone piangendo. Io ero arrabbiatissimo, ma stavo zitto. Mi chiese: “Andiamo a recuperare il kart?”. E io: “Vai a prenderlo tu”. Nel viaggio di ritorno dall’Italia all’Olanda non gli ho parlato. E neppure per l’intera settimana successiva. Ma credo che quella lezione gli sia servita».
L’arrivo di suo figlio ha creato una rivoluzione, tanto che dal 2016 sarà vietato l’accesso in F.1 a chi ha meno di 18 anni. È giusto? «Chi parla non conoIn cosa siete diversi? sce Max e non sa che «Si comporta meglio cosa dice. Noi non abdi quanto facessi io. biamo reagito alle poSa controllare le lemiche. Per il resto emozioni. Ha uno stideve chiedere spiegale di guida pulito». zioni a Todt (il presidente Fia; n.d.r.). Io Quale aspetto invece penso che ogni persovi accomuna? na sia un caso a sé. «È aggressivo come Capisco che vogliano me in gara. Anche VENTISEI ANNI DI DIFFERENZA una regola, ma non l’abilità nelle parten- Jos Verstappen, 43 anni, 106 gran premi disputati tutti siamo uguali». ze e il feeling con l’au- e due podi in Formula 1, con il figlio Max, 17 COLOMBO to sono simili». Due padri ex piloti e due giovani rampanti. C’è troppa concorrenza nel Quando ha capito che aveva un super talento? vostro box? «Osservando come sorpassava gli avversari in «Finora c’è stato un rapporto amichevole e aperrimonta. Con i kart è facile, ma Max ci riusciva to, come fra i nostri figli. Entrambi stanno facensenza perdere nulla da chi era davanti». do bene e vanno più forte che possono. Siamo tutti maturi, non credo che arriverà il momento L’elemento decisivo per arrivare fin qui? in cui Tost (il team principal Toro Rosso; n.d.r.) «È stata la stagione che Max ha fatto l’anno manderà i padri in tribuna». scorso, saltando dai kart in F.3 e vincendo molte gare dell’Europeo e il Masters di Zan- Quest’anno sarà contento se… dvoort. Poi la fiducia di Helmut Marko. Ha vo- «Se Max vincesse una gara! No, è troppo. Ma vorluto fortemente Max. Eravamo in trattativa rei che andasse a punti con regolarità, facendo anche con altri (la Mercedes; n.d.r.), ma la meno errori possibili». © RIPRODUZIONE RISERVATA Red Bull ci ha garantito un contratto lungo e la
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
LEWIS IN POLE LE DUE ROSSE 4a E 5a AL VIA
Sono scattati così, nel GP Australia a Melbourne (differita alle 14 su Rai 1): 1. Hamilton (GB-Mercedes) 1’26”327 2. Rosberg (Ger-Mercedes) 1’26”921 3. Massa (Bra-Williams) 1’27”718 4. Vettel (Ger-Ferrari) 1’27”757 5. Raikkonen (Fin-Ferrari) 1’27”790 6. Bottas (Fin-Williams) 1’28”087 7. Ricciardo (Aus-Red Bull) 1’28”329 8. Sainz (Spa-T.Rosso) 1’28”510
9. Grosjean (Fra-Lotus) 1’28”560 10. Maldonado (Ven-Lotus) 1’29”480 11. Nasr (Bra-Sauber) 1’28”800 12. Verstappen (Ola-T.Rosso) 1’28”868 13. Kvyat (Rus-Red Bull) 1’29”070 14. Hülkenberg (Ger-F.India) 1’29”208 15. Perez (Mes-F.India) 1’29”209 16. Ericsson (Sve-Sauber) 1’31”376 17. Button (GB-McLaren) 1’31”422 18. Magnussen (Dan-McLaren) 1’32”037
MotoGP R Test a Losail
La notte del Qatar è colorata di rosso Tutti dietro le Ducati 1Iannone pochi millesimi meglio di
Dovizioso, poi Marquez. La Yamaha fatica, Valentino (solo 8°) va subito giù
Raikkonen, Arrivabene, Vettel e gli ingegneri: riunione nel bel mezzo del paddock di Melbourne COLOMBO
Sorpresa Ferrari Adesso si discute alla luce del sole!
1Su input di Arrivabene il briefing nel paddock
Vettel: «Un bel clima». Raikkonen: «Spirito migliore» INVIATO A MELBOURNE
RISULTATI E COMMENTI DAI NOSTRI INVIATI ALL’ALBERT PARK ● La tv rosa dedicherà oggi ampio spazio al GP d’Australia. Riflettori puntati sugli aggiornamenti e i risultati. In più, i commenti dei nostri due inviati a Melbourne, che analizzeranno la prima gara del Mondiale 2015 di F.1. Non solo. Potrete avere tutte le notizie sul gran premio anche collegandovi al sito Gazzetta.it: previsti, in particolare, numerosi approfondimenti nel dopo corsa. Sempre, naturalmente, con l’apporto dei giornalisti Gazzetta presenti al circuito Albert Park.
TACCUINO FORMULA E A MIAMI
Prost, trionfo e primato ● (an.gat.) Nicolas Prost, figlio di Alain, vince la tappa di Miami della Formula E ed è il nuovo leader del campionato. Secondo Speed, terzo Abt. Male gli italiani: 15° Trulli, 16° Liuzzi.
IN UN RALLY A MAIORCA
Muore navigatore ● Tragedia al rally Oris Classic a Maiorca (Spagna). Il navigatore José Lumbreras, che stava partecipando alla prova assieme al pilota Carlos Iscar a bordo di una Renault 5 Turbo del 1984, è morto in un incidente. La vettura guidata da Iscar è uscita di strada, andando a sbattere contro un albero e incendiandosi. Iscar è ricoverato in ospedale.
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arà che non succede troppo spesso, ma vedere Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen discutere in pubblico dopo le qualifiche con i rispettivi ingegneri di macchina, insieme al team principal Maurizio Arrivabene, sorridendo come se si stesse allegramente al bar, fa un certo effetto. Qualcuno, passando davanti all’hospitality Ferrari, ha commentato: «Alleluja». In effetti, non capitava con Fernando Alonso, che correva a rintanarsi, e in generale non era abitudine del Cavallino. Sarà un’altra delle mosse studiate dal nuovo corso Arrivabene, come sedersi in tribuna fra gli spettatori e firmare cappellini? Non si sa, però l’atmosfera all’interno del team, ma anche all’esterno, appare distesa come non si vedeva da anni. FAME Vettel e Raikkonen confermano. «C’è un bel clima in squadra e anche noi piloti contribuiamo – spiega il tedesco quattro volte iridato con la Red Bull –. Tutti siamo felici di lavorare a testa bassa. Siamo affamati. Convinti che ci sia ancora parecchio da ottenere. Ho scelto la Ferrari perché ci credevo fermamente e mi sono bastate due visite a Maranello per capire che c’era un grande potenziale». Kimi è sulla stessa lunghezza d’onda: «In pochi mesi sono cambiate tante cose e anche lo spirito è migliore. Dobbiamo progredire con l’obbiettivo di avvicinarci alla vittoria». ESAME Siamo sinceri, molti aspettavano questa rossa al varco, convinti che le prestazioni dei test invernali fossero in qualche modo un bluff e che Williams e Red Bull l’avrebbe-
clic LA PLAYLIST DI SEB DAGLI STRANGLERS FINO A BOB DYLAN
● La playlist con cui si allena Vettel twittata dalla Ferrari: Stranglers, Golden Brown; Maroon 5, Sugar; Kernkraft 400, Zombie Nation; Phillip Dittberner, Wolke4; Bob Dylan, Forever Young.
ro ricacciata indietro. Invece le qualifiche di Melbourne, nonostante Arrivabene abbia detto «sono arrabbiato perché senza errori e paura potevamo avere due macchine in seconda fila», hanno confermato che questa è un’altra Ferrari, migliore in tutto rispetto alla precedente, a cominciare dal giro secco, che è stato per anni un tallone d’Achille. Le Mercedes viaggiano su un altro pianeta e perciò non bisogna esagerare con le celebrazioni. Ma pensiamo a dove era la rossa nel 2014. Adesso la speranza è legata soprattutto agli sviluppi motore che ci saranno durante la stagione. La Ferrari ha ancora 10 gettoni (sui 32 previsti) per intervenire sulle parti della power unit, Stoccarda invece 7 (ne ha già impiegati 25) e Renault 12 (ma i francesi sono in crisi). Un piccolo vantaggio da capitalizzare. lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Andrea Iannone, 25 anni, davanti ad Andrea Dovizioso, 28 MILAGRO
Paolo Gozzi LOSAIL (QATAR)
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ucati, che notte! Sulla stessa pista che tra 2 settimane terrà a battesimo il Mondiale la GP15 prende in contropiede Honda e Yamaha lanciando in orbita i due Andrea, Iannone e Dovizioso. Sarebbe potuto uscirne un duello stellare con Valentino Rossi se la rottura di uno stelo della forcella non lo avesse mandato a gambe all’aria al secondo giro, complicando la giornata, comunque raddrizzata nel finale. PUNTURE Alla fine il botta e risposta tra Vale e i ducatisti c’è stato comunque: a parole. «La cosa positiva è che abbiamo girato forte con le gomme dure», hanno pun-
tualizzato i ducatisti. «Macché, datemi retta, hanno montato la supersoffice», ha rilanciato Rossi. Che poi però ha ammorbidito sostenendo che «con la stessa gomma nostra vanno come noi. Significa che la Ducati sta diventando temibile». La contesa riguarda il vantaggio di gomma, più soffice, che il regolamento concede alle Case che non hanno vinto. Lorenzo ha fatto i conti: «Hanno 6-7 decimi di bonus». Ma Dovizioso se la ride sotto i baffi: «Beh, se non ci credono mi spiace per loro, prima della fine gli faremo vedere che succede quando montiamo davvero la soffice...». GUIZZO Battute a parte, la GP15 è nata benissimo: al quarto giorno di test è già con le corazzate giapponesi, forse davanti. Ma Dovizioso e Iannone hanno percorso appena 1000 chilometri. La Suzuki, tanto
per dire, si prepara da 2 anni e comincia a vedere la luce adesso. Così la Ducati, prima del test, ha deciso di cancellare la comparazione con la GP14.3: la GP15 è già pronta per debuttare nella gara d’apertura. «La base è molto buona — dice Dovi — e c’è la forte sensazione che ci sia un ampio margine. Sono sorpreso anche io: in Malesia non tutto era filato liscio, ma questa pista ci è favorevole e siamo partiti lanciati. Manca un po’ di stabilità in frenata, lavoreremo sugli assetti». FUGA Ieri si è andati forte. Iannone è arrivato a un decimo dal record di Stoner, del 2008 con la Ducati 990 iridata. La sensazione è che il cerchio si stia per chiudere. E l’abruzzese ha fatto meglio del caposquadra: «Un decimo non significa molto. Dovi è forte e dà il massimo in gara. Ho molto da imparare da lui, ma stare davanti è una bella sensazione». Marc Marquez, imbattibile nelle precedenti uscite invernali in Malesia, stavolta l’ha presa con un briciolo di calma in più. Terzo a tre decimi da Iannone, «perché qui in Qatar il primo giorno la pista è sempre sporca e infida. Meglio non andare a caccia di guai», ha detto il fenomenale 22enne, già quattro volte iridato, due in top class. GUAI Per la Yamaha è stata una giornata complicata. Anche per Jorge Lorenzo, sesto e preceduto anche dalla sempre più incisiva Suzuki di Aleix Espargaro e dall’altra Honda di Dani Pedrosa. «Non avevamo grip al posteriore, eppure la nuova Bridgestone più soffice al massimo angolo di piega avrebbe dovuto darci vantaggio — lamenta il maiorchino —. Rispetto alla Malesia è un passo indietro, vedremo cosa succederà nelle prossime due giornate». Spera che il vento cambi anche l’Aprilia, incappata in una giornataccia con Alvaro Bautista e Marco Melandri a chiudere sconsolatamente il gruppo tra problemi tecnici e la febbre che ha costretto il ravennate alle cure della Clinica mobile. «È dal mese scorso che non sto bene, ci mancava solo l’influenza...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I TEMPI I tempi della prima giornata di test a Losail (5.380 m). Il record in gara per le attuali 1.000 cmc è di Stoner (Honda): 1’55”541 (2012). 1. Iannone (Ducati) 1’55”265 (50 giri) 2. Dovizioso (Ducati) 1’55”363 (48) 3. M.Marquez (Honda) 1’55”554 (44) 4. A.Espargaro (Suzuki) 1’55”698 (44) 5. Pedrosa (Honda) 1’55”813 (33) 6. Lorenzo (Yamaha) 1’55”828 (43) 7. Crutchlow (Honda) 1’55”837 (38) 8. Rossi (Yamaha) 1’55”938 (48) 9. Smith (Yamaha) 1’55”954 (43) 10. Redding (Honda) 1’56”112 (47) 11. M.Viñales (Suzuki) 1’56”130 (42) 12. Petrucci (Ducati) 1’56”132 (44) 13. Hernandez (Ducati) 1’56”301 (38) 14. P.Espargaro (Yamaha) 1’56”615 (50) 15. Abraham (Honda) 1’56”638 (34) 16. Di Meglio (Ducati) 1’56”719 (45) 17. Hayden (Honda) 1’57”099 (47) 18. Bradl (Yamaha Fwd) 1’57”146 (27) 19. Miller (Honda) 1’57”228 (49) 20. Baz (Yamaha Fwd) 1’57”376 (40) 21. Barbera (Ducati) 1’57”405 (18) 22. E.Laverty (Honda) 1’57”500 (44) 23. Pirro (Ducati) 1’57”664 (53) 24. De Angelis (Art) 1’58”026 (45) 25. Bautista (Aprilia) 1’58”459 (34) 26. Melandri (Aprilia) 1’58”990 (19)
IL DOTTORE: «SORRY, MA GUIDO IO» ● Simpatico siparietto subito dopo la caduta di Valentino Rossi: il Dottore, evidentemente, non si è fidato delle doti di guida del commissario e ha deciso di mettersi lui stesso ai comandi dello scooter che doveva riportarlo al box. Seppur un po’ «ammaccato», Valentino ha dimostrato una certa sicurezza nel guidare il motorino... MILAGRO
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Ciclismo R La 50a edizione della corsa Gazzetta: quarta tappa
Poels, un giorno da Froome
1Tirreno-Adriatico L’olandese, arrivato a Sky per rinforzare il gruppo di Chris, attacca a 6 km dalla fine e beffa tutti i più attesi: è leader e fa paura. Oggi il Terminillo con la neve
Luca Gialanella
SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI
INVIATO A CASTELRAIMONDO (MACERATA)
L
a Liegi-Bastogne-Liegi è qui, sulle colline marchigiane, a uno sguardo da Camerino. La Torre del Cassero, alta 38 metri, domina ancora la vallata, come sette secoli fa. Torre di avvistamento, come molte in questa zona che profuma di storia. Ma da lassù i big della Tirreno-Adriatico non li ha avvistati nessuno.
OCCASIONE PERSA: I BIG POTREBBERO RIMPIANGERLA
ACIDO I corridori da classiche sono stati respinti dal dislivello (3000 metri) e dalla durezza del circuito finale, con il Crispiero da affrontare due volte: 3 km al 9% medio e 15% nel tratto finale. Sagan l’ultimo a cedere; Van Avermaet in maglia azzurra s’era spento all’inizio del secondo giro. Più indietro Stybar, Pozzato, Cancellara. Ricordate l’ultimo giro del Mondiale di Firenze 2013? Quei 500 metri di accelerazione di Scarponi sulla salita di Fiesole piegarono le gambe dei cacciatori da classiche intasate dall’acido lattico, e sul palcoscenico salirono gli uomini da giri: Nibali, Valverde, Rodriguez, Rui Costa e Uran. Così ieri. Con l’azione più importante, quella di Giampaolo Caruso e Domenico Pozzovivo, che ha ricordato l’attacco in coppia alla Liegi 2014. Terreno per i protagonisti delle corse a tappe, quindi. Ma alla fine non si è mosso nessuno dei grandi. L’unico che ha attaccato nel punto giusto ha vinto: l’olandese Wouter Poels, da quest’anno a Sky, che ha conquistato anche la maglia di leader. Non facile sfilargliela.
L
RGià 2° a Castelraimondo
nel 2011, Poels può dire la sua anche in chiave successo finale. Nibali si spegne sul più bello e paga 7” ai rivali diretti La vittoria di Wouter Poels, 27 anni, pro’ dal 2009: quello di ieri è il più importante dei suoi 7 successi in carriera BETTINI
PAURA E DEBOLEZZE Durezza della giornata? Paura del Terminillo che accoglierà oggi la tappa decisiva? Serbatoio giusto giusto di energie? La verità sta in ognuno di questi aspetti. In tanti possono recriminare. Uran ha vinto la volata per il secondo posto, a 14”, ma avrebbe potuto fare lui l’azione. Idem Rodriguez, terzo: la sua squadra è stata molto attiva. Contador temeva questa giornata, eppure sgambettava bene nonostante una scivolata con cambio di bici e aveva Kreuziger al fianco: si giocherà tutte le cartucce oggi. Quintana ha mandato in avanscoperta Visconti: anche per lui la salita laziale sarà il termometro. Chi ha pagato di più, e lo si vedeva in volto all’arrivo, è stato Vincenzo Nibali. Impeccabile fino all’ultimo chilometro di salita, sempre a ruota di Contador, il re del Tour ha pagato il violento cambio di ritmo di Caruso e Pozzovivo. E’ ancora un po’ indietro, ha perso 7”, ed è rimasto solo, senza gregari: Scarponi si era lanciato in fuga con Visconti al giro prima. Il tricolore non è neppure uscito dal pullman della squadra, circondato da centinaia di tifosi, per dire la sua. Insolito per Vincenzo, che non si nasconde mai: a testimonianza di quanto ci tenesse a questa corsa vinta nel 2012 e 2013. OLANDESE VOLANTE E così, esauritosi a 300 me-
tri dal Gpm il bell’affondo di Caruso e Pozzovivo, l’unico che non ha guardato in faccia i rivali è stato l’olandese Wouter Poels, in contropiede. Al traguardo chiude con 14” sul gruppetto di Uran ed è leader con 17” sul colombiano (suo compagno l’anno scorso all’Omega-Quick Step), 26” su Cummings e Pinot, 27” su Kreuziger. Nibali è a 31”, Contador a 32”, Quintana a 34”, Pozzovivo a 35”. Distacchi non minimi, perché Poels non è il signor nessuno. Già 2° a Castelraimondo nel 2011 (alle spalle di Gilbert), era ottavo in classifica al Giro 2014 quando saltò per il freddo nella discesa del Gavia. Viene dalla zona di Valkenburg, ha 27 anni ed è stato ingaggiato da Sky per rinforzare il gruppo in salita di Chris Froome. A proposito: a gennaio si è allenato con il britannico per tre settimane, in quota, nella zona di Johannesburg. L’ha invitato proprio Froome, quando ha saputo che Poels non aveva mai fatto allenamenti in altitudine. «Io voglio andare al Tour con Froome — spiega Poels —. Il mio vantaggio? Non è tanto ma neppure poco, e io questa corsa posso vincerla, mi trovo bene sulle salite lunghe». E allora andiamo sul Terminillo. Le previsioni danno neve debole dal primo pomeriggio negli ultimi 4 km. Tendoni riscaldati accoglieranno i corridori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ARRIVO IN QUOTA: 16 KM DI SALITA ESANATOGLIA 422 m GPM
TERMINILLO 1675 m GPM TV
Passo Sallegri 1017 m
km 10 0
32,6
Le Arette 1113 m
Triponzo 405 m
Pieve Torina 472 m
51,9
TV Castelfranco 624 m
Forca di Arrone 509 m
72,4
105,7
147,6
178,1
197 RCS
Partenza alle 10.35. Il Terminillo si affronterà dal versante di Vazia. L’ultima volta qui è salito il Giro 2010, successo del danese Chris Anker Sorensen, maglia rosa a Vinokourov. L’ascesa è lunga 16,1 km, dislivello 1175 metri, media 7,3% e punte del 12% a 1800 metri dalla fine.
a gara finiva in cima al Gpm, cioè a 6 km dall’arrivo. E per questo non riesco a capire il comportamento dei big, e li metto tutti insieme: da Contador a Uran, da Quintana a Rodriguez. Hanno corso d’attesa come se mancassero ancora tre tapponi d’alta montagna stile-Giro. Hanno corso in maniera blanda, senza prendere rischi, ma la «Tirreno» si gioca in queste due tappe, caspita. E vedendo il risultato finale, il rammarico, se fossi in loro, sarebbe ancora più grande. Innanzitutto prendiamo Poels: non è fermo a cronometro, non è uno sprovveduto, l’anno scorso era in classifica al Giro prima di saltare sul Gavia, e in ogni caso la sua azione era un bellissimo trampolino. Così come l’accelerazione di Caruso e Pozzovivo. Perché nessuno dei big ne ha approfittato? Le risposte che mi do sono due: o non conosco gli avversari, o penso di essere nettamente superiore. I big hanno sottovalutato l’opportunità del finale di Castelraimondo e non hanno pensato che la salita del Terminillo, con la neve, potrebbe essere anche ridotta come lunghezza e l’arrivo abbassato: col meteo non si sa mai. Una tappa in cui gente come Contador o Quintana deve dare tutto per la classifica. Nibali? L’ho visto scivolare indietro nella parte finale della salita, è un po’ indietro come condizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Nibali è nero E adesso Uran fiuta l’impresa
LA GUIDA Rodriguez è terzo Bene Nocentini: 5° Pinot in bianco ARRIVO: 1. Wouter POELS (Ola, Sky) 226 km in 5.53’38”, media 38,344, abbuono 10”; 2. Rigoberto Uran (Col, Etixx-Quick Step) a 14”, abbuono 6”; 3. Joaquin Rodriguez (Spa, Katusha), abbuono 4”; 4. Vuillermoz (Fra); 5. Nocentini; 6. Kreuziger (Cec); 7. G. Caruso; 8. Quintana (Col); 9. Van den Broeck (Bel); 10. A. Yates (Gb); 11. Contador (Spa); 12. Pozzovivo; 13. Niemiec (Pol); 14. Mollema (Ola); 15. D. Martin (Irl); 16. Pinot (Fra); 17. Nieve (Spa); 18. Reichenbach (Svi); 19. Cummings (Gb) a 21”; 20. Santaromita; 21. Nibali; 22. Castroviejo (Spa); 23. Siutsou (Bie); 24. Brambilla a 28”; 25. Losada (Spa) a 30”; 26. Sagan (Slk) a 37”; 31. D. Caruso a 46”; 32. Scarponi; 43. Visconti a 1’21”; 44. Formolo a 1’31”; 52. Basso a 3’28”; 60. Moser a 5’28”; 76. Battaglin a 7’59”; 88. Pozzato a 11’07”; 89. Cancellara (Svi); 92. Malori; 152. Betancur (Col) a 13’55”; 169. Viviani a 23’35”. Partiti 172, non partito Tuft (Can). Ritirati Bongiorno e Wagner (Ger).
1Vincenzo non parla. Rigoberto 2°: ora
è lui il favorito. Ma Contador è in agguato
Claudio Ghisaberti INVIATO A CASTELRAIMONDO
S
enza cuore o senza gambe? L’impegnativa tappa di Castelraimondo pone questo interrogativo: perché quando Poels ha attaccato nessuno dei big ha provato a reagire? Paura di quello che li aspetta oggi, con l’arrivo in cima al Terminillo (dove è prevista neve), o forze non sufficienti per seguire l’olandese? Probabilmente, non per tutti vale la stessa risposta. NIBALI SCURO IN VOLTO Che per Vincenzo Nibali si prospettasse una giornata complicata lo si era capito dal mattino, dal raduno di partenza, quando lo Squalo è sceso dal bus dell’Astana nervoso e scuro in volto. Poi in corsa ha cercato di controllare Contador e ha mandato Scarponi in avanscoperta per marcare Visconti e Arredondo. Ma al momento della fiammata nel gruppetto dei big, ai 500 metri dal gpm, Vincenzo si è spento. Al traguardo Nibali era nerissimo e, forse per la prima volta in carriera, s’è chiuso sul bus senza farsi vedere e senza volere parlare con nessuno. Difficile che la spiegazione sia legata solo al risultato, pur considerando che quella di ieri era la «sua» tappa. Improbabile che oggi al Terminillo, cioè su una salita lunga e contro avversari più preparati, possa fare il colpaccio e ribaltare la generale.
I GRAFFI DI CONTADOR Escluso Poels, lo spagnolo è quello che esce meglio dalla tappa marchigiana. Meglio, anche se con qualche graffio a fianco e ginocchio destri dovuti a una caduta nella discesa di Poggio San Romualdo: «È stata sfortuna. Stavo frenando e per colpa di un po’ di acqua sull’asfalto mi è andata via la ruota anteriore. Spero non sia nulla di grave. E di potermi godere il Terminillo. Questa salita po-
trebbe essere decisiva». Alberto, che da settimane ha messo nell’obiettivo la salita laziale, temeva una frazione nervosa e un arrivo complicato come quello di ieri. Per lui era quindi importante controllare, non perdere terreno. Ivan Basso, in questo, lo ha aiutato alla perfezione andando anche a chiudere sull’attacco di Scarponi, Vi-
«LA MIA CADUTA È STATA QUESTIONE DI SFORTUNA, MA NON S’È TRATTATO DI NIENTE DI SERIO» «HO SOLO QUALCHE GRAFFIO, SPERO DI GODERMI IL TERMINILLO. PUÒ ESSERE DECISIVO» ALBERTO CONTADOR SPAGNOLO, 32 ANNI
sconti e Arredondo. Oggi le maglie giallofluo saranno, una volta di più, il faro della corsa. INCOGNITA QUINTANA A questo punto Nairo Quintana è l’incognita della corsa. Il re del Giro 2014 si è presentato al via della Tirreno giusto una settimana dopo essere arrivato dalla Colombia, dove vive in altura e dove ha trascorso l’inverno (a gennaio aveva corso al Tour de San Luis in Argentina). Ieri ha chiuso nel gruppetto dei big, ma in classifica è quello che è messo peggio: 14° a 34”. Se vuole vincere la Tirreno, data anche la crono finale, oggi deve fare un capolavoro. E non può certo attendere per attaccare. Ma avrà gambe? Ieri Visconti, suo compagno, s’è mosso sul primo passaggio del Crispiero. Un’azione studiata per lanciare Nairo, che invece è rimasto coperto. O Visconti, con una scel-
ta tattica sbagliata, pensava di arrivare al traguardo? L’OCCASIONE DI URAN Forse Rigoberto Uran, non seguendo Poels, ha perso l’occasione di vincere la tappa. Però, con il 2° posto al traguardo e soprattutto nella generale, a 17” dal leader, è il favorito per la vittoria finale. Quella vittoria che spesso in gare importanti il colombiano ha accarezzato, senza però andare a bersaglio (e chissà se solo per mancanza di bravura…). Dalla sua parte, rispetto a Poels, il Terminillo e anche la crono di martedì.
CLASSIFICA GENERALE: 1. Wouter POELS (Ola, Sky) 640,5 km in 14.28’18”, media 44,250; 2. Rigoberto Uran (Col, Etixx-Quick Step) a 17”; 3. Steven Cummings (Gb, Mtn) a 26”; 4. Pinot (Fra); 5. Kreuziger (Cec) a 27”; 6. Castroviejo (Spa) a 28”; 7. Mollema (Ola); 8. Sagan (Slk) a 30”; 9. Nibali a 31”; 10. Contador (Spa) a 32”; 11. A. Yates (Gb) a 33”; 12. Nocentini; 13. Van den Broeck (Bel) a 34”; 14. Quintana (Col); 15. Pozzovivo a 35”; 16. Siutsou (Bie) a 38”; 17. Reichenbach (Svi) a 39”; 18. Rodriguez (Spa) a 40”; 19. Niemiec (Pol) a 42”; 20. D. Martin (Irl) a 43”; 21. Santaromita a 49”; 22. Boasson Hagen (Nor) a 50”; 23. Losada (Spa) a 51”; 24. Brambilla; 25. Nieve (Spa) a 52”; 26. G. Caruso a 57”; 27. D. Caruso a 1’01”; 28. Monfort (Bel) a 1’03”; 29. Scarponi a 1’07”; 30. Rolland (Fra) a 1’18”; 38. Formolo a 1’57”; 39. Visconti a 1’58”; 47. Montaguti a 3’30”; 48. Villella a 3’50”; 49. Salerno a 3’58”; 51. Basso a 4’35”; 55. Vanotti a 5’46”; 56. Hesjedal (Can) a 5’55”; 58. Moser a 6’06”; 69. Mori a 8’47”; 70. Battaglin; 75. Pirazzi a 9’50”; 76. Zardini a 10’28”; 79. Malori a 11’06”; 80. Cancellara (Svi) a 11’07”; 83. Pozzato a 11’24”; 92. Sbaragli a 12’55”; 100. De Marchi a 13’57”; 109. Bennati a 14’43”; 121. Oss a 15’17”; 125. Quinziato a 15’37”.
RODRIGUEZ NON SI ARRENDE Purito Rodrigiuez è un po’ vecchiotto (36 anni tra due mesi), ma è sempre un leone. Anche se in salita non ha più lo scatto bruciante di una volta, ha provato il colpaccio. Il terreno però non era del tutto adatto a lui. Vero che gli ultimi 1.500 metri di Crispiero erano duri, ma non certo paragonabili a uno di quei muri (Montelupone per esempio) che lo hanno consacrato. Poi, dalla cima al traguardo c’erano 6 chilometri di troppo, per lui. Che non si arrendesse era da scommettere, il 3° posto ne è la conferma. Oggi farà il diavolo a quattro. PINOT VUOLE IL FREDDO Occhio al giovane francese Thibaut Pinot, 4° a 26”. A cronometro non è certo un drago, ma le salite (anche lunghe) non lo spaventano. Soprattutto con il maltempo, come è previsto oggi, il suo motore rende. Ha preparato la Tirreno a Gran Canaria col fratello Julien, che è anche suo preparatore. «Il Terminillo mi piace — spiega — perché è una salita come quelle delle Alpi, lunghe e regolari. La Tirreno è il mio grande obiettivo della prima parte di stagione o, forse, di tutto l’anno. Ho la maglia bianca dei giovani e il fatto di dovere lottare con Quintana è un grande stimolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ALTRE MAGLIE Rossa (punti): Sagan (Slk, Tinkoff-Saxo). Bianca (giovani): Thibaut Pinot (Fra, Fdj). Verde (montagna): Carlos Quintero (Col, Colombia). OGGI Quinta tappa, EsanatogliaTerminillo, 197 km (arrivo in salita). Abbuoni: 3”, 2” e 1” ai traguardi volanti; 10”, 6” e 4” all’arrivo. Tv: RaiSport 1 alle 14, Eurosport 2 dalle 15, Rai3 15.10, RaiSport 1 16.10.
Dall’alto: Vincenzo Nibali, 30 anni, re di Giro (2013), Tour (2014) e Vuelta (2010); lo spagnolo Alberto Contador, 32, 6 grandi giri conquistati in carriera; il colombiano Nairo Quintana, 25, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia; l’altro colombiano Rigoberto Uran, 28, secondo al Giro 2013 e 2014 GETTY IMAGES-BETTINI-ANSA
PARIGI-NIZZA
Gallopin, tappa e maglia Aru a 23’: «Crisi di freddo» T ony Gallopin era stato uno dei due soli corridori (l’altro, il tedesco Marcel Kittel) capace di indossare un giorno la maglia gialla all’ultimo Tour de France, per il resto appannaggio del monarca assoluto Vincenzo Nibali. Ieri, a Nizza, il 26enne francese della Lotto-Soudal, sposato con la bella collega (e saltuariamente commentatrice tv) Marion Rousse, ha ripreso confidenza con il colore. La cavalcata solitaria nella sesta frazione della Parigi-Nizza, incarognita da vento, freddo e pioggia, gli è valsa infatti anche il primato oltre al succes-
so di giornata. A 32” i primi inseguitori: Spilak (credeva di avere vinto), Rui Costa e Fuglsang. Poi a 35” Valls, a 1’ tra gli altri Porte e Thomas, a 1’02” Kwiatkowski: è stata grande bagarre tra il polacco e il duo Sky, protagonista di una doppia caduta in discesa. Gallopin oggi affronta la cronoscalata finale al Col d’Eze (9,6 km) con 36” su Porte, 37” su Kwiatkowski e 38” su Thomas (Eurosport 2 dalle 13.30, RaiSport 2 16.30). DIFFICILE È stata una brutta giornata invece per Fabio Aru, che si è piazzato 62° a 23’01”
Tony Gallopin, 26 anni GETTY IMAGES
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con i compagni Bozic, Tiralongo e Taaramae. Il 24enne sardo dell’Astana, al debutto stagionale, ha spiegato così la giornata-no: «Ho sofferto il freddo, ma non è stato l’unico motivo. Ho pagato anche i ritmi altissimi, a cui non ero abituato, proprio perché per me sono i primi giorni di gara del 2015. Oltre a un terreno molto impegnativo». Nomi illustri (Andrew Talansky e Bradley Wiggins) hanno fatto peggio di Aru. Ma soprattutto, tra ritiri strategici in vista della Milano-Sanremo di domenica 22 marzo e meteo molto avverso, hanno abbandonato la corsa ben 48 corridori su 154 (tra cui il friulano Davide Cimolai, vincitore venerdì): oltre il 30 per cento. Un numero, sinceramente, un po’ eccessivo. ci. sco © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rinaldo Nocentini, 37 anni BETTINI
Moser entra nella Hall of Fame del Giro d’Italia
Record dell’ora: Larsson si ferma a 50,016 km
● Francesco Moser si appresta ad entrare in un club ristretto e molto esclusivo: quello della Hall of Fame del Giro d’Italia. Il primo a farne parte è stato il Cannibale belga Eddy Merckx (primatista con Coppi e Binda di edizioni vinte: 5). Il secondo è stato Felice Gimondi (3 successi col record di 9 podi). Poi l’irlandese Stephen Roche, che nell’87 fece il filotto GiroTour-Mondiale. Il trentino, classe 1951, vinse l’edizione ‘84, rimasta nella storia per il sorpasso a Laurent Fignon nella crono finale di Verona. E in tutto conta 23 tappe vinte. Appuntamento a Milano per venerdì 20 marzo, a due giorni dalla Sanremo.
● Niente da fare, come da pronostico, per Gustav Larsson: il 34enne svedese della Cult-Energy ieri a Manchester (Gran Bretagna) ha tentato l’assalto al record dell’ora ma non ci è andato neppure vicino, fermandosi a 50,016 chilometri. Il primato resta così all’australiano Rohan Dennis, che l’8 febbraio a Grenchen (Svizzera) aveva percorso 52,491 chilometri. Quello di Larsson è il secondo tentativo fallito consecutivo visto che a fine febbraio ad Aguascalientes (Messico) l’olandese Thomas Dekker si era fermato a 52,221 km. «Però adesso sono il primatista svedese», ha sorriso Larsson.
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Rugby R Sei Nazioni
L'ANALISI di A.B.
VINCERE E’ POSSIBILE MISCHIA DECISIVA
I
mperativo numero uno: dimenticare Edimburgo. Anzi, capitalizzare quel successo, ma volando bassi. L’Italia ha davanti a sé una grande occasione: battere la Francia e in due settimane trasformare uno dei momenti più difficili della storia dell’ovale tricolore, in uno dei più positivi. Un nuovo successo non cancellerebbe i problemi del movimento, ma certo li renderebbe molto più facilmente affrontabili. Gli azzurri, in sedici edizioni di Sei Nazioni, solo nel 2007 hanno vinto due partite consecutive... Il bello è che l’impresa è possibile. Perché Parisse e compagni, in casa, hanno vinto gli ultimi due precedenti. E perché i transalpini sono con le spalle al muro, con l’opinione pubblica schierata contro il c.t. Saint-André (84 giocatori utilizzati in 35 partite, troppi) e un ambiente prossimo al collasso. La squadra non ha identità: sulle ali dell’entusiasmo per l’impresa compiuta in Scozia, occorre approfittarne. Se i Galletti si presentano con un XV rivoluzionato rispetto al k.o. interno contro il Galles (otto cambi), l’Italia (in attesa di verificare stamattina le condizioni di Haimona) avrà non più di tre novità. E solo una imposta dagli infortuni. Attenzione, però: l’assenza di Favaro rischia di essere pesante. Soprattutto se le previsioni meteo saranno confermate e se su Roma, quindi, pioverà. A quel punto il lavoro delle mischie diventerà decisivo e l’assenza del flanker veneto pericolosa. Intanto, ieri sera, più d’uno s’è messo a far di conto: l’Italia, pallottoliere e sogni alla mano, aritmeticamente può ancora vincere il Torneo. Da non credere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gori, caccia alla gloria «La Francia è in crisi Mandiamola in tilt» 1A 25 anni il n.9 è un veterano: «Io capitano? Teniamoci
Parisse. Grazie ai 60.000 spettatori che tiferanno per noi»
Andrea Buongiovanni ROMA
A
ssente (infortunato) nel 2011, presente (dal 56’) nel 2013. E’ il curriculum di Ugo Gori negli ultimi precedenti casalinghi contro la Francia. Belli, bellissimi, vincenti, incorniciati. Ma vissuti quasi marginalmente. Ingiusto per uno come lui che nell’ultimo quadriennio, in azzurro, è stato titolare pressoché inamovibile. Per chiarire: della 36 partite della gestione Brunel, ne ha saltate solo cinque... Oggi, all’Olimpico, la maglia n. 9 non può che essere sua, sempre più erede di Ale Troncon. Gori, che partita sarà? «Dura. La Francia è sotto pressione. Ma è la Francia. Spetterà a noi e al nostro gioco metterli ancor più in difficoltà». Sorpreso dal ritorno di TillousBorde a mediano di mischia?
112
● I caps di Sergio Parisse, compreso quello di oggi. È il record per un azzurro (Bortolami è a 111): 64 sono da capitano, 50 nel Sei Nazioni
60
● Le migliaia di spettatori attese oggi all'Olimpico. Per l'ultima partita dell'Italia nel Torneo, contro il Galles, si viaggia spediti verso l’esaurito: 73.000
«Nel Tolone ha vinto tutto, anche campionati e Heineken Cup. E’ un signor giocatore». Sono attesi di nuovo 60.000 spettatori... «Non ringrazieremo i tifosi mai abbastanza. Sono fantastici. A Murrayfield li abbiamo in parte ripagati di tanti sacrifici». Il match si ripeterà in avvio di Coppa del Mondo e sarà decisivo per l’approdo ai quarti... «Sarà una partita-chiave a prescindere da questa. Ricordo Francia 2007: nel Torneo battemmo la Scozia a Edimburgo e a St. Etienne, contro gli stessi avversari, mancammo la promozione tra le migliori otto per un piazzato sbagliato di nulla». Cosa rappresenta la Coppa del Mondo? «Per il rugby a XV, senza Olimpiade, è il massimo. Saremo in un girone proibitivo». Haimona, Allan, Orquera: chi
R«A 19 anni pesavo
75-76 kg, ora 86 Tutti di muscoli Ma sempre 20-40 meno degli altri»
preferisce avere al fianco? «Kelly ha numeri certi, ma è nel ruolo da poco e sta adattandosi. Con Tommaso ho giocato poco. Con Lucio ho un’intesa datata: è esperto e ordinato. Mi ha insegnato tanto». A proposito di esperienza: sta studiando da capitano? «Nel gruppo sono un giovane vecchio: ho appena compiuto 25 anni, ma ci sono da un po’. Sempre meglio inserito, in qualche modo un piccolo riferimento. Ma un capitano come Parisse teniamocelo stretto». Il gruppo si è affiatato anche grazie a Rugby Adventures...
Edoardo «Ugo» Gori, 25 anni e 40 caps azzurri, lancia l’attacco italiano col pallone in uscita dalla mischia. Il pratese, mediano di mischia del Benetton Treviso, ha esordito in Nazionale nel 2010 con Nick Mallett c.t. AP
«Oltre a Nitoglia, ne facciamo parte io, Minto e Morisi. Abbiamo un blog e un sito. Alla base c’è la passione per la montagna e le Dolomiti in particolare. E poi, tramite la Colonna, sosteniamo Giancarlo Volpato, l’ex giocatore reso tetraplegico da un infortunio. Appuntamento a Jesolo l’1 agosto. Faremo un grande torneo di touch». In questi anni, intanto, è diventato grande in tutti i sensi... «A 19 anni pesavo 75-76 kg, ora sono 86. Tutti muscoli, ma sempre 20-40 meno degli altri». Ha superato i guai fisici? «Tra spalla e ginocchio, con versamenti fino a gennaio, ne ho passate tante, anche quattro operazioni. Ma grazie a lavori specifici, sono un ricordo». E Troncon? «Lo vedo di rado, purtroppo. Gli chiede sempre qualche passaggio e qualche consiglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DUBBIO APERTURA
Haimona, stamattina un provino Solo stamattina, dopo un provino, si scioglieranno le riserve circa l’apertura azzurra titolare. Haimona ha recuperato gli effetti del duro colpo ai genitali, ma calcia con difficoltà. La prima alternativa è Allan, ma anche se la sua distorsione a una caviglia sembra superata, non è al 100%. Ecco così che non si esclude la carta Orquera. Intanto Parisse difende Castro: «Se qualcuno dice che la sua assenza ci porta fortuna, mi fa girare le...». ● ZEBRE A PARMA (ma.p.) Le Zebre rimarranno a Parma. Il Consiglio Fir ha annunciato la proposta di acquisto del pacchetto azionario della franchigia da parte di un gruppo di investitori locali guidato da Stefano Cantoni, già consigliere Zebre in quota Fir, che ha raccolto i circa 300.000 necessari: saranno depositati entro il 3 aprile. ● ECCELLENZA (i.m.) Rovigo travolge Calvisano e va in vetta. L'arbitro White ha concesso una meta a Basson guardando le immagini Rai sul maxi schermo, pur non essendo previsto Tmo. Risultati: Rovigo-Calvisano 4413; F. Oro-Lazio 32-21, PratoSan Donà 20-35, ViadanaL'Aquila 38-15, MoglianoPadova 21-15. Classifica: Calvisano, Mogliano, Rovigo 51; San Donà 39; Viadana 35; F. Oro 33; Padova 28; Lazio 22; L'Aquila 5; Prato 0.
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
CLASSIFICA
OGGI ORE 16 A ROMA E SU DMAX (CANALE 52 DEL DIGITALE)
Pt G V N P
F S Diff
INGHILTERRA
6 4 3 0
1 102 65
37
IRLANDA
6 4 3 0
1 79 46
33
GALLES
6 4 3 0
1 85 73
12
FRANCIA
2 3
1 0 2 39 46
-7
ITALIA SCOZIA
2 3
1 0 2 42 92 -50
ITALIA
6 MINTO
1 AGUERO
3 MAS
TERZA GIORNATA SCOZIA-ITALIA FRANCIA-GALLES IRLANDA-INGHILTERRA QUARTA GIORNATA GALLES-IRLANDA INGHILTERRA-SCOZIA ITALIA-FRANCIA QUINTA GIORNATA ITALIA-GALLES SCOZIA-IRLANDA INGHILTERRA-FRANCIA
19-22 13-20 19-9 23-16 25-13 OGGI, ORE 16 21/3, ORE 13.30 21/3, ORE 15.30 21/3, ORE 18
ALLENATORE: Brunel
12 MASI 15 MCLEAN
A DISPOSIZIONE: 16 Manici 17 Al. De Marchi 18 Cittadini 19 Geldenhuys 20 Mar. Barbini 21 Palazzani 22 Allan 23 Bacchin
9 GORI
7 LE ROUX
2 GHIRALDINI
8 PARISSE (cap.) 13 MORISI
5 MAESTRI
4 BIAGI
10 HAIMONA
13 FICKOU
8 GOUJON
2 GUIRADO 4 FLANQUART
5 FURNO 7 VUNISA
10 LOPEZ
1 3 CHISTOLINI BEN AROUS
15 SPEDDING
9 12 TILLOUS-BORDE MERMOZ
6 DUSAUTOIR (cap.) 11 NAKAITACI
14 SARTO Arbitro: DOYLE (Inghilterra)
ALLENATORE: Saint-André
A DISPOSIZIONE: 16 Kayser 17 Slimani 18 Debaty 19 Taofifenua 20 Chouly 21 Kockott 22 Plisson 23 Bastareaud RCS
I Bleus si affidano a Noa All’ala il primo figiano
1Nakaitaci è l’arma in più per Saint-André travolto dalle critiche
Bru: «Italia favorita? Francamente no». Otto cambi per stravincere Nicola Melillo ROMA
P
aura? Non scherziamo. La Francia sbarcata a Roma s'è presentata col volto cattivo di chi vuol mettere le cose a posto. «Cancellare con una grande prova di cuore, di carattere, di qualità, tutte le parole spese in questi giorni. Francamente, molto francamente, l'Italia non può essere favorita». Parole di Yannick Bru, assistente del c.t Philippe Saint-André. TUTTI CONTRO Critiche, polemiche e timori accompagnano il lavoro dei Bleus, con SaintAndré sulla graticola dopo due k.o. in tre match di Sei Nazioni, con la trasferta di Twickenham in arrivo che fa paura pensando a come potrebbe finire questo mese, se non si dovesse vincere oggi a Roma, e col fantasma di Fabien Galthié che aleggia da mesi come suo imminente successore. I numeri parlano contro: in 35 partite
Noa Nakaitaci, 24 anni, del Clermont: ha una moglie e una figlia francesi AFP
con lui, la Francia ne ha perse 19, 11 k.o. nelle ultime 12 trasferte, il «French Flair», il famoso gioco spumeggiante dei transalpini s'è perso per strada e la lentezza degli avanti, sempre meno propositivi e attenti, ha messo sistematicamente in crisi il resto della squadra. Una squadra di «starlette», usando le parole di un c.t odiatissimo in patria, che ha più volte attaccato i club, ormai incapaci di proporre alla Nazionale giocatori francesi di qualità: troppi soldi per un Top 14 spettacolare, troppe stelle da tutto il mondo, troppo poco spazio per i giovani per le troppe pressioni.
TOCCA A NOA Così, spazio agli equiparati, scelta di Saint-André per trovare qualità. E così contro l'Italia, in una Francia rivoluzionata da infortuni e squalifiche, spunta all'ala il primo figiano della storia transalpina: Noa Nakaitaci, devastante metaman titolare fisso del Clermont, dove è il giocatore col più alto minutaggio, che a 24 anni farà felici la moglie, francese, e la piccola Elize: «Voglio renderle orgogliose di me». Noa debutta dopo la serie di infortuni che hanno costretto Saint-André a rifare completamente la linea di trequarti, ma non è a Roma per caso: cresciuto a Lautoka, è passato dal
IN TRE IN TESTA
Galles batte Irlanda E’ aggancio
14 HUGET
0 4 0 0 4 63 88 -25
In caso di arrivo alla pari, conta la differenza punti fatti/subiti nell’arco del Torneo
ALTRI MATCH FRANCIA
11 VENDITTI
31
rugby a 10 sulla spiaggia a quello delle scuole metodiste fino alle nazionali giovanili, giocando il Mondiale junior in Giappone nel 2009, anche da capitano. Poi è arrivata la chiamata dell'Academy del Clermont, dove s'è trasferito nel 2010 e ha debuttato nel 2011. «Nel 2012 mi aspettavo una convocazione dalle Figi. Non è arrivata. Ho detto basta e nel 2013 ho detto sì alla Francia, la mia nuova patria». Il debutto in blu in effetti c'è stato, senza cap, ad Auckland contro i Blues di Kirwan nell'estate del 2013: pronti, via e due mete di Noa. La sua esplosività, la velocità di uno che ha messo muscoli e più chili dei 94 ufficiali, sono una delle armi in più della Francia all'Olimpico. Difetti? «Sono migliorato in fase difensiva, col gioco al piede e nelle palle alte. Alla Coppa del Mondo preferisco andarci con la Francia, non con le Figi». RIVOLUZIONE Otto i cambi di Saint-André per il match odierno. Oltre all'esperienza di Mas, che è tornato in prima linea per portare qualità e cementare il gruppo (il pilone ha passato la settimana a parlare tu per tu con tutti), potrebbe essere proprio Noa il pericolo numero uno per Parisse &C. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(ro.pa.) Al Millennium Stadium il Galles piega l'Irlanda e riapre il Sei Nazioni. Finisce 23-16, con gli irlandesi puniti da una meta di Scott Williams. La terza vittoria di fila del Galles porta la firma nel primo tempo dei 4 piazzati di Halfpenny e del drop di Biggar, con gli irlandesi che restano in scia grazie al giallo rimediato da Warburton e a 3 piazzati di Sexton. Galles-Irlanda 23-16 Marcatori: p.t.: 2', 7', 11', 13' c.p. Halfpenny (G); 17', 29', 36' c.p. Sexton (I); 33' drop Biggar (G); s.t. 21' m. Williams (G); 28' m. tecnica (I), tr. Sexton, 34' c.p. Halfpenny.
BATTUTA LA SCOZIA
Twickenham trema Poi è festa Inghilterra (ro.pa.) L'Inghilterra riscatta la sconfitta di Dublino, piega 2513 la Scozia a Twickenham e va ad agganciare in testa Irlanda e Galles. Tutto si deciderà quindi all'ultima giornata, molto probabilmente con la differenza punti. Inglesi che indirizzano la partita con partenze a razzo nel primo e nel secondo tempo, quando vanno in meta con Joseph e Ford. Ma gli scozzesi fanno tremare Twickenham quando Bennett segna una bellissima meta a metà del primo tempo. E' quella di Nowell a 4' dalla fine a chiudere il match. Inghilterra-Scozia 25-13 Marcatori: p.t. 4' m. Joseph (I) tr. Ford/I, 21' m. Bennett (S) tr. Laidlaw (S); 25 c.p. Ford (I)', 29', 38' c.p. Laidlaw (S); s.t. 3' m. Ford (I), tr. Ford; 5' c.p. Ford (I), 36' m. Nowell (I).
La gioia delle azzurre FAMA
IMPRESA
Azzurre super: 17-12 Battute le francesi Grandi le azzurre di Di Giandomenico: dopo il trionfo in Scozia, battuta 17-12 a Badia la Francia, leader del Sei Nazioni. Decisive due mete dell’ala Maria Magatti, la seconda all’ultimo secondo. In meta anche la Stefan.
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Snowboard R Coppa del Mondo
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Moioli e Fischnaller, quando l’età non conta Doppio trionfo azzurro 1La 19enne vince nel cross: «Ora non diranno che è fortuna» Il 34enne primo in slalom: «I futuri papà combattono più duro» Simone Battaggia
L
ei ha vinto la prima gara stagionale della sua specialità, lui l’ultima. Lei non ha ancora 20 anni e il suo talento si sta forgiando, lui quasi 35 e ora si sta prendendo le soddisfazioni che prima gli erano sfuggite. Michela Moioli e Roland Fischnaller sono ai poli opposti delle loro parabole sportive, ma ieri, insieme, hanno regalato un’altra giornata da ricordare alle tavole azzurre. La bergamasca ha vinto il cross di Veysonnaz, in Svizzera. L’altoatesino ha trionfato a Winterberg, in Germania, nello slalom parallelo. ALTRO CHE FORTUNA Michela Moioli non vedeva l’ora di gareggiare. Le bizzarrie del meteo hanno stravolto il calendario, facendo saltare le prime gare a dicembre e imponendo i Mondiali di Kreischberg a gennaio come primo appuntamento stagionale. La bergamasca veniva dal lunghissimo stop per la rottura del crociato del ginocchio sinistro a Sochi 2014. La sua confidenza, in gara, era tutta da ricostruire. Così aveva portato a casa un bron-
DUREZZA DA PAPÀ L’11esima vittoria in carriera — tutte dal 2010 in poi — chiude la stagione più bella di Roland Fischnaller. Anche lui deluso a Sochi 2014, anche lui rinato fino a una medaglia iridata — l’oro in slalom di Kreischberg — che ora lo rilancia verso i Giochi del 2018, nonostante la Coppa del Mondo sfuggita — è andata a Kosir — e i dolori a un ginocchio. «A ottobre mi sono detto “O quest’anno vado forte, o smetto”. Ho trovato fiducia già in allenamento. Se l’anno scorso tra le porte cercavo le insidie, ora vedo dove posso attaccare». Se Fisch è rinato, il merito va anche alla famiglia. «La mia compagna, Elizabeth, mi renderà papà ai primi di maggio. L’anno scorso perdemmo un bambino, fu durissima. Ora non gareggio più per me, ma per altre due persone. Come dice Vitali Klitschko, i papà combattono più duro». © RIPRODUZIONE RISERVATA
RMichela oggi tenta
il bis, Roland era all’ultima gara 2015 e punta a Pyeongchang 2018
zo, sfruttando in semifinale la caduta di Samkova e Bankes ed evitando rischi in finale. A Vesysonnaz è stata un’altra storia, con la vittoria di tutte le run, dai quarti alla finale. «Così nessuno può dire che sono stata fortunata perché quelle davanti sono cadute — scherza —. La giornata era bella, la neve molle mi si addiceva così come il grande pendio alla partenza. Mi sono divertita molto». Tra gli uomini: Visintin ha commesso un errore in finale e
Sopra, Michela Moioli, 19 anni, guida sulle avversarie nel run di finale a Veysonnaz. Sotto, la bergamasca e Roland Fischnaller, 34 anni AP/AFP
SCI: GIGANTE MASCHILE
Hirscher vince la coppetta ma si inchina a Pinturault 1A Kranjska Gora il migliore degli azzurri è Nani, settimo
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orse pensava alla coppa di gigante che era ad un passo ed alla generale dove su Jansrud non ha ancora un vantaggio rassicurante, ma ieri a Kranjska Gora (Slo) Marcel Hirscher ha dovuto inchinarsi al francese Alexis Pinturault in un gigante fra i più belli della stagione. Il francese è stato protagonista di una vera impresa e in una gara finalmente sul ghiaccio ha dimostrato tutte le finezze di un talento che ha pochi eguali. Ha rischiato, soprattutto nella prima manche quando per due volte in partenza si è sdraiato praticamente sulla neve, ma non si è spaventato, ha continuato a spingere trovando il miglior compromesso sul ghiaccio primaverile fra una sciata rapida e la scorrevolezza soprattutto nella parte centrale della pista slovena meno pendente. Ha chiuso la prima manche con 61/100 di vantaggio sull’austriaco. Hirscher in questa prima discesa si è dimostrato prudente dopo aver assistito ai pericoli corsi da Pinturault, ma anche nella seconda, quando è andato all’attacco non è riuscito a fare meglio del francese che gli ha rifilato ancora 7/100 di secondo. Terzo l’altro francese Thomas Fanara, protagonista di vere acrobazie, soprattutto nella discesa decisiva. Discesa che è stata anche con-
ha chiuso sesto, mentre Godino in semifinale è volato oltre le reti, senza conseguenze.
Da sinistra Alexis Pinturault, 24 anni, e Marcel Hirscher, 26 AP
traddistinta dalla grande prova del norvegese Kristoffersen, risalito dal 22° al sesto posto. AZZURRI Ancora una volta il miglior piazzamento è stato conquistato da Roberto Nani, settimo alla fine. Dopo il quinto posto della prima discesa credeva nel podio, ma un decollo su un dosso l’ha costretto ad una manovra d’emergenza per rimanere nel tracciato che gli ha fatto perdere molta velocità. Decimo Simoncelli davanti a Borsotti e 13° Eisath. Tutti questi quattro atleti si sono qualificati per finali della specialità a Meribel. Oggi a Kranjska Gora è in programma lo slalom con il duello al vertice Neureuther-Hirscher. Noi puntiamo su Gross reduce dall’infortunio ai Mondiali, e Razzoli. pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI IN TV SLALOM UOMINI GIGANTE MASCHILE (Kranjska Gora): 1. Pinturault (Fra) 2’19”78; 2. Hirscher a 68/100; 3. Fanara (Fra) 93/100; 4. Ligety (Usa) 1”88; 5. Neureuther (Ger) 1”98; 6. Kristoffersen (Nor) 2”01; 7. NANI 2”16; 8. G. Cavaziel (Svi) 2”45; 9. Schoerghofer (Aut) 2”50; 10. SIMONCELLI 2”79; 11. BORSOTTI 2”79; 13. EISATH 2”93; 28. BLARDONE 10”49. Non qual II m.: Tonetti, Ballerin, Casse. Rit. I m.: Moelgg, Raich (Aut). Coppa del Mondo (32 prove): 1. Hirscher (Aut) 1208; 2. Jansrud (Nor) 1084; 3. Pinturault (Fra) 862; 5. Paris 745. Coppa gigante (7 prove): 1. Hirscher (Aut) p. 640; 2. Pinturault (Fra) 455; 3. Ligety (Usa) 422; 9. nani 185. SLALOM DONNE (Are): 1. Shiffrin (Usa) 1’44”56; 2. Zuzulova (Slk) a 1”41; 3. Strachova (Cec) 2”15; 4. Noens (Fra) 2”24; 5. Gagnon (Can) 2”30; 6. Hansdotter (Sve) 2”54; 7. Holdener (Svi) 2”58; 8. Thalmann (Aut) 2”93; 9. Swenn Larsson (Sve) e Schild (Aut) 3”02; 16. Maze (Slo) 3”72; 19. COSTAZZA 3”72; 23. MOELGG 4”08. Non qual. II m.: S. Fanchini, Agnelli. Rit. I m.: I. Curtoni, Brignone. Coppa del Mondo (28 prove): 1. Fenninger (Aut) p. 1341; 2. Maze (Slo) 1311; 3. Shiffrin (Usa) 900; 13. N. Fanchini 404. Coppa slalom (8 prove): 1. Shiffrin (Usa) p. 579; 2. hansdotter (Sve) 489; 3. Maze (Slo) 389; 15. Costazza 130. OGGI Slalom maschile a Kranjska Gora (Slo, manche ore 9.30/12.30). Coppa slalom (8 prove): 1. Neureuther (Ger) p. 540; 2. Hirscher (Aut) 474; 3. Dopfer (Ger) 399; 4. Gross 384; 8. Razzoli 190. Da mercoledì a domenica finali della Coppa del Mondo a Meribel (Francia). TV Diretta su RaiSport 1 ed Eurosport alle ore 9.25.
Slalom parallelo a Winterberg (Ger). Uomini: 1. FISCHNALLER; 2. Karl (Aut); 3. Shipilov (Rus); 10. CORATTI; 13. MARCH; 16. FELICETTI; 20. BORMOLINI; 27. MICK. Classifica: 1. Kosir (Slo) 6250; 2. Fischnaller 3180. Donne: 1. Engeli (Nor); 2. Joerg (Ger); 3. Zavarzina (Rus); 20. OCHNER; 30. BOCCACINI. Classifica: 1. Zogg (Svi) 4740; 2. Kreiner (Aut) 4470; 16. Ochner 1498. Cross a Veysonnaz (Svi). Uomini: 1. Eguibar (Spa); 2. Olyunin (Rus); 3. Hill (Can); 6. VISINTIN; 12. GODINO; 22. PERATHONER; 24. MATTEOTTI; 35. LEONI; 36. CORDI; 46. SOMMARIVA. Donne: 1. MOIOLI; 2. Moenne Loccoz (Fra); 3. Trespeuch (Fra); 7. BRUTTO.
COMBINATA NORDICA
Pittin recupera oltre 3 minuti 3° a Holmenkollen Stefano Arcobelli
L’
addio alle gare del francese Jason Lamy Chappuis sembra quasi il passaggio di testimone con Alessandro Pittin, confermatosi re dei mega-recuperi, stavolta addirittura 3’19” e 22 posizioni e a questo punto pronto a dare l’assalto alla Coppa del Mondo di combinata nordica. Ad Holmenkollen, dove ai Mondiali 2011 non ebbe fortuna dopo il bronzo olimpico di Vancouver 2010, Pitbull torna sul podio (dodicesima volta) e avvisa gli avversari prima di andare in vacanza: il fresco argento mondiale di Falun gli ha dato la svolta definitiva anche dal grande trampolino. Terzo dietro il nipponico Akito Watabe e Johannes Rydzek a 18”, che lo aveva battuto in Svezia. Solo 9” dietro il tedesco e ben 4” davanti al vincitore della Coppa del Mondo, l’altro tedesco Frenzel. Questo super Pittin sugli sci sembra quasi una tentazione per il capo del fondo Chenetti: lo vedremo in una 15 km tl? FIDUCIA In verità, Alessandro sta riacquisendo quella siAlessandro Pittin, 24 anni curezza e fiducia dal trampolino perdute a causa degli incidenti, che gli hanno stravolto anche il modo di saltare.«Sono abbastanza soddisfatto perché c’era molto vento sul secondo salto che mi ha condizionato. Non mi sono fatto innervosire e ho recuperato, tenendo il ritmo quando ho preso Moan. Ho anche rifiatato. La stagione è cominciata male ma finita bene. Spero di essere competitivo tutta la stagione e continuo dal trampolino: per stare sempre con i primi nella prossima stagione». Risultati. Hs114 (2)+15 km: 1. A.Watabe (Gia) 38’05”1 (11); 2. Rydzek (Ger) a 92 (6); 3. Pittin a 18”6 (25); 4. Frenzel (Ger) a 22”6 (5); 5. Braud (Fra) a 23”9 (9). CdM (finale): 1. Frenzel 945; 2. A.watabe 777; 3. Rydzek 731; 11. Pittin 378.
SCI: SLALOM DONNE
Uragano Shiffrin ad Are Maze male: ora è dura 1Tina è a 30 punti dalla Fenninger: da mercoledì le finali
«H
o affrontato le prime gare di questa stagione in modo abbastanza arrogante, del tipo “Ora vado a vincerle”. E invece non l’ho fatto, non ci sono andata nemmeno vicina». A Mikaela Shiffrin devono essere pesate parecchio, le brutte figure di Levi — 11a —, Aspen —5a — e quella di dicembre ad Are — 4a —. Perché da allora, sullo slalom ha impresso col fuoco il proprio nome. Ieri sulla pista svedese — ma era successo anche a Kuehtai, a Zagabria, a Maribor e ai Mondiali di Beaver Creek — la sua superiorità è stata impressionante. Due manche condotte senza sbavature, danzando su un pendio dolce e su una neve molle, le hanno permesso di chiudere con 1”41 di vantaggio sulla seconda, la slovacca Velez Zuzulova. La ceca Sarka Strachova, ha chiuso terza a 2”15, e all’arrivo davvero soddisfatta. CROLLO MAZE L’iridata olimpionica statunitense, 20 anni compiuti venerdì, arriverà allo slalom di sabato a Meribel con 90 punti di vantaggio sulla svedese Hansdotter. Solo un naufragio potrebbe toglierle il terzo titolo consecutivo nella specialità. Una che non andrà in Francia serena, invece, è Tina Maze: se il 20esimo posto di venerdì le era costato il primo posto in classifica generale, il
Mikaela Shiffrin, 20 anni, alla 14a vittoria in Coppa AP
16° di ieri le ha permesso di rosicchiare solo 15 punti Anna Fenninger. L’austriaca aveva fatto il pieno in gigante e ieri se ne è rimasta tranquilla, non partecipando alle gare tra i pali stretti. Alle finali la slovena avrà comunque una gara in più a disposizione, ma vedendola così scarica e sconsolata, ieri, viene da pensare che non sarà un gran vantaggio. ITALIANE IN OMBRA Brutta giornata per le azzurre: Chiara Costazza ha chiuso 19esima dopo due manche anonime, Manuela Moelgg 23esima senza acuti. Saranno loro le sole italiane tra le 25 migliori slalomiste al via in Francia. L’uscita nella prima manche è infatti costata a Irene Curtoni il posto nella gara finale. si.ba. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ghiaccio R Mondiali short track a Mosca
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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Tennis R Indian Wells
Andrea Buongiovanni
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n oro (nei 1500), un bronzo (nei 500) e il primato nella classifica generale parziale: cose da grandi, cose da Arianna Fontana. La 24enne valtellinese è la regina della seconda giornata dei Mondiali di Mosca: mai aveva vinto un titolo iridato. In precedenza, tra Sheffield 2011 e Shanghai 2012, era arrivata a tre argenti nelle singole distanze e a due pesanti bronzi nell’allround. Oggi, tra i 1000 (dai quarti, con tutte le migliori in lizza) e i 3000 finali (per le prime otto del lotto), può puntare al colpaccio. Senza dimenticare la staffetta: la finanziera, insieme a Lucia Peretti, Elena Viviani e Arianna Valcepina, approfittando della squalifica della
Pennetta e Errani ok Eliminata la Vinci Le lacrime di Serena
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● Le Nazionali oggi in gara nella finale della staffetta femminile. L’Italia (Fontana, Peretti, Viviani, A. Valcepina), sfida Cina, Sud Corea, Giappone e Ungheria
Russia, vola in finale (a cinque). «E’ stata una giornata intensa – commenta compassata l’allieva di Kenan Gouadec – ma per tutte. Lotterò fino in fondo». L’ORO Il capolavoro arriva di primo pomeriggio. Su quei 1500 che fino a qualche tempo non le era così congeniale. Già in semifinale conferma di essere in gran condizione. Regola le cinque avversarie con autorità, compresa la sudcoreana Shim Suk-Hee, campionessa uscente e tra le più pericolose anche in questa occasione. La finale, meno di un’ora più tardi, per via dei ripescaggi, è affollata, a otto (e non a sei come di solito). Con l’azzurra ci sono le tre sudcoreane (anche Choi Minjeong e Kim Alang), la cinese Tao Jiaying, la russa Prosvirnova, la canadese Boutin e la giapponese Kikuchi. Arianna le mette tutte in fila, nell’ordine, con Shim Suk-Hee seconda a 80/1000. E’ più forte dei giochi di squadra, è più forte di tutte. Il suo 2’31”392 resterà scolpito. «Mi sono mossa bene – ammette – respingendo a -6 giri una delle sudcoreane, a -5 la canadese e firmando l’azione decisiva a -2». IL BRONZO Passano 40’ e la signora Lobello, calottina rossa da leader di classifica, torna in pista. Ci sono i quarti dei 500. Non sembra stanca: il turno, concluso con un probante 43”833, va via facile. Restano in otto, è ora di semifinali. Della finaliste dei 1500 è rimasta solo Choi Minjeong. Un’altra mezzora, un’altra volata. Arianna stavolta non vince. A metterle il pattino davanti, per 63/1000, è
Arianna Fontana, 24 anni, guida il gruppo ai Mondiali di Mosca: oro nei 1500, bronzo nei 500 e prima nella generale AP
Flavia Pennetta, 33 anni, a Indian Wells difende il titolo 2014 AFP
Fontana da urlo Domina i 1500 E’ oro mondiale
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1Fantastica giornata: bronzo nei 500 e primo posto nella classifica allround. Oggi punta al titolo assoluto LA SITUAZIONE 500 1. FAN KEXIN (CINA) 2. CHRISTIE (GB) 3. FONTANA 1500 1. FONTANA 2. SHIM SUK-HEE (S.COR) 3. CHOI MINJEONG (CINA) CLASSIFICA GENERALE 1. FONTANA 2. FAN KEXIN (CINA) 3. CHOI MINJEONG (S.COR) 4. SHIM SUK-HEE (S.COR) 5. CHRISTIE (GB) 6. KIM ALANG (S.COR) 7. TAO JIAYING (CINA) 8. HAN YUTONG (CINA)
43”866 44”139 53”723
2’31”392 2’31”472 2’31”502
47 34 21 21 21 8 5 5
la britannica Elise Christie, fresca campionessa d’Europa e acerrima nemica. In finale, con loro, approdano l’accreditata cinese Fan Kexin e la stessa Choi Minjeong. Quattro giri e mezzo da bere d’un fiato. Fan Kexin è d’oro (43”866), all’ultima curva Arianna, terza, tenta il sorpasso sulla Christie. «Devo aver impuntato – racconta – e sono finita lunga». Cade insieme a Choi Minjeong. Si rialza e chiude terza (53”723), di bronzo, consolidando la leadership. Saranno in cinque a contendersi il titolo allround. «Mi aspetto di tutto dalle sucoreane e Fan Kexin, sui 1000, è un osso duro. Poi la Christie...». In tribuna, al Krylatskoe, anche mamma Maria Luisa, papà Renato, il fratello Alessandro, il presidente federale Andrea Gios e il vice Sergio Anesi, al seguito, avranno di che divertirsi... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il russo Elistratov guida la classifica degli uomini ● UOMINI. 500: 1. Wu Dajing (Cina); 2. Lui (Ung); 3. Han Tianyu (Cina); 18. Confortola; 26. Dotti. 1500: 1. Elistratov (Rus); 2. Knegt (Ola); 3. C. Hamelin (Can); 12. Confortola; 22. Dotti. Classifica: 1. Elistratov (Rus) 36; 2. Wu Dajing (Cina) 34; 3. Knegt (Ola) 29; 19. Confortola; 26. Dotti. ● DONNE. 500: 1. Fan Kexin (Cina); 2. Christie (Gb); 3. Fontana; 21. Viviani. 1500: 1. Fontana; 2. Shim Suk-Hee (S.Cor); 3. Choi Minjeong (Cina); 16. Viviani. Classifica: 1. Fontana 47; 2. Fan Kexin (Cina) 34; 3. Choi Minjeong (S.Cor) 21; 4. Shim Suk-Hee (S.Cor) 21; 5. Christie (Gb) 21; 19. Viviani. ● IN TV: diff. RaiSport 2 ore 18, Eurosport 2 ore 17.
l viaggio di Flavia ricomincia con un brillante successo. La Pennetta, detentrice del titolo a Indian Wells (5.000.000 euro, cemento), inizia la difesa dominando l’americanina Brengle, numero 46 del mondo e una delle rivelazioni di inizio stagione (finale a Hobart da qualificata e ottavi agli Australian Open). Servizio e dritto, le basi del tennis contemporaneo: la numero 16 del mondo mette 4 ace, ottiene l’82% di punti con la prima e non concede palle break. Bene così: «Mi sono svegliata tranquilla — confessa Flavia — poi ho cominciato ad avvertire la tensione. Dopo il successo dello scorso anno è normale, ho tanto da perdere. Oggi ho cercato di rimanere concentrata su tutti i punti ed è andata bene». Avanza anche la Errani, che tuttavia si complica la vita nel secondo set contro la cinese Zhu, quella che aveva eliminato la Schiavone dando una bella lezione di codardia sportiva su un punto irregolare; tuttavia, al terzo turno non ci sarà il derby con la Vinci, che disputa un gran match contro la Lisicki ma deve arrendersi ai 13 ace della tedesca. LE LACRIME DI SERENA Il venerdì californiano, invece, era stato tutto dedicato al ritorno a Indian Wells di Serena Williams dopo 14 anni, dal successo in finale del 2001 accompagnato da fischi razzisti. A giudicare dall’accoglienza, quel triste epi-
sodio giornata è morto e sepolto. «We love you Serena», ha gridato il pubblico accogliendo con una standing ovation la numero uno del mondo, che non è riuscita a trattenere le lacrime: «E’ stata una giornata fantastica per me, per il tennis femminile, per tutto il nostro sport e per chiunque. Sapevo che si sarebbe aperto un nuovo capitolo quando ho accettato la wild card per giocare qui. Ed ora credo che questo sia l’inizio di una nuova sfida». © RIPRODUZIONE RISERVATA
ri.cr. Uomini, primo turno: Berrer (Ger)b. Estrella Burgos (Rep. Dom.) 6-3 5-7 6-4; Sijsling (Ola) b. Krajinovic (Ser) 6-4 3-6 6-2; Haase (Ola) b. Bolt (Aus) 6-4 6-2; Hanescu (Rom) b. Youzhny (Rus) 6-3 6-4; Istomin (Uzb) b. Krajicek (Usa) 7-6 (5) 6-4; Kyrgios (Aus) b. Kudla (Usa) 6-4 7-5; Young (Usa) b. Carreno Busta (Spa) 6-3 6-4; Klizan (Slk) b. Andujar (Spa) 7-6 (4) 6-3; Stakhovsky (Ucr) b. Querrey (Usa) 2-6 6-4 6-2; BOLELLI b. Bellucci (Bra) 6-2 6-7 (3) 6-4; Johnson (Usa) b. Granollers (Spa) 6-2 6-3; Sock (Usa) b. Lu Yen-Hsun (Taiw) 6-7 (4) 6-2 7-5; Jaziri (Tun) b. Ito (Giap) 7-5 6-1; Schwartzman (Arg) b. Janowicz (Pol) 6-4 3-6 7-6 (3); Golubev (Kaz) b. Brown (Ger) 6-7 (4) 6-3 7-6 (2). Donne, 2° turno: S. Williams (Usa) b. Niculescu (Rom) 7-5 7-5; Halep (Rom) b. Gavrilova (Rus) 2-6 6-1 6-2; Safarova (Cec) b. Barthel (Ger) 6-4 7-6 (4); Suarez Navarro (Spa) b. Puig (P.Ric.) 6-1 6-1; Stephens (Usa) b. Kerber (Ger) 7-6 (6) 6-2; Pliskova (Cec) b. Arruabarrena (Spa) 6-3, 7-5; Pavlyuchenkova (Rus) b. Zahlavova Strycova (Cec) 6-3 6-3; Muguruza (Spa) b. Falconi (Usa) 4-6 6-2 6-3; Kuznetsova (Rus) b. Siniakova (Cec) 7-6 (2) 6-2; Svitolina (Ucr) b. Van Uytvanck (Bel) 4-6 7-6 (4) 6-1; Lepchenko (Usa) b. Vickery (Usa) 6-4 6-1; Bacsinszky (Svi) b. Erakovic (N.Zel.) 4-6 6-3 6-2; Diyas (Kaz) b. Vekic (Cro) 6-3 6-3; PENNETTA b. Brengle (Usa) 6-4 6-2; ERRANI b. Lin Zhu (Cina) 6-0 4-6 6-2.; Lisicki (Ger) b. VINCI 6-1 5-7 6-4.
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DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Basket R Serie A: 7a di ritorno
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L’ANTICIPO
Mario Canfora
S
ono due le gare che Attilio Caja, dal 24 febbraio nuovo coach di Varese, vorrebbe sempre vincere e le segna col circoletto rosso nella sua agenda: con Roma (e sette giorni fa gli è andata bene pur con mille patemi) perché dal 2002 non è mai più riuscito a sedersi sulla panchina della squadra della Capitale; e con l’Olimpia Milano di Giorgio Corbelli (qui i due punti sono più complessi, anche per il fatto che oggi si gioca al Forum di Assago, in questa stagione imbattuto in campionato), allenata prima dell’avvento in società di Giorgio Armani. «Era la stagione 2007-08, fu bellissima. Lasciammo il Palalido per il Forum, c’era Gallinari che in Eurolega fu l’mvp dei giovani e in campionato centrammo la semifinale scudetto dove fummo eliminati da Siena: ricordo che, sempre parlando di A, non perdemmo mai due gare di fila, a testimonianza della grande continuità di rendimento». Oggi c’è la grande classica di un tempo: Milano-Varese. Battere quest’Olimpia appare quasi impossibile. «Le gare vanno sempre giocate, di sicuro affrontiamo la squadra più forte del campionato, rinfrancata dal successo di venerdì in Eurolega contro Malaga. Hanno più talento, sono più fisici, ma vediamo come riusciremo a difendere. In settimana la squadra si è allenata bene, risultando spesso presente con la mente che è poi la chiave di tutto. Dove non può il fisico, è la concentrazione a fare la differenza». Cosa le ha chiesto la società a Varese? «Una salvezza tranquilla, senza dover penare fino all’ultima giornata e poi di lottare sempre in casa, sbucciandoci le ginocchia e dando la sensazione di non avere rimpianti: abbiamo 3mila abbonati, al palazzo vengono in 4mila. Quando dai tutto, i tifosi ti perdonano anche gli errori perché fanno parte del gioco. Ho parlato alla squadra, tutti hanno recepito l’invito. Questi ragazzi mi danno il piacere di stare in palestra e mi aiutano a sentirmi felice». I tifosi seguono anche gli allenamenti? «Certamente: in 25 anni non ho mai fatto sedute a porte chiuse, tutti devono capire come lavora la squadra. Non alleno da ieri, la gente che segue durante la settimana non l’ho mai vista così numerosa come succede a Varese. Sono contento, così non si va soltanto dietro al sentito dire. Certe volte noi allenatori siamo bollati con dei preconcetti, ma nessuno neppure ti dà la
Venezia tiene il passo di Milano: «Ma siamo su due piani diversi» 1L’Umana vince a Pistoia, Recalcati frena «Non possiamo confrontarci con l’EA7» Peric, Stone, Ortner gli uomini decisivi
Attilio Caja, 53 anni, ha debuttato in A-1 a Roma 20 anni fa: ha totalizzato 449 gare con 8 società CIAM-CAST
«Noi allenatori siamo le vittime del pettegolezzo» 1Caja, di Varese: «Chi viene a vedere come lavoriamo? Contro Milano sarà tosta, serve una grande difesa» QUI I RAGAZZI MI DANNO IL PIACERE DI STARE IN PALESTRA E MI AIUTANO A SENTIRMI FELICE POZZECCO INGOMBRANTE? NO, L’HO VISTO MARTEDÌ, ABBIAMO MANGIATO UNA PIZZA ATTILIO CAJA ALLENATORE VARESE
soddisfazione di seguirti. Fateci caso: spesso tra manager e agenti si dice “vado alla tal partita per vedere quel giocatore” ma mai “vado a seguire quel coach durante la settimana”. E così emerge solo il pettegolezzo, mai la qualità del lavoro». La presenza del suo predecessore Pozzecco è ingombrante? «Direi proprio di no, con lui c’è stato subito un rapporto chiaro. In questa settimana, per dire, lo abbiamo visto solo martedì quando tutti noi siamo andati a mangiarci una pizza dopo l’allenamento. Lui passa in palestra, vero, ma è normale. D’altronde direi che non ha fatto un passo indietro, ma solo laterale e quindi non vive tutto in maniera rancorosa, anzi. Varese è casa sua, non dimentichiamolo». Solito quiz: sono davvero tanti gli extracomunitari in Italia? «Sì, ed è vero che tolgono spazio agli italiani. Quelli più forti giocheranno sempre, sicuro, ma sono quelli che possono re-
Cremona-Trento (a.r.-c.t.) Nel ritorno della gara che all’andata regalò tre supplementari, l’unico assente è Cusin della Vanoli, operato alla mano destra. Trento al completo. Arbitri: Mazzoni, Bartoli, Quarta Avellino-Sassari (l.z.-g.d.) Sidigas Avellino al completo con il neo acquisto, l’ex Marques Green, che non sarà a disposizione in attesa del nulla osta dalla federazione turca. Nel Banco Sardegna, Sosa rischia uno stop di 3 settimane per un problema alla mano, Chessa andrà a referto ma non giocherà, nei 12 entrambi i lunghi Kadji e Mboji. Arbitri: Biggi, Attard, Ranaudo. Milano-Varese (a.f.) Dopo il D’Antoni Day, già 8300 biglietti venduti per il derby. Milano al completo, come Varese per la prima volta in stagione, compreso Rautins
stare in campo 10-15 minuti ad essere penalizzati. Uno dei problemi attuali resta comunque il fatto che non si fa scouting sui giovani, degli americani si sa tutto, dei nostri zero. Di Bella, che ho allenato, era un giocatore medio, e non aveva mai fatto un solo minuto in una rappresentativa giovanile. A furia di giocare 25’ di media è cresciuto e migliorato. Ricordo che Mario Boni fu preso da Codogno che lo girò a Vigevano in B-1. Noi con la Nazionale sperimentale (i cui tecnici sono Caja e Dalmonte, ndr) stiamo cercando di scovare e far fare esperienza internazionale a quei talenti dalle serie inferiori, come è accaduto per Mian e Pascolo». Domanda sull’Italia di Pianigiani: cosa prevede per l’Europeo? «Se vengono Belinelli, Gallinari, Bargnani e Datome ci sarà da divertirsi. Poi, Aradori, Cinciarini, Gentile: sono quasi tutti al clou della carriera. Verrebbe quasi da dire ora o mai più».
Hrvoje Peric, 29: 25 punti e 9 rimbalzi, 2a prestazione personale 2014-15 CIA
Filippo Laico PISTOIA
N
on concede sconti Venezia che passa sul campo dove hanno sofferto Milano e Sassari con una prova concreta. Sono Goss e soci la principale alterativa alla capolista EA7. «Non possiamo metterci a confronto con loro — dice Recalcati allentando la pressione sui suoi — siamo su due piani diversi, siamo nati con obiettivi diversi: loro per vincere, noi per andare ai playoff». Per passare a Pistoia l’Umana è dovuta risorgere dal meno 13 del 12’ so-
PISTOIA
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VENEZIA
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(34-26, 47-49; 61-66) GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Hall 8 (3/7, 0/1), Cinciarini 20 (2/6, 3/5), Williams 8 (4/7, 0/6), Milbourne 9 (3/6, 1/3), Amoroso 8 (0/1, 2/6); Easley (0/2), Brown 16 (3/4,0/3), Filloy 13 (2/3, 3/5). N.e.: Severini, Magro, Mastellari, D. Moretti. All.: P. Moretti. UMANA VENEZIA: Stone 14 (5/10, 0/2), Jackson 10 (2/5, 2/3), Dulkys 4 (1/1), Peric 25 (7/12, 2/6), Ortner 13 (6/8); Ress 3 (0/1, 0/1), Nelson (0/2, 0/1), Goss 14 (3/7, 2/4), Ruzzier 6 (1/1, 0/2), Viggiano 1. N.e.: Romano, Ceron. All.: Recalcati. ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Weidmann. NOTE - T.l.: Pis 21/22, Ven 21/24. Rimb.: Pis 37 (Filloy 7), Ven 38 (Stone 13). Ass.: Pis 14 (Hall 5), Ven 17 (Jackson 4). Progr.: 5’ 18-12, 15’ 45-36 , 25’ 54-56, 35’ 68-74. Usc. 5 f.: Williams 38’ 51” (80-85). Spett. 4000 circa.
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spinta da Peric, da uno Stone in doppia doppia (13 rimbalzi) che si accende nei momenti decisivi e dal prezioso Ortner. Dal sorpasso di Dulkys al 18’ (4547) in poi la Reyer non si è fatta più riprendere. INATTIVITA’ La Giorgio Tesi veniva da un lungo periodo di inattività (tra Coppa Italia e rinvio di domenica una sola gara nell’arco di un mese, peraltro persa) ma non era arrugginita, anzi parte a razzo, segnando 34 punti nel primo periodo tirando con 75% dal campo. «Forse anche per questo poi non abbiamo attaccato il canestro — recrimina Moretti — l’errore è stato di non difendere con attenzione ed alcune letture in attacco». L’Umana s’è affidata a lungo alla zona: quando è mancato il tiro, i biancorossi inevitabilmente sono andati in affanno. Milbourne che era partito a mille con 9 punti in 4’ ha poi avuto un problema ad un piede che dovrà essere valutato in vista del match di recupero di mercoledì con Trento. Sono arrivate a 7 le battute a vuoto interne di Pistoia. TRASFERTE Quarto successo in fila per Venezia e 9 vittorie su 11 trasferte a testimonianza della solidità del gruppo. «Ci godiamo il momento ma senza euforie — dice Recalcati —. Questo è stato un successo tutt’altro che facile, poi abbiamo aumentato l’intensità difensiva e per strafare abbiamo forzato qualche conclusione. Per fortuna abbiamo continuato a credere nella nostra difesa». Ora Venezia deve alzare il proprio livello negli scontri diretti con le prime, finora tallone d’Achille della stagione stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NBA
LA GUIDA In campo alle 18.15 Bologna-Brindisi diretta RaiSport 1
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che rientra dopo la virosi. Arbitri: Taurino, Bettini, Paglialunga. Capo d’Orlando-Pesaro (cam.ca) Consultinvest al completo, ma ieri Raspino (febbre) era fermo. Arbitri : Paternicò, Sabetta, Calbucci. Cantù-Caserta (p.t.-l.b.) Cantù al completo, Caserta ancora senza Henry Domercant. Arbitri: Begnis, Baldini, Aronne. Bologna-Brindisi (l.a.-g.m.) Virtus al completo anche se la settimana è stata tribolata per Reddic (schiena), Mazzola (spalla), Hazell (caviglia). White ha recuperato dalla distorsione alla caviglia. Anche Brindisi incerottata: al solito ginocchio di Eric, si sono aggiunti i problemi per Harper e Pullen (botta al ginocchio per entrambi): tutti e tre giocheranno. Arbitri: Sahin, Seghetti, Lo Guzzo. Orario e TV: 20.30, RaiSport 1 Roma-Reggio Emilia (domani) CLASSIFICA: Milano 36; Venezia* 34; Sassari, Reggio Emilia 30; Brindisi 24; Trento** 22; Cremona, Bologna (pen. -2) 20; Pistoia, Cantù 18; Capo d’Orlando, Avellino 16; Roma, Varese 14; Pesaro 12; Caserta (pen. -1) 7.
Nota: * 1 gara più.** 1 in meno A-2 GOLD Anticipo Tezenis Verona-Givova Napoli 90-68. Oggi (ore 18): Trieste-Manital Torino (ore 12, Skysport), Orange Moon Barcellona-Fileni BPA Jesi, Moncada Energy Agrigento-Angelico Biella, Novipiù Casale-Lighthouse Trapani, Dinamica Mantova-Assigeco Casalpusterlengo. CLASSIFICA: Verona 36; Brescia 34; Torino 26; Casale, Ferentino, Biella 24; Agrigento, Trieste 20; Trapani, Mantova, Casalpusterlengo, 16; Barcellona 14; Napoli 12; Jesi 10. A-1 DONNE Ieri: Fila San Martino Di LupariTechmania Battipaglia 92-67 Cus Cagliari-Passalacqua Ragusa 58-64. Oggi: Ceprini Orvieto-Famila Wuber Schio, Saces Napoli-Vigarano, Acqua&Sapone Umbertide-Parma. CLASSIFICA: Ragusa 38; Schio 34; San Martino 30; Venezia 28; Umbertide 26; Napoli, Lucca 24; Battipaglia 16; Vigarano, Cagliari 14; Parma, Orvieto 10; Trieste 2.
Gallinari, che barba! 24 punti Westbrook, un’altra perla
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Danilo Gallinari, 26 anni REUTERS
rrivano i primi della classe, e Danilo Gallinari gioca un’altra ottima partita: Denver batte Golden State, che fa riposare le sue due stelle Curry e Thompson, Gallo segna 24 punti, con 7 rimbalzi e 9/11 ai liberi. Nelle ultime 13 partite, dopo la sosta dell’All Star game, l’azzurro, che si sta facendo crescere una folta barba, ha prodotto 17.3 punti di media con 4.5 rimbalzi. Melvin Hunt, il nuovo coach che ha preso il posto di Brian Shaw dandogli carta bianca, sostiene che anche il gioco di Danilo è cambiato dopo l’infortunio, quasi avesse preso coscienza di
essere un 2.08 e di poter tirare sopra la testa degli avversari. Russell Westbrook colleziona la sesta tripla doppia in 8 gare (29 punti, 10 rimbalzi, 12 assist), con 15 punti nell’ultimo quarto contro Minnesota. Ma deve andare a questionare, a 2’ dalla fine, per farsi aggiungere un rimbalzo su tap-in per aggiungere un’altra perla alla collezione. ● RISULTATI Charlotte-Chicago 101-91; Philadelphia-Sacramento 114-107; Boston-Orlando 95-88 (Datome 3 punt i in 7’); Toronto-Miami 102-92; Oklahoma City-Minnesota 113-99; LAClippers-Dallas 129-99; Denver-Golden State 114-103; Phoenix-Atlanta 87-96; Portland-Detroit 118-99
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Siamo in onda! R
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Schiacciate in rosa, c’è il primo live
1Alle 19 sul canale 59 la telecronaca di Modena-Conegliano di A-1. E alle 13 ospite la Schiavone clic
LA GUIDA
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● A sinistra un attacco di Francesca Piccinini, 35 anni, una delle tante protagoniste della sfida di stasera tra la Liu-Jo Modena e l’Imoco Conegliano per la 20ª giornata della A-1 femminile. A destra Francesca Schiavone, 34 anni, ospite in studio a Gazzetta News delle 13 TARANTINI - EPA
Mario Salvini
E’
il giorno della pallavolo. Su GazzettaTv siamo al debutto della serie A-1 femminile, con la prima telecronaca: alle 19, in diretta, sarà LiuJo Modena-Imoco Conegliano. Francesca Piccinini contro Jenny Barazza, la palleggiatrice Francesca Ferretti contro la sua compagna azzurra, nonché miglior libero del mondo, Monica De Gennaro. La prima di tante sfide tra questo finale di stagione regolare e i playoff. Siamo infatti alla 20ª e terz’ultima giornata di regular season, con Modena che, con Novara ormai imprendibile, vuole quantomeno mantenere il secondo posto in classifica, e Conegliano che deve resistere all’attacco di Busto Arsizio per conservare il
quarto e dunque il vantaggio del fattore campo nei quarti di finale. All’andata fu uno spettacolo, con le venete che vinsero in casa al tiebreak. A raccontarla Gian Luca Pasini, insieme a Rachele Sangiuliano, campionessa del Mondo del 2002, che proprio a Conegliano, quattro anni fa, ha chiuso la carriera italiana prima di un’ultima stagione in Francia, a Le Cannet. Debutto in telecronaca, quindi, per il campionato delle ragazze che ci hanno esaltato durante il mondiale di settembre in Italia. Torneo che insieme a quello maschile e a tutto il movimento delle schiacciate diventa materia di
NOVARA PRIMA BERGAMO-NOVARA 1-3 (22-25, 25-20, 28-30, 22-25) FOPPAPEDRETTI BG: Blago-jevic 8, Paggi 5, Radecka 3, Loda 15, Melandri 7, Plak 23, Merlo (L), Sylla 3, Mori. N.e. Mambelli, Deesing. All. Lavarini. IGOR NOVARA: Hill 15, Chirichella 7, Barun 23, Klineman 9, Guiggi 18, Signorile 1, Sansonna (L), Bonifacio 1, Alberti, Partenio. N.e. Kim, Zanette. All. Pedullà ARBITRI: Zanussi e Gini NOTE Spett. 2001, incasso 15.453. Durata set: 26’, 27’, 38’, 26’ tot.117’. Foppa: b.s. 10, v. 2, m. 9, s.l. 4, e. 32. Igor: b.s. 16, v. 2, m. 2, s.l. 3, e. 25. T.Gazzetta: 6 Guiggi 5 Barun 4 Sansonna 3 Merlo, 2 Pak, 1 Hill Oggi (20ª, ore 18): Piacenza-Busto; Modena-Conegliano (ore 19); ScandicciCasalmaggiore; Urbino-Firenze; ForlìMontichiari. Classifica: Novara 52; Modena 42; Casalmag. 41; Conegliano 35; Busto 34; Piacenza 32; Bergamo 31; Montich. 28; Scandicci 21; Firenze 20; Forlì 5; Urbino 4.
talk show e approfondimenti al giovedì, alle 14.15 in «Sottorete», condotto da Sarah Castellana. SCHIAVONE SHOW Ma prima del volley, oggi, in Gazzetta News delle 13 si parlerà di tennis, con Francesca Schiavone ospite. Ci sarà quindi modo di sentirla raccontare del recente siparietto diventato virale sul web. La sua protesta contro Lin Zhu, l’avversaria che l’ha eliminata a Indian Wells. Nel secondo set la cinese si è esibita in uno strano punto dopo aver colpito la palla al secondo rimbalzo (non visto dall’arbitro). Francesca ha protestato, l’ha invitata ad ammettere l’irregolarità: «Questo è sport, e noi stiamo andando in diretta tv», l’ha avvertita. Invano. Il video sta facendo il giro del mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
POMERIGGIO 14 Gazzetta Live: 27ª giornata del campionato di serie A di calcio 17.35Explorers: Avventure Pericolose 18 11X90 18.05 Sport Science 19 Pallavolo donne: ModenaConegliano (diretta) SERA 21 11X90 21.05Pazzi per i Derby: OlimpiakosPanathinaikos 22 11X90 22.05 Bomber 23 Gazzetta News 23.30Gazzetta News
Pallavolo R SuperLega: anticipo della 23ª giornata
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
me parole, subito dopo la festa. Sei ritornato anche quest’anno a campionato iniziato, cercato dai dirigenti per irrobustire il reparto degli schiacciatori... «A Molfetta mi trovo, benissimo. Sono stato chiamato come l’anno scorso a campionato iniziato. Mi hanno cercato. I dirigenti credono in me. Sono cresciuto, dopo aver giocato in Grecia con l’Olympiakos. Sono un viaggiatore a cui piace il volley. Mi impegno, lavoro sempre duro. Qui mi piacciono molto la città e l’ambiente». Rolando Despaigne Jurquin, 27 anni, arrivato dall’Olimpiakos Pireo
Ecco il nuovo Despaigne: Molfetta vede i playoff vicini 1Nel finale il cubano trascina i pugliesi al 3-2 nello «spareggio» con Piacenza
Francesco Verdesca MOLFETTA (BARI)
C
he passo avanti , per Molfetta, verso i playoff. Il traguardo che ora per Piacenza è sempre più lontano. Il tutto dopo una gara equilibrata, a tratti spettacolare. In tribuna, il c.t. Mauro Berruto, che si sarà gustato Bossi, il beniamino di casa, e il piacentino Alletti. Entrambi hanno gioca-
to benissimo. Ma una menzione a parte, la merita il martello cubano Jurquin Rolando Despaigne, 27 anni, soprannominato Rolly, che è entrato definitivamente nel 4° set e nel tiebreak ha diviso con il connazionale Raydel Hiererzzuelo i meriti principali del successo. Per lui 14 punti, con il 65% su 20 attacchi. «Una bella partita. Combattuta. Davvero importante per il Molfetta che crede nei playoff». Queste le sue pri-
C’è tanta simpatia attorno a te… «Effettivamente, anche se non gioco molto in questa squadra, ma entro a partita iniziata, forse per togliere le castagne dal fuoco, tutti mi vogliono bene. Sono per molti l’ancora di salvezza. Mi va bene così. Sono felice per questa vittoria. Per i playoff ancora un piccolo sforzo domenica prossima contro Ravenna. Un traguardo davvero importante per un cubano che torna sempre in Puglia per sbalordire». MOLFETTA-PIACENZA 3-2 (23-25, 25-19, 21-25, 25-18, 15-13) EXPRIVIA NELDIRITTO MOLFETTA: Piscopo, Torres 23, Sket 8, Candellaro 12, Hierrezuelo 6, Noda Blanco 14; Romiti (L), Del Vecchio, Bossi 13, Porcelli(L), Despaigne 14. N.e. Spirito, Blagojevic. All. Di Pinto. COPRA PIACENZA: Papi 10, Tencati 8, Poey 24, Zlatanov 16, Alletti 11, Rodriguez Tavares 4; Mario (L), Marra (L), Massari 1, Ostapenko, Kohut 2. Ne: Ter Horst, Meoni. ARBITRI: Zavater, Bartolini. NOTE Spettatori 1416, incasso 3515 euro. Durata set 29’, 30’, 30’, 25’, 19’ tot. 133’ . Exprivia: battute sbagliate 19, vincenti 9, muri 14, errori 24. Copra: b.s. 9, v. 8, m. 12, e. 19. Trofeo Gazzetta: 6 Hierrezuelo, 5 Despaigne, 4 Poey, 3 Bossi, 2 Torres, 1 Tencati © RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI ORE 18 Perugia-Macerata: Monopoli in regia Trento: dubbio Solé PERUGIA-MACERATA (an.me.-m.g.) E’ il remake dell’ultima finale scudetto. Perugia avrà tutti a disposizione. Staffette tra Beretta e Barone e tra Giovi e Fanuli (entrambi ex). Reduce da sette successi consecutivi, Macerata senza Baranowicz e con Monopoli palleggiatore, in panchina aggregato il baby alzatore Sitti. Kurek, che ha saltato qualche allenamento in settimana, in ballottaggio con Parodi per far coppia con Kovar. Vista la grande richiesta, il botteghino del PalaEvangelisti aprirà oggi alle 13. In tv: ore 17 diretta RaiSport 1 LATINA-MODENA (p.a. - p.r.) Previsto il tutto esaurito al Pala Bianchini per l’arrivo di Modena leader imbattuta nel ritorno. Entrambe al completo, per Modena dubbio in banda: potrebbero giocare Ngapeth e Petric, con Kovacevic in panchina. RAVENNA-VERONA (s.cam-r.pu.) Ravenna dovrebbe confermare il sestetto che ha battuto Padova e Stella Rossa anche se Cester è ormai pronto, quindi al centro Mengozzi-Ricci. Verona ha perso una sola partita nelle ultimi 11 (a Trento) e punta 4° posto. TRENTO-SANSEPOLCRO (nibaan.me.) Per Trento dubbio Solé: ha rimediato una botta ad una mano in Cev in Belgio. Stoytchev deciderà in mattinata: pronto Burgsthaler. Nel Sansepolcro, con Baroti indisponibile, opposto gioca Maric. Al centro staffetta Aganits- Franceschini. In banda Della Lunga, preferito a Dolfo. MILANO-MONZA (c.mus.-giu.ma.) (c.mus.) Derby fondamentale tra Milano e Monza. Milano vuole togliersi dall’ultimo posto, Monza, vuole vendicare la sconfitta dell’andata e sogna i playoff, Vacondio ci crede.Milanesi al completo, monzesi con problemi al centro: out per infortunio Elia (al suo posto titolare lo spagnolo Vigil Gonzalez), Gotsev sarà valutato nel prepartita per una distorsione Riposa: PADOVA CLASSIFICA: Modena 54; Trento 50; Macerata 48; Verona 44; Perugia 42; Latina 35; Molfetta 29; Ravenna 28; Piacenza 22; Monza 18; Padova 12; Sansepolcro 10; Milano 7.
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Pallanuoto R L’8a di ritorno
L’urlo della Pro Recco: sorpasso sul Brescia La Florentia è in A-2
L’
8a di ritorno consegna il primato alla Pro Recco e certifica la retrocessione della Florentia.
PRO RECCO-BRESCIA 9-8 (3-2, 2-0, 3-3, 2-2) Pro Recco: Tempesti, D.Pijetlovic, Prlainovic 4, Felugo, Giacoppo 2, F.Di Fulvio 1, A.Fondelli, N.Gitto 1; Giorgetti, Aicardi, Figari 1. N.e. Barattini, Pastorino. All. Milanovic. Brescia: Del Lungo, C.Presciutti, Molina 1, Rizzo 1, Bodegas 1, D.Fiorentini, Napolitano 1; Bruni, Giorgi 1, Pagani 1, Nora 1, N. Presciutti 1. N.e. Dian. All. Bovo. Arbitri: Gomez e Severo. Note: sup. num. Pro Recco 7 (4 gol), Brescia 8 (5). (i.v.) La Pro Recco ipoteca il primo posto in regular season. Ma il Brescia lancia il messaggio che, anche se i liguri potranno sfruttare il fattore campo, sarà battaglia. ACQUACH.-BOGLIASCO 15-12 (3-2, 5-3, 3-2, 4-5) Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez, Rossi, Paskvalin 5, Scotti Galletta 1, Petkovic 1, Lanzoni 3 (1 rig.), Marziali 1, S.Luongo 3, Valentino, Astarita 1, M. Gitto. N.e. Lamoglia. All. Brancaccio (De Crescenzo squalificato). Bogliasco: Prian, De Trane, A.Di Somma 1, Gavazzi 2, E.Di Somma 3, Ravina, Loomis 2, Monari, Guidaldi 1, Novara, Deserti 3, Insollitto. All. Bettini. Arbitri: Centineo e Lo Dico. Note: sup. num. Acquachiara 12 (7), Bogliasco 10 (5). (f.nap.) SPORT M.-LAZIO 16-11 (7-4, 1-3, 5-1, 3-3) Bpm Sport Management: Volarevic, M.Luongo 4, Binchi, Zimonjic, D.Filipovic 5, A.Di Fulvio, B.Ivovic 1, C.Di Fulvio, M.Lapenna 2, Bini 3, Razzi, Sadovyy 1, Conti. All. Averaimo. Lazio: Vespa, Samuels 2, Di Rocco 1, Africano 1, Gianni, Colosimo 2, Cannella 2, Vittorioso 1, Leporale, A.Calcaterra 1,
Maddaluno 1, Mele, Correggia. All. Cianfriglia. Arbitri: Pascucci e Calabrò. Note: s.num. Sport M. 13 (3), Lazio 9 (4).(giu.ma.) COMO-POSILLIPO 7-12 (4-3, 1-2, 0-4, 2-3) Como: Oliva, Foti, Krizman 1, Susak, Busilacchi 1, Ferraris 2, Milakovic, Jelaca 3 (1 rig.), Pellegatta, E.Pagani, Gaffuri, Cesini, Garancini. All. Stritof. Posillipo: Caruso, Dolce, Briganti, Foglio, Klikovac 2, Radovic 5, Renzuto, Gallo 1, Russo, Bertoli 1, Mandolini 2, Saccoia 1, Negri. All. Occhiello. Arbitri: Ricciotti e Rovida. Note: sup. num. Como 10 (3), Posillipo 11 (1). (si.cle.) ROMA VIS NOVA-CAN.NAPOLI 7-7 (1-2, 2-1, 4-3, 0-1) Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena, Murro, C.Mirarchi 1, Banovac, Parisi 1, Spinelli, Innocenzi 2, Vitola, Rigo 1, Reynolds 2, Cuccovillo, Nicosia. All. Ruffelli. Can.Napoli: Turiello, Buonocore, Di Costanzo, Migliaccio, Da.Brguljan 2 rig., Borrelli 1, Ronga, Campopiano 1, G.Mattiello 1, Velotto 1, Baraldi 1, Esposito, Vassallo. All. Zizza. Arbitri: Ceccarelli e Piano. Note: sup num: Roma 12 (3), Can.Napoli 7 (2). (g.sc.) FLORENTIA-SAVONA 12-14 (1-4, 4-3, 4-4, 3-3) Florentia: Mugelli, Gambacorta 1, Coppoli 3, Panerai 2, Dani 1, Brancatello 2, Gobbi 3; E.Calcaterra, Liang Nianxiang, Bosazzi, Gragnani, Tan Feihu. N.e. Pezzulla. All. Vannini. Carisa Savona: Antona, Alesiani 4, Damonte 3 (1 rig.), L.Bianco, Mistrangelo 2, G.Bianco, G.Fiorentini 5; Colombo, Fulcheris, Tomasic, Agostini. N.e. Giunta, Missiroli. All. Angelini. Arbitri: Navarra e Riccitelli. Note: sup. num. Florentia 8 (6), Savona 7 (4). (a.p.) Class.: Pro Recco 54; Brescia 52; Acquachiara 44; Sport M.41; Savona 28; Posillipo 26; Can.Napoli 23; Como 19; Bogliasco 18; Lazio 16; Vis Nova 10; Florentia 4. Pr. turno (21/3): SavonaVis Nova, Acquachiara-Como, Bogliasco-Lazio (20/3), Can.Napoli-Sport M., Posillipo-Pro Recco, Brescia-Florentia.
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DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
TUTTENOTIZIE
1CAGNOTTO SENZA FINALE (al.f.) Tania Cagnotto resta fuori dalla finale dei 3 m alle World Series di
Pechino: la bolzanina, 296.15 punti, non è andata oltre il 5° posto nella sua semifinale. Decisivo l’errore nel doppio e mezzo ritornato (31.50). Prime le cinesi Shi Tingmao (389.60) e He Zi (372.90), 3a Ware (335.25).
NUOTO: A MILANO
LA GUIDA
Pellegrini accelera Nei 100 sl in 54”52 «Come 11 anni fa»
Hackett a Brisbane dopo 7 anni: 200 sl in 1’50”86
1Fede battuta solo dalle olandesi, poi vince i 400 sl:
4’08”29. Bianchi 58”29 nei 100 delfino, Castiglioni ok
Stefano Arcobelli
F
ede, Arianna e Ilaria. Le donne d’Italia che guardano il mondo dalla finestra nella seconda giornata del 5° meeting di Milano. Che lanciano messaggi ai rispettivi allenatori. Che cercano conferme nel mezzo dell’ultima fase di carichi pesanti, a un mese dalle selezioni per Kazan. Dopo i 200 stile libero da 1’57”49 che, se potesse rifarli, non li condurrebbe nella prima parte «sotto ritmo, ma era la mia prima gara», Federica Pellegrini regge al meglio il confronto nei 100 sl con velociste pure come Femke Heemskerk e Ranomi Kromowidjojo, e si regala una vittoria nei 400 sl su una ritrovata Carli miglio-
IPPICA
rando il record della rassegna che apparteneva da un anno per 6 centesimi in più alla sfortunata francese Camille Muffat. Al mattino, Fede fa vedere progressi nella sua nuotata più in presa, vira in 26”79 e tocca terza in 54”52: l’olimpionica Kromowidjojo è sui livelli dell’azzurra (54”31), la Heemskerk conferma di essere in un mood super (53”79). «Femke passa nei 200 sl in 56”, che sarebbe per la mia gara ideale, io sono ancora sui 58” e dunque i 100 li nuoto per migliorare questo aspetto, devo velocizzare la resistenza ad andature più alte. E poi sono contenta, io 54”30 lo nuotavo a 15 anni, e sono ancora qui a lottare». Nei 400, Fede scatena l’ardore di una rilanciata Diletta Carli e la infilza di mezzo secondo in 4’08”29. «Sono troppo lunghi per me, forse li
SCI DI FONDO: 50 KM
nuoterò ai Primaverili, ma mai più in gare internazionali. Voglio focalizzarmi solo sui 200 e le staffette» chiosa una Fede «soddisfatta» nell’impatto con la vasca lunga e al cospetto di una Heemskerk «che è dell’87 e sta dando il meglio di sé adesso. Anche io fino a Rio cercherò di superarmi». RANA E FARFALLA Come fa di gara in gara Arianna Castiglioni, diciassettenne ranista d’assalto che passa in un battibaleno dall’1’07”16 di Marsiglia a questo 1’07”09, adesso 2° crono italiano alltime. «Mi aspettano due anni importanti e questi risultati sotto carico fanno sperare bene» fa il bronzo europeo dei 100, il cui obiettivo è la finale iridata riuscita già due anni fa al compagno di allenamenti Rivolta nei 100 farfalla: Matteo
Federica Pellegrini, 26 anni, nuotava 54”30 nel 2004: ieri 54”52 LAPRESSE
BERNARD TORNA A CASA ● Forti emozioni ieri mattina al rientro in Francia dall’Argentina per i 27 superstiti (tra cui il nuotatore Alain Bernard, Jeannie Longo, Candeloro e Marzer) del reality tragico in
perde da Codia (52”47, non distante dal personale di 52”32) ma sembra aver ritrovato le sensazioni giuste. Che di sicuro ha nella corde Ilaria Bianchi, l’ex iridata di vasca corta, finalista mondiale ed olimpica, sempre alle prese con i primi 50 metri («ancora un po’ lentina 27”57») ma efficace e pungolata al punto giusto da Elena Di
Riapre San Siro galoppo DE NARDIN ● E’ metà marzo e, come da tradizione, riapre il galoppo milanese. Stavolta nel segno delle novità: tribuna principale completata, un nuovo ristorante e una serie di iniziative, anche per i più piccoli. Oggi l’attesa prima stagionale (inizio alle 14.40) si regge come di consueto sul Premio d’Apertura, handicap sul miglio per gli anziani che dal 1921 segna l’inizio della nuova stagione. Sono ben 14 a sfidarsi con Screaming Eagle, Mujas e Indian Pacha tra i più attesi. Sul fronte del trotto riflettori su Padova che vive la sua giornata più importante con due Gran Premi sul miglio. Si parte con il Città di Padova (ore 16.05) per i quattro anni che ha in Saikala una netta favorita, dopo l’assolo nel Firenze, sua ottava vittoria consecutiva. Smeralda Jet, in pole, e Santiago d’Ete gli avversari. Poi il Padovanelle (ore 17.25) per gli anziani che vivrà sulla sfida tra Re Italiano Ur, che tenterà la fuga forte del numero 1, e Radiofreccia Fi (rientrata alla grande nel Ponte Vecchio) che cercherà di andarlo a prendere. Owen Cr e Orsia i terzi incomodi.
Holmenkollen al fotofinish Vince Roethe ● Fino a 20 km Roland Clara ha lottato stando anche davanti nella 50 km tl come ai Mondiali 2011, poi anche lui ha patito la stanchezza ed ha chiuso con un solo punto di consolazione, 3°. Francesco De Fabiani, invece, col cambio di passo, non era quello del trionfo nella 15 km tc di Lahti ed ha chiuso 52° ma ha raggiunto un traguardo non solo simbolo: ha vinto la classifica di Coppa del Mondo under 23. Quella di specialità distance l’ha invece vinta dario Cologna, il triolimpionico svizzero e grande deluso dei Mondiali di Falun che incredibilmente ha perso solo al fotofinish la vittoria nella classica 50 km nel tempio del fondo. L’ha spuntata in spaccata il norvegese Sjur Roethe, che sale sul podio col vincitore della Coppa del Mondo assoluta (una conferma) mentre Northug, 4 ori a Falun, è solo 39° e si prepara a scontare 50 giorni di domiciliari per la condanna dell’incidente in auto di un anno fa. Oggi (10.30, dir. Eurosport) 30 km femminile con l’apoteosi norvegese: nessuna azzurra in gara. 50 km tl uomini: 1. Roethe (Nor) 1h54’44”9 (ff); 2. Cologna s.t.; 3. Sundby (Nor) a 5/10; 4. Dolidovich (Bie) a 8/10; 5. Hellner (Sve) a 1”2; 6. Holund (Nor) a 2”6; 30. Clara a 5’47”3; 52. De Fabiani a 11’39”6. CdM (finale): 1. Sundby 1364; 2. Cologna (Svi) 1059; 3. Northug (Nor) 961; 14. Pellegrino 376; 18. Clara 352, 21. De Fabiani 309. C.distance: 1. Cologna) 797; 2. Sundby 696; 3. Belov (Rus) 447; 13. De Fabiani 259 (1° ranking u.23: p. 309).
cui sono morti nello scontro tra elicotteri, la nuotatrice Camille Muffat, Florence Arthaud e Aleix Vastine.
Liddo. Ne esce fuori un 58”29, che è già 7° stagionale. Iaia è ormai da 57”. SPRINT Marco Orsi si conferma il padrone dello sprint: al mattino nei 100 in 49”36 (che di questi tempi ha il suo peso se ai 59 virasse in 22”74 come Leonardi e non in 23”01) su Filippo Magnini (49”79), di pomeriggio
BIATHLON: MONDIALI ATLETICA
Riapre San Siro Trotto a Padova: 2 Gran Premi
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Staffetta uomini Oro Germania Bjoerndalen fa 40
L’arrivo vittorioso di Schempp AFP ● KONTIOLAHTI (Fin) Ai Mondiali finlandesi la Germania dopo quella femminile vince anche la staffetta maschile, conquistando l’oro in un grand evento dopo 11 anni (ultimo successo a Torino 2006). Decisiva la terza frazione di un grande Peiffer. Argento alla Norvegia che aveva vinto le ultime quattro edizioni dei Mondiali, ma nuovo straordinario traguardo raggiunto da Bjoerndalen, che mette al collo la medaglia iridata numero 40. Terza la Francia dei fratelli Fourcade. Italia con le prime fino al primo poligono della terza frazione, quando un errore di Bormolini preclude ogni possibilità con un giro di penalità. Oggi si chiude con le due mass start (donne 13.30 con Wierer e Oberhofer, uomini alle 16.30 con De Lorenzi), diretta Eurosport. Uomini, staffetta 4x7.5 km: 1. Germania (Lesser, Boehm, Peiffer, Schempp) 1h13’49”5 (0+3); 2. Norvegia a 15”4 (0+6); 3. Francia a 33”6 (0+4); 12. ITALIA (De Lorenzi, Hofer, Bormolini, D. Windisch) a 3’03”2 (1+9).
ESORDIO INDIVIDUALE PER BOLT: 46”37 (si.g.) A sorpresa, Usain Bolt ha disputato ieri la seconda gara stagionale a Kingston (Giam), nel Foster Classic, vincendo la sua serie dei 400 in 46”37. Il 28 febbraio aveva corso la 4x100 coi Racers Lions a Kingston, secondi dietro l’Utech. ● CROSS (g.l.g.) Con le staffette, vinte da Trieste (uomini) e da Bergamo 1959 (donne), si sono aperti a Fiuggi (Fr) i Tricolori di cross. Oggi dalle 10 tutte le categorie. Attesi Lalli, De Nard e Crippa. Fra le donne Inglese-Weissteiner. Ore 13 su RaiSport 2. ● RUDISHA OK (si.g.) A Sydney (Aus), 1’45”01 negli 800 per David Rudisha (Ken) all’esordio stagionale. Alto: Starc 2.30. Donne. 200 (+0.6): 3. Pearson 23”44. Disco: Samuels 66.21. ● PODIO ROSA (si.g.) A Leiria (Por), in Coppa Europa lanci, podio per Chiara Rosa. Uomini. Disco. I: Kupper (Est) 66.67. II: 2. Apolloni 60.04; 3. Faloci 59.83. Martello. I: Pars (Ung) 79.24: 15. Vizzoni 68.13. U23: 9. P. Di Blasio 67.24. Donne. Peso: Leantsiuk (Bie) 18.56; 3. Rosa 17.38; 9. Nicoletti 16.36. Giavellotto. II: Jemai 55.54; 3. Bani 51.32.
BOXE ●
FOCOSI CAMPIONE (r.g.) A Falconara Marittima (An), Michele Focosi (20-3-2) conquista la vacante cintura leggeri Ibf del Mediterraneo, battendo ai punti (117-110, 117-110, 114-112) Bence Molnar (Ung, 11-5), al tappeto nel 7°. ● BERTO C’E’ (r.g.) A Ontario (Usa), Andre Berto (Usa 30-3) conquista il vacante interim welter Wba su Josesito Lopez (Usa, 33-7) ko 6: sarà sfidante del vincitore Mayweather-Pacquiao. Il mongolo Nyambayar (1) batte ko1 Gabriel Braxton (Usa 2-8). ● WSB (r.r.) Cuba batte Algeria 5-0 a L’Avana e resta in testa al girone A delle World series con 27 punti, +6 dalla Russia (5-0 ai cinesi).
CANOA ●
MOLMENTI PAPA’ (a.fr.) Ieri Daniele Molmenti è diventato papà: alle 12.14 a Pordenone la moglie Eleonora ha dato alla luce Martino, pesa 3.04 kg, è lungo 49 cm.
HOCKEY GHIACCIO
(al.f.) A Milano sarebbe arrivato 2°: rientra Grant Hackett a Brisbane (Aus) a quasi 35 anni (assente da Pechino): nei 200 sl 1’50”86 dietro McKeon (1’47”86). Ha vinto i 400 sl in 3’55”68. Intanto a Edimburgo, Fabio Scozzoli nuota in 1’01”81 i 100 rana (Peaty 59”67, la Carlin 4’06”79 nei 400 sl). Uomini. 50 sl: 1. Orsi 22”22, 2. Bocchia 22”34, 3. Govorov (Ucr) 22”49. 100 sl: 1. Orsi 49”36, 2. Magnini 49”79, 3. Leonardi 50”02. 400 sl Detti 3’49”64. 50 do Pizzamiglio 25”35, Sabbioni 25”64. 100 do Sabbioni 54”99, Lestingi 56”36. 50 ra Toniato 28”22. 100 ra Fossi 1’02”35, Toniato 1’02”71. 50 fa Govorov 23”83, Codia 24”09. 100 fa Codia 52”47, Rivolta 53”35. 200 mx Lestingi 2’03”08. 400 mx Turrini 4’23”93. Donne. 50 sl: 1. Kromowidjojo (Ola) 24”69, 2. Lovtcova (Rus) 25”42, 3. Pezzato 25”65. 100 sl 1. Heemskerk (Ola) 53”79, 2. Kromowidjojo (Ola) 54”31, 3. Pellegrini 54”52. 400 sl Pellegrini 4’08”29, Carli 4’08”84. 50100 do: Barbieri 28”81, 1’01”88. 50 ra Carraro 31”39, Castiglioni 31”41. 100 ra Castiglioni 1’07”69, Carraro 1’09”28. 50 fa Di Liddo 27”26, Bianchi 27”35. 100 fa. Bianchi 58”29, Di Liddo 59”28. 200 mx Heemskerk 2’12”90. 400 mx Pirozzi 4’41”92 Trombetti 4’44”71.
nei 50 sl in 22”22 facendo errori nella respirazione. Il bolognese si tuffa sicuro e convinto nella grande battaglie con i compagni di staffetta e trova in Bocchia (2° in 22”22, al mattino 22”17 nel passaggio ai 100) il pungolo nei 50. Fra un mese la verità... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Imperia 38; Bogliasco 27; Rapallo 25; Prato 23; Orizzonte 21; Cosenza 10; Roma 7; Firenze* 4. (*in A-2)
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SEMIFINALI (m.l.) Gara-3 (su 7) delle semifinali scudetto: Val Pusteria-Renon 4-1 (0-0, 1-0, 3-1, serie 2-1); Asiago-Milano 3-2 (0-1, 2-1, 1-0, s. 3-0). ● EBEL (m.l.) Bolzano a Linz per gara-5 (su 7) dei quarti di Ebel sul 2-2.
HOCKEY PISTA ●
CAMPIONATO (m.nan) La 22a: Cgc Viareggio-Breganze 6-2, CorreggioBassano 3-4, Matera-Follonica 4-8, Trissino-Forte 3-2, Giovinazzo-Prato 4-2, Pieve-Sarzana 10-4, LodiValdagno 6-3. Class.: Forte 54, Breganze e Cgc Viareggio 47, Valdagno 46, Bassano 41, Trissino 39, Follonica 30, Lodi 29, Pieve 28, Giovinazzo 24, Matera 23, Sarzana 19, Prato 8, Correggio 6.
IPPICA ●
IERI 14-3-7-4-12 A Bologna (m 2060): 1 Padania Zeta (2080 A. Gocciadoro); 2 Naxos; 3 Picolit; 4 Rublo dei Greppi; 5 Osiris d’Alfa; Tot.: 2,33; 1,71, 2,70, 3,37 (24,15). Quinté: n.v. Quarté: 695,50.Tris: 88,08. ● OGGI SI CORRE A Trotto: Napoli (14.35), Padova (14.45) e Montegiorgio (15.20). Galoppo: Milano (14.40), Roma (14.30) e Pisa (15).
JUDO ●
CENTRACCHIO (e.d.d.) Maria Centracchio (57) vince l’African Open a Casablanca, per il ranking olimpico.
PALLAMANO ●
PLAYOFF (an.gal.) La 2a. Gir.A: Pressano-Cassano Magnago 25-26; Bolzano-Trieste 34-26. Classifica: Bolzano 15; Pressano, Trieste 6; Cassano Magnago 3. Gir. B: CarpiEstense 38-24; Romagna-Ambra 19-17. Cl.: Romagna 15; Carpi 12; Ambra 3; Estense 0. Gir. C: Fasano-Fondi 29-25; Albatro-Dorica 30-23 (g. 12/3). Cl.: Fasano 15; Albatro 9; Fondi 6; Dorica 0.
PALLANUOTO ●
DONNE La penultima: PratoOrizzonte 7-7, Rapallo-Firenze 15-9, Padova-Messina 5-4, Cosenza-Sis Roma 10-8, Bogliasco-Imperia 8-10. Class.: Padova 46; Messina 41;
SPORT INVERNALI ●
FREESTYLE, BERTAGNA 5a A Silvaplana (Svi), nello sci slopestyle, Silvia Bertagna 5a. Uomini: 1. Stridsberg-Usterud (Nor); 28. SCHENK; 29. CANAL; 35. LASTEI; 38. SILVESTRI. Donne: 1. Sjaastad Christiansen (Nor); 5. BERTAGNA. ● SKICROSS Skicross di Coppa a Megeve (Fra). Uomini: 1. Chapuis (Fra); 16. THANEI. Donne: 1. Holmlund (Sve); 10. WOLFSGRUBER; 13. PIXNER. ● SNOWBOARD Slopestyle a Spindleruv Mlyn (R.Cec). Uomini: 1. Koch (Svi); 20. LAUZI; 29, MAFFEI. Donne: 1. Maas (Ola); 14. BARENGO.
VELA ● VOLVO RACE (r.ra.) L’equipaggio femminile di Team SCA ha vinto la In Port Race di Auckland.
TRIBUNALE DI FIRENZE FALLIMENTO N. 71/2010 BANDO D’ASTA IMMOBILIARE VENDITA CON INCANTO (SESTA ASTA) Il giorno 28 MAGGIO 2015, alle ore 12:30, dinanzi al Giudice Delegato Dott.ssa Isabella Mariani, nel suo Ufficio presso il nuovo Tribunale di Firenze in viale Guidoni 61, 4° piano, avrà luogo la vendita con incanto del seguente bene immobile posto nel Comune di Signa (FI), nello stato di fatto e di diritto in cui si trova e meglio descritto nelle perizie in atti: Lotto Unico: Unità immobiliare posta al piano secondo e terzo con accesso da via dei Colli n.c. 140/A e facente parte di un complesso immobiliare composto da tre abitazioni complessive. L’appartamento è composto da soggiorno, camera, cucina e bagno al piano secondo e con accesso da scala in legno dal soggiorno si accede al piano sottotetto dove sono ubicati un ampio spazio soggiorno dal quale si accede ad una camera e ad un bagno, il tutto per una superficie lorda complessiva di mq.132,40 oltre due terrazze una frontale e l’altra tergale di complessivi mq.17,32 ed una soffitta di mq.11,20 con altezza media di mt. 0,95 . Fanno parte della proprietà un garage al piano interrato con accesso a mezzo rampa carrabile a comune, una cantina ed un posto auto scoperto. Al Catasto Fabbricati del Comune di Signa (FI) il bene è distinto: - nel foglio di mappa 10 particella 509 sub. 3, categoria A/2, classe 3, consistenza vani 7,5, rendita € 542.28; - nel foglio di mappa 10 particella 509 sub. 5, categoria C/6, classe 5, consistenza 37 mq, rendita € 135,67; - nel foglio di mappa 10 particella 509 sub. 7, categoria C/6, classe 2, consistenza 11 mq., rendita € 25,00. La vendita avverrà alle seguenti condizioni: 1) prezzo base d’asta €. 160.000,00 2) aumento minimo €. 2.500,00 4) deposito per cauzione 10% €. 16.000,00. La vendita è soggetta ad Imposta di registro, nonché ad imposte ipotecarie e catastali,come previsto dalla legge. Coloro che intendono partecipare all’incanto dovranno depositare presso la Cancelleria Fallimentare, entro le ore 12 del giorno precedente l’udienza di vendita, domanda in carta bollata accompagnata dal deposito della somma sopra determinata per cauzione a mezzo assegni circolari N.T. intestati a: Fallimento N. 71/2010. L’aggiudicatario dovrà versare il residuo prezzo a mani del Cancelliere entro il termine di giorni 60 dalla provvisoria aggiudicazione, a mezzo di assegni circolari N.T. intestati a: Fallimento N. 71/2010. Migliori informazioni presso la Cancelleria Fallimentare o sul sito internet www.astegiudiziarie.it, www.tribunale.firenze.it, www.asteimmobili.it, www.portaleaste.com, www.publicomonline.it, www.astalegale.net o presso il Curatore Dr.ssa Daniela Moroni con studio in Firenze, Borgo Pinti 80 (fax 055 24.79.811 - tel. 055 24.59.51). Firenze, 19/11/2014 Il Direttore Amministrativo
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DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
REDATTORE/REDATTRICE
www.piccoliannunci.rcs.it agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l’agenzia:
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DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Gabanelli ci fece una serata su Rai 3 con Report.
IL FATTO DEL GIORNO IL CARROCCIO PERDE PEZZI
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E sull’euro? Sull’euro, no: Salvini grida continuamente contro l’euro, Tosi invece dice che queste intemerate antieuropee sono baggianate, e in Europa, con la moneta unica, ci vuole restare.
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Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, 45 anni, ieri alla convention della sua fondazione «Ricostruiamo il Paese» ANSA
Ma la divisione nella Lega farà nascere a destra qualcosa di interessante? 1Tosi si candiderà contro Salvini alle Regionali del Veneto In futuro potrebbe allearsi con Berlusconi e sfidare Renzi
di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Flavio Tosi, sindaco di Verona e fino a pochi giorni fa cavallo di razza della Lega, si candida a governatore del Veneto contro il governatore uscente, e cavallo di razza leghista, Luca Zaia. E contro Matteo Salvini, segretario padrone del Carroccio, che pochi giorni fa lo ha buttato fuori dal partito per contrasti a quanto pare insanabili. Eravamo tutti sicurissimi che Tosi si sarebbe candidato, e ieri il nostro uomo lo ha annunciato una volta per tut-
te: «La decisione che abbiamo preso, ora che politicamente siamo uomini liberi perché qualcuno ha forzato la mano e ha fatto una scelta diversa, con stima e affetto e grazie all’apporto degli amici, è che siamo qui per candidarci a governatore della Regione Veneto». Poi gli sono venute le lacrime agli occhi: «Dopo 25 anni sono pagine difficili da chiudere... Però è anche vero che le cose nella Lega sono cambiate, non c’e più la Lega di Miglio o quella del vero Bossi». Chiusura col saluto agli «amici leghisti: quando uno crede a quegli ideali, dopo venticinque anni passati in Lega, continua a credere in
NOTIZIE TASCABILI DOPO L’ANNUNCIO A SORPRESA DI BERGOGLIO
A Roma per il Giubileo del 2000 sono arrivati 67 milioni di persone ANSA
quegli ideali. Io sono rimasto in Lega sempre: oggi Verona è la più grande città governata dal centro-destra».
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Quali ideali? Mah, suppongo, il federalismo, soprattutto. Perché di secessione, ormai, non parla più nessuno e Tosi non ci ha mai creduto. Il segretario Salvini ha battuto il Sud, dove lo accreditano di qualche punto percentuale, e anche “l’uomo libero” Flavio Tosi ha battuto il Sud, a nome della sua fondazione, andando in Sicilia e Calabria e beccandosi l’accusa di trescare con la ’ndrangheta. La
Com’è che i due si sono separati? Tosi farà un partito a sé? E ha qualche probabilità di esistere fuori dal Carroccio? È una lunga storia. Tosi, all’interno della Lega, ha avuto da sempre una posizione sua, un’immagine sua, consensi suoi. Bossi lo detestava e tentò di ridurlo al silenzio nel 2011, proibendogli di parlare e cercando di impedirgli le liste civiche. Dovette rassegnarsi, perché l’uomo era troppo forte. Lo dicono i numeri: eletto sindaco a Verona per due volte e sempre al primo turno, 80 mila preferenze alle ultime Europee, una rete vasta di rapporti specialmente con il mondo bancario. Ha messo in piedi questa fondazione, «Ricostruiamo il Paese» (si chiama così anche la convention veronese da cui ieri ha dato l’annuncio), e batte la penisola propagandandola e cercando consensi e alleanze con i sindaci e i vari potentati locali. I nemici leghisti lo accusano di essere un democristiano mascherato, e lui gli dà ragione: «La Dc, a parte le degenerazioni finali, fece grandi l’Italia e il Veneto». Si distingue dal resto della Lega per le posizioni moderate: non è mai stato secessionista, ha invitato Napo-
LA CHIAVE
Il sindaco di Verona è un moderato, federalista e contrario all’uscita dall’euro Il governatore Zaia resta favorito sulla dem Moretti, però adesso l’elezione è meno scontata
litano a Verona, lo stesso nome della sua fondazione, con quel richiamo al «Paese», non è affatto leghista. Adesso la separazione è avvenuta ancora una volta sulla questione delle liste civiche e della fondazione: Tosi avrebbe rinunciato a correre per la presidenza della Regione, ma in cambio voleva appoggiare il governatore Zaia dall’esterno, con delle formazioni sue, sparse sul territorio. Grazie a questo avrebbe avuto più potere nel condizionare il governatore e piazzare suoi uomini nei posti chiave. Salvini e Zaia hanno detto di no e lo hanno espulso.
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Mossa azzardata? Abbastanza azzardata, perché Tosi è un formidabile collettore di voti. I sondaggi danno ancora Zaia in testa e la Moretti, candidata dei Democratici, al secondo posto e parecchio distanziata. Zaia si colloca in una forbice compresa tra il 5 e il 10%. Nonostante questo, e nonostante Salvini abbia detto che Zaia vincerebbe anche contro Gesù Bambino, un minimo di rischio rimane. In ogni caso, la spaccatura nella Lega fa nascere a destra qualcosa di interessante.
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Che cosa? Ci sono rapporti stretti tra il movimento fondato da Corrado Passera (Italia unica) e Tosi. I due si sono scambiati forti attestati di stima, anche pubblicamente. Passera ha i soldi, ma al momento vale poco più dello zero per cento. Invece possono portare qualcosa a Tosi, Casini e Alfano, che sul punto si sono già sbilanciati (il capo dell’Ncd ha definito Salvini «destra estrema»): in Veneto appoggeranno il sindaco di Verona. In lontananza si intravede però un movimento ancora più consistente: Berlusconi potrebbe decidere di mollare Salvini e mettersi con il transfuga leghista. Il segretario del Carroccio non fa che insultare l’uomo di Arcore e pretende di essere obbedito. Tosi invece è, come tutti i democristiani, un ammaliatore. Brunetta gli ha già detto: «Meglio stare con te che con Zaia». Potrebbe essere Flavio Tosi l’aggregatore del centrodestra?
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AL FORUM DI CERNOBBIO
Padoan sicuro «Niente relax Opportunità per la ripresa»
Il ministro delle Finanze Padoan ANSA
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a ripresa è a portata di mano e l’Italia ha l’opportunità di coglierla. C’è aria di ritrovato ottimismo, complice il recente avvio del Quantitative Easing della Bce, al workshop Ambrosetti di Cernobbio, e gli ospiti speciali Pier Carlo Padoan e Ignazio Visco ieri l’hanno descritto con una lingua comune. Per il ministro dell’Economia «c’è una finestra di opportunità macroeconomica molto ampia» che può esaurirsi o avviare un crescita, a seconda di come si muoverà il governo Renzi. Di certo, assicura Padoan, «quello che non si respira nel governo è un clima di rilassamento»: «Due cose non bisogna fare: peccare di eccesso di ottimismo e non cogliere gli incentivi a fare le riforme». Il governatore di Bankitalia è andato a ruota: «C’è un ottimismo nuovo che non c’era fino a poche settimane fa». Poi, da parte sua, la conferma delle stime di crescita del Pil: oltre lo 0,5% quest’anno e sopra l’1,5% nel 2016. Lì a Cernobbio, dallo stesso palco, si è discusso parecchio anche di Grecia attraverso una proposta del ministro delle Finanze ellenico: al Forum Ambrosetti Yanis Varoufakis ha parlato di un possibile Quantitative Easing lanciato dalla Banca centrale degli investimenti, che meglio possa rilanciare la ripresa, sostenuto da acquisti della Bce. E il suo nome potrebbe essere «piano Merkel», ha ironicamente ribadito. «Improvvisamente si comprerebbe un solo pezzo di carta con rating “tripla A” senza doversi preoccupare dei diversi titoli di Stato», l’aggiunta di Varoufakis, critico pure sullo statuto della Bce: «L’hanno scritto i tedeschi».
L’EX SEGRETARIO
IL SEGRETARIO FIOM E L’ALTERNATIVA A SINISTRA
Bersani all’attacco «Non esco dal Pd Si cambi l’Italicum»
Landini lancia la sua Coalizione sociale «Il governo viola i diritti dei cittadini»
● «Noi siamo sempre con l’idea di stare con tutti i piedi nel Pd. A chi ci dice “se non siete d’accordo andate fuori”, io rispondo “no, vai fuori tu, che questa è casa mia”». Così Pierluigi Bersani è intervenuto all’assemblea di Area riformista a Bologna. E sull’Italicum: «Così non voto, ma sono convinto che ci sarà disponibilità al dialogo».
Maurizio Landini, 53 anni LAPRESSE
MONITO DI FRANCESCO
VENTO E NUBIFRAGI
Giubileo, la ricetta di Marino : «No a grandi opere, più treni»
Il Papa ai prof: Torna la pioggia «Fate un bel lavoro Allerta meteo ma è malpagato» al Centro-nord
● Il giorno dopo il clamoroso annuncio di Papa Francesco, Roma inizia a prepararsi all’imminente Giubileo straordinario. Spiega il sindaco Ignazio Marino: «È un evento che farà fare un grande balzo in avanti al Pil di Roma. Ora tutti si concentrano sulle centinaia di milioni di euro per migliorare viabilità e infrastrutture, ma non pensano ai miliardi di euro che arriveranno per le decine di milioni di persone che si sposteranno nella nostra città». Il tempo è pochissimo, quindi «più che a grandi opere dobbiamo pensare ad una grande organizzazione». Il Campidoglio punta dunque a migliorare trasporti, i treni in particolare, bagni pubblici, percorsi pedonali e ciclistici verso San Pietro. «I romani danno il meglio nelle grandi sfide», ha concluso Marino.
● «Fare l’insegnante è un lavoro bellissimo, ma malpagato». E ancora: «Per i contenuti basta un pc, per capire l’armonia nella società un buon insegnante». Il Papa ha raccolto applausi nell’incontro con la Uciim, associazione cattolica di dirigenti e insegnanti. E ha disegnato il sogno di una scuola dalle porte «spalancate»: «Curi gli studenti stranieri e disagiati».
● Ritorna la pioggia. Da questa mattina un’area di bassa pressione darà vita a temporali con venti forti al Centro-nord, con qualche nevicata sul Piemonte meridionale e sull’entroterra ligure. La Protezione Civile ha emesso dunque un nuovo avviso di condizioni meteo avverse — in particolare nubifragi — su Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia
● Debutto col botto per Maurizio Landini che nel presentare la sua «Coalizione sociale», alternativa alla sinistra di Renzi, si scaglia senza tanti giri di parole contro il Pd. Nel suo discorso il segretario della Fiom ha detto: «Siamo di fronte a una novità assoluta: non è mai successo prima che il governo cancellasse dei diritti senza un confronto con le associazioni sindacali e le persone interessate. Noi difendiamo i diritti di cittadinanza a partire da quello del lavoro, non solo quello salariato, ma in tutte le forme. Parte del Pd ha votato per l’abolizione dello Statuto dei lavoratori, siamo di fronte processo di fortissima svalorizzazione del lavoro». E ovviamente dal lavoro Landini vuole ripartire con la sua coalizione, che non è un «partito politico, non conosco proprio questa parola», ha concluso scherzando.
I DATI DEL 2014
Emissioni di Co2: stop alla crescita dopo 40 anni Alberi caduti in Versilia ANSA Romagna, Sardegna e alto Lazio e in serata anche sulla Sicilia. Il maltempo, che porterà anche temperature più basse, continuerà almeno fino a domattina, risparmiando per il momento il Sud della Penisola.
● Per la prima volta in 40 anni le emissioni globali di anidride carbonica si sono stabilizzate. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, nel 2014 sono state emesse 32 gigatonnellate, come nel 2013. Ma secondo gli esperti dell’Ipcc, per rallentare il surriscaldamento della Terra occorre tagliare le emissioni almeno del 40% entro il 2050.
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DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Maxi ciclone nel Pacifico «Decine di morti e danni»
A ROMA: È GRAVE
1Vento a 270 km e pioggia torrenziale, devastate le isole di Vanuatu
L’Unicef: «Almeno 130 mila persone hanno urgente bisogno di aiuto»
Gioca con l’amichetto in un campo rom Bimba accoltellata
Francesco Rizzo
N
elle immagini digitali del meteo della Cnn, appare come un vortice rosso e minaccioso: si chiama Pam, è un ciclone di categoria 5, il più devastante secondo la scala Saffir-Simpson e si è abbattuto su Vanuatu, uno stato composto da 83 isole (65 abitate) a est dell’Australia. E quel vortice rosso sta lasciando una ferita profonda nell’Oceano Pacifico: 44 morti soltanto nella provincia nord-orientale di Penama, secondo una prima stima dell’Onu, che calcola 2 miliardi di dollari di danni; «almeno 130 mila persone con urgente bisogno di assistenza umanitaria, tra cui ben 54 mila bambini», per l’Unicef, in un Paese con 258 mila abitanti. Si teme possa trattarsi della peggior catastrofe naturale della storia del Pacifico. Il ciclone Pam ha sconvolto un paradiso naturale (e fiscale) che vive di agricoltura, pesca e turismo, con venti fino a 270 km orari (il picco nelle primissime ore di ieri) e piogge torrenziali, smottamenti e mareggiate. Secondo l’ong umanitaria
Il campo rom di Castel Romano, all’estrema periferia della Capitale
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Un’immagine dei danni causati dal ciclone Pam, che ha devastato l’arcipelago di Vanuatu, nel Pacifico REUTERS
World Vision, nelle isole più piccole dell’arcipelago la popolazione è isolata, senza acqua potabile nè possibilità di comunicare. Nella capitale, Port Vila, manca la luce. Chi può, trova rifugio nelle scuole e nei centri comunitari. Il presidente Baldwin Lonsdale ha chiesto aiuto alla comunità internazionale: la Ue invierà un milione di euro.
«TERRIFICANTE» Le immagini che arrivano dall’arcipelago mostrano case scoperchiate o abbattute, strade allagate, linee elettriche abbattute e alberi spezzati. Ma colpiscono di più le parole dei testimoni: «Il vento era terrificante, non posso immaginare il destino di chi non aveva da proteggersi sotto quel vento», dice Michael Wol-
fe, direttore locale dell’Ong Wolrd Vision. Ironicamente Vanuatu — che dal 2006 segnala le conseguenze tangibili dell’effetto serra sulle proprie isole — era stata votata da Lonely Planet, pochi anni fa, come «Paese più felice del mondo». Ma intanto il vortice rosso di Pam si sposta verso la Nuova Zelanda. © RIPRODUZIONE RISERVATA
robabilmente una banale lite tra bambini, un gioco pericoloso finito male che ora rischia di trasformarsi in una tragedia. Venerdì pomeriggio, una bambina di 11 anni del campo rom di Castel Romano, periferia estrema della Capitale, è rimasta accoltellata al torace da un amichetto ed è stata portata alla clinica Sant’Anna di Pomezia, dove i medici l’hanno sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per una lesione al polmone. La ferita con un coltello da cucina mentre giocavano insieme nel campo, con gli altri due fratellini del bambino: non è chiaro cosa sia successo, poi è spuntato il coltello. Dopo l’intervento la piccola è stata trasferita all’ospeda-
le pediatrico Bambino Gesù, ma le sue condizioni restano critiche. Al momento è ricoverata nel reparto terapia intensiva, è sedata e ha un polmone perforato: la profonda ferita però, fortunatamente, non ha toccato il cuore. L’INDAGINE Mentre monta la polemica sui campi rom, ieri pomeriggio è andata a trovare la piccola anche l’assessore alle Politiche sociali del Campidoglio, Francesca Danese: «I bimbi non devono giocare mai con i coltelli e i campi vanno sicuramente superati». I carabinieri di Pomezia stanno cercando di ricostruire la dinamica e hanno subito identificato la madre del ragazzino: è una ragazza bosniaca, che potrebbe rispondere di lesioni gravissime e abbandono di minori.
La crisi ci ha cambiato la dieta Mai mangiato così poco pane
RICONOSCIUTO IN FRANCIA IL BABY-KILLER DELL’ISIS
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● I ragazzi della scuola Vauquelin di Tolosa sono convinti: il ragazzino che in un recente video dell’Isis uccide un ostaggio arabo israeliano di 19 anni si chiama Ryan e sarebbe sparito dalla scuola un anno fa. La polizia sta ancora indagando ma il ragazzino descritto come un «bravo alunno», potrebbe essere il
a crisi ci ha cambiato la vita, ha capovolto perfino la tavola. Mentre crescevano disoccupazione e spread, calavano gli acquisti dei prodotti della cara vecchia dieta mediterranea, dall’olio al vino, dall’ortofrutta fino al pane, sceso al minimo dall’unità d’Italia. Insomma, questi tempi duri hanno modificato geneticamente i consumi italici, anche se per quest’anno è attesa una ripresina, dopo che gli acquisti alimentari del 2014 erano tornati sui minimi del 1981. Ad analizzare la nostra «spending» del cibo dal 2008 è stata ieri la Coldiretti: ha registrato il crollo più acuto nell’olio di oliva, con acquisti in calo del 25% e consumi a persona scesi nel 2014 a 9,2 chili all’anno. Poi il vino, giù del 19%. E c’è da preoccuparsi a leggere i numeri per frutta e
Olio (dal 2008 giù del 25%) e pane, ingredienti della dieta mediterranea
verdura fresca: con un -7%, consumi fermi a poco più di 130 chili all’anno, ovvero non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 consigliati dall’Oms. E la Coldiretti aggiunge che solo il 18% della popolazione sopra i 3 anni consuma almeno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno.
RISCHIO OBESI Ne mangiamo ancora come nessuno, ma è in calo anche la pasta: circa 26 chili all’anno a persona (3 volte più che negli Usa). Dimezzato pure il pane, precipitato nel 2014 al minimo storico con circa 90 grammi, due fettine massimo, a persona. Il tutto, sommato, disegna un futuro fosco per la salute visto che la dieta mediterranea è sempre stata un elisir di lunga vita: pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e un sano bicchiere di vino hanno reso gli italiani tra i più longevi del mondo, 79,8 anni di vita media per gli uomini, 84,8 per le donne. Ma la situazione può cambiare in futuro anche per via di certe cattive abitudini dei più giovani: ormai è sovrappeso quasi un terzo dei bimbi. cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli ex compagni di classe: «Il bimbo jihadista è Ryan»
È IN VENDITA IL GIGANTE DEI CASTELLI ● Avete 30 milioni di euro? Potete acquistare il castello di Castellina in Chianti (Siena): sarebbe, tra quelli in vendita, il più grande al mondo. Del resto, ha “solo” 115 camere.
Il piccolo jihadista nel video ANSA
figliastro di Sabri Essid, lo jihadista adulto che compare nel video accanto a Ryan. Intanto in Siria le forze irachene rimandano l’ultimo assalto per strappare Tikrit alle forze del Califfato, mentre in Libia sono cominciati gli scontri fra l’Isis e le milizie libiche che tentano di entrare a Sirte. Per risolvere la situazione in Libia l’Italia preme perché il Paese torni sotto un governo di unità nazionale. Ma, intanto, da fine marzo, scatterà un piano di addestramento antiterrorismo degli agenti impiegati nei servizi di controllo del territorio. L’Isis, dal canto suo, pensa a monetizzare: reperti archeologici depredati in Siria e Iraq sono comparsi in vendita su eBay. Ma c’è la conferma: le statue distrutte dallo Stato Islamico nel Museo Ninawa a Mosul erano dei falsi.
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DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
INTERPRETO DUE DONNE OPPOSTE, OGNUNA CON LE SUE FRAGILITĂ€
Miriam Leone, 30 anni il 14 aprile, è di Catania. Ăˆ stata Miss Italia 2008 LAPRESSE
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SHOWBIZ LA GIORNATA CELEBRATA IN TUTTO IL MONDO
RISPETTO IL MIO CORPO, NON L’HO MAI USATO COME UN BANCOMAT MIRIAM LEONE ATTRICE La festa dedicata al “Pi Greco� in una scuola di Pontedera (Pi) ANSA
L’anima ribelle di Miriam Amo le scelte sbagliate
1La Leone è La Dama Velata su Rai 1 e tra i protagonisti di 1992 su Sky
Ho sempre lasciato il certo per l’incerto: mi fido soltanto di me stessa Elisabetta Esposito
ÂŤH
o sempre lasciato il certo per l’incerto. Ăˆ qualcosa che mi fa sentire viva. Del resto siamo capitati in un mondo in cui regna la precarietĂ , tanto vale vederla come un’occasione, no?Âť. Miriam Leone, 30 anni il 14 aprile, le sue occasioni le ha sfruttate sempre al meglio: dalla corona di Miss Italia conquistata nel 2008, a Unomattina, fino al debutto da attrice. Tre film importanti alle spalle, uno con Fabio Volo che aspetta di uscire (La grande seduzione), ma soprattutto tanta fiction di qualitĂ . MartedĂŹ su Rai 1 l’ex madrina del Giro sarĂ la protagonista de La Dama Velata, sei serate tra mistery e melò per raccontare la storia di una donna, Clara, stretta nelle regole di fine Ottocento. Il 24 marzo, Miriam arriverĂ su Sky con l’atteso 1992 su Tangentopoli. E il mese prossimo inizierĂ a girare Non uccidere, serie in 10 episodi con set a Torino per Rai 3, in cui diventerĂ una poliziotta.
Partiamo dalla sua Dama. ÂŤClara si ribella alle convenzioni del mondo patriarcale, cerca di
non farsi guidare nelle scelte, porta avanti una rivoluzione con dolcezza e amore come solo le donne sanno fare. Io ho avuto la fortuna di nascere in quest’epoca e in questa parte del mondo, cosĂŹ ho potuto vivere la mia vita in modo libero. Ma anch’io mi sento una ribelle. Sono andata via da Catania con una carriera universitaria praticamente giĂ servita, poi ho lasciato un lavoro ben pagato su Rai 1... Ma quando davanti a una scelta apparentemente assurda mi sento dire “che sei matta?â€?, state certi che io vado in quella direzione. Vuol dire che è la direzione che porta alla vera Miriam, quindi quella giustaÂť. Dalla Dama Velata alla mezza velina di ÂŤ1992Âť il salto è grosso. ÂŤSono due personaggi opposti ma con le loro fragilitĂ . In 1992 sono una soubrette, Veronica, che si vende per fare carriera. Sembra una banalitĂ , ma la sfida è mostrare la sua profonditĂ , la sua ricerca malata di amore. Ăˆ un antieroe che usa il suo corpo e ama essere esibitaÂť. Anche lei ha dovuto esibire il suo corpo sul set. Ăˆ stato imbarazzante? ÂŤMolto, ma certe scene erano ne-
cessarie: il corpo è la merce di scambio di Veronica per la sua scalata verso il nulla. Io ho un buon rapporto con il mio, per questo non l’ho mai utilizzato come un bancomat. Ho vissuto sempre cercando la mia autonomia: se voglio andare a cena ci vado, non ho bisogno di qualcuno che mi ci portiÂť. Prima parlava della “vera Miriamâ€?. ÂŤSĂŹ, la vera Miriam è un’attrice. Non è una brava universitaria, non è una miss, non è una conduttrice. Io sono un’attrice. Ho sempre sentito questa cosa dentro, da quando ero bambina, ma davanti a sogni del genere fai quasi fatica ad ammetterlo, anche a te stessa. Poi senti una voce interiore che ti parla, tipo Birdman... E prima ti chiama una volta a settimana, poi due, poi ogni giorno, alla fine non era possibile non seguirlaÂť. Il 14 aprile compirĂ 30 anni. ÂŤBilancio? Beh, positivo! Negli ultimi anni la mia vita è cambiata talmente tante volte... Ma adesso mi sento meno inquieta e mi fido piĂš di me stessa. Ho gambe piĂš forti e testa piĂš leggeraÂť. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
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La Luna rende realizzabili i vostri piani domenicali, privati e lavorativi. E agevola un eventuale viaggio o gita. Aria di fantasia a sud dell’ombelico.
Domenica OK per incassare e/o spendere bene. Il vostro impegno vi premia, l’umore tenebroso porta sfighissima: evitate. C’è concretezza suina, però.
Stanchezza, forse mancanza di sonno e fatica caratterizzano la domenica. Affari e Pr in pole position, ma fornicazione e sentimenti in sfig position.
Le idee confuse e i dubbi non aiutano certo a fronteggiare gli ostacoli. Anzi. Forse attenervi alla routine è l’unica cosa utile da fare. L’ormone balla.
La Luna bella e liscia vi porta successi pubblici e soddisfazioni private. Il vostro umore è al top, la forma fisica in ripresa, prodigo il sudombelico.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
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Adottate un metodo preciso e non drammatizzate le possibili rogne: in questo modo sfangherete la Luna minacciosina. Fornicazione senza brio.
Lavoro e svaghi vi procurano soddisfazioni. Ma potreste tostare gli zebedei alla gente col grill della polemica. Pure nelle suine intimitĂ : no!
Spese e risparmi si alternano e un po’ di ansia ve la dà nno. Tutto però volge al bello, tranqui, anche nel lavoro. Però, fornicate con piÚ concentrazione.
Luna utile a mettervi in risalto nel lavoro: la vostra scalata è in atto, ma non è scevra di tagli e rinunce. Pure suine, probabilmente. Ma passeggere.
Problemi sul set Il ciak di Bond si ripete a Roma � Imprevisto sul set di Spectre, nuovo film della saga di James Bond che ha fatto tappa a Roma: martedÏ verranno girate nuovamente alcune scene di inseguimento tra le auto realizzate su via Nomentana la scorsa settimana. La via sarà chiusa al traffico dalle 22.30. Necessità legata a motivi tecnici — spiega la produzione — non sappiamo se dovuti a un errore umano, a un obiettivo non collimato, a una macchina che non ha funzionato. In realtà il set riapre oggi: previste riprese con gli elicotteri a San Pancrazio. MartedÏ non ci saranno nÊ Daniel Craig in auto salirà una controfigura nÊ il regista Sam Mendes. Il film esce il 6 novembre.
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE La domenica pesa. Un cicinÏn troppo. Non è che stia per capitare chissà che cosa, ci sono solo impicci e malavoglia. L’amor c’è, la fornicazione di piÚ.
NUOVI INSEGUIMENTI
Il fatto di dover sgobbare da soli vi fan forse godere poco la domenica. Ma in fatto di fornicazione siete iper reattivi: you don’t vi smentit never.
Tirate e oggi farete centro in ogni porta (o quasi). Siete succulenti agli occhi di sponsor, capi e gente comune. E pure muy anelati suinamente. Contenti?
Una festa per il “Pi Grecoâ€? Un numero pieno di segreti â—? Alle 9 e 26 minuti e 53 secondi di ieri, 14 marzo 2015, è accaduto qualcosa che non avveniva dal 1915: l’allineamento delle cifre di data e ora era 3,141592653. Ovvero, le prime cifre della costante matematica detta ÂŤPi GrecoÂť (di cui finora conosciamo i primi dieci bilioni di numeri), il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. E ieri si è celebrato in tutto il mondo, come ogni 14 marzo, la festa del Pi Greco, nata nel 1988 negli Usa. Quando sarĂ il prossimo allineamento? Basta aspettare il 2115.
IL CONCERTO A MILANO A PORDENONE
Expo, alla vigilia Luis Sepulveda Bocelli e la Scala resta in ospedale insieme in piazza Ma sta meglio � Il 30 aprile, la sera prima dell’inaugurazione ufficiale dell’Expo a Milano, ci sarà un concerto in piazza Duomo con Andrea Bocelli e il Coro e l’Orchestra della Scala. Visto che il giorno dopo l’orchestra sarà impegnata nella prima della Turandot in teatro, con Mattarella e Renzi, daranno manforte all’ensemble gli alunni dell’Accademia scaligera.
VENDUTO A PARIGI UN FUMETTO DEL 1971
Tavola di Asterix all’asta per Hebdo: 150 mila euro ai parenti delle vittime � Sono pazzi questi dell’Isis, direbbe Asterix. Che, se non altro, aiuta con le donazioni. Una tavola originale del fumetto francese (nella foto) è stata battuta all’asta ieri a Parigi per 150 mila euro, denaro che andrà interamente alle famiglie delle vittime dell’attentato jihadista contro la rivista satirica Charlie Hebdo. Il fumetto risale al 1971 ed era quotato fino a 200 mila euro.
LO SPORT IN TV
ÂŤWILD - OLTRE NATURAÂť
COSĂŒ MYERS UNISCE SPORT E AVVENTURA La strana coppia formata da Fiammetta Cicogna-Carlton Myers per un programma che mescola natura e sport. Fiammetta racconta storie di persone che hanno deciso di vivere al contatto con gli animali feroci, in terra e in mare, come Pete Bethune e la sua squadra di pronto intervento; Carlton intervista i campioni di varie discipline per scoprire il rapporto tra lo sport e il mondo animale. DA VEDERE STASERA SU ITALIA 1 ALLE 20.30
� Migliorano le condizioni del 65enne scrittore cileno Luis Sepulveda, che da venerdÏ sera è ricoverato per una sospetta polmonite a Pordenone, dove era ospite del Festival Dedica. Non è stata ancora stabilita una data per le sue dimissioni, dovendo essere sottoposto alle terapie e ai controlli del caso, precisano tuttavia gli organizzatori del festival.
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DOMENICA 15 MARZO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA