La Gazzetta dello Sport (03-16-2015)

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lunedì 16 marzo 2015 anno 119 - numero 63 euro 1,40

ORE 19: I ROSSONERI A FIRENZE

IL NAPOLI E’ A RISCHIO CHAMPIONS

Alta tensione Pippo Galliani va a cena e nel menù c’è Sarri

L’infinito Toni ribalta Benitez e l’Eurocorsa Roma e Lazio: a voi!

Inzaghi è all’ennesimo bivio: «Le voci sul futuro? Io mi fido del Milan, con me non può bluffare»

Festa Verona con doppietta. Oggi Garcia con la Samp per blindare il 2° posto, Pioli a Torino per il 3° solitario

PASOTTO, SARDELLI A PAGINA 12

ALLE PAGINE 8-11 E 14-15

34

COL CESENA SOLO 1-1

MERCEDES MARZIANA DIETRO C’E’ VETTEL IN ROSSO SPERANZA

Altra prova deludente dei nerazzurri che subiscono il gol di Defrel e soffrono contro i romagnoli. Al pari di Palacio segue il festival degli errori. Il tecnico sconfortato: «Addio terzo posto, pensavo di fare di più»

Hamilton vince il GP d’Australia davanti a Rosberg. Sebastian è terzo e ora sogna

INTER

ALLIEVI, CORTINOVIS, IANIERI, PERNA DA PAG. 34 A PAG. 37

LA RESA DEL MANCIO

IL COMMENTO di Umberto Zapelloni 23

FERRARI CONTENTA MA NON TROPPO Il podio di Vettel vuol dire fiducia. Niente di più. Possiamo davvero sostenere che la Ferrari, al traguardo con 34”5 di ritardo da Hamilton, sia finalmente tornata? La risposta è no. Al massimo possiamo affermare che la Ferrari ha invertito la rotta e sta cercando di ritornare protagonista.

BIANCHI, BIANCHIN, BREGA, CENITI, DALLA VITE, TAIDELLI DA PAGINA 2 A PAGINA 6

L'ARTICOLO A PAGINA 23

L’ANALISI di Fabio Licari

38

23

CONDOR QUINTANA RE NELLA TORMENTA NIBALI FUORI CAUSA

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50 3 1 6>

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

UN’USCITA CHE PREOCCUPA Non c’è il rischio di annoiarsi, almeno. Il Napoli fa di tutto per rendere avvincente la rincorsa alla Champions con i suoi errori. L’Inter dà il suo meglio per non sfuggire al testa a testa con il Milan: il senso della resa di Mancini preoccupa più dello stesso deludente 1-1.

Roberto Mancini, 50 anni. ha sostituito Mazzarri ANSA

L'ARTICOLO A PAGINA 23

Tirreno-Adriatico: sul Terminillo tappa e maglia al colombiano, k.o. pure Contador

MERCOLEDI’ CHAMPIONS DIFESA PIU’ COPERTA COL 3-5-2. CON O SENZA PIRLO

ALLEGRI VARA FORT JUVE A DORTMUND

Massimiliano Allegri, 47 anni, insegue la qualificazione ai quarti

BERGONZINI, GRAZIANO A PAGINA 17 GIALANELLA, GHISALBERTI ALLE PAGINE 38-39

RISULTATI & CLASSIFICA 27a GIORNATA

SABATO CAGLIARI-EMPOLI PALERMO-JUVENTUS IERI ATALANTA-UDINESE GENOA-CHIEVO INTER-CESENA SASSUOLO-PARMA VERONA-NAPOLI OGGI FIORENTINA-MILAN (1-1) ORE 19 TORINO-LAZIO (1-2) ORE 19 ROMA-SAMPDORIA (0-0) ORE 21

0-0 0-2 1-1 4-1 2-0

JUVENTUS ROMA* LAZIO* NAPOLI FIORENTINA* SAMPDORIA* GENOA* INTER TORINO* MILAN*

35 32 32 32 30 29 25 21 21 9

64 50 46 46 42 42 37 37 36 35

PALERMO UDINESE* SASSUOLO VERONA EMPOLI CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA** (-3)

*Una partita in meno **Due partite in meno.

1-1 0-1

DA NON PERDERE ORE 22.05

«Senza Appello» con Donadoni e Tacconi

w

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI I tifosi scaligeri hanno dato del ciccione a Benitez. Il Verona verrà squalificato per 2 turni: discriminazione alimentare.

1 Il Psg cade a Bordeaux Ibra perde le staffe «Francia paese di m...» DE CALO’ PAG. 23, GRANDESSO PAG. 25

2 Collina fischia sui blocchi «Vanno puniti: non si va contro un avversario» INTERVENTO DI PIERLUIGI COLLINA A PAG. 21

3 Slalom: super Razzoli 2° Short track: Fontana fa 5 Biathlon: Oberhofer bronzo CRIVELLI, BUONGIOVANNI, MOLINARO PAG 45-47


2

Serie A R 27a giornata

1 1

INTER

CESENA

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Defrel (C) al 30’ p.t.; Palacio (I) al 3’ s.t. INTER (4-3-1-2) Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Andreolli, Dodò (dal 17’ s.t. Santon); Guarin, Medel, Kuzmanovic (dal 1’ s.t. Podolski); Shaqiri (dal 24’ p.t. Kovacic); Icardi, Palacio. PANCHINA Carrizo, Berni, Campagnaro, Obi, Felipe, Puscas, Brozovic, Hernanes. ALLENATORE Mancini ESPULSI nessuno AMMONITI Ranocchia per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO MEDIO 51,8 METRI CESENA (4-3-1-2) Leali; Magnusson, Krajinc, Capelli, Perico; De Feudis (dal 28’ s.t. Pulzetti), Mudingayi (dal 35’ s.t. Cascione), Giorgi; Carbonero; Djuric (dal 35’ s.t. Rodriguez), Defrel. PANCHINA Agliardi, Bressan, Nica, Brienza, Volta, Succi, Gaiola, Moncini. ALLENATORE Di Carlo ESPULSI nessuno AMMONITI Defrel per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 METRI

PRIMO TEMPO 6’ Sinistro a giro di D’Ambrosio: pallone a lato 14’ Guarin crossa per Kuzmanovic: l’incornata è fuori 17’ D’Ambrosio fotocopia la conclusione di 11 minuti prima, ma il sinistro è ancora impreciso 24’ Shaqiri esce per contrattura, lo sostituisce Kovacic 30’ Cesena in vantaggio! Carbonero in profondità per Defrel, che con un pallonetto in acrobazia batte Handanovic 34’ Gran botta di Guarin dalla distanza, la palla finisce a lato non di molto 37’ Guarin da sinistra serve in area: Kuzmanovic tira a colpo sicuro, ma la conclusione è respinta da Magnusson 46’ Defrel si libera in area, ma il suo sinistro a rientrare è fuori misura

SECONDO TEMPO 1’ Defrel per Djuric, che in area per poco manca la deviazione 3’ Annullato gol a Icardi in acrobatica rovesciata (fot) per un fuorigioco che non c’è. 3’ Il pareggio dell’Inter! Icardi da destra per Palacio, che sul primo palo brucia tutti 6’ Defrel solo davanti a Handanovic, che gli ruba palla in uscita bassa 10’ Palo di Podolski con tiro dal limite, deviato da un cesenate 30’ Diagonale di Icardi: la palla attraversa tutto lo specchio. A seguire botta di Podolski: Leali coi pugni

ARBITRO Gervasoni di Mantova NOTE Spettatori 24.589; abbonati, incasso e quota non comunicati. Tiri in porta 6 (1 palo)-3. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 4-2. Angoli 7-2. Recuperi: 1’ p.t., 3’ s.t.

31’ Palacio da sinistra in area per Podolski, che buca la palla e fallisce così una facile occasione

Anche il Cesena è troppo per l’Inter Un punto in rimonta

1Sorpresi da Defrel, i nerazzurri faticano, sprecano e trovano

solo il pari nella ripresa con Palacio. Col Wolfsburg serve molto di più. Infortunato Shaqiri. I romagnoli sfiorano il colpaccio

La sequenza del gol di Defrel, che brucia D’Ambrosio sulla corsa e batte Handanovic con un pallonetto BOZZANI

Fabio Bianchi MILANO twitter: @FabioWhites

A

spetta Primavera, Mancini. L’Inter non riesce proprio a sbocciare. Un passo avanti, due indietro. Ma il tempo ora stringe. Se questa è l’Inter, c’è poco da sperare in chiave Wolfsburg. Bloccata anche dalla penultima in classifica. In casa. Il bilancio piange. Un paio di certezze l’Inter le dà. La prima: un gol lo prende di sicuro. La seconda: non riesce quasi mai a giocare allo stesso livello per una partita intera. In questo caso si sveglia dopo l’intervallo, o dopo le urla del tecnico negli spogliatoi. Il Cesena fa una bella figura,

va a riposarsi con un gol di vantaggio. Nerazzurri senza ritmo né colpi risolutivi. Poi il Mancio si corregge e parte subito un’altra musica. Nel secondo round entra il miglior Podolski della stagione che firma pure un palo. È bastato per non perdere, ma non per vincere. Anche per un po’ di sfortuna e la bravura degli avversari. Che, per dirla tutta, sull’1-1 avrebbero potuto avere anche un rigore per un goffo intervento di Ranocchia (che con il secondo giallo andava espulso) sull’ottimo Carbonero. Gervasoni, in giornata no come l’Inter, ha lasciato correre. Ma adesso non è che il Cesena sia diventato improvvisamente una squadra temibile. Se ha giocato (quasi) alla pari con l’Inter, con tutto il rispetto, non può essere solo merito suo.

LA PARTITA

Nel primo tempo nerazzurri sotto ritmo e presi d’infilata dalla squadra di Di Carlo All’intervallo l’allenatore si è fatto sentire e l’Inter ha cambiato atteggiamento

POCO TURN OVER Mancini ha pensato bene di non far riposare Palacio e dunque di far sedere ancora in panchina Podolski, inutilizzabile in Europa League. Come Brozovic, anche lui a far compagnia al Mancio. E questa è sembrata davvero una strana idea. Quello di Palacio un po’ meno, perché il tecnico sa che in questo momento non può fare a meno di lui. Di questi tempi, segna sempre don Rodrigo. E gli assist li fa Icardi. Un curioso capovolgimento di ruoli. Ma visto il risultato finale, forse sarebbe stato meglio mantenere fresco l’argentino per il giovedì bollente. Di Carlo invece ha fatto a meno di Brienza dietro le punte dando lo scettro della fantasia a Carbonero. E ci ha azzeccato. Il Cesena, come da copione, ha puntato sulla grinta e la gestione degli spazi, cercando nelle ripartenze il colpaccio. L’Inter ha tenuto il pallino del gioco. Trame discrete per una ventina di minuti ma nessuna occasione da gol. Il solo Guarin provava qualche invito verticale o il tiro. Ma c’era poca velocità e nessuno strappo per cercare la superiorità numerica e dunque degli spazi per entrare in area. In più, appunto, Mancini ha perso presto Shaqiri per un risentimento muscolare. Al suo posto Kovacic, che non riesce a uscire dal suo cliché. Tiene troppo palla, non prova mai il tiro e e sbaglia l’ultimo passaggio. Il Cesena controbatteva bene in contropiede, grazie alla velocità di Defrel. Col passare del tempo l’impressione era che l’Inter, specializzata nel prendere gol, rischiava se pescata d’infilata. Difatti su una palla persa sulla tre quarti, Carbonero ha sfornato un gran lancio per Defrel che ha beffato in pallonetto Handanovic. ECCO POLDO Nel secondo round l’Inter si è presentata con Podolski al posto di Kuzmanovic per un 4-3-3, ma soprattutto è entrata con un altro piglio. Dopo due minuti Icardi ha segnato in rovesciata ma Gervasoni ha annullato per un fuorigioco che non c’era. Dopo tre minuti don Rodrigo ha pareggiato sul cross dal fondo di Maurito. Sembrava l’inizio di una facile rimonta invece il Cesena ha tenuto botta e ha pure provato a colpire ancora in contropiede. Per dire, bravo Handanovic a fermare Defrel che stava per dribblarlo. Dietro però ha ballato di più. Basta un dato: l’Inter ha chiuso il primo round senza un tiro in porta. È la seconda volta che gli succede a San Siro. Dopo ne ha fatti 6 e che uno sia finito sul palo la dice lunga sul fatto che non sia una stagione felice. Con questo fanno 14 in campionato, nessuno ne ha colpiti di più. L’autore, Podolski, è stato vivo e pericoloso. L’ultima chance è stata ancora sua, respinta in angolo. Poldo col Wolfsburg non ci sarà, e chissà se vedremo Shaqiri. Piovono problemi sull’Inter. Ma a volte dà il meglio quando ci sono poche speranze. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’amarezza di Lukas Podolski, 29 anni, arrivato all’Inter in prestito dall’Arsenal ANSA

3

fIL PERSONAGGIO

IL TECNICO NERAZZURRO

Mancini getta la spugna «Addio al terzo posto Pensavo di fare di più» 1«A 39 punti potevamo puntare alla Champions, ora... Sono

stato troppo ottimista. Commettiamo ancora errori grossolani» Sabato pensavo di vincere, con la sconfitta del Napoli pensavo si potessero aprire scenari migliori. La speranza è sempre l’ultima a morire e non sai mai cosa ti può riservare la vita, ma è dura. Questa squadra alterna buone prestazioni a prestazioni negative. Credere al terzo posto è un conto, arrivarci un altro. So che i tifosi sono arrabbiati, ma giovedì contro il Wolfsburg abbiamo bisogno di loro».

Occhi rossi e dolenti per Roberto Mancini durante la partita con il Cesena. Inter brutta da vedere LAPRESSE

Matteo Brega

LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI

MILANO

A ICARDI TOLTO UN GOL BUONO NEGATO UN RIGORE A CIASCUNO Dopo un primo tempo tranquillo, nella ripresa ci sono almeno tre errori importanti commessi da Gervasoni e i suoi collaboratori. Inizia l’assistente Iori che fa annullare un (bellissimo) gol in rovesciata di Icardi segnalando un fuorigioco dell’attaccante: l’azione era nata da un cross di Guarin (da capire se con la palla è in gioco oppure no, come sembra) per Dodò e sul tiro del brasiliano la posizione di Icardi è regolare.

Al 6’ c’è un contatto in area tra Dodò e Mudingayi: c’è la spinta, si poteva dare il rigore all’Inter. Nessun dubbio all’11’ quando Carbonero cicca il tiro al volo mandando a vuoto Ranocchia che in scivolata lo travolge: rigore netto non visto che avrebbe portato anche al secondo giallo per il difensore. Nel finale Defrel lancia in area Rodriguez: contatto con D’Ambrosio e il bianconero finisce a terra. Azione fermata per fuorigioco: sì, c’era.

«N

on ho pianto, ma sto soffrendo molto. Forse sono stato troppo ottimista». Roberto Mancini si presenta così dopo la partita, con gli occhi un po’ arrossati e un po’ scavati. Non ha versato lacrime, ma ha spremuto il suo fegato vedendo un primo tempo buttato via. In questo stadio nel 2008 dopo la gara di Champions contro il Liverpool (e la seguente eliminazione) annunciò l’addio dall’Inter. Il senso odierno è di una resa morale davanti all’obiettivo Champions a pochi giorni dal Wolfsburg. LA RESA Ora si guarda la classifica con più razionalità. Senza i tre punti da tre

turni (contro Fiorentina, Napoli e Cesena) diventa rischioso parlarne. «Il terzo posto è molto difficile, inutile parlarne e anche non logico farlo. Non sarebbe una cosa reale. Ma queste parole non incideranno nell’ambiente per giovedì sera, sarà un’altra cosa». Bandiera bianca. Nel vento milanese sventola bene adesso, quando rimbomba il triplice fischio e la pioggia si mischia ai fischi del Meazza (protagonista, ahinoi, anche di qualche «buu» indirizzati a Carbonero). «Il fatto che segniamo di più nella ripresa non è un dato casuale – continua il Mancio -. Il primo tempo è stato giocato molto sottotono, l’approccio non è stato quello corretto. E il Cesena ha capito che poteva metterci in difficoltà». Si è complicato tutto, maledettamente. «Battendo il Cesena sarebbe stato tutto ancora possibile – spiega -. Ora è difficile arrivarci a quel terzo posto.

IL NUMERO

1,31

la media punti (21 in 16 partite) di Mancini all’Inter, inferiore a quella del predecessore Mazzarri, 1,4 (16 in 11)

Roberto Mancini, 50 anni ANSA

IL FUTURO «Serve fare meglio, non posso essere felice per una gara così che non è stata affatto buona. Sono rimasto sorpreso del primo tempo. Quando hai la possibilità di accorciare la classifica tu pensi che puoi vincere. Bisognava entrare con un piglio diverso. Non so perché abbiamo fatto quello nel primo tempo». Quattro gare di fila senza vincere tra campionato ed Europa League. A Mancini mancava questa statistica da quando è tornato all’Inter. Due sconfitte e due pareggi, un totale di molti sbuffi. Come quelli intravisti in panchina alla fine del match. Tra la mancata vittoria e la settima gara consecutiva di campionato in cui la sua squadra concede almeno un gol, ci sono tanti pensieri. Uno anche per Shaqiri subito bloccato da un problema muscolare (risentimento ai flessori della coscia sinistra, verrà valutato già oggi per capire se potrà esserci giovedì contro il Wolfsburg così come Dodò che ha sofferto una lieve distorsione al ginocchio sinistro). Lo spirito della ripresa non può essere sufficiente. «Ma l’Inter l’anno prossimo lotterà per lo scudetto, certo è che se non si raggiungerà l’Europa quest’anno servirà avere una base per ripartire». Chi ci ha sperato fino all’ultimo è stato Erick Thohir a Giacarta che al triplice fischio ha subito svoltato la mente a giovedì. © RIPRODUZIONE RISERVATA


4

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie A R 27a giornata

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5

LE PAGELLE di MATTEO DALLA VITE INTER

CESENA

5,5

6

D’AMBROSIO NON NE AZZECCA UNA KOVACIC DELUDE PODOLSKI CRESCE IL TECNICO MANCINI

5,5 Certi rischi finiscono per fartene correre altri. Per esempio: Shaqiri messo dal 1’ e che si rompe. Poi è vero che la difesa prende sempre gol, ma la squadra nel primo tempo è lobotomizzata.

IL MIGLIORE PALACIO

7 Se guadagnasse a metro percorso e a cattiveria agonistica messa in ogni istante, beh, sarebbe Bill Gates. Instancabile, non ti molla mai in mezzo alla strada. Ed è tornato ad esser decisivo. ● TIRI 1 ● SPONDE 6 ● DRIBBLING 2

IL PEGGIORE D’AMBROSIO

5 Spinge tantissimo ma non abbina la giusta precisione. Nel primo tempo fa tre appoggi di fila sbagliati, nella ripresa non lascia segnali oltre al fatto che le cose sbagliate continuano. ● CONTRASTI 1 ● CROSS 8 ● PASSAGGI 56

4,5

5,5

5,5

5,5

HANDANOVIC Decisivo perché salva su Defrel (e sull’1-1) in una situazione da gol cesenate già fatto. Sullo 0-1 si fa infilare il pallonetto; sul resto controlla.

RANOCCHIA Rombante all’inizio, poi quando arriva una palla avvelenata ci casca: la magia di Carbonero lo trova saltato. Poi, tappi e un quasi rigore procurato.

ANDREOLLI Anche lui è fuori posizione quando parte lo 0-1 del Cesena, ma la cosa più preoccupante succede quando Rodriguez arriva prima di lui verso la fine del match.

DODO’ Qualche buon cross, ma troppo spesso nel nulla. Riceve una spinta dubbia in area. Il problema è che fa piccoli irritanti errori, reiterati.

● PARATE 0 ● RINVII 6 ● PRESE ALTE 2

● CONTRASTI 3 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 45

● CONTRASTI 0 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 58

● CONTRASTI 0 ● CROSS 5 ● PASSAGGI 42

6

6,5

5,5

5,5

GUARIN Il Guaro di oggi dà sempre l’impressione di avere in pugno la situazione: nel primo tempo, a Inter moscia, lui crea e tira. Cala nel lungo, ma è presente.

MEDEL Dentro al frullatore di inserimenti e punte che tornano per partire da dietro: lui mulina le gambe anche da terra e fa pure il laterale sinistro.

KUZMANOVIC Un tiro in libertà e in piena area che rimpalla addosso a Magnusson. Gioca un lato del match e lo gioca con rabbia disarticolata e spesso confusa.

SHAQIRI Gioca 24’. Male. Esce per un risentimento muscolare che lo mette in dubbio per il Wolfsburg: è la notizia peggiore. E Mancio se l’è cercata, eh.

● TIRI 3 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 44

● TIRI 0 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 98

● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 46

● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0

6,5

5

6,5

6

ICARDI Nel fare l’attaccante moderno non ha più lo spunto da killer, ma fa l’assist a Palacio. Gli annullano una rovesciata, usa fair play nel finale.

KOVACIC È ora che cresca, davvero. Ha l’occasione di una gara quasi intera e trova uno-spunto-uno. Troppa fuffa e troppo poco per dire, appunto, sono cresciuto.

PODOLSKI Subentra, dà la scossa e subito mette due palloni in verticale oltre a quella rabbia che serviva. Colpisce un palo pazzesco. Leali lo mura. Cresce.

SANTON Gli tocca entrare perché Dodò deve salutare la compagnia: gioca semplice, appoggia l’avanzata e non sfigura in un reparto sempre incerto.

● TIRI 3 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 0

● TIRI 0 ● SPONDE 7 ● DRIBBLING 5

● TIRI 3 ● SPONDE 2 ● DRIBBLING 1

● CONTRASTI 2 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 20

6,5

6,5

LUCE CARBONERO MUDINGAYI LOTTA LEALI PROMOSSO KRAJNC FATICA IL TECNICO DI CARLO

6,5 La fame dal 1’, l’insistenza nel non sentirsi battuto a prescindere, il contropiede fatto con gente che sa trattare la palla (Carbonero e Defrel): insomma, il pane duro c’è, il punto a San Siro è caviale.

IL MIGLIORE DEFREL

7 Una belva, non più un prospetto interessante: sa assistere Djuric, e creare pensieri con rapidità e grande facilità. Giocatore armonioso e pericoloso, infila il suo sesto gol e si avvicina pure al bis. ● TIRI 3 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 3

KRAJNC

5,5 E’ evaporato quando Palacio taglia sul primo palo e Perico deve andare a chiudere in diagonale disperata. Nel forcing interista perde un bel po’ di tranquillità ma non tutta la serenità. ● CONTRASTI 0 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 6

GERVASONI Primo tempo sereno, ripresa catastrofica: è rigore su Carbonero, Icardi non è in fuorigioco sulla rovesciata, ci può stare il rigore su Dodò. Gli assistenti? Non aiutano.

6

6

PERICO Sale poco e sta attento alle giocate che avvengono da quella parte: nella ripresa arriva lungo nel chiudere su Palacio, ma è compito di altri.

CAPELLI Mette insieme una prima frazione da tergicristallo: spazza ovunque, di testa e rasoterra. Regge anche quando l’Inter entra in area.

MAGNUSSON Un colpo di fondoschiena chiude un varco da gol a Kuzmanovic, la lotta con D’Ambrosio va bene, quella contro Guarin meno. Ma, nell’1-1, è lontano.

● PARATE 3 ● RINVII 16 ● PRESE ALTE 6

● CONTRASTI 1 ● CROSS 3 ● PASSAGGI 17

● CONTRASTI 1 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 9

● CONTRASTI 1 ● CROSS 1 ● PASSAGGI 16

6

6,5

6

7

GIORGI Interessato alle pascolate di Kuzmanovic: è più lui che mette i cingoli dell’altro. Tipo sveglio che sa capire le azioni e infilare il piede coi tempi giusti.

MUDINGAYI Sta a protezione, lo spaccamontagne: attento, disciplinato, lavora per il collettivo tenendo sempre la testa alta e pensando cose utili e sbrigative.

DE FEUDIS Quando deve arginare Guarin sono momenti piuttosto ispidi. Ma trova il tempo di guardare avanti con le sue leve rotanti. Esce perché sfibrato dalle corse.

CARBONERO Tratta bene il pallone, si vede subito. Ha velluto e sa muoversi, come nell’assist edulcorato che manda in gol Defrel. Tipo che crea sempre allarmi.

● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 37

● TIRI 0 ● RECUPERI 9 ● PASSAGGI 19

● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 12

● TIRI 0 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 1

5,5

IL PEGGIORE

5,5

LEALI Primo tempo: non tocca una palla che sia una, ma viene salvato dal sedere di Magnusson. Nella ripresa, graziato dal palo e respingente su Podolski. Ok.

6

s.v.

s.v.

DJURIC Fisicità e personalità: alla fine non tira in porta mai, però il suo lavoro è efficace soprattutto nel cercare di tenere la palla lontano dall’area.

PULZETTI Non deve fare tanta poesia ma immettere la giusta dose di mantenimento del pallone e murate antiassalti interisti. Ci riesce.

CASCIONE Si mette interno lavorando pure sull’esterno: contribuisce a portare a casa una pagnotta molto importante.

RODRIGUEZ Sarebbe più da insufficienza perché se da una parte appena entrato si procura un tiro, dall’altro butta via da ingenuo una seconda occasione.

● TIRI 0 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 0

● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 4

● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 3

● TIRI 1 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0

DOBOSZ 5,5 IORI 4,5

TAGLIAVENTO 5,5 MANGANIELLO 5

EUROPA LEAGUE

GLI EURORIVALI

Giovedì anche Toro, Napoli e il derby

De Bruyne super nel tris del Wolfsburg

● Inter, ma anche Napoli, Torino e Roma-Fiorentina. In settimana tornano le coppe europee e le partite delle italiane, cominciando da Borussia-Juve di Champions di mercoledì. Questo invece è il programma dell’Europa League con orari e televisioni. Otto sfide su otto sono aperte, anche se soprattutto il Siviglia ha ampio margine: ha vinto 3-1 fuori casa contro il Villarreal nel derby spagnolo. Stesso punteggio (3-1, ma casalingo) per il Napoli e il Wolfsburg, due gol di vantaggio per lo Zenit dopo il 2-0 di San Pietroburgo al Torino. Il derby italiano è l’unica partita che riparte da un pari. Venerdì ci sarà il sorteggio dei quarti a Nyon, ovviamente con accoppiamenti liberi e nessuna testa di serie: possibili i derby.

● Ormai vince le partite anche da solo. Dopo aver schiantato l’Inter, Kevin de Bruyne prende per mano il Wolfsburg anche in campionato col Friburgo. La squadra di Hecking vince 3-0, ma fa tutto il talento belga: prima sblocca la partita con un tiro secco dal limite dell’area, poi conquista il rigore per che Rodriguez trasforma e infine serve ad Arnold un pallone facile facile per il 3-0. Nelle 12 partite del 2015 ha realizzato 8 gol servendo 9 assist. Elmar Bergonzini

EUROPA LEAGUE giovedì ottavi di finale / ritorno Dinamo Mosca (Rus)-NAPOLI andata 1-3, Premium Calcio, ore 18 ROMA-FIORENTINA andata 1-1, Premium Calcio, ore 19 Dinamo Kiev (Ucr)Everton (Ing) andata 1-2, ore 19 Ajax (Ola)-Dnipro (Ucr) andata 0-1, ore 21.05 TORINO-Zenit (Rus) and. 0-2, Premium Calcio, ore 21.05 INTER-Wolfsburg (Ger) andata 1-3, Canale 5, ore 21.05 Siviglia (Spa)-Villarreal (Spa) and. 1-3, ore 21.05 Besiktas (Tur)-Bruges (Bel) and. 1-2, ore 21.05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

WOLFSBURG-FRIBURGO 3-0 MARCATORI De Bruyne al 19’ p.t; Rodriguez su rig. al 33’ e Arnold al 39’ s.t. WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; Träsch, Klose, Knoche, Rodriguez; Gustavo, Guilavogui; Caligiuri (38’ s.t. Schürrle), De Bruyne, Vieirinha (34’ s.t. Arnold); Dost (34’ s.t. Bendtner). All. Hecking. FRIBURGO (4-4-2) Bürki; Riether, Mitrovic, Torrejon (1’ s.t. Höfler), Günter; Klaus (38’ s.t. Schahin), Darida (1’ s.t. Höhn), Sorg, Mehmedi; Schmid, Frantz. All. Streich. ARBITRO Stegemann.

shop.swatch.it

25ª GIORNATA LeverkusenStoccarda 4-0; Augsburg-Mainz 0-2; Eintracht-Paderborn 4-0; Hertha-Schalke 2-2; Hoffenheim-Amburgo 3-0; Werder-Bayern 0-4; Borussia D.-Colonia 0-0; WolfsburgFriburgo 3-0; Borussia M.Hannover 2-0. CLASSIFICA (prime posizioni) Bayern 64; Wolfsburg 53; Borussia M. 44; Leverkusen 42; Schalke 39; Augsburg 38; Hoffenheim 36.


Serie A R 27a giornata

6

CESENA

INTER

BARICENTRO INTER

18

1

72

OCCASIONI

MEDIO 51,8 metri

14

22 17

6

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

6

67,6%

13

PASSAGGI EFFETTUATI

642

313

46

POSSESSO PALLA

8 9 91

23

68

59

32,4%

33

4

BARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 metri CESENA 24

CROSS

7 18 92

16 13 1

TIRI NELLO SPECCHIO

PALLE RECUPERATE

CONTRASTI VINTI

LANCI

34

5 26 8

14

25 1 15

17

GAZZETTA DELLO SPORT - DATI OPTA

fL’ANALISI TECNICA

in un secondo chiede una consonante: passa dall’«oooh» (approvazione) al «nooo» (delusione). In conclusione, Kovacic mezzala è una cosa: arriva lanciato, faccia alla porta come piace a lui. Kovacic trequartista un’altra, come Inter-Cesena conferma. Il croatino ha chiuso con 5 dribbling ma nessuna occasione creata, nessun assist e nessun tiro. I dati stagionali sono simili: 1,72 occasioni, 0,04 assist (!) e 0,28 tiri a partita. Come dire: sa crearsi spazio, non usarlo.

Luca Bianchin @lucabianchin7

Kovacic dribbla, e poi? V Zero occasioni e assist Meglio Podolski: 6 tiri 1Inter molto pericolosa dalle fasce: 34 cross, gol compreso

Di Carlo diceva: «Giocheremo con personalità». Sì, ci è riuscito LA MOSSA TATTICA INTER: giocate nell’area avversaria 40 KOVACIC: dribbling positivi 5 KOVACIC: occasioni create 0 PALACIO KOVACIC ICARDI

PASSAGGIO MOVIMENTO MOVIMENTO CON PALLA

L’Inter ha fatto male soprattutto dalle fasce, con i terzini e soprattutto il movimento degli attaccanti ad allargarsi. Il gol, nel disegno, è simbolico: Icardi si allarga e lascia il centro dell’area a Palacio e a eventuali centrocampisti. In questo caso, Kovacic. Peggio le giocate dal centro: Kovacic salta spesso un uomo, ma l’Inter non va oltre. GAZZETTA DELLO SPORT

ecchio trucco da Arte della Guerra: quando fatichi a sfondare aggira l’accampamento, sposta l’attenzione dal centro della battaglia. L’Inter di ieri sera, ad ampi tratti prevedibile, ha fatto vedere qualcosa di interessante. Minuto 30: Icardi retrocede, poi gira attorno a Palacio e crossa da sinistra. Minuto 31: Palacio centra da sinistra su passaggio (questo sì, con i EHI, POLDI TIRA Mancini ha inserito lui per l’intempi giusti) di Guarin. Minuto 38: palla di Po- fortunio di Shaqiri e Podolski per cambiare la dolski per Icardi da destra. Minuto 39: D’Ambro- partita. Qui una buona notizia: il tedesco è piasio crossa da destra. Minuto 42: ciuto più del solito. Le impressioni palla orizzontale di Guarin da dee i numeri sono con lui. Podolski stra per Icardi. Quiz livello facile: LA CIFRA ha crossato 3 volte e tentato 6 tiri: trovare l’elemento in comune tra le uno in porta, due fuori, tre respincinque azioni pericolose del finale. ti. Sensazione: siamo molto oltre le medie stagionali, vero? ControlDESTRA E SINISTRA Il minimo colo statistico: vero, la media stagiomune denominatore è la zona di nale dice 2 tiri a partita o poco più. provenienza del pericolo: una del- Il croato ha chiuso I 3 cross di ieri aggiungono una le due fasce. Quando Icardi e Pala- con 5 dribbling. Però rassicurazione a Mancini: in pricio si sono allargati, il Cesena ha mavera anche Poldi farà comodo. sofferto. L’Inter ha chiuso con 34 i dati su tiri e assist cross, dato generoso - spesso si in- sono negativi: 0 ieri, DI CARLO «ALTO» Il Cesena però cludono traversoni non pericolosi - 0,32 in stagione non merita di restare sullo sfondo. ma indicativo. Il gol è un paradigDi Carlo se l’è giocata ed è andato ma, spiega tutto: quando Icardi si sposta, Palacio vicino al colpo grosso a San Siro. Più di qualche e Kovacic occupano l’area. Guardare i difensori volta è andato ad attaccare l’Inter oltre il centrodel Cesena per credere. In quell’azione, Capelli si campo. Ieri sera non era raro vedere Defrel e Djuallarga su Icardi e Perico chiude a centro-area ric, magari con l’aggiunta di Carbonero, nella con Krajnc. Non è la sua posizione naturale, infat- metà campo avversaria in fase di non possesso. ti Palacio lo brucia con il taglio sul primo palo. Così il Cesena ha alzato il ritmo, ha recuperato qualche pallone e ha tolto tranquillità all’Inter. UN MEZZO KOVACIC L’Inter al centro ha fatto Altre volte si è difesa con dieci uomini oltre la molto meno male. Kovacic salta spesso il primo palla ma ci sta, per una piccola a Milano spesso è uomo ma in quel momento - quando l’appassio- un obbligo. Di Carlo nei scorsi giorni scriveva a nato si alza sul divano - dimostra di non essere un amico: «Proveremo a giocarcela con persona(ancora?) un campione. La giocata dopo il drib- lità e a tenere alto il ritmo». Era una speranza, è bling spesso non arriva perché Kovacic sbaglia la diventata una previsione. scelta, il tempo o la misura del passaggio. Il tifoso © RIPRODUZIONE RISERVATA

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fAREA TECNICA

LA NOTA LIETA

Premiata ditta Palacio&Icardi L’Inter si coccola l’unica certezza cartoccia.

Luca Taidelli MILANO

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periamo che si siano tenuti i gol per il Wolfsburg. A questo fragile auspicio si attaccano i tifosi interisti dopo il triste pari col Cesena. Quella contro i romagnoli doveva essere la grande ripartenza per accendere l’impresa, giovedì in Europa League. Invece nel semi deserto di San Siro l’Inter regala un tempo e si ac-

EPPUR SI MUOVE A evitare la beffa ci pensa il «solito» Rodrigo Palacio, mandato in porta dal «solito» Mauro Icardi. Sì, perché da un mese a questa parte i due si sono scambiati i ruoli. L’ex Genoa è tornato cecchino e l’ex Samp si sta scoprendo attaccante moderno che svaria e confeziona assist. Peccato che alla fine i conti non tornino, soprattutto in classifica dove una vittoria avrebbe consentito una

notte a «soli» sette punti dal sogno Champions. Eppure là davanti qualcosa si muove, anche nel secondo tempo di Lukas Podolski, palo compreso. Poldi però col Wolfsburg non ci sarà. Ed è a rischio pure Xherdan Shaqiri, che ieri si è fermato dopo 20’ per un affaticamento ai flessori della coscia sinistra. Oggi gli accertamenti, col Mancio che incrocia le dita. E in campo litiga con Kovacic, che anche ieri si è giocato male il jolly. Le certezze insomma sono i due argentini.

1Mauro Icardi - grazie anche alle «ripetizioni» di Mancini - si sta

LA COPPIA AI RAGGI X

trasformando in attaccante completo, Rodrigo Palacio ha ritrovato la vena realizzativa: così, ieri sera, assist del primo e gol del secondo

TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla

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DA DOVE HA TIRATO

Con Palacio che nelle ultime sette gare ha segnato 6 reti (sino al 15 febbraio era fermo a quota 2), ha ritrovato la condizione dopo i problemi alla caviglia e quella generosità nel pressare anche le mosche. Certo, i 33 anni si sentono e ogni tanto la lucidità viene meno. E’ successo con la Fiorentina, quando ha cercato la conclusione ignorando Icardi, solissimo. E a Wolfsburg, quando si è mangiato il gol del 2-1. Però è vivo e ieri è stato l’unico a lottare dal 1’. MAURO AL CONTRARIO Al suo fianco c’è un giocatore nuovo. Perché a furia di insistere Mancini è entrato nella testa di Icardi, che si sta trasformando in punta completa che partecipa alla manovra, fa salire la squadra. E appunto manda in rete i compagni. Ieri gli hanno cancellato la prodezza in rovesciata per un off side che non c’era e lui si è in parte rifatto apparecchiando l’1-1. Maurito si è fatto più buono in tutti i sensi, tanto che ieri ha addirittura negato un corner ai suoi nel momento di massima spinta, ammettendo che l’ultimo tocco era il suo. La strada per diventare un bomber totale è però ancora lunga. Per carità, è a 20 centri stagionali. Ma nell’ultimo mese ha segnato solo a Cagliari e a Napoli, su rigore. Mancio spera che si sia tenuto la doppietta per il Wolfsburg. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALLENATORE DEL CESENA

DI CARLO «DATO TUTTO ORA CE LA GIOCHEREMO FINO ALL’ULTIMO» Esulta il tecnico dei romagnoli: «Un piacere allenare questo gruppo, i ragazzi sono stati coraggiosi, chiedo loro di esserlo anche di più» Matteo Brega MILANO

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immo Di Carlo ha accarezzato l’idea di finire sui libri di storia del Cesena. Era il 30 marzo 1975 quando i romagnoli vinsero 1-0 nel Meazza nerazzurro (unico successo) e visto che la ricorrenza era stata decorata dal gol di Defrel, forse il pensiero era in stato avanzato. Alla fine si prende un punto buono per restare a -4 da quell’Atalanta in possesso dell’ultimo biglietto buono per la A. E si tiene stretta la buona stella della sua squadra che infila la terza gara positiva di fila (un solo k.o. nelle ultime 5, nel Meazza rossonero). «E’ un piacere allenare questa squadra – commenta Di Carlo - I ragazzi sono stati coraggiosi, io chiedo

loro di esserlo anche di più, andando a pressare alti per evitare di portarci in casa i pericoli». Il sorriso del tecnico spiega la sua soddisfazione finale: «Con il coraggio visto al Meazza ci giocheremo la salvezza fino alla fine del campionato. Il gruppo, quando sono arrivato, era sfiduciato. Ho visto una crescita complessiva nell’organizzazione che mi lascia ben sperare». ANIMA CESENA Il punto va bene («il risultato ci consente di dare continuità al nostro lavoro»), anche se l’impresa è stata lì. «La squadra sa che deve vincere tante partite – ammette l’allenatore dei romagnoli - Mi aspettavo la reazione dell’Inter, vero è che speravo di non prendere gol subito». Però il pareggio va bene, alla fine si esce con un morale alto e si torna a lavorare per la salvezza con la consapevolezza che si potrà giocare fino alla fine per l’obiettivo prefissato. «Siamo stati fortunati e bravi – ha chiuso il tecnico - Abbiamo rischiato sia di vincere sia di perdere, ma il Cesena è così, ci mette l’anima». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R 27a giornata

Figuraccia Benitez Toni esalta il Verona 1L’Hellas vola con il suo capitano, Napoli mai in gara

Turnover esasperato di Rafa, punito ancora una volta

Pierfrancesco Archetti INVIATO A VERONA

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ndrea Mandorlini non aveva mai vinto contro il Napoli, forse stavolta lo ha studiato più in dettaglio e ha provato a immettere nei suoi le stesse percezioni emotive dei rivali. Giovedì ha portato l’Hellas al Bentegodi per un allenamento aperto, mentre di solito deve farlo lavorare lontano, in zona lago, ai bordi di un campo di golf. Le cifre ballano tra mille e duemila presenze, ma siccome era orario di lavoro, il fuoriprogramma è stato archiviato come momento di partecipazione eccezionale. A Napoli, nella scorsa stagione Rafa Benitez decise per i suoi una seduta aperta al San Paolo sia all’andata e sia al ritorno, prima di incontrare l’Hellas. Risultato, trentamila sui gradoni nelle due esposizioni, striscioni per ricordare la «partita dell’onore», otto reti ai gialloblù. Veronesi e napoletani si disprezzano e si insultano da tempo, anche ieri nel sottofondo sono emersi i consueti insulti, personali, «geografici» e razzisti senza che nessuno sia

esente da colpe. Però si somigliano, come attaccamento estremo alla squadra, e pazienza se il paragone potrà far piovere querele da entrambe le città. In qualsiasi tifoso presente ieri o giovedì al Bentegodi sarà viva ora la sensazione di aver fatto qualcosa per questo successo, anche se nessuno può battere Toni.

VERONA

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LE SCELTE Il Napoli non perdeva con il Verona dal 14 gennaio 2001, Rafa Benitez aveva infilato un tre su tre nella sua contabilità felice con i gialloblù, segnando anche 14 gol. Il 6-2 dell’andata è il maggior punteggio del campionato per gli azzurri, ma stavolta il passato viene scordato in fretta. Il Napoli stasera può venire sorpassato dal-

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NAPOLI

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Toni al 7’ p.t. e al 6’ s.t. VERONA (4-3-3) Benussi; Sala, Moras, Gu. Rodriguez, E. Pisano; Obbadi (dal 26’ s.t. Christodoulopoulos), Tachtsidis, Hallfredsson; Jankovic (dal 40’ s.t. Martic), Toni, Gomez (dal 22’ s.t. Greco). PANCHINA Rafael A., Sorensen, Saviola, N. Lopez, Marques, Brivio, Campanharo, Agostini, Fernandinho. ALLENATORE Mandorlini. CAMBI DI SISTEMA dal 44’ s.t. 4-4-1. BARICENTRO MOLTO BASSO 40,6 M. ESPULSI Sala per doppia ammonizione (g.s. e c.n.r.) al 44’ s.t. AMMONITI Gomez, Tachtsidis, Christodoulopoulos per g.s.; Obbadi e Toni per c.n.r.

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Mesto (dal 22’ s.t. Higuain), Albiol, Britos, Ghoulam; D. Lopez, Inler; De Guzman (dal 16’ s.t. Callejon), Hamsik (dal 37’ s.t. Gabbiadini), Mertens; Zapata. PANCHINA Rafael C., Colombo, Jorginho, Maggio, Zuniga, Insigne, Luperto. ALLENATORE Benitez. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO ALTO 56,5 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ghoulam, Mesto, Albiol, Gabbiadini per gioco scorretto; Britos per comportamento non regolamentare.

ARBITRO Banti di Livorno. NOTE paganti 8.361, incasso di 91.028,24 euro; abbonati 14.107, quota di 208.204,91 euro. Tiri in porta 4-8 (1 palo). Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 2-2. Angoli 5-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

la Lazio e distanziato ancor più dalla Roma, che tra due turni attende Rafa all’Olimpico: più che momento delicato, sembra uno di quelli decisivi per il campionato e se non viene superato farà defluire tutto l’impegno sulle coppe. Che sembrano prevalere nella testa dell’allenatore, visto che tra i due euromatch lascia fuori Higuain (tripletta giovedì alla Dinamo), Gabbiadini (tre reti nel ritorno), Callejon che poi entra per mettersi in difesa dove pure Maggio viene risparmiato e Koulibaly invece è infortunato. Quando Benitez inserisce, in ritardo, i primi tre, il Verona è già in vantaggio di due reti e non più raggiungibile, nonostante un palo di Gabbiadini. I MOTIVI L’Hellas naviga sulle partenze rabbiose di entrambi i tempi: segna quasi nello stesso minuto, ha più aggressività, arriva prima sul pallone e su tutti i rimbalzi, detti anche seconde e terze palle e il riferimento può somigliare al carattere. Dopo le reti di Toni, i gialloblù si ritirano e vanno di contropiede: prima hanno la superiorità in mezzo perché il trio Obbadi-Tachtsidis-Hallfredsson soverchia

i rivali in inferiorità dato che a Inler (l’unico a salvarsi) e David Lopez (ne azzecca poche) non si unisce Hamsik. L’Hellas, senza Marquez e Ionita, lascia poco spazio in area con la coppia Moras-Rodriguez, e regge il palleggio perché a Tachtsidis viene affiancato Obbadi, rivisto ai livelli di inizio torneo. Il Napoli da trasferta è questo, non per niente è alla terza sconfitta di fila in viaggio e in generale ha vinto solo una delle ultime cinque uscite. In coppa ha un’altra andatura: Benitez con

la formazione di ieri dimostra di volerla preservare. TONI IL SINDACO Adesso che Flavio Tosi si è proposto per le regionali, Verona potrebbe aver bisogno di un nuovo sindaco e Luca Toni si è fatto avanti superando uno storico candidato: Preben Elkjaer. Il danese, salutato ancora oggi con il coro di «Elkajer sindaco», è stato superato dal capitano, arrivato a quota 33 con l’Hellas in A. Davanti resta solo Emiliano Mascetti (35) uno che non ambi-


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fIL PROTAGONISTA

TONI

Luca a 37 anni spacca Napoli e dopo 27 cancella Elkjaer el 1Luca Toni ha segnato 13 gol in questo campionato, 8 dei quali nel

LA PARTITA AI RAGGI X

2015: nessuno ne ha fatti di più nel nuovo anno. In totale sono 1422 quelli in Serie A come due miti del calcio italiano, Vieri e Pulici

TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla ATTACCO

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6’ S.T. Toni manda il Napoli all’inferno, girando in rete di sinistro un suggerimento di Hallfredsson: è il 2-0 ANSA

sce a diventare primo cittadino, gli basta già la gloria da d.s. nell’anno dello scudetto. Toni sembra addirittura agile quando sguscia tra i difensori del Napoli nell’1-0, sembra addirittura veloce quando chiude la ripartenza del 2-0. Toni è semplicemente Toni, segna come gli riesce da quando era ragazzo. In tutte le maniere. E’ a quota 13 in generale, a 7 nelle ultime 6 uscite. Bastano per diventare sindaco, anche senza le primarie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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superato i 32 del danese a Verona. Ora punta i 35 di Mascetti: «Ma chissà se continuo»

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1Con 33 gol ha

GOL CON IL VERONA IN A

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Alessandra Gozzini MILANO

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on farà mai l’allenatore, ma l’uomo dei record sì. Con il tredici azzeccato in campionato Luca Toni ha sorpassato Preben Elkjaer, il mito danese, e si è messo lì a due passi da Emiliano Mascetti, centrocampista a suo agio in area di rigore. Dica 33, come i gol di Toni in Serie A con il Verona, vetta toccata con la doppietta al Napoli. Uno in più di Elkjaer, due in

R ELKJAER 8 1984-1988

meno di Mascetti che, a 35, è il le. detentore di un primato fragile. «Il record di gol? Se riuscirò a ncentrarlo sarò ancora più conotento, certi numeri ti consentono di lascare un segno. Ma la amia priorità è sempre la squana, dra: ora la salvezza è più vicina, ma dobbiamo insistere». FUTURO DA BOMBER? Toni, a na 37 anni, mantiene invece una solida passione per i gol, ha fatto to 13 nell’ultimo turno, ed è insieeme diventato il centravanti più iù preciso del 2015. «L’età? Conferer-

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mo che è proprio quella! Tanto che ora mi ci vorrà un po’ di tempo per recuperare dallo sforzo fatto per questa partita». Otto reti nel nuovo anno, una in più di Icardi, sette nelle ultime sei presenze, primo italiano a infilarsi nella classifica marcatori dietro un gruppo di punte argentine (e in compagnia di un francese, Menez). E un italo argentino lo precede anche in una graduatoria più nobile, quella g dei goleador di tutti i tempi: con 142 sigilli Toni è il quarto in attività, il ventisettesimo in assoluH preso Vieri, Lorenzi, Di to. Ha Vaio Pulici e ora insegue Sivori, Vaio, a 14 147. SUP 2015 Nel nuovo anno è SUPER stato pure un attaccante democratico: ha ferito piccole e grancrat di, ccon colpi decisi o con dolci cucc cucchiai (rigore al Milan). Ma il 2015 potrebbe anche essere l’ultimo anno da bomber: «Non so a se andrò avanti o meno. Sono abit abituato a ragionarci con i miei car quando è ora di farlo, non cari pri prima. Quest’estate vado in vacan con la famiglia, che è da canza un po’ che non lo faccio, e decide deremo. Di fatto è da quattro an che la mia dovrebbe esseanni re l’ultima stagione e invece siam sempre qua, quindi chissiamo sà». Così Toni non farà più il centrav travanti della Nazionale («Ma se Con non mi faceva giocare nelConte J la Juve!») ma è ancora presto d se non farà più il centraper dire vant «Vedremo, intanto fatemi vanti: anda a casa, voglio stare con la andare mia famiglia, con Marta e i miei bam bambini, Bianca e Leonardo. Star con loro felice per una Starò gran vittoria, abbiamo avuto grande f più fame del Napoli, e meno male che ch non c’era Higuain. Siamo usciti usci da un momento buio e in quel momento buio non vogliamo più p tornare». (ha collaborato Matteo Fontana) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R 27a giornata LE PAGELLE di

PIERFRANCESCO ARCHETTI

OBBADI ISPIRATO GABBIADINI ENTRA TROPPO TARDI VERONA

7 IL MIGLIORE TONI

BENUSSI 6,5 Non molto lavoro, ma reattivo su una botta di Inler e sicuro nelle prese alte. SALA 6 Esterno basso che nella ripresa non patisce più Mertens. Espulso all’89’ per doppio giallo. MORAS 6,5 Intercetta spesso l’ultimo passaggio. GU. RODRIGUEZ 7 Sostituisce Marquez, una volta che Zapata si fa spazio per il tiro lui salva tutto. E. PISANO 6 Cauto, ma in mostra con un paio di corse potenti. OBBADI 7 Ionita squalificato, tocca a lui, un altro di piede raffinato, accanto a Tachtsidis. Velocizza l’azione, esce per un malanno. CHRISTODOULOPOULOS 6 Si piazza a sinistra, va di mestiere e rimedia un giallo. TACHTSIDIS 6,5 Centrale lucido e attento su Hamsik e compagni. HALLFREDSSON 7,5 Esempio per tutto il Verona, sradica palloni e anticipa il gioco in mezzo: la volata del 2-0 è fenomenale. JANKOVIC 7 Mette in difficoltà Ghoulam, prova spesso con la botta e chiude da centrocampista (Martic s.v.). J. GOMEZ 7 Subito una palla gol sprecata, poi entra nelle due reti. Sarà squalificato. GRECO 6 Dentro per Gomez, si aggiunge alla protezione alta. ALL. MANDORLINI 7 Sporco e cattivo sì, brutto no. Questo è il suo Verona che ha carattere e contropiede.

5 IL MIGLIORE INLER

6 L’unico in mezzo che riesce a dare un minimo di linearità: una stangata fa inginocchiare Benussi, arriva a 10 tra contrasti vinti e recuperi. ANDUJAR 5 Indeciso in quattro uscite. Prima si salva tuffandosi all’indietro, dopo viene superato da Toni. MESTO 4,5 Ancora titolare, come in coppa, viene sverniciato dietro e quando crossa non è mai preciso. HIGUAIN 5,5 Dentro tardi, quasi trequartista: non gli riesce molto oltre una girata sbagliata. ALBIOL 5 Insicuro e spesso in ritardo, vedi quando non intercetta Hallfredsson sul 2-0. Sarà squalificato. BRITOS 5 Fa girare Toni che non dovrebbe essere un’anguilla, cerca rogne nel finale e viene ammonito. GHOULAM 4,5 Il Verona passa spesso nei suoi territori. Sarà squalificato. D. LOPEZ 4,5 Ansima in mezzo e regala il contropiede del 2-0. DE GUZMAN 5 Un cross totalmente sbagliato è l’ultima cosa, in linea con la sua partita. Poi Benitez lo cambia. CALLEJON 5 Dentro dopo un’ora, da terzino destro. Non funziona. HAMSIK 4,5 Soverchiato in mezzo e poco utile in avanti. GABBIADINI 6 Un palo dalla trequarti, un giallo cattivo. Doveva entrare prima. MERTENS 5,5 All’inizio va in profondità. Manca un gol di testa e poi viene limitato. ZAPATA 5 Una girata che rimbalza su Rodriguez è la scena migliore: l’unica. ALL. BENITEZ 4,5 Le scelte lasciano dubbi poi confermati, pure la reazione dopo il 2-0 è lenta.

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1Lo spagnolo furioso: «Incapaci di mantenere la stessa intensità per tre gare di seguito». E intanto in Inghilterra lo danno al City INVIATO A VERONA

Adesso che provi a ritirarsi: a Verona lo rinchiuderebbero al Bentegodi. Sette gol nel ritorno, crea le occasioni anche dalla palla più sporca.

NAPOLI

Benitez frusta la squadra «Immaturi per alti livelli» Mimmo Malfitano

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BANTI Direzione all’inglese, non giudica fallosa l’azione di Toni sull’1-0. Tiene sempre lo stesso metro e seda le risse con gialli. MUSOLINO 6 - TEGONI 6 PERUZZI 6 - CANDUSSIO 6

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rrabbiato e contrariato. È scuro in volto, Rafa Benitez, nel dopo partita. La terza sconfitta di fila in A lontano dal San Paolo gli brucia, gli provoca un malessere difficile da gestire. Altrimenti sarebbe inspiegabile l’attacco frontale portato alla squadra. La sua analisi è stata un atto d’accusa ai giocatori, incapaci di dare continuità al rendimento e ai risultati. «Evidentemente non sono capaci di mantenere la stessa intensità per tre ga-

re consecutive, in loro manca la maturità necessaria per competere a certi livelli». Parole dure, che rimbomberanno nello spogliatoio di Castelvolturno, già stamattina. Un Napoli così brutto e inconsistente non s’era mai visto, nemmeno contro Palermo e Torino, le ultime due squadre che l’hanno battuto. SCELTE SCIAGURATE L’approccio molle e poco deciso ha evidenziato i limiti di un collettivo che Benitez continua a mortificare con le sue scelte, talvolta difficili da condividere. «Abbiamo iniziato male sia il primo sia il secondo tempo e abbiamo pa-

gato. Avevo avvertito la squadra dell’ambiente che avremmo trovato, ma abbiamo commesso degli errori incredibili. Sotto per 2-0 è diventato tutto più difficile. Chiaramente mi aspettavo una partita diversa, ma non siamo stanchi. Dobbiamo continuare a lavorare e fare molto meglio», ha detto il tecnico spagnolo che ha motivato nella maniera più banale le scelte fatte, che hanno condannato il Napoli alla sconfitta. «Dovevamo necessariamente cambiare qualcosa in formazione visto che giochiamo tanto. Contro Lazio, Inter e Dinamo avevamo fatto bene. Manca ancora la ne-

Rafael Benitez, 54 anni LAPRESSE

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cessaria maturità. Sono arrabbiato per questo motivo. Mal di trasferta? Lo scorso anno abbiamo vinto fuori dieci volte». CHAMPIONS IN BILICO La sconfitta di Verona peserà come un macigno, soprattutto se la Lazio stasera dovesse effettuare il sorpasso: le basterà pareggiare a Torino per balzare da sola al terzo posto. E il contraccolpo potrebbe essere forte per lo spogliatoio napoletano, già devastato dai rimproveri dell’allenatore. D’altra parte, non è da tutti regalare agli avversari gente come Higuain, Callejon, Gabbiadini e Maggio. I giocatori di Mandorlini hanno tratto il massimo del vantaggio dalle concessioni fatte loro da Benitez: le sue responsabilità sono altrettante chiare, basti rivedere le sconfitte di Palermo e Torino e compararle con quella di Verona per avere un’idea chiara sugli errori commessi dall’allenatore, il cui futuro è sempre più lontano da Napoli. Da Manchester, sponda City, è arrivata un’indiscrezione: potrebbe essere proprio lui il sostituto di Pellegrini. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Posticipi 27a giornata

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Pippo, nervi tesi «Con me il Milan non può bluffare»

ZUPPING di VINCENZO CITO

MAURO E L’INUTILE ATTESA DI BENITEZ

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ono finite le partite del pomeriggio, a «90° minuto» (Rai Due) Marco Mazzocchi legge la classifica di serie A. «Sampdoria 42, Genoa 37, Inter e Torino 36, Milan 35». Qualcuno lo ferma, prima che a Genova festeggino la doppia qualificazione in Champions. Si è dimenticato le prime sei.

1Inzaghi: «Voci sul futuro? Non c’è rispetto»

Oggi incontro tra Galliani ed Empoli per Sarri

Marco Pasotto INVIATO A MILANELLO (VARESE)

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e il destino del Milan avesse un colore, negli ultimi anni la tonalità sarebbe sul viola. Quando davanti ai rossoneri si presenta la Fiorentina, spesso infatti balla qualcosa di grosso. In un caso persino uno scudetto (stagione 2011-12), ma più che altro le sorti della panchina. Ne sa qualcosa Allegri, che c’è incappato due volte: a novembre del 2012 e quello successivo. Due sconfitte a San Siro, cui seguirono lunghi conciliaboli ad Arcore (e, la seconda volta, pure il profondo strappo fra Barbara e Galliani) sulla sua permanenza. La stagione scorsa il copione è stato lo stesso: Milan a Firenze e Seedorf con un piede nello strapiombo. Quest’anno ci risiamo, ma magari Inzaghi può trovare spunti confortanti: i suoi predecessori l’hanno sfangata in tutti e tre i casi. RISPETTO E NOTIZIE Il succo comunque non cambia: la sfida di stasera si presenta di nuovo cruciale per la panchina di Pippo. Galliani, peraltro, in settimana ha fatto tutto ciò che poteva e doveva: è andato a Milanello per parlare di persona con l’allenatore e con la squadra, e ha detto pubblicamente che la partita del Franchi non sarà decisiva per il futuro del tecnico, in modo da togliergli un po’ di pressione. Il fatto è che in questi giorni ha preso forma il nome di Sarri come potenziale successore – inoltre oggi Galliani si vedrà col presidente empolese Corsi – e quindi restare tranquilli è praticamente impossibile. Inzaghi pesca a piene mani dalla consueta zuccheriera («I miei ragazzi mi fanno stare tranquillo», «Sento la fiducia del club»), ma è logico scorgere la tensione nei suoi lineamenti. E una certa conflittualità (an-

FIORENTINA

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MILAN

(4-3-2-1)

OGGI Ore 19 ARBITRO Russo 1 NETO 4 2 28 23 RICHARDS G.RODRIGUEZ M. ALONSO PASQUAL 20 BORJA VALERO

16 KURTIC

72 ILICIC

10 AQUILANI

18 DIAMANTI 9 GILARDINO 9 DESTRO

7 MENEZ 28 BONAVENTURA 31 ANTONELLI

10 HONDA 15 ESSIEN

21 VAN GINKEL

5 MEXES

29 PALETTA 23 DIEGO LOPEZ

20 ABATE

PANCHINA 31 Rosati, 24 Lezzerini, 19 Basanta, 35 Bagadur, 6 Vargas, 38 Rosi, 5 Badelj, 32 Lazzari, 14 Mati Fernandez, 17 Joaquin, 74 Salah, 30 Babacar. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Gilardino-Salah 51-49% Kurtic-Mati Fernandez 60- 40%, AlonsoBasanta 60-40%. SQUALIFICATI Tomovic (1). DIFFIDATI Basanta. INDISPONIBILI Rossi (30 giorni), Bernardeschi (7), M. Gomez (7), Pizarro (7), Tatarusanu (5), Savic (3). ALTRI Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui. PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 33 Alex, 25 Bonera, 19 Bocchetti, 14 Albertazzi, 4 Muntari, 8 Suso, 22 Cerci, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi. BALLOTTAGGI Honda-Cerci 70-30%, Menez-Cerci 70-30%. SQUALIFICATI Poli (1). DIFFIDATI Bonaventura, Alex. INDISPONIBILI Agazzi (stagione finita), De Sciglio (14 giorni), Rami (7), Zaccardo (7), Armero (7), C. Zapata (7), De Jong (20), Montolivo (10), El Shaarawy (30), Mastour (35). ALTRI nessuno. TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio e Calcio HD

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● i punti del Milan nel 2015. I rossoneri hanno vinto solo 2 partite sulle dieci disputate

che questa non è una novità di ieri) con i media nelle sue parole: «Io mi preoccupo per la squadra, il resto mi fa ridere. Però non è carino, non è rispettoso, mi spiace soprattutto per i tifosi che leggono cose non vere». Probabilmente ai tifosi spiace di più vedere un Milan che fino a ora non è riuscito a reagire e fatica a fare gioco, ma intanto la missione del club è assolutamente palese: arrivare a tutti i costi con Pippo in panchina alla fine del campionato. Tradotto: stasera l’importante è non combinare disastri, provando a muovere la classifica e possibilmente esibire uno spirito nuovo. BLUFF «I discorsi sulla panchina non mi interessano – racconta Pippo –. Non sono mai stato preoccupato perché sento l’affetto del presidente tutti i giorni, e poi non penso che con uno come me la società possa bluffare». Frase piuttosto interessante, questa. Da un lato c’è tutto l’orgoglio di un allenatore che sa di essere stato un ingranaggio molto importante del Milan; dall’altro si potrebbe interpretare quasi come un avvertimento-appello: non fatemi scherzi, eh... Quindi, avanti con la serenità allora. Di facciata o meno, serve esserne convinti in modo da trasferirla ai giocatori. «Sono sereno perché mancano dodici partite, perché ho un contratto e perché il club è conscio di tutti i problemi. Io sono convinto di andare dritto per la mia strada». Al momento l’obiettivo primario è cercare di recuperare il Milan del tardo autunno. E quindi: «In settimana ho fatto vedere alla squadra tutta la serie di partite fatte bene. Occorre tornare a quei livelli. Purtroppo il risultato col Verona ha condizionato tutta la settimana, ma a Firenze c’è bisogno di una grande partita, giocando in modo spensierato e all’attacco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un indispettito Giuseppe Galati (Raisport) sgrida in diretta i giocatori del Lecce «Fanno esattamente il contrario di quello che stavo raccontando, hanno concesso alla Juve Stabia di salire in contropiede!». Sai che sfuriata, dopo, negli spogliatoi.

Filippo Inzaghi, 41 anni, prima stagione sulla panchina rossonera AFP

Destro torna dal primo minuto Il tecnico: «Scelte solo mie» ● MILANELLO (Va) Dentro Pazzini e fuori Destro: una scelta che nove giorni fa prima della partita stupì, e che al termine fu motivo di malumori presidenziali. Oggi l’esperimento non si ripeterà e le gerarchie torneranno a essere quelle consuete: Mattia riprenderà il posto al centro dell’attacco e proverà a ricucire il suo rapporto con il gol, che manca da un mese (Milan-Empoli del 15 febbraio, chissà che le squadre toscane non gli portino bene). Anche perché Inzaghi ha preannunciato una partita di spirito offensivo e quindi Destro dovrà essere bravo a capitalizzare tutto ciò che gli passerà vicino ai piedi. E si sa, di questi tempi al Milan i centravanti fanno una gran fatica. Quando ieri è stato nuovamente chiesto a Inzaghi lumi sulla scelta del

centravanti contro il Verona, e se per caso si fosse confrontato con la società, il tecnico ha risposto energicamente: «E’ stata una decisione mia, non ho bisogno di parlare con nessuno delle mie scelte. Gli allenatori non si pentono mai quando prendono una decisione. Ma tanto qui ogni volta si rimpiange chi resta fuori. Succederà anche dopo la partita con la Fiorentina. Se mi date un regolamento in cui si può giocare in 13, ne faccio giocare 13». Oggi intanto gli indisponibili scendono – si fa per dire – a dieci. In difesa rientra Abate, la mediana sarà molto sperimentale con Van Ginkel, Essien e Bonaventura, e in avanti a supporto di Destro ci saranno Honda e Menez. Un ibrido fra 4-3-3 e 4-3-2-1, per provare a bloccare le fonti di gioco viola. m.pas.

sta a Firenze. Un inizio di stagione complicato, una risalita e poi il nuovo stop. Il 19 febbraio contro il Tottenham ha riportato un terribile taglio sulla caviglia. Sono serviti sette punti di sutura e quasi un mese di stop per tornare in campo.

vittorie sono state appena 4. Una miseria considerando la classifica ed il potenziale della squadra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

FIORENTINA

E Montella ci scherza su «Io a Milano? Ci va Sarri...» 1Il tecnico si

affida a Borja Valero, già due volte in gol contro i rossoneri

Giovanni Sardelli

nazionale Joaquin, Borja Valero ha un conto aperto con la società di Berlusconi. Lui, che bomber non è, ha segnato al Milan il suo primo gol in viola. Era il novembre del 2012 e finì 3-1 per la Fiorentina. Ripetendosi esattamente un anno dopo quando la Viola espugnò di nuovo San Siro (0-2, ndr) anche grazie al raddoppio di Borja.

FIRENZE

Q

uando affronta il Milan vede rosso più che rossonero. Anche se la corrida è materia del con-

RISALITA E dire che i numeri e le circostanze non sono soltanto favorevoli. Perché la stagione in corso è forse la più tortuosa dello spagnolo da quando

Borja Valero, 30 anni LAPRESSE

COMPLICAZIONI AL FRANCHI Oggi servirà tutto il suo talento. In una formazione rebus che potrebbe vedere Gilardino partire dal primo minuto con l’amico Diamanti alle sue spalle, la rotazione non sembra toccare proprio Borja. Visto che, per i suoi gusti, ha già saltato troppe partite. Ventisette comunque quelle giocate. Con due gol all’attivo. Dovrà semmai aiutare la squadra a districarsi dalle inattese difficoltà che da inizio stagione la aggrovigliano nelle partite in casa. Al Franchi, in campionato, le

COLLEGHI La passata stagione un Milan in difficoltà vinse a Firenze. Le possibili sinistre analogie non distraggono Montella. Così come le voci di mercato, peraltro sempre meno insistenti. «Io al Milan? Leggo che si parla di Sarri (sorride, ndr). La mia attenzione è solo su di noi e quello che ci aspetta». Poi su Inzaghi. «Per diventare allenatori importanti si devono passare varie fasi. Anche quelle difficili. Magari si aspettavano un po’ di più, ma dover affrontare subito alcune problematiche può diventare un vantaggio per lui. Superare le difficoltà ci migliora come allenatori». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’amarezza di Michele Gallerani (Sky, ModenaCatania) «Tiro di Garritano e palo. Al 99% dei casi quella palla va dentro…». Dopo il replay (non se ne fa una ragione) «Nel 99 per cento dei casi quella palla va dentro». Al 99% dei casi, Gallerani simpatizza per il Modena… Un ammirato Andrea Agostinelli (Zenit Torino, Mediaset Premium) «Sto guardando Danny, una mentalità incredibile, ha 35 anni». No, 4 di meno. «Volevo farvi notare come corre ancora Danny, a 35 anni». Ne ha sempre 31. «E comunque Danny a 35 anni, fa ancora la differenza». Chissà che dirà fra 4 anni… Un epico Fabrizio Ferrero (Mediaset Premium) a San Pietroburgo tenta di imitare Nicolò Carosio. «Chiamatela campagna di Russia! Eccoli i tifosi del Torino che per essere qui hanno sfidato i rischi, i costi, la burocrazia e il freddo!». Zvonimir Boban (Sky) trova il problema «Il Napoli sta pagando questa discontinuità continua». Dopo essersi sentito dare del golfista, politico e tifoso juventino, da due settimane Massimo Mauro attende al varco Benitez, con la faccia di uno che aspetta al parcheggio chi gli ha rigato l’auto. La scorsa settimana il Napoli ha risposto a Sky col silenzio stampa personalizzato. Ieri Benitez (che Mauro aveva definito «disonesto, sportivamente parlando» dopo Torino-Napoli) ha parlato solo in conferenza stampa e non con le tv. Prossimo tentativo: NapoliAtalanta, domenica sera. Abbiamo il leggerissimo sospetto che in studio Sky manderà ancora Massimo Mauro.... © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Serie A R Posticipi 27a giornata

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Attenti a Klose e Mauri i vecchietti infallibili

1I due attaccanti della Lazio sommano 71 anni e 16 gol: a questa età nessuno nei maggiori campionati europei ha fatto meglio nel 2014-15 Adesso invece vado in area solo quando so di poter incidere», rivelò tempo fa il capitano. Il suo «gemello» Klose, invece, i gol li ha sempre fatti. A tutte le età e a tutte le latitudini. Il titolo di campione del mondo, conquistato la scorsa estate in Brasile, sembrava averlo definitivamente appagato. E invece no, dopo qualche mese di pausa, ha ripreso a segnare come e più di prima. Undici gol finora in questa stagione (8 in campionato, altri 3 in Coppa Italia), una cifra che rende possibile l’attacco al suo primato italiano, che è di 16 reti (15 in campionato e 1 in Europa League) realizzato nel suo primo anno di Lazio.

Stefano Cieri ROMA

Q

uasi 72 anni (in due) e non sentirli. La Lazio sbarazzina di Pioli ha un’anima antica. Che le fornisce il maggior contributo in termini di gol. Eh sì, perché se è vero che a spingere l’aquila verso quote impensabili è stata la freschezza di giovani come Anderson e De Vrij, unita alla maturità di Biglia, Candreva e Parolo, è altrettanto vero che anche l’esperienza sta avendo il suo peso. A garantirla provvedono Stefano Mauri e Miro Klose: quasi 72 anni in due (35, compiuti a gennaio, il brianzolo; 37 a giugno il tedesco), ma già 16 gol in questo campionato. Equamente divisi: 8 il capitano, 8 il campione del mondo. Due vecchietti che non smettono di segnare. Tanto che, con quegli 8 gol a testa, sono i migliori marcatori laziali. PRIMATO DI LONGEVITÀ Nessun’altra squadra, nei maggiori campionati europei, può vantare una coppia-gol così attempata. Ci si avvicina quella dell’Udinese, composta da Di Natale e Thereau. I due friulani hanno anche segnato più dei laziali (18 gol contro 16), ma sono una coppia decisamente più giova-

Miro Klose, 36 anni LAPRESSE

Stefano Mauri, 35 anni LAPRESSE

ne: ai 37 anni di Totò fanno infatti da contraltare i «soli» 31 del francese. Anche nei maggiori campionati europei l’unica coppia che si avvicina è quella dello Stoke City con Crouch (34 anni) e Walters (31) entrambi a quota 7 gol in Premier.

ling col gol. Ne segnava parecchi a inizio carriera. Poi, col passare degli anni, aveva perso certe abitudini. Che ha ritrovato ora, grazie ad una posizione in campo che lo rende spesso una seconda punta a tutti gli effetti. Così sono arrivati gli 8 gol, cifra record per lui (il precedente primato era di 7, realizzato col Brescia). «Quando sei giovane corri tanto, spesso a vuoto, e poi sei poco lucido sotto porta.

MACCHÉ TRAMONTO Giovincelli, insomma, al cospetto di Mauri. Che, avviato sul viale del tramonto, ha riscoperto il fee-

TORO AVVISATO Anche oggi a Torino Pioli si affiderà alla premiata ditta dei vecchietti del gol. Nella partita che, dopo il k.o. di ieri del Napoli, può isolare la Lazio al terzo posto. Ai granata Klose ha già rifilato 2 gol in questa stagione: uno nella sfida di andata di campionato e un altro nel match di Coppa Italia di 2 mesi fa a Torino. Mauri in questa stagione non ha «punito» il Toro, ma in passato gli ha fatto 4 gol, tutti con la Lazio. Un feeling col colore granata che né l’uno né l’altro ha intenzione di interrompere. Nonostante i (quasi) 72 anni in due. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO

(3-5-2)

LAZIO

(4-3-3)

OGGI Ore 19 ARBITRO Orsato 30 PADELLI

33 PERES

5 BOVO

18 JANSSON

24 MORETTI

94 BENASSI

8 15 FARNERUD 36 GONZALEZ DARMIAN

17 MARTINEZ

11 MAXI LOPEZ 11 KLOSE

7 F.ANDERSON

16 PAROLO

20 BIGLIA

32 CATALDI

33 MAURICIO

3 DE VRIJ

8 BASTA

22 MARCHETTI

PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 25 Glik, 21 Silva, 4 Basha, 7 El Kaddouri, 27 Quagliarella, 22 Amauri. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI Bovo-Maksimovic 60-40%, Gonzalez-Basha 60-40%, Maxi LopezAmauri 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Benassi, Quagliarella. INDISPONIBILI Gazzi (3 giorni), Molinaro (2 giorni), S. Masiello (15), Vives (20). PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 2 Ciani, 5 Braafheid, 39 Cavanda, 23 Onazi, 24 Ledesma, 19 S.Lulic, 10 Ederson, 14 B.Kieta, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI S.Mauri-B.Keita 80-20%. SQUALIFICATI Candreva (1). DIFFIDATI Cavanda, De Vrij, Mauricio, Onazi. INDISPONIBILI F. Djordjevic (50 giorni), Gentiletti (20), Konko (7), Pereirinha (7), Tounkatra (7), Cana (5). TV Sky Calcio 3; Premium Calcio 2

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C’è Moretti Anche il Toro va sul sicuro Francesco Bramardo TORINO

6 S.MAURI

26 RADU

GLI AVVERSARI

● i gol fatti dalla Lazio tra il 76’ e il 90’, una fetta di partita nella quale il Torino ne ha subiti 7.

I

l futuro è adesso. In sei giorni il Toro si gioca un bel pezzo della stagione, dentro o fuori l’Europa League e la zona coppe in campionato. Il rischio imbarcata (dopo il tonfo di Udine e lo Zenit) è tutt’altro che scongiurato. Questa sera contro la Lazio, il Toro dovrà ritrovare gioco e punti. VECCHIETTI Di fatto saranno comunque i «vecchietti» a sobbarcarsi gli straordinari, su tutti Emiliano Moretti, 33 anni e 36 partite giocate ad oggi, 3240 minuti, un gol pesante all’Inter e 2 assist nel tabellino personale, lo stakanovista del gruppo. A ruota Matteo Darmian ha superato i 3000 minuti, oltre la soglia dei 2500 Glik e Quagliarella (37 partite, primatista, anche se non tutte fino al 90’). A Moretti l’allenatore del Torino potrebbe chiedere nelle prossime ore un ultimo sforzo, ancora in campo dopo 13 gare consecutive contro Lazio e Zenit per poi rifiatare a Parma visto che durante la sosta il difensore romano vestirà ancora l’azzurro, in odore di convocazione. Amauri, Bovo, Farnerud e Maxi Lopez completano il quadro degli over 30 chiamati in quattro giorni a un supplemento di impiego. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R Posticipi 27a giornata

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Nuovo Pjanic se il genio è anche maratoneta

GLI AVVERSARI

Il Romagnoli-derby Garcia se lo studia Ferrero lo rivuole 1La Samp lavora per

averlo dalla Roma per un altra stagione, intanto ne ha fatto il baluardo della difesa

1Roma in emergenza in mediana: lo stakanovista stringe i denti Massimo Cecchini ROMA

I

l luogo comune vuole che gli artisti debbano essere liberati dal peso della creatività forzata. Insomma, si dice che il genio inventa proprio perché centellina il suo talento. Vero? Se pittura e la letteratura ci hanno regalato tanti esempi contrastanti sul tema (uno per settore: Giorgione e Tiziano; Salinger e Simenon), in casa Roma a tagliare la testa al toro adesso ci ha pensato Miralem Pjanic che, pur dotato di piedi fatati, è diventato il giallorosso più schierato, con l’ovvia eccezione del portiere Morgan De Sanctis. Il centrocampista bosniaco, con 1831 minuti, ha superato Radja Nainggolan come utilizzazione, oltre a essere quello che percorre più chilometri. Probabilmente lo aspetta per lui una settimana di super lavoro, visto che stasera la Roma scenderà in campo contro la Sampdoria e giovedì dovrà affrontare la Fiorentina per la gara di ritorno di Europa League. GARCIA IN EMERGENZA Inutile dire che Pjanic in qualche modo dovrà stringere i denti, perché da tempo soffre di acciacchi vari alle caviglie, oltre a soffrire in particolar modo la preparazione. I piedi, in ogni caso, sono delicati. Non a caso, ad esempio, come media punizioni calciate-gol realizzati il bosniaco, da quando è arrivato in Italia (2011) su cifre congrue duella addirittura con Pirlo. Stavolta poi, davanti a Sua Maestà Mihajlovic, chissà che gli stimoli non siano addirittura superiori,. Una cosa è certa: oggi Garcia avrà bisogno di lui perché il centrocampo – orfano di Nainggolan (squalificato) e De Rossi (infortunato) – potrebbe essere in sofferenza. Tra l’altro, visto che l’azzurro è al centro di una spaccatura tra la tifoseria,ieri l’allenatore è intervenuto per

difenderlo. «Daniele è uno dei migliori giocatori italiani, è ancora giovane e sa fare tutto. A Firenze ha sbagliato un passaggio e si è infortunato in quell’azione, può succedere ma ai miei occhi non cambia nulla. Resta un giocatore importante e ci aiuterà nel futuro, e non parlo solo per questa stagione». Quasi un appello a stemperare le polemiche, che si sono riaccese dopo la pubblicazione della notizia di un incontro, la scorsa settimana, fra ultrà e squadra. E sul tema Garcia ha detto: «Ci sono cose che riguardano società e squadra e non riguardano nessun altro, come le cose che si dicono nello spogliatoio. Ci sono delle cose sacre e lo spogliatoio è una di queste». Fra le cose misteriosamente «sacre», forse, c’è anche la situazione di Doumbia. L’attaccante è convocato, ma su di lui il tecnico spiega: «Sta bene, sta migliorando su tutti i punti di vista. Penso al fatto della preparazione fisica, che abbiamo ricominciato quasi da capo». Chissà perché allora, appena arrivato, è stato schierato subito titolare, prima che una lombalgia lo fermasse. FURBO MIHA Al momento, comunque, l’ivoriano non è la principale preoccupazione, visto che la Samp incalza. «Stanno facendo molto bene e hanno un buon allenatore. Che è un po’ furbo, nel senso positivo del termine, quando dice che Ljajic deve essere un po’ egoista. Magari si aspetta che non dia la palla al giocatore piazzato meglio di lui… Ma Mihajlovic è veramente un grande. L’ho ammirato da giocatore, specie per le sue punizioni, e a Genova sta facendo grandi cose». Tutto vero. Per questo – soprattutto se Totti sarà risparmiato – c’è bisogno del miglior Pjanic per far decollare la Roma. In questi tempi di psicologicamente non facili, il secondo posto a Trigoria lo considerano d’obbligo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Miralem Pjanic, 24 anni, è alla quarta stagione alla Roma LAPRESSE

«Punte zombie» E lo scherzo Sky irrita i giallorossi ● Nel curioso rapporto di amore e tensione che a volte si crea fra Sky e le società di Serie A – pur beneficiate da munifici diritti televisivi – va registrato un nuovo, singolare episodio. Ieri è andato in onda un botta e risposta fra il centro sportivo di Trigoria e lo studio di Milano, da cui è stato lanciato scherzosamente un servizio sugli allenamenti degli attaccanti della Roma. In realtà, invece, le immagini erano tratte dalla celebre serie tv statunitense «The walking dead», nelle quali si vedevano zombie in cammino con la loro caratteristica, lentissima andatura. Risultato? Sul web è scoppiata in fretta una bufera, che ha portato la dirigenza giallorossa a chiedere spiegazioni ai vertici della tv satellitare. «Si voleva solo fare ironia e non offendere», è stata la naturale risposta, ma dinanzi alla rabbia dei tifosi è probabile che oggi arriveranno delle scuse nei confronti di coloro che si sono sentiti offesi. Si spera che basti. ma. cec.

ROMA

(4-3-3)

Alessio Romagnoli, 20 LAPRESSE

Filippo Grimaldi GENOVA

SAMPDORIA (4-3-3) OGGI Ore 21 ARBITRO Calvarese (0-0) 26 DE SANCTIS 35 TOROSIDIS

2 YANGA-MBIWA

23 ASTORI

3 COLE

15 PJANIC

20 KEITA

32 PAREDES

27 GERVINHO

8 LJAJIC

7 ITURBE

23 EDER

9 OKAKA

99 ETO’O

14 OBIANG

17 PALOMBO

21 SORIANO

19 5 26 29 REGINI ROMAGNOLI SILVESTRE DE SILVESTRI 2 VIVIANO

PANCHINA 28 Skorupski, 24 Florenzi, 33 Spolli, 25 Holebas, 32 Paredes, 48 Uçan, 53 Verde, 96 Sanabria, 88 Doumbia, 10 Totti. ALL. Garcia. BALL. Paredes-Florenzi 60-40%, ColeHolebas 60-40%, Ljajic-Totti 60-40%. SQUAL. Nainggolan (1). DIFF. Maicon, Pjanic, Manolas, Torosidis. IND. Strootman, Balzaretti, Castan, Maicon, Ibarbo, Lobont, Manolas, De Rossi. PANCHINA 33 Romero, 88 Frison, 25 Coda, 32 Marchionni, 6 Duncan, 77 Wszolek, 8 Correa, 27 L. Djordjevic, 18 Bergessio, 24 Muriel. ALL. Mihajlovic. BALL. nessuno. SQUAL. Acquah (1). DIFF. Duncan, Regini, De Silvestri. IND. De Vitis, Cacciatore, Munoz, Rizzo, Mesbah. TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD e Supercalcio HD; Premium Calcio 1 e Calcio 2 HD.

I

n un giorno ormai lontano (era ancora l’inizio della stagione), quando questa Samp delle meraviglie era soltanto nei sogni dei blucerchiati e del presidente Ferrero, e forse anche nelle certezze inconfessate di Mihajlovic, proprio il tecnico della Samp uscì a sorpresa con un’affermazione («Romagnoli è il nuovo Nesta») che certificava le potenzialità di un giocatore parcheggiato dalla Roma a Genova, sponda doriana, per farlo crescere in attesa di riportarlo a casa. IO CI PROVO In quell’occasione, Mihajlovic disse anche un’altra cosa, e cioè che a lui non piace lavorare per gli altri, immaginando già il giorno in cui, fra tre mesi, dovrà (forse) dirgli addio per rimandarlo a casa. Mai dire mai, anche perché, soprattutto nel caso in cui Mihajlovic prolunghi la sua unione con la Samp targata Massimo Ferrero, il ds Osti e il club di Corte Lambruschini si muoveranno nel tentativo di prolungare la permanenza del difensore sotto la Lanterna. È presto per parlarne, ma lo stesso cammino di Alessio nella Samp di-

mostra come la fiducia intorno a lui non sia mai mancata e, semmai, sia cresciuta con il tempo. Riassumendo: un ottimo inizio di stagione, quindi un periodo in chiaroscuro con qualche incertezza di troppo e un ballottaggio al centro della difesa che si è venuto a creare con Gastaldello. Ceduto il capitano, Romagnoli si è ripreso il posto. Neppure il tempo di riaprire la contesa con Munoz, l’ultimo arrivato alla corte di Mihajlovic, che l’argentino s’è bloccato (stiramento) lasciandogli (definitivamente?) via libera. STAKANOVISTA Un altro dato da non sottovalutare è il numero dei minuti giocati: 1.551 in diciannove partite per il giocatore di proprietà della Roma. Soltanto Okaka, De Silvestri, Eder, Obiang e Soriano hanno fatto meglio di lui, ma a fronte di premesse ben diverse da quelle di Romagnoli. Ferrero, cuore romanista della prima ora, nel frattempo ha già gettato l’amo, sostenendo una tesi quantomeno ardita, ma che vista dalla prospettiva di un grande club come la Roma potrebbe funzionare. Secondo lui, un altro anno per il giocatore a Genova farebbe felice non solo la Samp, ma persino i giallorossi, «perché potremmo valorizzarlo ulteriormente». CREDERCI Discorsi per ora futuribili. L’unica cosa certa che mai come in questo momento l’autostima dei blucerchiati è stata così alta. «Non andiamo all’Olimpico a fare le vittime»: la frase di Mihajlovic detta alla vigilia suona tanto come un monito per la squadra di Garcia. Roma avvisata... © RIPRODUZIONE RISERVATA

«CI SONO PERSONE CHE SOGNANO IL SUCCESSO E PERSONE CHE RESTANO SVEGLIE PER OTTENERLO» SINISA MIHAJLOVIC IERI HA CITATO ROCKFELLER


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LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Verso la Champions R

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Parola d’ordine: 3-5-2 Pirlo o no, sarà Fort Juve

1Allegri orientato verso il modulo che garantisce di più la difesa 1Il regista tenta il miracolo. In caso di rombo, Pereyra trequartista COSI’ IN CAMPO 3-5-2

BUFFON

BARZAGLI

BONUCCI

VIDAL LICHTSTEINER

CHIELLINI POGBA

MARCHISIO

MORATA

EVRA

TEVEZ GDS

Mirko Graziano MILANO

M

assimiliano Allegri sta seriamente valutando l’ipotesi di confermare il 3-5-2 anche a Dortmund (2-1 Juve all’andata), ingolosito dall’ottimo rientro da titolare di Andrea Barzagli. Una scelta tattica che fra l’altro non sembra dipendere dal recupero o meno di Andrea Pirlo.

FINO ALL’ULTIMO Ieri il 35enne fuoriclasse bresciano ha continuato con un programma a parte, lavoro da tempo mirato alla trasferta tedesca e a un recupero che avrebbe quasi del miracoloso. Lo staff medico parla di una situazione da monitorare ora dopo ora e di

una decisione che potrà essere presa solo a ridosso della gara. Va detto, non si respira grandissimo ottimismo, l’infortunio coinvolge d’altronde una zona insidiosissima a livello di ricadute (stiramento di primo grado al polpaccio destro) e risale a meno di tre settimane fa (gara d’andata con la banda Klopp), ma Pirlo è un duro vero, e con lui è meglio non sbilanciarsi mai in negativo. 3-5-2 A PRESCINDERE? In ogni modo Allegri dovrebbe appunto puntare sulla difesa a tre, con o senza il Genio. Anzi, a maggior ragione se Pirlo dovesse recuperare in extremis e quindi con una condizione inevitabilmente non al top: il 35-2 «protegge» infatti meglio il regista davanti alla difesa. Da oggi via alle prove tattiche, domani rifinitura sempre a Torino, poi partenza per la Germania. Ecco, al momento, il possibile undici anti Borussia: Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Chiellini dietro; Lichtsteiner ed Evra sulle fasce; Marchisio in regia; Vidal e Pogba interni; Morata e Tevez di punta. In caso invece di rombo, Lichtsteiner retrocederebbe sulla linea dei difensori, fuori uno fra Barzagli e Bonucci, dentro il tuttofare argentino Pereyra come trequartista.

IL RIENTRO

L

a notizia è un pieno di entusiasmo, per Massimiliano Allegri e anche per il c.t. azzurro Antonio Conte: Andrea Barzagli è tornato, e lo ha fatto alla grande, tanto da mettersi seriamente in corsa per una maglia da titolare nella gara senza ritorno di Dortmund. «Ho giocato a Dortmund tante volte, ma non ho mai vinto - racconta Barzaglione -. È uno degli stadi più belli in cui abbia mai giocato, con la curva che assomiglia a un vero muro, tutto giallonero. Clima eccezionale, ma a questi livelli lo stadio non può condizionare o intimorire. A Dortmund, servirà una partita di testa, dobbiamo cercare di non lasciare troppi spazi, tenendo conto che in Champions le partite sono più aperte. Andiamo lì con un piccolo vantaggio, il 2-1 dell’andata, nulla di rassicurante. In Germania, statene certi, arriva una Juve super concentrata. Segnali di stanchezza nelle ultime gare? Dopo tante partite ci può stare un momento di leggero appannamento, ma finora non abbiamo mai sbagliato le partite importanti». E sulla condizione personale: «Non giocavo da nove mesi, non so quanto ci metterò a recuperare al cento per cento, ma cercherò di rimettermi al meglio in fretta». Nel frattempo, ha arginato una delle stelle di questo campionato: «Dybala ha colpi interessanti - conclude Barzagli

DA DOMANI RITORNO DEGLI OTTAVI Il calendario del ritorno degli ottavi di Champions League dopo quelli della scorsa settimana (già qualificate PSG, Real Madrid, Bayern Monaco e Porto). DOMANI (ORE 20.45) Monaco (Fra)-Arsenal (Ing); and. 3-1; arb. Moen (Nor); tv Sky Sport Plus HD

PRIMAVERA

Barzagli: «In Coppa servirà tanta testa» E Conte lo chiama MILANO

Andrea Pirlo, 35 anni: ha vinto 2 Champions League con il Milan LAPRESSE

-, sta dimostrando di essere da grande squadra». Dortmund e la gara interna con il Genoa saranno il trampolino anche per il ritorno in Nazionale, anche se Conte ha di fatto già deciso: in assenza di malaugurati guai fisici, il 33enne gigante di Fiesole riprenderà il suo posto da titolare insieme ai compagni di sempre, Bonucci e Chiellini. AGNELLI A VINOVO Ieri ad assistere all’allenamento si è presentato Andrea Agnelli: succede spesso, soprattutto a ridosso delle gare che contano. C’è intanto ottimismo sulle condizioni di Coman, ai box da qualche giorno per una forte contusione alla tibia: il francesino sarà quasi certamente a disposizione per la Champions. Oggi accertamenti per Sturaro e De Ceglie: il primo ha rimediato una distorsione alla caviglia destra, mentre De Ceglie deve fare i conti con un trauma contusivo al ginocchio destro. m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Barzagli, 33 anni LAPRESSE

I bianconeri crollano in casa È 3-2 Fiorentina ● Sotto di un uomo e di un gol, la Fiorentina ribalta la Juventus e allunga in testa al girone A, dove adesso comanda con cinque punti sul Torino e sei sullo Spezia. La Juventus recrimina per l’occasione sciupata: la squadra di Grosso, quarta in classifica, perde la possibilità di restare a stretto contatto con chi la precede in chiave qualificazione alle Final Eight, pur mantenendo quattro punti di vantaggio sul Parma quinto, nella corsa ai playoff. A Vercelli la Fiorentina parte più determinata e trova il gol del vantaggio al 28’ con Minelli. Ma pochi minuti più tardi, la Viola resta in 10 per l’espulsione di Bagadur per somma di ammonizione. Inizia così una nuova partita, con la Juve che spinge e la Fiorentina che prova a sfruttare la velocità dei suoi attaccanti. Ma in pieno recupero la Juve trova l’1-1 con Clemenza. Nella ripresa, la Juve completa la sua rimonta al 20’ con Macek, che infila all’incrocio dei pali. Finita? Neanche per sogno, perché dopo appena 4’ Bangu trasforma il rigore procurato da Minelli, spiazzando Audero per il 2-2. La Juve sfiora il nuovo vantaggio ancora con Macek, ma Diakhate salva sulla linea. Così al 38’ Bandinelli al volo trova il definitivo 3-2 che fa volare la Viola. I risultati di ieri Girone A: JuventusFiorentina 2-3, TrapaniEntella 0-2. Girone B Perugia-Lanciano 0-0.

Atl. Madrid (Spa)-Bayer Lever.(Ger); and. 0-1; arb. Rizzoli; tv Sky Sport 1 HD MERCOLEDÌ (ORE 20.45) Barcellona (Spa)-Manchester City (Ing); andata 2-1; tv Sky Sport 1 Borussia Dortmund (Ger)-JUVENTUS andata 1-2; tv Canale 5

PRECEDENTI A TRE... C’è un momento ben preciso in cui Allegri decise di ribaltare le gerarchie a livello di sistema di gioco: 4 novembre 2014, giorno dello scontro decisivo con l’Olympiacos, Max sceglie la linea a quattro dietro e sistema Vidal alle spalle di Morata e Tevez. Arriva un 3-2 in rimonta che di fatto spiana la strada verso gli ottavi di finale di Champions League. Da allora, solo in tre occasioni il tecnico livornese ha fatto ricorso al 3-5-2: a Firenze, a Udine e appunto a Palermo, sempre in campionato. Ebbene, tre gare in cui la Juventus ha messo insieme due pareggi e la vittoria di sabato scorso, soprattutto tre gare nelle quali i bianconeri non hanno subito reti. E se in Germania non si subiscono gol, l’ingresso nel G8 del calcio che conta è cosa fatta. A gara in corsa si fa poi sempre in tempo a cambiare. «Vedremo, deciderò solo martedì sera (domani, ndr) - ha detto Allegri nel dopo gara di Palermo - Abbiamo qualche problema fisico in mezzo al campo. Non solo: è da valutare con una certa prudenza anche Barzagli, che è rientrato dopo nove mesi e va gestito».

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QUI DORTMUND

Un Borussia impermeabile Rete inviolata da 407 minuti Elmar Bergonzini

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LE CERTEZZE Sono tre gli uomini su cui puntare invece senza mezze misure: Carlos Tevez, Alvaro Morata e Paul Pogba. Che poi sono anche i migliori marcatori stagionali dei campioni d’Italia, avendo firmato 40 dei 73 gol bianconeri ufficiali: 21 centri per l’Apache, 10 quelli timbrati dal baby prodigio ex Real Madrid, 9 le prodezze (quasi tutte decisive) del 22enne centrocampista francese. Quest’ultimo, oltretutto, nell’ultima settimana ha potuto lavorare a Vinovo senza altre distrazioni: a Palermo, infatti, non c’era perché squalificato.

ome sempre si può scegliere se essere ottimisti o pessimisti. Il Dortmund ha poggiato il bicchiere sul tavolo, Allegri deve capire se è mezzo pieno o mezzo vuoto. L’ultima volta che il Borussia restò tre gare senza segnare era il 2007. Con Klopp in panchina, insomma, non è mai successo: il fatto che negli ultimi 180’ i gialloneri non abbiano segnato è un brutto segnale. Con la Juve potrebbe però ritrovare spazio Immobile, anche perché Aubameyang (che verrebbe spostato sulla fascia) è alle prese con guai alla schiena. Non solo: la rete dei tedeschi non viene violata da 407’. L’ultimo a riuscirci? Morata. Quella sera i problemi difensivi del Dortmund erano evidenti, ma il tecnico è corso ai ripari. C’è pure il rovescio della medaglia: sabato i gialloneri sono scesi in campo con la formazione più anziana dell’era Klopp: età media, 28,2 anni. Nell’anno del primo titolo (2011) era di 24 anni. Un caso che il Dortmund appaia (molto) più lento? L’unico avversario di livello affrontato dal Borussia in queste settimane è lo Schalke, quindi anche l’imbattibilità difensiva va rivalutata. Klopp è tranquillo: «Sono fiducioso semplicemente perché possiamo farcela».

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Serie A R 27a giornata

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Paloschi ce l’ha col Genoa Chievo, scatto salvezza

1A secco da 10 turni, l’attaccante fa una doppietta all’ex squadra

Gasp osa il 4-2-4 ma i rossoblù soffrono la trappola tattica di Maran GENOA

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SPREGIUDICATI A metà della contesa, Gasperini si è trovato a un bivio. Proseguire in una sorta di partita a scacchi confidando in un rallentamento del Chievo, oppure osare. E per una squadra accusata in passato di viaggiare sempre e comunque a fari spenti e senza altro obiettivo che il domani più prossimo, la scelta di buttare subito nella mischia Borriello a inizio ripresa, passando a uno spregiudicato 4-2-4, ha fatto pensare a una riscossa genoana. Invece lo spettacolo in campo c’è stato, ma grazie ai ragazzi di Maran. Bravi e cinici a colpire subito con Paloschi (Roncaglia, un altro errore), che non segnava da dieci turni, e poi aiutati dalla buona sorte su un diagonale velenoso di Borriello (14’) e da una prodezza di Bizzarri sullo stesso attaccante (18’), nel primo tiro in porta per i padroni di casa dopo 64 minuti di gioco.

Filippo Grimaldi GENOVA

CHIEVO

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PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Paloschi al 4’ e al 23’ s.t. GENOA (3-4-3) Perin; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Edenilson (dal 32’ s.t. Kucka), Rincon, Bertolacci, Bergdich (dal 1’ s.t. Borriello); Iago, Niang (dal 25’ s.t. Pavoletti), Perotti. PANCHINA Lamanna, Prisco, Tambè, Izzo, Marchese, Lestienne, Mandragora, Laxalt. ALLENATORE Gasperini. CAMBIO DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-4. BARICENTRO MEDIO 53,5 M. AMMONITI Bertolacci, Rincon e De Maio per g.s., Iago per c.n.r. CHIEVO (4-4-2) Bizzarri; Frey, Dainelli (dal 23’ s.t. Gamberini), Cesar, Zukanovic; Schelotto, Radovanovic, Hetemaj (dal 30’ p.t. Christiansen), Birsa; Meggiorini (dal 35’ s.t. Biraghi), Paloschi. PANCHINA Seculin, Pozzi, Cofie, Fetfatzidis, Pellissier. ALLENATORE Maran. CAMBIO DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 45,8 M. AMMONITI Hetemaj, Dainelli e Birsa per gioco scorretto. ARBITRO Doveri di Roma. NOTE pag. 1.128, inc. di 20.842 euro. Abb. 16.502, quota di 170.781 euro. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 10-8. In fuorigioco 2-5. Angoli 3-5. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t..

L’

amuleto di Paloschi, (sette gol al Genoa in otto sfide di serie A), e un Grifone capovolto. GenoaChievo sta tutta qui, fra un ex che vede benissimo la porta contro i rossoblù (ieri doppietta sontuosa, e il raddoppio è stato da favola), i quali dapprima finiscono imbrigliati nel trappolone del centrocampo ospite e poi nella ripresa cadono nella tagliola delle loro stesse ambizioni europee, con un 4-2-4 che se da una parte rende merito al coraggio del Gasp, dall’altra si è rivelato l’abiura di una manovra ragionata e, nei fatti, la condanna di Perotti e compagni. RISIKO CHIEVO Spieghiamo meglio: manca la controprova, ma difficilmente lo sfiancante lavoro degli uomini di Maran per metà gara si sarebbe potuto protrarre a ritmi così indiavolati sino alla fine, contro un Genoa che nel primo tempo poco o nulla aveva costruito, ma senza correre grandissimi pericoli. Il giochino iniziale di Maran ha sorpreso i padroni di casa, con Birsa che s’inventava a tratti fantasista della squadra, accentrando la sua posi-

Alberto Paloschi, 25 anni, sei gol finora in questo campionato ANSA

zione e costringendo Edenilson a faticosi recuperi. Risultato: un’autostrada per Hetemaj, sino al momento del suo infortunio, e Burdisso obbligato a uscire dalla difesa per tamponare il buco. Una superiorità numerica ospite quasi continua in mediana. In quella fase, dopo un salvataggio di Perin su

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● I gol di Alberto Paloschi in otto partite contro il Genoa in Serie A. L’attaccante, cresciuto nel Milan, ha giocato in rossoblù da gennaio a giugno 2011

I ROSSOBLÙ

Alberto il cacciatore di Grifoni: 8 gare, 7 gol GENOVA

«Q

uanti bei ricordi». Alberto Paloschi era entrato al Ferraris sospirando così. Probabilmente, però, si riferiva più alla sua abitudine a fare gol al Genoa che non alle imprese compiute con la maglia rossoblù, anche se lui non potrà mai dimenticare un pomeriggio di quattro anni fa, quando il 20 febbraio 2011 entrò in campo al Ferraris a 25 minuti

LA RESA Non era finita. Perché Burdisso s’è perso Meggiorini, il cui cross è diventato per Paloschi l’assist per un gol di controbalzo da favola. Due a zero e Grifone al tappeto, mentre il Chievo, a secco da tre turni, si gode adesso un’accelerata forse decisiva rispetto alla zona rossa della classifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA BESTIA NERA

Alessio Da Ronch

Meggiorini, il Genoa s’è visto poco in avanti, soprattutto perché il suo tridente non ha fatto mirabilie. Il Chievo ha retto benissimo l’urto grazie a una fisicità travolgente e a una capacità di lettura della gara che ha avuto soprattutto in Paloschi un interprete perfetto. Un dato su tutti: l’attaccante — bravo ad approfittare delle incertezze difensive rossoblù — è andato al tiro in porta cinque volte, e nessuno in questo campionato ha saputo fare altrettanto.

dalla fine di un Genoa-Roma in quel momento sull’1-3 e con una doppietta contribuì alla rimonta e al 4-3 finale. Uno dei risultati più straordinari nell’epoca recente del Genoa. PRECISIONE Al termine di quella stagione Paloschi fu lasciato partire perché giudicato meno promettente di Destro. Lui non fece polemiche, né ne fa adesso: «Questo - dice - è un risultato importante perché ci regala un po’ di respiro nella corsa alla salvezza. Siamo riusciti a fare bene quello che ave-

vamo preparato: aspettare e ripartire». Lui lo ha fatto alla perfezione: cinque volte ha avuto un pallone appetitoso sul piede, cinque volte ha centrato la porta. In tre occasioni Perin ha avuto la meglio, in due no, ha trionfato lui e ha esultato il Chievo. L’1-0 è un movimento perfetto, il 2-0 una conclusione da campione, destro al volo in corsa, incrociando la traiettoria sul secondo palo. MALEDIZIONE Paloschi evidentemente preferisce i fatti

alle parole. La sua vendetta sul Genoa non arriva a freddo, ma è diluita nel tempo. In questi ultimi quattro anni ha lasciato segni profondi sul Grifone: al Bentegodi, dove ha firmato la doppietta che il 9 marzo 2014 ha schiantato il Genoa di Gasperini per 21, ma anche e soprattutto al Ferraris. Questa doppietta è clamorosa, ma lui aveva già rifilato tre reti al Genoa di Delneri a Marassi il 2 dicembre 2012. Otto sfide, sette gol, forse per il Grifone era meglio averlo dalla propria parte. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Preziosi deluso: «Prese due reti da Subbuteo» ● GENOVA Peggio di così non si può. Il Chievo doveva essere un ideale trampolino di lancio verso le limpidissime acque europee, ma la piscina stavolta era asciutta. La botta sul fondo è stata dura, inaspettata. «Abbiamo subito due gol da Subbuteo - afferma un deluso Preziosi -. Ora speriamo di riuscire a reagire per evitare un finale piatto come quello di altre stagioni». Gasperini non ci sta. Il suo Genoa non è stato brillante, ma le occasioni da rete non sono mancate. I rossoblù, tra l’altro, hanno visto interrompere a 10 anche la serie di partite nelle quali sono andati in gol consecutivamente. Quel che ferisce maggiormente il tecnico, però, è il fatto di aver bruciato l’opportunità per creare entusiasmo tra i tifosi, quello su cui puntava per rendere il calendario favorevole e il Ferraris trascinante: «Purtroppo ci ritroviamo per vari motivi a marzo a fare degli esperimenti. Borriello è stato una delle note positive, si è reso pericoloso e ha giocato per la squadra. Con il suo ingresso abbiamo aumentato la vivacità offensiva, esponendoci però a dei rischi. E questi li abbiamo pagati subito, alla prima occasione. Al contrario noi non siamo riusciti a colpire quando è stato il nostro momento. Il loro secondo gol, poi, ci ha tagliato le gambe. Peccato, perché ci tenevamo in maniera particolare. Adesso sarà importante restare concentrati e pensare a riscattarci subito». a.d.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di A.D.R. RONCAGLIA MALE EDENILSON TURBO BIZZARRI RISOLVE MEGGIORINI SERVE GENOA

5,5 IL MIGLIORE EDENILSON

6,5 Contiene Birsa e spinge con continuità sulla destra proponendosi con efficacia al cross. Bene anche in fase di recupero palla. PERIN 6 Una parata importante, qualche brivido nei disimpegni. RONCAGLIA 4,5 Parecchi errori, alcuni pesanti, uno fondamentale quando tiene in gioco Paloschi sull’1-0. BURDISSO 5,5 Sbaglia molti passaggi e fallisce l’intervento nell’azione del 2-0. DE MAIO 6 Collabora in negativo con Burdisso sul 2-0, ma è più preciso nel gestire la palla. KUCKA 6 Gioca pochi minuti, ed entra nel momento più difficile della gara. BERTOLACCI 6 Sbaglia più del solito, ma è anche quello che cerca maggiormente di cambiare inerzia alla partita. RINCON 6 Sempre prezioso a forza di contrasti. BERGDICH 5,5 Fa davvero poco. BORRIELLO 6 Entra con vigore. Bizzarri gli nega il gol del pareggio. IAGO 5,5 Sbaglia spesso scelte importanti. NIANG 5,5 Da centravanti non incide. PAVOLETTI 5,5 Non fa meglio di Niang. PEROTTI 6 Poco brillante, ma sforna comunque alcuni cross invitanti. ALL. GASPERINI 5,5 Da apprezzare per la voglia di vincere e inseguire l’Europa, proprio per quella, però, rischia troppo e sbilancia la squadra.

CHIEVO

7 IL MIGLIORE PALOSCHI

8 Spietato, La sua precisione è davvero incredibile: cinque tiri, tutti nello specchio della porta. Quello del 2-0, poi, è davvero spettacolare. BIZZARRI 7 Una sola parata difficile, ma fondamentale, neutralizzando un colpo di testa potente e angolato. FREY 5,5 Alla lunga Perotti lo mette in difficoltà. DAINELLI 5,5 Qualche errore banale in avvio di azione, limita i danni con forza ed esperienza. GAMBERINI 6 Entra quando il più è fatto ma non si distrae. CESAR 6 Ruvido e spigoloso si fa sentire in area. ZUKANOVIC 6 Non concede troppo spazio a Iago. SCHELOTTO 6 Grande corsa, soprattutto all’indietro, si doppia su Bergdich e Bertolacci. RADOVANOVIC 6,5 Domina gli spazi aerei a centrocampo, divenendo assoluto punto di riferimento in entrambe le fasi di gioco. HETEMAJ 6 Si fa male dopo una mezzora senza acuti particolari ed è costretto a uscire. CHRISTIANSEN 6 Entra a freddo ma non si scompone e, soprattutto, non cerca di strafare. BIRSA 6 Va a folate ma qualche pericolo lo crea. MEGGIORINI 7,5 Sono suoi gli assist per Paloschi e a quelli aggiunge uno straordinario lavoro in fase di copertura (BIRAGHI s.v.). ALL. MARAN 7 Il suo Chievo chiude ogni spazio e riparte come una molla. DOVERI Non commette errori particolari, ma spezzetta molto il gioco alternando una severità esagerata a momenti di maggior libertà per i giocatori in campo. FIORITO6-STALLONE 6; TOMMASI 6- ABBATTISTA 6

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Serie A R 27a giornata

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Atalanta ancora malata la cura Reja non basta L’Udinese si accontenta 1Pochi squilli nerazzurri e la classifica in coda preoccupa. Per

i bianconeri palo di Widmer e rigore negato. Espulso Carmona ATALANTA

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UDINESE

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ATALANTA (3-4-3) Sportiello; Biava (dal 27’ s.t. Scaloni), Stendardo, Cherubin; A. Masiello, Cigarini, Carmona, Dramé; Moralez (dal 20’ s.t. Emanuelson), Denis, A. Gomez (dal 33’ s.t. Migliaccio). PANCHINA Avramov, Benalouane, Bellini, Del Grosso, Grassi, Baselli, Boakye, Bianchi, Pinilla. ALLENATORE Reja CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t. 4-31-1 BARICENTRO MEDIO 51,7 METRI ESPULSI Carmona al 31’ s.t. g.s. AMMONITI Biava e Cigarini g.s. UDINESE(3-3-3-1) Karnezis; Wague, Danilo, Piris; Widmer, Pinzi, Pasquale; Allan (dal 36’ s.t. Badu), Guilherme, Fernandes (dal 43’ s.t. Geijo); Di Natale (dal 22’ s.t. Thereau). PANCHINA Scuffet, Meret, Heurtaux, Bubnijc, Gabriel Silva, Hallberg, Kone, Perica, Aguirre. ALLENATORE Stramaccioni CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-1-41 BARICENTRO BASSO 50,4 METRI AMMONITI Pasquale e Pinzi per c.n.r., Badu per gioco scorretto ARBITRO Rocchi di Firenze NOTE Paganti 3.395, incasso euro 26.898,30, abbonati 10.678, quota gara di euro 110.406,98. Tiri in porta 5-0. Tiri fuori 9-6. In fuorig. 0-2. Angoli 5-3. Recuperi 3’ e 3’.

L’espulsione di Carmona: per il nerazzurro primo rosso in campionato LAPRESSE

Andrea Elefante INVIATO A BERGAMO

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e lo striscione degli ultrà nerazzurri (solidarietà a Colantuono, il tecnico dei record) è stato un mezzo messaggio alla società, la vittoria del Chievo a Genova e il pari del Cesena a San Siro con l’Inter sono stati due segnali pieni per Reja: questa Atalanta non basta, per non rischiare. Perché i record cominciano a essere al contrario, e neanche pochi: secondo 0-0 per il nuovo tecnico e sesto di questo campionato per

l’Atalanta, che non vince da sei partite. Perlomeno, da fine settembre in poi, in casa aveva sempre segnato (ultimo digiuno contro la Juve): è una consolazione insufficiente aver chiuso la porta dopo otto gare interne di fila con almeno un gol subìto e non basta neanche provare a tirare tanto, perché quei 14 tentativi, più 5 bloccati, sono stati la foto di una squadra «vorrei ma non posso», che procede a tentoni e a un certo punto cerca il gol un po’ così, come viene. MERITI UDINESE L’Udinese non ha fatto di più, dal punto di

vista offensivo, e per questo ne è nata - si sarà capito - una partita bruttina assai, dal livello qualitativo molto basso. Ma a Stramaccioni un pareggio andava anche bene, per ritrovare un po’ di continuità dopo la vittoria con il Torino: meno gli sarà piaciuto lo zero alla casella tiri in porta (quest’anno era successo solo contro il Milan), ma i rischi di una sconfitta sono stati ridotti quasi totalmente, e anzi restano i mezzi rimpianti per un palo di Widmer nel primo tempo e per il mantenimento del primato di zero rigori a favore, nonostante un sospettissimo fallo di Cherubin sullo svizzero. Di sicuro il tecnico dell’Udinese ha presentato una squadra più consapevole della partita che voleva giocare, più tonica (percentuale dei contrasti vinti 7154) e ha vinto la sua sfida tattica con Reja: ha provato ad aggredire alto l’Atalanta con una sorta di 3-3-3-1 fondato sulla verticale centrale Pinzi-GuilhermeDi Natale, con Allan e il grigio Fernandes larghi; poi ha ridisegnato la squadra con il 4-1-4-1 quando ha capito di rischiare troppo contro Gomez. La mossa ha capovolto il possesso palla: nel primo tempo 59.3-40.7% per l’Atalanta, nella ripresa 58.3-41,7% per l’Udinese. IMMUTABILE Reja è rimasto prigioniero del suo 3-4-3, con tre centrali difensivi inutili per il solo Di Natale (e poi Thereau), poco contributo dagli esterni, Cigarini e Carmona inghiottiti dalla densità bianconera in mezzo al campo e Pinilla dimenticato in panchina, nonostante un Denis ancora una volta lontano ricordo del Tanque che fu. Un rosso forse esagerato a Carmona è stato solo l’ultimo colpo alle speranze, in realtà già molto flebili. Troppo, per non cominciare a preoccuparsi davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LE PAGELLE di A. E. CIGARINI AFFANNATO, MORALEZ OPACO WAGUE NON... MOLLA, DI NATALE SOLITARIO ATALANTA

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UDINESE

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IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

A. GOMEZ

PINZI

6,5

6,5

Se i muscoli gli danno tregua, sarà l’uomo in più: almeno lui rischia qualcosa (e infatti perde 21 palloni), fa riflettere Strama, sfiora l’1-0. Poi cala

Ancora davanti alla difesa: da buon equilibratore, dispensa esperienza, lucidità e un aiuto per tutti, come confermano anche le 11 palle recuperate

SPORTIELLO 6 Domenica da quasi spettatore BIAVA 5,5 Si allarga per proteggere Masiello: cambio da nervosismo (era ammonito) SCALONI 6 Gli basta mantenere la posizione STENDARDO 6 Thereau è più fisico, ma non soffre granché neppure lui CHERUBIN 5,5 Un solo vero rischio, ma di un rigore (su Widmer) A.MASIELLO 5,5 Prende coraggio a sprazzi, ma non è il suo ruolo (quanto servirebbe Zappacosta...) CIGARINI 5,5 La fatica di essere il crocevia del gioco: primato di squadra di passaggi positivi (47) e negativi (11) CARMONA 5,5 Rincorre chiunque e poi paga l’inferiorità numerica in mezzo, non solo per il rosso su Allan DRAMÉ 5 Cavallone disordinato: che rischio quando lascia scoperto un taglio di Widmer (palo) MORALEZ 5,5 Più vicino a Denis di Gomez, ma è arrugginito. EMANUELSON 6 Perché non metterlo prima? DENIS 5 A digiuno da 8 gare: ci prova subito di testa, poi si affloscia. E sbattersi (5 falli) non basta MIGLIACCIO 6 In 10 servono muscoli ALL. REJA 5 Perché per 90’ tre centrali contro una punta e soltanto Denis? Era la gara giusta per restare ggrappato al 3-4-3?

KARNEZIS 6,5 Bene sul colpo di testa di Denis, in uscita, e quando si accartoccia su Gomez. WAGUE 6 Non... Molla un cavolo, tantomeno i palloni aerei. DANILO 6,5 A Denis lascia un colpo di testa, poi diventa sentenza, anche se si ritrova uno contro uno PIRIS 6 Permette poco a Moralez, poi scivola a destra e si allarga WIDMER 6,5 Gomez prova a tenerlo basso, ma si concede un palo, un sospetto rigore subìto e un quasi assist per Allan: non poco PASQUALE 6 Masiello non gli dà grandi pensieri ALLAN 6 Il calo è testimoniato dai 20 palloni persi, ma lotta, prova a star vicino a Di Natale e sfiora il colpaccio (Badu s.v.) GUILHERME 6,5 Gioca quasi in asse con Di Natale, arretrando per fare il primo tessitore: il più lucido (46 passaggi positivi), non solo quando mostra la porta a Widmer (palo) FERNANDES 5 Fa rimpiangere Kone: decentrato a sinistra, vaga quasi trasparente (Geijo s.v.) DI NATALE 5,5 In trasferta non fa il killer (solo un gol), anche perché soffre di solitudine: una mezza girata, e stop THEREAU 6 Mezz’ora scarsa provando a fare a sportellate ALL. STRAMACCIONI 6,5 Con il 4-14-1 incarta definitivamente la gara.

ROCCHI Il fallo di Cherubin su Widmer è da rigore, il rosso a Carmona è fiscale. E non vede un fallo su Allan e forse un altro giallo per Biava. PETRELLA 6 - GAVA 6 IRRATI 6 - ROCA 6

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LE PAGELLE di A.F. MISSIROLI DINAMICO, BERARDI GLACIALE MENDES SPEGNE ZAZA, PRIMA GIOIA LILA SASSUOLO

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Sansone è un finimondo Al Parma resta l’orgoglio

1Poker Sassuolo: l’attaccante fa doppietta, serve un assist e si procura un rigore (che non c’è). I gialloblù chiudono in 10 ma osannati dai tifosi SASSUOLO

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Alex Frosio INVIATO A REGGIO EMILIA

PARMA

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PARMA (4-2-3-1) Mirante; Santacroce (dal 1’ s.t. Cassani), Mendes, Lucarelli, Gobbi; J. Mauri, Galloppa; Lila (dal 13’ s.t. Coda), Nocerino, Varela (dal 16’ s.t. Iacobucci); Belfodil. PANCHINA Bajza, Ghezzal, Prestia, Costa, Palladino, Lodi, Feddal, Mariga, Jorquera. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 44-2, dal 17’ s.t. 4-3-2 BARICENTRO MOLTO BASSO 45,3 METRI ESPULSI Mirante al 15’ s.t. per g.s. AMMONITI Gobbi, Santacroce, Mauri, Galloppa per g.s.

hi ha parlato di campionato falsato, considerando le condizioni disastrate del Parma, dovrebbe delle scuse alla squadra gialloblù, al suo allenatore e ai suoi tifosi. La banda di Donadoni finirà per retrocedere - e sarà il male minore - e il 19 conoscerà il proprio futuro (c’è l’udienza per il fallimento) ma nel frattempo avrà di sicuro salvato la faccia. Poche volte, in Italia, si è vista una squadra ultima in classifica così applaudita dai suoi tifosi: al termine del poker subìto dal Sassuolo, i giocatori del Parma vanno sotto la curva e lanciano le magliette accolti da un boato. Se si potesse ancora ricorrere a un po’ di ironia, nella triste e corrotta vicenda del club, si potrebbe dire che sono soldi di lavanderia risparmiati. Invece, e non è poco, è «soltanto» onore. Tanto per dire: sotto quello stesso settore, molti lo ricorderanno, un mese e mezzo fa le maglie dell’Inter furono rigettate indietro dai sostenitori nerazzurri.

ARBITRO Cervellera di Taranto. NOTE paganti 2.778, incasso 22.621 euro; abbonati 7.747, quota 91.529 euro. Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 1-4. Angoli 4-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 2’.

ERRORI E RASSEGNAZIONE Il miglior complimento che si possa fare al Parma è che ha giocato una partita «normale»: in condizioni che di normale

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Sansone (S) al 24’, Lila (P) al 26’, Sansone (S) al 36’ p.t.; Berardi (S) su rigore al 16’, Missiroli (S) al 20’ s.t. SASSUOLO (4-3-3) Consigli; Gazzola, Acerbi, Peluso, Longhi; Taider, Magnanelli, Missiroli (dal 24’ s.t. Biondini); Berardi (dal 24’ s.t. Floro Flores), Zaza, Sansone (dal 28’ s.t. Floccari). PANCHINA Pomini, Polito, Chibsah, Donis, Bianco, Natali, Lazarevic, Brighi, Fontanesi. ALL. Di Francesco. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 50,1 METRI AMMONITI Acerbi e Berardi per gioco scorretto.

ormai hanno pochissimo. Per la diciannovesima volta in campionato l’ha persa. E’ un record negativo eguagliato, solo l’Udinese nel 1961-62 aveva gli stessi k.o. dopo 25 giornate, ma giustamente Donadoni dice: «Non sarà l’ultimo dei primati negativi, ma me ne frego». Il tecnico parmense sorvola anche sull’arbitraggio, che pure ha avuto un peso non indifferente: l’episodio che di fatto chiude la partita - rigore su Sansone ed espulsione di Mirante - è un grosso errore dell’arbitro Cervellera e dei suoi collaboratori. Ed è l’unico momento in cui si può leggere una certa rassegnazione. Perché altrimenti il Parma lotta, mena (32 falli, mai così tanti in una partita della Serie A 201415), ha la forza di reagire allo svantaggio replicando con Lila, aiutato da una deviazione di Magnanelli, al primo gol di Sansone, ragiona con ordine intorno al 4-2-3-1 di Donadoni, il cui solo difetto è la cattiva interpretazione degli esterni in fase di non possesso (lo stesso Lila non aiuta mai Santacroce) e nei cronici problemi a trovare sbocchi offensivi. E ci si mette anche il guardalinee: col Parma già in dieci, annulla per fuorigioco inesistente un gol di testa di Coda, centravanti che, causa infortunio, tanto è mancato a Donadoni.

SUPER SANSONE Chi proprio non ha problemi del genere è Di Francesco, che non vinceva proprio da quella partita con l’Inter ricordata sopra. Tra partite rinviate e prestazioni d’orgoglio, il Parma non prendeva gol da un mese esatto (0-1 col Chievo, poi due 0-0 con Roma e Atalanta). Beh, il Sassuolo riesce a fargliene quattro: record stagionale dei neroverdi. In una giornata così così di Zaza e a intermittenza di Berardi, splendente solo una volta sbloccatosi, il tecnico neroverde, che festeggiava le 100 partite alla guida del Sassuolo, trova le prodezze di Nicola Sansone, il meno sponsorizzato del tridente del Sassuolo ma imprendibile. Il giovanotto cresciuto nel Bayern e passato da Parma sblocca in mischia, raddoppia con un gran destro da lontano, provoca il rigore del 3-1 e serve a Missiroli il poker, dopo il quale il Sassuolo molla la presa. Però in generale non brilla, la squadra di Di Francesco: quando deve costruire da dietro fa fatica a servire i tre attaccanti da cui dipende tutto a Magnanelli non si possono chiedere guizzi di genio - mentre funziona quando riesce a pressare alto, perché il pallone è più vicino ai suoi finalizzatori. E quando giocano loro, è tutto più semplice. © RIPRODUZIONE RISERVATA

6

IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

SANSONE

MAURI

8

Nicola Sansone, 23 anni, ha fatto impazzire i suoi ex compagni del Parma ITP

PARMA

7

In certe giornate sembra un piccolo Ribery, dal quale ha studiato al Bayern: due gol, un rigore provocato e un assist. Più di così... (Floccari 6)

Anche per caratteristiche fisiche, ricorda Verratti. Randella e costruisce, da un’area all’altra. Sbaglia ancora qualcosa, ha tempo di crescere.

CONSIGLI 6 Affronta due soli tiri: sul primo lo beffa Magnanelli, sul secondo chiude bene l’angolo. GAZZOLA 6 Match pari con Varela. ACERBI 6 Ordinaria amministrazione, qualche sofferenza con Coda. PELUSO 5,5 Paga il via libera a Belfodil sul gol del Parma. LONGHI 5,5 Soffre il caracollare di Belfodil che si allarga dalla sua parte. TAIDER 6,5 Suo il cross dell’1-0, mezzala da inserimento. MAGNANELLI 6 Tanto lavoro oscuro bilancia la spizzatina che inganna Consigli. MISSIROLI 7 Svaria a sinistra e contribuisce allo sfondamento, destro secco per chiudere la partita. (Biondini 6) BERARDI 7 Glaciale sul rigore, un paio di aperture da applausi. FLORO FLORES 6 Quando entra il Sassuolo ormai si è fermato. ZAZA 5,5 Le occasioni non gli mancano, quella che non dovrebbe ciccare è un colpo di testa da solo a centro area: niente, palla alta. ALL. DI FRANCESCO 6,5 Ritrova il successo dopo quattro k.o. di fila con una partita saggia: un buon modo per festeggiare le cento panchine con il Sassuolo.

MIRANTE 6 Gli manca un po’ di reattività sui gol, bravo su Zaza. Sul rigore non avrebbe colpe. SANTACROCE 4 Fuori posizione: Sansone gli fa girare la testa. CASSANI 5,5 Bruciato da Zaza in un paio di allunghi. MENDES 6 Mette le redini a Zaza, anche con modi ruvidi. LUCARELLI 6 Il più acclamato dalla curva, regge l’urto. GOBBI 6 Non si fa pregare se c’è da spingere, dalla sua parte il Sassuolo non sfonda. GALLOPPA 5,5 Fa il compitino. LILA 6 Sufficiente solo per il primo gol italiano. Aiuta pochissimo in copertura e Santacroce ne avrebbe bisogno vitale, perde la palla del 2-1. CODA 6,5 Un gol in dubbio fuorigioco, un altro negato da Consigli. NOCERINO 5,5 Finché c’è partita incide poco. VARELA 6 Sprinta a fasi alterne. IACOBUCCI 5,5 Non fa in tempo a scaldarsi e ha già preso due gol. BELFODIL 6 Il solito fumo, stavolta però aggiunge qualche giocata utile, come quella che innesca Lila. ALL. DONADONI 6 Giocare è già un miracolo. Riesce a dare ordine tattico alla squadra condannata più dagli episodi che dal gioco. E contro i limiti individuali può poco.

CERVELLERA Il rigore su Sansone è farlocco (e dunque anche l’espulsione di Mirante), come non c’è il fuorigioco di Coda sul gol annullato. Poco aiutato dai collaboratori. SCHENONE 5-COLELLA 5,5 GIACOMELLI 6-DI PAOLO 5

5

Ironia Donadoni: «Il rigore? Mirante fa fallo di faccia...» ● REGGIO EMILIA «Sul primo gol non ho esultato per rispetto dei miei ex tifosi, ma sul secondo non ho potuto trattenermi. Reti del genere si fanno di rado, quindi….». Quindi Nicola Sansone ha strappato il protocollo, improvvisando anche un balletto dopo la rete che ha mandato in fuga i neroverdi. L’ex più atteso ha poi messo il timbro sulla gara anche nella ripresa, andandosi a prendere il rigore che Berardi ha trasformato nel 31 che ha messo in ghiaccio il match. Donadoni, che ha tenuto a lungo il Sassuolo sulle corde pagando dazio giusto agli estri del suo ex giocatore (mai troppo

considerato, ai tempi di Parma) ha da ridire proprio sull’episodio che ha spaccato la gara. «Se Mirante ha fatto fallo lo ha fatto di faccia, perché ha preso una scarpata. Lì è cambiato il match: sotto di due gol e con un uomo in meno è diventato tutto più difficile. Il futuro? Aspettiamo il 19», il commento del tecnico del Parma, mentre Di Francesco, alla centesima panchina con il Sassuolo, parla di vittoria meritata. «Partita semplice? Adesso – dice il tecnico neroverde - è facile dirlo, ma la gara nascondeva parecchie insidie: merito nostro avere costruito tanto, ritrovando gol e vittoria». Stefano Fogliani © RIPRODUZIONE RISERVATA


Calcio R

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FOCUS TECNICO

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CONTENUTO PREMIUM

L’ESEMPIO DI HAMSIK: GOL ANNULLATO ● Il gol annullato al Napoli a Palermo nel 2009: blocco in movimento partendo da una posizione di fuorigioco. Collina spiega: «In pre-campionato avevamo parlato di questa tattica: gli arbitri erano pronti su casi simili»

Fischia Collina

«BLOCCHI IRREGOLARI SE IN MOVIMENTO» LA NOSTRA PAGINA SUI BLOCCHI

La pagina di sabato scorso della Gazzetta con il servizio di Da Ronch che illustrava la nuova moda tattica in A: usare i blocchi «sporchi» per arrivare al gol su palla inattiva

L’INTERVENTO di PIERLUIGI COLLINA*

I

eri mattina ho letto l’articolo di Alessio Da Ronch sul cosidetto «blocco», situazione tattica legata alle palle inattive che si è molto diffusa negli ultimi anni, e ho talmente apprezzato l’idea della Gazzetta di approfondire un argomento tecnico/regolamentare che non ho potuto sottrarmi all’offrire un mio contributo per un maggiore chiarimento. Pur comprendendo l’interesse mediatico a utilizzare l’aggettivo «sporco», ritengo sia più corretto limitarsi a descrivere il blocco come regolare o irregolare. La regola 12 dice espressamente che «tutti i giocatori hanno diritto a prendere una posizione sul terreno di gioco», quindi creare una situazione di gioco con un attaccante che porta il proprio difensore su un blocco creato da un compagno di squadra è un’azione regolare se quest’ultimo rimane fermo. Diventa un’azione fallosa se invece il giocatore che fa il blocco si muove dalla sua

Un blocco utilizzato dal Benfica in Champions e mostrato da Collina agli arbitri Uefa come esempio da punire

posizione e va nella traiettoria del difensore, e in questo modo lo fa rallentare, gli fa deviare la corsa o gliela ostruisce bloccandolo. L’episodio accaduto in Cagliari-Sampdoria citato da Da Ronch è un chiaro esempio di blocco irregolare perché Okaka va nella traiettoria di corsa dell’avversario ostacolandolo. LA DIFFICOLTA’ DI VEDERE Fino a qui tutto semplice, almeno sulla carta. Nella pratica, e cioè sul terreno di gioco, per gli arbitri vedere queste situazioni e valutarle in maniera corretta è certamente più difficile. Per poterlo fare occorre «essere un passo avanti» e sapere prima quanto sta per succedere. La conoscenza delle tattiche utilizzate dalle squadre fa parte della preparazione dell’arbitro moderno ed è un fattore indispensabile per farsi trovare pronto quando un episodio si verificherà e una decisione dovrà essere presa. Se invece l’arbitro si farà trovare sorpreso dal verificarsi di un episodio, le possibilità che la decisione presa sia corretta sono molto scarse.

IL CAPO DEGLI ARBITRI UEFA: «NON SI PUÒ ANDARE CONTRO UN AVVERSARIO. REGOLARI I MURI DA FERMO CON IL NUOVO FUORIGIOCO MA IL BUON SENSO SPINGE A PUNIRLI»

HAMSIK E IL BENFICA L’adozione di tattiche o schemi particolari viene analizzata nel corso degli stage per gli arbitri organizzati dalla UEFA e, ritengo, anche in quelli organizzati dalle singole Federazioni. Forse qualcuno ricorderà un gol annullato da Rosetti ad Hamsik in un Palermo Napoli, prima giornata del campionato 200910: calcio di punizione laterale e Campagnaro che parte da una posizione di chiaro fuorigioco e ostacola il difensore che doveva marcare Hamsik. In pre-campionato avevamo parlato di questa tattica e gli arbitri erano pronti al verificarsi di simili episodi. E ancora nel 2013 a tutti gli arbitri UEFA è stata inviata una clip che evidenziava proprio la tattica utilizzata dal Benfica in occasione dei calci di punizione laterali, con almeno due-tre attaccanti che avevano il solo compito di bloccare in maniera irregolare gli avversari. La raccomandazione data ad arbitri, assistenti e addizionali è stata quella di essere particolarmente attenti quando su una palla inattiva gli attaccanti di una squadra si posizionano in chiaro fuorigioco, perché a quella posizione farà certamente seguito un movimento che influenzerà lo svolgimento dell’azione. In altre parole deve scattare una sorta di allarme per essere pronti a vedere e valutare un’eventuale azione fallosa. BLOCCO E FUORIGIOCO Con il blocco irregolare però il fuorigioco c’entra poco o nulla. C’entra invece, e molto, con il blocco regolare. Se invece di muoversi verso l’avversario, l’attaccante in posizione di fuorigioco resta fermo nella sua posizione ed è il difensore ad essere «portato» verso di lui, il blocco è regolare e quindi non può essere punito in base alla regola 12. E’ innegabile però che il difensore viene comunque ostruito nel suo movimento da un avversario in posizione di fuorigioco e questa posizione era considerata punibile in quanto «ostruire in maniera chiara il movimento» di un avversario era uno dei casi di interfering con un avversario. Dal 1 luglio 2013, quando sono entrate in vigore le modifiche apportate dall’IFAB al fuorigioco, la regola 11 non prevede più fra i casi di interferenza l’ostruire in maniera chiara il movimento dell’avversario, avendo mantenuto solamente l’ostruire in maniera chiara la linea di visione, oltre naturalmente al «challenging an opponent for the ball». Quindi oggi un blocco regolare fatto da un attaccante in posizione di fuorigioco non può essere punito, almeno in base alle regole del gioco. Il buon senso porta comunque a punirlo, magari facendo intravvedere all’arbitro un minimo movimento, ma sarebbe opportuno che a renderlo punibile fosse una adeguata modifica della regola del fuorigioco. Fuorigioco che ha anche altri aspetti che meriterebbero di essere attentamente considerati e modificati, al fine di poter chiedere agli assistenti di applicare una regola scritta per «uomini» e non per «marziani». *responsabile degli arbitri UEFA © RIPRODUZIONE RISERVATA


22

Serie A R 27a giornata

RISULTATI ATALANTA-UDINESE

FIORENTINA-MILAN

CLASSIFICA 0-0

CAGLIARI-EMPOLI Joao Pedro (C), Vecino (E)

stasera, ore 19 0-2

INTER-CESENA Defrel (C), Palacio (I)

1-1

PALERMO-JUVENTUS Morata (J)

0-1

stasera, ore 21

SASSUOLO-PARMA 4-1 Sansone (S), Lila (P), Sansone (S), Berardi (S) rigore, Missiroli (S) TORINO-LAZIO

SQUADRE

stasera, ore 19

VERONA-NAPOLI Toni (V), Toni (V)

2-0

PROSSIMO TURNO SABATO 21 MARZO CHIEVO-PALERMO ore 18 (0-1) MILAN-CAGLIARI ore 20.45 (1-1) DOMENICA 22 MARZO, ore 20.45 EMPOLI-SASSUOLO ore 12.30 (1-3) JUVENTUS-GENOA ore 15 (0-1) CESENA-ROMA (0-2) LAZIO-VERONA (1-1) NAPOLI-ATALANTA (1-1) PARMA-TORINO (0-1) SAMPDORIA-INTER (0-1) UDINESE-FIORENTINA (0-3)

MARCATORI

PT

PARTITE IN CASA

1-1

GENOA-CHIEVO Paloschi (C), Paloschi (C)

ROMA-SAMPDORIA

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN PALERMO UDINESE SASSUOLO VERONA EMPOLI CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)

64 50 46 46 42 42 37 37 36 35 35 32 32 32 30 29 25 21 21 9

RETI

FUORI

TOTALE

IN CASA

FUORI

TOTALE

G

V

N

P

G

V

N

P

G

V

N

P

F

S

F

S

F

13 13 13 13 12 13 13 13 13 14 14 13 13 13 14 14 13 14 14 13

11 7 9 7 4 6 4 5 5 6 7 5 4 5 4 2 3 2 3 2

2 6 0 4 6 7 5 4 6 4 5 4 6 3 6 6 5 4 6 2

0 0 4 2 2 0 4 4 2 4 2 4 3 5 4 6 5 8 5 9

14 13 13 14 14 13 13 14 13 12 13 13 14 14 13 13 14 13 13 12

8 6 5 6 7 4 5 4 4 2 1 3 3 3 1 5 2 2 1 1

5 5 4 3 3 5 5 6 3 7 6 4 5 5 9 2 5 5 3 1

1 2 4 5 4 4 3 4 6 3 6 6 6 6 3 6 7 6 9 10

27 26 26 27 26 26 26 27 26 26 27 26 27 27 27 27 27 27 27 25

19 13 14 13 11 10 9 9

7 11 4 7 9 12 10 10 9 11 11 8 11 8 15 8 10 9 9 3

1 2 8 7 6 4 7 8 8 7 8 10 9 11 7 12 12 14 14 19

33 24 27 30 16 19 17 25 15 20 21 19 17 17 14 10 14 15 15 12

7 8 13 19 11 10 16 16 9 13 14 16 15 18 13 15 20 26 23 21

21 14 20 16 21 15 20 17 15 17 17 10 16 16 13 10 8 18 10 9

7 11 14 16 17 18 16 19 19 19 26 18 25 28 16 15 17 24 25 30

54 38 47 46 37 34 37 42 30 37 38 29 33 33 27 20 22 33 25 21

9

8 8 8 7 8 5 7 5 4 4 3

Se vuoi restare aggiornato sulle formazioni delle squadre, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare tutte le statistiche di ogni singolo giocatore e scoprire ogni segreto per vincere al fantacalcio, da quest’anno Gazzetta dello Sport mette a disposizione degli appassionati, gratuitamente sul nostro sito rosa, un’intera sezione dedicata al gioco più amato dai calciofili italiani. Su Fantanews potrai trovare infatti i voti il giorno dopo l’ultima partita di Serie A, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, e infine anche articoli dedicati ed esclusivi di presentazione della Magic giornata di campionato.

FAVORE

CONTRO

DIFF. RETI

T.

R.

T.

R.

14 40 19 19 27 20 35 11 28 9 28 6 32 5 35 7 28 2 32 5 40 -2 34 -5 40 -7 46 -13 29 -2 30 -10 37 -15 50 -17 48 -23 51 -30

5 4 3 5 3 2 5 5 5 8 4 0 6 4 3 0 2 7 5 1

4 3 2 3 0 2 3 4 2 8 3 0 5 3 3 0 1 4 4 1

2 3 4 1 3 5 5 4 5 2 3 8 3 5 2 3 5 1 8 5

1 3 4 1 3 4 2 1 4 1 3 7 2 4 1 1 3 1 5 4

S

PUNTI POSIZIONE '13-14 STAGIONE E DIFFERENZA 13-14

72 (-8) 61 (-11) 38 (+8) 55 (-9) 45 (-3) 34 (+8) 35 (+2) 44 (-7) 36 (0) 35 (0) in B 31 (+1) 18 (+14) 40 (-8) in B 24 (+5) 34 (-9) 29 (-8) in B 43 (-34)

1 2 8 3 4 12 11 5 9 10 in B 14 20 7 in B 16 13 15 in B 6

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI FCENITI@GAZZETTA.IT

GLI ANTICIPI DI SABATO

PARMA, NON C’ERA IL RIGORE CONTRO E PER MIRANTE LA BEFFA DEL ROSSO MANCA UN PENALTY ALL’UDINESE GAZZAWEB www.gazzetta.it

RIGORI

C

osì così la domenica della squadra arbitrale, ma il bilancio definitivo dipenderà dalle 3 gare di stasera. ATALANTA-UDINESE 0-0 Rocchi di Firenze Nel primo tempo dubbi sul contatto (irregolare) tra Cigarini e Allan: sembra appena fuori area. Manca un rigore all’Udinese: Cherubin affossa Widmer. Al 31’ della ripresa rosso diretto a Carmona: entrata a forbice, l’espulsione non è sbagliata. GENOA-CHIEVO 0-2 Doveri di Roma Bravo l’addizionale Tommasi a segnalare la simulazione di Iago: ammonito, salterà la Juve. Regolare il vantaggio del Chievo: Paloschi non è in fuorigioco. SASSUOLO-PARMA 4-1 Cervellera di Taranto Sembra buona la posizione di Sansone sull’1-0. Nella ripresa sbaglia l’arbitro (male assistito da Di Paolo) a dare un rigore che in diretta sembrava netto: al replay si scopre che non c’è fallo di Mirante (anche espulso) in uscita su Sansone, anzi è l’attaccante che si lascia pri-

ma cadere per poi trovare il contatto. Al 38’ tolto un gol valido a Coda. VERONA-NAPOLI 2-0 Banti di Livorno In avvio Andujar sceglie bene il tempo su Gomez: non c’è rigore. Regolare il gol di Toni: non fa fallo su Mesto. Bene Banti sul 2-0: dà il vantaggio in avvio di azione non fermandola per l’irregolarità su Gomez. Ed è da considerare ininfluente il fuorigioco di Pisano sulla girata vincente di Toni. Al 28’ gomito alto di Albiol su Tachtsidis, ci stava il giallo. Ok il secondo giallo a Sala dopo un diverbio con Gabbiadini. INTER-CESENA A PAGINA 3

CONCORSI N. 22 DEL 15/03/2015

TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE X-2-1-1-X-X-2-1-2-1-2-2-X-2

PALERMO

0

JUVENTUS

1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Morata al 25’ s.t. PALERMO (3-5-2) Sorrentino 6; Vitiello 6, Terzi 5, Andelkovic 5,5; Rispoli 6, Rigoni 6, Maresca 5 (18’ s.t. Jajalo 6), Barreto 5,5 (31’ s.t. Belotti s.v.), Daprelà 5 (38’ s.t. Emerson s.v.); Vazquez 6, Dybala 5,5. All.: Iachini 5,5 JUVENTUS (3-5-2) Buffon s.v.; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 6, Pereyra 6, Marchisio 6,5, Sturaro 5,5 (1’ s.t. Vidal 6), De Ceglie 5 (32’ s.t. Padoin s.v.); Tevez 6,5, Llorente 4,5 (15’ s.t. Morata 7). All.: Allegri, 6,5 ARBITRO Guida di Torre Annunziata NOTE Ammoniti: Vazquez, Andelkovic, Dybala, Barzagli, Lichtsteiner, Morata, Pereyra

Sansone cade prima del contatto SKY

CAGLIARI

1

EMPOLI

1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Joao Pedro (C) al 20’ p.t.; Vecino (E) al 48’ s.t. CAGLIARI (4-3-3) Brkic 4,5; Balzano 5,5, Diakitè 6,5, Ceppitelli 6,5, Murru 5; Dessena 6, Crisetig 6, Joao Pedro 7; Farias 6 (31’ s.t. Caio Rangel s.v.), Sau 6 (29’ s.t. Cop s.v.), Mpoku 6 (37’ s.t. Husbauer s.v.). All.: Zeman 6,5 EMPOLI (4-3-1-2) Sepe 6; Hysaj 6, Rugani 6, Barba 6, Mario Rui 6; Vecino 6, Signorelli 6, Croce 5,5 (14’ s.t. Zielinsky 6); Saponara 6 (24’ s.t. Verdi 6); Mchedlidze 5 (10’ s.t. Pucciarelli 6), Maccarone 6. All.: Sarri 6 ARBITRO Rizzoli di Bologna NOTE Ammoniti: Farias, Balzano (C), Zielinsky (E) TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 3 - 9 - 2 - 12 - 5 - 13 - 4

15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus) 13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona) 12 RETI Dybala (2, Palermo) 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese) 9 RETI Callejon (Napoli) 8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese) 7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo) 6 RETI Defrel (Cesena); Paloschi (Chievo); Iago (1, Genoa); Vidal (2, Juventus); Felipe Anderson e Parolo (Lazio); Destro (5 nella Roma) e Honda (Milan); Glik (Torino) 5 RETI Moralez (Atalanta); Brienza (2, Cesena); Guarin, Kovacic, Osvaldo (ora al Boca Jrs) e Palacio (Inter); Llorente (Juventus); Candreva (2, Lazio); Hamsik e Zapata (Napoli); Belotti (1) e Rigoni (Palermo); Cassano (1, Parma); Totti (2, Roma); Sansone (Sassuolo); Nico Lopez (Verona) 4 RETI Denis (1) e Pinilla (Atalanta; 3 nel Genoa); Avelar (3), Ekdal, Joao Pedro e Sau (Cagliari); Rodriguez (1, Cesena); Tonelli (Empoli); Cuadrado (ora al Chelsea) e Rodriguez (Fiorentina); Antonelli (3 nel Genoa) e Bonaventura (Milan); Okaka (Sampdoria) 3 RETI Boakye e Zappacosta (Atalanta); Farias (Cagliari); Meggiorini e Pellissier (Chievo); Pucciarelli e Rugani (Empoli); Salah (Fiorentina); Niang e Perotti (1, Genoa); De Ceglie (3 nel Parma), Lichtsteiner e Pirlo (Juventus); Lulic (Lazio); De Guzman (Napoli); Nainggolan e Pjanic (Roma); Obiang (Sampdoria); Acerbi e Missiroli (Sassuolo); Tachtsidis (Verona) 2 RETI Stendardo (Atalanta); Cossu (1), Donsah e Rossettini (Cagliari); Djuric (Cesena); Fetfatzidis (2 con 1 rigore nel Genoa), Izco e Zukanovic (Chievo); Barba, Tavano (1) e Vecino (Empoli); Basanta, Borja Valero, Fernandez, Gomez, Pasqual e Savic (Fiorentina); Bertolacci (Genoa); Hernanes e Ranocchia (Inter); Bonucci e Marchisio (Juventus); Biglia (Lazio); De Jong e Muntari (Milan); Mertens (1, Napoli); Barreto e Quaison (Palermo); Coda e Palladino (Parma); Florenzi, Gervinho, Ibarbo (2 nel Cagliari) e Keita (Roma); Gastaldello (ora al Bologna) e Muriel (Sampdoria); Floccari e Taider (Sassuolo); Benassi, Bruno Peres, El Kaddouri, Martinez e Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo); Danilo, Fernandes e Widmer (Udinese); Gomez e Ionita (Verona) 1 RETE 92 giocatori RETI SEGNATE in questo turno 14 (1 rigore); RETI TOTALI 683 (55 rigori, 19 autoreti)


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OPINIONI

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IL COMMENTO LLONI di UMBERTO ZAPELLONI email: uzapelloni@rcs.it twitter: @uzapelloni

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l podio di Vettel vuol dire fiducia. Niente di più. Possiamo davvero sostenere che la Ferrari, al traguardo con 34”5 di ritardo da Hamilton, sia finalmente tornata? La risposta è no. Al massimo possiamo affermare che la Ferrari ha invertito la rotta e sta cercando di ritornare protagonista di un Mondiale ricominciato, come previsto, sotto il prepotente segno della Mercedes. Un dato su tutti per spiegare che è meglio non esagerare con lo champagne: un anno fa il distacco sul traguardo di Alonso (4° dopo la squalifica di Ricciardo) era stato di 35”284, praticamente identico a quello accusato ieri da Seb. L’atmosfera che si respira in Ferrari è però decisamente diversa. Non solo perché Vettel sorride più di Alonso e Kimi non si immusonisce neppure quando ai box non riescono a montargli una gomma. La differenza la fa soprattutto il fatto che, Mercedes a parte, sono spariti gli avversari e la Ferrari può tranquillamente puntare al secondo posto in campionato. L’obbiettivo di inizio stagione è insomma a portata di mano anche se la certezza assoluta la avremo dopo il GP di Malesia che si correrà su una pista vera. In Australia la Williams ha perso per un problema fisico Bottas che è la sua prima punta e Vettel ha avuto gioco facile a lasciar dietro Massa, cosa che avrebbe potuto fare anche Raikkonen senza la bottarella iniziale e i problemi ai pit stop. Gli altri non sono esistiti. Red Bull a un giro, McLaren Honda a due, Lotus fuori subito.

Di buono c’è che la Ferrari ha avuto un week end senza problemi tecnici, con i due piloti praticamente identici nella prestazione in qualifica (33 millesimi) e la macchina che ha reagito bene alle modifiche. Ha addirittura giocato fin troppo di conserva in qualifica invece di prendersi un rischio in Q2 che avrebbe consentito di attaccare di più in Q3 e magari di battere Massa. Ha insomma un piccolo potenziale ancora non espresso in qualifica. L’inizio della Ferrari è stato buono, promettente. Non trionfale (il distacco dalle Mercedes è ancora altissimo). Una Ferrari allegra, ma non troppo, potremmo sintetizzare. La strada è quella giusta. Merito della prima macchina degli ultimi anni nata nella Galleria del vento di Maranello, di un progetto partito bene sotto la vecchia gestione e proseguito altrettanto bene con la nuova. Ci sono insomma dei concreti segnali di ripresa, ma come dice bene il nuovo «grande incontentabile» della Formula 1, ossia Maurizio Arrivabene, la strada da percorrere è ancora lunghissima. Per legittimare il concetto, paragonate i migliori tempi in gara ottenuti da Mercedes e Ferrari. Hamilton, con gomme medium, ha girato in 1’30”945. Raikkonen con gomme soft in 1’31”426. Quasi mezzo secondo di differenza, nonostante l’aiuto della mescola più tenera della Pirelli.

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L’ANALISI CARI di FABIO LICARI FEDERNUOTO Federazione italiana ● Grazie al pubblico dell’Olimpico per lo splendido silenzio e l’applauso in ricordo degli atleti francesi #ITAvsFRA @FINOfficial_

USAIN BOLT Olimpionico di atletica ● Grrrrrr, sono sul set e non posso vedere il mio @ManUtd @usainbolt

RONALDINHO Calciatore brasiliano ● Ragazzi, grazie mille per tutte le schede e i messaggi che ricevo da voi che amate il mio calcio! 10Ronaldinho

L’ultimo pensiero è per la Formula 1. Solo 15 macchine al via, ridotte a 13 dopo un giro, rendono l’idea di uno sport in crisi. Se a questo aggiungiamo che di sorpassi non se ne sono visti, capirete perché sarebbe meglio inventarsi qualcosa prima che gli ultimi spettatori rimasti spengano la tv.

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on c’è il rischio di annoiarsi, almeno questo. Il Napoli fa di tutto per rendere avvincente la rincorsa alla Champions con i suoi errori. L’Inter dà il suo meglio per non sfuggire al testa a testa con il Milan (perde chi arriva ultimo nel lato sinistro della classifica): il senso della resa di Mancini preoccupa più dello stesso deludente 1-1. E Verona centra un «uno-due» così esaltante che giurano d’aver visto Romeo e Giulietta baciarsi all’Arena ieri notte. Così pazzo da essere quasi divertente questo campionato, e la 27a giornata «televisiva» non è finita: oggi splendono tre sfide che possono riscrivere la classifica dal secondo al decimo posto. Con Roma che può sognare una strana coppia all’inseguimento della Juve (e dell’Europa che distribuisce milioni). D’altra parte, con lo scudetto che a due terzi del percorso sembra già assegnato, un motivo andrà pur trovato. E il motivo è che — Juve esclusa pur con tutti i suoi limiti contingenti — si avverte un equilibrio impressionante. Verso il basso, per la verità. Con le piccole che non si ammorbidiscono nel girone di ritorno, come tradizione, ma ti complicano la vita. Al punto che dalla zona Champions all’esclusione dall’Europa League le distanze si accorciano sempre più. E se poi cedi ai rivali per scelta tecnica il tuo top player (Higuain), o lo perdi per infortunio (Shaqiri), be’, tutta questa differenza con le suddette piccole non si vede più. Se qualcuno si chiedeva ancora perché Allegri non avesse

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risparmiato Tevez a Palermo, per esempio, da Verona è arrivata una risposta indiscutibile: perché non può permetterselo. Figurarsi se può farlo Benitez che invece «regala» l’argentino al Verona e lo inserisce nei disperati 20’ finali, ormai condannato allo 0-2. Questo, ci si permetta la critica, è un errore, e 4 punti nelle ultime 5 partite non sono più un caso. Somma beffa, il Napoli cade per la doppietta dell’Higuain di Verona, Luca Toni campione del mondo non per caso e, con tutto il rispetto, simbolo, con Totti, Pirlo e altri, di un’Italia paese per vecchietti (non è un complimento). O almeno per ex giovani, prendi Paloschi, l’altro veronese, giustiziere di un Genoa che ha fatto infuriare i suoi tifosi. Non è fuori dalla lotta salvezza il Chievo, ma il break è di quelli che fanno male alle concorrenti. Tutto può succedere. Ma sembra che, retrocesso ormai il Parma, siano in tre a giocarsi l’unico posto utile: e mentre l’Atalanta vive (male) alla giornata, e il Cagliari è in crisi d’identità, il Cesena almeno gioca, ha gente che dà del «tu» al pallone e ci crede, eccome. L’ultima immagine negli occhi è lo sguardo quasi sperduto di Mancini: al di là del confronto con la mediapunti rispetto al predecessore Mazzarri, le sue parole sono un messaggio sincero, traducibile in «non siamo da vertice», che rischia però di deprimere ancor di più l’Inter a poche ore dall’assalto obbligato al Wolfsburg. O magari esaltarla, chissà. Poi aspettiamo i flash di stasera: Roma-Samp, Fiorentina-Milan e Torino-Lazio possono valere le coppe, almeno una panchina (Inzaghi), e il titolo di tecnico più interessante dell’anno conteso da Montella, Pioli e Mihajlovic. Tutto questo è divertente, no? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sconfitte, delusioni, arbitri e insulti

LE TOSSINE CHAMPIONS, MOU E IL MAL DI PANCIA DI IBRA LO SPUNTO di ALESSANDRO DE CALÒ

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a Champions lascia qualcosa di tossico nei match dei campionati che si giocano dopo i turni di coppa: tossine che restano in circolo, entrano nella testa. La questione

riguarda vincitori e vinti, attraversa i tornei più importanti e si aggiunge ai mille condizionamenti legati alle partite che verranno. Ibra, per dire. Se la prende goffamente con un intero Paese per la rabbia di una sconfitta maturata negli ultimi minuti a Bordeaux, dopo che una sua doppietta pareva averla scongiurata. Le scuse non cancellano la notazione («Paese di m... non si merita il Psg») ispirata da un evidente errore arbitrale che ha preceduto l’azione del definitivo 3-2 per i

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girondini. Parole tanto pesanti, esprimono uno stato di malessere più generale dello svedese che – già in altre occasioni – ci ha abituati ai suoi rumorosi mal di pancia. Spesso annunciavano la voglia di un trasloco, vedremo in questo caso che cosa succederà. Certo è che dopo l’impresa col Chelsea di Mou, in 10 contro 11 (per l’espulsione di Zlatan), Ibra ha perso un pelo di centralità nel Psg. Come dire: Thiago Silva, Cavani e compagni possono farcela anche senza di lui. Purtroppo per loro, svedese

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compreso, hanno perso la possibilità di scavalcare il Lione in vetta: chance buttata. Anche Mourinho, per dirla tutta, ha perso l’occasione per aggiungere 3 punti ai 5 di vantaggio sul malconcio City. Mou vincerà la Premier, ma il gioco del Chelsea non entusiasma (chiedere a Souness per conferma). Spesso le ricadute della Champions assicurano una spinta uguale e contraria. Il Real di Ancelotti non fa eccezione. E se nella scampagnata col Levante, al Bernabeu, il vituperato Bale va in gol col piede destro, è inevitabile pensare che tutto può succedere. Almeno la Liga non è una partita chiusa.

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Mondo R

CHELSEA

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1

SOUTHAMPTON 1

REAL M.

2

LEVANTE

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PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Costa (C) all’11’, Tadic (S) su rigore al 19’ p.t.

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Bale (R) al 18’ e al 40’ p.t.

CHELSEA (4-2-3-1) Courtois 7; Ivanovic 5,5, Cahill 6, Terry 6, Azpilicueta 6,5; Fabregas 5, Matic 5,5 (dall’8’ s.t. Ramires 6); Willian 5,5 (dal 38’ s.t. Cuadrado s.v.), Oscar 5 (dal 37’ s.t. Remy), Hazard 6,5; Costa 6,5. PANCHINA Cech, Filipe Luis, Zouma, Drogba. ALLENATORE Mourinho 6. AMMONITI Matic, Ivanovic e Cahill per gioco scorretto.

REAL MADRID (4-3-3) Keylor Navas s.v.; Carvajal 6, Pepe 6, Sergio Ramos 6,5, Marcelo 6; Modric 7 (dal 33’ s.t. Illarramendi 6), Lucas Silva 6,5, Isco 6,5 (dal 24’ s.t. Jesé 6); Bale 7, Benzema 6,5 (dal 37’ s.t. Hernandez 6), Cristiano Ronaldo 6,5. PANCHINA Casillas, Nacho, Varane, Kroos. ALLENATORE Ancelotti 6,5 AMMONITI Modric, Sergio Ramos per gioco scorretto.

SOUTHAMPTON (4-2-3-1) Forster 7; Clyne 6, Fonte 5,5, Alderweireld 6, Bertrand 6; Wanyama 6,5, Schneiderlin 6,5; Davis 6 (dal 26’ s.t. Ward-Prowse 6), Mané 6,5, Tadic 6,5 (dal 26’ s.t. Djuricic 6); Long 6 (dal 38’ s.t. Pellè s.v.). PANCHINA Davis, Yoshida, Gardos, Targett. ALLENATORE Koeman 7. AMMONITI Mané, Wanyama e Djuricic per gioco scorretto.

LEVANTE (4-4-2) Mariño 6,5; Iván 6, Ramis 5,5, David Navarro 5, Toño 6; Xumetra 6 (dal 14’ s.t. El Zhar 5,5), Camarasa 5,5, Simao 6, Morales 5,5 (dal 14’ s.t. Rubén 6); Kalu Uche 6 (dal 30’ s.t. Victor Casadesús 6), Barral 5. PANCHINA Jesús Fernández, Juanfran, Sissoko, José Mari. ALLENATORE Alcaraz 6 AMMONITI nessuno

ARBITRO Dean 5,5. NOTE spettatori 41.624. Tiri in porta 10 (1 palo)-5. Tiri fuori 8-5. In fuorigioco 2-4. Angoli 9-2. Recuperi: 1’ pt; 4’ st

ARBITRO Perez Montero 6,5 NOTE spettatori 62.000 circa Tiri in porta 8-0, tiri fuori 8-6, angoli 10-4, fuorigioco 5-0 Recuperi 0‘ p.t. 3‘ s.t.

José Mourinho, 52 anni, seconda stagione al Chelsea GETTY IMAGES

Pari Chelsea Mou spreca un’altra occasione 11-1 con il Southampton e niente

allungo sul City: è un momentaccio Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA

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giornali lo strapazzano, il cantante Noel Gallagher lo definisce un «idiota», il Chelsea rimedia l’ennesimo pareggio in casa sprecando l’occasione di aumentare il distacco sul Manchester City, ma José Mourinho spiazza tutti. Un comportamento insolitamente distaccato in panchina e poi, a fine gara, la politica del bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo sei punti di vantaggio sulla seconda e una gara da recuperare. L’unico dispiacere è non aver vinto questo match. Il rigore che ci hanno fischiato contro? La mia opinione non conta. È una scelta dell’arbitro. Posso dire

11 febbraio scorso. IL FILM Il gol di Diego Costa dopo appena 11’ è un’illusione: la zuccata del centravanti spagnolo, su cross di Ivanovic, affonda i Saints al primo assalto dei Blues. La squadra di Southampton, con Pellé parcheggiato in panchina, è viva e lotta. Courtois compie un miracolo su Mané ed è lo stesso senegalese a procurarsi il rigore, abbattuto in area dalla coppia Ivanovic-Matic. Il tiro di Tadic è centrale, ma Courtois, che si tuffa a sinistra, riesce solo a sfiorare il pallone con il piede. Un tocco di mano di Cahill in piena area potrebbe portare al secondo penalty dei Saints, ma Dean non interviene. Courtois è il migliore dei Blues: altri interventi straordinari su Tadic, Mané e, in apertura di ripresa, sulla sassata di Alderweireld. Il palo di Costa è quasi casuale: un tocco da giocatore di poker.

che c’era un penalty per noi». STRATEGIA L’atteggiamento di Mourinho ha una sua logica. Dopo la botta rimediata con l’uscita dalla Champions League, bisogna chiudere il fortino. Il castello del Chelsea è ben protetto. Il City continua a perdere colpi e non è credibile una rimonta fantascientifica dell’Arsenal, ma da almeno un mese i Blues sono in riserva. I problemi di gioco e di brillantezza contro il Southampton appaiono solari, nonostante la giornata di pioggia. Il calo di energie non è l’unico problema: anche la testa appare stanca. Troppo stress? Chissà, ma il Chelsea comincia ad avere il complesso Stamford: non vince nello stadio amico dall’1-0 all’Everton,

110 ANNI Il Chelsea viaggia al buio perché Fabregas è fuori registro e Tadic, penalizzato dall’ammonizione, gioca con le pantofole. Mou prova a dare la scossa inserendo Ramires, ma la verità è che solo Hazard ha il genio per inventare qualcosa. Long divora il 2-1. Nell’ultimo quarto d’ora, trascinato dall’orgoglio, il Chelsea alza la voce. Forster è bravissimo su Cuadrado, poi la sfortuna ferma Terry. Entra Pellè, tanto per dimostrare che il Southampton non abbassa lo sguardo. Una botta di Azpilicueta fa calare il sipario. Oggi il Chelsea festeggia i 110 anni: auguri, ma il punto con il Southampton è come brindare con l’acqua minerale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gareth Bale, 25 anni, ha segnato una doppietta al Levante GETTY

Real in scia del Barça Super Bale fa due gol 1Caso Neymar, il club rischia l’esclusione dalla Liga? Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID

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l Madrid aveva disperato bisogno di una vittoria e ha battuto 2-0 il Levante dopo un pari e 2 sconfitte nelle ultime 3 partite. Il Madrid cercava Bale e ha trovato una doppietta del gallese. Il Madrid voleva la pace col suo stadio, e ha strappato una tregua armata: fischi ad Ancelotti prima dell’inizio e di parte dello stadio quando la curva gli ha dedicato un coro, fischi sparsi ma ripetuti di una minoranza a Ronaldo e Benzema per errori non graditi dal volubile popolo blanco, fischi e applausi alla fine.

CRISTIANO FRUSTRATO Ronaldo anelava gol per la sua corsa al Pichichi contro Messi, e si è gonfiato di frustrazione: ha iniziato con un tiro sul palo, poi una sua mezza rovesciata è stata parata sulla linea dal terzino Toño: Cristiano ha continuato a smoccolare mentre Bale segnava e festeggiava. Quindi il portoghese ha tirato malissimo una punizione arrivando a 53 calci piazzati senza gol. E la beffa: un suo tiro è entrato per il 2-0, Cristiano è corso verso la bandierina a festeggiare solo per ricevere la doccia gelata dallo speaker: il gol è di Bale, che ha deviato la palla. BALE POLEMICO Da qui la doppietta del gallese, che non ne faceva una dal 20 settembre (a Riazor) e soprattutto non se-

gnava da 9 partite (e da 8 non offre un assist). Era l’uomo più atteso: Carlo ha insistito col pupillo del presidente, e dai e dai il super atleta si è sbloccato. E si è fatto sentire: dopo il primo gol ha portato le mani a tapparsi le orecchie, messaggio stizzito al Bernabeu, e poi ha dato una rabbiosa zampata alla bandierina del corner. Il gallese ha sbagliato l’occasione per l’hat-trick e in generale si è mostrato un filo più interessato alla manovra della squadra. RIECCO MODRIC Il Real ieri ha ritrovato Ramos (fuori dal 4 febbraio) e Modric, titolare per la prima volta dall’8 novembre e in campo per 78’. Il croato ha dato aria, ispirazione e gioco al Madrid. Ancelotti ha fatto riposare Kroos, spremuto e diffidato e a rischio di perdersi il Clasico, e Casillas. Il Madrid ha ridotto a 1 punto la distanza dal Barça, mostrato solidità generale, sbavature solo tardive, momenti dolci (magnifica traversa di Benzema con un tacco-scorpione) e soprattutto riguadagnato il minimo sindacale di morale per affrontare la trasferta al Camp Nou di domenica prossima. LA SPARATA In attesa del Clasico, intanto, da Barcellona il Mundo Deportivo la spara grossa: secondo il quotidiano sportivo catalano il pm del caso Neymar avrebbe intenzione di chiedere al giudice di squalificare il Barcellona dalla Liga per una o due stagioni. Sinceramente è impossibile pensare a un campionato senza il Barça per mille ragioni, e ancor di più per un reato fiscale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Mondo R Francia

LUNEDĂŒ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TACCUINO ARGENTINA

Osvaldo ancora in gol con il Boca Juniors

La rabbia di Zlatan Ibrahimovic, 33 anni, nei confronti dell’arbitro di ieri (Bordeaux-Psg 3-2) e della Francia

Psg k.o. e furia Ibra ÂŤChe paese di m...Âť Dopo però si scusa 1La rabbia dello svedese contro l’arbitro esplode

davanti alla tv dopo la brutta sconfitta a Bordeaux Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso

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a furia è andata in onda a fine gara. Quando Zlatan Ibrahimovic a petto nudo, rientrando dal campo, ha incrociato il quarto uomo. Lo svedese, ripreso dalle telecamere, ha mandato a quel paese lui, i suoi colleghi e il loro paese di origine. Cioè la Francia. ÂŤNon dirigete dei dilettanti – ha urlato l’ex rossonero — datevi una svegliata, specie di idioti. In quindici anni di carriera mai visto arbitri come in questo paese di m‌, che non merita di avere il PsgÂť. Sfogo diventato subito un caso, con la richiesta di scuse del Ministro dello Sport, arrivate poi via comunicato dello svedese, comunque protagonista con una doppietta nella sconfitta di Bordeaux. Ibra, forse ancora innervosito dall’espulsione rimediata mercoledĂŹ nella battaglia di Stamford Bridge, è andato fuori giri per un retropassaggio al portiere non fischiato, appena prima del gol vittoria del Bordeaux (3-2). Resa meno amara in classifica dal pari del Lione a Marsiglia. Ma alla squadra di Bielsa manca un gol fantasma. MINISTRO GiĂ a Londra, dopo la qualificazione contro il Chel-

sea, l’attaccante aveva criticato gli avversari e l’arbitro olandese Kuipers che l’aveva mandato in spogliatoio dopo 31’ per un tackle. Rosso esagerato che non ha compromesso la qualificazione. A Bordeaux invece il Psg ha perso, stremato dai 120’ di Champions e punito da errori difensivi. E magari penalizzato dall’arbitro Jaffredo che a 2’ dalla fine non ha fischiato un retropassaggio al portiere Carrasso, sotto gli occhi di un Ibra incredulo. Un minuto dopo è arrivato il gol vittoria di Rolan, a vanificare la doppietta dello svedese che aveva raddrizzato per due volte la gara. Al fischio finale lo svedese ha perso la calma e sono scattati gli insulti anche alla Francia, poco apprezzati da Patrick Kanner, ministro dello Sport che ha twittato: ÂŤLa delusione non giustifica gli insulti all’arbitro e al paese che lo ha accolto. Che si scusiÂť. Detto, fatto, sul sito del Psg: ÂŤNon ce l’avevo nĂŠ con la Francia nĂŠ con i francesi, parlavo di calcio. Accetto la sconfitta, ma non quando un arbitro non segue le regole e non è la prima volta che succede. Mi sono espresso a caldo e si sa che si possono dire cose che non si pensano. Mi scuso con chi si sia sentito offesoÂť. PRECEDENTI Non si tratta comunque del primo incidente. Di recente a Ibrahimovic non era

andata giĂš la squalifica di due turni inflitta con la prova tv per un’entrata scomposta su un giocatore del St.Etienne: ÂŤCapitano cose strane in questo paeseÂť. A fine gennaio aveva criticato i propri tifosi, colpevoli di fischiare il Psg nei momenti di difficoltĂ , con una frustata sarcastica: ÂŤSi vede che erano abituati al cavialeÂť. La polemica tra Psg e arbitri invece risale ai tempi di Leonardo. Nel 2012, dopo un pari a Montpellier, l’allora d.s. si era ribellato in tono piĂš soft: ÂŤMi chiedo se siano professionisti, se si preparino e ci siano controlliÂť. Evidentemente, Ibrahimovic è sempre convinto del contrario. GOL FANTASMA In ogni caso, la sconfitta diventa meno grave grazie al Marsiglia che frena il Lione. Anche se Bielsa può recriminare per un gol non dato al 38’ della ripresa quando, su corner, Fanni allunga sul palo opposto: Ocampos tocca in mischia il pallone che il portiere Lopes intercetta, portandoselo però dentro. L’arbitro è lontano e in Ligue 1 non c’è il collega di porta. NĂŠ tanto meno la moviola in campo. CosĂŹ al Marsiglia non resta che accontentarsi di un punto che sta stretto anche per il palo di Gignac (27’ st). Polemico Ayew a fine gara: ÂŤNon è la prima volta che ci capitaÂť. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

ITALIANI ALL’ESTERO

Cannavaro-Napoli, la panchina è d’oro Con Guangzhou e Iasi soltanto vittorie Davide Longo

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olo vittorie per Fabio Cannavaro (7) e Nicolò Napoli (8). Per il napoletano (2-1 al Chongqing) 2 su 2 all’avvio della Super League cinese, per Napoli (1-0 all’Astra) 4 successi di seguito. Va peggio, invece, a Marco Simone (5): i tanti assenti non bastano a giudicare la pesante sconfitta esterna del suo Losanna a Winterthur (1-4). In Premier, Balotelli e Borini (Liverpool) giocano questa sera, Mannone e Giaccherini non sono coinvolti nel disastro del Sunderland, mentre Pellè disputa pochi minuti a Stamford Bridge.

A farsi onore è invece in Scozia Pascali (7). Il capitano del Kilmarnock non concede nulla in difesa e guida i suoi all’1-0 col St Mirren. Nel Psg battuto a Bordeaux Sirigu (6), alterna parate salvifiche a imprecisioni di rinvio. Motta (6), è nervoso e rimedia un giallo per proteste inutili. CosĂŹ il migliore è ancora Verratti (6,5), l’unico a provare a rovesciare la gara. In Germania Donati (Leverkusen) e Caldirola (Werder) restano in panchina, mentre Immobile (6) gioca pochi minuti senza incidere nello 0-0 contro il Colonia. Si salva, invece, Di Matteo (6,5) con lo Schalke che strappa un pareggio in extremis a Berlino. Pareg-

gio nel finale, ma amaro, anche per Criscito (6) che viene raggiunto con lo Zenit dalla Torpedo. In Spagna, Ancelotti (7) torna al successo, Fausto Rossi (6) entra dalla panchina ma può poco nella sconfitta del Cordoba a Malaga, Piovaccari (6,5) mostra in mezzora contro il Barcellona di poter dare un buon contributo all’Eibar: per lui anche una traversa. In Grecia, Napoleoni (Atromitos, 6,5) è fondamentale nel 2-0 al Panthrakikos: fornisce l’assist del 2-0. Mls amara, infine per Giovinco. Tira 5 volte ed è il migliore del Toronto (6,5) ma non basta a evitare la sconfitta (2-0). Š RIPRODUZIONE RISERVATA

BUENOS AIRES Il momento positivo di Pablo Osvaldo continua. L’attaccante ha firmato, con la maglia del Boca Juniors, il primo gol in campionato nel 2-1 con cui gli Xeneizes hanno superato il Defensa y Justicia alla Bombonera nell’incontro valido per la quinta giornata del campionato argentino. Per Osvaldo si tratta del quarto centro in cinque match.

SCOZIA

Coppa di Lega Vince il Celtic GLASGOW Il Celtic ha vinto il primo titolo della stagione permettendo a un tifoso eccellente come la rockstar Rod Stewart di sollevare la Coppa di Lega scozzese, per poi consegnarla ai giocatori dell’amato club. Ăˆ il 15° successo in questa competizione, arrivato battendo il Dundee Utd 2-0 nella finale giocata all’Hampden Park.

RUSSIA

Zenit, solo pari Insulti razzisti a Hulk SAN PIETROBURGO Lo Zenit San Pietroburgo, avversario giovedÏ del Torino all’Olimpico nel ritorno degli ottavi di Europa League, viene bloccato sull’1-1 a Mosca dalla Torpedo. Lo Zenit resta comunque al primo posto in classifica con 45 punti dopo 19 giornate, a +5 sul Cska. Nel corso della partita ci sono stati cori razzisti contro l’attaccante brasiliano dello Zenit, Hulk.

EURORIVALI

Dinamo Mosca sconfitta nel derby MOSCA La Dinamo Mosca, prossimo avversario del Napoli nella gara di ritorno degli ottavi di Europa League, è stata sconfitta per 1-0 nel derby con lo Spartak. La Dinamo resta al terzo posto con 35 punti in 19 giornate ma con una gara da recuperare.

QATAR 2022

Blatter: ÂŤProteggere i lavoratoriÂť DOHA ÂŤIl Qatar si sforzi per garantire piĂš protezione per gli operai impegnati nei cantieri per il Mondiale 2022Âť: lo ha chiesto il presidente Fifa, Joseph Blatter, che ha reso visita allo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani.

Nella Scarpa d’Oro sorpasso di Messi Meier non si ferma

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LE CLASSIFICHE

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CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

TOP 11: TRIS DI ORIGI E RUIZ 8 7,5 Per Messi 32 gol in Liga LAPRESSE â—? 1) 64 punti, Messi (Barcellona/Spa), 32 gol 2) 60 punti, C. Ronaldo (Real Madrid/Spa) 30 gol 3) 38 punti, Meier (Eintracht/Ger) 19 gol; 4) 36 punti, Diego Costa (Chelsea/Ing), 18 gol 5) 34,5 punti, Lacazette (Lione/Fra) 23 gol;

RUIZ Ostenda

GIROUD Arsenal

8

7 BALE Real Madrid

BOYD Burnley

KHAZRI Bordeaux

7,5

ORIGI Lilla

7 7,5

FELLAINI Manchester U.

7,5 ALABA Bayern

7 7

PIQUE Barcellona

MATIP Schalke COURTOIS Chelsea

7

CENTIMETRI


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Siamo in onda! R

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Su GazzettaTv le verità di Donadoni

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1A «Senza Appello» il tecnico del Parma e Tacconi. Juve regina di «Offside», calcio estero su «Extra Time» clic

LA GUIDA

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59

Le news dalle 7 Serata dedicata ai posticipi di A

● Se non vedi GazzettaTv sul canale 59 puoi eseguire le seguenti procedure.

MATTINA 7 Gazzetta News 7.15 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.15 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News 9.05 Campioni a confronto 9.30 Explorers 10.05 Bomber 11.05 Campioni a confronto 11.30 Campioni a confronto 12.05 Sport Science 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News

Se possiedi un Tv o un Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK per accedere alla configurazione dei canali 4. Impostare la Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca dei canali Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciar inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

● 1 Lo studio di Gazzetta Tv con i nostri, da sinistra, Nicola Cecere e Luigi Garlando, e la conduttrice Viviana Guglielmi 2 Roberto Donadoni, 51 anni, bergamasco, allenatore del Parma, questa sera sarà l’ospite di «Senza Appello», e racconterà come vive questo periodo di crisi ANSA

Gabriella Mancini

U

n’altra giornata ricca di appuntamenti e ospiti su GazzettaTv, in onda sul canale 59. Si parte con il calcio estero e si finisce nella notte con i commenti dei posticipi e la sentenza di Senza Appello. LIGA E PREMIER Alle 14, all’interno di Gazzetta News, c’è Extra Time: Andrea Berton e il giornalista della Gazzetta dello Sport Stefano Cantalupi ci aggiornano sui campionati di calcio all’estero, in particolare sulla Liga e la Premier League. Mezz’ora dopo, e in replica alle 18.30, via alla rubrica Offside: Nino Morici e Luigi Garlando partiranno dalla sfida della Juve contro il Palermo per proiettarsi sulla sfida dei bianconeri di mer-

l’obiettivo sul duello tra i campioni spagnoli Carles Puyol e Gerard Piqué, tra gli inglesi Steven Gerard e Jack Wilshere e tra i tedeschi Jurgen Klinsmann e Mario Gomez. Poi Sport Science svela i segreti dello sport attraverso la scienza.

coledì contro il Borussia Dortmund. In primo piano anche il ritorno di Zeman sulla panchina del Cagliari, dopo l’esonero di Gianfranco Zola, l’Inter che non ha assorbito il k.o. contro il Wolfsburg (1-1 col Cesena) e la situazione sempre calda del Milan. Non mancano le presentazioni, in chiave tattica, delle partite di questa serai: Fiorentina-Milan, Torino-Lazio e Roma-Samp, un Monday night davvero ricco.

FRECCERO Serata scoppiettante a Senza Appello, dalle 22.05 con Viviana Guglielmi e Luigi Garlando, firma della Gazzetta dello Sport. In primo piano la 27a giornata con un occhio particolare ai posticipi in prima serata, alla fine vedremo tutti i gol. Gli ospiti sono l’allenatore del Parma, Roberto Donadoni, Stefano Tacconi e l’autore televisivo Carlo Freccero. I lettori di Gazzetta.it possono partecipare al sondaggio rispondendo a domande e sondaggi e Garlando chiuderà con la posizione della Rosea.

PUYOL E PIQUE’ Alle 15.30 Explorers racconta le avventure più affascinanti del mondo e poco dopo Campioni a confronto punta

Stefano Tacconi, 57 anni OMEGA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

POMERIGGIO 14 Gazzetta News Extra Time 14.30 Offside 15.05 Explorers 15.30 Campioni a confronto 16.05 Sport Science 17.05 Pazzi per i derby 18.05 Explorers 18.30 Offside 19.00 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News SERA 20 Gazzetta News 20.30 Gazzetta News 21.05 Bomber 22.05 Senza appello 0.05 Campioni a confronto 0.30 Senza appello


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LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

www.citizen.it

PURA LUCE, PURA ENERGIA.


Serie B R Il posticipo della 31ª giornata

Bologna, casa nemica Il Modena è un bunker e gli manca pure un gol 1La squadra di Lopez a secco al Dall’Ara da 461’: derby pari Annullata una rete a Granoche, imbattuti Melotti e Pavan BOLOGNA

O

MODENA

0

BOLOGNA (4-3-1-2) Coppola s.v. (dal 27’ p.t. Da Costa 7); Ceccarelli 5, Gastaldello 6, Maietta 6, Masina 5,5; Zuculini 6,5, Matuzalem 5,5, Casarini 5,5 (dal 32’ s.t. Bessa s.v.); Laribi 5 (dal 16’ s.t. Sansone 5,5); Cacia 6, Improta 5. PANCHINA Oikonomou, Mbaye, A.Ferrari, Morleo, Troianiello, Calabrese. ALLENATORE Lopez 5. MODENA (4-3-3) Pinsoglio 6; Gozzi 6,5, Marzorati 6, Zoboli 6, Rubin 6; Signori 6 (dal 39’ s.t. Schiavone s.v.), Salifu 6 (dal 1’ s.t. Martinelli 6), Nizzetto 6; Fedato 6,5, Granoche 6 (dal 31’ s.t. N. Ferrari s.v.), Garritano 6,5. PANCHINA Manfredini, Zucchini, Sakaj, Beltrame, Acosty, Marsura. ALLENATORI Melotti-Pavan 6,5. ARBITRO Nasca di Bari 5. GUARDALINEE Carbone 4-Caliari 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gastaldello (B), Gozzi (M), Martinelli (M), Signori (M), Zoboli (M), Ceccarelli (B), Casarini (B) e Schiavone (M) per gioco scorretto. NOTE paganti 11.865, incasso di 84.277 euro; abbonati 9.571, quota di 62.549 euro. Tiri in porta 4 (con un palo)-3. Tiri fuori 9-3. In fuorigioco 2-4. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

Le proteste per il gol annullato a Granoche, primo a destra LIVERANI

Andrea Tosi BOLOGNA

I

l derbissimo della via Emilia doveva essere l’occasione buona per il Bologna di provare l’allungo sul terzo posto e invece si rivela l’ennesimo flop interno, il quinto di fila senza trovare il gol (il digiuno casalingo è oggi di 461 minuti), che fa andare via il chairman Joey Saputo visibilmente contrariato ma ancora disposto a dare fiducia al tecnico Lopez: «Calma ragazzi - dice il magnate canadese ai cronisti -, siamo ancora secondi in classi-

fica». Alla fine è il Modena a dovere recriminare su un pareggio che sta molto stretto ai gialloblù, più meritevoli della vittoria negata dalle decisive parate di Da Costa, il portiere esordiente in corso d’opera per un guaio muscolare di Coppola, e soprattutto dalla svista del duo Nasca-Carbone, arbitro e guardalinee mediocri correi, che annulla un gol buono come il pane di Granoche nel finale del primo tempo. Sul tap-in vincente di testa, il bomber modenese è dietro la linea della palla al momento del tiro di Fedato respinto da Da Costa. Così Lopez, prima di mostrare

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

la sua sicumera in sala stampa, deve convenire che il punto è guadagnato, invece il collega Melotti sfoggia grande fair play misto ad una sottile ironia riguardo all’episodio contestato: «Se il guardalinee ha visto che per 1,7 millimetri il piede del Diablo era oltre la linea del fuorigioco ha fatto bene a fischiarlo, non ho problemi con lui - argomenta l’allenatore della squadra ospite -. Peccato perché a noi quel gol è sembrato valido» BOLOGNA NEI DUBBI Le scelte di Lopez continuano a generare dubbi. Dopo avere riproposto Zuculini titolare (il migliore dei rossoblù dopo Da Costa), adesso panchina Sansone. In una squadra che in casa non segna nemmeno con la matita, lasciare fuori l’unico attaccante in grado di creare pericoli coi calci piazzati sembra un non-sense. Infatti, con Sansone a languire tra le riserve, il Bologna calcia malamente 4 punizioni invitanti mentre al suo posto Improta vaga per il campo senza un’idea. Nello score del Bologna troviamo il palo di Cacia e poco altro di buono. MODENA IMBATTUTO Il nuovo sistema con un tridente vero ha rigenerato il Modena, che è in serie positiva da quattro giornate con l’avvento del nuovo staff tecnico e ancora imbattuto alla voce dei gol subiti. Nel primo tempo i gialloblù possono vincere la partita, prima con un colpo di testa di Garritano su invito di Fedato destinato sotto l’incrocio dei pali, respinto con un balzo prodigioso da Da Costa, e poi con l’episodio della rete ingiustamente annullata a Granoche dal guardalinee Carbone che va su con la bandierina dopo averci pensato sopra qualche secondo. Una chiamata errata che falsa il risultato della partita. © RIPRODUZIONE RISERVATa

LA GARA DI STASERA

CLASSIFICA SQUADRE

PT

CARPI BOLOGNA (-1) AVELLINO VICENZA FROSINONE LIVORNO PESCARA SPEZIA LANCIANO PERUGIA BARI MODENA LATINA TRAPANI ENTELLA TERNANA CITTADELLA PRO VERCELLI BRESCIA CROTONE CATANIA VARESE (-3)

59 52 49 48 48 47 46 46 43 43 40 38 37 37 37 36 35 35 33 32 31 28

31

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

31 31 31 30 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 30 31

16 14 13 13 13 13 12 12 9 10 11 8 8 9 8 9 7 9 8 8 7 7

11 11 10 9 9 8 10 10 16 13 7 14 13 10 13 9 14 8 9 8 10 10

4 6 8 8 9 10 9 9 6 8 13 9 10 12 10 13 10 14 14 15 13 14

47 39 31 34 45 47 53 42 44 35 35 26 26 43 31 28 39 33 35 30 42 33

23 26 27 28 39 36 41 32 37 36 39 25 28 54 43 40 42 44 43 40 46 49

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

Nel Vicenza c’è Petagna Baby Catania VICENZA

(3-5-2)

OGGI ore 20.30

ANDATA 1-3

22 VIGORITO 31 7 23 3 SAMPIRISI BRIGHENTI GENTILI D'ELIA 4 21 MORETTI DI GENNARO 27 LAVERONE

(1-1) (0-0) (1-2) (1-5) (1-1) (1-1) (2-0) (0-2) (1-3) (1-2) (1-1)

IL MIGLIORE

24 CAPUANO

8 CINELLI

24 10 PETAGNA GIACOMELLI

19 CASTRO 43 MAZZOTTA

PROSSIMO TURNO VENERDÌ 20 MARZO, ore 20.30 PESCARA-BARI SABATO 21 MARZO, ore 15 AVELLINO-PERUGIA CROTONE-BRESCIA ENTELLA-CATANIA LATINA-SPEZIA LIVORNO-CITTADELLA MODENA-VICENZA PRO VERCELLI-LANCIANO TERNANA-CARPI TRAPANI-BOLOGNA LUNEDÌ 23 MARZO, ore 20.30 VARESE-FROSINONE

(4-3-3)

CATANIA

9 CALAIÒ

10 ROSINA

39 ODJER

28 PARISI 44 SCIAUDONE

45 CECCARELLI

5 SCHIAVI

1 GILLET

VICENZA In attacco al posto di Cocco squalificato ci sarà Petagna. In difesa rientro di D’Elia; potrebbe essere Gentili a far coppia con Brighenti visto che Manfredini è ancora fermo. Buone notizie da Ragusa che torna tra i convocati dopo l’infortunio al crociato. Ieri clima di festa attorno alla squadra: ben 500 tifosi alla rifinitura. PANCHINA 1 Bremec, 26 Camisa, 14 Garcia Tena, 2 Edge, 6 Alhassan, 20 Sbrissa, 16 Vita, 28 Ragusa, 11 Spinazzola. ALLENATORE Marino. SQUALIFICATI Cocco. DIFFIDATI Ragusa, Sciacca, Laverone, Cinelli, D’Elia, Petagna, Di Gennaro e Garcia Tena.

PORTIERE DEL BOLOGNA

CATANIA Dubbio Maniero-Castro in attacco: deciderà all’ultimo istante Marcolin che rinuncia a Del Prete, Chrapek, Martinho, Gyomber, Coppola e Belmonte infortunati. In campo i giovani Parisi esterno e Odjer mediano al posto di Rinaudo, squalificato. PANCHINA 22 Terracciano, 2 Lovric, 15 Sauro, 8 Escalante, 27 Jankovic, 25 Piermarteri, 14 Barisic, 7 Maniero, 34 Rossetti. ALLENATORE Marcolin. SQUALIFICATI Rinaudo. DIFFIDATI Ceccarelli, Del Prete, Gyomber, Odjer, Rosina e Sciaudone.

Subentrato a freddo, sventa due occasioni salvando su Garritano e Fedato.

ARBITRO Gavillucci di Latina. GUARDALINEE De Troia–Tolfo. TV Sky Calcio 4 HD PREZZI14-40 euro

7 ● DA COSTA

IL CASO

L’Entella spiega, ma Frosinone non ci sta 1«Il biglietto solo

un’annotazione di gara». Ma Stirpe: «Malafede con noi»

Alessandro Catapano

I

l giorno dopo, a Frosinone continuano a sentire puzza di bruciato. Il presunto pizzino premonitore rinvenuto a fine partita nei pressi della pan-

china dell’Entella — che il club ligure classifica come normale «annotazione di gara» — nelle accuse dei dirigenti ciociari è solo un tassello di un complotto ordito contro le velleità di promozione del Frosinone (che ieri avrebbe registrato un altro passaggio con il gol annullato al Modena...). Il presidente Maurizio Stirpe racconta di aver «chiamato Tavecchio, chiedendogli di fare chiarezza». L’arbitraggio di Aureliano, per cui «parlare di malafede è un eufemismo», lo ha indignato a tal punto da fargli

venire «voglia di mollare questo calcio». Ma chi starebbe tramando contro il Frosinone? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. E infatti pure alla senatrice Pd Maria Spilabotte, orgogliosamente frusinate, sono venuti brutti pensieri... «Gli arbitri possono sbagliare, ma non vorrei che dietro la direzione di gara di Aureliano, curiosamente di Bologna, ci fossero quelle frasi di Lotito sulla promozione di Carpi e Frosinone...». Allusioni che vanno molto oltre la storia del bigliettino, sulla quale il d.g.

ciociaro Ernesto Salvini, il primo a denunciarla, precisa: «Il vigile del fuoco lo ha raccolto nei pressi della panchina dell’Entella nel consueto giro finale degli addetti alla sicurezza. C’era scritto “Segniamo su rigore”. Il biglietto è stato poi consegnato al nostro presidente, che l’ha messo nelle mani del collaboratore federale, il quale — racconta Salvini — ha voluto identificare il vigile». Mauro Stirpe, 57 anni CARDARELLI

E LE SCUSE? Oggi sapremo se questa storia finirà sul tavolo di

Palazzi. E domani sapremo pure se il giudice sportivo stangherà il Frosinone (preoccupato non tanto per Varese, quanto per il derby col Latina). Intanto, il team manager dell’Entella Maurizio Podestà ammette l’esistenza del biglietto, ma precisa di aver «annotato su un foglio a parte “segniamo su rigore”», poi di aver «accompagnato negli spogliatoi Sforzini che era stato espulso, lasciando il biglietto in panchina. Né pizzino, né cabala, solo un’annotazione di gara come tante». «Spiace doversi giustificare — dichiara il d.g. Matteo Matteazzi — mi sarei aspettato delle scuse per quanto accaduto nel post partita». © RIPRODUZIONE RISERVATA


32

Lega Pro R 30a giornata

IL RICORDO di NICOLA BINDA

LA LEZIONE CHE CI LASCIA L’ARBITRO COLOSIMO

I

l mondo del calcio ha ricordato Luca Colosimo con un minuto di raccoglimento. Questa mattina a Torino, nella parrocchia di Sant’Alfonso Maria De Liguori, ci sono i funerali dell’arbitro morto una settimana fa in un incidente stradale dopo

Luca Colosimo aveva 30 anni AP

aver diretto una gara di Lega Pro. Una tragedia che ha colpito un ragazzo di 30 anni che a giugno si sarebbe dovuto sposare. E che rientrava di notte per non perdere il lunedì di lavoro. Il rimborso per una partita di Lega Pro è di 100 euro, tanto per chiarire... Avete visto, in questo fine

settimana, gli arbitri. Dai sei della Serie A a quelli dei dilettanti: tutti abbracciati durante il minuto di silenzio. L’immagine era emblematica. In campo sono sempre soli, loro contro tutti. Eppure, da Calciopoli in poi, sono loro la parte più sana e meno retribuita del sistema. Ma sono sempre il bersaglio più facile da colpire. Chi arriva in Lega Pro ha superato la dura gavetta dei dilettanti. Chi emerge in Lega Pro si lancia verso la A. Il designatore Rosetti dirige un bel gruppo di arbitri, tra i più promettenti c’era proprio Colosimo. Almeno loro, difendono la tradizione italiana. Oppure in Serie A vorranno anche gli arbitri stranieri? © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIRONE A

Risveglio Bassano Pietribiasi rimette il trio nel mirino 1Asta si rilancia: il gruppo in vetta è più vicino

Proteste della Torres per il gol: espulso Bucchi TORRES

0

BASSANO

1

MARCATORE Pietribiasi al 13’ s.t. TORRES (3-5-2) Testa 6; Aya 6, Marchetti 6,5, Migliaccio 6 (dal 20’ s.t. Buonaiuto 5,5); Cafiero 6, Imparato 6, Cerone 6,5, Marinaro 6, Ligorio 6 (dall’8’ s.t. Minarini 6); Scotto 6,5, Barbuti 6 (dal 15’ s.t. Maiorino 5,5). (Costantino, Bottone, Petermann, Baraye). All. Bucchi 5,5. BASSANO (3-4-3) Rossi 7; Toninelli 6,5, Zanella 6,5, Bizzotto 6; Semenzato 6,5, Cenetti 6, Proietti 6,5, Stevanin 6,5 (dal1’ s.t. Cattaneo 6); Furlan 6,5, Pietribiasi 7 (dal 30’ s.t. Davì 6), Iocolano 6,5. (Grandi, Ingegneri, Casarini, Cortesi, Spadafora). All. Asta 6,5. ARBITRO Dei Giudici di Latina 5,5. NOTE spettatori 500 circa; abbonati 200, incasso 4.500 euro, paganti n.c. Espulso il tecnico Bucchi al 14’ s.t.; ammoniti Cenetti, Cerone, Imparato, Iocolano e Bizzotto. Angoli 8-5.

Decide Le Noci Como, che colpo Il Renate al palo

SASSARI

I

l Bassano impiega un’ora per fare propria la sfida con la Torres e lanciare un segnale chiaro ai piani alti della classifica. Dopo aver concesso un tempo ai sassaresi, gli uomini di Tonino Asta trovano il gol che fa infuriare i sassaresi e porta all’espulsione del tecnico rossoblù Bucchi e del suo vice. Complici anche gli altri risultati, con i tre punti conquistati a Sassari il Bassano rientra in corsa per la promozione: la vetta è a sole tre lunghezze. LA PARTITA Bucchi schiera una Torres più coperta, Asta prova a sorprenderlo con un 34-3 che concede troppo alla Torres e non accresce la perico-

Feralpi in avanti senza sostanza Arezzo, pari ok

© RIPRODUZIONE RISERVATA

0

FERALPI SALÒ

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PRO PATRIA

1

COMO

1

AREZZO

0

LUMEZZANE

0

MEDA (Mb) Per terza volta in questa stagione il Como riesce a spuntarla sul Renate: alle vittorie in campionato i lariani infatti aggiungono anche quella in coppa Italia. Questa volta, a sbloccare il risultato di una partita dominata dal tatticismo, è stata una prodezza di Le Noci, bravo a finalizzare un calcio piazzato di Berardocco. Il Renate, sempre generoso e combattivo, reagisce con veemenza ma al 40’ un tiro di Adobati finisce sul palo. Franco Cantù

FERALPI SALO’ (4-2-3-1) Branduani 6; Tantardini 6,5, Leonarduzzi 6, Ranellucci 6, Carboni 6; Fabris 6, Pinardi 6; Bracaletti 5,5, Juan Antonio 5,5 (dal 12’ s.t. Gulin 6), Galuppini 6,5 (dal 35’ s.t. Zerbo s.v.); Romero 5,5 (dal 40’ s.t. Di Benedetto s.v.). (Proietti Gaffi, Codromaz, Palma, Cavion). All. Scienza 6. AREZZO (3-5-1-1) Benassi 7; Villagatti 6,5, Panariello 6,5, Guidi 6,5; Franchino 6, Dettori 6,5, Carcione 6, Gambadori 6, Sabatino 6; Yaisien 5 (dal 21’ s.t. Erpen 6); Montini 5. (Rosti, De Martino, Crescenzi, Cucciniello, Coppola, Testardi). All. Capuano 6. ARBITRO Pietropaolo di Modena 6. NOTE spettatori 450 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Sabatino e Fabris. Angoli 6-1. ● SALÒ (Bs) La Feralpi Salò a trazione anteriore rallenta nella prima delle tre gare interne consecutive. A Beppe Scienza non basta schierare dall’inizio tre rifinitori (Bracaletti, Juan Antonio e Galuppini) alle spalle di Romero. L’Arezzo si difende bene e chiude con un bilancio lusinghiero la sua settimana bresciana: 3 punti mercoledì nel recupero di Lumezzane e lo 0-0 di ieri sul Garda. Gara priva di emozioni. La Feralpi Salò impegna severamente Benassi solo nel primo tempo, con Galuppini (24’ e 36’) e Romero (45’). Giulio Tosini

SQUADRE

PT

ALESSANDRIA PAVIA (-1) NOVARA BASSANO COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA SUDTIROL AREZZO VENEZIA RENATE MANTOVA (-3) TORRES MONZA CREMONESE GIANA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PRO PATRIA (-1) PORDENONE

58 58 57 55 51 46 45 42 42 41 39 39 36 35 35 34 28 24 24 21

MARCATORE Terrani al 27’ p.t. PRO PATRIA (4-3-3) Melillo 6,5; Botturi 6, Lamorte 6,5, Pisani 6,5, Taino 6; Bovi 6, Arati 6,5, Giorno 6 (dal 31’ s.t. Romeo s.v.); Candido 6,5 (dal 47’ s.t. Zaro s.v.), Serafini 6, Terrani 7 (dal 26’ s.t. D’Errico 6).(Perilli, Panizzi, Casolla, Brunori ). All. Montanari 6,5. LUMEZZANE (4-3-3) Bason 5,5; Bagnai 5,5 (dal 34’ s.t. Franchini s.v.), Biondi 6, Nossa 6, Pantano 5,5; Gatto 5,5 (dal 29’ s.t. Pippa 6), Genevier 6, Alimi 5,5 (dal 20’ s.t. Cruz 5,5); Varas 5,5, Ekuban 6, Potenza 6.(Furlan, Meduri, Monticone, Ribeiro). All. Nicolato 5,5. ARBITRO Serra di Torino 6. NOTE paganti 378, abbonati 474, incasso di 3.947 euro. Espulso Ekuban al 16’ s.t.; ammoniti Taino, Botturi, Candido, D’Errico e Pantano. Angoli 7-2. ● BUSTO ARSIZIO (Va) Un super gol di Terrani, dopo 27’, dà la seconda vittoria di fila alla Pro Patria che lascia l’ultimo posto al Pordenone. La squadra di Montanari, dopo una buona partenza del Lumezzane, ha giocato un bel primo tempo e, dopo alcuni tentativi che hanno messo in difficoltà la difesa bresciana, ha trovato il successo con un destro a giro di Terrani che si è infilato all’ incrocio dei pali. Nella ripresa, parte meglio la Pro Patria che va vicina al raddoppio (palo di Candido). Poi, la squadra di Nicolato resta in inferiorità per l’espulsione di Ekuban (doppia ammonizione), attacca con insistenza ma non crea situazioni pericolose. Aldo Restelli

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30

16 17 16 15 15 12 11 11 11 12 10 12 9 9 8 9 7 5 5 5

10 8 9 10 6 10 12 9 9 5 9 6 9 8 11 7 7 9 10 6

4 5 5 5 9 8 7 10 10 13 11 12 12 13 11 14 16 16 15 19

44 50 48 43 34 39 39 34 28 37 32 31 29 32 34 25 27 18 31 21

24 34 28 28 26 37 31 30 26 34 40 25 33 33 38 30 43 40 52 44

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI ALESSANDRIA-ALBINOLEFFE FERALPI SALO'-AREZZO MONZA-MANTOVA PAVIA-PORDENONE PRO PATRIA-LUMEZZANE REAL VICENZA-GIANA RENATE-COMO SUDTIROL-NOVARA TORRES-BASSANO VENEZIA-CREMONESE

1-1 0-0 0-1 1-0 1-0 1-3 0-1 1-1 0-1 3-0

PROSSIMO TURNO VENERDÌ 20 MARZO FERALPI SALO’-MANTOVA (ore 19.30) (0-1) SABATO 21 MARZO LUMEZZANE-MONZA (ore 15) (0-3) PORDENONE-COMO (ore 15) (1-3) ALBINOLEFFE-SUDTIROL (ore 16) (1-1) BASSANO-PRO PATRIA (ore 17) (2-2) CREMONESE-REAL VICENZA (ore 17) (1-1) GIANA-VENEZIA (ore 19.30) (1-2) NOVARA-RENATE (ore 19.30) (3-1) DOMENICA 22 MARZO AREZZO-ALESSANDRIA (ore 11) (0-1) TORRES-PAVIA (ore 14.30) (1-1)

MARCATORI 16 RETI Bruno (4, Real Vicenza). 13 RETI Ferretti (Pavia). 12 RETI Maiorino (2, Torres). 11 RETI Momente’ (3, AlbinoLeffe); Pietribiasi (Bassano); Corazza e Gonzalez (Novara); Fischnaller (1, Sudtirol). 10 RETI Brighenti (1, Cremonese); Evacuo (3, Novara); Cesarini (3, Pavia). 9 RETI Marconi (1, Alessandria); Nole’ (4, Bassano); Soncin (4, Pavia). 8 RETI Rantier (1, Alessandria); Ganz (Como); Vita (2, Monza; ora è nel Vicenza); Serafini (4, Pro Patria); Bellazzini (6) e Raimondi (1, Venezia). 7 RETI Le Noci (1, Como); Jadid (1, Cremonese); Ranellucci (Feralpi Salo’); Cocuzza (Renate); Magnaghi (Venezia). 6 RETI Guazzo e Mezavilla (Alessandria); Erpen (2, Arezzo); Iocolano (1, Bassano); Romero (Feralpi Salo’); Candido (Pro Patria).rdenone); Cristini (Real Vicenza); Jovine (Renate); Marras (Sudtirol); Greco (2, Venezia).

Terrani è super Pro Patria viva Lume: sono guai

RENATE

MARCATORE Le Noci al 26’ s.t. RENATE (3-5-2) Cincilla 6; Adobati 6,5, Di Gennaro 6, Riva 6; Muchetti 5, Chimenti 5,5 (dal 30’ s.t. Mantovani s.v.), Perini 5,5, Scaccabarozzi 5,5, Iovine 7; Odogwu 6 (dal 19’ s.t. Spampatti 6), Cocuzza 5,5 (dal 10’ s.t. Radrezza 5,5). (Vannucchi, Morotti, Malgrati, Mira). All. Boldini 6. COMO (4-2-3-1) Crispino 6; Marconi 6,5, Lebran 6, Giosa 6, Fautario 5,5; Fietta 6,5 (dal 43’ p.t. Castiglia 6), Berardocco 6,5; Casoli 5,5 (dal 22’ s.t. Rolando 6), Le Noci 7, Cristiani 5,5 (dal 7’ s.t. De Sousa 5,5); Ganz 6. (Falcone, Ambrosini, Scapuzzi, Maritato). All. Sabatini 6,5. ARBITRO Fanton di Lodi 6,5. NOTE spettatori 550 circa; abbonati 60, paganti e incasso n.c. Ammoniti Radrezza, Adobati e Muchetti. Angoli 2-6. ●

Gian Mario Sias

losità offensiva dei suoi, che nel primo tempo subiscono l’aggressività dei sassaresi, ai quali non basta però il carattere per nascondere l’inspiegabile involuzione tecnica e tattica dell’ultimo mese e mezzo. La Torres controlla il campo e guadagna metri, ma i pericoli per la porta di Rossi sono davvero rari. Al 23’ la prima occasione capita a Cerone, ma sulla sua conclusione dalla distanza il portiere ospite è bravissimo a deviare in angolo. Al 37’ il primo episodio che fa saltare i nervi ai sassaresi: Barbuti in area entra in rotta di collisione con Zanella, per Dei Giudici è tutto regolare. La rabbia esalta per qualche minuto la Torres, che chiude in avanti la prima frazione, ma Rossi non corre altri pericoli. Nella ripresa Asta cambia assetto e i risultati si vedono subito. Al 13’ Furlan fa valere il fisico su Ligorio, che resta a terra e sarà poi costretto a lasciare il campo. Il Bassano prosegue tra le proteste, Furlan pennella al centro per il comodo tap-in aereo di Pietribiasi. Bucchi insorge e viene cacciato, seguito subito dopo da l vice Savini. Da quel momento la Torres si spegne e il Bassano legittima una vittoria preziosissima.

GIRONE B (29a)

CLASSIFICA

REGOLAMENTO SALGONO IN 4: UNA AI PLAYOFF SCENDONO IN 9: SEI AI PLAYOUT ●

Ecco il regolamento della nuova Lega Pro unica, che prevede quattro promozioni in Serie B (con una nuova formula dei playoff) e nove retrocessioni in Serie D. PROMOZIONI Salgono in Serie B le prime di ciascun girone. Le seconde e le terze più le due migliori quarte (si guardano i punti conquistati, poi la differenza reti, o il maggior numero di reti segnate, ecc...) accedono ai playoff, nei quali (il primo turno sarà a gara unica) la miglior seconda riceve la peggior quarta, la seconda miglior seconda riceve l’altra quarta, la peggior seconda riceve la peggior terza, la miglior terza riceve la seconda delle terze. In caso di parità si va a supplementari e poi eventualmente ai calci di rigore. Poi ci sono le semifinali e le finali con andata (in casa delle peggio classificate) e ritorno: anche qui in caso di parità supplementari e rigori.

RETROCESSIONI Scendono in Serie D le ultime classificate di ogni girone. Ai playout vanno 16a, 17a, 18a e 19a di ogni girone con la seguente formula: 19a contro 16a, 18a contro 17a. Sono partite di andata e ritorno: in caso di parità di punteggio si salva la squadra meglio classificata in campionato.

CLASSIFICA

Il Pisa crolla Braglia esonerato L’Aquila si rialza PISA

0

L’AQUILA

2

MARCATORI Pacilli al 2’, Virdis al 9’ s.t. PISA (4-3-3) Pelagotti 5,5; Dicuonzo 6 (dal 33’ p.t. Mandorlini 5,5), Paci 5,5, Sini 5,5, Costa 5,5; Ricciardi 5, Caponi 6, Iori 5; Arrighini 5, Arma 5,5 (dal 38’ s.t. Frediani s.v.), Floriano 5 (dal 14’ s.t. Finocchio 5,5). (Moschin, Samba Benga, Misuraca, Pellegrini). All. Braglia 5. L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini s.v.; Scrugli 6, Pomante 6,5, Zaffagnini 7, Pedrelli 6,5; De Francesco 7,5 (dal 22’ s.t. Perpetuini 6), Del Pinto 6; Pacilli 6,5 (dal 29’ s.t. Sandomenico 6), Corapi 6,5, Triarico 6 (dal 39’ s.t. Vella s.v.); Virdis 6,5. (Cacchioli, Carini, Gotti, Perna). All. Zavettieri 7. ARBITRO Lacagnina di Caltanisetta 6,5. NOTE paganti 1.706, abbonati 2.975, incasso di 35.922 euro. Espulso Ricciardi al 1’ s.t.; ammoniti Sini, De Francesco e Mandorlini. Angoli 2-4. ● PISA Il Pisa perde in casa con L’Aquila e Piero Braglia in serata viene esonerato. Ora è possibile una soluzione interna con Amoroso della Berretti, altro nome possibile è quello di Aglietti. Braglia era entrato in ritardo a inizio del secondo tempo e prima ha scoperto dell’espulsione di Ricciardi dopo appena 10” incrociandolo nel tunnel; poi mentre si dirigeva alla panchina, il Pisa prendeva gol sul cross di Pacilli che finiva direttamente in rete. Per i padroni di casa è stata una mazzata che li ha tramortiti, così come la contestazione di un’Arena Garibaldi diventata terra di conquista (5 sconfitte casalinghe) e tomba del sogno promozione diretta. Per gli ospiti è stato l’episodio che ha fatto capire di poter osare. Infatti subito è arrivato il raddoppio di testa di Virdis da cross di Corapi.

IL VINCITORE Zavettieri aveva scelto un modulo inedito per far massa in mezzo al campo e isolare l’attacco del Pisa: Zandrini non dovrà fare nemmeno una parata. Nonostante un insistito possesso palla di cui De Francesco era il fulcro, però, gli ospiti sembravano accontentarsi del pari: «Perché i nostri difetti rimangono – dice Zavettieri – anche se è stata una bella prestazione». Bocche cucite al Pisa, col presidente Carlo Battini uscito subito dallo stadio: stava meditando l’esonero di Braglia. Alessio Carli

Scatto Reggiana Pari Tuttocuoio Un legno a testa TUTTOCUOIO

1

REGGIANA

1

MARCATORI Ruopolo (R) al 7’ p.t.; Tempesti (T) al 6’ s.t. TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci 6; Colombini 6, Falivena 6,5, Ingrosso 6; Mulas 6 (dal 16’ s.t. Pacini 6), Deiola 7, Gargiulo 6, Serrotti 6 (dal 33’ s.t. Konate 6), Zanchi 6,5; Colombo 6,5, Tempesti 7 (dal 30’ s.t. Civilleri 5,5). (Morandi, Pratali, Pane, Gioè). All. Alvini 6. REGGIANA (4-3-3) Feola 6; Andreoni 6, Spanò 6, De Giosa 6,5, Rampi 6 (dal 26’ p.t. Sabotic 6); Vacca s.v. (dal 14’ p.t. Maltese 6), Parola 6,5, Angiulli 6; Messetti 5,5 (dal 38’ s.t. Petkovic s.v.), Ruopolo 6,5, Siega 6. (Messina, Bianciardi, Gueye, Giannone). All. Colombo 6. ARBITRO Amoroso di Paola 6. NOTE paganti 382, abbonati 138, incasso di 4.078 euro. Ammoniti Angiulli, De Giosa, Gargiulo, Colombini e Parola. Angoli 2-4. ● PONTEDERA (Pi) I due gol in apertura dei due tempi decidono Tuttocuoio-Reggiana. Finisce 1-1 una partita equilibrata, il cui risultato va bene a tutti. Iniziano meglio gli emiliani che passano dopo sette minuti con Ruopolo (colpo di testa su cross di Siega). Poi si scuotono i neroverdi e Colombo colpisce il palo. Nella ripresa Tempesti pareggia e Zanchi subito dopo si mangia il gol del ribaltone. Poi più niente fino alla traversa nel finale su punizione di Ruopolo. Luca Calò

SQUADRE

PT

ASCOLI TERAMO REGGIANA PISA PONTEDERA ANCONA L'AQUILA TUTTOCUOIO SPAL LUCCHESE CARRARESE GUBBIO PISTOIESE GROSSETO (-1) SANTARCANGELO PRATO SAVONA FORLI' PRO PIACENZA (-8) SAN MARINO

57 55 49 47 43 42 42 38 37 37 37 36 33 33 31 30 30 29 28 23

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

29 29 28 28 29 28 28 28 29 29 29 29 28 29 29 29 29 29 29 29

16 15 14 13 11 10 10 9 10 9 7 8 9 8 7 6 8 7 10 5

9 10 7 8 10 12 12 11 7 10 16 12 6 10 10 12 6 8 6 8

4 4 7 7 8 6 6 8 12 10 6 9 13 11 12 11 15 14 13 16

48 44 38 32 36 34 31 34 26 30 36 37 31 34 25 32 28 25 27 30

26 26 22 20 29 28 24 44 28 31 30 35 46 33 30 41 45 41 36 43

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI ANCONA-SAN MARINO GUBBIO-ASCOLI LUCCHESE-FORLI' PISA-L'AQUILA PRATO-PONTEDERA SANTARCANGELO-CARRARESE SAVONA-PRO PIACENZA SPAL-GROSSETO TERAMO-PISTOIESE TUTTOCUOIO-REGGIANA

2-0 2-2 2-0 0-2 0-4 0-0 2-1 1-0 2-0 1-1

PROSSIMO TURNO MERCOLEDÌ 18 MARZO FORLI’-PRATO (ore 15) (1-3) PISTOIESE-SANTARCANGELO (ore 15) (0-3) PRO PIACENZA-TERAMO (ore 18) (1-1) L’AQUILA-SPAL (ore 19) (3-0) ANCONA-TUTTOCUOIO (ore 20.30) (2-0) PONTEDERA-ASCOLI (ore 20.30) (0-1) REGGIANA-GUBBIO (ore 20.30) (1-3) SAN MARINO-PISA (ore 20.30) (0-1) CARRARESE-SAVONA (ore 20.45) (0-1) GROSSETO-LUCCHESE (ore 20.45) (1-2)

MARCATORI 16 RETI Donnarumma (4, Teramo). 15 RETI Cellini (5, Carrarese). 14 RETI Arma (4, Pisa); Lapadula (1, Teramo). 13 RETI Bocalon (2, Prato). 12 RETI Altinier (3, Ascoli). 11 RETI Torromino (1, Grosseto). 10 RETI Grassi (8 con 1 rigore nel Pontedera) e Perez (2, Ascoli). 9 RETI Loviso (3, Gubbio); Sandomenico (L’Aquila); Forte (1, Lucchese; 2 nel Forli’); Ruopolo (Reggiana). 8 RETI Pichlmann (1, Grosseto); Regolanti (Gubbio); Fioretti (3, Spal); Colombo (1, Tuttocuoio). 7 RETI Tavares (2, Ancona); Merini (Carrarese); Melandri (Forli’); Lo Sicco (Lucchese); Alessandro (3, Pro Piacenza); Guidone (Santarcangelo); Scappini (2, Savona). 6 RETI Tulli (Ancona); Docente (1, Forli’); Pacilli (1, L’Aquila); Fanucchi (Prato); Matteassi (Pro Piacenza); Graziani (Santarcangelo).

SERIE D PADOVA, TRIONFO DALLA TRIESTINA ORA IL RIETI INSIDIA IL SIENA ● (r.c.) A Cuneo (A) c’è stata una nevicata e la gara con il Derthona è stata rinviata: in vetta balza quindi la Caronnese, approfittando del pari di sabato della Pro Settimo (raggiunta dal Bra al 90’) e della sconfitta del Chieri a Lavagna. Il Seregno (B) ne fa sei al malcapitato Montichiari e avvicina (-2) il Castiglione, sconfitto in casa dal Sondrio. Torna a vincere il Padova (C): lo fa a Trieste, nel derby numero 77 tra due grandi del Nord-Est e tiene lontano (-8) l’Altovicentino. Anche il Rimini (D) mantiene a debita distanza (-9) la Correggese: entrambe vincono fuori casa. Pareggiano in trasferta sia il Siena (E) che il Poggibonsi, mentre il Rieti si porta a -3 e domenica va a Siena. Nell’F tutto rimane come prima tra Maceratese e Fano (-8). Aumenta il già grande divario della Lupa Castelli (G, +11) sulla Viterbese. Restano 6 i punti tra Fidelis Andria (H) e Potenza, scendono a 5 quelli tra l’Akragas (I, che pareggia fuori) e il Torrecuso. Segna una doppietta Manuel Pera del Rimini e si porta a 27 gol in 28 presenze, lo seguono França del Cuneo con 22, Nohman della Lupa Castelli a 21, mentre a 20 il suo compagno di squadra Siclari è raggiunto da Galizia (Torrecuso). ● Vi ricordiamo che i risultati e le classifiche li potete trovare sul nostro sito www.gazzetta.it.


LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

sarebbe: Benevento-Juve Stabia, Pavia-Bassano, Teramo-Reggiana e Novara-Casertana. Curioso: tre sfide tra club dello stesso girone. E’ molto difficile che sarà così, viste le distanze; pensate che oggi il Bassano è davanti alla Juve Stabia soltanto per un gol nella differenza reti. Figurarsi: con tutte le partite che mancano...

IL BELLO DI QUESTA FORMULA? LE RIVALI DELLE TRE VOLATE SONO ANCHE DI ALTRI GIRONI

M

ercoledì terzo turno infrasettimanale. Stavolta è in campo il girone B, poi i tre gruppi saranno allineati, al netto del posticipo di stasera del girone C e dei tre recuperi, tutti sempre del B. E in Lega non si sono ancora ricordati di fissare la data di Reggiana-Pisa, rinviata per neve il 6 febbraio: meglio darsi una mossa, così come sarebbe meglio (utopia) conoscere presto le classifiche definitive al netto delle penalizzazioni (vedi Novara). Non solo per le singole volate, ma anche

per l’incrocio con gli altri gironi. La peggiore tra le tre quarte sarà esclusa dai playoff e una potrebbe essere Reggiana o Pisa. Guardate le tre classifiche. I gironi A e C hanno vissuto 30 giornate: a Nord al quarto posto c’è il Bassano con 55 punti, rincorso dal Como a quota 51; al Sud a quota 55 ci sono Casertana e Juve Stabia (terza e quarta), con il Lecce fuori dai giochi a -4 e il Matera a -5 ma in campo stasera a Salerno. Invece il girone B vede la Reggiana terza a quota 49 e il Pisa

Alberto Colombo allena la Reggiana AP

Domenico Toscano allena il Novara AP

quarto a quota 47 ed entrambe hanno giocato 28 partite; visto che Ascoli e Teramo (29) sono lontani, si devono contendere il terzo posto e cercare di arrivare quarte con più punti delle quarte degli altri gironi.

girone B quello che potrà mandare solo due squadre ai playoff, in quel girone infernale a 8 che promette scintille. Non basta guardare alle rivali del proprio girone, ma bisogna curare anche le altre due graduatorie. Se il campionato finisse oggi, con Alessandria, Ascoli e Salernitana dirette in B, il primo turno dei playoff

Chi ce la farà? La nuova formula regala questo aspetto intrigante e sembra il

GIRONE C

Riecco il Benevento Il solito Eusepi in gol E il duello ricomincia 1La squadra di Brini ritrova la vittoria e la vetta Palla alla Salernitana. La Vigor cade dopo 8 turni VIGOR LAMEZIA

0

BENEVENTO

1

MARCATORE Eusepi al 43’ p.t. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 6,5; Rapisarda 6, Filosa 5 (dal 18’ s.t. Kostadinovic 6), Gattari 6, Malerba 6 (dal 38’ s.t. Catalano s.v.); Papa 5,5 (dal 12’ s.t. Voltasio 5,5), Battaglia 6,5, Scarsella 6; Montella 7, Del Sante 6, Improta 6. (Piacenti, Di Marco, Di Bella, De Giorgi). All. Erra 6. BENEVENTO (4-4-2) Pane 6,5; Padella 6, Lucioni 6,5, Scognamiglio 6,5, Som 6; Pezzi 6 (dal 32’ s.t. Melara s.v.), Vitiello 6, D’Agostino 6 (dal 40’ s.t. Ndiaye s.v.), Campagnacci 6; Marotta 7, Eusepi 7 (dal 39’ s.t. Mazzeo s.v.). (Piscitelli, Celjak, Doninelli, D’Angelo). All. Brini 6,5. ARBITRO Lanza di Nichelino 6. NOTE paganti 959, abbonati 243, incasso di 8.495 euro. Ammoniti Eusepi, Malerba, Padella, Improta, Som e Del Sante. Angoli 5-2.

Di Carmine bis e la Juve Stabia sbrana la Lupa

Francesco Saverio Caruso LAMEZIA TERME (CZ)

O

perazione aggancio riuscita. Il Benevento vince in Calabria con la Vigor Lamezia (la squadra di Erra era imbattuta da 8 turni e nelle ultime 12 gare aveva perso solo una volta) e aggancia in vetta la Salernitana, che gioca stasera con il Matera. Una vittoria al termine di un match molto combattuto che poteva finire con più gol (per entrambe) e nel quale il Benevento ha ritrovato una sua identità, caratteriale e di gioco, dopo dieci giorni difficili in cui la squadra di Brini aveva colto due miseri pareggi interni (Barletta ed Aversa) inframmezzati dal k.o. a Salerno. Insomma al D’Ippolito il Benevento ha dimostrato di es-

Sarno bum bum Il Foggia vola Messina: 6 k.o.

serci con una prova di squadra solida, che sa il fatto suo e al cospetto di un Lamezia che non è uscito ridimensionato e che ha giocato a viso aperto. ANCORA EUSEPI E’ stata una perla di Eusepi (17° gol segnatura stagionale: coi lametini aveva, peraltro, segnato due reti all’andata), a pochi secondi dall’intervallo, a spezzare l’equilibrio. Il capocannoniere del campionato riceveva in area un pallone da Marotta dalla linea di fondo, eludeva, proteggendo palla, Filosa, e beffava Forte. Gli ospiti reclamavano (4’) un rigore (intervento goffo di Forte su Marotta). Poco dopo Pane prima parava su insidiosa conclusione di Improta e poi (24’) era costretto a salvarsi alla disperata chiudendo in uscita su Del Sante. Poi la rete di Eusepi e, nella prima metà, della ripresa Benevento sprecone: prima con Marotta (7’) che spediva di poco al lato; poi con una doppia parata di Forte su D’Agostino e Pezzi. Poi arrivava anche il palo del biancoverde Del Sante (21’) con un bolide dal limite. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Barletta rinato: Corda parte bene Paganese stesa

Non finiremo però di ripeterlo, fino alla nausea. Bisogna fare in fretta: penalizzazioni, recuperi, tutto quello che è extra campo va chiarito in fretta. Per favore, non rovinateci il campionato. Il bello della categoria ormai è soltanto quello... ni.bin. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Calderini, da sogno a incubo del Lecce Il Cosenza è in festa COSENZA

1

LECCE

0

MARCATORE Calderini al 10’ p.t. COSENZA (4-4-2) Ravaglia 6,5; Corsi 6,5, Tedeschi 6,5, Carrieri 7, Ciancio 6; Criaco 6,5 (dal 26’ s.t. Zanini 6), Arrigoni 6, Caccetta 6,5, Statella 5,5 (dal 32’ s.t. Fornito 6); Calderini 7 (dal 41’ s.t. Tortolano s. v.), De Angelis 6. (Saracco, Novello, Chidichimo, Cesca). All. Roselli 7. LECCE (4-3-3) Caglioni 6; Diniz 6, Vinetot 6 (dal 29’ s.t. Miccoli 5,5), Abruzzese 6, Lopez 6,5; Mannini 6,5, Papini 6, Filipe 5,5 (dall’11’ s.t. Salvi 5); Embalo 6, Moscardelli 5, Manconi 5,5 (dal 1’ s.t. Gustavo 5,5). (Scuffia, Beduschi, Di Chiara, Lepore). All. Bollini 5,5. ARBITRO Tardino di Milano 6. NOTE paganti 2.216, abbonamenti non validi, incasso di 22.369 euro. Ammoniti Vinetot e De Angelis. Angoli 2-5.

riesce meglio: chiudere ogni varco e sfruttare le ripartenze. Che stavolta è stata da applausi: Criaco allunga per Calderini il quale dalla trequarti si beve chi gli capita di fronte a suon di dribbling e appena dentro l’area tira fuori dal cilindro un diagonale sul quale Caglioni non può fare nulla. Una vera e propria beffa per il Lecce: Calderini a gennaio doveva andare in Salento, ha fatto un braccio di ferro il Cosenza e alla fine è rimasto. E adesso il fantasista ha punito proprio il Lecce, segnando l’ottavo centro stagionale che vale per il Cosenza il quinto risultato utile consecutivo (terza vittoria di fila in casa) nel corso dei quali ha subito soltanto un gol. Permanenza in Lega Pro sempre più vicina per i calabresi, con Roselli che davanti al proprio pubblico non ha mai perso una partita: con quella di ieri sono 7 vittorie e 4 pareggi.

COSENZA Chi passa dal San Vito ci lascia le penne. Specie in quest’ultimo periodo, specie se si tratta di squadre di alta classifica: era già successo al Matera, si è ripetuto con il Lecce. Il Cosenza vince e blinda la salvezza mentre per i salentini comincia a materializzarsi un altro flop: i playoff sono sempre più lontani. E non basta dire che il Cosenza è andato in gol sfruttando al massimo quello che gli

LECCE ABULICO E il Lecce? Reazione affidata a un colpo di testa di Abruzzese (18’) su assist di Filipe da calcio di punizione e una conclusione a fil palo di Embalo (25’) dal limite. Nel secondo tempo il nuovo entrato Gustavo prima colpisce male di testa (9’) poi regala un assist a Mannini (14’) la cui conclusione sfiora ancora una volta il palo. Troppo poco per una squadra che punta alla promozione. Valter Leone

Insigne splende e Viola segna La Reggina è viva

Ritmi troppo bassi Melfi e Martina pari senza squilli

LUPA ROMA

0

FOGGIA

2

BARLETTA

2

AVERSA NORMANNA

0

MELFI

0

JUVE STABIA

3

MESSINA

0

PAGANESE

1

REGGINA

1

MARTINA

0

MARCATORI Di Carmine al 36’ p.t.; Caserta al 37’, Di Carmine al 39’ s.t. LUPA ROMA (4-3-1-2) Rossi 5,5; Frabotta 6, Cascone 5,5, Pasqualoni 6, Celli 5,5; Bariti 6,5, Capodaglio 6 (dal 35’ s.t. Mastropietro s.v.), Raffaello 5,5; Margarita 6,5 (dal 18’ s.t. Prevete 6); Del Sorbo 5,5, Tulli 5. (Santi, Conson, Martorelli, Cerrai, Tajarol). All. Cucciari 5,5. JUVE STABIA (4-4-2) Pisseri 6; Cancellotti 6, Polak 6,5, Migliorini 6,5, Contessa 5,5; Gammone 6, Jidayi s.v. (dal 6’ p.t. Burrai 6), La Camera 6,5, Carrozza 5,5 (dal 20’ s.t. Caserta 6,5); Ripa 6 (dal 40’ s.t. Gomez s.v.), Di Carmine 7. (Santurro, Romeo, Liotti, Bombagi). All. Savini 6,5. ARBITRO Giovani di Grosseto 5,5. NOTE paganti 410, abbonati 100, incasso n.c. Espulso Celli al 33’ s.t.; ammoniti Cascone, Margarita, Del Sorbo, Raffaello, La Camera, Gammone e Polak. Angoli 6–3.

MARCATORE Sarno al 35’ p.t. e al 4’ s.t. FOGGIA (4-3-3) Narciso 6; Loiacono 6, D’Angelo 6, Potenza 6,5, Bencivenga 6; Agnelli 6,5, Quinto 6, Minotti 6 (dal 16’ s.t. D’Allocco 6); Sarno 7 (dal 43’ s.t. Sicurella s.v.), Iemmello 6, Maza 6,5 (dal 29’ s.t. Cavallaro 6). (Micale, Grea, Bollino, Leonetti). All. De Zerbi 6,5. MESSINA (4-4-2) Berardi 6; Altobello 5,5, Pepe 6, Nigro 6, Rullo 5,5; Spiridonovic 6 (dal 27’ p.t. Donnarumma 5,5), Damonte 6, Izzillo 5,5, Bonanno 5,5 (dal 36’ s.t. Mancini s.v.); Orlando 5,5, Corona 5,5 (dal 21’ s.t. De Paula 6). (Scardino, Sciotto, D’Angelo, Bortolo). All. Di Costanzo 5,5. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6,5. NOTE paganti 1.353, abbonati 1.295, incasso non comunicato. Ammoniti Izzillo e Orlando. Angoli 6-1.

● APRILIA (Lt) La Juve Stabia, alla prima uscita con Savini dopo il divorzio da Pancaro, passeggia sul campo della Lupa Roma. Segna Di Carmine, lesto a ribadire in rete un palo di Ripa. Nella ripresa la Lupa cerca la reazione, ma a tagliare le gambe alla formazione di Cucciari è l’espulsione di Celli per doppia ammonizione. Dopo pochi minuti, infatti, arrivano le reti di Caserta (tiro al volo) e ancora Di Carmine con un’azione personale. f.gr.

FOGGIA Un super Sarno trascina il Foggia contro il Messina. La doppietta del fantasista fa tornare alla vittoria la squadra di De Zerbi. Non è fortunato l’esordio di Di Costanzo sulla panchina siciliana. Gara bloccata fino al 35’, quando su schema d’angolo il Foggia passa: assist di Minotti per Sarno e tiro a girare. In apertura di ripresa (4’) Agnelli ancora per l’attaccante che sigla il 2-0. Per il Messina è la sesta sconfitta consecutiva. Emanuele Losapio

MARCATORI Vinci (P) al 24’, Fall (B) al 30’, Turchetta (B) al 32’ s.t. BARLETTA (4-3-3) Liverani 6; Meola 6, Stendardo 5,5, Radi 6, Cortellini 6; De Rose 6, Quadri 6, Legras 5,5 (dal 29’ s.t. Branzani 6); Venitucci 5,5 (dal 44’ p.t. Ingretolli 6), Fall 6 (dal 37’ s.t. Zammuto s.v.), Turchetta 6,5. (Buiatti, Guarco, Palazzolo, Rizzitelli). All. Corda 6,5. PAGANESE (4-3-1-2) Casadei 5,5; Donida 6, Perna 6, Moracci 5,5, Djibo 6; Malaccari 5,5, Bergamini 6, Vinci 6; Deli 5,5 (dal 13’ s.t. Russini 5,5); Aurelio 5,5 (dal 35’ s.t. Longo s.v.), Girardi 5,5. (Novelli, Galoppo, Franco, Bussi, Biasci). All. Sottil 6. ARBITRO Pillitteri di Palermo 5. NOTE paganti 530, abbonati 1.194, incasso di 6.551 euro. Ammoniti Stendardo, Turchetta, Radi, Vinci e Aurelio. Angoli 4-3. ●

BARLETTA Esordio con vittoria per Corda. Tre punti che sono ossigeno puro per morale e classifica del Barletta. La Paganese si morde le mani per aver buttato via una gara che dopo il vantaggio non ha saputo difendere. Le emozioni tutte nella ripresa. Al 24’ Vinci sfrutta di testa un angolo e batte Liverani. I locali sembrano alle corde ma nel giro di due minuti ribaltano il risultato. Alla mezz’ora Fall risolve una mischia e batte Casadei, poi dopo 120” Turchetta s’inventa la rete della vita e mette la palla all’incrocio da fuori area. Matteo Tabacco

MARCATORE Viola su rigore al 9’ s.t. AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini 6; Balzano 5,5, Esposito 6, Magliocchetti 5,5, Amelio 6; Catinali 6 (dal 46’ s.t. Scognamillo s.v.), Geroni 6, Capua 5,5 (dal 13’ s.t. De Vena 5,5); Mangiacasale 6, Sassano 6, Mosciaro 6 (dal 13’ s.t. De Luca 5,5). (Granata, Castellano, Giannusa, Giannattasio). All. Marra 5,5. REGGINA (3-5-2) Kovacsik 6; Di Lorenzo 6, Cirillo 6,5, Aronica s.v. (dal 4’ p.t. Ungaro 6); Gallozzi 6,5, Armellino 6,5, Salandria 6,5, Mainone 6, Benedetti 6,5; Viola 6,5 (dal 22’ s.t. Masini 5,5), Insigne 7 (dal 48’ s.t. Velardi s.v.). (Cetrangolo, Ammirati, Balistrieri, Magri). All. Alberti 6,5. ARBITRO Paolini di Ascoli 6. NOTE spettatori 500 circa; abbon. 150, paganti e incasso n.c. Amm. Esposito e Armellino. Angoli 4-3. ● AVERSA (Ce) E’ la domenica dei fratelli Insigne. Lorenzo è tornato in panchina con il Napoli dopo l’infortunio, Roberto è stato il grande protagonista della vittoria della Reggina ad Aversa. Al 9’ della ripresa l’attaccante si è liberato di due avversari, è entrato in area, ha crossato e la palla è stata toccata di mano da Magliocchetti: il rigore di Viola adesso avvicina la Reggina ai playout (Ischia a 2 punti) e ferma l’ascesa dell’Aversa. Giovanni Aruta

MELFI (4-3-1-2) Perina 6,5; Annoni 6 (dal 38’ s.t. Di Mercurio s.v.), Dermaku 6, Colella 6, Pinna 5,5; Giacomarro 5,5 (dall’11’s.t. Nappello 6), Spezzani 5,5, Agnello 6; Tortori 6; Caturano 6, Fella 5,5 (dal 45’ s.t. Tundo s.v.). (Gagliardini, Luparini, Cicerelli, Falomi). All. Bitetto 5,5. MARTINA (4-3-3) Bleve 7; De Giorgi 5,5, Fabiano 6, Patti 6, Memolla 6; Bucolo 5,5, De Lucia 6, Tomi 5,5; Arcidiacono 6, Pepe 5,5 (dal 23’ s.t. Caruso 5,5), Montalto 6 (dal 45’ s.t. Pivkovski s.v.). (Modesti, Samnick, Kalombo, Diop, Leto). All. Ciullo 5,5. ARBITRO Dionisi di L’Aquila 6. NOTE spettatori 1.000 circa; abbonati 500, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Spezzani, Annoni, Pepe, De Lucia e Fabiano. Angoli 5-3 . ●

MELFI (Pz) Pareggio senza reti tra Melfi e Martina al termine di una gara giocata a ritmi bassi dalle due squadre che, complice la stanchezza (tre partite in una settimana), hanno difettato anche di precisione. Poche le occasioni degne di nota. Al 33’ è il Melfi ad andare vicino al gol con Spezzani che, con una conclusione di destro, chiama Bleve alla deviazione. Allo scadere del primo tempo ci prova Giacomarro, ma il numero 1 del Martina è attento. Nella ripresa sono gli ospiti a rendersi più pericolosi: prima Perina para una insidiosa conclusione di Memolla, poi devia in angolo un sinistro teso di Montalto. Finisce 0-0. Gianluca Tartaglia

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CLASSIFICA SQUADRE

PT

SALERNITANA BENEVENTO CASERTANA JUVE STABIA LECCE MATERA FOGGIA (-1) CATANZARO BARLETTA VIGOR LAMEZIA COSENZA MARTINA LUPA ROMA PAGANESE MELFI (-2) SAVOIA AVERSA NORMANNA MESSINA ISCHIA REGGINA (-1)

64 64 55 55 51 50 49 44 39 39 36 35 33 33 32 26 25 25 24 22

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

29 30 30 30 30 29 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30

19 18 16 15 15 14 13 12 10 9 8 9 8 8 7 6 5 5 5 5

7 10 7 10 6 8 11 8 9 12 12 8 9 9 13 8 10 10 9 8

3 2 7 5 9 7 6 10 11 9 10 13 13 13 10 16 15 15 16 17

41 45 45 43 38 44 48 36 28 34 32 33 33 26 29 27 29 30 23 21

20 24 26 27 27 30 29 33 28 35 33 34 48 34 35 42 41 48 46 45

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI AVERSA NORMANNA-REGGINA 0-1 BARLETTA-PAGANESE 2-1 COSENZA-LECCE 1-0 FOGGIA-MESSINA 2-0 ISCHIA-CASERTANA 1-1 LUPA ROMA-JUVE STABIA 0-3 MELFI-MARTINA 0-0 SALERNITANA-MATERA oggi, ore 20.45 SAVOIA-CATANZARO 4-1 VIGOR LAMEZIA-BENEVENTO 0-1

PROSSIMO TURNO VENERDÌ 20 MARZO CASERTANA-BENEVENTO (ore 20.45) (0-1) SABATO 21 MARZO MESSINA-COSENZA (ore 14.30) (0-0) PAGANESE-SAVOIA (ore 14.30) (1-0) MATERA-VIGOR LAMEZIA (ore 15) (0-1) LECCE-AVERSA NORMANNA (ore 16) (1-0) REGGINA-MELFI (ore 16) (0-2) DOMENICA 22 MARZO CATANZARO-SALERNITANA (ore 12.30) (1-2) LUPA ROMA-FOGGIA (ore 12.30) (0-1) JUVE STABIA-ISCHIA (ore 14) (2-1) LUNEDÌ 23 MARZO MARTINA-BARLETTA (ore 20.45) (1-2)

MARCATORI 17 RETI Eusepi (4, Benevento). 14 RETI Di Carmine (3, Juve Stabia); Caetano (4, Salernitana). 12 RETI Iemmello (Foggia); Moscardelli (2, Lecce); Caturano (5, Melfi). 10 RETI De Vena (5, Aversa Normanna); Cisse (2, Casertana); Montalto (4, Martina); Iannini e Madonia (1, Matera). 9 RETI Cavallaro (5) e Sarno (1, Foggia); Arcidiacono (3, Martina); Corona (1, Messina); Del Sante (1, Vigor Lamezia). 8 RETI Marotta (Benevento); Calderini (3, Cosenza); Ciotola (3, Ischia); Carretta (Matera; 3 nel Martina); Scarpa (5, Savoia); Montella (Vigor Lamezia). 7 RETI Fall (Barletta); Raffaello (1, Lupa Roma); Insigne (Reggina). 6 RETI Floriano (1, Barletta; ora è nel Pisa); Alfageme (Benevento); Caccavallo (Casertana; 4 con 1 rigore nella Paganese); Russotto (4, Catanzaro); Ripa (1, Juve Stabia); Letizia (1) e Mucciante (Matera); Orlando (Messina); Scarsella (Vigor Lamezia).

IL POSTICIPO A SALERNO SONO IN 10.000 PER LA SFIDA CON IL MATERA ● La vittoria del Benevento a Lamezia ha riacceso il testa a testa con la Salernitana, che dopo il sorpasso e lo scatto al primo posto è stata riagganciata e stasera gioca in casa contro un Matera in rimonta verso i playoff dopo aver conquistato 12 punti nelle ultime 5 partite. Ci saranno circa 10.000 spettatori per accompagnare la squadra di Menichini, concentrata per tornare da sola in vetta. I campani devono fare a meno dello squalificato Gabionetta, mentre è in dubbio Caetano che potrebbe partire dalla panchina a causa di un affaticamento muscolare. Nel Matera invece sono indisponibili Di Noia e Madonia.

Così in campo questa sera, con inizio alle ore 20.45: SALERNITANA (4-3-3) Gori; Colombo, Lanzaro, Trevisan, Franco; Moro, Pestrin, Favasuli; Nalini, Mendicino, Negro. (Russo, Bocchetti, Tuia, Bovo, Grillo, Cristea, Caetano). All. Menichini. MATERA (3-4-3) Bifulco; D’Aiello, De Franco, Mucciante; Ferretti, Coletti, Iannini, Mazzarani; Carretta, Diop, Letizia. (Russo, Ashong, Flores, Faisca, Pagliarini, Albadoro, Bernardi). All. Auteri. ARBITRO Guccini di Albano Laziale (Pellegrini-Loni). (andata 2-1)


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Formula 1 R GP Australia

PUNTO DI VISTA di PINO ALLIEVI

DIVARIO IDENTICO SIGNIFICATO DIVERSO

Riecco Terminator

C’

è un sospetto che aleggia sulla gara di Melbourne: sino a che punto la Mercedes è andata al limite? E gli avversari le si sono davvero avvicinati? Cominciamo dal primo punto. Hamilton, scattato in testa, ha fatto gara a sé, allungando ad ogni tentativo di attacco di Rosberg. Così sino alla fine, fra messaggi più o meno in codice dal box (a proposito, non dovevano essere vietati?) e gli ammonimenti sulla benzina che avevano il sapore di un avvertimento a non forzare. L’impressione è che Lewis e Nico siano andati a spasso per 58 giri abbastanza noiosi, con rischi zero. Il nuovo campionato è quindi cominciato allo stesso modo in cui era finito il vecchio. La differenza è che ora la seconda forza in campo è la Ferrari. Una notizia bella, incoraggiante, perché ammirare Vettel sorridente sul podio è stata una gioia che i tifosi del Cavallino non assaporavano da tempo. Sebastian ha rimediato a una brutta partenza con un sorpasso a Raikkonen da manuale. Kimi avrebbe potuto forzare nella staccata e rendere la vita difficile al compagno, ma non ha voluto mettersi in una situazione di pericolo. Ed è sembrato di tornare agli anni in cui i compagni di Schumacher cedevano supinamente la posizione al capitano. Intendiamoci, Raikkonen ha fatto bene a comportarsi in quel modo. Dopo di che la strategia Ferrari ha permesso a Vettel di avere la meglio su Massa, mentre sui pit stop fatali a Kimi non sono ancora chiare le responsabilità. Peccato, il finlandese era in forma e «sentiva» il risultato. Vettel è giunto staccato da Hamilton di 34’’5. Un anno fa Alonso, 4°, rimediò dal vincitore Rosberg 35’’2. La differenza è poca ma è tanta nella sostanza, perché la macchina promette molto più della F14 T e a spingerla c’è un gruppo affiatato dopo la rivoluzione di Marchionne. Piano tuttavia con le speranze esagerate: la Mercedes è nettamente davanti e ieri la Williams, che schierava un solo pilota, ha sbagliato tattica con Massa. Questa la fotografia di Melbourne. Un’istantanea, niente più. Ma se sarà così anche in Malesia, tra due domeniche, la Ferrari potrà davvero dire di aver svoltato. Nel frattempo, tratteniamo il respiro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Hamilton piega Rosberg Vettel debutta col podio 1 Mercedes imprendibili e pure Schwarzenegger festeggia Lewis. Rossa seconda forza, ma Kimi...

Paolo Ianieri

Renault, l’elenco degli assenti a questo debutto di Mondiale.

INVIATO A MELBOURNE (AUS)

C

hissà cos’è passato per la testa di Fernando Alonso, collegato in diretta via radio da Dubai col box della McLaren-Honda, nell’assistere al GP di Australia. La Ferrari, che lo scorso anno balbettava in pista, subito sul podio all’esordio in rosso del mai sopportato Sebastian Vettel, mentre la MP4-30, sulla quale lo spagnolo ha scommesso per il futuro, arrancava all’ultimo posto con Jenson Button che girava a 3-4” dalle astronavi Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Per non parlare di Kevin Magnussen, che uscendo dai box per schierarsi sulla griglia, vedeva esplodere il motore (uno dei 4 di Fernando per la stagione), andando ad aumentare, con Kvyat, appiedato nello stesso momento dal cambio k.o. della Red Bull-

IN POCHI Solo 15 vetture al via su 20, visto che alle Manor che non hanno percorso un metro, si è aggiunta la Williams di Bottas, k.o. per la discopatia rimediata sabato in qualifica: dopo una notte in ospedale, il finlandese è stato fermato dai dottori. Senza contare la farsa di Indianapolis 2005, quando i piloti equipaggiati con gli pneumatici Michelin furono costretti a ritirarsi dopo il giro di riscaldamento per problemi di sicurezza (corsero solo in 6), si deve risalire a Imola 1982, il GP del tradimento di Pironi a Villeneuve, per trovare meno monoposto al via: 14, per il boicottaggio dei team inglesi. UBER ALLES Erano altri tempi, però, mentre questo inizio di Mondiale, il più assurdo degli ultimi anni tra liti in tribunale, team al collasso finanziario e

In alto Lewis Hamilton, 30 anni, con Arnold Schwarzenegger, 67, protagonista al cinema della saga Terminator. Qui sopra il podio: da sinistra Nico Rosberg (2o), 29 anni, Lewis Hamilton (1°) e Sebastian Vettel (3°), 27 IPP

litigi tra squadre e fornitori di motori, deve far riflettere sul futuro. Il presente, invece, è una conferma dello strapotere della Mercedes. Che chiuso il 2014 con un vantaggio superiore al secondo, se l’è ritrovato (se non aumentato) su uno dei tracciati più insidiosi. Hamilton e Rosberg hanno fatto corsa a sé, col campione del mondo bravo a non concedere la minima opportunità all’ex amico per una doppietta decisamente noiosa. Più vivace forse il dopo corsa con il duetto sul podio tra Schwarzenegger (protagonista di Terminator) e Lewis.

SECONDA FORZA A cambiare, semmai, sono gli inseguitori: se fino a novembre erano Red Bull e Williams, ora il ruolo sembra della rossa. «La Ferrari è tornata. Che c’è di meglio per la F.1 di una lotta tra Mercedes e Ferrari?». Niki Lauda, presidente non operativo Mercedes, nel godersi la doppietta («La F.1 deve offrire il meglio in fatto di piloti e tecnologia, noi abbiamo fatto il 110 %, impossibile far meglio di così»), applaude la rinascita del Cavallino e di Vettel. «Mi aspettavo la Ferrari sul podio. Sebastian può essere contento, ma anche Raikkonen è andato bene».

FESTA A METÀ La faccia sorridente, le battute da vero showman di Vettel nel dopo gara raccontano quanto l’esordio fosse atteso. Seb ha avuto un’incertezza solo al via, ma ha recuperato subito: alla prima curva non ha avuto paura ad attaccare Raikkonen per il 4o posto mandandolo largo e costringendolo – dopo un lieve contatto con Nasr, che nel rimbalzare su Maldonado spediva la Lotus a muro —, a una gara di rincorsa, finita al 41° giro, dopo il secondo pit stop, per il dado della ruota posteriore sinistra spanato. Vettel, invece, dopo un inizio nella scia della Williams di Massa, si è scatenato quando Felipe è entrato ai box per il cambio gomme, recuperando il secondo e mezzo di ritardo e guadagnandogliene un altro. A quel punto, con una Ferrari più veloce sul passo con le gomme medie, per il 4 volte iridato con la Red Bull si è solo trattato di non fare errori, andando a conquistare il 3o posto. Ottimo il piazzamento, meno il distacco, visto che la rossa ha chiuso a 34”5 da un Hamilton che non è mai sembrato tirare al massimo. Alonso un anno fa aveva chiuso 4° con lo stesso distacco (35”2) da Rosberg. In un anno è cambiato tutto. Ma in fondo non è cambiato niente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FILM DELL’ALBERT PARK

LA PARTENZA CON SOLE 15 MONOPOSTO ● NICO LENTO, LEWIS SUBITO IN FUGA Sono solo in 15 allo spegnimento del semaforo: il più lesto a scattare è Hamilton, mentre Rosberg viene affiancato da Massa. Neppure Vettel è impeccabile e Raikkonen ne approfitta COLOMBO

IL CONTATTO ALLA PRIMA CURVA ● KIMI SUBITO NEI GUAI Vettel affonda subito la frenata e costringe Kimi ad andare largo: Raikkonen, tamponato da Sainz, entra in collisione con Nasr e perde posizioni IPP DA TV

PASTOR SUBITO FUORI ● MALDONADO FINISCE A MURO Nasr, dopo il contatto con Raikkonen, colpisce Maldonado, il quale perde il controllo della propria Lotus e sbatte: il suo GP finisce subito così COLOMBO


Formula 1 R GP Australia

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gioia Seb: «In segreto tifavo sempre Ferrari»

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L’UNICO NEO

1Siparietto con Nico: «Se speri davvero che ci avviciniamo,

apri il tuo box. Sì? Bene, venerdì in Malesia vengo al briefing» Luigi Perna

bene: «So che la gente a Maranello lo avrebbe ascoltato». Vettel si è presentato così.

INVIATO A MELBOURNE

È

fin troppo facile innamorarsi di un Sebastian Vettel così. Sorridente e leggero come chi vola su una nuvola, avendo realizzato il sogno di correre per la Ferrari e di riportarla sul podio alla prima gara in rosso. «Non è una vittoria, però per noi ha lo stesso sapore». Ma anche semplice e umano, al punto di rivolgere subito il pensiero alla nonna influenzata, che lo guardava da casa. Un Vettel felice e in forma strepitosa, rinato come la macchina che guida, così di buon umore da prendere perfino in giro Nico Rosberg in conferenza stampa, con ironia e sincerità inusuali in F.1. CUORE CALDO Sebastian è un tedesco dal cuore caldo. E per questo risulta simpatico, vicino a noi. Capace di battute sorprendenti («Con un ingegnere che si chiama Adami, la mia rossa poteva chiamarsi solo Eva») e di grandi slanci d’affetto, come ieri abbracciando la portavoce personale Britta Roeske e il team principal Maurizio Arrivabene. Sul podio ha voluto parlare in italiano: «Grazie mille. Abbiamo una macchina bella per la qualifica ma anche per la gara». Tutto d’un fiato, con la pronuncia perfetta di chi s’è messo a studiare perché vuole farsi capire da meccanici e tifosi. Dopo il traguardo, via radio si è sentito: «Ragazzi, forza Ferrari». E alle tv tedesche ha confessato che il messaggio se l’era preparato ed era nervoso perché ci teneva a dirlo

PUNGENTE Un incitamento a crederci, a partire da questa prima pietra (l’anno scorso erano arrivati solo due podi in Cina e Ungheria con Alonso) per lanciare la rincorsa alle imprendibili Mercedes. Sarà ancora un MESSAGGI Mondiale fra i due cavalli Ha- Sul podio parla in milton e Rosberg? «Innanzi- italiano: «Macchina tutto loro non bella per la qualifica e hanno il Cavalli- anche per la gara» no sulla macchina, ma una stel- «Terzo posto che sa di la. Ho imparato che è una bella vittoria. La Mercedes? dif ferenza…», Non è impossibile ha risposto Seb. raggiungerla» È andato forte in pista e a parole. Rimediando alla dormita al via con un sorpasso «cattivo» sul compagno Kimi Raikkonen (che fa capire come il tenero Vettel al volante sia un duro) e con un ritmo di gara martellante nella seconda parte, per tenersi dietro la Williams di Felipe Massa. Ma anche dando spettacolo davanti alle telecamere, quando ha messo in ridicolo Rosberg, che usava frasi di circostanza augurandosi «una Ferrari più vicina nelle prossime gare». «Sii onesto. Davvero lo speri? — ha ribattuto Seb —. Siete finiti trenta secondi davanti a noi e speri di vederci più vici-

8

● Le gare senza podi per la rossa: l’ultimo ferrarista a chiudere nei primi 3 era stato Alonso in Ungheria nel 2014 (2°). Ieri è toccato a Vettel qui sulla rossa LIVERANI

ni?». Una replica così inattesa e sincera che l’altro è rimasto imbarazzato: «Sì, lo dico per lo spettacolo». E Vettel: «Allora, se non ti dispiace, primo suggerimento: apriamo il tuo garage al pubblico in Malesia in modo da dare un’occhiata…». Nico ha insistito: «Puoi venire quando vuoi, sei invitato». E Seb: «Ok, ci vediamo venerdì, stanza degli ingegneri. Sarò lì alla riunione». RINASCITA Un siparietto fantastico, con Vettel spumeggiante. C’è da capirlo, pensando a dove era sprofondato l’anno scorso Sebastian Vettel, 27 anni EPA con la Red Bull: «Dodici mesi fa, a quest’ora, ero in aeroporto con uno stato d’animo molto diverso — confessa il quattro volte iridato —. Ma la nuova sfida con la Ferrari mi rende felice e orgoglioso. Sul podio ho avuto sensazioni speciali. Sono sempre stato segretamente tifoso della Ferrari e ci sono arrivato al momento giusto. A Maranello hanno fatto un gran lavoro, l’auto è molto meglio della precedente sia di telaio sia di motore. Siamo motivati, sappiamo cosa fare, la vita non sarà facile per i due della Mercedes, anche se ora sono lontani. Raggiungerli non è impossibile. Nelle prossime tre gare capiremo i veri valori. Mi dispiace solo per Kimi, che andava forte e si è dovuto ritirare». «Lo pensi davvero?», ha incalzato allora Rosberg cercando di sorprenderlo a sua volta. Ma Vettel è stato lesto: «Beh, non so se tu e Hamilton andiate d’accordo, ma io e Kimi sì. Perciò sono sincero. Per essere sicuri di acciuffarvi, dobbiamo fare punti con due macchine». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maurizio Arrivabene parla con un meccanico COLOMBO

Kimi deluso: «Il dado? Al pit il dito è finito sulla frizione» 1 Così si è rovinata la filettatura

Arrivabene: «Niente rimproveri, dentro il box ho calmato i ragazzi»

INVIATO A MELBOURNE

L

o stop di Raikkonen è stato l’unico neo di un nuovo inizio molto promettente per la rossa. La faccia imbronciata di Kimi era l’opposto di quella di Vettel. Costretto ad allargare al via dal sorpasso del compagno, toccato da Sainz Jr e finito addosso a Nasr, il finlandese è stato costretto a una gara di rimonta. Rovinata e poi distrutta dallo stesso inconveniente nelle due soste ai box. «Nella prima, il cavalletto davanti si è abbassato e per il contraccolpo mi è scivolato il dito dalla frizione», racconta Raikkonen. A quel punto il dado della ruota posteriore sinistra della Ferrari si è incastrato, rovinando la filettatura. E al ritorno ai box per il secondo cambio gomme, l’incolpevole meccanico non è riuscito a riavvitarlo del tutto, tanto che il team dopo poche curve ha dovuto fermare l’auto per sicurezza, evitando almeno la penalizzazione. «Purtroppo non si poteva fare nulla per rimediare al problema — spiega Arrivabene —. Sono andato nel garage per calmare i ragazzi, non per rimproverarli. Kimi stava andando fortissimo, perciò mi dispiace e sono contento solo a metà del risultato. Questo non è un punto d’arrivo. Dobbiamo puntare più in alto. Smettere di pensare da secondi». lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SAFETY CAR PER LA LOTUS ● GARA CONGELATA PER TRE GIRI Per pulire la pista dai detriti della Lotus del venezuelano, entra in pista la Safety Car, ci resta sino alla fine del terzo passaggio COLOMBO

CHE SPORTELLATE ● PEREZ NELLA TRAPPOLA DI BUTTON Dopo la Safety, Perez deve restituire la posizione a Ericsson: Sergio si ritrova dietro pure a Button. I due si toccano e Sergio va fuori: finirà 10o REUTERS

IL DADO ROVINATO ● KIMI SECONDO GUAIO, STAVOLTA AI BOX Raikkonen si ferma ancora al 41° giro ma il dado della posteriore sinistra si era rovinato al primo pit: Kimi riparte ma è costretto a ritirarsi IPP

IL TRIONFO DEL CAMPIONE ● HAMILTON CONCEDE IL BIS Hamilton conquista la 34a vittoria iridata: per lui si tratta della seconda all’Albert Park. Ci riuscì nel 2008 poi vinse il Mondiale LAPRESSE


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Formula 1 R GP Australia

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PAGELLE di PAOLO IANIERI

Questo Raikkonen è davvero rinato

1Kimi appare trasformato. Nasr, Sainz e Verstappen: buona la prima. Che disastro Honda e Renault LA STATISTICA

IL MIGLIORE LEWIS HAMILTON 30 ANNI

8,5

9

VETTEL Il podio al debutto con la rossa non lo scorderà mai. Incerto al via, poi non sbaglia nulla. I sorrisi nel dopo gara fanno capire quanto sentisse l’esordio COLOMBO

Quando è così batterlo diventa quasi impossibile Chi pensava che la fine della storia con Nicole e le discussioni sul rinnovo con la Mercedes potessero influire sul suo rendimento, ha avuto la prima risposta. Fuori dal box Lewis sarà anche arrogante, ma una volta indossato il casco, si trasforma una macchina da guerra. Tra pole e gara, Rosberg non è mai riuscito ad avvicinarsi. Quando è in questo stato, batterlo è (quasi) impossibile AP

7

GARA

MONDIALE

ARRIVO

PILOTI NAZ SCUDERIA

1. HAMILTON

GB Mercedes

2. ROSBERG 3. VETTEL 4. MASSA 5. NASR 6. RICCIARDO 7. HÜLKENBERG 8. ERICSSON 9. SAINZ 10. PEREZ 11. BUTTON

7,5 RAIKKONEN Una gara tutta in salita, dal via, quando è spinto fuori da Vettel, ai problemi nei due pit stop che gli costano il ritiro. Ma è un altro Kimi rispetto al 2014 GETTY

7 ROSBERG Battuto di brutto in qualifica, ridimensionato in gara da Hamilton. Ogni volta che si avvicinava, Lewis lo respingeva. Mondiale già in salita COLOMBO

7 SAINZ A punti al debutto dopo una bella gara. Si tiene dietro Verstappen fin quando il box gli fa perdere oltre 30” al pit stop, ma risale con tenacia EPA

Una griglia da Anni 50 Quasi record l’arrivo in 11 Giovanni Cortinovis

L

VERSTAPPEN Alla faccia del ragazzino: parte con le medie e risale con l’autorevolezza, prima che il Renault lo freghi. La scommessa Toro Rosso è vinta EPA

GLI ALTRI ERICSSON 7 Bella rimonta, la Sauber conferma la bontà della power unit Ferrari. RICCIARDO 6 Per l’eroe di casa, castrato dal motore Renault, gara anonima nel gruppo. HÜLKENBERG 6 La F. India è lontana parente di quella 2014. Fa quel che può. PEREZ 5 Gara con troppi errori. GROSJEAN e MALDONADO s.v. Per il duo Lotus la gara finisce senza colpe alla prima curva.

POS PILOTA

8 NASR Un weekend iniziato senza sapere se avrebbe guidato per i guai giudiziari della Sauber e finito al 5O posto, migliore tra i debuttanti. LAPRESSE

TEMPO/DISTACCO (PIT STOP)

in 1h31'54"067 (1) media 200,807 km/h GER Mercedes a 1"360 (1) GER Ferrari a 34"523 (1) BRA Williams-Mercedes a 38"196 (1) BRA Sauber-Ferrari a 1'35"149 (1) AUS Red Bull-Renault a 1 giro (1) GER Force India-Mercedes a 1 giro (2) SVE Sauber-Ferrari a 1 giro (3) SPA Toro Rosso-Renault a 1 giro (1) MES Force India-Mercedes a 1 giro (1) GB McLaren-Honda a 2 giri (1)

● RITIRATI: al 1° giro GROSJEAN (FRA/Lotus-Mercedes)

perdita di potenza; al 1° giro MALDONADO (VEN/LotusMercedes) incidente; al 33° giro VERSTAPPEN (OLA/Toro Rosso-Renault) motore; al 41° giro RAIKKONEN (Fin/Ferrari) dado ruota posteriore sinistra ● NON PARTITI: BOTTAS (FIN/Williams-Mercedes) problema fisico; KVYAT (RUS/Red Bull-Renault) cambio; MAGNUSSEN (DAN/McLaren-Honda) motore ● DISTANZA GARA: 58 giri pari a 307,574 km ● GIRO PIÙ VELOCE: il 50° di HAMILTON in 1’30”945, media 209,915 km/h ● LEADER DELLA CORSA: dal 1° al 24° giro HAMILTON; il 25° e il 26° giro ROSBERG; dal 27° giro al traguardo HAMILTON ● NOTE: Safety Car dal 1° al 3° giro

LA PROSSIMA GARA Il 29 marzo - GP Malesia (Sepang)

POS NOME 1. HAMILTON 2. ROSBERG 3. VETTEL 4. MASSA 5. NASR 6. RICCIARDO 7. HÜLKENBERG 8. ERICSSON 9. SAINZ 10. PEREZ 11. BUTTON 12. RAIKKONEN 13. VERSTAPPEN 14. GROSJEAN 15. MALDONADO 16. KVYAT 17. MAGNUSSEN 18. BOTTAS

MERCEDES FERRARI SAUBER WILLIAMS RED BULL FORCE INDIA TORO ROSSO MCLAREN LOTUS

3 MCLAREN Un inverno disastroso, Magnussen (s.v.) col motore k.o. già nel giro di allineamento, Button (nella foto, 7 per la pazienza) ultimo a 2 giri COLOMBO

3 RENAULT Motori che si rompono, progressi inesistenti, progetti abortiti. Visto l’anno di esperienza alle spalle, Renault fa peggio della Honda. Sopra Kvyat LAPRESSE

2 FIA-ECCLESTONE Un team iscritto che non fa un metro in pista, tribunali che scelgono i piloti, auto ferme ai box per risparmiare, 15 auto al via. La F.1 si svegli LAPRESSE

ZOOM SULLA CORSA NAZ GB GER GER BRA BRA AUS GER SVE SPA MES GB FIN OLA FRA VEN RUS DAN FIN

PUNTI AUS 25 25 18 18 15 15 12 12 10 10 8 8 6 6 4 4 2 2 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 -

MAL -

BAH -

CIN -

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-

-

COSTRUTTORI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

6,5 MASSA Unica punta Williams per il k.o. di Bottas, si tiene Vettel alle spalle fino al cambio gomme, poi, scavalcato, non riesce mai a tentare il recupero AFP

43 15 14 12 8 7 2 0 0

43 15 14 12 8 7 2 -

CAMBI GOMME

GIRI VELOCI

Il primo dato indica la gomma di partenza. SN=soft nuove; SU=soft usate; MN=medie nuove; MU=medie usate; NC=non classificato. Tra parentesi il giro della sosta. L'ultimo dato, per ogni pilota, indica il numero totale di pit stop.

POS PILOTA

HAMILTON SU MN (25) 1 ROSBERG SU MN (16) 1 VETTEL SU MN (24) 1 MASSA SU MN (21) 1 NASR SN MN (25) 1 RICCIARDO SU MN (23) 1 HÜLKENBERG SN MN (21) SU (44) 2 ERICSSON MN SN (1) SN (26) SN (43) 3 SAINZ SU MU (24) 1 PEREZ MN SN (38) 1 BUTTON SN MN (27) 1 RAIKKONEN SU SU (16) MN (40) NC VERSTAPPEN MN NC GROSJEAN SU NC MALDONADO SU NC

TEMPO (GIRO)

1° LEWIS HAMILTON 1’30”945 (50°) 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.

NICO ROSBERG KIMI RAIKKONEN SEBASTIAN VETTEL MARCUS ERICSSON FELIPE MASSA SERGIO PEREZ NICO HÜLKENBERG FELIPE NASR DANIEL RICCIARDO CARLOS SAINZ JENSON BUTTON MAX VERSTAPPEN

1’31”092 (47°) 1’31”426 (36°) 1’31”457 (52°) 1’31”560 (51°) 1’31”719 (50°) 1’31”959 (46°) 1’31”970 (48°) 1’32”612 (46°) 1’32”797 (46°) 1’32”872 (49°) 1’33”338 (56°) 1’34”295 (30°)

e 15 vetture che hanno preso il via ieri in Australia rappresentano il valore più basso degli ultimi 9 anni e mezzo. Per trovare una griglia più misera bisogna infatti andare al celebre GP Usa del 19 giugno 2005: per un problema di sicurezza causato dai pneumatici Michelin, considerati inadatti alle curve sopraelevate di Indianapolis, le 15 vetture con le gomme francesi rientrarono ai box dopo il giro di allineamento. Così presero il via solo 6 monoposto: 2 Ferrari, 2 Jordan e 2 Minardi. PREISTORIA Limitandoci alla gara d’apertura, l’ultima volta che c’erano stati meno partenti fu nel 1958: al GP Argentina, complice la lontananza dall’Europa per l’epoca proibitiva , presero il via solo 10 vetture. Sempre in Argentina, nel 1957 furono 14 le auto partenti e l’anno prima 13. All’opposto, la gara inaugurale con più vetture fu il GP Brasile 1989: 38 auto, ma 8 non passarono le pre-qualifiche e altre 4 estromesse in qualifica. INIZIO Ieri, dopo il primo giro sono rimaste in gara solo 13 monoposto: dagli Anni 90 il solo precedente è il già citato Indy 2005 con 6 partenti. Battuto il record del GP Australia 2002: dei 22 partenti solo 14 chiusero il 1o giro, complice la carambola al via che costò il ritiro a Barrichello, Fisichella, Massa, Ralf Schumacher, Button, Panis, Heidfeld e McNish. Infine, gli 11 piloti all’arrivo sono il valore più basso per una gara inaugurale dal 2008, quando al GP Australia solo 7 tagliarono il traguardo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Formula 1 R GP Australia

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il Mondiale in famiglia Nico: «Come guida Lewis»

Moto R Test Dovi primo. Marquez: «La Ducati può vincere» Paolo Gozzi LOSAIL (QATAR)

A

ltro che fuoco di paglia: la Ducati vola per il secondo giorno di fila e stringe nella morsa la Honda di Sua Maestà Marc Marquez. Stavolta l’Andrea più veloce è stato Dovizioso: 1’54”907, 2 decimi sotto il record di Stoner con la Ducati 2008. Prossimo bersaglio il primato in qualif ica di Marquez (1’54”507), che ora è preoccupato: «Se si corresse domani, la Ducati potrebbe vincere, soprattutto con Dovizioso».

1Rosberg: «Ma non gli darò

tregua». Hamilton: «Ho gestito»

Luigi Perna INVIATO A MELBOURNE (AUS)

I

l mitico Arnold Schwarzenegger, arrivato a Melbourne per il festival del fitness «Arnold Classic», ne farebbe lo spot ideale per uno dei suoi film. Perché lo strapotere delle Mercedes ha sul Mondiale lo stesso effetto di un Terminator. Ieri le Frecce d’argento non le ha viste nessuno. Né i rivali in pista né gli spettatori in tv, se è vero che sono state inquadrate al via, durante i cambi gomme e negli ultimi 10 giri. CONTROLLO Lewis Hamilton e Nico Rosberg sono stati infatti sempre vicinissimi, ma mai veramente in lotta, viaggiando su un altro pianeta con le loro astronavi. E il tedesco è sembrato arrendevole. «In realtà ci ho provato — si difende Rosberg — ma Lewis non ha fatto errori, ha guidato da campione, e non ho potuto avvicinarmi di più per tentare il sorpasso, anche perché avevamo una strategia di consumo simile».

RILASSATO Così Hamilton sul podio ha potuto festeggiare la prima vittoria dell’anno assieme a Schwarzy, recitando a tu per tu con la star del cinema: «Ehi, come va? Che onore. Pensavo fossi più alto però! In Terminator lo eri». E l’ex campione di culturismo: «Stavolta non ho messo i tacchi». Insomma, proprio lo spirito di chi si è liberato di colpo di tutte le pressioni e si gode il trionfo, anche se a dividerlo con Lewis non c’era l’ormai ex fidanzata cantante Nicole Scherzinger. Diciamolo, Hamilton era il più atteso al via di questo Mondiale e la tensione manifestata alla vigilia, l’umore rabbuiato, forse si spiegano. «Nico era veloce, io cercavo di gestire gomme e benzina, ma quando si è fatto sotto, a meno di due secondi, sono stato bravo a reagire — racconta il due volte iridato inglese —. Una gara fenomenale per entrambi».

Il duo Mercedes in azione all’Albert Park. Lewis Hamilton ha chiuso con 1”360 di vantaggio su Nico Rosberg GETTY

CONGRATULAZIONI A SAINZ PER IL WEEKEND E A LEWIS E MERCEDES PER LA VITTORIA. CI VEDIAMO IN MALESIA FERNANDO ALONSO SU TWITTER

INSIDIE È solo il primo round di un duello in famiglia destinato a durare tutta la stagione, come accadde l’anno scorso.

«Spingerò sempre al massimo per batterlo. Gli renderò la vita difficile», promette Rosberg. Però Hamilton dà la sensazione di avere piazzato subito un colpo psicologico che si farà sentire. Non è un caso che abbia inseguito questo successo con ferocia, dominando fin dalle qualifiche. Gli unici pensieri potrebbero arrivare dal rinnovo del contratto con la Mercedes (ma la trattativa con Toto Wolff è già in fase avanzata) e dalla Ferrari. Almeno così dice Lewis, forse per pretattica: «È evidente che la Ferrari ha fatto il salto più grande. Quindi non possiamo mollare. Prevedo che quest’anno in qualche occasione dovremo lottare con loro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Red Bull alla Fia: «Nuove regole o lasciamo la F.1» ● «Inguidabile»: Christian Horner non si trattiene e per giustificare il deludente GP della Red Bull accusa la Renault. «È frustrante vedere che siamo persino più indietro di dove eravamo l’anno scorso ad Abu Dhabi per potenza e guidabilità». Intanto Helmut Marko invoca un intervento della Fia per riequilibrare le forze in campo e minaccia: «Potremmo anche lasciare la F.1 se il rapporto tra valore e costi non dovesse più essere vantaggioso».

PROTAGONISTI INATTESI

Ehi, ma quello è Nasr! La Sauber risorge 1Il brasiliano (5°) ed Eriksson (8°) portano a punti un team fino a venerdì a rischio sequestro. Sainz Jr è 9° INVIATO A MELBOURNE

A

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lzi la mano chi si sarebbe aspettato di vedere Felipe Nasr chiudere al 5° posto con una Sauber che fino a venerdì è stata a rischio sequestro. Nessuno. E invece il debuttante brasiliano è stato grande protagonista all’Albert Park, portando a punti, eguagliato dal compagno Marcus

Ericsson (8°), una Sauber che lo scorso anno non ne aveva totalizzato nemmeno uno. Buona monoposto, quella elvetica, come evidenziato dai test invernali, che conferma anche il progresso della power unit Ferrari. QUI FAENZA Ma si sono comportati benissimo anche gli altri due debuttanti in F.1, Carlos Sainz Jr e Max Verstappen con la Toro Rosso. Sainz ha chiuso

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9°, dopo essere stato penalizzato da un problema al pit stop che lo ha fatto precipitare all’ultimo posto, mentre Verstappen, che stava effettuando una gran rimonta dopo essere scattato con le gomme medie (era risalito fino al 6° posto), è stato costretto al ritiro per un problema al motore subito dopo il pit stop. p.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Felipe Nasr, 22 anni GETTY

POTENZIALE Ormai per la fantastica GP15 niente sembra impossibile. Che un pilota da sole 2 pole in 7 stagioni come Dovi sia così incisivo sul giro secco è un altro indizio del potenziale che ormai fa vacillare perfino la Honda di Marquez, staccato di 184 millesimi e incalzato dall’altra rossa di Iannone, a 13 millesimi. Sulla GP15 di Dovi sono comparsi anche due alettoncini sul davanti. «Non ho sentito differenze, ma i dati dicono che la moto si impenna meno». Oggi nuova verifica con due GP15 a disposizione per i due Andrea, che faranno anche un GP simulato. INSEGUIMENTO La Yamaha sembra in affanno. Le due M1 sono parcheggiate a sei decimi, con Lorenzo quarto davanti a Rossi, risalito solo nel finale di una sessione complicata. «Avevamo perso la strada — dice Valentino — ma nell’ultima ora siamo tornati a posto: ho guidato veloce, divertendomi». Oggi, con pista attesa più gommata, la prova della verità. I TEMPI: 1. Dovizioso (Ducati) 1’54”907 (38 giri) 2. M.Marquez (Honda) 1’55”091 (54) 3. Iannone (Ducati) 1’55”104 (46) 4. Lorenzo (Yamaha) 1’55”500 (51) 5. Rossi (Yamaha) 1’55”581 (61) 6. Pedrosa (Honda) 1’55”582 (40) 7. Crutchlow (Honda) 1’55”624 (42) 8. Smith (Yamaha) 1’55”648 (49) 9. P.Espargaro (Yamaha) 1’55”658 (46) 10. Abraham (Honda) 1’55”765 (41) 19. Pirro (Ducati) 1’56”476 (32) 22. Petrucci (Ducati) 1’56”762 (32) 24. De Angelis (Art) 1’57”390 (45) 26. Melandri (Aprilia) 1’57”982 (23)

Carlos Sainz Jr, 20 anni GETTY

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ciclismo R La 50a edizione della corsa Gazzetta: quinta tappa 1

Il condor delle nevi Quintana apre le ali: è il padrone 1Tirreno-Adriatico Straordinaria prova di forza del colombiano nella bufera: attacca ai meno 5, arriva da solo sul Terminillo, è maglia azzurra. Contador a 55” , Nibali a 2’16”

Luca Gialanella INVIATO AL TERMINILLO (RIETI)

I

l condor delle Ande affonda gli artigli nella neve e torna il signore della montagna. Senza guanti, senza occhiali, quegli occhi da indio bucano la tempesta di neve che colpisce la salita del Terminillo negli ultimi due chilometri della tappa regina della Tirreno-Adriatico. Nairo Quintana solo, davanti a tutti. Straccia Alberto Contador nel testa a testa, lui che dallo spagnolo era stato sempre battuto l’anno scorso: 6-0. Prima nella Corsa dei Due Mari, con l’umiliazione a Guardiagrele, quindi due volte alla Vuelta. Ma da allora la situazione è cambiata, Nairo si è vestito di rosa al Giro d’Italia. E adesso ha la maglia azzurra di leader, che nessuno potrà togliergli a due tappe dalla fine: 39” su Mollema, 48” su Uran, 57” su Pinot e 1’03” su Contador. Quella casacca che Alberto, il re uscente, aveva indicato come primo obiettivo della stagione. NO POLEMICHE Il Terminillo come le Tre Cime di Lavaredo del Giro 2013, quando Nibali esaltò con un’impresa da grandissimo la maglia rosa, e la tappa dello Stelvio al Giro 2014, con Quintana che si buttò in discesa dal gigante innevato (tra le accuse di non aver rispettato la bandiera rossa) e in Val Martello mise le mani sulla corsa. La neve è

una situazione estrema, lo sappiamo. Due anni fa ha diviso in due anche la Sanremo. Verso l’arrivo, le bici disegnano traiettorie che i fiocchi cancellano subito. Quintana sfida l’equilibrio precario e si alza sui pedali nell’ultimo chilometro. I corridori interpretano la giornata nel modo più professionale, senza polemiche. Tranne i 3 km finali, tutta la tappa si svolge all’asciutto e l’arrivo è in salita: la neve colpisce nell’arco di una ventina di minuti, a cavallo della vittoria del colombiano. «Non abbiamo fatto fare una tappa da tregenda a nessuno — dice Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport —. Volevo ringraziare tutte le squadre, e soprattutto i corridori, per il loro comportamento corretto, nonostante le difficoltà e l’arrivo. Li ho visti arrivare stremati e infreddoliti, ma senza che nessuno dicesse alcuna frase contro qualcuno. Segno di grande maturità». Il Terminillo innevato (1675 metri), poi, non è una novità. Guardate le immagini del Giro 1991: Chioccioli in maglia rosa tra due muri di neve sulla salita laziale. I GRANDI Quintana, Nibali, Contador: nel 2014, re di Giro, Tour e Vuelta. Quale altra gara potrà presentarli nel 2015? Solo il Tour. Capito? Purtroppo il siciliano è solo spettatore, ha una condizione inferiore agli altri due, che si sono preparati con stage in quota: il colombiano a casa sua, il madrileno due settimane alle Canarie. Vincenzo ha già lasciato il palcoscenico a 6,5 km dall’arri-

vo, sotto l’accelerazione di Brambilla. Il tricolore staccato, per il secondo giorno di fila. Sappiamo quanto gli debba costare. Dietro agli occhiali c’era il volto di un combattente, che le gambe non potevano seguire. Mai, da quando è diventato un grande del ciclismo, Nibali aveva dovuto subire l’onta di guardare le ruote dei rivali. Nairo contro Alberto, allora. Col contorno di Uran, Rodriguez, Pinot, Pozzovivo. Mancano 5 km all’arrivo quando Quintana dipinge il capolavoro. Contador scivola verso la coda del gruppetto, all’interno della strada. Il gregario Kreuziger ha appena smesso di tirare. Quintana si sposta tutto sulla sinistra, fiuta l’occasione e parte con una fucilata in contropiede. E’ fatta. Contador ci mette dieci pedalate per trovare la strada libera, ci proverà altre cinque volte, ma niente. Il condor spicca il volo. Sale a 17 km all’ora. Sullo spagnolo ha 15” a - 4 km, 34” ai - 3 km, 40” ai 1500 metri. IN CARROZZINA L’ordine d’arrivo regala il futuro: Quintana ha 25 anni, il francese Pinot 24, l’inglese Adam Yates 22. Il migliore dei nostri è Pozzovivo, 8° a 55”, poi Damiano Caruso, 10° a 1’10”. Nibali a 2’16”. E c’è un altro vincitore: Luca Panichi, l’ex dilettante umbro arrivato in cima in carrozzina, con la sola spinta delle mani. Vanotti, sotto la neve, l’ha affiancato e accompagnato. Sì, è questo il ciclismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI

GREIPEL, HAI SBAGLIATO

M

i ha fatto male leggere il tweet di Greipel che ha criticato il finale. Non era nemmeno alla corsa e non doveva essere lui a dire quelle cose. Che vengano fuori dal bar, ma non da un professionista del suo spessore che non ha cognizione di quello che dice. Io ho fatto tutto il percorso e le temperature sono sempre state intorno a una media di 10°. Si parla tanto di sicurezza, di nuovi regolamenti: si parla troppo in momenti non idonei. Il periodo giusto va da ottobre a Natale, dopo si corre. E’ stata una giornata non da inserire tra quelle più difficili che un atleta può trovare in carriera. Ho visto ragazzi che, all’arrivo, si sono coperti e sono tornati indietro ai bus. Non ci sono state situazioni di panico. E’ stata una grande tappa, qui si è espresso il grande ciclismo.


LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GUIDA Mollema è secondo, poi Rodriguez Bravo Adam Yates

● 1, 2 e 3 Tre momenti dell’assolo di Nairo Quintana, 25 anni: il colombiano si invola sotto la neve del Terminillo; si volta per controllare i rivali; trionfa a braccia alzate 4 Il bielorusso Kanstantsin Siutsou, 32, sfinito dopo il traguardo 5 Vincenzo Nibali scortato dal massaggiatore Michele Pallini 6 Un’immagine del gruppo sotto la neve 7 Luca Panichi, ex dilettante umbro, arrivato in cima al Terminillo in carrozzina FOTO BETTINI 6 7

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«GRAZIE A SQUADRE E CORRIDORI PER IL COMPORTAMENTO TENUTO» «SONO ARRIVATI STREMATI E INFREDDOLITI, MA SENZA POLEMICHE» MAURO VEGNI DIRETTORE CICLISMO RCS SPORT

«No, non stavo guardando Contador in particolare. Tutti si guardavano a vicenda e ho pensato che qualcuno volesse partire. Sabato, quando è successo lo stesso, è partito Poels. Non volevo che si ripetesse».

fIL VINCITORE

NAIRO QUINTANA

«Ero pronto a tutto Realizzo i miracoli con il lavoro duro» 1Il re del Giro d’Italia 2014: «Sapevo che ci sarebbe stato freddo. Se sei un leader devi avere testa e gambe forti in ogni clima»

Claudio Ghisalberti INVIATO AL TERMINILLO (RIETI)

«I

miracoli esistono, certo, ma bisogna aiutarli con il lavoro duro affinché si realizzino». L’atteso capolavoro di Nairo Quintana comincia a prendere forma a 5 chilometri dalla vetta del Terminillo, quando il piccolo colombiano decolla come se gli avversari, e la bufera di neve che da lì a pochi minuti avrebbe avvolto il gruppo, non esistessero. Nairo, con il viso congelato in una curiosa smorfia, vola leggero sull’asfalto bianco, conquista la tappa regina e ipoteca la

vittoria finale. Un trionfo in solitario per certi versi simile a quello di nove mesi fa al Giro, quando nella discesa del Gavia, tra acrobazie e successive polemiche, andò a mettere le mani sul Giro. «Questa è stata una tappa dura, al Giro fu molto peggio», spiega. Quello di ieri, per il modo in cui è stato costruito, ovvero stroncando avversari dal calibro di Nibali e Contador, è anche un chiaro segnale in chiave futura: chi vorrà vincere il Tour, quest’anno dovrà fare i conti con il colombiano. Quintana, ci spiega come è nato l’attacco? «Sapevo che avremmo incon-

trato un clima molto freddo. ero psicologicamente preparato. La squadra s’è presa grande cura di me in queste tappe e anche stavolta mi ha lasciato sulla salita finale nelle condizioni ideali perché ho potuto risparmiare energie tutto il giorno. Sky ha tirato un pochino, poi si è messa la Tinkoff e infine la Etixx, però tutti mi controllavano. Eravamo rimasti davanti in troppi e quando ho visto che il gruppo ha rallentato e tutti si controllavano, ho provato ad attaccare. Poi, dato che il vantaggio saliva, ho insistito». Quando è scattato s’è girato. Controllava Contador?

IL SICILIANO

BETTINI

Mercoledì a Lido di Camaiore, dopo la crono d’apertura, lei non sembrava in forma eccellente. Qui non ha avuto rivali. Com’è In questi giorni, in gruppo, si è stata la sua preparazione? molto parlato di condizioni «In Colombia mi sono allenato estreme oltre le quali non si può molto duramente. Qui nei primi correre. Il sindacato corridori giorni ho sofferto vorrebbe fissare per la mancanza dei limiti. Che coLA CHIAVE di ritmo gara, ma sa ne pensa di una con le tappe la si- L’impresa di ieri tappa come quetuazione è mista? gliorata. L’ultima ha un po’ ricordato «Penso che la siquella nella corsa è stata un’annata curezza dei corrimolto dura, com- rosa a Val Martello dori dovrebbe esplicata dalla casere un problema da analizzare con duta alla Vuelta Quest’anno Nairo maggiore attencon la frattura zione. Il tema ridella spalla. Mi ci punta sul Tour: guarda anche i è voluto tempo tutti dovranno fare circuiti, dove per recuperare, i conti con lui spesso mettiamo qualche dolore m’è rimasto. Poi al campionato a rischio la nostra vita. Gli orgacolombiano sono caduto e non nizzatori devono mettersi una ho potuto partecipare alla Ruta mano sul cuore. Che pensino del Sol. Però grazie alla vicinan- anche a noi. Però questa era una za della mia famiglia ho supera- tappa fattibile perché l’arrivo to questi momenti difficili, ed è era in salita. Ci fossero state anche discese, sarebbe stato divervenuta questa vittoria». so». Al freddo sembra che lei sia di un Ma nel maggio scorso non fu lo altro pianeta rispetto ai rivali, stesso Quintana che, incurante della «safety moto», nella discepraticamente imbattibile. «Non so se è così. Ma non è la sa innevata del Gavia s’involò prima volta che vinco in queste verso il trionfo al Giro? © RIPRODUZIONE RISERVATA condizioni. Oltre al Giro dello

LO SPAGNOLO

Delusione Nibali: «E alla Sanremo che vado a fare?» Vincenzo Nibali 30 anni

scorso anno, ricordo la vittoria a Vallter nel Catalogna 2013 (piegò Valverde, Rodriguez e Wiggins, ndr). I grandi, Nibali e Contador per esempio, hanno vinto in situazioni estreme opposte, sia col caldo torrido, sia col freddo pungente. Se sei un leader devi avere testa e gambe forti con qualsiasi clima».

«A

questo punto, considerando che non c’è neppure la salita delle Manie, mi chiedo che cosa ci vado a fare alla Sanremo». Le sconfitte alla Tirreno-Adriatico lasciano il segno in Vincenzo Nibali. «Qui ho provato a tenere duro — spiega — ma è inutile girarci attorno: non potevo fare di più. Non ho la forma di chi ha preparato questa corsa con i ritiri in altura. Però mi girano. Ho provato a stare davanti il più possibile. La cosa che

mi consola è che non sono arrivato finito». Per come si era messa la corsa, con la fuga di Scarponi e Grivko, due compagni, ci si aspettava un attacco di Vincenzo. «No, volevamo vincere la tappa con Scarponi», dice. Lo Squalo, poi, ci tiene a chiarire un concetto sulla sua condizione: «Tutto procede regolarmente verso il mio grande obiettivo, il Tour». Però, con questa forma, con quali ambizioni può schierarsi al via della Classicissima? «Ma lì il discorso cambia. In una corsa di un giorno è diverso, si parte con energie integre. Qui spendi molto. Anche il fatto di avere due o tre chili in più del peso ideale non è un problema. Il punto è un altro, il percorso. Senza le Manie che ci vado a fare alla Sanremo?». c. ghis. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Contador sincero «Nessuna scusa Non ho reagito» Alberto Contador 32 anni BETTINI

O

biettivo fallito. Alberto Contador manca nettamente il primo bersaglio stagionale, quello posto in cim cima al Terminillo, cioè la maglia azzurra della TirrenoAdriat Adriatico. Ma la sua è una sconfi sconfitta da campione. Sulla strada ha lottato, cercando di spremere sp dalle gambe ener energie che evidentemente per ora non ci sono. Nel dop dopotappa, poi, non si è arr arrampicato sui muri per gi giustificare la debacle. «N «Non è il momento di ce cercare scuse — dichiara

subito dopo avere tagliato la linea del traguardo in quinta posizione a 55” da Nairo Quintana —. Sabato è stato un giorno complicato e qui meglio di così non sono riuscito a fare. Più avanti di così era impossibile». C’è anche la confessione di un piccolo errore: «Lo scatto di Quintana mi ha sorpreso un po’ dietro, e non ho potuto reagire. Poi tutti mi marcavano, e nessuno mi ha dato una mano per inseguire». Prima di puntare verso il bus della Tinkoff-Saxo, Alberto (nella generale ora è 5° a 1’03”) esprime la sua opinione sulla tappa e sulle relative condizioni meteo: «Nessun problema. Con un arrivo in salita anche questa neve non era certo una condizione estrema». c. ghis. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRIVO: 1. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) 199 km in 5.26’03”, media 36,620, abbuono 10”; 2. Bauke Mollema (Ola, Trek) a 41”, abbuono 6”; 3. Joaquin Rodriguez (Spa, Katusha) a 55”, abbuono 4”; 4. Uran (Col); 5. Contador (Spa); 6. Pinot (Fra); 7. A. Yates (Gb); 8. Pozzovivo; 9. Niemiec (Pol) a 1’05”; 10. D. Caruso a 1’10”; 11. Cummings (Gb); 12. Kreuziger (Cec) a 1’12”; 13. Van den Broeck (Bel); 14. G. Caruso a 1’30”; 15. Nieve (Spa) a 1’37”; 16. Poels (Ola); 17. Serpa (Col); 18. Scarponi (abb. 6”); 19. Losada (Spa) a 1’50”; 20. Castroviejo (Spa) a 2’08”; 21. Siutsou (Bie) a 2’15”; 22. Nibali a 2’16”; 23. Brambilla a 2’23”; 24. Santaromita a 2’34”; 25. Vuillermoz (Fra); 26. Reichenbach (Svi); 27. Martin (Irl); 28. Visconti a 2’43”; 29. Mentijes (Saf) a 2’44”; 30. Cano (Col); 34. Formolo a 5’08”; 39. De Marchi a 7’43”; 42. Basso a 9’; 160. Bennett (Irl) a 34’51”. Partiti 169, non partito Viviani. Tra i 9 ritirati Westra (Ola) e Ruffoni. CLASSIFICA GENERALE: 1. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) 786,4 km in 19’54’45”, media 39,487; 2. Bauke Mollema (Ola, Trek) a 39”; 3. Rigoberto Uran (Col, Etixx-Quick Step) a 48”; 4. Pinot (Fra) a 57”; 5. Contador (Spa) a 1’03”; 6. A. Yates (Gb) a 1’04”; 7. Pozzovivo a 1’06”; 8. Rodriguez (Spa) a 1’07”; 9. Cummings (Gb) a 1’12”; 10. Poels (Ola) a 1’13”; 11. Kreuziger (Cec) a 1’15”; 12. Van den Broeck (Bel) a 1’22”; 13. Niemiec (Pol) a 1’23”; 14. D. Caruso a 1’47”; 15. G. Caruso a 2’03”; 16. Nieve (Spa) a 2’05”; 17. Castroviejo (Spa) a 2’12”; 18. Scarponi a 2’14”; 19. Losada (Spa) a 2’17”; 20. Nibali a 2’23”; 21. Siutsou (Bie) a 2’29”; 22. Reichenbach (Svi) a 2’49”; 23. Brambilla a 2’50”; 24. Martin (Irl) a 2’53”; 25. Santaromita a 2’59”; 29. Visconti a 4’17”; 32. Formolo a 6’41”; 43. Nocentini a 12’45”; 44. Basso a 13’11”; 74. Moser a 26’27”; 82. Malori a 29’11”; 93. Pozzato a 32’01”; 147. Betancur (Col) a 48’52”; 152. Cavendish (Gb) a 52’13”; 160. Ventoso (Spa) a 1.07’01”; LE ALTRE MAGLIE Bianca (giovani): Quintana; Verde (montagna): Carlos Quintero (Col, Colombia). Rossa (a punti): Peter Sagan (Slk, Tinkoff). COSì OGGI Sesta tappa, Rieti-Porto Sant’Elpidio, 210 km per velocisti o attaccanti. Ritrovo in Piazza Mazzini alle 9.40, partenza alle 11.10. Abbuoni: 3”, 2” e 1” ai traguardi volanti, 10”, 6” e 4” all’arrivo. TV: diretta RaiSport 1 14.10, Eurosport 14.30, Rai3 15.10, RaiSport 1 16.10. IN OLANDA Secondo successo 2015 per Manuel Belletti: il 29enne romagnolo della Southeast, già 1° a Donoratico, ieri ha vinto in volata la Dwars door Drenthe.

Manuel Belletti, 29 anni, 1° in Olanda

Parigi-Nizza: Porte chiude da dominatore ● Colpo doppio di Richie Porte alla Parigi-Nizza. L’australiano di Sky, 30 anni, ha vinto la cronoscalata al Col d’Eze (9,6 km), suo abituale luogo di allenamento, e anche la classifica finale, detronizzando Tony Gallopin. Per il tasmaniano il bis del 2013 e un messaggio chiaro: tra i favoriti del Giro d’Italia ci sarà anche lui. Sul podio finale anche Kwiatkowski e Spilak, entrambi a 30” come Rui Costa, quarto: sono stati separati dai centesimi. Fabio Aru si è piazzato 38° a 1’55” nella cronoscalata e 39° a 24’48” nella classifica finale. Leggi il servizio completo su Porte su Gazzetta.it.


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LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Rugby R Sei Nazioni Cinque calci e due mete per i 67.000 dell’Olimpico ITALIA FRANCIA

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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George Biagi, 29 anni, si distende per conquistare una touche lanciata da Ghiraldini REUTERS

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MARCATORI: p.t. 28’ c.p. Spedding, 34’ c.p. Lopez, 40’ c.p. Spedding; s.t. 2’ Plisson, 7’ m. Maestri tr. Plisson, 16’ c.p. Plisson, 42’ m. Bastareaud tr. Plisson. ITALIA: McLean; Sarto, Morisi (37’ p.t. Bacchin), Masi, Venditti; Allan (13’ p.t. Orquera), Gori (32’ s.t. Palazzani); Parisse (34’ s.t. Barbini), Vunisa, Minto; Furno, Biagi (11’ s.t. Geldenhuys); Chistolini (11’ s.t. Cittadini), Ghiraldini (16’ s.t. Manici), Aguero (33’ p.t. Alb. De Marchi). All. Brunel. FRANCIA: Spedding; Huget, Fickou (29’ s.t. Bastareaud), Mermoz, Nakaitaci; Lopez (1’ s.t. Plisson), Tillous-Borde (23’ s.t. Kockott); Goujon (33’ s.t. Chouly), Le Roux, Dusautoir; Maestri (24’ s.t. Taofifenua), Flanquart; Mas (11’ s.t. Slimani), Guirado (13’ s.t. Kayser), Ben Arous (16’ s.t. Debaty). All. Saint-André. ARBITRO: Doyle (Irlanda). NOTE: p.t. 0-9. Spettatori 67.127. Gialli: nessuno. Calci: Allan e Orquera 0 su 1; Spedding 1 su 2 (3 punti), Lopez 2 su 2 (6 punti), Plisson 4 su 4 (10 punti). Mischie vinte/perse: Italia 5/2, Francia 9/2. Touche vinte/perse: Italia 17/2, Francia 8/4. Penalità concesse: Italia 11, Francia 17. Placcaggi: Italia 104, Francia 79. Possesso: Italia 47%, Francia 53%. Territorio: Italia 43%, Francia 57%. Uomo del match: Dusautoir. CRONACA IN PILLOLE Primo tempo 7’: La Francia commette il quarto fallo: supremazia Italia 14’: Palo di Orquera, secondo errore azzurro dalla piazzola. Non ci saranno altre occasioni. 28’: Contrattacco sbagliato di McLean, sottomano di Furno, calcio di Spedding: 0-3 34’: Ingresso laterale, calcio di Lopez: 0-6 40’: Crolla la mischia azzurra, calcio di Spedding: 0-9 Secondo tempo 2’: Tenuto di Parisse, calcio di Plisson: 0-12 7’: Contrattacco di Spedding, meta al largo di Maestri, trasforma Plisson: 0-19 16’: L’Italia è sparita: «non rotola via», altro calcio di Plisson: 0-22 42’: Ultima azione del match: meta Bastareaud, trasforma Plissen: 0-29

Italia, uno zero in tutto La Francia passeggia

1Nessun punto, palloni buttati e mischia travolta: squadra irriconoscibile 15 giorni dopo Murrayfield. Brunel: «Non abbiamo sfruttato i primi 20'» Andrea Buongiovanni

Scozia la scorsa stagione, in casa contro l’Inghilterra (20-0).

ROMA

A

desso si può anche ricordare che, per una questione di storia e di cultura, il divario ovale tra Italia e Francia è sempre stato decisamente ampio. E citare i 35 precedenti, con 32 vittorie transalpine. Eppure, alla vigilia, pensare a un successo azzurro non era stato azzardato. Per tanti motivi. La realtà, invece, è molto cruda. Les Bleus passano all’Olimpico da dominatori, l’Italia — dopo la festa di Edimburgo — viene bruscamente ridimensionata. Il 29-0 finale (due mete) è pesantissimo. Gli azzurri, solo una volta, nel Sei Nazioni, avevano chiuso un incontro senza realizzare punti. A Parigi nel 2004 (25-0). E solo in un’altra occasione, in sedici edizioni di Torneo, c’era stato un cappotto, quello subito della

LIMITI Quello di ieri è figlio di una partita che, trofeo Garibaldi in palio, Parisse e compagni, esclusi forse i primi 20-25’, hanno mal interpretato. Di gioco, da parte azzurra, se n’è visto pochissimo. Gli errori, in compenso, di varia natura, sono stati un’infinità. Soprattutto in fase di possesso. «Non abbiamo concretizzato la superiorità iniziale — ammette il c.t. Brunel —: loro a quel punto han preso fiducia e tutto, anche per colpa di una difesa che ha subito due

RAncora problemi

in mediana: Allan e Orquera sprecano due calci in avvio Sabato il Galles

mete in quattro partite, è diventato più difficile». Non che la Francia, reduce da 11 k.o. negli ultimi 12 match in trasferta, abbia fatto chissà cosa: quanto è bastato però per asfaltare una squadra, quella di casa, impalpabile. E per tornare a veder la luce in fondo al tunnel di una crisi che pareva irreversibile. Altro che terza vittoria interna consecutiva contro i Galletti: i trionfi del 2011 e del 2013 ora sono un lontano ricordo. ACCIACCHI È stata un’Italia grigia come il cielo di Roma. E — non sia un alibi — falcidiata dagli infortuni. Haimona (cinque punti di sutura ai genitali dopo il duro colpo subito in settimana), ha alzato bandiera bianca prima del via. Nel primo tempo, una dopo l’altro, si son persi per strada Allan (stiramento all’adduttore della gamba destra già nel riscaldamento), Aguero (lesione al costato)

CLASSIFICA Pt G V N P

F S Diff

INGHILTERRA

6 4 3 0

1 102 65

37

IRLANDA

6 4 3 0

1 79 46

33

GALLES

6 4 3 0

1 85 73

12

FRANCIA

4 4 2 0 2 68 46

22

ITALIA SCOZIA

2 4

-79

0 4 0 0 4 63 88 -25

1 0 3 42 121

In caso di arrivo alla pari, conta la differenza punti fatti/subiti nell’arco del Torneo TERZA GIORNATA SCOZIA-ITALIA 19-22 FRANCIA-GALLES 13-20 IRLANDA-INGHILTERRA 19-9 QUARTA GIORNATA GALLES-IRLANDA 23-16 INGHILTERRA-SCOZIA 25-13 ITALIA-FRANCIA 0-29 QUINTA GIORNATA ITALIA-GALLES SABATO, ORE 13.30 SCOZIA-IRLANDA SABATO, ORE 15.30 INGHILTERRA-FRANCIA SABATO, ORE 18

e Morisi (concussione con mancamento in campo). Parisse, non bastasse, per una botta al piede destro, è uscito claudicante 6’ prima del fischio finale. Che brutto modo di celebrare il record di cap azzurri (112), per il capitano... Fa male pensare che la stessa sfida, il 19 settembre a Twickenham, determinerà probabilmente il destino azzurro in Coppa del Mondo. CALCI Cosa salvare? Poco o nulla: a tratti la touche e qualche sprazzo di un Gori effervescente. Per il resto, qualità della conquista ed efficienza della mischia in testa, un pianto. Con la conferma che Orquera, escluso dal giro e richiamato in extremis per gli acciacchi dei pari ruolo, in questo momento non è all’altezza. Resta poi, gravissimo, il problema del calciatore: con lo 0 su 1 di entrambe le aperture di giornata (in avvio, quando il match non si era ancora incanalato), il totale attuale del Sei Nazioni è di 5 su 16, pari a un 31% che si commenta da solo. «I calciatori designati — dice Brunel — nei club lavorano con tecnici specializzati e così fanno durante i nostri raduni. Non abbiamo alternative». Sabato, di fronte a un’Olimpico che si preannuncia nuovamente esaurito, arriverà un Galles assetato di punti nel tentativo di vincere il Torneo. Sarà un’altra giornata difficile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'ESTREMO

McLean scuro: «La troppa frenesia è stata fatale» 1«Euforia dopo la Scozia? No, non

avevamo mai lavorato così bene. Ma se perdi la palla ogni volta dopo due fasi...»

Nicola Melillo ROMA

«M

i sento una m... Cosa vuoi che si possa dire, dopo una partita persa così?». Aveva la faccia scurissima, tirata, di quelle che si avviava a una notte insonne, Luke McLean. Mvp a Edimburgo nel trionfo sulla Scozia, due settimane dopo l'estremo azzurro ha una smorfia completamente diversa.

INSPIEGABILE «Se adesso dovessi dire, a caldo, cosa è successo fra la partita di Murrayfield e questa persa con la Francia, non saprei proprio trovare una spiegazione. Però voglio prendermi le mie responsabilità, perché se non avanzavamo, se non siamo stati capaci di avere efficacia in attacco, se non siamo stati in grado di gestire

gli 80 minuti con la freddezza giusta, è anche colpa mia. Le uscite dal nostro campo, palla in mano, non sono state all'altezza del livello della Francia. Così si perde. E non tiriamo in ballo la pioggia col terreno e la palla scivolosa. Perché la pioggia è caduta sull'Italia come sulla Francia». CONTINUITÀ' Alza, lo sguardo, Mclean e rilegge la partita: «Il piano di gioco era mettere pressione, calciare lungo e creare problemi nella sua metà campo a una squadra che di problemi ne aveva tanti. Troppa euforia nel nostro spogliatoio dopo la vittoria in Scozia? Vi prego, credetemi: assolutamente no. Non abbiamo lavorato mai così bene, tanta concentrazione, tanta applicazione, gruppo unito. Però - dice uno dei veterani del gruppo, che ieri ha giocato la sua 32ª partita nel Sei

Luke McLean tenta di fermare Lopez. Dietro, De Marchi e Parisse ACTION IMAGES

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● Per la seconda volta nella storia del Torneo, l’Italia chiude un match senza punti. Avvenne anche nel 2004, sempre con la Francia: a Parigi finì 25-0

Nazioni - è vero: ogni volta che abbiamo vinto non siamo mai stati capaci di ripeterci in quella successiva. E questo è un problema». FRENESIA L'Italia ha chiuso la Francia per 20 minuti nella sua metà campo, nell'ora seguente

è sparita. Numeri alla mano, c'è da chiedersi come sia possibile che a fine partita i metri guadagnati dagli azzurri siano stati 201 contro i 506 della Francia, chiamata a fare 79 placcaggi contro i 104 dell'Italia. McLean puntualizza: «Il primo tempo, finito 9-0, l'abbiamo fatto e disfatto noi: di fronte c'era la miglior difesa del Torneo, e questo lo sapevamo. Ma eravamo in partita e potevamo rimediare. Poi, nella ripresa, c'è stata troppa frenesia, troppa voglia di fare. Attaccavamo e dopo due fasi perdevamo il pallone. E non era più una questione di gran difesa, sbagliavamo noi cose semplici, non siamo stati capaci di trovare altre soluzioni in attacco. Noi trequarti non siamo stati capaci di farlo e non ha funzionato il raccordo fra noi con gli avanti e la mediana. Abbiamo fatto una quantità di errori individuali che non sono accettabili nel Sei Nazioni. Ecco: in certe situazioni la testa deve rimanere sul pezzo e invece la frenesia è stata fatale». IL GALLES Adesso arriva il Galles che vorrà stravincere per

RICORDATA LA TRAGEDIA IN ARGENTINA ● Roberto Cammarelle, Alessandra Sensini e Massimiliano Rosolino in campo prima del match: un pugile, una velista e un nuotatore per ricordare Vastine, Arthaud e Muffat

puntare al trionfo nel Torneo: «Sai che c'è? In queste situazioni di solito tiriamo sempre la partita giocata sopra le righe. Non vedo l'ora che arrivi sabato. Perché io adesso vorrei giocare subito e dimostrare che questa non è l'Italia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Basket R Serie A: 7a di ritorno

Milano prende il derby e scappa Varese c’è alla fine 1EA7, 16 vittorie di fila. Banchi: «Un bel segnale

nella seconda gara in 48 ore». E Caja è ottimista

Vincenzo Di Schiavi

MILANO

79

VARESE

69

MILANO

I

l derby numero 170 serve solo a strofinare le luccicanti, italiche, strisce vincenti di Milano. Le vittorie interne consecutive nella stagione regolare diventano 29 (l’ultima a violare il Forum fu la defunta Montegranaro due anni fa), mentre 16 sono quelle filate considerando anche le trasferte. Più di un girone senza sconfitte per la banda Banchi. OPULENZA C’è un solo dato che stona in cotanta opulenza. I 6 punti dell’ultimo quarto, quando Varese si mette a zona e Milano smarrisce completamente il senso del match dopo 30 minuti in cui dà sfoggio di onnipotenza: «Abbiamo alzato le mani dal manubrio troppo presto — spiega Banchi —, sbagliando qualche tiro aperto di troppo e indugiando le palleggio senza motivo. Ma non mi sento di biasimare i miei: abbiamo giocato due gare in meno di 48 ore e i primi 20’ sono emblematici e un segnale importante di come la squadra abbia curato ogni minimo dettaglio. Il finale non rende giustizia dello sforzo prodotto, ma ci insegna che bisogna mantenere lo stello livello di tensione, indipendentemente dai quintetti in campo e dal risultato». Solo così peraltro Milano può sperare, venerdì a Istanbul, di riaprire clamorosamente il discorso Eurolega. FICO Le due triple di Maynor e quella di Kangur sono la foglia di fico che nasconde per un attimo le nudità di una Verese, impotente di fronte allo strapotere

(25-15, 52-31; 73-50) EA7 MILANO: Ragland 10 (1/1, 2/7), Gentile 10 (1/2, 1/1), Moss 10 (2/4, 2/8) Melli 5 (1/1, 1/3), Samuels 8 (3/4, 0/1); Hackett 5 (1/2, da tre), Cerella 4 (2/2, 0/1), Kleiza 8 (1/2, 2/8), Elegar 2 (1/2), James 2 (1/2), Brooks 15 (2/2, 3/6). N.e.: Gigli. All.: Banchi. OPENJOBMETIS VARESE: Maynor 17 (2/4, 4/7), Eyenga 10 (5/9), Diawara (0/1, 0/1), Kangur 5 (1/1, 1/2), Jefferson 15 (6/11); Lehto (0/3, 0/1), Callahan 13 (3/5, 1/7), Casella 3 (0/1, 1/3), Rautins 6 (0/4, 2/4). N.e.: Balanzoni, Pietrini, Lepri. All.: Caja. ARBITRI: Taurino, Bettini, Paglialunga. NOTE - T.l. Mil 13/16, Var 8/13. Rim.: Mil 38 (Samuels, Elegar 6), Var 34 (Callahan 8). Ass.: Mil 18 (Hackett 7), Var 14 (Kangur 4). Usc. 5 f.: Eyenga 39’40” (77-69). Progr.: 5’ 12-10, 15’ 43-24, 25’ 6243, 35’ 73-59. Spett.: 9000.

Alle 20 Roma-Reggio Posticipo RaiSport2 ● (f.p.-a.pit.) Alle 20 Roma riceve Reggio Emilia nel posticipo (diretta RaiSport 2, arbitri Lamonica, Di Francesco, Filippini). Reggio sempre senza Silins e con Cinciarini non al top: il play ha un’infiammazione ai muscoli peronei e ha ripreso gli allenamenti solo sabato. Acea senza il neo acquisto Curry (il nulla osta da Limoges non è arrivato in tempo) e con Freeman in forte dubbio per problemi fisici.

L'ANALISI di LUCA CHIABOTTI

PESARO, SALVEZZA AL REPLAY MA NON SIAMO ALL’AVANGUARDIA

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ieci anni fa, l’instant replay assegnò uno scudetto. Ieri ha probabilmente certificato la salvezza di Pesaro confermando che, sulla rimessa a 43/100 di secondo dalla fine della Consultinvest sotto di un punto a Capo d’Orlando, il fallo su Ross di Campbell fosse prima della sirena. L’arbitro Paternicò non ha avuto dubbi, in una situazione talmente delicata per la salvezza che avrebbe potuto sollevare polemiche (Griccoli peraltro sostiene non fosse fallo, ma non è una decisione che si può verificare o cambiare con le immagini tv). E’ la prima volta che l’utilizzo dell’instant replay, adottato da quest’anno in tutte le gare di campionato, risulta decisivo. E fa passare sopra

al fatto che si sono registrati almeno in 15 casi nei quali le apparecchiature non funzionassero. Non è una menomazione dell’equità competitiva banale, soprattutto ora che parte la volata playoff. Dove nessuno, a parte Milano, potrà più accampare scuse per il doppio impegno ItaliaCoppe: sono tutti fuori. Quante volte avete sentito dire da chi era stato appena eliminato: «Ci concentriamo sul campionato» oppure «Avremo finalmente più tempo per allenarci»? Bene, adesso vediamo chi lo farà davvero e quali frutti porterà la possibilità di allenarsi per una settimana intera e il maggior riposo che il singolo impegno comporterà. Quasi archiviata una delle peggiori stagioni internazionali del nostro basket di club, con nessuna italiana nei quarti di

fisico e tecnico milanese. Il tempo, per Caja, di constatare l’inefficacia di Jefferson contro Samuels e sparare in campo un quintetto light con Callahan da 5, Kangur, Diawara, Maynor e il rientrante Rautins. La speranza è quella di correre e colpire da lontano. Vana, perché Milano non perdona il gap strutturale. Samardo è implacabile in post basso e fa pure da boa per le velenose penetrazioni del resto della banda: Gentile, Melli e il Moss dei tempi migliori. Il +13 (23-10) dopo 8 minuti, Milano lo spreme con un 7/11 al tiro, figlio dello strapotere a rimbalzo: 10-3. Che diventa 20-13 all’intervallo. Quando i campioni d’Italia sono già volati via (5026, al 18’) con Brooks che guida le seconde linee all’allungo. MARSHON Ne fa 11 nel secondo quarto MarShon, accompagnato dalle triple di Kleiza, le folate di Cerella e gli schiaccioni di Elegar, imbeccato da Hackett. Varese non può che ammirare, sedotta da cotanta intensità che congela l’estro di Diawara, dolorante al polpaccio, e quelli dei tiratori varesini. Sul +26 (6236) al minuto 24, non c’è il minimo sentore di una risalita varesina. Che invece, arriva nell’ultimo quarto. «La loro vittoria non è mai stata in discussione — ammette Caja — ma io sono contento di come siamo entrati nella partita e, dopo il passaggio a vuoto nei due quarti centrali, della reazione finale dal punto di vista fisico e atletico. Ora speriamo di recuperare per bene Rautins e Diawara, che non ho voluto forzare perché per noi è troppo importante, e sfruttare la crescita di Maynor. Sono ottimista». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Eurocup e alle Final Four di Eurochallenge alle quali si sono qualificate 4 squadre russe, 2 spagnole, 2 turche, 2 francesi, 1 tedesca e 1 rumena (e qualche domanda la Legabasket e i club di A sulla necessità di migliorare il nostro prodotto tecnico prima ancora della sua visibilità dovrebbero farsela), adesso vogliamo vedere grandissimi miglioramenti di Sassari, Brindisi, Roma, Cantù. Vogliamo che i club di vertice provino a ribaltare il concetto dell’ineluttabilità delle superiorità dell’EA7 approfittando di questo vantaggio e che, in generale, la lotta per i playoff possa godere di un miglioramento del gioco e dello spettacolo offerto da parte di chi, finora, era stato sballottato in giro per l’Europa (o ne è uscito troppo presto come Reggio Emilia). Proviamo, dopo le delusioni di coppa, a costruire un campionato migliore. Purtroppo non basta avere l’instant replay come la Liga spagnola per essere un movimento all’avanguardia e di primo livello. Anche se funziona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MarShon Brooks, 26 anni, all’andata contro Varese aveva realizzato 37 punti: totale 52 in 2 gare CIAM-CAST

LE PAGELLE

7,5 BROOKS Entra sul +11, nel primo quarto, e firma il decollo con canestri di puro talento. Quando vede Varese si esalta (ricordate i 37 dell’andata?). I 5 assist confermano l’evoluzione verso il profilo dell’uomo squadra

7 SAMUELS Dice d’esser conscio di poter dominare in Italia. E ha ragione. All’inizio stritola Jefferson di fisico e talento. Il suo lavoro, davanti e dietro, è insostituibile. Il gap con la concorrenza si fa ogni giorno più netto

7 MOSS Gli tocca un Diawara acciaccato e lui torna il mastino dei bei tempi, togliendolo dalla partita. Squaderna i primi 10’ tirando in modo egregio anche da tre e facendo vedere la sua grande reattività a rimbalzo

6,5

6,5

EYENGA Subisce Gentile all’inizio. Poi prende le misure al target fisico della partita, mostrando di saper far male in contropiede. Decente anche in difesa. Un solo neo: le 4 perse

MAYNOR Parte bene con due triple, ribadendo le sue doti di tiratore. Riemerge nell’ultimo quarto guidando la rimonta di Varese con letture lucide e dando al match il ritmo che vuole

I MIGLIORI DELLA GIORNATA PUNTI

RIMBALZI

26

16

1. David Logan

1. Jeff Brooks

SASSARI

SASSARI

guardia 32 anni 2. Hrvoje Peric VENEZIA

3. O.D. Anosike AVELLINO

4. Michele Antonutti CASERTA

4. Ronald Moore CASERTA

25 anni ala

25 24 21 21

TIRI DA DUE

2. Dejan Ivanov

13 13 13 12

CASERTA

2. Julyan Stone VENEZIA

2. James Mays BRINDISI

5. Jamarr Sanders SASSARI

TIRI DA TRE

7/8

4/5

1. David Logan

1. David Cournooh

SASSARI

guardia 32 anni 2. Davide Pascolo

6/7 10/12 4. M.Antonutti 5/6 5. Benjamin Ortner 6/8 TRENTO

3. O.D. Anosike AVELLINO CASERTA VENEZIA

BRINDISI

play 24 anni

2. Michele Antonutti CASERTA

3. Daniele Cinciarini PISTOIA

3. Ariel Filloy PISTOIA

3. Matteo Imbrò BOLOGNA

3/4 3/5 3/5 3/5

5 CALLAHAN Bocciamo lui e non lo zero al tiro di Diawara perché infortunato. Non ingannino gli 8 rimbalzi, il lungo di Varese viene travolto nel primo tempo quando si decide il match


LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tutti americani in campo? Imbrò fa volare Bologna BOLOGNA

75

BRINDISI

68

Trento se ne va nel terzo quarto Cremona cade CREMONA

77

TRENTO

82

(21-14, 38-33; 57-53)

(21-20, 40-35; 56-65)

GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 4 (0/3, 0/2), Ray 17 (1/3, 2/7), Hazell 8 (1/2, 1/8), White 16 (3/10), Reddic 10 (5/7); Mazzola (0/3), Fontecchio 11 (4/5, 1/4), Cuccarolo, Imbrò 9 (3/5 da 3). N.e.: Benetti. All.: Valli.

VANOLI CREMONA: Vitali 9 (1/4, 1/3), Hayes 6 (1/11), Bell 20 (1/3, 6/11), Clark 12 (4/13, 0/1), Campani 13 (3/5, 2/2); Gazzotti (0/1), Mian 5 (1/4, 1/3), Ferguson (0/3 da 3), Daniel 12 (6/8). N.e.: Mei. All.: Pancotto.

ENEL BRINDISI: Pullen 15 (4/8, 2/7), Denmon 8 (2/4, 0/3), Turner (0/1, 0/2), James 2 (1/1, 0/2), Mays 16 (6/9, 1/3); Zerini 3 (1/4 da tre), Cournooh 16 (1/3, 4/5), Eric 3 (1/3), Harper 2 (1/5, 0/2), Bulleri 3 (1/1 da 3). N.e.: Altavilla e Morciano. All.: Bucchi.

DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 1 (0/2 da 3), Sanders 9 (1/4, 2/4), Mitchell 17 (2/9, 3/11), Pascolo 13 (6/7), Owens 13 (5/12); Grant 6 (0/1, 2/3), Flaccadori 3 (1/2 da 3), Baldi Rossi 14 (4/5, 2/2), Armwood (0/1, 0/1), Spanghero 6 (3/3, 0/2). All.: Buscaglia.

ARBITRI: Sahin, Seghetti, Lo Guzzo. NOTE – T.l.: Bol 26/32, Bri 9/13. Rimb.: Bol 39 (Reddic e White 9), Bri 38 (Mays 13). Assist: Bol 16 (Gaddy 6), Bri 11 (Denmon 3). Usc. 5 f.: James 23’59” (42-39). F. Tec: James 3’54” (9-2). Progr.: 5’ 11-4, 15’ 25-23, 25’ 48-41, 35’ 69-59. Spett.: 6780.

Luca Aquino BOLOGNA

I

n una gara cominciata con dieci americani in campo nei primi quintetti, la quinta vittoria casalinga consecutiva della Virtus porta il marchio di Matteo Imbrò, che gioca un quarto periodo di grande maturità e lucidità in regia realizzando anche le due triple della fuga. Brindisi, alla quarta partita in otto giorni, crolla nel finale ma la Granarolo merita al termine di una partita nella quale ha avuto la triade americana RayHazell-White a 8/30 al tiro, ma capace di rendersi utile in tanti modi come ha sottolineato Valli. «Sono contento perché abbiamo vinto la partita contro una squadra superiore tirando male – spiega il coach della Virtus -. In una giornata così tutti si sono sacrificati, a cominciare da Hazell che è stato bravissimo a passare la palla ai compagni più in ritmo. Non siamo diventati gli

ASSIST

7 1. Daniel Hackett MILANO

play 27 anni 1. Ronald Moore

7 7 7 6

CASERTA

1. Adam Hanga AVELLINO

1. Luca Vitali CREMONA

5. Abdul Gaddy BOLOGNA

VALUTAZIONE

28 1. Hrvoje Peric VENEZIA

ala 29 anni 1. David Logan SASSARI

3. O.D. Anosike AVELLINO

4. Jeff Brooks SASSARI

4. Julyan Stone VENEZIA

28 26 24 24

Matteo Imbrò, 21 anni CIAM

Spurs, però mi piace il nostro spirito». PERCENTUALI La Virtus scatta dai blocchi a tutta velocità, col passo felpato di White in campo aperto (19-6 all’8’), ma si fa risucchiare dal grande impatto di Cournooh (8 punti in fila) e della panchina della Enel, che fattura 16 punti al momento del pareggio (23-23) con James in panchina a 4 falli dopo 4’. L’energia fra le due squadre è però differente, Ray attacca e Reddic vola a schiacciare per il nuovo mini allungo della Granarolo all’intervallo (38-33) in un primo tempo da 39% per i padroni di casa e 33% per gli ospiti. Le percentuali non migliorano nella ripresa (si chiude al 36% e al 40% rispettivamente), Pullen con 13 punti nel terzo periodo scalda la mano e tiene Brindisi a contatto (54-53), ma le energie sono al lumicino e nel quarto periodo le incursioni di Ray e White a procurarsi valanghe di liberi (19/21 in due) e le triple di Imbrò scavano il solco decisivo (74-61). Brindisi salva almeno il +11 dell’andata: «Abbiamo fatto fatica a recuperare le energie soprattutto mentali e James è lo specchio di questa situazione. Se giochiamo la coppa, come abbiamo fatto, dobbiamo essere consapevoli di questi inconvenienti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARBITRI: Mazzoni, Bartoli, Quarta. NOTE - T.l.: Cre 13/17, Tre 10/13. Rimb.: Cre 45 (Daniel 12), Tre 37 (Sanders 12). Ass.: Cre 15 (Vitali 7), Tre 12 (Baldi Rossi 4). Progr.: 5’ 156, 15’ 29-28, 25’ 47-53, 35’ 62-73. F. Ant.: Bell 8’46” (19-16). Usc. 5 f.: Owens 38’46 (68-80). Spett. 3300.

Alessandro Rossi CREMONA

C

on un terzo quarto da 30 punti (e 6/8 da tre), Trento sbanca Cremona, alla terza sconfitta casalinga nelle ultime quattro gare. La neopromossa, passa al PalaRadi con una prova solida degli italiani, autori di 37 degli 82 punti: «Siamo felicissimi perché sappiamo chi siamo e da dove veniamo — commenta coach Buscaglia —. Conquistare due punti di questo peso specifico, in un momento chiave della stagione, ci dà una energia particolare. La nostra partita è cambiata dopo l’intervallo. Abbiamo sistemato qualche dettaglio e siamo scesi in campo più concentrati ed intensi». Due le architravi su cui Trento ha conquistato un successo meritatissimo. La perfetta transizione difensiva del secondo tempo, che ha tolto ritmo a Cremona, e la marcatura di Sanders su Hayes,

Tony Mitchell, 25 anni CIAM-CAST

non al meglio per una forma virale. IMPATTO Eppure i lombardi giocano un primo tempo gagliardo (40-35), alimentato dal robusto impatto vicino a canestro della coppia Campani-Daniel, (19 punti e 12 rimbalzi in due). L’inerzia gira al rientro dalla pausa lunga. Mitchell e Sanders non sbagliano un colpo, la Dolomiti Energia tira una prima spallata con un break di 13-0 (47-58) ed una seconda quando i lombardi tornati a meno 4 (54-58, 28’) vengono ricacciati indietro (5665, 30’). In un finale scontato, Mitchell, che accenna una danza per festeggiare la vittoria, provoca la reazione del pubblico di casa. PANCOTTO Pancotto, allenatore di Cremona, va dritto al problema: «La partita si è decisa nel terzo periodo. Siamo stati egoisti nel gioco, ci è mancata energia per correre ed accoppiarci in transizione. Non generosità e cuore, però quando contava la squadra non ha avuto la giusta lucidità. Siamo arrabbiati, non delusi. Nulla si complica, anzi siamo ancor più decisi e determinati». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A-2 Gold: Trieste supera Torino una big in crisi

RISULTATI GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 82 UMANA VENEZIA 90

EMPORIO ARMANI MILANO OPENJOBMETIS VARESE

79 69

● A-2 GOLD Perde Torino e la posizione di Bechi è critica. Risultati: Tezenis VR-Givova NA 90-68 (sabato), TriesteManital TO 73-66, Orange Moon Barcellona-Fileni Jesi 86-68, Moncada AG-Angelico BI 76-70, Novipiù CasaleLighthouse TP 88-63, Dinamica MN-Assigeco Casalpusterlengo 91-78. CLASSIFICA: Verona 36; Brescia 34; Torino; Casale 26; Ferentino, Biella 24; Trieste, Agrigento 22; Mantova 18; Trapani, Casalpusterlengo, Barcellona 16; Napoli 12; Jesi 10. ● A-1 DONNE Ceprini OrvietoFamila Schio 48-83, Saces NA-Vigarano 71-49, Acqua&Sapone UmbertideParma 80-69. Sabato: Fila San Martino-Techmania Battipaglia 92-67, CagliariPassalacqua RG 58-64. CLASSIFICA: Ragusa 38; Schio 36; San Martino 30; Venezia, Umbertide 28; Napoli 26; Lucca 24; Battipaglia 16; Vigarano, Cagliari 14; Parma, Orvieto 10; Trieste 2. ● L’Umana Venezia ha vinto la Lega Adriatica battendo il Radivoj Korac 69-52 in finale.

VANOLI CREMONA DOLOMITI ENERGIA TRENTO

77 82

ACQUA VITASNELLA CANTU’ PASTA REGGIA CASERTA

83 72

UPEA CAPO D'ORLANDO CONSULTINVEST PESARO

69 70

GRANAROLO BOLOGNA ENEL BRINDISI

75 68

SIDIGAS AVELLINO 70 BANCO DI SARDEGNA SASSARI 83

ACEA ROMA GRISSIN BON REGGIO EMILIA (OGGI, 20)

CLASSIFICA SQUADRA EMPORIO ARMANI MILANO UMANA VENEZIA BANCO DI SARDEGNA SASSARI GRISSIN BON REGGIO EMILIA DOLOMITI ENERGIA TRENTO ENEL BRINDISI GRANAROLO BOLOGNA (-2) VANOLI CREMONA ACQUA VITASNELLA CANTU' GIORGIO TESI GROUP PISTOIA SIDIGAS AVELLINO UPEA CAPO D'ORLANDO CONSULTINVEST PESARO OPENJOBMETIS VARESE ACEA ROMA PASTA REGGIA CASERTA (-1)

PT 38 34 32 30 24 24 22 20 20 18 16 16 14 14 14 7

G 21 22 22 21 21 22 22 22 21 21 22 22 22 22 21 22

V 19 17 16 15 12 12 12 10 10 9 8 8 7 7 7 4

P 2 5 6 6 9 10 10 12 11 12 14 14 15 15 14 18

F S 1843 1531 1736 1608 1904 1764 1682 1593 1711 1710 1682 1632 1682 1720 1659 1685 1669 1666 1582 1603 1663 1720 1548 1626 1583 1801 1760 1830 1496 1563 1632 1780

PLAYOFF RETROCESSIONE

PROSSIMO TURNO DOMENICA 22/3, ORE 18.15 REGGIO EMILIA-BOLOGNA (21/3, 20.30 GAZZETTA TV) SASSARI-CAPO D'ORLANDO ROMA-PISTOIA VARESE-CREMONA

BRINDISI-CANTU' TRENTO-AVELLINO CASERTA-VENEZIA (20.30) PESARO-MILANO (23/3, 20)

43

LE ALTRE PARTITE

Logan: Sassari vince, Avellino 9o k.o. in 10 gare AVELLINO

70

SASSARI

83

Fallo a 43/100 Pesaro passa arbitri contestati C. D’ORLANDO 69 PESARO

70

(26-24, 37-41; 56-61)

(28-19, 45-34; 55-54)

SIDIGAS AVELLINO: Gaines 6 (0/4, 2/6), Banks 17 (5/10, 1/3), Hanga 7 (2/4, 1/6), Harper 15 (3/5, 3/5), Anosike 24 (10/12); Cadougan (0/3), Cavaliero 1 (0/3 da tre), Trasolini (0/1), Lechthaler, Cortese (0/1). All.: Vitucci. BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Logan 26 (7/8, 4/8), Dyson 11 (2/5, 1/4), Sanders 10 (3/5, 1/4), Brooks 8 (1/4, 1/1), Lawal 6 (3/5); Mbodj 1, Devecchi 2 (1/2), Kadji 6 (3/11, 0/1), B. Sacchetti 13 (3/5, 1/2). All.: R. Sacchetti. ARBITRI: Biggi, Attard, Ranaudo. NOTE – T.l.: Ave 9/18, Sas 13/19. Rimb.: Ave 28 (Hanga 9), Sas 48 (Brooks 16). Ass.: Ave 17 (Hanga 7), Sas 11 (Dyson 5). Progr.: 5’ 11-7, 15’ 28-35, 25’ 49-51, 35’ 64-70. Tec.: Sanders 8’33” (19-17), Lechtaler 14’02’’ (28-30). Spett. 2500.

UPEA CAPO D’ORLANDO: Archie 7 (2/3, 1/2), Hunt 16 (8/12), G.Basile 7 (0/3, 2/4), Henry 14 (4/6, 2/4), Campbell 13 (3/6, 1/4); Pecile (0/2, 0/1), Karavdic 2 (1/2), McGee 10 (2/3, 2/6). N.e.: Motta, Sahinovic e Bianconi. All. Griccioli. CONSULTINVEST PESARO: Ross 19 (3/10, 3/3), Myles 10 (2/6, 2/9), Wright 19 (5/13, 2/2), Judge 8 (4/8), Lorant 4 (1/5 da 3); N.Basile (0/1), Musso 10 (0/1, 2/5), Raspino (0/1 da 3), Crow (0/1). N.e. Tortù. All. R. Paolini. ARBITRI: Paternicò, Sabella, Calbucci. NOTE - T.l.: CdO 5/10, Pes 12/16. Rimb.: CdO 37 (Hunt 12), Pes 34 (Judge 9). Ass.: CdO 17 (Henry 5), Pes 14 (Musso e Wright 4). Progr.: 5’ 13-8, 15’ 34-24, 25’ 52-46, 35’ 6264. Spett. 2.900.

AVELLINO - Aspettando il figliol prodigo Marques Green, Avellino continua a perdere in un clima sempre più freddo con i tifosi in silenzio nel primo tempo. Sassari, senza l’infortunato Sosa, vince con merito in una gara bella ed intensa firmata da uno strepitoso Logan (26 punti e 28 di valutazione) e da Brian Sacchetti. «Una vittoria preziosa – dice Meo Sacchetti – in cui una buona difesa e i rimbalzi hanno fatto la differenza». Avellino accusa il nono ko in 10 gare, il settimo interno con coach Vitucci contestato ed invitato a farsi da parte. «Ormai non commento la cosa — dice il tecnico — spero solo di invertire la rotta visto che contro Sassari non è stato tutto da buttare. Con l’aggiunta di Green non andrà via nessuno». La Sidigas è avanti al 26’ (52-51), ma quando la panchina produce un solo punto e,contro avversari di maggiore fisicità (28-48 nei rimbalzi), lo sforzo si paga. E Sassari dilaga. Luigi Zappella

CAPO D’ORLANDO (Me) Incredibile al PalaFantozzi: con due liberi di Ross a tempo scaduto, Pesaro conquista una vittoria-salvezza. Tutto è accaduto mentre i tifosi dell’Orlandina erano in estasi per la tripla di McGee a 43/100 dalla fine: 69-68. Sull’ultima rimessa, il fallo di Campbell sul tiro sbagliato di Ross da sotto, permette all’ala di fare 2/2 in una bolgia pazzesca. Pesaro vince grazie soprattutto ad una terza frazione imponente, con un parziale di 16-2 in meno di 7’. Ross, Wright e Musso determinanti, per i locali, positivo inserimento di McGee e Campbell. Pesante contestazione a fine match per gli arbitri da parte del pubblico. «All’intervallo abbiamo parlato stimolando l’orgoglio – dice Paolini - Capo è calata un po’, è stata sempre punto a punto, vanno riconosciuti i meriti a tutti». Fatica a parlare Griccioli: «Non ho nulla da dire ai miei, Campbell non ha fatto fallo. Perdere così fa male». Salvatore Pintaudi

Piccola e veloce Cantù riparte contro Caserta

Nba: fa riposare i titolari, Kerr si scusa via mail

CANTÙ

83

CASERTA

72

(27-26, 44-38; 61-52) ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson-Odom 13 (5/7, 1/5), Gentile 16 (3/8, 3/3), Jones 4 (1/4, 0/1), Buva 16 (7/11), Shermadini 6 (3/5); Feldeine 19 (2/2, 3/6), Abass 2 (1/3), Williams 7 (3/5). N.e.: Bloise, Laganà, Hollis, Maspero. All.: Sacripanti. PASTA REGGIA CASERTA: Vitali 5 (1/7, 1/5), Tommasini (0/4, 0/1), Moore 23 (8/13, 2/6), Scott 9 (2/3, 1/5), Ivanov 11 (2/7, 1/3); Mordente (0/5, 0/1), Antonutti 19 (4/5, 3/4), Michelori 5 (1/3), Tessitori (0/1). N.e. Domercant. All.: Esposito. ARBITRI: Begnis, Baldini, Aronne. NOTE - T.l.: Can 12/17, Cas 12/16. Rimb.: Can 34 (Gentile e Buva 6), Cas 43 (Ivanov 13). Ass.: Can 17 (Johnson-Odom 5), Cas 18 (Moore 7). Progr.: 5’ 12-13, 15’ 38-32, 25’ 5145, 35’ 73-62. F. tecn.: Esposito al 16’05” (37-32) e al 33’01”(76-67, espulso), Vitali al 24’56” (49-43) e al 36’13” (73-62, espulso), Antonutti 25’15” (49-43), Shermadini 25’15” (49-43). Usc. 5f.: Willams 34’43” (7162), Shermadini 35’05” (71-62). Spett. 3573 per 41.750 euro. CANTU’ - Cantù interrompe a 4 la striscia di sconfitte di fila. «Dopo la trasferta di Kazan siamo rimasti concentrati 40’ sui nostri principi difensivi, lucidi nell’attaccare le loro difese», dice Sacripanti. «In futuro vorrei capire meglio certe decisioni specie sul flopping. Poi se non si fa canestro è dura restare attaccati», dice Esposito, espulso per doppio tecnico. Nonostante la vena di Antonutti e Moore (suoi i primi 10 punti), Caserta ha sbagliato troppi secondi tiri nonostante il dominio a rimbalzo di Ivanov, grazie anche ai falli di Williams e Shermadini. Ma con Buva centro, Cantù è scappata in velocità con Gentile e Feldeine. Pietro Terraneo

● Westbrook guida i Thunder al successo sui Bulls ma manca la consueta tripla doppia (36 punti, 11 rimbalzi, 6 assist) nel matinée di ieri. Steve Kerr, allenatore di Golden State, al vertice dell’Ovest, ha risposto a delle mail di tifosi arrabbiati perché, contro Denver, ha fatto riposare Curry e Thompson, le sue due stelle, perdendo la partita. Una era di una famiglia andata in macchina dal South Dakota a San Francisco per vedere i gli Splash Brothers giocare. «Capisco i tifosi delusi — dice Kerr — non ho discusso con loro perché c’erano due tesi opposti egualmente valide: il calendario con troppe partite ravvicinate e la necessità di far riposare i giocatori è qualcosa di cui il Commissioner Silver deve ragionare». I Warriors hanno giocato 5 partite in 7 giorni: si sono rifatti sabato quando al completo hanno distrutto i Knicks nonostante i 18 punti in 28’ di Bargnani. Gioca solo 5’ Gigi Datome nella vittoria dei Celtics contro Indiana: Boston, con 7 vittorie nelle ultime 10 gare, è arrivato a contatto di Bobcats e Pacers nella lotta per l’ottavo posto e i playoff e «rischiare» su Gigi è più difficile per Stevens. RISULTATI: Ieri: ChicagoOklahoma City 100-109. Sabato: Indiana-Boston 8993, Washington-Sacramento 113-97, Philadelphia-Brooklyn 87-94, Memphis-Milwaukee 96-83, Utah-Detroit 88-85, Golden State-New York 125-94.


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LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Sci R Coppa del Mondo

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Kranjska riscopre il vero Razzoli 1Giuliano secondo nello slalom alle spalle di Kristoffersen. «Me lo sono meritato» Pierangelo Molinaro

D

opo i Mondiali Giuliano Razzoli era giù di morale. Era in una condizione strepitosa, avrebbe potuto vincere l’oro, ma, nella prima manche mentre filava come un missile, si è trovato sotto gli sci dei pallini di ghiaccio che lo hanno fatto deragliare. Dopo di lui hanno fermato la gara e pulito la pista... Ieri a Kranjska Gora si è preso la rivincita risalendo su quel podio che non frequentava più dal 19 dicembre 2011, quando si piazzò secondo nello slalom dell’Alta Badia. Secondo alle spalle del norvegese Kristoffersen. «Me lo sono meritato, nessuno mi ha regalato niente», afferma Giuliano. Sì, non è stato fortunato prima di ieri. Una stagione iniziata in salita dopo tre mesi di stop in estate per un’infiammazione al tendine rotuleo della gamba destra, le prime gare a cercare di rimanere nei primi trenta. Solo a gennaio ha aperto il turbo. «Una manche a Zagabria, ma sono uscito a 4 porte dal traguardo. però ho capito che potevo sperare di tornare fra i migliori. Ma mi è mancata la fortuna, due quarti posti, un sesto. Speravo nei Mondiali perché è una gara secca in cui non devi fare calcoli, ma è andata come sapete». ALL’ATTACCO Ieri Giuliano era ispirato: secondo nella prima

manche a 19/100 da Hargin pur partendo quando la pista slovena era già segnata. «Non ho voluto strafare, ho cercato di sciare ordinato. E lo confesso: neppure nella seconda sono andato a tutta, volevo arrivare. E se Kristoffersen prova a scendere come ha fatto nella seconda ancora 10 volte... A me va bene così». Adesso Razzoli sa che in slalom può sfidare chiunque e ci proverà domenica nella finale a Meribel. «La mia sciata è questa, so che posso spingere di più anche se il livello in questa specialità è altissimo». Certo una sciata «alla Tomba», quando Cotelli diceva che Alberto era l’unico con la trazione integrale. Il suo stile è essenziale, non un gesto fuori posto, e dà l’impressione di avere ancora dei margini. IL DUELLO Kristoffersen ha vinto con merito. Il ventenne norvegese aveva dominato a novembre il primo slalom a Levi, ma è bastata un’uscita per fargli perdere la freschezza mentale che l’aveva portato la scorsa stagione sino al podio olimpico. Si è risvegliato sabato con una grande seconda manche nel gigante. Ieri nella prima è ritornato felino, ma qualche errore l’ha portato al terzo posto alle spalle dell’azzurro nella classifica guidata dallo svedese Hargin, alla fine terzo. Nella seconda il norvegese ha sparato tutto e gli è andata bene. Sotto le attese si è dimostrato Hirscher, sesto alla fine,

Il podio: da sinistra Razzoli, 30 anni, Kristoffersen, 20, e Hargin, 29 AP

5 DOMANDE A... RAIMOND PLANCKER

RESPONSABILE SLALOM

«Giuliano ha l’assetto sci di Tomba Può cominciare a vincere in serie» ● Se l’aspettava a inizio stagione un Razzoli così? «No. E vi dico di più. Venne con noi ad allenarsi in Svezia a novembre prima dello slalom di Levi dopo 3 mesi di stop per il tendine rotuleo. Era indietro, eravamo persino in dubbio se schierarlo in Coppa del Mondo. Partiva con il 29, l’abbiamo mandato in gara per non fargli perdere il gruppo». ● Poi è cresciuto... «Alla grande. Ha cominciato a spingere davvero a Zagabria, ma negli allenamenti delle vacanze di Natale era spettacolare. E non è stato fortunato, come ai Mondiali». ● Pochi come lui sanno fare velocità.

«A volte è il suo problema. Quando apre il gas va forte come pochissimi, a volte troppo, soprattutto all’entrata delle figure, dove rischia poi di sbagliare». ● Il suo assetto chi le ricorda? «Senza dubbio il suo vicino di casa, Alberto Tomba. Ora ha la sua centralità sugli sci e in comune ha pure la potenza». ● Questo Razzoli cosa può ancora migliorare? «Tecnicamente c’è. Deve soltanto credere più in se stesso, non arrovellarsi troppo dopo gli errori. Se ce la farà per lui le vittorie potranno arrivare in serie». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA Mercoledì via alle finali di Coppa Innerhofer rinuncia

TRE ANNI E TRE MESI DOPO Giuliano Razzoli, 30 anni, torna sul podio: l’ultimo in Alta Badia il 19 dicembre 2011

R«Non ho spinto

al massimo in nessuna delle due manche, volevo arrivare»

penalizzato da un grave errore nella prima tornata. Ma l’austriaco sta pensando alle classifiche e per lui era importante arrivare al traguardo. GLI ALTRI AZZURRI Comunque dopo la prima manche quella di Kranjska poteva diventare una giornata ancora più azzurra, Con Thaler, al quinto posto, Gross al sesto e Moelgg all’11°. Tutti e tre ci hanno provato, hanno sciato

con coraggio, ma nella seconda hanno sbagliato. Solo Moelgg ha raggiunto il miglior risultato stagionale, 13°, Gross, partito dolorante all’anca stirata nell’inforcata ai Mondiali, ha voluto a tutti i costi gareggiare, ma non ha potuto competere ad armi pari a questi livelli. La speranza è che recuperi per le finali. La sua splendida stagione meriterebbe un altro squillo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SLALOM MASCHILE (Kranjska Gora): 1. Kristoffersen (Nor) 1’41”26; 2. RAZZOLI a 24/100; 3. Hargin (Sve) 86/100; 4. Larsson (Sve) 1”02; 5. Khoroshilov (Rus) 1”07; 6. Hirscher (Aut) 1”13; 7. Pinturault (Fra) 1”47; 8. Foss Solevaag (Nor) 1”52; 9. Neureuther (Ger) 1”55; 10. Dopfer (Ger) 1”60; 11. Yule (Svi) 1”73; 12. LIzeroux (Fra) 1”75; 13. MOELGG 1”79; 14. Zampa (Slk) 1”97; 16. Muffat Jeandet (Fra) 2”25, 25. GROSS 3”17; 30. THALER 5”34. Non qual. II m.: Tonetti, Deville, Nani. Coppa del Mondo (33 prove): 1. Hirscher (Aut) p. 1248; 2. Jansrud (Nor) 1084; 3. Pinturault (Fra) 898; 5. paris 745. Coppa slalom (9 prove): 1. Neureuther (Ger) p. 569; 2. Hirscher (Aut); 3. Kristoffersen 427; 6. Gross 379. IL PROGRAMMA DI MERIBEL Questo il programma delle finali di Coppa del Mondo in programma a Meribel, in Francia. Mercoledì 18: discesa: uomini ore 9.30, donne 11.30. Giovedì 19: superG: uomini 9.30, donne 11.30. Venerdì 20: team event 10.30. Sabato 21: slalom donne (9/11.30) e gigante uomini (10/12.30). Domenica 22: slalom uomini (9/11.30) e gigante donne (10/12.30). INNERHOFER K.O. Christof Innerhofer rinuncia alle finali di Coppa dove si era qualificato per il superG. «Il ginocchio che ho picchiato nella combinata dei Mondiali mi fa ancora male nonostante le cure e poi non mi sto allenando da cinque settimane. Sarebbe un viaggio inutile in queste condizioni».


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Ghiaccio R Short track

Biathlon R

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I PODI ALLROUND

I PODI AZZURRI

ANNO 1998 1996 1999 2002 2011 2012 2015

ANNO

PIAZZAMENTO ARGENTO BRONZO BRONZO BRONZO BRONZO BRONZO ARGENTO

ATLETA CARTA FAGONE CARTA CARTA FONTANA FONTANA FONTANA

1979

PIAZZAMENTO

47

ATLETA

WEISS SP U

1985

PASSLER SP U

1986

ITALIA ST U

1990

ITALIA ST U

1991

ITALIA SQ U

1993

ZINGERLE IN U

1993

ITALIA ST U

1994

ITALIA SQ U

1996

3° CATTARINUSSI SP U

1996

ITALIA SQ U

1997

PALLHUBER SP U

PODI DI EUROPEI

1997

2° CATTARINUSSI SP U

1997

ITALIA ST U

ANNO 1990 2001 2002 2011 2012 2015 2015

1999

FAVRE SP U

2000

3° CATTARINUSSI SP U

2001

2° CATTARINUSSI SP U

2011

HOFER MS U

2013

ITALIA ST D

2015

2015

3

PIAZZAMENTO ATLETA ARGENTO V. KOESVELD (OLA) BRONZO RADANOVA (BUL) BRONZO RADANOVA (BUL) BRONZO FONTANA BRONZO FONTANA ARGENTO FONTANA ORO KNEGHT (OLA)

à

ITALIA ST D OBERHOFER MS D

LEGENDA SP=SPRINT; ST=STAFFETTA; SQ=GARA A SQUADRE; IN=

Arianna Fontana, 24 anni, vanta un argento e 4 bronzi olimpici IPP

Una Fontana di medaglie Sono cinque in due giorni 1Arianna chiude con i bronzi di 1000 e staffetta. Argento storico nell’allround Allround uomini L’olandese Knegt batte gli asiatici ● UOMINI. 1000: 1. Park Se Yeong (S.Cor); 2. C. Hamelin (Can); 3. Shi Jingnan (Cina); 17. DOTTI; 27. CONFORTOLA. 3000: 1. Knegt (Ola); 2. Park Se Teong (S.Cor); 3. Wu Dajing (Cina). Classifica: 1. Knegt (Ola) 63; 2. Park Se Teong (S.Cor) 63; 3. Wu Dajing (Cina) 55. Staffetta: 1. Cina; 2. Ungheria; 3. Olanda. DONNE. 1000: 1. Choi Minjeong (S.Cor); 2. Christie (Gb); 3. FONTANA; 22. VIVIANI. 3000: 1. Choi Minjeong (S.Cor); 2. Shim Suk-Hee (S.Cor); 3. Kim Alang (S.Cor); 4. FONTANA. Classifica: 1. Choi Minjeong (S.Cor) 89; 2. Fontana 68; 3. Shim Suk-Hee (S.Cor) 47; 4. Christie 45. Staffetta: 1. Sud Corea; 2. Cina; 3. Italia (Fontana, Peretti, Viviani, A. Valcepina).

Andrea Buongiovanni

C

inque medaglie mondiali in due giorni: un oro, un argento e tre bronzi. Arianna Fontana torna da Mosca con un bottino che scintilla. La 24enne di Polaggia è ai vertici da ormai una decina d’anni: lo sport azzurro, a una così, deve una lunga serie di grazie. La finanziera, al primo posto nei 1500 (storico risultato) e al terzo nei 500 di sabato, ieri ha aggiunto il terzo nei 1000 e, soprattutto, il secondo nella classifica generale. Da sommare a un’altra splendida terza piazza, quella conquistata in staffetta (specialità olimpica, così come lo sono le tre singole distanze) insieme a Elena Viviani, Lucia Peretti e Arianna Valcepina, valtellinesi come lei. In una rassegna che nell’occasione ha celebrato il 40° compleanno, l’argento allround va addirittura a

eguagliare il miglior piazzamento italiano (Fabio Carta, Vienna 1998) e il migliore di un’europea (l’olandese Joelle Van Koesveld, Amsterdam 1990). Da libro dei record. E da sommare ai bronzi di Sheffield 2011 e Shanghai 2012, a cinque podi olimpici e ad altrettanti ori continentali allround. GARE Dopo i 1000, vinti dalla sudcoreana Choi Minjeong sulla britannica Elise Christie, tutto si decide nei 3000 finali, ai quali hanno accesso solo le migliori otto di graduatoria. Arianna ha ancora un margine di 5 punti sulla stessa Choi Minjeong, 18 sulla Christie e 25 sulla cinese Fan Kexin. Il discorso medaglie è ristretto a loro. E l’allieva di Kenan Gouadec, per mettersi l’oro più ambito al collo, non può che finire davanti alla sudcoreana o sperare finisca non meglio di quarta. I primi dei 27 giri sono di controllo: Arianna sta nelle retrovie. A -10 tornate è ancora sesta. Poi l’andatura sale. L’azzurra non può più stare a guardare. E infatti: a -8 è quarta, a -5 addirittura seconda. «A quel punto – racconta – con le tre sudcoreane a far corsa su di me, ho tentato di sorpassare Fan Kexin, nell’azione l’ho toccata e ho perso decimi preziosi». Choi Minjeong, studentessa 16enne, si invola. E il titolo è suo. Arianna chiude quarta, quanto basta per conquistare un favoloso argento. «Quando sei a un soffio dall’impresa e finisse così, un po’ ti rode – ammette – ma sono felicissima. La medaglia più bella? Quella sui 1500». La prima d’oro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’arrivo di Karin Oberhofer, 29 anni: un bronzo storico GETTY IMAGES

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Oberhofer nella storia Un bronzo mai visto

Dopo due poligoni, era 19a, e adesso si ritrova a battagliare per la medaglia. Forse Domracheva, la regina di Coppa, paga l’avvio folle e resta senza gas, però la progressione dell’azzurra racconta di un’impresa memorabile: il bronzo dietro la Semerenko e la tedesca Preuss (che è ancora junior...) è la prima medaglia individuale di sempre al femminile dell’Italia nel biathlon.

1Karin terza nella mass start: primo

podio individuale femminile ai Mondiali Tra gli uomini vince in volata lo sloveno Fak ● UOMINI, 15 km mass start: 1. Fak (Slo) 36’24”9 (1); 2. Moravec (Cec) a 1”0 (1); 3. T. Boe (Nor) a 3”7 (1); 4. Bjoerndalen (Nor) a 10”2 (0); 18. DE LORENZI a 51”6 (2). Coppa: 1. M. Fourcade (Fra) 933; 2. Shipulin (Rus) 822; 3. Fak (Slo) 800. DONNE, 12.5 km mass start: 1. Valj Semerenko (Ucr) 34’32”9 (0); 2. Preuss (Ger) a 6”2 (1); 3. OBERHOFER a 12”6 (2); 4. Domracheva (Bie) a 14”7 (2); 5. Soukalova (Cec) a 26”2 (1); 27. WIERER a 3’19”2 (6). Coppa: 1. Domracheva 957; 2. Makarainen (Fin) 936; 7. WIERER 646; 9. OBERHOFER 542.

Riccardo Crivelli

L

e tigri nascono anche da noi, tra l’aria che profuma di resina di pino sopra la Valle d’Isarco. Hanno artigli affilati e nessuna paura, anche se lassù a Caerna di Velturno, un paesino di 200 abitanti, nel tempo libero si dedicano a hobby rilassanti come la pittura e il giardinaggio. Ma dall’ultimo poligono della mass start, la gara delle gare del biathlon perché è un confronto faccia a faccia dal primo all’ultimo metro, Karin Oberhofer è uscita con la furia dirompente di una belva a caccia. Di gloria e di storia. IMPRESA Sugli sci delle sette leghe, la soldatessa dell’Esercito si avventa presto sulla ceca Soukalova e soprattutto sulla bielorussa Domracheva, due califfe che pagano gli errori in piedi, laddove Karin resta immacolata sterilizzando le due pecche a terra.

TRE GIORNI Alla soglia dei trent’anni, Karin completa così una crescita graduale e costante: fin qui solida e affidabile soprattutto in staffetta, dopo la delusione del quarto posto nella sprint all’Olimpiade di Sochi ha trovato la forza di maturare ancora e quest’anno è arrivata finalmente sul podio individuale in Coppa, seconda nella sprint di Hochfilzen a dicembre. Nulla, rispetto alla fenomenale rincorsa di ieri: «Nell’ultimo giro ci ho provato, soprattutto quando mi sono resa conto che recuperavo sulla Domracheva. Dopo il quarto posto a Sochi, non avevo nessuna voglia di concedere il bis. Dietro questa medaglia c’è un grande lavoro di tutti, dal c.t. Curtaz che ci ha fatto fare un grande salto di qualità, fino agli skiman, eccezionali». E pensare che l’avvio dei Mondiali, lassù nella desolata Kontiolahti, aveva preso una china d’ombra: «Sono stati momenti difficili, i risultati non arrivavano ma i tecnici mi hanno sempre stimolata a credere in me. C’è stato il bronzo della staffetta, e adesso questo altro podio incredibile. Sono felice, il biathlon è la mia vita, ora mi sono completata come atleta. Pensa a come può cambiare la vita in tre giorni». Le 72 ore della tigre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tennis R A Indian Wells

Fognini e Bolelli fuori, l’Italia è Seppi 1Fabio crolla nel 2°

turno, Simone cede a Raonic. Sfortunato Kyrgios: grazia Dimitrov

C

lamoroso epilogo nel derby fra due protagonisti al vertice di domani nel primo Masters 1000 della stagione, sul cemento di Indian Wells (6,7 milioni di euro). Sul dritto che gli dà il break del 5-4 al terzo set, il 19enne Nick Kyrgios (n. 37 del mondo), tutto fisico e coraggio, si storce la caviglia destra, rimette in partita il 23enne Grigor

Dimitrov (n. 11) e poi perde al tie-break. Simone Bolelli ritrova Milos Raonic che, a febbraio,a Marsiglia, gli ha consentito di interrompere il tabù «top ten» dopo 35 porte in faccia. Stavolta il numero 49 del mondo nulla può contro il potente battitore montenegrino di bandiera canadese allenato dalla coppia Piatti-Ljubicic: il numero 6 Atp ottiene l’89% di punti con la prima, il 75% con la seconda. Più facile il compito di Andreas Seppi (n. 33) che, all’esordio, direttamente nel 2° turno, supera il veterano Victor Hanescu (n. 146), passato attraverso le qualificazioni. E rimane l’unico azzurro superstite, perché, nella notte di sabato italiana, Fabio Fognini (n. 22

del mondo) è andato in tilt dopo un combattuto primo set contro il mancino Adrian Mannarino (n. 38), col quale aveva già patito una brutta sconfitta agli ultimi Us Open. Il ligure ha mancato 5 set-point — 2 sul 5-4 e 3 nel tie-break, suicidandosi poi col doppio fallo sull’8-8 -, s’è eclissato fino allo 0-5 per poi recuperare tre games, senza però evitare il 6-3 decisivo. Oggi, nel 3° turno, ErraniLisicki (1-2 nei precedenti) e Pennetta-Stosur (5-0). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Donne, 3° turno: Watson (Gbr) b. A. radwanska (Pol) 6-4 6-4; Svitolina (Ucr) b. Safarova (R.Cec) 7-6 (5) 7-5; secondo turno: Bencic (Svi) b. Jovanovski (Ser) 6-2 7-6 (2); Ivanovic (Ser)

Andreas Seppi, 31 anni, numero 33 del mondo. L’anno scorso a Indian Wells l’allievo di Sartori ha perso con Wawrinka nel 3° turno AP

b. Putintseva (Kaz) 6-3 6-1; Tsurenko (Ucr) b. Petkovic (Ger) 6-3 4-6 6-4; Wozniacki (Dan) b. Jabeur (Tun) 7-6 (3) 6-4; Azarenka (Bie) b. Flipkens (Bel) 6-2 6-4: Jankovic (Ser) b. Davis (Usa) 6-7 (5) 6-0 6-4; Bouchard (Can) b. Hradecka (R.Cec) 6-2 6-2; Sharapova (Rus) b. Wickmayer (Bel) 6-1 7-5; Stosur (Aus) b. Townsend (Usa) 6-4 6-2. Uomini, 2° turno: SEPPI b. Hanescu (Rom) 6-4 6-4; Mannarino (Fra) b. FOGNINI 7-6 (8) 6-3; Raonic (Can) b. BOLELLI 6-4 6-4; Dimitrov (Bul) b. Kyrgios (Aus) 7-6 (2) 3-6 7-6 (4); Young (Usa) b. Chardy (Fra) 6-4 6-2; Dolgopolov (Ucr) b. Giraldo (Col) 6-1 7-6 (4); Anderson (S.Af) b. Del Bonis (Arg) 7-5 6-4; Monaco (Arg) b. Cilic (Cro) 6-4 6-4; Kokkinakis (Aus) b. Garcia-Lopez (Spa) 7-5 5-7 6-3; Murray (Gbr) b. Pospisil (Can) 6-1 6-3; Gulbis (Lat) b. Gimeno-Traver (Spa) 6-4 6-1; Cuevas (Uru) b. Nieminen (Fin) 4-6 7-5 6-0; Nishikori (Gia) b. Harrison (Usa) 6-4 6-4; F.Lopez (Spa) b. Roger-Vasselin (Fra) 6-7 (3) 6-4 6-4; Djokovic (Ser) b. Baghdatis (Cip) 6-1 6-3; Isner (Usa) b. Melzer (Aut) 6-3 6-4; Ferrer (Spa) b. Dodig (Cro) 4-6 6-1 7-6 (6); Tomic (Aus) b. Coric (Cro) 6-3 6-4.


48

Pallavolo R Superlega, 23a giornata

LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TABELLINI

I MIGLIORI DELLA GIORNATA PUNTI

ACE

MURI

29

5

6

453

1. W. Padura Diaz

1. Raydel Poey

1. Elia Bossi

1. Al. Atanasijevic

VERO VOLLEY MONZA

2. Milan Bencz REVIVRE MILANO

2. Raydel Poey COPRA PIACENZA

4. Maurice Torres EXPRIVIA MOLFETTA

5. Vinicius REVIVRE MILANO

COPRA PIACENZA

24 24 23 19

PERUGIA

0

MACERATA

3

2. Matey Kaziyski ENERGY T.I. TRENTO

3. Alen Sket

EXPRIVIA MOLFETTA

4 3

3. Sasha Starovic 3. Milan Bencz 3. Stefano Patriarca 3. Maurice Torres

2. Andrea Semenzato TOP VOLLEY LATINA

2. Matteo Piano PARMAREGGIO MO

2. Simone Buti SIR SAFETY PG

2. W. Padura Diaz VERO MONZA

Latina riporta a terra Modena Bravo Sottile

BEST SCORER

SIR SAFETY PG

5 5 5 5

2. Sasha Starovic TOP VOLLEY LATINA

3. Klemen Cebulj CMC RAVENNA

4. Stefano Giannotti TONAZZO PADOVA

5. Tine Urnaut TOP VOLLEY LATINA

431 337 336 334

(25-27, 21-25, 22-25) SIR SAFETY PERUGIA: Vujevic 8, Buti 7, Atanasijevic 17, Fromm 9, Barone 2, De Cecco 1; Giovi (L), Sunder, Tzioumakas, Beretta 1, Paolucci 2. N.e Maruotti, Fanuli (L). All. Grbic. LUBE MACERATA: Stankovic 10, Monopoli 1, Kurek 9, Podrascanin 10, Fei 4, Kovar 3; Henno (L), Parodi 5, Sabbi 8, Paparoni (L), Bonacic. N.e. Sitti, Shumov. All. Giuliani ARBITRI: Boris e Satanassi NOTE Spettatori 4000. Durata set: 31’, 30’, 27’; tot. 88’. Sir Safety: b.s. 19, v. 4, m. 10, s.l. 1, e. 27. Lube: b.s. 14, b.v. 5, m. 9, s.l. 2, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6 Monopoli, 5 Stankovic, 4 Atanasijevic, 3 Podrascanin, 2 Buti, 1 Kurek (an.me.)

LA CADUTA DEI GIALLI INFIAMMA IL FINALE

E

1Il 39enne sostituto di Baranowicz trascina

alla decima Modena inciampa nella prima sconfitta del ritorno. I battitori di Latina costringono i Gialli alla peggior performance in ricezione del girone (28%) e a uno stop che riapre il campionato. Con qualche preoccupazione per Lorenzetti, perché adesso vengono le tre sfide (Trento, Verona e Macerata) in cui all’andata raccolse solo tre punti. Già il crocevia di sabato in casa coi trentini promette di lasciare il segno, forse decisivo, nella corsa al primo posto. Che è tutt’altro che platonico, visto che vale la Champions League. Ancora per il prossimo anno infatti (grazie a 7 punticini di vantaggio sulla Polonia nel ranking Cev: 403-396) conserviamo tre posti. Spetteranno alle due finaliste scudetto, e poi, tolte loro, alla miglior piazzata della stagione regolare. Ed è la ragione per cui a Macerata farebbero bene a fare un mezzobusto a Monopoli. Con l’infortunio a Baranowicz il turno di ieri sembrava fatto apposta per avvicinare Verona ai marchigiani. Invece è successo il contrario: la Lube consolida il terzo posto. Che di per sé non garantisce la Champions, ma di certo, in caso di mancata finale, è l’ultimo utile per qualificarsi.

3

RAVENNA

3

MODENA

1

VERONA

0

(25-18, 25-20, 18-25, 25-21)

(25-18, 25-17, 25-15)

TOP VOLLEY LATINA: Semenzato 12, Sottile 1, Urnaut 15, Van de Voorde 12, Starovic 17, Skrimov 8; Manià (L), Rauwerdink, Pellegrino. N.e. Rossi, Davis, Ferenciac, Tailli (L). All. Blengini.

CMC RAVENNA: Cebulj 16, Ricci 4, Renan 17, Koumentakis 10, Mengozzi 7, Cavanna 1; Bari (L), Goi (L), McKibbin, Jeliazkov. N.e. Cester, Zappoli, Gabriele. All. Kantor.

PARMAREGGIO MODENA: Verhees 8, Bruninho 4, Ngapeth 17, Piano 11, Vettori 12, Kovacevic 4; Rossini (L) Petric 9, Boninfante, Casadei, Ishikawa. N.e. Sala, Donadio (L). All. Lorenzetti.

CALZEDONIA VERONA: Coscione 2, Sander 9, Anzani 6, Gasparini 5, Deroo 7, Zingel 5; Pesaresi (L), White 4, Blasi, Bellei. Ne: Gitto, Centomo, Borgogno. All. Giani

ARBITRI: Santi-Cappello. NOTE Spettatori 2500. Durata set: 24’, 29’, 28’, 30’; tot. 111’. Top Volley: b.s. 14, v. 6, m. 12, s.l. 5, e. 19. Parmareggio: b.s. 14, v. 7, m. 10, s.l. 5, e.28. Trofeo Gazzetta: 6 Sottile, 5 Semenzato, 4 Urnaut, 3 Piano, 2 Van de Voorde, 1 Starovic. (p.a.)

ARBITRI: Sampaolo e Cesare. NOTE Spettatori 1836, incasso 7810. Durata set: 25’, 26’, 24’; tot. 75’. Cmc: b.s. 8, v. 6, m. 7, s.l. 6, e. 19. Calzedonia: b.s. 8, v. 1, m. 6, s.l. 3, e. 28. Trofeo Gazzetta: 6 Cavanna, 5 Renan, 4 Cebulj, 3 Koumentakis, 2 Mengozzi, 1 Bari. (s.cam.)

La dura legge del PalaTrento su Sansepolcro

Padura Diaz trascina Monza il derby è suo

3

SANSEPOLCRO 0

Ci pensa Monopoli Perugia non passa neanche dal via

L'ANALISI di MARIO SALVINI

LATINA

TRENTO

Natale Monopoli, 39 anni, palleggia davanti all’allenatore (ed ex collega) di Perugia Nik Grbic LUBE/SPALVIERI

Macerata: «Non ci si abitua mai a emozioni così»

Antonello Menconi PERUGIA

P

ur senza riuscire a imporre una netta supremazia, Macerata ha fatto bottino pieno contro una Sir Safety che inevitabilmente ha pagato le fatiche europee delle ultime due settimane e la delusione per l’eliminazione dalla Champions. La squadra di Alberto Giuliani ha comunque tremato nel primo set, soprattutto quando si è trovata sotto sul 24-20. A dare la svolta al PalaEvangelisti ci ha pensato Podrascanin, con due ace ed un attacco di vincente, che hanno spianato la strada verso il successo non solo della frazione, ma del match stesso. Ma l’eroe di giornata è stato senza dubbio Natale Monopoli, che alle soglie dei quarant’anni (lì compirà il 28 maggio) è tornato ad essere assoluto e lucidissimo protagonista, non facendo affatto rimpiangere Baranowicz. Alla fine anche i tifosi biancorossi lo hanno osannato. «Non era facile per me giocare questa gara e nemmeno per la squadra, ma il merito di come è andata è certamente dei miei compagni, che mi hanno permesso di giocare con la massima tranquillità. Non solo in partita, ma soprattutto in settimana durante gli allenamenti sono stati fantastici, facendomi arrivare a giocare questa gara nelle condizioni migliori. Li ringrazio e voglio

dedicare a loro questa vittoria».

fine tireremo le somme».

Comunque una bella emozione… «Devo ammettere che ho provato delle sensazioni importanti. Anche alla mia età non ci si abitua mai, e quelle di stasera (ieri, ndr) sono state bellissime».

Sono tre punti utili più alla classifica o al morale? «Certamente per entrambi. Anche se non è una vittoria che sposta più di tanto il nostro modo di pensare e quindi nemmeno vogliamo guardare la classifica, anche se vincere è sempre bello. Soprattutto con una squadra del valore di Perugia».

Ora viene il bello… «Personalmente sono sereno e non so quello che mi aspetterà,

UNA VITTORIA CHE VALE TANTO PER LA CLASSIFICA: QUESTI TRE PUNTI SONO FONDAMENTALI ALBERTO GIULIANI ALLENATORE MACERATA

ma non voglio nemmeno pensarci. Il nostro spirito è quello di pensare non solo ad una partita per volta, ma addirittura ad un allenamento per volta e quindi nella nostra mente non ci sono né i playoff e nemmeno la prossima gara di Latina, ma solo la ripresa della preparazione settimanale. Andiamo avanti cercando di ottenere sempre il massimo e poi alla

Nel primo set avete temuto di non farcela? «Ovviamente vincere quel set è stato fondamentale e se l’avessimo perso poi sarebbe andata indubbiamente in maniera diversa. Per noi il successo nella frazione è arrivata quasi inaspettato e poi abbiamo trovato la spinta per continuare a giocare bene nel resto della gara». Ma è stato un set perso soprattutto da Perugia o vinto da voi? «Nella pallavolo quando capitano queste situazioni ci stanno entrambe le cose. Certamente Perugia lo aveva in pugno e se lo è lasciato sfuggire». La sconfitta in Champions di Perugia ha influito su questa gara? «Per esperienza posso confermare che quando si perdono certe gare in campo europeo poi si pagano ed occorre qualche giorno in più del solito per recuperare sia sul piano fisico ed anche psicologicamente». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cavanna ispira Ravenna vola Verona stesa

MILANO

2

MONZA

3

(25-16, 25-19, 25-19)

(20-25, 25-18, 25-19, 34-36, 11-15)

ENERGY T.I. DIATEC TRENTO: Zygadlo 4, Lanza 14, Birarelli 6, Nemec 11, Kaziyski 13, Burgsthaler 3; Colaci (L), Mazzone, Fedrizzi 1. N.e. Nelli, Giannelli, Galassi, Thei (L). All. Stoytchev.

REVIVRE MILANO: Veres 18, De Togni 1, Bencz 24, Vinicius 19, Patriarca 7, Kauliakamoa; Rizzo (L), Valsecchi 10, Mattera 1, Preti, Temponi. N.e. Bermudez, Cerbo (L). All. Maranesi.

ALTOTEVERE SANSEPOLCRO: Mazzone 5, Corvetta, Della Lunga 12, Aganits 3, Maric 13, Randazzo 6; Tosi (L), Lensi (L), Dolfo, Kaszap 1. N.e. Franceschini, Teppan, Daldello. All. Polidori.

VERO MONZA: Botto 12, Gotsev 10, Padura Diaz 29, Galliani 8, Vigil Gonzales 8, Jovovic; De Pandis (L), Botin 7, Bonetti 5, Wang 3, Tiberti 2. N.e. Bonola, Procopio (L). All. Vacondio.

ARBITRI: Tanasi e Pozzato. NOTE Spettatori 3.078, incasso 17.188. Durata set: 20’, 22’, 22’; tot. 64’. Energy T.I.: b.s. 12, v. 9, m. 9, s.l. 9, e. 18. Altotevere: b.s. 13, v. 3, m. 4., s.l. 4, e. 30. Trofeo Gazzetta: 6 Lanza, 5 Kaziyski, 4 Zygadlo, 3 Maric, 2 Nemec, 1 Colaci. (niba)

ARBITRI: Goitre e Sobrero. NOTE Spettatori 1348, incasso 2396 Durata set: 26’, 26’, 30’, 44’ 19’; tot. 145’ Revivre: b.s. 16, v. 8, m. 8, s.l. 17, e. 29. Vero: b.s. 20, v. 5, m. 10, s.l. 19, e. 35. Trofeo Gazzetta: 6 Padura Diaz, 5 Botto, 4 Bencz, 3 Tiberti, 2 Vinicius, 1 Botin (c.mus.)

INFORTUNIO

RISULTATI

Solè torna per Modena ● (ni.ba.) Qualche giorno di stop per Sebastian Solè, il centrale argentino della Energy T.I. Diatec ha subìto una frattura alla base della falange ungueale del secondo dito della mano sinistra durante la gara di Coppa Cev con il Roeselare. Ma tornerà a disposizione già sabato in vista della trasferta di Modena, contro il Parmareggio nel match fra prima e seconda in classifica. IN TURCHIA (a.a.) Nel campionato maschile l’imbattuto Halkbank Ankara di Lorenzo Bernardi (Caponeri 2° allenatore, Contrario statistico, Giolito preparatore) senza l’infortunato Osmany Juantorena (è in Italia a curarsi) ha vinto la sfida tra italiani con il Ferenbahce di Wout Wijsmans (18, 46%, 2 muri) 1-3, mentre il Galatasaray di Flavio Gulinelli espugna il terreno del Bursa 2-3. DANZICA KO — (a.a.) Il Belchatow di Fabio Storti (2°) pareggia le serie vincendo gara-2 di semifinale playoff 31 battendo a Danzica la squadra di Andrea Anastasi e Marco Falaschi. Martedì è prevista l’altra gara con il Resovia 1-0 sullo Jastrzebski Wegiel di Piazza, Miale e Michal Lasko.

TOP VOLLEY LATINA PARMAREGGIO MODENA

3 1

CMC RAVENNA CALZEDONIA VERONA

0

3

SIR SAFETY PERUGIA LUBE MACERATA

0

EXPRIVIA MOLFETTA COPRA PIACENZA

3

3 2 3

ENERGY T.I.TRENTO ALTOTEVERE SANSEPOLCRO

0 2

REVIVRE MILANO VERO MONZA Riposava: TONAZZO PADOVA

3

CLASSIFICA SQUADRE

MODENA TRENTO MACERATA VERONA PERUGIA LATINA RAVENNA MOLFETTA PIACENZA MONZA PADOVA SANSEPOLCRO MILANO

PT

G.

V.

P.

54 53 51 44 42 38 31 29 22 20 12 10 8

21 21 21 22 21 22 22 21 21 21 21 21 21

18 18 17 15 14 12 10 11 7 6 4 3 3

3 3 4 7 7 10 12 10 14 15 17 18 18

PLAYOFF

PROSSIMO TURNO DOMENICA 22 MARZO, ore 18 LATINA-MACERATA MONZA-PERUGIA MODENA-TRENTO (sabato 21/3) MOLFETTA-RAVENNA PIACENZA-PADOVA SANSEPOLCRO-MILANO Riposa:VERONA


LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE VOLLEY FEMMINILE MODENA-CONEGLIANO 3-0 (27-25 25-17 25-20) LIUJO: Piccinini 8, Folie 9, Fabris 16, Rosseaux 18, Heyrman 9, Ferretti 1,;Arcangeli (L), Rondo, Crisanti, Maruotti, Petrachi. Ne Kostic, Ikic. All. Beltrami. IMOCO: Barcellini 8, Adams 11, Glass 2, Oszoy 13, Barazza 3, Nikolova 7; De Gennaro (L), Vasilantonaki 2, Furlan, Fiorin. N.e. Katic, Boscoscuro. All. Chiappini. ARBITRI: lese e Braico. NOTE Spettatori 3500; Durata set 28’ 22’ 24’; totale 74’. Liu Jo b.s. 5, v. 2, muri 15, s.l. 2, e.p. 17; Imoco: b.s. 17, v. 3, m. 4, s.l. 5, e. 28. T. G.: 6 Rosseaux, 5 Fabris, 4 Ferretti, 3 Folie, 2 Oszoy, 1 Heyrman. (p.r.) PIACENZA – BUSTO 3-0 (25-19, 25-22, 25-16) REBECCHI NORDMECCANICA: Sorokaite 15, Leggeri 6, Van Hecke 17, Di Iulio 11, Wilson 5, Dirickx 3; Cardullo (L), Valeriano. Ne: Borgogno, Angeloni, Poggi (L), Caracuta, Kozuch. All. Gaspari UNENDO YAMAMAY: Wolosz, Havelkova 9, Pisani 2, Diouf 3, Marcon 5, Lyubushkina 9; Leonardi (L), Perry 11, Camera, Aelbrecht 1, Degradi. Ne: Rania. All. Parisi ARBITRI: La Micela e Piana NOTE Spettatori 2700, inc. 13000. Durata set: 28’, 28’, 25’; tot. 81’. Rebecchi Nordmeccanica: b.s. 9, v. 2, m. 9, 2a l. 8, e. 18. Unendo Yamamay: b.s. 9, v. 3, m. 6, 2a l. 2, e. 17. T.G. 6 Van Hecke, 5 Sorokaite, 4 Di Iulio, 3 Perry, 2 Leggeri, 1 Lyubushkina (m.mar) SCANDICCI-CASALMAGGIORE 1-3 (14-25, 27-25, 18-25, 22-25) SAVINO DEL BENE: Lipicer Samec 14, Stufi 11, Vincourova 2, Usic 5, Garzaro 5, Vanzurova 6; Ruzzini (L), Perinelli , Scacchetti, Muresan 15. N.e.: Lussan, Menghi. All.: Bellano. POMÌ CASALMAGGIORE: Tirozzi 12, Stevanovic 7, Skorupa 4, Gennari 17, Gibbemeyer 13, Bianchini 20; Sirressi (L), Ortolani 1. N.e.: Quiligotti, Klimovic, Agrifoglio. All.: Mazzanti. ARBITRI: Turtù e Valeriani. NOTE Spettatori 1200. Durata set: 20’, 30’, 24’31’: totale 105’. Savino del Bene: b.s. 8, b.v. 2. m. 12, s.l. 4, e. 26. Pomì: b.s. 10, b.v. 5, m. 16, s.l. 5, e.23. Ammonita Sirressi 2°. T. Gazzetta: 6 Bianchini, 5 Gennari, 4 Muresan, 3 Stufi, 2 Gibbemeyer, 1 Lipicer Samec. (a.p.) FORLI’ –MONTICHIARI 0-3 (19-25; 18-25; 18-25) VOLLEY 2002 FORLI’: Ventura 9, Neriotti 10, Stoltenborg 3, Guasti 7, Nazarenko 3, Koleva 9; Filipova (L), Lancellotti, Potokar 2. All. Vercesi. METALLEGHE SANITARS: Dalia 2, Brinker 11, Olivotto 11, Tomsia 17, Vindevoghel 4, Gioli 7; Carocci (L), Serena 1, Mingardi 1, Milani. All. Barbieri. ARBITRI: Frapiccini, Saltalippi. NOTE Durata set: 23’, 23’, 21’; tot: 67’. Forlì: b.s. 5, v. 6, m. 6, s.l. 3, e. 24. Montichiari: b.s. 6, v. 5, m. 10, s.l. 1, e. 18. T. Gazzetta: 6 Tomsia, 5 Olivotto, 4 Neriotti, 3 Brinker, 2 Koleva, 1 Gioli. (s. col.) URBINO-FIRENZE 1-3 (16-25, 22-25, 25-23; 26-28) ZETA SYSTEM: Santini 9 , Leggs 14, Fresco 2, Lestini 14, Walker 4, Agostinetto; Bruno (L) , Vujko 5, Giacomel Zecchin 3 Spelman 13, All. De Brandt IL BISONTE: Pietrelli 10, Mastrodicasa 8 , Petrucci 1, Negrini 10, Bertone 11, Turlea 18; Parrocchiale (L), Liliom 3, Pascucci 5,Vingaretti N.e. Poggi, Savelli All. Vannini. ARBITRI: Bellini e Puletti NOTE Spettatori 402 circa. Incasso 864. Durata set: 23’, 27’,26’, 32 tot. 108’. Zeta System Urbino: battute sbagliate 13, , muri , 2ª linea 9, errori 15 Il Bisonte San Casciano b.s. 2 b.v. 6 muri 6 2ª linea 12, e. 18 Trofeo Gazzetta: 6 Negrini 5 Santini, 4 Turlea, 3 Pietrelli, 2 Spelman, 1 Lestini (m.n.f.) Novara ha conquistato il primo posto in regular season con anticipo. CLASSIFICA Novara 52; Modena 45; Casalmaggiore 44; Piacenza, Conegliano 35; Busto 34; Bergamo, Montichiari 31; Firenze 23; Scandicci 21; Forlì 5; Urbino 4. PROSSIMO TURNO Sabato 21: Casalmaggiore-Piacenza. Domenica 22: Conegliano-Novara; Forlì-Bergamo; Busto-Modena; Montichiari-Urbino; ScandicciFirenze.

1CANOA: TRICOLORI MARATONA A Torino, ai tricolori di canoa maratona, nel K2

uomini Balsamo-Moroni vincono su Bazzani-Graziani. Nel C2 vince Daher-Calvi. Nel K2 donne titolo alle sorelle Cicali, Stefania e Susanna.

SCHERMA

La Di Francisca torna alla vittoria dopo tre anni 1La fiorettista trionfa a Cuba in coppa del Mondo, non accadeva dal giugno 2012

F

ino all’ultimo Elisa Di Francisca è stata in dubbio se partire o no per Cuba, per via dell’infortunio alla caviglia sinistra che le aveva fatto saltare la tappa algerina. Adesso che ha trionfato quasi tre anni dopo in Coppa del Mondo, la biolimpionica del fioretto a Londra, non si è pentita di aver optato per il sì al viaggio a L’Avana. «Sono felice per questa vittoria e per aver vinto in un’isola che mi piace per il sole, l’ambiente e le persone. Le emozioni forti stanno tornando, so bene che ad ogni torneo sarà sempre più difficile spuntarla visto che per i giochi conterà solo arrivare tra le prime 2 del ranking e con le compagne italiane sarà una lunga battaglia» afferma raggiante la trentaduenne jesina dopo la finale dominata contro la russa Deriglazova 15-5. DA LONDRA L’ultimo successo di Elisa risaliva a pri-

ma del doppio trionfo olimpico, il 6 giugno 2012, quando conquistò il successo a San Pietroburgo. DOMINIO A livello individuale, Elisa aveva vinto oltre ai Giochi soltanto agli Europei di Zagabria 2013 e Strasburgo 2014 con il dominio iridato di Arianna Errigo, assente a Cuba con l’altra infortunata Martina Batini. Una prova straordinaria per la marchigiana che nel torneo ha concesso solo 8 stoccate. Elisa ha iniziato la sua giornata superando 15-1 la giapponese Maki Ito, poi le compagne Valentina De Costanzo, superata per 15-7 e Carolina Erba in un assalto vinto con lo stesso punteggio. Ai quarti è poi giunta la vittoria contro la russa Aida Shanaeva 15-8, quindi l’assalto di semifinale contro la sud coreana Hee Sook Jeon, vinto 15-6. E’ rimasta ai piedi del podio invece Valentina Vezzali. La pluricampionessa italiana ha chiuso al 5° posto dopo essere stata sconfitta ai quarti dalla francese Ysaora Thibus col 15-9. r.r. Risultati. Fioretto donne. Finale: Di Francisca b. Deriglazova (Rus) 15-5; semifinali: Di Francisca b. Jeon (S.Cor) 15-6; Deriglazova b. Thibus (Fra) 15-10. Quarti: Di Francisca b. Shanaeva (Rus) 15-8, Kiefer (Usa) b. Jeon (S.Cor) 15-14, Deriglazova (Rus) b. Prescod (Usa) 14-13, Thibus (Fra) b. Vezzali 15-9; ottavi: Di Francisca b. Erba 15-7, Jeon b. Cipriani 12-9,Vezzali b. Zagidullina (Rus) 15-10; sedicesimi: Di Francisca b. De Costanzo 15-7, Erba b. Golubytskyi (Ger) 15-8, Jeon (S.Cor) b. Volpi 15-7, Cipriani b. Rashidova (Rus) 14-13, Kiefer (Usa) b. Teo 15-14, Vezzali b. Varga (Hun) 13-1.

Elisa di Francisca, 32 anni BIZZI

ATLETICA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IPPICA

Il cross tricolore a Fiuggi lancia Lalli Test a Roma e maratona a Rotterdam Titolo donne alla triathleta Dossena

A Santiago d’Ete e Re Italiano i GP di Padova

Andrea Lalli, 28 anni è stato campione europeo di cross COLOMBO

● La pista piccola di Padova non fa sconti a chi deve girare all’esterno e così chi è andato al comando non ha lasciato scampo agli avversari. Prima è stata la volta di uno scatenato Santiago d’Ete (da Daguet Rapide) che ha dominato il Città di Padova al record della corsa di 1.11.5: Saikala nella sua scia non è riuscita a tenere il ritmo ed è finita 4ª, battuta da Sharon Gar e Superbo Capar. Stesso schema nel Padovanelle: Re Italiano Ur al comando a ritmo proibitivo, Radiofreccia Fi all’esterno presto in crisi e Royal Blessed buon secondo. 4ª corsa - GP Città di Padova - m 1640: 1 Santiago d’Ete (R. Andreghetti) 1.11.5; 2 Sharon Gar; 3 Superbo Capar; 4 Saikala; Tot.: 2,80; 2,05, 2,67 (12,18) Trio: 287,09. 7ª corsa - GP Padovanelle - m 1640: 1 Re Italiano Ur (E. Bellei) 1.12.4; 2 Royal Blessed; 3 Per Amore Gual; 4 Orleans Om; Tot.: 3,09; 2,00, 5,67, 9,50 (52,42) Trio: 1.051,70 ● SAN SIRO VIA Partita la stagione del galoppo di San Siro (quasi 5mila in tribuna) e vittoria di Morrocoy (F. Bossa) su Screaming Eagle nel Pr. d’Apertura (hand.-m 1600).

● Andrea Lalli domina a Fiuggi (Fr) il cross tricolore e conquista il titolo, trascinando le Fiamme Gialle al successo di società, scudetto che in campo femminile va all’Esercito. Per le ragazze è l’ottavo titolo consecutivo. Le due squadre rappresenteranno l’Italia il prossimo anno nelle Coppa Campioni di club. Individualmente tra le donne ad imporsi è la triathleta Dossena, una conferma, considerando che già l’anno passato la bresciana si era classificata seconda. Soddisfatto alla fine l’azzurro delle Fiamme Gialle: «Il cross mi è sempre piaciuto, riesco ad esprimermi al meglio. Stavo bene ma non sapevo fino a che punto perché sto lavorando per la maratona di Rotterdam. Domenica a Roma farò un test fra i 25 e 30 km, per capire anche la situazione». Nella classifica

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totale gli uomini della Trieste Atletica e le donne dell’Atletica Brescia 1950 (già vincitrici nel 2014) si aggiudicano la combinata ed il titolo di club campioni italiani di corsa campestre. Nella junior maschile conferma dei campioni uscenti de La Fratellanza 1874 Modena con 14 punti. Ancora Atletica Brescia 1950, prima nella femminile con 10 punti. Per finire negli Allievi successo dell’Atl. Lecco-Colombo Costruzioni con 67 punti. Scudetto Allieve infine alle ragazze dell’Atl. Bergamo 1959 Creberg. Giorgio Lo Giudice UOMINI: 1. Andrea Lalli (FFGG) 29’55”, 2. Irabaruta, 3. Chatbi, 4, Ndiema, 5. El Otmani, 6. Koech. Junior: 1. Crippa. Allievi: Mfamara. DONNE: 1. Jepkurgat, (Rcs Roma Sud) 27’21”, 2. Mukasakindi, 3. Dossena, 4. Dal Ri, 5. Wessteiner, 6. Maraoui. Junior: 1. Reina. Allieve: 1. Zenoni.

ATLETICA MARCIA: SUZUKI MONDIALE NELLA 20 KM (si.g.) E’ durato solo una settimana il primato mondiale di Diniz nei 20 km di marcia su strada. A Nomi (Giap), città in cui vive, il 27enne Yusuke Suzuki ha vinto il suo 3° titolo asiatico con il nuovo record di 1h16’36” (38’05” ai 10 km), 26” meglio del francese. Classifica: 2. Kim Hyun Sub (Cor. S.) 1h19’13: 3. B. Singh (India) 1h22’58”. ● SUPER BROMELL (si.g.) Ben 7 mpm ‘15 nei campionati Ncaa indoor di Fayetteville (Usa): su tutti il 20”19 del 19enne Trayvon Bromell nei 200, dopo 20”23 in batteria, tempo che lo porta al 3° posto nelle liste mondiali all time. In batteria è caduto, dopo 32 anni, il primato mondiale jr dei 60 hs donne ad opera di Dior Hall (8”01). Uomini. 60: Baker 6”52. 200. I: Bromell 20”19 (mpm ‘15). II: De Grasse (Can) 20”26 (r.n.). 400: Norwood 45”31; Taplin (Gren) 45”55. 800: E. Koech (Ken) 1’46”05. Batt: 8. LAHBI 1’51”91. 60 hs: McLeod (Giam) 7”45 (mpm ‘15=). Asta: Barber (Can) 5.91 (r.n.). Lungo: Dendy 8.28; Lawson 8.27. Triplo: Dendy 17.37 (mpm ‘15). Peso: Zunic (Cro) 21.11 (r.n.). 4x400: Texas A&M 3’02”86 (mpm ‘15). Donne. 60: Burchell (Giam) 7”12. 200: Jefferson 22”63. Batt: Prandini 22”55 (mpm ‘15). 400: Okolo 51”12 (mpm ‘15). 60 hs: K. Harrison 7”87. 4x400: Texas 3’28”48 (mpm ‘15). ● MARATONA DI BARCELLONA (pe. m.) Il keniano Cheruyot e l’etiope Kassahero hanno vinto la maratona di Barcellona. Uomini: 1. Cheruyot (Ken) 2h08’16”; 2. Tolesa (Eti) 2h09’41”. Donne 1. Kassahero (Eti) 2h28’20”; 2. Dire (Eti) 2h29’10”.

BOXE WSB, ITALIA OK CONTRO GLI STATI UNITI (r.g.) Rotondo 5-0 dell’Italia Thunder sugli Usa nella seconda di ritorno delle Wsb a Roseto degli Abruzzi (Te), che consolida il quarto posto nel girone. Positivo rientro del massimo Fabio Turchi, fermo da due mesi. Prosegue la striscia vincente degli irlandesi e del capitano Mangiacapre. Kg 49: Barnes (Irl) b. Melik (Usa); 56: Conlan (Irl) b. Martinez; 64: Mangiacapre b. Pettis; 75: Cavallaro b. Campbell; 91: Turchi b. Temple. Situazione. Girone A. MaroccoMessico 2-3; Cuba-Algeria 5-0; G.B.Ucraina 1-4; Russia-Cina 5-0. Classifica: Cuba 27; Russia 21; Ucraina 17; Messico 16; Marocco 10; G.B. 9; Cina 8; Algeria 3. Girone B. Italia-Usa 5-0; Azerbajan-Venezuela 5-0; Kazakistan-Polonia 5-0; PortoricoArgentina. Classifica: Kazakistan 27; Azerbajan 20; USA 19; Italia 16;, Portorico 14; Venezuela 11; Polonia 10; Argentina 1. ● FIORDIGIGLIO (r.g.) A Siena il superwelter Orlando Fiordigiglio (21) batte Szabo (Ung. 14-9) sui sei round, ultimo test prima di battersi col francese Cedric Vitu (41-2) per il vacante Europeo. Altri match. Medi: Traversi (4) b. Voros (Ung, 7-19-2) kot 2. Gallo: c. Genovese (1-7) b. Marceddu (7-3)

EQUITAZIONE SUPER TRUPPA VITTORIA A VIDAUBAN A Vidauban (Francia) prestigiosa vittoria di Valentina Truppa. In sella a Fixdesign Chablis l’amazzone azzurra si è aggiudicata il Grand Prix Freestyle della tappa francese del World Dressage Masters con una percentuale del 74,925%. Battuto il tedesco Thomas Wagner (Amoricello) che ha avuto la stessa percentuale ma con la peggior prestazione artistica. Terza l’altra tedesca Bernardette Brune (Spirit of the age-73,575%).

FOOTBALL ●

IFL (m.l.) IFL 2015 (I Divisione). Week 2. Il derby di Roma va ai Marines Lazio. Risultati: Seamen Milano-Lions Bergamo 34-0; Giaguari TorinoPanthers Parma 14-28; Giants BolzanoRhinos Milano 36-27; Dolphins AnconaAquile Ferrara 41-7; Marines LazioGrizzlies Roma 34-12; Warriors Bologna-Briganti Napoli 24-6. Classifiche. Nord: Parma, Bolzano 1000 (2-0); Seamen Milano, Rhinos Milano 500 (1-1); Bergamo, Torino 0 (0-2). Sud: Lazio, Ancona, Bologna 1000 (2-0); Ferrara, Roma, Napoli 0 (0-2).

GINNASTICA La vittoria di Santiago PERRUCCI

SERIE A ARTISTICA BRIXIA PROTAGONISTA

Al MandelaForum di Firenze la terza tappa di serie A di ginnastica artistica, importante momento di verifica sulla strada degli Europei di Montpellier di metà aprile. Tra le donne si conferma la Brixia Brescia (166.450), grazie agli expoloit di Erika Fasana al volteggio (14.800) e alle parallele (14.450) e a una Vanessa Ferrari in recupero dalla mononucleosi ma ottima alla trave con il personale di 14.250. Bene anche la GAL (161.500) trainata sul secondo gradino da Carlotta Ferlito (55.900) ed Elisa Meneghini (54.700). Terzo posto per l’Artistica 81’ Trieste (159.250). Nella gara maschile la Ginnastica Pro Carate vince con 167 punti davanti a Ginnastica Meda ( 166.500) e Virtus Pasqualetti (164.250) orfana di Paolo Principi fermo per infortunio.

GOLF MOLINARI 15° A PRETORIA Il sudafricano George Coetzee ha vinto con 266 colpi (67 66 69 65, -14) lo Tshwane Open (European Tour)al Pretoria CC (par 70), a Waterkloof, dove Edoardo Molinari si è classificato 15° con 275 (66 66 71 72, -5) e Marco Crespi 63° con 285 (67 70 74 74, +5). Insieme a Molinari anche il Darren Clarke, capitano della squadra europea nella prossima Ryder Cup (2016).

HOCKEY GHIACCIO PLAYOFF SERIE A MILANO-ASIAGO SUB JUDICE (m.l.) All’Odegar sabato gara-3 della semifinale scudetto tra Asiago e Milano si era chiusa a favore degli Stellati padroni di casa 3-2 avanti 3-0 nella serie e quindi a un passo dalla finale. Ma l’incontro è sub judice e per il ricorso del Milano a seguito di un presunto errore tecnico di arbitri e cronometristi all’ 8’ del terzo periodo quando il risultato era già sul 3-2. Gara-4 domani all’Agorà milanese. ● EBEL (m.l.) Il Bolzano avanti 4-1 perde 5-4 a Linz in gara-5 (su 7) dei quarti di finale. Il crollo nel terzo periodo. Adesso il team austriaco conduce 3-2 la serie con due match point a disposizione. Ieri Linz-Bolzano 5-4 (0-3, 1-1. 4-0). Reti del Bolzano: p.t. 5’22” Zisser, 8’20” Nesbitt, 17’08” Keller (3-0); s.t. 10’33” s.n. Nesbitt (41). Serie 3-2.

IPPICA ●

OGGI QUINTÉ A TARANTO Al Paolo Vi (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Syrma (16), Sansicario (5), Special Pride (13), Seven Eleven Pink (10), Stella del Nord (14) e Seven (9). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Follonica (15.05), Palermo (14.40). Galoppo: Varese (15).

NUOTO ●

CINQUINA VAN ROUWENDAAL (al.f.) L’olandese Sharon Van Rouwendaal, allieva di Lucas, vince 50-200 sl (26”53, 2’01”16), 50-200 dorso (29”31-2’12”43), 200 farfalla (2’15”10) a Sarcelles (Fra). ● SCOZZOLI E PEATY (al.f.) A Edimburgo (Gb), Fabio Scozzoli nuota i 50 rana in 28”38 dopo aver toccato in 27”75 nelle batterie; vince Peaty in 27”47 (b. 27”11).

SPORT INVERNALI FONDO: BJOERGEN TRIONFA NELLA 30 DI HOLMENKOLLEN Marit Bjoergen conquista per la quinta volta (prima donna a riuscirci) la 30 km di Holmenkollen (ieri a skating) di fondo e fa l’en plein della Coppa del Mondo assoluta, distance e sprint. La norvegese e’ la prima donna a riuscrci per due volte. Risulati. 30 km tc donne: 1. Bjoergen (Nor) 1h14’10”5; 2. Johaug (Nor) a 11”6, 3. Jacobsen (Nor) a 44”5. CdM (finale): 1. Bjoergeb 2172 (distance 962), 2. Johaug 1388 (857), 3. Weng (Nor) 1332 (692); 54. Debertolis 108. SNOWBOARDCROSS: MOIOLI QUINTA A Veysonnaz (Svi), nel secondo snowboardcross di Coppa, Michela Moioli chiude quinta e dopo la vittoria di sabato è terza in classifica generale, dietro a Moenne Loccoz (Fra) e Maltais (Can). Decisiva la gara di sabato prossimo a La Molina (Spa). Donne: 1. Maltais (Can); 2. Moenne Loccoz (Fra); 3. Trespeuch (Fra); 4. Gerber (Svi); 5. MOIOLI; 12. BRUTTO. Uomini: 1. Pullin (Aus); 2. Eguibar (Spa); 3. Hill (Can); 9. VISINTIN; 12. SOMMARIVA; 16. LEONI; 22. PERATHONER; 28. GODINO; 30. CORDI; 37. MATTEOTTI.


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LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

non ne sapeva niente. Ieri, ospite della trasmissione televisiva di Lucia Annunziata, Landini ha detto che invece sapeva e che, fino ad ora, non si sono sentite obiezioni. Quelli che se ne intendono dicono che Landini punta alla segreteria, dove si insedierebbe alla scadenza del mandato della Camusso (2018) o magari anche prima. Far politica da fuori, far politica senza farsi eleggere. Può essere un’astuzia, anche per non andare mai alla verifica numerica o percentuale dei consensi effettivi.

IL FATTO DEL GIORNO LA NUOVA INIZIATIVA

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Maurizio Landini, 53 anni, leader della Fiom dal 1°giugno 2010. Ha iniziato a lavorare a 17 anni come saldatore

Il sindacalista Landini ha creato un movimento o solo un altro partito? 1Leader della Fiom, pensa a una “coalizione sociale” anti-Renzi Ma nella sinistra c’è tanta concorrenza e troppa confusione

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Qual è l’interpretazione autentica dell’espressione «coalizione sociale» o forse «Coalizione sociale» (con la maiuscola) messa in circolo da Maurizio Landini, leader della Fiom, l’altro giorno? Ecco quello che si chiedono militanti, intellettuali e giornalisti che tentano di capire.

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L’altra sera, nella trasmissione di Fabio Fazio su RaiTre, Gramellini ha letto le definizioni di wikipedia

e stabilito che «coalizione sociale» = partito. Landini dice di no e credo che abbia ragione. L’idea è quella di aggregare tutti quelli che sono già organizzati in qualche modo nella società e che non sono d’accordo con le cose che Matteo Renzi fa e con quelle che vuole fare. Questo insieme di realtà, sapendo già che non potrà influire sugli apparati perché degli apparati Renzi o si è già impossessato o avrà buon gioco a impossessarsi presto, intende agire da fuori. Nelle piazze o con strumenti extra-parlamentari, come il referendum. È già stata annun-

ciata l’intenzione di indire un referendum per l’abolizione del Jobs Act, cioè la riforma del lavoro appena varata dal governo. La Cgil s’è molto irritata perché andare in piazza sotto le insegne di “Coalizione sociale”, così come vuol fare Landini con la sua nuova alleanza o aggregazione di sigle, non sarà come andare in piazza sotto le insegne della Cgil. A sinistra c’è concorrenza. E del resto: a sinistra c’è sempre stata concorrenza.

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Landini ha pochi consensi? Landini è il segretario dei metalmeccanici Cgil. Ha perso la battaglia contro Marchionne alla Fiat. Ha indetto uno sciopero a Pomigliano d’Arco e gli sono andati dietro in cinque (cinque di numero). Ha indetto uno sciopero a Melfi e hanno aderito il 2,8% dei lavoratori. L’idea del referendum abrogativo del Jobs Act, del resto, Susanna Camusso l’aveva lanciata prima di Landini e Landini, insinuandola nei discorsi di questi giorni, gliela sta praticamente scippando da sotto il naso. Il fatto è che nel mondo sono seducenti i movimenti alla Syriza o alla Podemos (il movimento di sinistra nato in Spagna sulla scia degli indignados) e nella nostra sinistra c’è molta voglia di andar dietro agli Tsipras e ai Varoufakis. In Italia esiste pure un’infelicità provocata dall’attivismo del segretario-premier del Pd e anche di questa infelicità si vorrebbero raccogliere i frutti: smania Landini, ma si agita anche la Boldrini, e abbiamo Civati, e abbiamo Fassina e ab-

LA CHIAVE

Gli esempi a cui ispirarsi in Europa non mancano, dai greci di Syriza agli spagnoli di Podemos È evidente la frattura con la Cgil della Camusso In ballo, forse, c’è anche la sfida per la segreteria

La Camusso, la segretaria della Cgil a cui la Fiom (in teoria) fa capo, dice che

biamo Bersani, e abbiamo Vendola e di sicuro mi sto dimenticando qualcuno perché comunque in quel vasto mondo girano ancora i Marco Rizzo, gli Oliviero Diliberto, gli Angelo Bonelli, ogni tanto rispunta persino Luca Casarini (quello dei movimenti no global). Landini ha tirato dentro Gino Strada, per non parlare di Antonia Ingroia che prese il 2% e a quanto pare crede nel fatto che il movimento di Landini potrebbe dargli una seconda occasione. Per non parlare di Venezia, dove l’ex magistrato, oggi senatore, Felice Casson, appoggiato dall’ala civatiana, Rifondazione e Sel, ha vinto le primarie e avrà la candidatura democratica a sindaco (battuti i renziani Pellicani e Molina).

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Ma tutti questi non potrebbero mettersi insieme, senza dividersi, e andare all’attacco dell’odiato Renzi? E chi comanderebbe questa simpatica armata rossa? Perché è purtroppo necessario rassegnarsi al fatto che a sinistra, da un certo momento in poi, è stata sempre una questione di leadership, e sia pure di leadership mascherata. Per tutti questi anni, i capi (o cavalli di razza) della sinistra si sono battuti obbedendo alla filosofia: non importa che non possa vincere io, ma di sicuro non permetterò che vinca tu. L’antiberlusconismo generalizzato ha in parte nascosto questo vizio di fondo. Il renzismo lo ha reso visibile: chi impugnerà la bandiera contro il segretario dei democratici in nome della lotta antifascista? Questo è il problema.

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Quando l’altro giorno Landini ha lanciato il suo movimento, chi ha partecipato ai lavori? Soltanto i più fidati dei suoi sostenitori. Quelli di Sel sono stati fatti uscire dalla sala di corso Italia (la sede della Cgil a Roma), idem quelli del M5S. Non parliamo dei giornalisti, lasciati sotto la pioggia, ammessi nell’androne solo per pietà e accompagnati dalle guardie Fiom anche al cesso. Un modo singolare di fare coalizione sociale e aprirsi alla coesione sociale.

ERA AI DOMICILIARI

Suicida giudice calabrese: aveva rapporti con le cosche

Giancarlo Giusti aveva 48 anni ANSA

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ell’ultima intervista aveva continuato a dirsi innocente: «Sono stato leggero. Mi pento di aver infangato la toga, ma non sono un corrotto». Ieri, poi, l’ex gip del Tribunale di Palmi, Giancarlo Giusti, 48 anni, ha deciso di farla finita e si è impiccato nella sua abitazione di Montepaone, nel Catanzarese. In quella casa era ai domiciliari dopo essere stato arrestato due volte nel 2012 e nel 2014 su richiesta della Dda di Milano prima e dei giudici di Catanzaro dopo. E in carcere, a Opera vicino Milano, aveva già provato a togliersi la vita senza successo. Sospeso e infine allontanato dalla magistratura, era stato condannato e destinato agli arresti domiciliari, rifugiandosi nel piccolo centro dove viveva una sorella. Le accuse erano state pesanti: aver favorito Lampada e, successivamente, aver ricevuto 120 mila euro per consentire la scarcerazione di tre elementi di spicco di un’altra cosca, quella dei Bellocco. La botta definitiva era arrivata con la conferma in Cassazione di una condanna a 4 anni. NEGAVA Giusti continuava a negare, spiegando di aver frequentato Lampada ignorando che fosse un boss: «C’era un rapporto affettivo amicale, gli volevo bene (...) Ho sbagliato ad accettare che mi pagasse donne e cena ma non gli ho concesso nulla in cambio». Neppure una parola, però, su quella seconda accusa giunta in seguito: aver fatto scarcerare in cambio di soldi altri ‘ndranghetisti. m.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTIZIE TASCABILI L’ASSALITORE IL 9 GENNAIO FECE 4 VITTIME

L’esterno del market Hyper Cacher che ha riaperto a Parigi ANSA

Parigi, 2 mesi dopo la strage riaperto il market kosher ● Il 9 gennaio scorso Amedy Coulibaly, detto “Doly”, fa irruzione sparando con due kalashnikov nel supermercato di prodotti kosher Hyper Cacher di Parigi. In quelle ore la capitale francese è sconvolta dall’assalto a «Charlie Hebdo», avvenuto il 7 gennaio. Coulibaly uccide 4 persone, prende alcuni ostaggi e viene poi ucciso dalla polizia. Ieri il supermarket ha riaperto i battenti, interamente rinnovato e una lunga fila di clienti si è formata davanti alle casse fin dal mattino. Il personale è cambiato: i precedenti commessi e cassieri sono ancora in gran parte sotto shock. «Con questa riapertura vogliamo sottolineare che la vita sarà sempre più forte della barbarie», ha spiegato Laurent Mimoun, dirigente del gruppo Hyper Cacher.

IL SENATORE CIVATIANO

IL PROCURATORE CAPO DI MILANO: «INDAGINE GIUSTA»

Primarie a Venezia Vince Casson Buona l’affluenza

Bruti Liberati in difesa della Boccassini «Attacchi vergognosi sul caso Ruby»

● Il senatore civatiano Felice Casson ha vinto ieri le primarie del centrosinistra a Venezia e sarà il candidato sindaco: percentuali oltre il 50%, battuti gli altri due candidati, anche loro di area Pd ma vicini a Renzi, Jacopo Molina e Nicola Pellicani. Buona l’affluenza: circa 13 mila i voti, in linea con le primarie del 2010.

I pm Boccassini e Bruti Liberati

L’ANNUNCIO DI KERRY

CHIESTO L’IMPEACHMENT

● Ilda Boccassini è stata «attaccata spesso in modo vergognoso» per il caso Ruby, «dimenticando che a lei e ai suoi collaboratori della dda di Milano si devono in questi anni le più importanti indagini sulla ‘ndrangheta che siano state fatte a livello nazionale». Dopo qualche giorno di silenzio, il procuratore della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati, è sceso in campo per difendere l’aggiunto che 4 anni fa ha coordinato l’inchiesta sulle feste di Arcore. Inchiesta per cui Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni in primo grado, mentre in secondo e in terzo è stato assolto. Mercoledì scorso, all’indomani del verdetto definitivo, la Boccassini è stata ancora bersagliata da critiche del centrodestra per aver «dato vita a un processo sul nulla». «Indagine doverosa», ha replicato Bruti Liberati dicendo che il costo è stato solo di 66 mila euro.

FERITO ALL’OCCHIO

Svolta americana Proteste in Brasile «Bisogna negoziare Un milione in piazza con Assad in Siria» contro la Rousseff ● «Dobbiamo parlare con Assad» per una soluzione politica in Siria. Parole del segretario di Stato Usa John Kerry che segnano la svolta: per la prima volta l’America non definisce il regime di Damasco come «illegittimo» e ammette la necessità di «negoziare» per combattere l’Isis. In un’intervista alla Cbs, ha detto che si sta già lavorando in questa direzione.

● Prova di forza delle opposizioni in Brasile che hanno portato ieri in piazza più di un milione di persone in quasi 50 città per protestare pacificamente contro il governo di sinistra, la corruzione e per chiedere l’impeachment della presidente Dilma Rousseff. Una galassia con ideologie differenti ma unita nella lotta dopo l’ultimo scandalo di tangenti ver-

Insulti e pugni a un ragazzo gay sul bus a Torino Proteste anti-Dilma a Brasilia AP sate dal monopolista petrolifero pubblico Petrobras a politici (sotto inchiesta in 54, tra governo e opposizione). La marcia più imponente a San Paolo, feudo del centrodestra sconfitto alle presidenziali dello scorso ottobre.

● Un omosessuale di 21 anni venerdì notte è stato aggredito su un bus a Torino, mentre tornava a casa assieme ad un amico dopo una serata passata in discoteca. Alcuni ragazzi hanno iniziato a insultarli, quindi uno dei giovani ha colpito il 21enne con un pugno in faccia, ferendolo all’occhio. Il ragazzo ha denunciato l’aggressione alla polizia.


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LUNEDĂŒ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Kamikaze in due chiese Ăˆ strage in Pakistan

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BOICOTTAGGIO SOCIAL

Elton John attacca Dolce & Gabbana Lite sui figli dei gay

1Talebani in azione: uccisi in 15 Il Papa: ÂŤCristiani perseguitatiÂť

RDopo l’attentato,

Filippo Conticello @filippocont

nel Punjab violenze in strada. Due sospettati bruciati vivi dalla folla

Q

uelli di Jamat-ul-Ahrar, integralisti intrecciati ai talebani, fanno ormai concorrenza all’Isis: hanno rivendicato l’ennesima strage di cristiani, nuovo sangue sparso sul Pakistan. I kamikaze hanno colpito due chiese a Lahore, capitale del Punjab e grande centro universitario e culturale: uccisi 15 fedeli che assistevano alle messa, ferite altre 78 persone e 30 sono gravissime. Tutto a pochi minuti e metri di distanza: colpite la chiesa cattolica St John’s Chur-

ch e la cristiana Christ Church. Poteva andare peggio perchÊ gli attentatori sono stati prima bloccati dagli agenti e c’erano 350-400 persone in zona. NEL MIRINO Ancora una volta ecco esibita al mondo la durissima vita delle minoranze religiose perseguitate in Pakistan e

Le proteste dei cristiani a Lahore dopo gli attacchi talebani di ieri AP

Domenico Dolce e Stefano Gabbana; Elton John e David Furnish

la minaccia dell’estremismo islamico che vorrebbe portare la Sharia anche da quelle parti. Stavolta, però, gli attentati hanno avuto un’ulteriore coda violenta: dopo il panico ed il fuggi fuggi, una folla di manifestanti inferociti ha preso possesso delle strade di Lahore, sottraendo agli agenti due sospetti terroristi. Hanno fatto una brutta fine: torturati in strada, bruciati vivi tra i flash. E migliaia di persone, esasperate e armate di mazze, hanno danneggiato le vetrine dei negozi e le auto in sosta, assaltando anche una stazione della metro. Altro gesto insolito per una comunitĂ piuttosto pacifica, ma la comunitĂ cristia-

E

na, per lo piĂš povera ed emarginata, ha visto crescere l’ostilitĂ tra attentati e accuse di blasfemie. Lo ha ribadito anche Francesco, addolorato durante l’Angelus: ÂŤPrego il signore perchĂŠ questa persecuzione contro i cristiani, che il mondo cerca di nascondere, finiscaÂť, ha detto il Papa. Intanto, le autoritĂ hanno deciso tre giorni di lutto e il premier Nawaz Sharif, originario proprio del Punjab, ha parlato di un attacco ÂŤa tutto lo StatoÂť. Eppure moltissimi cristiani pachistani lo accusano di fare poco per proteggerli: vedono un governo veloce soltanto a fare le condoglianze. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

cco la frase che ha fatto scatenare il putiferio: ÂŤNon mi convincono i figli della chimica, i bambini sintetici, uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. L’ha detta Domenico Dolce in un’intervista, riferendosi ai figli in provetta. Una frase che non è proprio andata giĂš a Elton John, che dai suoi account social ha lanciato una campagna di boicottaggio contro il marchio Dolce & Gabbana cui hanno aderito artisti come Ricky Martin e Courtney Love e pure la ex tennista Martina Navratilova. ÂŤCome vi permettete di dire che i miei meravigliosi fi-

gli sono sintetici?Âť, ha scritto il cantante, che ha due figli ottenuti con la fecondazione in vitro con il marito David Furnish, intimando a Dolce e Gabbana di ÂŤvergognarsiÂť: ÂŤIl vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di modaÂť. Sul profilo Instagram di Elton John è comparso il commento “Fascist!â€?, firmato da quello che sembrava Stefano Gabbana, subito cancellato. Dalla Thailandia, dove sono in vacanza, i due stilisti hanno smorzato la polemica: ÂŤSono siciliano — spiega Dolce — e sono cresciuto con un modello di famiglia tradizionale(....) Ho parlato per me, senza giudicare le decisioni altruiÂť.

A UN ANNO DALLA CRISI

Putin: In Crimea ero pronto all’atomica 1Il leader russo in un’intervista alla tv di Stato Il rischio c’era se gli Usa fossero intervenuti Intanto continua il mistero sulla sua assenza

ÂŤE

ravamo preparati al peggioÂť. Ovvero, usare le armi atomiche in Crimea. Parola del leader russo Vladimir Putin in un’intervista che la tv Russia 1 ha trasmesso ieri ma che è stata registrata nei giorni scorsi. A un anno di distanza dal referendum con cui la penisola sul Mar Nero decise l’annessione alla Russia, Putin spiega: ÂŤDissi francamente ai miei colleghi occiden-

Vladimir Putin, 62 anni ANSA

tali che la Crimea è nostro storico territorioÂť. E, nella tensione di quei giorni, il Cremlino non avrebbe escluso una escalation nucleare se gli Stati Uniti ed i loro alleati fossero intervenuti. Ma Putin si “limitòâ€? a inviare militari senza simboli sulle divise, che occuparono siti strategici. Il presidente ha anche parlato della crisi in Ucraina, accusando Washington di aver addestrato i nazionalisti: sono gli Usa, per il presidente, ÂŤi “burattinaiâ€? del golpe a Kiev che portò lo scorso anno alla destituzione di IanukovichÂť. FEBBRE O GOLPE Intanto, però,

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

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6+

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5,5

6

CreativitĂ e brio sono (quasi) massimi in mattinata. Da metĂ giornata lavoro e/o family potrebbero mettervi gli zebedei nel mixer. Prevenite, magari.

La mattina sembrerebbe ingrippata da ansie e spese: occhio. Il pomeriggio, invece, ristora mucho. Meraviglie amorose e danze sudombelicali.

La settimana inizia con la marcia bassina. CosĂŹ, lavoro, affetti e quattrini vi provocano qualche fitta colitica. E ci son latitanze suine. Be pazient.

Gli zebedei annaspano nelle sabbie mobili. State su: lavoro e amore saranno presto favoriti. Il sudombelico sonnecchia, stranamente.

Il lavoro stamani è premiato dalla Luna. Ma nel pomeriggio potreste vedere tragedie, presagi di sfighe e minacce di autopsia ovunque. UssignÚr, state su.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

6

6+

7,5

6,5

6

6,5

Mattinata un cicinÏn inversa e di impicci, pomeriggio, però, di piaceri, anche legati a viaggi. Fornicazione con partecipazione intensa.

Mattinata di relax, consensi, soddisfazioni. Ma nel pomeriggio certa gente potrebbe essere scorretta e ammosciare il suino inside you.

Lavoro, finanze, amore: tutto vi gratifica mucho, tutto dipinge di rosa il vostro inizio di settimana. Il sudombelico valuta intanto numerose proposte.

Fino a metà giornata gestirete benissimo il lavoro, eventuale faccende finanziarie, cose d’amore. Pomeriggio e sera pragmatici, edonistici, placidi.

L’umore sfigoplumbe, stamani, potrebbe nuocere al lavoro: dribblate chi ha scarsi neuroni. Pomeriggio vincente su tutta la linea, pure suina.

Con creativitĂ e disinvoltura potete approdare a risultati brillanti nel lavoro. Dal pomeriggio evitate le sfigolagne. Sudombelico mucho vorace.

SCONTRO FRA JET: PILOTI SALVI â—? Terrore nei cieli della Malesia: due jet di un pattuglia acrobatica indonesiana si scontrano in esercitazione e i piloti si lanciano con il paracadute, riuscendo a salvarsi. Il filmato, caricato su Instagram, ha fatto il giro del mondo (foto Epa).

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CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE La Luna del mattino vi ammoscia un cicinĂŹn: reagite e siate piĂš pratici. Da metĂ giornata tutto migliora e emana afror di successo. E di piacer suino.

Putin non appare in pubblico dal 5 marzo: oggi è in agenda un summit con il presidente del Kirghizistan, ma le voci si rincorrono. Secondo un quotidiano austriaco il leader ha problemi alla schiena e viene curato da uno medico viennese, mentre la tv russa dell’opposizione Dozhd parla di ÂŤbrutta influenzaÂť. Il Cremlino non fornisce indicazioni e cosĂŹ c’è chi, come l’ex ambasciatore israeliano a Mosca, Zvi Magen, azzarda: ÂŤIl movimento dei militari a Mosca indica che c’è un cambio di governoÂť. f.riz.

LO SPORT IN TV

REALITY: ALTA INFEDELTÀ

LE TRE VERSIONI DELLE CORNA: LUI, LEI, L’ALTRO Dopo la falsa lettera di un marito tradito apparsa sul Corriere della Sera e diventata virale sui social network, parte stasera su Real Time Alta infedeltà , 20 episodi sul tema dei tradimenti. Storie vere riprodotte attraverso ricostruzioni e interviste ad attori che parlano in prima persona e ricostruiscono la vicenda da tre punti di vista: lui, lei, l’altra (o l’altro). DA VEDERE STASERA SU REAL TIME ALLE 20.40

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LUNEDÌ 16 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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