La Gazzetta dello Sport (03-20-2015)

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venerdì 20 marzo 2015 anno 119 - numero 67 euro 1,40

LA FIORENTINA NON SI FERMA PIÙ E’ PROTAGONISTA ANCHE IN EUROPA

VIOLA DA FAVOLA ROMA ALLO SBANDO Montella conquista l’Olimpico con Rodriguez, Alonso e Basanta: 3-0 Giallorossi contestati, Totti e De Rossi dagli ultrà sotto la Curva Sud Garcia: «Io non mollo». Sabatini: «Che errore non prendere Salah» CECCHINI, LICARI, PUGLIESE, STOPPINI, ZUCCHELLI DA PAGINA 8 A PAGINA 11 L’esultanza dei viola dopo il gol di Basanta. A destra De Rossi a colloquio con gli ultrà INSIDE/ANTIMIANI

EUROPA LEAGUE IL WOLFSBURG VINCE ANCORA (2-1), ADDIO ALL’ULTIMO TRENO CHAMPIONS

INTER GRANDE FLOP Eliminata da tutto, l’ira di San Siro. Mancini: «Fischi giusti» Serata amara per i nerazzurri, trafitti da Caligiuri e stoppati da Benaglio. Palacio illude, ma Bendtner sentenzia il fallimento

12 La delusione di Rodrigo Palacio e Mauro Icardi: l’Inter è eliminata dall’Europa League

ARCHETTI, BREGA, CITO, DALLA VITE, FROSIO, TAIDELLI DA PAGINA 2 A PAGINA 6

Rafa a Mosca: 0-0 e avanti I granata ci provano, Glik fa tremare lo Zenit (1-0)

IL COMMENTO di Luca Calamai 23

BIANCHIN, BRAMARDO, CECERE, MALFITANO, VERNAZZA PAG. 12 E 15

MANCIO E GARCIA PROGETTI BRUCIATI

Rafa Benitez

AL NAPOLI BASTA POCO CUORE TORO, CHE PECCATO

DA NON PERDERE

Dopo l’impresa della Juve torniamo con i piedi per terra. In Europa League vanno avanti solo Napoli e Fiorentina.

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L'ARTICOLO A PAGINA 23

Da Menez ai difensori Il Milan prova a trovare un salva-Inzaghi

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G

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LE A

In nero le squadre qualificate

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L’INGHILTERRA A PICCO ESCE PURE L’EVERTON OGGI NASCONO I QUARTI

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Mercato: Lugaresi «Confidential» con Elisa Di Francisca

VI IN DI F

DINAMO M.-NAPOLI 0-0 DINAMO KIEV-EVERTON 5-2 ROMA-FIORENTINA 0-3 INTER-WOLFSBURG 1-2

UN BRUTTO GUAIO DOPO LO STREPITOSO INGRESSO NEL G8 DI CHAMPIONS

Juve shock: Pogba fuori 2 mesi Sorteggio alle 12: da evitare Messi, Ronaldo e Pep, da pescare Monaco e Porto CONDO’, GRAZIANO, IARIA, MAURO ALLE PAGINE 16-17-19

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IL CASO 9 771120 506000

Irpef non pagata Brescia stangato col -6 Adesso è ultimo in B A PAGINA 26

ORE 21.35 U

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T OT

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

PASOTTO A PAGINA 20

Il Parma è fallito La Figc ignorò gli allarmi Buco di 218 milioni, ma finirà la stagione. Futuro: a rischio persino la B. Gli avvisi Covisoc CATAPANO, SCHIANCHI A PAGINA 25

TENNIS

Liti o stress? La super coppia Errani-Vinci divorzia MARTUCCI A PAGINA 35

AJAX-DNIPRO BESIKTAS-BRUGES TORINO-ZENIT SIVIGLIA-VILLARREAL

2-1 1-3 1-0 2-1

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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI La Vinci spiega la separazione dalla Errani: «Ho trovato un capello della Giorgi sulla sua giacca».

SPORTWEEK

MENNEA, MITO CRESCIUTO FRA SUDORE E FATICA

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F.1: l’assenza di Alonso in Australia costerà 1,8 milioni all’assicurazione PERNA A PAGINA 29


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Europa League R Ritorno ottavi 1

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● 1 Lo sconforto degli interisti Hernanes, Ranocchia e Medel IPP 2 Il gol del momentaneo pareggio interista di Palacio BOZZANI 3 L’ex juventino Bendtner firma la vittoria per il Wolfsburg BOZZANI

I soliti errori, la solita Inter Il sogno Champions se ne va

1 Caligiuri lancia il Wolfsburg, Benaglio para tutto e Bendtner chiude dopo l’1-1 di Palacio.

A 4 giorni dall’addio al 3° posto in Serie A, i nerazzurri salutano (tra i fischi) anche l’Europa bile per tutto lo stadio alle spalle di Campagnaro, nel ricevere il lancio e trasformarlo in servizio per Caligiuri. Le altre immagini dell’affanno difensivo sono due conclusioni uguali, come se fossero dei replay: cross da destra e tiro al volo dell’esterno opposto, prima Caligiuri e poi De Bruyne. Oppure le ricorse a campo aperto della seconda parte, quando anche la gente si stufa e inizia a chiedere di mostrare gli attributi. Si sapeva LA CHIAVE anche che i verdi dietro non erano Troppo lenta la in una catena insormonsquadra di Mancini, incollati tabile; vero che Benaglio è iper reche non sfrutta le attivo, però le chance di Icardi, occasioni e va sotto Guarin e Palacio dovevano trasformarsi in sentenza e non in rimOra il club dovrebbe pianto. L’Inter riesce a stare quasi alla pari soltanto quando gli altri pensare al futuro: rifiatano, dopo un’ora, però si difuori chi andrà via mostrano sempre più squadra, spazio a chi resta con linee e movimenti adeguati.

niera esponenziale anche quelle degli avversari, che a un certo punto quasi evitano di esagerare e vengono puniti con il pari di Palacio. La promozione però non viene messa in dubbio, anzi rafforzata con il 2-1 di Bendtner. Perché, altro merito di Hecking, i cambi sono tutti ruolo su ruolo, mai per chiudersi. E la firma sul successo arriva da due riserve offensive, grazie all’assist di Arnold.

Pierfrancesco Archetti MILANO

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uando capiscono che non c’è più niente da cercare, nell’automobilismo dicono che cominci lo sviluppo della vettura per la nuova annata. All’Inter adesso dovrebbero agire in egual maniera: fuori subito chi non resterà, sollecitazioni sempre più intense per chi dovrebbe rimanere e mostrare di meritarlo. Un vantaggio sul Milan c’è già, pur nelle incertezze del calcio: gli interisti hanno già l’allenatore per l’annata successiva, sta a lui guadagnare tempo e decisioni. L’impronta della nuova stagione nasce dalla fine di questa, sancita adesso dall’eliminazione in Europa League, anche se il campionato lascia qualche remota possibilità di iscriversi per il prossimo torneo. Niente impresa, come si supponeva, anzi un’altra sconfitta. Per raggiungere lo scompiglio emotivo del grande ribaltone, l’Inter doveva imparare dal film dell’andata: quando le rughe difensive furono tagli dolorosi, ma quando l’attacco aveva scollato i lupi e portato ad almeno tre occasioni non adoperate. Stavolta però gli squarci dietro sono simili e anche se le chance buttate sono molte di più - Benaglio è fra i più bravi - crescono in ma-

I MOTIVI D’altronde è la lentezza nel capire e nel posizionarsi dell’Inter a spegnere in fretta le tentazioni: perché è una partita senza frontiere come dimostrano le quattro occasioni da rete, equamente divise, dopo soli 12 minuti, oppure la decina toccata all’intervallo. Ma l’Inter impiega sempre un secondo di troppo: in area, nella costruzione, nei tagli; mentre i tedeschi viaggiano costantemente in anticipo. Le giocate sono talmente in vantaggio che dalla tribuna chi tifa italiano comincia a gridare nooo ancor prima che i passaggi partano. E il Wolfsburg, anche grazie a Carrizo, riesce a non completare i primi due contropiede, ma al terzo va all’esultanza dopo che De Bruyne è visi-

INTER CON I TREQUARTISTI ALI Vero che la banda di Mancini è più logica quando viene corretta. Senza Shaqiri al via non è un 4-3-3 come giovedì scorso ma un 4-4-2. Però i due esterni sono Kovacic e Hernanes, di ruolo trequartisti. Non possono avere le corse di un’ala e provano a

turno a tagliare verso il centro; soprattutto il croato però ha spesso quei tocchi di troppo che gli fanno perdere efficacia, poi esce infortunato chiudendo una serata disastrosa. I commenti sulla sua scarsa personalità diventano un malcontento diffuso, al cambio. Il brasiliano invece nella seconda metà si sposta al centro (4-3-1-2) e fa scaturire l’assist per Palacio, al quarto centro sui cinque dei suoi nelle ultime uscite. Un’altra correzione, D’Ambrosio per Campagnaro, toglie di scena il peggiore dell’Inter, sempre sorvolato a destra e troppo difensore per mandare in crisi i tedeschi. Ma è tardi. WOLFSBURG SECONDA SCENA Il Bayern ha perso soltanto una volta in questa Bundesliga: con il Wolfsburg che lo infilò quattro volte. Come? In contropiede. Anche qui l’Inter viene spesso tagliata a fette con le volate di De Bruyne (arriva a 23 assist in tutte le competizioni), la solidità di Caligiuri (in gol con la famiglia italiana in tribuna), le intuizioni e la qualità di Luiz Gustavo e soprattutto di Guilavogui, come all’andata sempre superiori. All’Inter resta soltanto la consapevolezza di dover programmare da subito un nuovo viaggio, altrimenti rischia di restare ancora una volta a piedi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO

CLASSIFICA

VENTESIMA GIORNATA

VENERDÌ 20 MARZO

- VENERDÌ 20 MARZO DIRETTA ALLE 20:45

RN BOGLIASCO vs SS LAZIO - SABATO 21 MARZO DIRETTA ALLE 19:30

CARISA vs ROMA SAVONA VIS NOVA

MASCHILE

Bogliasco

Piscina Comunale

20:45

RN BOGLIASCO

SS LAZIO

SABATO 21 MARZO Brescia

Piscina Mompiano

18:00

AN BRESCIA

RN FLORENTIA

Napoli

Piscina Scandone

18:00

CC NAPOLI

BPM SPORT MANAGEMENT

Savona

Piscina Zanelli

19:30

CARISA SAVONA

ROMA VIS NOVA

Napoli

Piscina Scandone

19:30

CN POSILLIPO

PRO RECCO

DOMENICA 22 MARZO Napoli

Piscina Scandone

13 :30

CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA

WORLD LEAGUE | FEMMINILE MARTEDÌ 24 MARZO  DIRETTA ALLE 20:00

COMO NUOTO

QUINTO TURNO Imperia

Piscina Cascione

20:00

ITALIA

UNGHERIA

Pro Recco

54

AN Brescia

52

CarpisaYamamayAcquachiara 44 BPM Sport Management

41

Carisa Savona

28

CN Posillipo

26

CC Napoli

23

Como Nuoto

19

RN Bogliasco

18

SS Lazio

16

Roma Vis Nova

9

RN Florentia

4

Italia Russia Ingheria Francia

GIRONE A

9 8 7 0


VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

INTER

1 2

WOLFSBURG

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Caligiuri (W) al 24’ p.t.; Palacio (I) al 26’, Bendtner (W) al 44’ s.t. INTER (4-4-2) Carrizo; Campagnaro (dal 23’ s.t. D’Ambrosio), Ranocchia, J. Jesus, Santon; Hernanes, Guarin, Medel, Kovacic (dal 10’ s.t. Kuzmanovic); Icardi, Palacio. PANCHINA Handanovic, Vidic, Obi, Shaqiri, Puscas. ALLENATORE Mancini CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-12 BARICENTRO MEDIO 51,3 METRI ESPULSI nessuno AMMONITI Medel per gioco scorretto

WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; Träsch, Knoche, T. Klose, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Vieirinha (dal 40’ s.t. Arnold), De Bruyne, Caligiuri (dal 28’ s.t. Perisic); Dost (dal 19’ s.t. Bendtner). PANCHINA Grun, Schäfer, Jung, Schürrle. ALLENATORE Hecking CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 47,4 METRI ESPULSI nessuno AMMONITI De Bruyne e Arnold per gioco scorretto

ARBITRO Clattenburg (Ing) NOTE paganti 42.041, incasso non comunicato. Tiri in porta 8-7. Tiri fuori 6-6. In fuorigioco 3-2. Angoli 4-5. Rec.: 1’ p.t.; 2’ s.t.

PRIMO TEMPO

fIL TECNICO

Il riscatto Carrizo subito perdonato da San Siro, dopo i disastri dell’andata, quando all’8’ salva su Dost, liberato da un liscio di Juan Jesus (ma va?)

I RIVALI

TUTTO SUL FUTURO

Mancini passa e chiude «Per ricostruire meglio evitare le Coppe» 1La squadra ha limiti che il tecnico sottolinea a modo suo: IL BILANCIO DI MANCINI

1 2

Campionato

Europa League

2

8

8

vittorie

pareggi

5

Coppa Italia

35

2 6

8 sconfitte

Che spreco Favorito da un rimpallo sul tiro da fuori di Guarin, al 22’ ci prova Icardi in area con un destro angolato. Decisivo Benaglio Il gelo Un minuto dopo, va via troppo facilmente sulla sinistra De Bruyne che serve Caligiuri per l’1-0. Carrizo para ma non trattiene

SECONDO TEMPO Ma spostati Al 13’ da Palacio bella palla in mezzo all’area, Hernanes colpisce male di testa e alle sua spalle si dispera Kuzmanovic, piazzato molto meglio. Vai col tunnel Lo stadio chiede ai giocatori più impegno (diciamo così...), raccoglie l’invito Palacio che al 20’ semina un paio di avversari. Benaglio è in serata e gli nega il gol. Duetto di assi Palacio ed Hernanes al 26’ triangolano in velocità e l’attaccante a volo pareggia. Che praterie Inter sbilanciata, Arnold può servire Bendtner al 43’

LA MOVIOLA di VINCENZO CITO

REGOLARE L’1-1 DI PALACIO SU KUZMANOVIC NON È RIGORE Il primo tempo scorre via senza episodi di rilievo. Ci sarebbe giusto da discutere su un calcio d’angolo non concesso all’Inter perché su un cross di Icardi è evidente la deviazione di Trash. Sembrano corretti poi due fuorigioco dubbi, fischiati tutti e due a Palacio. Nella ripresa all’11’ mugugna San Siro per un fallo non fischiato ad Hernanes in buona posizione, ma l’impressione è che il giocatore incespichi da solo.

Regolare il gol dell’Inter al 70’. Quando Palacio si vede restituire il pallone da Hernanes, non è in posizione di fuorigioco. Due minuti dopo contatto in area: Vieirinha mette un piede fra le gambe di Kuzmanovic per cercare il pallone, non lo trova, il giocatore dell’Inter si lascia cadere appena sente il contatto: non è rigore. Regolare anche la rete del 2-1 tedesco con Bendtner dietro la linea del pallone

GOL SUBITI

5

31 GDS

Luca Taidelli twitter@LucaTaidelli

L’errore Guarin non approfitta di un mezzo liscio di Rodriguez e spara su Benaglio al 43’

GOL FATTI

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I

l problema è che ce l’hanno messa tutta. Rivelando con questo i limiti di una rosa che pure avrebbe sette volte più esperienza europea del Wolfsburg che l’ha sculacciata: 388 presenze nelle coppe per l’Inter contro 59, prima di ieri. E allora rimbombano nelle orecchie quelle parole con cui Roberto Mancini guarnisce ogni intervista: «Anche in allenamento ai ragazzi non posso rimproverare nulla, si impegnano al massimo». E se ora è prematuro capire cosa succederà a giugno, non serve Einstein per intuire che Mancio - ottimista o meno, con gli occhi rossi per il vento o per lo scoramento - ha altre ambizioni. Anche perché in estate si libereranno diverse panchine top e soprattutto sul futuro di tutto il mondo nerazzurro pesano le ristrettezze economiche e le sanzioni Uefa. FISCHI GIUSTI Inutile comunque chiedere a Mancini se resterà anche la prossima stagione. Ora non può che rispondere sì. «Siamo delusi come il pubblico che alla fine ha contestato, i fischi sono giusti. Abbiamo avuto le occasioni per segnare, mentre loro le hanno concretizzate e dopo l’1-0 è diventato tutto più difficile. Non riusciamo mai a chiudere una gara senza prendere reti. Anche se ci lavoriamo in settimana, poi arrivano puntuali gli errori. E questo ti spezza le gambe perché se eviti di prendere gol poi le partite possono prendere un’altra piega».

LORO HANNO FATTO GOL E SONO STATI BRAVI A FARE MENO ERRORI ROBERTO MANCINI ALLENATORE DELL’INTER

Le rivali delle italiane nel sorteggio dei quarti di Europa League Wolfsburg (Ger) Siviglia (Spa) Dinamo Kiev (Ucr) Zenit San Pietr. (Rus) Bruges (Bel) Dnipro (Ucr)

«Ai miei non posso rimproverare nulla: danno tutto. Fischi giusti»

Castagna moscia Al 3’ Hernanes evita un avversario e tira dal limite. Conclusione potente ma centrale

3

E con la piega giusta era pronta anche la carta Shaqiri: «Sarebbe entrato solo se avessimo segnato il 2-1, mentre Kovacic ha avuto problemi al ginocchio. La sua prestazione? Di sicuro mi aspetto molto di più». AUTOCRITICA E OBIETTIVI Mancini poi torna sui 180’ con i tedeschi e lancia un segnale sibillino: «In questo momento credo che il Wolfsburg ci sia superiore come squadra. Probabilmente ho sbagliato io che non sono riuscito a insegnare certe cose ai ragazzi, perché la fase difensiva è fondamentale e anche stavolta abbiamo concesso due occasioni limpide nei primi 20 minuti, ancor prima del gol. Resta il fatto che loro già erano più tranquilli di noi perché forti del 3-1 dell’andata. E hanno messo la gara in discesa con il gol di Caligiuri. Bravi loro a fare meno errori di noi». Il rischio a questo punto è che domenica sera la Sampdoria metta gli ultimi chiodi nella bara nerazzurra. «Ovviamente ora viene meno un obiettivo importante e non ne abbiamo uno preciso. Anche perché magari l’anno prossimo conviene non fare le Coppe per ricostruire meglio. Ma la squadra ora deve essere brava a trovare le giuste motivazioni per affrontare le ultime 11 gare di campionato. Se mi serviranno anche per fare delle valutazioni per la prossima stagione? Quelle le stiamo già facendo. Anche se ora le delusione è grande e noi a questa Europa League credevamo davvero». Lui per primo. Inguaribile ottimista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sorteggio si svolgerà oggi a Nyon GDS

LE ALTRE

Oggi alle 12 i sorteggi Il Dnipro fa fuori l’Ajax

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imaste solo in due, oggi Fiorentina e Napoli conosceranno il loro destino nei quarti di finale di Europa League. Il sorteggio è in programma oggi, dopo quello di Champions, a Nyon (diretta dalle 11.45 su Mediaset Italia 2). Le date stabilite per l’andata e il ritorno sono il 16 e il 23 aprile. Per le italiane da evitare il Wolfsburg, killer dell’Inter, e i campioni in carica del Siviglia. Abbordabili invece i belgi del Bruges e gli ucraini del Dnipro. I RISULTATI Ecco i risultati e i marcatori delle altre gare di ieri. In maiuscolo le squadre che hanno passato il turno. DINAMO K.-Everton 5-2 (andata 1-2) Yarmolenko (D) al 21’, Lukaku (E) al 29’ Teodorczyk (D) al 35’, Veloso (D) al 37’ p.t.; Gusev (D) all’ 11’, Antunes (D) al 31’, Jagielka (E) al 38’ s.t. SIVIGLIA-Villareal 2-1 (andata 3-1) Iborra (S) al 24’ Dos Santos (V) al 28’, Suarez (S) al 38’ s.t. Besiktas-BRUGES 1-3 (andata 1-2). Ramon Motta (Be) al 3’, De Sutter (Br) al 16’, Bolingoli-Mbombo (Br) al 35’ e al 45’ s.t. Ajax-DNIPRO 2-1 d.t.s. (andata 0-1). Bazoer (A) al 15’ s.t.; Konoplyanka (D) al 7’ p.t.s.; Van Der Hoorn (A) al 12’ s.t.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Europa League R Ritorno ottavi

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LE PAGELLE di MATTEO DALLA VITE INTER

WOLFSBURG

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6,5

JUAN JESUS DEVE CRESCERE SANTON È TONICO ICARDI SPARITO IL TECNICO MANCINI

5,5 Parte super-sbilanciato per segnare nel primo quarto d’ora: c’è Benaglio. Però, va detta una cosa: Wolfsburg superiore, in tutto. La Coppa se ne va, il campionato è messo male. Ora?

IL MIGLIORE PALACIO

6,5 Segna: ed è un segnale di vita a buoi ormai scappati e a curva inferocita. Merita applausi per i chilometri che si fa e un buffetto per un gol mezzo mangiato. Lui c’è, altri non si sa. ● TIRI 3 ● DRIBBLING 3 ● SPONDE 0

IL PEGGIORE CAMPAGNARO

4 Errore madornale nell’avvio dello 0-1, quando Knoche lancia De Bruyne: sfasa tutto passeggiando. Poi, capito l’andazzo, il Wolfsburg lo mette sotto attacco: e dalla sua passano veramente tutti. ● CONTRASTI 2 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 35

6,5

5,5

4,5

6

CARRIZO Subito un’uscitona su Dost, poi lo 0-1 quasi neutralizzato e in cui sbagliano altri. Non soffoca il 2-1 ma la sua serata va salvata.

RANOCCHIA Deve andare a chiudere la falla lasciata da Campagnaro quando il Wolfsburg fa l’1-0. Comincia bene, finisce guardando Bendtner.

JUAN JESUS Nell’1-0 arriva fuori orario su Caligiuri. Topica che si aggiunge ad altri sonni sparsi. Un bagno di umiltà e tanta crescita, please.

SANTON Subito una bella serpentina nel giardino avversario: è tonico e vivo, attento a Vieirinha e ad attaccare Trasch. Punge e non crolla.

● PARATE 2 ● RINVII 7 ● PRESE ALTE 2

● CONTRASTI 1 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 61

● CONTRASTI 3 ● LANCI 6 ● PASSAGGI 71

● CONTRASTI 0 ● CROSS 1 ● PASSAGGI 52

5,5

5,5

6

4,5

HERNANES Una bene e tante impalpabili. L’azione dello 0-1 che parte dalla sua lo vede assente. Finisce da trequartista. Butta un gol, dà un assist.

GUARIN Un pallone da urlo al tramonto del Lato A: Benaglio c’è, doveva fare gol. Prima, altro tiro e corposità: ma Guilavogui è altro pianeta.

MEDEL Il soldatino in mezzo alla tempesta di trequartisti tedeschi sempre in movimento: mette mastice e corsa ma di più che può fare?

KOVACIC Un bel lancio e poi mollezza assortita in un ruolo non suo. Deve mettere muscoli e carattere: in Europa troppo spesso vola via.

● TIRI 2 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 29

● TIRI 2 ● RECUPERI 13 ● PASSAGGI 68

● TIRI 4 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 60

● TIRI 3 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 35

5,5

6

5,5

ICARDI Ci prova in due santissime occasioni: Benaglio è il suo incubo dichiarato. Movimenti e sponde, ma anche il killeristinct sparito.

KUZMANOVIC Almeno dà vigore e personalità: non avrà i piedi di velluto, però ci prova, si rende utile, mette cingoli sgraziati ma lotta.

D’AMBROSIO Mancini gli preferisce Campagnaro vista la gara contro il Cesena: a posteriori, scelta sbagliata. Ha tempo ma non troppo per elevarsi.

● TIRI 6 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 1

● TIRI 4 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 22

● CONTRASTI 1 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 5

7

7

BENAGLIO C’È SU OGNI PALLONE CALIGIURI OK TRASCH REGGE IL TECNICO HECKING

7 Il suo Wolfsburg gioca con semplice efficacia: sanno tutti cosa fare, come muoversi, dove attaccare, come calmare le azioni, come dosare le situazioni. Ha giocatori tecnici e fisici: complimenti.

IL MIGLIORE GUILAVOGUI

7 Padrone della Terra di Mezzo: alto, corposo, testa alta, deciso, con personalità e tocco felpato. Veramente uno da Champions, competizione che l’anno prossimo farà a differenza dell’Inter. ● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 31

DOST

5 Ha l’occasionissima a gara appena avviata: Carrizo gli esce non bene ma benissimo. Gol più mangiato che no. Quando ha un’altra possibilità, nada. Resta comunque un tipo pericoloso. ● TIRI 0 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 0

CLATTENBURG Inglese, per cui spesso lascia correre per abitudine. Gli assistenti non lo aiutano in tre situazioni: giuste valutazioni di gol e non-rigori.

6

5,5

TRASCH All’inizio soffre un bel po’ i giochetti di Santon al limite dell’area. Riesce, col tempo, a stuccare varie idee pericolose.

KNOCHE Apre l’azione dello 0-1, quella in cui Campagnaro va in fase Rem. Abbassa il proprio voto perché inciampa quando Palacio fa 1-1.

KLOSE Dei due centrali è il meno attrezzato, infatti andrebbe attaccato di più. L’Inter in area ci entra e lui alza il telepass.

● PARATE 6 ● RINVII 12 ● PRESE ALTE 2

● CONTRASTI 3 ● CROSS 2 ● PASSAGGI 39

● CONTRASTI 0 ● LANCI 3 ● PASSAGGI 23

● CONTRASTI 2 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 21

6

6,5

5,5

7

RODRIGUEZ Tiene più la posizione rispetto all’andata, quantomeno per cercare di evitare infilate difficili da recuperare. Fa una chiusurona.

LUIZ GUSTAVO Lo vedi meno di Guilavogui, eppure è capace di equilibrare tempeste e momenti quieti. Gioca calmo, con la tranquillità dei forti e sicuri.

VIEIRINHA Meno arrembante dell’andata, quando il suo spostamento in avanti cambiò la partita. Simula brutalmente un infortunio, non «spacca».

DE BRUYNE Solito Diavolo, che ha un’occasione e che l’altra (quella decisiva) la crea: sguscia a sinistra e fa assist. Applausi. Lo vuole il Psg.

● CONTRASTI 2 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 29

● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 36

● TIRI 0 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 0

● TIRI 2 ● DRIBBLING 2 ● SPONDE 1

7

IL PEGGIORE

6

BENAGLIO Decisivo e pigliatutto: ammutolisce Icardi e Guarin due volte ciascuno, d’istinto e no. Prende l’1-1 ma chi se ne accorge?

6,5

s.v.

6

CALIGIURI Tifosi milanisti in casa, San Siro che diventa terra amica: la zona da cui fa gol la dice lunga sui giochi offensivi di Hecking.

BENDTNER Chi si rivede: entra e alla seconda azione s’inciampa. Gli arriva una palla-gol e, davanti ai sonnambuli interisti, fa l’1-2.

PERISIC Non lascia particolari tracce se non qualche accelerazione che affossa le idee di rimonta dell’Inter.

ARNOLD Sembrava un ingresso inutile, invece è lui ad avviare l’azione che manda in gol (addirittura) Bendtner.

● TIRI 4 ● DRIBBLING 2 ● SPONDE 0

● TIRI 2 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 0

● TIRI 1 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 5

● TIRI 0 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 0

BECK 5,5 COLLIN 5,5

TAYLOR 6 FRIEND 6

LA SERATA DEL MEAZZA

Prima fiducia, poi fischi e insulti: S. Siro si ribalta 1 Il gol di Caligiuri zittisce i tifosi, alla fine

cellare il momento delicato, offrendo tutta la fiducia che un innamorato può garantire. L’inno «Pazza Inter» è uno spettacolo live. Anche Carrizo si accorge che esiste la comprensione del tifoso. Quando raggiunge la sua porta, dalla parte opposta della Nord, ci sono solo applausi e incoraggiamenti.

la curva Nord esplode: «Avete rotto il c...» In tribuna Mihajlovic, prossimo avversario

Matteo Brega MILANO

I

l traffico che ti culla fino allo stadio dice già che non è un giovedì qualunque. La Milano nerazzurra non vuole far attendere la Beneamata. L’applauso che accoglie il pullman alle 19.30 in confronto è un brusìo se paragonato al pri-

mo tempo. La Nord irradia tutto lo stadio, quei 42 mila tenuti insieme dallo stesso sogno come vasi comunicanti. Così il Meazza ha portato in palmo d’ugola la squadra di Roberto Mancini per un tempo intero. Idealmente anche Massimo Moratti, presente in tribuna (c’era anche Mihajlovic, prossimo avversario). Il popolo nerazzurro è come se volesse can-

Mihajlovic, ex vice e prossimo avversario di Mancini, a San Siro RATTINI

DA IDILLIO A CRISI Al 24’, però, la carrozza si trasforma in zucca. Cruda, impossibile da digerire. Caligiuri ha il potere di zittire 42 mila persone con un semplice piattone. San Siro in silenzio fa più paura di quando strafoga di entusiasmo. Il

secondo tempo è un altro film. Non c’è l’orgoglio interista in campo. E quando Mancini cerca carte buone in panchina, partono i fischi: Kovacic e Campagnaro vengono salutati così all’uscita da buona parte dello stadio. Arriva anche la crisi del 17’, quando dalla Nord parte un consiglio chiaro: «Tirate fuori i c…». Eppure basterebbe poco, come dimostra il pareggio di Palacio che quasi ricompone l’idillio stadio-squadra. I tifosi chiedono impegno e dedizione. I fischi sotterrano tutto e il messaggio della Nord è limpido: «Avete rotto il c...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Europa League R Ritorno ottavi

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fLA PARTITA AI RAGGI X

Poche invenzioni, troppi lanci L’Inter sbatte sul muro centrale 1Hernanes e Kovacic partono esterni e si accentrano, nella ripresa il Profeta

da trequartista ha un solo guizzo. Ma Guilavogui-Luiz Gustavo fanno i buttafuori

Alex Frosio

LA MOSSA TATTICA

GUARIN: palloni recuperati 13 HERNANES: palle perse 24 KOVACIC: dribbling negativi 4 DE BRUYNE: occasioni create 4

Twitter @alexfrosio

S

e c’è stato un momento, nella stagione, in cui l’Inter del Mancio aveva dato l’impressione di aver cambiato marcia, era stato con il 43-1-2 costruito intorno agli acquisti di gennaio, l’effervescente Shaqiri e il geometrico Brozovic. Senza di loro - lo svizzero tornava da un infortunio ed era in panchina, il croato aveva già giocato l’Europa League 2014-15 con la Dinamo Zagabria - la squadra di Mancini ha ripreso le sembianze della «vecchia» Inter, con tutti i suoi difetti. TREQUARTISTI ESTERNI Il tecnico nerazzurro ha provato a ridisegnare l’assetto partendo con un 4-4-2 allargando sugli esterni Hernanes e Kovacic, più che altro un 4-2-2-2 quasi in stile inglese, visto che il brasiliano e il croato per caratteristiche tendono ad accentrarsi. In contemporanea, però, è arrivata poco o niente la spinta sugli esterni, necessaria per dare ampiezza al campo: a sinistra Santon si è dovuto preoccupare di Vieirinha (il giocatore del Wolfsburg con più passaggi positivi: 48 su 53) mentre a de-

KUZMANOVIC D’AMBROSIO GUARIN

HERNANES

ICARDI

PASSAGGIO MOVIMENTO

Nel secondo tempo Mancini ridisegna l’Inter con il 4-3-1-2 ma solo con i cambi trova qualche effetto: Kuzmanovic più dinamico di Kovacic si inserisce senza palla, D’Ambrosio a destra spinge in collaborazione con Guarin che si allarga, il continuo movimento di Palacio assume senso. Solo Hernanes non riesce ad aggiungere la qualità che servirebbe

IL NUMERO

23

I lanci positivi effettuati da Ranocchia, Jesus, Medel e Guarin: poche le opzioni in fase di costruzione

stra Campagnaro non ha l’indole del terzino di spinta. E per la verità ha anche chiuso poco, visto quanto male si è mossa la difesa dell’Inter sul primo gol dei tedeschi. Campagnaro si è fatto scavalcare dal lancio in lungolinea per De Bruyne e Ranocchia invece di proteggere l’area è andato anche lui ad allargarsi per chiudere sul belga, favorendo così il taglio interno di Caligiuri, sul quale Juan Jesus copre in colpevolissimo

1Hernanes

«I tifosi hanno ragione a fischiare ma abbiamo fatto il nostro meglio»

VOLEVAMO VINCERE, NON HO PAROLE, VOLEVAMO DARE UNA GIOIA AI TIFOSI CHE ERANO IN TANTI ANDREA RANOCCHIA DIFENSORE DELL’INTER

ORA NON POSSIAMO PIÙ SBAGLIARE. DOBBIAMO ENTRARE PIÙ DETERMINATI CONTRO LA SAMP

Matteo Brega MILANO

«N

MORATTI NEGLI SPOGLIATOI Al suo rientro nello spogliatoio ha trovato Massimo Moratti che è passato per rincuorare la squadra. Lui sa cosa significa lottare ogni giorno della settimana pensando che la svolta arrivi prima o poi. Cinque minuti di parole che non saranno cascate nel vuoto, poi via, nel garage, con lo sguardo di chi sperava di trovare in questa serata il senso di una stagione. Da Gia-

ritardo. Altro problema: Medel e Guarin in mezzo non bastavano. Il Pitbull ha svolto il solito lavoro di pulizia e costruzione senza guizzi, il Guaro è sparito, non si è mai proposto e mosso per farsi dare il pallone (cosa che di solito fa Brozovic). L’Inter doveva così ricorrere troppo spesso al lancio lungo (6 di Jesus, 5 di Ranocchia, 7 di Guarin, 5 di Medel), quasi sempre per Palacio che si allargava (suoi 4 cross).

HANNO DETTO

Moratti va negli spogliatoi a consolare la squadra Thohir chiama e dà la carica

DE BRUYNE Nel ruolo di trequartista, in biancoverde, giocava invece De Bruyne. Mortifero all’andata in fase conclusiva, guastatore al ritorno (suo l’assist dello 0-1). Per sfuggire al controllo di Medel, l’ex Chelsea è andato spesso a muoversi alle spalle di Campagnaro, individuando sul quel lato la zona «molle» della difesa interista, aprendo così tagli interni a Caligiuri. Per De Bruyne ben 4 occasioni create, 4 lanci positivi, 36 passaggi positivi (e 11 negativi). © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’allenatore del Wolfsburg contento «Inutile sottolineare gli errori dell’Inter E ora “sento” che ci tocca la Fiorentina»

MILANO

HERNANES CENTROCAMPISTA INTER

carta invece è arrivato il pensiero dell’attuale presidente. Erick Thohir è rimasto deluso dalla partita, ma ha voluto far arrivare subito la carica per ripartire. Nella sua testa ci sono ancora 11 gare di campionato che potranno dare soddisfazioni e costruire una classifica migliore. SHAQ-MANCIO, INCOMPRENSIONE Nel pre-gara aveva parlato il d.s. Ausilio, confermando la sua visita a Barcellona di mercoledì. «Abbiamo investito molto su ragazzi di talento che nel presente forse non convincono, ma che nel futuro saranno punti fermi». Non avrebbe voluto, ma la partita di ritorno contro il Wolfsburg ha poi confermato il pensiero. «Dobbiamo

costruire per il futuro – ha chiuso -, già lavoriamo per l’Inter del 2016». Chiarita anche l’incomprensione di fine gara tra Mancini e Shaqiri. Lo svizzero si è scaldato a lungo e pensava di entrare. Nei piani del tecnico viveva la possibilità di schierarlo solo nel caso di necessità concreta. Invece quando lo ha richiamato comunicandogli che non avrebbe giocato, non l’ha presa bene («Inutile che io mi scaldi se non mi fate entrare», avrebbe detto lo svizzero). Poi, il chiarimento. Infine, due notizie dall’infermeria: trauma distorsivo al polso destro per Kuzmanovic e forte contusione al ginocchio destro per Kovacic. Entrambi saranno valutati oggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

WOLFSBURG

MEDIO 51,3 metri 21 10

5 30

23

8 18 9 13 88 14 ANGOLI

4

5 POSSESSO PALLA

59%

41%

TIRI NELLO SPECCHIO

8

7 PALLE PERSE

154

152 FALLI COMMESSI

12

12 PALLE RECUPERATE

62

63 PASSAGGI EFFETTUATI

597

419

84,9%

76,1%

BARICENTRO MOLTO BASSO 47,4 metri

8

15 31 23

14 12

1

22 7

34

5

GDS

HECKING «RITMI ALTI MA SIAMO STATI ANCHE FORTUNATI»

LUCA TAIDELLI

Il brasiliano Hernanes, 29 anni, all’Inter dal gennaio 2014 GETTY IMAGES

INTER

BARICENTRO

PASSAGGI RIUSCITI GDS

LA SOCIETÀ

on un bel finale, i tifosi hanno ragione». Mentre Hernanes parla a bordo campo con Mediaset Premium la Nord sta esprimendo il suo concetto fischiando. E il brasiliano, dal quale Mancini si aspettava molto di più sul campo, ha il braccino emotivo nel spiegare l’eliminazione. «Abbiamo fatto il nostro meglio. Dispiace, bisogna rialzare la testa subito. Non è un momento buono ma continuiamo a lavorare».

PALACIO

PROFETA DI CHE? In apertura di ripresa il Mancio ha dunque corretto lo schieramento tornando al 4-3-1-2 per avere un uomo in più in costruzione, per liberare Hernanes tra le linee e accorciare il gioco. Il Profeta però non ha avuto la rapidità che serviva contro un Wolfsburg organizzato e con due mastini a protezione della difesa (14 palloni intercettati, 7 a testa, per Guilavogui e Luiz Gustavo). Praticamente nell’unica occasione in cui Hernanes gioca la palla di prima, manda in porta Palacio per il gol nerazzurro. Ma è, appunto, l’unica occasione. Hernanes finisce la partita con uno score di 24 palloni persi, più di tutti, che vanificano i 7 dribbling positivi su 9: inutili, tutto sommato, perché invece di accelerare finivano per rallentare il gioco. E soprattutto Hernanes, gol a parte, non è mai riuscito a innescare le due punte: Palacio, come detto, era l’uomo che si sbatteva da una parte all’altra con l’effetto anche di sbagliare tanto (24 palle perse e 14 passaggi negativi); Icardi è rimasto ai margini del gioco, toccando il pallone appena 36 volte con 18 passaggi positivi e 4 negativi.

M

andata a casa da un calabrese milanista. Rino Gattuso non c’entra, è Daniel Caligiuri il boia dell’Inter. Il 27enne di origini crotonesi, cui più che la maglia a fine gara Juan Jesus ha chiesto la targa, aveva tutta la famiglia allo stadio. Vivono proprio a Milano e si sono goduti il primo gol nelle coppe del loro pupillo. Che dopo l’ottima prova dell’andata si è ripetuto segnando il gol dell’1-0, impegnando Carrizo al 36’ e costringendo al fallo al limite JJ nel finale del primo tempo. Con le sue 8 presenze europee, Caligiuri è la fotografia del mondo rovesciato come una clessidra. Benché l’esperienza debba contare qualcosa, a casa va la squadra con più pelo sullo

stomaco delle 16 rimaste (388 gettoni europei per la rosa dell’Inter, unica squadra con Juve, Liverpool e Siviglia ad aver vinto l’ex Uefa tre volte) e nei quarti entra la più sbarbata: solo 59 presenze nelle coppe per il Wolfsburg. BRAVI E FORTUNATI L’ex poliziotto Dieter Hecking ha tutti i motivi per godersi il successo. Anche perché la sua squadra è l’unica tedesca rimasta in Europa League. «Sono felicissimo per la prestazione - dice il tecnico -. All’inizio l’Inter ha tentato il tutto per tutto e siamo stati un po’ fortunati, dobbiamo ringraziare un super Benaglio. Ma poi siamo venuti fuori e abbiamo giocato bene, capendo che la chiave era tenere alto il ritmo. Un successo importante perché questo gruppo è giovane, con poca esperienza europea. E avere eliminato lo Sporting e l’Inter ci darà forza per il prossimo turno. E per la Champions che spero giocheremo tra un anno». A chi gli ricorda che al momento del sorteggio aveva esultato all’idea di affrontare l’Inter, Hecking risponde: «Inutile sottolineare gli errori dell’Inter, penso ai meriti dei miei. E ora sento che prenderemo la Fiorentina». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Europa League R Ritorno ottavi

8

ROMA

0

FIORENTINA

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PRIMO TEMPO 0-3 MARCATORI G. Rodriguez su rig. al 10’, Alonso al 18’, Basanta al 21’ p.t. ROMA (4-3-3) Skorupski; Torosidis (dal 27’ p.t. Iturbe), Manolas, Yanga-Mbiwa (dal 13’ s.t. Astori), Holebas; Pjanic, De Rossi, Keita (dal 44’ p.t. Verde); Florenzi, Ljajic, Gervinho. PANCHINA De Sanctis, Cole, Paredes, Totti. ALL. Garcia. ESPULSI Ljajic al 43’ s.t. (doppia ammonizione) per gioco scorretto. AMMONITI Holebas per gioco scorretto. BARICENTRO MEDIO 51,8 M CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 44’ p.t.; 4-2-3 dal 44’ s.t. FIORENTINA (3-5-2) Neto; Savic (dal 41’ p.t. Tomovic), G. Rodriguez, Basanta; Joaquin, Mati Fernandez, Badelj, B. Valero (dal 33’ s.t. Aquilani), Alonso; Salah, Babacar (dal 18’ s.t. Vargas). PANCHINA Lezzerini, Pasqual, Ilicic, Gomez. ALL. Montella. ESPULSI nessuno. AMMONITI Basanta per c.n.r. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,8 M CAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 27’ p.t.; 43-1-2 dal 1’, 4-3-3 dal 13’ s.t. ARBITRO Çakir (Tur) NOTE paganti 30.591, incasso euro 1.049.401. Tiri in porta 5-8 (1 palo e 1 traversa). Tiri fuori 8-3. Angoli 12-4. Fuorigioco 1-0. Recuperi: 2’ p.t., 1’ s.t.

I giocatori della Roma davanti alla Curva Sud dell’Olimpico nel faccia a faccia con i tifosi alla fine della partita: gli ultras giallorossi hanno contestato la squadra SYNC

Una magica Fiorentina passeggia tra i ruderi E Roma prende fuoco 1I viola, trascinati da un grande Salah, fanno 3 gol in 21 minuti.

Irriconoscibili i giallorossi, contestati duramente. Espulso Ljajic

Fabio Licari ROMA

Q

uella che si chiamava «legge di Murphy», ovvero se una cosa può andare peggio ci andrà sicuramente, potrebbe essere ormai la «legge della Roma». Tutto va peggio di come potrebbe ai disgraziati giallorossi, non parliamo quando c’è la Fiorentina di mezzo. Fuori dall’Europa, fuori di testa, fuori da tutto dopo 21 spaventosi minuti nei quali tre volte la palla va oltre il non incolpevole Skorupski. E finisce qui, 0-3, o qui cominciano i guai. Ma vietato stilare la classifica dei cattivi: se un portiere fa un intervento da spiaggia, se un difensore non sa gestire una marcatura in area al pronti-via, se la reazione è il caos, è semplicemente perché qualcosa s’è «rotto» dentro e non sarà facile ricomporre i cocci. Per Garcia. Per la società. Sotto l’assedio della tifoseria.

CALCIO «TOTALE» L’amico «Murphy» si manifesta

nei panni di una Fiorentina che all’Olimpico, dopo la semifinale di Coppa Italia, si porta via anche i quarti di Europa League. Precipitando la Roma in un dramma dai contorni non tragici, per rispetto delle tragedie vere, ma grotteschi sì. Con l’ennesima «chiamata» sotto la curva per umiliazione pubblica e dibattito post-proiezione del B-movie, come in Coppa Italia. Con striscioni e cori inaccettabilmente minacciosi. Un disastro che non può cancellare il fatto che la Fiorentina – come la Juve – giochi un calcio moderno, intelligente e «totale». Col quale si possono vincere le coppe (più facile l’Euroleague naturalmente). TRE X 21’ Tutto racchiuso nei 21’ che sconvolsero il mondo (giallorosso) e che possono succedere soltanto a chi ha ormai paura della sua ombra. Tipo Holebas che al 7’ entra squinternato su Fernandez (in area, ma a coefficiente pericolo molto basso): rigore-gol di Rodriguez, anche ripetuto. Tipo Skorupski che al 18’, su retropassaggio di Torosids, va a

smanacciare la palla sulla linea – forse era fuori – offrendo l’assist ad Alonso. E tre, infine, su angolo: con Basanta che di testa e in solitario firma lo 0-3. Tre difensori in gol, dato statistico che spiega come il movimento a undici della Fiorentina, cui partecipa anche Neto, possa far girare la testa agli avversari. Anche in casi in cui il mai così inutile possesso (5743) va agli sconfitti. D’altra parte nessuno, in questo torneo, ha mandato in gol 12 giocatori diversi. GAMBE E TATTICA Però anche Montella – di sicuro orgoglioso di un 3-5-2 trasformatosi presto in 43-3, poi virato in 4-3-1-2 (Fernandez «10»), con assaggi di 4-4-2 (Valero largo) – sa bene dove finiscono i meriti della Fiorentina e dove comincia il disastro della Roma. Questione fisica? Sicuro: gente che non sta in piedi (Gervinho), è a corto di ossigeno (De Rossi), corre male (Holebas), ognuno scelga il suo modello. Problema tattico? Certo: la proiezione grafica dello schieramento pare una «T» bassa e cicciona, immagine che rende l’idea di mediani e attaccanti affollati al centro, sullo stesso asse, spalancando vuoti cosmici nelle fasce dove vanno in tilt Torosidis e soprattutto Holebas (martirizzato dall’aggressione di Fernandez, Joaquin e Salah). E offrendo meravigliose autostrade all’egiziano che sembra un Messi italiano, letteralmente inarrestabile: non segna soltanto perché prende un palo e una traversa, ma nessuno più di lui avrebbe meritato il gol. Il miglior contropiedista sul territorio nazionale esaltato da rivali schierati «per» lui. Garcia, cosa ne pensa? GARCIA DIFESO MA… Dopo il fisico e la tattica, ma non c’erano dubbi, il crollo psicologico. Alla prima complicazione la Roma perde la testa e allunga la striscia di gare di coppa consecutive con gol subìti (22 partire, 45 centri). Nessuno sa cosa fare, neanche il pressing è ordinato. Qui c’entra anche Garcia che si sarà pentito come non mai della famosa frase post-Juve («ora so che vinceremo lo scudetto») e qualcosa deve inventarsi. Al momento però i tifosi sono con lui e contro la squadra. Sulla sua panchina un giorno c’era Montella: alla Fiorentina i quarti mancavano dal 2008. Nel risultato c’è proprio tanto di suo.

L’esultanza di Gonzalo Rodriguez, 30 anni AFP

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LE PAGELLE di ANDREA PUGLIESE RODRIGUEZ E BASANTA, PARTITA PERFETTA. SKORUPSKI, UN DISASTRO. GERVINHO E ITURBE NEL TUNNEL ROMA

4

SKORUPSKI 4 Peggio di lui finora aveva fatto solo Goicoechea. Magra consolazione. TOROSIDIS 5 Finché c’è sembra vivo, sfiorando anche il gol di testa. ITURBE 4 Siamo alle solite. Corre ma senza senso, fa una confusione senza fine. Manca di intelligenza calcistica. MANOLAS 4,5 Duella con Babacar, fa a sportellate, ma l’involuzione non ha argini. YANGA-MBIWA 4 Vengono i brividi a pensare che è costato 9 milioni. Ruvido, senza senso della posizione. ASTORI 5 Entra a frittata fatta, stavolta meno negativo di altre circostanze. PJANIC 5 Sfiora il gol, regala un assist al bacio a Gervinho. Almeno

6,5

qualcosa prova a costruire. DE ROSSI 5 Vuole vendicare gli errori di Firenze, ha rabbia e orgoglio iniziali. Poi si abissa anche lui. KEITA 5 Da mezzala non va, c’è poco da fare. Gli manca il passo, si arrangia con l’esperienza. VERDE 5 E’ la carta della disperazione, ma stavolta anche l’entusiasmo non basta. GERVINHO 4 Subissato dai fischi, non trova mai lo spunto decisivo. E quando salta Neto, c’è Basanta a negargli la gioia del gol. LJAJIC 4,5 Comincia bene, impegna Neto, prova a fare l’elastico, sembra vivo. Poi si perde anche lui, fino all’espulsione. ALL. GARCIA 4 La storiella dell’ambiente fa sorridere, sarebbe meglio trovare qualche soluzione in più. Anche con le brutte maniere, dovesse servire.

IL MIGLIORE FLORENZI

5,5 Almeno ci mette voglia, corsa, cuore e coraggio. Spinge, si danna l’anima. I risultati sono mediocri, ma è tutta la Roma che lo è.

IL PEGGIORE HOLEBAS

3,5 Fallo infantile, disintegra la Roma in un secondo. Poi regala il 3-0 a Basanta, senza neanche saltare. Imbarazzante.

CAKIR Gestisce bene tutte le situazioni, tenendo in mano la partita. Indovina anche gli episodi chiave: il rigore su Mati Fernandez ed il non-rigore su Gervinho.

FIORENTINA

7,5

NETO 6,5 Salva su Ljajic, regala sicurezza all’intero reparto, anche quando gioca con i piedi. SAVIC 6 Gara ordinata, in marcatura ed in appoggio. Poi deve arrendersi ancora. TOMOVIC 6 Entra a pratica già archiviata, si limita all’essenziale. G. RODRIGUEZ 7,5 Domina la difesa come tempi e chiusure. In più la freddezza sul doppio rigore. BASANTA 7 Di gol ne segna in realtà due: il 3-0 di testa ed il recupero decisivo su Gervinho nella ripresa. JOAQUIN 6,5 Si allarga, guadagna campo e punta Holebas. Lo spartito non cambia, ma riesce sempre. M. FERNANDEZ 7 Nel vivo del gioco, cerca la verticalità. In più l’assist del

3-0 ed il rigore del vantaggio. BADELJ 6,5 Recupera tanti palloni e fa ripartire la manovra. Non è Pizarro ma prova a farlo, smistando bene il gioco. BORJA VALERO 6,5 Non brilla di luce eccelsa, vive di sprazzi. Ma salva sulla linea su Pjanic. AQUILANI s.v. Entra a partita ampiamente finita, pochi palloni per lui, ma si prende gli applausi dei suoi ex tifosi. ALONSO 7 Da esterno accompagna bene, da quarto di difesa è essenziale. E’ al primo gol stagionale. VARGAS 6 Come Aquilani, ma con più minuti. Si piazza a sinistra e congela tanti palloni. ALL. MONTELLA 8 Il suo è un capolavoro tattico. Rischia Babacar, ma la mossa apre spazi infiniti alle folate di Salah. Poi passa al 4-5-1 e mette in cassaforte la partita. DURAN 6,5 ONGUN 6

IL MIGLIORE SALAH

7,5 Quando parte palla al piede è imprendibile. Un palo ed un traversa gli negano il gol, l’impressione è che possa fare quel che vuole.

IL PEGGIORE BABACAR

6 È al rientro da titolare. Non è ancora brillante, è inevitabile. Ma dà profondità, dimostrando che con il centravanti è tutta un’altra musica. OZKAHYA 6 ABAY 6


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po deve sempre mostrare l’esempio. Io sono arrabbiato ma soprattutto motivato. Ora siamo soli contro tutti, ma io voglio giocare la Champions il prossimo anno».

Garcia non molla «Io vado in guerra Chi può, mi segua Voglio uomini veri» 1I tifosi lo sostengono, il tecnico resiste ma potrebbe andar via a giugno: «Solo la Champions può salvarci»

Sopra l’eloquente striscione esposto ieri sera all’Olimpico dai tifosi della Roma D’ANNIBALE In alto l’allenatore giallorosso Rudi Garcia, 51 anni, ex Lilla e Le Mans AFP

Massimo Cecchini ROMA

S

trana la vita. A ottobre suonava un violino virtuale contro i torti arbitrali, a marzo è la Viola a suonare la sua Roma che, a pensarci bene, anche quella ormai è solo virtuale. Rudi Garcia però non fa passi indietro, forte anche dell’appoggio ultrà, che a inizio partita hanno esposto un elegante striscione con su scritto: «Garcia non si tocca, a chi non sta bene calci in bocca», e poi alla fine hanno cantato: «Noi vogliamo

undici Garcia». Insomma, allenatore confermato a furor di popolo fino a fine stagione, quando tutti saranno sottoposti ad esame: ma non è escluso che a fine campionato sia lo stesso Garcia a rassegnare le dimissioni. E col d.s. Sabatini che coraggiosamente fa il primo, vero «mea culpa» societario della stagione. NELLO SPOGLIATOIO L’invulnerabilità però ormai è un lontano ricordo, anche se la possibilità di un ritiro punitivo - smentito dalla dirigenza - scalda i cuori dei più arrabbiati. «Il ritiro? Tutte le

cose che servono a unire possono essere utili. Comunque complimenti alla Fiorentina, che ha sfruttato i nostri regali. Quando doni due gol è impossibile qualificarsi. Sono mortificato stasera perché la voglia dei ragazzi c’era, ma contro gli errori individuali non si può fare niente. Non c’è problema tattico o fisico. Ora dobbiamo concentrarci sul campionato e cercare in tutti i modi di difendere il secondo posto perché per fare una stagione accettabile dobbiamo qualificarci in Champions. Ci sono 11 battaglie da fare per vincere questa guerra di tenere il secondo po-

sto, solo lo staff e i giocatori possono fare questo. Ci sono due possibilità: o molliamo - ma io non mollo un secondo fino alla fine -, o alziamo la testa e ci risolleviamo. Mi aspetto questo dai miei. Ho parlato dopo la partita, chi ha la personalità il carattere e l’orgoglio di proseguire bene, chi sarà troppo debole non mi interessa. Voglio tornare al combattimento subito. Servono veri uomini e io andrò sicuramente in guerra. So che in questo spogliatoio c’è carattere, che ognuno di loro può risollevare la Roma, ma ora c’è questo messaggio da dare alla squadra perché il ca-

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«TUTTA COLPA MIA. A GENNAIO, MAI FATTO UN MERCATO PEGGIORE» WALTER SABATINI D.S. ROMA

IL MEA CULPA Il premio sincerità però lo vince il d.s. Sabatini. «Ho sentito cose molto gravi, ma i tifosi hanno il diritto di contestare. Il ritiro non serve. E’ il caso di isolare le responsabilità. La squadra e l’allenatore hanno scontato gli errori che ho fatto io. In carriera non ho mai fatto un mercato così sbagliato. A gennaio il gruppo aveva bisogno di essere rinforzato in attacco, ma ciò che ho fatto non ha portato risultato. La squadra ha scontato questa assenza. Dovrò tenere conto degli errori che ho fatto, chi fa il mio mestiere fa errori e i miei sono venuti subito allo scoperto. Non me la caverò gratis, ne terrò conto. Salah è un rimpianto, non prenderlo è stato uno sbaglio. E’ una responsabilità esclusivamente mia. Ma nessuno si dimette e nessuno scappa, anche se in estate dovrò pensare alle conseguenze e ai motivi per cui la squadra ha perso dei punti. A fine stagione faremo i bilanci. Fare il mercato estivo e andare via? Sarebbe un’ipotesi intrigante». Possibile? Diciamo difficile, anche se sono cominciati subito a circolare i nomi di Sogliano e Branca come possibili sostituti. PALLOTTA CHIAMA Inutile dire che, come succede quotidianamente, anche il presidente Pallotta si è fatto sentire per cercare di capire cosa succede a una squadra in cui credeva profondamente. Lunedì sarà a Roma il suo braccio destro, Mark Pannes, per incontrare i dirigenti del Comune sulla questione del nuovo stadio, ma i tifosi adesso chiedono molto altro e molto più in fretta. Basteranno «undici Garcia»? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Europa League R Ritorno ottavi

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LA FOTO CRONACA DI UN’ORRIBILE SERATA 1

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● 1 I giocatori della Roma lasciano sconsolati il terreno di gioco dopo il lungo colloquio con i tifosi 2 La curva giallorossa svuotata dopo mezz’ora, quando la squadra era già sotto 3-0. Ma prima i tifosi hanno esposto uno striscione più che..eloquente 3 Francesco Totti parla con i tifosi e fine gara (dietro a lui Florenzi) e si mette davanti alla bocca un parastinco per non far vedere il labiale 4 Anche Manuel Iturbe discute con i tifosi, 5 Le forze dell’ordine schierate a fine partita fuori dallo stadio Olimpico ANSA- STASI GMT

Rabbia, urla e minacce «Se la Lazio vi supera...» 1Gli ultrà lasciano la curva, poi tornano e contestano. Totti, De Rossi e un

gruppo di giallorossi sotto la Sud ma non basta. Oggi a Trigoria farà caldo

Massimo Cecchini Davide Stoppini ROMA

Q

uaresima, calvario, crocifissione. Il vocabolario della Pasqua è ormai sgranato quasi completamente. Manca la parola più importante: resurrezione. La Roma è morta, e intorno al cadavere si affacciano non più i dolenti degli affreschi medievali, ma gli arrabbiati del Terzo Millennio, quelli che non si accontentano più di vedere la squadra mai sotto il secondo posto in campionato da due stagioni perché illusi da promesse e proclami inadeguate al valore di una squadra non all’altezza di sogni e bisogni.

LA CONTESTAZIONE L’umiliazione patita contro la Fiorentina ha fatto scomodare gli storici per evocare il ricordo della Curva Sud - il cuore del tifo che abbandona lo stadio nel primo tempo: in questa misura sembra non essere mai successo. Ma in realtà era solo la preparazione alla contestazione finale che covava. Già all’intervallo molti ultrà erano usciti per provare ad avvicinarsi al cancello da dove escono i calciatori, ma un imponente cordone di polizia li aveva tenuti lontano. La prima idea del tifo organizzato era quella di bloccare i due lunghi viali che portano all’Olimpico, ma la cosa francamente sarebbe sembrata più una manovra da rivoluzione sociale che da esiti di

partita di calcio. Per scaldare l’ambiente, intanto, al 17’ della ripresa, un solitario invasore diventa il paladino dei feroci: era dal 21 marzo 2004 - dal famoso derby interrotto - che un tifoso non provava ad entrare in campo. Stavolta è toccato a un trentenne peruviano, P.D., provarci e finire arrestato, anche perché sembra sotto effetto di sostanze stupefacenti. Comunque, al netto della questione Garcia (che affrontiamo a parte), gli striscioni e i cori sono stati tutti un programma: «Mercenari, cambiate mestiere», «Roma s’è rotta er cazzo, a presto...», «Levatevi la maglia», fino all’irridente «Ci vediamo in discoteca». A fine partita, poi, gli ultrà hanno convocato la squa-

dra sotto la curva e i giocatori hanno acconsentito, per evitare guai peggiori, o quantomeno di restare chiusi nello stadio fino a notte. Alla gogna si presentavano De Rossi, De Sanctis, Astori, Pjanic, Iturbe, arrivava anche capitan Totti, senza dimenticare che Nainggolan, in tribuna insieme alla sorella Rjana, era stato bersagliato di critiche. «State calmi, in fondo siamo sempre secondi», l’autodifesa, che però non ha convinto nessuno.

IL NUMERO

0-3

Lo 0-3 incassato dalla Roma è il k.o. interno più pesante subito da una squadra italiana in un derby europeo

«SE LA LAZIO SUPERA...» Assai più duri i toni della Curva a fine partita. «Vergognatevi, tirate fuori le palle, siete indegni della maglia che portate». Il tutto con l’invito a togliersi di dosso la maglia, scena che

ha ricordato in qualche modo un Genoa-Siena dell’aprile 2012. Non solo. Iturbe è uscito devastato («Non vali tutti i milioni che hanno speso per te»), mentre alla fine delle bottigliette hanno colpito - senza conseguenze - anche De Sanctis e De Rossi. Pjanic, invece, colpito da un accendino, si è allontanato subito. Uno dei messaggi più forti partito dalla Sud, comunque, era riferito all’immediato futuro: «Se la Lazio ci supera nella corsa Champions, siete finiti...». Concetto che tra l’altro un gruppo di ultrà aveva esposto alla squadra anche la scorsa settimana a Trigoria. Non basta. A fine serata alcuni tifosi provavano anche ad avvicinarsi di nuovo all’uscita dei calciatori, ma venivano scoraggiati dalle forze dell’ordine, che peraltro a mo’ di prevenzione avevano blindato anche Trigoria. Oggi però si ricomincia. Il tam tam ultrà infatti è già partito e quindi già stamattina si attende un raduno di tifosi fuori dal centro sportivo di Trigoria per inscenare un’altra contestazione. Morale? Non sappiamo se quanto hanno detto Garcia e il d.g. Baldissoni sia vero («Roma è l’ambiente più difficile del mondo»), di sicuro però che concorra per il titolo pare sicuro. E questa non è una bella notizia per nessuno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PAROLE DA NUMERO 1

De Sanctis esce per tutti «Ora blindiamo il 2° posto» 1«Serata storta,

periodo nero. Ora dobbiamo uscirne insieme, giocatori e anche il tecnico»

Andrea Pugliese ROMA

T

ra le tante stranezze della Roma di ieri, c’è anche quella di un giocatore che parla a fine partita senza nean-

che aver giocato un minuto. E’ toccato a Morgan De Sanctis, uno a cui si affida spesso la Roma, soprattutto nei momenti di difficoltà. E pazienza se ieri in porta abbia giocato Skorupski e non lui, l’importante è trovare uomini pronti e voci intelligenti. E le prime frasi di De Sanctis sono proprio per il collega, vittima di un errore che ha ricordato la papera di Ballotta in un Lazio-Fiorentina del 2007-08. All’epoca segnò Pazzini, ieri Alonso. «Ma è stata una serata storta per tutti, Skorupski potenzialmente è un grandissimo portiere, avrà tut-

to il tempo per riprendersi». COLPA DI TUTTI Già, per la Roma invece le possibilità di riprendersi sembrano sempre volatilizzarsi, volta dopo volta. «Non ci sottraiamo davanti alla responsabilità e ci sentiamo di averne, siamo i primi a non essere contenti di quello che stiamo facendo - continua De Sanctis -. Quando i tifosi manifestano disappunto è doveroso ascoltare il loro pensiero e la loro delusione. Ci hanno detto che vogliono 11 Garcia, per la personalità ed il carattere. Ma la loro frustrazione è anche la

Il portiere Lukasz Skorupski, 23 anni, in azione ieri all’Olimpico LIVERANI

nostra, tocca a noi riportarli dalla nostra parte, con prestazioni e risultati». Quelli che, volta più volta meno, mancano oramai da circa tre mesi. «Le cause sono tante, non c’è un solo motivo. Stiamo cercando di di rimettere a posto alcune cose. Non è semplice, dobbiamo dare tutti qualcosa in più, la

colpa è di tutti: di noi giocatori, ma anche dell’allenatore. Abbiamo i mezzi per fare meglio, dobbiamo solo ritrovarci». BATOSTA Che poi ritrovarsi vuol dire anche darsi una scossa, essere degli uomini, tirare fuori un po’ di orgoglio. Più o meno, quello che hanno urlato

i tifosi in faccia ai giocatori. «E’ una batosta incredibile, speravamo fosse la serata del riscatto, tenevamo all’Europa League - dice il portiere abruzzese -. Botte così sono difficili da assorbire. Oramai sono 4 mesi che non si vince in casa. Il motivo? E’ evidente da tempo, gli avversari giocano sempre alla stessa maniera: si difendono, cercano di non subire e sfruttano episodi che concediamo, per sfortuna, demeriti e disattenzioni. Ci restano 11 partite, dobbiamo difendere il secondo posto fino alla fine». Con o senza Totti? «E’ un giocatore stratosferico, ma non può più giocare ogni 3 giorni. Ha avuto un problemino in allenamento, il mister aveva paura si potesse far male». Tornerà con il Cesena, Garcia ora ha bisogno di lui più che mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Montella se la gode Un paio di punture alla Roma e Garcia 1«Pensare che fino a gennaio non li battevo mai...

La panchina? Anche Firenze è difficile quando perdi»

Davide Stoppini ROMA

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incenzo ha aspettato. Si è appuntato i giorni, si è segnato su un foglio i dettagli, chi e perché nell’estate 2011 e nel 2012 gli disse no, la panchina della Roma non è per Montella, troppo amico di Totti e De Rossi, troppi giocatori in rosa vuoi cambiare, troppo scontata sarebbe la scelta, meglio cambiare strada, Luis Enrique prima e Zeman poi. Vincenzo ha aspettato e poi ha colpito. Eccome se ha colpito, nella maniera più rumorosa, mandando all’inferno chi è seduto dall’altra parte. Ci ha messo un po’ per prendere le misure, perché tra Catania e Fiorentina sembrava quasi che i giallorossi fossero la sua bestia nera: tante sconfitte (6), qualche pareggio (4), mai una vittoria. Poi arriva la Coppa Italia: Roma eliminata, doppietta di Mario Gomez. Dici: una rosa in pieno inverno. Altro che: la Viola non si ferma più. E nell’Olimpico giallorosso costruisce un pezzo di futuro che regala solo sorrisi: Roma fuori dal-

La gioia viola dopo la vittoria dell’Olimpico postata da Borja Valero INSTAGRAM

l’Europa League, fuori tutti. Dentro lui: due qualificazioni giuste giuste per quei due no sbattuti in faccia. Vendetta è stata, «e sì che fino a gennaio la Roma non l’avevo mai battuta, il destino è proprio strano», sorride l’allenatore. VENDETTA Beffardo e felice, la confusione è altrove. Lì dove

OGGI AL MONDO C’È SOLTANTO UN GIOCATORE PIÙ VELOCE DI SALAH PALLA AL PIEDE: È MESSI VINCENZO MONTELLA ALLENATORE FIORENTINA

Montella spedisce una frecciata: «Garcia dice che Roma è la piazza più difficile per allenare? Meglio che non risponda...anzi sì, una cosa la dico: quando si vive un ambiente, si pensa sempre che sia il più duro. Anche a Firenze quando si perde non è semplice». E’ che Firenze ora Montella l’ha abituata bene: «Peccato solo aver perso con la Lazio, in questo periodo. Perché per il resto abbiamo affrontato un ciclo terribile e ne siamo usciti alla grande. Ero tranquillo anche il giorno della sconfitta di Parma...ho una squadra matura, per me è un grande vantaggio allenare gente così. Gente che ci crede: avete visto Alonso sul gol? Vero, Skoruspki ha sbagliato. Ma in pressing sul portiere avversario c’era un terzino, Alonso, segno di quanto la Fiorentina volesse fare la partita e poi vincere». TRE FRONTI Vincere al punto che davanti ci sono tre mesi e tre fronti aperti, tra campionato e coppe: «La Fiorentina è matura, la squadra è cresciuta sotto tutti i punti di vista. Aver battuto Tottenham e Roma, squadre sulla carta più forti di noi, è una grande soddisfazione. Ma se vogliamo arrivare in fondo, dobbiamo dimenticare le vittorie: così fanno le grandi squadre». E i grandi giocatori. Ieri Montella ne ha incoronato uno: «Al mondo solo Messi è più veloce palla al piede di Salah». Sì, l’egiziano che è stato a un passo dalla Roma: così il gusto della vendetta è doppio. «Io alla fortuna non credo, credo piuttosto che questa Fiorentina sia fatta di gente con grande personalità, allenarla è un piacere». Quel piacere che Vincenzo avrebbe immaginato nel continuare a sedersi sulla panchina della Roma. Ora è solo viola. Viola di gioia. Di rabbia, magari, sarà qualcun altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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GIOIA FIORENTINA

Euforia Della Valle «Questa è la Viola più bella di sempre» 1Il presidente nello

spogliatoio con dirigenti e la squadra al completo. Borja: «Ora pronti a tutto»

Chiara Zucchelli ROMA

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opo la vittoria in Coppa Italia, Vincenzo Montella aveva offerto la cena a tutta la squadra in un ristorante di Roma, stavolta invece niente feste, ma rientro in nottata a Firenze (con il gruppo accolto alla stazione da centinaia di tifosi). E questa, per la Fiorentina, è la soddisfazione più grande, visto che la squadra è ancora in corsa su tre fronti e tempo per i brindisi non ce n’è. C’è tempo, però, per feste e selfie nello spogliatoio, con i dirigenti al completo e i giocatori che non erano disponibili, tra cui Gilardino, Diamanti, Pizarro e Rossi, arrivati in treno da Firenze: «Senza nulla togliere alle altre, questa è la mia Fiorentina più bella - dice orgoglioso Andrea Della Valle, presidente viola -. Questa notte è speciale, ed è la terza più bella della mia gestione: al primo posto metto la vittoria in rimonta

in casa contro la Juventus, poi il successo di Torino in Coppa Italia di qualche settimana fa e poi questo 3-0 qui all’Olimpico». TRE FRONTI La soddisfazione di Della Valle è la stessa di chi la Roma la conosce bene, come il d.s. viola Pradé («Sapevamo che dovevamo partire forte perché l’aspetto psicologico poteva essere determinante»), ma anche di chi, come Gonzalo Rodriguez, ha saputo mantenere la freddezza necessaria per battere due volte il rigore dell’1-0: «La finale di Europa League? Vorremmo arrivarci, abbiamo l’ambizione e la mentalità giusta, ma sappiamo che dobbiamo pensare partita per partita». Di mentalità ha parlato anche Borja Valero: «Siamo in corsa per le due coppe e per il terzo posto, siamo pronti per giocarcela fino alla fine». Savic, ancora k.o. per problemi muscolari, sarà valutato oggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Della Valle LAPRESSE


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LE PAGELLE di LUCA BIANCHIN

6,5 GLIK

7 Un gol su angolo, uno… quasi, più una capocciata annullata. Con Rondon, momenti di lotta libera (e vince). Come bonus, cross da ala oltre il 90’. Ma che giocatore è diventato? PADELLI 6,5 Non passerà a chiedere lo straordinario ma quando serve c’è. MAKSIMOVIC 6,5 Non Maksi, neanche mini. Non soffre mai Hulk. MORETTI 6,5 Respinge su Danny, ferma un contropiede, patisce poco. Applausi. DARMIAN 6 Si fa vedere avanti già al 5’ ma crossa peggio del solito. FARNERUD 6 Se parliamo di talento, Witsel ha una spada laser, lui una fionda. Però un quasi gol e un bel cross. GAZZI 7 Non esporrà mai all’Hermitage ma lotta e tiene assieme tutti. Per poco non fa gol… EL KADDOURI 5 Il suo sciopero della creatività è una delle chiavi. Un bel cross ma non svolta. MOLINARO 5,5 Attacca pochino e una volta si fa prendere in mezzo. MAXI LOPEZ 5,5 Toro da quasiimpresa e il quasi è lui: liscia al 18’, manca il tocco nel finale. QUAGLIARELLA 6 E’ il più pericoloso: punizione appena fuori. Però spreca un bel cross e non fa il miracolo. BOVO 6 Pezzo da collezione: fa l’interno di centrocampo. Un tiro, respinto. MARTINEZ 6,5 Un microonde: entra e scalda la partita. Quasi-gol di testa. AMAURI 6 Ultimo cambio, qualche torre e tanto cuore. ALL. VENTURA 6 Lo stadio è da vecchio Toro europeo, la squadra un po’ meno. Aspetta (troppo?) per giocarsi Martinez e Amauri.

5 IL MIGLIORE LODYGIN

6,5 Due anni fa era allo Skoda Xanthi, nome da auto poco fashion ma concreta. Appunto: perde del gran tempo (giallo) ma salva su Gazzi e Martinez, poi allunga una punizione SMOLNIKOV 5,5 In ritardo secco su un cross di Molinaro, non terribile né scintillante. NETO 6 Vince un paio di duelli con Quagliarella. Bene ai tempi di Siena, bene qui. GARAY 6 Rinvia sul mischione del primo tempo e tutto sommato tiene botta. CRISCITO 6 Gli cantano «Gobbo» e se l’aspettava. Peggio che all’andata ma non terribile. WITSEL 5,5 Paradosso per uno come lui: fa la cosa migliore in difesa, respingendo Bovo. TYMOSHCHUK 5 Tacalabala, ma anche la caviglia di Farnerud: ammonito. Ok, lotta ma non ha piede né rapidità. SHATOV 5 Inizia largo a destra, tiene basso Molinaro ma il centro di gravità dello Zenit è altrove. (RYAZANTSEV s.v.) DANNY 5,5 Il rallentatore umano. Viene a prendere palla e la tocca 10 volte da incantatore di serpenti. Fumo sì, arrosto poco. HULK 5 Due punizioni tirate male e pochi spunti: non diventa mai verde. RONDON 5,5 Un vinotinto, cioè venezuelano, contro i granata. Quasi annullato da Glik&co. LOMBAERTS 6,5 Entra nel finale e salva sulla linea. Mica male. ALL. VILLAS BOAS 5 Ha uno yacht ma lo fa andare a remi: possesso, mezza melina, perdite di tempo. Non fa un tiro in porta: è detto tutto. JUG Il mani di Tymoshchuk era fuori area: bravo Ma la gestione è negativa, risparmia 2-3 gialli e sui mezzi fischi sembra proZenit. ZGANEC 6 – BALAZIC 6,5

5

ZENIT

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TORINO (3-5-2) Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Farnerud (dal 19’ s.t. Bovo), Gazzi, El Kaddouri (dal 31’ s.t. Martinez), Molinaro (dal 37’ s.t. Amauri); Quagliarella, Maxi Lopez PANCHINA Castellazzi, Jansson, Silva, Masiello ALLENATORE Ventura ESPULSI nessuno AMMONITI Molinaro, Gazzi per gioco scorretto, Quagliarella per comportamento non regolam. BARICENTRO Medio 53,1 m CAMBI DI SISTEMA 4-2-4 dal 37’ s.t.

IL MIGLIORE

ZENIT

1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Glik al 45’ del s.t.

MORETTI SUPER MA DOV’È FINITO EL KADDOURI? CRISCITO LOTTA TORINO

TORINO

ZENIT (4-2-31) Lodygin; Smolnikov, Neto, Garay, Criscito; Witsel, Tymoschuk; Shatov (dal 36’ s.t. Ryazantsev), Danny (dal 42’ s.t. Lombaerts), Hulk; Rondon PANCHINA Baburin, Mogilevets, Rodic, Zuev, Sheydaev ALLENATORE Villas Boas ESPULSI Nessuno AMMONITI Tymoschuk, Criscito, Neto, Smolnikov, Hulk per gioco scorretto, Danny e Lodygin per comportamento non regolam. BARICENTRO Molto basso 47 CAMBI DI SISTEMA nessuno ARBITRO Jug (Slovenia) NOTE paganti 25mila circa (incasso non comunicato). Tiri in porta: 6-1. Tiri fuori: 8-4. In fuorigioco: 6-1 Angoli: 9-1 Recuperi: p.t. 1’, s.t. 6’

Il colpo di testa di Kamil Glik, 27 anni, che ha dato il vantaggio e la speranza al Torino nella sfortunata doppia sfida contro lo Zenit ANSA

Toro, l’assalto è amaro Glik illude, lo Zenit tiene

1Segna il capitano-goleador, l’arbitro gli annulla un’altra rete e nel finale i russi evitano il k.o. Villas Boas avanti, ma il gioco? SEBASTIANO VERNAZZA INVIATO A TORINO @GazzaVernazza

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aledetta fu l’andata, la sconfitta per 2-0 maturata in inferiorità numerica a San Pietroburgo. Il Toro esce dall’Europa tra applausi e ovazioni della sua gente. Passa lo Zenit con molto demerito, per quello che si è visto nel ritorno. I russi hanno puntato tutto sull’ostruzionismo: perdite di tempo fin dal principio, sette ammoniti, falli e falletti, un’indisponente melina, il nulla in attacco, la tattica del fuorigioco come ancora di salvezza in tante situazioni difensive. Il Torino ha avuto la colpa di provarci con furiosa convinzione soltanto verso la fine. Giampiero Ventura ha azzeccato il maquillage conclusivo, il 4-2-4 a trazione integrale con cui ha chiuso la partita. Peccato che lo

abbia disegnato a otto minuti dal 90’. In soldoni, Amauri andava inserito prima. LA SCELTA Ad onta delle spettacolari coreografie dei tifosi, Olimpico esaurito e imbandierato, un clima da scudetto del ’76, il Toro ha avuto un approccio quieto, forse per scelta. Mordere da subito la partita avrebbe esposto i granata al rischio di una ripartenza bruciante altrui. Meglio fare girare palla, invitare lo Zenit a uscire dal guscio. Come risultato si è avuta una mezz’ora in souplesse. I russi facevano di tutto per perdere tempo, abbarbicati sul 2-0 dell’andata. Vergognoso il comportamento del portiere Lodygin che già da principio impiegava delle mezze giornate per rimettere in gioco dal fondo (il giallo per lui arriverà soltanto a ripresa inoltrata). Il Torino la pigliava larga, aspettava che arrivasse l’onda giu-

fIL TRASCINATORE

KAMIL GLIK

Il figlio di Polonia non torna a Varsavia «Ma quanto orgoglio» 1Niente finale a

casa sua. Il capitano «Il portiere dello Zenit ha fatto cose incredibili»

Francesco Bramardo TORINO

L

acrime ed applausi. Finisce così l’avventura del Toro con il primo gol in Europa di Kamil Glik, la rete della disperazione. E’ arrivato troppo tardi il gol del capitano per tentare l’impresa. Vero che già nel

sta, spingeva poco sulle fasce. Occasioni col contagocce: due punizioni molto pericolose, una di Farnerud e l’altra di Quagliarella; un colpo di testa che il Quaglia poteva giocarsi meglio; e più di ogni altra cosa un mischione furibondo col pallone che non voleva saperne di uscire dall’area, una vera insalata russa. Poca cosa lo Zenit. Squadra tremebonda, in soggezione, nonostante i tanti campioni in compagnia. Scarsa personalità, la ricerca del contropiede giusto come unica idea. Delusione Villas Boas. LA MUTAZIONE Chissà quando il Torino scatenerà l’assalto: era la grande domanda che girava all’intervallo. Purtroppo la prima parte della ripresa è andata avanti sullo stesso canovaccio. Toro più guardingo che «caricante» e lo dimostra il fatto che tra il 49’, quando a Glik è stato giustamente annullato un gol

primo tempo il difensore-bomber (6 reti in Serie A) del Torino ci era andato vicino, rete annullata per fuorigioco. Kamil è nato con la maglia addosso, è partito dalla Serie B, e con Darmian e Vives è stato tra gli artefici della costruzione della nuova casa granata. Non arriverà nella sua Varsavia, la finale di Europa League resterà un sogno per il capitano polacco che un regalo lo ha già fatto ai tifosi, di sposare la maglia anche per la prossima stagione, nonostante il corteggiamento di club prestigiosi. Comprensibili le lacrime al fischio finale, la richiesta del pallone e della maglia da regalare alla curva Maratona. «Oggi il portiere ha fatto cose incredibili — le parole di Glik —. Non so se il mio primo gol era valido, secondo me ero in linea ma ormai la partita è andata e siamo co-

LA MOVIOLA di GABRIELLA MANCINI

SUL GOL DI GLIK FUORIGIOCO MILLIMETRICO Al 7’ Molinaro colpisce il palo, ma Jug aveva già fischiato il fuorigioco. L’arbitro non vede due falli di mano, prima di Neto, poi di Witsel, che meritavano il giallo. Vede invece quello di Tymoshchuk, fuori area di poco, e fischia punizione, ma dimentica ancora il giallo. A inizio ripresa gol di testa di Glik, annullato per fuorigioco millimetrico. La gara si fa nervosa, fioccano i cartellini, in ritardo per Lodygin che perde tempo tra i fischi.

TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla 1 2

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TIRI 2 LANCI POSITIVI 5 PALLE RECUPERATE 7 FALLI SUBITI 2

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per fuorigioco, e il 78’, quando Lodygin è stato costretto a due paratone su incornate di Martinez e Gazzi, non è successo nulla di rilevante. E’ qui, in questa mezz’ora scarsa, che andrebbero concentrate le recriminazioni a posteriori. Ventura ha iniziato a cambiare fisionomia al Torino soltanto verso la mezz’ora, prima con l’inserimento di Martinez e poi con quello di Amauri. Due cambi che hanno costretto lo Zenit a rinculare di trenta metri, ad auto-affossarsi davanti al portiere. Perché non prima, caro Giampiero? Perché? L’idea era giusta, giustissima, ma andava anticipata. L’ultimo quarto d’ora, compreso il maxi recupero di sei minuti, è stato epico, degno della storia granata. Il gol della grande speranza è arrivato allo scoccare del novantesimo, con Glik di testa, su calcio d’angolo, lo schema «venturiano» più gettonato. A quel punto è cominciata un’altra gara, col mini supplementare del mega recupero. Sei minuti col cuore in gola, segnati da un salvataggio di Lombaerts sulla linea e su conclusione ravvicinata di Maxi Lopez. Se quella palla fosse entrata, si sarebbe andati ai veri supplementari e si sarebbe scatenato l’inferno. Se, se, se. Troppi se e una certezza: il gioco dello Zenit è di molto inferiore alla qualità dei suoi giocatori. Passa Villas Boas, ma Ventura si è dimostrato più bravo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

munque orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Il pubblico è stato magnifico, speriamo di calcare questi palcoscenici anche il prossimo anno. Se confrontiamo i due club dal punto di vista economico non c’è paragone. Avere messo in difficoltà una squadra come lo Zenit è un motivo d’orgoglio». Il Toro la sua Coppa l’ha comunque vinta. E’ partito in estate quando giocatori e tifosi erano ancora al mare per preparare l’avventura in Europa dopo 20 anni di assenza, l’impresa l’ha compiuta al San Mamès, vincendo dove nessun’altra squadra italiana era ancora riuscita. Questo gruppo ha dimostrato di starci in Europa anche senza top player, importante è non cedere al mercato il patrimonio che si è formato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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NAPOLI

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LE PAGELLE di MIMMO MALFITANO

DINAMO MOSCA (4-3-3) Gabulov; Kozlov, Samba, Hubocan, Buttner (dal 40’ s.t. Ionov); Vainqueur, Zhirkov, Dzsudzsak; Kokorin, Kuranyi, Valbuena. PANCHINA Shunin, Douglas, Yusupov, Rotenberg, Danilkin, Tashaev. ALLENATORE Cherchesov. ESPULSI nessuno. AMMONITI Vainqueur per gioco scorretto. BARICENTRO MEDIO 51 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno.

QUEL PEPERINO DI VALBUENA LOPEZ IN MEZZO DÀ EQUILIBRIO DINAMO M.

VALBUENA

6,5 Sicuramente l’avversario più attivo, tiene bene la palla e costringe Maggio a intervenire duramente. Impreciso nelle conclusioni.

ARBITRO Nijhuis (Olanda) NOTE spettatori 20.000 circa, incasso non comunicato. Tiri in porta 4-2 (più una traversa e un palo). Tiri fuori 4-4. Angoli 5-5. In fuorigioco 4-2. Recuperi: 1’ p.t., 3’ s.t.

Kuranyi tenta la rovesciata: il tedesco ha cercato il gol anche di testa, ma la difesa del Napoli non ha corso grandi pericoli AFP

Campagna di Russia ok Napoli avanti senza rischi

1La Dinamo punge poco, Benitez gestisce e va ai quarti senza fatica I legni fermano Callejon e Mertens, Albiol e Britos riducono i pericoli

INVIATO A MOSCA

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i tempi di Diego Armando Maradona, stagione 1988-89, il Napoli alzò al cielo di Stoccarda la coppa Uefa, parente lontana e più nobile (in coppa Campioni giocavano solo i vincitori del campionato) della competizione attuale molto migliorata comunque da Michel Platini - nella quale ieri sera gli azzurri hanno centrato per la prima volta l’accesso ai quarti di finale. Forte del 3-1 dell’andata, regalatole da Higuain, la squadra di Rafa Benitez avrebbe potuto annichilire la Dinamo già in avvio quando Maggio, Mertens e Callejon hanno avuto tre occasionissime per superare Gabulov. Purtroppo Maggio (4’) ha bucato la deviazione di testa su angolo di Gabbiadini a due passi dalla linea bianca e in perfetta solitu-

dine, mentre i tiri dei due attaccanti di fascia sono stati respinti dai legni (11’ traversa del belga; 15’ palo esterno dello spagnolo). Da segnalare però che mentre Mertens si è inventato una formidabile conclusione da fuori area, Callejon ha sostanzialmente sprecato per precipitazione un delizioso assist di Jorginho che lo aveva messo in comoda posizione di sparo. Lo stesso Callejon, nel finale (82’) ha poi depositato fra le braccia del portiere un altro pallone da mettere dentro. GLI SFORZI I russi hanno prodotto il loro sforzo maggiore fra la metà della prima frazione e il quarto d’ora iniziale della ripresa. Avvantaggiati nella manovra da un Napoli che dopo aver fallito tante volte il vantaggio ha pensato più al controllo che alla riproposizione immediata della manovra d’attacco. Un atteggiamento guardingo

dettato dalla situazione contingente e pure dal costante raddoppio sulle corsie esterne operato da Buttner a sinistra e Kozlov a destra, cioè i due terzini. Considerato che pure Samba, il marcatore centrale, si spingeva nell’area azzurra (gol di testa annullato per fuorigioco) e che il vivace Valbuena, spostandosi a piacimento fra centrocampo e linea d’attacco, un po’ di varchi riusciva ad aprirli (su un suo tiro la deviazione in gol di Kokorin è stata cancellata dal guardalinee), ecco che la prudenza di Benitez è parsa real-politik. SALVATAGGI Il Napoli ha avuto più occasioni della Dinamo per sbloccare uno 0-0 comunque graditissimo. Nel conto bisogna infatti aggiungere il pallonetto sbagliato da Higuain (quoque tu!) dopo aver saltato persino il portiere: dal limite dell’area non ha calibrato bene la para-

LA MOVIOLA di G.D.S.

ANNULLATI AI RUSSI DUE GOL PER FUORIGIOCO Valbuena ispira due gol annullati in 6’: al 16’ crossa per Samba poi al 21’ tira e Kokorin devia, ma tutti e due erano in netto offside. Corretti i gialli per Maggio che sgambetta Zhirkov, per Mertens che stoppa il pallone con un braccio e per Vainqueur, fuori tempo su Jorginho. Giusto anche non fischiare rigore a favore di Maggio, lanciato da Jorginho: era già ammonito e la simulazione era al limite del secondo giallo

bola a porta sguarnita. I russi si sono resi pericolosi per due volte con Kokorin. Nella prima circostanza (49’) Albiol ha deviato provvidenzialmente il tiro a botta sicura; nella seconda è stato Britos a lanciarsi in spaccata quasi sulla linea bianca per arpionare un cross rasoterra di Buttner destinato al numero nove della Dinamo. C’è poi una terza insidia, portata di testa da Kuranyi, con palla alta di un soffio quando però il match era già entrato nella sua ultima parte. Quella in cui i russi hanno accusato lo sforzo prodotto. TURNOVER Don Rafé si è presentato con Gabbiadini e non Hamsik o De Guzman dietro Higuain, ma poi ha trovato il modo di impiegare i due esclusi e di concedere a Zuniga un altro piccolo passo verso il completo recupero atletico e agonistico. L’altro titolare tenuto completamente a riposo, Inler, è stato degnamente rimpiazzato da Jorginho che ha formato con David Lopez una barriera centrale praticamente insuperabile. Difatti i pericoli per il Napoli sono arrivati dalle fasce e mai dal centrocampo. Essendo difficile il recupero di Koulibaly per domenica (Atalanta al San Paolo) è certamente di conforto la buona prestazione della coppia difensiva AlbiolBritos. Centrata la missione di coppa, il Napoli ora è atteso al riscatto in campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TRAGUARDO STORICO

Benitez: «Ci manca soltanto un po’ di maturità» 1Dal 1989 il Napoli non arrivava così

in alto in Europa. Rafa elogia il gruppo: «Stavolta ho visto l’atteggiamento giusto» INVIATO A MOSCA

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ntra nella storia, il Napoli di Aurelio De Laurentiis. Negli 11 anni di presidenza, per la prima volta il club approda ai quarti di una competizione europea. Non accadeva dalla stagione 88-89, della conquista della coppa Uefa: quella volta, il Napoli di Maradona battè il Bordeaux nel doppio confronto, e approdò ai quarti dove sconfisse la Juve.

5,5

IL MIGLIORE

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho, D. Lopez; Callejon, Gabbiadini (dal 26’ s.t. Hamsik), Mertens (dal 18’ s.t. De Guzman); Higuain (dal 36’ s.t. Zuniga). PANCHINA Rafael, Henrique, Inler, Zapata. ALLENATORE Benitez. ESPULSI nessuno. AMMONITI Maggio e Mertens per gioco scorretto. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,8 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno.

Nicola Cecere

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VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un traguardo che il collettivo di Rafa Benitez ha superato con il pareggio ottenuto contro la Dinamo Mosca, dopo il 3-1 dell’andata: la tripletta realizzata da Gonzalo Higuain, al San Paolo, era servita per ipotecare il passaggio del turno. SENZA SFORZO S’è limitato a contenere l’intensità della Dinamo, il Napoli, anche se nella fase iniziale ha sfiorato in un paio di occasioni il gol del vantaggio. «Stavolta, l’approccio è

L’esultanza di Andujar REUTERS

1989

● L’ultimo anno in cui il Napoli ha raggiunto prima di ieri i quarti di una competizione europea: era la Coppa Uefa, poi vinta

Maradona con la Coppa Uefa ‘89 AP

stato positivo. In altre partite siamo stati penalizzati anche da alcuni episodi poco fortunati. Questa volta siamo riusciti pure a non subire gol. Nell’insieme, si può essere soddisfatti», ha osservato Rafa Benitez. C’era il timore che la squadra potesse ripetere la stessa pre-

stazione di Verona, che non avesse la giusta determinazione per limitare i danni di questa trasferta. Invece, l’atteggiamento è stato quello più giusto. «A questi ragazzi manca l’esperienza, una maggiore maturità nel controllare le partite. Abbiamo avute alcune occasioni e non le abbiamo capitalizzate. In compenso Andujar è rimasto imbattuto». Il traguardo dei quarti di finale è un bel passo avanti verso una finale che a Benitez non dispiacerebbe disputare se fosse tutta italiana: «Se dovessi firmare adesso perché ciò avvenga, lo farei subito, sarebbe spettacolare». mi.mal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GABULOV 6 Gli attaccanti avversari lo impegnano poco, viene salvato dalla traversa e dal palo. KOZLOV 6 Gli tocca Mertens, che è decisamente il più attivo tra i napoletani. Gli concede la conclusione che colpisce la traversa. SAMBA 6 Una roccia nella sua area, i palloni alti sono tutti suoi e tiene anche a freno Higuain. HUBOCAN 5,5 Concede qualche spazio pericoloso a Gabbiadini che non capitalizza come avrebbe potuto. BUTTNER 6 Corre dietro a Callejon e gli concede poche giocate, a parte il tiro che accarezza il palo. (IONOV s.v.). VAINQUER 5,5 Prova a far prevalere la sua fisicità su Jorginho, ma spesso finisce fuori tempo. ZHIRKOV 5,5 Ha pressato su tutta la mediana e inevitabilmente ha dovuto cedere alla stanchezza nel finale. DZSUDZSAK 6 Ha provato un paio di volte la conclusione con palla a giro: Andujar ha parato senza problemi. KOKORIN 5 È stato poco determinato e non ha mai calciato in porta con decisione. KURANYI 5 Si è visto soltanto per una rovesciata che non ha avuto alcun esito. ALL. CHERCHESOV 5,5 Se avesse superato il turno avrebbe compiuto l’impresa del secolo.

NAPOLI

6 IL MIGLIORE DAVID LOPEZ

6,5 Una prestazione di grande quantità, determinante per gli equilibri: nel confronto con Zhirkov ha tenuto senza problemi, e in più è stato attivo in tutta la mediana. ANDUJAR 6 Blocca senza problemi un paio di conclusioni dal limite, prezioso nelle uscita alte. MAGGIO 5,5 Fallisce un gol a porta spalancata, ammonito per un fallo evitabile. ALBIOL 6,5 A Kuranyi concede solo una rovesciata senza esito. BRITOS 6,5 Positivo, specie nei raddoppi su Valbuena. Poi, tiene lontano Kokorin dall’area. GHOULAM 5,5 Rintanato nella sua metà campo, si dedica solo alla fase difensiva. JORGINHO 6 Si è mosso abbastanza, chiedendo spesso il pallone ai compagni: qualche buon suggerimento. CALLEJON 5 Prova a dare profondità alle ripartenze, si libera al tiro e sfiora il palo. GABBIADINI 5,5 Poco incisivo: solo qualche ripartenza, sbaglia gli appoggi più semplici. HAMSIK 5,5 Entra a partita spenta: rincorrere avversari e non è il suo forte. MERTENS 6 Buon inizio, volando sulla sinistra inseguito da Kozlov. Colpisce la traversa con un diagonale. DE GUZMAN 6 Mezzora, per una prestazione onesta. HIGUAIN 5,5 Stavolta non è decisivo. Manca nelle conclusioni, ma ha avuto pochi palloni buoni. ZUNIGA s.v. ALL. BENITEZ 6 Conta il prodotto finale: Napoli ai quarti di finale, ciò che aveva chiesto ai suoi. NIJHUIS In campo non c’è stata cattiveria e la gara è filata via liscia. Giusti i gialli. VAN DE VEN 6 - SCHAAP 6 BLOM 6 – JANSSEN 6

6


16

Champions League R

fIL BELLO IL TRIONFO NEGLI OTTAVI

I giocatori bianconeri corrono verso i tifosi juventini che li hanno seguiti sino a Dortmund incitandoli dal primo minuto e conquistando anche loro l’Iduna Park, annichilito dal 3-0 dei campioni d’Italia LAPRESSE

Juve, è iniziata l’era Allegri

1Nella notte di Dortmund il tecnico conquista il tifo bianconero. È il punto più alto della gestione di Andrea Agnelli, passata anche attraverso scelte impopolari freddezza dei tifosi nelle prime uscite, infine con- mente scattata l’era Allegri, e di conseguenza si è vincente sul campo con una trasformazione tatti- celebrato il trionfo della gestione Andrea Agnelli. ca rispettosa del passato contiano, ma drastica al Sabbie mobili sopratutto sotto i piedi di Marotta momento giusto. Sì, il fantasma di Conte ha ini- all’indomani della rottura con Conte, imputata ziato ad allontanarsi la sera del 4 novembre 2014, tutta alla società: calci e sputi alla macchina dei quando la Juventus abbandonò la difesa a tre per dirigenti che accompagnavano l’esordio a Vinovo esibire un più internazionale «rombo» nella deci- di Allegri. Otto mesi dopo, lo scudetto è in tasca, siva sfida di Champions contro i greci dell’Olym- la squadra è nel G8 d’Europa e ancora insegue la finale di Coppa Italia: è probabilpiacos. Non fu facile, i tre punti armente già la miglior stagione jurivarono in rimonta, e il 3-2 non riI PASSAGGI ventina del post Calciopoli. Agnelli baltò lo 0-1 dell’andata, costrinche nella Primavera del 2011 (col gendo la Juve a giocarsi il L’allenatore è stato fallimento Delneri appena consupassaggio nei 90’ finali contro l’Atfreddo nel gestire mato) fa scudo a Marotta e Paratici letico Madrid. Però, quella sera la e sceglie Conte, l’impopolare ma gente bianconera apprezzò gioco e l’opposizione iniziale necessario «prepensionamento» di coraggio di Allegri: arrivarono ap- dei sostenitori Del Piero, quindi la contestatissiplausi convinti, e dopo il definitivo ma scelta-lampo (in 12 ore) di Alleaccesso agli ottavi iniziarono a ve- La base dei successi gri: sì, ci sono pochi dubbi, il mardersi pure degli striscioni in favore chio più profondo sui tre scudetti e del tecnico. Allegri ha comunque è la conferma di Marotta dopo mezzo consecutivi è quello della sempre saputo che la svolta persosocietà. La serata di Dortmund era nale sarebbe passata inevitabil- il fallimento Delneri uno spartiacque anche per Agnelli mente dalla doppia sfida con la banda Klopp. Facile intuirlo, visto che a risveglia- e compagnia, e non a caso accanto al cugino si era re qualche mugugno bastavano un pareggino qua presentato pure il numero uno Exor, John Elkann. e là, l’immeritata quanto sfortunata sconfitta in Supercoppa e lo stop non ancora definitivo in RINNOVO PIÙ AVANTI Il contratto di Allegri? Coppa Italia. E allora «all in» sul tavolo di Dort- Scade nel 2016, ma il rinnovo non è imminente, mund, e piatto portato a casa con una mano da anche se abbastanza scontato. Se ne parlerà a bocce praticamente ferme, probabilmente a metà sogno. maggio. ELKANN, NON A CASO L’altra sera è definitiva© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mirko Graziano MILANO

«S

ento uno strano clima — diceva Massimiliano Allegri alla vigilia della gara con il Sassuolo e dopo la sconfitta di Coppa Italia firmata Fiorentina —. Sembra che tutto sia scontato e dovuto. Il quarto titolo di fila sarebbe un qualcosa di straordinario...». Cali di entusiasmo generale alle prime incertezze e qualche fischio in effetti abbastanza fuori luogo avevano messo parecchia pressione sul tecnico livornese in vista della sfida di Dortmund. D’altronde, nelle grandi squadre è così, a maggior ragione nella Torino bianconera, dove vincere lo scudetto è un’abitudine, mentre l’Europa è un complesso mai veramente superato. Un qualcosa di già «assaggiato» da Antonio Conte dopo l’eliminazione in semifinale di Europa League. Insomma, il popolo bianconero avrebbe maldigerito un’uscita agli ottavi di finale nell’Europa che conta e ad Allegri non sarebbe bastato lo scudetto per completare la personale rimonta nei confronti di un ambiente che lo aveva accolto malissimo in quanto ex milanista e «usurpatore» del trono di «AntonioConteCapitano». CHE RIVINCITA! E invece Max ha «vinto». Con serenità, personalità e idee. Gelido nel gestire la contestazione di Vinovo all’indomani della firma, diplomatico e intelligente nel commentare la

BUM BUM CARLITOS A TORINO SEGNA UN GOL OGNI DUE PARTITE

Tevez con la Juventus Stagioni 2013-14 e 2014-15

44

Gol in Champions (14 gare)

gol fatti

Le reti in carriera

83

gare

Campionati nazionali

169

6

Campionato regionale Paulista

E’ il più forte Tevez di sempre Ma se va via il club è pronto 1Le sirene del Boca Juniors tentano l’Apache. Marotta: «Decide lui, se vuole

prolunghiamo». Pronte le alternative: Cavani, Dybala e Falcao in cima alla lista

IMILANO

P

robabilmente quello bianconero è il più forte Carlos Tevez di sempre. Sicuramente il più completo e maturo. Per nulla casuale il ritorno in nazionale, con altissime probabilità di prendere parte alla Coppa America, in programma a giugno in Cile. La Juventus, due estati fa, sborsò 15 milioni di euro, bonus compresi: scappa da ridere se paragonato ai tanti bluff stravalutati del nostro calcio. L’ennesima chicca della gestione Agnelli-Marotta, che dal-

l’estate del 2010 a oggi ha messo in bacheca tre scudetti (e mezzo), due Supercoppe italiane e un paio di ingressi nel G8 d’Europa. DECIDE CARLOS Un gol ogni due partite per il 31enne attaccante argentino: 44 centri in 83 presenze; in questa stagione sono 23 le reti, sei delle quali in Champions League. Rendimento impressionante, decisivo nelle gare senza ritorno, tre volte a segno nei 180’ con il Borussia Dortmund. Lo dice Massimiliano Allegri: «Tevez è fondamentale, e non è solo una questione tecnica. Il suo carat-

«Se vinciamo siamo tutti Allegri!»: così alcuni tifosi avevano salutato l’allenatore a inizio stagione

Carlos Tevez, 31 anni, segna il primo gol con una botta da fuori ANSA

13

Coppe nazionali

31

Coppe internazionali

tere trascina l’intera squadra, in campo è leader vero». Ha un altro anno di contratto, ma dall’Argentina sono tentatrici le sirene del Boca Juniors, il grande amore del Jugador del pueblo. Trema il popolo juventino, che non vuole perdere così presto il degno erede dell’adorato Alessandro Del Piero. Il rischio esiste, è inutile nasconderlo. Detto questo, la Juventus ha già fatto la sua mossa attraverso le parole dell’amministratore delegato Beppe Marotta: «Tevez è come Buffon, è già pronto il prolungamento dell’accordo, se vuole firma in poche ore. Decide Carlos, il rapporto è infatti buonissimo, la stima reciproca è enorme, e proprio per questo non ci metteremmo di traverso se esprimesse il desiderio di tornare subito in Argentina. Cosa che però non è finora successa». Gestione totalmente serena della questione Tevez, perché il ragazzo è un professionista serio e di certo non risparmierà energie fino all’ultimo giorno in bianconero, che sia al termine di questa stagione, nel

29

Nazionale

13

2016 o anche oltre. ALTERNATIVE E in ogni modo, in corso Galileo Ferraris non si farebbero cogliere di sorpresa da un eventuale addio. Le alternative sono state individuate e di fatto già sondate concretamente. In cima alla lista ci sono l’uruguaiano Edinson Cavani (in rotta con il Paris Saint Germain) e Paulo Dybala. A seguire, occhio alla carta Falcao, vicinissimo ai campioni d’Italia la scorsa estate e ora in rapporti per nulla buoni con Van Gaal, tecnico olandese del Manchester United. Recentissimo il contatto con il Palermo per Dybala. È possibile che una vera e propria trattativa con Zamparini venga aperta a fine aprile, e non è da escludere che sul piatto venga contemporaneamente messo pure il cartellino di Franco Vazquez, pallino di Beppe Marotta, trequartista puro, l’ideale per Massimiliano Allegri, che dietro le punte oggi è costretto ad adattare a turno Pereyra e Vidal. m. gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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fIL BRUTTO IL GRAVE INFORTUNIO DEL PRODIGIO FRANCESE

In tre immagini il dramma di Paul Pogba. A sinistra lo scontro con Sokratis che procura lo stiramento alla coscia destra. Al centro soccorso e invitato a uscire. A destra il francesce si dispera in panchina

Shock Pogba: k.o. due mesi

1Lesione al bicipite femorale destro: Paul potrà rientrare in Champions soltanto

se i compagni conquisteranno la finale. Ora il recupero di Pirlo diventa fondamentale recupero di Pirlo, fuori dalla sfida di andata allo Juventus Stadium contro il Borussia per un infortunio al polpaccio. I venti giorni di prognosi sono scaduti e il 35enne regista bianconero potrebbe già tornare a disposizione contro il Genoa, ma a questo punto Massimiliano Allegri dovrà dosarlo soprattutto in ottica Champions League. Diventa fondamentale non perdere più pedine là in mezzo se non si vuole abbandonare la strada del «rombo».

Mirko Graziano Alberto Mauro

L

a doccia fredda arriva poche ore dopo il passaggio ai quarti di Champions League: dall’estasi tedesca allo sconforto francese. Paul Pogba starà fuori circa due mesi. E non due mesi qualsiasi, ma quelli più caldi della stagione: in ballo soprattutto Champions League e Coppa Italia, visto che il capitolo scudetto può considerarsi chiuso. Un colpo durissimo per Massimiliano Allegri e i tifosi bianconeri. L’esito degli esami strumentali arriva a ora di cena. «Lesione di secondo grado della giunzione miotendinea del bicipite femorale destro. La ripresa agonistica è prevista tra 50 giorni», spiega il comunicato della società. In pratica stagione virtualmente finita, a meno che i compagni non gli facciano un regalo da sogno, conquistando le finali di Champions League e Coppa Italia. Pogba, infatti, salterà sicuramente i prossimi quarti di finale (andata il 14/15 aprile, ritorno 21/22 aprile) e anche le eventuali semifinali (5/6 e 12/13 maggio). Potrebbe tornare a disposizione solo per la finale di Berlino, in programma il 6 giugno. Stesso discorso in Coppa Italia, con la finale fissata 24 ore dopo l’epilogo di Champions. In campionato, siamo ai

limiti per Inter-Juve del 17 maggio, più probabile che il francese possa tornare contro Napoli e Verona. LACRIME E RABBIA I 26 minuti in campo a Dortmund sono costati carissimi: proprio due giorni prima della sfida tedesca, Pogba aveva interrotto l’al-

lenamento in anticipo rispetto ai compagni per un leggero affaticamento muscolare. Un acciacco passato in secondo piano, e forse anche minimizzato dallo stesso centrocampista, deciso più che mai a non mancare all’appuntamento decisivo con l’Europa. Paul ha stretto i denti fino a quando un con-

trasto con Papastathopoulos non lo ha messo con la schiena a terra. L’incredulità prima, il dolore e le lacrime poi, in panchina, l’unico volto triste tra i giocatori bianconeri nel dopo partita: evidentemente aveva già valutato la gravità dell’infortunio. In questo momento, diventa decisivo più che mai il

RLunedì il francese aveva interrotto l’allenamento: un segnale forse sottovalutato

VERIFICA BONUCCI Contro il Genoa, il tecnico bianconero potrebbe allora confermare il 3-5-2 di Dortmund, con il dubbio Bonucci in difesa. Il centrale, uscito dolorante per una botta alla spalla, sosterrà un provino decisivo durante la rifinitura di domani, ma ieri nel ritorno in aereo sembrava piuttosto dolorante. Se non dovesse farcela, Ogbonna è pronto a sostituirlo al centro della linea a tre. In attacco bisogna fare i conti con la squalifica di Morata, toccherà quindi a Llorente fare coppia con Tevez. Probabile comunque che a gara in corso trovi spazio anche Matri, dentro nei minuti finali a Dortmund. Sugli esterni, Lichtsteiner è in ballottaggio con Padoin a destra, mentre Evra dovrebbe essere confermato a sinistra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I CONTI

E ora il fatturato si avvicina a quota 300 milioni 1Con i quarti i proventi Uefa schizzano a

66 milioni. Ma l’esercizio è previsto ancora in rosso in attesa della svolta nel 2015-16

Marco Iaria twitter@marcoiaria1

R

ecord su record. Dopo aver toccato l’apice nella scorsa stagione con 280,4 milioni di fatturato al netto delle plusvalenze, la Juventus si appresta a superarsi ancora, grazie alla cavalcata europea. Le stime Gazzetta, basate sul raggiungimento dei quarti in Champions, fanno oscillare i ricavi 2014-15 tra i 290 e i 295 milioni. Insomma, la soglia psicologica dei 300 è ormai vicina. Verrebbe di sicuro

raggiunta in caso di semifinale (9 milioni in più rispetto ai quarti, tra bonus Uefa, market pool e botteghino). PROGRESSIONE Una scalata inarrestabile, coincisa col ritorno ai vertici sportivi: basti pensare che nel 2010-11, prima del filotto di scudetti e del ritorno nell’Europa che conta, le entrate ammontavano a 156 milioni. Tutto questo in attesa della stagione della svolta, quella prossima, quando entreranno in vigore i nuovi contratti con Adidas e Fiat che consentiranno un balzo delle entrate commercia-

li. Avvertenza, prima che qualche tifoso vada in sollucchero immaginandosi chissà quale tesoretto: è vero che il giro d’affari aumenta ma la Juve si trova in piena fase espansiva dal punto di vista degli investimenti, come testimoniato nella semestrale al 31 dicembre dagli incrementi di stipendi e ammortamenti. Non è un caso che Exor abbia concesso una linea di credito da 50 milioni da utilizzare fino a fine 2015. Le previsioni degli amministratori di chiudere in perdita anche quest’esercizio rimangono tali. BOTTEGHINO Nella crescita dei ricavi il fattore Champions è decisivo. Ma andiamo con ordine analizzando voce per voce. I ricavi da gare, che l’anno scorso furono 41 milioni, quest’anno dovrebbero attestarsi sui 43. Il

LA SIMULAZIONE STIMA FATTURATO 2014-15 (con la Juve ai quarti di Champions) Ricavi da gare

Altro

22-27 55

43

290-295 milioni TOTALE

170

Commerciale

Diritti tv (nazionale 104, Champions 66)

FONTE: ELABORAZIONE GAZZETTA

saldo del botteghino “europeo” (inclusa la partita dei quarti da giocare) è in negativo di circa 2 milioni perché l’anno scorso la Juve proseguì la campagna sino alle semifinali di Europa League; ma viene compensato e ribaltato dagli incrementi per amichevoli (+1,6 milioni), Supercoppa (+0,6), abbonamenti (+0,6) e dal cammino più lungo in Coppa Italia. TV E SPONSOR Il segno positivo più evidente è sui diritti tv: da 151 a 170. La fetta bianconera della torta della Serie A crescerà di circa 3 milioni passando da 91 a 94 milioni: compreso l’archivio, da 101 a 104. Il vero balzo è a livello Uefa: nel 2013-14, coi gironi di Champions e la semifinale di EL, vennero incassati 50 milioni; quest’anno, grazie ai quarti e al fatto che il market

pool sarà diviso con un’italiana e non due, si è già arrivati a 66 milioni (66,5 per l’esattezza). Per l’area commerciale questo è un esercizio di transizione, in vista delle sponsorship al via il 1° luglio. Il vecchio contratto Fiat prevedeva già per quest’anno un leggero incremento (da 11,5 a 13 milioni) ma non si potrà beneficiare del bonus da 6 milioni messo a bilancio nel 2013-14. I ricavi da sponsor e pubblicità dovrebbero posizionarsi sui 55 milioni. Le stime più complicate sono quelle relative alla voce “altri ricavi”: la forbice oscilla tra i 22 e i 27 milioni. Sommando tutto, ecco che si ottiene la quota 290-295. E dal 2015-16 sarà tutta un’altra storia: l’obiettivo nel medio-lungo periodo è agganciare i 350-400 milioni di fatturato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Magic +3 R Champions

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Barça, è tornato il Messia

TACCUINO CHAMPIONS

1Già due reti in più dell’anno scorso: Leo è rinato, anche Pep lo applaude Filippo Maria Ricci INVIATO A BARCELLONA

«M

an against boys», dice il Mirror. Frase classica nel gergo sportivo inglese per indicare una sfida impari, uomini contro ragazzini. Solo che di solito si usa il plurale, «Men», e invece ieri sulla backpage del tabloid inglese la parola era al singolare. Dedicata a Leo Messi, che da solo ha distrutto il City. DA DISASTRO A FENOMENO «La cosa strana – rifletteva Luis Enrique dopo la partita – è che Leo non ha segnato né all’andata né al ritorno, pur giocando due partite eccezionali». Vero, anche perché il reuccio argentino viaggia a oltre un gol a partita (43 in 40 nella stagione in corso, 20 in 18 nel solo 2015) e nelle ultime due apparizioni ne aveva fatti 5. Altra cosa strana: dopo lo show sull’erba, Leo è andato forte anche davanti alla telecamera, territorio per lui ostile. Messi il chiuso, l’introverso, lo scontroso, ha sorriso e tirato anche una bella bordata piena d’ironia rispondendo a chi gli chiedeva se sta attraversando il miglior momento di

8

a

GIORNATA

PORTIERI Gruppo A A A A B B B B C C C C D D D D D E E E E E F F F F G G G G G H H H H

Sq. Cod. (ATM) 128 (ATM) 132 (JUV) 104 (JUV) 145 (BAS) 150 (BAS) 157 (RMAD) 106 (RMAD) 130 (BLEV) 124 (BLEV) 159 (MON) 144 (MON) 147 (ARS) 135 (ARS) 148 (ARS) 156 (BDOR) 123 (BDOR) 151 (BAY) 131 (BAY) 139 (BAY) 158 (MCITY)105 (MCITY)118 (BAR) 103 (BAR) 149 (PSG) 113 (PSG) 142 (CHE) 107 (CHE) 110 (SCH) 115 (SCH) 152 (SCH) 161 (POR) 114 (POR) 160 (SHA) 122 (SHA) 138

Nome MOYA OBLAK BUFFON STORARI VACLIK VAILATI CASILLAS NAVAS K. LENO KRESIC STEKELENBURG SUBASIC OSPINA SZCZESNY MARTINEZ E. LANGERAK WEIDENFELLER NEUER REINA STARKE CABALLERO HART BRAVO TER STEGEN DOUCHEZ SIRIGU CECH COURTOIS FAHRMANN WETKLO WELLENREUTHER FABIANO HELTON KANIBOLOTSKY PYATOV

Costo 20 2 21 1 10 1 17 6 15 1 1 18 1 12 1 1 14 23 1 1 2 18 8 14 1 17 6 16 8 1 2 15 2 1 13

Punti 6 6,5 1 1,5 6 5,5 6 3 6 7 10 4,5 5 3 6,5 -2,5

Costo 6 6 17 4 17 12 8 7 12 5 14 10 16 4 4 4 3 6 3 7 2 4 1 10 7 10 19 6 12 13 11 5

Punti 6 5,5 6,5 6,5 6,5 7,5 6,5 6,5 7,5 5 3,5 6 5 6 5,5 5 5 4 -

DIFENSORI Gruppo A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B B B C

Sq. Cod. (ATM) 209 (ATM) 274 (ATM) 276 (ATM) 291 (ATM) 298 (ATM) 340 (ATM) 383 (JUV) 221 (JUV) 231 (JUV) 234 (JUV) 244 (JUV) 266 (JUV) 311 (JUV) 352 (JUV) 427 (BAS) 255 (BAS) 286 (BAS) 369 (BAS) 372 (BAS) 378 (BAS) 390 (BAS) 424 (BAS) 425 (RMAD) 212 (RMAD) 238 (RMAD) 246 (RMAD) 324 (RMAD) 347 (RMAD) 357 (RMAD) 365 (RMAD) 405 (BLEV) 228

Nome ANSALDI GIMENEZ GODIN JESUS GAMEZ JUANFRAN MIRANDA SIQUEIRA BARZAGLI BONUCCI CACERES CHIELLINI EVRA LICHTSTEINER OGBONNA DE CEGLIE DEGEN IVANOV SAFARI SAMUEL SCHAR SUCHY TRAORE AD. AJETI ARBELOA CARVAJAL COENTRAO MARCELO NACHO PEPE RAMOS S. VARANE BOENISCH

C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D E E E E E E E E E E E E E E E E F F F F F F F F F F F F F F F F F G G G G G G G G G G G G G G G H H H

(BLEV) 260 (BLEV) 289 (BLEV) 354 (BLEV) 386 (BLEV) 396 (BLEV) 410 (BLEV) 428 (MON) 202 (MON) 239 (MON) 263 (MON) 267 (MON) 307 (MON) 362 (MON) 429 (ARS) 242 (ARS) 254 (ARS) 273 (ARS) 304 (ARS) 338 (ARS) 343 (ARS) 422 (ARS) 423 (BDOR) 262 (BDOR) 275 (BDOR) 283 (BDOR) 355 (BDOR) 359 (BDOR) 380 (BDOR) 389 (BDOR) 416 (BAY) 205 (BAY) 217 (BAY) 222 (BAY) 226 (BAY) 227 (BAY) 251 (BAY) 308 (BAY) 361 (MCITY)233 (MCITY)245 (MCITY)256 (MCITY)301 (MCITY)302 (MCITY)320 (MCITY)370 (MCITY)412 (BAR) 204 (BAR) 220 (BAR) 249 (BAR) 261 (BAR) 295 (BAR) 329 (BAR) 331 (BAR) 358 (BAR) 407 (PSG) 214 (PSG) 252 (PSG) 259 (PSG) 327 (PSG) 335 (PSG) 394 (PSG) 402 (PSG) 430 (CHE) 216 (CHE) 235 (CHE) 268 (CHE) 287 (CHE) 392 (CHE) 414 (CHE) 426 (SCH) 211 (SCH) 271 (SCH) 282 (SCH) 332 (SCH) 348 (SCH) 400 (SCH) 420 (SCH) 432 (POR) 206 (POR) 250 (POR) 318

DONATI JEDVAJ PAPADOPOULOS SPAHIC TOPRAK WENDELL HILBERT ABDENNOUR CARVALHO ECHIEJILE FABINHO KURZAWA RAGGI WALLACE CHAMBERS DEBUCHY GIBBS KOSCIELNY MERTESACKER MONREAL GABRIEL BELLERIN DURM GINTER HUMMELS PAPASTATHOPOULOS PISZCZEK SCHMELZER SUBOTIC KIRCH ALABA BADSTUBER BENATIA BERNAT BOATENG J. DANTE LAHM RAFINHA BOYATA CLICHY DEMICHELIS KOLAROV KOMPANY MANGALA SAGNA ZABALETA ADRIANO BARTRA DANI ALVES DOUGLAS JORDI ALBA MASCHERANO MATHIEU PIQUE' VERMAELEN AURIER DAVID LUIZ DIGNE MARQUINHOS MAXWELL THIAGO SILVA VAN DER WIEL CAMARA AZPILICUETA CAHILL FILIPE LUIS IVANOVIC TERRY ZOUMA AKE AOGO FUCHS HOWEDES MATIP NASTASIC UCHIDA AYHAN FRIEDRICH ALEX SANDRO DANILO MAICON

6 4 6 8 7 4 4 9 6 4 10 8 6 5 7 7 9 6 8 4 7 4 8 7 12 10 12 9 13 4 18 8 9 10 19 9 14 8 3 6 5 11 11 8 6 10 8 6 15 4 14 13 8 16 4 4 19 4 10 11 18 12 2 8 13 12 14 15 6 2 9 7 11 5 5 6 4 1 12 14 8

5,5 6 5,5 6 6,5 5,5 5,5 5 5 6 6 6,5 5,5 6 5,5 5,5 5 5 7,5 10 7 9,5 6 7,5 3,5 4,5 4 4,5 6,5 6 7 6 6,5 9,5 6,5 6 10 6 8,5 5 6,5 5,5 10 5,5 4 5 5,5 7 6 6,5

● Zlatan Ibrahimovic è stato squalificato per una giornata, dopo l’espulsione rimediata col Chelsea nel ritorno degli ottavi di Champions. Ibra salterà così l’andata dei quarti di finale del suo Psg. Tre turni di stop invece per il compagno dello svedese Aurier, reo di aver insultato l’arbitro Kuipers su Facebook dopo il match di Londra. Per Ibra non è l’unica notizia di giornata: la Commissione disciplinare l’ha convocato per il 9 aprile in seguito al suo sfogo antifrancese dopo Bordeaux-Psg.

del Bayern e magari tra poche settimane potrà essere il rivale da battere in Champions, però mercoledì è andato al Camp Nou come un «socio» qualsiasi, al suo posto in tribuna e non al palco tra i vip. Pep era li per tifare Barça, per godersi Messi. In rete c’è un magnifico video di Leo che fa un tunnel a Milner e la telecamera inquadra Pep estasiato: racchiude tutto un rapporto.

forma della sua carriera: «Sono passato da uno stato di forma disastroso al migliore della mia storia in pochissimo tempo, no? Diciamo che sto molto bene, mi diverto e lo stesso fa la squadra. Ho iniziato la stagione con speranze e voglia rinnovate, abbiamo cominciato in maniera diversa, siamo partiti bene. Poi ci sono stati alti e bassi che sono normali, ora è un buon momento è bisogna approfittarne nel Clasico, anche se sappiamo che in momenti di difficoltà il Madrid può essere ancora più pericoloso». LEO E PEP Ironia o meno, questo è un altro Messi: e non solo perché ha già fatto 2 reti in più rispetto al grigio anno passato col connazionale (e ora suo ct) «Tata» Martino. Non sappiamo se è perché «Mangiava troppe pizze» come ha detto il dirigente del Barça Charly Rexach, se pensava al Mondiale, se era furioso con la presidenza Rosell, se era geloso di Neymar. Però è certo che oggi abbiamo sotto gli occhi il Messi che trascinò il Barça di Guardiola ai 14 trofei su 19. Nella prestazione magica di mercoledì sera c’è anche un aspetto romantico: Leo ha giocato per Pep. E Pep si è spellato le mani per Leo. I due si

Ibra fermo un turno

Leo Messi, 27 anni, sguscia via tra un nugolo di giocatori del City GETTY

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● Sono le reti di Messi nel 201415 (già due in più dello scorso anno), cui si aggiungono 21 assist

erano lasciati per reciproco svuotamento: due caratteri incredibilmente intensi, due personalità titaniche, due accentratori, alla fine dopo 4 anni era come se mentalmente non ne potessero più uno dell’altro. Però il rispetto, la stima, l’amore calcistico sono per sempre. E mercoledì sera, prima volta di Pep al Camp Nou dopo l’addio al Barça nel 2012, Leo ha giocato (anche) per il suo vecchio allenatore. Che oggi fa il tecnico

LEO E «LUCHO» Oggi a guidare Leo c’è Luis Enrique. Che ha avuto il suo daffare per entrare in sintonia col suo piccolo leader, che ha dovuto ammorbidire la sua innata rigidità per trovare la maniera di convivere con Leo. I due hanno litigato forte appena dopo Capodanno. «Lucho» ha lasciato in panchina Leo, il Barça ha perso. Poi il mal di pancia dell’argentino, le illazioni, la crisi vera, gli ultimatum presunti. Luis Enrique ha fatto un passo indietro, Messi due in avanti. I due non saranno mai amici, ma hanno capito che hanno bisogno uno dell’altro. Due mesi e mezzo dopo la lite, il Barça è primo in Liga, nei quarti di Champions e in finale di Copa del Rey. E Messi è tornato «D10S».

MONDIALE 2022

Finale il 18 dicembre ● La finale del Mondiale 2022, che si disputerà in Qatar e per la prima volta nella storia in autunno, si giocherà il 18 dicembre. Lo ha annunciato Walter Di Gregorio, responsabile media della Fifa. In totale l’edizione qatariota durerà 28 giorni.

GRECIA

Panathinaikos punito ● La federazione greca ha confermato ieri i 3 punti di penalizzazione al Panathinaikos per il violento comportamento dei suoi tifosi. Il Pana resta così a sei punti dall’Olympiakos capolista.

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(POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA)

589 650 665 666 684 709 766 767 506 520 550 567 573 623 702 729 772

HERRERA OLIVER QUARESMA QUINTERO RUBEN NEVES TELLO EVANDRO HERNANI ALEX TEIXEIRA BERNARD DOUGLAS COSTA FERNANDO L.M. FRED MARLOS STEPANENKO WELLINGTON NEM ILSINHO

17 12 15 9 6 13 4 8 18 13 16 8 8 6 6 5 4

10 5,5 6 4,5 4 5 4,5 5

Costo 21 8 35 14 20 19 35 13 4 14 6 35 15 7 53 16 11 18 19 6 20 9 10 12 13 24 12 20 23 26 19 28 38 39 8 3 31 19 22 52 10 32 19 7 35 38 35 17 7 26 17 15 13 28 9 7 21 23 13 23 15

Punti 6 5 4,5 10 16 5,5 5 6 9 12,5 6 5 5 5 5 5 10 6,5 6,5 6,5 5 6 4,5 10 13 2 5 9 6,5 5,5 5,5 3 7 3,5 5 6 14 10 4,5 -

ATTACCANTI

Messi eccezionale, ma il più caro del Magic listone resta il «nemico» Cristiano Ronaldo, 30 anni LAPRESSE H H H H H H H H H H H H

(POR) (POR) (POR) (POR) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA)

323 328 366 431 215 305 306 364 381 387 421 433

MARCANO MARTINS INDI REYES RICARDO AZEVEDO KRYVTSOV KUCHER RAKITSKY SHEVCHUK SRNA ORDETS ISMAILY

7 8 4 2 4 4 4 7 7 9 2 2

6 6 4,5 3 4,5 4,5 4,5 -

Costo 20 13 22 18 5 10 5 2 4 13 3 3 2 9 16 20 17 3 7 13 9 13 7 5 5 2 3 30 7 12 19

Punti 7 7 6,5 9 5 7,5 8 6,5 7,5 5,5 5,5 5,5 5 5 6 4 5 6

CENTROCAMPISTI Gruppo A A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B

Sq. Cod. (ATM) 511 (ATM) 575 (ATM) 608 (ATM) 672 (ATM) 692 (ATM) 705 (ATM) 712 (ATM) 751 (JUV) 537 (JUV) 621 (JUV) 624 (JUV) 654 (JUV) 658 (JUV) 659 (JUV) 661 (JUV) 663 (JUV) 722 (JUV) 762 (BAS) 558 (BAS) 574 (BAS) 577 (BAS) 580 (BAS) 737 (BAS) 754 (BAS) 755 (BAS) 756 (BAS) 757 (RMAD) 515 (RMAD) 594 (RMAD) 597 (RMAD) 611

Nome ARDA TURAN GABI KOKE RAUL GARCIA SAUL SUAREZ MAR. TIAGO CANI COMAN MARCHISIO MARRONE PADOIN PEPE S. PEREYRA PIRLO POGBA VIDAL STURARO ELNENY FREI GASHI GONZALEZ XHAKA ZUFFI DELGRADO HAMOUDI CALLA BALE ILLARRAMENDI ISCO KROOS

B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D D E E E E E E E E

(RMAD) 634 (RMAD) 679 (RMAD) 742 (RMAD) 768 (RMAD) 769 (RMAD) 770 (BLEV) 519 (BLEV) 525 (BLEV) 529 (BLEV) 533 (BLEV) 673 (BLEV) 680 (MON) 514 (MON) 568 (MON) 609 (MON) 637 (MON) 716 (MON) 763 (MON) 764 (MON) 765 (ARS) 513 (ARS) 534 (ARS) 539 (ARS) 570 (ARS) 652 (ARS) 653 (ARS) 671 (ARS) 683 (ARS) 733 (ARS) 750 (BDOR) 518 (BDOR) 521 (BDOR) 584 (BDOR) 585 (BDOR) 601 (BDOR) 603 (BDOR) 633 (BDOR) 686 (BAY) 578 (BAY) 583 (BAY) 674 (BAY) 676 (BAY) 677 (BAY) 694 (BAY) 711 (BAY) 735

MODRIC RODRIGUEZ J. KHEDIRA LUCAS SILVA ODEGAARD MEDRAN BENDER L. BRANDT CALHANOGLU CASTRO REINARTZ ROLFES BAKAYOKO FERREIRA CARRASCO KONDOGBIA MOUTINHO TOULALAN DIRAR SILVA B. TRAORE AL. ARTETA CAZORLA COQUELIN FLAMINI OXLADE-CHAMBERLAIN OZIL RAMSEY ROSICKY WILSHERE GNABRY BENDER S. BLASZCZYKOWSKI GROSSKREUTZ GUNDOGAN KAGAWA KEHL MKHITARYAN SAHIN GAUDINO GOTZE RIBERY ROBBEN RODE SCHWEINSTEIGER THIAGO XABI ALONSO

14 16 7 5 2 3 8 6 16 9 5 7 5 16 11 17 9 6 6 3 8 13 2 5 16 12 23 5 8 3 7 7 10 11 13 7 18 8 4 25 28 30 9 14 5 13

5,5 6 6 6 6 6,5 6,5 5,5 5,5 5 6 6 6 6 6,5 10 5,5 5,5 5 5 10,5 10,5 7 6,5 8 -

E E E E E E E E E E E F F F F F F F F F F F F F F F G G G G G G G G G G G G G G G G G G H H

(BAY) 758 (BAY) 759 (BAY) 760 (MCITY)543 (MCITY)565 (MCITY)566 (MCITY)614 (MCITY)632 (MCITY)641 (MCITY)643 (MCITY)717 (BAR) 527 (BAR) 596 (BAR) 668 (BAR) 669 (BAR) 697 (BAR) 736 (BAR) 752 (BAR) 753 (PSG) 528 (PSG) 616 (PSG) 627 (PSG) 636 (PSG) 656 (PSG) 667 (PSG) 721 (CHE) 562 (CHE) 587 (CHE) 626 (CHE) 630 (CHE) 651 (CHE) 670 (CHE) 732 (CHE) 761 (SCH) 516 (SCH) 522 (SCH) 551 (SCH) 582 (SCH) 590 (SCH) 605 (SCH) 629 (SCH) 645 (SCH) 689 (SCH) 771 (POR) 524 (POR) 532

WEISER SCHOLL MARTINEZ J. DAVID SILVA FERNANDINHO FERNANDO LAMPARD MILNER NASRI NAVAS J. TOURE' Y. BUSQUETS INIESTA RAFINHA A. RAKITIC SERGI ROBERTO XAVI SERGI HALILOVIC CABAYE LUCAS MATUIDI MOTTA PASTORE RABIOT VERRATTI FABREGAS HAZARD MATIC MIKEL OSCAR RAMIRES WILLIAN CUADRADO BARNETTA BOATENG K.P. DRAXLER GORETZKA HOGER KIRCHHOFF MEYER NEUSTADTER SAM SANE' BRAHIMI CASEMIRO

2 1 6 16 7 7 7 10 14 14 16 8 21 9 19 4 12 2 1 7 13 15 12 18 5 15 21 24 15 7 14 12 15 17 6 9 12 5 6 4 15 8 10 5 18 9

5 4,5 6 3,5 6,5 5 6,5 10 5 6,5 6,5 6 6,5 5 10 6 5 4,5 5,5 7 6,5 7 7,5 6,5 10,5 10,5 10,5

Gruppo A A A A A A A A B B B B B B B C C C C C C C C C D D D D D D D D E E E E E E E F F F F F F F F F F G G G G G G G H H H H H

Sq. Cod. (ATM) 833 (ATM) 843 (ATM) 857 (ATM) 922 (JUV) 855 (JUV) 866 (JUV) 902 (JUV) 924 (BAS) 846 (BAS) 896 (BAS) 921 (RMAD) 809 (RMAD) 834 (RMAD) 841 (RMAD) 883 (BLEV) 808 (BLEV) 824 (BLEV) 848 (BLEV) 895 (BLEV) 925 (MON) 810 (MON) 828 (MON) 859 (MON) 905 (ARS) 831 (ARS) 886 (ARS) 908 (ARS) 909 (BDOR) 806 (BDOR) 838 (BDOR) 879 (BDOR) 881 (BAY) 852 (BAY) 867 (BAY) 877 (BAY) 923 (MCITY)805 (MCITY)826 (MCITY)926 (BAR) 862 (BAR) 869 (BAR) 871 (BAR) 876 (BAR) 887 (BAR) 899 (PSG) 816 (PSG) 837 (PSG) 851 (PSG) 927 (CHE) 821 (CHE) 825 (CHE) 880 (SCH) 817 (SCH) 836 (SCH) 916 (SCH) 920 (POR) 801 (POR) 860 (SHA) 832 (SHA) 856 (SHA) 900

Nome GRIEZMANN JIMENEZ MANDZUKIC TORRES LLORENTE MORATA TEVEZ MATRI KAKITANI STRELLER EMBOLO BENZEMA HERNANDEZ JESE' RONALDO BELLARABI DRMIC KIESSLING SON KRUSE BERBATOV GERMAIN MARTIAL TRAORE' L. GIROUD SANCHEZ WALCOTT WELBECK AUBAMEYANG IMMOBILE RAMOS A. REUS LEWANDOWSKI MULLER PIZARRO KURT AGUERO DZEKO BONY MESSI MUNIR NEYMAR PEDRO SANDRO SUAREZ L. CAVANI IBRAHIMOVIC LAVEZZI BAHEBECK DIEGO COSTA DROGBA REMY CHOUPO-MOTING HUNTELAAR FARFAN OBASI ABOUBAKAR MARTINEZ GLADKY LUIZ ADRIANO TAISON


Champions R Oggi il sorteggio

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Spettri Bayern Barça e Real I sogni sono Porto e Monaco 1Ore 12, la Juve scopre la rivale dei quarti

Anche l’Atletico di Simeone è in calo, e il Psg senza Ibra-Verratti non fa paura famosa BBC va rielaborato. Due cessioni non digerite, Di Maria e Xabi, hanno rivelato che dietro ai fuoriclasse titolari c’è meno talento di quanto si pensi. Carlo è un maestro dei rilanci, ma dei mostri in agguato il Real pare il meno impossibile.

Paolo Condò Twitter @PaoloCond

I

l cerchio si stringe, le gerarchie sono più fluide del previsto, ma ordinare per fascia di pericolosità le sette possibili rivali della Juventus nei quarti di Champions sulla PSG L’Uefa ha squalificato Ibra carta resta facile. O, meglio, le per un turno, Verratti s’era posizioni sono obbligate: escluso da solo per l’andata Bayern, Barquarti facencellona e Real dosi ammoniMadrid vanno re da diffidaAllegri vorrebbe evitate, Psg e to: sono asritrovare Atletico sono senze pesanalla portata, tissime, che i biancorossi di Porto e Monariducono la Madrid, già sfidati co sembrano pericolosità più deboli. dei parigini nel girone Scavando un (specie fuori po’ la superficasa, dove la cie dell’ovvio, però, emergono i forte personalità degli squalifidettagli che – per dirla col gran- cati conta di più). Juve-Psg sade assente Mourinho – in que- rebbe una sfida di cartello, ottisto torneo fanno la differenza. ma per l’autostima, con questi bonus nascosti. BAYERN Sta vincendo facilmente la Bundesliga e i suoi ATLETICO È il sorteggio pronolungodegenti sono tutti rien- sticato da Allegri, in qualche trati (ultimo Lahm). Guardiola modo dunque il suo preferito: ha ancora un anno di contratto perché non è il tipo da perdere e non è il tipo che ama dise- due volte contro un rivale alla gnarsi il futuro in anticipo, ma portata, perché la sofferta quain Baviera friggono per il rinno- lificazione ai quarti è stata fevo e la cosa a volte crea malinte- steggiata da Simeone come un si. Contro lo Shakhtar è partito trionfo (segno di consapevolezcon cinque attaccanti: il Bayern za), perché in Liga l’Atletico è fa paura, ma su qualche spira- scivolato indietro – ora è quarglio – da buon centravanti, to, a meno 9 dal Barça – e una Lewandowski non ha legato col certa magia sembra interrotta. Pep – si potrebbe lavorare. PORTO Molti talenti in fase di BARCELLONA Dopo la crisi di lancio, dallo splendido Brahimi inizio 2015, quando Luis Enri- al prestito Real Casemiro, al que arrivò sull’orlo dell’esonero terzino ambidestro Alex Sanper aver perso a San Sebastian tos: ma resta una squadra-scaf(Messi non lo sopportava più), fale, più preoccupata di esporre la squadra vola: 17 vittorie e la merce che di portarla in fiun’episodica sconfitta, Leo nale. E Martinez – il più tornato numero uno con pronto, dunque il due giri di vantaggio, Neyprossimo incasso mar e Suarez che gli fanno – si è infortunada spalla in miracolosa to. Recupererà in armonia. Permane qualtempo? che problema in difesa, dove Mathieu non è da MONACO Il 2-0 delBarça, e Dani Alves saltel’Arsenal nel Princirà l’andata per squalifipato ha ridimenca. È una squadra cui sionato il sacco Allegri (nella foto a dedell’Emirates, stra) diede all’epoca senza però qualche pizzicotto, togliere a Jarricevendone in camdim la qualificabio sonore bastonazione ai quarti, trate. Meglio evitare. guardo davvero brillante viste le preREAL MADRID Il Clasico di messe di agosto. domenica dirà la verità sui Kondogbia, Toulacampioni uscenti, perché lan, Moutinho e Beruna sconfitta indirizzerebbatov sono giocatori be con decisione la Liga veri, in Ligue 1 il verso Barcellona, e a MaMonaco sta recupedrid scoppierebbe la rando la zona guerra termonucleare Champions, ma imglobale. Ancelotti ha remaginarlo addiritcuperato Modric e Ratura in semifinale, mos, non ancora Jadai... mes, e l’impatto della © RIPRODUZIONE RISERVATA

R

LA GUIDA ●

Il sorteggio in programma oggi a Nyon, in Svizzera, è libero: nessun vincolo né per la nazionalità delle squadre né per la posizione ottenuta nel girone. Oggi saranno sorteggiati gli accoppiamenti dei quarti mentre per le semifinali si terrà una nuova estrazione dopo la disputa dei quarti. LE DATE I quarti di finale sono in programma il 14-15 aprile (andata) e il 21-22 aprile (ritorno). Le semifinali si giocheranno il 5-6 maggio e il 12-13 maggio. L’appuntamento con la finale è per il 6 giugno a Berlino. TV Il sorteggio può essere seguito in diretta Tv su Sky dalle 11.55 (Sport 1 HD e Supercalcio HD) e su Mediaset dalle 11.45 (Italia 2).

19

BAYERN

BARCELLONA

REAL MADRID

MANUEL NEUER 28 ANNI

LIONEL MESSI 27 ANNI

CRISTIANO RONALDO 30 ANNI

9

9

8

Sta dominando la Bundesliga

È tornato in alto con i tre tenori

Una rosa spaziale da 719 milioni

ALLENATORE Pep Guardiola VALORE ROSA 551,25 milioni IN CAMPIONATO Prima in Bundesliga con 64 punti, 11 di vantaggio sulla seconda in classifica BILANCIO 20 vittorie, 4 pareggi, 1 sconfitta. 70 reti realizzate, 11 subite IN CHAMPIONS 6 vittorie 1 pareggio, 1 sconfitta, 23 reti realizzate, 4 subite AVVERSARIO NEGLI OTTAVI Shakhtar Donetsk (0-0, 7-0) GOLEADOR STAGIONALE Robben 19 reti SQUALIFICATI nessuno BILANCIO NEI QUARTI 16 qualificazioni su 25 partecipazioni

ALLENATORE Luis Enrique VALORE ROSA 597 milioni IN CAMPIONATO Prima in Liga con 65 punti, 1 di vantaggio sulla seconda in classifica BILANCIO 21 vittorie, 2 pareggi, 4 sconfitta. 78 reti realizzate, 16 subite IN CHAMPIONS 7 vittorie 0 pareggi, 1 sconfitta, 18 reti realizzate, 6 subite AVVERSARIO NEGLI OTTAVI Manchester City (2-1, 1-0) GOLEADOR STAGIONALE Messi 43 reti SQUALIFICATI Dani Alves BILANCIO NEI QUARTI 14 qualificazioni su 17 partecipazioni (più una qualificazione dal girone dei quarti direttamente alla finale)

ALLENATORE Carlo Ancelotti VALORE ROSA 719,80 milioni IN CAMPIONATO Seconda in Liga con 64 punti, 1 di distacco dal Barcellona BILANCIO 21 vittorie, 1 pareggi, 5 sconfitte. 77 reti realizzate, 24 subite IN CHAMPIONS 7 vittorie 0 pareggi, 1 sconfitta, 21 reti realizzate, 6 subite AVVERSARIO NEGLI OTTAVI Schalke (2-0, 3-4) GOLEADOR STAGIONALE Ronaldo 41 reti SQUALIFICATI nessuno BILANCIO NEI QUARTI 25 qualificazioni su 31 partecipazioni

● VITTORIE 5 ● FINALI 10 ● SEMIFINALI 16 ● QUARTI 25

● VITTORIE 4 ● FINALI 7 ● SEMIFINALI 14 ● QUARTI 17

● VITTORIE 10 ● FINALI 13 ● SEMIFINALI 25 ● QUARTI 31

NEUER

TER STEGEN

CASILLAS

RAFINHA BOATENG BADSTUBER ALABA

D. ALVES PIQUÉ MASCHERANO JORDI ALBA

CARVAJAL PEPE SERGIO RAMOS MARCELO

XABI ALONSO SCHWEINSTEIGER ROBBEN

NOTA Per i club indichiamo il grado di difficoltà con un voto da 1 a 10

RAKITIC

BUSQUETS

INIESTA

MODRIC

KROOS

J. RODRIGUEZ

MESSI

SUAREZ

NEYMAR

BALE

BENZEMA

C. RONALDO

RIBERY

MÜLLER LEWANDOWSKI

PSG

ATLETICO MADRID

PORTO

MONACO

THIAGO SILVA 30 ANNI

ARDA TURAN 28 ANNI

JACKSON MARTINEZ 28 ANNI

DIMITAR BERBATOV 34 ANNI

6

5

4

2

Ibra e Verratti fermi un turno

La sorpresa 2014 Ci può riprovare

In Champions non ha mai perso

La Cenerentola del Principato

ALLENATORE Laurent Blanc VALORE ROSA 370,90 milioni IN CAMPIONATO Secondo in Ligue 1 con 56 punti, a 2 dal Lione. BILANCIO 15 vittorie, 11 pareggi, 3 sconfitte. 52 reti realizzate, 27 subite IN CHAMPIONS 4 vittorie, 3 pareggi, una sconfitta, 13 reti realizzate, 10 subite AVVERSARIO NEGLI OTTAVI Chelsea (1-1, 2-2 d.t.s.) GOLEADOR STAGIONALE Ibrahimovic 21 reti SQUALIFICATI Ibrahimovic, Verratti BILANCIO NEI QUARTI una qualificazione su 3 partecipazioni

ALLENATORE Diego Simeone VALORE ROSA 338 milioni IN CAMPIONATO Quarto in Liga con 56 punti, a 9 di distacco dal Barcellona BILANCIO 17 vittorie, 5 pareggi, 5 sconfitte. 51 reti realizzate, 23 subite IN CHAMPIONS 5 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte, 15 reti realizzate, 4 subite AVVERSARIO NEGLI OTTAVI Bayer (0-1, 1-0, 4-2 d.c.r.) GOLEADOR STAGIONALE Mandzukic 20 reti SQUALIFICATI nessuno BILANCIO NEI QUARTI 4 qualificazioni su 6 partecipazioni

ALLENATORE Julen Lopetegui VALORE ROSA 212,90 milioni IN CAMPIONATO Secondo in Primeira Liga con 61 punti, a 4 di distacco dal Benfica BILANCIO 19 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte. 57 reti realizzate, 10 subite IN CHAMPIONS 5 vittorie 3 pareggi, 0 sconfitte, 21 reti realizzate, 5 subite AVVERSARIO NEGLI OTTAVI Basilea (1-1, 4-0) GOLEADOR STAGIONALE J. Martinez 26 reti SQUALIFICATI Marcano BILANCIO NEI QUARTI 3 qualificazioni su 8 partecipazioni (un’eliminazione nel girone dei quarti di finale)

ALLENATORE Leonardo Jardim VALORE ROSA 121,20 milioni IN CAMPIONATO Quarto in Ligue 1 con 50 punti, a 8 di distacco dal Lione BILANCIO 14 vittorie, 8 pareggi, 6 sconfitte. 32 reti realizzate, 20 subite IN CHAMPIONS 4 vittorie 2 pareggi, 2 sconfitte, 7 reti realizzate, 4 subite AVVERSARIO NEGLI OTTAVI Arsenal (3-1, 0-2) GOLEADOR STAGIONALE Berbatov 8 reti SQUALIFICATI nessuno BILANCIO NEI QUARTI 3 qualificazioni su 4 partecipazioni (di cui una nel girone dei quarti di finale)

● VITTORIE 0 ● FINALI 0 ● SEMIFINALI 1 ● QUARTI 3

● VITTORIE 0 ● FINALI 2 ● SEMIFINALI 4 ● QUARTI 6

● VITTORIE 2 ● FINALI 2 ● SEMIFINALI 3 ● QUARTI 8

● VITTORIE 0 ● FINALI 1 ● SEMIFINALI 3 ● QUARTI 4

SIRIGU

MOYÀ

MARQUINHOS T. SILVA D. LUIZ MAXWELL RABIOT

MOTTA

MATUIDI

LUCAS

CAVANI

PASTORE

JUANFRAN

MIRANDA

ARDA TURAN

MANDZUKIC

GABI

FABIANO GODIN

TIAGO

ANSALDI

KOKE

GRIEZMANN

DANILO

MAICON

MARCANO

SUBASIC SANDRO

FABINHO

RAGGI

CARVALHO

KURZAWA

HERRERA

CASEMIRO

TORRES

MOUTINHO

TOULALAN

KONDOGBIA

BRAHIMI

J. MARTINEZ

TELLO

DIRAR

BERBATOV

MARTIAL


20

Serie A R Un tecnico in bilico

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Milan, adesso serve un salva-Pippo

1Contro il Cagliari Inzaghi non può sbagliare. Dal «suo» Menez alla mediana, ecco chi può tenerlo in panchina Marco Pasotto

IL BORSINO DEI SOCCORRITORI UN ATTACCANTE, I GOL DI JACK O QUELLI DI MEXES?

MILANO

C

asting per la missione di soccorso. Qualcuno salvi il soldato Pippo. Chi sarà l’eroe alle 22.30 di domani? E soprattutto, ci sarà un eroe? Ruolo indispensabile per poter andare avanti con Inzaghi. Serve un’anima buona che faccia gol. Quanto meno che ne faccia uno in più degli avversari. Perché un pareggio – tipo quello col Verona – stavolta probabilmente non metterebbe l’allenatore al riparo dalla tempesta. In questo 2015 pieno di fatiche Pippo è già riuscito a schivare qualche tornado, ma il Cagliari appare come lo spartiacque definitivo. Soprattutto perché poi arriverà la sosta: più tempo per raccogliere le idee da parte della dirigenza e per consegnare il volante ad altre mani. RE MIDA Pippo si affida quindi ai suoi uomini. La grande maggioranza della squadra sarà composta da coloro che hanno giocato a Firenze, dove per mezz’ora la squadra è riuscita a riaccendere la luce. Non certo un lampadario, per adesso si tratta di un abat jour: ma dopo due mesi e mezzo di buio praticamente assoluto è già qualcosa. Soprattutto in avanti, almeno a giudicare dalle prove di questi giorni, il tridente dovrebbe essere lo stesso: Honda (ma sarà comunque ballottaggio con Cerci), Destro e Menez, per un 4-3-3 facilmente ripiegabile sul 4-3-2-1 e, all’occor-

MENEZ 40% Il più papabile. Discontinuo, è vero, ma ha fatto 13 gol sui 38 totali del Milan

DESTRO 25% Chiamatelo Re Mida. Una palla che vaga in area? Lui la trasforma in oro

HONDA (CERCI) 15% Entrambi non segnano da ottobre: per la legge dei grandi numeri...

LA MEDIANA 10% Poli, De Jong e Bonaventura (foto) hanno già fatto gol. Anzi, Jack è a 4

sia nel vivo del gioco rossonero (anche al Franchi i palloni gli sono arrivati con fatica), ma perché trasforma in oro molto di quello che tocca. E infatti ha la media stagionale di un gol ogni due partite. Sulla destra del tridente ci sono Honda o Cerci. A giudicare dai bioritmi qui le chance calano, ma entrambi hanno una voglia matta di sbloccarsi. Il digiuno è identico: il giapponese non segna dal 19 ottobre, Alessio dal 22. E per offrire al Milan un finale di stagione dignitoso, occorrono i gol di tutti.

Pippo Inzaghi, 41 anni FORTE

renza, sul 4-4-1-1. Facile che la missione di salvataggio nasca in queste zone del campo. Se dovessimo mettere di mezzo i bookmaker, la scelta cadrebbe senz’altro su Menez. Lo raccontano i numeri del francese: 13 gol sui 38 totali del Milan. Uno ogni tre, oltre tre assist e lo zampino in molte delle azioni che si sono concluse a rete (come a Firenze). Per Jeremy sarebbe un ottimo modo di sdebitarsi con un allenatore che lo ha eletto punto di riferimento assoluto e praticamente senza concorrenza. Anche quando magari non avrebbe meritato di esserlo. Se fosse lui a salvare la panchina di Pippo, la storia avrebbe assolutamente un senso. Buone chance anche per Destro: non tanto perché Mattia

to quattro gol. Jack è il terzo cannoniere della squadra, oltre a essere – assieme a Menez – il pupillo dell’allenatore. D’altra parte lo sarebbe di qualsiasi tecnico, dal momento che è in grado di giocare in sei posizioni diverse. Da non tralasciare, infine, neanche la linea difensiva. A sinistra Antonelli ha già dimostrato di essere un cuore coraggioso: prende, parte e si infila nei pressi dell’area spesso e volentieri (come a Torino con la Juve). E poi c’è Mexes, l’esperto in reti pesanti. Due settimane fa è stato lui a provocare l’autogol del Verona in una partita che, in caso di sconfitta, avrebbe probabilmente visto l’esonero di Inzaghi. Philippe sa già come si fa a salvare il soldato Pippo.

DALLE RETROVIE Magari anche dagli altri reparti. Le sorprese sono ben accette, se per sorpresa si può considerare uno come Bonaventura, che ha già segna-

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LA DIFESA 10% Antonelli pericoloso quando avanza, Mexes (foto) specialista in gol pesanti

Gioca De Jong Fuori Van Ginkel Honda più di Cerci ● Staffetta olandese: recuperato De Jong, il candidato a lasciargli il posto in mediana è Van Ginkel. Tornato disponibile anche Poli dopo la squalifica, a completare il centrocampo a tre sarà Bonaventura. Tre anche i giocatori d’attacco: ad assistere Destro al centro dell’area saranno Menez e Honda (ma Cerci resta in ballottaggio). Partner di Paletta al centro della retroguardia sarà di nuovo Mexes, con Abate e Antonelli confermati in corsia.

Zeman lancia Sau A San Siro sa come colpire Mario Frongia CAGLIARI

«C

on Zeman tornerò grande». Marco Sau a inizio stagione è partito così. Un mantra sgambettato da infortuni - il primo contro il Genoa il 9 novembre ricadute, una condizione da ritrovare. Adesso, il bomber di Tonara, regno del torrone nel cuore della Barbagia, è di nuovo al suo posto. Con l’Empoli non ha segnato. Ma ha fatto capire al vate del 4-3-3 che sta bene e che non ha certo scordato la lezione: tagli e attacco agli spazi senza palla, sponde e duetti con i compagni di reparto, aperture per le incursioni di mezze ali e terzini. «Il mister non è cambiato, devi solo seguirlo in quel che dice. Per me è un vantaggio perché - ha spesso ripetuto il centravanti del Cagliari - so quello che vuole». SAN SIRO PORTA BENE Con Zeman in panca, Sau ha segnato venti reti in C1 con il Foggia nel 2010-11. L’attaccante che indossa il 25 («Il numero che avevo a Castellammare»: 21 gol con la Juve Stabia in B nel 2011-12), sabato torna a San Siro, sponda Milan. Al Meazza ha segnato il secondo gol stagionale (in tutto sono quattro le marcature in diciotto gare, più una in Coppa Italia) rifilando all’Inter la prima rete del 4-1 il 20 settembre scorso. Insomma, un’aria che gli ha sempre portato bene: basta ricor-

Marco Sau, 27 anni ANSA

dare che al debutto in Serie A, sempre ai nerazzurri fece doppietta. A secco dal 25 ottobre scorso, partita d’andata contro l’Empoli, Sau è vitale per il Cagliari. La squadra ha un bisogno enorme dei suoi movimenti e dei suoi gol. Inamovibile o quasi al centro del tridente, con ai fianchi Mpoku e Farias, insidiati da Cossu al rientro da squalifica, Zeman lo considera l’innesco offensivo di maggior qualità. RAPIDITA’ Due giorni fa, nella partitella a porte chiuse giocata al sant’Elia, Sau ha firmato una doppietta di buon auspicio. In pratica, tecnica e rapidità contro la fisicità di Paletta e Mexes, difensori milanisti. Il tecnico e i tifosi lo aspettano con premura: a undici partite dal termine il tempo per i convenevoli è ormai finito da un pezzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R L’intervista

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fUN PRECARIO MOLTO SPECIALE

L'IDENTIKIT

FRANCESCO BENUSSI

FRANCESCO BENUSSI

«Non mi sento mai titolare Ma a Verona è un’altra vita»

NATO IL 15-10-1981 A VENEZIA ALTEZZA 1,89 PESO 85 KG RUOLO PORTIERE

Francesco Benussi è cresciuto nel Venezia. Ha fatto tutte le nazionali giovanili e a 18 anni ha debuttato in serie A il 26 marzo 2000 a Piacenza. Poi è passato in prestito ad altri club per fare esperienza: in C1 a Lumezzane e Ascoli. A Venezia è tornato nel 2002, una parentesi ad Arezzo, poi altri due anni in Puglia, prima di riprendere il giro d’Italia: Lecce, Siena, ancora Lecce, Livorno, Palermo, Torino, ancora Palermo, Udine, senza mai giocare, e ora Verona dove ha un contratto in scadenza a giugno. Con l’Under 19 ha vinto l’argento all’Euro 1999.

1A 33 anni ha sfilato la maglia a Rafael:

«Dovrà lavorare per riprendersi il posto Gollini è il futuro: è già pronto per la A Sirigu il più forte compagno mai avuto»

Francesco Velluzzi INVIATO A PESCHIERA DEL GARDA (VERONA)

O

ra che la vita gli sorride viene fuori il vero animo di Francesco Benussi: «Non so se giocherò domenica con la Lazio, non mi sento titolare». Testa da precario, impegno da primo della classe. Primo ad arrivare, ultimo ad andar via. Gran protagonista nella vittoria col Napoli. Nella città, Verona, in cui le porte sono diventate scorrevoli (al Chievo Bardi ha perso posto e stagione a vantaggio di Bizzarri) e nell’anno in cui i Rafael soffrono (anche quello del Napoli è retrocesso a secondo di Andujar) questo trentatreenne veneziano, che a 18 anni sem-

VENEZIA LUMEZZANE ASCOLI VENEZIA AREZZO VENEZIA LECCE LIVORNO PALERMO TORINO PALERMO UDINESE VERONA

brava un fenomeno, ha scalzato Rafael (contratto in scadenza nel giugno 2016) e sta per guadagnarsi il rinnovo (a lui scade a giugno). «Mandorlini non mi ha mai detto nulla. Solo qualcosa quando debuttai a Udine perché Rafael non stava bene». A proposito: come sono i rapporti con Rafael? «Normali. Lui non è un chiacchierone, ma abitiamo anche vicini. Sa che deve lavorare per riprendersi il posto». Ma ora tocca a lei: che già ci restò male prima del Genoa... «Un problema muscolare. Mi dovetti arrendere ma mi crollò il mondo addosso. Anzi un tir. Giocò Gollini che è bravo». Lei ha avuto a Udine Scuffet e

1997-2000 2000-2001 2001-2002 2002 2003 2003-2005 2005-2009 2009-2010 2010-2012 gennaio-giugno 2012 2012-13 2013-2014 2014-2015

Francesco Benussi, 33 anni, prima stagione al Verona LIVERANI

«TONI E DI NATALE SONO FENOMENI MA CON TOTÒ NON NE PRENDEVO UNA» FRANCESCO BENUSSI PORTIERE VERONA

Meret, ora Gollini. Sono il futuro. Chi è il migliore? «In Italia con i portieri siamo a posto per un po’. Gollini ha aggiunto anche l’esperienza inglese. Ha più coraggio nelle uscite alte, ha una mentalità più completa, è pronto». Il più forte portiere che ha avuto accanto?

«Sirigu. Sabatini mi volle a Palermo per fargli da secondo e forse anche allenarlo. Un giorno, quando smetterò, a 40 anni, mi piacerebbe fare l’allenatore dei portieri. Mi piace molto. E poi ammiro il nostro avversario di domenica prossima. Marchetti. Abbiamo avuto un percorso simile, veniamo dalla C e siamo veneti entrambi».

21

Lei è stato in 11 squadre. A quali città è più affezionato? «Lecce e Palermo. Anche perché in una è nata Camilla che ha 8 anni e nell’altra Carlotta che ne ha 3». E sua moglie? «Si chiama Laura, è di Mirano. Stiamo insieme da quando eravamo ragazzini. Lei ha studiato scienza della Moda e del Costume a Bologna. Poteva fare carriera, ma ha seguito sempre me, in tutti i trasferimenti». E nei dolori: da Lecce 20082009 non faceva il protagonista in A. Non sentiva tanta fiducia. «Da Udine siamo risaliti verso casa. Ora lei sta a Venezia. E io vado a trovarli. A Udine sono stato sfortunato perché ho avuto dei problemi al ginocchio e sono stato fuori cinque mesi. Quanto al fatto che da Lecce non facevo il titolare mi era stata appiccicata l’etichetta di secondo ed è difficile levarsela». Ora si è rifatto con gli interessi. Gioca nel suo Veneto. «A Verona ti senti giocatore tutte le domeniche. E’ una sensazione bellissima con una tifoseria incredibile». A proposito: a maggio in Veneto si vota. Chi sceglie tra Zaia, Moretti e il sindaco di Verona, Tosi? «Le dico solo questo: sono un moderato. Valorizzerei più il turismo. Io amo Jesolo». Chiudiamo col calcio che è meglio: cosa pensa vedendo al campo gente come Toni e Di Natale? «Che sono dei campioni e dei grandi uomini fuori. Ma a Toni che ha lo spirito da bambino, qualche tiro lo prendo, con Totò non mi divertivo neppure:la metteva sempre dove voleva». © RIPRODUZIONE RISERVATA


22

Serie A R La guida

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

28

a

CLASSIFICA JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN PALERMO UDINESE SASSUOLO VERONA EMPOLI CHIEVO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)

64 50 49 46 45 45 37 37 36 35 35 32 32 32 30 29 25 21 21 9

1. BUFFON 19. BONUCCI

PARTITE

RETI

V

N

P

F

S

27 27 27 27 27 27 26 27 27 27 27 26 27 27 27 27 27 27 27 25

19 13 15 13 12 11 9 9 9 8 8 8 7 8 5 7 5 4 4 3

7 11 4 7 9 12 10 10 9 11 11 8 11 8 15 8 10 9 9 3

1 3 8 7 6 4 7 8 9 8 8 10 9 11 7 12 12 14 14 19

54 38 49 46 39 36 37 42 30 38 38 29 33 33 27 20 22 33 25 21

14 21 27 35 29 28 32 35 30 34 40 34 40 46 29 30 37 50 48 51

* 3 PUNTI DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

36

47

SABATO 4 APRILE, ore 15 ROMA-NAPOLI (ore 12.30) (0-2) ATALANTA-TORINO (0-0) CAGLIARI-LAZIO (2-4) GENOA-UDINESE (4-2) INTER-PARMA (0-2) PALERMO-MILAN (2-0) SASSUOLO-CHIEVO (0-0) VERONA-CESENA (1-1) FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) (1-3) JUVENTUS-EMPOLI (ore 21) (2-0)

MARCATORI 15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus). 13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona). 12 RETI Dybala (2, Palermo). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 9 RETI Callejon (Napoli). 8 RETI Felipe Anderson, Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo).

GAZZAWEB www.gazzetta.it

Pareggi

9 RETI FATTE

Genoa

CHIEVO

(4-4-2)

PALERMO

(4-3-2-1)

DOMANI ore 18 ARBITRO Giacomelli (0-1)

11

Genoa

8

87 ZUKANOVIC

23 DIEGO LOPEZ 29 5 PALETTA MEXES

20 ABATE

16 POLI

(1-1)

31 ANTONELLI

EMPOLI

10 4 JOAO PEDRO CRISETIG

27 RIGONI

4 19 ANDELKOVIC TERZI 70 SORRENTINO

25 SAU

2 VITIELLO

8 AVELAR

37 DIAKITÈ

PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 3 Rispoli, 7 Lazaar, 13 Emerson, 25 Maresca, 15 Bolzoni, 14 Della Rocca, 18 Chochev 10 Joao Silva, 99 Belotti. ALL. Iachini. BALLOTTAGGI Quaison-Belotti 60-40%, Jajalo-Maresca 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Gonzalez (da valutare), Morganella (stagione finita). X 3.00

23 HYSAJ

24 RUGANI 88 VECINO

19 BARBA

6 VALDIFIORI 5 SAPONARA

3 LONGHI

15 ACERBI

2 4.33

1 2.00

(4-3-3)

SAMPDORIA

(3-5-2)

INTER

DOMENICA ore 20.45 ARB. Calvarese (1-1)

DOMENICA ore 20.45 ARB. Mariani (0-1)

45 ANDUJAR

22 IACOBUCCI

7 CALLEJON

17 HAMSIK

14 MERTENS

9 HIGUAIN 19 DENIS 10 GOMEZ

11 MORALEZ

22 ZAPPACOSTA

8 21 MIGLIACCIO CIGARINI 93 DRAMÈ

20 BIAVA

2 STENDARDO 57 SPORTIELLO

13 A. MASIELLO

4 MENDES 3 LILA

26 VARELA

15 COSTA

14 23 GALLOPPA NOCERINO

22 AMAURI

10 BELFODIL

17 MARTINEZ

18 JANSSON

X 3.10

5 BOVO

15 KRAJNC

(4-3-3)

(0-1)

35 RENZETTI

PANCHINA 1 Skorupski, 12 Curci, 33 Spolli, 5 Holebas, 48 Uchan, 24 Florenzi, 48 Uçan, 96 Sanabria, 53 Verde, 7 Iturbe, 88 Doumbia. ALLENATORE Garcia BALLOTTAGGI Paredes-Florenzi 60-40%. SQUALIFICATI Keita e Pjanic (1). DIFFIDATI Astori, Keita, Maicon, Manolas Torosidis. INDISPONIBILI Keita e Yanga Mbiwa (da valutare), Ibarbo (10 giorni), Maicon (10), Strootman e Balzaretti (stagione finita) 1 5.50

X 3.55

2 1.65

UDINESE

(3-5-2)

FIORENTINA

(3-5-2)

DOMENICA ore 20.45 ARB. Irrati

(0-3)

2 WAGUE

5 DANILO

89 PIRIS

23 EDER

77 THEREAU

10 DI NATALE

9 ICARDI

30 BABACAR

18 DIAMANTI

23 20 5 10 17 PASQUAL B. VALERO BADELJ AQUILANI JOAQUIN 19 2 40 BASANTA G. RODRIGUEZ TOMOVIC

30 PADELLI

1 HANDANOVIC

1 NETO

PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique 96 Luperto, 8 Jorginho, 6 De Guzman, 24 Insigne, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez. BALLOTTAGGI Mertens-De Guzman 6040%, Inler-Jorginho 60-40%, HiguainZapata 60-40% SQUALIFICATI Ghoulam (1), Albiol (1) DIFFIDATI Inler, Lopez. INDISPONIBILI Koulibaly e Gargano (da valutare), Strinic (4 giorni) Michu (40).

PANCHINA 91 Bajza, 27 Santacroce, 28 Feddal, 13 Prestia, 21 Lodi, 31 Mariga, 80 Jorquera, 17 Palladino. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Galloppa-Mariga 55-45%, Belfodil-Palladino 55-45%. SQUALIFICATI Mirante, Gobbi e Mauri (1). DIFFIDATI Lodi, Mendes, Feddal, Costa, Lucarelli. INDISPONIBILI Haraslin e Biabiany (da valutare).

PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 25 A. Coda, 6 Duncan, 8 Correa, 77 Wszolek, 32 Marchionni, 24 Muriel, 30 Acquah, 18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Regini, De Silvestri, Duncan. INDISPONIBILI Cacciatore (7 g.), Mesbah (3), Munoz (15), De Vitis (3), Rizzo (3).

PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 75 Heurtaux, 18 Bubnjic, 34 Gabriel Silva, 21 Hallberg, 8 Bruno Fernandes, 94 Aguirre, 82 Geijo, 9 Perica. ALL. Stramaccioni. BALLOTTAGGI Piris-Heurtaux 60%-40%, Pasquale-Gabriel Silva 60%-40%. SQUALIFICATI Badu (1). DIFFIDATI Danilo, Fernandes, Heurtaux, Kone, Piris, Thereau. INDISPONIBILI Domizzi (7 giorni), Kone (da valutare).

PANCHINA 1 Avramov, 5 Scaloni, 33 Cherubin, 29 Benalouane, 6 Bellini, 3 Del Grosso, 28 Emanuelson, 7 D’Alessandro, 16 Baselli, 99 Boakye, 9 Bianchi, 51 Pinilla. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI Biava-Cherubin 60-40%. SQUALIFICATI Carmona (1). DIFFIDATI Boakye, Denis, Moralez, Cigarini, Biava. INDISPONIBILI Raimondi (30 mese), Estigarribia (7).

PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 25 Glik, 3 Molinaro, 32 Masiello, 24 Moretti, 14 Gazzi, 15 Gonzalez, 7 El Kaddouri, 27 Quagliarella, 11 Maxi Lopez. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Benassi, Quagliarella. INDISPONIBILI Vives (3 giorni).

1 1.44

X 4.20

2 7.00

1 4.20

X 3.25

2 1.90

1 2.65

X 3.10

2 2.70

7 F. ANDERSON

33 AGOSTINI

11 JANKOVIC

77 TACHTSIDIS

2 GU. RODRIGUEZ

8 OBBADI

18 MORAS

3 PISANO

PANCHINA 77 Strakosha, 55 Guerrieri, 85 Novaretti, 27 Cana, 5 Braafheid, 39 Cavanda, 23 Onazi, 32 Cataldi, 26 Ledesma, 19 S. Lulic, 14 B. Keita, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI Mauri-Keita 80-20%. SQUALIFICATI Berisha (1). DIFFIDATI Basta, Cavanda, De Vrij, Onazi, Mauricio, Radu. INDISPONIBILI F.Djordjevic (40 giorni), Gentiletti (15), Konko (15), Pereirinha (7), Tounkara (7).

9 ETO’O

PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 15 Vidic, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 26 Felipe, 10 Kovacic, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 88 Hernanes, 8 Palacio, 28 Puscas. ALLENATORE Mancini. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Brozovic, Campagnaro, Dodò, Guarin, Icardi, Vidic. INDISPONIBILI Jonathan (stagione finita), Nagatomo (5 giorni), Dodò (30).

6 S. MAURI

PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 17 Magnusson, 8 De Feudis, 34 Cascione, 44 Cazzola, 9 Rodriguez, 19 Succi, 32 Moncini. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Renzetti-Magnusson 70-30%, Djuric-Rodriguez 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Carbonero, Renzetti e Rodriguez INDISPONIBILI Marilungo (10 giorni), Tabanelli (15), Yabre (50), Valzania (25), Brienza (da valutare).

9 OKAKA

21 5 23 33 SANTON JUAN JESUS RANOCCHIA D’AMBROSIO

26 RADU

16 PAROLO

22 BENUSSI

27 6 66 19 26 WIDMER ALLAN PINZI GUILHERME PASQUALE

13 GUARIN

33 MAURICIO

26 DE SANCTIS

21 SORIANO

18 MEDEL

10 HALLFREDSSON

35 TOROSIDIS

44 MANOLAS

3 DE VRIJ

20 9 CHRISTODOULOPOULOS TONI

32 PAREDES

17 PALOMBO

77 BROZOVIC

(1-1)

11 KLOSE

8 LJAJIC

14 OBIANG

91 SHAQIRI

8 BASTA

87 CANDREVA

31 KARNEZIS

29 26 5 19 DE SILVESTRI SILVESTRE ROMAGNOLI REGINI

(4-3-3)

DOMENICA ore 20.45 ARB. Massa

20 BIGLIA

18 DJURIC

10 TOTTI

23 ASTORI

(4-2-3-1)

VERONA

56 PULZETTI

7 CARBONERO

2 3.95

(4-3-1-2)

DOMENICA ore 20.45 ARB. Valeri

11 PODOLSKI

36 8 4 94 33 DARMIAN FARNERUD BASHA BENASSI PERES 21 SILVA

3 COLE

2 VIVIANO

6 LUCARELLI

88 CODA

23 GAZZOLA

LAZIO

22 MARCHETTI

26 MUDINGAYI

4 16 NAINGGOLAN DE ROSSI

PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 20 Bianco, 23 Gazzola, 32 Natali, 6 Chibsah, 8 Biondini, 19 Taider, 14 Donis, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 Floccari. ALLENATORE Di Francesco. BALLOTTAGGI Gazzola-Vrsaljko 55-45%, Brighi-Taider-Biondini 50-30-20%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Brighi, Missiroli. INDISPONIBILI Pegolo (40 giorni), Terranova, Antei (stagione finita), Cannavaro (14).

TORINO

2 CASSANI

27 GERVINHO

PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 26 Tonelli, 50 Somma, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 18 Verdi, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 20 Pucciarelli. ALLENATORE Sarri. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Maccarone, Tonelli. INDISPONIBILI Guarente (da valutare).

PARMA

88 INLER

25 BERARDI

31 PELUSO

(4-2-3-1)

19 LOPEZ

25 CAPELLI 5 GIORGI

47 CONSIGLI

(4-2-3-1)

18 ZUNIGA

24 PERICO

92 DEFREL

20 EKDAL

ATALANTA

5 BRITOS

(4-3-3)

7 MACCARONE

10 ZAZA

NAPOLI

4 HENRIQUE

21 MARIO RUI

7 4 33 MISSIROLI MAGNANELLI BRIGHI

X 3.55

(4-3-1-2)

ROMA

11 CROCE

17 SANSONE

PANCHINA 1 Colombi, 3 Murru, 15 Rossettini, 5 Conti, 22 Husbauer, 16 Dessena, 30 Donsah, 7 Cossu, 90 Cop, 9 Longo, 13 Caio Rangel. ALL. Zeman. BALLOTTAGGI Pisano–Dessena 60-40%, Joao Pedro-Donsah 70-30%, Farias–Cossu 60-40%. SQUALIFICATI Balzano (1). DIFFIDATI Ceppitelli, Longo. INDISPONIBILI Capuano (7 giorni). 1 1.80

CESENA

1 LEALI

17 FARIAS

PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 33 Alex, 25 Bonera, 19 Bocchetti, 14 Albertazzi, 21 Van Ginkel, 15 Essien, 4 Muntari, 8 Suso, 22 Cerci, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi. BALLOTTAGGI Honda-Cerci 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Alex, Bonaventura, Menez. INDISPONIBILI Agazzi (stagione finita), De Sciglio (10 giorni), Rami (15), Zaccardo (15), Armero (15), C. Zapata (15), Montolivo (10), El Shaarawy (30), Mastour (35).

2 3.00

(4-3-3)

PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 Tambè, 5 Izzo, 15 Marchese, 20 Tino Costa, 38 Mandragora, 93 Laxalt, 16 Lestienne, 19 Pavoletti. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Borriello-Laxalt 60-40%. SQUALIFICATI Iago (1) e Rincon (1). DIFFIDATI Bertolacci, Burdisso, Kucka. INDISPONIBILI Ariaudo (5 giorni).

33 SEPE

10 TAVANO

14 PISANO

GENOA (3-4-3)

DOMENICA ore 20.45 ARB. Damato (0-2)

28 BONAVENTURA

32 CEPPITELLI

4. DE MAIO

DOMENICA ore 12.30 ARB. Tommasi (1-3)

44 BRKIC

PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 13 Izco, 14 Cofie, 18 Fetfatzidis, 31 Pellissier, 9 Pozzi ALLENATORE Maran BALLOTTAGGI Dainellli-Gamberini 65-35%, Christiansen-Izco 55-45%. SQUALIFICATI Hetemaj (1). DIFFIDATI Meggiorini, Birsa. INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita), Botta (da rivedere).

(4-3-1-2)

SASSUOLO

7 MENEZ

40 M’POKU

21 QUAISON

14. RONCAGLIA

8. BURDISSO

PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 5 Ogbonna, 20 Padoin, 21 Pirlo, 7 Pepe, 32 Matri, 11 Coman. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Llorente-Matri 60-40%, Bonucci-Ogbonna 55-45%. SQUALIFICATI Morata (1). DIFFIDATI Ogbonna, De Ceglie, Vidal, Lichtsteiner, Pereyra. INDISPONIBILI Asamoah (40 giorni), Romulo (40 giorni), Marrone (10 giorni), Caceres (45 giorni), De Ceglie (10 giorni), Sturaro (10 giorni), Pogba (da valutare).

9 DESTRO

9 DYBALA

1 2.50

34 DE JONG 10 HONDA

43 69 PALOSCHI MEGGIORINI

33 DAPRELÀ

(4-3-3)

DOMANI ore 20.45 ARB. Tagliavento

24 8 10 23 SCHELOTTO RADOVANOVIC CHRISTIANSEN BIRSA

28 JAJALO

(4-3-2-1)

CAGLIARI

1 BIZZARRI 12 CESAR

21. EDENILSON

1. PERIN

Juventus

MILAN

2 10.00

22. BORRIELLO

18. BERGDICH

JUVENTUS (3-5-2)

40

8 BARRETO

11. NIANG

33. KUCKA

120

11 MAGGIO

Oggi su Gazzetta.it puoi seguire live i sorteggi di Champions League ed Europa League. Appuntamento alle 12, per conoscere la prossima avversaria della Juventus, mentre alle 13 è la volta dell’Europa League. Non solo coppe, però. Nel corso della giornata, nell’area Fantanews del sito Gazzetta, potrai conoscere tutte le ultime notizie sulle formazioni delle 20 squadre di Serie A impegnate nella 28esima giornata. Essere aggiornati è la base per vincere al fantacalcio: seguite tutte le novità per non sbagliare le vostre scelte nella formazione del fantacalcio. Sempre online, anche i contributi video della trasmissione tv Fantanews.

Ultima vittoria Juventus: 27-10-2013, 2-0 Ultimo pareggio in casa: 26-01-2013, 1-1 Ultima vittoriaGenoa: 20-01-1991, 0-1 Nelle ultime 5 giornate

Juventus

20 VAZQUEZ

26. LICHTSTEINER

10. PEROTTI

PUNTI

PROSSIMO TURNO

10. TEVEZ

LE ULTIME VOLTE

2

2 DAINELLI

14. LLORENTE

23. VIDAL

91. BERTOLACCI

Girone unico Vittorie Juventus Vittorie Genoa

21 FREY

37. PEREYRA

8. MARCHISIO

X 4.75

ARBITRO Di Bello di Brindisi ASSISTENTI De Luca-Barbirati QUARTO UOMO Galloni ADDIZIONALI Rocchi-Maresca

33. EVRA

GENOA

PRECEDENTI IN SERIE A

G

3. CHIELLINI

15. BARZAGLI

1La punta è tornata alla Juventus nel mercato di riparazione dopo aver realizzato 7 centri nei mesi con la maglia rossoblù È in ballottaggio con Llorente per affiancare in attacco Tevez JUVENTUS

PT

1 1.30

Matri, un ex col vizio del gol Contro il Genoa, già 4 reti

GIORNATA

SQUADRE

DOMENICA ore 15 Juventus Stadium Torino (andata 0-1)

OCCHI PUNTATI SU...

PANCHINA 31 Rosati, 32 Lazzari, 6 Vargas, 72 Ilicic, 14 Mati Fernandez, 4 Richards, 16 Kurtic, 33 Gomez, 74 Salah, 28 Alonso, 38 Rosi, 9 Gilardino. ALL. Montella. BALLOTTAGGI Aquilani-Mati Fernandez 60%40%, Babacar-Gomez 60%-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Basanta, Ilicic INDISPONIBILI Rossi (20 giorni), Bernardeschi e Tatarusanu (10), Savic e Pizarro (da valutare) 1 3.35

X 3.10

2 2.25

PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 71 Martic, 25 Marques, 28 Brivio, 5 Sorensen, 19 Greco, 30 Campanharo, 23 Ionita, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALLENATORE Mandorlini. BALLOTTAGGI Agostini-Brivio 60-40%, Christodoulopoulos-Nico Lopez 70-30%. SQUALIFICATI Sala (1), J. Gomez (1). DIFFIDATI Martic, Tachtsidis, Valoti, Christodoulopoulos, Nico Lopez. INDISPONIBILI Marquez (da valutare). 1 1.40

X 4.33

2 8.50

UNDER 21 - ULTIMI TEST

Ritorna Verdi Ritiro Europeo ad Appiano ● (v.d’a.) Verdi sì, Verde no. Per le amichevoli con Germania e Serbia - ultimi test prima dell’Europeo - il c.t. Gigi Di Biagio rinuncia al gioiellino della Roma e chiama il trequartista dell’Empoli. Ieri scambio di telefonate tra lo staff medico della Nazionale e quello toscano; Verdi ci sarà, ma le sue condizioni (polpaccio) saranno valutate giorno per giorno. Ufficiale il ritiro ad Appiano Gentile (Como), dal 2 giugno. Raduno domenica 22 entro le 22.30 all’Acqua Acetosa di Roma. I CONVOCATI PORTIERI Bardi (Chievo), Leali (Cesena), Sportiello (Atalanta). DIFENSORI Barba (Empoli), Bianchetti (Spezia), Biraghi (Chievo), Goldaniga (Perugia), Izzo (Genoa), Romagnoli (Sampdoria), Rugani (Empoli), Sabelli (Bari). CENTROCAMPISTI Baselli (Atalanta), Battocchio (Entella), Benassi (Torino), Cataldi (Lazio), Crisetig (Cagliari), Fedato (Modena), Molina (Carpi), Viviani (Latina). ATTACCANTI Belotti (Palermo), Berardi (Sassuolo), Longo (Cagliari), Trotta (Avellino), Verdi (Empoli).


VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI La vignetta

23

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SARA ERRANI Tennista ● Grazie di cuore a tutti per i messaggi e l’affetto!! Mi avete commosso. @SaraErrani

di Stefano Frosini

MO FARAH Atletica: due ori a Londra ● Pronto per la mezza maratona di Lisbona di domenica. @Mo_Farah

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CAFU Ex difensore del Milan ● Buon Compleanno @sandronesta13 !!! #Milan @officialcafu

CARLO MOLFETTA Oro Taekwondo a Londra ● Complimenti ai “tifosi” della #Roma se così potete chiamarvi!!! La squadra si sostiene sempre... @Molfettatkd

Europa League

Lettere alla Gazzetta

INTER E ROMA, DUE PROGETTI FALLITI IL COMMENTO di LUCA CALAMAI

D

opo l’impresa della Juve torniamo con i piedi per terra. In Europa League vanno avanti solo Napoli e Fiorentina. Due squadre che hanno qualità, un’idea tattica chiara e alcuni giocatori di statura internazionale. Non siamo più i padroni del torneo ma conserviamo ambizioni importanti. Tra le otto qualificate non ci sono avversarie fuori categoria. La notte di Coppa boccia, invece, Roma e Inter. Il grande ottimismo di Mancini aveva contagiato tutti. Ma la verità è che la squadra nerazzurra ha una fase difensiva imbarazzante ed equilibri precari in mezzo al campo. Non si può vivere solo alla ricerca del gol. Mancini sostiene che l’anno prossimo l’Inter sarà da scudetto. Per un simile salto di qualità servirebbero investimenti faraonici e il patron Thohir non

potrà contare sul tesoretto Champions. E se l’Inter non cambierà marcia nel finale di campionato neppure sugli spiccioli garantiti dall’Europa League. Alzare sempre l’asticella è un giochino stimolante ma pericoloso se questi sono i risultati. C’è molto da lavorare. Montella passeggia sulle macerie della sua vecchia Roma. L’uscita dall’Olimpico di molti tifosi giallorossi dopo il 3 a 0 e il processo pubblico sotto la curva sud con molti giocatori a testa bassa, decretano la fine di un progetto. Da ieri anche Garcia è un allenatore a rischio. Difficile spiegare il perché di questo clamoroso fallimento. La disfatta casalinga per 7 a 1 in Champions contro il Bayern ha picconato i sogni scudetto. Da quel momento la Roma non si è più ripresa e la confusa campagna acquisti invernale ha indebolito la squadra. Non sarà facile per i giallorossi salvare l’ultimo obiettivo, cioè conquistare un posto nella prossima Champions. Comunque

vada a giugno la proprietà americana dovrà voltare pagina, con Totti che non potrà più funzionare da parafulmine. Continua, invece, a crescere la Fiorentina. Che a gennaio ha rubato proprio alla Roma quel Salah che ha riacceso i motori viola. Montella vince senza Rossi e Gomez. Vince grazie ai gol dei difensori. Vince perché ha uno spartito tattico chiaro che somma la qualità e il possesso palla, all’arma del contropiede. La Fiorentina è una delle realtà più interessanti di oggi e più futuribili. E’ in corsa per tutti gli obiettivi: il secondo posto in campionato, la Coppa Italia e ora anche i quarti di Europa League. Nessuna sorpresa per la qualificazione di un Napoli mai in affanno nel gelo di Mosca mentre esce dalla Coppa un Toro che ha fatto soffrire lo Zenit fino all’ultimo respiro. Non abbiamo fatto il salto di qualità ma il calcio italiano è vivo. Possiamo ancora pensare positivo. Oggi, però, abbiamo bisogno di un sorteggio amico. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Barcellona-Real Madrid

IL RITORNO DI MESSI PESA SUL CLASICO MARCA LA DIFFERENZA ENZA ROLA di SANTIAGO SEGUROLA

L

a Spagna si appresta a vivere una nuova edizione del gran clásico, questa volta preceduto dalle recenti prodezze di Leo Messi. Tutto è esagerato quando si affrontano Barça e Real Madrid, a cominciare dal prestigio dei giocatori, due dei quali, Messi e Cristiano Ronaldo, si sono aggiudicati le ultime 7 edizioni del Pallone d’Oro. Se l’argentino continuerà su questi livelli, nessuno, quest’anno, potrà strappargli l’ambito trofeo. La prestazione sfoggiata contro il Manchester City è stata magistrale. Non ha nemmeno avuto bisogno di segnare per proclamare la sua evidente superiorità rispetto al resto dei giocatori. Pep Guardiola, seduto accanto a suo padre sugli spalti del Camp Nou, non ha potuto

nascondere la meraviglia dinnanzi alle giocate di Messi.

un senso della strategia che prima gli mancava.

Dopo due anni grigi, in cui ha attraversato un misterioso tunnel, Messi è finalmente tornato. Era diventato un giocatore discontinuo, con spunti geniali ma privo della sua proverbiale energia. Non dominava le partite. Sembrava vivacchiare sul campo. Malgrado alcune stelle si siano spente presto –il caso di Ronaldinho è il più recente -, niente era in grado di spiegare la parabola discendente di Messi. Per la tifoseria del Barça è stato un biennio di dolore e angustia. Ma è stato un periodo triste anche per tutti i veri appassionati di questo sport. Era talmente fresco il ricordo della versione magica di Messi, che non poteva non deprimere il Messi umano delle ultime stagioni. Si è addirittura messa in dubbio la possibilità che potesse tornare ai livelli di un tempo, ma la risposta di Messi è stata inequivocabile. È tornato mostrando tutto il suo splendore, e anche qualcosa in più:

Per anni Messi è stato il miglior calciatore del Barcellona, però le chiavi del gioco appartenevano a Xavi, e poi a Iniesta. Ora la costruzione del gioco è più che mai sulle spalle dell’argentino, trasformatosi in un leader brillante. Dal conflitto con Luis Enrique, che aveva raggiunto il culmine nella prima settimana di gennaio, Messi è emerso con l’autorità di uno statista. In un momento in cui la tifoseria del Barça ostenta un ottimismo sfrenato, le sue rispettose dichiarazioni sul Real Madrid hanno saputo aggiungere, alla vigilia del Clásico, quel pizzico di prudenza che è sempre necessario. Messi ha ragione. Sebbene il Real Madrid non stia convincendo, è ancora perfettamente in grado di vincere sia la Liga che la Champions. Il suo più grande problema consisterà nel bloccare Messi. Negli ultimi mesi nessuno ci riesce.

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IL BUONO, IL BRUTTO E I TANTI CATTIVI PORTO FRANCO O URII di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it ta.it twitter: @arturifra

Ho passato pomeriggi indimenticabili nel «Palazzone» di San Siro con il basket e la mia Olimpia. Là ammiravo anno dopo anno una squadra leggendaria, guidata da un play leggendario, che si faceva regolarmente tutti e 40 i minuti. Io ho visto Mike D’Antoni chiamare la 3, e la notte calare per gli avversari. Io l’ho visto incrociare fosforo e azione contro Marzorati, Corbalan, Petrovic, Gentile (Nando), Wright e chissà quanti ne dimentico. La gioia selvaggia che lui e i ragazzi mi regalarono a Losanna, dove per fortuna c’ero, rimane una fucilata ineguagliabile. L’altra sera hanno ritirato la n. 8. Io non c’ero, come tanti altri di allora che mangiavano pane e basket, accompagnati dall’insostituibile Giordani. Eppure ero presente, mi sono alzato in piedi, ho applaudito, agitato la mia sciarpa. Mi sono commosso e ho cantato. Grazie Mike. Marco Galmuzzi Caro amico, l’ho fatto anch’io perché il giocatore e la persona lo meritano fino in fondo. Anche Porto Franco vuol rendere omaggio a D’Antoni, ben raccontato nei giorni scorsi dai colleghi della rubrica basket, sul giornale e su Gazzetta Tv. Aggiungo due piccole cose. Sul versante tecnico: Mike è stato un atleta eccezionale, dotato di una resistenza organica da maratoneta; la sua generosità spremeva energie oltre ogni limite. E a mille pulsazioni, la sua lucidità e il suo coraggio restavano intatti. Quella difesa 1-3-1 era possibile solo grazie al suo sdoppiarsi. L’altra considerazione è semplice: vi raccontano delle grandi balle quando vi dicono che un atleta vincente dev’essere un po’, o molto, cattivo ed egoista. Guardate D’Antoni e convincetevi: i buoni possono stravincere e diventare eroi nella memoria di tanti.

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L’altro giorno chiacchieravo con un amico al quale ho chiesto come andassero gli “allenamenti” del figlio, quarta elementare. Bene, mi sono sentito rispondere che ha dovuto smettere con lo sport in quanto la mole di compiti a casa non gli permette di praticare sport per più di un giorno alla settimana. Dunque ha dovuto optare per l’attività in palestra in quell’unico giorno. Ora mi verrebbe da chiederle dove si va a finire se, in Paese dove è in costante aumento la percentuale degli obesi, la scuola ostacola l’attività fisica non solo dentro le proprie mura ma anche al di fuori di esse. Credo che un bambino abbia il diritto al gioco e allo sport nel tempo libero e i cosiddetti programmi scolastici «moderni» dovrebbero tenerne conto. I collaboratori dei nostri ministri, anziché occuparsi solo di programmi chilometrici, potrebbero impegnarsi in una campagna sulla corretta alimentazione e sul moto e non sempre immaginare una scuola dove tutti hanno il sedere sulla poltrona, anche in senso figurato. Doriano Urru Caro Doriano, lei mi racconta una cosa da brividi. Che io senza peli sulla lingua giudico un piccolo crimine commesso ai danni del bimbo, della sua crescita e del processo di educazione. Avrà forse letto nelle scorse edizioni di Porto Franco una piccola campagna contro la scuola ottusa che ostacola, anziché favorire, lo sport degli studenti-campioni soprattutto nella scuola media superiore. Ma qui il malcostume agisce su una fascia di età dove prevale ancora il senso ludico dello sport e la sua fortissima valenza educativa. E’ molto pertinente il suo richiamo all’obesità infantile, di cui la scuola dovrebbe occuparsi come dramma emergente, insieme al bullismo, dato che l’Italia sta conquistando il record europeo dei bambini-ragazzi in sovrappeso (il 24%) e di quelli obesi (quasi il 12%). Stiamo allevando una generazione a rischio: toglietele anche lo sport e le accorcerete al vita.

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Calcioscommesse R L’inchiesta di Cremona

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Colantuono in bilico: il pm non cambia idea

1L’ex Atalanta: «Ho chiarito». Verrà riconvocato Doni. E per il c.t. Conte sarà chiesto il rinvio a giudizio Francesco Ceniti INVIATO A CREMONA

C

ome se il tempo fosse tornato indietro: Stefano Colantuono «convoca» Cristiano Doni. E’ il sunto, molto ristretto, del giorno in Procura passato dall’ex allenatore dell’Atalanta. Una visita non di cortesia: Colantuono è indagato dal pm Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse. Il suo coinvolgimento è stato causato dalla chat tra l’ex capitano dei nerazzurri (arrestato nel dicembre 2011) e l’amicoportiere Nicola Santoni. Una conversazione nella quale Doni fa riferimento esplicito a un tentativo di combine per la gara di Crotone (finita 2-2). Un pareggio (Parigi, in gergo criptato) che secondo Doni volevano «al-

lenatore e ds». Parole diventate pietre per il Cola e Gabriele Zamagna (indagato pure lui: sarà sentito nei prossimi giorni), all’epoca dei fatti direttore sportivo dei bergamaschi. «FATTA CHIAREZZA» Ieri Colantuono è arrivato in Procura accompagnato dagli avvocati Marco e Michele De Luca: è rimasto dal pm circa 90 minuti. All’uscita era disteso: «Ora sono sereno, ma è stata dura. Quando ho saputo di essere indagato non ho chiuso occhio. Non esagero, ma credo di aver provato un dolore così solo per la morte di mio padre. Sono totalmente estraneo: credo di aver chiarito tutto. L’inchiesta ha influito sul mio esonero? La domanda va rivolta al club. Di sicuro ero in grado di salvare l’Atalanta». L’ottimismo del tecnico è confermato dagli avvocati: «Ci

aspettiamo la richiesta di archiviazione. Il nostro assistito non è mai nominato direttamente da Doni e crediamo che sia lui a dover spiegare al pm i contorni della vicenda: può aver millantato oppure detto una cosa senza poi metterla in atto. O ancora si riferiva a un’altra persona. Abbiamo chiesto alla Procura d’interrogarlo: l’equivoco si chiarirà». Doni sarà chiamato a Cremona, ma non è scontata la sua deposizione. Di Martino ha voluto sapere dall’allenatore il «peso» di Doni all’interno dell’Atalanta e che tipo di rapporto aveva con la dirigenza. Nonostante le certezze dei difensori, comunque, l’idea del pm su Colantuono non si è spostata di molto. La chat (più una intercettazione) è ritenuta più che sufficiente per richiedere il rinvio a giudizio. Semmai, secondo fonti investigative, potrebbe

essere l’eventuale dibattimento a chiarire le posizioni.

Stefano Colantuono, 52 anni, è stato esonerato il 4 marzo scorso LAPRESSE

CONTE E GLI ALTRI Intanto la Procura prosegue nel lavoro che dovrebbe portare alle prime richieste di processo entro maggio. Tra coloro che sono a rischio c’è anche il c.t. Antonio Conte. Nei giorni scorsi gli avvocati Figc (Arata e Galavotti) hanno avuto un colloquio con di Martino. La speranza di Conte e Federcalcio è un’archiviazione (chiesta per 23 indagati, tra cui Criscito, Kaladze e Vieri) anche perché il portiere Coppola potrebbe ritrattare la dichiarazione al pm sulla presunta combine di AlbinoLeffe-Siena («Conte, saputo dell’accordo preso con gli avversari, ci lasciò libertà di azione»): ha chiesto di essere risentito. Ma il discorso fatto per Colantuono vale anche per Conte: la Procura è convinta di avere materiale a sufficienza (oltre a Coppola ci sono le accuse del pentito Carobbio) per chiedere il rinvio a giudizio dell’ex tecnico Juve. A proposito d’interrogatori: ascoltato per l’ennesima volta Bruni (l’ex commercialista di Signori). Avrebbe dato diversi spunti utili, compresi quelli sui presunti rapporti tra il Civ (Francesco Bazzani, arrestato nel dicembre 2013) e la Lazio più alcuni tentativi spericolati di combine da parte di Semeraro, ex patron del Lecce. Bruni avrebbe fatto un nome nuovo, coinvolto e arrestato in un’altra inchiesta. Nelle prossime settimane saranno interrogati tra gli altri Iacopino, Tamburini e Bianco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO DOPPIO TESSERAMENTO

Berisha patteggia: 10 giorni di stop ● Sì al patteggiamento: 10 giorni di stop e multa di 15.000 euro al portiere della Lazio, Etrit Berisha, per il doppio tesseramento 2013 con biancocelesti e Chievo. Potrà giocare con l’Albania e salterà solo il Verona.

L’INIZIATIVA

Al via i Club Award di FootballAvenue ● Dare risalto alle migliori pratiche manageriali tra A e B: è il senso dei FootballAvenue Club Award. Cerimonia a giugno allo Juventus Stadium.

CALCIO A 5

Bielorussia k.o. Azzurri all’Europeo ● (m.cal.) Col 2-1 alla Bielorussia, l’Italia di calcio a 5 (campione d’Europa) è qualificata a Euro 2016 con un turno di anticipo: a Krosno (Polonia), il successo della Finlandia sui polacchi rende ininfluente la gara di domani (18.30) coi padroni di casa.

NAZIONALI FEMMINILI

Nascono U23 e U15 ● La Figc annuncia due nuove nazionali femminili: l’Under 23 e l’Under 15 o 16.

BENEFICENZA

Nazionale Magistrati per la bigenitorialità ● Domani a Prato (ore 15) Nazionale Magistrati in campo per la bigenitorialità, il diritto del bambino ad avere relazioni con i genitori divorziati.


Serie A R Il caso

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Il Parma è fallito, futuro buio

1Il tribunale nomina due curatori fallimentari per l’esercizio provvisorio: si gioca sino a fine campionato, ma solo l’arrivo di 74 milioni salverebbe il club e la Serie B

Andrea Schianchi INVIATO A PARMA

L

a giostra si ferma: il Parma Football Club è fallito. La sentenza del tribunale arriva nel primo pomeriggio, quando la squadra di Donadoni sta disputando l’amichevole contro il Fidenza, società di Serie D, proprio la categoria dalla quale, se non interverranno munifici investitori, i gialloblù ripartiranno la prossima stagione. La vittoria per 6-0 (con tripletta di Coda) è un raggio di sole in fondo a un tunnel che più buio non potrebbe essere. E, guardando la faccenda con gli occhi proiettati al futuro, questa non è altro che un’anticipazione di ciò sarà. Il Parma, secondo quanto disposto dal giudice, avrà la possibilità di concludere il campionato, poiché è stato concesso il cosiddetto «esercizio provvisorio» e i due curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto potranno disporre dei 5 milioni stanziati dalla Lega a favore del club. In serata in sindaco Federico Pizzarotti ha restituito lo stadio Tardini ai due curatori fallimentari. Il dopo è un punto interrogativo sopra una montagna di debiti. Il presidente federale Tavecchio si dice soddisfatto della decisione, poiché si apre «una nuova fase che consente il proseguimento dell’attività» e sono state «gettate le basi per l’auspicabile salvataggio della società». Ora, prosegue Tavecchio, nel Consiglio Federale del 26 marzo, saranno messe «in votazione norme importanti finalizzate al miglioramento delle garanzie per la solidità del sistema». LA GRANDE VELOCITA’ L’arresto di Giampietro Manenti, mercoledì mattina, nell’ambito di un’inchiesta sul riciclaggio di denaro, è risultato fondamentale per l’accelerazione della procedura. Il presidente in carica non ha mandato alcuna memoria scritta, il Collegio Sindacale del Parma, rappresentato da Osvaldo Riccobene, non si è opposto alla richiesta di fallimento avanzata dai cinque creditori (quattro procuratori sportivi e un’azienda) e dalla Procura della Repubblica e l’udienza è durata poco meno di mezz’ora. Nella sentenza, pubblicata nel portale «falli-

Il cartello di fronte al Tardini sintetizza l’umore della città LAPRESSE

CACCIA AL COLPEVOLE

Tommaso Ghirardi, 39 anni, presidente del dopo Tanzi. Acquistò il club dopo due anni di gestione del super commissario Enrico Bondi ANSA

Pietro Leonardi, 51 anni, entra nell’organico del Parma nel 2009. Deferito e poi inibito per irregolarità amministrative, si dimette da d.g. ai primi di marzo ANSA

mentiparma.com», si legge tra l’altro che il debito lordo del Parma FC è di 218.446.754,61 euro: un buco impressionante. E ancora più impressionante risulta il patrimonio netto negativo che dà l’esatta dimensione dello stato dell’azienda: 46.696.901,95 euro. Considerando che il capitale sociale era di 20 milioni, ciò significa che i soldi finiti nel nulla sono più di 66 milioni. Ma il dato più preoccupante è quello che riguarda i debiti sportivi: sono 74.360.912, di cui 63.039.920 da versare ai giocatori e ai tesserati Figc. Secondo le attuali norme, per mantenere il titolo sportivo (quindi restare nella categoria conquistata sul campo che, nel caso del Parma, sarebbe la Serie B, essendo la retrocessione praticamente inevitabile) si devono pagare tutti i debiti sportivi della stagione al momento dell’acquisto al-

Rezart Taci, 43 anni, direttore generale della Taci Oil. Amante del calcio e sponsor del Milan, acquista il Parma il 21 gennaio. Il 6 febbraio lo cede a Manenti

Giampietro Manenti, 46 anni. Rileva il Parma da Taci per la cifra simbolica di un euro. Dopo un lungo balletto di soldi promessi e non impiegati, viene arrestato per riciclaggio

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● milioni e oltre: è il debito lordo del Parma. 46 milioni il patrimonio negativo: una cifra incredibile se si considera che il capitale sociale era di 20 milioni

l’asta del club. La domanda è: chi è quell’imprenditore, o quella cordata di imprenditori, che investe un centinaio di milioni (74 per saldare i debiti e il resto per costruire una squadra da Serie B) per una società che non garantisce grande visibilità e non partecipa alla Serie A? I Paperoni sono i benvenuti, ma dubitiamo che ci sia la fila fuori dalla sede del Parma... L’INTOPPO Esiste un altro ostacolo all’eventuale vendita della società e riguarda il centro sportivo di Collecchio. L’im-

pianto non rientra nella disponibilità del Parma FC, ma fa parte della Eventi Sportivi Spa, società controllante del club con sede legale a Brescia. Per la Eventi Sportivi, che fa capo ancora a Manenti, e che vanta un credito (a questo punto inesigibile) di più di 30 milioni, non è stata avviata alcuna procedura fallimentare. Quella sarà la strada, perché la Eventi Sportivi esiste soltanto in quanto detentrice delle quote del Parma FC, ma il centro sportivo dovrà poi essere acquistato all’asta, e non rientrerà nel pacchetto che comprende anche il club. Un problema non piccolo per chi abbia intenzione di diventare padrone del nuovo Parma, anche perché non si conoscono i tempi del probabile, ma non ufficiale, crac della Eventi Sportivi che dovranno essere stabiliti dal tribunale di Brescia. Un intreccio di società che, di fatto, paralizza l’attività di vendita. E sulla vicenda del Parma e della sua controllante restano puntati i fari della Procura che ha aperto un fascicolo penale per bancarotta fraudolenta e concorso nel medesimo reato a carico di Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi. Insomma, per i magistrati il lavoro è soltanto all’inizio. LA STRATEGIA Se il presente è garantito, e dunque la squadra di Donadoni potrà giocare domenica contro il Torino, anche perché i due curatori fallimentari si sono recati immediatamente al centro sportivo di Collecchio e hanno incontrato giocatori e staff tecnico rassicurandoli sulle prossime azioni, restano parecchi dubbi. Il compito dei curatori, che sono pubblici ufficiali, è quello di tutelare i creditori e Alessandro Lucarelli, il capitano-sindacalista, è tra l’altro stato inserito dal tribunale nel comitato dei creditori. Toccherà ai due professionisti studiare la strategia migliore per portare denari in cassaforte, oltre a quelli già stanziati dalla Lega Calcio. Tutti questi soldi serviranno a soddisfare chi deve ancora riceverne dal Parma Football Club (e non sono pochi...). A cominciare da dipendenti, operai, impiegati e collaboratori, che alla fine di ogni mese hanno mutui e bollette da pagare... © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SQUADRA E LA GENTE

Una bacheca piena, una città scioccata 1Il Parma è l’ultimo

club italiano vincitore della coppa Uefa. Nel 2002 la coppa Italia a chiudere un’era

INVIATO A PARMA

N

emmeno il crac Parmalat, cioè il più grande «buco» finanziario del mondo (16 miliardi di euro), era riuscito a trascinare nel vuoto il Parma Calcio. Aveva sofferto, il club emiliano, aveva patito per i disastri combinati dalla famiglia Tanzi, però era riuscito a restare in piedi

grazie alla Legge Marzano e alla bravura dei dirigenti di allora coordinati dal supercommissario Enrico Bondi. Ora, invece, a causa dei clamorosi errori commessi durante la gestione di Tommaso Ghirardi (dal gennaio 2007 al dicembre 2014), siamo alla fine della storia. Vedere tutte quelle coppe chiuse nella bacheca mette una tristezza infinita: dal primo trofeo (la Coppa Italia del 1992) all’ultimo (sempre una Coppa Italia nel 2002), passando per una Coppa delle Coppe (1993), due Coppe Uefa (1995 e 1999), una Supercoppa Europea (1994) e una Supercoppa Italiana (1999). La caduta è fragorosa, per terra restano le briciole di un passa-

to di gloria e i ricordi, soltanto i ricordi. LA FINE E’ vero che da anni il Parma non era più nel club delle cosiddette «sette sorelle», è vero che l’obiettivo era la salvezza, ma è altrettanto vero che, sul campo, la squadra di Donadoni nello scorso campionato aveva conquistato la qualificazione all’Europa League. Soltanto l’incapacità dei dirigenti di allora ha fatto sì che venisse negata la licenza Uefa e quindi la possibilità di partecipare alla manifestazione europea. Il calcio fa parte del tessuto sociale della città e scoprirsi senza pallone è uno shock per tutti. A cominciare da chi, attorno a questo diverti-

mento, aveva costruito un’impresa, aveva messo su un negozio, un bar, un’attività commerciale. Tutto finito. Quindici anni fa i tifosi festeggiavano la conquista della Coppa Uefa: maggio 1999, Mosca, ParmaOlympique Marsiglia 3-0. Quella emiliana è l’ultima società italiana ad aver sollevato quel trofeo. Un successo di cui andare orgogliosi, e al quale aggrapparsi oggi che il presente è un disastro e il futuro probabilmente sarà peggiore. Con il fallimento del Parma non sparisce soltanto una squadra, ma un pezzo di storia del calcio italiano. Saranno i giudici a stabilire di chi è stata la colpa. a.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fIL GIALLO IN FIGC

«Dovete monitorare» Quella relazione della Covisoc rimasta nel cassetto

Carlo Tavecchio, 71 anni, eletto presidente federale l’estate scorsa ANSA

commissione di vigilanza chiama «note a margine», stando a quanto risulta in ambienti fedei richiede un at- rali sono rimaste nei cassetti o, tento monitorag- se preferite, sono diventate magio». La formula, teriale d’archivio. Senza mai sufficiente ad aprire gli oc- varcare gli uffici della Covisoc. chi sui conti del Parma, com- Come analoghi report su almepare in tutti e tre i report in- no altre cinque società in grave formativi che gli ispettori difficoltà. Pazzesco, vero? Didella Covisoc hanno confe- cono che così preveda la norma zionato nel 2014, dopo le lo- (o la consuetudine?). Questo ro ispezioni a Collecchio: 17 darebbe ragione al presidente aprile, 25 settembre, 18 di- Tavecchio, che fa sapere di non cembre. In primavera i con- aver mai ricevuto sul suo tavolo trollori della Figc registrava- la relazione sull’ispezione del no una «tensione finanzia- 18 dicembre, quella più critica, ria», che in autunno diventa- che raccontava di un club prativa «sofferenza» e a Natale camente già fallito. Tavecchio un «quadro desolante». Un ha già spiegato che l’unica relacrescendo inquietante che zione Covisoc sul dissesto del rivelava, già allora, come il Parma finita nel suo ufficio è buco del club emiliano col quella da lui esplicitamente ripassare dei mesi fosse diven- chiesta a inizio febbraio, quantato voragine, e come tutto do la puzza di bruciato era arriquesto fosse accaduto sotto vata anche a Roma, nella sede gli occhi degli ispettori della Figc di via Allegri. E del resto Covisoc, che negli stessi aminfatti ne avebienti si fa notare LA DOMANDA v a n o d a to pure come il Coampiamente Tre ispezioni a mune, i creditori conto nelle e perfino gli stesCollecchio nel 2014, proprie relasi giocatori oggi l’ultima a dicembre: assurti a sindacazioni. «Quadro desolante» listi, abbiano INCREDIBILE aspettato tanto, E allora, come Tavecchio giura di tantissimo prima diavolo è stadi denunciare le non aver mai to possibile inadempienze a ricevuto notizie. che nessuno vario titolo del in Federcalcio Come è possibile? club. Illusi, forse, sia intervenudai continui pasto in tempo, magari non per saggi proprietari. Non è un casalvare il Parma, ma almeno so, infatti, che il fallimento deper risparmiargli il fugace e cretato ieri sia nato da un’istansospetto passaggio dei Taçi za dei procuratori. boys e la farsa grottesca di Manenti e compari? Il guaio COSA FATE? Ora, pur ammetè che di quelle relazioni la tendo che Tavecchio non sapeCovisoc, come prevedono le va e che da quando ne ha avuto norme, ha trasferito al Pro- coscienza si è mosso più dei curatore federale Palazzi so- suoi predecessori (dal tetto alle lo le segnalazioni nude e rose ai nuovi criteri di iscriziocrude delle infrazioni conta- ne), resta un interrogativo inbili (stipendi e contributi quietante: come diavolo è organon pagati), che avevano nizzata la Figc? Nella migliore provocato allora l’esclusione delle ipotesi, sembra che a via dall’Europa League, oggi i Allegri la mano sinistra non tre punti di penalizzazione sappia cosa faccia la destra. E in campionato (con i soliti anche un bambino ne deduce tempi biblici della nostra che questo non è il sistema migiustizia sportiva). Le altre gliore per governare un moviinformazioni, inserite in mento sommerso dai debiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA quelle che tecnicamente la

Alessandro Catapano

«S


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Serie B R La sentenza

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Brescia stangato: -6 Ultimo con il Varese «Sistema ingiusto» 1L’a.d. Sagramola: «Paghiamo colpe non nostre» Il Tribunale dispone un altro -1 per i biancorossi Alessandro Catapano

I PROTAGONISTI 1

L

a batosta era nell’aria, magari non proprio di questa entità. Sei punti di penalizzazione, che sprofondano il Brescia in coda alla classifica a 27, a braccetto col Varese decurtato di un punto, sono una montagna forse troppo alta da scalare. Pure per una buona squadra, che da qualche mese ha ritrovato solidità (economica) e serenità (in campo). Certamente, la decisione del Tribunale federale nazionale viene vissuta come una profonda ingiustizia da chi, a febbraio, ha pagato gli arretrati e rimesso la società in carreggiata. «Il sistema è sbagliato e ingiusto — denuncia Rinaldo Sagramola, amministratore delegato del nuovo corso — Paghiamo ora per responsabilità dello scorso anno. Possibile che non si riesca ad avere sentenze in tempi un po’ più reali? Per esempio, ricevere dei solleciti nel corso della stagione e venire penalizzati se non si è sanato tutto a fine campionato? La nostra situazione si fa dura a questo punto, ma ci rimboccheremo le maniche e proveremo a salvarci», giura Sagramola. Undici giornate a disposizione per colmare il gap di 5 punti dalla quart’ultima (Crotone e Catania sono a quota 32) e sperare almeno di acciuffare il playout: difficile, ma non impossibile.

I PROCEDIMENTI La squadra ha saputo della pesante penalizzazione mentre raggiungeva in treno Napoli, dove ha trascorso la notte e da dove stamattina partirà per Crotone. La scelta di non viaggiare in aereo, per qualche malizioso una necessità economica, in realtà è figlia del timore di restare incagliati in qualche sciopero. Il morale della squadra, del resto, è già ampiamente sotto i tacchetti. Al -6 il Tribunale è arrivato mettendo insieme due distinti procedimenti: per il

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LA SITUAZIONE Domani il Vicenza va a Modena Arbitra Pasqua ● Le altre partite della 32a giornata e gli arbitri.

IL PROGRAMMA Domani (ore 15): Avellino-Perugia (0-0) Pairetto di Nichelino; Crotone-Brescia (1-2) Merchiori di Ferrara; Entella-Catania (1-5) Pinzani di Empoli; Latina-Spezia (11) Abisso di Palermo; LivornoCittadella (1-1) Sacchi di Macerata; Modena-Vicenza (2-0) Pasqua di Tivoli; Pro Vercelli-Lanciano (0-2) Ros di Pordenone; Ternana-Carpi (1-3) Manganiello di Pinerolo; Trapani-Bologna (1-2) Baracani di Firenze. Lunedì (ore 20.30): VareseFrosinone (1-1) Saia di Palermo. LA NUOVA CLASSIFICA Carpi p. 59; Bologna (-1) 52; Avellino e Vicenza 49; Frosinone 48; Livorno 47; Pescara e Spezia 46; Lanciano e Perugia 43; Bari 40; Modena 38; Latina, Trapani e Entella 37; Ternana 36; Cittadella e Pro Vercelli 35; Crotone e Catania 32; Brescia (-6) 27; Varese (-4) 27.

3

4

● 1 Rinaldo Sagramola, attuale n. 1 del Brescia 2 Luigi Ragazzoni, amministratore unico del Brescia dall’estate 2014 3 Pierpaolo Cassarà, presidente del Varese 4 Nicola Laurenza, ex presidente biancorosso

primo, che conteneva il deferimento di Corioni (sei mesi di inibizione) relativo ai mancanti pagamenti di stipendi e contributi fino all’aprile 2014, il Tribunale ha disposto la penalizzazione di 3 punti e un’ammenda di 3.000 euro; per il secondo, che pendeva sulla testa del commercialista Luigi Ragazzoni (cinque mesi di inibizione), relativo agli stipendi di settembre e ottobre e ai contributi da luglio a ottobre 2014, disposti altri 3 punti di penalità. Il

RPuniti i mancati

pagamenti degli stipendi e dei contributi fino a ottobre 2014

Brescia presenterà appello, ma con la speranza di recuperare giusto un punto. Quello che la sezione Disciplinare del Tribunale ha tolto al Varese, appena finito nelle mani di Pierpaolo Cassarà, per non aver pagato i contributi di maggio e giugno 2014 (a Nicola Laurenza, allora presidente, sei mesi di inibizione). REGOLARE? Al termine di una giornata così, in cui oltretutto è stato dichiarato il fallimento del Parma, la domanda è sempre la stessa: cosa resta della regolarità del calcio professionistico in Italia? Intanto, conviene non fidarsi troppo di quello che dice l’attuale classifica di B. (ha collaborato Gian Paolo Laffranchi) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Addio Pavignani Fu n° 1 del Bologna per 2 mesi nel 2011 ● BOLOGNA Il Bologna piange la scomparsa di Marco Pavignani, ex presidente del club rossoblù dal 2 febbraio al 7 aprile 2011. Aveva 78 anni. Pavignani era entrato nel Bologna dapprima come socio di Gazzoni nel biennio 1993-95 e poi nel dicembre 2010. Dopo l’interregno alla presidenza, rimase in società come consigliere e vicepresidente.

Carpi: Mbakogu è tra i convocati E potrebbe giocare ● CARPI (Modena) Dopo un mese e mezzo di stop forzato torna Jerry Mbakogu nella lista dei 22 convocati di Castori per la gara di domani a Terni. La capolista è partita ieri con un giorno di anticipo, come già accaduto a Latina, e nel gruppo c’è anche il nigeriano, infortunatosi al ginocchio lo scorso 6 febbraio a Trapani, saltando le ultime sei gare. Castori potrebbe fargli giocare uno scampolo finale, in attacco invece nel 4-4-1-1 Lasagna è favorito su Inglese.

L’ANTICIPO

Febbre all’Adriatico Pescara per i playoff il Bari per la svolta 1Attesi più di

10mila spettatori (2.500 pugliesi): per entrambe i tre punti sono fondamentali Franco Cirici Orlando D’Angelo

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tasera l’importante anticipo fra Pescara e Bari. Gli abruzzesi in caso di vittoria andrebbero a dormire al terzo posto, ma anche ai pugliesi servono i tre punti: tornerebbero in gioco per i playoff. QUI PESCARA In un Adriatico che sarà blindato per via della massiccia presenza di ultras baresi (circa 2.500) e nuovamente sopra la soglia dei 10mila spettatori, Baroni non vuole abbassare il ritmo promozione preso dai suoi nelle ultime settimane (13 punti in 5 gare). «Il Bari ha un organico straordinario, è una squadra in crescita, ma noi dobbiamo affrontarli con grande rispetto e umiltà» ha detto il tecnico pescarese, che lascia scivolare via i troppi elogi del momento. «Ci considerano una delle tre o quattro squadre migliori del torneo? Mi fa piacere, ma io sono per il lavoro e non per i complimenti e i proclami. Bisogna dare sempre continuità ai risultati, altrimenti si fa presto a ritrovarsi di nuovo nella polvere». Chi toglierebbe al Bari? «Non è il singolo da temere, ma l’organico. Certo, Galano e Bellomo sono due giocatori molto pericolosi che nessuno vorrebbe mai trovarsi di fronte» chiude Baroni, oggi senza sette elementi: tre sono out per squalifica (Gessa, Zampano e Politano), gli altri per infortunio (Lazzari, Bruno, Pesoli, Selasi). QUI BARI Torna Ebagua dopo aver scontato la squalifica. Sarà Caputo a cedergli il posto. Tutti a disposizione di Davide Nicola, che non

dovrebbe ritoccare più di tanto la squadra che ha battuto il Varese. L’unico nodo da sciogliere riguarda l’esterno alto sinistro: Schiattarella contende il posto a Boateng. Nicola è quanto mai curioso di verificare le risposte del gruppo davanti ad un impegno così severo. «Ci sono le condizioni per proseguire il percorso intrapreso negli ultimi cinque turni. Affrontiamo un Pescara che, sul piano della qualità e della completezza della rosa, ritengo una delle prime tre in B. Le loro assenze? Potrebbero giocare Caprari e Pucino, uomini di assoluto valore. Di che parliamo? La squadra di Baroni ha trovato gli equilibri giusti, sta attraversando un buon momento. Come noi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PESCARA

(4-4-2)

BARI

(4-3-3)

ORE 20.30

ANDATA 1-1 1 FIORILLO

2 PUCINO

13 ZUPARIC

15 SALAMON

29 ROSSI

25 32 16 8 PASQUATO MEMUSHAJ BRUGMAN BJARNASON 9 42 MELCHIORRI SANSOVINI 23 17 SCHIATTARELLA EBAGUA 3 BELLOMO

5 DONATI

27 15 CALDERONI CONTINI

8 RINAUDO

10 GALANO 4 ROMIZI 2 SABELLI

1 GUARNA

PESCARA PANCHINA 18 Aresti, 3 Boldor, 6 Fornasier, 25 Venuti, 17 Abecasis, 48 Paolucci, 34 Torreira, 19 Pettinari, 10 Caprari. ALLENATORE Baroni SQUAL. Gessa, Zampano, Politano. DIFF. Aresti, Bjarnason, Rossi, Selasi. BARI PANCHINA 22 Donnarumma, 3 Salviato, 16 Filippini, 21 Rada, 25 Defendi, 14 Minala, 7 Boateng, 18 Caputo, 9 De Luca. ALL. Nicola. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Caputo, Calderoni, De Luca, Camporese, Defendi. ARBITRO Fabbri di Ravenna GUARDALINEE Peretti-Tolfo TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio. PREZZI da 7 a 55 euro

Lega Pro R Gli anticipi

Per il Benevento test duro a Caserta Il Mantova a Salò

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tasera si giocano due anticipi. Nel girone C c’è l’attesissimo derby tra la Casertana e la capolista Benevento. Ci saranno circa 5.000 spettatori per una partita che promette scintille. La squadra di Campilongo è terza, ma con nove punti in meno rispetto al Benevento di Brini. Le due formazioni hanno realizzato lo stesso numero di gol (45) e anche le difese viaggiano su ritmi simili: la Casertana ha subito due reti in più degli avversari di stasera. La Salernitana se ne starà alla finestra, in attesa della trasferta di domenica a Catanzaro. I padroni di casa sono senza lo squalificato Murolo,

mentre il Benevento è in emergenza in difesa e schiererà a centrocampo Vitiello e D’Agostino, con Marotta e Eusepi davanti. A SALÒ L’altro anticipo è quello del girone A fra Feralpi Salò e Mantova. Due squadre che al momento hanno una classifica relativamente tranquilla. Juric ritrova Paro ma deve fare a meno di Scrosta, squalificato. Todisco favorito su Marchiori in difesa. In attacco ballottaggio Said-Boniperti. Scienza ha grande rispetto per gli avversari: «Il Mantova è la squadra che contro di noi mi ha più impressionato».

Così in campo stasera: GIRONE C ORE 20.45 CASERTANA (4-3-3) Fumagalli; Idda, Rainone, Mattera, Bianco; Marano, Rajcic, Mancosu; Cunzi, Cisse, Mancino. (D’Agostino, D’Alterio, Tito, De Marco, De Liguori, Diakite, Caccavallo). All. Campilongo. BENEVENTO (4-4-2) Pane; Celjak, Lucioni, Scognamiglio, Pezzi; Alfageme, Vitiello, D’Agostino, Campagnacci; Eusepi, Marotta. (Piscitelli, Porcaro, Tazza, Allegretti, Doninelli, Kanoute, Mazzeo). All. Brini. ARBITRO Marini di Roma (Rossi-Cecconi). (andata 0-1) TV diretta su Raisport 1 GIRONE A ORE 19.30 FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani; Tantardini, Leonarduzzi, Ranellucci, Carboni; Palma, Pinardi, Cavion; Bracaletti, Romero, Galuppini. (Proietti Gaffi, Codromaz, Broli, Ragnoli, Juan Antonio, Gulin, Di Benedetto). All. Scienza. MANTOVA (3-4-3) Zima; Trainotti, Siniscalchi, Todisco; Tavanti, Paro, Raggio Garibaldi, Blaze; Said, Caridi, Gyasi. (Festa, Marchiori, Gonzi, Zammarini, Di Santantonio, Beleck, Boniperti). All. Juric. ARBITRO Fanton di Lodi (SemperboniBresmes). (andata 0-1)

LA SITUAZIONE Domani gran derby Lucchese-Pisa Alessandria e Pavia, trasferte insidiose DOMANI Ore 14.30 Lucchese-Pisa (B, 0-0); Messina-Cosenza (0-0) e PaganeseSavoia (C, 1-0). Ore 15 Lumezzane-Monza (0-3) e Pordenone-Como (A, 1-3); MateraVigor Lamezia (C, 0-1). Ore 16 AlbinoLeffe-Südtirol (A, 1-1); Lecce-Aversa Normanna (1-0) e Reggina-Melfi (C, 0-2). Ore 17 Bassano-Pro Patria (2-2) e Cremonese-Real Vicenza (A, 1-1). Ore 19.30 Giana-Venezia (1-2) e Novara-Renate (A, 3-1). DOMENICA Ore 11 Arezzo-Alessandria (A, 0-1). Ore 12.30 Catanzaro-Salernitana (12) e Lupa Roma-Foggia (C, 0-1). Ore 14 Juve Stabia-Ischia (C, 2-1). Ore 14.30 Torres-Pavia (A, 1-1); Gubbio-Forlì (1-2), Prato-Pistoiese (12), Spal-Pro Piacenza (B, 1-0) . Ore 16 Ascoli-Reggiana (2-0), CarrareseL’Aquila (0-1), Pontedera-Tuttocuoio (B, 1-2). Ore 18 Santarcangelo-Ancona (00), Savona-Grosseto (0-3), TeramoSan Marino (B, 2-1).

LUNEDI’ Ore 20.45 Martina-Barletta (C, 1-2). LE CLASSIFICHE GIRONE A Alessandria e Pavia (-1) p. 58; Novara 57; Bassano 55; Como 51; Feralpi Salò 46; Real Vicenza 45; Südtirol e Arezzo 42; Venezia 41; Renate e Mantova (-3) 39; Torres 36; Monza e Cremonese 35; Giana 34; Lumezzane 28; AlbinoLeffe e Pro Patria (-1) 24; Pordenone 21. GIRONE B Ascoli e Teramo 58; Reggiana 52; Pisa 47; Ancona 45; Pontedera 44; L’Aquila 42; Spal 40; Tuttocuoio, Carrarese e Lucchese 38; Gubbio 36; Grosseto (-1) 34; Pistoiese 33; Prato, Savona e Santarcangelo 31; Forlì 30; Pro Piacenza (-8) 28; San Marino 26. GIRONE C Salernitana e Benevento p. 64; Juve Stabia e Casertana 55; Matera 53; Lecce 51; Foggia (-1) 49; Catanzaro 44; Barletta e Vigor Lamezia 39; Cosenza 36; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 33; Melfi (-2) 32; Savoia 26; Aversa Normanna e Messina 25; Ischia 24; Reggina (-1) 22.

Squalificati quattro del Forlì Eguelfi: 2 turni ● FIRENZE Dopo le partite disputate mercoledì nel girone B, il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 15 giocatori, dei quali ben quattro del Forlì che ha pareggiato in casa col Prato. Giocatori espulsi: due giornate a Eguelfi (Savona); una a Teso (Carrarese), Lasicki (Gubbio). Non espulsi: una giornata a Castagnetti (Carrarese), Fantini, Casini, Fantoni e Turi (Forlì), Pirrone (Ascoli), Manganelli (Gubbio), Fogacci e Cammaroto (San Marino), Marchetti (Savona), Settembrini (Pontedera), Pomante (L’Aquila). Ammende: 1.000 euro a Carrarese, Pontedera e L’Aquila.


Siamo in onda! R

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Di Francisca, ricordi d’oro a GazzettaTv

1L’olimpionica protagonista di Condò Confidential (ore 21.35). A Calciomarket c’è Lugaresi, patron Cesena clic

Paolo Condò

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uando non segui abitualmente uno sport ti capita di notare particolari che gli habitué danno per scontati: ci è successo cento volte nel calcio, ai Mondiali o agli Europei, quando giornalisti che normalmente seguono altri argomenti si aggregano al grande evento, e a differenza nostra ne scorgono con facilità il profilo universale. Viceversa alle Olimpiadi può capitare a noi calciofili di osservare da un diverso punto di vista le altre discipline, restandone affascinati: una giornata passata nel palazzetto della scherma, per esempio, equivale a una notte all’opera lirica, perché il fatto di tirare sul filo dei nervi - assalto dopo assalto rende smodata, scenica, in qualche modo appunto lirica ogni reazione a una stoccata, a una decisione dei giudici, a un momento di crisi da esorcizzare. IL GIORNO PERFETTO Il giorno in cui l’abbiamo intervistata per «Condò Confidential» - la premiere va in onda stasera alle 21.35 su GazzettaTv, canale 59 DT - Elisa Di Francisca era ancora furiosa per l’incendio doloso che aveva bruciato l’archivio del Palascherma di Jesi. Ma l’idea di rivivere la giornata perfetta della sua vita di campionessa, quella della medaglia d’oro all’Olimpiade di Londra, le piaceva, e in qualche modo riuscì a placarla. Anche perché il primo argomento di discussione richiese subito una spiegazione approfondita. Può darsi che sia successo altre volte, non esiste una

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Se non vedi GazzettaTv sul canale 59 puoi eseguire le seguenti procedure.

● Elisa Di Francisca, biolimpionica del fioretto, è tornata alla vittoria in Coppa del Mondo lo scorso fine settimana a Cuba

statistica codificata: ma che storia è quella di due compagne di camera (e amiche) che al mattino si svegliano assieme, nel pomeriggio - passati molti turni eliminatori - si ritrovano a tirare una contro l’altra per l’oro olimpico, e alla sera tornano a dormire assieme? A Elisa Di Francisca e Arianna Errigo è capitato.

BOZZANI

«COME UN SERPENTE» Fastforward. L’ultima stoccata è quella che resta: «E’ stata strana, messa dopo una grande rimonta perché mi ero trovata indietro di parecchio. Ho risalito la corrente, siamo arrivate alla priorità e avevo un minuto, tutto il tempo per prepararla. Alla fine invece l’ho messa in un secondo. Faccio un attacco sbagliato, Arianna para questo attacco e nel momento in cui stacca per difendersi, io tocco. E’

stato come... come l’attacco di un serpente quando vede la sua preda». Questa è una piccola anticipazione di una chiacchierata stupefacente: Elisa Di Francisca ha partecipato alla chiacchierata senza risparmiare in sensibilità, parole profonde e un linguaggio del corpo trasparente. CALCIOMARKET Alle 19 invece (replica ore 24.05), Calciomarket, con le anteprime sul calciomercato, condotto da Carlo Laudisa e da Federica Migliavacca, ospiterà Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Se possiedi un Tv o un Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK per accedere alla configurazione dei canali 4. Impostare la Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciar inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

LA GUIDA Tutte le notizie di prima mattina Mercato alle 19 MATTINA 7 Gazzetta News 7.15 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.15 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News 9 11X90 Notizie in 90 secondi 9.05.Campioni a confronto 9.30.Explorers: avventure pericolose 10 Pazzi per i derby 11.05 The Speedgang - La banda dei motori 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News 14 Gazzetta News 14.15 Gazzetta Sottocanestro 14.45 Autogol News POMERIGGIO 15 11x90 15.05 Explorers: avventure pericolose 15.30 Campioni a confronto - 1^ 16.05 Sport Science 17.05 Bomber Ep. 4 18.30 +3 Fantanews 19 Calcio Market SERA 20.45 Autogol News 21.35 Condò Confidential con Elisa Di Francisca 22 11x90 00.05 Calcio Market 1.00 Gazzetta News


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Motori R Formula 1

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SBK IN THAILANDIA

Alonso, l’assenza al GP d’Australia costata 1,8 milioni all’assicurazione

Bayliss: «Basta birra per tornare coi grandi» Paolo Gozzi BURIRAM (THAILANDIA)

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n mese fa si è tolto lo sfizio, adesso Troy Bayliss vuole scrivere un altro pezzo di storia. È sbarcato in Thailandia, dove domenica si corre la seconda tappa del Mondiale Superbike, carico per sostituire ancora Davide Giugliano. Tra una settimana il mito Superbike compirà 46 anni. «Ho accettato una sfida pazzesca, tornare nella mischia dopo così tanto tempo senza conoscere moto, gomme e avversari», ammette l’australiano, papà di tre figli di 20, 18 e 11 anni. «Questa seconda possibilità mi stuzzica molto, Buriram è nuova per tutti, parto alla pari coi ragazzi di oggi. Ho studiato bene il tracciato, sono convinto che la Panigale qui andrà a nozze».

1I ppiloti hanno due ppolizze: pper ggli infortuni e le gare saltate. Ecco come funzionano

Fernando Alonso, 33 anni, ha vinto due Mondiali con la Renault (2005-06) CANONIERO

Luigi Perna twitter@pernagazzetta

C’

è chi l’ha considerato un semplice periodo di convalescenza dopo l’incidente del 22 febbraio nei test al Montmelò e chi ci ha visto dietro una strategia della tensione per tenere sulle spine la McLaren. Comunque sia, l’assenza di Fernando Alonso ha pesato come un’ombra sul via del Mondiale di F.1 in Australia. Certo le prestazioni imbarazzanti della McLaren-Honda («potrebbero volerci due anni a colmare le distanze», ha ammesso il team principal Eric Boullier) non erano l’ideale per trasmettere motivazioni extra. Ma, anche volendo, lo spagnolo non avrebbe potuto accorciare i tempi del rientro. I dottori gli avevano infatti imposto lo stop e in caso contrario Alonso si sarebbe esposto a conseguenze di tipo assicurativo, oltre che per la sua salute. Nei contratti delle squadre è infatti presente una clausola che impone al pilota di essere in condizioni fisiche idonee ogni qual volta prende parte a un gran premio. STRUMENTI PREZIOSI Più in generale, almeno per i team di vertice, si utilizzano due tipi di assicurazione. Una viene stipulata direttamente dal pilota — o dalla squadra per conto di quest’ultimo — e copre gli infortuni: morte, invalidità permanente, perdita totale o parziale del-

RL’invalidità pagata più della morte Due compagnie e la garanzia dei Lloyd’s di Londra

la funzionalità di un organo. Per esempio, si vociferava che lo stesso Alonso avesse assicurato le sue mani per una cifra milionaria: una leggenda metropolitana. Di solito, i piloti preferiscono stabilire una franchigia più bassa per la morte e più alta nel caso di un infortunio che ne interrompa la carriera. ASSENZA PAGATA L’altra assicurazione utilizzata viene definita «per race missed» e interviene nell’eventualità che un pilota sia costretto a saltare uno o più gran premi a causa di un incidente. È nello specifico il caso di Alonso, obbligato a rinunciare alla gara di Melbourne. In questo caso, la franchigia viene calcolata sulla base dell’ingaggio del pilota. Per quantificare la cifra si divide il compenso totale della stagione per il numero di gare del calendario (20) meno una. E siccome, stando alle indiscrezioni, l’ingaggio annuale di Alonso sarebbe lievitato da 19 a 34 milioni di euro nel passaggio dalla Ferrari alla McLaren, si può ipotizzare che la copertura per il GP saltato domenica si aggiri intorno a 1,8

milioni di euro. Ovviamente la McLaren non è tenuta a pagarli, a meno che non venga accertato che la responsabilità per lo «strano» incidente al Montmelò sia da attribuire a un guasto della vettura, cosa smentita da Ron Dennis. In questo caso, l’assicurazione potrebbe rivalersi sul team. LE COMPAGNIE In F.1 sono due le società che operano: la Ellis Clowes&Co e la Aon Sports, citate in ordine di quota di mercato. Tutti i piloti si assicurano con loro. I sottoscrittori sono investitori e compagnie che si assumono il rischio finanziario, normalmente più di uno per ogni polizza. Il maggiore sottoscrittore in F.1 sono i Lloyd’s di Londra. L’assicurazione è intervenuta di recente anche per risarcire la famiglia di Jules Bianchi, lo sfortunato pilota francese della Ferrari Academy ancora in coma per l’incidente del 5 ottobre sulla pista di Suzuka, quando si infilò sotto un trattore che era nella via di fuga. Tornando ad Alonso, c’è attesa per l’esito delle visite mediche a cui si sottoporrà in questi giorni, necessarie ad ottenere l’idoneità per tornare al volante nel GP di Malesia (29 marzo). La Federazione internazionale ha annunciato che solo allora renderà note le conclusioni dell’inchiesta aperta sull’incidente. E finalmente sapremo la verità su quello che è stato il giallo dell’inverno. Forse...

INIZIATIVA

Il motomondiale sulle prime pagine della Gazzetta ● Da Masetti a Rossi, passando per Agostini: la grande storia del motociclismo vissuta attraverso le prime pagine della Gazzetta dello Sport è ora il libreria. Il volume — di 288 pagine — costa 39,90 euro.

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TACCUINO COMPRATA LAFERRARI

Hamilton in rosso ● Lewis Hamilton ha comprato LaFerrari (valore 1,2 milioni di euro). La notizia, trapelata lo scorso giugno, è stata confermata da Toto Wolff, capo della Mercedes F.1 alla Bild: «Per noi non è un problema».

NIENTE NÜRBURGRING

Germania senza GP ● Dopo Hockenheim, che per problemi economici aveva rinunciato a organizzare il GP di Germania (19 luglio), pure il Nürburgring getta la spugna. Dopo 55 anni, la Germania sarà senza un GP di F.1.

CON HUTCHINSON

Mv Agusta al TT 2015 ● (m.g.) La Mv Agusta parteciperà all’edizione 2015 del Tourist Trophy con Ian Hutchinson, in sella a una F3 675 del team Hampshire.

NOVITÀ BRIDGESTONE

Extra dura in MotoGP ● La Bridgestone ha svelato i colori che posizionati sule spalle delle sue gomme caratterizzeranno le mescole 2015. Tra le novità, una nuova gomma extra dura posteriore.

GOMME Lunga 4.554 metri, piatta e larghissima, la pista è piaciuta a tutti. «È superveloce, correremo con un supercaldo (ieri 37°C, oltre 60 sull’asfalto; n.d.r.), manca solo di disputare una supergara», sorride. Oggi la prima sessione durerà 75’ invece dei canonici 45’ per permettere ai piloti di familiarizzare col circuito. «La priorità è capire come usare le gomme di oggi, migliori e diverse da quelle dei miei tempi. La seconda abituarsi alla gestione elettronica più complessa e invasiva, ci sono tanti bottoni. Per fortuna le moto hanno ancora un manubrio e due ruote! I primi 6-7 volano e sicuro che non mi aspettano. Mi rispettano, hanno speso parole molto dolci per me. Domenica però spero di farne incazzare qualcuno». ETÀ Troy sta riscrivendo i limiti. «Dieci anni fa ero convinto che oltre 40 anni sarebbe stato impossibile, ora spero di dimostrarvi che si può vincere anche a 46 o 48. In questo mese di pausa mi sono allenato senza sosta. Ho alzato la distanza con la bici da corsa a 150 km, mi sono sfinito in canoa per allenare tronco e braccia. E non bevo una birra da più di un mese...». Domani la Superpole su Italia1 alle 9 domenica le due gare alle 7 e alle 10.30. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Ciclismo R Domenica la prima corsa monumento

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SCONOSCIUTO? IN 13 MESI GIÀ 19 VITTORIE, E DUE TAPPE AL TOUR PLURIVINCITORI NEL 2014 NORVEGIA

Greipel Demare

Stavanger

PLURIVINCITORI NEL 2015 16

Il suo trionfo alla Sanremo 2014

1/6 30/5

15

Alexander Kristoff

19/2

29/5

14 I SUCCESSI DEL NORVEGESE 23/3 Milano-Sanremo

2014 1

FEB

20/7

21/5 1/5 Rund um Frankfurt

2 MAR

17/7

tappe Giro tappe di Norvegia Giro dei Fiordi

3 APR

tappe al Tour

9 classifica 4 5 678 MAG

10 11

GIU

LUG

17/8

Porte

Alexander Kristoff

5

11/2

15/8

9/2

tappe Vattenfall Artic Race Amburgo

9/3

tappe tappa tappa Qatar Oman Parigi-Nizza

2015

1213 14 AGO

Cavendish

6

12/2

24/8

25/5

19/2 tappa Oman

6

1 23 4 SET

OTT

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GEN

5

FEB

MAR FOTO BETTINI - GDS

Alexander Kristoff, norvegese, 27 anni, 30 vittorie: è alto 1.81 per 78 kg

Kristoff non s’è fermato a Sanremo

FOTO ROBERTO BETTINI

1Un anno fa la Classicissima l’ha lanciato, oggi il velocista

norvegese è un campione: «Tifo Juve, ho amato Del Piero»

Ciro Scognamiglio cscognamiglio@gazzetta.it twitter@cirogazzetta

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na buona parte del mondo, ciclistico e no, ha scoperto Alexander Kristoff alla Milano-Sanremo di un anno fa. Thor Hushovd, no. Thor Hushovd aveva fatto la sua conoscenza sette anni prima e si era incavolato di brutto. Era andata così: campionato norvegese in linea 2007, Hushovd già campione affermato (tre anni dopo avrebbe vestito la maglia iridata), Kristoff imberbe sbarbatello di neppure 20 anni. Risultato: Hushovd secondo e sverniciato in volata, Kristoff primo e in paradiso. Ah, la premiazione cominciò in ritardo.

Non trovavano Hushovd, che di salire sul palco proprio non aveva nessuna voglia… SCENA Adesso la Sanremo è lì che aspetta di nuovo Kristoff. Dorsale numero 1, riflettori accesi. Il bis consecutivo non riesce da Zabel 2000-2001. E negli ultimi 7 anni la Classicissima si è concessa a 7 spasimanti diversi. Ma il norvegese si cura poco di tutto questo. Anche alla recente Parigi-Nizza ha timbrato il cartellino della vittoria, dopo aver spremuto 4 successi a febbraio tra Qatar e Oman. Il compagno Luca Paolini — esperienza di Sanremo, in una scala da uno a dieci, 11 — giura: «Nessuno come lui in gruppo mi ricorda il miglior Petacchi. Potente, resistente, veloce». E allora…

LEADER Le responsabilità non spaventano Kristoff. Il Tour 2014 vale da fulgido esempio. Il norvegese si presentò a Leeds, per la grande partenza, sofferente per una tendinite. All’esterno non lo sapeva nessuno. La Katusha è una squadra russa e tra i compagni di squadra, a scalpitare, c’era Alexander Porsev, fresco di titolo nazionale e catapultato con ambizioni sulla ribalta più importante del mondo. «In queste prime tappe devi darci garanzie — era stato il discorso del team a Kristoff —, altrimenti sarà Porsev il nostro leader nelle volate». Il norvegese strinse i denti, non vinse subito ma dimostrò di esserci. Morale: è arrivato a Parigi con 2 vittorie di tappa e il 2° posto nella classifica a punti.

«VIVRÒ SEMPRE NELLA MIA STAVANGER: HO TUTTO LÌ, C’È LA MIA VITA. E POI FA FREDDO COME IN BELGIO...» ALEXANDER KRISTOFF BRONZO OLIMPICO NEL 2012

La biografia in pillole della sua vita saltò inevitabilmente fuori dopo aver sbancato Sanremo lo scorso anno: mamma medico, papà commentatore televisivo, i rapporti tra di loro non vanno bene, si separano, ed è questa la causa indiretta dell’essere ciclista di Kristoff, visto che fu il patrigno a metterlo in bici (e che lo segue ancora come allenato-

re). Da allora è passato un anno, una classica monumento ti regala l’immortalità ciclistica e un bel po’ di quattrini ma Kristoff non è cambiato e soprattutto non ha voluto lasciare la sua Stavanger, dove vive con moglie e figlio. Non la lascerà mai e ci ha spiegato perché: «Ho tutto lì, c’è la mia vita. Non c’è neve e fa freddo in inverno, certo, ma non più del Belgio. Magari non è molto famosa Stavanger, ma ci sono dei bei panorami, a maggio un bel festival internazionale di jazz, qualche anno fa è stata anche capitale europea della cultura».

LA GUIDA Nibali avrà il 31: con questo numero ha vinto il Giro 2013

TIFO Chi frequenta le strade del Tour de France avrà sicuramente notato negli ultimi anni la crescita esponenziale dei tifosi norvegesi a bordo strada. «Prima il ciclismo non era così diffuso. Siamo stati fortunati. Prima Hushovd, poi Boasson Hagen, ora io. Anche in tv nel mio Paese il nostro sport si vede tanto. Ci sono molte più nazioni competitive rispetto a prima, così è più bello». Sempre in tema di sport, fra le sue passioni c’è il calcio. E spunta un beniamino a sorpresa. «Mi piace guardare il calcio soprattutto dal vivo. E ho simpatia per la Juventus perché amavo Del Piero. Che fuoriclasse! Una volta sono pure andato allo stadio, a Torino, a vedere una partita dal vivo. Nella Juve giocava anche Ibrahimovic. Che coppia quei due!».

Cavendish, 1° nel 2008 BETTINI Domenica la 106A Milano-Sanremo è il primo «Monumento» della stagione e resta la corsa più lunga dell’anno anche se con il ritorno del traguardo in via Roma «perde» 1 km: sono 293 (esclusi gli 8,5 km di trasferimento a Milano). Percorso classico: Turchino, i Capi (Mele, Cervo, Berta), Cipressa e Poggio. DOMANI PUNZONATURA ALLA SCUOLA DI CINEMA Per la punzonatura, appuntamento a Milano dalle 14.30 di domani alla Scuola Nazionale di cinema (ex Manifattura Tabacchi), in viale Fulvio Testi 121. Domenica il ritrovo è in Piazza Sempione-Arco della Pace dalle 8.10. Alle 9.45 incolonnamento e sfilata cittadina, la partenza ufficiale alle 10.10 da Via della Chiesa Rossa. Arrivo a Sanremo in Via Roma verso le 16.30. 25 SQUADRE, 200 CORRIDORI LE ITALIANE SONO QUATTRO Al via 25 team di 8 corridori. I 17 del World Tour partecipano di diritto: Ag2r (Fra), Astana (Kaz), Bmc (Usa), Etixx-Quick Step (Bel), Fdj (Fra), Iam (Svi), Lampre-Merida (Ita), LottoSoudal (Bel), Movistar (Spa), Orica (Aus), Cannondale-Garmin (Usa), Giant-Alpecin (Ger), Katusha (Rus), Lotto Nl-Jumbo (Ola), Sky (Gb), Tinkoff-Saxo (Rus), Trek (Usa). Le 8 invitate sono: Androni-Sidermec (Ita), Bardiani-Csf (Ita), Bora-Argon 18 (Ger), CCC Sprandi (Pol), Colombia (Col), Nippo-Vini Fantini (Ita), Southeast (Ita), Unitedhealthcare (Usa). Vincenzo Nibali, 3° nel 2012, avrà il n. 31: lo stesso che aveva al Giro d’Italia 2013, vinto.

CARRIERA È lungo i quasi 300 chilometri da Milano a Sanremo che la carriera di Kristoff ha svoltato. Quasi a scoppio ritardato si è «scoperto» che prima aveva vinto un bronzo olimpico (a Londra 2012), che era arrivato quarto al Giro delle Fiandre e nono alla Parigi-Roubaix. L’effetto sorpresa adesso è svanito. Ma non la forza del norvegese. Che annusa l’aria delle strade che lo hanno consacrato e sorride sottotraccia. Ha una voglia matta di rifarlo. E togliere magari definitivamente ogni dubbio a chi pensava fosse un plebeo che poco ci azzeccava con la cristallina nobiltà della Classicissima.

DA POZZATO A KRISTOFF, 6 RE Sei corridori al via hanno già vinto la Sanremo: Pozzato (2006), Cancellara (2008), Cavendish (2009), Goss (2011), Ciolek (2013) e Kristoff (2014).

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GP NOBILI A STRESA

Finalmente Nizzolo, l’aspettava da 8 mesi Alessandro Conti INVIATO A STRESA (VERBANIA)

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HALL OF FAME DEL GIRO È IL GIORNO DI MOSER ● Oggi a Milano, nella sede della Gazzetta in via Rizzoli, Francesco Moser entra nella Hall of Fame Giro d’Italia. Succede a Eddy Merckx, Felice Gimondi e Stephen Roche FOTO MOSNA

ancellara ha dato una grossa mano sia a me sia a Felline per prendere le salite davanti. Lo ringrazio». Giacomo Nizzolo lo racconta sul podio con vista sul lago Maggiore del Gp Nobili (187 km), che ha appena vinto. Il 26enne della Trek non centrava il successo dal 27 luglio, seconda tappa del Giro di Vallonia. Quest’anno è già al 18° giorno di gara. E domenica lo attende la Milano-Sanremo, dove i ruoli con Cancellara sa-

ranno invertiti. «Correrò in funzione di Fabian. Spero nel tempo buono». Nella volata della gara organizzata dall’Ac Arona il brianzolo ha sferrato uno sprint lungo circa 300 metri. «Ho visto che Valverde stava lanciando Lobato. Avevo paura che qualcuno rinvenisse da dietro». E invece non c’è stato niente da fare per il secondo classificato Simone Ponzi, che qui aveva trionfato lo scorso anno, e per l’austriaco Marco Haller. Durante la gara, nella seconda salita di Massino Visconti, dopo un tentativo di Damiano Cunego, sono andati via Alejandro Valverde, nello stesso tratto in

cui era scattato nel 2014, e Davide Rebellin. I due sono stati ripresi a 7 km chilometri dall'arrivo. Alla fine a festeggiare sotto il palco c'erano i ragazzi del fan club di Nizzolo: «È bello ottenere una vittoria vicino a casa. E dopo un periodo difficile». Sanremo poi Gand-Wevelgem e Giro d'Italia nel calendario di Nizzolo. Arrivo: 1. Giacomo NIZZOLO (Trek) 187 km in 4h00’19”, media 46,813; 2. Ponzi (Southeast); 3. Haller (Aut, Katusha); 4. Lobato (Spa); 5.Bole (Slo); 6. Gatto; 7. Filosi; 8. Montaguti; 9. Parrinello; 10. Reda.

Giacomo Nizzolo, 26 anni, 9 vittorie da pro’ BETTINI

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Basket R Giovani di Serie A

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Reggio-Bologna, febbre a 90

1Domani nel derby in diretta su GazzettaTv in campo 7 giocatori nati dal 1991 in poi Sfida Mussini-Fontecchio: «Come nelle giovanili e speriamo di vederci in azzurro» L'IDENTIKIT

L'IDENTIKIT

GRISSIN BON REGGIO EMILIA

GRANAROLO BOLOGNA

POSIZIONE: QUARTA BILANCIO: 15 VINTE-7 PERSE % MINUTI ITALIANI: 60.5% % PUNTI ITALIANI: 58.3%

POSIZIONE: SETTIMA (-2 PENALIZ.) BILANCIO: 12 VINTE-10 PERSE % MINUTI ITALIANI: 36.2% % PUNTI ITALIANI: 27.2%

La Grissin Bon è la squadra che utilizza maggiormente gli italiani e l’unica dove la percentuale di minuti in capo supera il 50%. Ha il miglior realizzatore e rimbalzista azzurro del campionato, Polonara, e il play della Nazionale, primo negli assist Cinciarini. Riccardo Cervi non è più giovanissimo (23 anni come Polonara) ma essendo 2.14 ha avuto uno sviluppo più lento anche per gli infortuni, Pini (22 anni) gioca 9’ a partita. I più giovani sono: 21 ANNI AMEDEO DELLA VALLE, 1.94 guardia, 10 punti in 24’ dalla panchina con un massimo di 32. 19 ANNI FEDERICO MUSSINI, 1.82, play, 4.5 punti in 17’ con un high di 19 in Eurocup a Parigi.

La Granarolo Bologna è la quarta in serie A per impiego di giocatori italiani. E’ anche una delle squadre più giovani. Utilizza generalmente 4 italiani: i «veterani» come ormai sono Valerio Mazzola (27 anni, 7 punti, 6.4 rimbalzi in 23’) e Gino Cuccarolo (27 anni, pivot, 2.9 punti in 12’). I giovani sono: 19 ANNI SIMONE FONTECCHIO 1.99, ala. E’ partito in quintetto 14 volte, ha prodotto 7.6 punti di media. 21 ANNI MATTEO IMBRO’ 1.89, play. 4.4 punti in 15’ in campo, 19 ANNI GABRIELE BENETTI, 1.98, ala: è stato utilizzato solo 16’ in stagione.

I RECORD

31.2

● Minuti in campo di media del reggiano Achille Polonara, primo italiano in serie A per minuti giocati, punti fatti (11.9), rimbalzi totali (8.3, quarto assoluto)

6.2

● Assist per partita di Andrea Cinciarini, il migliore in serie A. Reggio Emilia ha un altro leader, Riccardo Cervi, primo nelle stoppate, ma si è infortunato e starà fuori un mese.

2

● I canestri-partita in questa stagione realizzati da Simone Fontecchio della Virtus Bologna, con due triple decisive a 20” dalla fine sul -2 una a Pistoia e l’altra in casa contro Avellino

Federico Mussini, 19 anni, ha un massimo in Serie A di 14 punti CIAM-CAST Simone Fontecchio, 19: è figlio dell’azzurra Malì Pomilio CIAM-AST

Vincenzo Di Schiavi

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na sfida Anni 90. All’anagrafe. Il derby Reggio Emilia-Bologna non ha nulla di vintage. Anzi. Esonda futuro. Sono ben 7 i nati dal 1991 in poi in campo: Polonara, Della Valle, Pechacek, Pini, Imbrò. E sarebbero 9 se Silins e Cervi non fossero in infermeria. Non mancheranno invece Federico Mussini, fresco di convocazione per il prestigioso Nike Hoop Summit e Simone Fontecchio, l’ultima grande speranza bianconera. Insomma, domani sera, in diretta su GazzettaTv godetevi la meglio gioventù. IO E LUI Tragitti simili quelli di Federico e Simone, scanditi da rivalità giovanili, riconoscimenti internazionali, tanto azzurro alle spalle e una stagione, quella attuale, da giocatori, veri, di Serie A. Mussini astro del vivaio di Reggio Emilia, Fontecchio pilastro di una Virtus che ha fatto incetta di scudetti giovanili: «Ci siamo sfidati tante volte — ricorda Mussini — e ha quasi sempre vinto lui. Pure l’anno scorso alle finali nazionali. Simone è un giocatore

completo: ha la mano da esterno ma sa anche attaccare il canestro. E poi ha braccia lunghe con cui difendere su più ruoli. L’ho visto anche marcare il playmaker». Fontecchio ricambia: «Che talento Federico, con quel tiro che da sempre impressiona un po’ tutti. A livello giovanile, spesso ha giocato con i più grandi e sono felice di averlo ritrovato in Serie A. Ci siamo sempre sfidati ma non abbiamo mai giocato insieme». AZZURRO E FUTURO Presto succederà. Dovrebbe essere la maglia azzurra ad unirli. A luglio c’è l’Europeo Under 20 a Lignano Sabbiadoro: «Spero venga con noi — dice Fontecchio —. Tra l’altro, giocando in Italia, abbiamo uno stimolo in più per fare bene. Comunque, oltre a noi, vedo tanti ragazzi che si stanno mettendo in mostra: Della Valle, Abass, Imbrò, Flaccadori, Tonut, Candussi. Giovani italiani che vanno in campo a dire la loro. Finalmente». Mussini incrocia le dita: «L’Under 20? Speriamo mi convochino, esserci sarebbe bellissimo». Di certo, il giovane play di Reggio Emilia sarà l’11 aprile al Moda Center di Portland con i migliori Under 19 del mondo:

TOP 16 EUROLEGA

M

Il play di Reggio Emilia: «Simone è completo: ha tecnica, tiro, il fisico e una buona difesa» L’ala della Virtus Bologna «Federico ha grande talento e un buon tiro Felice di sfidarlo in A» «Quando ho saputo dell’invito al Nike Hoop Summit sono rimasto di stucco. Se penso che da lì sono passati Nowitzki, Durant, Parker, Irving e Davis mi vengono i brividi. Per me è un onore e l’occasione di creare un contatto col mondo Nba». Anche perchè c’è una decisione da prendere. A breve. Reggio offre 5 anni di contratto, ma le sirene del College...«Sono ancora indeciso — rivela Federico —. Può darsi che questa esperienza mi aiuti a fare la scelta giusta». Fontecchio si esibì al Jordan Classic, nel 2011, con i migliori 16enni d’Europa: «Ma di consigli a Federico non ne do, perchè è in gamba non ne ha bisogno. E poi sono due cose diverse: il summit della Nike è

una vetrina di altissimo livello». Il futuro del Simone virtussino è meno nebuloso: «Ho ancora 3 anni di contratto da giovane di serie. Penso solo a far bene alla Virtus e a ritagliarmi un ruolo importante. L’Nba? Chi non la sogna? Ma io guardo solo alla realtà». DERBY Ovvero un derby spigoloso sulla via dei playoff. «Attraversiamo un momento delicato — spiega Mussini —. Colpa degli infortuni ma non solo. Personalmente devo essere più continuo. Ora ho meno spazio rispetto all’inizio e quindi devo essere più reattivo nel rendimento. Non sottovalutiamo Bologna che sta facendo un ottimo campionato, spinta dai suoi americani e dai giovani». Anche Fontecchio non abbassa la guardia: «Reggio è stata molto sfortunata con tutti quegli infortuni ma rimane una squadra dalle grandi potenzialità che ci può mettere in difficoltà. Il nostro cammino mi ha sorpreso. In precampionato le cose non giravano, poi siamo cresciuti cammin facendo, creando un gruppo giovane e competitivo sotto la guida di Allan Ray, il nostro leader». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Caserta ricorre contro il punto di penalizzazione ● La Juvecaserta ha fatto ricorso al Collegio di garanzia dello sport, contro la decisione della Fip di infliggerle un punto di penalizzazione in classifica per il ritardato pagamento dell’Irpef, secondo il club avvenuto in modo regolare nel giorno di scadenza. CLASSIFICA: Milano* 38; Venezia 34; Sassari 32; Reggio Emilia 30; Brindisi, Trento 24; Bologna (pen. -2) 22; Cantù*, Cremona, Pistoia 20; Avellino, Capo d’Orlando, Roma 16; Varese, Pesaro 14; Caserta (pen. -1) 7. * una gara in meno. ● RASPINO (cam.ca.) Tommaso Raspino di Pesaro si ferma per una broncopolmonite. ● SULLA RAI Le gare su RaiSport (domenica 20.30, lunedì 20): 12-13 aprile ReggioSassari, Avellino-Pistoia; 1920/4 Capo d’Orlando-Milano, Bologna-Pesaro; 26-27/4 Reggio-Cantù, BrindisiAvellino.

NBA

Milano, ennesima ultima spiaggia in casa del Fener ilano gioca a Istanbul col Fenerbahce, reduce da 7 vittorie consecutive, una gara sulla carta proibitiva. Specie guardando al saldo stagionale coi turchi che dice 3-0 Fener. Meglio dunque prendere ispirazione dalla passata stagione: un anno fa (22 marzo 2014) il sacco di Istanbul (73-82, senza Langford) lanciò Milano verso i playoff. Altra squadra quel Fenerbahce, nervoso e scollato, rispetto alla versione attuale e altra squadra era Milano, che

CONFRONTI

ora dovrà far leva sulle sue prime punte: Alessandro Gentile, 16.7 punti di media in Top 16, e MarShon Brooks che da 5 gare viaggia a 18 punti a partita. Quattro partite da qui alla fine in cui l’EA7 non può fare calcoli ma deve vincere il più possibile per tenere aperta la speranza playoff. La vittoria di ieri dell’Efes sul Nizhny peraltro complica ulteriormente la rimonta dell’Olimpia, che vede il quarto posto ancora più lontano. I calcoli riguardano invece il futuro su cui il club sta già la-

vorando. Cominciando dal settore lunghi che verrà profondamente rinnovato: un sondaggio è stato fatto, al momento, per Okaro White, ala di 205 cm della Virtus Bologna che viaggia a 11.8 punti e 6.9 rimbalzi a partita in A. Girone E Stella Rossa Belgrado-Barcellona 73-77 (Marjanovic 23; Navarro 12); Maccabi Tel Aviv-Zalgiris Kaunas 79-72 (Pargo 26; Milaknis 19); Alba Berlino-Galatasaray. Oggi: Panathinaikos-Real Madrid. Classifica: Real Madrid 9 vinte-1 persa; Barcellona 8-3; Maccabi 7-4; Panathinaikos 5-5; Alba Berlino 4-6; Zalgiris Kaunas 4-7; Stella Rossa 3-8; Galatasaray 2-8. Girone F Efes Istanbul-Nizhny Novgorod 79-75 (Bjelica 15; Parakhouski 22); Unicaja Malaga-Cska Mosca 77-95 (Vazquez 14; Teodosic 25). Oggi: Fenerbahce-Milano (ore 19, Fox Sport 2); Vitoria-Olympiacos Pireo. Classifica: Cska 9-2; Olympiacos, Fenerbahce 8-2; Efes 5-6; Vitoria 4-6; Milano 3-7, Nizhny 3-8; Malaga 2-9. * ai quarti le prime 4 di ogni girone.

Miami vola con Wade «Erano anni che non stavo così bene»

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Dwyane Wade, 33 anni REUTERS

e ginocchia di Dwyane Wade sembrano essere la chiave del buon momento di Miami, che con il successo di mercoledì notte su Portland ha ora vinto 6 delle ultime 9. La star degli Heat (con LeBron ai Cavs e Bosh k.o. ora la si può identificare così senza rischio di confondersi...) ha segnato 32 punti, andando oltre quota 25 per la 7a gara in fila. «Erano anni che non mi sentivo così bene – ha poi detto Flash – A volte mi domando: “Ma perché non stavo così nelle ultime due stagioni?”. Ma non posso

far nulla riguardo al passato. Ora penso solo a portare questa squadra ai playoff». Gli Heat (31-36) occupano il 7° posto a Est, davanti a Boston (battuta dai Thunder, per Datome solo 3’ nel 1° quarto e 0 punti) e Indiana (30-37), e Charlotte (29-37). In pratica sono 4 squadre per 2 posti, con Milwaukee (34-34) che dovrebbe essere al sicuro salvo crolli nelle ultime 14 gare.Torna alla vittoria San Antonio (a Milwaukee) dopo la figuraccia di New York. Belinelli (11 punti) sfiora la rissa con Bayless dopo aver subito un antisportivo. Risultati: Cleveland-Brooklyn 117-92; Philadelphia-Detroit 94-83; Miami-Portland 108-104; Toronto-Minnesota 105-100; Chicago-Indiana 103-86; Dallas-Orlando 107-102; Milwaukee-San Antonio 103-114; Oklahoma City-Boston 122-118; Sacramento-LA Clippers 105116; Golden State-Atlanta 114-95; UtahWashington 84-88.


Rugby R Sei Nazioni

VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL XV AZZURRO GIOCATORE 15 L. MCLEAN 14 SARTO 13 MORISI 12 MASI 11 VENDITTI 10 HAIMONA 9 GORI 8 VUNISA 7 MA. BERGAMASCO 6 MINTO 5 FURNO 4 BIAGI 3 CASTROGIOVANNI 2 GHIRALDINI (CAP.) 1 RIZZO ALL. BRUNEL A DISPOSIZIONE 16 MANICI 17 AL. DE MARCHI 18 CHISTOLINI 19 GELDENHUYS 20 BARBIERI 21 PALAZZANI 22 ORQUERA 23 BACCHIN

CAPS 67 15 13 90 26 6 41 4 101 15 28 7 109 74 15

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GHIRALDINI CAPITANO

Parisse out all’ultimo Dentro Vunisa e Bergamasco

10 27 9 53 38 7 47 2

DOMANI: ITALIA-GALLES (ORE 13.30) SCOZIA-IRLANDA (ORE 15.30) INGHILTERRA-FRANCIA (ORE 18)

Martin Castrogiovanni, 33 anni: cresciuto a Paranà, in Argentina, ha giocato a Calvisano dal 2001 al 2006, poi al Leicester (2006-13) e ora è a Tolone FAMA

Castro, carica di ritorno «Io vecchio? Vedrete»

1Escluso con la Francia, domani Castrogiovanni sarà titolare col Galles «Recentemente ho giocato poco, ma dimostrerò che ci sono ancora» imposto il dietrofront: cambiano i piloni, con Michele Rizzo che si schiera a sinistra e Castro di nuovo a destra. Una scossa a una prima linea uscita malconcia dalla sfida coi Bleus.

Simone Battaggia ROMA

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ntra al bar del centro sportivo Onesti con alcuni piccoli ospiti della Casa di Andrea, l’associazione che sostiene i bambini in cura negli ospedali romani. Offre un succo di frutta, sta con loro, scherza. Gesti che per Martin Castrogiovanni sono abituali e che diventano preziosi, per regalare un sorriso a chi ne ha bisogno e anche per stemperare un po’ di tensione in vista di Italia-Galles. Domani all’Olimpico gli azzurri chiuderanno un Sei Nazioni dalle tonalità contrastanti e molta tensione finirà sulle sue spalle. Icona del rugby azzurro, titolare in 86 delle 109 presenze collezionate dal 2002 a oggi, pilone destro inamovibile anche in questo Torneo prima che un cane gli mordesse il naso, nella settimana precedente a Scozia-Italia, e che Chistolini e Cittadini, due dei 23 trionfatori di Murrayfield, convincessero Brunel a farlo

Castrogiovanni, che sapore ha questo ritorno? «Sono felice di tornare e di giocare. Non è facile, nell’ultima partita le cose non sono andate come dovevano, ma questa settimana il gruppo ha lavorato bene».

ALLA TV SI SOFFRE PIÙ CHE IN CAMPO, MA CON UNA BIRRA NON È STATO MALE MARTIN CASTROGIOVANNI PILONE

scalare al terzo posto nella lista dei preferiti con il numero 3. Lo 0-29 di domenica con la Francia — e un secondo tempo di sofferenze enormi nella conquista dell’ovale — hanno

Contro il Galles sarà durissima. Hanno detto chiaramente di voler vincere con il massimo margine possibile. «Sì, il Torneo si è riaperto e tutti hanno bisogno di fare punti. Noi abbiamo tanti infortunati, ma i guerrieri si vedono nei momenti difficili. Dobbiamo finire su una nota positiva, anche per accumulare fiducia in vista della Coppa. Non parlo di vittoria, il Galles ha battuto l’Irlanda e si sta dimostrando una grande squadra, ma almeno non dovremo uscire a testa

Under 20: alle 19 Italia-Galles a Rovereto e in tv ● Stasera a Rovereto (Tn), l’Italia under 20 chiude il Sei Nazioni di categoria ospitando il Galles. Diretta RaiSport 1 ore 19). Il XV: De Santis; Masato, Casalini, Lucchin, Beraldin; Minozzi, Raffaele; Giammarioli, Polledri, Archetti; Zanetti, Ortis; Pavesi, Luus, Buonfiglio. FRANCIA, C’E’ PLISSON Due cambi nella Francia che domani alle 18 sfida l’Inghilterra a Twickenham: al posto di Camille Lopez, infortunato, come apertura giocherà Jules Plisson, nonostante la rottura del setto nasale patita da quest’ultimo a Roma. In prima linea Vincent Debaty gioca al posto di Eddy Ben Arous. Nell’Inghilterra, ieri Geoff Parling ha sostituito Dave Attwood in seconda linea. Nell’Irlanda che alle 15.30 giocherà in Scozia si rivede l’ala Luke Fitzgerald: l’ultima sua presenza nel XV risale al 2011.

CLASSIFICA: INGHILTERRA (+37), FRANCIA (+33), GALLES (+12) 6; FRANCIA (+22) 4; ITALIA (-79) 2; SCOZIA (-25) 0.

bassa. Poi il risultato si vedrà». Rientra subito titolare. Che effetto le fa? «È vero che negli ultimi tempi non ho giocato molto, ma per me questo è uno stimolo a lavorare sempre di più. Sono veramente stanco di sentire che sono vecchio e che sono arrivato a fine carriera. Ho 33 anni. Contro la Francia non c’ero per una scelta tecnica, ora sta a me dimostrare che ci sono ancora». Dove ha visto la partita con i Bleus? «A casa, davanti alla tv. Era la prima volta che mi capitava. Si soffre più che sul campo, ma anche vedersela con una birra in mano non è stata una brutta esperienza».

Mauro Bergamasco, 35 FAMA

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oco prima di pranzo, Sergio Parisse era speranzoso: «Vediamo come sto domani». Il recupero della lesione all’alluce sembrava possibile se un’ora più tardi, nel foglio gara, il nome del capitano compariva ancora a fianco del n.8. E invece all’ultimo lo staff ha deciso di dare la maglia a Vunisa. «Sergio ha fatto grandi progressi, cammina regolarmente, ma non è nelle condizioni di giocare. Potrebbe pregiudicare il recupero» spiega il manager Luigi Troiani. Capitano, per l’ottava volta in carriera, sarà Leonardo Ghiraldini.

E il Galles, che problemi darà in mischia? «Hanno cambiato i piloni per due infortuni (Rob Evans giocherà a sinistra per Gethin Jenkins e Aaron Jarvis a destra per Samson Lee, ndr), quindi è stato difficile studiarli. Ho già incontrato il ragazzo che giocherà a sinistra, Rob Evans, e in chiusa è molto valido».

C’È MAURO Brunel conferma i trequarti, ritrova Haimona apertura — sostanzialmente riassorbito il colpo ai genitali che l’aveva escluso dal match con i Bleus — e dà il 7 a Mauro Bergamasco, che a 35 anni firmerà il 102° cap. Per il flanker — solo reduce in campo del Sei Nazioni 2000 — sarà l’ultima partita in carriera a Roma. In prima linea si rivede Michele Rizzo, che non vede l’azzurro dal Torneo 2014 nonostante una buona stagione con il Leicester, con tanto di meta dello scorso weekend in coppa anglo-gallese culminata da un tuffo tra i pali alla Ashton. «Lì sto imparando ad allenarmi di meno, ma meglio — spiega il pilone padovano —. Il volo nella meta? Mi hanno dato 3000 sterline di multa per il buco che ho lasciato sul terreno», scherza.

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Nel secondo tempo la mischia azzurra sembrava essere collassata di testa. Cos’è successo, secondo lei? «Non è facile dirlo. A me è capitato mille volte di sentirmi più forte in mischia e poi di soffrire. Le partite ogni tanto vanno in quel verso. Sono cose che non troveranno mai una spiegazione».


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Sci R Finali di Coppa del Mondo a Meribel

Pierangelo Molinaro

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on mettevi contro queste donne, sono terribili e spietate. Ma lo spettacolo che regalano è di altissimo livello. Prendiamo la finale di ieri del superG. Tre fuoriclasse già vincitrici della Coppa del Mondo in guerra, due per la classifica generale, la terza per una coppa di specialità che per lei ha il valore morale della Coppa del Mondo. Dodici punti dividono le prime due, solo 8 la terza dall’inseguitrice. Pronti, via. La battaglia la scatena Anna Fenninger, la prima a scendere: in testa con un gran tempo. Parte la seconda, Lindsey Vonn. Appagata dalla coppa della discesa conquistata mercoledì? Manco per idea. Eccola sbranare la pista, mordere ogni centimetro di neve a caccia della velocità. E’ davanti, seconda coppetta conquistata in due giorni, mica male per un atleta che a novembre non sapeva nemmeno se con il suo ginocchio malconcio sarebbe riuscita a tornare ai fasti del passato. E la terza, Tina Maze? Pure lei non regala niente, ma è terza, alle spalle della Fenninger. Molte pagherebbero per un terzo posto, la slovena digrigna i denti. Adesso sono 32 i punti che la dividono dall’austriaca nella classifica finale, 20 in più rispetto a mercoledì.

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bella giornata anche per le azzurre: sesta Francesca Marsaglia, tre centesimi davanti a Federica Brignone. E’ importante la crescita di queste due ragazze, pedine importanti per il futuro, ma il bilancio non si ferma qui, con il decimo posto di Elena Fanchini, una volta tanto davanti in superG alla sorellina Nadia (11esima) e anche Verena Stuffer (15esima) a punti. A secco invece Elena Curtoni (17esima), che fiammate ne ha lanciate ma che ancora deve trovare continuità.

Fenninger-Maze all’ultima porta La Vonn fa il bis 1Lindsey dopo la discesa conquista anche il

GLI UOMINI La finale maschile ha un grande protagonista inatteso, Marcel Hirscher che si piazza quarto con una prova maiuscola e leva al norvegese Kjetil Jansrud la possibilità di sognare ancora la Coppa generale. Jansrud è secondo (solo 4/100 di secondo lo dividono dal’austriaco), il gap con Hirscher è nella generale è di soli 32 punti, ma davanti ci solo gigante e slalom, riserve di caccia dell’austriaco. La vittoria va al canadese Dustin Cook, 26 anni, che un mese fa sorprese tutti ai Mondiali di Beaver Creek conquistato l’argento. Ma adesso, anche dopo il terzo posto nel superG di Kvitfjell di due settimane fa, è una splendida realtà del superG. Cook sa scorrere come pochi è la sua azione in velocità è di una morbidezza assoluta.

superG. Anna e Tina: due gare per la Coppa

ALL’ULTIMO RESPIRO Poche volte una lotta è stata così appassionante e probabilmente fra le due si deciderà solo domenica, all’ultima porta. Domani c’è lo slalom, gara sulla carta favorevole alla Maze, domenica il gigante, arma del duello preferita dalla Fenninger. Tre giorni sul filo del rasoio. E dei nervi. Ma è stata una

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● I punti che a 2 gare dalla fine la Fenninger ha sulla Maze nella classifica generale

Lindsey Vonn, 30 anni ha conquistato ieri la 67esima vittoria in Coppa del Mondo e per la quinta volta la coppetta del superG AP

GLI ITALIANI Ancora una brutta giornata per i colori azzurri, solo Peter Fill, undicesimo, riesce a conquistare punti, Paris e Marsaglia no. Dominik concretizza la sua crescita stagione con il secondo posto nella classifica di specialità alle spalle di Jansrud (seconda coppetta pure per lui), ma deve dire grazie all’austriaco Mayer, che avrebbe potuto superarlo, ma che si sdraia sulla neve a due porte dal traguardo. Ancora una volta i nostri atleti si sono trovati in crisi sulla neve scaldata e trasformata dal sole, bisogna lavorarci su. Oggi è in programma il team Event, il parallelo misto a squadre, ma già si pensa alle prove tecniche di domani e domenica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA Oggi Team Event alle ore 10.30 in diretta TV SUPERG MASCHILE: 1. Cook (Can) 1’06”04; 2. Jansrud (Nor) a 5/100; 3. Roger (Fra) 8/100; 4. Hirscher (Aut) 9/100; 5. M. Cavaziel (Svi) 11/100; 6. Franz (Aut) 27/100; 7. Reichelt (Aut) e Theaux (Fra) 36/100; 9. Feuz (Svi) 41/100; 10. Pinturault (Fra) 43/100; 11. FILL 52/100; 12. Defago (Svi) 53/100; 13. Kriechmayr (Aut) 55/100; 14. Baumann (Aut) 56/100; 15. Weibrecht (Usa) 66/100; 16 Osborne Paradis (Can) 92/100; 17. Paris, 18. Marsaglia. Rit. Mayer (aut), Janka (Svi), Ligety (Usa). Squal. Striedinger (Aut). Coppa del Mondo (35 prove): 1. Hirscher (aut) p. 1298; 2. Jansrud (Nor) 1264; 3. Pinturault 924; 6. Paris 745. Coppa superG (7 prove, finale): 1. Jansrud (Nor) p. 556; 2. Paris 353: 3. Mayer (Aut) 274. SUPERG DONNE: 1. Vonn (Usa) 1’07”70; 2. Fenninger (Aut) a 49/100; 3. Maze (Slo) 80/100; 4. Weirather (Lie) 1”20; 5. Hosp (Aut) 1”39; 6. MARSAGLIA 1”49; 7. BRIGNONE 1”52; 8. Huetter (Aut) 1”61; 9. Schmidhofer (Aut) 1”80; 10. E. FANCHINI 1”84; 10. N. FANCHINI 1”90; 11. D. Gisin (Svi) 1”96; 12. Ross (Usa) 2”13; 13. Suter (Svi) 2”14; 15. STUFFER 2”39; 17. E. Curtoni 2”45. Rit. Gut (Svi), Goergl (Aut). Coppa del Mondo (30 prove): 1. Fenninger (Aut) p. 1453; 2. Maze (Slo) 1421; 3. Vonn (Usa) 1042; 13. N. Fanchini 428. Coppa superG (7 prove, finale): 1. Vonn (Usa) 540; 2. Fenninger (Aut) p. 512; 3. Maze (Slo) 390; 9. N. Fanchini 145. OGGI Team Event ore 10.30. Italia: Razzoli, Nani, Mauberger; Costazza, I. Curtoni, Brignone. TV Diretta su RaiSport 1 ed Eurosport PROGRAMMA Domani: slalom donne (manche ore 9/11.30) e gigante maschile (10/12.30). Domenica slalom maschile (9/11.30) e gigante donne (10/12.30). FINALI COPPA EUROPA GASSLITTER LA MIGLIORE (s.f.) Ieri nella 1a discesa donne delle finali di Soldeu (And) miglior azzurra la Gasslitter, 15a a 1”44 dalla Siebenhofer (Aut); supercombinata alla Tviberg (Nor), con la Delago 19a. Oggi ultima discesa maschile con Pangrazzi 6° nella coppa di specialità a pochi punti dal podio finale.

Tennis R Indian Wells

Murray scioglie Lopez: è semifinale Tomic forfeit, Djokovic si riposa 1Lo scozzese, seguito in tribuna da coach

Mauresmo, troverà il serbo n. 1 che non ha giocato i quarti per il k.o dell’australiano

Federica Cocchi

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uò andare a caccia della seconda finale a Indian Wells Andy Murray, che ieri ha battuto Feliciano Lopez 6-3 6-4 nel primo quarto di finale maschile nel caldo torrido del deserto californiano. Il «Deliciano» tanto amato da mamma Judy Murray si è squagliato dopo aver tentato di imprimere al match un ritmo lentissimo. Uno «slow tennis» che ha rischiato anche di addormentare Andy bravo comunque a reagire da subito mantenendo la concentrazione, alzando il ritmo e puntando sul servizio. Lopez, sebbene a 33 anni abbia raggiunto la miglior posizione nel ranking mondiale, col 12° posto, si è afflosciato definitivamente nel secondo set incapace di attaccare e senza l’energia sufficiente a difendere con efficacia salvo un rigurgito d’orgoglio con cui annulla un

match point sul 5-3. Il secondo quarto di finale della giornata invece non si è nemmeno giocato e Djokovic è il secondo semifinalista. A battere Bernard Tomic è stata un’accoppiata letale: dente del giudizio dolorante già dall’inizio della settimana e schiena incriccata. LA RICERCA Sulle tribune coach Amelie Mauresmo, che lo segue dallo scorso anno. Perché Andy non si accontenta, Andy è un lavoratore, Andy è alla ricerca di un sè stesso sempre più efficace, fin da quando era ragazzino e a Barcellona affinava il suo tennis alla Sanchez-Casal Academy. Nella ricerca della felicità tennistica, lo scozzese di coach ne ha cambiati parecchi, sempre per andare un po’ più avanti, uno scalino più su fino ad arrivare a «the big one», la più grande e attesa vittoria, quella di Wimbledon, olimpico, ai Giochi del 2012, primo inglese a domare

Andy Murray, 27 anni, due slam vinti in carriera. L’11 aprile si sposerà con la fidanzata Kim Sears EPA

l’erba sacra 77 anni dopo Fred Perry, poco dopo conquista lo Us Open e l’anno dopo porta a casa Wimbledon versione slam. Tutto sotto la guida di Ivan Lendl il duro, subentrato ad Alex Corrteja, e che abbandona poco dopo il buon Andy. Ed è a lui, a Ivan il Terribele che subentra la delicata Amelie, pescata con maestria da mamma Judy nel mazzo dei candidati. Un’altra scelta vincente, per abbattere un altro ostacolo: quello psicologico. «Andy deve imparare a essere più indulgente con se stesso», è il mantra di Mauresmo. E così Andy va in campo col decalogo di coach Amelie che lo segue per 25 settimane l’anno. Ora nel team di Murray dovrebbe entrare anche Jonas Bjorkman, in prova per una settimana. L’onnipresente mamma Murray, star del «Ballando con le stelle» inglese ha visto Bjorkman cimentarsi nell’omologo show svedese: «Non ha ancora iniziato a lavorare con noi - ha detto - ma mi sembra un ottimo ballerino». Male che vada darà due dritte a Andy per il ballo nuziale, l’11 aprile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fognini-Bolelli in finale: battuti Dodig-Melo (l.m.) A Indian Wells Simone Bolelli e Fabio Fognini raggiungono una storica finale superando Dodig-Melo con un secco 6-4 6-3. L’ace iniziale di Dodig non spaventa più di tanto. Il croato perde subito la battuta e al termine del primo giro di servizi gli azzurri conducono 3-1. Con sicurezza salvano 3 palle break. Fognini regge e sul 5-4 Bolelli chiude il set in 32 minuti. Gli azzurri fanno il break anche nel primo game del secondo set, volando fino al traguardo in 58 minuti. Gli ultimi italiani a raggiungere una finale in un Masters 1000 erano stati Canè e Nargiso che nel 1989 persero la finale a Monte Carlo contro Smid-Woodforde. Nella parte alta del tabellone Matkowski e Zimonjic attendono in semifinale i vincenti tra i gemelli Byan e la coppia Sock-Pospisil. Uomini, quarti: Murray (Gb) b. Lopez 6-3 6-4; Djokovic (Ser) b. Tomic (Aus) rit. ottavi: Djokovic (Ser) b. Isner (Usa) 6-4 7-6 (5); Tomic (Aus) b. Kokkinakis (Aus) 6-4 4-6 6-4; Raonic (Can) b. Robredo (Spa) 6-3 6-2; Nadal (Spa) b. Simon (Fra) 6-2 6-4; Berdych (R. Cec) b. Rosol (R. Cec) 6-2 4-6 6-4; Federer (Svi) b. Sock (Usa) 6-3 6-2. semifinale doppio: BOLELLI-FOGNINI b. Dodig (Cro)Melo (Bra) 6-4 6-3. Donne, quarti: Halep (Rom) b. Suarez (Spa) 5-7 6-1 6-1; S. Williams (Usa) b. Bacsinszky (SUI x27) 7-5 6-3. In tv: torneo maschile su Sky Sport 2 dalle 20, le donne su SuperTennis all’ 1.

Fed Cup a Brindisi, casa Pennetta ● Il 18-19 aprile sulla terra rossa del TC Brindisi, Flavia Pennetta sarà la grande attrazione dello spareggio di Fed Cup, Italia-Stati Uniti, per restare nel gruppo mondiale. Insieme a Sara Errani e la tarantina Roberta Vinci, Flavia sarà tra le protagoniste del playoff. I biglietti sono in vendita attraverso il circuito Ticketone e nelle prevendite abituali. Abbonamenti da 33 a 77 euro, a 25 per gli under 16.


Tennis R

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IL DIVORZIO

● i tornei dello Slam vinti da Sara Errani e Roberta Vinci: Roland Garros e Us Open 2012, Australian Open 2013 e 2014 e infine Wimbledon 2014.

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CONTENUTO PREMIUM

ERRANI E VINCI DIVISE STANCHEZZA, LITIGI O SCELTE INDIVIDUALI? SI SPACCA LA COPPIA N. 1 DEGLI ULTIMI 3 ANNI

● i tornei complessivi di doppio vinti in coppia da Sara Errani e Roberta Vinci: il primo a Marbella nel 2010, l’ultimo a Auckland nel 2015.

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● la classifica mondiale di doppio: Roberta è stata n° 1 per 107 settimane (prima volta 15 ottobre 2012), Sara Errani per 84 (prima volta il 10 settembre 2012).

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re che le Cichi abbiano voluto lasciare da numeri 1, prima di cedere lo scettro sul campo, nei tornei. Come sembrava imminente. E come magari sancirà Barazzutti, riformando, in azzurro, la coppia Pennetta-Vinci. Sulla carta, più forte.

Separate CRAC DOPPIO CIAO, CICHI Roberta Vinci (32 anni), in alto, Sara Errani (27): si abbracciano ed esultano dopo il 5° Slam vinto l’anno scorso a Wimbledon. Due amiche che si completano tecnicamente

● i tornei vinti con compagne differenti: Sara ha conquistato Palermo 2008 con Llagostera Vives, ‘s-Hertogenbosch 2009 con Flavia Pennetta e Palermo 2010 con Alberta Brianti. Roberta s’è aggiudicata Doha 2001 con Sandrine Testud, Portorose 2005 con Medina Garrigues e Canberra 2006 con Marta Domachowska (lu.mar.)

AFP

VINCENZO MARTUCCI @VinceMartucci

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Sara Errani e Roberta Vinci sono le protagoniste del numero 22 dei «Campioni ai Raggi X», l’opera Gazzetta questa settimana in edicola al costo di 4,99 euro più il prezzo del quotidiano.

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ue indizi non fanno una prova. Ma tre, quattro, sì. E quindi il divorzio delle Cichi, cioé del doppio numero 1 del mondo formato da Roberta Vinci e Sara Errani, il più vincente di sempre del nostro tennis donne, non è un fulmine a ciel sereno. Era nell’aria da settembre a New York, ed è esploso adesso, a Miami,come fra due innamorati, con una lettera consegnata al conoscente comune. Cioé la Wta, l’organizzazione che gestisce i

tornei extra Slam e Fed Cup. Possibile che la coppia campione di 22 tornei, fra cui 5 Majors — l’ultimo l’anno scorso a Wimbledon chiudendo il cosidetto «Slam alla carriera» —, abbia litigato? Sì, è possibile. Anche se fratel Davide Errani, manager della finalista del Roland Garros 2012, nega: «In Sud America hanno cominciato a discutere l’eventualità di non giocare più il doppio insieme per programmare meglio gli impegni di singolare. A Indian Wells non avrebbero giocato insieme comunque, perché Roberta doveva recuperare dall’infortunio alla spalla. E a Miami hanno deciso, come sempre, in amicizia e serenità. Comunque, in Fed Cup ad aprile a Brindisi contro gli Usa, saranno a disposizione del capitano». Lasciando intui-

LITIGI Peccato. Perché le due piccole-grandi lottatrici, che hanno espresso il massimo dal potenziale, arrivando l’una al numero 5 del mondo (Sara nel maggio 2013) e l’altra all’11 (Roberta il 10 giugno 2013), si sono trainate l’un l’altra, dal febbraio 2009, quando hanno varato la coppia in campo, in Fed Cup ad Orleans. La Vinci, più anziana di 5 anni e più tecnica, ha adottato la «Ferrer delle donne», affinandone la volée. La Errani ha inculcato all’amica sacrificio e abnegazione. Attingendo entrambe tattica e disciplina dagli ottimi coach Pablo Lozano e Francesco Cinà. Le meraviglie dell’una sono diventate l’obiettivo dell’altra, anche se Robertina non era poi felicissima di lasciar strada a Saretta nei quarti degli Us Open 2012 e, viceversa, la romagnola non è stata contenta di concedere alla tarantina la finale di Palermo 2013. Hanno litigato davvero a settembre, dopo la vittoria di Robi su Sara a Cincinnati? «Sciocchezze», anzi «cazzate», giurò la Vinci : «Forse qualcuno spera che questa nostra bellissima amicizia possa finire... Magari è invidioso». Con l’eco della Errani: «Un conto è dire che in campo è volata qualche parola, cosa normale, un altro è inventarsi liti nello spogliatoio». OVERDOSE Qualcosa di sicuro ha incrinato l’idillio. Forse, dopo aver tirato tanto il collo sul doppio binario singolare-doppio in tanti tornei, è stato l’inevitabile calo di rendimento di entrambe, l’anno scorso. Pur compensato dal trionfo in doppio a Wimbledon, l’unico Slam che mancava, il più difficile, come superficie, per Sara, il più ambito da Roberta, l’italiana col miglior serviziovolée. Forse, come nelle amicizie e negli amori più accesi, sono andate in overdose di frequentazione. Forse la disfatta di Genova contro la Francia — la prima in azzurro della Vinci — è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In Australia, le due inseparabili hanno preso vie diverse, a Genova si sono allontanate, a Indian Wells si sono perse di vista: quando mai si erano allenate separatamente? E, quando non sono apparse nel tabellone di doppio hanno fatto talmente scalpore da meritarsi un tweet di Serena Williams. Hanno chiuso al n. 1 del mondo le ultime tre stagioni. Vivevano in simbiosi con allenatori e parenti, oasi felice, assolutamente diversa dagli altri clan più o meno improvvisati del tennis. Ieri il divorzio, via lettera. «Abbiamo investito moltissime energie, sia mentali che fisiche, per riuscire ad ottenere i risultati che abbiamo conquistato e di cui siamo molto orgogliose, per questo sentiamo la necessità di fermarci e tirare un po’ il fiato. E’ stato un onore per noi rappresentare insieme il nostro paese...». Grazie comunque, Cichi. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Pallavolo R Il personaggio

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Ecco Juantorena: «Voglio l’Italia, magari Macerata» 1L’italocubano: «I soldi non sono tutto. Decido

presto. I Giochi? Perché no. Vedremo Berruto...»

Nicola Baldo TRENTO

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n ginocchio dolorante lo ha riportato per qualche giorno a Trento, città nella quale con la maglia della Trentino Osmany Juantorena ha vinto tutto. Lo schiacciatore cubano di nascita e italiano di passaporto (e di pallavolo), nato nel 1985 a Santiago e residente ai piedi del Monte Bondone, è tornato a casa giusto il tempo di qualche terapia e di rivedere qualche vecchio amico. Poi il ritorno in Turchia, ad Ankara, per cercare di capire se questa sua stagione è già finita oppure no. Subito via il dente e via il dolore: dove gioc herà Osmany Juantorena nella prossima stagione? «Ho offerte da diverse squadre d’Europa. Credo che deciderò a breve il mio futuro perché voglio passare un’estate tranquilla, subito dopo le finali di Champions League penso di prendere una decisione definitiva».

Offerte che le sono arrivate da? «Da diversi Paesi, dalla stessa Turchia fino a Russia e Polonia. Se voglio tornare a giocare in Italia la possibilità più concreta è quella di Macerata. In Italia ci sarebbero anche altre possibilità, ma dovrei aspettare almeno fino a fine stagione. Vorrei tornare in Italia, mi piacerebbe e se torno non è certo per questioni di ingaggio. Qui guadagnerei meno rispetto all’estero, ma io ho scelto l’Italia. Vorrei tornare per stare vicino alla mia famiglia. I soldi non sono tutto nella vita, in questo momento penso solo a star bene con la mia bambina e con i miei famigliari». Non è che si potrebbe allora riaprire anche il discorso Nazionale italiana? «Non saprei, con Berruto ho parlato l’ultima volta di questa cosa un paio d’anni fa (anche se qualcuno fra i bene informati dice che si è incontrato con il ct in settimana, ndr). Se mi dovesse telefonare ne parleremo. Certo, se voglio partecipare all’Olimpiade potrei farlo solo con l’Italia».

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● Le vittorie a Trento: 2 scudetti, 3 Coppa Italia, 1 Supercoppa, 2 Champions e 4 Mondiali per Club

Anche ora Cuba sta riaprendo un po’ le frontiere e i rapporti con gli altri Paesi? «È vero che c’è una maggiore apertura, soprattutto a livello politico ed economico, sportivamente parlando ci vorrà ancora un po’ di tempo. E l’ Olimpiade di Rio è l’anno prossimo. Sarebbe bello che potessero tornare nella nazionale cubana tutti i giocatori che giocano all’estero per allestire una squadra che provi a vincere l’ Olimpiade, ma finora di ufficiale non c’è nulla». Ma lei vuole giocare l’Olimpiade? «Fino a qualche tempo fa no. Ora un pensiero lo sto facendo, parteciparvi sarebbe una bella opportunità e forse un

Osmany Juantorena, 30 anni, dovrebbe finire la seconda stagione all’Halkbank Ankara TARANTINI

giorno più avanti potrei pentirmi di non essere mai andato ad un appuntamento di questo genere. Ci sto pensando». Guardando oltre invece, a fra qualche anno, il suo pensiero è sempre quello di darsi al beach? «Assolutamente sì, fra 4 o 5 anni mi piacerebbe andare a praticare il beach. Ma non lo farò con velleità di vincere qualcosa di importante ma soprattutto per divertirmi, perché mi piace moltissimo e se trovo il compagno giusto mi piacerebbe provarci. Ma questo si vedrà fra qualche anno, adesso penso solamente a curarmi questo ginocchio infortunato». Come sta il suo ginocchio?

«Sto seguendo alcune terapie e sta proseguendo per il meglio. A breve saprò se basteranno per poter tornare in campo già in questa stagione o se bisognerà operare e se quindi rimandare tutto alla prossima. Si tratta di una lesione al tendine del ginocchio destro, rimediato in allenamento». Ci fa un pronostico secco per il big match di domani fra Modena e Trento? «Credo 51 Modena e 49 Trento, ma solo perché giocano in casa e vorranno riscattarsi dopo la sconfitta di Latina. Giocare a Modena era difficilissimo già negli anni scorsi, figuriamoci adesso che sono una squadra davvero molto forte». © RIPRODUZIONE RISERVATA

EMIGRANTI Iran : lo scudetto finisce in rissa (a.a.) L’Urmia di Valerio Vermiglio perde la finale scudetto iraniana che si è giocata a Teheran contro il Paykan 3-2 (25-22, 18-25, 20-25, 2522, 15-12). Purtroppo la finale è stata funestata da incidenti a fine gara con i tifosi dell’Urmia che si sono scontrati con le forze dell’ordine. TURCHE (a.a.) Saranno le formazioni di Istanbul le 4 protagoniste della Finale della Coppa di Turchia. Il Fenerbahce di Abbondanza, Lo Bianco e Lucia Bosetti ha eliminato il Bursa 3-0. Già qualificati il Vakifbank di Guidetti e Costagrande, l’Eczacibasi di Caprara e il Galatasaray di Barbolini, Caterina Bosetti e Centoni.


VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE

1 GUIDA Domani (ore 19.30, Italia 1 all’1.15, prezzi 40 e 25 ) al Teatro Principe di viale Bligny 52 a Milano.

Superleggeri (mondiale silver Wbc, vacante), 12 t.: Giacon (26-1) c. Jamoye (Bel, 16-0-1;) donne, mosca 4 t.: La Notte c. Barudzic (Ser, 1-4); leggeri (europeo, vacante), 10 t.: Torti (9-3) c. Hamadouche (Fra, 6-0).

BOXE / AL PRINCIPE

Un elettricista accende la notte mondiale di Milano «Giacon, sarà dura battermi» 1Il belga Jamoye si presenta per il Mondiale silver Wbc: «Mi ha caricato il libro di Tyson: non perderò». La francese anti Torti: «L’Europeo sarà mio»

Luca Giacon, 26, e il belga Steve Jamoye, 23 BOZZANI

Stefano Arcobelli

L

uca Giacon e Steve Jamoye si ignorano, non battibeccano e sono a loro modo sicuri di vincere mentre incrociano i primi sguardi durante la presentazione della riunione mondiale di domani sera al Principe di Milano, organizzata dalla Opi 2000 dei Cherchi. Regna l’incertezza sul match valido per il vacante titolo silver dei

SCI ALPINO

Auguri Isolde oggi festeggia i primi 40 anni

Isolde Kostner 40 anni REUTERS ● La più grande discesista dello sci italiano, Isolde Kostner, oggi festeggia 40 anni. «Qualcuno si ricorda ancora di me?», sussurra, Ma Isi è indimenticabile per chi ama la neve. Nessuna italiana ha raccolto il bottino della gardenese oltre i 100 all’ora. A 19 anni vinse a Garmisch Partenkirchen (Ger) la prima gara di Coppa del Mondo e conquistò due bronzi olimpici ai Giochi di Lillehammer (Nor) 1994. Era solo l’inizio di una grande carriera che l’avrebbe portata a conquistare nel 1996 a Sierra Nevada (Spa) e nel 1997 al Sestriere i titoli mondiali del superG. Ancora un argento in discesa ai Giochi Olimpici di Sal Lake City (Usa) 2002 prima di decidere il ritiro alla vigilia dell’Olimpiade di Torino 2006 perché in attesa del primo figlio. Allenata da sempre da Valerio Ghirardi, l’attuale tecnico di Tina Maze, in Coppa del Mondo ha conquistato due coppe della discesa e quindici vittorie, 12 in discesa e tre in superG. Conclusa la carriera, Isolde Kostner, nata a Ortisei. gestisce insieme al marito un hotel a Santa Cristina Valgardena.

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Anita Torti, 39 anni, e Maiva Hamadouche (Fra) 25 BOZZANI

superleggeri Wbc. Come regna la curiosità tra un altro titolo vacante messo in palio: l’Europeo donne dei leggeri tra la 39enne pavese Anita Torti e la 25enne poliziotta parigina Maiva Hamadouche, una longilinea contro una brevilinea. Il clou di questa serata avrà un contorno di rilievo con l’imbattuto finlandese Rasanen, l’emergente massimo leggero di Magenta, Matteo Rondena e la deb Silvia La Notte. Che fa subito pensare alla differita di Italia 1 e non alla diretta che

ATLETICA

Il re Lavillenie il 4 giugno al Golden Gala ● Il Golden Gala, ltappa italiana della Diamond League in programma il 4 giugno allo stadio Olimpico di Roma ha annunciato la presenza nell’asta del francese Renaud Lavillenie, primatista mondiale con 6.16 e fresco campione europeo in sala a Praga con 6.04. Quest’anno il Golden Gala sarà una vera festa dell’atletica dal 2 al 4 giugno con la novità della«RunFest» al Foro Italico in cui sono in programma gare di trial, nordic walking e fit walking. Di contorno seminari su alimentazione, corretti stili di vita e impiantistica. Il 3 giugno l’Alba Race , non competitiva di 6 km. I biglietti per il meeting si possono acquistare nei punti vendita di TicketOne o sul sito (www.ticketone.it). I prezzi: 30 euro tribuna arrivi Monte Mario, 20 euro Monte Mario partenze, 15 euro la tribuna Tevere, e distinti arrivi, e 5 euro gli altri distinti. E’ inoltre attiva la Roma a biglietteria del Foro Italico (viale delle Olimpiadi 61 dal lunedì al venerdì dalle otre 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.

Renaud Lavillenie, 28 anni AFP

avrebbe meritato questo sforzo organizzativo a tre settimane dalla vittoria continentale di Di Rocco: «Dispiace che Francia, Finlandia, Polonia e Romani trasmettano la diretta e in Italia no» fa Alessandro Cherchi che prende la parola dopo il padre Salvatore, commosso nel ricordo di Josè Suleiman, la cui sigla Wbc ha sempre precorso i tempi. «Aiutava i pugili in difficoltà nel mondo e in Italia, sarà sempre nel mio cuore. Se la boxa va a Milano, va anche nel resto d’Italia.

IPPICA

Dettori torna a montare per Gosden

Dettori e Gosden nel 1997 PERRUCCI ● Lanfranco Dettori ha 44 anni, ma nessuna intenzione di mollare, anzi. Oltre al contratto con la scuderia Al Shaqab, Frankie ha raggiunto un accordo con il trainer inglese John Gosden per la stagione 2015, ovviamente quando sarà libero da impegni per i colori di Al Thani. L’accordo è stato reso possibile sia dalla stima che ha Gosden verso Frankie, sia dal fatto che lo stesso Gosden è stato «abbandonato» da William Buick, che alla fine del 2014 si è accasato con Godolphin.La collaborazione tra Gosden e Dettori è lunga e datata. In particolare, i due si sono tolti parecchie soddisfazioni con Shantou che vinse il St Leger inglese nel 1996 e il Gran Premio di Milano l’anno successivo. Prestigioso anche il successo nel Breeders Classic 2008 con Raven’s Pass. ● RIAPRE VINCENNES A circa un mese dalla fine del meeting tornano le corse a Parigi-Vincennes. Nel Prix Maia (m 2850) al via gli italiani Petra Axe e Peace of Mind. C’è anche la spagnola Unitra Rs, figlia del nostro Brandy dei Fiori.

Stiamo confermando di poter presentare riunioni prestigiose e non c’è location migliore di quella del Principe: stiamo facendo uscire la boxe dal ghetto». NEL SANGUE Se su Giacon, le attese sono forti, il cosfidante Jamoye che si presenta in un’arena straniera per la prima volta e dopo 17 match, è di poche parole, misurato ma convinto delle sue possibilità di «tornare a Liegi vincitore». Un pugile che ha appena letto il libro di Mike Tyson, che combatte da quando aveva 11 anni «prima solo per sfogarmi», che ha nel ritmo le sue qualità pugilistiche e la voglia di picchiare nel sangue: «Anche mio fratello ha fatto sfide mondiali, ma ora tocca a me, questa sarà la mia occasione per intraprendere la via della gloria. Sarà il mio primo vero match da grande. Ho visto Giacon a Piove di Sacco, e tutti i suoi match in Tv, e posso batterlo. La mia tattica? La deciderò solo sul ring, dove potrà succedere davvero di tutto. Non mi sono mai allenato così bene». E’ una sorta di derby questo mondiale Silver tra il serpente italo-spagnolo di mamma ruandese con residenza belga, e questo belga che da due mesi ha smesso di fare l’elettricista per preparare scrupolosamente l’assalto iridato: «Sono pronto a resistere anche 12 tempi. La differenza la farà il cuore». Quello che ci metterà la Torti contro questa torella che ha fretta di arrivare in alto: «Dopo l’Europeo sarò mondiale: lei più esperta di me? Mi alleno due volte al giorno, è impossibile che possa fare più di me». Quattro guerrieri su un ring. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOTO / ESTREMO

I primi Mondiali sotto zero C’è Chiarino ● Il nuoto d’inverno, estremo. Che guarda ai Giochi olimpici invernali. In una vasca da 25 metri nel centro di Murmansk (Rus, Circolo Polare Artico) si disputano i primi Mondiali sui 1000 metri a 0 gradi. Gara a numero chiuso per la pericolosità: 0 gradi,cuffia, costume ed occhialini. Senza muta. Ci sarà un solo italiano: Paolo Chiarino, che il 6 gennaio nel Lago di Montorfano (Co) ha nuotato 1609 metri in 31’ a 4 gradi. La Fina sostiene il winter swimming per l’Olimpiade 2022. Nella tappa estone di Tallin è stato battuto il record mondiale sui 1000 metri dal tedesco Christof Wandratsch, già campione nel nuoto di fondo, in 13’33” a 2 gradi. ● LITUANO Danas Rapsys, 20 anni, lituano ha nuotao ad Alitys il 3° crono 2015 dei 200 sl: 1’47”39 (r.n). ● DOHA 2021 (al.f.) Il presidente della federnuoto del Qatar Kaleel Al Jabir ha mostrato interesse ad ospitare a Doha i Mondiali 2021 liberati da Budapest (che anticipa al 2017). Al Jabir: «Ci proporremo per il 2021, il 2023 o per entrambe le date».

Paolo Chiarino in Siberia

BOXE ●

A CALENZANO (r.g.) Stasera a Calenzano (Fi) due match professionistici. Il mediomassimo David Rettori (6-3-1) e il superleggero Stefano Napolitano (2-2) affrontano sui 6 round i connazionali Alex Buriola (3-1) e Luigi Mantegna (1-45). A Douai (Fra) il superleggero Marco Siciliano (10-3) impegnato da Farid Chebabba (Fra. 162-4) sui 10 round. ● MASSIMO (r.g.) Nonostante l’opposizione della Sauerland che lo teneva sotto contratto e voleva bloccare il match, l’imbattuto massimo finlandese Robert Helenius (19), nato in Svezia, 31 anni, ex europeo 2011, fermo dal 2013, stasera affronterà Andra Csomori (Ung, 11-4-1) a Tallin (Est).

GOLF ●

MANASSERO AL PRO TOUR Matteo Manassero sarà in campo dall’8 all’11 aprile, al Golf Club Garlenda per il Memorial Noberasco, gara di apertura dell’Italian Pro Tour. Negli stessi giorni ad Augusta si giocherà il Masters, primo major stagionale.M

Si chiama Valeria la nuova fiamma di Alex Schwazer

Valeria Molin e Alex Schwazer ● Secondo il quotidiano Alto Adige, Alex Schwazer, 30 anni, dopo la storia con Carolina Kostner ora avrebbe una nuova fidanzata. Insieme hanno assistito a Bolzano a delle partite di hockey ghiaccio. Si tratta della bolzanina Valeria Molin Pradel, 36 anni, che nel 2011 partecipò al «Grande Fratello» prima di vincere 47.500 euro all’Eredità di Carlo Conti.

HOCKEY GHIACCIO ●

SEMIFINALE (m.l.) A Brunico, Renon batte Val Pusteria 3-2 (10, 0-1, 2-1) e si porta 3-2 nella serie su 7 della semifinale scudetto. Asiago già in finale. ● EBEL (m.l.) Alle 19.30 si conoscerà la quarta semifinalista: a Linz, il Bolzano detentore si gioca tutto in gara-7 (serie 3-3) contro gli austriaci. Abbinamenti semifinali: Salisburgo-Klagenfurt; Vienna-vincente Bolzano c. Linz.

IPPICA

Valeria su facebook nel 2012

IERI 10-12-13-11-5 A Napoli (m 2100): 1 Rinorok (G. Riccio) 1.15.4; 2 Pol de Leon Allez; 3 Rapport Joyeuse; 4 Right Story Lf; 5 Preziosa Caf; Tot.: 22,01; 3,19, 1,65, 1,67 (179,99). Quinté: 4.870,79. Quarté: 1.571,51.Tris: 418,24. ● OGGI QUINTÉ A FOGGIA A Castelluccio (inizio convegno alle 15.05) scegliamo Puma di Girifalco (15), Granito (11),Naxos del Ronco (16), Padrepadrone Par (14), Rotmans (10) e Ransom (7). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Firenze (14.35) e Padova (15.15). Galoppo: Roma (14.25).

PALLANUOTO ● ANTICIPO Oggi, alle 20.45, anticipo della nona di ritorno tra Bogliasco e Lazio (dir. RaiSport 2). Class.: Pro Recco 54; Brescia 52; Acquachiara 44; Sport Management 41; Savona 28; Posillipo 26; Can.Napoli 23; Como 19; Bogliasco 18; Lazio 16; Roma Vis Nova 10; Florentia 4.

PENTATHLON ●

COPPA DEL MONDO (g.l.g.) Iniziata al Cairo (Egi) con la qualificazione donne la 2a di Coppa del Mondo. Per l’Italia, Benedetti, Colasanti, De Luca e Fabio Poddighe; donne: Cesarini, Lontano, Sotero e Tocchi.

SCHERMA ● SPADA A BUDAPEST A Budapest, Coppa del Mondo di spada. Uomini: E. Garozzo, Pizzo, Fichera, Bruttini, Cimini, Santarelli, Tagliariol, Bino, Melocchi, Buzzi, Baroglio, Ferraris. Donne: Fiamingo, Del Carretto, Navarria, Quondamcarlo, Rizzi, Boscarelli, Ferrari, C.Batini, Santuccio, Santandrea, Briasco, Tesserin.

La Uisp manifesta a Roma per uno sport più solidale

SPORT INVERNALI COPPA SPRINT A FOURCARDE A Khanty Mansiysnk (Rus) il francese Martin Fourcade vince la Coppa del Mondo sprint di biathlon. Oggi alle 13.30 (dir. Eurosport) la sprint donne con Wierer, Oberhofer, Gontier. Uomini, 10 km sprint: 1. M.Fourcade (Fra) 23’47”0 (0); 2. Shipulin (Rus) a 13”0 (0); 3. Doll (Ger) a 18”3 (1); 4. Rastorgujevs (Let) a 18”6 (0); 54. D. Windisch a 1’56”1 (2); 57. L. Hofer a 2’00”1 (4); 70. T. Bormolini a 2’30”8 (2). Coppa sprint (finale): 1. M. Fourcade 416; 2. Shipulin 370. CdM: 1. Fourcade 993; 2. Shipulin 876; 3. Fak (Slo) 823; 4. Schempp (Ger) 792. ● SNOWBOARD Coppa di snowboardcros oggi con le qualifiche a La Molina (Spa). Col detentore Visintin, l’iridato Matteotti, Leoni, Cordi, Perathoner, Sommariva e Godino. Moenne Loccoz (Fra), Maltais (Can) e il bronzo mondiale Michela Moioli divise da 150 punti. In gara anche la Brutto. ● RITIRO BARDAL Prima della tappa di Planica (Slo, hs200) il norvegese Anders Bardal, 32 anni, annuncia il ritiro dopo 15 anni di Coppa. Davide Bresadola è 21° con 163.8 (203 metri).

VELA ●

VOLVO RACE (r.ra.) Nella 5a tappa della Volvo Race: vento di oltre 30 nodi e onde di 6 metri stanno mettendo a dura prova i 57 velisti in gara. In testa Team Alvimedica (a bordo Alberto Bolzan) tallonato da Team Brunel. ● MINI (m.nan) Parte da Talamone (Gr) la Arcipelago 650, seconda di classe Mini per equipaggi in doppio. Attesa per il debutto dei primi Pogo 3 e Ofcet 650, in gara fra i prototipi.

Il Direttore Andrea Monti e tutte le Redazioni de La Gazzetta dello Sport partecipano con grande affetto al dolore del collega Beppe e dei suoi famigliari per la scomparsa del papà

Antonio Nigro

- Milano, 19 marzo 2015.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI CAPITANERIA DI PORTO DI MONFALCONE

La protesta a Montecitorio ● Rivedere il decreto Balduzzi, valorizzare lo sport sociale e le società sportive del territorio: l’Uisp scende in piazza e con centinaia di volontari e dirigenti di tutta Italia ha manifestato in piazza Montecitorio a Roma, facendo partire la maratona virtuale #CorroPer un’altra idea di sport, che proseguirà fino a giugno. Una delegazione è stata ricevuta dal Governo.

AVVISO DI AGGIUDICAZIONE Si rende noto che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Capitaneria di porto di Monfalcone - Viale O. Cosulich nr. 24 - 34074 - Monfalcone (Go) - tel. 0481/496611 - fax 0481/496646, indirizzo e-mail: cpmonfalcone@mit.gov.it cp-monfalcone@pec.mit.gov.it, sito internet: www.guardiacostiera.it/monfalcone, in data 29.01.2015 ha aggiudicato la gara, a procedura aperta, per l’individuazione dell’impresa da autorizzare alla fornitura di lavoro temporaneo, da espletare nel porto di Monfalcone ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 28.01.1994 n. 84 ed estesa anche a quella di Porto Nogaro all’Impresa Alto Adriatico s.r.l. - Via Timavo, 69/8 34074 Monfalcone (GO). Importo di aggiudicazione: gara aggiudicata in base alla tariffa del servizio offerto pari a € 182,00 uomo/turno ordinario (6 h diurne feriali). - Imprese partecipanti: 1. L’avviso di aggiudicazione è stato inviato alla GUCE in data 05.03.2015. IL COMANDANTE Capitano di Fregata (CP) - Pasquale DI GIOIA


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VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

pagherà», ha spiegato Lupi.

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Chi metteranno alle Infrastrutture? Lupi ha detto: «Credo che sia interesse di Renzi, come presidente del Consiglio e segretario del Pd, non indebolire la coalizione, dando così meno peso alle ragioni per cui è nato questo governo, che non è un monocolore Pd». Ieri si parlava di Cantone, Moretti o un interim, magari fino alle elezioni. È opinione generale che Ncd, nell’esecutivo, sia sovrarappresentata. Ma i suoi voti servono.

IL FATTO DEL GIORNO LO SCANDALO GRANDI OPERE

LA TELEFONATA SOTTO ACCUSA A sin. il ministro Maurizio Lupi a «Porta a Porta». Sopra, Ercole Incalza, dirigente ministeriale addetto alle grandi opere, arrestato nell’inchiesta per corruzione. Sotto accusa, una telefonata in cui Lupi chiederebbe aiuto a Incalza per il figlio LAPRESSE/IMAGOECONOMICA

Ma la decisione di Lupi di dimettersi è sua o l’ha costretto Renzi? Oggi salirà al Colle. Senza una presa di distanza il governo rischiava

gda@gazzetta.it

Stamattina Maurizio Lupi si dimette da ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Prima riferirà alla Camera sull’inchiesta relativa alle Grandi Opere (in cui non è indagato), poi salirà al Quirinale. Lupi, milanese e milanista, 56 anni, sposato con tre figli, ha raccontato questo momento della sua vita ieri a Bruno Vespa. La tempesta che lo ha travolto è nota: dalle intercettazioni telefoniche, raccolte nell’indagine sulle ipotetiche tangenti pagate dai costruttori a grandi burocrati e uomini politici, è uscito fuori che Lupi sembra aver raccomandato il figlio per un’assunzione e anche se questa richiesta non ha alcun rilievo penale, c’è anche la storia del Rolex regalato, sempre a questo figlio Luca (valore 10 mila euro), da Stefano Perotti, secondo i magi-

strati, che l’hanno messo in carcere, il capo dei corruttori. Infine Franco Cavallo – altro superburocrate: presidente, fino a ieri, di Centostazioni – avrebbe pagato al sarto certi vestiti ordinati da Lupi e da suo figlio e, un’altra volta, il biglietto aereo a Manuela, la moglie di Lupi, che voleva partecipare a una convention di Ncd a Bari. Possono sembrare minuzie, tanto più se paragonate al valore degli appalti che i supposti corruttori si garantivano o credevano di garantirsi in questo modo (si parla di costi gonfiati fino al 40%, 51 gli indagati, 4 arrestati). Pure l’insieme delle cose italiane è tale che Lupi, dopo un lungo incontro con Renzi e Alfano (il capo del suo partito, Ncd), ha dovuto abbandonare la resistenza iniziale e annunciare che se ne sarebbe andato. Ma sentiamo cosa ha dichiarato.

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Sentiamo. «Domani (oggi, ndr), al termine dell’informativa

CON QUESTO MIO GESTO RAFFORZO L’AZIONE DELL’ESECUTIVO

A ME NON BASTA, SAREBBERO RENZI E ALFANO A DOVERSI DIMETTERE

MAURIZIO LUPI MINISTRO DEI TRASPORTI

MATTEO SALVINI SEGRETARIO DELLA LEGA

in Parlamento, rassegnerò le mie dimissioni. Quando ti vedi tirato in ballo, non so per che cosa, la decisione migliore è questa. Credo che forse un mio gesto — che non vuole dire ritirarmi alla politica, perché non c’è bisogno di una poltrona per fare politica — e questa mia decisione rafforzeranno l’azione del governo. No, non ho mai avuto favori o ricevuto qualcosa per il servizio della mia funzione. Io ho chiesto a Incalza (il più potente dei superburocrati coinvolti, storico dirigente dei Lavori Pubblici, ndr) dei suggerimenti per Luca, non delle

consulenze. Poi Incalza ha chiamato Perotti ma questo non può essere addebitato a me. Quanto all’orologio Rolex: mio figlio ha ricevuto un regalo per la sua laurea da un amico. Io non mi sono sentito di dire al ragazzo “restituisci l’orologio”. Non lo so, forse ho sbagliato. Quando ti vedi tirato in ballo, pur avendo valutato i magistrati che non ho alcuna responsabilità, vedi tirato in ballo tuo figlio, gli amici... Ma perché tirare in ballo la mia famiglia? Franco Cavallo è un mio carissimo amico e rimane un mio carissimo amico. Se ha sbagliato,

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Perché? La mozione sarebbe stata presentata al Senato da Sel e dal Movimento 5 Stelle. La sinistra del Pd l’avrebbe certamente votata. Al Senato la maggioranza è risicata, quindi il destino di Lupi era segnato. Ma, evitando la conta sul suo nome, il nostro quasi ex ministro ha evitato che il caso si allargasse fino a coinvolgere il governo. Senza una presa di distanza netta, Renzi sarebbe potuto cadere. E alle elezioni l’avrebbe pagata in termini di voti.

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Renzi, a suo tempo, aveva preteso che la Cancellieri si dimettesse per via delle telefonate a Ligresti. Era il governo Letta e la Cancellieri dovette andarsene. Sì, l’episodio è stato subito ricordato a Renzi polemicamente, con l’intento di mostrargli che adoperava due pesi e due misure. Anche per questo, benché cosciente della grande forza che sta dietro a Lupi (Comunione e Liberazione), ha dovuto rassegnarsi e mollarlo. Ieri sera da Bruxelles il premier ha commentato così: «La scelta di Maurizio è una scelta saggia per sé, per Ncd, per il governo». L’ex ministro dovrebbe diventare capogruppo alla Camera di Ncd.

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Italia non felice Solo 19a in Ue Si vive meglio in Danimarca

L’indagine condotta su 28 Paesi

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bbiamo cibo e vino, arte e cultura, tutto ciò che si chiede a questa vita, ma pare che altrove se la passino meglio. Almeno alla voce «soddisfazione»: giudizio crudele certificato dalle statistiche ufficiali Eurostat, secondo le quali l’Italia è solo diciannovesima nella classifica del benessere stilata dall’Unione Europea. Il nostro indice nazionale, fissato a quota 6,7, è inferiore alla media europea e ai dati fatti registrare da tutti gli altri grandi Paesi del Continente (la Germania si è attestata a quota 7,3, la Francia a 7 e la Spagna a 6,9). I risultati, relativi al 2013, costruiscono così l’indagine svolta per la prima volta sulla soddisfazione espressa dai cittadini dei ventotto Paesi dell’Unione rispetto alla qualità della vita. SALUTE Così, alla semplice domanda se il cittadino si senta soddisfatto o meno della propria esistenza, circa l’80% di chi abita in Ue e ha almeno 16 anni risponde con una votazione sufficiente (6 in una scala da 0 a 10). La soddisfazione media, comunque, è di 7,1 punti. I dati sono pubblicati in vista di un più corposo lavoro, in programma per giugno, ma anticipati per la Festa della Felicità in programma oggi. Con un risultato medio di 8, i cittadini di Danimarca, Finlandia e Svezia sono più appagati, seguiti da Olanda e Austria (entrambi a 7,8). Tira una brutta aria a Sofia: con 4.8 i bulgari sono i meno contenti, seguiti da greci e ciprioti. E a voler poi ripartire i dati per fasce di età in Europa, ci si accorge che la soddisfazione diminuisce man mano che crescono gli anni. Occhio pure ai fattori che ci fanno stare bene: sorpresona, il reddito non è al primo posto. Conta più la salute, tanto che è più felice chi alla voce benessere fisico dà un voto tra 7,9 e 10. A seguire, ecco il vecchio caro portafoglio, il lavoro e le relazioni sociali.

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È stato Renzi a costringere Lupi alle dimissioni? Il premier segretario non ha mai coperto il suo ministro. E Lupi ha raccontato la cosa così: «Renzi mi ha detto: “Io non ti ho mai chiesto né ti chiederò mai le dimissioni perché non posso chiederle. Io dico che è una tua decisione». Lupi ha aggiunto: «Lo ripeto: né il segretario del Pd, né il presidente del Consiglio (che sono la stessa persona, ndr) mi hanno chiesto le dimissioni». Renzi però gli aveva annunciato che, al momento del voto sulla mozione di sfiducia, avrebbe lasciato ai suoi libertà di coscienza. In pratica era sicuro che lo avrebbero abbattuto.

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1Passo indietro del ministro in tv: «Lascio, ma non toccate mio figlio» di GIORGIO DELL’ARTI

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L’INDAGINE EUROSTAT

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VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tunisi, la strage è dell’Isis «Prima goccia di pioggia» Morti i due italiani dispersi 1La conferma della Farnesina: quattro le nostre vittime, un ferito è grave Il Califfato rivendica e minaccia nuovi attacchi. Nove gli jihadisti arrestati

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NOTIZIE TASCABILI L’INSOLITO INCONTRO I DATI DEL FISCO

Merkel attacca Lotta all’evasione Tsipras: polemica Recupero record: sul vertice Ue a 7 14 miliardi nel 2014 ● La Grecia sta finendo il tempo, i partner europei stanno finendo la pazienza e il minisummit a sette chiesto e ottenuto da Tsipras dopo il vertice Ue rischia di fare solo un buco nell’acqua visto che molti partner non invitati lo hanno già trasformato in un caso diplomatico. E la Germania ha chiuso ad ogni possibilità: «Non aspettate qui nessuna svolta: la soluzione deve essere trovata nell’Eurogruppo», ha detto la Merkel al suo arrivo, gelando Tsipras. Lui sperava di spostare il confronto oltre il piano tecnico: «La Ue ha bisogno di una maggiore iniziativa politica». Intanto la Bce ha aumentato di 400 milioni la liquidità d’emergenza alle banche greche, ma non si riducono i rischi: per il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, urgono 2-3 miliardi.

Un finanziere al lavoro ANSA ● Nel 2014 il Fisco ha recuperato dall’evasione 14,2 miliardi di euro, una cifra record che segna un aumento dell’8% rispetto al 2013. Tale somma, ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, per 8,1 miliardi è derivata dai risultati delle attività di controllo e per altri 6,1 miliardi dalle attività di liquidazione. «L’evasione fiscale è ancora troppo alta ma stiamo riuscendo a ridurla», ha comunque ribadito la Orlandi.

MA IL LEADER ISRAELIANO CRITICA ABU MAZEN

Un deputato tunisino depone fiori fra le tracce di sangue fuori dal museo del Bardo a Tunisi; a destra, un corteo per la pace davanti al museo AP/ANSA

Filippo Conticello @filippocont

«S

olo la prima goccia di pioggia», minacciano i soldati del Califfo. Ruggito macabro e una conferma: ci sono loro, c’è l’Isis, dietro all’orrore di Tunisi. Così, a 36 ore dalla strage dei turisti al museo del Bardo, i conti diventano definitivi: 23 morti, tra cui 19 stranieri e i 2 attentatori, più decine di feriti. Ma poteva esserci più sangue, visto che i killer erano pronti a farsi esplodere tra la gente innocente. Si è sciolta l’incertezza anche sulle prime vittime italiane: piangiamo quattro morti e undici feriti, di cui uno molto molto grave. Mercoledì, nella giornata convulsa terminata col blitz delle forze antiterrorismo per liberare i turisti sequestrati, si contavano due nostri morti più due connazionali irreperibili. Ieri la Farnesina ha confermato che dalla voce «dispersi» si passa a quella «uccisi»: trovati i corpi di due donne, Antonella Sesino, 54enne dipendente del Comune di Torino, e Giuseppina Biella, settantenne per cui Meda, la sua città vicino a Monza, ha palpitato a lungo. Si aggiungono a

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trascurati dalla sicurezza I due attentatori addestrati in Libia

Francesco Caldara, pensionato di Novara alla prima crociera con la compagna, rimasta solo ferita. E a Orazio Conte, informatico di 54 anni, anche lui di Torino, la città italiana che più ha sofferto e che ieri è scesa in piazza. FUTURO C’erano segnali nella Rete, ma i servizi di sicurezza hanno sottovalutato: tre giorni prima della mattanza, l’Isis aveva esortato i jihadisti tunisini ad agire. E la risposta era pure arrivata on line: «Presto avrete grandi notizie e gioirete». Ieri, invece, è stato il tempo della rivendicazione ufficiale, un audio su Twitter per definire l’attacco «un’invasione benedetta di un covo di infedeli e di vizi nella Tunisia musulmana». Nel messaggio, gli uomini di al Baghdadi hanno pure chiarito che l’obiettivo era proprio il museo del Bardo, non il Parlamento come si

pensava. In aggiunta, il più classico elogio dei «martiri», citati con i nomi di battaglia, Abu Zakarya alTunisi e Abu Anas al-Tunisi. Sono Jabeur Khachnaoui e Yassine Laabidi, due che avrebbero passato dei mesi a Derna, in Libia, ad addestrarsi prima di rientrare in patria. Eppure, più passa il tempo più emergono incongruenze sparse nella tragedia: ieri, ad esempio, circolavano foto dei terroristi vestiti in jeans e non, come inizialmente dichiarato dalla polizia, con divise dell’esercito. Altri dubbi sulle armi della mattanza: per il ministro degli Interni, avevano cinture esplosive e armi avanzate, eppure si scorgono solo due kalashnikov. Poi, attenzione al commando: mercoledì a Tunisi si parlava di tre uomini in fuga, ma ieri il presidente Beji Caid Essebsi ha annunciato l’arresto di nove persone, tra cui quattro «direttamente legati» alla cellula terroristica del Bardo. «Siamo in guerra», il suo annuncio, mentre dispiegava truppe ovunque. La sua Tunisia vuole vivere e già martedì si affretterà a riaprire il museo insanguinato. Eppure i turisti saranno molti meno di un tempo: per un po’ non sbarcheranno più navi da crociera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

INTERVISTA ALLA CNN

Mattarella in tv: «Pace a Tripoli primo obiettivo» Benjamin Netanyahu, premier israeliano e leader del Likud EPA ● «Un nemico della democrazia, ormai vicino all’Europa», che va affrontato con urgenza. Nella sua prima intervista tv, rilasciata alla rete americana Cnn, il capo dello Stato Sergio Mattarella affronta il tema del terrorismo islamista. «L’Isis si presenta come il nuovo vero nemico della civiltà», ha detto Mattarella alla giornalista Christiane Amanpour, sottolineando come il punto critico sia la Libia: «La comunità internazionale deve appoggiare gli sforzi dell’Onu per un cessate il fuoco e la costituzione di un vero governo a Tripoli. Serve una missione Onu che aiuti il governo a stabilizzarsi. L’Italia è pronta a fare la sua parte» in quella che il presidente definisce «una missione di pace».

DOPO LA VICENDA MARÒ

La Difesa : «Basta ai soldati di scorta alle navi mercantili» 1Il ministro Pinotti

annuncia l’uscita dal programma Nato La pirateria crollata del 44% in un anno

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assimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di marina accusati di aver ucciso due pescatori in India nel 2012, devono attendere ancora: il tribunale speciale di Nuova Delhi ha rinviato la prossima udienza «al primo luglio, in attesa di una pronuncia della Corte su-

prema che sta esaminando il caso». Se non altro, la loro vicenda potrebbe non ripetersi: «Abbiamo deciso di terminare nei prossimi mesi le attività dei nuclei militari di protezione imbarcati su navi mercantili italiane», annuncia il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Nel 2014, secondo i dati dell’International Maritime Bureau, i casi di pirateria sono stati 245, con una diminuzione del 44% rispetto al 2013 (e in Somalia, l’area più temibile negli ultimi anni, il fenomeno ha perso rilievo): inoltre «il ricorso sempre più esteso a compagnie private di sicurezza» da

I due marò Girone e Latorre

parte delle compagnie di navigazione «nel pieno rispetto della normativa e dei regolamenti di pubblica sicurezza» rende possibile un disimpegno dei militari. La Pinotti ha anche annunciato la fine «della nostra partecipazione alla operazione antipirateria della Nato». L’Italia resta invece coinvolta nella missione Ue Atalanta, cominciata nel 2008, «perché, se un nostro mercantile viene assalito, non avere nessuna nave italiana in quell’area colpisce direttamente un interesse nazionale». GIRONE E LATORRE Intanto, il ministro degli Esteri Gentiloni ha reso noto a proposito del caso Marò di aver di nuovo «sollecitato» un intervento del segretario dell’Onu Ban Ki-moon, definendo il «protrarsi della vicenda inaccettabile».

Netanyahu, sì ai due Stati: «Se cambiano circostanze» ● Inattesa apertura da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha detto di non volere per il conflitto israelopalestinese «una soluzione con uno Stato ma una soluzione con due Stati, pacifica e sostenibile. Per questo, però, le circostanze devono cambiare. Non ho cambiato politica, ciò che è cambiata è la realtà, perché Abu Mazen, il leader palestinese, rifiuta di riconoscere lo Stato ebraico». Dal capo del Likud arriva anche disponibilità verso gli Usa, che gli rimproveravano la chiusura verso l’ipotesi dei due Stati: Washington, infatti, pensa di non mettere il veto alla risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu che porti alla nascita di uno Stato palestinese. Ieri Obama ha parlato con Netanyahu.

L’INDAGINE

Ferrero di Alba il posto più ambito in cui lavorare ● In quale azienda sognano di lavorare gli italiani? Alla Ferrero, dove “nasce” la Nutella. È il risultato di un’indagine dall’agenzia per il lavoro Randstad, basata su interviste a 8.900 potenziali dipendenti tra studenti, lavoratori occupati e disoccupati di età compresa tra 18 e 65 anni. Secondo

Una delle sedi della Ferrero l’indagine, le ragioni principali per cui i dipendenti decidono di lasciare il proprio datore di lavoro sono l’assenza di prospettive di carriera (nel 33% dei casi) e lo stipendio troppo basso (32%, soprattutto per le donne).

LA COPPIA ASSASSINATA IN UN PARCHEGGIO

Giallo di Pordenone: una pista mafiosa Lo zio della donna fu ucciso in Sicilia ● Mistero a Pordenone, dove mercoledì sera una giovane coppia (Trifone Ragone e Teresa Costanza) è stata uccisa in auto: oggi la duplice autopsia. Ci si sofferma su un particolare nella vita della ragazza: nel 1995 suo zio, Antonio Costanza, fratello del padre, era sparito da Favara (Agrigento), vittima di «lupara bianca» perché considerato, per errore, collaboratore di giustizia. Ma si lavora anche su altre ipotesi, tra cui la pista passionale. «Siamo di fronte a un assassino che ha dimostrato estrema determinazione e freddezza», spiegano in Procura. L’arma utilizzata, ovvero una comune calibro 7.65, fa però pensare a un killer non professionista.


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VENERDĂŒ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

6 milioni

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DALLE 9 DI STAMANE

â—? Il Trono di Spade è costato 6 milioni di dollari a episodio (la quinta stagione ne prevede dieci) La serie della tv via cavo americana Hbo nata nel 2011 dai romanzi di George R.R. Martin ha spopolato in piĂš di 30 Paesi. Ha vinto 14 Emmy

Appassionati osservano l’eclissi solare del 2010 AP

Arriva l’eclissi Decine di eventi in tutto il Paese

S L’attore Kit Harington (Jon Snow nella serie) ieri durante il red carpet a Londra. A destra una scena della quinta stagione del Trono di Spade in onda ad aprile

Riecco il Trono di Spade ÂŤPiĂš spietato e piĂš veroÂť E c’è anche un’italiana 1Première mondiale della 5

stagione nella Torre di Londra La serie riparte su Sky e prende un’altra strada rispetto ai libri Stefania Angelini INVIATA A LONDRA

D

i certo Il Trono di Spade è molto di piĂš di una serie. Ăˆ un fenomeno planetario. Forse anche per questo all’anteprima mondiale, mercoledĂŹ sera a Londra, si è potuta consumare una specie di magia, per amanti del genere e non. Del resto come poteva essere altrimenti? Quale miglior location per presentare la nuova stagione della saga targata Hbo e nata dal ciclo di romanzi Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, se non all’interno della Torre di Londra, dove un tempo venivano giustiziati i prigionieri e dove oggi sono conservati i gioielli della Co-

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rona? Avvolti nell’atmosfera medievale, sfidando il freddo londinese, un gruppo di fortunatissimi fan ha potuto vedere da vicino molte delle star sfilare sul tappeto rosso di Game of Thrones 5: il primo episodio andrĂ in onda in Italia su Sky Atlantic in contemporanea con gli Stati Uniti nella notte tra il 12 e il 13 aprile e poi ogni lunedĂŹ alle 21.10. Sullo sfondo, gli effetti speciali: proiettati sulle mura della fortezza, draghi volanti e lingue di fuoco. Grandi assenti però, due dei protagonisti piĂš amati, Emilia Clarke (la biondissima e seducente Daenerys Targaryen, la regina del draghi) e Peter Dinklage (il nano Tyrion Lannister). Bocche cucite, ovviamente, sugli sviluppi delle guerre sanguinose per la conquista del

potere di questo complicatissimo mondo immaginario. Ad anticipare le novitĂ della stagione però è stato Kit Harington (il valoroso combattente Jon Snow), tra i belloni della serie, di sicuro uno dei piĂš attesi sul tappeto rosso: ÂŤOgni stagione si allontana sempre di piĂš dal libro, ma a un certo punto personaggi che non si erano mai incontrati si incroceranno per ulteriori svolte della trama. La quinta serie è la migliore, è speciale, la piĂš forte. Ăˆ successo lo stesso con altre saghe, come Breaking Bad o I SopranoÂť, racconta Harington. Quindi, la vera sorpresa, come confermano i due autor i, David Beniof f e D.B.Weiss, è che d’ora in poi la storia si stacca sempre di piĂš dal-

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

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6+

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6+

Spirito di squadra e faccia di glutei vi fanno produrre e ottenere. Ma dovrete rinunciare a qualcosa. Pomeriggio di sfigosconforto, pure suino. State su.

L’eclissi di sole vuol gufarvi. Al lavoro o a casa che siate. Da metà pomeriggio dovreste risollevarvi e rifarvi, anche con ristori sudombelicali. Bravi.

L’eclissi di sole può oscurare, far sparire in modo utile qualcosa o qualcuno dalla vostra vita, entro un mese. Dal pomeriggio zebedei bigi: teneteli su.

Esigete e offrite chiarezza massima in fatto di soldi. E resettate, se vi viene chiesto. Pomeriggio contento e di fornicazione, anche outdoor, magari.

Mattinata di probabile stress, malumore, inquietudini: occhio ai contratti. Pomeriggio OK per soldi e relax. Pure suino, in ogni location.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

6-

6,5

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6,5

7,5

6,5

L’eclissi porta fatica nel lavoro e noie legati a burocrazia, subalterni, animali domestici. Stress e fallocefali attentano agli zebedei, ormoni spentini.

Incanalate bene la creativitĂ e chiarite ogni eventuale ombra amorosa. Abbiate pure occhi aperti e mani sui glutei, per difendervi da fetenti & pedanti.

Decidere d’impulso potrebbe rivelarsi rovinoso, specie nelle questioni di casa e di famiglia: occhio. Pomeriggio e sera piÚ calmi, spensierati, fornicosi.

Organizzate a puntino trasferte brevi, spostamenti, appuntamenti: l’eclissi paventa qualche oscurità o rogna. Pomeriggio sfigopendulo. E suinoscarso.

SUCCESSO Girato tra Irlanda, Croazia e Spagna (Belfast, Dubrovinik e Osuna), il Trono di Spade numero cinque continua a vantare numeri da record: sei milioni di dollari a episodio. E per capire il segreto del successo della serie piĂš vista della Hbo, molti critici si sono interrogati e alla fine sono arrivati alla conclusione che affascina perchĂŠ è una grande epopea sul potere contemporaneo, una specie di House of Cards medievale. La pensa cosĂŹ anche la new entry, l’attrice italoamericana Rosabell Laurenti Sellers, giĂ vista nella fiction Rai Una grande famiglia e nel film Gli equilibristi. Rosabell ha 18 anni e nei nuovi episodi interpreterĂ Tyene Sand. ÂŤIl Trono conquista per diverse ragioni, ma soprattutto per le scene di sesso e violenza. E poi perchĂŠ le storie, anche se di altri tempi, oggi possono essere considerate attualissimeÂť. Intanto l’attesa per le prossime stagioni cresce. Si parla di andare avanti addirittura fino alla decima. Sembra persino che il buon Martin abbia confessato ai due produttori come sviluppare la serie nel caso lui si ammalasse o morisse. Unico consiglio per gli appassionati: vietato affezionarsi ai personaggi, non si sa mai che fine faranno. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE Isolarvi, stamani, per lavorare, sgrossare, recuperare, può giovarvi. Nonostante l’eclissi disturbi l’umore, un rilancio sudombelicale.

Rosabell Laurenti Sellers, italoamericana: Tyene Sand nel Trono di Spade

la trama romanzesca. Ma in Got (acronimo di Game of Thrones) tutto è imprevedibile e i fan lo sanno bene.

Le stelle aboliscono la sfiga. E sia nel lavoro sia in amore quagliate, conquistate, trionfate. E fornicate pure. Cautela con la gestione dei soldi.

Comincia un processo di rinnovamento che chiuderĂ e aprirĂ rapporti e circostanze in un mese. Pomeriggio OK per incassi, maratone suine.

QUEI TALENTI STRAMBI E VIRALI ANCHE IN CHIARO Da oggi pure in chiaro. Italia’s Got Talent, lo show condotto da Vanessa Incontrada e partito la settimana scorsa su Sky (ieri sera è andata in onda la seconda puntata), esordisce anche sul canale free Cielo (26 del digitale). Tra le prodezze dei primi talenti esibitisi davanti alla giuria Bisio-LittizzettoMatano-Zilli, un occhio a Francesco ÂŤCiskyÂť, il ballerino contorsionista di Napoli giĂ virale in Rete. DA VEDERE STASERA SU CIELO alle 21.10

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GRANDI MANOVRE NEI NEGOZI DELLA MELA

Apple dĂ solo 15 minuti per provare il suo Watch â—? Apple ha organizzato con precisione maniacale le attivitĂ nei negozi per l’arrivo del suo Watch. Negli store dei Paesi dove l’orologio sarĂ in vendita dal 24 aprile, tra cui non c’è l’Italia, saranno allestite dieci o piĂš postazioni in cui i clienti, dal 10 aprile, potranno provare il dispositivo per massimo 15 minuti, assistiti da un addetto. Chi vorrĂ provare un modello specifico, dovrĂ prendere un appuntamento. Il personale sarĂ diviso in quattro aree: una per la prova; una per la vendita suddivisa tra chi segue clienti con idee chiare e chi gli indecisi; una terza per rispondere alle domande; una per assistere chi vuole il modello in oro da 10 mila dollari.

LO SPORT IN TV

ITALIA’S GOT TALENT

arĂ solo parziale, in Italia, l’eclissi attesa questa mattina: al sud il Sole risulterĂ coperto al 50%, mentre al Nord si toccherĂ il 70%. Ma la prossima volta capiterĂ il 6 giugno 2020 e cosĂŹ, in tutt’Italia, fra osservatori astronomici, universitĂ e piazze, si rincorrono le proposte per approfittare dell’evento di oggi. Cinquanta solo i “sun partyâ€? proposti dall’Unione Astrofili Italiana (oltre alla diretta web su uai.it), un modo per seguire l’eclissi con l’aiuto di esperti e in completa sicurezza. Ăˆ pericoloso, infatti, fissare la luce della corona solare a occhio nudo o con occhiali scuri, meglio acquistare filtri come i tedeschi AstroSolar o proiettare l’immagine del Sole su uno schermo (bastano un pezzo di cartone con un piccolo foro e un foglio di carta a un metro di distanza). E non mancano proposte curiose: due licei romani documenteranno tutto via radio (radiokennedy.com) e su Facebook. La sovrapposizione della Luna al Sole inizierĂ in Italia alle 9.20 e proseguirĂ fino alle 11.50, toccando il massimo fra le 10.30 e le 10.45. L’eclissi sarĂ totale nell’estremo Nord Europa. Da noi, la “totaleâ€? arriva il 3 settembre 2081. f.riz.

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VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1L’attacco dei mostri guerrieri Il secondo dvd della serie «Il Grande Mazinga» sarà in edicola venerdì prossimo a 5,99 euro 1Il Grande Mazinga nel regno del terrore Dalla

GAZZA SPECIAL

terza (il 3 marzo) sino alla 37a (la Battaglia finale del 27 novembre) prezzo bloccato a 9,99€

Il primo robot gigante è tornato 1Il Grande Mazinga e Mazinga Z finalmente in dvd

Le serie completa da oggi in edicola con la Gazzetta

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oldrake è il più famoso, in Italia e in Francia almeno, ma comincia tutto con Mazinga. Per essere più precisi: con le serie «Mazinga Z» (1972) e «Il Grande Mazinga» (1974) prende il via l’epopea dei robot giganti in lotta eterna contro gli invasori venuti dallo spazio (o dal passato). Creati dal genio dell’animazione giapponese Go Nagai, questi umanissimi eroi tecnologici hanno scritto un capitolo fondamentale nella storia dei cartoni, della tv (e del costume italiano). Inevitabile che la collana di dvd allegata alla Gazzetta dello Sport, dopo l’incredibile successo di Goldrake e Jeeg Robot (ancora richiedibili sul nostro sito web), prosegua con le altre due serie storiche così attese dai nostalgici.

IL GRANDE MAZINGA Si comincia con «Il Grande Mazinga», apparso per la prima volta l’8 settembre 1974 sulla tv giapponese. Nei 56 episodi della serie di Nagai (raccolti adesso in 14 dvd), con il character design di Keisuke Morishita, assistiamo alla lotta del robot pilotato da Tetsuya Tsurugi contro l’antico regno sotterraneo di Mikene. In Italia appare per la prima volta nel 1979 sulle tv private e, trascinato del successo di Goldrake, è un altro hit che conquista i telespettatori di tutte le età.

DAL GIAPPONE

Continua la collana dedicata agli eroi creati da Go Nagai negli anni 70 Grandi e piccoli che se ne innamorarono allora non li hanno mai dimenticati

MAZINGA Z Concluso «Il Grande Mazinga» seguirà, in 23 dvd, «Mazinga Z», la prima serie di robot galattici in assoluto, apparsa in Giappone il 3 dicembre 1972 (derivata dall’omonimo manga). In totale 92 episodi con protagonista Koji Kabuto, nipote dello scienziato Juzo Kabuto, in lotta contro il Dottor Inferno, scienziato tedesco che, in possesso della tecnologia dei Micenei, ha in mente di dominare il mondo. E il finale non si preannuncia lieto. In Italia — dove va in tv nel 1980 su Rai 1 — Koji venne chiamato Ryo (e poi diventerà Alcor nella serie Goldrake).

Ma ing a

LA LEGGENDA di FABIO LICARI

LA SERIE Con questa collana, «Mazinga Z» e «Il Grande Mazinga» appaiono per la prima volta in dvd in edizione integrale (con le parti inedite mai trasmesse in Italia): audio e video rimasterizzati, audio giapponese con sottotitoli italiani, e video delle sigle italiane vintage. Il primo dvd sarà al prezzo speciale di 1,99 euro, il secondo a 5,99, dal terzo tutti a 9,99.

IL SUCCESSO Molteplici le ragioni del successo di Mazinga, Goldrake, Jeeg (e dei loro epigoni): per la prima volta un cartone animato non si esauriva in un episodio autoconclusivo ma proseguiva in continuity, con personaggi che si evolvevano nel corso degli anni, ritmi da soap-opera e temi abbastanza maturi (non a caso Nagai è un autore dalla sensibilità adulta che ha creato lo straordinario Devilman, ispirato alla Divina Commedia, e firmato anche storie erotiche). Uno shock culturale che incolla grandi e piccoli alla tv (quei piccoli non hanno mai dimenticato) e scatena paradossali dibattiti parlamentari sulla presunta violenza di quelle storie e ridicoli dibattiti su cartoni «fatti al computer» (ma quando mai!). Se la Gazzetta sta per presentarvi questa collana, 35 anni dopo, si capisce facilmente chi aveva ragione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PRIMA USCITA

1.99€ Prezzo lancio per «L’eroe dei cieli», il primo del 37 dvd su Mazinga in versione integrale e in edicola da oggi e ogni venerdì con la Gazzetta


VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GAZZA GOLOSA

1«Chi beve bene vive bene»

I premiati al concorso Sol d’Oro 2015. Fruttato Leggero 1. Pietrabianca (Casal Velino, SA); 2. Dellavalle (Prezza, AQ); 3. La Selvotta (Vasto, CH) Medio 1. La Tonda (Buccheri, SR); 2. Bonomelli (Torri del Benaco, VR); 3. Fonte Foiano (Castagneto C., LI) Intenso 1. Terraliva (Buccheri, SR); 2. Franci (Montenero d’Orcia, GR); 3. Guadenzi (Trevi, PG) Monovarietali 1. Agrestis (Buccheri, SR); 2. OlioCru (Arco, TN); 3. Hermes (Penne, PE) Biologico 1. La Reja (Malaga, SPA); 2. Riva (Riva del Garda, TN); 3. Masciantonio (Casoli, CH)

Olio, birre e formaggi a Verona è super Italia 1Al Sol&Agrifood

da domenica i grandi extravergine Il caso Buccheri, paesino dei premi Da domenica a mercoledì a Verona c’è il Sol assieme al Vinitaly. Giorgetti, capopanel e collaboratore di Gazza Golosa, ci dice cosa vedere.

Marino Giorgetti

S

embrava un’annata da dimenticare per quantità e qualità. E invece gli oli di alto livello anche nel 2015 ci sono. Eccome... Al 13° Concorso Sol d’Oro, che presiedo come capopanel fin dalla prima edizione, abbiamo avuto in gara 236 extravergine provenienti da 7 Paesi, praticamente tutto il bacino del Mediterraneo. Rispetto al passato ne abbiamo scartati in partenza il 50% per difetti più o meno evidenti contro l’abituale 20% -, ma una volta avviati i «turni» di gara ci siamo confrontati con oli di valore. Il Sol d’Oro, organizzato da Veronafiere, dall’anno scorso si è sdoppiato con un’edizione a febbraio per l’emisfero nord (i paesi del Mediterraneo) e una a settembre per l’emisfero sud (Argentina, Cile, Perù, Bra-

Pagina a cura di Pier Bergonzi e Daniele Miccione

Giovanni, papà di Angelo Gaja (leggendari produttori di vini delle Langhe)

IL CONCORSO TRIONFO ITALIANO SPAGNA AL TAPPETO

sile, Uruguay, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda). Strutturato come una competizione sportiva - ha cinque turni, caso unico al mondo - il concorso ha un notaio che rende anonimi i concorrenti. I premiati - Sol d’Oro, d’Argento e di Bronzo più le gran menzioni - alla fine vengono assaggiati 5 volte con margini di errore ridotti a zero. Una vera Champions League dell’olio. I RISULTATI Se c’è un Paese che ha confermato di saper fare qualità anche negli anni difficili è l’Italia. Su 15 premi nel 2014 gli spagnoli ne avevano portati a casa cinque, quest’anno uno solo. I vincitori delle 5 categorie (extravergine leggero, medio e intenso; monovarietali e bio) arrivano da Campania, Spagna e tre dalla Sicilia. Ma allargando lo sguardo ai 14 premiati italiani ci si accorge che è rappresentata tutta la penisola, da sud a nord. Due i casi interessanti: l’Abruzzo e la Sicilia. Nel primo una piccola regione ha portato ben quattro oli sul podio. Ancora più singolare il fatto che tre Sol d’Oro su cinque sono stati vinti da aziende dello stesso paesino, Buccheri, un centro dei Monti Iblei di appena 2000 abitanti, in provincia di Siracusa. E qui oltre alla maestria dei produttori, la fa da padrona una grande varietà di olive, la Tonda Iblea, che non ha avuto problemi ed ha espresso al meglio le caratteristiche sensoriali, in equilibrio tra note di erba e di pomodoro.

GLI APPUNTAMENTI Chi da domenica viene a Verona, oltre al vino, avrà quindi l’occasione di farsi un’idea anche sull’olio visto che le migliori aziende esporranno al padiglione C Sol&Agrifood. I 15 extravergine premiati saranno in degustazione libera per tutti gli appassionati e sono in programma due appuntamenti speciali alla Sala Mantegna: domenica alle 16 «Oli Stellari Emisfero Sud» e lunedì alle 12 «Oli Stellari Emisfero Nord». Una degustazione guidata che è un giro del mondo del gusto. Prenotatevi perché i posti sono pochi. Il programma dei cooking show nella sala Agorà è fitto: si va da olio e pasta di Gragnano (con lo stellato Peppe Guida dell’Osteria Nonna Rosa di Vico Equense) a asparagi e riso, dall’incontro tra birra e parmigiano a quello tra pane di Matera e olio. Cresce bene anche Agrifood, che presenta i prodotti agroalimentari di qualità con degustazioni, sessioni di cucina, convegni. Quest’anno è stata ampliata la zona delle birre e ci saranno due importanti novità: Cheese Experience e A Taste of Coffee con laboratori e degustazioni su formaggio e caffè. Infine nelle piazze di Verona, fino al 23, c’è il fuori salone per assaggiare grandi vini e grandi specialità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SOSTIENE LO CHEFF di GIANCARLO PERBELLINI

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SORSEGGIANDO di LUCA GARDINI

IL BRUSCANDOLO RISOTTO E TEMPURA

PROSECCO NON DOSATO LA PERLA DI BISOL

Giancarlo Perbellini, 50 anni, chef di «Casa Perbellini» nel centro di Verona, è un due stelle Michelin e presidente per l’Italia del «Bocuse d’Or». La sua cucina è legata alla tradizione con una precisa impronta innovativa.

B

E’

arrivato il momento del bruscandolo che poi non sarebbe altro che il luppolo selvatico. Molti lo definiscono verdura ma personalmente lo considero un’erba spontanea, disponibile, a seconda del clima tra l’inizio di marzo e al massimo la metà di aprile e comunque per non più di venti giorni, e rappresenta il primo segnale che la primavera è alle porte. Il «bruscanso», lo chiamiamo così nel dialetto della mia regione, il Veneto, ha un forte legame con il territorio ed è molto radicato nella nostra cultura alimentare. Mi ricordo quando ero ragazzo e vedevo gli anziani, uomini e donne, andare a prendere i bruscandoli nei campi: un segno della tradizione che per fortuna non si è interrotto e si rinnova ogni anno anche se ora si trova pure nei mercati e dunque raccoglierlo si è trasformato in un mestiere. La particolarità del luppolo è che va colto appena germogliato e per poche settimane perché tende a diventare rapidamente legnoso e inutilizzabile. E’ un rampicante e non bisogna confonderlo con l’asparago selvatico che invece nasce a terra.

isol è una galassia di vini veneti, con il Prosecco come macropianeta. L’azienda di Gianluca e Desiderio Bisol (dallo scorso anno partecipata al 50 per cento dai Lunelli dello spumante Ferrari) è un’icona di quella terra Trevigiana che ha il cuore intorno alle colline di Valdobbiadene e Conegliano. E’ da oltre 5 secoli che i Bisol producono vino. Il gioiello della loro produzione è il «Private» Cartizze non dosato. Un Prosecco di qualità assoluta, fatto con le migliori uve di Cartizze (la più prestigiosa zona del Prosecco). Di colore giallo luminoso, il «Private» ha profumi di pesca bianca e fiori di lavanda Al gusto spicca una piacevole nota sapida, le bollicine sono fini e persistenti e il finale ha una nota minerale che conquista. PROSECCO PRIVATE CARTIZZE, Non dosato 2012, BISOL (Santo Stefano di Valdobbiadene, Treviso) UVE: Glera. PREZZO: circa 50 euro IL VOTO

88/100 RAPPORTO QUALITÀ PREZZO MEDIO ★★★★★ SI ABBINA CON ALICI FRITTE E SCORZA DI LIME DEGUSTARE ASCOLTANDO SAM SMITH «I’M NOT THE ONLY ONE»

h K 3 $

CONDIMENTI

Il consiglio

I

n cucina il bruscandolo si abbina di norma, con ottimi risultati, a due ingredienti: l’uovo e il riso. Quindi lo troviamo in semplici frittate, o con le uova strapazzate, e nei risotti. Al momento lo preparo in tre modi. Intanto un classico risotto, che poi è uno dei miei piatti preferiti, dove con il bruscandolo unisco un ragù di scampi e pomodori confit. Nella nuova carta del mio ristorante ho anche inserito una pasta, per la precisione un mezzo pacchero, con salsa di grana padano acida, pancia di maiale e bruscandolo. Infine propongo questa erba in chiave moderna ovvero il bruscandolo in tempura con caramello di aceto e zafferano: è una pietanza nella quale si mescolano la cultura gastronomica asiatica con quella italiana.

Castello ottimo aceto (ma non si può dire...)

«CASTELLO» DELL’ACETAIA DI MONTERICCO 14 EURO (100 ML) SUL SITO AZIENDALE

● (mic) Il «Castello» dell’Acetaia di Montericco è molto piacevole. Fatto con mosto cotto e senza aggiunta di caramello è denso, bruno, con un gusto dove il dolce prevale. Si abbina a formaggi e dolci, è piacevole anche con una semplice insalata. Non è un aceto tradizionale ma surclassa i prodotti industriali. Visto che è fuori dal disciplinare però si chiama «condimento» e non aceto. Fregatevene della burocrazia e provatelo. E’ ottimo. ● acetaiadimontericco.it


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VENERDÌ 20 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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