La Gazzetta dello Sport (03-24-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59

martedì 24 marzo 2015 anno 119 - numero 70 euro 1,40

CONFERMATA LA CONDANNA ALL’ARBITRO DE SANTIS. ORA LE AZIONI RISARCITORIE

Calciopoli finisce in prescrizione Ma c’erano associazione e frode Nella notte la sentenza della Cassazione su Moggi, Giraudo e Pairetto CATAPANO, PICCIONI A PAGINA 11

IL COMMENTO di Gianni Valenti 2

PORTE APERTE SCELTA CORRETTA Il calcio italiano riesce sempre a sorprendere. Abbiamo uno scudetto già virtualmente assegnato all’inizio della primavera segno evidente di scarsa competitività al vertice, la gran parte delle società si dibatte in problemi finanziari importanti e troviamo il tempo, dopo le convocazioni di Eder e Vazquez, per innescare polemiche come quella contro gli oriundi in Nazionale. L'ARTICOLO A PAGINA 2

L’ANALISI di Antonio Di Rosa 25

Luciano Moggi con Antonio Giraudo

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ORIUNDI IN AZZURRO: SCOPPIA IL CASO

VAZQUEZ+DYBALA JUVE ALL’ATTACCO CON VISTA FUTURO

NAZIONALI COL FILTRO?

Nuovo contatto Marotta-Zamparini: sull’attaccante premono altri grandi club, ma i bianconeri difendono la pole LAUDISA A PAGINA 9

1Mancini contrario alla convocazione di Eder e

Vazquez: «In Nazionale solo chi è nato in Italia». 1Conte: «Nulla di diverso rispetto al passato». 1Lippi: «Io con Camoranesi ho vinto il Mondiale»

Paulo Dybala, 21 anni, esulta saltando sulle spalle di Franco Vazquez: sono le due stelle del Palermo ANSA

FROSIO, GRAZIANO, LICARI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 5

LA JUVE DI ALLEGRI SEMPRE PIÙ EUROPEA

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RINCORSA MILAN E INTER

Adesso tutti fanno a gara per definire il ruolo di Allegri: gestore, traghettatore, allenatore non integralista. Insomma, le etichette si sprecano, ma restano tali. La realtà dei fatti ci dice che Max Allegri ha dimostrato di essere un ottimo tecnico. Quando è atterrato a Vinovo alcuni tifosi lo hanno accolto con un benvenuto particolare: Allegri, non ti vogliamo. Poi la squadra...

Mexes diventa salva Pippo Mancio chiede a Icardi uno slancio di modernità DALLA VITE, GOZZINI, IMPARATO, PASOTTO PAG 16-18

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SIMBOLO IN CRISI

Ora che ha perso l’azzurro e non riconosce più Roma De Rossi studia New York

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

L'ARTICOLO A PAGINA 25

w

Franco Vazquez, 26 anni, con Eder, 28 anni, in maglia azzurra RATTINI

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI

CECCHINI, STOPPINI A PAGINA 15

EXTRATIME

Conte fa chiarezza: «Ho convocato Ranocchia perché mi hanno detto che ha due bisnonni argentini»

DA NON PERDERE 1 Libri: Sacchi si racconta «Quando Berlusconi per me zittì Agnelli»

CRISI INGLESE IN EUROPA ECCO PERCHE’

DOPO IL CASO ROMA, DAL VIMINALE LA SVOLTA: VIETARLO AI GIOCATORI

«Mai più a capo chino dagli ultrà» E sulla questione arbitri, Tavecchio replica al Napoli: «Autonomi da noi» CATAPANO, CECCHINI, IMPARATO, MALFITANO ALLE PAGINE 12-13

2 Alonso, giallo senza fine Spunta un problema allo sterzo (pesante?) CREMONESI A PAGINA 26

3 A casa di Bonifazio Dopo la bella Sanremo tra amici, bici e l’amore PASTONESI A PAGINA 29

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INDAGINI CHIUSE

Omicidio di Ciro: De Santis unico indagato Tanti punti oscuri CATAPANO A PAGINA 15

ALLE ORE 19

«Calciomarket» Chi parte e arriva nell’Inter che verrà

CHE GALLINARI! 40 PUNTI IN NBA E’ IL MOMENTO DEGLI ITALIANS CHIABOTTI A PAGINA 31

Danilo Gallinari, 26 anni

9 771120 506000

50 3 2 4>

A PAGINA 17


Nazionale R

2

LA STORIA DEGLI AZZURRI D’IMPORTAZIONE Lo «svizzero» Aebi fu il primo nel 1920 Poi tanti argentini

AEBI Svizzera Debutto presenze gol

1920 2 3

SALLUSTRO Paraguay Debutto 1929 presenze 2 gol 1

FEDULLO Uruguay Debutto presenze gol

1932 2 3

FANTONI Brasile Debutto presenze gol

La storia degli oriundi comincia nel 1920 con Aebi, primo e unico svizzero. La colonia argentina è la più numerosa. Maschio e Sormani furono gli ultimi deb, nel 1962, prima dello stop durato fino a Camoranesi nel 2003.

MOSCARDINI Scozia Debutto 1921 presenze 9 gol 7

CESARINI Argentina Debutto 1931 presenze 11 gol 3

GUARISI Brasile Debutto presenze gol

1932 6 1

SCOPELLI Argentina Debutto 1935 presenze 1 gol 0

SONO 43 COSÌ SUDDIVISI

LIBONATTI Argentina Debutto 1926 presenze 17 gol 15

MONTI Argentina Debutto 1932 presenze 18 gol 1

DEMARIA Argentina Debutto 1932 presenze 13 gol 2

FACCIO Uruguay Debutto presenze gol

ORSI Argentina Debutto 1929 presenze 35 gol 13

SANSONE Uruguay Debutto presenze gol

GUAITA Argentina Debutto 1934 presenze 10 gol 5

MASCHERONI Uruguay Debutto 1935 presenze 2 gol 0

argentini uruguayani brasiliani paraguayani scozzesi svizzeri sudafricani tedeschi

21 9 8* 1 1 1 1 1

*+Romulo (2014) convocato ma mai impiegato

IL COMMENTO di GIANNI VALENTI

PORTE APERTE SCELTA CORRETTA

I

l calcio italiano riesce sempre a sorprendere. Abbiamo uno scudetto già virtualmente assegnato all’inizio della primavera segno evidente di scarsa competitività al vertice, la gran parte delle società si dibatte in problemi finanziari importanti e troviamo il tempo, dopo le convocazioni di Eder e Vazquez, per innescare polemiche come quella contro gli oriundi in Nazionale. Un tema già ampiamente sviscerato in passato e che, tra l’altro, ha anche portato bene ai colori azzurri. Impossibile non ricordare la scelta lungimirante di Giovanni Trapattoni che nel 2003 reclutò Mauro German Camoranesi, poi grande protagonista dell’Italia di Marcello Lippi, campione del mondo a Berlino nel 2006. Colpisce un po’ che ad accendere la miccia («In azzurro solo chi è nato in Italia») sia stato proprio Roberto Mancini, uomo con una visione internazionale del calcio e allenatore di un’Inter che negli anni ha fatto davvero poco per valorizzare i giocatori italiani. Perché il discorso, inevitabilmente, deve partire da qui. Se vogliamo vedere i nostri ragazzi in Nazionale è necessario spingerli fin da quando sono giovani e puntare forte sulla loro crescita avendo anche il coraggio di schierarli titolari in un grande stadio. Sono il futuro, sia tecnico che patrimoniale del movimento. Tutto questo, però, deve cominciare dai club. Ed è una tendenza che a parte qualche isola felice (vedi Empoli) fa fatica a decollare. Spesso si preferisce l’usato sicuro o soprattutto il cognome esotico perché magari garantisce qualche abbonamento in più. Implacabili le statistiche: quasi il 60% dei calciatori di A non sono italiani. Il risultato è che i nostri 18enni di belle speranze finiscono spesso in serie B o in Lega Pro. Dicono a maturare, forse per lavarsi la coscienza. La Nazionale ha il dovere di valorizzare il raccolto migliore, quando però le primizie esistono. Il salvaguardare la matrice della scuola calcistica italiana è un discorso condivisibile, ma fino a un certo punto. Date un’occhiata agli attaccanti nostrani in serie A. Dovesse dar retta ai gol, oggi Antonio Conte sarebbe costretto a richiamare Luca Toni e Totò Di Natale, entrambi 37enni. O Quagliarella che di anni ne ha 32. Campioni assoluti, non però compagni di viaggio sulla strada del rinnovamento. Allora accanto alla meglio gioventù di casa, e cioè Gabbiadini e Zaza, il ct ha fatto bene a convocare l’italo-brasiliano Eder e l’italo-argentino Franco Vazquez, piacevoli sorprese del campionato. Sono cittadini italiani grazie a un bisnonno e alla mamma. Come prevedono le regole, perfettamente rispettate. Pazienza se in Europa tra le grandi solo la Spagna ci fa compagnia in questa direzione. E comunque, statene certi: se nelle notti di primavera contro Bulgaria e Inghilterra i due ragazzi faranno intravedere del valore aggiunto per la squadra azzurra, le polemiche svaniranno velocemente così come sono arrivate.

1932 3 0

In alto, il gol con l’Austria di Guaita nella semifinale mondiale del 1934, vinto dall’Italia con 5 oriundi: Guaita, Guarisi, Orsi, Monti e Demaria

L’ITALIA DI TRAPATTONI

1934 1 0

1935 5 0

L’ITALIA DI LIPPI

BUFFON PANUCCI

BUFFON

NESTA CANNAVARO ZAMBROTTA

PERROTTA CAMORANESI

ZANETTI TOTTI

DEL PIERO

VIERI

PORTA Uruguay Debutto presenze gol

ZAMBROTTA

NESTA CANNAVARO GROSSO

GATTUSO CAMORANESI

PIRLO TOTTI

PERROTTA

TONI

1935 1 0

PURICELLI Uruguay Debutto 1939 presenze 1 gol 1

RICAGNI Argentina Debutto 1953 presenze 3 gol 2

MONTUORI Argentina Debutto 1956 presenze 12 gol 2

ANDREOLO Uruguay Debutto 1936 presenze 26 gol 1

MARTINO Argentina Debutto 1949 presenze 1 gol 0

SCHIAFFINO Uruguay Debutto 1954 presenze 4 gol 0

FIRMANI Sudafrica Debutto 1956 presenze 3 gol 2

Caso oriundi Mancini dice no ma danno tutti ragione a Conte 1 Il tecnico dell’Inter: «La Nazionale deve essere tutta italiana: questa è la mia idea». Il c.t. da Coverciano: «Rispetto ogni opinione, ma non ho fatto nulla di diverso rispetto al passato» «bah»: un oriundo di serie B? Uno che non parte con l’etichetta di titolare e quindi non «disturba»? Da ridere.

Fabio Licari INVIATO A FIRENZE

N

on era neanche quotata la polemica-oriundi al DA CAMORANESI A VAZQUEZ primo giorno di Italia, Insomma, quelle di Mancini dopo quattro lunghi mesi di sono parole forti che però scastop. E infatti, pronti-via, ecco tenano un inevitabile dibattito, Roberto Mancini in tackle sci- ma all’italiana, con ritardo. Un volato dalla riunione romana po’ di storia. Dopo i 33 oriundi degli allenatori: «Ho la mia convocati dal 1920 al 1962, peidea: la nazionale italiana deve rò indicati come «colpevoli» essere italiana. La Germania del fallimento in Cile e quindi non ha oriundi, i suoi giocatori respinti dalla Nazionale per olsono nati in Germania. Per me tre 40 anni, si ricomincia nel merita la maglia azzurra un 2003 con Camoranesi: fortissigiocatore nato in Italia. Chi mamente voluto da Trapattoni, non è nato qui, anche se ha pa- protagonista del Mondiale renti, credo non 2006 con Lippi, la meriti». Si quindi impiegaIL NUMERO schiera con lui to anche da DoAndrea Mandornadoni. In seguilini: «Facciamo to Prandelli altanto per i giovalunga la lista con ni, ma poi penLedesma, Amausiamo agli oriunri (inseguito indi…». Prima ri- Gli anni di chiusura vano già da Lipsposta di Anto- agli oriundi da parte pi), Schelotto, nio Conte da Osvaldo, il laCoverciano: «Ri- della Nazionale: stminute prespetto tutte le nessuno in azzurro Mondiale Paletopinioni, ma dal 1962 al 2003 ta e Thiago Motnon ho fatto ta, per non dire niente di diverso dal passato: Romulo (che però si fa male non sono il primo a convocare prima della convocazione uffigli oriundi né sarò l’ultimo». ciale). E poi arriva Conte che inserisce gli stessi Paletta e MA C’ERA SORIANO! La cosa Osvaldo, quindi Soriano, ma più divertente sapete qual è? senza che gli facciano la moraChe Vazquez e Eder, numeri 42 le. Vazquez è italiano perché e 43 della lista di oriundi della ha la mamma italiana: il costoria della Nazionale, comin- gnome spagnolo è del papà arciata nel 1920 con Aebi, non gentino. Punto. Davvero, qui sono i primi chiamati da Conte. ogni polemica pare superflua. Nossignore. A parte Osvaldo e Paletta, selezionati ma «convo- «SOLO GLI ITALIANI DENTRO» cati» in precedenza da Pran- In linea con il pensiero di Prandelli, c’è Roberto Soriano, nato delli, Conte spiega di non aver in Germania da genitori avelli- forzato nessuna decisione. nesi e arrivato in Italia nel Proprio dal Palermo arriva la 2009: entra in campo in Italia- conferma: Vazquez ha detto Croazia 1-1 al 28’ pt per l’infor- subito sì, Dybala no. «Si deve tunio di Pasqual. Gara cruciale sentire dentro la voglia di Itadel gruppo. Ma nessuno dice lia, non deve essere un ripiego

SI PUÒ FARE. MA I GIOVANI PROVINO A FAR MEGLIO DI CHI VIENE DA FUORI ZDENEK ZEMAN ALLENATORE CAGLIARI

SE RONALDO O MESSI AVESSERO PARENTI ITALIANI NESSUNO DIREBBE NULLA MARCELLO LIPPI EX C.T. AZZURRO

41

FRANCO VAZQUEZ HA LA MAMMA ITALIANA: PIÙ ITALIANO DI COSÌ... GIUSEPPE IACHINI TECNICO PALERMO

FACCIAMO TANTO PER I GIOVANI, MA POI PENSIAMO AGLI ORIUNDI ANDREA MANDORLINI TECNICO VERONA

CON UN ORIUNDO ABBIAMO VINTO IL MONDIALE E CONTE È LIBERO DI SCEGLIERE CARLO TAVECCHIO PRESIDENTE FIGC

LA QUESTIONE ORIUNDI? PER ME È SOLTANTO UN DISCORSO MARGINALE RENZO ULIVIERI PRESIDENTE AIAC

perché l’altra Nazionale non ti convoca. Vazquez ha detto subito di sentirsi italiano». Eder ha parenti più lontani, alla Camoranesi per intenderci, ma è più «italiano» di Amauri che approfittava dell’acquisto della cittadinanza della moglie. «Queste sono le regole». E se qualche italiano dovesse prendersela, «il messaggio è che la Nazionale è per i migliori, non per chi spera di entrare perché c’è poca concorrenza». Il discorso si fa più ampio, pensando agli stranieri che invadono i nostri club: «Ma non è colpa degli allenatori che devono vincere e scelgono i migliori». E soltanto se Vazquez e Eder saranno tra i «migliori» resteranno: «Volevo vederli nello stage, avrei avuto le idee più chiare». Aggiungendo amaro: «Non c’è mai pace attorno alla Nazionale. E attorno a me…». OK LIPPI, TAVECCHIO, ZEMAN Il primo sostegno al c.t. arriva dal presidente Tavecchio: non a caso la Figc ha aperto un dossier per monitorare gli azzurrabili in giro per il mondo. «Con un oriundo abbiamo vinto nel 2006 e Conte ha la libertà assoluta di individuare chi può giocare. Se uno ha la cittadinanza può giocare: il discorso è chiuso». Tavecchio non è l’unico. Marcello Lippi difende Conte al Tg5: «Se Ronaldo o Messi avessero avuto parenti italiani nessuno avrebbe detto niente». Anche Zeman dice che «se sono convocati gli oriundi vuol dire che è possibile farlo. I giovani facciano meglio di chi viene da fuori». Ulivieri, presidente degli allenatori, taglia corto: «Discorso marginale». Ma alla fine sarebbero sufficienti le parole di Beppe Iachini:«Vazquez ha la mamma italiana: più italiano di lui…». © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ITALIA DI DONADONI

L’ITALIA DI PRANDELLI

BUFFON ZAMBROTTA

BUFFON

PANUCCI CANNAVARO GROSSO

GATTUSO

PIRLO

CAMORANESI

TONI

DE ROSSI

ABATE

BARZAGLI BONUCCI

DE ROSSI

PIRLO

CHIELLINI

T. MOTTA

MONTOLIVO DI NATALE

PESAOLA Argentina Debutto 1957 presenze 1 gol 0

DA COSTA Brasile Debutto 1958 presenze 1 gol 1

GHIGGIA Uruguay Debutto presenze gol

LOJACONO Argentina Debutto 1959 presenze 8 gol 5

1957 5 1

BALOTELLI

CASSANO

43+1

● Il numero degli oriundi nella storia azzurra. L’1 si riferisce al brasiliano Romulo convocato per i Mondiali del 2014 ma tagliato prima dell’inizio del torneo

ANGELILLO Argentina Debutto 1960 presenze 2 gol 1

SORMANI Brasile Debutto 1962 presenze 7 gol 2

T THIAGO MOTTA Brasile Debutto 2011 presenze 23 gol 1

SORIANO Germania Debutto 2014 presenze 1 gol 0

SIVORI Argentina Debutto 1961 presenze 9 gol 8

CAMORANESI Argentina Debutto 2003 presenze 55 gol 5

OSVALDO A Argentina Debutto 2011 presenze 14 gol 4

VAZQUEZ Argentina Debutto 2015 presenze 0 gol 0

ALTAFINI Brasile Debutto presenze gol

LEDESMA Argentina Debutto 2010 presenze 1 gol 0

SCHELOTTO A Argentina Debutto 2012 presenze 1 gol 0

EDER Brasile Debutto presenze gol

1961 6 5

MASCHIO Argentina Debutto 1962 presenze 2 gol 0

AMAURI Brasile Debutto presenze gol

Mauro German Camoranesi

2010 1 0

3

2015 0 0

PALETTA A Argentina Debutto 2014 presenze 3 gol 0

Thiago Motta e Gabriel Paletta: gli oriundi al Mondiale con Prandelli

fI NUOVI ARRIVATI

Veneti del Sudamerica con il pallone nel sangue

1Vazquez ha mamma e nonna italiane. I parenti: «Franco

capisce pure il dialetto». Il bisnonno di Eder emigrò da Vicenza Mirko Graziano

F

ranco Vazquez è italiano ben oltre il 50%. Il trequartista del Palermo ha mamma veneta e nonna paterna lombarda. Non si capisce allora perché non debba poter rappresentare l’Italia. Sentite Conte: «Il ragazzo, a differenza di Dybala, ha subito espresso la propria preferenza per la maglia azzurra. Non ho mai forzato nessuno, perché è una cosa che va vissuta dentro. La Nazionale non deve essere un ripiego per chi non riesce a conquistare un posto nel Paese che sente più suo». E per Franco non lo è.

IL REGOLAMENTO

Convocabili per l’origine italiana o per l’acquisto della cittadinanza ● (f.li.) «Oriundo» non è una parola del codice civile, ma un gerundio latino che si può liberamente tradurre con «originario»: dall’Italia, appunto. Sono oriundi, quindi convocabili in Nazionale, coloro i quali sono nati da genitori italiani (Vazquez), o hanno nonni italiani (Thiago Motta), oppure bisnonni o oltre (Camoranesi, ma in questo caso serve una domanda speciale vista la parentela più lontana). Perché sono italiani. E lo sono dalla nascita, dovunque siano nati, Alaska o Mongolia: è lo «ius sanguinis». ANTENATI E LEGGI Altro

discorso è l’acquisto della cittadinanza in ragione della residenza: in questo caso serve un percorso normativo diverso, tipo Amauri che ha sposato una brasiliana di origini italiane ma ha dovuto attendere gli anni previsti dalla legge. Per esempio: dopo 5 anni di residenza, a partire da quando si sono compiuti 18 anni, e avendo un contratto di lavoro, si può chiedere la cittadinanza. Non ci sono avi, ma si diventa italiani. È la legge, punto. E nel mondo del futuro, con sempre meno barriere, così sarà più spesso.

nesi: vincere il Mondiale con la Nazionale». Per l’amichevole con l’Inghilterra del 31 marzo, papà Oscar verrà in Italia.

LE RADICI

INVIATO A FIRENZE

Nove - San Floriano

F. V. G.

VENETO Treviso

Venezia PADOVA

aMAMMA MARINA Franco Damián Vázquez è napà to a Tanti (Cordoba) il 22 febbraio 1989. Papà Oscar è argentino, mamma Marina nacque negli gli mianni Sessanta a Padova, poco prima che la famima glia si trasferisse oltre oceano. Marina è la prima (e l’unica nata in Italia) di 6 figli messi al mondo o da Giuseppe Bianconi e Lucia Guarotto, i nonnii di Franco, che vivevano appunto in via Bertac-chi, a Padova. Una volta raggiunta Carlos Paz (in provincia di Cordoba), Giuseppe fondò un’azienda meccanica e mise radici. Oggi gli unici parenti in Italia sono Tiziano Rossini e suo o figlio Alessio. Tiziano vive ad Albignasego in n provincia di Padova e sente spessissimo la cugina na Marina, anche ieri pomeriggio. Franco è andato oa trovarlo la scorsa estate, insieme a Dybala. Dice ce Tiziano: «Marina è orgogliosissima di suo figlio, o, che è italiano al 75 per cento, visto che la nonna na paterna è di Casorate Sempione, in provincia di Varese. Franco ha ricevuto un’educazione all’itaaliana, capisce benissimo il dialetto veneto visto to sì. che mamma Marina e la nonna comunicano così. Non è un chiacchierone, e infatti lo chiamano El aMudo, ma è un ragazzo molto rispettoso. Gli piaacerebbe fare la stessa cosa che ha fatto Camora-

Chioggia

I BISNONNI DI EDER Éder Citadin Martins, l’altro oriundo convocato da Conte, raggiunse per la prima volta l’Italia non ancora 18enne. Il bisnonno emigrò in Brasile da Nove (provincia di Vicenza). Nato e cresciuto a Lauro Muller, nello stato di Santa Caterina, città fondata da tedeschi ma poi diventata una delle roccaforti dell’immigrazione italiana, Eder incrociò l’interesse di alcuni agenti di casa nostra nel 2004. A quei tempi giocava nei ragazzi del Criciuma, venne organizzata un’amich chevole in condizioni meteo fra l’altro precarie ed Ed spadroneggiò in lungo e in largo. Il primo a Eder me mettere gli occhi sull’attuale azzurro fu Pantaleo Co Corvino, di sicuro uno dei migliori talent scout in ass assoluto. Corvino, a quei tempi al Lecce, fece arriva Eder nell’agosto del 2004, e lo tenne tutta vare l’ l’estate in ritiro con la Primavera. Poi rinunciò, un po’ perché non poteva tesserarlo subito in quanto minorenne ed extracomunitario, un po’ perché lui stava lasciando Lecce. Un anno dopo, scattò l’assalto del Livorno a Eder: non ci fu accordo. La mossa giusta fu invece quella d dell’Empoli: 500.000 euro al Criciuma, prima a ancora di tesserare il ragazzo. Nel frattempo er erano cominciate le pratiche per il passaporto ita italiano. Eder arrivò definitivamente a Empoli ne gennaio 2006. E non ha più lasciato l’Italia. nel IL LUOGO DI NASCITA In Nazionale deve giocare solo chi è nato qui da noi? Beh, allora il disco scorso avrebbe dovuto coinvolgere per tempo alm almeno altri due «insospettabili» come Pepito Ro e Roberto Soriano: il primo è nato 28 anni Rossi fa negli Stati Uniti, Teaneck; il secondo in Germa mania, a Darmstadt, l’8 febbraio 1991. (H collaborato Giulia Guglielmi) (Ha © RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ IN EUROPA

La Spagna accoglie campioni, l’Inghilterra è chiusa 1Il modello multietnico di Germania e

Francia è lontanissimo dal caso Costa, il brasiliano fuggito nelle Furie Rosse Alex Frosio

A

lfredo Di Stefano, argentino. Ferenc Puskas e Laszlo Kubala, ungheresi. Poi, storia attualissima, Diego Costa, brasiliano. Anche la Spagna, quanto a oriundi, non scherza. Quei quattro lì, ma ce ne sono molti altri - tra cui Marcos Senna, brasiliano di nascita che con Aragones vinse l’Europeo 2008 -, fanno parte della lunga tradizione spagnola ri-

guardo alle naturalizzazioni. Il caso di Costa è però un po’ andato di traverso a mezza Spagna. Perché un anno prima del debutto con le Furie Rosse l’attaccante Chelsea aveva debuttato con il Brasile, a marzo 2013. Salvo poi scegliere la Spagna, nazione in cui arrivò nel 2007, a 19 anni, e che concede il passaporto dopo 5 anni di residenza (Costa lo ha ottenuto a luglio 2013). TEDESCHI MULTIETNICI Altro-

ve, la naturalizzazione è più che altro integrazione. La Germania campione del mondo ha sangue di origini diverse nelle vene: turchi (Ozil, Gundogan), africani (Boateng, Bellarabi), albanesi (Mustafi), ma tutti nati sul territorio tedesco, e lì si riconosce lo ius soli. E i polacchi? Podolski a 2 anni era già in Germania. Klose è un «aussiedler», perché nato a Opole, in Polonia, territorio tedesco fino alla guerra, e come tale aveva diritto a ottenere la cittadinanza una volta «rientrato» in Germania (Klose ci arrivò a 18 anni). Gli unici veri naturalizzati del calcio tedesco sono stati il brasiliano Cacau, il sudafricano Sean Dundee, che però non giocò

mai in maglia bianca, e soprattutto Paulo Rink a fine Anni Novanta. Ma per avere il passaporto dovette superare, come tutti, l’esame ministeriale, un testa da 33 domande. FRANCIA E SVIZZERA Proprio il successo dei francesi nel ‘98 era figlio sì degli stranieri, ma integrati, dal marsigliese-algerino Zidane in giù: nati o cresciuti in Francia (gli africani Vieira e Desailly avevano ottenuto la cittadinanza: servono 5 anni). Come poi Evra, nato in Senegal, ma arrivato in Francia a 3 anni. Ora la novità è Fekir, francese di nascita, algerino d’origine. La Svizzera, invece, ha accolto molti transfughi dai Balcani.

Diego Costa, 26 anni, brasiliano naturalizzato spagnolo LAPRESSE

Chi ci vive per 12 anni ha la cittadinanza (gli anni dai 10 ai 20 contano doppio): gente come Shaqiri, Xhaka o Embolo - che ha appena avuto il passaporto è arrivata a 2 o 3 anni di età, altri come Inler o Drmic in Svizzera ci sono nati. Nei Cantoni hanno il problema inverso: Rakitic è nato e cresciuto in Svizzera (nazionali giovanili comprese) ma poi ha sposato la Croazia. Problema simile per l’Inghilterra, che nel Regno deve «condividere» giocatori con Galles (avete presente Giggs o Bale?), Scozia, Irlanda. Oriundi per chi ha inventato il calcio? Follia. Anche il giamaicano Sterling, in fondo, a 5 anni era già sull’isola. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Luisito, Mauro e gli italo-qualcosa che fanno trionfare

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5 2

1Dall’«armadio» Monti a Camoranesi, con gli oriundi per l’Italia tre Mondiali e dei flop, come nel ‘58 e ‘62 Sebastiano Vernazza @GazzaVernazza

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uelli che si scandalizzano, i puristi dell’italianità, sappiano che Luisito Monti (1901-1983) resta l’unico calciatore ad aver disputato due finali mondiali con due maglie diverse. Nel 1930, a Montevideo, da argentino perse contro l’Uruguay. Nel 1934, in Italia, si rifece da italiano contro la Cecoslovacchia e mise le mani sull’allora Coppa Rimet. Monti era un centromediano gigantesco, lo chiamavano «armadio a due ante». Un oriundo di ottant’anni fa. La parola genera dal latino «oriundum», gerundio del verbo «oriri», che significa nascere. Venire alla luce in un posto, ma avere le radici in un altro. Il concetto è malleabile: di solito chi nasce e diventa adulto in un luogo sente di appartenere a quella terra, a prescindere dalle origini della famiglia. IL PRIMO Un italo-svizzero il primo oriundo a giocare nella Nazionale italiana. Si chiamava

Ermanno Aebi, debuttò nel 1920, l’Inter il suo club. Diventò anche arbitro. All’epoca, negli Anni Venti del secolo scorso, gli oriundi non si chiamavano così, ma rimpatriati o «reimmigrati», perché il fascismo aveva deciso per queste parole. Benito Mussolini non si fidava di loro, pensava che rientrassero in Italia per soldi. Leggenda vuole che il duce, prima della finale del 1934, abbia fatto recapitare a Monti un messaggio semi-minatorio: «Se vincete, bene. Se perdete, che Dio vi aiuti». Diversi oriundi degli Anni Trenta si reimbarcarono di nascosto per il Sudamerica quando da noi l’aria si fece irrespirabile, per via delle leggi razziali mussoliniane e dei venti di guerra. TRE TRIONFI L’Italia grazie (anche) agli oriundi ha vinto tre Mondiali. Nel 1934 i quattro italo-argentini Enrique Guaita, Luisito Monti, Raimundo Orsi e Attilio Demaria e l’italo-brasiliano Amphiloquio Guarisi. Nel 1938 l’italo-uruguaiano Miguel Andreolo. Nel 2006 l’italo-argentino Mauro Camoranesi. Secondo alcune scuole di pensiero

pure nel 1982 il c.t. Enzo Bearzot si servì di un oriundo, Claudio Gentile, nato a Tripoli in Libia e ivi vissuto nei primi anni di vita, ma secondo il criterio della nascita in territorio straniero al conto del 2006 bisognerebbe aggiungere Simone Perrotta, nato dalle parti di Manchester in Inghilterra e lì rimasto fino all’età di cinque anni. No, né Gentile né Perrotta possono essere considerati oriundi. DUE GRANDI FLOP L’Italia - che all’edizione del 1930 non partecipò per scelta - ha bucato un’unica volta la qualificazione al Mondiale. Accadde nel gennaio 1958, il famigerato «spareggio» di Belfast contro l’Irlanda del Nord. In quella nazionale sconfitta dai nordirlandesi giocavano quattro oriundi: Ghiggia e Schiaffino, campioni del mondo con l’Uruguay nel 1950, l’argentino Montuori e il brasiliano da Costa. Peggio finì quattro anni più tardi alla Coppa Rimet in Cile. Gli argentini Omar Sivori e Humberto Maschio, i brasiliani José Altafini e Angelo Sormani non evitarono la figuraccia agli azzurri, buttati fuori

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● 1) Mauro German Camoranesi, oggi 38 anni, campione del Mondo 2006 con l’Italia, di origini argentine 2) Luisito Monti, italo-argentino, unico al mondo a giocare due finali mondiali (1930 e 1934) sotto due diverse bandiere 3) Schiaffino e Ghiggia, campioni del mondo con l’Uruguay nel ‘50 e ininfluenti in azzurro OMEGA/RCS

dal Cile. Questo per dire che gli oriundi non sono garanzia di successo. Schiaffino è stato uno dei più forti centrocampisti della storia, Paolo Conte gli ha dedicato una canzone: «L’uomo che è venuto da lontano/ ha la genialità di uno Schiaffino». Sivori è stato Maradona prima di Maradona. Altafini ha fatto parte del Brasile 1958, quello che sbancò la Svezia col trio Didì-Vavà-Pelé. Né Schiaffino né Sivori né Altafini hanno lasciato il segno in azzurro. Rispetto a

quegli anni, si è fatta chiarezza. Oggi la scelta di una Nazionale impegna per la vita. Nessuno potrà battere il record di Monti, finalista sotto due bandiere. IL DANDY No, «Romanzo criminale» non c’entra. Il più pittoresco dei nostri oriundi è stato Julio Libonatti, italo-argentino di Rosario, detto il Dandy per il suo vestire vistoso e sgargiante. Lo portò in Italia il Torino del Conte Cinzano, nel 1925. Attaccante piccolo e veloce, segnò

una caterva di gol. Fu il primo oriundo sudamericano a indossare l’azzurro. A ruota, tra gli altri, lo seguì Renato Cesarini, argentino-marchigiano, celebre per i gol allo scadere, da cui l’espressione «zona Cesarini». Oggi tocca a Vazquez ed Eder e la domanda è sempre la stessa: ci faranno vincere? Se sì, li celebreremo come «veri» italiani. In caso contrario saranno soltanto dei «maledetti» oriundi, gente con troppe patrie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

POSSIBILI ORIUNDI

GIOVANI AZZURRI

Occhi puntati sugli azzurrabili E quel Gaudino...

L’Under 21 torna al lavoro. La 17 all’Europeo

● Domanda: perché Giuseppe Rossi, nato negli Usa da genitori italiani e trasferito in Italia a 12 anni, non è oriundo? E come lui il libico Gentile, gli inglesi Perrotta e Wilson, il lussemburghese Zoratto e tanti altri del passato? Perché si considera oriundo chi gioca in Italia dopo aver cominciato in club stranieri: i primi club di Rossi e degli altri sono stati invece italiani. Oggi invece ci sono in giro tanti oriundi, convocabili da Conte. Anzi, già sotto osservazione.

● Ci sono anche Davide Zappacosta e Stefano Sturaro nel gruppo della Nazionale Under 21 che ieri s’è radunata all’Acqua Acetosa di Roma per prepara gli ultimi due impegni amichevoli con Germania e Serbia in vista della fase finale dell’Europeo. Il c.t. Luigi Di Biagio li ha convocati domenica notte, dopo che i due erano scesi regolarmente in campo con Atalanta e Juventus per gli impegni di campionato. Seduta defaticante per chi ha giocato domenica, allenamento regolare per gli altri. Oggi e in programma doppia seduta, mentre domani l’Under partirà per Paderborn dove venerdì (ore 20) sfiderà la Germania. Daniele Rugani suona la carica: «Voglio continuare a dare il massimo e crescere - ha detto a VivoAzzurro -. Voglio fare un buon Europeo, dove il nostro primo obiettivo sarà il raggiungimento della qualificazione all’Olimpiade di Rio».

NEL RADAR In Figc stanno infatti monitorando tutti gli azzurrabili. La lista sarebbe lunghissima, basti pensare al bacino argentino. Comunque Jorginho (Napoli), Vecino (Empoli), De Maio (Genoa), Mauri (Parma) sono convocabili. Come lo è Kingsley Boateng (Bari), nato in Ghana, arrivato in Italia a 5 anni: i genitori, dopo lunga permanenza, hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza, e da quel momento lui è italiano. Come Botta e Laxalt, o Maxi Lopez e Izco (Chievo). CASO ROMULO Sansone (Sassuolo) è oriundo (origini tedesche). Danilo (Udinese) idem. In giro per il mondo l’osservato speciale è Gaudino (Bayern). Poi ci sono Contento (Bordeaux), Caligiuri (Wolfsburg), Piazon (Eintracht), Bruno (Red Bull), Corchia (Lilla). E poi c’è Romulo, che Prandelli aveva inserito tra i 30 per il Brasile e sarebbe entrato tra i 23 se non avesse ammesso di essere infortunato. Chissà se un giorno avrà un chance con Conte. f.li.

shop.swatch.it

UNDER 17 Intanto l’Under 17 di Bruno Tedino ha centrato il suo primo obiettivo. Qualificazione all’Europeo di categoria in Bulgaria (dal 6 al 22 maggio) raggiunta con il successo di ieri sulla Slovacchia: 2-0 grazie alla doppietta del milanista Cutrone. Con una gara ancora da giocare, gli azzurrini sono già certi di non essere la peggiore seconda degli otto gironi, e quindi qualificati. Giovedì ultima sfida con la Germania padrona di casa, per vincere il girone: a Wetzlar sono previste 7 mila persone. Germania-Italia è sempre una partita speciale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nazionale R

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Conte lancia Verratti «È ora che prenda le redini della squadra» 1Il c.t. affida il centrocampo al parigino, vede Vazquez attaccante e applaude la Juve: «Sta facendo cose straordinarie»

MIRKO GRAZIANO FABIO LICARI

COSÌ A SOFIA

INVIATI A FIRENZE

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i può anche cambiare idea, ma il primo dubbio tattico sembra risolto: «Vazquez nasce attaccante e si sente attaccante. Nel Palermo fa un po’ il trequartista, libero di andare dove lo porta il cuore: io non credo possa essere mezzala, piuttosto punta. Lo valuteremo sul campo». E quindi per l’italoargentino si prospetta una sfida con l’altro oriundo, Eder, punta conclamata, e con gli altri aspiranti a una maglia nell’attacco. In Bulgaria l’Italia sembra fatta per nove undicesimi, schierata nel tradizionale 3-5-2. Difesa juventina, con Buffon più la triade Barzagli-BonucciChiellini. In attacco probabile Zaza, sempre presente, con uno tra Vazquez, Eder, Immobile o Gabbiadini. Sulle fasce Darmian e Pasqual. Mezzali Marchisio e Candreva, play Verratti. «Perché è il momento che prenda le redini del centrocampo». E se lo dice Conte...

TOCCA A VERRATTI Un’investitura importante. Conte ha sempre avuto qualche dubbio sulla

DAL RITIRO AZZURRO

Gabbiadini acciaccato ma migliora FIRENZE

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a domenica notte gli azzurri sono in ritiro nel centro tecnico federale di Coverciano. Oggi, domani e dopodomani doppi allenamenti in vista dei due impegni: BulgariaItalia (sabato a Sofia, 20.45, qualificazioni a Euro 2016) e Italia-Inghilterra (martedì 31 a Torino, Juve Stadium, 20.45, amichevole). Gli azzurri resteranno a Coverciano fino a venerdì, giorno della partenza per Sofia. Nella notte della gara, rientro a Torino, dove la banda Conte resterà fino a martedì 31. Poi liberi tutti fino a giugno, quando l’Italia affronterà Croazia (il 12 a Zagabria) e Portogallo (il 16 in amichevole). Conte spera sempre in uno stage nei primi giorni di giugno, subito dopo la fine del campionato. Ieri, primo bollettino medico. Parla il professor Castellacci: «Tutto nella norma, solo piccoli acciacchi, a parte Gabbiadini che durante Napoli-Atalanta ha accusato una sofferenza all’adduttore sinistro e qualche problemino ai flessori. Per ora rimane con noi, lo monitoriamo giorno dopo giorno, non siamo preoccupatissimi, ma parliamo di problemi muscolari, serve grande attenzione». E l’attaccante del Napoli ha risposto già abbastanza bene nella seduta del pomeriggio: lavoro tutto sommato regolare in gruppo, senza forzare naturalmente. Insomma, cresce l’ottimismo attorno a uno dei giocatori più positivi in questa stagione. m.gra.

BUFFON BARZAGLI

BONUCCI

CHIELLINI

CANDREVA MARCHISIO VERRATTI PASQUAL DARMIAN ZAZA

VAZQUEZ/EDER GDS

possibilità di schierare Verratti play, per questioni fisiche e tecniche. Ma l’assenza contemporanea di Pirlo (infortunato) e De Rossi («lui e Andrea possono dare ancora tanto all’Italia, ma io tengo conto di condizioni fisiche e psicologiche»), più la probabile necessità di una mezzala dinamica come Marchisio, spingono per Verratti davanti alla difesa. Ora tocca a lui non tradire le aspettative dopo quanto visto in Champions. «Ma non sarà la Nazionale di Verratti come non lo è di Buffon o Chiellini: la mia non è mai di un singolo». ATTESA CERCI-SANSONE Verratti non è l’unico sotto osservazione. Prendiamo il suo alter ego (di ruolo) Valdifiori: «Ab-

L’INTERVISTA ALLA GAZZETTA ● Il 14 marzo Verratti lo aveva detto alla Gazzetta: «Pronto a fare il Pirlo». Ora il c.t. lo ha accontentato.

Antonio Conte, 45 anni LAPRESSE

biamo tanti play, anche Montolivo, magari la coperta è più corta altrove. Ha meritato dopo lunga gavetta e mi piaceva già in B: l’avrei voluto nella mia squadra (il Siena, ndr). Sono curioso di vedere come affronterà questa maglia». Poi Cerci, deludente con il Milan ma… «Ha caratteristiche che non tanti possiedono, crea superiorità, ma dopo la grande stagione con il Torino

ha sofferto con Atletico e Milan. È qui perché ha fatto bene e se continua resterà: confido in lui». Gli sarebbe piaciuto vedere altri giovani, tipo gli Under 21 (a proposito, Battocchio è un oriundo…), tipo « Sansone dell’Empoli, se avessi avuto lo stage. Me ne sono fatto una ragione». STRAORDINARIA JUVE Atte-

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sissimo era anche Barzagli. Sul suo rientro c’è stata un po’ di polemica perché Allegri si aspettava forse una chiamata dopo il lungo infortunio. Conte risponde indirettamente: «Era disponibile da un mese, non giocava per scelta tecnica. Ma viene da tre gare in una settimana ed è in ottima forma, uno dei difensori italiani più forti che ci sia». Come dire: perché avrei dovuto avvisare il club? Ma da questa bella Juve di Allegri non si può prescindere: «La più forte in tutto. Ha fatto cose straordinarie e non era facile anche quest’anno, dopo tre stagioni così vincenti. Può andare avanti in Champions e fare cose straordinarie». Mentre dall’Europa arrivano segnali inattesi: «Tre squadre nei quarti, il Toro sfortunato: sono più ottimista, mentre vedi paesi forti come l’Inghilterra in difficoltà. Speriamo che questo renda più affascinante anche fuori il nostro campionato». E pazienza per fallimenti, polemiche eccetera: «Lavoro a testa bassa senza pensarci. Se mi sento ancora solo? Mi guardo soltanto avanti, non più indietro». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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La Juve torna su Vazquez e tiene la pole per Dybala 1Doppio assalto dei bianconeri ai gioielli del Palermo. E Marotta contrasta l’assalto di Arsenal, Psg e Chelsea per l’attaccante

Carlo Laudisa claudisa@gazzetta.it @carlolaudisa

I

concorrenti stranieri si fanno sotto per Paulo Dybala, ma la Juve si sta muovendo per difendere la pole conquistata con il Palermo nelle scorse settimane. Anche ieri l’a.d. bianconero Beppe Marotta ha avuto nuovi contatti sia con Maurizio Zamparini che con l’agente del giocatore, Pierpaolo Triulzi. Anzi, le ultime conversazioni con il presidente del club siciliano sono servite a ribadire l’interesse juventino anche per l’altro gioiello di Iachini: Franco Vazquez. Evidentemente il manager del club campione d’Italia conta di ingolosire il numero uno palermitano con una trattativa combinata che permetta di spuntare un prezzo più conveniente. Sinora Zamparini ha quotato Dybala 40 milioni di euro e per il rifinitore neo-azzurro intende fare un prezzo intorno ai 15. Messa così, la Juve non è disposta a mettere tanti denari sul tavolo, in compenso apre le porte ad un dialogo che comprenda delle contropartite tecniche. In questo scenario conta molto la volontà dei giocatori che certamente sono attratti

dall’idea di fare il grande salto nel campionato italiano, contando sul gradimento di Max Allegri. APPUNTAMENTI In questa fase di studio il Palermo non resta con le mani in mano. Si spiega così il vertice in programma a metà settimana con l’Arsenal, da tempo sulle tracce del talento messosi in luce nel Instituto Cordoba. Ma sino a che punto i Gunners sono disposti ad alimentare l’asta? Se è per questo sullo sfondo c’è anche il Paris Saint Germain che già con Pastore aveva sbaragliato la concorrenza durante la gestioneLeonardo. Anche nella capitale francese sono pronti a vedere la posta e prima di Pasqua sono in programma abboccamenti significativi. Senza tralasciare, poi, l’interesse espresso dal Chelsea direttamente all’entourage del giocatore. È altrettanto vero, però, che Marotta e Paratici hanno ottenuto una priorità da Triulzi. I contatti telefonici di questi giorni sono stati costanti. E rassicuranti. Ecco perché l’offensiva straniera non scompone i vertici di corso Galileo Ferraris. Il Palermo gioca la sua partita, ma la Juve s’è premunita per tempo. L’interesse per questa operazione è esplici-

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● Sono le reti segnate dalla coppia Vazquez-Dybala in questo campionato. Lo scorso anno in Serie B i due rosanero ne realizzarono appena 9.

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● Sono gli assist serviti dalla coppia Vazquez-Dybala in questa Serie A. Solo il duo Candreva-Felipe Anderson ha fatto meglio con dodici. Beppe Marotta, a.d. Juve

to e nella partita a scacchi può risultare decisivo il fattore-Vasquez. IL BLITZ A confondere ulteriormente le acque arriva anche la notizia del viaggio-lampo di Dybala a Barcellona per assistere all’attesissimo Clasico. Non è un mistero che sia un fan di Lionel Messi, non a caso ha anche detto no alla chiamata di Antonio Conte per la nazionale italiana. Dopo la partita di Verona con il Chievo l’attaccante ha approfittato del permesso per godersi da spettatore Barcellona-Real. Ma è difficile trovare altri indizi, nonostante lo scherzo telefonico subito qualche settimana fa da un noto imitatore argentino con la voce di Messi. Nello sketch il goleador rosanero c’è cascato solo in parte: «Al Barcellona ci vengo a nuoto, non ho neanche bisogno di cambiarmi, in fondo si tratta solo di attraversare il Mediterraneo...». Del resto l’opzione catalana è più che remota. Non solo i blaugrana possono contare sul trio Messi-SuarezNeymar, ma sino a fine anno hanno il mercato bloccato dalla Fifa. E lui sa benissimo che i pretendenti veri sono altrove. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Franco Vazquez, 25 anni, porta a spasso Paulo Dybala, 21 FOTOPRESS


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Il processo R Ultimo atto

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Frode e associazione c’erano Ma Calciopoli è prescritta

1La sentenza della Cassazione a notte fonda: i reati di Moggi, Giraudo e Pairetto

sono estinti, non quello dell’ex arbitro De Santis. Adesso al via le azioni risarcitorie

Alessandro Catapano Valerio Piccioni ROMA

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l verdetto arriva a notte fonda: il ribaltone non c’è, la prescrizione sì. Calciopoli finisce il suo percorso penale perdendo qualche pezzo, altre partite vengono «scagionate» e la lista nera si riduce, ma l’impianto accusatorio resiste. Almeno nel linguaggio del dispositivo della sentenza letta ieri all’una di notte, dopo una camera di consiglio-fiume, oltre 5 ore. Per i giudici del terzo grado, l’ultimo, l’«associazione per delinquere» nell’ambito di un sistema per alterare i risultati, esisteva. Insomma, solo la prescrizione salva Moggi, Giraudo, Pairetto, e l’ex vicepresidente Figc Mazzini. Ma per una lettura complessiva della sentenza, bisognerà aspettare le motivazioni. L’elenco delle decisioni ricalca le richieste del pg, l’accusa in Cassazione: dopo aver rinunciato alla prescrizione, riescono a tagliare il traguardo dell’assoluzione gli arbitri Bertini e Dattilo. Restano a questo punto, dentro la rete accusatoria, solo due direttori di gara: De Santis e Racalbuto. Insieme con l’ex designatore Pairetto (la posizione di Bergamo fu stralciata: secondo la sentenza d’appello furono violati i diritti della difesa, esercitata dall’avvocato Silvia Morescanti, allora incinta). Il recinto dell’accusa si è ristretto parecchio con la cancellazione di alcune frodi sportive relative alle singole gare. Ma la lettura del sistema, questo pare di capire a leggere il dispositivo nudo e crudo senza l’aiuto delle motivazioni che non arriveranno molto presto, non è cambiata. NE BASTANO TRE Per l’«associazione» non serve l’aver consumato l’illecito, ma costituire una struttura, con almeno tre persone, che abbia un obiettivo di potere, non necessariamente collegato all’alterazione delle singole partite. Insomma, un sistema. Provato da una serie di circostanze in cui le schede estere hanno avuto certamente il

I PROTAGONISTI E I GRADI DI GIUDIZIO

LE TAPPE

LUCIANO MOGGI

ANTONIO GIRAUDO

MASSIMO DE SANTIS

PIERLUIGI PAIRETTO

NATO IL 10 LUGLIO 1937 A MONTICIANO (SIENA) NEL 2006 DIRETTORE GENERALE DELLA JUVENTUS

NATO IL 2 SETTEMBRE 1946 A TORINO NEL 2006 AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA JUVENTUS

NATO L’8 OTTOBRE 1962 A TIVOLI (ROMA) NEL 2006 ARBITRO INTERNAZIONALE

NATO IL 15 LUGLIO 1952 A TORINO NEL 2006 DESIGNATORE ARBITRALE

Nove anni tra appelli e condanne Ora la Juve chiede i danni alla Figc MAGGIO 2006: L’INIZIO Vengono pubblicate telefonate tra i designatori (Bergamo e Pairetto), dirigenti di club (tra cui gli juventini Moggi e Giraudo) e i vertici Figc per pilotare le assegnazioni arbitrali in campionato. È l’inizio di Calciopoli. DIMISSIONI DI MASSA Nel giro di poche settimane si dimettono Moggi e Giraudo, il capo dell’Aia, Lanese, oltre a Carraro e Mazzini, presidente e vice della Figc. In federazione viene mandato un commissario, l’avvocato Guido Rossi.

ACCUSA Associazione per delinquere e frode sportiva.

ACCUSA Associazione per delinquere e frode sportiva.

IN SEDE SPORTIVA Squalificato per 5 anni e poi radiato.

IN SEDE SPORTIVA Squalificato per 5 anni e poi radiato.

PRIMO GRADO PENALE Colpevole e condannato a 5 anni e 4 mesi anche come «promotore» dell’Associazione.

PRIMO GRADO PENALE Colpevole con rito abbreviato. Condanna a due anni e quattro mesi.

IN APPELLO Grazie alla prescrizione delle frodi sportive, la condanna è di 2 anni e 4 mesi.

IN APPELLO La condanna si riduce a un anno e 4 mesi.

IN CASSAZIONE Prescrizione per frode sportiva e associazione per delinquere.

LE REAZIONI

L’ex dg della Juve Moggi: «Processo abnorme, abbiamo scherzato per 9 anni» «Si è stabilito che il campionato e i sorteggi sono stati regolari»

ACCUSA Frode sportiva e associazione per delinquere (prima come «promotore», poi senza)

ACCUSA Frode sportiva e associazione per delinquere.

IN SEDE SPORTIVA Squalificato per 4 anni al termine dei tre gradi di giudizio.

IN SEDE SPORTIVA Squalificato, dopo il terzo grado di giudizio, per due anni e sei mesi.

PRIMO GRADO PENALE Nel processo penale di Napoli è stato condannato con rito ordinario a un anno e 11 mesi.

PRIMO GRADO PENALE Nel processo penale di Napoli viene condannato a un anno e 11 mesi.

IN APPELLO La condanna viene ridotta a un anno.

IN APPELLO Nel secondo grado, la condanna è a due anni.

IN CASSAZIONE Prescrizione per l’associazione per delinquere e per la frode sportiva.

IN CASSAZIONE Rigettato il ricorso, confermata la condanna di secondo grado.

IN CASSAZIONE Prescrizione per frode sportiva e associazione per delinquere.

ruolo più importante nella disamina dei fatti. Anche ieri, il pg Mazzotta ha insistito su questo punto: «Il fatto che un gruppo di persone si contatti con l’utilizzo di schede telefoniche estere è sintomatico dell’esistenza di una struttura organizzativa». Al contrario, la fragilità del legame Associazione-alterazione era stata la chiave delle arringhe difensive. «Fate tutte le scremature - ha detto uno dei legali di Moggi, l’avvocato Prioreschi assolti gli arbitri e gli assistenti, Moggi avrebbe fatto tutta la fro-

de da solo. Si sarebbe seduto e avrebbe detto “domattina altero il risultato della partita”». Per i giudici, invece, le intercettazioni con i designatori, le cene e le schede, costituivano un meccanismo di controllo, al di là del suo intervento effettivo sulla partita attraverso l’arbitro. In ogni caso, «assolte» UdineseBrescia, Juve-Milan e Juve-Lazio, sono rimaste in campo - almeno nelle parole dell’accusa prima della sentenza, il pari di Cagliari-Juve, il 2-1 di JuveUdinese, l’1-2 di Roma-Juve.

LOTITO E DELLA VALLE La prescrizione è sta confermata anche per Lotito (per la Lazio), i fratelli Della Valle, Mencucci, per la Fiorentina e per Foti. Anche qui, bisogna un po’ ragionare al buio, ma la chiave sembra essere la stessa, tenendo come fonte ancora una volta le parole dell’accusa in Cassazione: la responsabilità dei dirigenti nel non ribellarsi al sistema, denunciandolo, ma di essere venuti a patti con l’«associazione» sperando di averne beneficio. In realtà, Calciopoli non è finita.

LE SANZIONI SPORTIVE Dopo vari gradi di giudizio, nell’ottobre 2006 si arriva alle definitive sentenze sportive. Alla Juve vengono tolti i titoli 2005 e 2006: bianconeri mandati in B. Penalità anche per Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina, Arezzo. ALLA SBARRA Nel 2008 si apre a Napoli il processo penale. Dopo tre anni arrivano varie condanne tra cui 5 anni e 4 mesi a Moggi (2 anni e 4 mesi in appello) e 3 anni e 8 mesi per Bergamo (annullati in appello per un vizio procedurale). E ORA IL FRONTE CIVILE Stanotte a Roma la Cassazione ha messo la parola fine al procedimento penale. Ma restano aperti alcuni fronti civili tra cui una richiesta di risarcimento danni Juve nei confronti della Figc.

Esaurito l’ambito penale, ora c’è da verificare cosa succederà sul piano civile con i risarcimenti. Una partita ancora tutta da giocare. L’ennesima. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stiamo ai fatti. L’accusa di Calciopoli, seppure molto dimagrita rispetto all’inizio della storia, ha retto alla prova della Cassazione. I reati c’erano, solo la prescrizione li ha estinti. Le motivazioni diranno di più. E chissà se questo sarà il momento in cui uscire definitivamente, tutti, dal tunnel.


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Serie A R Il caso

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DALLE PROTESTE ALL’INCONTRO TRA ARBITRI E CLUB

HANNO DETTO 1

2

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«CON I TAGLI NON SI PUÒ GARANTIRE UN BUON LIVELLO» MARCELLO NICCHI PRESIDENTE DELL’AIA

● 1 La protesta di Rafa Benitez, tecnico del Napoli, allontanato dal quarto uomo al termine della partita con l’Atalanta. 2 Il fallo commesso da Pinilla, che si libera di Henrique in modo irregolare prima del gol. 3 Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, 71 anni e, a destra, Marcello Nicchi, 62 anni, presidente dell’Associazione arbitri LAPRESSE-SKY-IPP

Tavecchio risponde a Rafa «Lasci stare la federcalcio»

«FINORA SBAGLIATO SOLO IL 2 PER CENTO DELLE DECISIONI» DOMENICO MESSINA DESIGNATORE ARBITRI

1Il presidente della Figc dopo l’attacco di Benitez a Calvarese:

«Noi non c’entriamo, gli arbitri sono autonomi e decidono da soli»

Gaetano Imparato ROMA

«M

a quale campionato falsato? Non scherziamo». Carlo Tavecchio è deciso, convinto, fermo. Anzi, argomenta rivolando a Calciopoli, a quelle metodologie che fecero esplodere sospetti e lo scandalo del 2006. Le proteste del Napoli galleggiano nell’hotel di lusso incastonato dentro lo scalo aereo di Fiumicino il giorno dopo la gara con l’Atalanta: il fallo di Pinilla, Calvarese che non gli annulla il gol. Benitez espulso, il club di De Laurentiis infuriato, le accuse («torneo falsato, intervenga Tavecchio,... Calvarese non è da A») che rimbombano. Il presidente della Figc non si scompone: «Una riflessione semplice: dopo Calciopoli sono cambiate le regole: prima il designatore era indicato

dal presidente federale, sentita l’Aia. Ora l’Aia è autonoma e decide da sola. Mi sembra singolare che prima si riteneva dannosa l’influenza del presidente federale, ora se ne invoca addirittura l’intervento». Il Napoli? S’è chiuso in un ermetico silenzio e ha mandato al raduno con allenatori, presidenti e capitani organizzato dalla Can A il vice di Benitez, Pecchia, il segretario del club Vallefuoco e il terzo portiere, Colombo. Si racconta d’un cordiale confronto tra Pecchia e il designatore Messina, utile come minimo a stemperare gli animi . TAGLI La querelle ha tenuto banco, per Marotta (amministratore delegato della Juve) «In generale si pecca in autocritica, e dire “torneo falsato” è prassi abusata dove valori alla fine vengono fuori».

Rafa Benitez, 54 anni, dal 2013 allenatore del Napoli LAPRESSE

Marcello Nicchi, presidente Aia, oscilla tra sdrammatizzante ironia («Polemiche, il bello del calcio») a conti della spesa già sbandierati. «Le sviste arbitrali? Temo i tagli da 5 milioni: gli arbitri si allenano meno, non so quanto potrà essere garantito un buon livello.... Aspettiamo la tecnologia in campo, vedremo poi a cosa si aggrapperanno». Ammette comunque che Calvarese possa aver sbagliato («Non ho visto l’episodio, so che l’errore potrebbe esserci»). Per chi vuole consolarsi è pur qualcosa ma nè Messina, nè Nicchi, gli hanno chiesto lumi. STATISTICHE Assente solo il Parma (ma una rappresentanza con Lucarelli e Mirante ha incontrato Tavecchio nel pomeriggio) l’incontro è stato ser-

rato. Domande di Toni, Mandorlini, Burdisso mentre ci si è soffermati su una serie di statistiche («Finora ci sono stati solo il 2 per cento di errori» ha svelato Messina) e sul fuorigioco, così ingarbugliato da interpretare, applicare. Messina ha sottolineato le sfumature dei falli di mano volontari e non (da giallo e non), le norme Uefa su proteste e duelli duri tra giocatori (da ammonizione immediata). Ammonizioni diminuite, espulsioni invariate, rigori come in Francia, Spagna e Champions League ma più che in Bundesliga e Premier. Orsato ha spiegato perché non ammonì El Kaddouri nel derby di Torino, dopo il mani e rigore: «Non avevo individuato l’autore del mani, ho preferito non ammonire un giocatore per un altro». Calvarese spiegherà mai perché ha portato Napoli sull’orlo d’una crisi di nervi?

«ORMAI DIRE TORNEO FALSATO E’ UNA PRASSI ABUSATA» BEPPE MAROTTA A.D. DELLA JUVENTUS

«AIA AUTONOMA LE REGOLE SONO CAMBIATE DOPO CALCIOPOLI» CARLO TAVECCHIO PRESIDENTE DELLA FIGC

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DOPO LE POLEMICHE

Silenzio a Napoli, ma si profila un flop da 40 milioni Mimmo Malfitano NAPOLI

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l giorno dopo, a Castelvolturno regna la quiete, come se la tempesta non ci fosse mai stata. Musica a tutto volume negli spogliatoi, mentre i giocatori infilano la tuta per l’allenamento mattutino. Si lavorerà anche oggi e domani, dopodiché ci sarà il rompete le righe fino a lunedì prossimo. Un lungo riposo, come se nulla fosse cambiato in queste ultime ore, come se la zona Champions League fosse cosa fatta, a differenza di quanto, invece, racconta la classifica. Questo è il Napoli attuale, scivolato al quinto posto dopo il pareggio con l’Atalanta e dopo le violente accuse lanciate da Aurelio

De Laurentiis pochi minuti dopo il fischio finale dell’arbitro Calvarese: assurdo credere che il flop del Napoli in campionato sia dipeso dal presunto errore sul gol di Pinilla. PROPRIO CALVARESE E’ finito sott’accusa proprio lui che appena due mesi fa aveva favorito il Napoli convalidando un gol in fuorigioco di Higuain e fischiando un rigore inesistente. Lui che nella passata stagione negò un rigore clamoroso alla Fiorentina, per un fallo di Inler su Cuadrado: il colombiano venne ammonito per simulazione e, quindi, espulso per doppio giallo. Lui, che sempre nella passata stagione, convalidò il gol di Higuain, contro il Torino, dopo un fallo dello stesso su Glick.

Duvan Zapata, 23, esulta dopo il gol. A sinistra Mauricio Pinilla, 31 GETTY IMAGES

ZERO CONTINUITA’ Sarebbe stato più onorevole se, insieme alla polemica arbitrale, Rafa Benitez avesse spiegato i motivi per cui la Lazio ha rimontato 13 punti al suo Napoli nelle ultime 6 gare. La risposta l’affidiamo ai numeri, che raccontano il rendimento record del collettivo di Pioli, 6 vittorie consecutive (18 punti), e quello mediocre del Napoli, 5 punti nelle ultime 6 partite: una discontinuità evidente, penalizzante per il Napoli. Parliamo di campionato, certo, dove Benitez non è andato oltre le 4 vittorie consecutive, finora, contro le 6 della Lazio e della Juve e le 5 della Roma. Inoltre, l’allenatore spagnolo non vince una partita da 4 giornate, gli ultimi 3 punti li conquistò contro il Sassuolo, a fine febbraio.

FUTURI A RISCHIO L’attuale quinto posto mette in seria discussione la possibilità di qualificarsi alla prossima Champions League. Sarà stata forse questa la ragione che ha scatenato l’ira del presidente che, senza l’Europa dei grandi, perderà qualcosa come 40 milioni di euro, il prossimo anno. E poi, le incertezze di Benitez, il mistero sul suo futuro, una condizione che sta creando disagio nell’ambiente. E quelle sul futuro di Higuain che ha già fatto intendere che senza la Champions League difficilmente resterà. Alla ripresa ci sarà lo scontro diretto con la Roma, all’Olimpico: quel giorno si avrà la percezione di ciò che sarà stato il campionato del Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R La polemica

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Il Viminale: «Mai più alla gogna ultrà»

1Ieri riunione fra tutte le componenti: Coni, Figc e Lega d’accordo. «Sarà vietato dalla giustizia sportiva» Alessandro Catapano Massimo Cecchini ROMA

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ovanta minuti, la durata di una partita, per fissare un impegno comune, stavolta con l’aiuto di tutti: «Mai più giocatori a capo chino dagli ultrà. Inseriamo una norma nel codice di giustizia sportiva che lo vieti». È questo il risultato – straordinario se verrà confermato – della riunione convocata ieri dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, durata un’ora e mezzo, necessaria a fare chiarezza su un «malcostume ormai inaccettabile», come lo ha definito il Viminale. Presenti i rappresentanti di Coni (Nepi), Figc, Lega di A (Lotito e Brunelli), Associazione calciatori (Tommasi e De Sanctis, che con le sue affermazioni di due giorni fa aveva ribadito il problema), e ovviamente i dirigenti della Roma, col d.g. Mauro Baldissoni in testa, suo malgrado la pietra dello scandalo per i fatti di giovedì dopo il k.o. «Noi abbiamo già chiarito ai nostri calciatori che l’episodio della scorsa settimana non dovrà più ripetersi, e infatti a Cesena è stato evitato», ha comunicato il club giallorosso. Da notare poi la punzecchiata, in mattinata, giunta dal d.g. juventino Marotta: «De Sanctis dice che i giocatori si sentono lasciati soli? Forse si riferisce alla sua società» TUTELARE I CALCIATORI Ma la disponibilità della Roma ha trovato conferma nella sensibilità all’argomento riscontrata in tut-

CASO PARMA

Lucarelli parla con Tavecchio: «Ora il Consiglio» ● ROMA (g.im.) Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha incontrato, dopo la riunione fra arbitri, dirigenti, allenatori e giocatori di A, il capitano del Parma (unico club assente alla riunione del mattino), Alessandro Lucarelli insieme con Mirante, Gobbi e Galloppa. In ballo la possibilità di acquisire il club da parte di un fondo americano, ma andrebbero limate alcune norme che renderebbero - ad oggi laborioso, se non impossibile, il passaggio di proprietà. Stando all’attualità ci si chiede: il Parma continuerà a giocare o si va incontro ad un altro colpo di scena? «Molto dipenderà da ciò che si deciderà nel consiglio federale di giovedì - spiega Lucarelli -. Il presidente Tavecchio ci ha dato certezze, speriamo che anche le società abbiano interesse a consentire questo cambio di norme. Aspettiamo, ma torniamo a casa da questa riunione con ottimismo e positività. Del resto, la crisi c’è e se non cambierà qualcosa, nel prossimo campionato molte società potrebbero avere difficoltà ad iscriversi». Anche Tavecchio è possibilista sul buon fine dell’operazione. «Abbiamo parlato del futuro del Parma, i giocatori sono brave persone, molto seri», ha detto il presidente Figc, confermando la pista del fondo americano interessato al club. «Ci ha spiegato che sono stati fatti dei passi avanti e penso che a breve incontreremo i curatori fallimentari e porteranno avanti la trattativa», ha confermato Lucarelli.

Daniele De Rossi sotto la curva dopo il k.o. in casa con la Fiorentina ANSA

te le componenti, per una volta d’accordo su tre concetti fondamentali. Primo: la questione non è locale ma nazionale. Per questo Tommasi ha buon gioco nel dire: «Purtroppo sono cose spesso e volentieri solo italiane». Nell’ultima giornata, solo tra B e C, l’Osservatorio ha contato tre episodi disdicevoli: giocatori del Brescia convocati sotto il settore dagli ultrà; pullman del Pisa violato dai tifosi; chiarimento chiesto dai sostenitori della Ternana. Da qui l’esigenza di mettere mano al Codice di giustizia sportiva e introdurre «una norma – spiegano dal Viminale – che preveda una sanzione per episodi simili». Ora toccherà alle istituzioni sportive stabilire come, dove e quando operare. Intanto, l’altro concetto emerso riguarda i giocatori, riconosciuti vittime, non artefici di queste situazioni, come chiesto da Tommasi e De Sanctis. Le pa-

role del portiere, a detta delle autorità, hanno rivelato tutto il disorientamento dei calciatori. «In assenza di indicazioni, noi pensavamo che questo fosse il male minore», ha detto. Tra l’altro, è stato ricordato come a volte sono le stesse forze dell’ordine a consigliare ai giocatori «contatti», per evitare guai maggiori. Non a caso, ad ottobre, lo stesso De Sanctis aveva raccontato: «Quanto ero al Napoli, a volte la Digos mi ha obbligato a parlare con gli ultrà». Ecco dove nasce l’esigenza di normare una zona ancora gri-

RMassucci: «È un

buon inizio. Calciatori vittime». L’impegno di Tavecchio e Malagò

gia, e questo potrebbe avvenire entro la stagione in corso. «Siamo soddisfatti – ha dichiarato il vicepresidente dell’Osservatorio Roberto Massucci, uno dei promotori della riunione –, sia per la sensibilità dimostrata dal calcio, sia per aver raggiunto un’intesa di massima. Ci auguriamo sia solo l’inizio di un percorso che ci fornisca gli strumenti per tutelare i calciatori». In fondo è quanto si auguravano ancor prima della riunione il presidente federale Carlo Tavecchio («Trovo sconveniente che una squadra vada a trattare con delle persone appese alle tribune», aveva detto in mattinata) e il numero uno del Coni, Giovanni Malagò: «Sono le istituzioni del calcio che devono dare le giuste indicazioni sulla base anche di cosa dicono le normative sull’ordine pubblico». Detto, fatto. Almeno nelle intenzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Conquistare il Brasile Ecco la nuova missione di Felipe Andershow

PARLA L’ATTACCANTE

1Ha stregato la Lazio e la Serie A, attirato i grandi club europei.

Nel suo Paese gli chiedono di guidare la nazionale all’oro olimpico

Sarà mister Klose: «Voglio allenare in Bundes, è il top»

Stefano Cieri ROMA

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opo l’Italia il Brasile. Felipe Anderson è tornato a casa per essere profeta in patria, dopo esserlo diventato in Europa. I suoi ultimi quattro mesi italiani sono stati da favola. Gol, assist, prestazioni da fenomeno. Imprese che ovviamente hanno varcato l’oceano e sono arrivate fin nel natio Brasile. Dove tuttavia FA7 (il nomignolo coniato dai tifosi laziali per parafrasare il CR7 madridista è sempre più azzeccato) non ha ancora lasciato traccia delle sue enormi qualità. Non solo per colpa sua, sia chiaro. Enfant prodige nel Santos, al pari di un certo Neymar, quando si è affacciato in prima squadra non è riuscito a incantare come il «gemello» ora al Barca. Così la Selecao non lo ha mai preso in considerazione. PROGETTO ORO E non lo ha fatto (nella persona del c.t. Dunga) neppure adesso che ha incantato la Serie A e richiamato le attenzioni dei maggiori club europei (dai due Manchester al Psg, dal Liverpool al Real Madrid). Una bocciatura? Un voler differire di qualche mese ciò che - se Anderson continuerà così - sarà inevitabile? Sembrava di sì. In realtà sul giocatore laziale il Brasile ha deciso di puntare eccome. Ed è proprio per questo che Dunga non lo ha chiamato. Per fare in modo che lo potesse fare il collega Alexandre Gallo che guida la nazionale olimpica. Così Anderson è ieri volato in Brasile per rispondere alla convocazione dell’under 21 verdeoro. Cui è affidato un grande progetto: quello di regalare al Brasile quella medaglia d’oro olimpica che non è mai arrivata. Tra meno di un anno e mezzo Rio de Janeiro ospiterà l’Olimpiade che, nei sogni dei brasiliani, deve colmare questa lacuna insopportabile. Anche per riscattare il flop del Mondiale giocato in casa l’estate scorsa e sprofondato nel 7-1 subito dalla

Miroslav Klose, 36 anni, domenica contro il Verona LAPRESSE

1Il tedesco della

Lazio a «Kicker»: «Non so se resto, deciderò insieme alla mia famiglia» Elmar Bergonzini

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Felipe Anderson, 21 anni, attaccante della Lazio, qui sopra dopo il gol di domenica al Verona REUTERS

Germania in semifinale. Ebbene, della nazionale olimpica che nel 2016 avrà il compito di riabilitare l’immagine calcistica del Brasile Felipe Anderson è la stella designata. L’uomo chiamato a trascinare i verdeoro dove non sono mai arrivati. TUTTI LO VOGLIONO Così le due amichevoli che FA7 disputerà nel prossimo fine settimana (venerdì a Vitoria contro il Paraguay, domenica a Sao Luis con il Messico) saranno una tappa di avvicinamento importantissima al grande obiettivo. Che Anderson aveva già chiaro la scorsa estate. «Il mio sogno? - disse nel ritiro di Auronzo di Cadore -. Arrivare nella Seleçao, certo. Ma prima mi piacerebbe giocare l’Olimpiade per il mio Paese». La sua crescita esponenziale nella Lazio rischia però di mettere in secondo piano il progetto. Perché un Anderson così non può essere ignorato a lungo dalla naziona-

le maggiore, specie con una Coppa America alle porte (la prossima estate). Di ignorarlo non hanno certo alcuna intenzione i maggiori club europei. Ormai ogni partita della Lazio si trasforma in un Andershow e attira l’interesse di osservatori in arrivo da Inghilterra o Spagna. Lotito gongola, perché il giocatore ha appena prolungato il contratto fino al 2020. In caso di avances, quindi, sarà lui a fare il prezzo. E non sarà sicuramente basso. Anderson, peraltro, preferirebbe restare alla Lazio almeno per un altro anno. Per riconoscenza verso il club che ha creduto in lui (pagandolo 9 milioni, non pochissimi) prima degli altri; perché ritiene che la sua crescita possa proseguire meglio in una squadra come la Lazio; e perché prima di lasciare l’Italia vuole regalare al Brasile l’oro olimpico. Profeta in patria dopo esserlo diventato in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

9

● gol segnati da Felipe Anderson in campionato. Il brasiliano ha all’attivo 22 presenze ma soltanto in 7 occasioni ha disputato 90 minuti

7

● gli assist serviti da Anderson in questo campionato, a cui ne va aggiunto un altro in Coppa Italia, torneo dove ha segnato una volta, contro il Varese

0

● sono le reti segnate nello scorso campionato, il primo in Italia. Acquistato dal Santos, il brasiliano fece gol soltanto in Europa League, al Legia Varsavia

n campione del mondo, nonché miglior marcatore della storia del mondiale, che si pone ancora obiettivi da raggiungere deve avere dentro di sé un fuoco che arde. Quel fuoco ha spinto Miro Klose dai dilettanti fino al Maracanã: «Prima i giovani venivano educati dai compagni più maturi – racconta l’attaccante della Lazio a Kicker –. Io portavo al campo d’allenamento perfino i palloni. Al termine rimettevo tutto a posto, e guai a scordarsi qualcosa. Oggi se chiedi a un giovane di fare altrettanto ti risponde di farlo da solo». A Roma però tutti pendono dalle labbra di Klose: tifosi e società non aspettano che un suo cenno per continuare insieme l’avventura l’anno prossimo: «Non so cosa farò. Potrei anche tornare in Bundesliga, tutto è possibile. Sarà una decisione che prenderò con la mia famiglia. Di recente ho parlato con Baggio e mi ha detto di godermi il campo il più possibile. Ora voglio solo raggiungere l’Europa con la Lazio». MONDIALE La scorsa estate per Miro è stata particolarmente emozionante: «Nel 2000 andai in vacanza a Rio. Vidi lo stadio ma era chiuso. A luglio invece ero in tribuna

a ritirare la coppa e guardavo il campo dall’alto». Il suo status da campione del mondo però non gli ha cambiato la vita: «Anche se ricevere i messaggi con su scritto “Ciao campione del mondo” fa piacere. Sono fiero di essere in cima alla lista dei marcatori mondiali», ammette. Sul suo erede in nazionale Klose non ha dubbi: «Mario Gomez: ha avuto un po’ di problemi per gli infortuni. Poi c’è Podolski, anche lui deve solo ritrovare la forma». POLEMICHE A inizio anno qualche problemino lo ha avuto pure Miro: con la Lazio giocava poco e aveva fatto sapere di non gradire: «Non ero in forma. Forse ho fatto perfino troppo: in allenamento continuavo a scattare fino a distruggermi fisicamente. Con Pioli però ho sempre avuto un ottimo rapporto. Il mio orgoglio continua ad essere enorme, non riesco a rilassarmi». Alla sua quarta stagione in Italia, Klose la Serie A la conosce bene: «È il campionato ideale per chi è a fine carriera, anche se adesso sembra che si voglia dare più spazio ai giovani. Bisogna anche abbassare i prezzi dei biglietti». FUTURO «Sicuramente farò l’allenatore. Inizierò dalle nazionali giovanili, ma voglio arrivare in Bundesliga. Voglio il top. Seguo lo sviluppo dei miei figli: uno dei due prima giocava in porta. Mi disse che non gli avrei segnato, tirai troppo forte e gli ruppi il braccio. Ora gioca a centrocampo». Poi un aneddoto sul suo passato: «Van Gaal voleva giocassi da fantasista: ci provai ma... Dio mio che risultati». I laziali direbbero che erano ideali. Lo portarono infatti a Roma a vivere una seconda giovinezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R

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De Rossi, la cicatrice resta E adesso l’addio è più vicino

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VERSO IL PROCESSO

1Nonostante il gol a Cesena, il centrocampista della Roma è ferito dalle critiche

Il futuro dipenderà anche dalla Nazionale: senza azzurro, New York può sedurlo

Dopo undici mesi chiuse le indagini sull’omicidio di Ciro Esposito

Massimo Cecchini Davide Stoppini ROMA

U

n gol può bastare? In tante storie d’amore declinate nel calcio, capita che la prodezza riannodi fili spezzati. L’impressione è che, per il momento, questa magia fra Daniele De Rossi e la Roma non sia ancora avvenuta. D’altronde, calcisticamente parlando, la Capitale è una città difficile. Basti pensare che – proprio nel giorno in cui Mark Pannes, braccio destro di James Pallotta sbarca a Roma per affrontare il tema nuovo stadio (che rischia rallentamenti) – persino il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, da tifoso giallorosso insoddisfatto trova il tempo per prendere in giro il presidente della Roma, dicendo a Radio Rai: «La situazione non si capisce, abbiamo trovato gli americani sbagliati. Ci hanno mandato uno che si

1Negli atti finali non c’è traccia

delle 4 persone che con De Santis aggredirono il pullman napoletano Alessandro Catapano ROMA

C

RMolto dipenderà

da chi allenerà la Roma: un tecnico nuovo non sarebbe il massimo

chiama Pallotta, uno che ha un nome che potrebbe essere quello di una periferia di Roma». TELEFONATE Con queste premesse, che fotografano un po’ le esigenze della piazza, è comprensibile come De Rossi, a Cesena capitano di giornata, domenica sia stato una sorta di primus inter pares nella scelta della squadra (e della società) di non andare a omaggiare quei tifosi in trasferta, che hanno continuato a cantare «mercenari, tifiamo solo la maglia». Insomma, ripensando al processo della Curva Sud di giovedì scorso (condito di insulti e sputi), tutto sommato il centrocampista ha trovato più carezze dalla Nazionale, nonostante

È il 3-5-2014, Ciro Esposito è stato appena ferito ANSA

per la prima volta nella sua carriera azzurra – cominciata nel 2004 – non sia stato solo convocato per scelta tecnica. Dal gruppo della Nazionale, tra staff e compagni, lo hanno chiamato in tanti, rendendogli più dolce una pillola in fondo amara per un giocatore che ama la maglia azzurra. TENTAZIONI Il discorso sulla Nazionale è più importante di quello che sembri. La premessa di base è che De Rossi ha un legame viscerale con la Roma e un contratto in essere fino al 2017. Il problema – anche se può sembrare un paradosso – è che lui abbia l’ingaggio più alto della Serie A (circa 6,5 milioni) e questo, in momenti di crisi,

pare pesare parecchio nel rapporto con i tifosi giallorossi. Se la Sud, contro la Sampdoria, gli ha ribadito il suo appoggio, non è un mistero che tanti altri vedano il suo naturale declino come un peso insopportabile per le finanze del club. E allora, al di là delle suggestioni esotiche (la prima è il Boca Juniors del suo amico Osvaldo), il centrocampista pensa che – qualora in prospettiva la Nazionale avrà ancora bisogno di lui – potrebbe accettare anche proposte di calcio europee, ma se vedesse che il c.t. Conte (che pure lo stima tantissimo) sia pronto a puntare su altri, allora l’ipotesi statunitense – soprattutto sul fronte delle due franchigie di New York – prenderebbe sem-

pre più quota. Insomma, per De Rossi restare alla Roma da sopportato sarebbe traumatico, anche se molto dipenderà anche dal futuro di Garcia. Ricominciare con un allenatore nuovo potrebbe non essere il massimo, mentre un volto noto (stile Spalletti o Montella: ma è fantacalcio) avrebbe tutto un altro sapore. Riassumendo, le contestazioni degli ultimi giorni hanno lasciato un segno di un giocatore che, pur felice per il ritorno al gol (è il secondo in campionato), capisce che un eventuale sorpasso da parte della Lazio lo metterebbe sul banco degli imputati. Un’amarezza, forse, troppo grande da sopportare.

Daniele De Rossi, 31 anni, inseguito da Nainggolan subito dopo il gol che a Cesena ha regalato la vittoria alla Roma. Il mediano aveva segnato ai romagnoli anche all’andata ANSA

i sono voluti quasi 11 mesi per chiudere le indagini sui fatti tragici di Tor di Quinto, che lasciarono a terra il 29enne napoletano Ciro Esposito, morto dopo 53 giorni di agonia. Il tempo necessario per chi ha dovuto barcamenarsi tra testimoni silenti, perizie complicate e prove insufficienti. Testimonianza ne è la sparizione dall’avviso di chiusura indagini inviato ieri dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio dei 4 elementi, presumibilmente romanisti, vestiti di nero e coperti da caschi integrali che avrebbero sostenuto l’azione aggressiva di Daniele De Santis nei confronti del pullman di tifosi napoletani, innescando la miccia poi degenerata in rissa e sparatoria. La posizione di quei 4 è «momentaneamente accantonata», spiegano dalla Procura, perché gli elementi raccolti sono insufficienti. Bastano, invece, quelli riscontrati a carico di De Santis perché «Gastone», ancora detenuto nell’infermeria di Regina Coeli, risulti indagato per omicidio volontario, porto abusivo d’arma da fuoco, rissa aggravata, lesioni e lancio di materiale pirotecnico. Mentre a Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, i compagni di Ciro feriti dagli spari, la Procura contesta la rissa aggravata e le lesioni, che sarebbero state inferte (anche con un’arma da taglio) a De Santis. E LE COLTELLATE? Sono gli unici tre indagati per cui i pm nel giro di un paio di settimane chiederanno il rinvio a giudizio. Sulla chiusura delle indagini l’avvocato Tommaso Politi, difensore di «Gastone», che ha ammesso di aver sparato, afferma che «era quello che ci aspettavamo, ma è importante che sia stato riconosciuto che De Santis è stato oggetto, a sua volta, di una aggressione brutale. Faremo chiarezza al processo, ma va messo in risalto come la Procura abbia riconosciuto che è stato raggiunto da alcune coltellate». Il Gup dovrà cominciare a chiarire quando sono arrivate. E questo, probabilmente, sarà lo snodo principale del processo.

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Uefa R Il congresso

Russia 2018: c’è un posto in più per l’Europa 1Alla vigilia del terzo mandato di Platini, l’Esecutivo annuncia anche un montepremi più ricco per Champions ed Europa League Francesco Ceniti INVIATO A VIENNA

L’

unica incertezza è su quanto durerà l’applauso dei delegati Uefa che oggi riconfermeranno alla presidenza per acclamazione Michel Platini. Escluse sorprese (non ci sono altri candidati) o colpi di scena, ma in ogni caso il terzo mandato di Roi Michel potrebbe in qualche modo passare alla storia. Tanto per iniziare perché tra 4 anni non è escluso il grande (as)salto verso la Fifa, per ora nelle mani di Blatter. E in secondo luogo per una questione tutta italiana: a Vienna non ci sarà Tavecchio, numero uno della Federcalcio, a rappresentarci. Motivo? Opti pobà. Già, la battuta infelice pronunciata

dall’allora candidato alla poltrona più alta della Figc, derubricata come un nulla di fatto dalla giustizia di casa nostra, ma sanzionata con 6 mesi di inibizione proprio dall’Uefa (squalifica recepita anche dalla Fifa). Ecco perché il XXXIX congresso ordinario è cosa vietata per Tavecchio. Certo, ci sarà Abete, vicepresidente confermato di Platini, ma il dato di fatto resta nella sua interezza.

padroni di casa. In pratica confermato il format del passato (le 9 vincitrici dei gironi, 7 da sei e 2 da cinque, passano direttamente, le 8 seconde si sfidano e chi vince va al Mondiale), un successo perché in teoria la Fifa poteva chiedere di scontare il lasciapassare della Russia, facendo scendere a 12 il numero di qualificate dai gironi. Non è andata così ed è una buona notizia.

UN POSTO IN PIU’ Ieri intanto il Comitato Esecutivo ha annunciato una serie di cose. La più importante riguarda modi e tempi delle qualificazioni al Mondiale in Russia (2018). Balza agli occhi il posto aggiuntivo ottenuto dall’Europa rispetto a Brasile 2014: saranno 13 le nazioni a ottenere il pass attraverso il campo più i

SOLDI IN PIU’ E’ stata confermata anche la nuova ridistribuzione dei soldi per Champions ed Europa League. Il montepremi diventa più ricco e interessante. La Uefa spiegherà i dettagli a breve, ma la Gazzetta ha già anticipato le novità: fino a quest’anno la Champions valeva 900 milioni (tra risultati e market pool) e

Michel Platini, 59 anni, oggi verrà rieletto presidente dell’Uefa EPA

2

● I mandati da presidente di Michel Platini fino ad oggi. Eletto per la prima volta nel 2007 (battendo Johansson), venne confermato pure nel 2011

1,2

● Il montepremi della prossima Champions League in miliardi di euro, tra risultati e market pool. L’Euroleague invece varrà in tutto circa 350 milioni di euro

l’Euroleague 200 circa. Totale: 1,1 miliardi. Ora il montepremi diventa globale per le due coppe e arriva a quasi 1,6 miliardi (circa +50%). Di questi, 1,2 per i club di Champions e 350 milioni all’Euroleague. Altra novità: il market pool si riduce in termini relativi: del montepremi il 60% andrà ai risultati e il 40% al market pool (prima era 55-45). Conseguenza: in Champions i premi per risultati saranno 720 milioni (erano 500), il «mp» 480 (era 410). Anche l’Euroleague varrà molto di più. E aumentano i soldi per chi esce ai playoff. Insomma, vale la pena cercare di recuperare posizioni nel ranking: l’Inghilterra non è troppo lontana. Juve, Napoli e Fiorentina sono le nostre speranze. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Il personaggio

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FRA PRODEZZE E GOL MILIONARI

LA BATTUTA 1

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Il presidente ferito: «Il Milan? Lascia perdere...» 1Berlusconi intercettato a Cesano

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Boscone: «Ci sono cose più importanti»

Alessandra Gozzini MILANO

E

● 1. Il tiro al volo con cui Mexes (a destra) ha riportato in vantaggio il Milan col Cagliari sabato scorso GETTY 2. Champions 2012-13, Philippe beffa l’Anderlecht con una rovesciata pazzesca AP 3. Campionato 2012-13, ultima giornata: gol del 2-1 sul Siena e Milan terzo ANSA

Mi chiamo Mexes, risolvo problemi E se costo, vi ripago

stagione equivale ad abbassare la sbarra di protezione dell’ottovolante e prepararsi a tutto.

1Da salva-tecnici a escluso, da riesumato a violento, poi di nuovo al top: l’anno da film del centrale del Milan

IL RISCATTO Per capovolgere la situazione occorre un’ecatombe medica in difesa, che costringe – letteralmente – l’allenatore a schierare Philippe. Debutto a Genova con la Samp e prova maiuscola. Come se avesse sempre giocato. E’ l’8 novembre: da lì in poi non esce più.

Marco Pasotto MILANO

S

e qualcuno lo accusa – e fra i tifosi capita tutti i giorni – di guadagnare troppo e di avere uno stipendio fuori mercato per le casse rossonere (4 milioni netti a stagione, ovvero circa 8 lordi), Philippe Mexes può sempre replicare che tutti quei milioni lui al Milan in fondo li ha già restituiti. Con i suoi gol. Mi chiamo Philippe, e risolvo problemi (oltre a crearli). Il più grosso lo sistemò due anni fa infilando la porta del Siena all’ultima giornata. Fu la rete della vittoria rossonera, ovvero la rete che spedì il Milan ai playoff di Champions. Tradotto in soldoni: un gol da circa 30 milioni di euro. SALVATORE Qualche mese prima aveva risolto un’altra faccenda, firmando uno dei tre gol (a uno) con cui i rossoneri ave-

vano superato l’Anderlecht in Belgio. Un successo che consegnò il Milan agli ottavi con una giornata di anticipo, e iscrisse il suo gol al club dei più belli di sempre: una rovesciata pazzesca (anche solo a pensarla) da fuori area finita nell’angolino. Il francese ha colpito anche lo scorso campionato, ed è di nuovo stata una rete decisiva: Fiorentina-Milan 0-2, vittoria che servì a Seedorf per garantirsi il posto sino a fine stagione. Philippe (anche se i suoi allenatori spesso finiscono col chiamarlo Filippo per comodità) si è ripetuto sabato. Un tiro al volo che ha rimesso le ali al Milan contro il Cagliari e propiziato un successo determinante per permettere a Inzaghi di arrivare alla fine del campionato. Il suo, quello di Mexes, è stato pazzesco. Se non è una pellicola da Oscar, quantomeno è da nomination. Philippe quest’anno non ha una storia da raccontare: ma un romanzo intero. Seguire la sua

IL LATO OSCURO

24 gennaio 2015, LazioMilan: Mexes prende per il collo Mauri, il giudice lo squalifica per 4 turni

L’ESCLUSIONE Rispetto a quanto si attende lui («Mi sento titolare», ci raccontava in estate negli Usa), va molto diversamente: nelle prime nove partite mette insieme cinque tribune e quattro panchine. Non pervenuto. Inzaghi glissa, ma comunque Mexes per lui è l’ultimo dei difensori.

LA FOLLIA Il problema è che,come altre volte, il francese si rovina con le sue stesse mani. Nel finale di Lazio-Milan mette le mani addosso a Mauri, arrivando a fargli la «cravatta» attorno al collo. Scena indegna, che fa il giro del globo e mette in imbarazzo il Milan. Lui si scusa «con tutto il mondo» e riceve quattro turni di squalifica. LA REDENZIONE Quando rientra, Inzaghi chiarisce subito che intenzioni ha con lui: una panca col Chievo e poi di nuovo dentro dal primo minuto. Perdonato, redento e ricambiato, visto il gol di sabato. Che cosa succederà adesso? Mexes è in scadenza e nel Milan dal progetto giovane, italiano e azzurro per lui non ci sarà posto. Sarebbe già un successo far venire a Galliani un accenno di tentazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ra da più di un mese che, fatta eccezione per Inzaghi, non si ascoltava in giro la voce di Berlusconi, presidente rossonero: Pippo giura infatti di ricevere le telefonate del capo almeno una volta ogni 48 ore, chiamate interpretate come continue testimonianze di fiducia. L’ultimo squillo gli aveva in effetti allungato la vita da allenatore, dopo il pari in extremis contro il Verona. Nella tarda mattinata di ieri Berlusconi è invece tornato a (non) parlare di Milan in pubblico: intercettato all’uscita dell’Istituto di cura Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove aveva scontato la pena alternativa per il processo Mediaset, ha infatti tagliato corto sull’argomento. Questa l’unica frase di attinenza rossonera: «Il Milan? Lasciamo perdere. Parliamo di queste cose che sono più importanti», tanto è vero che Berlusconi ha poi annunciato l’intenzione di continuare a sostenere la struttura. «Oggi ho di nuovo visitato l’Istituto di cura Sacra Famiglia a Cesano Boscone. Abbiamo visto diversi padiglioni e stiamo vedendo di dare una mano per un nuovo progetto. Quando si vedono queste cose non si può non rest are con un’emozione profonda dentro e quindi sentire la voglia di dare una mano» si legge sulla pagina facebook ufficiale. TREDICI FEBBRAIO Di pallone, argomento certamente meno nobile, il presidente aveva parlato l’ultima volta a metà febbraio, prima di Milan-Empoli e di rimanere folgorato dal palleggio organizzato da Sarri. Allora, tredici febbraio, Berlusconi aveva viaggiato in auto verso Milanello per accogliere i nuovi acquisti e fare altri tipi di annunci, come quello di

NON CAMBIEREI QUESTA ROSA CON QUELLA DELLA ROMA, MA NEPPURE CON QUELLA DELLA JUVENTUS SILVIO BERLUSCONI IL 3 GENNAIO 2015

un futuro Milan «giovane, di talento e italianissimo». Anche allora Silvio mancava da un paio di settimane, e anche allora i motivi riguardavano importanti eventi extracalcistici, per esempio l’elezione del Presidente della Repubblica. Toccata quota ventuno nelle visite stagionali, non c’è più stato bisogno di aggiornare il conto: salutato Destro e gli altri innesti di gennaio, Berlusconi non si è più ripresentato al centro sportivo rossonero, assenza che Inzaghi non ha però considerato come segnale di allontanamento, al contrario «il Presidente e Galliani mi dimostrano di continuo la loro vicinanza». FUTURO DEL CLUB Escluso Pippo, gli altri si interrogano sulla replica secca. «Il Milan? Lasciamo perdere»: si fosse trattato di esultare per un gruppo ai vertici e di un gioco spettacolare, magari Berlusconi si sarebbe trattenuto. O magari no: le altre domande, futuro tecnico a parte, avrebbero potuto riguardare il prossimo assetto societario. In una fase così delicata forse è stato meglio lasciar perdere. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Calcio R L’anticipazione

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Sacchi «QUANDO PER ME BERLUSCONI ZITTI’ AGNELLI»

L’UOMO VENUTO DALLA PROVINCIA La prima chiacchierata di calcio con Berlusconi e Galliani sino alle 2 di notte. L’ironia dei denigratori, la diffidenza dei giocatori, un progetto coltivato, difeso e condotto in porto contro il conformismo dei tempi. Questo e molto altro nel libro di Arrigo Sacchi in uscita oggi. Il grande allenatore racconta proprio tutto, con raggelante sincerità. Come quando Berlusconi ricevette una telefonata da Romiti: Agnelli aveva saputo che Sacchi era interessato a un certo giocatore e gli intimò di ritirarsi. E il tecnico disse al presidente: «I migliori dobbiamo prenderli noi». Ecco un estratto del capitolo «La cavalcata verso il primo scudetto» Arrigo Sacchi

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rrivai a Milano e dissi: «Vi saluto e vi ringrazio: avete avuto coraggio, e così io firmo in bianco. Mi date fiducia e io vi ripago in questo modo». L’APPROCCIO Il mio arrivo a Milano fu, come sempre, difficile. L’impatto con la squadra fu dirompente, c’era diffidenza ma non prevenzione, dicevo cose diverse sia sul calcio, sia sulla mentalità da tenere in campo, sia nella programmazione degli allenamenti. In Italia hanno bruciato Giordano Bruno. Io ero visto come un eretico. L’ambiente del calcio e una parte dei giornalisti mi consideravano un eversore, un diverso, un avversario, perché mettevo in crisi la loro leadership e il loro ruolo di detentori di un sapere antiquato, vecchio, mentre i giovani e i meno conservatori mi guardavano con interesse. Così mi presentavo a Milano. Chi è questo qui che non ha mai giocato al calcio? Vuol fare delle cose diverse da quelle che abbiamo sempre detto e scritto. Perché cambiare? LA BATTUTA Una volta m’invitarono alla Bocconi per una conferenza, e la prima domanda che mi fece uno studente fu: «Come può allenare campioni senza esserlo mai stato?». «Non ho mai saputo che prima di essere un fantino bisogna essere stato un cavallo!» risposi, suscitando l’ilarità generale. Ero abituato a questa diffidenza. (…) LA STRATEGIA Una volta Galliani mi disse: «Guarda, Arrigo, che puoi spendere quello che vuoi, non ci sono problemi!». «No» risposi, «dobbiamo comprare i giocatori che ci servono per la squadra e il gioco, e se costano poco tanto meglio, così avrete anche più pazienza: spesso chi spende molto pretende risultati subito.» LE SCELTE Il Milan che ereditavo da Liedholm era una squadra di calciatori bravi ma non tutti funzionali al mio progetto. Per esempio, Agostino Di Bartolomei era un buon gioca-

tore, ma inadatto a interpretare il calcio che avevo in testa, perciò non lo volli più. Un altro era Dario Bonetti, che giocava anche in Nazionale ma aveva scambiato il giorno con la notte. (…) I VALORI Dopo uno dei primi allenamenti, stavamo man-

L'IDENTIKIT ARRIGO SACCHI NATO IL 1 APRILE 1946 A FUSIGNANO (RAVENNA) CARICA EX ALLENATORE E CT OGGI OPINIONISTA TV

Arrigo Sacchi è considerato uno degli innovatori del nostro calcio. Sconosciuto tecnico del Parma, fu valorizzato da Silvio Berlusconi, che lo chiamò alla guida del Milan nella stagione 1987-88. In rossonero ha vinto tutto, imponendosi col suo calcio spettacolare. DA CT Dal 1991 al 1996 ha assunto la guida della Nazionale, portandola alla finale Mondiale 1994, persa contro il Brasile ai rigori. E’ poi tornato al Milan, ha allenato l’Atletico Madrid e ha chiuso col Parma, prima da tecnico poi come dirigente

giando a Milanello con tutta la squadra, quando entrò Berlusconi. Nessuno dei presenti si alzò in piedi. I giocatori continuarono a mangiare. Io mi arrabbiai molto, perché quella era una mancanza di educazione e di rispetto verso la proprietà, verso chi crede in te e nel tuo lavoro.

La copertina di «Calcio totale» (Mondadori), il libro di Arrigo Sacchi, scritto assieme a Guido Conti, in libreria da oggi. Ripercorre la sua carriera da allenatore.

Arrigo Sacchi, 67 anni, uno degli allenatori più titolati del calcio italiano. Ha chiuso la carriera nel Parma, oggi è opinionista tv

IL GRANDE INNOVATORE DEL CALCIO ITALIANO SI RACCONTA IN UN LIBRO. DAL GINOCCHIO DI ANCELOTTI ALLA BATTUTA DEL FANTINO

LA TELEFONATA Mi trovavo ad Arcore, in casa di Berlusconi, quando lui ricevette una telefonata da Cesare Romiti, che allora era un importante manager della Fiat e molto vicino alla Juventus. Romiti gli disse: «Mi ha detto l’Avvocato di riferirti di lasciar stare quel giocatore perché interessa a noi!».Berlusconi era appena entrato nel mondo del calcio, gli Agnelli e la Juventus erano la storia del calcio italiano. Io mi ricordo che stuzzicai un po’ il presidente e lo toccai nel vivo: «Dottore, se dobbiamo diventare la squadra più forte del mondo, non possiamo lasciare le prime scelte agli altri. Ci complicheremo la vita! Non possiamo subire pressioni da altre società per il nostro operato». Il volto di Berlusconi si rabbuiò. Non l’avevo mai visto così arrabbiato. Prese il telefono e richiamò Romiti: «Non permetterti più di fare una telefonata del genere!». BONIPERTI Con Giampiero Boniperti ci fu un battibecco. Lui era molto superstizioso, e nel calcio non si augura mai «buona fortuna» perché dicono porti male. «Buona fortuna a lei» gli risposi subito «buona fortuna a lei.»La Juventus ci guardava come una squadra e una società subalterne. Loro erano la «Vecchia Signora», ma questo è servito molto per costruire il senso di appartenenza al Milan, all’orgoglio rossonero. ANCELOTTI Berlusconi si trovava a Saint Moritz. Gli telefonai. «Mi compri Ancelotti, è un gran giocatore, un professionista esemplare, un ragazzo straordinario, un esempio per tutti.» «Ma come faccio a comprarle un giocatore che ha la funzionalità ridotta del 20 per cento?» replicò Berlusconi.«Me lo compri, dottore.» «Glielo ripeto: come faccio a comprarle un giocatore con funzionalità ridotte?»«Ma dove sono queste funzionalità ridotte?» chiesi al presidente.«Nel ginocchio» rispose lui.«Il ginocchio non mi preoccupa, mi sarei preoccupato se le avesse avute in testa.» Lo convinsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE SUE VITTORIE COL MILAN 1987-88 CAMPIONE D’ITALIA 1988-89 COPPA CAMPIONI 1988-89 SUPERCOPPA ITALIANA 1989-90 SUPERCOPPA EUROPEA 1989-90 INTERCONTINENTALE 1989-9O COPPA CAMPIONI 1990-91 SUPERCOPPA EUROPEA 1990-91 INTERCONTINENTALE

DA CT DELL’ITALIA 1994 SECONDO POSTO AI MONDIALI 1996 ELIMINAZIONE PRIMO TURNO EUROPEI

IL RICONOSCIMENTO

2011

L’anno in cui entrò nella «hall of fame» del calcio italiano. Il Times lo ha nominato miglior tecnico italiano di sempre nel ’07


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MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Antidoto Inter alla crisi-gol: Icardi torni al centro del villaggio

SQUADRA E SOCIETÀ

Mancio: «Va tutto storto, reagiremo» ET pretende punti 1«Il paragone

con la mia prima Inter? Quella aveva una rosa completa...»

1Mancini lo vuole attaccante

Gaetano Imparato Luca Taidelli

moderno, ma Mauro lontano dall’area ha perso il killer-instinct METAMORFOSI

Matteo Dalla Vite

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DOPO CAGLIARI (4 partite) 3 3

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PRECISIONE OFFENSIVA* P

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ra vuole assolutamente i risultati, ma Erick Thohir si è consolato con la prestazione e ieri ha presieduto in video collegamento un Cda per l’approvazione del piano economico e patrimoniale. Massimo Moratti ha parlato di «campionato in ribasso per tante, compresa l’Inter. A Genova siamo stati sfortunati e avremmo meritato di più. Sono certo che dirigenza e staff tecnico sapranno rimettere in piedi tutto».

MILANO

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla PRIMA DI CAGLIARI (23 partite) 14 10

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*Media a partita P - Prima D - Dopo GDS

eglio quando era egoista. Meglio quando se ne stava molto di più al centro del villaggio (l’area). Meglio il Mauro Icardi versione 1.0 insomma, anche se è ovvio che la modernizzazione a cui lo sta sottoponendo Mancini è cosa buona e giusta. Però il fatto surrogato dai dati - è il seguente: il Maurito che prima dialogava meno, segnava di più. Quello che usciva meno dall’area aveva l’istinto del killer spietato, letale. Lucido. E in questo attacco in cui il gol a volte pare un miraggio, beh, quel Maurito manca un bel po’. KILLER ANNACQUATO Contro la Sampdoria l’anemia offensiva di una bella Inter è stata evidente: Mauro ci ha provato, traversa, tiro alto; e forse è un caso. O forse no. Resta il fatto che questa squadra dipende maledettamente da lui: 20 gol stagionali fra campionato e coppe non li fanno tutti. Poi è arrivato anche Palacio, ma la dipendenza da Maurito è evidente: segna lui e solitamente qualcosa di buono succede; non segna ed è tutto in salita. E allora siamo andati a vedere cos’è successo: da qualche partita a questa parte, Mancini ha smesso di arrabbiarsi con lui. E ha smesso perché Icardi sta lavorando da attaccante moderno: esce dall’area, fa l’uomo sponda, addirittura un assist dalla corsia (al Cesena per Palacio), dialoga, partecipa, si sacrifica, ripiega, contrasta. Ma in tutto questo c’è un ma: la sua media realizzativa (naturalmente rap-

Mauro Icardi, 21 anni, argentino. E’ all’Inter dal 2013 GETTY IMAGES

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● le vittorie dopo 28 turni. Record negativo nell’era dei 3 punti. Peggiorati i 10 successi nel 2004-05, con Mancini. Nove anche le sconfitte in campionato

portata alle gare giocate) si è ridotta. Il killer si è annacquato? L’EVIDENZA Guardate i campetti a fianco: abbiamo preso come spartiacque la gara Cagliari-Inter del 23 febbraio scorso, quella in cui la modernizzazione del numero 9 è stata evidente. In quella gara Icardi segnò un gol stupendo, ma fra le gare prima e da quella gara in poi i cosiddetti tocchi per zona danno un’evidenza lampante: prima del match vinto in Sardegna, la zona centrale offensiva era corrosa; dopo, Icardi vede molte più zone quasi snaturandosi. Occhio, quindi, alla percentuale realizzativa: Mauro è passato dal 25% del prima al 9% del poi. E’ l’evidenza dei fatti. Occhio anche alla precisione offensiva: il 47% prima della mo-

dernizzazione, il 18% dopo. In queste gare (da Cagliari-Inter in poi), Mauro ha realizzato due gol: uno ai sardi, appunto, e l’altro al Napoli su rigore. Sia chiara una cosa: in lui conterà anche la stanchezza, considerando che il turnover di Mancini raramente lo coinvolge; detto ciò, è vero che la pressione sull’avvio dell’altrui azione è filtro importante, ma forse Icardi andrebbe rimesso laddove stava di più e meglio, ovvero con vista-porta. MANCIO CI RI-PENSA? Perché quest’Inter ha numeri quasi agghiaccianti: nell’Era dei 3 punti (dal ‘94-95) mai aveva fatto così pochi punti (37) alla 28esima giornata; è a -30 dalla Juve e ha lo stesso numero di vittorie e di sconfitte (9), cifre non da Grande. Contro il Parma Icardi non ci sarà perché squalificato. Quindi, semmai, la trasformazione all’indietro avverrà contro il Verona. Mancini ci sta pensando a rimetterlo in area: perché è arrivato il tempo di tornare a raccogliere. E come ti fa raccogliere Mauro... © RIPRODUZIONE RISERVATA

INTER 1, MAGO, FERGUSON E Roberto Mancini? A Roma non ha certo toccato solo il tema oriundi. «E’ un momento negativo - ha spiegato -, però la squadra ha sempre giocato. Con la Samp ci è andata male. Un paragone con la mia prima Inter? Quella aveva una rosa completa, questa è diversa. Ferguson impiegò 7 anni per il capolavoro Manchester, magari non sette ma per l’Inter occorre un po’ di tempo e pazienza. Non sono un mago. Dobbiamo lavorare duro, mentre in Italia si vuole tutto e subito. Siamo dovuti ripartire da zero». NIENTE TABELLE Così il tecnico su prospettive e momento nero: «Qualificarsi per l’Europa League? Niente tabelle per il campionato. Preferisco pensare gara per gara. Inzaghi ha detto ci sono anche allenatori esperti in difficoltà? Se si riferiva a me, non mi sento proprio in difficoltà. Certo, mi spiace che la squadra lotti, sgobbi, ma poi non arriva il risultato. Ci sono periodi in cui tutto deve andare male. Col Cesena abbiamo creato 10 azioni gol, il portiere del Wolfsburg contro di noi ha

Roberto Mancini, 50 EVANGELISTA

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● i punti in classifica. Il peggior bottino da quando ci sono i tre punti a vittoria (‘94-95). «Battuti» i 39 punti conquistati dopo 28 turni nel ‘98-99.

fatto delle paratissime. E anche a Genova non ho visto grandi problemi. Eppure…». TRA MAZZARRI E PODOLSKI Mancio viene anche incalzato sul paragone con Mazzarri, che aveva una media punti migliore della sua. «Il parallelo con lui non mi interessa. L’importante è che la squadra migliori ed arrivi in fretta ai vertici. Polemiche arbitrali? Ci sono come ogni anno. Ci sono sempre state e ci saranno sempre. L’episodio di Napoli? Non ho visto niente». In compenso il tecnico ha visto la prestazione di Podolski, a Genova preferito a un Palacio che doveva rifiatare dopo quattro gare in fila da titolare. «Lukas può fare di più - non ci gira intorno Mancini -, a Marassi ha giocato in una posizione più offensiva e mostrato qualche buona giocata. Poi è chiaro che da lui mi aspetto di più. Se sono deluso da Carrizo? No, non sono pentito della scelta di farlo giocare in Europa. E’ un bravo portiere, gli errori che ci stanno penalizzando in campo sono altri». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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OSPITE A GAZZETTA TV

Ricetta Albertini «Pensate ai giovani, non solo ai diritti tv»

L’abbraccio dei giocatori della Fiorentina a Mario Gomez, 29 anni, dopo una delle due reti realizzate domenica contro l’Udinese ANSA

Giovanni Sardelli FIRENZE

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inalmente lassù. Per la prima volta Mario Gomez si è appropriato di ciò che sembrava suo di diritto fin dal momento dell’arrivo, quasi due anni fa, a Firenze. Il trono di capocannoniere viola. Con la doppietta segnata all’Udinese infatti, il tedesco ha superato Babacar (fermo a 8 gol stagionali) issandosi a quota 9 reti complessive. Traguardo di tappa, obiettivo parziale. Con tutto quello che gli è capitato, comunque, c’è da stare particolarmente allegri. GOL AI RAGGI X Premessa d’obbligo. Anche in questa stagione la sfortuna ha più volte fatto capolino dalle parti del tedesco con due infortuni non semplici da risolvere. Tanto che in campionato, nelle 28 giornate fin qui disputate, Gomez è partito titolare in sole 14 circostanze. Sedici le presenze totali con 4 reti realizzate. In Europa League cinque apparizioni (tutte da titolare) ed un gol. Bottino straordinario in Coppa Italia. Tre presenze e quattro reti, frutto delle doppiette contro Atalanta e Roma. Cinque dei nove gol siglati sono arrivati con il destro, tre di sinistro ed una di testa. Contro l’Udinese. BOMBER DA COPPA L’inizio di stagione è stato ultra-tortuoso, con tanto di infortunio alla terza di campionato (con l’Atalanta). Il primo gol arrivato soltanto il 30 novembre a Cagliari sembrava poterlo riportare sulla via, facile, della rete. Ma è stato il 2015 a far vedere assaggi del vero Gomez. Il 21 genna-

Finalmente Gomez Nuovo re del gol della Fiorentina 1Con la doppietta all’Udinese ha raggiunto 9 reti

tra campionato e le due coppe. Superato Babacar io la prima doppietta, in Coppa Italia contro l’Atalanta. Qualche giorno più tardi zampata con la Roma in campionato. Roma sbranata il 3 febbraio con una doppietta all’Olimpico valida per la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia. Un momento magico sfruttato con l’acuto al Franchi contro il Tottenham. La sua importanza, unita al vasto parco attaccanti viola, ha portato Montella ad una scelta. Gomez titolare nelle Coppe ed a riposo in campionato. Con Sassuolo, Torino ed Inter infatti, il tedesco non ha giocato. Il 5 marzo però (con la Juventus in Coppa Italia), altro infortunio. La caviglia sinistra

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● I centri in Coppa Italia quest’anno per Mario Gomez in appena tre partite. È stato decisivo nei successi contro Atalanta e Roma

si gira e lo stop lo riporta in campo solo domenica scorsa con l’Udinese. Doppietta. TANTO RUMORE PER NULLA Nemmeno qualche rumors su possibili attaccanti entrati nel mirino della Viola del futuro (da Immobile del Borussia Dortmund ad Aleksandar Mitrovic dell’ Anderlecht) lo hanno minimamente scalfito. Troppo larghe le spalle di chi in carriera ha vinto quasi tutto. Curiosa semmai la reazione di qualcuno in città (pochi per la verità) dopo le sue dichiarazioni al termine della sfida con l’Udinese. «Nel primo tempo siamo andati malissimo, nella ripresa abbiamo reagito. Ma una squadra che vuole andare in Champions non può perdere punti così». Dichiarazioni normali, soprattutto se pronunciate da uno dei leader viola. E prive di ogni riferimento a qualche singolo. Il fatto, in sostanza, non sussiste. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rossi scalpita: «Due settimane e sarà in gruppo» ● (g.s.) Giuseppe Rossi scalpita. Ma il dottor Manetti frena. Il responsabile sanitario viola ha parlato ieri a Violachannel. «L’aumento dei carichi di Giuseppe deve essere centellinato e bisogna rispettare i tempi biologici di un ginocchio che ha così tanto sofferto: serve pazienza, magari nelle prossime due settimane tornerà in gruppo. Ma leggo di tabelle per un suo possibile rientro in campo con questa o quella squadra e questo non è corretto. Ripeto, fare previsioni è inutile e mettergli fretta dannoso». Intanto Bernardeschi tornerà tra i convocati dopo la sosta, e anche Tatarusanu migliora. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Demetrio Albertini ieri sera ospite di Senza Appello, su GazzettaTv

Vincenzo D’Angelo

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a sua mente ha sempre lavorato tanto. Soprattutto per gli altri. Demetrio Albertini era un giocatore di ordine, equilibrio e sacrificio. Tutte qualità essenziali per un successo di squadra. Un passato che sembra lontanissimo analizzando un 2014 pieno di impegno. E forse di delusioni. Capodelegazione azzurro al Mondiale in Brasile, vice presidente Federale, ha avuto il coraggio di dimettersi dopo la debacle mondiale e di rimettersi subito in gioco, candidandosi alla presidenza federale, dove è uscito sconfitto dalla sfida con Tavecchio. A Senza Appello su GazzettaTv, Albertini si è raccontato a 360 gradi. E senza timore. In campo era un metronomo. Una parola in cui tutt’oggi dice di riconoscersi: «Dovevo dare i tempi del gioco, garantire degli equilibri». Non rimpiange l’addio alla federazione, con le dimissione post Mondiale: «L’andamento sportivo del mondiale ha cambiato le carte in tavolo. C’è un passaggio e un tempo per tutto. Era arrivato il momento di cambiare e ho provato a candidarmi alla presidenza. Ho perso, ma sono stato coerente con le mie idee. Non mi ero candidato per vincere, ma per mostrare un dissenso rispetto al passato. Volevo un programma nuovo per il futuro, un programma che oggi ancora non c’è». Il dibattito federale è ancora caldo: «Volevano l’unione delle leghe, ma quel progetto si è sfaldato dopo pochi mesi. Non bi-

sogna solo pensare ai soldi dei diritti tv, perché il futuro passa dalla condivisione di un progetto sportivo. Il tifoso va salvaguardato, la passione dei tifosi è un bene preziosissimo. Il libro di Tavecchio? Avrei preferito investire in partite per promuovere i nostri giovani. Anche negli Usa hanno capito che bisogna investire nella formazione dei giovani, noi la stiamo accantonando». ATTUALITÀ Poi sulle frasi di Mancini contro gli oriundi: «Vogliamo una Nazionale competitiva, ma non abbiamo giocatori nei grandi club. Ci troviamo in un momento storico dove tante cose sono cambiate. Penso che chi ha passaporto italiano sia eleggibile, quindi è giusto convocarlo». Tirata d’orecchie ai club sui vivai: «Ai miei tempi bastava lavorare due anni con un giovane per farlo maturare. Nelle ultime stagioni sono stati tesserati 2.500 giocatori stranieri. Questo ci fa capire che no, i club non vogliono investire sui vivai». Poi bastone e carota per Balotelli. «Difficile parlar male di Mario per alcune situazioni, è un bravo ragazzo. Ma purtroppo c’è un rischio grossissimo che entri a far parte di quei giocatori di cui, una volta che avranno smesso, si dirà: “poteva fare di più”. Ha l’età giusta per circondarsi di persone che possano aiutarlo nel calcio, ma lui si fida solo di persone esterne. Scappa dalle responsabilità, cambiando sempre squadra nel momento di difficoltà. La storia dell’elicottero per dare l’anello a Fanny prima del Mondiale? È vera, ma gli ho detto che non si poteva e ha capito. Il problema è che forse certe cose non dovrebbe nemmeno chiederle». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CALENDARIO

Juve, quanti anticipi. Toro-Empoli da riprogrammare I ANTICIPI E POSTICIPI

n funzione degli impegni europei. E non poteva essere altrimenti. La Lega Serie A ha ufficializzato ieri il calendario per anticipi e posticipi dall’11a alla 16a giornata di ritorno. Juve, Fiorentina e Napoli anticiperanno (la prima) e posticiperanno (le altre) i loro impegni di A prima e dopo i match di Champions e Europa League.

Massimiliano Allegri, 47 anni ANSA

JUVENTUS I bianconeri giocheranno sabato 11 aprile (ore 18) a Parma e sabato 18 in casa con la Lazio (20.45) i due match che anticipano l’andata e il ritorno dei quarti di Champions contro il Monaco. In caso di accesso alle semifinali, l’impegno a Genova con la Sampdoria, già

anticipato a sabato 2 maggio, vedrà lo spostamento dell’orario: alle 18 invece che alle 20.45, invertendo così di fatto l’orario con l’altro anticipo Sassuolo Palermo; e sempre in caso di semifinale, la sfida prima del ritorno Juventus-Cagliari prenderà il posto in calendario

al posto di Udinese-Samp, e potrebbe giocarsi venerdì 8 maggio alle 20.45 o sabato 9 alle 18.

LE ALTRE Fiorentina e Napoli posticipano le loro partite post quarti di Europa League, e la stessa cosa avverrà anche in caso di semifinale, in aggiunta al calendario già stilato. Occhio poi a Torino-Empoli: sfida in calendario lunedì 4 maggio per dare 72 ore di riposo all’Empoli (che posticipa di giovedì il precedente turno infrasettimanale). Ma il 4 maggio è l’anniversario della strage di Superga: il Toro ha chiesto e ottenuto il cambio, si giocherà o domenica alle 18 o martedì 5 alle 20.45. L’ok dovrà arrivare dall’Empoli.

Ecco come cambia il calendario della Serie A da dopo Pasqua. Il programma di anticipi, posticipi e gare delle 12.30 dall’11a alla 16a del girone di ritorno. 30a GIORNATA Sabato 11 aprile GENOA–CAGLIARI (ore 18) PARMA–JUVENTUS (18) VERONA–INTER (20.45) Domenica 12 aprile CESENA–CHIEVO (12.30) MILAN–SAMPDORIA (20.45) 31a GIORNATA Sabato 18 aprile SAMPDORIA–CESENA (18) JUVENTUS–LAZIO (20.45) Domenica 19 aprile

SASSUOLO–TORINO (12.30) CAGLIARI–NAPOLI (18) INTER-MILAN (20.45) Lunedì 20 aprile FIORENTINA–VERONA (20.45) 32a GIORNATA Sabato 25 aprile UDINESE–MILAN (18) INTER–ROMA (20.45) Domenica 26 aprile ATALANTA–EMPOLI (12.30) Domenica 26 aprile FIORENTINA–CAGLIARI (18) NAPOLI–SAMPDORIA (20.45) 33a GIORNATA Martedì 28 aprile UDINESE–INTER (20.45) Giovedì 30 aprile

EMPOLI–NAPOLI (20.45) 34a GIORNATA Sabato 2 maggio SASSUOLO–PALERMO (18) SAMPDORIA–JUVENTUS (20.45) Domenica 3 maggio ROMA–GENOA (12.30) NAPOLI–MILAN (20.45) Lunedì 4 maggio TORINO–EMPOLI* (20.45) 35a GIORNATA Sabato 9 maggio UDINESE–SAMPDORIA (18) MILAN–ROMA (20.45) Domenica 10 maggio CHIEVO–VERONA (12.30) LAZIO–INTER (20.45) * data da riprogrammare


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Magic +3 R Campionato

MAGICAMENTE di MARCO GUIDI

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

E se Perin spicca il volo? Lamanna c’è, il Genoa gode

1Il secondo rossoblù ha parato 2 rigori in 3 gare: quando Perin andrà in

una big, il futuro è suo. L’ex Braglia: «L’anno prossimo o gioca o va ceduto»

Filippo Grimaldi GENOVA

Jeremy Menez, 27 anni GETTY

LE RETI DI MENEZ E IL RECORD DI RUOLO

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eremy Menez è salito a quota 15 gol, come Icardi e a una sola rete dalla vetta della classifica cannonieri della Serie A, occupata da Tevez. Dietro rimangono leggermente attardati Higuain e Toni a 13 e Dybala a 12. L’avvincente lotta per il titolo di re dei bomber si riflette ovviamente anche sul fantacalcio. In quest’ottica, il francese del Milan potrebbe rappresentare una novità assoluta: sarebbe infatti il primo centrocampista del Magic listone a vincere la classifica cannonieri. Da quando Gazzetta organizza il fantacalcio, infatti, non è mai successo. Certo, è facile contestare che Menez nel Milan di Inzaghi faccia in realtà il falso nove, ma qui parliamo di fantacalcio e il francese a inizio stagione, per il suo passato da ala, era stato quotato come centrocampista. Tra i re dei bomber degli anni passati, solo Francesco Totti (capocannoniere nel 2006-07) è stato un centrocampista nel listone Magic, sebbene molto tempo prima di quella stagione. La cosa incredibile? Menez non è nemmeno primo tra i centrocampisti per Magic media...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

C

entonovanta minuti. Tre presenze in A. Due rigori parati (a Ljajic e, domenica, a Tevez). Il biglietto da visita di Eugenio Lamanna potrebbe essere già questo, ma la realtà è ben più profonda, e racconta di un Genoa che si è trovato in casa l’erede di Mattia Perin, se e quando il numero uno rossoblù dovesse decidere di spiccare il volo verso palcoscenici più prestigiosi. Con il placet di Enrico Preziosi, è ovvio. CHE STOFFA Il mentore di Lamanna non è un (ex) numero uno qualunque: si chiama Simone Braglia, ha allevato tanti talenti — fra cui Eugenio, appunto —, ma soprattutto è diventato un’icona del Grifone per avere difeso la porta genoana nella notte del 18 marzo 1992, quando la squadra dell’Osvaldo (Bagnoli) passò alla storia come la prima italiana capace di vincere ad Anfield. Era Coppa Uefa, un altro Genoa e un altro calcio. Ma Braglia non dimenticherà mai il giorno in cui vide per la prima volta all’opera il portiere genoano, che adesso difenderà la porta rossoblù per le prossime tre partite, contro Udinese e Cagliari in casa e, probabilmente anche a metà aprile a Palermo, in attesa che gli accertamenti sanitari chiariscano nel dettaglio l’entità dell’infortunio alla spalla dello sfortunatissimo Perin. Lamanna aveva sedici anni quando si presentò al Como, all’epoca in D, di cui Braglia era preparatore dei portieri. La classe c’era, eccome. Bisognava solo aspettarlo. Così dopo un po’ di gavetta, è arrivato il passaggio come dodicesimo al Genoa di Gasperini, dove il suo futuro sembra già scritto. UN POSTO AL SOLE Anche perché — Braglia docet — «il Genoa può vantare i due migliori portieri giovani a livello nazionale». Una vera e propria investitura, a cui però deve seguire adesso un’effettiva valorizzazione: «Nel senso che — rac-

CLASSIFICA SQUADRE

PT

JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA NAPOLI FIORENTINA TORINO MILAN GENOA INTER PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO CHIEVO VERONA ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)

67 53 52 48 47 46 39 38 37 37 35 33 33 32 32 32 26 21 21 9

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14 21 27 28 36 31 30 35 33 36 41 36 30 43 30 48 38 53 49 53

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 4 APRILE, ore 15 ROMA-NAPOLI (ore 12.30) (0-2) ATALANTA-TORINO (0-0) CAGLIARI-LAZIO (2-4) GENOA-UDINESE (4-2) INTER-PARMA (0-2) PALERMO-MILAN (2-0) SASSUOLO-CHIEVO (0-0) VERONA-CESENA (1-1) FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) (1-3) JUVENTUS-EMPOLI (ore 21) (2-0)

MARCATORI

Eugenio Lamanna, 25 anni, portiere del Genoa para il rigore di Carlos Tevez allo Juventus Stadium ANSA

80

● Sono i rigori calciati in questo campionato: 56 sono stati realizzati, 20 parati, due hanno colpito la traversa, uno è stato tirato alto e un altro di lato.

2

● I rigori parati da Lamanna in Serie A, tutti in questa stagione: il portiere del Genoa ha respinto il tiro dal dischetto di Ljajic della Roma e quello di Tevez della Juve

conta l’ex numero uno genoano degli anni Novanta — Lamanna non deve essere un oggetto non bene identificato. Eugenio ha dimostrato con i fatti il suo reale valore come giocatore e come uomo, partendo dalla gavetta e arrivando sino al palcoscenico della Serie A». Forse, guardando i fatti, Lamanna è poco pubblicizzato: «Ha soltanto venticinque anni, e per un portiere si tratta di un’età che ti permette di avere davanti una carriera ancora molto lunga. È uno dei giovani, e qui userei la “g” maiuscola, portieri nascenti nel campionato italiano». OTTIMA SCUOLA Nulla è per caso, e se Lamanna ha avuto solo complimenti dopo la prova allo Juventus Stadium, lo deve anche ad altri due fattori: «Per lui, che è sempre stato titolare, questo anno di panchina trova giustificazione nel fatto che ha davanti a lui il terzo portiere

della Nazionale, fra l’altro con la possibilità di poter lavorare insieme a un grande allenatore di portieri come Gianluca Spinelli». Tuttavia, «se l’anno prossimo la società non avesse intenzione di farlo partire titolare, forse sarebbe meglio se fosse ceduto». Un posto al sole per Lamanna, dodicesimo per caso: «Un altro anno di panchina non sarebbe auspicabile, considerando le sue qualità». CHI SI RIVEDE Ieri, allo Juventus Stadium, Lamanna si è portato a casa la maglia di Rubinho, un ex rossoblù che a Genova ricordano ancora, e nel 2009 compagno di squadra in rossoblù dello stesso Lamanna, all’epoca terzo portiere. «Mi ha fatto i complimenti lui, come Buffon. Ora, però, spero che Mattia torni presto». Può guarire con calma. Lamanna ormai è una certezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

16 RETI Tevez (2, Juventus). 15 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan). 13 RETI Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona). 12 RETI Dybala (2, Palermo). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 9 RETI Felipe Anderson (Lazio); Callejon (Napoli); Eder (1, Sampdoria). 8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo). 6 RETI Defrel (Cesena); Iago Falque’ (1, Genoa); Vidal (2, Juventus); Candreva (2) e Parolo (Lazio); Honda (Milan); Zapata (Napoli); Glik (Torino).

Carlos Tevez, 31 anni, attaccante della Juve GETTY

TACCUINO GIUDICE SPORTIVO

POLEMICA A BOLOGNA

Tre turni a Lucarelli

Ultrà invitato a scuola

Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha squalificato per tre turni il capitano del Parma Alessandro Lucarelli «per comportamento scorretto nei confronti di un avversario». Ecco gli altri fermati per una giornata: Denis, Gomez (Atalanta), Ceppitelli (Cagliari), Ilicic (Fiorentina), Bertolacci (Genoa), Icardi, Vidic (Inter), Inler (Napoli), Andelkovic (Palermo), Benassi (Torino), Danilo (Udinese). Ammonito con diffida il tecnico del Napoli Rafa Benitez, espulso nella gara con l’Atalanta. Stessa sorte per il ds azzurro Bigon, inibito sino al 31 marzo invece il presidente del Cagliari Giulini. Infine 15mila euro di multa alla Lazio per un coro insultante di discriminazione territoriale dei suoi tifosi.

Polemica a Bologna, dove Cristian Frabboni, leader della «Beatà gioventù», gruppo di estrema destra della curva rossoblù, è tra gli invitati (con l’arbitro Rizzoli e il gm Di Vaio) al convegno «Fair-play a tutto campo» oggi alle scuole Manzoni dalla Fondazione Malavasi, in collaborazione con il Coni dell’Emilia Romagna.

#MUSEUMWEEK

Calcio protagonista Tanto calcio alla seconda edizione della #MuseumWeek, la settimana dei musei su Twitter, che vede il mondo dell’arte dialogare da ieri con i suoi fan usando i social network. Partecipano infatti all’iniziativa il Museo Mondo Milan, la Fondazione Genoa 1893 e il Museo dello Sport di Torino.


Magic +3 R Campionato

28a GIORNATA

CLASSIFICA SETTIMANALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE GIUSSANI PIERPAOLO CRETÌ ALFREDO PETRELLI ROBERTO GASPANI PATRIC MARANDO PITER VALORI MASSIMO PERRI MARIO VINOTTI MAURO SIMONAZZI ROBERTO PETRELLI ROBERTO UGGERI ROBERTO TOSCANO ETTORE FABIANI MARCO DALLA VIA LORIS ZARA ANDREA CIMINO GIOACCHINO LORINI ALESSIO

PROV. MB LE LE MI BG VC TO BA RM SV CR LE MN MI VE PD VB PE SA BS

SQUADRA CACCIA AGLI ASINI NA MANDRAKATA_15 AP69 IAGO & LOBA PATOGOAL 10 FABIO SKE SPARANDOPILU3 SISMA RABONA HEISENBERG #08 ZIN 54 5° INFERNO AP65 VIP DANCINEL 4 EA ALL STARS CHIARA ARCADIA PIGNOLA REAL PAPPOLO AP FEBBRAIO 1 GLI APACHE

PUNTI 96,5 95,0 94,5 94,5 94,0 94,0 94,0 93,5 93,5 93,5 93,0 93,0 93,0 93,0 93,0 92,5 92,5 92,5 92,5 92,0

CLASSIFICA GENERALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE PAUSELLI LUCA RUSSO FRANCESCO PRATICI FRANCESCO RUSSO GIUSEPPE RUSSO GIUSEPPE SPIONE FLAVIO ROSSI ROBERTO SPIONE FLAVIO RUSSO SALVATORE DELAIDINI DUILIO PEDRINI DAVIDE TRAVAGLINI ANDREA GIAMBINI VITTORIO MILO LUCA PAUSELLI LUCA LABBADIA ERMETE RECCHI STEFANO REMIGI BRUNO RUSSO GIUSEPPE PASCUCCI ANGELO

PROV. PG NA MS CL CL RM BS RM CE BS VA BO MI NA PG LT PG PG CL PU

SQUADRA BLIBLI S1 I PEZZETTONI 11 GAVEDO 4 FRAGIUROS UNITED 75 TEX DEL LAF GEN 24 COACHFLA34 BEAND14 COACHFLA212 BOB8 DODO'S BROTEHERS G & D TEAM 28E TEROLDEGO 2 FLASH 16 LUIGI O' CAPITAN 94 BLIBLI U ACCADDE UNA NOTTE STEFCIN 57 WHISKY183 TEX DEL LAF GEN 03 SPARTA18

PUNTI 2082,5 2078,0 2075,5 2072,5 2072,5 2072,0 2070,5 2070,0 2068,0 2068,0 2068,0 2067,5 2067,0 2067,0 2066,5 2066,0 2065,5 2065,5 2065,0 2063,0

PORTIERI CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (MIL) 103 AGLIARDI (CES) 104 ANDUJAR (NAP) 105 AVRAMOV (ATA) 175 BAJZA (PAR) 106 BARDI (CHI) 107 BASSI (EMP) 109 BENUSSI (VER) 110 BERISHA (LAZ) 111 BERNI (INT) 112 BIGGERI (EMP) 113 BIZZARRI (CHI) 114 BRESSAN (CES) 115 BRKIC (CAG) 116 BUFFON (JUV) 117 CARBONI (CAG) 118 CARRIZO (INT) 171 CASTELLAZZI (TOR) 119 COLOMBI (CAG) 120 COLOMBO (NAP) 121 CONSIGLI (SAS) 122 CRAGNO (CAG) 124 DE SANCTIS (ROM) 168 DIEGO LOPEZ (MIL) 126 FREZZOLINI (ATA) 176 FRISON (SAM) 127 FULIGNATI (PAL) 130 GOLLINI (VER) 131 HANDANOVIC (INT) 132 IACOBUCCI (PAR) 177 ICHAZO (TOR) 166 KARNEZIS (UDI) 134 LAMANNA (GEN) 135 LEALI (CES) 136 LOBONT (ROM) 137 LUPATELLI (FIO) 138 MARCHETTI (LAZ) 165 MASSOLO (SAM) 170 MERET (UDI) 140 MIRANTE (PAR) 141 NETO (FIO) 143 PADELLI (TOR) 144 PEGOLO (SAS) 145 PERIN (GEN) 146 POLITO (SAS) 147 POMINI (SAS) 148 PUGGIONI (CHI) 174 PUGLIESI (EMP) 149 RAFAEL C.B. (NAP) 150 RAFAEL D.A. (VER) 172 ROMERO S. (SAM) 151 ROSATI (FIO) 152 RUBINHO (JUV) 153 SCUFFET (UDI) 154 SECULIN (CHI) 155 SEPE (EMP) 156 SKORUPSKI (ROM) 173 SOMMARIVA (GEN) 157 SORRENTINO (PAL) 158 SPORTIELLO (ATA) 160 STORARI (JUV) 161 STRAKOSHA (LAZ) 162 TATARUSANU (FIO) 164 UJKANI (PAL) 167 VIVIANO (SAM)

MAGIC PUNTI 0 0 0 5 0 0 0 0 4 0 0 0 6,5 0 3,5 6 0 0 0 0 0 3 0 6 5 0 0 0 0 5 4 0 4 10 5 0 0 6,5 0 0 0 5 6 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6 0 0 5,5 5 0 0 0 0 6,5

MEDIA 5,12 0 4,83 4,7 0 6 5,25 3,25 4,46 4,79 0 0 5,5 0 4,36 5,98 0 4 0 2,67 0 4,63 3,82 5,4 4,9 0 0 0 4,75 5,28 4,38 0 5,11 7,12 4,37 0 0 5,11 0 6 4,23 5,28 5,16 0 5,46 0 5,5 6 0 4,57 4,38 5,4 0 0 6 6 5,27 4,25 6 4,75 5,2 5,5 0 4,56 0 5,47

MAGIC PUNTI 5,5 4,5 0 0 0 0 0 3 0 0

MEDIA QUOT. 6,16 6 6,32 11 5,27 3 0 3 5,46 8 5,38 7 5,47 4 5,42 5 5,83 4 5,79 4

QUOT. 5 2 4 1 1 1 4 4 7 5 1 1 14 1 7 25 1 1 1 1 1 14 4 21 14 1 1 1 1 20 1 1 16 1 13 1 1 18 1 1 14 13 13 4 20 1 4 3 1 12 5 4 1 1 3 1 17 1 1 17 16 1 1 7 1 14

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 9 -7 6 0 0 0 3 -4 6,17 5 6 -6 5,9 0 0 0 0 0 0 9 -15 6,17 4 -10 5,75 13 6 -19 5,96 7 -8 5,93 0 0 0 0 0 0 19 6,5 -15 6,32 0 0 0 11 6,5 -19 6,09 26 6 -13 6,4 0 0 0 1 -1 7 0 0 0 3 -8 5,5 0 0 0 26 6 -40 6,12 14 -26 5,68 26 6 -18 6,1 20 6 -28 6,26 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 -4 6,75 27 6 -35 6,26 5 6 -10 5,4 0 0 0 27 6 -36 6,31 3 7 -3 6,5 26 6 -45 5,92 0 0 0 0 0 0 22 6,5 -19 6,09 0 0 0 0 0 0 22 -43 5,98 20 7 -20 6,32 16 6 -16 6,03 0 0 0 26 6 -30 6,52 0 0 0 3 -3 6,5 0 0 0 0 0 0 23 -30 5,87 13 -25 6,08 10 -12 6,35 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 24 7 -20 6,19 2 -3 5,75 0 0 0 28 6,5 -41 6,23 28 6,5 -38 6,41 2 -1 6 0 0 0 6,19 8 -11 0 0 0 19 6,5 -16 6,39

R. 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 3 0 0 1 2 2 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 1/1 0/0 0/0 1/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 1/1 0/0 0/0 1/5 0/0 0/0 1/3 0/2 0/2 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2

CAMPIONATO P. V. G. 16 5,5 0 22 5 3 15 0 0 0 0 0 25 0 0 16 0 0 19 0 0 25 4 0 6 0 0 8 0 0

R. 3 0 0 0 1 0 2 0 0 0

ESPAMM 0/1 1/6 0/4 0/0 0/7 0/3 0/4 1/5 0/0 0/2

DIFENSORI CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL) 202 ACERBI (SAS) 203 AGOSTINI (VER) 204 ALBERTAZZI (MIL) 205 ALBIOL (NAP) 206 ALEX (MIL) 207 ALONSO (FIO) 208 ANDELKOVIC (PAL) 209 ANDREOLLI (INT) 210 ANTEI (SAS)

MEDIA VOTO 6 6,09 5,53 0 5,56 5,65 5,47 5,56 5,83 5,93

21

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

211 ANTONINI (GEN) 212 ARIAUDO (GEN) 213 ASTORI (ROM) 214 AVELAR (CAG) 424 BAGADUR (FIO) 215 BALZANO (CAG) 216 BALZARETTI (ROM) 217 BARBA (EMP) 218 BARZAGLI (JUV) 219 BASANTA (FIO) 220 BASTA (LAZ) 221 BELLINI (ATA) 223 BENALOUANE (ATA) 227 BIANCO (SAS) 228 BIAVA (ATA) 229 BIRAGHI (CHI) 429 BOCCHETTI (MIL) 410 BOCHNIEWICZ (UDI) 230 BONERA (MIL) 231 BONUCCI (JUV) 232 BOVO (TOR) 398 BRAAFHEID (LAZ) 233 BRITOS (NAP) 234 BRIVIO (VER) 235 BUBNJIC (UDI) 236 BURDISSO (GEN) 237 CACCIATORE (SAM) 238 CACERES (JUV) 239 CAMPAGNARO (INT) 241 CANA (LAZ) 243 CANNAVARO (SAS) 244 CAPELLI (CES) 402 CAPUANO (CAG) 245 CASSANI (PAR) 246 CASTAN (ROM) 247 CAVANDA (LAZ) 248 CEPPITELLI (CAG) 249 CESAR (CHI) 250 CHERUBIN (ATA) 251 CHIELLINI (JUV) 253 CIANI (LAZ) 254 CODA (SAM) 255 COLE (ROM) 258 COSTA (PAR) 259 DAINELLI (CHI) 260 D'AMBROSIO (INT) 261 DANILO (UDI) 262 DAPRELA' (PAL) 263 DARMIAN (TOR) 264 DE CEGLIE (JUV) 265 DE MAIO (GEN) 266 DE SCIGLIO (MIL) 267 DE SILVESTRI (SAM) 268 DE VRIJ (LAZ) 403 DEL GROSSO (ATA) 433 DIAKITE (CAG) 271 DODO' (INT) 272 DOMIZZI (UDI) 405 DONKOR (INT) 274 DRAME' (ATA) 275 EDENILSON (GEN) 278 EMANUELSON (ATA) 414 EMERSON (PAL) 279 EVRA (JUV) 281 FEDDAL (PAR) 282 FELIPE (INT) 285 FREY (CHI) 286 GABRIEL SILVA (UDI) 287 GAMBERINI (CHI) 289 GASTON SILVA (TOR) 290 GAZZOLA (SAS) 411 GENTILETTI (LAZ) 291 GHOULAM (NAP) 292 GLIK (TOR) 293 GOBBI (PAR) 294 GONZALEZ ALE. (CAG) 417 GONZALEZ G. (PAL) 296 HENRIQUE (NAP) 297 HEURTAUX (UDI) 419 HOLEBAS (ROM) 298 HYSAJ (EMP) 300 IZZO (GEN) 301 JANSSON (TOR) 302 JONATHAN (INT) 303 JUAN JESUS (INT) 304 KONKO (LAZ) 305 KOULIBALY (NAP) 306 KRAJNC (CES) 307 LAURINI (EMP) 308 LAZAAR (PAL) 309 LICHTSTEINER (JUV) 310 LONGHI (SAS) 311 LUCARELLI (PAR) 312 LUCCHINI (CES) 313 MAGGIO (NAP) 314 MAGNUSSON (CES) 315 MAICON (ROM) 316 MAKSIMOVIC (TOR) 413 MANOLAS (ROM) 319 MARCHESE (GEN) 320 MARIO RUI (EMP) 321 MARQUES (VER) 399 MARQUEZ (VER) 322 MARTIC (VER) 324 MASIELLO (TOR) 426 MASIELLO A. (ATA) 428 MAURICIO (LAZ) 326 MESBAH (SAM) 327 MESTO (NAP) 328 MEXES (MIL) 329 MILANOVIC MILAN (PAL) 330 MOLINARO (TOR) 406 MONTELEONE (PAL) 331 MORAS (VER) 332 MORETTI (TOR) 333 MORGANELLA (PAL) 335 MUNOZ (SAM) 336 MURRU (CAG) 338 NAGATOMO (INT) 436 NATALI (SAS) 340 NICA (CES) 341 NOVARETTI (LAZ) 342 OGBONNA (JUV) 430 ORTIZ (PAL) 343 PALETTA (MIL) 404 PARENTE (GEN) 345 PASQUAL (FIO) 346 PASQUALE (UDI) 347 PEDRO MENDES (PAR) 348 PELUSO (SAS) 420 PERES (TOR) 349 PERICO (CES) 400 PIRIS (UDI) 352 PISANO E. (VER) 351 PISANO F. (CAG) 354 RADU (LAZ) 355 RAIMONDI (ATA) 356 RAMI (MIL) 357 RANOCCHIA (INT) 358 REGINI (SAM) 359 RENZETTI (CES) 421 RICHARDS (FIO) 360 RISPOLI (PAL) 362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 364 ROMAGNOLI (SAM) 365 RONCAGLIA (GEN) 366 ROSI (FIO) 367 ROSSETTINI (CAG) 368 RUGANI (EMP) 371 SANTACROCE (PAR) 432 SANTON (INT) 372 SARDO (CHI) 373 SAVIC (FIO) 374 SCALONI (ATA) 375 SILVESTRE (SAM) 418 SOMMA (EMP) 376 SORENSEN (VER) 434 SPOLLI (ROM) 377 STENDARDO (ATA) 427 STRINIC (NAP) 431 TAMBE (GEN) 380 TERRANOVA (SAS) 381 TERZI (PAL)

0 0 6,5 5,5 0 0 0 6,5 7 6 7,5 6 0 0 6 6 0 0 0 5 6 0 5,5 5,5 0 6,5 0 0 0 0 0 5,5 0 4,5 0 0 5 6,5 0 6,5 0 0 0 6,5 6,5 5 5,5 5 6 0 6 0 6 6,5 0 5 0 0 0 5,5 5,5 0 0 0 0 0 6,5 6 0 0 5,5 0 0 6 0 4 0 5 0 6 5,5 0 0 0 5,5 0 6 5 0 6 6 5 3 5,5 5 0 0 0 6 0 6,5 0 0 5 0 0 6,5 0 0 9,5 0 7 0 5,5 6,5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 0 6 0 5,5 5 5 5,5 5,5 5 0 6,5 0 0 6 6 0 0 6 5,5 4,5 6 5 0 0 4 0 0 0 0 0 6 0 0 0 6 0 0 0 5

6,29 5 5,88 5,91 0 5,65 0 6,62 6,25 6,06 6,03 5,55 5,63 4,75 6,18 5,32 5,5 6 5,58 6,24 5,92 5,65 5,33 5,64 5,5 5,84 5,72 6,45 5,31 5,37 5,54 5,44 5,82 5,55 5,5 5,83 5,47 5,7 5,68 6,06 5,83 6 5,5 5,87 5,84 5,62 6,27 5,54 6,17 6,17 5,88 5 6,21 5,98 5,83 5,5 5,63 5,89 5 5,57 6,07 6,07 5,62 6,03 5,25 5,32 5,73 5,5 5,8 6 5,53 6,5 5,75 6,95 5,5 5,27 6,14 5,21 5,8 5,85 5,81 6,5 5,33 6,25 5,43 5 6 5,41 5,71 6,1 6,28 5,69 5,48 5,57 5,64 5,5 6,12 5,75 5,91 6,4 6,06 5,43 5,4 5,46 6 5,6 5,81 5,55 4,75 5,67 0 5,64 0 5,94 6,13 5,98 6,21 5,17 5,39 0 4,88 5,33 5,87 0 5,54 6 6,62 5,5 5,63 5,37 6,29 5,46 5,7 5,18 5,32 5,76 6,62 5,86 6 5,5 5,97 5,92 5,61 6,27 5,56 6 5,57 5,75 5,81 6,39 5,46 6,25 5,67 6,1 5,75 6 5,5 5,38 0 6,19 5,75 6 5,67 5,54

4 3 8 8 1 4 4 8 5 8 10 4 6 3 7 4 6 1 5 14 6 4 4 5 3 9 4 6 4 4 5 5 5 5 4 6 5 7 4 14 4 3 4 7 9 5 13 4 13 4 9 4 14 13 4 5 7 4 1 5 10 6 4 10 1 4 7 5 6 4 5 4 6 19 7 3 8 3 9 7 9 8 3 3 6 4 8 4 4 10 15 5 7 6 7 4 9 7 10 4 10 4 6 4 4 3 8 4 3 6 3 7 1 10 12 8 7 3 6 4 2 4 6 3 5 1 13 5 6 5 11 5 7 4 4 8 4 9 12 6 7 5 6 17 5 8 6 5 9 14 4 8 4 10 3 8 1 3 5 10 6 4 4 5

7 2 17 23 0 17 0 12 3 16 18 11 19 2 14 14 5 0 14 27 13 11 14 11 2 21 10 10 10 15 16 24 13 8 1 14 19 19 11 24 7 1 11 16 22 15 27 16 24 12 24 13 24 25 10 3 20 8 2 22 22 8 8 17 9 11 22 9 16 2 17 2 14 22 21 11 18 9 22 17 27 12 7 2 23 2 21 12 7 20 25 13 23 22 22 11 14 20 22 9 26 16 20 15 1 5 8 12 5 12 0 15 0 26 26 20 14 4 10 0 6 3 17 0 12 0 15 17 13 19 25 15 21 11 11 19 6 19 24 21 17 7 20 24 8 21 22 10 24 28 11 6 5 21 2 20 2 9 0 18 6 1 9 13

0 0 6,5 5,5 0 0 0 6,5 7 6 6,5 6 0 0 6 6 0 0 0 5,5 6 0 6 5,5 0 6,5 0 0 0 0 0 6 0 5 0 0 5,5 6,5 0 6,5 0 0 0 6,5 6,5 5,5 6 5 6 0 6 0 6 6,5 0 5 0 0 0 5,5 5,5 0 0 0 0 0 6,5 6 0 0 5,5 0 0 6 0 4,5 0 5 0 6 5,5 0 0 0 6 0 6 5 0 6 6 5 4 6 5,5 0 0 0 6 0 6,5 0 0 5 0 0 6,5 0 0 6,5 0 6 0 5,5 6,5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 0 6 0 5,5 5 5 5,5 5,5 5 0 6,5 0 0 6 6 0 0 6 5,5 5 6,5 5,5 0 0 6 0 0 0 0 0 6 0 0 0 6 0 0 0 5

1 0 1 4 0 0 0 2 0 2 0 0 1 0 1 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 1 3 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 6 0 0 1 0 1 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 3 0 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 5 0 1 0 0 2 3 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0

5,92 4,75 5,91 5,63 0 5,71 0 6,17 6,5 5,78 6 5,73 5,76 5,25 6,07 5,5 5,6 0 5,79 6,15 6,08 5,8 5,5 5,64 5 5,9 5,83 6,2 5,5 5,57 5,82 5,62 5,91 5,44 5,5 6,04 5,58 5,92 5,68 6,12 5,83 6 5,59 5,75 6,02 5,65 6,13 5,65 6,06 5,54 6 5,31 5,98 6,08 5,72 5,5 5,61 6 5,5 5,61 6 6 5,62 5,91 5,06 5,27 5,82 5,44 5,83 6 5,65 6,5 5,71 6,3 5,58 5,41 6,08 5,29 5,73 5,74 5,85 6,22 5,58 6,25 5,63 5 6,02 5,45 5,71 5,9 6,02 5,77 5,54 5,64 5,75 5,55 5,92 5,75 6,07 6 6,02 5,64 5,58 5,58 6 5,6 6 5,59 5 5,71 0 5,75 0 5,85 6,1 5,95 6,07 5,33 5,5 0 5,62 5,5 5,97 0 5,67 0 6,12 5,67 5,67 5,55 6,06 5,65 5,76 5,45 5,36 5,92 6,25 5,78 5,88 5,63 6,06 6 5,64 5,94 5,69 5,98 5,8 5,75 5,77 6,14 5,45 6,25 5,7 6,05 5,75 6,08 5,75 5,5 0 5,97 5,58 0 5,67 5,62

0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 3 0 1 0 2 0 0 2 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 1 0 1 0 1 1 0 2 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0

0/1 0/1 0/7 1/7 0/0 0/4 0/0 0/1 0/1 0/3 0/3 1/2 1/9 0/2 0/3 0/2 0/1 0/0 2/1 0/7 0/4 0/1 0/6 0/0 0/0 1/7 1/0 0/1 0/3 1/4 1/6 0/9 0/2 0/1 0/0 1/3 0/4 0/5 0/0 0/5 0/0 0/0 0/2 0/3 0/6 0/5 0/4 0/3 0/1 0/3 0/6 1/2 0/7 1/3 0/0 0/0 0/3 1/0 1/0 0/6 0/1 0/1 0/0 0/2 0/3 2/1 0/6 0/0 0/1 0/0 0/4 0/0 0/3 0/7 0/8 0/3 0/4 1/2 1/3 0/4 0/4 0/0 1/1 0/0 0/9 0/0 1/5 0/1 0/0 0/2 1/7 0/2 1/11 0/9 0/7 0/1 0/3 0/2 2/3 0/2 0/6 0/2 2/3 0/3 0/0 0/0 0/3 0/1 0/1 1/5 0/0 0/1 0/0 0/1 0/6 0/7 0/2 0/1 1/0 0/0 0/2 0/1 0/3 0/0 0/3 0/0 0/1 0/6 0/3 1/5 0/5 0/5 0/3 0/2 0/1 0/6 0/1 0/5 0/6 1/3 0/3 0/1 0/4 1/6 0/2 0/7 2/7 0/0 0/10 0/0 0/6 0/0 0/1 1/4 0/0 0/5 0/1 0/2 0/0 0/4 0/0 0/0 0/0 0/2

382 TOMOVIC (FIO) 383 TONELLI (EMP) 384 TOROSIDIS (ROM) 435 UVINI (NAP) 386 VIDIC (INT) 388 VITIELLO (PAL) 389 VOLTA (CES) 390 VRSALJKO (SAS) 391 WAGUE (UDI) 422 YANGA MBIWA (ROM) 392 ZACCARDO (MIL) 394 ZAPATA C. (MIL) 395 ZAPPACOSTA (ATA) 396 ZUKANOVIC (CHI) 397 ZUNIGA (NAP)

5 0 0 0 5,5 5 0 0 9 5 0 0 5,5 6 0

5,81 6,45 5,88 0 5,47 6,06 5,44 6,15 6,86 5,62 7,5 5,59 6,36 6,02 5,75

8 12 6 2 7 5 4 10 8 6 4 4 11 10 4

18 22 13 0 16 9 18 18 6 20 2 11 22 23 6

5 0 0 0 6 5 0 0 6,5 5 0 0 6 6 0

1 4 1 0 1 0 0 0 2 0 1 0 3 2 0

5,69 6,02 5,85 0 5,47 6,06 5,62 6,15 6,17 5,68 6 5,82 5,95 5,96 5,42

1 0 0 0 0 0 0 3 0 1 0 1 1 2 2

0/4 2/2 1/3 0/0 1/4 0/0 1/4 1/4 0/2 0/4 0/0 1/1 0/3 0/5 0/0

MEDIA VOTO 5,71 6,08 6,06 5,89 5,25 5,92 5,55 5,88 0 6,2 5,94 6,25 5,85 5,6 6,18 5,5 6,34 5,83 5,92 5,83 6,18 5,98 6,22 5,81 4,5 6,14 5,88 5,95 6,37 5,31 5,83 5,94 5,94 0 6 5,86 6 5,97 5,94 5,77 6,38 5,72 5 5,95 5,5 5,8 6,22 5,79 5,77 5,82 5,64 5,89 5,88 0 5,75 5,9 6 6,27 5,93 5,75 6,21 5,85 5,35 5,83 5,25 6 6,58 5,8 6,32 6,17 6,06 5,57 6,17 6,05 5,77 5,77 5,83 6 5,8 0 6,09 5,7 5,83 5,95 5,69 5,91 5,98 5,67 0 6,1 5,88 5,69 6,03 5,94 0 5,83 5,75 5,72 6,29 5,46 5,75 6,28 5,75 5,83 5,89 5,53 5,71 5,83 5,94 0 5,43 5,75 5,75 5,42 6,15 5,87 7 5,5 6,42 5,93 5,58 0 0 6,33 5,98 6,26 5,96 6,04 5,75 5,92 5,96 5,33 6,05 6 6 5,38 0 6,43 5,58 6,09 5,62 6,14

R. 0 3 1 0 1 0 0 1 0 3 2 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 2 2 0 0 0 0 0 7 2 0 0 1 0 0 0 0 4 2 0 1 0 0 1 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 2 0 0 0 5 5 1 3 0 3 1 1 0 0 1 0 0 1 0 6 1 0 5 5 1 0 2 0 2 2 0 0 1 0 0 0 2 3 0 1 0 3 1 0 0 1 0 1 0 0 2 0 1 2 1 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 1

ESPAMM 1/8 0/6 0/6 0/4 1/1 0/1 0/1 0/4 0/0 2/2 0/5 0/0 0/8 0/0 0/8 0/0 0/4 0/2 0/3 0/3 0/3 0/6 0/1 0/3 0/0 0/3 0/0 0/4 0/4 0/3 1/8 0/6 0/2 0/0 0/0 0/2 0/0 0/3 1/7 0/1 0/0 1/8 0/0 0/4 0/1 0/6 0/4 0/4 0/3 0/5 0/1 0/9 1/6 0/0 0/1 0/2 0/2 0/1 0/3 0/1 0/4 1/7 1/1 0/1 0/0 0/1 0/4 0/3 0/1 0/0 0/5 1/5 0/6 0/8 0/8 1/0 0/1 0/0 0/6 0/0 0/3 0/2 0/1 1/6 0/0 0/2 0/8 0/1 0/0 0/4 0/4 0/4 0/4 0/3 0/0 0/2 0/1 0/4 0/1 0/5 0/2 1/2 1/7 1/2 0/3 0/3 0/0 0/2 0/1 0/0 0/2 0/2 0/1 0/3 0/6 0/10 0/0 0/0 0/6 0/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/4 0/4 1/7 0/3 1/4 0/4 0/3 0/1 0/3 0/1 0/3 0/5 0/0 0/8 0/1 0/2 0/1 0/9

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ACQUAH (SAM) 6 5,45 6 504 ALLAN (UDI) 6 6,19 14 506 ANTONELLI (MIL) 6 6,44 15 507 AQUILANI (FIO) 0 5,79 10 508 ARMERO (MIL) 0 5,19 3 509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 4 743 BADELJ (FIO) 6 5,5 5 510 BADU (UDI) 0 5,85 8 725 BARELLA (CAG) 0 0 1 512 BARRETO E. (PAL) 6,5 6,46 14 513 BASELLI (ATA) 6 5,91 7 514 BASHA (TOR) 9,5 7,75 6 517 BENASSI (TOR) 5 6,03 9 763 BERGDICH (GEN) 5 5,67 6 519 BERTOLACCI (GEN) 5,5 6,29 13 520 BIABIANY (PAR) 0 5,88 4 521 BIGLIA (LAZ) 7 6,57 15 522 BIONDINI (SAS) 0 5,77 7 523 BIRSA (CHI) 6 5,91 10 524 BOLZONI (PAL) 0 5,73 6 0 6,64 19 525 BONAVENTURA (MIL) 526 BORJA VALERO (FIO) 5,5 6,21 15 527 BRIENZA (CES) 0 7,05 16 528 BRIGHI (SAS) 0 5,69 7 529 BRILLANTE (EMP) 0 4,5 3 759 BROZOVIC (INT) 6 5,93 10 532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 736 CAMPANHARO (VER) 0 5,77 4 534 CANDREVA (LAZ) 10 7,24 25 738 CARBONERO (CES) 5 5,35 5 536 CARMONA (ATA) 0 5,62 8 537 CASCIONE (CES) 0 5,67 6 538 CATALDI (LAZ) 0 5,69 5 539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 540 CHIBSAH (SAS) 0 6 4 541 CHOCHEV (PAL) 0 5,71 4 755 CHRISTIANSEN (CHI) 0 6 4 542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 5,5 6,26 11 543 CIGARINI (ATA) 6 5,83 10 544 COFIE (CHI) 0 5,75 4 545 COMAN (JUV) 0 6,62 4 546 CONTI (CAG) 0 5,59 7 751 CORREA (SAM) 0 5 4 548 COSSU (CAG) 5,5 6,05 9 749 COSTA T. (GEN) 0 5,5 5 549 CRISETIG (CAG) 4,5 5,66 6 551 CROCE (EMP) 7,5 6,3 13 553 D'ALESSANDRO (ATA) 0 5,68 6 740 DAVID LOPEZ (NAP) 5,5 5,75 7 554 DE FEUDIS (CES) 5 5,68 6 731 DE GUZMAN (NAP) 5,5 6,1 10 555 DE JONG (MIL) 6 5,97 10 556 DE ROSSI (ROM) 9,5 6 11 557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 558 DELLA ROCCA (PAL) 0 5,5 3 559 DESSENA (CAG) 0 6,05 9 754 DIAMANTI (FIO) 0 6,33 15 563 DONSAH (CAG) 5,5 6,77 10 5,83 7 564 DUNCAN (SAM) 0 566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 567 EKDAL (CAG) 6 6,62 14 568 EL KADDOURI (TOR) 4,5 5,87 12 571 ESSIEN (MIL) 0 5,2 3 572 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 6,25 4 737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 573 FARNERUD (TOR) 0 6,5 11 574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 10,5 8,08 26 575 FERNANDES (UDI) 5,5 6,04 13 576 FERNANDEZ M. (FIO) 6,5 6,75 15 577 FETFATZIDIS (CHI) 0 7 8 578 FLORENZI (ROM) 6,5 6,31 15 580 GALLOPPA (PAR) 6 5,59 5 581 GARGANO (NAP) 0 6,03 7 583 GAZZI (TOR) 6,5 5,86 8 584 GIORGI (CES) 6 5,59 7 745 GOMEZ (ATA) 4 5,77 9 585 GONZALEZ ALV. (TOR) 6 5,83 4 586 GRASSI (ATA) 0 6 1 587 GRECO (VER) 0 5,67 6 590 GUARENTE (EMP) 0 0 4 591 GUARIN (INT) 6,5 6,98 19 592 GUILHERME (UDI) 7 5,71 8 722 HALLBERG (UDI) 0 5,75 4 593 HALLFREDSSON (VER) 6 6,14 13 594 HAMSIK (NAP) 7 6,46 20 595 HERNANES (INT) 0 6,28 13 596 HETEMAJ (CHI) 0 5,8 9 597 HONDA (MIL) 5 6,52 11 753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 715 IAGO (GEN) 0 6,95 17 598 ILICIC (FIO) 8,5 6,06 10 600 INLER (NAP) 5,5 5,75 8 601 IONITA (VER) 5,5 6,28 7 712 IZCO (CHI) 5,5 6,25 9 603 JADSON (UDI) 0 6 2 760 JAJALO (PAL) 0 5,67 5 605 JANKOVIC B. (VER) 0 6 6 744 JOAO PEDRO (CAG) 6,5 6,22 10 606 JOAQUIN (FIO) 6 6,79 16 607 JORGINHO (NAP) 0 5,29 7 608 JORQUERA (PAR) 4,5 5,82 4 609 KEITA S. (ROM) 0 6,5 12 723 KONE (UDI) 10 5,84 10 610 KOVACIC (INT) 0 6,42 14 613 KUCKA (GEN) 5 5,96 10 615 KURTIC (FIO) 5 5,62 7 616 KUZMANOVIC (INT) 0 5,79 6 618 LAXALT (GEN) 6 5,71 4 619 LAZAREVIC (SAS) 0 6,33 6 620 LAZZARI (FIO) 0 0 4 621 LEDESMA (LAZ) 0 5,29 4 741 LESTIENNE (GEN) 5 5,88 9 750 LILA (PAR) 5 6,4 6 734 LODI (PAR) 0 5,62 8 622 LULIC (LAZ) 6 6,62 8 623 MAGNANELLI (SAS) 4,5 5,71 8 747 MANDRAGORA (GEN) 0 6,5 1 626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 627 MARCHISIO (JUV) 6 6,65 19 628 MARESCA (PAL) 4,5 5,86 6 746 MARIGA (PAR) 0 5,56 4 629 MARRONE (JUV) 0 0 4 632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 634 MAURI J. (PAR) 0 6,02 8 633 MAURI S. (LAZ) 6 7,31 20 720 MEDEL (INT) 6 5,79 10 635 MENEZ (MIL) 14 7,66 29 636 MERTENS (NAP) 5 5,98 16 637 MIGLIACCIO (ATA) 5,5 6 6 639 MISSIROLI (SAS) 5 6,31 13 642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 643 MORALEZ (ATA) 5 6,74 17 761 MPOKU (CAG) 5 6,36 10 765 MUDINGAYI (CES) 5,5 5,7 6 646 MUNTARI (MIL) 0 5,65 6 724 MURONI (CAG) 0 0 1 649 NAINGGOLAN (ROM) 6,5 6,7 16 652 NOCERINO (PAR) 5 5,87 8 653 OBBADI (VER) 5 6 5 654 OBI (INT) 0 5,94 4 655 OBIANG (SAM) 5,5 6,36 13

CAMPIONATO P. V. G. 19 6 0 26 6 1 26 6 4 20 0 0 8 0 0 6 0 0 12 6 0 18 0 0 0 0 0 23 6,5 2 18 6 0 3 6,5 1 18 5,5 2 5 5 0 25 6 2 1 0 0 22 7 2 18 0 0 27 6 0 19 0 0 25 0 4 21 5,5 2 20 0 5 16 0 0 3 0 0 7 6 0 6 0 0 12 0 0 24 7 6 15 5 0 25 0 0 20 0 1 9 0 0 2 0 0 5 0 0 9 0 0 2 0 0 20 5,5 1 24 6 0 14 0 0 10 0 0 16 0 1 2 0 0 20 5,5 2 2 0 0 22 5 0 27 6,5 1 18 0 0 24 5,5 0 20 5 0 22 5,5 3 19 6,5 2 17 7 2 0 0 0 2 0 0 21 0 1 6 0 1 17 5,5 2 19 0 0 3 0 1 24 6 4 24 5 2 13 0 0 6 0 1 4 0 0 17 0 1 22 7,5 9 25 5,5 2 21 6,5 2 7 0 2 26 6,5 2 16 6 0 17 0 0 22 6,5 0 22 6 0 15 5 0 7 6 0 1 0 0 16 0 0 1 0 0 22 6,5 5 25 6 0 3 0 0 22 6 1 26 6 5 17 0 2 25 0 0 23 5 6 2 0 0 21 0 6 17 7 1 16 6 1 18 5,5 2 18 6 2 0 0 0 7 0 0 10 0 1 20 6,5 4 19 6 2 17 0 0 8 5 0 21 0 2 20 7 1 25 0 5 24 5 1 18 5,5 1 14 0 0 6 6 0 13 0 1 0 0 0 9 0 0 14 5 0 3 5,5 1 19 0 1 17 6 3 26 5 0 2 0 0 1 0 0 27 6 2 14 5 0 6 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 22 0 1 21 6 8 26 6,5 0 28 7 15 23 5 2 13 5,5 1 25 5 3 10 0 0 21 5 5 7 5 1 5 6 0 16 0 2 0 0 0 25 6,5 3 13 5 1 13 5 0 10 0 1 25 5,5 3

656 OCTAVIO (FIO) 657 ONAZI (LAZ) 658 PADOIN (JUV) 659 PALOMBO (SAM) 660 PAREDES (ROM) 661 PAROLO (LAZ) 766 PELLEGRINI (ROM) 662 PEPE (JUV) 663 PEREIRINHA (LAZ) 664 PEREYRA (JUV) 666 PEROTTI (GEN) 667 PINZI (UDI) 669 PIRLO (JUV) 670 PIZARRO (FIO) 671 PJANIC (ROM) 672 POGBA (JUV) 673 POLI (MIL) 674 PUCCIARELLI (EMP) 733 PULZETTI (CES) 675 QUAISON (PAL) 677 RADOVANOVIC (CHI) 681 RIGONI (PAL) 714 RINCON (GEN) 682 RIZZO (SAM) 683 ROMULO (JUV) 684 SALA (VER) 762 SALAH (FIO) 686 SAPONARA (EMP) 688 SCHELOTTO (CHI) 752 SHAQIRI (INT) 690 SIGNORELLI (EMP) 691 SORIANO (SAM) 693 STROOTMAN (ROM) 694 STURARO (JUV) 756 SUSO (MIL) 695 TABANELLI (CES) 696 TACHTSIDIS (VER) 697 TAIDER (SAS) 698 UCAN (ROM) 764 VAJUSHI (CHI) 699 VALDIFIORI (EMP) 700 VALOTI (VER) 726 VALZANIA (CES) 742 VAN GINKEL (MIL) 758 VARELA (PAR) 701 VARGAS J. (FIO) 702 VAZQUEZ (PAL) 703 VECINO (EMP) 704 VERDI (EMP) 705 VIDAL (JUV) 706 VIVES (TOR) 707 WIDMER (UDI) 709 WSZOLEK (SAM) 727 YABRE (CES) 713 ZAPATA A. (UDI) 710 ZE' EDUARDO (CES) 711 ZIELINSKI (EMP)

0 0 6 5,5 0 7 6 5,5 0 6 5,5 5 0 0 0 0 6,5 6 0 5,5 5,5 5,5 0 0 0 0 6 15 6,5 6 0 5,5 0 0 0 0 5 6 5,5 0 6,5 0 0 6 5,5 0 6,5 6 0 6 0 7 0 0 0 0 6

0 5,65 5,75 6,1 6,38 6,63 6 5,83 5,25 6,39 6,7 5,62 6,9 6,18 6,29 7,45 6,07 6,36 6,43 7,07 5,88 6,57 6,05 6,18 7 6,43 8 7,25 5,68 6,44 6,33 6,04 6 5,73 0 5,25 6,09 6,41 5,5 6 6,48 8 5,25 5,33 5,72 6,25 7,13 6,33 6,05 6,8 5,79 6,19 4,75 0 6 5,67 5,94

3 5 5 12 5 20 1 4 4 14 16 5 16 12 16 25 11 11 7 8 8 16 8 4 4 7 17 11 7 19 6 12 5 6 4 4 11 10 4 4 14 2 1 3 9 10 22 14 10 20 7 12 3 1 4 4 8

MAGIC PUNTI 0 0 0 0 6,5 5,5 0 5 0 0 0 0 0 4,5 6,5 5,5 0 6 5,5 0 5 5 5 7 0 0 6 5 6 10 0 0 6,5 0 9 0 5 6 6 6 5,5 5,5 0 12,5 0 0 5,5 0 5,5 0 0 0 6 6 6,5 5,5 0 6 0 0 0 6 10 9,5 8 0 0 0 6,5 5 5 6 5,5 5,5 6,5 0 0 5 6 0 0 9 5 0 0 6 6 0 0 0 5,5 6 0 0 0 0 7 7 5,5 0 0 0 9,5 5

MEDIA 5,75 6,03 7,17 0 5,35 6,7 0 7,07 6,05 5,9 5,5 5,91 5,75 5,62 5,67 6,86 0 5,75 6,64 6,17 6,69 5,7 6,87 7,58 7,08 0 6,05 4,62 7,94 7,35 7,5 6,43 6,93 0 6,18 6 6,16 5,94 7,62 6,5 6,45 5,6 5,8 6,09 6,33 6 7,39 6,65 7,75 6,35 6,09 5 5,77 7,16 7,04 6,37 5,53 7,02 5 6,62 6,07 7,15 6,28 5,96 6,41 5,5 0 7,24 6,82 7 6,68 6,52 6,32 5,94 6,67 6 6,1 5,64 6,81 5,5 6 6,42 5,3 5,75 6 7,43 6,57 0 0 6 6,54 6,66 6,36 0 6,75 5,93 8,4 6,83 7,5 6,92 0 6,5 7,67 6,77

QUOT. 4 13 18 4 8 20 1 26 13 4 5 10 3 5 5 22 1 19 5 11 18 14 23 30 13 4 10 17 30 28 4 11 24 1 11 7 12 12 26 5 15 4 18 17 12 1 32 7 32 4 14 4 11 26 21 20 9 22 3 4 10 12 15 8 16 3 1 24 13 11 15 18 23 9 21 1 9 12 14 6 7 16 14 4 1 28 12 4 4 4 19 14 10 2 4 12 39 20 33 22 4 3 19 19

0 14 15 27 7 26 1 6 3 25 22 11 15 20 25 22 26 24 8 12 22 23 18 13 2 8 6 8 20 9 10 23 6 15 0 3 27 21 2 0 26 5 2 7 7 13 27 26 22 22 20 25 3 0 1 9 19

0 0 6 5,5 0 7 6 5,5 0 6 6 5,5 0 0 0 0 6,5 6 0 5,5 5,5 5,5 0 0 0 0 6 8 6,5 6,5 0 6 0 0 0 0 5 6 6 0 6,5 0 0 6 5,5 0 6,5 6 0 6 0 7 0 0 0 0 6

0 0 0 1 1 6 0 0 0 1 3 0 3 0 3 7 1 3 1 2 1 5 0 1 0 1 3 3 0 1 1 1 0 0 0 0 3 2 0 0 0 1 0 0 0 1 7 2 1 6 1 2 0 0 0 1 0

0 5,8 5,86 6,06 5,75 6,1 6 5,83 5,25 6,2 6,34 5,91 6,1 6,18 6 6,5 6,02 5,98 6 6,14 5,9 6,09 6,11 6 7 6,21 6,5 6,19 5,7 6,11 5,83 6,02 5,7 6 0 5,25 5,94 6 6 0 6,37 6,5 5,5 5,5 5,64 5,88 6,35 6,12 5,95 6,18 5,68 5,92 4,75 0 0 5,33 6,03

0 0 1 1 0 0 0 0 0 2 2 0 3 2 2 2 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 2 2 0 0 0 1 3 0 0 6 1 0 0 0 0 6 2 0 1 1 3 0 0 0 1 0

0/0 0/3 1/2 0/6 0/1 0/8 0/0 0/0 0/0 0/2 0/5 0/7 0/0 0/4 0/8 0/4 0/4 0/1 0/0 0/1 1/5 0/8 0/4 0/2 0/0 1/1 0/0 1/1 0/1 0/2 0/0 0/9 0/1 1/5 0/0 0/0 0/8 0/5 0/1 0/0 1/4 0/3 0/1 0/2 0/1 0/0 0/6 0/5 0/2 0/7 0/4 0/4 0/0 0/0 0/0 0/2 0/3

MEDIA VOTO 5,5 5,9 6,17 0 5,33 6 0 6,22 5,77 5,8 5,54 5,5 5,75 5,67 5,88 5,88 0 5,5 6,23 5,75 5,98 5,44 5,87 6,26 5,95 0 5,72 4,62 6,48 6,31 6 6,07 6,43 0 5,72 6 5,78 5,85 6,21 5,88 6,05 5,43 5,6 5,62 6 6 6,09 6,27 6,02 5,85 5,88 5,5 5,83 5,98 6,1 5,72 5,62 6,08 5 6,25 5,64 5,97 5,8 5,77 6,02 5,67 0 6,33 6,04 6,2 5,82 6,09 5,66 5,5 5,94 0 5,83 5,36 6,08 5,5 0 5,89 5,3 5,5 6 6,33 5,87 0 0 6 5,96 6,03 5,79 0 5,5 5,62 6,63 6,04 6,18 6,03 0 6,1 6,17 5,86

R. 0 0 1 0 0 1 0 4 0 1 0 0 0 0 0 1 0 2 1 0 2 0 0 4 1 0 1 0 5 2 0 3 1 0 0 0 0 0 2 0 2 0 1 0 2 0 4 2 2 2 1 0 0 3 2 0 0 4 0 0 0 3 1 0 3 0 0 1 2 1 1 2 3 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 2 1 1 0 0 1 3 0 2 4 0 2 1 1

ESPAMM 0/0 0/2 0/2 0/0 0/2 0/1 0/0 1/9 0/0 0/1 0/1 1/2 0/1 0/1 1/3 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/6 0/4 0/4 0/4 0/1 0/0 0/1 0/0 0/3 0/4 0/1 0/2 0/1 0/0 0/6 0/0 0/0 0/4 0/5 0/0 0/1 0/0 0/0 0/3 0/4 0/0 0/4 1/4 0/4 0/0 0/1 0/1 0/2 0/2 0/1 0/0 0/3 0/3 0/0 0/0 0/0 0/2 0/1 0/2 0/7 0/1 0/0 1/4 0/1 0/2 0/3 0/5 0/1 0/1 0/2 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/6 0/0 0/0 0/0 0/3 0/3 0/0 0/0 0/0 1/2 0/2 0/1 0/0 0/1 0/1 0/4 0/3 0/2 0/4 0/0 0/0 0/2 0/10

ATTACCANTI CODICE GIOCATORE 801 AGUIRRE (UDI) 803 AMAURI (TOR) 805 BABACAR (FIO) 807 BARRETO P. (TOR) 809 BELFODIL (PAR) 810 BELOTTI (PAL) 912 BENTIVEGNA (PAL) 812 BERARDI (SAS) 905 BERGESSIO (SAM) 813 BERNARDESCHI (FIO) 907 BIANCHI (ATA) 814 BOAKYE (ATA) 919 BONAZZOLI (INT) 815 BORRIELLO (GEN) 816 BOTTA (CHI) 817 CALLEJON (NAP) 916 CAPPELLUZZO (VER) 819 CERCI (MIL) 917 CODA M. (PAR) 928 COP (CAG) 823 DEFREL (CES) 824 DENIS (ATA) 825 DESTRO (MIL) 826 DI NATALE (UDI) 827 DJORDJEVIC (LAZ) 922 DJORDJEVIC L. (SAM) 828 DJURIC (CES) 935 DOUMBIA (ROM) 829 DYBALA (PAL) 830 EDER (SAM) 923 EL HAMDAOUI (FIO) 831 EL SHAARAWY (MIL) 932 ETO'O (SAM) 915 FARES (VER) 908 FARIAS (CAG) 929 FERNANDINHO (VER) 833 FLOCCARI (SAS) 834 FLORO FLORES (SAS) 835 GABBIADINI (NAP) 925 GEIJO (UDI) 837 GERVINHO (ROM) 838 GHEZZAL (PAR) 931 GILARDINO (FIO) 841 GOMEZ M. (FIO) 842 GOMEZ T. (VER) 934 HARASLIN (PAR) 844 HIGUAIN (NAP) 846 IBARBO (ROM) 847 ICARDI (INT) 848 INSIGNE (NAP) 849 ITURBE (ROM) 924 JOAO SILVA (PAL) 850 KEITA B. (LAZ) 851 KLOSE (LAZ) 853 LJAJIC (ROM) 854 LLORENTE (JUV) 855 LONGO (CAG) 856 MACCARONE (EMP) 914 MAKIENOK (PAL) 857 MARILUNGO (CES) 858 MARTINEZ (TOR) 859 MATRI (JUV) 860 MAXI LOPEZ (TOR) 861 MCHEDLIDZE (EMP) 862 MEGGIORINI (CHI) 863 MICHU (NAP) 911 MONCINI (CES) 864 MORATA (JUV) 865 MURIEL (SAM) 867 NIANG (GEN) 868 NICO LOPEZ (VER) 869 OKAKA (SAM) 870 PALACIO (INT) 871 PALLADINO (PAR) 872 PALOSCHI (CHI) 918 PANICO (GEN) 874 PAVOLETTI (GEN) 875 PAZZINI (MIL) 876 PELLISSIER (CHI) 877 PEREA (LAZ) 936 PERICA (UDI) 878 PINILLA (ATA) 927 PODOLSKI (INT) 880 POZZI (CHI) 933 PUSCAS (INT) 881 QUAGLIARELLA (TOR) 886 RODRIGUEZ (CES) 910 ROSSETI (ATA) 887 ROSSI (FIO) 890 SANABRIA (ROM) 892 SANSONE N. (SAS) 893 SAU (CAG) 921 SAVIOLA (VER) 920 SERENI (SAS) 895 SUCCI (CES) 896 TAVANO (EMP) 897 TEVEZ (JUV) 898 THEREAU (UDI) 899 TONI (VER) 900 TOTTI (ROM) 901 TOUNKARA (LAZ) 930 VERDE (ROM) 903 ZAPATA D. (NAP) 904 ZAZA (SAS)

CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 18 0 1 19 0 7 1 0 0 16 6,5 0 28 5,5 5 1 0 0 23 5 8 17 0 1 5 0 0 15 0 0 18 0 3 3 0 0 4 5 0 13 6,5 0 28 5,5 9 0 0 0 11 6 0 12 5,5 2 8 0 1 24 5 6 28 5,5 4 23 5 7 24 6 10 20 0 7 1 0 0 21 6 2 4 5 0 27 6 12 26 7,5 9 3 0 1 15 0 1 8 6,5 1 1 0 0 20 6,5 4 2 0 0 20 5 2 20 6 1 23 6 10 7 6 1 20 5,5 2 8 5,5 0 6 0 0 16 7 4 19 0 2 1 0 0 27 6 13 14 0 2 27 6 15 11 0 1 17 0 1 1 0 0 17 6 0 25 6 8 26 6,5 8 24 5,5 5 20 0 0 25 6 7 4 0 0 8 0 1 17 0 2 17 6 7 22 7 3 20 6,5 1 22 7 3 3 0 0 0 0 0 22 0 7 17 6,5 3 13 5 3 19 5 5 27 6 4 25 5,5 5 16 5,5 2 27 6,5 7 0 0 0 12 0 1 17 5 1 18 6 3 3 0 0 2 0 0 21 6,5 5 10 5 0 3 0 0 2 0 0 27 6 10 18 6 4 0 0 0 0 0 0 2 0 0 26 5,5 5 19 6 4 10 0 1 0 0 0 4 0 1 23 0 2 26 7 16 26 7 8 28 5,5 13 21 0 5 0 0 0 7 0 0 16 6,5 6 22 5 8


22

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie B R Il posticipo della 32ª giornata

E’ un Frosinone da urlo Poker e quarto posto Varese sempre più giù 1Doppietta di Carlini, Dionisi e Santana: Stellone è da Serie A

I biancorossi, in 10 dopo 12’, sono travolti e vengono contestati VARESE

1

FROSINONE

4

ARBITRO Saia di Palermo 6. GUARDALINEE Segna 6-Alassio 6. ESPULSI Corti (V) per proteste al 12’ p.t. AMMONITI Corti (V), Luoni (V), Pamic (F), Miracoli (V) per gioco scorretto; Borghese (V) per proteste. NOTE paganti 1.268, incasso di 3.880,50 euro; abbonati 1.883, quota di 11.800 euro. Tiri in porta 4 (con due traverse)-7. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 0-2. Angoli 2-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

dopo, segnando la partita in maniera decisiva. Bettinelli aveva una squadra rabberciata, con una sola punta disponibile (Miracoli), e ha fatto debuttare il franco marocchino Jebbour a sinistra, ma la quinta sconfitta di fila è stata inevitabile: il Varese in casa non vince dal 28 dicembre e ha perso le ultime 4. Ma ciò non giustifica la contestazione della curva (anche dopo la gara), inopportuna per una squadra che ha dato il massimo e colpito due traverse con Culina (sul 2-1 e sul 3-1). GRAN FROSINONE Troppo più forte il Frosinone, che ha ritrovato in difesa Bertoncini dopo quattro mesi. Bravo è stato Stellone a passare al 4-2-4 (Frara avanzato a sinistra, Carlini allargato a destra) quando s’è ritrovato con l’uomo in più. Ed eccellente è stato Ciofani a liberare i compagni al gol: prima Dionisi (assist di testa) e poi Carlini. Dopo che quest’ultimo ha fallito il 3-0, Zecchin ha riaperto la gara con un diagonale sporcato da un difensore e nella ripresa il Varese ha sfiorato il pari con Culina e Borghese. Il Frosinone però era tornato al 43-2-1, ha aspettato e colpito di nuovo, ancora con Carlini (stavolta assist di Dionisi) e poi con Santana, appena entrato, dopo un contropiede dell’ex Lupoli.

PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Dionisi (F) al 24’, Carlini (F) al 37’, Zecchin (V) al 42’ p.t.; Carlini (F) al 20’, Santana (F) al 37’ s.t. VARESE (4-1-4-1) Perucchini 5,5; Luoni 6, Borghese 5,5, Rea 5,5, Jebbour 6; Barberis 5,5 (dal 33’ s.t. Capezzi s.v.); Zecchin 6 (dal 18’ s.t. Falcone 6), Blasi 6,5, Corti 4, Culina 7 (dal 38’ s.t. Forte s.v.); Miracoli 5,5. PANCHINA Birighitti, De Vito, Rossi, Kurtisi, Simic, Jakimovski. ALLENATORE Bettinelli 6. FROSINONE (4-3-2-1) Zappino 6,5; Zanon 6,5, Bertoncini 6,5, Cosic 6, Pamic 5,5 (dal 5’ s.t. M. Ciofani 6); Sammarco 7, Gucher 7, Frara 7; Carlini 7,5 (dal 36’ s.t. Santana s.v.), Dionisi 7 (dal 29’ s.t. Lupoli 6,5); D. Ciofani 7,5. PANCHINA Pigliacelli, Russo, Fraiz, Paganini, Ranelli, Crescenzi. ALLENATORE Stellone 7.

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il gol del provvisorio 2-0 del Frosinone di Massimiliano Carlini, 28 anni LAPRESSE

Nicola Binda INVIATO A VARESE

E’

stata la settimana del genoma esplosivo, del rosso fuoco, della storicità, della trasmissione cardanica e di quello là - come si chiama? - ah sì, Pelè. Insomma, la settimana di Pierpaolo Cassarà, fresco presidente del Varese, che con le sue strampalate dichiarazioni per ora ha avuto più successo come personaggio (sembra l’alter ego del sampdoriano Ferrero) che come motivatore della sua squadra. Il pubblico ha risposto in maniera tiepida, altroché tifosi «che tornano a casa senza la voce per i cori ultrasonori»; hanno assecondato il presidente solo spa-

rando i botti, che però adesso gli costeranno una bella multa. La squadra ha risposto come ha potuto, chiamata dal suo nuovo leader a svolgere il suo ruolo, ossia «conquistare la vittoria sul prato verde». Invece è stato un crollo. Anche perché di fronte c’era un Frosinone di altissimo spessore, adesso quarto a due punti dal Bologna. Insomma, da A. VARESE CONTESTATO La partita con l’Entella è ancora una ferita aperta per la squadra di Stellone. Sul campo però non sono rimaste scorie, visto l’approccio sereno e maturo. Più teso era il Varese, soprattutto il capitano Corti che, ammonito per un fallo dopo 10’, si è fatto espellere per inutili proteste 2’

DERBY A RISCHIO E adesso il Frosinone si prepara al derby di domenica contro il Latina. Una partita però a rischio. Dopo che il giudice sportivo (retaggio delle contestazioni con l’Entella) ha chiuso due settori dello stadio Matusa, ci sono problemi di ordine pubblico. Se non arriva una sospensiva, il questore potrebbe anche chiedere il rinvio, non essendoci garanzie per l’ordine pubblico. «O tutti o nessuno» recitava uno striscione eloquente dei quasi 2.000 tifosi del Frosinone che domenica mattina hanno seguito la rifinitura della squadra prima della partenza per Varese. Il clima è caldo, l’entusiasmo alle stelle: il secondo derby del Lazio merita un’adeguata gestione.

LA CURIOSITÀ

CLASSIFICA SQUADRE

PT

CARPI BOLOGNA (-1) VICENZA FROSINONE SPEZIA AVELLINO PESCARA LIVORNO PERUGIA LANCIANO BARI ENTELLA MODENA CITTADELLA PRO VERCELLI TRAPANI LATINA TERNANA CROTONE CATANIA BRESCIA (-6) VARESE (-4)

62 53 52 51 49 49 47 47 46 43 41 40 38 38 38 38 37 36 35 32 27 27

23

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32

17 14 14 14 13 13 12 13 11 9 11 9 8 8 10 9 8 9 9 7 8 7

11 12 10 9 10 10 11 8 13 16 8 13 14 14 8 11 13 9 8 11 9 10

4 6 8 9 9 9 9 11 8 7 13 10 10 10 14 12 11 14 15 14 15 15

48 39 36 49 44 32 53 47 37 45 35 33 27 40 35 43 27 28 32 42 36 34

23 26 29 40 33 29 41 37 37 39 39 43 27 42 45 54 30 41 41 48 45 53

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 28 MARZO ore 15 BOLOGNA-LIVORNO SPEZIA-PESCARA VICENZA CARPI ore 18 DOMENICA 29 MARZO ore 15 PERUGIA-CROTONE ore 12.30 BARI-PRO VERCELLI CATANIA-AVELLINO CITTADELLA-TERNANA FROSINONE-LATINA MODENA-VARESE LANCIANO-ENTELLA BRESCIA-TRAPANI ore 20.30

(2-3) (2-1) (0-1) (1-2) (0-3) (0-1) (1-1) (4-1) (1-2) (0-0) (2-3)

IL MIGLIORE

7,5 ● D. CIOFANI

ATTACCANTE DEL FROSINONE Carlini fa due gol, ma Daniel Ciofani fa due assist d’oro e soprattutto resiste alle botte di Borghese e Rea che avrebbero steso un toro

Bari e Spezia: la storia al cinema e in un video

B

ari e Spezia. Cosa hanno in comune oltre a essere due città di mare? Sono due squadre in buona salute, ma anche protagoniste sugli schermi. Il film «una meravigliosa stagione fallimentare» è la storia di un’annata irripetibile, della straordinaria cavalcata del Bari che, nello scorso campionato, passò dall’inferno del fallimento della società a sfiorare il paradiso della A. Dopo quattro settimane consecutive di programmazione in Puglia, con 15mila spettatori raggiunti, serate evento a Roma, Milano, Torino, Bologna e Trieste, «Una meravigliosa stagione fallimentare» è approdato a Berlino ed è arrivato primo: era l’unico candidato italiano alla 12ª edizione di «11mm - International Football Film Festival», concluso ieri sera.

VIDEOCLIP Anche lo Spezia, a modo suo, sarà protagonista del piccolo schermo. La storia del 42° corpo dei Vigili del Fuoco La Spezia che, battendo il Grande Torino di Piola, si aggiudicò nel 1944 il campionato (vittoria riconosciuta nel gennaio 2002 dalla Figc, ma lo scudetto non fu assegnato), diventa una canzone, con tanto di videoclip. L’impresa di quel gruppo ha ispirato l’artista Martino Corti e la sua canzone «Addio domeniche tranquille», nella cui stesura ha avuto un ruolo cardine anche Gianfelice Facchetti. Protagonisti del videoclip saranno anche i tifosi: parte delle riprese verranno fatte domenica alle 16.30 al Picco in Curva Ferrovia.

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Lega Pro R Il caso

Caos Pisa: Pillon se ne va La squadra ad Amoroso Alessio Carli PISA

V

ia dal Pisa fuori controllo come una nave che si è schiantata sugli scogli. Tanto che salutano il capitano (accusato poi di comportarsi come Schettino) e il timoniere appena arrivato, dopo che si è rischiato addirittura l’ammutinamento di parte dell’equipaggio. Ieri Stefano Morrone non si è presentato alla ripresa degli allenamenti e tramite un avvocato dell’Assocalciatori ha chiesto la rescissione del contratto dopo la pesante contestazione di sabato scorso per il derby perso a Lucca (pullman bloccato per strada e veemente confronto con gli ultras saliti a bordo); sembrava che alcuni compagni potessero seguirlo, poi è tutto rientrato dopo due ore di colloquio con la società. Nel frattempo l’allenatore Giuseppe Pillon aveva sbattuto la porta dopo una settimana dal suo arrivo al posto di Piero Braglia, nella quale ha perso sul campo dell’ultima in classifica San Marino e con la Lucchese, compromettendo la corsa ai playoff. TRADITO «Preso atto – si legge in una nota della società – di proseguire nel progetto sposato al mo-

mento di sottoscrivere il contratto, Pillon ha deciso di rassegnare le dimissioni». Pare che all’allenatore non fosse stata data la possibilità di fare scelte drastiche per provare a invertire la rotta: «Sono state cambiate – ha detto Pillon - alcune strategie sia dal punto di vista tecnico che della gestione». A dirigere l’allenamento è stato chiamato l’attuale allenatore della Berretti, il pisano Christian Amoroso, ex-mediano di Fiorentina e Bologna che ha chiuso la carriera in nerazzurro. Dovrebbe esserci lui in panchina contro il Prato venerdì, improbabile un ritorno di Braglia. SCHETTINO «Secondo me è meglio andare avanti con Amoroso, ma prima di ufficializzarlo dovremmo mettere a posto il suo contratto», ha detto il d.s. Pietro Tomei che poi è andato giù duro su Morrone. «Mi ricorda un po’ Schettino . Per adesso è ancora un calciatore del Pisa, ha mandato oggi un legale dell’associazione calciatori dicendo che non è stato messo in condizione di poter svolgere la sua professione, ma ciò è smentito dal fatto che gli altri si sono allenati». C’è ancora lo scontro diretto con la Reggiana terza, ma a Pisa si è scelto di navigare a vista per evitare altro caos. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RAnche il capitano Morrone lascia e il d.s. Tomei lo accusa: «E’ come Schettino»

GIRONE C: IL POSTICIPO

LA SITUAZIONE

Ingretolli decide il derby Il Barletta riesce fare il colpo Il Martina si deve arrendere

Girone B: domani il recupero tra L’Aquila e Tuttocuoio Venerdì c’è un doppio derby

MARTINA-BARLETTA 0-1 MARCATORE Ingretolli al 13’ p.t. MARTINA (4-3-3) Bleve 6; De Giorgi 6, Fabiano 6, Patti 6, Memolla 5,5; De Lucia 6 (dal 44’s.t. Samnick s.v.), Bucolo 6, Tomi 5,5 (dal 1’ s.t. Caruso 5,5); Arcidiacono 6, Montalto 6, Pepe 5,5. (Modesti, Kalombo, Diop, Leto, Pikovski). All. Ciullo 6. BARLETTA (4-3-3) Liverani 7; Meola 6,5, Stendardo 6,5, Radi 6, Cortellini 6 (dal 17’s.t. Guarco 6); De Rose 6, Quadri 6,5, Legras 6; Fall 6, Ingretolli 6,5 (dal 31’ s.t. Rizzitelli s.v.), Turchetta 6 (dal 19’s.t. Zammuto 6). (De Martino, Kiakis, Sokoli, Palazzolo). All Corda 6,5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6. NOTE paganti 812, abbonati 790, incasso di 9.350 euro. Ammoniti De Giorgi, Cortellini, Memolla, Legras, De Rose, De Lucia e Rizzitelli. Angoli 5-5.

● Domani si gioca un recupero nel girone B: si tratta di L’Aquila-Tuttocuoio (ore 14.30). Per completare il girone restano da giocare mercoledì 8 aprile Pistoiese-Ancona (ore 15) e Reggiana-Pisa (20.45), mercoledì 15 aprile Pistoiese-Santarcangelo (ore 15). ● Questa la situazione nei tre gironi e il programma della 32a giornata con le partite del weekend: COSI’ VENERDI’ Ore 19.30 Benevento-Paganese (girone C, andata 2-2). Ore 20.45 Pisa-Prato (B, 1-0, diretta su Rai Sport). COSI’ SABATO Ore 14.30 Lumezzane-Südtirol (A, 0-2); Aversa Normanna-Messina (1-1), Ischia-Lupa Roma (0-1) e Savoia-Matera (C, 0-2). Ore 15 Bassano-Alessandria (0-0) e Cremonese-Como (A, 3-1); San Marino-Savona (B, 1-4). Ore 16 Arezzo-Pro Patria (A, 2-1); Catanzaro-Lecce (2-2) e Salernitana-Reggina (C, 1-0). Ore 17 Giana-Pavia (A, 0-3); Grosseto-Pontedera (B, 1-2); Melfi-Barletta (C, 0-0). Ore 19.30 AlbinoLeffe-Venezia (A, 0-2); ReggianaTeramo (B, 0-1). COSI’ DOMENICA Ore 11 Pordenone-Mantova (A, 0-1). Ore 12.30 Torres-Monza (A, 0-3); L’Aquila-Santarcangelo (B, 1-0). Ore 14.30 Ancona-Spal (0-0) e Pistoiese-Lucchese (B, 21); Foggia-Juve Stabia (2-2) e Martina-Casertana (C, 1-2). Ore 16 Feralpi Salò-Renate (A, 2-1); Forlì-Ascoli (B, 0-4); Vigor Lamezia-Cosenza (C, 0-3). Ore 18 Novara-Real Vicenza (A, 0-3); Pro PiacenzaCarrarese (0-4) e Tuttocuoio-Gubbio (B, 0-4). LE CLASSIFICHE GIRONE A Novara p. 60; Alessandria e Pavia (-1) 59; Bassano 58; Como 54; Feralpi Salò 47; Real Vicenza 46; Arezzo 43; Südtirol e Venezia 42; Mantova (-3) 40; Renate 39; Torres 37; Monza e Cremonese 36; Giana 35; Lumezzane 29; AlbinoLeffe 27; Pro Patria (-1) 24; Pordenone 21. GIRONE B Teramo p. 61; Ascoli 59; Reggiana* 53; Pisa* 47; L’Aquila* e Ancona* 45; Pontedera 44; Spal 43; Tuttocuoio* e Lucchese 41; Gubbio 39; Carrarese 38; Grosseto (-1) 35; Santarcangelo* e Prato 34; Pistoiese** 33; Savona 32; Forlì 30; Pro Piacenza (-8) 28; San Marino 26. (**due partite in meno; *una in meno).

● MARTINA FRANCA (TA) Più in palla e più determinato, il Barletta riesce a strappare al Martina un prezioso successo, che fa onore a Corda e dà ossigeno alla classifica dei biancorossi. Non regge il confronto, invece, la squadra di Ciullo che, oltre alle pessime condizioni del fondo campo, trova sulla sua strada un grande Liverani, almeno due volte decisivo, ad evitare il pari a De Lucia prima e a Montalto dopo. E’ sfortunato, invece, Bleve sulla incursione di Ingretolli in apertura di gara: la conclusione di testa dell’attaccante barlettano finalizza la incursione di Legras e Quadri, viene leggermente deviata e finisce alle spalle del portiere di casa. Un successo comunque meritato. Tonio Messia

LA CLASSIFICA Salernitana p. 67; Benevento 65; Juve Stabia e Casertana 56; Lecce e Matera 54; Foggia (-1) 50; Catanzaro 44; Barletta 42; Vigor Lamezia 40; Cosenza 37; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 34; Melfi (-2) 32; Savoia 27; Messina 26; Aversa Normanna, Ischia e Reggina (-1) 25.

In alto Bepi Pillon, 59 anni, ex tecnico del Pisa. Qui sopra Christian Amoroso, 38 anni: allena la Berretti nerazzurra LAPRESSE

● DOMANI L’UNDER 21 LEGA PRO L’Under 21 di Lega Pro allenata da Bertotto domani a Caserta gioca contro la Turchia (inizio ore 15, diretta Raisport) la semifinale dell’International Trophy Challenge in una gara unica che vale la finale. Arbitra il tedesco Siebert. L’altra semifinale è Slovacchia-Norvegia e si giocherà giovedì.


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Siamo in onda! R

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Tutto il calciomercato è su GazzettaTv

1Alle 19 riflettori sull’Inter: chi parte e chi potrebbe arrivare. Ospite in studio il procuratore Martina giornata di campionato e alle 14.45, il trio comico Gli Autogol racconterà l’attualità con imitazioni sui personaggi dello sport. Protagonista della puntata, il sosia di Silvio Berlusconi. E poi, ancora, Explorers, che seguirà le vicende degli avventurieri più esperti del mondo e Campioni a confronto, che continuerà il paragone tra i grandi nomi dello sport. In questa puntata il duello sarà tra i calciatori Klose e Lewandowski, e tra Evra e Marcelo. Alle 16.05, Sport Science continuerà a osservare il mondo dello sport attraverso il prisma della scienza. Alle 18.30 l’appuntamento sarà con +3 Fantanews, la rubrica che svela i trucchi del fantacalcio con Deborah Schirru, l’esperto Francesco Letizia e Luca Bianchin. In studio il giornalista della Gazzetta Matteo Dalla Vite commenterà le pagelle di Samp-Inter. In prima serata, The SpeedGang-La banda dei motori proseguirà le sue sfide di velocità con l’ex campione di F1 David Coulthard.

Davide Longo

I

l campionato si ferma e, oltre alla Nazionale, torna prepotentemente di attualità il calciomercato che sarà grande protagonista anche nella programmazione di oggi di GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre. Alle 19, infatti, Calciomarket dedicherà spazio alle ultime trattative con un occhio di riguardo alla situazione dell’Inter, studiando i nomi dei top player che potrebbero partire (Handanovic, Icardi, Guarin, Kovacic, Hernanes) e quelli da cui, invece, i nerazzurri potrebbero ripartire. Yaya Tourè, Jovetic, Dzeko, Lavezzi e Toulalan sono quelli maggiormente votati nel sondaggio di gazzetta.it. In studio ci saranno Federica Migliavacca, il giornalista della rosea Carlo Laudisa e l’ex portiere di Torino e Genoa Silvano Martina, oggi procuratore di Vidic e Buffon. BASKET E MAGIC Si tratta del clou di una giornata che presenta tanti altri appuntamenti da non perdere. Alle 14 all’interno delle news, GazzettaTv ripercorrerà gli appuntamenti appena trascorsi del campionato di basket di Serie A. Alle 14.15 Le nuove forze del cal-

IN PIÙ: NEWS E I TRUCCHI DELLA MAGIC

Carlo Laudisa, Federica Migliavacca e il d.g. della Juventus Giuseppe Marotta

MATTINA 7 Gazzetta News 7.15 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.15 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News

cio parlerà dei talenti del calcio giovanile attraverso interviste, viaggi all’estero e classifiche. I temi affrontati da Sarah Castellana e dal giornalista della Gazzetta Luca Bianchin saranno l’Under 21, con servizi su Andrea Belotti,

erede dei numeri 9 che hanno fatto la storia dell’U21 e del rebus portieri con Bardi, Sportiello e Leali in lotta per la maglia, e i migliori 5 calciatori Under 21 della Serie A. Alle 14.30 Tutto gol farà rivivere le emozioni della 28ª

9.05 Campioni a confronto 9.30 Explorers 10.05 Sport Science 11.05 Condò Confidential 11.30 Campioni a confronto 12.05 The Speedgang 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News 14 Gazzetta News-Sottocanestro

POMERIGGIO 14.15 Le nuove forze del calcio 14.30 Tuttogol 14.45 Autogol News 15.05 Explorers 15.30 Campioni a confronto 16.05 Sport Science 17.05 The Speedgang 18.05 Explorers

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18.30 +3 Fantanews 19 Calcio Market 19.30 Gazzetta News SERA 20 Gazzetta News 20.30 Gazzetta News 20.45 Autogol News 21.05 The Speedgang

clic COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

22.05 +3 Fantanews 22.35 Condò Confidential 23.05 Le prodezze di marzo 23.30 Gazzetta News 24 Calcio Market 0.30 Gazzetta News 1 Gazzetta News 1.30 Gazzetta News 2 Gazzetta News


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OPINIONI

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Tra scudetto e Champions

La vignetta

Lettere alla Gazzetta

E BRAVO ALLEGRI JUVE SEMPRE PIÙ SQUADRA EUROPEA

di Stefano Frosini

I LAMENTI DEL NAPOLI MA I VECCHI ALIBI NON REGGONO PIÙ

Twitter L’ANALISI di ANTONIO DI ROSA

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desso tutti fanno a gara per definire il ruolo di Allegri: gestore, traghettatore, allenatore non integralista. Insomma, le etichette si sprecano ma restano tali. La realtà dei fatti ci dice che Max Allegri ha dimostrato di essere un ottimo tecnico. Quando è atterrato a Vinovo alcuni tifosi lo hanno accolto con un benvenuto particolare: Allegri non ti vogliamo. Poi la squadra. Abituata ai tre anni vincenti di Conte, i giocatori nutrivano dubbi comprensibili sulla scelta della società. Tutte chiacchiere. Perché Allegri da uomo intelligente non ha imposto nuovi moduli. Ha aspettato che la squadra cominciasse a conoscerlo. Poi ha atteso i primi risultati positivi. E giorno dopo giorno si è guadagnato la fiducia di tutta la rosa. A metà stagione ha pensato di innovare, di cambiare assetto tattico ma, al momento opportuno, ha rispolverato anche il tradizionale 3-5-2 senza problemi. Non è un gestore e non è un traghettatore, ma un tecnico di valore che nella tana del lupo ha saputo entrare in punta di piedi prima di far capire che Allegri un suo punto di vista su tattiche e strategie ce lo ha ben chiaro ed è pure capace di alternare i moduli. La versatilità dei giocatori ha fatto il resto. Lo scudetto è quasi vinto. La Champions dei quarti può essere superata anche se il Monaco non è una squadra da sottovalutare. La Coppa Italia non è persa anche se la Fiorentina ha vinto 2-1 allo Stadium. Allegri gioca su tre fronti e gigioneggia con quelli che lo criticano. Molti detrattori hanno già cambiato idea. I risultati degli

ultimi due mesi hanno fatto registrare radicali cambiamenti di opinioni sul suo conto. Tevez è la prova vivente del buon lavoro dell’allenatore juventino. Carlitos non ha mai giocato così. Io lo ricordo al West Ham poi al Manchester United e al City ma mai così bravo come si sta rivelando a Torino. Dà l’anima sul piano agonistico ma su quello tecnico ispira azioni fondamentali, trascina la squadra, realizza gol capolavoro. E’ il simbolo della Juve targata Allegri: fisicità e tecnica. Barzagli, finalmente recuperato, è la cerniera di una difesa poco perforata ma spesso colpevole di disattenzioni. Il gol salvato dal difensore juventino a due metri dalla porta contro il Genoa dice tutto sulla importanza del suo recupero. Averlo lanciato a Palermo e rimesso in gioco dopo l’infortunio di Pogba a Dortmund torna a merito di Allegri. Ha avuto coraggio a spedirlo in campo per tre partite in una settimana. Infine Marchisio, simbolo della Juve che corre e recupera, ma bravo anche a sostituire Pirlo in cabina di regia anche se in quel ruolo viene meno la sua arma migliore: incursore nella difesa avversaria. Non saprei come definire questa Juve di Allegri ma mi piace pensarla come una squadra sempre più europea. Se vai a Dortmund e li aggredisci sin dal primo minuto vuol dire che non stai giocando all’italiana. Ecco, ai tifosi e agli osservatori, piace questo nuovo stile della Signora: meno altezzosa e più operosa. E’ questo il marchio di Max Allegri: coniugare tecnica (giocare con la testa e con i piedi buoni) con l’agonismo (correre più degli altri e imporre il proprio gioco). Mancano le ultime risposte a un nuovo romanzo edito da casa Agnelli. Andrea è il nuovo profeta certamente all’altezza di suo padre Umberto e di suo zio Gianni.

TEMPI SUPPLEMENTARII RUTI di ALBERTO CERRUTI email: acerruti@rcs.it

KEVIN STROOTMAN Calciatore della Roma ● Un’altra giornata di lavoro... in ufficio @Kevin_strootman

MARIA SHARAPOVA Campionessa di tennis ● Un’incredibile app per vedere quello che succede dietro le quinte @MariaSharapova

Caro Cerruti, vorrei prendere le distanze dalle proteste del Napoli che parla di «campionato falsato» per le decisioni dell’arbitro. E’ vero che Calvarese ha sbagliato, ma l’Atalanta era in dieci e una squadra che punta alla Champions aveva il dovere di batterla senza cercare scuse. il problema vero è un altro: il mancato ingresso in Champions rappresenterebbe un fallimento e scaricare tutte le colpe sugli arbitri costituirebbe l’alibi migliore, soprattutto dopo aver promesso lo scudetto in estate. Questi atteggiamenti alimentano l’equazione «napoletano uguale lamentista» e feriscono i tifosi come me che amano il motto «essere napoletano sempre, fare il napoletano mai». Pasquale Di Mattia, Roma

P MARTINA PETRAGLIA Azzurra di scherma ● Sushi time in Tokyo IreVecchi Aldomontano #schermazzurra @Martipetraglia

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er la serie sempre più rara «quando i tifosi sono più equilibrati dei diretti interessati» ecco questa lettera di apprezzabile buon senso, sulla quale vale la pena riflettere. E allora ripartiamo pure dalla premessa fondamentale, ammettendo cioè, come hanno rivisto tutti, che l’arbitro Calvarese ha sbagliato a non fermare l’azione da cui è nato il vantaggio dell’Atalanta per un evidente fallo di Pinilla su Henrique. A quel punto si era già al 27’ della ripresa e il Napoli, in superiorità numerica da 17’ per l’espulsione di Gomez, non era stato capace di segnare nemmeno un gol a una squadra in lotta per la salvezza. Anzi, nel primo tempo, era stato graziato proprio da Gomez che aveva

calciato in curva il pallone del possibile 1-0 e così, malgrado qualche occasione capitata anche a Higuain e compagni, prima dell’intervallo i fedelissimi del San Paolo avevano fischiato la squadra di Benitez. Alla fine Zapata è riuscito almeno a pareggiare, ma la mancata vittoria fa precipitare il Napoli al quinto posto, a cinque dal terzo della Lazio e uno dal quarto della Sampdoria. Una giornata storta dell’arbitro e/o della squadra può capitare ma il problema del Napoli, almeno in campionato, è un altro perché basta ripensare a quanto ha fatto, o peggio non ha fatto, nell’ultimo mese per capire che prima di scaricare le colpe sugli altri, converrebbe fare un sereno e severo esame di coscienza. Nelle ultime sei partite, infatti, il Napoli ha battuto soltanto il Sassuolo (2-0), pareggiato in casa 2-2 con l’Inter (dopo essere stato sul 2-0!) e 1-1 con l’Atalanta, con tre sconfitte consecutive in trasferta (1-3 contro il Palermo, 0-1 contro il Torino, 0-2 contro il Verona) con un totale di 5 punti, frutto di 6 gol segnati e ben 9 subiti! E così la Lazio, che nel frattempo ha vinto sempre, gli ha soffiato il terzo posto, passando da meno 8 a più 5, guadagnando ben 13 punti sul Napoli. Tutta colpa degli arbitri, o addirittura di Tavecchio, come denuncia il tweet della società secondo cui «in Inghilterra questo non sarebbe successo»? Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma una cosa è certa: in Inghilterra non sarebbe successo nemmeno ciò che invece è successo a Pechino, l’11 agosto 2012, quando la squadra battuta dalla Juventus, nella Supercoppa italiana, non si presentò alla cerimonia di premiazione, furibonda per l’arbitraggio. Per chi l’avesse dimenticato, quella squadra era il Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La scalata tra interrogativi e dubbi

UNA PROVA CHE NON RISOLVE IL «GIALLO» DEL CERRO TORRE L’AVVENTUROSO di REINHOLD MESSNER

T

erza puntata sulla vicenda del Cerro Torre. Nel libro «Arrampicare è il mio mestiere» di Cesare Maestri, pubblicato per la prima volta nel 1961, c’è (anche nelle

edizioni successive) una didascalia sbagliata sotto una fotografia che non solo non è stata scattata sulla montagna indicata, il Cerro Torre, ma anche in un luogo, il Colle Standhardt, dove Maestri non aveva mai detto di essere stato. La prova, fornita da Rolando Garibotti, alpinista argentino, è inconfutabile. E Maestri ammette l’errore. Lascia intendere che non lo ha fatto lui e che non si è mai occupato di quella immagine e della didascalia del libro. All’epoca erano tanti gli alpinisti, in

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tutta Europa, che affidavano ad altri i propri libri. Maestri sostiene una cosa più importante: che non esistono foto di Toni Egger sul Torre in quella prima, contestata salita del 1959. Era proprio il suo compagno ad avere la macchina fotografica, che andò persa nella sua mortale caduta. Dunque Maestri, se avesse scritto quella didascalia che indica Egger sulle prime difficoltà del Torre, avrebbe commesso l’errore

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di smentirsi da solo. Foto e didascalia sbagliate aggiungono interrogativi e dubbi, ma non provano né che Egger andò a tentare il versante Ovest del Torre, né tantomeno che non sarebbe morto precipitando dal Torre ma nella discesa dal Colle Standhardt. I ghiacciai dei due Cerri confluiscono e ciò che portano giù finisce tutto insieme, fino a una morena che arresta il movimento. Per questo motivo i vari ritrovamenti dei resti dello sfortunato Egger sono avvenuti, pur a distanza di anni, più o meno nello stesso luogo.

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Formula 1 R Verso la Malesia

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Il giallo di Alonso Ora spunta lo sterzo

IL DERBY TEDESCO

1La McLaren: «Fernando lamentava che fosse pesante prima del botto. Ma per la telemetria era tutto a posto»

Rosberg insiste «Vettel, ti aspetto Hai da imparare»

Andrea Cremonesi

A

30 giorni dall’incidente che ha spedito Fernando Alonso in ospedale, costringendolo a saltare il primo appuntamento stagionale in Australia, la McLaren fornisce un nuovo elemento che anziché fare chiarezza, ingarbuglia ulteriormente il giallo. In un comunicato nel quale annuncia ufficialmente il rientro del due volte iridato, che domenica a Cambridge ha superato una approfondita visita medica, il team per la prima volta fa riferimento ad alcune sensazioni espresse dal pilota prima che la sua MP4-30 finisse addosso al muretto della curva 3 del circuito di Montmelò. «Fernando lamentava un senso di “pesantezza” dello sterzo. Di conseguenza il team ha aggiunto un altro sensore alla macchina per migliorare la raccolta dati». MISTERO Dunque è stato un guasto allo sterzo a provocare quello strano incidente? Domanda senza risposta perché nelle righe immediatamente precedenti il team di Woking ribadisce per l’ennesima volta che «l’esame approfondito dei dati della telemetria non ha mostrato alcunché di anomalo, così come le successive ricostruzioni e le prove in laboratorio». La telemetria di una F.1 è accurata, difficile che ci sia stata una falla e dunque le sensazioni di Fernando non hanno (o in questo caso è meglio dire, avrebbero) trovato riscontri oggettivi . E l’aver aggiunto un ulteriore sensore? Non è un segnale che forse lo sterzo non fosse controllato in maniera adeguata? Difficile con il grado di sofisticazione delle F.1 e comunque sembra una misura per mettersi al sicuro da ulteriori sorprese, oltre che a «offrire» a Fernando una sponda per poter alimentare la tesi di un possibile guasto. E se Fernando sentisse lo sterzo pesante perché le sue forze stavano venendo meno? Altra ipotesi che aleggia nell’aria. A questo punto non resta che attendere

Hamilton spettatore dello spassoso siparietto tra Rosberg e Vettel AP

1Nico intanto

totto ore più tardi Nico aveva ribadito l’invito attraverso un tweet ironico: «Caro Seb, questo è un invito ufficiale a unirti alla nostra riunione tecnica dopo le libere del venerdì a Sepang. Ci vediamo alle 16: non dimenticare il tuo taccuino».

N

SHOW E se Vettel dovesse accettare la provocazione? «Faremo qualcosa a beneficio delle telecamere», dicono alla Mercedes, sottolineando come questo sia lo spirito che deve animare la rivalità con la Ferrari. Dal canto suo il Cavallino è concentrato in questo fine settimana a confermare le buone prestazioni di Melbourne. L’obiettivo è riconquistare il podio e, se possibile, avvicinarsi alla Mercedes. A Maranello, dopo aver analizzato i dati, sono convinti che senza il «tappo» di Massa, Vettel in Australia sarebbe potuto finire più vicino al duo Rosberg-Hamilton. Per questo solo in apparenza il distacco del 2015 è simile a quello rimediato l’anno prima da parte di Alonso (35”). Allora c’era stata una Safety Car a metà gara che aveva ricompattato il gruppo e dunque in proiezione il distacco sarebbe stato pure maggiore.

scala di corsa le Torri Petronas. Ferrari punta a confermare il podio

I primi soccorsi a Fernando Alonso, 33 anni, subito dopo l’incidente del 22 febbraio al Montmelò COLOMBO

LA GUIDA Pole alle 10, gara alle 9 Tutto in diretta su Sky Domenica sul circuito di Sepang (5.543 m) si corre il GP Malesia, seconda tappa (su 19) del Mondiale 2015 di F.1. Previsti 56 giri per 310,408 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-7 ore rispetto a Sepang fino a sabato; -6 ore domenica, quando in Italia scatta l’ora legale). Venerdì Prime libere dalle 3 alle 4.30; seconde libere dalle 7 alle 8.30. Differite alle 8.30 e 11.30 su Rai Sport 1. Sabato Terze libere dalle 7 alle 8; differita alle 11.30 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 10; differita alle 13.55 su Rai 2. Domenica Gara alle 9; differita alle 14.15 su Rai 1. Gazzetta.it Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito. GazzettaTv Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati a Sepang. Classifiche Piloti: 1. Hamilton 25 punti; 2. Rosberg 18; 3. Vettel 15; 4. Massa 12; 5. Nasr 10. Costruttori: 1. Mercedes 43; 2. Ferrari 15; 3. Sauber 14.

il verdetto dell’indagine Fia ma è meglio non farsi troppe illusioni. Resta il fatto che Fernando, rinfrancato dall’esame domenicale, è in viaggio verso la Malesia dove troverà una situazione disperata: il binomio McLaren-Honda è uscito a pezzi dal fine settimana di Melbourne, rimediando distacchi abissali. Fernando in una situazione del genere potrà dare solo un contributo minimo. BOTTAS Oltre a quello di Fernando, il GP malese segna anche il rientro di Valtteri Bottas, costretto a saltare Melbourne per la botta alla schiena rimediata in qualifica: «Sono rimasto in Asia (è stato in Indonesia; n.d.r.) per acclimatarmi alle condizioni climatiche e al fuso orario. Ho preso tutte le misure necessarie per essere sicuro di correre»: Già perché come Fernando, pure il finlandese dovrà affrontare giovedì la visita medica al circuito. Anche se per entrambe ormai appare una formalità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un italiano al GP Marciello gira con la Sauber ● L’Italia torna a schierare un pilota in un weekend iridato. È Raffaele Marciello, 20enne talento della Ferrari Driver Academy, a interrompere il digiuno tricolore che durava da quasi tre anni e mezzo, ovvero da Liuzzi e Trulli a Interlagos 2011. Marciello disputerà venerdì le prime libere del GP Malesia a bordo della Sauber C34 di Nasr. «Non sono mai stato in Malesia — ha detto Marciello —, ma conosco la pista piuttosto bene grazie al simulatore di Maranello e sono sicuro che posso impararla in fretta una volta che sarò alla guida». Marciello, terzo pilota Sauber, quest'anno sarà anche impegnato in GP2 con la scuderia italiana Trident.

uovo (scherzoso) round tra Nico Rosberg e Sebastian Vettel. Ancora ieri il tedesco della Mercedes, che ha scalato i 2.170 gradini delle Torri Petronas a Kuala Lumpur, attraverso il comunicato della Mercedes, è tornato a provocare il connazionale della Ferrari: «Sono particolarmente felice di dare il benvenuto al signor Vettel alla riunione di venerdì coi tecnici. Sono sicuro che imparerà alcune cose interessanti per il fine settimana». SIPARIETTO Lo sfottò insomma resiste, anche se sono passate quasi due settimane dalla conferenza stampa post gara di Melbourne durante la quale Seb canzonò il rivale, reo di essersi augurato una «Ferrari più vicina nelle prossime gare». «Sii onesto — aveva replicato il 4 volte iridato —. Davvero lo speri? Siete finiti 30” davanti a noi e speri di vederci più vicini?». Nico imbarazzato aveva provato a replicare: «Sì, lo dico per lo spettacolo». E Vettel: «Allora se non ti dispiace, primo suggerimento: apriamo il tuo garage al pubblico in Malesia, in modo da dare un’occhiata». E a quel punto è scattato l’invito: «Puoi venire quando vuoi, sei invitato». E Seb: «Ok, ci vediamo il venerdì del GP Malesia, nella stanza degli ingegneri». Quaran-

GOMME A Sepang si useranno gli pneumatici più duri della gamma Pirelli. Un anno fa questo costituiva spesso un handicap per la Ferrari, ora invece la SF15-T pare essere indifferente alle mescole. A questo proposito, nel long run del venerdì di Melbourne (dove si usavano medie e soft) la rossa aveva piacevolmente notato come la diminuzione del carburante a bordo migliorasse le prestazioni a dispetto del degrado delle gomme. a.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Motomondiale R Verso il Qatar

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Marquez III Il pericolo è l’orgoglio di Lorenzo

Superbike R

Luca Scassa, 31 anni, aretino IPP

AD ARAGON

Sarà Scassa il successore di Bayliss sulla Ducati

1Jorge il rivale più agguerrito per Marc nell’ultimo anno prima della rivoluzione

Filippo Falsaperla

L’

anno prima della tempesta — tecnica, nel 2016 — dovrebbe essere di quiete. Invece nel Motomondiale che scatta domenica sera all’ombra dei riflettori di Losail si sente un’aria frizzante. Di attesa, di speranza per una stagione da giocare domenica dopo domenica. Un thrilling lungo 18 tappe, in giro tra Medio Oriente, Americhe, Europa, Asia.

STABILITÀ Se l’anno prossimo, come detto ci sarà un ribaltamento quasi completo sulle MotoGP, con l’arrivo della centralina e del software unici, oltre al ritorno della Michelin (che sta già provando a tutto vapore) e magari il possibile arrivo di nuove piste, come la Thailandia, promossa con lode dalla Superbike, quest’anno vince la stabilità. Stesse moto — per dirne una, le protagoniste Honda e Yamaha sono una semplice evoluzione della versione 2014 —, stesse piste (ri-

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● Vittorie di Marc Marquez nella classe regina, su 36 gare disputate nel 2013 e nel 2014. La percentuale è spaventosa: 52,7%.

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● Successi di Valentino Rossi nel 2014 (Misano e Phillip Island). Era dal 2010 che il Dottore non vinceva così tante gare in una stagione.

mangono sempre troppe 4 gare in Spagna), stessi protagonisti. Ma col dubbio della novità. MASCHERA Tutti, lepre e sfidanti, si sono più volte premurati di ribadire che quest’anno potrebbe vincere... l’equilibrio. Certo, forse è solo pretattica. Anche perché Marc Marquez è sembrato non aver ancora mostrato tutto il proprio potenziale: nei tre test ha sempre controllato la situazione. Nei primi giorni un gran lavoro per sviluppare la sua Honda, poi l’affondo, per ristabilite le distanze. Il campione è forte e motivato. Per nulla appagato dai due titoli di fila della classe regina e resta un brutto osso da rosicchiare per chiunque. INSEGUIMENTO Ma c’è grande attesa per capire se la Yamaha sarà quella di fine stagione 2014 o magari qualcosa meglio come si aspettano i suoi alfieri, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Losail, la pista in teoria amica, doveva dare il responso definitivo. Dire, cioè, se il nuovo cambio seamless (veloce) anche in staccata, ha fatto recuperare qualcuno di quei decimi che mancano all’appello. Invece il Qatar (asfalto troppo sporco) ha tradito e la M1 è naufragata. Così si aspetta con ansia giovedì — si corre di notte il programma delle prove è spalmato su 3 giorni — per capire quale può essere il nuovo rapporto. EQUILIBRIO I piloti di Iwata, ma ci mettiamo anche Dani Pedrosa, ricaricato dal cambio di capotecnico e di mezza squadra, partono più o meno sullo stesso piano e subito si lotterà per lo scettro di sfidante, anche

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LA GUIDA

Paolo Gozzi

Pole alle 19, GP alle 20 Tutto in diretta Sky Differite su Cielo

A

Twitter @paologozzi1

Domenica a Losail (5.380 m) si corre in notturna il GP Qatar, prima prova (su 18) del Motomondiale 2015. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD. Questi gli orari italiani (-2 ore rispetto a Losail fino a sabato; -1 ora domenica, quando in Italia scatta l’ora legale). Giovedì Prime libere: 16-16.40 Moto3; 16.55-17.40 Moto2; 17.55-18.40 MotoGP. Seconde libere: 18.55-19.35 Moto3; 19.50-20.35 Moto2. Venerdì Seconde libere: 16-16.45 MotoGP. Terze libere: 17-17.40 Moto3; 17.55-18.40 Moto2; 18.55-19.40 MotoGP. Sabato Qualifiche Moto3: 16-16.40. Qualifiche Moto2: 16.55-17.40. Quarte libere MotoGP: 17.55-18.25. Qualifiche 1 MotoGP: 18.35-18.50. Qualifiche 2 MotoGP: 19-19.15. Sintesi delle qualifiche delle tre classi dalle 21.10 su Cielo. Domenica Gare: 17 Moto3 (18 giri, 96,8 km); 18.20 Moto2 (20 giri, 107,6 km); 20 MotoGP (22 giri, 118,4 km). Differite alle 20.15 (Moto3), 21.35 (Moto2) e 23 (MotoGP) su Cielo. Gazzetta.it Tempo reale e notizie. GazzettaTv Collegamenti dagli inviati.

d e s s o c h e Tr oy Bayliss si è ritirato per la seconda volta, sarà Luca Scassa, 31 anni, a subentrare sulla Ducati ufficiale nella prossima gara ad Aragon (12 aprile). È una soluzione-ponte in attesa di conoscere i tempi di recupero di Davide Giugliano, che spera di rientrare ad Assen (19 aprile). Scassa, che ha già provato una Stock ad Aragon, salirà sulla Panigale del team interno questo fine settimana a Misano durante i test del Civ.

Jorge Lorenzo, 27 anni, davanti a Marc Marquez, 22, nei test in Qatar MILAGRO

se proprio Pedrosa non ha nelle sue corde la pista del deserto. Valentino non smette mai di stupire, e continua ad inseguire il suo sogno del decimo titolo. Lorenzo ha cancellato col lavoro un inizio 2014 disastroso: è lui lo sfidante più atteso a Losail.

HA 16 CURVE

GDS

SORPRESA Ma tutti gli occhi saranno sulla nuova Ducati. La GP15 con Iannone e, soprattutto, Dovizioso ha spaventato tutti e vuole partire giocando da protagonista. Il salto in avanti è assicurato, occorrerà vedere quanto vicino ai fenomeni davanti.

OUTSIDER Ma qualcosa di buono si aspetta anche dagli altri. In attesa della (lenta) crescita dell’Aprilia, Crutchlow sembra aver digerito la Honda ufficiale e può fare qualche exploit. La Suzuki si farà vedere probabilmente in prova, grazie allo specialista Aleix Espargaro. Quest’anno, però, la gomma morbida delle Open (e ufficiali «aiutate») sarà un po’ più dura, mentre quella delle «factory» sarà più soffice. Significa distanze accorciate tra le due soluzioni e ancora più emozioni: quello che aspettiamo da quattro mesi e mezzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

INFORTUNIO L’aretino, a lungo impegnato in vari campionati nazionali anche Usa, vanta 57 presenze nel Mondiale: il suo miglior piazzamento 7o nel 2012 a Misano su Ducati privata. Scassa ha ripreso a girare da pochi giorni, dopo un lungo stop per la frattura del bacino rimediata a maggio mentre provava l’Aprilia Art al Mugello. Ma è stato anche fautore dell’accordo tra Ducati Corse e lo sponsor Aruba.it, diventato proprietario della squadra Superbike. BATTUTI Un ottimo argomento per vincere la concorrenza dello spagnolo Javier Fores, 29 anni, campione tedesco col team satellite 3C, fornitore di Audi, proprietaria di Ducati. Esclusa la candidatura di Michele Pirro, collaudatore MotoGP per la concomitanza che due test ad Austin (Usa) e Termas de Rio Hondo (Arg). © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA

Aprilia, il mito nato trent’anni fa da una scommessa 1Revival in Romagna con la AF1 250

Forlimpopoli, dove nel 1985 nacque quella moto da corsa, a celebrare un evento che ha avuto una grande importanza per il motociclismo: basti pensare che con l’Aprilia hanno iniziato o vinto campioni come Valentino Rossi, Max Biaggi, Marco Melandri, Manuel Poggiali, Jorge Lorenzo e Marco Simoncelli.

di Reggiani. L’ex presidente Beggio: «Partimmo con 50 milioni... di lire»

Giovanni Zamagni FORLIMPOPOLI (FORLÌ)

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ra il 23 marzo di trent’anni fa quando Loris Reggiani portò al debutto in Sud Africa — e al traguardo, in 12a posizione – una moto mai vista prima. Era un’Aprilia AF1 250, dagli strani (per quel periodo) colori, frutto di passione, sacrifici, dedizione e coraggio. I protagonisti di allora, Michele Verrini (il tecnico che ha avuto

l’idea), Ivano Beggio (proprietario della minuscola Casa motociclistica), Maurizio Roman (direttore tecnico di Noale) e Reggiani ancora non lo sapevano, ma quel GP rappresentò l’inizio di un’era, per certi versi leggendaria, perché grazie alle corse l’Aprilia, da piccola bottega, si trasformò in colosso di dimensioni mondiali. Così è stato decisamente emozionante rivedere quei protagonisti ritrovarsi sulla pista di Galliano, a due passi dall’officina di Reggiani a

Da sinistra Ivano Beggio, Loris Reggiani e Michele Verrini

RADUNO È stato bello rivedere Ivano Beggio, 70 anni festeggiati lo scorso settembre: dopo aver ceduto l’azienda al gruppo Piaggio nel 2004, il presidente, come ancora viene chiamato da tutti, non era più apparso a un evento pubblico. «Ero in ufficio — ricorda Beggio — quando venne da me Verrini con un

“blocchetto” di appunti e disegni, chiedendomi se mi interessasse quella moto per il Mondiale 250. Risposi di sì, ma con quale pilota? Mi disse: “Loris Reggiani, ho fiducia in lui”. Risposi: fammelo conoscere e partiamo. Così iniziò l’avventura mondiale dell’Aprilia, con Roman che si occupava dello sviluppo tecnico, mentre il mio mito, Reggiani, ha avuto il coraggio di credere in una “aziendina” di 60 persone, poi salite fino a 1.700. Si parlava di un investimento iniziale di 50 milioni di lire: siamo arrivati a spendere 25 milioni di euro all’anno nelle competizioni. Ecco, questi signori hanno fatto l’Aprilia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Ciclismo R Il nome nuovo

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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DALL’ALBUM GLI AMICI, LA BICI, LA FIDANZATA: IL PICCOLO MONDO DEL TALENTO LIGURE 1 ● 1 Niccolò Bonifazio scherza con gli amici sulla spiaggia di Diano Marina BOZZANI 2 Il velocista della Lampre-Merida con la prima biciclettina all’età di 3 anni 3 Il bacio alla fidanzata Giorgia dopo la vittoria al Gp Lugano, il 1° marzo scorso BETTINI

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Marco Pastonesi INVIATO A DIANO MARINA (IM)

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desso ha nome e cognome. Prima era il ragazzino, lo sbarbato, il monello, era quello giovane, quello nuovo, quello piccolo, era quello che vedrai, quello che ne sentiremo parlare, quello che ne dovrete scrivere. Adesso il nome Niccolò e il cognome Bonifazio appartengono, pur nel loro piccolo, al ciclismo. Un quinto posto – e primo degli italiani – alla Milano-Sanremo è luminoso, ottimista, speranzoso come un’alba. Quell’alba che, carogna di un tempo, ieri mattina ha abbracciato la Riviera di Ponente fingendo di non sapere nulla del vento e della pioggia con cui domenica aveva schiaffeggiato i corridori. ALLEANZA I Bonifazio: nonno, papà e figli. La triplice alleanza. Nonno Goffredo, contadino: tutto ciclismo, ma zero bici. Papà Marco, bidello: corridore fino a dilettante, attaccante generoso, sprecone, sciupone. E figli: il primo, Leonardo, due anni più del secondo, Niccolò. Leonardo scalatore dilettante anche alla Mastromarco, università del ciclismo, quella di Vincenzo Nibali, finché l’incidente in cui sei anni fa morì Anthony Orsani lo fece scendere dalla bici, ma senza mai abbandonarla: adesso è comproprietario di un negozio di bici a Diano Marina. E poi Niccolò, lui. Ventuno anni che, visti da vicino, hanno l’insuperabile dono della spontaneità. TUTTO UNA VOLATA «La passione forse ereditata dal non-

Il guerriero Niccolò «Ho il fuoco dentro ma sangue freddo» 1A casa di Bonifazio, 5° a 21 anni alla Sanremo: «La vita è una volata. E ora sotto con il Nord, la Gand mi piace» «LO SPRINT? POSIZIONE GIUSTA, MA ANCHE POTENZA E RESISTENZA. E POI SERVE QUALCUNO CHE TI PROTEGGA» NICCOLÒ BONIFAZIO 6 SUCCESSI DA PRO’

no, gli insegnamenti dal papà, i consigli soprattutto da Luca Guercilena, preparatore quando da junior correvo per il Team Pbr di Abbiategrasso dell’ex professionista Mauro Banfi, due stagioni fra Brescialat e Liquigas». Niccolò si divideva fra libri di scuola e bici da corsa: «Diplomato all’Ipsia, istituto tecnico professionale, di Imperia. Intanto mi allenavo, non molto, due ore e mezzo al giorno, ma bene. Otto vittorie il primo an-

no da dilettante, sette il secondo». Tanto che l’ingresso nel professionismo, a 20 anni, non lo ha sorpreso: «In Cina ho campato a riso e ketchup mattina, pomeriggio e sera, e dormito in alberghi improbabili. Adesso mi sembra tutto una volata». La sua specialità: «Gambe e testa, gomiti fuori e fuoco dentro, sangue freddo anche nei momenti bollenti. Le volate sono guerre istantanee. Gli anziani ne sanno di più: ti passano all’interno, sopra, forse anche sotto. Bisogna trovare la posizione giusta e poi conquistarla, e sei a metà dell’opera, poi sono indispensabili potenza e resistenza. Ma bisogna anche avere qualcuno che ti faccia strada o che ti protegga, altrimenti, in quel marasma, rischi di perdere prima l’attimo, poi lo sprint». SPECCHIO Niccolò, allo spec-

chio, dice che «il mio forte è la grinta» e «il mio debole il freddo»; che «la bici è uno stile di vita, e adesso è il mio»; che «è una vita dura, soprattutto per uno della mia età, forse troppo, ma ci si deve abituare»; che «tra doccia e bagno, il bagno, me la prendo comoda, in fondo sono uno tranquillo»; che «d’estate vado anche al mare, ma sotto l’ombrellone, senza cuocermi al sole»; che «quest’anno niente grande giri, ho già visto che dopo nove tappe non ci sono più con la testa»; che «ho due bici, una da corsa e una mountain bike»; che «ho provato tutto, dalla pista alla bmx»; che «ho il mio gruppo di allenamento, dilettanti e amatori, ma quando devo fare lavori specifici, allora da solo, sulla Cipressa e sul Poggio»; che «le strade da Genova a Ventimiglia le conosco a memoria, curva per curva»; che «sono un guer-

IL CASO

In casa Tinkoff scoppia la bufera Tinkov sospende Riis Ciro Scognamiglio twitter@cirogazzetta

C

lamoroso, ma allo stesso tempo, a pensarci bene, anche annunciato. Oleg Tinkov ha sospeso Bjarne Riis: non era stata casuale quindi l’assenza del danese in ammiraglia alla Milano-Sanremo di domenica. Il patron e il d.s. della Tinkoff-Saxo avevano già discusso alla TirrenoAdriatico per i risultati del team, che Tinkov non avrebbe

Oleg Tinkov e Bjarne Riis BETTINI

considerato all’altezza in questa prima parte della stagione. Due i successi ottenuti finora dalla squadra in cui militano anche, tra gli altri, Majka, Kreuziger e i nostri Basso, Bennati, Boaro e Tosatto: una tappa alla Ruta del Sol con Alberto Contador (poi battuto da Chris Froome per la generale) e una tappa alla TirrenoAdriatico con il neo acquisto Peter Sagan, che però domenica ha fallito ancora una volta il grande appuntamento con la Milano-Sanremo, piazzandosi

soltanto quarto nello sprint di Via Roma. La notizia è stata confermata alla Gazzetta da due fonti attendibili, anche se fino a ieri sera non sono arrivate comunicazioni ufficiali sulla vicenda. SCENARIO Erano stati in molti domenica, tra l’altro, a notare che nella squadra non tutto aveva funzionato nel concitato sprint finale, quando il danese Matti Breschel, alla fine 12°, non era stato capace di dare il necessario aiuto a Peter Sagan. Ma è chiaro che adesso è soprattutto l’evoluzione del rapporto tra Oleg Tinkov e Bjarne Riis, due personalità molto forti, a restare sotto i riflettori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'IDENTIKIT NICCOLÒ BONIFAZIO NATO A CUNEO IL 29 OTTOBRE 1993 ABITA A DIANO MARINA (IMPERIA) PROFESSIONISTA DAL 2014 CORRE PER LA LAMPRE-MERIDA

Rivelatosi a 17 anni, quando fu azzurro al Mondiale juniores (13°), Niccolò Bonifazio ha vinto 15 corse da dilettante nel biennio 2012-2013. Nella stagione scorsa, al debutto da pro’, ha vinto 5 corse: la prima il 25 maggio, al Giro del Giappone; la più importante il 17 settembre, Coppa Agostoni. Quest’anno, dopo il 3° posto a Donoratico, ha vinto il Gp Lugano battendo Francesco Gavazzi. E’ il più giovane professionista italiano nel World Tour.

riero, sopporto la fatica, a volte la cerco, e quando sto bene la fatica mi piace»; che «da piccolo volevo fare il corridore» e «da grande ancora non lo so»; che «i miei amici, chi studia all’università a Genova, chi fa downhill, come Carlo e Pietro Caire, di San Bartolomeo al mare, anche in nazionale»; che «ogni tanto vado con loro, mi serve, tutto si può dire di me ma non che non sappia guidare la bici». CAMPAGNA Domani Bonifazio il guerriero comincia la campagna del Belgio, già fatta un anno fa: «Venerdì corro il Gp Harelbeke, non me lo ricordo bene, ma terrò duro. Poi la GandWevelgem, mi ero staccato sull’ultimo strappo, mi piace. Poi il Fiandre, mi ricordo i primi 100 chilometri, gli altri no perché dopo quei 100 mi sono ritirato. Infine la Parigi-Roubaix, tosta, antica, adatta, ma lo scorso anno ho bucato nel posto sbagliato al momento sbagliato, nella foresta di Arenberg». Adesso che ha nome e cognome, i tifosi belgi sapranno riconoscerlo e chiamarlo. «Quando mi alleno dalle parti di Sanremo, incontro i corridori che abitano a Montecarlo, non solo Pozzato e Rebellin, ma anche Gilbert e Gerrans, Porte e gli altri Sky. Prima mi ignoravano, adesso cominciano a salutarmi». Quella, e lo si è rivisto domenica, è una terra santa del ciclismo. «Un giorno ho incrociato un corridore non più giovane e nemmeno magro, ma pedalava bene, con eleganza e classe. E aveva anche una faccia conosciuta. Ci ho pensato su, poi mi è venuto in mente. Era Eddy Merckx». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre 2 milioni davanti alla tv per il trionfo di Degenkolb ● Una birra con compagni e amici all’Hard Rock Café di Nizza, non troppo distante da Sanremo. Così il tedesco John Degenkolb domenica sera ha festeggiato il trionfo nella Classicissima, al termine di un grande sprint in Via Roma su Alexander Kristoff e Michael Matthews. Ora il 26enne della Giant-Alpecin sarà al via venerdì del Gp Harelbeke in Belgio per cominciare la campagna del Nord: l’anno scorso aveva vinto la Gand-Wevelgem, arrivando poi 2° alla Roubaix. Intanto sono da registrare gli ottimi ascolti televisivi della classica Gazzetta: su Rai3 la

gara è stata seguita da 1.695.146 spettatori, con una share del 9,26%, in crescita rispetto allo scorso anno. Sommando gli spettatori di Eurosport, si arriva quasi a 2 milioni. Il picco di ascolto su Rai3 è stato registrato alle 16.56: in 2.374.571 davanti al video per una share del 13,26%. COLPO PATERSKI - Domenica 22° alla Sanremo. Ieri 1° nella 1a tappa della Volta Catalunya dopo 478 km di gara in due giorni: è la piccola grande impresa di Maciej Paterksi, polacco della CCC, che dopo 125 km di fuga ha battuto Rolland e De Clerq. In gruppo, a 2’40”, Contador, Basso, Aru, Froome, Valverde e Uran.


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Basket R Serie A

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Milano vola con Elegar Imbattuta da 17 partite

L’EVENTO

1Il nuovo pivot chiude con 9/9 al tiro. Hackett: «Mi ricorda Gani

Lawal, è umile e ha il fisico». Pesaro travolta fin dal primo quarto PESARO

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MILANO

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Da Bucci a Zanatta L’Italia celebra la sua grande storia

(8-21, 29-42; 46-60) CONSULTINVEST PESARO: Wright 12 (4/10, 0/1), Myles 3 (1/5, 0/1), Ross 13 (3/10, 1/5), Lorant 11 (3/9, 1/4), Judge 8 (3/6); Musso 8 (1/4, 2/4), Basile 2 (1/1), Crow 2 (1/1, 0/1), Tortù, Caverni 1, Solazzi, Nicolini. All.: Paolini.

1 Nella Hall of Fame anche Morbelli, Bulgheroni

Della Fiori, Fullin e Pini. Il clasico blocca Ancelotti

EA7 MILANO: Hackett 7 (1/1, 1/3), Brooks 14 (5/8, 1/7), Moss (0/2, 0/4), Melli 8 (1/1, 2/3), Samuels 7 (3/6); Ragland 15 (3/6, 3/5), Gentile 7 (2/3, 1/5), Kleiza 6 (3/4, 0/3), Elegar 20 (9/9), Cerella (0/1, 0/2), Calò (0/1, 0/1). N.e.: James. All.: Banchi.

Mario Canfora ROMA

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ARBITRI: Lanzarini, Filippini, Vicino. NOTE - T.l.: Pes 15/22, Mil 6/7. Rimb.: Pes 34 (Judge 12), Mil 48 (Samuels 12). Ass.: Pes 9 (Wright 4), Mil 16 (Ragland 5). Progr.: 5’ 4-8, 15’ 16-34, 25’ 35-51, 35’ 5275. Usc. 5 f.: Musso (con tecnico) 36’45” (56-77). Spett. 4757 per 41.416 euro.

Frank Elegar, 28 anni: nelle tre gare disputate a Milano in A, ha 12/14 al tiro da due. Sette sono schiacciate CIAM

Massimo Oriani INVIATO A PESARO

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a nostalgia non è canaglia per caso. Passando per viale dei Partigiani e vedendo il vecchio palazzo, quello dei trionfi Scavolini, ricoperto di graffiti, viene un po’ il magone. Pensando alla pallacanestro che fu. La realtà odierna dovrebbe essere ben più accecante di un Palas da far invidia a tante squadre di serie A, costrette a combattere nei loro scatoloni antiquati. Invece lo scatolone è vuoto. E non parliamo tanto di Pesaro (dove la passione non muore mai e basterebbe una scintilla per rifarla esplodere), ma di un campionato che aspetta come il Messia Metta World Peace per dargli una scossa, perché quello che si vede in campo non esalta (eufemismo). Ma questo passa il convento, quindi inutile, anzi, dannoso, piangersi addosso. EQUILIBRIO Impensabile comunque chiedere spettacolo ed equilibrio a un Pesaro-Milano che mette in mostra un divario abissale di talento e profondità. Se poi i marchigiani entrano

Foto di gruppo per i premiati del 2014 con Malagò e Petrucci CIAM-CAST

in campo senza neppure provarci, commettendo una serie di errori banali , ecco che il +21 del 13’ (11-32) altro non è che la logica conseguenza di quanto si vede (o non si vede) sul parquet. Il 3/17 al tiro di Pesaro nei 10’ parla chiaro. Ed è un peccato perché poi i padroni di casa trovano qualche sprazzo, facilitati anche dal fatto che l’Olimpia inevitabilmente ha dei cali di tensione. Così si vede il talento di Chris Wright, il talento atletico di Wally Judge, la bella faccia tosta di Bernardo Musso. Sarebbe bastata la bava alla bocca dalla palla a due per far più bella figura. Oltretutto la vittoria di Caserta su Venezia ha messo un po’ più di pepe alla volata salvezza, con Pesaro che domenica andrà a sfidare proprio una Reyer carica dopo la pessima prova in casa Juve. DICIASSETTE Milano invece, giunta alla 17a vittoria consecutiva in campionato (un anno fa furono 19, 21 compresi i playoff) guarda avanti, alla doppietta del Forum che l’aspetta, giovedì per l’ennesima ultima spiaggia contro Vitoria (imperativo non solo vincere ma ribaltare il -19 incassato

a Baskonia), e al Sunday Night con Sassari (seconda in classifica), con tanta voglia di rivincita dopo aver visto la Dinamo alzare sin qui, proprio ai danni dei tricolori, i primi due trofei stagionali, Supercoppa e Coppa Italia. Lo fa con un Frank Elegar sempre più integrato e in grado, almeno in attacco, di darle quella verticalità che Shawn James non è mai stato in grado di garantirle. PERFETTO Il 28enne centro newyorchese, miglior rimbalzista della lega baltica (Vtb) un anno fa col Kalev Tallin è stato di gran lunga l’mvp della serata, perfetto dal campo (9/9). «Mi ricorda Gani Lawal — dice Hackett —. E’ umile, ha fisico, è stato un buon acquisto». «Ha colto subito il messaggio che può essere funzionale alle nostre caratteristiche — aggiunge coach Banchi —. A volte sembra altalenante ma solo perché non ha ancora padronanza dei tanti aspetti del campionato italiano. La sua verticalità in alcuni frangenti può togliere pressione ai nostri esterni». E allora avanti, guardando in alto, in tutti i sensi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’EA7 allunga in testa, sabato Varese-Brindisi ● Col posticipo di Pesaro si è chiusa la 23a giornata. Il campionato torna sabato con l’anticipo di Gazzetta Tv tra Varese e Brindisi (ore 20.30) CLASSIFICA: Milano* 40; Sassari, Venezia 34; Reggio Emilia 32; Trento, Brindisi 26; Bologna (-2) 22; Cremona, Pistoia, Cantù* 20; Roma 18; Capo d’Orlando, Varese, Avellino 16; Pesaro 14; Caserta (-1) 9. * una gara in meno. ● Cantù ha ufficialmente rescisso con Damian Hollis, finito ai greci del Rethymno. Anche Reggio Emilia sta cercando un lungo a gettone: sondaggio con Crosariol, che sta giocando in Polonia nel Wlocawek ma senza esito. ● Pietro Aradori segna 15 punti contro Siviglia ma i playoff per l’Estudiantes sono lontani. L’azzurro, nelle ultime 6 gare tutte in doppia cifra, ha prodotto 14.5 punti di media nella Acb

iciamo la verità: in fin dei conti l’assenza di Carlo Ancelotti, il grande ospite annunciato e poi «scomparso» in una nuvolosa mattinata romana, è stata un bene. Perché l’arrivo del tecnico del Real Madrid avrebbe di fatto monopolizzato un evento come la Hall of Fame 2014 che ha poi invece ritrovato una visibilità tutta sua, senza interferenze calcistiche. Ancelotti sarebbe dovuto arrivare nella Capitale per premiare il suo amicone Alberto Bucci. «Cose che capitano — dice l’ex tecnico bolognese — ma dopo la sconfitta di domenica sera nel clasico col Barcellona ha dovuto rispondere alla convocazione dei vertici del club. So bene quanto ci teneva a essere qui». A omaggiare Bucci ci ha pensato il presidente della Fip Gianni Petrucci, affiancato dal segretario generale del Coni Roberto Fabbricini: «Si tratta di un grande uomo che ha vinto non solo nel basket ma anche nella vita». Bucci ha invece ricordato come ai suoi tempi la presenza di colleghi come Peterson, Bianchini, Tanjevic e Gamba (tutti presenti all’evento) fosse stata fondamentale per catturare ogni segreto della loro pallacanestro: «E tutti giocavano in maniera diversa». VISIONE Prima di ogni premiazione, al Salone d’Onore del Coni (presente ovviamente il numero uno Giovanni Malagò), spazio a una clip con immagini storiche dei nuovi membri della Hall of

Alberto Bucci, 66 anni CIAM-CAST

HO GIOCATO CON MARZORATI E RECALCATI, UNO PASSAVA E L’ALTRO TIRAVA SEMPRE... CICCIO DELLA FIORI EX AZZURRO

Fame. Ciccio Della Fiori scherza: «Pensate un po’, ho giocato con Marzorati e Recalcati, uno che passava e l’altro che tirava solo: ogni tanto lasciavano qualcosa a me e Lienhard». Oltre a Bucci e Della Fiori, sono entrati nella Hall of Fame gli ex atleti Marino Zanatta e Mara Fullin, «Toto» Bulgheroni (ex dell’Ignis Varese, di cui divenne pure dirigente) e Diego Pini (alla memoria: è un nome che ai giovani potrebbe dire poco o nulla ma invece è stato l’inventore del Valtellina Circuit, una vera e propria Summer League nostrana del passato). All’elenco va aggiunto pure Lello Morbelli, premiato durante la recente Final Eight di Coppa Italia a Desio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BRAVI&CATTIVI di VINCENZO DI SCHIAVI VARESE JOHNDRE JEFFERSON 26 ANNI

8,5

7,5

7

8

5

4

4

Varese torna a correre grazie a un banale effetto domino. Il coach giusto (Caja), rianima il playmaker giusto (Maynor), che fa decollare il pivot giusto (Jefferson). Johndre stende Cremona con una doppia doppia: 17 punti e 13 rimbalzi. In Gold viaggiava a 14.1 punti e 9.9 rimbalzi a partita. Stesse medie finora in Serie A: 13 punti e 9.6 rimbalzi. Insomma la stoffa c’era, basta ricamarla con perizia e pazienza.

PASCOLO Riecco la Trento di inizio stagione: intensa e spettacolare. Con un Mitchell che fa la differenza e «Dada» che la fa ancora di più. Davide chiude con 17 punti e 10 rimbalzi, motore di tutti gli equilibri tattici dell’Aquila che continua a Pascolare in zona playoff

DENMON La guardia manda Brindisi al supplementare con una magia che Sacripanti commenta così: «Canestro da grande campione». Che forse Marcus non è, ma un ottimo giocatore sì. Come Pullen, James, Turner e Mays. Se l’Enel accende la luce vale il treno delle prime.

ESPOSITO Gli è partito un «vaffa» sulla sirena che ha sancito l’impresa con Venezia. Forse per allentare magoni e tensioni. Intanto la sua Caserta è viva. Senza Domercant. Coi tifosi in sciopero. Contro tutto e tutti. Di più non può fare. Se non rimettersi la canotta...

PERIC «Ci sono mancati Peric e Stone», così Recalcati spiega la peggior Venezia dell’anno. L’ala croata è irriconoscibile: 4/9 al tiro, 2 palle perse e -21 di valutazione. Finisce per la prima volta tra i cattivi, insieme a tutta la Reyer. E adesso Sassari fa sempre più paura.

HAZELL Detto che nella debacle di Reggio Emilia si sono salvati in pochi, ma l’orrendo 1/10 da 3 di Jeremy impatta la serata-no di un colosso della storia virtussina. Udite, udite: anche Michael Ray Richardson chiuse un derby con 1/10 da 3 nel 1990. E scusateci per il paragone...

AVELLINO Decimo k.o in undici gare. Una crisi senza fine che sta minando tutto l’ambiente (Sundiata Gaines nella foto). A Caserta la salvezza assomiglia a un’impresa disperata. A Napoli, in Gold, la crisi economica del club ha ridotto la squadra all’osso. Campania infelix

● PUNTI 17 ● TIRI LIBERI 5/8 ● RIMBALZI 13

● PUNTI 17 ● RIMBALZI 10 ● ASSIST 3

● PUNTI 13 ● RIMBALZI 3 ● ASSIST 4

● POSIZIONE IN CLASSIFICAI 16a ● BILANCIO 5-18

● PUNTI 8 ● RIMBALZI 4 ● VALUTAZIONE 6

● PUNTI 9 ● TOT. TIRI 4/15 ● ASSIST 1

● POSIZIONE IN CLASSIFICA 14a ● BILANCIO 8-15

Effetto domino


Basket R Notte magica

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

AMERICA AMERICA

Gallinari

RECORD DI PUNTI «IL CANESTRO? UNA PISCINA...»

DANILO MIGLIORA IL SUO PRIMATO IN UNA GARA: E’ UN BUON MOMENTO PER GLI AZZURRI DELLA NBA ALLA RICERCA DI UN FUTURO BELLO COME IL LORO PASSATO BARGNANI IL RE DEGLI ITALIANI

41 Andrea Bargnani, 29 anni, a sinistra, ha un massimo Nba in una gara di 41 punti nel 2010. Marco Belinelli, 28 anni, di 32 nel 2014: tutti e due contro New York

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L’ANALISI di LUCA CHIABOTTI

Q

uaranta punti sono tanti, anche contro gli Orlando Magic in una gara di fine stagione tra due squadre pronte a fare le valigie e andare in vacanza... Danilo Gallinari, versione lumbersexual, con la barba come tutti gli azzurri della Nba, ha ritoccato il suo career high Nba raggiungendo per la prima volta quota 40 in una sola partita: il suo primato precedente era 37, realizzato nel 2012, prima dell’infortunio e delle operazioni che lo hanno tenuto lontano dal campo per più di una stagione. Quella di domenica notte non è stata la miglior partita di Gallo anche se passerà alla storia, anche della pallacanestro italiana. E’ stata una di quelle sere: «In cui il canestro

sembrava grande come una piscina» ha detto dopo la gara condita con un 6/13 da tre punti, 10/11 ai liberi, 7 rimbalzi, 4 assist. Oggettivamente, i Magic sono stati inguardabili, la difesa di Maurice Harkless sull’azzurro rivedibile: dopo aver realizzato 13 punti nel primo quarto con la gara in equilibrio, rientrato quando ormai Denver era scappata, Danilo ha cementato con un paio di canestri il +15 prima che il tutto diventasse accademia. Molto più importante è aver visto come Gallo è stato in campo, ha spiegato la pallacanestro, come s’è allungato su tutto il campo alla Kukoc creando gioco dal palleggio. Nelle 16 gare dopo l’All Star Game, è andato 15 volte in doppia cifra e prodotto 18.2 punti di media col 39.2% da tre. Più dei 16.2 del 2012-13, la sua miglior stagione Nba. LEADER Melvin Hunt ha restituito a Gallo il ruolo di leader che deteneva con George Karl e i Nuggets erano squadra da playoff. Ed è pronto a ricoprirlo anche nella nuova Denver che nascerà, dopo aver rinunciato quest’anno a giocatori come Afflalo, McGee e Mozgov. E’ presto per dire cosa succederà ai Nuggets nella prossima stagione, l’ultima del contratto di Gallinari da 11,5 mi-

LA GUIDA Classifiche: Atlanta e Golden State sono irraggiungibili Andrea Bargnani ha chiuso con 16 punti in 33’ il suo ritorno a Toronto, Datome è stato utilizzato solo 5’ contro i Pistons: il derby degli azzurri con le loro ex squadre ha portato a due sconfitte. RISULTATI: Toronto-New York 10689; Sacramento-Washington 109-86; Boston-Detroit 97-105 ot; OrlandoDenver 100-119; Minnesota-Charlotte 98-109; Phoenix-Dallas 98-92; LA Lakers-Philadelphia 101-87. EST ATLANTIC DIVISION: Toronto 42 vinte-28 perse; Boston 30-39; Brooklyn 29-39; Philadelphia 17-53; New York 14-56. CENTRAL DIVISION: Cleveland 4626; Chicago 42-29, Milwaukee 34-36; Indiana 30-39; Detroit 26-44. SOUTHEAST DIVISION: Atlanta 5317; Washington 40-30; Miami 32-37; Charlotte 30-38; Orlando 22-50. OVEST NORTHWEST DIVISION: Portland 44-24; Oklahoma City 40-30; Utah 3138; Denver 27-44; Minnesota 15-54. PACIFIC DIVISION: Golden State 56-13; LA Clippers 46-25; Phoenix 3833; Sacramento 24-45; LA Lakers 1850. SOUTHWEST DIVISION: Memphis 49-21; Houston 46-23; San Antonio 4425; Dallas 44-27; New Orleans 37-33.

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CONTENUTO PREMIUM lioni di dollari, ma prestazioni come quella di Orlando alimentano certezze su un futuro messo in discussione dagli infortuni. «Se ha fatto 40 punti nella Nba può farli anche in nazionale» ha detto ieri il presidente Petrucci. Il suo high in azzurro è 23 contro la Grecia, sicuramente più tosta dei Magic di domenica. MAGO Il primato per un giocatore italiano nella Nba restano i 41 punti di Andrea Bargnani. Che, rientrato solo il 9 febbraio in una stagione disastrosa come quella dei Knicks, accolto domenica dai «buuuh» di Toronto, la sua ex squadra («Non so perché lo facciano, non mi interessa» il commento), da quando è stato inserito in quintetto da Derek Fisher ha prodotto 17 punti di media. Phil Jackson offrirà al Mago un’altra opportunità di restare ai Knicks anche se il suo contratto è in scadenza, perché ne apprezza le qualità di passaggio e tiro nel «triangolo» in attacco, l’altezza e la buona difesa in post basso. Certo si immagina un’offerta di un solo anno lontanissima dai 12 milioni che guadagna oggi. Il minimo per un veterano come lui è circa un milione e mezzo, cifre che possono essere affrontate anche in Europa. Ma il suo agente, Leon Rose, è quello di Carmelo Anthony, potente a New York e il Mago non vuole lasciare la Nba. Non ci sarà la fila per lui, ma anche continuare a denigrare un 2.13 che sta producendo, appena riavuto un minutaggio adeguato, più punti della maggioranza dei centri Nba non è intelligente. BELINELLI Dall’alto dei San Antonio Spurs, anche Marco Belinelli sta lottando per il secondo anello, ma anche per il contratto. Le sue cifre complessive sono in calo rispetto alla passata stagione, ma in marzo ha ripreso a tirare bene da tre e sta tenendosi al 42%. Che resti in Texas dipende da troppi fattori, soprattutto da cosa accadrà con Duncan, Ginobili e coach Popovich. Bisognerà davvero aspettare fine stagione: la cosa positiva nell’ottica del rinnovo, è che Beli costa poco per quello che produce (quest’anno 2.8 milioni) non solo in punti. Gli Spurs non vogliono rifondare anche se Manu e Duncan si ritireranno, puntano forte a Marc Gasol, vogliono restare al vertice. Anche gli azzurri, Gigi Datome incluso che sta lottando per avere spazio nei Celtics. Quando l’ha avuto, ha brillato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMA VOLTA

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Danilo Gallinari ha migliorato il suo primato Nba che era di 37 punti nel 2012 contro i Knicks, sempre con la maglia di Denver. In Italia, il suo massimo è 29, in Eurolega 27 con Milano

Danilo Gallinari, 26 anni, è alla sesta stagione Nba tra New York, da cui è stato scelto nel 2008, e Denver dove è arrivato nel 2011. Quest’anno, al rientro da un anno di stop, segna 11.4 punti di media REUTERS


Ghiaccio R Mondiali di figura a Shanghai

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MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cappellini-Lanotte La coppia outsider alla difesa dell’oro

LA GUIDA Undici gli azzurri La stella è Hanyu In tv Eurosport e RaiSport 1 Sono undici i pattinatori italiani in gara ai campionati mondiali di pattinaggio di figura a Shanghai, in programma da stanotte al 29 marzo: insieme alle due coppie di danza, le due di artistico composte da Valentina MarcheiOndrej Hotarek e Nicole Della MonicaMatteo Guarise più, per l’individuale, Ivan Righini, Roberta Rodeghiero e Giada Russo. Alla rassegna, che per la prima volta si tiene in Cina, partecipano 167 atleti di 37 Paesi: oltre a Cappellini-Lanotte, un altro campione uscente, il ventenne giapponese Yuzuru Hanyu, oro olimpico oltre che iridato in carica, è la stella più attesa della manifestazione. Le sue condizioni fisiche però sono incerte, reduce da una piccola operazione e un infortunio. Tra le donne nessuna vanta medaglie olimpiche o mondiali.

1Un anno dopo il titolo iridato della danza i rivali sono aumentati: «Ma apparteniamo all’elite» Andrea Buongiovanni INVIATO A SHANGHAI (CINA)

S

e l’acqua diventata ghiaccio porterà fortuna, i risultati azzurri non mancheranno. Lo Shanghai Oriental Sports Centre, nel luglio 2011, venne inaugurato con un’edizione dei Mondiali di nuoto che all’Italia regalò nove medaglie, con la doppietta 200-400 stile libero di Federica Pellegrini e il trionfo del Settebello. Superfluo dire che il bottino tricolore ai Mondiali di pattinaggio di figura n. 106 al via stanotte nello stesso complesso, foss’anche solo per la quantità di gare, sarà decisamente inferiore. Ma il precedente può appunto essere di buon auspicio. DIFESA IRIDATA Pronti-via e in un palaghiaccio che può contenere fino a 14.457 spettatori, ad aprire le danze, saranno i... danzatori. E, con Anna Cappellini-Luca Lanotte chiamati a difendere lo storico oro conquistato a Saitama 2014, per le lame azzurre la rassegna entrerà

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subito nel vivo. Appuntamento, con il corto, dalle 2.30 italiane di stanotte, le 9.30 del mattino cinese (30 coppie in pista). Per il duo lombardo, in Giappone capace del terzo titolo iridato tricolore dopo quelli di Barbara Fusar Poli-Maurizio Margaglio a Vancouver 2001 nella stessa specialità e di Carolina Kostner a Nizza 2012 nell’individuale dell’artistico, il compito si presenta severissimo. Al vertice il lotto dei pretendenti è simile a quello di dodici mesi fa. Pur con uno scambio di tandem

RStanotte il corto

«Siamo in quattro per il podio Guardiamo anche ai Giochi 2018»

francesi: ritiratisi PechalatBourzat, ecco la dirompente ascesa dei francesi PapadakisCizeron, in gennaio a Stoccolma campioni d’Europa proprio davanti ad Anna e Luca. Ma nel mentre le gerarchie sono muta-

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te. Per chiarire: i canadesi Weaver-Poje, a Saitama d’argento per la miseria di 2/100 di punto, si presentano imbattuti. Nella loro stagione anche i successi nel Grand Prix (in due tappe e nella finale di Barcellona) e nel Quattro Continenti di Seul. La sfida diretta sarà nuovamente una sorta di derby: Kaitlyn ed Andrew, a Detroit, sono allenati da Pasquale Camerlengo. Promettono anche un finale ricoreografato del libero e, forse, nuovi costumi. PROSPETTIVE «Come un anno fa – prevedono – partiamo da outsider e come allora saremo quattro coppie per i tre posti sul podio. Al conto occorre infatti aggiungere gli statunitensi Chocl-Bates. E, ciò detto, non escludiamo i russi, Ilinykh-Zhiganshin in testa. Noi siamo pronti e sereni. L’argento continentale, dopo un avvio di stagione difficile, ci ha confermato che apparteniamo all’elite. L’oro di Saitama sarà nostro per sempre, ma è nel passato. Noi guardiamo al futuro, in un’ottica quadriennale, verso l’Olimpiade 2018». Anche il mirino di CONSOLIDATA società ricerca venditore/venditrice automunito offre clienti centro/nord Italia ottime provvigioni. Businesservices.com 02.29.51.82.72 PRESTIGIOSA vinicola seleziona ambosessi dotati di brillante comunicativa e reali capacità persuasive per vendita telefonica. Formazione gratuita, anticipo provvigioni, possibilità part time. Milano Pagano 02.48.00.54.15 SICUR GEST srl ricerca venditori zona Milano e Lodi. Tel. 02.92.86.92.60 commerciale@sicurgest.com

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Domani (orari italiani, locali +7 ore) Ore 2.30: corto danza (CappelliniLanotte, Guignard-Fabbri). Ore 11: corto coppie (MarcheiHotarek, Della Monica-Guarise).

Anna Cappellini, 28 anni, e Luca Lanotte, 29, nel corto agli Europei 2015 AFP

Charlene Guignard-Marco Fabbri, l’altra coppia azzurra a Shanghai dopo il 14° posto del 2014, punta là: il successo di inizio febbraio all’Universiade di Granada ha ribadito che la coppia allenata dalla stessa Fusar Poli è in crescita costante. ALL’ATTACCO Cappellini-Lanotte, allievi di Paola Mezzadri, all’Oriental Sports Centre, hanno peraltro già gareggiato. A inizio novembre, in una tappa di Grand Prix finita male, con un terzo posto pieno di

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dubbi: «L’impianto è bello – sostengono – essenziale, con ampie zone per il riscaldamento, ma non imponente come quello, per esempio, di Saitama. Rispetto a cinque mesi fa tanto è cambiato. Anche i nostri programmi, che hanno conservato solo quasi i nomi». Si comincia col Capriccio Spagnolo del paso doble del corto. Le due Fiamme Azzurre, l’anno scorso, erano in testa già dopo la prima parte di gara. Un exploit. Da provare a ripetere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Tennis R Fra Indian Wells e Miami

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Indovina chi paga la cena? Djokovic è già oltre Becker

1Nole riscuote la scommessa col coach: ha vinto 50 titoli, uno più di Bum

Bum. «Che frustrazione dopo il 2° set con Federer. E’ umano, ma ho reagito» Vincenzo Martucci

LE CLASSIFICHE

@VinceMartucci

Le nuove classifiche, uomini: 1. Djokovic (Ser) p. 13205; 2. Federer (Svi) 9205; 3. Nadal (Spa) 5810; 4. Murray (Gbr) 5695; 5. Nishikori (Gia) 5460; 6. Raonic (Can) 5160; 7. (8) Ferrer (Spa) 4580; 8. (7) Wawrinka (Svi) 4515; 9. Berdych (R.Cec) 4510; 10. Cilic (Cro) 3370; gli italiani: 23. (22) Fognini; 33. Seppi; 47. (49) Bolelli; 87. (80) Lorenzi; donne: 1. S. Williams (Usa) 9982; 2. Sharapova (Rus) 8270; 3. Halep (Rom) 7181; 4. Kvitova (R.Cec) 6275; 5. Wozniacki (Dan) 4770; 6. Ivanovic (Ser) 4425; 7. Bouchard (Can) 4306; 8. A. Radwanska (Pol) 3480; 9. Makarova (Rus) 3420; 10. Petkovic (Ger) 3190; le italiane: 13. (12) Errani; 28. (16) Pennetta; 37. (33) Giorgi; 40. Vinci; 55. (56) Knapp; 73. (70) Schiavone. QUINZI KO Da oggi a Miami (Usa, 5 milioni di euro, cemento), secondo Masters 1000 uomini con Premier Mandatory donne. Al 1° turno delle qualificazioni Gianluigi Quinzi (n. 373 del mondo) cede 6-4 4-6 6-2 a De Bakker (Ola, 120), duri match Cecchinato-Darcis, Vanni-Delic. In tabellone, al 1° turno, Lorenzi-Klizan, Bolelli-Baghdatis. Fognini, quale testa di serie, va direttamente al 2° turno. Fra le donne, Schiavone k.o. nelle qualificazioni per 6-4 6-0 con la cinese Zhu che l’aveva sconfitta a Indian Wells; in tabellone, Vinci-qualificata, Knapp-Siniakova, già al 2° turno Errani, Pennetta e Giorgi. BINAGHI & CICHI «È una separazione ma non sempre dalla separazione si arriva al divorzio. Faremo di tutto sia io sia il presidente del Coni, Giovanni Malagò, perché questa possa essere solo una rottura temporanea». Il presidente Fit, Angelo Binaghi, è ottimista su Errani-Vinci.

L

endl-Murray? Perfetta. Edberg-Federer? Geniale. Ivanisevic-Cilic e ChangNishikori? Quasi scontate. Becker-Djokovic? Improbabile. Eppure la coppia funziona, anche se Bum Bum era tutto potenza ed istinto mentre Novak è razionalità ed elasticità. Funziona, come la prima di servizio di Djoker e qualche sua sortita a rete. Come il trionfo dell’ultimo Wimbledon, come gli Australian Open di gennaio, come Indian Wells domenica. Quando il serbo ha toccato quota 50 titoli Atp Tour, staccando il coach tedesco a 49. E poi raccontando davanti ai microfoni che il sorpasso costerà una bella cena, questa settimana a Miami, al 6 volte campione Slam, famoso soprattutto per i 3 Wimbledon in 7 finali, il primo, tuttora record, a 17 anni. Ci sta. E’ nelle corde del tedesco, e nelle caratteristiche del rapporto Boris-Nole, un po’ ironico, molto psicologico-motivazionale. Nole ha chiesto aiuto a Boris proprio perché troppo spesso, nei tornei importanti contro gli avversari importanti e nei momenti importanti, gli si era spento all’improvviso l’interruttore dell’attenzione. Ed aveva perso occasioni anche clamorose. Invece, proprio a un anno in qua, le cose stanno sensibilmente migliorando. I black out — ahilui — sono tuttora possibili, come domenica a Indian Wells, quando all’eroe di Serbia gli si è inceppato il servizio (doppio fallo) e il dritto sul 4-3 del secondo set, e quindi ancora il servizio (doppio fallo) sul 3-2 del tie-break, e di nuovo la battuta coi due doppi falli consecutivi sul 5-4. Un autentico suicidio, con aiutino fondamentale al disperato Federer e perciò legittimo surplus di racchetta frantumata. Ma ultimamente Djokovic si riprende, non esce definitivamente dal match, quasi autopunendosi. CALMA Il dubbio che il segreto sia Becker rimane. Come sarebbe finita se Roger non avesse avuto 33 anni, ma 27 come Nole, e avesse potuto schierare anche la sua clamorosa fisici-

A sinistra, Novak Djokovic (Ser, 27 anni), n. 1 del mondo di oggi, con coach Boris Becker (Ger, 47 anni), n. 1 anni 90, che ha superato prima come Slam (8-6) e poi come titoli Atp (50-49) EPA

tà? Il Magnifico paga anche i 43 errori gratuiti: «Che delusione vedermi sfuggire il match, ma Nole ha trovato una marcia in più». Djoker dribbla i tranelli della mente: «Sono riuscito a superare la frustrazione di lasciarmi prendere quel tiebreak con 3 doppi falli nei momenti cruciali. Siamo umani, sotto pressione, cadiamo. E’ lo sport. Quand’è successo, mi sono detto: “Ok, ho fatto un gran bel match, con tanta solidità, prendendomi i rischi giusti, dovevo vincere in due set, ma fra un minuto devo riconcentrarmi, rialzarmi e giocare al massimo”. E nel terzo set sono riuscito a calmarmi e sono tornato a muovermi in modo meno frenetico». MOTIVAZIONE Becker o non Becker? A Indian Wells il serbo aveva all’angolo mastro

Marjan Vajda. «Non credo che queste sfide mi danneggino o siano un peso. Sono invece un privilegio perché le ho guadagnate, come il diritto di viverle», puntualizza Nole. Che è intelligente. Legge tanto, e tanto parla con la laureata della famiglia, la moglie Jelena. E, col quarto titolo a Indian Wells, il ventunesimo Masters 1000 e il cinquantesimo Atp continua la scalata alla storia del tennis. «Uno cerca sempre una motivazione in più. Arrivando a Indian Wells, ho pensato ai 50 titoli. Penso di essere all’apice della carriera e farò di tutto per restare in testa alla classifica e vincere quanti più Slam possibile». Becker più Djokovic, uguale seconda triplice Australian Open-Indian Wells-Miami? Una in più di Sampras, Agassi e Federer.

GLI OVER 50 I plurivincitori nell’era Open POS/TENNISTA 1. JIMMY CONNORS 2. IVAN LENDL 3. ROGER FEDERER 4. JOHN MCENROE 5. RAFAEL NADAL 6. BJORN BORG 6. PETE SAMPRAS 8. GUILLERMO VILAS 9. ANDRE AGASSI 10. ILIE NASTASE 11. NOVAK DJOKOVIC 12. ROD LAVER 12. BORIS BECKER

NAZ USA CEC SVI USA SPA SVE USA ARG USA ROM SER AUS GER

TITOLI 109 94 84 77 65 64 64 62 60 58 50 49 49

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IL CASO

Bob Hewitt quando giocava e, a sinistra, com’è apparso in tribunale. In coppia con McMillan ha conquistato 9 titoli dello Slam AFP

Hewitt in carcere «Era un pedofilo stuprò le allieve» 1L’ex doppista, oggi 75enne,

condannato ieri in Sudafrica. Le violenze, tre denunciate, 30 anni fa

Federica Cocchi

N

on c’è gloria sportiva che tenga per chi commetta un gesto odioso come lo stupro. Non c’è oblio per chi approfitta sessualmente di una ragazzina, e non c’è stato nemmeno nel caso di Bob Hewitt, grande campione di doppio con i suoi nove titoli Slam in coppia con Frew McMillan e sei titoli in doppio misto tra gli anni Sessanta e Settanta. Ha anche vinto la Davis con il Sudafrica nel 1974 dopo aver superato l’Italia in semifinale. Ma ieri, a 75 anni, la vita gli ha chiesto il conto ed è stato condannato per due stupri, tra cui quello di una dodicenne, da un tribunale sudafricano. I reati risalgono agli anni 80 e 90, quando Hewitt, nato in Australia ma che ha trascorso gran parte della vita in Sudafrica, allenava giovani giocatrici. GIUDICE Il giudice Bert Bam dell’Alta corte di South Gauteng di Palm Ridge, alle porte di Johannesburg, ha definito schiaccianti le prove a suo carico nonostante Hewitt abbia sempre respinto ogni accusa e la moglie sia sempre stata dalla sua parte. Durante il processo, le vittime hanno raccontato che il burbero maestro le molestava durante le lezioni. Una di loro ha raccontato di essere stata aggredita e stuprata nell’auto del tennista quando aveva solo 12 anni. Il giudice è stato inflessibile con lo stupratore seriale, e in Sudafrica raramente si viene perseguiti per reati trascorsi da così tanto tempo: «Il tempo non cancella il crimine - ha sentenziato -. Un colpevole non dovrebbe mai restare impunito». Bert Bam ha poi spiegato che Hewitt plagiava le allieve per poi abusarne. ALTRE ACCUSE Theresa Tolken aveva appena 13 anni quando il maestro pedofilo l’ha violentata nella sua camera d’albergo. La ragazza si era poi confidata con la madre, ma a quel tempo Hewitt era una star dello sport mondiale e i genitori della ragazza temevano che non sarebbe riuscita ad affrontare l’uomo di fronte a un giudice. Hewitt era stato accusato di molestie sessuali anche altre volte in passato, quando viveva negli Stati Uniti. «Se tutto questo fosse davvero accaduto, saremmo finiti in un’aula di tribunale 30 anni fa», ha detto Judy Sheehan, la madre di Suellen Sheehan, testimoniando a favore dell’ex tennista. Alla faccia del cuore di mamma... © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Varie R Il convegno a Milano

Etica e sport: «Una legge per i club virtuosi» Simone Battaggia MILANO

U

na legge. Che magari non renda obbligatoria la certificazione etica per le società sportive, ma che la valorizzi, che tracci un percorso virtuoso per chi decide di abbracciarla. È stato questo il filo rosso del convegno annuale «Leali nello sport, LeAli nella vita», ospitato ieri dalla Gazzetta dello Sport. PERCORSO VIRTUOSO Che il percorso sia virtuoso, lo testimoniano i club che si sono fatti certificare, da quelli storici co-

me Petrarca scherma Padova e Reyer basket Venezia — fino ai più recenti. «Non è facile intraprenderlo — ha aggiunto padre Antonio Lucente, della polisportiva San Paolo di Roma che, con l’assessorato allo Sport del comune di Cesena, è all’inizio del cammino —, perché bisogna accettare che qualcuno metta il naso in casa tua. Ma è come un antivirus». L’antivirus sono gli uomini di Bureau Veritas, chiamati a verificare, nel giro di tre anni, attraverso parametri misurabili, le «buone pratiche» dello sport: rispetto per l’atleta, attenzione alla salute, pari opportunità, inclusione sociale e così via.

BASTA PAROLE «La recente vicenda del Parma calcio, i casi di doping, i giocatori della Roma costretti ad andare sotto la curva a scusarsi ci hanno mostrato cosa sia la cattiva etica — ha detto il direttore della Gazzetta, Andrea Monti —, e come non sia solo un fatto sportivo, ma sociale. Non ci si può fermare alle parole. La certificazione etica deve diventare un fatto di legge». «I club che si avvicinano a noi, ci fanno due domande — ha sottolineato Luciano Carrera, presidente di Esicert —. Quali vantaggi economici possono avere e che tipo di ricaduta d’immagine. Ma non c’è una quantificazione diretta. La cer-

tificazione è un percorso, non ci sono scorciatoie. Si va in salita, ma alla fine si avranno sportivi e cittadini migliori». RIABILITARE LA SOCIETÀ Proprio per questo, serve un segnale anche da enti e istituzioni. Come la Lega serie B di calcio, che promuove mille iniziative per migliorare l’attività dei propri club — l’ultima è «Regoliamoci», un tour nelle città del campionato per formare i giocatori su frodi sportive e scommesse —, o come l’Autorità nazionale anticorruzione. Il suo presidente, Raffaele Cantone, è intervenuto in videoconferenza. «Uno sport senza etica

Luca Pancalli ieri a Milano IPP

non è sport. Le regole servono a renderlo tale, e se il pubblico si accorge che non vengono rispettate, si chiede cosa stia guardando. Lo sport non è svago, ma educazione». Lo sa bene Luca Pancalli, presidente di un Comitato Paralimpico Italiano. «Nel mondo paralimpico i valori sono più marcati. Siamo agenti di riabilitazione sociale. Non degli atleti, ma della società. Chi, per un incidente, ha affrontato le difficoltà più grandi nella vita, e con lo sport ha imparato ad apprezzare ciò che comunque può fare, fa passare un messaggio fortissimo. La certificazione deve essere un grimaldello per fare politiche attive. Se ce l’hai accedi ai contributi pubblici, altrimenti no. Ma c’è tanta strada da fare». A iniziare da una legge. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Pallavolo R L’analisi

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MARTEDĂŒ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

QUATTRO SU OTTO: MAI COSĂŒ POCHE SQUADRE DEL NORD AI PLAYOFF Nord

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MOTOPLATINUMBOX: LA SCATOLA NERA DI KYMCO E 24HASSISTANCE

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RCS

Riscossa Latina e Molfetta ÂŤItalia, ci siamo pure noiÂť

1Sottile: ÂŤUltimi lo scorso anno, ora sesti battendo le grandiÂť

Di Pinto: A vederci arrivano da tutto il Sud, è un grande orgoglio

Durante i Motodays di Roma, Kymco e 24hAssistance hanno presentato MotoplatinumBOX: la prima scatola nera dedicata alle due ruote a motore. Si tratta di un dispositivo elettronico che registra, esclusivamente in caso di incidente, alcuni parametri di guida come, ad esempio, velocitĂ , accelerazione, frenate e urti. Unire esperienza e sicurezza: questo è l’obiettivo di MotoplatinumBOX oggi possibile grazie alla fusione dei servizi offerti da Kymco, produttore mondiale di scooter e moto dal 1963, e 24hAssistance, “assicurazione 2.0â€? che seleziona le migliori assicurazioni per creare polizze innovative, complete e al giusto prezzo, acquistabili non solo nei punti vendita in tutta Italia, ma anche online, su Facebook e tramite App. Per Kymco e 24hAssistance l’opinione dei motociclisti è importante. Un recente sondaggio, promosso dalla rivista “Motociclismoâ€?, ha infatti dimostrato che il 48% dei centauri sarebbe disposto a montare la Black Box sulla propria moto a fronte di un forte risparmio sull’assicurazione e il 75% dei votanti apprezza la possibilitĂ che la scatola nera funzioni come un antifurto satellitare. MotoplatinumBOX è quindi riuscita a sviluppare e realizzare le richieste dei potenziali utenti: da un lato chi monterĂ sul proprio veicolo MotoplatinumBOX avrĂ uno sconto della tariffa RC che potrĂ arrivare al 47% (in base alla provincia di residenza) e una ulteriore riduzione del 30% sulla garanzia furto e incendio. In secondo luogo la Black Box è dotata di un localizzatore GPS e di un software che consente di rintracciare il proprio veicolo mediante un sito web ed una App dedicata, avvertendo con un sms oppure una email del tentativo di furto della moto. Il dispositivo MotoplatinumBOX rende disponibili solamente i dati precedenti e successivi a un eventuale impatto, non viene infatti studiato il comportamento di guida del motociclista e nĂŠ le compagnie assicurative nĂŠ tantomeno le forze dell’ordine possono utilizzare questa Black Box come strumento per la rilevazione di infrazioni del codice della strada. Le caratteristiche di MotoplatinumBOX permettono di calcolare la nuova tariffa assicurativa basata su una profilazione ancora piĂš dettagliata del guidatore e della sua moto. Calcolare il premio online è facile e intuitivo: basta inserire il numero di targa e la data di nascita per avere il proprio preventivo anonimo e personalizzato in un click. Per maggiori informazioni ed eventuali acquisti di MotoplatinumBOX visitare il sito www.24hassistance.com/kymco, contattare il numero 02 20564.440, oppure rivolgersi ai rivenditori Kymco che aderiscono all’iniziativa. ./2 !

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a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions

8 CITTA’ PER LO SCUDETTO 13 Trento Verona

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Modena Ravenna

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Macerata

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Perugia Latina

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Molfetta

1

partecipazioni ai playo dei club RCS

L’esultanza dei giocatori di Molfetta che domenica ha messo al sicuro i playoff TARANTINI

Valeria Benedetti Mario Salvini

S

Daniele Sottile, 35 anni TARANTINI

Semifinale Cev Trento in Polonia � (ni.ba.) Andata (20.30 laola1.tv) per la Energy T.I. Diatec Trento nella semifinale di Coppa Cev, in casa dei polacchi dello Zaksa Kedzierzyn Kozle di Kooy, Abdel-Aziz e Van Dijk. Stoytchev conferma il sestetto di Modena. GAZZETTA - Uomini (24) - 92: Atanasijevic, 86: Lanza, 71: Kaziyski, 69: Bruno, 68: Starovic, Petric, 66: Cebulj. Donne (21) 88: Fabris, Barun, 81: Ozsoy, 75: Van Hecke, 71: Tomsia, 61: Tirozzi, 60: Nikolova, 58: Klinemann. ALTOTEVERE (an.me.) L’Altotevere potrebbe trasferirsi nella prossima stagione a Città di Castello, scegliendo di fare l’A-2 e programmare la risalita in attesa del nuovo palasport.

icuri dei playoff a due giornate dalla fine della stagione regolare e (nel caso della Top Volley, giĂ sicuri del piazzamento). I playoff della prima Superlega spostano il baricentro a Sud e il merito è anche di due squadre, come Latina e Molfetta, che ai blocchi di partenza erano tutt’altro che sicure di arrivarci. RIMONTA ÂŤNon dimentichiamo che questa squadra l’anno scorso è arrivata ultimaÂť. Lo rammenta Daniele Sottile che c’era allora e c’è adesso con la squadra salda al sesto posto. ÂŤSiamo molto soddisfatti per come è arrivatoÂť, racconta il regista. ÂŤE cioè lottando sempre, spesso punto a punto anche contro le grandiÂť. Con anche qualche bel colpaccio: come la vittoria a Macerata all’andata o quella di dieci giorni fa per 3-0 con Modena. L’altro ieri invece con la Lube è arrivata una sconfitta. ÂŤma che non ci preoccupa affatto – prosegue Sottile – anzi, ci ha dato delle conferme. Anche senza Semenzato e con Skrimov e Van de Voorde che sono usciti, proprio per salvaguardarli in vista dei playoff, siamo stati vicini ai campioni d’ItaliaÂť. Ottimismo quindi. “Credo che siano da dare molti meriti a Blengini, che ha dato una gran mentalitĂ a

questa una squadra, un gruppo che non molla maiÂť. CUORE DEL SUD Sottile, 35 anni, alla 19a stagione in A, è arrivato a Cuneo da Milazzo che era ragazzino. Ed è ovviamente sensibile alla riscossa del centro-sud. ÂŤE’ una bella cosa che ci sia Molfetta. Il periodo purtroppo è difficile, date le differenze economiche al sud ancora piĂš che al nord. Ma la pallavolo al sud è forte, in certe

RIl regista laziale si sceglie l’avversaria: Vorrei rifarmi con Macerata

regioni come la Puglia o la Sicilia, probabilmente è il secondo sport dopo il calcio. Sarebbe bello se ci fossero piĂš club di vertice. ChissĂ , magari ci si arriverĂ Âť. Meglio pensare ai playoff. Modena e Macerata, al momento pari al 2° posto, forse farebbero bene a darsi da fare per evitare il terzo che significherebbe sfidare Latina. ÂŤConfesso che ho una preferenza – rivela Sottile - mi piacerebbe incontrare Macerata. Non perchĂŠ la reputi piĂš debole di Modena. E’ una questione mia, anche solo perchĂŠ sconfitte come quelle di domenica lasciano voglia di rivincita‌

PUGLIA FELIX Il cambio di palleggiatore a ottobre, giocatori che vanno e vengono, lunghi infortuni (Noda Blanco e Piscopo: l’Exprivia ha passato la stagione sulle montagne russe. E le ha gestite alla grande, per l’orgoglio di Vincenzo Di Pinto, pugliese purosangue che di imprese nella sua terra ne ha giĂ fatte altre: ÂŤSiamo partiti con obiettivi normali - racconta. Cammin facendo abbiamo cominciato a studiare da grandi e cambiare totalmente il traguardoÂť. Un regista vulcanico come il cubano Hierrezuelo, l’apporto latino di Torres e Despaigne (arrivati a Natale) il mix fra l’esperienza di gente come Piscopo e la voglia di emergere dei giovani come Spirito: su questo materiale ha lavorato la grande conoscenza del volley di Di Pinto: ÂŤSono felice e orgoglioso. Da dopo la vittoria con Macerata l’entusiasmo è andato crescendo. ormai arrivano appassionati da tutto il Sud, spesso rimane gente fuori e il tifo è quello del volley, corretto pulito. E dobbiamo dire grazie a chi gestisce questa societĂ , dirigenti che lavorano con intelligenza e passione mettendo la giusta pressioneÂť. Molfetta è ottavo, se rimane cosĂŹ incontrerĂ la prima: missione impossibile? ÂŤCi stiamo giĂ lavorando. Non pretendo miracoli, bisogna darsi obiettivi specifici poi il resto lo fa il campoÂť. Š RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE

1ASSOLUTI SCI (s.f.) Con l’anticipo dello slalom maschile (manche ore 9.30/12.30) , cominciano oggi a

Tarvisio (Ud) i campionati italiani assoluti. Favorito Giuliano Razzoli. Domani discesa femminile a Sella Nevea (Ud, ore 10.30). Dopo le staffette vinte dalle Fiamme Oro, oggi ad Anterselva, skiathlon per il fondo.

IL CASO

Fin-Coni, «la truffa non c’è» Ma il gip chiede altre indagini su «falso» e «malversazione» 1L’ordinanza sulla storia dell’utilizzo dei fondi per la piscina del Foro Cambia l’ipotesi di reato per Barelli. Federnuoto: «Noi trasparenti» Valerio Piccioni

L

a «truffa aggravata» non c’è stata. «Mancano gli elementi del dolo e sono carenti quelli del danno», i due presupposti su cui si basa il reato. Ma ora si deve approfondire l’ipotesi di «falso ideologico» e «malversazione». É quanto ha chiesto il gip Gaspare Sturzo rimandando per la seconda volta al mittente, il pm Roberto Felici, le carte dell’inchiesta sugli 845mila euro di finanziamento del ministero dell’Economia per i lavori alla «Piscina Olimpica Roma». É la storia infinita dell’esposto presentato dal Coni, che aveva ipotizzato una truffa della Fin, che gestisce l’impianto del Foro Italico, ai danni della Coni Servizi spa, che ne è proprietaria, nell’ambito di una transazione. Dunque, la Federnuoto non ha ingannato la Coni Servizi. Ma su questi soldi bisogna ancora indagare.

IPPICA

Dubai Cup Sabato Atzeni con Side Glance

Andrea Atzeni, 24 anni giovedì ● Due fantini italiano hanno vinto la Dubai Cup ma non saranno presenti sabato a Meydan nella corsa da 10 milioni di dollari perno del convegno che ne distribuisce una trentina. Frankie Dettori si è imposto tre volte (Dubai Millennium, Moon Ballad ed Electrocutionist) ma ha perso il suo Toast of New York per infortunio, mentre Mirco Demuro (Victoire Pisa) è in Giappone. Ma la presenza di almeno un jockey italiano è garantita questa volta dall’esordiente Andrea Atzeni, ingaggiato da Andrew Balding in sella a Side Glance. Solo nove in pista e favori del pronostico per l’americano California Chrome, vincitore lo scorso anno di Kentucky Derby e Preakness Stakes e poi battuto nelle Belmont fallendo la triplice Corona. Lo sfida il campione in carica African Story. Nel super convegno Atzeni avrò altri due ingaggi, tre monte totali anche per Lanfranco Dettori e due per Cristian Demuro. ● RIECCO NESTA Domenica a Trieste c’è il Premio Giorgio Jegher (m 1660) in cui si rivede in pista Nesta Effe che non corre dal giugno 2014.

Paolo Barelli, 60 anni, presidente Fin, e Giovanni Malagò, 56, presidente Coni

BACCHETTATE Il minimo che si possa dire è che le 39 pagine firmate dal Gip siano «interventiste». Intanto, il gip se la prende con il pm: «relativo accertamento trascurato», «indagini parziali rispetto all’ordine del Giudice» e altre espressioni simili. Poi c’è una stoccata al ministero dell’Economia, che si è accontentato negli anni di chiedere ai beneficiari dei finanziamenti un’autocertificazione senza «un riscontro tecnico sul campo o documentale» e non accertando «la veridicità delle dichiarazioni». Quindi l’ipotesi accusatoria - «malversazione» - verso Barelli, che il pm deve iscrivere al registro degli indagati «al fine di

VELA

«Ius soli sportivo» Delrio annuncia il sì del Governo ● Lo «ius soli sportivo» ha il via libera del Governo, annunciato su twitter dal sottosegretario Delrio: «Condivisione piena per la proposta di legge sulla cittadinanza sportiva ai minori stranieri tesserati in Italia entro i 10 anni». La legge, primo firmatario Bruno Molea (presidente nazionale dell’Acsi, uno degli enti di promozione riconosciuti dal Coni) potrebbe essere approvata in settimana. Poi passerà al Senato.

accertare se effettivamente i contributi del Ministero siano stati, o meno, destinati alle note finalità Piscina Olimpica di Roma». E le accuse di «falsità ideologica in atto pubblico» al presidente della Fin, insieme con il responsabile amministrativo della Fin Massimo Rella: non ci sarebbe corrispondenza fra le dichiarazioni rese al Mef e la sequenza temporale delle fatturazioni per i lavori. NOI TRASPARENTI Non ci sono prese di posizioni ufficiali da parte di Coni e Coni Servizi, ora definitivamente fuori dalla scena. La reazione della Fin viaggia su due binari. Intanto la soddisfazione per l’archiviazione dell’ipotesi di truffa. «La decisione della magistratura - a conferma della trasparenza e correttezza dell’operato degli organismi federali - chiude definitivamente la vicenda nei confronti di Coni e CONI Spa, che ha condizionato fortemente la gestione degli uffici e ha leso ingiustamente l’immagine del presidente Barelli anche in sede internazionale con possibili contraccolpi negativi sulla candidatura olimpica di Roma 2024». Poi la «piena fiducia nella magistratura che ha disposto di verificare il corretto utilizzo dei fondi nei confronti dello Stato». Accertamento, a cura del pm che aveva già deciso due volte per l’archiviazione, entro sei mesi. Il finale del comunicato è una frecciata che sa di paradosso, quando si auspica, «considerata l’insussistenza della truffa denunciata, il doveroso e istituzionale sostegno del Coni». Secondo voi arriverà? © RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOTO: TESTOSTERONE

Una Luna Rossa al museo. E in testa Cagliari

Doping: Park squalificato 18 mesi La carriera è a rischio per l’idolo della Sud Corea, oro olimpico 2008

● «La Coppa America non naviga in buone acque. Sono state fatte una serie di scelte affrettate e adesso cerchiamo di ridargli un po’ di credibilità. Ma per farlo è necessario prima vincerla». Max Sirena sorride nel nuovo suo giubbotto argentato ufficiale nel giorno in cui ha messo a segno un bel colpo di immagine. Luna Rossa, Ac72 (la settima di quelle che ha gareggiato in Coppa America) che viene esposta al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, sospesa a 5 metri di altezza in mezzo a navi del passato e a prototipi aerei. «Il prossimo appuntamento è a giugno con la prima tappa delle World Series a Cagliari: 7-8 team, aspettiamo anche una wild card per cui si deciderà a breve. Sono certo che ci sarà spettacolo perché useremo tutti gli Ac45 (i catamarani più piccoli già utilizzati nella passata edizione) resi volanti. Ci sarà da aver paura, ma sarà certamente divertente per chi ci verrà a vedere sul lungomare di Cagliari. Adrenalina pura...».

● Il panel doping della Fina non ha creduto a Park Tae Hwan, risultato positivo al testosterone il 3 settembre 2014 in un test a sorpresa prima dei Giochi asiatici e lo ha squalificato per 18 mesi con scadenza 2 marzo 2016 e risultati annullati, comprese le sei medaglie di Incheon. Lo stileliberista coreano ha provato a dimostrare che la iniezione contenente la sostanza anabolizzante proibita gli era stata fatta a sua insaputa da un medico (Kim), in una clinica di Seul. Inizialmente, la difesa del suo entourage era stata tetragona: «Ha avuto tanti controlli uno del suo livello è non è mai stato positivo e poi lui non prende mai medicine neanche per il raffreddore proprio perché non si fida», diceva il portavoce che ribadiva la necessità del ricovero in clinica per «trattamenti chiropratici». Park aveva chiesto al medico curante che il trattamento non fosse a rischio: è in corso anche un giudizio penale. La Fina, che sapeva tutto da ottobre, aveva dato a Park più tempo per preparare il dossier difensivo, esaminato ieri a Losanna: i 18 mesi sono stati ritenuti sufficienti per una leggerezza simile. Ora il coreano dovrà superare anche l’appello della Wada, che per casi simili si rivolge al Tas per accentuare la pena e portarla a 24 mesi se non a 4 anni, come in casi gravi come questo del campione asiatico. Se fosse aumentata la sospensione, per il popolare

Luna Rossa esposta al Museo

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Marine Boy il rischio concreto è di non poter partecipare ai Giochi di Rio 2016, anche perché avrebbe pochi margini per qualificarsi, se non di abbandonare per sempre le piscine. Una carriera comunque ormai con molte ombre. Park è stato il primo olimpionico del nuoto sudcoreano con l’oro nei 400 sl a Pechino 2008, dove conquistò pure l’argento nei 200 sl, confermandolo a Londra 2012, (argento invece nei 400): dal 2008 era ormai un idolo, travolto dalla popolarità, ricco di sponsor e pressioni mediatiche al punto da essere diventato soggetto di un film. I suoi picchi crono sono stati 1’44”80 e 3’41”53 nel 2010. Ai Mondiali 2007 di Melbourne e 2011 di Shanghai, il Marine Boy aveva vinto l’oro sempre nei 400 sl. A Londra perse dal cinese Sun Yang, squalificato appena 3 mesi e ripudiato dall’Australia. Anche Park, aveva provato la via australiana, e prima che la notizia della sua positività diventasse pubblica, si era allenato a Charlotte. Park aveva deciso di saltare i Mondiali di Barcellona 2013 per dedicarsi agli studi. Meditava di ritirarsi prima del 2016. Ora cosa farà? Stefano Arcobelli

ATLETICA ●

PISTA MONDO (si.g.) Esordio stagionale a Nairobi (Ken) di Asbel Kiprop, 1’44”4 (mpm ‘15) negli 800. A Pretoria (Saf), nei campionati del Nord Gauteng, va veloce il 21enne Akani Simbine: 10”13 (-1.2) nei 100 (10”04/+2.3 sf) e 20”27 (-1.0) nei 200. A Nairobi. Uomini. 800: 2. A. Kipketer 1’45”0; 3. N. Kiplagat 1’45”3. A Pretoria. Donne. 400 hs: Nel 55”20. A Buenos Aires. Uomini. Peso: Lauro 20.59. ● PISTA ITALIA (si.g.) A Busto Arsizio (Va). Uomini. 500: Peron (j) 1’03”19. Martello: Lingua 70.67. Donne. 500: S. Troiani (j) 1’15”57. A Udine. Uomini. Martello: Bortolato 68.76.

BOXE ●

EUROPEO FIORDIGIGLIO (r.g.) Loreni vince l’asta per il vacante Europeo superwelter tra Orlando Fiordigiglio (21) e il francese Cedric Vitu (41-2) con un’offerta di 62.250 euro e farà disputare il confronto, sede probabile Brescia, a maggio. ● MASSIMI (r.g.) A Rostock (Ger) iJuergen Braehmer (46-2), ha difeso i mediomassimi Wba contro Robin Krasniqi (Ger. 43-4) kot 9. A Tallin(Est), il finlandese Robert Helenius (20) batte Andra Csomori (Ung. 11-5-1) ko 1. ● MANTOVANO (r.g.) Ad Aix Les Bains (Fra) il mediomassimo Jemel Haddaji (Tun. 6-4-2) residente a Mantova, sconfitto da Madanii (Fra. 10-6-1) sq. 4.

CANOA ● ROMEO OK (a.fr.) A Solkan (Slo), nell’International Race di canoa slalom, nel K1 uomini Romeo chiude 2° in 1’34”10 a 0,38” da Grimm (Ger), olimpionico a Pechino 2008, 3° il due volte iridato Kauzer (Slo), 5° G. de Gennaro.

GOLF A.PALMER: BIS PER EVERY Matt Every (269 – 68 66 69 66, -19) ha vinto per il secondo anno consecutivo l’Arnold Palmer Invitational (PGA Tour) a Orlando in Florida. Francesco Molinari è 17° con 279 (70 71 69 69, -9), risalito di 12 posizioni nel turno conclusivo. Every supera in extremis lo svedese Henrik Stenson (270 – 68 66 66 70, -18), leader dopo 3 giri.

HOCKEY GHIACCIO ●

DONNE (m.l.) Le Eagles Bolzano vincono 4-0 a Torino e sono ad un passo dal sesto scudetto consecutivo. Gara-2 sabato a Bolzano.

● Gran gesto di sportività alla mezza Maratona di Pistoia: al momento di tagliare il traguardo da vincitrice, la ruandese Claudette Mukasakindi (1h14’44”, nella foto de la Nazione) ha accusato un attacco di crampi che l’ha costretta a fermarsi. Ma chi la seguiva alle spalle, la keniana Ruth Chebitok, anziché sorpassarla e batterla si è invece fermata. battuto 15-6 la Romania. Il ranking (tra parentesi la precedente posizione): 1. Nuova Zelanda 93,70; 2. Sudafrica 88,23; 3. Irlanda 85,76; 4. Inghilterra 85,40; 5. Galles 84,07; 6. Australia 82,95; 7. Francia 79,74; 8. Argentina 78,23; 9. Samoa 75,39; 10. Scozia 74,79; 11. Giappone 74,70; 12. Figi 74,57; 13. Tonga 74,12; 14. (15) Georgia 72,16; 15. (14) Italia 71,85. ● PARISSE NOMINATO C’è Sergio Parisse tra i 12 per il titolo di miglior giocatore del Sei Nazioni 2015. Gli altri sono il centro Robbie Henshaw, il n.9 Conor Murray e il 2a linea Paul O’Connell (Irlanda); l’apertura George Ford, il terza centro Billy Vunipola, il n.9 Ben Youngs e il centro Jonathan Joseph (Inghilterra); l’apertura Dan Biggar e il seconda linea Alun-Wyn Jones (Galles); il 2a linea Jonny Gray e l’estremo Stuart Hogg (Sco). Il sondaggio si può votare fino a mezzanotte di domani sul sito del Torneo. ● AZZURRI Tappe di avvicinamento dell’Italia al Mondiale di Inghilterra 2015: raduno dal 14 giugno al 3 luglio a Villabassa (Bz), dal 12 al 25 a Bormio (So), dal 2 al 9 agosto a Fiuggi (Fr) e dal 16 al 26 a Torino, dove il 22 all’Olimpico ci sarà il primo dei 3 test di preparazione con la Scozia. Il 29 sfida col Cardo, a Edimburgo, il 5 settembre a Cardiff Galles-Italia. Il 13, dopo 2 giorni di raduno a Roma, il gruppo partirà per l’Inghilterra. L’esordio nel girone D domenica 20 alle 21 italiane, a Twickenham contro la Francia.

HOCKEY IN LINE ●

PLAYOFF (m.l.) Quarti al via (su 3). Ore 20.30: Milano-Molinese; CittadellaMonleale; Cus Verona-Padova; VicenzaAsiago.

HOCKEY PISTA ● ESONERATO Dopo l’eliminazione dalla Fina Four di Eurolega , il Forte dei marmi esonera l’allenatore-giocatore Roberto Crudeli. In preallarme Barsi.

IPPICA ● IERI 9-3-7-14-1 A Padova (m 2040): 1 Munter (G. Targhetta); 2 Osman; 3 Lobac; 4 Runa Horse; 5 Pickering; Tot.: 22,18; 7,01, 5,75, 5,86 (272,79). Quinté: n.v. Quarté: 16.922,44. Tris: 2.342,13. ● OGGI QUINTÉ A SAN GIOVANNI T. A Pescara (inizio convegno alle 15) scegliamo Ricardo Zamora (16), Mondial Gar (14), Pantera del Pino (13), Real Bee Power (17), Rushmore Dvm (12) e Polinesia (5). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Albenga (15.35) e Trieste (15.10). Galoppo: Roma (14.30).

NUOTO ●

SPRINT SABBIONI (al.f.) Ai Giovanili di Riccione (25 m), Simone Sabbioni vince i 50 dorso in 23”58, 5° crono italiano alltime. Uomini. Cad. 50 sl Ronci 22”15; 400 sl Occhipinti 3’48”36; 100 ra Franceschi 1’00”07; 200 fa Giordano 1’54”77; 200 mx Tavoletta 1’58”61. Jun ‘97: 50 sl Torre 22”60; 400 sl Menchini 3’48”96; 50 do Tanda 25”60; 100 ra Baldisseri 1’00”60; 200 fa Ferraro 1’58”01; 200 mx Bertoldi 2’00”38. Jun ‘98: 50 sl Izzo 22”15; 400 sl Razzetti 3’53”80; 50 do Mora 24”50; 100 ra Lucato 1’01”38; 200 fa Bracco 1’59”04; 200 mx Glessi 1’58”23.

RUGBY ●

Park Tae Hwan, 25 anni, coreano

Fair play a Pistoia Crampi all’arrivo Niente sorpasso

RANKING, ITALIA 15a La sconfitta 2061 col Galles fa perdere una posizione all’Italia nel ranking. Ora è 15esima, dietro alla Georgia, che sabato a Bucarest ha

PALLANUOTO

World League Per il Setterosa c’è l’Ungheria ● Si gioca la 5a e penultima giornata dei preliminari di World League e per il Setterosa c’è una sfida da non fallire. A Imperia, nella vasca delle campionesse d’Italia che ha accolto le azzurre sempre con passione, arriva l’Ungheria: in classifica è staccata di due punti, ma nell’ultimo turno affronterà la modesta Francia. «Sarà un match di alto livello» garantisce Teresa Frassinetti che, infortunata alla mano destra in allenamento, è comunque presente in Liguria con le compagne. Nel ruolo di centroboa si rivede Palmieri. È l’ennesima rivincita della finalina europea di Budapest, quando il bronzo fu conquistato dalla squadra di Meresz. La formazione di Conti è reduce dal brillante 11-9 nell’amichevole con gli Usa al Foro Italico. Alle finali approda la prima di ogni gruppo europeo oltre alla migliore seconda. Gir. A: Italia-Ungheria (ore 20, dir. RaiSport 1), RussiaFrancia. Class.: Italia 9; Russia 8; Ungheria 7; Francia 0.


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ne, avrebbe l’unico scopo di garantire manodopera a basso costo alle aziende. C’è anche la frase, assai azzardata, «scaricare cassette in un magazzino non è un’esperienza formativa…» che non possiamo condividere, e non ce ne voglia alcuno. È forse interessante la controproposta della Rete: «La priorità dovrebbe essere quella di redistribuire le pause in modo più equilibrato all’interno dell’anno e non legalizzare lo sfruttamento degli studenti». La parola “sfruttamento” c’entra come i cavoli a merenda, ma la questione delle pause, degli orari, della maniera più intelligente con cui far maturare gente evidentemente immatura, avendo ancora pochi anni e poca esperienza, esiste. Poletti poi è un vecchio comunista, queste risposte degli studenti lo faranno soprattutto ridere.

IL FATTO DEL GIORNO L’ULTIMA POLEMICA

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Il Europa le vacanze estive variano da un minimo di 6 settimane in Germania a un massimo di 13 Italia ANSA

Il vero ministro della Pubblica Istruzione che dice? Le associazioni dei professori o magari i sindacati? Quasi tutti zitti. Ha parlato a Repubblica il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado: «Tre mesi sono un distacco troppo pronunciato, alla fine si rischia di dimenticare le cose imparate. Ma in Italia non mancano giorni di lezione, anzi. Servirebbe magari un diverso calendario scolastico...». Poletti ha il torto di aver affrontato un tema non all’ordine del giorno. Può darsi che anche a Renzi, impegnato nella riforma della cosiddetta “buona scuola”, l’uscita abbia dato fastidio. Anche se ieri il presidente del Consiglio è tornato sull’argomento scuola, parlando agli studenti della Luiss: «Questo è il luogo in cui ci giochiamo il futuro. Abbiamo bisogno di fare una scommessa in questo settore: c’è bisogno di scuola, è la sfida culturale che dobbiamo vincere al tempo del terrorismo».

È vero che gli studenti fanno troppe vacanze 4 o sono solamente organizzate male? 1Il ministro del Lavoro Poletti giudica eccessivi tre mesi

di assenza da scuola. Nel resto d’Europa i numeri sono simili, ma decisi a livello locale e spalmati sull’intero anno

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di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Il ministro Giuliano Poletti, che sovrintende al Lavoro e viene dalle cooperative rosse, ha fatto arrabbiare gli studenti italiani dichiarando ad un convegno che tre mesi di vacanza a scuola sono troppi, che si potrebbe sfruttare quel periodo per far fare ai ragazzi più grandi qualche esperienza di lavoro, «i miei figli d’estate sono sempre andati al magazzino della frutta a spostare le casse. Sono venuti su normali, non sono speciali».

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Che dicono gli studenti? Sappiamo di due prese di posizione, entrambe alquanto furibonde, provenienti dall’Unione degli Studenti e dalla Rete degli Studenti medi (sigle che mi auguro rappresentino qualcuno). Alberto Irone, della Rete: «Semmai è necessario regolamentare e inserire percorsi formativi diversi da quelli didattici all’interno del percorso scolastico. Diversamente, a oggi, le studentesse e gli studenti che lavorano vengono sfruttati in ogni modo possibile e privati di qualsivoglia diritto».

Bum! Abbiamo un nuovo lumpenproletariat e non ce ne siamo accorti. L’Unione è più o meno sulla stessa linea: «follia», «il governo non sta facendo altro che privare ulteriormente gli studenti dei propri diritti e di tutele adeguate», «crediamo che gli studenti debbano essere liberi di costruire il proprio percorso scolastico e che non debbano essere costretti a lavorare privati di qualsiasi tutela per garantire manodopera stagionale a basso costo. Introdurre questo dibattito sottolineandone la caratura educativa è semplicemente una follia». Cioè secondo l’Unione la provocazione del ministro Poletti, se abbiamo capito be-

UN MESE DI VACANZA VA BENE MA NON C’È UN OBBLIGO DI FARNE TRE. SI POTREBBE FARE FORMAZIONE GIULIANO POLETTI MINISTRO DEL LAVORO

All’estero come fanno? Nella maggior parte dei paesi il sistema scolastico non è affidato a un organismo centrale, come il nostro ministero della Pubblica Istruzione (secondo Sergio Ricossa la più grande azienda del mondo dopo il Pentagono). Si lascia che l’organizzazione – reclutamento, vacanze, fino alla definizione dei programmi – sia decisa a livello locale, ma non dagli studenti, ma da coloro che devono fornire il servizio, cioè direttori d’istituto e insegnanti, come è ovvio. Hanno un sistema decentrato inglesi, tedeschi, spagnoli, svedesi, ed è giusto, se ci pensa, perché la scuola è il pezzo di stato che sta più a contatto con le famiglie, dunque è giusto che prevalga una logica di territorio più che una logica di burocrazie.

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Quindi orari, vacanze eccetera sono decisi in loco? E perché da noi non si fa così, tanto più che ci sono tante differenze, anche climatiche, tra Sud e Nord? Perché la scuola è sempre stata un formidabile strumento di sottogoverno, fabbrica di voti, clientele eccetera. E prima di tutto la Dc - che non mollò mai quel ministero - aveva bisogno di questa macchina del consenso. È sempre prevalsa cioè, una logica accentratrice, come del resto anche in Francia dove tutto è in mano al Ministère de l’Education nationale: cinque giorni di scuola a settimana, 160 giorni d’impegno ad anno scolastico (da noi sono più di duecento), sei ore di lezione al giorno e questa intelligente peculiarità: per evitare un eccessivo sovraffollamento nelle zone di villeggiatura la nazione è divisa in fascia A e fascia B, e le due fasce non vanno mai in vacanza insieme. Da noi l’anno scorso parecchie scuole organizzarono la settimana corta perché non avevano fondi per tenere aperto sei giorni su sette. I nostri problemi, mi creda, sono tipicamente nostri.

VERTICE A BERLINO

La Merkel: «Vogliamo una Grecia forte» 1Segnali di pace

tra la cancelliera e Tsipras. Il premier di Atene assicura: «Rispettiamo i patti»

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il risultato dell’incontro è stato quello sperato: i toni tra Berlino e Atene sembra si siano placati. La Merkel ha invocato una Grecia «forte economicamente, che cresca», e il premier greco venuto fuori dalla sinistra di Syriza, Alexis Tsipras, l’ha difesa dalle caricature naziste apparse sul magazine Der Spiegel: «La Germania democratica di oggi non ha nulla a che fa-

re con il terzo Reich». Prove di dialogo tra Grecia e Germania , ieri, durante l’incontro tra i due leader a Berlino. Che in una conferenza stampa congiunta dopo un’ora abbondante di colloquio, si sono detti pronti a collaborare, pur portando avanti le loro battaglie. Tsipras non ha perduto comunque l’occasione per mettere le cose in chiaro, spingendosi a chiedere un nuovo impegno sui risarcimenti della Seconda guerra mondiale. La cancelliera ha ribadito il no tedesco, concedendo però una inaspettata apertura al dialogo: «I colloqui continueranno», ha detto. E mentre con Berlino si riapriva il dialogo, Bruxelles alzava la voce: «Non è più tempo di dichiarazioni ma di lavorare», ha tuonato il portavoce

riforme». Un elenco in cui pare ci saranno, fra l’altro, una riforma delle pensioni con l’innalzamento a 67 anni e nuove imposte.

del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. E poi: «La volontà politica deve tradursi in azione. La commissione aspetta la lista completa delle

Angela Merkel incontra Alexis Tsipras a Berlino AFP

IMPEGNI Durante il vertice di ieri Tsipras ha poi riconosciuto che i trattati europei devono essere rispettati e ha spiegato che la Grecia porterà avanti gli impegni ma a condizione che ci sia «giustizia sociale». Il neo primo ministro vuole infatti che venga trovata una soluzione vantaggiosa sia per la Grecia che per l’Europa. Infine, il leader di Syriza ha sottolineato l’urgenza di fare grandi riforme strutturali per combattere l’evasione fiscale e la corruzione. s.an. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TASCABILI DOPO LE DIMISSIONI DI LUPI

Renzi incontra Mattarella e diventa ministro ad interim ● Da ieri Matteo Renzi è ufficialmente ministro delle Infrastrutture ad interim. In mattinata il premier ha avuto un colloquio di circa un’ora con il presidente Mattarella per discutere delle dimissioni di Lupi, quindi ha ricevuto l’incarico provvisorio di guidare il dicastero. A quanto sembra lo farà per poco tempo, ma in questi giorni si darà da fare per portare avanti il processo di riforme. Quindi farà la sua scelta: di sicuro si sa che sarà un politico e non un tecnico, quindi niente Cantone. Nel totoministro il nome più gettonato resta quello di Graziano Delrio insieme a quello di Luca Lotti.

EFFETTI DEL QUANTITATIVE EASING

Draghi vede i primi benefici «La ripresa Ue si rafforza»

Mario Draghi ieri al Parlamento europeo AFP ● Sono parole positive quelle che il presidente della Bce Mario Draghi riserva alla crescita economica dell’Eurozona: «Sta guadagnando slancio. La base per la ripresa si è chiaramente rafforzata. Il trend positivo sarebbe dovuto «in particolare al calo dei prezzi del petrolio e al consolidamento della domanda esterna e al deprezzamento dell’euro». Merito anche della cura di liquidità lanciata da Draghi: nella seconda settimana di Quantitative Easing sono stati acquistati 16,549 miliardi di titoli di Stato, portando così a 26,3 miliardi l’ammontare complessivo del programma. In audizione al Parlamento europeo a Bruxelles, Draghi ha sottolineato: «Le aspettative sull’inflazione sono migliorate, ma ci vorrà tempo. Il miglioramento è lento e graduale». Il presidente si è poi soffermato sulla questione greca: «In generale la situazione della Grecia è migliore rispetto all’epoca della prima crisi, adesso non c’è un rischio sistemico», precisando però di riferirsi alla situazione a «breve termine» dato che «per il medio termine» non ha elementi a disposizione.

DOPO LE AMMINISTRATIVE

Francia: Sarkozy s’impone Le Pen punta ai ballottaggi ● I risultati ufficiali delle elezioni amministrative in Francia confermano la vittoria del partito conservatore Ump di Sarkozy con il 29,4% dei voti. Il partito di estrema destra Front National di Marine Le Pen è secondo con il 25,19%, +10% rispetto al primo turno del 2011. I socialisti e i loro alleati hanno raccolto il 21,8%. In pratica la Francia, storicamente affezionata al bipartitismo, si è spaccata in tre. Per i ballottaggi di domenica prossima Sarkozy rifiuta di dare indicazioni ai suoi elettori, una mossa giudicata «un errore politico e morale» dal premier socialista Manuel Valls.

IL PM CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO

Bossetti verso il processo «Seviziò Yara con crudeltà» ● Massimo Bossetti ha deciso di affrontare direttamente il processo in Corte d’Assise dopo che per la morte di Yara la Procura di Bergamo ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio aggravato e calunnia. Nell’udienza davanti al gup a fine aprile, il suo legale dunque non chiederà riti alternativi ma il non luogo a procedere. Per il pm Bossetti ha «adoperato sevizie e agito con crudeltà» accoltellando al buio una 13enne incapace di difendersi e ha «approfittato di circostanze di tempo, luogo e persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa» quando tentò di sviare i sospetti su un collega.


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Monza piange Elio Si consegna il pirata causa dello schianto 1È un 40enne brianzolo: il suo Suv ha portato alla morte del 14enne. Il dolore dei compagni Filippo Conticello @filippocont

A

desso ha un volto l’autista del suv Audi Q5 grigio scuro, quello che domenica mattina in via Brianza a Monza non ha rispettato la precedenza. Ieri si è presentato alla polizia, spontaneamente e con un avvocato a fianco. Ma erano passate più di 24 ore da quel botto terribile: la sua manovra, fatta prima di scappare via senza neanche fermarsi per i soccorsi, ha obbligato una Range Rover a spostarsi sulla corsia opposta. Quest’ultima si è poi schiantata contro la Citroen C1 di una mamma che accompagnava il figlio a una partita di Giovanissimi Regionali. Il ragazzo, Elio Bonavita, non giocherà mai più a pallone con i compagni della Dominante Monza: a 14 anni è morto quasi subito, mentre la madre, la 40enne Nunzia Minichini, è in coma e lotta per la vita all’ospedale Niguarda di Milano. Dopo una notte, il pirata ha fatto così il passo chiesto subito dalle autorità locali: sarebbe un 40enne brianzolo e avrebbe raccontato la sua versione sulla dinamica dell’incidente che ha coinvolto cinque vetture come in un flipper. Una «spontanea dichiarazione» spiegando di aver saputo delle ricerche di un suv come il suo dai giornali. Per il momento non è in galera, ma ha ricevuto una denuncia a piede libero per omicidio colposo, lesioni colpose e omissione di soccorso. Denunciato pure l’autista dell’altro Suv, quello finito contro l’auto della mamma di Elio: per lui, un 37enne della zona, le accusa sono invece solo di omicidio colpose e lesioni colpose.

Il banco di Elio Bonavita su cui i compagni di classe hanno scritto un ricordo

RLa madre che

accompagnava il ragazzo a una partita è ancora in condizioni critiche

Gli investigatori devono valutare la velocità della sua auto e, per stabilirlo, hanno nominato un consulente per una perizia cinematica. NELLA TEMPESTA «Il vento parlerà di te in mezzo alla tempesta», hanno scritto i compagni della prima all’istituto Mosè Bianchi di Monza. Ieri, a scuola, la foto con una rosa poggiata sul banco ha commosso tutti, ma piangono Elio anche i compagni che con lui dividevano lo stesso campo: tutte le categorie

della Dominante Monza, in particolare i classe 2000, nel prossimo incontro indosseranno una maglia per ricordare quel ragazzino che amava stare a centrocampo. Il Comune di Villasanta, invece, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno che sarà dei funerali e ha invitato la gente del paese a riunirsi oggi pomeriggio in una piazza per ricordarlo. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, invece, ha scelto Twitter per annunciare: «Ora basta. Omicidio stradale. Lo proporrò subito in Consiglio dei ministri». Il Viminale pare già al lavoro sul tema, ma per il momento è tutto di importanza relativa per il padre e fratellino di undici anni: sono chiusi in un silenzio straziante e, per una maledetta precedenza non rispettata, temono di perdere anche mamma Nunzia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I DATI DEL CNR NEL 2014

Emergenza droghe Tra i giovani lo sballo adesso è “alla cieca” 1 Allarme studenti:

in 54 mila fanno uso di sostanze che non conoscono. Aumenta il consumo di cannabis

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i drogano, sono tanti, eppure spesso non sanno neppure cosa stanno assumendo. Sono gli adolescenti italiani e a certificare la nuova tendenza arriva uno studio serissimo, condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Pisa. I giovani tra i 15 e 19 anni che hanno consumato la più innocua cannabis nel 2014 sarebbero più di 600 mila. Un esercito. Ma tra questi adolescenti, circa 54 mila studenti delle scuole medie superiori, avrebbero assunto sostanze psicotrope senza nep-

Sono più di 600 mila i giovani che hanno consumato cannabis

pure conoscere di cosa si trattasse. La ricerca prova a quantificare anche il consumo di altre droghe: 60 mila ragazzi avrebbero assunto cocaina, 27 mila eroina, altri 60 mila allucinogeni e stimolanti. La ricerca ha, naturalmente, una base statistica e ha coinvolto in

concreto solo 30 mila studenti di 405 istituti scolastici. PIÙ DI DIECI VOLTE «La novità dello studio riguarda proprio il numero significativo di ragazzi che utilizzano sostanze senza conoscerle né sapere quali effetti procurano» spiega Sabrina Molinaro, responsabile dello studio. Il 56% circa di quei 54mila ragazzi ha assunto sostanze senza sapere cosa fossero per non più di due volte, ma «il 23% di essi ha ripetuto l’esperienza più di dieci volte. Questo consumo “alla cieca” coinvolge il 3% dei maschi e poco meno del 2% delle ragazze» nota ancora la Molinaro. Altro comportamento preoccupante messo in luce dallo studio è, poi, la crescita esponenziale dell’uso illegale di psicofarmaci , assunti «senza prescrizione medica». Si tratta prevalentemente di farmaci per dormire e a utilizzarli sono in prevalenza le ragazze (8% contro 4% dei maschi). In misura minore il ricorso a farmaci per potenziare l’attenzione (quasi il 3%), per regolarizzare l’umore e per dimagrire più velocemente (2,4% ciascuno) m.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRESTATO UN 42ENNE

Modella svedese rapita e stuprata per mesi a Milano ● Per sei mesi è stata sequestrata, picchiata, torturata e stuprata. La vittima di questa atroce vicenda è una modella svedese di 23 anni, arrivata a Milano a settembre per lavorare nel mondo della moda dopo aver partecipato alla tappa svedese di Miss Universo. L’orco è 42enne italiano di Cinisello Balsamo (Milano), uscito di prigione nel 2013 dopo una condanna per aver adescato e violentato nel suo garage una 18enne bielorussa. L’incubo della giovane svedese è finito grazie all’allarme lanciato dai vicini di casa dell’uomo: insospettiti dalle urla avevano pensato a liti familiari. I carabinieri di Sesto San Giovanni sono così riusciti a soccorrere la ragazza, che, denutrita e in evidente stato di shock, appena si reggeva in piedi. Il sequestratore di Cinisello l’aveva avvicinata spacciandosi per agente di modelle, ripetendo così il copione che aveva usato con l’altra ragazza: ha contattato la 23enne su Facebook e le ha promesso servizi fotografici e passerelle. Dopo averla incontrata e convinta della sua buona fede, l’uomo l’ha corteggiata fino a convincerla a seguirlo nel suo appartamento. Lì sono iniziati i mesi di botte, minacce, torture e stupri, ai quali la giovane non ha saputo opporsi temendo per la propria vita. Dopo averle distrutto il telefonino, il sequestratore la costringeva a telefonate ai familiari per non farli insospettire. L’uomo è stato arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni aggravate e continuate.

La modella è stata adescata su Fb

Ruby ter: «Karima voleva rilevare un locale a Milano» ● Non solo un il ristorante con annesso pastificio, gestito dall’ex compagno Luca Risso, e altre proprietà in Messico. Karima El Mahroug avrebbe l’intenzione di investire parte dei soldi ricevuti (almeno 4,5 milioni di euro) da Silvio Berlusconi, come prezzo della corruzione in atti giudiziari, per aprire «un centro estetico-dentistico a Genova, oltre al progetto di rilevare un’attività di ristorazione a Milano». Il particolare emerge dagli atti del fascicolo “ter” dell’inchiesta sulle cene eleganti di Arcore. Nelle carte, depositate al Tribunale del Riesame, oltre al pressing costante da parte delle “olgettine” nei confronti del ragioniere e manager di fiducia di Berlusconi, Giuseppe Spinelli, balza agli occhi anche la gelosia tra le giovani, passate dalle serate ad Arcore al banco dei testimoni e stipendiate, secondo i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, per il loro silenzio.

LA LOTTA AL TERRORE

Addio ai morti italiani «La jihad non vincerà» Tunisi, agenti rimossi 1A Novara e Torino

commozione ai funerali delle vittime del museo. Mogherini «Libia a una svolta»

D

entro al Bardo, col sangue ancora fresco della strage di turisti, il primo ministro Habibi Essid l’aveva ammesso domenica: «Ci sono state falle nella sicurezza al museo». Ieri, quindi, le primi contromisure, le prime teste cadute: licenziato il capo della polizia e azzerati i vertici della sicurezza nella capitale. In più, al termine di un interrogatorio, manette per il poliziotto che aveva abbandonato il servizio di guardia poco prima dell’attacco, spianando la strada ai kalashnikov dei terroristi. Il giudice istruttore incaricato dell’inchiesta sta interrogando testimoni e agenti in servizio quel giorno infernale per ricostruire i troppi passaggi ancora oscuri e definire tutte le responsabilità. Nel frattempo, procedono i preparativi nella grande marcia di domenica prossima contro il terrorismo. Sarà un evento ad alto tasso simbolico e per «Je suis Bardo» saranno invitati i premier dei Paesi vicini ed europei. Intanto, ieri già una grande folla, composta e commossa, si è messa in moto: sia a Torino che a Novara partecipatissimi funerali per tre delle nostre quattro vittime dell’attacco. PEGGIO DI COSÌ Appena uscito dalla chiesa della Consolata nel capoluogo piemontese dove erano appena finite le esequie di Orazio Conte e di sua moglie, Antonella Sesino, ha parlato con rabbia lucida Lorenzo di Barbero, marito e padre distrutto: «Adesso dobbiamo vincere, altrimenti sono morti per niente. Noi non ci arrendia-

La salma di una delle vittime di cui s’è celebrato il funerale ieri a Torino

mo». A Novara, per piangere Francesco Caldara, in prima fila c’era la carrozzina di Sonia Reddi, la vedova dell’uomo ferita anche lei a Tunisi. La coppia era partita in crociera per festeggiare il compleanno di lei, ma ad aspettarli c’erano gli jihadisti. Per evitare che si ripeta, servirà mettere in sicurezza tutto il Nord Africa, soprattutto la Libia divorata dalla guerra, con l’Isis alle porte. Il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite in Libia, lo spagnolo Bernardino Leon, ha affermato che i negoziati che guida tra le differenti fazioni potrebbero dare come frutto già questa settimana i primi nomi di un governo di unità nazionale. Però, in aggiunta, anche l’invito alla prudenza: «La discussione sarà difficile e non voglio creare aspettative troppo alte, sapendo quando sia difficile la situazione sul terreno», ha chiarito da Bruxelles, dove ha presieduto una riunione di sindaci e rappresentanti comunali di tutta la Libia. C’era anche l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini: «Siamo a un punto di svolta», ha ammesso anche lei. In Libia o «si riparte uniti o il Paese non resta così». Domani potrebbe andare perfino peggio. cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DIVERSAMENTE AFFABILE di FIAMMA SATTA

IL PIANETA PUÒ ESSERE SALVATO GRAZIE ALLE NUOVE GENERAZIONI

C

apiterà anche a voi, qualche volta, di iniziare la giornata in modo stortignaccolo, vero? L’altra mattina la mia voglia di uscire era vicina a zero, però sono andata ugualmente dal fioraio a comprare dei rami di pesco. Mentre fumavo una sigaretta attendendo il mio turno, si è avvicinata una bimbetta di quattro o cinque anni e ha cominciato a guardarmi con attenzione. Pensavo fosse incuriosita dalla sedia a rotelle ma lei, seria seria, mi ha detto: «Non fumare vicino alle piante perché gli fa male». Stupita, le ho risposto: «Hai ragione. Fa male anche a me». E lei: «Allora perché fumi?». Tale lucidità di ragionamento mi ha imposto di dire la verità, senza troppi giri di

parole: «Perché sono una stupida». E la bimbetta: «Però dopo non buttare la sigaretta per terra». Forse qualcuno penserà che ho incontrato una piccola impicciona però, che vi devo dire, la mia giornata si è raddrizzata. Con la netta percezione che il pianeta si salverà grazie alle nuove generazioni educate al rispetto degli altri e dell’ambiente. Come mai spesso dimentichiamo che i bambini sono migliori di noi e che da loro possiamo solo imparare? Son tornata a casa felice, con una speranza e una cicca in tasca. BLOG segui Fiamma anche su diversamenteaffabile.gazzetta.it


AltriMondi R

MARTEDĂŒ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

39 #

STEFANO ACCORSI

L’ISOLA CHIUDE IN BELLEZZA LE DONATELLA LE PIĂ™ FAMOSE I GOVERNI BERLUSCONI? INCOMPATIBILI CON LA COSA PUBBLICA RENZI Ăˆ UN POLITICO DI RAZZA: SPERO CAMBI IL PAESE DAVVERO

â—? Le vincitrici sono Le Donatella. Le gemelle Silvia e Giulia Provvedi hanno stregato questa edizione dell’Isola dei Famosi conquistando 100 mila euro in gettoni d’oro, anche se la metĂ sarĂ devoluto a un’associazione benefica. Nella serata finale dello show di Canale 5 i naufraghi sono rientrati in Italia dopo aver salutato le favolose spiagge dell’Honduras in cui hanno passato sette settimane. Dopo privazioni e faticose prove, l’atto finale della sfida è subito partito con una sorpresona: la superstar del porno Rocco Siffredi eliminata al televoto. Allora, in gara sono rimasti Valerio Scanu, Le Donatella, Brice Martinet e Cecilia Rodriguez, ma a distogliere l’attenzione è stato, soprattutto, un sexy vestito nero: il maxi-spacco della conduttrice Alessia Marcuzzi ha fatto impazzire i Social.

Mani Pulite ci ha fatto illudere Ora può arrivare la vera svolta 1Al via oggi la serie

Sky su Tangentopoli ideata dall’attore: Un anno chiave che nessuno narrava Elisabetta Esposito ROMA

L’

idea gli è venuta circa cinque anni fa. ÂŤPerchĂŠ negli ultimi vent’anni in Italia è successo di tutto e nessuno aveva raccontato nienteÂť. CosĂŹ Stefano Accorsi ha incontrato i produttori Gianani e Mieli di Wildside, poi Scrosati di Sky e nel 2011, dopo aver “convocatoâ€? tre super sceneggiatori come Fabbri-RampoldiSardo, è nato il progetto 1992. Stasera la serie in dieci puntate su Tangentopoli arriva in tv, su Sky Atlantic e Sky Cinema 1. Aspettando le giĂ annunciate 1993 e 1994.

21 anni, la porta per il mio grande interesse per la politica. Ăˆ vero, può sembrare non sia cambiato niente, ma gli ultimi vent’anni in questo hanno aiutato poco, anzi, sono stati molto legittimanti. Basta pensare a cosa diceva il primo ministro sull’evasione fiscale... Oggi però c’è un vero cambio generazionale politico, gente con una grande formazione e io voglio essere governato da un politico professionista, uno che conosca le strategie e le utilizzi bene. Prendete il Patto del Nazareno: la politica è quella. Pensate che sia fatta solo di principi? Ci vuole anche una grande capacitĂ di gestire rapporti, correnti, movimenti di voti. Altra cosa, stiamo assistendo a un’ondata di ar-

resti per corruzione: si sente dire che tutti sapevano tutto, ma nessuno ha fatto niente. Guarda caso hanno iniziato ora. Sarò un illuso, ma credo che se ci fossero 10-15 anni di continuitĂ politica, questo potrebbe essere l’inizio di un vero cambiamento. Renzi è un politico di razza, io sono contento che ci siaÂť. ÂŤ1992Âť IN 10 PUNTATE TRA REALTĂ€ E FINZIONE Al via anche in Inghilterra, Germania, Austria e Irlanda. Sei personaggi di fantasia tra i vari Di Pietro e Craxi: da sin. Alessandro Roja, Domenico Diele, Miriam Leone, Stefano Accorsi, Guido Caprino e Tea Falco

Anche il 1992 con Mani Pulite sembrava un anno di svolta. ÂŤMa cosĂŹ non è andata. Anche per questo volevo raccontare la storia recente. Abbiamo scelto di farlo accostando personaggi reali a quelli di finzioneÂť. Come Craxi, Dell’Utri e indirettamente Berlusconi. Pericoloso? ÂŤCi siamo mossi senza preconcetti. Ăˆ vero che Mario Chiesa ha subito minacciato azioni legali, ma quando gli abbiamo dato la documentazione non ha piĂš fatto nulla. Siamo stati molto attentiÂť. Il 1992 è stato anche l’anno degli attentati a Falcone e Borsellino. ÂŤFu sconvolgente. Ma temo che negli anni in tanti abbiano scordato la potenza di quell’emozione. Il valore di certe cose, compresa la memoria, dipende anche da cosa dice chi governa. Io degli ultimi vent’anni salvo solo Prodi. Quanto ai governi Berlusconi, li trovo incompatibili con la Cosa Pubblica, sono in antitesi, è un corto circuito assurdoÂť.

La corruzione è letteralmente emersa in Italia con le banconote nel gabinetto di Chiesa, come si vede in 1992. Qualche giorno fa il Papa ha detto che spuzza: pare sia cambiato poco... Quella è stata la madre di tutte le inchieste e per me, che avevo

Parliamo del suo personaggio, Leonardo Notte. ÂŤĂˆ un pubblicitario disilluso che dice che l’elettorato non è moderato, ma smodato, eccitato. Sapete dargli torto?Âť.

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

CONSIGLI

Š RIPRODUZIONE RISERVATA

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

7,5

7

7-

6,5

6+

7-

Tutto riesce alla grande, oggi, sia nel lavoro sia in ambito personale. La vostra forma fisica è piÚ che accettabile, la fortuna (pure suina) vi infarina.

Mattinata di Luna nel vostro segno utile a lavoro e amore. Pomeriggio gaudente, ottimo per spendere, guadagnare, fornicare golosally. Charme al top!

Avete forse bisogno di qualche pat pat sulle spalle, rincuorante. Ma riuscite in tutto. Scioglietevi, però, come foste un panetto di burro. E fate i suini.

Mattina fattiva nel lavoro, ma pomeriggio d’umor in caduta liberissima, nocivo anche alla fornicazione. State su. E niente eccessi: vi avvilirebbero.

La Luna sembra volervi tagliar speranze e zebedei: niente ansie nÊ lagne, tutto si aggiusta nel pomeriggio, col lavoro al top e l’ormone scatened.

La motivazione e il lavoro sono un mix trionfante. Ma dal primo pomeriggio non diventate sfigopenduli. C’è declino suino temporaneo.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

6,5

5,5

6-

7

6,5

7

In mattinata Potreste sentirvi piÚ giÚ d’uno scantinato. Ma dal pomeriggio vi ripiglierete. Con soddisfazione. Fornicatoria. Don’t strozz anybody.

Stamattina gli zebedei potrebbero girarvi come impastatrici. Nel pomeriggio fors’anche di piÚ. Non prendetevela con chi non c’entra. Impedimenti suini.

L’emotività appare in crescita e i passi falsi piÚ che probabili. Controllatevi, ne va dei vostri interessi. Lavoro stanco, ma ormone muy scalmanato.

Luna ruffiana. La vostra faccia di terga è maxima, la vostra simpatia spiccata, l’amor vi tampina e tampona romantically. E vi fornica, pure. Grandi.

Stamane potreste essere cupi, impicciati e impacciati da famiglia e lavoro. Ma dal pomeriggio vi risolleverete. E avrete guizzi suini (am)miratissimi.

La fortuna, stamane, favorisce incondizionatamente lavoro, denaro, salute, amore, quest’ultimo sacro, profano e suino. Pomeriggio di spleen e scleri.

LA SERIE TOP OF THE LAKE

GIALLO D’AUTORE IN UNA BRUTALE NUOVA ZELANDA Oggi in prima tv su LaEffe (50 del digitale), 3° e 4° episodio di ÂŤTop of the LakeÂť – Il mistero del lagoÂť, serie del premio Oscar Jane Campion. Sullo schermo c’è una Nuova Zelanda brutale e affascinante, luogo delle indagini della detective Robin Griffin sulle tracce di Tui, dodicenne scomparsa. Ad ostacolare le ricerche, la diffidenza e il silenzio degli abitanti della piccola comunitĂ di Laketop. DA VEDERE STASERA SU LAEFFE ALLE 21

LA COPPIA DI STAR

La Kunis ammette in tv Ho sposato Kutcher E mostra anche l’anello

M

ila Kunis ha finalmente confermato che lei e Ashton Kutcher si sono sposati. L’attrice 31enne ha mostrato la fede rivelando il suo stato civile dopo essere stata incalzata dal presentatore James Corden durante la puntata di The Late Late Show, nuovo attesissimo show della Cbs andato in onda la scorsa notte, come riporta il MailOnline. I rumors sulle nozze si

Mila Kunis e Ashton Kutcher

erano diffusi all’inizio dell’anno quando il 36enne ex marito di Demi Moore aveva postato una foto con una scritta sulla sabbia: ÂŤHappy new year, The KutchersÂť. Aveva fatto insospettire anche lo scatto pubblicato dalla bella star ucraina naturalizzata statunitense su Instagram con la bimba e il compagno “firmataâ€? ÂŤFamilyÂť. La coppia, che ha cominciato a frequentarsi soltanto nel 2012, è stata a lungo evasiva sul tema matrimonio. Ma alla domanda ÂŤSiete sposati o no?Âť, stavolta la Kunis ha risposto: ÂŤForseÂť. A quel punto, Corden non ha mollato l’osso e, invitando il pubblico a guardare la mano dell’attrice che indossava un anello, avrebbe annunciato: ÂŤSi sono sposati, guarda!Âť. A quel punto, sempre secondo il Daily Mirror, Mila avrebbe ammesso di essersi sposata e avrebbe mostrato a tutti la propria fede.

LO SPORT IN TV

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MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


EXTRA TIME PALESTINA

L’italiano Cusin re di Hebron: «Qui c’è bisogno»

4

GERMANIA

Meier, bomber n.1 di Bundesliga: «Nazionale? No»

SPAGNA

Barça, caso Neymar: chiesta la galera per i due presidenti

6 5

Settimanale di calcio internazionale Extratime@gazzetta.it - @etgazzetta Martedì 24 Marzo 2015 Numero - 171

UCRAINA

BRASILE

7

7

Babbo Natale fa grande il Dnipro

Presidente Dilma in aiuto dei club: la spalma-debiti

La caduta degli 1Da 22 anni l’Inghilterra, il campionato più ricco e più visto al mondo, non si ritrovava senza club nei quarti di finale delle coppe europee

1Quali le cause della débâcle? Troppe partite, niente pausa invernale, pochi allenamenti e tanti infortuni 1E l’ex c.t. Capello dice: «Mancano pure i grandi interpreti. E il declino dello United influisce tanto»

Yaya Touré del Manchester City in ginocchio dopo l’eliminazione dal Barça (AFP)

dei


2

EXTRATIME

L’INCHIESTA

Bye bye Europe 1Era dal 1993 che l’Inghilterra non si trovava senza club nei quarti di finale delle coppe europee 1Eppure ha il campionato più ricco e seguito al mondo1Perché? «Si gioca troppo», dice Van Gaal, «e non c’è pausa invernale». Ci si allena di meno e crescono gli infortuni. E non ci sono campioni... Stefano Boldrini corrispondente da Londra

I

In Inghilterra, abilissimi a seppellire sotto il tappeto i loro problemi, l’argomento è stato liquidato in un paio di giorni e la solita ondata di partite nel weekend ha aiutato a voltare pagina, ma la questione di fondo rimane: che cosa c’è dietro l’eliminazione di massa dei club d’Oltremanica, per la prima volta dopo 22 anni, incapaci di approdare ai quarti delle coppe europee? L’ex calciatore Thierry Henry, che nell’Arsenal ha vissuto i suoi giorni di gloria, con semplicità british ha detto: «Qualcosa è successo». Un altro francese illustre, il presidente Uefa Platini, usava il registro dell’ironia per dare una stoccata agli inglesi («leoni in inverno, agnelli in primavera»), mentre il santone olandese Van Gaal ha individuato nel diluvio di gare l’origine di tutti i mali («si gioca troppo, serve la sosta invernale»). Flash back anni Novanta Detto che Van Gaal si è legato al dito l’affronto di trascorrere il Natale in albergo per onorare il Boxing Day del 26 dicembre, l’olandese ha sollevato una questione di fondo: il calendario intasato. È uno dei punti cruciali di un dibattito che gli inglesi farebbero bene a prendere sul serio, visto che un’altra stagione flop potrebbe esporli al rischio di perdere un club in Champions. Nel ranking Uefa, l’Inghilterra è terza. L’Italia, in risalita grazie a Juve, Fiorentina e Napoli, è quarta. Il sorpasso, impensabile nell’estate 2014, non è più un’utopia. Un flash back d’obbligo. La stagione 199293. È il precedente storico di riferimento. In quell’annata, l’Inghilterra schierò 4 club in Europa. Il calcio d’Oltremanica era stato riammesso nel 1990-91 dopo la squalifica di 5 anni per la tragedia dell’Heysel e il quantitativo era ridotto. Il successo del Manchester United nella Coppa delle

Coppe 1990-91 aveva permesso di alzare l’asticella: da 3 a 4 squadre. Tornando al ’92-93: il Leeds partecipò alla Coppa Campioni. Fu liquidato agli ottavi dagli scozzesi dei Rangers. In Coppa Coppe anche il Liverpool si fermò agli ottavi, eliminato dallo Spartak Mosca. In Coppa Uefa Manchester United fuori al primo turno dopo i rigori con la Torpedo Mosca e Sheffield Wednesday ko nei sedicesimi con il Kaiserslautern.

I più spremuti Una disfatta in linea con i problemi economici della Gran Bretagna, costretta ad uscire dallo Sme – il sistema monetario europeo – dopo il famoso mercoledì nero del 16 settembre 1992, in cui il finanziere di origine ungherese George Soros, diventato famoso in Italia per il tentativo di acquisto della Roma nel 2008, mise in ginocchio con una manovra speculativa la Banca d’Inghilterra. La regina Elisabetta IIª nel discorso di fine anno disse: «Non ricorderò il 1992 con piacere. È stato un annus horribilis». Ma proprio nella stagione della Caporetto europea nacque la Premier, sulle ceneri della rivolta promossa il 27 maggio 1992 dai club dell’allora First Division, in rotta con la federazione inglese per la ripartizione dei diritti tv. La contemporanea ricostruzione degli stadi, invocata dal rapporto Taylor dopo la strage di Hillsborough del 1989, permetteva al football d’Oltremanica di intraprendere la strada del business che avrebbe portato la Premier a essere il campionato più ricco al mondo. Un cambiamento radicale, con un compromesso di fondo: il rispetto della tradizione, fatta di Boxing Day, Capodanno, Coppa di Lega e replay di FA Cup. Il dio denaro ha portato la Premier a firmare un nuovo contratto tv stratosferico: 7,1 miliardi di euro nel triennio 2016-2019. La regola è chiara: giocare tanto per muovere una montagna di soldi. I calciatori inglesi sono presenti in massa nella top 10 europea dei più presenti. Il re degli stakanovisti è Jordan Henderson, futuro capitano del Liverpool, dall’alto dei suoi 3.839 minuti in 44 presenze. Secondo un altro Reds, Sterling (3.703, 43 gare), 4° il compagno Skrtel (3.671, 41), che ora potreb-

i punti di vantaggio dell’Inghilterra (3ª) sull’Italia (4ª) nel ranking Uefa 2016 e che potrebbero ridursi: l’Italia ora ha ancora 3 club in corsa. Questa classifica determina le nazioni aventi diritto a 4 posti in Champions (le prime 3)

be riposarsi 3 turni, vista l’entrataccia su De Gea alla prova tv. Tra i primi 10 anche tre del Chelsea: Terry (3.660, 40), Hazard (3.624, 43) e Ivanovic (3.615, 40). Il superlavoro e il no alla pausa invernale sono di sicuro tra le prime cause che portano i club inglesi ad avere la lingua di fuori in primavera. E pure la causa dei numerosi infortuni, come a casa Arsenal e Liverpool sanno. Interessanti, a proposito, le testimonianze dei due Wolfsburg, ex Chelsea. Schürrle: «Prima del trasferimento a Wolfsburg a gennaio non mi sono allenato per 2 settimane. O l’ho fatto molto poco». E De Bruyne: «Quando arrivai dal Chelsea ero in difficoltà. Con tutte le partite che ci sono in Inghilterra non si è più abituati agli allenamenti».

Campioni sì, forse, ma no dài...

L’età media dei giocatori della Juventus: l’11 iniziale più vecchio di questa Champions. Seguono Manchester City a 29.2 anni, Roma 29.1, Galatasaray 28.6, Atletico Madrid 28.2, Monaco e Benfica a 28, Chelsea 27.9, Psg 27.8

Le gare disputate in Champions in media dai giocatori del Bayern. Le altre rose più esperte in stagione: Real Madrid 39,17 presenze, Barcellona 34,42, Man. City 33,61, Chelsea 33,13, Psg 25,78, Arsenal 24,31, Juve 21,74

La storia recente potrebbe però smentire questa tesi, considerato che Manchester United, Chelsea e Liverpool hanno conquistato 4 Champions dal 1999 a oggi, mentre dal 2000 al 2014 sono arrivate 2 Europa League con Liverpool e Chelsea. Ecco allora l’altra ragione del trend negativo: i supercampioni frequentano altri tornei. Messi, Ronaldo, Suarez, Bale, Neymar, Neuer, Ibrahimovic, Ribery, Robben, Pogba e Tevez, hanno scelto altri Paesi. Anche in Premier sono presenti i fuoriclasse – Hazard, Diego Costa, Touré, Aguero, Rooney, Di Maria, Van Persie, Sterling -, ma ora non sono all’altezza dei migliori in assoluto. Stilare classifiche di merito non è facile, ma basta scorrere le classifiche dei recenti Palloni d’oro per aver la conferma che la teoria non è sballata. Questo mix, calendario intasato, infortuni e assenza dei migliori giocatori del pianeta, è la chiave del problema. A questo, vanno aggiunte variabili come la sfortuna - il City che per la seconda volta di fila ha incrociato il Barça -, una giornata storta - il k.o. dell’Arsenal all’Emirates col Monaco - e una certa monotonia di fondo del calcio inglese. E la sottovalutazione dell’Europa League. Che dà punti come la Champions. Alla fine della giostra, ecco il risultato: bye bye Europa. Scrollare le spalle, in stile British, non sembra risposta saggia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

INGLESI IN EUROPA AI QUARTI

1992-93

1993-94

Champios League

1994-95

1995-96

Europa League

1996-97

1997-98

Coppa Coppe

1998-99

1999-00

2000-01

Vittoria del trofeo

2001-02

2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07

2007-08 2008-09

2009-10

2010-11

2011-12

2012-13

2013-14

2014-15 15


MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

3

LA TESTIMONIANZA

PARTITE GIOCATE IN STAGIONE PARTITE GIOCATE UFFICIALI

Liverpool Psg Arsenal Chelsea Real Madrid Barcellona Atletico M. Monaco Man. City Porto Juventus Bayern M. Borussia D.

DA GIOCARE

48 46 46 45 45 44 44 44 43 41 40 38 38

11 9

INFORTUNI IN STAGIONE GIORNATE DI CAMPIONATO KO

GIOCATORI KO

Schalke

195

19

Arsenal

178

18

Borussia D.

171

22

Bayern M.

152

19

Roma

128

18

Liverpool

117

15

Juventus

114

14

Monaco

80

14

Bayer L.

76

14

Benfica

72

6

Real Madrid

69

10

Barcellona

48

11

Atletico M.

44

13

Man. City

43

9

Psg

34

7

11 13

12 9 9 12 13 12 11 8

EVENTUALI

2

9

2

1

3

5

4

3 3 3

4 4

MINUTI GIOCATI CAMPIONATI

COPPE INTERNAZIONALI

Henderson

COPPE NAZIONALI

Sterling

TOTALE

Intervista di Stefano Boldrinicorrispondente da Londra

3.703

3.839

Fabinho

1«In Premier ci sono molti campioni, mancano i campionissimi»1«E c’entra pure tanto il declino del Manchester United: era il mio riferimento»

2.417 596 690

2.536 517 786

L’ex c.t. Capello: «Mancano i grandi interpreti»

Skrtel

2.430 660 581

2.416 637 644

3.671

3.697 Terry

Hazard

2.562 654 408

2.610 660 390

3.624

3.660 Messi

Fabio Capello, c.t. dell’Inghilterra da fine 2007 a inizio 2012 (AFP)

Ivanovic

2.610 660 345

2.475 696 450

3.615

3.621 Kroos

Godin

2.347 862 316

2430 630 450

3.525

3.510

Disperazione british: da sinistra Zabaleta, Welbeck, Yaya Touré, Diego Costa e Giroud (AFP, IPP, REUTERS)

C

inquanta mesi da c.t dell’Inghilterra permettono a Fabio Capello di conoscere bene vizi e virtù del calcio d’Oltremanica. Il flop europeo dei club della ricca Premier non è una sorpresa totale per l’attuale grande capo della Russia: qualche problema era già emerso durante il suo quadriennio - dal 14 dicembre 2007 all’8 febbraio ’12 - alla guida dei Tre Leoni. Crisi vera o calo fisiologico? «Crisi mi pare una parola troppo forte. Io defini rei questo momento una frenata, legata a una serie di fattori».

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le presenze totali di Cech del Chelsea in Champions League: è il giocatore di club inglese ancora in attività con più gare. Alla pari con Valdes (Man. United). Seguono: Lampard (Man. City) e Terry (Chelsea) a 105

Da quale cominciamo? «Partirei da una considerazione: i giocatori. Il calcio ha bisogno di grandi interpreti per emergere. In Premier ci sono molti campioni, ma mancano i campionissimi. I migliori oggi li trovi in 3 club: Real Madrid, Barcellona e Bayern. Ronaldo, Messi e Neuer appartengono a queste squadre. Su Ronaldo e Messi non c’è da aggiungere altro, Neuer è il valore aggiunto del Bayern. Non a caso l’ho votato per il Pallone d’oro. È il miglior portiere tra i pali e il più bravo anche con i piedi. Il Bayern quando riparte si ritrova con un uomo in più grazie a lui. Aggiungo a questi Ibrahimovic: altro campionissimo anche lui lontano dall’Inghilterra». Mancano i fuoriclasse. «E questo si riflette in modo negativo anche per gli altri calciatori. Se uno gioca sempre a tennis contro un avversario modesto, non migliorerà mai. Trasferito nel football, tutto ciò significa che l’assenza dei campionissimi non aiuta gli altri a crescere. I modelli positivi sono importanti».

Un altro problema? «Si gioca troppo. Il Boxing Day è una tradizione sacra e bellissima. Anche io mi diverto e ringrazio per lo spettacolo che mi viene offerto durante le feste natalizie, ma tutto questo ha un prezzo. Quando allenavo la nazionale, la squadra da settembre a dicembre andava a mille. Gli stessi giocatori da marzo in poi erano stanchi. In Germania la sosta serve. In primavera le tedesche volano». Forse anche il declino dello United è un problema. «Giusto. Il Manchester United era il punto di riferimento del mio lavoro. I migliori giocatori selezionabili erano quelli dello United. Nessuno ha preso, per ora, il posto dello United». Problemi di gioco? «No, su questo punto dissento. L’Arsenal ha sempre un ottimo copione. Il Liverpool fa un buon calcio. Quest’anno i club inglesi non sono stati fortunati. L’Arsenal ha fallito molte occasioni nell’andata col Monaco e non gli è andata bene al ritorno. Il Liverpool è uscito dall’Europa League ai rigori. Il City ha trovato lungo la sua strada il Barcellona e qui torniamo al problema n.1: chi ha i calciatori migliori va avanti». Il 31 marzo c’è l’amichevole ItaliaInghilterra: i migliori di Hodgson? «Rooney è un grandissimo. Mi piacciono molto i due del Liverpool, Sturridge e Sterling». Hodgson ha convocato per la prima volta Kane. «È la vera sorpresa della stagione. Kane mi pare un attaccante vero, non una meteora. Sta trascinando il Tottenham». La Juve tra le 8 d’Europa. «Dortmund è stato un segno di maturità. La Juve ha giocato da grande. Quasi più importante la prova di forza che il 3-0». © RIPRODUZIONE RISERVATA

DECATREND

di Alessandro de Calò

MA DAL 2016 CON I SOLDI TV TORNERANNO PADRONI Nelle otto edizioni di Champions, tra il 2004 e il 2012, il calcio inglese ha disputato otto finali, saltando soltanto quella vinta dall’Inter al Bernabeu nel 2010, dopo aver trasformato in un derby da Premier la finale giocata due anni prima a Mosca e vinta ai rigori dal Manchester United di Ferguson contro il Chelsea, già libero di Mourinho. Liverpool e Arsenal - oltre a Red Devils e Blues facevano parte dell’élite del panorama continentale, provocando in noi un senso d’abitudine molto simile allo sguardo distratto con cui appoggiavamo l’occhio alla carta da parati nel vecchio salotto buono della nonna. Non era una vera e propria egemonia, quella inglese: piuttosto una presenza fissa, una certezza, una persistenza. Ecco, la Champions è fatta di lunghe persistenze. Salvo qualche eccezione, è raro assistere a dei percorsi a razzo. Si cresce piano, per sedimentazioni. E anche il tramonto delle grandi squadre, di solito, è una parabola lenta. Se adesso il calcio inglese è sparito dai quarti di finale delle coppe

Di Matteo e Drogba nel 2012

continentali, vuol dire che è in declino già da qualche anno e - forse - non ce n’eravamo accorti abbastanza. C’era stato qualche campanello d’allarme, vero: United e City eliminati ai gironi, il Chelsea campione un po’ per caso. Tra le cause del declino conviene considerare il difficile cambio generazionale che attraversa tutte le big e, nel caso dello United, si accompagna al trauma per l’addio al calcio di Ferguson. Tranquilli, però: la crisi inglese durerà poco. Già, perché a partire dal prossimo anno i club della Premier si metteranno in tasca 2.310 milioni di euro a stagione, più del triplo di quello che incassano la Liga spagnola, il campionato francese e la Bundesliga (attorno ai 700), oltre il doppio di quello italiano (960). Per dire: Barça e Real Madrid ricevono 140 milioni a testa per i diritti tv, la stessa cifra che finirà nelle casse dell’ultima classificata del campionato inglese secondo la nuova ripartizione (136 milioni). Il vincitore della Premier ne prenderà 210, tanta roba. È solo una questione di tempo: presto solo i club inglesi potranno permettersi certi acquisti e certi ingaggi. Prepariamoci. Se non succede qualcosa, l’Europa sarà un inevitabile terreno di conquista.


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EXTRATIME

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REPORTAGE

UN ITALIANO IN PALESTINA

● Foto al centro: Stefano Cusin (primo a sinistra) col presidente del club Kifah Al Sharif (al centro) e Gianluca Sorini, il preparatore atletico. A sinistra: con i bimbi a Hebron, qui sopra Cusin allo stadio

Cusin re di Hebron 1L’allenatore italiano da un paio di mesi guida l’Ahli Al-Khalil 1«Qui c’è bisogno e quel che più conta per me è mettere la mia esperienza al servizio di altri» 1Il capitano: «È un padre per noi» Massimo Arcidiacono inviato a Gerusalemme (Israele)

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Lega, il primo trofeo nella storia del club, è in semifinale in quella del Presidente, quinto in campionato e nell’ultima trasferta ha battuto l’Hilal di Gerusalemme, con 7 nazionali. «Adesso abbiamo un pullman per spostarci - dice Cusin -. Ha avuto un guasto, però, andando a Gerusalemme: l’altro club di Hebron ci ha prestato il suo».

alla Porta di Giaffa, zona più alta della Citta Vecchia, basterebbero 40 minuti di auto. Basterebbe imboccare Hebron road e poi la strada 40 che attraversa la Cisgiordania fino al confine a sud dei Territori. Basterebbe, se non fosse necessario superare un grande check point e vari posti di blocco per entrare, e per uscire, dalla Palestina. Ecco perché a Hebron, 200 mila palestinesi e qualche migliaio di coloni ebrei che vanno avanti dal 1997 divisi da muri, reticolati e schiere di militari, quasi nulla è semplice. Qui da due mesi vive Stefano Cusin, 46 anni, toscano nato in Canada, un po’ zingaro un po’ visionario, innamorato dell’essenza più pura del calcio. Cusin allena l’Ahli Al-Khalil (il nome arabo di Hebron) nella West Bank League, uno dei due tornei palestinesi, l’altro si gioca a Gaza. Ecco, immaginate Cusin, il preparatore atletico Gianluca Sorini (altro toscano), accompagnatori vari e un’intera squadra, stipati su cinque, sei auto in viaggio verso la partita. «Eravamo a Hebron da poco - racconta Cusin -: prima di ritorno a Tulkarem, a nord di Nablus. I soldati ci fermano per un controllo, poi per un altro. Ore di domande: dove andiamo, perché, come mai tutti insieme? Arriviamo di notte, si dorme a casa di amici, 30 persone, un solo bagno, una sola doccia. Il giorno dopo partita tostissima e persa 3-2. Un impatto tremendo ed eroico». Le cose da lì sono molto migliorate. L’Ahli ha vinto la Coppa di

La disciplina conquista

La Border Village League sotto il Muro: «C’è calcio e vita pure qui»

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1Nei territori occupati al confine con

Israele, dove «spesso i fischi dell’arbitro sono coperti dai colpi di pistola» Dario Falcini

A dare un’occhiata al curriculum di Cusin, s’intuisce che non è facile abbatterlo. Ha allenato in Camerun, Congo, Bulgaria, Arabia, Libia, poi ha seguito da vice l’amico Zenga a Dubai. È qui che arriva l’offerta di un procuratore israeliano. «Era sfumata la possibilità di Cagliari. Ho discusso un po’ con il presidente dell’Ahli, mi è piaciuta la sua serietà e mi son detto: perché no? Lì c’è bisogno e quel che più conta per me, che mi fa star bene, è allenare. Mettere la mia esperienza al servizio di altri, insegnare insomma». Con tutte le difficoltà del caso. Al primo allenamento, per esempio, i giocatori si presentano al campo trafelati, appena in tempo. E al secondo anche. Bisognerebbe averlo visto Stefano far loro quell’enorme lavata di capo. «Penso di averli conquistati così, la disciplina qui è decisiva. Sono tutti calciatori di strada: molto tecnici, ma tatticamente disorganizzati». Gioco all’inglese, camionate di gol, imprinting della dominazione britannica che importò il calcio, rendendolo oggi popolare da Ramallah a Hebron. Cusin lavora sui precetti, lo spirito di gruppo, un po’ di palestra. Due mesi dopo è una sorta di guru. «Sa cogliere le nostre debolezze e ci aiuta a migliorare - dice Fadi Dwaik -. Ci ha insegnato a essere squadra, organizzati, a difenderci ma pure a essere aggressivi. Ha cambiato la nostra mentalità e iniziamo a vincere. È un padre per noi». Fa-

Nahalin nessuno vuole allacciare gli scarpini di venerdì e nulla c’entra la scaramanzia. Il villaggio è nella West Bank più occidentale, un tempo era popolato da apicoltori e ora da giovani disoccupati che per qualche ora trovano ristoro dalla noia nella Border Village League, torneo delle comunità al confine con Israele. Il venerdì, però, giocare non è una gioia. «Siamo a due passi dalla Seam Line (zona fra la Green Line dell’armistizio del ’49 e il nuovo muro costruito a Est, nella West Bank, ndr) e sotto il muro si riuniscono migliaia di persone che chiedono la fine delle

di, 31 anni, il capitano, il più esperto di una squadra giovane, che ha la sua piccola stella, in Akmad Maher, unico nazionale strappato alla capolista Al Thahrea e persino due «stranieri», se così si può catalogare i due arabi di passaporto israeliano. Il presidente Kifah Al Sharif, commerciante di articoli sportivi e importatore dei marchi più noti, appartiene a una delle famiglie più influenti della zona: ha portato l’Ahli in prima serie tre anni fa e progetta l’assalto al titolo. «Dice spesso che lavora per il Paese e mi sembra una bella frase spiega Cusin -. I rapporti umani sono veri, c’è entusiasmo, ma avverti la tensione nell’aria».

IDENTIKIT

In Libia all’Al Ittihad ha vinto campionato e coppa nel 2009 BULGARIA FRANCIA

EMIRATI ARABI UNITI

Roccaforte di Hamas A Hebron governa l’Anp di Abu Mazen, ma da molti è ritenuta una roccaforte di Hamas. Qui c’è l’unica moschea al mondo in cui pregano ebrei. Qui lo scorso giugno tre studenti israeliani furono rapiti e uccisi, scatenando la dura rappresaglia di Tel Aviv su Gaza. Un coacervo inestricabile di risentimenti. Taglia corto Cusin: «Io dico: dietro ogni ostacolo, c’è un’opportunità. La cosa bella è che non ti senti più l’allenatore dell’Alhi ma della Palestina, i tifosi rivali ti accolgono con un coro e ho ritrovato il bello del calcio, forse perché hanno altri problemi che accapigliarsi per una partita». L’Alhi divide lo stadio Hussein Bin Ali con lo Shabab Al Khaleel. Le due squadre si allenano una dopo l’altra, sono appaiate in classifica e c’è attesa per il derby del 4 aprile. «Ci saranno 25 mila persone in tribuna, più quelle alle finestre delle case intorno, arrampicate sui muri...» prevede Fadi. Cusin e Sorini sono stati raggiunti da Alessandro Pagani, fisioterapista di Lugo di Romagna. Si è pagato il viaggio per venire a curare i ragazzi dell’Ahli e pure quelli dello Shabab. «Glielo dovevamo dopo il prestito del pulmino» dice Stefano. E la politica? «Giocare al calcio è un nostro diritto - dice Fadi - È il nostro modo di lottare, di sentirci liberi». Cusin è diplomatico: «Dovrei vivere due mesi dall’altra parte per esprimermi. Io porto solo un sorriso a chi non ne ha». Il calcio come strumento di pace. «Non serve mandare soldati. Ma palloni, mute, scarpe con i tacchetti».

occupazioni di terre. L’esercito di Gerusalemme non fa economia sui lacrimogeni e l’odore acre rimane nell’aria per tutta la gara. Spesso i fischi dell’arbitro sono coperti dai colpi di pistola, ma andiamo avanti». Racconta Gary Sutton. «Un neozelandese che si occupa di calcio in Palestina, strana cosa» ha detto di lui Blatter, che qualche mese fa ha benedetto l’esperienza. Gary dirige l’organizzazione Lead, che si occupa di gestire la competizione per conto di Abdulla Yacoub, uomo d’affari palestinese a Dubai. La competizione è sorta nel 2013, oggi una nuova edizione si avvia alla conclusione. Deir Kades e Shibteen sono le prime semifinaliste, a breve si conosceranno le due rivali che potranno ambire alla successione del Kibbya nell’epilogo

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del 17 aprile. Dal 2016 si passerà da 8 a 10 squadre, nel 2017 ci saranno retrocessi e promossi. «Adottiamo una politica dei piccoli passi, a breve lanceremo 2 tornei giovanili» spiega Sutton. Intanto è in via di definizione la questione campo: per gli ultimi impegni sarà affittato l’Al-Bireh, vicino Ramallah. Tocca allontanarsi dal confine per trovare uno stadio vero, che affianchi la stremata erba di Nahalin. Per ora rimane l’unico campo regolamentare della BVL, il sogno è dotare ogni villaggio di strutture adeguate. «Tattica e tecnica richiedono ancora molto lavoro, ma festeggiamo già il raggiungimento del nostro obiettivo: oggi comunità un tempo isolate e marginali lavorano, giocano, vivono assieme» © RIPRODUZIONE RISERVATA

LIBIA

REP. DEM. del CONGO CAMERUN

● A destra, Cusin con Walter Zenga, quand’era il suo secondo all’Al Jazira negli Emirati nel 2013-14. Qui sotto, Cusin all’Al Nasr con Maradona tecnico all’Al Wasl (EAU).

ARABIA SAUDITA

● Stefano Cusin è nato il 28-1068. Ex ala in Francia, Svizzera e Guadalupa; inizia ad allenare nel ’94-95; poi Arezzo e Montevarchi. Nel ’03 è d.t. del Camerun, 4 anni dopo è in Congo. Poi nel maggio 2008 in Bulgaria al Botev, fuori a ottobre; va all’Al Ittihad in Libia: vince campionato e coppa. Va a fare il vice di Zenga all’Al Nassr in Arabia Saudita nel 2010 e all’Al Nasr negli Emirati. Tecnico del Fujairah nel ’13, poi con Zenga all’Al Jazira e da gennaio all’Ahli Al Khalil; vince la coppa di Lega.

24 i punti in classifica dell’Ahli Al-Khalil di Hebron nel torneo della West Bank palestinese. È 5°, con lo Shabab Al Khaleel


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SPAGNA

Real Madrid, applausi, pugni e vecchi difetti 1Lodato per la prima ora di gioco al Camp Nou, ma Tutta la gioia del Barça dopo il 2-1 firmato da Suarez, quasi soffocato dai compagni (EPA)

Barça, gioia e guai Bartomeu e Rosell a rischio carcere

accusato di non aver affondato il Barça e con il problema Casillas in porta 1 Tre tifosi a Valdebebas prendono a botte l’auto di Bale: Sergio Ramos li affronta e li mette in fuga 1E adesso l’Europa sembra l’unico obiettivo alla portata f.m.r. corrispondente da Madrid palla, costringendosi quindi a provare a parare di piede e non con la mano. A Madrid Iker ha molto più di un nemico, e Vecchi non è tra questi. Però è chiaro che il video è stato trasformato in preziosa legna dal partito che vorrebbe vedere Casillas lontano o lontanissimo.

La forza di Ramos

1Dopo il trionfo nel Clasico, il pm del caso Neymar ha chiesto 2 anni per l’attuale presidente e 7 per il precedente1Ma Suarez e soci sono euforici, e Cruijff punge: «Vincono senza giocare bene» Filippo Maria Ricci inviato a Barcellona La «contestazione» di tre tifosi contro Bale da Marca.com (REUTERS)

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a felicità della gente. L’acida ironia del guru purista Cruijff. La stangata del pm. Il giorno dopo del Clasico che ha lanciato il Barça a +4 sul Real ha tinte variegate. In certi settori della stampa non si rinuncia a commenti di nostalgia guardioliana: «Il Barça vince come il vecchio Madrid» sostiene il Mundo. «I colossi battono i virtuosi», sul Pais: i colossi citati sono i pesi massimi Bravo, Mathieu e Suarez, che si sono imposti ai virtuosi del tocco. «Polmoni, caos, Piqué e Bravo» è l’analisi del commentatore catalano su As. Nel pomeriggio ecco il riassunto di questo pensiero, messo in bella forma da Cruijff: «È fantastico vincere senza giocare bene». Benvenuti a Barcellona, terra di tiki-taka e frizioni profonde.

Carcere e multe pesanti Ma se questi commenti fanno il solletico a un club abituato a convivere con cospirazioni e bande in guerra, le richieste del pm per il caso Neymar fanno paura. No, nessuna notizia della bufala lanciata dal Mundo Deportivo, ignorata in Spagna e reclamizzata in Italia, quella della possibile esclusione dalla Liga del Barça. In compenso ecco le mazzate penali ed economiche per i tre imputati, l’ex presidente Rosell, l’attuale presidente Bartomeu e lo stesso FC Barcelona. Per Rosell: 7 anni e 3 mesi di carcere, 25,1 milioni di multa. Per Bartomeu: 2 anni e 3 mesi di carcere, 3,8 milioni di multa. Per il Barça: 22,2 milioni di multa, metà dei quali da pagare congiuntamente tra i tre imputati. Ricordiamo che il Barça ha già versato al fisco 13,5 milioni di euro come anticipo per eventuali multe relative all’acquisto del brasiliano. Vedremo quale sarà il verdetto del giudi-

ce madrileno, intanto il club ha emesso un comunicato: «Grande ingiustizia, è una questione fiscale e non penale, Bartomeu resta candidato alle elezioni», previste per l’estate. Nulla osta. Un cittadino imputato può ovviamente candidarsi, un presidente condannato però è un’altra cosa. «I processi sono un problema per il nome del Barça all’estero», ha detto Cruijff, che con l’attuale dirigenza non va d’amore e d’accordo.

Il morso di Luis e Piquenbauer Chiudiamo tornando al Clasico. E agli uomini copertina. Da una parte Luis Suarez, che si è preso tutte le prime pagine. Aveva debuttato nel calcio spagnolo al Bernabeu nella sfida di andata col Madrid: 67’ pieni di paura, ruggine e pensieri. Quattro mesi senza giocare per il morso a Chiellini e uno zaino pesantissimo sulle spalle. Un girone dopo, Suarez è un altro: ha fatto 8 gol in Liga, sì, ma 6 nelle ultime 7 gare. «Per gol come questo abbiamo speso tanto per lui», ha detto Luis Enrique domenica. «Per ora, sì: è il gol più importante che ho fatto col Barça» ha concesso il Pistolero, BARCELLONA che però non si accontenta. Ci piace sottolineare il gran momento di Gerard Piqué. Che veniva da un anno disastroso tanto in blaugrana come in nazionale, che ha iniziato la stagione tirando bombette puzzolenti in aereo e in sala stampa e litigando con un poliziotto per questioni di traffico facendo una magra figura, con di fronte un allenatore e un posto da conquistare. Piqué si è rimboccato le maniche e oggi è l’unico centrale sicuro del posto, l’altro se lo giocano Mascherano, Mathieu e Bartra. Dicevano che con Shakira pensava più al pop che alla palla: Gerard, competitore vero, ha dimostrato di avere ancora voglia di calcio. Nel Clasico ha tappato i buchi di Alves e Mathieu e mostrato grande solidità. Altro che zingarate e vita mondana.

SPA

LA NAZIONALE

Diego Costa infortunato Juanmi alla Roja ● (bold) Diego Costa salta la Nazionale: l’infortunio riportato domenica dal centravanti del Chelsea nella partita con l’Hull costringerà infatti l’ex bomber dell’Atletico a saltare gli impegni con la Spagna. Il c.t. delle Furie Rosse Vicente Del Bosque ha convocato al suo posto l’attaccante Juanmi, Juan Miguel Jimenez Lopez, 21 anni, giocatore del Malaga, per la gara di qualificazione europea con l’Ucraina e l’amichevole con Olanda. L’esame della risonanza magnetica effettuato ieri a Londra da Costa avrebbe confermato il problema muscolare svelato da Mourinho dopo il match di Hull.

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olorosa ma salutare, la sconfitta del Real al Camp Nou. La Liga si allontana, le buone sensazioni si riavvicinano. E mentre il madridismo dibatte sulla quantità di liquido presente nel bicchiere, l’attenzione ieri si è spostata su alcune immagini girate al Camp Nou e a Valdebebas. In rete impazzano tre clip. Una poco chiara di Cristiano Ronaldo che discute con l’arbitro Mateu Lahoz e nel mentre si accomoda le parti basse: poca poesia ma anche poca carne al fuoco della polemica.

La frustrazione di vecchi Più interessante un altro video, che documenta la frustrazione di William Vecchi, 67 anni, preparatore dei portieri del Madrid, nei momenti successivi al gol del 2-1 di Suarez. Vecchi è seduto in seconda fila nella panchina del Real e quando vede il Pistolero spiazzare il portiere che Villiam allena tutti i giorni non riesce a trattenersi. Esce dall’ombra, si catapulta verso Giovanni Mauri, preparatore atletico di fiducia di Carlo Ancelotti, e fa ampi gesti toccandosi la mano. Sì, non è chiaro perché Casillas abbia deciso di tuffarsi alla sua sinistra e non alla sua destra, dove andava la

NOTIZIE DALL’EUROPA

SPAGNA MADRID

E all’Atletico oggi rinnova Simeone fino al 2020

● (f.m.r.) Se ne parla da un po’, la settimana scorsa sembrava fatta, la firma arriva stamattina. Diego Simeone rinnova il suo contratto con l’Atletico Madrid. Si era parlato di altre 7 stagioni, fino al 2022, ma sembra che l’accordo sarà fino al 2020, 9 anni dopo l’arrivo dell’argentino alla guida dei Colchoneros. Oltre alla lunghezza del contratto è importante l’ingaggio: secondo le anticipazioni il Cholo guadagnerà 6 milioni di euro netti a stagione.

INGHILTERRA LIVERPOOL

Balo, dito medio ai fan dello United e grazie ai suoi

● (bold) Un messaggio su facebook per ringraziare i suoi fan, dopo aver esposto invece il dito medio a quelli del Manchester United domenica. Mario Balotelli due giorni fa all’uscita dal campo, dopo Liverpool-Manchester United, ha risposto alle provocazioni dei cori avversari alzando il dito medio nella loro direzione. Ieri invece ha scritto ai fan del Liverpool per esprimere la sua gratitudine su un altro episodio del match

contro lo United. Durante la partita c’è stato un diverbio tra l’attaccante italiano e il difensore avversario Smalling. Mario, finito sui tabelloni, è stato trattenuto da alcuni suoi tifosi, evitando così una reazione e l’espulsione: Mario infatti era già stato ammonito. Ispirato dal famoso inno «You’ll never walk alone», Mario ieri ha scritto su Facebook: «Nonostante i nostri sforzi è andata male, ma una cosa è vera: non ero solo in campo».

Il terzo clip è quello della «contestazione» andata in scena nella notte tra domenica e lunedì a Valdebebas. Virgolette d’obbligo visto che ci sono un protagonista e due spalle. Tre tifosi (come da comunicato ufficiale del Madrid), visibilmente ubriachi, che prendono a calci la Bentley di Gareth Bale e insultano pesantemente Jesé, che abbassa il finestrino, riflette un paio di secondi se scendere ad affrontare i facinorosi e poi saggiamente se ne va. La macchina successiva è quella di Sergio Ramos. Che abbassa subito il finestrino e con la calma dei forti chiede se c’è qualche problema. Lo «scalciatore» abbassa immediatamente le penne, viene ripreso per modi e toni da Sergio Ramos, l’incidente si chiude. Uno dei tre, dicono al club, è un socio ed è stato subito espulso.

Il perdono del Madrid La stampa ha applaudito la prima ora del Madrid al Camp Nou. Arrivato a Barcellona nervoso e impaurito, il Real Carlo ha spaventato il Barça. Però... Il verbo «perdonare» appare in prima pagina tanto su Marca come su As, quotidiani madrileni: il Real non ha affondato il Barça quando ne aveva le forze e i catalani, superato lo shock, si sono presi il Clasico approfittando dell’endemico calo di Modric (appena tornato da un lungo stop) e Kroos. «Il gol di Suarez ci ha ucciso», ha detto Pepe. Ora a Valdebebas c’è il grande esodo, tutti in nazionale. Al ritorno i pensieri andranno soprattutto verso la Champions League, e l’ennesimo derby con l’Atletico. La Liga non è persa ma l’Europa sembra la via più praticabile per salvare una stagione iniziata bene e dal finale incerto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GERMANIA

BELGIO

Charleroi, nel nome di Neeskens 1L’ultima qualificata per i playoff deve moltissimo a un congolese, Kebano, che ha il nome dell’ex oranje1E a un tecnico, Mazzu, preso dalla serie B

Alec Cordolcini

Alexander Meier, 32 anni, dell’Eintracht, qui in gol col Mainz a settembre: è re dei cannonieri in Bundesliga con 19 centri (AFP, REUTERS))

Meier, il n.1 dei bomber «Non sono da nazionale» 1 Il goleador dell’Eintracht e della Bundes, dice: «Non fa per me la Germania, ci sono giocatori più forti» 1E dire che è un centrocampista... Gianluca Spessot da Monaco di Baviera

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n una Bundesliga in cui gli attaccanti più attesi giocano poco o segnano a singhiozzo, il titolo di capocannoniere rischia di vincerlo Alexander Meier, che è un centrocampista, almeno sulla carta. Superata la trentina, è dura incrociare i tacchetti in mezzo al campo. Qualcuno arretra (vedi Matthäus), qualcuno avanza (Totti) perché meno corsa e meno botte in mediana permettono di allungare la carriera. Lo ha pensato di sicuro anche Schaaf, il tecnico arrivato l’estate scorsa all’Eintracht. Gli sono bastati pochi allenamenti per capire che «Meier è un attaccante nato». Coi suoi 196 cm deve stazionare nei pressi dell’area di rigore e aspettare i palloni giusti, a rincorrere i rivali ci pensino i più giovani.

Capocannoniere da 196 cm L’attuale capocannoniere della Bundesliga non ha il fisico del bomber di rapina ma un incredibile fiuto. A renderlo ancora più pericoloso sono la freddezza e la precisione sotto porta. Non sono qualità innate bensì il frutto di ore di pesante allenamento. Quando i compagni sono già negli spogliatoi, Meier fa gli straordinari per provare e riprovare tiri in porta al fine di affinare le sue qualità. Alla Bild ha poi confessato: «Uso l’interno del piede, anziché di collo pieno. Me lo ha insegnato mio padre perché così riesco a dare maggiore precisione al tiro». Papà Meier allenava il figlio nel giardino di casa a Buchholz, cittadina di circa 40 mila abitanti vicino ad Amburgo. Da bambino tifava Bayern ma nel 1995 (a 12

anni) il talento gli aprì le porte delle giovanili dell’Amburgo dove tornò nel 2003, dopo una parentesi di 2 anni sull’altra sponda (St. Pauli). La svolta decisiva nella carriera è del 2004: l’arrivo all’Eintracht. Era in prestito ma contribuì (con 9 gol) alla promozione in Bundes e fu acquistato a titolo definitivo.

Matrimonio lampo nel 2013 La mamma non vedeva di buon occhio il trasferimento in una metropoli con troppa criminalità ma fu la scelta giusta perché in riva al Meno, Meier ha trovato la sua dimensione. L’amore dei tifosi arrivò nel 2011, quando rimase a Francoforte nonostante la retrocessione e le diverse offerte ricevute. Si sentì in dovere di aiutare il club e con 17 gol (capocannoniere del torneo alla pari con Proschwitz e Occean) fu il protagonista dell’immediato ritorno in Bundesliga. Oggi Meier è il «dio del calcio» e la curva alza sempre un Fussball-Gott quando lo speaker dello stadio urla il suo nome. Gol, tanti e decisivi ma fuori è una sfinge. «La mia vita privata è appunto privata». Niente Twitter e Facebook, gli piace stare a casa e ama il pisolino pomeridiano. All’estero tifa Chelsea, gli piace il kebab. Da bambino sognava di diventare come Zidane e Ronaldo e da grande vorrebbe faBERLINO re l’allenatore. Nel dicembre 2013 sposò l’americana Marcella per separasi 9 mesi più tardi. Durante la sosta invernale lo hanno beccato a Miami (sua città preferita con Amburgo) con la 30enne Diana Diaz che gestisce un bar a Francoforte. Alla Bild ha detto: «Siamo buoni amici. Stava andando in Colombia per far visita alla famiglia e ha fatto tappa negli Usa dove abbiamo trascorso capodanno insieme». I due si frequentano da mesi ma Meier si definisce un single in attesa di vedere cosa gli regala il destino. La nazionale? «Non fa per me. Bisogna essere realisti e riconoscere che ci sono giocatori più forti». Il codino alla Ibra? «Non facciamo paragoni improponibili. Mia madre mi dice che sto meglio con i capelli lunghi. Tutto qua». Un vero antipersonaggio. Ma da copertina.

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Capocannoniere in B nel 2011-12 con 17 centri ● Alexander Meier è nato il 17-11983 a Buchholz, vicino ad Amburgo. Arriva nel club anseatico a 12 anni, a 18 va al St. Pauli e poi torna dopo 2 stagioni all’Amburgo. Nel 2004 è all’Eintracht, vi resta in B dove è capocannoniere nel 2011-12 (17 centri) e poi ne fa 16 l’anno dopo in Bundesliga. Nel 2013-14 solo 8 gol (ma 7 in Europa League) e in questa stagione sono già 19 e 1 in coppa di Germania.

Il congolese Neeskens Kebano, 23 anni, festeggiato dai fan dopo un gol (AFP)

B

2 stagioni fa tra mille punti interrogativi. Ex prof di ginnastica, si era fatto un nome in provincia col piccolo White Star Woluwe, portato dalla C alla B, e a un passo dalla promozione in A. Al momento del suo arrivo a Charleroi, nel ’13-14, pochi però lo ritenevano pronto per guidare un club indicato come uno dei principali candidati alla retrocessione. Oggi è in corsa per il titolo di allenatore dell’anno.

r uges contro Anderlecht sarà il leit-motiv dei playoff scudetto del campionato belga. Una sfida iniziata domenica nella finale di coppa di Belgio, vinta 2-1 al 92’ dal Bruges. Ma per il titolo, occhio alle sorprese: la formula dei playoff, con le prime 6 che si sfidano in un Cresciuto a Parigi girone all’italiana partendo con la Sono stati due i grandi alleati di metà dei punti raccolti nella regu- Mazzu: la mezzapunta congolese lar season, sembra pensata appo- Neeskens Kebano e lo Standard. sta per favorire i colpi di scena. Ba- Kebano, il cui nome deriva dalsti pensare che la sesta, il Charle- l’amore che nutriva il padre nei roi, ha uno svantaggio di soli 6 confronti dell’Olanda ’74 e di punti nei confronti della Johan Neeskens, è stato capolista Bruges. Proprio l’uomo in più dei biancoi bianconeri sono stati la neri, con 9 reti e 6 assist squadra rivelazione del in 23 gare. Bayat si sta campionato, approdangià fregando le mani do per la prima volta ai pensando che il suo gioplayoff (si disputano dal iellino è arrivato in Val2010) dopo anni travalonia 2 anni fa a costo zegliati, caratterizzati da ro dal Psg, nel quale è BRUXELLES una retrocessione cresciuto dall’età di 13 (nel 2011) e guerre anni. L’arrivo degli sceicsocietarie. Protagonista la fa- chi però lo ha convinto a cambiare miglia Bayat, aristocratici aria. Kebano, protagonista anche iraniani (nel ’44-45 uno di col Congo in Coppa d’Africa, ha seloro fu primo ministro del- gnato la rete d’apertura nel 2-0 col l’Iran) costretti alla fuga Mouscron all’ultima giornata. Un dopo la rivoluzione di successo che tuttavia non sarebbe Khomeini. bastato se lo Standard non avesse battuto il Genk, permettendo ai Liti in casa Bayat bianconeri di scavalcare in classiNel 2000 Abbas Bayat aveva ac- fica la squadra di McLeish. «Chiaquistato lo Charleroi, inserendo i matela solidarietà vallona», ha nipoti Mehdi e Mogi in ruoli diri- sorriso Mazzu al termine del magenziali. Contrasti nella gestione tch. Ma i playoff gli sono costati del club avevano portato al licen- caro. Tabagista incallito, a metà ziamento di Mogi, prima che Meh- stagione aveva promesso di smetdi riuscisse ad estromettere lo zio tere di fumare se avesse centrato il acquistando, attraverso il miliona- bersaglio . Una settimana fa, di rio Faben Debecq (suo socio nel- fronte ai giornalisti, presentatisi l’azienda Group MF), il 95% delle all’intervista con un pacchetto di azioni. L’attuale Charleroi è tutta cerotti alla nicotina, Mazzu si è acfarina del suo sacco, a partire dal ceso l’ultima sigaretta. tecnico Felice Mazzu, pescato in B © RIPRODUZIONE RISERVATA

BEL

GER

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NOTIZIE DALL’EUROPA

ROMANIA BUCAREST

Lo Iasi di Napoli vince ancora adesso è nono

● (safta) Sesta vittoria in sette gare (e l’altro è un pari con l’Otelul) per il Csms Iasi di Nicolò Napoli: ieri sera ha superato 2-0 l’Universitatea Cluj con i gol di Mihalache e Golubovic. Con questo successo lo Iasi sale al nono posto in classifica, lasciando indietro la zona pericolosa di 4 punti (quest’anno ben 6 retrocessioni). L’ex difensore di Juve e Cagliari, al suo quinto club romeno in carriera, di 14 gare ne ha vinte 8 e pareggiate 3: l’ultimo k.o il 7 dicembre con la Steaua.

BIELORUSSIA BREST

La Dinamo sull’orlo del fallimento: aiuto alla Regione

● (falcini) «Un club storico ha fatto una fine miserabile». Si legge così sulla lettera che i giocatori della Dinamo Brest hanno inviato al governatore della regione, al confine con la Polonia. Il club, fondato nel 1960, ha vinto una coppa nel ’07, milita nella prima serie bielorussa, al via fra un paio di settimane, ma gli stipendi latitano. «Siamo pieni di debiti, nel 2015 non siamo stati pagati», hanno scritto nella missiva. O le istituzioni locali se ne faranno carico oppure si rivolgeranno a un tribunale.

MONTENEGRO PODGORICA

Cinque calciatori di A e B arrestati per combine

● (a.luch.) Dopo un’inchiesta di vari mesi la polizia di Podgorica la settimana scorsa ha annunciato di aver arrestato 5 calciatori montenegrini di prima e seconda divisione (non ha rivelato le identità, ma giocavano tutti nel Berane), sospettati di aver truccato alcune partite. Gli arresti sono avvenuti in 4 città; i 5 sono accusati di associazione criminale finalizzata alle scommesse con l’obiettivo di combinare risultati dei match di campionato, per un profitto di 75 mila euro.


EXTRATIME

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BRASILE

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UCRAINA

T

Babbo Natale fa grande il Dnipro

empi duri, anzi durissimi per il calcio verdeoro. Dopo anni vissuti al di sopra delle proprie possibilità tra spese folli e gestioni dissennate, l’intero movimento si ritrova sull’orlo del collasso, costretto a fare i conti con un dissesto finanziario testimoniato da passivi ormai insostenibili. Tanto che 5 giorni fa è intervenuto il Governo, varando un preciso piano di risanamento dei debiti nei confronti del fisco. Con un decreto emanato dalla presidentessa Dilma Rousseff, da convertire in legge entro 120 giorni, lo Stato ha infatti introdotto una sorta di «fair play» finanziario che obbliga tutte le società pro a sanare i debiti entro i prossimi 20 anni.

1Kolomoisky, boss del club di Dnipropetrovsk,

ai quarti in Europa League, è il terzo uomo più ricco del Paese1 E punta al posto di Capo di Stato Fabio Turco da Dnipropetrovsk

Sistema al collasso Tante società brasiliane versano in condizioni ben più gravi del nostro Parma, a partire dai 10 top club responsabili del 45% dei debiti totali: una voragine che, in tutto, sfiora i 2 miliardi di euro, di cui quasi la metà maturati col fisco. Le situazioni più intricate riguardano Atletico Mineiro, Flamengo, Botafogo e Corinthians con passivi che, tra fisco, banche, fornitori, dipendenti e governi locali, si aggirano sui 2-300 milioni ciascuno. Molteplici i motivi di un simile dissesto generalizzato dopo un quinquennio di vacche grasse in cui i club hanno continuato a spendere, mentre i passivi crescevano a un ritmo del 30-40% annuo. Negli ultimi tempi, mentre in Brasile sbarcava gente come Seedorf, Ronaldinho, Pato, i club hanno tirato avanti grazie a prestiti bancari, anticipi sui contratti tv e tasse inevase. Nel frattempo, hanno spadroneggiato i ricchi fondi d’investimento come Traffic, DIS e Doyen (solo per citare i più poderosi), garantendo liquidità

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Dilma Rousseff, 67 anni, presidentessa del Brasile dal gennaio 2011: è stata riconfermata (AFP)

Dilma, i club chiedono aiuto I Pensaci tu

Igor Kolomoisky, 52 anni, boss del Dnipro (REUTERS)

1La presidentessa interviene per spalmare in 20 anni il miliardo di euro di debiti delle società col fisco 1In cambio chiede il fair play finanziario e minaccia penalizzazioni (fino alla retrocessione e all’esclusione) per chi non lo rispetterà 1Sindacato d’accordo, federcalcio e Blatter si oppongono Adriano Seu da un lato e, dall’altro, rastrellando i cartellini dei giocatori più preziosi.

i miliardi di euro complessivi di debiti dei 103 club pro di calcio. Solo col fisco i top 10 hanno sui 450 milioni di pendenze: Atletico Mineiro (80 mln), Flamengo (70), Botafogo (63), Corinthians (53), Fluminense (50), Vasco (42), Internacional (37).

la perdita di punti in classifica fino alla retrocessione e all’esclusione dai campionati. Hanno esultato i calciatori riuLe contromisure niti sotto la bandiera del Bom «Il nostro calcio versa in con- Senso FC, il movimento sindadizioni drammatiche, segnato cale sorto un anno fa. Invece dal forte indebitamento dei non l’ha presa bene la Cbf, la club ancor più che dal 7-1 su- federcalcio, che avrebbe prebìto nella semifinale ferito lavare i panni mondiale con la Gersporchi in casa. Ma mania. Ecco perché l’intervento statale ha ha affermato la Rousfatto storcere il naso seff - c’è bisogno di un anche al numero uno intervento deciso». della Fifa Blatter, che Intervento tradotto ha ricordato come sia dal decreto che trac«vietata» qualsiasi incia le linee di un «fair BRASILIA terferenza governatiplay» finanziario deva nelle vicende dei stinato a rivoluzionare la ge- club e delle federazioni naziostione dei club: la trasparenza nali. «Se la Cbf ci chiederà aiudei bilanci, il regolare paga- to - ha garantito Blatter - siamento degli stipendi e dei di- mo pronti a intervenire». Più ritti d’immagine, così come il che una promessa, quasi una risanamento del debito nei minaccia, a difesa di uno staconfronti dell’erario entro i tus quo che l’intero movimenprossimi 240 mesi diventano to brasiliano non può più perun obbligo per evitare d’incor- mettersi. © RIPRODUZIONE RISERVATA rere in sanzioni che vanno dal-

Sotto, Vanderlei Luxemburgo, 62 anni, tecnico del Flamengo, fra i club più indebitati (AFP)

● (m.can.) Derby di fuoco Flamengo-Vasco. Nonostante la pioggia che ha interrotto per 50’ la gara nel 1° tempo, quando il Fla vinceva 1-0, gol di Alecsandro. Pari del Vasco con Gilberto. All’inizio ripresa di nuovo Alecsandro sigla il 2-1 del Flamengo. Partita calda: due espulsi per squadra dopo una rissa. Record brasiliano di pubblico nel 2015: 56.020 al Maracanã. Ma in testa al campionato di Rio c’è il Botafogo.

● (m.can.) Il Fluminense esonera Cristóvão Borges: l’allenatore pareggia (1-1) col Tigres do Brasil e il Tricolore rischia di restare fuori dalla semifinali del campionato di Rio. ll bilancio di Borges in quasi un anno (da aprile 2014) : 56 partite, 28 vittorie, 11 pari, 17 sconfitte. Il nuovo tecnico del Fluminense è Ricardo Drubscky, 55 anni, recentemente licenziato dal Vitoria di Bahia, ed ex Atletico Mineiro e Atl. Paranaense

E PROGRESSO D EM O RDEM

BRA

nanziato la causa, ottenendo in cambio la carica di Governatore di Dnipropetrovsk da parte del suo presidente Turcynov nel marzo 2014. Se la guerra del Donbass non è arrivata a Dnipropetrovsk, il merito è molto del suo attuale governatore. Il suo è stato un vero appoggio militare con la creazione di due battaglioni autonomi dall’esercito, il Dnipro e il Dnipro 1, costituiti da 500 uomini, che spesso vanno a supportare il Battaglione Azov, bastione dell’estrema destra ucraina. Proprio per questa alleanza ha ricevuto critiche da esponenti della comunità ebraica, ma lui fa spallucce, preoccupandosi più di tenere lontani i russi, che di una sinergia coi neoneonazisti.

gor Kolomoisky, padrone del Dnipro, è quanto di più lontano si trovi dallo stereotipo dell’oligarca. L’aria paffuta, la barba bianca e i capelli canuti rimandano più a un Babbo Natale. E di regali Igor ne deve aver fatti e ricevuti parecchi, visto che è fra i più ricchi d’Ucraina, la sua fortuna per Forbes ammonta a 1,3 miliardi di euro. Il destino gli arride dagli anni 90, quando è riuscito a costruire un piccolo impero. È sua la Privatbank, più grande banca commerciale del Paese, con cui controlla una miriade di società nei settori strategici. È sua la tv JN1, detta Trame a palazzo l’Al Jazeera ebrea. È La sua ascesa ha messo stato suo fino a un paio in allarme il Presidente di mesi fa il controllo Poroshenko. La situasull’Ukrnafta, fra i zione a Kiev non è stamaggiori produttori DNIPROPETROVSK bile. Il popolo rumoenergetici dell’Ucraireggia per una guerra na. È suo il Dnipro (da metà an- che finora ha portato solo sconni 2000, investendo oltre 70 fitte, e una situazione economimilioni di euro) che battendo ca sempre più disastrosa. Nella l’Ajax e l’Olympiacos in Europa guerra degli oligarchi è il presiè giunto ai quarti che non rag- dente del Dnipro l’uomo più pogiungeva dal ’90, dopo aver tente ora, e si sussurra che se a perso nei gironi con l’Inter. palazzo dovesse esserci qualche ribaltone, potrebbe essere Potere politico proprio lui a prendere in mano Negli anni Kolomoisky si è ap- le redini del Paese, forte anche poggiato a diversi referenti. del braccio armato che è riusciDapprima sostenne Yulia Timo- to a costruirsi. Che gli attriti siashenko, per poi avvicinarsi al- no forti, lo conferma la decisiol’ex presidente Yanukovich. Nel ne di Poroshenko di sottrargli il frattempo il suo prestigio e la controllo dell’Ukrnafta. Lo Stasua influenza nel sud-est del- to possiede ora il 50% più 1 dell’Ucraina aumentavano, diven- la società, mentre Komoloisky tando un punto di riferimento detiene circa il 40% degli asset. per la comunità ebraica. Du- La sensazione è che la guerra rante i giorni del Maidan, le interna sia appena cominciata. manifestazioni antirusse, ha fi© RIPRODUZIONE RISERVATA

UCR

NOTIZIE DAL MONDO

OR DE EM M

E P RO GR GRE E SSO SSO O

BRASILE RIO DE JANEIRO

Il derby carioca al Flamengo Quattro espulsi

OR DE EM M

E P RO GR GRE E SSO SSO O

BRASILE RIO DE JANEIRO

Al Fluminense via Borges arriva Drubscky

ARGENTINA BUENOS AIRES

Ancora in gol Osvaldo col Boca ma non basta

● (seu) Ancora Osvaldo in gol per il Boca, ma dal dischetto, contro il San Martin: l’1-1 è un’occasione persa dagli Xeneizes, a 14 punti, per agganciare in testa il Rosario Central (in gol ancora Marco Ruben, capocannoniere con 6 centri) che fa 1-1 con l’Atletico Rafaela e guida a 16 punti. Il River vince 1-0 (Teo Gutierrez) con il Godoy e va a 12 punti, al terzo posto col Lanus (2-0 al Gimnasia) e il San Lorenzo.


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EXTRA FUN EXTRATIME

FRANCIA PARIGI Eric Cantona torna a teatro dopo 5 anni

SMS

● (a.g.) Di recente si era dedicato ai documentari, inseguendo calciatori atipici ed eroici del passato più o meno recente. O descrivendo i derby più caldi e appassionanti del mondo, in una serie trasmessa anche da Gazzetta Tv in queste settimane. Eric Cantona, già attore televisivo come detective, e al cinema anche per Ken Loach (nel 2009 con «Il mio amico Eric»), oltre che regista di

cortometraggi, torna a settembre in teatro, a Parigi. E di nuovo per la regia della moglie Rachida Brakni, come cinque anni fa per la pièce «Face au Paradis». Stavolta l’ex King indimenticato del Manchester United interpreta il ruolo principale di «Victor» di Henry Bernstein, storia di un uomo che per amore (e per salvare la sua donna) si accusa di un delitto che non ha commesso.

Wayne Rooney Attaccante del Manchester United

Eric Cantona, 48 anni

Rachida Brakni, 38 anni (AFP)

Emenike contro i suoi

Arnautovic ricercato Bolivia: no Nigeria

● Il presidente della Lega Thiriez va in scalata al Kala Pattar, in Nepal (5643m). E si porta dietro una squadra di ragazzi e ragazze delle banlieue, di ogni origine.

● (m.p.) Il nigeriano Emmanuel Emenike, 27 anni, del Fenerbahçe domenica ha chiesto di essere sostituito (come poi è avvenuto) per i buuu razzisti dei suoi tifosi.

● (e.b.) La punta dello Stoke (ex Inter) Marko Arnautovic è stato «contattato» dalla finanza con un annuncio pubblico per «non aver pagato le tasse sull’auto».

LIBBY

● (seu) Niente amichevole in Nigeria per la Bolivia, che ha cancellato l’impegno temendo possibili azioni terroristiche del gruppo islamico Boko Haram.

LA MISS DELLA SETTIMANA

MESSICO QUERETARO E Ronaldinho il viveur diventò Robaldinho

DOMANI E GIOVEDÌ 26 AMICHEVOLI: FRANCIA-BRASILE Settimana di nazionali. Si parte con Germania-Australia domani alle 20.30 (Fox Sports 1); giovedì Francia-Brasile alle 21 su Sky Sport 1 HD; i Bleus pure domenica con la Danimarca (SS1 HD).

INDONESIA BANGKALAN

Ditta di maglie di serie A: «Fatele lavare alle donne»

SPAGNA MADRID

● A Barcellona con le gioie calcistiche è un po’ come con gli orsetti gommosi: uno, due, tre e finisci che te li mangi tutti. Ricapitolando: Clasico vinto, primo posto nella Liga a +4 dal Real, finale di Coppa del Re e quarti di Champions, polemiche autunnali seppellite. E pure il tifo di Libby Powell, una delle webgirl più calde del momento, cattedratica del fitness made in Australia, cui basta imbikinare i pettorali e sorridere per fare visioni e condivisioni su Instagram di Messi e Ronaldo insieme. Ebbene, secondo El Popular, Libby è diventata una fanatica del Barça da quando ha preso Luis Suarez, del quale sarebbe talmente tifosa da avere centinaia di suoi poster sparsi per casa e da aver persino cercato di aggirare la sicurezza del club per incontrarlo.

EXTRATIME

La frase della settimana «Avrei dovuto lasciar tirare il rigore a Mata. Così ne faceva 3»

Scalata antirazzismo

C’è Suarez? Miss Instagram a tinte blaugrana

TV

MARTEDÌ 24 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Carbonero «scaricata» da Ipanema ● Tempi duri in casa Casillas. Ai fischi del Bernabeu per Iker si somma la rescissione del contratto di Sara Carbonero per Ipanema. Il marchio brasiliano di sandali l’aveva voluta come testimonial per il mercato iberico nel giugno 2014, ma ha deciso di rimpiazzarla con la 25enne attrice madrilena Clara Lago, protagonista in patria di «Ocho apellidos vascos»e «Ahora o nunca». Sara potrà occuparsi di più del piccolo Martin, 1 anno.

● (seu) Quanto stridono i ricordi delle giocate e dei numeri da funambolo che Dinho dispensava fino a pochi anni fa con le sue recenti esibizioni «inutili» e «insignificanti». Se lo chiede ormai da qualche mese la stampa messicana, che dopo i giudizi impietosi ha anche appioppato al brasiliano un nuovo nomignolo per nulla tenero: «Robaldinho» (da «robar», rubare), a testimonianza del fatto che, evidentemente, in Messico considerano un furto lo stipendio di quasi 2 milioni di dollari che gli garantisce il Querétaro, nel frattempo precipitato al penultimo posto del torneo Clausura. I suoi numeri parlano chiaro, dopo un buon 2013 in patria nell’Atletico Mineiro, chiuso con la conquista della coppa Libertadores: zero gol nell’attuale torneo 2015 (con 6

presenze) e appena tre nelle 19 apparizioni tra campionato e coppa con la maglia dei Gallos Blancos da settembre scorso. Per non parlare delle vacanze prolungate, degli allenamenti saltati e delle frequenti polemiche causate dalla nota passione per la movida notturna (FOTO a sinistra in discoteca a Cancun) tra fiumi di alcol e animati festini nella reggia che il club gli ha gentilmente messo a disposizione. Sabato Dinho ha spento 35 candeline festeggiando allegramente senza curarsi della pioggia di critiche incessanti. Tanto pare che il fratello Roberto Assis si stia già muovendo per cercargli una nuova sistemazione. Si parla di Stati Uniti ed Emirati Arabi, ma poco importa. La nuova destinazione dipenderà ovviamente dall’offerta messa sul piatto.

VENERDì 27 MARZO PER GLI EUROPEI: SPAGNA E INGHILTERRA Per le qualificazioni europee in campo: Spagna (nella FOTO David Silva)-Ucraina (Sky Sport 1 HD, 20.45), InghilterraLituania (Sky Sport Plus HD, 20.45), e Montenegro-Russia (20.45, Sky Calcio 3HD). Per chi non si vuol perdere nulla c’è Diretta Gol alle 20.45 su Sky Supercalcio HD.

Supplemento di calcio internazionale di Iacopo Iandiorio, progetto grafico di Domenico Coppola

OR DE EM M

E P RO GR GRE E SSO SSO O

BRASILE AMICHEVOLI

Leonardo su Sky per l’amichevole con la Francia ● Per l’amichevole di lusso tra Francia e Brasile, giovedì 26 marzo allo Stade de France di Parigi, su Sky, in studio ci sarà anche Leonardo, ex nazionale brasiliano ed ex d.s. Con lui la moglie Anna Billò, giornalista Sky. SABATO 28 MARZO PER EURO 2016: BELGIO E OLANDA Alle 16 Kazakistan-Islanda (Sky Sport Plus HD). Alle 18 Croazia-Norvegia (SS1 HD) e Israele-Galles (Sky Sport Plus HD). Alle 20.45: Olanda-Turchia (SS1 HD), Belgio-Cipro (SS Plus HD).

● (falcini) «Istruzioni per il lavaggio: date questa T-shirt alla vostra donna. È il suo lavoro». C’è scritto così sull’etichetta delle divise del Pusamania Borneo, club, neopromosso della Super League indonesiana, della città di Bangkalan. La ditta indonesiana che le produce, la Salvo Sports, si è scusata, dopo giorni di polemiche su Twitter creandone nuove: «Volevamo dire agli uomini: invece di lavare in modo sbagliato, potreste darle alle vostre donne, che sono capaci».

ARGENTINA BUENOS AIRES

Perquisita la sede dell’Huracan: riciclaggio denaro? ● (seu) La magistratura argentina ha disposto la perquisizione della sede societaria dell’Huracan nell’ambito di un’indagine promossa dall’ufficio delle imposte (Afip) per sospetto riciclaggio di denaro sporco. La perquisizione è avvenuta giovedì scorso, con relativo sequestro dei libri contabili per appurare i movimenti di denaro dell’ultimo anno e mezzo del club di Parque Patricios, Buneos Aires, che l'anno scorso era in serie B però vinse la coppa Argentina, qualificandosi così alla coppa Libertadores di quest’anno, dopo 41 anni di assenza. «Si è trattato di un provvedimento normale per un’indagine che vede coinvolti alcuni privati. Il club non ha nulla da nascondere e ha agevolato il lavoro degli inquirenti», ha dichiarato l’ufficio stampa dell’Huracan minimizzando l’accaduto.

DOMENICA 29 E MARTEDÌ 31 CR7 E I CAMPIONI DEL MONDO Alle 18 Georgia-Germania (Sky Sport 1 HD) e Albania-Armenia (Sky Sport Plus HD). Alle 20.45 Portogallo-Serbia (Sky Sport 1HD). Martedì: IsraeleBelgio (Sky Sport 1 HD, 20.45).


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