La Gazzetta dello Sport (03-26-2015)

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giovedì 26 marzo 2015 anno 119 - numero 72 euro 1,40

MERCATO 1 IL CLUB VICINISSIMO AL BRASILIANO

MERCATO 2

L’Inter ha in pugno Allan e tratta anche Heurtaux

Wolfsburg su Salah Muro Viola

Nerazzurri scatenati, duplice trattativa di Ausilio con l’Udinese La nazionale rianima Podolski: va in rete e salva la Germania

I tedeschi pronti a offrire al Chelsea fino a 20 milioni

BREGA, DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 13

ZOCCOLINI A PAGINA 14

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NEYMAR CAPITANO, ASSI AL POTERE

L’OPINIONE di Roberto Beccantini 19

PORTIERI, UNA DITTATURA FINITA La dittatura del portiere ha le ore contate. Sono in aumento gli allenatori che prediligono l’alternanza. Tra questi, Roberto Mancini. Che ha lasciato il campionato al titolare Handanovic e affidato l’Europa League a Carrizo. L'ARTICOLO A PAGINA 19

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TAVECCHIO-JUVE AVVISO A METÀ «LITE TEMERARIA»

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Da sinistra: Pioli (Lazio), Zeman (Cagliari), Sarri (Empoli), Inzaghi (Milan), Benitez (Napoli), Iachini (Napoli), Garcia (Roma), Mihajlovic (Sampdoria), Di Francesco (Sassuolo), Ventura (Torino)

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

Carlo Tavecchio, 71 anni, presidente Figc

Calciopoli: il presidente Figc interviene sulla richiesta di mega risarcimento, ma apre di fatto a un accordo coi bianconeri

Speciale Motori sul MotoGp e il volley con la Sangiuliano

1

Stoichkov e i ricordi della sua Italia: «Baggio? Uno così non è più nato»

PANCHE ROVENTI BOLDRINI, FROSIO, GRANDESSO, RICCI A PAGINA 5

Alonso si credeva 13enne Lo spagnolo per 24 ore ha avuto un vuoto di memoria PERNA A PAGINA 20

50 3 2 6> 9 771120 506000

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Da Metta World Peace a Salve o Nome di Dio L’America dei cognomi

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Difficile che Alonso corra in Malesia. Ha fatto le prove libere guidando contromano.

A PAGINA 29

3

Ciclo L’Abu Dhabi Tour prepara un gran finale e chiama tutti i big GIALANELLA A PAGINA 26

Carlo Ancelotti, 55 anni, al Real dall’estate 2013

INCREDIBILE IN F.1: DOPO L’INCIDENTE AL MONTMELO’

LICARI A PAGINA 6

2

ENATO

Milan, spuntano anche Ventura e Di Francesco A Roma c’è l’ipotesi Mazzarri, Spalletti per il Napoli Iachini piace alla Samp, Donadoni per l’Atalanta BINDA, LAUDISA ALLE PAGINE 2-3 ANCELOTTI SI CAUTELA E PARLA COL CITY

CATAPANO ALLE PAGINE 10-11

STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE

LL

R ZE

L'ARTICOLO A PAGINA 19

IL VAL

D E G LI A

Indossare la fascia da capitano di una nazionale, nel calcio, non è mai uno scherzo. Il capitano è il simbolo della squadra, ma anche la bandiera di un Paese. Deve essere super, saper comandare e poter metterci la faccia.

RIVOLUZIONE IN SERIE A RI

IL COMMENTO di Alessandro de Calò

Fernando Alonso, 33 anni EPA

28

BASKET

I Celtics tornano a Milano Il 6 ottobre sfida con l’Olimpia ORIANI A PAGINA 28


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Primo piano R ATALANTA

LE 20 DI A ALLEGRI RESTA ALLA JUVENTUS LAZIO CON PIOLI REBUS A PARMA

CAGLIARI Reja 50%

Altri 20%

CESENA Zeman 50%

Altri 50%

CHIEVO Di Carlo 70%

Altri 30%

EMPOLI Maran 100%

Sarri 50%

Rastelli 30%

Altri 20%

Donadoni 30% REJA

ZEMAN

MARAN

DI CARLO

SARRI

Sopra la panca s nel caso di una claalla Fiorentina Fiore morosa rottura con Vincenzo Montella che, guarda caso, resta un pallino milanista. L’ex sempre u giallorosso tornerebbe volentieri gialloross anche alla all Roma, mentre ha lasciato in stand-by la Samp e sciat potrebbe incuriosire anche pot il Torino. E veniamo alla guida granata (legato sigu no al 2016). L’idea di rian nimare il Milan lo solletin cca, Cairo non si farà certo ttrovare impreparato. L’identikit di Di Francesco piace anche a Petrachi, ma la situazione è fluida. Nel groviglio milanista incidono anche i ttemi societari, con le trattative per l’ingresso di tr nuovi soci. Ragion per cui n casting è solo all’inizio. il ca

Milan, idea Ventura Napoli su Spalletti Roma, se Garcia va sale Mazzarri

1Dieci panchine in ballo. I nodi: Mihajlovic, Di Francesco e Montella i più corteggiati

Carlo Laudisa claudisa@gazzetta.it @carlolaudisa

È

tempo di pulizie di primavera e mezza A è al lavoro per sistemare le proprie panchine. Al Milan c’è la situazione più complessa, ma anche Napoli e Roma mettono nel conto gli addii di Benitez e Garcia. E dire che Allegri alla Juve e Pioli alla Lazio, i più precari ad inizio stagione, sono in

Stramaccioni NAPOLI 10% Montella 10%

Mihajlovic 20%

odore di rinnovo, forti di una stagione spettacolare. Come sempre incidono molto i risultati, ma non mancano le separazioni per stanchezza. Di sicuro hanno avuto successo molti cambi in corsa. Capita così che Mancini all’Inter non sia in discussione e non solo per il lungo contratto. Oppure al Chievo Maran ha conquistato sul campo la conferma. NODO MILAN Inzaghi è sotto contratto per un altro anno (come

PALERMO Benitez 25%

Iachini 50%

Altri 50%

ivo per cui Seedorf), ed è il motivo Galliani spera in un miracoloppo. La so finale di SuperPippo. realtà, però, dice chee l’a.d. dando rossonero si sta guardando o’. Le intorno già da un po’. ri (se candidature di Sarri parte, idea Rastelli) li) e Mihajlovic sono note.. Nelle ultime ore sono emersi mersi due nomi nuovi: Di Franrancesco del Sassuolo e Ventura del Torino. Il primo imo è stato associato anche che

?

BENITEZ

Da sinistra Pippo Inzaghi, 41 anni, Rafa Benitez, 54, e Rudi Garcia, 51

ROMA

DONADONI

SAMPDORIA Garcia 50%

Di Francesco 10%

Bielsa 10% IACHINI

CASO ROMA RO Pallotta non intenmand via Garcia con il suo de mandar triennale Tuttavia in caso di floptriennale.

FORTE/ANSA

PARMA

Spalletti 35%

BIVIO AZZURRO Benitez darà ri la sua risposta dopo il 16 aprile, l’incerte l’incertezza è sovrana a Napoli. Lo spagnolo spagn cerca nuove emozioni, aspettando aspett di succedere a Del Bosque in Spagna. De Laurentiis ha preso ccontatto con Spalletti ed è la soluzi soluzione più di moda. Occhio però anch anche a Mihajlovic più che Stramacc Stramaccioni e Montella. In ogni caso gli scricchiolii sono troppi l’inizio di un per non prefigurare p ciclo. nuovo cic

GARCIA

Mazzarri 30%

SASSUOLO Mihajlovic 20%

Di Francesco 20%

Iachini 30%

Di Francesco 50%

Iachini 50%

Colantuono 30% MILHAJLOVIC

DI FRANCESCO


GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FIORENTINA

GENOA Montella 80%

Di Francesco 20%

INTER Gasperini 100%

JUVENTUS Mancini 90%

Altri 10%

LAZIO Allegri 100%

Pioli 100%

Di Francesco 20%

Mihajlovic 20% GASPERINI

MONTELLA

ALLEGRI

MANCINI

i cambia Champions non è da scartare l’ipotesi che il francese si dimetta. Ed è il motivo per cui il club giallorosso è alla ricerca di un tecnico rodato e di polso: Mazzarri torna così in auge. In alternativa c’è anche l’ex Di Francesco (che a Sassuolo potrebbe essere sostituito da Iachini), mentre Sabatini non ha mai nascosto la sua stima per Bielsa.

Luciano Spalletti, 56 anni, ultima panchina allo Zenit FOTOPRESS

dopo le polemiche per Munoz unoz e Barreto: ora il numero uno no blucerchiato potrebbe soffiare fiare a quello rosanero anche l’allenatolenatore.

TORINO

Quelli della gavetta D’Aversa, Stellone e Rastelli il top della B 1Nuovi Guardiola? No, ecco gli allenatori che si fanno le ossa @NickBinda

S

chiavi del guardiolismo, datevi una calmata. Nelle categorie inferiori ci sono fior di allenatori che stanno facendo l’adeguata gavetta per presentarsi pronti in Serie A. Nuovi Sarri crescono e meritano attenzione. SERIE B Tre nomi su tutti. Roberto Stellone, ex attaccante anche di Napoli e Toro, è ripartito dalla Berretti del Frosinone e adesso, dopo aver vinto la Prima divisione, ha una squadra lanciata verso la promozione diretta. Massimo Rastelli, anche lui ex attaccante, ha prima portato l’Avellino in B e oggi l’ha condotto nei playoff: di lui si dice che sia l’uomo scelto dall’Empoli se Sarri dovesse partire. E poi Roberto D’Aversa, centrocampista con trascorsi giovanili nel Milan e tanta B nel

passato, è al debutto in panchina dopo aver deciso di fare il team manager: il Lanciano l’ha scelto (senza pentirsi) perché D’Aversa sapeva già tutto della squadra e non si doveva ambientare su quella panchina. E gli altri? C’è curiosità per il modo di lavorare di Nenad Bjelica allo Spezia, che non ha preparatore atletico e fa correre la squadra col pallone tra i piedi. Positivo è stato l’impatto in B di Cristiano Scazzola con la Pro Vercelli, dopo la promozione della stagione scorsa, così come piace la nuova veste di Mark Iuliano, da rude difensore a scrupoloso tecnico. LEGA PRO A Coverciano sono rimasti colpiti da Roberto De Zerbi, bizzarro trequartista giramondo diventato brillante tecnico a Foggia e studente modello alla scuola federale. Tonino Asta era partito dai dilettanti per andare a giocare in Serie A e adesso in panchina ha accorciato il percorso, imponendosi in Lega Pro: dopo la positiva esperienza a Monza,

adesso sta raccogliendo consensi a Bassano. Invece la Reggiana è considerata la squadra che fa vedere il miglior calcio della categoria e il merito è del brianzolo Alberto Colombo, ex mediano con tanta serie C sulle spalle. Molto apprezzato (e non solo per i risultati) il lavoro di Luca D’Angelo all’Alessandria, di Beppe Scienza alla Feralpi Salò, di Vincenzo Vivarini al Teramo e dell’ex bomber Giovanni Cornacchini all’Ancona. E poi Riccardo Maspero, che dopo aver vinto l’Eccellenza con il Ciliverghe oggi prova a portare in B il Pavia. PRIMAVERA La strada per la A è lunga e spesso comincia dai giovani, ma poi deve passare per categorie più toste. Sono pronti gli ex campioni del mondo Oddo (Pescara) e Barone (Modena), oppure Moreno Longo del Toro. E poi c’è Simone Inzaghi alla Lazio che, visti i problemi del fratello, forse un passaggio in Lega Pro o in B lo farebbe molto volentieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERONA Stramaccioni 90%

Altri 10%

Sarri 20% Ventura INZAGHI 20%

I VOLTI NUOVI

Nicola Binda

UDINESE Ventura 50%

MILAN Inzaghi 10% Montella 10%

In Lega Pro piacciono Asta e De Zerbi. E occhio alla Primavera

CAGLIARI, VERONA, BERGARGAMO La permanenza di Zeman man a cagliari è legata alla (difficiicile) salvezza. Nonostante il bel finale di Mandorlini ci soono segnali di usura nel rappFUTURO FIRENZE Le vittorie in porto con la piazza giallo-blù e il preserie hanno corazsidente zato il rapporto Setti è in GLI ALTRI tra la famiglia Deluna fase dii la Valle e Montel- Piste rossonere: studio ma il la. Il tecnico naporapporto poletano ha una con Sinisa anche trebbe contionticlausola che lo li- Sarri e l’allenatore nuare (possibile ssibile bera per 5 milioni del Sassuolo alternativa Guidoe gli spasimanti lin). A Bergamo ergamo non mancano. Strama verso Reja ha un n conL’intenzione è ritratto fino al 2016 spettare il lungo il rinnovo a Udine. ma molto dipencontratto, ma a Fi- Atalanta: Reja derà dal finale nale di renze l’aria è sem- o Donadoni? stagione: piace pre frizzantina. l’idea Donadoni. REBUS SINISA Dopo aver sfiorato la Juve un anno fa Mihajlovic si RINCORSA STRAMA A Udine sta ripetendo al meglio, catturan- Andrea Stramaccioni ha vissuto do attenzioni importanti. Ferrero momenti alterni. A un certoo punto sa bene che ha scarsissime possi- i Pozzo si erano interrogati sul suo bilità di trattenere il serbo a fine futuro, ma ora il tempo volge al legame. Così ha provato a contat- bello. Nei giorni scorsi il tecnico tare Di Francesco. È incuriosito ha cominciato a concordaree con la dall’ex atalantino Colantuono e proprietà le mosse per la prossima rossima potrebbe pensare anche al clamo- stagione. E sul tavolo c’è la proporoso ritorno, quello di Iachini. sta di rinnovo per due stagioni. gioni. Singolare la sfida con Zamparini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Altri 20%

PIOLI

Mandorlini 70%

Guidolin 30%

Di Francesco 30% VENTURA

STRAMACCIONI

3

MANDORLINI

Roberto D’Aversa, 39 anni, al Lanciano dal 2014 LAPRESSE

Massimo Rastelli, 46 anni, all’Avellino dal 2012 LAPRESSE

Roberto Stellone, 37 anni, al Frosinone dal 2012 LAPRESSE


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GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Panchine in ballo R L’Europa POCHI CAMBI REAL, CITY, PSG GLI UNICI DUBBI IL BORUSSIA TIENE KLOPP

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ATLETICO MADRID Simeone 100%

BARCELLONA Luis Enrique 90%

Altro 10%

REAL MADRID

Altro 10%

BAYERN Ancelotti 50%

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BORUSSIA Guardiola 100%

Klopp 70%

Altro 30%

Klopp 10%

Zidane 30% SIMEONE

LUIS ENRIQUE

GUARDIOLA

ANCELOTTI

KLOPP

E se Ancelotti-Real finisse? Carlo intanto parla col City 1L’Europa delle big sceglie la stabilità in panca, ma se salta Pellegrini a Manchester può scattare il domino: ai Blancos idee Zidane o Klopp

QUI SPAGNA La scala di possibilità che va da certezza a incertezza è delineata: l’Atletico Madrid ha rinnovato il contratto di Simeone fino al 2020. Cosa rilevante per il club madrileno, ma anche per il mercato europeo, visto che il Cholo era uno dei pezzi più quotati e appetiti. Luis Enrique, in bilico a gennaio, ha rinsaldato le viti della propria panchina con vittorie in serie, l’ultima domenica nel Clasico, ed è in corsa per il «triplete» Liga, Champions e Coppa del Re. Unica, remota, possibilità che «Lucho» venga licenziato, l’arri-

vo di un nuovo presidente – in estate elezioni anticipate – con altre idee. Solido anche Nuno Espirito Santo al Valencia: sta svolgendo un gran lavoro e ha portato il Valencia al terzo posto. Situazione opposta al Real. Carlo Ancelotti a Madrid sta benissimo. A Valdebebas ha trovato una seconda casa, ma vanno considerate due situazioni: se il Madrid non dovesse vincere la Liga, o la Champions (pericolosi quarti di finale con l’Atletico), Florentino Perez difficilmente resisterà alla tentazione di mandar via l’allenatore un anno prima che finisca il suo contratto. La seconda variabile è legata ad Ancelotti: non è da escludere che anche vincendo, Carletto possa togliere il disturbo, stufo di una situazione di costante critica e con un’atmosfera tanto volubile che i 4 trofei vinti nel 2014 – mai successo nella storia del Madrid – sembrano appartenere al secolo scorso. In caso di addio, due soluzioni: la promozione di Zinedine Zidane dal Castilla, la seconda squadra del Real impegnata in terza serie, o la chiamata di Jurgen Klopp,

ARSENAL

CHELSEA

Boldrini-Grandesso-Ricci

M

adrid-Manchester-Parigi: la rotta dei possibili grandi cambiamenti delle panchine europee chiama in causa club importanti. Real, Manchester City e Psg potrebbero infatti cambiare guida al termine della stagione. Il resto dello scenario è all’insegna della stabilità, anche se nel calcio mai escludere i colpi di scena.

● 1 Carlo Ancelotti, 55 anni, dal 2013 al Real con il quale ha vinto nel 2014 la decima Champions del club spagnolo ● 2 Manuel Pellegrini, 61, anni, al City dal 2013 ● 3 Jurgen Klopp, 47 anni, al Dortmund dal 2008

LIVERPOOL Rodgers 100%

Altro 10%

MANCHESTER CITY Ancelotti 50%

Pellegrini 20% WENGER

MOURINHO

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3

Mourinho 100%

Wenger 90%

Altro 10%

1

RODGERS

PELLEGRINI

MANCHESTER UNITED Van Gaal Altro 90% 10%

uno che però Perez ha definito «allenatore da ragazzini» non più di un anno fa. QUI INGHILTERRA Le vicende del Real s’intrecciano con quelle del City, dove Manuel Pellegrini ha solo una carta per restare: vincere la Premier. Il candidato alla successione è Ancelotti e ci sono già stati contatti. L’allenatore italiano piace perché è un vincente, ha esperienza internazionale, ha già lavorato in Inghilterra e nel Regno Unito gode di ottima stampa. L’alternativa era rappresentata da Simeone, ora blindato dall’Atletico. L’outsider è Klopp. Sull’altra sponda di Manchester, Van Gaal non rischia: l’olandese potrebbe saltare solo in caso di mancata qualificazione in Champions. Wenger all’Arsenal e Rodgers al Liverpool sono solidi, mentre Mourinho prolungherà il contratto. QUI FRANCIA Il Psg è in corsa su quattro fronti (campionato, Champions, Coppa di Lega e Coppa di Francia). Laurent Blanc, che ha rischiato in inverno, appare più stabile, ma il suo rapporto controverso con la proprietà non esclude colpi di scena. Se dovesse salutare, il nome più gettonato è quello di Rafa Benitez. Il Monaco viaggia a vele spiegate con Jardim, mentre nel Marsiglia situazione open: Bielsa ha un contratto fino al 2016, ma a fine stagione si faranno i conti. QUI GERMANIA Guardiola resta alla guida del Bayern fino al 2016. Klopp ha prolungato il contratto con il Borussia Dortmund fino al 2018, ma un’offerta indecente, firmata Real o Manchester City, potrebbe rimettere tutto in discussione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PSG Blanc 45%

Altro 5%

Mancini 10%

Klopp 20%

VAN GAAL

Benitez 40% BLANC

GLI EMERGENTI

Da Jardim a Schmidt, le star della panchina che verranno 1Espirito Santo fa

miracoli a Valencia con 5 sistemi diversi Fournier maestro dei giovani a Lione Alex Frosio Twitter @alexfrosio

È

solo una questione di tempo. Poi, lavoro sul campo, risultati e un po’ di buona pubblicità - che in questi casi può essere determinante - costituiranno la nuova ondata sulle grandi panchine d’Euro-

pa. E non è difficile individuare chi finirà per occuparle. IN SPAGNA A proposito di buona pubblicità, non è difficile pensare a Leo Jardim e Nuno Espirito Santo: portoghese, come il gran visir del calcio mondiale, Jorge Mendes. È stato il superprocuratore a sistemare il primo sulla panchina del Monaco - portato ai quarti di Champions anche senza i rubli di Rybolovlev, la Juve dirà se può andare oltre - e il secondo, ex portiere e primo assistito della poi stellare carriera di Mendes su quella del nuovo Valencia di Peter Lim, che oggi è terzo in Liga davanti all’Atletico Madrid giocando con cinque

sistemi diversi. Risultati, dunque, oltre che buoni sponsor. Sulla penisola iberica ci sono altri due tecnici da tenere d’occhio. Lopetegui si è spostato dall’Under 21 spagnola campione d’Europa al Porto, solitamente rampa di lancio verso campionati più prestigiosi, e i quarti di Champions aiutano. In Europa ha invece già vinto Unai Emery: il suo Siviglia campione di Europa League gioca un calcio fresco e veloce, lui invece piaceva al Milan prima di Inzaghi e ha solo sbagliato una scelta, quando si fece ingolosire dai soldi dello Spartak Mosca nel 2012. GLI ALTRI La panchina più am-

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● 1 Nuno Espirito Santo, 41 anni, Valencia ● 2 Leonardo Jardim, 40 anni, Monaco ● 3 Unai Emery, 43 anni, Siviglia ● 4 Roger Schmidt, 48 anni, Leverkusen

bita di Spagna potrebbe andare a Zidane - per fargli guidare il Real Madrid B hanno anche cambiato le regole sul patentino da allenatore - che l’estate scorsa disse no al Bordeaux. I Girondins, allora, si sono rivolti a Willy Sagnol, ex c.t. dell’Under 21, che proprio in questi giorni con Zidane e altri tecnici francesi è andato a scuola da Guardiola, al Bayern. Il suo Bordeaux è sesto e ha da poco battuto il Psg. Poco sotto c’è il St. Etienne di Christophe Galtier, un altro da tenere d’occhio. Da quelle parti è passato un certo Rudi Garcia, l’ex difensore è già stato accostato a Newcastle e Udinese in passato. Ma in Ligue 1 chi sta met-

tendo tutti in fila è Hubert Fournier, che stupisce con i giovani del Lione: ha un ingaggio basso (non arriva al milione) e ama il calcio inglese. Facile pensarlo, un giorno, al posto di Wenger. Oggi fa meglio del Psg miliardario e del Marsiglia di Bielsa. L’allievo prediletto del Loco è Jorge Sampaoli: il c.t. del Cile non è più giovanissimo (55 anni) ma potrebbe presto giocarsi una chance in Europa. Con la U de Chile impressionava il suo pressing, simile a quello applicato al Salisburgo da Roger Schmidt, ora trapiantato con buon successo a Leverkusen. Qualcuno ha detto nuovo Klopp? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nazionale R

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU

CONTENUTO PREMIUM

Stoichkov 1

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● 1 Stoichkov alza con Ronald Koeman la coppa Campioni vinta col Barcellona nel ‘92 contro la Samp. 2 Il gol su punizione di Hristo alla Germania nei Mondiali del ‘94: vittoria per 2-1 e Bulgaria in semifinale 3 Una chiacchierata con Vieri agli Europei del 2004 AP/AFP

«UNO ALLA BAGGIO NON E’ PIÙ’ NATO NEANCHE DA VOI» L'IDENTIKIT

Fabio Licari

HRISTO STOICHKOV

D.

NATO A PLOVDIV (BULGARIA) IL 8 FEBBRAIO 1966 RUOLO ALLENATORE ULTIMA SQUADRA CSKA SOFIA

Stoichkov col Pallone d’oro Hristo Stoichkov è un allenatore di calcio (ora commentatore) e un ex calciatore «pluridecorato». Ha vinto il Pallone d’oro nel 1994 quando stava nel Barcellona. Coi blaugrana ha giocato dal 1990 al ‘95 e dal ‘96 al ‘98 e ha vinto tutto: 4 Liga, 1 coppa Campioni, 2 Supercoppa Uefa e 1 coppa delle Coppe, 4 Supercoppe e 1 coppa di Spagna. In mezzo ha militato nel Parma, unico suo club italiano. Ai suoi inizi col Cska Sofia vinse 3 scudetti, 1 Supercoppa e 4 coppe di Bulgaria. Poi ha girato il mondo vincendo, tra l’altro. anche la Major League col D.C. United.

INVIATO A FIRENZE

C., cioè dopo Hristo, non è più stata la stessa Bulgaria. La generazione di Hristo Stoichkov, e di Kostadinov, Letchkov, Yankov, Balakov, aveva incantato il mondo, liquidato addirittura la Germania a Usa ’94, e poi aveva sbattuto sul più bello, in semifinale, proprio contro l’Italia. Perché «Dio quel giorno non era stato bulgaro», aveva detto il Pallone d’oro riferendosi a un presunto rigore non dato. Da allora appena due fasi finali agli Europei 1996 e 2004 (altro stop contro l’Italia), sempre out nei gruppi, e poca gloria. Però Sofia non è mai stata terra di conquista per gli azzurri: cinque sfide, tre sconfitte, due pari con Lippi e Prandelli. «E anche sabato sarà dura per voi: abbiamo una squadra giovane, un c.t. al debutto, tanta voglia di lottare e fare bella figura, perché con l’Italia è sempre la partita della vita», dice al telefono da Barcellona, parlando «italiano, inglese, spagnolo, portoghese, “napolitano”...» e ridendo forte.

Non è più nata una generazione all’altezza della sua: perché? «Se guarda l’Italia non è tanto diverso: uno come Roberto Baggio non è più nato neanche da voi. E con lui tutto quel gruppo di grandi giocatori, da Dino Baggio ad Albertini, da Zola a Conte. Vediamo quanti riusciranno a vincere il Pallone d’oro come Baggio e Cannavaro e quanti bulgari riusciranno a entrare tra i primi 50. Purtroppo i tempi sono cambiati, ci sono troppi stranieri nelle squadre e i giovani non hanno più spazio». Come si corre ai ripari? «Facendoli lavorare duro e in silenzio, senza parlarne sui giornali: è il modo più veloce. Ne ho visti troppi con qualità perdersi per strada, guadagnare troppo, fare pubblicità alle auto...».

BULGARIA-ITALIA, LA PAROLA DI... HRISTO: «CONTE È IL VOSTRO PLUS, UN VINCENTE, MA PER VOI SABATO SARÀ DURA. I GIOVANI? PIU’ LAVORO, MENO PUBBLICITÀ»

Colpa di chi? «Di un sistema che ti porta ad avere tanti giovani in prima squadra senza che possano giocare. Di troppi soldi che si spendono e che circolano. Di ragazzi schiacciati dallo stress che non si divertono più. E non riguarda soltanto l’Italia: pensi all’ultimo Mondiale, alla crisi del Brasile, al fallimento della Spagna». In Italia abbiamo un record: appena il 34% di giocatori selezionabili in Nazionale. Soltanto l’Inghilterra è messa peggio e infatti... «Però avete Conte, che è un plus. Me lo ricordo da calciatore, troppo forte. Lavorava come un matto e giocava sempre e soltanto per la squadra, mai per lui: anzi, alle sue grandi prestazioni di solito corrispondevano grandi partite dell’Italia». E da allenatore? «In campo era disciplinato, aveva carattere e spirito vincente: soltanto così in panchina sei un grande organizzatore. Trasmette queste doti ai suoi. In più conosce molto bene il calcio italiano ed è un vincente, si è visto alla Juve. Non credo che l’Italia possa stare a lungo senza vincere niente». Sono arrivati altri oriundi, Eder e Vazquez, ed è stata polemica. «Non capisco. Che siamo nati in Brasile o Spagna, siamo esseri umani, e se la mia famiglia viene dall’Italia è giusto che possa giocare per l’Italia. Qual è il problema? Non capisco le critiche». Com’è la nuova Bulgaria? «Ha ottimi giocatori. I migliori sono i due centrocampisti che giocano in Russia: Milanov del Cska Mosca e Popov del Kuban. In nazionale giocano tutti con un grande cuore per quella maglia».

Chocev, nel Palermo, non ha avuto finora molto spazio. «Viene dalla mia accademia in Bulgaria. È disciplinato, forte mentalmente. Ha avuto qualche problema perché non capisce bene l’italiano, ma ha qualità. Dategli tempo: lavora per 90’ in mezzo al campo, senza fermarsi mai. Ha spirito. Per me potrebbe anche giocare sabato». Sa che l’Italia non ha mai vinto in Bulgaria. Perché? «Paura? Noi vogliamo continuare con questa tradizione...». Come gioca la Bulgaria? «Non mi chieda il modulo. Si gioca in undici, e dopo uno sta a destra, uno a sinistra, uno fa il portiere, ma ci sono comunque undici uomini che corrono e lottano. Tipo: si parla di 3-5-2, ma poi in fase difensiva questo modulo diventa 5-3-2 o 5-4-1, e pochi capiscono veramente il lavoro tattico dell’allenatore per preparare i giocatori al doppio ruolo e coprire così tutte le zone del campo». Finora il gruppo europeo non è andato molto bene per la Bulgaria, che è al quarto posto. «Abbiamo perso punti importanti, k.o. con la Norvegia, pari in casa con Malta, punti che non tornano più. Italia e Croazia saranno prima e seconda, noi possiamo insidiare la Norvegia per il terzo posto e i playoff. Ma per recuperare dobbiamo cominciare dall’Italia». Cosa sta succedendo in Bulgaria? «Non so, da tempo non vivo lì ma a Miami con la famiglia. Faccio il commentatore per una catena messicana, e sto benissimo». Tanti campioni dell’Est, da Boniek a Savicevic a Suker, sono diventati presidenti. Lei ci pensa? «Non parlo con la federazione bulgara e non mi piace tornare in Bulgaria adesso». Cosa le piace dell’Italia? «Ho visto il vostro Verratti: bravissimo, grande qualità, lotta. Il migliore dei giovani, può fare la storia un giorno».

«CHE DOLORE IL PARMA, C’È CHI HA VOLUTO GUADAGNARCI» SUL PARMA LA SUA EX SQUADRA

«VERRATTI È BRAVISSIMO E LOTTA, UN GIORNO FARÀ LA STORIA»

Verratti e il Paris Saint Germain hanno impressionato, ma in Champions c’è anche la Ju- SU MARCO VERRATTI IL MIGLIORE DELL’ITALIA ventus. «Bella squadra, forte. Con il Monaco non sarà facile, i francesi hanno vinto a Londra con l’Arsenal, c’è anche il mio connazionale Berbatov. Sono tutte grandi squadre, nessun risultato è scontato: il Real Madrid non avrà vita facile con l’Atletico come si è visto nella Liga, il Psg farà sudare il Barcellona». Stupito da quello che sta succedendo al suo Parma? «Un dolore immenso. Non avrei mai voluto vedere il Parma ridotto così, penso alla gente, ai tifosi. Sono stato lì un anno soltanto ma sono cresciuto e ho avuto tanti amici: il cavalier Tanzi aveva creato una grande squadra che ha vinto anche in Europa. C’era un allenatore come Scala, c’erano Mussi, Benarrivo, Dino Baggio, Minotti, Zola, Crippa, Apolloni... Che squadra. Purtroppo c’è gente che ha voluto guadagnare soldi a spese del club». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Nazionale R Il protagonista Mirko Graziano

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ULTIME E ARBITRO

La leggerezza dell’ essere Verratti: «Pressione? Macché...»

INVIATO A FIRENZE

L’

Italia è nelle mani di Marco Verratti, uno dei pochi azzurri a uscire bene dal disastroso mondiale brasiliano. Sofia è l’esame di laurea per il regista del Paris Saint Germain, la prima concreta occasione di mettere la freccia nei confronti di Pirlo e De Rossi. Lo stesso Conte ha parlato chiaro nel primo giorno di ritiro: «Marco avrà la possibilità di dimostrare veramente di poter prendere in mano le redini di questo centrocampo». L’Europeo è ancora lontano e, ad esempio, nel giugno del 2016 Pirlo avrà 37 anni. Insomma, il c.t. azzurro non vuole correre rischi e all’appuntamento francese vuole arrivare ben coperto ovunque, soprattutto in regia. E lì, davanti alla difesa, l’erede designato è appunto il 22enne gioiellino abruzzese. La prima chance è sua, ma va colta al volo, anche perché Conte può sempre disporre di ulteriori alternative, fra l’altro piuttosto affidabili e rodate: parliamo di De Rossi e soprattutto di Marchisio, all’occorrenza solido vice Pirlo in bianconero. «Non avverto pressioni - dice Verratti -, non mi dà nessun fastidio sentir parlare di

Dubbio difesa Antonelli o Pasqual? C’è Skomina INVIATO A FIRENZE

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ncora la coppia ZazaImmobile negli esperimenti «criptati» di ieri a Coverciano. Conte ha continuato a provare la squadra per la Bulgaria, cambiando però una pedina, sulla fascia sinistra, dove Antonelli è stato preferito a Pasqual. Di sicuro c’è ancora qualche dubbio, ma la squadra è quasi fatta con il blocco Juve in difesa, Verratti play, Marchisio e Candreva mezzali. Anche lavoro in palestra e scatti ieri al centro tecnico.

1In Bulgaria avrà l’Italia in mano, «ma in Nazionale ogni partita è un esame. Spero di essere il simbolo del nostro ricambio generazionale»

prova di maturità: quando sei in Nazionale ogni partita è un esame».

sponsor: «Per me, Marco è il miglior centrocampista italiano, uno dei più bravi a livello europeo». Dal 2012, l’azzurro ha messo in bacheca due titoli francesi, altrettante Supercoppe di Francia e una Coppa di Lega. Ma a pesare di più sono le 23 presenze in Champions League da protagonista, e il recente accesso ai quarti con in mano il prestigioso scalpo di Mourinho. «Giocare gare importanti - continua Verratti - dà molta sicurezza». Il ragazzo ha tutto per proseguire la tradizione dei grandi registi azzurri legati alle imprese più importanti: vedi De Sisti, Antognoni, Giannini, Albertini e naturalmente Pirlo. E’ grande il rispetto che Verratti nutre per lo juventino, «uno che non si sostituisce tanto facilmente. Il titolare oggi resta lui, io ancora devo guadagnarmelo il posto. Magari potremmo giocare insieme qualche volta, in

BABY, MA ESPERTO... A Verratti le gambe non tremano. Spavaldo al punto giusto, magari ancora un po’ incosciente, comunque forte di un’esperienza internazionale rarissima per un classe 1992. Ibra è il suo grande

COSÌ A SOFIA 3-5-2

BUFFON BARZAGLI

BONUCCI

CANDREVA DARMIAN

CHIELLINI

MARCHISIO

VERRATTI

ZAZA

PASQUAL (Antonelli)

IMMOBILE GDS

Marco Verratti, 22 anni, col ct Conte. In basso a sinistra in palleggio GETTY

R«Dal punto di vista

mezzo al campo sono pronto a coprire più ruoli. Detto questo, io mi sento già un giocatore importante, da Nazionale, e sarebbe bello se diventassi il simbolo del ricambio generazionale». Sofia è una buona occasione: «Trasferta storicamente difficile, ma siamo l’Italia, non dimentichiamolo mai».

tattico, Conte è il miglior allenatore che abbia mai avuto»

R«Vedo bene

DICHIARAZIONE D’AMORE Di sicuro, Conte è il tecnico ideale per un giovane forte e ambizioso, «so cosa vuole da me il mister. Mi sta facendo capire tante cose, e dal punto di vista tattico è il miglior allenatore che abbia mai avuto». Chiusura dedicata alla Champions: «Mi piacerebbe una finale Psg-Juve, i bianconeri possono davvero andare fino in fondo. Per quanto ci riguarda, la nostra fiducia è salita moltissimo dopo il confronto con il Chelsea».

i bianconeri: spero che la finale di Champions sia Psg-Juventus»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

AMARCORD

Ciak azzurri: grandi registi, grandi film 1

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ARBITRA SKOMINA Il capo degli arbitri Collina ha designato un arbitro top per Bulgaria-Italia: lo sloveno Damir Skomina. Due i precedenti con gli azzurri e recent i : h a d i r et to I t a l i a Lussemburgo 1-1 (amichevole 2014) e ItaliaDanimarca 3-1 (qualificazioni Brasile 2014), sventolando un «rosso» a Osvaldo. VIDEO STUDIO In mattinata Conte ha fatto vedere alcuni video della Bulgaria, anche se di sicuro qualcosa è cambiato perché il c.t. Penev è stato esonerato per scarsi risultati e al suo posto in panchina c’è Petev. PAROLE EDER Qualche problema allo staff l’ha creato ieri Eder parlando con un giornale brasiliano e criticando Mancini («Ha detto stupidaggini») relativamente agli oriundi: le interviste extra conferenza non sono permesse. Anche Vazquez dovrà aggiornare il suo profilo twitter dov’è ancora scritto «futbolista argentino»... f.li.

TACCUINO FIRENZE Anche per oggi cambio di programma: porte chiuse di mattina, poi 20’ per la stampa nel pomeriggio. Domani allenamento e partenza in charter per Sofia: sabato Bulgaria-Italia, ore 20.45 (21.45 ora locale). La notte stessa, dopo la gara rientro a Torino, dove la Nazionale resterà fino a martedì 31, quando si giocherà Italia-Inghilterra (amichevole allo Juve Stadium, 20.45).

I 26 CONVOCATI ● 1 Giancarlo De Sisti, 72 anni 2 Giancarlo Antognoni, 59 3 Giuseppe Giannini, 49 4 Demetrio Albertini, 43 5 Andrea Pirlo 35. Carrellata di registi azzurri AP/BARTOLETTI/FORTE

1Da De Sisti a Pirlo, passando per

Antognoni, Giannini e Albertini: dal 1968 in poi, è stato un percorso mai banale

Massimo Cecchini INVIATO A FIRENZE

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eggiolone con nome scritto sulla spalliera, megafono in mano, a volte sciarpa bianca per regalarsi una visibilità particolare. Così l’iconografia più tradizionale ha fatto incagliare i registi nel nostro immaginario, anche se poi le differenze - a guardare bene sono gigantesche. Ci sono registi da Oscar hollywoodiano, altri invece da Palma d’Oro oppure da «Leone» veneziano e «Orso» berlinese, altri ancora - più

d’essai - in stile «Sundance Film Festival». Tutti unici e tutti diversi nella ricerca del capolavoro di équipe. Il calcio invece, pur mutuando nome e funzione, racconta profili di registi con poche, ma simili caratteristiche: ottima tecnica, eccellente visione di gioco, carisma quanto basta e - con l’evoluzione del gioco - presenza a tutto campo, capacità d’interdizione e, se possibile, qualche gol in dote. Sotto tali punti di vista Marco Verratti prova ad inserirsi in un percorso storico che, dall’Europeo 1968 (vinto) in poi, ha consegnato la Nazionale

italiana a giocatori mai banali, anzi così intelligenti da potersi a volte addirittura dividere i compiti con altri creativi. DE SISTI E IL CAPITANO Basti pensare a Giancarlo De Sisti, che guidava il gruppo azzurro sapendo convivere col genio più marcatamente offensivo di Gianni Rivera, uno che nell’Italia aveva esordito a 18 anni per poi segnarvi 14 gol. De Sisti, che pure ha conosciuto la Nazionale maggiore «solo» a 24 anni, ha vinto l’Europeo del 1968 prendendo il posto - nella finale ripetuta contro la (ex) Jugoslavia - di un altro calciatore dal piede sapiente, Antonio Juliano, che visse nella sua ombra anche due anni dopo, quando il Mondiale messicano ci regalò un secondo posto entrato nella leggenda. Se De Sisti ha

avuto il cuore diviso tra Fiorentina e Roma, proprio queste due squadra hanno fornito alla Nazionale altri due totem. Prima è venuta l’epoca di Giancarlo Antognoni, sovrano viola. Esordio a 20 anni da predestinato e quindi 7 reti in 73 presenze, santificate da una vittoria mundial (1982) e uno spettacolare quarto posto in Argentina 1978. DAL PRINCIPE IN POI Quindi c’è stata l’epoca più controversa del Principe, al secolo Giuseppe Giannini, che si è affacciato nella Nazionale maggiore a 22 anni, sfiorando soltanto il sogno del Mondiale casalingo del 1990. Non ci sono state notti interamente magiche neppure per Demetrio Albertini, che pure - esordendo a 20 anni in azzurro - ha avuto per oltre dieci anni la regia di un gruppo az-

zurro vice campione nel mondo (1994) e in Europa (2000). Dopo di lui, il regista per antonomasia è stato Andrea Pirlo, in Nazionale A dall’età di 23. Per lui è stato azzurro il cielo sopra Berlino nel 2006 e un po’ meno quello su Kiev nell’Europeo del 2012. Certo, il suo ciclo non è ancora finito ma il c.t. Conte dice che in quel ruolo la coperta è lunga. «Ci sono anche De Rossi, Marchisio, Montolivo e ora Valdifiori». Si vedrà. In questo giro tutti per il momento sono dietro a Verratti che, Rivera a parte, come precocità azzurra ha battuto tutto il pantheon calcistico che abbiamo raccontato grazie a una rincorsa cominciata già nel 2012, a 19 anni. Anche per questo, in fondo, ci aspettiamo che i ciak della sua regia producano stagioni di capolavori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PORTIERI Buffon (Juve), Sirigu (Psg), Marchetti (Lazio) DIFENSORI Barzagli, Bonucci, Chiellini (Juve), Ranocchia (Inter), Moretti (Torino) CENTROCAMPISTI Florenzi (Roma), Valdifiori (Empoli), Verratti (Psg), Marchisio (Juve), Parolo e Candreva (Lazio), Bertolacci (Genoa), Soriano (Samp), Cerci (Milan), Pasqual (Fiorentina), Darmian (Torino), Antonelli (Milan) ATTACCANTI Zaza (Sassuolo), Gabbiadini (Napoli), Pellè (Southampton), Immobile (Borussia Do.), Vazquez (Palermo), Eder (Samp)

SITUAZIONE GRUPPO H PROSSIMO TURNO (sabato 28): Azerbaigian-Malta (ore 18), Croazia-Norvegia (18) e BulgariaItalia (20.45). CLASSIFICA Croazia e Italia punti 10; Norvegia 9; Bulgaria 4; Malta 1; Azerbaigian 0.


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Mondo R Amichevoli internazionali

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Podolski, gol e sorrisi La Germania lo rianima

FRANCIA-BRASILE

1I campioni del mondo perdevano con l’Australia: l’interista pareggia Tanti esperimenti per Löw, la difesa si fa infilare da Troisi, ex Atalanta Pierfrancesco Archetti

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erviva più a lui che alla Germania e dopo il gol, il 48° in 122 gare in nazionale, Lukas Podolski ha aperto il sorriso come dicono faccia anche a Milano, ma raramente in campo. Il campione del mondo interista non segnava dal 9 dicembre scorso — doppietta al Galatasaray in Champions, con l’Arsenal — però Joachim Löw lo ha chiamato ugualmente, perché «per dieci anni ha dato tanto alla Nazionale, anche il suo cuore, e io sono sicuro delle sue qualità». E anche se Oliver Bierhoff ha raccontato che «l’Inter è stata una scelta sbagliata, perché Lukas sapeva di trovare una squadra non brillante», adesso l’attaccante potrebbe tornare in Italia con qualche certezza in più sul suo momento. A volte basta un solo gol — con cui supera Voeller e Klinsmann, quarto fra i marcatori di tutti i tempi — per fargli cambiare umore, ma Podolski, dopo aver infilato il 2-2 con un tocco su assist di Schürrle, ha avuto altre due chance. Un tiro alto e una puntata fuori di poco. Tutto serve per ritrovare fiducia. FATICA TEDESCA Meno contento del pareggio è il Bundestrainer, d’altronde oppone i suoi esperimenti alla voglia quasi adolescenziale degli australiani, sempre di corsa e sempre all’attacco, a costo di pacchiani errori. I campioni d’Asia si prendono gli applausi davanti ai campioni del mondo, fermati sul pari a Kaiserslau-

Deschamps-Dunga A Parigi di scena la rivincita del ‘98

Lukas Podolski, 29 anni, ride dopo il gol segnato all’Australia, su assist di Schürrle che gli va incontro AFP

Davide Longo

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tern. Löw dice che «ci sono state situazioni di difficoltà», però è inevitabile che lui per primo avesse delle cautele in vista della partita di domenica contro la Georgia. Problemi per ciò che può succedere a Tbilisi? Anche sì, perché i tedeschi sono terzi nel loro girone dopo aver perso con la Polonia e pareggiato in casa con l’Irlanda, un leggero malessere esiste anche se, come pensano i frequentatori del calcio europeo, sarà difficile vedere un torneo senza la Germania. GIOCHI TATTICI In attesa di sciogliere le euroincognite, Löw si fa attirare dai giochetti tattici che tanto lo incantano, vara una difesa con tre centrali simil guardioleggiante, più che un classico 5-3-2 senza possesso di stampo italiano, sistema che pure gli piace. Ma i tedeschi, con il rientrante Badstuber al centro della retroguardia accanto a Höwedes e Mustafi, si fanno infilzare spesso soprattutto sulla destra, settore di

competenza dell’ex doriano. James Troisi, ex Atalanta, è un diavolo che brucia i rivali: inzucca di testa l’1-1, piglia il fallo che porta al sorpasso con una morbida punizione di Jedinak. Prima e dopo ci sono molte occasioni per gli australiani: fra tutte un palo di Lekie che sarebbe stato il 3-1, quando i bianchi erano tornati a 4. La Germania invece gigioneggia soprattutto a metà primo tempo, con Reus e Götze punte non troppo vere. Il biondo del Borussia apre i giochi deviando una ripartenza di Khedira, poi spreca anche sui regali degli australiani, prima di venir sostituito da Podolski. DOPPIO SILENZIO Attimi di commozione prima del via per il silenzio in onore di Wolfram Wuttke, ex nazionale scomparso a 53 anni lo scorso primo marzo, e poi per un secondo minuto, in memoria della vittime dell’incidente aereo di martedì in Francia, con molte vittime tedesche. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GERMANIA

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AUSTRALIA

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PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Reus (G) al 17’, Troisi (A) al 40’ p.t. ; Jedinak (A) al 5’, Podolski (G) al 36’ s.t. GERMANIA (3-1-4-2) Zieler; Mustafi, Höwedes, Badstuber (dal 1’ s.t. Rudy); Khedira (dal 19’ s.t. Kramer); Bellarabi (dal 19’ s.t. Schürrle), Özil, Gündogan, Hector; Götze (dal 28’ s.t. Kruse), Reus (dal 28’ s.t. Podolski). PANCHINA Weidenfeller, Boateng, Hummels, Kroos, Müller, Schweinsteiger. ALLENATORE Löw. AMMONITI nessuno AUSTRALIA (4-3-3) Ryan; Franjic, DeVere, Wilkinson (dal 33’ s.t. Wright), Davidson; Milligan (dal 24’ s.t. Mooy), Jedinak, McKay; Burns (dal 17’ s.t. Oar), Leckie, Troisi (dal 43’ s.t. Juric). PANCHINA Federici ALLENATORE Postecoglou AMMONITI nessuno ARBITRO Oliver (Inghilterra) NOTE spettatori 47. 106

VERSO EURO 2016

Russia, in Montenegro Capello non può sbagliare Spareggio Spagna-Ucraina Fabio Licari INVIATO A FIRENZE

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lla fine passeranno probabilmente tutte le grandi traballanti, Olanda, Spagna, Germania, Russia, Svezia, Belgio, perché la qualità poi prevale, e perché una fase finale a 24 lascia per strada pochi distratti. Ma con quello che sta succedendo sarebbe stato interessante un Europeo a 16: sai che sorprese. In pochi sembrano sicuri di un posto, forse Repubblica Ceca, Slovacchia e Inghilterra soltanto. Ma passano le prime due dei 9 gruppi, la miglior terza e le 4 vincenti dei playoff tra le altre terze: come fallire?

GRUPPO A Prendi l’Olanda, semifinalista mondiale. Dal Brasile non si ritrova più, l’Italia l’ha castigata in amichevole, ora le manca anche Robben: e sabato ad Amsterdam non può più permettersi passi falsi contro la Turchia o sono guai (sfida calda affidata al tedesco Brych). Mentre Repubblica Ceca (a punteggio pieno) e

Didier Deschamps, 46 anni, c.t. francese. A destra Dunga, 51 AFP

Islanda (in Kazakistan) possono allungare. Il calendario offre però agli oranje il ritorno in casa con le fuggitive in autunno. Classifica (prime pos): Repubblica Ceca 12; Islanda 9; Olanda 6; Turchia 4. GRUPPO B Soffrono le due reduci dal Mondiale ma la giornata pare favorevole: Andorra e Cipro non dovrebbero impensierire più di tanto la Bosnia e la meglio gioventù del Belgio. In più Israele-Galles toglierà punti alle prime. E il 31 c’è Israele-Belgio che darà molte risposte in un gruppo ancora poco chiaro. Classifica: Israele 9; Galles 8; Cipro 6; Belgio 5. GRUPPO C Come i cugini della Repubblica Ceca, gli slovacchi hanno sempre vinto: non si vede come domani il Lussemburgo possa fermare la striscia positiva. Invece Spagna-Ucraina è già un «playoff» per il secondo posto, l’altra supersfida della giornata: la grande occasione di Morata. Classifica: Slovacchia 12; Spagna e Ucraina 9; Macedonia 3.

GRUPPO D È l’ora di una scossa per la Germania campione dopo aver perso in Polonia e pareggiato in casa con l’Irlanda: in Georgia servono tre punti per approfittare dello scontro diretto Irlanda-Polonia, visto che la Scozia allungherà contro Gibilterra. Classifica: Polonia 10; Germania, Scozia e Irlanda 7. GRUPPO E Il gruppo più debole e che l’Inghilterra, a punteggio pieno, sembra aver già ammansito: la Lituania a Wembley è un altro set-ball, anche se Slovenia e Svizzera dovrebbero resistere al ritmo contro San Marino ed Estonia. A giu-

LA CRISI

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I punti della Russia nel gruppo G: la squadra di Fabio Capello è terza, ma l’Austria capolista è distante 5 lunghezze

gno, poi, Slovenia-Inghilterra. Ma prima l’amichevole con gli azzurri. Classifica: Inghilterra 12; Slovenia, Svizzera e Lituania 6. GRUPPO F Impegnata a Bucarest contro le Far Oer, la Romania vede la fuga, approfittando anche di Nord Irlanda-Finlandia e soprattutto di UngheriaGrecia, con gli ospiti ancora a quota 1 e in cerca di riscatto dopo l’addio di Ranieri. Classifica: Romania 13; Nord Irlanda 9; Ungheria 7; Finlandia 4. GRUPPO G Rischia in Montenegro la Russia di Capello, piuttosto indietro in classifica: sarebbe una beffa ospitare il Mondiale 18 e non partecipare all’Euro 16. Anche perché Austria e Svezia non dovrebbero aver problemi con Liechtenstein e Moldova. E perché a giugno poi c’è RussiaAustria. Insomma tutto in 180’ per Capello. Classifica: Austria 10; Svezia 6; Russia e Montenegro 5. GRUPPO I Da decifrare, con la Serbia che s’è inguaiata per la storiaccia del drone nella partita con l’Albania e la conseguente penalizzazione di tre punti. Domenica c’è Portogallo-Serbia, l’ultima spiaggia e proprio contro Cristiano Ronaldo. L’Albania, in casa con l’Armenia, potrebbe riaprire i giochi. Classifica: Danimarca 7; Portogallo 6; Albania 4; Serbia e Armenia 1. © RIPRODUZIONE RISERVATA

i può vederla attraverso il filtro della memoria ripensando alla sfide mondiali del 1958, del 1986, del 1998 e del 2006 (3-1 per i francesi, dice la contabilità), o con la prospettiva della cronaca, ma quando di fronte si trovano Francia e Brasile la partita non è mai banale. E non lo è nemmeno l’appuntamento amichevole di questa sera (ore 21, diretta Sky Sport 1 HD) allo Stade de France, lo stadio che 17 anni fa celebrò la grandeur francese nella finale iridata e che vide uno di fronte all’altro proprio Didier Deschamps e Carlos Dunga, allora guerrieri del centrocampo e oggi commissari tecnici delle rispettive nazionali. SOLO IL PRESENTE Per loro, però, nessun dubbio: il passato conta zero. «Il Brasile è il Paese del calcio – ha spiegato con rispetto Deschamps – e non dimentichiamo che sono cinque volte campioni del mondo, per cui resta un punto di riferimento. Sarà un bel test sulla strada verso Euro 2016». E anche Dunga,

LA GUIDA Bendtner, che tris Usa k.o. coi danesi Oggi Cile e Colombia

Bendtner festeggiato dai compagni Le altre amichevoli giocate ieri (tra parentesi i marcatori delle sfide più importanti): Indonesia-Camerun 0-1 (Aboubakar); Mauritius-Burundi 2-2; Ghana-Namibia 1-0; Georgia-Malta 20 (Kankava, Kazaishvili); SwazilandSudafrica 1-3; Danimarca-Usa 3-2 (Bendtner 3, Altidore, Johannson); Scozia-Nord Irlanda 1-0 (Berra). OGGI Le altre gare amichevoli in programma oggi: Oman-Malesia, Thailandia-Singapore, Giordania-Siria, Egitto-Guinea Equatoriale, MaldiveTagikistan, Qatar-Algeria, BahrainColombia, Costa d’Avorio-Angola, Iran-Cile, Francia-Brasile (ore 21, diretta su Sky Sport 1). DOMANI QUALIFICAZIONI EUROPEE Gruppo C Macedonia-Bielorussia, Slovacchia-Lussemburgo, SpagnaUcraina. Gruppo E InghilterraLituania, Slovenia-San Marino, Svizzera-Estonia. Gruppo G Lichtenstein-Austria, Moldova-Svezia, Montenegro-Russia. AMICHEVOLI Costa Rica-Paraguay, GiapponeTunisia, Cina-Haiti, Sud CoreaUzbekistan, Gambia-Mauritania, Marocco-Congo, Canada-Guatemala.

stuzzicato sulle ferite mondiali preferisce parlare di quella del 1990, arrivata contro i rivali dell’Argentina: «Perdere è doloroso, ma l’eliminazione negli ottavi a Italia ‘90 fu ancora più dura da digerire, ricadde tutto sulle mie spalle. Nel ‘98 abbiamo perso invece in finale contro i padroni di casa, che avevano grandi giocatori». FORMAZIONI Entrambe le nazionali sono state battute agli ultimi Mondiali dalla Germania, chi di misura e chi subendo una sconfitta storica, «ma da allora – frena Deschamps – il Brasile è cambiato molto». Il c.t. francese non rivela chi indosserà la fascia di capitano («lo vedrete domani») ed esalta Benzema: «Gioca ormai da tempo ad altissimi livelli, ha ancora margini di crescita ed è importante per il Real Madrid come per la nazionale». Oltre a Benzema, l’ex juventino metterà in campo tutte prime scelte da Matuidi a Griezmann a Schneiderlin dovendo rinunciare per infortunio a Pogba. Dunga non farà di meno schierando Thiago Silva, Fernandinho Willian, Oscar con l’intoccabile Neymar. Il meglio, insomma, perché Brasile-Francia non è mai una partita banale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO GERMANIA

Sentenza choc: dopo 2 anni atleti assunti? ● (e.b.) Müller, portiere a cui è scaduto il contratto col Mainz, ha portato il club in tribunale chiedendo e ottenendo un contratto a tempo indeterminato. Avendo firmato nel 2009 per 3 anni ed avendo ottenuto il rinnovo biennale, Müller ha diritto ad un «indeterminato» come ogni lavoratore. Il Mainz farà ricorso.

GERMANIA

Lo stato chiede a Toni 1,5 milioni: è cattolico ● (e.b.) In Germania, di qualsiasi religione si faccia parte, si deve pagare una tassa. Luca Toni però nel primo anno è stato indicato come ateo, nel secondo come cattolico: la chiesa tedesca gli ha chiesto quindi 1,5 milioni più 200mila di interessi. Il giudice ha proposto un accordo, ma il Bayern ha rifiutato e quindi si andrà a processo. Ieri il centravanti del Verona era in Baviera

SPAGNA

Coppa del Re Finale a Barcellona ● La finale di Coppa del Re tra Barça e Athletic si giocherà al Camp Nou. La decisione è stata presa ieri per votazione dalla Federcalcio che ha preso atto dell’indisponibilità del Real a concedere il Bernabeu.


Under 21 R Il termometro LA LISTA PER EURO 2015

PORTIERI Sicuri Bardi, Leali Da definire un posto tra Sportiello, Perin e Cragno.

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DIFENSORI Sicuri Zappacosta, Rugani, Romagnoli, Bianchetti Da definire un centrale tra Barba, Goldaniga e Izzo, due esterni tra Sabelli, Biraghi e De Sciglio

CENTROCAMPISTI Sicuri Sturaro, Viviani, Battocchio, Probabili Tre o quattro posti tra Baselli, Cataldi, Benassi e Crisetig

ATTACCANTI Sicuri Berardi, Belotti Probabili Bernardeschi, Trotta Da definire due o tre centrocampisti/attaccanti tra Verdi, Molina, Longo, Fedato, Dezi, El Shaarawy, Verde

Bardi-Sportiello e altri rebus È Euro-rompicapo 1Test con Germania e Serbia per sciogliere i dubbi del c.t. Di Biagio. Berardi sicuro, Verdi in rimonta Luca Bianchin INVIATO A PADERBORN (GERMANIA) @lucabianchin7

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Italia Under 21 è all’inizio della volata per l’Europeo di giugno e, per coerenza, domani giocherà alla Benteler Arena di Paderborn, lo stadio con il più alto numero di parcheggi per biciclette della galassia: 2.000 per un impiantino da 15.000 posti. Di Biagio vede in fondo al rettilineo notti accorciate dai pensieri. Si è guadagnato la fase finale in Repubblica Ceca puntando su un gruppo di outsider, diventati calciatori da Serie A in un autunno. Il lavoro da c.t. però gli impone di scegliere i 23 con cui giocarsi Europeo e qualificazione olimpica. Prandelli con l’esclusione di

Giuseppe Rossi ha rischiato l’esilio da Firenze, neanche fosse Dante, per lui la scelta sarà meno emotiva ma altrettanto complicata. Tredici maglie, forse quindici, sono più o meno assegnate. Per le altre è questione di forma, sistemi di gioco e infortuni. Si deciderà a giugno, il gruppo arriva così all’ultimo chilometro. PORTIERI Bardi è il titolare da due bienni: dentro sicuramente, come Leali. Per il terzo nome è tutto meno scontato. Cragno, convocato nelle qualificazioni, è quasi fuori: Sportiello sbaglia un pallone a bimestre e potrebbe addirittura andare in Repubblica Ceca da titolare. Di Biagio nelle due partite della settimana – domani con la Germania, lunedì a Benevento con la Serbia – forse chiarirà le ge-

rarchie. Magari più avanti parlerà con Conte di Perin: se venisse aggregato, ovviamente sarebbe il numero 1. DIFENSORI Rugani, Romagnoli e il capitano Bianchetti al massimo discuteranno per il numero di maglia: hanno un posto nei 23, come Zappacosta a destra. Paderborn e Benevento possono dare indicazioni al centro e sulla fascia. Centro: Barba a Empoli ha sorpreso tutti, Izzo al Genoa sta facendo parecchia panchina e Goldaniga a Perugia non perde un sabato. Probabile si giochino un posto. Fascia: il mancino Biraghi e il jolly Sabelli sono le scelte logiche ma Mattia De Sciglio è un ’92 che deve tornare da un infortunio e riconquistare (auto)stima. L’Europeo Under 21 sembra disegnato per lui.

Luigi Di Biagio, 43 anni, c.t. dell’Under 21 da luglio 2013 GETTY IMAGES

CENTROCAMPO Di Biagio vive di 4-2-3-1 ma ha sei centrali da Serie A: Sturaro, Viviani, Cataldi, Baselli, Crisetig e Benassi. La settimana di Under lascerà un indizio: con il 4-3-3 potrebbero andare tutti in Repubblica Ceca, con il solito 4-2-3-1 si rischierebbe l’overbooking. Più avanti, sulla trequarti, Battocchio è al sicuro: ognuno ha i suoi oriundi e quello di Di Biagio è la vite che tiene assieme centrocampo e attacco. Cristian da Rosario rischia nulla. ATTACCO Chi sulla Settimana Enigmistica corre ai rebus sarà

a suo agio. Berardi e Belotti non si discutono e questo lo sanno anche i bambini: facile, come immaginare che Bernardeschi recupererà e Trotta troverà un posto, perché un 9 fisico fa sempre comodo. Da qui in poi, ragionamenti da mal di testa. Dentro il fedelissimo Longo oppure Verdi, appena chiamato ma in ascesa? Più utile il multiruolo Molina o i colpi di Fedato e Dezi? E la coppia El Shaarawy-Verde, al momento in coda al gruppo, può risalire? È come indovinare la combinazione all’Enalotto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GUIDA Lunedì c’è la Serbia Oggi fase Elite per l’Under 19 ● Domani l’Under 21 di Gigi Di Biagio sfiderà in amichevole a Paderborn la Germania (ore 20, diretta Rai), penultimo impegno amichevole prima dell’Europeo di categoria in programma in Repubblica Ceca dal 17 al 30 giugno. Sabato gli azzurrini torneranno in Italia, destinazione Benevento, dove prepareranno l’ultimo test contro la Serbia (lunedì 30, alle 21). Poi liberi tutti fino a fine maggio. L’Under 21 si ritroverà il 2 giugno ad Appiano Gentile (Como), sede del ritiro pre Europeo. Gli impegni dell’Under 21 L’Italia è stata inserita nel gruppo B con Inghilterra, Portogallo e Svezia, e giocherà a Olomuc e Uherské Hradiste. Debutto il 18 giugno a Olomuc contro la Svezia, secondo match il 21 a Uherské Hradiste contro il Portogallo e ultima gara il 24 ancora a Olomuc contro l’Inghilterra. Il girone A è composto da Repubblica Ceca, Germania, Serbia e Danimarca. Le prime due di ogni girone passano alle semifinali incrociate e ottengono il pass per le Olimpiadi di Rio 2016 (l’Inghilterra non partecipa, se arriva in semifinale le due terze dei gironi faranno uno spareggio per l’ultimo posto utile). Finale a Praga il 30 giugno. UNDER 20 ● Oggi torna il Quattro Nazioni Under 20. L’Italia di Evani sfida alla 15 a Lecco i pari età della Svizzera, contro cui rigiocherà martedì 31 a Lugano, ore 20.15 UNDER 19 ● Parte oggi l’avventura nella fase Elite dell’Europeo per l’Under 19 di Pane. L’Italia, inserita nel gruppo 6 con Austria, Croazia e Scozia, debutta alle 11 a Lindabrunn (Austria) con la Croazia. La prima di ogni girone passa alla fase finale, in programma in Grecia dal 9 al 19 luglio. Tra gli azzurri Cerri, Scuffet, Bonazzoli, Mandragora e Verde. UNDER 17 ● Oggi ultimo impegno nella fase Elite per l’Under 17 di Tedino. L’Italia sfiderà a Wetzlar i padroni di casa della Germania. Entrambe le squadre hanno già strappato il visto per la fase finale in Bulgaria (dal 6 al 22 maggio).


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Serie A R Lo scontro

LE TAPPE DELLA VICENDA

MAGGIO 2006 Vengono pubblicate telefonate tra i designatori (Bergamo e Pairetto), dirigenti di club (tra cui gli juventini Moggi e Giraudo) e i vertici Figc per pilotare le assegnazioni arbitrali in campionato. È l’inizio di Calciopoli.

LE SANZIONI SPORTIVE Dopo vari gradi di giudizio, si arriva alle definitive sentenze sportive. Alla Juve vengono tolti i titoli 2005 e 2006: bianconeri mandati in B. Penalità anche per Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina, Arezzo.

NOVEMBRE 2011 - RICORSO AL TAR Richiesta danni di 443 milioni presentata dalla Juve al Tar contro la Figc: «E’ un danno collaterale. La nostra ricerca per la parità di trattamento va verso chi ha giudicato nel 2006 e nel 2011». Il ricorso è ancora da esaminare

LE SENTENZE Dopo 3 anni di processo penale le prime condanne: 5 anni e 4 mesi a Moggi. In appello diverse riduzioni (2 anni e 4 mesi all’ex d.g.). La Cassazione mette la parola fine al procedimento penale. Ma restano le cause civili.

Tavecchio, bastone e carota «Juve, richiesta temeraria» 1Dopo la sentenza della Cassazione su Calciopoli, il numero uno della Figc gela i bianconeri sulla richiesta danni ma nel frattempo lavora a un’intesa Alessandro Catapano ROMA

«N

on abbiamo più alcun dubbio che la richiesta della Juventus sia temeraria». D’accordo, estrapolata dal contesto e letta in superficie, la considerazione di Carlo Tavecchio sull’esito penale di Calciopoli non si presta a libere interpretazioni. E del resto non è nemmeno una novità. Solo che nel frattempo è arrivata anche la Cassazione (pur in attesa delle motivazioni). «Alla luce della sentenza — chiarisce il presidente federale — la Figc assume un atteggiamento più sereno: il teorema è confermato, qualcosa di illecito c’è stato». «Abbiamo preso atto che un reato è stato commesso, e non di poco conto. E abbiamo preso atto pure — aggiunge Tavecchio — che un soggetto che ha rinunciato alla prescrizione (l’ex arbitro Massimo De Santis, ndr) è stato condannato».

cusatorio, ribadendo l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva attraverso l’alterazione delle partite; 2) l’intervenuta prescrizione non solleva i soggetti condannati in Appello dagli obblighi risarcitori, cui la Figc ha diritto a pieno titolo; 3) la sentenza della Cassazione conferma sostanzialmente anche gli esiti della giustizia sportiva, per cui Moggi, GiLA RICHIESTA raudo & Co. operarono illecitamente per interesse personale e delle loro società. A cominciare dalla Juventus. Facile la conclusione: il maxirisarcimento avanzato dal club bianconero ha la pretesa della lite temeraria. E I milioni d’euro chiesti dalla Juve al questo è un fatto.

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Tar del Lazio come risarcimento danni per la B a tavolino

BASTONE Tavecchio è forte di un parere legale fornitogli dall’avvocato Tito Lucrezio Milella, che sostanzialmente gli ha assicurato tre cose: 1) La Cassazione ha confermato l’impianto ac-

CAROTA Ma mai come in questo caso, considerata oltretutto la delicatezza della questione, urge leggere tra le righe. Per scoprire che, in realtà, la posizione di Carlo Tavecchio sul risarcimento da 443 milioni avanzato dalla Juventus, che qualcuno più o meno ingenuamente si ostina a interpretare come una dichiarazione di guerra, in realtà contiene, se non (ancora) una

vera e propria offerta di pace, almeno una mano tesa verso Torino. Tra le righe del Tavecchiopensiero, infatti, è facilmente rintracciabile la proposta di uno scambio: la Juventus rinunci alla causa (temeraria) da 443 milioni, che manderebbe in default la Federazione, e noi rinunceremo alle nostre pretese civili, la cui legittimità è ampiamente ribadita nella sentenza della Cassazione. Quel passaggio in cui Tavecchio cerca di guardare avanti — «... riteniamo che in futuro dovremo sistemare le cose in modo diverso» — altro non è che l’offerta di un pareggio, la possibile via d’uscita dal pasticcio, senza che l’una o l’altra si facciano male. È una proposta politica — di un certo spessore oltretutto — che però richiede un passaggio preliminare: la Juventus rinunci alla sua causa, attualmente dormiente al Tar. Non fosse altro perché la Figc non può trattare con chi, attraverso quella mostruosa richiesta economica, ne auspica il fallimento.

QUINTA EDIZIONE

Morata si tiene Allegri «Carletto non lo capivo Il Real? Sono felice qui»

Premio Bearzot: tocca a Max dopo Ancelotti 1L’anno scorso il riconoscimento portò fortuna al tecnico del Real, poi trionfatore in Champions

1«Pensare a un mio ritorno a Madrid è una mancanza di rispetto

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per la Juve. Studio Pirlo, ringrazio Llorente e... non segno a Buffon»

TORINO

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21 anni è difficile avere le idee chiare sul futuro, ci vuole testa, lucidità e una maturità non comune. Tutte qualità che Alvaro Morata ha dimostrato di avere questa estate, quando ha abbandonato il Real e ha scelto la Juve. Una decisione consapevole: altro paese, altro campionato, altra maglia (la numero 9) e altre responsabilità. Da comparsa a Madrid a protagonista indiscusso alla prima stagione in bianconero, dalle incomprensioni con Ancelotti alle carezze di Allegri, fino alla convocazione in Nazionale maggiore. Il futuro di Morata? È bianconero, nonostante la clausola di recompra grazie alla quale il Real Madrid potrebbe riprenderlo nel 2016 a 30 milioni. «Un mio ritorno in Spagna? Solo il fatto di pensarlo sarebbe una mancanza di rispetto per la Juve, Allegri e i miei compagni di squadra. Sono così felice a Torino ammette l’attaccante in un’intervista a Onda Cero - che non ho intenzione di fermarmi a pensare al Real o ad altre squadre». I tifosi bianconeri possono

CARLO TAVECCHIO SU DE SANTIS

IMBARAZZO La prima reazione alle dichiarazioni di Tavecchio è stata onestamente freddina. Trincerata dietro la formula di rito («No comment, aspettiamo le motivazioni»), in realtà la Juventus ieri pomeriggio non l’ha presa bene.

DALLA SPAGNA

Alberto Mauro

UN REATO È STATO COMMESSO, UN SOGGETTO È STATO CONDANNATO

stare tranquilli, Ancelotti, forse, un po’ meno. «Ancora non capisco perché a Madrid, dopo alcune buone prestazioni sono finito in tribuna. Non mi aspettavo di giocare titolare, ma un altro trattamento sì. Con Ancelotti c’era a malapena un rapporto. Da Allegri, nel bene e nel male, in questi mesi ho avuto

COL TECNICO ITALIANO C’ERA A MALAPENA UN RAPPORTO... LA CHAMPIONS? PAGHEREI UN MILIONE PUR DI VINCERLA ALVARO MORATA SU PASSATO E FUTURO

molta più considerazione». IN FAMIGLIA Lottano per la stessa maglia, ma è stato proprio Llorente a dare una mano decisiva a Morata, al suo arrivo in Italia. «Per me non è un compagno di squadra, è un amico. Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me. Gran parte del merito di quello che sto facendo è suo. Con lui mi confronto, mi dà consigli ed è felice per me quando segno. Non è facile trovare persone così, non prenderò mai sul serio chi parla male di lui. Magari in futuro potremo giocare di più insieme». Pirlo e Buffon valgono quanto Bale e CR7: «Li ho sempre ammirati fin da piccolo. A Buffon è impossibile segnare durante le partitelle. A volte mi metto dietro a Pirlo per vedere come calcia le punizioni. Io evito, per non sembrare ridicolo. Il calcio italiano si sta evolvendo ed è più divertente rispetto a qualche anno fa». Quello spagnolo, invece ha trovato una stella in più: «In Spagna mi apprezzano di più ora che sono all’estero. Quando ho lasciato Madrid uno dei miei obiettivi era la convocazione in Nazionale, anche se qualcuno pensava fossi pazzo. Ora sono qui e per me è incredi-

bile: prima festeggiavo i successi della Roja, ora ne faccio parte. Sogno il mio primo gol, ma non la vivo come un’ossessione». E sulla Champions è pronto anche a... investire: «Pagherei un milione di euro pur di vincerla».

Alvaro Morata, 22 anni, prima stagione alla Juve

icevere un premio fa sempre piacere, ma se poi il premio in questione porta il nome del c.t. diventato una leggenda per la vittoria Mondiale con l’Italia e nell’albo d’oro succedi a Carlo Ancelotti, trionfatore dell’ultima Champions con il Real Madrid, allora la notizia ricevuta ieri da Massimiliano Allegri è di quelle importanti. L’allenatore della Juve è infatti il vincitore della quinta edizione del premio «Enzo Bearzot». Ad annunciarlo è stato il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, che presiede la giuria con Giancarlo Abete. La passata stagione, più o meno in questi stessi giorni, il nome prescelto era stato quello di Ancelotti. Adesso Allegri spera di seguire lo stesso percorso del tecnico del Real: il Bearzot abbinato alla Champions.

E TEVEZ... Dopo il gol vittoria contro il Genoa, Tevez non si è sbilanciato sul suo futuro, ma i tifosi sono in apprensione per un eventuale addio anticipato e il Boca è in pressing. «Siamo abbastanza sicuri che Tevez tornerà da noi a giugno», le parole di José Requejo, dirigente del club argentino. Alla Juve, però, l’Apache non ha espresso l’intenzione di andare via a giugno, la decisione spetterebbe comunque a lui, ma i bianconeri sono convinti di poter arrivare insieme fino al 30 giugno 2016.

MOTIVAZIONE Il premio è istituito dall’Unione Sportiva Acli col patrocinio della Federcalcio: nelle prime tre edizioni il riconoscimento era andato a Cesare Prandelli, Walter Mazzarri e Vincenzo Montella. La consegna ad Allegri sarà fatta a Roma lunedì 25 maggio. La scelta è caduta sull’attuale tecnico della Juve perché «nel corso della sua carriera - si legge nella motivazione - è sempre riuscito a costruire squadre capaci di coniugare risultati e bel gioco. Traguardi raggiunti puntando sulla creazione di gruppi coesi in campo e fuori. Come il grande Enzo Bearzot, Massimiliano Allegri si è sempre posto un passo indietro rispetto ai giocatori, responsabilizzandoli al massimo, ma guidandoli allo stesso modo oltre che con sapienza tattica, con equilibrio, fermezza e tranquillità. Un metodo di lavoro che sembra essere diventato il marchio di fabbrica di uno dei migliori allenatori italiani». Della giuria fa parte anche Alberto Cerruti, firma storica della Gazzetta dello Sport.

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LAPRESSE


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Altro fronte: Parma «Con meno debiti un fondo si troverà» 1Il presidente federale ai giocatori: «Se vorrete rinegoziare i crediti, sarà più facile trovare dei soggetti interessati»

L’ Andrea Agnelli, 39 anni, presidente della Juve A sinistra: Carlo Tavecchio, 71, numero uno Figc

Stupita dal tenore (ma non avevamo avviato l’era del disgelo?) e dalla tempistica delle dichiarazioni, proprio a pochi giorni dall’amichevole con l’Inghilterra, che quel disgelo doveva celebrare... Tavecchio non si stupirà. Il presidente federale riconosce alla Juventus l’imbarazzo del contesto che si è venuto a creare: dopo le battaglie, verbali e non, condotte in questi nove anni, come spiegare ai propri tifosi che non vale più la pena reclamare quel risarcimento milionario? Per questo mentre Tavecchio sui soldi non vuole sentire ragioni, sugli scudetti qualche margine di trattativa tra Juve e Figc potrebbe nascere. Non tanto su quello revocato, quanto sul titolo assegnato all’Inter, che poi è la madre di tutte le rivendicazioni juventine. Ecco spiegato perché ieri Tavecchio ha tenuto ben distinte le due cose, il risarcimento e gli scudetti, dove quest’ultimo «è un problema che si vedrà. La questione dell’Inter è un’altra cosa — ha chiarito —, sono due cose distinte». Tradotto: forse un giorno se ne potrà discutere. Nel frattempo, tanto per regalare un altro zuccherino, «la Juventus in semifinale di Champions sarebbe il massimo della vita». Apprezzeranno? © RIPRODUZIONE RISERVATA

OGGI CONSIGLIO FEDERALE

Acquisto delle società: al varo le nuove norme ● (a.cat.) Segnatevi la data di oggi, potrebbe rivelarsi una svolta (ci si augura positiva) nella storia del malandato calcio italiano. Nel Consiglio federale fissato alle 13 approdano le nuove norme su acquisizione dei club e concessione delle licenze sportive firmate da Carlo Tavecchio e Michele Uva. Norme che le leghe e le componenti rappresentate nel Consiglio saranno chiamate a votare. Due le zone del campo aggredite dai vertici della Figc: la solidità e l’onorabilità finanziarie di chi vorrà acquisire almeno il 10% di un club professionistico; l’equilibrio nei conti di chi vorrà iscriversi ai campionati. Sul primo punto, stando agli esiti degli incontri delle ultime settimane, non è escluso che si registri l’unanimità. Sul secondo, invece, è prevedibile una ulteriore resistenza della Lega di A, anche se ai club è già stato assicurato che il percorso sarà graduale e che il pareggio di bilancio non sarà richiesto prima del 2018.

altro fronte su cui Tavecchio si è buttato anima e corpo è il destino del Parma. Qui, da qualche giorno, si registra una clamorosa inversione a U: da che avevano messo nel mirino le istituzioni calcistiche (Lega di A e Figc in primis), colpevoli di non aver vigilato e di non essere intervenute in tempo, i giocatori del Parma hanno trovato una sponda preziosa proprio nel presidente federale. Non sappiamo se col benestare dell’Associazione calciatori — sarebbe una svolta politicamente rilevante —, ma intanto è nato un feeling tra le parti.

L’INCONTRO Tutto è cominciato nei giorni convulsi dell’assemblea di Lega che stanziò i 5 milioni per arrivare a fine stagione e del tentativo riuscito di trovare i soldi per tornare in campo prima che il Tribunale dichiarasse il fallimento. I giocatori apprezzarono l’attivismo di Tavecchio, la sua ostinazione a trovare una via d’uscita, dimostrata presenziando a quella famosa assemblea di Lega (dove fu costretto ad alzare la voce per ottenere che i club quantificassero l’impegno a sostenere

il Parma) e, subito dopo, gestendo la difficile triangolazione con Comune e squadra. Nei giorni successivi il filo diretto con il capoluogo emiliano non si è mai interrotto e a ulteriore dimostrazione della sua vicinanza, lunedì, a margine della riunione con la Can, Tavecchio ha voluto incontrare riservatamente la delegazione del Parma. È in quel momento che dal capitano Lucarelli il presidente federale ha raccolto una nuova preoccupazione, re-

RUn gruppo

canadese è alla finestra. Intanto nuovi deferimenti e altra penalità

lativa alle pressioni che in questi giorni frange della tifoseria ducale stanno facendo sui giocatori perché smettano di sbattersi così tanto per evitare la caduta del club nei Dilettanti. Sembra un paradosso, eppure c’è più di qualcuno a Parma che non vuole ripartire dalla Serie B — la retrocessione è inevitabile alla luce del nuovo doppio deferimento richiesto dal Procuratore federale Palazzi per i mancati paga-

menti di stipendi e contributi da luglio a dicembre 2014 — e ha messo nel mirino l’attivismo di Lucarelli e compagni. LA SPONDA Ecco spiegate le dichiarazioni di ieri, con cui sostanzialmente Tavecchio ha offerto una sponda ai giocatori. «Apprezzo la sensibilità che stanno mostrando per la salvezza del club», ha dichiarato il presidente federale ad una radio locale. Poi, in risposta ad un intervento di Gobbi, che a nome della squadra ha dichiarato di essere «disponibili a rinegoziare i crediti che vantiamo nei confronti del club», Tavecchio ha rilanciato: «È un’ottima notizia. L’entrata in campo di soggetti che possano contribuire con dei fondi dipende dalle percentuali in cui saranno ridotti quei debiti». In particolare, dice il n.1 Figc, «è interessato un fondo canadese rappresentato da un importante studio legale di Roma». Il presidente conferma di aver incontrato l’a.d. del circuito cinematografico The Space, Giuseppe Corrado, che di quella cordata dovrebbe essere l’uomo di riferimento: «Vuole occuparsi della squadra della sua città». Ma quanti soldi può mettere sul piatto? a. cat. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R L’amichevole

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APPLAUSI DAL TECNICO

Inzaghi felice «Molto bravo Così mi mette in difficoltà»

● 1-3 Jesus Fernandez Saez, detto Suso, 21 anni, cresciuto tra Cadice e Liverpool, ieri in azione contro la Reggiana ● 2 Lo spagnolo festeggiato dai compagni dopo uno dei suoi due gol FOTO SANTANDREA

Milan, una bella sorpresa Ora Suso è pronto all’uso

Andrea Tosi INVIATO A REGGIO EMILIA

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1Nell’amichevole di Reggio Emilia brilla l’esterno spagnolo, ex

Liverpool: doppietta. «Perché ho giocato poco? Io mi sentivo a posto»

che fino a ieri aveva giocato 10’, in Coppa Italia con la Lazio. Questa doppietta avrà l’effetto di dare una scelta in più a Inzaghi per le ultime 10 partite, visto che Honda e Cerci non hanno cono stage è finito. Ed è stato molto proficuo. vinto. «Sono contento, avevo una grande voglia L’apprendista ha osservato, studiato e mes- di giocare una partita dall’inizio - racconta Suso, so in pratica. Non che Jesus Suso fosse arri- che anche a Liverpool non aveva praticamente vato al Milan senza pedigree: la scuola è quella mai giocato per un infortunio e una lunga serie di Liverpool, affiancata da tutta la trafila nelle di tribune - Mi sento in condizione, mi piace gionazionali giovanili spagnole, con cui ha vinto un care a destra perché posso rientrare verso la porEuro Under 19. Ma in rossonero finora era un ta. Come mai sono stato impiegato così poco? Ho oggetto non identificato. C’è voluta un’amiche- sempre lavorato sodo, e sono sempre stato pronvole infrasettimanale sotto la pioggia e il vento to. Sono a disposizione dell’allenatore». Chiariagelido di Reggio Emilia per tocmo: parole dette senza polemica. Ieri Suso è stato uno dei tancare con mano ciò che al Milan ti rossoneri che sono riusciti a assicurano da mesi: «E’ un trovare spazio dopo tante pangrandissimo talento». Conferchine. Giustamente Inzaghi miamo la seconda parola, percontro la Reggiana - partita che ché il 21enne di Cadice ha una ● I minuti giocati da Suso in rientrava negli accordi per il classe cristallina. Per quanto questa stagione in partite riguarda il «grandissimo» sarà ufficiali: in Coppa Italia contro la passaggio di Mastour dal club granata al Milan - ha schierato il tempo a dirlo, e al Milan non Lazio. Per il giovane spagnolo una squadra sperimentale (delgli mancherà: ha firmato fino nessuna presenza in serie A. l’undici iniziale l’unico titolare al 2019 e, come aveva spiegato il club a gennaio, questi primi mesi sarebbero era Paletta), poi diventata più simile alla realtà nella ripresa, con dentro Mexes, Poli, Destro e stati di ambientamento e apprendistato. Menez. Jeremy, tanto per non perdere il vizio, ha OPZIONE IN PIU’ Il fatto è che ieri sera Suso - timbrato anche ieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA fatta la debita premessa sul valore dell’avversario, terzo in Lega Pro - ha fatto il fenomeno. Due REGGIANA-MILAN 0-3 gol favolosi, alla faccia dell’apprendistato. Il seMARCATORI Suso al 4’ e al 44’ p.t.; Menez al 32’ s.t. condo, con due avversari rimasti piantati sul po- REGGIANA (4-3-3) Messina (25’ s.t. Voltolini); Andreoni (1’ sto e una sventola nel sette, è roba buona per la s.t. Ricci), De Biasi, De Giosa (1’ s.t. Sabotic), Gueye (25’ s.t. playstation. In realtà Jesus Fernandez Saez - Galullo); Ceccarelli (1’ s.t. Tremolada), Parola (1’ s.t. Maltequesto il suo vero nome - è perfetto per il gioco se), Angiulli (1’ s.t. Bianciardi); Alessi (25’ s.t. Rocco), Petkoche ama Inzaghi, perché è un esterno d’attacco vic (1’ s.t. Ruopolo), Vernocchi (34’ s.t. Rota). All. Colombo. mancino che parte a destra e rientra sul sinistro. MILAN (4-3-3) Abbiati (34’ s.t. Gori); Bonera ( 25’ s.t. Rondanini), Paletta (1’ s.t. Mexes), Bocchetti, Albertazzi (1’ s.t. Una figura tattica che Pippo aveva cercato e chie- Felicioli); Mastalli (25’ s.t. Crociata), Essien (1’ s.t. Poli), sto con insistenza alla società. Poi le gerarchie - Muntari (34’ s.t. Gamarra); Suso (34’ s.t. Fabbro), Pazzini (1’ chiuso da Honda, Cerci e anche Bonaventura - lo s.t. Destro), Di Molfetta (1’ s.t. Menez). All. Inzaghi. hanno fatto finire dietro le quinte. Basti pensare ARBITRO Di Paolo.

Marco Pasotto

INVIATO A REGGIO EMILIA

PROMOSSI

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SUSO Due gol da arte orafa. Ma non solo: corre come un matto, entra in tutte le azioni, va a fare il terzino per coprire Bonera: aveva una discreta voglia di mettersi in mostra.

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MASTALLI La buona fama che lo accompagna - non da ora - è più che meritata: Inzaghi lo piazza mezzala destra e lui lo ripaga con personalità e ottimi tempi di inserimento.

DA RIVEDERE

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PAZZINI La faccenda è nota: quanto è faticoso fare il centravanti al Milan. Però il Pazzo fatica di suo e fallisce una buona occasione. Nella ripresa a Destro non va meglio.

Pippo Inzaghi, 41 anni ACTION

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MUNTARI Un paio di entratacce evitabili, visto il clima amichevole, in mezzo a una discreta confusione. L’impegno non manca, per indole, ma occorrerebbe più lucidità.

l primo pensiero è per il bomber della serata reggiana: «Era da un po’ di tempo che volevo provare Suso in quella posizione, quello è il suo ruolo. Dobbiamo farlo ambientare ma se continua così mi metterà in difficoltà». Così Pippo Inzaghi esalta la prova del ventunenne spagnolo che finora non ha avuto spazio in campionato e sembrava avviato a un lento oblio. E’ un modo elegante per dire, forse, che il ragazzo è stato un po’ sottovalutato. La doppietta di ieri, seppure in amichevole, ha alzato l’attenzione sull’esterno arrivato dal Liverpool da svincolato. Inzaghi adesso ha bisogno anche di lui. Ma sugli altri giovani l’allenatore rossonero tira il freno. «Conosco bene Mastalli, come conosco Felicioli che ha fatto bene come esterno sinistro difensivo. Abbiamo ragazzi interessanti che possono crescere. Ma non ci troviamo nella situazione di classifica ideale per lanciare dei giovani in questo momento». MODULO Dopo la sosta azzurra il Milan andrà a Palermo, una tappa che può decidere in via definitiva l’obiettivo stagionale della squadra rossonera che ancora spera di entrare in Europa League: «Andremo in Sicilia giocando col 4-3-3, ormai questo è il nostro sistema di gioco ideale con gli esterni, alti e bassi, che spingono. Inoltre stiamo recuperando tutti gli infortunati. Anche De Sciglio e Zapata sono ormai completamente ristabiliti, avrebbero potuto giocare questa amichevole. Per me è bello e gratificante avere quasi tutto l’organico a disposizione» è la chiosa del tecnico milanista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Serie A R Mercato

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un rubapalloni per Mancini L’Inter in chiusura con Allan

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SOCIETÀ E MARKETING

1Contatto a Barcellona fra il d.s. Ausilio e la famiglia Pozzo per l’interno brasiliano seguito da un anno. E con l’Udinese si tratta anche Heurtaux

L'IDENTIKIT

L'IDENTIKIT

MARQUES LOUREIRO ALLAN

THOMAS HEURTAUX

NATO A RIO DE JANEIRO (BRASILE) IL 8 GENNAIO 1991 RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 175 CM PESO 73 KG

NATO A LISIEUX (FRANCIA) IL 3 LUGLIO 1988 RUOLO DIFENSORE ALTEZZA 185 CM PESO 80 KG

Ha iniziato nel Madureira, piccolo club di Rio de Janeiro. Tra le tante società che lo seguono, spunta il Vasco che nel 2008 se lo porta a casa. Subito, però, lo gira in prestito al Deportivo Maldonado. Basta una stagione ai dirigenti per comprendere che Allan merita di giocare al Vasco. Così torna e ci rimane fino al 2012, quando in estate l’Udinese completa il trasferimento. Centrocampista nato centrale, davanti alla difesa, gran recuperatore di palloni, sul quale Andrea Stramaccioni in meno di un anno ha effettuato un lavoro profondo. E così ora può giocare anche interno a centrocampo, sfruttando la sua tecnica. Con il Brasile, per ora solo 5 presenze con l’Under 20 campione del mondo nel 2011.

Inizia la carriera a 15 anni nel Caen, con cui farà tutta la trafila nelle giovanili prima di essere prestato un anno al Cherbourg. Al rientro, nel 2009, esordisce in prima squadra e contribuisce alla promozione in Ligue 1. In tre anni colleziona 95 presenze e 5 reti. Nel maggio 2012 viene annunciato il suo acquisto da parte dell’Udinese. Esordisce il 25 agosto, in Fiorentina-Udinese. Pedina fondamentale sia per Guidolin sia per Stramaccioni, in serie A mette insieme 63 presenze e 5 reti. Utilizzato soprattutto a destra nella difesa a tre, può fare anche il centrale a quattro. Per lui anche quattro convocazioni nelle giovanili francesi: una nell’Under 19 e tre nella 20, con cui nel 2010 ha partecipato a Torneo di Tolone.

Matteo Brega Matteo Dalla Vite MILANO

L’

uno: quasi. L’altro: lavori in corso. L’uno e l’altro sono due tipi dell’Udinese che l’Inter ha messo da tempo nel mirino e che potrebbero far parte della Rifondazione Interista per l’anno che verrà. L’uno è Allan Marques Loureiro, Allan per tutti, brasiliano con passaporto portoghese, 24 anni, nato regista ma trasformato da Stramaccioni in interno dal rendimento altissimo. L’altro è Thomas Heurtaux, 26 anni, francese, jolly difensivo (ma più centrale che altro) che di recente è stato impiegato molto meno che in passato. I due erano nei pensieri interisti già l’estate scorsa: il primo è più avanti del secondo. NEGLI UFFICI Allan ha alcune peculiarità tattiche e tecniche che solleticano i pensieri di Roberto Mancini. La dote innata di recuperatore di palloni unita alla tecnica che gli permette di

In alto da sinistra il brasiliano Allan, 24 anni, centrocampista con passaporto portoghese. A destra Thomas Heurtaux, 26, difensore francese cresciuto nelle giovanili del Caen FOTOPRESS

gestire il pallone con sapienza fanno di lui un centrocampista moderno e duttile. Può fare il regista all’occorrenza così come può sistemarsi interno in mediana. La trattativa InterUdinese per Allan dura da oltre un anno. Quando arrivò Stramaccioni sulla panchina dei friulani, la possibilità del trasferimento era più che concreta. Ma con un po’ di diplomazia il tecnico riuscì a «ottenere» solo la perdita di Pereyra alla Juventus. Così il corteggiamento è continuato e la settimana scorsa c’è stato un avvicinamento sensibile. La visita del d.s Piero Ausilio a Barcellona, col pretesto della sfida di Champions tra blaugrana e Manchester City, prevedeva nell’itinerario anche l’appuntamento negli uffici spagnoli della famiglia Pozzo. La trattativa è avanzata, l’accordo tra i due club è vicino, la formula sarà probabilmente quella preferita dall’Inter attuale: prestito oneroso con obbligo di riscatto mascherato da prestito (e pagamento dilazionato in 2-3 anni). Il giocatore, che vale almeno

15-18 milioni per l’Udinese, è seguito anche da Fiorentina e Napoli in Italia. Profilo giovane, andrebbe a completare anche anagraficamente un reparto che potrebbe accogliere uno tra Toulalan e Thiago Motta, fermo restando il sogno Yaya Tourè. Allan all’Inter ritroverebbe Juan Jesus, con cui vinse il Mondiale Under 20 nel 2011 (c’era anche Coutinho).

Oggi allenamento Dodò operato Ansia per Kovacic

GIOCA MENO Con il discorso Allan avviato, è stato rinfrescato anche quello per Thomas Heurtaux, il difensore francese che va a scadenza nel 2017. Su di lui bisognerà lavorare ancora un po’ di diplomazia per convincere la famiglia Pozzo ad accettare l’interesse nerazzurro. Titolare fisso nella prima parte della stagione, da quando sono iniziate a circolare le voci delle attenzioni di grandi club su di lui ha iniziato a non essere più continuo. Fatto sta che, nonostante la trattativa sia nella fase di avvio, l’Udinese ha registrato il gradimento interista. Valore del giocatore, 5 milioni.

● Riprendono oggi pomeriggio gli allenamenti dopo due giorni di riposo concessi da Roberto Mancini. La squadra, priva ancora dei dieci nazionali in giro tra l’Europa e il Golfo Persico inizierà così la preparazione della ripresa del campionato (sabato 4 aprile contro il Parma, ore 15). A proposito di nazionali: allarme per il ginocchio di Kovacic, in dubbio per il match Croazia-Norvegia. Intanto, Dodò che era già fermo per infortunio, ieri è stato operato all’Istituto Clinico «Humanitas» di Rozzano. L’intervento, perfettamente riuscito, ha riguardato una meniscectomia mediale e revisione del legamento crociato del ginocchio sinistro. Jonathan continua le terapie; verranno valutate di giorno in giorno le condizioni di Nagatomo che potrebbe puntare al Parma.

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I tifosi nel logo e San Siro pieno per ricavi da urlo 1Presentato il nuovo progetto

di fidelizzazione. Definito il ritiro: a Riscone in luglio, poi tour in Asia Luca Taidelli @LucaTaidelli

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ella speranza che la squadra faccia presto da volano, per aumentare i ricavi la dirigenza dell’Inter vuole creare una linea diretta con i tifosi. Almeno quanto quello di Mancini - che crede ancora all’Europa e il prossimo anno vuole lottare per lo scudetto - l’obiettivo è ambizioso: riempire San Siro.

#MILIONIDINOMI Con quelle televisive e commerciali, le entrate da stadio sono una fonte essenziale di sostentamento. Le presenze al Meazza sono in calo ma si sta facendo di tutto per invertire la tendenza. Alla presenza dell’amministratore delegato Michael Bolingbroke, del vicepresidente Javier Zanetti, della direttrice marketing Claire Lewis e del responsabile appunto dei ricavi da stadio David Garth, ieri è stata presentata l’iniziativa #milionidinomi, che mira a mettere i tifosi al centro dell’universo nerazzurro. Da martedì prossimo sul sito inter.it i fan potranno registrarsi in un attimo e vedere il proprio nome inserito nel nuovo logo (condivisibile sui social), insieme con quelli dei giocatori del presente e del passato. Il tutto con autografo di Mancini, a ribadire che il tecnico di Jesi sarà un pilastro del rilancio. Questa fidelizzazione permetterà di partecipare a un concorso che mette in palio biglietti per il derby, visite alla Pinetina e negli spogliatoi di San Siro. Attraverso un sondaggio invece il club vuole stabilire un contatto diretto col tifoso per capirne le esigenze nel giorno della partita e concorrere insieme a far tornare «uno dei tre stadi più affascinanti d’Europa la nostra fortezza». LE DATE DELL’ESTATE Un richiamo al senso di appartenenza, che può anche andare oltre i risultati sportivi. Pur nella consapevolezza che bisognerà finire al meglio questa stagione, preparare bene la prossima e rinforzare la squadra. In attesa del mercato, prende pure forma l’estate nerazzurra. In caso di esclusione dalle Coppe, possibili una o due amichevoli a fine campionato. Il ritiro a Riscone di Brunico si svolgerà nella prima metà di luglio, con tournée in Asia dal 20/22 ai primi di agosto e amichevoli in Europa prima dell’inizio del campionato, fissato per il 23 agosto. Date da anticipare in caso di sesto posto (con preliminare il 30 luglio e 6 agosto), ma il tour in Oriente non salterebbe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Serie A R Mercato

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Wolfsburg, per Salah assalto da 20 milioni Ma la Fiorentina fa muro

PROGETTI FUTURI

1Se De Bruyne va al Bayern per 50 milioni, i tedeschi pronti ad andare sull’egiziano. Intanto i viola vogliono anticipare il riscatto dal Chelsea

L’Europa di Benitez «Napoli da finale Sfiderei il Siviglia»

Duccio Zoccolini FIRENZE

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a molti è riconosciuto come il miglior colpo del mercato di riparazione della Serie A. Il capolavoro della Fiorentina, che dopo aver ceduto Cuadrado al Chelsea per una cifra vicina ai 35 milioni di euro, è riuscita a portare a Firenze in prestito Mohamed Salah. Senza spendere un euro, almeno per il momento. Perché l’attaccante egiziano classe 1992 (già sei reti in undici partite) sarà pagato fino a fine anno proprio dal club inglese, prima che la società dei Della Valle decida di rinnovare il prestito anche per la prossima stagione sportiva. Una mossa, questa, che i dirigenti viola faranno presto, anticipando i tempi stabiliti durante il mercato invernale. Per questo motivo a breve è fissato un incontro con il Chelsea proprio per ufficializzare una trattativa che pare scontata. Il club viola infatti ha l’opportunità di allungare il prestito di un anno pagando un indennizzo agli inglesi di un milione di euro e l’ingaggio al calciatore (due milioni). MESSI D’EGITTO Ma le prodezze del «Messi d’Egitto» hanno ovviamente già superato i confini nazionali, richiamando l’attenzione dei grandi club europei. Uno di questi è il Wolfsburg. La squadra tedesca, che dopo aver eliminato l’Inter giocherà i quarti di Europa League col Napoli, è seconda in Bundes e sta diventando sempre più protagonista anche a livello continentale. Merito di un portafoglio quasi illimitato che proprio nell’ultima sessione ha permesso ai tedeschi di acquistare giocatori come Schürrle. Adesso il club sponsorizzato dalla Volkswagen (la casa automobilistica è anche top sponsor della società viola) ha messo gli occhi proprio sul numero 74 gigliato e sta studiando le mosse per soffiarlo alla Fiorentina. Per farlo potrà contare sui tanti soldi che incasserà dalla probabile cessione di De Bruyne, già promes-

L’allenatore del Napoli Rafa Benitez, 54 anni, spagnolo LAPRESSE

1«Come l’Atletico,

anche noi lottiamo con club più ricchi». Multa di 60mila euro per i razzi allo stadio Mimmo Malfitano NAPOLI

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L’attaccante della Fiorentina Mohamed Salah, 22 anni, egiziano, in prestito dal Chelsea D’ANNIBALE

L'IDENTIKIT MOHAMED SALAH NATO A BASION (EGITTO) IL 15 GIUGNO 1992 RUOLO ATTACCANTE ALTEZZA 175 CM PESO 72 KG

Inizia la carriera da professionista nel 2008 con l’AlMokawloon, nella prima stagione segna 4 gol in 21 partite. Nel 2012 passa al Basilea. Il 10 aprile 2013 segna il primo gol in Europa League, contro il Tottenham. Nel 2014 è acquistato dal Chelsea per 15 milioni di euro. Il 2 febbraio 2015 è ingaggiato in prestito dalla Fiorentina nell’operazione che ha portato Cuadrado al Chelsea. Nell’Egitto 35 gare e 20 gol.

so al Bayern: si parla di un affare da 50 milioni, con 20 da destinare all’egiziano e il resto per Lukaku (Everton). Ma non sarà facile intromettersi tra i viola e i Blues. FIRMA Perché la Fiorentina si è tutelata fissando già il prezzo del riscatto (15-18 milioni di euro in base ai bonus) e soprattutto facendo firmare al calciatore un contratto con scadenza 2018. Un accordo che ovviamente sarebbe valido solo in caso di definitivo riscatto nel giugno del 2016. Per il momento dalle parti di viale Fanti sono certi che Salah sarà un protagonista della Fiorentina del futuro. Difficile pensare il contrario, anche se i soldi dei tedeschi potrebbero rappresentare un ostacolo in più da superare. (ha collaborato Luca Pessina) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rossi a Coverciano «Spero di tornare presto in campo» ● FIRENZE «Spero di tornare presto», parole di Giuseppe Rossi, che sono musica per il c.t. Antonio Conte, sempre a caccia di punte affidabili. Ieri l’attaccante della Fiorentina, accompagnato dal preparatore viola Marra, è stato a Coverciano per sottoporsi a una serie di test muscolari predisposti da una équipe spagnola, già svolti dagli altri azzurri lunedì e martedì. Insomma, Rossi è stato quasi il 27° azzurro di questa convocazione. Segno chiaro che, se tra aprile e maggio tornerà in campo, il commissario tecnico gli riaprirà le porte dell’Italia.

onostante tutto è soddisfatto, Rafa Benitez, del suo Napoli e di quanto ottenuto fin qui. Lo ha detto intervenendo a radio Copa, un’emittente spagnola. «Abbiamo vinto la Supercoppa, possiamo accedere alla finale di coppa Italia e siamo ai quarti di Europa League. Sono obiettivi importanti e abbiamo la possibilità di centrarli». Nessun riferimento, però, al campionato e al quinto posto che, al momento, tiene il suo Napoli fuori dalla zona Champions League. L’unico accenno lo fa quando gli viene chiesto dell’espulsione rimediata contro l’Atalanta, domenica sera: «In carriera non mi era mai successa una roba del genere. C’è stato un malinteso con il quarto uomo, io credevo che la partita fosse finita e sono entrato in campo. Lui l’ha segnalato all’arbitro che mi ha mandato fuori. Resta tutto assurdo», ha detto l’allenatore spagnolo. SOLO NAPOLI Di futuro, nemmeno a parlarne. Di sicuro, Benitez ha già deciso il da farsi, ma in questo periodo è troppo impegnato nel lavoro per distrarsi. «Aprile sarà un mese cruciale, avre-

CALCIOSCOMMESSE

Palazzi, inchiesta su 2 gare Rischiano Coppola e Giannini Alessandro Catapano Francesco Ceniti

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ono giorni d’intenso lavoro per la Procura federale: il tema è quello scottante del calcioscommesse con nuovi possibili processi per presunte combine. Due i procedimenti dove c’è stata la chiusa inchiesta (il nuovo codice di giustizia sportiva ha modificato l’iter ricalcando quello dei tribunali ordinari: cassate le audizioni, le accuse arrivano ai diretti interessate che poi hanno 20 giorni per presentare memoriali oppu-

re chiedere di essere sentiti) e riguardano Siena-Varese del 2011 e Gallipoli-Real Marcianise del 2009. In ballo deferimenti per illecito sportivo e omessa denuncia. Coinvolti nel primo episodio Ferdinando Coppola, portiere del Bologna, Filippo Carobbio, pentito nelle indagini condotte dalla Procura di Cremona, Massimo Mezzaroma, ex presidente del Siena, Pierpaolo Sganga, ex dirigente Siena, e Cristian Stellini, ex allenatore in seconda del Siena. Nel secondo caso i protagonisti principali, accusati di illecito, sono Giuseppe Giannini, ex di Roma e Nazionale, Michele

Ferdinando Coppola, 36 LAPRESSE

Murolo, difensore della Casertana, Gino Dimitri, osservatore della Juve. SIENA NEL MIRINO La Procura federale per Siena-Varese si muove sulla carte arrivate da Cremona. Carobbio e Gervasoni (altro pentito) hanno raccontato al pm Roberto di Martino della proposta fatta a Coppola dal presidente Mezzaroma tramite il dirigente Sganga: perdere il match contro il Varese per favorire scommesse illecite. Coppola ha confermato l’episodio, ma ha sostenuto di non aver capito che Sganga fosse un dirigente, scambiandolo per un tifoso. E soprattutto avrebbe opposto un secco rifiuto anche perché «era l’ultima gara casalinga di mister Conte». Il procuratore Palazzi contesta a Coppola l’illecito, mentre l’omessa denuncia a Carobbio e Stellini che avevano

ascoltato il racconto dal compagno. Illecito pure per Mezzaroma e Sganga, ma non essendo più tesserati hanno poco da temere. Da Cremona intanto continuano ad arrivare carte dell’inchiesta, come l’ultimo interrogatorio di Bruni (ex commercialista di Signori) che spiega i contatti tra il Civ Francesco Bazzani (arrestato nel dicembre 2013) e Mauri. Attesi anche gli atti di Crotone-Atalanta: riguardano Doni, Colantuono e il d.s. Zamagna (sentito a Cremona: pure lui ha chiesto al pm di convocare Doni). Per quanto riguarda Gallipoli-Real Marcianise, Palazzi è convinto che quel 3-2, utile ai pugliesi per andare in B, fu combinato. E Giannini, allora tecnico del Gallipoli e ora c.t. del Libano, era parte attiva nel tarocco. Come Dimitri e Murolo. I probabili processi potrebbero arrivare tra maggio e giugno.

mo otto partite e voglio restare concentrato solo sul Napoli. Il mio futuro è un argomento secondario in questo periodo». L’impressione è che il rapporto tra il tecnico e Aurelio De Laurentiis si chiuderà a fine stagione, tant’è che lo stesso presidente già da tempo sta sondando il mercato allenatori: in testa alla sue preferenze c’è Luciano Spalletti. CONCENTRAZIONE Ci sarà tempo, in ogni modo, per il grande annuncio. Il momento è particolare, richiede grande concentrazione, e Rafa Benitez non vuole deludere l’ambiente. Insomma, non vorrebbe andare via a testa bassa, lasciando il Napoli fuori dalla Champions League o al massimo con un’altra coppa Italia, trofeo che ormai non esalta più i tifosi. Lui, tuttavia, diffonde ottimismo: «Il mio Napoli somiglia molto al Valencia e all’Atletico Madrid, club che pur non avendo un potenziale economico sui livelli di Real Madrid e Barcellona, riescono a tenerne il confronto. L’allenatore spagnolo ha chiuso il suo intervento parlando del prossimo impegno di Europa League: «Il Wolfsburg sarà un avversario duro, ma si può battere. In finale mi piacerebbe incontrare il Siviglia, ma non mi dispiacerebbe un derby tutto italiano». MULTA EUROPEA E a proposito di Europa League, la Commissione disciplinare Uefa ha multato il Napoli di 60 mila euro per i fumogeni e i razzi lanciati dai tifosi partenopei nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale col Trabzonspor il 26 febbraio scorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO SAMPDORIA

Ecco Moisander Firmato un triennale ● Niklas Moisander è un giocatore della Sampdoria. Ieri i blucerchiati hanno annunciato l’accordo triennale con il difensore finlandese, che arriverà dall’Ajax a luglio. Il 29enne di Turku era in scadenza con il club olandese.

CESENA

Un talentino in porta Ingaggiato Makarov ● Il Cesena ha raggiunto l’accordo con Artem Makarov, portiere russo classe 1996. Il giocatore, attualmente svincolato, si legherà ai romagnoli fino alla stagione 2016/2017.


Serie A R Capitale in fermento

Ciak, si cambia Handa e Jo-Jo per il lifting Roma 1In bilico la spina dorsale della squadra: da Handanovic a Jovetic, via a un’altra rivoluzione DALLA PORTA ALL'ATTACCO GLI OBIETTIVI DEI GIALLOROSSI

SAMIR HANDANOVIC 31 anni il 14 luglio, non rinnova il contratto in scadenza 2016 con l’Inter. È l’obiettivo della Roma. Nella prossima stagione De Sanctis farà il secondo, Skorupski andrà in prestito FORTE

RIO MAVUBA 31 anni, centrocampista, è un pallino di Garcia che l’ha allenato al Lille. I due hanno mantenuto un ottimo rapporto, il francese è in scadenza a giugno. Già in passato è stato vicino ai giallorossi

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GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ALESSIO ROMAGNOLI 20 anni, in prestito alla Sampdoria, che vorrebbe trattenerlo. Ma la Roma ha già fatto sapere che il centrale tornerà a Trigoria. In difesa è in stand-by la situazione legata a Castan

STEVAN JOVETIC 24 anni, in rotta con il Manchester City dopo essere stato escluso dalla lista Champions. Lui e Luiz Adriano sono gli obiettivi per l’attacco, in un reparto che potrebbe ritrovare anche Destro

Davide Stoppini ROMA

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uindici acquisti per tornare alla casella di partenza. Come il gioco dell’oca, qualcuno si diverte pure ma i problemi restano. La Roma è un puzzle che pare infinito, con qualche buco lì in mezzo. È un omino ben costruito, che però ha problemi seri alla spina dorsale. La Roma si trova oggi di fronte a una probabile rivoluzione al centro, che sarà guidata ancora una volta da Walter Sabatini: il d.s. è già al lavoro per la prossima stagione, ieri a Trigoria ha pure ricevuto l’ex romanista Aldair, oggi procuratore. Che poi la rivoluzione, a ben guardare, assomiglia tanto alla guerra dichiarata da Rudi Garcia: del suo futuro potete leggere altrove, del futuro della Roma invece molto dipenderà dal piazzamento finale. Con o senza Champions, ma anche con o senza accesso diretto alla competizione, cambia il mondo. E di conseguenza pure le quattro facce chiave. IN PORTA Non cambia, in realtà, la situazione del portiere attuale: De Sanctis resterà come secondo, l’accordo con la società in questo senso è già tracciato. Come pure la naturale cessione di Skorupski, che sarà mandato a giocare con continuità altrove. Chi allora in porta? In prima fila c’è Samir Handanovic, la cui trattativa per il rinnovo di contratto (scadenza 2016) con l’Inter è bloccata. Lo sloveno ha espresso il desiderio di giocare la Champions, la destinazione è gradita ammesso che la squadra di Garcia non crolli in classifica. IN DIFESA Capitolo difensore centrale, qui la soluzione è scontata: la Roma ha già fatto sapere alla Samp, che pure vorrebbe trattenere Romagnoli un altro anno, che il difensore farà rientro a Trigoria. Il resto lo faranno le condizioni fisiche di Castan: nei prossimi giorni il brasiliano sarà nuovamente visitato dal chirurgo che l’ha operato alla testa, ad aprile punta ad ottenere nuovamente l’idoneità. Difficile il riscatto di

Astori (servono 5 milioni), non è scontata neppure la conferma di Yanga-Mbiwa. Piccola escursione in fascia, a margine: seguito Johnson, i fari sono ben accesi su Bruno Peres del Torino. A CENTROCAMPO Ma la Roma, che cuore avrà? La situazione De Rossi è in evoluzione: sarà lui a scegliere il futuro, preso in mezzo tra la voglia di vincere a Roma e l’idea che ogni tanto riaffiora di allontanarsi da una città stritolante. E poi Keita, che non ha ancora accettato il rinnovo: un’altra stagione, invece del biennale richiesto dal maliano, attratto anche dalla Premier League. Detto che Sabatini ha messo nel mirino James Milner per la fascia — non rinnova col City —, Garcia ha da tempo indicato il profilo di Rio Mavuba, 31 anni, già avuto al Lille. È in scadenza, tra i due le chiacchierate sono frequenti. CENTRAVANTI Non è ancora decollato invece quello con

IL NUMERO

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GLI INFORTUNI

Legamenti ok ma Keita salta il Napoli Totti ci sarà ROMA

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no è fuori, l’altro è quasi dentro. Ma in fondo anche la cattiva notizia ha sfumature positive. Sì, perché Seydou Keita salterà sì la sfida Champions con il Napoli alla ripresa del campionato, ma la visita del maliano dal professor Cerulli ha scongiurato l’interessamento dei legamenti al ginocchio sinistro. Resta la distorsione, che costringerà il centrocampista a svolgere fisioterapia per tutta la settimana, per poi tornare in gruppo nella prossima. Non in tempo per il Napoli, appunto, ma abbastanza per puntare la trasferta successiva con il Torino.

Doumbia. Ma a prescindere dall’ivoriano, la Roma avrà a che fare anche con il problema Destro: in caso di mancato riscatto da parte del Milan, a Trigoria saranno costretti a trovare un’altra sistemazione. Per poi buttarsi su Jovetic o Luiz Adriano, il vero rimpianto di gennaio di Sabatini. Nel City ci sarebbe anche Dzeko, Pjanic qualche passo l’avrebbe anche mosso. Ma è un sogno. E lo stesso centrocampista non è certo del futuro: lui e Ljajic sono a rischio cessione, in caso di addio alla Champions. Ma in quel caso, la central revolucion diventerebbe una rivoluzione globale.

TOTTI SPINGE Il Napoli è invece l’obiettivo di Francesco Totti, che non ha ancora smaltito del tutto il lieve fastidio ai flessori che l’ha costretto al forfait a Cesena. Il capitano romanista ieri è stato visitato a Villa Stuart: evidenziata una pregressa elongazione ai flessori della coscia sinistra, già in fase di guarigione. Il piano è chiaro: fisioterapia fino a domani, poi nuovo controllo a inizio settimana e, se tutto filerà liscio, via libera al rientro n gruppo. Sensazioni? Totti contro il Napoli ci sarà. Buon per Garcia, che ha smesso da tempo di contare sui gol dei suoi uomini offensivi: nel girone di ritorno solo tre gol sono arrivati dai piedi degli attaccanti. Troppo poco, per la volata che vale il secondo posto. stop

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Tanti sono i giocatori acquistati dalla Roma tra la scorsa estate e l’ultima sessione di mercato a gennaio

Candreva, è sempre derby: «Noi più umili» CLASSIFICA SQUADRE

1«Non so cosa abbia la Roma. Alla Lazio c’è un gruppo che si aiuta. E vogliamo vincerle tutte» Massimo Cecchini INVIATO A FIRENZE

C’

è stato un tempo dell’incompiutezza, del «se non ora, quando?». Poi però gli ingranaggi hanno aderito al punto giusto, le tessere del mosaico hanno disteso il proprio disegno e adesso Antonio Candreva è uomo vetrina tra azzurro e (bianco)celeste. Come sorprendersi, quindi, se Nazionale e Lazio hanno entrambe bisogno di lui. «In passato la mia colpa è stata quella di essere stato poco costante nei momenti determinanti della carriera - racconta -. Alla Lazio, invece, ho trovato quella continuità che mi mancava. Pioli e Conte, poi, sono molto simili, perché studiano bene gli avversari nei minimi dettagli». IL DERBY INFINITO Col dovuto rispetto alla Bulgaria che incombe, l’impressione è che l’Avversario (e la maiuscola non è casuale) per i prossimi due me-

si sia quello di sempre, la Roma, per dare vita a un derby destinato ad essere santificato ed a finire (forse) solo il 24 maggio all’Olimpico. «La sosta per noi viene nel momento sbagliato. Abbiamo fatto 6 vittorie di fila, ma sappiano che il calendario alla fine propone 4 scontri diretti: lavoreremo anche per questo. Il nostro obiettivo è chiaro: tornare in Europa. A Roma non si respira ancora il clima del 26 maggio 2013 (quando i biancocelesti batterono i giallorossi in una storica finale di Coppa Italia, ndr), ma col nostro pubblico adesso siamo una cosa sola. Prima di arrivare alla stracittadina, però, dobbiamo fare risultati importanti. So che si dice come Roma sia una piazza difficile, ma l’unica cosa che può parlare è il campo: se hai unità puoi fare bene. I problemi della Roma non li conosco e non so quali differenze ci siano tra le due squadre. Noi in più abbiamo l’umiltà per arrivare al nostro obiettivo: vincerle tutte. Ci vogliamo bene e siamo un gruppo che corre l’uno per l’altro». E questo pare riecheggiare le parole del d.s. Sabatini, quando diceva che alla Roma quest’anno manchi «il mutuo soccorso» tra compagni di squadra. FELIPE E KEITA Inutile dire che Candreva benedice la gestione Lotito. «Con noi ha un bellissi-

Antonio Candreva, 28 anni. E’ alla Lazio dal gennaio 2012 LAPRESSE

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● i gol segnati in questo campionato da Antonio Candreva. Nella scorsa stagione ne realizzò 12, record per un centrocampista nella Lazio

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● le presenze in Nazionale del laziale (esordio il 14 novembre 2009, Italia-Olanda 0-0). In azzurro ha segnato un gol, alla Croazia lo scorso novembre

mo rapporto. Lo vediamo poco perché ha tantissime cose da fare, ma in questi anni alla Lazio ha fatto un lavoro enorme, vincendo anche tre trofei». Due cartoline, poi, sono per altrettanti protagonisti della stagione biancoceleste. «Cataldi ha vent’anni, ma si è inserito bene, non è facile giocare in una squadra che lotta per il primi posti. Felipe Anderson è in un momento di grazia che ha spiazzato tutti. Fino a questo momento è stato determinante. Che avesse qualità però lo sapevamo, in allenamento è sempre stato devastante». Per i titoli di coda, invece, si traveste da sponsor di un giocatore che il c.t. Conte sta seguendo da tempo in chiave naturalizzazione: Keita. «Gli oriundi sono dei valori aggiunti. Eder ad esempio si sta riconfermando nel nostro campionato e si è inserito bene in azzurro, merito anche del gruppo che è molto unito. Anche uno come Keita potrebbe fare comodo alla Nazionale. Tra l’altro è nato nel 1995 e quindi ha tanti margini di crescita». Morale? Se il sorpasso in azzurro per ora si è già consumato (3 laziali contro 1 romanista: Candreva, Parolo e Marchetti contro Florenzi), Antonio adesso attende il più prezioso, quello in campionato. Sarà un derby lungo due mesi e destinato solo a spiriti forti. Astenersi perditempo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA NAPOLI FIORENTINA TORINO MILAN GENOA INTER PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO CHIEVO VERONA ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)

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CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 4 APRILE, ore 15 ROMA-NAPOLI (ore 12.30) ATALANTA-TORINO CAGLIARI-LAZIO GENOA-UDINESE INTER-PARMA PALERMO-MILAN SASSUOLO-CHIEVO VERONA-CESENA FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) JUVENTUS-EMPOLI (ore 21)

(0-2) (0-0) (2-4) (4-2) (0-2) (2-0) (0-0) (1-1) (1-3) (2-0)


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Serie B R La storia

Andrea Tosi BOLOGNA

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ome si può coniugare un millennio di Studium (così era chiamata nel Medio Evo l’università di Bologna, la cui fondazione risale al 1088) con un secolo di Bologna Football Club? E’ facile, basta leggere la tesi di laurea che il Dottor Damiano Matteucci ha discusso ieri mattina presso la facoltà di Scienze della Formazione dal titolo: «Bfc 1909: patrimonio di una città». Così nell’Alma Mater più antica del mondo occidentale, la culla del diritto quando ancora i barbari saccheggiavano l’Europa, il Bologna è diventato argomento accademico grazie a un 25enne tifoso-pedagogo e allo sprone di una relatrice, la Professoressa Beatrice Borghi, che ha guidato l’allievo davanti a una commissione tutta femminile: otto donne hanno dichiarato Matteucci dottore col voto di 105/110. E poi dicono che le signore non amano il calcio.

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Bologna da promozione Studia per salire in A e intanto si... laurea 1Uno studente universitario, tifoso dei rossoblù, diventa

dottore grazie a una tesi sul club: «E con Saputo, zero limiti» na, che ho intervistato per completare il lavoro, è stato molto collaborativo. E il chairman Saputo, invece, con i suoi richiami alla città mi ha ispirato il titolo».

SCUOLA MATERNA «Sono un abbonato della curva Bulga-

RL’allievo discute

la tesi davanti a una commissione solo femminile: voto 105/110

relli ma non un ultras - ha spiegato Matteucci, alla sua seconda laurea, mostrando orgoglioso la spilletta col simbolo Bfc appuntata nella giacca da cerimonia - Vado al Dall’Ara con alcuni amici, il Bologna è la nostra passione. Ho scritto una tesi fuori dalle tracce tradizionali raccontando anche le mie emozioni. E’ un raccon-

to di eventi, squadre, campioni. Il mio idolo è Beppe Signori. Questa laurea mi abilita all’insegnamento nella scuola dell’infanzia, oggi sono maestro elementare, e mi legittima a introdurre nel programma didattico delle mie classi la materia Bologna. I bambini mi seguono, è un modo per inse-

gnare loro l’amore per la squadra della propria città». Fuori dall’aula Matteucci ha portato uno spicchio della sua curva, alcuni amici vestiti con le maglie rossoblù per le foto di rito con sciarpa e alloro, tra loro c’è anche Don Giovanni, il cappellano della parrocchia di Damiano. «Il presidente Tacopi-

Damiano Matteucci, accosciato con la sciarpa del Bologna SCHICCHI

OTTAVO SCUDETTO Nella discussione durata 20’ Matteucci ha toccato gli albori e il presente: «La storia del Bologna è piena di aneddoti. Il primo campo da gioco fu ai Prati di Caprara ma per giocare occorreva chiedere il permesso a un pecoraio che concedeva il campo a seconda se doveva o meno pascolare le pecore. E il secondo campo, alla Cesoia, aveva un dislivello di un metro da una porta all’altra. Il Bologna sceglieva di giocare il secondo tempo sempre in discesa...». La tesi del tifoso invece è più immediata: «Torneremo in A con un filo di gas. Lopez non mi convince ma dobbiamo andare avanti con lui. Una volta promossi, potremo puntare un grande allenatore e, perché no, l’ottavo scudetto. Con questa proprietà non dobbiamo avere limiti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CHE SABATO! VICENZA-CARPI

Il Menti è tutto esaurito Castori rilancia Mbakogu ● (a.m.-d.s.) Vicenza ha già risposto (10.274 biglietti venduti, tutto esaurito, da Carpi 500 prenotazioni), ora tocca alla squadra di Marino; per trovare un Menti al completo bisogna andare alla gara-salvezza col Padova del 24 aprile 2010. La tentazione di Castori è schierare Mbakogu dall’inizio; tornano Pasciuti e Struna, assenti Poli (squalificato), Molina e Pugliese (con le nazionali), oltre a Suagher e Mbaye, k.o.

BOLOGNA-LIVORNO

Lopez sorride: c’è Laribi Panucci ritrova 3 titolari ● (a.t.-f.f.) Test in famiglia al Dall’Ara per il Bologna che ieri ha sfidato gli Allievi: da valutare Ceccarelli e Cacia, mentre saranno out Mancosu, Krsticic e Acquafresca; probabile il ritorno da titolare di Laribi. Buone notizie per il Livorno di Panucci che recupera Emerson, Siligardi e Biagianti, mentre Rivas ha lavorato a parte; sabato mancheranno lo squalificato Bernardini e Maicon che è con l’Under 23 brasiliana.

SPEZIA-PESCARA

Bjelica e Baroni nei guai a causa delle nazionali ● (m.m.-o.d’a.) Spezia senza Bianchetti, Bakic, Gagliardini e Acampora perché con le nazionali, Katanec e Canadjija perché non pronti; De Col, dopo l’infortunio, è in allerta vista la diffida di Milos. Allarme Politano per il Pescara che non può contare su Memushaj e Bjarnason (in nazionale al pari di Boldor) e teme per il forfait di Rossi, ieri fermo per precazione; oggi la squadra partirà per la Liguria e domani farà le prove generali vicino a La Spezia.


Serie B R L’intervista

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Il mio senso civico per il Varese con il Papa, Bearzot e gli Stones»

1Cassarà, presidente per caso e per coscienza, con un passato un po’ controverso: «Retrocedere non sarà un problema e con aiuti da 200mila euro sistemiamo tutto» «Era lei alla base di tutti i progetti, ma da tre anni non la sentivo più. La sua morte mi ha molto addolorato».

Nicola Binda INVIATO A VARESE

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uori dal finestrone una signora sviene ed è soccorsa dall’ambulanza. Pierpaolo Cassarà si volta e commenta: «La vita è così... Quella signora è uscita di casa questa mattina e non sapeva cosa le sarebbe successo. Anche per me, col Varese, è cominciata così». Lo conferma il d.g. Beppe D’Aniello: «Era l’ultimo giorno per stipendi e contributi, mancavano 170mila euro. Un’amica comune ci ha fatto incontrare Cassarà, che ci ha chiesto due ore. Siamo tornati in sede senza speranza, dopo un’ora ci ha chiamato dicendo che era in banca per il bonifico». Il giorno dopo il Varese aveva un nuovo presidente, che alla presentazione ha stordito tutti parlando di genoma esplosivo, movimento cardanico e linea di demarcazione da brecciare. Presidente, ci racconti. «Da bambino vivevo a Busto Arsizio ed ero un capobanda. Il genoma mi ha colpito da piccolo. Eravamo in 40, facevamo battaglie e dovevamo conquistare una gru. A 12 anni il primo trauma, quando la famiglia s’è trasferita a Solbiate Olona». Perché trauma? «Perché ho scelto la musica. I Rolling Stones hanno segnato il mio cammino, ho fondato una band, i Garage. Mio padre mi ha fatto fare l’avvocato perché diceva che ero un fabbricante di parole e io ho sempre avuto lo spirito borderline degli Stones. Si è parlato di me per il caso Antonio Trotta: in Svizzera volevano applicare l’eutanasia e io sono riuscito a riportarlo in Italia».

E ora c’è il calcio. «I segreti conservati nei libri mi hanno accompagnato in questa avventura. E’ stata una scelta razionale ma con l’irrazionalità di scelta. Ero anti-calcio, consideravo plebe chi andava allo stadio. Ma nel mio egocentrismo ho deciso di dare una riformatio etica al calcio, che oggi si basa solo su aspetti economici». Come farà? «Intanto non devo rendere conto a nessuno, sono single. E poi ho un senso civico. Ho teso la mano e portato denari al Varese, ma l’obiettivo semantico del presidente è scardinare i luoghi comuni gestionali, trasmettendo cardanicamente il pensiero ai giocatori».

I SEGRETI CONSERVATI NEI LIBRI MI HANNO SPINTO NEL CALCIO RISOLLEVERÒ IL CLUB COME HA FATTO BERGOGLIO CON IL VATICANO PIERPAOLO CASSARÀ PRESIDENTE DEL VARESE

Poi però l’hanno radiata dall’Albo. «Un incidente di percorso. Da praticante avevo fatto firmare un atto a un collega, abbiamo perso la causa e il cliente ha fatto aprire il procedimento. In realtà è una sospensione di 5 anni, potrò riscrivermi».

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TACCUINO FROSINONE

Il derby col Latina si gioca domenica ● FROSINONE Il derby tra Frosinone e Latina si giocherà regolarmente al Matusa domenica. Scongiurato il rischio di rinvio. Se con tutti i settori aperti o con tribuna centrale e distinti chiusi, si saprà soltanto domani dopo l’udienza delle 15 dinanzi alla Corte sportiva d’Appello per la discussione della richiesta di sospensiva contro le restrizioni presentata dal Frosinone. In mattinata ennesima riunione del GOS (gruppo operativo di sicurezza) per mettere a punto il piano per la sicurezza e l’ordine pubblico.

B ITALIA

La sfida alla Croazia sarà il 15 a La Spezia ● MILANO Il 24 febbraio B Italia ha giocato un’amichevole in Croazia pareggiando 0-0. Adesso la Lega di B ricambia l’invito all’Under 21 croata per una nuova sfida che questa volta si giocherà a La Spezia, ossia dal club con più elementi balcanici di tutto il torneo di B. La partita sarà giocata mercoledì 15 in orario ancora da stabilire.

E’ dura seguirla presidente. E il Varese sta retrocedendo... «Ci stiamo attrezzando, scendere di categoria non vuol dire ridurre. Dobbiamo risvegliare il senso civico della gente, anche chi non ha interesse per il calcio. A suon di 200mila euro alla volta ci stiamo riuscendo, l’umiltà di una briciola può valere il mondo. Chi c’era prima ha portato valangate di soldi e non ha risolto il problema, forse l’ha peggiorato, agendo in maniera premeditata senza coscienza».

LA SITUAZIONE

Catania, c’è l’Avellino Il Perugia alle 12.30

La società rischia il fallimento. «No, la situazione non è così grave. Ma forse questa è l’ultima chance. Il valore culturale del calcio è quello che porta avanti Papa Bergoglio: la Chiesa è caduta in un abisso e si sta rialzando perché il Papa trasmette il bene. Io allo stesso modo voglio fare il bene del Varese».

Aiuto. Torniamo sulla terra? «Sì, operiamo. Va avanti il progetto del nuovo stadio, una stringa di fiducia per gli investitori. Chi mi dà i soldi vuole qualcosa in cambio: noi non siamo una banca, noi in cambio diamo lustro alla coscienza».

Ma non era un presidente! «Lo so, ma era un uomo fantastico, umile, ha creato gruppo fortissimo. Nel 1981... Anzi no, nel 1982 ha vinto il Mondiale e io ero a Torino a vedere il concerto dei Rolling Stones, quello con Mick Jagger con la maglia della Nazionale che cantava Brown Sugar!».

Cosa ha fatto quindi nella vita? «La cosa più bella che possa fare un uomo: mi sono interessato di cultura e storia e filosofia. Facevo seminari all’Università dell’Insubria. E sono diventato presidente della Fondazione Labus-Pullè, con la quale abbiamo fatto progetti importanti per l’Istituto Nazionale Ciechi di Milano, dove porterò il Varese, e a Shangai».

Pensa di farcela? «La sfida è atipica, ma devo dimostrare che l’imbroglio non è il genoma del calcio. Rispondiamo con goliardicità. Alla presentazione ho voluto fare lo show. Come Quasimodo: in base alla suggestione io interagisco».

Crede nella salvezza? «C’è poco tempo, lunedì siamo stati sfortunati. Ma non siamo sul patibolo, la nostra non è sopravvivenza ma resistenza: questa è bella vero? Parlo alla squadra, mi sento già il capobanda di questo Varese».

Era la fondazione della contessa Pullè, che domenica si sarebbe suicidata lasciando accanto al suo corpo alcuni ritagli di giornali che parlavano del Varese.

Come Ferrero: quale presidente le piace? «Ferrero non lo conosco. Io ammiro Berlusconi: con tutte le problematiche che ha avuto è sempre riuscito a favorire il senso civico. E a me piaceva Bearzot».

Anche qui ha una gru da conquistare? «Sì, è la Serie A. Ma con grande umiltà... La shot-line è già stata scoccata».

Pierpaolo Cassarà, 47 anni, presidente del Varese dopo le dimissioni di Nicola Laurenza VARESE1910

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● Nel weekend, con la Serie A che riposa, si gioca la 33a giornata: ecco il programma delle partite di B. Sabato, ore 15: Bologna-Livorno (2-3) e Spezia-Pescara (2-1); ore 18: Vicenza-Carpi (0-1). Domenica, ore 12.30: PerugiaCrotone (1-2); ore 15: Bari-Pro Vercelli (0-3), Catania-Avellino (0-1), Cittadella-Ternana (1-1), Frosinone-Latina (4-1), Lanciano-Entella (0-0) e Modena-Varese (1-2); ore 20.30: Brescia-Trapani (2-3). La classifica: Carpi p. 62; Bologna (-1) 53; Vicenza 52; Frosinone 51; Avellino e Spezia 49; Pescara e Livorno 47; Perugia 46; Lanciano 43; Bari 41; Entella 40; Modena, Cittadella, Pro Vercelli e Trapani 38; Latina 37; Ternana 36; Crotone 35; Catania 32; Varese (-4) e Brescia (-6) 27.

Lega Pro R CHALLENGE TROPHY

GIRONE B: IL RECUPERO

LA SITUAZIONE

L’Italia non batte una Turchia in 9 e perde ai rigori

L’Aquila con Scrugli vola al quarto posto Tuttocuoio k.o. in 10

Domani due partite Gioca il Benevento e il derby Pisa-Prato

ITALIA–TURCHIA 3-5 (dopo supplementari e rigori) MARCATORI Forte (I) su rigore al 18’, Aydogu (T) al 20’ p.t.; Faragò (I) al 1’, Tosun (T) all’8’ s.t. SEQUENZA RIGORI Scaccabarozzi (I) parato, Corecki (T) gol, Brunori (I) gol, Cagiran (T) gol, Montini (I) parato, Frei (T) gol, Baldassini (I) palo. ITALIA (4-4-3) Paleari 5,5; Panzeri 6 (dal 1’ p.t.s. Ghiringhelli 5,5), Cristini 6 (dal 28’ s.t. Silvestri 6), Migliorini 6,5, Paparusso 5,5; Baldassin 5,5, Scaccabarozzi 6, Faragò 6; Brunori 6, Forte 5,5 (dal 5’ p.t.s. Montini 5,5), Ganz 6. (Bleve, Montesano, Spanò, Pessina). All. Bertotto 6. TURCHIA (4-4-2) Akyuz 6; Corekci 6, Nuran 5, Kurt 6 (dal 28’ s.t. Sahiner 6), Albayrak 6; Kanak 6 (dal 1’ s.t. Akbas 6), Aydogdu 6,5 (dal 20’ s.t. Akbaba 6), Cagiran 7, Frei 6; Colak 6,5, Tosun 5 (dal 39’ s.t. Bayram 6). (Demircan). All. Mufit 6,5. ARBITRO Siebert (Germania) 6. NOTE spettatori 1.200 circa. Espulsi Nuran al 25’ p.t. e Colak al 37’s.t.; ammoniti Kurt, Bayram, Baldassini, Scaccabarozzi e Ganz. Angoli 8-2.

CASERTA Sarà la Turchia, che ha battuto ai rigori in semifinale l’Under 21 della Lega Pro, a giocare la finale dell’International Challenge Trophy contro la vincente fra Slovacchia e Norvegia che si affrontano oggi. I ragazzi di Bertotto non sono riusciti a superare gli avversari rimasti in dieci dopo 25’ e in nove a 7’ dalla fine dei tempi regolamentari. Akyuz è stato battuto su rigore di Forte (Lucchese) al 18’ concesso per fallo di Nukon su Ganz. Due minuti dopo il pari degli ospiti con Aydogu. Nella ripresa gli azzurrini vanno subito in gol con Faragò (Novara) su lancio di Paparusso, ma subiscono il pareggio con Tosun, lanciato da Aydogdu scattato in fuorigioco. Gli azzurrini ci riprovano, creano varie palle gol con Brunori e Ganz ma con poca fortuna. Il centrocampo ospite con la maggiore vigoria fisica (età media della Turchia 23,36 anni contro i 21,81 dell’Italia), unita alla maggiore esperienza (tutti giocatori della A turca) ha avuto la meglio ai rigori, dove l’Italia ha segnato un solo gol. IL TECNICO Così Valerio Bertotto: «Siamo delusi, la partita si era messa bene, non è possibile non riuscire a battere una squadra in 9. Ma siamo arrivati alla partita con i cerotti, con la condizione fisica non al meglio». Lucio Bernardo

L’AQUILA–TUTTOCUOIO 1-0 MARCATORE Scrugli al 38’ p.t. L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini 6; Scrugli 6, Pomante 6, Zaffagnini 6, Pedrelli 6; De Francesco 6,5, Corapi 6; Pacilli 6, Sandomenico 6 (dal 41’ s.t. Gotti s.v.), Triarico 6 (dal 15’ s.t. Pozzebon 6); Perna 6 (dal 22’ s.t. Djuric 6). (Cacchioli, Carini, Perpetuini, Vella). All. Zavettieri 6. TUTTOCUOIO (3-5-2) Morandi 5; Balde 6, Colombini 6, Ingrosso 6; Pacini 5,5, Deiola 6 (dal 1’ s.t. Serrotti 6), Pane s.v. (dal 15’ p.t. Micheli 6,5), Vitale 5,5, Agrifogli 5,5; Gioè 6, Civilleri 5,5 (dal 24’ s.t. Tempesti 5,5). (Bachini, Mancini, Zanchi, Gargiulo). All. Ceccomori 5,5 (Alvini squalificato). ARBITRO Balice di Termoli 6,5. NOTE paganti 484, abbonati 340, incasso non comunicato. Espulso Morandi al 14’ p.t.; ammoniti Serrotti, Scrugli e Gioè. Angoli 13-2. ● L’AQUILA L’Aquila supera il Tuttocuoio nel recupero e balza al quarto posto. I toscani, rimaneggiati per le assenze di Bacci, Dramane e bomber Colombo, si arrendono alla maggior determinazione dei rossoblù,

dopo una partita giocata quasi interamente in inferiorità numerica. Decisiva l’espulsione al 14’ di Morandi, che ha preso la palla con le mani fuori area: in porta è andato il 17enne Micheli, migliore con De Francesco e l’arbitro. Micheli, dopo un salvataggio su Sandomenico, cade solo al 38’ su calcio d’angolo deviato di testa di Scrugli. Nella ripresa il portiere ospite dice no a Pozzebon e Pacilli. Alessandro Fallocco GIUSTIZIA SPORTIVA Novara, oggi la penalizzazione Intanto arriva un altro deferimento ● Oggi la Disciplinare discute i 5 deferimenti a carico del Novara, che rischia da 2 a 5 punti, e del Venezia (1). Lo stesso Novara, capolista del girone A, ieri ha ricevuto altri due deferimenti per mancati pagamenti Irpef di due bimestri: maggio e giugno rientrano nel deferimento che sarà discusso oggi, mentre novembre e dicembre sono nuovi. Il club, difeso da Cesare Di Cintio, sostiene di aver comunicato alla Covisoc di avere un credito d’imposta e quindi di essere andato a compensazione: bisogna vedere se l’ordinamento sportivo prevede questa soluzione. Deferito anche il Monza, per mancati pagamenti di stipendi e contributi di due bimestri del 2014: rischia 4 punti.

● Questa la situazione nei tre gironi e il programma della 32a giornata: COSI’ DOMANI Ore 19.30 Benevento-Paganese (girone C, andata 2-2). Ore 20.45 Pisa-Prato (B, 1-0, diretta su Rai Sport). COSI’ SABATO Ore 14.30 Lumezzane-Südtirol (A, 02); Aversa Normanna-Messina (1-1), Ischia-Lupa Roma (0-1) e SavoiaMatera (C, 0-2). Ore 15 Bassano-Alessandria (0-0) e Cremonese-Como (A, 3-1); San Marino-Savona (B, 1-4). Ore 16 Arezzo-Pro Patria (A, 2-1); Catanzaro-Lecce (2-2) e SalernitanaReggina (C, 1-0). Ore 17 Giana-Pavia (A, 0-3); GrossetoPontedera (B, 1-2); Melfi-Barletta (C, 0-0). Ore 19.30 AlbinoLeffe-Venezia (A, 02); Reggiana-Teramo (B, 0-1). COSI’ DOMENICA Ore 11 Pordenone-Mantova (A, 0-1). Ore 12.30 Torres-Monza (A, 0-3); L’Aquila-Santarcangelo (B, 1-0). Ore 14.30 Ancona-Spal (0-0) e Pistoiese-Lucchese (B, 2-1); Foggia-

Juve Stabia (2-2) e Martina-Casertana (C, 1-2). Ore 16 Feralpi Salò-Renate (A, 2-1); Forlì-Ascoli (B, 0-4); Vigor LameziaCosenza (C, 0-3). Ore 18 Novara-Real Vicenza (A, 0-3); Pro Piacenza-Carrarese (0-4) e Tuttocuoio-Gubbio (B, 0-4). LE CLASSIFICHE GIRONE A Novara p. 60; Alessandria e Pavia (-1) 59; Bassano 58; Como 54; Feralpi Salò 47; Real Vicenza 46; Arezzo 43; Südtirol e Venezia 42; Mantova (-3) 40; Renate 39; Torres 37; Monza e Cremonese 36; Giana 35; Lumezzane 29; AlbinoLeffe 27; Pro Patria (-1) 24; Pordenone 21. GIRONE B Teramo p. 61; Ascoli 59; Reggiana* 53; L’Aquila 48; Pisa* 47; Ancona* 45; Pontedera 44; Spal 43; Tuttocuoio e Lucchese 41; Gubbio 39; Carrarese 38; Grosseto (-1) 35; Santarcangelo* e Prato 34; Pistoiese** 33; Savona 32; Forlì 30; Pro Piacenza (-8) 28; San Marino 26. (**due partite in meno; *una in meno). GIRONE C Salernitana p. 67; Benevento 65; Juve Stabia e Casertana 56; Lecce e Matera 54; Foggia (-1) 50; Catanzaro 44; Barletta 42; Vigor Lamezia 40; Cosenza 37; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 34; Melfi (-2) 32; Savoia 27; Messina 26; Aversa Normanna, Ischia e Reggina (-1) 25.


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Siamo in onda! R

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Una serata a tutto gas su GazzettaTv

1Alle 20 lo Speciale Motori sul debutto della MotoGp. Nel pomeriggio (14.15) il volley con la Sangiuliano

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uello che ci attende sarà un incredibile weekend motoristico, con il debutto stagionale della MotoGP in Qatar e la seconda tappa del Mondiale di Formula 1 in Malesia. In attesa delle prove e poi delle gare, è naturale perciò che questi argomenti divengano centrali nel palinsesto di GazzettaTv durante l’appuntamento Speciale Motori-Il Sorpasso, in onda questa sera alle 20. In studio con il conduttore Andrea Berton ci saranno il vicedirettore della Gazzetta dello Sport Umberto Zapelloni, il responsabile della redazione Motori Vito Schembari e Gian Luca Gasparini di Sportweek, grande esperto di auto e moto. All’ordine del giorno, ovviamente, la caccia a Marquez, il campione uscente della Moto Gp che ha dominato la scorsa annata ma che ora deve guardarsi dal possibile, grande ritorno di Valentino Rossi e, per la Formula 1, gli approfondimenti dei segnali di rinascita della Ferrari con Vettel e Raikkonen alle spalle delle formidabili Mercedes di Hamilton e Rosberg. SOTTORETE Non mancheranno, come sempre, panoramiche su tutto il mondo dello sport. Alle

I PROGRAMMI SPAZIO A VOLLEY E AVVENTURA

in lotta per il secondo posto in classifica. Mezz’ora dopo e in replica alle 20.45, il trio Gli Autogol affronterà il tema della cessione di Pirelli ai cinesi ospitando il sosia di Massimo Moratti (la casa produttrice di pneumatici è uno die main sponsor dell’Inter). ALL’AVVENTURA Alle 15.05 l’appuntamento con Explorers seguirà le vicende degli avventurieri più esperti del mondo e subito dopo, alle 15.30, Campioni a confronto continuerà ad approfondire i punti di contatto e le differenze tra i grandi nomi dello sport. In questa puntata il duello sarà tra i talentuosi calciatori tedeschi Marco Reus e Mario Götze e tra i belgi Christian Benteke e Romelu Lukaku. Alle 16.05, invece, Sport Science proseguirà nella sua osservazione del mondo dello sport attraverso il prisma della scienza, svelandone segreti e peculiarità, grazie a prove di studio e sul campo con il supporto di atleti e studiosi. Valentino Rossi, 36 anni: «Speciale Motori» parlerà delle sue chance mondiali EPA

MATTINA 7 Gazzetta News 7.15 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.15 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News

14.15, all’interno di Gazzetta News, Sarah Castellana condurrà Sottorete, la rubrica dedicata al volley con i nostri giornalisti Gian Luca Pasini e Mario Salvini e l’ex azzurra Rachele Sangiuliano: si parlerà tra l’altro della cor-

sa ai playoff nel campionato maschile, che deve ancora vivere due giornate palpitanti di regular season e dell’incontro di campionato femminile di sabato tra la Liu Jo Modena e la VBC Pomì Casalmaggiore, squadre ancora

9.05 Campioni a confronto 9.30 Explorers 10.05 Sport Science 11.05 Condò Confidential 11.30 Campioni a confronto 12.05 The Speedgang 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News 14 Gazzetta News

POMERIGGIO 14.15 Gazzetta News Sottorete 14.45 Gli Autogol 15.05 Explorers (1a tv) 15.30 Campioni a confronto (1a tv) 16.05 Sport Science (1a tv) 17.05 The Speedgang 18.05 Explorers 18.30 Gazzetta News Sottorete

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clic COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

19 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News SERA 20 Speciale Motori-Il Sorpasso 20.30 Gazzetta News 20.45 Gli Autogol 21.05 Pazzi per i derby - Milano 22.05 Bomber

23.05 Campioni a confronto 23.30 Gazzetta News 0.05 Gli Autogol 0.20 Tuttogol 0.30 Gazzetta News 1.00 Gazzetta News


GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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OPINIONI

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La vignetta

Se la responsabilità fa crescere

NEYMAR CAPITANO GLI ASSI AL POTERE IL COMMENTO O RO di ALESSANDRO DE CALÒ

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ndossare la fascia da capitano di una nazionale, nel calcio, non è mai uno scherzo. Il capitano è il simbolo della squadra, ma anche la bandiera di un Paese. Deve essere super, saper comandare e poter metterci la faccia. Pensiamo al John Terry, leader dell’Inghilterra, diventato caso politico ai tempi di Fabio Capello per il flirt con la compagna di Wayne Bridge, anche lui difensore nella selezione di Sua Maestà. Carlos Tevez, che nel 2010 vestiva la maglia del City, disse che dalle sue parti uno come Terry avrebbe perso le gambe o non sarebbe sopravvissuto. Roba seria, non solo questione di mutande. Dopo il Maracanazo del 1950, il Brasile aveva deciso di cambiare assieme all’allenatore e a mezza squadra, anche il colore delle maglie della Seleçao. Via il bianco da magliette e calzoncini e spazio alle tinte della bandiera: verde, giallo, blu. Stavolta il peso del fallimento — oltre che sulla testa di Felipao Scolari — è calato addosso al capitano Thiago Silva. Durante il disastroso Mondiale 2014, in Brasile l’hanno ribattezzato Capitao chorao, perché piangeva sempre. Per la pressione, l’emozione, l’amarezza, la tensione. Quando Carlos Dunga è stato richiamato sulla panca della Seleçao – con la mission di riscattare l’orgoglio patrio nella prossima Coppa America – ha deciso di fare una cosa: degradare il povero Thiago Silva e consegnare la fascia a Neymar, che è il suo numero 10, il talento in ascesa attorno al quale ricostruire qualcosa di grandioso. Questa sera, nello Stade de France a Saint-Denis, il capitano del Psg e l’asso del Barça giocheranno per la prima volta assieme da titolari nella Seleçao dopo che c’è stato il passaggio della cosiddetta braçadeira. Un passaggio

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per niente indolore. Silva si è pubblicamente lamentato della questione, accusando Dunga di scorrettezza per non averlo avvertito. Il tecnico ha glissato ripetendo anche ieri a «France Football» che ha scelto Neymar come capitano per metterlo davanti a una nuova sfida, convinto che la responsabilità possa farlo ulteriormente crescere. È un ragionamento di buon senso, che qualcuno aveva pensato di poter estendere – con i rischi del caso – persino a Mario Balotelli ai tempi dei capricci con la maglia del Milan. Scegliendo Neymar, Dunga ha rotto un’antica tradizione che ha visto indossare la fascia a difensori (Carlos Alberto, Edinho, Cafu, Silva) o piloni di centrocampo (lo stesso Dunga) piuttosto che agli artisti come Pelé, Garrincha, Zico, Ronaldo e Ronaldinho. Anche da noi, in Italia, è successo qualcosa di analogo. Magari per non scontentare qualche tifoseria, si è adottato lo stesso criterio che vige negli uffici del catasto. Comanda l’anzianità, la fascia va automaticamente a chi ha più presenze. È un metodo residuale, nel mondo le cose girano altrimenti. Neymar, capitano del Brasile, fila nella scia tracciata dalle altre grandi star fin dai tempi di Beckenbauer con la Germania, Cruijff con l’Olanda, Platini con la Francia, Maradona con l’Argentina. Viaggia in sintonia con il Messi capitano della Albiceleste, Cristiano Ronaldo del Portogallo, Ibra della Svezia. Come aveva spiegato il buon Sabella — togliendo la fascia dal braccio di Mascherano per consegnarla a Leo — il senso è quello di rendere riconoscibile «la locomotiva che deve tirare il treno». Ci sono leadership inevitabili, quasi naturali: è come essere segretario di un partito e capo del governo. C’è una scheggia di infinito nelle giocate di Neymar, poche storie. Questa nuova responsabilità è un piede sull’acceleratore: può lanciarlo in orbita o fargli perdere la strada.

di Stefano Frosini

Il nuovo fenomeno

PORTIERI, È L’ERA DELL’ALTERNANZA LA ROVESCIATA ATA di ROBERTO BECCANTINII

Twitter

AS ROMA Club di Serie A ● In bocca al lupo all’ex giallorosso Dodo: ti aspettiamo presto sul campo! @Inter @OfficialASRoma

USAIN BOLT Olimpionico di atletica ● New York...New York, ci incontriamo nuovamente dopo tutto questo tempo. In attesa della #NewYorkDiamondLeague @usainbolt

ARIANNA ERRIGO Olimpionica di scherma ● Tanti auguri mamma! Per me hai sempre 40 anni #MyLove #MyLife @aryerri

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a dittatura del portiere ha le ore contate. Sono in aumento gli allenatori che prediligono l’alternanza. Tra questi, Roberto Mancini. Come e più del predecessore, Walter Mazzarri, l’attuale allenatore dell’Inter ha lasciato il campionato al titolare, Samir Handanovic, e affidato l’Europa League alla riserva, Juan Pablo Carrizo. E’ lo stesso metodo che stava portando avanti, alla Roma, Rudi Garcia: Morgan De Sanctis per le zuffe domestiche, Lukasz Skorupski sul fronte internazionale. Alla vecchia scuola rimane fedele la Juventus: campionato o Champions, sempre e comunque Gigi Buffon. Con Marco Storari «abbonato» alla Coppa Italia. Finché le cose vanno bene, hanno ragione tutti: sia i fanatici della tirannide, sia i sostenitori della democrazia. Viceversa, quando ci scappano errori gravi (Carrizo, Skorupski), comincia il giro delle mozioni: era proprio il caso? E’ corretto pensare che siano tutti uguali? E nello specifico interista: se Mauro Icardi gioca sempre, perché non può giocare sempre, a maggior ragione, Handanovic? L’argomento coinvolge tattica, storia, cultura. La prima società ad alto livello a praticare la staffetta dei portieri - in Italia, almeno - fu il Milan di Silvio Berlusconi e Arrigo Sacchi. Giovanni Galli e Andrea Pazzagli si trovarono, per scelta, l’uno davanti all’altro, e poi, un po’ per caso e un po’ per vezzo, l’altro sostituto dell’uno. Era un Milan così diverso e così forte che poteva permettersi tutto: anche di giocare senza portiere, provocazione cara ad Arrigo; oppure, nella versione più castigata, con uno qualsiasi dei due. A quei tempi, e sino al confine degli anni Novanta, i calendari erano più umani e il rischio di infortuni e/o squalifiche meno drastico. Il

regolamento garantiva ai difensori un potere enorme che, di riflesso, coinvolgeva i portieri. All’ospedale finivano gli avversari, come Giancarlo Antognoni, travolto da Silvano Martina; come Patrick Battiston, abbattuto da Tony Schumacher; come Bruno Mora, speronato da Giuseppe Spalazzi. Da Massimo Piloni a Giancarlo Alessandrelli, le riserve di Dino Zoff furono condannate per «non» aver commesso il fatto. Traduzione: per non aver mai, o quasi mai, giocato. Dopo il ‘90 c’è stata la svolta. Le televisioni, in cambio delle montagne di quattrini che distribuivano, hanno preteso calendari obesi. Complice la Fifa, il potere è passato agli attaccanti, e la professione del portiere ne è uscita meno tutelata: all’ospedale hanno cominciato ad andarci loro, da Petr Cech in giù. E così, piano piano, l’unico insostituibile è diventato uno dei tanti sostituibili. Penso a Diego Lopez e Iker Casillas nel Real Madrid di José Mourinho e Carlo Ancelotti. Una fetta di torta a testa, e via andare. Non più casi isolati; e quasi mai riconducibili all’evoluzione secca del ruolo. Come se gli allenatori moderni non si fidassero più della dottrina dei loro padri: sostituisci tutti, meno il portiere; come se la reputazione della scuola fosse precipitata su standard talmente ambigui da scoraggiare la spaccio di gerarchie fisse. Capisco l’incubo di un infortunio in un momento topico della stagione, e dunque l’esigenza di tenere sempre calda l’alternativa, ma l’Inter con il Wolfsburg si giocava molto più che con il Cesena; e con i tedeschi c’era Carrizo, non Handanovic. «Io farei sempre giocare il numero uno - dichiara Dino Zoff - ma evidentemente c’è chi coltiva il quieto vivere dello spogliatoio e, magari, differenze tecniche non così nette». Resta l’idea di una solitudine meno esclusiva di una volta. E il concetto di concorrenza ribaltato: stimolo, non più disturbo. Vinca il migliore, sempre. Giochi il migliore, dipende. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La candidatura del golf italiano

LA RYDER CUP A ROMA? UNA GRANDE OCCASIONE L’ANALISI TA di STEFANO CAZZETTA email: scazzetta@rcs.it

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a suggestiva e visionaria provocazione è diventata una concreta possibilità. Da ieri sera gli ispettori della Ryder Cup (la biennale sfida Europa-Usa di golf) sono in Italia

per pesare la candidatura di Roma all’edizione del 2022. Due le tappe fondamentali: l’incontro a Palazzo Chigi e il sopralluogo al campo prescelto, il Marco Simone di proprietà della grande stilista italiana Laura Biagiotti. Il presidente Franco Chimenti (sostenuto dal Coni con Giovanni Malagò) sta mettendo sul tavolo tutte le sue carte (compresi ottimismo ed entusiasmo che non gli fanno certo difetto) per vincere quella che probabilmente è la sfida più difficile che da uomo di sport abbia dovuto

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affrontare. Sulle qualità del campo prescelto, ci sono pochi dubbi: il percorso è di elevato livello tecnico,gli spazi sono a prova di un mega-evento come la Ryder. Il problema è l’investimento che un’operazione di tale portata comporterebbe da qui al 2022. Decine di milioni. Ma non bisogna spaventarsi: il ritorno economico appare garantito. La Ryder porta spettatori da tutto il mondo (almeno 250 mila nella settimana) e attraverso la tv raggiunge 500 milioni di case nel mondo. Facile intuire perché Roma da questo

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punto di vista non abbia rivali: bellezza, arte, storia, logistica e capacità ricettiva la mettono al sicuro da ogni confronto. Ma perché il sogno diventi realtà c’è bisogno che il Governo prima di tutti colga l’importanza dell’evento e le possibilità che a esso sono collegate. Germania, Spagna (che tenta il bis dopo Valderrama 1997), Austria e Portogallo sono agguerrite. Parigi sarà la sede dell’edizione 2018. Da noi bisogna ancora far capire che il golf non è solo un sport degnissimo (che tra l’altro torna olimpico), ma anche uno straordinario volano per lo sviluppo del turismo. Se non ora, quando?

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La tiratura di mercoledì 25 marzo è stata di 254.836 copie

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Formula 1 R GP Malesia

GARA ALLE 9 TUTTO SU SKY

Domenica a Sepang (5.543 m) si corre il GP Malesia, 2a tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 56 giri per 310,408 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-7 ore rispetto a Sepang fino a sabato; -6 ore domenica, quando in

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Italia scatta l’ora legale). Domani Prime libere dalle 3 alle 4.30; seconde libere dalle 7 alle 8.30. Differite alle 8.30 e 11.30 su Rai Sport 1. Sabato Terze libere dalle 7 alle 8; differita alle 11.30 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 10; differita alle

Lunghezza circuito: 5.543 m Giri: 56 Distanza gara: 310,408 km Curve: 15 Prima edizione del GP: 1999 Giro record: 1’34”223 (Montoya 2004)

13.55 su Rai 2. Domenica Gara alle 9; differita alle 14.15 su Rai 1. Classifiche Piloti: 1. Hamilton (foto) 25 punti; 2. Rosberg 18; 3. Vettel 15. Costruttori: 1. Mercedes 43; 2. Ferrari 15; 3. Sauber 14.

A soli 30 Cv dalle Frecce La rossa ha il motorone

IL BOTTO AL MONTMELÒ

Alonso pensava di avere 13 anni e di stare al mare! 1Per 24 ore non

ha riconosciuto né il manager né il preparatore. Oggi ultime visite

1Test in segreto al Montmelò

sulla Sauber. Debutto a maggio

INVIATO A SEPANG

Luigi Perna INVIATO A SEPANG (MALESIA)

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essuno se n’è accorto, ma la Ferrari ha già provato in pista il nuovo motore più potente che debutterà a maggio nel GP di Spagna. L’ha fatto negli ultimi due giorni dei test invernali al Montmelò, montandolo in gran segreto sotto il cofano della Sauber, che da quest’anno ha una sinergia con Maranello vicina a quella di un vero team satellite. La collaborazione è servita alla rossa per accelerare lo sviluppo delle soluzioni che saranno trasferite sulla SF15-T. Con il doppio vantaggio di accumulare chilometri preziosi per l’affidabilità (i 4 motori consentiti quest’anno devono reggere oltre 4.000 km ciascuno) ed evitare il rischio di intoppi e figuracce, se la power unit fosse andata arrosto sulla vettura di Sebastian Vettel o di Kimi Raikkonen. PIÙ CAVALLI Così non è stato. E la Sauber ha girato con regolarità, fornendo ai tecnici del Cavallino indicazioni che fanno tendere all’ottimismo, in attesa che la monoposto confermi domenica sui curvoni veloci di Sepang quanto di buono ha fatto vedere con il podio al debutto a Melbourne («Se consideriamo solo i parametri di potenza e carico, la Malesia è un circuito molto simile all’Australia, per cui dovremmo essere altrettanto competitivi», fa notare il direttore tecnico James Allison). Quest’anno il motore Ferrari è stato quello che ha fatto il balzo in avanti più grande rispetto alla concorrenza, se paragonato alla mediocre versione 2014. Ora

la power unit di Maranello sfiora gli 800 Cv, a cui dovrebbero aggiungersene almeno una ventina con i primi sviluppi. Mentre le Frecce d’argento sarebbero già a quota 830-840 Cv. SEGRETO MERCEDES D’altro canto, era impensabile azzerare di colpo il vantaggio dei tedeschi, nonostante la Ferrari abbia corretto profondamente gli errori del primo progetto firmato Marmorini. Non è solo questione di tecnologia ibrida e motori elettrici. Uno dei segreti di questi V6 1.600 cmc turbo è infatti la combustione, area in cui la Mercedes è avan-

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Sebastian Vettel, 27 anni, ha chiuso al 3° posto in Australia LAPRESSE

dursi addirittura già in Malesia: alla Ferrari sono infatti convinti che Vettel in Australia sarebbe potuto arrivare più vicino a Hamilton e Rosberg, se fosse partito davanti alla Williams di Felipe Massa.

LA FERRARI? SONO IN SILENZIO STAMPA, ALMENO PER UN PO’ LUCA DI MONTEZEMOLO EX PRESIDENTE DEL CAVALLINO

ti (non a caso Maranello ha strappato a Stoccarda alcuni tecnici del settore) e che si traduce oltretutto in una migliore erogazione e guidabilità della vettura. La rossa, che ha previsto una seconda evoluzione della power unit dopo l’estate, conta di poter accorciare ulteriormente il divario, avendo ancora 10 gettoni da utilizzare per le modifiche contro i 7 della Mercedes. C’è fiducia che la distanza dal vertice possa ri-

NIENTE PANICO Ma il vantaggio delle Mercedes non è solo sotto il cofano. La W06 ha fatto ulteriori progressi telaistici rispetto alla vettura che ha dominato l’ultimo Mondiale, guadagnando tantissimo carico aerodinamico, come testimoniano le velocità di punta pari o addirittura inferiori a quelle della Ferrari, pur disponendo di più potenza. Segno che il gruppo guidato da James Allison dovrà ancora lavorare parecchio a Maranello. «Nessun panico», avverte il team principal Maurizio Arrivabene. «Al momento abbiamo un ottimo passo e un limitato consumo delle gomme, questo potrebbe rivelarsi un vantaggio su un circuito ad alto degrado come Sepang. Così come la velocità massima sui due lunghi rettilinei», confida il

chief designer Simone Resta. CAMBIO AL VERTICE Intanto, sotto la guida del presidente Sergio Marchionne, continuano i cambiamenti in pista e in fabbrica, a cominciare dal trasloco (in corso) nella nuova sede della Gestione sportiva. Si attende l’arrivo al muretto di Inaki Rueda, ex stratega della Lotus, per migliorare le tattiche di qualifiche e GP. Mentre, già dall’Australia, c’è un nuovo capomeccanico per la vettura di Sebastian Vettel: si tratta di Ignazio Sanzone, che ha preso il posto di Giuseppe Rizzo, in precedenza con Fernando Alonso. Infine, sul fronte della produzione, sono in corso le manovre per la futura quotazione in Borsa della Ferrari e il relativo piano industriale a lungo termine. Sembra certa l’uscita di scena nei prossimi mesi dell’amministratore delegato Amedeo Felisa, uno degli artefici dei grandi successi delle supercar stradali del Cavallino. Il sostituto potrebbe arrivare da fuori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

er quanto incredibile, era tutto vero. Nelle ore successive al risveglio dopo l’incidente, Fernando Alonso ha perso la memoria dei fatti accaduti negli ultimi vent’anni. Quando la madre l’ha chiamato al telefono preoccupata, le è stato risposto da chi era con lui in ospedale: «Fernando sta bene, ricorda di avere 13 anni e di essere in vacanza al mare…». Già, oggi viene da sorridere e il campione spagnolo è stato il primo a farlo, sdrammatizzando su Twitter con l’hashtag «Dove vi siete svegliati oggi?», ma sul momento deve esserci stato poco da scherzare. Alonso pensava di trovarsi in una località balneare delle Asturie dove andava con la famiglia da ragazzino. Non ricordava di essere un pilota di F.1 né di essere stato ricoverato a Barcellona dopo l’urto contro il muro nei test del Montmelò. VERSIONE Sembra perciò del tutto verosimile che ai medici abbia detto: «Corro in kart e voglio arrivare in Formula 1», come scrisse il quotidiano El Pais. Il vuoto di memoria, a quanto ha appreso la Gazzetta, è durato una sola giornata (il 22 febbraio), durante la quale Alonso non avrebbe riconosciuto neppure persone a lui vicine, come il manager Luis Garcia Abad e il preparatore Fabrizio Borra, eccezion fatta per suo padre José Luis. Il giorno seguente, Fernando aveva già recuperato ampi «pezzi» del suo passato e si era ricordato anche gli attimi precedenti e successivi

Fernando Alonso, 33 anni EPA

all’incidente, fino al momento in cui era stato sedato dai soccorritori. Sarà quindi interessante sentire la sua versione, quando oggi, finalmente, risponderà alle domande sull’argomento nella conferenza stampa ufficiale della Federazione internazionale. TIRA E MOLLA Qualcosa, in fondo, è già trapelato dal comunicato della McLaren, secondo cui Alonso avrebbe sentito lo sterzo indurirsi, prima dell’uscita di pista. Evidentemente lo spagnolo sospetta un problema meccanico sulla vettura, sempre negato dalla squadra, escludendo di essere stato vittima di un malore. È chiaro che ci sono contratti pesanti in ballo e un rimpallo di responsabilità, tanto che i rapporti fra Alonso e Ron Dennis sarebbero già ai ferri corti e il team principal Eric Boullier si starebbe sforzando di fare da paciere. Di certo, la traiettoria della McLaren alla curva 3 era del tutto anomala (come confermato anche dal compagno Jenson Button) e quindi Alonso dovrà chiarire che cosa sia successo e perché all’improvviso abbia rallentato tenendo una linea interna, in direzione del muretto. Altrettanto dovrà fare la Fia, che ha condotto un’inchiesta sull’episodio. Nel frattempo, Alonso sarà sottoposto oggi alle visite mediche in circuito per ottenere l’idoneità per il GP di domenica. lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Renault: «Newey è vecchio, bugiardo e critica sempre» 1Dura replica di Abiteboul, capo dei

motoristi francesi, al tecnico della Red Bull: «Le colpe non sono solo della power unit»

INVIATO A SEPANG

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n tweet a volte vale più di mille parole: quello postato ieri da Cyril Abiteboul, direttore generale di Renault F.1, è eloquente. Il dirigente francese ha infatti mostrato una foto dove appaiono un paio di guantoni da boxe, aggiungendo come commento: «Sto facen-

do i bagagli per la seconda gara (o per il secondo round?)». Ai più è apparso chiaro il riferimento alle polemiche che ormai stanno riducendo a brandelli il rapporto tra la Red Bull e la Casa francese. Un binomio che sino a 14 mesi fa era invidiato da tutti e considerato invincibile dopo ben 8 titoli iridati in 4 anni. Invece l’avvento dell’ibrido e i grossi guai accusati all’inizio dai fran-

cesi hanno alimentato tensioni che neppure le tre vittorie di Ricciardo durante la stagione sono riuscite a sanare. Così le deludenti prestazioni di Melbourne hanno fatto saltare il tappo. Horner e Newey non si sono risparmiati dopo il GP, prendendosela apertamente coi francesi, colpevoli di aver fornito una power unit peggiore di quella del 2014. La replica di Abiteboul è stata affidata alle colonne di Auto Hebdo: «È difficile avere un partner che mente», con riferimento a Newey. «Adrian è un uomo brillante e un tecnico senza pari, ma ha speso la sua vita a

criticare i partner motoristici ed è troppo vecchio per cambiare». NUOVO MOTORE? Intanto la Red Bull ha spostato le attività di sviluppo del motore alla Avl di Graz, dove sta girando una versione rivista dell’attuale propulsore. Nei capannoni dell’Avl, la Red Bull starebbe lavorando a un proprio motore: secondo Auto Motor und Sport la Casa austriaca avrebbe commissionato alla ditta un banco prova dinamico, primo passo verso l’autonomia motoristica. a.cr. Cyril Abiteboul, 37 anni, con il team principal Red Bull Chris Horner, 41

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Formula 1 R GP Malesia

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A TU PER TU

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CONTENUTO PREMIUM

Toto Wolff

«QUESTA FERRARI PUO’ VINCERE» IL BOSS MERCEDES: «LA ROSSA PENSA SOLO A BATTERCI. LA RED BULL SI RITIRA? LA F.1 SOPRAVVIVERÀ...» L’INTERVISTA di ANDREA CREMONESI

A quando il prossimo passo avanti? In Spagna? «Anche più avanti».

INVIATO A KUALA LUMPUR (MALESIA)

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a luce filtra tenue dai vetri della Torre Petronas. Toto Wolff sorseggia un caffè: ha appena terminato di decantare la qualità di benzine e lubrificanti dell’azienda malese che fornisce e sponsorizza le sue frecce d’argento. Al suo fianco, c’erano Lewis Hamilton e Nico Rosberg. A Melbourne è stata subito doppietta ma è mancato il duello tra i vostri piloti: troppo forte ora Lewis per Nico o dopo il pit stop avete congelato le posizioni? «Melbourne è la pista più esigente dell’anno per il consumo di carburante, per questo Nico non ha potuto attaccare nel finale. Ma sono sicuro che entro due gare assisteremo a una dura battaglia tra di loro e magari anche da parte della Ferrari».

Ritiene davvero possibile che la rossa possa vincere qualche gara quest’anno? «Il mio compito è fare in modo che Mercedes conquisti il maggior numero di corse». Magari tutte? «Irrealistico. La Ferrari lavora sodo, ha gente in gamba e ha un obiettivo in testa: batterci. Non escludo che possano davvero tornare al successo».

Vuol dire che è più facile farlo con Marchionne e Arrivabene che con Mattiacci? «Credo che Marco non abbia avuto il tempo di dimostrare come avrebbe potuto far crescere il team. Arrivabene ha una grande abilità commerciale ed è in questo sport ormai da una vita e non spetta a me commentare il valore di Marchionne: ha una visione positiva sul futuro della F.1».

stata una scelta corretta».

Rispetto al 2014 dove siete già migliorati? «In potenza e raffreddamento. A questo va aggiunto il lavoro del nostro team in pista. E avere due piloti fortissimi». Vettel è partito con un podio a Melbourne. «Sapevo che avrebbe portato nuova energia alla Ferrari».

ABBIAMO DUE PILOTI FORTISSIMI. ENTRO DUE GARE ASSISTEREMO A UNA DURA BATTAGLIA TRA DI LORO IN PISTA SUL DUELLO TRA HAMILTON E ROSBERG

IL RINNOVO DI LEWIS? SIAMO A BUON PUNTO. HO LETTO CIFRE FUORI DALLA REALTÀ, ALTRE NO. ASPETTIAMO SUL FUTURO DELL’IRIDATO

Mercedes ha speso tre gettoni più della Ferrari nello sviluppo delle power unit, questo inciderà sulla stagione? «No, i gettoni non significano automaticamente prestazioni. Noi abbiamo deciso di spenderne un certo numero sulla prima power unit e credo sia

Dopo Melbourne la Red Bull ha chiesto di cambiare le regole per riequilibrare il campionato, sostenendo che venne fatto quando vincevano per frenare i colpi di genio di Newey. «F.1 è anche capire le regole tecniche e sportive e cercare di trarne un vantaggio. Normale ci siano delle discussioni. Ma invocare dopo la prima gara un cambiamento delle regole, non me lo aspetto da chi ha vinto 4 Mondiali».

Mai pensato di prenderlo? «Non c’è mai stata né l’opportunità né l’occasione. Abbiamo due piloti eccezionali sotto contratto». Sembra ormai in dirittura d’arrivo il rinnovo di Hamilton. «Siamo a buon punto, si discute di piccoli dettagli ma non voglio parlare di date perché creerebbe solo pressioni. In questi giorni ho visto scritte diverse cifre, alcune fuori dalla realtà, altre no. Sino al momento dell’ufficializzazione comunque non commenterò». Avevate nel mirino anche Alonso, che proprio qui a Sepang torna nella mischia: ritiene che l’incidente possa condizionarlo? «Tornerà forte come sempre».

Torniamo alla Ferrari: dal punto di vista politico sembrate più vicini. «Ognuno cerca di portare avanti i propri obiettivi ma è facile lavorare con persone ragionevoli».

TOTO WOLFF NATO A VIENNA (AUSTRIA) IL 12 GENNAIO 1972 RUOLO TEAM PRINCIPAL DELLA MERCEDES

Marko ha minacciato il ritiro. «Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Sarebbe un peccato ma la F.1 può sopravvivere». Lewis Hamilton, 30 anni, inglese, alla Mercedes dal 2013, con le Frecce d’argento ha vinto 13 gran premi e un Mondiale (2014) LIVERANI

Pure Ecclestone vi è andato addosso, sostenendo che il vostro dominio nasce dall’aver lavorato in sintonia con la Fia. «Bernie ha bisogno di gare spettacolari, di un gruppo compatto e di lotta, altrimenti i team se ne vanno. Da questo punto di vista lo capisco». Il dominio Mercedes e Vettel alla Ferrari non sono bastati per salvare il GP di Germania. «Noi abbiamo cercato di dare una mano ma non è bastato. Le ragioni? La saturazione dovuta ai tanti successi di Schumi prima e Vettel poi. Peccato non correre davanti al nostro pubblico. Di sicuro lo faremo l’anno prossimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ma la McLaren-Honda non va. «È dura rientrare in F.1. Ma arriveranno pure loro».

L'IDENTIKIT

PILOTA Inizia nel 1992 nella Formula Ford austriaca. Nel ‘93 e ‘94 corre nella F.Ford austriaca e tedesca. Nel 1994 vince la 24 Ore del Nürburgring nella sua categoria. In Italia, nel 2003, vince una gara nel campionato Fia Gt/Gt1. MANAGER Nel 2009 inizia a comprare quote della Williams, scuderia di cui possiede ancora il 5%. Nel 2012 è anche direttore esecutivo della Williams. L’anno dopo lascia il team di Grove per diventare capo della Mercedes F1, di cui detiene anche il 30% di quote. VITA PRIVATA È sposato con Susie Stoddart, terzo pilota Williams. Nella foto sopra, Toto con Susie.


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Mondomotori R Auto

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Smart Fortwo, cambio... di passo 1La citycar Mercedes ora ha un «automatico» a doppia frizione veloce e dolcissimo Corrado Canali

LA PICCOLA CHE PIACE AGLI ITALIANI 1

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n Italia la Smart è di casa. Nel nostro Paese la citycar della Mercedes ha venduto dal 1998 a oggi una media di 26mila unità all’anno, per un totale di oltre 440mila immatricolazioni. Ed ora che è arrivata la seconda generazione, in versione a quattro porte, la Forfour, l’Italia continua ad essere il mercato numero uno al mondo con 7.000 unità già vendute dal lancio. Ma la Smart è anche una famiglia di modelli. Il più atteso era quello con il cambio automatico, e il debutto non ha deluso. La nuova trasmissione a doppia frizione a sei marce è un importante progresso rispetto alla precedente, tanto che i 1.030 euro in più del manuale sono più che giustificati. FACILE Nonostante la Smart col cambio manuale si comporti già bene, la vettura dà il meglio proprio con l’automatico, che la rende ancora più facile da guidare nel traffico. Il cambio robotizzato della precedente Smart Fortwo era noto soprattutto per una certa lentezza nel passaggio da una marcia all’altra. Ben diverso invece è il Twinamic, primo cambio a doppia frizione introdotto su una citycar, molto più veloce del precedente. Funziona in modo completamente automatico, ma consente anche di inserire manualmente le marce, spostando la leva verso sinistra. Aggiungendo, poi, 589 euro si può disporre del pacchetto sportivo che comprende i comandi al volante, di serie invece sulle versioni più complete. Per il momento, la nuova Smart Fortwo automatica sarà disponibile solo col tre cilindri aspirato di 999 cmc da 71 Cv, ma tra giugno e settembre il doppia frizione verrà esteso a tutte le versioni, compresa la 90 Cv turbo. PROVA In città, la Smart Fortwo Twinamic si conferma come una delle auto più agili e facili da guidare: lo sterzo è molto leggero, grazie al servoassistito di serie, il diametro di sterzata è ridottissimo (6,95 metri) e le dimensioni ultracompatte della vettura ne fanno una vettura perfetta nel traffico. Può essere «risparmiosa», se selezionate la modalità di guida Economy, oppure più «sprint», se scegliete la

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● 1. La Smart Fortwo con cambio automatico a doppia frizione: sarà disponibile da sabato a partire da 13.780 euro ● 2. Gli interni della citycar sono ben rifiniti. Capitolo bagagliaio: ha una capienza massima di 350 litri ● 3. La Smart è una delle piccole più apprezzate dall’utenza italiana: nel nostro Paese ne sono state immatricolate oltre 440mila dal 1998 a oggi

Sport. Con quest’ultima opzione, i passaggi di marcia si fanno molto veloci e la Smart è in grado di sgusciare tra un’auto e l’altra con grande prontezza.

LA SCHEDA SMART FORTWO 70 TWINAMIC

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MOTORE BENZINA CILINDRATA 999 CMC POTENZA MAX 71 CV A 6.000 GIRI COPPIA MAX 91 NM A 2.850 GIRI CAMBIO AUTOMATICO A DOPPIA FRIZIONE E 6 MARCE LUNGHEZZA 2.690 MM LARGHEZZA 1.660 MM ALTEZZA 1.873 MM POSTI 2 PESO 805 KG CAPACITÀ BAGAGLIAIO DA 190 A 350 LITRI TRAZIONE POSTERIORE VELOCITÀ MAX 151 KM/H ACCELERAZIONE 0-100 KM/H 15”1 CONSUMO MEDIO 4,1 LITRI PER 100 KM PREZZI DA 13.780 EURO DATA DI LANCIO SABATO

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PREZZI Anche il motore, che nel caso della Fortwo 70 è il piccolo tre cilindri di 999 cmc, è brillante nella guida sportiva e assiste al meglio il cambio doppia frizione. Le doti dinamiche, invece, sono le stesse della Fortwo: un’elevata maneggevolezza, una buona tenuta di strada e il comfort migliorato rispetto alla generazione precedente. Inoltre lo Stop&Start abbinato al Twinamic si comporta molto bene. La Smart automatica sarà in vendita da sabato a prezzi compresi fra 13.780 e 16.080 euro. Entro fine anno debutterà la cabrio, nel 2016 toccherà alla Brabus e poi arriverà l’elettrica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL NOSTRO GIUDIZIO

Sì Cambio Molto meglio del predecessore: pronto e dolce nei passaggi di marcia. Guidabilità È agile, tiene bene la strada e ha sospensioni più duttili della scorsa versione.

No Prestazioni Il motore è progressivo e dolce, ma bisogna spremerlo per ottenere un po’ di sprint. Fruscii a bordo Se si affronta un viaggio un po’ lungo, potrebbero dare qualche fastidio.

LA CASA GIAPPONESE VA... DI CORSA

Nissan alla «Roma Derby Run» con una flotta di Leaf elettriche ● Il punto di contatto tra veicoli elettrici e il mondo della corsa è quello delle «emissioni zero». Anche per questo Nissan, che è leader di mercato nel settore, sarà partner della «Roma Derby Run». La casa giapponese svolgerà infatti con una flotta di Leaf il servizio di navetta degli atleti. La competizione podistica, che si terrà domenica 29 a partire dalle 9.30 al Parco del Foro Italico, è solo la prima di quattro importanti corse sponsorizzate da Nissan che avranno luogo nella Capitale. Il 19 aprile la Casa giapponese sarà a «Roma Appia Run» (con

partenza dallo Stadio delle Terme di Caracalla), il 19 settembre alla «Staffetta 12x1h» (sempre allo Stadio delle Terme di Caracalla) e infine il 22 novembre a «Corri per la sicurezza stradale» che partirà da Villa Borghese in Piazza di Siena. Per la prima volta nelle competizioni podistiche, gli atleti che sono anche clienti Nissan, partecipando alla «Roma Derby Run», avranno la possibilità di rientrare all’interno della speciale classifica creata per gli atleti clienti Nissan. È possibile iscriversi, segnalando il possesso di auto Nissan, compilando l’apposito form sul sito romaderbyrun.it.


Mondomotori R Moto

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Ducati Multistrada, due motori in uno

1Propulsore a fasatura variabile e ancora più potenza. Ma ora la tuttofare riesce anche ad andare piano... LA SCHEDA DUCATI MULTISTRADA 1200

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MOTORE BICILINDRICO TESTASTRETTA DVT, 1.198 CMC ALIMENTAZIONE INIEZIONE ELETTRONICA CON RIDE BY WIRE E 4 RIDING MODE POTENZA MAX 117 KW (160 CV) A 9.500 GIRI COPPIA MAX 136 NM A 7.500 GIRI TELAIO TRALICCIO IN ACCIAIO PESO 232 KG IN ORDINE DI MARCIA INTERASSE 1.530 MM ALTEZZA SELLA 825-845 MM SOSPENSIONE ANT. FORCELLA ROVESCIATA (SOSP. ATTIVE PER LA S) SOSPENSIONE POST. MONOBRACCIO CON MONOAMMORTIZZATORE (SOSP. ATTIVE PER LA S) PREZZO 17.240 EURO (19.540 EURO PER LA S) DATA DI LANCIO GIÀ IN VENDITA

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La vista frontale e il cockpit della Multistrada 1200

Stefano Cordara

IL NOSTRO GIUDIZIO

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ultistrada. Non ci potrebbe essere nome migliore per identificare moto che mai come oggi sono state così versatili ed eclettiche. Le moderne crossover sono in effetti moto capaci di soddisfare moltissimi palati, sanno andare forte, sanno viaggiare in coppia e con i bagagli, sanno divertire su una strada tortuosa e si difendono bene anche quando l’asfalto finisce. La Ducati Multistrada 1200 incarna perfettamente lo spirito del marchio di Borgo Panigale fatto di carisma e alte prestazioni. L’ultima evoluzione è in verità una moto nuova più che un’evoluzione, perché la «Multi» è stata rifatta da capo a piedi. IL MOTORE Il nuovo progetto ruota attorno al bicilindrico Testastretta DVT ( omologato euro 4), primo motore da moto a proporre la doppia fasatura variabile per scarico e aspirazione. Un bicilindrico evolutissimo che non è solo più potente del precedente (ora i cavalli sono 160 con una coppia di 136 Nm) ma che proprio grazie alla fasatura variabile ha visto aumentare in modo notevole l’ampiezza di utilizzo, mixando tanti caratteri diversi secondo le condizioni di guida e le richieste del pilota. LA TECNICA Attorno al motore, Ducati ha costruito una moto nuova: inediti telaio, monobraccio, telaietto posteriore e

Sì Carattere Grande lavoro sul motore, ora fruibile a tutti i regimi oltre che incredibilmente potente. Versatilità Una moto che sa fare tante cose e le sa fare bene.

No Vibrazioni Oltre i 5.000 giri si sentono un po’ a livello della sella. Freni Il comando dell’anteriore è un po’ spugnoso sulla versione base. Sulla S va tutto molto meglio.

I CAVALLI

160

La potenza massima del nuovo motore a fasatura variabile è di 10 Cv superiore alla precedente versione

sospensioni. L’elettronica è ancora più evoluta sia dal punto di vista dei controlli di sicurezza sia dal punto di vista della connettività. Controllo di trazione, Abs, controllo dell’impennata, è sospensioni elettroniche (regolabili su 4 riding mode selezionabili dal pilota) funzionano in modo molto più preciso grazie all’Imu (Inertial Measurement Unit), il sistema di giroscopi e accelerometri che legge angoli di piega, rollio e beccheggio consentendo ai controlli di intervenire in relazione all’angolo di piega. Quanto alla connettività la Multistrada è una delle prime moto al mondo a poter essere realmente con-

nessa con lo smartphone tramite Bluetooth. Due le versioni in listino: Multistrada (17.240 euro) e Multistrada S (19.540 euro) che dispone di sospensioni semi attive, cruscotto a colori Tft con connessione Bluetooth, impianto frenante della Panigale con dischi da 330 mm e pinze monoblocco racing e luci intelligenti che illuminano l’interno della curva quando la moto è in piega. IN SELLA Si apprezza il lavoro compiuto per rendere la Multistrada più comoda: la sella è più ampia che in passato. La posizione di guida con manubrio molto largo è rilassata e di per-

fetto controllo. Il punto di forza è però nel nuovo motore che mostra la sua multi-anima, grazie a un’elasticità sconosciuta ai motori Ducati. Ora il bicilindrico accetta di andare al piccolo trotto senza recalcitrare. Tuttavia l’animo Ducati emerge prepotente appena si sorpassano i 5.000 giri, regime a cui il Testastretta cambia passo mostrando un temperamento che definire sportivo è dire poco. La nuova ciclistica convince, soprattutto nella versione S con le sospensioni semiattive. Alla fine la Multistrada non ha perso il suo carattere ma si è fatta più amichevole da guidare. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Motomondiale R GP Qatar

GARA ALLE 20 TUTTO SU SKY

Domenica a Losail (5.380 m) si corre in notturna il GP Qatar, 1a prova (su 18) del Motomondiale. Marc Marquez (foto) è il campione in carica. Tutto in diretta su Sky. Questi gli orari italiani. Oggi Prime libere: 16-16.40 Moto3; 16.55-17.40 Moto2; 17.55-18.40 MotoGP.

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Seconde libere: 18.55-19.35 Moto3; 19.50-20.35 Moto2. Domani Seconde libere: 16-16.45 MotoGP. Terze libere: 17-17.40 Moto3; 17.55-18.40 Moto2; 18.55-19.40 MotoGP. Sabato Qualifiche Moto3: 16-16.40. Qualifiche Moto2: 16.55-17.40. Quarte

Lunghezza circuito: 5.380 m Giri: 22 (MotoGP) Distanza gara: 118,4 km (MotoGP) Curve: 16 Prima edizione del GP: 2004 Giro record: 1’55”153 (Stoner 2008)

libere MotoGP: 17.55-18.25. Qualifiche 1 MotoGP: 18.35-18.50. Qual. 2 MotoGP: 19-19.15. Sintesi delle qualifiche delle tre classi dalle 21.10 su Cielo. Domenica Gare: alle 17 la Moto3; alle 18.20 la Moto2; alle 20 la MotoGP. Differite alle 20.15, 21.35 e 23 su Cielo.

Tutti a caccia di Marquez 1

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3

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● 1. Valentino Rossi, 36, col bicampione del mondo Marc Marquez, 22 ● 2. L’ufficiale Ducati Andrea Dovizioso, 29, con Marquez ● 3. L’altro ducatista Andrea Iannone, 25 ● 4. Jorge Lorenzo, 27, iridato 2010 e ‘12 IPP-MILAGRO

IL CAMPIONE

GLI SFIDANTI

Marc il veterano «La pressione? Ho una gran moto e più esperienza» 1Lo spagnolo: «So

bene come gestire le situazioni difficili. I miei avversari? Le Yamaha e Pedrosa»

Filippo Falsaperla INVIATO A LOSAIL (QATAR)

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agazzi, poca caciara che dobbiamo cominciare. La conferenza della prima è un po’ speciale, non solo perché, al contrario del solito, va in scena al mercoledì: la notte nel deserto qatariano obbliga a spalmare il programma del gran premio su quattro giorni. Meglio avere un giorno in più per capire e metabolizzare l’inverno senza moto: «Troppo lungo, da

Valencia (fine novembre, n.d.r.) a oggi» dice Carmelo Ezpeleta, gran capo della Dorna. Ha perfettamente ragione, ma il calendario lo fa lui, con chi se la vuole prendere? COMUNELLA Valentino se la sorride con Marc, Lorenzo parla fitto con Aleix Espargaro, dando rigorosamente le spalle all’avversario numero uno, Dovizioso e Crutchlow confabulano forse dei tempi passati, da compagni di squadra. Poi si inizia a parlare e Marquez ride solo quando le domande toccano a lui. Parla Jorge e inizia a guardarlo fisso… Sembra, perché in effetti lo «trapassa» con lo sguardo, come se stesse pensando ad altro. Chi gli sta a fianco rivela è che un po’ stanco di queste procedure, delle interviste senza sorprese. Sicuramente si eccita di più per il nuovo casco, la tabella di segna-

ANCHE ASPAR NEI GUAI: PERDE I SOLDI DELLA M7

Cecchinello, sponsor sotto inchiesta ● LOSAIL — (f.f.) Brutta tegola per il team di Lucio Cecchinello. Il fondo inglese Cwm, diventato quest’anno sponsor per il raddoppio dei piloti in MotoGP, è coinvolto in una inchiesta finanziaria in Inghilterra che ha portato al fermo di 13 persone, compreso il capo, Anthony Costantinou. Cecchinello è stato travolto dalla situazione ed è parso emotivamente scosso per le possibili conseguenze. «Noi siamo parte lesa – spiega –.

Sappiamo che c’è stato un controllo e nulla di più. Quindi, come ha anche fatto il Chelsea (pure sponsorizzato da Cwm, n.d.r.), e in accordo con gli avvocati, rimaniamo in attesa che i fatti vengano accertati e ufficializzati. Dopo prenderemo una decisione.». Problemi anche per il Team Aspar che improvvisamente alla vigilia della gara ha perso la sponsorizzazione della bibita energetica M7.

lazione ridisegnata, il cappellino con grafica diversa. Robe da piloti, pignoli fino alla mania. SERENITÀ Lo sa che quelli che ha lì accanto – ma anche tutti gli altri nel paddock – lo vorrebbero «sbranare». Rompere il digiuno che dura da due anni di fila. Lo sa e lo esorcizza. «Io sto meglio dell’anno scorso, più rilassato. L’anno scorso ero qui, mezzo infortunato e senza certezze. Avevo saltato due test per la lesione alla caviglia. Invece adesso sto bene, ho provato la scorsa settimana e so che la mia moto è a posto». Ma non è solo questo. Anche di testa è un passo avanti. «L’anno scorso era la prima volta che difendevo il titolo, mi dovevo riconfermare. Adesso so esattamente cosa succederà e ho anche più esperienza per gestire le situazioni che si possono presentare. E poi adesso ho 22 anni (beato lui, solo Viñales e Miller, con 20, sono più giovani, n.d.r.) e anche come uomo sono più maturo». CONCRETEZZA Marc non è Vettel, che dà il nome alle sue monoposto, ma per il giochino di un giornalista francese trova il soprannome per la sua Honda. «La vostra moto in una parola», chiede. «Bianca (sigh…)», dice Crutchlow; «Veloce», Dovi; «Agile», Valentino; «Morbida», Jorge; «Piccola», Espargaro. E Marquez? Magari un po’ ruffiano per il nuovo sponsor, è lapidario: «Un toro!». Gli servirà come aiuto per la rincorsa che ha davanti. «Sarà perché è la prima gara, ma tutti sono eccitati. Gestire i duelli a due è più facile, ma quelli di gruppo sono più divertenti. E qui credo che sarà una gara con 4-5 pretendenti. Ma queste prime gare sono un po’ particolari. Cominceremo a capire bene la situazione quando torneremo in Europa (Jerez, inizio maggio, n.d.r.). La Ducati va forte, ma continuo a pensare che i miei veri avversari per il Mondiale saranno le Yamaha e il mio compagno di squadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vale: «Sono qui per giocarmela» Dovi e Iannone: «Occhio a Ducati» 1Il Dottore cerca l’impresa del 10° Mondiale: «Ma le rosse vanno fortissimo» Paolo Ianieri INVIATO A LOSAIL

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er Valentino Rossi è il ventesimo… primo giorno di scuola. «Ormai ho finito anche le superiori, sono all’università» se la ride il Vale nazionale, con gli occhi di tutti puntati addosso. Riuscirà, il nostro, a realizzare l’impresa del 10° Mondiale quando le candeline spente sulla torta sono già 36? Aspettando la pista,

20a

● Stagione di Valentino Rossi nel Motomondiale: debuttò nel 1996 con un’Aprilia 125. A 36 anni Vale è il più vecchio sulla griglia MotoGP 2015

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● Italiani in MotoGP nel 2015: Rossi, Dovizioso, Iannone, Petrucci e Melandri. Sulla griglia c’è anche il sanmarinese De Angelis

di una cosa c’è certezza: Valentino non farà come Troy Bayliss. «Mi sono chiesto perché cavolo ha smesso 8 anni fa per poi tornare a 50 anni? Poteva vincere altri Mondiali se aveva tanta voglia, tornare è sempre difficile. Ha fatto un po’ come Schumacher. Io di una cosa sono sicuro, smetterò quando sarò stufo. Ma fino ad allora…». Fino ad allora Valentino proverà a giocarsela fino in fondo. «I test dicono che siamo tutti vicinissimi, anche nelle libere bisognerà spingere forte per non scivolare nella Q1. E se guardiamo ai tempi della scorsa settimana su questa pista, bisogna farlo in maniera realistica: le Ducati sono quelle che hanno girato con il passo più forte, a livello di Marquez o anche più». RISPETTO Già, la Ducati. Per anni costretta a subire battute e ironie dai rivali, ma che dall’arrivo di Gigi Dall’Igna è risalita rapidamente nella considerazione del paddock. Tanto che tutti i piloti sono prima o poi costretti a parlare della rossa di Dovizioso e Iannone. «Le Ducati sembrano forti, ma io guardo solo a me stesso – svicola Jorge Lorenzo, che qui si presenta con tanta voglia di riscatto in più e 5 chili di peso in meno –. Con tre moto molto competitive la lotta sarà ravvicinata, ma se risolveremo quei piccoli problemi dei test possiamo giocarcela». PODIO SÌ Curiosi ma prudenti,

invece, i due Andrea. «Non dimentichiamo che con questa moto abbiamo girato solo 5 giorni – ricorda Dovizioso –. Ma anche senza aver fatto una simulazione non siamo preoccupati, siamo competitivi in tutte le situazioni. Lo scorso anno quando eravamo davanti era per un solo giro, ora invece dietro le nostre prestazioni c’è una motivazione tecnica. In ogni caso, se domenica non ci giocheremo la vittoria all’ultima curva non sarà una delusione». È un po’ la stessa attesa di Iannone, che debutta da ufficiale: «Sono molto più contento e tranquillo, ho un supporto che non ho mai avuto in via mia e sono curioso di vedere cosa succederà in gara. Io riparto da quei 12 giri in testa all’ultimo GP di Valencia: potevo salire sul podio quel giorno, possiamo ripeterci qui». MORALE GIÙ Chi invece non si fa illusioni è Marco Melandri, abbattuto nel morale dalla sua Aprilia e nel fisico da una tosse che dopo tre settimane di antibiotici (i medici hanno scongiurato problemi ai polmoni) ancora non passa: «Non ho risposte né aspettative, corro giorno per giorno. Speravo di crescere di più in inverno. Di sicuro non ho l’adrenalina dell’inizio stagione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MI MANCA L’ADRENALINA TIPICA DELL’INIZIO STAGIONE MARCO MELANDRI PILOTA APRILIA


Ghiaccio R Mondiali figura a Shanghai

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cappellini-Lanotte show la missione è possibile

non è stato un azzardo». Il flamenco di Charlene GuignardMarco Fabbri vale intanto il 12° posto (61.02). La coppia allenata da Barbara Fusar Poli trasmette come sempre energia, ma lei, scivolando su una transizione, sporca in parte una prestazione comunque di qualità. Puntare a un ingresso tra i primi dieci resta possibile.

Marchei (acciaccata) con Hotarek al 9° posto: «Possiamo fare di più»

MARCHEI-HOTAREK Poi, cambiando scenario, ci sono Valentina Marchei-Ondrej Hotarek: lasciano di nuovo il segno. La coppia azzurra, nata l’estate scorsa e solo alla quinta gara della carriera comune, è nona con personale incrementato di 2.61 punti (60.56). E oggi, col libero, potrà inseguire il miglior risultato italiano nella specialità, ai Mondiali dal 1908: è la nona piazza centrata dallo stesso Hotarek insieme a Stefania Berton a Saitama 2014. Quando si dice bruciare le tappe... La prova, sulle note di Malaguena, rasenta la perfezione, infarcita di livelli 4 e components superiori al 7. L’unico elemento inferiore alle aspettative è il twist che, rimasto volutamente doppio, è di livello 1. Il tutto nonostante la sfavorevole discesa in pista, sesta coppia di 19 e, soprattutto, una contrattura addominale al fianco sinistro patita da Valentina in una delle rifiniture, che la costringe a un’iniezione di antidolorifico prima della gara. Resta un piccolo rammarico: i due, con 76/100 di punto in più, sarebbero ottavi e quindi negli ultimi due gruppi di merito del libero, con prospettive ancor più eclatanti. «Difficilmente avremmo potuto fare di più – ammette Ondrej – abbiamo curato tutti i dettagli. Peccato per il 9° posto, ma siamo felici così». «In mattinata – svela Valentina – dal dolore al costato, non riuscivo ad allacciare i pattini. In un momento di delusione, ho pensato al ritiro. Ma ho stretto i denti e ho fatto bene». Bravi sono anche Nicola Della Monica-Matteo Guarise che, quattordicesimi con 54.48, ritoccano a loro volta il personale (di un punto). Senza imperfezioni sul triplo salchow in parallelo e il triplo loop lanciato sarebbero più avanti.

1I campioni uscenti della danza terzi dopo il corto: «Siamo orgogliosi».

Andrea Buongiovanni INVIATO A SHANGHAI (CINA)

C’

è molto azzurro a illuminare la scena dei Mondiali di Shanghai. Il programma della prima giornata propone i corti della danza e delle coppie di artistico: soprattutto nel primo caso, come da tradizione, ma ora anche nel secondo, i pattini tricolori fan ben parlare di sé. Merito di quattro tandem ispirati, due per parte (per tre c’è il personale) e all’altezza. Si fosse a un Europeo, con tanto di primo posto in una specialità e di terzo nell’altro. Ma si è a un Mondiale e occorre «accontentarsi» di

una terza e di una nona piazza, lo» con estrema precisione, col contorno di una dodicesima quasi con solennità e, con e di una quattordicesima. Su 72.39, pur senza giudice, mitutti Anna Capgliorano il propellini-Luca Laprio primato itaIL NUMERO notte, campioni liano di 2.51 uscenti nella punti (era 69.88; danza. La loro Detroit, 18 ottomedaglia virtuabre 2013), con le, dopo una pri37.03 per gli ma parte di staaspetti tecnici gione difficile, sa I Mondiali già (secondo pundi successo pie- disputati da Anna teggio di giornano. ta) e 35.36 per le Cappellini-Luca componenti artiLA GARA I due Lanotte, iridati a stiche (quarto). confermano che Saitama 2014 Per il podio sfida il loro posto nela quattro doveva l’elite internazionale non è in essere e sfida a quattro è. Con discussione. Interpretano il pa- qualche sorpresa. Guidano inso doble del «Capriccio Spagno- fatti gli statunitensi Chock-Ba-

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tes (74.47) sui favoriti, i canadesi Weaver-Poje (72.68), imbattuti da inizio stagione. Il margine di quest’ultimi su Cappellini-Lanotte è solo di 39/100. Quindi, quarti, con 71.94, i campioni europei, i francesi Papadakis-Cizeron, che sugli allievi di Paola Mezzadri hanno 45/100 di ritardo. Più lontani i russi Ilinykh-Zhiganshin (69.46). Dal secondo al quarto posto ballano 74/100 e i leader sono vicini. Domani, nel libero, ci sarà da divertirsi. «Abbiamo gestito una situazione non facile – sostiene Luca – non ci siamo fatti condizionare». Anche Anna gongola: «Volevamo pattinare così – sorride – siamo orgogliosi. Continuare

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LA GUIDA Oggi libero coppie Diretta dalle 12.20 su RaiSport 1 Dopo il corto femminile, con Roberta Rodeghiero e Giada Russo disputato nella notte italiana, oggi il libero delle coppie assegnerà le prime medaglie. Il pubblico sarà tutto per i tandem di casa che occupano tre dei quattro posti alle spalle dei canadesi Duhamel-Radford, vice campioni uscenti imbattuti in tutta la stagione, meritatamente in testa con 76.98. I veterani Qing Pang-Jian Tong, che gareggiano nella loro città, sono secondi con 72.59, Wenjing Sui-Cong Han terzi e Cheng Peng-Hao Zhang quinti. Domani, stanotte in Italia, il libero della danza, con CappelliniLanotte in pista alle 6.41. Coppie. Corto: 1. Duhamel-Rdford (Can) 76.98; 2. Qing Pang-Jian Tong (Cina) 72.59; 3. Wenjing SuiCong Han (Cina) 71.63; 4. Kavaguti-Smirnov (Rus) 71.59; 5. Cheng Peng-Hao Zhang (Cina) 69.67; 6. Tarasova-Morozov (Rus) 67.71; 7. Scimeca-Knierim (Usa) 65.56; 8. Denney-Frazier (Usa) 61.32; 9. Marchei-Hotarek 60.56; 14. Della Monica-Guarise 54.48. Danza. Corto: 1. Chock-Bates (Usa) 74.47; 2. Waever-Poje (Can) 72.68; 3. Cappellini-Lanotte 72.39; 4. Papadakis-Cizeron (Fra) 71.94; 5. Ilinykh-Zhiganshin (Rus) 69.46; 6. Shibutani-Shibutani (Usa) 69.32; 7. Gilles-Poirier (Can) 65.90; 8. Paul-Islam (Can) 64.38; 12. Guignard-Fabbri 61.02; 13. TestaCsolley (Slk) 60.07; 19. MoscheniLukacs (Ung) 53.05. Programma (orari italiani, locali + 7 ore) - Oggi. Ore 12: libero coppie (ore 12.32 Della Monica Guarise, ore 13.05 Marchei-Hotarek). In tv: diretta RaiSport 1 ore 12.20, diff. corto donne ore 17; Eurosport diff. corto donne ore 10.30, diretta ore 12. Domani. Ore 3.30: libero danza (ore 4.45 Guignard-Fabbri, ore 6.41 Cappellini-Lanotte).

Marchei-Hotarek sul kiss&cry

Pallavolo R Champions League

De Marchi, il ragazzo dell’Europa 1Lo schiacciatore del Berlino è l’unico

italiano alla Final Four: «Siamo outsider ma sogniamo, è una grande esperienza»

Mario Salvini

I

l prossimo fine settimana Chicco sarà l’Italia. Non si arrabbieranno Tom Totolo e Fabio Storti, è una questione di ruoli. Loro fanno i secondi, nel senso di assistenti allenatori, rispettivamente al Kazan e al Belchatow. Lui, Chicco De Marchi, sarà in campo, unico italiano alla Final Four di Champions. Territorio dove per un quarto di secolo e più abbiamo dominato e ora dobbiamo accontentarci di fare il tifo per un singolo giocatore, settimo uomo della squadra di casa eppure outsider: il Recycling Berlino. GRANDE EVENTO Chicco è uno che di sé dice: «La mia gavetta l’ho fatta». Sotto forma di tanta A-2, con tre promozioni (Corigliano, Latina e Padova), per poi arrivare finalmente in A-1 ancora a Padova, la squadra della sua città, e poi a Verona e a Molfetta. «Ma quando mi si è presentata la possibilità di andare fuori, l’ho presa al volo».

GIOCARE ALL’ESTERO TI MIGLIORA IN CAMPO E FUORI FRANCESCO DE MARCHI SCHIACCIATORE BERLINO

Prima, a metà della scorsa stagione, a Rennes, in Francia. Poi, in estate, gli han proposto il Recycling Berlino. «Che significava lottare per vincere la Bundesliga, fare la Champions League. Non ci ho pensato un attimo». E ne è ben contento. «Contentissimo. Non vediamo l’ora di giocarci questa Final Four. La Max Schmelling Halle non basta: stanno montando una tribuna supplementare, e

anche con quella siamo al sold out. Si respira già il clima da grande evento». A cui il suo Berlino arriva da organizzatore, quindi dopo aver saltato ottavi e quarti, e col ruolo di più debole del quartetto. «E’ vero, in più in semifinale abbiamo la più forte, il Kazan (l’altra è il derby placco Resovia-Belchatow, ndr). Il pronostico è per loro, ma in gara secca le cose possono anche mettersi in modo strano. L’anno scorso io non c’ero, ma i miei compagni contro di loro hanno vinto. Certo, il Kazan ha giocatori bestiali: quando sono in difficoltà danno la palla a Leon e via. Puntano sulla forza, su battuta e muro. Noi dobbiamo essere bravi a tenerli, a difendere, magari si innervosiscono». E in questo lui potrebbe avere un ruolo importante. «Sono il terzo schiacciatore,entro in sostituzione di Kromm o di Touzinsky». AMO BERLINO Ma c’è anche molto altro di cui esser soddisfatti, a Berlino. Chicco ci si trova benissimo. Lo racconta al telefono dal ristorante Ferrara che è di proprietà di nuovi amici siciliani ed è sotto casa, a Charlottenburg. «Stare fuori all’Italia ti cambia. Ti fa capire tante cose, ti fa crescere. E’ un’espe-

LA GUIDA CHALLENGE: RAVENNA DURA SCONFITTA A LISBONA (a.a.-s.cam.) Ravenna cade nell’andata della semifinale di Challenge Cup a Lisbona contro il Benfica 3-0 (25-20, 26-24, 25-19), il ritorno è domenica a Forlì (i ravennati hanno proprio il turno di riposo in SuperLega): i romagnoli devono vincere 3-0 o 3-1 per andare al golden set. Nell’andata dell’altra semifinale il Vojvodina Novi Sad (Ser) ha vinto a casa dello Stroitel Minsk (Bie) 1-3 (22-25, 2522, 20-25, 18-25).

Francesco De Marchi, 28 anni, di Agna (Pd), cresciuto nel Treviso

rienza che consiglio a tutti i colleghi. E ovviamente in questo senso Berlino è il massimo». Perché le opportunità sono infinite. «Quando posso vado a mostre e soprattutto concerti. Rock, certo. Ho visto Lenny Kravitz, i Guano Apes. E soprattutto ho realizzato un sogno, un concerto dei Slipknot, con il vip pass oltretutto, perché era alla Max Schmelling Halle, dove giochiamo sempre».

BUNDESLIGA Roba pesante. Meglio passare al campionato. Il Recycling l’ha chiuso al secondo posto, a un punto dal Friedrichshafen. Ed è già in semifinale, col Duren. «Il nostro obiettivo minimo è la finale. Poi si vedrà, io ho il contratto solo per quest’anno. Ma vedremo. Prima c’è questo sogno della Champions. E noi vogliamo viverlo fino in fondo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

E’ UFFICIALE: DE GIORGI TECNICO DELLO ZAKSA Ieri Ferdinando De Giorgi è stato presentato dallo Zaksa Kędzierzyn Koźle, in Polonia, club che sabato sarà a Trento per il ritorno della semifinale di Coppa Cev (dopo il successo dei Trentini per 3-2 all’andata in Polonia). De Giorgi sarà in panchina dal prossimo anno, con l’attuale tecnico Seba Swiderski (ex Perugia e Macerata) che passa dal ruolo di allenatore a quello di direttore generale. Per il prossimo anno di parla di Kurek, da impiegare come opposto. PERUGIA BLINDA GRBIC «UN AFFARE PER NOI» (an.me.) La Sir Safety Perugia vuol confermare Nikola Grbic per il prossimo anno. «L’allenatore è in scadenza – spiega il presidente Gino Sirci – ma vogliamo continuare con lui. Il fatto che allenerà la Serbia non sarà un ostacolo, ma un valore aggiunto perché ci potrebbe favorire nell’attingere alla nazionale per migliorare la squadra».


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Ciclismo R L’evento targato Gazzetta

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

QUATTRO TAPPE, 555 CHILOMETRI Partenza

Arrivo

Partenza/Arrivo

2ª tappa Abu Dhabi

4ª tappa Yas Marina

Al centro sua altezza reale Sheikh Nahyan bin Zayed Al Nahyan, presidente dell’Abu Dhabi Sports Council

Yas Marina

Abu Dhabi Golfo Persico

L’Abu Dhabi Tour chiama i big per il gran finale

Al Ain 3ª tappa Al Ain Jebel Hafeet

1ª tappa Madinat Zayed Madinat Zayed

EMIRATI ARABI UNITI

1La 1

edizione della corsa nell’Emirato dall’8 all’11 ottobre, dopo Lombardia e presentazione del Giro a

Luca Gialanella INVIATO AD ABU DHABI (EMIRATI ARABI UNITI)

«T

he world is ready. Ride to Abu Dhabi». Il mondo è pronto ad accogliere la nuova corsa che, tra deserti, dune e storia, chiuderà la stagione in stile GP di F.1: la tappa finale sul circuito della capitale in notturna, e subito dopo il Gran Gala del ciclismo mondiale per celebrare i campioni del 2015. Con un’altra promessa: raddoppiare la gara e aprirla alle donne dal 2016. «È normale, loro sono già qui con noi, fanno parte del nostro sport», spiega Aref Hamad Al Awani, segretario generale dell’Abu Dhabi Sports

L’IDENTIKIT IL PRIMO POZZO NEL 1958

Council. In prima fila il presidente dell’organismo sportivo, Sua altezza reale Sheikh Nahyan bin Zayed Al Nahyan. BARICENTRO Dal 2002 questo angolo di penisola arabica si è trasformato nella nuova frontiera delle biciclette. Come le linee aeree — da Emirates (Dubai) a Qatar ed Etihad (Abu Dhabi) — hanno rivoluzionato le sponsorizzazioni sportive, così queste nazioni ora spostano il baricentro. Rcs Sport e Gazzetta sono in prima fila, e 13 mesi dopo il lancio del Dubai Tour l’impegno raddoppia. Segnatevi le date: da giovedì 8 a domenica 11 ottobre, quattro tappe per il primo Abu Dhabi Tour, corsa del calendario asiatico Uci organizzata con il sup-

Qasr al Sarab GDS

RNel 2014 ha

porto della struttura di Rcs Sport diretta da Lorenzo Giorgetti. Nascerà così una settimana di grande ciclismo targato Gazzetta, dall’Europa all’Asia: domenica 4 ottobre Giro di Lombardia, il giorno dopo a Milano presentazione del Giro d’Italia 2016, poi trasferimento ad Abu Dhabi. «Il ciclismo è la misura dell’orgoglio di una nazione. È uno sport che ti dà la possibilità di mostrare il tuo Paese. E l’obiettivo è promuovere questi luoghi come destinazione ciclistica, anche di allenamento e ritiri».

dal 2009, due Mondiali per club di calcio, l’equitazione, il golf, il tennis, la vela. Adesso il ciclismo, che in quattro giorni si trasformerà in un viaggio nella storia, tra le dune di sabbia rossa, i forti e le oasi, e i grattacieli della capitale, la Grande Moschea alta 115 metri, i viali alberati (sì: il verde, l’ambiente, un futuro meno dipendente da petrolio e gas sono punti chiave del governo della famiglia Al Nahyan), il polo culturale con la costruzione del Louvre e del Guggenheim Museum di Abu Dhabi su una delle isole della capitale.

portato il ciclismo che conta a Dubai, adesso Rcs Sport raddoppia

RUna tappa tra le

dune, una nella capitale, poi arrivo in salita e chiusura sul circuito di F.1

NELLA STORIA Gli Emirati Arabi Uniti sono sette, Abu Dhabi è il più esteso. Da un decennio sta investendo sullo sport come traino turistico. Il GP di F.1

LE TAPPE Si parte giovedì 8 ottobre con una tappa nel deserto (175 km) quasi ai confini con l’Arabia Saudita; il giorno LA CITTA’ PIU’ RICCA AL MONDO La capitale è Abu Dhabi, 600 mila abitanti. Il nome vuol dire «padre della gazzella»: secondo la leggenda, un’antilope condusse una tribù nomade a una fonte d’acqua, su un’isola, e la salvò. Quell’isola ora è Abu Dhabi. È la città più ricca del mondo: il pil della nazione (la ricchezza totale) è 59 mila

È UN QUINTO DELL’ITALIA Abu Dhabi è uno dei 7 emirati degli Emirati Arabi Uniti (tra cui Dubai). Ha una superficie di 67.340 km2: un quinto dell’Italia, come Piemonte, Lombardia e Veneto messi insieme. Abitanti: 1,6 milioni. Sua Altezza reale lo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahiyan è il presidente degli Emirati.

dollari a testa, ma nella capitale quasi raddoppia (in Italia 35 mila dollari). GAS E PETROLIO A FIUMI Abu Dhabi possiede il 9% delle risorse mondiali di petrolio e il 5% di quelle di gas. I pozzi sono tutti nella zona sudoccidentale, desertica, verso l’Arabia. Il primo venne scoperto nel 1958, la prima strada asfaltata è del 1961.

dopo, circuito cittadino nella capitale (130 km); quindi per la terza tappa si va verso l’Oman ad Al Ain, luogo di origine della famiglia regnante, con una tappa di montagna (140 km) che si candida a diventare la salita della penisola arabica. L’ascesa finale è lunga 11 km, media 7,5% e punte del 12%. Infine la chiusura nel circuito di F.1, venti giri del circuito (km 110). «Introdurremo alcune novità nelle riprese per far vedere la potenzialità del ciclismo. Nel circuito di F.1 ci sono 26 telecamere», promette Giorgetti. La gara sarà trasmessa in oltre 100 Paesi. E c’è già il motto: «Road to 555», come i chilometri totali delle quattro tappe. STILE DI VITA In questa terra, sono state trovate le rovine di un antico monastero cristiano pre-islamico: siamo intorno al 600. Qui la vita veniva dall’allevamento dei dromedari, da datteri e verdure, e dalla pesca delle perle. Abu Dhabi venne fondata nel 1791 dalla tribù Al Nahyan. Fino alla prima metà del ‘900, i ricchi vivevano in case di fango, poi nel 1958 la scoperta del petrolio. Abu Dhabi possiede il 9% delle risorse totali ed è la città più ricca del mondo. Adesso il ciclismo, non solo gara: «La bici è stile di vita, è salutare, e noi abbiamo aperto una nuova era con il bike sharing, le piste ciclabili, i nuovi investimenti urbani. Per sei mesi, qui nella capitale vedete tante biciclette. Due giorni alla settimana, sul circuito di F.1 arrivano i ciclisti, anche 4000 a volta. In tutto il Paese ce ne sono 30 mila, 15 mila nella capitale. Noi crediamo nei benefici del ciclismo», conclude Aref Hamad Al Awani. Forse è proprio questa la perla che mancava. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GRANDE MOSCHEA DA RECORD Gemellata con Betlemme, Abu Dhabi ha rovine storiche importanti, come alcuni forti nel deserto. Nella capitale c’è la Grande Moschea (nella foto), eretta nel 2007, alta 115 metri, tra le 16 attrazioni più famose al mondo. Ospita 40 mila persone e conserva il tappeto persiano più grande mai realizzato.

UN MESE E MEZZO AL VIA

In Liguria c’è già profumo di Giro d’Italia 1Burlando, presidente della Regione: «La carovana rosa starà qui dieci giorni, mostreremo il meglio del nostro territorio» Alessio Da Ronch GENOVA

P

articolare, inconsueto, spettacolare. Il ritorno della partenza del Giro d’Italia, dopo l’avvio dall’Irlanda di un anno fa, è un fremito di gioia. Ad accoglierlo sarà la Liguria, con quattro tappe e... mezza nella stessa regione: evento inedito, con le sue strade contorte, le sue sorprese e i suoi tranelli: «Che bello — sottolinea con un sorriso furbo Paolo Bettini — su un percorso simile avrei potuto vincere e indossare la maglia». L’ex c.t. azzurro è stato l’anima del Gala del ciclismo in Liguria che ieri sera a Genova ha presentato, alle Cisterne del Ducale, la Grande Partenza dell’evento in rosa. Con l’ex iridato, il direttore del Giro, Mauro Vegni, Claudio Chiappucci, e altre glorie del ciclismo come Imerio Massignan, Mino De Rossi e i genovesi Luigi Zaimbro e Gio Batta Persi. UN AVVIO SPECIALE «Subito — spiega Vegni — avevamo fissato un limite di tre tappe. Quando però abbiamo visto

quali potevano essere i percorsi, abbiamo cambiato idea. Sarà un avvio speciale di una gara sorprendente. Sarà uno dei Giri più duri degli ultimi trent’anni e a renderlo tale non sarà una settimana tremenda o un tappone con cinque colli da scalare, ma l’intensità di tutto il percorso. Da molto tempo, ad esempio, non c’erano così tanti chilometri di salita nelle prime tappe. Eppoi ci sarà una cronometro diversa da quelle a cui siamo abituati, una prova di quasi 60 chilometri, aperta non solo agli specialisti: pianeggiante per metà, ma in seguito vallonata. Insomma, anche quella sarà una novità». DIECI GIORNI IN LIGURIA Le novità appariranno fin dal primo colpo di pedale. Sabato 9 maggio, infatti, ci sarà la cronometro a squadre da San Lorenzo al Mare fino a Sanremo. Poco meno di 18 chilometri, ma tutti su una pista ciclabile. «Sarà una primizia assoluta per un grande giro — dice il presidente della Regione, Claudio Burlando —. A noi consentirà di presentare un’opera che al momento è lunga 24 chilometri, ma a fine progetto sarà di

LA CRONOSQUADRE SULLA PISTA CICLABILE 1 9/5: San Lorenzo-Sanremo (cronosquadre 17,6 km)

Partenza

PIEMONTE

2 10/5: Albenga-Genova (173 km)

Arrivo

EMILIA ROMAGNA 3

3 11/5: Rapallo-Sestri Levante (136 km)

LIGURIA

4 12/5: ChiavariLa Spezia (150 km)

2

GENOVA

Rapallo 4

TOSCANA

Chiavari Sestri Levante

FRA.

La Spezia Albenga Mar Mediterraneo

1

San Lorenzo al Mare Sanremo GDS

70. Dietro l’evento c’è un’idea che vuole rilanciare la Liguria. Avremo quattro tappe e mezzo nel nostro territorio, cinque giorni di corsa, più i cinque giorni precedenti al via in cui arriveranno i protagonisti. Il Giro, insomma, starà qui dieci giorni e mostrerà lati inediti del nostro territorio, come, ad

esempio, il lago del Brugneto, Uscio, Barbagelata, Lumarzo». TRABOCCHETTI Dopo la cronosquadre, la prima tappa in linea sarà la Albenga-Genova, 173 km, con arrivo in circuito cittadino e lo strappo di Prato Zanino. Quindi, l’11 maggio, la Rapallo-Sestri Levante, 136

km, una delle due tappe più corte del Giro, con due gran premi della montagna. Poi il 12 maggio la Chiavari-La Spezia, 150 km, tre gran premi della montagna e arrivo in circuito. L’addio alla Liguria il 13 maggio con la La Spezia-Abetone, dedicata a Gino Bartali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal 9 al 31 maggio La conclusione sarà a Milano ● La 98a edizione del Giro d’Italia, che scatterà dalla Liguria sabato 9 maggio, si concluderà a Milano domenica 31. Ventuno tappe (due giorni di riposo: il 18 e il 25) per complessivi 3481,8 km: una crono individuale, una cronosquadre, quattro tappe di alta montagna con arrivo in salita, otto di media montagna di cui tre con arrivo in salita e sette frazioni adatte ai velocisti. Prime difficoltà alla 5a tappa, il 13 maggio, nella La SpeziaAbetone. Occhio anche all’arrivo di Campitello Matese il 16 (8a tappa). Tuttavia le giornate più importanti per la classifica saranno: il 23 (crono di 59,2 km da Treviso a Valdobbiadene), il 24 (Marostica-Madonna di Campiglio), il 26 (PinzoloAprica con il Mortirolo), il 29 (Gravellona Toce-Cervinia) e il 30 (Saint Vincent-Sestriere con il Colle delle Finestre).


Ciclismo R In Spagna

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pozzovivo tre anni dopo «Me la meritavo proprio»

1Volta Catalunya Lo scalatore lucano attacca a 2 km dalla fine

e beffa Contador e gli altri grandi: non vinceva dal 16 giugno 2012

Ciro Scognamiglio cscognamiglio@gazzetta.it twitter@cirogazzetta

M

ettiamola da parte per una volta la modestia. Ne vale la pena. «Sì, me la meritavo proprio questa vittoria. Era ora…». Domenico Pozzovivo riesce a mantenere la pacatezza che fa parte del suo carattere, ma è consapevole di avere ottenuto un successo pesante. A Girona, nella terza tappa della Volta Catalunya, ha trionfato piazzando un contropiede da manuale a due chilometri dalla fine. E la cifra dell’impresa la danno i nomi dei battuti alle sue spalle: a 3” sono arrivati Uran, Daniel Martin, Contador, Aru, Porte e Talansky. A 22”, nel gruppetto regolato da Diego Rosa, c’erano tra gli altri Valverde (che ha forato in un momento chiave, ammettendo però che la corsa era ormai lanciata) e Froome. Insomma: se escludiamo Nibali e Quintana, si tratta del meglio al mondo per i grandi giri. E se queste sono le premesse, l’arrivo in quota di oggi a La Molina è di quelli da non perdere... RACCONTO «Nel punto dove ho attaccato, eravamo già passati a circa 60 km dalla conclusione – spiega lo scalatore lucano, 32

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«UN SUCCESSO DAL SAPORE SPECIALE: SONO SULLA STRADA GIUSTA PER IL GIRO D’ITALIA» «ADESSO POSSO ANNUNCIARLO A TUTTI: SPOSERÒ LA MIA VALENTINA L’8 AGOSTO»

Domenico Pozzovivo, 32 anni BETTINI

anni —. Avevo visto che si trattava di un tratto in contropendenza, l’unico dove avrei potuto giocare le mie carte e attaccare, perché allo sprint ero battuto. In salita, prima, era stato soprattutto Contador a fare il ritmo. Lui e Porte forse erano i più brillanti, ma le forze mi sono sembrate uguali per tutti e ho deciso di provarci». E così abbiamo rivisto sulla linea bianca quel gesto della mano sopra la testa a volersi aumentare scherzosamente l’altezza, il marchio

di fabbrica del calciatore Sebastian Giovinco che Pozzovivo ha fatto proprio. Era da un bel pezzo però che non lo mostrava, quasi tre anni. Quello di ieri, infatti, è stato il suo primo successo con l’Ag2r, dove è approdato nel 2013: non vinceva dal 16 giugno 2012, terza tappa del Giro di Slovenia.

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RAru tiene in salita

ed è 5°. Brilla pure Rosa, a 22” con Froome. Il nuovo leader è Rolland

RENDIMENTO «La costanza ad alto livello – spiega Pozzovivo – non mi è mai mancata. Penso all’anno scorso: 6° alla TirrenoVIA LOMAZZO nuovo quadrilocale. Pluriservizi, giardino privato. CE: B IPE: 42,7 kWh/mqa 02.88.08.31 cod. P15 filcasaimmobili.it VINCENZO MONTI 79, in stabile signorile mono-bilocali, ristrutturati a nuovo. CE: F> - IPE: 147,24 kWh/mqa 02.48.01.18.83 Granvela.it

Adriatico, 2° al Trentino, 5° alla Liegi, 5° al Giro d’Italia». La verità è che gli ha detto male anche la sorte, perché all’inizio di agosto, mentre in Val Senales si stava allenando per la Vuelta, è caduto e si è procurato la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra: addio sogni, anche se con grande caparbietà era tornato in sella prima della fine della stagione. Per la verità era iniziato sotto una brutta stella anche il 2015: una microfrattura all’ulna sinistra al Tour Down Under, comunque regolarmente concluso. Già alla recente Tirreno-Adriatico, però, Pozzovivo aveva concluso all’8o posto, miglior italiano. Era tornato. «Ma la vittoria è un’altra cosa, mi gratifica e mi fa capire che sono davvero sulla strada giusta per il Giro d’Italia. È per la mia fidanzata Valentina, che sposerò in Calabria l’8 agosto. Non potevo non dirlo, perché è anche il primo successo da quando stiamo insieme».

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«Coppi e Bartali»: Cunego per il tris contro Rebellin e Pellizotti

SEGNALI L’Italia può sorridere doppiamente perché mette a bilancio anche il 5° posto di Fabio Aru: il sardo dell’Astana è alla seconda gara stagionale, dopo la Parigi-Nizza, e ieri ha risposto presente: «Bene io e bene la squadra — dice —. Nei momenti più importanti, con me c’erano Rosa, Tiralongo, Malacarne e Landa. Sono solo i primi impegni stagionali, ma ci tengo a fare bella figura e poi qui ci sono tutti o quasi i rivali più importanti per il Giro. Pozzovivo, che è stato bravissimo, e ovviamente Contador, Uran, Porte…». E allora che sia ancora spettacolo oggi verso La Molina: Pierre Rolland, grazie alla fuga del primo giorno, ha sfilato la maglia al polacco Maciej Paterski, ma i big inseguono a poco più di due minuti. In particolare, Pozzovivo è 4° a 2’14” e Aru 9° a 2’27”. Seguiamoli ancora.

● Venticinque squadre per 198 corridori daranno vita da oggi all’edizione numero 30 della Settimana Coppi e Bartali, breve corsa a tappe organizzata dal Gs Emilia. La giornata inaugurale, come ormai da tradizione, sarà suddivisa in due: tappa in linea al mattino con partenza e arrivo a Gatteo (99,5 km, il via alle 9); cronosquadre al pomeriggio (2 formazioni di 4 uomini per team, 13,3 km con partenza da Gatteo a Mare e arrivo a Gatteo: la prima squadra scatterà alle 14.30). La chiusura è domenica con la quarta tappa da Pavullo a Roccapelago, che è anche la più impegnativa e definirà quasi sicuramente la classifica finale. La squadra faro è Sky, già 1a nel 2014 con Kennaugh, che quest’anno schiera fra gli altri il velocista Swift e, per la classifica, Siutsou, oltre al colombiano Sergio Henao, ex enfant prodige appiedato dagli infortuni, al rientro dopo 9 mesi. Altri nomi di spicco: Cunego (vincitore nel 2006 e 2009), Pellizotti (1° nel 2005), Zilioli, Ponzi, Rebellin, Zardini, Colbrelli, Ruffoni, Belletti, Francesco e Mattia Gavazzi, Monsalve, Avila, Duarte, Rubiano e Mentjes. Da segnalare anche la partecipazione della Nazionale di Cassani, che schiera i pro’ Agnoli e Conti più sei under 23: Martinelli, Lizde, Moscon, Ciccone, Donato e Paccioni. Sintesi della prima giornata stasera su RaiSport 2 dalle 18. l.sid.

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Basket R L’evento

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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RISULTATI I Warriors vincono il primo titolo divisionale dal ‘76

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● 1. Marcus Smart, 21 anni, prima scelta dei Celtics nell’ultimo draft. 2 Panoramica del Forum nell’ultima sfida tra Milano e Boston nel 2012. 3. Robert Parish davanti al Colosseo AFP

Celtics, sfida all’Olimpia il 6 ottobre al Forum Magari con Durant o Love 1Boston torna in Italia per la 3

volta negli ultimi 7 anni, 2 giorni dopo sarà a Madrid col Real. E in estate punta a un paio di big a

Massimo Oriani

C

hissà, magari tra 6 mesi al Forum in maglia Celtics potremo ammirare anche uno dei due Kevin più forti della Nba, Durant o Love. O tutti e due. Sogni biancoverdi di una ricostruzione che in estate potrebbe svoltare, passando dalle fondamenta poste in questi ultimi due anni, a una squadra fatta e finita pronta per lottare ai più alti livelli. MADRID Al Forum, si diceva. Perché ora si conosce anche la data del terzo sbarco in Italia dei 17 volte campioni Nba dopo quelli del 2007 (a Roma, dove nacque l’era dei nuovi Big Three, Paul Pierce, Kevin Garnett e Ray Allen, culminata con

la vittoria dell’anello otto mesi più tardi) e del 2012, sempre a Milano. Il 6 ottobre Boston sfiderà nuovamente l’EA7 ad Assago, due giorni prima di completare la sua tourneè europea in Spagna, dove giocherà con-

RLa presentazione dell’evento milanese il 14 aprile con ospite Robert Parish tro il Real Madrid. La presentazione ufficiale dell’evento avverrà il 14 aprile a Milano, alla presenza di uno dei grandissimi della storia bostoniana, Robert Parish, «The Chief», che ha gio-

cato più partite di chiunque altro nella storia della Nba (1611), eletto nella Hall of Fame nel 2003, 4 volte campione (tre coi Celtics e uno con Chicago nel ‘97) ritiratosi a 43 anni. LAGO DI COMO E’ ancora tutto da definire il calendario degli impegni milanesi dei Celtics, che hanno lasciato nelle mani di coach Brad Stevens la scelta se arrivare con largo anticipo in Italia ed iniziare quindi il training camp dalle nostri parti (stanno sondando la possibilità di trovare una palestra sul Lago di Como) o invece cominciare la preseason a Boston e sbarcare a Milano solo un paio di giorni prima. Già sicuri comunque i classici appuntamenti di Nba Cares e la Fan Zone in Piazza Duomo. Sicuro invece l’imme-

clic PER HORNETS E CLIPPERS DOPPIA SFIDA IN CINA L’11 E 14 OTTOBRE ● Non solo Italia. In attesa del calendario ufficiale delle gare di preseason, la Nba ha annunciato per il prossimo ottobre due partite in Cina tra gli Charlotte Hornets di Michael Jordan e i Los Angeles Clippers. Le sfide si disputeranno entrambe a Shenzen: l’11 ottobre alla Shenzhen Universiade Center e il 14 alla MercedesBenz Arena nell’ambito degli Nba Global Games 2015.

diato rientro negli Usa dopo la partita di Madrid. Quel che forse interessa di più ai tifosi (oltre alla prevendita dei biglietti, ancora da fissare) è capire quali Celtics potranno ammirare (e contro quale Olimpia, vista la possibile rivoluzione Armani). MERCATO Danny Ainge ha lavorato duramente negli ultimi due anni per poter arrivare alla prossima estate nelle condizioni migliori per puntare a un paio di big sia attraverso la free agency che con degli scambi. Le numerose scelte accumulate sin qui danno infatti a Boston una flessibilità tale da poter mettere sul piatto della bilancia offerte allettanti per chiunque (compresi i Thunder se dovessero decidere di rompere la coppia Durant-Westbrook). Love non resterà ai Cavs visto come viene impiegato, è probabile che torni nella sua California, ai Lakers, ma i contatti dell’anno scorso con i Celtics che erano arrivati a un passo dalla firma, potrebbero anche riprendere. Il nucleo dei giovani già sotto contratto forma una solida base: Marcus Smart, Avery Bradley, Kelly Olynyk, Jared Sullinger, oltre a Isaiah Thomas, Evan Turner e Tyler Zeller. Il monte salari per il 2015-16 al momento è di 40 milioni con un tetto che si aggirerà sui 66. Spazio quindi, con qualche manovra, i Celtics ne hanno in abbondanza. L’unica certezza per ora è che li vedremo muovere i primi passi a Milano. Scusate se è poco... © RIPRODUZIONE RISERVATA

I Warriors conquistano la Pacific Division per la prima volta dal 1976. Lo fanno sbancando Portland con 33 punti di Steph Curry. «Non ci esaltiamo più di tanto - ha poi detto il candidato all’mvp della stagione regolare - ma siamo tutti molto orgogliosi del traguardo raggiunto. Mancano ancora 11 partite e l’obiettivo è crescere in vista dei playoff. Comunque siamo davvero felici d’aver rivinto la division dopo 39 anni». Nel ‘75-76 Golden State era la squadra campione in carica e aveva come punti di forza Rick Barry, Phil Smith e Jamaal Wilkes. Nei playoff venne eliminata in 7 partite nella finale Ovest dai Phoenix Suns, che poi persero quella Nba contro Boston in una delle serie più entusiasmanti della storia. I Warriors da allora non sono mai andati oltre la semifinale della Western Conference (raggiunta 6 volte), centrando la postseason solamente 10 volte in 38 anni. Ora hanno saldamente tra le mani il primo posto a Ovest e sono vicini ad assicurarsi il vantaggio campo per tutti i playoff (hanno un bilancio di 58-13, Atlanta segue a 53-17). E non vedono l’ora di iniziare a far sul serio. Risultati: Detroit-Toronto 108-104; Milwaukee-Miami 89-88; Oklahoma City-LA Lakers 127-117, Dallas-San Antonio 101-94 (Belinelli 7); Sacramento-Philadelphia 107106; Portland-Golden State 108-122.

EUROLEGA Milano stasera contro Vitoria su Fox Sports 2 Milano stasera (ore 21, diretta Fox Sports 2) ospita Vitoria. EA7 al completo. GIRONE E Ieri: Zalgiris KaunasBarcellona 72-83. Oggi: Alba Berlino-Stella Rossa Belgrado. Domani: Galatasaray IstanbulPanathinaikos; Real MadridMaccabi Tel Aviv. Classifica: Real Madrid* (9 vinte-2 perse); Barcellona* 9-3; Maccabi 7-4; Panathinaikos 6-5; Alba 5-6; Zalgiris 4-8; Stella Rossa 3-8; Galatasaray 2-9. GIRONE F Oggi: Fenerbahce Istanbul-Malaga; Olympiacos-Efes Istanbul; Milano-Vitoria. Domani: Nizhny Novgorod-Cska Mosca. Classifica: Fenerbahce*, Cska* 9-2; Olympiacos 8-3; Efes, Vitoria 5-6; Nihzny, Milano 3-8; Malaga 2-9. Le prime 4 ai playoff; * già qualificate. FRATES AD AVELLINO (l.z.) Esonerato Frank Vitucci, Avellino lo ha sostituito con Fabrizio Frates, preferito a Gresta: contratto fino a fine stagione. UPEA A TRAPANI (s.p.) Capo d’Orlando ha transato il contratto di Bradford Burgess e giocherà le prossime due gare di campionato, contro Reggio Emilia e Brindisi, a Trapani a causa della squalifica comminata al PalaFantozzi dopo la sconfitta interna contro Pesaro.

Nuoto R L’olimpionica morta nel reality in Argentina

Quanta commozione per l’addio alla Muffat 1Dalle lacrime della Manaudou al

sopravvissuto Bernard: i funerali a Nizza

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anta commozione ieri a Nizza per i funerali di Camille Muffat, l’olimpionica francese dei 400 sl di Londra morta nello scontro in volo tra 2 elicotteri durante un reality in Argentina il 9 marzo. C’erano gli ex compagni Yannick Agnel e Charlotte Bonnet, il suo mentore Fabrice Pellerin. C’era Laure Manaudou in lacrime, Coralie Balmy con cui la Muffat salì sul podio a Londra in staffetta, e Alain Bernard, il sopravvissuto alla tragedia perché non partito

con l’elicottero per eccedenza di peso. Tutto il nuoto francese era rappresentato dai vertici e per la federazione europea c’era il presidente Paolo Barelli che ha detto: «Voleva rientrare alle gare». Il padre Guy Muffat l’ha definita «una ragazza serena», la Bonnet «una grande sorella». Ieri a Pont-Audemer si sono svolte anche le esequie del pugile bronzo olimpico di Pechino, Alexis Vastine, morto con la nuotatrice e la velista Florence Artaud.

La bara di Camille Muffat all’uscita della chiesa. A destra, le lacrime di Laure Manaudou e Coralie Balmy. Sotto, Alain Bernard in occhiali scuri

Tricolori giovani Sabbioni e D’Angelo 8° e 4° di sempre (al.f.) Ai tricolori giovanili di Riccione (25 metri) ancora in evidenza il dorsista Sabbioni e il delfinista D’Angelo. Uomini. Cad. 100 sl Vimercati 48”97; 1500 sl Tarocchi 15’01”74; 200 do Mencarini 1’53”94, Sabbioni 1’53”99 (8° t. ital. alltime); 50 ra Franceschi 27”40 (p.); 50 fa D’Angelo 23”24 (4° t. ital. alltime). Jun ‘97: 100 sl Bori 48”59; 1500 sl Perfetto 15’13”56; 200 do Crescenzo 1’59”26; 50 ra Baldisseri 28”13; 50 fa Vergari 24”30. Jun ‘98: 100 sl Miressi 48”68; 1500 sl Andriola 15’19”27; 200 do Glessi 1’56”16; 50 ra Castello 28”27; 50 fa Izzo 24”14.


Sport Usa R La curiosità

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AMERICA AMERICA

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CONTENUTO PREMIUM

Ma come ti chiami? 1

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4 ● 1. World B. Free in maglia Cavs. 2. God Shammgod ai tempi del college di Providence. 3. D’Brickashaw Ferguson, uomo di linea dei New York Jets. 4. Majestic Mapp, fratello di Scientific, ex guardia di Virginia. 5. Chad OchoCinco, meglio conosciuto come Chad Johnson, nell’ultima apparizione Nfl con i New England Patriots. Sotto, Ron Artest, poi diventato Metta World Peace. Ha appena firmato con Cantù AP- AFP

«PIACERE, NOME DI DIO» «SALVE, PACE NEL MONDO» LA STORIA di MASSIMO ORIANI

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ifficile passare alla storia se ti chiami Smith, Johnson o Williams. A meno che tu sia il più grande di tutti i tempi nel tuo sport. Se invece sei bravino, o più semplicemente ti manca un venerdì, o se i tuoi genitori sono dei creativi, il viaggio all’anagrafe diventa l’inizio dell’avventura che ti fa diventare unico. L’arrivo a Cantù di Ron Artest, poi Metta World Peace e tra poco Panda’s Friend, è lo spunto per un viaggio etimologico nella folle casistica dello sport stelle e strisce. Come non partire dai due fratelli Mapp, ex giocatori di basket, che la madre, sotto l’influenza di sostanze decisamente non legali, decise di battezzare come Majestic e Scientific? Dopo una discreta carriera collegiale, sono scomparsi dalla...cartina della palla a spicchi. La mamma di D’Brickashaw Ferguson, uo-

mo di linea offensiva dei New York Jets di football Nfl, era invece lucidissima quando scelse il nome del figlio. Fece solo un po’ di casino con lo spelling di Padre Ralph de Bricassart, personaggio televisivo interpretato da Richard Chamberlain in «Uccelli di Rovo», di cui era appassionata. AIUTO! Prapawadee Jaroenrattanatarakoon, dannazione di ogni telecronista del globo terracqueo, è invece scaramantica. La sollevatrice di peso thailandese si chiamava Chanphim Kanthatian prima che una cartomante le suggerisse il cambio di nome dicendole che le avrebbe portato fortuna. Qualche mese dopo vinse l’oro ai Giochi di Pechino.

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Harris, ex guardia di Georgia Tech, che si limitò ad abbreviare il nome in I-Perfection. L’instabilità mentale di chi lo mise al mondo è confermata dal nome del fratello, Supreme Justice Harris.

MIO DIO... La famiglia Achiuwa rende grazie a Nostro Signore ogni volta che si rivolge ai sei figli. Uno di loro, il cestista nigeriano ex St.John’s, risponde infatti al nome di God’s Gift (Dono di Dio), fratelli e sorelle si sono dovute accontentare di Grace, Peace, Promise, God’s Will e Precious... God’s Gift non è nemmeno lontano parente di God Shammgod. L’ex guardia dei Wizards tentò di uscire dalla trappola in cui lo avevano infilato i genitori, facendosi chiamare Wells, ma non avendo i 600 dollari necessari per cambiarlo legalmente, fu costretto a restare Shammgod per il resto dei suoi giorni. Problema che non si pose invece Immaculate Perfection

NON SOLO METTA WORLD PEACE: C’È CHI SI ISPIRA A UCCELLI DI ROVO, CHI ALLA RIVOLUZIONE FRANCESE E CHI SCEGLIE IL NUMERO DI MAGLIA COME COGNOME

AZIONE IMMEDIATA

MONDO LIBERO Il capostipite delle stranezze resta comunque Lloyd Bernard Free, 14 stagioni Nba tra Philadelphia, Golden State, Clippers e Cleveland, che un bel giorno decise che avrebbe risposto al nome di World B. Free (Mondo Libero). Più recentemente mente, Chad Johnson, ricevitore dei Cincinnati Bengals, altro personaggio sopra le righe, optò per un cognome che ricordasse il suo numero di maglia, diventando Chad OchoCinco. Rod Smart invece disputò l’unica stagione della defunta Xfl con la scritta «He Hate Me» (Mi Odia) sulle spalle. Il padre di Plaxico Burress, ricevitore Nfl, scelse l’inusuale nome d’origine sudafricana che significa «pacifico». Mai avrebbe immaginato che il figlio si sarebbe fatto un paio d’anni di galera per essersi sparato a una gamba in una discoteca di New York. Peggio fece Mike Jefferson, hockeysta Nhl, che diventò Mike Danton (perché suonava bene e non in quanto appassionato della Rivoluzione Francese) prima di venir arrestato per aver assunto un killer che avrebbe dovuto uccidere il suo agente. Che dire poi di Keith Toogood (Troppobravo), Commander King, Hercules e Samson Satele, del pokerista Chris Moneymaker (Fabbricasoldi, suo vero nome), o di Chief Kickingstallionsims, cestista Navajo che ha sbarcato il lunario in Cipro, Romania e Arabia Saudita? Che non parleremmo di loro se si chiamassero Johnson o Smith... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Tennis R La storia

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Record: squalificato per 352 euro! 1Il toscano Trusendi cede il posto in tabellone: stop di 6 mesi e 5000 dollari di multa gna: «A giugno dell’anno scorso, al Challenger di Mohammedia, in Marocco — 42.500 @VinceMartucci dollari di premi, sulla terra rosè tennis e tennis. C’é sa — , ho avuto 39 di febbre il quello di Miami che è giorno prima dell’esordio, concominciato martedì tro Becker (tedesco come il fasul cemento della Florida con mosissimo Bum Bum, ma che premi di 10.485 dollari a chi di nome fa Richard ed era nugioca il primo turno e di mero 365 della classifica). Non 900mila a chi vince il titolo del mi sentivo in grado di scendere singolare. E c’è quello dei tor- in campo, avrei fatto una figunei Challenger, dove il monte- raccia. Però i 352 euro del pripremi totale è 10mila dollari, mo turno non mi cambiavano senza la famosa «H», che sta la vita, ma mi facevano comoper «Hospitality», Ospitalità, do per pagarmi un aereo, e cioé albergo pagato più i due tamponare qualche spesa. Copasti allo stadio o al circolo sì, ho chiamato il primo dei ospitante. Fra i prigionieri del lucky loser (fortunati perdenti, sogno di questo circuito secon- cioé gli eliminati nelle qualifidario al famoso Atp Tour c’è cazioni che rientrano in tabelWalter Trusendi, anni 30, clas- lone in caso di defezioni degli sifica mondiale 425 del mon- iscritti di diritto, n.d.r.), il frando, che è stato squalificato per cese Rousset. E lui ha giocato 6 mesi e mulal mio posto mio». tato di cinWalter è conscio quemila dolHA DETTO della fesseria che lari dalla TIU, Walter ammette: ha fatto: «E’ stata la famosa una cavolata, ho «Che cavolata, ma Tennis Intesbagliato, non sono quei soldi mi grity Unit che cose da farsi, è stato ha indagato facevano comodo» un errore, avrei poalcuni tennituto andare in camsti italiani, «Gioco per pura po, fare un game, convincendo prendermi i miei il tribunale passione: ci perdo. A soldi — che mi federale Fit a 30 anni, devo vivere spettavano essendo ordinare la a casa dei genitori» in tabellone per disospensione ritto di classifica — cautelare di Potito Starace e e non sarebbe successo alcunDaniele Bracciali. Da cui la fa- ché. Invece...». cile deduzione: Trusendi ha scommesso su una partita o ha SACRIFICI Morale: Elie Rousfornito informazioni riservate set (n.576 del mondo) ne ha a chi puntava on line o, peggio, parlato in giro, o ha denuncia«ha condizionato il risultato di to l’accordo, come lascerebbe un evento sportivo, in modo pensare lo sconto di 3 mesi che diretto o indiretto». Tanto che ha ottenuto dal tribunale speil dispositivo della sentenza è ciale istituito dalla federazione lacunoso sulla motivazione. mondiale proprio per le «partiAhilui, il ragazzo di Massa ha te parallele». E invece Trusenfatto una fesseria e per appena di, «Truso», per gli amici, do352 euro. Come ci racconta lui vrà star fermo addirittura 6 stesso, appena sbarcato dal- mesi che, a 30 anni, ai suoi lil’aereo che lo riporta sul conti- velli, equivale a una radiazionente dopo un torneo in Sarde- ne. O quasi. «Sono distrutto. Io

Vincenzo Martucci

Walter Trusendi, 30 anni, di Massa, n. 425 del mondo, è stato al massimo 299 nel 2011, ha vinto 6 tornei Futures

C’

giudicato 6 tornei Futures, è la finale del Challenger di Rimini 2008: partendo dalle qualificazioni, superò Galvani e Di Mauro e perse in finale con Junqueira. Dotato di un bel rovescio a una mano e buon servizio, Walter adora Roger Federer, ma è arrivato al massimo al numero 299 del mondo, nell’agosto 2011: «Ho avuto qualche infortunio, sono stato anche operato al polso. Insomma, ho avuto problemi, come il mio amico Luca Vanni, che è andato in finale a Baires ed è arrivato ai primi 100 del mon-

do. Sono stato molto contento per lui. Il suo esempio mi ha dato una spinta in più: abbiamo la stessa età, siamo cresciuti praticamente insieme e con lui me la sono giocata tante volte». Per Trusendi niente match contro Riccardo Bellotti nel Futures di Rovinj, in Croazia. Ma un mesto ritorno a casa, ben diverso dai sogni di gloria che culla da anni. Figlio di un dio minore, e di quell’altro tennis, ancor più lontano degli 8080 chilometri che ci sono fra Miami, Florida, e Massa, Italia.

Le centomila porte di Simoncelli «Val Badia, la vittoria più bella»

sta stagione il miglior piazzamento è stato il sesto posto nel gigante di apertura a Soelden. «Subito dopo è cominciata una strana stanchezza, gli esami epatici erano sballati. Ma ho saputo veramente che si trattava di un’epatite autoimmune solo prima di andare a Garmisch dopo una biopsia epatica. Certo, ho avuto tanti problemi in questi anni, mi sarebbe piaciuto gareggiare di più, troppo poco una sola specialità, ogni gara diventa troppo importante».

già faccio una fatica incredibile per mantenermi. Sono tuttora convinto che non ho espresso al massimo le mie potenzialità e vado avanti per pura passione del tennis, facendo mille sacrifici. In pratica, finanziariamente, vado sempre sotto, a fine stagione, e perciò vivo ancora a casa dei miei genitori. Se non fosse per l’ingaggio nel campionato di serie A-1, col Forte dei Marmi, non potrei giocare Futures e Challenger». VANNI e FEDERER Il miglior risultato di Trusendi, che si è ag-

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A MIAMI Vinci, momento no Perde dalla Maria numero 113 Wta Brutta e inattesa sconfitta per Roberta Vinci nel primo turno di Miami (5.000.000 di euro, cemento; i risultati su gazzetta.it): la tarantina, numero 40 Wta, è stata sconfitta in due set, 7-6 (9) 63, dalla tedesca Tatjana Maria (Malek da signorina, Charles Maria è il marito e coach), numero 113. Chilometrico il primo parziale, concluso al tiebreak dopo che la Vinci ha avuto due set point; nel secondo set, Roberta recupera il break da 1-3 ma poi riperde il servizio sul 4-3. Dopo il successo della Knapp di martedì, altre tre azzurre entreranno in gara direttamente al secondo turno: Sara Errani, numero 13 Wta e 11a testa di serie, contro la vincente tra Pavlyuchenkova e Zvonareva, Flavia Pennetta, 28 e 15a, contro la bulgara Pironkova, numero 50 (la brindisina è avanti 3-1 nei precedenti ma ha perso l’ultimo, giocato a gennaio al primo turno di Sydney) e Camila Giorgi, 37 e 30a, contro la vincente tra Rybarikova e Van Uytivank. Tutte e quattro, con ogni probabilità, saranno convocate per il playoff di Fed Cup per la permanenza nel Gruppo Mondiale contro gli Stati Uniti a Brindisi, il 18 e 19 aprile. I biglietti sono in vendita attraverso il circuito Ticketone e nelle prevendite abituali. Abbonamenti della due giorni da 33 a 77 euro, a 25 per gli under 16.

Roberta Vinci, 32 anni AFP

Sci R L’addio del trentino

1A 36 anni il gigantista chiude la carriera: «Avrei voluto gareggiare di più. Blardone? Troppo diversi per essere amici, ma mi ha stimolato. Tramanderò ciò che ho capito» Pierangelo Molinaro

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uelle di ieri ai Campionati italiani assoluti di Tarvisio (Udine) sono state le sue ultime porte di gigante. In vent’anni di attività, di cui quindici in azzurro, Davide Simoncelli ne ha affrontate più di centomila. E sul podio, al fianco di Florian Eisath, che l’ha battuto per sei centesimi di secondo, sorrideva. Davide a 36 anni ha detto basta alla fine di una stagione difficilissima a causa di un’epatite autoimmune che negli ultimi tempi ne ha limitato gli allenamenti e il recupero. Ma questo mondo non lo vuole lasciare. «Voglio parlare con il mio gruppo sportivo, la Polizia. Sono già istruttore, a metà estate diventerò allenatore e penso di poter tramandare quello che ho imparato in questi anni», afferma Simoncelli.

LA STANCHEZZA Ma non ha ancora le idee chiare. Il poliziotto di Rovereto dice di aver capito tutto di questi sci, ma che non riesce più a mettere in pratica come vorrebbe. «Saranno gli anni — attacca l’azzurro —, saranno i malanni, ma fatico a mettere in pratica quello che ho capito. Ma lo posso spiegare agli altri. Vorrei almeno provarci». Certo la sua non è stata una carriera semplice. Approdato in nazionale come slalomista, ha dovuto limitarsi al gigante per una spondilolisi alla colonna vertebrale che lo ha fatto molto soffrire. «Una questione di costituzione, ma le cose sono migliorate quando abbiamo cominciato a lavorare sulla forza eccentrica. Ho rinforzato la muscolatura di schiena e addome e quel malanno sono riuscito a controllarlo». Nell’estate 2012, mentre si allenava sul ghiacciaio in Francia una caduta, una botta sull’ad-

2006: a Yongpyong Simoncelli festeggia la sua seconda vittoria in Coppa AP

dome contro un palo ed un intervento d’urgenza all’intestino per emorragia. «E mi sono stupito quando poi a dicembre sono riuscito a salire sul podio a Beaver Creek». IL CAMMINO Quello americano è stato l’ultimo di otto podi, impreziositi da due vittorie, in

Alta Badia 2003, dove ha centrato altri tre secondi posti, e Yong Pyong 2006, in Sud Corea, sede della prossima edizione dei Giochi invernali. «In Badia è stato il giorno più bello della carriera, una sensazione fortissima, in Corea è stata la rivincita dopo la brutta Olimpiade di Torino 2006». In que-

LE TRE GENERAZIONI Simoncelli ha vissuto tre generazioni del gigante azzurro. «Mi portò in squadra Roda, che mi diede tanta fiducia, ma ricordo con piacere il povero Severino Bottero, il tecnico che rese fortissimo il nostro gruppo e Guadagnini che ci ha sempre preparato al meglio». Per anni ha vissuto l’accesa rivalità con Massimiliano Blardone. «Abbiamo caratteri troppo diversi per essere amici, ma lui qualcosa più di me l’ha sempre avuto ed è sempre stato un grande stimolo». Un consiglio da «allenatore» ai giovani compagni: «In gigante sono davanti in tre, Marcel Hirscher, Ted Ligety e Alexis Pinturault, per raggiungerli e batterli c’è una sola strada, lavorare, lavorare e lavorare ancora». © RIPRODUZIONE RISERVATA

AI TRICOLORI

Titolo a Eisath Nadia Fanchini vince il superG (s.f.) Agli Assoluti di TarvisioSella Nevea, Florian Eisath chiude un’ottima stagione con il 3° titolo italiano di gigante; 3° Borsotti, solo 6° Nani (campione uscente). Nadia Fanchini si riconferma tricolore di superG su Francesca Marsaglia e Fede Brignone. Questa gara, seguita da una manche di slalom era anche valida per la combinata vinta dalla Marsaglia, al suo 1° titolo italiano; argento alla Brignone, bronzo e 1° podio agli Assoluti per l’iridata jr di superG Federica Sosio. Gigante uomini: 1. Eisath, 2’03”71, 2. Simoncelli a 6/100; 3. Borsotti a 41/100; 6. Nani a 1”44; out Moelgg e Blardone. SuperG donne: 1. N. Fanchini, 1’13”01; 2. Stuhec (Slo) a 35/100; 3. Marsaglia a 42/100; 4. Brignone a 75/100; 11. Stuffer a 2”44; 13. E. Fanchini a 2”56. Combinata donne: 1. Stuhec (Slo), 1’58”09; 2. Marsaglia a 70/100; 3. Bucik (Slo) a 89/100; 4. Brignone a 1”08; 5. Sosio a 1”15.


Baseball R Presentazione a casa Gazzetta LA STAGIONE FINO A NOVEMBRE

● FORMULA Prima fase (andata e ritorno su 2 partite) da domani al 4/7; girone di semifinale tra le prime 4 della regular season con 3 match settimanali: 17 luglio-29 agosto. Finali su 7: dal 3 al 13/9. Coppa Italia: 1a fase con le ultime 4 dal 18/7. Finale 17-19/9.

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DATE 1° turno (domani): 20 Parma-Godo (sabato a Godo); 20.30 UnipolSai BolognaTommasin Padova (gara2 a Padova), Angel S.Nettuno 2-T&A San Marino, RiminiNettuno. Coppa Campioni: 2-7/6 a Parigi e Rotterdam. Finale 6-8/8. Premier 12: 821/11 a Osaka e Tokyo, Taichung e Taipei C.

SOFTBALL Scatterà il 4 aprile. Gir.A: Nuoro-Caronno, Legnano-Bollate, Staranzano-Rovigo, rip. la Loggi (detentore). Gir.B: Forlì-Collecchio, Bussolengo-Parma, Sestese-Bologna, rip. Caserta. All Star Game: 1/6 a Caronno. Europei: 20-25/7 a Rosmalen (Ola)

«L’Olimpiade per il rilancio E un torneo per gli azzurri»

EVENTI Progetto «42» (baseball e integrazione). 16/4 a Marzabotto seminario. La cultura del baseball, omaggio a Yogi Berra: 4-18/7 Villa Annoni, Cuggiono (Mi). Board of dreams, gioco da tavolo itinerante, finale a Lucca 1° novembre (m.c.)

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Mario Salvini

I

lancia il presente, la stagione della verità che si proietterà sino a novembre con la nazionale di Mazzieri impegnata nel nuovo super Mondiale (premier 12): «Più risultati otterrà e più risorse potremo ripartire al movimento, competere ad alto livello o rischiamo un grosso scivolone, stare tra le prime 12 per non gravare sui bilanci, l’autofinanziamento è sulle spalle delle nazionali. Non ci sono scorciatoie: bisogna rimanere attaccati alla locomotiva internazionale, alla nuova frontiera. Senza Giochi saremmo ai margini, esclusi dal 90% dei contributi. E’ arrivato anche il momento che il softball torni al vertice in Europa» fa Fraccari.

BENECK, LIBRO E HALL OF FAME ● I presidenti di Fibs e Coni, Riccardo Fraccari e Giovanni Malagò, consegnano a Daniela Beneck (foto Bozzani) l’induzione nella Hall of fame del papà Bruno, nato 100 anni fa, al quale Riccardo Schiroli ha dedicato «Sotto il segno del leone»

FRANCHIGIE Lo sa bene lo stesso manager della nazionale: «Dobbiamo essere quanto più creativi possibili per stare al passo con le grandi nazioni, fare di necessità virtù».

Il sistema americano delle franchigie è un modello difficile da applicare, tra il ritorno alla formula a 8 squadre e la necessità di recuperare metropoli come Milano (che presto avrà 500.000 euro per il Kennedy) e Roma, che grazie all’Acquacetosa ospiterà le due Nettuno, rimaste paradossalmente senza diamante, tra crisi politiche (tra i motivi c’è pure il baseball) e voglia di rilancio. DUE FASCE E non c’è dubbio che Nettuno, una delle tre squadre con la stella insieme a Rimini e Parma, ha patito in questi anni il passo più spedito di San Marino, Bologna ed appunto Rimini, che partono ancora favorite. «Abbiamo il campionato più competitivo d’Europa visto come dominiamo nelle Coppe» fa Massimo Fochi, potenziale erede di Fraccari, che a

fine mandato non si ricandiderà visti i tanti impegni internazionali. San Marino difende l’Europa, Bologna difende lo scudetto per prendere la stella, Rimini è stanca di perdere (ora l’allena Munoz). E attenti a chi ha costruito come Padova, a chi come il Parma (tornato a Gerali) punta più sugli italiani. In sala, le emozioni sono forti quando Daniela Beneck è chiamata a raccogliere il quadro con cui papà Bruno, storico ex presidente di cui ricorre il centenario, entra nell’Hall of Fame. Quel Beneck capace di creare lo zoccolo duro della generazione Mazzieri, che ora ricorda l’importanza di aver ricostruito il tessuto di giocatori italiani (rappresentati da Desimoni, star a Rimini al posto di Chiarini passato a San Marino «dopo 10 anni a Parma è il momento di vincere altrove») fondamentale per una nazionale che si faccia rispettare nel mondo. E, magari, dal 2020, ai Giochi di Tokyo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE OTTO SQUADRE DELL’IBL

San Marino, che box Nettuno ambizioso ● (m.c.) Bologna detentore punta su Fleming per non far rimpiangere Williamson. Rimini ha l’esterno Desimoni, Macaluso al posto di Chiarini, Richetti e Bertolini per Marquez e Patrone. San Marino ha Chiarini, Santora, Ermini e Oberto, il 44enne Ramos, perde Pantaleoni e Martignoni. Nettuno è ambizioso con D’Amico, De Biase, R.Imperiali e Anselmi, Estrada, Martone e Malengo. L’altra Nettuno spera in Simone, Andreozzi e lo slugger Reginato, Marval e Giannetti. Padova è la mina vagante, Parma è un mix.

UNIPOLSAI BOLOGNA (all. Nanni). Lanciatori: CADONI, Cicatello, F. Crepaldi, De Santis, FLEMING (Usa), Marinez, Milano, Panerati,. Pugliese, Rivero. Ricevitori: G. Rodriguez (Ven), Sabbatani. Interni: F.Fuzzi, Infante, SAMBUCCI, SUAREZ, Vaglio. Esterni: Ambrosino, Dobboletta, Grimaudo, Liverziani, RUSSO.

GODO KNIGHTS (all. D.Fuzzi). Lanciatori: Bassani, Bucchi, Casalini, Galeotti, LOARDI, Ribeiro, Savini, UVIEDO (Ven). Ricevitori: D. Sanchez (R.Dom), Tesselli. Interni: Bucchi, Bucci, CASTRO (Ven), Perez Colas, Servidei, Silvestri, Meriggi. Esterni: PIZZORNI, Tanesini, Monari, PIUMATTI, RUBBOLI.

Mazzieri: «Bologna su tutti»

Il c.t. Marco Mazzieri BOZZANI

sostiene Fraccari per la sfida più difficile: «Tornare ai Giochi è la partita della vita»

iovanni Malagò spalleggia Riccardo Fraccari in un duetto impegnativo in sala Buzzati, a casa Gazzetta, per la presentazione della stagione del baseball: «Stiamo condividendo la partita della vita, è fondamentale rientrare nel programma olimpico: il più è fatto, ma è un percorso che parte da lontano. Il baseball italiano è 11° nel mondo ed il confine è stretto per fare la differenza», dice il presidente del Coni pensando a Tokyo 2020 ed inevitabilmente a Roma 2024: «Tutti dovremo giocarci le carte in questo corpo a corpo. Il baseball merita l’Olimpiade e il baseball italiano ha nell’Accademia di Tirrenia un vanto che è del sistema sportivo italiano». Curiosamente Fraccari sta lavorando con Malagò all’accorpamento delle 45 federazioni (e 19 discipline associate) per armonizzarle. Insomma, il baseball si gioca il futuro mentre

L’INTERVISTA

Stefano Desimoni, 26 anni, esterno da Parma a Rimini FIBS

1Domani scatta il campionato. Malagò Stefano Arcobelli

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NETTUNO (all. TRINCI). Lanciatori: ANSELMI, Ciarla, ESTRADA (Ven), Florian, MONTOYA (Ven), M. Pizziconi, SALCICCIA, ULARETTI. Ricevitori: Bosco, MALDONADO (Ven), Scirman. Interni: Caradonna, A. D’AMICO, FERRINI, R. IMPERIALI, Lionetti, Nunez, Sellaroli. Esterni: Giordani, Paoletti, Retrosi, SELLAROLI, Cibati.

ANGEL NETTUNO 2 (all. D’AURIA). Lanciatori: ANDREOZZI, Fed Cozzolino, Fra Cozzolino, N. Gonzalez (Cub), Masin, Modica, MORELLINI, Rodo, SIMONE, Taschini. Ricevitori: MARVAL, REGINATO, M. Trinci. Interni: Colagrossi, FLORES (Ven), GIANNETTI, Mercuri, Morville, ZAPPONE. Esterni: Davenport, DI MATTIA, Neri, Sanna.

TOMMASIN PADOVA (all. Smith). Lanciatori: Bazzarini, CALERO (Ven), E. Crepaldi, Faccini, E. GONZALEZ (Ven), Meschini, QUEVEDO (Ven), Tonellato. Ricevitori: ALVAREZ (Ven), Martin, Medoro. Interni: De Lazzari, Epifano, MALENGO, MARTONE, Moccia, Pacini, Sandalo, Sartori. Esterni: Chapelli, Giacomazzi, Nosti, Sciacca, Sguassero.

LINO’S COFFEE PARMA (all. G. GERALI). Lanciatori: ACOSTA (Ven), CAMACHO (Ven), GUARDA, JIMENEZ (Ven), PETRALIA, Rivera, SPADA. Ricevitori: CETTI, DEOTTO, Maestri. Interni: Benetti, BIAGINI, NOGUERA, PIZZOLINI, Scalera. Esterni: FINETTI, FOSSA, GARBELLA, M.GERALI, GREGORINI, Leoni, Poma, SANTOLUPO.

RIMINI (all. O.MUNOZ). Lanciatori: BERTOLINI, Biondi, CANDELARIO (Rep. Dom), Cherubini, Corradini, Del Bianco, Escalona, V. MORENO (Ven), RICHETTI. Ricevitori: Bertagnon, Cit, MUNDARAIN. Interni: Babini, Di Fabio, FABBRI, Mazzanti. Esterni: OLMEDO (Ven), Spinelli, DESIMONI, MACALUSO, A. Romero, Zileri.

T&A S.MARINO (all. Bindi) Lanciatori: Y. D’Amico, Ercolani, Morreale, OBERTO, A. PIZZICONI, R. RODRIGUEZ (R.Dom), R. SANCHEZ (Ven), Teran. Ricevitori: Albanese, Cenni. Interni: Bittar, ERMINI, F.Imperiali, Mazzuca, Persichina, Pulzetti, SANTORA. Esterni: Avagnina, CHIARINI, Duran (Ven), Vazquez (Ven).

l campionato secondo il c.t. Marco Mazzieri. «Avrà le solite tre protagoniste che lotteranno alla pari, ovvero Bologna, Rimini e San Marino. Poi in semifinale andrà una tra la giovane Parma, che mi piace molto, le due nettunesi e il Padova che ha investito tanto». E che campionato vorrebbe, invece? «Con più partite. Ne vorrei almeno quattro a settimana, ma mi rendo conto che in questa fase non è nemmeno un sogno, è utopia. Bisognerebbe solo giocare di più per reggere meglio il confronto con scuole in cui fanno una partita al giorno. E per preparare il Premier 12, il torneo che giocheremo a novembre ». Chi sarà il giocatore sorpresa? «Peccato che mi pare destinato a giocare poco, ma dico Eric Epifanio, interno del padova, di origine venezuelana. Mi aspetto molto da lui». Giovani da tener d’occhio? «Ne indico due, tutti e due di Ronchi dei Legionari e tutti e due nel Parma: il catcher Alessandro Deotto e il seconda base Federico Pizzolini». Il capitano del Rimini (Chiarini) che va a San Marino, il giocatore simbolo di Parma (Desimoni) cha va a Rimini, cose mai viste… «Ma anche un segnale di vitalità. Per tutti e due credo sia una buona cosa, avranno nuovi stimoli» Chi vince lo scudetto? «Dico Bologna. Per la sua organizzazione, frutto del lavoro del manager Nanni e della società». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE

1BOLT A NEW YORK Per la prima volta dal 31 maggio 2008, quando siglò il suo primo record del mondo correndo i 100 in 9”72, Usain Bolt correrà a New York. Sarà al via del meeting di Diamond League del 13 giugno all’Icahn Stadium. Non si sa ancora se correrà i 100 o i 200.

ATLETICA

PALLANUOTO ARCO

La Iaaf contro la Russia In Champions League «Dubbio l’annullamento Pro Recco inarrestabile dei risultati dei dopati» Brescia cade, ma spera RADNICKI-BRESCIA 13-10 (2-0, 2-2, 4-4, 5-4) Radnicki Kragujevac: Radic, Tholj, Popovic, Markovic 1, Milicic, Vrlic 2, Ciric, Basara 2, Vuksanovic 2, Dedovic 4 (2 rig), Cuk 2, Petkovic, Zivojinovic. All. Stevanovic. Brescia: Del Lungo; Bruni, C.Presciutti 3, Pagani 1, Molina, Rizzo 3 (1 rig), Giorgi, Nora 2, N.Presciutti, Bodegas, D.Fiorentini 1, Napolitano, Dian. All. Bovo. Arbitri: Stavridis (Gre) e Bender (Ger). Note: sup. num. Radnicki 11 (4), Brescia 13 (4).

naykin (argento 20 km a Daegu) per abnormità nei valori dei loro passaporti biologici. La Iaaf non contesta le squalifiche, ma l’annullamento «selettivo» dei loro risultati.

Kirdyapkin a Londra 2012 AFP

L

a Iaaf ha presentato un appello al Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna (Tas) contro la gestione delle squalifiche imposte dall’agenzia antidoping russa (Rusada) verso sei atleti di altissimo livello. Gli olimpionici di Londra 2012, Yuliya Zaripova (3000 siepi) e il marciatore Sergey Kirdyapkin (50 km marcia) erano stati fermati a gennaio, insieme ai marciatori Valeriy Borchin (oro 20 km a Pechino 2008), Olga Kaniskina (oro a Pechino, argento a Londra), Sergey Bakulin (oro 50 km a Daegu 2011) e Vladimir Ka-

FINESTRE DUBBIE La federazione russa ha infatti annullato i risultati degli atleti per alcune finestre temporali, a partire anche dal 2009, ma in alcuni casi ha evitato di togliere le medaglie più importanti, soprattutto quelle di Londra 2012. Lo stop di due anni e sei mesi a Yuliya Zaripova, retrodatato al luglio 2013, dovrebbe portare all’annullamento dell’oro olimpico — cosa non ancora avvenuta — ma ha lasciato all’atleta quello iridato di Daegu: la Rusada ha infatti deciso di annullare i risultati ottenuti dalla siepista tra il 20 giugno e il 20 agosto 2011 — le gare iridate si corsero tra il 27 e il 30 agosto — e quelli tra il 3 luglio e il 3 settembre 2012. Quando vennero annunciate le sanzioni, il direttore della Rusada Ramil Khabriev aveva detto che le finestre di annullamento dei risultati erano state scelte per ragioni «puramente scientifiche». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Igor Milanovic (Recco) CIAMILLO PRO RECCO-BARCELONETA 17-7 (5-1, 6-3, 2-1, 4-2) Pro Recco: Tempesti, D.Pijetlovic 2, F.Di Fulvio 1, Jokovic 2, Prlainovic 1, IA.vovic 1, A.Fondelli; Filipovic 2, Giorgetti 2 (1 rig.), Aicardi 3, Giacoppo 2, Figari 1. All. Milanovic. Barceloneta: Lopez Pinedo, Espanol 1, Minguell 1, Perrone, Ubovic, Fernandez 3, Tahull 1; Lopez, Echenique 1, Garcia, Montano, Szirany. N.e. Linares. All. Martin. Arbitri: Kun (Ung) e Vasenin (Rus). Note: sup. num. Pro Recco 8 (6 gol), Barceloneta 11 (4).

(i.v.) Nella 7a giornata dei preliminari, la Pro Recco conquista vittoria e primato aritmetico contro gli spagnoli del Barceloneta. A metà gara si è già sull’11-4.

(f.pe.) In Serbia, il Brescia non fa l’impresa nonostante le belle prove di Rizzo e Christian Presciutti. Ma la situazione, a tre giornate dal termine, resta fluida grazie al k.o. dell’Eger (alla Final Six, dal girone A, vanno in due oltre al Barceloneta). Gir. A: Olympiacos (Gre)-Eger (Ung) 8-6. Class.: Pro Recco 21; Eger 10; Radnicki 9; Barceloneta 8; Olympiacos 7; Brescia 5. Gir. B: Szolnok (Ung)-Jug (Cro) 8-7, Spandau (Ger)-Galatasaray (Tur) 10-9, Primorje (Cro)-Partizan (Ser) 14-8. Class.: Szolnok 18; Primorje, Jug 15; Partizan, Spandau 6; Galatasaray 3. DONNE Nel recupero della 7a giornata di A-1, Imperia-Orizzonte 10-8. WORLD LEAGUE La 5a giornata di World League donne nel girone B: Spagna-Olanda 11-8, Grecia-Germania 21-5. Class.: Olanda 12; Spagna, Grecia 9; Germania 0.

● GRAND PRIX MARATONA (gu.l.g.) Italia prima in qualifica con gli uomini al Grand Prix di Maratona (Gre), qualificazione ai Giochi Europei di Baku. La prima avversaria di Nespoli, Pasqualucci e Morello venerdì sarà la Slovacchia. Mauro Nespoli ha chiuso col miglior punteggio individuale e, insieme a Pasqualucci (4°) approda ai 16esimi. Tutti in corsa gli italiani nelle eliminatorie ad esclusione di Galiazzo, fuori al primo turno con Fernandez (Spa; 10-8). Seconde in qualifica le donne (Valeeva, Violi, Tonetta) che affrontano oggi la Svizzera.

ATLETICA ● DEBUTTO SEMENYA (si.g.) Esordio stagionale martedì a Potchefstroom (Saf) di Caster Semenya, prima in 4’30”12 nei 1500. Nuovo progresso di Akani Simbine nei 100, 10”09 (+0.9). ● PISTA USA (si.g.) A Los Angeles. Uomini. 200 (+1.3): Lee 20”51. 110 hs (+0.6): Harris 13”44. A Tempe. Uomini. Peso: Whiting 20.93. Ad Athens (Ga). Uomini. Peso: Hoffa 20.52. A Myrtle Beach. Donne. Martello: Campbell 72.81. ● ECCO ENNIS L’olimpionica dell’eptathlon, la britannica Jessica Ennis, 29 anni, tornerà alle gare dopo due anni di sosta il 9 maggio a Manchester per correre i 100 hs, la sua specialità migliore, dove ha un personale di 12”54.

BASEBALL ● BOLOGNA PRONTO (m.c.) Bologna si aggiudica il 24° Blue F Ball «trofeo Idm Canon», battendo in finale San Marino (6-3). Gli altri risultati: San MarinoParma 11-1, Bologna-Grosseto 5-1, Parma-Bologna 6-2. Mvp: Sambucci. ● COLABELLO IN TRIPLO (m.c.) Il prima base azzurro Chris Colabello, dopo otto gare di spring training in Major league con Toronto, è stato aggregato alla squadra di triplo A, i Buffalo Bisons.

per l’Italia: ori Luca Maresca e Nello Maestri nel kumite e argento per la squadra maschile di kata (BusatoIodice-Tocco); bronzi di Luigi Busà, Mattia Busato e della femminile di kata (Battaglia-Bottaro-Pezzetti).

NUOTO ● FRANKLIN RECORD E PRO’ (al.f.) Alle finali Ncaa di Greensboro (Usa), Missy Franklin migliora il primato americano dei 200 sl in vasca da 25 yard a 1’39”10: nessuna donna era mai scesa sotto 1’40”. È l’addio all’Università con passaggio al professionismo (la gestirà Img, prima nuotatrice), ma resterà con Tery McKeever. Kelsi Worrel, nuotando 49”89 nei 100 farfalla, cancella il record della Coughlin che durava da 13 anni. A Orlando (Usa), Andrew Seliskar nuota i 200 rana in 2’12”82 e i 200 misti in 2’00”31. ● CASO PARK «Prima di ogni discussione sulla revisione della norma per consentire a Park Tae Hwan di partecipare ai Giochi, lui dovrà spiegare al Paese i motivi che l’hanno indotto a doparsi e a porgere scuse ufficiali»: lo detto il capo della federnuoto coreana Lee Ki-heung. ● HACKETT MIGLIORA (al.f.) A Miami (Aus), Grant Hackett nuota i 200 sl in 1’49”79. La settimana scorsa, il rientrante 34enne australiano aveva toccato in 1’50”68.

OLIMPIADI MALAGÒ E ROMA 2024 «IL SENATO CI RAFFORZA» Dall’audizione alla commissione Istruzione Pubblica e Sport del Senato del presidente del Coni, Giovanni Malagò, la candidatura olimpica di Roma 2024 esce notevolmente rinforzata. A confermarlo è lo stesso numero uno dello sport italiano, che ha spiegato: «Sicuramente facciamo un bel passo avanti, ma la corsa all’Olimpiade è così lunga che non bisogna cantare vittoria. Ci saranno sicuramente momenti ancora migliori, ma anche peggiori, sia per noi che per i nostri contendenti e dobbiamo prepararci ad affrontarli al meglio».

BOXE PARALIMPICI

Cip fuori dal Coni Più vicino il via libera in Senato

Luca Pancalli, presidente Cip ANSA ● Rinviata a martedì, alla commissione Affari Costituzionali del Senato, la votazione sull’emendamento che riconosce il Comitato Paralimpico come ente pubblico e lo scorpora dal Coni. Il testo sottolinea le «peculiarità dello sport per persone affette da disabilità». Non sono previsti oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, «il personale attualmente in servizio presso il Comitato italiano Paralimpico transita in Coni servizi Spa», che firmerebbe dunque con il neonato ente pubblico un contratto del tipo di quello già esistente con il Coni. Per Luca Pancalli si tratta di una svolta fondamentale per lo sviluppo del movimento senza nessun aggravio per le finanze dello Stato. Nelle ultime ore sarebbero stati superati gli scetticismi che hanno frenato il percorso dell’emendamento, che fa parte della proposta di legge Madia per il riordino della pubblica amministrazione. Dopo il passaggio in commissione, ci vorrà il sì dell’assemblea di Palazzo Madama e poi la votazione alla Camera.

IPPICA

Sabato Dubai Cup Ultimo n° di gabbia ok per California ● Sorteggiati i numeri di gabbia della Dubai Cup, la corsa più ricca del mondo (montepremi 10 milioni di dollari) di sabato a Meydan. Il favorito americano California Chrome ha sorteggiato la nona e ultima gabbia, ritenuta perfetta dal suo team. Il sauro potrà infatti sfruttare senza intralci (sabbia in faccia compresa) la sua velocità iniziale. Steccato n° 5 (al largo del campione in carica African Story) per Side Glance, la pedina del nostro fantino Andrea Atzeni. Ecco lo schieramento in ordine di steccato e le quote. DUBAI CUP (gr 1 m 2000): 1 Long River (50/1); 2 Prince Bishop (14/1); 3 HokkoTarumae (12/1); 4 African Story (7/1); 5 Side Glance (33/1); Lea (4/1); Candy Bot (16/1); Epiphaneia (7/1); California Chrome (6/4). ● BRAVA NONANT Ieri la 8 anni Nonant le Pin ha vinto sul miglio in 1.12.4 (pista pesante) a Torino. L’allieva dei Gocciadoro il 14 aprile tornerà a Vincennes per una corsa al montato, specialità che l’ha già vista protagonista lo scorso meeting: 1ª nel Prix de Lisieux e 2ª nel Prix de Heussey.

California Chrome

GOLF

Ryder Cup 2022 Oggi la visita degli ispettori

Il presidente Franco Chimenti ● Inizia oggi la visita degli ispettori della Ryder Cup per la candidatura italiana a ospitare a Roma l’edizione 2022. Dopo aver esaminato le candidature della Germania e della Spagna, è il turno di Roma. Il Bid Management Team, guidato dal direttore della Ryder Cup Richard Hills, arriverà a metà mattinata al Marco Simone Golf & Country Club per visionare il percorso. Un sopralluogo necessario per la valutazione delle caratteristiche tecniche e degli aspetti logistici. Saranno presenti, tra gli altri, il presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti e la presidente del Marco Simone Golf & Country Club Laura Biagiotti. Dopo la tappa romana gli ispettori proseguiranno alla volta dell’Austria. A seguire, il Portogallo. La Turchia invece ha rinunciato alla candidatura per la gara tra Europa e Stati Uniti che si tiene ogni due anni. Nel 2014 è si è giocata in Scozia a Gleneagles ed è stata vinta dalla squadra europea. La prossima, nel 2016 si gioca negli Usa.

HOCKEY GHIACCIO

Asiago-Renon Gara-1 di finale alle 20.30 in tv ● (m.l.) Comincia all’Odegar la serie della finale scudetto che oppone l’Asiago a caccia del quinto titolo tricolore e il Renon che vuole bissare il successo (primo scudetto) della passata stagione. La sfida tra Stellati vicentini e Lupetti dell’altopiano di Collalbo (Bz) ha un precedente che risale al torneo 2009/10 (veneti vincitori 4-0). L’Asiago di coach John Parco e dell’inossidabile Michele Strazzabosco parte con il fattore campo favorevole in virtù del primo posto nel Master Round e può fare affidamento su un attacco esplosivo con Sean Bentivoglio, Layne Ulmer, Anthony Nigro, Kevin Devergilio. Dall’altra parte il Renon guidato dall’allenatore canadese Marty Raymond, si è dimostrato squadra concreta con una difesa solida costruita attorno al portiere austriaco Fabian Weinhandl, con il prolifico Patrick Rissmiller (ex Nhl) e il talismano Luca Ansoldi che vanta 4 scudetti in carriera. Oggi gara-1 (su 7). Ore 20.30: Asiago-Renon (diretta RaiSport 2).

● TITOLI ROMANI (r.g.) Al Palazzetto dello Sport di Roma, il 2 maggio (Buccioni) doppia sfida titolata. Giovanni De Carolis (22-5) difende l’Intercontinentale Ibf supermedi contro Ali Ndiaye (24-2-1), si assegna il tricolore medi tra Max Buccheri (18-1-1) e Andrea Manco (10-0-1) sui 10 round. ● DOPO MANNY (r.g.) Si assegna ad Arlington (Usa) il 18 aprile il Mondiale superleggeri Wbo lasciato vacante da Manny Pacquiao, tra Thomas Dulorme (P.Ric., 22-1) e Terence Crawford (Usa, 25). Il vincitore contro Chris Algieri (Usa , 20-1).

CANOA ● SLALOM (a.fr.) La Nazionale di canoa slalom è in raduno a Lee Valley, il canale olimpico che a settembre (16-21) ospita i Mondiali. Tra gli 11 azzurri l’olimpionico Daniele Molmenti.

CRICKET ●

NUOVA ZELANDA IN FINALE Martedì ad Auckland, nella prima delle due semifinali della Coppa del Mondo, la Nuova Zelanda ha battuto il Sudafrica e per la prima volta si è qualificata a una finale iridata. Domenica a Melbourne sfiderà di Australia-India, in campo nella notte (ore 4, diretta Fox 2 Hd).

HOCKEY IN LINE ●

GARA-1 QUARTI (m.l.) Così gara-1 (su 3) dei quarti: Milano-Pol. Molinese 8-2; Cittadella-Monleale 5-1; Cus Verona-Padova 6-1; Vicenza-Asiago 4-1. Gara-2 sabato.

IPPICA ● IERI 15-6-11-7-4 A Roma (m 2100): 1 Paper Caf (D. Di Stefano) 1.16.1; 2 Pick and Go; 3 Racy Kosmos; 4 Ruggito Gsm; 5 Max Rod; Tot.: 3,89; 1,87, 1,88, 3,65 (24,68). Quinté: 4.955,53 . Quarté: 376,06. Tris: 116,09. ● OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Turbina Ral (11), Tad Pine Sm (14), Tsunami Gifont (1), Tamara Grif (6), Timba degli Ulivi (4) e Tianros (8). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Bologna (14.30). Galoppo: Pisa (15.05).

KARATE Daccordo (Renon) e Hotham

SEI PODI Ai Mondiali di Sinan (Tur), 6 podi e quarto posto nel medagliere

PALLAMANO ● ANTICIPO PLAYOFF (an.gal.) Nell’anticipo della 4a giornata dei playoff, Fondi-Ancona 26-22. Classifica girone C: Fasano 18; Siracusa 12; Fondi* 9; Ancona* 3. (*: una in più)

RUGBY HAIMONA, 3 MESI STOP Tre mesi di stop per Kelly Haimona. L’apertura delle Zebre e dell’Italia è stato operato ieri a Fidenza, per la riduzione della frattura al radio dell’avambraccio destro subita sabato scorso a Roma contro il Galles. ● PAULO A TREVISO (e.sp.) Per la stagione 2015-16 Treviso prende il27enne 2a linea Filo Paulo, da Cardiff. Vanta 13 caps con Samoa e 26 presenze con Auckland in SuperRugby. Intanto il pilone D’Arcy Rae, giunto in prestito a Treviso in dicembre, è già tornato in Scozia su richiesta di Glasgow proprietaria del cartellino.

SPORT INVERNALI ●

MOIOLI OK Ai Tricolori di snowboardcross di Canazei (Tn), titoli per Michela Moioli su Brutto e Gallina; a sorpresa, tra gli uomini Matteo Menconi si impone su Visintin e Cordi. Nello skicross, vittorie per Stefan Thanei e Debora Pixner. Oggi ad Anterselva con la 30 e 50 km donne e uomini ultimi tricolori di fondo.

VARIE ● SPORT MEDIA PEARL Da ieri è possibile iscriversi a «Sport Media Pearl Awards», premio riservato ai giornalisti su temi sportivi a cui si può partecipare con testi, audio, video e blog, sponsorizzato da Abu Dhabi Media. Il modulo si può trovare sul sito dell’Aips (www.aipsmedia.com). Il premio finale è di 10.000 dollari.

VELA ●

BARCELONA WORLD RACE (r.ra.) Bernard Stamm e Jean Le Camm su Cheminees Poujoulat hanno vinto la 3 Barcelona World Race, giro del mondo senza scalo per equipaggi di due persone: 84 giorni, 5 ore, 50 minuti e 25 secondi il tempo impiegato per portare a termine le 27.950 miglia della circumnavigazione del globo a una velocità media oraria di 13.82 nodi. Migliorato di 8 giorni il precedente record. a


AltriMondi R

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

seggeri o almeno svenuti: non avrebbero vissuto così l’angoscia degli ultimi otto minuti. Che cosa, a parte i terroristi, potrebbe aver provocato questo collasso generale? Il distacco del portellone anteriore (che aveva problemi alla vigilia, ma era stato riparato), un incendio, l’esplosione delle batterie al litio dei telefonini con avvelenamento generale e pressoché istantaneo… Non si sa. Il finale è simile a quello del jet malaysiano sparito l’8 marzo dell’anno scorso.

IL FATTO DEL GIORNO L’A320 CADUTO IN FRANCIA

ABBRACCI E COMMOZIONE A sin. l’abbraccio tra Hollande e Rajoy, sotto lo sguardo della Merkel sul luogo del disastro. Sopra, Haltern am See ricorda i ragazzi del ginnasio morti nel disastro aereo EPA/REUTERS

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Il portellone, appunto. Le compagnie low cost, a forza di tagliare, hanno diminuito la sicurezza. Tutti assicurano di no, perché gli standard di sicurezza sono sottoposti a un controllo severissimo da parte della Iata, l’associazione che riunisce le più importanti compagnie commerciali del Pianeta (sono 250). La Iata non distingue tra low cost e non e sottopone alle medesime verifiche tutti quanti.

Quanto è importante nel disastro dell’aereo 4 che la compagnia fosse una low cost? 1I controlli a cui è sottoposta la Germanwings sono gli stessi

di quelle di bandiera. Gli esperti non sanno spiegarsi lo schianto

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Quanto all’aereo caduto sulle Alpi francesi, le questioni aperte sono due: perché è andato a schiantarsi contro la montagna (non adopero volutamente la parola «precipitato» perché non è precipitato); se c’entri in qualche modo la natura low cost della Germanwings, che, come tutte le low cost, fa pagare poco il biglietto ma stringe la cinghia su una quantità di costi, e magari anche sui costi della sicurezza.

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Intanto io non ho ancora individuato con esattezza il luogo della tragedia. Prenda Cuneo e tiri una linea fino ad attraversare le Alpi. Quello è il punto, tra i villaggi di Digne-Les-Bains e Barcellonette. L’Italia è vicinissima, tant’è vero che gli abitanti di quei villaggi dicono che i lupi della zona sono italiani. Questi lupi sono una specie di incubo per tutti quanti, dato che, dopo l’idea insopportabile dei 150 corpi ridotti in brandelli, c’è l’idea ancora più insopportabile dei lupi

che vanno a mangiarsi quei poveri resti. L’aereo è finito su un costone raggiungibile solo in elicottero. Una delle due scatole nere è stata trovata, quella con le voci dei piloti, i rumori, gli allarmi. È danneggiata, ma i tecnici dicono che ne caveranno parecchie informazioni. Solo che ci vorranno settimane o mesi.

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Possono essere stati terroristi? La continuazione di «Charlie Hebdo»? Possono essere stati terroristi, ma quest’ipotesi sbiadisce man mano che passano le ore. Nessuna azione terroristica ha senso se non ha una paternità, e qui non ci sono rivendicazioni. Anche se arrivasse una rivendicazione adesso, bisognerebbe prenderla con le molle, potreb-

be essere un falso. Resta la stranezza di un velivolo che sembra pilotato fino all’ultimo istante, e pilotato in discesa, e pilotato volutamente contro la montagna. Alle nove e mezza del mattino l’aereo era arrivato a 38 mila piedi di altezza, tutto regolare, messaggi di routine. Un minuto dopo è cominciata la discesa, di cui in sala di controllo si sono accorti subito, senza però riuscire a connettersi. Nel silenzio spettrale dall’altra parte hanno seguito la traiettoria fin quasi alla fine, all’impatto a seimila piedi d’altezza. Proprio questo andamento è misterioso e si crede che per qualche ragione il pilota e l’equipaggio siano morti in pochi istanti e che l’aereo abbia quindi planato contro la montagna da sé. Morti anche i pas-

LA SCATOLA NERA La scatola nera ritrovata nel luogo del disastro dell’Airbus 320 della Germanwings

Che verifiche? Visita del comandante e degli addetti di rampa ogni 150 ore di volo; stop di qualunque macchina ogni sei mesi per un tagliando completo di due giorni; heavy maintenance («manutenzione pesante») ogni due anni: l’aereo viene smontato fino all’ultimo bullone e poi rimontato. In queste procedure non c’è differenza tra una compagnia e l’altra, per esempio Germanwings subisce lo stesso esame minuzioso della casa madre Lufthansa. Lufthansa ha problemi, perde soldi, sta tagliando, ma non può tagliare su certe voci perché la farebbero smettere di volare.

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Ma se non tagliano sulla sicurezza, su che cosa tagliano? Sul catering, e sugli altri servizi non essenziali, i cosiddetti «frills» (fronzoli). Questo modo di volare ha conquistato sempre più viaggiatori, costringendo le compagnie maggiori ad adattarsi ad un nuovo mercato, piuttosto complesso per loro. Nel 2003, in Italia, solo il 23 per cento dei passeggeri si spostava su una low cost. Oggi il numero di clienti delle due tipologie è più o meno lo stesso, il mercato è diviso 50 e 50. Se si vanno a vedere le percentuali, poi, non solo risulta che l’aereo è il mezzo di trasporto meno a rischio (l’anno scorso hanno volato 3,3 miliardi di persone e i morti sono stati 641), ma che tra le compagnie aeree le low cost sono tra le più sicure. La tragedia low-cost delle Alpi è la prima, nella storia, che si verifica in Europa.

MALTEMPO

Albero sull’auto: un morto a Roma 1Pioggia e vento, perde la vita un 61enne

e strade bloccate in Sardegna, dove si torna a vivere l’incubo dell’alluvione del 2013, ma i danni all’agricoltura, nella piana di Orosei, vengono valutati più gravi. Timori nel Gargano, dove le precipitazioni hanno allagato alcune strade mentre all’aeroporto di Bari due voli sono stati dirottati per il vento. Oggi pioggia su Sicilia, Basilicata, Puglia e Calabria. In Veneto, neve in quota e rischio valanghe, mentre l’Emilia Romagna annuncia criticità idrica. Da sabato bel tempo su tutt’Italia. f.riz.

Case evacuate e gravi danni in Sardegna Oggi timori per Veneto ed Emilia Romagna

M

orire sotto il peso di una quercia che schiaccia un’auto. Capita a Velletri, vicino a Roma, nel giorno in cui la zona è flagellata dal maltempo. Sulla strada che collega Velletri a Roma, un 61enne rimane incastrato nell’abitacolo e il rapido intervento dei vigili del fuoco non basta. Il dramma segna un giorno in cui la Capitale subisce danni

per vento e pioggia (cornicioni caduti, incidenti, traffico in tilt), ma gran parte della Penisola è colpita dal maltempo. WEEKEND La causa è una perturbazione che finora ha toccato soprattutto il Centro Sud. Frane e allagamenti in Abruzzo; vento, mareggiate e problemi ai trasporti in Sicilia; pioggia incessante, abitazioni evacuate

Una strada allagata a Olbia ANSA

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NOTIZIE TASCABILI SI STIMA UN +0, 2%

IL CASO DELLA CONCORDIA

Padoan ottimista Schettino, Riesame «C’è più fiducia» decide sull’arresto Cresce pure il Pil Al centro video Iene ● «La fiducia in Italia si sta consolidando, mantiene la fiducia dei mercati e delle istituzioni europee», dice Pier Carlo Padoan. Ma tornare alla situazione pre-crisi economica «non sarà affatto e nemmeno auspicabile», ha aggiunto il ministro dell’Economia. Anche Confindustria vede ormai la ripresa a portata di mano: stima l’uscita definitiva dalla recessione nel primo trimestre di quest’anno, con una crescita del Pil dello 0,2% e un miglioramento dell’occupazione. «La nave – assicura il sottosegretario Graziano Delrio – sta davvero virando» ed anche per il nostro Paese si sta aprendo quella che Padoan definisce «una importante finestra di opportunità». Tale che nel prossimo Def, entro il 10 aprile, il governo rivedrà al rialzo le stime di crescita per il 2015.

Francesco Schettino, 54 anni ANSA ● Già con una condanna a 16 anni e un mese, Francesco Schettino, pur libero, attende la decisione di un altro tribunale. I giudici del Riesame di Firenze sono riuniti in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di arresto della procura. Una misura già respinta dal tribunale ordinario, ma per i pm c’è il rischio che il capitano della Concordia fugga dall’Italia. Al centro pure il video de «Le Iene» in cui un emissario «abbocca» alla proposta di partecipare all’Isola dei famosi.

TRA I DIECI FERITI ANCHE DUE CARABINIERI

I carabinieri davanti al supermarket di Ottaviano (Napoli) ANSA

A Napoli rapina da thriller: spari, fuga in auto e incidente ● Una rapina al supermercato che si trasforma in una sequenza da film d’azione, con tanto di inseguimento e sparatoria in strada. Bilancio: 10 feriti, quattro dei quali in prognosi riservata. Accade tutto a Ottaviano (Napoli): intorno alle 13.30 di ieri cinque malviventi tentano di svaligiare un supermarket ma nel negozio ci sono due carabinieri fuori servizio, che intervengono. I banditi fuggono e i proprietari, due fratelli, avvisati dai loro dipendenti, ne intercettano l’auto, dando vita a un folle inseguimento per le vie della città. Al quale partecipano anche due lavoratori del market e i due carabinieri (poi entrambi feriti). Il veicolo dei malviventi viene speronato, mentre due banditi sarebbero fuggiti su un’ambulanza.

LA FUSIONE

Kraft più Heinz: nasce il quinto big alimentare ● Kraft ed Heinz uniscono le forze e puntano a diventare il 5° maggiore gruppo alimentare al mondo. La fusione tra Kraft Foods, nota in Italia soprattutto per la maionese e le sottilette, e Heinz, l’azienda simbolo del ketchup, porterà alla nascita della Kraft Heinz Company valutata oltre 70 miliardi di dollari e capace di

il ketchup Heinz e la maionese Kraft generare ricavi per 28 miliardi. L’operazione è stata pilotata dal fondo brasiliano 3G Capital che due anni fa aveva acquisito Heinz in partnership con Berkshire Hathaway, la holding del magnate americano Warren Buffett.

LO HA DECISO L’AGENZIA DEL FARMACO

La pillola dei cinque giorni dopo senza ricetta per le maggiorenni ● Niente ricetta medica per la pillola dei cinque giorno dopo, tranne che per le minorenni. Lo ha deciso la commissione tecnico scientifica dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) che ha approvato, per l’Italia, l’attesa disposizione che si discosta solo parzialmente dalle indicazioni dell’Agenzia europea che aveva autorizzato tutte le donne a comprare il farmaco senza prescrizione. Scompare anche l’obbligo di eseguire il test di gravidanza, fino ad ora obbligatorio. «Il farmaco non ha grandi problematiche — ha spiegato il direttore dell’Aifa Luca Pani — ma sull’uso ripetuto e incontrollato non ci sono dati sufficienti per garantirne la sicurezza».


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INCUBO TERRORISMO

Isis, sgominata cellula a Torino Tre arrestati

GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL DELITTO DI PERUGIA OTTO ANNI DOPO 1

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1Reclutavano jihadisti tra Albania e Piemonte. Apologia online per giovane d’origine marocchina

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T

re manette più una sorveglianza speciale, prima volta in Italia in tema di terrorismo islamico. Una cellula di aspiranti jihadisti che operava tra il nostro Paese e i Balcani è stata smantellata ieri dalla polizia dopo una indagine lunga: il gruppetto ambiva a reclutare aspiranti combattenti per l’Isis da spedire nelle terre del Califfo. È l’operazione «Balkan Connection» e gli arresti sono due albanesi, Alban e Elvis Elezi, zio e nipote, e un italiano, un ventenne di origine marocchina. Quest’ultimo sarebbe l’autore del documento di propaganda dell’Isis, un testo di 64 pagine interamente in italiano, che ha girato parecchio sul web. «Lo Stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare» è il titolo del manuale scritto dal ragazzo, residente in provincia di Torino definito «attivissimo su Internet». In aggiunta, perquisizioni sparse ad alcuni «simpatizzanti» in Lombardia, Piemonte e Toscana. Un foreign fighter italiano VERSO LA SIRIA I due albanesi bloccati avrebbero individuato un altro giovanotto da spedire in Siria dopo la partenza di un foreign figher, Anas El Abboub, l’italomarocchino residente nel Bresciano che ora spara col nome «Abu Rawaha l’italiano». Il nuovo aspirante combattente sarebbe, invece, un giovanissimo italo-tunisino residente in provincia di Como, ancora minorenne all’epoca dei primi approcci on line: inizialmente titubante, era stato pian piano convinto a sottomettersi ad Al Baghdadi. Ora è senza documenti per l’espatrio, sottoposto al regime di sorveglianza speciale introdotto dal nuovo decreto antiterrorismo. Su Elvis, il più giovane degli albanesi arrestati, ha invece parlato il padre, Idajet Elezi: «Mio figlio è un bravissimo ragazzo, ci metto la mano sul fuoco. Ma se è un terrorista lo ammazzo e me ne vado, mi vergogno». Il ragazzo vive con lui e con la madre Liliana in un piccolo appartamento nel centro di Ciré, nel Torinese: «Noi siamo musulmani — ha aggiunto la moglie —, ma io chiedo aiuto alla Caritas, all’Italia non possiamo fare altro che dire grazie». Il capofamiglia ha aggiunto di non parlare più «da anni» con suo fratello Alban, arrestato a Tirana e con stretti legami con la Siria: lì da alcuni anni vive quasi l’intera famiglia di sua moglie. cont © RIPRODUZIONE RISERVATA

SI OCCUPAVA DI PESCA SPORTIVA

Imprenditore marchigiano muore a Capo Verde Aveva una ferita in testa ● Aveva lasciato la sua Recanati per Capo Verde. Ma qui ha trovato la morte. Mirco Pietanesi, 54 anni, è stato trovato senza vita, con una ferita alla testa, nell’isola di San Nicolao. La notizia ha destato sconcerto nel comune marchigiano dove Pietanesi era molto conosciuto per aver gestito in passato un’azienda per la lavorazione dell’argento a Villa Musone, poi chiusa a causa della crisi. L’imprenditore marchigiano aveva così scelto di trasferirsi nell’isola capoverdiana e di aprire un centro di pesca sportiva, sua grande passione. Secondo le autorità locali di recente Mirco Pietanesi, 54 anni l’uomo avrebbe avuto problemi di salute. I suoi amici, si legge ancora sui media locali, sarebbero rimasti sorpresi dalla sua assenza ad un pranzo cui era stato invitato e non rispondendo alle telefonate hanno deciso di chiamare la polizia. Per ora gli inquirenti non avrebbero trovato nessuna prova di reato. Il corpo di Pietanesi, che era stato trovato fuori dal letto e con il volto a terra, verrà sottoposto all’autopsia per stabilire le cause della morte.

● 1 Raffaele Sollecito, 31enne ingegnere informatico, ieri a Roma, all’arrivo alla Corte di Cassazione, assediato dai cronisti; 2 Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a 21 anni a Perugia; 3 Amanda Knox, 27 anni, vive a Seattle dove lavora come giornalista per il «West Seattle Herald» ANSA/EPA

Meredith, tocca alla Cassazione «Amanda e Raffaele colpevoli»

1Il procuratore: «Confermate le condanne, hanno ucciso la studentessa inglese»

Le difese: «Non ci sono prove sufficienti». La sentenza “finale” è attesa per domani

Filippo Conticello @filippocont

È

«molto preoccupata», Amanda, ma aspetta «con fiducia» dall’America. Raffaele non è stanco di una giornata gomito a gomito con gli avvocati e tra flash insistenti: dice che sarà in aula in Cassazione anche per la sentenza. Domani, giorno in cui si chiude uno degli enigmi più intricati della cronaca nostrana: i giudici devono dire l’ultima parola sui ricorsi delle difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, condannati lo scorso anno nel processo di appello bis davanti alla Corte d’appello di Firenze rispettivamente a 28 anni e 6 mesi e a 25 anni di carcere per avere ucciso Meredith Kercher. Ieri, durante l’udienza nell’aula della V Sezione penale, in due ore di requisitoria il procuratore generale Mario Pinelli ha chiesto di con-

fermare la doppia condanna con una citazione dotta: «Tutte le figure di questa storia sono inserite in una ricostruzione perfetta, come in una foto di Cartier-Bresson dove ogni particolare trova la sua corrispondenza». ULTIMA Meredith Kercher, la studentessa inglese innamorata del nostro Paese: è finita con un coltello piantato alla gola la sera del primo novembre 2007, un mese dopo l’arrivo a Perugia per studiare storia del cinema. Da quasi otto anni la giustizia italiana cerca di capire chi è stato e perché, ma l’unico punto fermo si chiama Rudy Guede, il solo imputato a scegliere il rito abbreviato e che adesso sconta 16 anni per omicidio. L’ivoriano ha ammesso la sua presenza nella villetta del delitto e per l’accusa avrebbe ucciso assieme alla coinquilina Knox e a Sollecito, allora fidanzato della ragazza di Seatt-

le. La coppia è finita sulle montagne russe della giustizia italiana — condanna, poi assoluzione, seguita da ulteriore condanna – e ieri il Pg Pinelli ha affermato la tesi forte: «L’idea che l’incontro con la Kercher potesse avere uno sbocco violento è testimoniato dal passaggio che dalla casa del Sollecito fu portato il coltello». I difensori, fiduciosi nel ricorso costruito dopo l’appello bis, hanno invece ribadito che Guede «ha agito da solo» e che «non ci sono prove per condannarli». In ogni caso, si decide domani, nella aula Magna assediata da pubblico e giornalisti, ma senza le vietatissime riprese video: come ultimo difensore prenderà la parola Giulia Bongiorno, avvocato di Sollecito. Poi la camera di consiglio e in giornata la decisione. «L’ultima», sperano dall’Inghilterra i genitori di una ragazza che amava l’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL VERDETTO DEL TRIBUNALE DI BERGAMO

Investì il fratello e il medico che l’aiutava: 23 anni in cella ● L’indiano che due anni fa uccise il fratello e la dottoressa che lo stava soccorrendo per strada è stato condannato ieri in tribunale a Bergamo a 23 anni e 20 giorni di reclusione per duplice omicidio. L’8 settembre 2013, a Chiuduno, nel Bergamasco, Vicky Vicky ha travolto «finendo» il fratello Baldev Kumar, ma ha colpito anche la dottoressa Eleonora Cantamessa (nella foto), passata da lì e che gli era accanto per soccorrerlo. L’uomo era, infatti, rimasto ferito a terra dopo una rissa a cui avrebbero partecipato cinque membri del clan indiano dei Ram, rivali della famiglia Kumar (della quale fa parte anche Vicky): loro sono stati accusati di tentato omicidio. Per l’omicida il pm Fabio Pelosi aveva chiesto 30 anni, ma nell’ultima udienza l’uomo era stato assolto dall’accusa di aver partecipato alla rissa precedente.

L’ANALISI

L’Italia la più malata di corruzione Percezione record: sfiora il 90% 1Lo studio Gallup:

siamo maglia nera fra i 34 Paesi Ocse Fiducia nel governo poco sopra il 30%

L

a percezione della corruzione nelle istituzioni governative e locali in Italia sfiora il 90%, al massimo tra i 34 Paesi dell’Ocse. Si legge tra le cifre del documento Ocse Cubbing corruption, che cita lo studio Gallup, secondo il quale l’Italia è seguita da Portogallo e Grecia. La percezione più bassa è in Svezia ed è inferiore al 15%. L’indicatore si basa sui dati di tredici fonti diverse e sulle valutazioni di esperti dei singoli Stati espresse negli ultimi due anni. E questi dati vanno letti in una doppia ottica: secondo l’Ocse, infatti, «c’è una forte relazione» tra la corruzione percepita e la fiducia nel governo.

Più alta è la corruzione percepita, più bassa è la fiducia nelle istituzioni». In Italia la fiducia nel governo è di poco superiore al 30%, più alta solo di quella che hanno i cittadini di Grecia, Portogallo, Spagna, Slovenia e Polonia, benché in queste nazioni la percezione sulla corruzione sia a livelli più bassi. La Svezia campione di “pulizia” delle istituzioni — almeno secondo il documento dell’Ocse — vanta una fiducia nel governo superiore al 55%. E ci sono Paesi come la Svizzera dove la fiducia nel governo è più alta, con percentuali vicine all’80% (primo posto), nonostante la corruzione percepita sia intorno al 25%. TRUFFE «Esiste una stretta connessione — sottolinea il capogabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Roberto Garofoli — tra economia e legalità o illegalità. La corruzione crea dei danni di sistema, danni cioè non scientificamente

misurabili, perché la corruzione è per definizione un fenomeno sommerso, ma che influenzano l’andamento dell’intera economia. Secondo alcune tesi, il Pil aumenta dove la corruzione è meno percepita e viceversa». L’Ocse ricorda come il costo delle truffe e della corruzione negli investimenti pubblici non sia solo economico ma anche politico e istituzionale «con seri risvolti per la legittimazione dell’apparato dello Stato e la capacità delle istituzioni governative». Intanto il ddl anticorruzione è arrivato a Palazzo Madama. E il presidente del Senato, Piero Grasso, avverte: «Troppi rinvii sulla corruzione, che mette in pericolo la democrazia». Il voto finale è previsto mercoledì. E c’è chi come Lucio Barani (Gal) propone, in polemica contro l’inasprimento delle pene, «la fucilazione dei colpevoli». Senza ucciderli. A suo modo, una provocazione. f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LO YEMEN NEL CAOS «PRESIDENTE IN FUGA» ● Lo Yemen sprofonda nella guerra civile. È giallo sulla fuga dal Paese del presidente Hadi, ma intanto i ribelli sciiti e le forze alleate hanno occupato l’aeroporto internazionale di Aden (foto Afp) e anche una base militare, la stessa abbandonata 48 ore prima dalle truppe del controterrorismo statunitense. Il presidente, dato il precipitare della situazione, ha chiesto con forza, in una lettera, un’intervento dell’Onu a sostegno del suo governo.


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GIOVEDĂŒ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Da YouTube alle figurine Adesso Favij diventa adesivo 1Esce l’album Panini sul re dei video-web

ÂŤE in ottobre mi vedrete anche al cinemaÂť

re...Âť. CosĂŹ, nelle bustine, si va dalle foto d’infanzia alle facce buffe di Favij e ci sono pure gli omaggi dei fan, le figurine che rimandano a video inediti e un concorso per incontrare Lorenzo dal vivo. ÂŤĂˆ stata una mia idea per ricordare il golden ticket di Willy WonkaÂť, rivela lui. Che, in carne e ossa, sembra suo fratello maggiore, posato e quasi timido: medita sul proprio ruolo (ÂŤho limitato le volgaritĂ , ma spetta ai genitori controllare cosa i figli vedono onlineÂť) e sulla gratuitĂ (ÂŤi contenuti web amatoriali come i miei devono restare gratisÂť), poi arrossisce vedendo quei video che gli garantiscono ÂŤuno stipendio mensileÂť e la possibilitĂ di aiutare i genitori.

DOPO VENT’ANNI

Ritorna il Karaoke con l’ironia di Pintus 1Il comico presentatore

del programma di punta della nuova gestione di Italia 1 il comico triestino Angelo Pintus, 39 anni

CINEMA Chi è allora il vero Favij? ÂŤInternet diventa uno sfogo per il mio carattere: nella vita di ogni giorno non mi sento mai veramente a mio agio ad essere al centro dell’attenzione ma diventa facile se interpreto un personaggioÂť. Se n’è accorto anche il cinema, Lorenzo sta girando con Federico Clapis, altro youtuber, il film Game Therapy, ÂŤscy-fi in cui interpreto un nerd sfigato a scuola ma

I FAN ONLINE

1,6

Francesco Velluzzi

L

a vera novità è il Karaoke. Vent’anni dopo. Prima puntata lunedĂŹ 30 alle 20 su Italia 1. La Nuova Italia Uno, lanciata ieri dal nuovo direttore Laura Casarotto, 45 anni, mamma di due figli piccoli, ex direttore marketing a Mediaset, la prima donna a capo di una rete generalista. Per rilanciare Italia 1, scesa al 7% di share, la Casarotto punta su quattro segmenti: ÂŤRealtĂ , musica, spettacolo e storieÂť.

I fan di Favij su YouTube sono oltre 1,6 milioni: nell’ottobre scorso Lorenzo caricava fino a 5 video ogni settimana Francesco Rizzo

D

a “Mi manca Rivaâ€?, tormentone di una generazione, tanto che ci hanno fatto un film, a “mi manca Favijâ€?, che non è l’erede di Rombo di Tuono ma un 19enne torinese amatissimo su YouTube: 1,6 milioni di iscritti al suo canale, in cui Lorenzo Ostuni (il vero nome) mescola videogame, cazzeggio, magate da generazione digitale. Tra i follower di Favij, i piĂš hanno dai 13 ai 17 anni e alla Panini, che dal 1960 alimenta il rito delle figurine dei calciatori, hanno drizzato le antenne. Non è la prima volta che a Modena guardano oltre il calcio, da Aerei e Missili nel 1965 al telefilm Sandokan

nel 1976, sino a Frozen, album dopo album c’è l’evoluzione del Paese: ÂŤStudiamo da sempre i fenomeni di costumeÂť, spiega Antonio Allegra, direttore del mercato italiano ÂŤe il 50% dei giovani fra i 10 e i 13 anni che vanno su YouTube seguono un youtuberÂť. Il piĂš popolare è Favij, che (dice) a scuola prendeva 4 in informatica ma viene visto da 1,7 milioni di fan ogni giorno. E allora, ecco l’albo delle figurine sul ragazzo con le cuffie. ÂŤĂˆ un diario dei miei ricordi — racconta lui —, raccoglie i momenti piĂš belli del mio canale ma parla anche di me, non senza scatti che mi fanno un po’ vergogna-

Lorenzo Ostuni, in arte Favij, 19 anni, con la copertina dell’album a lui dedicato. Sotto, una delle figurine

re dei videogiochi. E non è autobiograficoÂť. Esce in ottobre. Per allora la Panini avrĂ giĂ fatto i conti sull’operazione Favij, che appare rischiosa: le figurine di un mito fatto di pixel? ÂŤSappiamo che c’è una grossa fetta di giovanissimi che ha abbandonato la tv e viaggia online — spiega Alessandro Folloni, product manager — e puntiamo su di loro ricordando che le figurine sono giĂ sopravvissute al Commodore, alla Playstation, a Internet. La loro forza è la socialitĂ , il piacere dello scambio: per gli adolescenti armati di cellulare non c’è distinzione fra reale e virtualeÂť. E se non sanno che significa “celo, mancaâ€?, vadano su Google. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

7

7

7,5

7-

7+

6-

Viaggi, lavoro e p.r. traggono vantaggio dal vostro fiuto, finissimo. Sclerate pure un cicinĂŹn meno del solito. Anche during the fornication. Meno male.

Potete concludere, quagliare, guadagnare muy cospicuamente. Il pragmatismo, poi, v’aiuta, benchÊ il sudombelico non mostri particolare resistenza.

Voci complimentose sul vostro conto si spargono nell’aere e preludono a cose grosse imminenti. Il successo vi premia lautally, l’ormon è guerriero.

Lavorar da soli vi fa approdare a creazioni ottimerrime. Aleggia anche un avanguardismo suino, apprezzabile. Ma non fate gli sfigati, per favore.

Il lavoro offre input interessanti, amici, clienti e fan vi supportano, certi vostri eccessi nocivi s’attenuano sensibilmente. Fornicazione very sapid.

Luna in modalitĂ sfigopendula: non sbagliate tattica, non sparate parole dettate dai glutei anzichĂŠ dal cervello. Charme in crescita, sudombelico uau.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

7,5

7-

6

6,5

8

6-

C’è la Luna ideale, oggi, per ottenere soddisfazioni, produrre, lavorare con esiti ottimi. E per svagarvi non appena potete. SpassositĂ suine nell’aere.

Siete piĂš pragmatici ed efficienti di sempre. Specie in fatto di cose di soldi e nel lavoro. L’amore recupera, il sudombelico è però troppo introverso.

La Luna porta ideone, ma anche rivelazioni che spiazzano. E dovete sudare sette camicie e sette vestiti per la fatica. Il brio suino rinfranca, però.

La giusta misura vi si confà . PiÚ dell’eccesso, che minerebbe le vostre posizioni. Il lavoro, comunque, appaga, la fornicazione is a little sfighed.

GiovedÏ with the bott: l’evoluzione del lavoro e dell’amore incoraggia, voi trovate soluzioni geniali e siete al centro di attenzioni suine golose. Uau.

Non reagite in stile pitbull, bensĂŹ con astuzia e faccia di glutei: otterrete di piĂš. Pure nel lavoro. Sudombelico tiepido. E pure un cicinĂŹn tignoso.

SI CANTA Le Iene restano il caposaldo, ma il ritorno al karaoke (con R101), che sa di vintage , piace. Al posto di

Fiorello, che lo lanciò nel ‘92, portandolo al 25% di share, c’è il comico triestino dal cognome sardo Angelo Pintus, lanciato da Colorado, che ha scelto Treviso come prima piazza: ÂŤCon Fiorello (che è un suo estimatore, ndr) mi sono sentito, la formula è sostanzialmente quella di allora, anche se qualcosa cambieremo. I brani che la gente canterĂ sono italiani e melodici. Riportare le persone in piazza è carino, bisogna sdrammatizzare. La moda insegna che un capo degli Anni 80 usato trent’anni dopo diventa di tendenza. Andremo avanti fino a metĂ maggioÂť. ANNA E LAURA La nuova Italia 1 che non pensa alla politica (per ora) ÂŤparla un linguaggio nuovo e guarda piĂš fuoriÂť, per dirla con le parole del direttore, propone un programma realizzato dallo staff de Le Iene, ÂŤ120Âť, il titolo provvisorio, affidato a Nadia Toffa, un format business Shark Tank, in onda da maggio, tante conferme e nell’insolita veste di conduttrici, Anna Tatangelo in About Love scritto da Federico Moccia, e Laura Torrisi, la ex di Pieraccioni, al fianco di Elenoire Casalegno e Daniele Bossari in Mistero Adventure. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CANTANTE: VOGLIO LA NORMALITÀ

E FORSE UN CD INSIEME

One Direction spaccati Malik lascia il gruppo

Mina fa 75 anni Gli auguri di Celentano

â—? Per molte fan degli One Direction ieri è stata proprio una giornata nera: il cantante inglese Zayn Malik ha annunciato volersene andare dalla band dopo aver giĂ abbandonato il tour asiatico. ÂŤLa mia esperienza con gli One Direction è stata piĂš di quanto avessi mai potuto immaginare. Dopo cinque anni, però, sento che arrivato il momento di lasciare il gruppo. Mi scuso con i fan se ho deluso qualcuno, ma devo fare quello che penso sia giustoÂť, ha fatto sapere attraverso un comunicato, aggiungendo di voler essere ÂŤun 22enne normaleÂť. ÂŤRispettiamo le scelte di ZaynÂť, hanno risposto gli altri 4 componenti della band da 50 milioni di copie vendute. Niall, Harry, Liam e Louis sono pronti a registrare il loro quinto album.

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

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LO SPORT IN TV

OSTETRICHE: QUANDO NASCE...

PICCOLO AIUTO PER DIVENTARE UNA MAMMA Il primo docureality dedicato ai neonati e alle neomamme. ÂŤOstetriche: quando nasce una mammaÂť, prima tv da stasera ogni giovedĂŹ su Real Time (31 del digitale), è il racconto dell’attivitĂ quotidiana di tre ostetriche professioniste. A loro il compito di affiancare le famiglie nel delicato momento del rientro a casa dall’ospedale, con differenti filosofie ma un unico obiettivo: aiutare a far nascere una brava mamma! DA VEDERE STASERA SU REAL TIME ALLE 22.10

â—? ÂŤCara Mina, Lo so, dopo i vent’anni, se c’è una cosa che ci fa incazzare, è quando tutti si affannano a farci gli auguri il giorno del nostro compleanno... Comunque Auguri piccola! TU ed io siamo LE miglioriÂť. Sono gli auguri di Celentano a Mina, che ieri ha fatto 75 anni, affidati al suo blog, con cui l’ex Molleggiato lascia pure presagire una nuova collaborazione tra i due, 17 anni dopo.

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GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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