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venerdì 27 marzo 2015 anno 119 - numero 73 euro 1,40
MILAN
SAMPDORIA
«Deve giocare, Suso in campo fa la differenza»
Suso, 21 anni, attaccante spagnolo arrivato a gennaio al Milan dal Liverpool LIVERANI
Francisco, suo tecnico all’Almeria: «Può caricarsi la squadra sulle spalle» RICCI A PAGINA 12
Maurizio Sarri, 56 anni, e Sinisa Mihajlovic, 46 PEGASO
Miha da Sarri due ore chiusi: calcio e segreti
Visita a Empoli. Hanno parlato di schemi, punizioni, allenamenti. E forse di Milan... DA RONCH A PAGINA 16
IL REBUS: LA JUVE E L’ABBONDANZA TRA I PALI
BUFFON+NETO TROPPA GRAZIA? Il Gigi nazionale: «Vorrei esserci anche al Mondiale del 2018». Quale spazio avrebbe il brasiliano? Accetterebbe un prestito? E Storari sta per rinnovare...
L’abbraccio tra i portieri Neto, 25 anni, e Gianluigi Buffon, 37, al termine di Fiorentina-Juventus del 5 dicembre (0-0) GETTY
6
ALLARME AZZURRO MANCA UN BOMBER: SEMPRE MENO GOL
Giorgio Chiellini, 30 anni, con il c.t. Antonio Conte, 45
Chiellini (2 reti) è il capocannoniere della gestione Conte. Bonucci si consola: «Noi difesa top al mondo» Domani il match contro la Bulgaria CECCHINI, GRAZIANO, LICARI ALLE PAGINE 6-7
11
A SAINT DENIS (3-1)
Il Brasile vola con Neymar rimonta e affonda la Francia FROSIO, GRANDESSO A PAGINA 11
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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
MISTERO LUKAS
GIOSTRA PORTIERI CON HANDA, PERIN SIRIGU E VIVIANO 24
MOTOMONDIALE
La sfida di Valentino a 36 anni a caccia del decimo Mondiale SERVIZI PAGINA 24-25-27 E NELL’INSERTO
9 771120 506000
BREGA, DALLA VITE, PESSINA A PAGINA 13
w
IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Mihajlovic sempre più vicino al Milan. Ieri, invece di Dante e Shakespeare, ha declamato tutta «Meno male che Silvio c’è»
GOZZINI, LAUDISA, PUGLIESE, TAIDELLI ALLE PAGINE 2-3
Uno speciale per seguire il via in Qatar con piloti, team e circuiti. E domenica c’è pure la Formula 1
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Podolski, fragile con l’Inter grande con la Germania
SW
DOMANI
I FRATELLI MARQUEZ TRA MONDIALI DONNE E FOLLIE
L’ANALISI di Gian Luca Pasini 23
QUALE COPPA AMERICA SENZA LUNA ROSSA C’è stato un periodo in cui la Coppa America era non solo il pinnacolo (per usare un termine caro agli anglosassoni, che sono considerati gli inventori dello yachting) della vela, ma anche un punto di riferimento nel costume. Abbiamo vissuto l’epopea di Azzurra, quella del Moro di Venezia e quella lunghissima di Luna Rossa. L'ARTICOLO A PAGINA 23
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VELA
Gli americani cambiano le regole Prada si ritira? SERVIZIO A PAGINA 34
STORIE DA NON PERDERE 1 Da Messi a Ronaldo perché i fenomeni nascono col calcio a 5 CALABRESI A PAGINA 17
2 La piccola Olimpiade pensata per la tv: 6 Europei in 2 settimane ARCOBELLI A PAGINA 37
Il punto sul mercato: in studio Branchini 3 Ryder Cup a Roma Primo test superato: Ciclismo con Salvoldi promosso il percorso Basket col ds di Cantù BOTTAZZO A PAGINA 36
2
Primo piano R Il nodo
Buffon e il diritto di Neto
1Storari sta per rinnovare. E con il sì del
brasiliano in scadenza con la Viola, la Juve dispone di tre portieri. Ma quale spazio avrà l’ultimo arrivato? Ed è disposto ad accettare un prestito? Domande imbarazzanti, mentre si avvicina Juventus-Fiorentina di Coppa
Carlo Laudisa claudisa@gazzetta.it @carlolaudisa
V
iva l’abbondanza. Chi può permettersi un trio di portieri del calibro di Gigi Buffon, Marco Storari e l’atteso Neto? La Juve è stata abilissima ad ottenere il sì sulla parola del 26enne estremo difensore brasiliano a scadenza di contratto con la Fiorentina e ora si trova a gestire una situazione per molti versi invidiabile, nonostante il velo di un imbarazzo che nelle prossime settimane potrebbe portare anche a delle clamorose sorprese. ATTESA Sinora il club di corso Galileo Ferraris non ha fatto annunci, anche perché aspetta il ritorno della semifinale di coppa Italia in programma il 7 aprile, che contrappone la squadra di Allegri proprio ai viola. E’ sulla carta l’ultimo a confronto a distanza tra il numero uno dei numeri uno e il talento emergente che, soprattutto negli ultimi mesi, ha sfoderato prestazioni ad alto livello, resistendo anche all’iniziale contestazione di un ambiente che si era sentito tradito dal suo addio imminente. Una
AL MONDIALE 2018 MANCA TANTO, MA SE FOSSI NELLE CONDIZIONI ATTUALI MI PIACEREBBE ESSERCI
SE IO FOSSI NETO LA PROSSIMA STAGIONE NON ANDREI A GIOCARE NELLA JUVENTUS
GIANLUIGI BUFFON PORTIERE DELLA JUVENTUS
SILVANO MARTINA PROCURATORE DI BUFFON
prova di forza psicologica che fatalmente ha messo in luce le sue qualità. Uno scatto ulteriore che per certi versi ha potuto rendere ingombrante il suo inserimento nella nuova casa bianconera.
zo, anche in virtù del feeling con il padrone di casa Buffon. In tal caso Neto partirebbe come vice di Buffon e il problema non si creerebbe. Lui lo ha messo nel conto, sebbene la prospettiva di conquistare un posto nella nazionale brasiliana presupponga l’esigenza di fare il meno possibile il comprimario.
GLI INTRECCI Entriamo così in un terreno sdrucciolevole. Buffon ha detto più volte che il suo obiettivo è quello di chiudere la carriera con il Mondiale 2018, cioè fra tre anni. Ha un altro anno di contratto e sa bene che Andrea Agnelli è pronto a rinnovarlo ancora. Quindi Gigi non è in discussione. Né lui si sente sotto giudizio, ma nel frattempo Beppe Marotta e Fabio Paratici hanno deciso di mantenere fede alla parola data e di rinnovare per la prossima stagione anche il legame con Storari, ormai già 38enne. Nulla esclude che l’ex milanista scivoli al ruolo di ter-
MARTINA CONTRO Nelle scorse settimane, però, la Sampdoria s’è fatta avanti per avere in prestito il brasiliano, quasi co-
me se la Juve assecondasse l’idea di un parcheggio del brasiliano. E questa prospettiva evidentemente non sta bene al viola in uscita. Per ovvi motivi il management bianconero non ha ancora approfondito l’argomento con gli interessati. A stagione in corso sarebbe precipitoso trarre delle conclusioni. Tuttavia la questione è aperta. Non a caso martedì scorso Silvano Martina, intervenendo a Calciomarket su GazzettaTv è stato esplicito al riguardo: «Io al posto di Neto non andrei a giocare la prossima stagione nella Juve». Scontata la sua stima per il portierone bianconero (non solo sua), ma è una dichiarazione netta che svela i contorni di questo delicato scenario. LA VERITÀ A FINE APRILE Neto non mette in discussione la leadership del capitano e ha messo nel conto di vivere da secondo questa nuova fase della carriera. Magari contando su delle apparizioni nelle competizioni di contorno. Di sicuro non gli piace l’idea di finire in prestito in un club meno in vista della Fiorentina. Del resto lui ha scelto la Juve proprio perché ha investito su un futuro in una big. E l’attesa per il verdetto juventino cresce con il passare dei giorni. E il suo agente Stefano Castagna (lo stesso del laziale Felipe Anderson) sta gestendo la situazione con la dovuta accortezza, guai a sbagliare la minima mossa in questa fase. Il patto con il management dei campioni d’Italia è di chiudere il cerchio entro fine aprile con la fatidica sottoscrizione delle firme. GLI SCENARI Non è un mistero che per terminare con successo la partita occorre definire con reciproca soddisfazione tutti i passaggi tecnici. Dal punto di vista economico, invece, è giù tutto chiaro: un quadriennale da 2,2 milioni a stagione con una serie di incentivi importanti. Tutti i protagonisti delle vicenda pensano positivo, ma le insidie sono dietro l’angolo. Il fronte italiano è apertissimo, con l’Inter e la Roma pronte a tornare in corsa. Ma sullo sfondo c’è anche l’ombra del potente Psg. Insomma in cielo ci sono tante nubi. E tutti i protagonisti della vicenda hanno interesse che non scatti il diritto di Neto.
I DUE NUMERI 1 A CONFRONTO BUFFON QUEST’ANNO CON LA JUVE MINUTI GIOCATI
PRESENZE
2.340’
26 GOL SUBITI
PARATE
da fuori area
76%
13 42
PARTITE SENZA SUBIRE GOL
15 RIGORI CONTRO
Parati PRESE ALTE
2 29
TIRI NELLO SPECCHIO SUBITI
55 Dati riferiti al campionato 2014-15
MEDIA VOTO
6,40 Gianluigi Buffon, 37 anni, è cresciuto nel Parma BOZZANI
15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
● Le partite in cui Buffon è riuscito a non prendere gol in questa stagione. Solo il tedesco Neuer (Bayern Monaco) è riuscito a fare meglio nei cinque maggiori campionati europei
PARERI ILLUSTRI
Galli: «Ha fatto la scelta più infelice» Tacconi: «Un anno d’attesa, ma poi...» Alessandra Gozzini MILANO
N
eto ha avuto coraggio, tre mesi fa ha deciso di non rinnovare il contratto con la Fiorentina, e anche molta fantasia, se da portiere viola ha poi scelto la Juventus, la rivale più detestata. L’ultima uscita è stata la più impopolare: ha contrariato Firenze e pure gli ex colleghi. «Neto è il portiere più forte del campionato. Per questo dico che la scelta di andare alla Juve, se davvero così fosse, è la più infelice che potesse fare». Il parere è di Giovanni Galli, ex muro di Fiorentina e Milan e attuale d.s. della Lucchese, che di Neto si fida tanto da affidargli non solo la porta, ma tutta la casa: il portiere viola, fino a poco tempo fa, abitava in
un appartamento di sua proprietà. ZOFF E GALLI Rapido riassunto delle puntate precedenti: Neto diventa viola nell’inverno del 2011, quando Pantaleo Corvino lo pesca ventunenne nell’Atletico Paranaense. Neto trova la porta chiusa da Frey, poi da Boruc e poi ancora da Viviano. E quando è il suo turno, all’inizio, la lascia spalancata: un paio di errori allarmano la piazza, che mugugna. Poi Neto tira giù la saracinesca, contro l’Udinese fa una parata su Muriel che porta la squadra in finale di Coppa Italia e il pubblico lo osanna. Seguiranno molte altre acrobazie da playstation e parate salva risultato. In mezzo annuncia di non voler prolungare il legame viola, Montella lo retrocede a dodicesimo, gioca Tatarusanu che finisce k.o. e Neto si rialza dalla panchina: tornato titolare ha aumenta-
to la media voto, con esibizioni da star a San Siro, alla Stadium, al Franchi e in un po’ di altri stadi. A Torino è destinato a tornare da portiere bianconero. Dino Zoff, il monumento, avverte: «Io non l’avrei mai fatto, andare via da titolare da una parte per fare la riserva dall’altra. Neto è giovane e un giovane deve assolutamente giocare sempre. Ha fatto particolarmente bene in questo periodo e dopo essere stato messo fuori ha anche dimostrato serietà. Ha tutto. Per questo una grandissima squadra avrebbe potuto trovarla in qualsiasi momento. Alla Juventus potrebbe fare tante partite, ma fare il titolare è un’altra cosa». Giovanni Galli aggiunge e argomenta: «Fosse così è una decisione che non sta né in cielo né in terra. Ci guadagna una parte sola: la Juventus. Ma Neto, a ventisei anni, dunque nel pieno della carriera, dopo due grandi campionati
«CI GUADAGNA SOLO LA JUVE. MA PER LUI È UNA DECISIONE SENZA SENSO» GIOVANNI GALLI EX FIORENTINA E MILAN
«A PARTE UN BUON CONTRATTO RISCHIA DI STARE A SEDERE PER UN PAIO D’ANNI» GIANLUCA PAGLIUCA EX SAMP E INTER
come quelli fatti a Firenze, perché dovrebbe andare a fare il dodicesimo? Rischiando pure di perdere la possibilità di giocare per il Brasile. Sotto l’aspetto professionale non c’è una cosa che mi convinca: non possono dargli troppe garanzie perché Buffon certo non molla, se anche fa per un anno il dodicesimo non è detto che a fine stagione lo promuova-
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fEFFETTO DOMINO TRA I PORTIERI NETO QUEST’ANNO CON LA FIORENTINA MINUTI GIOCATI
PRESENZE
1.800’ 20 GOL SUBITI
PARATE
da fuori area
74%
20 PARTITE SENZA SUBIRE GOL
8
1Neto piace ai 3 club, ma lui vuole la Champions. Sulla
57 RIGORI CONTRO
Roma, Inter e Napoli stanno alla finestra Karnezis e Perin via? giostra possono salire anche Handa, Sirigu e Viviano
Parati PRESE ALTE
2
Quattro nel mirino
SIRIGU ● PIACE ALLA ROMA De Sanctis farà il secondo e Skorupski andrà in prestito: Sabatini sta seguendo Sirigu, che però ha un ingaggio alto
scalda il cuore del portiere brasiliano, anche lui a caccia di una squadra da Champions.
34 TIRI NELLO SPECCHIO SUBITI
77
MEDIA VOTO
6,32
Samir Handanovic, 30 anni, sloveno, terza stagione all’Inter FORTE
Andrea Pugliese Luca Taidelli
S Norberto Murara Neto, 25 anni, vivaio Cruzeiro ANSA
arà un terremoto? Potrebbe anche essere, molto dipenderà proprio dal futuro di Neto. Di certo, nella prossima stagione potrebbe esserci una bella girandola di portieri, considerando che alcune tra le grandi del nostro calcio sono a caccia di un nuovo numero uno. La Roma su tutte, ma anche il Napoli e pure l’Inter. Altre invece, le certezze ce le hanno già in casa: Tatarusanu a Firenze, Diego Lopez al Milan, Buffon alla Juventus, Marchetti alla Lazio. OBIETTIVI GIALLOROSSI Già, Neto, l’uomo su cui aveva messo gli occhi da un po’ la Roma, prima che arrivasse l’accordo tra il brasiliano e la Juventus. I giallorossi, però, si sono poi fatti da parte per non entrare in rotta di collisione con il club viola, portando via il portiere a parametro zero. Certo è, però, che se Neto dovesse tornare sul mercato dalla porta di servizio, allora a Trigoria potrebbero anche tornarci a pensare su. Del resto, per la prossima stagione la Roma deve trovare un numero uno, considerando che De Sanctis resterà a fare il secondo e Skorupski andrà in prestito, a giocare altrove. L’obiettivo numero uno sul taccuino del d.s. giallorosso resta Handanovic, il
RPochi i punti fermi
per la prossima stagione: oltre a Buffon, Tatarusanu, D. Lopez e Marchetti
cui rinnovo con l’Inter balla. Ma Sabatini sta seguendo con interesse anche la pista francese: Ruffier (Saint Etienne) e Sirigu (Psg), già con lui al Palermo. Nel caso, tra l’altro, a volare al Psg sarebbe proprio Neto, che di fronte ad un’offerta parigina metterebbe da parte tutto il resto. Il problema di Sirigu, per la Roma, è però l’elevato ingaggio (oltre 4 milioni). ENIGMA NERAZZURRO Un’altra squadra che potrebbe cambiare portiere è proprio l’Inter. Il suo destino, tra l’altro, è strettamente legato a quello giallorosso. Da tempo, infatti, Sabatini ha allacciato i rapporti con l’entourage di Handanovic per capire se il portiere sloveno (che ha lo stesso agente di De Sanctis) può sbarcare a Roma o meno. Handanovic vuole tornare a giocare la Champions e Roma gli piacerebbe. Tra l’altro, nel gioco degli incastri anche qui la soluzione finale per i nerazzurri potrebbe essere proprio Neto, eventualmente in prestito dalla Juve. Un’ipotesi, però, che non
ATTESA NAPOLI Cambierà sicuramente, invece, il Napoli, che sta cercando un nuovo numero uno, non essendo soddisfatto fino in fondo sia di Rafael, sia di Andujar. Bigon ha già preso informazioni su Karnezis, il greco che a Udine ha messo in fila un po’ tutti (Scuffet, Kelava, Meret e Brkic, ora al Cagliari). Di certo a Napoli andrà via Andujar, potrebbe restare come secondo Rafael, anche se poi gli azzurri in casa hanno un altro portiere, Sepe (in prestito all’Empoli), che ha da poco rinnovato il contratto con gli azzurri fino al 2019. CERTEZZE VARIE Qualcuno, un po’ sognando, ha anche pensato di poter rivedere Neto in viola anche la prossima stagione, magari in prestito. Ipotesi complicata, considerando i rapporti tra Fiorentina e Juventus. A Firenze, tra l’altro, hanno deciso da tempo di puntare per il futuro su Tatarusanu, a cui magari affiancheranno un secondo più affidabile di Rosati. Coperta è anche la Lazio, dove Marchetti continuerà a fare il titolare (anche se presto dovrà rinnovare il contratto, in scadenza nel 2016), così come il Milan, dove Diego Lopez è probabilmente la certezza più bella di tutta la stagione di Inzaghi. DUBBI GENOVESI Aspettando di capire se nella girandola di portieri potrà finirci o meno Perin (Genoa), da tenere sotto occhio c’è anche la situazioneSamp, dove Viviano potrebbe andare altrove. Anche qui, neanche a dirlo, qualcuno ha pensato a Neto, il problema è che Neto alla Samp non ci pensa proprio. Il brasiliano vuole la Champions, ma per la prossima stagione sogna ancora la maglia della Juventus. Tutto il resto, poi, si vedrà casomai in corsa.
KARNEZIS ● NAPOLI IN AGGUATO All’Udinese ha messo in fila tutti: Brkic, Scuffet, Kelava e Meret. Bigon ha preso informazioni su di lui
VIVIANO ● VIA DALLA SAMP? Alla Sampdoria sta facendo bene ma potrebbe anche andare via. Le richieste non gli mancano.
PERIN ● FUTURO INCERTO Sta facendo molto bene al Genoa. Se andasse via Handanovic, l’Inter potrebbe farci un pensierino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1Zoff: «Io non l’avrei mai fatto, poteva aspettare». Pagliuca:
«SBAGLIATO LASCIARE UN POSTO DA TITOLARE PER FARE LA RISERVA. NETO È GIOVANE, DEVE GIOCARE SEMPRE» DINO ZOFF CAMPIONE DEL MONDO 1982
3
«Neto è fortissimo, che senso ha andare a fare il dodicesimo?». Zenga: «Io feci così, quando scelsi l’Inter e c’era Bordon. Ma durò un anno soltanto, mentre Gigi vorrà arrivare al 2018»
«NON MI SEMBRA COSÌ STRANO. BUFFON PRIMA O POI DOVRÀ SMETTERE...» STEFANO TACCONI EX JUVENTUS
«NETO È BRAVISSIMO MA DA QUI A DIRE VADO A TORINO E ME LA GIOCO...» WALTER ZENGA EX INTER
no perché in mezzo possono succedere tante cose, e se lo danno in prestito certo non troverebbe meglio di Firenze. Conosco Neto, è intelligente, per questo aspetterei a dare giudizi. Tecnicamente sì, mi ricorda Gigi: aggredisce la partita, non la subisce. Sembra dire agli avversari: “Sono qui, vediamo se sei bravo a farmi gol”. È la differenza tra i
portiere normali e quelli di spessore». PAGLIUCA E ZENGA Concordano altri illustri ex, da Pagliuca, portiere con più uscite in Serie A, a Zenga. Pagliuca: «Io sarei rimasto alla Fiorentina. Alla Juve, oltre un buon contratto, rischi seriamente di stare a sedere per un paio d’anni. E ammuffire in panchina o andare in prestito in una squadra meno importante che senso ha? Anche perché Neto nelle ultime due stagioni è migliorato tantissimo: è un signor portiere, che se parasse così per dieci anni diventerebbe davvero un grande. Come Buffon? Di quelli ne nasce uno ogni cinquanta anni». Poi l’Uomo Ragno: «Anche io andai all’Inter a fare la riserva di Bordon, ma dopo una stagione lui andò via e io diventai titolare. Per Neto quel giorno non lo vedo proprio vicino. Neto è
freddo e bravissimo, tecnicamente c’è solo da dirgli “chapeau!”. E complimenti alla Juventus per l’occhio lungo. Ma da qui a dire vado a Torino e me la gioco…Qui parliamo di Buffon, e se lo conosco bene il Mondiale lo vuol giocare». Il più spericolato diventa Tacconi, altro ex juventino: «Prima o poi Buffon dovrà smettere. La scelta di Neto è una scelta di attesa. Io non l’avrei fatto ma Peruzzi per esempio sì, ha aspettato un anno che io me ne andassi, non è così strano. Pure per Neto può trattarsi di un anno soltanto, magari quello dopo avrebbe Buffon a fargli da chioccia: la carta d’identità, per Gigi, è quella... Neto ha personalità e carattere, tecnicamente deve migliorare: sembrava scarso e invece i mezzi li ha. Non è che può arrivare ai livelli di Buffon, deve». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R Strategie bianconere
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Juve: senza Pogba Allegri si consola Pirlo fa il tagliando 1Rientrerà con l’Empoli per essere al meglio in Coppa Italia e in Champions con il Monaco Mirko Graziano Alberto Mauro
L
a tegola Pogba è di quelle che fanno parecchio male nel momento più caldo della Champions League. Il gigante francese insegue il sogno semifinale, ma la situazione medica non è delle più confortanti: sembra molto serio infatti lo stiramento che lo aveva costretto alla resa a Dortmund e sarebbe più facile rivederlo in un’eventuale finale. Allegri non è però tipo da piangersi addosso. «La rosa è all’altezza, abbiamo alternative in ogni reparto...», ha detto il tecnico livornese. E se magari a volte si trattava di piccole bugie, in questo caso Max vede realmente il bicchiere mezzo pieno perché in rampa di lancio è tornato Andrea Pirlo, il fuoriclasse per eccellenza fra i campioni d’Italia, l’uomo che certi campi di battaglia li ha visitati e rivisitati più volte.
MANEGGIARE CON CURA Sì, il Genio c’è. Ma va gestito con cura. Il tesoro della Juve è in
gran parte in mezzo al campo, e perso il pezzo pregiato Pogba restano appunto quattro perle: Pirlo, Vidal, Marchisio e l’emergente Pereyra. Messi così, è ancora possibile variare dal 3-5-2 al rombo, un’altra defezione renderebbe invece la Juventus una macchina tattica poco imprevedibile, ancor di più se a saltare fosse uno dei migliori registi del mondo, uno che in carriera ha vinto tutto, compresi un Mondiale e due Champions League. Massima prudenza allora col polpaccio (zona insidiosissima per quanto riguarda i tempi di recupero) ferito nella gara d’andata col Borussia. I venti giorni di prognosi per Pirlo scadevano proprio il 18 marzo, giorno della trasferta tedesca, ma nessuno a Vinovo aveva voluto saggiamente affrettare i tempi. Per lo stesso motivo, col carico del k.o. di Pogba, Pirlo ha saltato la gara interna con il Genoa. IL PIANO Benedetta la sosta internazionale, nella quale Andrea sta svolgendo un lavoro mirato, con annesso richia-
RBrutte notizie
per il francese in chiave europea: ma Andrea si prepara all’evento
mino di preparazione. Tutto pianificato nei minimi dettagli, il “Programma Pirlo” è entrato nel vivo. Andrea ha intensificato i carichi di lavoro a Vinovo, gradualmente raggiungerà il livello dei compagni. Sedute in palestra alternate alla parte atletica in campo. Contro l’Empoli il primo tagliando, probabilmente non ancora 90 minuti, ma un rodaggio utile per mettere benzina nelle gambe in vista del ritorno di Coppa Italia contro la Fiorentina del 7 aprile. Al Franchi servirà il miglior Pirlo, dal primo minuto, proprio lui che a Firenze fu già decisivo l’anno scorso in Europa League con una punizione capolavoro, gol qualificazione. Dopo i viola, Pirlo potrebbe rifiatare contro il Parma ed essere sot-
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FUTURO
Vidal sogna in cileno «Colo Colo e Libertadores» SANKT POLTEN (AUSTRIA)
S
Andrea Pirlo, 35 anni, con Paul Pogba, 22: infortuni alternati LAPRESSE
toposto ad allenamenti specifici in modo da presentarsi al cento per cento in Champions League, il 14 e 22 aprile contro il Monaco. Due date segnate in rosso sul suo calendario, occasioni da non fallire per sperare di tornare a Berlino, nove anni dopo la finale mondiale, ancora da protagonista assoluto. SFORTUNA La stagione per Pirlo non è stata finora una stagione particolarmente fortunata: appena 22 presenze (Bonucci, per fare un esempio, ne ha giocate 38), e quattro gol segnati. Ha pagato un avvio in salita a causa dell’infortunio accusato a fine agosto nel Trofeo Tim: distrazione della funzione muscolo tendinea del retto femorale, ed esordio stagionale posticipato al 5 ottobre, contro la Roma. Poi la lesione di primo grado al gemello mediale della gamba destra contro il Borussia Dortmund, lo scorso 24 febbraio. Nel frattempo, Marchisio si è dimostrato un’alternativa all’altezza, ma in cabina di regia Pirlo è insostituibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
E CARLITOS SI RILASSA COL BASKET ● Gita a bordo parquet per Tevez, Messi e gli altri dell’Argentina, che erano a Washington e sono andati a vedere i Wizards contro Indiana, squadra nella quale gioca l’argentino Luis Scola. Nella foto, Tevez e Messi con Kevin Seraphin, centro di Washington
ogni e obiettivi, e anche possibilità. Arturo Vidal parla del futuro immediato con la Juve mentre è in ritiro con la nazionale cilena anche se ieri contro l’Iran non è sceso in campo. Il Cile ora incontrerà il Brasile, domenica a Londra, e Vidal torna col pensiero al Mondiale. «Abbiamo la possibilità di affrontare la squadra che ci ha eliminato. Sarà una bella partita e ci servirà come preparazione per la Coppa America». Poi un passaggio su se stesso: «Sul mio ginocchio si dicono falsità. Dopo l’operazione non ho avuto problemi, il ginocchio è al 100 per 100». FUTURO Il futuro è luminoso, almeno in campionato, e Vidal si lascia andare a pronostici facili. «Se Dio vuole saremo campioni per la quarta volta di fila e in Champions stiamo volando. Se passiamo con il Monaco andiamo a giocarcela con le squadre più forti». Pensieri da juventino, ma la Juve non è per sempre. «Il mio sogno è tornare un giorno al Colo Colo per provare a conquistare la Libertadores, però andiamo passo dopo passo. Devo compiere 28 anni e ho molto da fare…». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Nazionale R Qualificazioni a Euro 2016
Mamma, abbiamo perso chi fa gol 1Imprecisa, sfortunata e senza un vero bomber: l’Italia ha bisogno di aggiustare la mira IL CONFRONTO CON LE GENERAZIONI RECENTI A QUESTO PUNTO DELLA STAGIONE: IL TOP NEL 2006 2001 2002
11
1
1
TOT 18
Campionato Coppa nazionale Coppe europee Nazionale
6
TOT 2
2
4
10
1
0
Delvecchio - Roma
5
16
TOT 19
3
2
21
0
15
2
0
1
0
0
3 Vieri - Inter
2
15
0
TOT 32
2
13
0 TOT 22
3
25
5
Inzaghi - Milan
0
19
Totti - Roma
TOT 13
6
3
1 TOT 12
1
10
Iaquinta - Udinese
0
8
Montella - Roma
0
0
Gilardino - Milan
0
3
7
1 TOT 11
TOT 13
4
Del Piero - Juventus
7
Inzaghi - Milan
TOT 22
1
2 TOT 11
0
Del Piero - Juventus
2005 2006
0
TOT 17
0
0
2
Toni - Fiorentina
2
8
Totti - Roma
0
TOTALE GOL DI REPARTO 2001-2002
76
2009 2010
TOT 21
TOT 23
TOT 5
TOT 15
TOT 8
2005-2006
116 2009-2010
0
0
4
Di Natale - Udinese
10
0
1
Gilardino - Fiorentina
3
8
TOT 14
2014 2015
4
1
0
Iaquinta - Juventus
4
9
TOT 13
Gabbiadini - Sampdoria/Napoli
1
0 Pellè - Southampton
0
3
0
1
72 2014-2015
67
Quagliarella - Napoli
3
8
1
TOT 11
0 Eder - Sampdoria
0
Pazzini - Sampdoria
3 TOT 12
1
0
7
TOT 10
4
Immobile - Borussia Dortmund
1
0 TOT 7
0 Zaza - Sassuolo
0
0 Vazquez - Palermo
GAZZETTA DELLO SPORT - N.B. DATI AL 27 MARZO DI CIASCUN ANNO DI RIFERIMENTO
I GRANDI VECCHI La classifica cannonieri del Fabio Licari campionato è impietosa. Nei primi cinque posti ci sono tre argentini (Tevez, Higuain e Dybala), INVIATO A FIRENZE un francese (Menez), e poi Toni, splendido trenercasi centravanti disperatamente. Cerca- tottenne a maggio, ma sul quale non si può più si uno alla Paolo Rossi, alla Baggio, alla programmare un biennio azzurro. E subito dopo Toni, uno di quelli che ti porta in finale Di Natale, 37 anni, e Quagliarella, 32, finché mondiale. Uno che sai che segna di sicuro, tipo non spunta finalmente Gabbiadini, 23 anni, quasi un Under al cospetto, 10 reti Altobelli, Graziani, Vieri, Schillain campionato e 14 in totale, il prici, Vialli, Del Piero, Gilardino, matista. La realtà è che i nostri atgente che ci ha abituato fin troppo IL «GOLEADOR» taccanti segnano poco: Zaza ha bene. Uno che nella classifica dei cannonieri azzurri possa guarda10 gol stagionali nel curriculum re da non troppo lontano la mitica (8 in Serie A), Immobile 11 (3 in triade Riva (35 gol), Meazza Bundesliga), Pellè 13 (8 in Pre(33), Piola (30), e il più giovane mier), Eder 12 (9 in campionato), di questi, «Rombo di tuono», ha i gol segnati da e proseguendo la situazione non migliora: Destro 7 centri totali; lasciato nel giugno 1974, cioè 41 Chiellini, il miglior idem Vazquez (con il terribile reanni fa. Uno che Conte, al mocord di 9 tra pali e traverse, quindi mento, non ha all’orizzonte, ma marcatore dell’era Conte. Per Immobile sarebbe la svolta. E si vede dalla la porta la vede ma è parecchio fatica nel comporre la lista degli e Zaza un gol a testa sfigato); Balotelli 4 come Okaka. attaccanti, dalle cifre stagionali, Anche peggio scorrendo le date dallo «score» della Nazionale nella quale, dopo dell’ultimo gol. Pellè non va a segno dal 24 gensei partite del nuovo ciclo, il goleador è Chielli- naio, Zaza dal 1° febbraio. È fresco di gol soltanni. Il più difensore di tutti. Non a caso, visto che to Eder, un gran gol all’Inter domenica scorsa. il gioco del c.t. offre molteplici soluzioni offensi- Vazquez è sottotono. Immobile è inesorabilve, con inserimenti delle mezzali come nella Ju- mente scivolato tra le seconde linee del Borussia ve, con difensori in agguato di testa, ma non c’è e sta meditando l’addio. Pellè non si ritrova più un Tevez. nel Southampton con l’anno nuovo.
C
2
LA MEGLIO COPPIA Nelle gerarchie di Conte, fi- no predilige la manovra e la sua specialità sono no a oggi, la coppia fissa è stata Zaza-Immobile, gli assist al millimetro (addirittura 8). Poi Gabsempre assieme in quattro partite tranne l’ami- biadini che, negli ultimi tempi, ha mostrato chevole sperimentale con l’Albania (Destro-Gio- un’incredibile facilità di tiro. Conte sembra indivinco) e Malta-Italia, quando l’«inglese» Pellè rizzato verso la Zaza-Immobile, almeno in Bulprese il posto dell’attaccante del Sassuolo visto garia, mentre con l’Inghilterra assisteremo a che sarebbe stata una partita nell’area rivale: qualche esperimento. Per di più manca Pirlo, scelta premiata dal gol del debuttante del Sou- con 13 reti il cannoniere di questa Italia (assieme a Balotelli). thampton. Come nella sua Juve, i due sono vicini, incrociano spesso, con Zaza a giocare di sponda IMPRECISI E SFORTUNATI Dalle LA COPPIA per lanciare Immobile in versione statistiche delle qualificazioni euGraziani, cioè pressing, sacrificio ropee emergono inoltre un paio di dati interessanti: oltre a non avere in copertura, inseguimento del pallone. Coppia che sembra inuna media gol da sogno (1,5 centri a partita, la Polonia comanda tendersi, anche se non ha un bicon 3,75 ma è tutto più facile se lancio esaltante: una rete a testa. i gol stagionali di hai Gibilterra nel gruppo), ha scaDelle 9 reti segnate finora, 5 sono Zaza (10) e di testa (2 Chiellini, 1 Bonucci, 1 gliato pochi tiri in porta (16, la Pellè, 1 Okaka, due da angolo), Immobile (11), la Svizzera 36), ma tanti fuori bersacoppia offensiva un rigore (De Rossi), due gran tiri glio (32) ed è la prima per pali e (Zaza, Candreva) e uno scatto titolare di Conte traverse (5). Un misto di imprecivincente (Immobile). Forse mansione e sfortuna, combinata con l’assenza del goleador vecchi tempi. Rooney è ca il gol manovrato in area. quello che ha tirato di più in porta (13), il nostro GLI ASPIRANTI «Scomparso» Balotelli, in Cana- primatista è Bonucci (al 55° posto con 3 tentatida Giovinco, in Argentina Osvaldo, sono arrivati vi), mentre Kroos è quello che ha fatto più tiri da dal campionato i due oriundi Eder e Vazquez: il fuori (12), con Zaza a quota 6. È il momento di sampdoriano, velocissimo, potrebbe essere il aggiustare la mira. © RIPRODUZIONE RISERVATA proiettile lanciato da Zaza, mentre il palermita-
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LE ULTIME
Pasqual migliora: è favorito Florenzi, stop per il ginocchio INVIATO A FIRENZE
Q
uella di Conte sarà una Nazionale benedetta. Ieri in visita a Coverciano il cardinal Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che è rimasto a pranzo con gli azzurri e lo staff tecnico, ricevendo poi una maglia da Buffon. SORIANO E EDER Ieri per la squadra una nuova seduta video. Pasqual, dopo una tac al
costato, è tornato in gruppo, partecipando alla partitella, e per la maggior parte del tempo da titolare. A insidiargli il posto è Antonelli, che si è alternato con lui: sembra l’unico dubbio per Conte, che a Sofia dovrebbe schierare Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon, con Darmian, Candreva, Verratti, Marchisio e Pasqual (o Antonelli) in mediana, Zaza e Immobile di punta. I primi cambi sono stati Soriano per Candreva ed Eder per Immobile. Florenzi
Alessandro Florenzi, 24 anni, alla Roma dal 2002, a parte una stagione a Crotone LAPRESSE
non si è allenato per una lieve distorsione al ginocchio che gli farà saltare la gara di domani. RAI E PUMA Ieri poi è stato annunciato il nuovo accordo quadriennale tra Figc e Rai (60 milioni totali: incremento di 14), mentre a Torino avverrà la presentazione - con Tavecchio e Buffon - del rinnovo della sponsorizzazione della Puma della durata di 4-5 anni. Sempre a Torino, nell’ambito dell’iniziativa federale «I razzisti? Una brutta razza» coordinata da Fiona May (ieri a Coverciano), martedì si terrà un incontro al Teatro Regio con i ragazzi dei settori giovanili officiato da ospiti illustri (Veltroni, Pessotto etc.). ma.cec.
Dopo la gara rientro a Torino e martedì c’è l’Inghilterra Stamattina allenamento e partenza per Sofia: domani Bulgaria-Italia alle 20.45 (21.45 ora locale, Rai 1). La notte stessa, rientro a Torino, dove la Nazionale resterà fino a martedì 31, quando si giocherà Italia-Inghilterra (amichevole allo Juve Stadium, ore 20.45, Rai 1). I 26 CONVOCATI PORTIERI Buffon (Juve), Sirigu (Psg), Marchetti (Lazio). DIFENSORI Barzagli, Bonucci, Chiellini (Juve), Ranocchia (Inter), Moretti (Torino). CENTROCAMPISTI Florenzi (Roma), Valdifiori
(Empoli), Verratti (Psg), Marchisio (Juve), Parolo e Candreva (Lazio), Bertolacci (Genoa), Soriano (Samp), Cerci (Milan), Pasqual (Fiorentina), Darmian (Torino), Antonelli (Milan). ATTACCANTI Zaza (Sassuolo), Gabbiadini (Napoli), Pellé (Southampton), Immobile (Borussia D.), Vazquez (Palermo), Eder (Samp). DIRITTI TV Come anticipato dalla Gazzetta, ieri ufficializzato il rinnovo dell’accordo Figc-Rai per la trasmissione esclusiva delle gare della Nazionale dei prossimi 4 anni.
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
GRUPPO H ● PARTITE GIOCATE AZERBAIGIAN-BULGARIA CROAZIA-MALTA NORVEGIA-ITALIA BULGARIA-CROAZIA ITALIA-AZERBAIGIAN MALTA-NORVEGIA CROAZIA-AZERBAIGIAN MALTA-ITALIA NORVEGIA-BULGARIA AZERBAIGIAN-NORVEGIA BULGARIA-MALTA ITALIA-CROAZIA
2
LA SITUAZIONE
1-2 2-0 0-2 0-1 2-1 0-3 6-0 0-1 2-1 0-1 1-1 1-1
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
CROAZIA ITALIA NORVEGIA BULGARIA MALTA AZERBAIGIAN
10 10 9 4 1 0
4 4 4 4 4 4
3 3 3 1 0 0
1 1 0 1 1 0
0 10 1 0 6 2 1 6 3 2 4 5 3 1 7 4 2 11
●LE PROSSIME PARTITE AZERBAIGIAN-MALTA CROAZIA-NORVEGIA BULGARIA-ITALIA CROAZIA-ITALIA MALTA-BULGARIA NORVEGIA-AZERBAIGIAN
GRUPPO A ● PARTITE GIOCATE
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GF GS
DOMANI DOMANI DOMANI 12/06/15 12/06/15 12/06/15
4
● 1 Andrea Barzagli, 50 gare azzurre senza gol ● 2 Gigi Buffon, 146 gare ● 3 Leo Bonucci, 43 gare e 3 gol ● 4 Giorgio Chiellini, 74 gare e 6 gol
Bonucci è il ministro di una grande difesa
ed io siamo il miglior reparto difensivo a livello internazionale» Mirko Graziano INVIATO A FIRENZE
S
eduta pomeridiana: scatta il torello, tre in mezzo, il resto della squadra a formare un grosso cerchio. Si sente: «Undici, dodici, grandi, bene così, tredici...». Sì, la palla gira veloce e pulita, i tecnici incitano a insistere: i cacciatori là in mezzo non stanno facendo una figura bellissima. Ma fra «quei tre» c’è Giorgio Chiellini. E a un certo punto il Chiello perde la pazienza, studia un paio di linee di passaggio e quindi si scaraventa in scivolata sulla preda: palla presa, mezzo cerchio nel panico. Ecco, Giorgione è il «cattivo» di una difesa che negli anni è cresciuta in maniera impressionante., soprattutto in personalità e solidità I MIGLIORI! Gigi è il Capo, poi c’è Andrea il Saggio, quindi Leo l’Elegante, infine appunto Giorgio il Cattivo, o il Duro, fate voi. «Non per tirarcela - dice Bonucci -, ma Buffon, Barzagli, io e Chiellini siamo la miglior difesa a livello internazionale. Lo dicono i numeri, e in campo i nu-
LA CIFRA
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i gol subiti dalla Juve da quando Barzagli è rientrato: la difesa bianconera è la stessa della Nazionale di Conte meri non mentono mai». Da quattro anni compongono il miglior reparto del campionato, e nella serata di Dortmund in Champions è arrivata anche la laurea europea: prestazione gigantesca, Borussia demolito, cancellato. «Dobbiamo dire grazie in particolare a Conte - continua Leo -, che ci ha regalato una visione nuova della fase difensiva, con marcature preventive e altro. Tutto è più facile quando sei messo bene in campo. E poi giochiamo insieme da una vita, conosciamo ogni nostra sfumatura. Siamo una macchina perfetta, soprattutto a tre, con Giorgio e Andrea che pressano altissimo, in tranquillità, perché sanno che dietro ci sono sempre io a protegger-
ALLEGRI E CONTE «Conte è sempre lo stesso - dice Leo -, un maniaco del lavoro, uno con il quale fai ogni volta un bel pieno di nozioni tattiche, un toccasana per aumentare l’intelligenza calcistica. Il c.t. e Allegri sono totalmente diversi, speriamo che alla fine li accomuni una cosa: la vittoria. Con Allegri ho intanto avuto la possibilità di rispondere a chi non mi vedeva a quattro dietro». Il presente è Bulgaria-Italia: «La stiamo preparando bene, anche con parecchi video, è un classico di Conte. La nostra mentalità non cambia: fare la partita e pressare alti. Se ci qualificheremo, faremo bene all’Europeo, ne sono certo. Ci sono Nazionali molto forti, più esperte di noi, ma questo gap lo recuperiamo con la tattica, qui siamo unici, il mister in
questo senso è un maestro». Spunta il nome di Balotelli: «Non si parla più di lui? Attraversa un periodo grigio, però non dimentichiamoci di cosa Mario seppe fare a Euro 2012. E’ un grande giocatore. In Nazionale le porte sono sempre aperte per lui, a patto che si cali nella mentalità di questo gruppo: sacrificio con Conte ci vuole grande sacrificio». CHAMPIONS E COPPA ITALIA Un pass europeo da conquistare al più presto, nel frattempo Bonucci è in piena corsa ovunque anche con la Juve. Lo scudetto è già in tasca, ora tocca a Champions e Coppa Italia: «Abbiamo centrato l’obiettivo di entrare nel G8 della Champions League e siamo stati anche un pizzico fortunati a livello di sorteggio. Ma occhio, perché il Monaco è una grande squadra, non si elimina per caso una corazzata come l’Arsenal. La Coppa Italia? Andremo a Firenze per ribaltare il risultato. Si può fare». Chiusura dedicata al Napoli: «Capisco la rabbia per qualche episodio, però ci vuole massimo rispetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL DÉJÀ VU DI SOFIA
Ultrà Italia e anche bulgari E’ sempre una gara a rischio Massimo Cecchini INVIATO A FIRENZE
L
a notte della bandiere bruciate è ancora lì, incagliata nella memoria. Un pretesto, è ovvio, ma quanto basta per far sì che quella di domani tra Bulgaria e Italia - ancora una volta - abbia appiccicata addosso l’etichetta di «partita a rischio». E sarebbe la terza volta a partire dal 2008. FASCIO E FUOCO Proprio nell’ottobre di quell’anno c’è stata la genesi del problema. Storicamente, le tifoserie del Levski e del Cska Sofia sono considerate preoccupanti per quel mix di rivalità, nazionalismo spinto e ideologia politica (destra per i primi, sinistra per i secondi) che li contraddistingue. Quel giorno a far da detonatore al «caso» furono i cosiddetti «Ul-
trà Italia», il solito gruppetto di tifosi della Nazionale azzurra che al Viminale descrivono come simpatizzanti della destra estrema e che hanno le loro roccheforti principalmente in Veneto e Puglia. Dopo qualche tafferuglio in un locale, i circa cento italiani sopra descritti furono scortati dalla polizia allo stadio e, vistisi protetti, ne approfittarono per intonare slogan e cori fascisti. In un clima già bollente, persino le due tifoserie di Sofia fecero fronte comune, fischiando l’Inno di Mameli (che i nostri ultrà cantarono facendo il saluto romano) e bruciando una bandiera dell’Italia. La cosa fu imitata anche dai tifosi azzurri e la tensione salì alle stelle, tant’è che alla fine cinque italiani furono anche fermati dalle forze dell’ordine. ATTACCO AI FEDERALI Con queste premesse, nessuna sor-
La bandiera bulgara bruciata dagli Ultrà Italia nel 2008 EPA
presa che nel settembre di quattro anni dopo la nuova sfida di Sofia fosse accompagnata da grande allarme. Le cose andarono meglio. Le due tifoserie furono isolate e tutto si limitò ai fischi dei rispettivi inni e alla triste cerimonia dello scambio di insulti. Per la sfida di domani (attesi 20.000 spettatori), vegliata da 1.500 agenti, si è aggiunta però una nuova variabi-
GRUPPO B ● PARTITE GIOCATE 0-0 2-1 3-0 0-3 3-1 1-2 2-4 2-0 1-1 6-0 2-1 3-1
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
REP. CECA ISLANDA OLANDA TURCHIA LETTONIA KAZAKISTAN
12 9 6 4 2 1
4 4 4 4 4 4
4 3 2 1 0 0
0 0 0 1 2 1
0 10 5 1 9 2 2 10 5 2 5 7 2 1 10 3 4 10
●LE PROSSIME PARTITE KAZAKISTAN-ISLANDA REP.CECA-LETTONIA OLANDA-TURCHIA KAZAKISTAN-TURCHIA ISLANDA-REP.CECA LETTONIA-OLANDA
GF GS
DOMANI DOMANI DOMANI 12/6/15 12/6/15 12/6/15
GRUPPO C ● PARTITE GIOCATE
1Parola di Leo: «Non per tirarcela, ma Buffon, Barzagli, Chiellini li». Fondamentale il recupero di Barzagli: «Sono felice che sia tornato, è un campione, un valore aggiunto per Juve e Nazionale». Barzagli, prima della convocazione, aveva giocato due gare da titolare (a Palermo e in casa col Genoa) e oltre un’ora a Dortmund: Buffon imbattuto.
KAZAKISTAN-LETTONIA REP. CECA-OLANDA ISLANDA-TURCHIA LETTONIA-ISLANDA OLANDA-KAZAKISTAN TURCHIA-REP.CECA KAZAKISTAN-REP.CECA ISLANDA-OLANDA LETTONIA-TURCHIA OLANDA-LETTONIA REP. CECA-ISLANDA TURCHIA-KAZAKISTAN
le. Oltre alla ruggine con gli «Ultrà Italia» (ne sono attesi una cinquantina), le tifoserie locali sono in grande polemica con i vertici federali e il c.t. a causa del declino del calcio locale (Nazionale compresa). Perciò non sono escluse azioni eclatanti che diano loro visibilità e magari mettano in difficoltà la federcalcio. SCONTRI INTERNI Inutile dire che il coordinamento tra le polizie dei due Paesi è costante: così, oltre a due agenti, saranno presenti il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza, Alberto Intini, e il suo vice, nonché responsabile della sicurezza per il Club Italia, Roberto Massucci, al suo ultimo incarico del genere all’estero. Da monitorare, inoltre, ci saranno anche i possibili scontri intestini tra ultrà del Levski e del Cska, sempre con sottofondo politico. Nota a margine: quando si parla di ideologie al Viminale comunque sorridono: «Pensate che quella gente abbia nozioni politiche di qualche natura? Si parla solo di violenza». In effetti, pare difficile dar loro torto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUSSEMBURGO-BIELORUSSIA SPAGNA-MACEDONIA UCRAINA-SLOVACCHIA BIELORUSSIA-UCRAINA MACEDONIA-LUSSEMBURGO SLOVACCHIA-SPAGNA UCRAINA-MACEDONIA BIELORUSSIA-SLOVACCHIA LUSSEMBURGO-SPAGNA LUSSEMBURGO-UCRAINA MACEDONIA-SLOVACCHIA SPAGNA-BIELORUSSIA
ANDORRA-GALLES BOSNIA-CIPRO ISRAELE-BELGIO BELGIO-ANDORRA CIPRO-ISRAELE GALLES-BOSNIA ANDORRA-ISRAELE BOSNIA-BELGIO GALLES-CIPRO BELGIO-GALLES CIPRO-ANDORRA ISRAELE-BOSNIA
1-2 1-2 (RINV. 31/3/15) 6-0 1-2 0-0 1-4 1-1 2-1 0-0 5-0 3-0
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
ISRAELE GALLES CIPRO BELGIO BOSNIA ANDORRA
9 8 6 5 2 0
3 4 4 3 4 4
3 2 2 1 0 0
0 2 0 2 2 0
0 0 2 0 2 4
●LE PROSSIME PARTITE ANDORRA-BOSNIA BELGIO-CIPRO ISRAELE-GALLES ANDORRA-CIPRO BOSNIA-ISRAELE GALLES-BELGIO
GF GS
9 4 9 7 2 2
2 2 5 1 6 17
DOMANI DOMANI DOMANI 12/6/15 12/6/15 12/6/15
GRUPPO D ● PARTITE GIOCATE 1-1 5-1 0-1 0-2 3-2 2-1 1-0 1-3 0-4 0-3 0-2 3-0
GEORGIA-IRLANDA GERMANIA-SCOZIA GIBILTERRA-POLONIA IRLANDA-GIBILTERRA SCOZIA-GEORGIA POLONIA-GERMANIA GIBILTERRA-GEORGIA POLONIA-SCOZIA GERMANIA-IRLANDA GEORGIA-POLONIA GERMANIA-GIBILTERRA SCOZIA-IRLANDA
1-2 2-1 0-7 7-0 1-0 2-0 0-3 2-2 1-1 0-4 4-0 1-0
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
GF GS
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
SLOVACCHIA SPAGNA UCRAINA MACEDONIA LUSSEMBURGO BIELORUSSIA
12 9 9 3 1 1
4 4 4 4 4 4
4 3 3 1 0 0
0 0 0 0 1 1
0 1 1 3 3 3
8 2 13 3 6 1 4 10 3 11 2 9
POLONIA IRLANDA SCOZIA GERMANIA GEORGIA GIBILTERRA
10 7 7 7 3 0
4 4 4 4 4 4
3 2 2 2 1 0
1 1 1 1 0 0
0 15 2 1 10 3 1 5 4 1 7 4 3 4 7 4 0 21
●LE PROSSIME PARTITE MACEDONIA-BIELORUSSIA SLOVACCHIA-LUSSEMBURGO SPAGNA-UCRAINA UCRAINA-LUSSEMBURGO BIELORUSSIA-SPAGNA SLOVACCHIA-MACEDONIA
OGGI OGGI OGGI 14/6/15 14/6/15 14/6/15
GRUPPO E ● PARTITE GIOCATE ESTONIA-SLOVENIA SAN MARINO-LITUANIA SVIZZERA-INGHILTERRA INGHILTERRA-SAN MARINO LITUANIA-ESTONIA SLOVENIA-SVIZZERA ESTONIA-INGHILTERRA LITUANIA-SLOVENIA SAN MARINO-SVIZZERA SVIZZERA-LITUANIA INGHILTERRA-SLOVENIA SAN MARINO-ESTONIA
●LE PROSSIME PARTITE GEORGIA-GERMANIA SCOZIA-GIBILTERRA IRLANDA-POLONIA POLONIA-GEORGIA IRLANDA-SCOZIA GIBILTERRA-GERMANIA
DOMENICA DOMENICA DOMENICA 13/6/15 13/6/15 13/6/15
GRUPPO F ● PARTITE GIOCATE 1-0 0-2 0-2 5-0 1-0 1-0 0-1 0-2 0-4 4-0 3-1 0-0
UNGHERIA-IRLANDA DEL NORD ISOLE FAR OER-FINLANDIA GRECIA-ROMANIA ROMANIA-UNGHERIA FINLANDIA-GRECIA IRLANDA DEL NORD-ISOLE FAR OER ISOLE FAR OER-UNGHERIA FINLANDIA-ROMANIA GRECIA-IRLANDA DEL NORD GRECIA-FAR OER UNGHERIA-FINLANDIA ROMANIA-IRLANDA DEL NORD
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
GF GS
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
INGHILTERRA SVIZZERA SLOVENIA LITUANIA ESTONIA SAN MARINO
12 6 6 6 4 1
4 4 4 4 4 4
4 2 2 2 1 0
0 0 0 0 1 1
0 2 2 2 2 3
11 8 4 3 1 0
ROMANIA IRLANDA DEL NORD UNGHERIA FINLANDIA FAR OER GRECIA
10 9 7 4 3 1
4 4 4 4 4 4
3 3 2 1 1 0
1 0 1 1 0 1
0 1 1 2 3 3
●LE PROSSIME PARTITE INGHILTERRA-LITUANIA SLOVENIA-SAN MARINO SVIZZERA-ESTONIA ESTONIA-SAN MARINO SLOVENIA-INGHILTERRA LITUANIA-SVIZZERA
1 3 4 6 2 11
OGGI OGGI OGGI 14/6/15 14/6/15 14/6/15
GRUPPO G ● PARTITE GIOCATE RUSSIA-LIECHTENSTEIN AUSTRIA-SVEZIA MONTENEGRO-MOLDAVIA LIECHTENSTEIN-MONTENEGRO MOLDAVIA-AUSTRIA SVEZIA-RUSSIA AUSTRIA-MONTENEGRO RUSSIA-MOLDAVIA SVEZIA-LIECHTENSTEIN AUSTRIA-RUSSIA MOLDAVIA-LIECHTENSTEIN MONTENEGRO-SVEZIA CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
10 6 5 5 4 1
4 4 4 4 4 4
3 1 1 1 1 0
1 3 2 2 1 1
0 0 1 1 2 3
●LE PROSSIME PARTITE LIECHTENSTEIN-AUSTRIA MOLDAVIA-SVEZIA MONTENEGRO-RUSSIA LIECHTENSTEIN-MOLDAVIA RUSSIA-AUSTRIA SVEZIA-MONTENEGRO
GF GS
5 5 6 3 1 2
1-2 1-3 0-1 1-1 1-1 2-0 0-1 0-2 0-2 0-1 1-0 2-0 GF GS
6 6 4 4 2 1
1 3 3 5 6 5
●LE PROSSIME PARTITE
IRLANDA DEL NORD-FINLANDIA DOMENICA ROMANIA-FAR OER DOMENICA UNGHERIA-GRECIA DOMENICA FINLANDIA-UNGHERIA 13/6/15 FAR OER-GRECIA 13/6/15 IRLANDA DEL NORD-ROMANIA 13/6/15
GRUPPO I ● PARTITE GIOCATE 4-0 1-1 2-0 0-0 1-2 1-1 1-0 1-1 2-0 1-0 0-1 1-1
AUSTRIA SVEZIA RUSSIA MONTENEGRO LIECHTENSTEIN MOLDAVIA
GF GS
2 3 3 2 6 6
OGGI OGGI OGGI 14/6/15 14/6/15 14/6/15
DANIMARCA-ARMENIA PORTOGALLO-ALBANIA ARMENIA-SERBIA ALBANIA-DANIMARCA DANIMARCA-PORTOGALLO SERBIA-ALBANIA PORTOGALLO-ARMENIA SERBIA-DANIMARCA
CLASSIFICA
DANIMARCA PORTOGALLO ALBANIA SERBIA* (-3) ARMENIA
PT
G
V
2-1 0-1 1-1 1-1 0-1 SOSPESA 1-0 1-3
N
P
GF GS
7 4 2 1 1 6 4 6 3 2 0 1 2 1 4 3 1 1 1 2 4 1 3 1 1 1 5 4 1 3 0 1 2 2 4 *PENALIZZATA PER SENTENZA UEFA
●LE PROSSIME PARTITE ALBANIA-ARMENIA PORTOGALLO-SERBIA RIPOSA DANIMARCA ARMENIA-PORTOGALLO DANIMARCA-SERBIA RIPOSA ALBANIA
DOMENICA DOMENICA 13/6/15 13/6/15
IL REGOLAMENTO
In Francia le prime 2 di ogni girone Più la migliore 3ª e le 4 dai playoff ● Le nove vincitrici dei rispettivi gironi, le nove seconde classificate e la migliore terza si qualificheranno direttamente per la fase finale dell’Europeo, che si disputerà in Francia nel 2016. Le rimanenti otto terze classificate parteciperanno agli spareggi, di queste solo quattro passeranno il turno. Questo il regolamento per i playoff del prossimo autunno: le quattro squadre con il miglior coefficiente
Uefa saranno nominate teste di serie con un sorteggio, che determinerà gli accoppiamenti e l’ordine delle sfide da giocare in casa e trasferta. Le partite di andata saranno giocate il 12, 13 e 14 novembre 2015, mentre quelle di ritorno il 15, 16 e 17 novembre. La Francia, qualificata di diritto perché Paese ospitante, si unirà alle 23 squadre qualificate, con le nazionali suddivise in sei gironi da quattro. La fase finale dell’Europeo si disputerà dal 10 giugno al 10 luglio 2016.
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Under 21 R L’amichevole
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’Italia tra crisi e miracoli sfida il sistema Germania
1La Serie A propone solo 46 ragazzi a Di Biagio, ma nel test tedesco non partiamo battuti. Viviani: «E magari ci resteranno male come sempre» COSÌ A PADERBORN, ORE 20 GERMANIA 4-2-3-1 18 SCHULZ
ITALIA 4-4-1-1 10 2 BERARDI ZAPPACOSTA
7 BITTENCOURT 10 LEITNER
4 ORBAN
Il c.t. Luigi Di Biagio, 43 anni, col centrocampista Stefano Sturaro, 22 ACTIVA
Luca Bianchin INVIATO A PADERBORN (GERMANIA) @lucabianchin7
L
e cifre sono fredde per definizione ma anche Paderborn non scherza: 4 gradi sul termometro, che forse si è scaldato bevendo una pinta in birreria. Allo stadio sembrano meno. Paderborn può aspettare al freddo, prima le cifre. Numero dei giocatori convocabili in Under 21 che hanno giocato almeno una partita in stagione nei cinque grandi campionati: Francia 128, Spagna 90, Germania 66, Inghilterra 52, Italia 46 (dati Opta). Significa che Di Biagio è il c.t. con meno possibilità di scelta: deve chiedere il massimo ai pochi titolari a di-
sposizione e magari pescare dalla B. Ieri uno steward tedesco indicava fiero i giocatori in allenamento: «Quello è Emre Can del Liverpool. Quello grosso che gioca da difensore è Ter Stegen, il portiere del Barcellona. E voi italiani, avete qualcuno che gioca in Champions?». Silenzio imbarazzato. GINTER MONDIALE GermaniaItalia di stasera, amichevole pre-Europeo di giugno, sulla carta è una partita tra nazioni lontane. La Germania ha fatto una figuraccia a Euro 2000 e negli anni successivi ha speso 300 milioni per i ragazzi. Oltre il numero, conta l’idea: federazione e lega hanno obbligato i club a investire nei giovani. Chi non è in linea con le richieste
DOPPIO ESPERIMENTO
Occasione per Verdi Rugani-Romagnoli ok INVIATO A PADERBORN (GERMANIA)
P
aderborn è la città in cui tre signori nel 2005 fecero causa al club: temevano che lo stadio portasse troppo rumore. Ottennero che le partite non sarebbero mai finite oltre le 22 e per questo Germania-Italia si giocherà alle 20.01, con un minuto di silenzio per ricordare i morti del volo Germanwings. L’Italia partirà con il solito 4-4-2 (o 4-2-3-1, cambia poco), senza esplorare il 4-3-3: «Potremo provarlo a giugno, con dieci giorni di allenamento in ritiro — dice Di Biagio —. Adesso sarebbe improvvisato». La novità principale sulla trequarti perché Bernardeschi è fuori da tempo: «Mi sarebbe piaciuto averlo qui anche come uomo in più ma non è in
condizione. Lo aspetterò fino all’ultimo, sperando giochi più di qualche partita». IL NUOVO 10 Il suo alter ego potrebbe essere Simone Verdi, novità di queste convocazioni. Tanti anni da esterno d’attacco, poi il salto di qualità come trequartista: «Ho iniziato al Milan. Stroppa mi ha voluto alla Primavera quando un altro allenatore, De Vecchi, non pensava fossi pronto». Stasera Verdi può essere l’esperimento da seguire, assieme alla coppia centrale Rugani-Romagnoli: il capitano Bianchetti potrebbe pagare una stagione di livello inferiore. Simone è arrivato all’Under in silenzio, come piace ai tre signori di Paderborn. Ora è tempo di fare un po’ di rumore. l.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ALTRE GIOVANILI AZZURRE UNDER 19 - «FASE ELITE»
Con la Croazia è 2-2 ● Un pari al debutto nella fase Elite per l’Under 19 di Pane: a Lindabrunn (Austria) finisce 2-2 contro la Croazia: Cerri e Bonazzoli hanno risposto a Roguljic (doppietta). Domani sfida alla Scozia, che ieri ha battuto 2-1 l’Austria padrona di casa.
UNDER 17 - «FASE ELITE»
Pari con la Germania ● Dopo aver ottenuto la qualificazione all’Europeo in
Bulgaria (6-22 maggio) con una gara di anticipo, l’Under 17 di Tedino chiude la fase Elite pareggiando 2-2 a Wetzlar con la Germania padrona di casa, davanti a 6 mila persone: di Llamas e Lo Faso le reti italiane.
UNDER 20 - «4 NAZIONI»
Battuta la Svizzera ● Netto 3-0 degli azzurrini di Evani sulla Svizzera nel torneo Quattro Nazioni: reti di Rosseti, Cristante e Garritano. Martedì si torna in campo, sempre contro la Svizzera, a Lugano.
4 STURARO 8 17 MALLI P. HOFMANN
12 TER STEGEN 5 GINTER
9 VOLLAND
5 ROMAGNOLI
11 3 BATTOCCHIO BIRAGHI
C. T. Hrubesch PANCHINA: 1 Leno, 23 Horn, 24 Karius, 3 Günter, 16 Knoche, 21 Zimmer, 11 Emre Can, Kimmich, 13 Klaus, 20 Meyer, 19 Younes, 22 Gnabry INDISPONIBILI: nessuno
6 RUGANI 1 BARDI
8 CATALDI
6 GEIS 14 KORB
9 7 BELOTTI VERDI
C. T. Di Biagio PANCHINA: 12 Leali, 13 Bianchetti, 14 Barba, 15 Goldaniga, 16 Sabelli, 17 Izzo, 18 Crisetig, 19 Baselli, 20 Benassi, 21 Molina, 22 Fedato, 23 Longo, 24 Trotta INDISPONIBILI: Viviani, Sportiello
ARBITRO Raczkowski (Pol) GUARDALINEE Boniek (Pol) - Obukowicz (Pol) QUARTO UOMO Willenborg (Ger) TV diretta RaiSport 1 CENTIMETRI
non prende soldi o rischia la licenza. Le società così hanno scelto la concordia: non si fanno la guerra e lavorano per il futuro comune. La quantità, più che la qualità ad altissimo livello, è la conseguenza logica. Ter Stegen si avvia alla fama planetaria ma Max Meyer, una riserva in Under, è un biondino del ’95 che da due anni gioca titolare nello Schalke: ha già messo assieme 17 presenze in Champions. Moritz Leitner, il capitano, faceva la Bundesliga nel 2011. Matthias Ginter marcherà Belotti ma un anno fa ha visto il 7-1 al Brasile da posizione privilegiata: è uno dei 23 campioni del mondo. CATALDI, VERDI E… Chiaro che si potrebbe continuare. La scuola: Devis Mangia diceva che «i ragazzi del Bayern studiano e stanno sul campo 20 ore a settimana, i nostri solo 8». La multietnicità: noi abbiamo Battocchio e discutiamo di oriundi, loro hanno vinto un Mondiale con sangue turco (Özil), africano (Boateng, Khedira), polacco (Klose, Podolski), albanese (Mustafi). Risultati: nel 2009 la Germania è stata campione d’Europa Under 17, 19 e 21, noi non vinciamo dall’Europeo Under 21 del 2004. Eppure non partiamo battuti, forse neanche sfavoriti: il solito miracolo del calcio. Di Biagio ha costruito un gran gruppo e chiede verifiche. Rugani-Romagnoli può essere la coppia perfetta? Cataldi è il giocatore super visto con la Lazio? Grazie a Verdi, si può vivere senza Bernardeschi? È un’amichevole, ma sarà partita vera. Viviani riassume per tutti: «Io non mi sento inferiore ai tedeschi. Magari finisce che noi vinciamo e loro ci restano male. Come sempre…». © RIPRODUZIONE RISERVATA
9
IL CONFRONTO il numero di Under21 (convocabili, quindi nati dal 1992 in poi) che hanno giocato almeno una partita nei cinque grandi campionati Francesi
128
Spagnoli
90
Tedeschi
66
Inglesi
52
Italiani
46
CENTIMETRI
10
Euro 2016 R Qualificazioni
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL GRANDE VECCHIO CONTRO L’UCRAINA
fE IL DEBUTTANTE CONTRO LA LITUANIA
Iker Casillas, 33 anni, e a sinistra l’emergente David De Gea, 24, in allenamento con la Spagna AFP
Harry Kane, 21 anni, prepara il debutto con l’Inghilterra. Per lui quest’anno 29 reti complessive LAPRESSE
Casillas para le critiche Tutti contro, la Spagna no
Inghilterra, arriva Kane Inizia l’era dell’uragano
HURRÀ HARRY Hodgson, beccato dai fotografi a inizio settimana con un foglietto in cui Kane era nella squadra di partenza, prende il discorso alla larga, raccontando «ho apprezzato il suo approccio con il gruppo e l’impegno in allenamento, ma non esageriamo con le pressioni». L’investitura è generale: Rooney, Hart, Jagielka hanno speso parole importanti per l’«Uragano». Il boom di Kane sta creando problemi anche per il suo utilizzo nell’Europeo Under 21. Il Tottenham a fine stagione sarà impegnato in una tournée in Malesia e la coincidenza delle date ha costretto federazione e Spurs ad aprire una trattativa.
1Hodgson lancia titolare il 21enne e
CONTRATTO In questa vigilia è tornata d’attualità la questione del rinnovo del contratto di Hodgson, in scadenza nel 2016. Zio Roy vorrebbe prolungarlo fino al Mondiale 2018, ma la federazione vuole attendere l’esito dell’Europeo del 2016 per decidere. I giocatori sono schierati con il c.t. e per sostenere la sua causa va bene anche il ketchup, soppresso all’epoca di Capello e tornato a tavola con Hogdson: «Il nostro c.t. ci dà libertà di scelta. Capello aveva vietato molte cose – racconta Jagielka –. Non voglio polemizzare con Capello che ha un curriculum importante, ma con Hodgson si vive meglio». Una volta si trasgrediva portando le mogli in ritiro. Oggi basta il ketchup per fare la rivoluzione.
1Sopportato al Real, Del Bosque
lo ama: Iker gioca, ma è nel mirino Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID Twitter @filippomricci
«S
e io fossi madridista, Iker Casillas sarebbe il mio idolo». Parole di Gerard Piqué dal ritiro della Spagna che stasera affronta l’Ucraina sulla strada per Francia 2016. Il problema è che per tanti madridisti Casillas non è un idolo. Piuttosto un peso, o addirittura un topo, per noi una talpa, una spia. Uno da fischiare nel proprio stadio ancor prima che comincino le partite. Lui che col Madrid ha vinto 3 Champions e tanto altro. Lui che al Madrid è entrato bambino ed è diventato padre. Canterano e capitano. INIESTA DISPIACIUTO Una bella fetta del madridismo non sopporta più il portiere, e il par-
tito anti Casillas ha fatto proseliti anche tra i tifosi della Roja: «Mi dispiace che un amico soffra ciò che sta soffrendo Casillas – ha detto sincero Andres Iniesta –. Non merita i fischi del suo stadio». Due totem del Barça che spezzano una lancia per l’amico madridista. E non sono i soli: maltrattato nel club, Iker è stato coccolato e abbracciato in nazionale. I compagni non riescono a capire perché uno che ha dato tanto al Madrid (e alla Spagna) possa subi-
re un trattamento simile. La situazione va oltre l’aspetto tecnico: non sono gli errori di Iker, pur evidenti in alcuni casi, ad aver fatto precipitare la situazione. Tutto nasce dal conflitto Casillas-Mourinho. Josè l’ha ammainato, l’ha osteggiato, gli ha preferito Adan, ha comprato Diego Lopez. Il Real non ha fatto nulla per difendere il capitano, perché anche la relazione Iker-Florentino si è deteriorata. Ancelotti ha riportato la pace a Valdebebas, ha dato la Liga a Diego Lopez (persa), Champions e Coppa del Re a Iker (vinte entrambe). Poi è arrivato Keylor Navas, e Casillas si è preso anche la Liga. VICENTE FEDELE Del Bosque non lo ha mai mollato. Nonostante l’ascesa di De Gea. In tanti in Spagna vorrebbero tra i pali stasera il numero 1 dello United. In tanti pensano che Casillas giochi solo per la buona stampa e il favore del c.t. E preferivano vedere Moyà, Adrian, Roberto, lo stesso Diego Lopez in lista al posto di Casillas. Pensionabile. De Gea è il portiere del futuro, in nazionale e magari al Madrid. Però Vicente è uomo di gratitudine, riconoscenza ed esperienza: non butterà Iker giù dalla torre, lo farà scendere con garbo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MI DISPIACE CHE UN AMICO SOFFRA COME STA SUCCEDENDO A IKER. NON MERITA I FISCHI DEL SUO STADIO ANDRES INIESTA CENTROCAMPISTA DEL BARÇA
COSÌ A SIVIGLIA, ORE 20.45 SPAGNA (4-1-4-1) Casillas; Juanfran, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets; Silva, Koke, Iniesta, Isco; Morata. All. Del Bosque. UCRAINA (4-2-3-1) Pyatov; Khacheridi, Kucher, Rakitskiy, Shevchuk; Sydorchuk, Tymoshchuk; Yarmolenko, Gusev, Konoplyanka; Zozulya. All. Fomenko.
riabilita il ketchup vietato da Capello Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA
U
ragani, contratti e ketchup. L’Inghilterra non è mai banale, neppure quando incontra una nazionale al posto numero 94 del ranking Fifa. Non ci sono precedenti con la Lituania e, come ha ammesso Hart «sappiamo ben poco di questa squadra, ma in Europa non si può sottovalutare nessuno». E infatti della Lituania e di un match che potrebbe consegnare a zio Roy Hodgson il quinto successo di fila nelle qualificazioni europee si è parlato poco più di zero in questa vigilia. Gli argomenti sono stati altri, a cominciare dall’esordio probabile – Hodgson ieri non ha voluto ufficializzarlo – di Harry Kane, centravanti del Tottenham, 21 anni, 29 gol in 43 gare. È l’uomo del momento,
accostato ai grandi bomber di un tempo. Un nome su tutti: Alan Shearer, ex star degli anni Novanta. Shearer, attraverso il Daily Telegraph, lo ha riconosciuto come erede: «È il miglior centravanti degli ultimi vent’anni. Con lui l’Inghilterra sarà competitiva con le big del mondo». L’esordio di Kane dall’inizio non è sicuro al cento per cento, ma le quote dei bookmaker fanno pensare che dovrebbe essere inserito nella formazione titolare.
KANE È IL MIGLIOR CENTRAVANTI DEGLI ULTIMI 20 ANNI. CON LUI SIAMO AL LIVELLO DELLE BIG MONDIALI ALAN SHEARER EX ATTACCANTE DELL’INGHILTERRA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COSÌ A LONDRA ORE 20.45 INGHILTERRA (4-2-3-1) Hart; Clyne, Cahill, Jagielka, Baines; Carrick, Henderson; Milner, Rooney, Sterling; Kane. All. Hodgson. LITUANIA (4-5-1) Arlauskis; Vaitkunas, Freidgeimas, Kijanskas, Andriuskeviciu; Cernych, Chvedukas, Vicius, Zulpa, Panka; Matulevicius. All. Pankratjevas. ARBITRO Kralovec (Cze).
- VENERDÌ 27 MARZO
MASCHILE
CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO
CAMPIONATO FEMMINILE - DIRETTA ALLE 19:30
ORIZZONTE vs RAPALLO
FINALE ANDATA EURO CUP MASCHILE DIRETTA ALLE 19:30
CN POSILLIPO vs CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA
* retrocesse in A2
ANTICIPO VENTIDUESIMA GIORNATA
SABATO 28 MARZO Como
Piscina Olimpica
18:00
COMO NUOTO
PRO RECCO
ANTICIPO VENTUNESIMA GIORNATA
MERCOLEDÌ 1 APRILE Sori
Piscina Comunale
20:00
PRO RECCO
CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA
Firenze
Piscina Nannini
20:00
RN FLORENTIA
CN POSILLIPO
19:30
ORIZZONTE CATANIA
VENTESIMA GIORNATA
VENERDÌ 27 MARZO
FEMMINILE
CATANIA - SABATO 28 MARZO
CLASSIFICA
Catania
Piscina Scuderi
RAPALLO
SABATO 28 MARZO Messina
Piscina Cappuccini
15:00
DESPAR MESSINA
RN BOGLIASCO
Roma
Foro Italico
15:00
SIS ROMA
PLEBISCITO PADOVA
Firenze
Piscina Nannini
15:00
FIRENZE
CITTÀ DI COSENZA
Imperia
Piscina Cascione
15:00
MEDITERRANEA IMPERIA
PRATO
WORLD LEAGUE | MASCHILE MARTEDÌ 31 MARZO DIRETTA ALLE 18:00
NONO TURNO Siracusa
Piscina Caldarella
18:00
ITALIA
TURCHIA
Pro Recco AN Brescia CarpisaYamamayAcquachiara BPM Sport Management Carisa Savona CN Posillipo CC Napoli Como Nuoto SS Lazio RN Bogliasco Roma Vis Nova * RN Florentia *
57 55 47 44 31 26 23 19 19 18 10 4
Plebiscito Padova Mediterranea Imperia Despar Messina RN Bogliasco Rapallo Prato Orizzonte Catania Città di Cosenza SIS Roma Firenze
46 41 41 27 25 23 21 10 7 4
GIRONE C EUROPEO Croazia* Italia* Montenegro Turchia Francia *Qualificate alla Final Eight
21 14 7 3 3
Mondo R L’amichevole di lusso FRANCIA
1
BRASILE
3
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL MIGLIORE
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Varane (F) al 22’, Oscar (B) al 41’ p.t.; Neymar (B) al 13’, Luiz Gustavo (B) al 25’ s.t. FRANCIA (4-3-3) Mandanda 5,5; Sagna 5, Varane 6, Sakho 6, Evra 6,5; Sissoko 6 (dal 29’ s.t. Kondogbia 6), Schneiderlin 6, Matuidi 6 (dal 38’ s.t. Giroud 6); Valbuena 6 (dal 37’ s.t. Payet 6), Benzema 5,5, Griezmann 6 (dal 29’ s.t. Fekir 6). PANCHINA Costil, Ruffier, Jallet, Koscielny, Tremoulinas, Zouma, Guilavogui, Lacazette. ALLENATORE Deschamps 5,5. CAMBI DI SISTEMA nessuno. AMMONITI Schneiderlin per gioco scorretto.
7 ● NEYMAR Restituisce onore al Brasile e ricambia con l’ennesimo gol la fiducia di Dunga che lo ha nominato capitano.
IL PEGGIORE
BRASILE (4-2-3-1) Jefferson 7; Danilo 5,5, Thiago Silva 6,5, Miranda 6, Filipe Luis 5,5; Elias 6 (dal 47’ s.t. Marcelo s.v.), Luiz Gustavo 6,5 (dal 45’ s.t. Fernandinho s.v.); Willian 6 (dal 38’ s.t. Douglas Costa 6), Oscar 6,5 (dal 41’ s.t. Souza 6), Neymar 7; Firmino 6 (dal 44’ s.t. Luiz Adriano s.v.). PANCHINA Gil, Alves, Paulista, Fabinho, Robinho, Coutinho, Grohe. ALLENATORE Dunga 6,5. CAMBI DI SISTEMA nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO Rizzoli (Ita) 7. NOTE Spettatori 80mila circa. Tiri in porta 4-8. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 0-0. Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.
5 Willian (in piedi), 26, festeggia con Luiz Gustavo, 27, il 3-1 brasiliano AFP
● SAGNA Sembra non sentire l’importanza di una partita mai banale, in questo stadio. Anonimo e pasticcione.
Dopo 17 anni Dunga vendica il suo Brasile: 3-1 a Parigi
1A St. Denis la rivincita della finale mondiale del 1998, con i due c.t. allora capitani: Francia avanti con Varane, poi si accende Neymar Alessandro Grandesso SAINT DENIS (FRANCIA) Twitter @agrandesso
L
a storia del calcio è fatta di grandi trionfi e gelide vendette. Ma gustose come quella servita da Dunga a Deschamps. I due erano capitani delle rispettive nazionali 17 anni fa, allo Stade de France. Era l’estate del 1998 e la Francia si cucì sulla maglia la prima, e per ora unica, stella. Su quella dei verdeoro ce ne sono cinque. Ma sul cuore dei brasiliani è sempre bruciato quel tre
a zero, ricamato da Zidane e da Petit. Stavolta Deschamps e Dunga si sono per la prima volta ritrovati da ct. E per una partita che i francesi hanno trasformato in una serata di gala per celebrare i vari ultracentenari di presenze in Bleu. Tra
cui, appunto, anche Zizou. L’occasione giusta per il Brasile per chiudere quella vecchia ferita nello stesso stadio, e continuare a tamponare quella ben più recente dell’umiliazione subita all’ultimo mondiale.
16
CAUTELA Una riabilitazione che Dunga conduce con saggezza. Muovendosi con cautela. Soprattutto se davanti c’è la Francia, da sempre lo spauracchio dei brasiliani. Ma come Dunga anche Deschamps resta tatticamente cauto. Perché cauti di natura sono i due ex capitani centrocampisti. Nessun
● Gli incontri tra Francia e Brasile dal 1930. Sette vittorie verdeoro, 5 francesi e 4 pareggi. È la quarta volta che la Seleçao vince in casa dei Bleus.
LE ALTRE SFIDE La Colombia ne fa 6 Algeria k.o. in Qatar Le gare di ieri (tra parentesi i marcatori delle gare principali) e il programma di oggi: ThailandiaSingapore 2-0; Oman-Malesia 6-0; Giordania-Siria 0-1; Egitto-Guinea Equatoriale 2-0; Qatar-Algeria 1-0; Bahrain-Colombia 0-6 (Bacca, Falcao 2, Ramos, Mojica, Renteira); Costa d’Avorio-Angola 2-0 (Diarrassouba, Kalou); Iran-Cile 2-0 (Nekounam, Amiri). Oggi: Giappone-Tunisia (11.30); Corea del Sud-Uzbekistan (12); CinaHaiti (15), Canada-Guatemala (21.30).
rischio quindi. Nessun esperimento tattico, nonostante le assenze, scomode, da una parte come dall’altra. Pogba per il 4-3-3 dei francesi. David Luiz per il 4-2-3-1 degli ospiti. Vuoto che restituisce un ruolo a Thiago Silva dal 1’. Non la fascia del capitano che rimane al braccio di Neymar. Quella dei Bleus invece la porta Benzema. Perché manca Lloris, tra i pali. Così il primo tempo va via su tempi ambigui. Con i brasiliani, che non si espongono, spaventati subito da Benzema che dopo 8’ rispolvera il pezzo forte di quella nottata di 17 anni fa. Il colpo di testa su corner. Lo batte Valbuena da sinistra. Varane lo allunga sul palo lontano e la punta del Real piazza all’incrocio. Dove però ci arriva Jefferson, d’istinto. Lo schema piace nelle tribune. Dove tra l’altro c’è appunto Zidane che nella notte magica del ’98 su due corner e altrettante inzuccate costruì il suo impero. Lo sa bene Varane che da Zizou è stato scoperto e allenato a Madrid. Così il centrale al 21’ svetta in area, su angolo e mette dentro. La parte di Dunga, e pure di Leo, che 17 anni fa si persero l’ex bianconero alla marcatura, la fa Miranda. RIMONTA BRASILIANA Però, la storia si può anche scrivere diversamente. Anche se è solo un’amichevole. Così il Brasile rialza la testa con Oscar. Malinconico fino al 40’ quando richiede e ottiene sponda da Firmino e batte Mandanda. Gol che premia tra l’altro l’ultimo quarto d’ora degli ospiti. Che poi nella ripresa dilagano. E senza forzare. Con ordine e quell’eleganza che Neymar rispolvera in occasione del raddoppio. Dialogando con Willian, per l’incursione da sinistra che il blaugrana finisce infilando di potenza sul primo palo, di sinistro, dopo aver controllato di destro (13’). Tocchi zidaneschi, verrebbe da pensare. E visto che di Zidane si parla, il terzo gol arriva guarda caso su calcio d’angolo. Quasi un remake di quella lontana notte. Ma al contrario. Lo calcia Oscar da destra, e a svettare su tutti è Gustavo (25’). Un centrocampista che potrebbe pure essere l’alter ego di Dunga che 17 anni fa rimase a mani vuote, raccogliendo il saluto di Deschamps da allora in poi etichettato come un vincente. Ma stavolta è andata diversamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
fIL PERSONAGGIO
NEYMAR
Il talento col vizio del gol Partita la rincorsa a Pelé Nel 2020 sarà sorpasso 1Ha una media
di 0,7 reti a gara in nazionale: trema il record di O Rey (95 gol in verdeoro) Alex Frosio Twitter @alexfrosio
I
brasiliani hanno già cominciato a fare i conti e stabilito la data: 2020. Sarà allora, quando avrà «appena» 28 anni, che Neymar supererà Pelè come miglior cannoniere nella
storia della Seleçao, passaporto per la gloria eterna. Naturalmente se l’attaccante del Barcellona continuerà a segnare con la stessa media-gol, cioè 0,7 reti a partita e calcolando 13 gare all’anno della nazionale brasiliana. QUINTO DI SEMPRE Nel 2014, Neymar aveva già operato il primo sorpasso: nel 1962, cinque anni dopo il debutto in nazionale, Pelé aveva messo a segno 38 gol, O Ney era già arrivato a quota 42. E la marcia è ripresa nel primo impegno verdeoro del nuovo anno, con la rete dell’1-2 allo Stade de France. Gol numero 43 della stellina brasiliana (in 61 presenze), già quin-
to marcatore di sempre della Seleçao: entro la fine della stagione, è facile che avrà preso Zico a 48, poi toccherà a Romario (55, secondo le proiezioni succederà nel corso del 2016). Con Ronaldo (62), ieri in tribuna nello stadio che lo vide in veste ectoplasma per la finale mondiale del 1998, ci si vede nei primi mesi del 2017. E poi, lassù, Pelè, che nel 1971 si fermò definitivamente a 95 reti. E POI FIRMINO Con numeri così, non serve un vero e proprio centravanti. Ieri Carlos Dunga, settima vittoria di fila dall’inizio della sua seconda avventura da c.t. della Seleçao, ha schierato per la prima volta titolare Ro-
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TACCUINO MERCATO
Marquinhos e Terry hanno rinnovato ● Due difensori di big europee hanno prolungato il contratto con i rispettivi club. John Terry, il cui vincolo con il Chelsea scadeva nel prossimo mese di giugno, si è accordato con i Blues per un’altra stagione. Rinnovo più lungo, fino al 2019, per Marquinhos con il Psg.
UEFA
Terreno pessimo Multato il Malmoe ● La Commissione disciplinare dell’Uefa ha multato il Malmoe per le condizioni del terreno di gioco, giudicate pessime, in occasione delle tre gare interne della fase a gironi di Champions League contro Atletico Madrid, Juventus e Olympiacos. Proprio il club bianconero si era lamentato molto del campo al termine dell’incontro del girone vinto comunque per 2-0 lo scorso 26 novembre. L’ammenda ammonta a 110 mila euro di cui 50 mila sospesi per due anni.
DISORDINI IN SCOZIA
Undici arresti a Glasgow ● Undici persone sono state arrestate in occasione dell’amichevole tra Scozia e Irlanda del Nord a Glasgow. La polizia ha specificato che l’accusa, per tutti, è di reati minori. Due persone sono state arrestate all’interno di Hampden Park e nove all’esterno dello stadio di Glasgow, prima della partita. La Scozia ha vinto 1-0 grazie alla rete del difensore Christophe Berra.
BULGARIA
Cska in grave crisi Colletta fra i tifosi ● Il Cska di Sofia ha promosso una disperata raccolta di fondi tra i propri tifosi per evitare l’espulsione dalla Serie A bulgara, causata da una grave crisi economica. «Lanciamo questa colletta per salvare la licenza» hanno detto i dirigenti del club che nella sua storia ha vinto 31 campionati della Bulgaria. La cifra da raccogliere per evitare il fallimento ammonta a circa 600 mila euro.
BRASILE
Riscatto Palmeiras Battuto il San Paolo
Neymar, 23 anni, segna il gol del momentaneo 2-1 verdeoro EPA
43
● I gol di Neymar con la maglia del Brasile. L’attaccante, cresciuto nel Santos, ha debuttato (segnando una rete) il 10 agosto 2010 con gli Usa (2-0)
7
● Le vittorie di fila di Carlos Dunga nella seconda esperienza da c.t. del Brasile (dal 22 luglio 2014). Aveva già allenato la Seleçao dal 2006 al 2010
berto Firmino. Non proprio un «9» autentico, ma forse partner giusto per Neymar, Oscar e Willian. Perché non è un mangiapalloni d’area, come era il bistrattato Fred al Mondiale. Al contrario, il fantasista dell’Hoffenheim, forse proprio su indicazione di Dunga, ha giocato allontanandosi qualche passo dai sedici metri per chiudere l’unodue con i tanti piedi buoni alle sue spalle (suo il secondo lato del triangolo sul primo gol di Oscar) o per cercare il tiro da fuori. Firmino, Oscar, Neymar: hanno tutti e tre 23 anni. È anche così che il Brasile può dimenticare in fretta la delusione mondiale: pensando al futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
● (m.p.) Il Palmeiras infligge un pesante 3-0 al San Paolo nel derby del campionato paulista di serie A nel nuovo impianto dell’Allianz Park. In gol l’ex milanista Robinho che calcia da lontano su errore di Rogerio Ceni al limite dell’area dopo la rimessa in gioco e doppietta di Rafael Marquez.
INGHILTERRA
Il Manchester United è il club più grande ● (s.mar.) Il Manchester United è il più grande club della Premier League in base a uno studio statistico condotto dal Daily Mail tenendo conto di una serie di fattori come il numero di tifosi, sia in casa che fuori, gli incassi, i trofei, il numero di contatti sui social network. Al secondo posto di questa graduatoria si piazza l’Arsenal, davanti al Liverpool, primo per numero di trofei conquistati, e al Chelsea.
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Serie A R Il personaggio
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
DAI PRIMI PASSI SPAGNOLI ALLA PREMIER
A CADICE Un giovanissimo Jesus Suso con la maglia del Cadice, il club dove ha fatto la trafila giovanile dal 2004 al 2009
L’INCONTRO CON RAFA Una foto storica: è l’autunno 2009, lo spagnolo atterra a Liverpool. Accanto a lui l’agente Daniel Rodriguez, l’allora tecnico dei Reds, Rafa Benitez, e Eduardo Macià, che era il capo degli osservatori
IL TIMBRO COI REDS Suso ha realizzato un solo gol col Liverpool, arrivato in Coppa di Lega questa stagione, contro il Middlesbrough. Fra infortuni e panchine è stata anche l’unica presenza coi Reds in questa annata AFP
po – dice Francisco – perché uno così non l’avevamo, e faceva la differenza». La stagione di Suso è proceduta ad alti e bassi: «Si, ma con giustificazioni. Problemi muscolari, l’età e la disabitudine a giocare con continuità. Stiamo parlando di un giocatore differente, pieno di qualità. Uno che sa segnare e far segnare, che salta l’uomo e lancia i compagni. E che sa sacrificarsi in fase difensiva, cosa non scontata quando si hanno quei piedi. Suso è uno ordinato tatticamente. E anche per questo sono sicuro che in Italia farà bene».
«Perché Suso non gioca mai in questo Milan? Fa la differenza»
SICURO DI FAR BENE Può darsi, però bisogna dargli la possibilità di mostrarle le qualità. «Chiaro, anche perché è giovane, ha bisogno d’affetto e di sicurezze. Capisco che sia difficile scommettere forte su di lui, arrivato ora e appena 21enne, però per quella che è stata la mia esperienza posso dire che Suso è uno che non ha paura, che non si tira indietro di fronte alle responsabilità, che ha la sfacciataggine necessaria per pensare di potersi prendere la squadra sulle spalle. E poi c’è un’altra cosa: ho parlato col ragazzo appena dopo la firma col Milan e l’avevo sentito pieno di entusiasmo. Mi aveva detto che era convinto di essere arrivato nel posto giusto per far bene, per fare il definitivo salto di qualità. Ne era certo».
1Se lo chiede Francisco, suo ex allenatore
all’Almeria: «Ha la qualità e la sfacciataggine per caricarsi la squadra sulle spalle» DOVE PUÒ GIOCARE 4-3-3
4-3-1-2
GDS
Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID @filippomricci
E
duardo Macià, oggi uomo viola e nel 2009 responsabile degli osservatori del Liverpool, aveva ricevuto relazioni straordinarie. Rafa Benitez andò letteralmente a prenderlo a casa, a Cadice. E lo strappò al Real Madrid, il club per cui il 15enne Suso aveva sempre tifato e che gli aveva già fatto vistare la struttura di Valdebebas. Roy Hodgson e Brendan Rodgers sono stati conquistati dal suo precoce talento, anche se poi hanno dovuto combattere con la sua discontinuità. E, per chiudere, ricordiamo i grandi meriti avuti lo scorso anno nella salvezza dell’Almeria. ZERO MINUTI Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre, in arte Suso, sembra in grado di offrire qualcosa a questo Milan, però non trova nemmeno un posticino. La firma il 17 gennaio scorso, il
debutto 10 giorni dopo: gli ultimi 10’ contro la Lazio in Coppa Italia, terza sconfitta consecutiva dei rossoneri. Poi la sparizione: nelle successive 8 partite lo spagnolo, sempre abile e mai arruolato, non ha più visto l’erba. Uno zero che fa ancora più rumore se paragonato ai minuti giocati nello stesso periodo da Cerci (305) e Honda (478). Quelli mandati sulle zolle che dovrebbe frequentare lui (e in agguato c’è anche Bonaventura). Con la Reggiana Suso ha avuto la sua chance e l’ha sfruttata al meglio. Ora la palla passa a Inzaghi.
Suso, 21 anni, è arrivato al Milan nell’ultimo mercato di gennaio dal Liverpool. Ha firmato col club rossonero fino al 2019
UN GIOCATORE DIFFERENTE «Sinceramente mi stupisce che Suso non giochi mai. Ovviamente parlo da osservatore esterno». La riflessione è di Francisco, l’ultimo allenatore che ha dato spazio con regolarità al mancino di Cadice. Era il suo allenatore lo scorso anno all’Almeria, dove Suso era arrivato in prestito dal Liverpool. Con una clausola importante: se avesse giocato meno di 26 partite l’Almeria avrebbe pagato una penale ai Reds. «Però io ero ben felice di mandarlo in cam-
FORTE
MERCATO
milioni ma il Milan ha molte variabili, a partire dal tecnico Spunta l’ex granata Marco Pasotto MILANO
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uel «sedici» è stato pesante fin dal principio. Come se Mattia Destro si fosse portato a Milano un macigno legato alla vita. Sedici come i milioni che dovrebbe elargire il Milan alla Roma per il suo eventuale riscatto. Ma sono le classiche questioni che inizialmente sembrano troppo lontane per preoccuparsene. Ciò che tre mesi fa interessava al club rossonero era mettere le mani su un attaccante stimato e utile alla causa. Solo che adesso si sta avvicinando la fine del campionato e la si-
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IN CHAT CON MEXES
Destro, dubbi sul riscatto In gioco anche Immobile 1Cifra fissata a 16
IPOTESI TATTICHE Tatticamente qual è la posizione migliore per lui? «Quella occupata con la Reggiana: esterno destro nel 4-3-3 con possibilità di rientrare sul sinistro. A me piaceva anche come seconda punta nel 4-4-2, l’ho usato in trasferte difficili, a Siviglia o al Calderon con l’Atletico, e ha fatto bene. Però è chiaro che l’Almeria aveva esigenze e ambizioni molto diverse dal Milan». Vero, ma se guardiamo al Real Madrid, che nel 4-3-3 in mezzo fa giocare gente abituata a operare più avanti e piena di qualità come James Rodriguez (capocannoniere del Mondiale), Isco, Modric e Kroos, e pensiamo alle parole di Francisco sull’ordine e le capacità di sacrificio di Suso si potrebbe ipotizzare anche un suo utilizzo più arretrato. Come gli succedeva ai tempi delle riserve del Liverpool, quando lanciava i compagni con grande precisione agendo sulla linea mediana. Per verificare ipotesi, talento, tenuta e spessore di Suso però bisogna provarlo. «Si fidi di me, il ragazzo farà benissimo in Italia». Francisco è sicuro, Inzaghi chissà.
tuazione non è esattamente come il Milan si aspettava: l’Europa – e con lei qualche milione prezioso – è un’utopia, l’allenatore è in fortissimo bilico e gli assetti societari potrebbero registrare novità consistenti nel giro di un paio di mesi. Oltre al fatto che sul campo Destro fin qui non ha reso come ci si sarebbe aspettato (due gol in sette presenze), soprattutto per la difficoltà di inserirsi nel gioco proposto da Inzaghi e per l’«ingombrante» presenza di Menez, che là davanti cannibalizza tutto. Palloni e gol. IDENTIKIT GIUSTO Cinque buoni motivi per farsi una domanda: vale la pena mettere mano al portafogli così pesantemente? Quesito al momento in sospeso. Di certo il riscatto non è materia così sicura come poteva sembrare a gennaio, nonostante Mattia corrisponda all’identikit perfetto per i progetti del club: giovane, italiano e nel giro della Nazionale. Il fatto è che il Milan non può
Ciro Immobile, 25 anni AFP
permettersi di sbagliare nemmeno un investimento di un milione, visti i tempi grami. Figuriamoci sedici. Che quindi usciranno dalle casse solamente di fronte a uno scenario certo. E’ in questo contesto che occorre interpretare l’incontro avvenuto ieri fra Galliani e
Alessandro Moggi. Chiacchierata durante la quale è spuntato anche il nome di Immobile, non propriamente entusiasta di come stanno andando le cose al Borussia. E mentre la Bild assicura che l’attaccante ha già messo in vendita la sua villa a Dortmund, il Milan non tralascia nessuna pista. Ovviamente anche questa sarebbe un’operazione costosa, comunque alternativa a Destro. O una o l’altra. I rossoneri in ogni caso – che sia Destro o un altro nome – hanno bisogno di un centravanti (Pazzini è in scadenza e non rinnoverà, mentre Matri tornerà dal prestito alla Juve). COPPIA GOL Molto dipenderà da quale tecnico siederà in panchina. Se, per esempio, prendesse davvero forza il nome di Ventura ci sarebbe la suggestione del ritorno alla coppia gol del Toro Cerci-Immobile sotto la sua guida. Scenario piuttosto interessante. Se invece salissero le quotazioni di Mihajlovic, per Cerci la situazione non sarebbe idilliaca. Da verificare, infine, ciò che pensa la Roma a proposito di Destro: è evidente che uno sconto sulla cifra fissata per il riscatto potrebbe indurre il Milan a non percorrere altre strade. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Menez: «Io ok, ma deluso dai risultati» ● Il Milan alla francese, dopo aver fatto la parte del leone in campo col Cagliari, si è esibito anche in chat. Ieri Menez e Mexes hanno dialogato coi tifosi sulla pagina rossonera di Google+. E ne sono venute fuori parole interessanti. «E’ un onore essere al Milan – ha raccontato Jeremy –. Quest’anno sono contento di me ma molto meno dei risultati e quella è una delusione. Io comunque mi sento più maturo e si vede anche sul campo. Cerco sempre di dare il massimo per aiutare la squadra. Faremo di tutto per andare in Europa perché i tifosi lo meritano». Philippe ha una spiegazione ben precisa per gli stenti di questa annata: «Quando sono arrivato c’erano tanti campioni, gente molto forte. Poi c’è stato un grande cambiamento, ma adesso dobbiamo tornare in alto. Dobbiamo provare a fare bene nelle prossime dieci partite per arrivare in Europa League».
CLASSIFICA SQUADRE
PT
JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA NAPOLI FIORENTINA TORINO MILAN GENOA INTER PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO CHIEVO VERONA ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)
67 53 52 48 47 46 39 38 37 37 35 33 33 32 32 32 26 21 21 9
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
28 28 28 28 28 28 28 28 27 28 28 27 28 28 28 28 28 28 28 26
20 14 16 12 13 12 10 9 9 9 8 8 6 7 8 8 5 4 4 3
7 11 4 12 8 10 9 11 10 10 11 9 15 11 8 8 11 9 9 3
1 3 8 4 7 6 9 8 8 9 9 10 7 10 12 12 12 15 15 20
55 39 51 37 47 41 32 41 37 42 38 31 30 34 21 33 23 34 25 21
14 21 27 28 36 31 30 35 33 36 41 36 30 43 30 48 38 53 49 53
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
PROSSIMO TURNO SABATO 4 APRILE, ore 15 ROMA-NAPOLI (ore 12.30) (0-2) ATALANTA-TORINO (0-0) CAGLIARI-LAZIO (2-4) GENOA-UDINESE (4-2) INTER-PARMA (0-2) PALERMO-MILAN (2-0) SASSUOLO-CHIEVO (0-0) VERONA-CESENA (1-1) FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) (1-3) JUVENTUS-EMPOLI (ore 21) (2-0)
Serie A R Il più atteso
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MERCATO
Mistero Kovacic Per Darmian Benassi+Camara
Lukas Podolski, 29 anni, ha segnato 48 gol in 122 gare con la Germania AFP
Lukas Podolski versione interista: 11 gare tra A e Coppa Italia, 0 gol FORTE
Dilemma per l’Inter È doctor Lukas o mister Podolski? 1Il tedesco è il salvatore dei campioni del mondo o
quello spento di Milano? Il c.t. Löw: «Deve giocare di più» Matteo Brega MILANO
U
n 48 che non deve mandare in confusione. Il gol numero 48 di Lukas Podolski con la nazionale tedesca ha spalancato sorrisi entusiastici sull’asse Germania-Italia. Ma è lo stesso attaccante interista a smussare l’entusiasmo dopo un gol che mancava dal 9 dicembre 2014 (doppietta in Champions contro il Galatasaray con la maglia dell’Arsenal).
OTTIMISMO E CALMA «Una rete che dà la spinta? Non esageriamo. Dopo 15 minuti va di nuovo tutto benissimo, nell’ultimo mese invece era tutto il contrario». L’analisi di Podolski è lucida e anche onesta. Da quando è arrivato a Milano non ha ancora segnato, la media voto Gazzetta è decisamente insufficiente (5,3) e non ha trovato ancora
una sistemazione tattica definitiva. Il fatto che non abbia ancora preso un’ammonizione, inoltre, può essere letta come una medaglia a due facce. Da un lato la correttezza, dall’altra un pizzico di latitanza in fase di sacrificio visto che spesso Mancini lo ha utilizzato come esterno d’attacco con compiti anche difensivi. Podolski sembra aver ritrovato brillantezza nell’ambito della Germania, un «club» che conosce da dieci anni. «Lukas ha giocato poco ultimamente, e sarebbe naturalmente un bene che questa situazione cambiasse ha dichiarato il c.t. Joachim Löw -. Anche se ha sempre un certo dinamismo e buone premesse fisiche. Quando queste entrano in gioco è sempre pericoloso».
48
● I gol segnati da Lukas Podolski con la Germania in 122 gare. È il quarto fra i marcatori di tutti i tempi. Con il gol all’Australia ha superato Voeller e Klinsmann.
0
● I gol segnati da Podolski con la maglia dell’Inter. Arrivato a gennaio in prestito secco dall’Arsenal, ha giocato 11 gare tra campionato e Coppa Italia.
NEL MIRINO IL PARMA Mancini avrà seguito l’amichevole di Kaiserslautern contro l’Australia di mercoledì. E avrà notato
che oltre al gol, in quei 17 minuti più recupero, Lukas ha sfiorato il raddoppio in un paio di occasioni. A questo punto prende quota l’ipotesi che manchi solo un po’ di fiducia nella versione milanese di Podolski. Alla ripresa del campionato avrà con ogni probabilità una maglia da titolare. Contro il Parma, infatti, non ci sarà Icardi, squalificato. Ed è possibile che davanti a Shaqiri agiscano lui e Palacio. Mancini, così, spera di recuperare al più presto la versione brillante del tedesco. Dottor Lukas in patria (superati Voeller e Klinsmann nella classifica marcatori della Germania, quarto di tutti i tempi) e Mister Podolski a Milano, il tecnico jesino spera che Oliver Bierhoff non abbia ragione. TRA OLIVER E ROBY «L’Inter è stata una scelta sbagliata perché Lukas sapeva di trovare una squadra non brillante», è stato il commento dell’ex centravanti di Milan e Udinese. «Deluso da Podolski? Lukas può fare di più anche perché ormai ha giocato diverse partite. A Genova invece è andato così così», ha detto Mancini pochi giorni fa. Dallo staff nerazzurro ci si aspetta di più in fase realizzativa, ci si aspetta che il blocco (un po’ anche di sfortuna, vedi il palo seppur su deviazione contro il Cesena) venga superato visto che l’impatto con Milano è stato superato. L’utilizzo dei social network ha fatto comprendere a tutti che si è inserito nella nuova quotidianità. Adesso deve dimostrarlo anche in campo, come a Kaiserslautern. Per evitare che vada a finire tutto a carte quarantotto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI APPIANO GENTILE
coi non-nazionali per correggere gli sbagli di Marassi Domani amichevole INVIATO AD APPIANO GENTILE
I
nizio allenamento (dopo 2 giorni di sosta) alle 17,00. Ma il ritrovo è scattato molto prima: c’erano da rivedere i (pochi, a dir la verità) errori fatti a Genova nella sconfitta contro la Sampdoria. Ieri Roberto Mancini ha ritrovato i suoi («depurati» dai 10 nazio-
1 In Inghilterra:
Mateo-Liverpool l’offerta è bassa? Il baby guineano piace al Torino Matteo Dalla Vite Luca Pessina
S
i scalda l’asse di mercato Inter-Torino. Il grande obiettivo dei nerazzurri per le corsie esterne in vista di luglio risponde al nome di Matteo Darmian. L’italiano, classe ’89, costa molto: Cairo lo valuta intorno ai venti milioni. Per abbassare la parte cash, l’Inter pensa di inserire nell’affare la seconda metà del cartellino di Marco Benassi, centrocampista ancora in comproprietà coi granata. Ma non solo... OCCHIO AL BAYERN Il Torino è infatti molto interessato all’esterno offensivo Gaston Camara. Il guineano, classe ’96, è una delle stelle della Primavera guidata da Stefano Vecchi, fresca vincitrice del Torneo di Viareggio. Per lui si sono già mosse anche Avellino e Carpi, ma l’Inter privilegia la pista che porta a Torino, inserendo una clausola di riacquisto futuro per il giocatore, come fatto nella trattativa che porterà Bonazzoli alla Sampdoria a partire dalla prossima stagione. L’ala ex Santarcangelo si adatta alla perfezione al
modulo di Ventura, orfano di un profilo simile dalla partenza di Cerci. Un’arma in più nelle mani dei nerazzurri per convincere Cairo e battere la forte concorrenza estera nella corsa a Matteo Darmian. E la concorrenza è quella di un top club, il Bayern Monaco. I TORMENTI DI MATEO Nel frattempo, mentre gli affari legati ad Allan ed Heurtaux procedono fra mezze conferme e inevitabili intromissioni (Napoli e Fiorentina), mentre non vanno dimenticati i già noti Ayew e Soriano, ecco che dall’Inghilterra viene scritto quanto segue: il Liverpool avrebbe offerto 30 milioni di euro per avere Mateo Kovacic che non giocherà la gara di domani contro la Norvegia per un riacutizzarsi della botta al ginocchio destro subìta contro il Wolfsburg (in Croazia ipotizzano uno stop di 7 giorni). Sull’interesse dei Reds piovono smentite (anche dell’agente: «E’ e resterà all’Inter»), ma la situazione attuale del baby croato (trova poco spazio con Mancini) ha scatenato i sondaggi di mezza Europa. La verità è che Inter e Kovacic vogliono assolutamente procedere insieme (prova ne sia l’allungamento tanto agognato fino al 2019), ma da più parti sale l’ipotesi che un’offerta irrinunciabile (fra i 35 e i 40) farebbe vacillare non poco la resistenza dei nerazzurri, al momento decisi a fare di Mateo il perno del domani. Chiaro che l’indiziato numero uno alla cessione-top estiva è Icardi (Chelsea?), ma siccome le vie del mercato hanno anche vicoli nascosti, bé, chissà... © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMANDE APERTE SINO AL 13 APRILE
Mancini istruisce chi c’è: ecco gli errori 1Riunione tecnica
Mateo Kovacic, 20 anni, all’Inter dal gennaio del 2013 FORTE
nali Podolski, Ranocchia, Kovacic, Medel, Brozovic, Puscas, Shaqiri, Bonazzoli, Guarin e Handanovic): convocazione, lezione e correzione, il tutto per stare sul pezzo nonostante la gara contro il Parma sia ancora lontana. Il tecnico ha rivisitato cose buone e anche errori visti a Marassi: tutto serve, e in special modo ora che bisognerebbe non sbagliare più.
Roberto Mancini, 50 anni LAPRESSE
AMICHEVOLE Nel frattempo, per non perdere il ritmo, Mancini ha voluto che venisse programmata un’amichevole per domani mattina: succederà contro la Primavera, poi la squadra avrà sabato pomeriggio e domenica liberi per poi rivedersi lunedì 30. E a proposi-
to di amichevole: se per qualche motivo salterà la gara del 4 aprile contro il Parma, ecco che l’Inter allestirà un’altra amichevole per quello stesso giorno (con avversario da definire) allo scopo di non restare tre settimane intere senza giocare nemmeno una partita.
YUTO E FELIPE Di buono, in vista della ripresa del campionato pre-pasquale, c’è che Mancini potrebbe tornare a contare su Yuto Nagatomo, fuori da Inter-Palermo dell’ 8 febbraio per una lesione al bicipite femorale della coscia destra. Si erano ipotizzati due mesi di stop per il laterale giapponese, nelle ultime settimane i miglioramenti sono apparsi evidenti: ieri Yuto ha fatto metà dell’allenamento (sotto gli occhi del dg Fassone) con la squadra e per metà ha lavorato in versione personalizzata. Contro il Parma potrebbe esserci anche l’esordio di Felipe, se dall’inizio o a partita in corso si vedrà. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dieci stage in Gazzetta in memoria di Giavazzi ● Per favorire l’avvicinamento dei giovani alla professione giornalistica, La Gazzetta dello Sport e Rcs Mediagroup istituiscono 10 borse di studio intitolate alla memoria di Giorgio Giavazzi, caporedattore centrale del giornale prematuramente scomparso, a 45 anni, nel 1998, che fu sempre impegnato nella valorizzazione delle risorse umane.Ogni borsa si realizzerà attraverso stage di 4 mesi che saranno attivati tramite convenzioni con università e scuole di giornalismo; ogni percorso garantirà, con il supporto di un tutor, la partecipazione
alla vita redazionale della Gazzetta - quindi seguendo l’ambito della confezione del quotidiano, ma anche delle notizie pubblicate sul sito web e la preparazione dei notiziari tv e prevederà un rimborso spese. Il bando è riservato a giovani iscritti a un corso universitario o in possesso di una laurea da non più di 12 mesi. I curricula, accompagnati da una breve lettera di motivazione, dovranno essere inviati a borsa.giavazzi@rcs.it entro il 13 aprile, data dopo la quale è previsto un colloquio di selezione. La ricerca è rivolta a entrambi i sessi (Legge 903/77) ed è valida per le sedi di Milano e di Roma.
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Serie A R Il ritorno
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OGGI SU GAZZETTA TV
DA ESTERNO
CALLEJON
HAMSIK
INSIGNE
HIGUAIN
E Benitez spiega «Lorenzo non è seconda punta»
CENTIMETRI
DIETRO HIGUAIN
GABBIADINI
INSIGNE
MERTENS
HIGUAIN
Lorenzo Insigne, 23 anni, felice dopo un gol del Napoli. Assente da novembre, il suo rientro è vicino AFP
CENTIMETRI
Napoli ritrova Insigne C’è la manovra anticrisi
1Il suo recupero è completato, potrebbe andare in campo contro la Roma. Per gli azzurri si moltiplicano le soluzioni offensive
Gianluca Monti NAPOLI
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uando Lorenzo Insigne si è infortunato, il Napoli ha fatto fatica a riprendersi. Ora che la squadra azzurra deve riprendersi, Insigne sta per tornare. Dopo il suo infortunio in Fiorentina-Napoli del 9 novembre 2014, arrivarono tre pareggi ed una sconfitta per gli uomini di Benitez. Sembrava il periodo più difficile della stagione, invece adesso il Napoli è reduce addirittura da due punti nelle ultime quattro gare. Così, Rafa deve trovare nuove soluzioni per rivitalizzare la sua creatura. Poiché non cambierà il modulo, avere nuovi interpreti può aiutarlo a risolvere i problemi. RABBIA POSITIVA Insigne rappresenta una iniezione di benzina (verde, vista la giovane età) nel motore della squadra. Scalpita per riassaporare il gusto del calcio vero, contro l’Atalanta ha effettuato il riscaldamento sperando di entrare in campo, ma alla fine al suo posto è entrato Zapata. Una mossa che ha portato al
pareggio, ma che ha fatto ar- to il tono muscolare mentre rabbiare Insigne al punto da la- con grande forza di volontà, ed sciarsi andare ad un gesto di alta sopportazione del dolore, stizza. Nulla di grave, per cari- si sottoponeva a lunghe sedute tà. Anzi, l’ennesima dimostra- di manipolazione. Adesso, si zione del suo desiderio di ren- tratta solo di mettere minuti dersi utile alla causa. Del resto, nelle gambe. Oggi, insieme a a Lorenzo non era mai capitato Zuniga (entrambi saranno didi dover morsponibili per dere il freno la Roma come così a lungo. Stava per entrare Gargano e A consolarlo si con l’Atalanta e ci Strinic), ci ha pensato sottoporrà ad la sua famiuna intensa è rimasto male glia, in partiseduta di allequando il tecnico colare la monamento. glie Genny lo ha accantonato che gli ha daT R E Q UA R T I to poco regaDI NOBILTA’ lato il seconCon Gabbiadini ha Da lunedì si dogenito a già giocato, e con ricomincerà Christian. lavorare al profitto, nella completo per L AVO RO A ritrovare gli Nazionale under DOMICILIO automatismi 21 di Ciro Ferrara perduti. SpeCerto, la condizione fisica cie sulla trenon è ancora quarti il Nabrillante, ma Insigne sta facen- poli sta incontrando molte difdo il possibile per essere presto ficoltà: Hamsik da mezza punal top. Durante la riabilitazio- ta fa una fatica incredibile, De ne, per mesi si è portato il lavo- Guzman si è imborghesito e ro a casa. Nella sua villa a Frat- Mertens solo nell’ultimo periotamaggiore aveva messo in pie- do ha dato qualche segnale di di una sorta di piccola palestra vita. Chi più di altri, però, per potersi allenare anche fuo- aspetta il ritorno in campo di ri orario. Così ha mantenuto al- Insigne è, senza dubbio, Josè
R
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Callejon. Non a caso, lo spagnolo da mesi è l’ombra del giocatore ammirato nella scorsa stagione e fino a novembre. Già, da quando si è fatto male Insigne anche lui si è spento. Del resto, nessuno come Lorenzo è in grado di favorirne i tagli alle spalle dei difensori. COPPIA GOL Insomma, c’è un bisogno disperato di Insigne e della sua intesa con i compagni, sia vecchi sia nuovi. Già, perché Insigne e Gabbiadini fecero faville con Ciro Ferrara nell’Europeo Under 21 del 2013 e adesso sono pronti per ripetersi con un’altra maglia azzurra. Certo, nel corso del tempo Gabbiadini si è trasformato da punta centrale in attaccante esterno, ma non entrerà in concorrenza con Insigne. Anzi, Lorenzo partendo da sinistra potrebbe innescare proprio i movimenti di Manolo sostituendosi ad Higuain nella versione uomo assist. Anche il Pipita aspetta Insigne per sfruttarne le giocate in profondità. All’andata contro la Roma da un tiro di Insigne nacque il gol dell’argentino. Chissà che non sia un buon auspicio in vista della sfida dell’Olimpico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rafa Benitez, 54 anni, tecnico del Napoli a «Condò Confidential»
1Il tecnico
a «Condò Confidential»: dal presente alla notte di Istanbul Paolo Condo’
«A
vevo scritto 2-0 sul quaderno e mi stavo alzando per correre nello spogliatoio, preparando un discorso difficile e per di più in inglese. Non lo parlo in modo fantastico oggi, figuriamoci dieci anni fa. Ecco, proprio in quel momento il Milan segna il 3-0. Tutto diventa ancora più difficile». Rafa Benitez sorride e indugia, è un ottimo narratore. L’intervallo di Istanbul è uno dei momenti topici nella storia del calcio, una conversione a u senza precedenti in partite così importanti: da italiani ovviamente l’abbiamo patita, ma ai tifosi inglesi - e soprattutto ai giocatori, vista la reazione - quella sera Benitez dev’essere sembrato l’Al Pacino di «Ogni maledetta domenica», il tecnico capace di un discorso così motivante da rimandare in campo undici tigri affamate. «I giocatori erano tutti seduti con la testa bassa, e io ordinai loro di alzarla perché avevano lavorato tanto per arrivare fin lì, e non aveva senso arrendersi dopo 45 minuti. Dissi di provare a segnare un gol, perché così la partita si sarebbe riaperta e i nostri tifosi avrebbero fatto il re-
sto. E’ quello che successe: un cambiamento tattico - portai a tre la difesa - la classica mentalità del giocatore del Liverpool e l’appoggio dei tifosi perché per loro non è mai finita finché non è finita. Fu sufficiente». RE DI COPPE Questa sera alle 21.35 Rafa Benitez sarà il quinto ospite di «Condò Confidential», sul canale 59 di GazzettaTv. Tanto Napoli nella nostra chiacchierata: ma per il rilievo e lo svolgimento che ebbe la finale di Champions del 2005, non si poteva che partire da quel Milan-Liverpool. Quel match è il più importante vinto in carriera dal tecnico spagnolo, ma il suo eccellente bilancio nelle finali ha fatto nascere il dubbio che il suo talento sia più da partita secca che da campionato... «La realtà è che le coppe dipendono più dal momento e dalle abilità individuali, dei giocatori e dell’allenatore». L’ultima pillola resa nota prima dell’intervista integrale di questa sera riguarda Lorenzo Insigne: «In molti vorrebbero vederlo dietro alla prima punta, ma io che lo vedo ogni giorno in allenamento non credo abbia le caratteristiche necessarie. Insigne segnerà di più, questo sì: perché è giovane, e deve migliorare la concretezza sotto porta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
STASERA ALLE 21.35 LA 5a PUNTATA DI «CONDÒ CONFIDENTIAL»
Serie A R Strategie giallorosse
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
La Roma blinda Strootman Sarà il capitano della rinascita
DUE CASI
Iturbe&Paredes Crisi senza fine degli argentini 1L’attaccante è ancora scosso
dopo gli insulti in Europa League Il mediano è finito nelle retrovie Chiara Zucchelli
L’
unico ricordo positivo della vittoria di Cesena, che ha chiuso un periodo nero per la Roma, è l’abbraccio collettivo a De Rossi dopo il gol. Per il resto, i tre argentini di Trigoria sono rimasti mestamente a guardare, e se per Spolli non è una sorpresa, visto che da quando è arrivato a gennaio non è mai sceso in campo, per Iturbe e Paredes la situazione è diversa. Nei 90’ che potevano decretare il sorpasso della Lazio — sarebbe stata la prima volta dell’era Garcia —, l’acquisto più caro della gestione americana e l’ex talento del Boca Juniors non sono stati presi in considerazione.
1A Trigoria vogliono allungare il contratto dell’olandese al 2020, offrendogli la fascia dopo Totti e De Rossi. E si rivede Castan... I RECORD
36
● Le partite disputate in due stagioni da Kevin Strootman con la Roma, tra campionato e coppe: 29 nella scorsa, appena 7 in quella attuale
16,5
● I milioni di euro spesi nell’estate 2013 dalla Roma per acquistare Strootman dal Psv Eindhoven, a cui vanno aggiunti 3,5 milioni di eventuali bonus
2,8
● Lo stipendio attuale del centrocampista olandese, bonus compresi. In caso di eventuale rinnovo la Roma è disposta anche a salire come ingaggio
Andrea Pugliese ROMA
«K
evin, quand’è che vieni su a rinnovare il contratto?». Una frase messa lì, a mo di battuta, ma neanche troppo. Perché, paradossalmente, in un centrocampo di stelle, dove Garcia ha la possibilità di ruotare gente come De Rossi, Pjanic, Keita e Nainggolan, quella che non gioca (Kevin Strootman) è l’unico vero punto fermo del futuro giallorosso. Tanto che poi Walter Sabatini ci è tornato su, parlando anche più concretamente con il centrocampista olandese, ai box da fine gennaio, quando è stato operato per la rimozione dell’occhio di ciclope e per il problema alla cartilagine del ginocchio sinistro (dopo uno scontro di gioco nella partita con la Fiorentina), lo stesso operato nel 2014, quando si infortunò ai legamenti crociati a Napoli. E su, nell’ufficio del d.s., Kevin ci è andato, intanto per farsi una chiacchierata informale. IL PROGETTO Intorno all’olandese, infatti, la Roma vuole costruire la squadra del futuro, quella che deve far dimenticare le amarezze degli ultimi tempi e — possibilmente — riprendere la corsa europea. Del resto, anche le tentazioni di poterlo cedere (dinanzi ad un’offerta monstre del Manchester United, dove Van Gaal ha un rapporto speciale con il giocatore) sono giocoforza nel cassetto, considerando il doppio infortunio a cui è andato incontro a dieci mesi di distanza. Così la Roma sta pensando concretamente di rinnovargli il contratto, allungando la sua scadenza naturale dal 2018 al 2020. Con una promessa in più, quella di fare di Strootman il futuro capitano giallorosso. Già, la fascia, un orgoglio in più, per un giocatore che di orgoglio ci vive. Un modo in più per rendergli più dolce la permanenza in giallorosso e stimolarlo nella ripartenza. Ovviamente, Totti e
Kevin Strootman, 25 anni, centrocampis ta olandese della Roma, alla seconda stagione in giallorosso. Dopo l’infortunio della scorsa stagione, si è rifatto male a gennaio ANSA
De Rossi permettendo. Ci sarà da aspettare un po’, ma se Keita non resterà — ad esempio — già dalla prossima stagione sarà lui il primo della lista dopo i due totem di Trigoria. LUI E CASTAN Strootman, tra l’altro, suda a Trigoria per tornare il prima possibile, a volte anche con Robin Massier, il fisioterapista di fiducia, quando lo raggiunge dall’Olanda. Kevin ha già tolto una stampella, tra una settimana toglierà anche l’altra, cominciando a poggiare il piede sinistro, caricandoci su. Per ora sta facendo dei lavori sul tapis roulant, senza forza di gravità, il prossimo step è il recupero della camminata. Poi ci sarà tutta la fase della fisioterapia, del potenziamento muscolare, della riatletizzazione. Un percorso che Strootman conosce già bene, avendolo vissuto meno di un anno fa. Intanto, ieri in campo si è rivisto anche Leandro Castan. Il brasiliano alla fine della prossima settimana farà una risonanza magnetica ed un controllo dal professor Giulio Maira. Se tutto andrà bene ed il processo di cicatrizzazione sarà completato, allora Leo avrà l’okay per tornare ad allenarsi subito dopo Pasqua. Una ripresa blanda, è ovvio, ancora senza colpi di testa, ma comunque incoraggiante. E chissà che prima della fine del campionato non ci sia la possibilità di fare anche una presenza... © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALTRA ROMANA
Lazio, un muro che nasce in tv 1Pioli ha preso un solo gol nelle ultime sei
De Vrij: «Mi rivedo spesso, così riconosco ogni situazione». Radu k.o., riecco Gentiletti Nicola Berardino INVIATO A FORMELLO (ROMA)
T
ra i segreti della Lazio risalita al terzo posto c’è anche una difesa blindata. La porta di Marchetti, appena richiamato in Nazionale da Conte, è inviolata da 424 minuti. E nelle ultime sei giornate, quelle dei sei vittorie di fila (record stagionale dei biancocelesti) è stato incassato soltanto un gol, quello di Dybala del Palermo. Così la squadra di Pioli, con 27 reti al passivo, ha agganciato un altro terzo posto: quello nella graduatoria delle migliori difese. Davanti, ci sono ,
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● I minuti di imbattibilità del portiere Federico Marchetti: l’ultimo gol subito è quello di Dybala del Palermo nella gara dell’Olimpico del 22 febbraio
come nella classifica generale, solo Roma (21) e Juventus (14). MERITI Una svolta che ha inciso profondamente sui risultati. Infatti, prima dell’ultimo ciclo felice, il fatturato difensivo della Lazio dava non poche preoccupazioni: era alla sesta posizione nel confronto con le altre squadre. La sopraggiunta solidità difensiva si è rivelata importante anche per confezionare due vittorie di misura (contro Udinese e Palermo) tra le ultime sei. Ma conta soprattutto la crescita dei singoli. L’olandese Stefan De Vrij, 23 anni, si sta rivelando il leader del reparto. «A volte sento dire che non sono abbastanza duro, ma non è vero, ho fatto dei passi avanti anche sotto questo punto di vista. Vedo molte immagini delle partite che gioco, in questo modo riesco a riconoscere prima le situazioni - ha detto il centrale dal ritiro dell’Olanda -. La classifica della Lazio? Esser così in
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alto è una sorpresa anche per noi». Al suo fianco, si è ben integrato brasiliano Mauricio, 26 anni, arrivato a gennaio dallo Sporting Lisbona. Stanno attraversando un buon momento di forma anche Dusan Basta e Stefan Radu. Il 30enne serbo assicura sulla fascia destra una spinta incredibile. Sull’altra corsia il 28enne romeno, laziale dal 2008, garantisce una maggiore copertura. Dietro di loro. è tornato a essere una si-
Stefan De Vrij, 23 anni, olandese, prima stagione alla Lazio, è arrivato dal Feyenoord GETTY IMAGES
curezza Marchetti, che a 32 anni sta vivendo il suo riscatto dopo un’annata piuttosto negativa. Così come si fa sentire il lavoro di copertura svolto dal centrocampo e degli attaccanti (Klose e Felipe Anderson arretrano spesso in difesa). Un appunto da fare ai difensori di Pioli? Nel secondo posto nella graduatoria dei gol realizzati (51) manca solo la firma di un difensore. Una lacuna che forse potrebbe essere colmata già nella prossima gara di Cagliari, per cercare anche di dare l’assalto a un altro secondo posto, quello in classifica della Roma, ad appena un punto. RISCHI Nella trasferta sarda la retroguardia di Pioli dovrà fronteggiare il rischio delle squalifiche. Infatti, tutti e quattro i difensori titolari sono diffidati. Ma ieri è scattato anche l’allarme per Radu. Nel test di Formello contro lo Juve Club Parma, il romeno si è fermato per un risentimento alla coscia destra: si teme uno stiramento. Intanto, sta completando il suo recupero Santiago Gentiletti: sei mesi di stop dopo l’infortunio (crociato) del 21 settembre contro il Genoa. Il centrale argentino, che tanto aveva incantato in avvio di stagione, potrebbe essere convocato per la sfida di Cagliari. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ITURBE E I TIFOSI A Iturbe è stato preferito Ibarbo, entrato nel finale al posto di Gervinho, e la motivazione va al di là della sfera tecnica. L’argentino è rimasto scosso dalla contestazione dei tifosi dopo l’eliminazione dall’Europa League, a Trigoria lo hanno definito «frastornato» per le accuse (e gli insulti) che gli sono piovuti addosso, soprattutto quelli inerenti al prezzo del suo cartellino. Un solo gol in campionato e giocate raramente all’altezza della fama e delle aspettative sono un aspetto innegabile della sua stagione, ma a 22 anni ancora da compiere ha il futuro dalla sua. A patto di riuscire ad isolarsi dalle critiche, a tratti feroci, che Roma gli sta regalando, compresi alcuni gossip sulla sua vita privata che lo vedrebbero molto vicino alla figlia dell’ex romanista Caniggia, reduce dall’Isola dei famosi. DELUSIONE Non ha compagne celebri, ma è diventato padre a 19 anni Leandro Paredes, altro deluso a Cesena. Sperava di giocare titolare, viste le assenze di Keita e Pjanic e l’arretramento di Florenzi in difesa, si è visto scavalcare da Uçan e dal Primavera Pellegrini, all’esordio in A. La Roma, ufficiosamente, ha già comunicato al Boca di volerlo riscattare a giugno per 4,5 milioni di euro, ufficialmente però mancano ancora la firme. Da adesso a fine maggio avrà dieci partite a disposizione per convincere Garcia a dargli un’occasione, con buona pace di Sabatini che, invece, sul suo valore scommette da anni. E il suo amico Iturbe, visto il grande affollamento che c’è sulle corsie esterne della Roma, dovrà fare lo stesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN 2.000 A FORMELLO TEST CON PIOLI JUNIOR ● (nic.ber.) In duemila a Formello (foto LAPRESSE) per godersi la Lazio. Anche senza i 13 nazionali, tra cui la stella Felipe Anderson. Porte aperte ai tifosi nel test contro lo Juve club Parma (seconda categoria), che ha come capitano Gianmarco Pioli, figlio del tecnico laziale, esterno d’attacco (a centrocampo un altro Pioli, il cugino Francesco). È finita 9-0. Con cinquina di Perea. A segno anche Keita, Mauricio, Braafheid e Murgia. A riposo Morrison. Lavoro in palestra per Gentiletti. Mentre Mauri si fermerà per qualche giorno ancora a causa del riacutizzarsi di fastidi al piede sinistro (infrazione del quinto dito) , ma il suo recupero per Cagliari non è in dubbio. Nella cornice d’entusiasmo attorno alla Lazio anche il tour dei giocatori nelle scuole. Ieri, Keita, Novaretti, Gentiletti e Ledesma sono stati ospiti all’istituto romano «Via del Calice».
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Serie A R L’incontro
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Alessio Da Ronch
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INVIATO A EMPOLI
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ualcuno, a Milano, potrebbe anche interpretarlo come un buon segno. Se nel mirino rossonero ci sono Sarri e Mihajlovic, e loro due si stimano e si considerano sulla stessa lunghezza d’onda, potrebbe voler dire che al Milan stavolta hanno idee chiare sul futuro. Loro, i tecnici di Empoli e Sampdoria, però preferiscono godersi il presente e, approfittando della sosta di campionato, condividere le loro esperienze, diverse in partenza, ma evidentemente simili ora. STIMA Succede così che Sinisa Mihajlovic telefoni a Maurizio Sarri e fissi l’incontro, a Empoli per vedere qualche allenamento. Il tecnico blucerchiato programma la preparazione della sua Samp e fa la valigia. L’allenatore dei toscani lo accoglie sul campo a braccia aperte, in tuta e cappellino bianco, come sempre. Sinisa, elegantissimo, si siede in panchina e, da lì, assiste al lavoro sul campo col presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi. «E’ stata — spiega Sarri — una condivisione di esperienze, un confronto di idee. S’è parlato: io di lui e lui di me. Una cosa forse insolita, ma piacevole tra due persone che si stimano». SCINTILLA Due mondi che si incontrano, grazie alla disponibilità alla condivisione e all’amore per il calcio di Sarri, all’umiltà e alla voglia di migliorare di Mihajlovic. La scintilla l’ha innescata quest’ultimo, alla fine della sfida tra Samp ed Empoli a Marassi a inizio gennaio. Sinisa, lasciando la zona interviste dedicata a Sky, ha incrociato il collega. Si è fermato
«Ehi, Sarri sono Sinisa Parliamo di calcio?» 1Il tecnico della Samp in visita a
Empoli. Una stima reciproca e due ore fitte a parlare di schemi, blocchi , punizioni. E forse di Milan...
e lo ha atteso. Quando anche Sarri ha finito il suo intervento i n tv si è presentato. I due hanno parlato un po’, poi Mihajlovic ha chiesto di scambiarsi i numeri di telefono: «Magari ci sentiamo e parliamo un po». Lui, infatti, era da tempo incuriosito dal personaggio Sarri, dai suoi campionati in serie B,
con l’Arezzo soprattutto, dal suo modo di schierare, e quindi di preparare, la linea difensiva a quattro. INCONTRO D’ORO Due personaggi così, però, non amano usare il telefono, per cementare la stima reciproca c’è voluto un secondo incontro, il 9 mar-
FIORENTINA
Federico Bernardeschi, 21 anni, attaccante della Fiorentina LAPRESSE
al malleolo è ok. Montella potrebbe convocarlo per la gara con la Samp Giovanni Sardelli FIRENZE
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uasi pronto. L’enorme potenziale offensivo viola sta per lucidare un’altra arma. Forgiata nel marmo di Carrara. Dopo quasi 5 mesi di stop Federico Bernardeschi è a un passo dal rientro. La frattura al malleolo è un lontano ricordo, le gambe stanno tornando a girare, man-
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zo, a Coverciano, durante la proclamazione della Panchina d’oro. Altra chiacchierata, stavolta più corposa, e una promessa di Mihajlovic: «Durante la prossima sosta vengo a vedere come lavori». Curioso: il più famoso (e meglio piazzato in classifica) dei due che va a studiare l’altro, che, particolare gustoso in più, a fine maggio si troverà a sfidare a Empoli. La stima è il collante, l’attitudine di Mihajlovic la molla che fa partire il meccanismo. Sinisa, infatti, ama scoprire cose nuove, approfondire conoscenze, studiare particolari. Durante la scorsa sosta, a novembre, lasciò Genova per tre giorni, an-
dò in Serbia e seguì il lavoro delle selezioni serbe. Ogni momento libero per lui è un’occasione per migliorare: recentemente è corso a Montecarlo per assistere a Monaco-Arsenal, due giorni dopo era a Milano, per Inter-Wolfsburg. Sabato scorso aveva programmato una scappata a Chiavari, per Entella-Catania, ma il lavoro della vigilia di campionato gli impose una rinuncia all’ultimo momento. BIS STAMATTINA Ieri Mihajlovic ha seguito con attenzione una seduta senza squilli: riscaldamento e partitelle a tema. Il meglio, infatti, era in program-
È L’ORA DEL CILENO
Bernardeschi rivede la luce Pronto a Pasqua
1A 5 mesi dal crac
● 1 Prima dell’allenamento, foto ricordo per Maurizio Sarri e Sinisa Mihajlovic; 2 i due tecnici in panchina; 3 Sinisa entra al Castellani di Empoli PEGASO
ca solo l’ultimo step. La partita. Dopo la sosta, la Fiorentina ospiterà la Samp in un match importantissimo per le posizioni nobili della classifica. Toccherà a Montella decidere se accelerare o aspettare ancora, ma «Berna» potrebbe davvero tornare fra i convocati. CRACK E SHOCK Dopo l’ inizio di stagione ultra positivo, con 8 presenze e due gol (entrambi siglati in Europa League, ndr), quel maledetto allenamento dello scorso 3 novembre: seduta che difficilmente verrà dimenticata dall’attaccante. La caviglia destra che si piega, il dolore lancinante, le lacrime. Con i compagni intorno a lui con le mani sul volto. Gli esami strumentali confermarono quanto temuto. Frattura scom-
posta del malleolo esterno della caviglia. Il giorno seguente l’operazione chirurgica per la stabilizzazione e sintesi della frattura: intervento eseguito a Firenze dal dottor Giron, assistito dall’ortopedico della società Federico Fofi. Nel corso dell’operazione però, altra brutta notizia: fu infatti necessaria la sutura del legamento deltoideo, lesionatosi nell’infortunio. Logico l’allungamento dei tempi di recupero, con prognosi fissata a 5 mesi. RUSH FINALE Mesi che scadranno proprio il giorno di Fiorentina-Samp. Due chiodi fissi hanno accompagnato «Berna» durante questo periodo. Tornare in campo il prima possibile per aiutare la sua Fiorentina, e giocare da protagonista il prossimo Europeo Under 21 in programma a giugno in Repubblica Ceca. Il contatto diretto con il selezionatore Di Biagio non è mai mancato e la convocazione per la rassegna europea, ad oggi, non sembra in dubbio. Più complicata semmai la trattativa per il rinnovo contrattuale. Quello attuale scade nel giugno 2017 e la Fiorentina ne sta parlando con l’avvocato Bozzo, procuratore dell’attaccante. Accordo, al momento, piuttosto lontano. Più vicino invece, stando alle voci che arrivano dalla Romania, il possibile arrivo del giovanissimo figlio di Gheorghe Hagi, Ianis. Nato ad Istanbul (il padre giocava al tempo nel Galatasaray) il 22 ottobre 1998, Ianis è cresciuto nell’ Academia Gheorghe Hagi sfociando nella prima squadra (Viitorul Constanta), dove il padre allena. Ha già esordito quindi nella massima divisione romena, oltre a far parte delle selezioni giovanili della Romania. © RIPRODUZIONE RISERVATA
è squalificato, ma Reja valuta anche un cambio di gerarchie Matteo Spini BERGAMO
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ue settimane di lavoro senza partite. Sarebbe potuto essere lo scenario che accompagnava Edy Reja al suo arrivo a Bergamo, quando l’imminente match di Parma era ancora affiancato da un grande punto interrogativo: in realtà sono passati 23 giorni e tre partite (e tre pareggi), in cui il tecnico goriziano ha alternato tre diversi moduli (4-3-3, 3-4-3 e 4-2-3-1). Ora, finalmente, una sosta utile per costruire la squadra che vuole Reja, tatticamente e atleticamente, proseguendo in parallelo il lavoro sul piano mentale: dalla ripresa di martedì, la squadra ha già svolto quattro sedute. SENZA DENIS Da dove riprenderà l’Atalanta? Difficile immaginare una squadra dall’assetto tattico fisso, visto che il nuovo allenatore
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TACCUINO
Tocca a Pinilla tirare l’Atalanta trasformista 1Denis stavolta
ma dopo, visto che Sarri lo ha prima invitato nel suo stanzino all’interno del Castellani, e lì sono volate vie due ore, poi lo ha accompagnato a cena, per scambiare qualche opinione, per confrontare alcune idee, chissà se avranno parlato di calci piazzati e blocchi, probabilmente avranno evitato di parlare di Milan, sicuramente, avranno riso uno delle battute dell’altro, visto che sotto la scorza burbera si nascondono persone intelligenti e spiritose. Stamattina si ritroveranno ancora al campo, all’allenamento dell’Empoli, più amici di prima, più bravi di prima.
ha subito fatto intendere che la duttilità sarà una delle qualità della sua squadra, con un modulo in grado di cambiare anche nell’arco dei 90’ (alternando i tre schemi già provati e il 3-5-1-1), in base all’avversario. Ciò che è certo è che, alla ripresa, contro il Torino, non ci sarà Denis, squalificato: una novità in questa stagione, visto che l’argentino ha finora giocato sempre, facendo il pieno di presenze (28 su 28, come soltanto Sportiello), con 23 gettoni da titolare e soli cinque ingressi a gara in corso. Almeno per una volta, dunque, non ci sarà il classico tormentone del ballottaggio tra lui e Pinilla: una scelta per il momento forzata, ma che si potrebbe trasformare nella realtà del prossimo futuro, visto che, in questa stagione, le difficoltà di Denis sono note, mentre Pinilla sta facendo meglio, in termini di gol (due in nove partite in nerazzurro, contro quattro in ventotto del Tanque) e di apporto alla squadra. Contro il Torino anche Gomez sarà squalificato, ma la buona notizia è che si va verso il recupero della rosa al completo (escluso Raimondi): anche Estigarribia è tornato ad allenarsi con i compagni e viaggia verso la prima convocazione. Un’arma potenzialmente fondamentale per l’eclettica Atalanta che ha in testa Reja. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIEVO
Mattiello dimesso Ora riabilitazione ● Federico Mattiello, sfortunato esterno difensivo 19enne del Chievo (ma il cui cartellino è di proprietà della Juventus), è stato dimesso ieri dall’ospedale Negrar dove era ricoverato dall’8 marzo scorso dopo l’operazione per ridurre la frattura di tibia e perone avvenuta nella sfida con la Roma (a causa di un contrasto con Nainggolan). Ora inizierà un percorso riabilitativo a Verona.
IN NUOVA ZELANDA
Orsato arbitrerà al Mondiale Under 20 ● Daniele Orsato, 39 anni, è l’arbitro italiano scelto per il Mondiale Under 20 che si giocherà in Nuova Zelanda dal 30 maggio al 20 giugno. Con lui gli assistenti Mauro Tonolini e Lorenzo Manganelli. Per l’arbitro veneto (sezione Aia di Schio) è la prima volta da direttore di gara in una competizione Fifa.
TRA OGGI E DOMANI
Amichevoli: in campo Udinese e Cagliari ● L’Udinese gioca oggi in amichevole (ore 18.30) a Lipsia contro l’RB Leipzig. Il tecnico Andrea Stramaccioni ha convocato 19 giocatori, ma ha tutti i portieri impegnati con le nazionali. Si aggregano Perisan e Radikon. Il Cagliari di Zdenek Zeman giocherà, invece, domani a Cabras (ore 15) in amichevole col San Teodoro. Oggi al Cagliari Point, Avelar e Farias incontrano i tifosi.
Calcio R La tendenza
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IL FOCUS TECNICO
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CONTENUTO PREMIUM
DA BAMBINI SUL PARQUET, DA GRANDI NEGLI STADI. SOPRATTUTTO IN BRASILE SI COMINCIA QUASI SEMPRE COSI’ 1
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● Tantissimi campioni del calcio sono partiti dal futsal, soprattutto in Brasile. 1 Il tesseramento con la Deportiva Sarriana di un baby Diego Lopez, attuale portiere del Milan. In alcuni fondamentali ricorda ancora tantissimo i movimenti dei numeri 1 del calcio a 5 2 Il cartellino di un giovanissimo David Luiz, con pochi capelli, attuale campione del Psg 3 Anche Ronaldo «il fenomeno» è partito dal futsal, col Social Ramos Clube 4 Ronaldinho 5 Neymar 6 Robinho. In Brasile il movimento è talmente importante che la Confederaçao Futebol de Salao è autonoma. In Italia invece è sotto la Figc tramite la Divisione Calcio a cinque
Calcio a 5... stelle 1
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● 1 L’uscita da futsal a «croce iberica» di Neuer 2 Erik Lamela ai tempi della Roma con Diego Giustozzi, c.t. dell’Argentina 3 A destra, il collaboratore tecnico di Montella, Riccardo Manno AFP-CASSELLA
MESSI, CR7, XAVI, NEYMAR FUTSAL FUCINA DI TALENTI L’INCHIESTA di MARCO CALABRESI
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er diventare campioni, le dimensioni non contano. La riconoscenza di Cristiano Ronaldo è tutta racchiusa in ottocento metri quadrati: «Ogni volta che giocavo a futsal, durante la mia infanzia, mi sentivo libero. Non fosse stato per il futsal, non sarei quello che sono adesso». In quaranta metri di lunghezza per venti di larghezza, deve andare per forza tutto più velocemente: le gambe, il pallone, il pensiero. E quando i metri quadrati diventano più di settemila – considerando le dimensioni standard di un campo di calcio, 105X68 –, la formazione nel calcio a 5 è una fabbrica di campioni. Cristiano Ronaldo è uno dei tantissimi. Altri esempi? Prendete Leo Messi, neanche lui scarso: prima di sbarcare in Europa, nel Newell’s Old Boys faceva magie sul campo in erba, ma anche sul parquet, nei palazzetti. All’estero, soprattutto in Brasile, Spagna e Argentina (l’ex romanista Lamela lo fece fino a 14 anni, e a Roma si fece vedere diverse volte da spettatore alle partite di calcio a 5), è così: si nasce giocatori di futsal, ci si forma con il pallone a rimbalzo controllato, giocando cinque contro cinque, poi si sceglie, anche a seconda delle caratteristiche fisi-
che. E chi ha scelto il calcio, ancora oggi si porta dietro i benefici. LISTA LUNGHISSIMA In Brasile, è una tappa obbligata: dieci dei convocati della Seleçao di Scolari al Mondiale dello scorso anno (ma in passato anche Ronaldo, Ronaldinho, Robinho e Juninho Pernambucano) arrivano da lì. Tra questi, Dani Alves, David Luiz, Maicon, Ramires, Oscar (che alla Croazia, nella gara inaugurale, segnò un gol di punta, tipico del futsal) e soprattutto Neymar: «Nel calcio servono piedi buoni, perché si cerca sempre di battere gli avversari in uno spazio minimo. Ho amato la sfida di giocare in un campo piccolo», confessò la stella del Barcellona. È nato 5vs5 anche Domenico Berardi, ma quello è un caso a parte: più che futsal, il giorno in cui a Modena si accorsero di lui durante una partita tra amici si giocava a livello amatoriale, neanche pa-
ragonabile con gli schemi del futsal. Quelli, per intenderci, che Pep Guardiola ha trapiantato nel Barcellona: il tiqui-taca non è altro che lo sviluppo del gioco in spazi ridotti, forse la caratteristica principale del calcio a 5. Che nel 2018 potrebbe far parte, in via sperimentale, del programma olimpico dei giochi giovanili di Buenos Aires in previsione – lo sperano i circa 100mila tesserati tra società dilettantistiche e settori giovanili – di un inserimento in quelli maggiori. «È nel futsal che si vede se un giocatore ha talento – ha spiegato Xavi, altro figlio del calcio a 5 –. Lì, dove la forza fisica non è essenziale, si notano i piccoli dettagli in termini di qualità, classe e intelligenza tattica». E come Xavi, pure Iniesta, che per la Nike un anno fa registrò uno spot pubblicitario raccontando la sua storia nel «futbol sala» durante un allenamento nel Palau Blaugrana, che ospita le partite della sezione futsal della polisporti-
va. LA CROCE IBERICA Non ha iniziato con il futsal, Manuel Neuer, eppure la sua interpretazione della parata «a croce iberica» è diventata un esempio per tutti i giovani portieri del mondo. Quando ha l’attaccante davanti a sé, Neuer (che oggi festeggia 29 anni) non cade, ma allarga le braccia e una gamba, e l’altra la piega. Proprio come si fa nel futsal, dove c’è più bisogno di chiudere lo specchio della porta che di tuffarsi. Croce iberica, nata in Spagna: Diego Lopez, portiere del Milan, nato nel futsal. Anni 90, nella Deportiva Sarriana: oltre alla croce si è portato dietro anche il gioco con i piedi (tranne la papera di Parma), altra prerogativa di un portiere «indoor» completo. E L’ITALIA? Della propedeuticità del calcio a 5 nella formazione del calciatore (e dell’importanza di scegliere i movimenti in situazioni di tempo e spazio di gioco ridotti, vedi il controllo con la suola) se ne stanno accorgendo anche qui: dopo che Agenore Maurizi e Alessandro Nuccorini – tecnico campione d’Europa nel 2003 – sono passati dal futsal al calcio a 11, Vincenzo Montella è stato il primo a volere nel proprio staff un tecnico formato nel calcio a 5. Così, nell’estate del 2013, alla Fiorentina è approdato Riccardo Manno, conosciuto tramite Emanuele Marra (preparatore atletico ai tempi delle giovanili della Roma), vice di Menichelli in Nazionale e autore di «L’allenamento integrato nel calcio a 5», proposto con alcune varianti a Borja Valero – la moglie Rocio, in Spagna, è stata giocatrice di calcio a 5 –, Pizarro e Salah, tre che nel futsal non sfigurerebbero, così come non sfigurava Allan (Udinese) fino a 17 anni. Il preparatore atletico del Cesena di Mimmo Di Carlo è invece Lorenzo Riela: catanese, ha lavorato con Luparense, Arzignano e Marca Futsal, e anche nel calcio propone alcune metodologie di lavoro – soprattutto legate alla coordinazione e alla forza – importate dal calcio a 5. Se all’estero, la maggior parte dei calciatori sono cresciuti con il futsal, in Italia è spesso avvenuto il contrario, come nel caso di Marco Ercolessi, dagli Allievi del Padova (era in squadra con Andreolli) alla Nazionale di calcio a 5 campione d’Europa lo scorso anno ad Anversa. La tendenza si sta invertendo, grazie anche allo sviluppo del puro settore giovanile nel futsal: il Milan, la scorsa estate, per i suoi Giovanissimi ha scelto il 14enne Jacopo Finessi, che giocava nel Kaos Futsal, di Ferrara. L’Inter, invece, ha contattato il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Menichelli, per un incontro di formazione con gli allenatori del settore giovanile. Da quest’anno, infine, nei corsi per allenatore Uefa C e Uefa B sono state introdotte delle ore di futsal, divise tra aula (teoria) e campo (pratica). «Perché il futsal rende un calciatore migliore». Se lo ha detto Pelé, è vero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RAPIDITA’ DI PIEDI E DI MENTE, LA CROCE IBERICA DI NEUER, LO STAFF DI MONTELLA, LE GIOVANILI DELL’INTER, MILLE STAR: NON CHIAMATELO «CALCETTO», IL PALLONE GLI DEVE TANTO
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Calcio R Il consiglio federale I TEMPI DELLA RIFORMA PAREGGIO DI BILANCIO ENTRO IL 2018-2019
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Nuovi requisiti per chi acquista almeno il 10 per cento del club: onorabilità (niente condanne con pena edittale superiore a 5 anni, o per frode sportiva, antidoping, truffa e appropriazione indebita) e solidità finanziaria (certificata da almeno una banca di «primaria importanza»). Prevista pure una verifica antimafia con il Ministero.
Per le licenze nazionali della A (per serie B e Lega Pro il discorso è stato rinviato al prossimo consiglio federale), viene introdotto un «indicatore di liquidità», che insieme con quelli dell’«indebitamento» e del costo del lavoro «allargato» deve misurare la capacità del club di far fronte agli impegni finanziari entro 12 mesi.
La svolta della Figc «Senza liquidità niente campionato» 1Al via la rivoluzione post Parma fra «licenze» e «acquisti» Tavecchio: «Fatto storico». E il Governo adesso applaude IL PRESIDENTE FEDERALE: «ORA SERVE LA RIFORMA DEI TORNEI» UVA: «LE REGOLE CERTE ATTRARRANNO INVESTIMENTI DALL’ESTERO» Alessandro Catapano Valerio Piccioni ROMA
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ui si fa la storia», rivendica Carlo Tavecchio. Non esagera. La svolta epocale cui dovrà condurre il percorso riformatore iniziato — gli va riconosciuto — ben prima del crac Parma, in realtà è già nel cambio di passo con cui la Figc, da ieri, prova a tornare organo di garanzia e controllore indipendente del calcio italiano. È presto per dire se la Lega di A sia rassegnata a rientrare nei ranghi o se arriveranno colpi di coda (ieri Lotito ha provato in tutti i modi ad annacquare qua e là), ma intanto la vittoria di ieri sta proprio nell’aver imposto per una volta alle capricciose società la propria visione delle regole. Stavolta scritte autonomamente. Ed essere riuscito — in questo caso sì dopo lunghi e
Beretta, n°1 della Lega, con Tavecchio, presidente della Figc LAPRESSE
accesi confronti — a farle passare all’unanimità (almeno per i club di A, Lega di B e Lega Pro si aggiorneranno tra un paio di settimane). RENZI SODDISFATTO Un successo, registrato anche a Palazzo Chigi. Il Governo, che aveva visionato il documento su licenze nazionali e acquisizioni dei club in anteprima, applaude il risultato portato a casa da Tavecchio e il d.g. Uva: «Un lavoro serio, siamo soddisfatti», il commento che filtra dalla presidenza del Consiglio. Anche sotto questo aspetto, una grande giornata per Tavecchio. Ricordate da dove era partito? In sette mesi ha recuperato un rapporto con il Governo, forse riuscirà a completare il disgelo con la Juventus, intanto ha aperto con autorevolezza il grande capitolo delle riforme del calcio. «E se i campionati sono la madre di tutte le riforme — ha detto —, questo è il padre...».
CALCIOPOLI POST CASSAZIONE
Abete: «Figc rafforzata» Moggi contro Tavecchio ● Ora Luciano Moggi prende di petto pure Carlo Tavecchio: «Interista fino al midollo - dice a Radio 24 - Era mio amico, quando ero alla Juve veniva spesso a Torino per parlare con Giraudo, cercava appoggi. In quel periodo non se la intendeva con Abete». E proprio l’ex presidente federale ieri è tornato sulla prescrizione-non assoluzione in Cassazione: «Il presidente Tavecchio ha confermato la validità dell’impostazione data dalla Federazione, e di questo sono lieto, oltre alla piena legittimità della Figc stessa che ha titolo anche ad ulteriori azioni risarcitorie. La posizione della Figc si rafforza e si consolida».
I tempi. La mancanza dei requisiti non produrrà effetti per il 2015-2016 (necessario, però, presentare il piano di rientro). Dal 2016-2017, gli inadempienti incorreranno nel blocco del mercato. Dal 2017-2018, chi non sarà in regola, non potrà essere iscritto al torneo. E dal 2018-2019 sarà necessario pure il pareggio di bilancio.
GRADUALITÀ Ecco, l’atteggiamento è proprio del buon padre di famiglia. «Il calcio italiano è in crisi di liquidità — spiega il presidente —: bisogna rimettere mano ai principi contabili altrimenti ci saranno dei problemi. L’introduzione di queste norme terrà in vita il sistema. Ma abbiamo deciso di curare il malato in modo graduale...». E qui sta l’altro motivo di soddisfazione del Governo, che aveva chiesto alla Figc norme di iscrizione ai campionati severe ma graduali. D’altronde, pretendere tutto subito avrebbe tagliato fuori decine di società, rischiando di trasformare la prossima Serie A in un enorme problema di ordine pubblico, o, nella «migliore» delle ipotesi, si sarebbe ricorso all’esercizio tutto italiano (e non solo calcistico) della concessione di deroghe. Sarebbe stato questo sì poco serio. MAI PIÙ MANENTI Perciò, l’auspicato pareggio di bilancio come conditio sine qua non per ottenere la licenza nazionale, diventa un punto di arrivo, fissato ai nastri di partenza della stagione 2018-19. Fino ad allora, come ha spiegato il d.g. della Figc Michele Uva, le norme approvate ieri prevedono paletti sempre più alti e un crescendo sanzionatorio per chi non rientrerà nei parametri. Da subito, bisognerà pagare i debiti con le società estere e il personale non tesserato; tra un anno l’ultima mensilità pagata valida per iscriversi sarà maggio, non più aprile; nel 2017 andranno rispettati tutti gli indicatori (di liquidità, indebitamento e costo del lavoro) in via di definizione. E per quanto riguarda le sanzioni, sempre gradualmente, si passa dall’obbligo di presentare un piano di riequilibrio già quest’estate al blocco totale del mercato nel 2017. Bloccati, ma da subito, nuovi Manenti all’orizzonte. Chi vorrà acquisire una quota non inferiore al 10% di una società professionistica dovrà rispondere ai requisiti di solidità e onorabilità. Tradotto: almeno una banca di primo livello dovrà garantire per lui e non dovrà aver subito condanne superiore ai 5 anni per frode, doping, truffa e appropriazione indebita, oltre a dover possedere la certificazione antimafia. È molto più di un primo passo. Il resto, arriverà. «Ora ci dedichiamo alla riforma dei campionati — annuncia Tavecchio —. Ma questa le leghe la capiranno?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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NUOVO REGOLAMENTO
Aboliti gli esami per i procuratori Basta l’iscrizione 1Scompare l’albo degli agenti
Fifa: via alla deregulation. Canovi: «Pronti a una class action»
Bruno Carpeggiani presidente dell’Assoagenti ROMA
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iente più agenti Fifa, tocca ai procuratori sportivi. La notizia non è di ieri, ma il Consiglio federale l’ha definitivamente ufficializzata con tanto di data di entrata in vigore del nuovo regolamento condiviso con l’Assoagenti presieduta da Bruno Carpeggiani. In sostanza, scompare l’albo in sede internazionale, vengono aboliti gli esami per l’accesso alla professione di procuratore sportivo, l’unica modalità necessaria per entrarvi sarà quindi l’iscrizione in «apposito registro tenuto dalla Figc», possibile con il possesso di alcuni requisiti e con la sottoscrizione di alcune regole. NORME EUROPEE La quadratura del cerchio, sottolinea il comunicato federale, è stata trovata anche sulla base di una serie di contatti con le maggiori federazioni europee. Ora si tratta di capire quali conseguenze produrrà il provvedimento, che in ogni caso «potrà essere aggiornato anche sulla base delle diverse esperienze internazionali». VANTAGGI E RISCHI Sulla novità, il mondo del calcio si è spaccato da tempo. Da una parte, club e dirigenti federali hanno sottolineato la crescita di un potere smisurato, capace di condizionare pesantemente i movimenti di mercato. Non solo, fra le motivazioni della riforma c’è anche il tentativo di mettere ordine nella giungla di «triangolazioni» che hanno portato a numerose vertenze club-agenti e calciatoriagenti. Dall’altra, gli stessi agenti Fifa, ormai non più tali con la svolta di ieri, che hanno più volte rimarcato tutti i rischi di un simile provvedimento. Dice a questo proposito l’avvocato Dario Canovi, consulente della Iafa e storico agente: «Questa è una brutta notizia per il nostro calcio. La Figc aveva il dovere di opporsi alle scelte della Fifa, che di fatto aprono le porte alla malavita nel calcio. D’ora in avanti il primo arrivato potrà entrare nel business dei trasferimenti e senza un controllo effettivo. I tesserati alla Iafa si rivolgeranno al Tar ed è pronta una class action per chiedere i danni. Ma soprattutto speriamo che sia approvato il disegno di legge per la tutela della professione di procuratore». a.cat.-v.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie B R Verso la 33a giornata
Giallo a Frosinone Scontro di referti tra Aureliano e la Questura 1Due resoconti
discordanti sui fatti relativi alla gara con l’Entella. Oggi c’è il ricorso
Nicola Binda @NickBinda
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el calcio c’è una verità scolpita nel marmo. Sono i referti arbitrali, in base ai quali i giudici sportivi scrivono le sanzioni. Capita che qualcuno si lamenti, accusando gli ufficiali di gara di aver scritto episodi o frasi non attinenti alla realtà. Ma tant’è, i referti sono insindacabili. Quando però i fatti riportati cozzano enormemente con quelli che risultano alle forze dell’ordine, il dubbio viene. I FATTI Chi ha ragione, per esempio, tra l’arbitro Gianluca Aureliano e la Questura di Frosinone? I fatti risalgono al 14 marzo, alla gara Frosinone-Entella. Un 3-3 incandescente, con molti episodi contestati in campo (ma su quelli è giusto rispettare le decisioni dell’arbitro, se no è finita...) e un dopo gara turbolento. Compreso il famoso pizzino («segniamo su
Gianluca Aureliano, 35 anni LIVERANI
rigore») rinvenuto sul campo: un caso però subito smontato. E' sul dopo gara che bisogna concentrarsi, perché i provvedimenti del giudice sportivo di B contro il Frosinone sono stati pesanti: 30mila euro di multa, due partite con tribuna e distinti senza spettatori, squalifica fino al 30 giugno al presidente Maurizio Stirpe, più quelle a d.s. e due giocatori. I DUE REFERTI Leggendo quello che ha scritto Aureliano, ci può stare: parla di lanci di un accendino e bottigliette e insulti con riferimenti all’arbitro Colosimo, recentemente scomparso;
di insulti e minacce ricevuti da Stirpe, che doveva essere fermato da dirigenti e poliziotti per evitare che entrasse in contatto con l’arbitro; di circa 800 tifosi assiepati fuori dallo stadio che lo costringevano a uscire da un’uscita laterale lasciando lo stadio a sirene spiegate. La Questura invece rileva solo generiche contestazioni, il lancio di una bottiglietta dalla tribuna e altre verso l’Entella; su Stirpe, dice è stato rilevato un alterco verbale di breve durata, che non ha richiesto nessun intervento; dopo la gara c’erano solo 40 persone fuori dallo stadio e l’auto della polizia che ha accompagnato l’arbitro ha acceso la sirena solo per superare un incrocio per il traffico. IL DERBY Questo chiaramente è un riassunto delle due corpose relazioni. Chi ha dunque ragione? Magari oggi ce lo dice la Corte Sportiva d’Appello, che deve discutere il ricorso del Frosinone. Lasciando perdere la dietrologia che mette in dubbio la correttezza di Aureliano (il padre Antonio è presidente della sezione Aia di Bologna e grande elettore di Nicchi), l’attualità vede il Frosinone impegnato domenica in casa contro il Latina in un derby molto sentito. Una coincidenza preoccupante. Giocarlo in uno stadio con le sole curve aperte ai tifosi (che già hanno lanciato segnali di dissenso) potrebbe essere rischioso per l’ordine pubblico, e l’ipotizzata soluzione della sospensiva per il provvedimento va tenuta in considerazione. Ma il caso resta: ha detto la verità Aureliano o la Questura? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ecco Cosmi: «A Brescia sono di casa Non merita di soffrire» 1Il tecnico del Trapani ricorda
«Playoff veri e virtuali: che anni» Guglielmo Longhi
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rima stagione: playoff vir tuali. Seconda: playoff reali. Terza: esonero. Serse Cosmi domenica torna a Brescia e ritrova l’altalena di emozioni e amarezze che hanno segnato la sua carriera dal 28 febbraio 2007 al 25 settembre 2008. Ora che allena 1.200 chilometri più a sud («Trapani è l’ideale per lavorare, qui c’entusiasmo e si respira aria pulita»), ricorda così quei 19 mesi vissuti in equilibrio instabile. IL PASSATO Serse arriva in una situazione balorda: «La squadra era vicino alla zona playout, ma quello era un campionato terribile, difficilissimo
CON CORIONI IL RAPPORTO ERA LOGORO: CHE ERRORE RESTARE DOPO I PLAYOFF PERSI CON L’ALBINOLEFFE COSMI SU CORIONI PRESIDENTE DEL BRESCIA
con Juve, Genoa, Napoli. Trovo comunque giocatori di grande qualità, come Hamsik, Possanzini, Viviano». Cosmi raddrizza la classifica e chiude al sesto posto, ma i playoff non si giocano perché tra terza (Genoa) e quarta (Piacenza) ci sono dieci punti di differenza. Una beffa. «Però devo dire che mi sono proprio divertito». L’anno dopo, le cose vanno meglio: il Brescia finisce quinto, va ai playoff e in semifinale incontra l’AlbinoLeffe. E’ derby. «Vinciamo l’andata in casa con un gol di Caracciolo, ma quell’1-0 viene considerato quasi una sconfitta. Perdiamo serenità, si fanno sentire le assenze di Possanzini fermo dalla fine del campionato e Caracciolo, stirato, che al ritorno resta in panchina». Nonostante la delusione,
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serse Cosmi, 56, a Trapani dopo la 30a IPP
Cosmi decide di restare. «E qui faccio un errore che è costato molto, a me perché sono rimasto fermo a lungo e in termini economici alla società. La mancata promozione era stata considerata una tragedia, non c’era più la fiducia di Corioni nei miei confronti. Avrei dovuto andarmene, capire che era terminata un’esperienza importante. Invece ero convinto che si potesse andare in serie A». L’ERRORE E così, qualche mese dopo, ecco l’esonero dopo appena 5 partite (una vittoria, tre pareggi, una sconfitta): «Ne ho parlato con Corioni in seguito, ci siamo chiariti, gli ho spiegato che sarebbe stato meglio chiudere prima, lui era convinto di no». Il bilancio resta co-
IL DECLINO DEL CLUB E’ COMINCIATO CON LA RETROCESSIONE IN B: CALORI HA FATTO UNA SCELTA CORAGGIOSA COSMI SU CALORI ALLENATORE DEL BRESCIA
munque positivo anche dal punto di vista umano: «Brescia è speciale, è la città, con Lecce, dove ho lasciato il maggior numero di amici: con il team manager Piovani ci sentiamo quasi ogni settimana, e poi Caracciolo, che volevo portare a Siena due anni fa, Arcar i, Zambelli, Scaglia, gli ex giocatori che rivedrò con piacere domenica. Torno sempre volentieri a Brescia: per esempio, la scorsa estate sono andato a vedere gli allenamenti». Cosmi ha anche uno zero da cancellare nella sua personale classifica: da avversario, non ha mai battuto l’ex squadra (5 pareggi e 4 sconfitte). IL PRESENTE Il Brescia oggi è allo sbando, appesantito dal zavorra dei 6 punti di penalizzazione e con un futuro molto complicato: «Mi spiace vederlo messo così male. La città non lo merita e al di là delle questione societaria si è logorato il rapporto tra tifosi e Corioni, non c’è mai stato un gran feeling tra loro». Ma nel suo Brescia non si cominciavano a vedere segnali di cedimento? «No, i problemi sono venuto dopo, la mazzata è stata la retrocessione in serie B (stagione 2010-2011, ndr) con gente come Eder e Diamanti, la società ha dovuto ridimensionarsi». E Calori ha fatto bene ad accettare una proposta così rischiosa? «Da fuori, è difficile giudicare. Però ho visto come la gente lo ha accolto alla sua prima partita, col Perugia: è stata una scelta coraggiosa, che avrei fatto anch’io…». Intanto, tra esoneri e subentri, sono 7 anni che Cosmi non fa un campionato intero: «Vero, mi piacerebbe finalmente cominciare e terminare il lavoro con la squadra. Trapani può essere il posto giusto per ripartire». © RIPRODUZIONE RISERVATA
PARTITE E ARBITRI
Tra il Catania e l’Avellino c’è Baracani ● Il programma e gli arbitri della 33a giornata, che si apre domani con tre anticipi e si completa domenica. DOMANI Ore 15 Bologna-Livorno (2-3) Ghersini di Genova. Spezia-Pescara (2-1) Candussio di Cervignano. DOMANI Ore 18 Vicenza-Carpi (0-1) DI Paolo di Avezzano. DOMENICA Ore 12.30 Perugia-Crotone (1-2) Minelli di Varese. DOMENICA Ore 15 Bari-Pro Vercelli (0-3) Gavillucci di Latina. Catania-Avellino (0-1) Baracani di Firenze. Cittadella-Ternana (1-1) Nasca di Bari. Frosinone-Latina (4-1) Fabbri di Ravenna. Lanciano-Entella (0-0) Abbattista di Molfetta. Modena-Varese (1-2) Ripa di Nocera Inferiore. DOMENICA Ore 20.30 Brescia-Trapani (2-3) Maresca di Napoli. ● Ecco la classifica: Carpi p. 62; Bologna (-1) 53; Vicenza 52; Frosinone 51; Avellino e Spezia 49; Pescara e Livorno 47; Perugia 46; Lanciano 43; Bari 41; Entella 40; Modena, Cittadella, Pro Vercelli e Trapani 38; Latina 37; Ternana 36; Crotone 35; Catania 32; Varese (-4) e Brescia (-6) 27.
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CHE SABATO! Vicenza: Marino Carpi: c’è Mbakogu con Manfredini Lasagna in panchina dopo 2 settimane Si rivede Pasciuti ● VICENZA Tutto esaurito da giorni per la gara contro il Carpi, Marino in difesa a sinistra perde lo squalificato D’Elia: probabile che il suo posto venga preso dal giovane Garcia Tena. Il tecnico recupera invece Manfredini che è tornato ad allenarsi a pieno ritmo dopo lo stop di due settimane per un problema muscolare. Sbrissa è rientrato a Vicenza dopo essere stato convocato con la nazionale Under 19 e ieri ha svolto lavoro differenziato.
● CARPI Bianco si è allenato a singhiozzo per tutta la settimana, ma dovrebbe stringere i denti per la sfida del Menti. Il centrocampista formerà la mediana tipo di Castori, affiancato da Porcari e con Lollo leggermente più avanti, in un 4-4-1-1 che dovrebbe vedere Mbakogu titolare in attacco al posto di Lasagna. Per il resto sono scelte pressoché obbligate: torna Struna a destra e Letizia trasloca di nuovo a sinistra in difesa, in mediana sarà l’altro rientrante Pasciuti a sostituire l’azzurrino Molina a destra.
Bologna: Lopez Livorno: Panucci ritrova tre titolari si affida ai due ex T-shirt su Morosini e ritorna al 3-5-2 ● BOLOGNA L’allenatore Lopez confida di recuperare Ceccarelli e Maietta in difesa, oltre a Casarini che ha scontato la squalifica. Quest’ultimo, in caso di emergenza, potrebbe essere impiegato nel ruolo di terzino sinistro. Intanto è tornato in gruppo Krsticic, ma l’ex doriano non è ancora pronto per giocare. Prima di scendere in campo, Bologna e Livorno indosseranno una t-shirt comune per ricordare Piermario Morosini.
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LIVORNO Panucci si affida ai due ex Siligardi e Vantaggiato per cercare di tornare al successo che manca dal 7 marzo nella partita contro la Ternana. Il tecnico amaranto in settimana ha lavorato molto sotto l’aspetto fisico nella speranza di ritrovare quella brillantezza che nelle ultime gare è mancata. A livello tattico si torna al 3-5-2 con Gemiti esterno sinistro con l’unico dubbio a destra tra Jelenic e Moscati. In difesa riesce a recuperare Emerson che torna tra Ceccherini e Lambrughi.
Spezia: i nazionali Pescara: sono ok non ancora pronti Rossi e Politano Un libro su Bjelica Assenti 2 stranieri ● SPEZIA Gagliardini e Acampora saranno a disposizione oggi almeno per la rifinitura, di rientro dalla nazionale Under 20 che ieri ha vinto 3-0 con la Svizzera, ma difficilmente faranno parte dei convocati in vista del Pescara. Intanto mercoledì sera è stato presentato il libro dedicato al tecnico dello Spezia scritto da Armando Napoletano e intitolato «Nenad Bjelica, l’ultimo degli Zeman».
● PESCARA Baroni ha anticipato la partenza e, dopo la seduta di ieri, si è messo in viaggio verso la Liguria, dove stamattina farà sostenere la rifinitura. Due novità per il tecnico: Rossi e Politano hanno recuperato e ci saranno. Resta solo un dubbio sulla fascia sinistra: se gioca Zampano, Pucino e Rossi saranno i terzini; se invece toccherà a Pasquato, Zampano e Rossi terzini con Pucino al centro della difesa. Bjarnason e Memushaj via con le nazionali.
Lega Pro R Il caso
Riforma sì o no? I dissidenti tornano all’attacco di Macalli 1Due lettere un po’
contraddittorie del presidente mettono i club in agitazione. Sarà un aprile caldo
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a tempesta dopo la quiete. La spaccatura in Lega Pro torna a scrivere capitoli scabrosi. Mentre le richieste di convocazione di un’assemblea per la verifica della governance, presentate dai dissidenti nei termini di legge, continuano a restare inascoltate, l’agenda di aprile ha alcune date importanti: il 7 verrà discusso il reintegro in Lega Pro dell’ex d.g. Ghirelli, il 9 si parlerà del deferimento di Macalli per la vicenda-Pergocrema mentre il 15 il Consiglio di Garanzia del Coni dirà se le richieste di assemblea devono essere accolte o meno. Ma c’è un altro caso che in questi ultimi giorni sta facendo agitare le società. ALLA FIGC Tutto nasce da due comunicazioni scritte da Mario Macalli, che secondo gli accusatori, farebbe un doppio gioco in merito alla riforma dei campionati. In una missiva indirizzata a Tavecchio il 6 marzo scorso, il presidente scrive che avrebbe comunicato a breve i suoi rappresentanti per la commissione sulla riforma dei campionati. Una lettera nella quale tra l’altro la Lega Pro pro-
Mario Macalli, 78 anni ANSA
pone una modifica dei criteri per le iscrizioni ritenendo sproporzionata la fideiussione da 600mila euro per un monte ingaggi medio di 2,5 milioni, a fronte degli 800mila euro della Serie B che ha un monte medio di 9 milioni, sottolineando la carenza di relazioni Covisoc per i controlli sui pagamenti. AI CLUB I dissidenti però sono saltati sulla sedia quando hanno saputo che potrebbe esserci, con la riforma, un altro taglio di squadre e, a precisa richiesta, Macalli il 19 ha scritto di escludere categoricamente che siano in discussione progetti concreti di riforma dei campionati, tantomeno di modifica dei criteri di promozione e retrocessione. E quindi la commissione Figc a cosa serve? ni.bin. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DISCIPLINARE
Novara: rinvio Per la Reggina 4 deferimenti ● Le discussioni alla Disciplinare e i deferimenti si rincorrono generando sempre più confusione sui campionati. Il Tribunale Nazionale ieri ha discusso i cinque deferimenti del Novara, che il giorno prima ne aveva ricevuti altri due: la richiesta dell’avvocato Di Cintio di accorpare le discussioni, trattandosi degli stessi problemi, è stata accolta e quindi se ne riparlerà il 10 aprile. Alla capolista del girone A sono contestati mancati pagamenti di incentivi all’esodo (un caso simile a quello che ha già portato all’assoluzione della Reggina, impegnata ieri a Roma per la discussione di un altro analogo deferimento) e dei contributi, per i quali però il club sostiene di essere stato in credito d’imposta con l’erario e quindi di avere diritto a una compensazione: il rischio comunque va dai 2 ai 5 punti. Discussi pure i deferimenti del Venezia, che rischia un punto, e del Monza, che ne rischia due: le sentenze sono attese oggi. Ma la pioggia di deferimenti non si arresta e ieri alla Reggina ne sono arrivati altri quattro per mancati pagamenti di stipendi e contributi negli ultimi tre bimestri del 2014: qui il rischio è una penalizzazione di 6 punti, che possono salire con la recidiva.
GLI ANTICIPI
LA SITUAZIONE
Una serata con doppio derby Il Benevento rincorre la vetta Pisa, è il debutto di Amoroso
Domani gioca la Salernitana e c’è anche Reggiana-Teramo Lunedì sera nessun posticipo
● Un doppio derby apre questa sera la 32a giornata della Lega Pro: uno campano per il girone C e uno toscano per il girone B. Due sfide che però, oltre alla rivalità tra tifoserie, è molto importante anche per le due classifiche. Vediamo perché.
● Questo il programma della 32a giornata in Lega Pro nel fine settimana dopo i due anticipi di stasera: lunedì non c’è posticipo perché c’è il turno infrasettimanale.
GIRONE C - Ore 19.30 BENEVENTO-PAGANESE Grande attesa per il Benevento che, dopo essere stato scavalcato dalla Salernitana (ora prima con due punti di vantaggio), cerca di effettuare il contro-sorpasso e di riprendersi il primato, anche se soltanto per un giorno visto che la capolista gioca domani in casa con la Reggina: la squadra di Brini ha perso il primo posto anche perché, oltre ad aver perso lo scontro diretto all’Arechi, ha pareggiato le ultime due partite casalinghe contro Barletta e Aversa Normanna e quindi prima di tutto deve riuscire a riconquistare i tre punti interni contro una Paganese che ha 7 punti di vantaggio sui playout. Così in campo questa sera (inizio alle ore 19.30): BENEVENTO (4-4-2) Pane; Celjak, Lucioni, Scognamiglio, Som; Alfageme, Vitiello, D’Agostino, Campagnacci; Eusepi, Mazzeo. (Piscitelli, Padella, Pezzi, Allegretti, Doninelli, Kanoute, Marotta). All. Brini. PAGANESE (4-3-3) Casadei; Tartaglia, Perna, Moracci, Donadio; Vinci, Franco, Malaccari; Aurelio, Girardi, Deli. (Novelli, Cancelloni, Djibo, Blandi, Longo, Russini, Biasci). All. Sottil. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore (VecchiMaiorano). (andata 2-2) GIRONE B - Ore 20.45 PISA-PRATO Grande delusione a Pisa dopo le ultime tre sconfitte consecutive che hanno ormai escluso la squadra dalla corsa ai playoff e hanno fatto saltare prima la panchina di Braglia e poi quella di Pillon, portando alla promozione di Christian Amoroso, al debutto da allenatore con una squadra in piena emergenza: squalificati Sini, Iori, Paci e Caponi, infortunati Rozzio e Dicuonzo, se ne è andato Morrone. Contro c’è un Prato impegnato nella rincorsa alla salvezza, con un solo punto di vantaggio sui playout. Così in campo questa sera (inizio alle ore 20.45): PISA (4-4-2) Pelagotti; Pellegrini, Lisuzzo, Mandorlini, Costa; Finocchio, Ricciardi, Misuraca, Floriano; Arrighini, Arma. (Moschin, Samba, Benedini, Lucarelli, Napoli, Frediani, Beretta). All. Amoroso. PRATO (4-3-2-1) Gazzoli; Bandini, Dametto, Rinaldi, De Agostini; Cavagna, Urso, Grifoni; Gabbianelli, Fanucchi; Bocalon. (Ivusic, Rickler, Sorbo, Tassi, Romanò, Santini, Rubino). All. Esposito. ARBITRO Caso di Verona (Galetto-Baccini). (1-0) TV Diretta su Raisport 2.
COSI’ DOMANI Ore 14.30 Lumezzane-Südtirol (A, 0-2); Aversa Normanna-Messina (1-1), Ischia-Lupa Roma (0-1) e Savoia-Matera (C, 0-2). Ore 15 Bassano-Alessandria (0-0) e Cremonese-Como (A, 3-1); San Marino-Savona (B, 1-4). Ore 16 Arezzo-Pro Patria (A, 2-1); Catanzaro-Lecce (2-2) e Salernitana-Reggina (C, 1-0). Ore 17 Giana-Pavia (A, 0-3); Grosseto-Pontedera (B, 1-2); Melfi-Barletta (C, 0-0). Ore 19.30 AlbinoLeffe-Venezia (A, 0-2); ReggianaTeramo (B, 0-1). COSI’ DOMENICA Ore 11 Pordenone-Mantova (A, 0-1). Ore 12.30 Torres-Monza (A, 0-3); L’AquilaSantarcangelo (B, 1-0). Ore 14.30 Ancona-Spal (0-0) e Pistoiese-Lucchese (B, 21); Foggia-Juve Stabia (2-2) e Martina-Casertana (C, 1-2). Ore 16 Feralpi Salò-Renate (A, 2-1); Forlì-Ascoli (B, 0-4); Vigor Lamezia-Cosenza (C, 0-3). Ore 18 Novara-Real Vicenza (A, 0-3); Pro PiacenzaCarrarese (0-4) e Tuttocuoio-Gubbio (B, 0-4). LE CLASSIFICHE GIRONE A Novara p. 60; Alessandria e Pavia (-1) 59; Bassano 58; Como 54; Feralpi Salò 47; Real Vicenza 46; Arezzo 43; Südtirol e Venezia 42; Mantova (-3) 40; Renate 39; Torres 37; Monza e Cremonese 36; Giana 35; Lumezzane 29; AlbinoLeffe 27; Pro Patria (-1) 24; Pordenone 21. GIRONE B Teramo p. 61; Ascoli 59; Reggiana* 53; L’Aquila 48; Pisa* 47; Ancona* 45; Pontedera 44; Spal 43; Tuttocuoio e Lucchese 41; Gubbio 39; Carrarese 38; Grosseto (-1) 35; Santarcangelo* e Prato 34; Pistoiese** 33; Savona 32; Forlì 30; Pro Piacenza (-8) 28; San Marino 26. (**due partite in meno; *una in meno). GIRONE C Salernitana p. 67; Benevento 65; Juve Stabia e Casertana 56; Lecce e Matera 54; Foggia (-1) 50; Catanzaro 44; Barletta 42; Vigor Lamezia 40; Cosenza 37; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 34; Melfi (-2) 32; Savoia 27; Messina 26; Aversa Normanna, Ischia e Reggina (-1) 25. GIUDICE E VARIAZIONE Dopo il recupero del girone B di mercoledì, una giornata di squalifica a Morandi (Tuttocuoio). Invece la partita Messina-Martina di giovedì 2 aprile avrà inizio alle ore 14, anziché alle ore 17.
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Siamo in onda! R
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Con GazzettaTv mercato senza segreti
1 Il manager Branchini a Calciomarket. Si parla di ciclismo col c.t. femminile Salvoldi e basket col d.s. di Cantù Science per osservare il mondo dello sport attraverso il telescopio della scienza.
Gabriella Mancini
T
utti su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre. Il c.t. della Nazionale femminile di ciclismo Dino Salvoldi, la campionessa italiana Elena Cecchini e la campionessa del mondo Giorgia Bronzini saranno ospiti di Gazzetta News (ore 13.15) in vista della prova di Coppa del mondo di domenica a Cittiglio, in provincia di Varese. Poco dopo spazio al basket: come ogni venerdì, c’è Sottocanestro nel notiziario delle 14.15 e in replica alle 23. In studio Michele Gazzetti e il giornalista della Gazzetta dello Sport Luca Chiabotti presentano la nona giornata di ritorno della Serie A con Daniele Della Fiori, general manager dell’Acqua Vitasnella Cantù; in particolare commenteranno l’arrivo di Metta World Peace, l’ala americana campione Nba ingaggiata da Cantù. AGGHIACCIANTE Alla vigilia di Bulgaria-Italia non mancano le gag degli Autogol, il Trio formato da Alessandro Iraci, Michele Negroni e Alessandro Trolli che incontra il sosia «agghiacciante» del c.t. Antonio Conte. L’appuntamento è per le 14.45 con replica
I PROGRAMMI ANCHE MOTORI E AVVENTURA
FANTACALCIO Appassionati di Fantacalcio, unitevi! Alle 18.30 +3 Fantanews racconta i trucchi del gioco che appassiona sei milioni di italiani. Deborah Schirru, l’esperto Francesco Letizia e la firma della Gazzetta dello Sport Luca Bianchin illustrano le loro strategie. Poi largo a Calciomarket, programma sulle anteprime del calcio mercato condotto dal nostro esperto Carlo Laudisa e da Federica Migliavacca: ospite della puntata Giovanni Branchini, il procuratore che portò Ronaldo all’Inter e Rui Costa al Milan e attualmente agente di Riccardo Montolivo, Mattia De Sciglio e Simone Pepe, per fare qualche nome. Tra i vari argomenti si parlerà anche del nuovo regolamento dei procuratori sportivi. E, dulcis in fundo, in prima serata l’allenatore del Napoli Rafa Benitez sarà il protagonista di Condò Confidential. Una delle prime puntate di Calciomarket con l’a.d. bianconero Marotta BOZZANI
alle 20.45. Più tardi Explorers mostrerà le imprese più affascinanti del mondo, a seguire la rubrica Campioni a confronto punta l’obiettivo sui grandi nomi dei calciatori. Oggi nel mirino c’è il duello tra gli attaccanti cileni
MATTINA 7 Gazzetta News 7.15 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.15 Gazzetta News 8.30.00Gazzetta News 8.45.00Gazzetta News
Alexis Sanchez, dell’Arsenal, e Eduardo Vargas, Queens Park Rangers, tra i portieri tedeschi Oliver Kahn e Manuel Neuer, e tra i centrocampisti colombiani Carlos Valderrama e James Rodriguez. Alle 16.05 linea a Sport
9.05 Campioni a confronto 9.29 Explorers: avventure pericolose 10.05 Sport Science 11.05 Condò Confidential 11.30 Campioni a confronto 12.05 The SpeedGang - La banda dei motori 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News
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POMERIGGIO 14 Gazzetta News 14.15 Gazzetta News - Sottocanestro 14.45 Autogol News 15.05 Explorers: avventure pericolose 15.30 Campioni a confronto (PrimaTv) 16.05 Sport Science (Prima Tv) 17.05 The SpeedGang 18.05 Explorers: avventure pericolose
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OPINIONI
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È un pallino del presidente
La vignetta
Lettere alla Gazzetta
IL PROBLEMA REAL SI CHIAMA BALE
di Stefano Frosini
TROPPI ORIUNDI? TROPPE PARTITE?
MARCA LA DIFFERENZA RENZA di SANTIAGO SEGUROLA
L
e conseguenze dell’ultimo Clasico vanno al di là del semplice risultato. La vittoria ha consentito al Barça di collocarsi in una magnifica posizione per affrontare la retta finale del campionato. La squadra catalana ha portato a 4 i punti di vantaggio su un Real Madrid che non riesce proprio a trovare un equilibrio. Nelle ultime settimane, lontano dal Bernabéu, il Real ha perso contro Atlético Madrid, Athletic Bilbao e Barcellona. In casa ha perso contro lo Schalke 04 e ha pareggiato con il Villarreal. Tuttavia, per un’ora, i segnali visti al Camp Nou sono stati più che incoraggianti. Probabilmente è stata la migliore prestazione del Real Madrid negli ultimi 30 anni. La partita ha reso manifesta una vera e propria inversione dei ruoli tra le due squadre. Nel primo tempo il Real Madrid ha giocato come il gran Barça di Guardiola. Il Barcellona ha risposto con il contropiede, resistendo non senza fortuna all’assedio messo in atto dal Real, e sperando soltanto in qualche errore degli avversari o in qualche giocata geniale dei propri attaccanti. Ha espresso, in definitiva, il tipo di calcio che detestava Guardiola. Quel Barça aveva uno stile brillante e originale di cui andava orgoglioso. Il Barça dell’ultimo clásico sembrava una fotocopia, con però meno ordine difensivo, del Real di Mourinho. Sta tramontando il tempo di giocatori come Iniesta e Xavi, di quei centrocampisti che avevano definito il modo di fare calcio di una squadra eccezionale. Fa tristezza vedere le difficoltà che incontra Iniesta nel tentativo di adattarsi a un modello di calcio
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che lo rifiuta. Ora corre, insegue gli avversari, aiuta la difesa. Lo si nota stremato in una squadra che usa sempre meno il centro del campo come un territorio creativo. Questo Barça gioca sempre di più nelle due aree e sempre di meno nella zona del campo che lo aveva reso unico. Come spesso accade nel calcio, le convinzioni sono meno forti dei risultati. La stessa stampa che esaltava il Barça di Guardiola, ora celebra entusiasta la vittoria contro l’elegante Real Madrid di Ancelotti. Si sbagliavano quanti pensavano che il Barcellona sarebbe stato l’ultima roccaforte del possesso palla, del fraseggio e del controllo. Ora è una squadra mondana, normale se non fosse per un particolare essenziale: dispone di una mezza dozzina di giocatori eccezionali. E uno di quelli si chiama Leo Messi. Il Real Madrid ha perso. Un paio di dettagli hanno fatto la differenza: la fatica accusata da Modric dopo un primo tempo straordinario e la mancanza di giocatori di livello in panchina. Lucas Silva, Nacho, Illarramendi, Arbeloa, Khedira e il Chicharito non impressionano quasi nessuno. La partita ha mietuto un’altra vittima: l’invisibile Gareth Bale. Mai un giocatore è stato tanto difeso da Florentino Pérez. Il presidente fa delle critiche al gallese una questione personale. La gente si domanda perché Ancelotti non lo abbia sostituito. Non c’è risposta: l’unica certezza è che Bale ha giocato tutti i minuti delle ultime 17 partite. La sconfitta, tuttavia, non impedisce di apprezzare la superiorità mostrata dal Real Madrid per un’ora. È stata una squadra che ha giocato a testa alta, esprimendo un calcio brillante e mostrando un meraviglioso Benzema. Una squadra che ha ancora le carte in regola per vincere la Liga e la Champions.
PORTO FRANCO O TURI di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it tta.it twitter: @arturifra
JORGE LORENZO Campione di MotoGP ● Let’s go!! @YamahaMotoGP @MotoGP #newseason
ALESSANDRO DEL PIERO Ex calciatore ● @SteveNash Sono sicuro che sarai un grande anche nelle tue prossime avventure...Ale @delpieroale
GIGI DATOME Giocatore Boston Celtics ● So che è lugubre ma adoro fotografare i cimiteri. Soprattutto quelli americani. Questo a Cambridge @GigiDatome
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Non comprendo e non condivido l’attuale polemica relativa alla convocazione dei cosiddetti oriundi (termine che peraltro trovo orribile). A parte che se si rimane all’interno di regole definite non vedo il problema. Ma comunque, anche a voler convocare solo giocatori «italiani», quale sarebbe il confine? Come considerare ad esempio Giuseppe Rossi, nato in Usa, con doppia cittadinanza e che non ha mai nascosto di sentirsi a casa nel New Jersey? Perché allora Vazquez, di madre italiana, sarebbe più straniero di Rossi? Davvero non comprendo e credo che faremmo tutti meglio a parlare molto, molto meno. Flavio Banfi Tema che raccoglie tanto interesse. Il lettore Andrea Contini, italiano che da 12 anni vive e lavora in Svizzera, anche nel calcio, ha una risposta per lei: accettare nelle nazionali chi è cresciuto sportivamente nel nuovo Paese, di cui è in definitiva un investimento. Altri sono rigidamente ancorati al concetto identitario di Paese e di radici: maglia azzurra solo a chi è nato nei nostri confini. Personalmente non mi scandalizzo per uno o due Vazquez a disposizione di Conte, anche perché il calcio da anni impedisce la maggior parte di scelte opportunistiche e di compravendita di maglie delle varie nazionali con un regolamento piuttosto rigido. Trovo invece improponibile, dal punto di vista culturale e tecnico, che il calcio non difenda se stesso, aprendosi ad uno stranierismo isterico e dannosissimo. E’ un discorso che l’Europa intera, quella di Bruxelles, non ha mai capito. E’ una battaglia da riprendere.
Mi spiace vedere spesso vostre opinioni favorevoli alla riduzione delle squadre di Serie A. Perché, dato che nei più importanti campionati europei le squadre nella massima serie sono 20 ad eccezione della Germania, dove sono 18 per il fatto che in quella Nazione il campionato sta fermo un mese? Forse questa riduzione serve a spartirsi meglio la torta tra le grandi e far fuori le piccole che guarda caso quest’anno hanno invece impreziosito il gioco del nostro campionato (vedi Sassuolo ed Empoli) rendendolo più interessante, mettendo in vetrina giovani interessanti. Ricordatevi che meno partite in serie A vuol dire meno gente a lavorare, meno giornali venduti e meno divertimento perché vedere qualche piccola squadre che orbita nell’elite del calcio fa bene al calcio. Riccardo Nannipieri Al contrario, l’allargamento, anche all’estero, dei campionati maggiori è servito a incamerare più soldi dalle Tv, vere padrone del calcio europeo e in particolare di quello italiano, i cui conti economici sono fortemente squilibrati. Questa svalutazione dell’eccellenza, figlia dell’avidità miope, porta a gravi danni collaterali, il primo dei quali è la consunzione dei giocatori, chiamati ad esprimersi oltre i livelli fisiologicamente sostenibili. Lo scadimento del gioco (in particolare di mondiali o europei, in programma a fine stagione) è una chiara conseguenza. Poi c’è da prendere atto della crescita d’interesse dei campionati sovranazionali, cioè delle coppe: il calendario è troppo intasato, bisogna fare un passo indietro. Tutti, anche all’estero, stanno ripensandoci. L’ostracismo alle «piccole» non c’entra nulla: dovunque in Europa la prima fascia di club occupa 5-6 squadre al massimo, spesso meno, tutto il resto è «piccolo» e continuerà ad esserlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I guai della vela
COPPA AMERICA: SENZA LUNA ROSSA NON SARÀ PIÙ LA STESSA L’ANALISI di GIAN LUCA PASINII email: gpasini@gazzetta.it
C’
è stato un periodo in cui la Coppa America era non solo il pinnacolo (per usare un termine caro agli anglosassoni, che sono considerati gli inventori dello yachting)
della vela, ma anche un punto di riferimento nel costume. Fermandoci all’Italia abbiamo vissuto l’epopea di Azzurra (1983), quella del Moro di Venezia (1992) e ancora quella lunghissima di Luna Rossa che ha avuto nell’inverno (nostro, era l’estate australe) fra il 1999 e il 2000 un periodo di esaltazione collettiva per nottambuli. Anche in epoca più recente, nella primavera-estate del 2007, la Coppa America a Valencia, con tre barche italiane, ha trasformato come in una favola, i terricoli italiani in esperti di strambate, bompressi
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015
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e rande grasse. Questo una volta perché gli accadimenti dal 2007 fino alla decisione di ieri (cambiare ancora le barche per la prossima edizione, nel 2017) rischiano di fare perdere definitivamente credibilità alla regata più vecchia e un tempo più famosa dei 7 mari. E rischiano anche di perdere Luna Rossa, che minaccia il ritiro se si gareggerà con i piccoli Ac45. Sia chiaro la Coppa America, come la vela tutta, è sempre stata un fenomeno di nicchia, negli Stati Uniti (il Paese che l’ha conservata
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più a lungo dal 1851 al 1983 e ancora dal 1987 al 1995 e dal 2010 a oggi) il trofeo non ha mai entusiasmato le folle. Anche la vittoria epica e rocambolesca nel 2013 in rimonta su New Zealand non ha lasciato un segno tangibile. Tanto è vero che San Francisco si è ben guardata dal rinnovare l’abbinamento e la Coppa è andata a finire alle Bermuda. Ora un altro attacco, formale e sostanziale: si cambia l’ennesima regola sperando di allargare il campo dei partecipanti e di conquistare un po’ di credibilità. Ma è troppo tardi. I paperoni alla Larry Ellison e i loro emissari (Russell Coutts) forse sono fuori tempo massimo.
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Formula 1 R GP Malesia
GARA ALLE 9 TUTTO SU SKY
Domenica a Sepang (5.543 m) si corre il GP Malesia, 2a tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 56 giri per 310,408 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-7 ore rispetto a Sepang fino a domani; -6 ore domenica, quando in
Italia scatterà l’ora legale). Oggi Le prime libere si sono svolte nella notte. Seconde libere: 7-8.30. Differite alle 8.30 e 11.30 su Rai Sport 1. Domani Terze libere dalle 7 alle 8; differita alle 11.30 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 10; differita alle
13.55 su Rai 2. Domenica Gara alle 9; differita alle 14.15 su Rai 1. Classifiche Piloti: 1. Hamilton (foto) 25 punti; 2. Rosberg 18; 3. Vettel 15. Costruttori: 1. Mercedes 43; 2. Ferrari 15; 3. Sauber 14.
Lunghezza circuito: 5.543 m Giri: 56 Distanza gara: 310,408 km Curve: 15 Prima edizione del GP: 1999 Giro record: 1’34”223 (Montoya 2004)
Sebastian Vettel, 27, scherza nel box LIVERANI
team principal Maurizio Arrivabene a chi gli chiedeva del trasloco in corso a Maranello. Ma è certo che la caccia alla Mercedes è solo all’inizio e quindi gli investimenti proseguiranno, vista la ferma volontà del presidente Sergio Marchionne di rivedere una Ferrari vincente in F.1. LODI La fiducia è cresciuta, dopo il terzo posto di Vettel a Melbourne, e gli elogi che la Ferrari ha raccolto un po’ ovunque fra gli avversari (Alonso escluso) non sembrano più solo di circostanza. «La Ferrari ha decisamente ridotto il divario da noi della Mercedes. Il passo gara di Raikkonen prima del ritiro era notevole», ha ammesso Nico Rosberg. E Felipe Massa, che ritiene di avere «lo stesso motore» sulla sua Williams, ha aggiunto: «Non c’è più tutta la differenza di potenza che l’anno scorso ci dava un vantaggio in rettilineo sulla Ferrari».
Ferrari, 100 milioni extra per inseguire le Mercedes
1Simulatori, banchi prova, tecnici e sede: nell’ultimo anno il Cavallino
ha speso molto per colmare il divario coi tedeschi. E i risultati si vedono Luigi Perna INVIATO A SEPANG (MALESIA)
L
a corsa per tornare al vertice della F.1 ha un prezzo salato. Nel caso della Ferrari, si è tradotta in un impegno senza precedenti negli ultimi dodici mesi. Bisognava cambiare politica, rinnovare la fabbrica dotandosi di nuovi strumenti di ricerca, ammodernare la galleria del vento e i simulatori, acquistare nuovi banchi prova per i motori, fare campagna di reclutamento fra i tecnici di settori specifici dalle altre squadre. Tutto questo è costato alla Ferrari investimenti enormi, che si sono aggiunti ai costi di gestione della stagione, già molto elevati: tradotto in cifre, un disavanzo di oltre 100 milioni di euro da colmare. Lo sforzo economico necessario per inseguire la Mercedes.
va, dovendo affrontare un gigante come la Casa di Stoccarda, che in questi anni ha pompato risorse e uomini (oltre mille) negli stabilimenti di Brackley e Brixworth, puntando sulla tecnologia ibrida. A Maranello si erano accorti di essere rimasti indietro già durante la gestione di Stefano Domenicali. La chiusura e l’aggiornamento della galleria del vento, disegnata da Renzo Piano, che quest’anno sta finalmente dando i riscontri sperati
sull’aerodinamica delle monoposto di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, erano stati infatti decisi allora. La spesa maggiore è però servita in seguito ad acquistare banchi prova più sofisticati per le power unit attuali e un simulatore dinamico, in cui la vettura corre sui rulli fino a 300 km/h, costato da solo 35 milioni di euro. Mentre il prossimo passo sarà sostituire il simulatore di guida attuale (il celebre “Ragno”) con uno più moderno.
GES COSTOSA A monte di tutto ciò, c’è poi stata la costruzione, di per sé molto onerosa, della nuova sede della Gestione sportiva, in cui i reparti saranno organizzati in modo più razionale. Nel piano interrato magazzini e depositi, al primo l’assemblaggio della monoposto (dai motori al telaio) e al secondo l’area tecnica, con gli uffici dedicati a disegnatori e aerodinamici. «Non sarà però la nuova sede che ci farà tornare a vincere», ha detto chiaro il
MI SPIACE PER IL GP DI GERMANIA, ORA ADOTTERÒ MONZA COME GARA DI CASA. NON VEDO L’ORA SEBASTIAN VETTEL QUATTRO VOLTE IRIDATO
NIENTE SHOW Sarebbe il caso di approfittarne, cogliendo al balzo l’invito di Rosberg e andando a spiare gli ingegneri della Mercedes durante il briefing del venerdì, ma Vettel smonta subito la sceneggiata organizzata da Nico dopo l’Australia: «Era solo un gioco nato in conferenza stampa, perché è ovvio che se hai un vantaggio non lo mostrerai mai agli altri, ma così si è trasformata in pubblicità. Perciò non ci andrò, ho abbastanza da fare con la Ferrari. I cervelli ce li abbiamo anche a Maranello, l’ho capito dalla mia prima visita». Poi, sorridendo, promette battaglia: «Qui in Malesia spero di essere più vicino alle Mercedes e più lontano dalle Williams. Dobbiamo attaccare, pressarli e, con le condizioni che ci sono, una vittoria può sempre venir fuori. Il nostro obiettivo è cercare di raggiungere la Mercedes e batterla. Non so quanto tempo ci vorrà. È difficile, ma non impossibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
KIMI, CHE NOIA COI GIORNALISTI ● Che per molti piloti la conferenza stampa sia un rito poco apprezzato, ci può stare. Ieri però Kimi Raikkonen ha fatto capire chiaramente di essere annoiato a morte...
RITARDO Non c’era alternati-
NELLE LIBERE DI OGGI
Marciello, il gigante che riporta il Tricolore in F.1 1È il primo italiano su una monoposto
dai tempi di Trulli e Liuzzi: «La Sauber? Un po’ piccola per il mio metro e 88»
INVIATO A SEPANG
G
li ultimi erano stati Jarno Trulli e Tonio Liuzzi a Interlagos 2011, oggi toccherà a Raffaele Marciello riportare il Tricolore in F.1 dopo oltre tre anni. Per il pilota della Ferrari Driver Academy, che aveva già assaggiato la rossa (una F14 T) nei test di fine stagione ad Abu Dhabi, si tratta del debutto ufficiale
nelle prove libere di un GP. Lello, 20 anni, guiderà la Sauber giunta quinta a Melbourne con il brasiliano Felipe Nasr. «Sono emozionato, ma anche convinto che andrà bene — ha detto alla vigilia —. Mi sento pronto. Se avessi corso in Australia, magari avrei potuto anch’io fare risultato come Nasr, che considero veloce». GIGANTE Marciello, che con i suoi 188 centimetri è il più al-
to in F.1, non ha avuto problemi a entrare nella Sauber. Ci ride su, mostrando le ginocchia arrossate: «Sfregano un po’ nell’abitacolo. Ma mi succede su ogni monoposto. Anzi, c’è più spazio sulla Sauber rispetto alla Ferrari». Nato in Svizzera, figlio di emigranti (la famiglia di suo padre Claudio si trasferì durante la Guerra, mentre sua madre Licia è originaria della provincia di Caserta), il gigante della Ferrari ha corso fin da bambino in Italia e vive vicino a Maranello. ALUNNO In kart ha battuto spesso Daniil Kvyat e Carlos Sainz Jr, vincendo l’Europeo
F.3 nel 2013 e una gara in GP2 l’anno scorso. Nel 2015 punterà al titolo con la Trident. Sull’argomento Max Verstappen è stato caustico: «Non volevo restare impantanato in GP2 come Marciello». Ma Lello replica: «Beh, vedremo fra dieci anni chi avrà ragione. Io spero di arrivare in F.1 più preparato di lui e degli altri. Per ora, giro al simulatore della Ferrari: ho provato già tutte le piste del Mondiale». Come terzo pilota Sauber, proverà ancora in Canada, ad Austin e nei test di Barcellona e Zeltweg, dove salirà come rookie anche sulla Ferrari SF15-T. lu.pe. Raffaele Marciello, 20 anni, sulla Sauber nelle prime libere OLYCOM
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Formula 1 R GP Malesia Andrea Cremonesi INVIATO A SEPANG
U
na certezza nella nebulosa vicenda Alonso, almeno ora, c’è: Fernando è tornato com’era fuori dall’abitacolo, ovvero deciso, ostinato, spavaldo nell’affermare la propria verità su quello che è accaduto a Montmelò il 22 febbraio e che lo ha tenuto a piedi per un mese. Persino temerario, quando ha negato di essersi riscoperto adolescente, come confermato da chi gli è stato vicino. Tutte balle, secondo lui: «Non mi sono svegliato nel 1995 e non parlavo in italiano», ha tagliato corto. Dettagli in una ricostruzione, la sua, che ha come colonne portanti due affermazioni: Alonso non è stato male prima del botto e a provocare l’incidente è stata una anomalia allo sterzo della macchina. CLIMA FREDDO Una presa di posizione netta, che ha suscitato perplessità nel paddock e messo in imbarazzo la McLaren che, proprio nel giorno in cui il suo pilota varcava di nuovo per la prima volta i cancelli di un paddock, vedeva Ron Dennis ed Eric Boullier assenti: quasi, verrebbe da dire, a rimarcare una presa di distanza. E sì che, malgrado le pessime prestazioni della McLarenHonda, Alonso non ha mai rinnegato la propria scelta. Anzi. «Sono tra gli uomini più felici al mondo. Ho deciso di affrontare una grande sfida, per quanto sia dura. Sono cresciuto ammirando il dominio McLaren-Honda, tifando Senna. Siamo indietro e veniamo giustamente criticati, ma, per tornare a vincere, dovevo per forza prendermi dei rischi». Mollare la Ferrari, dunque. «Restare per arrivare terzo? O forse anche peggio, perché ora c’è gente (il riferimento è chiaramente a Vettel; n.d.r.) più brava di me? No. Il mio ciclo era finito dopo cinque anni fantastici, anche se non abbiamo vinto il titolo. Ed è terminato bene, considerate le mie prestazioni e il divario emerso con Raikkonen. No. Dopo 14 anni di F.1 e due Mondiali vinti, restare per un podio, un 4° o un 5° posto in classifica, non era esaltante». GUASTO ALLO STERZO Ma ieri l’argomento centrare è stato l’incidente di Montmelò. Sulle sue cause, Alonso ha detto: «C’è stato di certo un problema con lo sterzo, che si è bloccato verso destra. Ho frenato all’ultimo momento, mentre si avvicinava il muretto, ho scalato dalla quinta alla terza marcia». Questa è appunto la tesi dello spagnolo. Peccato, però, che la spiegazione del guasto non abbia trovato conforto nelle analisi della McLaren, talmente
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Alonso è tornato: «Il botto nei test? Colpa dell’auto» 1Lo spagnolo: «Non mi sono risvegliato pensando di essere nel ‘95. McLaren? Felice della scelta» Ma è gelo con Dennis-Boullier
Il pilota spagnolo della McLaren Fernando Alonso, 33 anni, arrivato alla scuderia inglese dalla Ferrari EPA
Federazione muta sull'inchiesta e anche le visite sono un mistero ● SEPANG — (a.cr.) Nemmeno l’ultimo esame che serviva a Fernando Alonso per ottenere il via libera è stato sottratto all’alone di mistero. D’accordo la privacy, ma perché non rendere note le procedure? Anche la Fia non ha divulgato le conclusioni della sua indagine, aumentando così il clima di incertezza. Ieri nel paddock girava addirittura la voce che all’ex ferrarista fossero state sottoposte foto del passato per mettere alla frusta la memoria. Di sicuro – perché a dirlo è stato Aki Hintsa, il medico che
segue i piloti McLaren, ma pure Raikkonen e Vettel – Fernando ha ripetuto un esame già svolto a Cambridge e in altre occasioni per verificare tempi di reazione e capacità cognitive. Poi si è proceduto a prove di equilibrio. Hintsa ha rivendicato la scelta di tenere a riposo Fernando: «Giusto così, me lo sono ripetuto quando al via di Melbourne ho visto l’incidente di Maldonado. Quando c’è di mezzo una concussione non si scherza, un altro colpo potrebbe mettere a rischio la carriera di un atleta».
approfondite da meritarsi il plauso anche di Charlie Whiting, sulla cui scrivania è arrivato un faldone di ben 47 pagine. Ma è stato lo stesso Fernando a riconoscere apertamente la situazione: «In fabbrica abbiamo rivisto tutti i dati, c’è qualche indizio ma nessuna risposta chiara».
NON C’È MAI STATO NELLA STORIA DELLA F.1 UN PILOTA PIÙ SEGUITO DI ME DAL PUNTO DI VISTA MEDICO
PAURA E allora? Nessun timore che possa ripetersi? «Abbiamo fatto così tanti test che credo di avere a disposizione una vettura strasicura — ha garantito Fernando —. E non c’è mai stato nella storia della F.1 un pilota più controllato di me dal punto di vista medico, dopo tutti gli esami che ho sostenuto. Saremo tutti e due, io e la vettura, ok». E che la macchina fosse a posto lo ha confermato anche Jenson Button ieri: «Non ho visto nulla di sbagliato sui dati della vettura». Sarà ma, attenendosi alla versione di Alonso, una falla, ci dovrebbe pur essere stata: «Purtroppo l’acquisizione delle informazioni in quella particolare area della vettura non è al top e, per questo, abbiamo posizionato dei nuovi sensori. E abbiamo assunto ulteriori precauzioni tornando al sistema di sterzo impiegato da Button e Magnussen nelle ultime due stagioni, dopo che io avevo fatto introdurre delle modifiche per il mio stile di guida». VENTO E MALORE E tutte le ricostruzioni avanzate dai suoi stessi uomini e dal team dopo l’incidente? La teoria del forte vento? «Nemmeno un uragano può spostare la macchina a quelle velocità», ha replicato Fernando. E il malore? «Se hai un problema di salute, normalmente perdi potenza e la macchina si dirige verso l’esterno, non verso l’interno. In F.1 devi sempre applicare una certa forza allo sterzo». Agli occhi di Alonso, il caos legato alle versioni contraddittorie sarebbe sorto dalla pressione mediatica: «C’era bisogno di dare delle risposte e si è creata un po’ di confusione», mentre lui, di quella domenica, ricorda proprio tutto: «I cambiamenti di assetto, i tempi, persino che Vettel ha tagliato la chicane per lasciarmi passare. Dopo il botto, ho spento la radio e l’Ers, altrimenti i commissari non avrebbero potuto toccare la macchina. Ero perfettamente cosciente». La perdita dei sensi sarebbe stata successiva, legata alla sedazione per le cure. «Non ricordo nulla dalle 14 alle 18, ma è normale. Era l’effetto dei medicinali ed il trasporto in elicottero». Eppure c’è chi, nel paddock, dice che non è andata così. Il mistero non si scioglie. E chissà se ci sarà mai una parola chiara e definitiva.
1L’ex iridato della
500 giudice di gara: «“Leggerò” bene anche una corsa di Formula 1» INVIATO A SEPANG
F
a strano vedere nel fine settimana che segna l’inizio del Motomondiale, Mick Doohan in Malesia anziché in Qatar. L’austra-
Mick Doohan, 49 anni, con il delegato tecnico Fia Charlie Whiting, 62
Mercedes, Williams e quei motori meno... al top Giorgio Piola
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l sasso lo ha lanciato Felipe Massa, subito dopo la gara di apertura della stagione: «La Mercedes deve darci gli stessi motori, se vogliamo stare davanti alle Ferrari». In realtà, il brasiliano non ha rivelato nulla di nuovo, se non confermato le illazioni della passata stagione, soprattutto quando al GP d’Austria le Williams avevano conquistato la prima fila. Allora si era detto che, da quella gara, la Mercedes aveva garantito le stesse identiche specifiche di propulsore a quella che, di fatto, era la sua seconda squadra di punta. Nel 2014 la Mercedes ha anche dovuto mantenere una strategia protettiva nei confronti della McLaren, già ufficialmente legata alla Honda. Sta di fatto che la richiesta precisa e circostanziata di fornire motori che garantiscano un vantaggio di 2-3 decimi a giro da parte della squadra ufficiale è uscita prima come indiscrezione autorevole e poi confermata dalla frase di Massa dopo la prima gara del 2015. Per il team di Stoccarda, potrebbe trattarsi della possibilità di utilizzare in esclusiva degli iniettori da 500 bar di pressione, mentre le altre squadre dovrebbero limitate l’utilizzo a 250 bar. Con una Ferrari che ha fatto enormi progressi (ma li ha fatti pure la Mercedes), c’è il rischio di trovarsi spesso il podio colorato di rosso, senza il bianco ghiaccio delle tute della Williams. Anche se, onestamente, bisogna riconoscere che le occasioni perdute dai piloti Williams sono dipese soprattutto dalle strategie e dalle operazioni ai box, spesso più complesse di quelle delle dirette rivali, specie nei cambi gomme. © RIPRODUZIONE RISERVATA
HO CHIESTO AD ALONSO SE MI CONOSCEVA E LUI MI HA RISPOSTO: “AL PIT TI SEI FATTO FREGARE”. HO CAPITO CHE ERA OK
FERNANDO ALONSO E IL PRESUNTO MALORE
FELIPE MASSA E L’AMNESIA DELL’ASTURIANO
liano, cinque volte campione del mondo della 500, è stato inserito dalla Fia nel collegio dei commissari: «Sono anni — afferma l’ex fuoriclasse della Honda — che collaboro con la F.1. Faccio parte del comitato organizzatore del GP a Melbourne e sono presidente e direttore della Federazione nazionale di kart. In passato mi sono pure occupato del Rally d’Australia. Per questo ruolo ho studiato a fondo i regolamenti, ho affiancato Herbie Blash (il vice di Whiting; n.d.r.) prima di venire qui».
incidente in maniera volontaria o meno». Malgrado debba concentrarsi sulla F.1, ovviamente Doohan terrà d’occhio anche quello che avverrà in Qatar. «Mi sembra una stagione eccitante. Marquez è il favorito, ha qualcosa in più ma Rossi l’anno scorso è tornato alla grande. Certo, magari dopo tanti Mondiali vinti non hai più voglia di rischiare come i ragazzi, ma vedremo». a.cr.
ESPERIENZA E poi c’è tutta la sua esperienza nelle due ruote. «Non credo che un pilota di moto possa avere una visione differente rispetto a chi guida una monoposto, capisci al volo se uno innesca un
LA TECNICA
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LA CURIOSITÀ
Ehi Doohan, sbagli sport! «No, sono commissario Fia»
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● I titoli mondiali vinti da Mick Doohan in 500, dal 1994 al 1998, sempre in sella alla Honda
Frank Williams, 72 anni GETTY
Dai medici arriva l’ok per Bottas Sutil terzo pilota ● La Williams ha ottenuto l’atteso via libera con riserva dalla commissione medica della Fia per il ritorno alle corse di Valtteri Bottas. In caso di nuovi fastidi alla schiena (dopo lo strappo nella parte anulare di un disco), il finlandese dovrà fermarsi. Il pilota è però ottimista: «Non ho dolore, il che è positivo: sono fiducioso per tornare al volante». Il team Williams ha poi annunciato ieri la scelta di Adrian Sutil come terzo pilota per tutta la stagione 2015. Il tedesco, che era alla Sauber l’anno scorso, ha totalizzato 124 punti in 128 Gran Premi e il suo miglior risultato è il 4o posto nel GP d’Italia del 2009.
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA SPECIAL La mitica MP4/4 di Senna ora nel salotto di casa tua
1Parte alla grande «Formula 1 Auto Collection», la prima raccolta ufficiale di tutte le monoposto che hanno fatto la storia del campionato mondiale riprodotte in fedeli modellini da collezione realizzate con Fabbri Centauria e in vendita con la Gazzetta. Lunedì in edicola la McLaren di Senna a 3,99 euro
1Inizia con la McLaren del 1988 di Ayrton
la «Formula 1 Auto Collection» di modellini
Luigi Perna
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abato scorso avrebbe compiuto 55 anni e i tifosi di tutto il mondo si sono scatenati sul web per celebrarlo. Il tempo è volato veloce come uno dei suoi magici giri di qualifica, ma il ricordo di Ayrton Senna è ancora vivo, a più di 20 anni dall’incidente che se lo portò via il primo maggio 1994 a Imola. Lo sguardo intenso e carismatico di un James Dean del volante, raffigurato accanto a quella McLaren bianco e arancio che ha fatto sognare generazioni di ragazzini.
il titolo, prima che questi propulsori fossero abbandonati in F.1 per tornare sulla scena solo l’anno scorso. Il suo cuore era un 6 cilindri di appena 1500 centimetri cubi e oltre 650 cavalli realizzato dalla Honda, che con la McLaren diede vita a un sodalizio imbattibile in quelle stagioni, continuando poi la striscia vincente con il passaggio al V10 aspirato. Senna ne fu l’interprete, diventando un idolo anche in Giappone.
EMULAZIONE Per capire che cosa abbia significato l’accoppiata fra Senna e la McLaren-Honda, basta pensare all’influenza che ARMA TOTALE La Gazzetta lan- ha avuto sui piloti che sarebbero cia la nuova raccolta di modellini arrivati più tardi. L’ex ferrarista «Formula 1 Auto Collection» e lo Fernando Alonso, che con la fa con la mitica MP4/4 con cui il McLaren ha corso nel 2007 ed è brasiliano nel 1988 si aggiudicò il tornato quest’anno, da bambino primo dei 3 titoli aveva il poster di LE USCITE mondiali, al terAyrton in camera mine di un infinie fece dipingere il to duello con il suo primo kart c o mp a g n o d i negli stessi colori squadra Alain della monoposto Prost. Quella del brasiliano. Lo McLaren è stata le monoposto spagnolo a febuna delle migliori di Formula 1 braio ha avuto monoposto della modo di realizzain scala 1:43 storia. L’arma tore un sogno, guitale con cui Senna e in vendita dando proprio la e Prost conquista- con La Gazzetta MP4/4 sul circuirono 15 delle 16 to del Montmelò, gare del campionato, a eccezione per un filmato pubblicitario, dedel GP di Monza, in cui il france- scrivendola come «una delle più se si ritirò per un guasto e Ayrton grandi emozioni della mia vita». fu messo fuori gioco dalla Wil- Lo stesso era successo anni fa a liams di Schlesser durante un Lewis Hamilton, che con la doppiaggio, mentre era al co- McLaren vinse il titolo nel 2008. mando. L’inglese, un altro grande tifoso di Senna, fu invitato dalla traIL GENIO Progettata dall’inge- smissione TopGear a provare la gnere sudafricano Gordon Mur- MP4/4 a Silverstone. E non ray, soprannominato «The Ge- avrebbe voluto più scendere. nius», la MP4/4 aprì un ciclo vin- «Nei miei ricordi dell’infanzia, c’è cente per la McLaren che sarebbe il rombo di questa macchina e durato fino al 1991. Bassa, per Senna che sfreccia fra le strade di certi versi simile alla meno fortu- Montecarlo, sfiorando i guardnata Brabham BT 55 a «sogliola» rail», rivelò quel giorno Hamilideata anni prima dallo stesso ton. Segno che lo spirito di AyrMurray, fu l’ultima monoposto ton non è mai morto. © RIPRODUZIONE RISERVATA con motore turbo ad aggiudicarsi
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Il campione brasiliano Ayrton Senna sulla McLaren MP4/4 vince nel 1988 il suo primo Mondiale (1990 e 1991 gli altri) GETTY IMAGES
LA COLLEZIONE DA NON PERDERE RENAULT R 25 FERNANDO ALONSO 2005 CAMPIONE DEL MONDO Il 27 aprile ● 12,99 euro FERRARI 312 T2 GILLES VILLENEUVE 1977 GP CANADA Il 26 ottobre ● 12,99 euro
MCLAREN MP 4/23 LEWIS HAMILTON 2008 CAMPIONE DEL MONDO L’11 maggio ● 12,99 euro
FERRARI F2001 MICHAEL SCHUMACHER 2001 CAMPIONE DEL MONDO Disponibile in edicola dall’8 giugno ● 12,99 euro
BRABHAM BT 49 NELSON PIQUET 1981 CAMPIONE DEL MONDO Disponibile dal 22 giugno ● 12,99
LOTUS 72 D EMERSON FITTIPALDI 1972 CAMPIONE DEL MONDO Il 25 maggio ● 12,99 euro
MCLAREN MP4/4 AYRTON SENNA 1988 CAMPIONE DEL MONDO In edicola da lunedì ● 3,99 euro
FERRARI 312 T2 NIKI LAUDA 1977 CAMPIONE DEL MONDO Dal 13 aprile in vendita con la Gazzetta ● 8,99 euro
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Ciclismo R In Belgio
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Torna Sagan E insegue una vittoria per due
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VOLTA CATALUNYA
Van Garderen ok Pozzovivo c’è Froome a 27’49”
1Gp Harelbeke Respinto dalla
Sanremo, lo slovacco cerca il bis. Se lo aspetta anche la Tinkoff, in crisi dopo la rottura Tinkov-Riis Tejay Van Garderen, 26 anni, 17 vittorie in carriera BETTINI
non avrà tempo di pensare a Claudio Ghisalberti questo e nemmeno al Fiandre. Oggi il talento slovacco deve l Vecchio Quaremont, il cui vincere, per sé stesso e per la vero nome è Oude Kware- squadra. Lui ha nel carniere un mont. Ma anche Eikenberg, solo centro stagionale (la tappa Taaienberg Knokteberg (pri- di Porto Sant’Elpidio alla Tirrema) e il Tiemenberg (dopo, a 19 no-Adriatico) e la sua Tinkoff è km dal traguardo) per esempio. ferma a un misero 2 (l’altra vitIn totale diciassette muri sui toria è quella di tappa di Contaquali è stata scritta la storia del dor all’Andalusia). Non è certo ciclismo. Siamo in Belgio, dove solo per colpa dei risultati neoggi si corre l’E3 Harelbeke. Da gativi, ma il team è nella bufera qui inizia la vera stagione delle tanto che il gran capo Oleg pietre. Rispetto al Fiandre, che Tinkov nei giorni scorsi ha presi disputerà a Paso la clamorosa squa, ci sono 40 decisione di sokm (215,3 contro L’ORA DEL PAVÉ spendere a tem264,2) e due mu- Rivincita con po indeterminari in meno. Ma to il team manaconsiderare que- Degenkolb e Kristoff: ger Bjarne Riis. sta corsa solo un sul pavè si comincia Argomento su antipasto della a fare sul serio cui i vertici della Ronde sarebbe squadra russa sbagliato. So- Peter: «Domenica ho hanno imposto ai prattutto per uno corridori il più riche, oggi più che sbagliato, ma nella goroso silenzio mai, avrà gli oc- Classicissima serve stampa. L’unica chi addosso e tanta fortuna» voce che trapela, non solo perché ma per la quale corre col numero 1 sulla schie- non ci sono al momento conferna: Peter Sagan. Qui il talento me ufficiali riguarda Lars Seier slovacco lo scorso anno arrivò a Christensen, cofondatore e Ceo braccia alzate mentre nel 2013 di Saxo Bank (banca danese sela sua mano sinistra si appoggiò condo sponsor del team), che si malandrina sui glutei della sarebbe offerto per fare da memiss che stava premiando il vin- diatore tra Tinkov e Riis. citore Fabian Cancellara. Un gesto che suscitò un vespaio di NON SOLO AVVERSARI Sagan polemiche. Quando se lo sente parla solo dell’aspetto agonistiricordare Sagan ride. «Stavolta, co facendo anche un piccolo vada come vada, non lo rifarò. passo indietro. «A Sanremo suNon posso, sono fidanzato». La bito dopo l’arrivo ero molto de«redentrice» è Katerina, una ra- luso, ma poi ci ho ripensato. Ho gazza slovacca che da tempo sbagliato è vero, però per vinceconvive con lui a Montecarlo. re lì ci vuole davvero molto fortuna. Come vincere la lotteria». NELLA BUFERA Ma Sagan oggi Nelle corse sul pavè l’aspetto
1Tejay 1° su Porte
e Contador. Il lucano ora è 3° in classifica, bene Aru, crolla l’inglese
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Peter Sagan, 25, in azione alla Sanremo BETTINI
tattico è forse meno importante che alla Sanremo. Qui conta di più la gamba, la forza per demolire gli avversari. Peter potrebbe quindi trarne vantaggio. «Ma io non sono molto d’accordo — ribatte lui — perché qui la strada riserva più pericoli. Quindi ci vuole fortuna, eccome. Però io sto bene, sono in ottima forma». Gli avversari come al solito saranno tanti e agguerriti. Degenkolb alla Sanremo ha ribadito di essere un fenomeno, poi ci sono Cancellara, Kristoff, Van Avermaet. Un gradino sotto: Thomas, Vanmarcke e quelli della Etixx (Stybar e Terpstra su tutti) che, senza Boonen alle prese col recupero dall’infortunio alla ParigiNizza, devono tenere alto il nome della corazzata belga. Noi possiamo puntare su Oss e l’eterno Paolini. In più due giovani che possono far saltare il banco: Bonifazio e Cimolai. La curiosità e Nairo Quintana: cosa può fare la pulce colombiana sul pavè? Mercoledì a Waregem ha preso 7 minuti.
NEL 2013 IL PUTIFERIO «TOCCATINA» ● Harelbeke, 22 marzo 2013. Sul podio salgono Fabian Cancellara (vincitore), Peter Sagan (2° a sinistra) e Daniel Oss (3°). Peter strizza l’occhio ai fotografi e tocca il lato B della miss, si scatena la polemica. «Stavolta, vada come vada, non lo rifarò. Non posso, sono fidanzato», ha spiegato con tono scherzoso lo slovacco. FOTO REUTERS
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Paolo Marabini
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lberto Contador ci ha provato. Un attacco secco sulla salita verso il traguardo in quota di La Molina, a 2800 metri dalla linea d’arrivo, in combinata col colombiano Atapuma. Davanti c’era Tejay Van Garderen, che aveva appena raggiunto e staccato Vasil Kiryienka e Daniel Martin. Sembrava il classico colpo del Pistolero, già visto quest’anno alla Vuelta Andalucia sull’Alto de Hazallanas. E tutti a pregustare l’aggancio al cowboy, con relativo sorpasso, e a preparare gli applausi per il secondo successo stagionale del madrileno, ideale medicina per riportare un po’ di ciel sereno in casa TinkoffSaxo dopo la rottura TinkovRiis. Niente di tutto ciò. L’ardore di Albertino («ho trovato un muro di vento in faccia, le gambe si sono indurite») si è spento nell’ultimo chilometro. E quando Kiryienka gli ha riportato sotto capitan Richie Porte e lo stesso Atapuma, il re dell’ultima Vuelta ha tirato i remi in barca. Porte gli è poi scappato via come un razzo ai - 200 metri, ma
A GATTEO
1Coppi e Bartali All’età di 43 anni e mezzo
glia arancione per lasciare i favoriti del Team Sky a 1” e consegnare all’intramontabile veneto — il corridore meno giovane tra squadre World Tour e Professional — la maglia di leader della classifica. «La vittoria? — si chiede Rebellin appena sotto il podio –. È un’emozione che mi piace sempre vivere, con gli anni non è cambiata».
di casa, il redivivo Manuel Belletti (Southeast), al terzo centro 2015 dopo i colpi a Donoratico a febbraio e alla Dwaars door Drenthe, in Olanda, due settimane fa. Poi nel pomeriggio l’appuntamento col cronometro, in un format particolare: le squadre, qui al via con otto elementi, divise in due quartetti. Con i polacchi Kiendys, Kurek, Marycz e capitan Rebellin, la CCC — formazione polacca invitata al Giro d’Italia — ha beffato di 1” il Team Sky, che già pregustava il successo come nel 2014 per lanciare in maglia Ben Swift, leader anche un anno fa.
BELLETTI SPRINT La prima giornata della breve corsa a tappe organizzata dal Gs Emilia, che si conclude domenica, si è svolta tutta attorno a Gatteo. La prima semitappa, in mattinata, era andata al beniamino
FORMA OK «Sono contento del risultato, ma siamo solo all’inizio della corsa — dice Rebellin, che ha numeri e condizione per puntare alla classifica —. Il 43enne veneto, che già la scorsa settimana s’era segnalato al
il veneto lancia la CCC nella cronosquadre ed è leader: «Ho sempre tanto entusiasmo»
INVIATO A GATTEO (FORLÌ) @alfa_conti
«H
o sempre tanto entusiasmo». Uno stato d’animo che aiuta, a 43 anni e 229 giorni, per volare a 53,858 orari, la velocità media con la quale il quartetto della CCC- Sprandi-Polkowice, capitanato da Davide Rebellin, classe 1971, ha coperto i 13,3 km della cronosquadre Gatteo a Mare-Gatteo, seconda frazione della tappa d’apertura della Settimana Coppi e Bartali. Tanto è bastato al «trenino» in ma-
TRAMPOLINO Classifica nuova, ma aperta ancora a tanti pretendenti, da definirsi presumibilmente solo domenica a Barcellona sul circuito del Montjuic. Crollato il francese Pierre Rolland, il nuovo leader è il belga Bart De Clerq, che ha 21” su Porte e 26” su Pozzovivo; Contador è 5° a 28”, Uran 6° a 45”, Aru 7° a 48”. Oggi (Eurosport dalle 15.30), nella Alp-Valls che scende verso il mare, potrebbe anche succedere qualcosina: un gpm di seconda categoria con tratti al 7% e cima a 10 km dall’arrivo è qualcosa di più di un trampolino di lancio. E se ci provasse lo stesso Contador? © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA
Rebellin, l’età è un dettaglio: «Conta lo spirito»
Alessandro Conti
ormai l’uomo Bmc là davanti aveva il trionfo in tasca: 4a tappa della Volta Catalunya sua anche quest’anno, come nel 2014, anche se allora si arrivava a Vallter 2000. Porte 2° a 3”, poi Contador, Martin e Kelderman a 8”, Atapuma a 11”, Pozzovivo 7° a 15”, a conferma di uno stato di forma mica da ridere, enfatizzato dal successo di mercoledì a Girona. E ancora con i primi anche Fabio Aru, 11° a 24”: niente male per essere alla seconda corsa 2015, contro rivali che hanno molti più chilometri-gara nelle gambe rispetto al sardo. Bocciato invece Chris Froome, che ha preso una scoppola epocale: già in difficoltà a metà tappa, il britannico del Team Sky, al rientro un mese dopo la vittoria alla Vuelta Andalucia, con in mezzo il forfeit dell’ultima ora alla Tirreno-Adriatico, è andato via via alla deriva e ha chiuso con i velocisti, 131° a 27’49”.
Davide Rebellin, 43 anni, pro’ dal 1992, 63 vittorie in carriera: nel 2004 centrò l’en plein Amstel-Freccia-Liegi BETTINI
Gp Nobili andando in fuga con Alejandro Valverde, lo scorso 11 ottobre aveva chiuso in bellezza la stagione conquistando il Giro dell’Emilia sul traguardo di San Luca. «Un’altra gara organizzata dal GS Emilia, vuol dire che porta bene» sorride. Davide è alla terza stagione con la formazione polacca, di cui è una sorta di chioccia: «È una squadra in crescita — spiega — un buon ambiente. Semmai il problema è linguistico. Io non parlo molto bene l’inglese. Per fortuna gli altri parlano un po’ di italiano». Nel calendario di Rebellin quest’anno c’è l’Amstel Gold Race (che Davide vinse nel magico 2004, quello dell’en plein delle Ardenne con Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi). «Poi Giro di Turchia o Giro di Croazia». Intanto c’è una Coppi e Bartali da difendere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sull’uscio di casa Belletti infila il tris Oggi si va a Sogliano 1a SEMITAPPA (IN LINEA): 1. Manuel BELLETTI (Southeast) 101,8km in 2:20’13”, media 43,561; 2. Bole (Slo); 3. Clausen (Dan); 4. Andersen (Dan); 5. Swift (Gb); 6. Avila (Col); 7. F. Gavazzi; 8. Viganò; 9. Colli; 10. Ponzi. 2a SEMITAPPA (CRONOSQUADRE): 1. CCC Sprandi Polkowice 13,3 km in 14’49”, media 53,858; 2. Sky a 1”; 3. MTN-Qhubeka a 4”; 4. Androni a 8”; 5. Colombia a 9”; 6. Rusevlo a 11”; 7. Trefor a 16”; 8. Italia a 17”; 9. Team Idea a 19”; 10. CCC Sprandi Polkowice sq. B a 20” GENERALE: 1. Davide REBELLIN (CCC Sprandi Polkowice) 115,10 km in 2:35’02” alla media di 44,545; 2. Kiendys (Pol); 3. Marycz (Pol); 4. Kurek (Pol); 5. Swift (Gb) a 1”; 6. Deignan (Irl); 7. Siutsou (Bie); 8. Meintjes (S.Af) a 4”; 9. Janse Van Resburg (S.Af); 10. Cummings (Gb) OGGI: 2a tappa Cesenatico-Sogliano al Rubicone (156,2 km, il via alle 11.30). Tv: sintesi RaiSport2 dalle 18.
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Basket R L’evento
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LA GIORNATA ITALIANA 1
2 ● 1 I tifosi alla Malpensa accolgono l’amico dei Panda con uno striscione. 2 Le visite mediche: il ginocchio infortunato in Cina è a posto. 3. Al Pianella lo hanno accolto in duemila 4. Con lo sponsor Pontecorvo e la presidente Cremascoli CIAM 4
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Il gran giorno di Metta «Non voglio giocare con le star ma batterle» 1Folla per l’arrivo a Cantù del nuovo americano: «Sono pronto Ho sempre sognato di venire in Europa, adattarmi sarà facile» Massimo Oriani
L'IDENTIKIT METTA WORLD PEACE NATO A: NEW YORK CITY IL: 13 NOVEMBRE 1979 ALTO: 2.01 RUOLO: ALA
Nato Ron Artest nel Queens a New York è uscito dall’università di St. John’s, nel 1999 è stato scelto da Chicago al primo giro. Nel 2003-’04 chiude la stagione agli Indiana Pacers con 18.3 punti e 5.7 rimbalzi di media, la chiamata all’All Star Game e il titolo di miglior difensore dell’anno, ma anche con una mega rissa a Detroit che gli costa 84 giornate di squalifica, la più lunga mai comminata dalla Nba per un incidente sul terreno di gioco. Dopo le esperienze a Sacramento e Houston, nell’estate 2009 firma con i Lakers con cui vince l’anello risultando decisivo sia nella finale di conference contro i Suns che nelle Finals: suo il canestro decisivo in gara-7 contro i Boston Celtics. Nel 2011 cambia legalmente il suo nome in Metta World Peace. LE SUE SQUADRE ST.JOHN’S UNIVERSITY CHICAGO BULLS INDIANA PACERS SACRAMENTO KINGS HOUSTON ROCKETS LOS ANGELES LAKERS NEW YORK KNICKS SICHUAN (CINA) CANTU’
1997-1999 1999-2002 2002-2006 2006-2008 2008-2009 2009-2013 2013-2014 2014 2015
Metta, campione Nba 2010 AFP
tantissima gente che verrà al palazzo solo per lui. Quisquillie di fronte alla portata dell’evento.
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l sorriso che ammalia. E’ la prima cosa che ti EUROPA «Ho sempre sognato di giocare in Eurocolpisce di Metta World Peace. Si vede che pa – attacca –e grazie a Cantù quel sogno è digli anni con Phil Jackson ai Lakers gli sono ventato realtà. A inizio stagione ho avuto offerte serviti per imparare l’arte Zen. Sereno, rilassato, per restare in Nba ma ho scelto la Cina. E ora nemmeno lontano parente del cattivo della rissa l’Italia, una delle migliori leghe al mondo». Metal Palace di Auburn Hills, o della micidiale gomi- ta non teme l’adattamento a un basket che non tata a James Harden. E’ la sua giornata, ma an- conosce. «Sarà facile – racconta – Al liceo ero che quella di Cantù, della presidente Cremascoli, compagno di squadra di Elton Brand e Lamar a cui il basket italiano non può che dire mille vol- Odom, siamo entrati tutti e tre nella Nba nello te grazie. Una cosa importante va messa subito stesso anno, nessuno di noi aveva una media suin chiaro: non si tratta di una semplice operazio- periore ai 13 punti a partita. Al college ero con ne di marketing, un colpo di genio mediatico che Bootsy Thornton (che al telefono gli ha detto peraltro va di pari passo con l’aspetto tecnico. Il «Giocherai per il miglior allenatore al mondo» Ron Artest visto ieri è un atleta sano (le visite essendo molto legato a Sacripanti, ndr.) e Tyrone mediche alla Clinica Columbus hanno confer- Grant (6 stagioni in Italia con 6 squadre diverse, mato che l’infortunio al ginocchio patito in Cina ndr.), e nessuno di noi era sopra i 14 di media. è completamente smaltito) ma soprattutto con Questo per dire che sono un giocatore di squatanta voglia di giocare. Non è venuto qui a fare il dra. Tra i pro’ un anno ho viaggiato oltre i 24 a pensionato. «Voglio continuare sino a 40 anni, gara, se voglio posso segnare, ma non è questo il questi due mesi sono un test per capire se restare mio compito, in campo sarò un ragionatore». Ma anche la prossima stagione – mette in chiaro –. perché proprio Cantù, viene da chiedersi? «TanSono pronto per giocare già lunedì a Pistoia, ma te superstar finiscono la carriera in grandi team datemi qualche giorno per tornare in forma. Ho per vincere qualcosa – spiega World Peace – Io, lasciato la Cina il 26 gennaio, ho passato due me- invece di giocare con le stelle, preferisco battersi negli States con la famiglia e le». poi ho deciso che avevo ancora voglia di pallacanestro. Al mio NOME La questione del nome «QUAL E’ IL MIO NOME? agente ho espresso la volontà di viene subito a galla. Ma come PER GLI AMICI SONO venire in Italia e ci siamo accordiavolo dovremo chiamarla? SEMPRE RON, MAGARI NE dati con Cantù». Applausi al gm «Chi mi conosce da sempre mi TROVO UNO NUOVO QUI. NE Daniele Della Fiori, autore del chiama ancora Ron. Per i più HO VISTI UN PAIO» colpo del secolo quindi. giovani sono Metta, in Cina ovviamente Panda’s Friend. Ah, in SBARCO La giornata infinita di Medio Oriente World Peace». E Metta è iniziata con lo sbarco giù a ridere. Fosse di buono au«HO AVUTO TANTI ALTI E alla Malpensa attorno alle 10, spicio... «Magari in Italia me ne BASSI, DA GIOVANE coi bagagli rimasti a New York invento uno nuovo, ne ho letti BUTTAVO IN CAMPO LA dove aveva fatto scalo essendo un paio sui giornali che mi piacRABBIA CHE AVEVO partito da Los Angeles. Ad accociono» sorride il campione Nba DENTRO. SONO CRESCIUTO» glierlo, un manipolo di tifosi 2010. Per nulla pretenzioso, albiancoblù che gli hanno subito la mano, affabile, disponibile, dedicato cori e messo una sciarquanto di più lontano ci possa pa al collo. Poi via in auto verso METTA WORLD PEACE essere dallo stereotipo del feMilano per le visite mediche, ALA DI CANTU’ nomeno americano che giusto il tempo di un sonnellino viene qui pensando di prima di avviarsi alla sede della Ferrarelle, che fare il divo di Hollywood e di riceveha ospitato la presentazione alla stampa. L’Acqua re un trattamento privilegiato. Vitasnella, main sponsor di Cantù, per l’occasio- Guiderà una Ford Mondeo, non ne ha prodotto delle bottiglie con il Panda stam- ha chiesto una magione sul Lapato sull’etichetta. L’ingresso di The Panda’s go di Como alla George ClooFriend, uno dei suoi tanti nomi e quello che ap- ney e una penthouse a Milaparirà sulla maglia numero 37 che indosserà, no, abiterà a Cucciago a strappa l’applauso. Lui sorride e ringrazia. Poi pochi passi dal Pianella. inizia con un «Ciao». E’ in forma, tirato, deve solo E, al contrario di quanritrovare la condizione partita che arriverà gio- to aveva fantasticato cando. Tra parentesi, un piccolo problema per qualcuno, non abcoach Sacripanti (presente poi al Pianella ma b a n d o n e r à la steso dall’influenza), «costretto» a farlo giocare squadra per ansubito il più possibile perché ovviamente ci sarà dare a Las Vegas
Il sorriso di Metta World Peace col panda che è diventato il suo marchio di fabbrica. Debutta con l’Acqua Vitasnella lunedì a Pistoia, non gioca da gennaio in Cina CIAM-CAST
e sedersi a bordo ring quando Pacquiao e Mayweather faranno a cazzotti il 2 maggio. PASSATO Inevitabilmente il discorso scivola sul passato turbolento. «Ho avuto una carriera piena di up and down – risponde lui con pacatezza – Sono cresciuto per le strade di New York, in un ambiente difficile, una famiglia disfunzionale, quand’ero più giovane a volte ho messo in campo la rabbia che avevo dentro, la mentalità che mi portavo appresso sin da bambino. Ora ho 35 anni, sono cresciuto, gioco con la stessa grinta e determinazione ma senza andare sopra le righe». Quella reputazione appartiene al passato. Metta è una persona dalla straordinaria intelligenza e ha imparato dagli errori del passato. L’obiettivo si sposta poi sull’Italia. «Ho giocato un anno con Bargnani, ha talento, lo vedevo in allenamento, ma poi purtroppo s’infortunava sempre». Un altro mezzo «italiano» con cui ha condiviso lo spogliatoio è stato Kobe Bryant: «Cavoli, parla pure la vostra lingua – dice ammirato – Quando ero ai Lakers mi parlava di quanto fosse competitivo il campionato italiano e di quanto in Italia Mike D’Antoni fosse un mito». Il 16 aprile, in diretta su GazzettaTv, ci sarà il derby con Milano. Metta, che ha una linea d’abbigliamento, magari vorrà competere con Armani anche fuori dal parquet, suggerisce un giornalista. «Ah, non scherziamo, con Giorgio non c’è partita. Anzi, mi piacciono molto le sue camicie, spero che magari me ne regali qualcuna». PIANELLA Dopo l’assalto delle tv, arriva il momento dell’ennesimo viaggio, in auto da Milano a Cantù in una rush hour che non ha nulla da invidiare a quella di L.A. Al Pianella trova oltre duemila tifosi ad accoglierlo. Appena esce dal tunnel si alza un boato. Lui fa il giro del campo registrando tutto col suo I-Phone. Dà «cinque» ai ragazzini del minibasket e a chiunque riesca a raggiungere la sua manona. Si alzano i cori, lui si guarda attorno come un bambino a Natale davanti all’albero, felice di essere lì, pur stravolto dalla fatica. «Non vedo l’ora che arrivi sabato 4 aprile (contro Capo d’Orlando, altra partita che andrà su Gazzetta Tv, ndr.) per giocare davanti a voi» dice. Saluta e si infila nuovamente nel tunnel. Solo un attimo. Perché poi chiede al team manager Paolo Avantaggiato se può concedere il bis. Altro giro, altro regalo (leggi delirio). Tra 10 giorni è Pasqua, ma il basket italiano è già risorto, grazie a Metta e a Cantù. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Basket R Eurolega: Top 16
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Gentile grandioso Milano: la vittoria non è abbastanza
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NBA
Super Cavs Love non ama LeBron? Pazienza...
1 Record di punti in Europa per l’azzurro (29) Vitoria k.o., ma salva la differenza canestri MILANO
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VITORIA
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(20-25, 39-43; 74-60) EMPORIO ARMANI MILANO: Hackett 12 (4/6, 1/2), Gentile 29 (7/14, 4/5), Moss 7 (0/1, 2/3), Melli 4 (2/3, 0/3), Samuels 17 (5/9, 1/1); Ragland 9 (0/1, 3/5), Brooks 13 (4/7, 1/4), Cerella, Kleiza 8 (1/1, 2/7), Elegar. N.e.: S. James, Gigli. All.: Banchi. LABORAL KUTXA VITORIA: Adams 18 (4/7, 3/8), Causeur 17 (6/9, 1/5), Shengelia 14 (5/6, 0/1), Bertans, Iverson 2 (1/2); M. James 11 (4/5, 0/2), Tillie 4 (2/4), Begic 8 (2/6), San Emetrio 11 (3/7, 1/7), Hansbrough. N.e.: I. Diop. All.: Navarro. ARBITRI: Milivoje (Ser), Latisevs (Lettonia), Piloidis (Gre). NOTE – T.l.: Mil 11/16, Vit 16/19. Rim.: Mil 30 (Gentile, Samuels 7), Vit 44 (Begic 11). Ass.: Mil 16 (Gentile, Hackett 4), Vit 13 (San Emeterio 3). Tecn.: M. James 26’52” (64-53). Progr.: 5’ 6-10, 15’ 29-41, 25’ 55-51, 35’ 89-72. Spett.: 7400.
Vincenzo Di Schiavi MILANO
Sarà anche una vittoria di Pirro, ma dal Forum è uscita gente contenta che, alla fine, ha dedicato a Milano un lungo boato. Per lo spettacolare secondo tempo. E, soprattutto, per quello che ha offerto Alessandro Gentile. Pallacanestro sublime per un 22enne. Ha chiuso con 29 punti, record in Eurolega, imbucandone 26 in 27’ di trance agonistica assoluta. E poi 7 rimbalzi e 4 assist. Insomma, lampi da fuoriclasse. GENTILE «Peccato alla fine per la differenza punti — dice Ale —, però è stata una fantastica vittoria di tutta la squadra. Cresce il rammarico per la partita dell’andata ma stasera abbiamo fatto una grande gara». Già,
perché a 22 secondi dalla fine Milano ha ancora in canna il colpo per ribaltare il -19 dell’andata: la tripla di Hackett vale il +17, poi però, dopo il libero di Begic, l’EA7 sciupa i due possessi del teorico sorpasso. Vitoria chiude a -15 e se ne torna a casa ridendo per lo scontro diretto favorevole. «Alla fine possiamo recriminare sull’ultimo possesso o sul canestro annullato a Brooks immeritatamente: tre punti che sarebbero stati decisivi nella gestione del finale. L’ho detto agli arbitri — rivela Banchi —, che a volte arrivano impreparati a partite come queste». Per sperare nel quarto posto, Milano deve vincere le ultime due par tite, Vitor ia dovrebbe perderle tutte e l’Efes almeno una. Come dire: è finita. Manca solo l’aritmetica a vidimare l’uscita dall’Europa. I 60 punti del secondo tempo rimarranno nella memoria comunque. Ma anche le amnesie a rimbalzo d’attacco (16 per Vitoria), pagate a caro prezzo. BERTANS L’infortunio dopo 4 minuti di Bertans, il cecchino dell’andata, pare un assist per l’EA7. E invece spinge Navarro su soluzioni proficue: ovvero quintetti più leggeri e veloci. Contro cui Milano fatica a trovare letture difensive decenti. Per un po’ Gentile tiene in piedi la baracca (4/5 al tiro) poi, quando entrano le seconde linee, Vitoria prende il largo. Il James basco, Causeur e Adams trafiggono in contropiede un’Armani fredda la tiro (9/10 dopo 10’) e soffocata dal dominio a rimbalzo degli avversari (15-21 dopo 20’), ma il vero problema è un altro: con Ragland, Kleiza e Brooks in campo, Milano non tiene un accoppiamento difensivo che sia uno, così per gli spagnoli schizzare da 18-19 a 20-30 (break di 11-2) è un gioco da ragazzi. In
campo c’è il MarShon leggero di inzio stagione che, quando perde sbadatamente due palle a centrocampo, si attira pure qualche accidente. Così Banchi ributta nella mischia Hackett e Gentile a fianco dell’americano ma il tabellone segna -15 (2641). Con la triade giusta però l’EA7 risale fino al 39-43 dell’intervallo.
LeBron James, 30 anni REUTERS
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AREA Ora si tratta di arginare Vitoria sotto canestro. Iverson e Begic sembrano giganti insormontabili. Invece il copione cambia: sono i baschi a doversi preoccupare di Milano. Che tro-
RIl capitano: «Ora
pensiamo a Sassari. Il mio futuro? E’ ancora presto...» Alessandro Gentile, 22 anni: record precedente in Europa, 24 punti CIAM
va munizioni letali dalla banda dei tre (Hackett-Gentile-Brooks). Segnano 14 punti di fila, quelli che girano nuovamente il match. Quando Gentile infila la tripla del +9 (62-53), il Forum esplode. Samuels detta il +11, poi si scatena il capitano con tre triple che stordiscono Vitoria. Ora ribaltare la differenza canestri non è più un miraggio. Il trepunti di Moss vale il +19 (74-55) al 28’. Peccato manchino 12’, quanto basta a Vitoria per scacciare la grande paura con le triple di Adams e i troppi secondi tiri a disposizione. «Ma siamo sulla strada giusta — ribadisce Gentile —. Ora stacchiamo con l’Europa e pensiamo a Sassari. Il mio futuro? E’ ancora presto. Devo aiutare la squadra a crescere, non penso ad altro. Sono un giocatore dell’Olimpia». Sì, ma per quanto? © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA L’Efes perde con l’Olympiacos Tra 7 giorni, l’EA7 a Istanbul Con due gare ancora da disputare, Milano è a 2 punti in classifica dalla coppia Efes-Vitoria nella volata per il quarto, e ultimo, posto disponibile per i playoff. Venerdì 3 aprile ci sarà lo scontro diretto a Istanbul con l’Efes, con la necessità per l’EA7 di vincere ribaltando il -2 dell’andata. E oggi il Nizhny, battendo il Cska, potrebbe tornare in corsa. GIRONE E Zalgiris Kaunas-Barcellona 72-83, Alba Berlino-Stella Rossa Belgrado 73-68. Oggi: Galatasaray Istanbul-Panathinaikos; Real MadridMaccabi Tel Aviv. Classifica: Real Madrid* (9 vinte-2 perse); Barcellona* 9-3; Maccabi 7-4; Panathinaikos 6-5; Alba 6-6; Zalgiris 4-8; Stella Rossa 3-9; Galatasaray 2-9. Prossimo turno: Maccabi-Galatasaray (2/4);
Barcellona-Real Madrid (2/4); Panathinaikos-Alba (2/4); ZalgirisStella Rossa (3/4). GIRONE F Fenerbahce IstanbulMalaga 78-63 (Goudelock 22; Toolson 14); Olympiacos-Efes Istanbul 86-75 (Lafayette 17; Krstic 12); Milano-Vitoria 99-85. Oggi: Nizhny Novgorod-Cska Mosca. Classifica: Fenerbahce* 10-2; Cska* 9-2; Olympiacos* 9-3; Efes, Vitoria 5-7; Milano 4-8; Nihzny 3-8; Malaga 2-10. Prossimo turno: NizhnyMalaga (2/4); Vitoria-Fenerbahce (2/4); Cska-Olympiacos (3/4); EfesMilano (3/4). Le prime 4 ai playoff; * già qualificate. EUROCUP Sono Unics Kazan-Gran Canaria e Banvit Bandirma-Khimki le semifinali di Eurocup. Chi vince la coppa si qualifica all’Eurolega.
ulla relazione tra LeBron James e Kevin Love potrebbe giocarsi il titolo Nba 2015. Love non fa nulla per nascondere che lui e LBJ non sono esattamente i «migliori amici» e che il loro rapporto sia in evoluzione. Nulla di particolarmente strano: non c’è bisogno di esserlo per vincere. Love ha anche detto che sceglie Westbrook al posto del compagno come mvp della stagione, e anche qui, a parte il Bon Ton che suggerisce sempre di fare campagna elettorale per uno della propria squadra, l’opinione è rispettabile. Sembra comunque che come già a Minnesota, Love non sia interessato ad avere un reale rapporto con i compagni. Poi però accade che, come mercoledì notte, Cleveland trovi un bilanciamento perfetto tra le sue tre punte, LeBron, Love e Irving, tutti oltre i 20 punti nel largo successo contro Memphis. Quando è accaduto, il bilancio dei Cavs è di 7 vittorie su 8 gare. Amici no, favoriti per il titolo sì. RISULTATI Charlotte-Brooklyn 88-91; New York-LA Clippers 80-111 (Bargnani 6 in 19’); Orlando-Atlanta 83-95; Toronto -Chicago 103-116; Washington-Indiana 101-103; Boston-Miami 86-93 (Datome 6 in 12’ con +13 di plusminus); Memphis-Cleveland 89111; Minnesota-LA Lakers 99-101 dts; New Orleans-Houston 93-95; Denver-Philadelphia 85-99 (Gallinari 8 in 31’); Utah-Portland 8992; San Antonio-Oklahoma City 130-91 (Belinelli 6 in 18’); PhoenixSacramento 99-108.
Pallavolo R L’attaccante di origine lituana rilancia la Rebecchi
Sorokaite, cuore azzurro di Piacenza «Scaramanzia? Voglio lo scudetto» Matteo Marchetti PIACENZA
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amiglia e pallavolo. Sono i due pilastri di Indre Sorokaite, giocatrice alla ricerca della perfezione: «Si può sempre fare meglio» è il suo mantra. Anche dell’ultima giornata, quando contro Casalmaggiore ha messo a terra 31 palloni con 7 ace, record assoluto in carriera. «E’ stata una serata magica – confessa – ma il mio allenatore mi dice sempre: evita di chiederti come hai giocato, non ti accontenti mai». Lituana di nascita, italiana di nazionalità sportiva, giramondo di professione. Dove si sente a casa? «Ho sempre detto di avere il
cuore italiano e il sangue lituano; adoro questo Paese per la vostra concezione della famiglia. I pranzi della domenica sono una tradizione bellissima». Intanto vive a Piacenza con suo fratello Paulius, da quest’anno al Bakery in LegaDue Silver di basket. «Io sono arrivata a 14 anni e lui a 22: Paulius ha una mentalità lituana, io penso in italiano. Comunque se la sta cavando alla grande, con la lingua non ha problemi, è molto curioso e ha grande voglia di imparare». Grintosa e potente in campo, dove gioca in attacco. Sono caratteristiche che si porta dietro anche nella vita di tutti i giorni? «Assolutamente no, quando esco dagli spogliatoi sono tutta
le mie forze. Ricordo che non appena ho avuto fra le mani la maglia azzurra io e mia mamma ci siamo messe a piangere». La mamma torna spesso nei suoi discorsi, si vede che è italiana anche in questo. «E’ la persona a cui devo tutto. La mia amica, la mia consigliera, abbiamo preso ogni decisione insieme». Domani si definisce la griglia per i playoff. Le gerarchie per la corsa-scudetto sono definite? «Assolutamente no, vedo tante squadre forti e imprevedibili. Qualcuna ha commesso meno passi falsi e si trova davanti ma si deciderà all’ultimo pallone».
Indre Sorokaite, 26 anni, schiacciatrice nata a Kaunas TARANTINI
un’altra persona, mi piace la vita tranquilla e provo a essere più femminile e delicata possibile. Sono una a cui fa piacere raccontare la propria storia, voglio far capire che partendo dal basso è possibile arrivare a ottimi livelli. E comunque il punto più alto della mia carriera deve ancora arrivare».
Cosa ne pensa lei, nata a Kaunas e azzurra per scelta, del dibattito sugli oriundi e su chi ha il diritto di giocare in Nazionale? «Parlo del mio caso: ho rinunciato alla nazionalità lituana per giocare con la maglia dell’Italia. Ho aspettato anni per avere questa possibilità, l’ho sognata e l’ho voluta con tutte
Se dovesse fare un solo nome, chi vince lo scudetto? «Dopo Baku e il Giappone sono tornata in Italia per questo. Ho conquistato Champions, Coppa Italia e Supercoppa, il campionato mi manca. Piacenza sta crescendo tanto, non sono scaramantica e ho fiducia. Fatemelo dire: vince Piacenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Europeo Under 18 Domani al via c’è Italia-Slovenia ● La Nazionale femminile Under 18 è partita ieri per la Bulgaria dove domani parte l’Europeo di categoria. Ecco le 12 azzurre chiamate dal c.t. Mencarelli: palleggiatrici Roberta Carraro e Alessia Orro; centrali Marina Lubian, Giulia Mancini e Alessia Mazzaro; attaccanti Paola Egonu, Vittoria Piani, Beatrice Tenti, Alice Pamio, Marta Masiero e Giulia Bartesaghi; Giorgia Zannoni. Il programma della girone: domani Italia-Slovenia; 29 marzo: Italia-Grecia; 30 marzo: Italia-Russia; 1 aprile: Italia-Serbia; 2 aprile: ItaliaGermania. Nell’altro girone Bulgaria, Repubblica Ceca, Belgio, Turchia, Olanda, Polonia. In semifinale le prime due di ogni girone. Le prime sei classificate staccheranno il visto per il Mondiale ad agosto in Perù.
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Vela R Coppa America
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Caos barca, Luna Rossa minaccia il ritiro
1Annunciato il passaggio ai più piccoli Ac45 a metà della campagna verso l’edizione 2017: è rottura Gian Luca Pasini
S
i dice che ci sia stato un momento in cui proposero a Russell Coutts (l’unico uomo che ha vinto la Coppa America con tre continenti diversi, e che dal 2007 è il Ceo di Oracle, detentore del trofeo velico più antico del mondo) di correre la Coppa America utilizzando gli Extreme 40, catamarani maneggevoli con 5 uomini di equipaggio, di cui esiste un circuito mondiale. Pare che Coutts avesse declinato perché la barca non era adatta, era troppo piccola, già vista nelle tappe in giro per il mondo. Nella serata statunitense di mercoledì, quindi nella notte italiana, l’Acea, la società che gestisce l’evento, ha annunciato che è intenzione degli organizzatori di utilizzare per la prossima edizione della Coppa America, gli Ac45 volanti, vale a dire quei catamarani che varati nel 2012 sono stati utilizzati nelle World Series per la 34a Coppa (anche a Venezia e Napoli) e che saranno usati anche in questi anni negli eventi promozionali della 35a edizione (alle Isole Bermuda nell’estate 2017). AC62 Il catamarano da usare in realtà sarebbe stato l’Ac62 (acronimo di America’s Cup, 62 il numero dei piedi di lunghezza), annunciato mesi fa e su cui i progettisti di Luna Rossa (ad esempio, è il primo team che si è messo al lavoro) avevano speso molte notti di lavoro e fatto tante congetture. Con una mano-
Piranha e Swordfish sono i due Ac45 di Luna Rossa modificati per volare: sono stati usati per le World Series
AC62
AC45
Pescaggio: 3 m Peso: 4300 kg Equipaggio: 8 persone
Pescaggio: 2,70 m Peso: 1400 kg Equipaggio: 5 persone
29,9 m
21,5 m
19 metri max 11,75 m
RIl cambiamento
anticipato ieri dagli organizzatori Decisione definitiva a fine mese
RObiettivi: meno
costi e più partecipanti. Ma i team erano già al lavoro da due anni
vra non comune seppure in una manifestazione «folle» come la Coppa America dove chi vince decide tutte o quasi le regole fin dal 1851, si cambia barca a metà della campagna a circa due anni dall’evento, per allargare il campo dei partecipanti da una parte e per ridurre i costi dall’altra. Ma con che risultato? RISPARMIO Si stima che con gli Ac45 si potrà contenere il budget sotto i 100 milioni di euro. Lo dicono gli organizzatori, ma chi ha lavorato d’anticipo (non solo Luna Rossa, ma anche Artemis, la stessa Oracle) terrà in-
variato il team, con più velisti di quanto servano? Dettagli dovuti a una organizzazione zoppicante che ancora non ha chiarito se tutte le regate 2017 si correranno alle Bermuda o se una parte (la vecchia Vuitton Cup) possa essere delocalizzata in Nuova Zelanda. RABBIA Quello che è certo che la decisione non piacerà ai bermudiani, perché anche se volanti gli Ac45 non saranno spettacolari e veloci come gli Ac62. E’ un po’ come se si corresse la Formula 1 con una Granturismo. « Il team Luna Rossa Chal-
lenge è nettamente contrario alla proposta annunciata nel sito ufficiale della America’s Cup - si legge in una nota del team italiano - relativa al cambiamento della Regola di Classe della 35aAmerica’s Cup e quindi della barca che era stata accettata da tutti i concorrenti dal 5 Giugno 2014. Il team Luna Rossa non ritiene che lo sport debba finire nei tribunali e non intende quindi avviare un’annosa vertenza giudiziaria, che porterebbe solo pregiudizio all’evento. Qualora non sia rispettato il principio dell’unanimità per il cambiamento della Regola di
13,45 m max 6,9 m
Classe per tutti i team iscritti, il team Luna Rossa si vedrà costretto a ritirarsi dalla 35a America’s Cup. Il team Luna Rossa auspica quindi che un chiarimento ufficiale da parte del Defender sia reso pubblico il più rapidamente possibile, anche allo scopo di non compromettere l’organizzazione dell’evento America’s Cup World Series – a Cagliari – previsto dal 4 al 7 giugno 2015». Che accadrà ora? La decisione definitiva è stata annunciata per la fine del mese. Ma la Coppa, comunque, ha già perso la faccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ghiaccio R Mondiali di figura a Shanghai
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’EXPLOIT
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CONTENUTO PREMIUM
L’AXEL
GLI ALTRI 5 SALTI SEMPLICI Pattinatore mancino come quello qui rappresentato: l’arrivo di tutti avviene sul filo esterno indietro sinistro
Prende il nome dal pattinatore norvegese Axel Paulsen, che lo inventò nel 1882: è uno degli elementi più difficili del pattinaggio artistico. È l’unico salto che si affronta scivolando e staccando in avanti. L’esempio grafico qui riportato e’ riferito a un pattinatore che salta in senso orario, come Carolina Kostner. E’ l’unico salto che comporta una rotazione e mezzo in aria. Per il triplo, quindi, servono tre rotazioni e mezzo
Salchow L’atleta stacca dal filo interno indietro destro
Toeloop L’atleta stacca dalla punta del piede destro e dal filo esterno indietro sinistro
Arrivo
Loop L’atleta stacca dal filo esterno indietro sinistro
Flip
Partenza
STACCO
ATTERRAGGIO TERRAGGIO
L’atleta stacca da posizione frontale appoggiandosi sul filo esterno del pattino destro
L’atleta eta arriva olando scivolando sul filo esterno etro sinistro indietro
L’atleta stacca dalla punta del piede sinistro e dal filo interno indietro destro
Lutz L’atleta stacca dalla punta del piede sinistro e dal filo esterno indietro destro
Una magia TUKTAMYSHEVA IL TRIPLO AXEL E’ PERFETTO LA STORIA di ANDREA BUONGIOVANNI INVIATO A SHANGHAI (CINA)
N
ella storia dello sport ci sono luoghi e date che restano scritti. Appuntare, please: Oriental Sports Centre di Shanghai, 26 marzo 2015. La russa Elizaveta Tuktamysheva, in questo luogo e in questo giorno, atterrando da un meraviglioso triplo axel nel corto dei Mondiali n. 106, scrive un piccolo-grande capitolo della leggenda del pattinaggio artistico. Non è la prima a riuscire nell’impresa. A precederla, in competizioni ufficiali, cinque atlete. Ma mai nessuna in modo così nitido, facile, disarmante. La 18enne nativa di Glazov, 157 centimetri di energia pura, lo propone a inizio programma, un sicurissimo Bolero. Ed è enorme, spaziale, divino, da guardare e riguardare. Una gemma preziosa. L’axel, dei sei salti possibili, è il più difficile. Farlo triplo comporta doti fuori dal comune. «Quando sono ridiscesa sul ghiaccio — spiega entusiasta — avrei voluto darmi dei pizzicotti: “È un sogno o è realtà?” ho pensato». Realtà, meravigliosa realtà. L’IMPRESA «Sono felice di essere riuscita a realizzarlo in un’occasione sono così importante — dice l’allieva di quel genio di Alexei Mishin, già mentore di Evgeny Plushenko —. In allenamento, dopo aver centrato il primo proprio a inizio anno, ora lo eseguo con buone percentuali di realizzazione, ma la gara è sempre un’incognita: diciamo che mi davo il 50% di possibilità. È stato un bel rischio, lo ammetto. E non lo ricorrerò nel libero. Meno male che poi, per fortuna, sono rimasta concentrata. La nostra specialità, comunque, cresce in fretta e presto in tante saranno in grado di imitarmi. Del resto se tanti ragazzi hanno nel proprio repertorio i quadrupli...». La pattinatrice che fa base a San Pietroburgo arriva all’exploit dopo la giapponese Midori Ito (l’apripista, ai Mondiali di Parigi 1989), la «bella e dannata» statunitense Tonya Harding, la russa Ludmila Nelidina e le altre nipponiche Yukari Nakano e Mao Asada. Solo da pochi anni, però, è stata introdotto il concetto di salto under rotated, sottoruotato,
a cui cioè manca una parte di rotazione. Diversamente alcuni tentativi considerati riusciti nel passato, oggi non sarebbero validi. LA GARA Elizaveta, oltre al triplo axel, tira fuori dal cilindro una prestazione tutta monstre, impreziosita pure da un triplo lutz e da una gran combinazione triplo toeloop-triplo toeloop. La russa, così, non può che essere lanciatissima verso il titolo. La ex baby prodigio, passata da un periodo di difficile transizione non solo tecnica, è tornata definitivamente a splendere. È esplosiva, perfettamente nella parte, sempre all’attacco. Grazie alle cure di Mishin, oggi è ai massimi livelli. Per chiarire: il suo 77.62 vale la terza prestazione mondiale all-time nel segmento di gara alle spalle solo del 78.66 della Asada ai Mondiali di Saitama 2014 e al 78.50 della sudcoreana YuNa Kim ai Giochi di Vancouver 2010. Per Elizaveta, del resto, è la decima gara di una super stagione, sin qui fatta di sette vittorie (Europei e finale di Grand Prix compresi) e di due secondi posti. L’ottavo trionfo pare dietro l’angolo. A inseguirla, ma a distanza, la connazionale Elena Radionova (69.51) e la giapponese Satoko Miyahara (67.02). Dev’essere un onore per Roberta Rodeghiero e Giada Russo, 17a e 24a e quindi entrambe promosse al libero di domani, aver fatto parte di una simile competizione. E il parziale, pur macchiato da qualche sbavatura, deve dar fiducia.
LA 18ENNE RUSSA È LA SESTA DI SEMPRE A FARLO. MA NESSUNA CON TANTA SICUREZZA, POTENZA E GRAZIA
3 DOMANDE A... VALENTINA MARCHEI
EX INDIVIDUALISTA
SGRAZIATA E APPESANTITA, SALTÒ SOCHI 2014: PER MOLTI ERA PERDUTA «MI VIENE IN ALLENAMENTO, MA IN GARA AVEVO IL 50% DI POSSIBILITÀ» LA STORIA E dire che la signorina Tuktamysheva, decima all’esordio in un Mondiale a London 2013, la scorsa stagione era naufragata, complice anche una chiara involuzione fisica, appesantita e sgraziata. Secondo molti persa per sempre. Ai campionati nazionali del dicembre 2013 validi quali qualificazione all’Olimpiade di Sochi di poche settimane più tardi, rotolò fino a una nera decima piazza e i Giochi finì col guardarli mestamente alla tv. Sono trascorsi quindici mesi e la farfalla, anche passando da un raduno estivo nella trentina Pinzolo, dove è spesso di casa, ha riaperto le ali. Il tutto in un contesto che cerca nuove protagoniste. Perché non manca solo Carolina Kostner, assente dopo dodici Mondiali consecutivi (e cinque medaglie). Tra le stelle del recente passato non ci sono in tante, da Yu-Na Kim, che si è ritirata, alla Asada campionessa uscente, che deve ancora svelare i piani circa il proprio futuro, dall’oro olimpico, la russa Adelina Sotnikova (stagione sabbatica?), alla connazionale Julia Lipnitskaya, non convocata per via della fortissima concorrenza interna. In gara, per chiarire, non c’è né una medagliata a cinque cerchi, né una mondiale. Shanghai insomma, in campo femminile, apre le porte al futuro. Ed Elizaveta sta spiccando il volo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Elizaveta Tuktamysheva, 18 anni. Cresciuta a Glazov, vive a S. Pietroburgo. Iniziò a pattinare a 4 anni GETTY
«Già il doppio è un traguardo Ma lei può fare pure il quadruplo» Valentina Marchei, ieri 11a nelle coppie con Ondrej Hotarek, ha pattinato più di vent’anni individualmente, vincendo anche 5 titoli italiani. ● Perché il triplo axel è così difficile? «Viene preso dal filo in avanti del pattino: già come salto semplice è il più tosto del lotto. Figuriamoci se triplo... Per tutte le bimbe che fanno attività di un certo livello, il doppio axel è un traguardo da raggiungere dopo aver scalato una montagna. Ti apre una nuova dimensione. A 12 anni l’avevo nel bagaglio tecnico, ma incompleto, mancante di rotazione. Poi l’ho affinato, ma non sono mai stata una specialista». ● L’ha mai tentato triplo? «No, anche per paura di farmi male. Si impara a cadere, ma c’è caduta e caduta. Certe derapate dell’axel possono ribaltarti». ● Cos’ha di così speciale quello della Tuktamysheva? «La facilità d’esecuzione, figlia di potenza, coordinazione e tecnica che le danno una gran velocità di rotazione. Non ha limiti. Non sarebbe la prima, ma può fare un quadruplo. Vedendola mi sono emozionata: so cosa c’è dietro». a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN TV DALLE 10.30 SU EUROSPORT E RAISPORT Coppie a Duhamel-Radford Marchei-Hotarek undicesimi Oggi il corto uomini con Righini È canadese il primo oro della rassegna, quello delle coppie di artistico: va ai favoriti Duhamel-Radford che, precedendo tre tandem cinesi, riportano il Paese sul gradino più alto del
podio della specialità dopo 14 anni. Marchei-Hotarek mancano un sollevamento, perdono punti pesanti e due piazze e chiudono undicesimi, Della Monica-Guarise confermano invece il 14° posto di mercoledì. Oggi, dopo il libero della danza in cui Anna Cappellini-Luca Lanotte, pattinando alle 6.41 italiane sono andati a caccia di medaglie dopo il 3° posto della prima parte di gara, debuttano anche gli uomini. Sorteggio sfortunato per Ivan Righini che nel corto sarà sul ghiaccio per primo (di 30), alle 9.37 italiane.
Donne. Corto: 1. Tuktamysheva (Rus) 77.62; 2. Radionova (Rus) 69.51; 3. Miyahara (Giap) 67.02; 4. Murakami (Giap) 65.48; 5. Hongo (Giap) 62.17; 6. Zijun Li (Cina) 61.83; 7. Edmunds (Usa) 61.71; 8. Gold (Usa) 60.73; 9. Pogorilaya (Rus) 60.50; 10. Chartrand (Can) 60.24; 17. Rodeghiero 51.42; 24. Russo 43.85. Coppie. Finale: 1. (1.1.) Duhamel-Radford (Can) 221.53; 2. (3.2.) Wenjing Sui-Cong Han (Cina) 214.12; 3. (2.3.) Qing Pang-Jian Tong (Cina) 212.77; 4. (5.4.) Cheng Peng-Hao Zhang (Cina)
206.63; 5. (4.6.) Kavaguti-Smirnov (Rus) 198.91; 6. (6.5.) Tarasova-Morozov (Rus) 198.46; 7. (7.7.) Scimeca-Knierim (Usa) 185.81; 8. (10.10.) Seguin-Bilodeau (Can) 178.03; 11. (9.11.) Marchei-Hotarek 172.55; 14. (14.15.) Della Monica-Guarise 151.77. Programma (orario italiano, locale +7). Oggi. Ore 9.30: corto uomini (Righini, ore 9.37). In tv: RaiSport 1 ore 5.20 diretta libero danza, RaiSport 2 ore 11.25 dir. corto uomini; Eurosport ore 10.30 diff. libero danza, ore 12 dir. corto uomini.
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Golf R La corsa per il 2022
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
PADRONA DI CASA
IL GRUPPO RICEVUTO A PALAZZO CHIGI A OTTOBRE L’ANNUNCIO DELLA SEDE ● Foto di gruppo a Palazzo Chigi dove il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio (al centro) ha ricevuto la commissione della Ryder. A sinistra di Delrio il presidente federale Chimenti, a destra il direttore Richard Hills e al suo fianco il presidente del Coni Giovanni Malagò. La Ryder Cup, nata nel 1927, vede ogni due anni la sfida Europa e Stati
Biagiotti entusiasta «Voglia matta di farcela»
Uniti: la competizione viene assegnata a una città europea o americana. Il 2022 sarà la volta dell’Europa. L’edizione del 1997 in Spagna e quella che si disputerà nel 2018 in Francia rappresentano gli unici due casi europei in cui la Ryder Cup viene disputata al di fuori del Regno Unito. Entro il 30 aprile la presentazione di tutti i dossier, a ottobre l’annuncio della sede.
Ryder Cup con vista Cupolone Roma supera bene il primo test
1Gli ispettori promuovono il percorso per qualità tecniche e vicinanza alla città
Delrio: «Evento unico, il Governo sostiene le istituzioni impegnate in questa sfida»
Tiziana Bottazzo
S
ole, temperatura mite, campo smagliante. La visita della Commissione Ryder Cup Europe al Marco Simone Golf Club, candidato per l’edizione 2022 della prestigiosa competizione, ha lasciato ottime sensazioni. Fin dalle prime ore del mattino (7,45), quando i quattro membri britannici, il direttore Richard Hills, il Match Director Edward Kitson, il Finance Director Jonathan Orr e il Director of Property and Venus Development David McLaren si sono presentati a Palazzo Chigi per essere ricevuti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Ad accompagnarli, anche il presidente della Federgolf Franco Chimenti e il presidente del Coni Giovanni Malagò. Scorrono sullo schermo le immagini della candidatura italiana che ha calato la carta di Roma e della griffe Biagiotti per contrastare le candidature di Germania, Spagna, Portogallo e Austria. Il prossimo ottobre, la decisione sul terzo evento sportivo al mondo, dopo Olimpiadi e Coppa del Mondo di calcio dal valore mediatico di 500 milioni di euro. IL GOVERNO Poi il Sottosegretario Delrio non esita a sottolineare l’appoggio del Governo:«La squadra che sta portando avanti questa candidatura è un’ottimo gruppo di lavoro per la promozione dello sport, e in particolare per l’impegno sulla candidatura di Roma - ha dichiarato Delrio -. La Ryder Cup è un evento unico: lo si potrebbe definire quasi un
La folla che ha seguito l’ultima giornata della Ryder Cup 2014 a Gleneagles,vinta dall’Europa REUTERS
paradigma dell’Europa, poiché vede protagonista una squadra europea. Siamo qui per garantire che il Governo italiano sosterrà le istituzioni sportive impegnate in questa sfida. Sei anni sembrano lunghi, ma in realtà il tempo non è molto e occorre avviare da subito il nostro lavoro». CAFFE’ STRATEGICO Un caffè al Rome Cavalieri a Monte Mario (dove alloggerebbero i giocatori) e via verso il Golf Club Marco Simone a Guidonia. Un caffè strategico, in effetti, per dimo-
300
● L’ultima edizione della Ryder Cup a Gleneagles, nei pressi di Glasgow, in Scozia, ha visto arrivare oltre 300mila persone provenienti da 96 Paesi
strare alla commissione che il percorso è scorrevole, non più di 25 minuti, molto meno di quanto dista il golf di National di Parigi, sede della Ryder 2018, dal centro città (un’ora e più). Ed ecco il sole ad accogliere il quartetto all’ingresso del Marco Simone, oltre alla padrona di casa Lavinia Biagiotti, lo staff del circolo e il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis. Un’accoglienza festosa tra bambini-golfisti, Costantino Rocca, Nicola Pietrangeli testimonial non tennista ma golfista, maestri tra cui Alessandro Bandini, artefice della crescita di Renato Paratore. Inizia l’esame del percorso. Costantino Rocca dà la carica: «Un sogno, e bisogna crederci. Questo è un percorso adattissimo per una Ryder Cup, con buche che si possono seguire sia da destra che da sinistra, perfetto per un’affluenza anche di 300 mila persone».
«ROMA HA TUTTO QUELLO CHE GLI AMANTI DEL GOLF VOGLIONO DA UN’ESPERIENZA COME LA RYDER» «UN’OPPORTUNITÀ UNICA PER SVILUPPARE ULTERIORMENTE IL MOVIMENTO GOLFISTICO ITALIANO» FRANCESCO ED EDOARDO MOLINARI
SODDISFATTI A fine giro il direttore Hills è soddisfatto: «Siamo rimasti colpiti dalle seconde 9 buche, in particolare dal panorama che si gode dalla buca 18 da dove si può vedere la città e la Cupola di San Pietro. Penso che si dovrà intervenire sulla buca 16, molto bella e con una buona pendenza,perché la storia insegna che la Ryder Cup si conclude prima della 18». Ed è piaciuta a Mr Hills anche la premessa del presidente Chimenti: «La Ryder Cup rappresenta un grande investimento per il golf italiano proprio perché ha ancora grandi margini di crescita, come stimolo per i giovani e per il turismo». Hills aggiunge: «Nelle ultime due edizioni abbiamo coinvolto 70 mila bambini». Chimenti ha buone sensazioni: «Dopo Parigi, Roma è la candidata ideale: ha oltre 2700 anni di storia, il Papa, un turismo eccezionale già collaudato, 6 mila strutture alberghiere. E anche l’appoggio del Governo. Sì, sento che ci sono buone possibilità di aggiudicarsi la Ryder Cup, ottimo auspicio per la candidatura olimpica del 2024».
Lavinia Biagiotti al Marco Simone
«A
mo lo sport, sento l’appartenenza all’Italia, la nostra azienda è fortemente italiana, bello andare con il cuore oltre l’ostacolo». Caricatissima Lavinia Biagiotti cui la Federgolf ha affidato il difficile compito di candidarsi con il suo campo alla Ryder Cup 2022: «A novembre la decisione del Consiglio federale di scegliere tra tutti i golf di Roma il Marco Simone. Un attimo di sgomento, poi ho esultato. Ho una voglia matta di farcela». Le piace il binomio giovani-campioni per una competizione così prestigiosa: «Qui da noi turnano oltre 500 bambini, tutte le domeniche ce ne sono almeno 50 in campo. Senior e junior, una combinazione felice, come me e mia madre».
BELLEZZA Si chiude al castello Marco Simone del XI secolo dove la signora Laura attende gli ospiti per una colazione e presentare le preziose opere di Balla alle pareti, poi via a visitare il Quirinale e infine una passeggiata notturna al centro di Roma. Oggi colazione al Coni, presente il presidente della Regione Zingaretti, poi la vista al Campidoglio dal Sindaco Marino. Ancora un giorno di Roma con la sua bellezza. Per far lievitare le buone sensazioni.
CUPOLONE Il valore aggiunto del Marco Simone? «Dalle ultime buche si vede la cupola di San Pietro, è il frutto di tanto amore per la campagna italiana, è vicinissimo a Roma, e si espande su 150 ettari di terreno, quindi nessun problema per ospitare i 300 mila spettatori in 6 giorni della Ryder Cup. E c’è il marchio Biagiotti: la mia famiglia mi ha insegnato a essere open, europea, a vincere le sfide». Più pacata Mamma Lura, ma non meno convinta: «Un’avventura che cercheremo di vincere con spirito creativo, allegria e leggerezza. Una sfida con gli altri e con noi stessi, come insegna il golf». t.bot.
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Sport vari R La novità 5 SPORT E FORSE IL GOLF: 29 LUGLIO-12 AGOSTO ‘18
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Atletica R In Cina ATLETICA Europei di atletica: stadio olimpico di Berlino (Ger)
NUOTO Glasgow (corsia), Edimburgo (tuffi e sincro) e Loch (fondo)
CICLISMO Europei a Glasgow: pista, strada, mountain bike, Bmx
CANOTTAGGIO A Glasgow: Strathclyde Country Park (N. Lanarkshire)
TRIATHLON A Glasgow: Strathclyde Country Park (N. Lanarkshire)
GOLF A Glasgow: ipotesi percorso di Gleneagles (Ryder Cup 2014)
Sei Europei in due settimane Nel 2018 piccola Olimpiade in tv
Mondiali di cross con la solita sfida Kenya-Etiopia Per noi c’è Crippa
1Varata la nuova rassegna voluta dall’Eurovisione con l’atletica a Berlino
A Glasgow: nuoto, ciclismo, canottaggio, triathlon ed è in arrivo pure il golf
Yeman Crippa, 18 anni, campione europeo COLOMBO
1Stanotte i favoriti sono
Karoki e Kamworor. L’Italia con i campioni europei juniores
IL FORMAT Ogni federazione avrà l’autonomia organizzativa
Alessia Trost, 22 anni, argento europeo indoor nell’alto, Gregorio Paltrinieri, 20, bicampione europeo 800-1500
ciare nuoto e ciclismo (con le 4 specialità e 760 partecipanti), canottaggio e triathlon, è stata Glaa un’idea dell’Ebu, la mitica sgow, forte dei suoi impianti utiEurovisione, di due anni fa: lizzati nel 2014 per i Giochi del perché non accorpare, ra- Commonwealth e del sostegno fizionalizzare in un unico evento in nanziario del governo scozzese contemporanea i più importanti con un contributo complessivo di sport e dare un filo logico estivo? 127.5 milioni di euro. Basta conUna sequenza di emozioni e, ma- correnza, come un anno fa, tra gari, di medaglie azzurre. Una pic- nuoto e atletica, la regina dei Giocola Olimpiade, chi che pareva visto che annorefrattaria a vera le prime confondersi La città scozzese due discipline gli altri sfrutta il successo con dei Giochi: s’insport ma che ale gli impianti dei serisce a metà la fine ha accetdel quadrientato di fondare Giochi del nio, tra Rio e questa nuova Commonwealth Tokyo, e non fa rassegna con la il verso ai prosfirma del presisimo Giochi eudente continenropei di Baku (secondo il presi- tale uscente, Hanjorg Wirz che dente del comitato Pat Hickey l’11 aprile a Bled lascerà al france«non c’è incompatibilità»). se Jean Garcia o al norvegese Svein Arne Hansen: «Siamo onoL’ASSE Nell’asse Glasgow-Berlino rati e ci sapremo coordinare con le cinque (ma probabilmente le gli altri». Un altro evento a cadensei, in attesa del sì del golf) disci- za quadriennale sottoscritto dalla pline non verranno snaturate per Len, la federnuoto europea guidaesigenze tv, ma avranno lo stesso ta dall’italiano Paolo Barelli, redubrand, un unico ombrello e nome: ce dall’incontro con il sindaco di «European sports championships Glasgow (i tuffi si svolgeranno ad 2018». Un calderone che inizial- Edimburgo): «Grazie all’impegno mente avrebbe dovuto svilupparsi delle Tv sarà una potente fonte di tutto a Berlino, dove rimarrà sol- ispirazione per i giovani esaltantanto l’atletica. Perché ad aggan- done le differenze e toccandone le
Stefano Arcobelli
D
R
diverse inclinazioni». Parole rafforzate dal capo dell’Ebu, Jean Paul Philippot: «Siamo felici per questa partnership per una rassegna di alta qualità e trasmessa gratuitamente». Per la Rai non cambierà nulla: ha sempre coperto integralmente gli Europei biennali ed è probabile che dedichi ai nuovi campionati un’intera rete come per i Giochi. Il ministro dello sport scozzese, Jamie Hepburn, intende replicare su scala europea il successo organizzativo dei Giochi del Commonwealth e aspetta con ansia il sì del golf, dopo aver ospitato la Ryder Cup ‘14 e la promozione olimpica del green. In allerta sponsor e multinazionali. LINEA CONTINUA Un’altra operazione ad uso-tv: rapida, in alternanza, in un periodo con poco calcio e molta voglia di nuoto e atletica. Al di là del business e del coinvolgimento dei migliori atleti europei (a guadagnarci ad esempio è il canottaggio i cui Europei sono stati considerati di serie B), è proprio la filosofia nuova della fruizione sportiva alla base dell’idea: i Giochi in salotto ancora più sintetici, essenziali, moderni. Certo, il fascino dei Giochi olimpici resta irraggiungibile. L’unione fa la forza, ma non un’Olimpiade. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nascono gli European Sport Championships 2018: 5 sport (probabile un sesto: il golf) sotto lo stesso «brand» che si alterneranno nella programmazione Tv (in Italia su Rai ed Eurosport) per la quale l’Ebu offrirà una copertura totale di 2700 ore di programmazione. Il calendario dev’essere definito ma non si dovrebbe andare oltre i 12 giorni, da fine luglio (probabile il 29) alla metà di agosto. Ogni federazione avrà l’autonomia organizzativa e utilizzerà i rispettivi impianti di nuoto (tutte le discipline acquatiche della Len meno la pallanuoto), atletica, ciclismo (che si alternerà tra strada e pista al Sir Chris Hoy Velodrome) canottaggio e triathlon (che si svolgeranno nello Strathclyde Country Park nel Nord Lanarskshire).
SCOZIA
Glasgow 1202 km
Berlino GERMANIA
km
200
850
● La previsione dell’Ebu è di 850 milioni di telespettatori con 2700 ore di programmazione in diretta per tutte le discipline in alternanza
4400
● Previsti 4400 atleti tra le gare delle rassegne di Glasgow (2900) e le prove di atletica a Berlino (1500)
N
eve e freddo due anni fa a Bydgoszcz, caldo e probabilmente pioggia domani (stanotte per l’Italia) a Guiyang, nel Guizhou centrale a 1.100 metri sul livello del mare. I Mondiali di cross, nella nuova versione biennale e senza distanze corte, sbarcano per la prima volta in Cina e offrono ai soliti favoriti keniani ed etiopi uno scenario completamente diverso. I due squadroni africani, che in Polonia si erano divisi la posta nei titoli a squadre (Etiopia seniores e juniores maschile, Kenya seniores e juniores femminile) con il loro strapotere hanno progressivamente smorzato l’interesse del resto del mondo. Vediamo se l’entusiasmo degli organizzatori cinesi, che sfrutteranno un ippodromo con ostacoli naturali, basterà a rilanciarla, al di là degli sterili numeri (400 partecipanti e 51 Paesi partecipanti) diffusi dalla Iaaf. Intanto l’Italia si limita concedere un viaggio premio agli juniores, sesti due anni fa e campioni europei in carica, guidati da Yeman Crippa che poco potrà fare di fronte ai (finti) pari età che arrivano dagli altipiani. Con lui confermata quasi in blocco la squadra dominatrice in Bulgaria con Said Ettaqy, Yohanes Chiappinelli, Alessandro Giacobazzi e Yassin Bouih più la novità Simone Colombini. FAVORITI Salvato individualmente nel 2013 dal giovane Japhet Korir (qui solo riserva), il Kenya si presenta con l’obiettivo di riscattare il terzo posto 2013 dietro ad Etiopia e Usa. Per farlo si affida ai primi due dei campionati nazionali: il debuttante Bedan Karoki, conterraneo di Ngugi di stanza in Giappone, viene da un inverno strepitoso in cui è rimasto praticamente imbattuto; Geoffrey Kamworor è invece iridato juniores del cross nel 2011 e della mezza maratona nel 2014. Difficile invece riconoscere la punta dello squadrone etiope visto che Hagos Gebrhiwet e Muktar Edris (vincitore dell’ultima Cinque Mulini) sono arrivati solo 4° e 6° nei campionati nazionali. Per il resto da segnalare l’eritreo Teklemariam Medhin, gli ugandesi Toroitich, Kipsiro e Kusuro e l’americano Chris Derrick. Al femminile c’è la due volte iridata Emily Chebet insieme alle connazionali keniane Janet Kisa, Irene Cheptai, Stacy Ndiwa e Agnes Tirop mentre l’Etiopia punta su Belaynesh Oljira, Alemitu Heroye, Senber Teferi e Genet Yalew. f.n. Programma. Orario italiano. Ore 5: junior F (km 6); ore 5.30 Junior U (8); 6.15: Senior D (8); 7.10 Senior U (12). In tv: Differita domani su Rai Sport 1 12.40-14.55.
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TUTTENOTIZIE
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1PESI: BULGARIA 11 POSITIVI, NIENTE EUROPEI La Bulgaria non sarà agli Europei di Tbilisi (Geo, 918 aprile) dopo la positività agli steroidi della scorsa settimana di 11 suoi atleti, otto uomini e tre donne, tra cui i campioni continentali: Demir Demirev (2005, 69 kg), Ivan Markov (85 kg) e Ivaylo Filev (62 kg).
BASEBALL: 1° TURNO
TENNIS : A MIAMI
De Santis pronto alla festa Del Potro, che peccato! «Voglio la 100a vittoria» Bolelli domina Baghdatis 1Il lanciatore
1L’argentino, al
«S
J
del Bologna che disse no agli Usa per la laurea in farmacia è a 99
iamo la squadra da battere perché abbiamo vinto lo scudetto: le avversarie si sono rinforzate». Riccardo De Santis, 35enne grossetano dell’UnipolSai Bologna lncia l’Opening day: un debutto rischioso per i tricolori con Padova. Per il lanciatore è una notte speciale: ha vinto 99 partite (85 a Grosseto, 10 a Nettuno e 4 a Bologna) e oggi punta alla centesima: «La più bella è stata la prima, nel 1998: Lunar mi mise sul monte, a 18 anni, al 9° contro Modena; vinsi al 15°». CHE CARRIERA Sarebbe la ciliegina di una gran carriera: «I ricordi più belli sono legati ai 3 scudetti e alla Coppa Campioni di Rotterdam nel 2005; indimenticabili il Classic 2006 in batteria con Piazza, le Olimpiadi e la no-hit con Anzio. Un aned-
ATLETICA
rientro, cede a Pospisil. Bene Simone: 2° turno contro Troicki
Riccardo De Santis, 35 anni, lanciatore grossetano del Bologna CB-OLDMAN
doto? Lo scudetto 2004 arrivò dopo una mia vittoria in gara-6 contro Bologna. Feci il gesto di mettere in silenzio gli avversari. Non l’avessi mai fatto...me lo rinfacciano ogni giorno». Il toscano ha superato un infortunio al gomito nel 2008, il «Tommy John»: «Rimasi fuori 10 mesi. Una tecnica riabilitativa particolare e l’esperienza mi hanno fatto tornare quello di prima». Il tecnico decisivo è stato «il cubano Javier Galvez che mi ha corretto nell’impostazione. Il battitore più duro? Infante, ma gioca con me».Nel 2002 De Santis firmò con Minnesota, che lo destinarono in rookie ma
TAEKWONDO
preferì la laurea in Farmacia: «Non ho rimpianti. Sarei stato pronto nel 2006 quando Galante mi prospettò un doppio A con Houston. Ai ragazzi dico: provateci». Alla 19a stagione, De Santis non ha traguardi: «Andrò avanti finché ne ho voglia ma quest’anno mi piacerebbe vincere scudetto e Coppa». E tanto per cominciare vuole essere il 18° pitcher nel club dei 100. Maurizio Caldarelli 1° turno. Oggi (20): Lino’s Coffee Parma-Godo; 20.30 UnipolSai Bologna-Tommasin Padova, Angel Service Nettuno 2-T&A San Marino, RiminiCittà di Nettuno.
uan Martin del Potro sapeva bene che il ritorno alle gare, l’ennesimo, dopo i guai fisici, fra cui due operazioni al polso, sarebbe stato complicato. Il potente argentino, ex numero 4 del mondo, s’era fermato subito dopo il successo del gennaio 2014 a Sydney, per operarsi al polso sinistro, era uscito dai primi 100 della classifica per la prima volta dal 2005, era rientrato alle gare quest’anno proprio a Sydney, perdendo nei quarti contro Kukushkin, e si era assentato ancora per nuovi dolori al polso. Ripresentandosi solo ora, sul cemento di Miami (Usa, 5 milioni ), da 616 del mondo. E, nell’inedito derby fra picchiatori contro il numero 60, Vasek Pospisil (35 vincenti), paga le appena due settimane di allenamento e i sette doppi falli (uno sul set
EQUITAZIONE BOXE
Addio Furtsch Oro con la 4x100 a Los Angeles ‘32
Evelyn Furtsch Ojeda da atleta ● (si.g.) E’ morta a 100 anni (ne avrebbe compiuti 101 in aprile) a Santa Ana (California) Evelyn Furtsch Ojeda, oro olimpico con la 4x100 Usa nel 1932 a Los Angeles col primato mondiale di 46”9, quando aveva 18 anni. Era la più anziana olimpionica dell’atletica in vita, la seconda in assoluto. Concluse però ben presto la carriera, dovendo rinunciare ai Giochi del 1936 a Berlino per maternità. Per partecipare ai trials Usa del 1932 parenti e amici fecero una colletta, e raccolsero i 190 dollari necessari per mandarla a Chicago: qui cadde nella finale dei 100 ma venne ripescata per la staffetta olimpica grazie al fatto che abitava proprio a Los Angeles. Suo miglior tempo sui 100 12”2 manuale ottenuto nel 1932. KENIANO DOPATO (si.g.) L’Usada ha squalificato per 3 anni il maratoneta keniano Joseph Murinda, residente da anni negli Usa, per doping (diuretici, anabolizzanti e Epo in diverse occasioni). Quarantenne, ha un personale di 2h13’09” siglato nel 2009.
Via agli Europei La Nicoli bronzo a 20 anni nei -49 ● Cominciano alla grande gli Europei di categorie olimpiche di Nalchik, zona caucasica della Russia, non lontano dalla Georgia. È un nuovo format: siccome all’Olimpiade, al fine di limitare il numero dei partecipanti, alcune delle categorie tradizionali, quelle dei Mondiali e degli Europei, vengono modificate o raggruppate, la federazione internazionale ha avuto l’intuizione di organizzare un altro Europeo sulla base delle categorie dei Giochi. Di cui questa è la prima edizione, iniziati con il bronzo di Erica Nicoli nella categoria -49 kg. Ventenne, di Schio, appena scesa di categoria, quest’anno già vincitrice agli Swiss Open, la Nicoli ha cominciato con un 9-4 all’ucraina Romoldanova negli ottavi, quindi ha sconfitto per 4-3 la greca Koutsou. In semifinale è arrivata la sconfitta per 6-4 dalla turca Yildrim. La stessa Yildrim ha poi vinto l’oro sconfiggendo per 12-7 la serba Bogdanovic. Oggi gli altri due azzurri convocati per questi Europei, Claudio Treviso (-68 kg) e Cristina Gaspa (-57 kg).
Erica Nicoli, 20 anni
Elezioni Fise Dallari non può ricandidarsi
Antonella Dallari ex presidente ● Lunedì al Palafijlkam di Roma (al Lido di Ostia) sarà eletto il nuovo presidente della Federazione Sport Equestri. E in corsa non ci sarà Antonella Dallari. L’ex presidentessa, eletta il 10 settembre 2012 e commissariata il 10 luglio 2013, ha visto rigettato il ricorso presso la Corte Federale d’Appello a 5 giorni dalle elezioni. Candidatura rigettata per la presenza di due contenziosi fra la Fise e la stessa Dallari. I candidati: Massimo Arcioni, cavaliere multidisciplinare, già consigliere regionale, romano; Amos Cisi (al quale la Dallari ha chiesto di convogliare i voti), generale dei carabinieri di Cisterna di Latina, già vicepresidente Fise, istruttore e giudice di salto ostacoli; Marco Di Paola, romano, imprenditore, uno dei soci del Pony Club Roma, proprietario; Alessandro Galeazzi, ex parlamentare di Acqui Terme (Al), imprenditore ed ex consigliere Fise, cavaliere di salto ostacoli (oro mondiale militare); Vittorio Orlandi, grande cavaliere triestino di salto ostacoli, bronzo a squadre a Monaco 1972, poi imprenditore equestre e presidente di Class Horse Tv.
DELLA ROSA-DI FIORE TRICOLORE DEI WELTER (g.l.g.) Emanuele Della Rosa torna nella sua Fiumicino: affronta per il tricolore welter Francesco Di Fiore. Della Rosa non ha mai combattuto per il tricolore. La riunione, allestita dalla OPI 2000, ha in programma anche la Gentili, nonché Sinacore e Boschiero. Dalle 20.40 (e 22 su Raisport 2). Welter: Marongiu (0-2) c. Geografo (esordio) 4 t. Superwelter: Diego Di Luisa (1-0) c. Gabor Feher (Ung 3-3). Leggeri: Monica Gentili (3-2) c. Semra Bogucanin (Tur 2-2) 6x2. Superpiuma: Boschiero (35 (17 ko)-3-1) c. Oszkar Fiko (11 (9 ko)-9) 6 t. Massimi leggeri: Sinacore (9-0-0) c. Olegs Fedotovs (Ung 19-19). Superwelter camp. italiano 10 t.: Emanuele Della Rosa (34 (10 ko)-2) c. Francesco Di Fiore (17 (5)-10-3). ● WORLD SERIES (r.g.) Oggi 3 incontri nell’11° turno dei playoff di World Series. A Sanya: Cina-Cuba; a Miami: UsaKazakistan; a Casablanca: MaroccoUcraina e. Domani le altre cinque sfide. ● DONNE (m.moro.) Azzurre: 5 vittorie e 2 secondi al Queens Cup Junior e youth a Stralsund. Youth 48 Bonatti b.Metzdorf (Ger) 3-0, 54 Marchese b.Lundstrom (Sve) 3-0, 57 Testa b. Hovsepyan (Arm) 3-0, 60 Martusciello b. Thour (Sve) 12,64 Carini b.Walas(Pol) 1-2; Junior 50 Marchese b. Finesz (Ung) 3-0, 66 De Carlo b. Muller (Ger) 3-0.
CANOA ● TEST AZZURRI A Castel Gandolfo fino a domani Gara Test e Gare Nazionali Indicative valide per la selezione della rappresentativa per la gara internazionale di Mantova l’11-12 aprile. Domenica i titoli italiani sui 5000
GOLF ● AZZURRI IN MAROCCO Il francese Adrien Saddier guida con 65 (-7) colpi nel Trophée Hassan II, torneo European Tour ad Agadir in Marocco. Miglior italiano è Andrea Pavan, 36° con 71 (-1). Più attardati Matteo Manassero e Alessandro Tadini, 52.i con 72 (par), Marco Crespi, 65° con 73 (+1) e Renato Paratore 78° a 74 (+2).
HOCKEY GHIACCIO A RENON GARA-1 DI FINALE (m.l.) Grande equilibrio ieri tra Asiago e
Simone Bolelli, 29 anni, esordio convincente a Miami REUTERS
point nel tie-break). SUPERIORITA’ Intanto, Simone Bolelli (n. 47 del mondo) supera senza problemi il primo stacolo, contro Marcos Baghdatis, facendo apparire quasi un novellino il numero 8 del mondo nel 2006 quand’arrivò in finale agli Australian Open (oggi 58). Il 29enne di Budrio è superiore dall’inizio alla fine del match di 63 minuti, dominando dal servizio (96% di punti con la prima) ai colpi da fondo, con la sua palla sempre pesante e ora anche molto più intelligente ed efficace. Complice anche i tanti errori gratuiti del cipriota. Al
Renon in gara-1 della serie (al meglio di 7) che assegnerà lo scudetto. All’Odegar al termine dei 60’ risultato sul 2-2 quindi al supplementare (4 contro 4) ha prevalso a 7” dalla fine il Renon, match deciso da Johansson al 19’53”. All’8’33” del secondo periodo penalità partita per Markus Spinell (carica scorretta). Gara-2 domani (ore 19.30) a Collalbo (Bz). Così gara-1: Asiago-Renon 2-3 t.s. (1-1, 1-1, 0-0; 0-1). Marcatori: p.t. 8’50” DeVergilio (A), 19’06” Gruber (R); s.t. 10’43” i.n. Johansson (R), 13’32” Ulmer d.s.n. (A); t.s. 19’53” Johansson (R). ● RADUNO PREMONDIALE (m.l.) Questi i convocati per il raduno dell’Italia Senior (dal 2 al 15 aprile ad Asiago) in preparazione ai Mondiali di Prima Divisione Gruppo A in programma a Cracovia (Pol) dal 19 al 25 aprile. Portieri: Tragust, Vallini, Caffi. Difensori: C. Willeit, A. Hofer, Helfer, Glira, Oberdorfer, R. Hofer, Egger, Trivellato, Lutz, L. Zanatta, M. A. Zanatta. Attaccanti: J. Ramoser, J. Pavlu, Anton Bernard, M. Insam, Zanette, Gander, Frank, Andergassen, D. Kostner, G. Morini, P. Morini, Di Casmirro, Frigo, Frei, Caletti, T. Migliore.
IPPICA ● IERI 11-1-4-8-12 A Napoli (m 1600): 1 Turbine Ral (G. Minnucci) 1.14.7; 2 Tsunami Gifont; 3 Timba degli Ulivi; 4 Tianros; 5 Trilly Girl Play; Tot.: 2,07; 1,47, 1,41, 3,19 (9,53) Quinté: 525,98. Quarté: 143,07. Tris: 61,33. ● OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inzio convegno 15.05) scegliamo Max Forever (2),Slow Cavern (1), Ora o Mai Più (5), Whiz Replay (7), Colorado Springs (8) e Bachhelli (3). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Firenze (14.45), Padova (15.10), Montegiorgio (15.20) e Foggia (15.10).
NUOTO ●
TARZIA E CUSINATO (al.f.) A Riccione (25 m). Donne. Cad: 100 sl Casarin 54”64; 200 sl Ceracchi 1’58”01; 800 sl, 400 mx Quadarella 8’26”13, 4’42”97; 100 do Spaziani 1’00”28; 200 do Lanzillotti 2’11”50; 50 fa Biondani 27”24; 100 fa Tarzia 58”92 (11° t. ital. alltime). Jun ‘99: 100-200 sl, 400 mx Cusinato 56”07, 2’00”74, 4’37”64 (8° t. ital. alltime); 800 sl Schiazzano 8’37”81; 100-200 do Ongaro 1’01”19, 2’12”14; 50 ra Clerici 31”99; 200 ra Verona 2’25”47; 50 fa Foradori 27”83; 100 fa Peschiera 1’01”42. Jun 2000: 100 sl Sartori 56”82; 200 sl, 200 ra, 400 mx Pirovano 2’01”20, 2’32”71, 4’46”26; 800 sl La Cava 8’35”52; 100 do Romanelli 1’00”97; 200 do Rossi 2’10”55; 50 ra Fanfoni 32”54; 50-100 fa Quaglieri 28”04, 1’01”54. ● BURDISSO E CECCON (al.f.) A Riccione (25 m). Uomini. Rag ‘99: 50 sl Deplano 22”94; 100 sl Guidolin 50”74; 200 sl Chirico 1’49”49; 1500
2° turno, «Simo» incrocia Serbia II, Viktor Troicki, fermato 12 mesi dall’antidoping; è 2-1 nei precedenti, ma, a gennaio a Sydney, ne ha subito la rimonta. Poi troverebbe Nishikori. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Miami è in diretta su SkySport2 alle 16, e su SuperTennis alle 16 e all’una. Tutti i risultati sono su www.gazzetta.it Primo turno singolare, uomini: Klizan (Slk) b. LORENZI 6-3 6-4; BOLELLI b. Baghdatis (Cip) 6-2 6-2; Pospisil (Can) b. Del Potro (Arg) 6-4 7-6 (7).
sl Bortuzzo 15’27”61; 100-200 ra Martinenghi 1’00”75, 2’12”02; 100-200 do, 200 fa, 200 mx Fava 53”74, 1’56”60, 2’00”08, 2’01”51; 100 fa Facciolà 55”05; 400 mx Barison 4’20”45. Rag 2000: 50 sl Ferri 23”77; 100 sl Petriella 51”14; 200 sl Tecchiolli 1’51”88; 400 sl Ferroni 3’58”60; 1500 sl Calloni 15’42”91; 100 do, 100 fa, 200 mx Stefani 55”76, 56”44, 2’10”19; 200 do, 400 mx Cattabriga 2’01”22, 4’21”90; 100 ra Scotti 1’03”50; 200 ra Martello 2’20”92; 200 fa Gerardin 2’04”93. Rag 2001: 50 sl Zeffin 24”50; 100-200-400-1500 sl, 200 fa Burdisso 52”56, 1’53”66, 4’01”35, 15’54”95, 2’06”17; 100-200ra Bossone 1’06”37, 2’23”69; 100-200 do, 100 fa, 200-400 mx Ceccon 55”78, 2’01”95, 56”97, 2’04”48, 4’26”11.
PALLANUOTO ● DONNE Oggi (19.30) anticipo ultimo turno Orizzonte-Rapallo (dir. RaiSport2). ● SETTEBELLO Sono 14 i convocati per la sfida di martedì con la Turchia (World League): Del Lungo, Oliva, N.Presciutti, Bruni, Velotto, Damonte, Gallo, Renzuto, S.Luongo, Busilacchi, C.Mirarchi, F.Di Fulvio, A.Fondelli, Coppoli.
RUGBY ● TORNA IL PRO 12 Da oggi il 18° turno di Pro 12, con Leinster-Glasgow (ore 20.35, diretta Nuvolari) e Ulster-Cardiff. Italiane in campo domani: alle 20.15 a Swansea (Gal) Ospreys-Zebre (diff. Nuvolari domenica alle 18), alle 20.30 a Monigo Treviso-Dragons (dir. Nuvolari). Classifica: Glasgow 57; Ulster, Munster 53; Ospreys 51; Leinster 49; Connacht 43; Scarlets 40; Edimburgo 39; Cardiff 30; Dragons 27; Treviso 18; Zebre 14. ● UNDER 18 Oggi alle 17 a Tolosa (Fra), Italia-Galles per i quarti dell’Europeo under 18. Italia: Cioffi; Bronzini, Zanon, Schiabel, Bardella; Dal Zilio, Trussardi; Casolari, Zago, Cosi; Orso, Morona; Riccioni, Manfredi, Rimpelli.
SPORT INVERNALI ●
ASSOLUTI FONDO Il bronzo mondiale Dietmar Noeckler e la medagliata mondiale giovanile Giulia Stuerz hanno vinto ad Anterselva la 50 e 30 km a tecnica classica. ● ASSOLUTI SCI (s.f.) Causa meteo ancora modifiche agli Assoluti di Tarvisio (Ud). SuperG e combinata maschili, previsti oggi, spostati a domenica insieme al gigante donne; domani discesa uomini e slalom donne.
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL FUNZIONAMENTO
IL FATTO DEL GIORNO LA STRAGE DELL’AIRBUS
La procedura di ingresso 1
Se qualcuno richiede l'accesso, attraverso una videocamera il pilota decide se consentire l'ingresso o meno
2 Se dalla cabina non arriva risposta, un membro 3
dell'equipaggio digita il codice segreto di emergenza. La porta si apre dopo 20 secondi Se il pilota nega l'accesso, la porta resta chiusa
PORTA BLINDATA Struttura rivista dopo gli attentati dell’11 settembre Apertura manuale Spioncino
TASTIERA CODICE ACCESSO situata all'esterno della cabina
COMANDO CHIUSURA PORTA TRE POSIZIONI
Cerniera d'acciaio
UNLOCK NORM
Maniglia di apertura (solo all'interno cabina)
LOCK
PORTA APERTA Luce verde PORTA CHIUSA Accesso dall'esterno solo digitando un codice numerico Luce verde lampeggiante PORTA CHIUSA Non accessibile dall'esterno per 20 minuti, passati i quali torna in posizione Norm Luce rossa
Pannello antiproiettile
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Andreas Lubitz, 28 anni, in una foto scattata durante una vacanza: 630 ore di volo alle spalle ANSA
Il pilota ha guidato l’aereo a schiantarsi: perché volava ancora se era depresso? 1Si è chiuso dentro la cabina volontariamente, ora ci si chiede come mai non sono previsti casi simili e psico-test più efficaci di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Andreas Lubitz, 28 anni, ha volontariamente guidato l’Airbus 320, di cui era copilota, contro la parete rocciosa delle Alpi francesi. Era solo in cabina. Da fuori, il comandante Sonder Heimer, diecimila ore di volo alle spalle, tempestava di pugni la porta blindata, tentando di sfondarla, visto che l’altro non rispondeva e non apriva. Dalla torre di controllo chiamavano e non ottenevano risposta. Lubitz stava manovrando in modo che i
computer di bordo, attrezzati per correggere la rotta automaticamente, non potessero intervenire. Poco prima dell’impatto, i passeggeri si sono accorti di quello che stava succedendo. La scatola nera ritrovata ha restituito le loro grida. Nella scatola nera si sente anche il respiro di Lubitz. Regolare. Tranquillo. Fino all’ultimo.
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Ma perché avrebbe fatto questo? Ancora non si sa. La madre di un’amica d’infanzia ha raccontato alla Frankfurter Allgemeine che Lubitz nel 2009 aveva sospeso l’addestramento
NOTIZIE TASCABILI ASSALTO AL MARKET: BOTTINO DI 1300 EURO
Due carabinieri davanti al supermarket svaligiato mercoledì ANSA
Rapina di Napoli, c’è un morto I banditi erano due carabinieri ● Sembravano due carabinieri-eroi che, pur essendo fuori servizio, erano intervenuti per sventare una rapina. Invece erano loro i rapinatori e ora sono detenuti a Salerno. I due (uno della provincia di Napoli e l’altro di Chioggia, Venezia) hanno tentato il colpo mercoledì pomeriggio in un supermarket di Ottaviano, portando via 1300 euro: In otto - tra cui i due titolari del market, Pasquale e Donato Prisco hanno partecipato all’inseguimento dell’auto dei malviventi, a bordo di due diverse vetture, finito con una colluttazione, durante la quale i carabinieri hanno sparato, forse con le pistole di ordinanza. Uno dei dieci feriti, Pasquale Prisco, 28 anni, è morto nelle prime ore di giovedì.
perché precipitato in una profonda depressione. Gli era poi passata e aveva ripreso i corsi. Aveva poco più di 600 ore di volo alle spalle. Viveva con i genitori a Montabaur, nella Renania-Palatinato, aveva anche un’altra casa alla periferia di Düsseldorf. Date le caratteristiche della discesa avevo per una frazione di secondo pensato anch’io che fosse un suicidio. Un’idea subito scacciata di mente, nemmeno presa in considerazione.
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Come mai Lubitz era rimasto da solo in cabina? Nessuno aveva intuito che fos-
se pericoloso? Nessuno. Per i primi venti minuti Heimer e Lubitz parlano tranquillamente in tedesco, poi Heimer dice qualcosa come «siamo pronti ad atterrare a Düsseldorf», quindi si sente un sedile spostato, una porta che si apre e che poi si richiude. Heimer è semplicemente andato alla toilette, Lubitz è rimasto solo in cabina. Sono le 10.31. Lubitz dà subito inizio alla discesa e intanto blocca la porta. Heimer torna, trova la porta chiusa, bussa, Lubitz non gli risponde e allora aziona il codice per rientrare. Il meccanismo funziona così: se da dentro nessuno risponde, dopo trenta secondi la porta si apre da sé. Ma chi sta dentro ha a disposizione un pulsante per bloccare l’apertura automatica. E Lubitz ha bloccato l’apertura automatica. Il senso di questo sistema è chiaro: se, mentre Heimer era al bagno, Lubitz fosse morto d’infarto, il comandante avrebbe potuto rientrare in cabina grazie al codice e all’apertura automatica. Se invece di Heimer si fosse presentato alla porta blindata un terrorista, Lubitz avrebbe potuto impedirgli l’accesso. Nessuno ha previsto il caso del pilota suicida da fermare. O meglio: forse gli americani ci hanno pensato, perché da loro è proibito restar soli in cabina. Un divieto che in
Europa non c’è. Le compagnie solo adesso hanno deciso di correre ai ripari: da ieri Alitalia, ma anche EasyJet, avranno sempre almeno due membri dell’equipaggio in cabina
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Ed è normale affidare la vita di 149 persone a un tizio che può cadere in depressione? Questo è il problema. Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa, ha tenuto una conferenza stampa a Colonia e ha detto: «Lubitz aveva superato tutti i test medici, ma anche tutti i test psicologici, era atto al volo al cento per cento. Siamo veramente sconvolti, neanche nell’incubo più terribile avremmo potuto immaginare quello che è successo. Noi della Lufthansa scegliamo il personale di cabina con attenzione, è parte del nostro Dna. Non guardiamo solo alle capacità tecniche e cognitive ma anche ai profili psicologici». È una difesa disperata, ma fallace: è purtroppo evidente che psicologicamente Lubitz non era in grado di sopportare una responsabilità come quella. Appena la notizia s’è sparsa, la famiglia del pilota suicida è stata messa sotto protezione.
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Ci sono già stati casi del genere? Sì, ieri le agenzie hanno
diffuso una lista, preparata dal sito news.aviation-safety.net. Sono una trentina di casi in circa un quarto di secolo. Il pilota russo che s’è buttato per vendetta sul tetto di casa della moglie, il pilota di Singapore che aveva problemi di soldi, eccetera. Il caso più recente in Namibia, nel 2013: il pilota portò con sé all’altro mondo l’equipaggio e 33 passeggeri.
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Come va il recupero dei corpi? Centocinquanta cadaveri ridotti in brandelli. Ci vorranno 2 settimane. Sono arrivate le famiglie dalla Germania e dalla Spagna. Saranno accolte nelle camere ardenti allestite in due località vicine all’incidente, Seyneles-Alpes e Le Vernet. Grandi tendoni in plastica bianca, completamente chiusi, davanti alla cappella di Seynesles-Alpes. Una messa in suffragio si terrà domenica nella basilica di Notre Dame du Bourg, a Digne. La Merkel ha detto: «Le notizie relative al copilota rappresentano un peso in più per le famiglie e i parenti delle vittime». In una foto dell’altro ieri si vedono il presidente francese Hollande e il premier spagnolo Rajoy che si abbracciano davanti alla Kanzlerin.
I DATI DELLA CGIA
IL PRESIDENTE DELLA BCE ALLA CAMERA
Dopo il Jobs Act «Presto un milione di nuovi contratti»
Draghi: «Con il quantitative easing un punto di Pil in più entro il 2016»
● Il ministro del Lavoro Poletti ha diffuso ieri i dati sui primi due mesi del 2015: i nuovi contratti a tempo indeterminato sono stati oltre 303.000 (+35% sul 2014). Merito della Legge di Stabilità, ma secondo la Cgia di Mestre «la decontribuzione per i nuovi assunti e il Jobs act daranno luogo a 1 milione di contratti».
Mario Draghi, 67 anni ANSA
TENSIONI NEL PD
L’ULTIMA INIZIATIVA
● Con il “quantitative easing” la ripresa, in Italia, può avere una spinta alla propria crescita di un punto pieno di Pil da qui al 2016. Il presidente della Bce Mario Draghi lo ha detto alla Camera, aggiungendo che «le prospettive di crescita sono ora più favorevoli che negli ultimi anni» ma senza risparmiarsi sferzate: «L’Italia, come altri, ha consolidato i propri conti aumentando le tasse e tagliando gli investimenti pubblici, mentre la spesa corrente continua ad aumentare». Draghi chiede riforme strutturali più decise, su temi come tempi lunghi della giustizia, procedure fallimentari infinite, competitività e produttività basse. E attacca anche le banche italiane: «Ce ne sono 750, ognuna con un minimo di 5 membri in consiglio. E ogni consigliere ha un costo. Tutto questo sistema lo pagano i clienti».
PER IL GRUPPO MISTO
La legge elettorale Il Papa accoglie arriva alla Camera 150 senzatetto tra un mese esatto ai Musei Vaticani ● La legge elettorale voluta da Renzi arriverà alla Camera il 27 aprile. «Avanti tutta», ha detto a questo proposito ieri il premier, che non ha alcuna voglia di perdere tempo. Una decisione che agita la minoranza del Pd secondo cui «c’è in gioco la democrazia». Ma Renzi sembra convinto di non voler modificare più nulla dell’Italicum.
● «Una visita grandiosa, ho capito il genio di Michelangelo: ma la vera sorpresa è stato l’incontro con il Papa». È il racconto di Graziella, una dei 150 clochard romani che ieri pomeriggio hanno potuto visitare i Musei Vaticani e la Cappella Sistina. E, alla fine, hanno cenato in Vaticano. «Benvenuti. Questa è la
Sei parlamentari fedeli a Tosi lasciano la Lega Alcuni clochard in Vaticano REUTERS casa di tutti, è casa vostra. Le porte sono sempre aperte per tutti. Pregate per me. Ho bisogno della preghiera di persone come voi», ha detto Bergoglio ai suoi ospiti, con i quali si è trattenuto per una ventina di minuti.
● Si consuma l’atteso strappo dei fedeli a Flavio Tosi, il sindaco di Verona fuoriuscito dalla Lega in lite con Matteo Salvini. Ieri lo hanno seguito tre senatrici (tra cui la sua compagna) e tre deputati del Veneto, che passano al gruppo misto. Intanto, oggi Tosi incontra Sacconi (Ncd) e De Poli (Ucd), in vista di alleanze per le Regionali a cui si candiderà.
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
STRALCIO AL DECRETO
Terrorismo: stop alle “spie” nei pc sospetti
I primi danni dell’attacco aereo dell’Arabia Saudita su Sana’a, la capitale dello Yemen in mano agli insorti AFP
Bombe arabe in Yemen contro i ribelli sciiti «Un atto necessario» 1Attacco lanciato da una coalizione di dieci Paesi guidati da Riad Solo Iran, Russia e Siria chiedono il cessate il fuoco. Borse giù
Elisabetta Esposito
L’
hanno chiamata «Tempesta di fermezza». Sperando forse che la guerra che sta esplodendo in Yemen si risolva in breve tempo. Si tratta dell’operazione militare con cui nella notte tra venerdì e giovedì e poi ancora ieri sera dieci paesi musulmani (tra cui l’Egitto) guidati dall’Arabia Saudita hanno bombardato i ribelli sciiti alla periferia di Sana’a e nella provincia di Taiz. I raid aerei sulle postazioni degli Houthi, compreso l’aeroporto della capitale Sana’a, hanno ucciso almeno 18 civili. E secondo l’agenzia Associated Press, presto Egitto e Arabia Saudita condurranno un’operazione via terra. Le milizie sciite sarebbero comunque pronte a reagire lanciando i missili
scud che hanno sequestrato a dicembre dall’arsenale della base aerea di al Dalaimi, a Sana’a. Già ieri hanno assaltato diverse sedi di media arabi (il quotidiano al Masdar e delle emittenti al Jazeera, al Arabiya e Suhail e Shabab). L’intervento militare, che il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Anwar Garghash, ha definito «necessario», vuole fermare l’avanzata violenta degli Houthi verso sud. Dopo aver bombardato e conquistato Sana’a a gennaio, ora vogliono arrivare alla città portuale di Aden, che occupa una posizione chiave per il controllo dell’area. Qui si era rifugiato dopo il golpe il presidente legittimo Abd Rabbo Mansour Hadi, che ieri è andato a Riad, in Arabia Saudita, per poi raggiungere Sharm elSheik per il summit della Lega Araba di domani e domenica.
SCENARI «Il popolo yemenita è un popolo libero e affronterà gli aggressori. Il governo saudita e i governi del Golfo si pentiranno di questa aggressione — ha detto ad al-Jazeera Mohammed al-Bukhaiti, membro del braccio politico Ansarullah del movimento Houthi — affronteremo l’aggressione con coraggio, ci sarà una guerra diffusa». L’Iran è schierato con gli Houthi e ha definito i bombardamenti «un passo pericoloso», Russia e Siria chiedono di fermare l’attacco, mentre la Casa Bianca ha fatto sapere che Obama ha autorizzato supporto logistico e in materia di intelligence alla coalizione araba. Di certo la crisi in Yemen, che ha fatto salire il prezzo del petrolio, ha avuto un pessimo effetto sulle Borse europee, tutte in frenata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
● Un passo indietro. O, forse, solo uno stop. Dal decreto legge che prevede «misure urgenti per il contrasto al terrorismo» — figlio di questi giorni di paura — viene stralciata la norma che consente, tra l’altro, di entrare “da distanza” nei computer e negli smartphone dei cittadini in caso di sospetti reati connessi al terrorismo. Uno stop voluto dal premier Matteo Renzi dopo vari allarmi, tra cui quello del Garante della Privacy, Antonello Soro: la novità intreccia temi delicatissimi come privacy e sicurezza, raccoglie le critiche della magistratura e quindi verrà affrontata in maniera più ampia all’interno del provvedimento sulle intercettazioni, già in esame in Commissione. «Rimane confermata la volontà del governo su un rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto al terrorismo», chiarisce il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico. Proprio nel giorno in cui dal web emerge un documento di propaganda dell’Isis scritto in italiano: potrebbe essere stato redatto da El Mahdi Halili, un giovane italomarocchino arrestato mercoledì nel Torinese. Il decreto prevede pure la reclusione da 3 a 6 anni per i “foreign fighters” e pene più aspre per chi utilizza «strumenti telematici o informatici» per addestrare al terrorismo. Un altro emendamento autorizza le forze dell’ordine a far ricorso ai droni per controllare il territorio. Il voto finale sul decreto si terrà martedì.
Matteo Renzi, 40 anni ANSA
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ANCORA RIVELAZIONI
Ruby ter, l’accusa: «Berlusconi pagava altre dieci ragazze»
Nicole Minetti in tribunale durante un’udienza del processo sul caso Ruby
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i sarebbero altre dieci ragazze, oltre alle ventuno indagate nell’inchiesta Ruby ter, che ricevevano bonifici periodici (da 2000 a 2500 euro al mese) da Silvio Berlusconi. È questa l’ultima novità che viene fuori dagli atti in mano ai magistrati. I particolari emergono da un verbale del ragioniere Giuseppe Spinelli. Sentito dai pm di Milano, l’uomo che gestisce le casse di Arcore racconta che «tra le persone a cui vengono fatti bonifici sistematici ve ne sono alcune che non hanno nessuna attinenza con fatti di questo procedimento» e assicura ai pm che «sarà sua premura» specificare chi siano. I VERBALI I pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio hanno interrogato più volte Spinelli nell’inchiesta in cui Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari per aver pagato il silenzio di 21 ragazze che hanno testimoniato nel processo Ruby (in cui l’ex capo del governo è stato assolto), compresa la stessa Karima El Mahroug. Nell’elenco delle ragazze «stipendiate» ma non indagate che Spinelli ha poi consegnato alla procura figurano anche diverse giovani che hanno partecipato alle cene a Villa San Martino e a Palazzo Grazioli: tra queste l’attrice Tiziana Buldini, che riceverebbe 2 mila eu-
ro, così come la modella Carolina Campioli, l’attrice Valeria Cramerotti, la modella Erika Marcato e le colleghe Mirian Marcondes, Kulyte Rasa e Marianna Yushchak. Nell’elenco, tra l’altro, figura come undicesima donna anche Nicole Minetti con uno stipendio mensile di «15 mila euro». Versamenti periodici che, invece, il leader di Fi ha preferito sospendere, a fine dicembre 2013, per tutte quelle giovani passate sul banco dei testimoni dei processi sul caso Ruby e finite indagate per corru-
RFino a 2500 euro
a modelle e ospiti di Palazzo Grazioli. Alla Minetti 15 mila euro al mese
zione in atti giudiziari. Pronta la reazione della difesa di Berlusconi: «Anche oggi — interviene l’avvocato Federico Cecconi — continuano ad essere pubblicati illegittimamente atti di indagine del cosiddetto procedimento Ruby ter, fornendo particolari e nomi che nulla hanno a che fare con i fatti di causa. È evidente che la propagazione di queste notizie costituisce l’ennesimo tentativo di diffamare e delegittimare il presidente Berlusconi». s.an. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La tv resta la più amata dagli italiani Ma il web divide giovani e anziani 96,7 N ● La televisione è ancora il mezzo capace di raggiungere più persone, praticamente la guardano tutti gli italiani (il 96,7%). Ma stanno crescendo gli utenti delle web tv che, secondo il Censis, sono il 23,7%
70,9
● Quasi il 71% degli italiani si connette a Internet, +7,4% rispetto al 2013. Si tratta del 91,9% dei giovani e soltanto del 27,8% degli anziani. Va forte Facebook: praticamente è iscritto un italiano su due
onostante tutto, la tv è ancora la regina dei media italiani. Ma Internet, complice la diffusione di smartphone e tablet, continua a crescere. La carta stampata non riesce invece ad uscire dalla crisi e solo un italiano su due legge libri. È questo il quadro che emerge dal 12° rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, promosso da Mediaset, Rai e Telecom Italia. I PIÙ AMATI La televisione dunque domina, la vedono praticamente tutti (96,7% della popolazione): quella satellitare raggiunge il 42,4% e cresce anche la web tv, con un’utenza del 23,7%. Ma solo il 10% usa al momento la tv connessa. A proposito, gli italiani su Internet salgono del 7,4% dal 2013, arrivando al 70,9%, anche se appena il 5,2% utilizza la banda ultralarga. Il social network più utilizzato è Facebook (50,3%, di cui il 77,4% è under 30), YouTube è al 42%, Twitter solo al 10,1%. Cresce l’uso degli smartphone (+12,9%), adesso tra le
Il 96,7% degli italiani guarda la tv, di essi il 42,4% quella satellitare ANSA
mani di più della metà degli italiani (52,8%). I tablet in due anni raddoppiano e sono ora in possesso del 26,6% degli utenti. Tiene bene la radio, ascoltata dall’83,9% delle persone. IN CALO Le note dolenti riguardano, come si diceva, la carta. I lettori dei quotidiani scendono dell’1,6% (ma gli abbonamenti alle versioni online aumentano del 2,6 così come i visitatori dei loro siti web, +4,9). Calano anche i lettori di libri (-0,7%): a
leggerne almeno uno nell’ultimo anno solo il 51,4%.
GEMELLI SPAZIALI, OGGI IL LANCIO
SPACCATI L’altro aspetto interessante è la spaccatura tra giovani e anziani su Internet. Se quasi il 71% degli italiani è in Rete, molto del merito è ovviamente dei primi. Ben il 91,9% dei ragazzi è connesso, mentre solo il 27,8% degli anziani ha imparato a sfruttare, almeno in parte, il potenziale del web. e.e.
● Parte oggi (alle 20.42 italiane) dalla base russa di Baikonur, in Kazakhstan, la missione dei Gemelli Spaziali della Nasa, che si appresta a rivoluzionare la storia dei lunghi voli e a spianare la strada per una missione verso Marte. L’americano Scott Kelly (a destra nella foto Epa) resterà nello spazio 12 mesi, durante i quali i suoi parametri vitali saranno monitorati e confrontati con quelli del gemello Mark (a sinistra), astronauta in pensione, che resta a terra. L’obiettivo è studiare come l’organismo reagisca a lunghi periodi in assenza di gravità. Kelly, a bordo della Soyuz con due russi, arriverà - circa 6 ore dopo il lancio sulla Stazione Spaziale, dove c’è anche Samantha Cristoforetti.
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AltriMondi R
VENERDĂŒ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Fantozzi fa 40 Ecco il bigino di un antieroe tutto italiano
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Anche sull’iPhone le telefonate con WhatsApp 2
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1Il 27 marzo 1975 uscĂŹ il primo dei dieci film
ÂŤIl ragioniere unisce Treccani e cultura popÂť 4
Francesco Rizzo
C
he anno, il 1975, al cinema. Solo tra gli italiani escono Profondo Rosso e Amici Miei. Tra brividi, musica, ironia, hanno seminato eredità ancora vive. Nessuna popolare però come quella della saga di Fantozzi, cominciata 40 anni fa, 27 marzo 1975, con il debutto del primo di dieci film (ultimo nel 1999). Oggi YouTube ne sminuzza il meglio a uso e consumo quotidiano e fantozziano è entrato persino nella Treccani, persona impacciata, servile. Come ha fatto, ragioniere?
Paolo Villaggio, 82 anni, nei panni di Fantozzi: il comico diede vita al suo personaggio in una serie di racconti pubblicati nel 1971 e che divennero un bestseller
livellata: però l’Italia, in fondo, non è cosĂŹ cambiataÂť. ÂŤ26 SECONDIÂť Il telecomando che il ragioniere impugna in Fantozzi contro tutti come (unico) scettro (ÂŤ380 cambi di canale in 26 secondi netti!Âť): ma anche l’utilitaria, la poltrona del capo in pelle umana, la sveglia, la macchina del caffè, il bus stracolmo, simboli di un mondo complicato e frustrante in cui viviamo tutti. Pure oggi. ÂŤALLA BERSAGLIERA!Âť Fantozzi — cartone animato in carne e ossa, sopravvive a tutto e i cartoni non tramontano — è un italianissimo sportivo da divano. La ÂŤsgambataÂť sulla bici senza sellino o la partita tra colleghi “vendicanoâ€? lo spettatore che torna dalla palestra con il mal di schiena. Restano birra, rutto libero e calcio in tv, l’ozio di Homer è arrivato dopo. Oppure si chiede al vicino: ÂŤScusi, chi ha fatto palo?Âť.
CHE FA, BATTI? Fantozzi e Filini al tennis combattono con nebbia e congiuntivo. Ma l’antieroe di Villaggio ha inventato vari tormentoni sempre verdi, da La Corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!, buona contro tutti i presuntuosi a Come è umano lei..., in realtà figlio di Fracchia. Ma ha anche fotografato — spiega Valeria Della Valle, linguista della Sapienza di Roma — il parlare comune di un Paese che, quarant’anni fa, stava ancora passando dal dialetto all’italiano. E, forse, con le espressione inamidate di alcuni potenti dei suoi film, Villaggio evidenzia la distanza tra classi sociali. Ora piÚ
TU MANCIA?! Fantozzi racconta riti e manie che non sono cambiate: non c’è Capodanno in cui non si pensi che l’orologio sia stato spostato per scherzo, cena elegante in cui non si tremi per l’abito inadeguato o il cibo per solutori piÚ che abili, dieta in cui non si ripeta il grido Tu mancia?! del professor Birkermaier. E i cattivi sono tedeschi, oggi come allora. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
â—? 1 Paolo Villaggio nella scena della dieta “forzataâ€? in ÂŤFantozzi contro tuttiÂť (1980); â—? 2 Il ragioniere con il collega Filini (Gigi Reder) in ÂŤFantozzi contro tuttiÂť â—? 3 Frittata e “rutto liberoâ€? ne ÂŤIl secondo tragico FantozziÂť (1976), l’ultimo diretto da Luciano Salce, poi la regia passò a Neri Parenti; â—? 4 La partita a tennis in ÂŤFantozziÂť (1975)
� Arrivano le prime immagini del nuovo, atteso, film di Nanni Moretti, Mia Madre, a quattro anni di distanza da Habemus Papam. Nel trailer diffuso ieri emergono le prime informazioni importanti su quest’ultimo lavoro, che uscirà in Italia il 16 aprile, prodotto da Fandango, Sacher Film e Rai Cinema e distribuito da 01. La protagonista è Margherita Buy, al suo secondo film con Moretti dopo Habemus Papam. L’attrice qui interpreta una regista in piena crisi professionale, oltre che matrimoniale, con una madre in ospedale da accudire e un attore difficile
21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
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7
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Ritmi pacati, umore stabile, buon rendimento nel lavoro: la Luna è generosa, oggi. Senza contare che agevola pure le cose di soldi. Ma c’è stasi suina.
Stelle generose mettono in atto processi di metamorfosi utili a tutto campo. Anche nel lavoro, che promette soddisfazione. L’ormone è pervaso di gioia.
Il minimo sindacale di successo, specie nel lavoro, c’è. Siete però stanchi, forse, e un po’ lamentoso-tombali, ma il sudombelico appare muy spigliato.
Gli amici e i successi nel lavoro vi tengono alto il morale, Venere accresce il vostro fascino. E pure l’amore va bene. Con euforie suine mirabilissime.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
6-
8
7
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6,5
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Un impedimento si materializza, l’umore si rabbuia, le vostre idee vengono messe in discussione. Pure during the fornication. State su e riflettete.
Viaggi, lavoro e studi sono favoriti dalla Luna; tempismo, pragmatismo e faccia di glutei premiano, a sud dell’ombelico è già quasi estate. Perfetto.
Questioni di soldi e di lavoro vi si rivolgono a favore. Nonostante questo, siete un cicinĂŹn sullo sclero andante, pure fornicando. Rilassatevi e enjoy!
La Luna vi si oppone. E paventa qualche tensione, impicci, fumatine di zebedei. Risolverete tutto, tranqui. Il sudombelico fa orario continuato. Che suini‌
(interpretato da John Turturro) da gestire. Ma perchÊ continuo a ripetere le stesse cose da anni? Tutti pensano che io sia capace di capire quello che succede, di interpretare la realtà , ma io non capisco piÚ niente, dice la Buy con un filo di voce nel trailer. Moretti stavolta è suo fratello e si intuisce che anche lui non se la stia passando granchÊ bene. La sceneggiatura è del regista stesso con Valia Santella e un nome importante come Francesco Piccolo (Habemus Papam, Il capitale umano). Il film dovrebbe anche essere tra gli italiani al Festival di Cannes, insieme a La Giovinezza di Paolo Sorrentino e al Racconto dei racconti di Matteo Garrone.
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE
Colloqui, viaggi e lavoro premiano, le vostre idee sono originali e realizzabili. E quanto charme! Un filo di sifgopessimismo resta, ma fornicando passa.
La Luna punta il focus su dettagli da curare, burocrazia, lavoro da affrontare con metodo. Siete però simpatici come una borsite e poco suini: rimediate.
A
nche dagli iPhone si potrà chiamare gratis con WhatsApp. E questo accadrà entro un paio di settimane. Lo ha annunciato il cofondatore del sistema di chat telefonica Brian Acton agli sviluppatori riuniti a San Francisco per la tradizionale conferenza di Facebook a loro dedicata. Acton ha spiegato che il team di WhatsApp ha trascorso l’ultimo anno a perfezionare le chiamate VoIP prima di renderle disponibili su Android, dove adesso funzionano con un meccanismo a inviti. Lo stesso sistema verrà replicato sulla piattaforma iOS di Apple per la quale, però, è stato necessario un periodo di messa a punto delle telefonate che sembra quasi ultimato. Acton, agli sviluppatori che lo ascoltavano, ha detto anche che WhatsApp non sarà aperta ai loro contributi, come invece ha fatto la chat concorrente, Messenger, di proprietà proprio di Facebook. La ragione sarebbe quella di tutelarne la privacy. Acton ha spiegato che WhatsApp vuole evitare che i suoi 700 milioni di utenti siano sommersi da messaggi indesiderati che sarebbero possibili aprendo la piattaforma della chat agli sviluppatori esterni.
Moretti dopo quattro anni torna al cinema il 16 aprile
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
Dovrete organizzarvi. E bene. PerchÊ la giornata sembra profilarsi caotica. Casa e famiglia angustiano, il sudombelico è acidino: ci vuol dolcezza.
ENTRO DUE SETTIMANE
Siete animati da intenzioni ottime. E tutto scorre piÚ facilmente del previsto. Lo sport aiuta la silhouette, la fornicazione solleva l’animo e i muscoli.
LE STORIE DELLA GENTE
SI CHIUDE OGGI CON RECORD ÂŤSCONOSCIUTIÂť Questa sera su Rai 3 ultima puntata della quarta stagione di ÂŤSconosciuti La nostra personale ricerca della felicitĂ Âť. Il programma che racconta le storie di gente comune si chiude con un successo record: in questa edizione ha avuto infatti la piĂš alta permanenza tra i programmi di Rai 3, raggiungendo in media 1,2 milioni di telespettatori fino a picchi di share del 6,5%. DA VEDERE STASERA SU RAI 3 ALLE 20.15
L’ADDIO A RICCARDO III � Finalmente Riccardo III ha trovato degna sepoltura: ieri, nella cattedrale di Leicester (foto Afp), si sono svolti i funerali dell’ultimo re d’Inghilterra morto in battaglia oltre 500 anni fa i cui resti sono stati ritrovati nel 2012 sotto un parcheggio della stessa città di Leicester. Fuori, in centinaia per l’ultimo saluto.
LO SPORT IN TV
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA GOLOSA
1«Il vino è il canto della terra verso il cielo»
Pagina a cura di Pier Bergonzi e Daniele Miccione
Luigi Veronelli (1926-2004, padre storico di tutti i critici di cibo e vino)
LA CLASSIFICA #PopWine: le nostre 50 bottiglie italiane sotto i 15 euro. 1 POLVANERA Fiano Minutolo 2 CAPARRA E SICILIANI Ciró 3 GABBAS Cannonau. 4 FATALONE Primitivo di Gioia 5 OTTAVIANI Caciara Sangiovese 6 PALTRINIERI Lambrusco 7 ZONIN Insolia principi di Butera 8 MARISA CUOMO Furore rosato 9 BERLUCCHI Cuvée Imperiale 10 PIEVALTA Verdicchio San Paolo 11 TERRE BIANCHE Rossese 12 TRAVAGLINI Cinzia 13 ERMES PAVESE Blanc de Morgex 14 PRODUTTORI DI CAREMA Carema 15 COLLI EUGANEI Cabernet 16 NIKLASEROF Wingut Niklas Pinot B 17 FELICI Verdicchio Andrea Felici 18 TERLANER Classico Terlaner 19 TENUTA ULISSE Cococciola 20 CESARI Sangiovese 21 SARTORI Ripasso 22 VALLE DELL’ACATE Frappato 23 MARCHESI DI BAROLO Barbera 24 CAVIT Altemasi Brut 25 PRINIC Fiuliano 26 VINICOLA RESTA Salice Salentino 27 LA MONACESCA Verdicchio 28 TORRE DEI BEATI Montepulciano 29 SANTA GIUSTINA Gutturnio 30 DONATI Lagrein 31 VIGNA DI PALLINO Chianti 32 FERRARI Rosè 33 RONCO DEL GELSO Friulano Toc Bas 34 GIOGANTINU Vermentino 35 PRINCIPE PALLAVICINI Frascati Il Pigno 36 ANTINORI Chianti Peppoli 37 LIVIO FELLUGA Sharis 38 TERRAZZE DELL’ETNA Ciuri 39 TERRE NERE Etna Rosso 40 CHIARLI Lambrusco 41 ANSELMI Garganega 42 CLARA MARCELLI K’UN 43 FATTORIA MORETTO Lambrusco 44 TAMELLINI Soave 45 CÁ DEL GAL Moscato 46 CASCINA DELLE ROSE Barbera 47 SAN SALVATORE Fiano Pian di Stio 48 ANDREOLA Prosecco Dirupo 49 MONGIOIA Moscato 50 MONSANTO Chianti
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CHE COSA CI HA COLPITO
Flamingo, 9.9 Millè e Marsala Grandi novità
I
l Vinitaly è anche l’occasione per scoprire qualcosa di nuovo. Vi segnaliamo alcuni vini che ci hanno sorpreso girando tra gli oltre 4000 espositori. Alessia Berlusconi, vulcanica produttrice di «La Contessa» ci ha fatto assaggiare un Marzemino particolare che produce nel bresciano: il «9.9», come i gradi alcolici e il prezzo in euro. Molto interessante! La premiazione con i primi 3 di #PopWine. Da sinistra: Luca Gardini, Filippo Cassano (Polvanera), Giovanni Mantovani (Vinitaly), Laura Bucci (RCR), Giuseppe Gabbas (Gabbas), Pier Bergonzi e Salvatore Caparra (Caparra&Siciliani)
Cassano e il Fiano Minutolo l’anima romantica del nostro #POPWINE 1Premiati al Vinitaly
i migliori 50 vini sotto i 15 euro. Vince il gioiello pugliese di Polvanera
Marco Tonelli
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a s(pop)olato anche quest’anno l’evento conclusivo d e l V i n i t a ly : i l #PopWine. La «nostra» classifica che incorona i migliori 50 vini italiani entro i 15 euro e la kermesse veronese hanno nel dna quella decisiva componente legata a coloro che il vino lo condividono. Nella Sala Tulipano c’erano alcuni dei più grandi nomi del vino italiano e piccoli, appassionati, produttori. E tanta, tanta gente che voleva soltanto provare quelle bottiglie che fanno uno scatto in avanti nel rapporto qualità prezzo.
IL MESSAGGIO DI MARTINA I 50 vini selezionati dalla giuria di Gazza Golosa (guidata da Luca Gardini) sono stati premiati alla presenza di Giovanni Mantovani (direttore generale del Vinitaly) e di Andrea Mandorlini (allenatore del Verona). Maurizio Marti-
na, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, ha fatto avere alla Gazzetta un messaggio nel quale si legge: «Con piacere invio il mio saluto a un’iniziativa come PopWine che mette in evidenza come il vino italiano sappia esprimere grandissima qualità in tutti i segmenti di mercato, dimostrando un rapporto tra la qualità e il prezzo che raramente in altri Paesi produtest livelli». e . tori raggiunge questi VIVA IL SUD La «nostra» nostra» classifica targata 2015 haa messo in risalto la tendenza dei vini provenienti da centro e sud Italia, per altro ai vertici della la graduatoria, nel mostrare un profilo più elegante e ricco di bevibilità. Un esempio? Il top della ella hit: il Fiano Minutolo prodotto to dalla Cantina Polvaneraa è un vino spettacolaree per profumi, gusto, pulizia ed equilibrio.. Filippo Cassano, alla guida dell’azienda nda sin dagli anni 2000, 00, ha dominato la seeconda edizione del el premio #PopWine ne senza essere tuttaavia l’ultimo arrivavato. A Gioia del Colle lle conosce il vino non n solo attraverso gli studi udi di enologia, ma sopratprat-
Filippo Cassano di Polvanera, con il Fiano Minutolo che ha vinto #PopWine 2015
Emanuele Rabotti ha lanciato il «Flamingo» un Rosè di Franciacorta con l’eleganza e i profumi tipici di Monte Rossa. Sempre in Franciacorta, Arcipelago Muratori ha presentato il «Millè» con una veste azzurrina piacevolissima. Grandissimo per qualità è l’«Appius» di San Michele Appiano. Il vino di Hans Terze è destinato a diventare uno dei migliori bianchi in assoluto. Come spettacolare è il Marsala «AEGUSA» 2001 di Florio, una bottiglia da non perdere che esce una volta per decennio. Ma ci hanno colpito anche i vini (Valpolicella, Ripasso e un bellissimo Amarone) di Maria Elena Balestrieri che da due anni esce con l’etichetta Corte Saibante.
tutto accompagnando il padre in vigneto. Qui Filippo fa «palestra» allenandosi su quella terra rossa (per la presenza di ferro), che ospita il Primitivo e, appunto, il Fiano Minutolo (il nome deriva dalle «minute» dimensioni del grappolo). Nel tempo matura una serie di convinzioni su come dovessero essere non solo i vini di questo territorio, ma, nello specifico, le sue etichette. Per questo p e de «casa» poco diprende stante dai vign vigneti di famiglia acquistando, era erano i primi anni 2000, una mas masseria con annesso vigneto. ORGOGLIO FIA FIANO «Oggi dai 12 ettari iniziali siamo arrivati a 70», ci racconta raccont con orgoglio Filippo Cassano. Cassan Su questo palcoscen coscenico mette in vigna le sue convinzioni sul vino «Non mi hanno vino. mai interessato i vitign internazionali, gni p perché sono uguali i tutto il mondo e in non fanno esprimere al meglio il territorio. Con i vitigni “nostrani” in invece accade tutto il contrario, cont anche solo per il ffatto che vivono su questi terreni praticamente da sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INIZIATIVA
Nasce Wines Academy Sotto l’egida dello Iulm
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llegrini, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Marchesi de’ Frescobaldi, Arnaldo Caprai, Planeta e Villa Sandi. Ecco la formazione dell’Italian Signature Wines Academy. Accademia nel senso classico: un momento di unione e riflessione per tagliare il traguardo dell’affermazione del Made in Italy legato al vino sui nuovi mercati. In occasione del Vinitaly l’Accademia ha presentato insieme a IULM un confronto su: «Integrazione e nuove strategie di produzione di valore nei mercati nazionali ed esteri».
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LEADER TEAM
Venerdì 27 marzo 2015
MOTO, PILOTI, TV: LA GUIDA COMPLETA ALLA STAGIONE CHE PARTE
MARC PREVEDE IL RITORNO «SARÀ UNA DI APRILIA BELLA LOTTA» E SUZUKI
NUMERI 25 PILOTI E 18 PISTE AI RAGGI X
ROSSI, SFIDA AL RE L'ANALISI di FILIPPO FALSAPERLA
SPAGNOLI, ATTENTI I NOSTRI SONO FEROCI
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desso comanda il cronometro: tutti insieme in pista per farci vedere cosa sarà questo 2015 dalle grandi ambizioni. E speriamo delle grandi emozioni. Soprattutto per noi italiani, un tempo dominatori, oggi asserviti al potere spagnolo: siamo 744 vittorie a 516, 75 titoli a 44, ma i cugini vanno a pieno gas. Guardiamo speranzosi alla voglia di riscatto dei nostri. Per la prima volta, da qualche anno, ci sono concrete possibilità di vincere il titolo in ogni categoria. Il trio di giovani Antonelli-Bastianini-Fenati partono tra i favoriti della Moto3, il rientrante Corsi e l’emergente Morbidelli fanno sperare in Moto2, nella classe regina Valentino Rossi vuole tornare re per il decimo, mentre la Ducati è uno spauracchio per gli equilibri consolidati. Tutti partono con l’obiettivo di non permettere un nuovo assolo di Marc. Soprattutto quel 10 su 10 iniziale che l’anno scorso ha stroncato (quasi) ogni emozione. Fermarlo su questa pista non proprio amica – si fa per dire: 3° al debutto da infortunato e primo l’anno scorso – sarà la missione di tutti. soprattutto di Valentino,di Jorge Lorenzo, di Dani Pedrosa e delle Ducati di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone che hanno fatto scintille nei test.
1Il campione
di Tavullia a 36 anni va a caccia del decimo titolo mondiale 1Marquez vuole ricominciare come aveva finito: vincendo 1Yamaha, Ducati, Pedrosa: la concorrenza quest’anno è agguerrita
Valentino Rossi, 36 anni MILAGRO
Ce n’è abbastanza per aspettarsi una continua rincorsa dal deserto del Qatar alla passerella novembrina di Valencia. Raramente abbiamo visto tanta aspettativa per un esordio. Marc ha alzato l’asticella. Gli altri non si sono spaventati. E sono pronti ad attaccarlo. Magari anche a batterlo…
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Motomondiale R GP Qatar
LA STORIA GLI ALBI D’ORO
LE LIBERE
MOTOGP 2014 Marc Marquez (Spa-Honda) 2013 Marc Marquez (Spa-Honda) 2012 Jorge Lorenzo (Spa-Yamaha) 2011 Casey Stoner (Aus-Honda) 2010 Jorge Lorenzo (Spa-Yamaha) 2009 Valentino Rossi (Ita-Yamaha) 2008 Valentino Rossi (Ita-Yamaha) 2007 Casey Stoner (Aus-Ducati) 2006 Nicky Hayden (Usa-Honda) 2005 Valentino Rossi (Ita-Yamaha)
Paolo Ianieri INVIATO A LOSAIL (QATAR)
Una Suzuki a due facce Ahi, Melandri MOTOGP 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25.
M.MARQUEZ (HONDA) 1’55”281 MEDIA 168 KM/H PEDROSA (HONDA) 1’55”357 A.ESPARGARO (SUZUKI) 1’55”685 LORENZO (YAMAHA) 1’55”698 CRUTCHLOW (HONDA) 1’55”818 PETRUCCI (DUCATI) 1’55”939 DOVIZIOSO (DUCATI) 1’55”980 HERNANDEZ (DUCATI) 1’56”139 V.ROSSI (YAMAHA) 1’56”162 IANNONE (DUCATI) 1’56”315 P.ESPARGARO (YAMAHA) 1’56”361 REDDING (HONDA) 1’56”374 SMITH (YAMAHA) 1’56”428 BRADL (YAMAHA FWD) 1’56”577 ABRAHAM (HONDA) 1’56”651 DE ANGELIS (ART) 1’56”768 M.VIÑALES (SUZUKI) 1’56”922 BARBERA (DUCATI) 1’56”957 MILLER (HONDA) 1’56”983 BAZ (YAMAHA FWD) 1’57”031 HAYDEN (HONDA) 1’57”052 BAUTISTA (APRILIA) 1’57”130 E.LAVERTY (HONDA) 1’57”224 DI MEGLIO (DUCATI) 1’57”612 MELANDRI (APRILIA) 1’59”579
MOTO2 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25.
S.LOWES (SPEED UP) 1’59”717 MEDIA 161,7 KM/H ZARCO (KALEX) 2’00”339 RABAT (KALEX) 2’00”368 PONS (KALEX) 2’01”043 NAKAGAMI (KALEX) 2’01”123 LUTHI (KALEX) 2’01”124 CORTESE (KALEX) 2’01”175 SIMEON (KALEX) 2’01”175 RINS (KALEX) 2’01”397 FOLGER (KALEX) 2’01”414 CORSI (KALEX) 2’01”445 MORBIDELLI (KALEX) 2’01”493 L.SALOM (KALEX) 2’01”505 L.ROSSI (TECH 3) 2’01”525 WEST (SPEED UP) 2’01”651 SIMON (SPEED UP) 2’01”685 SCHROTTER (TECH 3) 2’01”723 A.MARQUEZ (KALEX) 2’02”076 KALLIO (KALEX) 2’02”127 KRUMMENACHER (KALEX) 2’02”160 SYAHRIN (KALEX) 2’02”309 CARDUS (TECH 3) 2’02”454 SHAH (KALEX) 2’02”595 BALDASSARRI (KALEX) 2’02”758 AEGERTER (KALEX) 2’03”052
MOTO3 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 21. 24. 28. 29. 30.
OLIVEIRA (KTM)
2’06”580 MEDIA 153 KM/H KENT (HONDA) 2’06”601 ANTONELLI (HONDA) 2’06”759 I.VIÑALES (HUSQVARNA) 2’07”200 FENATI (KTM) 2’07”377 BAGNAIA (MAHINDRA) 2’07”413 QUARTARARO (HONDA) 2’07”424 LOI (HONDA) 2’07”504 VAZQUEZ (HONDA) 2’07”665 NAVARRO (HONDA) 2’07”674 BINDER (KTM) 2’07”748 OETTL (KTM) 2’07”765 MASBOU (HONDA) 2’07”801 ONO (HONDA) 2’07”810 AJO (KTM) 2’07”836 MARTIN (MAHINDRA) 2’08”091 HANIKA (KTM) 2’08”119 KORNFEIL (KTM) 2’08”216 TONUCCI (MAHINDRA) 2’08”357 LOCATELLI (HONDA) 2’08”482 BASTIANINI (HONDA) 2’08”584 FERRARI (MAHINDRA) 2’09”790 BEZZECCHI (MAHINDRA) 2’09”994 MIGNO (KTM) 2’10”323
N
on lo dicono apertamente, è ancora troppo presto, ma per provare a fermare Marc Marquez e la Honda, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo si aspettano un aiuto decisamente più sostanzioso da parte della Yamaha. Il seamless, il cambio veloce introdotto in scalata anche nei test in Malesia, pur rappresentando un piccolo aiuto, non sarà sicuramente l’arma che farà vincere la battaglia per una M1 il cui motore, Valentino lo ribadisce pochi minuti dopo la fine della prima sessione di prove libere, «non è tanto veloce in generale. Su questa pista, poi, noi soffriamo sempre, in rettilineo perdiamo più di 10 chilometri, probabilmente anche perché usciamo troppo lenti dall’ultima curva». COMPETITIVITÀ CERCASI Il primo giorno di scuola, come Rossi aveva definito questa nuova avventura, è un po’ una doccia fredda per il pesarese, non tanto per le difficoltà che si sono ripresentate a una settimana dai test che proprio qui avevano chiuso il «campionato d’inverno», quanto per lo stato di forma messo in scena dalle due Honda di Marc Marquez e Dani Pedrosa, capaci subito di girare a un ritmo impossibile per tutti gli altri. E magari farà parte anche della psicologia di Marquez incrinare da subito un po’ delle sicurezze degli avversari («È importante essere in testa nel primo turno ufficiale dell’anno, per far capire a tutti che noi ci siamo» gongola il campione del mondo in carica), però, come sottolinea Lorenzo, «tranquillo puoi esserlo solo sul sofà di casa. Se lo sei in MotoGP, ti ritrovi ultimo. Io sono andato il più forte possibile, solo che la Yamaha non è molto competitiva. In ogni caso, da parte nostra, non abbiamo cominciato male: un anno fa qui ero l’ultimo delle Yamaha, adesso sono il primo. È un bel cambiamento». SUPREMAZIA HONDA Vincere la guerra in casa propria non sarebbe però che un misero zuccherino, considerata la posta in palio. «Questa prima sera ci ha dato una buona notizia e una cattiva— spiega Valentino
2004 Valentino Rossi (Ita-Yamaha) 2003 Valentino Rossi (Ita-Honda) 2002 Valentino Rossi (Ita-Honda) CLASSE 500 2001 Valentino Rossi (Ita-Honda) 2000 Kenny Roberts Jr (Usa-Suzuki) 1999 Alex Criville (Spa-Honda) 1998 Mick Doohan (Aus-Honda) 1997 Mick Doohan (Aus-Honda) 1996 Mick Doohan (Aus-Honda) 1995 Mick Doohan (Aus-Honda)
1994 Mick Doohan (Aus-Honda) 1993 Kevin Schwantz (Usa-Suzuki) 1992 Wayne Rainey (Usa-Yamaha) 1991 Wayne Rainey (Usa-Yamaha) 1990 Wayne Rainey (Usa-Yamaha) 1989 Eddie Lawson (Usa-Honda) 1988 Eddie Lawson (Usa-Yamaha) 1987 Wayne Gardner (Aus-Honda) 1986 Eddie Lawson (Usa-Yamaha) 1985 Freddie Spencer (Usa-Honda) 1984 Eddie Lawson (Usa-Yamaha)
1972 Giacomo Agostini (Ita-Mv Agusta) 1971 Giacomo Agostini (Ita-Mv Agusta) 1970 Giacomo Agostini (Ita-Mv Agusta) 1969 Giacomo Agostini (Ita-Mv Agusta) 1968 Giacomo Agostini (Ita-Mv Agusta) 1967 Giacomo Agostini (Ita-Mv Agusta) 1966 Giacomo Agostini (Ita-Mv Agusta) 1965 Mike Hailwood (GB-Mv Agusta) 1964 Mike Hailwood (GB-Mv Agusta) 1963 Mike Hailwood (GB-Mv Agusta) 1962 Mike Hailwood (GB-Mv Agusta)
1983 Freddie Spencer (Usa-Honda) 1982 Franco Uncini (Ita-Suzuki) 1981 Marco Lucchinelli (Ita-Suzuki) 1980 Kenny Roberts (Usa-Yamaha) 1979 Kenny Roberts (Usa-Yamaha) 1978 Kenny Roberts (Usa-Yamaha) 1977 Barry Sheene (GB- Suzuki) 1976 Barry Sheene (GB-Suzuki) 1975 Giacomo Agostini (Ita-Yamaha) 1974 Phil Read (GB-Mv Agusta) 1973 Phil Read (GB-Mv Agusta)
Vale APPELLO YAMAHA «DATEMI UNA MANO» IL DOTTORE: «IN DIFFICOLTÀ A LOSAIL ANCHE SE JORGE HA UN BUON PASSO» MARQUEZ TRANQUILLO? PUÒ ESSERLO SOLO A CASA SUL SOFÀ. MA PER ORA LA YAMAHA NON È COMPETITIVA JORGE LORENZO PILOTA YAMAHA
—. La buona è che Jorge ha messo in mostra un buon passo, è stato veloce e quindi vuol dire che anche noi possiamo arrivare là. La cattiva è che le Honda hanno fatto la differenza. Con tutte e due le moto. La loro supremazia preoccupa. Nei test alla fine eravamo andati un po’ meglio, qui ci aspettavamo di fare un altro passo in avanti ma non ci siamo riusciti. È stata una giornata difficile, nella quale sono stato lento.
Dopo 5-6 giri, la gomma dietro ha iniziato a vibrare tantissimo e facevo fatica. Queste gomme sono più morbide rispetto a quelle di un anno fa, con le quali mi trovavo molto bene, ma il problema non è solo di trazione, mi manca anche molta aderenza in entrata e nelle curve a destra sono molto in difficoltà». AIUTO Siamo solo agli inizi ed è già tempo di rimboccarsi le ma-
niche per gli ingegneri Yamaha. Perché, senza il loro aiuto, Lorenzo non potrà coronare il traguardo di «essere il solo pilota capace di battere Rossi, Stoner e Marquez», mentre Rossi non riuscirà a replicare in pista alle parole di Giacomo Agostini, secondo il quale «se Valentino fosse più giovane, sarebbe più veloce di qualche decimo a ogni giro. Nulla migliora con gli anni, si deteriora tutto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIME PROVE DEI BIG
Le Honda sono imprendibili Lorenzo 4°, Rossi indietro 1Marquez e
Pedrosa davanti a tutti. Valentino solo 9°. Petrucci precede le Ducati ufficiali
INVIATO A LOSAIL
L
a festa è durata solo un giro. Jorge Lorenzo è entrato furioso per primo in pista, a inaugurare questo Mondiale, e ha fatto il primo mi-
glior tempo. Poi si è tornati a sentire il solito… suonatore. Marc Marquez si è preso il primo round del campionato, che conta pochino, ma è sempre un segnale per gli avversari. GIOIA Dietro, però, non sono mancate le sorprese. A partire dal suo compagno Dani Pedrosa, che qui va sempre malino, ma è riuscito a rimanere in scia (76 millesimi). Poi Aleix Espargaro, che torna re della gomma morbida con un 3o tempo che esalta la debuttante Suzuki, parsa efficace, tanto da poter fare meglio di Lorenzo. Che al-
meno può essere contento di finire più vicino all’avversario per il titolo rispetto ai test. ITALIANI Ma forse il più sorpreso di tutti è Danilo Petrucci, che, piazzandosi 6° dietro Cal Crutchlow (migliorato dal primo approccio con la Honda ufficiale), vince il titolo di miglior pilota italiano e miglior Ducati. Ce li ha tutti dietro in fila: Andrea Dovizioso, Yonny Hernandez, Valentino Rossi e Andrea Iannone. Il solito pacchetto di mischia, ben dieci racchiusi in soltanto un secondo.
Marc Marquez, 22 anni, primo nelle libere di ieri in Qatar MILAGRO
CAPOVOLGIMENTO Il ternano è stato esaltato da una gomma media nuova dopo aver rotto la prima moto. Un guizzo simile lo ha piazzato De Angelis, 16° con la Art, l’ultima delle Crt, addirittura meglio delle Aprilia ufficiali, sempre in coda.
METEO Oggi, col rischio pioggia – ancora, nel deserto: ma già ieri un cielo bianchissimo ha regalato qualche goccia – si replica. f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1961 Gary Hocking (Rho-Mv Agusta) 1960 John Surtees (GB-Mv Agusta) 1959 John Surtees (GB-Mv Agusta) 1958 John Surtees (GB-Mv Agusta) 1957 Libero Liberati (Ita-Gilera) 1956 John Surtees (GB-Mv Agusta) 1955 Geoff Duke (GB-Gilera) 1954 Geoff Duke (GB-Gilera) 1953 Geoff Duke (GB-Gilera) 1952 Umberto Masetti (Ita-Gilera) 1951 Geoff Duke (GB-Norton)
1950 Umberto Masetti (Ita-Gilera) 1949 Leslie Graham (GB-AJS) MOTO2 2014 Esteve Rabat (Spa-Kalex) 2013 Pol Espargaro (Spa-Kalex) 2012 Marc Marquez (Spa-Suter) 2011 Stefan Bradl (Ger-Kalex) 2010 Toni Elias (Spa-Moriwaki) CLASSE 250 (recente) 2009 Hiroshi Aoyama (Gia-Honda) 2008 Marco Simoncelli (Ita-Gilera)
2007 Jorge Lorenzo (Spa-Aprilia) 2006 Jorge Lorenzo (Spa-Aprilia) 2005 Dani Pedrosa (Spa-Honda) 2004 Dani Pedrosa (Spa-Honda) 2003 Manuel Poggiali (Rsm-Aprilia) 2002 Marco Melandri (Ita-Aprilia) 2001 Daijiro Kato (Gia-Honda) 2000 Olivier Jacque (Fra-Yamaha) 1999 Valentino Rossi (Ita-Aprilia) 1998 Loris Capirossi (Ita-Aprilia) 1997 Max Biaggi (Ita-Honda)
1996 Max Biaggi (Ita-Aprilia) 1995 Max Biaggi (Ita-Aprilia) 1994 Max Biaggi (Ita-Aprilia) 1993 Tetsuya Harada (Gia-Yamaha) 1992 Luca Cadalora (Ita-Honda) 1991 Luca Cadalora (Ita-Honda) 1990 John Kocinski (Usa-Yamaha) 1989 Sito Pons (Spa-Honda) MOTO3 2014 Alex Marquez (Spa-Honda) 2013 Maverick Viñales (Spa-Ktm)
2012 Sandro Cortese (Ger-Ktm) CLASSE 125 (recente) 2011 Nico Terol (Spa-Aprilia) 2010 Marc Marquez (Spa-Derbi) 2009 Julian Simon (Spa-Aprilia) 2008 Mike Di Meglio (Fra-Derbi) 2007 Gabor Talmacsi (Ung-Aprilia) 2006 Alvaro Bautista (Spa-Aprilia) 2005 Thomas Luthi (Svi-Honda) 2004 Andrea Dovizioso (Ita-Honda) 2003 Dani Pedrosa (Spa-Honda)
Marc Marquez, 22, iridato MotoGP 2013 e 2014 MILAGRO
Valentino Rossi, 36 anni, nove volte iridato MILAGRO
fIL BICAMPIONE IN CARICA
MARC MARQUEZ
Non c’è due senza tre «Con tanti concorrenti mi gaso ancora di più» 1Lo spagnolo ha già le idee chiare: «Sono pronto a iniziare
vincendo». E papà Julià: «È in forma, meglio dell’anno scorso»
IL NUMERO
3
Vittorie di Valentino Rossi a Losail: nel 2005, 2006 e 2010, sempre con la Yamaha. L’anno scorso chiuse al 2° posto
IL NUMERO
9
Titoli mondiali vinti in carriera dal pilota di Tavullia: uno in 125, uno in 250, uno in 500 e sei in MotoGP
Paolo Ianieri INVIATO A LOSAIL
P
apà Julià salta come un grillo nel paddock. Felice, allegro, ancora privo di quella tensione che, per i prossimi 18 weekend della stagione, metterà a dura prova le articolazioni delle sue dita, con indice e medio aggrovigliati mentre Marc e Alex sfidano crono-
metro e avversari. È felice, papà Marquez. Reduce dalla stagione perfetta, con due Mondiali portati a casa, è pronto alla nuova sfida. Lui, come Marc. «È carico, Marc, sta benissimo, ha fatto un grande inverno, si è divertito un sacco allenandosi in motocross e in tutti i modi possibili. È pronto, anche più dell’anno scorso. E non solo perché allora si era infortunato alla caviglia e si era presentato qui in condizioni non ottimali.
Quello che ha caricato Marc è sentire i suoi avversari dire che lui è il più forte, il pilota da battere. Volerlo dimostrare gli ha dato una marcia in più». VALE TI ASPETTO È stato lo stesso campione del mondo della Honda a presentarsi al mondo lanciando il suo guanto di sfida. «Mi sento molto meglio di un anno fa, sono pronto a iniziare nel modo giusto» ha annunciato MM93. Che per
LE ALTRE CLASSI
Fenati e Bagnaia, quinto e sesto. Oliveira è il più veloce
Giovanni Zamagni LOSAIL
N
ove in Moto3, tre in Moto2: gli italiani non monopolizzano più da anni le categorie minori, ma
dalla scorsa stagione sembra iniziata l’inversione di tendenza. Specie in Moto3, dove almeno in tre possono puntare a risultati prestigiosi: Romano Fenati (Ktm), Enea Bastianini e Niccolò Antonelli (Honda). Fenati ha già vinto 5 volte, Bastianini è salito 3 volte sul podio, mentre Antonelli non è mai andato oltre il 4° posto, ma è reduce da un inverno da protagonista e ha iniziato al meglio, come conferma il terzo tempo alle spalle di Oliveira e Kent, dopo due sessioni molto convincenti. «Con la Honda mi sono trovato bene, la squadra è come una fa-
miglia» dice con un sorriso inequivocabile: merito anche dell’espertissimo tecnico Giancarlo Cecchini. Quinto tempo per Fenati, 6° per Pecco Bagnaia (Mahindra), 7° per Fabio Quartararo, quindicenne al debutto: per lui è stata fatta una deroga al regolamento (non si potrebbe correre fino a 16 anni). In Moto2, la sorpresa potrebbe essere Sam Lowes, iridato SuperSport nel 2013, che ha rifilato 0”343 al campione del mondo Rabat: corre nel team italiano di Luca Boscoscuro. Corsi 10°, Morbidelli 11°, Baldassarri 24°. © RIPRODUZIONE RISERVATA
2002 Arnaud Vincent (Fra-Aprilia) 2001 Manuel Poggiali (Rsm-Gilera) 2000 Roberto Locatelli (Ita-Aprilia) 1999 Emilio Alzamora (Spa-Honda) 1998 Kazuto Sakata (Gia-Aprilia) 1997 Valentino Rossi (Ita-Aprilia) 1996 Haruchika Aoki (Gia-Honda) 1995 Haruchika Aoki (Gia-Honda) 1994 Kazuto Sakata (Gia-Aprilia) 1993 Dirk Raudies (Ger-Honda) 1992 Alessandro Gramigni (Ita-Aprilia)
uno come lui, ha un solo significato: vincere. Lo ha fatto 13 volte la scorsa stagione, l’anno della riconferma sul trono del motociclismo mondiale, le prime 10 consecutive per una dittatura (quasi) mai in discussione. Vorrà provare a ricominciare allo stesso modo, magari rimandando in scena un remake degli ultimi anni, quando sotto i riflettori di questa pista in mezzo al deserto lui e Valentino Rossi se le diedero di gusto. Due anni fa, esordio di Marc tra i grandi, fu il pesarese ad aggiudicarsi il duello per il secondo posto, l’anno scorso invece fu il catalano a chiudere tutte le porte in faccia al campione della Yamaha, conquistando la vittoria. «Sarebbe bello ripetere quella lotta, ma con le Ducati così forti mi aspetto una bella battaglia di gruppo. Non so come finirà, ma a guadagnarci sarà sicuramente lo show» promette Marquez. BEATA GIOVENTÙ Ride, ma è pronto ad affilare i denti, Marc. «C’è una cosa che mi ha fatto ridere l’altro giorno — racconta Livio Suppo, team manager della Honda Hrc —, quando con Marc si parlava di chi mette in dubbio la sua motivazione. “Oh, ma io ho 22 anni” è stata la risposta di Marc, che dice tutto. Se magari può essere difficile capire come faccia Valentino a 36 anni avere ancora tanta voglia, non bisogna dimenticare che Marc è giovanissimo. E se parliamo di motivazione, occhio a Pedrosa: i cambiamenti degli uomini della sua squadra gli han fatto bene». EMILIO CI CREDE Calimero Pedrosa, alla 15a stagione iridata, 10a in MotoGP, ci riproverà per l’ennesima volta («Sono eccitato, i cambi sono arrivati al momento giusto, ora spero di approfittarne»), ma è chiaro a tutti che la punta della Honda resta Marquez. Che dopo due titoli ha fame del tris. Parola del suo manager Emilio Alzamora: «Vedere che la Ducati è cresciuta e la Yamaha si è avvicinata gli ha dato ancora più voglia di duellare. Ripetere la scorsa stagione? Ciò che ha fatto soprattutto nella prima parte del 2014 è stato molto impegnativo. A noi interessa vincere il Mondiale a Valencia, i record sono un’altra storia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pole alle 19, gara alle 20 Diretta Sky, differita Cielo
Moto3, terzo Antonelli Lowes domina in Moto2 1Bene anche
III
LE BRIDGESTONE 2015 DUE LE MESCOLE NUOVE ● Alle quattro mescole da asciutto extra morbida (banda verde), morbida (bianca), media (nera) e dura (rossa), Bridgestone ha aggiunto una mescola extra dura (gialla, solo posteriore), mentre la mescola anteriore asimmetrica ha una banda color azzurro. Confermate le due mescole per il bagnato.
Domenica a Losail (5.380 m) si corre in notturna il GP Qatar, prima prova (su 18) del Motomondiale 2015. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD. Questi gli orari italiani (-2 ore rispetto a Losail fino a domani; -1 ora domenica, quando in Italia scatta l’ora legale). Oggi Seconde libere: 16-16.45 MotoGP. Terze libere: 17-17.40 Moto3; 17.55-18.40 Moto2; 18.55-19.40 MotoGP. Domani Qualifiche Moto3: 16-16.40. Qualifiche Moto2: 16.55-17.40. Quarte libere MotoGP: 17.55-18.25. Qualifiche 1 MotoGP: 18.35-18.50. Qualifiche 2 MotoGP: 19-19.15. Sintesi delle qualifiche delle tre classi dalle 21.10 su Cielo. Domenica Warm up: 14.50-15.10 Moto3; 15.25-15.45 Moto2; 16-16.20 MotoGP. Gare: alle 17 la Moto3 (18 giri, 95,8 km); alle 18.20 la Moto2 (20 giri, 107,6 km); alle 20 la MotoGP (22 giri, 118,4 km). Differite alle 20.15, alle 21.35 e alle 23 su Cielo. Gazzetta.it Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito. GazzettaTv Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati a Losail.
IV
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Motomondiale R GP Qatar
LE REGOLE FACTORY E OPEN
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
DOPPIO REGIME Il 2015 sarà l’ultimo anno in cui si correrà con un doppio regolamento. Da un lato ci sono le moto Factory (schierate direttamente dalla Casa), dall’altro le Open (vendute ai team clienti). Le Open, evoluzione delle Crt, sono meno evolute e meno costose delle Factory, fatto che determina un dislivello nelle prestazioni tra le moto in pista.
DEROGHE Dal prossimo anno tutte le MotoGP dovranno sottostare alle stesse regole. Per il 2015 è stato deciso di mantenere una deroga per le moto che si schiereranno in pista, ossia la possibilità di schierarsi come Factory pur beneficiando dei vantaggi di chi si schiera come Open. Nel 2015 ad approfittare di questa deroga saranno Ducati, Suzuki e Aprilia.
VANTAGGI In cosa consistono i vantaggi per le moto Open? In sostanza la possibilità di avere 24 litri di carburante invece di 20, 12 motori invece di 5, gomme più morbide, nessun congelamento allo sviluppo dei motori (mentre quelli delle Factory vengono punzonati in occasione della prima gara), libertà di provare senza limiti.
CATEGORIE E LIMITI MOTOGP Le moto sono equipaggiate con motori 1000 cmc a 4 tempi, peso di 158 chili. L’età minima per correre è di 18 anni, la massima è fissata a 50. MOTO2 Tutte le moto sono equipaggiate col propulsore ufficiale che è un Honda 600. Il peso di pilota e moto non
AFFIATAMENTO Ma la rossa guarda soprattutto avanti. «Rispetto al test in Malesia — spiega Iannone — il vero cambiamento è che, giorno dopo giorno, conosciamo la moto sempre meglio. Non è come quando dalla GP13 siamo passati alla GP14 che, anche migliorando, più o meno aveva lo stesso comportamento. Questa GP15 è completamente diversa e anche il feeling di guida lo è. Non c’è niente da fare: per buttarti e rischiare devi avere affiatamento con la moto, serve tempo, assuefazione. Bisogna solo fare chilometri. Più andremo avanti nella stagione, più miglioreremo».
V
deve superare i 215 chili. L’età minima per correre è di 16 anni, la massima di 50 (28 per le wild card). MOTO3 Le moto che corrono in questa categoria hanno un motore monocilindrico da 250 cmc 4 tempi. Il peso pilota+moto è fissato in 149 kg. L’età per partecipare va dai 16 ai 28 anni.
CHI SI RIVEDE
Suzuki-Aprilia due ritorni molto diversi 1Giapponesi prudenti e preparati, a Noale lavori in corso sulla moto
IL NUMERO
2007 Andrea Dovizioso, 29, monta in sella MILAGRO
Ducati guarda avanti «Aspettateci a Jerez»
1Dall’Igna: «In Spagna vedrete molte novità. E miglioreremo la frenata». Iannone: «Prove così così, ma mi sono divertito»
In piedi Iannone, Dovizioso, Rossi e Petrucci. Accucciati Melandri e De Angelis MILAGRO
Filippo Falsaperla INVIATO A LOSAIL (QATAR)
I
n MotoGP non si finisce mai di lavorare. Figuriamoci alla Ducati, dove la GP15 ha fatto solo poco più di 1000 km. Gigi Dall’Igna è arrivato in Qatar all’ultimo momento, prima delle prove, ma non per portare, bagaglio al seguito, le ultime diavolerie. «Già nei test qui – dice l’ingegnere veneto - avevamo un secondo telaio moto, leggermente modificato, nella possibilità di setting che dovevamo usare nel terzo giorno dei test. Lo usiamo qui. Abbiamo studiato il nostro più grosso problema,
che è la stabilità in frenata, e ora abbiamo tutti gli elementi per provare a risolverlo. Grosse novità? Le avremo solo in gara a Jerez». DELUSIONE Il primo responso della pista ha un po’ raffreddato gli animi. «Anche se la prestazione non mi esalta – dice Andrea Iannone – io mi sono divertito, perché avevo voglia di essere finalmente dentro al campionato al cento per cento. Non avevo confidenza, credo perché la pista era differente dai test». «In effetti – incalza l’altro, Andrea Dovizioso – tutti siamo stati in difficoltà, tranne le Honda. Ma avremo tempo per recuperare».
L’anno magico della Ducati in MotoGP: in quella stagione conquistò i Mondiali piloti (con Stoner) e costruttori
PROSPETTIVE Il più posato (apparentemente), Dovizioso, guarda ancora oltre. «Questa moto non è come la vecchia, è “normale”: gira, fai un cambiamento di assetto e lo senti, si comporta come le altre. Abbiamo girato su due piste completamente differenti, quasi senza cambiare niente e il risultato è stato diverso. Significa che abbiamo tanto margine di miglioramento, quando sapremo come e dove mettere le mani negli assetti». Questa gara, poi, sarà importante, ma non determinante. «Io sono fiducioso, anche di poter lottare per il podio. Ma dico che sarò contento anche se non lo prenderemo, anche se arriveremo più lontani dalla vetta dei 10’’ con cui abbiamo finito il 2014. Questa moto ci farà fare un salto in avanti. Siamo su una pista favorevole alla Ducati? Tradizionalmente lo era. Ma oggi la moto è così diversa dalla precedente che non possiamo dire se il suo carattere si adatti meglio o peggio a un certo tracciato, perché ne ha uno completamente diverso. O magari, semplicemente, andremo meglio in quelle sfavorevoli e molto meglio in quelle favorevoli…».
Marco Melandri, 32 anni, ultimo ieri MILAGRO
Giovanni Zamagni LOSAIL
H
anno percorso una strada differente, ma alla fine Aprilia e Suzuki sono tornate in MotoGP: la Casa italiana ha scelto l’azzardo dell’anticipo, quella giapponese ha puntato sulla prudenza, facendo un anno in più del previsto di test nel 2014 per farsi trovare pronta nel 2015. Inevitabilmente, gli obiettivi sono differenti: a Noale vogliono usare questa stagione per fare esperienza sul campo, ad Hamamatsu puntano a inserirsi, di tanto in tanto, tra i colossi della categoria. L’Aprilia ha optato per un quattro cilindri a V e due piloti esperti come Alvaro Bautista e Marco Melandri, la Suzuki ha preferito un quattro cilindri in linea e due piloti spagnoli giovani come Aleix Espargaro e Maverick Viñales, ventenne debuttante. SORPRESA «La ciclistica è molto buona, ma non abbiamo ancora il cambio seamless e ci mancano cavalli» aveva detto Espargaro alla vigilia: ecco quindi che il terzo tempo era imprevedibile. Aleix ha sfruttato al meglio la gomma più morbida a disposizione delle Open, ma la sua prestazione è da applausi. Solo 17° invece Viñales. DELUSIONE Decisamente più complicato l’inizio dell’Aprilia, che si salva in parte con il solo Alex De Angelis (16°) in sella a una Art, una moto vecchia di due anni, mentre gli ufficiali Alvaro Bautista e Marco Melandri chiudono rispettivamente al 22° e al 25° (e ultimo) posto. «L’obiettivo è riuscire ad entrare nei primi dieci nella seconda parte della stagione» aveva dichiarato il responsabile tecnico Romano Albesiano: sarà tutt’altro che semplice riuscirci.
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ONDA GIOVANE
Moto3, i piloti azzurri alla prova... del nove 1Nell’ex 125 Antonelli, Bastianini e Fenati guidano la truppa tricolore a caccia del titolo. In Moto2 chances per Corsi e Morbidelli Mauro Casadio
U
n record già ci appartiene, ancor prima di cominciare. È il numero di italiani al via in Moto3. Ben nove: superata finalmente la Spagna (7), che negli ultimi anni aveva primeggiato. Ora l’obiettivo è far valere questo record in gara, a suon di risultati. Le premesse ci sono. È da tante stagioni che non capitava di avere chances concrete di vincere il Mondiale della classe più piccola. Sono tre le frecce che possiamo lanciare verso il
bersaglio grosso: Nicolò Antonelli, Enea Bastianini e Romano Fenati. AL TOP Antonelli, 19 anni, è ormai un veterano della Moto3. Questa è infatti la sua quarta stagione iridata. Il passaggio dalla Ktm di Gresini alla Honda Ongetta lo ha rigenerato: nei test ha girato costantemente forte ma, è chiaro, le gare sono tutt’altra cosa. Vedremo se, soprattutto, ha imparato a cadere di meno. Bastianini è invece rimasto da Gresini, convinto dalle potenzialità tecniche della Honda, che quest’an-
I piloti italiani della Moto3 MILAGRO
no equipaggerà le moto dell’ex iridato 125. Enea, unico tra i top italiani in Moto3 a non far parte dell’Academy di Valentino Rossi, sarà affiancato da Andrea Locatelli, ex Team Italia. Il terzo big, Fenati, alla seconda stagione con la squadra VR46, è atteso dalla consacrazione definitiva dopo il buon 2014, che lo ha visto cogliere quattro successi. Ancora in sella alla Ktm, deve assolutamente essere più costante per poter ambire al titolo. Se poi anche la fortuna lo assiste di più... Via Francesco «Pecco» Bagnaia, passato alla
Mahindra ufficiale, sarà Andrea Migno il nuovo compagno di Fenati. Il Team Italia, che festeggia il trentennale, dovrebbe chiamarsi Team Romagna: i due piloti titolari su Mahindra, Matteo Ferrari (confermato) e Stefano Manzi (debuttante), sono rispettivamente di Rimini e Santarcangelo. E pure Marco Bezzecchi, che in Qatar sostituirà il non ancora 16enne Manzi, è di Rimini... Alessandro Tonucci (Mahindra) chiude la lista tricolore. ROMANI In Moto2 abbiamo
molti meno piloti (solo 3) e, purtroppo, anche molte meno possibilità di brillare. Ci affidiamo soprattutto a due romani: Simone Corsi (Kalex del team Forward), reduce dal bruttissimo infortunio al braccio sinistro rimediato l’anno scorso a Silverstone, e Franco Morbidelli, pupillo di Valentino Rossi. «E pensare che da piccolo Corsi era il mio idolo...», ha evidenziato il pilota della Kalex del team Italtrans. Compagno di squadra di Corsi sarà Lorenzo Baldassarri, ex Gresini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Motomondiale R GP Qatar
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Dal difficile GP del Qatar, che si corre domenica a Losail, per finire a Valencia il prossimo 8 novembre: ecco tutti i tracciati su cui ci correrà la stagione 2015 del Motomondiale. Per ogni pista abbiamo indicato il grado di velocità e il livello di difficoltà tecnica per i piloti, oltre al tempo record sul giro e alla velocità media in gara
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ARAGON domenica 27 settembre, Sky e Cielo GIAPPONE domenica 11 ottobre, Sky e Cielo AUSTRALIA domenica 18 ottobre, Sky MALESIA domenica 25 ottobre, Sky VALENCIA domenica 8 novembre, Sky e Cielo
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GERMANIA domenica 12 luglio, Sky INDIANAPOLIS domenica 9 agosto, Sky e Cielo REPUBBLICA CECA domenica 16 agosto, Sky e Cielo REGNO UNITO domenica 30 agosto, Sky e Cielo SAN MARINO domenica 13 settembre, Sky e Cielo
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SPAGNA domenica 3 maggio, Sky FRANCIA domenica 17 maggio, Sky ITALIA domenica 31 maggio, Sky e Cielo CATALOGNA domenica 14 giugno, Sky OLANDA sabato 27 giugno, Sky
MOTOGP 2015
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saranno Zoran Filicic e Mauro Sanchini. Sky trasmetterà tutto il Mondiale in diretta sul canale 208, mentre Cielo (26 digitale terrestre) avrà 8 gare in diretta e 10 in differita. QATAR domenica, Sky USA domenica 12 aprile, Sky ARGENTINA domenica 19 aprile, Sky
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MOTOMONDIALE, COME VEDERLO Al via questa domenica il 2o anno del Motomondiale in onda su Sky e Cielo. Atteso il ritorno di Guido Meda in cabina di regia, come direttore del canale, e di commento, come prima voce delle telecronache della classe regina. Meda commenterà le prove del sabato e la gara della MotoGP col commento tecnico di Loris Capirossi. Per le prove libere e le altre classi, ci
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SKY E CIELO LA STAGIONE IN TV
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Motomondiale R GP Qatar
SI CORRE LE REGOLE IN PISTA
VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA PARTENZA Il semaforo rosso si accende per un periodo compreso tra 2 e 5 secondi. Al suo spegnimento, la gara ha inizio. Se un pilota accusa un problema durante il giro di riscaldamento, può tornare nella corsia box per riparare o sostituire la moto. Se al via si spegne il motore o sorge una difficoltà, il pilota deve alzare il braccio e restare in sella alla moto.
RIDE THROUGH È una penalità che, quando viene inflitta, costringe il pilota (entro tre giri dal momento in cui viene comminata, pena la squalifica) ad attraversare la pit lane rispettando il limite di velocità di 60 km/h prima di riprendere la corsa. Se il limite viene superato, il pilota deve ripetere la procedura. Se sbaglia ancora, per lui scatta la bandiera nera.
INTERRUZIONE DELLA GARA Se il Direttore di Gara decide per l’interruzione, viene esposta la bandiera rossa: i piloti devono subito rallentare e rientrare ai box (chi, in quel momento, non è attivamente in gara, non viene classificato). In caso di interruzione prima della fine del 3o giro, la corsa sarà ritenuta nulla e si procederà o a una seconda partenza o a un annullamento definitivo.
SECONDA PARTENZA In caso di interruzione dopo il completamento del 3o giro, ma prima dei 2/3 della gara, si procede a una seconda partenza. Se, invece, l’interruzione arriva dopo i 2/3 della corsa, in MotoGP si procede a una seconda partenza, per un minimo di 5 giri; in Moto2 e Moto3, invece, la gara è considerata completa e viene assegnato il punteggio pieno.
FLAG TO FLAG In caso di mutazioni delle condizioni climatiche o dell’asfalto, in MotoGP la gara non viene interrotta. È possibile, però, che venga esposta la bandiera bianca, che attiva la procedura del norma detta «Flag to flag»: il pilota può rientrare ai box per cambiare la moto (che sarà gommata diversamente), per poi proseguire la gara.
HONDA
YAMAHA
DUCATI
SUZUKI
APRILIA
PEDROSA (26) - M.MARQUEZ (93)
V.ROSSI (46) - LORENZO (99)
DOVIZIOSO (4) - IANNONE (29)
M.VIÑALES (25) - A.ESPARGARO (41)
BAUTISTA (19) - MELANDRI (33)
DANI PEDROSA 29 anni, spagnolo GP disputati: 229 Vittorie: 49 Podi complessivi: 135 Pole: 45 Prima vittoria: Olanda 2002 (125) Mondiali: 3 (1 in 125, 2 in 250)
VALENTINO ROSSI 36 anni, italiano GP disputati: 312 Vittorie: 108 Podi complessivi: 196 Pole: 60 Prima vittoria: Rep.Ceca 1996 (125) Mondiali: 9 (1 in 125, 1 in 250, 1 in 500, 6 in MotoGP)
ANDREA DOVIZIOSO 29 anni, italiano GP disputati: 222 Vittorie: 10 Podi complessivi: 65 Pole: 15 Prima vittoria: Sud Africa 2004 (125) Mondiali: 1 (in 125)
MAVERICK VIÑALES 20 anni, spagnolo GP disputati: 67 Vittorie: 16 Podi complessivi: 40 Pole: 11 Prima vittoria: Francia 2011 (125) Mondiali: 1 (in Moto3)
ALVARO BAUTISTA 30 anni, spagnolo GP disputati: 202 Vittorie: 16 Podi complessivi: 49 Pole: 18 Prima vittoria: Spagna 2006 (125) Mondiali: 1 (in 125)
MARC MARQUEZ 22 anni, spagnolo GP disputati: 114 Vittorie: 45 Podi complessivi: 69 Pole: 50 Prima vittoria: Italia 2010 (125) Mondiali: 4 (1 in 125, 1 in Moto2, 2 in MotoGP)
JORGE LORENZO 27 anni, spagnolo GP disputati: 214 Vittorie: 54 Podi complessivi: 123 Pole: 56 Prima vittoria: Brasile 2003 (125) Mondiali: 4 (2 in 250, 2 in MotoGP)
ANDREA IANNONE 25 anni, italiano GP disputati: 161 Vittorie: 12 Podi complessivi: 24 Pole: 8 Prima vittoria: Cina 2008 (125) Mondiali: 0
ALEIX ESPARGARO 25 anni, spagnolo GP disputati: 160 Vittorie: 0 Podi complessivi: 2 Pole: 1 Prima vittoria: Mondiali: 0
MARCO MELANDRI 32 anni, italiano GP disputati: 207 Vittorie: 22 Podi complessivi: 62 Pole: 9 Prima vittoria: Olanda 1998 (125) Mondiali: 1 (in 250)
Sarà un derby in casa Honda anche nella lotta al titolo?
Vale e Jorge saranno i rivali più temibili per Marc?
I due Andrea saranno le rivelazioni della stagione?
La giovane coppia spagnola riporterà in alto Suzuki?
VII
La stagione parte in salita: Aprilia ribalterà i pronostici?
Griglia di partenza... rovente 1Sono venticinque i piloti al via in MotoGP: 12 di loro mettono insieme 28 titoli mondiali HONDA LCR
YAMAHA TECH 3
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DUCATI AVINTIA
YAMAHA FORWARD
CRUTCHLOW (35) - MILLER (43)
SMITH (38) - P.ESPARGARO (44)
PETRUCCI (9) - HERNANDEZ (68)
BARBERA (8) - DI MEGLIO (63)
BRADL (6) - BAZ (76)
CAL CRUTCHLOW 29 anni, britannico GP disputati: 69 Vittorie: 0 Podi complessivi: 7 Pole: 2 Prima vittoria: Mondiali: 0
BRADLEY SMITH 24 anni, britannico GP disputati: 149 Vittorie: 3 Podi complessivi: 24 Pole: 9 Prima vittoria: Spagna 2009 (125) Mondiali: 0
DANILO PETRUCCI 24 anni, italiano GP disputati: 50 Vittorie: 0 Podi complessivi: 0 Pole: 0 Prima vittoria: Mondiali: 0
HECTOR BARBERA 28 anni, spagnolo GP disputati: 207 Vittorie: 10 Podi complessivi: 32 Pole: 9 Prima vittoria: Gran Bretagna 2003 (125) Mondiali: 0
STEFAN BRADL 25 anni, tedesco GP disputati: 139 Vittorie: 7 Podi complessivi: 19 Pole: 8 Prima vittoria: Repubblica Ceca 2008 (125) Mondiali: 1 (in Moto2)
JACK MILLER 20 anni, australiano GP disputati: 55 Vittorie: 6 Podi complessivi: 10 Pole: 8 Prima vittoria: Qatar 2014 (Moto3) Mondiali: 0
Cal è in cerca di riscatto, Miller alle prese col salto dalla Moto3
POL ESPARGARO 23 anni, spagnolo GP disputati: 140 Vittorie: 15 Podi complessivi: 44 Pole: 17 Prima vittoria: Indianapolis 2009 (125) Mondiali: 1 (in Moto2)
Per Bradley e Pol sarà l’anno giusto per spiccare il volo?
YONNY HERNANDEZ 26 anni, colombiano GP disputati: 82 Vittorie: 0 Podi complessivi: 0 Pole: 0 Prima vittoria: Mondiali: 0
Il «veterano» Yonny è affiancato dall’ex della Ioda
MIKE DI MEGLIO 27 anni, francese GP disputati: 184 Vittorie: 5 Podi complessivi: 13 Pole: 3 Prima vittoria: Turchia 2005 (125) Mondiali: 1 (in 125)
Due piloti in cerca di riscatto sulla Desmosedici Open
LORIS BAZ 22 anni, francese GP disputati: Vittorie: Podi complessivi: Pole: Prima vittoria: Mondiali: -
Il francese arriva dalla Superbike, il tedesco dalla Honda Lcr
HONDA ASPAR
HONDA VDS
HONDA AB
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E.LAVERTY (50) - HAYDEN (69)
REDDING (45)
ABRAHAM (17)
DE ANGELIS (15)
DOMANI IN EDICOLA
EUGENE LAVERTY 28 anni, irlandese GP disputati: 30 Vittorie: 0 Podi complessivi: 0 Pole: 0 Prima vittoria: Mondiali: 0
SCOTT REDDING 22 anni, britannico GP disputati: 117 Vittorie: 4 Podi complessivi: 16 Pole: 3 Prima vittoria: Gran Bretagna 2008 (125) Mondiali: 0
KAREL ABRAHAM 25 anni, ceco GP disputati: 149 Vittorie: 1 Podi complessivi: 2 Pole: 0 Prima vittoria: Valencia 2010 (Moto2) Mondiali: 0
ALEX DE ANGELIS 31 anni, sammarinese GP disputati: 248 Vittorie: 4 Podi complessivi: 40 Pole: 11 Prima vittoria: Valencia 2006 (250) Mondiali: 0
I fratelli Marquez nello speciale di SportWeek
NICKY HAYDEN 33 anni, statunitense GP disputati: 198 Vittorie: 3 Podi complessivi: 28 Pole: 5 L’irlandese Prima vittoria: Stati Uniti viene da 4 anni 2005 (MotoGP) in Sbk, Nicky è Mondiali: 1 (in MotoGP)
un «nobile decaduto» decaduto
Il giovane inglese è al debutto con una moto Factory
Il «figlio di papà» riuscirà a dimostrare il suo valore?
Al terzo ritorno in MotoGP dopo un anno in Moto2
● Riparte il Motomondiale e tornano in pista i fratelli dei record: Marc&Alex Marquez, gli unici a vincere il titolo nello stesso anno (in MotoGP e in Moto3), si raccontano tra donne, scherzi e follie nel numero speciale di SportWeek. Nel settimanale in edicola domani, tutto su piloti e team: la guida per seguire al meglio la nuova stagione.
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VENERDÌ 27 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT