La Gazzetta dello Sport (03-28-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59

sabato 28 marzo 2015 anno 119 - numero 74 euro 1,90

«VETTEL? BRAVO SOLITO SUPER MARQUEZ O ANCHE QUANDO DOVIZIOSO O TI CRITICA...» È LÌ VICINO Allison, d.t. Ferrari, è il regista del nuovo corso: «Sebastian nel lavoro è feroce». In Malesia dietro Hamilton brilla Raikkonen ALLIEVI, CREMONESI, PERNA ALLE PAGINE 17-20-21

Qatar: Rossi fatica nelle libere. bere. one Oggi pole. Il diario di Iannone FALSAPERLA, IANIERI ALLE PAGINE 22-23

IL CENTROCAMPISTA PROTAGONISTA DI UN CLAMOROSO CASO

FARSA MARCHISIO

Incredibile: per i medici azzurri è lesione al crociato, gli esami Juve lo escludono. Ma è bufera Elkann-Conte

IL RETROSCENA

Il primo referto fa temere 6-8 mesi di stop. Scatenato il presidente di Fca: «Perché in Nazionale si lavora tanto?». Il tecnico: «Alla Juve non faceva certe domande». Poi il colpo di scena

IL C.T. ACCUSATO E’ FURIBONDO ORA RIPENSA AL DIVORZIO

CECCHINI, GRAZIANO, GUGLIELMI, LAUDISA, MAURO ALLE PAGINE 2-3-4

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

IL COMMENTO di UMBERTO ZAPELLONI

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VERSO EURO 2016

QUEL MURO CHE DIVIDE

Stasera a Sofia in cabina di regia sale Verratti E c’è Bertolacci

Tanto rumore per nulla. Per fortuna di Marchisio, della Juventus e del suo sogno europeo. Sarebbe una storia a lieto fine se...

LICARI, MATTEONI, VERNAZZA ALLE PAGINE 6-7

L'ARTICOLO A PAGINA 17

DA NON PERDERE 1

Spagna, risolve Morata Petardo sul portiere, rissa: stop a Montenegro-Russia BIANCHI, BOCCI, KUDINOV PAG 8-9

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RIBALTONE IN CASSAZIONE AMANDA E RAFFAELE INNOCENTI Omicidio Meredith: la Knox e Sollecito sono stati assolti

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VAIRA A PAGINA 37

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Buona l’Italia di Di Biagio Trotta e Verdi in gol È pari con la Germania

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BIANCHIN A PAGINA 11

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Premier inglese solidale: uno dei 7 miliardi dalla tv va ai vivai e ai più deboli BOLDRINI A PAGINA 16

Sollecito lascia la Corte di Cassazione

Grande Basket: Varese-Brindisi in diretta e Metta a Cantù

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI La Figc vara le regole per evitare nuovi casi Parma. No a presidenti con cognomi che finiscono in «irardi» o «anenti».

Scatta l’ora legale Stanotte alle 2 spostate le lancette un’ora avanti 11 12 1 10 9 8

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Primo piano R Il caso

Marchisio rotto. Anzi, no Ma la Juve attacca Conte

1Il centrocampista s’è fatto male al crociato: lesionato per i medici della Nazionale, sano per i bianconeri. Però scoppia l’ennesima lite fra c.t. e club. Elkann: «Perché li fa lavorare tanto?» Mirko Graziano INVIATO A SOFIA (BULGARIA)

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iallo Marchisio! Ieri a ora di pranzo arriva una vera e propria legnata. Sulla Nazionale e soprattutto sulla Juve. «Lesione subtotale (parziale, n.d.r.) del crociato anteriore del ginocchio destro», recita il comunicato dello staff medico azzurro dopo gli esami strumentali. Diagnosi da sei-otto mesi di stop. Infortunio, che il centrocampista «si è procurato a inizio rifinitura, durante il riscaldamento — spiega il professor Castellacci — Mentre correva ha puntato male il piede e il ginocchio si è girato». Nel frattempo erano già arrivati i forfait di Florenzi e Pasqual, alle prese rispettivamente con un trauma distorsivo al ginocchio e una brutta botta alle costole. In tardissima serata, il colpo di scena. A Torino, alla clinica Fornaca, Marchisio si sottopone a nuove risonanze, che sembrano invece scongiurare cose gravi. Il comunicato della Juve è chiaro: «Claudio Marchisio, rientrato questo pomeriggio dal ritiro della Nazionale, è stato sottoposto ad accertamenti da parte dei medici sociali della Juventus e dal professor Flavio Quaglia. È stato poi sottoposto in tarda serata a una nuova risonanza magnetica del ginocchio destro dal professor Carlo Faletti presso la clinica Fornaca. La visita e l’esame IL GIALLO hanno escluso lesioni del lega- Il primo referto parla mento crociato di lesione subtotale anteriore. Clau- del legamento, poi dio rimarrà a rida Torino arriva poso per qualche giorno e le sue la smentita ufficiale condizioni verranno quotidia- Il medico azzurro namente monitosottolinea: «Felice per rate». Clamoroso! A tarda serata Claudio. L’esame il professor Ca- iniziale era di un stellacci ha chia- ospedale fiorentino» rito: «Siamo felici per Marchisio se la seconda risonanza magnetica offre un quadro meno grave del primo referto radiologico dell’Ospedale Fanfani». Il medico azzurro ha sottolineato il fatto che il referto arrivasse appunto dall’ospedale fiorentino, come a voler allontanare sue dirette responsabilità.

FURIA WEB In giornata, era intanto arrivato l’incoraggiamento di Tevez dal ritiro dell’Argentina: «Fuerza Claudio, estamos todos a tu lado fenómeno!!!» («Forza Claudio, siamo tutti con te fenomeno»). Messaggi pure da Morata, Caceres, Zanetti e Del Piero. Tanta tensione sull’aereo che ha portato gli azzurri a Sofia. Grande dispiacere per un infortunio, ormai presunto, ritenuto però dal clan azzurro casuale, per nulla prevedibile o evitabile anche con il massimo delle precauzioni. Immediata sul web la furia del popolo juventino, che aveva puntato soprattutto Conte e i suoi duri metodi di

lavoro. Commenti di vario tenore, alcuni ironici, altri inaccettabili.

PARTITE GIOCATE IN STAGIONE

ELKANN A PIEDI UNITI Agnelli, Marotta e Allegri erano rimasti gelati a ora di pranzo. Amarezza mista a rabbia, e la convinzione che la Nazionale non porti troppa fortuna al club torinese, che negli ultimi anni ha lasciato sul campo di battaglia azzurro parecchi giocatori, vedi Buffon nel 2010 (schiena a pezzi, operazione chirurgica e stop di circa sette mesi), Chiellini (polpaccio k.o. nella finale dell’Europeo 2012), quindi recentemente Barzagli (altro stop lunghissimo dopo Brasile 2014), poi Ogbonna e lo spavento Marchisio. In corso Galileo Ferraris non sono in generale serenissimi nei confronti di Conte, la cui filosofia di lavoro, che conoscono molto bene, viene considerata non attentissima alle esigenze dei club. Insomma, l’idea è che certi presunti carichi siano poco adeguati a gestire giocatori che arrivano già stressati e affaticati da coppe varie e campionato. Marchisio in particolare è per esempio il bianconero più presente in questa stagione. Dal fronte juventino, prima dell’ultimo sviluppo, era salita la voce di John Elkann. Per nulla morbido il numero uno Exor: «Claudio è un ottimo giocatore. Bisogna capire come mai in Nazionale li fanno lavorare così tanto».

42

MINUTI TOTALI

3.505

JUVE SECCATA Una sentenza, perché l’Ingegnere non esterna mai a caso. Segnale che la Juve è comunque parecchio seccata con Conte. Ed è sempre più evidente lo scollamento generale fra bianconeri e il loro ex tecnico. Rapporto difficiIl medico azzurro Castellacci le dalla scorsa estate, dal turbolento addio del Mou italiano. Un nuovo capitolo dopo i casi di inizio stagione di Pirlo e Chiellini, quando il c.t. avrebbe voluto averli in ritiro anche se infortunati per facilitare l’inserimento dei non «contiani», e la Juve pretese invece (era nei suoi diritti) di averli a portata di Allegri e staff medico di casa. ALLENATORE SCURO IN VOLTO Conte conosce il peso delle uscite di Elkann, non a caso era scurissimo in conferenza: «Non capisco perché questa domanda non me l’abbia mai fatta quando ero alla Juve». Immediata la controreplica di Elkann: «Conte a Torino allenava, in Nazionale fa il selezionatore. Sono due lavori diversi, dopodiché se uno vuole passare come il selezionatore con maggiori infortuni...». (ha collaborato Alberto Mauro) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Claudio Marchisio, 29 anni, centrocampista della Juve e della Nazionale. Nell’infografica viene evidenziato il ginocchio destro, giratosi ieri durante l’allenamento prima della partenza per Sofia

Legamento crociato anteriore del ginocchio destro


SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

che si sta creando intorno a me, non mi piace questo volermi mettere contro il passato. Non mi piace assolutamente». Un «non mi piace» ripetuto tre volte. Con una chiosa: «Io sono nella polemica perenne».

I PRECEDENTI

LUI E MARCHISIO Il c.t. si scioglie appena quando si torna al campo. «Spero che Marchisio non sia così grave - si augura ben prima del responso tranquillizzante arrivato in serata dalla Juve -. E’ assurdo quello che è successo: è accaduto nel riscaldamento a secco, per me è inspiegabile, speriamo che gli accertamenti di Torino diano una diagnosi migliore. Mentre correva avanti e indietro nel riscaldamento gli si è girato il ginocchio, questo mi lascia sperare che sia meno grave del previsto. Claudio è un giocatore importante, ma gioca Bertolacci al suo posto, speriamo faccia bene anche lui». La tensione risale quando gli si dice che gli azzurri hanno lavorato sodo. «Sodo? I miei hanno lavorato bene, non sodo». E sul suo futuro non fa più promesse. «Adesso penso alla Bulgaria, poi si vedrà». Antonio Conte, 45 anni, c.t. della Nazionale, parla con Claudio Marchisio durante Italia-Olanda dello scorso settembre AFP

Il c.t. contro Elkann «Polemica perenne» E ripensa al divorzio 1 Conte furioso con la Juve: «Non mi piace questo mettermi il passato contro. Ora penso alla Bulgaria, poi si vedrà»

Massimo Cecchini INVIATO A SOFIA

L

a notte di Sofia è piena di pioggia, ma soprattutto di cattivi pensieri. Pensieri che, in prospettiva, hanno anche l’odore del divorzio. Certo, Antonio Conte è un c.t. che ama l’odore della polvere da sparo e non ha paura dei nemici, ma atterrare in Bulgaria e scoprire che il popolo juventino - quello che era il suo - guidato da John Elkann lo attacca per l’infortunio di Marchisio, ribalta tante prospettive. E allora, a spiegare meglio delle frasi, è l’atteggiamento a rispondere alle polemiche che gli giungono dall’Italia.

Conte è gelido, laconico, colmo di rabbia, tant’è che in tv quasi fugge dai microfoni di Sky per non gonfiare le polemiche e ha addirittura uno screzio con la Rai sui temi chiave. Gli chiedono: «È un’assenza che peserà più alla Juve o alla Nazionale?». Lui si alza e se ne va. Le parole che partorisce a fine corsa, però, sono chiare. «Non sono infastidito dalle polemiche, va bene così», risponde gelido. «Non c’è altro da spiegare, il mio stato d’animo è normale. A me dà fastidio solo chi cerca di mettermi il passato contro». E quando si parla direttamente di Elkann replica sarcastico: «Non me le aveva mai fatte queste domande quando ero alla Juve... Non mi piace quello

FORZA CLAUDIO: TORNERAI, VINCERAI E SARAI PIÙ FORTE. IO TIFO PER TE ALE DEL PIERO EX CAPITANO JUVE

FORZA @CLAMARCHISIO 8, SIAMO TUTTI AL TUO FIANCO, FENOMENO CARLOS TEVEZ ATTACCANTE JUVE

BUFFON E TAVECCHIO Per capire il momento, basta vedere come capitan Buffon si schiera con Conte. «I tifosi della Juve fanno bene a essere dispiaciuti, ma non arrabbiati — dice il portiere, che pare lotti anche con una febbriciattola — Colpa del destino, del fato, Marchisio si sarebbe fatto male anche passeggiando in centro con i figli. Si è fatto male facendo un esercizio normalissimo, che non poteva mai far pensare a una fine simile». E sui rischi di avere un pubblico juventino martedì a Torino conto il c.t., replica secco: «Non penso che cambi il rapporto con la città. Chi ha fatto gli anni di Conte a Torino, con i successi che ha conquistato, penso debba avere l’accoglienza che credo riceverà. Se restasse farebbe la fortuna del nostro movimento per i risultati che può portare e per la mentalità diversa con cui si avvicinerebbero tutti alla Nazionale». Una mozione degli affetti forte, ma non si sa se sanerà la frattura tra Conte e il calcio italiano, nonostante l’intervento serale del presidente Figc, Tavecchio, che ha difeso il «suo» allenatore: «Per un incidente sfortunato si monta un caso che turba la Nazionale. Antonio Conte è un grande professionista che lavora per il bene di tutta l’Italia calcistica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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«NAZIONALECLUB? NON CAPISCO I PROBLEMI» ANDREA AGNELLI 20-11-2014

Gigi Buffon, 37 anni, capitano dell’Italia e della Juventus, ha giocato 146 partite in azzurro

«SIAMO CONTRARI AGLI STAGE DELLA NAZIONALE: TROPPI IMPEGNI» GIUSEPPE MAROTTA 21-12-2014

GETTY

«LA MIA JUVE AVREBBE 20 PUNTI DI VANTAGGIO» ANTONIO CONTE 9-3-2015

«SO COME GESTIRE BARZAGLI, L’HO AVUTO 3 ANNI» ANTONIO CONTE 23-3-2015


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Primo piano R Il caso

Allegri dalla rabbia al sollievo per Claudio E Pereyra si scalda 1Il tecnico della Juve spera di avere Marchisio

già contro il Monaco, ma ha pronta l’alternativa

Mirko Graziano INVIATO A SOFIA (BUL)

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assimiliano Allegri tira un sospiro di sollievo, e spera di non dover affrontare nuove clamorose sorprese dal punto di vista medico sul fronte Marchisio. Fino a ieri notte era infatti insopportabile l’idea di dover affrontare il resto della stagione, e quindi soprattutto la fase finale di Champions League, anche senza il Principino. Là, in mezzo al campo, è già pesantissima l’assenza di Paul Pogba, che quasi certamente non sarà disponibile prima dell’eventuale finale del trofeo per club più importante del mondo. Già, perché non arrivano buonissime notizie sul 22enne centrocampista di Lagny-sur-Marne. Il ragazzo punta a rientrare prima del 1213 maggio (date delle semifinali di ritorno), sta lavorando duro, ma lo stiramento alla coscia è molto serio. I tempi di recupero complessivi difficilmente saranno inferiori ai due mesi, e l’infortunio risale al 18 marzo scorso, a Dortmund.

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VERSO IL MONACO Nelle prossime settimane servirà comunque massima cautela nella gestione degli uomini. Lo stesso Andrea Pirlo sta appena uscendo da un fastidioso stiramento al polpaccio, zona insidiosissima dal punto di vista degli effettivi tempi di recupero. E forse bisognerà abbandonare l’idea di andare a Firenze a giocarsi il ritorno della semifinale di Coppa Italia (7 aprile) con tutti i titolari a disposizione. Buon per i bianconeri che in campionato i giochi siano praticamente fatti. In vista del Monaco, Massimiliano Allegri spera di avere Marchisio anche per potersi permettere due soluzioni tattiche: «rombo» e 35-2. In caso di emergenza, c’è poi sempre il 4-3-3, con l’inserimento di Simone Pepe o Kingsley Coman in prima linea, insieme a Tevez e Morata. L’impressione è che sarà comunque 3-5-2 nei primi 90’ contro il Monaco: Buffon fra i pali; l’affidabile muro Barzagli-Bonucci-Chiellini dietro; Lichtsteiner (da verificare però, perché ieri è uscito malconcio dall’impegno con la Svizzera) ed Evra sulle fasce; Pirlo in regia; Pereyra (o Marchisio) e Vidal interni; Morata e Tevez di punta. ELKANN CARICA Intanto, John Elkann, numero uno Exor, mostra il giusto rispetto per il Monaco e cerca di allentare un po’ la pressione che grava sul gruppo bianconero dal giorno del sorteggio: «Le squadre che arrivano ai quarti di finale sono tutte molto forti. In generale non esistono partite semplici in Champions League, a maggior ragione quando si è così avanti nella competizione. Quindi, bisogna fare molta attenzione». (ha collaborato Giulia Guglielmi)

Paul Pogba e Claudio Marchisio, due delle stelle del centrocampo Juve IPP

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO BIANCONERO

Se Pogba se ne va, assalto a Verratti Opzione Ramires Carlo Laudisa claudisa@gazzetta.it @carlolaudisa

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utte le strade portano sempre a Marco Verratti. La Juve ha in testa da tempo il centrocampista abruzzese del Psg che sta prendendo per mano anche la Nazionale. Il sollievo per Marchisio, non ha cancellato in casa Juve la necessità di rafforzare il centrocampo sebbene non sarà facile strapparlo ai campioni di Francia. Il management bianconero non ha ancora approntato una strategia finale, ricordando che il mercato riaprirà solo a luglio. Ma è chiaro che Marotta e Paratici hanno di fronte scenari differenti, a seconda delle operazioni in estate. CORTE SPIETATA Non è un mistero che il Psg sia sulle tracce di Pogba. È altrettanto noto che la società di corso Galileo Ferraris punterebbe ad avere in cambio sia Cavani sia Verratti. Ma questa trattativa è ancora da fare, senza trascurare le chance di club di peso come United, Chelsea e Real, da tempo sulle tracce del francese. È possibile, quindi, che l’assalto a Verratti possa essere tentato anche se il club di Al

Khelaifi non dovesse centrare l’acquisto di Pogba. Ovviamente in questo caso le possibilità calerebbero molto, visto che a Parigi vendono solo per rinforzarsi... Non va scartata, comunque, l’ipotesi che la Juve riesca a trattenere mister 100 milioni: una soluzione gradita anche al giocatore se non arrivasse il progetto giusto per il salto di qualità definitivo. Ecco perché i vertici juventini mettono nel conto anche opzioni alternative. E meno costose. In definitiva il recupero di Asamoah permetterà ad Allegri di avere una freccia in più a centrocampo. Il ghanese si è adattato a giocare sull’esterno sinistro, ma il suo ruolo naturale è proprio lì in mezzo. Sui taccuini c’è da tempo anche il nome del brasiliano Ramires, in uscita dal Chelsea. Anche lui è duttile e piacciono le sue doti da incursore che lo fanno somigliare proprio a Claudio Marchisio. SEMPRE PIRLO In assoluto tutte le trame per il rafforzamento del reparto di mezzo ruotano attorno al futuro del sempreverde Andrea Pirlo. Il bresciano è sotto contratto sino al 2016, quando compirà 37 anni. Il suo rendimento resta un lusso, ma è chiaro che prima o poi i pluricampioni d’Italia dovranno porsi il problema di dare nuova linfa al reparto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nazionale R Qualificazioni Euro 2016

Dirige Marco suona l’Italia A Sofia serve una sinfonia

1Mediana da rifare, l’abruzzese è la colonna

di Conte. Bulgaria in crisi, ma è vietato fidarsi

Fabio Licari INVIATO A SOFIA (BULGARIA)

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oveva essere il giorno di Verratti e lo sarà ancora di più dopo il forfeit di Marchisio. Un centrocampo già senza Pirlo e De Rossi, e con la mezzala più in condizione fuori causa per questa trasferta, dovrà affidarsi per forza al play che viene da Parigi. E sarà un esame di maturità cruciale per l’inserimento definitivo non soltanto nel gruppo ma, si spera, nei progetti tecnico-tattici di Conte. Dipende tutto da lui: l’apertura di credito del c.t. («è ora di prendere in mano l’Italia») è di quelle impegnative e Verratti, nella sua veloce carriera, ha dimostrato più volte di non soffrire stress e pressioni, giocando un quarto di finale di Champions come sulla spiaggia con gli amici. Un po’ troppo disinvolto, magari, e sarà bene riflettere due secondi in più prima di un’entrata – frequente – da «giallo». DEBOLE MA... L’avversario in questione, la Bulgaria, rischia di ingannare. Se dovessimo considerare il passato recente non ci sarebbero dubbi: è fragile, segna poco, è in uno dei momenti peggiori della sua storia dopo l’irripetibile epoca di Stoichkov. L’ultimo grande torneo al quale ha partecipato è l’Euro 2004, fuori al primo turno e sconfitta dagli azzurri. Quarta nel gruppo dopo aver perso in Norvegia ed essersi fatta fermare qui a Sofia da Malta. Di più: negli ultimi cinque anni ha vinto appena 4 delle 19 gare in casa, perdendone 8 (compresa quella con la Croazia). E, per chiudere la lista, siede in panchina il «deb» Petev dopo l’esonero di Penev a dicembre.

Un’amichevole non ufficiale a febbraio, 0-0 con la Romania, non ha risolto gli interrogativi. Il 71° posto nel ranking Uefa fotografa la situazione. TABU’ DA INFRANGERE Però in Bulgaria l’Italia soffre. Storicamente soffre. Due sconfitte e tre pari dal 1968 a oggi. Lippi non è andato oltre lo 0-0, Prandelli ha fatto 2-2. Partitacce in uno stadio «caldissimo» (ma oggi non è atteso il tutto esaurito). Ma l’Italia di Conte ha già infranto una «maledizione» lunga 77 anni in Norvegia con

I GIOVANI DEVONO CONQUISTARSI IL POSTO: È STATO COSÌ ANCHE AL PSG MARCO VERRATTI ALLA GAZZETTA IL 14 MARZO

FINORA CONTE MI HA DATO TANTE OCCASIONI. DEVO SFRUTTARLE MARCO VERRATTI ALLA GAZZETTA IL 14 MARZO

IL PROGRAMMA

E martedì l’Inghilterra La Nazionale rientrerà in Italia subito dopo la partita di Sofia con un volo su Torino. L’arrivo è previsto verso le 4, poi trasferimento nell’albergo scelto per il ritiro. Domani alle 18 e 30 allenamento a porte chiuse allo Stadio Olimpico. Lunedì mattina altro allenamento a porte chiuse allo stadio Olimpico, mentre sarà aperto alla stampa (i primi 15 minuti) quello delle 17 e 15 allo Juventus Stadium. Al termine conferenza stampa di Conte e di un giocatore. Martedì amichevole contro l’Inghilterra: Juventus Stadium, ore 20.45 (diretta televisiva su Rai 1).

I 26 CONVOCATI PORTIERI Buffon (Juve), Sirigu (Psg), Marchetti (Lazio). DIFENSORI Barzagli, Bonucci, Chiellini (Juve), Ranocchia (Inter), Moretti (Torino). CENTROCAMPISTI Florenzi (Roma), Valdifiori (Empoli), Verratti (Psg), Marchisio (Juve), Parolo e Candreva (Lazio), Bertolacci (Genoa), Soriano (Samp), Cerci (Milan), Pasqual (Fiorentina), Darmian (Torino), Antonelli (Milan). ATTACCANTI Zaza (Sassuolo), Gabbiadini (Napoli), Pellé (Southampton), Immobile (Borussia D.), Eder (Samp), Vazquez (Palermo).

la partita più bella del suo breve ciclo: ha tutte le armi per ripetersi. Benché l’atmosfera non sia delle migliori. E forse è il caso di darsi tutti una regolata. Davvero. Perché non è possibile che ogni infortunio in Nazionale debba essere addebitato ad allenamenti duri, o presunti tali, di Conte. Detto che con un serio lavoro settimanale, o pre-stagionale, poi si corre all’europea, nel caso in questione, Marchisio, tutto è successo casualmente: l’azzurro ha messo male il piede e gli si è girato il ginocchio. Addirittura prima dell’allenamento. Sarebbe bello, nel nome dell’Italia, sentire oggi dichiarazioni distensive. Non è chiedere troppo. ECCO BERTOLACCI Ma senza Marchisio sarà dura, soprattutto per come Conte intende il suo calcio. Se Verratti non è l’ideale di play, e saremo senza il contributo di pressing, incursioni, profondità di Marchisio, per non dimenticare Giaccherini che il c.t. considera titolare, il piano tattico del centrocampo è comunque stravolto. Bertolacci ha vinto la sfida indiretta con Soriano e Parolo per subentrare allo juventino, forse anche per la sua predisposizione alla zona sinistra (in amichevole con l’Albania giocò quasi sulla fascia): il genoano e Candreva a destra saranno chiamati a produrre tanto lavoro nella doppia fase, proteggendo l’impostazione di Verratti e poi aggiungendosi, a turno, all’attacco. Dove Zaza sarà chiamato ad aprire spazi per le incursioni di chi arriva da dietro. Per gli oriundi c’è tempo. MEDIANA NUOVA Con una difesa che, da Dortmund a Palermo, è parsa ritrovare sicurezza totale, e con gli schemi di Conte che rispetto a quelli di Allegri prevedono la partecipazione di Bonucci in impostazione, dovremo aggredire e spaventare, se possibile, la Bulgaria: che magari è carica di entusiasmo per il nuovo c.t., ma a rischio crollo psicologico se le cose dovessero mettersi male. Oslo ha spiegato come mettere sotto i rivali e rinculare, quando necessario, per colpire in velocità. Candreva, Bertolacci, Verratti e Antonelli, più Darmian confermatissimo, tutti assieme sono una novità che avrà bisogno di tempo per aggiustare i meccanismi. L’importante è che Conte si metta alle spalle la comprensibile rabbia, mal repressa, di ieri. E che Verratti chiuda gli occhi e s’immagini al Parco dei Principi o, meglio, a Stamford Bridge, per poi scrivere tutti @jesuisverrattì. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ AL LEVSKI STADION TV Diretta su Rai 1 alle 20.45 INTERNET gazzetta.it

ARBITRO Skomina (Slovenia) GUARDALINEE Praprotnik-Vukan (Slovenia) ARBITRI DI PORTA Jug-Vinčić (Slovenia) QUARTO UOMO Kovacic (Slovenia)

6. Y. MINEV

1.STOYANOV 5. BODUROV

18. GADZHEV

20. TONEV

4. TERZIEV 10. POPOV

2. BANDALOVSKI

4. DARMIAN

7. ZAZA

9. BOJINOV

21. DYAKOV

6. CANDREVA 11. MANOLEV

15. BARZAGLI

10. VERRATTI

9. IMMOBILE

19. BONUCCI

21. BERTOLACCI

1. BUFFON

5. ANTONELLI

BULGARIA 4-2-3-1

3. CHIELLINI

ALLENATORE: Petev

PANCHINA: 12 Mitrev, 13 Mihaylov, 3 Stoychev, 7 Mihail, 8 Slavchev, 14 Malinov, 15 Chochev, 16 Vasilev, 17 G. Milanov, 19 Micanski, 22 Vasilev, 23 Aleksandrov SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: I. Milanov, Ivanov, V. Minev

ITALIA 3-5-2 ALLENATORE: Conte PANCHINA: 12 Sirigu, 18 Marchetti; 13 Ranocchia, 2 Moretti; 14 Valdifiori, 16 Parolo, 11 Cerci, 8 Soriano, 22 Gabbiadini, 20 Pellè, 23 Vazquez, 17 Eder SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Florenzi, Astori, Pirlo, Zaza, Darmian, Immobile INDISPONIBILI: Marchisio, Florenzi, Perin, Pasqual GAZZETTA DELLO SPORT

Verratti time

6

20.45 BULGARIA-ITALIA GRUPPO H DIRETTA RAI 1

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● Le gare di Verratti in azzurro (esordio 15 agosto 2012). Per il regista abruzzese, al Psg dal 2012, 1 gol in Nazionale

L'IDENTIKIT MARCO VERRATTI NATO A PESCARA IL 5 NOVEMBRE 1992 RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 165 CM PESO 60 KG

Marco Verratti cresce nel Pescara dove debutta in C1 a 15 anni e 9 mesi nell’agosto 2008. Nella stagione 2011-12 in B, con Zeman allenatore, Verratti ottiene la promozione in A cambiando ruolo: da trequartista a regista. Nell’estate 2012 il Psg brucia la concorrenza della Juve ingaggiando il giocatore per 12 milioni di euro: in Francia ha vinto due campionati, due Supercoppe e una coppa di Lega. In Nazionale maggiore l’esordio di Verratti è dell’agosto 2012. Due presenze al Mondiale 2014. LE SUE SQUADRE DI CLUB PESCARA 2008-2012 PARIS SAINT GERMAIN DAL 2012


SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

C’è Bertolacci il tuttofare Ansia Florenzi

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clic PAESE EX COMUNISTA DAL 2007 FA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA ● La Bulgaria fu dominata dai bizantini, poi finì sotto il dominio ottomano. Nelle due guerre mondiali si alleò con la Germania e nel 1946 divenne una repubblica comunista, governata da un solo partito fino al 1989. Repubblica parlamentare centralista dal 1991, nel 2007 la Bulgaria è entrata dell’Unione europea

1Debutto da titolare per il jolly genoano

Il giallorosso acciaccato ma resta in gruppo

Valeri Bojinov, 29 anni, stasera sarà titolare: gioca in Serie B nella Ternana IPP GRUPPO H ● PARTITE GIOCATE AZERBAIGIAN-BULGARIA CROAZIA-MALTA NORVEGIA-ITALIA BULGARIA-CROAZIA ITALIA-AZERBAIGIAN MALTA-NORVEGIA CROAZIA-AZERBAIGIAN MALTA-ITALIA NORVEGIA-BULGARIA AZERBAIGIAN-NORVEGIA BULGARIA-MALTA ITALIA-CROAZIA

Andrea Bertolacci, 24 anni, ha esordito con l’Italia a novembre

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3 3 3 1 0 0

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0 0 1 2 3 4

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D

RATTINI

CLASSIFICA

●LE PROSSIME PARTITE

INVIATO A SOFIA

Marco Verratti, 22 anni, in allenamento a Coverciano nei giorni scorsi

1-2 2-0 0-2 0-1 2-1 0-3 6-0 0-1 2-1 0-1 1-1 1-1

opo i 25 minuti con l’Albania arriva per Andrea Bertolacci il debutto vero, da tre punti, per sostituire un’insostituibile come Marchisio. Il genoano piace al c.t.: è un atipico, se vogliamo, visto che può giocare da mezzala (ruolo previsto per oggi), può stare sulla fascia (come nel 4-4-2 contro gli albanesi) e in teoria sa inventarsi trequartista. Da tre stagioni al Genoa, in arrivo dal Lecce, scuola Roma, ma non è un baby: ha compiuto a gennaio 24 anni e svolto tutta la trafila nelle Under prima di essere preso in considerazione da Conte. È in quel gruppo di mediani (Parolo, Soriano, Florenzi, più Bonaventura, Poli, lo stesso ex compagno Sturaro) che si giocheranno un paio di maglie nell’eventualità dell’Europeo: non ci sarà spazio per tutti, è chiaro, e quindi ogni minuto è utile per guadagnare punti. Questa di Sofia è una grande occasione.

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OGGI OGGI OGGI 12/06/15 12/06/15 12/06/15

FLORENZI-PASQUAL Marchisio non è l’unico assente in Bulgaria. Altri due azzurri sono out e, in entrambi i casi, come spiega il professor Enrico Castellacci, a causa di infortuni precedenti. Pasqual aveva ricevuto una botta al costato in campionato con la Fiorentina: niente di grave, ma la lesione gli impediva movimenti quali torsioni, e quindi è tornato a casa. Florenzi era arrivato a Coverciano con un problema al ginocchio: d’accordo con lo staff medico della Roma è rimasto con la Nazionale, sperando che con un po’ di riposo possa tornare disponibile per l’Inghilterra. Dei 26 convocati ne sono rimasti quindi disponibili 23, quelli previsti dal regolamento Uefa per le partite di qualificazione a Francia 2016. OGGI RIENTRO Ieri l’Italia ha svolto un allenamento a Coverciano in mattinata, quando s’è fatto male Marchisio, ed è arrivata a Sofia in serata con un charter. Pioggia, umido, non freddo: niente seduta allo stadio, soltanto le conferenze. Oggi ultima rifinitura. Si gioca alle 21.45 locali (20.45 in Italia), conoscendo quindi il risultato delle altre due partite del gruppo (previste nel pomeriggio): potrebbe essere un vantaggio ma anche una pressione per gli azzurri. A fine partita, rientro immediato in Italia. A Torino. Dove martedì si svolgerà l’amichevole con l’Inghilterra. f.li. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La missione di Petev: il Sarri di Bulgaria con vista sul Mondiale 1Il neo c.t. ha sostituito Penev in autunno: ha come obiettivo la qualificazione a Russia 2018. In attacco rilancia Bojinov Sebastiano Vernazza INVIATO A SOFIA @GazzaVernazza

Ivaylo Petev, 39 anni, è diventato c.t. della Bulgaria a dicembre prendendo il posto di Penev

B

ulgaria anno zero, un film già visto troppe volte. Ultimo Mondiale disputato, Francia 1998. Ultimo Europeo, Portogallo 2004. Da più di 10 anni i bulgari sono diventati calcisticamente marginali. In autunno il pari in casa con Malta ha provocato un altro azzeramento. Silurato Lubo Penev e carica di c.t. affidata a Ivaylo Petev, allenatore giovane. Tra Penev e Petev ballano una consonante e una generazione di differenza, ma le diversità sono enormi, sostanziali. Penev rappresentava la tradizione, il nipote del c.t. diventato a sua volta ct. Il 39enne Petev incarna il nuovo, l’allenatore giovane che si è fatto da sé. Se fallirà pure lui, sarà dura riprogrammarsi. Contratto triennale, fino al gennaio 2018, quando si saprà se la qualificazione al Mondiale 2018, il vero obiettivo, sarà cosa fatta o meno. Quattro punti in 4 gare, -5 dalla Norvegia terza del girone (il terzo posto dà diritto agli spareggi). Quella di stasera contro l’Italia sembra una specie di ultima chiamata per Euro 2016. CAOS La vigilia non è filata via per niente liscia. Gli ultras di Levski e Cska Sofia sono come sempre in guerra e si temono incidenti. Quelli del Levski sono pure avvelenati

RL’ex allenatore

del Ludogorets è uno studioso degli schemi su palle inattive

RTrasferta bulgara

tabù per l’Italia: nelle partite precedenti solo 3 pari e 2 sconfitte

con la proprietà. In coda alla conferenza stampa l’«italiano» Valeri Bojinov, oggi alla Ternana, ex di Lecce, Fiorentina e Juve, ha chiesto il microfono per una dichiarazione contro la stampa bulgara: «Dovete smetterla di scrivere della vita privata dei giocatori, dovete avere più rispetto per noi». In Bulgaria ci vanno forte col gossip, scavano negli amori degli atleti e ci riempiono le prime pagine. Bojinov e i suoi compagni sono furiosi. MISTERI Stasera la prima partita ufficiale della Bulgaria nell’era Petev. In febbraio c’è stata un’amichevole «informale» con la Romania. Quel che si sa di Petev giace negli archivi. In bacheca il triennio d’oro al Ludogorets, club della provincia, preso in seconda divisione e portato alla conquista di due titoli consecutivi. Il profilo di Petev sem-

LA NORVEGIA A ZAGABRIA

Croazia senza Kovacic: stop precauzionale Robert Matteoni

D

opo quasi sette mesi la Croazia torna a Zagabria. Dalla brutta partita contro Malta sono cambiate diverse cose per la nazionale di Niko Kovac. Le vittorie contro Bulgaria e Azerbaigian, e la grande prestazione a Milano contro l’Italia, hanno riacceso l’entusiasmo dei tifosi, molto delusi dal pessimo Mondiale giocato in Brasile. Nel pre-partita sono stati venduti 16 mila tagliandi a conferma dell’euforia tra i croati, che riempiranno le tribune

con 20-22 mila spettatori. Quasi il tutto esaurito, visto che per gli incidenti provocati da una parte di tifosi a Milano, l’Uefa ha sanzionato la Croazia con la chiusura di due tribune. CAUTELA La Norvegia non è fra le nazionali al top, però Kovac l’aspetta con grande cautela. «Sono giovani e pieni di entusiasmo, hanno solo un punto in meno di noi e dell’Italia - ha detto il c.t. alla vigilia - Dopo anni cupi sono molto competitivi e dovremo stare molto attenti. Occhio anche a Odegaard, è veramente un grande talento». KOVA K.O., MODRIC COSÌ COSÌ Il ritorno di Luka Modric, che si era fatto male proprio a Milano, aveva alzato l’autostima della nazionale croata. Il regista pero non è in ottime condizioni. Dopo il

Clasico perso è arrivato da Barcellona con l’influenza e il primo allenamento lo ha fatto solo giovedì. Kovac però lo vuole in squadra, come faro del 4-4-2 (con il rombo) da opporre al classico 44-2 dei norvegesi. Vicino a lui Brozovic, Perisic e Rakitic come trequartista, e due attaccanti potenti come Mandzukic e Olic per aprire la difesa scandinava. Sarà l’undici che aveva iniziato contro l’Italia al Meazza. Alcuni croati hanno avuto problemi fisici, tra cui Mandzukic, Perisic, Olic, Vida, però l’unico che non farà parte della partita sarà Mateo Kovacic. Per lui problemi al ginocchio destro: sente dolore quando calcia e quando effettua i cambi di direzione. Ecco perché si è scelto per precauzione di non rischiarlo. Lo attendono altri 4-5 giorni di riposo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

bra un mix tra Stramaccioni e Sarri. Il raffronto con «Strama» poggia sulla giovane età, quello con Sarri sull’abilità dei due nel costruire schemi sulle palle inattive. Occhio a corner e calci piazzati, Petev come Sarri è uno studioso del genere. Il sistema di gioco dovrebbe essere il 4-23-1, tendenza 4-4-1-1 in non possesso. Ludogorets a parte, la carriera di Petev non offre molto. Nel 2013 durò un giorno come allenatore del Levski. Gli ultrà fecero irruzione nella conferenza stampa di presentazione e accusarono Petev di essere tifoso degli storici rivali del Cska, gli tolsero la divisa del Levski. Scenata imbarazzante, indecente, che costrinse Petev a dimettersi: «Mi sono sentito trattato come un criminale. Me ne vado». A seguire l’annata a Cipro, nell’Ael Limassol. Campionato perso di un niente ed eliminazione nel preliminare di Champions per mano dello Zenit San Pietroburgo, ma con la soddisfazione di vincere per 1-0 una delle due partite. Morale: si prega di fare attenzione, Petev è uno di quei tecnici che a volte riescono a colmare le differenze di valori assoluti. In avanti non ci sarà Dimitar Berbatov, miglior marcatore della nazionale con 48 gol. Berbatov non recede dalla decisione di ritirarsi dalla nazionale, così Petev ha ripescato Bojinov. Un’ultima cosa, l’Italia non ha mai vinto in Bulgaria: due sconfitte e tre pareggi. Si consiglia di tenere gli occhi aperti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sfida tra cenerentole Ghedin guida Malta in Azerbaigian ● A completare il Gruppo H dell’Italia, oggi alle 18 (le 21 locali) a Baku si gioca Azerbaigian-Malta, sfida tra le cenerentole del girone. Pietro Ghedin, il ct che guida Malta dal 2012, vuole dare continuità ai risultati dei biancorossi dopo il brillante pareggio (1-1) in Bulgaria a novembre mentre gli azeri sono ancora alla ricerca del primo punto nel girone. Le due nazionali si sfidano per la prima volta in una competizione ufficiale, mentre i precedenti in amichevole sono quattro, con tre vittorie maltesi e un successo azero.


8

Euro 2016 R Qualificazioni

LA SITUAZIONE GRUPPO A ● PARTITE GIOCATE KAZAKISTAN-LETTONIA REP. CECA-OLANDA ISLANDA-TURCHIA LETTONIA-ISLANDA OLANDA-KAZAKISTAN TURCHIA-REP.CECA KAZAKISTAN-REP.CECA ISLANDA-OLANDA LETTONIA-TURCHIA OLANDA-LETTONIA REP. CECA-ISLANDA TURCHIA-KAZAKISTAN

GRUPPO B ● PARTITE GIOCATE 0-0 2-1 3-0 0-3 3-1 1-2 2-4 2-0 1-1 6-0 2-1 3-1

CLASSIFICA

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REP. CECA ISLANDA OLANDA TURCHIA LETTONIA KAZAKISTAN

12 9 6 4 2 1

4 4 4 4 4 4

4 3 2 1 0 0

0 0 0 1 2 1

0 10 5 1 9 2 2 10 5 2 5 7 2 1 10 3 4 10

●LE PROSSIME PARTITE KAZAKISTAN-ISLANDA REP.CECA-LETTONIA OLANDA-TURCHIA KAZAKISTAN-TURCHIA ISLANDA-REP.CECA LETTONIA-OLANDA

GF GS

OGGI OGGI OGGI 12/6/15 12/6/15 12/6/15

GRUPPO C ● PARTITE GIOCATE LUSSEMBURGO-BIELORUSSIA SPAGNA-MACEDONIA UCRAINA-SLOVACCHIA BIELORUSSIA-UCRAINA MACEDONIA-LUSSEMBURGO SLOVACCHIA-SPAGNA UCRAINA-MACEDONIA BIELORUSSIA-SLOVACCHIA LUSSEMBURGO-SPAGNA LUSSEMBURGO-UCRAINA MACEDONIA-SLOVACCHIA SPAGNA-BIELORUSSIA MACEDONIA-BIELORUSSIA SLOVACCHIA-LUSSEMBURGO SPAGNA-UCRAINA CLASSIFICA

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SLOVACCHIA SPAGNA UCRAINA BIELORUSSIA MACEDONIA LUSSEMBURGO

15 12 9 4 3 1

5 5 5 5 5 5

5 4 3 1 1 0

0 0 0 1 0 1

0 1 2 3 4 4

11 2 14 3 6 2 4 10 5 12 3 14

UCRAINA-LUSSEMBURGO BIELORUSSIA-SPAGNA SLOVACCHIA-MACEDONIA

14/6/15 14/6/15 14/6/15

GRUPPO E ● PARTITE GIOCATE ESTONIA-SLOVENIA SAN MARINO-LITUANIA SVIZZERA-INGHILTERRA INGHILTERRA-SAN MARINO LITUANIA-ESTONIA SLOVENIA-SVIZZERA ESTONIA-INGHILTERRA LITUANIA-SLOVENIA SAN MARINO-SVIZZERA SVIZZERA-LITUANIA INGHILTERRA-SLOVENIA SAN MARINO-ESTONIA INGHILTERRA-LITUANIA SLOVENIA-SAN MARINO SVIZZERA-ESTONIA CLASSIFICA

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INGHILTERRA SVIZZERA SLOVENIA LITUANIA ESTONIA SAN MARINO

15 9 9 6 4 1

5 5 5 5 5 5

5 3 3 2 1 0

0 0 0 0 1 1

0 15 1 2 11 3 2 10 4 3 3 10 3 1 5 4 0 17

ESTONIA-SAN MARINO SLOVENIA-INGHILTERRA LITUANIA-SVIZZERA

CLASSIFICA

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ISRAELE GALLES CIPRO BELGIO BOSNIA ANDORRA

9 8 6 5 2 0

3 4 4 3 4 4

3 2 2 1 0 0

0 2 0 2 2 0

0 0 2 0 2 4

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9 4 9 7 2 2

●LE PROSSIME PARTITE ANDORRA-BOSNIA BELGIO-CIPRO ISRAELE-GALLES ANDORRA-CIPRO BOSNIA-ISRAELE GALLES-BELGIO

OGGI OGGI OGGI 12/6/15 12/6/15 12/6/15

GEORGIA-IRLANDA GERMANIA-SCOZIA GIBILTERRA-POLONIA IRLANDA-GIBILTERRA SCOZIA-GEORGIA POLONIA-GERMANIA GIBILTERRA-GEORGIA POLONIA-SCOZIA GERMANIA-IRLANDA GEORGIA-POLONIA GERMANIA-GIBILTERRA SCOZIA-IRLANDA

1-2 2-1 0-7 7-0 1-0 2-0 0-3 2-2 1-1 0-4 4-0 1-0

CLASSIFICA

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POLONIA IRLANDA SCOZIA GERMANIA GEORGIA GIBILTERRA

10 7 7 7 3 0

4 4 4 4 4 4

3 2 2 2 1 0

1 1 1 1 0 0

0 15 2 1 10 3 1 5 4 1 7 4 3 4 7 4 0 21

●LE PROSSIME PARTITE GEORGIA-GERMANIA SCOZIA-GIBILTERRA IRLANDA-POLONIA POLONIA-GEORGIA IRLANDA-SCOZIA GIBILTERRA-GERMANIA

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DOMANI DOMANI DOMANI 13/6/15 13/6/15 13/6/15

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14/6/15 14/6/15 14/6/15

UNGHERIA-IRLANDA DEL NORD ISOLE FAR OER-FINLANDIA GRECIA-ROMANIA ROMANIA-UNGHERIA FINLANDIA-GRECIA IRLANDA DEL NORD-ISOLE FAR OER ISOLE FAR OER-UNGHERIA FINLANDIA-ROMANIA GRECIA-IRLANDA DEL NORD GRECIA-FAR OER UNGHERIA-FINLANDIA ROMANIA-IRLANDA DEL NORD CLASSIFICA

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ROMANIA IRLANDA DEL NORD UNGHERIA FINLANDIA FAR OER GRECIA

10 9 7 4 3 1

4 4 4 4 4 4

3 3 2 1 1 0

1 0 1 1 0 1

0 1 1 2 3 3

●LE PROSSIME PARTITE

IRLANDA DEL NORD-FINLANDIA ROMANIA-FAR OER UNGHERIA-GRECIA FINLANDIA-UNGHERIA FAR OER-GRECIA IRLANDA DEL NORD-ROMANIA

1-2 1-3 0-1 1-1 1-1 2-0 0-1 0-2 0-2 0-1 1-0 2-0 6 6 4 4 2 1

GRUPPO I ● PARTITE GIOCATE

4-0 1-1 2-0 0-0 1-2 1-1 1-0 1-1 2-0 1-0 0-1 1-1 0-5 0-2 SOSPESA

DANIMARCA-ARMENIA PORTOGALLO-ALBANIA ARMENIA-SERBIA ALBANIA-DANIMARCA DANIMARCA-PORTOGALLO SERBIA-ALBANIA PORTOGALLO-ARMENIA SERBIA-DANIMARCA

CLASSIFICA

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AUSTRIA SVEZIA RUSSIA MONTENEGRO LIECHTENSTEIN MOLDAVIA

13 9 5 5 4 1

5 5 4 4 5 5

4 2 1 1 1 0

1 3 2 2 1 1

0 10 2 0 7 3 1 6 3 1 3 2 3 1 11 4 2 8

LIECHTENSTEIN-MOLDAVIA RUSSIA-AUSTRIA SVEZIA-MONTENEGRO

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DANIMARCA PORTOGALLO ALBANIA SERBIA* (-3) ARMENIA

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1 3 3 5 6 5

DOMANI DOMANI DOMANI 13/6/15 13/6/15 13/6/15

RUSSIA-LIECHTENSTEIN AUSTRIA-SVEZIA MONTENEGRO-MOLDAVIA LIECHTENSTEIN-MONTENEGRO MOLDAVIA-AUSTRIA SVEZIA-RUSSIA AUSTRIA-MONTENEGRO RUSSIA-MOLDAVIA SVEZIA-LIECHTENSTEIN AUSTRIA-RUSSIA MOLDAVIA-LIECHTENSTEIN MONTENEGRO-SVEZIA LIECHTENSTEIN-AUSTRIA MOLDAVIA-SVEZIA MONTENEGRO-RUSSIA

CLASSIFICA

2-1 0-1 1-1 1-1 0-1 SOSPESA 1-0 1-3

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ALBANIA-ARMENIA PORTOGALLO-SERBIA RIPOSA DANIMARCA ARMENIA-PORTOGALLO DANIMARCA-SERBIA RIPOSA ALBANIA

DOMANI DOMANI 13/6/15 13/6/15

IL REGOLAMENTO

In Francia le prime 2 di ogni girone più la migliore 3a e le 4 dai playoff ● Le nove vincitrici dei rispettivi gironi, le nove seconde classificate e la migliore terza si qualificheranno direttamente per la fase finale dell’Europeo, che si disputerà in Francia nel 2016. Le rimanenti otto terze classificate parteciperanno agli spareggi, di queste solo quattro passeranno il turno. Questo il regolamento per i playoff del prossimo autunno: le quattro squadre con il miglior coefficiente

UCRAINA

0

sione l’ha messo dentro. Quello che conta per un centravanti. Il baby talento della Juve ha giocato da solo in attacco nella Spagna work in progress di Del Bosque. Il gentil c.t. ha scelto un 4-1-4-1 con Busquets davanti alla difesa e la solita giostra di fenomeni a centrocampo. Silva, Isco, Koke e Iniesta hanno fatto girare la testa alla discreta Ucraina per tutto il primo round, che cercava invano qualche ripartenza. Sopratutto il madridista è apparso in gran serata. Nonostante questo non sono piovute grandi occasioni, fatta eccezione per la traversa di testa di Sergio Ramos.

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Morata (s) al 28’ p.t. SPAGNA (4-1-4-1) Casillas; Juanfran, Ramos, Piquè, Jordi Alba (dal 34’ s.t. Bernat); Busquets; Silva, Koke, Iniesta (dal 29’ s.t. Iniesta), Isco; Morata (dal 20’ s.t. Pedro). PANCHINA De Gea, Asenjo, Albiol, Bartra, Carvajal, Fàbregas, Juanmi, Suarez, Vitolo. ALLENATORE Del Bosque AMMONITI Sergio Ramos per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA dal 20’ s.t. 43-3 UCRAINA (4-2-3-1) Pyatov; Fedeckyi, Kacheridi, Kuchev, Shevchuk; Tymoshuk, Stepanenko (dal 42’ s.t. Garmash); Konoplyanka, Rotan, Yarmolenko; Zozulja (dal 32’ p.t. Kravets, dal 46’ s.t. Budkivskyi). PANCHINA Boyko, Bezus, Burda, Rakitskiy, Gusev, Morozyuk, Olijnyk, Rybalka, Rybka. ALLENATORE Fomenko AMMONITI Fedecky, Kravets. Kucher per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA nessuno ARBITRO Çakir (Tur) NOTE spettatori 40 mila circa. Tiri in porta 5 (traversa)-3. Tiri fuori 24. In fuorigioco 0-0. Angoli 3-4. Recuperi: 2’ p.t., 4’ s.t.

Alvaro Morata esulta dopo il gol (il primo con la Spagna) all’Ucraina AFP

Pure nella Spagna ci pensa Morata L’Ucraina s’inchina 1Prima rete dello juventino con la sua nazionale

Del Bosque ringrazia: ora è solo al secondo posto Fabio Bianchi twitter @fabiowhites

A

Del Bosque ne era rimasto uno soltanto sano e in forma. E’ bastato. Con Diego Costa, Negredo e Llorente assenti per motivi vari, per

tacere di Torres, al gol ci ha pensato Alvaro Morata, per la gioia del gentil c.t. e, già che ci siamo, anche di Allegri. Un assist delizioso di Koke, un piatto in scivolata che s’infila alle spalle di Pyatov. Un gol importante per lui, il primo con la nazionale maggiore alla terza

Uefa saranno nominate teste di serie con un sorteggio, che determinerà gli accoppiamenti e l’ordine delle sfide da giocare in casa e trasferta. Le partite di andata saranno giocate il 12, 13 e 14 novembre 2015, mentre quelle di ritorno il 15, 16 e 17 novembre. La Francia, qualificata di diritto perché Paese ospitante, si unirà alle 23 squadre qualificate, con le nazionali suddivise in sei gironi da quattro. La fase finale dell’Europeo si disputerà dal 10 giugno al 10 luglio 2016

presenza. E pesante per la Spagna: Ucraina piegata e staccata in classifica. Tre punti davvero preziosi, perché davanti la Slovacchia continua a correre. WORK IN PROGRESS Morata non ha giocato una partita eccezionale, ma alla prima occa-

LA REAZIONE Nel secondo round però gli uomini di Formenko hanno messo in difficoltà la Spagna, che pagava un po’ di stanchezza. Ci hanno messo fisico e ritmo, guidati da Yarmolenko e un vivace Rotan. E hanno creato più di un brivido dalle parti di Casillas. Il portiere ci ha messo pure del suo regalando a Rotan una ghiotta occasione con un rinvio sbagliato ma poi ha rimediato respingendogli il tiro ravvicinato. Del Bosque poi ha fatto entrare Pedro e Cazorla per Morata e Iniesta passando al 4-3-3 con Silva «falso nueve» (poi dentro pure il pupillo di Guardiola nel Bayern, Bernat, per l’infortunio di Jordi Alba). Servivano polmoni freschi e le cose sono migliorate. L’Ucraina ha scelto sempre l’arma della ripartenza ma non ha osato coi cambi per paura di sbilanciarsi. Per dire, Gusev è rimasto in panchina. Alla fine la Spagna ha legittimato il successo con lo stupendo triangolo stretto Isco-Cazorla al tramonto della sfida. Pyatov è stato bravissimo a spedire in angolo la sassata angolata del giocatore dell’Arsenal. In fondo, resta il sapore di una Spagna non ancora letale come in passato. Ma di certo già ben oltre la controfigura presentata ai Mondiali del Brasile. Del Bosque ha da lavorare: con questa vittoria può farlo con più serenità. Di certo è molto più fortunato di Conte nella pesca dei talenti. In Spagna ne nascono sempre tanti. A partire da Morata per arrivare a Bernat. © RIPRODUZIONE RISERVATA

INGHILTERRA-LITUANIA

Kane, un esordio da favola Entra e segna in 78 secondi

GF GS

7 4 2 1 1 6 4 6 3 2 0 1 2 1 4 3 1 1 1 2 4 1 3 1 1 1 5 4 1 3 0 1 2 2 4 *PENALIZZATA PER SENTENZA UEFA

●LE PROSSIME PARTITE

1

GF GS

GRUPPO G ● PARTITE GIOCATE

●LE PROSSIME PARTITE

2 2 5 1 6 17

GRUPPO F ● PARTITE GIOCATE 1-0 0-2 0-2 5-0 1-0 1-0 0-1 0-2 0-4 4-0 3-1 0-0 4-0 6-0 3-0

●LE PROSSIME PARTITE

1-2 1-2 (RINV. 31/3/15) 6-0 1-2 0-0 1-4 1-1 2-1 0-0 5-0 3-0

GRUPPO D ● PARTITE GIOCATE 1-1 5-1 0-1 0-2 3-2 2-1 1-0 1-3 0-4 0-3 0-2 3-0 1-2 3-0 1-0

●LE PROSSIME PARTITE

ANDORRA-GALLES BOSNIA-CIPRO ISRAELE-BELGIO BELGIO-ANDORRA CIPRO-ISRAELE GALLES-BOSNIA ANDORRA-ISRAELE BOSNIA-BELGIO GALLES-CIPRO BELGIO-GALLES CIPRO-ANDORRA ISRAELE-BOSNIA

SPAGNA

Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA

T

i chiamano uragano, debutti in Nazionale, entri in campo e segni dopo 78 secondi, al primo tocco al pallone. Queste cose capitano ai predestinati, di solito. Il tempo dirà. Ma intanto Kane si è preso la scena appena salito sul palco, in una serata destinata a diventare una delle pagine principali della sua vita. Il boato che accompagna il suo ingresso in campo fa venire i brividi. Kane sostituisce Rooney, il capitano, il number one. Neppure il tempo di passarsi le mani tra i capelli e di correre volando sopra l’erba che Sterling, il piccolo genio del Liverpool, manda in tilt la difesa della Lituania con una serie di doppi passi e piazza il cross. Una pennellata: Kane si alza, prende la mira e di testa abbatte per la quarta volta il portiere Arlauskis. Rooney, in panchina, sorride. Wembley è una bolgia. Hodgson si sfrega le mani. Il vecchio Roy ha ora la prova certificata di avere a disposizione una batteria di attac-

Harry Kane, 21 anni REUTERS

canti tra le migliori al mondo. CHE ATTACCO Sterling, Rooney, Welbeck. Zio Roy parte così, lasciando Kane in panchina, per evitare che l’emozione dopo la grancassa mediatica possa compiere brutti scherzi. E l’Inghilterra è questa, tutto attacco e distintivo, con Henderson in cabina di regia, accompagnato da Carrick e Delph. La difesa si gode lo spettacolo: il primo tiro, lontano dai pali, arriva solo al 64’, quando Carrick commette una leggerezza e il gigantesco Matulevicius cerca gloria. Rooney colpisce il palo al 3’ e al 6’ timbra l’1-0, riprendendo di testa il pallone respinto da Arlauskis sulla sassata di Welbeck. L’attaccante dell’Arsenal è il più

in palla: sarà l’uomo partita. È sempre Welbeck a invitare Rooney al bis: stavolta il centravanti dello United centra la traversa. Serata sfortunata: senza i due legni, avrebbe raggiunto Bobby Charlton in vetta alla classifica dei cannonieri con 49 gol. Rooney, a quota 47, intravede il traguardo. Il 2-0 di Welbeck matura alla fine del primo tempo: si avventa sul tiro-cross di Henderson e i tuffo devia di testa. URAGANO L’Inghilterra è tutta una festa, ma la pochezza della Lituania è disarmante. I 1.500 tifosi baltici sbarcati a Wembley cantano: l’importante è esserci. Una parata da urlo di Arlauskis su Delph annuncia i botti della ripresa. Ci prova Welbeck e gli va male. Si fa sotto Sterling e fa centro: primo gol in Nazionale per il talento del Liverpool. Hodgson a questo punto è ordina a Kane di scaldarsi. Uragano in vista. E l’uragano non perdona. Kane firma il 30° gol stagionale. Il più importante, forse. Di sicuro, quello che non dimenticherà mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

INGHILTERRA

4

LITUANIA

0

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Rooney al 6’, Welbeck al 45’ p.t., Sterling al 13’, Kane al 28’ s.t. INGHILTERRA (4-3-3) Hart; Clyne, Jones, Cahill, Baines; Carrick, Henderson (dal 26’ s.t. Barkley), Delph; Sterling, Rooney (dal 27’ s.t. Kane), Welbeck (dal 32’ s.t. Walcott). PANCHINA Green, Walker, Smalling, Jagielka, Gibbs, Milner, Townsend, Mason. ALLENATORE Hodgson. AMMONITO Sterling per gioco scorretto. LITUANIA (4-1-4-1) Arlauskis; Freidgeimas, Zaliukas, Kijanskas, Andriuskevicius (dal 37’ s.t. Slavickas); Cernych, Chvedukas, Mikuckis (dal 21’ s.t. Stankevicius), Zulpa, Mikoliunas (dal 43’ s.t. Zazlauskas); Matulevicius. PANCHINA Cerniauskas, Vicius, Vaitkunas, Sirgedas, Kazlauskas, Zubas, Luksa, Beniusis, Panka, Borovsij. ALLENATORE Pankratjevas. AMMONITI Zaliukas per gioco scorretto, Kazlauskas per comportamento non regolamentare. ARBITRO Kralovec (Cze). NOTE spettatori 83.671. Tiri in porta 12 (1 palo e 1 traversa)-0. Tiri fuori 8-2. In fuorigioco 1-2. Angoli 8-1. Recuperi: 0’ p.t.; 0’ s.t.


SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Petardo su Akinfeev Montenegro-Russia sospesa due volte 1Il portiere colpito dopo 8 secondi e trasportato in ospedale:

dopo 35’ si riparte, poi scoppia una rissa e c’è lo stop definitivo

A sinistra il momento in cui Akinfeev è colpito dal petardo, a destra esce in barella SKYCALCIO/AP

Alessandra Bocci

L

a partita, quella vera, è durata una manciata di secondi, neppure dieci. Poi sulla testa del portiere Igor Akinfeev si è abbattuto un petardo e dopo c’è stato il buio per lui e la confusione per gli altri. Montenegro-Russia, la partita che tutte e due le nazionali avevano bisogno di vincere o quantomeno non perdere per non uscire dal giro di Euro 2016, si è giocata senza giocarsi. Una finzione scenica legata a ragioni di ordine pubblico che troppo spesso tornano in bal-

lo in certe zone del mondo. La Uefa dovrà decidere, ma considerate le decisioni prese in episodi precedenti è assai difficile che il Montenegro eviti lo 0-3 a tavolino e una squalifica. Le intemperanze dei curvaioli montenegrini costeranno care a Jovetic e compagni. SOSPENSIONE A Podgorica si è svolto tutto velocemente: il petardo in testa al portiere della Russia e del Cska Mosca, l’arbitro Aytekin, tedesco, che manda tutti negli spogliatoi e dopo trentacinque minuti fa riprendere la partita per evitare altri guai. In-

RNel finale

rigore regalato alla Russia e sbagliato da Shirokov

RPoi ancora oggetti in campo e rissa tra giocatori E l’arbitro manda tutti a casa

tanto Akinfeev, che aveva perso i sensi, viene portato d’urgenza all’ospedale e il c.t. Capello manda in campo al suo posto Lodygin. Conta tutto poco o nulla: conta sapere che Akinfeev non ha nulla di grave, ma chissà per quanto tempo lo scoppio gli rimbomberà dentro la testa. Certo, ci sono stati portieri meno fortunati, tipo quello dell’Austria Vienna che negli anni Ottanta si prese una sprangata durante una partita con l’Ajax. E c’è stato il milanista Dida, che invece in un euroderby rimase ustionato e stordito, ma senza perdere i sensi. Perché il portiere è lì, il più vicino alle curve amiche ma anche a quelle avversarie. E’ lì solo, a portata di sasso, di bottiglia, di petardo appunto. Per Akinfeev non sarà facile dimenticare, anche se la sua testa è rimasta intera.

LE ALTRE PARTITE

Vincono le big Tris Svizzera Ibra, che gol!

(ha collaborato Giorgio Kudinov)

● Nessuna grande sorpresa nelle altre gare di qualificazione in programma ieri: vincono tutte le favorite, mentre nell’unica sfida tra squadre senza speranze di qualificazione la Bielorussia ottiene la sua prima vittoria del girone passando in rimonta sul campo della Macedonia. Tra i marcatori di serata lo sloveno della Fiorentina Ilicic e Zlatan Ibrahimovic, autore di una doppietta. Rocambolesco il gol che a inizio ripresa ha sbloccato la sfida con la Moldova: rinvio del portiere Cebanu ad altezza d’uomo e l’attaccante del Psg appena fuori dal limite dell’area, decentrato sulla sinistra, ci mette la fronte con il pallone che rotola lentamente in rete. Nel finale il bis su rigore. GRUPPO C MacedoniaBielorussia 1-2 Trajkovski (M) al 9’, Kalachev (B) al 44’ p.t.; Kornilenko (B) al 37’ s.t. Slovacchia-Lussemburgo 3-0 Nemec al 10’, Weiss al 21’, Pekarik al 40’ p.t. GRUPPO E Slovenia-San Marino 5-0 Ilicic al 10’ p.t.; Kampl al 4’, Struna al 5’, Novakovic al 7’, Lazarevic al 28’, Ilic al 43’ s.t. SvizzeraEstonia 3-0 Schär (S) al 17’, Xhaka (S) al 27’ p.t,; Seferovic al 35’ s.t. GRUPPO G LiechtensteinAustria 0-5 Harnik al 14’, Janko al 16’ p.t.; Alaba (A) al 14’, Januzovic (A) al 29’, Arnautovic al 48’ s.t. Moldova-Svezia 0-2 Ibrahimovic al 1’ e su rigore al 39’ s.t.

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FINE Un petardo è andato a segno dentro lo stadio di Podgorica, casa durante le partite di club di un gruppo di ultrà denominato Barbarians, ma che la serata non sarebbe stata placida lo si era capito anche prima. Circa trecento tifosi serbi venuti a dare man forte agli amici russi hanno tentato di inscenare un corteo con rogo della bandiera americana. Alla fine la cosa più calda è finita sulla nuca di Akinfeev e neppure questo è bastato agli stolti: colpito il bersaglio grosso anche se casuale, l’atmosfera si è calmata fino al finale bollente, con un rigore regalato alla Russia e sbagliato da Shirokov, e poi altri oggetti buttati in campo, l’arbitro che dice basta, Vucinic che protesta e Capello che se ne va rifiutando sdegnosamente la scorta. Mentre Jovetic e gli altri escono intristiti. L’Europa è sempre più lontana, e non per colpa loro.

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TACCUINO CASO NEYMAR

Bartomeu scarica su Tito Vilanova MADRID Nell’interrogatorio davanti al magistrato titolare dell’inchiesta sul contratto all’attaccante brasiliano Neymar, il presidente del Barcellona, Josep Maria Bartomeu, ha attributo la responsabilità dell’operazione, con il sovra costo rispetto all’ingaggio dichiarato al fisco, all’allora allenatore blaugrana Tito Vilanova, scomparso per un male incurabile lo scorso anno.

INGHILTERRA

Liverpool nei guai: Sturridge ancora k.o. LIVERPOOL Non c’è pace per Daniel Sturridge. Il giocatore si era fatto male col Manchester United all’anca e gli esami a cui si è sottoposto hanno evidenziato che l’infortunio è più grave di quanto si temesse: un mese di stop per lui. A questo punto Brendan Rodgers potrebbe tornare a dare spazio a Mario Balotelli e Fabio Borini.

AMICHEVOLI

Vince il Giappone, segna Honda Parecchie le amichevoli internazionali giocate ieri: il Giappone ha battuto la Tunisia 2-0 (gol di Okazaki e Honda), Costa Rica-Paraguay 0-0, Corea del SudUzbekistan 1-1, Cina-Haiti 2-2 Oggi: Giamaica-Venezuela, Marocco-Uruguay, GhanaSenegal; El SalvadorArgentina.


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Under 21 R L’amichevole

Verdi e la banda della B All’Italia di Di Biagio manca solo la vittoria 1L’arbitro regala un rigore alla Germania e finisce pari,

ma gli azzurrini guidati dal talento dell’Empoli incantano GERMANIA

2

Luca Bianchin

ITALIA

2

INVIATO A PADERBORN (GERMANIA) @lucabianchin7

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI: Trotta (I) al 38’ p.t.; Bittencourt (G) all’11’, Verdi (I) al 32’, Leitner (G) su rigore al 40’ s.t. GERMANIA (4-2-3-1) Leno; Kimmich (dal 1’ s.t. Zimmer), Ginter, Orban, Schulz; Geis, Leitner; Bittencourt (dal 24’ s.t. Klaus), Younes (dal 1’ s.t. Gnabry), Malli; Volland (dal 1’s.t. P. Hofmann).C.T. Hrubesch. PANCHINA: Karius, Gunter, Emre Can, Korb, Knoche, Meyer. AMMONITI: Leitner e Zimmer per g.s. ITALIA (4-4-2) Bardi; Zappacosta (dal 17’ s.t. Sabelli), Bianchetti, Rugani (dal 1’ s.t. Romagnoli), Biraghi; Berardi (dal 47’ s.t. Molina), Sturaro, Crisetig (dal 17’ s.t. Cataldi), Battocchio (dal 29’ s.t. Benassi); Trotta (dal 29’ s.t. Longo), Belotti (dal 17’ s.t. Verdi). C.T. Di Biagio. PANCHINA: Leali, Sportiello, Izzo, Baselli, Barba, Goldaniga, Fedato, Viviani. AMMONITI: Sturaro g. s. ARBITRO Raczkowski (Pol). NOTE: spettatori 14.000 circa. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 11-4. Angoli 9-5. In fuorigioco 3-4. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.

I

l titolo era facile. «Li abbiamo fatti Verdi». L’Italia è venuta a Paderborn, ha sofferto mezz’ora, poi è andata avanti 2-1 contro la superGermania, favorita all’Europeo. Simone Verdi ha sparso talento per il campo: un assist qui, un gol lì, laggiù un tiro sulla traversa. Faceva freddo, ma era la serata perfetta. Il signor Raczkowski, un arbitro venuto dalla Polonia, ha deciso che doveva andare diversamente: rigore per la Germania, 2-2 e niente giochi di parole nei titoli. Interpretazione all’italiana: l’arbitro ci ha rubato la partita. Interpretazione saggia: il risultato conta pochino, il livello di gioco molto di più. Marcello Trotta, un ragazzo che fuori dalla Campania non viene riconosciuto per strada, ha scherzato con un campione del mondo come Ginter. Biraghi, Bianchetti, Battocchio, Bardi, Belotti, la banda della B che gioca troppo

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poco nei club, ha retto contro la Germania dei titolari in Bundes. L’Italia non è la più forte d’Europa, ma ricorda certe Under anni Novanta, che se la giocavano con tutti. CHE CAPITANO Di Biagio è l’altro vincitore della serata. Ha scelto una formazione integralista — dentro i fedelissimi, anche se Romagnoli, Verdi e Cataldi in campionato stanno

Simone Verdi, 22 anni, esulta: il giocatore dell’Empoli ha segnato il 2-1 azzurro GETTY

facendo meglio — e nel secondo tempo ha cambiato gradualmente. L’Italia è partita male, con una mezz’ora di sofferenza, ma è migliorata presto. Ha tenuto botta dietro e fatto male quando Verdi ha aperto il gas. Trotta e Belotti, la coppia d’attacco meno fashion d’Europa, non sono eleganti da vedere ma danno un gran fastidio. In più segnano, che in questo gioco è un particolare di discreta importanza. Berardi ha aiutato più del solito e messo Longo davanti al portiere. Saltando il centrocampo, da mesi il reparto con più profondità, le notizie importanti sono arrivate dalla difesa. Bianchetti ha fatto il capitano giocando molto bene sia con Rugani sia con Romagnoli e Bardi ha giocato come un portiere titolare: due parate e un’uscita importante. LA BANDA DELLA B L’Europeo è qui dietro, perché la Repubblica Ceca non è lontana da Paderborn e tre mesi volano. Non arriveremo da favoriti perché anche ieri ci è mancato il colpo del k.o., vecchio difetto autunnale. Longo nel finale ha sbagliato davanti a Leno e Sturaro aveva fatto lo stesso errore a inizio secondo tempo. Meglio si alleni in fretta: con l’infortunio di Marchisio può avere spazio... e certe occasioni in Champions passano una volta nella vita. Di Biagio alla fine ha applaudito qualche singolo — Verdi e la banda della B — e ha fatto la faccia storta, perché anche in una serata positiva bisogna guardare i difetti. Lunedì giochiamo a Benevento contro la Serbia ed è chiaro, Di Biagio sta definendo l’elenco dei convocati. Il treno per l’Europeo è all’ultima chiamata sul binario 1: chi vuole salire, faccia in fretta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di L.B.

BARDI CON L’ANTIRUGGINE LONGO, ERRORE FATALE TROTTA A SEGNO, BELOTTI OK ITALIA

7 IL MIGLIORE VERDI

7,5 Grazie Empoli primo atto. Gioca col 23 e a tratti domina alla Jordan: gol, traversa, gran palla per Battocchio. BARDI 7 Para Geis, esce su Hofmann: al Chievo non gioca ma è arrivato con l’antiruggine. ZAPPACOSTA 6 Spinge pochino però Gnabry è più antipatico della pronuncia del suo cognome. BIANCHETTI 6,5 Hofmann va al quarto piano e gli salta in testa ma soffre pochino. RUGANI 6,5 Grazie Empoli secondo atto. Nel primo tempo è tra i migliori. BIRAGHI 6,5 A tratti “gran Biraghi”, come il formaggio. BERARDI 6,5 Entra e lancia un messaggio: lancio per Trotta. Manca una giocata decisiva. (Molina s.v.) STURARO 6 Intelligenza artificiale. Sulle linee di passaggio, ordinato. Il gol sbagliato però è grave. CRISETIG 6 Titolare a sorpresa, smista per un’ora. BATTOCCHIO 6,5 L’assist di Verdi meritava trattamento migliore. TROTTA 7 Ah, Ginter ha vinto il Mondiale? Marcello gli salta davanti e segna, con tanti saluti alla Coppa. BELOTTI 6,5 Hrubesch gli fa pubblici complimenti. Corre per due, ma fa meno notizia del traffico a Roncobilaccio. SABELLI 6 Entra per Zappacosta e fa il suo. ROMAGNOLI 6 Il duello tra 17 porta sfortuna: rigore su Hoffman. Più che judo, però, era tuffi. CATALDI 6 Resta seduto per un’ora, non è il migliore ma, con lui, l’Italia accelera. BENASSI 6 Centrale nel Toro, esterno in azzurro. Regge. LONGO 5,5 L’errore è il motivo per cui l’Italia non vince. C.T. DI BIAGIO 7 Parte con i fedelissimi e fanno bene. Inserisce i nuovi e cambiano la partita. Applausi. GERMANIA Leno 6,5; Kimmich 5,5 (dal 1’ s.t. Zimmer 5,5), Ginter 5,5, Orban 6,5, Schulz 6; Geis 6,5, Leitner 6,5; Bittencourt 6,5 (dal 24’ s.t. Klaus 6), Younes 5,5 (dal 1’ s.t. Gnabry 6,5), Malli 6; Volland 6 (dal 1’s.t. P. Hofmann 6,5). C.t. Hrubesch 6. RACZKOWSKI Non che diriga male, però decide la partita con il fischio più pesante: il rigore non c’era. OBUKOWICZ 6 - BONIEK 6

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Serie A R Il nodo

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Sotto esame gli esterni dell’Inter Punto fermo solo Santon

DESTINI IN BILICO

D’AMBROSIO Danilo D’Ambrosio, 26 anni, ha segnato 3 gol quest’anno, tutti in Europa League. Cerca ancora il 1° centro in campionato.

rivoluzionato. Il futuro sarà creato intorno al terzino appena ritornato MILANO

U

n colloquio di lavoro lungo 10 partite di campionato e 2 mesi di allenamenti (per gli infortunati, invece, molte chiacchierate per capire). Per il reparto esterni dell’Inter è tempo di approfondimenti per convincere la società e Mancini che qualcuno si può meritare ancora una chance. E allora il «le faremo sapere» classico di tutti i colloqui dell’italiano medio diventa una frase che si può appiccicare anche a quei 5 esterni difensivi che sono tuttora in rosa. PUNTO DI PARTENZA Per uno di loro, però, la decisione è già stata presa dal datore di lavoro. Davide Santon resterà anche la prossima stagione. Il riscatto dal Newcastle è stato richiesto ben prima della decima presenza con la maglia nerazzurra. Quando l’Inter ha capito che Santon era migliorato così tanto ha inviato il fax con la comunicazione che i 3,75 milioni per riscattarlo erano pronti. E così intorno a lui (che può giocare sia a destra sia a sinistra) riparte la costruzione del reparto esterno. SFORTUNA JONATHAN Percorso inverso, purtroppo, per Jonathan. I problemi fisici come compagni di viaggio non hanno dato la possibilità al brasiliano di affrancarsi né con Walter Mazzarri (che lo aveva voluto fortemente) né con Roberto Mancini (che ne avrebbe potuto sfruttare le qualità anche in fase offensiva). E così il contratto in scadenza difficil-

mente verrà rinnovato. D’AMBROSIO Resta aperto e ancora tutto da scrivere il futuro di Danilo D’Ambrosio, Dodò e Yuto Nagatomo. Il primo sembra avere le chance più elevate. Perché di lui piacciono la duttilità e l’atletismo. Il contratto è in scadenza nel 2018 ed è un ottimo punto di partenza unito al fatto che D’Ambrosio sta lavorando molto sulla parte tecnica per migliorare la fase finale della spinta, ovvero il cross. Con la sua propensione alla spinta, avere più sensibilità gli garantirebbe un’azione più completa. I DUBBI SU DODÒ Su Dodò la situazione è più articolata. Quando in estate fu prelevato dalla Roma (fu un acquisto definitivo, visto che il riscatto scattava alla prima presenza) sembrò un affare. Pagamento a partire dal 2016 e dilazionato per un 1992 è un ottimo investimento. Poi però è sopraggiunta la quotidianità e qualche acciacco fisico ampliato da un certo timore psicologico. Il legamento crociato anteriore saltato come un elastico nel 2011 è un’esperienza difficile da sedimentare. L’operazione di metà settimana al ginocchio sinistro ha chiuso definitivamente la sua stagione (meniscectomia mediale e revisione del legamento crociato) ed è difficile ipotizzare ora quale scelta farà la società. Un po’ perché passeranno mesi prima di giocare nuovamente una gara intera (l’estate lo aiuterà a recuperare più serenamente) e un po’ perché non si può svendere un giocatore così giovane e per di più fortemente voluto

Murillo rivela «Nerazzurro anche grazie a Guarin»

L’

1L’intero reparto può essere Matteo Brega

PROSSIMO INTERISTA

DODÒ Il difensore, 22 anni, ha messo insieme 28 presenze quest’anno tra campionato e coppe. Ha un contratto fino al 2019

Davide Santon, 24 anni, è arrivato a gennaio dal Newcastle BOZZANI

5

● I gol segnati in stagione dai 5 esterni nerazzurri: 3 da D’Ambrosio e 2 da Dodò. Curiosità: tutti sono stati realizzati in Europa League

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● Le sostituzioni di Dodò in campionato. Dei 5 esterni, è il più sostituito. In assoluto è in testa alla graduatoria interista con Kovacic e Palacio

non più tardi di 12 mesi fa. Infine, Nagatomo. YUTO, CI SEI? Il giapponese ha dalla sua la possibilità di essere schierato su entrambe le fasce e una grande corsa. Tutto ciò, però, pare non essere sufficiente per Mancini. Qualche superficialità nelle scelte difensive lo ha fatto scendere nella graduatoria del tecnico nerazzurro, che avrebbe deciso di avallare la sua cessione (contratto a scadenza nel 2016) per intascare qualche euro prima di perderlo a zero. L’Inghilterra, qualche mese fa, ha abbozzato i primi contatti. Ma per Yuto, come per gli altri tre, il destino non è ancora scritto. L’Inter vi farà sapere. I discorsi che riguardano la costruzione della squadra che verrà (e che vorrà puntare allo scudetto l’anno prossimo) sono già stati avviati.

JONATHAN I problemi fisici hanno concesso soltanto 5 presenze tra A ed Europa League al 29enne brasiliano. È a scadenza

Inter nel destino. Tra Ivan Cordoba e Inter Campus, Jeison Murillo non poteva che avere la maglia nerazzurra nel suo futuro. Il difensore, che arriverà a Milano in estate (affare concluso a gennaio con il Granada della famiglia Pozzo) è stato intervistato da Premium Sport. «Ho scelto l’Inter per il suo grande nome – ha rivelato –. Quando ero piccolo, la mia famiglia e mia madre parlavano sempre dell’Inter e poi in nerazzurro c’era Cordoba, che per noi colombiani rappresentava qualcosa di grande». Il difensore racconta poi del primo approccio con il mondo nerazzurro. «Quando ho cominciato a giocare a calcio ero in una piccola società che era legata a Inter Campus: ci mandavano le divise nerazzurre, avevamo le foto dei giocatori, lo stemma. A casa mia tutto era calcio, soprattutto nerazzurro. Guarin mi ha parlato molto dell’Inter e io prima di firmare gli ho chiesto alcune cose del club: mi ha detto che la squadra ha un buon livello e che l’anno prossimo puntano a fare bene. Dell’Inter attuale mi piace ovviamente Guarin, ma ci sono tanti giocatori di caratura internazionale come Palacio, Icardi, Shaqiri, Podolski. Sono giocatori importanti per l’Inter e per le loro nazionali». SHAQ, GIOIA E... A proposito di Shaq, lo svizzero ha parlato al portale «24heures.ch»: «Non posso camminare per strada senza che la gente mi riconosca e mi chieda di fare una foto: mi fermo con piacere, questo non costituisce un problema fino a quando avrò anche una vita privata». m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Jeison Murillo, 22 anni AP NAGATOMO Due infortuni e la Coppa d’Asia a gennaio hanno frammentato la stagione del giapponese, 28 anni, il cui accordo scade nel 2016

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DALLA PINETINA

Lo sfogo di Palacio: «Anno duro, mi massacravano tutti» 1L’argentino: «Volevo operarmi, ma poi ho resistito. Ero preoccupato per il dolore alla caviglia, non per i gol che non arrivavano»

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volte ci si sofferma troppo sui suoi problemi fisici legati alla caviglia e si finisce per dimenticare un dato notevole. Nel 2015 Rodrigo Palacio segna tanto quanto Mauro Icardi. Il nuovo anno per il Trenza è iniziato sulle corde giuste e su quelle stesse corde sta proseguendo. Almeno a livello personale: 7 gol nelle ultime 9 gare giocate; 8 nelle 14 partite del nuovo anno. Anche Icardi ha segnato 8 gol, ma in 17 uscite. E ieri Rodrigo si è

concesso alle domande dei tifosi su Inter Channel. E sono emersi particolari interessanti. MASSACRO «È stato un anno duro, ho zoppicato ogni partita e allenamento, ma ho giocato tutte le partite - ha rivelato -. Tutti mi sono stati vicini. Non ero preoccupato per l’assenza del gol, ma per il dolore alla caviglia. Non giocavo bene e tutti mi massacravano. Volevo anche operarmi, ma ho resistito e i risultati mi hanno dato ragio-

ne. Se non sto al 100% non posso fare bene, non sono Messi». E nonostante la condizione non ottimale, sono tornati anche i gol: «A me interessano quelli utili per la squadra. I tifosi? Normale che siano arrabbiati, l’Inter non merita di stare a metà classifica». Il futuro, con un contratto in scadenza nel 2016, è da scrivere. «Non mi piace fare l’allenatore, al massimo il secondo. E quindi non mi vedo sulla panchina dell’Inter» - ha scherzato. Ma il futuro prossimo come lo vede? «Stiamo lavorando per fare una grande squadra e riportare l’Inter in alto. Quest’anno non possiamo lottare per il titolo - ha aggiunto -, ma l’anno prossimo

dobbiamo iniziare con questo obiettivo. Per l’Inter è importantissimo giocare le coppe». Ma Rodrigo può esserne il leader? «Bisogna avere un altro carattere». POLDI E M’VILA Ha parlato ancora Podolski dal ritiro della Germania: «Negli ultimi mesi le cose sono andate nella direzione sbagliata rispetto a quella che avrei voluto io. Io faccio sempre il massimo». Ieri alla Pinetina doppia seduta, oggi test amichevole con la Primavera. M’Vila infine ha trovato l’accordo con la Dinamo Mosca: il contratto scatterà dal 1° luglio. m.b. Rodrigo Palacio, 33 anni, 9 gol stagionali: 5 in A, 4 in Europa League KOMUNICARE

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Serie A R Il personaggio

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De Sciglio ritrova il Milan Ma non c’è più posto

fortuni impedisse la continuità del campionato precedente: distorsione al ginocchio, menisco, infiammazione al ginocchio e distorsione alla caviglia. Tra gli impicci può essere annoverata anche la gestione Seedorf, che un anno fa aveva traslocato De Sciglio a destra, aggiungendo ai guai fisici anche un po’ di confusione tattica. Inzaghi ha ristabilito l’ordine precostituito: «Lo vedo a sinistra e con me giocherà sempre, è e sarà fondamentale per il Milan e per la Nazionale». Pippo non ha però riportato De Sciglio al governo della fascia: il nuovo corso è iniziato con le stesse difficoltà di quello vecchio. Il quattro e mezzo rimediato a Parma, al suo debutto stagionale, è stata la prima spia accesa: e in mezzo ad altri guasti, a fine novembre un’infiammazione alla fascia plantare del piede destro che si è trasformata in lesione a inizio anno, Mattia non era mai riuscito a ritrovare velocità. In più viaggiava confuso e pericoloso, a Torino ha sbandato su Darmian prima di uscire definitivamente k.o.

1Il terzino ok dopo 2 mesi e mezzo, però ora a sinistra gioca Antonelli: per tornare titolare serve la svolta Alessandra Gozzini MILANO

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rima di diventare De Sciglio, terzino titolare del Milan e della Nazionale, Mattia è stato anche un bambino di dieci anni, debuttante negli Esordienti rossoneri. Il testimonial perfetto per il nuovo Milan di Berlusconi che, recita lo spot, dovrà essere «talentuoso, italiano e possibilmente con giocatori cresciuti nel nostro settore giovanile». L’identikit di De Sciglio corrisponde in pieno, tanto da farne uno dei principali indiziati su cui costruire la nuova squadra: non è solo azzurro, è nato a pochi chilometri da San Siro, ha trascorso dodici anni su venti-

IL TENTATIVO DI PIPPO Il problema è che a ventidue De Sciglio è tornato piccolo: ha ristretto il numero delle partite giocate (per infortunio) e soprattutto la media voto. In generale ne è uscita ridimensionata la sua immagine di promettente terzino. De Sciglio aveva giocato (e bene) tutta la stagione 2012-’13, e da titolare aveva iniziato quella successiva prima che un poker di in-

GLI INFORTUNATI

Inzaghi ha recuperato anche Alex e Zapata Montolivo con la Samp 1Alla ripresa Pippo

avrà abbondanza in difesa. Per il capitano l’obiettivo è esserci nel turno successivo

MILANO

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on De Sciglio che aumenterà il numero delle opzioni in corsia, Inzaghi potrà permettersi di scegliere pure al centro della difesa: per Palermo torneranno convocabili anche Zapata e Alex. Del primo si erano perse le tracce contro il Sassuolo: l’ultima in campionato è nella sconfitta casalinga, con Zaza che scappa e segna il k.o. rossonero. L’ultima in assoluto è invece nel bis di Coppa Italia, con la vittoria milanista: nell’occasione però Zapata «dopo un contrasto di gioco, ha subito un’infrazione ossea alla base del secondo osso metatarsale del piede destro», episodio che associato ai simili infortuni di El Shaarawy e De Sciglio, Inzaghi ha sempre citato come esempio dell’incredibile sfortuna rossonera. Zapata ieri ha svolto l’intero allenamento con il gruppo (sotto lo sguardo dell’a.d. Galliani) e si ricandida come opzione per la retroguardia. Stesso discorso per Alex, assente da meno tempo: ultima apparizione a fine febbraio contro il Chievo, ora può torna-

IL FUTURO Ora, a due mesi e mezzo di distanza, De Sciglio è pronto a rimettersi in pista: ieri ha sempre fatto compagnia al gruppo durante l’allenamento, e Inzaghi ha confermato poche sere fa di averlo recuperato: Pippo ritrova così il suo terzino di scorta, considerato che a destra è tornato Abate e che a sinistra nel frattempo è arrivato Antonelli a prendersi quello che era di Mattia: il Milan e la Nazionale. Il vantaggio c’è: un ostacolo solo (Antonelli è rossonero in prestito ma con obbligo di riscatto) per riprendersi due maglie. Come avesse dieci anni: Mattia deve cancellare i timori e iniziare la scalata. Deve ricominciare a giocare, e poi a giocare sempre e bene: è convinto di potercela fare a ridiventare grande.

due al Milan (si escludono solo i mesi da neonato, quelli trascorsi all’oratorio Santa Chiara e San Francesco di Pontesesto e la stagione tra i pulcini al Cimiano), e di certo è un terzino di prospettiva, se ha debuttato in prima squadra a diciotto anni e nei convocati dell’Italia a diciannove.

re a insidiare la coppia PalettaMexes. Serviranno invece nuovi aggiornamenti per stabilire i tempi del recupero di Rami. ATTESA MONTO Per svuotare completamente l’infermeria a Pippo non basterà la fine della stagione, ma potrà nel frattempo consolarsi con l’ultimo bollettino medico di Montolivo, altro assente dalla trasferta contro il Chievo (ma in questo caso va sempre ricordata la unga inattività per la frattura premondiale alla tibia): il capitano sta meglio anche se è ormai da escludere che viaggi insieme ai compagni per Palermo, alla ripresa del campionato. Ha fin qui svolto un programma di lavoro personalizzato e il nuovo obiettivo, centrabilissimo, è partecipare al posticipo contro la Sampdoria, otto giorni più tardi a San Siro. In mediana Inzaghi riavrà subito Bonaventura, dopo il forfait dell’ultimo minuto contro il Cagliari. a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riccardo Montolivo, 30 anni FORTE

Mattia De Sciglio, 22 anni, quest’anno 13 presenze senza gol FOTOPRESS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL PARERE DELL’AGENTE

«Mattia presto protagonista Ora è pronto» ● Di De Sciglio, pronto a riprendersi il Milan, ha parlato anche il suo manager Giovanni Branchini ospite di Gazzetta Tv :«Mattia è tornato ad allenarsi con la squadra. Gradualmente tornerà nel gruppo e protagonista. Nell’ultimo anno e mezzo la sua carriera è stata costellata da infortuni, che ne hanno impedito l’impiego con continuità - ha spiegato a CalcioMarket -. Oltretutto quando si gioca in un organico che stenta, si fa più fatica ad emergere». Branchini ha parlato anche di altri suoi assistiti e di altre possibile trattative estive: «Smentisco le voci che accostano Sirigu alla Roma. Il PSG pochi mesi fa gli ha rinnovato il contratto, manifestando grande stima e fiducia nei suoi confronti». Su Guardiola: «L’interesse del Manchester City dura da alcuni anni. Pep ha un contratto anche per la prossima stagione con il Bayern Monaco ed è intenzionato ad onorarlo». Mercato futuro: «A luglio nuovo assalto della Juventus per Falcao? Ci riproviamo, l’estate scorsa è stata una possibilità reale, prima che arrivasse lo United. E pure Mandzukic ha molte richieste dall’Italia...». Sulla riforma degli agenti e la deregulation: «Non c’era più un minimo brandello di decenza della Fifa. Assurda la decisione di abolire l’albo degli agenti. Così si torna all’antico».


Serie A R Il trasformismo viola

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I 4 SISTEMI DI GIOCO UTILIZZATI NETO SAVIC

G. RODRIGUEZ

MATI FERNANDEZ JOAQUIN

3-5-1-1

BASANTA

4-3-3

NETO RICHARDS

SAVIC

BASANTA

ALONSO

BORJA VALERO

BADELJ

ALONSO

MATI FERNANDEZ PIZARRO

BADELJ

TOMOVIC G. RODRIGUEZ KURTIC

BABACAR

JOAQUIN

M. GOMEZ

SALAH

SAVIC

BADELJ

ILICIC

SALAH

4-3-2-1

NETO

PASQUAL

AQUILANI

DIAMANTI

BABACAR

NETO

3-4-2-1

RICHARDS G. RODRIGUEZ BASANTA ROSI

KURTIC

AQUILANI

PASQUAL

ILICIC BORJA VALERO GILARDINO RCS

Montella, il prestigiatore e la magia della Fiorentina

1Ha frullato moduli, rivoluzionato formazioni e ottenuto grandi risultati contro le big. «Ma per alzare i trofei servono risorse»

Giovanni Sardelli FIRENZE

P

restigiatore tattico. L’ultimo mese e mezzo viola è corso via a perdifiato con Montella a rimbalzare da una partita all’altra, di competizione in competizione. Il rischio di farsi travolgere si è tramutato in un susseguirsi di imprese che ha visto la Fiorentina battere due volte la Roma (Coppa Italia ed Europa League) eliminare il Tottenham, superare Inter e Milan in campionato, espugnare lo Juve Stadium: vincendo 2-1 a Torino nell’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Il tutto frullando moduli e rivoluzionando formazioni, attingendo a piene mani dalla profondità della rosa. Un ca-

os organizzato al millimetro in grado di consegnare l’aprile dei sogni ai tifosi viola. Una mini stagione di due mesi che partirà sabato prossimo con la Sampdoria. Tre le competizioni in ballo. FORZA QUATTRO La Fiorentina, si sa, è stata costruita con due moduli base. Il 4-3-3 e il 3-51-1. Schemi diversi con due punti di contatto. I tre in mezzo al campo e un attaccante centrale. Con Pizarro e Mario Gomez, tanto per far due nomi, questi erano i vestiti adatti al viola. Il mercato di gennaio, insieme alla duttilità dei calciatori, ha aggiunto altre due soluzioni alla fantasia tattica di Montella. L’albero di natale, con le due mezze punte dietro al centravanti, e un 3-4-2-1 che mai si

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● I marcatori diversi della Fiorentina in questa stagione. Una varietà di schemi e di protagonisti che ha esaltato il gioco orchestrato da Montella

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● Le sconfitte della formazione viola nel 2015. Un susseguirsi di imprese anche grazie alla versatilità del gioco impostato da Vincenzo Montella

era visto prima nella gestione dell’Aeroplanino. Moduli, tanto per radicare gli esempi alla realtà, utilizzati in meno di un mese (dal 26 febbraio al 19 marzo) in quattro gare valide per tre competizioni. Che hanno avuto un piacevole punto in comune. La vittoria. ROTAZIONI ESTREME Impossibile, e impensabile, spremere pochi calciatori in tante gare. Ragionamento, quello del tecnico, irreprensibile. Da lì la «Rivoluzione Montelliana» ha preso il via. Esempi? Il 26 febbraio scorso la Fiorentina ospita il Tottenham. Il tecnico si affida al 4-3-3 con Joaquin, Gomez e Salah in attacco. Primo tempo sofferto, ripresa dominata, vittoria (2-0) e passaggio del turno. Pochi giorni dopo i viola vanno a

San Siro. Contro l’Inter Montella cambia modulo passando all’albero di natale con 8 calciatori diversi rispetto al giovedì di Coppa. Diamanti ed Ilicic supportano Babacar. Finisce 1-0 con l’acuto di Salah, entrato al posto del senegalese. Due settimane dopo (16 marzo) a Firenze arriva il Milan. Spazio alla Fiorentina B (tre giorni più tardi c’è la Roma) con soli due teorici titolari in campo (Gonzalo Rodriguez e Borja). Montella vara il 3-4-2-1 (visto in parte soltanto contro il Torino) con lo spagnolo ed Ilicic dietro Gilardino. La vittoria arriverà nel finale grazie all’ennesima mutazione con il 4-2-3-1. Il 19 marzo serve l’impresa all’Olimpico contro la Roma in Europa League. La coperta di Linus della Fiorentina, è il 3-5-1-1: e così sarà. Il tecnico piazza Salah dietro a Babacar arretrando Joaquin sulla destra, il centrocampo torna a plasmarsi con tre centrali, i cambi rispetto al Milan sono 7. In 20 minuti i viola segnano 3 gol e la qualificazione è archiviata. FUTURO Le prossime sfide dicono Samp, Juve (Coppa Italia), Napoli, Dinamo Kiev (Europa League). Partita, quella in Ucraina, che si giocherà in uno stadio con due settori (comunque piccoli) che rimarranno chiusi a causa del comportamento razzista dei tifosi ucraini durante la sfida contro l’Everton. Chissà cosa si inventerà Montella. «Se il prossimo anno vogliamo alzare dei trofei serviranno delle risorse (ovvero calciatori) in più – ha ripetuto ieri il tecnico – altrimenti faremo il massimo come è stato fatto fino adesso cercando di toglierci delle soddisfazioni». Non male lo stesso. © RIPRODUZIONE RISERVAT

L’allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella, 40 anni, napoletano IPP


Serie A R Le strategie giallorosse

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il rilancio di Rudi Prove di futuro per un’altra Roma

DOPO L’INTERVENTO

Countdown Castan: «Torno per vincere»

chi invece direttamente alla società. La frattura è però giunta all’orecchio di Pallotta e dei suoi uomini, che hanno chiesto e ottenuto una relazione dettagliata sul lavoro settimanale svolto a Trigoria. Ecco, così Garcia non vuole ripartire: di riunioni dal clima da resa dei conti ne ha vissute fin troppe. Di questo s’è stufato. Non della Roma.

ROMA Il peggio è alle spalle. «Sto tornando. Non so ancora quando, ma so che sarò più forte di prima». Parola di Leandro Castan, che si è commosso in un’intervista fotografica rilasciata a Roma Tv. Ieri il brasiliano ha svolto un altro allenamento con i compagni: alla fine della prossima settimana sarà visitato dal professor Giulio Maira, il chirurgo che a dicembre l’ha operato alla testa per la rimozione di un cavernoma. Da quel giorno scatterà il countdown per riottenere l’idoneità agonistica. «Maira mi ha salvato la vita — ha raccontato il brasiliano —. Avevo tanta paura, non pensavo di sopportare tutto quello ho passato. Ecco perché ora sono un uomo migliore, ho una forza dentro che neppure immaginavo. Sto tornando, lotto ogni giorno con il mio corpo, devo imparare pian piano a rifare cose che prima facevo con tranquillità. Ma ai tifosi dico: non sono alla Roma per passeggiare, voglio vincere. Dopo il primo anno volevo andar via, prima o dopo tornerò anche nella Seleçao». Garcia ha intanto concesso due giorni di riposo alla squadra. La nota negativa è l’infortunio di Uçan: in Turchia ha riportato una lesione di primo grado al vasto mediale, stop di 15-20 giorni. stop

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1Garcia è già al lavoro sul programma estivo Ma alla società ha chiesto di rivedere lo staff

Davide Stoppini ROMA

S

egnali di Rudi Garcia. Segnali di Roma che verrà. Perché qualche conto l’allenatore francese ha cominciato già a buttarlo giù. Fogli da riempire, tabelle da stilare, settimane da studiare, richieste da esaudire: c’è la pausa di campionato, la primavera è appena iniziata ma a Trigoria si pensa già all’estate. Eccolo il segnale, non proprio banale: nei giorni scorsi Garcia ha riunito tutto il suo staff per mettere giù il piano di lavoro di luglio e agosto. Con la Roma, ovvio: tournée in Australia, probabile spostamento in Indonesia con una puntata in montagna, a Pinzolo. Sarebbe routine per qualsiasi squadra, lo sarebbe anche a Trigoria se questa riunione non fosse arrivata nei giorni in cui lo stesso tecnico ha messo in dubbio il suo futuro, con quel «con la società faremo i conti a fine stagione» lanciato per aria nel post partita con la Fiorentina, 10 giorni fa.

MESSAGGIO A maggior ragione in un momento, per la Roma, in cui stilare un programma o un calendario, non è semplice: Champions League o no, preliminari o no, cambia il mondo, di conseguenza pure l’estate della Roma. Insomma: ci sarebbero motivi sufficienti per rimandare qualsiasi riunione al prossimo futuro. E invece no. Invece Garcia ha voluto mandare un segnale preciso ai suoi uomini, un messaggio di continuità. Il tecnico si sente ancora al centro del villaggio Roma. E allora suonano molto più familiari altre sue parole:

-28%

● La differenza tra la percentuale di vittorie di Rudi Garcia nella prima stagione alla Roma (71%) e la seconda (43%) in giallorosso.

«Il mio futuro? Voglio restare, sono qui per vincere, ma non decido io». Come a dire: se non mi cacciano, sarò ancora l’allenatore della Roma. Magari per l’ultimo rilancio, l’ultimo tentativo per andare a caccia di un trofeo, a dispetto di un contratto che come scadenza recita giugno 2018. SI CAMBIA Solo che l’ultimo rilancio Garcia vuole giocarselo bene: un anno per stupire, un altro per capire, il terzo per vincere. Al Lille è stato così: al terzo campionato fece il double. Precedente benaugurante, dopo aver messo a posto quello che non funzionava. Garcia ha già fatto sapere ai dirigenti che così come è stata gestita la quotidianità di Trigoria, non è possibile andare avanti. Il riferimento ai conti da fare a fine stagione è soprattutto al gruppo di lavoro che lo circonda: Garcia non pretende solo giocatori — per carità, li vorrebbe eccome —, ma ha chiesto che all’interno del centro sportivo ci sia maggiore armonia. Il riferimento è soprattutto ai rap-

Rudi Garcia, 51 anni, seconda stagione sulla panchina della Roma ANSA

porti complicati, quando non ancora inesistenti, all’interno dello staff tecnico tra i vari preparatori che lavorano a Trigoria. E ancor di più, la gestione turbolenta degli infortunati, con frequenti rimpalli di responsabilità tra medici e preparatori. Situazione non inedita a Trigoria, ma che in questa stagione è esplosa. Il motivo? Essenzialmente uno: c’è chi del suo lavoro risponde a Garcia,

VERSO LA ROMA

Napoli, le due facce della sosta Gargano decolla, Callejon a terra 1L’uruguaiano

ha già assegnato all’uruguaiano una maglia da titolare in vista della Roma, un’avversaria per altro assolutamente speciale. Contro i giallorossi all’Olimpico, infatti, Gargano segnò il suo primo gol con la maglia del Napoli nel lontano 2007.

rientra contro i giallorossi. Lo spagnolo, in calo, prepara già l’addio

Gianluca Monti NAPOLI

C

i sono i nazionali in giro per il mondo (otto nel caso di specie) e poi ci sono quelli che restano a Castelvolturno o, al massimo, tornano a casa per qualche giorno di riposo. Walter Gargano e José Callejon non sono stati convocati rispettivamente da Uruguay e Spagna ma per motivi diversi. Anzi, per motivi opposti. Il Mota, infatti, ha dovuto rinunciare alla Celeste a causa di un infortunio. Non è la prima volta che gli capita in stagione di dire no alla sua nazionale, ma in precedenza si era trattato di una sua scelta. Infatti aveva preferito rimanere in sede a lavorare prima di Inter-Napoli dell’andata. Meditava vendetta, ma anche in quella circostanza fu frenato da un problema fisico. Pure al ritorno ha dovuto saltare il match con i nerazzurri a causa di un fastidio muscolare, dal quale si sta riprendendo soltanto ora. EQUILIBRIO Senza di lui la squadra di Benitez ha accusato una frenata impressionante. Non a caso, contro Inter, Verona

Il centrocampista del Napoli Walter Gargano, 30 anni, uruguaiano FORTE

e Atalanta sono arrivati appena due punti. Inler lo ha sostituito degnamente ma in coppia con David Lopez non ha garantito adeguata copertura alla retroguardia che ha beccato cinque gol in tre partite. Gargano è diventato fondamentale per gli equilibri del Napoli. Fornisce protezione alla difesa ma soprattutto quel dinamismo di cui la mediana azzurra ha bisogno visto anche il passo compassato di Jorginho. Ecco perché Rafa

29

● I gol di Josè Maria Callejon nel Napoli. Dopo le venti reti della prima stagione (in 52 gare), nel 2014-15 è fermo a quota nove (in 44 presenze).

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COSCIENZA PULITA Anche José Callejon ha un ricordo positivo, stavolta molto più recente, di un match contro la Roma. All’andata segnò il gol del definitivo due a zero. Una rete che gli valse, la settimana dopo, la prima chiamata di Del Bosque con le Furie Rosse. Per lo spagnolo, votato atleta dell’anno 2014 della provincia di Granada, era un momento magico. Segnava in continuazione (otto reti nelle prime dieci gare di campionato) tanto da essere il capocannoniere della Serie A. Un girone fa, però, Callejon si è fermato. Nelle ultime diciotto partite ha realizzato soltanto un gol (contro il Cesena). Si è smarrito sottoporta e ha pure peggiorato il suo rendimento come assist man. Così, stavolta Del Bosque lo ha lasciato a casa. Callejon si sta rilassando a Motril insieme alla sua compagna (e futura sposa) Marta. Secondo i rumors, José avrebbe già disdetto il fitto del suo appartamento napoletano visto che in estate potrebbe cambiare aria: «Ho la coscienza a posto — ha detto dalla Spagna —, lavoro sempre al massimo. Voglio vivere un grande 2015». La Roma è avvisata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA SQUADRE

PT

JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA NAPOLI FIORENTINA TORINO MILAN GENOA INTER PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO CHIEVO VERONA ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)

67 53 52 48 47 46 39 38 37 37 35 33 33 32 32 32 26 21 21 9

TACCUINO

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

28 28 28 28 28 28 28 28 27 28 28 27 28 28 28 28 28 28 28 26

20 14 16 12 13 12 10 9 9 9 8 8 6 7 8 8 5 4 4 3

7 11 4 12 8 10 9 11 10 10 11 9 15 11 8 8 11 9 9 3

1 3 8 4 7 6 9 8 8 9 9 10 7 10 12 12 12 15 15 20

55 39 51 37 47 41 32 41 37 42 38 31 30 34 21 33 23 34 25 21

14 21 27 28 36 31 30 35 33 36 41 36 30 43 30 48 38 53 49 53

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

LICENZE E PROPRIETÀ

Malagò: «Norme ok Bravo Tavecchio» ● Dopo gli applausi del Governo, quelli del Coni. Le nuove norme su licenze e acquisizioni dei club firmate da Tavecchio convincono Malagò: «Complimenti per il senso di responsabilità. Più che necessario era indispensabile. È un elemento di tutela del sistema e di garanzia per la regolarità dei campionati».

UDINESE

Pari nel test a Lipsia ● (m.m.) Pareggio 2-2 dell’Udinese in Germania contro il Lipsia (2a serie). A segno Thereau e Aguirre.

PROSSIMO TURNO

UNDER 19

SABATO 4 APRILE, ore 15 ROMA-NAPOLI (ore 12.30) (0-2) ATALANTA-TORINO (0-0) CAGLIARI-LAZIO (2-4) GENOA-UDINESE (4-2) INTER-PARMA (0-2) PALERMO-MILAN (2-0) SASSUOLO-CHIEVO (0-0) VERONA-CESENA (1-1) FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) (1-3) JUVENTUS-EMPOLI (ore 21) (2-0)

Europeo, fase Elite Oggi Italia-Scozia

MARCATORI 16 RETI Tevez (2, Juventus). 15 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan). 13 RETI Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona). 12 RETI Dybala (2, Palermo). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 9 RETI Felipe Anderson (Lazio); Callejon (Napoli); Eder (1, Sampdoria). 8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo).

● Dopo il 2-2 al debutto con la Croazia, l’Italia Under 19 scende in campo oggi contro la Scozia a Lindabrunn (Austria) alle 11.

CALCIO A 5

Impresa Napoli Asti al tappeto ● (m.cal.) La capolista Asti battuta 2-1 nell’anticipo dal Napoli, ultimo. Oggi KaosLatina.

DONNE

C’è il big match tra Brescia e Verona ● (m.cal.) 21a giornata: (ore 13) Torres-Tavagnacco; (ore 15) Orobica-Bari, Brescia-Verona, Cuneo-S.Zaccaria, PordenoneComo, Roma-Firenze, Riv. Romagna-Mozzanica.


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Mondo R Inghilterra

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I SOLDI DEL CALCIO

CONTENUTO PREMIUM

La lezione inglese DAL NUOVO CONTRATTO LE RISORSE A SOSTEGNO DI CHI RETROCEDE, PER NUOVI CAMPI E IMPEGNI DI SOLIDARIETÀ

UN MILIARDO DELLE TV (SU 7) PER I VIVAI E I PIÙ DEBOLI Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA

U

n fiume di denaro per sostenere la crescita e la competitività del calcio: è il documento firmato due giorni dai vertici della Premier a Londra, in un hotel ad un passo da Piccadilly, con il voto unanime dei venti club della superlega inglese. La cifra è da capogiro: un miliardo di sterline, in euro 1,36 miliardi al cambio ufficiale di ieri. «E’ un impegno senza precedenti», le parole di Richard Scudamore, 55 anni, amministratore delegato della Premier. Ognuna delle venti società verserà 68,5 milioni per sostenere un progetto di sviluppo che riguarda la costruzione di nuovi campi – la federazione inglese vorrebbe realizzarne 150 -, il sostegno alle categorie minori, il sistema di paracadute per i club che retrocedono e iniziative di solidarietà.

MAMMA TV Questa pioggia di soldi non è figlia di uno slancio di filantropia, ma è la diretta conseguenza del nuovo contratto televisivo con Sky e Bt, firmato il 10 febbraio scorso e valido per il triennio 2016-2019: 5,14 miliardi di sterline, 7 miliardi di euro circa. Una somma enorme, la più alta della storia del calcio, tanto per ribadire lo status di NBA della Premier. Le prime reazioni a caldo furono

quella di un’esortazione, da destra a sinistra, a utilizzare una parte di questi proventi per investire in nuove strutture e ridurre il prezzo dei biglietti, cercando di venire incontro alle richieste dei tifosi, letteralmente spennati dai club. La Premier ha per ora tenuto conto della prima richiesta, limitandosi a generici appelli sulla questione dei ticket e la risposta è stata una manifestazione di protesta che si è svolta non lontano dall’hotel dove giovedì è stato raggiunto questo accordo. I fan continueranno ad alzare la voce, anche perché i club non sembrano intenzionati a fare sconti sul fronte dei biglietti. IL CUORE La Premier, che aumenta del 40% il precedente fondo messo a disposizione dai club – la cifra era di 700 milioni di sterline -, ha a cuore la tenuta del sistema. Il denaro che esce in questo piano da un miliardo di sterline in qualche modo rientra. Il punto debole del ricco calcio inglese è il bagno di sangue provocato dalle retrocessioni. In Championship, la serie B inglese, la maggior parte della società è fortemente indebitata, con situazioni di assoluta criticità come Blackpool, Birmingham, Reading. Chi scende dalla Premier si porta dietro contratti pesanti. E’ una situazione ben nota in Italia, ma in Inghilterra è ancora più pesante, nonostante nel Regno Unito l’economia galoppi e il business generale continui a muoversi. Il paraca-

LA TORTA 2016-2019 DURATA DEL NUOVO ACCORDO TV

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MILIARDI di euro nuova cifra record contratto tv

1,3 MILIARDI la somma stanziata per lo sviluppo e il sostegno del sistema calcio 150 I NUOVI CAMPI DA CALCIO PREVISTI NEL PROGETTO DELLA FEDERAZIONE AIUTO ALLE LEGHE MINORI PARACADUTE PER I CLUB CHE RETROCEDONO ATTIVITÀ DI SOLIDARIETÀ

40% aumento della somma stanziata per la crescita rispetto all'accordo precedente

20 le squadre che compongono la Premier League e hanno votato all'unanimità il nuovo documento RCS

dute serve soprattutto per limitare i danni prodotti dai contratti con i giocatori. Si parla, in questo caso, di 60 milioni di sterline – 82,21 milioni di euro – spalmati in quattro anni a disposizione di ciascun club che scende di categoria. Un tampone per evitare i fallimenti. I 150 CAMPI L’investimento nelle nuove strutture sposa invece la linea della federazione, la Football Association, che proprio lunedì scorso ha varato una serie di misure per proteggere il calcio inglese. Oltre a un giro di vite sul tesseramento degli extracomunitari, si è deciso di concentrare gli sforzi sulla costruzione di nuovi campi e sull’elevamento del tetto dei giocatori «indigeni» nelle rose. In Inghilterra, il problema dei cosiddetti selezionabili è reso ancora più drammatico dalla frammentazione tra Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Solo il 32-33% dei giocatori è convocabile. Un problema, questo, che fu portato alla luce da Fabio Capello durante la sua permanenza alla guida della nazionale e che, nonostante i ripetuti allarmi, non è cambiato di una virgola. Ecco allora la necessità di realizzare nuove strutture, sebbene sia necessaria un’osservazione di fondo. Viaggiare in treno o in auto nella vecchia Inghilterra permette di scoprire un fenomeno: centinaia di campi di calci in erba, pubblici, quasi sempre deserti, a tutte le ore del giorno.

Richard Scudamore, a.d. della Premier League, 55 anni ANSA

CRITICHE Le critiche non mancano a questo progetto della Premier. «E’ una manovra pubblicitaria, una mossa per consennsentire ai club della Premier di fare bellaa figura - spiega Kenny Sanders, fondatoree delotball, la campagna Save Grass Roots Football, nvestire dalla quale è partita la richiesta di investire il 7,5 delle nuove entrate tv per il calcio di o le probase -. Se la Premier avesse rispettato messe del 1999, non saremmo nellaa situazione in cui ci troviamo». Anche secondo gli analisti della Bbc «il cuore di raquesta manovra è il sistema del paracadute per i club che retrocedono. Al iocalcio di base andranno solo le briciole». Il dibattito è aperto, ma rispetto alml’Italia gattopardesca, dove non cambia mai nulla, in Inghilterra qualcosaa si muove. © RIPRODUZIONE RISERVATA A

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OPINIONI

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La vignetta

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MARIO ANDRETTI Mito dell’automobilismo Il nipotino Mario! Volevo mostrare la sorella gemella, ma piange se la guardo... @MarioAndretti

di Valerio Marini

M’BAYE NIANG Attaccante del Genoa ● Un bel momento di incontro con i tifosi. Grazie per il vostro sostegno. @MBaye9Niang

NICCOLO BONIFAZIO Promessa del ciclismo ● Big crash today... @Bonifazio_993

ANDREA BERTOLINI 3 volte campione Fia GT ● Troppo ventoso qui al #Prologue2015 @FIAWEC @FerrariRaces @abracing73

RAFFAELLA MASCIADRI Nazionale di basket ● Buon viaggio alla mia concittadina medese Pinuccia. Proteggici tu da lassù @mascia80

Una lite senza fine

La polemica

MALAGÒ, BARELLI, IL GIP, IL PM: CHE GRANA PALAZZO DI VETRO di RUGGIERO PALOMBO

S

arà pure pronipote di don Luigi Sturzo, si ispirerà dunque ai valori cristiani, ma di certo non porge l’altra guancia. Gaspare Sturzo, il gip della Procura di Roma che si occupa della tragicommedia «Malagò & Barelli, uno è di troppo» lunedì scorso ha infatti menato memorabili sganassoni. Andava detta l’ultima parola sull’ipotesi di truffa aggravata del presidente Federnuoto Paolo Barelli ai danni di Coni Servizi. Una storia da 845mila euro alla fine della quale, per inciso, sarà interessante vedere quale sarà il conto totale delle spese legali sostenute dai vari contendenti, che ci sono discrete possibilità possa superare la cifra oggetto del contenzioso. Sturzo aveva alle spalle due richieste di archiviazione del pm Roberto Felici, la seconda delle quali non propriamente amichevole nei toni. Sarà stato forse per questo che dopo quelle poche righe oggettivamente acidine Sturzo ha rilanciato con 39 pagine: 3 per dire che la truffa non c’era per mancanza di

«elementi del dolo» e carenza di «quelli del danno», 36 per picchiare duro. Nella speciale classifica, podio assicurato al pm Felici demolito a colpi di sentenze della corte di Cassazione per i suoi mancati approfondimenti e al ministero dell’Economia reo di controlli superficiali, medaglia di legno per l’ex amministratore delegato di Coni Servizi Pagnozzi che «sbalordisce» Sturzo per non avere chiesto a Barelli precisazioni acconce. E naturalmente primo posto per Barelli che passa dall’archiviazione della truffa aggravata all’ipotesi, che leggendo Sturzo ha tutta l’aria di sembrare una tesi, di falso ideologico e malversazione. L’aspetto più bizzarro della vicenda, è che a dover indagare nei prossimi sei mesi su queste che comunque per ora sono solo ulteriori ipotesi di reato è di nuovo l’allievo Felici, non si sa quanto elettrizzato all’idea (eufemismo: Radio Procura lo dà come incazzato nero). Quanto a Barelli, al di là dei comunicati Fin burleschi (conto di avere il Coni al mio fianco su queste nuove accuse: ma dai!) predispone una controaerea che si dovrebbe consumare in due atti: il primo, già calendarizzato, dice 9 aprile, giorno in cui il Tar del Lazio dovrà

discutere il ricorso della Federnuoto avverso la sentenza con cui il Collegio di Garanzia ha cancellato gli otto mesi di squalifica comminati dalla Fin a Malagò Giovanni, tesserato Aniene (avvocato Scoca contro avvocato Clarizia, che match!). Il secondo è ancora allo studio, ma assai avanzato, nel senso d’una denuncia per calunnia: la truffa non c’era e tanto basterebbe secondo Barelli per portare avanti un’azione legale contro chi al Coni l’ha imprudentemente affermata, più che ipotizzata, presso la Procura di Roma sulla base di un parere legale rivelatosi fallace (suggerimento: per i prossimi pareri studiarsela meglio). Malagò, in compenso, aspetta di vedere come evolve la nuova indagine e il ricicciare della Corte dei Conti, in cerca di chiarimenti sui trascorsi Fin-Coni Servizi: l’idea di commissariare Barelli, oggi impraticabile, prenderebbe consistenza qualora la Procura di Roma finisse con l’individuare a suo carico un qualche straccio di reato, anche se dalla truffa aggravata alla malversazione è un po’ come passare dall’omicidio alle percosse. Vedremo. Il vero problema è mettere d’accordo Sturzo e Felici. Più facile riuscirci con Malagò e Barelli, il che è tutto dire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra F.1 e MotoGP

DALLA MALESIA AL QATAR, ROSSO SI SPERA... DOMENICA E MOTORI VI di PINO ALLIEVI

U

ndici ore tra un’emozione e l’altra: la F.1 corre in Malesia alle 9 di mattina, la MotoGP va in pista in Qatar alle 20 di sera. Il motorismo della domenica è tutto islamico, di un Islam che cerca aperture economiche e d’immagine nel mondo occidentale tramite discipline gradite ai giovani e vicine alle tematiche della libertà individuale. In Malesia la Ferrari che va all’attacco delle Mercedes, in Qatar Rossi va all’attacco delle Honda. E siamo alla simbologia di un’Italia che rincorre senza complessi d’inferiorità, cercando un rilancio che farebbe bene anche al Paese. E’ battibile la

Mercedes? Prima o poi lo sarà, ma al momento pare avere un vantaggio difficile da intaccare. Hamilton e Rosberg sono «abituati» al successo e anche questo è un fattore che conta, al di là di una supremazia tecnologica che merita solo ammirazione e sarebbe ingiusto stoppare con qualche artifizio. La Ferrari può essere la prima delle sfidanti, se in gara riuscirà a ribadire il velocissimo ritmo sulla distanza che venerdì nelle prime prove ha impressionato tutti. Ma quanta benzina avevano nei serbatoi le due rivali? Chissà. Raikkonen sembra poi aver ritrovato la consapevolezza di essere un campione, mentre Vettel non ha mai avuto dubbi su di sé e attende il momento di mostrare ai ferraristi dubbiosi che di lui ci si può fidare e che non farà rimpiangere Alonso, ipotesi quest’ultima ancora da dimostrare. La Ferrari è solo all’inizio dell’opera di risalita: nessuno esige il miracolo, ma se ci sarà tanto meglio.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

Però un passo avanti rispetto all’Australia sarebbe già un segnale bellissimo. Quanto a Valentino Rossi, che si confronterà con la sua fotocopia giovanile di nome Marc Marquez, non resta che attendere la conferma delle belle cose mostrate nei test invernali. Rossi è l’Italia della moto, anche se la nuova Ducati di Dovizioso e Iannone stavolta ha grandi ambizioni. E poi ci sono il solito Lorenzo coi misteri 2014 alle spalle e il solito Pedrosa che pare più determinato che mai. Una corsa da brividi. Ma sia in Malesia sia in Qatar saranno anche le gomme a decidere. O il modo di usarle. La Ferrari sembra essere «gentile» con le coperture, Rossi ha esperienza da vendere per non buttar via nulla. Undici ore di distanza per un tifo che non cambia colore: che si parli di Maranello, Bologna o Tavullia, sempre rosso (o Rossi) è…

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QUEL MURO SOLLEVATO TRA JUVE E AZZURRO IL COMMENTO TO di UMBERTO ZAPELLONI email: uzapelloni@rcs.it @rcs.it twitter: @uzapelloni oni

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anto rumore per nulla. Per fortuna di Marchisio, della Juventus e del suo sogno europeo, il drammatico comunicato stampa dei medici della Figc è stato smentito da quello dei medici bianconeri. Nel giro di poche ore il ginocchio del Principino bianconero prestato alla Patria azzurra è miracolosamente guarito. Sarebbe una storia a lieto fine, per tutti tranne che per i medici azzurri, d’accordo, se in mezzo non ci fosse stata l’ennesima lite a suon di commenti al peperoncino tra Antonio Conte e la sua ex società. Quando da Torino è arrivato il comunicato bianconero che escludeva ogni lesione al legamento crociato anteriore, ormai il patatrac era fatto. Tra i timori iniziali e la valutazione dei professionisti bianconeri c’è la stessa differenza che potete vedere tra una Ferrari e una Panda. Sulle prime, Marchisio sarebbe dovuto guarire in 6/8 mesi, per i secondi è già guarito e basterà monitorarlo quotidianamente. Siamo nel bel mezzo di una commedia dell’assurdo che ha come protagonisti la Juventus e Conte, innamorati pazzi fino all’anno scorso, acerrimi nemici negli ultimi mesi. John Elkann, dopo il comunicato dei medici azzurri, l’aveva toccata con garbo: «Bisogna capire come mai in Nazionale li fanno lavorare così tanto». Parole che dette da un ultrà sarebbero saltate da un social all’altro senza lasciare danni, ma che pronunciate dal presidente di Fca, azionista di maggioranza della Juve, avevano un significato decisamente diverso. Tanto che Conte aveva replicato seccamente da Sofia: «Quando ero alla Juventus certe cose non me le aveva mai chieste». Come dire che il suo modo di lavorare in bianconero, quello che aveva portato a tre scudetti di fila, non era mai stato messo in discussione quando tutti remavano nella stessa direzione. Un muro. Ecco cosa è cresciuto tra la Juve e il suo ex allenatore che non ha trovato nella Figc il sostegno che sperava. E il bello (o il brutto) della vicenda è che martedì ci si ritroverà

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tutti allo Juventus Stadium dove l’Italia affronterà l’Inghilterra in quella che avrebbe dovuto diventare la partita della pace tra la Juve e l’Italia di Tavecchio. Ora è più facile che succeda il contrario. Pregando e sperando che il ginocchio di Marchisio sia effettivamente a posto (in ballo ci sono le dichiarazioni di due équipe di professionisti), quello che bisognerà cercare di guarire adesso è il rapporto tra la Juve e il suo ex allenatore, tra la società campione d’Italia e la Nazionale, tra il presidente Agnelli che rappresenta il rinnovamento e il presidente Tavecchio che rappresenta il vecchio che avanza. Sono volate parole grosse, qualcuna poteva essere evitata, ma la sostanza non cambia. Si è rotto il rapporto di fiducia tra il primo club italiano e il club Italia. Difficile vedere adesso come potrà essere riparato. Buffon il capitano sui due fronti, era sceso in campo con la sua correttezza in serata, difendendo Conte: «E’ stato il destino, il fato, le modalità stavano scritte nel suo destino. Se fosse stato in centro a fare una passeggiata con i figli, magari accadeva ugualmente qualcosa», aveva detto sollevando Conte da ogni sospetto. Nessun allenamento eccessivo, nessuna una spremitura supplementare di un giocatore come Marchisio che da fine agosto a ieri è stato in campo 3505 minuti in 42 partite. Parole pronunciate di getto che forse non avranno fatto piacere alla sua società che invece aveva manifestato molti dubbi sui metodi di Conte. Anche qui ci sarà da ricucire, pur sapendo che probabilmente basterà un po’ di buonsenso per metterci una pezza. Per ricucire il rapporto tra la Juve e l’Italia ci vorrà ben altro. Anche perché di mezzo, oltre agli strascichi di calciopoli, ci sono le diagnosi di due équipe mediche. Quello che è successo ha davvero dell’assurdo. Ci mancava solo questo nel nostro calcio malandato. Speriamo adesso che la Nazionale, alla ricerca della prima vittoria della sua storia in Bulgaria, non ci vada di mezzo. Non sarà la cosa più facile del mondo preparare la partita di questa sera. Di buono alla fine ci sono soltanto le condizioni di Marchisio. Almeno speriamo. Lui il lieto fine l’ha avuto. Per tutti gli altri bisognerà ripassare.

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18

Serie B R Gli anticipi della 33a giornata ORE 15

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ORE 15

ORE 18

Il Bologna in casa fatica E il Livorno cerca la svolta

Spezia in volo ma il Pescara punta tutto sul grande ex

Il Vicenza ha numeri da A Carpi, ecco Mbakogu dal 1’

1I rossoblù al Dall’Ara non segnano

1Bjelica: «Il segreto? E’ divertirsi

1Con Marino in panchina la squadra

da 461’ . Panucci confessa i giocatori

Daniele Cacia, 31 anni LAPRESSE

Francesco Foresi Andrea Tosi

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e grandi in difficoltà: il Bologna è reduce dal faticoso pari di Trapani, il Livorno dalla sconfitta in casa col Cittadella. L’effetto Panucci non si è visto. BOLOGNA Comincia il momento della verità: oggi col Livorno i rossoblù avviano la serie di cinque scontri diretti che decideranno la stagione: «Sappiamo quello che dobbiamo fare - spiega Lopez -, consci degli errori commessi all’andata (quando il Bologna, avanti 2-1 a 7 minuti dalla fine, si è fatto rimontare e superare nel recupero ndr)». Il tecnico vuole interrompere il momento negativo in casa dove non sena da 461’. I precedenti danno una forte spinta alla squadra rossoblù che contro il Livorno hanno perso solo una volta in casa (2-1), 72 anni fa: era l’8 novembre 1942. LIVORNO «Mi aspetto una reazione e voglio vedere in campo tanto furore agonistico». Christian Panucci è carico come una molla. Il debutto col Cittadella è stato una vera mazzata ma lui non si guarda indietro. Vuole dimostrare di essere un allenatore vero. «In questa settimana più che stare a sentire gli altri, ho parlato

molto con me stesso cercando di capire dove agire per dare una scossa alla squadra. Ho parlato con la squadra per capire se tutti remano dalla stessa parte e ho avuto risposte positive». Panucci si aspetta segnali importanti. «Al momento non guardo la classifica, noi dobbiamo fare un passo alla volta». Il primo tifoso di Panucci è il figlio Juan che si aspetta di festeggiare il primo risultato positivo del papà in attesa di vederlo all’opera giovedì nella gara con il Lanciano. E Panucci farà anche l’impossibile per non deludere il suo Juan. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BOLOGNA

(4-3-1-2)

LIVORNO

(3-5-2)

OGGI ore 15

ANDATA 2-3 1 DA COSTA

CECCARELLI MASINA 28 20 32 25 GASTALDELLO MAIETTA 14 5 16 ZUCULINI MATUZALEM CASARINI

9 CACIA

21 LARIBI

11 SANSONE

16 24 GALABINOV VANTAGGIATO 3 28 38 GEMITI DJOKOVIC APPELT 11 LAMBRUGHI

5 EMERSON

10 LUCI

8 MOSCATI

17 CECCHERINI

1 MAZZONI

BOLOGNA Lopez recupera Ceccarelli, Maietta e Casarini. Ballottaggio CeccarelliCasarini e Casarini-Buchel. PANCHINA 35 Coppola, 3 Morleo, 2 Oikonomou, 24 Ferrari, 15 Perez, 23 Bessa, 29 Buchel, 19 Troianiello, 33 Improta. ALL Lopez SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Abero, Bessa, Garics, Maietta, Masina. LIVORNO. Biagianti e Rivas a casa, Siligardi potrebbe partire dalla panchina. Panucci conferma la difesa a tre. PANCHINA 39 Bastianoni. 22 Cipriani, 20 Jelenic, 26 Siligardi, 18 Jefferson, 21 Gonnelli, 7 Belingheri, 2 Strasser, 6 Empereur. ALLENATORE Panucci. SQUAL. Bernardini, DIFF. Siligardi, Vantaggiato, Moscati, Mazzoni, Jelenic, Ceccherini. ARBITRO Ghersini di Genova GUARDALINEE Lo Cicero-De Meo. TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD e Calcio 1 HD PREZZI 12-65 euro

sempre». Sansovini tra gol e ricordi

Marco Sansovini, 34 anni LAPRESSE

Orlando D’Angelo Marco Magi

D

ue squadre in salute, i n cor sa ve r so i playoff, e magari qualcosa di più importante. Spezia-Pescara: ci sarà da divertirsi. SPEZIA Un equilibrio perfetto tra intensità ed euforia. Questo chiede Bjelica, difficile, però, mantenere la stabilità emotiva quando il clima è surriscaldato. Il tecnico avrebbe dovuto dirlo, uno ad uno, ai duecento entusiasti tifosi che hanno seguito l’allenamento, tra cori e fumogeni. La squadra è cresciuta ed è ora a quattro risultati utili consecutivi. In campo pare davvero correre più degli altri. «Il segreto è lavorare divertendosi, sempre con il pallone tra i piedi», dichiara Bjelica. E per i tifosi della Curva Ferrovia, saranno due i giorni da vivere: appuntamento anche domani pomeriggio per dare volto, voce e colori al video di «Addio domeniche tranquille», la canzone dedicata alla storica impresa dello Spezia del 1944, che presto sarà un singolo con annessa clip. PESCARA Da ex ha già colpito a morte l’Entella qualche settimana fa con una tripletta. Oggi Marco Sansovini vuole riprovarci al Picco, per un’altra giornata da

consegnare alla storia del Pescara, di cui lui fa parte a pieno titolo con 53 reti segnate e il terzo posto assoluto nella storia dei bomber biancazzurri. «A La Spezia sono stato molto bene - ha detto - . Il ricordo più bello? Si giocava Spezia-Ascoli. Stavamo perdendo 3-0, sembrava che la disfatta fosse certa. Sul 3-1 entro, faccio tre gol, mi riporto il pallone a casa e lo Spezia vince». Per Sansovini 21 gol segnati con gli spezzini in un torneo e mezzo. Ora la storia la fa di nuovo a Pescara: «E’ una gara difficile: lo Spezia conferma di essere in crescita». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SPEZIA

(4-2-3-1)

PESCARA

(4-4-2)

OGGI ore 15

ANDATA 2-1 1 CHICHIZOLA

25 MILOS

20 DATKOVIC 30 BREZOVEC

26 VALENTINI

11 LUNA

8 JUANDE

7 10 DE LAS CUEVAS CATELLANI

18 SITUM

9 GIANNETTI 42 SANSOVINI 11 ZAMPANO 29 ROSSI

16 BRUGMAN

9 MELCHIORRI 13 ZUPARIC

6 15 FORNASIER SALAMON

7 POLITANO 2 PUCINO

1 FIORILLO

SPEZIA Forfait annunciati per Katanec e Canadjija, ai quali si aggiunge Migliore a causa di un virus. PANCHINA 22 Nocchi, 2 Madonna, 3 De Col, 31 Piccolo, 4 Acampora, 23 Stevanovic, 32 Kvrzic, 14 Cisotti, 21 Nenè. ALLENATORE Bjelica. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI De Col, Canadjija, Milos, Juande. PESCARA Bjarnason squalificato, Memushaj e Boldor in nazionale. Baroni ha recuperato però Politano e Rossi. Il tecnico non deve stravolgere la formazione tipo. PANCHINA 18 Aresti, 35 Venuti, 17 Abecasis, 20 Gessa, 24 Selasi, 48 Paolucci, 25 Pasquato, 10 Caprari, 19 Pettinari. ALL. Baroni. SQUALIFICATI Bjarnason. DIFFIDATI Aresti, Melchiorri, Rossi, Selasi. ARBITRO Candussio di Cervignano GUARDALINEE Del Giovane-Carbone TV Sky Calcio 3 HD PREZZI 1-45 euro

veneta ha fatto più punti della capolista

Jerry Mbakogu, 22 anni LAPRESSE

Alberta Mantovani Davide Setti

L

a capolista Carpi è tornata a correre, ma il Vicenza, terzo, è in serie positiva da 11 partite. Sfida spettacolo al Menti. VICENZA Da quando c’è Marino in panchina, proprio dall’andata a Carpi, il Vicenza ha totalizzato 42 punti, uno in più della capolista. «Numeri importanticommenta il tecnico e impensabili al mio arrivo». Lo stadio Menti, esaurito fin da martedì, farà registrare il record stagionale di presenze, quasi 11 mila. E c’è anche il duello a distanza tra Cocco, autore di 14 gol per il Vicenza e Mbakogu, che ne ha realizzati 13. «Hanno caratteristiche diverse – spiega Marino – ma sono capaci di inventare la giocata risolutiva». I biancorossi in campo con la maglia speciale con il logo Bpvigo!, la nuova piattaforma online del gruppo Banca Popolare di Vicenza, da 8 anni sponsor della squadra. CARPI Tutta una stagione in quattro giorni per chi domina da 23 giornate. «Più che due esami è quasi la tesi di laurea» si lascia andare Fabrizio Castori pensando al Vicenza e anche alla sfida di mercoledì al Cabassi col Bologna. Sembrano le ultime due salite prima del tra-

guardo. Castori pensa di rilanciare Mbakogu titolare dopo 7 gare. Senza di lui il Carpi ha comunque tenuto bene (3 vittorie in 4 gare), grazie anche a un rendimento da trasferta impeccabile: dall’ultimo k.o. di Avellino (12 ottobre) i biancorossi hanno viaggiato a oltre 2 punti di media (6 vittorie e 5 pari). Il Carpi torna dopo 23 anni al Menti, dove non ha mai vinto. La procura antidoping del Coni ha intanto deferito al Tna e chiesto due anni di squalifica per Concas, ex giocatore del Carpi trovato positivo a un metabolita della cocaina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VICENZA

(4-3-3)

CARPI

(4-4-1-1)

OGGI ore 18

ANDATA 0-1 22 VIGORITO

31 7 SAMPIRISI BRIGHENTI

23 GENTILI

14 GARCIA TENA

4 MORETTI

21 DI GENNARO

8 CINELLI

27 LAVERONE

19 COCCO

10 GIACOMELLI

10 MBAKOGU 20 LOLLO 11 DI GAUDIO

8 BIANCO

17 PORCARI

19 PASCIUTI

3 LETIZIA

6 GAGLIOLO

21 ROMAGNOLI

13 STRUNA

22 GABRIEL

VICENZA Alla fine dovrebbe essere confermato Gentili al centro della difesa e Manfredini, guarito dal problema muscolare, andrà dunque in panchina. In attacco confermato il tridente con Cocco centrale..PANCHINA 1 Bremec,26 Camisa,17 Manfredini, 2 Edge,6 Alhassan,16 Vita,34 Mancini,11 Spinazzola,28 Ragusa. ALL. Marino.SQUAL D’Elia. DIFFIDATI Ragusa,Sciacca,Laverone,Cinelli,Petagna,Di Gennaro,Garcia Tena. CARPI Mbakogu pronto a tornare titolare dopo 7 gare, ma Castori ha provato anche Lasagna. Tornano Struna e Pasciuti. PANCHINA 12 Maurantonio, 2 Modolo, 32 Pasini, 4 Sabbione, 28 Laner, 27 Torelli, 14 Gatto, 9 Inglese, 15 Lasagna. ALL Castori SQUALIFICATI Poli. DIFFIDATI Letizia ARBITRO Di Paolo di Avezzano GUARDALINEE Valeriani-Liberti TV Sky Calcio 3 HD PREZZI biglietti esauriti

LA CORTE D’APPELLO

Frosinone: squalifica dimezzata, ma c’è il rischio rinvio 1Ridotta a un turno la chiusura di tribuna

e distinti, ma il sindaco chiede di giocare col Latina a porte aperte. Oggi decide il Viminale

Alessandro Catapano

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n pastrocchio. Che produce l’ennesimo corto circuito tra istituzioni calcistiche e autorità pubbliche, i cui effetti scopriremo solo questa mattina. Frosinone-Latina si giocherà? Nel caso, con la tribuna e i distinti chiusi, come da decisione della corte sportiva d’Appello? O a porte aperte, come vorrebbero sindaco e prefetto? Qualunque sarà la decisione fi-

nale, resterà l’imbarazzo di essere arrivati fino alla vigilia della partita senza certezze. Possibile sia accaduto in un campionato tanto importante e per una sfida così delicata? CORTO CIRCUITO Si è innescato nel tardo pomeriggio di ieri, quando la corte sportiva d’Appello riunita a Roma ha accolto il ricorso del Frosinone, presentato dall’avvocato Mattia Grassani, contro le decisioni del giudice sportivo dopo il match con l’En-

tella, ma solo parzialmente e non nella direzione che tutta la città (e non solo) si attendeva. Così, mentre i tifosi ciociari erano in fila allo stadio, certi che la chiusura di tribuna e distinti sarebbe stata sospesa e la biglietteria riaperta, la corte non sospendeva un bel niente (non ravvisando la necessità di supplementi d’indagine), ma riduceva la sanzione, da due partite ad una (oltre a togliere un turno a Soddimo, da 4 a 3 e a dimezzare l’ammenda da 30 a 15mila euro). Convinta, evidentemente, dalle relazioni della Questura di Frosinone, ma incapace di sconfessare il referto dell’arbitro Aureliano, la corte produceva il pastrocchio che ha poi generato il corto circuito.

INDECISIONE Perché a Frosinone è scoppiato il caos. E forti dei soliti timori per l’ordine pubblico — i tifosi protesteranno in strada durante la partita e quelli della curva non entreranno e si uniranno a loro per solidarietà? — sono scese in campo le autorità cittadine. All’ora di cena il sindaco Nicola Ottaviani ha annunciato di aver presentato al Comitato provinciale per ordine e sicurezza «formale richiesta di rinvio della sanzione per motivi di ordine pubblico». A nostra memoria, la prima volta che un sindaco si spinge a tanto. Poco dopo, è cominciata una riunione fiume tra il prefetto Emilia Zarrilli, il questore Filippo Santarelli e il responsabile del Gos, Stefania

Danilo Soddimo, 27 anni: squalifica ridotta da 4 a 3 giornate LIVERANI

Marrazzo. Cosa fare? Accogliere la richiesta del sindaco (sconfessando la giustizia sportiva)? Far disputare la partita come da disposizioni della Corte (con tribuna e distinti chiusi?) O rinviarla, sempre per motivi di ordine pubblico, in modo da farla slittare dopo la successiva sfida casalinga con il Pescara, salvando capra e cavoli? Grande imbarazzo, tanto che il Prefetto ha deciso di passare la palla al Viminale, che stamattina deciderà. Il presidente della Lega di B Andrea Abodi ieri sera, mentre gli ultrà del Frosinone si riunivano davanti allo stadio con toni minacciosi, auspicava solo di «ritrovare il buon senso scappato di casa». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie B R 33a giornata

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Catania fra tensione e speranza inizia la volata per la salvezza 1Domani al Cibali

contro l’Avellino il primo di 10 match per evitare un’altra retrocessione Francesco Caruso CATANIA

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ieci finali attendono il Catania, ormai con l’acqua alla gola e quasi con un piede in Lega Pro. Un mini torneo che inizia domani con la partita interna contro l’Avellino. La posta in palio per la formazione rossazzurra è la salvezza. Terzultimo in classifica e solo in virtù delle penalizzazio-

ni di Varese e Brescia, il Catania si ritrova in una situazione impensabile fino a qualche tempo addietro. La squadra del presidente Pulvirenti, retrocessa dalla A solo 10 mesi fa, è ritornata in B 9 anni dopo pensando di fare un campionato tutto in discesa fino all’auspicato e tanto sbandierato ritorno nella massima serie. Ma così non è stato e, anzi, con il passare delle settimane la posizione del club siciliano si è complicata sempre di più. Non sono bastati tre cambi di panchina (da Pellegrino a Sannino, di nuovo a Pellegrino per finire con Marcolin) e l’allontanamento del preparatore atletico, Ventrone, a cui è stata attribuita la responsabilità di una lunga catena di infortuni muscolari, per rimettere in linea di galleggia-

mento la barca rossazzurra che ha continuato a imbarcare acqua. E un buco nell’acqua si è rivelata pure la rivoluzione di gennaio, con la cessione della maggior parte dei giocatori argentini e l’ingaggio di ben 9 elementi nuovi, tutti italiani, eccezion fatta per Gillet. CONTESTAZIONI Nell’ultimo periodo s’è registrata una certa frizione con la tifoseria che però non ha mai abbandonato del tutto la squadra e che proprio pochi giorni fa ha ribadito la propria volontà di sostenerla fino a salvezza ottenuta, nonostante da tempo chieda l’allontanamento dell’amministratore delegato, Cosentino e di recente anche la cessione della proprietà. È di pochi giorni addietro lo sgradevole episodio pron-

Dario Marcolin, 43 anni LAPRESSE

tamente denunciato dalla società, di una missiva minatoria con due proiettili all’interno, recapitata al presidente Pulvirenti che naturalmente nulla a che vedere col tifo vero e civile. PANCHINA BOLLENTE Il Catania non vince da un paio di mesi (31 gennaio, 2-0 contro il Perugia al Cibali). La posizione di Marcolin si è fatta delicata, il tecnico ha vinto fin qui 2 sole gare (l’altra, contro la Pro Vercelli, sempre in casa). Dovessero sfuggirgli i 3 punti anche domani pomeriggio o, peggio ancora, dovesse perdere di nuovo, difficilmente resterebbe in sella, benché un cambio a 9 giornate dal termine sarebbe una soluzione abbastanza problematica. La formazione etnea, compresa questa contro l’Avellino, ha a disposizione 5 gare casalinghe e dovrà provare a vincerle tutte e forse non basterà. Per essere certi della salvezza, i rossazzurri dovranno provare a vincerne qualcuna fuori, cosa che non le è mai riuscita in questo campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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COSI’ DOMANI Volo annullato: Entella in pullman fino a Lanciano Il programma di domani. L’Entella ha raggiunto Lanciano in pullman: annullato per il vento il volo Genova-Roma. DOMANI Ore 12.30 Perugia-Crotone (Minelli di Varese, 1-2). DOMANI Ore 15 Bari-Pro Vercelli (0-3) Gavillucci di Latina. Catania-Avellino (0-1) Baracani di Firenze. Cittadella-Ternana (1-1) Nasca di Bari Frosinone-Latina (4-1) Fabbri di Ravenna. Lanciano-Entella (0-0) Abbattista di Molfetta. Modena-Varese (1-2) Ripa di Nocera Inferiore. DOMANI Ore 20.30 Brescia-Trapani (2-3) Maresca di Napoli. ● Class: Carpi 62; Bologna (-1) 53; Vicenza 52; Frosinone 51; Avellino e Spezia 49; Pescara e Livorno 47; Perugia 46; Lanciano 43; Bari 41; Entella 40; Modena, Cittadella, Pro Vercelli e Trapani 38; Latina 37; Ternana 36; Crotone 35; Catania 32; Varese (-4) e Brescia (-6) 27

Lega Pro R Gli anticipi della 32ª giornata

Pisa: male la prima di Amoroso Benevento, bastano due guizzi Per il Prato la solita X fuori casa e per 24 ore la vetta torna sua Alessio Carli PISA

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ero tiri in porta per il Pisa decimato dalle assenze (6 titolari fuori) e nulla di fatto contro il Prato specialista dei pareggi in trasferta (settimo di fila, 11 in totale). Eppure Amoroso al debutto in panchina ha schierato una squadra compatta e propositiva, che si è persa sul più bello per la scarsa vena di Arma (non al meglio ) e Arrighini, che a fine primo tempo sbaglia a pochi passi dalla porta. Gli ospiti si sono limitati a contenere tentando

GIRONE A A BASSANO MATCH CLOU PER LA VETTA

improvvisi blitz (al 38’ del primo tempo. Fanucchi spreca e cinque minuti più tardi Pelagotti alza su botta di Urso), rischiando qualcosa solo nel generoso assalto finale pisano (minuto 34’, Mandorlini fuori di poco). Il Pisa contestato inizialmente per le tre precedenti sconfitte di fila (e cori contro l’ex capitano Morrone che ha rescisso) compromette ulteriormente la corsa playoff, mentre i cento tifosi pratesi se la prendono con Esposito reo di non aver migliorato la classifica nonostante i rinforzi invernali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Yaisien; Bonvissuto (Rosti, Crescenzi, Brumat, Cucciniello, Coppola, Erpen, Montini) All. Capuano. PRO PATRIA (4-3-3) Melillo; Guglielmotti, Lamorte, Pisani, Taino; Arati, Calzi, Giorno; Candido, Serafini, Terrani. (Perilli, Zaro, Panizzi, Bovi, Casolla, Baclet, Brunori). All. Montanari. ARBITRO Prontera di Bologna (ZingrilloD’Alia). (andata 2-1)

Ore 14.30 LUMEZZANE (4-3-2-1) Bason; Mogos, Belotti, Nossa, Pantano; Baldassin, Meduri, Pippa; Varas, Potenza; Sarao (Furlan, Biondi, Alimi, Franchini, Gatto, Cruz, Ekuban). All. Nicolato. SÜDTIROL (4-3-3) Miori; Tait, Kiem, Mladen, Martin; Furlan, Bertoni, Branca; Marras, Novothny, Fischnaller. (Melgrati, Allegra, Peverelli, Zullo, Cia, Campo, Shekiladze) All. Sormani. ARBITRO Piscopo di Imperia (Larotonda-Pollaci). (andata 0-2)

Ore 17 GIANA (4-4-1-1) Paleari; Perico, Bonalumi, Montesano, Solerio; Rossini, Marotta, Biraghi, Pinto; Gasbarroni; Sinigaglia. (Ghislanzoni, Augello, Di Lauri, Crotti, Perna, Spiranelli, Recino). All. Albé. PAVIA (3-4-1-2) Facchin; Malomo, Biasi, Marino; Cardin, Pederzoli, Rosso, Grbac; Cesarini; Soncin, Marchi. (Fiory, Abbate, Sabato, Sereni, Carotti, Cogliati, Romanini). All. Maspero. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno (Marcolin-Zancanaro). (andata 0-3)

Ore 15 BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato; Cenetti, Davì; Furlan, Iocolano, Cattaneo; Pietribiasi. (Grandi, Zanella, Stevanin, Proietti, Nolè, Cortesi, Spadafora). All. Asta. ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi; Sosa, Morero, Sirri; Vitofrancesco, Rantier, Obodo, Mezavilla, Mora; Marconi, Iunco. (Poluzzi, Sabato, Terigi, Cavalli, Spighi, Valentini, Germinale) All. D’Angelo. ARBITRO Rapuano di Rimini (HagerQuitadamo). (andata 0-0)

Ore 19.30 ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi; Salvi, Moi, Allievi, Anghileri; Maietti, Spinelli, Bentley; Vorobjovs; Silva Reis, Momentè. (Amadori, Ondei, Cortinovis, Nichetti, Calì, Pesenti, Bradaschia). All. Facciolo (Mangone squalificato). VENEZIA (4-3-1-2) Fortunato; Capogrosso, Legati, Cernuto, Sales; Zaccagni, Giorico, Varano; Bellazzini; Magnaghi, Guerra. (D’Arsié, Dell’Andrea, Esposito, Callegaro, Espinal, Panfilo, Greco). All. Serena. ARBITRO Catona di Reggio Calabria (Orlando-Bercigli). (andata 0-2)

CREMONESE (3-5-2) Galli; Gambaretti, Castellini, Briganti; Marchi, Palermo, Jadid, Moroni, Crialese; Brighenti, Pasi. (Quaini, Campagna, Bassoli, Zieleniecki, Finazzi, Di Francesco, Ciccone). All. Giampaolo. COMO (4-3-1-2) Crispino; Marconi, Giosa, Cassetti, Fautario; Casoli, Berardocco, Fietta; Le Noci; Ganz, De Sousa. (Falcone, Ambrosini, Lebran, Castiglia, Cristiani, Maritato, Defendi). All. Sabatini. ARBITRO Baroni di Firenze (FuscoGaravaglia). (andata 3-1)

COSÌ DOMANI Ore 11 Pordenone-Mantova (andata 0-1): Di Di Ruberto di Nocera Inferiore. Ore 12.30 Sassari-Monza (andata 0-3): Capilungo di Lecce. Ore 16 Feralpi Salò-Renate (andata 2-1): Maggioni di Lecco. Ore 18 Novara-Real Vicenza (andata 0-3): Formato di Benevento.

Ore 16 AREZZO (3-5-1-1) Benassi; Villagatti, Panariello, Guidi; Franchino, Gambadori, Carcione, Dettori, Sabatino;

LA CLASSIFICA ● Novara p. 60; Alessandria e Pavia (-1) 59; Bassano 58; Como 54; Feralpi Salò 47; Real Vicenza 46; Arezzo 43; Südtirol e Venezia 42; Mantova (-3) 40; Renate 39; Torres 37; Cremonese 36; Giana 35; Monza (-2) 34; Lumezzane 29; AlbinoLeffe 27; Pro Patria (1) 24; Pordenone 21.

PISA –PRATO 0-0 PISA (4-4-2) Pelagotti 6,5; Pellegrini 5,5, Mandorlini 6,5, Lisuzzo 6, Costa 6; Finocchio 6 (dal 37’ s.t. Frediani s.v.), Ricciardi 6 (dal 23’ s.t Samba 6,5), Misuraca 6,5, Floriano 5,5 (dal 26’ s.t. Napoli 6); Arrighini 5,5, Arma 6. (Moschin, Lucarelli, Nuti, Beretta). All. Amoroso 6. PRATO (4-3-2-1): Gazzoli 6; Dametto 6, Rinaldi 6, Sorbo 7, De Agostini 6; Cavagna 5,5 , Urso 6,5, Coccolo 6; Fanucchi 6 (dal 48’ s.t. Rubino s.v.), Santini 6 (dal 19’ s.t. Grifoni 5,5); Bocalon 5,5 (dal 48’ s.t. Romanò s.v.). (Ivusic, Bandini, Rickler, Gabbianelli). All. Esposito 6. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 5,5. NOTE paganti 2.093, abbonati 2.979, incasso 31.966 euro. Ammi.Urso, Mandorlini, Ricciardi. Angoli 4-0.

GIRONE B OSTACOLO REGGIANA PER IL TERAMO Ore 15 SAN MARINO (4-3-2-1) Secco; Bregliano, Benassi, Cammaroto, Cruz; Cuffa, Diawara, Magnanelli; Sensi, Baldazzi; Musetti. (Vivan, Fogacci, Bangoura, Soligo, Varone, Cicarevic, La Mantia). All. Tazzioli. SAVONA (4-4-2) Rossini; Marchetti, Cabeccia, Marconi, Antonelli; Carta, Taddei, D’Amico, Giorgione; Scappini, Giovinco. (Addario, Galimberti, Demartis, Biondo, Morosini, Munarini, Frugoli). All. Riolfo. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Donvito-Gnarra). (andata 1-4) Ore 17 GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco; Monaco, Biraschi, Legittimo; Formiconi, Onescu, Della Latta, Paparusso; Volpe; Fofana, Torromino. (Mangiapelo, Albertini, Boron, Okosun, Gambino, Lugo, Pichlmann). All. Silva. PONTEDERA (3-5-2) Anacoura; Videtta, Redolfi, Madrigali; Ceciarini, Luperini, Bartolomei, Settembrini, Galli; Cesaretti, De Cenco. (Cardelli, Bennati, Disanto, Lombardo, Segoni, Francesa Gherra, Romiti). All. Indiani. ARBITRO Valiante di Nocera Inferiore (Ragnacci-Scatragli). (andata 1-2) Ore 19.30 REGGIANA (4-3-1-2) Feola; Andreoni, Spanò, Sabotic, Mignanelli; Parola, Vacca, Angiulli; Alessi; Ruopolo, Petkovic (Messina, Gueye, Messetti, Maltese, Vernocchi, Ricci, Tremolada) All. Colombo TERAMO (5-3-2) Tonti; Scipioni, Caidi, Speranza, Perrotta, Masullo; Di Paolantonio, Amadio, Cenciarelli;

Antonio Buratto BENEVENTO

U

na prodezza balistica di Mazzeo e una perfetta esecuzione di Lucioni, mandano al tappeto la Paganese, in una serata che vede il Benevento riconquistare, almeno per una giornata, la testa della graduatoria. I giallorossi partono bene e già al 12’ potrebbero passare con Alfageme che supera il portiere e adagia la palla in porta, ma come un fulmine giunge Djibo e la spedisce in angolo. Poi le due prodezze dei giallorossi Lapadula, Donnarumma. (Narduzzo, Brugaletta, Diakite, Di Matteo, Fiore, Petrella, Bucchi). All. Vivarini. ARBITRO Dei Giudici di Latina (Chiocchi-Fraschetti). (andata 0-1) COSÌ DOMANI Ore 12.30 L’Aquila-Santarcangelo (andata 1-0): Capraro di Cassino. Ore 14.30 Ancona-Spal (andata 0-0): Viotti di Tivoli. Pistoiese-Lucchese (andata 2-1): Marinelli di Tivoli. Ore 16 Forlì-Ascoli (andata 0-4): Serra di Torino. Ore 18 Pro Piacenza-Carrarese (andata 0-4): Mantelli di Brescia. Tuttocuoio-Gubbio (andata 0-4): Sprezzola di Mestre. LA CLASSIFICA Teramo p. 61; Ascoli 59; Reggiana** 53; L’Aquila e Pisa 48; Ancona** 45; Pontedera 44; Spal 43; Lucchese e Tuttocuoio 41; Gubbio 39; Carrarese 38; Grosseto (-1) 35; Prato* 35; Santarcangelo** 34; Pistoiese*** 33; Savona 32; Forlì 30; Pro Piacenza (-8) 28; San Marino 26. (*** due in meno, ** una in meno, * una in più) ●

Nuove penalizzazioni Due punti al Monza Sprofondo Reggina: -3 ● Due punti di penalizzazione al Monza nel girone A e 1 alla Reggina nel girone C, sanzioni da scontarsi subito: lo ha deciso la sezione Disciplinare del Tribunale Federale nazionale. Le due società erano state deferite per inadempienze Covisoc. Rinviate invece le decisioni per Novara e Venezia. La Reggina, però, ha subito un altro -2 (totale di giornata -3) deciso dalla Corte Federale d’appello, che ha accolto il ricorso del Procuratore Palazzi contro la sanzione del Tfn che aveva inflitto alla Reggina solo un punto di penalizzazione.

con Eusepi ad appoggiare per i compagni l’ultimo tocco di palla, chiudono il primo tempo. La Paganese, però, approfittando di un rilassamento generale degli uomini di Brini, tenta la strada della rete, ma trova Pane che sventa in angolo il tiro di Donida e una incursione di Giraldi. A fine gara Brini carico: «La nostra mente era già verso la prossima gara di mercoledì a Lecce. I ragazzi sono abbastanza tranquilli, soprattutto dal punto di vista della condizione fisica, dell’intensità e dello spirito di sacrificio. Abbiamo vinto una partita importante, ora mancano sei battaglie». © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIRONE C SALERNITANA A CACCIA DEL PRIMATO Ore 14.30 AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini; Balzano, Cossentino, Magliocchetti, Amelio; Catinali, Geroni, Capua; Mangiacasale, Mosciaro, De Vena. (Despucches, Esposito, Giannusa, De Luca, Giannattasio, Scognamillo, Sassano). All. Marra. MESSINA (4-4-2) Berardi; Altobello, Stefani, Silvestri, Benvenga; Damonte, Nigro, Mancini, Ciciretti; Orlando, Corona. (Scardino, Cane, Pepe, Izzillo, Bortoli, Bonanno, De Paula). All. Di Costanzo ARBITRO Marini di Roma (PellegriniLoni). (andata 1-1) ISCHIA (4-3-1-2) Giordano; Finizio, Impagliazzo, Sirignano, Bruno; Bulevardi, Massimo, Millesi; Schetter; Infantino, Ciotola. (Ioime, Chiavazzo, Gerevini, Formato, Alvino, Caso, Armeno). All. Maurizi. LUPA ROMA (4-4-2) Rossi; Frabotta, Conson, Cascone, Celli; Bariti, Cerrai, Capodaglio, Raffaello; Del Sorbo, Tulli. (Santi, Martorelli, Santarelli, Curcio, Prevete, Mastropietro, Margarita). All. Cucciari ARBITRO Mastrodonato di Molfetta (Di Stefano-Cantiani). (andata 0-1) SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello; Riccio, Checcucci, Sirigu; Giordani, Saric, Pizzutelli, Verruschi; Leonetti, Di Piazza, Scarpa. (Volturo, Partipilo, D’Appolonia, Cremaschi, Vosnakidis, Sanseverino, Boilini). All. Papagni. MATERA (3-4-3) Bifulco; D’Aiello, Flores, Mucciante; Mazzarani, Coletti, Iannini, Di Noia; Carretta, Letizia, Madonia. (Russo, Pagliarini, Faisca, Ferretti, Albadoro, Diop, Ashong). All. Auteri. ARBITRO Piccinini di Forlì (BertiRugini). (andata 0-2)

BENEVENTO-PAGANESE 2-0 MARCATORI Mazzeo al 31’, Lucioni al 42’ p.t. BENEVENTO (4-4-2) Pane 6; Celjak 6 (dal 21’ s.t. Pezzi s.v.), Lucioni 7, Scognamiglio 6, Som 6,5; Campagnacci 6, Vitiello 6, D’Agostino 6, Alfageme 6 (dal 32’ s.t. Padella s.v.); Eusepi 6,5 (dal 40’ s.t. Doninelli s.v.), Mazzeo 6,5. (Piscitelli, Allegretti, Kanoute, Marotta). All. Brini 6. PAGANESE(4-3-1-2) Casadei 6; Tartaglia 5,5 (dal 1’ s.t. Russini 6), Moracci 6, Perna 5,5, Djibo 6; Vinci 6, Malaccari 6, Deli 5 (dal 30’ s.t. Biasci s.v.); Donida 6; Girardi 5,5, Aurelio 5,5 (dal 17’ s.t. Longo 5). (Novelli, Coulibaly, Galoppo, Franco). All. Sottil 5,5. ARBITRO Caso di Verona 6 NOTE paganti 1.387, abbonati 1.778, incasso non comunicato. Ammoniti Perna, Tartaglia, Aurelio, Deli, Vitiello, D’Agostino, Biasci. Angoli 8-4.

Ore 16 CATANZARO (4-4-2) Bindi; Daffara, Rigione, Ghosheh, Squillace; Giampà, Giandonato, Zappacosta, Mounard; Razzitti, Bernardo. (Migani, Orchi, D’Orsi, Sarr, Ilari, Mancuso, Caputa). All. D’Urso (Sanderra squalificato). LECCE (4-3-3) Caglioni; Beduschi, Diniz, Vinetot, Lopez; Salvi, Filipe, Herrera; Lepore, Moscardelli, Embalo. (Scuffia, Abruzzese, Di Chiara, Mannini, Gustavo, Doumbia, Miccoli). All. Bollini. ARBITRO Lanza di Nichelino (OlivieroCapaldo). (andata 2-2) SALERNITANA (4-3-3) Gori; Colombo, Tuia, Trevisan, Bocchetti; Moro, Pestrin, Favasuli; Negro, Caetano, Gabionetta. (Russo, Penta, Perrulli, Bovo, Grillo, Cristea, Mendicino) All. Menichini. REGGINA (3-5-2) Kovacsik; Ungaro, Cirillo, Di Lorenzo; Ammirati, Armellino, Salandria, Maimone, Benedetti; Insigne, Viola. (Cetrangolo, Camilleri, Karagounis, Mazzone, Balistreri, Di Michele, Masini). ARBITRO Di Martino di Teramo (Lacalamita-Viola). (andata 1-0) Ore 17 MELFI (4-3-1-2) Perina; Annoni, Dermaku, Di Filippo, Colella; Agnello, Spezzani, Gallo; Tortori; Caturano, Fella. (Gagliardini, Di Mercurio, Giacomarro, Tundo, Nappello, Cicerelli, Falomi). All. Bitetto. BARLETTA (4-3-3) Liverani; Meola, Stendardo, Radi, Guarco; Branzani, Quadri, Cortellini; Fall, Ingretolli, Turchetta (De Martino, Zammuto, Kiakis, Sokoli, Venitucci, Giannarelli, Rizzitelli) All. Corda ARBITRO Pietropaolo di Modena (DessenaSbrescia). (andata 0-0) COSÌ DOMANI Ore 14.30 Foggia-Juve Stabia (andata 2-2): Amoroso di Paola. Martina-Casertana (1-2): Pelagatti di Arezzo. Ore 16 Vigor Lamezia-Cosenza (andata 03): Ranaldi di Tivoli. LA CLASSIFICA ● Benevento* p. 68; Salernitana 67; Ben; Casertana e Juve Stabia 56; Matera e Lecce 54; Foggia (-1) 50; Catanzaro 44; Barletta 42; Vigor Lamezia 40; Cosenza 37; Martina 35; Paganese* e Lupa Roma 34; Melfi (-2) 32; Savoia 27; Messina 26; Aversa Normanna, Ischia 25; Reggina (-4) 22. (* una partita in più)


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Formula 1 R GP Malesia

CARTOLINE DAI BOX DELLA ROSSA 1

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● 1. James Allison, 47 anni, direttore tecnico della Ferrari ● 2. Sebastian Vettel, 27 anni, mentre esce dai box a bordo della SF15-T ● 3. Un particolare del gruppo frenante della rossa ● 4. Kimi Raikkonen, 35 anni, nel paddock di Sepang ● 5. Una sorta di ritorno a casa per Fernando Alonso: lo spagnolo, in Ferrari per cinque stagioni, abbraccia due ragazze dello staff COLOMBO-EPA

Allison uomo della svolta Ferrari 1Il d.t.: «La ricetta? Investimenti e coraggio nelle scelte. Vettel critica in modo gradevole» Luigi Perna INVIATO A SEPANG (MALESIA)

L’

uomo della svolta Ferrari è un inglese laureato a Cambridge che parla la nostra lingua come se fosse cresciuto in Emilia. Il classico genio prestato alla F.1 dall’ingegneria aerospaziale, capace di analizzare le corse come un teorema di Pitagora, ma anche di spiazzarti con batture sorprendenti. James Allison, 47 anni, ha speso metà della sua vita nei GP, partendo come progettista junior della Benetton e facendo un doppio viaggio di andata e ritorno a Maranello, dopo aver vissuto gli anni dei trionfi Renault con Fernando Alonso e il piccolo miracolo Lotus. ULTIMA PAROLA Quando se ne andò insoddisfatto – era rimasto con la rossa dal 1999 al 2005 – pochi avrebbero scommesso che avrebbe fatto retromarcia. Invece è stato richiamato nel 2013 da Stefano Domenicali ed è diventato il direttore

tecnico a cui spetta l’ultima parola su ogni scelta strategica del Cavallino. Ruolo che ha retto anche ai cambi al vertice della scuderia, con il semestre di Marco Mattiacci e ora il nuovo corso di Maurizio Arrivabene. La SF15-T è la prima Ferrari realizzata sotto la sua guida e non ha nulla a che spartire con le mediocri progenitrici. «L’auto dell’anno scorso era nata a novembre, quindi parecchio tardi, mentre questa – rivela Allison – ha avuto una gestazione più classica e si nota nelle prestazioni. Abbiamo guadagnato in eguale misura su motore e telaio, anche se ci mancano ancora potenza e carico aerodinamico rispetto alle Mercedes». PIÙ VICINI Magari i tedeschi stanno bluffando sulle loro reali prestazioni, per tenere vivo il Mondiale ed evitare che i rivali tornino a sbandierare la rivoluzione regolamentare. Lo pensano in molti. Ma resta il dato certo della crescita Ferrari, confermato da Hamilton e Rosberg: «La rossa qui in Malesia è più vicina». Se appena

quattro mesi fa la corsa era su Red Bull e Williams, adesso l’obiettivo si è spostato di colpo verso il primo posto. E non è poco. «Il delta visto a Melbourne forse non era veritiero. Potevamo essere più vicini alle Mercedes in qualifica e finire a 15-20” in gara – assicura Allison –. Il passo della nostra vettura è buono e il degrado delle gomme contenuto. Mi aspetto una buona gara sia da Raikkonen sia da Vettel». ELOGIA VETTEL Seb è stato conquistato dalla SF15-T fin dal primo giorno, sebbene ieri recriminasse per un errore: «Non sono contento di me stesso. Ho fatto un testacoda proprio mentre cercavo il giro veloce». Kimi appare invece trasformato. «La macchina è migliorata e adesso anche lui va forte», si limita a osservare Allison. Il quale riserva un elogio speciale a Vettel: «È feroce nel lavoro, ma anche molto educato e bravo a comunicare con la squadra. Se deve esprimere un giudizio negativo, lo fa in modo gradevole, questo aiuta». Inevitabile pensare al paragone con Fer-

nando Alonso e con i suoi ultimi anni a Maranello, caratterizzati da rapporti burrascosi. Ma è anche vero che quasi tutto è cambiato rispetto a pochi mesi fa. «C’è stata una profonda ristrutturazione. Ora, finalmente, stiamo sfruttando la galleria del vento, di cui non si può fare a meno per la ricerca (una replica indiretta a Horner; n.d.r.). Gli investimenti sono aumentati e continueranno. Questo gioca un ruolo fondamentale per il successo in F.1». GETTONI Ma c’è un segreto dietro la ritrovata Ferrari? «Noi abbiamo fatto scelte estremamente coraggiose sul motore. E avere tre gettoni in più della Mercedes per gli sviluppi non è poco, pensando a quello che si può fare per esempio sulla combustione. Cercheremo di essere aggressivi anche nel programma aerodinamico, che marcia deciso. Faremo in modo di introdurre evoluzioni rapidamente. C’è un nuovo gruppo di giovani ingegneri a Maranello da cui ci si aspettiamo tanto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ITALIANO IN PISTA profilo Twitter, dove c’è la foto del francese. «Paura per il botto di Alonso? Allora dovrei averne anche di finire contro un trattore… Per fortuna le cose quasi mai succedono due volte».

Sauber, euforia Marciello: «Ho girato forte per Bianchi» 1Il terzo pilota

ha guidato la F.1 di Nasr finendo a solo mezzo secondo da Ericsson INVIATO A SEPANG

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l suo idolo Robert Kubica magari ci avrebbe dato dentro senza riguardo. Ma Raffaele Marciello si era imposto due comandamenti: primo

non fare danni, secondo cercare di andare forte. C’è riuscito, girando a mezzo secondo da Marcus Ericsson che corre in Formula 1 già da un anno, e ha restituito la Sauber tutta intera al titolare Felipe Nasr. Peccato che l’emozione di essere il primo italiano a tornare nelle prove di un GP (non succedeva dal Brasile 2011 con Trulli e Liuzzi) sia durata solo 13 giri. Colpa delle regole che obbligano i team a usare solo 4 motori. Ma alla fine Lello, 13° nel primo turno di libere, era contento: «Mia madre, come al solito, mi aveva detto: “Vai piano”. Mio

padre: “Divertiti”. Io la sera prima ho dormito tranquillo. E mi sono divertito». CON JULES Può perfino dire di essere finito davanti a Fernando Alonso. «Che cosa ho provato? Sarebbe il caso di chiedere a Fernando come è stato finire dietro a Marciello — ride il ventenne pilota della Ferrari Driver Academy —. Se è per questo ad Abu Dhabi ero stato più veloce di Raikkonen nel test con la Ferrari, ma conta poco. In verità hai una certa reticenza psicologica, quando guidi l’auto di un altro, quindi non sono

Raffaele Marciello, 20 anni, a destra, con Fernando Alonso, 33 COLOMBO

RÈ arrivato davanti ad Alonso nelle prime libere: «Chissà come l’ha presa...»

mai arrivato al limite, ma credo di essere stato bravo lo stesso». Avrebbe voluto dividere la gioia con il suo amico Jules Bianchi, che è ancora in coma e a cui non ha mai smesso di pensare dopo l’incidente di Suzuka. «Ogni giorno darò il massimo per te Zio», ha scritto sul suo

FUTURO Lo rivedremo da terzo pilota Sauber nelle prove del Canada e di Austin. Poi nei test di Barcellona e Zeltweg, dove si alternerà fra il sedile della squadra svizzera e quello della Ferrari SF15T. «Mi è capitato di incrociare nel paddock Kvyat e Sainz Jr, che a volte battevo in kart. Eravamo tutti più piccoli e io non ero ancora alto un metro e 88. Oggi siamo contenti di ritrovarci in F.1. Quest’anno devo dimostrare in GP2 di essere maturo e sono certo che qualche porta si aprirà anche per me». lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LE PROVE DI IERI

Solito super Lewis Conferme Kimi-Seb INVIATO A SEPANG

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uando hai un missile tra le mani, ti puoi permettere anche di fare lo spettatore per un’intera mattinata e mettere tutti in fila lo stesso: è la storia del venerdì di Lewis Hamilton, costretto a parcheggiare la Mercedes a bordo pista dopo appena 28 minuti (e 4 giri) per l’iniezione ko. Un guaio che unito a un blackout della telemetria, gli ha consentito di girare con continuità solo negli ultimi 20’ di prove ma è bastato perché, montate le gomme medie, l’iridato ottenesse il miglior tempo. «E senza cambiare le regolazioni». RIVALI Non aver lavorato sugli assetti potrebbe rappresentare un guaio in chiave gara. Magari a vantaggio di Nico Rosberg, che è l’altro potenziale candidato alla vittoria, ma solo 3° nei tempi, vittima di una trazione non ottimale. Buone notizie per la Ferrari: Kimi ha chiuso a 0”373 da Lewis e se Vettel è solo 7° è perché non ha potuto sfruttare la mescola più morbida prima per la bandiera rossa provocata dalla Manor di Mehri e poi per un testacoda.

PROMESSE Il Cavallino ha avuto buoni riscontri sul passo gara con Kimi che con le medie ha girato sugli stessi tempi di Hamilton. Le velocità di punta sono eccellenti: 317 per i due della rossa contro i 315 di Rosberg e i 313 di Hamilton (Bottas con 322 il migliore). Il venerdì ha segnato il risveglio Red Bull (4° Kvyat), che ha preceduto i due Williams, Bottas e Massa. «Abbiamo molto degrado», l’allarme del brasiliano. MINACCE Oltre alla Red Bull, ora anche la Renault minaccia il ritiro: «È tra le opzioni», ha detto ieri Cyril Abiteboul. «E senza Renault — ha aggiunto Horner — pure noi non avremmo alternative, non credo che Mercedes e Ferrari ci vogliano fornire le loro unità». Il venerdì di Sepang segnava il ritorno di Alonso che ha chiuso le due sessioni a 2”7 dai primi. «Mi aspettavo dei problemi e invece è filato tutto liscio. Fisicamente non sono ancora al 100%. Siamo scesi come tempi ma quando sei così indietro è facile guadagnare 1”-1”5». Grazie a un impiego più spinto della power unit che garantisce 60-70 Cv in più. a.cr.

Il capo della Formula 1 Bernie Ecclestone, 84 anni, intervistato dall’ex campione del mondo Damon Hill EPA

Il ruggito di Bernie «F.1 brutta? Colpa dei team e di... Todt» 1Ecclestone: «Sbagliato coinvolgerli nella gestione

delle regole. Jean è accomodante, Mosley decideva»

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LA GUIDA

I TEMPI DEL VENERDÌ

Andrea Cremonesi

Pole alle 10, GP alle 9 Tutto in diretta Sky News su GazzettaTv

LIBERE 1

bbiamo una vecchia casa che ha bisogno di essere ristrutturata». Il guaio è che gli inquilini non riescono a mettersi d’accordo su come farlo. Bernie Ecclestone davanti alla tv durante il GP d’Australia ha provato le medesime sensazioni di milioni di appassionati: «Shitty race. La Mercedes non ha corso, gli altri ci hanno provato». Troppo forti i tedeschi, lo show è stato pessimo. Sbarcato in Malesia ha convocato i responsabili dei team e quantomeno un risultato è stato raggiunto: ci si è accordati per concedere ad ogni pilota 5 motori anziché 4. Per due ragioni: concedere una maggiore flessibilità nell’impiego dei gettoni per lo sviluppo e incrementare lo spettacolo, facendo in modo che le macchine possano girare di più. Ora la proposta dovrà essere approvata dalla Fia probabilmente entro la Cina.

Domani a Sepang (5.543 m) si corre il GP Malesia, 2a tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 56 giri per 310,408 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (oggi -7 ore rispetto a Sepang; -6 ore invece domani, quando in Italia scatterà l’ora legale). Oggi Terze libere dalle 7 alle 8; differita alle 11.30 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 10; differita alle 13.55 su Rai 2. Domani Gara alle 9; differita alle 14.15 su Rai 1. Classifiche Piloti: 1. Hamilton 25 punti; 2. Rosberg 18; 3. Vettel 15; 4. Massa 12; 5. Nasr 10; 6. Ricciardo 8; 7. Hülkenberg 6; 8. Ericsson 4; 9. Sainz 2; 10. Perez 1. Costruttori: 1. Mercedes 43; 2. Ferrari 15; 3. Sauber 14; 4. Williams 12; 5. Red Bull 8; 6. Force India 7; 7. Toro Rosso 2. Gazzetta.it Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità da Sepang. GazzettaTv Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati in Malesia. Meteo Oggi e domani previsti temporali. Temperatura attorno ai 26°.

POS PILOTA 1. ROSBERG

NAZ GER

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20.

FIN GER FRA SPA AUS OLA FIN RUS SVE BRA VEN ITA SPA GER MES GB GB SPA GB

TEMPO DISTACCO 1'40"124 media 199,300 km/h Ferrari 1'40"497 a 0"373 Ferrari 1'40"985 a 0"861 Lotus-Mercedes 1'41"543 a 1"419 Toro Rosso-Renault 1'41"596 a 1"472 Red Bull-Renault 1'41"787 a 1"663 Toro Rosso-Renault 1'41"803 a 1"679 Williams-Mercedes 1'41"882 a 1"758 Red Bull-Renault 1'42"055 a 1"931 Sauber-Ferrari 1'42"064 a 1"940 Williams-Mercedes 1'42"103 a 1"979 Lotus-Mercedes 1'42"567 a 2"443 Sauber-Ferrari 1'42"621 a 2"497 McLaren-Honda 1'42"885 a 2"761 Force India-Mercedes 1'42"893 a 2"769 Force India-Mercedes 1'43"054 a 2"930 McLaren-Honda 1'43"100 a 2"976 Manor Marussia-Ferrari 1'46"686 a 6"562 Manor Marussia-Ferrari 1'47"683 a 7"559 Mercedes -

POS PILOTA 1. HAMILTON

NAZ GB

TEAM Mercedes

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FIN GER RUS FIN BRA GER OLA SVE AUS VEN BRA MES SPA GER SPA GB FRA GB SPA

RAIKKONEN VETTEL GROSJEAN SAINZ RICCIARDO VERSTAPPEN BOTTAS KVYAT ERICSSON MASSA MALDONADO MARCIELLO ALONSO HÜLKENBERG PEREZ BUTTON STEVENS MERHI HAMILTON

TEAM Mercedes

LIBERE 2

RAIKKONEN ROSBERG KVYAT BOTTAS MASSA VETTEL VERSTAPPEN ERICSSON RICCIARDO MALDONADO NASR PEREZ SAINZ HÜLKENBERG ALONSO BUTTON GROSJEAN STEVENS MERHI

TEMPO DISTACCO 1'39"790 media 199,967 km/h Ferrari 1'40"163 a 0"373 Mercedes 1'40"218 a 0"428 Red Bull-Renault 1'40"346 a 0"556 Williams-Mercedes 1'40"450 a 0"660 Williams-Mercedes 1'40"560 a 0"770 Ferrari 1'40"652 a 0"862 Toro Rosso-Renault 1'41"220 a 1"430 Sauber-Ferrari 1'41"261 a 1"471 Red Bull-Renault 1'41"799 a 2"009 Lotus-Mercedes 1'41"877 a 2"087 Sauber-Ferrari 1'41"988 a 2"198 Force India-Mercedes 1'42"242 a 2"452 Toro Rosso-Renault 1'42"291 a 2"501 Force India-Mercedes 1'42"330 a 2"540 McLaren-Honda 1'42"506 a 2"716 McLaren-Honda 1'42"637 a 2"847 Lotus-Mercedes 1'42"948 a 3"158 Manor Marussia-Ferrari 1'45"704 a 5"914 Manor Marussia-Ferrari 1'47"229 a 7"439

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● Edizione del GP Malesia: il debutto iridato a Sepang avvenne nel 1999, con la vittoria di Eddie Irvine su Ferrari

● Successi della Ferrari a Sepang: il Cavallino è il team che ha vinto di più sul circuito malese

● Successi a testa per Michael Schumacher, Alonso e Vettel a Sepang: sono loro i plurivittoriosi in Malesia

INVIATO A SEPANG

«A

SCONTRO Fa sorridere che sia un uomo di 84 anni a invocare una bella rinfrescata per una F.1 malata. E quando rimpiange il decisionismo di Max Mosley sembra alimentare il sospetto che ci sia un piano preciso per deprezzare il prodotto F.1 in modo che i due possano comprarselo dalla Cvc, esautorando Todt. Fantasie del paddock? Chissà. Stiamo alle sue parole: «Jean vuole accontentare tutti, Mosley faceva ciò che andava fatto: se era necessario, aboliva simulatori, galleria del vento, telemetria e da subito». Ora invece il fatto che i team possano dire la loro ha inceppato il meccanismo: «Coinvolgerli nelle regole è un’idea sbagliata». MECCANISMO Per Bernie c’è una maggioranza consapevole che sia il caso di cambiare ma non si trova l’unanimità e il processo è bloccato. Il nodo? I motori: «Ma il problema non è la Mercedes, la colpa è degli altri che non hanno

fatto un buon lavoro». E a Marko che ha minacciato il ritiro della Red Bull spedisce il seguente, sprezzante messaggio: «A volte qualcuno parla senza pensare. Oltretutto non decide lui. Però malgrado il patto della Concordia sino al 2020, non potrei impedire a uno di andarsene, anche se poi ci sarebbero delle conseguenze». RICETTA Bernie una sua idea ce l’ha: «Dare libertà ai piccoli di comprarsi motore e telaio dai big, così basta un budget di 15 milioni. Ma Dennis si è opposto, dice che non è F.1. Lo è forse partire in fondo allo schieramento se si cambia motore?». Vorrebbe intervenire anche sui format dei GP seppure anche qui con proposte un po’ provocatorie: «Motori liberi al venerdì, 10 punti alla pole e 10 al vincitore, con l’autore del miglior tempo in prova che parte a metà schieramento, tipo 12°». E taglio dei costi: «Via telemetria, galleria del vento, simulatore. Fosse per me tornerei volentieri ai V8 e ai V10, motori meno costosi».

RAlla Red Bull:

«Vogliono ritirarsi? Facciano pure, ma ci saranno conseguenze»

RSui piloti restii a

fare promozione: «Hamilton perfetto, Seb non pensi soltanto a guidare»

PERICOLO Ma se la F.1 va male, secondo il grande boss, è colpa pure di promotori e protagonisti: «La Germania senza il GP? Io in quel Paese ci ho rimesso già un sacco di soldi (riferimento ai 100 milioni versati al processo per corruzione di Monaco; n.d.r.)!. Dicono che chieda troppo denaro ma ai team va il 62% degli introiti e se faccio sconti, prendono meno soldi. E poi non capisco: i governi fanno investimenti per Olimpiadi, Europei di atletica o Mondiali di nuoto, perché non per la F.1?». E suona fortissimo l’allarme per Monza. «Potrebbe essere il prossimo», dice Bernie, ammettendo però che un Mondiale senza Europa «sarebbe terribile». Il tennis, si obietta, non cancellerebbe mai Wimbledon: «E io l’ho sempre sostenuto. Anche perché produce ricchezza». E il suo salario? «Prendo meno di qualche team principal, faccio questo lavoro perché mi piace». Sino a quando? «Mi cacceranno o morirò. Avere un aiuto? Non sono un buon insegnante. È come affiancare uno a Sinatra che sta per lasciare le scene». PILOTI Ecclestone ne ha pure per certi piloti, che non aiutano nella promozione dello sport: «Hamilton è il miglior campione del mondo che possa desiderare. Non solo per il talento ma perché si dà da fare a promuovere la F.1». Non così chi l’ha preceduto sul trono iridato: «L’ho detto a Vettel, “dovresti fare come lui” e non pensare solo a correre. Questi ragazzi dovrebbero prendere esempio da Stewart: non corre da una vita ma fa ancora soldi con le corse». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Mercedes W06 di Lewis Hamilton, 30 anni AFP


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Motomondiale R GP Qatar

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Super Marc, crisi Yamaha Che bagarre: 19 piloti in 1”

NEL PADDOCK

1Il campione del mondo chiude in testa le libere, ma Crutchlow è a un passo

Dovizioso fa sognare la Ducati. Ancora difficoltà per Jorge (8°) e Valentino (9°) Valentino Rossi, 36, nono nelle libere di ieri EPA

Filippo Falsaperla INVIATO A LOSAIL (QATAR)

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uardi la classifica e vedi una battaglia senza quartiere per questo GP del Qatar che domani apre il Motomondiale delle meraviglie. Come è possibile piazzare 19 piloti (su 25) in poco più di un secondo? Quasi non ci stanno… Ma è anche difficile immaginare i primi dieci, che si sono presi l’accesso diretto alla battaglia per la pole, in mezzo secondo. E che dire di Valentino Rossi 9° dietro al compagno Jorge Lorenzo, a soli 370 millesimi dalla vetta? Probabilmente sarà così anche questa sera per la prima pole. Magari meno per la gara, visto che la sensazione è che il solito Marquez stia preparando un altro dei suoi scherzetti.

Tutti d’accordo Sul giro la rossa è in vantaggio

Marc Marquez, 22 anni, ha vinto 2 volte in Qatar EPA

1Rossi: «Pista difficile, basta

un errore e sei subito indietro». Lorenzo: «Seconda fila a rischio» Paolo Ianieri INVIATO A LOSAIL

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reparatevi a una gran battaglia, dove la minima sbavatura sarà pagata cara. «La pole sarà un grande spettacolo, ma sarà parecchio stressante per noi piloti, sbagli una curva e ti ritrovi nono» è il riassunto perfetto di Valentino Rossi. Che sulla pole position e la prima fila ha già messo sopra una croce, ma spera almeno di trovare il giro giusto per centrare una seconda fila dalla quale mandare in scena un remake della battaglia degli ultimi due anni con Marc Marquez.

SOLIDITÀ Il campione del mondo anche ieri, con due sessioni a disposizione, è sembrato poter bellamente gestire la situazione. Alla fine ha sfruttato la scia di un ottimo Aleix Espargaro (4° e bravo a gestire la gomma morbida sulla sua Suzuki) per tenere a 96 millesimi l’altra sorpresa Cal Crutchlow, finalmente a posto con la Honda. L’inglese di Cecchinello è la dimostrazione che la moto di Tokyo sembra già pronta per la gara. Lui ha usato benissimo la gomma (media) nuova, ma la RC213V può contare anche sulla costanza di Dani Pedrosa, solo 5° alla fine, ma 3° per tutto il turno. Certo, niente a che vedere con il ritmo infernale di Marquez, unico a girare tre volte in 1’54” (e altrettante in 1’55” basso).

to alla famigerata curva 2, traditrice anche per Melandri, Baz e De Angelis. Da parte sua Dovizioso ha martellato piazzandosi 6° («Non avevo mai provato la morbida, ho fatto alcuni errori»), ma mostrando un ritmo che lo mette praticamente sullo stesso livello di Pedrosa. Oggi potrà sfruttare al meglio l’esperienza nel momento chiave, tanto da candidarsi addirittura per la pole. Mentre il suo compagno è indietro, sia come tempo sia come passo gara.

SORPASSO La sensazione, almeno ieri, aspettando un miglioramento della pista in fatto di aderenza, è che la Yamaha non sia riuscita a risolvere i problemi venuti fuori nei test di metà mese. Al contrario le Ducati sono messe molto bene, come allora. Iannone come al solito è genio e sregolatezza: dopo aver risolto un problema di elettronica (senza un motivo logico una mappatura del traction control non funzionava sulla sua moto), l’abruzzese è entrato e in 3 giri ha piazzato il terzo tempo di giornata. Poi ha montato anche le «alette», che erano piaciute nei test a Dovi, ma è subito vola-

ALTERNATIVA In casa Yamaha, invece, i dubbi si aggiungono ai dubbi. La speranza degli uomini di Iwata è che la pista, gommandosi, le restituisca la competitività del passato, apparentemente perduta. Giovedì Valentino aveva usato la gomma posteriore dura e ieri la stessa prova è stata fatta anche da Lorenzo. Ma la mossa ha solo dato la consapevolezza a entrambi che si può essere costanti, ma a prezzo di decimi preziosi nei confronti delle Honda, in primis Marquez, e della rossa. «Dobbiamo stringere i denti — dice Maio Meregalli, responsabile del team — e andare avanti a piccoli

passi senza stravolgere la moto fino alla gara: è sempre stato così negli anni passati. Nel momento clou siamo sempre riusciti a ritrovare competitività». Valentino ha anche provato a modificare abbastanza pesantemente l’assetto (caricando il posteriore) in cerca di grip. E almeno questa mossa sembra aver fatto fare qualche passo avanti. Ma ancora non basta. GUAI Continua la rincorsa, da molto più lontano, dell’Aprilia, in una giornata complicata. Melandri è caduto nel primo turno e nel secondo ha avuto un problema tecnico: in ogni caso i suoi 4”5 di ritardo sono un fardello pesante. Alvaro Bautista è stato rallentato per mezzo turno da problemi elettrici e solo nel finale è riuscito a risolvere l’imbarazzo di stare dietro la vecchia Art di De Angelis, in ogni caso più veloce nel totale delle 3 sessioni. Oggi le quarte libere per preparare la gara e poi le qualifiche. Da cardiopalmo. Perché tra gomme morbide ed equilibrio generale sarà un attimo fare l’impresa o finire nell’anonimato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA Pole alle 19, gran premio alle 20 Diretta su Sky, differita su Cielo Approfondimenti su GazzettaTv Il circuito di Losail, inaugurato nel 2004, misura 5.380 metri e ha 16 curve. Il rettilineo più lungo è di 1.068 metri Domani a Losail (5.380 m) si corre in notturna il GP Qatar, prima prova (su 18) del Motomondiale 2015. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD. Questi gli orari italiani (oggi -2 ore rispetto a Losail; -1 ora invece domani, quando in Italia scatta l’ora legale). Oggi Qualifiche Moto3: 16-16.40. Qualifiche Moto2: 16.5517.40. Quarte libere MotoGP: 17.55-18.25. Qualifiche 1 MotoGP: 18.35-18.50. Qualifiche 2 MotoGP: 19-19.15. Sintesi delle qualifiche delle tre classi dalle 21.10 su Cielo. Domani Warm up: 14.50-15.10 Moto3; 15.25-15.45 Moto2; 16-16.20 MotoGP. Gare: alle 17 la Moto3 (18 giri, 95,8 km); alle 18.20 la Moto2 (20 giri, 107,6 km); alle 20 la MotoGP (22 giri, 118,4 km). Differite alle 20.15, 21.35 e 23 su Cielo. Gazzetta.it Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità. GazzettaTv Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati a Losail.

PREVISIONI «Le Ducati sono messe bene – dice Valentino –. Il più veloce sul giro secco è Iannone, sul passo invece Dovizioso è identico a me. E siccome salvo sorprese mi partiranno davanti, dovrò impegnarmi per passarle. Poi ci sono le Honda, Marquez ha qualcosa in più, ma anche Pedrosa è veloce. Quindi c’è Lorenzo e magari in qualifica ecco che possono rompere le scatole i vari Crutchlow, Aleix Espargaro e Hernandez. Serve il “girone”, ma nulla è perduto». Nonostante il 9° tempo dopo i tre turni, Rossi si riscopre «molto più soddisfatto, come passo non sono messo male e con entrambe le gomme, media e dura, mi sono trovato bene. Non ho ancora deciso quale userò». GLI SPAGNOLI Non ha dubbi Jorge Lorenzo, «perché la gomma dura è molto costante ma altrettanto lenta, mentre la media è molto più veloce. Il problema è che cala tantissimo e nel finale rischiamo più problemi di un anno fa. Siamo stati veloci anche se ho avuto un problema di elettronica. La pole sarà complicata, sono in troppi a poter sfruttare la gomma morbida e già la seconda fila potrebbe essere difficile». Anche per Marquez, mattatore delle libere, le Ducati hanno la strada spianata. «Saranno difficili da battere, non hanno ancora fatto vedere tutto il potenziale, ma in gara me la vedrò soprattutto con Dani. Valentino e Jorge? Una grande incognita». Davanti ai pronostici avversari se la ridacchia Dovizioso, che non smentisce di aver coperto le carte. «Non ho voluto esagerare, ma come velocità ci siamo, si tratta di lavorare sulle rifiniture. La pole? Dipende dal feeling con la gomma anteriore: se a posto, potrò aggredire». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Moto3, il «deb» Quartararo è 5° In Moto2 Lowes supera Zarco

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● LOSAIL — (g.z.) La Moto3 è la categoria dei giovani e, inevitabilmente, delle sorprese. Non tanto per la prima posizione di Danny Kent, comunque un veterano al di là dei suoi 21 anni, quanto per il 2° posto di Hiroki Ono, giapponese alla sua terza gara in Moto3 e per il 5° di Fabio Quartararo, al debutto. Per lui – 16 anni il 20 aprile – è stata fatta una deroga al regolamento, permettendo a chi ha vinto il Cev (ed è il suo caso) di anticipare il debutto nel Motomondiale: Stefano Manzi, pilota del Team Italia, non può correre questo GP perché compirà 16 anni domani. Quartararo sta dimostrando di meritarsi qualche favore e nel team di Emilio Alzamora può esprimersi al meglio. Così come

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tutti i piloti Honda, che occupano sei dei primi sette posti dello schieramento provvisorio, con il solo Miguel Oliveira (Ktm) capace di inserirsi al terzo posto. Niccolò Antonelli, 6°, è il primo degli italiani. Nono Pecco Bagnaia, 11° Andrea Locatelli, 14° Romano Fenati, caduto senza conseguenze. Prove come una gara in Moto2, con il duello Sam Lowes-Johann Zarco. Alla fine è stato Lowes a conquistare il miglior tempo, con l’iridato Tito Rabat terzo. Bene Franco Morbidelli, 7°, più staccati Lorenzo Baldassarri (15°) e Simone Corsi (16°). Undicesimo l’iridato Moto3 Alex Marquez, fratello di Marc.

M.MARQUEZ (HONDA) 1’54”828 MEDIA 168,6 KM/H PEDROSA (HONDA) 1’55”275 DOVIZIOSO (DUCATI) 1’55”366 CRUTCHLOW (HONDA) 1’55”397 IANNONE (DUCATI) 1’55”404 LORENZO (YAMAHA) 1’55”609 V.ROSSI (YAMAHA) 1’55”618 DI MEGLIO (DUCATI) 1’55”707 SMITH (YAMAHA) 1’55”741 BARBERA (DUCATI) 1’55”838 A.ESPARGARO (SUZUKI) 1’55”847 HERNANDEZ (DUCATI) 1’55”970 P.ESPARGARO (YAMAHA) 1’56”004 M.VIÑALES (SUZUKI) 1’56”036 HAYDEN (HONDA) 1’56”086 REDDING (HONDA) 1’56”133 ABRAHAM (HONDA) 1’56”178 BRADL (YAMAHA FWD) 1’56”181 E.LAVERTY (HONDA) 1’56”333 MILLER (HONDA) 1’56”578 PETRUCCI (DUCATI) 1’56”657 BAZ (YAMAHA FWD) 1’56”966 DE ANGELIS (ART) 1’57”509 BAUTISTA (APRILIA) 1’57”868 MELANDRI (APRILIA) 1’58”542

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M.MARQUEZ (HONDA) 1’54”822 MEDIA 168,6 KM/H CRUTCHLOW (HONDA) 1’54”918 IANNONE (DUCATI) 1’54”992 A.ESPARGARO (SUZUKI) 1’54”994 PEDROSA (HONDA) 1’55”024 DOVIZIOSO (DUCATI) 1’55”044 HERNANDEZ (DUCATI) 1’55”102 LORENZO (YAMAHA) 1’55”108 V.ROSSI (YAMAHA) 1’55”192 P.ESPARGARO (YAMAHA) 1’55”328 BARBERA (DUCATI) 1’55”396 REDDING (HONDA) 1’55”447 M.VIÑALES (SUZUKI) 1’55”676 BRADL (YAMAHA FWD) 1’55”694 PETRUCCI (DUCATI) 1’55”777 HAYDEN (HONDA) 1’55”789 DI MEGLIO (DUCATI) 1’55”866 SMITH (YAMAHA) 1’55”905 E.LAVERTY (HONDA) 1’55”913 ABRAHAM (HONDA) 1’56”080 MILLER (HONDA) 1’56”162 BAZ (YAMAHA FWD) 1’57”072 BAUTISTA (APRILIA) 1’57”107 DE ANGELIS (ART) 1’57”509 MELANDRI (APRILIA) 1’59”339

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S.LOWES (SPEED UP) 1’59”541 MEDIA 162 KM/H ZARCO (KALEX) 1’59”677 RABAT (KALEX) 1’59”993 CORTESE (KALEX) 2’00”315 PONS (KALEX) 2’00”546 FOLGER (KALEX) 2’00”559 MORBIDELLI (KALEX) 2’00”637 LUTHI (KALEX) 2’00”704 RINS (KALEX) 2’00”783 SIMEON (KALEX) 2’00”961 A.MARQUEZ (KALEX) 2’01”030 SYAHRIN (KALEX) 2’01”180 KALLIO (KALEX) 2’01”236 L.ROSSI (TECH 3) 2’01”259 BALDASSARRI (KALEX) 2’01”266 CORSI (KALEX) 2’01”285 NAKAGAMI (KALEX) 2’01”354 L.SALOM (KALEX) 2’01”461 WEST (SPEED UP) 2’01”715 CARDUS (TECH 3) 2’01”724 SIMON (SPEED UP) 2’01”742 SHAH (KALEX) 2’01”877 KRUMMENACHER (KALEX) 2’02”097 AEGERTER (KALEX) 2’02”165

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KENT (HONDA)

2’06”413 MEDIA 153,2 KM/H ONO (HONDA) 2’06”499 OLIVEIRA (KTM) 2’06”510 MCPHEE (HONDA) 2’06”533 QUARTARARO (HONDA) 2’06”565 MASBOU (HONDA) 2’06”842 ANTONELLI (HONDA) 2’06”852 BINDER (KTM) 2’06”939 BAGNAIA (MAHINDRA) 2’06”972 NAVARRO (HONDA) 2’07”013 LOCATELLI (HONDA) 2’07”190 AJO (KTM) 2’07”222 FENATI (KTM) 2’07”356 VAZQUEZ (HONDA) 2’07”449 I.VIÑALES (HUSQVARNA) 2’07”522 LOI (HONDA) 2’07”566 KORNFEIL (KTM) 2’07”613 HANIKA (KTM) 2’07”681 BASTIANINI (HONDA) 2’07”683 MARTIN (MAHINDRA) 2’07”865 TONUCCI (MAHINDRA) 2’08”133 MIGNO (KTM) 2’09”032 FERRARI (MAHINDRA) 2’09”346 BEZZECCHI (MAHINDRA) 2’09”546


Motomondiale R GP Qatar

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Colazione, tempone... caduta Ecco un giorno da Iannone» 1La famiglia, i rituali e il lavoro nei box: diario del pilota

di Vasto al debutto in Ducati: «Alle corse vivo in un tunnel» Andrea Iannone, 25 anni, pilota ufficiale Ducati da questa stagione

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a prima gara dura quattro mesi, la aspetti da quando a Valencia finisce il Mondiale. Lì già tutto cambia, piloti che salgono su moto diverse, divise nuove, le prime evoluzioni. Il Qatar è ancora lontano, ma la mente è già proiettata lì. Questa, poi, correndo di notte è una gara come nessun’altra. E a me piace così. Il Qatar non posso che immaginarlo in queste condizioni. Ovviamente, anche gli orari sono assolutamente diversi dagli altri GP. La sveglia al mattino suona tra le 10.30 e le 11.30, cosa che non mi dispiace. Quando non sono a una gara mi sveglio intor no alle 9.30, ma non sono rare le

MILAGRO

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volte in cui dormo fino a mezzogiorno e oltre. Qui nel deserto, tutto è programmato al contrario: mi alzo all’ora in cui normalmente sarei in pista per le prove libere e vado a letto alle 2-3 del mattino, cosa che non succede mai durante la stagione, magari dopo aver mangiato un hamburger in stanza.

di ANDREA IANNONE

ANSIA È stato così anche ieri: ho fatto colazione in camera, yogurt e cereali, con Claudia, la mia fidanzata, e mio fratello Angelo. Di solito vado al ristorante, ma in questi giorni c’è confusione e preferisco stare tranquillo. Poi un po’ di relax, facendo trascorrere le ore prima di pranzo e soprattutto prima di venire in pista. Lo ammetto, ho l’ansia di arrivare in circuito. Devo vivere il paddock il più possibile, per aver tutto sotto controllo e, se ho un dubbio, correre da una parte all’altra per capire.

TUNNEL Quando è tempo di gare, io vivo in un tunnel. E più tardi ci entro e peggio è per il weekend. Il tunnel è il mondo disegnato intorno a me. Entro in pista e ho riferimenti che so essere positivi e che mi faranno andare forte. Se mancano, qualcosa non funziona. Qui, per esempio, primo gran premio con la Ducati ufficiale, ci sono ancora cose nuove, persone, situazioni che ancora devono incastrarsi perfettamente nel meccanismo. In questo, Angelo ha un ruolo importantissimo. Lui conosce alla perfezione cosa voglio o meno, sa già dalla mia intonazione di voce cosa penso, se qualcosa mi disturba. RITUALI Ho riferimenti precisi di cui ho bisogno e che devono essere sempre lì al momento giusto: la cassa aperta, la tuta al suo posto, l’ufficio sistemato. In Europa, per esempio, la prima cosa arrivando in circui-

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to è andare al motorhome, aprire le valigie, fare pipì. Sì, posso essere andato al bagno dieci minuti prima, ma quando entro nel motorhome devo rifarla. Ho bisogno di un equilibrio che prima raggiungo e meglio è: Claudia è qui con me, ma per certi versi è come se non ci fosse. Lei sa quando può parlarmi e quando deve lasciarmi stare. Sono uno molto scaramantico: una mossa sbagliata da parte di qualsiasi persona può avere conseguenze pesanti. E se devo fare un’intervista, nella stanza con me e il giornalista può stare solamente Carlo Pernat, che non è solo mio manager ma anche consigliere. MEETING Prima di scendere in pista, facciamo un primo meeting con gli ingegneri: con Gigi Dall’Igna, il gran capo di Ducati Corse, Marco Rigamonti, ingegnere di pista, Tommaso Pagano, ingegnere elettronico, si parla del programma e del lavoro durante i turni. Quello di ieri è stato veloce, visto che ho deciso di ripartire dallo stesso assetto usato al giovedì. Poi mi sono messo al computer per rivedere le immagini delle prime libere. Ho studiato i rivali: non è un segreto, lo fanno tutti, ma ho anche cercato di capire se le mie sensazioni in sella si ripetono davanti alla tv. Quindi un massaggio con Matteo (Elitropi; n.d.r.), che da quest’anno ha preso il posto di Freddy, ripetuto anche tra i due turni di prove e a fine giornata, e via in pista. INCIDENTI DI PERCORSO Non ero troppo contento dopo le seconde libere, ma la squadra è stata bravissima a risolvere tutti i problemi che erano emersi e soprattutto a capire i motivi che avevano generato questi disagi. Alla fine posso dirmi contento per come è andata la giornata, anche se c’è stata quella maledetta caduta. La moto si è chiusa davanti, mi spiace, ma quanto provi a spingere ci sta e in quel momento stavamo provando soluzioni diverse. CRESCITA La GP15 sta crescendo, nella terza sessione abbiamo montato le alette e la differenza si sente subito, soprattutto la guidabilità è migliore. Adesso però è già tempo di pensare alla qualifica. Tutti chiedono se si può puntare alla pole. Io dico che il potenziale per farlo c’è e ci proveremo. Ma è soprattutto sul passo gara con la gomma dura che ci stiamo concentrando: dal primo al quinto siamo tutti lì. Possiamo divertirci.

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● 1 Colazione in famiglia: davanti a Iannone papà Regalino e il fratello Angelo. Alla sua sinistra la fidanzata Claudia. ● 2 Andrea indossa la tuta: dietro di lui il fratello ● 3 In sella alla GP15 ● 4 A colloquio con Dall’Igna, d.g. Ducati Corse ● 5 Insieme a Dovizioso durante il briefing ● 6 La scivolata nelle terze libere MILAGRO-IPP DA TV

● (f.f.) L’ex campione del mondo della MotoGP Casey Stoner torna in gara nella 8 Ore di Suzuka, in programma il 26 luglio. L’equipaggio che guiderà la Honda CBR 1000 RR nella tappa asiatica del Mondiale Endurance sarà completato dall’astro nascente olandese Michael van der Mark e dal giapponese Takumi Takahashi.

situazione alla squadra e forse anche a Carmelo Ezpeleta, gran capo Dorna. Grane anche in pista per il team Lcr: la moto di Cal Crutchlow accusa problemi al freno anteriore che va in crisi in una curva. «Succede in un punto particolare – dice Lorenzo Bartolazzo, responsabile Brembo in pista – per gli scuotimenti dell’anteriore che aprono le pastiglie dei freni. Stiamo studiando la cosa ma non è semplice da risolvere».

DAL PADDOCK

SUPERBIKE

I guai di Cecchinello

Fores con la Ducati

● (f.f.) Svolta sui problemi fiscali della Cwm, lo sponsor inglese del team di Lucio Cecchinello. Il titolare della società Anthony Costantinou arriverà in Qatar, per spiegare di persona la

● (p.g.) Lo spagnolo Javier Fores, 29 anni, correrà con la Ducati ufficiale i prossimi round del mondiale Superbike ad Aragon (12 aprile) e Assen (19 aprile). Sostituisce Davide

8 ORE DI SUZUKA

IL 93 È ANCORA FAVORITO MA SE VALE TORNA MARZIANO...

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(testo raccolto da Paolo Ianieri) © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO

MOTOGRINGO di RINGO

i riparte finalmente! Ma non si potrebbe organizzare anche un Mondiale invernale? La pausa tra Valencia e Qatar è troppo lunga. In questo periodo mi avete riempito di domande: Valentino ce la farà? La Ducati volerà? Marquez si confermerà? Crutchlow cosa combinerà? Non faccio il mago, ma provare a rispondere mi diverte. Vi dico che il pilota da battere anche quest’anno è il numero 93. Chiaro che la mia speranza

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è che il tavulliano torni marziano, che faccia il «birbone» il giovane Iannone, mentre Dovizioso si butti a cannone. Vi auguro che il gas e il rock siano sempre con voi, aspettando che sventoli la prima bandiera a scacchi e, magari, quella tricolore. Ringo twitter @virginringo ringo@virginradio.it Ascolta Virgin Moto Race su Virgin Radio il lunedì e il venerdì alle 15.50.

Stoner torna alle gare

Giugliano fratturato nel precampionato. Salvo complicazioni Giugliano tornerà a Imola (10 maggio).

DUE TEMPI

In pista le vecchie 500 ● (f.f.) Tra il 19 e il 21 giugno a Jerez (Spa) tornano protagoniste le vecchie 500 due tempi. Nel World GP Bike Legends si sfideranno le moto degli anni ‘80 e i campioni che le avevano guidate. Tra questi Spencer, Schwantz, Gardner, Capirossi, Garriga, Cardoso e Cardus.

MONDIALE CROSS

Si corre in Argentina ● (m.z.) A Neuquen (Argentina), sede della terza tappa iridata, si

rinnova la sfida tra Tony Cairoli (Ktm) e Ryan Villopoto (Kawasaki). Assente l’ufficiale Suzuki Kevin Strijbos, compagno di squadra del leader MxGP Clement Desalle, che è stato operato a una mano. Nella Mx2 si attende un’altra prova di forza del leader della classifica Jeffrey Herlings (Ktm).

APRILIA

L’Arma sulla Caponord ● È stato presentato a Roma il prototipo dell’Aprilia Caponord 1200 dedicato all’Arma dei Carabinieri. La moto ha la livrea istituzionale e gli allestimenti dedicati (dispositivi sonori e luminosi, predisposizione per l’apparato radio e bauletto per ospitare l’armamento di reparto).


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Motori R Storie che emozionano

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

QUELLA GARA SPETTACOLO UNA VOLATA TUTTA ITALIANA

27 GIUGNO 1999 ● GP D’OLANDA, CLASSE 250 Loris Capirossi e la sua Honda, Valentino Rossi e la sua Aprilia sono i protagonisti assoluti di un GP spettacolare e tutto italiano.

LE MOTIVAZIONI ● A TESTA BASSA, GUIDA 16 GIRI SU 18 A spingere Capirossi la voglia di riscatto dopo la squalifica al Mugello per il mancato rispetto della bandiera nera, che gli è costata il GP di Catalogna

ULTIMO GIRO ● BRIVIDI E SORPASSI A metà circuito in una curva a destra Valentino prende il comando. Nelle due successive Capirossi si riporta in testa. Va così sino alla fine...

IL PODIO ● QUEI 180 MILLESIMI DI SECONDO Alla fine il primo posto è di Capirossi per 180 millesimi di secondo. I commentatori inglesi di Eurosport la chiameranno «The italian civil war».

«Assen, la mia battaglia»

1Alla vigilia del Motomondiale, Capirossi apre il libro dei ricordi e torna al GP d’Olanda 1999 «Quando io e Valentino ci sorpassammo 6-7 volte e poi all’ultima curva lo infilai e lo fregai...»

Filippo Falsaperla

T

i aspetti che il ricordo più forte, vivido, sia quella incredibile gara australiana, chiusura del Mondiale 1990, quando vincendo il Gp della grande alleanza italiana a 17 anni divenne il più giovane (non ancora battuto) campione del mondo, in 125. Invece Loris Capirossi guarda decisamente in avanti: classe 250, 1999, Gran Premio d’Olanda nella Cattedrale della moto, Assen.

Loris Capirossi è nato a Castel San Pietro Terme il 4 aprile 1973. Ha corso con Honda, Aprilia, Yamaha, Ducati e Suzuki

«Ero carico come non mai. Non avevo corso la gara precedente, a Barcellona, perché mi avevano squalificato al Mugello, per quella toccata con Lucchi in partenza. Con Valentino fu una battaglia memorabile. Ci sorpassammo 6-7 volte e all’ultima curva lo infilai e lo fregai…». Se guarda indietro cosa vede? «Un ragazzino che è riuscito a realizzare un sogno. Sono partito con la passione di mio padre Giordano, ho fatto esperienze bellissime, perché ho avuto la fortuna di guidare tutte le moto: 2 tempi, quattro, le 800 le 1000. Tante, bellissime. Ho un ottimo ricordo della Ducati, insieme abbiamo iniziato un progetto entusiasmante». Completamente soddisfatto? «Non ho rimpianti, ma so benissimo che ho fatto tanti errori. Credo che avrei potuto vincere di più. Invece di 3 Mondiali potrei averne in casa 5 facili, forse sei…».

LE VITTORIE

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i campionati del mondo vinti da Capirex in carriera: in 125 nel 1990 e nel 1991, e della classe 250 nel 1998 mi occupo della questione gomme-Michelin, abbiamo fatto i regolamenti, dello sviluppo delle gomme, collaboro con il responsabile tecnico per i regolamenti, con la direzione gara. E poi c’è il commento tecnico in televisione con Sky».

Parla del 2006 con la Ducati? «Nel 2006 avevo delle chance. Il ’93 e ’94 (in 250, n.d.r.) li ho buttati via con tutte le mie forze. Ma comunque mi ritengo una persona fortunata, perché questo sport mi ha dato molto. E ho ancora un ruolo importante e soprattutto mi diverto». Aver ricomprato e ricostruito le sue moto è per rimanere ancora più attaccato a questo mondo? «Io ho fatto tutto questo per la passione enorme che ho per la meccanica e la moto. Mi piace vederle, lavorarci sopra. Ne ho tante… Dieci con cui ho corso, quattro MotoGP, quattro 250, due 125. Poi quelle da strada e fuoristrada, forse altre 20-25». Appassionato anche di auto, ad un certo punto sembrava destinato alla F.1… «Correndo con un grande sponsor come Phillip Morris, anche io ho potuto provare una monoposto, una F.3000 a Vairano. Quando sei giovane tutto ti viene facile. Ho girato 2 giorni interi e sono andato anche abbastanza forte. Però non ho mai pensato di lasciare le moto. Ho fatto tante gare in auto ma per divertimento. Anche quando ho smesso potevo fare una carriera auto, magari nel turismo. Non ci ho mai pensato». Oggi come si definisce? «Non so neanche io che cosa sono. Sono arrivato in questo ruolo di consigliere per cercare di sfruttare la mia esperienza a 360 gradi. Adesso

E quando sta a casa? «Faccio il papà a tempo pieno, cerco di stare il più possibile con Riccardo e la mia famiglia. E poi c’è qualche… affaruccio». In futuro si vede uomo d’affari? «Da 22 anni vivo a Montecarlo, conosco perfettamente il mercato immobiliare e me ne occupo per “passione”».

Chiude la carriera a fine 2011, è sposato dal 2002 con Ingrid Tence, ex valletta di «Ok il prezzo è giusto». Oggi fa il consigliere del campionato e il commentatore per Sky

Le piace questo campionato? «Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione della MotoGP che mi piace. Il livello dei piloti è altissimo e anche delle moto, la differenza tra la prima e l’ultima è accettabile. Il campionato è molto aperto, con tanti outsider, anche se alla fine se la giocheranno i soliti noti».

NON HO RIMPIANTI, MA SO CHE AVREI POTUTO VINCERE DI PIÙ... IL DOPPIO LORIS CAPIROSSI 1 LA CARRIERA

L’ITALIA HA DORMITO, NON SI È INVESTITO SUI GIOVANI LORIS CAPIROSSI 2 IL GAP CON LA SPAGNA

In Spagna tanti ex piloti sono diventati manager, mentre in Italia si è preferito fare dei team… «Non so. La Spagna ha la fortuna di avere tante piste e infatti molti piloti si spostano lì in inverno. La Federazione ha lavorato bene, con tanti campionati importanti. In Italia non c’è questa tradizione». Non le piacerebbe fare crescere qualche ragazzino? «È difficile. Ci vuole tanto tempo e tanti soldi per tirare su uno dal niente. Qualcuno mi suggerisce qualche pilota, ma ci vogliono tempo e persone dedicate ai campionati minori. Alcuni, come Gianola, Migliorati, Locatelli ci hanno provato. Ma servono tanti soldi». Cosa si aspetta da questa prima del Qatar? «Tanto interesse. Il pilota da battere è sempre Marquez e non sarà facile. Però dietro Valentino ha una voglia incredibile di portare a casa questo decimo titolo. Lorenzo l’ho visto nettamente più in forma del 2014. Pedrosa non va male. E poi tanti outsider, come Crutchlow e le Ducati che sta facendo molto bene».

C’è qualcosa che cambierebbe? «Spero che in futuro il campionato diventi anche competizione tra i gommisti, sarebbe un bel salto in avanti in fatto di prestazioni e spettacolo. E potrebbero venire fuori anche delle sorprese, come successe da noi quando in Ducati prendemmo le Bridgestone. Anche se mi rendo conto che per la situazione economica attuale è quasi impossibile che accada». Come deve fare l’Italia per recuperare terreno dai piloti spagnoli? «L’Italia ha dormito. Quando ho cominciato io, Biaggi o altri c’erano i campionati a basso costo: da lì siamo usciti in tanti. Poi non si è più investito nei giovani e non sono nati i campioni. Adesso si sta tornando a fare qualcosa, ma per avere campioni veri bisogna aspettare qualche anno».

Cosa si è sbagliato? «Tante volte si sono bruciati i piloti per non aspettare che maturassero. Si buttavano nel Mondiale e si bruciavano. Ora sembra che ci sia un po’ più di pazienza».

MARQUEZ È SCONTATO, VALE HA VOGLIA ED ESPERIENZA LORIS CAPIROSSI 3 IL PRONOSTICO

Marc vincerà a raffica come l’anno scorso? «No. Perché la Yamaha si è avvicinata, Dani è in forma. Non sarà dominio». E alla fine chi sarà campione? «Troppo scontato fare il nome di Marc. Sperando in Valentino, che ha l’esperienza dalla sua: non fa errori e alla lunga potrebbe essere lì». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Ciclismo R In Belgio

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VOLTA CATALUNYA

SPARTACUS K.0. «CAPITO SUBITO CHE ERA GRAVE»

Valverde fa il bis A Porte la maglia Ma Pozzovivo è 2°

● «È stato un attimo e mi sono trovato per terra in mezzo a un mucchio di bici e corridori. Mi sono rimesso in sella per una specie di riflesso condizionato, ma ho capito subito che era una cosa grave e che la mia stagione delle classiche era finita. Avevo un forte male ovunque. Ora non ci sono rimedi o cure, solo mordere il dolore». Così Fabian Cancellara ha commentato la sua caduta sul pavé di Haaghoek, dopo meno di 40 km di gara. I medici hanno detto che per ora è impossibile stabilire i tempi di recupero per il fuoriclasse svizzero. FOTO BETTINI

1Assolo dello spagnolo a 3 km

dall’arrivo, Richie nuovo leader, il lucano è a 5”. Ok anche Aru

La vittoria di Alejandro Valverde, 34 anni EPA

Cancellara, addio Nord Thomas re di Harelbeke

1Per Fabian due vertebre fratturate. Il gallese vola sul pavé e arriva solo. Stybar 2°, Trentin 3°, Sagan crolla sul più bello

Claudio Ghisalberti

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aaghoek, meno di 40 km dal via di Harelbeke. Lì, in un anonimo tratto di pavè, il terzo dell’E3, il gruppo salta in aria. Tra i corridori a terra, oltre a Degenkolb, Boom, Malori e Bonifazio (per il ligure forti contusioni sul lato destro del corpo), c’è anche Fabian Cancellara. Spartacus si rialza, ha un male cane, prova a stringere i denti. Riparte, ma dopo pochi chilometri è costretto a gettare la spugna. Portato all’ospedale di Waregem, entra camminando sulle proprie gambe, ma zoppica e si tiene il polso sinistro dietro la schiena. Il referto delle radiografie è un pugno da k.o: frattura del processo trasverso della seconda e della terza vertebra lombare. I tempi di recupero sono impossibili da definire ora. Però il primo verdetto è chiaro: la sua campagna del Nord è finita a 10 chilometri da Oudenaarde, dove domenica prossima ci sarà il traguardo di quel Fiandre che lo ha incoronato re per tre volte, due nelle ultime due edizioni. Un trittico che fa bella coppia con quello nella Roubaix. Ai box anche l’altro gigante, cioè Tom Boonen, l’idolo di casa alle

L’esultanza di Geraint Thomas, 28 anni: terzo centro 2014, il più importante della carriera AP

prese con un non semplice recupero per la lussazione a una spalla patita alla Parigi-Nizza, le pietre cercano un nuovo padrone, un campione che sappia anche entusiasmare. LA CORSA A trionfare nella corsa che Eddy Merckx non riuscì mai a fare sua, è Geraint Thomas, già grande protagonista domenica a Sanremo, che coglie il più importante successo su strada della carriera. In pista, però, lui è un fuoriclasse come dimostrano i due ori olimpi-

ci e i tre mondiali nell’inseguimento a squadre che gli sono valsi l’onoreficenza di Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Il 28enne gallese di Sky a 4 km dal traguardo sferra un attacco tremendo con il quale pianta sul posto Zdenek Stybar (poi 2° a 25”) e Peter Sagan che finisce alla deriva in preda alla delusione: sarà 30° a 1’14”. La volata del gruppo per il 3° posto, a 38”, è così di Matteo Trentin che precede il norvegese Alexander Kristoff: Oss è 10°, Marcato 15°, Degenkolb 25°.

COPPI E BARTALI

Swift per distacco, una primizia Alessandro Conti INVIATO A SOGLIANO (FC)

«Q

uesta è la mia prima vittoria per distacco da pro’. Mi era capitato un’altra volta ma nel 2005, da junior, al Giro del Galles». Ben Swift, 1° nella 2a tappa della Settimana Coppi e Bartali, e nuovo leader della generale, ha colto il successo a Sogliano al Rubicone con un meteo da Nord Europa. Il 27enne di Sky ha messo a segno i colpi per il successo — il 13° idal 2009 — prima andando in fuga col croato Kvasina e con Bongiorno (poi 2° e 3° all’arrivo: ora sono rispettivamente a 41” e 54”) poi attac-

Ben Swift, 27 anni, aveva già vinto la 1a tappa della Coppi e Bartali un anno fa BETTINI

cando a 3 km dall’arrivo, per un assolo che fa il paio con la vittoria in volata nella prima tappa 2014. Nulla da fare invece per Davide Rebellin, che partiva da leader e ha chiuso 21° a 2’14”. RAIN MAN «Sono abituato al freddo e al maltempo, me la cavo sempre bene» ha detto il ra-

gazzo inglese. Che a casa, a Sheffield, ha appeso un oro e tre argenti mondiali su pista. Ma a proposito di pista, per i Giochi di Rio «al momento non so cosa fare. Voglio vedere come va la stagione. Prossimi impegni? Prima i Paesi Baschi (611 aprile, ndr), quindi l’Amstel (il 19, ndr) e poi il Tour dello Yorkshire (1-3 maggio, ndr). È una corsa nuova, peccato che non passi per Sheffield». Intanto c’è la maglia di leader alla Coppi e Bartali da difendere. Oggi può anche scapparci il bis: da Calderara di Reno (via alle 12.30) a Crevalcore, 173,8 km con tanto di circuito finale da ripetere 9 volte. Una bella occasione per uno lesto come lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA RESA È Stybar a promuovere la fuga dei tre di testa, sul Vecchio Quaremont. Che sia l’azione giusta, lo si capisce subito. Dietro, a tirare, si mette il solo Oss (nettamente il migliore nella Bmc tra qui e Milano-Sanremo) per il capitano Van Avermaet. Il belga, però, ai -17 prende male una curva a destra, troppo all’esterno, e con un salto a rana finisce nel fosso. Per gli inseguitori è il segnale di resa. In più, i tre davanti collaborano e filano velocissim,i con Sagan che diventa il favorito per il successo. Ma Peter inspiegabilmente si pianta sul più bello: quando Thomas parte, le sue gambe non rispondono. Che sia un talento destinato a vincere grandi corse non lo si può mettere in discussione, però qualcosa evidentemente non quadra. La sua posizione in bici, per esempio, sembra sbagliata, , più da biker che da stradista: alto di baricentro e ruotato in avanti, schiena dritta e quasi bloccata. La sua pedalata è ovale invece che rotonda e fluida. Difetti che sulle lunghe distanze e su strade in pavè diminuiscono in modo significativo il suo rendimento.

Paolo Marabini

L

a gamba di Alejandro Valverde gira che è un piacere. S’era già visto martedì a Olot sul traguardo della seconda tappa: vittoria in volata di gruppo, evento che non gli riusciva da tre anni. E ieri, nella Alp-Valls, quinta frazione di una scoppiettante e incertissima Volta Catalunya, ecco il bis del murciano targato Movistar, con una modalità completamente diversa, più consona al suo cliché: scatto secco a 3 km dall’arrivo e ciao-ciao al ristretto nugolo di compagni d’attacco filati via con lui sulla salita finale, giusto una quindicina di chilometri prima dell’arrivo. Morale: terzo centro 2015 e numero 86 di una carriera che, ahilui, per ora è ricordata più per le occasioni perse che per le non poche vittorie centrate. CHE TIRALONGO Anche ieri, nei momenti clou, in testa s’è vista la solita gente. E cosippure nelle prime posizioni dell’ordine d’arrivo: 2° a 5” ha chiuso Uran, sulla stessa linea dell’ottimo Tiralongo, di Porte, dei pimpantissimi Aru e Pozzovivo e di Contador, per una classifica che ha cambiato di nuovo padrone, visto che il belga De Clercq, 33° a 2’53”, ha ceduto la maglia proprio a Porte. Ma subito dietro al tasmaniano — che ha completato la giornata di gloria del Team Sky, ieri a segno con Thomas ad Harelbeke e con Swift alla Coppi e Bartali — incalza una muta assatanata di avversari: Pozzovivo 2° a 5”, poi Contador a 7”, Valverde a 16”, Uran a 18”, Aru a 27”, Atapuma a 33”.

ALTRO FIASCO? Un successo di Sagan ieri ad Harelbeke non avrebbe di certo risolto la crisi dirigenziale in casa Tinkoff dopo la lite tra Oleg Tinkov, il patron russo, e Bjarne Riis, il team manager danese. Ma sarebbe stata un buon brodino caldo. Così, mentre Omar Piscina, vecchio amico della proprietà, e il portoghese Ricardo Scheidecker, responsabile dell’area tecnica, si guardano attorno pronti a prendere il posto di Riis, si va verso il Fiandre. Tra otto giorni un altro fiasco di Sagan potrebbe avere effetti dirompenti.

FROOME GIÙ Fa invece un certo effetto dover scorrere fino al 72° posto per scovare il nome di Froome, staccato di 36’46” dopo che anche ieri, in pochi chilometri, ha incassato la sua bella scoppola: 8’40” di ritardo, roba che nessuno si sarebbe mai aspettato, nemmeno sapendo dei guai di salute accusati a pochi giorni dalla Tirreno-Adriatico. E ieri ha fatto specie anche il 162° e penultimo posto di Talansky, capace solo due giorni di prima di essere lì con gli altri big a contendersi la vittoria di tappa, poi toccata a Pozzovivo. A proposito: il lucano ha ancora la possibilità di scalzare Porte. Non tanto oggi, in una Cervera-Port Aventura (194,1 km) adatta ai velocisti, semmai nella chiusura di domani a Barcellona, sui saliscendi del Montjuic. Porte è solido di suo e ha pure una squadra super. Ma perché non provarci?

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Rds sarà la radio del Giro d’Italia E c’è Eurospin ● «Tutti pazzi per... il Giro d’Italia». Nel workshop annuale dedicato agli sponsor della corsa rosa, è stata ufficializzata ieri la partnership con Rds, che diventa così la radio ufficiale della 98esima edizione del Giro. «Rds ha ideato un formato apposito per coinvolgere il pubblico e i partner del Giro» ha detto Massimiliano Montefusco, direttore marketing e comunicazione Rds. Ufficializzato anche il marchio Eurospin per la maglia bianca riservata alla classifica dei giovani, che si aggiunge a Balocco (maglia rosa), Mediolanum (azzurra) e Algida (rossa).

DA GAZZETTA TV ALLA COPPA DEL MONDO ● Domani (il via alle 13.30) saranno tra le 144 protagoniste di 24 team del 17° Trofeo Alfredo Binda: 123,7 km da Laveno a Cittiglio (Varese), unica tappa italiana della Coppa del Mondo femminile su strada. Ieri la tricolore Elena Cecchini e la pluricampionessa del mondo Giorgia Bronzini (nella foto IPP col ct Dino Salvoldi) hanno fatto tappa ai microfoni di Gazzetta Tv. Il servizio su Gazzetta.it


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Siamo in onda! R

C’È ANCHE SOTTOCANESTRO DOPPIA REPLICA

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I programmi odierni di Gazzetta Tv. Giornata dedicata al basket, con la diretta da Varese dell’anticipo della nona giornata di ritorno tra Openjobmetis e Brindisi. MATTINA Dalle ore 7 alle ore 9 Gazzetta News Ore 9: 11X90

Ore 9.05: Sport Science Ore 10: 11X90 Ore 10.05: Bomber Ore 11: 11X90 Ore 11.05: Pazzi per i derby Ore 12: 11X90 Ore 12.05: +3 Fantanews Ore 12.30: Sottocanestro (replica) POMERIGGIO

Dalla ore 13 alle ore 14.30: Gazzetta News Ore 14.30: Magazine - Snowboard Ore 15: 11X90 Ore 15.05: Speedgang Ore 16: 11X90 Ore 16.05: Explorers Avventure Pericolose Ore 16.30: Le nuove forze del calcio

Ore 16.45: Tuttogol (replica) Ore 17: 11X90 Ore 17.05 e 17.30: Campioni a confronto Ore 18: 11X90 Ore 18.05: Sottocanestro (replica) Ore 18.30: Condà Confidential (Benitez) Dalle ore 19 alle ore 20: Gazzetta

News SERA Ore 20: Basket: Aspettando la partita Ore 20.30: Basket serie A: diretta Openjobmetis Varese-Enel Brindisi Dalle ore 22.45 alle ore 24: Gazzetta News Ore 0.05: Sottorete (replica)

Varese: partita n.2000 su GazzettaTv

1Basket: la sfida con Brindisi è un pezzo di storia. In studio, il presidente di Sassari, Sardara, e le ultime su Metta

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azzetta Tv immortala un altro momento storico del campionato italiano: stasera, Varese ospita Brindisi a Masnago festeggiando le 2000 partite in Serie A (a girone unico). La prima, nel 1948, quando Varese trovò l’allenatore mettendo un annuncio sul giornale, fu una sconfitta con l’Itala Gradisca per 37-33 : da allora, ha vinto 1232 partite con un bilancio del 61% di vittorie. In mezzo, 10 scudetti, 5 coppe dei Campioni eccetera, eccetera.... Oggi la sfida n.2000 non resterà nella storia come la 502 (primo scudetto di Nikolic e inizio) o la 1489, lo scudetto della stella, ma potrebbe rilanciare decisamente l’Openjobmetis verso la zona playoff, dopo aver vinto due delle ultime tre partite. ASTICELLA «Con tutto il rispetto per Roma e Cremona che abbiamo battuto — dice Attilio Caja — l’asticella con l’Enel si alza perché si tratta di una avversaria legittimamente ai vertici della classifica, e molto atletica. Un test importante per capire a quale livello siamo arrivati dopo settimane di buon lavoro assieme». Per Caja è an-

POTENZIALE Piero Bucchi si presenta con dei problemi in regia (è quasi certa l’assenza di Bulleri, fermatosi per un guaio all’adduttore, mentre Pullen ha un problema alla caviglia) con lavoro a singhiozzo anche per Eric (ginocchio). «Varese è una buona squadra, la classifica è sicuramente bugiarda rispetto al valore potenziale — dice il tecnico dell’Enel —. E il cambio di allenatore, un tecnico esperto, ha anche modificato il loro modo di giocare. Noi nell’ultima gara con Cantù abbiamo ritrovato maggiore fisicità in difesa, smarrita un po’ anche per la stanchezza accumulata anche in Europa».

clic

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

che un orgoglio virare il traguardo delle duemila partite su una panchina così prestigiosa: «E’ stata quella di Tracuzzi, Nikolic, Gamba... Per chi fa questo lavoro, sono cose che hanno valore. Anche la squadra vorrà onorare questo appuntamento».

Marcus Denmon e Andy Rautins: il canadese è uno dei pochi reduci varesini dell’andata CIAM

SARDARA La diretta su Gazzetta.tv (e gazzetta.it) col commento tecnico della gara di Dan Peterson, parte alle 20: in studio, l’ospite è il presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara, alla vigilia del big match di domenica contro Milano al Forum, ancora interviste e servizi sull’arrivo e le prime giornate canturine di Metta World Peace oltre ai collegamenti pre e post partita con Varese con gli allenatori. r.b.

LA GUIDA Oggi due anticipi Reggio con l’Upea Tratta Chikoko (g.m.-s.p.-f.p.) Oggi due anticipi della nona di ritorno di serie A: su Gazzetta TV, alle 20.30 (inizio collegamento alle 20), Openjobmetis Varese-Enel Brindisi (arb. Begnis, Baldini, Borgioni) e, sul neutro di Trapani, Upea Capo d’Orlando-Grissin Bon Reggio Emilia (arb. Lanzarini, Vicino, Morelli). Upea, senza Soragna, Reggio priva di Cervi (polpaccio) e Cinciarini (tendine peroneo). L’ala lettone Ojars Silins e’ invece sulla via del recupero. Il club ha trovato un accordo con Vitalis Chikoko, ala-pivot di 207 cm del TBB Trier (Bundesliga) ma il club tedesco non vuole privarsene. CLASSIFICA: Milano* 40; Sassari, Venezia 34; Reggio Emilia 32; Trento, Brindisi 26; Bologna (-2) 22; Cremona, Pistoia, Cantù* 20; Roma 18; Capo d’Orlando, Varese, Avellino 16; Pesaro 14; Caserta (-1) 9. * una gara in meno. ● HAYES (a.r.) Problemi per Cremona che contro Roma potrebbe rinunciare a Kenny Hayes colpito da un malore nella propria abitazione ● NAPOLI (l.ba.) - L’Azzurro Napoli (A2 Gold) ha pagato la quinta rata dei contributi federali (+ premi Nas). Evitata in extremis l’esclusione dal campionato ma ci saranno mora e 3 punti di penalizzazione in classifica.


Basket R Serie A: verso il big match

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STATISTICHE LE DUE SQUADRE A CONFRONTO PUNTI SEGNATI 87,6

TIRI DA DUE

TIRI DA TRE

(% di realizzazione)

(% di realizzazione)

59,2%

85,6

51,6%

RIMBALZI 38,8

39,2%

38

36,5%

ASSIST

RECUPERI

STOPPATE

9,7 18,4 16,2 6,8

3,8

3,2 1º

12º

Milano

Sassari

Milano

Sassari

Milano

Sassari

Milano

Sassari

Milano

Sassari

Milano

Sassari

Milano

Sassari

96-88

Rakim Sanders, 25 anni, ala di 1.93, 12.1 punti di media in campionato

● Il primo round è andato a Sassari che ha piegato Milano con questo punteggio nella SuperCoppa che ha inagurato la stagione 2014-15

CIAMILLO

EUROLEGA Il Cska Mosca batte il Nizhny Novgorod e lo elimina dai playoff La sconfitta casalinga del Nizhny lo elimina aritmeticamente dai playoff. Un’avversaria in meno per Milano... GIRONE E Galatasaray IstanbulPanathinaikos 83-85; Real MadridMaccabi Tel Aviv. Classifica: Real Madrid* 9 vinte-2 perse; Barcellona* 9-3; Maccabi 7-4; Panathinaikos 7-5; Alba 6-6; Zalgiris 4-8; Stella Rossa 3-9; Galatasaray 2-10. Prossimo turno: Maccabi-Galatasaray (2/4); Barcellona-Real Madrid (2/4); Panathinaikos-Alba (2/4); ZalgirisStella Rossa (3/4). GIRONE F Nizhny Novgorod-Cska Mosca 82-86. Classifica: Fenerbahce*, Cska* 10-2; Olympiacos* 9-3; Efes, Vitoria 5-7; Milano 4-8; Nizhny 3-9; Malaga 2-10. Prossimo turno: Nizhny-Malaga (2/4); VitoriaFenerbahce (2/4); Cska-Olympiacos (3/4); Efes-Milano (3/4). Le prime 4 ai playoff; * già qualificate.

112

● I punti subiti da Sassari, che però ne segnò 111, nella sconfitta casalinga in campionato dell’andata contro l’Olimpia il 30 novembre

101-94 ● Il punteggio della finale di Coppa Italia tra Sassari e Milano a Desio il 22 febbraio con 27 punti di Dyson, anche se l’mvp lo vinse Logan

Sanders, uno su mille ce la fa 1L’ala di Sassari, domani contro Milano, ha un passato difficile: «Se sono qui lo devo a mia sorella» Massimo Oriani

U

no su mille ce la fa. Quell’uno si chiama Rakim Sanders, figlio del ghetto, uscitone con una palla a spicchi tra le mani quasi per caso, grazie a una sorella che l’ha cresciuto e indirizzato sulla retta via, l’unica da imbucare in mezzo a un labirinto fatto di delinquenza, droga, morti ammazzati. POVERI In fondo è la storia di tanti americani, di una povertà divisa dal mondo in cui vivono i pochi privilegiati da un solco sempre più profondo. Rakim, l’ala di Sassari che domani sfiderà per la quarta volta in stagione Milano, è orgoglioso di rappresentare Pawtucket, paesino del Rhode Island a una sessantina di km da Boston, fa-

mosa perché ospita la «seconda squadra» dei Red Sox di baseball (quella di Triplo A, leghe minori). «Sono cresciuto in un quartiere malfamato – racconta il 25enne che ha debuttato in Europa con l’Hapoel Galil in Israele – Si faceva a botte tutti i giorni. Ma ero piccolo, poi le cose sarebbero peggiorate... Anche a scuola avevo problemi, venivo spedito dal preside con discreta frequenza. La gente di quel quartiere continuava a dire che non avrebbe voluto trovarsi a 25 anni ancora in quella situazione. Poi la vedevi ancora lì, seduta sugli stessi gradini 10 anni più tardi...». ORFANO Non è facile uscire da quel circolo vizioso, soprattutto se a 11 anni perdi la madre («Se ne è andata in un attimo, l’hanno ricoverata per problemi alle reni e in tre giorni è

INCONTRO ALLA BOCCONI DI MILANO

Bassani: «Presto in Eurolega ci sarà il fair play finanziario» ● Il basket è approdato anche all’Università Bocconi di Milano durante un incontro denominato «Le sfide manageriali del basket italiano e internazionale». Sul palco dell’Aula Maggiore, Andrea Bassani, chief television e new media di Eurolega, Flavio Portaluppi, presidente dell’Olimpia Milano, Stefano Sàrdara, presidente della Dinamo Sassari e Simone Pianigiani ct della Nazionale di basket. Incalzati da Dino Ruta (direttore Sport Knowledge Center della Sda Boccon) i relatori hanno regalato uno spaccato della situazione della basket a livello manageriale. In particolare, Bassani ha

annunciato come anche in Eurolega verrà introdotto un fair play finanziario (tetto del 60% del budget per i giocatori) per equilibrare le possibilità di spesa di tutte le società che vi partecipano. Flavio Portaluppi, rimanendo sul tema, ha chiesto una diversa ripartizione dei soldi provenienti dai diritti tv dell’Eurolega stessa. Sardara ha raccontato il miracolo Sassari, tecnico ed economico. «Ora - ha aggiunto - dobbiamo pensare a un nuovo palazzetto». Simone Pianigiani ha messo del pepe all’incontro: «Se il basket italiano vuole risalire la china è necessario investire sulla formazione dei nostri giocatori . Una parte del budget delle società deve essere dedicato ai settori giovanili»

ROrfano a 11 anni,

è uscito dal ghetto di Pawtucket, Rhode Island, grazie al basket

morta, aveva solo 39 anni») e il padre risulta missing in action, non nel termine militare però. In soccorso è arrivata quindi Nyisha, che a 18 anni è diventata la capofamiglia, prendendosi cura dei 6 fratelli. «E’ stata dura – prosegue Rakim – non sarei qui se non fosse per lei». E magari anche per Ed Cooley, assistente allenatore a Boston College, altra storia di successo, visto che da ragazzino era così povero da essere costretto a mangiare pane e zucchero a pranzo e cena. «Mi sono avvici-

nato al basket quasi per caso, perché ci giocavano tutti i miei amici – racconta Sanders – prima mi dedicavo solo a football e baseball. Il legame con Cooley è stato immediato perché venivamo da un passato simile. Mi ha fatto capire che se ce l’aveva fatta uno come lui, ce la potevo fare anch’io». LICEO La carriera cestistica di Rakim era già decollata al liceo, alla St. Andrew High School, che guidò a 90 vittorie in 4 anni segnando 2432 punti e venendo eletto giocatore dello stato del Rhode Island nel 2007. «A quel punto della mia vita – prosegue Sanders – ero al centro dell’attenzione nel mio paese, i ragazzini seguivano quello che facevo e la cosa mi ha responsabilizzato». Il licenziamento di coach Al Skinner a Boston College e un infor-

tunio che gli fece perdere parecchie partite, lo spinsero al trasferimento a Fairfield. «Dove mi allenava Sydney Johnson – dice il sassarese – Sapevo che aveva giocato in Europa ma non mi ha mai detto di essere stato all’Olimpia». DIFESA Proprio la squadra che domani sera la Dinamo si trova davanti in quella che ormai è diventata la classica del nostro campionato. Sassari nelle ultime 9 partite ha concesso 71 punti di media agli avversari, 14 in meno rispetto agli 85 delle prime. Chiaro, è leggermente cambiato il modo di giocare (meno attacchi scriteriati, quindi meno possessi concessi agli avversari), ma il dato resta impressionante. «E’ la chiave di tutto – concorda Rakim – abbiamo alzato l’intensità difensiva e i risultati ci

danno ragione». TRIS? Due trofei alzati in stagione, SuperCoppa e Coppa Italia, entrambi vinti su Milano. Batterla ancora domani vorrebbe dire lanciare un segnale forte in vista dei playoff. Sanders però la vede diversamente: «Dobbiamo solo pensare a noi stessi, senza guardare agli avversari. Abbiamo un obiettivo ben fisso in mente ed è vincere lo scudetto. Una partita di stagione regolare resta tale, indipendentemente da quello che può dire o pensare la gente». Divagazione d’oltreoceano, due domande secche: chi vince la Ncaa e chi vince il titolo Nba? «Kentucky a mani basse, non c’è proprio storia. E vedo il bis Spurs, vado coi campioni». Bis che Sanders spera non ci sia invece in Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NBA

Il computer di Espn ha già deciso La finale sarà Warriors-Cavs 1Diecimila

simulazioni dicono che LeBron e Curry si contenderanno l’anello di campione

D

an Peterson ce lo ha insegnato, riprendendo un detto di Mark Twain: «Ci sono bugie, dannate bugie e statistiche». Espn non è d’accordo, o quantomeno lascia che a stuzzicare la fantasia in vista dei playoff (al via il 15 aprile) siano proprio i numeri. Le 10.000 simulazioni hanno

decretato la finale che già gli esperti prevedono: Golden State contro Cleveland. Il metro di giudizio è il Bpi (Basketball power index), una formula che tiene conto del calendario, il ritmo di gioco, i giorni di riposo, la location delle partite, le aspettative di preseason e altri dettagli, producendo le probabilità statistiche di vittoria. CONFERENCE I Cavs, uscendo da una conference decisamente inferiore, hanno il 52% di possibilità di arrivare in finale, i Warriors, nell’ultra competitivo Ovest, il 43. L’accoppiata più probabile tra queste due squadre è data al 22%. Pare bassa,

ma in realtà è quella con maggiori chance. Curiosamente, se i Cavs fossero nella Western Conference e i Warriors nella Eastern, i numeri cambierebbero radicalmente. Cleveland scenderebbe al 16% di possibilità di arrivare in finale (terza dietro a Clippers e Spurs), Golden State salirebbe addirittura al 73%. E a quel punto LeBron e Curry avrebbero solo il 12% di chance di sfidarsi in finale. CAMPO Per fortuna le partite si giocano sul campo e non al computer. San Antonio avrà qualcosa da dire al riguardo, visto come ha ingranato la quinta nelle ultime settimane, anche se non dovrebbe riuscire ad andare oltre il 5° posto. Di una cosa potete esser certi: l’ultima squadra che King James spera di affrontare in un’eventuale finale sono gli Spurs.

LeBron James e Steph Curry AFP

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Tennis R A Miami

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Speedy-Daria brucia l’idolo Sharapova E’ «new generation» 1La 21enne Gavrilova, russa quasi australiana, vince il derby con Maria. Avanzano anche la Bellis e 3 ragazzi

Vincenzo Martucci

gi Quinzi, re di Wimbledon 2013.

@VinceMartucci

DESTINO Anche se gioca Miami solo grazie a una wild card degli organizzatori, speedy Gavrilova non è una sconosciuta: stellina della Mouratoglou Academy, nel 2010, è stata campionessa degli Us Open e n. 1 del mondo under 18. Poi la piccola moscovita (1.66 per 61 chili) ci ha messo un po’ a farsi notare fra i pro anche perché, nell’ottobre del 2013, s’è operata ai legamenti del ginocchio destro scivolando al numero 144 del mondo. Il capitano di Fed Cup, Tarpishev, le offrì un posto nella nazionale russa finalista a Cagliari contro l’Italia, ma rifiutò perché già innamorata non solo di un collega australiano, Luke Saville, ma anche della terra dei canguri, dove vive, ci si allena con l’ex pro, Nicole Pratt, e della quale diventerà presto cittadina ufficiale. Proprio grazie all’abbraccio e ai finanziamenti della nuova patria, la biondissima, velocissima, Daria ha rialzato la testa l’anno scorso, a Bangkok, vincendo un torneo minore contro Sabina... Sharipova: scherzi

ACTION IMAGES/EPA

DOPO 8 ANNI Per la prima volta dal 2007 ci sono quattro teenagers al secondo turno di Miami. Allora gli emergenti erano Murray, Djokovic, Querrey, Korolev e Del Potro, oggi c’è il trottolino Coric, 59 del mondo, già capace di battere due «top 3» come Nadal, l’anno scorso a Basilea, e Murray a Dubai; c’è Zverev (n. 129), con problemi di crescita improvvisa(è alto 1.98) che torna a far risultato autopromuovendosi dalle qualificazioni a botte di servizio; c’è la wild card russa, il genietto Rublev (n. 389), terzo più giovane di sempre a vincere un match a Miami a 17 anni e 5 mesi (dopo Santoro e Becker); c’è Chung, coreano di 1.83 dal gran rovescio (121 atp), campione Eddie Herr e Orange Bowl e finalista a Wimbledon juniores 2013. Che cede di poco al secondo turno al 9 del mondo, Berdych. Domani è già oggi.

Andrey «Rubi» Rublev, è nato a Mosca (Rus) il 20/10/1997, alto 1. 88, pesa 65 chili, papà Andrey ex pugile, mamma Marina allenatrice di tennis. Giocatore completo, a tutto campo, re del Roland Garros juniores 2014, è n. 389 pro.

GLI ALTRI MATCH

Camila Giorgi, 23 anni, è numero 37 del mondo

Giorgi di forza Brividi Pennetta Passa Murray 1Camila facile sulla Van

Uytvanck, ora trova la Halep Flavia batte la Pironkova

Alexander «Sasha» Zverev è nato ad Amburgo (Ger) il 20/4/1997, alto 1.98 per 86 kg. Papà Alexander e il fratello Misha ex tennisti pro, da russi. Re Australian Open 2014 e n. 1 del mondo junior, attaccante dal gran servizio. E’ 129 Atp.

Borna Coric è nato a Zagabria (Cro) il 14/11/1996, alto 1.85, pesa 79 chili. Da junior ha vinto gli Us Open 2013 ed è stato n. 1; da pro, giocatore completo, a tutto campo, è n. 59 del mondo. Ha già battuto Nadal e Murray

P

er una volta, non fanno notizia i 10 doppi falli, ma i nove game di servizio tenuti senza mai concedere un break. Camila Giorgi debutta con un buon successo a Miami (5.000.000 di euro, cemento) contro la qualificata belga Van Uytvanck, numero 113 Wta, in poco più di un’ora e si regala un terzo turno contro la romena Halep, terza giocatrice del mondo. Partita dominata e sempre in controllo per l’oriunda maceratese, molto in palla nei colpi da fondo e dirompente soprattutto nel secondo set. Non ci sono precedenti nella sfida contro la Halep, reduce dal trionfo a Indian Wells e come sempre a suo modo «snobbata» da Camila: «Lei è forte e in forma, ma molto dipenderà da come riuscirò a giocare io». Simona è uscita vittoriosa da un non facile incrocio contro la rediviva ceca Vaidisova, l’ex signora Stepanek già capace di raggiungere il numero 7 nel 2007, a 18 anni, e poi travolta dal fidanzamento, dalle nozze e dal successivo divorzio: ora è numero 328 e non vinceva un match sul circuito dal 2010 prima del successo di mercoledì all’esordio a Miami. Avanza anche Flavia Pennetta, con l’ennesima battaglia (oltre due ore) di questo inizio 2015: dopo aver perso il primo set al tiebreak, la brindisina si impone con un doppio 6-3 malgrado molti tentennamenti al servizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Catherine Cartan «Cici» Bellis è nata a San Francisco (Usa) l’8/4/1999, alta 1.68, pesa 50 chili. Non è ancora passata pro, l’anno scorso agli Us Open ha eliminato la n. 13, Cibulkova. Attaccante da fondo campo, è 211 Wta.

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Uomini, 2° turno: Berdych (R.Cec) b. Chung (Cor) 6-3 6-4; Murray (Gb) b. Young (Usa) 6-4 6-2; primo turno: Zverev (Ger) b. Groth (Aus) 7-5 6-7 (5) 6-4; Coric (Cro) b. Haider-Maurer (Aut) 1-6 6-3 7-6 (3); Rublev (Rus) b. Carreno Busta (Spa) 1-6 6-1 6-4. Donne, 2° turno: Gavrilova (Rus) b. Sharapova (Rus) 7-6 (4) 6-3; GIORGI b. Van Uytvanck (Bel) 6-3 6-2; Halep (Rom) b. Vaidisova (R.Cec) 6-4 2-6 6-1; Bellis (Usa) b. Diyas (Kaz) 6-2 6-1; Halep (Rom) b. Vaidisova (Cec) 6-4 2-6 6-1; PENNETTA b. Pironkova (Bul) 6-7 (1) 6-3 6-3.; Makarova (Rus) b. KNAPP 6-1 6-3. NAPOLI CON BOLELLI? (g.m.) C’è una wild card che aspetta Simone Bolelli alla Capri Watch Cup che si svolgerà al T.C. Napoli dal 6 al 12 aprile. Il torneo challenger da 125.000 $ è stato presentato ieri: testa di serie numero uno il kazako Andrey Golubev, che di recente ha dato un dispiacere all’Italia in Coppa Davis. . Tra tutti quelli che acquisteranno un biglietto verrà sorteggiata la racchetta usata da Federer a Wimbledon 2014. Il ricavato andrà alla fondazione Alessandro Pavesi, che dal 2009 opera nel popolare quartiere della Sanità a Napoli.

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A

volte ritornano, come Nicole Vaidisova (dopo 6 anni di oblìo), Mirjana Lucic (dopo quasi 10!) e Timea Bacsinszky (dopo 3), stoppate dalla vita e/o dai soliti padripadroni. Magari il domani sarà di Claire Lu, la quattordicenne che ha appena battuto il record di precocità di Anna Kournikova, aggiudicandosi un torneo da 10mila dollari ad Orlando e della già nota 15enne californiana «Cici» Bellis, capace l’anno scorso di eliminare Cibulkova agli Us Open. L’oggi è della 21enne numero 97 del mondo, Daria Gavrilova, che ha vinto a sorpresa il derby russo con Maria Sharapova, infliggendo alla 2 della classifica la peggior sconfitta nel super-torneo in Florida dal k.o. all’esordio nel 2003. Comunque il torneo-tabù di Masha, con cinque finali perse. Mentre, fra gli uomini, emergono tre talenti annunciati: il 18enne croato Borna Coric , il 17enne tedesco Alexander Zverev ed il coetaneo russo Andrey Rublev. Con in scia, la speranza d’oriente, il 18enne coreano Hyeon Chung. Aspettando il recupero del 19enne Gianlui-

Doria Gavrilova corona il doppio sogno: supera la prima top 10 della carriera e Sharapova.

del destino. A gennaio, era 231 mondiale, dopo aver vinto due tornei da 50mila dollari australiani e aver superato le qualificazioni e un paio di partite nei tabelloni Wta, è salita al 106, lunedì è già sicura di sfatare il muro delle «top 100». Grazie al suo idolo, Masha, la prima «top ten» che batte: «Sognavo di farcela da quando l’ho vista in tv vincere Wimbledon contro Serena, era così famosa in Russia... Ho vinto perché sono stata molto ordinata, ho dato il massimo e, soprattutto, ho continuato a crederci. Quando mi sono seduta in panchina, alla fine, ho pianto un po’». Mentre la Sharapova ripete il ritornello da sconfitta clamorosa: «E’ lo sport, certo che è un po’ una sorpresa. Ma questo è uno dei motivi per cui giochiamo: dobbiamo vincerle le partite. Lei mi ha rimandato indietro tante palle, io ho fatto tanti errori, non ho avuto pazienza e ho cercato troppo il vincente».

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Pallavolo R Semifinale di Coppa Cev

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Nemec il calmo «Trento, prenditi la finale di Coppa»

BOXE R Wsb Mangiacapre all’Alcatraz faro Thunder con i Condors

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orna l’ Alcatraz e tornano le World Series a Milano. Dopo il grande successo del primo appuntamento di inizio marzo, il tempio della musica milanese ospita stasera (con inizio alle 20) la sfida dell’11a giornata tra gli Italia Thunder e gli Argentina Condors, ottima opportunità per riscattarsi dopo la sconfitta di misura subita in trasferta contro i Puerto Rico Hurricanes. Nella serata sul ring i minimosca, i gallo, i superleggeri, i medi e i massimi.

1Il bomber slovacco con la passione del golf: «I polacchi dello Zaksa sono forti, ma noi in casa...»

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na delle cose belle dello sport è che il treno giusto, quello che aspettavi da un po’ di tempo, può passare anche a 30 anni. Per Martin Nemec il treno tanto atteso è passato l’estate scorsa quando la Energy T.I. Diatec Trentino ha deciso di puntare sull’opposto slovacco, per la prima volta in carriera titolare nella massima serie dopo le due stagioni (2008-2010) da vice Stokr a Perugia e la successiva in A-2 a Città di Castello. Nell’annata scorsa, con la maglia del Tomis Costanta, in Champions ha fatto vedere i sorci verdi all’allora Halkbank Ankara guidata da Stoytchev. Una prestazione che il tecnico bulgaro si ricorda bene, tanto che appena tornato a Trento decide di scommettere su questo ragazzo di poche parole e che all’“io” svicola subito per parlare del “noi”. “Mi arrivò la telefonata di Bruno Da Re e subito ne ho parlato con la famiglia e ho chiesto consiglio a mio zio Richard che a Trento ci aveva giocato. E lui mi disse subito di accettare. Sono felice ed orgoglioso di poter giocare a Trento, questa è la mia occasione». Oggi vi giocherete la finale di Coppa Cev ospitando i polacchi dello Zaksa (ore 20.30). «Sono fiducioso che potremo fare un’ottima partita. Giochiamo in casa, dove quest’anno non abbiamo mai perso, davanti al nostro pubblico. Possiamo vincere ed andare in finale, all’andata lo Zaksa ha giocato un’ottima pallavolo e hanno spinto al massimo». Primo posto in Superlega, secondi in Coppa Italia e quasi in finale di Cev: non male per una squadra che a inizio stagione partiva in seconda fila... «Sono molto felice per la squadra che siamo arrivati così lontano, ma se giochi per una società come Trentino Volley devi avere sempre come unico obiettivo quello di vincere». E’ il 17° realizzatore della SuperLega (52,5% di media in attacco)

ma, soprattutto, è l’unico “non centrale” fra i primi 17 della classifica di migliori muratori, 11° con 45 block in 22 partite ed è il settimo miglior battitore con 32 ace. È un segnale che per essere primi in classifica non è più necessario avere l’opposto grande e grosso e che pensa solo a pestare in attacco? «Credo che nelle squadre moderne il ruolo del bomber sia ora cambiato rispetto a qualche anno fa. Non si vede più così spesso come una volta un opposto che fa 50 punti e gli altri giocatori 10, delle squadre di testa l’unica che gioca così probabilmente è Perugia con Atanasijevic. Così facendo però può succedere che se una squadra

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● Trento confida di mantenere stasera l’imbattibilita interna: 16 vittorie su 16 gare (ni.ba.)

clic I TRENTINI A CACCIA DELLA 24a FINALE DELLA LORO STORIA ● (a.a.) Trento va a caccia della quarta finale europea dopo le 3 consecutive vinte in Champions fra il 2009 e il 2011. Ne ha disputate e vinte anche 4 del Mondiale di Club. Cinque le finali di Coppa Italia di cui tre vinte. Cinque Supercoppe, due vinte. Sei invece le finali scudetto di cui tre vinte: 2007-08 3-2 su Piacenza, 2010-11 nella finale secca (3-0) su Cuneo e 201213 3-2 ancora su Piacenza; tre perse: 2008-09 2-3 con Piacenza, 2009-10 e 2011-12 nelle finali secche con Cuneo (1-3) e Macerata (2-3). Finora quindi ne ha giocate 23, cerca la 24a questa sera.

vince o perde dipende solo da un giocatore. Invece in squadre come la nostra tanti giocatori possono fare tanti punti ed essere decisivi. Con lo stesso Stoytchev quest’anno sto lavorando tanto anche in altri fondamentali che non sono l’attacco, come ad esempio la difesa». Da Bratislava a Trento è un bel salto: come si trova all’ombra del Monte Bondone? «Qui si vive bene, c’è molta tranquillità. Qui non ho la discoteca sotto casa o il locale che fa casino fino a tardi e questa cosa mi piace. Sono una persona che ama la tranquillità e amo stare in casa con la mia famiglia, mia moglie Lenka e nostra figlia Alesia. Sono momenti che mi servono per ricaricare le batterie ed ora che iniziano i playoff avremo tutti bisogno di essere al massimo». Pace che insegue anche nella sua passione per il golf? «E’ uno sport che mi piace moltissimo, soprattutto per staccare la spina. Per due o tre ore è bello poter spegnere il cellulare e stare fuori da tutto, durante la stagione si corre e si va sempre in fretta, a tutta velocità. Quando posso così svuoto la testa giocando a golf, restando nel silenzio e nella tranquillità della natura. Gioco a livello amatoriale, ma posso confessarle una cosa?» Dica. «Anche nel golf mi arrabbio se perdo. Come nel volley...”. Quando e come il volley è entrato a gamba tesa nella sua vita? «Era inevitabile credo. Da bambino giocavo a basket e mi piaceva molto. Ma tutti intorno a me, i miei genitori e mio zio, giocavano a pallavolo e mi dicevano “Un giorno vedrai, proverai e ti piacerà...”. Ma io no, ero convinto di giocare a basket. Poi un giorno, a 14 anni, vado a un allenamento di pallavolo della squadra di Bratislava dove è cresciuto anche mio zio Richard ed ho fatto qualche esercizio. E da lì in poi...».

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Il bomber di Bratislava, classe 1984 TARANTINI

LA GUIDA Ultima giornata di A-1 femminile Da assegnare i posti dal 2°al 7° (m.l.) Stasera ore 20.30 ultima giornata del girone di ritorno con il rinnovo del contratto a Modena di coach Alessandro Beltrami (la società ha presentato anche un nuovo partner di maglia, Canovi Coperture). Da definire le posizioni dalla seconda alla settima per la griglia playoff (che scattano la settimana successiva). Decisivi in questo senso le sfide dirette di Modena, Bergamo e Piacenza. Ore 20.30: Nordmeccanica Rebecchi Piacenza - Imoco Conegliano; Foppapedretti Bergamo Metalleghe Sanitars Montichiari; Igor Gorgonzola Novara - Forlì; Liu Jo Modena - Pomì Casalmaggiore (diretta RaiSport 1); Il Bisonte Firenze - Unendo Yamamay Busto; Zeta System Urbino - Savino Del Bene Scandicci. Classifica: Novara 53; Modena 45; Casalmaggiore 44; Piacenza 38; Busto, Conegliano 37; Bergamo, Montichiari 34; Scandicci 24; Firenze 23; Forlì 5; Urbino 4.

CHAMPIONS MASCHILE (a.a.) Final Four in diretta su Fox a Berlino (Ger): oggi 17 Berlino-Kazan (Rus), 20 Resovia (Pol)-Belchatow (Pol), domani le finali. Nell’altra gara delle semifinali di Coppa Cev la Dinamo Mosca di Ivan Zaytsev (Chittolini preparatore) parte dal 3-0 dell’andata sul Lennik (Bel). OPERATO (p.a.) Problemi per Blengini. E’ stato infatti operato d’urgenza per il distacco della retina il centrale Andrea Semenzato, inaspettatamente assente nell’incontro di domenica contro la Lube. L’operazione è riuscita perfettamente. Si spera di recuperarlo per i prossimi play-off che avranno inizio domenica 12 aprile. EUROUNDER 18 (a.a.)Prende il vai oggi a Samokov e Plovdiv in Bulgaria l’Europeo under 18 femminile. Le azzurrine di Marco Mencarelli faranno il suo esordio alle 14.30 con la Slovenia, nel girone di Samokov anche Russia-Germania e Serbia-Grecia.

VAI VINCENZO Primo a salire sul ring Patrick Barnes nei 49 kg: l’irlandese, che guida la classifica individuale della categoria con un record di 5 vittorie e una sconfitta, sfiderà Junior Leandro Zarate (0-1). L’altro irlandese Michael Conlan (5-3) nei 56 kg se la vedrà con Ignacio Perrin (1-3). Nei 64 kg appuntamento importante per capitan Vincenzo Mangiacapre, che ha un record complessivo nelle Wsb di 10 vittorie e 2 sconfitte e insegue il cubano Toledo nella classifica individuale (che qualifica ai Giochi), ma con un match in meno. Il bronzo olimpico affronta Ronan Nahuel Sanchez (2-5). Nei medi torna a combattere Raffaele Munno, sconfitto al debutto in Kazakistan: sfida Christian Zarate, 2 sconfitte e nessuna vittoria. Nei massimi il fiorentino Fabio Turchi (1-1) affronta Dario Alcapan, due sconfitte e nessuna vittoria nel torneo Il match trasmesso su Italia 1 alle 0.55. In classifica, Italia Thunder quarti con 17 punti, Condors ultimi con tre. CIAO HARRISON Intanto dalla Florida, dove vive, giunge la notizia del ritiro del britannico Audley Harrison, olimpionico nei supermassimi a Sydney (in semifinale batté il nostro Vidoz), che da professionista è stato campione d’Europa ma non ha mai raggiunto i vertici che gli erano stati vaticinati. Harrison, 31-7 il record, ha ammesso di soffrire di problemi di equilibrio e di movimenti a causa dei colpi alla testa e di essere vicino alla bancarotta a causa di investimenti sbagliati. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Ghiaccio R Mondiali di figura: la danza

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Peccato Cappellini-Lanotte L’Italia resta giù dal podio

1Il record non basta, campioni uscenti quarti a testa alta (e con l’ernia) Prima volta senza medaglie dal 2009: «Ora puntiamo ai Giochi 2018» Andrea Buongiovanni INVIATO A SHANGHAI (CINA)

È

ufficiale: l’Italia, per la prima volta dopo cinque anni consecutivi, dal bronzo di Federica Faiella-Massimo Scali a Torino 2010, concluderà un Mondiale senza medaglie. Ammainata (definitivamente o temporaneamente?) la bandiera di Carolina Kostner, Anna Cappellini-Luca Lanotte non si ripetono. La loro «Danza macabra», quella del programma libero, diventa la «danza dei rimpianti». La nona avventura iridata della coppia lombarda finisce con un quarto posto. E il bilancio del pattino tricolore, molto (troppo?) ben abituato, si fa gramo. I campioni di Saitama 2014 abdicano, ma lo fanno comunque a testa alta, rimanendo a 1.92 punti dal podio. E il 177.50 del totale migliora di 2.07 il già loro record italiano ottenuto proprio in Giappone dodici mesi fa. Però, dopo la terza piazza del corto, la quarta del libero li lascia appunto senza medaglie. Un po’ di delusione c’è, non può non esserci, condivisa in tribuna dal presidente federale Andrea Gios. Ma le due Fiamme Azzurre, considerando la difficile prima parte di stagione, ora guardano al futuro con rinnovato ottimismo. GERARCHIE L’oro, con 184.28 punti, è meritatamente dei giovanissimi francesi Gabriella Papadakis-Guillaume Cizeron (19 anni lei, 20 lui) che, in un contesto di grande equilibrio, risalgono addirittura dal quarto posto: il loro libero, su note di Mo-

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● anni dagli ultimi Mondiali senza podi. Oltre all’oro 2014 di Cappellini-Lanotte, nel 2010 a medaglia Faiella-Scali (danza: bronzo), dal 2011 al 2014 Carolina Kostner (singolo donne: un oro, un argento, due bronzi)

Anna Cappellini, 28 anni, e Luca Lanotte, 29, nel libero di ieri

conferma di una scuola di consolidata tradizione, è il quarto oro nella specialità dopo Duchesnay-Duchesnay a Monaco di Baviera 1991, Anissina-Peizerat a Nizza 2000 e DelobelSchoenfelder a Göteborg 2008. Per gli Stati Uniti la decima medaglia in undici anni, per il Canada la decima consecutiva. ERNIA INGUINALE «Più di cosi – dice Anna, di elegante amaranto vestita e il 20 giugno sposa di Ondrej Hotarek, compagno di Nazionale – difficilmente avremmo potuto fare. Finiamo con la consapevolezza di aver fatto la nostra parte fino in fondo. Siamo ancora “in gara”, pronti a dar del filo da torcere a tutte le coppie di vertice, puntando decisi verso l’Olimpiade 2018». La notizia, sin qui tenuta «nascosta», arriva da Luca: «Giovedì, a Milano, mi opero per un’ernia inguinale – svela – ne soffro da settembre. Ma, in accordo con staff e medici, ho preferito tener duro e non dare l’impressione di accampare scuse. Anche da qui i problemi dei mesi scorsi: è stato difficile allenarci al 100%». La «Danza Macabra» lascia lo stesso il segno. Anna e Luca, padroni della scena ed espressivi come sempre, dimostrano grande maturità. «Con un pannello tecnico diverso, senza statunitensi e canadesi – mastica amaro coach Paola Mezzadri, fautrice di tanti trionfi azzurri – credo sarebbe finita diversamente. E mancava anche il giudice italiano. Poi c’è il solito problemi dei regolamenti: tolgono spazio alla fantasia e appiattiscono i programmi». Lo sostiene da tempi non sospetti.

GETTY IMAGES

I PIAZZAMENTI TOKYO 2007 GÖTEBORG 2008 LOS ANGELES 2009 TORINO 2010 MOSCA 2011 NIZZA 2012 LONDRA 2013 SAITAMA 2014 SHANGHAI 2015

13° POSTO 10° POSTO 10° POSTO 11° POSTO 8° POSTO 6° POSTO 4° POSTO 1° POSTO 4° POSTO

zart, si conferma un gioiello, tra i più coinvolgenti di sempre. L’anno scorso furono tredicesimi. E benché siano in tandem dal 2004, la scalata delle gerarchie, in un mondo nel quale ci si muove con passi da elefante, ha dell’incredibile. L’argento, con 181.34, va agli statunitensi Madison Chock-Evan Bates («Un americano a Parigi»), il bronzo, con 179.42, ai canadesi Kaitlyn Weaver-Andrew Poje («Le quat-

tro stagioni» di Vivaldi). La coppia allenata da Pasquale Camerlengo, che presenta nuova costumi, paga un punto di deduzione per un sollevamento esteso. Ma sarebbe cambiato nulla. Il risultato resta almeno in parte sorprendente, perché Weaver-Poje, dopo il titolo sfuggito loro a Saitama per 2/100 di punto, non avevano perso una sola gara in stagione ed erano i logici favoriti. Per la Francia, a

GUIGNARD-FABBRI Applausi, intanto, anche per Charlene Guignard-Marco Fabbri. Col loro scatenato «Lord of the dance» confermano il 12° posto del corto: gli allievi di Barbara Fusar Poli, al quarto Mondiale della carriera, migliorano così di due piazze il risultato dello scorso anno, continuando in un costante e sicuro processo di crescita. L’Italia, anche a Boston 2016, potrà contare su due coppie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA Si chiude: libero show Hanyu-Fernandez Niente Righini: 25° Sarà una grande sfida quella che oggi (dopo il libero delle donne disputato nella notte italiana con Roberta Rodeghiero e Giada Russo in pista) concluderà il Mondiale di Shanghai: il libero maschile, al vertice, promette fuochi d’artificio. Yuzuru Hanyu, nel corto, nonostante uno step out sul quadruplo toeloop d’apertura, disegna meraviglie. Sul ghiaccio, dopo l’esibizione, in segno di ringraziamento così come usa in questa disciplina, piove di tutto. Ma Javier Fernandez gli è solo di poco inferiore. A dividere i due non più di 2.46 punti (95.20 a 92.74). Il giapponese campione olimpico e del mondo in carica è magistrale su note di Chopin. Lo spagnolo tre volte campione europeo esplosivo e spumeggiante su quelle rock dei Ram Jam. Gli altri, compreso l’atteso kazako Denis Ten, terzo con 85.89, sono lontani. Ivan Righini non sarà della partita: l’azzurro, dopo il bel 13° posto del debutto dello scorso anno, è solo 25° (63.05) e quindi primo degli esclusi dal libero. Per essere promosso gli sarebbero serviti 1.46 punti in più. E’ sfortunato, l’allievo di Michael Huth, anche perché il sorteggio lo fa scendere in pista per primo. Ma gli errori commessi sono gravi e da uno col suo potenziale ci si deve aspettare di più. Uomini. Corto: 1. Hanyu (Giap) 95.20; 2. Fernandez (Spa) 92.74; 3. Ten (Kaz) 85.89; 4. Voronov (Rus) 84.70; 5. Han Yan (Cina) 84.45; 6. Brown (Usa) 84.32; 7. Amodio (Fra) 80.84; 8. Ge (Uzb) 78.52; 9. Nguyen (Can) 77.73; 10. Brezina (R.Ceca) 76.84; 25. Righini 63.05, el. Danza. Finale: 1. (4.1.) PapadakisCizeron (Fra) 184.28; 2. (1.2.) ChockBates (Usa) 181.34; 3. (2.3.) WaeverPoje (Can) 179.42; 4. (3.4.) CappelliniLanotte 177.50; 5. (6.5.) ShibutaniShibutani (Usa) 172.03; 6. (7.6.) GillesPoirier (Can) 65.90; 7. (5.9.) IlinykhZhiganshin (Rus) 164.84; 8. (10.8.) Monko-Khaliavin (Rus) 159.13; 12. (12.12.) Guignard-Fabbri 153.84; 15. (13.15.) Testa-Csolley (Slk) 142.29; 18. (19.18.) Moscheni-Lukacs (Ung) 131.01. Oggi (orario italiano, locale +7 ore) Ore 10.45: libero uomini. In tv RaiSport 1, diretta libero uomini ore 12, diff. libero donne ore 17; Eurosport diff. libero donne ore 11, diretta libero uomini ore 12.30.

Ippica R Galoppo stellare

Dubai World Cup, il tesoro del deserto 1Compie 20 anni la corsa più ricca al mondo: in palio 10 milioni di dollari, favorito California Chrome, ci prova Atzeni Michele Ferrante

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el 1996 il grande progetto degli sceicchi Al Maktoum di Dubai (i fratelli Maktoum, Mohammed, Hamdan e Ahmed) prese definitivamente forma. DA CIGAR A... Avevano già centinaia di cavalli sparsi in tutto il mondo, dopo aver unito le loro forze sotto il marchio della scuderia Godolphin con giubba azzurra e il genio di Lanfranco Dettori in sella. E chiusero il cerchio creando la corsa delle corse all’ippodromo di Nad Al Sheeba, nel tentativo di raccogliere i migliori cavalli del pianeta. Americani compresi, tanto è vero che il fondo pista scelto fu quello sabbioso prediletto dai purosangue attivi a Santa Anita, Churchill Downs e Belmont Park. Quattro milioni di dollari di buone ragioni per non mancare, e infatti il primo vincitore della corsa del deserto incarnava il sogno dei fratelli Al Maktoum: l’americano Cigar era il miglior cavallo del mondo e fece piazza pulita. Oggi la Dubai Cup compie 20 anni e parecchio è cambiato tranne la nazionalità del favorito, l’americano Cali-

Qui sopra l’americano California Chrome dopo un allenamento in Dubai. A destra Andrea Atzeni, 23 anni ACTION

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● I cavalli allenati negli Usa vincitori della Dubai Cup: Cigar (1996), Silver Charm (1998), Captain Steve (2001), Pleasantly Perfect (2004), Roses in May (2005), Invasor (2007), Curlin (2008), Well Armed (2009), Anima Kingdom (2013).

fornia Chrome eroe mancato lo scorso anno in Patria, nel momento in cui fallì la Triplice Corona al terzo atto di New York, nelle Belmont Stakes. ITALIANS Da quel 1996 i milioni della corsa più ricca del mondo sono diventati 10, Nad Al Sheba, che pure non era male è stato sostituito dal mastodontico ippodromo di Meydan (2010) e altri 8 cavalli americani hanno vinto, eccezionali co-

me Silver Charm e Curlin (il cavallo americano più ricco di sempre con 10,5 milioni di dollari) oppure solo buoni come Captain Steve e Well Armed. E gli sceicchi finanziatori del montepremi, della World Cup e delle altre corse milionarie di contorno, si sono ripresi parte del bottino con nove vincitori, l’ultimo dei quali, African Story, tenta di difendere il titolo stasera. Tre dei sei cavalli del deserto avevano in sella Lanfranco Det-

tori, stavolta rimasto a piedi dopo l’infortunio di Toast of New York che avrebbe altrimenti conteso il pronostico a California Chrome. Il primo nel 2000: Dubai Millennium è sempre stato considerato il più forte cavallo mai allevato dagli sceicchi e ringraziò per il complimento con una vittoria devastante. Tre anni più tardi anche Moon Ballad traghettò alla vittoria il passeggero Dettori, che dovette invece usare tutta la forza delle braccia per far ingranare la sesta a Electrocutionist, l’unico cavallo nato in Italia vincitore . L’altro fantino azzurro nell’albo d’oro è Mirco Demuro, in coppia con un cavallo allenato nel Pasese dove si è appena stabilito definitivamente: il Giappone. Nel 2011 nessuno se lo filava con Victoire Pisa e lui produsse un capolavoro di senso tattico. SOGNO Quel sogno oggi è nel cuore di Andrea Atzeni il «piccolo Dettori» diventato già grande fantino in Inghilterra a neanche 24 anni, con il St Leger 2014 di Kingston Hill in cima alla lista delle due imprese. Lo specialista della sabbia Side Glance cercherà di aggiornare lo score. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOVE CORSE 30 milioni in palio Ci sono anche Dettori e Demuro jr Trenta milioni di dollari in palio nel convegno della Dubai Cup (Tv e scommesse). Oltre ad Atzeni, i fantini italiani sono Lanfranco Dettori e cristian Demuro. Ecco gli orari. Ore 13 Kahayla Classic (m 2.000-$ 1 milione); 13.40 Mile (m 1600-$ 1 mil.); 14.15 Gold Cup (m 3200-$ 1 mil.); 14.55 UAE Derby (m 1900-$ 2 mil.); 15.30 Sprint (m 1000-$ 1 mil.); 16.05 Golden Shaeen (m 1200-$ 2 mil.); 16.40 Turf (m 1800-$ 6 mil.); 17.15 Sheema Classic (m 21400-$ 6 mil.) Ore 18 DUBAI WORLD CUP (gr 1) $ 10.000.000 m 2000 : 1 Prince Bishop (W. Buick-14/1); 2 HokkoTarumae (H. Miyuki- 12/1); 3 African Story (J. Doyle-7/1); 4 Side Glance (A. Atzeni-33/1); 5 Lea (J. Rosario-4/1); 6 Candy Boy (P. Dobbs16/1); 7 Long River (M. Barzalona50/1) 8 Epiphaneia (C. Soumillon-7/1); California Chrome (V. Espinoza-6/4). OGGI QUINTÈ A TORINO (e.lan.) Miglio per indigeni di 4 anni a Vinovo (ore 18.20 inizio 5.05). Tra i dodici al via scegliamo Solitario (4), Sandy Roc (9), Sybille Inn Ronco (10), Samyr Tab (5), Shatar Club (7), Sky Hunter Va (11). ANCHE Tr. Roma (14.25), Aversa (14.40). Gl. Milano (14.30), Siracusa (14.45), Treviso (15.05). IERI A ROMA 2-6-7-10-8 (e.lan.) Settima vittoria in carriera per Max Forever, a Capannelle: (m 2200): 1 Max Forever (G. Marcelli); 2 Bora de S’Ena; 3 Whiz Replay; 4 Attainez; 5 Colordao Springs. Tot.: 6,14; 2,37, 4,17, 2,48 (123,08). Quinté: N.V. Quarté: € 4.174,46. Tris: € 417,67.


Primo piano R L’evento

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STORIE MONDIALI

Cricket

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CONTENUTO PREMIUM desi, infatti, ci sono anche le dimensioni del campo. Nel cricket la forma e le dimensioni del terreno di gioco non sono fisse. I campi di Melbourne e Auckland sono entrambi ellittici, ma quello australiano ha il semiasse maggiore di 84 metri e quello minore di 71, mentre nel terreno neozelandese le misure sono rispettivamente 65 e 55 metri e quindi i fuoricampo risultano più facili. CHI E’ LA SHARAPOVA? Uno dei più grandi drammaturghi del XX secolo, George Bernard Shaw, probabilmente ne trarrebbe argomenti per rinforzare uno dei suoi aforismi più celebri: «Per giocare a cricket, non occorre essere stupidi. Ma se si è stupidi, viene meglio». Era una stilettata al conformismo di una mentalità ancora imperialistica, ovvio, ma oggi neppure lui potrebbe ignorare che la finale di stanotte porterà davanti ai televisori un paio di miliardi di persone. Il cricket è la disciplina più amata in India, dove il trionfo iridato del 2011 venne cavalcato anche dalla politica come emblema dell’impetuosa crescita del paese pure sulla scena socioeconomica planetaria, così come la sconfitta in semifinale di ieri notte (si giocava a Melbourne ma pareva di stare a New Delhi) è stata vissuta alla streLA CHIAVE gua di un colpo alle ambizioni di leadership continentale. Per la felicità del nemico storico, il confinante Pakistan, altra nazione malata dello sport con la mazza, tanto da sollevare un caso quasi internazionale per L’Australia ha vinto 4 una foto innocente. E’ accaduto volte (1987, 1999, 2003, appunto prima del Mondiale 2015, quando Roger Federer 2007), la Nuova Zelanda è (che, per inciso, avendo madre alla prima finale. Diretta sudafricana, ha sempre confes- Fox Sports 2 dalle 5.30 sato che da piccolo si immaginava un giorno giocatore di cricket professionista) si è fatto immortalare con la maglia dell’India, suscitando le ire pachistane fino a manifestazioni di piazza che chiedevano l’abiura del tifo per il più forte tennista di tutti i tempi. Roger, peraltro, Il capitano australiano Michael tra le amicizie può vantare an- Clarke (sinistra) e quello che quella con Sachin Ten- neozelandese Brendon McCullum AFP dulkar, indiano, considerato uno dei più grandi battitori di sempre e ospite abituale del Royal Box di Wimbledon durante il torneo. Nel giugno scorso apparve nelle regali tribune nel corso di un match della Sharapova e a fine partita la russa ebbe la sventura di rispondere «Non lo conosco» a chi le aveva chiesto se fosse onorata di avere un tifoso simile. Apriti cielo. In India si scatenò la tempesta perfetta, con l’epilogo di un hashtag che fece in poche ore il giro del mondo: «Who is Maria Sharapova?». Del resto, i numeri su Twitter sono impietosi per la bella Masha e per chi pensa che il divismo abbia il suo zenith in una stella bionda con le gambe lunghe lunghe che è nata in Ucraina e vive in Florida: la Sharapova ha tre milioni di follower, Tendulkar quaranta milioni. Cose da cricket. Di uno sport dove esistono ancora le Indie Occidentali come ai tempi delle colonie e nessuno, ai Caraibi, si è mai sognato di chiedere un cambio di nome.

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ASCELLE, RIPICCHE VENDETTE E TWITTER E’ UN ALTRO MONDO Valgono i punti di chi è in battuta ● Il cricket si gioca tra due squadre di 11. Al centro del campo si trova una corsia (pitch) lunga circa 20 metri e larga 2. Alle due estremità sono posti tre paletti (wickets). I battitori si posizionano sul pitch ognuno davanti a uno dei wickets. Il lanciatore indirizza la palla verso il battitore, che quando colpisce può correre lungo il pitch scambiandosi di posto con il compagno. Ogni corsa (run) vale 1 punto. Se la battuta esce dal campo rotolando vale 4 punti, 6 se la palla esce senza aver toccato il terreno.

LA STORIA di RICCARDO CRIVELLI

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attaglie perdute con dignità, vittorie con il marchio dell’infamia, ricordi che non muoiono ed anzi si infiammano ad ogni nuovo incrocio di mazze. E poi non dite che lo sport non assomiglia a una guerra. Stanotte, all’MCG di Melbourne, Australia e Nuova Zelanda si sfidano per il Mondiale di cricket in quella che sarà la prima finale di sempre tra due nazioni dell’Emisfero Sud. E se gli Aussie sono habitués di quei palcoscenici (settima volta che arrivano all’epilogo con quattro titoli), per i Black Caps si tratta di un debutto al livello più alto. E, soprattutto, dell’occasione a dir poco storica di vendicare settant’anni di altezzosa spocchia dei presuntuosi vicini che abitano al di là del Mare di Tasman, sublimatasi in 27 anni senza scontri diretti (dal 1946 al 1973) perché i Kangaroos si ritenevano troppo superiori e in tre episodi che per i neozelandesi sono la rappresentazione plastica dell’esecrabile spirito australiano del successo a tutti i costi e con ogni mezzo. L’INCIDENTE DELL’ASCELLA Il primo, e più famoso, quello che brucia ancora sulla pelle di un pae-

se intero, risale a un test match del 1° febbraio 1981, quando il capitano dell’Australia Greg Chappell istruì il fratello Trevor a lanciare l’ultima palla da sotto l’ascella, facendola rotolare mollemente sul terreno per impedire al battitore avversario di colpirla con la forza necessaria per mandarla eventualmente fuori dal campo ed ottenere sei punti. Guarda caso, quelli che servivano alla Nuova Zelanda per pareggiare la sfida. Ancora oggi, se chiedete a un abitante dell’isola che sta ai nostri antipodi quale sia stato l’episodio più vergognoso della storia dello sport, vi sentirete rispondere senza esitazione «l’incidente dell’ascella». Non sarà una semplice partita, insomma. Piuttosto, nei significati perfino sociologici, quasi uno scontro di civiltà. E scordatevi la vittoria dei Black Caps (in casa) nella fase a gironi, la finale sarà tutt’altra questione. Tra i fattori che potrebbero mettere in difficoltà i neozelan-

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STANOTTE A MELBOURNE LA FINALE TRA AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA: UNA PASSIONE CHE COINVOLGE DUE MILIARDI DI TIFOSI


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SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE RUGBY

C’è Treviso contro Dragons E Ospreys sfida Zebre in Pro 12 ● (e.sp.-ma.p.) Molti azzurri reduci dal Sei Nazione il rientrante Michele Campagnaro nel Treviso che stasera alle 20.30 a Monigo (diretta Nuvolari) affronta i Dragons nel Pro 12. Il centro è tornato a disposizione dopo l’infortunio (lesione del legamento collaterale mediale sinistro) patito contro l’Irlanda e farà coppia con Bacchin. Gori partirà dalla panchina come il pilone Muccignat. Inutilizzabile il giovane apertura argentino Bautista Guemes, ancora in attesa dei documenti per giocare da italiano. Nelle Zebre che stasera fanno visita agli Ospreys (20.15, diff. Nuvolari domani alle 18) a Swansea, rientrano 7 nazionali e anche Ferrarini, dalla panchina. Jimenez e De Marigny si affidano a Palazzani estremo con Berryman e Toniolatti ali. In mediana Orquera con Leonard, che l’anno prossimo vestirà proprio la maglia dei gallesi, mentre in seconda linea si ricostituisce la coppia Bortolami-Geldenhuys. Altre: Ieri: Leinster-Glasgow, Ulster-Cardiff. Oggi: ScarletsEdimburgo, Munster-Connacht. Classifica: Glasgow 57; Ulster, Munster 53; Ospreys 51; Leinster 49; Connacht 43; Scarlets 40; Edimburgo 39; Cardiff 30; Dragons 27; Treviso 18; Zebre 14.

TIRO A VOLO / SKEET

Bacosi, Cainero e Spada tris Italia: 2 Carte

Da sin. Diana Bacosi, il ct Benelli, Chiara Cainero e Katiuscia Spada ● Ad Al Ain (Uae), skeet rosa in festa con il podio al completo e 2 carte olimpiche. Diana Bacosi, Chiara Cainero e Katiuscia Spada non hanno avuto rivali ed hanno eguagliato la doppietta di 20 giorni fa ad Acapulco di Valerio Luchini e Riccardo Filippelli. Nel sestetto delle migliori insieme ad Elena Allen (GbR) e Catlin Connor (Usa), entrambe fuori dalla corsa ai pass per Rio, ed all’australiana Laura Coles, le tre azzurre avevano già in tasca almeno una Carta. Nei 16 piattelli decisivi per l’accesso al podio, Bacosi e Cainero, rispettivamente con 14 e 13, si sono assicurate entrambi i pass in palio e l’accesso al duello più prestigioso, mentre la Spada, autrice di un buon 12, è risultata terza ed ha conquistato il primo posto del bronze medal match con l’australiana Laura Coles. Skeet donne. Finale: 1. Bacosi 71/75; 14/16 – 13/16; 2, Cainero 70 (+4) – 14 – 10; 3. Spada 71 – 12 – 15; 4. Coles (Aus) 71 – 11 – 10; 5. Connor (Usa) 72 – 10; 6. Allen (Gb) 71 – 9. Uomini, qual.: Tazza 48; Falco 47; cassandro 46.

1ARCO AZZURRO (gu.l.g.) L’Italia prende il pass per i Giochi Europei di Baku anche con la squadra

maschile grazie al 2° posto di Nespoli, Pasqualucci e Frangilli a Maratona (Gre). In finale battuti 6-0 dalla Polonia. Le donne si erano già qualificate. oggi finali individuali del Grand Prix con 7 azzurri su 8. ai prossimi Europei di Montpellier (13-19 aprile).

GINNASTICA

Che evento a Jesolo Biles-Douglas show e Fasana capitana 1Primo scontro diretto fra l’iridata e

l’olimpionica americane. Ferrari assente

L’americana Simone Biles, 18 anni, è bi-campionessa del mondo AP

U

no spettacolo nello spettacolo. L’ottava edizione del Trofeo Città di Jesolo, uno dei momenti clou della stagione italiana dell’artistica femminile, non smentisce la sua tradizione e in più vivrà oggi e domani un evento speciale: il primo scontro diretto fra la regina olimpica di Londra Gabrielle Douglas (che fra 2013 e 2014 si è concesso un anno sabbatico) e Simone Biles, che nel 2012 era ancora ju-

PALLANUOTO

Euro Cup, gara-1 tra il Posillipo e l’Acquachiara ● (f.nap.) La febbre della pallanuoto torna a contagiare Napoli. Stasera (ore 19.30, dir. RaiSport 2) si annuncia il tutto esaurito alla Scandone per la sfida tra Posillipo e Carpisa Yamamay Acquachiara: si gioca l’andata della finale di Euro Cup (ritorno l’11 aprile). Due formazioni italiane non si sfidavano in una finale europea dal 2012 (Pro ReccoSavona in Supercoppa). Il Posillipo del tecnico Occhiello (prima finale per lui) cerca la sesta coppa europea della sua storia, l’unica che ancora le manca, per interrompere un digiuno di successi che dura dal 2005. L’Acquachiara è alla prima finale europea ed è la squadra degli ex: il fondatore Franco Porzio e l’allenatore Paolo De Crescenzo hanno fatto la storia del Posillipo. ● ANTICIPI Oggi alle 18 c’è Como-Pro Recco, anticipo dell’ultima giornata. Ieri, per l’ultimo turno di A-1 donne, Orizzonte-Rapallo 10-8 (oggi alle 15 Imperia-Prato, Messina-Bogliasco, RomaPadova e Firenze-Cosenza).

Valentino Gallo (Posillipo) LAPRESSE

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nior ed è rientrata da un lungo infortunio all’American Cup infrangendo il muro dei 62 punti. Per la Biles si tratta di un ritorno al palaArrex: proprio qui nel 2013 fece il suo debutto da senior gettando le basi per l’oro iridato di Anversa dove nacquero le schermaglie con Carlotta Ferlito. Oggi a Jesolo, per la prima volta dopo di allora, l’americana potrà stringere la mano all’azzurra che qui l’anno scorso iniziò un calvario appena arrivato alla fine con la convocazione

ATLETICA

Lokomwa domani punta al bis nella Stramilano

Thomas James Lokomwa, 27 anni ● (l.g.) Presentata ieri la 40a edizione della Stramilano Half Marathon che domani vedrà 6400 iscritti alla partenza (ore 11) da Piazza Castello con arrivo all’Arena. Anche per questa edizione i riflettori sono puntati sul keniano Thomas James Lokomwa, vincitore sotto la pioggia nel 2014 in 1h1’39”. Con il meteo favorevole previsto per domani, l’obiettivo suo e dello sfidante, il connazionale Chebogel Sylas Kimutai, è scendere sotto l’ora (record della corsa 59’17” Paul Tergat 1998). A dare battaglia anche un altro keniano, Kipieko Kennedy (1h01’31’’ alla mezza maratona di Nizza) mentre tra gli atleti di casa l’attesa è per Yassine Rachik, classe ’93, e Vasil Matvychuk. In campo femminile favorite due keniane: Lucy Wambui Murigi, che l’anno scorso ha tagliato il traguardo in 1h10’52’’ e la ventiduenne Chesir Rebecca Kangogo, personal best di 1h10’45’’. Possibile exploit per le azzurre Federica Dal Ri e Sara Galimberti in grande crescita sulla distanza. Alle 9 sempre da piazza Duomo la partenza della 10 km dei 50.000.

SFIDE Tanti motivi dunque per il pentagonale (Italia, Usa, Francia, Canada e Australia) che non solo rappresenta la prima gara a squadre della stagione ma quest’anno cade nell’anno delle qualificazioni olimpiche a sette mesi dai Mondiali di Glasgow (24 ottobre-2 novembre). Di primissimo piano tutte le squadre. Le statunitensi schierano tre quinti delle Fierce Five che a Londra riportarono per la seconda volta gli Usa all’oro a squadre: Gabrielle Douglas, Alexandra Raisman e Kyla Ross (mancheranno Wieber e Maroney). Dopo le qualificazioni azzurre per le gare del weekend(mercoledì le juniores, giovedì le seniores) l’Italia nel Pentagonale terrà particolarmente d’occhio però soprattutto la Francia, prossima avversaria europea, affidandosi alla nuova capitana Erika Fasana che è in un’eccezionale momento di forma e cercherà di coprire l’assenza della compagna di club Vanessa Ferrari, che ha preferito allenarsi in vista degli Europei. Le altre assenti per infortunio sono Lara Mori e Giorgia Campana, ma l’Italdonne vuole dimostrare di essere in salute. f.n. Squadre. Italia: Fasana, Rizzelli, Leolini, Ugrin, Meneghini, Ferlito. Usa: Raisman, Douglas, Ross, Biles, Schild, Baumann, Key, Desch; Australia: Freeman, Godwin, Little, Nedov; Francia: Vanhille, Pikul, Charpy, His, Kuhm, Pais, Perdreau; Canada: Black, Onyshko, Rousseau, Townsed, Cyrenne, Gill. Programma. Oggi: ore 16 finale individuale e a squadre senior. Domani: ore 10.30 finale di specialità senior e junior. Diretta streaming su www.youtube.com/FGIfederginnastica © RIPRODUZIONE RISERVATA

GOLF

Manassero passa il primo taglio dell’anno ● Nel Trophée Hassan II dell’European Tour di Agadir (par 72, premi 1.500.000 , prima moneta 250.000) in Marocco, Matteo Manassero, dopo cinque uscite anticipate, passa per la prima volta il taglio in questa stagione (a 146), con 143 colpi (72 71). Ha iniziato molto male con un bogey e un doppio bogey in quattro buche, ma nelle successive ha recuperato ottimamente con sei birdie, prima di incappare in un doppio bogey proprio sull’ultima (la nona del tracciato, essendo partito dalla 10). Si fermano, invece, tutti gli alti italiani: con 148, Tadini (72 76), con 150, Pavan (71 79) e Paratore (74 76), e con 151 Crespi (73 78). Al comando con 138 Farr (Gal, 70 68), Ramsay (Sco, 72 66), Green (Aus, 68 70) e CabreraBello (Spa, 69 69). Intanto, nel Pga di San Antonio, dopo il grande vento di giovedì, e gli 81 colpi del primo giro, Francesco Molinari si è ritirato per dolori al polso. Guida Jimmy Walker (Usa) con 138 colpi (71 67), davanti a Baddeley (Aus, 68 71) e Hoffman (Usa, 67 72) con 139.

Manassero, 22 anni il 19 aprile

ATLETICA ●

TEXAS RELAYS (si.g.) Oggi giornata conclusiva delle 88. Texas Relays ad Austin (Usa) con Trayvon Bromell sui 100, Shawn Barber (Can) nell’asta e Justin Gatlin nella 4x100. A San Marcos, sempre in Texas, debutto assoluto sugli 800 di Jeremy Wariner.

HOCKEY PRATO ●

SESTA (g.l.g.) Seconda di ritorno: Amsicora-San Vito, Fincantieri Monfalcone-Bra, Paolo Bonomi-Tevere EUR, De Sisti Roma-CUS Cagliari, SuelliFerrini.

NUOTO BOXE BLANDAMURA EUROPEO (r.g.) La OPI2000 vince l’asta per l’Europeo dei medi, vacante, tra Emy Blandamura (23-1) e il cosfidante francese Michel Soro (25-1-1), 27 anni, nato in Costa d’Avorio. Match in Italia a fine maggio o ai primi di giugno. ● MONDIALI (r.g.) A Las Vegas messicano Jhonny Gonzales (57-8) mette in palio la cintura piuma Wbc contro Gary Russel jr. (Usa, 25-1). A Sheffield (Gb) il welter romeno Ionut Dan Ion (34-2) tenta di scalzare Kelly Brook (Ing, 33) campione Ibf nei supergallo; Europeo vacante tra McDonnell (12-0-2) e il russo Yegorov (13-0-1). A Manila (Fil),e Nietes (34-1-4) difende il titolo Wbo minimosca contro Parra (Mes, 19-2). A Lima, Zambrano (24) sfidato da Daniel Ramirez (R.Dom. 24) per l’interim Wba piuma. ● ETERNO JONES (r.g.) A Pensacola (Usa), dove è nato nel 1969, l’ex pluricampione del mondo Roy Jones jr. (60-8), attivo dal 1990, difende la cintura Wbu massimi leggeri contro Paul Vasquez (Usa 10-6-1), 36 anni.

CANOTTAGGIO ●

TRIO 2016 A Piediluco prima giornata della TRio 2016, trial che coinvolge oltre 150 atleti della Nazionale con gli azzurri in corsa per i Giochi di Rio. Vittoria per la Sancassani nel singolo pl e della Magnaghi nel singolo Senior. Due senza Senior femminile a PalmaPatelli, nel due senza pl uomini di Goretti-Caianello, imitati nel due senza pesante da Castaldo-Di Costanzo (Fiamme Oro). Nel singolo pl uomini affermazione di Ruta e nel singolo pesante di Francesco Cardaioli.

● A NOVARA Il 21° meeting Biancorosso in vasca lunga trasloca a Novara (centro Terdoppio): domani uno degli ultimi test pre selezioni mondiali. Ci saranno Castiglioni, Rivolta, Dioli, Guzzetti. ● MITCH SESTO Andrea Mitchell D’Arrigo è sesto nelle 500 yards in 4’14”30 nelle finali Ncaa a Iowa City con i Gators.: meglio in batteria (4’12”72), col personale sarebbe arrivato terzo (4’10”77).

PALLAMANO ● PLAYOFF (an.gal.) Oggi la 4a dei playoff maschili. Girone A: ore 18,30 Trieste-Cassano Magnago; 19 BolzanoPressano. Gir. B: 18 Ambra-Estense; 18,30 Romagna-Carpi. Gir. C: 16,30 Fasano-Siracusa.

RUGBY O’CONNELL MVP SEI NAZIONI (r.par.) L’Irlanda dopo il titolo del Sei Nazioni, conquista l’mvp grazie al 2a linea e capitano Paul O’Connell (35 anni, 108 caps). Quinto il capitano azzurro Sergio Parisse. ● ECCELLENZA (i.m.) Nel 15° turno di Eccellenza match casalinghi impegnativi per le capoliste, nel posticipo spareggio per l’ultimo posto nei play-off. Oggi ore 15 Prato-Lazio, Rovigo-Viadana, Calvisano-Petrarca, Mogliano-L’Aquila. Domani ore 15 (Rai Sport 1) Fiamme OroSan Donà. ● AZZURRINI (i.m.) A Tolosa (Fra) l’Italia under 18 batte il Galles 14-13 (2 mete Zago, 2 trasformazioni Cioffi) e vola in semifinale. E’ la sesta vittoria stagionale su sei partite per gli azzurrini guidati da Massimo Brunello.

SCHERMA FOOTBALL ● QUARTA (m.l.) Derby di Milano al Vigorelli. Ore 18: Rhinos MilanoSeamen Milano. Domani. Ore 15: Giaguari Torino-Giants Bolzano; Grizzlies Roma-Warriors Bologna; Panthers Parma-Lions Bergamo; Marines Lazio-Dolphins Ancona; Briganti Napoli-Aquile Ferrara (15.30).

● SCIABOLATORI IN COREA E’ la Sud Corea ad ospitare la Coppa del Mondo di sciabola. Uomini senza Diego Occhiuzzi (influenzato): Montano, Berrè, Samele.Marino, Murolo, Nuccio, Foschini, Repetti, Miracco, Curatoli, Giani. Donne: Lucchino, Petraglia, Gulotta, Bianco, Sinigaglia, Gregorio e Vecchi.

SPORT INVERNALI HOCKEY GHIACCIO FINALE SCUDETTO A COLLALBO (m.l.) I Tricolori del Renon dopo aver espugnato l’Odegar in gara-1 e fatto saltare il vantaggio del fattore campo per l’Asiago oggi in casa a Collalbo (Bz) per gara-2 della serie di finale su 7. Assenti forzati Markus Spinell squalificato 4 giornate (carica scorretta su Enrico Miglioranzi) e Luca Ansoldi fermato un turno. Ore 19.30: Renon-Asiago (serie 1-0).

HOCKEY IN LINE ●

QUARTI (m.l.) Serie A-1. Oggi gara-2 (su 3) dei quarti. Ore 20.30: Pol. Molinese-Milano (0-1); MonlealeCittadella (0-1); Padova-Cus Verona (01); Asiago-Vicenza (0-1).

ASSOLUTI ALPINO (s.f.) Oggi agli Assoluti di Tarvisio-Sella Nevea (Ud) Dominik Paris, Fede Brignone e vari altri big azzurri i nella discesa. ● TRICOLORI SNOWBOARD Così ai Tricolori di Canazei (Tn). Slalom parallelo. Uomini: 1. Mick; 2. Felicetti; 3. Fischnaller; 4. Coratti. Donne: 1. Dekker (Ola); 2. Ochner; 5. Profanter; 7. Boccacini. Gigante parallelo. Uomini: 1. Felicetti; 2. Mick; 3. March. Donne: 1. Ochner; 2. Gaspari; 3. Shin Da-hae (S.Cor); 5. Boccacini.

VELA ● A PALMA (r.ra.) Si apre oggi a Palma di Maiorca il 46° Trofeo Princesa Sofia, per classi olimpiche. 1200 gli atleti al via in rappresentanza di 65 nazioni. 92 i velisti italiani.

Sci alpinismo Nuoto: doping Nuovo Mezzalama Lacrime e scuse per i 150 anni Park si inchina A Bard, presente il presidente della Valle d’Aosta, Rollandin, è stato presentato il 20° Trofeo Mezzalama di sci alpinismo, che il 25 aprile torna in un modo speciale, in un modo che è già stato suo nel 1937, ma che si ripete per omaggiare il Cervino. Nel 2015 infatti l’Italia festeggia i 150 anni della sua prima ascensione, e per questo motivo il Trofeo Mezzalama si rivoluziona con la partenza da Gressoney La Trinité e l’arrivo a Breuil-Cervinia dopo aver attraversato il ghiacciaio del Monte Rosa, toccando il Naso del Lyskamm, la parete Ovest del Castore e il Breithorn. Con Adriano Favre che ha descritto il percorso c’erano i fondisti Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani: il primo sarà voce tecnica nello streaming, il secondo in gara con l’Esercito.

Park tae Hwan, 25 anni, coreano ● In lacrime, inchinandosi, Park Tae-hwan, dopo la squalifica di 18 mesi per doping (testosterone) confessa: «E’ tutta colpa mia, con vergogna chiedo perdono a tutti i coreani che ho profondamente deluso. Avrò il tempo per riflettere su me stesso, ma mi resta poco tempo per nuotare, l’unica cosa che so fare: voglio concludere con onore, non è il momento di parlare di Rio 2016».


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SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

tropiede da questa gravissima défaillance del loro uomo. Fatto un test attitudinale all’inizio, non c’è stato più alcun controllo, benché Andreas avesse abbandonato un corso nel 2009 proprio per lo stato di prostrazione in cui era precipitato e benché fosse ancora andato in ospedale a farsi visitare due volte, a febbraio e a marzo.

IL FATTO DEL GIORNO LA STRAGE DELL’AIRBUS

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Il pilota Andreas Lubitz, 28 anni, durante una gara podistica ad Amburgo nel settembre 2009 GETTY

Come ha fatto Lubitz a nascondere così bene i problemi psichici? 1Il copilota dell’aereo della Germanwings era stato in ospedale due volte da febbraio. La compagnia non si era accorta di nulla

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ci si interroga sulla sindrome di burn-out, la terribile depressione di cui forse soffriva Andreas Lubitz. Si tratterebbe di un decadimento morale tipico di chi si dedica, all’inizio entusiasticamente, a un qualche lavoro altruistico, il vigile del fuoco o l’infermiere. Partito con grande slancio ideale, il soggetto si rende presto conto – o crede di rendersi conto – che la vita da missionario appena sognata non esiste, il carico di lavoro è enorme, l’apprezzamento dei colleghi o dei supe-

riori scarso o freddo o comunque insufficiente per le aspettative eroiche degli inizi: segue quindi lo scoramento e, nell’ultima fase, una sorta di morte spirituale. Il suicidio è lo sbocco naturale di questo precipizio? No, ci si può curare, se ne può uscire. E però, se andiamo su Wikipedia, leggiamo il seguente elenco delle professioni bersaglio di questo male: «Medici, infermieri e le altre figure sanitarie, compresi volontari e studenti, gli addetti ai servizi di emergenza, tra cui soccorritori, poliziotti e vigili del fuoco, psicologi, psichiatri e assistenti sociali, sacerdoti e religiosi (in particolare se in missione), insegnanti ed educatori,

NOTIZIE TASCABILI IN INGHILTERRA, L’INTERVENTO SU UN 60ENNE

In un filmato Bbc, Huseyin Ulucan, l’uomo che ha ricevuto il cuore nuovo

Riuscito il trapianto di cuore da cadavere: primo in Europa ● Nel Regno Unito è stato effettuato il primo trapianto di cuore da cadavere in Europa: l’intervento si è svolto al Papworth Hospital nel Cambridgeshire su un londinese di 60 anni che aveva subito un attacco di cuore nel 2008, ed è riuscito. Finora era stato possibile trapiantare cuori ancora in funzione da pazienti in stato di morte celebrale. Ma i chirurghi hanno dimostrato che anche un cuore morto può essere riattivato. L’intervento è stato compiuto un mese fa e il paziente si sta riprendendo bene, tanto da essere dimesso dopo 4 giorni di ricovero. L’innovativa tecnica era stata usata per la prima volta in Australia nel 2014. Il cuore è stato di fatto “ibernato” e alimentato con i nutrienti indispensabili alla conservazione, poi è stato impiantato e “riattivato”.

Che altro si sa di questo assassino suicida? Aria da bravo ragazzo. La Bild ha sostenuto che a Phoenix (in Arizona) gli era stata appiccicata dai medici l’etichetta “Sic” (bisognoso di controlli periodici). Però il giornale non riesce a costruirgli un profilo da mostro ed è proprio questo che terrorizza i tedeschi, ma in definitiva anche noi: la sua assoluta normalità. Indirizzo da tranquilli benestanti (Montabaur, am Spiesswehr 8, cioè la casa dei genitori e del fratello), brevetto da pilota di alianti ancora adolescente. L’Ask-21 su cui ha cominciato a volare quindici anni fa sta ancora in un hangar del club Lsc Westerwald. Prima della crisi del 2009 s’era addestrato a Brema, poi aveva seguito i corsi di Phoenix. Altre passioni: la maratona (buon piazzamento alla gara di Montabaur del 2007, bei piazzamenti nelle maratone organizzate dalla Lufthansa tra il 2011 e il 2013 a Francoforte), poi il bowling, i fast food, la pesca, le arrampicate su roccia, la band di musica elettronica Schiller, il dj francese David Guetta. Si viene a sapere tutto questo e ci si immagina un ragazzone sano, normale, allegro. Infatti il suo amico Peter Rücker, presidente dell’Aero-

tecnici della riabilitazione psichiatrica, avvocati, ricercatori e impiegati commerciali, operatori call center».

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club per alianti Lsc dice: «Non era molto estroverso, però non era nemmeno isolato o chiuso, era integratissimo nel gruppo, tutti ridevano ai suoi scherzi, anche quelli spinti, politicamente discutibili o di cattivo gusto. Aveva un sacco di amici, non era affatto un solitario, si divertiva, anche se qualche volta era piuttosto tranquillo».

LA CORTE DEI CONTI

Aldrovandi «Dagli agenti 560 mila euro al Viminale»

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C’è la storia della ragazza che lo ha lasciato. Viveva con questa fidanzata in un appartamento alla periferia di Düsseldorf e si dice che la storia fosse finita da poco. Aveva comprato un’automobile per sé e una per la ragazza. La macchina della ragazza era stata consegnata tre giorni fa. In questo appartamento di Düsseldorf ci sono state perquisizioni, sono stati portati via sacchi di roba, computer, eccetera. Idem nella casa dei genitori a Montabaur.

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Potrebbe la Lufthansa essere chiamata a rispondere di quello che è successo? Sì, il volo era internazionale, quindi dal punto di vista assicurativo era coperto dalla Convenzione di Montreal (1999). Qui è stabilito un risarcimento minimo di 100 mila diritti speciali di prelievo (la moneta del Fmi) equivalenti a 139 mila dollari a vittima. Una cifra che costituirebbe però solo una soglia. Si parla per Lufthansa di un rischio che oscilla tra i 350 milioni di dollari e il miliardo.

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Cambierà qualcosa, dopo questo, nella legislazione relativa ai voli europei? Probabilmente sarà adottata la soluzione americana: mai un pilota da solo in cabina. I maniaci della tecnologia propongono addirittura che in cabina non ci sia nessuno e che il governo degli aerei sia affidato alle macchine. Alle macchine non verrebbe mai in mente di schiantarsi contro la parete di una montagna, dicono. Senza pensare che le macchine obbediscono ai software che hanno in pancia e i software che hanno in pancia vengono scritti, e magari corretti, proprio dagli esseri umani.

I piloti non ci sono. No, il che non vuol dire che i piloti non siano sottoposti a stress terribili e non significa che Lubitz non soffrisse proprio di questo. Del resto, come spiegare altrimenti la tranquillità (il respiro che rimane regolare fino all’ultimo) di fronte all’immensa parete che si avvicina a mille all’ora? L’indifferenza alle grida dei passeggeri, là dietro. La questione, qui, riguarda casomai quelli della Lufthansa, presi in con-

La polizia francese porta in laboratorio alcuni resti dei passeggeri dell’airbus tedesco AFP

IN SETTE REGIONI

L’INGRESSO DELL’EX A.D. DI MONDADORI

Patrizia Aldrovandi in corteo ANSA

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a Corte dei Conti ha deciso che gli agenti condannati per il caso Aldrovandi devono risarcire con oltre 560 mila euro il ministero dell’Interno, che pagò i danni alla famiglia. Enzo Pontani e Luca Pollastri devono versare ciascuno 224.512 euro, Paolo Forlani e Monica Segatto, 56.128 euro. «È la giustizia che va avanti», sono state le prime parole di Patrizia Moretti, madre del 18enne ucciso a Ferrara il 25 settembre del 2005 durante un controllo della polizia. I quattro poliziotti, condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi per eccesso colposo nell’omicidio colposo di Aldrovandi, erano stati citati in giudizio dalla Procura contabile. Per la Corte il loro comportamento era stato «contrario ai propri doveri d’ufficio». LE REAZIONI La Procura aveva chiesto che pagassero 1,8 milioni. «Siamo molto contenti per il fatto che ha avuto conferma la nostra tesi: la responsabilità va individuata nell’organizzazione ministeriale delle tecniche di addestramento e di ammanettamento a terra», ha spiegato l’avvocato Marco Zincani, che assiste tre dei quattro poliziotti. Simile il parere di Fabio Anselmo, legale della famiglia Aldrovandi, secondo cui il risarcimento danni «viene economicamente ridotto a fronte del riconoscimento di una indubbia responsabilità del Ministero in tema di mancanza di preparazione, organizzazione e formazione degli agenti».

Amministrative: Rcs, è pronta la lista di maggioranza il 31 maggio Costa verso la presidenza del gruppo si andrà al voto ● La lista di maggioranza per il rinnovo del consiglio di Rcs è pronta ● Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano ha fissato la data di svolgimento delle Amministrative nelle Regioni a statuto ordinario per domenica 31 maggio 2015. Eventuale turno di ballottaggio il 14 giugno. Le Regioni interessate sono Campania, Veneto, Liguria, Marche, Umbria, Puglia, Toscana.

e non riserva sorprese: conferma per un altro triennio dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane e ingresso di Maurizio Costa, ex a.d. della Mondadori e presidente di Fieg, nel ruolo di presidente. La lista di maggioranza, depositata da cinque azionisti (Fca, Della Valle, Pirelli, Mediobanca e Intesa, pari al 38,9% delle azioni) comprende il banchiere Gerardo Braggiotti, l’ex a.d. di Sky Italia Tom Mockridge, Laura Cioli (a.d. di CartaSi) e, confermata, Teresa Cremisi (GallimardFlammarion). Costa sarà nominato presidente subito dopo l’assemblea. Secondo alcune fonti, Assogestioni sarebbe riuscita a mettere insieme una sua lista e non è escluso che anche Urbano Cairo depositi la sua per gli altri tre candidati al Cda che spettano ai soci di minoranza.

Maurizio Costa, 67 anni IMAGO

INTERVISTA A «FORTUNE»

VOLI CANCELLATI

PER LA FAMIGLIA TIPO

Cook, ad di Apple Maxi-blackout «Lascerò tutto ad Amsterdam in beneficenza» Caos e ritardi ● L’amministratore delegato di Apple Tim Cook, 54 anni, ha annunciato a «Fortune» che donerà tutti suoi beni in beneficenza, una volta finito di pagare gli studi a un nipotino di dieci anni. Cook disporrebbe di circa 785 milioni di dollari. «Vorrei essere il sassolino nello stagno che crea le onde del cambiamento», ha detto Cook.

● Un gigantesco blackout ha interessato ieri mattina tutta la regione di Amsterdam, compreso l’aeroporto, dove sono entrati in funzione i generatori. Lo scalo di Schiphol ha cancellato tutti i voli in partenza, deviando gli aerei in arrivo su altri scali. Anche numerosi treni sono stati cancellati in tutta l’Olanda: in città la metropolitana è andata in tilt,

Giù le bollette: - 1,1% per la luce il gas cala del 4% Semafori in tilt per il black out AP mentre i semafori hanno smesso di funzionare, creando il panico nelle strade. Centinaia le chiamate ai vigili del fuoco di gente chiusa in ascensore o nei convogli. A far scoppiare il caos un guasto alla centrale di Diemen.

● Bollette in calo nel periodo aprile-giugno: per la famiglia-tipo, infatti, la riduzione del costo dell’elettricità sarà del 1,1%, il gas perderà il 4%. Una “limatura” dovuta al calo dei costi per l’acquisto della materia prima nei mercati all’ingrosso. Ma nel 2016 l’esaurimento del meccanismo degli incentivi alle rinnovabili potrebbe costarci un miliardo.


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SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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DRAMMA A 3MILA METRI

Val Susa, slavina travolge sciatori Ci sono due morti 1Facevano eliski Una delle vittime era una guida alpina italiana «Una fatalità»

Sopra Raffaele Sollecito, 31 anni, lascia ieri mattina la Cassazione; a destra il suo legale Giulia Bongiorno; sotto Amanda Knox, 27: è stata assolta

Assolti Raffaele e Amanda Non uccisero Meredith

1La Cassazione ribalta la sentenza d’Appello dopo oltre dieci ore di camera di consiglio. I familiari della vittima: «Siamo sconvolti» gazzo, Francesco. «Ha affronta- reclusione per «omicidio in conto tutto a testa alta anche quan- corso». L’ivoriano ha ammesso do ha dovuto andare in prigio- la sua presenza nella villetta del ne. Ha sempre mostrato delitto, affermando però di esrispetto per le istituzioni. È la sere stato in bagno mentre la migliore sentenza possibile», Kercher veniva uccisa. ha aggiunto il suo legale Giulia Bongiorno. Il diretto interessa- I PUNTI I Supremi giudici della V Sezione Penale to ha parlato di si sono ritirati in«fine di un incuLA CHIAVE torno a mezzobo, ora mi rigiorno e mezza. prenderò la mia Sollecito: «È la fine All’udienza finavita». Sentimenti opposti, nella fa- di un incubo, adesso le, iniziata alle 9.30, ha preso la miglia Kercher potrò riprendermi parola l’avvocato «incredula e sgo- la mia vita» Giulia Bongiormenta». «La giuno, che ha messo stizia italiana ha L’unico colpevole in evidenza tutte dimostrato di resta Guede: le incongruenze non essere riusciper cercare almeta a trovare alla l’ivoriano con una no di annullare fine i responsabi- condanna a 16 anni con rinvio la conli. C’è stata un’alternanza di giudizio e ora non si danna a 25 anni di reclusione può fare altro che prendere atto inflitta a Sollecito nell’Appello di questa assoluzione», ha af- bis davanti alla Corte fiorentifermato il legale. L’unico re- na. «Sollecito non ha mai depisponsabile resta Rudy Guede, il stato, anzi ha sempre collaborasolo degli imputati che ha scelto to alle indagini, durante l’agil rito abbreviato e definitiva- gressione di Meredith lui era a mente condannato a 16 anni di casa sua a vedere i cartoni ani-

mati — aveva detto Bongiorno —. È un puro che si vede coinvolto in vicende spettacolari e gigantesche delle quali non si rende conto, come Forrest Gump». La sua arringa ha contestato le due perizie che, ad avviso dei giudici fiorentini, inchiodavano Sollecito. Quella sul gancetto del reggiseno di Meredith, e quella sul coltellaccio. Secondo l’avvocato, «è stato fuorviante l’approccio della sentenza dell’Appello bis con le prove genetiche nelle quali i protocolli non sono stati rispettati». Il legale ha spiegato che dopo la prima perquisizione, svoltasi dal 2 al 5 novembre 2007, «l’ambiente della casa non è stato sigillato e poi, quando ormai Sollecito era in carcere da 46 giorni, sono stati fatti altri prelievi». Nella sua requisitoria, invece, il sostituto procuratore della Cassazione Mario Pinelli aveva chiesto di confermare la condanna di Sollecito e quella di Amanda alla quale erano stati inflitti 28 anni.

Renzi accelera sulla Rai Ok del governo alla riforma

li da evadere. Infine una delle tre reti televisive Rai sarebbe “liberata” dagli spot pubblicitari e «destinata alla cultura, non in senso noioso ma come arricchimento della persona». È già evidente che l’iter del Ddl, che ora passa al vaglio delle Camere, sarà tortuoso nonostante l’accelerazione imposta da Palazzo Chigi, anche perché non piace a buona parte delle opposizioni, a cominciare dai Cinquestelle e persino ai sindacati interni della tv di Stato, mentre lunedì si prevede la prima resa dei conti nel Pd con la minoranza che vorrebbe, a questo punto, un ruolo ben più incisivo della commissione parlamentare di vigilanza.

Daniele Vaira @danvaira

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i sono volute più di dieci ore in camera di consiglio per mettere la parola fine al processo per l’omicidio di Meredith Kercher, la giovane inglese uccisa a Perugia la notte tra il primo e il 2 novembre del 2007. Un’attesa letta come preludio di una svolta, che è arrivata poco dopo le 22.30. La Cassazione ha assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox «per non aver commesso il fatto». La 27enne di Seattle è stata condannata a tre anni per calunnia nei confronti di Patrice Lumumba, ma è già stata in carcere per più tempo. Si conclude così dopo 8 anni uno delle vicende più controverse senza aver chiarito molti dubbi. «Finalmente abbiamo avuto giustizia. I giudici hanno capito che Raffaele non avrebbe mai potuto commettere quelle atrocità di cui era accusato», ha commentato a caldo il padre del ra-

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La guida alpina Luca Prochet, 53 anni, una delle due vittime ANSA

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na slavina, caduta dal Monte Terra Nera, in Val di Susa (Torino) ha travolto un gruppo di otto sciatori che si trovava fuori pista e ha fatto due vittime: si tratta di una guida alpina italiana, esperta di elisoccorso, e di un francese. Due i feriti lievi. La prima delle due vittime è Luca Prochet, 53 anni, residente a Briançon ma domiciliato a Usseaux in val Chisone, e già direttore regionale della scuola tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese. «Tutto il soccorso alpino è sconvolto da questa disgrazia — ha commentato Aldo Galliano, presidente regionale del Sasp — . Il pensiero va alla moglie e ai due figli». La seconda vittima è uno sciatore francese di cui non è stata resa nota l’identità. I corpi dei due uomini sono stati trovati nella tarda mattinata di ieri a 3mila metri dai soccorritori, uomini della Croce rossa e

della guardia di Finanza, allertati dai quattro sciatori illesi. La massa di neve con un fronte di 200 metri si è staccata per 450 metri in una giornata soleggiata e molto ventosa. Il gruppo di alpinisti stava facendo eliski (ovvero la pratica dello sci fuoripista che usa l’elicottero per la risalita). Ed era dotato di tutte le misure di sicurezza, come Artva (apparecchio di ricerca in valanga) e zaino airbag. «È stato un evento assolutamente imprevedibile. La valle era stata considerata idonea per le escursioni», conferma Dario Jannon, responsabile del Soccorso alpino della Valle di Susa, che ieri è stato sentito dai carabinieri. LA PREVENZIONE Consultare il bollettino neve e valanghe, informarsi sulle condizioni del manto nevoso e su eventuali pericoli possono essere azioni che salvano la vita. È questo — dopo l’ennesima sciagura in montagna — il mantra ripetuto dai maestri di sci, dalle guide alpine e dagli esperti, nel dispensare consigli e raccomandazioni a sciatori e alpinisti. «Più le informazioni sono dettagliate e specifiche meglio è: ci sono microclimi molto diversi e, quando ci apprestiamo ad affrontare una gita, dobbiamo sapere cosa ci aspetta in quota», ha confermato Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino valdostano, considerato uno dei massimi esperti italiani di sicurezza in montagna. Grande attenzione deve essere prestata anche sull’equipaggiamento tecnico: l’apparecchio di ricerca in valanga Artva, la pala e una sonda devono essere nello zaino di chiunque intenda andare fuori pista. «Averli con sé non basta — ha evidenziato ancora il direttore del soccorso alpino valdostano — occorre saper usarli, addestrandosi». dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL DISEGNO DI LEGGE

1Cda a sette, pieni poteri all’a.d. scelto dal Tesoro. Ora la discussione passa alle Camere

I

l disegno di legge sulla riforma della Rai ha ricevuto il primo sì dal Consiglio dei Ministri. Il documento prevede di sostituire il sistema di governance attuale con un consiglio di amministrazione di sette membri, di cui quattro espressi dal Parlamento - due dalla Camera e due dal Senato -, due dall’azionista (cioè il ministero dell’Economia) e uno che rappresenti i dipendenti. Inoltre, si rafforzerebbe la figura dell’amministratore delegato con pieni poteri. A sceglierlo sarebbe sempre il ministro dell’Economia. Fuori i partiti dalla Rai, dunque, dentro il parlamento e

Il premier Matteo Renzi, 40 anni, alla conferenza stampa di ieri LAPRESSE

soprattutto il governo. Anche se Renzi stoppa le critiche, in arrivo soprattutto dalla minoranza del suo partito e assicura che non ricorrerà a decreti: «Se vogliono possono tenersi la legge Gasparri, il Parlamento è sovrano». Nel Ddl di riforma si apre anche la strada alla ridefinizione del canone Rai. «Non c’è un

impegno preciso — ha spiegato ancora il capo del governo — ma una delega a sciogliere questo nodo». È noto a tutti che Renzi preferirebbe l’abolizione del canone (l’evasione è al 27%), lasciando che a pagare il servizio pubblico fosse la fiscalità generale, magari attraverso le bollette della luce, impossibi-

RAI WAY Sempre ieri ha subito una battuta d’arresto la vicenda dell’Opa totalitaria presentata da Ei Towers, controllata da Mediaset, sulle torri di trasmissione di Rai Way, la società quotata meno di un anno fa. La Consob, la commissione di controllo della Borsa, ha sospeso i termini istruttori dell’Opa, richiedendo altre informazioni. Insomma, sulla Rai e sul suo futuro si vede poco chiaro. m.arc. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RITROVATO UN PICASSO DA RECORD ● Tre opere d’arte — del valore di oltre 30 milioni di euro — sono state recuperate dai carabinieri del comando tutela beni culturali. Fa scalpore un Picasso da 15 milioni («Violin e boutille de bass»), ritrovato a New York, in attesa di essere battuto all’asta da Sotheby’s. A venderlo un pensionato romano che ha detto di averlo ricevuto in dono. Tra le altre «chicche» un complesso scultoreo sull’uccisone di un toro (II-III secolo d.C.) e un dipinto del Carlevarijs (del 17esimo secolo) rubato nel 1984.


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SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FINO A GIOVEDĂŒ

Diritti e diversitĂ Come sono adulti i libri per ragazzi

Uno stand della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, al via oggi AP

1A Bologna via alla Fiera per i lettori giovani Fra i temi, le famiglie allargate e l’ecologia

C

hi sono i lettori piĂš accaniti in Italia? Secondo l’Istat, i ragazzi fra gli 11 e i 14 anni. Ăˆ il tesoro in cui affonda le mani la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, che comincia lunedĂŹ e termina giovedĂŹ ma, in questo fine settimana, apre le porte ai bambini e alle famiglie, per laboratori, spettacoli, visite guidate e incontri con autori e personaggi: oggi, per esempio, Albert Espinosa, il

papĂ di Braccialetti Rossi e domani Pippi Calzelunghe, la “monellaâ€? inventata 70 anni fa dalla svedese Astrid Lindgren. PerchĂŠ, nella letteratura per ragazzi, ci sono eroi che non tramontano (e, infatti, Salani ripubblica lo storico bestseller) ma, a volte, bisogna saperli aggiornare. E cosĂŹ, c’è chi riscrive fiabe storiche sotto chiavi alternative e con illustrazioni affascinanti anche per gli adulti (la

versione di Cappuccetto Rosso di Topi Pittori) e chi racconta, in modo nuovo, grandi personaggi storici (da Nefertiti a Cristoforo Colombo, per le edizioni El). DUE MAMME I libri-gioco destinati ai piĂš piccoli, sempre piĂš sofisticati, toccano il tema ormai trasversale dell’intelligenza artificiale (Ai robot non piace l’acqua, di Philippe Ug, Corraini) e, del resto, nella narrativa per i nostri figli, trovano ampio spazio argomenti per adulti, pur semplificati. Ăˆ il caso della collana dell’editore Lapis dedicata ai miti greci. Ma ci si spinge ben oltre: Le avventure di Tito con testo e illustrazioni di Ina Krabbe (Lo Stampatello) racconta di un inventore in erba con due mamme, George (di Alex Gino, Mondadori) di un ragazzino che si sente femmina. E non manca l’attualitĂ : in Non toccate la Terra Miriam Dubini (Rizzoli) parla di mini-supereroi contro l’Ilva, Dalla parte sbagliata (di Francesco D’Adamo, Giunti) di diritti negati ed è il seguito del bestseller Storia di Iqbal. Del resto, con il pianeta dei libri per ragazzi si confrontano autori per adulti, come Paolo Nori per Rizzoli (La bambina fulminante) e Sophie Kinsella (quella di I love shopping) che sforna Dov’è finita Audrey? (Mondadori), destinato agli young adult, 14-21 anni. Sperando che, dopo i 21, non smettano di leggere. f.riz. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

GAZZAWEEKEND

a cura di Francesco Rizzo

DEGUSTAZIONI, LABORATORI E MERCATO

AGENDA “STREEATâ€? FOOD A ROMA IL CIBO Ăˆ SU DUE RUOTE

Lo chef stellato Marco Stabile, testimonial della rassegna

Siena celebra il gusto della cucina toscana â—? Una buona scusa per fare un salto a Siena: “buonaâ€? in tutti i sensi, visti che il cuore della cittĂ ospita, fino a domani, una festa del cibo e del vino di qualitĂ . Previsti show cooking, degustazioni e assaggi di vino, ma anche incontri sulla grande tradizione gastronomica toscana, appuntamenti con il gelato “reinventatoâ€? con zafferano e rosmarino, mercato dei prodotti agricoli e agroalimentari della zona, visite guidate ai musei (anche di altri centri della Toscana), laboratori didattici per grandi e piccoli. TOSCANA TERRA DEL BUON VIVERE OGGI E DOMANI A SIENA, INFO: BUONVIVERETOSCANO.IT, ALCUNI EVENTI SU PRENOTAZIONE

QUESTA SERA

AL PALAZZO REALE

L’Ora della Terra Visconti e Sforza da festeggiare Milano racconta nelle Oasi Wwf la sua epoca d’oro

L’ADDIO DELLA POPSTAR

One Direction Malik si scusa ÂŤNon ho voltato le spalle ai fanÂť

S

u Twitter spopola l’hashtag #Cut4Zayn, “tagliati per Zayn�: il folle sacrificio delle fan che (almeno a parole) si tagliano il braccio per protestare contro la decisione di Zayn

Malik di lasciare gli One Direction. E, naturalmente, la bizzarra trovata sta scatenando l’ironia dei social. Ma, intanto, il 22enne di sangue pakistano-irlandese, ha voluto scusarsi nuovamente con i fan: Sono sconvolto. La mia vita con gli One Direction mi ha dato molto piÚ di quanto avrei potuto mai immaginare. Ma ho fatto per un po’ qualcosa che non ero felice di fare, l’ho fatto per i fan, e mi dispiace che ora siano amareggiati. Non ho voltato loro le spalle. SREGOLATO Zayn

ha anche rivelato che la fidanzata e modella Perrie Edwards, secondo alcuni vera causa dell’abbandono, è con lui e lo sostiene in questo momento. Il cantante nega, invece, che dietro il divorzio ci sia qualche litigio con i membri della band. In realtĂ , secondo il sito Radar Online, il ragazzo sarebbe stato licenziato a causa della sua vita condizionata da alcol e droghe. Altro che stress. Qualcuno, comunque, sorride: dopo l’addio di Malik, lo streaming dei brani degli One Direction su Spotify è cresciuto dell’800%.

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

5,5

7+

7-

8

6,5

7

Il lavoro arranca, la famiglia stressa, lo zebedeo fuma. E l’ormone es muy confuso e infelice. State su, è primavera e da domani le giornate s’allungano.

La serenitĂ cresce, vi rende piĂš indulgenti e facilita il disbrigo di ogni impegno. Siete figherrimi e reviviscenze fornicatorie divertono.

Tutto procede secondo i vostri piani. Anche se la pigrizia, a tratti, potrebbe bloccarvi: reagite. Sorprese suine, però, vivacizzano e allietano il clima.

La giornata vi vede stravincere nel lavoro, nel privato, in ogni attimo. Anche perchĂŠ la fortuna vi assiste in modo totale e suino. E come siete fighi.

La Luna vi aiuta. A capire, ideare, lavorare bene. C’è pure un ribollio sudombelicale da soddisfare. In due. O alone. O anche in tanti. Come preferite.

Il lavoro è un susseguirsi di successi, grazie anche alla complicità che trovate nello staff. Amore e economia fruttificano, il sudombelico stenta.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

5,5

7,5

6+

5,5

6

7,5

Giornata scialba. E a rischio impiccetti: non perdete tempo, soldi, punti, colpi nel lavoro. Fornicazione un cicinĂŹn smorta, amor tiepido.

La Luna fa del vostro intuito il vostro ass (nel senso di asso) in the manic. Guadagnate pure punti. Sia suini, sia nel lavoro, sia in amore. Grandi.

Potreste temere abbandoni e spese. Ed essere assaliti da qualche sfigoparanoia. State su, perchĂŠ tutto va bene! Lavoro ni, sudombelico vorticoserrimo.

Il vostro umore si sfigospegne, la gente rompe. E c’è pure una certa carestia suina. Giornata non eccelsa. State su: voi non v’ammazza nessuno.

Precisione, ordine metodo vi fanno vincere. Ma siete noiosi da far venire a chiunque gli zebedei come forme di parmigiano. Cheese e fornicate, please.

C’è fulgore, in amore e nel lavoro. La vostra dialettica incanta, il sudombelico riceve dalla Luna tanti input suini. Che voi cogliete e sfruttate. Bravi.

� Dalla pasta cacio e pepe al rotolo di pane carasau con puntarelle. Ecco due prelibatezze da gustare allo Streeat Food Truck Festival, l’appuntamento itinerante dedicato al cibo su due ruote che, fino a domani, fa tappa a Roma (Città dell’Altra Economia). Ma tra i camioncini allestiti come cucine, spazio anche a musica e intrattenimento. Oggi, per esempio, il gioco dell’oca fa scoprire i cibi di stagione. STREEAT FOOD OGGI A ROMA; 10/4 A FIRENZE, 25/4 A BOLOGNA

OGGI BASTA BACIARSI PER SCOPRIRE NAPOLI â—? Per celebrare l’amore, anche verso la cittĂ , oggi si può scoprire Napoli fra concerti, itinerari a tema, visite a monumenti e mostre (con sconti oppure orari prolungati), performance teatrali. Ăˆ il Festival del Bacio che tutti possono raccontare all’hashtag#cuoredinapoli FESTIVAL DEL BACIO A NAPOLI, OGGI, DALLE 17 ALLE 23

Un “incontro� all’Oasi di Vanzago

Una delle opere esposte a Milano

� Orti Bottagone nel Livornese, il Bosco di Vanzago in Lombardia, Macchiagrande nel Lazio: sono alcune delle oasi Wwf che oggi organizzano visite guidate, incontri e cene al sacco per celebrare l’Ora della Terra: stasera alle 20.30 oltre 320 Comuni spegneranno le luci per sensibilizzare su clima e consumo delle risorse del pianeta.

â—? La Milano della signoria dei Visconti e degli Sforza, dal Trecento al Cinquecento, punto di incontro di artisti, scienziati e letterati, raccontata in una grande mostra di dipinti, documenti, sculture e monete (e tarocchi), lungo un percorso che ripropone gli eventi storici e gli sviluppi artistici in citta.

ORA DELLA TERRA STASERA, INFORMAZIONI SU WWF.IT

DAI VISCONTI AGLI SFORZA AL PALAZZO REALE DI MILANO, OGGI FINO ALLE 22.30, INGRESSO 12 EURO

I CONSIGLI

LO SPORT IN TV

IL FILM ÂŤSPANGLISHÂť

SE PAZ VEGA CREA DIVISIONI E LITI IN CASA La bellezza di Paz Vega (una sexy governante messicana), la comicità sorniona di Adam Sandler e una famiglia che cerca di superare la crisi e situazioni di notevole scompiglio: sono alcuni degli ingredienti della commedia Spanglish.Il film prende sul serio, pur nell’intento di intrattenere e divertire, il confronto tra culture e appartenenze diverse, se non opposte. Ovvero quella ispanica e quella americana. DA VEDERE STASERA SU LA 7 ALLE ORE 21.10

A GARDALAND BRIVIDI SULLE MONTAGNE RUSSE â—? Per una gita fuori porta Gardaland è un grande classico. Il parco giochi riapre i battenti proprio oggi con una serie di novitĂ tra cui le nuove montagne russe a caduta verticale in picchiata, che sapranno conquistare gli amanti del brivido. GARDALAND A CASTELNUOVO DEL GARDA (VERONA)

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Speciali R Baseball

GAZZA LOOK

SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 Campionato e record (m.c.) Oggi. 20: Lino’s C.Parma-Godo; 20.30 Ange Nettuno-T&A San Marino, Rimini-Nettuno (anche 15.30) , Tommasin Padova-Unipol Bologna. Record box: Liverziani 49 punti a 1000, 13 basi a 1000, 14 rubate a 250, 4 valide a 1200 per il 5° alltime; Ermini (978) 22 valide a 1000.

Chiarini NEW ERA CAPPELLINO con fantasia jungle all over e logo New York Yankees ● 25 euro DIESEL FELPA oversize con cappuccio e stampa vintage ● 125 euro

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LACOSTE CAPPELLINO in cotone con visiera rigida ● 65 euro

Così Super Mario riparte dal Monte «Macché bandiere»

BLAUER CAPPELLINO da baseball con logo ● 40 euro CHAMPION GIACCA in nylon con collo al alla coreana ● 125 euro

1Da sempre a Rimini, ora darà potenza al San Marinoo «Il baseball è come la vita, si ricomincia da zero»

I FRANKLIN & MARSHALL BERMUDA in cotone con coulisse e logo ● 62 euro LE COQ SPORTIF POLO in cotone, stampa rigata e bottoni sul davanti ● 68 euro

LOTTO FELPA in cotone con cappuccio ● 45 euro

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l capitano di lungo corso del baseball azzurro è Mario Chiarini, un romagnolo che sa godersi la vita, ma anche porsi obiettivi ambiziosi. Uno che fa da «apripista e ne vado fiero, fosse successo 4-5 anni dopo sarei rimasto in America» anticipando la generazione dei Liddi. Uno che è cresciuto ai bagni 54 di Rimini insieme a Chris Colabello, che sale e scende dalla Major League e con lui aveva vinto lo scudetto ragazzi nel ‘93. Uno che sa ricominciare, sa rimettersi in discussione, sa lasciare la sua Rimini, di cui era una bandiera, per approdare al San Marino campione d’Europa: 676 partite e valide, 66 fuoricampo, 455 punti battuti. «Il baseball si dovrebbe giocare ogni giorno come negli Usa, in Italia ci riusciamo 2-3 volte a settimana per poter prendere il ritmo degli americani. Avere una chance di rifarsi il giorno dopo aver giocato male. È un ciclo infinito: il baseball assomiglia alla vita». Nel campionato al via, Chiarini ha gli occhi addosso ma rifugge dall’immagine di chi tradisce la bandiera: «Non siamo mica nel calcio, non giochiamo per soldi». È una scelta, magari per trovare nuove motivazioni: «Fare esperienza altrove per vedere le cose da un’altra prospettiva».

PERSONAGGIO SuperMario, come lo chiamano, è l’esterno che fa prese quasi impossibili come una volta al World Classic tanto da diventare personaggio tv negli Usa, o il bombardiere che batte il doppio come poche settime fa nell’All Star Europa contro i giapponesi al Tokyo Dome. «L’Asia può essere la nuova frontiera, lo vedremo a novembre col Premier 12, un nuovo Mondiale di alto livello». Mario è sempre stato un punto fermo della Nazionale di Marco Mazzieri, ma intanto deve pensare a vincere lo scudetto col San Marino: «Una finale contro Rimini? Vorrei vincerla, sono un professionista». Ad un riminese non può che piacere «la buona cucina, le belle donne ma sono vecchio... e ora fidanzato, Virginia mi tiene aggiornato su tutte le tendenze, a cominciare dalla moda. Io in passerella? Una volta per un servizio giornalistico mi sono vergognato... Ma mi piace vestire bene, soprattutto sportivo». Sul Titano, adesso, c’è lo swing di Super Mario, un battitore che in difesa staziona

CHI È MARIO CHIARINI È nato a Rimini il 7-1-1981. Dal ‘97 al 2014 a Rimini (nel 2000 in Arizona, rookie Seattle), 3 scudetti, 4 Coppe Italia, 2 ori europei, 1 bronzo Intercontinentali, 2 World Classic. E 676 gare, 676 valide, 66 fuoricampo, 455 punti battuti

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C.P.COMPANY 40TH ANNIVERSARY PANTALONI con coulisse ● 140 euro

PUMA FELPA in cotone e nylon con zip, dettagli elastici e tasche ● 120 euro GANT RUGGER POLO a righe con colletto tinta unita ● 65 euro

DOLCE & GABBANA SNEAKERS in vitello nappato e canvas con riflessi argento SEVENTY BOMBER in nylon super leggero blu navy ● 192 euro

WILSON PALLA da d baseball rivestita in pelle ● 6 euro DI MARINI MAZZA professionale da baseball in legno composito ● 170 euro

A cura di FABRIZIO SCLAVI gazzalook@gazzetta.it

Stefano Arcobelli

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all’esterno destro, uno slugger che aggiunge potenza al box dei detentori d’Europa. I nuovi compagni in passato gli hanno rovinato troppe notti nella casa dei Pirati, il suo vecchio regno. Ora lui indossa un’altra casacca, e si prepara all’anno della verità che avrà anche una parentesi cruciale: il 21 giugno si sposerà. Un anno lungo sul diamante per prendersi quel quarto tricolore che insegue da 9 anni, dall’anno della stella con Rimini. Chiarini lancia la stagione del baseball: da un’altra Repubblica...

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40 SABATO 28 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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