La Gazzetta dello Sport (04-02-2015)

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giovedì 2 aprile 2015 anno 119 - numero 78 euro 1,40

11 Antonio Conte 45 anni c.t. azzurro

Conte, partita in Procura Il c.t. ha presentato un memoriale e chiesto di essere interrogato In ballo il possibile rinvio a giudizio per frode sportiva per Siena CENITI A PAGINA 14

SCHWAZER CON DONATI SFIDA CHE FA DISCUTERE

Alex Schwazer con Sandro Donati

Il tecnico: «Vile dare a lui ogni colpa». Il marciatore controllabile 24 ore su 24

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LE ANALISI DELLA GAZZETTA

VOL TA FIN LE

BUONGIOVANNI, PICCIONI A PAG. 31

L’INTERVENTO di don Luigi Ciotti

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SOLO UN’OPERAZIONE DI MARKETING L'ARTICOLO A PAGINA 19 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

SYLVINHO IL VICE DI MANCINI «SA ESSERE UN DURO»

«Vuole che l’Inter giochi con un’intensità da Champions, dove è vietato sbagliare»

«IO TRADITO DALLA ROMA MI RIALZERÒ COL GENOA»

IL COMMENTO di Fausto Narducci

Dall’alto da sinistra: Muriel (Sampdoria), Destro (Milan), Pjanic (Roma), Callejon (Napoli), Defrel (Cesena), Anderson (Lazio), Rodriguez (Fiorentina), Podolski (Inter) Sau (Cagliari)

10 PARTITE LO SNODO CHAMPIONS 10 GIOCATORI TURBO ANDERSON E... 10 DOMANDE PER SAPERE TUTTO LUCA BIANCHIN ALLE PAGINE 2-3

L’attaccante rossoblù: «Per me ci voleva Gasp Bello e dannato? Storia che m’ha fatto soffrire» DA RONCH, GRIMALDI A PAGINA 13

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OGGI LE ALTRE SFIDE DI B

Carpi sempre più vicino alla A Batte il Bologna 3-0: +16 sulla 3a BINDA, FORESI, SETTI ALLE PAGINE 20-21

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INIZIATIVA GAZZETTA

FORMULA 1

Giannini ministro Vettel fa festa a Maranello in maglia rosa: 100 mila bambini «Mi avete dato con «BiciScuola» una bella Ferrari»

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BORRIELLO

L'ARTICOLO A PAGINA 19

El Shaarawy vicino al ritorno al Genoa: «Lo diamo in prestito per fargli ritrovare fiducia» hanno detto i Ringo Boys.

OLIVERO E PASOTTO A PAGINA 11

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SU ALEX LA GARANZIA DI UN VERO MAESTRO

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI

La mezzala rossonera: «La colpa della crisi è anche mia, ma io non mollo. E miglioreremo»»

BREGA, DALLA VITE A PAGINA 10

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«MILAN, O RIPARTIAMO DAL NUCLEO ITALIANO»

DA NON PERDERE 1 Il borsino degli azzurri da Buffon a Pellé chi sale e chi scende LICARI A PAGINA 15

2 Da Monti a Valdifiori com’è cambiato il ruolo di direttore d’orchestra SCHIANCHI A PAGINA 16

DI GIOVANNI A PAGINA 28

CREMONESI A PAGINA 24

3 De Vrij è un altro Stam «Cara Olanda, la Lazio mi ha fatto crescere» BOCCI A PAGINA 8

Marco Borriello, 32 anni

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POLI

Andrea Poli, 25 anni

CALCIOSCOMMESSE / ENTRO APRILE SARÀ SENTITO A CREMONA

Silvinho, 40 anni

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59


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Primo piano R

L’AGENDA UNO SPRINT IN DUE MESI

CLASSIFICA DOPO LA 28a Juventus 67; Roma 53; Lazio 52; Sampdoria 48; Napoli 47; Fiorentina 46; Torino 39; Milan 38; Genoa* e Inter 37; Palermo 35; Udinese* ed Empoli 33; Sassuolo, Chievo e Verona 32; Atalanta 26; Cagliari e Cesena 21; Parma** (-3) 9 (* una gara in meno; ** due gare in meno)

29a GIORNATA 4 APRILE Ore 12.30: ROMA-NAPOLI; ore 15: Atalanta-Torino, Cagliari-Lazio, Genoa-Udinese, Inter-Parma, Palermo-Milan, Sassuolo-Chievo, Verona-Cesena. Ore 18.30: Fiorentina-Sampdoria. Ore 21: Juventus-Empoli.

30a GIORNATA 11-12 APRILE Sabato, ore 18: Genoa-Cagliari e Parma-Juventus, ore 20.45: Verona-Inter. Domenica, ore 12.30: Cesena-Chievo, ore 15: ATALANTA-SASSUOLO, Lazio-Empoli, Napoli-Fiorentina, Torino-Roma, Udinese-Palermo. Ore 20.45: Milan-Sampdoria.

31a GIORNATA 18-19 APRILE Sabato, ore 18: Sampdoria-Cesena, ore 20.45: Juventus-Lazio. Domenica, ore 12.30: Sassuolo-Torino. Ore 15 Chievo-Udinese, Empoli-Parma, Palermo-Genoa, Roma-Atalanta, ore 18: Cagliari-Napoli, ore 20.45: INTER-MILAN. Lunedì, ore 20.45: Fiorentina-Verona.

32a GIORNATA 25-26 APRILE Sabato, ore 18 Udinese-Milan, ore 20.45: Inter-Roma. Domenica, ore 12.30: Atalanta-Empoli, ore 15: Genoa-Cesena, VeronaSassuolo, Lazio-Verona, ParmaPalermo, Torino-Juventus; ore 18: Fiorentina-Cagliari. Ore 20.45: NAPOLI-SAMPDORIA.

Campionato: 10 1

L’ANALISI DI LUCA BIANCHIN La fine di campionato di solito non è la fine del mondo. A volte si vedono partitacce, pareggini sospetti e squadre con approccio metafisico: il corpo in campo e la testa oltre confine, alle coppe. Il 2 aprile però lascia speranze per il 2015. Intanto è giorno serissimo: basta pesci. Poi ragiona per cifre tonde. Mancano 60 giorni, 100 partite, 10 giornate. Serviranno per dividere il calcio italiano in due. Felici e infelici. Salvi e retrocessi. Qualificati alle coppe e specialisti del divano infrasettimanale. Si può capire chi saranno partendo da 10 partite, 10 giocatori, 10 domande.

f10 PARTITE 2

Rincorsa Napoli Sabato la Roma all’ultima la Lazio 1Snodo Champions anche il torrido derby romano

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alla penultima. Cesena-Atalanta: si salvi chi può

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l campionato ha snodi ferroviari: passa da stazioni più importanti delle altre. Lazio-Inter del 5 maggio vale un campionato e MilanSamp ’99 poco meno. Il 2015 non avrà partite così pesanti, però... GIORNATA 29: ROMA-NAPOLI La partita più importante del sabato di Pasqua è la più triste. Roma e Napoli, le anti-Juve, sono anti-Samp: giocano per evitare il rimontone di Mihajlovic (oltre che della Lazio). Si giocherà con fisico, piedi e testa. Fisico: Yanga-Mbiwa contro Koulibaly. Piedi: Pjanic contro Hamsik, se solo ricordassero chi sono. Testa: il Napoli sembra una classe in quinta superiore (ancora due mesi insieme, poi ognuno per la sua strada), ma la Roma è molto più fragile. Se perde, probabile caduta libera. GIORNATA 30: ATALANTA-SASSUOLO Quartultima e quintultima, ma con turno pasquale non complicato. Scenario (per loro) ottimistico. Potrebbero arrivare al 12 aprile con 8 e 14 punti sul Cagliari: il Sassuolo sarebbe salvo, l’Atalanta quasi. L’1 a Bergamo renderebbe la lotta salvezza meno interessante di un film coreano senza sottotitoli. Scenario pessimistico. Con una sconfitta alla 30a, all’Atalanta suonerebbero le sirene: «campionato a rischio, non è un’esercitazione». GIORNATA 31: INTER-MILAN Derby triste, da periferia dell’impero. Milano, quarta città per somma punti, emette la sentenza definitiva: chi perde sigilla la stagione peggiore del millennio. Partita lunga 130 giorni: ampie ripercussioni sul mercato, fino al 31 agosto.

rato il binocolo. Spettatrici interessate. GIORNATA 33: CESENA-ATALANTA LA PARTITA, maiuscolo, per la lotta salvezza. Il Cesena ora è a -5 ma occhio, ha fatto 5 punti nelle ultime quattro e si è messo in testa di rimontare con le vittorie in casa. Una deve arrivare il 29 aprile. Nota a margine: Bergamo-Cesena è una tratta da commercianti. Brienza, Lucchini, Capelli, Marilungo, Nica, Giorgi e Cazzola vestono bianconero ma hanno un passato all’Atalanta. GIORNATA 34: FIORENTINA-CESENA Sottovalutata ma bivalente: Europa e salvezza. La Fiorentina ha un calendario difficile, con Samp, Napoli e Juve nelle prossime cinque. Se arriva lanciata, salta il Cesena e affronta col passo giusto gli ultimi quattro ostacoli. Dritta in Champions. Al contrario...

IL NUMERO

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La Roma negli ultimi 10 turni giocherà contro 6 delle altre 9 squadre che compongono la top 10 Calendario complicato

GIORNATA 35: CHIEVO-VERONA Derby col punto interrogativo. Magari sarà commentato in dialetto veronese: con due squadre salve, interesserebbe solo alla città. Magari una delle due finirà in zona-Cesena e tutto si complica: vuoi mettere, mandare in B i cugini? Nel caso, intrighi da Montecchi e Capuleti. GIORNATA 36: INTER-JUVE Servono spiegazioni?

Francesco Totti, capitano della Roma

GIORNATA 32: NAPOLI-SAMP Cominciamo a inoltrarci nella selva oscura: difficile capire come si arriverà al 25 aprile. Per Napoli e Samp, in ogni caso, non sarà una Liberazione: lotteranno per l’Europa fino a maggio. Qui tre punti pesanti: Inter e Roma, impegnate in anticipo, hanno prepa-

GIORNATA 37 LAZIO-ROMA Qui sì, servono. Il sottotitolo è «psicodramma all’Olimpico»: al 99% deciderà per la Champions. Ricordate quanto ha pesato il gol di Lulic nel «derby più importante di sempre»? Ecco, riscriviamo la definizione.

GIORNATA 38: NAPOLI-LAZIO Lotito al sorteggio dei calendari non è scappato in motorino ma il finale della Lazio è complesso. L’ultima giornata sembra non avere incroci delicati, con una eccezione al S. Paolo. Higuain-Klose un anno dopo: questa non vale Argentina-Germania ma non andiamo troppo lontano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

f10 GIOCATORI

Turbo-Felipe senza freni Se Podolski si sveglia... Eppure ci sono calciatori che più di altri possono indirizzare il finale. Il loro rendimento peserà tanto, forse tantissimo. SPORTIELLO L’Atalanta non ha mai vinto una partita con più di un gol di scarto e il suo portiere

FELIPE ANDERSON Attaccanti col turbo parte 1. Felipe al momento è il miglior giocatore del

la Fiorentina che resti in salute Rodriguez

elle ultime giornate del 2013-14 hanno segnato Larrondo, Obinna, Andreolli, Rebic, Guana, Cofie, Cherubin. Basta, la morale è chiara: questo non è un film, non si può prevedere chi farà l’eroe.

SAU L’altra faccia della lunasalvezza. Marco Sau ha fatto quattro gol in era-Zeman ma non segna dal 25 ottobre. In più, gli deve un favore: un suo gol ha deciso l’esonero alla Roma. Se Sau non ricomincia in fretta, ci si rivede tutti in B. PJANIC «Giotto», suo vecchio soprannome, non fa un cerchio perfetto da novembre: doppietta all’Inter. Nel 2013 ne segnò due anche al Napoli e Garcia gradirebbe il replay sabato a pranzo. Se le stelle si vedono quando fa buio, nel momento difficile la Roma chiede aiuto al suo giocatore più quotato.

1L’Atalanta prega che non cali Sportiello,

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è l’ottavo giocatore del campionato per le pagelle. Deduzione: se Sportiello avesse fatto trequattro miracoli in meno, l’Atalanta guarderebbe il Cesena negli occhi. Per questo è importante: se cala lui (e il Papu Gomez non dà continuità ai progressi), Reja rischia.


GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

33a GIORNATA 27-28-29 APRILE Martedì, ore 20.45: Udinese-Inter. Mercoledì, ore 20.45: CESENA-ATALANTA, Chievo-Cagliari, Juventus-Fiorentina, Lazio-Parma, Milan-Genoa, Palermo-Torino, Sampdoria-Verona, Sassuolo-Roma. Giovedì, ore 20.45: Empoli-Napoli.

34a GIORNATA 2-3-5 MAGGIO Sabato, ore 18: Sassuolo-Palermo. Ore 20.45: Sampdoria-Juventus. Domenica, ore 12.30: Roma-Genoa, ore 15: Atalanta-Lazio, Cagliari-Parma, FIORENTINA-CESENA, Verona-Udinese, Inter-Chievo, ore 20.45: Napoli-Milan. Martedì, ore 18.30: Torino-Empoli

35a GIORNATA 9-10 MAGGIO Sabato, ore 18: Udinese-Sampdoria, ore 20.45: Milan-Roma. Domenica, ore 12.30: CHIEVO-VERONA, ore 15 Cesena-Sassuolo, EmpoliFiorentina, Genoa-Torino, JuventusCagliari, Palermo-Atalanta, ParmaNapoli. Ore 20.45: Lazio-Inter.

36a GIORNATA 17 MAGGIO Domenica, ore 15: Atalanta-Genoa, Cagliari-Palermo, Fiorentina-Parma, INTER-JUVENTUS, Napoli-Cesena, Roma-Udinese, Sampdoria-Lazio, Sassuolo-Milan, Torino-Chievo, Verona-Empoli.

37a GIORNATA 24 MAGGIO Domenica, ore 15: Cesena-Cagliari, Chievo-Atalanta, Empoli-Sampdoria, Genoa-Inter, Juventus-Napoli, LAZIO-ROMA, Milan-Torino, Palermo-Fiorentina, Parma-Verona, Udinese-Sassuolo.

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38a GIORNATA 31 MAGGIO Domenica, ore 20.45: Atalanta-Milan, Cagliari-Udinese, Fiorentina-Chievo, Inter-Empoli, NAPOLI-LAZIO, Roma-Palermo, Sampdoria-Parma, Sassuolo-Genoa, Torino-Cesena, Verona-Juventus.

passi alla meta 3

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f10 DOMANDE

Tevez re del gol? Le milanesi fuori dall’Europa? Chi dopo Inzaghi? 1Le ultime giornate potrebbero innescare una rivoluzione di panchine e ribaltare la Capitale...

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DA MURIEL A SAU I PROTAGONISTI CHE ASPETTIAMO ● Dieci protagonisti del campionato per le prossime dieci giornate. 1 Luis Muriel, 23 anni (Sampdoria). 2 Mattia Destro, 24 anni (Milan). 3 Miralem Pjanic, 25 anni oggi (Roma). 4 Josè Callejon, 28 anni (Napoli). 5 Gregoire Defrel, 23 (Cesena). 6 Felipe Anderson, 21 anni (Lazio). 7 Gonzalo Rodriguez, 30 anni (Fiorentina). 8 Lukas Podolski, 29 anni (Inter). 9 Marco Sportiello, 22 anni (Atalanta). 10 Marco Sau, 27 anni (Cagliari)

campionato: 7,5 di media a marzo. La Champions della Lazio passa dal suo pie’ veloce. MURIEL Attaccanti col turbo parte 2. L’accelerazione contro l’Inter - scatto e dribbling - ha ricordato il vecchio Muriel. A Mihajlovic, bravissimo, sta andando tutto bene. Per la Champions gli serve un attaccante da 4-5 gol in due mesi. Okaka? Difficile. Eder? Occhio a sbalzi post-Nazionale. L’indiziato ha un accento sudamericano. GONZALO La Fiorentina da agosto ha una delle migliori difese però, con Gonzalo Rodriguez indisponibile, ha preso 4 gol dalla Lazio. Tatarusanu sta per tornare e già il portiere è argomento delicato: gioca lui o Neto? Montella al suo leader difensivo chiede solidità. Se poi aggiungesse i soliti gol... CALLEJON Gol di Callejon fino al primo novembre: 9 in 10 giornate. Gol di Callejon dal primo novembre: zero. Non è un santo. Il Napoli non vince da quattro partite e ormai dal

IL NUMERO

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I gol di Defrel in 24 partite col Cesena. In tre stagioni sono 12 in 92 gare, oltre a uno nella finale playoff col Latina

Gregoire Defrel, uomo gol a Cesena

suo 7 si aspetta di tutto. Dimmi quanti gol farà lo spagnolo e ti dirò che coppa farai il prossimo anno. PODOLSKI Ovazione ad Appiano: Poldi ha segnato all’Australia. Con il club non succede dal

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ieci domande tra aprile e maggio possono valere una promozione: interrogazione decisiva a scuola. Qui al massimo si ragiona di retrocessione, ma si può preparare un questionario per il campionato (e suggerire le risposte). JUVE CAMPIONE? 1) La Juventus ha già vinto lo scudetto? Risposte accettate: una, affermativa. Il resto è esercizio di stile: immaginare come si possono perdere 14 punti in 10 giornate dopo averne lasciati 17 in 28 turni.

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20 aprile 2014: Hull CityArsenal 0-3. L’Europa sembra una missione impossibile, roba da chiamare Tom Cruise, ma se Lukas comincia a fare gol... DESTRO Stesso ragionamento, con il rosso al posto dell’azzurro. Menez non può crescere ancora, allora Inzaghi spera che il suo 9 aggiunga i gol per il gran finale. Brutte notizie: tra aprile e maggio ha segnato 3 gol negli ultimi 3 anni... DEFREL La vera matta in zona salvezza. Prima una frase forte: il giocatore chiave del Cesena è Krajnc. Con lo sloveno, 16 punti in 12 giornate, media da settimo posto. Poi una frase più saggia: l’uomo salvezza non può essere lui e forse nemmeno Djuric, che lotta ma non fa gol. L’uomo salvezza può essere Defrel: rapidità e colpi. Dicono a Cesena: «Sarebbe un fenomeno, se solo potesse giocare senza pensare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

E SE LA LAZIO...? 2) Che cosa succede se la Lazio supera la Roma? Domanda insidiosa che per associazione di idee fa venire in mente psicodrammi romanisti, mille prese in giro nei bar, un esonero, sei citazioni in latino di Lotito compresa «Lazio caput mundi». Chiaro che dalla risposta dipende la lotta per il secondo posto, cioè per la Champions senza preliminare. La Roma è a +1 sui cugini ma al momento i favoriti giocano con un’aquila sul petto.

attaccanti che stressano gli agenti su whatsapp chiedendo novità. L’effetto a catena è un classico. Esempio 1: Montella va al Milan, Di Francesco alla Fiorentina, Iachini al Sassuolo, chissà chi al Palermo. Esempio 2: Mihajlovic va al Napoli, Di Francesco alla Samp, Marino al Sassuolo. Il campo centrale è Roma: Sabatini traballa e anche la panchina di Garcia è in zona sismica. MILANO EUROPEA? 6) Milano resterà fuori dall’Europa? Da quando ci sono le coppe, una squadra della città si è sempre qualificata. A settembre 2015 si rischia la prima volta storica: i tifosi arriverebbero a Malpensa solo per l’Expo. Il Milan ha 9 punti da recuperare sul Napoli, l’Inter 10. Più probabile finiscano in tempo i cantieri in zona Fiera. CHI IN B? 7) Chi lascerà la Serie A assieme al Parma? A Bergamo, plebiscito per la risposta A: Cagliari e Cesena. È la più logica e salverebbe l’Atalanta, quartultima a +5. Chievo, Verona, Sassuolo, Empoli e Udinese invece sembrano tranquille. Lotito, rimasto con la testa alla domanda 2, noterà che da ieri sera ci sono altre certezze: il Carpi è praticamente in A. (I tifosi cantano «Castori portaci in Europa» ma i punti di vantaggio non si possono convertire in un bonus per la Champions).

M&M INCOMPIUTI? 3) Mihajlovic e Montella completeranno la grande stagione centrando un obiettivo? La domanda ha un retrogusto accusatorio. Montella allena un gran calcio ma non va oltre: MouIL NUMERO rinho noterebbe gli «zeru tituli» in bacheca e Della Valle avrà fatto considerazioni simili con altro accento. L’Aeroplanino ha due occasioni in due mesi: la Coppa Italia (ha vinto 2-1 a Torino l’andata delle semifinali) e Le stagioni durante l’Europa League (quarti contro le quali Inter e Milan la Dinamo Kiev). Oppure, più semplicemente, può guada- sono stati insieme gnarsi un altro giro europeo. fuori dalle Mihajlovic gioca su un solo tavo- coppe europee lo - il campionato - ma ha sempre la faccia cattiva. Se Eto’oMuriel-Eder tengono anche in primavera, il confine si avvicina.

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CAPOCANNONIERE? 8) Chi sarà il capocannoniere del campionato? Con tutto l’affetto, non Krajnc del Cesena. Se la giocano Tevez (16 gol), Icardi e Menez (15), Higuain e Toni (13), Dybala (12). Gli altri hanno bisogno di un miracolo: la moltiplicazione dei gol primaverili. Statistica: Icardi e Toni nel 2014 ne fecero 5 tra aprile e maggio. NOVITÀ? 9) Quali nomi a sorpresa segneranno la primavera? Se c’è una domanda difficile, è questa. Succede sempre: un paio di giovani (o quasi) nel finale hanno spazio e si affermano. Quasi impossibile prevedere chi saranno. Ipotesi: Sturaro, Verde, Suso, Belotti, Mchedlidze.

MILAN 2016? 4) Chi allenerà il Milan della prossima stagione? Domanda facile, la risposta meno. Bisogna citare Inzaghi, Montella, Sarri, Di Francesco, Spalletti, Ventura, Mihajlovic, Guarin e Muntari nel derby d’andata SCANDALI? 10) Come rovinereConte, se parlate le lingue anche Emery e Klopp. Di sicuro è questione affascinan- mo i nostri pomeriggi? Finale triste, cupo. Siamo te, che può trascinarsi oltre maggio. Soprattutto, abituati a un calcio in decomposizione e viene naturale pensare a multe da fair play finanziario ne nasconde altre. Ad esempio, questa. (Inter), scontri (fate i bravi), società che corrono IL MERCATO? 5) Quali saranno i casi di mercato verso il fallimento. La Serie A si ricordi che non ha della primavera? Se ne parla poco ma le trattative più Maradona e Platini: non esageri con la fantadestabilizzano ogni campionato. Difensori che sia, grazie. © RIPRODUZIONE RISERVATA non danno il massimo per allenatori in partenza,


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GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie A R Dopo le sfide internazionali

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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QUANTA SERIE A IN GIRO PER IL MONDO 1

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● 1 Radja Nainggolan (Roma) con la maglia del Belgio 2 Gonzalo Higuain (Napoli) con l’Argentina contro El Salvador 3 Alvaro Morata (Juventus) va a segno contro l’Ucraina 4 Josef Martinez (Torino) scatta con il Venezuela 5 Adem Ljajic (Roma) controlla il pallone in Portogallo-Serbia AFP/ACTION IMAGES/EPA

Morata, Lulic e il club millemiglia 1La A ha prestato 118 giocatori alle nazionali: ora faranno i conti con lo sprint campionato Giulio Di Feo @fantedipicche

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ormalmente l’equazione è semplice: se hai più giocatori nel giro della nazionale è perché sei più forte, di conseguenza accusi maggiormente quando c’è la pausa e mezza squadra schizza via per il mondo. È un bel flusso, ancora più eterogeneo visto quanto è diventato cosmopolita il nostro calcio, che solo nell’ultima tornata ha coinvolto 118 nazionali di Serie A (maggiori, perché estendendo il discorso alle Under si sale), e che alla ripresa del campionato finisce per mescolare sempre un po’ il mazzo. Per la Roma brutte carte dalla Costa d’Avorio: Gervinho rotto per tre settimane, Doumbia malconcio con ancora le scorie nelle gambe di 45 minuti durissimi con l’Angola in un campo zuppo a livelli fantozziani. E sabato all’Olimpico c’è il Napoli, dove Higuain è reduce da una trasferta yankee lunga ma rilassante: 90’ con El Salvador, panca con l’Ecuador, sorrisi, autografi ed Nba. I numeri dicono che a parità di nazionali, otto per parte, quelli del Napoli hanno giocato un filino meno (684 minuti contro 736), ma hanno circa settemila chilometri in più sul groppone. Anche qui però c’è da mettere in conto l’unico volo intercontinentale che è quello del Pipita (costa est, peraltro) e il fatto che Ghoulam le due gare con l’Algeria le abbia giocate a Doha: Napoli più rilassato, insomma, per quanto si possa esserlo in una gara importantissima per il posto Champions. La Juve invece, forte anche del blocco azzurro, è prima per minuti in nazionale, 1136. Pure lei ci ha rimesso

LA CIFRA

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gol per Ishak Belfodil in Oman-Algeria 1-4, che si prepara alla gara dell’ex: sabato con il Parma ritrova la «sua» Inter

un big (Marchisio) ma ha ottime notizie sull’attacco che verrà: in Spagna Morata viene osannato come nuovo Raul e lui stesso cosparge di miele l’ambiente bianconero, intanto nell’Under 19 francesi Coman fa gol e scintille, e reclama spa-

zio per l’anno prossimo. SPUNTI Le nazionali logorano, ma a volte ci cavi fuori anche coraggio e idee. Sempre in tema Roma, Wilmots ha scoperto che se nel suo Belgio Nainggolan fa il mediano ne guadagna

in libertà Witsel e in inserimenti-gol Fellaini: Garcia ha preso appunti. L’Atalanta invece ha scoperto che Boakye c’è: chiamato in extremis dal Ghana dopo due anni che non se lo filavano, in poco più di 90’ in due gare ha segnato, causato un rigo-

re e lottato parecchio. Quando ha segnato lui, contro il Senegal (che poi ha vinto 2-1), dall’altra parte in panchina c’era Babacar: non è entrato, ma ha brindato all’esordio tre giorni dopo in un altro test non ufficiale con il Le Havre. Altre note

liete: per il Cagliari il primo gol di Mpoku in maglia Congo (poi hanno perso 2-1 con l’Iraq) e un solidissimo Ekdal nella mediana svedese, per Genoa e Torino la consapevolezza di avere degli ottimi venezuelani (Rincon leader, Martinez pungente), per l’Inter un Brozovic da valorizzare e un Podolski in cui sperare, per la Fiorentina un Salah contentissimo di avere Cuper c.t. («È l’uomo giusto, ci porterà in alto»). La Lazio abbonda di sorrisi: Onazi perno della Nigeria, De Vrij invalicabile, Biglia ottimo ingegnere nell’Argentina, Lulic che smazza tre assist per tre gol di Dzeko, persino il lusso della mezzala della Primavera (Oikonomidis) che senza aver giocato un solo minuto di A se n’è sparati otto con l’Australia nell’amichevole in Macedonia. Mihajlovic, che non è più il c.t. della Serbia però ci tiene e ai tempi lo tagliò proprio per questo, avrà scoperto che Ljajic ancora non canta l’inno. A Lisbona è partito titolare, e la tv l’ha inchiodato: era l’unico con la bocca chiusa. Poi 85’ discreti nonostante la sconfitta e un leggero bisticcio con Coentrao che gli ha tirato un orecchio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN CAMPO ECCO QUANTI MINUTI HANNO «SPESO» LE SQUADRE ITALIANE IN QUESTO TURNO DI NAZIONALI MAGGIORI (SOMMA DEI SINGOLI CALCIATORI ) JUVENTUS LAZIO ROMA INTER NAPOLI UDINESE CHIEVO TORINO SAMPDORIA GENOA FIORENTINA EMPOLI SASSUOLO MILAN CAGLIARI PALERMO VERONA PARMA CESENA ATALANTA

1136 985 736 722 684 564 527 490 446 401 364 318 299 298 270 233 182 122 93 91


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Serie A R Il personaggio

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Vidal rivuole il trono La Juve in emergenza aspetta Re Arturo 1Da mister 50 milioni a giocatore normale. Ma senza Pogba

e con Pirlo-Marchisio acciaccati, tocca a lui guidare la mediana tutto sulle sue spalle. Vidal dovrà tornare a essere leader e trascinatore come lo è stato spesso in passato, dovrà dimostrare di essere ancora il giocatore decisivo per cui i grandi club erano disposti a fare follie.

Fabiana Della Valle MILANO

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e c’è una cosa che Arturo Vidal non sopporta è avere i capelli in disordine. Li fa sistemare almeno due volte a settimana dal parrucchiere, STAGIONE IN CALO L’estate scorsa Arturo vaperché vuole che leva 50 milioni, la cresta sia semora la situazione pre impeccabile. IL DIGIUNO è cambiata e il Vidal appartiene suo prezzo di alla categoria di mercato è calato chi insegue semproporzionalpre la perfeziomente alle sue ne, in ogni ambiprestazioni. I nuto. Per questo la I giorni trascorsi meri raccontano stagione in corso dall’ultimo gol bene una stagionon può soddine al di sotto delsfarlo appieno. Il di Vidal: il 3-1 della le sue potenzialicileno è il primo Juve a Napoli tà: 32 presenze, a sapere che tutti l’11 gennaio 6 gol, nessuno in da lui si aspettano di più, perché dopo aver abi- Champions League, cosa mai tuato i tifosi al top, appena il accaduta nelle precedenti anrendimento cala tutti iniziano a nate bianconere. Arturo nel domandarsi che cosa sia suc- 2011-12 si era presentato ai ticesso. Adesso più che mai è il fosi bianconeri con 7 reti. Poi suo momento, perché con Pog- era stato un crescendo: 15 la ba fuori causa per un po’ e Pirlo stagione successiva, addirittue Marchisio in fase di recupero ra 18 l’anno scorso. Tutto perdai rispettivi infortuni, il cen- fetto, fino al brutto infortunio trocampo bianconero poggerà al ginocchio di fine marzo

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Arturo Vidal, 27 anni, quarta stagione alla Juventus: per lui 32 presenze e 6 gol LAPRESSE

2014, che l’ha costretto a operarsi e ha condizionato pesantemente anche la nuova stagione. Un anno dopo, Vidal è convinto che sia arrivato il momento di riprendersi la scena. Come ai vecchi tempi, quando correva, lottava e segnava gol pesanti. PRIMAVERA AL MASSIMO Arturo è rientrato lunedì a Vinovo dopo l’amichevole di Londra. Il centrocampista ha giocato 80 minuti contro il Brasile (vittoria della Seleçao per 1-0). «Sono al massimo della forma e in questi mesi voglio dimostrarlo in campo», aveva dichiarato con convinzione dal ritiro cileno. Buon per la Juventus incerottata, che in un aprile stracolmo di impegni (tra campionato, quarti di finale di Champions League e semifinale di ritorno di Coppa Italia) ha più che mai bisogno del miglior Vidal. E lui vuole riprendersi tutto, anche il posto fisso di primo rigorista. Contro il Genoa infatti è stato Tevez a tirare (sbagliando) e non Arturo, come era sempre accaduto finora alla Juventus con il cileno in campo. Tevez, forte dei suoi 24 gol stagionali, ha voluto prendersi questa responsabilità e Vidal, probabilmente condizionato anche due penalty falliti quest’anno (in Champions con l’Olympiacos e in campionato con il Cesena), non ha opposto resistenza. A Firenze, nella gara di ritorno di Europa League, un anno fa il ginocchio di Arturo iniziò a dare problemi. Martedì prossimo nello stesso stadio, il centrocampista spera di ripartire con un’altra marcia. Semifinale di ritorno di Coppa Italia, una gara da dentro o fuori. Quelle che piacciono a Vidal, che vuole a tutti i costi ricominciare a essere decisivo per la sua Juve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO L’EMPOLI

Marchisio-Pirlo più no che sì Manca il regista 1Allegri non vuole rischiarli ma ha poche alternative in mezzo: Sturaro o Padoin sono in pole

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onto alla rovescia: ormai siamo a due giorni dalla gara con l’Empoli, prossimo avversario dei bianconeri in campionato. Allegri dovrà fare i conti con infortuni e rientri transoceanici. Pereyra e Tevez saranno gli ultimi a tornare a Vinovo: sono attesi oggi nel pomeriggio, quindi molto a ridosso della partita. Per questo il tecnico dovrà decidere se utilizzarli lo stesso o dare a entrambi un turno di riposo. In attacco le alternative non mancano: da Llorente a Morata, da Matri fino a Coman, tutti scalpitano per avere un po’ di spazio. Il tecnico ha solo l’imbarazzo della scelta. A centrocampo invece la situazione è più complicata, perché Pogba è fuori causa e Marchisio e Pirlo sono ancora in via di guarigione.

MANCA IL REGISTA Difficile che Allegri li rischi con l’Empoli, visto che appena tre giorni dopo ci sarà la semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina e dopo un’altra settimana si giocherà l’andata dei quarti di Champions. Più facile che il tecnico li tenga entrambi a riposo, optando per una soluzione alternativa in mezzo al campo: sarebbe la prima volta in questa stagione che la Juve scende in campo senza uno tra Pirlo e Marchisio in cabina di regia. In quel ruolo potrebbero giocare Sturaro o Padoin (che Allegri ha già provato in quella posizione in estate), con Pereyra e Vidal ai fianchi. Ieri Allegri ha risposto alle domande dei tifosi: «Alla Juve tutto è organizzato alla perfezione. Il club è presente e ambizioso. La Coppa Italia manca da tanto e faremo di tutto per conquistarla. Possiamo ribaltare l’andata. Il mio timore più grande era quello di non riuscire a entrare nel cuore dei tifosi, perché avevo promesso di farlo con i risultati. Però ho perdonato lo scetticismo iniziale». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R Il leader

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

E l’Apache conquistò Washington

1Martino entusiasta di Tevez, che rientra alla Juve dagli Usa dove si è ripreso la Seleccion Massimo Lopes Pegna INVIATO A EAST RUTHERFORD (USA)

PER LUI GEORGETOWN S’È TINTA DI BIANCONERO

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arlos Tevez tira dritto insieme ai compagni ritrovati, ma non ha per nulla la faccia cattiva. Anzi. E’ persino soddisfatto, anche del quarto d’ora, l’ultimo, che gli ha concesso Tata Martino sotto la nevicata, quasi da pesce d’aprile, nel New Jersey. Solo pochi palloni toccati da centravanti al posto di Aguero, a risultato già acquisito, 2-1 per la Seleccion contro il modesto Ecuador. Ma la sua recita principale era andata in scena sabato a Washington, dove l’attaccante juventino contro El Salvador aveva fatto un figurone nella sua prima da titolare con la maglia biancoceleste dopo i quasi quattro anni in cui era stato messo da parte. Giocando alle spalle del nove, in questo caso Higuain, il ruolo che più ama. Anche nella Juve si muove più indietro quest’anno, Allegri gli lascia ampia libertà. «Sempre in movimento, il più dinamico di tutti», aveva spiegato Martino. Solo un palo e un salvataggio del portiere gli avevano negato il gol. «Partire dall’inizio è un’altra cosa: affronti la gara in modo differente», aveva detto felice.

PARLANO I GOL Essere rientrato nel gruppo che conta è ciò che lo mette di buonumore. Lo si è capito anche martedì sera in quella cinquantina di metri percorsi in silenzio fino al pullman, ma sfoderando un bel sorriso, quello di chi sa di essersi riconquistato un futuro. Come? Segnando

● 1 Il salvadoregno Larin aggrappato alle mutande di Tevez nel tentativo di fermarlo durante la sfida con l’Argentina. ● 2 L’Apache in ritiro all’Università di Georgetown, a Washington, con Higuain e Messi ● 3 mentre firma una maglietta della Juventus con il suo nome AFP/REUTERS

per la sua Juve. Obbligando Martino a convocarlo. In Argentina dicono che sia stata la scelta più difficile del nuovo tecnico, dopo che l’Apache non era neppure entrato fra i trenta del Mondiale brasiliano, gestito dal

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● i mesi dall’ultima partita di Tevez da titolare nell’Argentina (16 luglio 2011, quarto di finale di Coppa America perso 5-4 ai rigori contro l’Uruguay)

c.t. Sabella. Ma i gol nella Juve a Buenos Aires fanno davvero fragore. Soprattutto quelli segnati in Champions League, perfetto trailer per una nuova storia d’amore, ricominciata a novembre nelle amichevoli contro Croazia e Portogallo. TANTA ATTESA Si era congedato dalla Nazionale il 16 luglio 2011 non nel modo migliore: nei quarti contro l’Uruguay, in Coppa America, quella casalinga che l’Argentina è da sempre costretta a vincere, aveva fallito uno dei rigori che erano costati l’elimi-

nazione. Allora sbottò con una frase poco diplomatica: «Sono stato schierato esterno sinistro, non il ruolo in cui mi esprimo al meglio». Il gruppo non l’aveva presa benissimo. Poi c’era stata la guerra fredda con Messi (ma sempre smentita dai diretti interessati), caratterialmente all’opposto. Il merito di Martino è di aver ricomposto le fratture interne. E qui in New Jersey si era ben preparato anche la risposta all’inevitabile domanda su la Pulce e l’Apache. «Leo e Carlos sono assolutamente compatibili. E comunque, lo verificheremo

strada facendo». In verità, nella trasferta Usa, Messi non ha messo piede in campo (quello della botta rimediata nel clasico, non riusciva neppure a infilarlo nella scarpa). Dettagli. Tevez ora è certo che «Carlitos Way» sia stata la via giusta, che confermarsi artillero della Serie A con la camiseta bianconera sia diventata la svolta della sua nuova carriera. Chissà se il ritorno in Nazionale a pieni voti peserà sulla sua decisione di fermarsi a Torino al meno fino alla scadenza del contratto (2016). © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL BANDO GAZZETTA

Borsa Giavazzi Stage di 4 mesi per studenti e neolaureati ● Per favorire l’avvicinamento dei giovani al giornalismo, La Gazzetta dello Sport e Rcs Mediagroup istituiscono anche quest’anno una serie di borse di studio intitolate alla memoria di Giorgio Giavazzi, caporedattore centrale del giornale, sempre impegnato nel valorizzare le risorse umane, prematuramente scomparso, a 45 anni, nel 1998. Per il 2015 si tratta di almeno 10 borse di studio, che si realizzeranno attraverso stage di 4 mesi attivati tramite convenzioni con università e scuole di giornalismo; ogni percorso garantirà, con il supporto di un tutor, la partecipazione alla vita redazionale della Gazzetta dello Sport - quindi seguendo l’ambito della confezione del quotidiano, ma anche delle notizie pubblicate sul sito web e la preparazione dei notiziari o dei diversi programmi tv - e prevederà un rimborso spese mensile. Il bando è riservato a giovani iscritti a un corso universitario o in possesso di una laurea da non più di 12 mesi. I curricula, accompagnati da una breve lettera di motivazione, dovranno essere inviati via mail a borsa.giavazzi@rcs.it entro il 13 aprile, data dopo la quale è previsto un ulteriore colloquio di selezione. La ricerca è rivolta a entrambi i sessi (Legge 903/77) ed è valida per le sedi di Milano e di Roma.


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Serie A R Sotto i riflettori

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fDIFENSORE E GOLEADOR

IN NAZIONALE E’ GIA’ UN LEADER

De Vrij, un altro Stam «Olanda, guardami La Lazio m’ha cambiato» 1Celebrato dopo il gol alla Spagna, il difensore spiega la sua crescita: «In Italia ci vuole il fisico, lavoro anche per questo»

L'IDENTIKIT

Alessandra Bocci

STEFAN DE VRIJ

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NATO IL 5 FEBBRAIO 1992 A OUEDERKEERK AAN DEN IJSSEL RUOLO DIFENSORE ALTEZZA 189 CM PESO 78 KG

Stefan de Vrij è entrato nel vivaio del Feyenoord quando aveva dieci anni. A vent’anni, nell’agosto 2012, ha debuttato nell’Olanda. Con la maglia oranje si era già distinto a livello giovanile A ROTTERDAM Con il Feyenoord ha esordito in prima squadra nel settembre 2009. Nel maggio 2010 ha segnato la prima rete da professionista, all’Heerenveen A ROMA Dopo il Mondiale è arrivato in Italia, alla Lazio. Prima uscita in coppa Italia, poi in campionato, a San Siro, contro il Milan: esordio complicato

INVIATO A AMSTERDAM

l debutto nel campionato italiano non è stato dei migliori, d’altra parte nemmeno quando si è presentato al mondo nel giugno 2014 si è gridato al miracolo: un rigore fischiato sullo 0-0 contro la Spagna poteva certificare il fallimento della spedizione Van Gaal e il ritorno di Stefan de Vrij nell’armadio delle belle promesse che poi vediamo che cosa diventano. Ma c’è un minuto nella partita che cambia tutto, quello del gol di Van Persie, e segna il riscatto completato fra l’altro da un gol del suddetto giovane De Vrij ha cambiato molte storie. De Vrij ha replicato martedì a Amsterdam in amichevole. Ormai sta diventando un incubo per Piqué e compagnia. COINCIDENZE «Bisognerebbe giocare sempre contro la Spagna», ha detto ridendo De Vrij dopo il match. «Tre gol in na-

zionale, due alla Spagna, ma credo sia una coincidenza. E comunque contro la Spagna siamo andati meglio rispetto alla gara con la Turchia per il semplice motivo che la Spagna vuole giocare a calcio e quindi lascia giocare l’avversario. Sinceramente segnare a una squadra top come la Spagna dà grande soddisfazione, ma io avrei preferito i tre punti con la Turchia e un pareggio in amichevole con gli spagnoli». AMBIENTAMENTO Non sempre si può scegliere, come invece ha fatto lui quando si è trattato di decidere se lasciare il Feyenoord, club del quale era già una bandiera, e soprattutto dove andare lasciando l’Olanda. Si è parlato a lungo di Premier League, e ancora in questi mesi qualche giornale inglese ha rilanciato l’ipotesi di un De Vrij che andrà a ritrovare l’ex c.t. Van Gaal allo United. Ma De Vrij sta comodo nella sua nuova dimensione laziale: l’esordio in campionato contro il Milan non era stato dei mi-

Stefan de Vrij, 23 anni, prima stagione in Italia. La Lazio lo ha ingaggiato l’estate scorsa, mentre stava giocando il Mondiale con l’Olanda, del quale è diventato un uomo chiave. De Vrij è cresciuto nel Feyenoord. Finora per lui con la Lazio 28 presenze e un gol. Tre le reti con l’Olanda ACTION IMAGES e LAPRESSE

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● le reti segnate da De Vrij alla Spagna in due gare. In tutto le reti segnate in oranje sono tre: una l’ha realizzata in Repubblica Ceca nel settembre scorso

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● le presenze del centrale difensivo olandese con la maglia della Lazio. Gli altri centrali si sono alternati, lui è diventato rapidamente un punto fisso

gliori, però l’ambientamento è stato veloce. I giornalisti olandesi osservano stupiti il nuovo De Vrij, fisicamente più potente e lui spiega che in Italia un po’ di muscoli in più sono necessari. «Per contrastare gli attaccanti della serie A tecnica e velocità non bastano e sto lavorando sul piano fisico. La Lazio mi sta dando la possibilità di evolvermi e sono molto contento di come stanno andando le cose. Mi sento molto più completo. Sto diventando un difensore migliore». Su questo, pochi dubbi: anche giocando senza Vlaar, il suo faro al Mondiale, De Vrij ha sbrogliato

molte situazioni complicate. EREDITA’ Viene da una piccola città, è un tipo tranquillo ma sta imparando a fare il duro, almeno in campo: ai tifosi laziali forse sembra di rivedere Stam. In Olanda non corrono tanto lontano: Jaap è stato un’eccezione negli ultimi vent’anni di calcio olandese, eppure De Vrij si avvia a diventare davvero il centrale che alla nazionale oranje mancava da tempo. Plasmato da Koeman, migliorato da Pioli: a 23 anni ha il tempo di fare tutto, anche di avvicinarsi ai successi di Stam. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R Verso la grande sfida

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ATTACCANTE

IL DIFENSORE sita dei tre punti, diversamente c’è il rischio concreto che possa fallire il primo obbiettivo stagionale.

arriva con l’ora legale e l’inverno ormai alle spalle. IN FORMA È la carta a sorpresa. Ma è quasi una carta obbligata. Chi l’ha visto allenarsi da vicino in questi giorni, giura di essere rimasto colpito da un ragazzo in grande ascesa dal punto di vista fisico, esuberante e forse avvantaggiato da spalle con poco peso addosso. Il peso che può avere Iturbe, lo stesso Doumbia, quello che avrebbe avuto anche Gervinho (se non fosse già fuori causa per infortunio muscolare): per Ibarbo, invece, non vale il discorso di un Olimpico impaziente, assetato per una vittoria che manca dal 30 novembre e pronto a esplodere in caso di altro flop. No, non è così. Il colombiano ha la leggerezza addosso, unita alla motivazione di giocarsi una conferma tutt’altro che scontata.

Victor Ibarbo, 24 anni, è alla Roma in prestito dal Cagliari MANCINI

L’ora di Ibarbo La Roma mette il razzo da Champions 1Pure Totti in forte

dubbio: spazio al debutto dal 1’ del colombiano, che non segna da... Napoli

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● le reti arrivate dagli attaccanti della Roma nel girone di ritorno: due da Ljajic, una da Totti. Garcia ora ha il settimo attacco del campionato

12,5

● i milioni di euro che servono alla Roma per riscattare dal Cagliari il cartellino di Ibarbo a fine stagione. Per il colombiano due reti in questo campionato

Davide Stoppini ROMA

M

agari è un segno del destino. Perché altrimenti, come leggere diversamente il fatto che l’ultima grande partita di Ibarbo in Serie A è stata proprio contro il Napoli, 23 novembre, quando la Roma non era neppure un discorso su carta, Trigoria era un nome qualunque e Rudi Garcia un allenatore osservato con distacco, magari giusto tratteggiato da qualche ex compagno. Victor il colombiano quel giorno si mise in tasca Koulibaly per il gol dell’1-1, poi servì a Farias la rete del 3-3 finale. Storie di calcio: se la Roma oggi può quasi eliminare il Napoli dalla corsa al secondo posto, un po’ lo deve anche a Ibarbo, che nel sabato di Pasqua si piazza dentro l’uovo pronto a uscire. Per la prima volta dall’inizio con la Roma, uno strano debutto che

TOTTI: NUOVE NOZZE? Chissà se basterà alla Roma. Chissà se basterà a Garcia, che deve guarire una squadra che ha perso il vizio di segnare, e deve farlo con mezzo attacco ai box. Di Gervinho s’è già detto, di Doumbia pare complicato immaginare un impiego dal primo minuto, lui che è tornato prima dagli impegni con la Costa d’Avorio proprio per seguire un programma di lavoro personalizzato. Di Totti invece vanno registrati dei passi in avanti, nell’umore ancor prima che nelle condizioni fisiche. Il flessore della gamba sinistra ieri faceva un po’ meno male, ma soprattutto il capitano ha avuto sensazioni migliori rispetto all’allenamento di martedì. Oggi dovrebbe tornare a calciare. Ma è difficile pensare che il capitano possa essere tra i titolari. Più semplice immaginarlo tra i convocati e in panchina, pronto all’uso in caso di bisogno. Per Garcia sarebbe la terza partita consecutiva senza Totti, Europa League compresa. Proprio nei giorni in cui i siti specializzati in gossip danno per certo che il 19 giugno — a 10 anni di distanza dal matrimonio con Ilary Blasi — il capitano festeggerà la ricorrenza con una nuova cerimonia, a casa, con i figli Cristian e Chanel grandi protagonisti. Conferme ufficiali non ce ne sono, ma neppure smentite. La smentita che cerca la Roma tutta: un attacco che ha smesso di segnare, non può centrare la Champions. Magari la storia la cambia proprio Ibarbo, che in questi giorni, ripensando a quel dribbling su Koulibaly, ha convinto Garcia a regalargli l’Olimpico. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO

ROMA

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rmai non occorre un grande sforzo di immaginazione per accostare Rio Mavuba alla Roma. L’agente del 31enne centrocampista del Lilla, svincolato a giugno, è Pascal Boisseau, lo stesso di Garcia (oltre a Gervinho e Keita), che ieri ha pensato bene di twittare queste dichiarazioni rilasciate a Sky dal suo assistito. «La Roma è una possibilità che mi potrebbe piacere di sicuro. Garcia (che lo ha allenato al Lilla, ndr) ha un contratto

RIECCO KOULIBALY Potrà contare sul pieno recupero di Kalidou Koulibaly che ritroverà Raul Albiol. Così, contro la Roma, Rafa Benitez riproporrà la coppia centrale titolare, mentre sugli esterni agiranno Maggio e Ghoulam. Proverà a spaventare l’attacco romanista con la fisicità, l’allenatore spagnolo. Proprio così come aveva fatto nella gara d’andata, quando la Roma venne completamente travolta dall’azione pressante del Napoli e dalle progressioni del difensore francese. Quel giorno Koulibaly fu tra i migliori in campo, insieme con Albiol, resero inoffensivi Totti e Gervinho e contribuirono al successo che li portò a quattro punti dal secondo posto.

Kalidou Koulibaly, 23 anni, è alla prima stagione con il Napoli FORTE

Il Napoli alza il muro Rafa rilancia Koulibaly 1Fu tra i migliori

all’andata contro i giallorossi, prima della crisi. Ora ha la chance giusta

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● le maglie indossate da Koulibaly da professionista, prima di sbarcare a Napoli la scorsa estate: ha giocato con Metz e Genk

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● i cartellini gialli di Koulibaly in campionato, di cui due contro la Samp (e conseguente rosso). Per il difensore anche una rete

Mimmo Malfitano NAPOLI

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rima condizione: evitare di prendere gol. L’hanno capito bene i difensori del Napoli. Alla Roma non bisognerà concedere vantaggi, perché la sfida dell’Olimpico potrebbe essere decisiva per le ambizioni del club che vuole a tutti i costi un posto nella prossima Champions League. Un’impresa o quasi, considerato il distacco dal terzo posto (5 punti da recuperare alla Lazio) e la discontinuità nei risultati evidenziata fin qui dal collettivo napoletano, soprattutto nel settore difensivo. Dopo 28 partite, il Napoli si ritrova con un passivo di 36 reti, due in meno rispetto a quelle incassate in tutto il campionato scorso. Un dato rilevante, certo, che crea apprensione in un momento estremamente delicato: lo scontro diretto di sabato neces-

RENDIMENTO ALTERNO Diciannove partite dopo, lo scenario che offre la classifica non apre all’ottimismo. Il Napoli è scivolato al quinto posto e, probabilmente, lo scontro diretto dell’Olimpico resta l’ultima opportunità per rientrare in gioco per l’Europa dei grandi. Ci vorrà la prestazione super, una concentrazione massima in modo da evitare distrazioni e errori che spesso caratterizzano le domeniche dei difensori napoletani. A Koulibaly, per esempio, è legata la sconfitta di Torino, maturata per un suo improponibile retropassaggio. Insomma, per lo stopper francese ci sarà la possibilità di riscattarsi, perché anche nella gara del rientro, dopo l’infortunio, contro l’Atalanta, la sua prestazione è stata deludente. Sabato, si ritroverà di fronte Ibarbo, al rientro dopo due mesi di assenza per un problema muscolare. Come Gervinho, non recuperabile per sabato, anche l’ex attaccante del Cagliari è un giocatore velocissimo, abile negli spazi stretti e pericoloso nelle ripartenze. Caratteristiche che Benitez proverà a limitare affidandolo, appunto, a Koulibaly che sul piano della fisicità e della corsa è sicuramente più affidabile di Albiol. Scelte obbligate, dunque, perché il momento non permette turnover o esperimenti, pure se mercoledì prossimo ci sarà la semifinale di ritorno di Coppa Italia, con la Lazio, al San Paolo. E per recuperare crediti, il difensore francese dovrà riabilitarsi in questo finale di stagione, perché fin qui il suo rendimento non ha mai convinto del tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL SINDACO AL CONI

Mavuba, è già derby «Direi di sì a Garcia La Lazio starà dietro» Massimo Cecchini

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con la Roma e sappiamo che nel calcio le cose vanno molto veloci. Né io né lui sappiamo dove saremo il prossimo anno. Se restasse, sarebbe una soluzione interessante. In quel caso il contatto con la Roma sarebbe più semplice. Abbiamo già vinto insieme. I problemi? Credo che le cose non siano andate come sperava.. Le cose gli si sono rivoltate contro, ma fa parte della vita di ogni allenatore e se vuoi vincere devi rischiare. Ora è più complicato, ma bisogna aver fiducia in lui. Finiranno bene, in ogni caso davanti alla Lazio». E se già pensa al derby il segnale pare chiaro.

Sarà sfida più soft ma la polizia vigila «Giocate per Ciro» ROMA

Rio Mavuba, 31 anni, del Lilla AFP

IDEA AOGO Sempre sul fronte mercato, viene segnalato l’interesse dei giallorossi per Dennis Aogo, esterno dello Schalke 04, classe 1987 (contratto in scadenza nel 2017), che ha in questa stagione 25 presenze fra Bundesliga e Champions. Ma lo sprint è ancora lungo e gli esterni in lizza parecchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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approssimarsi di RomaNapoli, quasi per riflesso condizionato, fa scattare l’allerta ordine pubblico.

MILLE AGENTI In realtà, stavolta sembra che le misure preventive delle forze dell’ordine (trasferta vietata ai residente in Campania) e l’orario scelto (le 12.30) possano aver disinnescato i rischi, mentre sembrano poco concrete gli ipotizzati raid di ultrà napoletani, anche se alcuni striscioni esposti all’andata evocavano

ritorsioni. Previsti comunque mille agenti in servizio e controlli ai caselli e alle stazioni. UN LIBRO PER CIRO Secondo il Viminale, un effetto deterrente c’è anche grazie al libro di Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso a Roma. Il volume: «Ciro Vive» (Graus Editore), scritto con la giornalista con Vittoriana Abate e presentato ieri dal sindaco Marino e dal presidente del Coni Malagò, è un’opera di ricordi che contiene un forte messaggio di pacificazione. «Io non ci sarò – ha detto la Leardi – ma che non ci siano napoletani è una sconfitta per la tifoseria sana». Ha spie-

Lo striscione del San Paolo ANSA

gato Marino: «Questa tragedia dovrà unire le due città, spero che la sfida sia nel nome di Ciro». Ha aggiunto Malagò: «Iniziativa bellissima. Per sabato non ho sentito gran fermento, spero che non covi fuoco sotto la cenere». Fuoco «d’amore e rispetto» è quello che invece si denota nelle parole di Luca Di Bartolomei per il libro. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R L’intervista

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DALL’ARRIVO IN EUROPA AI TRIONFI COL BARÇA: UNA VITA DA VINCENTE

L’ARRIVO IN EUROPA Sylvinho è stato il primo brasiliano della storia dell’Arsenal. Arrivato nell’estate del 1999 dal Corinthians, rimase a Londra per due stagioni prima di trasferirsi al Celta

IN NAZIONALE È capitato nell’epoca di Roberto Carlos e pertanto non ha trovato molto spazio in nazionale. In tutto sono state solo 6 le partite giocate in Verdeoro. Qui si allena con Aldair e Cafu AP

Il fido Sylvinho «Ok, ve lo do io il vero Mancio Se s’infuria...» 1Il tecnico in seconda dell’Inter:

«Mancini annusa l’aria e s’arrabbia. Sa essere duro. E sorridere se perde»

Sylvinho, 40 anni, e Roberto Mancini, 50, seduti in panchina durante Inter-Wolfsburg BOZZANI

IL PRIMO INCROCIO Mancini ha giocato un mese a inizio 2001 (tra gennaio e febbraio) in Premier League con il Leicester City. E in quel brevissimo lasso di tempo incrociò Sylvinho giocando contro l’Arsenal AP

Matteo Brega Matteo Dalla Vite INVIATI AD APPIANO GENTILE

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l «dietro le quinte» del Mancio. Uno spettacolo comunque. «Se non capite bene, fermatemi e ripeto...» dice lui. Lui è Sylvinho, the winner: pensa che il suo italiano zoppichi e teme che la lingua faccia filtro al suo pensiero. Non è così. Il pensiero del vice di Roberto Mancini è sciolto, pieno, tondo. E scorre. Italiano chiaro e voglia infinita di parlare. Dentro ai suoi racconti ci sono la tattica e l’approccio, gli spogliatoi top d’Europa e i sorrisi, il dialogo con i calciatori di oggi e le «gag» con quelli di ieri. Sylvinho è uno che ha vissuto il calcio in prima fila, stravincendo. Sylvinho è uno che, ora, vive la seconda fila con un doppio obiettivo: completare Mancio contemplando la trasformazione dell’Inter in squadra vincente.

TRIPLETE IN BLAUGRANA Con il Barcellona ha vinto 7 trofei in 5 stagioni. Nella foto posa con il Triplete conquistato nell’anno di grazia 2008-09: Liga, Champions e Coppa del Re SPORT.ES

dalla fine del campionato. Sono arrivato dopo ma sono qui, nonostante il Timao avesse pensato anche a me come primo allenatore». Che mondo è l’Inter? «Sto benissimo e si fa un gran bel lavoro. Per certi versi mi sembra di essere tornato al ‘99, quando dal Brasile passai all’Arsenal di Wenger. Perché? Niente ritiro il giorno prima delle partite a Londra. Ultimo allenamento e poi via a casa. Rimasi sconvolto, ero abituato in Brasile ad andarci fin dal venerdì se giocavamo la domenica. Mi sentivo quasi in colpa! Questo per dire che è un’esperienza bella, nuova, diversa, forte. E Mancini insegna tantissimo».

Lei è stato allenato da Wenger, Rijkaard, Guardiola e Mancio. Qual è il tecnico perfetto prendendo le qualità di ognuno? «Dovrebbe essere un padre come Rijkaard; avere la cuDomanda apparentemente banale: come si insegna a ra maniacale nella preparazione delle partite di Guarvincere? diola, uno che se stava ore a studia«Non si insegna a diventare vinre avversari e contromosse; l’intelcenti. Vincenti si nasce e basta. ligenza gestionale di Wenger; l’inPENSARE DI GIOCARE Messi e Neymar, per esempio, lo tensità dinamica di Mancini. Cosa SEMPRE IN CHAMPIONS erano già a 15-16 anni». dovrebbe avere di me? Io credo nel DOVE SE SBAGLI, PAGHI: comportamento del giocatore e L’INTER DEVE AVERE E all’Inter com’è la situazione? amo intensità e qualità. Anche RoQUESTA MENTALITÀ «Qui c’è grande qualità umana e berto è tifoso del bel calcio, è un tecnica. Bisogna lavorare grado vincente, ama l’organizzazione per grado e far capire ai giocatori non solo tattica, l’intensità. E ogni che devono imparare a lavorare tanto diventa matto se vede che ROBERTO È UN VINCENTE per stare sempre al massimo livelqualcosa non migliora». CHE AMA L’INTENSITÀ. lo. Ovvero? Pensare che si gioca I SUOI PIZZINI? GENIALI sempre un match di Champions: Quindi non è vero che è troppo buoIL MILAN? L’HO GIÀ quando giochi lì, un errore è gol. no? BATTUTO DA SEDUTO Ecco, questa squadra deve avere la «S’incazza, eccome. Non dico mentalità votata a questo concetquando, ma ha avuto tre sfoghi to: zero margini di errore. Quanto non male... Sa essere duro, s’arrabci vorrà a questa squadra per arri- SYLVINHO bia sapendo annusare l’aria». vare in Champions? Un anno, mas- ALLENATORE IN SECONDA simo due...». E sa scrivere bene i pizzini. «Una genialata, non avevo mai visto nessuno usarli Al momento va sradicata la fragilità della sconfitta o prima di lui. Sennò come fai a parlare col terzino daldella difficoltà di vincere. Come si fa? l’altra parte». «Il giorno dopo il k.o. con la Samp, noi dello staff ci siamo presentati tutti con il sorriso sulle labbra. Siamo Il pre-gara è momento sacro. Quali parole si dicono i punti di riferimento della squadra e non possono ve- ai giocatori nello spogliatoio? derci abbattuti». «Non esiste la parola giusta. Io volevo essere lasciato tranquillo mentre Deco, al Barcellona, si Lei completa Mancio e parla coi giocatori. avvicinava e mi parlava di tutto, mi chiedeva, la «Certo, io di più di Roberto. Mi sento ancora un gioca- famiglia, la quotidianità. Io gli dicevo «Ehi, fra tore, so come ragionano: un calciatore non ti inganna. 3’ si va in campo!” e lui continuava, e un quarto Ascolto i problemi, cerco di risolverli. Solo quando la d’ora dopo dava spettacolo davanti a 100 mila persosituazione è da... allarme dico: “Ehi Roby, qui sta a ne. Ho vissuto anche Edmundo: sbraitava, urlava, era te…” Ma nel resto io non potrò mai sostituirmi a lui». il suo modo di sfogare la tensione. Poi in campo segnava sempre. Il modo perfetto non esiste quindi». La prima offerta di fargli da vice quando è stata? «Roberto mi voleva “vice” già nel 2010, quando gli dis- Il modo perfetto di vivere Milano è (anche) vincere il si che avrei smesso di giocare, al City. Rifiutai, ma solo derby. perché avevo bisogno di tornare un po’ in Brasile visto «E io l’ho già battuto: giocando con il Celta (nel 2003, che ero in Europa dal 1999. Da allora siamo rimasti ndr) al Meazza, e poi l’ho eliminato in semifinale di sempre in contatto. A novembre, quando è tornato al- Champions nel 2006 con il Barcellona. Ero seduto l’Inter, mi ha telefonato. Mi voleva subito. Ero al Co- in tribuna? Beh, anche la prossima sarò seduto...». © RIPRODUZIONE RISERVATA rinthians, non potevo mollare la squadra a 4 partite

TRA PRESENTE E FUTURO

Icardi: «Firma vicina, via solo se mi cedono» 1L’argentino: «Chi mi vuole deve parlare

con l’Inter. Quando rinnoverò, sarò felice e lo sarà anche il club se vorrà tenermi» MILANO

«S

e l’Inter vorrà cedermi, farò i bagagli e andrò. Altrimenti resterò perché qui io e la mia famiglia stiamo benissimo». Mauro Icardi ha scelto e lo dice chiaramente nell’intervista rilasciata alla Cnn poco tempo fa. L’attaccante parla di tutto, dal campo, al contratto fino alla si-

tuazione privata con Wanda Nara. RINNOVO IN VISTA «Si parla del mio rinnovo contrattuale ha aggiunto - perché quello in essere risale al mio arrivo a Milano. Per me era un buon contratto, avevo firmato con entusiasmo e con la voglia di dimostrare il mio valore e di essere un giocatore importante per l’Inter. Ora i miei agenti stanno

parlando con il club e stanno arrivando a un accordo, stanno vedendo come risolvere questa soluzione e quando succederà firmerò il rinnovo. E sono sicuro: sarò felice io e sarà felice l’Inter se vorranno che resti qui». La valutazione riguarda il futuro prossimo, il progetto che a partire dalla prossima stagione avrà come obiettivo lo scudetto. Per poter operare sul mercato con un discreto margine ci sarà un sacrificato d’eccezione. Kovacic più di Mauro sembra l’indiziato. «Se Manchester, Chelsea o non so chi altro mi dovessero volere, dovrebbero parlare con l’Inter - ha

aggiunto l’argentino -. Se l’Inter vorrà cedermi, farò i bagagli e andrò. Altrimenti resterò all’Inter perché io e la mia famiglia stiamo benissimo qui». AYEW E MAZZARRI Intanto il mercato dell’Inter prosegue, in entrata e uscita. A ore è previsto l’incontro tra il d.s. Piero Ausilio e Abedì Pelè, padre e manager di André Ayew del Marsiglia (in scadenza a giugno). Dalla Francia arriva l’eco di un possibile interesse del Marsiglia per Walter Mazzarri (ancora sotto contratto-Inter) in caso di addio di Bielsa. Mauro Icardi, 22 anni LAPRESSE

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SYLVINHO ● È nato a San Paolo (Brasile) il 12 aprile 1974. Ex terzino sinistro, è ufficialmente collaboratore tecnico di Mancini. In pratica è il suo vice. ● Cresciuto nel Corinthians (con cui ha vinto 5 titoli), è arrivato in Europa nel 1999, acquistato dall’Arsenal (a Londra è rimasto fino al 2001). Poi ha vestito le maglie di Celta (2001-04), Barcellona (2004-09) e Manchester City (2009-10)

Kovacic recupera e lavora in gruppo Febbre Andreolli ● Con il rientro dei nazionali tutto il gruppo ha lavorato ieri pomeriggio con Roberto Mancini. Ranocchia, Guarin e Bonazzoli hanno lavorato a parte dopo le partite giocate con le rispettive nazionali, mentre sono tornati in gruppo Obi e Kovacic. L’unico assente era Andreolli, bloccato a casa dall’influenza. Ranocchia ha parlato a Inter Channel: «Dobbiamo giocarci tutto in queste partite: non possiamo finire la stagione nella posizione in cui siamo ora». Promozione speciale per la gara con il Parma: i minorenni potranno accedere ai primi anelli a soli 10 euro.


Serie A R L’intervista

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL FILM DELLA SUA CARRIERA HA VESTITO ANCHE IL NERAZZURRO

SAMPDORIA E’ la squadra in cui ha militato il maggior numero di stagioni: 4 (con 94 presenze e 3 reti). Nella foto il gol al Genoa del novembre 2012: è stato il suo primo centro in A SPORT IMAGE

SASSUOLO Poli esulta dopo aver fatto un gol col Sassuolo. Il centrocampista ha vestito il neroverde in Serie B, nella stagione 2008-09, scendendo in campo in 33 occasioni e realizzando 5 reti IPP

Grinta Poli «Io non mollo E questo Milan crescerà» 1La mezzala e la crisi: «Colpa anche

mia, ma ora nello spogliatoio c’è un nucleo italiano da cui si può ripartire»

MILAN In rossonero ha messo insieme in tutto 65 presenze e 3 gol. Nella foto, quello realizzato in questo campionato contro il Sassuolo, che però non è servito a evitare la sconfitta ANDREOLI

INVIATO A MILANELLO (VA)

stammo in 10 dopo 20 minuti, ma riuscimmo a qualificarci lo stesso. Perché in Champions è sempre un altro Milan».

C

Scusi l’intrusione nella vita privata: cosa ha fatto martedì sera? «Sono andato a cena con due compagni».

G.B. Olivero lic. Al 9’ del primo tempo di Milan-Sassuolo (6 gennaio) il gol di Andrea Poli manda virtualmente i rossoneri al quarto posto a soli due punti dal terzo e in attesa del posticipo del Napoli. Poi qualcuno spegne la luce. Clic. E la stagione del Milan, all’improvviso, muore. Perché, Andrea? Cos’è successo? «Non è semplice da spiegare. Gli infortuni hanno inciso, ma in generale è stato un insieme di fattori che ci ha impedito di avere continuità. Il calcio è anche ciclico, ci sono tempi da rispettare nella fase di ricostruzione. Però siamo consapevoli di aver perso una grande occasione per accorciare i tempi della risalita del Milan. Non siamo contenti: c’è poco da dire e molto da fare». Lei è il più presente dopo Menez. E’ giusto dire che sta andando benino ma che avrebbe potuto fare di più? «Assolutamente sì. Se la stagione è andata così, tutti potevamo fare di più. Io per primo. Ma adesso siamo concentrati per cercare di ricostruire qualcosa di importante».

Ecco: Valdifiori, Parolo e Soriano stavano giocando Italia-Inghilterra. Rimpianti? «Non rimpianti, ma la speranza di tornare nel gruppo. Purtroppo all’ultima convocazione non ero al top. Ho avuto l’occasione di allenarmi con Conte: si nota subito la sua voglia di vincere e si percepisce che è un grandissimo tecnico. Tatticamente è un mostro».

Il 12 giugno c’è Croazia-Italia. E’ il suo obiettivo per la fase finale della stagione? «Mi auguro di esserci. Ma il primo obiettivo è fare bene con il Milan per poter convincere Conte a convocarmi. Dobbiamo chiudere bene il NON ERO AL TOP campionato per noi stessi, per i QUANDO CONTE tifosi e per questa maglia mitiMI CONVOCÒ: SPERO ca».

DI CONVINCERLO A RICHIAMARMI

Servirebbe qualche suo gol. Arriva spesso in area, ma altrettanto spesso sbaglia. Come si impara a segnare sugli inseriLA FAME DELLA JUVE menti? EMERGE SEMPRE: «Faccio allenamenti specifici, SCUDETTI MERITATI. cerco di gestire meglio le forze POGBA È LA MIGLIOR Gattuso aveva indicato lei come durante la gara per non perdeleader del nuovo Milan. Cosa MEZZALA DELLA SERIE A re lucidità in area, Inzaghi manca ancora nella sua cresciqualche gol in carriera l’ha ta caratteriale? fatto e mi dà dei consigli. Ma «Faccio parte di un gruppo, ma ANDREA POLI la cosa migliore sarebbe secerco di assumermi le mie re- CENTROCAMPISTA MILAN bbe gnare in partita: mi darebbe sponsabilità. E credo che nel maggiore tranquillità al monostro spogliatoio ci sia un bel nucleo di italiani mento del tiro davanti alla porta». da cui ripartire. Tutti insieme possiamo essere leader. Questo è il momento in cui dobbiamo Cosa potete chiedere a questo finale di cammassumerci le responsabilità». tipionato? Il discorso sulle dieci finali oggettivamente non regge. Berlusconi vuole un Milan giovane e italiano. Co- «Abbiamo l’obbligo di fare bene. La fase finale nale me lo vede, da dentro? ella di questa stagione è in realtà l’inizio della «Quando il Milan comandava in Europa, c’era prossima: dobbiamo ripartire di slancio». uno zoccolo duro di giocatori italiani. Adesso a Milanello c’è un bel gruppo di ragazzi che han- E’ stato a vedere il Clasico un paio di settimaano già una discreta esperienza e sono attaccati ne fa. Il 19 aprile ci sarà il derby di Milano: è alla maglia rossonera. Il progetto è bello». un altro sport? «Lì sono più avanti: un altro pianeta. E poi Non invidia un po’ la fame di vittoria della Juve? sono abituati ad avere una mentalità proposiosi«Quattro scudetti ormai... Se li sono meritati. La tiva, vincente. Crescono su palcoscenici miloro voglia di vincere emerge sempre. E’ una gliori. Ma quando San Siro è pieno, non c’è qualità che si può allenare, ma devi anche aver- confronto: qui l’atmosfera è più calda». la dentro. Io difficilmente mollo, in campo e fuori: è il mio carattere e a volte eccedo». Chi è la miglior mezzala attualmente? nica, «In Italia sicuramente Pogba: qualità, tecnica, Le manca la Champions? forza fisica, gol. Nel mondo per tanti anni il più «Eccome. Anche perché lì emerge davvero il dna bravo è stato Iniesta». del Milan. Nella scorsa edizione contro l’Ajax re© RIPRODUZIONE RISERVATA SERVATA

RIENTRO DAL GIAPPONE

ANDREA POLI ● E’ nato a Vittorio Veneto (Tv) il 29 settembre 1989. Gioca a centrocampo, dove può essere impiegato da mezzala sia a destra che a sinistra. ● Primi passi nel Treviso, con cui debutta in B nella stagione 2006-07. Quindi, l’annata successiva, il passaggio alla Sampdoria, il prestito al Sassuolo, altri due anni alla Samp, uno all’Inter, ancora Samp e nel 2013 il Milan. Ha fatto tutte le giovanili azzurre e ha 5 presenze in Nazionale A LAPRESSE

L’AVVERSARIO

Honda atterra e si allena subito Ma Cerci è favorito MILANO

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Alessio Cerci, 27 anni GETTY

INTER L’avventura in maglia nerazzurra è durata una stagione, in prestito dalla Samp. Andrea ha messo insieme 20 presenze e un gol (foto), negli ottavi di Coppa Italia contro il Genoa ANSA

he sia un professionista esemplare è chiaro da tempo, e comunque Keisuke Honda non perde occasione per ricordarlo. Ieri mattina, praticamente appena rientrato da Tokyo, il giapponese invece di andare a casa a rilassarsi si è diretto a Milanello per allenarsi. Un gesto (non nuovo) chiaramente molto apprezzato.

Qualche dubbio, però, sul fatto che la buona volontà si trasformi in una maglia da titolare: Cerci pare favorito (e Suso per ora non va oltre il ruolo di terzo incomodo). Oltre a Honda e allo stesso Cerci ieri – con Galliani presente a Milanello – sono rientrati dalle nazionali anche Antonelli, Abate e De Jong. In questi giorni l’agente di Armero sta incontrando Milan e Udinese: il colombiano è a un passo dal Flamengo. Intanto Bonera è rimasto vittima di un pesce d’aprile. Sul web è circolata una falsa prima pagina del quotidiano spagnolo Marca che titolava: «Bonera è del Real Madrid», con tanto di foto(montaggio) assieme a Perez e maglia blanca numero 16. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Palermo all’attacco Iachini pensa a Belotti nel 4-3-1-2 PALERMO

I Andrea Belotti, 21 anni LAPRESSE

achini ha recuperato tutti i giocatori impegnati con le nazionali e studia le mosse anti-Milan. La partitella in famiglia di ieri ha fatto intravedere segnali di un Palermo più spregiudicato. Il tecnico potrebbe tornare alla formula con Vazquez dietro a Dybala e Belotti, messa in soffitta nel girone di andata, anche se è ancora

presto per dire che sarà la formula definitiva. Iachini sa che la squadra può esprimersi attraverso diversi sistemi. E l’opzione con Quaison in versione doppio trequartista accanto a Vazquez in un 4-3-2-1 vivrà parallelamente. Quello che appare più certo è lo schieramento difensivo che sarà a quattro e registrerà il rientro di Gonzalez, dopo tre turni di assenza per un problema muscolare. Il costaricano ha pienamente recuperato e guiderà il reparto arretrato nel quale si preannunciano alcune novità: Vitiello potrebbe spostarsi nel ruolo di centrale proprio accanto a Gonzalez, scalzando nelle preferenze Terzi, mentre Rispoli dovrebbe agire da terzino sinistro. f.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R La strana coppia

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gila e Diamanti Arrivati dalla Cina ma senza furore 1Alino era partito bene, ora è in flessione. Gila deve ancora ingranare. La conferma è difficile

Giovanni Sardelli FIRENZE

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erve uno scatto. Per conquistare il riscatto. La storia parallela di Gilardino e Diamanti prosegue, e anche l’obiettivo comune rimane identico. Conquistarsi un futuro a Firenze. Amici, quasi fratelli, e già compagni di squadra al Bologna e al Guangzhou Evergrande prima di tornare in viola nel gennaio scorso. Alino ha un anno in meno (classe ’83) e molti minuti in più giocati nel 2015 fiorentino. Alberto ha però la stessa fame e un sogno. Toccare i 200 gol in Serie A (ne mancano 26). Alessandro Diamanti, 31 anni, è alla Fiorentina da gennaio ANSA

RUSH FINALE Mancano due mesi alla fine della stagione. Una sessantina di giorni di tempo per convincere la Fiorentina a fidarsi di loro anche nella prossima annata. Sono arrivati in prestito con diritto di riscatto (2 milioni per Diamanti, 1,5 invece per Gila) dalla Cina; con furore, certo, ma anche con una condizione fisica logicamente precaria considerando i mesi di inattività. Dovendo oltretutto lottare con l’insolito affollamento del reparto attaccanti viola. Diamanti ha beneficiato quasi su-

IL CONCORSO

Vinci la finale di Europa League ● Volete assistere alla finale di Europa League a Varsavia? La Gazzetta dello Sport in collaborazione con «Hankook Tire», uno dei principali produttori mondiali di pneumatici, ha organizzato un concorso che mette in premio due biglietti (viaggio incluso) per la partita del 27 maggio. Fino al 19 di aprile basterà

andare sul sito internet della Gazzetta o collegarsi direttamente digitando (http://www.gazzetta.it/promoti on/hankook), completare la registrazione e rispondere a tre domande sulla storia dell’Europa League e il mondo di Hankook. Rispondendo correttamente si parteciperà alla estrazione finale.

bito della fiducia di Montella. Che il 31 gennaio scorso lo ha inserito per la prima volta titolare a Genova contro il Genoa. Gara che ha visto anche l’esordio, nel finale, del «Gilardino parte seconda» con la Fiorentina. Una settimana dopo Diamanti ha trovato il primo gol (contro l’Atalanta) con un numero dei suoi. Giocando sei partite di campionato consecutive dal primo minuto, quasi un record. Alberto ha faticato molto di più a trovare spazio. Una gara da titolare contro il Milan, giocando malino. E altri cinque spezzoni. Per entrambi niente gioia in Europa League, non essendo stati inseriti nella lista Uefa. CALO Se l’avventura del numero 9 deve quindi praticamente ancora cominciare, l’inizio di Diamanti è stato travolgente. Seguito però da una brusca flessione. Nelle ultime tre gare di campionato ha giocato solo 45 minuti, venendo sostituito all’intervallo nel disastro viola contro la Lazio. Per poi guardare dalla panchina le sfide con Milan ed Udinese, e dalla tribuna il confronto europeo con la Roma. Nelle ultime settimane quindi poca «FiorenCina», nonostante il nome di Diamanti sia tornato in ballo per la partita di sabato contro la Sampdoria. Il ballottaggio è tosto, considerato che deve provare a sfilare la maglia al fenomenale Salah per poter giocare in appoggio a Mario Gomez. La gara di tre giorni più tardi con la Juventus però (Coppa Italia), può aiutarlo. Anche perché la turnazione operata da Montella proseguirà incessante in questo aprile caldissimo. Nel via vai di procuratori passati in questi giorni dal centro sportivo viola, ieri si è visto anche Luca Puccinelli, agente di entrambi. Visita di aggiornamento per fare il punto della situazione. Che resta in continua evoluzione. Non è ancora tempo di decisioni. Serve giocare e, magari, segnare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPO IL CRAC DEL CLUB

Albertini, un «saggio» per il Parma Consulente dei curatori fallimentari 1 L’ex centrocampista e n° 2 Figc, esperto di diritto sportivo e norme federali, è stato nominato dal giudice. Il team manager Melli: «Darà un contributo concreto» Andrea Schianchi

D

emetrio Albertini gioca con il Parma. Sarà il consulente dei due curatori fallimentari designati dal tribunale per gestire il crac della società gialloblù. Albertini è stato chiamato direttamente da Angelo Anedda e Alberto Guiotto, i commercialisti che si stanno occupando della delicata vicenda, e quindi ufficialmente nominato dal giudice delegato Pietro Rogato. Il compito di Albertini sarà, sostanzialmente, quello di fornire un contributo sul piano sportivo e regolamentare durante il periodo della procedura fallimentare. Le sue conoscenze in materia di diritto calcistico e di norme federali (visto che ha ricoperto per diversi anni la carica di vicepresidente della Federcalcio) saranno molto utili ai curatori che, di fatto, stanno lavorando soprattutto sul versante economico. Albertini dovrà rapportarsi con i tanti tesserati del Parma. Obiettivo chiaro: arrivare, se possibile, a una ristrutturazione del debito sportivo, in modo da tutelare i creditori. Domani la prima usci-

L’AGENDA

L’8 aprile va consegnata la stima economica del club: ma Collecchio e brand sono di Manenti... Servono 73 milioni per ripartire dalla Serie B: un gruppo canadese sta studiando le carte

ta ufficiale di Albertini davanti alle telecamere. Intanto arriva il gradimento di Alessandro Melli, team manager e voce molto ascoltata nell’ambiente: «Ritrovo un amico e una persona molto in gamba. Con Demetrio abbiamo giocato anche in Nazionale, lo conosco da sempre, è quasi un mio coetaneo. Penso possa darci una mano. Sono sicuro che potrà dare anche tanta concretezza per quello che sarà il suo compito». PROSSIMI PASSI Mercoledì 8 aprile tocca ai commercialisti presentare una stima della società (operazione non semplice,

visto che il centro sportivo di Collecchio e il marchio non rientrano nei beni del club, ma appartengono a Eventi Sportivi) e poi dovranno attendere la decisione del tribunale che deve autorizzare la prosecuzione dell’esercizio provvisorio fino al termine della stagione. La nomina di Albertini da parte del giudice Rogato fa ipotizzare che ci sia l’intenzione di andare avanti con la procedura e di preparare l’asta per la vendita del club. Da escludere, al momento, che Albertini rappresenti una cordata di investitori disposti a rilevare il titolo sportivo. Il discorso è prematuro. Per restare in Serie B e non scendere tra i Dilettanti gli eventuali compratori devono sborsare 74 milioni di euro, cioè il totale del debito sportivo corrente: si può arrivare a una transazione e pensare di spendere circa 40 milioni, ma l’operazione rimane complessa. Un fondo canadese sembra interessato e ha iniziato una serie di colloqui attraverso professionisti e legali vicino alla Federcalcio. Il presidente Tavecchio è molto sensibile all’argomento, ma l’impresa è davvero molto complicata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL BABY FUTURO VIOLA

Hagi difende il figlio «Kovacs vada via, umilia i più giovani» 1L’ex campione sfida il coordinatore delle Under, che ribatte: «Lui non conta»

Ghoerghe Hagi, 50 anni EPA FIRENZE

F

uria Hagi. Il più forte calciatore della storia romena è sceso in campo. Stavolta per difendere il figlio Ianis, classe ’98 che il prossimo anno dovrebbe giocare nella Primavera della Fiorentina. Ianis è l’oggetto di una lettera aperta scritta da papà Gheorghe alla Federazione rumena: l’ex stella di Barcellona e Brescia ha accusato il coordinatore delle Nazionali giovanili, Zoltan Kovacs, di aver umiliato pubblicamente il figlio e due compagni durante il ritiro dell’Under 17.

LETTERA «Caro Anghel Iordanescu - ha scritto Hagi al selezionatore della Naziona-

CLASSIFICA SQUADRE

PT

JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA NAPOLI FIORENTINA TORINO MILAN GENOA INTER PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO CHIEVO VERONA ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)

67 53 52 48 47 46 39 38 37 37 35 33 33 32 32 32 26 21 21 9

le maggiore della Romania – mi sono permesso di inviare questa lettera in qualità di ex giocatore, ex capitano della Nazionale e, non da ultimo, padre del giocatore Ianis Hagi. Siete stati informati di ciò che è successo nell’Under 17 in cui Florin Coman, Carlo Casap e Ianis Hagi sono stati offesi e umiliati da Zoltan Kovacs durante la riunione tecnica e durante l’allenamento in Olanda e anche nel Torneo Elite. Il signor Kovacs ha detto loro: “Anche se vi allenate con la prima squadra di una formazione della massima divisione (Ianis Hagi gioca nel Viitorul FC), voi siete zero”. Come si sono sentiti, signor Anghel Iordanescu, questi sedicenni osservati dai loro compagni e dai loro preparatori mentre venivano offesi ed umiliati? Come crede che si siano sentiti, signor Anghel Iordanescu, gli altri giocatori della Nazionale Under 17 e come potranno fidarsi delle loro guide che hanno formato ragazzi considerati zero?». REPLICA Hagi ha poi chiesto l’allontanamento di Kovacs, spiegando di rispettare la scelta del figlio che ha deciso di prendersi del tempo per decidere se rispondere in futuro a una convocazione nella nazionale giovanile. «Rispetto il signor Hagi – ha replicato Kovacs - ma non sarà lui a decidere il futuro. Non ho detto che valgono zero. Con “nulla” intendevo dire che loro non avevano fatto niente in campo. E ho detto a Ianis che il suo cognome per me non ha importanza». g.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO

PARTITE

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CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 4 APRILE, ore 15 ROMA-NAPOLI (ore 12.30) (0-2) ATALANTA-TORINO (0-0) CAGLIARI-LAZIO (2-4) GENOA-UDINESE (4-2) INTER-PARMA (0-2) PALERMO-MILAN (2-0) SASSUOLO-CHIEVO (0-0) VERONA-CESENA (1-1) FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) (1-3) JUVENTUS-EMPOLI (ore 21) (2-0)

OGGI L’INAUGURAZIONE

A Torino un giardino dedicato a Pozzo ● A Torino il giardino del campus Einaudi dell’Università sarà intitolato oggi a Vittorio Pozzo, c.t. della Nazionale negli anni Trenta e Quaranta, unico tecnico vincitore di due edizioni consecutive del Campionato del mondo (1934 e 1938, in più oro olimpico 1936).

IL 2 GIUGNO

Partita del Cuore Da oggi i biglietti ● I biglietti per La Partita del Cuore (Nazionale Cantanti contro Campioni per la Ricerca), allo Juve Stadium il 2 giugno, sono disponibili da oggi nelle ricevitorie Listicket (gruppo Ticketone) e sul sito listicket.com. Prezzi da 10 a 20 euro, il ricavato a Telethon e alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

CALCIO FEMMINILE

Sensi al lavoro Via al rinnovamento ● (m.cal.) Primo giorno per Rosella Sensi alla guida della Commissione Figc per lo sviluppo del calcio femminile. L’ex presidente della Roma, nominata lo scorso 27 febbraio, ha presentato il piano per la crescita del movimento: riforma dei campionati, valorizzazione delle nazionali, comunicazione e marketing, rapporto con scuole e università.


Serie A R

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A TU PER TU CON...

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CONTENUTO PREMIUM 1

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SABATINI ALLA PRIMA CONFERENZA DISSE CHE ERO UN PROBLEMA IO BELLO E DANNATO? LUOGO COMUNE MA DA GIOVANE CI SOFFRIVO

● In carriera Marco Borriello ha giocato con 10 club: in questa carrellata lo vediamo indossare la maglia della Roma (foto 1), del West Ham (2), della Juventus (3), del Milan (4) e della Nazionale (5). Sotto è con l’ex fidanzata Belen (6). In basso è con la divisa del Genoa 5 6

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L'IDENTIKIT MARCO BORRIELLO NATO IL 18 GIUGNO 1982 A NAPOLI RUOLO ATTACCANTE ALTEZZA 185 CM PESO 76 KG

Borriello

«TRADITO A ROMA IL MIO MOTORE ORA È IL GENOA» «A TRIGORIA CERCAVANO ATTACCANTI, MA IO ERO SEMPRE IN CODA. MI HANNO BOCCIATO SENZA VEDERMI. CON GASP FATICO TANTO: ALLA MIA ETÀ MI SERVIVA LUI» L’INTERVISTA di ALESSIO DA RONCH-FILIPPO GRIMALDI

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l Genoa ha un sogno: l’Europa. I suoi tifosi coltivano una speranza: Borriello, che sia lui fra i protagonisti dell’impresa. Eppure il centravanti, arrivato dalla Roma a fine gennaio, in due mesi ha giocato solo quattro spezzoni di partita, senza realizzare gol. Dopo un lungo periodo di anonimato in giallorosso, ha scelto Genova per rilanciarsi, con il contratto in scadenza e un futuro da scrivere. Cosa cerca? Cosa spera? Cosa vuole dalla sua terza avventura rossoblù? «Semplice, voglio il Genoa. Ho scelto questa squadra per rilanciarmi. La conosco, ho dovuto fare dei sacrifici, ma so cosa può darmi. Inseguo l’Europa con i miei compagni, la riconferma per me e anche qualcosa in più: questo è un biennio importante, che porta agli Europei, un obiettivo significativo per tutti. Vorrei provarci anch’io». Però qui sta faticando? «Ogni squadra ha metodi di allenamento diversi. In questi anni ho sempre fatto vita da professionista, in allenamento e nell’alimentazione. Al Genoa l’inizio è stato duro, ma l’avevo messo in preventivo. Ora il mio fisico si è adattato».

Lei non gioca titolare dal novembre 2013 (RomaSassuolo) e non segna dall’ottobre precedente. «Quel giorno, con il Sassuolo, presi un colpo da Magnanelli. Nessuno l’ha mai saputo, ma ho avuto un “edema della spongiosa”, una microfrattura al perone, dolorosissima... Poi è cambiata la società e sono state fatte scelte diverse. Sono andato al West Ham, rimanendo fuori per un mese e mezzo. Un giorno dissi all’allenatore: ”Vedo Sky anche a Roma, non sono venuto qui per guardare le partite in tv”. Solo la squalifica di Carroll ha permesso a me e a Cole di alternarci in campo: una cosa irritante per entrambi. Accadde poi che nel giorno di riposo andai ad allenarmi da solo. Troppo carico, finii stirato. Al rientro il campionato era alla fine». Eppure a Roma c’era il problema del centravanti. Cosa passa nella testa di un attaccante che resta fuori? «Ti fai delle domande, ma la risposta era chiara: la nuova dirigenza aveva fatto scelte diverse. Ricordo che Sabatini alla prima conferenza disse che Borriello era un problema. Sono arrivati Osvaldo, Destro, Borini, Doumbia, e io, senza essere mai stato valutato sul campo, ero sempre la terza o quarta punta. Eppure il primo anno fu eccellente. Ricordo una statistica che diceva che tra Batistuta, Balbo, Völler e Totti io avevo una media gol migliore nei primi sei mesi in giallorosso. Poi via Ranieri, e dentro Montella, con Totti centravanti, lì è iniziato il declino. Già lo scorso anno volevo tornare al Genoa, dove avevo realizzato 12 gol. Ho pure insistito pensando che avrei fatto almeno 15 reti e sarei potuto andare al Mondiale. Però Destro era k.o. e non mi hanno lasciato partire. Quando s’è infortunato Totti ho giocato 8 delle 10 partite vinte consecutivamente, segnando il gol della decima. Una soddisfazione personale».

Marco Borriello è cresciuto nelle giovanili del Milan. Esordio tra i pro’ con la Triestina (2001), poi Treviso in C1. Ritorna al Milan e debutta in A nel 2002, poi Empoli, ancora Milan, Reggina e Samp. Nel 2006 altro ritorno al Milan, ma l’esplosione arriva al Genoa: 19 gol in A. Da allora 3 stagioni al Milan, poi Roma, Juve, Genoa, Roma, West Ham, Roma e Genoa. In Nazionale 7 presenze dal 2008 LA CARRIERA NEI CLUB TRIESTINA TREVISO MILAN EMPOLI MILAN REGGINA SAMPDORIA TREVISO MILAN GENOA MILAN ROMA JUVENTUS GENOA ROMA WEST HAM ROMA GENOA

gennaio-giugno 2001 2001-2002 luglio-dicembre 2002 gennaio-giugno 2003 2003-2004 2004-2005 luglio-dicembre 2005 gennaio-giugno 2006 2006-2007 2007-2008 2008-2010 2010-dicembre 2011 gennaio-giugno 2012 2012-2013 luglio-dicembre 2013 gennaio-giugno 2014 luglio-dicembre 2014 da gennaio 2015

Quest’anno a Roma neppure un minuto in campo. Perché, allora, questa bocciatura? «Mi fa piacere che qualcuno noti la cosa. Vorrei avere avuto quantomeno la possibilità di sbagliare, ma tutti sono liberi di fare le loro scelte. Io sono rimasto a Roma anche per far cambiare idea a qualcuno, ma battevo contro un muro». E rieccola al Genoa. La terza volta in una piazza che la ama da sempre. «Qui mi conoscono bene. I dirigenti e Gasperini mi hanno voluto, i tifosi mi apprezzano perché in campo ho sempre lottato. Hanno apprezzato più quello che i miei gol. Qualcuno da altre parti mi considera un giocatore finito, «‘na pippa», come dicono a Roma. Sono qui per ripagare la fiducia della società, ma anche e soprattutto per dimostrare a me stesso che... sto ancora sul pezzo. Mi sento bene e considero ancora lontano il momento in cui smetterò. Quel giorno vorrei sentir dire che Borriello era un buon giocatore». Lei ha accettato di venire qui con il contratto in scadenza, senza altre pretese. Perché? «A gennaio mi hanno offerto contratti di un anno e mezzo, però sapevo quel che mi serviva, Conosco Gasperini e il suo staff. Mi serviva questo: lavorare duramente, riprendere a faticare. Per recuperare ci vuole sacrificio, gli allenamenti di Gasperini sono molto duri. Ho in più la spinta dei tifosi che mi hanno sempre voluto bene». L’etichetta di «bello e dannato» ha condizionato la sua carriera? «Ci ho fatto l’abitudine, da giovane ci soffrivo, ma i luoghi comuni e l’invidia ci saranno sempre, così come le chiacchiere della gente. L’unico modo per smentire tutto è il campo. Purtroppo ultimamente non ne ho avuto l’opportunità. Ma c’è solo una cosa certa: giocando da titolare, in doppia cifra sono sempre andato». Ora i suoi gol servirebbero per conquistare l’Europa. «Ci crediamo, eccome. Ci attendono tre partite in casa con avversari alla nostra portata. Saranno difficilissime, ma siamo pronti. Arriviamo da due passi falsi, però il Ferraris è una carta a favore. Contro l’Udinese ho già fatto dieci gol. Ricordo soprattutto le due triplette nel 2008». Nella sua situazione, vorrebbe spaccare il mondo. Come gestisce la situazione? «Invecchiare ha dei vantaggi: esperienza e saggezza le ho acquisite pure io. So cosa devo fare in campo. Ho ritrovato l’entusiasmo di allenarmi per un obiettivo. Non mi spinge la rabbia, ma un sentimento positivo». La panchina è un problema? «No. Nessuno mi ha detto che avrei avuto il posto assicurato, figurarsi con un allenatore come Gasperini. Per raggiungere l’obiettivo serve tanto sacrificio. Lavoriamo con il gps, si coprono dagli 8 ai 12 chilometri ad allenamento, ad alta intensità, sempre. Il mister sa che sono pronto. Guai a mollare, ma Gasperini è una garanzia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Calcioscommesse

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Conte e la «partita» in Procura Vuole chiarire dal pm a Cremona 1I legali della Figc hanno presentato un memoriale e chiesto l’interrogatorio:

in ballo c’è il possibile rinvio a giudizio per frode sportiva su due match del Siena

Francesco Ceniti

D

opo l’Inghilterra, Cremona. C’è un’altra «partita» all’orizzonte del c.t. Antonio Conte e non è quella di giugno contro la Croazia: il tecnico della Nazionale nelle prossime settimane (entro aprile) sarà sentito dal procuratore Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse. La richiesta è stata fatta dagli avvocati della Federcalcio: fa parte di una strategia tesa a evitare in extremis il rinvio a giudizio per frode sportiva del c.t. indagato per Novara-Siena 2-2 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 2011. Nei giorni scorsi i legali (Arata e Galavotti) hanno depositato un memoriale proprio per tentare di rispondere giuridicamente alle contestazioni mosse dal pm nella chiusa inchiesta (coinvolti più di 60 tra giocatori, dirigenti ed ex atleti) d’inizio febbraio. Una mossa non isolata e seguita dal prossimo interrogatorio. Conte si tro-

LE TAPPE DELL’INCHIESTA LAST BET

verà faccia a faccia con di Martino e potrà rispondere alle domande del magistrato, spiegando perché si ritiene estraneo alla presunta combine. NIENTE REATO PENALE La tesi difensiva è spiegata nel memoriale: l’eventuale (e da dimostrare) colpa di Conte non è prefigurabile come reato penale, ma semmai è un’omessa denuncia già scontata in sede sportiva con la squalifica di 4 mesi dell’allora allenatore della Juve. Le accuse del pm si basano sulle dichiarazioni del pentito Carobbio («il mister ci disse nella riunione tecnica prima di NovaraSiena che c’era un accordo per il pari») e su quelle del portiere Coppola per AlbinoLeffe-Siena («Conte, preso atto dell’accordo con gli avversari, lasciò a noi la decisione»). Sul primo passaggio gli avvocati di Conte fanno notare che nessun giocatore del Siena ha confermato le parole di Carobbio, anzi sono piovute una serie di smentite e il tecnico è stato assolto dalla giustizia

sportiva per l’accusa di omessa denuncia. Condanna, invece, arrivata per la sfida di Bergamo dove l’accordo è stato confermato pure da alcuni giocatori dell’AlbinoLeffe. La frase di Coppola (potrebbe parzialmente ritrattare in questi giorni) rafforza l’accusa, ma i legali

PRIMI ARRESTI Nel giugno 2011 la Procura di Cremona arresta diverse persone (tra cui Signori, Paoloni, Bellavista, Bressan e Micolucci) con l’accusa di aver combinato alcune partite di A, B e Lega Pro. Diverse le bande criminali attive in Italia: slavi e asiatici quelle considerate le più pericolose.

IN CARCERE DONI E SARTOR Nel dicembre 2011 altri arresti: finiscono in carcere anche Doni (confesserà le sue colpe), Sartor, Zamperini, Carobbio e Gervasoni. Gli ultimi due decidono di collaborare con il pm di Martino, ammettendo diverse combine e spiegando nei dettagli come agivano i clan delle scommesse

Antonio Conte, 45 anni, è il c.t. della Nazionale dall’agosto 2014 LAPRESSE

RDi Martino ha

convocato Doni: dovrà spiegare la chat con Santoni su Crotone-Atalanta

della Figc, se non riuscissero a scardinare la contestazione, punterebbero sul fatto che il c.t. non avrebbe preso parte alla combine, ma semmai l’avrebbe subita. L’unica «colpa» sarebbe stata quella di non denunciare il tutto alla giustizia sportiva, un comportamento pagato con la squalifica del 2012. Il prossimo interrogatorio servirà a mettere sul tavolo le carte. Il rinvio a giudizio del c.t. resta probabile, ma la «partita» resta aperta e come tutte le partite sono possibili gol all’ultimo minuto. DONI E GLI ALTRI Conte non sarà l’unico ad andare a Cremona nei prossimi giorni. C’è molto movimento tra gli indagati e sono tanti quelli che hanno chiesto di essere sentiti: tra gli altri Ariatti, Ventola, Fontana, Bombardini. Cristiano Doni, invece, è stato convocato dal pm di Martino dopo la richiesta formale degli avvocati di Stefano Colantuono e del d.s. Zamagna. Dovrà spiegare le frasi scritte nella chat con Santoni su Crotone-Atalanta: lasciavano intendere una presunta combine e tiravano in ballo Colantuono e Zamagna. Doni andrà in Procura prima di Conte, probabilmente dopo Pasqua. Entro aprile scadranno i termini per presentare le istanze al pm: sono numerose le richieste di patteggiamento. Anche Beppe Signori potrebbe scegliere questa strada. Le richieste di rinvio a giudizio sono attese a maggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MANETTE A MAURI E MILANETTO Nel maggio 2012 nuova raffica di arresti: finiscono in cella anche Mauri, Milanetto e Tisci. A Coverciano, dove la Nazionale si trova in ritiro per preparare l’Europeo, arriva la polizia per una perquisizione a Criscito. Tra gli indagati c’è anche Antonio Conte per delle gare del Siena da lui allenato

GEGIC, IL CIV E IL VECCHIETTO Nel novembre 2012 si consegna Gegic, l’ex giocatore del Chiasso latitante dal 2011 e considerato uno dei capi della banda degli slavi. Rivela al pm di altri personaggi italiani che erano a conoscenza di combine. Nel dicembre 2013 la Procura arresta Bazzani (detto il Civ) e Spadaro (il vecchietto)

A GIACARTA

Arrestato vice di Dan Tan Sarà estradato? ● Mentre a Cremona c’è il via vai d’indagati e avvocati in vista delle ultime mosse difensive prima delle richieste di rinvio a giudizio del pm, dall’altra parte del mondo arriva la notizia dell’arresto di uno dei presunti componenti della banda dei singaporiani, considerata la più pericolosa nel business di tarocchi e gare truccate, proprio a seguito del mandato internazionale diramato dalla Procura di Cremona: si tratterebbe del numero due del clan guidato da Dan Tan (finito in carcere a Singapore per un’altra inchiesta). Il fermo è avvenuto a Giacarta in Indonesia ed è un primo passo positivo, considerando che qualche mese fa un altro componente della banda era stato fermato e subito rilasciato dalle autorità malesi. Il pm di Martino ha già inviato la richiesta di estradizione: non sarà semplice e soprattutto i tempi sono incerti, ma se l’estradizione dovesse andare a buon fine, si aprono scenari interessanti per l’inchiesta: sono molti i segreti che il vice di Dan Tan potrebbe svelare.

LE ACCUSE DEL PM Lo scorso febbraio, dopo 4 anni d’indagini, il pm di Martino deposita la chiusa inchiesta: sono oltre 120 le persone a rischio rinvio a giudizio per associazione per delinquere e frode sportiva. Richiesta di archiviazione per Vieri, Criscito, Kaladze. Gattuso era uscito dall’inchiesta a settembre 2014


Nazionale R Il bilancio IL BORSINO dei 56 convocati del c.t. Conte

5

3 pareggi

56 43

I convocati di Conte

I giocatori schierati

vittorie

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PORTIERI DIFENSORI Buffon (5/-3) Sirigu (3/-2) Perin (1/0) Marchetti (0/0) Padelli (0/0)

8

Bonucci (7/1) Barzagli (1/0) Rugani (0/0) Astori (2/0) Ogbonna (1/0) Acerbi (1/0)

CENTROCAMPISTI Chiellini (5/2) Ranocchia (5/0) Moretti (2/0) Paletta (0/0) Rossettini (0/0)

partite

11°

LATERALI CENTRALI Darmian (7/0) Pirlo (1/0) Antonelli (3/0) Marchisio (4/0) Pasqual (4/0) Giaccherini (2/0) Cerci (1/0) Valdifiori (1/0) Santon (0/0) Verratti (4/0) Abate (1/0) Parolo (3/0) El Shaarawy (1/0) De Rossi (3/1) De Sciglio (4/0) De Silvestri (1/0) Poli (1/0) Criscito (0/0) T.Motta (0/0)

15

ATTACCANTI Soriano (3/0) Candreva (5/1) Bertolacci (2/0) Bonaventura (1/0) Florenzi (4/0)

Eder (2/1) Zaza (5/1) Immobile (7/1) Destro (3/0) Okaka (1/1) Quagliarella (0/0) Osvaldo (0/0)

Pellè (3/2) Vazquez (1/0) Gabbiadini (2/0) Giovinco (4/0) Balotelli (0/0) Matri (1/0)

Sturaro (0/0) Aquilani (3/0)

Maggio (0/0) ha deciso di lasciare la Nazionale

Il ranking Fifa ad aprile

VERSO L’EUROPEO

Sicuri

In ballottaggio

A rischio

(-/-) Presenze/Gol GAZZETTA DELLO SPORT

Cantiere Italia Dalla cintola in su quante incognite 1Bulgaria e Inghilterra hanno promosso la difesa

Ma a Conte servono forze nuove in mezzo e davanti ovrebbe essere la Nazionale di Pirlo, ma Pirlo, colpa degli infortuni, ha giocato poco più di un’ora contro l’Azerbaigian: una presenza su 8. Naturalmente da Pirlo non si può prescindere e dalla sua collocazione discenderanno i ruoli di Marchisio e Verratti, per fare due nomi. Comunque, dopo 8 gare (5 successi, 3 pari, differenza gol 12-5), 55 convocati e 43 schierati, un primo bilancio è possibile. All’Europeo andranno in 23 e c’è chi è già in vantaggio.

no aggiungersi, se confermeranno quanto fatto finora, Pasqual, Soriano, Verratti, Zaza e Immobile e probabilmente Perin, terzo portiere, finora preferito a Marchetti. E siamo a 19. Come dire: da designare ancora 4 nomi. Naturalmente sono discorsi lontani: siamo a quasi 14 mesi dalle liste ufficiali. Potrebbe spuntare un Messi, perché no? Dall’Under 21 piacciono Zappacosta e Romagnoli. Conte ha ammesso che avrebbe convocato Sansone (Sassuolo) allo stage e aspetta sempre Insigne. Qualcuno dei favoriti può entrare in crisi. Ma, oggi, la situazione è più o meno questa.

VERSO FRANCIA 2016 Se qualificati, ma non dovrebbe essere impresa impossibile, hanno un piede in Francia: Buffon e Sirigu (portieri); Barzagli, Bonucci, Chiellini e Ranocchia (difensori); Darmian, Pirlo, Marchisio, Giaccherini, Candreva (centrocampisti); Eder, Pellè (attaccanti). A questi 13 posso-

IN BALLOTTAGGIO Di questi 4 mancanti, uno sarà un difensore: al momento la lotta è Moretti-Rugani, con Ogbonna e Astori in attesa. Due i centrocampisti da definire: non si può negar e c h e , s e r i t r ove r à l a condizione perduta, De Rossi entrerà sicuramente in lista. Poi un esterno: Conte potrebbe

Fabio Licari

D

LE CHIAVI

Pericolo ranking: siamo undicesimi, rischiamo di non essere testa di serie a Russia 2018 Conte offre la cena a Tavecchio, Lotito e Abodi e li tranquillizza: per ora non intende lasciare

Antonio Conte, 45 anni, ha 8 panchine sulla Nazionale ANSA

sceglierne uno di ruolo (Abate, Antonelli, Santon), oppure rischiare uno come Florenzi (milleusi). Infine, un attaccante: al momento un ballottaggio può essere Vazquez-Gabbiadini. Ma la situazione è fluida e, da Immobile a Pasqual, il posto va conquistato. Si parlerà anche di posizioni (Verratti mezzala? In quale ruolo rende meglio Candreva? Darmian è meglio a sinistra?). E di moduli: il 3-5-2 potrebbe prestarsi a qualche accorgimento.

fAMARCORD SAMP

ITALIA DA TV A cena ieri con Tavecchio, Lotito e Abodi, ai quali ha offerto la cena, Conte ha confermato che non intende lasciare la Nazionale. Ai tifosi l’Italia piace: 7,4 milioni hanno visto in tv l’amichevole con l’Inghilterra.

inque anni dopo, martedì sera Beppe Iachini si è messo davanti alla tv ed è stato un po’ come riassaporare frammenti di una vecchia felicità. Come riviverla ma in un altro modo, con altre sensazioni. Allora con Eder e Pellé condivise la gioia per una Samp ricatapultata in A, e forse all’inizio ci credeva solo lui; l’altro ieri Eder e Pellé in azzurro gli hanno rinfrescato la «soddisfazione che un tecnico prova nel vedere suoi ragazzi che decollano: quando li alleni non immagini se potranno o meno arrivare così in là, però ci speri».

RANKING: ATTENZIONE 2018 Con due pari, però, si perde qualcosa nel ranking Fifa: il 12 aprile sarà pubblicata la classifica aggiornata e l’Italia perderà una posizione, scendendo all’11° posto. Niente scherzi: il 25 luglio a San Pietroburgo saranno sorteggiati i 9 gruppi di qualificazione a Russia 2018. Sarà necessario restare tra le prime 8 europee per essere teste di serie (più la Russia di diritto). Ad aprile l’Italia sarà proprio l’8° europea. INFORTUNI AZZURRI Cambierà qualcosa nell’immediato futuro: la gestione degli infortuni. Niente più comunicazione della diagnosi, lasciata al buon cuore del club. Rapporti da «sistemare», visto che anche il famoso comunicato federale su Marchisio era stato concordato nel pomeriggio con la Juve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Eder e Pellé promossi da Iachini: «Cresciuti ma ancora generosi» Andrea Elefante

C

PIÙ CONSAPEVOLI In quella Samp arrivarono tutti e due a gennaio, «avevo Pozzi che segnava sempre, ma li feci giocare insieme diverse volte, si completavano bene già allora. E già allora avevano i movimenti giusti, anche Pellé che a vederlo così noti prima la struttura, da lui ti aspetti anzitutto gol come quello contro l’Inghilterra, ma in realtà è un attaccante tecnico, che sa anche legare il gioco, non solo far salire la

Beppe Iachini, 50 anni FORTE

squadra. Con loro due potevo disegnare un reparto piatto o un reparto verticale e rivedendoli non li ho trovati cambiati: più consapevolezza, ma sempre il contrario dell’individualismo, disposti ad un lavoro per la squadra che gli ho sempre chiesto e mi hanno sempre dato». VAZQUEZ SEMPLICE Quello che Iachini ha visto fare anche al suo Vazquez nella mezzora di Torino: «Ha giocato un po’ più “semplice” rispetto alle sue abitudini, magari a due tocchi. Almeno un paio di volte avrebbe potuto cercare l’uno contro uno e la superiorità numerica: forse con noi ci avrebbe provato, ma era giusto che seguisse le direttive di Conte. Avrà tutto il tempo per farlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRESENTANDO IL SUO LIBRO

Sacchi punge ancora: «Allegri non è spettacolare» 1L’ex c.t.: «Altri tecnici più divertenti di

lui, ma entrerà presto tra i miei preferiti: a Dortmund la sua Juve mi ha colpito» Andrea Tosi INVIATO A MILANO MARITTIMA (RA)

A

rrigo Sacchi sceglie il giorno del suo 69simo compleanno per presentare il libro «Calcio totale»,

scritto insieme a Guido Conti, davanti a 200 ammiratori e colleghi tra cui spiccano Alberto Zaccheroni (un altro nato il giorno del pesce d’Aprile), Franco Colomba e Massimo Bonini. Novanta minuti di didattica e aneddotica applicata al cal-

cio. Poi alla fine l’ex c.t. tira fuori il suo club di allenatori che fanno spettacolo. Sono otto: Ancelotti e Conte in testa, poi Mancini, Benitez, Garcia, Montella, Mihajlovic e Sarri. Nella lista manca Allegri, una dimenticanza? «Max non è ancora nel mio club ma presto ci entrerà sorride Sacchi - e le nostre ruggini in tv non c’entrano. In passato ha giocato con troppi difensori, ultimamente si è messo sulla strada che piace a me. La

prova di forza e di protagonismo della sua Juve a Dortmund mi ha impressionato, con questo spirito i bianconeri posso andare in finale».

Arrigo Sacchi, ex tecnico ed ex c.t. ha compiuto ieri 69 anni

GLI ORIUNDI L’Arrigo si sofferma sulle polemiche degli ultimi tempi: «La questione sugli oriundi è capziosa, un’inutile dispersione di energie. Se si fosse trattato di Messi, nessuno avrebbe fiatato. E’ dal 1934 che in azzurro giocano i naturalizzati. Il caso Marchisio? Un cattivo

esempio di comunicazione che ha alimentato la fase autodistruttiva del nostro sistema». Infine una battuta sulle crisi delle sue due squadre del cuore: «La vicenda del Parma mi amareggia. Tutti colpevoli. Ripartire dalla serie D non è un dramma, l’importante è non cercare persone che promettono soldi facili. Il Milan invece ha cambiato tanto ma non ha trovato giocatori funzionali al progetto e complementari tra loro. Il talento è buono ma non basta». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Calcio R

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FOCUS TECNICO

RUOLO STORY L’EVOLUZIONE DAGLI ANNI ’30

CONTENUTO PREMIUM 4-3-3

1 COMBI 2 MONZEGLIO

3 ALLEMANDI

REGISTA

REGISTA

REGISTA 4 FERRARIS

5 MONTI

1

10 MAZZOLA

6 BERTOLINI

3

4

ATTACCANTE 1 2

ATTACCANTE 2

PASSAGGIO

MOVIMENTO

L’ITALIA DEL 1934 E’ Luisito Monti il centromediano metodista di Pozzo. A lui il compito di bloccare gli avversari e rilanciare.

PASSAGGIO

MOVIMENTO

IL SISTEMA DEL GRANDE TORINO Nel WM del Grande Torino il quadrilatero di centrocampo crea il gioco. Mazzola è il regista.

PASSAGGIO

MOVIMENTO

IL REGISTA NEI TEMPI MODERNI Schierato come vertice di un triangolo il regista deve coordinare tutte le manovre: difensive e offensive.

PASSAGGIO

MOVIMENTO

L’AZIONE DI DISIMPEGNO il regista, in fase di disimpegno, deve farsi vedere dai difensori, ricevere il pallone e indirizzarlo sugli attaccanti.

Ciak si gioca DA METODISTI A REGISTI DIRIGONO SEMPRE LORO L’ANALISI di ANDREA SCHIANCHI

N

trica al servizio della squadra, giocavano con le spalle rivolte alla porta avversaria, prendevano botte e si rialzavano come se fossero uomini di gomma. Vien da sorridere, oggi, quando si sente dire che un regista ha fornita una prestazione mediocre perché è stato marcato a uomo: non succedeva a tutti, trenta o quarant’anni fa? Il fatto è che allora i giocatori avevano le qualità per superare l’avversario, mentre adesso spesso fanno fatica a stoppare il pallone...

on esiste una grande squadra senza un grande regista. Così come non può esserci una grande orchestra senza un grande direttore. Questa è la dimostrazione che la bacchetta del comando è fondamentale quando si tratta di leggere e interpretare uno spartito, per poi farlo eseguire ad altri. Pensate alle formazioni più belle e vincenti della storia del calcio italiano e non ne troverete una che abbia fatto a QUESTIONE DI TESTA Un buon regista, più che meno del regista: nell’Italia di Pozzo, Mondiale grandi doti atletiche (che comunque sono semdel 1934, c’era Luisito Monti; nel Grande Torino pre gradite), deve avere innanzitutto predispoa occupare quel ruolo era Valentino Mazzola; sizione al comando, rapidità d’intuizione e di nella mitica Inter di Herrera i lanci di Luisito esecuzione. Il suo è un doppio lavoro: sia in fase Suarez erano un trampolino verso il successo; il difensiva sia in fase di costruzione. È lui il primo Milan di Rocco si reggeva sulle invenzioni di Ri- schermo davanti ai difensori, è lui a dover filtravera; nel Brasile di Pelè, tanto per uscire dai no- re i passaggi degli avversari, e guai se viene sustri confini, a cucire la manovra era Didì, mae- perato in velocità innescando l’azione di constro di tecnica e professore di architettura. E, ar- trattacco dei nemici. Nell’Italia di oggi, rispetto rivando ai tempi moderni, le fortune della Na- ai tempi di Pozzo, c’è un vantaggio numerico: i difensori centrali sono tre, e zionale di Lippi, nel 2006, così non due, quindi il Pirlo di turcome quelle del Milan targato no ha un supporto maggiore. Ancelotti e della Juventus di Più che con Quando viene recuperato il Conte hanno tutte un minimo le gambe i registi pallone, tocca a lui farsi comune denominatore: la prevedere dai compagni per senza di Andrea Pirlo, cioè del devono essere gestire la manovra. Demiglior regista del mondo. Ora veloci con la testa ve avvicinarsi al terziche gli anni avanzano, e la carno, ad esempio, e ta d’identità è un avversario e con il pensiero mentre ne riceve il terribile, è logico ricercare passaggio ha l’obl’erede, ammesso che ci sia. Il c.t. Conte ci sta provando: prima Verratti, poi bligo di pensare già alla giocata Valdifiori. Uno più offensivo, l’altro più diligen- successiva. È questo l’aspetto te. Nessuno dei due è ancora all’altezza del mae- che fa la differenza: saper prestro, ma si può lavorare per raggiungere buoni vedere lo svolgimento della storia, intuire in anticipo risultati. quali possono essere IERI E OGGI Il calcio in Italia, in un secolo e più gli spazi da occupadi storia, ha cambiato pelle parecchie volte, ma re o da attaccare. il ruolo centrale del regista è sempre rimasto. Pirlo è fantastico Con il Metodo (che era, tradotto in numeri con- perché sa sempre temporanei, un 2-3-2-3), nel periodo preceden- come spiazzare gli avversari con lanci improvvite alla Seconda Guerra Mondiale, il c.t. Pozzo si che mirano a innescare gli attaccanti: sono voleva un giocatore fisicamente forte, ottimo rasoiate che tagliano in mezzo le retroguardie nel contrasto e nell’immediato rilancio, da piaz- nemiche e non c’è verso di fermarle. Rivera era zare nel ruolo di regista. Si chiamava non a caso addirittura divino, quando veniva servito e si «centromediano metodista» e indossava la ma- preparava all’assist decisivo: spediva in porta i glia numero 5, secondo l’usanza dell’epoca. Lui- compagni con impressionante facilità. Suarez sito Monti è il perfetto interprete. Si scrisse di era più geometrico e lineare, ma altrettanto eflui: «Accoppia terrificanti durezze nelle chiusu- ficace. Tutti avevano più cervello che gambe, e re difensive alla qualità dei lunghi rilanci precisi i compagni s’inchinavano di fronte alla loro saal millimetro con cui arriva il gioco offensivo; è pienza tecnica e alla loro saggezza tattica. Con il vertice arretrato di un triangolo con i due in- Pirlo è la stessa cosa. Auguriamoci che Verratti terni, Meazza e Ferrari, che collaborano alla co- e Valdifiori seguano le orme dei predecessori. © RIPRODUZIONE RISERVATA struzione più che far parte del quintetto offensivo». Quando le squadre italiane si convertono al Sistema (il famoso WM) e poi al modulo con il libero e le rigide marcature a uomo, il compito di impostare la manovra e dettare i tempi cade sulle spalle del numero 10. Si pensi a Gianni Rivera, a Luisito Suarez e alle loro invenzioni: tallonati dal primo all’ultimo minuto da un avversario che si occupava soltanto di loro e li seguiva anche negli spogliatoi, riuscivano a dribblare, passare, toccare, lanciare e tirare in porta. Mettevano la loro tecnica e la loro capacità geome-

PASSAGGIO

MOVIMENTO

IL CAMBIO DI FRONTE Uno dei compiti cui è chiamato il regista riguarda il cambio di gioco: un lancio e si va dall’altra parte.

Volti e storie di un ruolo

LUISITO MONTI (1901-1983) Argentino naturalizzato italiano, vinse con gli azzurri di Vittorio Pozzo il Mondiale del 1934.

MIRKO VALDIFIORI ● Il centrocampista dell’Empoli, classe 1986, ha esordito con la Nazionale contro l’Inghilterra martedì scorso a Torino

VALENTINO MAZZOLA (1919-1949) E’ stato il capitano del Grande Torino scomparso nella tragedia di Superga nel maggio 1949.

R

LUIS SUAREZ (1935) L’Inter lo acquista dal Barcellona nel 1961. Regista classico, con lui si esaltano le qualità di Jair e Mazzola.

LA CIFRA

5

il numero di maglia che, nel calcio di una volta, veniva indossata dai centromediani metodisti (i registi di oggi). Quando arrivò in Italia, nel 1980, Falcao chiese di giocare con la maglia numero 5 perché così si usava in Sudamerica

FANNO IL DOPPIO LAVORO: SEMPRE PRONTI IN COPERTURA E POI RAPIDI NELL’IMPOSTAZIONE DELL’AZIONE. PIRLO E’ IL MAESTRO DELL’ULTIMO PERIODO, ORA BISOGNA CERCARNE GLI EREDI

GIANNI RIVERA (1943) Non solo regista, ma anche fantasista, trequartista, inventore di calcio. Vince il Pallone d’Oro nel 1969.


Mondo R La sorpresa

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Capo Verde fa la storia Primo k.o. del Portogallo

1Non era mai successo che una nazionale delle ex colonie battesse

la rappresentativa di Lisbona: una piccola Corea per Fernando Santos

SOGNO MONDIALE

Eroe Kluivert Ora Curaçao punta la Russia 1L’ex milanista

è c.t. dei caraibici qualificati al 2° turno eliminatorio per la coppa 2018

La festa dei tifosi del Capo Verde per la storica vittoria contro il Portogallo

Patrick Kluivert, 38 anni, è il c.t. del Curaçao ANSA

rappresentante delle ex colonie d’Africa: Mozambico, Angola, Guinea Bissau, São Tomé e, appunto, Capo Verde.

L’ARCIPELAGO CAPO VERDE MAURITANIA

SENEGAL GAMBIA GUINEA-BISSAU GUINEA

RCS

Iacopo Iandiorio

M

agari non diventeranno famosi come il nord coreano Park Doo-ik in Italia. Ma Admilson Estaline Dias de Barros detto Gegé e Odaïr Junior Lopes Fortes di certo a Lisbona e dintorni saranno ricordati a lungo. Sono loro ad aver firmato l’altro ieri sera allo stadio Coimbra da Mota, Estoril, la prima sconfitta del Portogallo contro Capo Verde (2-0) in 40 anni di indipendenza dell’arcipelago atlantico. È vero che finora le due nazionali si erano incontrate solo due volte: il Portogallo aveva portato a casa un successo (4-1 nel 2006) e un pari (0-0 nel 2010). Ma questo k.o., storico, segna anche la prima sconfitta dei lusitani contro una

7 DEB Ora va be’ la solidariedade, e i 50 mila euro presi dall’incasso e versati alle famiglie vittime dell’eruzione dell’isola di Fogo (nell’Oceano Atlantico). Va bene anche gli esperimenti: il c.t. Fernando Santos aveva lasciato a casa i senatori Cristiano Ronaldo, Nani, Danny, Moutinho, Tiago, Quaresma, Carvalho e Bruno Alves per sette debuttanti (di cui 4 dall’inizio). Ma una sconfitta casalinga contro una ex colonia a Lisbona non se l’aspettava nessuno. Anche se i segnali che i Tubarões azuis, gli squali azzurri dell’arcipelago atlantico, fossero cresciuti erano tanti e andavano presi sul serio.

pochi anni dal 108° posto nel ranking Fifa fino al 35°. E poi, a gennaio scorso, Capo Verde è uscito nei gironi finali di coppa d’Africa solo per aver segnato un gol in meno del Congo ex Zaire. Insomma, un team in crescita evidente. Inoltre nel febbraio 2014 è salito fino al 27° posto Fifa e oggi è 38° (6° in Africa). Infi-

IL NUMERO

38°

è l’attuale posto nel ranking Fifa di Capo Verde: è 6° in Africa. È stato anche 27° nel febbraio 2014

L’EX C.T. PILOTA In n primis il teta 10 isole e am che rappresenta ne di creoli (e quasi mezzo milione one emiun altro mezzo milione ndo) si è grato in tutto il mondo) time 2 qualificato alle ultime irittura coppe d’Africa: addirittura rienalla sua prima esperiennza, nel 2013, raggiunigendo i quarti di finale, con c.t. l’ex pi-lota e controllore di volo di Sal, Lucio Antunes, che avevaa portato gli isolanii in

ne all’Estoril ha schierato tutti i suoi titolari, perché ci teneva a fare bella figura in casa degli ex colonizzatori: e ormai nella sua rosa sono soltanto in due a giocare in Africa (in Angola), gli altri sono tutti in Europa. E a buoni livelli. L’IMBIANCHINO Come Odaïr Fortes, autore dell’1-0 al Portogallo, attaccante del Reims in Ligue 1, sbarcato in Francia a 17 anni, e dallo zio avviato al mestiere di imbianchino fino alle 21 primavere, finché vinse il torneo di quinta serie nel 2008 e finì in Ligue 2 a Reims appunto, dove subito lo chiamarono TGV, come il treno ultrarapido. O come Gegé, autore del 2-0 (il suo primo gol con gli Squali), difensore centrale di Praia (isola di Santiaggo), 27 anni, da sette in Portoprofessionista da 5, prima gallo e profes al Trofense e ora al Maritimo di di CR7, sempre Madeira (a casa c isole, sempre Atlantiisole co…). co… Guidati ora in panchina da agosto pan scorso scor da un portoghese s doc come Rui Aguas, ex Porto e Benfica. A Sal e nelle altre isole dell’arcipelago staranno c intonando di sicuro in qualche morna creoq la l di Cesaria Evora. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SPAGNA

Danilo va al Real Madrid Il Porto incassa 31,5 milioni 1Annuncio ufficiale dell’acquisto del laterale del Brasile. Pepe si infortuna e salta il Granada

André Viana

A

ppena passata la mezzanotte, ma non per far credere a uno scherzo, il Real Madrid ha ufficializzato l’ingaggio del brasiliano Danilo dal Porto. Anche il club portoghese ha confermato l’operazione chiusa sulla base di un accordo da 31,5 milioni di euro, anche se la situa-

zione finanziaria del club portoghese non permette di capire se tutti i milioni arriveranno poi in cassa o saranno girati tra debiti e intermediari. CHE PLUSVALENZA L’esterno classe 1991, arrivato ad Oporto nel gennaio del 2012 e pagato 11 milioni al Santos, firmerà un contratto fino al giugno del 2021 e vestirà la maglia del Real a partire dalla prossima stagione. Secondo la stampa portoghese la società di Florentino Perez verserà subito una prima rata di 10 milioni. La plusvalenza è dunque notevole: 20,5 milioni. Danilo, nazionale brasiliano, era anche nel mirino di tanti altri club importanti, Barcellona compreso. La «casa blanca» ha bruciato tutti e in Spagna

Danilo Luiz Da Silva, 23 anni: dal Porto al Real Madrid EPA

già circolano i commenti sul duello con il suo amico Neymar: ai tempi del Santos i due «ragazzini» vinsero insieme in un anno la Libertadores e il campionato paulista. Sempre nel 2011, con l’Under 20 del Brasile prese il campionato sudamericano di categoria. COLONNA DEL PORTO Danilo è uno dei giocatori fondamentali del Porto di Lopetegui, che nei quarti di Champions affronterà il Bayern di Guardiola. Finora ha giocato 34 partite ufficiali, realizzando quattro gol e quattro assist. Pochi giorni fa si era detto lusingato dalla possibilità di giocare per il Real Madrid: «Mi sento pronto per giocare nel club più forte di tutti», ha dichiarato. Intanto il Real in difesa perde Pepe. Il centrale portoghese è stato sottoposto ad accertamenti che hanno evidenziato una «lesione muscolare al vasto intermedio della coscia destra»: non sono stati resi noti i tempi di recupero ma la sua presenza col Granada è in forte dubbio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alessandra Bocci

I

maligni potrebbero dire che è il posto adatto a lui, che è in vacanza da una vita. Sono gli stessi che hanno sempre giudicato con severità la carriera di Patrick Kluivert, che aveva talento da vendere e un po’ lo ha sprecato. Ma chi lo ha visto lavorare con Van Gaal nella nazionale olandese e chi sa quante volte sia stato utile nel parlare con un giocatore scontento o intristito, sa anche che Kluivert non è andato in vacanza in Curaçao, ma ha colto l’occasione per dimostrare che non scherzava quando diceva di voler fare l’allenatore. E il suo Curaçao ha superato il primo step, passando alla seconda fase di qualificazione al Mondiale 2018 per la zona Concacaf. INIZIO OK Caraibi, mare blu, paradisi tropicali, come si suol dire, ma anche una certa difficoltà a trovare giocatori validi: alcuni oranje famosi, tipo il terzino del Psg Van der Wiel, sono originari di questa isola occupata dagli olandesi nel XVII secolo, ma il percorso di oriundi al contrario è

complicato. Kluivert però si è buttato nel lavoro con entusiasmo e in meno di un mese ha strappato il biglietto per il turno successivo grazie a un pareggio e una vittoria casalinga contro Montserrat. Il Curaçao si è qualificato con Barbados, St. Kitts and Nevis, Nicaragua, Bermuda, Belize e Dominica. Dalla lista dei nomi si capisce che la strada è lunghissima, ma Kluivert è sempre stato un tipo positivo. SFIDE Da tempo sentiva il bisogno di non fare più il vice. Il suo apprendistato con Van Gaal si è concluso al Mondiale: per lo United l’ex c.t. ha formato un nuovo staff, e se Blind è rimasto con Hiddink in attesa di prenderne il posto (al più tardi dopo Euro 2016, sempre che l’Olanda si qualifichi), Kluivert ha capito che questo capitolo della sua storia era finita. Ed ecco arrivare il territorio d’oltremare, dove il clima è tropicale e il campionato ha un nome ovviamente esotico (Sekshon Pagà). Una sfida per l’ex ragazzo al quale tutta l’Olanda rimprovera il talento buttato, ma che piano piano il pubblico ha imparato ad apprezzare per i modi usati nello staff oranje. Amante in teoria del calcio d’attacco, in pratica dei successi che si ottengono con qualche cura alla difesa, Kluivert ha la chance per dimostrare di non essere soltanto un ex giocatore. E siccome di chance ne ha già buttate tante, questa volta ha fatto in modo di partire col piede giusto. Perché non si dica che a Curaçao si gioca un calcio da vacanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ISOLA CARAIBICA HAITI

REP. DOMINICANA PORTO RICO

Mar dei Caraibi

CURAÇAO

VENEZUELA GDS

TACCUINO GERMANIA

SPAGNA

Bayern, che botta Alaba fuori due mesi

Elche senza soldi Protesta dei giocatori

MONACO (spess) I timori erano fondati: David Alaba si è procurato una lesione al legamento collaterale del ginocchio sinistro durante l’amichevole dell’Austria con la Bosnia, martedì. La prognosi parla di sette settimane prima di poter tornare a disposizione di Guardiola. Se fosse una stagione normale, il giocatore potrebbe già pensare alla prossima annata: invece la finale di Champions si disputerà il 6 giugno, quindi Alaba ieri ha dichiarato al sito del club: «Sono molto triste. Ma ho un grande obiettivo e voglio tornare per la fine della stagione». Sabato il Bayern sarà a Dortmund: mancheranno anche Robben e Ribery.

MADRID Guai finanziari anche nella Liga: i giocatori e lo staff tecnico dell’Elche hanno deciso di attuare un boicottaggio nei confronti del club fino a quando non saranno pagati gli stipendi che mancano da due mesi. Giocatori e staff non prenderanno parte più a eventi o conferenza stampa in cui rappresenteranno la società.

MONDIALE 2018

Senatori Usa alla Fifa «No alla Russia» WASHINGTON Un gruppo di senatori degli Stati Uniti ha scritto alla Fifa, esortandola a considerare di togliere alla Russia l’organizzazione del Mondiale 2018 a causa del suo ruolo avuto nella crisi Ucraina e per l’ occupazione della Crimea.


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OPINIONI La vignetta

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Pro

Il compleanno della prestigiosa coppa europea

SU SCHWAZER LA GARANZIA E’ DONATI L’INTERVENTO di DON LUIGI CIOTTI fondatore dell’associazione Libera

S

andro Donati che allena Alex Schwazer: non è – come ha detto qualcuno – un’operazione d’immagine, una trovata pubblicitaria. Posso dirlo perché conosco Sandro Donati. Sandro è un uomo onesto, serio, coerente, che ha fatto scelte difficili e ha pagato di persona. Ma è al tempo stesso un maestro dello sport. Essere maestri dello sport significa allenare, oltre ai muscoli, le coscienze. Significa insegnare una cosa preziosa, fondamentale: che nello sport, come nella vita, non si bara. Che è più dignitoso arrivare ultimi ma puliti, che primi truccando i propri limiti. Libera – con cui Donati collabora da anni – crede da sempre in questo. Crede nella dimensione

etica e formativa dello sport, uno sport che non prepari soltanto alle gare, ma alla vita, che sia veicolo di crescita umana, sociale, culturale. Qualcuno dirà che è un idealismo ingenuo, ignaro dei poteri e degli interessi in gioco. In realtà è un realismo che vuole guardare oltre, oltre quella logica del profitto che ruba anima e verità a tante realtà della vita. Credo allora che si debba ripartire da tre parole. La prima è coraggio. Per cambiare rotta ci vogliono scelte radicali e al tempo stesso lungimiranti. Ben vengano le regole; e ben vengano – rispetto al doping – agenzie di controllo che siano terze, che non svolgano al tempo stesso il ruolo di controllore e controllato. Ma i codici non bastano. Occorre una riforma delle coscienze, occorre liberarci di un sistema, non soltanto sportivo, dove il primato dell’individuo impone il sacrificio del bene comune.

responsabilità. Tutti dobbiamo costruire un cambiamento: con i nostri stili di vita, con le nostre scelte, con i nostri comportamenti. Il doping sportivo si inserisce in un più vasto scenario di «falsi in bilancio»: politici, economici, culturali. La terza parola è bellezza. C’è una relazione stretta, da riscoprire, fra bene e bello, utile e giusto, forma e sostanza. La poetica dello sport è inseparabile dall’etica dello sport, dalla sua capacità di farci vedere, senza effetti speciali, la meraviglia di chi insegue i propri sogni senza dimenticarsi dei propri limiti. Grazie allora a Sandro per esserti rimesso in gioco, e… forza Alex! Sei inciampato, ma ti fa onore la voglia di rialzarti, di collaborare con la giustizia, di ridare speranza a chi crede che sia sempre l’onestà a vincere, nello sport e nella vita.

La seconda parola è

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Contro

ALEX, SOLO UN’OPERAZIONE DI MARKETING IL COMMENTO TO ARDUCCI di FAUSTO NARDUCCI email: fnarducci@rcs.it rcs.it twitter: @Ammapp1 p1

U

n’operazione di marketing. Non ci sono altre etichette per definire l’iniziativa che ha permesso ad Alex Schwazer di uscire dal suo carcere dorato (nel quale l’aveva recluso il più clamoroso caso di doping degli ultimi anni) verso la libertà «vigilata» che porta direttamente a Rio. Non c’è dubbio che la chance di recupero riservata all’olimpionico non era stato concessa a nessuno degli altri azzurri finiti nella rete dell’antidoping. In fondo non ci sorprende più di tanto che dietro al lifting mediatico, dal quale è scaturita ieri una di quelle conferenze stampa riservate ai protagonisti delle grandi imprese sportive, ci possa essere la manager dell’atleta. E tutto sommato possiamo capire anche che sia sceso in campo il Coni che forse sente odore di medaglie. Ma ci sorprende, eccome,

che a dare il timbro di garanzia all’operazione si sia prestato un personaggio come Sandro Donati che, nella vita e nelle opere, non aveva mai concesso una seconda occasione a nessuno. Seconda occasione che non siamo noi a voler negare, visto che ne hanno usufruito in tanti, ma da cui proprio il principe dell’antidoping e con lui l’intera struttura di Libera e i fratelli De Benedictis avrebbero fatto bene a tenersi alla larga. Perché a Schwazer (e a lui solo) viene concesso questo trattamento di favore? Perché in tanti che professavano una linea dura e senza sconti ora invocano (o almeno sognano) una riduzione di pena, in contrasto con le decisioni della Procura antidoping? Non vogliamo pensare che ci sia una ricerca e un bisogno di visibilità da parte dei protagonisti dell’operazione, anche perché è proprio l’eccessiva esposizione che ha portato il campione a deragliare dalla retta via. Resta da aspettare cosa farà la Fidal: riuscirà il presidente Alfio Giomi,

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

grande elettore di Malagò, a mantenere la sua promessa di sbarrare la strada olimpica a un atleta squalificato, come richiesto anche pubblicamente da molti marciatori? L’ultimo comunicato fa pensare a un’apertura... Chiunque abbia pensato alla regola che vieta a un atleta squalificato di usare gli impianti del Comitato olimpico deve aver ritenuto che avesse una logica: impedire a questi di usufruire di strutture e agevolazioni pubbliche fintanto che la squalifica è in atto. Verrà applicata questa norma? Teoricamente sì, ma sarà difficile per Schwazer, Donati e Mario De Benedictis preparare Rio in strada su una ciclabile e la tentazione di utilizzare una pista sarà forte. Come pure, al netto della disponibilità gratuita dello staff, ci chiediamo chi pagherà il soggiorno a Roma di Schwazer per un anno e mezzo. Un’operazione di marketing con molti misteri, ma Rio sembra già apparecchiata.

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AUGURI CHAMPIONS SEI NATA 60 ANNI FA LA ROVESCIATA ATA di ROBERTO BECCANTINII

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al brivido di una visionaria scommessa a ricavi per 1,9 miliardi di euro, come ha scritto Fabio Licari sulla «Gazzetta» del 31 marzo. Sessant’anni di Coppa dei Campioni hanno accompagnato e stravolto il calcio. Pochi soldi, alla partenza; troppi, all’arrivo. Dalla stagione 1992-93 sponsor e televisioni l’hanno sequestrata, imponendole il nome del proprio casato: Champions League. I primi passi degli stati uniti d’Europa, romantici ma laboriosi, risalgono al 1957: a Roma, su iniziativa di Belgio, Francia, Germania Federale, Italia, Lussemburgo, Olanda, sorse il Mercato comune europeo. Lo sport, meno pigro, aveva già colto lo spirito del tempo. Nel 1955, un giornalista francese de «L’Equipe», Gabriel Hanot, si era inventato la Coppa dei Campioni. Il nome gli venne imposto. Avrebbe preferito chiamarla Coppa Europa per club. Di sicuro, sapeva guardare lontano. Glielo impedì l’Uefa. Una tenera e fragile Uefa, appena sbocciata, timorosa che un progetto così ambizioso potesse rovinarle l’esistenza e soffocare la nascente attività delle rappresentative nazionali. Anche gli inglesi erano perplessi. Proprio loro, che avevano innalzato il Wolverhampton Wanderers al rango di squadra più forte del mondo solo perché «in un freddo e umido dicembre del 1954 - come ricorda Adalberto Bortolotti sui Quaderni del “Guerin Sportivo” aveva vinto due amichevoli di prestigio, la prima sulla grande Honved di Puskas (3-2), la seconda sui referenziatissimi sovietici dello Spartak Mosca (4-1)». Rimase sbalordito Gabriel Hanot, inviato a Londra, nello sfogliare il «Daily Mail». La squadra più forte del mondo. Il Wolverhampton

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Wanderers. Qualcosa non gli tornava. Si crede davvero la più forte? Lo dimostri. Come, glielo spiego io. Lo spiegò, in ordine sparso, ai suoi colleghi e agli impacciati dirigenti dell’Uefa: «Prima di proclamare l’invincibilità del Wolverhampton, aspettiamo che replichi le sue vittorie a Budapest e a Mosca. E vediamolo di fronte al Milan o al Real Madrid. Certo, l’idea di un campionato del mondo, o almeno d’Europa, per club, più estesa, più significativa e meno episodica della Mitropa Cup, e più originale di un campionato d’Europa per squadre nazionali, merita di essere lanciata. Noi ci proveremo». Se l’edizione introduttiva del torneo risale alla stagione 1955-56, il piano dettagliato viene pubblicato da «L’Equipe» il 17 novembre 1954. Titolone: «L’Equipe présente son projet d’un Championnat d’Europe interclubs». L’Equipe presenta il suo progetto di un Campionato d’Europa per club. Sommario: un représentant par Fédération Matches aller et retour en milieu de semaine et en nocturne - Patronage éventuel de la Telévision internationale. Un rappresentante per federazione, partite di andata e ritorno a metà settimana e in notturna. Eventuale patrocinio della televisione internazionale. «Un représentant par Fédération»: che tenerezza, a pensarci. Sarebbero diventati due, poi tre, poi quattro, fino alla moderna babele di formule, di partite, di quattrini. Resta la folgorazione dell’idea. Campionato d’Europa per club. E dietro l’angolo, la televisione. Già un secolo fa. In largo anticipo su ogni anelito di europeismo politico. Lo sport come rompighiaccio. Monsieur Hanot convocò per il 2 e 3 aprile 1955 a Parigi i delegati di 16 fra le migliori società europee. Ecco la scintilla, la ricorrenza. Fu il passo decisivo, l’atto ufficiale. Prima partita, 4 settembre 1955: Sporting Lisbona-Partizan Belgrado 3-3. Primo gol: Joao Baptista Martins (Sporting) dopo 14 minuti. Prima finale: 13 giugno 1956 a Parigi, Real Madrid-Reims 4-3. Ma questa è un’altra storia.

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Serie B R 34a giornata

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Panucci è già al bivio: «Ma il Livorno si rialzerà» 1Il tecnico rischia contro il Lanciano: «Con una vittoria via i fantasmi». Poi una frase sibillina: «I nostri problemi sono a monte...» Francesco Foresi LIVORNO

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ue partite, due sconfitte, zero gol realizzati, tre subiti. Numeri impietosi per il Livorno sotto la gestione Christian Panucci, che aveva sognato un inizio ben diverso per la sua prima avventura da capo allenatore. Ma Panucci non si tira indietro, tira fuori gli artigli convinto di poter uscire dal tunnel in cui è entrata la squadra amaranto, reduce da tre sconfitte consecutive (la prima a La Spezia sotto la gestione Gelain). C’è già chi definisce quella di oggi con il Lanciano l’ultima spiaggia. «Non credo – spiega Christian Panucci –, è certamente un momento difficile. Ci serve una scossa e soprattutto una vittoria per scacciare tutti i fantasmi. Da parte mia come da

PT

CARPI BOLOGNA (-1) VICENZA FROSINONE SPEZIA AVELLINO PESCARA LIVORNO PERUGIA LANCIANO BARI ENTELLA MODENA CITTADELLA TRAPANI PRO VERCELLI LATINA TERNANA CROTONE CATANIA BRESCIA (-6) VARESE (-4)

68 56 52 51 50 49 48 47 47 46 44 40 39 39 39 38 37 37 36 35 28 28

BENZINA Il presidente Spinelli, che domenica ha incontrato sia il tecnico che la squadra, confermando la massima fiducia a Panucci, ha detto che manca la benzina. «Non credo – replica l’allenatore – anche perché la squadra a Bologna per circa un’ora si è espressa su buoni livelli. Abbiamo avuto dei problemi davanti dove siamo stati troppo statici. Forse manca un po’ di qualità e intensità e se

AVELLINO

CLASSIFICA SQUADRE

parte della squadra c’è la voglia di tirarci fuori da questa situazione. Dobbiamo solo concentrarci sul presente». Ma esiste una ricetta per poter rivedere il «vero» Livorno? Panucci non ha dubbi: «Serve maggiore coraggio, quel coraggio che forse è mancato nelle ultime partite, ma sono convinto che nonostante tutto si riesca ad uscire da questa situazione».

(4-3-1-2)

MODENA

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

34 34 33 32 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 32 33 33 33 33 33

19 15 14 14 13 13 12 13 11 10 12 9 8 8 9 10 8 9 9 8 8 7

11 12 10 9 11 10 12 8 14 16 8 13 15 15 12 8 13 10 9 11 10 11

4 7 9 9 9 10 9 12 8 7 13 11 10 10 12 15 11 14 15 14 15 15

53 41 37 49 46 32 55 47 37 46 36 33 28 40 44 35 27 28 32 43 37 35

24 29 31 40 35 30 43 39 37 39 39 44 28 42 55 46 30 41 41 48 46 54

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO VENERDÌ 10 APRILE, ore 20.30 VICENZA-AVELLINO SABATO 11 APRILE, ore 15 BARI-CROTONE BRESCIA-BOLOGNA CATANIA-TRAPANI CITTADELLA-CARPI FROSINONE-PESCARA MODENA-ENTELLA PRO VERCELLI-LIVORNO SPEZIA-TERNANA LANCIANO-LATINA LUNEDÌ 13 APRILE, ore 20.30 PERUGIA-VARESE

(1-0) (0-3) (2-1) (2-2) (2-5) (0-3) (1-1) (1-3) (0-0) (0-1) (1-1)

E adesso il Vicenza guarda al 2° posto «Noi non molliamo» ● VICENZA La sconfitta al Menti con il Carpi ha interrotto una serie positiva che durava da 11 giornate, cioè dall’inizio del girone di ritorno: un bottino di 25 punti che ha proiettato il Vicenza sul podio della Serie B con vista sui playoff e non solo. La sconfitta del Bologna darà però altra energia al Vicenza, che con nove partite da giocare può addirittura pensare alla promozione diretta (il 2° posto è a 4 punti). Nessuna tabella, nessun obbligo, perché la squadra ripescata era partita per salvarsi, ma adesso Marino e i giocatori vogliono sfruttare tutte le possibilità, a partire dalla partita di stasera a Vercelli. «Non meritavamo di perdere contro il Carpi, la prestazione della squadra, è stata all’altezza», ha ricordato il tecnico. E Stefano Giacomelli, per esempio, ha escluso ogni rischio di contraccolpo negativo: «Non siamo demoralizzati, ma anzi, siamo determinati a ripartire subito». E intanto proprio ieri la società ha annunciato l’aumento della capienza del Menti fino a 12.124 posti. a.m.

(4-3-3)

OGGI ore 20.30

ANDATA 2-1

non ce le hai fai fatica. Ho partecipato a un Mondiale con la Russia durante il quale sono andate a casa squadra importanti come Italia e Inghilterra perché andavano a due all’ora. La preparazione è fondamentale però non credo che questo sia il vero problema del mio Livorno». Forse il problema è mentale e caratteriale. «In queste due settimane – dice l’allenatore amaranto – ho cercato di studiare la squadra parlando molto e sono convinto che contro il Lanciano si riuscirà a vedere quell’orgoglio di gruppo che è mancato».

Christian Panucci, 42 anni il prossimo 12 aprile, tecnico del Livorno LAPRESSE

CROTONE SPEZIA OGGI ore 20.30

22 GOMIS 19 PISACANE

5 ELY

8 D'ANGELO

4 ARINI

20 BITTANTE 21 KONE

11 SBAFFO 10 CASTALDO

29 TROTTA

39 FEDATO

32 GRANOCHE

7 ACOSTY

8 NIZZETTO

25 MARTINELLI

26 SIGNORI

33 RUBIN

ENTELLA

(4-3-3)

LATINA

(4-3-3)

LIVORNO

(3-5-2)

PERUGIA

(3-5-2)

CITTADELLA

(4-4-2)

LANCIANO

(4-3-3)

ANDATA 1-2

OGGI ore 20.30

28 ZOBOLI

15 CIONEK

13 GOZZI

12 PINSOGLIO

ANDATA 1-2

24 MARTELLA

2 IACOPONI

27 LIGI

16 CESAR

3 CECCHINI

21 SUCIU

4 VOLPE

6 DI TACCHIO

23 BOTTA

8 CRIMI

18 VALIANI

20 AMMARI

28 CIANO

18 PADOVAN

39 STOIAN

31 CUTOLO

9 SFORZINI

10 MAZZARANI

35 ODUAMADI

11 LITTERI

24 BIDAOUI

21 NENÈ 10 CATELLANI

7 DE LAS CUEVAS 30 BREZOVEC

17 5 20 MIGLIORE BIANCHETTI DATKOVIC 1 CHICHIZOLA

25 MILOS

45 ARDEMAGNI 4 15 NIELSEN CRESCENZI 5 HEGAZY

11 FABINHO

9 GERARDI

28 7 LANZAFAME 2 VERRE FARAONI 29 6 GIACOMAZZI GOLDANIGA

OGGI ore 20.30

ANDATA 3-1

OGGI ore 20.30

29 ROSSI

3 GERMANO

6 MILESI

17 19 ARDIZZONE RONALDO

5 BUDEL

19 SESTU

5 COSENZA

25 SCAGLIA

21 CASTIGLIA

10 FABIANO

TERNANA

(4-3-1-2)

BARI

(4-3-3)

OGGI ore 20.30

ANDATA 1-0

22 BRIGNOLI 24 6 16 DIANDA MECCARIELLO BASTRINI 4 VALJENT

3 5 MAMMARELLA TROEST

2 AQUILANTI

18 CONTI

10 VIOLA

12 NICOLAS

(4-3-1-2)

VARESE

(4-1-4-1)

FROSINONE

(4-3-1-2)

CATANIA

(4-3-1-2)

ANDATA 1-4

OGGI ore 20.30

ANDATA 1-2

OGGI ore 20.30 1 GOMIS

17 POPESCU

26 CRECCO

15 PERTICONE

4 33 PAGLIARULO TERLIZZI

14 6 CIARAMITARO ZAMPA

29 RIZZATO

17 BARILLÀ

20 FALCO

20 9 AVENATTI CERAVOLO

9 MARCHI

24 DI CECCO

TRAPANI

7 GAVAZZI

30 DI ROBERTO

42 SANSOVINI

7 CORVIA 34 26 SODINHA BERTOLI 18 H'MAIDAT

ANDATA 1-2 22 RUSSO

7 32 16 8 POLITANO MEMUSHAJ BRUGMAN BJARNASON 9 MELCHIORRI

(4-3-3)

25 BACINOVIC

ARBITRO Roca di Foggia. GUARDALINEE Bottegoni-D’Apice. TV Sky Calcio 1 HD PREZZI 9-80 euro

ARBITRO Abisso di Palermo. GUARDALINEE Di Francesco-Tolfo. TV Sky Calcio 9 PREZZI 15-35 euro

(4-4-1-1)

23 GROSSI

ARBITRO Pasqua di Tivoli. GUARDALINEE Del Giovane-Villa. TV Sky Calcio 11 PREZZI 12-85 euro

ARBITRO Pezzuto di Lecce. GUARDALINEE Gori-Cangiano. TV Sky Calcio 10 PREZZI 10-55 euro

VICENZA

10 PICCOLO

LANCIANO Paghera e Amenta non ci saranno. In difesa pronto al rientro Ferrario. In avanti potrebbe rientrare Piccolo. PANCHINA 1 Aridità, 19 Ferrario, 21 Nunzella, 17 Vastola, 32 Pinato, 7 Turchi, 15 De Silvestro, 9 Thiam, 27 Cerri. ALL. D’Aversa. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Ferrario, Di Cecco, Paghera, Grossi.

ARBITRO Sacchi di Macerata. GUARDALINEE Mondin-Intagliata. TV Sky Calcio 2 HD PREZZI 15-30 euro

PRO VERCELLI

13 25 SCAGLIA CAPPELLETTI

8 MONACHELLO

CITTADELLA Out Pellizzer e Rigoni, Scaglia o Camigliano in coppia con De Leidi. Stanco e Gerardi favoriti su Sgrigna e Coralli. PANCHINA 22 Valentini, 18 Donazzan, 7 Coralli, 16 Benedetti, 20 Bazzoffia, 2 Pecorini, 10 Sgrigna, 6 Signorini, 32 Camigliano. ALL. Foscarini. SQUAL. nessuno. DIFF. Coralli, Sgrigna, Camigliano.

PERUGIA Out gli infortunati Rizzo, Lo Porto e Parigini. Non al meglio Fossati. In difesa dubbio Comotto-Giacomazzi. In mezzo ballottaggio tra Verre, rientrato ieri dalla Under 20, e Taddei. In avanti Ardemagni preferito a Falcinelli. PANCHINA 32 Amelia, 44 Mantovani, 20 Baldan, 25 Comotto, 33 Vinicius, 19 Fossati, 17 Fazzi, 10 Taddei, 9 Falcinelli. ALL. Camplone. SQUAL. Nicco. DIFF. Fazzi, Falcinelli, Parigini.

(4-4-2)

30 KUPISZ

18 JEFFERSON

28 GATTO

LIVORNO Problema fisico per Bernardini non convocato come Rivas mentre tornano Biagianti e Maicon dall’under 21 brasiliana. In attacco Jefferson favorito su Galabinov. PANCHINA 39 Bastianoni. 22 Cipriani, 16 Galabinov, 27 Biagianti, 23 Maicon, 21 Gonnelli, 7 Belingheri, 2 Strasser, 6 Empereur. ALLENATORE Panucci. SQUAL. Jelenic, Vantaggiato. DIFFIDATI Siligardi, Moscati, Mazzoni, Ceccherini.

SPEZIA Agli acciaccati Katanec e Canadjija, si aggiunge Stevanovic. Dubbio in difesa tra Milos e De Col. Bakic o Acampora al posto dello squalificato Juande. PANCHINA 22 Nocchi, 3 De Col, 11 Luna, 26 Valentini, 31 Piccolo, 4 Acampora, 24 Gagliardini, 32 Kvrzic, 14 Cisotti. ALL. Bjelica. SQUAL. Giannetti, Juande. DIFF. De Col, Canadjija, Milos, Catellani.

(4-3-2-1)

26 SILIGARDI

3 GEMITI 28 DJOKOVIC

LATINA Tre per il ruolo di punta centrale, con Litteri favorito su Sowe e Mangni. Viviani squalificato, gioca Ammari, con Olivera prossimo all’intervento per tendinite cronica. PANCHINA 12 Farelli, 3 Bruscagin, 5 Bouhna, 6 Angelo, 17 Talamo, 19 Mangni, 21 Sowe, 26 Macciucca, 28 Jaadi. ALL. Iuliano. SQUAL. Viviani. DIFF. Alhassan, Brosco, Bruscagin, Figliomeni, Milani, Oduamadi, Ristovski, Sowe.

MODENA Cionek e Fedato titolari, in difesa dubbi Gozzi-Calapai, e Zoboli-Marzorati. Out Ferrari e Salifu, Nizzetto preferito a Schiavone. In attacco Acosty o Garritano. PANCHINA 1 Manfredini, 16 Zucchini, 6 Marzorati, 2 Calapai, 11 Sakaj, 23 Schiavone, 24 Marsura, 38 Garritano, 19 Beltrame. ALL. Melotti-Pavan. SQUAL. nessuno. DIFF. Fedato, Schiavone, Zoboli, Acosty.

BRESCIA

4 DE LEIDI

38 APPELT

10 LUCI

1 PIEROBON

ENTELLA Prina diramerà le convocazioni solo stamattina dopo aver valutato alcuni giocatori non al meglio. Sicuri assenti, però, Masucci e Staiti. Rientra Iacoponi. PANCHINA 36 Coser, 5 Russo, 24 Belli,, 17 Costa Ferreira, 8 Troiano, 32 Battocchio, 14 Latour, 20 Eric Lanini, 19 Rozzi. ALL. Prina. SQUAL. nessuno. DIFF. Ligi.

PESCARA

3 BARRECA

ANDATA 0-1

1 MAZZONI 17 5 11 CECCHERINI EMERSON LAMBRUGHI 8 MOSCATI

31 STANCO

11 17 23 MINESSO BUSELLATO PAOLUCCI

OGGI ore 20.30

1 KOPRIVEC

CROTONE Recuperato Dos Santos Drago ha qualche problema con Padovan e Matute. In preallarme Dezi e Rabusic. Squalificati Torregrossa. PANCHINA 22 Stojanovic, 5 Cremonesi, 23 Gigli, 4 Galardo, 20 Salzano, 6 Dezi, 7 Ricci, 10 De Giorgio, 19 Rabusic. ALL. Drago. SQUAL. nessuno. DIFF. Ferrari.

11 ZAMPANO

13 RISTOVSKI

ANDATA 1-1

22 DI GENNARO 23 15 14 BROSCO DELLAFIORE ALHASSAN

17 MAIELLO

AVELLINO Rientrano i nazionali Ely e Trotta, oltre Sbaffo dalla squalifica. Rastelli pensa al 4-3-1-2. Gomis favorito su Frattali. Dubbi a centrocampo, in attacco tandem Castaldo-Trotta. PANCHINA 1 Frattali, 14 Regoli, 25 Almici, 23 Angeli, 18 Schiavon, 3 Zito, 15 Soumarè, 30 Mokulu, 9 Comi. ALL. Rastelli. SQUAL. Fabbro. DIFF. Pisacane, Castaldo, Schiavon, Almici, Kone, Zito.

1 FIORILLO 15 13 SALAMON ZUPARIC

OGGI ore 20.30

1 PARONI

14 MATUTE

29 BAKIC

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(4-3-3)

30 3 13 BALASA DOS SANTOS FERRARI

18 SITUM

PICCOLO TIFOSO Stasera sui gradoni del Picchi ci sarà anche il piccolo Juan, figlio 14enne di Panucci, grande tifoso del papà. «Juan è molto agitato per questa partita, però sa che suo papà è una persona seria e che farà di tutto per uscire da questa situazione». Nell’uovo di Pasqua Christian vorrebbe trovare i suoi primi tre punti da dedicare al piccolo Juan. Panucci ci crede, ora bisogna vedere se la squadra ha recepito il segnale.

(4-2-3-1) 1 CORDAZ

27 CHIOSA

MESSAGGIO Resta il fatto che il Livorno, con Gautieri, creava tantissime palle gol tanto da avere avuto in più di un’occasione il miglior attacco del campionato. Ora tutto questo non esiste più. Il Livorno fa una fatica tremenda a presentarsi davanti

al portiere avversario nonostante un parco attaccanti di grande qualità. Di questo Panucci è ben consapevole e cercherà di trovare dei rimedi: «Il problema è a monte, ma di questo non voglio parlare. Tratterò l’argomento a fine campionato con il presidente e il direttore sportivo Signorelli».

9 ABATE

10 GIACOMELLI

19 COCCO

27 LAVERONE

9 DE LUCA

18 CAPUTO

10 GALANO

8 CINELLI

4 MORETTI

20 SBRISSA

33 BELLOMO

5 DONATI

4 ROMIZI

18 DIONISI 7 FRARA

11 CURIALE 9 D. CIOFANI 29 CARLINI

8 GUCHER

1 PERUCCHINI 13 5 14 2 FIAMOZZI BORGHESE ROSSI LUONI 21 BARBERIS 24 6 15 30 ZECCHIN BLASI OSUJI CULINA 17 KURTISI 7 9 MANIERO CALAIÒ 19 CASTRO 39 ODJER

5 GORI

21 RINAUDO

44 SCIAUDONE

8 3 6 15 SCAGLIA ANT. CARACCIOLO DI CESARE ZAMBELLI

3 17 7 31 D'ELIA MANFREDINI BRIGHENTI SAMPIRISI

27 15 8 23 CALDERONI CONTINI RINAUDO SCHIATTARELLA

1 ARCARI

22 VIGORITO

1 GUARNA

PESCARA Fastidio all’adduttore per Sansovini: dovrebbe farcela, pronto Pettinari. Bjarnason è rientrato ieri sera dalla nazionale, ma giocherà dal 1’, al pari di Memushaj, Zampano e Zuparic. PANCHINA 18 Aresti, 2 Pucino, 6 Fornasier, 17 Abecasis, 24 Selasi, 20 Gessa, 10 Caprari, 25 Pasquato, 19 Pettinari. ALL. Baroni. SQUAL. nessuno. DIFF. Aresti, Zampano, Melchiorri.

PRO VERCELLI Torna in campo, proprio contro il Vicenza, contro cui si era lesionato il ginocchio all’andata, Pompeu Ronaldo, operato al crociato nel novembre scorso. PANCHINA 1 Viotti, 29 Ferri, 4 Bani, 11 Liviero, 8 Scavone, 20 Musacci, 16 Sprocati, 7 Luppi, 18 Belloni. ALL. Scazzola. SQUAL. nessuno. DIFF. Ronaldo, Fabiano, Ferri, Ardizzone, Belloni, Coly.

TERNANA Possibile ritorno al 4-3-1-2. Dianda al posto di Fazio con Popescu a sinistra. In mezzo torna Valjent dopo la parentesi con l’Under 21 della Slovacchia. PANCHINA 1 Sala, 2 Janse, 3 Vitale, 5 Ferronetti, 23 Russo, 28 Palumbo, 15 Bojinov, 19 Dugandzic, 31 Milinkovic. ALLENATORE Tesser. SQUALIFICATI Fazio. DIFFIDATI Falletti, Bastrini, Bojinov.

TRAPANI In difesa recuperato Rizzato. A centrocampo al posto di Aramu ballottaggio Falco-Scozzarella. Ancora assenti per infortunio Caldara, Nadarevic e Vidanov. PANCHINA 22 Marcone, 3 Daì, 5 Scozzarella, 7 Basso, 18 Citro, 19 Martinelli, 21 Feola, 23 Lo Bue, 31 Malele. ALL. Cosmi. SQUAL. Aramu. DIFF. Curiale, Daì, Lo Bue, Nadarevic, Perticone, Rizzato e Zampa.

VARESE Bettinelli, senza punte, è obbligato al 4-1-4-1 con Forte in dubbio. Ospite all’Ossola la nazionale femminile australiana di calcio. PANCHINA 22 Birighitti, 25 Simic, 3 De Vito, 27 Jebbour, 28 Capezzi, 23 Cristiano, 7 Falcone, 32 Jakimovski, 18 Capello. ALL. Bettinelli. SQUAL. Corti e Miracoli. DIFF. Falcone, De Vito, Neto Pereira, Capezzi, Borghese e Luoni.

BRESCIA Andrea Caracciolo convocato ma non al meglio. Sestu in mediana, Bertoli favorito per giocare al fianco di Sodinha. PANCHINA 22 Andrenacci, 2 Lancini, 4 Tonucci, 23 Morosini, 24 Coly, 29 Bentivoglio, 9 Andrea Caracciolo, 11 Da Silva, 28 Valotti. ALL. Calori. SQUAL. Benali (3). DIFF. Andrea Caracciolo, Morosini, Tonucci.

VICENZA Al posto dello squalificato Di Gennaro verrà spostato Moretti e Sbrissa, guarito dall’affaticamento muscolare, giocherà sulla destra. PANCHINA 1 Bremec, 26 Camisa, 5 Rizzi, 14 Garcia Tena, 6 Alhassan, 16 Vita, 34 Mancini, 28 Ragusa, 11 Spinazzola. ALL. Marino. SQUAL. Di Gennaro. DIFF. Ragusa, Sciacca, Laverone, Cinelli, Petagna, Garcia Tena, Moretti.

BARI Caputo al posto dello squalificato Ebagua. È l’unica novità rispetto alla squadra che ha battuto la Pro Vercelli. PANCHINA 22 Donnarumma, 2 Sabelli, 3 Salviato, 16 Filippini, 21 Rada, 13 Benedetti, 25 Defendi, 14 Minala, 7 Boateng. ALLENATORE Nicola. SQUALIFICATI Ebagua. DIFFIDATI Caputo, Calderoni, De Luca, Camporese, Sabelli, Defendi, Donati.

FROSINONE In difesa si riforma la coppia Russo-Blanchard, con M. Ciofani esterno sinistro. A centrocampo rientra Gori. In panchina De Lucia, della Primavera al posto di Pigliacelli. Out Paganini. PANCHINA 12 De Lucia, 30 Pamic, 21 Bertoncini, 15 Cosic, 16 Fraiz, 24 Ranelli, 23 Sammarco, 11 Santana, 19 Lupoli. ALL. Stellone. SQUAL. Crivello e Soddimo. DIFF. Gori e M. Ciofani.

CATANIA Rosina squalificato, al suo posto Castro. Rientra Schiavi dalla squalifica e Gillet dalla Nazionale, ma va in panchina. PANCHINA 1 Gillet, 26 Belmonte, 24 Capuano, 28 Parisi, 8 Escalante, 27 Jankovic, 25 Piermarteri, 14 Barisic, 34 Rossetti. ALL. Marcolin. SQUAL. Rosina (1). DIFF. Ceccarelli, Del Prete, Escalante, Gyomber e Sciaudone.

ARBITRO Chiffi di Padova. GUARDALINEE Paiusco-Pentangelo. TV Sky Calcio 4 HD PREZZI 10-55 euro

ARBITRO Mariani di Aprilia. GUARDALINEE Soricaro-Caliari. TV Sky Calcio 3 HD PREZZIda 10 a 60 euro

ARBITRO La Penna di Roma. GUARDALINEE Di Iorio-Bindoni. TV Sky Calcio 6 HD PREZZI 7-35 euro

ARBITRO Abbattista di Molfetta. GUARDALINEE Valeriani-Colella. TV Sky Calcio 7 HD PREZZI 10-27 euro

ARBITRO Manganiello di Pinerolo. GUARDALINEE Zivelli-Bolano. TV Sky Calcio 5 HD PREZZI 8-47 euro

13 M. CIOFANI

6 4 BANCHARD RUSSO 1 ZAPPINO

2 ZANON

43 45 MAZZOTTA CECCARELLI

5 SCHIAVI

18 DEL PRETE

22 TERRACCIANO


Serie B R L’anticipo della 34ª giornata

E’ un Carpi stellare Bologna spazzato via

1Pasciuti, Di Gaudio e Lollo decidono lo scontro diretto

e portano il piccolo club a un passo dalla A. Tonfo Lopez CARPI BOLOGNA

3 0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Pasciuti al 37’ p.t.; Di Gaudio al 12’, Lollo al 38’ s.t. CARPI (4-4-1-1) Gabriel; Struna, Romagnoli, Gagliolo (dal 37’ s.t. Molina), Letizia; Pasciuti, Porcari, Bianco (dal 29’ s.t. Sabbione), Di Gaudio (dal 24’ s.t. Poli); Lollo; Lasagna. PANCHINA Maurantonio, Modolo, Inglese, Mbakogu, Gatto, Laner. ALLENATORE Castori. BOLOGNA (3-5-1-1) Da Costa; Oikonomou, Gastaldello, Ferrari (dal 16’ s.t. Mancosu); Casarini, Zuculini (dal 24’ s.t. Improta), Matuzalem (dal 35’ s.t. Krsticic), Laribi, Morleo; Sansone; Cacia. PANCHINA Coppola, Perez, Troianiello, Bessa, Masina, Buchel. ALLENATORE Lopez. ARBITRO Pinzani di Empoli. ESPULSI Laribi (B) al 40’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Matuzalem (B), Pasciuti (C), Di Gaudio (C) e Oikonomou (B) per gioco scorretto. NOTE paganti 3.027, incasso di 36.700 euro; abbonati 1.117, quota di 15mila euro circa. Tiri in porta 3-3. Tiri fuori 0-6. In fuorigioco 1-3. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.

Nicola Binda INVIATO A CARPI (MO)

D

orando Pietri, gloria sportiva di qui, prima di tagliare il traguardo ai Giochi di Londra era stremato, venne aiutato dai giudici e per questo squalificato, entrando comunque nel mito. Il Carpi no. Vede la linea d’arrivo e corre più di prima, esaltato, scatenato. Due vittorie in trasferta di fila e adesso questa travolgente, storica, contro il Bologna. L’Emilia è qui, la Serie A pure. Per Castori, ovviamente. Lopez adesso si deve preoccupare vista la prova della sua squadra. Non male per 37’, fino al pri-

mo gol. Poi piccola piccola, smarrita, impaurita anche, senza un gioco, confusa, nervosa. Questo crollo deve far riflettere la società. La A è a fortissimo rischio. PIENONE La festa è tutta del Carpi, in uno stadio tutto esaurito nei suoi 4.144 posti; erano affollati anche i balconi dei condomini che s’affacciano sul Cabassi, in città si parla di Serie A come se fosse arrivata Belen a suonare al citofono. Dopo due precedenti in C1, per la prima volta arrivata la squadra del capoluogo nell’ex velodromo che in Serie A sarà abbandonato (per andare a Modena, non più a Parma come sembrava). Ed è stato un trionfo: 3-0 e Bologna a ca-

I giocatori del Carpi festeggiano la vittoria davanti ai propri tifosi Il club biancorosso ha giocato per la prima volta in B nella stagione 2013-14 SYNC

sa. L’Emilia del calcio si è capovolta. Joey Saputo, per la prima volta in trasferta, non credeva ai suoi occhi. Marco Di Vaio, in panchina, era sconvolto. ILLUSIONE BOLOGNA Quella del Carpi è la classe operaia in paradiso. C’è sostanza, pochi ricami. C’è tutta l’anima di Castori. La partita all’inizio l’ha fatta il Bologna, che ha cercato di sfoggiare la sua classe, non certo il suo gioco. La capolista aspettava serena, compatta, cercando di innescare Lasagna, solo contro tutti. Solo quando il Carpi s’è sbilanciato Sansone ha potuto cercare il gol, paradossalmente in contropiede, e c’è voluto super Gabriel (il Milan qui ha un tesoro) per evitare il gol. Altre due volte Sansone ci ha provato, ma senza trovare la porta. E quando il Bologna iniziava a crederci, è arrivata la doccia gelata. Uno strano diagonale di Letizia è diventato un assist per Pasciuti, bravo a inserirsi e a infilare Da Costa. CARPI SCATENATO La partita è finita lì. Per il Bologna almeno, visto che la brezza che accarezzava la serata se l’è portato via. E ha caricato il Carpi. Castori e il pubblico spruzzavano alcool sulla squadra, che nella ripresa ha dato le altre fiammate. Al 12’ Letizia ha servito in verticale Di Gaudio, bravo nell’inserimento e perfetto nel calciare sul palo opposto. Lopez a quel punto ha messo prima Mancosu (4-3-3 con Sansone a sinistra e Morleo abbassato dietro) e poi Improta a sinistra (4-2-4 con Sansone a destra), con risposta di Castori col quinto difensore Poli (5-4-1) e poi il sesto Sabbione (a centrocampo). Un miracolo di Gabriel su Mancosu ha detto che la serata no del Bologna era totale, il terzo gol di Lollo (dopo pasticcio della difesa) l’ha resa da incubo, l’espulsione di Laribi per un fallaccio ha fatto stendere il velo pietoso. Apri gli occhi Bologna: questo non è un pesce d’aprile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO CAPOLISTA

Castori brinda già: «La A è nostra» 1«Siamo a +12

sul Bologna: solo se andiamo in vacanza perdiamo la promozione»

Davide Setti CARPI (MO)

E’

la notte del trionfo del Carpi, celebrata dalla musica di «The final

countdown» degli Europe sparata dagli altoparlanti del Cabassi. Un conto alla rovescia che nemmeno Fabrizio Castori ha voglia di bloccare. «Con 12 punti di vantaggio sul Bologna la Serie A è praticamente nostra – spiega il tecnico del Carpi – possiamo perderla solo se andiamo in vacanza... Questa è stata la presentazione della tesi di laurea da parte del Carpi, ora manca solo l’aritmetica. Dopo aver vinto a Vicenza la squadra ha confermato la sua forza, senza il minimo segnale di cedimento e questa è la cosa che mi

inorgoglisce di più in questo gruppo. Sapevamo che il Bologna è una squadra tecnica, che va presa sul ritmo e siamo stati bravi a non togliere mai il piede dal gas, anche se nel primo tempo ci siamo fatti sorprende un paio di volte in contropiede. Poi però il gol di Pasciuti ci ha ridato la forza per giocare un secondo tempo sontuoso». ALLA META Non si sbilancia Antonio Di Gaudio, a segno per la settima volta in stagione. «Siamo vicini alla meta, ma non è ancora fatta. Almeno non posso

21

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Lorenzo Pasciuti, 25 anni

dirlo, altrimenti il mister si arrabbia... Il gol? Be’, Letizia mi ha dato una palla a occhi chiusi, ci intendiamo al volo, per me è quasi un fratello». DELUSI Grande amarezza nelle parole di Lopez, anche se per il tecnico bolognese la sconfitta è troppo larga. «Credo che il 3-0 ci penalizzi troppo. Siamo stati in partita fino alla mezz’ora del primo tempo e se fossimo andati in vantaggio la gara sarebbe cambiata”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di N.BIN.

LASAGNA INCANTA ANCORA GABRIEL È UNA CERTEZZA LARIBI PERDE LA TESTA CARPI

8 IL MIGLIORE DI GAUDIO

8 Fa soffrire Oikonomou spingendo a sinistra con la sua velocità. In più aiuta i centrocampisti nel pressing e firma il gol del 2-0 con una prodezza di destro sul palo lontano. GABRIEL 7,5 Una gran parata su Sansone e due su Mancosu: una garanzia. STRUNA 7 Non passa mai la metà campo, spaventato da Morleo, ma è un muro. ROMAGNOLI 7 Conosce bene Cacia e lo annulla. Poi scala su Mancosu e gli concede due palle di testa. GAGLIOLO 7,5 E’ uno di quelli che il Carpi ha scoperto in D. E’ già da A. Un leone. (Molina s.v.) LETIZIA 7,5 Spinge molto e propizia i due gol: il primo casualmente, il secondo con una gran giocata. PASCIUTI 7,5 E’ il veterano, unico reduce dalla serie D: entra nella storia del club anche per questo gol. PORCARI 7 Con esperienza e modi bruschi fa capire che al centro non si passa. BIANCO 7,5 Grande prova per qualità e anche quantità. SABBIONE 7 E’ un difensore ma viene messo a centrocampo e fa legna. POLI 7 Entra a rinforzare la difesa e prende in consegna Cacia, che resta inattivo. LOLLO 7,5 Trequartista per modo di dire, è il primo frangiflutti di Castori e corona la sua prova con il gol del 3-0. LASAGNA 7,5 Ha la verve del ragazzino ma le giocate del veterano: meritava il gol. ALL. CASTORI 8 Pancia piena? Non ditelo a lui. «Vojo vigne» ripete in dialetto marchigiano. E la squadra esegue.

BOLOGNA

5 IL MIGLIORE SANSONE

6 Stavolta gioca tra le linee, svariando attorno a Cacia, ed è il più pericoloso con il suo violento sinistro in almeno quattro occasioni. Il gol lo meritava. DA COSTA 6 Becca tre tiri e tre gol: era imbattuto, cade dopo 307’. OIKONOMOU 4,5 Soffre Di Gaudio e soprattutto soffre quanto ha la palla tra i piedi: imbarazzante. GASTALDELLO 5,5 Usa tutta l’esperienza su Lasagna. FERRARI 5 Rientrato in extremis dall’Under 20, balla perché non ha punti di riferimento e poi crolla. MANCOSU 5,5 Pericoloso di testa due volte, ma la seconda è un gol mangiato. CASARINI 5 Gioca in casa, visto che è di Carpi, ma non trova mai lo spunto. ZUCULINI 5,5 E’ il più incisivo fino al gol, poi sparisce ed esce in barella. IMPROTA 5 Entra per attaccare, ma gira a vuoto. MATUZALEM 4,5 Pallida regia, si limita a tocchi laterali. (Krsticic s.v.) LARIBI 4,5 Parte discretamente, evapora alla distanza, perde la testa e si fa espellere. MORLEO 5,5 Attaccante aggiunto, grande spinta nel primo tempo, poi arretra. CACIA 5 Partita anonima, mai servito, conclude solo una volta su corner. Non sembra lui. ALL. LOPEZ 5 La squadra piace per l’atteggiamento fino al primo gol, ma non ha gioco, cammina e dopo l’10 sparisce. Le occasioni sono estemporanee, i cambi logici ma infruttuosi. Col potenziale che ha...

7

PINZANI Terza gara dopo la rottura del tendine d’Achille a ottobre proprio col Carpi (a Pescara): è già in forma. PERETTI 6-ALASSIO 6


22

Lega Pro R 33a giornata

GIRONE A

GIRONE B

CLASSIFICA

Cattaneo-Iocolano Il Bassano fa paura Il Como si arrende 1Due gol in 21 minuti: Asta è primo per una notte

Le Noci non basta, proteste per un rigore negato COMO

1

BASSANO

2

MARCATORI Cattaneo (B) al 4’, Iocolano (B) su rigore al 21’, Le Noci (C) su rigore al 34’. COMO (4-2-3-1) Crispino 6; Marconi 6, Giosa 6, Lebran 6, Marchi 6; Castiglia 6,5 (dal 25’ s.t. Casoli s.v.), Fietta 6,5; Cristiani 6,5 (dal 32’ s.t. Scapuzzi s.v.), Le Noci 6, Ganz 6; De Sousa 6 (dal 25’ s.t. Defendi s.v.). (Falcone, Ambrosini, Berardocco, Rolando). All. Sabatini 6. BASSANO (4-4-2) Rossi 6,5; Semenzato 6, Priola 6,5, Bizzotto 6, Stevanin 6; Furlan 6,5 (dal 32’ s.t. Nolè s.v.), Cenetti 6,5, Davì 6, Cattaneo 7 (dal 26’ s.t. Zanella s.v.); Iocolano 7, Pietribiasi 6,5 (dal 19’ s.t. Proietti 6). (Grandi, Ingegneri, Cortesi, Spadafora). All. Asta 6,5. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 5,5. NOTE paganti 690, abbonati 739, incasso n.c. Espulso Ganz al 49’ s.t.; ammoniti Rossi, Bizzotto, Cattaneo, Lebran e Giosa. Angoli 13-4.

Lilliana Cavatorta COMO

V

tita che ha quasi definitivamente chiuso il gruppo delle prime quattro. Il Bassano è stato concreto, il Como ha fatto per certi aspetti una gara persino migliore, più padrone del campo, ma altrettanto certamente meno abile degli avversari nel dare concretezza alla propria pressione. Del resto la situazione si è indirizzata subito in direzione ospite, visto che dopo soli quattro minuti mentre il Como stava già facendo incetta di calci d’angolo – sette soltanto nei primi dieci minuti di gioco – il Bassano alla prima occasione segnava. Cross di Iocolano, bravo Cattaneo a trovare dal limite il punto giusto dove infilare il pallone del vantaggio. Il Como riparte ancora, il Bassano raddoppia un quarto d’ora dopo. Calcio di rigore, per un contatto tra Giosa e Pietribiasi. Un po’ discusso, ma il rigore c’è. E Iocolano lo segna. Il Bassano chiude bene, il Como cerca in tutti i modi di trovare un varco, anche se in maniera a volte un po’ troppo macchinosa. Ma non si rassegna, e su un tiro di Castiglia c’è un tocco di mano di Cattaneo. È rigore per il Como, che Le Noci trasforma rianimando ancora di più la squadra di casa.

ola il Bassano, il Como si allontana di un altro punto dai playoff. Poteva essere una partita decisiva per i padroni di casa, che dovevano per forza vincere dopo essere caduti sabato a Cremona. Invece potrebbe essere stata la par-

POCHE OCCASIONI Nella ripresa le cose non cambiano. Sem-

L’Alessandria resta in scia Pro Patria giù

Super Brighenti festa Cremonese Pavia, crisi nera

L’esultanza di Iocolano LAPRESSE

pre Como alla ricerca del pareggio, sempre Bassano bravo a non scomporsi. Non arrivano però, tantissime palle gol. Nemmeno da parte di chi deve recuperare lo svantaggio. La conclusione migliore è un colpo di testa di Defendi, entrato a rinfrescare e rinforzare l’attacco comasco insieme a Casoli e successivamente Scapuzzi. Troppo poco per far paura a una squadra che a questo punto punta apertamente alla vittoria del campionato. Qualche brivido corre sulla schiena degli ospiti quando, a recupero praticamente scaduto, Ganz entra in contatto in area con Stevanin. Sembra rigore, l’arbitro non decide così. Anzi, espelle l’attaccante del Como mostrandogli il secondo giallo. Grandi proteste comasche, apparse anche legittime. Come legittimo sarebbe stato il pari per quello che si è visto in campo. Ma la concretezza del Bassano è stata premiata più dell’energia del Como. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alimi-Guerra in gol Tra Venezia e Lume il pareggio è giusto

ALESSANDRIA

3

CREMONESE

2

VENEZIA

1

PRO PATRIA

0

PAVIA

0

LUMEZZANE

1

MARCATORI Spighi al 19’ p.t., Mora al 22’, Iunco al 46’ s.t. ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi 6; Sosa 6, Morero 6,5, Sirri 6 (dal 17’ s.t. Sabato 6); Spighi 7, Vitofrancesco 6, Obodo 6,5, Mezavilla 6,5, Mora 6,5; Rantier 6 (dal 23’ s.t. Iunco 6 ), Marconi 6 (dal 32’ s.t. Germinale s.v.). (Poluzzi, Terigi, Cavalli, Valentini). All. D’Angelo 6. PRO PATRIA (4-3-3) Melillo 6; Guglielmotti 5, La Morte 6, Botturi 6, Taino 5,5; Giorno 6,5 (dal 33’ s.t. Palumbo s.v.), Bovi 6, Cannataro 6 (dal 21’ s.t. D’Errico 6); Candido 6, Serafini 5,5, Terrani 5,5 (dal 36’ p.t. Zaro 6,5). (Perilli, Panizzi, Romeo, Baclet). All. Montanari 6. ARBITRO Proietti di Terni 6,5. NOTE paganti 1.934, abbonati 764, incasso non comunicato. Espulso Guglielmotti al 32’ p.t.; ammoniti Bovi. Angoli 6-0.

MARCATORE Brighenti al 34’ p.t. e al 34 s.t. CREMONESE (4-3-3) Galli 6,5; Gambaretti 6.5, Briganti 6.5, Castellini 6, Crialese 6; Marchi 6 (40’ s.t. Campagna s.v.), Jadid 7, Palermo 6.5; Di Francesco 6.5 (dal 30’ s.t. Finazzi 6), Brighenti 7,5, Ciccone 6 (dal 25’ s.t. Manaj 6). (Quaini, Zieleniecki, Moroni, Haouhache). All. Giampaolo 7.5. PAVIA (4-3-1-2) Facchin 7; Cardin 5 (dal 21’ s.t. Grbac 6), Abbate 5.5, Biasi 5.5, Sabato 6, Carotti 6 (dal 29’ s.t. Ferretti 5.5), Pederzoli 5, Rosso 6 (dal 1’ s.t. Cogliati 5.5), Cesarini 5, Marchi 5.5, Soncin 6. (Fiory, Marino, Ghiringhelli, Angelotti). All. Maspero 5. ARBITRO Morreale di Roma 6.5. NOTE paganti 853, abbonati 2.494, incasso di 5.268 euro. Espulso Abbate 47’ s.t.; ammoniti Castellini, Abbate e Sabato. Angoli 7-3.

ALESSANDRIA L’Alessandria torna alla vittoria con una prova convincente che rimette in corsa la formazione di D’Angelo. I padroni di casa spingono subito sull’acceleratore difettando però nell’ultimo passaggio. Rantier cicca la conclusione da buona posizione al 5’. Al 19’ l’Alessandria passa in vantaggio: Mora pennella in area per l’accorrente Spighi che non ha difficoltà a trafiggere Melillo siglando così la sua prima rete in maglia grigia. Al 32’ l’episodio chiave: Mora si invola sulla sinistra e Guglielmotti esagera con il gomito. Per il direttore di gara è rosso diretto. I padroni di casa, in superiorità numerica, cercano il raddoppio prima con Spighi (38’) con palla che termina di poco alta, poi con Mezavilla (43’), forte ma centrale e ancora con Rantier che si vede deviare in angolo la conclusione. Nella ripresa al 22’ l’Alessandria raddoppia: Spighi dalla destra rende il favore a Mora appostato a centro area che al volo di destro trova l’angolino. In chiusura di tempo (46’) è Iunco a triplicare per i padroni di casa sfruttando l’assist di Spighi. Nicola Pilotti

CREMONA La Cremonese abbatte il Pavia 2-0 al termine di 90’ dominati. Decisivo Brighenti, autore delle due reti. Giampaolo ha messo in crisi Maspero (applaudito ex Cremonese) grazie a intensità e velocità. Un 4-3-3 con Federico Di Francesco (seguito dal padre Eusebio, mister del Sassuolo, in tribuna) a creare confusione nella difesa pavese. I biancoblù sono andati in tilt subito. La Cremonese al 1’ aveva già avuto una clamorosa occasione con Crialese, bissata un minuto dopo da Brighenti. I padroni di casa hanno sfiorato il gol ancora su punizione di Jadid e con Gambaretti che al 12’ si è visto annullare un gol per un mani di Brighenti. Lo stesso Brighenti è stato decisivo al 34’ sfruttando un assist di Jadid e mettendo la sfera all’incrocio. La risposta pavese è arrivata con l’unico vero tiro, al 46’, con Marchi. Nella ripresa la musica non è cambiata. Al 9’ Abbate ha salvato sulla linea un tiro di Jadid e al 13’ è stata la volta di Facchin a compiere un miracolo su Crialese. Al 34’ il 2-0 in contropiede con Finazzi che ha servito una palla d’oro a Brighenti. Fabrizio Barbieri

MARCATORI Alimi (L) all’11’, Guerra (V) al 31’ p.t. VENEZIA (4-3-1-2) Fortunato 5; Capogrosso 6, Cernuto 6,5, Legati 6, Sales 5,5; Zaccagni 6,5 (dal 37’ s.t. Varano 6), Giorico 6,5, Espinal 5,5; Greco 6 (dal 29’ s.t. Bellazzini 5,5); Magnaghi 5, Guerra 6. (D’Arsié, Dell’Andrea, Peccarisi, Scialpi, Scanferlato). All. Serena 6. LUMEZZANE (4-3-3) Furlan 6; Mogos 6, Belotti 6, Nossa 6, Pantano 6 (dal 13’ s.t. Pippa 5,5); Baldassin 6, Gatto 5,5, Alimi 6,5; Ekuban 6,5, Sarao 5 (dal 27’ s.t. Potenza 5,5), Varas 5,5. (Guagnetti, Biondi, Cruz, Franchini, Monticone). All. Nicolato 6. ARBITRO Balice di Termoli 5. NOTE paganti 289, abbonati 571, incasso di 5.049 euro. Ammoniti Giorico, Legati, Zaccagni, Sales, Gatto e Pippa. Angoli 2-3. ● VENEZIA Il Venezia, imbattuto da 4 gare, si avvicina alla tranquillità con la politica dei piccoli passi; il Lumezzane ritrova la strada del gol, ma la zona salvezza rimane lontana. Partita senza molte emozioni: Venezia gelato dal gol di Alimi, bresciani che hanno provato a sorprendere in contropiede con le ripartenze di Ekuban e Varas. Pronti, via e il Lumezzane passa: punizione sulla trequarti, traiettoria ingannevole di Alimi con Fortunato che sbaglia il tempo e viene scavalcato dalla parabola dell’esterno di Nicolato. Il Venezia accusa il colpo, complice anche il fresco ricordo dell’ultimo quarto d’ora di Bergamo (da 3-0 a 3-3), fatica a ritrovare il gioco, e al 26’ su uno spiovente Fortunato rischia la seconda frittata perdendo il pallone sulla linea di porta. Il Venezia inizia a spingere e pareggia al 31’: corner di Greco, deviazione di Giorico e zuccata vincente di Guerra. Seconda frazione giocata a centrocampo, il d.s. De Franceschi viene espulso dalla panchina al 15’ per proteste, i sussulti nel finale: al 31’ Baldassin centra la parte superiore della traversa. Minuti infuocati con un flipper dentro l’area del Venezia e poi un gran tiro al volo di fuori di Varano che sarebbe terminato in rete se Pippa non l’avesse respinto di testa a centro area. Michele Contessa

SQUADRE

PT

BASSANO NOVARA ALESSANDRIA PAVIA (-1) COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA AREZZO VENEZIA SUDTIROL CREMONESE MANTOVA (-3) RENATE TORRES GIANA MONZA (-2) LUMEZZANE ALBINOLEFFE PRO PATRIA (-1) PORDENONE

64 63 62 60 54 48 46 44 44 43 42 40 40 38 36 35 31 28 25 24

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

33 32 33 33 33 32 32 32 33 32 33 32 32 32 32 32 33 32 33 32

18 18 17 17 16 12 11 11 12 11 10 12 10 9 9 9 7 6 5 6

10 9 11 10 6 12 13 11 8 10 12 7 10 11 9 10 10 10 11 6

5 5 5 6 11 8 8 10 13 11 11 13 12 12 14 13 16 16 17 20

51 51 50 50 40 39 40 31 41 35 38 32 32 29 25 32 28 23 35 25

33 28 28 36 31 37 33 29 38 32 39 27 42 33 30 33 44 44 60 50

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

COSÌ OGGI Ore 14.30 SÜDTIROL (4-3-3) Miori; Tait, Kiem, Mladen, Peverelli; Furlan, Bertoni, Branca; Marras, Novothny, Fischnaller. (Melgrati, Allegra, Mazzitelli, Zullo, Cia, Campo, Shekiladze). All. Sormani. TORRES (3-5-2) Testa; Aya, Marchetti, Migliaccio; Buonaiuto, Cerone, Bottone, Foglia, Ligorio; Baraye, Maiorino. (Costantino, Minarini, Schiavino, Petermann, Marinaro, Scotto, Colombi). All. Bucchi. ARBITRO Guarino di Caltanissetta (Novellino-Rossi). (andata 1-0) Ore 17 RENATE (3-5-2) Cincilla; Adobati, Di Gennaro, Riva; Muchetti, Perini, Malgrati, Chimenti, Iovine; Odogwu, Cocuzza. (Vannucchi, Morotti, Mantovani, Florian, Spampatti, Mira, Scaccabarozzi). All. Boldini. PORDENONE (3-5-2) Careri; Salvatori, Ferrani, Fissore; Panzeri, Fortunato, A. Migliorini, Mattielig, Bertolucci; Bjelanovic, Franchini. (Bazzichetto, Ghinassi, Placido, Maracchi, G. Migliorini, Maccan, Ravasi). All. Rossitto. ARBITRO Mancini di Fermo (Nocenti-Michieli). (3-1) Ore 19.30 ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi; Salvi, Moi, Allievi, Anghileri; Gazo, Spinelli, Maietti; Bradaschia; Pesenti, Momentè. (Amadori, Ondei, Cortinovis, Bentley, Girasole, Vorobjovs, Silva Reis.) All. Mangone. NOVARA (3-5-2) Tozzo; Freddi, Gavazzi, Bergamelli; Dickmann, Bianchi, Pesce, Foglio, Garufo; Gonzalez, Evacuo. (Montipò, Vicari, Garofalo, Miglietta, Schiavi, Della Rocca, Corazza). All. Toscano. ARBITRO Giovani di Grosseto (Lipzer-Bassutti). (1-4) MONZA (3-5-2) De Lucia; De Bode, Martinez, El Hasni; Pugliese, Conti, Pessina, Uliano, D’Ambrosio; Torri, Bernasconi. (Chimini, Corduas, Cojocnean, Toskic, Asante, Carbonaro, Grandi). All. Pea. FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani; Tantardini, Leonarduzzi, Carboni, Broli; Fabris, Pinardi, Palma; Bracaletti, Romero, Galuppini. (Proietti Gaffi, Codromaz, Cavion, Ragnoli, Gulin, Di Benedetto, Zerbo). All. Scienza. ARBITRO Mei di Pesaro (EvoliMarchi). (0-1) REAL VICENZA (3-5-2) Tomei; Beccaro, Solini, Carlini; Lavagnoli, Cristini, Pavan, Malagò, Vannucci; Margiotta, Bruno. (Bonato, Calcagnotto, Chiarello, Sandrini, Caporali, Gomes, Bardelloni). All. Marcolini. AREZZO (3-5-1-1) Benassi; Villagatti, Panariello, Crescenzi; Brumat, Cucciniello, Gambadori, Dettori, Sabatino; Erpen; Bonvissuto. (Rosti, Guidi, Franchino, Coppola, Padulano, Montini, Mariani). All. Capuano. ARBITRO Fiorini di Frosinone (Granci-Mariani). (0-2) Ore 20.45 MANTOVA (3-4-3) Zima; Trainotti, Siniscalchi, Scrosta; Gonzi, Paro, Raggio Garibaldi, Pondaco; Zanetti, Beleck, Caridi. (Festa, Todisco, Blaze, Zammarini, Di Santantonio, Sartore, Boniperti). All. Juric. GIANA (4-4-1-1) Paleari; Perico, Polenghi, Montesano, Solerio; Rossini, Marotta, Biraghi, Pinto; Gasbarroni; Sinigaglia. (Ghislanzoni, Bonalumi, Augello, Crotti, Perna, Spiranelli, Recino). All. Albé. ARBITRO Massimi di Termoli (Dal Borgo-Bertasi). (2-0)

Non basta Spanò Reggiana raggiunta da un buon Prato 1Colombo domina i primi 45’ e prende un palo Nella ripresa segna, ma Bocalon fa subito l’1-1 PRATO

1

REGGIANA

1

MARCATORI Spanó (R) al 27’, Bocalon (P) al 29’ s.t. PRATO (4-4-2) Gazzoli 6,5; Rinaldi 6, Sorbo 5,5, Dametto 6, De Agostini 6; Bandini 5,5 (dal 12’ s.t. Coccolo 6,5), Urso 6,5, Cavagna 6, Grifoni 6 (dal 43’ s.t. Romanó s.v.); Fanucchi 6,5 (dal 29’ s.t. Santini 5,5), Bocalon 7. (Ivusic, Rickler, Gabbianelli, Rubino). All. Esposito 6,5. REGGIANA (4-3-3) Feola 6,5; Andreoni 6, Spanò 7, De Giosa 7, Mignanelli 6; Angiulli 6,5, Maltese 6 (dal 43’ s.t. Tremolada s.v.), Vacca 6; Alessi 5,5 (dal 32’ s.t. Messetti s.v.), Petkovic 6,5 (dal 36’ s.t. Ruopolo s.v.), Siega 6. (Messina, De Biasi, Sabotic, Vernocchi). All. Colombo 6,5. ARBITRO Serra di Torino 6,5. NOTE spettatori 500 circa; abbonati 727, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Fanucchi, Di Giosa e Bocalon. Angoli 5-3.

re. All’inizio la Reggiana manovra con un’intensa ragnatela a metà campo alla quale partecipano gli esterni d’attacco in frequente ripiegamento, tanto da trasformare il 4-3-3 in albero di Natale con Petkovic avanzato. Ma a parte un’occasione dello stesso Petkovic su svarione di Sorbo al quarto d’ora e l’uscita di Gazzoli sU Siega al 29’ del primo tempo, l’arma più efficace della Reggiana sono gli inserimenti dei difensori centrali sui calci d’angolo. Alla mezz’ora del primo tempo Di Giosa colpisce il palo, di testa, e più tardi Spanó incorna in tuffo e segna cogliendo impreparata una difesa lenta a intuire gli schemi avversari.

a Reggiana governa il primo tempo, il Prato la ripresa e alla fine il pareggio è giusto. Le recriminazioni più fondate per il risultato sono però della squadra di casa, ingenuamente infilata mentre attraversava il momento miglio-

COPERTA CORTA Se la Reggiana capitalizza le incursioni dei propri difensori, il Prato prova da lontano con Urso che nella ripresa sfiora due volte il successo (bravo Feola nella prima occasione), sfruttando la copertura concessa dall’inedito 4-4-2 che Esposito improvvisa per sfruttare la spinta di Grifoni sulla sinistra. È uno schema che da un lato serve a proteggere le fasce, ma dall’altro sottrae a Fanucchi (se-

Il Pisa si sveglia: il derby è suo Carrarese k.o.

Pari con brivido Colpo in faccia: Romiti in ospedale

Piero Ceccatelli PRATO

L

CARRARESE

1

PONTEDERA

1

PISA

2

PISTOIESE

1

MARCATORI Lisuzzo (P) al 4’ p.t.; Floriano (P) al 1’, Cellini (C) al 17’ s.t. CARRARESE (4-4-2) Zanotti 6,5; Berra 6, Massoni 5, Teso 5, Lancini 6,5; Belcastro 6, Brondi 6, Gnahoré 6,5 (dal 38’ s.t. Battistini s.v.), Gherardi 6 (dal 18’ s.t. Di Nardo 5,5); Merini 6 (dal 29’ s.t. Ademi s.v.), Cellini 6,5. (Anedda, Sbraga, Disabato, Beltrame). All. Remondina 6. PISA (4-4-2) Pelagotti 7; Pellegrini 5,5, Paci 6, Lisuzzo 7,5, Costa 6,5; Finocchio 5, Iori 5,5 (dal 39’ s.t. Caponi s.v.), Misuraca 5, Floriano 7,5 (dal 30’ s.t Frediani s.v.); Arma 5,5, Beretta 5,5 (dal 20’ s.t. Napoli 5,5). (Adornato, Ricciardi, Benga, Nuti). All. Amoroso 6,5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6. NOTE paganti 787, abbonati 380, incasso di 4.921 euro. Ammoniti Gnahoré e Misuraca. Angoli 7-5.

MARCATORI De Cenco (PO) all’11’, M. Ricci II (PI) al 32’ p.t.; PONTEDERA (3-5-2) Cardelli 5; Videtta 6, Redolfi 6,5, Romiti s.v. (dal 23’ p.t. Segoni 6); Ceciarini 5,5, Luperini 5 (dal 1’ s.t. Giordani 6), Bartolomei 6, Settembrini 6, Gasbarro 6; Cesaretti 5 (dal 36’ p.t. Disanto 5,5), De Cenco 6. (Anacoura, Daly, Francesa Gherra, Polvani). All. Indiani 6. PISTOIESE (4-3-3) M. Ricci I 6; Golubovic 6, Piana 6, Di Bari 6 (dal 17’ s.t. Falasco 6), Frascatore 6,5; Calvano 6,5, Mungo 6, M. Ricci II 6,5; Falzerano 6 (dal 45’ s.t. Provenzano s.v.), Romeo 6 (dal 34’ s.t. Martignago s.v.), Piscitella 6. (Olczak, Bortoletti, Coulibaly, Anastasi). All. Sottili 6. ARBITRO Strippoli di Bari 5,5. NOTE paganti 402 abbonati 167, incasso di 4183 euro. Ammoniti nessuno. Angoli 2-5.

● CARRARA Il Pisa vince il derby toscano con la Carrarese. Per sbancare lo stadio dei Marmi ai nerazzurri bastano i primi minuti delle due frazioni di gioco, complici due black-out della retroguardia apuana. I ragazzi di Amoroso sbloccano il risultato al primo tentativo, dopo appena 4 minuti, con una punizione di Costa indirizzata ad Arma: il centravanti intercetta la palla sul secondo palo e mette in mezzo per Lisuzzo che segna il più facile dei gol. Il Pisa potrebbe raddoppiare all’8’ con Floriano, che sfrutta un errore di Brondi, si invola verso l’area, ma al momento di concludere non trova lo specchio della porta. Il primo tempo si chiude con l’occasionissima per Cellini che si libera dei marcatori all’interno dell’area pisana, ma la conclusione è centrale. In apertura di ripresa il raddoppio del Pisa: Floriano fugge sulla sinistra, entra in area e segna con un tocco a girare. La Carrarese si rifà sotto al 17’ con un rigore realizzato da Cellini (fallo di Misuraca su Merini), ma non riesce a raggiungere il pari. Luca Santoni

● PONTEDERA (Pi) L’aspetto migliore del derby è che il pareggio serve a interrompere la serie di sconfitte sia per il rimaneggiatissimo Pontedera (2) che per la Pistoiese (4) che riparte con il primo pareggio dell’era Sottili. Si decide tutto nella prima frazione: granata in vantaggio con un tocco ravvicinato di De Cenco (il gol interrompe un’astinenza casalinga durata 378’) su azione Bartolomei-Redolfi, arancioni al pari con un destro improvviso dalla distanza di Matteo Ricci II che trova Cardelli impreparato. In mezzo ai due episodi momenti di grande ansia sugli spalti e in campo per una rovesciata aerea di Romeo che colpisce al volto Romiti: il difensore granata piomba al suolo dove resta immobile per tre lunghissimi minuti prima di venir trasportato in ospedale. Per fortuna gli viene riscontrato «solo» un forte trauma facciale e viene trattenuto per precauzione. Nella ripresa la paura di perdere prende il sopravvento, l’intensità cala vistosamente e le emozioni (nessun tiro in porta) restano... incartate nell’uovo di Pasqua. Stefano Lemmi


GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIRONE C

CLASSIFICA

Riccardo Bocalon, 26 anni LAPRESSE

conda punta al fianco di Bocalon) le incursioni che quando impiegato come trequartista ne hanno fatto il secondo bomber della squadra. E senza i suggerimenti e i cambi di passo del numero 10, per la manovra e per lo stesso Bocalon sono guai. BELLA GARA A pareggiare il conto, subito dopo il vantaggio reggiano, ci pensa Bocalon di testa su cross di Cavagna. Poi Santini tutto pepe e poca concretezza crea scompiglio in area, ma senza costrutto. Gara agonisticamente pregevole, impreziosita da spunti tecnici di qualche rilievo e punto prezioso per il Prato in direzione salvezza. La Reggiana ha conservato appena un minuto e mezzo il vantaggio che le avrebbe permesso di rendere più saldo il terzo posto. Ma alla fine va bene così a entrambe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Santarcangelo, tre punti d’oro Grosseto steso SANTARCANGELO

2

GROSSETO

1

MARCATORI De Respinis (S) al 26’ p.t.; Pichlmann (G) al 16’, Falconieri (S) al 26’ s.t. SANTARCANGELO (4-2-3-1) Nardi 6; Traoré 6, Olivi 6,5, Capitanio 6, Rossi 6; Bisoli 6,5, Obeng 6; Possenti 5,5 (dal 20’ s.t. Taugourdeau 6), Graziani 6,5 (dal 32’ s.t. Radoi s.v.), Falconieri 7; De Respinis 6,5 (dal 20’ s.t. Guidone 6). (Lombardi, Cola, Adorni, Garufi). All. Cuttone 6,5. GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco 6; Monaco 6, Biraschi 5, Legittimo 5,5; Albertini 5,5 (dal 35’ s.t. De Feo s.v.), Onescu 5,5, Okosun 6,5, Boron 5,5 (dal 9’ s.t. Paparusso 6); Gambino 6 (dal 14’ s.t. Fofana 5,5); Pichlmann 6,5, Torromino 6. (Mangiapelo, Burzigotti, Della Latta, Volpe). All. Silva 6. ARBITRO Pillitteri di Palermo 5,5. NOTE paganti 167, abbonati 252, incasso di 4.850 euro. Ammoniti Obeng, Graziani, Biraschi, Okosun e Traoré. Angoli 3-2. ● SANTARCANGELO (Rn) E’ un colpo d’autore di Falconieri a decidere Santarcangelo-Grosseto. Nel momento migliore degli ospiti, sul pari al quarto d’ora della ripresa, la punta di Cuttone s’inventa una gran corsa in contropiede, salta Albertini e Biraschi e infila il sinistro basso dove Baiocco non può arrivare. Il Santarcangelo era già andato in vantaggio nel primo tempo, col colpo di testa sul secondo palo di De Respinis a deviare in rete una rovesciata di Graziani. Obeng manca il raddoppio prima dell’intervallo (colpo di testa alto) e nella ripresa il Grosseto alza il baricentro. Al 15’ il pari, con Pichlmann a deviare in rete, di testa, la punizione di Torromino. Nel momento migliore degli ospiti, però, ecco il colpo d’autore di Falconieri. «Un gol bello e importante – dichiara la punta -: è un passo importante verso la salvezza». «La squadra ha buone qualità – dice Silva, tecnico del Grosseto - ma bisogna lottare con poche chiacchiere e tanti fatti». Loriano Zannoni

SQUADRE

PT

TERAMO ASCOLI REGGIANA PISA L'AQUILA SPAL ANCONA PONTEDERA LUCCHESE TUTTOCUOIO CARRARESE GUBBIO GROSSETO (-1) SANTARCANGELO PRATO SAVONA PISTOIESE FORLI' PRO PIACENZA (-8) SAN MARINO

62 59 55 51 51 46 45 45 44 44 41 39 38 37 36 35 34 33 28 26

PARTITE

RETI

G

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32 32 32 32 32 32 31 33 32 32 33 32 33 32 33 32 31 32 32 32

17 16 15 14 13 13 11 11 11 11 8 9 9 9 7 9 9 8 10 6

11 11 10 9 12 7 12 12 11 11 17 12 12 10 15 8 7 9 6 8

4 5 7 9 7 12 8 10 10 10 8 11 12 13 11 15 15 15 16 18

49 50 43 35 36 34 36 37 35 37 42 40 37 29 37 32 33 30 28 32

26 29 25 24 27 28 33 32 33 47 37 40 36 33 45 48 51 46 45 47

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

COSÌ OGGI Ore 14.30 LUCCHESE (4-4-2) Di Masi; Risaliti, Espeche, Calistri, Nolè; Scapinello, Mingazzini, Degeri, Lo Sicco; Forte, Raicevic. (Pazzagli, Cazè, Pizza, Bianchi, Santeramo, Russo, Strizzolo). All. Galderisi. SAN MARINO (4-3-1-2) Caio Secco; Bregliano, Benassi, Cammaroto, Cruz; Soligo, Diawara, Cuffa; Sensi; Musetti, Baldazzi. (Vivan, Fogacci, Bangoura, Magnanelli, Varone, Bangal, Cicarevic). All. D’Adderio. ARBITRO Amabile di Vicenza (Zanardi-Argento). (andata 1-0) SAVONA (4-4-2) Rossini; Marchetti, Marconi, Cabeccia, Antonelli; Eguelfi, Taddei, Giorgione, D’Amico; Scappini, Demartis. (Addario, Tonon, Carta, Giovinco, Morosini, Munarini, Frugoli). All. Riolfo. L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini; Scrugli, Pomante, Zaffagnini, Pedrelli; Perpetuini, Del Pinto; Triarico, Corapi, Sandomenico; Virdis. (Cacchioli, Carini, Gotti, Djuric, Vella, Pozzebon, Perna). All. Zavettieri. ARBITRO Marinelli di Tivoli (Pancioni-Malacchi). (0-1) Ore 17 ASCOLI (4-2-3-1) Lanni; Nardini, Mori, Mengoni, Dell’Orco; Grassi, Addae; Mustacchio, Berrettoni, Chiricò; Altinier. (Ragni, Barison , Gualdi, Pirrone, Orsolini, Giovannini, Minnozzi). All. Petrone. PRO PIACENZA (4-4-2) Alfonso; Petrini, Sall, Silva, Castellana; Matteassi, Schiavini, Bacher, Sanè; Speziale, Alessandro. (Iali, Ignico, Marmiroli, Mella, Mascolo, Giovio, Caboni). All. Franzini. ARBITRO Panarese di Lecce (Squarcia-Diomaiuta). (3-0) TERAMO (5-3-2) Tonti; Scipioni, Caidi, Speranza, Perrotta, Masullo; Di Paolantonio, Amadio, Cenciarelli; Lapadula, Donnarumma. (Narduzzo, Diakite, Brugaletta, Di Matteo, Fiore, Petrella, Bucchi). All. Vivarini. TUTTOCUOIO (4-3-1-2) Bacci; Pacini, Falivena, Ingrosso, Zanchi; Dramane, Gargiulo, Vitale; Serrotti; Gioè, Civilleri. (Morandi, Mancini, Bachini, Pane, Colombini, Gelli, Agrifogli). All. Alvini. ARBITRO Mainardi di Bergamo (Grieco-Antonacci). (0-0) Ore 19.30 GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Manganelli, Lasicki, D’Anna; Guerri, Loviso, Casiraghi; Mancosu, Cais, Tutino. (Citti, Caldore, Rosato, Domini, Castelletto, Regolanti, Vettraino). All. Acori. ANCONA (4-2-3-1) Lori; Cangi, Paoli, D’Orazio, Parodi; Camillucci, Di Ceglie; Lisai, Bondi, Tulli; Paponi. (Aprea, Bambozzi, Barilaro, Gelonese, Morbidelli, Cognigni, Tavares). All. Cornacchini. ARBITRO Boggi di Salerno (Monetta-Abagnara). (4-2) Ore 20.45 SPAL (5-3-2) Menegatti; Lazzari, Gasparetto, Cottafava, Silvestri, Nava; Gentile, Capece, Di Quinzio; Zigoni, Finotto. (Albertoni, Aldrovandi, Giani, Togni, Gerbaudo, Fioretti, Rovini). All. Semplici. FORLI’ (4-3-3) Casadei; Casini, Catacchini, Fantini, Turi; T. Arrigoni, Pettarin, Pastore; Melandri, Docente, Castellani. (Scotti, Bevitori, Fantoni, Morga, Gliozzi, Capellini, Cejas). All. Firicano. ARBITRO D’Apice di Arezzo (Argentieri-Giuliani). (0-1)

Moracci spinge la Salernitana Iella Paganese PAGANESE

0

SALERNITANA

1

MARCATORE autorete di Moracci (P) al 9’ s.t. PAGANESE (4-3-3) Casadei 6; Donida 6, Tartaglia 6, Moracci 4,5, Djibo 6; Vinci 6, Bergamini 6 (dal 15’ s.t. D. Franco 6), Deli 6; Longo 5, Girardi 5,5, Ruffini 6 (dal 22’ s.t. Biasci 5,5). (Novelli, Coulibaly, Baccolo, Malaccari). All. Sottil 6. SALERNITANA (4-3-3) Gori 6; Colombo 5,5, Lanzaro 6, Tuia 6, M. Franco 6; Bovo 6, Moro 6, Favasuli 6 (dal 10’ s.t. Perrulli 6); Gabionetta 5,5, Caetano 5,5 (dal 16’ s.t. Cristea 6), Negro 6 (dal 31’ s.t. Mendicino 6). (Russo, Bocchetti, Pezzella, Tagliavacche). All. Menichini 5,5. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6,5. NOTE paganti 1.770, incasso 11.000 euro, giornata con sospensione degli abbonamenti. Ammoniti Colombo, Tuia, Longo, Vinci. Angoli 2-5.

Papini punisce il Benevento Lecce da playoff LECCE

1

BENEVENTO

0

MARCATORE Papini al 30’ s.t. LECCE (3-5-2) Scuffia 6,5; Vinetot 6, Abruzzese 6,5, Diniz 6; Beduschi 6,5, Salvi 7 (dal 43’ s.t. Sacilotto s.v.), Papini 7,5, Bogliacino 6,5 (dal 19’ s.t. Herrera 6,5), Lopez 6; Doumbia 6, Gustavo 6 (dal 40’ s.t. Embalo s.v.) (Chironi, Filipe, Parlati, Manconi). All. Bollini 7. BENEVENTO (4-4-2) Pane 4; Celjak 5,5, Lucioni 6, Scognamiglio 5,5, Som 5; Alfageme 5 (dal 23’ s.t. Pezzi 5,5), Vitiello 6, D’Agostino 5,5 (dal 32’ s.t. Marotta 5,5), Campagnacci 5 (dal 29’ s.t. Padella 5,5); Eusepi 5, Mazzeo 5,5 (Piscitelli, Doninelli, Agyei, Allegretti). All. Brini 5. ARBITRO Dei Giudici di Latina 7. NOTE paganti 1.518, abbonati 2.228, incasso di 25.293,32 euro. Espulsi Pane al 50’ s.t.; ammoniti Doumbia, Beduschi, Campagnacci, Scognamiglio, Papini, Vitiello e Pezzi. Angoli 3-5.

Il Melfi si regala il colpo salvezza Tonfo Casertana CASERTANA

2

MELFI

3

MARCATORI Caturano (M) al 15’, Mancino (C) al 28’ p.t.; Idda (C) al 6’, Dermaku (M) al 15’, Fella (M) al 31’ s.t. CASERTANA (4-3-3) Fumagalli 6; Idda 6, Mattera 6, Murolo 5,5, Tito 5,5 (dal 42’ s.t. Bianco 6); Mancosu 6, De Liguori 5 (dal 25’ s.t. Diakite 5,5), De Marco 5,5; Caccavallo 5 (dal 17’ s.t. Cunzi 5,5), Cisse 6, Mancino 6. (D’Agostino, D’Alterio, Pontiggia, Kolawole). All. Campilongo 6 MELFI (4-3-1-2) Perina 6; Annoni 6, Dermaku 6,5, Di Filippo 6, Pinna 6; Agnello 6,5, Spezzani 6, Gallo 6 (dal 26’ s.t. Giacomarro 6); Tortori 6; Caturano 7, Fella 6,5 (dal 42’ s.t. Colella s.v.). (Gagliardini, Di Marcurio, Nappello, Luparini, Falomi). All. Bitetto 6. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE spettatori 2.500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Spezzani, De Liguori, Fella, Murolo, Tortori e Perina. Angoli 4-6. ●

● PAGANI (Sa) Un’autorete di Moracci regala alla Salernitana il derby con la Paganese e la quarta vittoria di fola, che vale il +5 sul Benevento. Non è stato facile per gli uomini di Menichini aggiudicarsi i tre punti a causa del pressing asfissiante della Paganese. I locali partono a razzo e al 4’ Deli da centroarea calcia sull’esterno della rete. Gli ospiti stentano nel gioco e si affidano ai tiri di Negro per cercare di bucare Casadei. Al 44’ Salernitana in gol con Colombo, ma la rete è annullata per fuorigioco. Nella ripresa la Paganese cala il ritmo e la Salernitana ne approfitta (9’): affondo sulla sinistra dell’esterno Franco e velenoso cross a centro area, Moracci nell’intento di spazzare la palla infila Casadei. La reazione della Paganese è blanda e la Salernitana cerca il raddoppio al 37’ con Gabionetta (tiro fuori). Al 49’ Longo da buona posizione sparando alto. Antonio Campitiello

LECCE Papini ci mette la testa e firma il gol che tiene il Lecce in corsa per i playoff. Il Benevento rimane incredibilmente… sotto vuoto spinto. La squadra di Brini è sembrata votata esclusivamente alla gestione dello 0-0 e alla fine si è ritrovata a 5 punti di distacco dalla capolista Salernitana. In piena emergenza, Bollini decide di passare al 3-5-2, affidando la missione in attacco ai pesi leggeri Doumbia e Gustavo. Nel primo tempo, al 29’ il Benevento spreca l’unica vera occasione costruita, con Eusepi che si fa ipnotizzare da Scuffia. Il Lecce sfiora il gol con Vinetot, Abruzzese e Bogliacino. Al 30’ i salentini svoltano: su punizione, Herrera pennella per l’incornata di Papini (un «pupillo» di Brini nella Ternana e nel Carpi), che poi festeggia indossando una «maschera» con barba, per la dedica a Moscardelli in tribuna. Nel recupero, il portiere Pane solleva di peso Embalo (infortunato a terra), rifilandogli colpi proibiti. In tribuna scaramucce tra tesserati del Benevento e tifosi del Lecce. Giuseppe Calvi

CASERTA Il Melfi batte con merito la Casertana, che perde in casa per la terza volta in questa stagione. La giovane squadra di Bitetto, per nulla intimorita dai 21 punti di differenza in classifica, si è battuta fin dall’inizio senza timori contro la squadra di casa priva di quattro centrocampisti, tutti infortunati. Il match si apre con un tiro a volo di Cisse che va alto. Replicano gli ospiti con Annoni sul quale Fumagalli para in due tempi. Al 9’ ci prova Caturano, ma il tiro da fuori è parato dal portiere, che nulla può poi al 15’ sul tiro del centravanti ospite, ex di turno, che sfrutta un erroneo rimpallo della difesa. Al 26’ è Mancino con un destro a volo, su assist di Mancosu, a superare Perina e a pareggiare. La reazione casertana viene ribadita poi dal palo colpito da Mattera al 33’, dall’autogol sfiorato da Dermaku su Caccavallo al 36’ e dal gol del vantaggio al 6’, in apertura di ripresa di Idda assistito da Cisse. Il Melfi però non si dà per vinto e dopo la punizione di Agnello finita fuori di poco, al 15’ trova il gol del pareggio con Dermaku di testa. Dopo la traversa sfiorata da Tortori al 29’, arriva il gol della vittoria con Fella. Lucio Bernardo

La Juve Stabia torna a sorridere Battuta l’Aversa

Tra Barletta e Catanzaro pari da amici

Disastro Reggina, cori contro Foti Colpo dell’Ischia

JUVE STABIA

3

BARLETTA

1

REGGINA

0

AVERSA NORMANNA

2

CATANZARO

1

ISCHIA

1

MARCATORI Gammone (JS) al 18’, Mosciaro (AN) su rigore al 35’, Bombagi (JS) al 38’ p.t.; Mosciaro (AN) al 7’, Nicastro (JS) al 35’ s.t. JUVE STABIA (4-2-3-1) Pisseri 6,5; Cancelotti 6,5, Polak 6, Migliorini 6,5, Contessa 6; Maiorano 6, La Camera 6; Gammone 6,5 (dal 19’ s.t Caserta 6), Bombagi 7, Nicastro 6,5 (dal 43’ s.t Liotti s.v); Gomez 6,5 (dal 19’ s.t. Carrozza 5,5). (Santurro, Liotti, Burrai, Aveni, Lepiller). All. Savini 6,5. AVERSA NORMANNA (3-5-2) Despucches 5,5; Scognamillo 6, Cossentino 6, Magliocchetti 5,5; Del Prete 5 (dal 1’ s.t. Sassano 5,5), Catinali 6, Geroni 6, Capua 5,5, Amelio 6 (dal 36’ s.t. De Luca 4); Mosciaro 6,5 (dal 34’ s.t. De Vena 5,5), Mangiacasale 5,5. (Lagomarsini, Esposito, Giannusa, Giannatasio). All. Marra 6. ARBITRO Giua di Pisa 5. NOTE paganti 567, abbonati 378, incasso di 8.825 euro. Espulsi Maiorano (JS) al 33’ p.t e De Luca (NA) al 38’ s.t.; ammoniti Contessa, Scognamillo, Magliochetti, Mosciaro, Cancelotti, Bombagi e Geroni. Angoli 6-3. ● CASTELLAMMARE DI STABIA (Na) La Juve Stabia ritrova la vittoria al Menti, dopo due pari interni consecutivi, battendo una combattiva Aversa Normanna. Locali in vantaggio con un tocco ravvicinato di Gammone dopo aver colpito in precedenza una traversa con una sassata di Bombagi. L’Aversa impatta grazie a un rigore contestato, assegnato su segnalazione del guardalinee per un mani sulla linea di porta di Maiorano, poi espulso. Dal dischetto Mosciaro spiazza Pisseri prima che lo stabiese Bombagi, di testa su azione di angolo, riporti di nuovo in vantaggio la Juve Stabia. Nella ripresa un guizzo di Mosciaro regala il pari all’Aversa. Bombagi coglie il secondo legno della serata, ma a far esplodere per la terza volta il Menti è Nicastro. Tensione nel dopogara: un giornalista aggredito dai tifosi di casa. Gianpaolo Esposito

MARCATORI Ingretolli (B)al 17’ p.t; autorete di Radi (C) al 7’ s.t BARLETTA (4-3-3) Liverani 6; Zammuto 5,5, Stendardo 5,5, Radi 5, Guarco 6; De Rose 5,5, Legras 5,5, Cortellini 6 (dal 18’ s.t. Branzani 5,5); Danti 5,5 (dal 5’ s.t. Rizzitelli 5,5), Ingretolli 6, Fall 5,5. (De Martino, Perpignano, Kiakis, Sokoli, Giannarelli) All. Corda 5,5 CATANZARO (4-1-4-1) Bindi 6; Daffara 6, Orchi 5,5, Rigione 5,5, Ghosheh 5,5 (dal 31’ s.t. Squillace s.v.); Giandonato 6; Caputa 5,5 (dal 18’ s.t. Giampà 5,5), Badara 5,5 (dal 5’ s.t. Mounard 5,5), Zappacosta 6, Mancuso 5,5; Russotto 5,5 (Migani, D’Orsi, Jhonson, Ilari) All. D’Urso 5,5 (squalificato Sanderra). ARBITRO Zanonato di Vicenza 6. NOTE paganti 360, abbonati 1.194, incasso 6.479,07 euro. Ammoniti Zammuto, Branzani, Giandonato e Russotto. Angoli 1-5. ●

BARLETTA Pareggio annunciato: Catanzaro ormai fuori da qualsiasi obiettivo, Barletta che a piccoli passi dovrebbe raggiungere la salvezza. Difficile mettere assieme parecchie note di cronaca in una gara avara di emozioni che non ha convinto molti tifosi che hanno fischiato i protagonisti in campo. Nessun sussulto fino al 17’ quando Ingretolli raccoglie di testa uno spiovente di Guarco e batte Bindi. La reazione dei calabresi non c’è e i locali sfiorano il raddoppio con Cortellini. Nella ripresa arriva l’autorete di Radi. che sbuccia una palla calciata da Daffara e batte Liverani. Ci sarebbe tempo per tentare di vincere la gara, ma l’ultima mezz’ora è noiosissima, solo un paio di spunti di Fall al 21’ e al 34’ creano qualche problema a Bindi. Il Catanzaro, senza lo squalificato Sanderra, in panchina sostituito da D’Urso, porta casa un punto che potrebbe essere utile per la qualificazione nella prossima Coppa Italia, mentre il Barletta - a un passo dal traguardo - deve ora pensare ai problemi societari per poter ripartire nel prossimo campionato di Lega Pro. Matteo Tabacco

MARCATORE Sirignano al 2’ s.t., REGGINA (3-5-2) Belardi 5; Ungaro 5, Camilleri 5 (dal 27’ s.t. Di Michele 5), Di Lorenzo 5; Ammirati 5,5, Salandria 5, Armellino 5, Maimone 5 (dal 42’ s.t. Masini s.v.), Benedetti 4,5; Insigne 5, Viola 5,5 (dal 10’ s.t. Balistreri 5). (Kovacsik, Scionti, Karagounis, Zibert, Masini). All. Alberti 4,5 ISCHIA (4-3-1-2) Giordano 6,5; Finizio 6,5, Impagliazzo 6,5, Sirignano 7,5, Bruno 6,5; Bulevardi 6,5 (dal 32’ s.t. Verachi s.v.), Chiavazzo 6, Armeno 6; Alvino 6,5 (dal 37’ s.t. Gerevinis.v.) ; Ciotola 6,5 (dal 24’ s.t. Massimo 6), Fumana 6,5. (Ioime, Caso, Formato, Schetter). All. Maurizi 6,5. ARBITRO Tardino di Milano 7. NOTE paganti 310, abbonati 2.245, incasso di 15.985 euro. Espulso Benedetti al 43’ s.t.; ammoniti Viola, Alvino, Camilleri, Armellino e Insigne. Angoli 6-6. ● REGGIO CALABRIA La Reggina potrà uscire dal coma irreversibile in cui versa da tempo, con due retrocessioni dalla Serie A alla Lega Pro in 5 anni, con la Serie D che potrebbe significare la fine del calcio a Reggio Calabria? E con più di 10 milioni di debiti, di cui 550 mila euro l’anno da scontare con l’Agenzia delle Entrate in 15 anni, riuscirà il presidente Foti a vivacchiare con la spada di Damocle che pende sulla sua testa? La città e la tifoseria sono stanche e si sentono tradite da chi da 28 anni è al timone del club, anche se per 9 campionati nella massima categoria. Ieri l’ennesimo scempio in uno scontro diretto. A fare festa è stato l’Ischia, che con un solo tiro in porta del «guerriero» Sirignano al 2’ della ripresa, di testa, su punizione battuta da Finizio, porta a casa 3 punti preziosi senza rubare nulla. La Reggina si era fatta vedere in avvio con Viola, che dopo uno scambio con Benedetti di sinistro ha colpito il palo. Finale nervoso tra i padroni di casa, con Benedetti che mette le mani in faccia a Fumana e l’arbitro lo espelle. Con i cori ostili contro Foti da parte dei tifosi, che chiedono al patron di farsi da parte, si va alla Santa Pasqua in modo traumatico. E la domanda che tutti si pongono è: il ciclo di Foti è finito? Lorenzo Vitto

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CLASSIFICA SQUADRE

PT

SALERNITANA BENEVENTO JUVE STABIA MATERA LECCE CASERTANA FOGGIA (-1) CATANZARO BARLETTA COSENZA VIGOR LAMEZIA MELFI (-2) MARTINA LUPA ROMA PAGANESE ISCHIA MESSINA SAVOIA AVERSA NORMANNA REGGINA (-4)

73 68 60 57 57 56 51 48 43 40 40 38 35 35 34 29 27 27 26 22

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

33 33 33 32 33 32 32 33 33 32 32 33 31 32 33 33 32 32 33 33

22 19 16 16 17 16 13 13 11 9 9 9 9 8 8 6 5 6 5 6

7 11 12 9 6 8 13 9 10 13 13 13 8 11 10 11 12 9 11 8

4 3 5 7 10 8 6 11 12 10 10 11 14 13 15 16 15 17 17 19

46 47 48 47 43 47 50 40 30 33 34 36 33 35 28 26 31 29 32 24

23 25 31 30 29 29 31 37 32 33 36 39 35 50 39 48 49 46 48 49

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

COSÌ OGGI Ore 14 COSENZA (4-4-2) Ravaglia; Corsi, Tedeschi, Blondett, Zanini; Fornito, Arrigoni, Caccetta, Tortolano; Calderini, Cori. (Saracco, Carrieri, Ciancio, Criaco, Statella, Cesca, De Angelis). All. Roselli. SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello; Riccio, Checcucci, Mercadante; Sanseverino, Saric, Pizzutelli, Verruschi; D’Appolonia, Di Piazza, Scarpa. (Volturo, Cremaschi, Sirigu, Boilini, Giordani, Vosnakidis, Partipilo). All. Papagni. ARBITRO Dionisi di L’Aquila (Menicacci-Della Vecchia). (andata 1-1) MESSINA (4-4-2) Berardi; Cane, Silvestri, Altobello, Donnarumma; Damonte, Mancini, Nigro, Ciciretti; Corona, Orlando. (Scardino, Sciotto, Izzillo, Bortoli, Spiridonovic, Bonanno, De Paula). All. Di Costanzo. MARTINA (4-4-2) Bleve; De Giorgi, Samnick, Patti, Memolla; Arcidiacono, De Lucia, Bucolo, Tomi; Pepe, Pivkovski. (Modesti, Kalombo, Brunetti, Diop, Calvetti, Caruso, Montalto.) All. Imbimbo. ARBITRO Vesprini di Macerata (Robilotta-Scarica). (1-2) Ore 14.30 LUPA ROMA (4-4-1-1) Rossi; Frabotta, Conson, Cascone, Celli; Bariti, Cerrai, Capodaglio, Raffaello; Margarita; Tulli. (Santi, Martorelli, Curcio, Santarelli, Prevete, Tajarol, Del Sorbo). All. Cucciari. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Piacenti; Spirito, Kostadinovic, Filosa, Malerba; Puccio, Battaglia, Scarsella; Improta, Del Sante, Montella. (Forte, Di Bella, Di Marco, Papa, Maglia, Rossini, Held). All. Erra. ARBITRO Bertani di Pisa (SolazziMartinelli). (2-2) Ore 20.45 MATERA (3-4-3) Bifulco; D’Aiello, Flores, Mucciante; Ashong, Coletti, Iannini, Ferretti; Letizia, Diop, Carretta. (Russo, Faisca, Pagliarini, Bernardi, Madonia, Albadoro, Di Noia). All. Auteri. FOGGIA (4-3-3) Addario; Bencivenga, Potenza, Gigliotti, Agostinone; Agnelli, Quinto, Minotti; Sarno, Iemmello, Maza. (Micale, D’Angelo, Loiacono, D’Allocco, Barraco, Cavallaro, Leonetti). All. De Zerbi. ARBITRO Pelagatti di Arezzo (Campitelli-De Filippis). (0-0) SERIE D Esposto su Caravaggio-Pro Sesto Un esposto alla Procura federale affinché verifichi che Caravaggio-Pro Sesto «abbia avuto una condotta di gara, da parte dei giocatori in campo e, più in generale, di tutti i tesserati delle due società, regolare». A presentarlo è la Pro Sesto, vittoriosa per 3-2. Una partita sub iudice visto che il Caravaggio ha presentato un reclamo in quanto ritiene che la Pro Sesto abbia sbagliato una sostituzione (non rispettando la regola della presenza in campo di 4 under) e quindi vada punita con il 3-0 a tavolino. La Pro Sesto, con una nota sul proprio sito, parla di un comportamento del Caravaggio «non propriamente in linea con i principi della lealtà e della correttezza sportiva». Al momento della sostituzione incriminata (21’ s.t.) il Caravaggio era in vantaggio per 2-0. Dopo che il Caravaggio aveva sostituito 3 giocatori esperti e titolari con altrettanti under 1996, nei 15’ finali la Pro Sesto ha segnato 3 reti. Questa condotta di gara - spiega la Pro Sesto - viene motivata dal Caravaggio «dal fatto che ‘onde evitare infortuni e ammonizioni, hanno tirato i remi in barca’ . E ‘che ormai la partita era terminata al 70’. Vincevamo 2-0 , fino ad allora la Pro Sesto non aveva fatto un tiro in porta. Il mister ha fatto tre cambi mettendo in campo 6 giovani, pensando alla gara di giovedì a Ciliverghe’».


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Formula 1 R Dopo il trionfo in Malesia

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Vi porto con me sulla Ferrari» 1Vettel a Maranello: «Mi avete dato una bella macchina, vivremo altre gioie così» 1

Andrea Cremonesi

2

L

a Ferrari è Formula 1 ma anche supercar da sogno, agonismo ed esclusività, lusso. Un’azienda con due anime e un solo cuore: Sebastian Vettel, che il mito del Cavallino ha imparato a conoscerlo fin da bambino, quando, appeso alle reti di Fiorano, rimase folgorato dal suo idolo Michael Schumacher, lo sa bene. Per cui ieri, nel giorno che segnava il suo ritorno in fabbrica dopo la trionfale cavalcata di Sepang, gli è venuto naturale brindare al successo presso la Gestione Sportiva ma poi mangiare un boccone al ristorante «Il podio» dove solo 24 ore prima era stata esposta la coppa riservata ai costruttori. Quella è la zona di ristoro dei dipendenti della Gestione Industriale ed il tedesco voleva condividere la propria gioia proprio con coloro che, pur non lavorando sulla proprio monoposto, contribuiscono giorno dopo giorno, turno dopo turno ad alimentare la leggenda delle auto più amate e desiderate al mondo. Il messaggio è chiaro: la Ferrari è una sola. DISCORSO All’interno della Logistica, dalle forme e colore dei dirigibili tedeschi fabbricati dalla Zeppelin, Vettel si è rivolto alla squadra in italiano, con un discorso improvvisato («ci provo», ha confessato). Come aveva fatto via radio prima in Australia e poi in Malesia. «È stata un’emozione grandissima. Ho vinto tante gare (39 coi colori della famiglia Red Bull; n.d.r.), ma la prima con la Ferrari è molto, molto speciale. Domenica notte ho voluto festeggiare coi meccanici e ho anche detto loro: grazie mille, ma io voglio essere uno di voi. Nè più, nè meno. Io sono parte della squadra e anche se in pista sono da solo, so che in realtà non lo sono mai. Perché sono sempre con voi. Vi voglio ringraziare per avermi dato una bella macchina e penso, anzi so, che vivremo ancora grandi momenti insieme».

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● 1 La gioia di Sebastian Vettel, domenica a Sepang, all’arrivo nel parco chiuso subito dopo avere conquistato il suo primo gran premio al volante della Ferrari ● 2 Sebastian parla ai dipendenti della Ferrari: con lui sul palco ci sono Maurizio Arrivabene (a sin.) e il terzo pilota Esteban Gutierrez ● 3 Per concludere la festa, ecco che Vettel scatta una foto con il telefonino ai dipendenti in trance da tifo per il loro nuovo idolo

RIl tedesco brinda

col team e pranza con i dipendenti della Gestione Industriale

RLa Kehm, manager di Schumi, manda un messaggio di complimenti alla Scuderia

luto di Kimi Raikkonen, volato in Finlandia per il battesimo del figlio Robin, ha colto l’occasione per lanciare un messaggio al team: «Credo che in quel “Forza Ferrari” detto da Seb alla radio subito dopo il traguardo ci fossero i suoi sogni da bambino, i momenti che ha passato con un altro grande che ci ha fatto vincere tanto, Michael, e che ci fosse soprattutto la gioia di essere qui con tutti voi. Voi siete qui da tanto tempo e ve lo meritate». SABINE Schumi, che di Vettel è stato prima idolo, poi amico, sostenitore e compagno di squadra in diverse edizioni della Corsa dei Campioni, non ha potuto assistere al trionfo della rossa o quantomeno, nelle condizioni in cui versa dopo l’incidente sugli sci del 29 dicmebre 2013 a Meribel, difficilmente se ne sarà reso conto. Ma la moglie Corinna e

BATTESIMO Accanto a lui ad applaudirlo c’erano Maurizio Arrivabene e il collaudatore e terzo pilota Esteban Gutierrez. Il capo della Gestione Sportiva, che ha portato il sa-

Sabine Kehm hanno trepidato davanti alla tv per il loro connazionale. E alla fine la ex portavoce e oggi manager del campionissimo ha spedito un sms a Maurizio Arrivabene per complimentarsi. LAVORO Ma la giornata di Vettel a Maranello non era soltanto finalizzata a celebrare con i dipendenti il ritorno al successo dopo quasi due anni di digiuno (GP Spagna 2013), il tedesco ha infatti lavorato al simulatore perché l’impresa della Malesia deve essere solo il punto di partenza come ha sottolineato nel discorso alla squadra lo stesso Arrivabene. Il traguardo delle due vittorie, dopo Sepang, è diventato di colpo un obiettivo minimo. Ma guai ad esaltarsi: «Dobbiamo continuare a lavorare — è l’invito rivolto da Arrivabene — con la massima dedizione e concentrazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Arrivabene: «Siamo la F.1» ● «Una F.1 senza la Ferrari non sarebbe più la F.1: perderebbe il 60-70% del valore. Per questo la Ferrari non è comparabile con nessun’altra squadra. La Ferrari è la F.1. E chi l’ha dimenticato si rinfreschi le idee». A parlare così al settimanale Autosport è Maurizio Arrivabene, team principal del Cavallino. Che parla di Sergio Marchionne («Sono fortunato da avere il miglior capo e maestro che ogni team manager si sogni. Prima di parlare con lui, è meglio ascoltarlo il più possibile») e del futuro: «La F.1 deve diventare più abbordabile. Ma non faccio io le regole. Le domande vanno fatte ad altri: Ecclestone, Fia, organizzatori... Sono la maggioranza. I team sono accusati per decisioni di altri».

TACCUINO ASTA SU EBAY

Vale colora la 125 ● Valentino Rossi e Javier Zanetti per i bambini poveri argentini della Fondazione P.U.P.I: all’asta su ebay andrà una Yamaha YZF-R125 con la livrea della M1 MotoGP di Vale.

FORMULA E

Trulli conferma Liuzzi ● Vitantonio Liuzzi ancora con il team Trulli nella 5a tappa F.E a Long Beach (Usa).

DAKAR 2016

Resta la Bolivia ● Il presidente boliviano Evo Morales, ha incontrato Etienne Lavigne, direttore della Dakar: confermata nel 2016

MotoGP R Aoyama alternativa Honda

Pedrosa: «Deciderò presto Ma così non posso correre» Paolo Ianieri

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orre, non corre. Si ritira, si ferma il tempo necessario a risolvere il problema fisico. Sono tanti i punti interrogativi che aleggiano attorno alla figura di Dani Pedrosa, che dopo avere corso una gara di sofferenza, domenica notte in Qatar ha annunciato lo stop, perseguitato dal dolore all’avambraccio destro per quel problema di sindrome compartimentale da cui non riesce proprio a liberarsi.

PALLINA DA TENNIS «Il braccio di Dani dopo la gara faceva paura — ha raccontato un membro del team Honda —, il muscolo si era gonfiato così tanto che sembrava che sotto la pelle avesse una pallina da tennis. Tempo dieci minuti, però, e la situazione era tornata alla normalità». DOLORE E PERICOLO Iniziare il campionato così, è stata una mazzata per il 29enne pilota di Sabadell, che nel tentativo di replicare allo strapotere di Marc Marquez sulla RC213V

Dani Pedrosa, 29 anni IPP

gemella, nell’inverno aveva cambiato mezza squadra tra capotecnico, ingegneri e meccanici, presentandosi al via del campionato apparentemente molto sereno, oltre che con risultati molto convincenti in pista. Ma il fatto che lo spagnolo nei test girasse sempre senza mai forzare troppo, limitandosi a sequenze di pochi giri, oggi può essere compreso con la sua preoccupazione. «Io che mi sono fatto operare per lo stesso problema, posso dire che è una delle cose più brutte e dolorose che possono succedere a un pilota — spiegava domenica notte Andrea Dovizioso —. Non riesci a guidare ed è pericoloso, ti toglie il pieno controllo della guida. Mi spiace per Dani, spero trovi una soluzione». BLOG TRISTE Se esiste, al mo-

mento non lo sa neppure Pedrosa, che in questi giorni sta visitando diversi specialisti in Spagna, e altri potrebbe incontrarne negli Stati Uniti o in Finlandia. «Da quando scrivo sul mio blog, questa è la più difficile — le parole pubblicate da Dani ieri sul suo diario online —. Da un anno ho problemi all’avambraccio destro. Lo scorso anno mi sono anche operato, ma il problema non si è risolto. Prima della stagione ho viaggiato tanto proprio per cercare di risolvere il problema e disputare questa stagione al cento per cento. Il GP del Qatar mi ha confermato che non sarà così. Non posso competere al massimo delle mie possibilità. E questo è tutto quello che posso dire per il momento. Spero di poter dare presto buone notizie, perché prenderò una de-

cisione nei prossimi giorni». AOYAMA PRONTO Insomma, Pedrosa non chiarisce quale possa essere il suo futuro, facendo però intuire come quella del ritiro non sia assolutamente un’ipotesi campata in aria, qualora l’ingrossamento del muscolo dell’avambraccio in condizioni di particolare sforzo, non possa essere contenuta entro limiti accettabili. E intanto la Honda Hrc si prepara a tutte le opzioni. «Dani si sta facendo vedere da alcuni specialisti e in un paio di giorni al massimo prenderemo una decisione — conferma Livio Suppo, team manager Hrc —. Io spero che Dani ce la faccia, ma se dovesse dare forfait, al suo posto correrà Aoyama. Stoner? Basta con questa storia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Formula 1 R Dopo il trionfo in Malesia

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

STORIE GAZZETTA

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CONTENUTO PREMIUM

A sinistra, James Allison. Sopra, la felicità di Sebastian Vettel dopo il successo in Malesia. Sotto, il tedesco sul podio di Sepang GETTY-OLYMPIA-EPA

Allison

UN GENIACCIO ROCK PER LA SVOLTA ROSSA James Allison, 47 anni, è d.t. Ferrari dal 2014. Era già stato a Maranello fra il 2000 e il 2004, durante l’era Schumi LIVERANI

le nuvole. In F.1 c’è arrivato per caso. Nel 1991, fresco di laurea, inviò una lettera e un curriculum a Giorgio Ascanelli, che avrebbe voluto asuo padre John era un ufficiale fra i più de- sumerlo come aerodinamico junior alla Benetcorati della Royal Air Force britannica, co- ton. Ma John Barnard, che guidava l’antenna tecmandante in capo del reparto logistico. E nologica di Godalming, non era stato avvertito e lui è cresciuto in mezzo a vecchi aerei da restau- si infuriò. Per fortuna gli concesse lo stesso un rare e auto d’epoca, le due passioni di famiglia. colloquio, decidendo che non poteva farselo Perciò era destino che James Allison prima o poi scappare. Poi, dopo una breve parentesi alla Laincontrasse il mondo delle corse. Anche se non rousse e il ritorno in Benetton con i trionfi di Mine aveva la più pallida idea, quando scelse l’uni- chael Schumacher, arrivò la grande occasione versità di Cambridge, corso di laurea in ingegne- Ferrari. Allison seguì Ross Brawn e Nicholas ria aerospaziale: «Mi piacevano la matematica e Tombazis, restando a Maranello per cinque anni, il restauro delle vetture. Ma soprattutto pensavo fra il 2000 e il 2004, cioè dall’inizio alla fine delche questo avrebbe reso orgol’epopea in rosso di Schumi, cogliosi i miei genitori». Di queronata da 5 Mondiali piloti. Ma gli anni, «i più duri e intelletnon aveva il ruolo chiave di ogHa avuto l’ultima tualmente stimolanti della gi. Era aerodinamico di pista. È parola su ogni mia vita», l’uomo del miratornato nel maggio 2013, volucolo Ferrari in realtà ricorda parte della SF15-T to dall’allora team principal «soprattutto i divertimenti Stefano Domenicali, e ha posto È il nuovo Brawn da diciottenne», come ha dile fondamenta tecniche del richiarato in un’intervista. o un altro Newey? lancio. Lo cercavano sia la McLaren sia la Mercedes, che DUE ANIME Non lo diresti, l’aveva sondato attraverso Niki ascoltando questo tecnico dall’aspetto contem- Lauda, e non c’è da meravigliarsi, pensando a ciò plativo e dalla parlata quieta, che alterna inglese che Allison nel frattempo era stato capace di fare e italiano con la proprietà di un bilingue. Così alla Renault (due titoli con Fernando Alonso) e come non ti aspetteresti da uno con il carattere soprattutto alla Lotus (due vittorie con Kimi «british» di chi viene dal Lincolnshire, che all’im- Raikkonen), nonostante un budget limitato. provviso ti sorprenda con una frase tipo: «Domenica a Sepang volevo solo ballare, gridare dalla UOMO CHIAVE La SF15-T, l’auto che ha trionfato gioia e abbracciare tutte le persone del team che domenica in Malesia nelle mani di Sebastian Vetavevano condiviso con me una lunga giornata di tel, spezzando un’egemonia Mercedes che duraemozioni». Ma Allison, che al massimo dà l’im- va da 8 gare consecutive e un digiuno del Cavallipressione di un tranquillo padre di famiglia a cui no lungo quasi 2 anni, è la prima Ferrari nata affidare i propri figli, nasconde un’anima rock interamente sotto la sua guida. Allison, per sua dietro all’immagine di geniaccio con la testa fra stessa ammissione, non ne ha disegnato un solo

IL RITRATTO di LUIGI PERNA

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L'IDENTIKIT JAMES ALLISON NATO IL: 21 FEBBRAIO 1968 A: LINCOLNSHIRE (GRAN BRETAGNA) STATO CIVILE: SPOSATO CON REBECCA, HA TRE FIGLI.

1990 Fresco di laurea in ingegneria aerospaziale a Cambridge entra alla Benetton. Nel 1992 passa in Larrousse come responsabile dell’aerodinamica, poi rientrare in Benetton nel 1994. 1999 Passa alla Ferrari dove resta sino al 2005. Poi va in Renault dove diventa d.t. nel 2009. 2013 Torna a Maranello e dal 29 luglio è d.t della Ferrari.

bullone, ma ha avuto l’ultima parola su tutte le scelte progettuali, coordinando il lavoro di motoristi, telaisti e aerodinamici. Non è un caso che sia stato anche l’unico superstite dell’epurazione seguita ai fallimenti dell’ultima stagione ferrarista (Marmorini, Tombazis, Fry), a cavallo fra il regno di Luca di Montezemolo e la presidenza di Sergio Marchionne. L’ex team principal Marco Mattiacci ne aveva fatto il suo referente. E il ruolo non è cambiato dopo l’arrivo di Maurizio Arrivabene. Segno che Allison gode di una fiducia incondizionata. RE MIDA Bisognava dare una svolta. E la Ferrari firmata Allison ha tagliato i ponti con il passato. La nuova power unit, il cui responsabile è Mattia Binotto, ha beneficiato di scelte più coraggiose, guadagnando cavalli (oltre 80 Cv) e guidabilità. L’aerodinamica sfrutta i vantaggi della rinnovata galleria del vento e il telaio (chief designer Simone Resta) ha potuto contare sul lavoro delle sospensioni del mago Rory Byrne, con il risultato che la monoposto è gentile con le gomme perfino più delle frecce Mercedes. Molti pensano che Allison sia il nuovo Ross Brawn, anche se a dividerli ci sono decine di titoli iridati a favore dell’ex d.t. ferrarista. Di certo, scorrendo la sua carriera da Re Mida che vince ovunque vada, viene da chiedersi: ma è anche il nuovo Adrian Newey? «Quando sono andato via la prima volta dalla Ferrari ero davanti a una scelta di vita, perché la mia figlia più grande doveva passare alle scuole medie e avrebbe significato restare a Maranello altri 11 anni. Così tornai indietro». Oggi i suoi figli — una si chiama Emily come la primogenita di Vettel — sono grandi e James ha potuto rituffarsi nel Mito. Che ci resti a lungo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL D.T. DI MARANELLO: «A SEPANG VOLEVO BALLARE E GRIDARE PER LA VITTORIA». CON LE SUE IDEE IN UN INVERNO HA CAMBIATO TUTTO


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Mondomotori R Auto

New York va a tutto Suv

1Auto Show con novità rivolte al mercato europeo. Alla Lexus RX (300 Cv) rispondono Mercedes GLE 500, Bmw X5 xdrive40e, Toyota Rav4 Hybrid. E quella Boxster Spyder... 1

Corrado Canali

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NEW YORK

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on è Detroit, il Salone delle tante novità che non a caso si svolge nella capitale americana dell’auto e neppure Los Angeles, la più glamour delle rassegne negli Usa che a novembre apre i battenti nel mercato numero uno per le “quattroruote” a stelle e strisce che è la California. L’Auto Show di New York, tuttavia, è il più proiettato verso l’Europa, visto che quasi tutte le anteprime annunciate arriveranno a distanza di poco nel Vecchio Continente, dai noi. Un esempio? La nuova Lexus RX, un modello storico, è stata lanciata nel 1989, per il brand di lusso di Toyota che si ripresenta con l’obiettivo di ritornare in testa al gradimento degli utilizzatori di Suv. Linee audaci come la “sorellina” minore, la NX che in Europa in pochi mesi ha scalato le classifiche delle vendite. E poi, la propulsione ibrida, ormai un marchio di fabbrica per Toyota che, infatti, a New York fa debuttare anche il Rav4 Hybrid.

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QUANTI CAVALLI La nuova RX che ormai sfiora i cinque metri di lunghezza, ha una motorizzazione che abbina un benzina di 3.500 cmc ad un elettrico con una potenza che sfiora i 300 Cv. Inoltre, il montante posteriore discendente, quasi da coupè, è la risposta di Lexus ai nuovi Suv più sportivi, come la GLE Coupè di Mercedes che ha debuttato a Detroit o la nuova Bmw X6. In vendita negli Usa fra qualche mese, la RX sbarcherà anche in Europa a fine anno. Dal top del lusso al Suv compatto e accessibile, il Rav4 Hybrid col 2500 cmc da 197 Cv e un look ristilizzato rispetto al resto della gamma Rav4 con l’ambizione di diventare lo “sport utility” compatto più venduto in Europa, dove sarà disponibile nel corso dell’anno.

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IDROGENO La scelta di ampliare la propria offerta ibrida è per Toyota una prova di forza rispetto ad altri costruttori che, invece, spingono per la scelta più estrema, quella elettrica. Alla Toyota, se mai, dimostrano di credere di più all’idrogeno con la Mirai, la berlina che dopo il debutto al Salone di Los Angeles dell’anno scorso ha fatto incetta di ordinativi in Giappone, anche grazie agli incentivi varati dal governo, ma nei prossimi mesi sbarcherà in Europa, sia pure in quei Paesi nordici, come la Danimarca, che dimostrano di puntare più di altri sulla mobilità “green”.

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QUI GERMANIA Pronta la risposta a Lexus di marchi tedeschi del lusso. Bmw espone al Salone di NY la X5 xDrive40e, un’ibrida plug-in da 313 Cv, ma capace di consumare solo 3,3 l/100 km e con emissioni da record: 77 g/km. Le pre-

● 1. la Bmw X5 xDrive40e, ibrida plug-in da 313 Cv; 2. La Lexus RX abbina a un benzina da 3.500 cmc un motore elettrico per una potenza totale di quasi 300 Cv; 3. Toyota Rav4 Hybrid, attesissimo; 4. La Porsche Boxster Spyder; 5. La Mercedes GLE 500

stazioni sono da sportiva: 6,8 secondi da 0 a 100 km/h. E anche Mercedes con la GLE, la nuova denominazione della Classe M, punta ad aprire una nuova era di Suv ibridi con la GLE 500 e 4Matic un’ibrida plug-in da 325 Cv. Dai Suv alle berline, che a New York non mancano mai. A cominciare dalla nuova Jaguar XF che punta al settore premium, ma soprattutto la Kia Optima rivoluzionata nello stile che, infatti, prende spunto dalla concept Sportspace, una sorta di Sportwagon dei nostri giorni esposta al Salone di Ginevra. La Optima oltre a motori benzina e diesel offre anche una variante ibrida e arriverà entro l’anno in Europa. LE AMERICANE E poi due novità tutte “made in Usa”: la Cadillac CT6 che mostra i “muscoli” grazie ai 400 Cv del 3000 cmc a benzina che la equipaggia; oppure la Lincoln Continental, per ora si tratta una concept, ma che andrà in produzione nel 2016. Prefigura una futura lussuosa berlina. Volkswagen, invece, per festeggiare i sessant’anni del marchio negli Stati Uniti propone quattro originali concept del Maggiolino che potrebbero diventare altrettante serie speciali in arrivo.

lLE NOSTRE Intanto, la presenza dei brand sportivi del Gruppo Fca — Alfa Romeo e Maserati — guadagna posizioni negli spazi espositivi al salone di NY, non a caso per la Casa del Tridente gli Usa sono sempre il mercato più importante, mentre per l’Alfa Romeo l’arrivo in forze è ormai vicino. NOSTALGIE Infine, folla allo stand Porsche che espone la Boxster Spyder, un’auto veramente d’altri tempi. E non solo perché le “gobbette” richiamano il modello originale — la 718 Spyder — ma per una essenzialità che se riferita ad un’auto che costa 83.084 euro può sembrare una provocazione. E, infatti, lo è: niente radio o climatizzatore e la capote è disponibile soltanto ad apertura manuale: Tutti questi sono gadget che potranno essere richiesti all’atto dell’acquisto, però — questa è la sciccheria — senza sovrapprezzo. L’obiettivo dichiarato della Casa è quello di spingere l’utente a concentrarsi sulla dinamica di marcia. Una sorta di sfida nei confronti di chi ipotizza che in futuro gli esseri umani alla guida di un’auto potrebbero non servire più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

APPENA ARRIVATA

Discovery Sport, ovunque ma con stile british 1La Land Rover è

nata per l’off-road, ma in strada è agile, comoda... di classe superiore

LA SCHEDA LAND ROVER DISCOVERY SPORT SD4 HSE

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MOTORE 4 CILINDRI TURBODIESEL CILINDRATA 2.179 CMC POTENZA MASSIMA 190/140 CV/KW COPPIA MASSIMA 420NM A 1.750 GIRI/MIN CAMBIO AUTOMATICO A 9 RAPPORTI TRAZIONE INTEGRALE PERMANENTE PESO 1.850 KG A VUOTO DIMENSIONI LUNGHEZZA 4.599 MM, LARGHEZZA 2.069 MM, ALTEZZA 1724 MM CONSUMO MEDIO 6,1 L/100 KM EMISSIONI CO2 159 G/KM VELOCITÀ MASSIMA 188 KM/H ACCELERAZIONE DA 0-100 IN 8”9 PREZZO 47.800 EURO

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Alessandro Giudice

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uò sembrare scontato ma passare dall’asfalto al sentiero off-road coperto di neve bagnaticcia e instabile, ripido e pieno di tornanti, con naturalezza, senza patemi d’animo e con la stessa sensazione di sicurezza e controllo che si prova su strada non è una cosa da poco. E’ quello che succede al volante della nuova Land Rover Discovery Sport, che non è un fuscello (1.850 kg) e nemmeno una miniatura, con i suoi 4,6 metri di lunghezza, ma che in montagna si arrampica come uno scoiattolo. Lo fa grazie al Terrain Response, la tecnologia esclusiva Land Rover che prepara l’auto ad affrontare, oltre ad un generico fuoristrada, anche l’erba/ghiaia/neve, il fango e i solchi, la sabbia e, con l’optional Active Driveline, ad ottimizzare la guida su asfalto con la modalità Dynamic, passando da trazione anteriore a integrale a

Asfalto bagnato, neve e tornanti di montagna: la Discovery Sport va a nozze

seconda delle necessità. Programmi che il pilota sceglie premendo un tasto posto sul tunnel centrale, dove c’è anche il comando Hill Descent Control, che regola automaticamente la velocità in discese ripide e con poca aderenza. La Discovery Sport è disponibile in tre motorizzazioni, una benzina e due diesel, e quattro livelli di allestimento, con prezzi da 35.600 a 56.100 euro.

TEST Abbiamo provato la SD4 HSE (47.800 euro): il quattro cilindri turbodiesel più potente (190 Cv) e il cambio automatico a 9 rapporti (optional da 2.420 euro) ne fanno un’auto scattante ai bassi regimi (la coppia è di 420 Nm a 1750 giri/ min) ma un po’ in affanno agli alti, dove lo spunto va cercato utilizzando il cambio. Nonostante dimensioni, peso e un assetto adatto all’off-road ma

confortevole anche su strada, la Discovery Sport è agile e in curva sta abbastanza piatta, limitando il rollio al minimo e accentuando un po’ di più il beccheggio in accelerazione e frenata. Tutto questo cullando i passeggeri in un ambiente accogliente, che miscela stile british con esigenze tecniche e costruttive di un’auto pratica ma di qualità. Gli interni sono ampi (ci sta la terza fila di sedili per 7 posti totali), bagagliaio compreso, che ha una capacità di 980 litri ed è tutto bello squadrato, con il nuovo assale posteriore multilink che lascia il pianale libero. L’impressione di trovarsi su un’auto di categoria superiore (leggi Range Rover) è confermata anche dall’estetica, che riprende stilemi, forme e proporzioni delle recenti creazioni del Centro Stile di Solihull e che in Italia, ancor prima della presentazione nelle concessionarie, ha collezionato 1400 prenotazioni a scatola chiusa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL NOSTRO GIUDIZIO

Sì Design Linea moderna e accattivante Comfort Insonorizzazione e qualità dei sedili da auto di lusso. Off-road Sicurezza ed efficacia al top.

No Prestazioni I motori diesel meriterebbero qualche cavallo in più a disposizione per spingerla meglio. Forse con il benzina da 240 CV è meglio


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Che party per la XF! L’eleganza Jaguar si veste d’alluminio 1Attrici e modelle

al lancio: cambiati 2.669 pezzi su 3.194 Giù peso e consumi non le prestazioni Paolo Matteo Cozzi NEW YORK @paolocozzi

L’

appuntamento per il lancio mondiale della terza generazione XF è al Center 548, un vecchio edificio commerciale nel distretto artistico di Chelsea, a Manhattan. È la vigilia del New York International Auto Show (3-12 aprile)

e Jaguar sceglie un party in tipico stile newyorkese per il lancio del modello XF. PARTY Un modello importante per via dei numeri di mercato: dal 2007 a oggi è stato venduto in oltre 250.000 pezzi. Ora il costruttore ha completamente rinnovato anzi evoluto questa berlina. Al loft che ospita circa 200 invitati, fra cui la supermodel-pilota Jodie Kidd e l’attrice curvy di Mad Men Christina Hendricks, si accede con un montacarichi gigante. L’atmosfera è da film. C’è spazio anche per il cameo di Gerry McGovern, estrosa firma stilistica Land Rover, e della sua ultima (per)versione Range Rover. Si chiama SVAutobiography l’edizione realizzata in una elegante carrozzeria bicolore e animata da 550 cavalli di potenza. Una virtù che la rende la Range più potente di sempre. Ma è quando un orgoglioso Ian Callum, numero 1 del design Jaguar, prende la parola per presentare la sua ultima creazione che la festa entra nel vivo. «E’ un’auto coerente col capitolato Jaguar, con linee semplici, precise, che hanno una propria forza espressa millimetro dopo millimetro», spiega Cullom. La sua forza appare nel sapiente mix fra stile e tecnologia: «Anche l’architettura interna,

LA SCHEDA JAGUAR XF 2.0 BENZINA 240 CV

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MOTORE BENZINA 4 CILINDRI TURBO CILINDRATA 1.999 CMC VALVOLE PER CILINDRO 4 POTENZA MASSIMA 240 CV A 5.500 GIRI/MINUTO CAMBIO ZF 8HP45 AUTOMATICO A 8 RAPPORTI DIMENSIONI LUNGHEZZA 4.954 MM, ALTEZZA .457 MM, PASSO 2.960. LARGHEZZA 1.605 MM (POST. 1.594) PESO A VUOTO DA 1.590 KG 540 LITRI VOLUME BAGAGLIAIO SERBATOIO CARBURANTE : 74 LITRI PRESTAZIONI 0-100 KM/H 7,0” VELOCITÀ MASSIMA 248 KM/H CONSUMO (L/100 KM) COMBINATO 7,5 EMISSIONI CO2 (G/KM) COMBINATO 179 PREZZO DA 48.000 EURO

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sviluppata per linee orizzontali, si rinforza grazie ai materiali essenziali, importanti, autentici come i profili in alluminio ma anche i grandi display che garantiscono un effetto teatrale». La struttura dell’auto è in alluminio ad alta intensità: rispetto al modello precedente ci sono 2.669 componenti (su 3.194) completamente nuovi (l’80%). «Il 75% del mondo XF è in alluminio, ma c’è anche il magnesio ad alta resistenza così il nuovo modello è il 28% più rigido ma pesa l’11% in meno, è il 24% più efficiente nei consumi (3,9 l/100km) a fronte di prestazioni sempre all’altezza». DETTAGLI Dentro c’è spazio a volontà, i materiali sono fra i più innovativi, la tecnologia a bordo è la più moderna che c’è: basta una app sul telefonino per controllare l’auto in remoto. Come le scultoree vetture inglesi anni ‘60 e ‘70, XF dispiega una serie di dettagli tipicamente britannici; particolari come pieghe e nervature della carrozzeria, la grande griglia del radiatore, le caratteristiche impunture che spezzano le trame tipiche delle sellerie in pelle Jaguar. Proprio com’erano le poltrone delle auto di una volta.

● 1. Pieghe e nervature: sono gli elementi che caratterizzato le linee della XF; 2. Il telaio dove domina l’alluminio ad alta intensità a vantaggio della rigidità; 3. il motore; 4. Le prese d’aria e i fari anteriori; 5. La sospensione posteriore Integral Link

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PROVA

Uno spasso pure con la pioggia la nuova Aprilia Caponord Rally LA SCHEDA APRILIA CAPONORD 1200 RALLY

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MOTORE BICILINDRICO A V DI 90°, 4 VALVOLE PER CILINDRO, 4 TEMPI CILINDRATA 1.197 CMC. ALESAGGIO E CORSA 106 MM X 67,8 MM POTENZA MASSIMA 125 CV (92 KW) A 8.000 GIRI/MIN COPPIA MASSIMA 11,7 KGM A 6.800 GIRI/MIN FRENI ANTERIORE A DOPPIO DISCO DI 320 MM, PINZE RADIALI MONOBLOCCO A 4 PISTONCINI; POSTERIORE A DISCO DI 240 MM CON PINZA A SINGOLO PISTONCINO SERBATOIO 24 LITRI PREZZO 17.050 EURO F.C.

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Edoardo Margiotta

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aponord e Rally: sono i nomi di modelli che hanno segnato la storia Aprilia. Li troviamo abbinati sulla enduro stradale che sfida le regine del mercato, puntando su piacere di guida, tecnologia e dotazione di serie. Rispetto alla Caponord, il bicilindrico a V di 90° da 1.197 cmc e 125 Cv può contare su nuovi risuonatori nell’impianto di scarico (disponibili anche come retrofit da installare sulle Caponord 1200 già consegnate) per aumentare la coppia ai bassi regimi e rendere più dolce l’erogazione nei tre Riding Mode: Touring e Sport a potenza piena, Rain da 100 Cv. MODIFICHE Il telaio con struttura mista, composta dalla sezione anteriore a traliccio in tu-

bi d’acciaio e da una coppia di piastre pressofuse in alluminio, non è stato modificato a differenza del diametro della ruota anteriore che passa da 17” a 19” con pneumatico 120/70. Interessante la possibilità di montare anche misure più adatte all’impiego fuoristrada, già riportate sul libretto. Il serbatoio passa a 24 litri e sono di serie il plexiglas più largo e protettivo, le protezioni per il motore e la pompa dell’olio, i fari supplementari e le belle borse rigide con pannelli in alluminio. ELETTRONICA La Caponord 1200 Rally offre, sempre di serie, un pacchetto di controlli elettronici che comprende cruise control (aCC), controllo di trazione, Abs Continental e sospensioni semi-attive (aDDAprilia Dynamic Damping). In particolare l’Aprilia Dynamic Damping interviene continua-

IL NOSTRO GIUDIZIO

Sì Guida Intuitiva e divertente. Comfort Vibrazioni contenute, protezione dall’aria efficace: mix ideale. Dotazione C’è praticamente tutto di serie.

No Design La somiglianza del frontale con le sportive riduce l’originalità stilistica del modello. Prezzo Offrendo una dotazione ricca, il prezzo di listino si alza.

La Caponord Rally: spiccano le borse rigide coi pannelli d’alluminio

mente sulla componente idraulica delle sospensioni per adeguarle a strada e stile di guida. Così il pilota dispone in ogni momento della miglior combinazione tra prestazioni e comfort. IN SELLA Provata sotto la pioggia, la nuova Caponord Rally è facile da guidare. L’erogazione è dolce e le sospensioni semi-attive esaltano l’equilibrio della

moto. Merito anche agli pneumatici Metzeler Touring Next. Comoda per posizione in sella, la Caponord Rally ripara bene dall’aria grazie al plexiglas largo e regolabile in altezza. Tre i colori: Dune Yellow, Safari Grey, Army Green. Il prezzo di listino di 17.050 euro, più alto rispetto a una parte delle concorrenti, ma include la ricchissima dotazione di serie. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Ciclismo R Il caso

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Uci-Astana scontro finale La chiave in una lettera 1A Ginevra la Commissione Licenze decide il futuro del team kazako Ci sarebbero le accuse dell’ex Kessiakoff. Nibali testimone via email Claudio Ghisalberti Luca Gialanella

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eide, isola di Tenerife. Ai 2000 metri di questo vulcano in mezzo all’Atlantico, da 25 anni si decidono le classifiche nei grandi giri. Da Rominger e Armstrong in poi, tutti gli aspiranti al successo finale di Giro, Tour e Vuelta sono venuti a prepararsi qui. Fino a ieri c’erano solo Vincenzo Nibali, Purito Rodriguez e Roman Kreuziger. Oggi arriva Fuglsang. Da domani l’Astana si rinforza con il «gruppo Giro» di Fabio Aru. Da giovedì ci sarà traffico con Contador e Basso, alle prese con i mal di testa della Tinkoff, e la pattuglia Sky di Porte e Froome. Tutti nello stesso hotel. Ma per Nibali e compagni oggi non è una giornata qualsiasi. A Ginevra si decide il futuro dell’Astana. L’orgoglio di una nazione: petrolio, gas e linee aeree sulla maglia, budget illimitato, e un corridore di Messina che ha portato al presidente Nazarbayev i trionfi al Giro 2013 e al Tour 2014. Adesso il suo destino è nelle mani dei tre membri della Commissione Licenze dell’Uci, più il presidente Pierre Zappelli. Il giudizio non sarà emesso oggi al termine dell’udienza, a quanto risulta: la Commissione si prenderà una settimana per decidere. Lotta politica-sportiva durissima. Da un lato l’Uci del presidente Cookson, che porta sul banco degli accusati la squadra

del re del Tour; dall’altro il peso del team. Ci sono pure frizioni interne nell’Uci, come testimoniato dalle accuse tra Di Rocco (Fci) e Cookson: decisione non all’unanimità nel Direttivo. E alcuni consulenti tecnici dell’Uci avrebbero espresso dubbi sulla procedura.

una decisione senza precedenti, l’Uci rimanda l’Astana alla Commissione. Poi le 550 pagine dell’inchiesta penale di Padova, che coinvolge Vinokourov (il general manager) e il medico Ferrari (inibito a vita per il caso Armstrong), i 17 corridori dell’Astana citati nelle carte relative al 2010 e 2011. Più una novità: la lettera che Fredrik Kessiakoff, all’Astana per quattro stagioni dal 2011 al 2014, avrebbe mandato all’Uci. Ora lo svedese si è ritirato, ma nei fogli avrebbe spiegato come «funziona» da dentro la squadra. E il suo punto di vista, le accuse al sistema Astana sono state prese molto in considerazione dall’Uci e si sarebbero intrecciate come in un puzzle con i risultati dell’«audit».

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LA CHIAVE

La sentenza arriverà entro una settimana. Se avrà torto, sicuro il ricorso dell’Astana al Tas Due mesi per il verdetto definitivo? Nibali e Aru nel frattempo potranno correre con la sospensiva

I documenti: il report di Losanna, le carte di Padova, la lettera di Kessiakoff. La licenza WorldTour serve per correre le grandi corse. Il 10 dicembre l’Astana la riceve, ma è sotto esame: deve essere sottoposta a un «audit» dell’istituto di scienze sportive dell’università di Losanna. Un decalogo sull’organizzazione interna, la preparazione, i carichi di lavoro, i rapporti tra corridori e dirigenti. Interviste di sociologi e psicologi. Ma perché? Nel 2014 ci sono state 5 positività nel gruppo Astana: i fratelli Iglinskiy e lo stagista Davidenok del team WorldTour, 2 nella Continental (giovani). L’audit di Losanna è negativo. La situazione precipita il 27 febbraio: con

fL’INIZIATIVA GAZZETTA

Le accuse alla squadra. Oltre ai rapporti tra Vinokourov e Ferrari, all’Astana vengono contestati: - la gestione della squadra, non considerata adatta a contrastare il doping; - i rapporti tra corridori e allenatori: troppo lontani i ciclisti per essere tenuti adeguatamente sotto controllo; - la capacità dei dirigenti della squadra, non considerati all’altezza di un team WorldTour; - gli incontri troppo sporadici tra i corridori e la struttura medica della squadra.

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La difesa: nuova politica antidoping. Vincenzo Nibali è la carta migliore che l’Astana può gio-

corridori seguiti ciascuno da un dottore, sotto la supervisione del responsabile medico; miglioramento delle comunicazioni tra allenatori, d.s. e dottori; piattaforma computerizzata per migliorare la comunicazione nel team. Tutti aspetti già sottolineati nel dossier di Losanna e implementati dalla squadra. Gli avvocati dell’Astana potrebbero anche avanzare la richiesta di parità di trattamento con gli altri team. Sosterrebbero, cioè, che gli esami a cui è stata sottoposta la squadra sono diversi da quelli dei rivali.

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Vincenzo Nibali e Alexandre Vinokourov felici per la vittoria al Tour BETTINI

care: mai coinvolto e citato in alcuna inchiesta, mai sfiorato da nulla. Una carriera specchiata. Il messinese ha mandato via email alla Commissione Licenze un documento scritto a difesa del team. Oggi a Ginevra ci saranno Vinokourov e due corridori: Fuglsang e un kazako. L’Astana ha già annunciato una nuova «policy» antidoping: riorganizzazione della struttura allenatori-corridori, con due gruppi seguiti ciascuno da un tecnico responsabile e un assistente; riorganizzazione della direzione sportiva, con 5 gruppi di 6 corridori sotto la supervisione di un d.s. per ciascun gruppo; riorganizzazione della struttura medica, con 3 gruppi di 10

IN BELGIO

La Panne, Kristoff bis Viviani 2°, Modolo 5° ● A Koksijde (Belgio), Alexander Kristoff ha centrato anche la 2a tappa della Tre Giorni di La Panne con un altro sprint imperioso. Il velocista della Katusha ha tenuto a bada la rimonta di Viviani e del neozelandese Archbold (5° Modolo, 6° Sbaragli). Per il norvegese è il 7°centro stagionale. Oggi nella chiusura a La Panne (111,4 km in linea al mattino, 14,2 km a crono nel pomeriggio) riparte con 16” su Devolder e 17” su Bak (Viviani 5° a 48”). Occhio a Wiggins: è 31° a 54”.

I tempi: sospensiva e Tas. Il secondo e ultimo grado di giudizio è il Tas, tribunale arbitrale sportivo di Losanna. L’Astana ha già annunciato il ricorso in caso di perdita della licenza, e probabilmente vi ricorrerà anche l’Uci in caso la Commissione confermi il titolo sportivo al team kazako. Ma dalla sentenza della Commissione a quella del Tas potrebbero passare anche due mesi. Tra deposito della prima sentenza, istruzione del lodo, scelta degli arbitri, deposito degli atti, ascolto dei testimoni delle parti. Se l’Astana non avesse più la licenza, chiederebbe subito la sospensiva della decisione della Commissione: in presenza di un ricorso, il Tas gliela concederebbe. In tal modo la squadra avrebbe via libera per correre anche nel periodo di intermezzo. Periodo in cui cade il Giro d’Italia, che scatta tra soli 37 giorni.

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Il colpo di scena: l’addio di Vinokourov? Come detto, questa è una battaglia finale, che lascerà sul campo vittime pesantissime: o l’Astana o l’Uci, che se sconfitta dalla Commissione Licenze o dal Tas perderebbe la faccia. Una via di mezzo c’è: che Vinokourov scelga di fare un passo indietro e porti nel team un general manager senza macchia. A questo punto la vicenda si potrebbe risolvere. Chissà, questa soffiata potrebbe essere proprio la carta nella manica da giocare a Ginevra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«BiciScuola» per centomila bambini Con la benedizione del ministro Giannini

Giuseppe Di Giovanni ROMA

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ntramontabile, affascinante, unica. La bicicletta continua a piacere a tutti. Soprattutto ai bambini (dai 6 agli 11 anni) che fanno parte del progetto BiciScuola, l’iniziativa legata al Giro d’Italia che in 14 anni ha coinvolto circa 1 milione e 400 mila giovani. Nel 2015 sono 4323 le classi e 100 mila le famiglie italiane inserite nel progetto di Rcs, in collaborazione con WWF, Polizia di Stato e Federciclismo. L’iniziativa prevede una serie di lavori in classe su temi che riguardano principalmente l’educazione civica e una fase sul campo durante il Giro d’Italia (dal 9 al 31 maggio) che porterà le classi vincitrici di BiciScuola ad assistere dal vivo a una tappa della corsa rosa. I ragazzi avranno a disposizione uno spazio dedicato, all’interno dell’Open Village di ogni sede d’arrivo, per attività ludiche ed educative. L’EVENTO «Seguo il ciclismo fin dai tempi della rivalità tra Moser e Saronni – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, alla presentazione dell’iniziativa al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca di Roma —. Iniziative come BiciScuola, che mirano a uno stile di vita più sano, sono fondamentali. Per questo, nella nostra riforma «La Buona Scuola» in discussione al Parlamento proponiamo il potenziamento delle discipline motorie. Il mio rapporto oggi con la bicicletta? Ho una bici da corsa… che uso poco (ride ndr)». Il ministro si è anche vestita di rosa e ha familiarizzato con i bambini della 3a C dell’Istituto Carlo Levi di Roma.

IL MINISTRO E LA MASCOTTE WOLFIE Il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, alla presentazione di BiciScuola, con la mascotte del Giro d’Italia, il Lupo Wolfie. A destra il ministro e l’a.d. di Rcs Sport, Raimondo Zanaboni, con alcuni bambini della classe 3a C dell’Istituto Carlo Levi di Roma ANSA

RECORD «BiciScuola è un progetto didattico con numeri da record che coinvolge 20.000 scuole – ha affermato Raimondo Zanaboni, a.d. di Rcs Sport —. La mobilità sostenibile e la cultura della bicicletta sono fondamentali per la crescita e formazione personali. Le iniziative legate al Giro sono un esempio eccellente di come il Gruppo Rcs abbia sempre creduto e continui a sostenere attivamente i temi legati alla sfera del sociale». L’amore per la bici appartiene anche al direttore delle specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla. «Chi impara ad andare in bici non se lo scorda più. Purtroppo, però, circa il 5% degli incidenti che avvengono ogni anno vedono coinvolti i ciclisti, anche se nel 99% dei casi non è colpa loro. Lo sport insegna molto da questo

punto di vista: i professionisti, per esempio, portano il caschetto, come dovrebbe fare chiunque». MASCOTTE Nell’occasione è stato presentato anche il Lupo Wolfie, mascotte del Giro. «Il WWF ha stretto una partnership con Rcs – ha detto Sergio Savoia, direttore del Programma Alpino Europeo – per spiegare ai giovani il rispetto degli animali e in particolare del lupo, che non è quello cattivo delle favole ma è un animale che deve essere conosciuto meglio. Inoltre, la bicicletta è un simbolo di sostenibilità. E bisogna cominciare dai bambini per educare gli adulti ad utilizzarla». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Basket R Serie A: due azzurri primi nella valutazione statistica

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Che numeri! I migliori sono italiani L’ALA DELLA REGGIANA

IL PLAY DI CREMONA

Polonara: «A Reggio credono in noi, ma è un’eccezione» 1Primo assoluto, 2

per media: «Gioca chi merita? Esatto, infatti Mussini sabato è stato in campo 34’» o

Francesco Pioppi

Vitali: «Ci scordiamo molto spesso delle cose positive»

2008

1È in testa per media-partita: «Cifre che riflettono quanto produce il gruppo. La Nazionale ci ha aiutato a crescere»

● Ultima vittoria di un italiano, Danilo Gallinari (Milano) nella valutazione totale con 818 (davanti a Sharrod Ford) e per media con 22.1 (2°Morris Finley)

vora con una programmazione a lungo termine. Chi fa parte di quel nucleo ha contribuito al cambiamento a livello di risultati. Che poi si riflettono anche sugli individui. Datome è andato nella Nba, Aradori all’estero, Cinciarini ha vinto l’Eurochallenge. A volte si guarda troppo a cosa non va e poco alle cose che funzionano».

«I

l talento ti fa vincere una partita, l’intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato». Si può partire da questa frase di Michael Jordan che Achille Polonara ha tatuato sul braccio per intuire quale sia la filosofia di gioco dell’ala di Reggio Emilia, l’italiano più utilizzato della serie A (31.4’). Due italiani al comando nella valutazione, non succedeva da 14 anni: il vento sta cambiando? «A Reggio sicuramente, qui credono davvero negli italiani e li fanno giocare, ma da altre parti entrano solo per fare rifiatare gli americani, così non possono crescere». Spesso ci si difende dicendo che: «Gioca sempre chi merita». «Senza dubbio e per questo Mussini contro Capo d’Orlando ha giocato meritatamente 34’ nonostante sia del ’96, ma vanno cambiate le regole. I giovani di Reggio sono sulla bocca di tutti perché sono forti e hanno la faccia tosta, ma sono un’eccezione». Giovani, ma anche veterani che vogliono vincere subito come Kaukenas e Lavrinovic: qual è il vostro obiettivo? «Vogliamo arrivare secondi per incontrare Milano eventualmente solo in finale, per riuscirci dobbiamo innanzitutto battere Venezia e Sassari nei prossimi scontri diretti». Incontrerà anche il signor Metta World Peace. Più incuriosito o più preoccupato? «Tutte e due le cose perché non avrei mai pensato di vedere un personaggio così in Italia, ma credo porti una ventata d’aria fresca che ci voleva. Certo se penso che lo dovrò marcare un

Il continuo turnover di stranieri ha contribuito al distacco tra squadra e territorio? «Indubbiamente. Manca soprattutto la mentalità di progettare, di mantenere un nucleo per l’anno successivo. E poi ha ucciso il lavoro sugli italiani. La responsabilità va comunque divisa 50-50 coi giocatori, che devono avere il coraggio di scommettere su loro stessi e cogliere l’occasione, avere fame. Le società devono credere in loro».

2001

● Ultimo anno con due italiani, Pozzecco e Fucka (nella foto), ai primi 2 posti nella valutazione per media partita. Fucka fu anche n.1 in valutazione assoluta. Achille Polonara, 23 anni, è nato ad Ancona. Ha debuttato in A nel 2007 a Teramo, nel 2012 è passato a Varese e da questa stagione è a Reggio Emilia. E’ il quarto rimbalzista assoluto della serie A a 8.5 di media: ha un massimo in una singola partita di 34 punti e 16 rimbalzi CIAM-CAST

po’ meno, starò molto attento a non farlo innervosire». In estate c’è l’Europeo, l’adesione degli “Nba” Gallinari, Datome e Bargnani rischia di toglierle spazio. Come vive questa situazione? «L’Italia ha bisogno di loro, sono ragazzi di grande talento e che hanno piacere di vestire la maglia azzurra, se in passato non sono venuti è stato solo per colpa degli infortuni o perché i club non li hanno lasciati. Io ce la metterò tutta per trovare un posticino fra i 12…» Il suo idolo è Michael Jordan, mai più nessuno come lui? «MJ è inarrivabile, quando ha smesso di giocare con i Bulls ero piccolino e negli anni ho rivisto tutti i suoi dvd. Adesso il più forte è LeBron, ma io tiferò Golden State: a parte Curry e Thompson, adoro Draymond Green e Harrison Barnes».

clic COS’È LA VALUTAZIONE? SOMMA LE VOCI POSITIVE E SOTTRAE LE NEGATIVE ● La valutazione è una statistica che somma le voci positive (+1) e sottrae quelle negative (-1). Vengono sommati punti, assist, palle recuperate, rimbalzi, stoppate, falli subiti e tolti tiri sbagliati, palle perse, falli commessi, stoppate subite. Il record in A-1 è di Roosevelt Bouie con 69 stabilito il 26 ottobre 1988, quando giocava a Reggio Emilia (come Polonara...) contro Cantù. A livello di squadra, il primato è invece del Banco Roma con 286 l’11/10/87 nel 130-110 su Brescia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Oriani

I

numeri saranno pure freddi ma raccontano anche verità che il «test dell’occhio», ovvero quello che vedi in campo, confermano. E’ così per Luca Vitali, play di Cremona, numero uno nella valutazione per media partita (18.9). Vitali, c’è sostanza dietro questa cifra? «Sono numeri ma anche la somma di quanto produce il gruppo. Polonara a Reggio fa parte di una bella squadra, in crescita costante. Anche noi a Cremona, pur con parametri diversi, stiamo lavorando col piacere di stare assieme in una squadra costruita con le idee giuste». Il vostro primato è il segnale di una crescita degli italiani? «Sì, è qualcosa che si vede da anni anche in Nazionale, che la-

NBA: A LOS ANGELES

Griffin ai tifosi Clippers «Dov’è il fattore campo?» «S e nei playoff l’atmosfera allo Staples Center sarà come quella di stasera, allora addio fattore campo». L’amara considerazione è di Blake Griffin, ala dei Clippers, dopo la sfida casalinga persa coi Warriors, durante la quale i tifosi di Golden State si sono fatti sentire molto più di quelli di Los Angeles. «Non so cosa si possa fare – ha aggiunto la prima scelta assoluta 2009 – ma sarebbe bello se nella postseason non fosse così. E’ come quando giochiamo contro i Lakers, anzi, forse era pure peggio».

Sfogo comprensibile per una squadra che ha come obiettivo il titolo Nba. Che difficilmente arriverà però.

FORTI COI DEBOLI Anche se la squadra di coach Doc Rivers sta attraversando un momento di grande forma (il k.o. con gli Splash Brothers ha chiuso una serie di 7 successi), i numeri raccontano una storia diversa. Contro squadre con un bilancio vincente (sopra il 50%), i Clippers hanno vinto solamente 19 volte in 40 partite, mentre sono 30-5 quando incontrano team perdenti, che nei playoff non ci

saranno. Golden State è invece 29-8 contro squadre vincenti. Solo 5 altri team vantano un record positivo: Atlanta (22-10), Memphis (23-16), Portland (21-17), Cleveland (19-15) e Chicago (18-15). San Antonio si ferma a 19-19. CASA C’è però un’altra classifica da tenere in considerazione, più legata al discorso di Griffin. I Warriors avranno il fattore campo favorevole per tutti i playoff, finali comprese. In casa hanno perso solo due volte in stagione (34-2), i Clippers sono 27-11, solamente decimi (Est compreso). Andate voi a vincere all’Oracle nella postseason... Risultati: Brooklyn-Indiana 111-106; Detroit-Atlanta 105-95; Miami-San Antonio 81-95 (Belinelli 6); LA Clippers-Golden State 106-110.

Blake Griffin, 26 anni REUTERS

Luca Vitali è San Giorgio di Piano (Bo) il 9 maggio 1986. Ha esordito in serie A con Siena l’8/2/04 contro Livorno. In passato ha giocato per Montegranaro, Milano, Roma, Virtus Bologna (nelle cui giovanili è cresciuto) e Venezia. E’ alla seconda stagione con Cremona (la prima nel ‘1213) CIAMILLO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cremona sta faticando nel girone di ritorno. «Stiamo comunque facendo una stagione sopra le righe, siamo arrivati tra le prime otto alla fine del girone d’andata, un risultato inimmaginabile. A quel punto si corre il rischio di dare tutto per scontato, invece dobbiamo ricordarci che siamo partiti per salvarci». Quanto ha pesato aver perso Cusin così a lungo? «Tantissimo. Ci dava esperienza, una grande mano, ha permesso di fare il salto di qualità a una squadra giovane. La sua assenza ha rallentato il processo di crescita che continuiamo ad inseguire lavorando in quella direzione». Cosa ha portato l’arrivo di Metta World Peace? «Sicuramente una ventata di entusiasmo, sul piano tecnico non l’ho ancora visto quindi non posso giudicare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO EUROLEGA

Milano, gli occhi su Vitoria-Fenerbahce Stasera partita chiave per le residue speranze di Milano di raggiungere i playoff di Eurolega. Se il Laboral Vitoria dovesse battere il Fenerbahce, anche l’aritmetica condannerebbe l’EA7, impegnata domani (ore 19) a Istanbul contro l’Efes. In caso contrario l’Olimpia resterebbe in corsa battendo i turchi, con decisione rimandata all’ultima giornata, che vedrà Milano in casa col Cska Mosca, l’Efes che ospiterà il Fener e Vitoria a Malaga. Per passare ai tricolori servirebbe un successo con doppio k.o. di Efes e Laboral.

Girone E, oggi: Maccabi Tel AvivGalatasaray Istanbul; BarcellonaReal Madrid; Panathinaikos Atene-Alba Berlino. Domani: Zalgiris Kaunas-Stella Rossa Belgrado. Classifica: Real Madrid* 10 vinte2 perse; Barcellona* 9-3; Panathinaikos, Maccabi 7-5; Alba 6-6; Zalgiris 4-8; Stella Rossa 39; Galatasaray 2-10. Girone F, oggi: Laboral VitoriaFenerbahce Istanbul (ore 21, Fox Sport 2); Nizhny NovgorodUnicaja Malaga. Domani: Cska MoscaOlympiacos Pireo; Efes IstanbulEA7 Milano. Classifica: Fenerbahce*, Cska* 10-2; Olympiacos* 9-3; Efes, Vitoria 5-7; Milano 4-8; Nizhny 39; Malaga 2-10. *: già qualificate. Ai playoff le prime 4 dei due gironi.


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Tennis R Il protagonista

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Djokovic ha 7 vite Chi gli può negare il doppio triplete?

IL TORNEO

Il traguardo di Serena Vittoria n. 700

S

1Il n. 1 rimonta Dolgopolov: è favorito nei quarti con

Ferrer e rivede il tris Melbourne-Indian Wells-Miami PUO’ SUPERARE I MITI

Vincenzo Martucci @VinceMartucci

A

ncora, e ancora, e ancora. Come quando rimaneva per ore nascosto in cantina abbracciato all’adorato nonno mentre la Nato bombardava la sua Serbia. Anche sul campo da tennis, Novak Djokovic è allenatissimo alla resistenza, con l’elmetto calato sulla testa, in trincea, inchiodato fino al 6-7 1-4 dai traccianti di quel diavolo di Alexander Dolgopolov. «Quando sei incudine statti e quando sei martello batti», direbbero i saggi. Infatti, appena il genietto ucraino si rilassa in quel mulinare imprevedibile di braccia e gambe, abbassando quell’affascinante, imprevedibile, personalissimo samba di colpi di controbalzo, Djoker il campione elastico schizza fuori dall’inferno e porta in paradiso il match col 7-5 6-0 finale. VOLONTA’ Il tennis del numero 1 del mondo non è frizzante e allegro come quello di «Dolgo», ma è essenziale e micidiale come quello di Ivan Lendl, anni 80. Non è istintivo e casuale, ma è deciso dalla forza di volontà. Nole, nato povero, senza sponsor e in un piccolo paese senza tradizione tennistica, è come «Ivan Drago», figlio dell’ex Cecoslovacchia, che fuggiva da mamma Olga e dalla grigia Ostrava. Non a caso, tutt’e due i campioni, un po’ meccanici ed esempi di professionalità, preparazione fisica e continuità, hanno vinto tanto: Ivan s’è fermato solo davanti all’erba di Wimbledon, Nole — finora — solo da-

tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03).

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Roger Federer Nel 2006 lo svizzero delle meraviglie si conferma il re assoluto del cemento battendo Baghdatis alla Rod Laver Arena di Melbourne, Blake in California e Ljubicic in Florida (lu.mar.)

vanti alla terra del Roland Garros. Che l’attende a fine maggio da favorito, dopo i successi agli Australian Open e a Indian Wells, con la concreta possibilità di conquistare anche Miami, questa settimana. Primo di sempre a fare il bis, dopo l’impresa del 2011 quand’ha pareggiato il triplete di Pete Sampras 1994, di Andre Agassi 2001 e di Roger Federer 2006. Cui aggiungerebbe il record della terza accoppiata nei Masters 1000 «coast to coast». Col quinto urrà in Florida.

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Novak Djokovic ha firmato nel 2011 il quarto e ultimo tris sul cemento nobile d’inizio stagione: battendo in 3 set Murray in Australia, e in 3 Nadal sia a Indian Wells che a Miami.

Donne, quarti: Suarez Navarro (Spa) b. V. Williams (Usa) 0-6 6-1 7-5; S. Williams (Usa) b. Lisicki (Ger) 7-6 (4) 1-6 6-3. Uomini, quarti: Murray (Gb) b. Thiem (Aut) 3-6 6-4 6-1 Uomini, ottavi: Djokovic (Ser) b. Dolgopolov (Ucr) 6-7(3) 7-5 6-0; Murray (Gbr) b. Anderson (S.Af) 6-4 3-6 6-3; Nishikori (Gia) b. Goffin (Bel) 6-1 6-2; Isner (Usa) b. Raonic (Can) 6-7(3) 7-6(6) 7-6(5); Ferrer (Spa) b. Simon (Fra) 7-6(5) 6-0. In tv Miami è in diretta tv, le donne su SuperTennis dalle 19, gli uomini su SkySport2 dalle 21. QUINZI A NAPOLI Wild card per le speranze azzurre Quinzi, Donati e Gaio al Challenger di Napoli (116mila , terra).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pete Sampras Nel 1994 è il primo a centrare il triplete nei principali tornei d’inizio stagione sul cemento: agli Australian open di Melbourne schianta in finale Martin, a Indian Wells vince in rimonta su Korda come a Miami su Agassi.

FRUSTRAZIONE Anche Djokovic, come Lendl, perde la tramontana. E distrugge qualche racchetta. Anche lui rifiuta la parola sconfitta, semplicemente si oppone, di testa, a tutto quel talento che gli arriva da Dolgopolov e sembra travolgerlo. Così, dal 4-5 del secondo set, infila nove games, concedendo appena cinque punti su quarantuno al folletto di Kiev (tre nell’intero terzo set!). Per riproporsi come un incubo, nei quarti, a David Ferrer, che ha battuto le ultime sette volte, lasciandogli solo due set. Come sta il campione dalle sette vite? «In campo non mi sentivo molto fresco. Ero frustrato. Nel primo set non mi sentivo bene e ho perso la calma. Ho cercato un modo per rientrare nel match, lottando. Questi match in particolare mi aiutano a guadagnare fiducia e autostima perché non mollo fino all’ultimo punto e mando un messaggio agli altri giocatori». Così deve fare un numero 1 che è lontano appena 7 giorni dalle 141 settimane in vetta all’Atp Tour, come Rafa Nadal, sesto posto della storia, cioé dal 23 agosto 1973, quand’è nato il sistema di classifica del computer. «Ci tengo molto a queste statistiche storiche». Bravo veterano? «E’ tanto che gioco a tennis, sì, sono un veterano. Torno sempre indietro, alla fanciullezza, ai primi tempi della carriera, ai sogni di diventare numero 1. Non ho garanzie. Essere dove sono mi ha richiesto tanto, duro, lavoro. E ancor di più me ne chiede per restarci. Se riuscirò a mantenere questa continuità e quest’auto-disciplina i risultati seguiranno». Ancora, e ancora, e ancora.

erena Williams conquista nei quarti di Miami (5.000.000 euro, cemento) la vittoria numero 700 in carriera, appena ottava nella storia a riuscirci dopo Navratilova (1442), Evert (1309), Graf (902), Wade (839), SánchezVicario (759), Davenport (753) e Martínez (739). E questo a dispetto di 44 errori gratuiti (contro 24 vincenti) e appena il 45% di punti con la prima di servizio conto la tedesca Lisicki, che nel 2013 l’aveva sconfitta a Wimbledon. Serena ha salvato un set point con un dritto lungolinea sul 4-5 del primo set, poi ha vinto il tie-break. Non si è comunque rilassata, ha protestato con l’arbitro per qualche aiutino verbale che arrivava dal clan tedesco alla avversaria. E, pur cominciando bene il secondo parziale, lo ha mollato per 6-1. Per poi riaccelerare, con più calma, nel terzo.

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Atletica R Un’operazione discussa

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LE REAZIONI

Apertura Fidal De Luca: «Ma non fatene un esempio»

● Gli ori di Schwazer: 50 km ai Giochi di Pechino, 20 km agli Europei di Barcellona 2010 per la squalifica doping di Emelyanov

1Il sito federale: «Progetto con

elevate garanzie» L’azzurro della 50 km: «Stordito e sconcertato»

● I mesi della squalifica di Alex Schwazer. Senza sconti di pena, l’altoatesino dovrà rimanere fuori fino al 29 aprile 2016 Sandro Donati (67 anni) e Alex Schwazer in conferenza stampa ANSA

Marco De Luca, 33 anni, delle Fiamme Gialle COLOMBO

Ora Schwazer sposa Donati «Lo seguirei pure in Siberia»

1Il tecnico: «È vile dare ogni colpa all’atleta. Una sfida che scompagina» Niente finestra oraria, l’atleta sarà disponibile per i test «24 ore su 24»

Valerio Piccioni ROMA

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o, nessun pesce d’aprile. La coppia impossibile, l’olimpionico squalificato per epo e lo storico numero uno dell’antidoping italiano, è diventata progetto. Fino a qualche settimane fa, erano – almeno nell’immaginario più comune – l’uno il contrario dell’altro. Oggi Alex Schwazer e Sandro Donati sono invece un atleta e il suo allenatore. Diciamoci la verità: rischia molto più il secondo del primo. Schwazer lo sa: «Mi trasferirò a Roma, ma se Donati fosse stato in Siberia l’avrei seguito in Siberia. Senza di lui non sarei ripartito». E «lui» che dice? «Sono certo che qualcuno non capirà e si chiederà “Ma come, Donati si mette con un atleta dopato?”. Mi dispiace, così non andiamo da nessuna parte. Le persone hanno pieno diritto a riacquistare tutta la loro dignità dopo gli errori che hanno commesso». Il «patto» riceve la spinta di Malagò, il «tifo» convinto di Don Ciotti e di Libera, che apre la conferenza con Enrico Fontana, il coinvolgimento del chimico Dario D’Ottavio e dell’ematologo Benedetto Ronci, che teste-

ranno Schwazer oltre i parametri del passaporto biologico. In sala, c’è anche Vincenzo Manco, il presidente dell’Uisp, uno degli enti che ha firmato il manifesto antidoping di Libera che chiede la «terzietà» dei controlli, e sposa l’idea del «perdono». Ma è fuori il problema. Su facebook viene lanciata la petizione «Mai più dopati in Nazionale». VILTA’ Donati spiega che «è una viltà quella di concentrare sull’atleta ogni colpa e vedere i dirigenti farsi indietro quando un atleta incappa nello scandalo doping». Per il professore antidoping, questa sfida sa di rivincita e di futuro: «Non si può negare che questa avventura scompagini gli equilibri. Dopo le mie denunce contro il doping sono stato cancellato come allenatore di alto livello: mi è stato reso chirurgicamente impossibile allenare a quei livelli». 24 ORE SU 24 D’Ottavio, chimico già membro della commissione ministeriale antidoping, spiega che si tratterà di esami almeno mensili. Ronci, primario di ematologia del San Giovanni di Roma, annuncia che si prenderà in considerazione un nono parametro, oltre agli otto del passaporto biologico, quel-

lo «marziale», che rileva le alterazioni dei livelli di ferro. Non ci sarà «finestra oraria» per Schwazer. «Sarà disponibile 24 ore su 24 per i controlli», dice Donati. «Ho pensato a un’applicazione sul telefonino per superare il meccanismo dei whereabouts», aggiunge il marciatore. DA UNO A 10, 3...Che parla il meno possibile di Rio. Da uno a 10 quanto ci pensa Schwazer? «Tre. Sono realista, faccio uno sport di fatica, ci sono tanti passi da fare, voglio sistemare le cose con la mia squalifica, non solo per Rio, ma per esempio per potermi allenare all’Acqua Acetosa». A MENO CHE... Spiega comunque l’avvocato Brandstaetter che nei prossimi giorni partirà la lettera per la procura antidoping del Coni. Obiettivo: lo sconto di pena in base anche all’«integrazione» della sua confessione fornita ai magistrati di Bolzano, un passaggio non ininfluente nella decisione di Donati. Schwazer, forse, potrebbe affrontare però altri giudici. É il momento delle domande su Carolina Kostner. «Se me la chiedono, andrò a Losanna davanti al Tas a testimoniare».

clic CERCA UN APPARTAMENTO A ROMA PAGHERA’ TUTTI I CONTROLLI SI ALLENERA’ SULLA PISTA CICLABILE ● Il primo problema che Alex Schwazer (che con Donati sarà ospite oggi di 24 Mattino su Radio 24 dalle 8.15 alle 8.40) affronterà a Roma (dove si trasferirà probabilmente la prossima settimana) è trovare un appartamento. A sue spese. Pagherà anche il costo di tutti i controlli canonici, come previsto dal codice Wada, e di quelli del «progetto», mentre tutti i tecnici e consulenti offriranno una collaborazione gratuita. Da squalificato non può frequentare gli impianti sportivi gestiti da società, Coni e Federazioni fino a due mesi prima della fine della squalifica (29 aprile 2016). Quanto agli allenamenti, sono stati studiati diversi percorsi, dal Parco delle Valli, dove c’è anche una minipista, alla pista ciclabile Nord (nella foto). Uno dei percorsi preferiti anche da Marco De Luca, l’attuale numero 1 italiano della 50 chilometri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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a la Fidal che dice? Il presidente Alfio Giomi è stato messo al corrente da Donati di tutta la «natura» del progetto. Nella nota apparsa sul sito federale, si parla di «una decisione che spicca per originalità, oltreché per l’elevato profilo di garanzia offerto». Nessun riferimento a una violazione del codice etico, varato proprio all’inizio della gestione Giomi, che vieta a un atleta di vestire la maglia azzurra se squalificato per più di due anni per doping. Ma che è stato approvato dopo l’epo di Schwazer. E quindi, questo filtra, non può essere considerato retroattivo (la stessa interpretazione fornita dall’atleta in conferenza stampa). Per il resto, la storia è sempre la stessa: nessuna regola ad personam per Rio, scelta dei marciatori per le Olimpiadi entro il 30 ottobre 2015, a meno che manchino tre specialisti sufficientemente competitivi, da primi 16, convocabili. Questo allungherebbe inevitabilmente la finestra temporale, avvantaggiando Schwazer. Marco De Luca è preselezionato, Matteo Giupponi praticamente certo, la terza piazza è ancora in bilico.

FRASTORNATO Ma Giomi e la Fidal sanno che il problema non è solo regolamentare. Come la prenderanno i compagni che si sentono ancora ingannati da Schwazer? A fotografare lo stato d’animo ci sono le parole di Marco De Luca, il migliore cinquantista azzurro sulla marcia. «Mi sento frastornato e sconcertato.Ho sempre pensato che se il regolamento permette di rientrare dopo aver scontato la pena,qualsiasi atleta è libero di poter tornare: l’ho accettato per altri miei avversari e lo farò anche per lui. Quindi se mai dovesse rientrare per Rio sarà un avversario in più da battere! Non accetto, però, che venga considerato l’atleta da seguire come esempio contro il doping. Perché se da una parte,la seconda possibilità non si nega a nessuno,dall’altra non si può neanche far finta che non sia successo nulla. Ci sono tantissimi altri campioni, senza macchie,che lo meriterebbero e potrebbero essere il giusto modello per i giovani atleti». E se lo incontrasse sulla pista ciclabile, magari in allenamento? «Io e Alex non abbiamo mai avuto un grande rapporto. Se dovessi incrociarlo sulla ciclabile lo saluterei per educazione, ma niente di più...» v.p.

PURE LUI NELLO STAFF

Mario De Benedictis: «Scelta unica e blindata» 1«É stato un sì

istintivo, Donati lo meritava. È il momento di fare cose dirompenti»

Andrea Buongiovanni

P

are quasi emozionato: Mario De Benedictis, il 49enne pescarese già allenatore del fratello Giovanni ( oltre a tanto altro bronzo olimpico a Barcellona 1992 e argento mondiale a Stoccarda 1993 nella 20 km) sarà il tecnico specializzato che, al fianco di Sandro Donati, tenterà di riportare ai vertici della marcia mondiale Alex Schwazer.

Perché ha accettato? «Il mio “sì” a Sandro è stato istintivo. Figlio del debito che ogni allenatore dovrebbe sentire di avere nei suoi confronti. Si è esposto per tutti noi e per oltre trent’anni ha ricevuto schiaffi. Mi sono confrontato in modo deciso anche con Giovanni: è arrivato il momento di fare qualcosa, anche qualcosa di dirompente». Crede davvero nel progetto? «Sportivamente parlando, ab-

biamo tutti qualcosa da perdere. E’ un rischio. Ma è legittimo che l’atleta pensi in grande. E’ un’occasione unica, “blindata”, “controllata” e garantita. Ma l’orizzonte, forse, dovrebbe andare oltre l’Olimpiade di Rio 2016».

di stress non indifferenti, ma sul piano motivazionale non avrà rivali».

E’ plausibile che, dopo tre anni di stop, Alex possa tornare dov’era stato? «Ci sono delle possibilità da giocare e non credo siano ridotte al lumicino. Alex vivrà una serie

Avete già impostato un programma? «Chiariamo: l’allenatore è Sandro, che nella specialità non ha esperienze dirette. Così, con quello che reputo un atto di in-

Vi conoscete da tanto? «Personalmente da qualche ora. Ma d’ora in poi dovremo sentirci quotidianamente».

telligenza, mi ha chiesto una mano. Il gesto della marcia è particolare, difficile, serve un occhio avvezzo per comprenderlo. Sono qui per questo. Comunque il nostro sarà uno staff tanto atipico, quanto bilanciato. A cominciare dagli esperti in fatto di doping». In qualche modo si mette in gioco anche lei? «Il progetto può diventare un modello, un fatto educativo, un paradigma per tanti. Nessuno, in precedenza, ha messo a disposizione il proprio corpo come farà Alex, nemmeno Lance Armstrong». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Siamo in onda R

IN PALINSESTO TANTE NEWS E CONDO’ CONFIDENTIAL

MATTINA 7.15.e 7.30 Gazzetta News 7.45 e 8 Gazzetta News 8.15 e 8.30 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News 9 11x90 9.05 Campioni a confronto 9.30 Explorers: avventure pericolose 10 11x90

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

10.05. Sport Science 11 11x90 11.05. Condò Confidential 11.30 Campioni a confronto 12 11x90 12.05 The Speedgang - La banda dei motori 13 e 13.30 Gazzetta News POMERIGGIO

14 Gazzetta News 14.15 Sottorete 14.45 Autogol News 15. 11x90 15.05.Sfide senza limiti - 1a TV 15.30 Campioni a confronto - 1a TV 16 11x90 16.05 Sport Science 17 11x90

17.05 Speedgang La banda dei motori 18 11x90 18.05 Sfide senza limiti 18.30 Sottorete replica 19 e 19.30 Gazzetta News SERA 20 Speciale Motori-Il sorpasso 20.30 Gazzetta News 20.45 Autogol News

21 11x90 21.05 Condò Confidential 21.35 The Speedgang 22.30 Campioni a confronto 23 e 23.30 Gazzetta News 23.45 e 24 Gazzetta News 0.30 e 1 Gazzetta News 1.30 e 2 Gazzetta News 2.30 e 3 Gazzetta News

Scorpacciata di schiacciate in rosa

1Oggi il c.t. Berruto racconta le sue scelte a Sottorete. Nel fine settimana di GazzettaTV la Champions donne Gian Luca Pasini

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atale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. E se sei un appassionato di pallavolo è facile che il weekend pasquale lo passi in compagnia di Gazzetta Tv. Un weekend molto lungo che praticamente inizia già oggi pomeriggio alle 14.15, con il consueto appuntamento settimanale con Sottorete, il contenitore di schiacciate che avrà una ampia parentesi sulle finali di Champions femminile, in programma sabato e domenica a Stettino in Polonia. Sarah Castellana con Rachele Sangiuliano in studio sveleranno i retroscena del più importante appuntamento europeo per il volley in rosa con un’intervista a Valentina Diouf che era andata a Busto proprio per giocare la Champions ed è arrivata fino alle finali al primo tentativo. Sulla strada delle ragazze di Carlo Parisi ci sarà il Chemik Police di Beppe Cuccarini che interverrà telefonicamente in trasmissione per raccontarci cosa si apprestano a vivere i 130 tifosi italiani che raggiungeranno Stettino per fare il tifo per l’Unendo

Yamamay. Dopo la Champions rossi, questo per quanti muri spazio ai playoff femminili che prende di solito la centrale toiniziano sabato sera con Nova- scana -. Mi auguro di fare lo ra-Bergamo sentendo l’azzurra stesso anche in queste finali . Chirichella. Spazio anche alla Per me sono le seconde, ma le sorpresa Casalmaggiore, se- prime a Istanbul le ho vissute conda in stagione regolare e su dalla panchina. Adesso invece questo exploit sentiremo la ca- cerco di essere protagonista in pitana Pomì, Valentina Tirozzi. campo e per me fa una bella Nella seconda parte della tra- differenza». In Champions si è smissione spazio al big match vista la Busto migliore. «E vodell’ultima del campionato gliamo continuare così fino almaschile, con la fine», agun’intervista giunge Pisani. al regista braDomenica su Nel weekend 4 siliano della Gazzetta Tv dirette di volley: Lube Maceraalle 15 e alle ta, Ricar18 telecronaoltre alla Coppa dinho. Piatto ca delle due filunedì gara-1 dei for te della nali (l’altra segiornata l’inmifinale è un quarti playoff tervista tele“derby” fra fonica a Mautecnici italiani ro Berruto. Il ct della Naziona- Gianni Caprara e Giovanni le maschile racconterà in diret- Guidetti che guidano rispettita le scelte fatte nello stilare la vamente l’Eczacibasi Istanbul e lista dei 25 per la World League il Vakifbank Istanbul), quella che verrà diramata appunto in per la medaglia di bronzo (pomattinata. sizione in cui arrivò Busto nel 2013) e quella per l’oro. La maIN EUROPA Sabato (ore 15) di- ratona delle schiacciate paretta della semifinale fra Busto squali su Gazzetta Tv si conclue Police. «Non vediamo l’ora di de (al momento) lunedì con scendere in campo - racconta l’andata dei quarti: fra Pomì Giulia Pisani, soprannominata Casalmaggiore e Metalleghe Miss Murone, dai tifosi bianco- Sanitars Montichiari: ore 19.

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Giulia Pisani a muro in Champions League TARANTINI

clic

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK


Pallavolo R Il recupero della 25a di Superlega TRENTO

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MONZA

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GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TACCUINO Europeo Under 18 Italia ancora un k.o. Semifinale a rischio

(25-17, 25-16, 25-22) ENERGY T.I. DIATEC TRENTINO: Lanza 5, Solè 9, Nemec 16, Kaziyski 15, Birarelli 4, Zygadlo; Colaci (L), Burgsthaler 5, Giannelli, Fedrizzi 1. N.e. Nelli, Mazzone, Thei (L). All. Stoytchev. VERO VOLLEY MONZA: Bonetti 4, Gotsev 9, Padura Diaz 9, Galliani 4, Vigil Gonzalez 3, Jovovic; De Pandis (L), Procopio (L), Botin 9, Tiberti, Wang 6, Elia 3. N.e.: Botto. All. Vacondio. ARBITRI: Puecher e Gnani NOTE Spettatori: 3465. Durata set: 22’, 22’, 26’; tot. 70’. Energy T.I.: battute sbagliate 4, vincenti 7, muri 5, 2a linea 6, errori 11. Monza: b.s. 10, v. 1, m. 4, 2a l. 6, e. 29. Trofeo Gazzetta: 6 Nemec, 5 Colaci, 4 Kaziyski, 3 Botin, 2 Zygadlo, 1 Burgsthaler.

Nicola Baldo TRENTO

A

ll’aria d’alta quota Trento, sarà per le montagne che la cingono, ormai è abituata. Tanto che ci è voluta tornare subito lassù in vetta, prendendosi d’autorità tre punti pieni nel recupero della penultima giornata di regular season contro il Vero Volley Monza. Gara a senso unico a favore d e l l a s qu a d r a d i R a d o Stoytchev cui ora basteranno due punti sabato a Piacenza per sigillare la settima stagione regolare della propria storia (con annesso pass per la Champions). «Contro Piacenza abbiamo giocato tante partite importanti e di sicuro non ci regaleranno nulla», commenta Massimo Colaci, libero della Energy T.I. Diatec e Mvp ieri sera al PalaTrento, unico campo ancora imbattuto della SuperLega. «A parte un premio simbolico che mi hanno dato i tifosi – prosegue il 30enne pugliese – questo è il primo Mvp della carriera. Ovvio che sono contento...». Ora che avete la vittoria della regular season ad un passo avvertite più pressione del “dover vincere”? «Sì credo che pressione sia la parola giusta, quest’anno abbiamo iniziato puntando a fare del nostro meglio e ora ci ritroviamo lì al primo posto. Ed è ovvio che ora tutti intorno si aspettano di più da noi, ma siamo abituati a reggere la pres-

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Max Colaci, 30 anni, libero pugliese di Trento, festeggiato dai compagni di squadra dopo aver ottenuto il primo Mvp della sua carriera TRABALZA

«A Trento c’è pressione ma alleniamo il carattere»

1Il libero Colaci dopo il recupero con Monza. «Siamo tornati

in testa: ora Piacenza, Coppe, i playoff...». E oggi arriva Djuric LA GUIDA Nel weekend si conclude la stagione regolare con l’ultima giornata, dalla settimana successiva iniziano i playoff. Sabato ore 20.30: Copra PiacenzaEnergy T.I. Trento. Domenica ore 18: Exprivia Molfetta-Sir Safety Perugia; Parmareggio Modena-Lube Macerata (diretta Rai Sport 1); Vero Volley Monza-Tonazzo Padova; Altotevere Sansepolcro-Calzedonia Verona; Cmc Ravenna-Revivre Milano. Riposa: Top Volley Latina. Classifica: Trentino 59; Modena, Macerata 57; Perugia 48; Verona 44; Latina 41; Ravenna 32; Molfetta 31; Piacenza 25; Monza 20; Padova 15; Milano 11; Sansepolcro 10.

sione oppure a giocare ogni tre giorni gare di alto livello. Ci faremo trovare pronti per la finalissima di Coppa Cev contro la Dinamo Mosca e poi i playoff».

lavoro. Ancora abbiamo qualcosa in meno rispetto ad altre squadre, però riusciamo a colmare le distanze con il carattere e la mentalità».

Lei ha vissuto la prima “epoca Trento” ed ora è protagonista di questa: ha un sapore diverso rispetto al passato? «Assolutamente sì, negli anni scorsi si iniziava una stagione sapendo che, più o meno, potevamo arrivare in fondo a ogni manifestazione mentre quest’anno partivamo in seconda o terza fila. Credo che questa nostra stagione dimostri quanto davvero si possa fare con il duro

Ad esempio? «Le partite che ad inizio stagione abbiamo vinto 3-2 rimontando da 0-2. La mentalità che ha questo ambiente è stato spesso fondamentale, non molliamo mai e questa cosa – sembrerà strano – ma si può anche allenare. Spesso in settimana ci alleniamo nel 6 contro 6 partendo da una situazione di svantaggio e dovendo così rimontare».

Un po’ come nel poker ora vi giocate l’all-in: Coppa e scudetto, potete vincere tanto o... «Saranno tutte gare da dentro o fuori, basterà una giornata storta e si rischia di uscire subito. Nei quarti potremmo trovare Molfetta e noi in campionato a Molfetta abbiamo perso». E oggi dovrebbe sbarcare a Trento anche Mitar Djuric. «E’ un grande e conosce già l’ambiente, se arriva ci darà una grande mano. Forse non è la regola più giusta verso chi ha giocato tutto l’anno, ma c’è e quindi si può utilizzare».

(a.a.) Le azzurrine vedono allontanarsi la semifinale dell’Europeo Under 18 in svolgimento a Samokov. La formazione di Marco Mencarelli ha subito dalla capolista Serbia (che si qualifica con una giornata di anticipo) un secco 3-0 (25-18, 25-17, 25-16). Domani l’ultima gara del girone con la Germania dove anche con una vittoria bisognerà sperare che la Grecia batta la Russia. Italia: Pamio 1, Mazzaro 6, Piani 5, Egonu 9, Lubian 7, Orro 1; Zannoni (L), Carraro, Masiero 1, Bartesaghi 1, Tenti 2. N.e.: Mancini. RISULTATI Serbia-Italia 3-0 (25-18, 2517, 25-16), Russia-Slovenia 3-0 (25-14, 25-16, 25-18), Germania-Grecia 3-1 (1425, 25-19, 25-23, 25-12). Oggi SloveniaSerbia, Italia-Germania, Grecia-Russia. CLASSIFICA: Serbia 12; Russia 8; Italia 7; Germania 6; Grecia 3; Slovenia 0. Girone di Plovdiv: Olanda-Polonia 1-3 (24-26, 25-23, 17-25, 19-25), BulgariaTurchia 0-3 (14-25, 19-25, 28-30), Rep.Ceca-Belgio 2-3 (25-19, 25-23, 2325, 19-25, 8-15). Oggi Turchia-Olanda, Polonia-Rep.Ceca, Belgio-Bulgaria. CLASS. Turchia 11; Belgio 8; Polonia 7; Rep.Ceca 6; Olanda 3; Bulgaria 1. Polonia femminile ANDERSON NO (an.me.) Pare che ci sia un problema fisico all’origine dello stop al trasferimento di Anderson da Kazan a Perugia. La scadenza per tesserare i nuovi giocatori è prima dei playoff. E comunque lo schiacciatore americano ha deciso di restare in Russia anche il prossimo anno, quindi certamente non chiuderà questa stagione in Italia, mal di schiena o no… IN POLONIA (a.a.) Il Sopot di Lorenzo Micelli (Gabban scout, Donati preparatore) è la quarta semifinalista playoff ed affronterà il Muszyna. Ha eliminato il Lodz superandolo 3-1 (2516, 25-15, 17-25, 25-14) nella gara di ritorno. Nell’altra parte del tabellone il Chemik Police di Giuseppe Cuccarini contro il Cracovia. ARRIGHETTI IN SEMIFINALE (a.a.) Si è chiusa la stagione regolare in Azerbaigian con la capolista Rabita che ha battuto 3-1 (22-25, 25-19, 25-23, 2624) il Lokomotiv Baku di Valeria Rosso e Valentina Arrighetti. Questi gli accoppiamenti delle semifinali: RabitaAzerrail e Azeryol-Lokomotiv. SUPER LUCARELLI (m.can.) Il Sesi di Murilo (ex Valentia e Modena), Marcelinho (ex Palermo e Treviso), Sérgio (ex Piacenza) arriva alla finale del campionato brasiliano maschile di pallavolo contro il Cruzeiro, con la seconda vittoria alle semi: 3-1 sul Taubaté. Miglior marcatore Lucarelli, 27 punti col Sesi. GIOCHI: IL VOLLEY VA FORTE (m.can.) Nel primo giorno di iscrizioni online per i candidati in Brasile a comprare i biglietti per l’Olimpiade Rio 2016, la cerimonia d’apertura, le finali della pallavolo maschile, del calcio maschile, della pallavolo femminile e quella del basket maschile sono gli eventi più richiesti. Oltre 500 mila biglietti richiesti.

Vela R Coppa America nel caos

Catamarani più piccoli Gli sfidanti si spaccano 1New Zealand e Luna Rossa votano contro. Si parla di una

barca di circa 15 metri. Il consorzio di Bertelli se ne andrà?

A

lzarsi, salutare la compagnia e dargliela vinta senza combattere (in acqua). O andare avanti in questa specie di teatrino (si può dire anche farsa) sperando di riuscire a strappare l’America’s Cup agli americani che ogni giorno di più sembrano non all’altezza di gestire un evento del genere, contraddicendosi di continuo. Prima vogliono il catamarano grande e correre in una grande città ora sono nella fase regata in un’isola in mezzo all’Atlantico riducendo le misure delle barche! Questa è la decisione presa (a maggioranza) dagli sfidanti e dal defender sconfessando quello che era stato stabilito 14 mesi fa. Catamarani ridotti (si dice 48 piedi, circa 15 metri, la misura definiva in settimana) tesi sposata dal defen-

der capeggiato da Russell Coutts, ormai padrone della Coppa, con l’inglese Ben Ainslie, il consorzio svedese, quello francese e quello tedesco di supporto. Di coloro che sono «contro», Luna Rossa e New Zealand, non si fa menzione nei comunicati. CACCIATE L’ITALIA? Si ha la sensazione che sarebbero pochi nell’organizzazione che piangerebbero se il consorzio di Patrizio Bertelli togliesse il disturbo, in questo delirio di onnipotenza che ha contagiato i vertici di quella che una volta era la regata più affascinante del mondo. Forse alla luce degli ultimi accadimenti si capisce anche come mai dopo aver vinto la Coppa con Coutts (nel 2003), Ernesto Bertarelli (l’inventore di Alinghi), arrivò alla

rottura definitiva con Mister Coppa America... KIWI Ma non sono solo gli italiani in disaccordo: i neozelandesi hanno tuonato per bocca del numero 1 di New Zealand, Grant Dalton, che ha dichiarato come il suo team si sia rivolto all’Arbitration Panel (una sorta di giudice di Coppa). «Faremo di tutto per portare ad Auckland una fase di qualificazione», ha detto. «Allo stesso tempo continuiamo a tenere aperta la trattativa con gli altri team». Per New Zealand avere una tappa (addirittura le qualifiche come si era ipotizzato) non è un’opzione, è assolutamente necessario. Il governo, infatti, ha posto questa come condizione senza la quale non finanzierà la campagna di Coppa... Si

Edizione numero 34: Team New Zealand e Luna Rossa in gara nella baia di San Francisco nel 2013

2017

● In questa data è prevista la prossima edizione della Coppa America, che per la prima volta è stata assegnata alle Isole Bermuda in pieno Atlantico

capiscono bene, quindi, gli sforzi di Dalton e il suo sbracciarsi anche nelle dichiarazioni. Tutto al contrario di Luna Rossa che ha scelto il silenzio. Nel 2013 è andata all’attacco di Oracle, ora ha provato con la mediazione, ma non ha trovato soddisfazione. Gli americani

hanno cambiato ancora idea, inseguendo (dicono) un numero maggiore di sfidanti. Non fermandosi a valutare cosa stanno perdendo in termini di credibilità. Ma questo sembra non importare. La scelta a Luna Rossa: restare o andare... g.l.p


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Nuoto R Il rientro

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I MITI DELLO SPORT

DA SYDNEY 2000 A SYDNEY 2015 Olimpiade 2000: Grant Hackett vince i 1500 e mette fine all’epopea di Perkins. Sydney 2015: il bicampione olimpico rientra ai Trials australiani per qualificarsi ai Mondiali di Kazan. Da stanotte a domenica nei 400, 200 e 100 sl. Si era ritirato ai Giochi di Pechino ‘08.

Hackett con la moglie Candice Alley, cantante folk

CONTENUTO PREMIUM

Hackett

Fenomeni e ritorni

THE MACHINE SI RIACCENDE: DOPO IL BUIO

MICHAEL JORDAN (BASKET) Sei titoli Nba con Chicago, si è ritirato prima per il baseball dal 1993 al ‘95 e poi dal ‘98 al 2001 (rientro a Washington)

LA STORIA di STEFANO ARCOBELLI

I

l nuotatore perfetto. Anzi «The Machine»: ma Grant Hackett non è mai stato solo una macchina di bracciate. L’Italia lo ricorderà per sempre perché il 23 marzo di 15 anni fa cancellò il decennale record mondiale nei 200 sl di Giorgio Lamberti in 1’44”69 passando dal 24° tempo dell’anno a primatista. Dal ‘99 al 2008, quando smise per aver fallito il terzo oro olimpico consecutivo nei 1500 (battuto dal tunisino Oussama Mellouli) e il tentativo di prendere la medaglia nella 10 km di fondo dopo aver vinto le selezioni, ha dominato la scena del mezzofondo mondiale. Squalo sempre in acqua, talvolta debole, sofferente ed insofferente fuori. Soprattutto perché non riusciva a rubare la scena a Ian Thorpe. Tutti i media correvano dal Piedone e nessuno da Grant, cui l’Australia forse non ha mai perdonato di aver messo fine all’epopea di Kieren Perkins, l’altro fenomeno del mezzofondo, ai Giochi di Sydney 2000. La storia di Hacky riprende stanotte ancora da Sydney. Ed è l’ennesimo tentativo di rientro, di rilancio, da parte di un campione che ha vinto tutto ma non è abbastanza saturo, come in questo caso, di cloro. Lo fa per soldi, per rifarsi una vita che fuori dall’acqua è stata perdente? Lo fa per dimostrare all’ex moglie cantante famosa, la folker Candice Alley che lo sbattè fuori di casa, di saper stare ancora sulla scena dello sport, ma finora incapace persino di portare a spasso il figlio (che sparì davvero da un hotel)? SOFFERENZA La storia potrebbe partire proprio da quell’anello di diamanti da 4.2 carati che Grant regalò come promessa di matrimonio a Candice Marie Giannarelli (nonni toscani), in arte Alley, nell’incantevole Yarra Valley, a un’ora di auto da Melbourne, dove Grant si era trasferito appunto per amore nel 2007. E’ in quel momento ed in quei Mondiali a casa della promessa sposa, che l’imbattibilità di Grant s’interrompe nei 1500. Per 10 anni, Grant detiene il record mondiale in 14’34”14 fino all’irruzione nel 2011 del cinese Sun Yang, poi rivelatosi dopato come il tunisino Mellouli che gli negherà l’oro a Pechino e, di fatto, gli troncherà la carriera. Nei Mondiali in cui avrebbe dovuto ribadire la tripletta d’oro mondiale di Melbourne 2005, succede che Grant si am-

NIKI LAUDA (FORMULA 1) Due titoli con la Ferrari (197577). Nel ‘76 l’incidente al Nurburgring. L’austriaco smette nel ‘79 e torna nell’82. Iridato nell’84 con la McLaren

Grant Hackett (nella foto a Sydney 2000) è nato il 9-5-’80: 7 medaglie olimpiche (3 ori), 18 mondiali (10). E’ stato primatista mondiale 200, 800 e 1500 sl (14’34”14 dal 2001 al 2011) in lunga, e dai 200 ai 1500 in corta (lo è ancora nei 400 e 800)

mala, gareggia coraggiosamente per un 6° e un 7° posto dopo l’argento nei 400, ma in quel momento il ragazzone della Gold Coast chiude il suo lungo sodalizio con Dennis Cotterell (dal quale è tornato quest’anno) per affidarsi al predicatore Ian Pope. Come spesso accade con i i cambiamenti, l’operazione non riesce. E questo rimpianto può essere l’origine della sconfitta olimpica, dell’addio immediato, dei guai, del ripensamento e del ritorno a un nuoto che sta per ritrovare totalmente cambiato, senza superbody, con avversari che hanno la metà dei suoi 34 anni. Nei 1500, Hackett è stato mostruosamente superiore a tutti, tanto che in America avevano messo una «taglia» in denaro per chi fosse il primo a battere l’australiano. In quegli anni, Grant aveva un solo rivale nel fratello Craig: ma nel surf. Come faceva? «Faccio sempre la stessa gara: parto forte e tiro finché c’è benzina, se qualcuno mi può seguire lo faccia, gli auguro buona fortuna... sì, mi sento un po’ squalo». L’unica sofferenza è stata convincere la cantante a dire sì: «È stato molto più difficile che vincere un oro olimpico. Per la prima volta ho avuto paura». Non trovava rivali, insomma, li lasciava a 18” e in fondo gli è mancato un avversario come Thorpe:

DOMINAVA I 1500, INVIDIAVA THORPE, FACEVA FOLLIE PER UNA CANTANTE ED È FINITO IN CURA. A 34 ANNI CI RIPROVA

«Ho provato inutilmente a chiedergli di gareggiare contro nella mia specialità per animare la scena, ma lui non ha accettato. Oppure avrei dovuto nascere prima per sfidare Salnikov, che duello fantastico sarebbe stato». SONNIFERI Come Thorpe e grandi assi dello sport anche Hackett ci riprova a distanza di 9 anni. Come Thorpe ha avuto problemi: «In acqua alcuni giorni sono belli come i diamanti, altri sono come le pietre. Ma la vita fuori dall’acqua è peggio». Il 26 febbraio 2014 finisce in clinica riabilitativa a Los Angeles per dipendenza da sonniferi: «Due anni da incubo» testimonia il padre, che ha provato a proteggerlo dopo quel venerdì nero nell’hotel di Melbourne in cui viene trovato in stato confusionale a cercare tra i piani uno dei due figli (Jagger) avuti dalla cantante che nel frattempo (2011) lo aveva lasciato per averlo scoperto ubriaco a devastare un lussuosa camera al 57° piano di un hotel di Melbourne. Un disastro dietro l’altro, e un lavoro in banca e in tv che non potevano colmare certi vuoti. A settembre torna alle origini, Gold Coast: «Voglio una vita felice, voglio essere un buon padre e fare bene le cose. Sono orgoglioso di me stesso, ho avuto coraggio di affrontare i problemi e grazie al nuoto mi sto ritrovando: non ho grandi aspettative». Hackett non nuoterà più i 1500, ma punta soprattutto sui 200, ovvero una finestra per la staffetta. Lo vedremo a Kazan? E ai Giochi? © RIPRODUZIONE RISERVATA

BJORN BORG (TENNIS) Lo svedese (6 titoli a Roland Garros e 5 a Wimbledon) si è ritirato nel 1983 ma il suo rientro, nel 1991, non è stato fortunato

IAN THORPE (NUOTO) L’australiano (8 medaglie olimpiche e 11 titoli iridati) si ritira dopo Atene ‘04, rientra nel 2011 ma non si qualifica ai trials olimpici di Londra 2012


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TUTTENOTIZIE

1RUGBY: PRATO PENALIZZATO (i.m.) Il giudice sportivo, in Eccellenza, ha inflitto quattro

punti di penalizzazione e cento euro di multa al Prato per aver impiegato il giocatore squalificato Giuseppe Datola contro la Lazio. In classifica i toscani restano ultimi, ma ora a -4.

RUGBY

ATLETICA

Muliaina per le Zebre E’ campione del mondo Andrea Buongiovanni

U

no così, dalle nostre parti, non si vedeva da parecchio tempo. Diciamo dai primi anni Novanta, dalle stagioni gloriose dei David Campese e dei Jason Little. Mils Muliaina, dal prossimo Pro12, giocherà con le Zebre. Ha firmato un contratto annuale. E se è vero che, a 34 anni, non è più il giocatore dominante di una volta, resta una stella di prima grandezza. Basta ricordare che l’uomo nato a Samoa, ma arrivato in Nuova Zelanda quando aveva tre anni, con gli All Blacks vanta cento caps giusti giusti (il primo nel 2003), col pesante contorno di 33 mete? Nella storia della Nazionale della felce argentata, a tale traguardo, prima di lui (e per una questione di giorni...) è giunto solo Richie McCaw. Cinque, con tre mete, le presenze contro l’Italia.

LA CARRIERA Muliana, estremo saracinesca (ma all’occorrenza anche centro o ala), ha chiuso con i tuttineri nel giorno più bello, quello del trionfo nella Coppa del

NUOTO

Mils Muliaina, 34 anni, in maglia All Blacks (100 caps) nel 2009 AFP

Mondo 2011. Anzi, in verità, aveva chiuso poco prima, sempre all’Eden Park di Auckland, nei quarti di finale contro l’Argentina quando, dopo il primo tempo, aveva dovuto alzare bandiera bianca con la spalla sinistra fratturata. Già nel corso della rassegna iridata, però, con la maglia n. 15, gli era stato preferito l’emergente Israel Dagg. Insomma, i suoi giorni migliori risalgano agli anni Duemila. E che giorni... Mils, punto di forza anche dei Blues e dei Chiefs nel Super Rugby, 92 kg per 184 cm, con le sue folate, la sua visione di gioco e la sua difesa, ha interpretato il ruolo

PALLANUOTO

in modo moderno, diventando una sorta di pietra miliare. BURGESS Dopo aver giocato anche nel campionato giapponese, arriverà dall’irlandese Galway, dal Connacht dove, con alterne fortune, sta vivendo la prima esperienza europea. L’allenatore neozelandese Pat Lam spesso gli preferisce il talentuoso 21enne Darragh Leader. Per le Zebre, in ogni caso, sarà un personaggio adatto per il rilancio. E nel mirino, adesso, c’è anche Luke Burgess, già mediano di mischia dell’Australia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chesani, tendine operato La sua stagione è già finita V enticinque giorni fa, a Praga, festeggiava uno scintillante argento europeo indoor nell’alto, una delle tre medaglie della spedizione tricolore. Ieri mattina, operato a Pavia dal dottor Franco Benazzo al tendine d’Achille destro, ha sostanzialmente già concluso il suo 2015. E’ la parabola, repentina e triste, di Silvano Chesani. Il 26enne trentino di Bosentino trapiantato a Modena, l’8 marzo, in Repubblica Ceca, arrampicandosi fino a 2.31, aveva compiuto un’impresa, confermando il suo talento. A precederlo, con la stessa misura, ma due errori in meno, solo il russo Tsyplakov, con il greco Mastoras a sua volta d’argento.

ALTI E BASSI Ma deve essere destino: la carriera del poliziotto allenato da Giuliano Corradi è fatta di continui alti e bassi. Nel 2013 il record italiano con 2.33. Nel 2014 un sacco di problemi: prima un’infiammazione al tendine appena operato, poi un polpaccio strappato e una stagione da spettatore. Sembrava tornato ai massimi livelli, tanto da sognare il po-

POLITICA SPORTIVA ATLETICA

Voci tedesche Niente Mondiali per Phelps?

Michael Phelps, 29 anni ● Michael Phelps, secondo fonti, non sarà ai Mondiali di Kazan e neanche ai Panamericani. Un portavoce della Federnuoto Usa dice alla tedesca Dpa: «Non fa parte della squadra per i Mondiali per una decisione presa da ambo le parti». Lunedì 6 scadrà la sospensione di sei mesi decisa dopo la condanna per guida in stato di ebbrezza ed eccesso di velocità. Il suo rientro alle gare il 15 aprile a Mesa. ● CHE AGNEL (al.f.) Ai Trials francesi di Limoges, Yannick Agnel nei 200 sl tocca in 1’45”97, miglior crono 2015. Stravius invece domina i 100 dorso davanti a Lacourt (entrambi qualificati per Kazan). Uomini: 200 sl Agnel 1’45”97, Mallet 1’47”96, Mignon 1’48”29, Pothain 1’48”50; 100 do Stravius 53”46, Lacourt 54”20, Stasiulis 54”50. Donne: 1500 sl Van Rouwendaal (Ola) 16’15”09 (2° t. 2015), Berthier 16’36”04; 100 do Gastaldello 1’00”54, Cini 1’01”04; 100 ra Bonnet 1’08”34. ● DETTI IN FORSE Selezioni mondiali (dal 14) a rischio per Gabriele Detti per un’infiammazione alle vie urinarie. Stop di una decina di giorni e ripresa lenta. Decisione dopo l’ecografia della prossima settimana.

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Pro Recco allunga: +8 sul Brescia e blinda il 1° posto ● Così negli anticipi della penultima giornata: Recco si porta a +8 sul Brescia. RECCO-ACQUACHIARA 15-11 (3-0, 4-2, 4-6, 4-2) Pro Recco: Tempesti, Pijetlovic 1, Prlainovic 2, Felugo 2, F.Di Fulvio, A.Fondelli 1, N.Gitto 2; Giorgetti 2 (1 rig.), Figlioli 1, Giacoppo 1, Aicardi 2, Barattini 1, Pastorino. All. Milanovic. Acquachiara: Caprani, Rossi, Marziali 2, Scotti Galletta 2, Lanzoni 1, Valentino, M.Gitto; S.Luongo 3 (1 rig.), Perez, Petkovic 2 (1 rig.), Astarita, Ferrone 1. N.e. Lamoglia. All. De Crescenzo. (i.v.) FLORENTIA-POSILLIPO 13-19 (5-4, 2-4, 4-6, 2-5) Florentia: Mugelli, Panerai 2, Gambacorta 1, Coppoli 2 (1 rig.), Brancatello 1, Dani, Gobbi 3; Generini 4, Turchini, Bosazzi, Ercolano, E. Calcaterra. N.e. Pezzulla. All. Vannini. Posillipo: Negri, Dolce 1, Klikovac 3, Radovic 5, Gallo 4 (2 rig.), Russo 1, Saccoia 2; Briganti, Foglio 1, Mauro, Bertoli, Mandolini 2 (1 rig.), Caruso. All. Occhiello. (a.p.) ● DONNE Andata dei quarti: Rapallo-Bogliasco 11-12 ai rigori (7-7), Orizzonte-Messina 4-9 (gara-2 il 18).

Maurizio Felugo (Recco) CIAMILLO

Delega sport a Luca Lotti, un ex calciatore

● PISTA MONDO (si.g.) Talenti giamaicani in evidenza ai campionati scolastici di Kingston: 44”93 di Akeem Bloomfield (’97) nei 400 e 49”01 di Jaheel Hyde (’97) nei 400 hs. Uomini. 200 (-1.8): O’Hara (’96) 20”59. 400: 2. Allen 45”30. A Mayaguez (P. Rico). Uomini. 200 (1.4)/ 400: 2./1. L. Santos 21”31/45”28. 800: Culson 1’50”33. A C. Messico (Mes). 200 (0.0): Herrera 20”33 (r.n.). A Germiston (Saf). Uomini. Lungo: Samaai 8.12 (+0.9, mpm ‘15). A Buenos Aires (Arg). Uomini. Martello: Fajdek (Pol) 78.99. Giavellotto: Toledo 82.90 (r.n.).

Silvano Chesani, 26 anni, l’8 marzo agli Euroindoor di Praga COLOMBO

dio dei Mondiali di Pechino del prossimo agosto in coppia con Marco Fassinotti. E invece... «Dopo cinque anni di fastidi – ha spiegato – pensavo di poter tirare dritto fino a dopo l’Olimpiade di Rio 2016. Ma si è reso necessario anticipare l’intervento per evitare ulteriori rischi». Quanto successo a Daniele Greco l’estate scorsa agli Europei di Zurigo, ha evidentemente creato un precedente di riferimento. Silvano, per chiarire, soffriva di una tendinopatia inserzionale con sindrome di Haglund.

ga – ha aggiunto – è stata una gioia immensa, ma questa operazione, anche se in tempi diversi, è una cosa che avevo già messo in conto. Come in passato, affronterò anche questa situazione con tranquillità e impegno. Adesso mi attendono tre settimane a casa in Trentino, poi la riabilitazione tra Modena e Pavia. Il 2015 sarà un anno di recupero per rientrare al meglio ai Giochi». L’atletica italiana, intanto, sempre più falcidiata dagli infortuni, perde un’altra pedina preziosa. a.b.

IL RECUPERO «L’argento di Pracol Lombardia Trophy, non sarà presente nemmeno nelle Challenger Series. Ieri, intanto, primo giorno di lavoro del nuovo segretario Ippolito Sanfratello, 41enne piacentino, olimpionico in pista lunga che rimpiazza Alberto Berto dopo 14 anni.

HOCKEY GHIACCIO ●

FINALE, GARA 4 (m.l.) Finora è stato un solo gol di scarto a decidere il risultato e la serie di finale (al meglio delle 7) dopo gara-3 vede in vantaggio l’Asiago (2-1) capace di rimontare l’iniziale successo del Renon. La squadra altoatesina torna oggi a Collalbo (Bz) per gara-4. Gara-4: RenonAsiago (ore 20.30, diretta RaiSport 2). Serie: 1-2.

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ANCHE Tr.: Bologna (14.55) e Taranto (15.15). Gal.: Pisa (14.30).

RUGBY ● COPPE EUROPEE (i.m.) Oggi, alle 20.45, Gloucester-Connacht in Challenge Cup apre i quarti di finale delle coppe europee. Domani. Champions Cup: Leinster-Bath; Clermont-Northampton. Challenge: Dragons-Cardiff; Exeter-Newcastle. Qualificazioni: El SalvadorCalvisano; Enisei-Mogliano. Domenica. Champions: RacingSaracens; Tolone-Wasps. Challenge: London Irish-Edimburgo.

SCHERMA ●

Il sottosegretario Luca Lotti ● (v.p.) Da un libero vecchio stampo a un centrocampista di rottura. Oggi, a meno di colpi di scena, Graziano Delrio dovrebbe lasciare la delega dello sport del governo Renzi a Luca Lotti, 32 anni, fedelissimo del premier, ex calciatore dilettante (come il suo predecessore, vicino al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in sostituzione del dimissionario Maurizio Lupi). Lotti è un grande appassionato di calcio: non l’ha solo giocato, ma ha anche allenato le giovanili del Montelupo, la squadra di casa sua (è di Montelupo Fiorentino, a qualche minuto da Empoli, provincia di Firenze). Su uno dei suoi profili facebook c’è una sua foto in maglia da calciatore insieme con Cesare Prandelli. Ma il suo cuore da tifoso batte per il Milan. Diverse volte, per qualche iniziativa di beneficenza, si è trovato a giocare con Renzi, che però, almeno fino all’avvento a Palazzo Chigi, era più maratoneta. Lotti è uno dei due sottosegretari alla presidenza del Consiglio e dovrebbe dunque allargare il campo delle sue deleghe con il mini rimpasto in corso.

CURLING ●

MONDIALI MASCHILI Ai Mondiali uomini di Halifax (Can), altre due sconfitte per l’Italia (bilancio 2-6): contro la Russia (5-4) e la Norvegia (9-2).

GHIACCIO EUROPEI FIGURA 2018 L’ITALIA SI CANDIDA L’Italia, molto probabilmente, con Milano e il Forum di Assago (o in seconda battuta con Torino e il Palavela), si candiderà all’organizzazione degli Europei di figura 2018. Al momento non ci sarebbero alternative. La rassegna, a un paio di mesi dall’Olimpiade di PyeongChang, si disputerebbe vent’anni dopo Milano 1998. La Fisg però, già esclusa da Grand Prix assoluto e junior, dopo la positiva esperienza della scorsa stagione

IPPICA VARGIU RIENTRA A SAN SIRO CON UNA DOPPIETTA Una doppietta, un secondo e un quinto posto ieri a San Siro per Dario Vargiu che rientrava sulle piste italiane dopo la consueta campagna giapponese. Il 38enne fantino sardo ha vinto con so Many Shot (l’anno scorso a segno nel Pr, Incisa di gr 3) una condizionata sul miglio e una reclamare sui 2000 con Monfesta. Secondo posto invece nel Premio Razza del Soldo (m 1600) verso il Regina Elena ● IERI 5-11-3-1-10 A Roma (m 1600): 1 Rum e Coca Day (Fed. Esposito) 1.14.1; 2 Rugantino Ans; 3 Rushmore Dvm; 4. Ramona K d’ete; 5 Pilates Bi; Tot.: 1,91; 1,43, 2,01, 1,84 (14,10). Quinté: 947,07. Quarté: 71,00. Tris: 42,15 ● OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio convegno alle 15) scegliamo Pol de Leon Allez (13), Orbex Bi (15), Oro Caf (5), Parhon Breed (12), Ronaldo Lp (7) e Rosy Bee Power (17).

Giornata contro la trombosi Lo sport prezioso alleato ● (si.gal.) La trombosi non conosce età: non è più solo un mondo per vecchi. Con questo messaggio è stata presentata ieri alla Casa dei diritti di Milano la quarta Giornata nazionale per la Lotta alla Trombosi, in programma il 15 aprile con eventi in 4 città (Milano, Bari, Ferrara e Cassino). Oggi solo 33 italiani su 100 sanno che ictus, infarto o embolia sono originati da una trombosi: per

questa ragione ALT (Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari) dal 1987 fa dell’informazione il suo mandato. Alleato in questa campagna è lo sport, capace di trasmettere valori e stili di vita sani. «La trombosi è democratica: colpisce a tutte le età, con incidenze diverse – ha spiegato la presidente Lidia Rota Vender -. I bambini vanno motivati fin da piccoli perché crescano in salute».

MONDIALINI Da oggi a Tashkent (Uzb) i Mondiali cadetti e giovani. Si comincia oggi con la spada cadetti/8, domani la sciabola cadette e fioretti maschile cadetti, venerdì fioretto femminile cadetti e sciabola maschile cadetti, sabato competizione sperimentale mista e da domenica u. 20. Oggi Valerio Cuomo, Federico Marenco, Alessio Preziosi, Alessandra Bozza, Eleonora De Marchi, Federica Isola.

SCI ALPINO ●

CIAO ZURBRIGGEN A 34 anni lo svizzero Silvan Zurbriggen si ritira per i continui problemi alla schiena. Argento iridato in slalom ai Mondiali 2003 e bronzo in supercombinata ai Giochi di Vancouver 2010, Zurbriggen lascia dopo 254 gare di Coppa con due vittorie (combinata Kitzbuhel 2009 e discesa Val Gardena 2010) e altri 11 podi.

CORTE D’APPELLO DI PALERMO SEZIONE TERZA PENALE In data 22 ottobre 2014 la Terza Sezione Penale della Corte d’Appello di Palermo ha condannato, con sentenza n. 4192/2014 Sent, il Sig. Corbelli Carlo, nato a Modena in data 12.02.1973, nell’ambito del procedimento penale n. 1604/2014 R.G.N.R. - 509/2014 R.G.T. Tribunale di Palermo - 538/2014 R.Sent. - 2400/2014 Reg. Gen. App. alla pena finale di anni 1 mesi 4 di reclusione, pena condizionalmente sospesa, per il reato di cui agli artt. 112 n. 1, 588 commi 1 e 2 c.p., 61 n. 1 c.p. e artt. 8 e 8 ter L. 401/89.


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GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


AltriMondi R

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, previste dalla legge, consapevolmente espongono fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale la stessa appartiene, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore, sono puniti con la pena della reclusione da uno a cinque anni». Forza Italia ha votato contro, i grillini pure, la Lega e Sel si sono astenute.

IL FATTO DEL GIORNO IL CASO ISCHIA

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Massimo D’Alema, 65 anni, assediato dalla stampa ieri a Bari. È stato premier dal 1998 al 2000 ANSA

Vediamo adesso che cosa non va in questa legge. A naso non ci piace l’avverbio “consapevolmente” fatto cadere nel bel mezzo della norma. Poiché per delinquere bisogna aver falsificato “consapevolmente”, ne viene che tutti i falsificatori cercheranno di dimostrare che, ammesso pure il falso, lo hanno compiuto “inconsapevolmente”. I legislatori italiani, anche i giovani e moderni renziani, hanno questo vizio di predisporre sempre nelle loro leggi una scappatoia che faccia tra l’altro arricchire gli avvocati. Detto che falsificare i bilanci deve essere un reato e che su questo la legge è sacrosanta, contesto il principio che inasprire le pene di per sé aiuti a risolvere il problema. Mi pare di capire che il semplice inasprimento delle pene non faccia in realtà paura a nessuno. La vera paura è quella di essere scoperti. E, su questo punto, la legge mi pare poco pratica, diciamo.

Il fatto che D’Alema venda il vino alle coop è un reato o serve 4 solo a fare notizia? 1L’ex leader Pd si scaglia contro l’uso delle intercettazioni

e minaccia querele. Intanto, il Senato vota la reintroduzione del falso in bilancio: pene più dure ma non è ancora legge trimenti ci sarebbe un altro rimpallo. E così via, è la ragione per cui Renzi vuole passare dal sistema a due camere al sistema con una camera sola (o con una camera e mezza).

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Mentre ci si accapiglia intorno al caso Ischia (fatto locale, fatto enorme, inchiesta decisiva, il pm Woodcock non ne ha mai azzeccata una, come mai i magistrati hanno fatto circolare il nome di D’Alema che non è neanche indagato, eccetera eccetera) il Senato, con bella mossa, ha approvato il disegno di legge sul falso in bilancio, ristabilendo che il falso in bilancio, specie per le società quotate, è un reato. È vero che la maggioranza, su molti articoli, l’ha spuntata per un pelo, ma è pure vero che Renzi ha portato a casa un altro trofeo, proprio nel momento in cui Bersani fa capire che potrebbe persino mettere «il Paese davanti alla Ditta», cioè fare la scissione.

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La minaccia di scissione riguarda l’Italicum. Stiamo ai fatti di ieri. Che sono sostanzialmente due: questa approvazione del falso in bilancio e, mi permetto di ricordarglielo, l’incazzatura cosmica di Massimo D’Alema. Già, già. Premettiamo che questo disegno sul falso in bilancio, approvato dal Senato, deve ancora passare alla Camera. Cioè non è ancora una legge in vigore. Bisognerebbe poi che la Camera approvasse lo stesso testo varato dal Senato. Al-

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Se siete veri giornalisti (cosa tutta da dimostrare) a questo punto bisognerebbe rispondere a un paio di domane. In che cosa consiste il testo approvato dal Senato; quali sono i difetti di questo testo approvato dal Senato? In generale, reintroducendo il reato, la legge prevede sanzioni più dure di prima. I soggetti giuridici presi di mira sono di fatto suddivisi in tre gruppi: società quotate, società non quotate e piccole imprese. C’è anche il reato di lieve entità. La definizione del falso in bilancio sta all’articolo 8 (relativo alle società non quotate): «gli

OCCORRE UN INTERVENTO LEGISLATIVO PER L’ONORABILITÀ DELLE PERSONE CHE NON SONO INDAGATE MASSIMO D’ALEMA EX PREMIER

A proposito: e D’Alema? La legge prevede che si possano intercettare solo gli amministratori delle società quotate. Niente spiate alle non quotate e niente spiate quindi alle cooperative (sempre più al centro di giri corruttivi, e sto parlando soprattutto di coop di area rossa). D’Alema, finito inopinatamente in mezzo allo scandalo di Ischia (tangenti per la metanizzazione dell’isola, sindaco in galera eccetera), è infuriatissimo proprio sul problema delle intercettazioni. Ha detto al Corriere: «Non c’era alcuna necessità di utilizzare intercettazioni fra terze persone, senza valore probatorio, dove si parla di me de relato. Allora mi viene il sospetto che ci sia un motivo, per così dire, extra-processuale. Cioè, dubito che la notizia dell’arresto del sindaco di Ischia e di qualche suo presunto complice sarebbe finita sulle prime pagine dei giornali, se nell’ordinanza non fossero stati citati D’Alema, Tremonti, Lotti o qualche altro personaggio di richiamo». Giusto, ha ragione e, soprattutto, l’intercettazione non dovrebbe essere considerata “prova”. Mai. Dico solo: come sarebbe stato forte questo discorso se D’Alema, invece di pronunciarlo a difesa di se stesso, lo avesse messo in campo a protezione garantista di qualche avversario. Perché nel passato, non so se lo ricorda, di uso improprio delle intercettazioni ne è stato fatto davvero tanto…

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E ho sentito dire che nella conferenza stampa di ieri poi D’Alema ha esagerato... Beh, ha ammesso di aver venduto vini alla cooperativa Cpl, ma contestando il fatto che «questo debba essere contenuto in un atto giudiziario dal momento che non è un reato». Poi, però, ha finito per litigare con un cronista di Virus, programma di Rai 2: «Lei ha detto che ho venduto il vino durante una convention del Pd? Siccome sto denunciando diversi giornali, denuncio anche lei con l’occasione». Ma tutto questo davanti a uno stuolo di telecamere.

IL NUOVO RIMPASTO

Renzi accelera: Delrio alle Infrastrutture 1Il premier sceglie

un suo fedelissimo per sostituire Lupi Ncd avrà il ministero degli Affari regionali

O

ggi dovrebbe arrivare l’ufficialità: il nuovo ministro delle Infrastrutture sarà Graziano Delrio, attuale sottosegretario a Palazzo Chigi. Renzi ha deciso di accelerare l’empasse, piazzando un fedelissimo per rimettere ordine in una struttura che sembra andata fuori controllo a causa delle dimissioni di Maurizio Lupi per via dell’inchiesta sul superma-

nager del ministero Ercole Incalza. Il passo successivo sarà quello di nominare il ministro degli Affari regionali, posto vacante da fine gennaio dopo l’addio di Maria Carmela Lanzetta, andata a fare l’assessore regionale in Calabria. E questa delega dovrebbe finire al Nuovo Centrodestra: in questo modo Renzi riequilibrerà i rapporti all’interno dell’esecutivo e cementerà l’alleanza. LE MANOVRE Scenari che sono stati al centro di un vertice a Palazzo Chigi tra lo stesso capo del governo, il leader dell’Ncd Angelino Alfano e il ministro uscente Lupi. Per completare il puzzle si fanno i nomi di Gaetano Quagliariello, ma anche

quelli delle deputate Dorina Bianchi e Rosanna Scopelliti. Ci saranno anche cambi interni al partito. Alfano ha incontrato la De Girolamo: a breve dovrà la-

Il premier Matteo Renzi e Graziano Delrio, attuale sottosegretario

sciare il posto da capogruppo alla Camera della neo costituita Area Popolare. «Il posto serve per Lupi», dice una fonte vicina alla De Girolamo, alla quale si contesta una linea troppo antirenziana per essere la presidente di un gruppo di maggioranza, ed una volontà di ricostruzione del centrodestra con Fi. Quanto alla partita del governo, la richiesta di Alfano resta quella di avere un ministero con portafoglio (mentre ancora non è chiaro se la competenza sui fondi Ue sarà associata agli Affari regionali). Il leader Ncd intende ponderare le sue scelte per stoppare le voci che lo vogliono supino al premier. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TASCABILI COLLOQUI: LA MINACCIA ALL’IRAN

Nucleare, ultimatum Usa: «Accordo o altre sanzioni» ● La scadenza è passata e l’accordo tra gli Usa e le altre potenze mondiali con Teheran ancora non c’è. Ma la maratona negoziale a Losanna in Svizzera sul programma nucleare iraniano va avanti comunque, anche se Obama inizia a perdere la pazienza. Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha precisato: «Si raggiungano risultati altrimenti l’Iran potrebbe subire nuove e più pesanti sanzioni». Martedì il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov aveva assicurato che c’era un’intesa sui punti chiave.

NELLA SUA VILLA DI LOS ANGELES

Usa, morto Andrew Getty nipote del ricco petroliere

Andrew Getty, 47 anni, trovato morto a Los Angeles ● Il nipote del petroliere americano Jean Paul Getty, il 47enne Andrew Getty, è stato trovato morto, ieri, nella sua villa di Los Angeles. Lo hanno reso noto i suoi genitori, chiedendo il rispetto della loro privacy. La polizia ha dichiarato che le indagini sono agli inizi, «ci sono degli interrogatori, ma nessun sospetto è stato preso in custodia». Il 47enne è stato trovato senza vita nella vasca da bagno nella sua villa. L’uomo aveva richiesto due settimane fa un ordine di restrizione nei confronti della sua ex fidanzata, che è stata ascoltata come testimone.

IN FRANCIA, AL CONFINE CON L’ITALIA

Valanga sulle Alpi: 5 morti «Tra le vittime un italiano» ● Almeno cinque persone sono morte ieri sotto una valanga che si è staccata dalle Alpi francesi, a un centinaio di chilometri dal luogo dove si è schiantato l’aereo della Germanwing. Per la procura francese nel gruppo di sciatori travolti (tra cui due austriaci) ci sarebbe un italiano, ma la Farnesina non conferma: «L’indagine è in corso». Un altro sciatore è stato trovato in gravi condizioni. La valanga si è staccata dal massiccio degli Ecrins, nel dipartimento francese delle Hautes-Alpes, non lontano da Vallouise.

VENETO, I FORZISTI SOSTENGONO ZAIA

Regionali, accordo Lega-Fi: Toti candidato in Liguria ● Il dialogo tra il leader della Lega Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ha dato, ieri, i primi risultati concreti in vista delle Regionali in Veneto e in Liguria. Forza Italia appoggerà Zaia nella corsa per il bis come governatore, mentre in Liguria la Lega rinuncerà al suo candidato a favore del sostegno a Giovanni Toti. Per quanto riguarda la Toscana, il segretario leghista ha confermato a «Radio Padania» che, almeno al primo turno, Fi e Lega andranno da soli. Il Carroccio si schiererà con il professore «No euro» Claudio Borghi.

FIRENZE: LA DONNA SPARÌ IL 3 MARZO

Modella trovata in un sacco Arrestato l’ex compagno ● Davide Di Martino, 50 anni, il compagno di Irene Focardi, l’ex modella scomparsa dal 3 febbraio, è finito in carcere, ieri, con l’accusa di omicidio. Il cadavere della donna era stato trovato domenica dentro un sacco nero, in un fosso a Firenze. A casa del 50enne sono stati trovati dei sacchi neri simili a quello dove era il corpo di Irene. Di Martino si trovava già ai domiciliari per maltrattamenti. L’uomo non ha confessato e «si è chiuso in se stesso»: ha detto il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo.


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PRESO CAMPO PROFUGHI

GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ancora caos a Istanbul Questura assaltata: morta donna kamikaze

VITTIMA DELLA STRADA

1Raffica di attacchi: nella sede della polizia feriti anche 2 agenti I profughi siriani in fuga EPA

L’Isis avanza fino a Damasco «Duri scontri» ● Non si ferma l’avanzata dell’Isis in Siria: i miliziani dello Stato islamico sono arrivati alla periferia di Damasco. Ieri hanno attaccato il campo profughi palestinese di Yarmouk, 8 chilometri a sud di Damasco, occupandone la maggior parte: lo ha denunciato Anouar Abdel Hadi, membro della rappresentanza dell’Olp in Siria, spiegando che nella zona sono ancora in corso combattimenti. La situazione è in evoluzione in tutto il Paese. La Giordania ha chiuso il principale valico di frontiera con la Siria per motivi di sicurezza, dopo gli intensi scontri fra esercito siriano e ribelli nelle zone vicine al confine. Gli estremisti sono stati invece sconfitti in Iraq. Il centro di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, è stato liberato martedì dalla presenza delle milizie dell’Isis. Ieri il premier iracheno Haider al-Abadi è giunto in visita per verificare la situazione sul posto e vedere i vertici delle forze che hanno condotto l’offensiva antijihadista: l’esercito regolare, le forze di sicurezza governative, le milizie sciite della mobilitazione popolare e le formazioni tribali sunnite. A Tikrit si trova anche il ministro dell’Interno, Mohammed Salem al-Ghaban, che ha messo in guardia sulle «sacche di resistenza dell’Isis ancora esistenti nei sobborghi settentrionali».

Fiera in ritardo: a un mese dal via il 9% delle opere ● I lavori per Expo 2015, al via il primo maggio, proseguono senza sosta (con turni di 24 ore), ma la situazione è ancora in alto mare. Tre cantieri su quattro sarebbero in ritardo con le scadenze, mentre solo il 9% dei padiglioni sarebbe in fase di collaudo. Ottimista, però, il commissario straordinario di Expo, Giuseppe Sala: «Sarà tutto pronto, sarei un pazzo se bleffassi». Rischiano di fare una brutta figura anche alcuni Paesi che il padiglione se lo stanno costruendo da sé e pure in gran ritardo. La Russia e la Turchia, tra tutte, sono in grande affanno.

Operai al lavoro per l’Expo 2015

Terrore in mattinata con il blitz agli uffici del partito di Erdogan

Investito in bici Scout di 16 anni ucciso a Monza

Francesco Rizzo

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ella Turchia che il 7 giugno va al voto, divampa un incendio incontrollato. Martedì due terroristi rossi hanno rapito il magistrato che indagava sulle responsabilità della polizia nella morte di un ragazzo, durante le proteste anti governative di Gezi Park: blitz delle teste di cuoio e tre morti, gli assalitori e il magistrato. Nella notte, scontri di piazza tra manifestanti e agenti. Ieri ancora caos a Istanbul. Un uomo armato entra nella sede dell’Akp, il partito del premier Erdogan, allontana i presenti, espone una bandiera turca con l’aggiunta di una scimitarra: viene arrestato. «È stato un tentativo di minare il processo di pace con i militanti curdi», sostiene il presidente Erdogan, toccando uno dei temi più delicati per il suo governo. Poco dopo, un uomo e una donna (che, secondo la procura, portava con sé dell’esplosivo) aprono il fuoco contro la sede della polizia, nel centro della città: la terrorista viene uccisa, l’uomo ferito e arrestato. Colpiti anche due agenti. FORZE OSCURE La Turchia si sente sotto assedio, priva di sicurezze: ieri il panico ha toccato anche un volo Turkish Airlines per Lisbona, su cui è stata individuata una borsa senza proprietario. Falso allarme, ma è il quarto in pochi giorni. Nelle stesse ore venivano arrestate 32 persone che, secondo gli inquirenti, farebbero riferimento al Fronte Popolare Rivoluzionario di Liberazione, protagonista dell’assalto di martedì al palazzo di giustizia che ha messo in evidenza le falle nella sicurez-

La bici di Matteo, investito a Monza FOTOGRAMMA

1Travolto da un’auto martedì sera

Il conducente chiama i soccorsi: sarebbe positivo al test sulle droghe

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roprio ieri Giuseppe Cucca, senatore del Pd e relatore del testo di legge sull’omicidio stradale, ha fissato i tempi: «Contiamo di far entrare in vigore la nuova normativa prima dell’estate». E un’indagine della fondazione francese Vinci Autoroutes rivela che il 12% degli italiani guida anche se supera il limite consentito di alcol, se non ne avverte gli effetti. Voci e dati che fanno da sfondo all’ultima tragedia della strada: a Monza, martedì sera alle 23, Matteo Trenti, un ragazzo di 16 anni che stava tornando a casa in bicicletta da una riunione del suo gruppo scout, è stato travolto da una Volkswagen. Sbalzato a 10 metri di distanza, è stato immediatamente soccorso e portato in ospedale, dopo 40 minuti di manovre di rianimazione. Ma ieri pomeriggio i medici ne hanno dichiarato la morte celebrale. I genitori hanno dato l’assenso all’espianto degli organi.

za. L’attentato di ieri alla questura dovrebbe essere opera dello stesso gruppo, le modalità ricordano quelle di un’operazione che proprio il gruppo marxista leninista ha compiuto contro l’ambasciata Usa ad Ankara, in febbraio. E mentre il ministro della Giustizia Kenan Ipek promette «caccia alle forze oscure che minacciano il Paese», ci si interroga su cosa accada in Turchia. Tra gli osservatori c’è l’ipotesi che sia in corso una “strategia della tensione”: presentandosi come “uomo forte”, Erdogan, con l’aiuto dei servizi

segreti, trarrebbe giovamento dal panico, magari creato ad arte, proprio in vista del voto. Dopo il quale punterebbe a modificare la costituzione per accentrare il potere. Ma l’opposizione lo accusa di corruzione, contesta la repressione dei dissidenti e le limitazioni delle libertà personali, teme una «dittatura islamica». E intanto, per quotidiano Zaman, il magistrato ucciso era contrario all’insabbiamento delle indagini sulla violenza della polizia a Gezi Park. «Un eroe», chiosa Erdogan. © RIPRODUZIONE RISERVATA

All’interno del frame di un video, la donna kamikaze che ha cercato di attaccare la questura di Istanbul ed è stata uccisa. Con lei anche un uomo, ferito e arrestato dagli agenti

NUOVO ESAME A dare l’allarme è stato lo stesso conducente dell’auto, un 20enne che è risultato negativo all’alcoltest e positivo a quello per la guida sotto l’effetto di stupefacenti. Test che però verrà ripetuto: la polizia spiega che il primo esame può dare un esito “falso positivo”. La dinamica dell’incidente è da chiarire: pare che il ragazzo, in sella a una mountain bike senza luci, stesse attraversando la strada ma è da verificare quale sia stato il comportamento del guidatore. Due mesi fa l’associazione «Monza in Bici» aveva segnalato le problematiche di chi usa la bici in città: tra i punti in questione, l‘efficacia di una ciclopedonale nella via in cui è stato ucciso il 16enne. f.riz.

ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALL’EXPO MILANESE

Un campo verticale per spiegare Israele 1Il Paese è uno dei

pionieri nella lotta alla desertificazione

Massimo Arcidiacono INVIATO A GERUSALEMME (Israele)

A

un certo punto, dall’unica strada che attraversa il Negev verso Eilat, si scorge il Mar Morto scintillare al sole. Da lì ci si butta verso il Central Arava, regione del Wadi Araba, la lunga valle con le sue distese di serre, i suoi moshav (le comunità agricole cooperative) e i suoi kibbutzim. È qui che bisogna venire per toccare con mano un miracolo di sopravvivenza. È qui che il deserto si sta trasformando in giardino. Oggi, nonostante rappresenti il 6% del territorio nazionale, ci vivono appena 3500 persone, producendo il 60% dell’esportazione israeliana di ortaggi. Maayan Kitrom è la coordinatrice dell’Agricoltural Research Station di Hatzeva. Gli agricoltori

pongono problemi concreti ai quali i ricercatori devono trovare risposte. Nel Centro crescono fragole enormi, melanzane o peperoni di svariati tipi, ma anche il pisello del deserto o il bitter mellon da cui si estrae un pesticida naturale. «Senza ricorrere a Ogm — assicura Maayan —. Miglioriamo le tecniche di drip irrigation, coltiviamo in serra, conduciamo un’avanzata lotta biologica agli infestanti». Tutto si gioca nel conquistare mercati, producendo fuori stagione. Senza farsi mancare piccole intuizioni. Qualche anno fa, per esempio, ci fu il successo di Nemo, il film della Disney. Bene, qui si misero ad allevare pesci pagliaccio, la specie oceanica di Nemo. Nel deserto, da dove oggi esportano in tutto il mondo. Ancora più a sud, a Sapir, si trova il Trainee Center, la scuola dove ogni anno arrivano un migliaio di studenti da Africa e Asia per apprendere le moderne tecniche agricole. «Pensavo che Israele fosse grande. Invece è piccolissimo, questo mi ha sorpreso», dice Jo San, birmano. «Quando sono par tito a casa erano

Il rendering del Padiglione Israele a Expo 2015; a destra le coltivazioni in serra ad Hatzeva, nel deserto dell’Arava

preoccupati: “Attento, lì è pericoloso”» dice Emanuel, del Sud Sudan, una delle zone più tormentate del pianeta. Parole e pensieri del comun sentire (e dei luoghi comuni) che Israele prova a sovvertire. START UP Testimonianza di tale sforzo sarà il Padiglione all’Expo 2015, a cominciare dal titolo: Fields of Tomorrow (“i campi del domani”). Un campo verticale fornito di un sistema computerizzato di irrigazione si ergerà a

fianco del Padiglione Italia. Grano, riso e mais cresceranno sul “giardino” in un mix di profumi e colori. Disegnato da David Knafo e realizzato con materiali riciclabili, il Padiglione sarà poi donato a Milano. All’interno sarà raccontata la storia di “tre generazioni di contadini”. Un ruolo importante avrà il KKL, Jewish National Fund, che ha piantato 240 milioni di alberi negli ultimi 70 anni e gestisce 40 mila ettari di boschi. Ma oggi Israele è anche innovazione: «Ci piace definirci una Start up-

Nation» dice Menachem Gantz, portavoce del Padiglione. Anche qui può servire toccare con mano. Per esempio a Gerusalemme, al Jvp Media Quarter, dove si “incubano” decine di start up ad alto tasso hi-tech, dall’Internet delle cose alla cyber security. «Riceviamo 700 richieste all’anno — spiega Nimrod Kozlovski —, ne scegliamo 6 o 7. Da qui sono già uscite 27 start up: l’ultima, Cyberark, si è quotata ad ottobre». La 113a società israeliana al Nasdaq. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDĂŒ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Non è solo bella Moran ci racconta le scelte del cuore

L’INVASIONE DI SCHERZI

ÂŤS

H

a anche una bella testa Moran Atias. Basta una chiacchierata per capire che è una donna che non cede ai pregiudizi e che guarda il mondo senza dar niente per scontato. Modella e attrice di una bellezza imbarazzante, Moran, nata 33 anni fa ad Haifa, in Israele, a 17 anni è giĂ in Germania a sfilare per i migliori al mondo. Poi in Italia a lavorare come valletta con Raffaella CarrĂ e Carlo Conti, ma pure come attrice: c’è anche lei nel cast de Le rose del deserto, l’ultimo film di Monicelli. Quindi a Los Angeles dove azzecca un provino dopo l’altro, tra cui quello per la serie Crash, tratta dall’omonimo film e diretta dal premio Oscar Paul Haggis. E di Haggis è anche il film in cui la vedremo da oggi al cinema, Third Person, insieme a Liam Neeson, Mila Kunis, Adrien Brody e James Franco, Olivia Wilde, ma anche agli italiani Scamarcio e Marchioni. Davvero un super cast. Lei è anche coproduttrice e cosceneggiatrice. Aveva qualcosa di importante da dire? ÂŤSul set di Haggis c’è una magia speciale e volevo una storia unica da raccontare con lui. Ho capito che la cosa piĂš affascinante e misteriosa, il vero punto interrogativo nella vita di tutti, è il rapporto uomo-donna. PerchĂŠ ripetiamo sempre gli stessi errori? Quanto c’è del nostro retaggio culturale e familiare in una scelta che crediamo fatta per amore? Mi sono ispirata alla mia vita e a storie di cui ho letto: per esempio, nel film, la vicenda di Mila Kunis nasce dal delitto di Cogne. Il marito di Annamaria Franzoni le è sempre rimasto accanto, co-

Moran Atias, 33 anni, in una scena del film ÂŤThird PersonÂť, da oggi nelle sale

IL VERO PUNTO INTERROGATIVO NELLE ESISTENZE DI TUTTI Ăˆ IL RAPPORTO TRA UOMO E DONNA MORAN ATIAS ATTRICE

me è possibile?. Tante domande. Riuscite a dare anche delle risposte? Ognuno avrà le sue. Il film è un puzzle, va seguito con attenzione per capire. Io ho fatto tante cavolate, ma Third Person è davvero

bellissimo. Celebra l’amore e la vita, per questo lo abbiamo girato in Italia, un Paese che si lascia trasportare dalla realtĂ Âť. Il caso vuole che nella serie che sta girando, ÂŤTyrantÂť (la prima stagione è stata vista da 50 milioni di persone, ora si lavora alla seconda, ma in Italia non è ancora arrivata), lei ebrea interpreta la first lady di un Paese musulmano. ÂŤUn personaggio interessante. Una donna che cerca spazio ma che trova di fronte a sĂŠ i muri altissimi fatti di millenni di tradizioni. Anche se i veri muri sono quelli che mettiamo intorno a noi stessiÂť. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

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7,5

5,5

7+

7

8

Lavoro e morale recuperano, nonostante il sedere cubico che dovete farvi per la fatica. Ciò che nasce oggi ha vita lunga, fornicazione rinfranca.

Nel lavoro, in famiglia, alla guida vola forse qualche vaffanglutei. La calma è la soluzione, l’ira no. Insulsaggini suine intervengono, l’amor è sfighĂŠ.

Colloqui, viaggi e lavoro, possono sortire effetti oltre le vostre stesse aspettative. E le finanze rallegrano. Charme e sudombelico (quasi) al top. Uau.

Potete incassare soldi, impiegarli bene, essere apprezzaterrimi nel lavoro. L’amor vi divora di gioia, ma il sudombelico non par brillar per efficienza.

La Luna nel segno dĂ lo start fortunato a ogni iniziativa, nel lavoro e negli altri ambiti. Voi siete apprezzati, il fiuto v’è d’aiuto, suinally too.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

6,5

7

5,5

7,5

7-

5,5

Dovete fare tutto da soli. Ma sarete premiati, fors’anche lautamente. BenchĂŠ la fatica sia tanta. Suinamente, però, trovate mucha cooperazione. Bene.

Il morale sale. PerchÊ gli amici v’amano, lo staff collabora, l’amor appaga cuore e sudombelico. Colpetti di glutei nell’aere risolvono noie e rogne.

Il lavoro rompe, gli impicci s’accavallano, la forma fisica accusa una debâcle. Prendetevi una pausa, se potete. E non strozzate i fallocefali, evitateli.

La Luna è tour operator efficace in fatto di vacanze e viaggi, anche d’affari. Lavoro e affetti recuperano slancio, i secondi soprattutto di tipo suino.

â—? Come ogni 1° aprile che si rispetti anche ieri non sono mancate le burle e le bufale planetarie, soprattutto online. Tra le prime, quella dell’abolizione del canone Rai. Molto in voga le panzane geopolitiche. Mentre Hillary Clinton divorziava e depositava le carte per candidarsi alla Casa Bianca nel 2016 per diversi media americani, secondo ÂŤgreekreporterÂť il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis annunciava l’uscita dall’euro e l’adozione del bitcoin. In tema Ue ha provocato diverse telefonate allarmate la notizia data dalla ÂŤTribuna sammarineseÂť dell’entrata di San Marino in Europa come regione italiana. E con l’Italia si è divertito molto il ÂŤGuardianÂť, lanciando sul sito la notizia che la torre di Pisa sarebbe stata venduta per farne un resort di lusso. Comica la novitĂ annunciata da Stoccarda di una Smart trasformabile in tram con tanto di ruote in metallo per muoversi sui binari e pantografo sul tetto per farsi alimentare dalla rete delle linee tranviarie. Delusi pure quelli che avevano creduto al lancio di un ÂŤTaki-kebabÂť del marchio britannico Vauxhall. Non è mancata la fantamusica: radio Number One ha annunciato un duetto tra Vasco Rossi e Ligabue. Con un brano giĂ in uscita ÂŤRicominciamoÂť (Fish Records, ovviamente).

IL CONSIGLIO

21/3 - 20/4 ARIETE La vostra solerzia cresce e, unita alla grinta, vi fa portare a compimento tutti gli impegni della giornata. Il sudombelico vuole (e puote) stupire.

Torre di Pisa bersaglio di scherzi

Pisa senza torre e Liga con Vasco I pesci sul web

Elisabetta Esposito

Fate i vostri interessi con grinta. E gettate via i pensieri sfigopenduli: tutto va bene, anche nel lavoro. Operosità sudombelicale, però, perfettibile.

I rapporti sono agitati. Evitate i tiri alla fune, dribblate chi vi affetta gli zebedei con critiche e pretese. L’ormone ritrova però uno smalto superbo.

DA DOMANI SU DEAKIDS

Tecno-Muciaccia ÂŤVia forbici e colla, ora stampo in 3DÂť

1L’Atias, attrice e sceneggiatrice per Third Person

Il film di Haggis celebra l’amore, la vita e pure l’Italia

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UNO SPECIALE E UN FILM

UNA SERATA DEDICATA ALL’AUTISMO ÂŤCi siamo. Serata per l’autismoÂť è l’evento promosso stasera per la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo promossa dalle Nazioni Unite. In tv ci sarĂ uno speciale dove storie ed esperienze serviranno a comprendere la condizione delle persone con autismo e delle loro famiglie. In prima serata il film ÂŤPulce non câ€™è del regista Giuseppe Bonito. DA VEDERE STASERA SU RAI TRE ORE 21.05

iamo di fronte a un passaggio storico. Ed è significativo che io ne sia il testimoneÂť. A parlare è Giovanni Muciaccia, il volto di Art Attack, quello che chiede ÂŤfatto?Âť, ancora amatissimo dai bambini di oggi per i lavoretti realizzati a colpi di forbici e colla vinilica. Ma il mondo cambia e anche Muciaccia si evolve: fuori cartoncini colorati, dentro stampanti 3D, frese, laser cutter e schede arduino. Comincia domani alle 20 su DeaKids XMakers, il nuovo programma in cui il creativo conduttore e la sua squadra mostreranno ai ragazzi i piĂš diversi e divertenti modi per utilizzare gli strumenti che a breve cambieranno la nostra vita. ÂŤFa un certo effetto che sia proprio io a far vedere questa rivoluzione culturale e sociale. Nell’immaginario collettivo sono un maker, fino a ieri usavo le forbici, ora la tecnologia. Abbiamo creato un FabLab (un’officina di fabbricazione digitale, ndr) all’interno degli studi dell’Antoniano di Bologna. Qui mostreremo tutte le potenzialitĂ di questi strumenti, trasformando gli oggetti da ordinari a straordinariÂť.

Giovanni Muciaccia, 45 anni

Qualche esempio? ÂŤUsiamo soprattutto giocattoli: li smontiamo, li studiamo e li trasformiamo, cercando di realizzare i sogni dei piĂš piccoli. Un monopattino, grazie alla stampante 3D, può trasformarsi in un dinosauro su ruote, grazie a un trapano può avere un motore, grazie a una scheda arduino può essere dotato di riconoscimento vocaleÂť. Tutto questo cambierĂ davvero le nostre abitudini? ÂŤLe stampanti 3D, che ora sono rare, diventeranno comuni fino a entrare nelle nostre case. Facciamo un esempio: vi si rompe il gancio dell’aspirapolvere? Prendete le istruzioni, trovate il codice di riferimento e ricreatelo con la stampante 3DÂť. Fatto? e.e. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

Faletti “postumoâ€? in libreria Il 13 maggio esce ÂŤLa piumaÂť â—? Ăˆ scomparso il 4 luglio dell’anno scorso ma Giorgio Faletti sta per tornare in libreria: il 13 maggio, per Baldini&Castoldi, uscirĂ infatti ÂŤLa piumaÂť. Non è un giallo ma una favola struggente che accompagna il lettore attraverso le piccole, meschine, ignoranti bassezze degli uomini, sino a comprendere, attraverso il piĂš innocente e semplice

degli sguardi, il senso profondo delle cose, del loro ruolo. E della fine. L’attore e cabarettista piemontese aveva debuttato come scrittore nel 2002 con ÂŤIo uccidoÂť, che ha venduto 4 milioni di copie (dati del 2014) e che ha rivelato il talento di Faletti per il genere “crimeâ€?. Da allora, altri cinque libri, per Baldini&Castoldi e per Einaudi (fra i titoli, ÂŤIo sono DioÂť, del 2009), oltre a raccolte di racconti. Ora, l’ultima fatica.

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Il concorso sarà valido dal 31/03/2015 al 26/05/2015, montepremi € 3.789,60 + Iva. Regolamento completo su www.inter.it/milionidinomi

40 GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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