www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59
sabato 4 aprile 2015 anno 119 - numero 80 euro 1,90
DUE GRANDI EVENTI DI VOLLEY FEMMINILE E BASKET SUL NOSTRO CANALE
Diouf e Metta in diretta sul 59 Vale Diouf affronta con Busto le polacche del c Police. Metta, ex Lakers, P sfida Capo d’Orlando
Ore 15: finali Champions con Busto. Ore 20.30: debutto a Cantù dell’ex star Nba DI SCHIAVI, PASINI, SALVINI ALLE PAGINE 32-36-37
LA RISPOSTA AI CINESI
MILAN MR BEE RILANCIA
L MISSIONE LA DI MENEZ E SHAQ D FFARE GOL PPER DIRE EUROPA Il Milan a Palermo, l’Inter col Parma: da 60 anni mai le due insieme senza coppe PASOTTO, OLIVERO, TAIDELLI ALLE PAGINE 5-6
12
(CON MALDINI)
DE ROSSI-HIGUAIN È IL MATCH CLOU DI ROMA-NAPOLI Supersfida all’Olimpico nella corsa per la Champions. Don Aniello, prete anticamorra: «Pace nel ricordo di Ciro» CECCHINI, LAUDISA, MALFITANO, MONTI, PUGLIESE ALLE PAGINE 12-13
9 771120 506000
50 4 0 4>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
THAILANDESE Bee Taechaubol: cerca finanziatori per acquistare società
PRESIDENTE Silvio Berlusconi acquistò il Milan 29 anni fa, ha vinto tutto
CINESE Richard Lee: Ceo di una società di Hong Kong leader nel lusso
16
CAPOLISTA CONTRO L’EMPOLI
La cordata del thailandese Taechaubol accelera: creazione di un fondo, acquisizione del 60% per circa 500 milioni, l’ex capitano nel ruolo di d.t., il finanziere Victor Dana a.d., Galliani traghettatore e Barbara responsabile marketing. Partita finita? Ancora no... IARIA, NICITA ALLE PAGINE 2-3
La Juve dà spazio a Llorente Ma è Valdifiori il più atteso DA RONCH, DELLA VALLE A PAGINA 16 RISULTATI & CLASSIFICA 29A GIORNATA
BANDIERA Paolo Maldini, cinque Champions in rossonero
IL CASO: IL CLUB ACCONTENTA IL GHANESE CHE CHIUDE IN ANTICIPO
Muntari addio: «Non convocatemi più» Sulley Muntari è al Milan da quattro stagioni
L’ANALISI di Paolo Condò 25
GOZZINI A PAGINA 9
28
L’INTERVISTA
Formula Verstappen
VIA AL MINI-TORNEO «Mia mamma mi prega di andare più forte» PER L’EUROPA Il fatto che Berlusconi stia vendendo davvero il Milan dopo quasi trent’anni rende questa domenica di campionato così strana da farla giocare al sabato, in ossequio alla fretta di sapere chi la spunterà fra Mr. Bee, Mr. Pink e gli altri capicordata asiatici. Palla a Inzaghi, il cui tormentato tirocinio vivrà oggi a Palermo un nuovo test... L'ARTICOLO A PAGINA 25
PERNA A PAGINA 28
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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Rummenigge: «L’Europa deve aiutare Milan e Inter». «Sono d’accordo, stanno molto peggio di noi» ha detto Tsipras.
DA NON PERDERE 1 Serie A, il tiro alla Del Piero non tramonta mai Si è estinto quello di... collo BIANCHIN A PAGINA 19
2 Origone sempre più veloce Vola a 252,632 km orari Nuovo record sulla neve MOLINARO A PAGINA 35
3 Basket, Boston si scopre pazza di Datome «Vuole il bene dei Celtics» LOPES PEGNA A PAGINA 34
ROMA-NAPOLI (0-2) 12.30 ATALANTA-TORINO (0-0) 15 CAGLIARI-LAZIO (2-4) 15 GENOA-UDINESE (4-2) 15 INTER-PARMA (0-2) 15 PALERMO-MILAN (2-0) 15 SASSUOLO-CHIEVO (0-0) 15 VERONA-CESENA (1-1) 15 ORE 18.30 FIORENTINA-SAMP (1-3) ORE 21 JUVENTUS-EMPOLI (2-0)
JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA NAPOLI FIORENTINA TORINO MILAN GENOA* INTER
67 53 52 48 47 46 39 38 37 37
PALERMO UDINESE* EMPOLI SASSUOLO CHIEVO VERONA ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA** (-3)
35 33 33 32 32 32 26 21 21 9
*Una partita in meno **Due partite in meno
Xherdan Shaqiri: 14 presenze, 3 gol
5
Primo piano R Il Diavolo in vendita
IL PUNTO Come un romanzo, l’asta per il Milan riserva nuovi colpi di scena. È di queste ore l’accelerazione data dal thailandese Bee Taechaubol, che punta a definire l’acquisizione del pacchetto di maggioranza entro fine mese attraverso i capitali di un fondo costituito ad hoc. Ma anche la cordata cinese rappresentata da Richard Lee sta svolgendo la «due diligence» e resta in corsa. Sempre che non subentri un terzo incomodo
L’ORGANIGRAMMA THAILANDESE
Maurizio Nicita
Se il gruppo di Bee Taechaubol acquisirà la maggioranza azionaria del Milan ecco come si profila l’organigramma per i ruoli più importanti Amministratore delegato Responsabile area tecnica PABLO VICTOR DANA ADRIANO GALLIANI Finanziere italiano Dovrebbe essere che vive a Dubai, ha già il traghettatore, collaborato con per evitare scossoni Berlusconi ed è il tramite nel passaggio di fra il presidente consegne e assicurare e Mister Bee la continuità alla squadra nel primo anno
utto e subito. Quando Mister Bee Taechaubol ha capito che la concorrenza sull’affare Milan si è fatta incalzante, non ha battuto ciglio e ha rilanciato la propria offerta. E così al primo memorandum d’intesa siglato il 5 marzo nell’incontro di Arcore è seguito un nuovo accordo preliminare che prevede la cessione del pacchetto di maggioranza subito (circa il 60 per cento) per un valore intorno ai 500 milioni. Le cifre non sono state ancora fissate con certezza perché è in via di completamento l’operazione di due diligence nella quale gli advisor devono focalizzare bene alcune voci in passività. E per cercare di blindare l’operazione è rimasta la penale del 10 per cento, per cui se entro aprile (la scadenza è stata anticipata di un mese) il contratto non si perfezionerà, secondo questa clausola Berlusconi dovrebbe pagare una cifra che potrebbe superare i 50 milioni considerando anche le parcelle degli advisor.
Responsabile area marketing BARBARA BERLUSCONI Rimane un po’ da ministro senza portafogli, in attesa di trovare nuove collocazioni nelle aziende di famiglia
1Il thailandese ha firmato un nuovo preliminare: 500 milioni per il 60% entro fine mese. Dana nuovo a.d., Galliani traghettatore, Maldini d.t.
T
IL LAVORO BROKER E PRIVATE EQUITY Ha un passato come broker e oggi si occupa di private equity nel ruolo di a.d. di Thai Prime: il suo compito è quello di trovare finanziatori e, con i loro soldi, acquistare società per rivenderle quando il valore è cresciuto. LA FAMIGLIA ATTIVITÀ IMMOBILIARI Il padre Sadawut è nel settore immobiliare: è stato consulente dei ministri dell’Interno e delle Finanze thailandesi ed è presidente del Country Group di cui è direttore Ben, fratello di Bee.
sto che se questa operazione sarà conclusa la proprietà passerà a un fondo di investimento ad hoc creato da Mr Bee. Ci saranno finanzieri thailandesi e di Singapore e potrebbe esserci anche la Doyen Sports Investments. Come anticipato dalla Gazzetta, l’approccio fra le parti c’è stato ma essendo anche quest’ultimo un fondo di investimento, gli esperti di finanza stanno studiando una soluzione praticabile anche alla luce della nuova regolamentazione Fifa.
INDIA Balaji & Venkatesh Rao 99%
THAILANDIA famiglia Srivaddhanaprabha Blackburn
Cardiff
mercoledì 11
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119 - numero marzo 2015 anno
Leicester QPR
L’ANTICIPAZIONE DELLA GAZZETTA
MALESIA Vincent Tan
Den Haag OLANDA CINA Vansen Sports co.
MALESIA Fernandes 66% INDIA Mittal 33%
59 euro 1,40
canale 59
DEL SUO PRIMO
MONDIALE DA
«LA MIA FERRARI
ALLA VIGILIA L’INTERVISTA:
pace Marchionne: «Vettel
Sergio Marchionne, 62 anni, a.d. Fca e presidente Ferrari ANSA
RO 1 IL NUMERO PRESIDENTE PARLA
DA PAISÀ»
e saggezza. Alonso?
e» Era giusto cambiar
Inter
O ATTO PER L’ACQUIST UN PRECONTR
O BEE MILAN, IL PIAN ALLIEVI A PAGINA
29
RI SULLE STRATEGIE VA NUOVI PARTICOLA LA TRATTATI
FIRMATO ESE CHE HA GIÀ DEL THAILAND
er punta al 51% tisce, ma il brok Fininvest smen Y di riportare L’idea è quella società con l’ex capitano in un ruolo operativo. tornare Berlusconi potrà la penale indietro solo pagando
con Maldini 6
POGBANG: O SCUDETTO A COLPI DI GENIO
REALIT TRAGEDIA AL
firma sui C’è sempre la sua Ma Tardelli trionfi della Juve. a Platini lo punge: «Si ispiri semplici» più e faccia le cose GRAZIANO, LICARI
A destra, anni, 24 al Milan. Paolo Maldini, 46 A PAGINA 5 NICITA, OLIVERO
20
brutta: Ancelotti se la vede 4-3 il pazzo Real perde pañolada e avanza tra la
poker le stelle. Porto, Lo Schalke fa tremare Mou affronta Ibra al Basilea. Stasera ARCHETTI, BOLDRINI,
FROSIO, GRANDESSO,
RICCI PAG. 2O-21
I STORIE E PERSONAGG DA NON PERDERE Inter, la difesa naif all’esame tedesco con il problema Jesus
1
BREGA, TAIDELLI
2
A PAGINA 15
metri da terra. Lo scontro a 100 Camille Muffat, Sotto: i campioni Arthaud, 57, 25 anni, Florence 28 e Alexis Vastine,
25
tra elicotteri Schianto in vologe 3 camppion ioni La Francia piang morti tra In Argentina 10 del nuoto cui l’olimpionica velista Muffat, la grande Vastine Arthaud, il pugile ARCOBELLI,
17
IL CASO
Ultima chiamata ore
LA CULTURA DELLA
VITTORIA
Sassuolo contro l’ottimo scudetto La Juventus vince pugno il quarto ed ha ormai in uomini di Allegri forse non consecutivo. Gli il miglior momento di forma stanno vivendo con la testa all’incontro oppure sono già Dortmund. con il Borussia L'ARTICOLO A PAGINA
25
Valencia
SINGAPORE Lim
30
CICLISMO
driatico Scatta la Tirreno-A Tutti contro Contador
PAGINE 2-3 CRIVELLI ALLE
Manenti ha 24 Nba Datome in formato scopra per salvare il Parma h Boston
INDONESIA Thohir
ALLE PAGINE 6-7
L’ANALISI di Arrigo Sacchi
Bee Taechaubol
NS OTTAVI DI CHAMPIO
FONDI Più complicato sarà scoprire chi saranno i possibili nuovi proprietari del Milan, vi-
PROPRIETÀ ASIATICHE IN EUROPA
LO SCORSO 11 MARZO
1, c1, DCB Milano
Direttore tecnico PAOLO MALDINI Bandiera del Milan più vincente di sempre, è già in contatto con i possibili acquirenti thailandesi e ha dato la sua disponibilità
@manici50
ETÀ, STUDIO E FORMAZIONE HA DUE LAUREE È nato in Thailandia 41 anni fa e si è laureato in ingegneria civile e amministrazione aziendale.
3 anni alla Juve
di Mister Bee Che rilancio...
BEE TAECHAUBOL
Paul Pogba, da
Milan Accelerata
L'IDENTIKIT
L. 46/2004 art.
2
w
NE IL ROMPIPALLO di GENE GNOCCHI
Manenti protesta: mese «È da più di un Parma del che sono a.d. ricevuto e non ho ancora lo stipendio».
ORE 21.05
Ecco «Bomber» con Luca Toni CITO A PAGINA
24
e Cancellara BETTINI Contador, Uran PAG. 30-31 Sagan, Nibali, COMMENTO DI BETTINI GIALANELLA, GHISALBERTI,
RCS
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L'IDENTIKIT
L'IDENTIKIT
RICHARD LEE
MISTER X
LE ORIGINI DALL’ORIENTE ALL’ITALIA È nato a Hong Kong 58 anni fa e ha svolto tutta la sua attività commerciale in Oriente, occupandosi soprattutto di prodotti italiani.
Il Milan è una società “contendibile”, nel senso che da qualche mese è stata messa sul mercato alla ricerca di acquirenti. Per questo motivo non è escluso che al tavolo delle trattative possano inserirsi altri soggetti, investitori autonomi o in alleanza, oltre alle cordate rappresentate da Taechaubol e Lee: l’interesse degli asiatici è molto alto.
L’ATTIVITA TRA FERRARI E MASERATI Lee infatti è il Ceo di WoKee Hong, società di Hong Kong leader nel settore del lusso. Tra le aziende italiane i cui prodotti ha commercializzato in Asia ci sono Ferrari (dal 1992) e Maserati. L’ONORIFICENZA COMMENDATORE DAL 2006 Per la sua attività di promozione dei marchi italiani nel 2006 è stato insignito del titolo di commendatore dell’ordine della Stella d’Italia.
DANA L’UOMO NUOVO E che Bee abbia accelerato i tempi lo dimostra anche il primo abbozzo di organigramma. Il dirigente che dovrebbe avere maggiori responsabilità è Pablo Victor Dana, finanziere italiano che vive e lavora a Dubai: è lui l’uomo che ha fatto da tramite fra Berlusconi (che già conosceva per vecchie consulenze Fininvest) e Mr Bee, facendo anche da traduttore negli incontri di Arcore. Sarebbe il nuovo amministratore delegato, mentre Adriano Galliani e Barbara Berlusconi cambierebbero ruolo. Il primo diventerebbe un traghettatore fra vecchia e nuova gestione, per assicurare in una prima fase la continuità tecnica, mentre la figlia del presidente resterebbe a occuparsi di marketing, visto che il progetto stadio è primario per gli acquirenti che non lascerebbero una persona – per quanto capace – non di propria fiducia sul core business. Con la proprietà thailandese il nuovo direttore tecnico sarà Paolo Maldini: dopo l’anticipazione Gazzetta, gli emissari del gruppo orientale hanno rivisto il grande ex definendo meglio quelle che potranno essere le sue competenze. PAUSA PASQUALE Mr Bee era pronto a volare subito a Milano ma le festività (non proprio di tradizione orientale) di questi giorni hanno posticipato il viaggio. Probabilmente a metà aprile verrà in Italia per dare una ulteriore accelerazione. Il finanziere thailandese è convinto di avere un ottimo feeling con Silvio Berlusconi e conta di chiudere prima possibile l’affare. Ma da contraltare fanno gli impegni politici dell’ex premier che – scontata la pena detentiva tramutata in servizi sociali – è ridisceso in campo per rilanciare il suo partito. Del resto per uno che più volte ha legato i successi elettorali a quelli del Milan (ultimo l’acquisto nel gennaio 2013 di Balotelli che secondo il suo entourage valse un punto in percentuale sulle successive Politiche) certi schemi non possono cambiare. E le elezioni amministrative sono previste il 31 maggio. Improbabile Berlusconi annunci prima la cessione del Milan. © RIPRODUZIONE RISERVATA
3
QUANTE VOCI Al Milan sono stati accostati Poe Qui Ying Wansuo, ovvero Mister Pink e, ultimamente, Zong Qinghou, re delle bevande. Da registrare poi il comunicato di smentita di Wanda Group, il colosso cinese che ha acquistato di recente Infront, l’advisor di Lega, Figc e dello stesso Milan: «Il club vale un miliardo? Possiamo essere così stupidi?».
fIL RETROSCENA
E Lee chiese: «Chi ci sta? Posso prendere il Milan»
1Commendatore in Italia, soldi e agganci vendendo Ferrari: l’imprenditore di Hong Kong annunciò il suo progetto a una cena con 25 big della finanza
Il primo a sinistra è Richard Lee, 58 anni, in tribuna al fianco di Silvio Berlusconi per Milan-Fiorentina a ottobre ANSA
Marco Iaria @marcoiaria1
H
a venduto per vent’anni le Ferrari ai tycoon di Hong Kong. Ora sogna di comprare il Milan, magari con i soldi di quegli stessi tycoon. Potrebbe essere questa la parabola di Richard Lee, imprenditore 58enne che l’altro ieri è stato a cena ad Arcore con Silvio Berlusconi, dopo che a ottobre per Milan-Fiorentina fu ospite a San Siro, in tribuna d’onore al fianco del patron rossonero. C’è un retroscena, datato qualche mese fa e riportato dal South China Morning Post, che svela un bel po’: Lee radunò a cena 25 amici dell’alta società, disse loro che c’era la possibilità di acquistare il Milan e chiese ad alta voce «Chi ci sta?». Perché una cosa è certa: Lee i soldi li ha fatti vendendo auto di lusso ma non ha un patrimonio tale da potersi
avventurare da solo in una simile avventura. Al pari del thailandese Bee Taechaubol, la sua ambizione è quella di mettere assieme capitali e guidare una cordata mettendoci la faccia. CHI È Dal 1992 fino a un paio d’anni fa, Lee è stato il distributore ufficiale della Ferrari (e della Maserati) a Hong Kong, finché la casa di Maranello non ha deciso di aprire un canale di vendita diretto in una delle piazze più lucrose al mondo. In tutto questo tempo Lee ha stretto relazioni ad altissimo livello assecondando i desideri dei giovani pargoli dei miliardari cinesi trapiantati nel cuore pulsante della finanza d’Oriente, che gode di un regime speciale rispetto al sistema di Pechino. Lee ha anche conosciuto e frequentato Luca Cordero di Montezemolo, nel 2006 ha ricevuto l’onorificenza di commendatore dell’Ordine della
IL NUMERO
4
La quota dei bookmaker inglesi sulla nazionalità cinese di chi comprerà il Milan. Quella thailandese è fissata a 6, l’araba a 35
stella d’Italia durante una cerimonia con l’allora premier Romano Prodi, proprio per il contributo dato alla promozione della cultura italiana in Cina importando i marchi automobilistici. L’Italia Lee la conosce bene per averla visitata saltando da un posto all’altro a bordo di uno yacht. Ed eccoci, dunque, al Milan. Ieri fonti vicine a Berlusconi hanno smentito che il club sia stato al centro della cena di giovedì: si sarebbe parlato, dicono da Arcore, di Villa Gernetto e dell’Università del pensiero liberale. Ma da ambienti finanziari è confermato il coinvolgimento di Lee in questa sorta di asta imbastita da Berlusconi per la squadra rossonera. MAGGIORANZA Come Mister Bee, anche Mister Lee ha avuto accesso alla due diligence. E pure i suoi intendimenti si indirizzano alla conquista del pacchetto di maggioranza del Milan, attorno al 70%. Vige, però, il massimo riserbo sull’identità dei finanziatori della cordata che rappresenta, sempre che abbia già messo assieme tutti i soggetti necessari. Silvio Berlusconi pare si sia rassegnato all’idea di cedere il controllo del club preso nel lontano 1986, anche perché Fininvest ha già riaperto i rubinetti per assicurare il cash necessario a fronteggiare le perdite (50 milioni annui) da mancata Champions e non ha alcuna intenzione di sobbarcarsi pure gli oneri di un piano di vero e proprio rilancio di cui questo Milan così dimesso necessiterebbe per ritornare nell’élite. Da qui l’apertura a quei mercati che godono di ingente liquidità: l’Asia, nel senso più ampio del termine. È per questo che non bisogna escludere l’inserimento di altri investitori, autonomi o in alleanza, nell’asta messa in piedi in questi mesi. La realtà è che il Milan è, fino a giugno, una società contendibile. Gli interlocutori lo sanno, i venditori hanno tutto il vantaggio ad alzare il prezzo. Per cui, vanno bene Mister Bee e Mister Lee ma è bene tenere sempre aperta la porta a un Mister X. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
Serie A R La rincorsa
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL CAMMINO DELLA SPERANZA: A QUOTA 58 POTREBBE ESSERCI UN PASS PER L’EUROPA LEAGUE TOTALE
INTER
MILAN-SAMP 1 punto
30ª
VERONA-INTER 3 punti
INTER-MILAN 1 punto
31ª
INTER-MILAN 1 punto
UDINESE-MILAN 3 punti
32ª
INTER-ROMA 1 punto
MILAN-GENOA 3 punti
33ª
UDINESE-INTER 3 punti
NAPOLI-MILAN 1 punto
34ª
INTER-CHIEVO 3 punti
58 58
nelle ultime dieci giornate
DETTAGLIO GIORNATE PALERMO-MILAN 1 punto 29ª INTER-PARMA 3 punti
21 pt media 2,1 TOTALE
MILAN-ROMA 1 punto
35ª
LAZIO-INTER 0 punti
SASSUOLO-MILAN 3 punti
36ª
INTER-JUVENTUS 1 punto
MILAN-TORINO 3 punti
37ª
GENOA-INTER 3 punti
ATALANTA-MILAN 3 punti
38ª
INTER-EMPOLI 3 punti
55 55
MILAN nelle ultime dieci giornate
20 pt media 2 52 52 51
51
49 48
48
47
45 44
44
43 MILAN OGGI PUNTI 38 finora media punti
41
1,35
40
40
39 INTER
38
OGGI PUNTI 37 finora media punti
37
1,32 28ª
29ª
30ª
31ª
32ª
33ª
34ª
35ª
36ª
37ª
38ª GAZZETTA DELLO SPORT
Milan e Inter, euro-sprint La rincorsa «impossibile»
1Le milanesi alla disperata caccia del sesto posto per evitare che per la prima
volta in 60 anni la città resti fuori dalle coppe europee: servono almeno 20-21 punti
Sebastiano Vernazza @GazzaVernazza
N
ell’anno in cui ospiterà l’Expo, l’Esposizione universale che aprirà i cancelli il primo maggio, Milano - a meno di prodigiose rimonte delle sue squadre nelle ultime dieci giornate - resterà fuori dall’Europa del calcio. Evento epocale, mai successo prima. Le Coppe europee esistono da sessant’anni, dal 1955-56, quando cominciarono la Coppa dei Campioni, «mamma» della moderna Champions League, e la Coppa delle Fiere, «nonna» della contemporanea Europa League. Le Coppe hanno vissuto diverse mutazioni, ma Inter e Milan - insieme o una delle due - le hanno sempre attraversate, anche nei momenti calcisticamente peggiori. Per 34 volte la città è stata euro-rappresentata da tutte e due le squadre, per 26 da almeno una. Non a caso una delle canzoni più belle di Lucio Dalla, intitolata proprio «Milano», contiene questo verso: «Poi Milan e Benfica/ Milano che fatica», chiaro riferimento alla prima età dell’oro del calcio milanese, quella degli Anni Sessanta, Rocco ed Herrera, Rivera e Mazzola. Dieci Coppe Campioni/ Champions vinte complessivamente, sette dal Milan e tre dall’Inter, non basteranno per avere una wild card. Perché di questo ci sarebbe bisogno, di un invito a prescindere, ma la wild card è contemplata nei tornei di tennis, non dall’Uefa nel calcio. Milano si prepari alla traversata nell’euro-deserto. Per evitarla, ci vorrebbe un miracolo, come nel famoso vecchio film, «Miracolo a Milano» di Vittorio De Sica. L’euro-qualificazione di Milan o Inter è appesa a un filo molto sottile.
CALCOLI Le prime due vanno dirette in Champions League, la terza al playoff di Champions, quarta e quinta in Europa League. Questo in teoria, però in pratica, come nella stagione scorsa, si può fare base sulla sesta classificata per la rincorsa all’Europa, perché la Coppa Italia andrà probabilmente a una squadra già qualificata di suo alle coppe (in lizza nella coppa nazionale sono rimaste Juve, Fiorentina, Lazio e Napoli). Un anno fa il Napoli, terzo in campionato e quindi «abilitato» al preliminare Champions, vinse la Coppa Italia e il pass per l’EL se lo aggiudicò il Parma sesto. Per i noti motivi amministrativi il club emiliano venne privato del diritto e al preliminare di EL andò addirittura il Torino settimo, ma questa è stata l’eccezione dell’eccezione. Oggi il sesto posto è occupato dalla Fiorentina, con 46 punti, a più otto sul Milan e a più nove sull’Inter. Tra i viola e le milanesi c’è pure il Torino a 39. Una rincorsa ad ostacoli, quella di Inter e Milan. Nella tabellona in cima alla pagina abbiamo ipotizzato quota 58 come soglia possibile per lil sesto posto, perché lì, un anno fa, andò a parare il Parma sesto. Questo significa che chi sta davanti dovrebbe rallentare. La Fiorentina, oggi sesta, dovrebbe raggranellare soltanto 11 punti in 10 partite, e se i viola ripartissero sparati, sarebbe una tra Napoli e Samp a dover decelerare. In ogni caso Inter e Milan dovrebbero aumentare di brutto la propria velocità. Finora hanno viaggiato alla media di 1,3 punti a partita, per salire a 58 dovrebbero viaggiare al passo di due punti a gara. Sotto l’aspetto tecnico bisogna fare un grande sforzo di ottimismo per immaginare uno scenario del genere. Il calendario dà una mano, le due milanesi sono attesi in prevalenza da impegni sulla carta abbordabili, ma il campo
I NUMERI
75
● i punti delle milanesi: nella sfida tra città con due squadre in A, sono dietro Torino (106 punti), Roma (105), Genova (85) e davanti alla sola Verona (64)
10
● Le Coppe dei Campioni/ Champions League vinte in sessant’anni di coppe dalle due squadre milanesi: sette dal Milan e tre dall’Inter
0
● Le stagioni in cui Milano è rimasta fuori dalle coppe europee, nate nel 1955-56 con la Coppa dei Campioni e con la Coppa delle Fiere.
è un’altra cosa. Come si fa oggi a prevedere con sicurezza vittorie del Milan a Udine o a casa Sassuolo e successi dell’Inter al Bentegodi col Verona o a San Siro contro l’Empoli rivelazione di Sarri? Tutti incontri che a inizio stagione, in sede di previsione, potevano contemplare tre punti (quasi) certi, ma che adesso costituiscono incognite. Dopo 28 giornate, sappiamo che l’Empoli, per citare L’APPELLO DI IERI una squadra di tendenza, gioca meglio sia del Milan sia dell’Inter e che ha pochi punti di meno delle due per via del capitale umano, il divario tecnico tra le rose dei giocatori.
RUMMENIGGE «AIUTIAMOLE»
UTILITA’ Inseguire l’utopia dell’euro-qualificazione non costerà nulla, usare queste dieci giornate mancanti per programmare il futuro sarà doveroso. Karl Heinz Rummenigge, nell’intervista uscita sulla Gazzetta di ieri, ha detto che «Milan e Inter vanno aiutate». Il grande Kalle, oggi a.d. del Bayern e presidente dell’Eca, l’associazione dei grandi club europei, si riferiva al fair play finanziario, al quale secondo lui bisognerebbe derogare per consentire alle milanesi di iniettare in cassa denaro fresco, ma la dichiarazione di Rummenigge è suonata lo stesso abbastanza umiliante. Milano non è abituata a chiedere aiutini o elemosine. (ha collaborato Lanfredo Birelli) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Le locomotive per l’Europa IL ROSSONERO
Trascinatore Menez Passano da lui le speranze d’Europa PERCHÉ VEDERE PALERMO-MILAN Gara fondamentale per la classifica... marcatori: Menez contro Dybala. Sono Under 21 loro (meno di 21 gol, ma possono arrivarci), è Under 21 Belotti: gioca dall’inizio. Barbera, ore 15
Marco Pasotto INVIATO A PALERMO
C
ontro il Cagliari, nell’ultima partita prima della sosta, è arrivato a tanto così dall’essere il milanista con più palloni giocati: 74, soltanto tre in meno di Abate. Jeremy Menez non è un calciatore, ma un magnete con la cresta ossigenata e le scarpe da calcio. Un’entità in perenne movimento alla ricerca del pallone, che ne comanda muscoli e cervello indipendentemente dalla zona del campo in cui si trova. Jeremy quest’anno ha fatto più del doppio del suo massimo di gol in un campionato: si era fermato a 7 due volte col Monaco e una col Psg. Chiedersi dove sarebbe il Milan senza le sue 15 reti è una domanda da evitare ai tifosi rossoneri deboli di cuore. Se la stagione si concluderà, ed è altamente probabile, con un nulla di fatto in termini di classifica, Menez verrà ricordato come la nota più lieta - probabilmente l’unica - dell’intera annata.
che quando non è giornata. ornata. E allora chi, meglio di lui, per tentare di restare aggrappati all’aritmetica che ancora non condanna danna il Milan fuori dall’Europa. Se volata dev’essere, occorre affidarsi fidarsi a chi ha i numeri migliori. Jeremy eremy ha realizzato oltre un terzoo dei gol di tutta la squadra (15 su 41) e quindi in avanti è l’unico - non n da oggi - davvero certo di scendere ere in campo. Gli altri si arrangianoo come possono: Honda è sparito gradualmente dai radar, Cerci è stato titolare una volta sola nelle le ultime sei ca a entrare partite, Destro fatica munque non nei meccanismi e comunque ha il posto garantito:: era rimasto fuori a sorpresa col Verona e la etersi anche cosa potrebbe ripetersi oggi. Jeremy invece,, mentre sfida Tevez e Icardi perr la classifica marcatori, lotta per tenere a galla il Milan. Se oggi giocherà Dergo, in caso stro, partirà più largo, contrario tornerà a fare il falso nove. Che poi, hai voglia a dire che spazia su tuttoo il campo, spesso pure troppo: di quei 15 ato fuori gol, nessuno è arrivato dall’area. © RIPRODUZIONE RISERVATA TA A
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Jeremy Menez, 27 anni, con il Milan quest’anno 15 gol in 29 presenze tra A e Coppa Italia; Xherdan Shaqiri, 23 anni: finora con l’Inter 3 gol in 14 presenze ANDREOLI/RAMELLA
5
IL NERAZZURRO
Scossa Shaq Adesso che si sente a casa vuol portare in alto l’Inter PERCHÉ VEDERE INTER-PARMA Non per vedere una partita equilibrata. Servono motivazioni extra: la rimonta dell’Inter, Brozovic e Guarin in forma, Podolski dopo il gol in nazionale. Meazza, ore 15
Luca Taidelli INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO) @LucaTaidelli
O
ra che è arrivata anche l’investitura di Kalle Rummenigge, Shaqiri deve davvero alzare il volume per trascinare l’Inter in Europa. «Xherdan ha qualità, è giovane, può fare la differenza. E migliorerà, perché deve sentirsi bene, a casa» ha appena spiegato l’a.d. del Bayern Monaco che in gennaio ha spinto il 23enne di origini kosovare a Milano «perché doveva giocare per forza».
CASA E SPOGLIATOIO Da un paio di settimane in effetti Shaq si sente a casa, avendo lasciato l’hotel dove ha trascorso i primi due mesi milanesi per entrare nell’enorme appartamento in cui ospitare anche fratelli e genitori. La famiglia infatti è sacra, così come la puntualità svizzera che con buonumore, correttezza e professionalità ne hanno fatto da subito un ragazzo apprezzato da tutto lo spogliatoio. SENZA MAURO... Shaq insomma piace e gioca. Ma ora «come tutti, io per primo - spiega Mancini - bisogna dare di più». Anche in termini realizzativi, visto che lo svizzero ha riempito subito tutte le caselle (un gol in Coppa Italia, campionato ed Europa League, in sequenza), ma lì si è fermato. L’unico centro in Serie A però è arrivato proprio quando mancava Icardi, messo k.o. a Bergamo da un virus, il 15 febbraio. Oggi Maurito è squalificato e Shaq vuole tornare a sfregare la lampada. «Icardi era in forma - ha spiegato Mancini -, ma conto che chi lo sostituirà faccia gol. Gli attaccanti devono fare questo». Messaggio a Palacio e Podolski, ma pure a Xherdan. DOPPIO EFFETTO Che muovendosi da trequartista ha sortito due effetti. Ha acceso l’attacco, interpretando il ruolo in modo moderno, ad alta intensità, senza dare punti di riferimento, trovando assist e cercando la porta (due pali all’attivo). E, come conseguenza, ha mandato in panchina Kovacic. Che Mancio non vede pronto per giocare basso e stimola così: «Mateo ha le qualità, deve tirarle fuori. Ma in fretta, perché nel calcio come nella vita nessuno ti aspetta troppo». Emblematica la gara contro la Fiorentina. Chiavi in mano a Kovacic, Shaq parte dalla panchina. L’Inter produce poco o nulla, fino all’ingresso dello svizzero. Che in 25’ è adrenalina pura: impegna due volte Neto e crea per gli sprechi di Icardi, Palacio e Vidic. E chissà come sarebbe finita col Wolfsburg senza quel fastidio alla coscia che gli ha fatto saltare il ritorno...
ARITMETICA Non sono mancate nemmeno le critiche, comunque. Jeremy continua a lottare con la discontinuità, il difetto che gli ha impedito di salire il gradino dal club dei buoni giocatori a quello dei grandissimi. Eppure non si arrabbia per questo: per andare d’accordo con lui basta evitare di dirgli che spesso dà l’idea di giocare soltanto per se stesso. «Io cerco di dare il massimo per la squadra», sta ripetendo con sempre maggior frequenza, nel tentativo di allontanare le voci che lo dipingono imprescindibile anche quando meriterebbe di restare fuori. La realtà invece dice che Menez è il classico giocatore a cui un allenatore difficilmente rinuncia, perché si può accendere di colpo an-
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Ancelotti: «Il Milan è l’unica squadra dove ritornerei»
La testa del Parma tra campo e tribunale Belfodil unica punta
● (man) Carlo Ancelotti, in collegamento da Madrid, è stato intervistato da Piero Chiambretti per la sua trasmissione «Grand Hotel Chiambretti» su Canale 5. «Inzaghi ha fatto bene a prendere il Milan perché quando hai l’opportunità di allenare le grandi squadre le devi cogliere — ha detto l’allenatore del Real —. Se tornerei a Milanello? Certo. E’ l’unico posto in cui mi piacerebbe tornare». In quanto alla Nazionale, «non credo che sia possibile perché mi piace allenare tutti i giorni , il parttime non mi darebbe entusiasmo».
● PARMA (s.p.) L’obiettivo dei curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto e del loro primo collaboratore Demetrio Albertini è quello di salvare il titolo sportivo del Parma. Tutti si stanno impegnando per vedere la squadra in B l’anno prossimo. Ieri si è presentato anche Demetrio Albertini: «Siamo in zona Cesarini, ma ci proviamo». È difficile parlare di calcio giocato, ma il Parma oggi proverà a far bene con l’Inter schierando un 4-3-2-1 dove i centrocampisti, chiamati a sostenere Belfodil (ex di turno), avranno un ruolo chiave.
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Serie A R Missione riscatto
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Dentro l’uovo di Pasqua Inzaghi cerca il Milan di Natale
con gli infortuni, anche se qualcuno non se n’è accorto. Adesso posso scegliere e dovrò trovare la soluzione migliore considerando che le partite si decidono dal 70’ al 90’». E se non bastasse, Inzaghi ribadisce il concetto: «Dobbiamo cambiare trend, in particolare fuori casa. E il salto di qualità arriverà grazie ai cambi: la nostra fortuna sarà poter disporre di tutta la rosa o quasi e di poter quindi inserire al momento giusto giocatori in grado di fare la differenza».
Mancio ci crede «Europa al 60% Così poi l’Inter tornerà grande»
1«Siamo arrabbiati e vogliamo dimostrare
DESTRO E CERCI Se non giocasse Destro, comunque, sarebbe una bocciatura pesante: «Io mi auguro che a Palermo sia decisivo un giocatore qualunque del Milan – minimizza Inzaghi –. Poi è chiaro che Destro ha molta voglia di segnare. Ma non c’è nessun caso che lo riguarda: ho controllato quanti palloni toccava nella Roma e quanti ne tocca nel Milan e il dato è equivalente. Menez, intanto, sta facendo la migliore stagione della carriera, ma questo non viene messo sufficientemente in luce». E a Palermo, «contro una squadra che in casa si trasforma: perfino la Juve ha faticato a vincere qui», servirà soprattutto un Milan compatto ed equilibrato. Anche Cerci è in attesa di una maglia da titolare: «Ma a me è piaciuto molto contro il Cagliari, quando è entrato nella ripresa ed è stato decisivo». Insomma, i singoli contano poco. Ciò che importa è il risultato: «Sarebbe presuntuoso pensare di vincere tutte le ultime dieci partite. Però ci proveremo e l’obiettivo è fare bene gara dopo gara. Dobbiamo essere arrabbiati e far vedere che il Milan vero era quello di dicembre». La sorpresa più bella, in fondo, sarebbe trovare nell’uovo di Pasqua il Milan di Natale.
1«In Coppa si può. Con Tourè saremo
che la squadra vera è quella di dicembre» G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)
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IL MILANISTA Filippo Inzaghi, 41 anni, prima stagione sulla panchina del Milan dopo aver guidato Allievi e Primavera LAPRESSE
a faccia è scura, l’orizzonte forse un po’ meno: «Andiamo a Palermo a vincere». Tutto si può dire di Pippo Inzaghi ma non che non abbia sempre sparso ottimismo tra i viali di Milanello. Anche troppo, forse. In ogni conferenza il ritornello è stato questo: «Ci siamo allenati molto bene in settimana, faremo una grande partita». E’ successo ogni tanto, più spesso non è accaduto, ma è vero che adesso Inzaghi può fare l’allenatore fino in fondo: ossia leggere anche lo sviluppo della gara e intervenire con i cambi giusti nella fase finale. L’infermeria si è svuotata, anche se ieri ci è finito dentro Honda («Giocatore sottovalutato, ci mancherà tantissimo per un paio di settimane»). E così l’allenatore rossonero ha alcuni dubbi: chi sarà il centravanti tra Destro e Menez? In che posizione giocherà Bonaventura? E di conseguenza chi resterà fuori a centrocampo o in avanti? «Abbiamo combattuto per due mesi
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da vertice. Il Parma? Decisive le piccole» Luca Taidelli INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
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e non fosse che è generosa anche con i ricchi, si potrebbe parlare di RobInter Hood. A prescindere da chi sieda in panchina, infatti i nerazzurri amano regalare ai poveri. Alle squadre della seconda metà della classifica hanno regalato il 45% dei punti (20 sui 45 disponibili), ma con le ultime tre hanno fatto pure peggio: appena 7 punti su 15 conquistati con Cagliari, Cesena e Parma.
L’INTERISTA Roberto Mancini, 50 anni, è arrivato a metà novembre per sostituire Walter Mazzarri PEGASO
EUROPA, PERCHÉ NO? Una vittoria oggi sugli emiliani metterebbe in attivo almeno questo bilancio, ma Roberto Mancini sa bene che c’è puzza di trappolone: «Contro avversari che si chiudono, o sblocchi subito il risultato o rischi sempre un contropiede. Dobbiamo crescere, perché spesso è contro le piccole che si vincono gli scudetti». Mancio l’ottimista allo scudetto pensa per il prossimo anno, ma crede ancora di portare questa Inter in Europa. «Abbiamo il 60% di farcela - spiega - perché
ci sono 30 punti in palio e giocando come contro la Samp non possiamo perdere di nuovo. Il mio dispiacere per i risultati che non arrivano è legato ai tifosi, al club e ai giocatori che ce la mettono tutta». TIFOSI E TESTA Mancio è energia positiva, potrebbe vendere ghiaccioli al Polo Nord: «Sono convinto che in estate la squadra sarà rinforzata, che lotteremo al vertice e che lo stadio tornerà a riempirsi. Giocare davanti a 15 o 50mila spettatori fa una bella differenza, ma i tifosi hanno diritto di fare ciò che vogliono. Stare è casa è la forma di contestazione più bella, anche se nel loro Dna c’è la sofferenza e sono certo che vedranno una bella partita. Sento parlare solo di futuro, ma da 14 giorni noi pensiamo soltanto al Parma». TOURÈ, SACRIFICI E BRUNICO Viste le vacche magre - un successo manca da sei partite, in campionato a S. Siro dall’8 febbraio -, l’occhio al futuro è inevitabile. Annunciando il ritorno a Brunico per il ritiro estivo (5-15 luglio, con due amichevoli da definire), Mancio prima scherza («In carriera quel posto mi ha portato fortuna, quindi non ci serve comprare nuovi giocatori»), poi si fa serio: «L’inter è un top club e cerca gente di qualità che aiuti chi c’è già. Dybala? Bravo, ma è del Palermo e lontano dall’Inter. Tourè invece è del City, ma appena arriverà un segnale d’apertura faremo di tutto per portarlo qui». Resta il problema del come, senza cedere qualche pezzo grosso... «Vero, ci sono dei paletti - concede il tecnico -. Se capiremo che per prendere tre uomini con cui rinforzarci davvero servirà un sacrificio, lo faremo». Ma solo per tanti soldi. Di regali, la RobInter Hood ne ha già fatti abbastanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R Il caso
Muntari smonta Non vuol essere più convocato, il Milan dice sì 1 Il mediano rompe coi rossoneri. L’agente:
«Scelta condivisa, non rientra nei piani del club»
Sulley Muntari, 30 anni, è al Milan per la quarta stagione di fila AFP
Alessandra Gozzini MILANO
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i può già chiudere l’album e passare ai ricordi, a partire dalle novantacinque partite rossonere, con nove gol certificati più uno mai riconosciuto. La storia di Muntari al Milan, iniziata in corsa nell’inverno del 2012, si chiude ora a primavera, a dieci partite dalla fine del
campionato. E’ finita ieri con l’esclusione dal viaggio a Palermo, rottura poi motivata nel tweet dell’agente del giocatore, Federico Pastorello: «Muntari ha chiesto di non essere convocato, visto che non rientra nei piani tecnici per la prossima stagione. Il Milan ha dato l’ok». Questo il resto, difficilmente sintetizzabile in 140 caratteri: «Dietro questa decisione non c’è alcuna polemica. È una scelta presa di comune
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accordo e in sintonia. Abbiamo parlato con Galliani e, considerato l’affetto che lo lega a Sulley, siamo arrivati a questo punto. È una situazione che verrà portata avanti fino a fine campionato, a meno che Inzaghi sia in emergenza e abbia bisogno di lui. Muntari continuerà infatti ad allenarsi ogni giorno con la squadra, e il sabato e la domenica mattina da solo. Sarà pagato dal club perché continuerà a lavorare e perché non è una scelta unilaterale. Non ci sono né ragioni disciplinari né mediche alla base, gli verrà soltanto evitata la panchina: una delicatezza verso un giocatore importante, di trentuno anni, a cui è già stato comunicato che non farà parte del Milan del futuro». STORIA E RETROSCENA Nel futuro, nonostante un contratto con il Milan fino al 2016, potrà semmai esserci la Premier League, campionato già frequentato con Portsmouth e Sunderland, oppure la Mls, Lega Americana, per via dei contatti già avviati con New York Red Bulls e Los Angeles Galaxy. Muntari era arrivato al Milan dopo un glorioso passato interista, senza però replicare certi successi in rossonero: Sulley dà un buon contributo nella prima stagione, quando da febbraio si libera della Coppa d’Africa. Si rompe il crociato nell’estate successiva e rientra sotto Natale 2012: da lì in poi è una delle prime scelte del centrocampo. A febbraio è suo il gol fantasma più celebre della A, (non) segnato in Milan-Juve. All’inizio di quest’anno, complice l’infortunio di Montolivo, è titolare anche per Inzaghi, che tra le altre cose gli affida la fascia di capitano contro la Juventus e poi finisce per non tollerare più certi atteggiamenti sopra le righe. L’ultima foto a entrare nell’album sarà così MilanVerona di inizio marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI AVVERSARI
Belotti col cuore spezzato: «Caro Diavolo, devo segnare» 1L’attaccante
del Palermo è rossonero dalla nascita: «Il mio idolo era Sheva»
Francesco Caruso INVIATO A PALERMO
C’
è un giocatore nel Palermo che non ha saltato una sola delle 28 gare di campionato, eppure ha disputato appena 6 partite da titolare. Andrea Belotti scalpita perché la settima dal primo minuto la giocherà proprio contro il Milan, la squadra per la quale ha sempre fatto il tifo: «Per me è un’emozione indescrivibile». All’andata il Palermo espugnò San Siro (2-0) ma oggi il Palermo stenta e il Milan continua a balbettare in trasferta: «Ma rimane sempre una grande squadra. Noi da 5 partite non riusciamo a portare a casa una vittoria e abbiamo racimolato appena 2 punti. Ci è mancata solo un po’ di fortuna. Mi arrabbio quando dicono che abbiamo mollato». Il Palermo può agganciare il Milan in classifica: «Come riuscimmo a vincere al Meazza, possiamo farcela qui».
MILANISTA DENTRO Magari stavolta con un gol di Belotti: «Inutile dire che per me sarebbe il massimo, non so che darei. Facciamo così, ci penso e lo dico dopo la partita, se segno e vin-
Andrea Belotti, 21 anni, a Palermo dal 2013, 5 gol in questo torneo ANSA
ciamo. Allo stadio verrà qualche amico a vedermi e la mia fidanzata Giorgia, stiamo assieme da 3 mesi, è palermitana, l’ho conosciuta appena arrivato in Sicilia». Ha impiegato un anno e mezzo per dichiararsi, con le donne non è rapido come in area di rigore: «Ci siamo piaciuti subito ma non era giusto lanciarsi senza neanche conoscersi». Magari sarà più veloce a portarla sull’altare. Sorride e arrossisce: «Beh, meglio andare avanti una partita per volta». E a proposito, ci sono un paio di partite del Milan che non dimentica: «La finale di Champions a Manchester contro la Juve vinta ai rigori e poi quella contro il Liverpool nel 2007 con doppietta di Inzaghi. Ma c’è pure quella persa, sempre contro gli inglesi, nel 2005 dopo esse-
re stati in vantaggio 3-0. Non sapete quanto ho pianto». IDOLO SHEVA Nella sua casa di Gorlago c’è il poster di Sheva: il campione cui vorrebbe somigliare: «Devo ancora crescere parecchio, però. Sheva era fenomenale in campo ed esemplare fuori, non ha mai fatto parlare di se. Mi piacerebbe un giorno riuscire a centrare lo specchio della porta con la sua percentuale realizzativa e da ogni angolo del campo». Nessuna invidia per Vazquez azzurro: «Ha meritato la nazionale, mi auguro di riuscirci anch’io». Nel suo futuro ancora Palermo, che già immagina senza Dybala e Vazquez: «E con Belotti titolare, forte come e più di questo e magari in Europa League». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R
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A TU PER TU CON...
● 1 Azeglio Vicini c.t. azzurro con un giovane Roberto Mancini 2 Il gol dell’attuale tecnico dell’Inter alla Germania Ovest a Euro ‘88, su assist di Donadoni 3 Vicini con Roberto Donadoni, anch’egli c.t. azzurro tra 2006 e 2008 4 Ancora Vicini al Mondiale di Italia ‘90, subito dopo la finale terzo posto vinta dagli azzurri sull’Inghilterra. Sotto l’ex c.t. oggi: Vicini, ex mediano di Vicenza, Samp e Brescia (tra il 1953 e il 1966), ha allenato Under 21 (1976-86) e Nazionale (1986-91), oltre a Brescia, Cesena e Udinese.
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Vicini
«GENI SILENZIOSI ROBY & ROBY SONO COME FIGLI» IL RACCONTO di MATTEO BREGA MILANO
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oberto contro Roberto» è il titolo del film di oggi. Ma se fosse stato girato 27 anni fa, si sarebbe intitolato «Roberto aiuta Roberto». Alle 15 Mancini e Donadoni si sfidano, loro che adesso sono residenti in due mondi così diversi e così lontani. Da una parte il tecnico dell’Inter, alle prese con la scrittura del Rinascimento nerazzurro; dall’altra l’allenatore del Parma, gestore del Decadentismo emiliano. Ma ci fu un giorno, esattamente venerdì 10 giugno 1988, che Donadoni fece uno dei più graditi regali calcistici a Mancini. Campionato Europeo tedesco, si gioca a Dusseldorf la partita inaugurale dell’Italia contro la Germania Ovest. Finisce 1-1. Al 6’ della ripresa, dal nulla, Donadoni inventa l’assist da destra per Mancini che gira alle spalle di Immel con una conclusione nell’angolo basso. Poi, la corsa gioiosa e rabbiosa del numero 10 sotto la tribuna a condividere polemicamente con i giornalisti italiani il suo primo
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gol in Nazionale. Fu Donadoni a regalare quell’emozione al Mancio dopo 756’ di inseguimento. Il padre dei «Robertos» con la maglia azzurra era Azeglio Vicini, il c.t. di quell’Italia e il c.t. dell’Under 21 più talentuosa della storia italiana. «Erano due campioni attaccati alla maglia dell’Italia». TALENTI RISERVATI L’ex commissario tecnico attacca il disco dei ricordi così, senza titubanze. Sa benissimo che dietro a quel che facevano con la palla ci sono due uomini dalle caratteristiche simili. Il risultato finale produce due persone riservate e chiuse, a modo loro e per motivi loro. «Non erano certamente i capi banda di quel gruppo – ricorda Vicini - Semmai lo erano Zenga e Vialli per i caratteri estroversi e Baresi per la leadership che trasmetteva. Ma sia Donadoni sia Mancini erano benvoluti in quel gruppo». Eppure il Mancio non andava alla stessa velocità con cui viaggiava alla Sampdoria. Un numero 10 completo a Genova, un numero 10 dimezzato con l’Italia. Il gol, questo sconosciuto in azzurro. «Dimostrerò di essere bravo anche fuori dall’Italia – prometteva alla Gazzetta nei giorni precedenti la gara contro la Ger-
«HO UN RIMPIANTO, NON AVER FATTO GIOCARE A MANCINI NEANCHE UN MINUTO AI MONDIALI DEL 1990» «DAVI LA PALLA A DONADONI ED ERA IN BANCA. NEL GRUPPO NON ERANO LEADER MA STIMATI DA TUTTI» AZEGLIO VICINI C.T. NAZIONALE 1986-1991
10 GIUGNO 1988: UN ASSIST DI DONADONI REGALA A MANCINI IL PRIMO GOL IN AZZURRO. IL C.T. DELL’EPOCA LI RACCONTA A POCHE ORE DALLA SFIDA TRA INTER E PARMA mania Ovest - Il gol? Anche Paolo Rossi in Spagna fu criticato, ma poi…». Ma poi divenne Pablito. Roberto rimase Roberto e con la Nazionale non sbocciò mai l’amore sportivo. «Non è colpa mia però se la sua carriera in Nazionale non fu uguale a quella con il club – aggiunge Vicini - Io anzi ancora adesso sono amareggiato se ripenso al fatto di non avergli concesso nemmeno un minuto durante il Mondiale italiano. Gliel’ho confessato più volte, quando ci siamo incontrati a distanza di anni». MANCIO E L’AUTOCONVOCAZIONE L’ex c.t. è sincero, la voce non tradisce. Perché sa che il Mancio soffrì tantissimo ad affrancarsi al di fuori di Genova, in un club azzurro dove bisognava dimostrare cose diverse rispetto alla quotidianità ligure. Quel gol di Dusseldorf, architettato da Donadoni (rubando palla a Berthold), è stato il più importante con l’Italia. Non giocava tantissimo in azzurro e gli unici altri 3 gol li realizzò contro i modesti maltesi (doppietta a Palermo) ed estoni (a Tallinn). Eppure il Mancio già con l’Under 21 aveva fatto capire che avrebbe fatto di tutto per emergere. «Una volta non lo convocai per una gara contro l’Unione Sovietica – ricorda ancora Vicini – perché sapevo di un infortunio. Lo volevo lasciare con la sua squadra a recuperare al meglio. Il giorno del raduno però me lo trovo lì, con gli altri convocati. “Cosa ci fai qui Roberto?” gli chiesi. “Io sto bene, può contare su di me”. Rimasi esterrefatto, non potei fare altro che diramare una convocazione postuma. Un caso più unico che raro». DONADONI E LA BANCA Mancini era chiuso, diffidente verso il mondo esterno perché temeva le critiche e con l’Italia ne risentivano le prestazioni. Donadoni era chiuso e riservato tanto quanto il compagno, ma più che altro per motivi «geografici». Lui, bergamasco di Cisano, un piccolo comune della Valle San Martino, una volta in campo lasciava fuori il mondo e pedalava su quella fascia. «Era un ragazzo splendido, magari non parlava molto, esternava lo stretto necessario, era pacato. Quando iniziavamo l’azione con lui, la palla era in banca – torna a parlare Vicini - eravamo sicuri che non l’avrebbe persa e che dai suoi piedi poteva nascere sempre qualcosa di pericoloso. Ecco, forse non aveva un grande tiro. Ma sopperiva con tutto il resto». Dona dribblava, Roby segnava. Sembrava la sigla di un cartone animato. Accadde a Dusseldorf, si sperava potesse succedere più spesso. «Erano i due giocatori con più talento nei piedi anche nell’Under 21 del biennio 1984-86 – continua Vicini, c.t. pure di quel gruppo - E fu clamoroso che quella squadra non sia riuscita a vincere l’Europeo di categoria perdendo ai rigori contro la Spagna. Un vero peccato». Adesso, a distanza di anni, Mancini e Donadoni disegnano la loro nuova carriera in panchina. «Non avevo dubbi che sarebbero arrivati fin qui – dice ancora Vicini - Donadoni ha già avuto modo di allenare la Nazionale, io credo che anche Mancini ci possa arrivare, ha grande personalità». Roby crossa e Roby segna. Oggi saranno un po’ più egoisti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R Il big match
Roma-Napoli da spettacolo In scena De Rossi e Higuain
1La capitale del cinema sfida quella del teatro per approdare al palcoscenico Champions Il capitano della Roma e il cannoniere azzurro oggi cercano la «recitazione» perfetta PERCHÉ VEDERE ROMA-NAPOLI Un belga, un bosniaco, un serbo, un francese, uno slovacco, due spagnoli, un olandese, tre greci, ma chi perde rischia l’Europa. Possibile show: l’andata, a senso unico, fu spaziale. Olimpico, ore 12.30
Massimo Cecchini
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ettetele a specchio. Da un lato c’è l’odore acre dell’elettricità che pare irradiarsi sul set, dall’altro quello un po’ dolciastro incagliato nel legno delle tavole del palcoscenico. Poi arriva la parola incerta ma ripetuta fino alla perfezione, opposta a quella unica che prende corpo nel silenzio, ingigantita dall’enfasi e sempre in bilico sull’errore. Infine, al termine temporaneo di una storia quotidiana, ci sono loro due – Daniele De Rossi e Gonzalo Higuain – che raccontano al loro modo la sfida tra Roma e Napoli, capitali di popoli e di spettacolo. Roma è città di cinema, di finzione artigiana e resa estetica planetaria; Napoli è citta di teatro paludato e popolare, di talenti puri che sanno rendere superflua la costruzione scenica intorno. Certo, le contaminazioni fra le parti sono state infinite e prodigiose, ma nell’immaginario collettivo il duello tra la «Hollywood sul Tevere» e la patria di Raffaele Viviani, Eduardo Scarpetta e la famiglia De Filippo, graffia la fantasia più delle attuali epopee di giallorossi e biancazzurri. GLADIATORE DE ROSSI Ma oggi all’Olimpico e tempo di «matinée» affollata, con la Roma che si affida alla guida di De Rossi capitano del presente e goleador ritrovato nell’ultimo turno prima della sosta. Daniele è il gladiatore rimasto. Più vero del Russell Crowe cinematografico – peraltro di dichiarate simpatie laziali – non ha bisogno di nessun «metodo Stanislavskij» per immedesimarsi nel ruolo di condottiero del popolo giallorosso. Allo scattare del ciak, la vena del collo si gonfia come cuore comanda. Nella sua carriera è stata spesso buona la prima, a volte meno l’ultima, ma da uomo di spettacolo anche nella vita quotidiana pare obbedire alle disciplina del set. D’altronde, quando si ha una compagna attrice – Sarah Felberbaum – nessuna sorpresa che si finisca per assumere ruoli e regole di un certo mondo molto romano. Non è un caso in fondo che, a 80 anni dall’istituzione di Cinecittà (29 gennaio 1935), la squadra giallorossa si ritrovi nella vena ironica e cinica della fabbrica dei sogni. La cartapesta può diventare trono e ricchezza, così come
A sinistra Daniele De Rossi, 31 anni, centrocampista della Roma. A destra Gonzalo Higuain, 27 anni, attaccante argentino del Napoli LAPRESSE
«Ben Hur» e «Quo Vadis» avevano il potere di ricreare l’Impero dietro a cineprese che nascondevano maestranze col cestino pieno di cibo e la battuta pronta. A pensarci bene,un po’ di cartapesta si sono dimostrate anche le ambizioni giallorosse di inizio stagione, ma il tesoro della Champions che si nasconde in fondo all’arcobaleno della stagione – quasi 50 milioni di euro – rappresenta l’allestimento per il set del prossimo e «sicuro» capolavoro da oscar, l’investimento per il sogno che verrà. Materia d’altronde in cui anche De Laurentiis, produttore e presidente, è maestro. Nello sport d’altra parte, come nella rappresentazione, il confine tra realtà e fantasia è sottile come una recitazione sottotraccia, ma il fascino di Roma è così grande che la finzione ha fatto sempre in fretta a trasformarsi in evento vivo, perché – ammettiamolo – alla fine Liz Taylor era diventata davvero Cleopatra e Richard Burton un Marco Antonio fin troppo focoso. Tutti recitano, ovvio, ma alcuni (i migliori) fino ad un certo punto. MATTATORE HIGUAIN Lo fa anche Higuain, che nello stadio sa trasformarsi in primattore. Fuori dal palcoscenico verde lo descrivono gentile e schivo, ma si sa che tanti grandi è davanti al pubblico che cambiano pelle. Basti pensare al principe Antonio De Curtis, che sotto qualsiasi tipo di
CON LA PRIMAVERA SI RIVEDE BALZARETTI ● Finalmente Balzaretti. L’esterno giallorosso ieri ha giocato 45’ con la Primavera di Alberto De Rossi (2-1 alla Ternana). Non giocava dal 10 novembre 2013: Roma-Sassuolo 1-1 TEDESCHI
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SU GAZZETTATV
OGGI OLIMPICO BLINDATO
Mille gli agenti schierati Rischio contatti in tribuna ● ROMA Anche se i segnali della vigilia sono positivi, resta alta l’allerta per la sfida di oggi tra Roma e Napoli. Ieri si è svolto un vertice in Questura, presieduto dal questore Nicolò D’Angelo, che ha disposto tutte le misure perché non si verifichino incidenti, nonostante il divieto di trasferta ai residenti in Campania sulla carta sembra possa evitare i rischi più grandi. Certo, dopo l’omicidio di Ciro Esposito avvenuto nel maggio scorso, il rischio di «spedizioni punitive» a Roma – soprattutto alla luce degli striscioni minacciosi esposti al San Paolo all’andata – è sempre possibile, anche se dal Viminale tendono ad escluderlo. Saranno impiegati oltre un migliaio di agenti per la prevenzione, il controllo e la bonifica dell’area intorno allo stadio che sarà aperto alle 10.30 per i 40.000 spettatori attesi.
riflettore sapeva trasformare la sua distaccata malinconia nella possenza di Totò. E così il Pepita in campo grida, ordina, arringa la folla, trasformando in rappresentazione ininterrotta il suo viaggio di cannoniere implacabile che la Roma ha sofferto anche all’andata. Con lui al centro dell’attacco, la storia del Napoli sembra essere l’opposto di quella astuta e guardinga di Pulcinella. Higuain nel calcio è vistoso come lo Sciosciammocca di Scarpetta e tetragono come la Filomena Marturano di Eduardo De Filippo. L’impressione, però, è che la compagnia destinata a dargli la battuta non sempre sia stata all’altezza del primattore e così, a volte, la festa attesa si è trasformata in sceneggiata resa dramma, arte che ai piedi del Vesuvio trova maestri da sempre. Ma oggi non c’è spazio per improvvisare e così De Rossi e i suoi lupi attendono il copione di Benitez col rispetto del caso, sperando che a prevalere sia il ciak perfetto del cinema alla «claque» entusiasta del teatro. Roma-Napoli, in fondo, è anche tutto questo, lasciando in dote comune due titoli che nella formulazione rappresentano un punto d’approdo del desiderio e un monito per l’avvenire: «La dolce vita» e «Gli esami non finiscono mai». E allora silenzio si gira e buio in sala: la Grande Rincorsa alla Champions può andare in scena.
MILLE NAPOLETANI Si prevede che i tifosi del Napoli siano circa un migliaio. Questi però, non essendo residenti in Campania, potranno trovare posto sia nel settore ospiti (aperto per l’occasione anche a tutti i sostenitori neutrali), sia nelle tribune. Per questo non è escluso che possano essere a contatto anche tifosi giallorossi e partenopei, ma a quel punto toccherà ai circa 800 steward evitare tensioni. I tifosi che giungeranno a bordo di mezzi propri saranno indirizzati verso il punto di ritrovo di Saxa Rubra da dove saranno poi trasferiti in autobus, con scorta, all’Olimpico. Ovviamente presidiato l’hotel che ospita il Napoli, mentre Caldoro, governatore della Campania, ha auspicato una sfida all’insegna della correttezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Porterei Dybala al Napoli Garcia non ha capito Iturbe» 1Parla Mascardi,
manager dei due. Non solo Juve per Paulo. «Juan? Può andare in Premier»
Carlo Laudisa
Juan Manuel Iturbe, 21 anni LAPRESSE
Paulo Dybala, 21 anni ANSA
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natore non può che parlare bene di un giocatore come lui. Dev’essere interessato anche Mancini a Paulo, però non so se tutti siano all’altezza dell’importante valutazione data dal presidente Zamparini (più volte ha parlato di 40 milioni di euro, ndr). Se resta in Italia, è un bene. Può essere un’operazione intelligente per tutti.
MILANO
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sta Juve-Napoli per Paulo Dybala e un siluro a Garcia per Juan Iturbe. È quanto ha «regalato» il manager argentino Gustavo Mascardi, partner di Pierpaolo Triulzi che è l’agente dei due attaccanti sudamericani, parlando a CalcioMarket, il programma di mercato in on-
DYBALA PIACE A TUTTI «Sono arrivate tante buone offerte per Dybala e il futuro dipenderà dal Palermo. Anche dall’estero. In particolare da un club inglese. In Italia interessa a due-tre società. La stima dell’Inter e di Mancini? Ogni alle-
Per il Palermo che realizzerebbe un’importante plusvalenza economica e per il ragazzo che avrebbe l’opportunità di continuare a crescere ed essere protagonista in un calcio difficile per gli attaccanti come la Serie A. Napoli? Mi piacerebbe molto fare qualcosa con Aurelio De Laurentiis, visto che con Iturbe non ci siamo riusciti. Lo reputo uno dei migliori presidenti del calcio mondiale: dovrebbe solo fare uno sforzo economico...». ITURBE INCOMPRESO «Iturbe è un campione che ha avuto una stagione difficile a causa dell’infortunio. Non è stato capito bene dallo staff tecnico della Roma che non gli ha dato fiducia. Ha giocato poche volte dal primo minuto e questo fattore l’ha penalizzato. Può andare via? Ci sono proposte molto buone dall’Inghilterra per lui. Dipenderà dal ragazzo e dal club giallorosso». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
COSÌ LA ROMA
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ROMA-FIORENTINA 2-0 JUVENTUS-ROMA 3-2 SAMPDORIA-ROMA 0-0 NAPOLI-ROMA 2-0 ROMA-TORINO 3-0 ROMA-INTER 4-2 GENOA-ROMA 0-1 ROMA-MILAN 0-0 ROMA-LAZIO 2-2 FIORENTINA-ROMA 1-1 ROMA-JUVENTUS 1-1 ROMA-SAMPDORIA 0-2
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GENOA-NAPOLI 1-2 NAPOLI-TORINO 2-1 INTER-NAPOLI 2-2 NAPOLI-ROMA 2-0 FIORENTINA-NAPOLI 0-1 SAMPDORIA-NAPOLI 1-1 MILAN-NAPOLI 2-0 NAPOLI-JUVENTUS 1-3 LAZIO-NAPOLI 0-1 NAPOLI-GENOA 2-1 TORINO-NAPOLI 1-0 NAPOLI-INTER 2-2
Il dettaglio dei risultati della Roma in questa stagione contro le prime 10 della classifica
Il dettaglio dei risultati del Napoli in questa stagione contro le prime 10 della classifica
BILANCIO ROMA Vittorie
BILANCIO NAPOLI Vittorie
Sconfitte
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Sconfitte
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Il saluto all’andata tra gli amici Benitez, 54 anni, e Garcia, 51
Pareggi
REUTERS
5 Mimmo Malfitano Andrea Pugliese
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no fa fatica nelle sfide che contano, quelle decisive, spesso negli scontri diretti. L’altro con quelle partite lì è più a suo agio e spesso le vince, tranne poi perdersi contro le medio-piccole. La sfida di oggi tra Garcia e Benitez non sarà solo quella tra due amici e professionisti che si stimano, ma anche tra due filosofie e mondi per molti aspetti diversi. A cominciare proprio dalle statistiche, che parlano di un Garcia più in difficoltà del collega negli scontri diretti con le grandi o nelle partite che fanno la storia, e di un Benitez che — invece — sembra quasi essersi abituato a regalare punti a formazioni sulla carta più deboli. GLI ATTACCHI Contro le prime dieci quest’anno la Roma ha racimolato solo 4 vittorie in 12 gare, portando a casa 17 punti su 36. Il bilancio personale di Garcia con il Napoli, poi, ha un saldo negativo, finora tra campionato e Coppa Italia due vittorie e tre sconfitte. Juventus a parte, la squadra di Benitez è un po’ la sua bestia nera, quella con cui ha dovuto fare i conti già la scorsa stagione (eliminato dalla Coppa Italia) e anche quest’anno. «Ma la partita d’andata non c’entra, risale a 6 mesi fa, ora le squadre sono cambiate e i momenti sono differenti — dice l’allenatore della Roma
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Garcia soffre con le grandi Benitez no, ma poi rallenta
1Il tecnico francese: «Se difenderemo bene, basterà soltanto un gol»
Il collega-amico spagnolo: «Gioco per vincere, però un pari può servire»
Totti e Gervinho sono out, ipotesi Doumbia dall’inizio ● ROMA (pug) Senza Totti e Gervinho, Garcia dovrebbe tornare a un tridente con Ljajic come falso nove e Florenzi di nuovo spostato avanti, con Ibarbo probabilmente al suo esordio dal primo minuto. Ma c’è anche l’ipotesi che il tecnico francese decida di affidarsi all’unica vera punta centrale a sua disposizione, Doumbia, che sembra aver smaltito i problemi alla schiena. Per l’ivoriano sarebbe la seconda da titolare all’Olimpico, dopo la sfortunatissimo esordio contro il Parma. A centrocampo giochi praticamente fatti, l’unico dubbio resta in difesa per la scelta del centrale da affiancare a Manolas, con Yanga-Mbiwa favorito su Astori.
—. Giocheremo per vincere, mi auguro solo che sia una festa in tribuna e fuori dallo stadio. E una bella gara». Già, anche perché la Roma ci arriva con i soliti problemi, a cominciare dalle assenze di Totti e Gervinho. «Il capitano non l’ho voluto rischiare, comunque abbiamo sei attaccanti e il Napoli una difesa che prende gol. Metterò in campo un attacco con giocatori complementari: Doumbia e Ibarbo sono vicini al 100%, Iturbe dà sempre il 200%. Higuain? Un grande giocatore, ma non penseremo solo a lui. Se difenderemo bene, non sarà necessario fare due gol...». FELICE COSÌ Di certo, sarà necessario trovare le giuste motivazioni, quelle di cui la Roma sembra difettare. «Dobbiamo sfruttare il fatto che avremo un solo impegno a settimana — continua Garcia — Abbiamo pareggiato tanto, ma siamo ancora secondi, vuol dire che nel-
la prima parte avevamo fatto una stagione eccezionale e possiamo tornare a quei livelli. Se invidio Benitez per il fatto di avere ancora le coppe? Rafa è un grande allenatore, ma sono secondo e sono contento così». ESALTAZIONE AZZURRA Le stesse statistiche che evidenziano le difficoltà della Roma negli scontri diretti raccontano, invece, una diversa realtà per il Napoli. Che contro le grandi si esalta e trova il giusto equilibrio per imporsi. L’ha fatto ben 6 volte, fin qui, nelle 12 gare disputate contro le prime 10. Un rendimento non eccezionale, ma discreto se si considera che ne ha pareggiate 3 e perse altrettante, sommando 21 punti su 36. La prima vera indicazione c’è stata proprio contro la Roma, all’andata, con un Napoli forza «dieci» che ridusse ai minimi termini un avversario impressionato dal ritmo e dalla velocità impressi alla partita.
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Viaggio in treno per Hamsik & co. Insigne in rimonta ● NAPOLI (g.m.) Il Napoli è partito ieri in treno alle ore 18 dalla stazione Garibaldi tra due ali di folla. Oggi all’Olimpico ci saranno circa 2.000 sostenitori azzurri tra il settore ospiti ed il resto dello stadio. Predisposto un punto di raccolta a Saxa Rubra dal quale i tifosi del Napoli potranno raggiungere l’Olimpico in pullman scortati dalle Forze dell’Ordine. Complessivamente. Benitez, come al solito, ha qualche dubbio di formazione ancora da sciogliere. Hamsik e De Guzman sono in leggero vantaggio su Gabbiadini e Mertens, ma occhio ad Insigne: salgono le sue quotazioni magari per un impiego part time.
LIMITE PERICOLOSO I numeri, dunque, trasmettono ottimismo per lo scontro diretto dell’Olimpico. «Giocheremo una sfida Champions contro un avversario di qualità, con fiducia e consapevoli della nostra forza», spiega l’allenatore spagnolo che finora non è riuscito a dare continuità ai risultati. In effetti, contro le squadra mediopiccole, il suo Napoli ci ha rimesso parecchi punti, dando così la possibilità a Juve e Roma di allungare sin dalle prime giornate. Oggi, però, Benitez ha a disposizione un solo risultato per evitare il tracollo in campionato: deve vincere. «Gioco sempre per vincere e imposto le mie squadre in maniera propositiva - fa lo spagnolo -, ma anche un pari potrebbe essere utile. Abbiamo più scontri diretti che possono cambiare la classifica. Dopo la Roma, al San Paolo arriverà la Fiorentina, poi Samp e Lazio. Saranno dieci partite che potranno sovvertire i pronostici attuali». Concentrazione massima, dunque, per evitare di chiudere anzitempo il discorso Champions. Il presente di Benitez sta tutto nella sfida con la Roma: sarebbe deleterio perdere l’Europa dei grandi e giocarsela, poi, provando a vincere l’Europa League. E non l’aiuterebbe a decidere il proprio futuro, ammesso che non l’abbia già deciso. Perché semmai dovesse avere ancora qualche dubbio, la mancanza della Champions glielo cancellerebbe del tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
UN TIFOSO SPECIALE
«Ascoltate l’appello di pace della madre di Ciro» 1Don Aniello, prete anti-camorra, da Scampia a Roma: «Ero al San Paolo per il primo scudetto del Napoli e festeggiai con i romanisti» Gianluca Monti NAPOLI
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on Aniello Manganiello, il prete anti camorra per definizione, all’oratorio Don Guanella è soprannominato Zamparini. Potere del calcio, che alla fine diventa ovunque motivo di sfottò. Don Aniello, che della squadra del Don Guanella (nona in classifica nel girone B di Promozione in Campania) è il primo tifoso, finisce spesso con il discutere le scelte del suo allenatore. Però, non è tipo da esoneri. Preferisce il perdono. Manganiello ha trascorso quasi venticinque anni nella Capitale, ma è diventato un simbolo di Scampia e della lotta alle mafie (ha scritto il libro «Gesù è più forte della camorra» e ha fondato «Ultimi, associazione per la legalità»). Conosce bene Roma, Napoli e le rispettive tifoserie, i cui rapporti sono a dir poco difficili dopo l’uccisione di Ciro Esposito per mano di Daniele De Santis in occasione della finale di Coppa Italia dello scorso anno.
Don Aniello, che idea si è fatto di questa triste vicenda? «Quando il Napoli vinse il primo scudetto, io ero allo stadio nel settore Distinti. La sera tornai a Roma e festeggiammo al Trionfale con i tifosi giallorossi perché c’era il gemellaggio. Da quando nel 2010 sono tornato nella Capitale ho notato un certo astio dei romani nei confronti dei napoletani, anche a causa del comportamento di alcuni di essi. Queste tensioni divampano poi negli stadi, dove si dà libero sfogo alle proprie peggiori pulsioni».
ce di un messaggio che faccia comprendere che questa spirale di odio va interrotta. Ora bisogna recuperare il rispetto reciproco». Come finisce la sfida dell’Olimpico? «Immagino una partita equilibrata. Dico 1-1, così non scontento nessuno dei miei amici vecchi e nuovi».
Il calcio italiano, travolto da scandali di ogni tipo, da dove deve ripartire? «Dagli oratori e non solo per ragioni etiche, in passato tanti campioni arrivavano da questo Cosa potrebbe svelenire un po’ il tipo di realtà. Io sono stato nel Don Aniello Manganiello LAPRESSE quartiere Prati e a Scampia, soclima? «Bisogna ripartire dall’appello no due esperienze diverse ma il alla pace della madre di Ciro Esposito. La signo- pallone ha funzionato in entrambi i casi». ra Leardi sta portando in giro per l’Italia una importante testimonianza di non violenza. Sareb- Quale funzione sociale può svolgere oggi il calcio? be bello che Totti e Insigne si facessero portavo- «Può far avvicinare alla Chiesa ragazzi che altri-
menti ne resterebbero lontani. Al Trionfale avevamo un campo in cemento che pullulava di giovani. Lì ho capito quanto fosse importante l’attività sportiva in un oratorio. Al Don Guanella si giocava sulla terra battuta. Ora c’è un campo di calciotto che ho costruito raccogliendo fondi per 200 mila euro oltre a un campo di calcetto che mi è stato regalato dalla Tim e dalla Lega di Serie A con i soldi provenienti dalle multe comminate alle società. Abbiamo una squadra in Promozione e una scuola calcio con circa 200 ragazzi tesserati: un traguardo del quale vado orgoglioso». Nel 2010 lei è stato trasferito, stavolta da Napoli a Roma, tra mille polemiche. Cosa ha provato? «Lasciare Scampia mi è costato tanto, non mi sarei aspettato che venisse usata la scusa dell’avvicendamento perché mancava il coraggio di dire come stavano realmente le cose. Però, oggi ho la possibilità con Ultimi di poter operare contro le mafie e mi sono rasserenato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA TOP 4 DELLA STORIA BIANCOCELESTE 1
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L’AVVERSARIO 2
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L’elogio di Zeman «Giocano il calcio migliore della A» 1L’allenatore del
Cagliari: «Della Lazio ho ricordi bellissimi Gli acciacchi? Serve stringere i denti»
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Mario Frongia
● 1 Stefano Pioli, 49 anni, da quest’anno alla Lazio AFP 2 Tommaso Maestrelli, alla Lazio nel quinquennio 1971-76: ha conquistato la promozione in A e il primo scudetto nella stagione 1973-74, è deceduto nel 1976 AP 3 Lo svedese Sven Goran Eriksson, 67 anni, alla Lazio nel quadriennio 19972001: ha vinto il secondo scudetto nel 1999-2000 AP 4 Delio Rossi, 54 anni, alla Lazio nel quadriennio 2005-09: ha vinto una Coppa Italia LAPRESSE
Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)
«Q
uella di Cagliari è la gara più importante della stagione». Stefano Pioli lo dice un po’ per scaramanzia (è un refrain che precede ogni gara), un po’ per tenere alta la concentrazione di una squadra che, a forza di elogi, rischia di rilassarsi troppo. Ma, se non la più importante, quella di oggi al Sant’Elia è per la Lazio una sfida che può trasformarsi in un capitolo fondamentale della sua avventura stagionale. Sì, perché la giornata odierna può diventare per i biancocelesti quella dello scatto decisivo verso il traguardo Champions. Le altre quattro formazioni in lizza con i laziali per il secondo e terzo gradino del podio si sfidano tra loro. E la banda di Pioli può approfittare dei due scontri diretti tra le rivali. Chissà, forse anche isolarsi al secondo posto, con tanto di sorpasso sulla Roma che avrebbe dell’incredibile ripensando ai pronostici della scorsa estate.
LA SETTIMA Tutto questo, ovviamente, a patto che Mauri e compagni vincano a Cagliari. Risultato che, a prescindere dallo scatto Champions e dall’eventuale sorpasso sulla Roma, consentirebbe alla Lazio di Pioli di centrare un primato e avvicinare un altro record. I biancocelesti hanno vinto le ultime sei partite di campionato. Se arrivassero a sette si prende-
Lazio da settebello Il sogno Champions a colpi di record 1Se vince a Cagliari, Pioli si prende la migliore serie
stagionale di successi. E punta il primato di Eriksson PERCHÉ VEDERE CAGLIARI-LAZIO Testacoda morale. La squadra con meno punti e quella con più punti nelle ultime 5. Un falso 9, ma non è Messi, e un turbo esterno col 7, ma non è Cristiano: Sau vs Felipe. Sant’Elia, ore 15
rebbero il record della miglior striscia di vittorie del campionato. Attualmente lo dividono con la Juve, anch’essa capace di infilare sei successi consecutivi (nelle prime sei giornate di campionato). E non è tutto. Perché sette vittorie di fila significherebbero anche la quarta migliore striscia della storia laziale, a un passo dalle prime
tre. Realizzate da Eriksson (9 vittorie di seguito), Maestrelli e Delio Rossi (8 a testa). Pioli avvicinerebbe così i tecnici che hanno regalato alla Lazio i suoi due scudetti (Eriksson e Maestrelli) e l’ultimo che l’ha portata in Champions (Rossi). ZEMAN PERMETTENDO Gli argomenti per non fermarsi proprio adesso sono ottimi e abbondanti. Ma Pioli del Cagliari e del suo allenatore non si fida affatto: «Zeman è un grande allenatore. Lui e Sacchi sono gli unici che hanno davvero portato qualcosa di nuovo nel nostro calcio. Il suo Cagliari corre tanto e ha moltissime motivazioni. Non sarà facile». Anche per le insidie dell’avversario Pioli ha accantonato i propositi di parziale turnover in vista della se-
mifinale di Coppa Italia di mercoledì a Napoli. Giocheranno tutti i migliori, compresi i «vecchi» Mauri e Klose. «Perché spiega il tecnico - quando le cose vanno bene bisogna continuare a spingere». L’obiettivo resta la Champions, meglio se con un secondo posto soffiato alla Roma. «Cerchiamo sempre di raggiungere chi ci sta davanti. Ma restando concentrati solo su noi stessi».
CAGLIARI
Zdenek Zeman,, 67 anni LAPRESSE
«L
Chievo, Verona, Empoli, un’altra sfida da non fallire: il Cagliari si gioca una grossa fetta della salvezza. Zeman è più sintetico del solito. «Anderson? È venuto fuori ora ma che avesse grandi mezzi era evidente. Tra noi e loro la differenza la faranno le motivazioni». Il momento è delicato. E la sosta ha avuto un doppio effetto: «Abbiamo lavorato bene. Sono mancati i giocatori in Nazionale ma se li chiamano vuol dire che qualcosa di buono hanno fatto. Qualcuno dovrà stringere i denti per qualche acciacco». Sulla formazione trapela poco. Scontato il rientro di Rossettini e Balzano, in mezzo Crisetig dovrebbe spuntarla su Conti e Cossu su Mpoku. Zeman taglia corto: «Conti e Cossu? Devo fare delle valutazioni, ma sono a disposizione. Mi auguro che i senatori siano utili come lo sono stati in passato».
a Lazio gioca il miglior calcio del campionato. Ma dobbiamo fare risultato». Zeman punta il bersaglio grosso. Il boemo riparte dal match dell’andata: 3-0 per i laziali, 3-2 con i rossoblù in rimonta, 4-2 alla fine. «Adesso le condizioni sono diverse. Dobbiamo essere concentrati fin dal via, loro sono motivati per la corsa al secondo posto. Servono voglia e sacrificio». GRANDE EX Per il tecnico del Cagliari è la sfida dell’ex. Dal 1994 al 1997 ha guidato Signori e Boksic, Di Matteo e Winter. Quella squadra sfiorò il titolo. «Con la Lazio ho ricordi bellissimi, siamo giunti secondi e terzi. Ma non è servito a molto, allora giocava la Coppa dei Campioni solo la prima in classifica». Si torna al Sant’Elia. Dopo
TACCUINO LEGA SERIE A
Il 10 aprile assemblea sui diritti televisivi ● Venerdì 10 aprile a Milano si terrà l’assemblea di Lega. All’ordine del giorno i diritti tv per il triennio 2015-18.
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● le vittorie consecutive della Lazio. La serie è iniziata a Udine alla 23a giornata. È proseguita poi con Palermo, Sassuolo, Fiorentina, Torino e Verona
SERIE A CALCIO A 5
Pescara in testa Oggi la Luparense ● (m.cal.) Il Pescara vince ad Asti e aggancia la vetta della classifica. La 20a giornata Ieri: Asti-Pescara 3-4, LatinaNapoli 7-3. Oggi: SestuLuparense (16),
GENOA
Tocca a Gegè Lamanna, lo studioso dei rigori PERCHÉ VEDERE GENOA-UDINESE Di Natale è fuori stagione (altra festa) e fuori forma: media voto a marzo 5,88. Eppure possono segnare quasi tutti: squadre tranquille, 10-15 occasioni da gol non sono impensabili Marassi, ore 15
Alessio Da Ronch GENOVA
S
e la prima in casa da titolare di Eugenio Lamanna seguirà la falsariga dell’esordio assoluto, il Genoa non rimpiangerà troppo l’infortunio di Mattia Perin. FANTASIA Gegè, così lo chia-
mano gli amici, infatti, quel giorno, era il 14 dicembre scorso, riuscì in un’impresa straordinaria: la sua prima parata in serie A è stata quella sul rigore di Ljajic contro la Roma. Un caso? Macché. Lamanna al momento vanta tre presenze nella massima categoria con due rigori neutralizzati. Il primo, come detto, contro la Roma, il secondo addirittura contro la Juventus, su esecuzione di Tevez, mica uno qualsiasi. Alto, freddo, agile, ma soprattutto attento, lui, come Perin, ama studiare, insieme al preparatore Spinelli, le caratteristiche dei rigoristi avversari. In più, come ha spiegato, ci aggiunge un po’ di fantasia: «In quel momento ho provato a immaginare come Tevez avrebbe calciato». Ed ha inventato un piccolo miracolo.
Eugenio Lamanna, 25 anni LAPRESSE
GAVETTA Eppure Eugenio non si è mai montato la testa, ha mostrato anche in questi giorni il sorriso timido che lo caratterizza da sempre e ha faticato in campo per presentarsi al meglio da titolare nello stadio di casa a venticinque anni. Eh sì, perché Lamanna è uno che prima di vestire la maglia rossoblù ha fatto la gavetta, partendo dalla serie D con il Como, per passare alla Lega pro e poi alla serie B, entrando finalmente in maniera definitiva nella rosa del Genoa solo l’estate scorsa, dopo alcuni ritiri in rossoblù sempre con la valigia pronta. Lui non è un personaggio, troppo semplice e modesto fuori dal campo, mai alla ricerca della spettacolarizzazione delle sue parate in campo. Tutto quindi gli è costato tanta fatica e pazienza, e
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anche per questo ha un valore speciale. DUBBI E SCELTE Gasperini conta su di lui per completare una squadra diversa da sempre, con Tino Costa in regia, al rientro da un infortunio muscolare che lo ha stoppato per più di due mesi e all’esordio da titolare, e molto probabilmente con Borriello, un vero centravanti, in attacco. Quest’ultimo è uno dei tre dubbi del tecnico, visto che porterebbe all’esclusione di Niang. In difesa Roncaglia dovrebbe avere la meglio su Izzo, anche se al rientro dalla convocazioni in nazionale ha svolto un solo allenamento con la squadra, così come è accaduto per Rincon, che comunque dovrebbe essere a sua volta preferito a Kucka. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Acqua&Sapone-Real Rieti (18.30, RaiSport 2), Corigliano-Kaos (19). Riposa: Lazio. Classifica (prime): Luparense e Pescara 32; Real Rieti e Asti 29.
COPPA ITALIA DONNE
Quarti, l’Inter gioca a Brescia ● (m.cal.) Fermo il campionato, oggi si giocano tre dei quarti di finale di Coppa Italia, in gara secca (Riviera di RomagnaTavagnacco rinviata al 5 maggio). Programma (ore 15): BresciaInter, Mozzanica-Verona, Res Roma-Acese. In caso di parità al 90’, si andrà ai rigori.
Strama avverte l’Udinese: «Serve una gran difesa» ● (m.m.) «Per fare punti a Marassi dovremo fare una grande prova difensiva». Andrea Stramaccioni indica la via all’Udinese per tenere testa al Genoa ed è convinto che «il gap rispetto alla gara d’andata si è ridotto, le ingenuità di quel periodo non le commettiamo più. Sarà un test importante per verificare la nostra crescita». Il tecnico potrebbe giocare con la difesa a quattro : «Il Genoa - spiega l’allenatore tiene larghi anche i due centrali della difesa a tre per avere tre uomini sulle fasce, dovremo essere organizzati». L’Udinese a metà settimana recupererà la gara con il Parma: «Ci aspetta una settimana importante con tre impegni in otto giorni, dovremo gestire bene le energie».
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Serie A R Occasione spagnola
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Primavera Llorente Rivuole Juve e scudetto
INFERMERIA
Pirlo con il fiatone verso il Monaco Niente Coppa Italia 1Il regista vuole esserci a tutti
i costi in Champions, Marchisio forse pronto per la Fiorentina
Mirko Graziano INVIATO A VINOVO (TORINO)
1Stagione grigia, con l’Empoli cerca
N
essun allarme vero, sia chiaro, ma sul fronte Pirlo va registrato un pizzico di apprensione in prospettiva Champions. Il rientro è posticipato di qualche giorno: niente Empoli e niente Firenze. Si arriverà col fiatone all’andata dei quarti di Champions contro il Monaco.
il riscatto nel mese in cui segna di più PERCHÉ VEDERE JUVENTUS-EMPOLI Volete capire come una squadra con 11 milioni di monte ingaggi può battere un gigante? Qui c’è una chance che accada: la Juve è ristrutturata e «Pirlo» ha la maglia azzurra. Juventus Stadium, ore 21
Fabiana Della Valle
C
i sono stagioni che nascono nella maniera giusta e proseguono sullo stesso binario e altre che invece hanno un avvio faticoso e vengono raddrizzate in corsa. Fernando Llorente forse avrebbe dovuto capire che la sua seconda annata bianconera sarebbe stata complicata da quella subdola febbriciattola che lo costrinse a saltare la prima di campionato. Niente di grave, ma comunque un pre-
sagio negativo. Il paradosso è che Llorente l’anno scorso è arrivato per guadagnarsi il posto e ha faticato parecchio per avere una maglia da titolare, ma ce l’ha fatta. Quest’anno invece era partito con il posto fisso garantito, ma piano piano è stato scavalcato dall’amico e connazionale Morata. Che oltre alla Juve si è preso anche la Spagna. Così Fernando ha approfittato della sosta per una full immersion a Vinovo. E oggi con l’Empoli cerca l’occasione per tornare sulla corsia giusta e mettere il timbro sul quarto scudetto bianconero di fila. POSTO PERSO Non è mai troppo tardi per cambiare una stagione: Fernando non ha mai smesso di pensarlo, anche quando ha capito che il ragazzino che dormiva con il suo poster in camera gli aveva rubato il posto accanto a Tevez. Allegri gli ha dato fiducia finché ha potuto, poi le buone prestazioni e i gol (spesso de-
cisivi) di Morata hanno reso inevitabile il sorpasso. Llorente ha messo insieme 32 presenze e 7 gol in tutta la stagione. In campionato è a quota 24, di cui 20 da titolare, con 5 reti (contro le 7 di Morata in 13 gare dall’inizio). Da gennaio a oggi solo 7 volte in campionato ha iniziato lui, segnando una volta (JuveAtalanta 2-1, 20 febbraio). Anche l’anno scorso la prima parte di stagione era stata dura, ma poi a gennaio Llorente aveva spiccato il volo: 11 reti in 5 mesi di campionato, 16 a fine Serie A. Aprile fu il suo mese più prolifico (4 gol come a gennaio), per questo lo spagnolo è fiducioso. TANTI DUBBI Chi ci sarà in attacco accanto a lui è ancora da decidere: «Prima voglio vedere come sta Tevez — ha detto Massimiliano Allegri — lui e Pereyra sono rientrati ieri (giovedì, ndr). Se Carlitos sta bene e non risente del fuso orario gioca». Altrimenti spazio a Morata, tornato a
mille dall’impegno con la Spagna. Coman, tornato affaticato dall’Under 19, non è stato convocato. Dubbi anche a centrocampo, dove mancheranno Pirlo, Marchisio e Pogba e il tecnico dovrà trovare un nuovo regista: «Padoin può giocare centrale, ma anche Vidal». La sensazione è che il primo sia favorito sul cileno, che resterà nel suo ruolo di mezzala. A sinistra Pereyra è in ballottaggio con Sturaro (Allegri deciderà solo oggi), in difesa dovrebbe esserci spazio per Ogbonna.
Fernando Llorente, 30 anni, spagnolo, seconda stagione con la maglia della Juventus. In questo campionato ha giocato 20 partite da titolare e 4 volte è subentrato dalla panchina
ADDIO A GIUGNO? Intanto Llorente scalpita, perché la primavera porta nuove energie e lui non vuole perdere altro tempo. Anche perché questa potrebbe essere la sua ultima stagione alla Juventus. Piace al Valencia e non solo, ma il futuro ora conta poco. Nando vuole provare a lasciare il segno anche in quest’annata nata male.
NUOVO PROGRAMMA Il genio bresciano è fermo dal 24 febbraio, quando incappò in uno stiramento di primo grado al polpaccio destro. Inizialmente, si parlò di un tentativo di recupero per il ritorno con il Borussia (18 marzo), ma si preferì poi aspettare la sosta internazionale: scelta saggia. Il nuovo piano prevedeva un buon rodaggio oggi contro l’Empoli, poi 90’ a Firenze in Coppa Italia, quindi riposo a Parma e Pirlo titolare con il Monaco. Ieri, però, Massimiliano Allegri ha frenato, spiegando che «Andrea è in ritardo, perché abbiamo cercato di tutelare al meglio il problema muscolare al polpaccio. Contro l’Empoli non sarà a disposizione, e quasi sicuramente non lo sarà neanche martedì, contro la Fiorentina». Una zona davvero subdola quella del polpaccio dal punto di vista dei tempi di recupero. Gli ultimi esami svolti non erano stati tranquillizzanti al 100%, ecco perché si è preferito guadagnare ancora qualche giorno e posticipare il rodaggio (con vista Champions) alla trasferta di Parma. Decisive le sedute di martedì e mercoledì, con carichi piuttosto pesanti. Maggiore serenità, invece, sul fronte Marchisio: «La prossima settimana è a disposizione — spiega Allegri —. Dentro con la Fiorentina? Spero di sì, l’importante è che il ginocchio stia bene».
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LAPRESSE
L’AVVERSARIO
L'IDENTIKIT
Dall’esordio in azzurro all’esame bianconero: ora è Valdifiori Stadium
MIRKO VALDIFIORI NATO IL 21 SETTEMBRE 1986 A RUSSI (RAVENNA) RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 176 CM PESO 77 KG
2004-2006 SERIE B CON IL CESENA Cresciuto nelle giovanili del Cesena, gioca in Serie B per due anni. Poi passa al Pavia, in Serie C1 e in seguito al Legnano, stessa serie, 17 presenze.
1 Dopo la bella prova contro gli inglesi, il regista dell’Empoli torna a Torino: contro non ha solo la Juventus, ma anche... la famiglia
Alessio Da Ronch
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re giorni fa ha esordito in azzurro proprio allo Juventus Stadium, per di più nel ruolo di Pirlo, quello che da tempo considera un modello, un esempio. Domani sera, sempre a Torino, Mirko Valdifiori sfiderà la Juve a casa sua, da regista dell’Empoli, per una sera probabilmente invidiato da tutti, pure dai bianconeri. Eh sì, perché ad Allegri mancheranno Pirlo e Marchisio e per il tecnico della capolista scovare un altro regista è un problema serio. CONDIVISIONE Valdifiori si gode il momento. Martedì non è tornato subito in Toscana, ha dormito a Torino, poi, mercoledì mattina è salito su un treno, ha dilatato il viaggio, ha prolungato il gusto dolce lasciatogli da applausi e complimenti. Quando si è presentato al campo è stato stritolato dall’abbraccio di un Sarri particolarmente felice: «Come tutti, del resto — racconta Mirko — perché è chiaro che la mia convocazione in azzurro è arrivata anche per merito della società, dell’allenatore e dei miei com-
pagni. In più mostra che la porta di Conte è aperta, che non è obbligatorio giocare in una squadra che fa le coppe per vestire l’azzurro, che c’è una possibilità per tutti. Io ho vissuto dieci giorni stupendi, me li sono goduti attimo per attimo, ne porterò un ricordo stupendo per sempre, ma ora torno a pensare all’Empoli, alla difficile sfida a una squadra fortissima come la Juve. Ma noi abbiamo fatto la nostra partita, e i nostri punti, su campi difficili, contro avversari importanti. Sappiamo che se faremo le no-
«UNA VOLTA ANDAI A SESTRIERE PER PIRLO. E’ VENUTO A TROVARCI NEL RITIRO AZZURRO E MI SONO PRESENTATO» «TORNO ALLO STADIUM DOPO LA NAZIONALE: MI HA IMPRESSIONATO, MA NON SBAGLIERÒ SPOGLIATOIO» MIRKO VALDIFIORI CENTROCAMPISTA EMPOLI
2008 CAPITANO DELL’EMPOLI In estate passa all’Empoli, in Serie B, per 500 mila euro. Diventa il capitano e nel 2013-14 conquista la promozione in Serie A. Prolunga il contratto fino al 2017.
stre cose perbene, potremo rendere la vita difficile pure ai bianconeri». SEGUITO SPECIALE Per lui la Juventus non potrà mai essere un avversario qualsiasi. Oltre al prestigio della sfida alla capolista c’è di più. C’è papà Nevio che tifa da sempre per i bianconeri, come del resto fa Giulia, la sorella del centrocampista. Mirko è cresciuto in una terra con grandi simpatie bianconere, tra amici che considerano quello stadio una casa. «Come è già successo martedì anche sabato avrò un seguito speciale: papà, mia sorella e il suo ragazzo, ma anche mia mamma e mia moglie, mio suocero. Mancherà solo la bambina, ma ha 18 mesi e non voglio esagerare: mi seguirà in televisione con la nonna. Condividere certe gioie è fantastico. Io ho la fortuna di vivere tutto questo a 28 anni, con la maturità giusta, con il senso di responsabilità che ti consente di non cambiare, di non perdere la testa. A vent’anni tutto sarebbe stato più complicato». MAGLIA Lui allo Juventus Stadium ci sarebbe potuto arrivare da juventino, visto che Marotta e Paratici qualche stagione fa lo
2015 CHIAMATA AZZURRA Quest’anno è arrivata la chiamata della Nazionale: Conte l’ha convocato per la doppia sfida con Bulgaria e Inghilterra e l’ha fatto debuttare da titolare il 31 marzo nella seconda partita, giocata allo Juve Stadium. Mirko Valdifiori, 28 anni, centrocampista, settima stagione all’Empoli ANSA
avevano seguito e ne avevano parlato con l’Empoli. Poi tutto sfumò. Per vedere Pirlo da vicino Mirko andò al Sestriere il 30 maggio 2010, insieme agli amici, per assistere all’amichevole tra il Russi, la squadra della sua città, e la Nazionale. Osservò il regista rubandogli qualche segreto. A Pirlo chiese pure la maglia durante la sfida di andata, ma alla fine non ottenne il cimelio: «Non per colpa di Andrea, lui mi disse che me l’avrebbe data a fine incontro. Poi, però, fu eletto uomo partita Sky, fece l’intervista e non ci trovammo
più. Peccato. Mi sono rifatto qualche giorno fa, quando è venuto a salutarci nel ritiro della Nazionale, l’ho visto, mi sono presentato. E’ stato fantastico».
LA CARRIERA NEI CLUB CESENA 2004-2006 PAVIA 2006-2007 LEGNANO 2007-2008 EMPOLI da luglio 2008
NESSUN ERRORE Ora, però, dovrà resettare tutto e ripartire a mille. «Dello Juventus Stadium — conclude Valdifiori — mi ha impressionato tutto, ma lo spogliatoio è fantastico, enorme. Stavolta, però, dovrò andare nell’altro. Non sbaglierò, eppoi mi hanno detto che è bellissimo pure quello». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Per lui una gara in azzurro LAPRESSE
Serie A R
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Fiorentina-Samp, le vie del gol 1I tagli di Salah ed Eder, i blocchi di Sinisa, gli schemi per Gomez: attacchi atomici contro COSI’ I VIOLA MOVIMENTO
COSI’ LA SAMP MOVIMENTO
PASSAGGIO
PASSAGGIO EDER 2
GOMEZ
SORIANO 2
EDER 1
SALAH
SORIANO 1
Salah taglia al centro da sinistra, mentre Gomez si allarga portandogli via gli avversari
RODRIGUEZ
Soriano si accentra sulla trequarti per servire Eder, che taglia da sinistra al limite dell’area ETO’O 2
BASANTA
GOMEZ ETO’O 1
Sugli angoli, blocchi per liberare Gomez sul primo palo, Basanta al centro e Rodriguez sul secondo
In velocità Eto’o salta l’avversario e punta l’area, il centravanti si allarga e porta via il suo uomo ETO’O DE SILVESTRI
GOMEZ
Gomez ama ricevere cross sul primo palo, dove è bravo ad anticipare il marcatore
L’egiziano Mohamed Salah, 21 anni, preso a gennaio dal Chelsea LAPRESSE
CENTIMETRI
SEGNANO TUTTI E i pericoli non si fermano ai bomber. La Fiorentina ha la difesa più prolifica del campionato (di testa Gonzalo Rodriguez e Basanta sono micidiali) e la Samp, maestra nei blocchi offensivi e difensivi, riesce spesso sui calci piazzati a liberare un giocatore (De Silvestri, ad esempio) per battere a rete.Con queste premesse lo 0-0 sembra un’opzione da cancellare. Ma attenti, Mihajlovic e Montella non sono figli di Zeman. Le loro squadre sono nate per fare gol ma anche disegnate per subirne il meno possibile. La figura chiave del reparto offensivo viola è Salah. L’egiziano non solo ha fatto dimenticare Cuadrado ma ha anche obbligato la Fiorentina a trovare una preziosa alternativa al «titic-titoc» delle
passate stagioni. Uno degli schemi d’attacco più gettonati di Montella è centrato sull’ex Chelsea. Ogni volta che i centrocampisti riescono a recuperare palla alti vanno subito a cercare Salah che, partendo largo (quasi sempre dalla sinistra), si inserisce centralmente. E con la palla tra i piedi, in velocità, è micidiale perché resiste bene ai contatti e ha un tiro in corsa potente e preciso. Naturalmente l’altro totem è Gomez. Supermario sta bene. Vuole diventare prima possibile il capocannoniere della squadra (ora il più prolifico è Babacar). Gomez in questa fase della stagione ha segnato in contropiede o con il pezzo classico del suo repertorio: anticipare tutti sul primo palo. Il tedesco è bravo a trovare la de-
Luca Calamai
H
anno riempito il taccuino di mosse tattiche. Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella sono perfezionisti nati. Con i loro collab o r a to r i s t u d i a n o g l i avversari in televisione e poi lavorano insieme alla squadra sulle contromosse. Per una volta i tecnici di Fiorentina e Sampdoria si sono dovuti concentrare sullo stesso tema: le tante vie del gol dei rivali. Al Franchi oggi c’è di tutto e di più. La potenza di Gomez, la classe di Eto’o, l’esplosività di Eder e Salah, l’esperienza di Diamanti e Gilardino, la solidità di Okaka, la freschezza di Muriel e Babacar, la freddezza di Bergessio.
Sugli angoli di Eto’o, una punta “blocca” il portiere e favorisce gli inserimenti, specie di De Silvestri
Il brasiliano Eder, 28 anni, alla Samp dal gennaio 2012 GETTY IMAGES
PERCHÉ VEDERE FIORENTINA SAMPDORIA La più bella? Massì. Un omaggio all’Africa (SalahEto’o), un confronto di stili: Montella col tocco, Sinisa con aggressività. Chi perde saluta la Champions? Franchi, ore 18.30
viazione vincente sia di testa sia di piede. Un’altra arma preziosa per Montella saranno le punizioni di Diamanti: dovrebbe partire titolare ma, in ogni caso, verrà impiegato nell’arco dei 90’. FRECCE La Samp, invece, ha due frecce spietate in Eto’o ed Eder, due che amano partire
L’AMARCORD
larghi ma hanno timing giusto per capire quando è il momento di piombare nell’area avversaria. Uno schema caro a Mihajlovic è quello di portare all’improvviso Soriano tra le linee e di permettergli di giocare faccia alla porta. Da questa posizione è facile servire il taglio degli attaccanti. In particolare, Eder che parte da sinistra. Eto’o, invece, è prezioso nell’uno contro uno e, a volte, sui calci d’angolo: di norma li batte Palombo, la sua è un’opzione che crea scompiglio. La Sampdoria, inoltre, avrà due alternative micidiali in panchina: Muriel, se i doriani avranno spazi a disposizione, o Okaka se invece la formazione di Mihajlovic dovrà andare ad affollare l’area di rigore della Fiorentina. Come andrà a fini-
CENTIMETRI
re questa sfida? Francesco Flachi, nato come cannoniere nella squadra viola e diventato poi una stella nella Samp, spiega: «Di sicuro chi segnerà il primo gol non potrà illudersi di aver già vinto. Nella Samp in questo momento c’è un Eder scatenato. Mi ricorda Lavezzi ma, rispetto all’argentino, vede più la porta. Dall’altra parte sono innamorato di Salah. Quando parte palla al piede mi ricorda Messi. Ha forza nelle gambe e senso del gol. Inoltre, grazie ai movimenti dell’egiziano, Gomez tornerà quello del Bayern. Cuadrado rubava spazio e tempi al centravanti tedesco, Salah invece lo serve sempre al momento giusto. Al Franchi il divertimento sarà garantito». Parola di bomber. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMAVERA
Montella-Mihajlovic: amicizia, maestri, Genova e strani libri 1Vincenzo punge l’ex compagno: «L’avevo lasciato ai romanzi leggeri, non lo riconosco più» Filippo Grimaldi
G
enova (per loro). Perché comincia tutto da qui, con la Sampdoria comune denominatore per Montella e Mihajlovic. Vincenzo e Sinisa sono stati compagni con la maglia blucerchiata e non a caso la Samp ha rappresentato molto per entrambi. Dalla sommità della Lanterna, in un pomeriggio di dicembre di 14 anni fa, l’Aeroplanino più celebre del pallone di casa nostra confidò il suo desiderio di diventare un simbolo del calcio italiano. Due anni e mezzo dopo, quando era ancora genovese, Sinisa divenne ufficialmente cittadino italiano. NUOVI ORIZZONTI Poi le loro strade si sono divise, ma la Samp li terrà sempre uniti. Montella ha giocato nella Samp complessivamente per quattro anni. Ha iniziato con Eriksson chiudendo con Mazzarri: dal
Vincenzo Montella, 40 anni LAPRESSE
Sinisa Mihajlovic, 46 anni ANSA
calcio bohémien di Svengo a quello ascetico di Walter. Con un merito (raro): è uscito indenne dal salto mortale che lo portò dal Grifone alla Samp, a riprova del fatto che l’uomo è vero. Alla Samp gli hanno voluto bene davvero. L’Aeroplanino più forte della malasorte vedeva la porta come pochi e, soprattutto, ci ha sempre messo l’anima. Che il suo futuro da allenatore fosse già nell’aria, s’era capito sette anni fa, quando iniziò ad Alassio il corso da tecnico di base. Quanta acqua sotto Ponte
Vecchio, da allora. La storia di Sinisa allenatore della Samp risponde invece a un richiamo del cuore e a un debito morale da lui maturato nei confronti del suo passato, quando Edoardo Garrone lo chiamò quasi un anno e mezzo fa per guidare la Samp fuori dalla tempesta. TURBOLENZE VIOLA La Fiorentina è un’altra storia. Vincenzo è passato indenne attraverso molti imprevisti e pericolose turbolenze, riuscendo a tenere saldo il timone e a togliersi —
gliene va riconosciuto il merito — molte soddisfazioni. Sapendo bene che i tifosi viola non fanno prigionieri. O li conquisti, oppure sei fuori. Ne sa qualcosa Mihajlovic. Grande inizio, il suo, nell’estate 2010, con il sogno di un posto in Champions. Poi, i primi segnali negativi. Babacar per primo nel mirino, e a seguire gli altri. Mihajlovic intransigente all’ennesima potenza, con un rigore poi mitigato negli anni. Sino al suo divorzio: novembre 2011. Da signore, chiedendo scusa a tutti. Ieri Vincenzo ha scherzato sull’amico, che aveva usato una dotta citazione («mira alla luna, mal che vada cadrai sulle stelle»)pensando al sogno-Champions blucerchiato. «Legge troppi libri, l’avevo lasciato che si dedicava solo ai romanzi leggeri, non lo riconosco più». Attento, caro Vincenzo: Sinisa è un uomo e un tecnico nuovo che nulla teme, neppure una Viola pronta per la volata finale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I sei marcatori delle sette reti della Samp «festeggiano» il 7-3
Derby show: 7-3 al Genoa E Ferrero si perde le reti
P
uò un uomo assistere a una partita di calcio finita con 10 reti e non vederne nemmeno una? Sì. Per info chiedere al presidente Ferrero. Il numero uno blucerchiato è arrivato al derby Primavera tra Samp e Genoa a Sestri Levante dopo la mezzora del primo tempo, con i suoi avanti 4-2: ha fatto il suo solito show, lanciando baci verso il pubblico e sventolando la sciarpa della Samp. Ha visto il gol annullato a Massa prima dell’intervallo ed è corso negli spogliatoi a fine primo tempo per fare i complimenti ai suoi ragazzi, oltre agli auguri di buona Pasqua. Poi, dopo l’abbraccio con la squadra, si è attardato con i saluti, perdendosi il 5-2 di inizio ripresa e dopo 15’ s’è
diretto a Firenze, perdendosi altri 3 gol. Incredibile, ma vero. v.d’a. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIRONE A Ieri: Samp-Genoa 7-3, Pro Vercelli-Parma 2-1. Oggi, ore 15: CarpiJuventus, Entella-Varese, Torino-Spezia. Rinviate Bologna-Modena (25-4) e fiorentina-Trapani (15-4). Classifica (prime posizioni): Fiorentina 48 punti; Torino 43; Spezia 42; Sampdoria 39; Juventus 38. GIRONE B Già giocate: Cagliari-Cittadella 1-2, Lanciano-Brescia 1-3. Ieri Sassuolo-Udinese 0-5. Oggi, ore 11: Atalanta-Chievo (Rai Sport 2); ore 15: Cesena-Milan, Verona-Perugia. Rinviata Inter-Pescara (25-4). Classifica (p. pos.): Inter 47 p.; Milan 44; Udinese 34; Cesena 32; Atalanta e Verona 31; Chievo 30. GIRONE C Già giocata: Vicenza-Latina 2-2. Ieri: Avellino-Crotone 1-2, Roma-Ternana 2-1. Oggi, ore 11: FrosinoneLivorno; ore 11.30: Catania-Lazio; ore 14: Empoli-Palermo; ore 15: Bari-Napoli. Classifica (p.pos.): Roma 49 p.; Bari 46; Lazio 44; Catania 37; Empoli 34.
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’attaccante del Verona Luca Toni, 37 anni, 13 gol in campionato ANSA
VERONA
L’Hellas prova lo scacco Toni Contro Djuric sfida tra torri PERCHÉ VEDERE VERONA-CESENA Un classico di aprile, sfida salvezza ma non noiosa: il Cesena deve vincere (quindi attaccare). Dimmi che età hai e ti dirò per quale attaccante tifi: Toni o Defrel? Bentegodi, ore 15
Matteo Fontana VERONA
P
er il Verona è come una variante degli scacchi: l’Hellas muove la torre e vince in tre mosse. Andrea Mandorlini non ha nulla in comune con Garry Kasparov o Anatolij Karpov, grandi ideologi del gioco delle 64 caselle, ma la sua, di torre, ce l’ha eccome: Luca Toni, che, piuttosto, del Verona è diventato il re, volendo proseguire l’accostamento in parallelo ai pezzi sulla pedana dei bianchi e dei neri. Ha fre-
nato prima della sosta del campionato, nella sua corsa irresistibile, l’eterno ragazzo di Stella, Appennino d’Emilia: con la Lazio, a secco lui e Hellas battuto. Un guaio relativo, se si bada ai numeri, che mai tradiscono. Toni è sempre il miglior realizzatore italiano della Serie A. Ha segnato 13 gol fino a questo punto del campionato. Le sue reti hanno trascinato il Verona fuori dalle paludi di una classifica che, è storia vecchia di nemmeno due mesi, stava facendosi subdola. L’ultima goccia, il 5-2 subito a Marassi contro il Genoa, con contestazione incorporata dell’ala calda della tifoseria. SUPERMAN Poi arriva lui. Sblocca il conto a Cagliari, in un essenziale successo sul filo della lotta per la salvezza, e affonda con una doppietta il Napoli in un Bentegodi-sambodromo. Nel 2015 Toni ha «timbrato» per otto volte. Di queste, sette nel girone di ritorno. E con l’Hellas la somma dice di 33 gol in una
Carica Di Carlo: «Cesena, adesso è l’ora di osare»
Torino con Maxi e Quagliarella Occhio a Martinez
● CESENA (a.b.) Mimmo Di Carlo è ancora senza Renzetti, ma recupera Magnusson e soprattutto Franco Brienza: «Per il nostro sistema di gioco, Brienza è un giocatore importante, può accendere la luce e cambiare la partita». La volata per la salvezza che inizia oggi obbliga il Cesena a non commettere errori: «La squadra è piena di speranza, sente che l’ambiente ci crede e che è arrivato il momento di osare. Dopo la vittoria contro la Lazio il coinvolgimento emotivo di tutto l’ambiente ci ha dato una bella spinta. Ci siamo costruiti la possibilità di sperare: adesso dobbiamo davvero provarci. Djuric? Sta benissimo. E’ tornato molto carico dall’impegno con la Nazionale».
● TORINO (f.t.) Il Torino va all’assalto dell’Atalanta con un attacco Maxi. L’argentino, che proprio ieri ha compiuto 31 anni, va a caccia del secondo gol consecutivo in campionato dopo Parma anche in vista del rinnovo di contratto che è ormai alle porte. Accanto a Maxi Lopez, che in maglia granata è rifiorito, il tecnico Giampiero Ventura sembra intenzionato a schierare Fabio Quagliarella, confermando dunque l’attacco titolare che aveva presentato due settimane fa al Tardini. Ma occhio anche a Martinez: il giovane venezuelano è rientrato alla base in extremis dopo aver segnato il gol della vittoria sul Perù e adesso ha tanta voglia di proseguire sulla stessa strada.
stagione e mezza (più altri due firmati in Coppa Italia). A quota 35 c’è Emiliano Mascetti, una leggenda da queste parti, recordman per marcature in A con il Verona, che già ha benedetto il sorpasso: «Uno come Toni se lo merita. Ma basta che tutte le sue reti servano a portare punti all’Hellas, che siano sempre decisive», sorride il popolare Ciccio, che in gialloblù è stato bandiera, da giocatore, e architetto dell’Eldorado degli anni Ottanta, reso mitologico dallo scudetto, come direttore sportivo al fianco di Osvaldo Bagnoli. CHE INCROCIO Un’incoronazione per Luca, che oggi si misura a distanza con un’altra torre: c’è il Cesena, con i due metri meno un centimetro di Milan Djuric. Toni si «ferma» a 193. Spettacolo muscolare, con prevedibili mischie da mucchio selvaggio e duelli per nulla eterei nelle aree degli uni e degli altri. A separarli ci sono tredici anni di differenza: Djuric è nato nel 1990, Toni nel 1977. Saranno, il 26 maggio, trentotto le «primavere» per lui, che traccheggia sempre quando gli si chiede se proseguirà o se, infine, dirà stop al pallone: «Deciderò insieme alla mia famiglia», taglia corto Luca. Poi si mette gli scarpini, indossa maglia e calzoncini e va in campo: un altro allenamento, un’altra partita. Djuric è bosniaco. Nel suo Paese l’alto magistero, tra i centravanti, lo tiene Edin Dzeko. Ma Milan, a Verona, un’occhiata in più la darà all’infinito Toni, un cattedratico della materia. Tra torri, d’altronde ci si capisce al volo. E chissà chi farà scacco matto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’attaccante dell’Atalanta Rolando Bianchi, 32 anni, lombardo ANSA
ATALANTA
Beffa granata per Bianchi Era capitano, ora è il nemico PERCHÉ VEDERE ATALANTA-TORINO Macro storia e micro storia. In grande: l’Atalanta deve fare punti per evitare ansie da rimonta. In piccolo: Bruno Peres merita i (tanti) milioni della Roma? Atleti Azzurri, ore 15
Matteo Spini BERGAMO
C
ontro il Torino sarà difesa a tre e, forse, anche doppio centravanti. In caso di 3-4-1-2, l’Atalanta punterà sul rilancio di Rolando Bianchi, atteso al primo gol nerazzurro proprio contro la sua ex squadra. Un’opzione che ha preso forma durante questa settimana e che, fino a poco tempo fa, era inimmaginabile: fin dall’arrivo sulla panchina atalantina, Edy
Reja aveva escluso l’ipotesi delle due punte e Bianchi era retrocesso a terza scelta nel ruolo, in un ballottaggio che riguardava puntualmente Denis e Pinilla. Ma, ultimamente, due variabili hanno scombinato piani e gerarchie: prima la squalifica di Denis (che oggi, per la prima volta, non giocherà, dopo avere totalizzato 28 presenze su 28), poi — anche per via dell’assenza di Gomez, l’altro squalificato — l’idea di un ulteriore cambio tattico per rivitalizzare un attacco in perenne apnea (solo 23 reti finora, Moralez capocannoniere a quota 5) e, al contempo, contrastare la forza fisica dei granata. ASTINENZA In caso di due punte, l’impiego di Bianchi è logica conseguenza (anche perché Boakye era in Nazionale e fino a giovedì non si è allenato con i compagni): coppia pesante con Pinilla, più Moralez alle loro spalle. Questo nonostante il centravanti non veda il campo
addirittura dal girone d’andata, visto che la sua ultima presenza risale al 18 gennaio e alla vittoria sul campo del Milan: per cercare un suo impiego da titolare, si arriva al 13 dicembre (Lazio-Atalanta 3-0). Finora la stagione dell’attaccante è stata negativa: tre sole presenze dall’inizio coincise con altrettante sconfitte, quindici gettoni complessivi e nessun gol in A (uno in Coppa Italia, alla Fiorentina), ad accentuare un’astinenza che si era palesata anche all’inizio della sua carriera in nerazzurro, dal 2000 al 2004 (tra ieri e oggi, 36 presenze e zero gol). Bianchi divenne Bianchi esplodendo nella Reggina e confermandosi ai livelli migliori proprio negli anni al Torino, con il quale disputò cinque stagioni, segnando 71 gol in campionato e issandosi nella top ten dei marcatori granata di tutti i tempi. Ora, l’ex capitano spera di ritrovare una rete che in A gli manca dal 19 gennaio 2014, Bologna-Napoli 2-2. CAMALEONTISMO Se Bianchi non dovesse partire dall’inizio sarà un’alternativa a gara in corso: il piano B di Reja— che deciderà solo all’ultimo — è il 3-5-1-1 con l’inserimento di Migliaccio al posto dell’ex granata. In entrambi i casi, ritorno certo alla difesa a tre (pur senza Cherubin, infortunato) e quarto modulo in quattro gare per Reja: «Date le problematiche, preferisco cambiare in considerazione dell’avversario — le parole del tecnico —. Una vittoria nelle prossime due partite al Comunale (la successiva è con il Sassuolo, ndr) ci farebbe respirare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALLENAMENTO SI FA DURO? SU CON
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Serie A R
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
FOCUS TECNICO
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CONTENUTO PREMIUM
Il «giro» d’Italia 1
2
DIECI IN 4 ANNI
Quanti gol alla Alex in ogni stagione di A 1994-95 Del Piero 1995-96
1 2005-06 0
1996-97 Del Piero
1
1997-98
2
1998-99
0
1999-00
1
2000-01
1
3
2006-07
2
2007-08
0
2008-09
0
2009-10
2
2010-11
1
2011-12
2
2012-13
3
2013-14
2
2001-02
2
2002-03
0
2003-04
3 0 2014-15 Pogba, 1 El Shaarawy, Vidal
2004-05
3
4
● 1 Uno dei tiri «alla Del Piero» di Alessandro Del Piero, allo Sturm Graz nel 2010 ● 2 Un tiro sul secondo palo recente: Jeremy Menez al Cagliari ● 3-4 Confronto tra numeri 10 juventini: Del Piero a giro con la Steaua nel 1995, Tevez forte di collo domenica al Genoa PLPRESS-ANSA-OMEGA-LIVERANI
SEMPRE PIÙ SPESSO SI TIRA ALLA DEL PIERO MA NON È BUON SEGNO Luca Bianchin @lucabianchin7
I
l termine «tiro alla Del Piero» - calcio a giro da fuori area sul palo opposto - negli ultimi vent’anni è stato usato per esecuzioni di Sestu, Cacia, Coutinho, Moscardelli, Mannini, Pato, Tacchinardi, Panucci, Puccinelli del Palermo, De Cesare della Salernitana, Tridente dell’Andria. È come la pop art: abbiamo portato la zuppa di pomodoro ad altezzacapolavoro. Una volta il colpo di Del Piero era così unico da sembrare irraggiungibile, non replicabile: da lì il cognome abbinato al gesto, come un copyright. Oggi si può vedere
anche nei campionati minori. Le statistiche capiscono poco di calcio - per loro un tocco da mezzo metro vale come un arcobaleno da 20 metri - però aiutano a capire: nelle ultime quattro stagioni si sono visti 10 gol con tiri a giro sul secondo palo. Vent’anni fa per arrivare in doppia cifra erano servite 10 stagioni. Capito? POGBA POST-MODERNO Il dato indica un cambiamento nei costumi, nelle abitudini. Evani con un tiro a giro - sul primo palo, su punizione, col mancino ha deciso una Coppa Intercontinentale e ora allena la Nazionale Under 20. Sì, ha i titoli per spiegare: «Vedo pochi giovani che usano il collo pieno, come
si faceva una volta. El Shaarawy è un buon esempio, lui calcia quasi solo a giro». Le ultime settimane hanno rispettato la par condicio. Con l’effetto: Menez contro il Cagliari, Joao Pedro all’Empoli, Morata contro il Palermo. Di potenza: Tevez al Genoa, Eder contro l’Inter, Candreva su punizione al Verona. Se volete riassumere tutto in 188 centimetri: Paul Pogba. Usa il collo e l’interno con la stessa, disarmante facilità. TRE PERCHÉ Spiegare i motivi per cui si è passati dalla botta dritto per dritto alla parabola con effetto è più complesso. Se il percorso tecnico non vi è piaciuto, valutate il concorso di
MENEZ, JOAO PEDRO, MORATA: QUANTI GOL A EFFETTO SUL SECONDO PALO. EVANI: «I RAGAZZI NON CALCIANO PIÙ DI COLLO»
colpa. Uno: i palloni. Una volta erano di cuoio duro, pesanti, non si spostavano con facilità. Qui Paolo Pulici, che ha vinto uno scudetto con il Torino e sapeva usare il collo: «Una volta la palla diventava più pesante se pioveva o c’era fango. Ora l’acqua non entra più e quando si tira di collo i palloncini moderni vanno a destra e a sinistra». Due: l’imitazione. L’interno collo di Del Piero ha educato una generazione e prodotto replicanti. Messi ha elevato a capolavoro il concetto che non serve tirare forte, va benissimo piazzarla. Tre: la tattica. La moda del 4-3-3 e del 4-2-3-1 ha moltiplicato gli esterni d’attacco. Un anno fa la Gazzetta ha scelto i migliori Under 20 del mondo e... sorpresa: 11 dei primi 30 erano attaccanti esterni. Spesso giocano «a piedi invertiti», espressione un po’ splatter ma chiarissima: il destro a sinistra, il mancino a destra. Renzo Ulivieri, oggi presidente degli allenatori, è stato uno dei primi a usarli nel calcio moderno: «A Modena, sarà stato il 1990, mi sono trovato con tre attaccanti destri - dice -. Allora ho fatto giocare Nitti a sinistra. Funzionava». Logico che un destro, spostandosi in mezzo, possa tirare a giro con facilità.
E VOI? Fin qui, le spiegazioni oggettive. Le altre interpretazioni sono più discutibili ma affascinanti. Il coraggio, ad esempio. Se calci di collo regali il pallone a un abbonato del terzo anello, se scegli l’interno al massimo ti esce un pallonetto centrale: per l’autostima, c’è differenza. Oppure la dimensione del piede, perché chi ha il 45 fatica a colpire pulito con il collo: più facile aprire il piattone e usare l’interno, come a David Luiz capita di fare anche per punizioni da 30 metri. I portieri hanno fatto il resto. Neuer ha giocato un Mondiale che resterà nei libri, quasi da libero, e gli allenatori chiedono sempre più spesso di stare oltre la linea di porta. Torna Pulici: «I portieri oggi devono essere spavaldi. Guardate Marchetti alla Lazio: è obbligato a giocare più avanzato e in quella posizione è difficile arrivare sui tiri a rientrare. Bisogna fare mezzo passo in più e spingere lateralmente, altrimenti... addio parata». Siamo al positivismo, alla scienza estesa al calcio. E voi, di che partito siete? Bicchiere mezzo pieno: gli attaccanti moderni studiano nuove strategie. Bicchiere mezzo vuoto: i ragazzi non sanno più calciare di collo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ENERGIA? SU CON
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Magic +3 R Campionato
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1Neroverdi e gialloblù hanno portato nel tabellino marcatori appena otto giocatori a testa, record in campionato: oggi si affrontano a Reggio Emilia
GIORNATA
IL PROGRAMMA OGGI Ore 12.30 Roma-Napoli (0-2); ore 15 Atalanta-Torino (0-0), Cagliari-Lazio (2-4), Genoa-Udinese (4-2), Inter-Parma (0-2), Palermo-Milan (2-0), Sassuolo-Chievo (0-0), Verona-Cesena (1-1); ore 18.30 Fiorentina-Sampdoria (1-3); ore 21 Juventus-Empoli (2-0)
CLASSIFICA PT
JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA NAPOLI FIORENTINA TORINO MILAN GENOA INTER PALERMO UDINESE EMPOLI SASSUOLO CHIEVO VERONA ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-3)
67 53 52 48 47 46 39 38 37 37 35 33 33 32 32 32 26 21 21 9
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
28 28 28 28 28 28 28 28 27 28 28 27 28 28 28 28 28 28 28 26
20 14 16 12 13 12 10 9 9 9 8 8 6 7 8 8 5 4 4 3
7 11 4 12 8 10 9 11 10 10 11 9 15 11 8 8 11 9 9 3
1 3 8 4 7 6 9 8 8 9 9 10 7 10 12 12 12 15 15 20
55 39 51 37 47 41 32 41 37 42 38 31 30 34 21 33 23 34 25 21
14 21 27 28 36 31 30 35 33 36 41 36 30 43 30 48 38 53 49 53
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
PROSSIMO TURNO SABATO 11 APRILE GENOA-CAGLIARI (ore 18) PARMA-JUVENTUS (ore 18) VERONA-INTER ore (20.45) DOMENICA 12 APRILE, ore 15 CESENA-CHIEVO (ore 12.30) ATALANTA-SASSUOLO LAZIO-EMPOLI NAPOLI-FIORENTINA TORINO-ROMA UDINESE-PALERMO MILAN-SAMPDORIA (ore 20.45)
21
Sassuolo e Chievo Quelli che... il gol è per pochi intimi
a
SQUADRE
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
(1-1) (0-7) (2-2) (1-2) (0-0) (1-2) (1-0) (0-3) (1-1) (2-2)
MARCATORI 16 RETI Tevez (2, Juventus). 15 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan). 13 RETI Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona). 12 RETI Dybala (2, Palermo). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 9 RETI Felipe Anderson (Lazio); Callejon Napoli); Eder (1, Sampdoria). 8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).
GAZZAWEB www.gazzetta.it Se vuoi restare aggiornato sulle formazioni, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare tutte le statistiche di ogni singolo giocatore e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, da quest’anno Gazzetta dello Sport mette a disposizione degli appassionati, gratuitamente sul sito rosa, un’intera sezione dedicata. Su Fantanews trovi i voti il giorno dopo l’ultima partita di campionato, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, articoli esclusivi di presentazione della Magic giornata.
Marco Guidi
S
i può avere il peggiore attacco della Serie A e veleggiare verso una tranquilla salvezza? A Verona, sponda Chievo, risponderebbero di sì. Perché la squadra di Maran ha undici punti di vantaggio sul terzultimo posto, nonostante gli appena 21 gol all’attivo (quanto il Parma, che però ha giocato due partite in meno). Non solo, il Chievo vanta anche un altro primato: è la squadra del campionato con meno goleador. In otto sono andati a segno per i veneti (Fetfatzidis, attualmente in rosa, ha realizzato le sue due reti con la maglia del Genoa), contando anche Maxi Lopez e Lazarevic, che hanno lasciato il Bentegodi nel mercato di ripa-
RMa nel 2015 gli
emiliani e il Napoli hanno gli attacchi più prolifici con 12 reti
razione. Lazarevic è andato al Sassuolo, l’altra formazione ad aver portato appena otto nomi nel tabellino marcatori. Oggi a Reggio Emilia Sassuolo e Chievo si sfidano: improbabile che dall’uovo di Pasqua spunti un marcatore a sorpresa. ATTACCO Sia il Sassuolo che il Chievo hanno una particolarità: segnano praticamente solo con l’attacco. Gli emiliani, con il Napoli, hanno il reparto più prolifico del 2015 (12 gol dagli attaccanti). Mentre delle 21 marcature dei veneti, ben 14 portano la firma di Magic attaccanti (sette Paloschi, tre a testa Meggiorini e Pellissier,
una Maxi Lopez). Il dato del Sassuolo registra 24 reti su 34 totali segnate dall’attacco. In particolare il tridente BerardiZaza-Sansone, autore di ben 21 gol. Quanti quelli segnati da tutto il Chievo. AL FANTACALCIO Puntare sulle tre stelline del Sassuolo è fin troppo facile, sebbene Zaza non vada a segno da oltre due mesi (ultimo gol in Sassuolo-Inter del primo febbraio) e pure Berardi e Sansone si concedano qualche alto e basso di troppo. Così come nel Chievo il rigenerato Paloschi spicca sugli altri, soprattutto dopo le tre reti consecutive nelle ultime due uscite contro Genoa e Palermo. E le altre bocche da fuoco? Tra i neroverdi occhio ad Acerbi, difensore goleador e una delle sorprese della Magic stagione: il 6,32 di fantamedia lo
lancia nella Top 10 di ruolo, tra chi ha giocato almeno dieci gare. Missiroli e Taider sono gli outsider, il resto ha poco appeal in termini realizzativi e dunque fantacalcistici. Nel Chievo è da tenere d’occhio Meggiorini, tre assist nelle ultime due apparizioni. Mentre Zukanovic si fa valere di testa e su calcio di punizione. La forza della squadra di Maran sta proprio nella difesa, la quinta meno battuta della Serie A. Bizzarri non prende gol da quattro gare e con 5,5 di Magic media è il secondo portiere della Serie A per fanta-rendimento dietro a Buffon. Incredibile a dirsi, se si pensa che l’argentino a inizio campionato doveva semplicemente fare da chioccia al talentuoso Bardi.
Domenico Berardi, 20 anni, e Simone Zaza, 23: coppia d’oro del Sassuolo GETTY
disposizione e titolare Perparim Hetemaj. Il finlandese non ha ancora segnato in stagione, ma vanta comunque un record: è il giocatore dei cinque massimi campionati europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Francia e Germania) ad aver subito più falli (116). Peccato che i fischi non portino punti al fantacalcio, altrimenti...
CURIOSITA’ Nel Chievo torna a
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi ore 15 a Reggio Emilia STADIO Mapei Stadium Andata 0-0
1 2.20 31. PELUSO 47. CONSIGLI
17. SANSONE
7. MISSIROLI
11. VRSALJKO
10. ZAZA
19. TAIDER
SASSUOLO 4-3-3
5. GAMBERINI
13. IZCO
32 PUNTI 56. HETEMAJ
PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 3 Longhi, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 6 Chibsah, 33 Brighi, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 Floccari. ALLENATORE Di Francesco. BALLOTTAGGI Biondini-Brighi 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Brighi, Missiroli. INDISPONIBILI Pegolo (30 giorni), Terranova e Antei (stagione finita), Donis, Magnanelli e Gazzola (da valutare) ALTRI Celeste, Sereni, Lodesani, Benucci. DRITTE SI Berardi NO Biondini
21. FREY
8. RADOVANOVIC
69. MEGGIORINI
87. ZUKANOVIC
12. CESAR
2 3.65
PALACIO Si è ripreso e il Parma è il suo bersaglio preferito in carriera
24. SCHELOTTO
43. PALOSCHI
25. BERARDI
X 3.10
ARBITRO Pairetto ASSISTENTI Galloni-Crispo IV Marzaloni ADD. Calvarese-Gavillucci PREZZI da 15 a 55 euro TV Sky Calcio 2 HD
15. ACERBI 8. BIONDINI
28. CANNAVARO
DAMMI IL 5 LE SICUREZZE
1. BIZZARRI
32 PUNTI
M. GOMEZ Mario ormai è tornato super: imprescindibile
HALLFREDSSON Con il Cesena in casa c’è aria di bonus
BARZAGLI L’infortunio è alle spalle: sicurezza
ACERBI Una delle sorprese della stagione, bravo
CHIEVO 4-4-2
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 26 M. Anderson, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 14 Cofie, 23 Birsa, 11 Vajushi, 31 Pellissier, 9 Pozzi, 19 Botta. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Hetemaj-Birsa 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Meggiorini, Birsa, Izco. INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita), Dainelli (da valutare) ALTRI Puggioni, Feftatzidis. DRITTE SÌ Paloschi NO Meggiorini
5 DA PAURA IL RISCHIATUTTO
IBARBO Rilanciato da titolare, più per assenza altrui che per convinzione
BIANCHI Cuore di ex, sarà tenero col Toro?
TINO COSTA Gli infortuni l’hanno tormentato...
VITIELLO Da centrale nella difesa a 4? Mah...
DIAKITÈ La Lazio viaggia a mille, chi la ferma?
22
Magic +3 R Campionato
Oggi ore 12.30 a Roma STADIO Olimpico Andata 0-2
1 2.15 25. HOLEBAS 26. DE SANCTIS
8. LJAJIC
16. DE ROSSI
35. TOROSIDIS
7. CALLEJON
19. IBARBO
4. NAINGGOLAN
53 PUNTI
47 PUNTI
PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 5 Britos, 3 Strinic, 18 Zuniga, 8 Jorginho, 14 Mertens, 23 Gabbiadini, 24 Insigne, 91 D. Zapata ALLENATORE Benitez BALLOTTAGGI De Guzman-Mertens 60-40%, De Guzman-Insigne 60-40%, Hamsik-Gabbiadini 60-40% SQUALIFICATI Inler (1) DIFFIDATI D. Lopez, Maggio INDISPONIBILI Michu (30 giorni) ALTRI Uvini DRITTE SÌ Higuain NO Gargano
1 1.20 5. JUAN JESUS
77. BROZOVIC 18. MEDEL 11. PODOLSKI
91. SHAQIRI 13. GUARIN
10. BELFODIL
8. PALACIO
23. NOCERINO
26. VARELA
80. JORQUERA
X 6.25
2 17.0
3. LILA
PANCHINA 30 Carrizo, 14 Campagnaro, 33 D’Ambrosio, 55 Nagatomo, 93 Dimarco, 10 Kovacic, 20 Obi, 27 Gnoukouri, 88 Hernanes, 28 Puscas, 29 Camara, 97 Bonazzoli. ALLENATORE Mancini. BALLOTTAGGI Felipe-D’Ambrosio 60-40%. SQUALIFICATI Vidic (1), Icardi (1). DIFFIDATI Brozovic, Campagnaro, Dodò, Guarin, Medel. INDISPONIBILI Kuzmanovic (30 giorni), Dodò e Jonathan (stagione finita), Andreolli (3). ALTRI Berni. DRITTE SÌ Palacio NO Juan Jesus
18. GOBBI
PORTIERI GIOCATORE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
ABBIATI (MIL) AGLIARDI (CES) ANDUJAR (NAP) AVRAMOV (ATA) BAJZA (PAR) BARDI (CHI) BASSI (EMP) BENUSSI (VER) BERISHA (LAZ) BIZZARRI (CHI) BRESSAN (CES) BRKIC (CAG) BUFFON (JUV) CARRIZO (INT) CASTELLAZZI (TOR) COLOMBI (CAG) COLOMBO (NAP) CONSIGLI (SAS) CRAGNO (CAG) DE SANCTIS (ROM) DIEGO LOPEZ (MIL) FREZZOLINI (ATA) FRISON (SAM) GOLLINI (VER) HANDANOVIC (INT) IACOBUCCI (PAR) ICHAZO (TOR) KARNEZIS (UDI) LAMANNA (GEN) LEALI (CES) LOBONT (ROM) MARCHETTI (LAZ) MERET (UDI) MIRANTE (PAR) NETO (FIO) PADELLI (TOR) POLITO (SAS) POMINI (SAS) PUGLIESI (EMP) RAFAEL C.B. (NAP) RAFAEL D.A. (VER) ROMERO S. (SAM) ROSATI (FIO) RUBINHO (JUV) SCUFFET (UDI) SECULIN (CHI) SEPE (EMP) SKORUPSKI (ROM) SOMMARIVA (GEN) SORRENTINO (PAL) SPORTIELLO (ATA) STORARI (JUV) STRAKOSHA (LAZ) UJKANI (PAL) VIVIANO (SAM)
6.00 6.17 5.90 6.17 5.75 5.96 5.93 6.32 6.09 6.40 7.00 5.50 6.12 5.68 6.10 6.26 6.75 6.26 5.40 6.31 6.50 5.92 6.09 5.98 6.32 6.03 6.50 5.87 6.08 6.35 6.19 5.75 6.23 6.41 6.00 6.39
4.25 5.00 6.38 3.75 5.83 4.25 5.13 4.75 4.88 4.50 5.13 8.00 5.50 6.63 5.00 5.13 5.13 5.75 5.75 5.25 6.63
4.63 4.50 4.00 6.00 5.33 4.00 5.08 4.63 5.56 4.17 5.79 3.50 4.95 3.43 5.27 4.44 5.00 5.42 4.17 5.14 7.50 4.21 5.35 6.00 3.63 5.67 5.06 5.75 4.88 4.50 5.10 6.00 6.00 5.23 6.00 6.00 5.29 4.77 5.50 5.10
570 1081 1216 345 725 628 453 584 553 116 792 1058 1112 1066 344 1086 746 816 855 1081 786 1617
45 76 70 43 69 62 35 61 53 71 67 66 80 51 69 66 48 55 43 48 72 64 76
S a a a a a a a a R a S a S a a a R a R S a a a S S a S R a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a R a a a a
DIFENSORI GIOCATORE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
ABATE (MIL) ACERBI (SAS) AGOSTINI (VER) ALBERTAZZI (MIL) ALBIOL (NAP)
6.00 6.09 5.53 5.56
6.16 6.32 5.27 5.46
5.50 5.63 5.00
6.38 5.85 5.38 5.21
606 595 619 795
64 71 74 69
a a a a a
15. COSTA
29 PUNTI
25. GLIK 30. PADELLI
TORINO 3-5-2
24. MORETTI
PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 5 Bovo, 3 Molinaro, 32 S. Masiello, 8 Farnerud, 4 Basha, 15 Alv. Gonzalez, 17 Martinez, 22 Amauri. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Benassi (1). DIFFIDATI El Kaddouri, Quagliarella. INDISPONIBILI Jansson (5 giorni), Gaston Silva (25). ALTRI Barreto. DRITTE SÌ Glik NO Vives
PANCHINA 1 Avramov, 78 Frezzolini, 5 Scaloni, 13 A. Masiello, 29 Benalouane, 3 Del Grosso, 95 Grassi, 16 Baselli, 8 Migliaccio, 7 D’Alessandro, 28 Emanuelson, 99 Boakye. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI Bellini-Benalouane 70-30%, Dramé-Del Grosso 65-35%, Bianchi-Migliaccio 55-45%. SQUALIFICATI A. Gomez (1), Denis (1). DIFFIDATI Boakye, Sportiello, Zappacosta, Moralez, Cigarini, Biava. INDISPONIBILI Raimondi (30 giorni), Estigarribia (5), Cherubin (da valutare). ALTRI Rosseti, Kresic, Kessie. DRITTE SÌ Pinilla NO Bellini
Oggi ore 15 a Palermo STADIO Barbera Andata 2-0
1 2.50 7. LAZAAR
25. MARESCA 20. VAZQUEZ
3. RISPOLI
X 3.20
2 2.95
ARBITRO Doveri ASSISTENTI Manganelli-Gava IV Marrazzo ADD. Damato-Nasca PREZZI da 30 a 275 euro TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio 1, Calcio HD
2. VITIELLO 8. E. BARRETO
12. G. GONZALEZ
4. MENDES
9. DYBALA
22. CERCI
21. VAN GINKEL
PARMA PALERMO 4-3-2-1 4-3-1-2
5.38 5.47 5.88 5.91 5.65 6.62 6.25 6.06 6.03 5.55 5.63 4.75 6.18 5.32 5.50 5.58 6.24 5.92 5.65 5.33 5.64 5.50 5.84 5.31 5.37 5.54 5.44 5.82 5.55 5.83 5.70 6.06 6.00 5.50 5.87 5.62 5.54 6.17 6.17 5.88 5.00 6.21 5.98 5.83 5.50 5.00 5.57 6.07 6.07 6.03 5.25 5.32 5.73 5.50 5.80 5.75 6.95 5.50 5.27 6.14 5.21 5.80 5.85 5.81 6.50 5.43 6.00 5.41 5.71 6.10
5.50 5.50 7.50 6.25 5.33 6.50 5.67 5.75 5.50 5.75 6.00 5.88 6.00 5.00 5.75 5.67 5.33 6.00 5.75 6.25 5.33 5.38 6.17 5.88 8.00 6.50 5.50 5.50 6.00 6.00 6.00 6.00 6.00 7.17 5.83 5.00 4.75 5.33 5.67 6.00 4.83 5.67 5.75 -
5.38 5.22 5.50 5.18 5.28 6.08 7.00 6.56 5.67 5.20 5.89 5.00 6.36 5.50 6.50 5.08 6.50 5.50 6.00 4.88 5.75 5.50 5.63 5.50 5.57 5.75 5.29 5.75 5.60 5.64 6.00 6.33 5.86 5.38 5.70 5.60 6.05 6.93 5.83 4.57 6.41 5.81 6.33 5.75 6.00 5.55 6.14 6.13 6.39 4.70 5.67 5.55 5.67 5.90 5.25 6.14 5.21 5.50 6.56 5.50 5.58 6.29 5.77 6.00 5.50 5.60 5.13 5.25 6.32
795 1041 489 1180 978 786 667 1209 679 480 -244 433 313 496 451 972 1100 780 174 -4 409 696 410 658 107 1107 801 1141 941 766 618 722 616 609 843 1138 1130 634 1016 578 791 803 1028 80 404 829 1182 616 127 548 626 186 901 882 217 733 693 756 599 487
65 45 80 57 70 62 67 91 63 61 61 56 59 83 82 60 69 66 74 58 53 61 62 54 87 69 86 80 69 79 76 73 76 84 40 78 90 70 79 79 43 61 73 60 70 86 66 48 77 61 78 56 72 80 70 67 74
a a a a a a R a R a a R R R S S a R a R S a a a a S R R S a a a a a R a R a a a a a a a a a a R a a a a a S a S a a S a R a a a R a a a a S
29. PALETTA
5. MEXES
38 PUNTI
23. DIEGO LOPEZ
MILAN 4-3-3
31. ANTONELLI
PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 19 Terzi, 33 Daprelà, 15 Bolzoni, 28 Jajalo, 14 Della Rocca, 18 Chochev, 21 Quaison, 54 La Gumina, 10 Joao Silva. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Vitiello-Terzi 60-40%, Belotti-Quaison 60-40%. SQUALIFICATI Andelkovic (1). DIFFIDATI Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Emerson (da valutare), Bentivegna (da valutare), Morganella (stagione finita). ALTRI Fulignati, Makienok. DRITTE SÌ Dybala NO Rispoli LICHTSTEINER (JUV) LONGHI (SAS) LUCCHINI (CES) MAGGIO (NAP) MAGNUSSON (CES) MAKSIMOVIC (TOR) MANOLAS (ROM) MARCHESE (GEN) MARIO RUI (EMP) MARQUEZ (VER) MARTIC (VER) MASIELLO (TOR) MASIELLO A. (ATA) MAURICIO (LAZ) MESBAH (SAM) MESTO (NAP) MEXES (MIL) MILANOVIC MILAN (PAL) MOLINARO (TOR) MORAS (VER) MORETTI (TOR) MURRU (CAG) NAGATOMO (INT) NATALI (SAS) NICA (CES) NOVARETTI (LAZ) OGBONNA (JUV) ORTIZ (PAL) PALETTA (MIL) PASQUALE (UDI) PEDRO MENDES (PAR) PELUSO (SAS) PERES (TOR) PERICO (CES) PIRIS (UDI) PISANO E. (VER) PISANO F. (CAG) RANOCCHIA (INT) REGINI (SAM) RICHARDS (FIO) RISPOLI (PAL) RODRIGUEZ GON. (FIO) RODRIGUEZ GUI. (VER) ROMAGNOLI (SAM) RONCAGLIA (GEN) ROSI (FIO) ROSSETTINI (CAG) RUGANI (EMP) SANTACROCE (PAR) SANTON (INT) SARDO (CHI) SCALONI (ATA) SILVESTRE (SAM) SOMMA (EMP) SORENSEN (VER) SPOLLI (ROM) STENDARDO (ATA) STRINIC (NAP) TAMBE (GEN) TERZI (PAL) TOMOVIC (FIO) TONELLI (EMP) TOROSIDIS (ROM) VITIELLO (PAL) VOLTA (CES) VRSALJKO (SAS) WAGUE (UDI) YANGA MBIWA (ROM) ZAPPACOSTA (ATA) ZUKANOVIC (CHI) ZUNIGA (NAP)
20. ABATE 34. DE JONG
7. MENEZ
35 PUNTI
16. POLI
9. DESTRO
83. MIRANTE
5.65 5.47 5.91 5.63 5.71 6.17 6.50 5.78 6.00 5.73 5.76 5.25 6.07 5.50 5.60 5.79 6.15 6.08 5.80 5.50 5.64 5.00 5.90 5.50 5.57 5.82 5.62 5.91 5.44 6.04 5.92 6.12 6.00 5.59 5.75 5.65 5.65 6.06 5.54 6.00 5.31 5.98 6.08 5.72 5.50 5.50 5.61 6.00 6.00 5.91 5.06 5.27 5.82 5.44 5.83 5.71 6.30 5.58 5.41 6.08 5.29 5.73 5.74 5.85 6.22 5.63 6.02 5.45 5.71 5.90
19. MAKSIMOVIC
36. DARMIAN
99. BELOTTI
PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 27 Santacroce, 58 Esposito, 28 Feddal, 13 Prestia, 21 Lodi, 5 Ghezzal, 17 Palladino, 88 M. Coda. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Belfodil-Palladino 55-45%. SQUALIFICATI Lucarelli (3). DIFFIDATI Lodi, Mendes, Feddal, Costa. INDISPONIBILI Galloppa, Mariga e Biabiany (da valutare). ALTRI Broh e Rossetto. DRITTE SÌ J. Mauri NO Jorquera
ALEX (MIL) ALONSO (FIO) ASTORI (ROM) AVELAR (CAG) BALZANO (CAG) BARBA (EMP) BARZAGLI (JUV) BASANTA (FIO) BASTA (LAZ) BELLINI (ATA) BENALOUANE (ATA) BIANCO (SAS) BIAVA (ATA) BIRAGHI (CHI) BOCCHETTI (MIL) BONERA (MIL) BONUCCI (JUV) BOVO (TOR) BRAAFHEID (LAZ) BRITOS (NAP) BRIVIO (VER) BUBNJIC (UDI) BURDISSO (GEN) CAMPAGNARO (INT) CANA (LAZ) CANNAVARO (SAS) CAPELLI (CES) CAPUANO (CAG) CASSANI (PAR) CAVANDA (LAZ) CESAR (CHI) CHIELLINI (JUV) CODA (SAM) COLE (ROM) COSTA (PAR) D'AMBROSIO (INT) DAPRELA' (PAL) DARMIAN (TOR) DE CEGLIE (JUV) DE MAIO (GEN) DE SCIGLIO (MIL) DE SILVESTRI (SAM) DE VRIJ (LAZ) DEL GROSSO (ATA) DIAKITE (CAG) DONKOR (INT) DRAME' (ATA) EDENILSON (GEN) EMANUELSON (ATA) EVRA (JUV) FEDDAL (PAR) FELIPE (INT) FREY (CHI) GABRIEL SILVA (UDI) GAMBERINI (CHI) GHOULAM (NAP) GLIK (TOR) GOBBI (PAR) GONZALEZ ALE. (CAG) GONZALEZ G. (PAL) HENRIQUE (NAP) HEURTAUX (UDI) HOLEBAS (ROM) HYSAJ (EMP) IZZO (GEN) JUAN JESUS (INT) KOULIBALY (NAP) KRAJNC (CES) LAURINI (EMP) LAZAAR (PAL)
14. GAZZI
7. EL KADDOURI
2. CASSANI
9 PUNTI
INTER 4-3-1-2
33. PERES 20. VIVES
9. BIANCHI
70. SORRENTINO
2 2.65
27. RIGONI
37 PUNTI 8. J. MAURI
51. PINILLA 27. QUAGLIARELLA
26 PUNTI
ARBITRO Peruzzo ASSISTENTI Fiorito-Tasso IV Barbirati ADD. Tommasi-Pinzani PREZZI da 25 a 305 euro TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 2, Calcio 2 HD
26. FELIPE
21. SANTON
11. MORALEZ
21. CIGARINI
NAPOLI ATALANTA 4-2-3-1 3-4-1-2
Oggi ore 15 a Milano STADIO San Siro Andata 0-2
5.12 4.83 4.70 6.00 5.25 3.25 4.46 4.79 5.50 4.36 5.98 4.00 2.67 4.63 3.82 5.40 4.90 4.75 5.28 4.38 5.11 7.12 4.37 5.11 6.00 4.23 5.28 5.16 5.50 4.57 4.38 5.40 6.00 6.00 5.27 4.25 6.00 4.75 5.20 5.50 5.47
20. BIAVA
45. ANDUJAR
31. GHOULAM
PANCHINA 28 Skorupski, 1 Lobont, 23 Astori, 33 Spolli, 3 Cole, 52 Pellegrini, 32 Paredes, 7 Iturbe, 53 Verde, 88 Doumbia. ALLENATORE Garcia. BALLOTTAGGI Yanga Mbiwa-Astori 60-40%, Ibarbo-Doumbia 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Astori, S. Keita, Maicon, Manolas, Torosidis. INDISPONIBILI Strootman (stagione finita), Castan (da valutare), S. Keita (10 giorni), Sanabria (5) Maicon (10), Ucan (15), Totti (5), Gervinho (15). ALTRI Curci, Balzaretti. DRITTE SÌ Florenzi NO Yanga-Mbiwa
17. CARMONA
2. STENDARDO
X 3.10
ARBITRO Guida ASSISTENTI Cariolato-Schenone IV Longo ADD. Cervellera-Maresca PREZZI da 14 a 200 euro TV Sky Calcio 4 HD; Premium Calcio 4
93. DRAMÉ
11. M. LOPEZ 33. ALBIOL
77. GARGANO
6. BELLINI
57. SPORTIELLO
11. MAGGIO
19 D. LOPEZ
26. KOULIBALY
ROMA 4-3-3
1 2.85
22. ZAPPACOSTA 17. HAMSIK
6. DE GUZMAN
23. RANOCCHIA
Oggi ore 15 a Bergamo STADIO Azzurri d’Italia Andata 0-0
9. HIGUAIN
24. FLORENZI
1. HANDANOVIC
2 3.45
ARBITRO Rizzoli ASSISTENTI Nicoletti-Padovan IV De Luca ADD. Irrati-Gervasoni PREZZI da 35 a 200 euro TV SkySport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD
2. YANGA-MBIWA 15. PJANIC
44. MANOLAS
X 3.35
6.02 5.77 5.64 5.75 5.55 5.75 6.07 6.00 6.02 5.58 5.58 6.00 5.60 6.00 5.59 5.00 5.71 5.75 5.85 6.10 5.33 5.50 5.62 5.50 5.97 5.67 5.67 5.67 5.55 6.06 5.65 5.76 5.45 5.36 5.88 5.63 6.00 5.64 5.94 5.69 5.98 5.80 5.75 5.77 6.14 5.45 6.25 5.70 5.75 6.08 5.75 5.50 5.97 5.58 5.62 5.69 6.02 5.85 6.06 5.62 6.15 6.17 5.68 5.95 5.96 5.42
6.28 5.69 5.57 5.64 5.50 5.75 5.91 6.40 6.06 5.40 5.46 6.00 5.60 5.81 5.55 4.75 5.67 5.64 5.94 6.13 5.17 5.39 4.88 5.33 5.87 5.54 5.50 5.63 5.37 6.29 5.46 5.70 5.18 5.32 6.00 5.50 5.92 5.61 6.27 5.56 6.00 5.57 5.75 5.81 6.39 5.46 6.25 5.67 5.75 6.00 5.50 5.38 6.19 5.75 6.00 5.54 5.81 6.45 5.88 6.06 5.44 6.15 6.86 5.62 6.36 6.02 5.75
5.88 5.38 5.75 4.75 6.00 5.83 6.25 5.75 6.25 6.83 5.25 5.88 6.17 4.75 6.00 5.67 5.88 5.50 5.38 5.63 5.67 5.75 5.83 5.75 5.67 7.00 5.83 5.88 5.38 6.00 5.25 5.17 6.00 6.13 6.83 5.00 5.50 5.00 5.00 6.00 7.75 5.00 6.00 -
6.75 5.67 5.39 5.65 5.57 5.73 6.00 6.08 6.12 5.17 5.70 6.00 5.25 6.00 5.60 4.75 4.75 5.56 5.67 6.08 4.75 5.17 4.50 6.00 6.30 5.80 5.50 5.50 5.25 6.00 5.30 5.65 5.60 5.40 5.75 5.30 6.00 5.65 6.30 6.38 5.68 5.80 5.50 5.92 6.54 5.17 6.17 5.75 6.00 5.77 5.50 5.50 6.28 5.75 6.00 5.83 5.90 6.67 6.17 6.20 5.31 6.38 6.13 5.77 6.17 5.71 5.63
809 355 386 829 939 430 1191 880 813 132 964 935 52 48 899 882 608 1148 775 154 732 840 420 625 722 641 663 666 468 883 904 525 318 1189 500 846 611 438 609 839 284 725 231 965 76 780 722 705 616 377 479 772 362 500 1065 671 95 918 -
79 64 61 71 73 67 85 63 58 77 66 50 69 76 76 84 58 69 67 67 71 71 66 71 72 41 86 67 68 81 67 78 61 56 57 70 69 76 64 49 69 59 72 72 54 71 -
R a S a a S a a S R S a R a a S a a R a R a a a a a a a a a a a a S S a a a a a R a a a R R a S a S a S a a a a a a a a a S a a a a a S R R a
PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 2 De Sciglio, 25 Bonera, 33 Alex, 19 Bocchetti, 14 Albertazzi, 36 Mastalli, 8 Suso, 28 Bonaventura, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi. BALLOTTAGGI Poli-Bonaventura 55-45%, Van Ginkel-Bonaventura 55-45%, Destro-Bonaventura 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Alex, Bonaventura, Menez. INDISPONIBILI Agazzi (stagione finita), El Shaarawy (40 giorni), Mastour (25), Honda (20), Zaccardo, Essien e Montolivo (7). ALTRI Rami, C. Zapata, Armero, Muntari. DRITTE SÌ Menez NO Paletta
CENTROCAMPISTI GIOCATORE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
ACQUAH (SAM) 5.71 ALLAN (UDI) 6.08 ANTONELLI (MIL) 6.06 AQUILANI (FIO) 5.89 BADELJ (FIO) 5.55 BADU (UDI) 5.88 BARRETO E. (PAL) 6.20 BASELLI (ATA) 5.94 BASHA (TOR) 6.25 BERGDICH (GEN) 5.60 BIGLIA (LAZ) 6.34 BIONDINI (SAS) 5.83 BIRSA (CHI) 5.92 BOLZONI (PAL) 5.83 BONAVENTURA (MIL) 6.18 BORJA VALERO (FIO) 5.98 BRIENZA (CES) 6.22 BRIGHI (SAS) 5.81 BRILLANTE (EMP) 4.50 BROZOVIC (INT) 6.14 CANDREVA (LAZ) 6.37 CARBONERO (CES) 5.31 CARMONA (ATA) 5.83 CASCIONE (CES) 5.94 CATALDI (LAZ) 5.94 CAZZOLA (CES) CHIBSAH (SAS) 6.00 CHOCHEV (PAL) 5.86 CHRISTIANSEN (CHI) 6.00 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 5.97 CIGARINI (ATA) 5.94 COFIE (CHI) 5.77 CONTI (CAG) 5.72 CORREA (SAM) 5.00 COSSU (CAG) 5.95 COSTA T. (GEN) 5.50 CRISETIG (CAG) 5.80 CROCE (EMP) 6.22 D'ALESSANDRO (ATA) 5.79 DAVID LOPEZ (NAP) 5.77 DE FEUDIS (CES) 5.82 DE GUZMAN (NAP) 5.64 DE JONG (MIL) 5.89 DE ROSSI (ROM) 5.88 DELLA ROCCA (PAL) 5.75 DESSENA (CAG) 5.90 DIAMANTI (FIO) 6.00 DUNCAN (SAM) 5.93 EKDAL (CAG) 6.21 EL KADDOURI (TOR) 5.85 FARNERUD (TOR) 6.00 FELIPE ANDERSON (LAZ) 6.58 FERNANDES (UDI) 5.80 FERNANDEZ M. (FIO) 6.32 FLORENZI (ROM) 6.06 GARGANO (NAP) 6.17 GAZZI (TOR) 6.05 GIORGI (CES) 5.77 GONZALEZ ALV. (TOR) 5.83 GRASSI (ATA) 6.00 GRECO (VER) 5.80 GUARIN (INT) 6.09 GUILHERME (UDI) 5.70 HALLBERG (UDI) 5.83 HALLFREDSSON (VER) 5.95 HAMSIK (NAP) 5.69
5.45 6.19 6.44 5.79 5.50 5.85 6.46 5.91 7.75 5.67 6.57 5.77 5.91 5.73 6.64 6.21 7.05 5.69 4.50 5.93 7.24 5.35 5.62 5.67 5.69 6.00 5.71 6.00 6.26 5.83 5.75 5.59 5.00 6.05 5.50 5.66 6.30 5.68 5.75 5.68 6.10 5.97 6.00 5.50 6.05 6.33 5.83 6.62 5.87 6.50 8.08 6.04 6.75 6.31 6.03 5.86 5.59 5.83 6.00 5.67 6.98 5.71 5.75 6.14 6.46
5.83 5.63 5.50 5.50 6.00 5.67 5.75 7.75 5.50 7.75 5.75 5.50 6.00 5.25 7.50 5.75 5.33 8.50 6.00 5.33 6.33 5.50 5.63 5.75 5.33 6.25 5.00 5.63 5.38 6.25 7.00 5.67 5.75 6.00 5.75 5.50 7.25 10.75 5.33 5.75 6.38 6.17 5.50 5.75 6.38 6.13 7.00 6.38
5.33 6.00 6.46 5.89 5.67 5.61 7.05 5.75 9.50 5.83 6.27 5.86 5.83 6.07 6.46 6.14 6.17 5.58 4.50 6.25 6.27 5.67 5.46 5.69 5.00 6.00 6.00 6.00 5.81 5.96 5.81 5.80 5.00 6.33 5.50 5.70 6.38 6.13 5.73 5.50 6.05 5.83 5.77 6.00 5.85 7.50 5.83 5.79 6.00 6.69 8.55 6.04 6.63 6.73 5.71 5.73 5.64 5.75 6.00 5.58 7.36 5.73 5.67 6.00 5.81
800 861 765 549 1006 329 683 331 615 433 1696 414 759 1009 985 1249 379 680 1303 950 870 249 798 133 536 469 335 972 1413 305 633 942 1049 189 943 561 622 901 1184 682 487 418 1300 836 605 2146 291 862 927 462 756 825 355 136 1180 853 969 894
48 57 49 51 58 49 62 45 81 50 49 52 53 57 62 49 75 54 52 44 56 55 39 55 45 48 43 45 53 48 49 51 66 45 44 54 59 59 93 48 57 64 48 59 52 54 76 57 68 53
S a a S a a R S R R a a a a a S R a a a a R a a S a a a a R a a R a S a a R S a a R S R a a a a a R a a a S R S R a R a a a a a S S
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Oggi ore 15 a Cagliari STADIO Sant’Elia Andata 2-4
1 4.33 8. AVELAR 44. BRKIC
7. COSSU
4. CRISETIG
21. BALZANO
87. CANDREVA
25. SAU
20. EKDAL
6. S. MAURI
7. F. ANDERSON
21 PUNTI
20. BIGLIA
3. DE VRIJ
52 PUNTI
1 1.85 3. E. PISANO
10. HALLFREDSSON 11. JANKOVIC 92. DEFREL
9. TONI 21. J. GOMEZ
X 3.55
5. GIORGI
26. MUDINGAYI
5.91 5.98 6.10 5.94 5.83 5.75 5.72 6.29 5.46 5.75 5.75 5.83 5.89 5.53 5.83 5.94 5.43 5.75 5.75 5.42 6.15 7.00 5.50 5.93 5.98 6.26 5.96 6.04 5.75 5.92 5.96 6.05 6.00 6.00 6.43 5.58 6.09 5.62 6.14 5.80 5.86 6.06 5.75 6.10 6.00 5.83 5.25 6.20 6.34 5.91 6.00 6.02 5.98 6.00 6.14 5.90 6.09 6.11 6.00 6.21 6.50 6.19 5.70 6.11 5.83 6.02 6.00
6.28 5.80 6.95 6.25 5.67 6.00 6.22 6.79 5.29 5.82 5.84 6.42 5.96 5.62 5.71 6.33 5.29 5.88 6.40 5.62 6.62 6.50 5.50 5.86 6.02 7.31 5.79 7.66 5.98 6.00 6.31 6.74 6.36 5.70 6.70 5.87 6.00 5.94 6.36 5.65 5.75 6.10 6.38 6.63 6.00 5.83 5.25 6.39 6.70 5.62 6.29 6.07 6.36 6.43 7.07 5.88 6.57 6.05 6.18 6.43 8.00 7.25 5.68 6.44 6.33 6.04 5.73
6.00 5.50 5.83 6.00 5.83 7.33 7.67 5.25 6.83 4.75 5.50 5.00 6.00 5.50 6.67 5.17 6.33 6.00 6.25 8.25 5.50 5.67 6.50 5.25 5.75 5.88 5.67 5.38 5.83 5.50 6.00 7.83 5.75 5.88 6.00 5.67 4.50 6.17 6.00 6.00 5.25 6.00 5.88 6.17 5.83 7.33 8.13 6.25 5.88 5.83 -
7.17 5.82 6.63 5.93 6.00 6.60 6.17 7.19 5.25 5.70 5.60 6.41 5.86 5.36 5.88 6.38 5.00 6.25 7.50 5.78 6.88 6.50 5.92 6.05 6.45 5.83 7.04 5.68 6.13 6.55 7.20 7.00 5.75 6.73 6.25 6.13 5.63 6.50 5.57 5.83 6.11 6.00 6.21 5.83 5.00 6.41 6.67 5.63 6.50 5.86 6.28 6.63 6.25 6.30 6.79 6.10 5.88 7.33 8.00 5.67 5.67 6.25 5.70 6.06 5.57
540 684 247 646 618 736 544 1103 910 718 775 732 576 854 131 90 277 454 459 525 594 945 609 1120 1379 613 467 964 540 977 704 700 404 615 853 364 392 963 729 1513 500 1085 1034 652 698 1083 722 134 302 775 796 759 874 860 1032 795 784 836 759 258
15. KRAJNC
17. MAGNUSSON
67 50 60 48 61 54 61 39 50 56 65 58 53 58 40 63 58 56 62 73 61 49 48 60 49 60 45 62 50 57 52 78 60 68 54 57 54 37 51 64 64 38 51 49 47
R a a S a a a R R a R R S a a R S a S R a a R a a R a a S a R R S a S S a S a R a a a a R a R a S a a a a S a R S S R a a a a S R a R a R S
PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic, 26 Pasquale, 21 Hallberg, 7 Badu, 8 Fernandes, 13 A. Zapata, 94 Aguirre, 9 Perica, 82 Geijo. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Thereau-Guilherme 55-45%, Gabriel Silva-Pasquale 55-45%, Di Natale-Geijo 55-45%. SQUALIFICATI Danilo (1). DIFFIDATI Piris, Heurtaux, Fernandes, Kone, Thereau. INDISPONIBILI Domizzi (5 giorni), Evangelista (stagione finita). ALTRI Jadson, Bochniewicz. DRITTE SÌ Allan NO Gabriel Silva
PANCHINA 39 Sommariva, 40 Prisco, 2 Tambè, 5 Izzo, 15 Marchese, 33 Kucka, 38 Mandragora, 93 Laxalt, 16 Lestienne, 19 Pavoletti, 11 Niang. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Borriello-Niang 60-40%, Roncaglia-Izzo 60-40%, Rincon-Kucka 60-40%. SQUALIFICATI Bertolacci (1). DIFFIDATI Burdisso, Kucka, Roncaglia. INDISPONIBILI Ariaudo (40 giorni), Perin (10), Bertolacci (7). ALTRI Antonini, Falou, Ghiglione, Panico, Soprano, Parente. DRITTE SÌ Borriello NO De Maio
Oggi ore 18.30 a Firenze STADIO Franchi Andata 1-3
1 1.70 28. ALONSO 1. NETO
20. B. VALERO 5. BADELJ
2. GO. RODRIGUEZ
74. SALAH
23. EDER
10. AQUILANI
4. RICHARDS
33. M.GOMEZ.
29. DE SILVESTRI
5.50 6.00 6.17 6.00 5.75 6.25 6.75 6.17 5.88 6.13 5.67
6.35 6.31 6.00 6.41 5.17 5.75 7.75 6.86 6.63 6.09 7.44 5.90 6.15 4.75 6.00 5.78
724 716 1055 683 564 344 1151 1107 335 906 883 741 165 400
63 56 43 70 44 32 59 60 56 32
a a R a a R R S a S a a S a a a a
26. SILVESTRE
99. ETO’O
48 PUNTI
21. SORIANO 2. VIVIANO
5. ROMAGNOLI
CESENA FIORENTINA 4-3-1-2 4-3-2-1
19. REGINI
SAMPDORIA 4-3-3
PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 3 Mesbah, 25 A. Coda, 6 Duncan, 8 Correa, 77 Wszolek, 30 Acquah, 22 Rizzo, 32 Marchionni, 9 Okaka, 24 Muriel. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI Bergessio-Okaka 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Regini, Romagnoli, De Silvestri, Duncan. INDISPONIBILI Cacciatore (7 giorni), De Vitis (3 mesi). ALTRI Ivan, Massolo, L. Djordjevic, Lulic, Munoz. DRITTE SÌ De Silvestri NO Bergessio
PANCHINA 31 Rosati, 24 Lezzerini, 40 Tomovic, 6 Vargas, 38 Rosi, 32 Lazzari, 14 M. Fernandez, 16 Kurtic, 9 Gilardino, 17 Joaquin, 30 Babacar. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Diamanti–Joaquin 60-40%, Aquilani–M. Fernandez 60-40%. SQUALIFICATI Ilicic (1). DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic. INDISPONIBILI Rossi (15 giorni), Tatarusanu (5), Pasqual (5), Savic (5), Bernardeschi (5), Pizarro (5). ALTRI Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui. DRITTE SÌ M. Gomez NO Richards
Oggi ore 21 a Torino STADIO Juventus Stadium Andata 2-0
1 1.36 1. BUFFON
27. STURARO
19 BONUCCI 14. BARZAGLI
20. PADOIN 14. LLORENTE 20. PUCCIARELLI
23. VIDAL
88. VECINO
10. TEVEZ
26. LICHTSTEINER
7. MACCARONE
MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX
AGUIRRE (UDI) AMAURI (TOR) BABACAR (FIO) BELFODIL (PAR) BELOTTI (PAL) BERARDI (SAS) BERGESSIO (SAM) BIANCHI (ATA) BOAKYE (ATA) BONAZZOLI (INT) BORRIELLO (GEN) BOTTA (CHI) CALLEJON (NAP) CERCI (MIL) CODA M. (PAR) COP (CAG) DEFREL (CES) DESTRO (MIL) DI NATALE (UDI) DJURIC (CES) DOUMBIA (ROM) DYBALA (PAL) EDER (SAM) ETO'O (SAM) FARIAS (CAG) FERNANDINHO (VER) FLOCCARI (SAS) FLORO FLORES (SAS) GABBIADINI (NAP) GEIJO (UDI) GHEZZAL (PAR) GILARDINO (FIO) GOMEZ M. (FIO) GOMEZ T. (VER) HARASLIN (PAR) HIGUAIN (NAP) IBARBO (ROM) INSIGNE (NAP) ITURBE (ROM) JOAO SILVA (PAL) KEITA B. (LAZ) KLOSE (LAZ) LJAJIC (ROM) LLORENTE (JUV) LONGO (CAG) MACCARONE (EMP) MARTINEZ (TOR)
5.50 5.90 6.17 5.33 6.00 6.22 5.77 5.54 5.50 5.75 5.67 5.88 5.88 5.50 6.23 5.75 5.98 5.87 6.26 5.72 4.62 6.48 6.31 6.43 5.72 6.00 5.78 5.85 6.21 5.88 5.43 5.60 5.62 6.00 6.00 6.09 6.27 5.85 5.88 5.50 5.83 5.98 6.10 5.72 5.62 6.08 5.64
5.75 6.03 7.17 5.35 6.70 7.07 6.05 5.50 5.91 5.75 5.62 5.67 6.86 5.75 6.64 6.17 6.69 6.87 7.58 6.05 4.62 7.94 7.35 6.93 6.18 6.00 6.16 5.94 7.62 6.50 5.60 5.80 6.09 6.33 6.00 7.39 6.65 6.35 6.09 5.00 5.77 7.16 7.04 6.37 5.53 7.02 6.07
5.75 5.75 6.13 6.00 6.63 5.25 5.50 5.38 5.33 6.00 6.63 6.67 7.13 5.88 4.75 5.75 7.33 7.50 6.50 5.50 6.00 5.83 5.75 5.00 7.50 6.50 5.50 5.75 9.13 5.75 5.33 5.50 5.88 5.00
5.75 5.75 6.83 5.06 6.50 6.86 6.25 5.75 5.57 6.00 6.00 5.70 6.86 5.83 6.79 6.50 6.58 6.44 6.10 5.94 4.25 8.36 6.38 6.63 5.88 6.25 5.79 7.82 7.17 5.25 5.75 6.29 6.13 6.00 6.89 6.21 5.67 5.88 5.64 6.67 7.17 7.00 5.64 6.91 6.58
403 214 903 219 951 189 254 384 670 360 451 198 907 553 736 485 414 958 1213 1208 927 211 393 488 198 704 279 1682 821 1042 221 623 692 1259 511 501 636 731 267
60 55 61 63 66 43 47 49 56 57 57 64 53 64 54 78 68 58 50 54 57 56 80 75 65 57 43 62 70 86 63 58 51 46 57
a R S a R a a a R a a a a R a a a a a a R a a R a a S S R R R S R a a a R a a a a a a a a S S
23. HYSAJ
24. RUGANI
67 PUNTI
33 PUNTI 11. CROCE
JUVENTUS 3-5-2
26. TONELLI
21. MARIO RUI
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 3 Chiellini, 17 De Ceglie, 24 Vitale, 37 Pereyra, 39 Marrone, 32 Matri, 7 Pepe, 9 Morata. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Tevez-Morata 55-45%. Sturaro-Pereyra 60-40%, Ogbonna-Chiellini 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bonucci, De Ceglie, Lichtsteiner, Ogbonna, Pereyra, Vidal. INDISPONIBILI Asamoah (40 giorni), Romulo (50), Caceres (stagione finita), Pogba (40), Pirlo, Marchisio e Coman (da valutare). ALTRI nessuno. DRITTE SÌ Lichtsteiner NO Llorente MATRI (JUV) MAXI LOPEZ (TOR) MCHEDLIDZE (EMP) MEGGIORINI (CHI) MORATA (JUV) MURIEL (SAM) NIANG (GEN) NICO LOPEZ (VER) OKAKA (SAM) PALACIO (INT) PALLADINO (PAR) PALOSCHI (CHI) PAVOLETTI (GEN) PAZZINI (MIL) PELLISSIER (CHI) PEREA (LAZ) PERICA (UDI)
2 9.50
5. SAPONARA 6. VALDIFIORI
ATTACCANTI GIOCATORE
X 4.50
ARBITRO Giacomelli ASSISTENTI Paganessi-Stallone IV Stefani ADD. Valeri-Merchiori PREZZI da 30 a 70 euro TV SkySport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD
33. EVRA
5. OGBONNA
2 5.25
14. OBIANG
17. PALOMBO
46 PUNTI
X 3.65
ARBITRO Banti ASSISTENTI Dobosz-Petrella IV Bianchi ADD. Tagliavento-Candussio PREZZI da 20 a 150 euro TV Sky Supercalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD
19. BASANTA
1. LEALI
6.09 6.41 6.00 6.48 5.33 5.72 6.25 7.13 6.33 6.05 6.80 5.79 6.19 4.75 6.00 5.94
UDINESE 4-4-1-1
34. GABRIEL SILVA
25. CAPELLI
5.94 6.00 6.37 5.50 5.64 5.88 6.35 6.12 5.95 6.18 5.68 5.92 4.75 6.03
31. KARNEZIS
33. KONE
18. BERGESSIO
PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 7 Carbonero, 8 De Feudis, 34 Cascione, 44 Cazzola, 9 A. Rodriguez, 19 Succi. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Magnusson-Lucchini 80-20%, Mudingayi-Cascione-De Feudis 40-35-25%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Carbonero, Mudingayi, Renzetti e A. Rodriguez. INDISPONIBILI Marilungo (2 giorni), Tabanelli (10), Yabré (30), Valzania (10), Zé Eduardo (2), Renzetti (da valutare). ALTRI Moncini. DRITTE SÌ Pulzetti NO Magnusson
SUSO (MIL) TACHTSIDIS (VER) TAIDER (SAS) VAJUSHI (CHI) VALDIFIORI (EMP) VAN GINKEL (MIL) VARELA (PAR) VARGAS J. (FIO) VAZQUEZ (PAL) VECINO (EMP) VERDI (EMP) VIDAL (JUV) VIVES (TOR) WIDMER (UDI) WSZOLEK (SAM) ZAPATA A. (UDI) ZIELINSKI (EMP)
33 PUNTI
6. ALLAN
24. PERICO
21 PUNTI 56. PULZETTI
HERNANES (INT) HETEMAJ (CHI) HUSBAUER (CAG) IAGO (GEN) IZCO (CHI) JAJALO (PAL) JANKOVIC B. (VER) JOAO PEDRO (CAG) JOAQUIN (FIO) JORGINHO (NAP) JORQUERA (PAR) KONE (UDI) KOVACIC (INT) KUCKA (GEN) KURTIC (FIO) LAXALT (GEN) LAZAREVIC (SAS) LAZZARI (FIO) LEDESMA (LAZ) LESTIENNE (GEN) LILA (PAR) LODI (PAR) LULIC (LAZ) MANDRAGORA (GEN) MARCHIONNI (SAM) MARESCA (PAL) MARRONE (JUV) MAURI J. (PAR) MAURI S. (LAZ) MEDEL (INT) MENEZ (MIL) MERTENS (NAP) MIGLIACCIO (ATA) MISSIROLI (SAS) MORALEZ (ATA) MPOKU (CAG) MUDINGAYI (CES) NAINGGOLAN (ROM) NOCERINO (PAR) OBBADI (VER) OBI (INT) OBIANG (SAM) ONAZI (LAZ) PADOIN (JUV) PALOMBO (SAM) PAREDES (ROM) PAROLO (LAZ) PELLEGRINI (ROM) PEPE (JUV) PEREIRINHA (LAZ) PEREYRA (JUV) PEROTTI (GEN) PINZI (UDI) PJANIC (ROM) POLI (MIL) PUCCIARELLI (EMP) PULZETTI (CES) QUAISON (PAL) RADOVANOVIC (CHI) RIGONI (PAL) RINCON (GEN) RIZZO (SAM) SALA (VER) SALAH (FIO) SAPONARA (EMP) SCHELOTTO (CHI) SHAQIRI (INT) SIGNORELLI (EMP) SORIANO (SAM) STURARO (JUV)
2 4.33
89. PIRIS
66. PINZI 2. WAGUE
37 PUNTI
2 4.00
27. WIDMER
10. DI NATALE
24. IAGO
18. DIAMANTI
32 PUNTI
PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 33 Agostini, 71 Martic, 2 Gu. Rodriguez, 28 Brivio, 5 Sorensen, 19 Greco, 20 Christodoulopoulos, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 N. Lopez. ALLENATORE Mandorlini. BALLOTTAGGI Marquez-Gu. Rodriguez 60-40%, Obbadi-Martic 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Martic, Tachtsidis, Christodoulopoulos, Valoti, N. Lopez. INDISPONIBILI Ionita (da valutare). ALTRI Marques, Campanharo, Valoti, Cappelluzzo, Fares. DRITTE SÌ Toni NO Marquez
22. BORRIELLO
11. BRIENZA
18. DJURIC
VERONA 4-3-3
10. PEROTTI
88. RINCON
ARBITRO Orsato ASSISTENTI Preti-La Rocca IV Vivenzi ADD. Baracani-Ghersini PREZZI da 14 a 75 euro TV Sky Calcio 6 HD; Premium Calcio 6
18. MORAS
8. OBBADI
20. TINO COSTA
22. MARCHETTI
Oggi ore 15 a Verona STADIO Bentegodi Andata 1-1
26. SALA
8. BURDISSO 14. RONCAGLIA
X 3.40
ARBITRO Mazzoleni ASSISTENTI Passeri-Raparelli IV Ranghetti ADD. Massa-Di Paolo PREZZI da 15 a 100 euro TV Sky Calcio 5 HD; Premium Calcio 5
18. BERGDICH
75. HEURTAUX
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 27 Cana, 39 Cavanda, 17 Pereirinha, 23 Onazi, 24 Ledesma, 32 Cataldi, 19 Lulic, 14 B. Keita, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI Braafheid-Cavanda 60-40%, S. Mauri-Lulic 80-20%, Klose-B. Keita 80-20%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Basta, Cavanda, De Vrij, Mauricio, Onazi, Radu. INDISPONIBILI F. Djordjevic (20 giorni), Gentiletti (20), Konko (15), Radu (10). ALTRI Ciani, Ederson, Sculli, Tounkara. DRITTE SÌ F. Anderson NO Braafheid
77. TACHTSIDIS
4. DE MAIO
LAZIO GENOA 4-2-3-1 3-4-3
PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 14 F. Pisano, 2 Ale. Gonzalez, 33 Capuano, 3 Murru, 16 Dessena 5 Conti, 22 Husbauer, 90 Cop, 40 Mpoku, 9 Longo. ALLENATORE Zeman. BALLOTTAGGI Crisetig-Conti 60-40%, Ekdal-Dessena 70-30%, Cossu-Mpoku 60-40%. SQUALIFICATI Ceppitelli (1). DIFFIDATI Longo, Ale. Gonzalez. INDISPONIBILI Donsah (7 giorni). ALTRI Barella, Carboni, Caio Rangel, Muroni. DRITTE SÌ Joao Pedro NO Farias
4. MARQUEZ
23. LAMANNA
77. THEREAU
5. BRAAFHEID
22. BENUSSI
1 1.95
8. BASTA
16. PAROLO
33. MAURICIO
CAGLIARI 4-3-3
Oggi ore 15 a Genova STADIO Ferraris Andata 4-2
21. EDENILSON
11. KLOSE
17. FARIAS
2 1.80
ARBITRO Rocchi ASSISTENTI Vuoto-Musolino IV Iori ADD. Di Bello-Fabbri PREZZI da 20 a 50 euro TV Sky Calcio 3 HD; Premium Calcio 3
15. ROSSETTINI 10. JOAO PEDRO
37. DIAKITÈ
X 3.70
23
5.97 5.80 5.77 6.02 6.33 6.04 6.20 5.82 6.09 5.66 5.50 5.94 5.83 5.36 6.08 5.50 -
7.15 6.28 5.96 6.41 7.24 6.82 7.00 6.68 6.52 6.32 5.94 6.67 6.10 5.64 6.81 5.50 6.00
6.75 7.25 7.13 6.83 8.25 6.50 7.00 6.88 7.88 5.75 8.00 5.75 4.83 6.00 -
6.11 6.73 5.67 6.35 7.00 7.29 7.40 7.00 6.42 6.58 6.08 7.33 6.00 5.40 5.90 5.50 6.00
577 608 528 860 556 1047 538 449 856 1030 135 1068 189 298 388 162 -55
59 66 41 68 62 67 66 68 60 83 48 73 58 43 57 -
R R R R R a S S a S R R a S a R a
33. SEPE
EMPOLI 4-3-1-2 PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 18 Verdi, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALLENATORE Sarri. BALLOTTAGGI Tonelli-Barba 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Maccarone, Tonelli. INDISPONIBILI Guarente (da valutare). ALTRI Biggeri, Piu. DRITTE SÌ Saponara NO Hysaj
PINILLA (ATA) PODOLSKI (INT) POZZI (CHI) PUSCAS (INT) QUAGLIARELLA (TOR) RODRIGUEZ (CES) SANSONE N. (SAS) SAU (CAG) SAVIOLA (VER) SUCCI (CES) TAVANO (EMP) TEVEZ (JUV) THEREAU (UDI) TONI (VER) VERDE (ROM) ZAPATA D. (NAP) ZAZA (SAS)
5.89 5.30 5.50 6.00 6.33 5.87 5.96 6.03 5.79 5.50 5.62 6.63 6.04 6.18 6.10 6.17 5.86
6.42 5.30 5.75 6.00 7.43 6.57 6.54 6.66 6.36 6.75 5.93 8.40 6.83 7.50 6.50 7.67 6.77
6.50 5.17 7.33 7.00 7.50 5.83 5.25 7.38 6.00 9.63 5.50 7.25 5.25
6.95 5.63 6.00 7.32 6.43 7.00 6.50 6.75 4.50 6.35 8.81 6.96 8.27 5.50 6.50 7.14
626 600 101 1283 388 861 540 48 527 1312 340 1181 499 547 676
61 69 80 55 66 52 39 79 57 87 57 59
R S a a R S a R a R a a a a R S a
Che cosa sono i primi due numeri?La media voto, poi la Magic media. Quella del mese invece fa riferimento agli stessi parametri, ma calcolati soltanto sulle ultime 4 partite e con almeno 2 presenze con voto. Magic Campo: quanto ha raccolto il giocatore in casa o in trasferta. Opta e Gazza Index. Il primo è sviluppato da Opta: è la sintesi di una serie di dati e viene modificato ogni settimana in base a decine di parametri. Il Gazza Index parte dal dato Opta ma va da 1 a 99 e viene tarato in funzione fantacalcistica tenendo conto anche della rivale e dell’avversario di giornata. Come leggere il dato? I colori (verde e rosso) indicano la differenza rispetto alla scorsa settimana.
24
Mondo R Francia
MONACO
1
ST. ETIENNE
1
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GERMANIA
Borussia-Bayern Klopp prepara lo scherzetto
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Erding (S) al 18’ s.t., Martial (M) al 24’ s.t. MONACO (4-2-3-1) Subasic 6; Fabinho 5,5, Wallace 6, Raggi 6, Kurzawa 6; Toulalan 6, Kondogbia 6 (14’ s.t., Silva 5); Matheus 6 (21’ s.t. Martial 7), Moutinho 5,5, Carrasco 6,5; Berbatov 5,5 (38’ s.t., Germain 6). PANCHINA Stekelenburg, Abdennour, Elderson, Dirar. ALLENATORE Jardim 6. CAMBI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-3. AMMONITI Moutinho e Fabinho gioco scorretto, Raggi proteste. ST. ETIENNE (4-3-3) Ruffier 6; Clerc 6, Theophile-Catherine 6, Perrin 6, Tabanou 6,5; Lemoine 6,5, Diomandé 6, N’Guemo 6 (dal 32’ s.t., Baysse 6); Monnet-Paquet 5,5, Erding 6,5 (dal 36’ s.t., Van Wolfswinkel 5), Mollo 6 (dal 43’ s.t., Brison s.v.). PANCHINA Moulin, Corgnet, Saint-Maximin, Bamba. ALLENATORE Galtier 6. CAMBI SISTEMA dal 32’ s.t. 3-4-3. AMMONITI Tabanou gioco scorretto. ARBITRO Jaffredo 6. NOTE Spettatori 11mila circa. Tiri in porta: 2-3. Tiri fuori: 3-7. In fuorigioco: 4-1. Angoli: 6-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.
Anthony Martial, 19 anni, a destra con il braccio alzato, festeggia la rete del pari con i compagni AFP
Sboccia Martial ma il Monaco frena con il Saint Etienne 1La squadra di Jardim, prossima avversaria della Juve, pareggia e vede il titolo più lontano Alessandro Grandesso PARIGI @agrandesso
C
erto, il pari sta più stretto al Monaco che con tre punti avrebbe potuto candidarsi formalmente per il titolo, in attesa del recupero con il Montpellier e dei responsi delle rivali dirette già sul podio. Ma anche nell’1-1 con il Saint Etienne, l’avversaria europea della Juventus ha confermato il solito pragmatismo. E la qualità di non darsi mai per vinta. Sfruttando di nuovo la carta della gioventù. Quella travol-
gente di Martial, punta classe ’95, al quinto gol nelle ultime quattro gare. Settimo su sei, se si conta pure la doppietta con l’Under 21, nel 4-1 all’Olanda. In Francia l’hanno etichettato come il nuovo Henry. La Juve, che lo seguì con interesse un paio di anni fa, dovrà tenerlo a bada. NOBILTA’ Un giocatore, Martial, che sembrava bruciato ad inizio stagione. La scorsa estate, l’attaccante formato a Lione, da dove è stato prelevato nel 2013 per cinque milioni di euro, voleva andarsene in Spagna, al Valencia, magari deluso dagli ad-
INGHILTERRA
dii di Rodriguez e Falcao. Il Monaco si è opposto e il ragazzo è rimasto di controvoglia. Messo subito in riga però da Jardim che alla terza giornata non esitò a sostituirlo, dopo averlo fatto partire dalla panchina. Un messaggio chiarito poi anche in un’intervista del tecnico che spiegava come i giovani francesi non fossero disposti a faticare. Martial invece si è messo al lavoro e a marzo è sbocciato. Confermando rete dopo rete la razza nobile di bomber vero. Capace di raddrizzare la partita con il St Etienne entrando nella ripresa, in appena tre minuti, girando al volo di sinistro, di
potenza, il cross da sinistra di Kurzawa (24’). E permettendo così ai suoi di rimediare al vantaggio di Erding (18’ s.t.), bravo a inserirsi di testa tra Wallace e Raggi, al rientro dopo due mesi di stop. CLASICO’ Il podio, per il club del Principato, resta comunque a portata. Anche perché domani c’è lo scontro diretto con il Psg di Verratti ospite del Marsiglia di Bielsa. Primo contro terzo. Un duello, ribattezzato «clasicò» per via della rivalità tra le due città e che potrebbe dare le prime indicazioni per la volata finale, oltre che fare da palcoscenico al centesimo gol parigino di Ibrahimovic. Mentre oggi il Lione del capocannoniere Lacazette (23) tenta di riprendersi di nuovo la vetta, facendo tappa a Guingamp. Senza Gourcuff, alle prese con il 18° infortunio dall’arrivo a Lione nel 2010. © RIPRODUZIONE RISERVATA
31a GIORNATA Monaco-St Etienne 1-1. Oggi: Guingamp-Lione; Lilla-Reims; Lorient-Rennes; Metz-Tolosa; Montpellier-Bastia; Nizza-Evian. Domani: Bordeaux-Lens; Nantes-Caen; MarsigliaPsg. CLASSIFICA Psg 59; Lione 58; Marsiglia 57; Monaco 54; St Etienne 53; Bordeaux 48; Montpellier 45; Lilla 41; Nantes 40; Guingamp, Rennes 39; Nizza, Bastia 37; Caen, Reims, Evian 35; Lorient 34; Tolosa 32; Lens 25; Metz 23.
SPAGNA
Chelsea, i conti di Mou Caso Neymar: il giocatore «Con sei vittorie è fatta» testimonierà al processo LONDRA
«C
i servono sei vittorie e un pareggio, viviamo una situazione in cui vorrebbe trovarsi qualsiasi club. È una questione matematica, abbiamo bisogno di vincere sei gare e pareggiarne una, e ancora non lo abbiamo fatto». José Mourinho fa leva sui numeri nella corsa al titolo che vede il Chelsea in testa alla Premier League con sei punti di vantaggio sul Manchester City, che però ha una gara in più, e nove incontri ancora da giocare. «Non sto pensando a quando e come vincere ma ogni vittoria è una in meno di quelle che ci servono e una gara in meno per gli avversari per raggiungerci», aggiunge lo Special One alla vigilia della sfida di
contro lo Stoke City. Per oggi in dubbio Diego Costa, mentre non sarà risparmiato invece Hazard, nonostante sia reduce dal doppio impegno col Belgio. Alle 13.45 apertura con Arsenal-Liverpool in lotta per la Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA
31a GIORNATA Arsenal-Liverpool; Everton-Southampton; Leicester-West Ham; Manchester United-Aston Villa; Swansea-Hull; West Bromwich-Qpr; Chelsea-Stoke. Domani: Burnley-Tottenham; Sunderland- Newcastle. Lunedì: Crystal Palace-Manchester City. CLASSIFICA Chelsea 67; Manchester City 61; Arsenal 60; Manchester United 59; Liverpool 54; Southampton, Tottenham 53; Swansea 43; Stoke City, West Ham 42; Crystal Palace 36; Newcastle 35; Everton 34; West Bromwich 33; Aston Villa, Hull City 28; Sunderland 26; Burnley 25; Qpr 22; Leicester 19.
BARCELLONA
N
eymar sarà chiamato a testimoniare nel processo che riguarda il suo acquisto da parte del Barcellona e che vede fra gli imputati lo stesso club e gli ultimi due presidenti, Rosell e Bartomeu. Lo riporta «Cadena Ser», spiegando che dietro la richiesta della Procura c’è il fatto che Neymar ha firmato nove dei 13 contratti serviti a costruire il suo approdo in blaugrana. Un’operazione che sembra non essersi ancora chiusa visto che il Dis, fondo d’investimento che deteneva il 40% del cartellino di Neymar, ritiene di essere stato frodato nella trattativa conclusa fra Barcellona e Santos e recla-
ma ora 22 milioni di euro. Il Dis ha dato alle parti fino al 30 aprile per chiarire alcuni aspetti della negoziazione, in caso contrario adirà le vie legali per ottenere quello che gli spetta. Oggi intanto l’Atletico Madrid sul campo del Cordoba, domani tocca a Real Madrid (al Bernabeu col Granada) e Barcellona (a Vigo col Celta). © RIPRODUZIONE RISERVATA
29a GIORNATA Eibar-Rayo Vallecano 1-2. OGGI: Siviglia-Athletic Bilbao; Cordoba-Atletico Madrid; Almeria-Levante; MalagaReal Sociedad. DOMANI: Real Madrid-Granada; Valencia-Villarreal; Getafe-Deportivo; Celta Vigo-Barcellona. LUNEDI’: EspanyolElche. CLASSIFICA: Barcellona 68; Real Madrid 64; Valencia 60; Atletico Madrid 59; Siviglia 55; Villarreal 49; Malaga 44; Athletic Bilbao 39; Rayo 38; Real Sociedad 36; Celta Vigo 35; Espanyol 34; Getafe 29; Eibar 28; Elche 27; Deportivo La Coruna 26; Almeria e Levante 25; Granada 23; Cordoba 18.
Jurgen Klopp, 47 anni, allenatore del Borussia Dortmund AFP
1«Non siamo
mai stati al loro livello, però ci credevamo», ha detto il tecnico Pierfrancesco Archetti
S
iccome non decide il campionato, come nel recente passato, dall’avvicinamento a Borussia Dortmund-Bayern escono anche alcune ammissioni interessanti: «Noi non siamo al livello del Bayern, e se non erro, non lo siamo mai stati, ma ci siamo sempre rifiutati di credere che non avevamo possibilità contro di loro. E non lo pensiamo nemmeno ora». Così Jürgen Klopp ha spiegato non solo il momento attuale del Borussia, decimo a 31 punti dalla capolista, ma pure due anni di baldorie e trionfi sui bavaresi, con la doppietta in Bundesliga e la superba finale di coppa 2012 (5-2, tris di Lewandowski, ora dall’altra parte). ANTIRAZZISMO E’ vero dunque che il match di oggi, ore 18.30 (diretta su Sky Sport 1 e Calcio 2), è un ex
scontro diretto, però «milioni di tifosi in Germania e nel mondo ci guarderanno», ha riferito il d.s. borussiano Michael Zorc chiedendo il solito spettacolo. I fans del Borussia si sono preparati con una marcia anti razzismo e nazismo. Un migliaio di loro ieri ha corso per ricordare Heinrich Czerkus, custode del campo del Borussia e trucidato nel ‘45 in quanto oppositore di Hitler. Un minuto di silenzio sarà poi osservato in memoria delle vittime del volo Germanwings. Fra gli scomparsi anche tre soci del Bayern. SENZA RIB-ROB Immobile è annunciato in panchina, mentre Robben, Ribery e Alaba sono gli ultimi infortunati eccellenti di Guardiola. «Götze e Müller sono grandi giocatori, ma quando mancano quei due il Bayern soffre» ha scritto Franz Beckenbauer su «Bild». Sta a Pep smentirlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
27a GIORNATA Leverkusen-Amburgo; Eintracht-Hannover; Hoffenheim-Borussia Moenc.; Friburgo-Colonia; Wolfsburg-Stoccarda; Werder-Mainz; Borussia Dortmund-Bayern. Domani: Augsburg-Schalke 04; Hertha-Paderborn. CLASSIFICA Bayern 64; Wolfsburg 54; Borussia Moenc. 47; Leverkusen 45; Schalke 04 39; Augsburg 38; Hoffenheim 37; Werder, Eintracht 34; Borussia Dortmund 33; Colonia, Mainz 30; Hertha 29; Hannover 27; Amburgo, Friburgo 25; Paderborn 24; Stoccarda 23.
TACCUINO BRASILE
Luxemburgo, bocca chiusa col nastro ● RIO (m.can.) Vanderlei Luxemburgo, allenatore del Flamengo si è presentato in conferenza stampa con la bocca tappata da un nastro adesivo per protestare contro un provvedimento disciplinare preso nei suoi confronti dalla Federcalcio locale (Ferj). «Non riusciranno a zittirmi, starò in silenzio solo quando metterò questo», ha detto il tecnico prima di imbavagliarsi e avvisare che non avrebbe risposto a nessuna domanda.
CINA
Prima sconfitta per Cannavaro ● GUANGZHOU Il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro incassa la prima sconfitta in campionato: 2-1 sul
campodell’Henan Construction. Sotto dopo 8’, la formazione dell’ex difensore azzurro pareggia al 64’ con Zhang Linpeng, va di nuovo sotto e al 92’ fallisce dal dischetto con Elkeson la chance del 2-2. In classifica Guangzhou che resta a quota 7 punti dopo 4 gare.
SVIZZERA
Chiasso: Zambrotta a rischio esonero ● CHIASSO (p.l.g.) Dopo la sconfitta casalinga per 3-0 contro il Le Mont, il Chiasso (seconda divisione svizzera) è a un passo dall’esonero di Zambrotta. Al termine dell’incontro di giovedì sera la curva è scesa in campo e sono volati spintoni e parole grosse con i giocatori. Il primo a pagare sarà il direttore generale Marco Degennaro. Gli aspetti sportivi del club saranno coordinati da Fabio Galante, fino a ieri sera esclusivamente d.s. della società.
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OPINIONI La vignetta
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KEVIN STROOTMAN Centrocampista Roma ● Non ho più bisogno di queste. @Kevin_strootman
di Stefano Frosini
LORIS CAPIROSSI Ex iridato moto ● Oggi un po’ di gass @LorisCapirossi1
CHRIS BOSH Giocatore dei Miami Heat ● L’unica cosa che amo più del basket è la famiglia. E voi che cosa apprezzate di più? @chrisbosh
FORMULA 1 Twitter ufficiale dei GP ● «Una campionessa #F1 la risposta giusta». Esclusiva con @CarmenJorda. @F1
FERNANDO ALONSO Pilota della McLaren ● Felicità, la vera felicità, è una qualità interiore. È uno stato d’animo. Se la tua mente è in pace, sei felice @alo_oficial
Un campionato nel campionato
In Senato si discute sui vertici delle federazioni
MINI-TORNEO PER L’EUROPA: PRONTI, VIA! seconda dalla Fiorentina sesta. E la squadra di Montella ospita alle 18.30 la Sampdoria nell’altro big match di giornata.
L’ANALISI ONDÒ di PAOLO CONDÒ twitter: paoloCond d
I
l fatto che Berlusconi stia vendendo davvero il Milan dopo quasi trent’anni rende questa domenica di campionato così strana da farla giocare al sabato, in ossequio alla fretta di sapere chi la spunterà fra Mr.Bee, Mr.Pink e gli altri capicordata asiatici. Palla a Inzaghi, il cui tormentato tirocinio vivrà oggi a Palermo un nuovo test: gestire la squadra in presenza di turbolenze societarie. Non semplice. Succederà a partire dalle 15, noi riprendiamo la rincorsa dalle 12.30, dall’esaltante «Mezzogiorno e mezzo di fuoco» (De Laurentiis ricorderà l’esilarante film di Mel Brooks) che promette di essere Roma-Napoli, inaugurazione del mini-torneo a cinque che assegna i posti europei alle spalle della Juve: sette sono gli scontri diretti rimasti, sette i punti che separano la Roma
Se il giorno più facile per un allenatore è quello dei calendari «prima o poi devi affrontarle tutte» a 10 partite dal traguardo il «prima» si è ormai esaurito, e il «poi» cambia radicalmente da squadra a squadra. Anche perché stiamo parlando di un campionato particolarissimo, con uno scudetto e una retrocessione decisi da tempo, una zona europea molto ben delimitata e una retrocessione più ristretta che mai: Cagliari e Cesena sono assai inguaiate perché soltanto l’Atalanta è rimasta a tiro. Il che significa, al netto dei doverosi discorsi sul professionismo generale e sugli obblighi insiti nella nobiltà (Milan e Inter devono inseguire l’Europa per statuto finché la matematica lascia una remota possibilità), che a due mesi dal termine del torneo 12 squadre su 20 sostanzialmente conoscono già il loro destino. E questa non è una bella cosa.
Il calendario diventa decisivo. Prendiamo la Lazio, che delle cinque candidate alla Champions è la più lanciata grazie al fenomenale Anderson: se oggi passa a Cagliari, aprile può essere il mese della sua fuga, anche perché l’unico impegno sulla carta tremendo - la visita allo Stadium - è in programma il sabato di mezzo fra Juve-Monaco e Monaco-Juve. Difficile immaginare una situazione migliore per andare a Torino. A partire da oggi la Roma deve quindi stringere i denti per non farsi staccare; poi, a maggio, sarà lei a godersi le salite della Lazio. Negli ultimi tre turni Pioli è atteso a casa Samp, dal derby e a Napoli: le passeggiate di salute sono concepite in modo diverso. Guardate, infine, il calendario della Fiorentina: oggi ospita la Samp, il prossimo turno va a Napoli, e da lì al traguardo ha un filotto di sei avversarie col destino già scritto (fra loro la Juve, ma non le milanesi) più Cagliari e Cesena in casa, che chissà come saranno messe all’epoca. Potrebbe diventare una galleria del vento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un binomio che fa discutere
DONATI CON SCHWAZER, SFIDA CORAGGIOSA LA RIFLESSIONEE CIONI di VALERIO PICCIONI email: vpiccioni@rcs.it twitter: @vaprap
È
una storia che somiglia, fatte le debite proporzioni, a quando il Partito Comunista Italiano cambiò nome. Là si ruppero coppie, amicizie, persino famiglie. Il progetto che lega Alex Schwazer, l’olimpionico squalificato, a Sandro Donati, avanguardia storica della lotta all’uso di sostanze proibite, ricorda quella rottura per il popolo dell’antidoping. Una sua buona metà sostiene questa tesi: lo sport è un luogo a sé, dove l’asticella dei valori deve essere sempre più alta: ciò che vale per il cittadino, non esiste per il campione. Basta, chiuso, resti a casa. Si può essere d’accordo o no. Senza dimenticare la storia, però. Questo è un Paese in cui, nel 2003, una sentenza della magistratura, quella
che portò alla prescrizione ma con motivazioni durissime del professor Conconi e di alcuni suoi collaboratori, certificò l’esistenza di una lista di campioni «trattati» con epo. La procura Coni, pure lei prescrivendo, dichiarò i «fatti alla stregua di una positività, con una forza probatoria insuperabile». Quei personaggi hanno avuto fior di seconde chance che nessun partito dell’antidoping è riuscito a mettere in discussione. Questo è un Paese in cui Alex Schwazer non è stato un diavolo capitato per caso in paradiso: le sue responsabilità sono grandi, ma nella sua positività c’è anche il ruolo di un sistema, che a un certo punto vede «sparire» un campione olimpico e se ne infischia. Per poi «scoprire» che è dopato. In questo contesto, sono arrivati gli sms di Schwazer a Donati. Le risposte interlocutorie, le «condizioni pubbliche» poste dal tecnico, i lunghi incontri di Roma, anche con momenti che non erano quelli di una pizza fra amici.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015
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Donati è sempre stato accusato di non mettere in discussione le sue certezze. Ora lo fa. Per esempio, aggiungendo un punto interrogativo alla domanda: è davvero impossibile essere competitivo senza sostanze proibite in uno sport di resistenza? E ancora: quanto un atleta reduce dall’ossessione del doping può davvero prendere un’altra strada? Si può trasformare tutto questo in occasione per aiutare a costruire un nuovo modello di antidoping? Senza smettere di chiedersi: Schwazer ha detto tutta la verità o mancano ancora dei pezzi? Domande faticose, complicate, e anche coraggiose. Se qualcuno conosce già le risposte, beato lui. Chi ha il beneficio del dubbio, segua la storia, a luci accese. Diceva Pietro Mennea che lo sport deve sapersi guardare non da ciò che si vede, ma da ciò che non si vede. Basta incontri clandestini sull’autostrada e mail ermetiche. Più pubblico sarà il tentativo di rispondere a queste domande, più forte sarà l’antidoping.
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TUTTI I LIMITI DEL PRESIDENTE PALAZZO DI VETRO di RUGGIERO PALOMBO
U
na volta, tanto tempo fa, ci veniva raccontato che porre un limite di mandati ai presidenti di federazione era sbagliatissimo, perché le grandi carriere internazionali, quelle che portavano ai vertici delle federazioni mondiali, richiedevano una lunga gestazione. Una spiegazione condivisibile, che tuttavia finiva col generare veri e propri mostri di longevità presidenziale, con poltrone occupate anche per trenta e passa anni. Oggi non è più così. La Commissione Cultura del Senato presieduta da Andrea Marcucci (Pd) ha infatti in calendario per mercoledì prossimo discussione e forse anche voto sul disegno di legge destinato a porre un limite a quei mandati. Un ddl presentato ormai quasi due anni fa da Raffaele Ranucci (Pd), del quale è relatrice Josefa Idem (Pd), e sul quale a colpi di emendamento è intervenuto anche Franco Carraro (Fi). Tre senatori di lungo corso sportivo che a quella legge tengono molto, con visioni tuttavia assai diverse: i primi due pro limite secco ai due mandati, il terzo contrario in assoluto a un limite, ma disposto ad alzare l’asticella ai tre mandati. Una distanza soltanto apparentemente non eccezionale: se infatti entra in gioco l’effetto retroattivo della legge (valgono i mandati già consumati), come potrebbe accadere, come a suo tempo avrebbe voluto la Idem e come vogliono ancora i 5 Stelle, mezzo Consiglio nazionale (o quasi) verrebbe spazzato via alla prossima tornata elettorale, dopo i Giochi di Rio 2016. Immaginate voi con quale piacere dei presidenti di federazione interessati. Dopo alterne vicende, e qualche vivace discussione, la Idem sembra aver coagulato un consenso
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allargato sull’ipotesi dei due mandati secchi ma senza effetto retroattivo, talché presidenti decrepiti, vecchi o nuovi di zecca, avrebbero comunque davanti altri otto anni da numeri uno. Quanto a Carraro, che non si fida della sterilizzazione della retroattività perché si ricorda di quanto avvenne ai tempi di Onesti (fatto fuori dal Coni via ricorso proprio per quel motivo), è fermo ai tre mandati accompagnati da una norma transitoria: chi ha fatto un mandato, ne può fare soltanto altri due, chi ha fatto due o più mandati ne può fare uno soltanto. Quale che possa essere la soluzione, un vincitore c’è già: si chiama Giovanni Malagò, eletto con un limite di due mandati (otto anni), ma destinato per via dell’apparentamento tra presidenti di federazione e presidente Coni contenuto nella legge a giovarsene. Che finisca in un modo o nell’altro, infatti, a partire dal 2017 avrà sempre davanti otto ulteriori anni di regno. Opposizione (o nuovi prestigiosi incarichi) permettendo. Avanti di questo passo rischia di diventare, dopo essere stato definito in tanti altri modi, Tavecchio il riformatore. Uscito più che indenne dal varo delle nuove regole finanziarie post Parma non particolarmente gradite alla Serie A e dalle forche caudine dello Juventus Stadium, il presidente della Federcalcio ha pronto un altro bello scossone. Complici gli scivoloni dell’apparato giudiziario federale, inciampato in qualche inchiesta e procedimento finiti fuori tempo massimo, Tavecchio ha in mente una mezza rivoluzione della Procura federale. Che verrà spaccata in due: una Procura riservata interamente ai Dilettanti con tre diverse aree di competenza (nord, centro, sud: Milano, Roma e Napoli) e una Procura riservata all’area professionistica e ai dirigenti. Tutto da varare nel Consiglio federale di fine aprile, con decorrenza primo luglio. Quando, passando per l’assegnazione delle competenze, la rivoluzione verrà completata.
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie B R L’analisi
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA CORSA PER NON RETROCEDERE: IL VARESE E’ GIA’ SPACCIATO
PRO VERCELLI-VICENZA
35ª
36ª
37ª
38ª
39ª
40ª
41ª
42ª
CATANIA
Bari
SPEZIA
Lanciano
PERUGIA
Modena
AVELLINO
Pro Vercelli
LANCIANO
Catania
PRO VERCELLI
Perugia
VARESE
Bari
ENTELLA
Modena
SPEZIA
Perugia
CATANIA
Frosinone
LANCIANO
Pro Vercelli
MODENA
Varese
MODENA
Pro Vercelli
AVELLINO
Varese
VICENZA
LIVORNO
Latina
CROTONE
MODENA
Entella
PESCARA
Crotone
LIVORNO
Carpi
TRAPANI
Ternana
LATINA
39 punti CITTADELLA
CARPI
Vicenza
BRESCIA
Spezia
BARI
Frosinone
CATANIA
Perugia
39 punti CROTONE
BARI
Lanciano
MODENA
Avellino
PRO VERCELLI
Varese
FROSINONE
Entella
39 punti PRO VERCELLI
Livorno
ENTELLA
Latina
PESCARA
Crotone
TERNANA
Bologna
TRAPANI
Trapani
LATINA
Ternana
BOLOGNA
Livorno
BRESCIA
Cittadella
CARPI
Bologna
CARPI
Cittadella
Vicenza
SPEZIA
Catania
BARI
Avellino
TRAPANI
42 punti LATINA
40 punti TERNANA
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Stagione finita per Marchi Rissa dirigenti: c’è l’inchiesta?
40 punti ENTELLA
40 punti
Ettore Marchi, 29 anni LAPRESSE
39 punti CATANIA
NO RIPESCAGGI Molte società sperano nel Parma tra i dilettanti e in un possibile ripescaggio. Ma nelle prossime settimane il Consiglio federale dovrebbe mettere mano alle Noif per evitare un’altra estate di veleni e ricorsi. Nessuna presa di posizione ufficiale della Lega Serie B anche se è già chiara: il ripescaggio non deve essere visto come un diritto acquisito, automatico. Nell’ottica di campionati «più magri», è l’unica via da seguire. Ma con gli interessi in ballo, c’è da scommettere che il blocco dei ripescaggi alimenterà le solite polemiche e i soliti sospetti. Il caso Novara avrebbe dovuto imporre un’accelerata alla riforma, invece ancora una volta ci si riduce a fare tutto all’ultimo minuto.
● MILANO La scena da brividi, che tutti gli spettatori giovedì a Vercelli hanno avuto sotto gli occhi nel finale di partita con il Vicenza, non lasciava speranze: Ettore Marchi, bomber della Pro e capocannoniere del torneo, ha subito la frattura scomposta di ulna e radio del braccio sinistro cadendo male dopo uno scontro di gioco fortuito: mercoledì sarà operato e dovrà tenere il gesso per almeno 40 giorni. Stop di tre mesi, la sua stagione quindi è da considerarsi conclusa. Proprio l’infortunio di Marchi ha scatenato la censurabile gazzarra del dopopartita, innescata da Massimo Secondo. Il presidente della Pro Vercelli ha inveito pesantemente contro i dirigenti vicentini Cunico e Cassingena, accusando il Vicenza di avergli «rotto» due giocatori: Ronaldo all’andata (è rientrato proprio giovedì) e Marchi al ritorno. Sono volate parole grosse, irripetibili, davanti a decine di testimoni, e c’è stato anche un accenno di rissa. Il presidente del Vicenza, Cunico, che ha dovuto essere trattenuto a forza dal d.g. Gazzoli, si è detto «molto dispiaciuto» e ha detto di aver ricevuto «una spinta e un calcio». I fatti non sono sfuggiti a chi doveva vedere e sentire: è molto probabile che la Procura federale apra un fascicolo e anche la Lega Serie B - che da tempo si batte per un calcio senza isterismi, soprattutto da parte dei tesserati - pare intenzionata a non lasciare cadere la cosa. Se i protagonisti fossero stati dei tifosi, avrebbero già ricevuto il Daspo. ro.pe.
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38 punti BRESCIA
31 punti REGOLAMENTO: le ultime 2 retrocedono, altre 2 al playout
STATO DI FORMA:
scarso
buono
ottimo DIFFICOLTÀ:
facile
media
difficile In MAIUSCOLO le gare in trasferta CENTIIMETRI
Salvezza, sgomitano in 10 Catania col vento in poppa
1Il Brescia deve fare un miracolo, calendario da brividi per il Cittadella
Molti sperano nel Parma tra i dilettanti, ma si lavora al blocco ripescaggi Roberto Pelucchi
V
arese ormai spacciato; Brescia appeso a un filo, ma ancora vivo; altre nove squadre con il cuore in gola. Se in testa alla classifica soltanto il Carpi ha in frigorifero lo champagne, in coda la squadra di Bettinelli è l’unica che sembra aver mollato: undici punti da recuperare in otto gare sembrano obiettivamente troppi. Il Bari, a 44, dovrebbe riuscire a gestire il finale senza rischi.
SCONTRI DIRETTI Saranno probabilmente le sfide dirette a decidere, nel bene e nel male. Quelle sono partite che valgono doppio. Il calendario più duro ce l’hanno il Brescia – che nelle prossime quattro giornate dovrà sfidare le prime tre della classifica – e il Cittadella, che deve andare proprio
a Brescia e a Catania e ha tante sfide proibitive con chi lotta per la promozione. Calori deve far fruttare la vittoria inaspettata di Pescara, Foscarini è atteso da un altro miracolo dopo quello della passata stagione. Anche la Pro Vercelli rischia moltissimo: la botta morale per la perdita del suo bomber Marchi (di cui parliamo a parte) potrebbe avere ripercussioni molto serie. Dopo il pari con il Vicenza i tifosi, uscendo dallo stadio, si chiedevano come farà la squadra – alla quale non sono bastati i 17 gol del centravanti per mettersi al sicuro – ad affrontare le prossime partite. Tre scontri diretti fuori casa e due in casa: è in quelli che la Pro dovrà cercare di dare il meglio. Anche il Modena, che pare ripiombato nella crisi della gestione Novellino, è aggrappato agli scontri diretti: tre su cinque li giocherà nelle ultime tre giornate e due sono in trasfer-
A Bologna con Sacchi, Cassani e Baldini Tegola Laribi: squalificato per 3 giornate ● IL FORUM Arrigo Sacchi, Davide Cassani e Stefano Baldini sono gli ospiti di una tavola rotonda promossa dalla Gazzetta dello Sport martedì a Bologna alle 18.30 alla Biblioteca dell’Archiginnasio. I lettori che vogliono partecipare devono inviare una mail a madein@gazzetta.it indicando nome, cognome, data di nascita. ● IL GIUDICE Squalificati per 3 turni Camigliano (Cittadella) e Laribi (Bologna, che fa ricorso), per 1 Catellani e Migliore (Spezia), Odjer (Catania), M. Ciofani e Russo (Frosinone), Tonucci (Brescia), Curiale e Rizzato (Trapani), Brosco (Latina), Fabiano (Pro Vercelli), Ligi (Entella), Rossi (Pescara), Zito (Avellino). Inibito fino al 15 aprile
Marchetti, d.g. del Cittadella. ● LA SITUAZIONE Così venerdì 10, ore 20.30: Vicenza-Avellino (10). Sabato 11, ore 15: Bari-Crotone (0-3); Brescia-Bologna (2-1); Catania-Trapani (2-2); CittadellaCarpi (2-5); Frosinone-Pescara (03); Lanciano-Latina (0-1); ModenaEntella (1-1); Pro Vercelli-Livorno (13); Spezia-Ternana (0-0). Lunedì 13, ore 20.30: Perugia-Varese (1-1). Classifica: Carpi p. 68; Bologna (-1) 56; Vicenza 53; Avellino 52; Frosinone* 51; Livorno, Spezia e Perugia 50; Pescara 48; Lanciano 46; Bari 44; Trapani 42; Latina*, Ternana ed Entella 40; Modena, Cittadella, Crotone e Pro Vercelli 39; Catania 38; Brescia (-6) 31; Varese (-4) 28. (* una in meno).
ta. Il Catania di Marcolin, grazie a due vittorie di fila, sembra aver preso il ritmo giusto e il calendario potrebbe dargli una mano: subito tre scontri diretti (due in casa) contro Trapani, Latina e Ternana per l’accelerata decisiva, e la fortuna di andare a Carpi all’ultima giornata quando Castori sarà già in A da un pezzo. Il Trapani, oltre ad avere 3 punti di vantaggio sulla zona playout, è anche imbattuto con Cosmi in panchina (2 vittorie e 2 pareggi), mentre il Latina a quota 40 deve ancora recuperare il derby con il Frosinone e ha il jolly Varese da giocare, così come Ternana ed Entella.
Lega Pro R La storia
Il Pavia è un film Giocatori-attori con la Cucinotta
Telecamere al lavoro durante le riprese del film allo stadio TORRES
Enrico Venni PAVIA
O
ltre a essere protagonisti della lotta per la promozione in B, i giocatori del Pavia lo sono stati nei giorni scorsi anche come attori, insie-
Maria Grazia Cucinotta, 46 anni, con l’attore cinese Simon Yam TORRES
me a Maria Grazia Cucinotta, di alcune scene di Magic Card. Una produzione cinese, per il 70% girata a Pavia e che vedrà il resto della pellicola ambientato tra Milano e Shangai, dove entrerà in azione anche l’ex Terminator, Arnold Schwarzenegger. Una scelta non casuale quella di Pa-
via, non solo per le bellezze artistiche e storiche, ma perché tra i finanziatori del film c’è anche il presidente del club, Xiadong Zhu. ATTORI La Cucinotta, che in queste settimane ha girato scene di Magic Card nelle piazze principali della città, ha recitato anche sulle tribune dello stadio Fortunati dove è stata spettatrice di una partita di calcio. In campo alcuni atleti del Pavia, quarto nel girone A di Lega Pro, hanno interpretato il loro ruolo naturale di calciatori. A guidarli in una partita contro una formazione composta da atleti delle giovanili è stato il tecnico Riccardo Maspero. Per una giornata Malomo, Sabato, Cardin, Angelotti, Cogliati, Buongiorno, Romanini, De Toni, Fiory e Bracchi si sono dati al cinema. Hanno registrato scene in campo, dall’entrata dal tunnel degli spogliatoi al saluto alla tribuna dove era seduta la Cucinotta. Poi la finta partita di calcio prima di trasferirsi negli spogliatoi dove i giocatori hanno registrato un ciak in cui festeggiavano l’arrivo di un nuovo sponsor, interpretato dall’attore Simon Yam, molto popolare in Cina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIUDICE SPORTIVO Offende l’arbitro e bestemmia Tre giornate di stop a Lebran ● FIRENZE Il giudice sportivo ha squalificato 42 giocatori, dei quali 4 della Reggina. Ecco il dettaglio. Giocatori espulsi: due giornate a De Luca (Aversa Normanna), Calderini (Cosenza), Cruz (San Marino); una a Guglielmotti (Pro Patria), Fantini (Forlì), Maiorano (Juve Stabia), Benedetti (Reggina), Ganz (Como), Abbate (Pavia), Benassi (San Marino), Scarsella (Vigor Lamezia). Non espulsi: tre giornate a Lebran (Como) per insulti all’arbitro ed espressione blasfema; due a Pane (Benevento); una a Bonvissuto (Arezzo), Tomi (Martina), Salvi (AlbinoLeffe), Mori (Ascoli), S. Scognamillo e Geroni (Aversa Normanna), G. Scognamillo e Campagnacci (Benevento), Blondett (Cosenza), Bencivenga (Foggia), Casiraghi (Gubbio), Armellino, Camilleri e Insigne (Reggina), Tuia (Salernitana), Traoré (Santarcangelo), Sales e Giorico (Venezia), Tulli (Ancona), Zammuto (Barletta), De Liguori e Murolo (Casertana), Giandonato (Catanzaro), Bombagi (Juve Stabia), Vella (L’Aquila), Uliano (Monza), Sabato (Pavia), Riva (Renate), Diawara (San Marino).
Dirigenti: ammenda di 1.000 euro a Columella (Matera) perché dalla tribuna offendeva ripetutamente l’allenatore del Foggia. Ammende a società: 2.500 euro Juve Stabia (guardalinee colpito da sputi), 1.000 Venezia, 500 Mantova, Monza e Paganese. LA SITUAZIONE Così la 34a giornata in Lega Pro: VENERDÌ Ore 19.30 Pro PiacenzaSantarcangelo (B, 0-2). Ore 20.45 Foggia-Casertana (C, 2-1). SABATO Ore 14.30 Giana-AlbinoLeffe (A, 3-0); Tuttocuoio-Savona (B, 2-2); Savoia-Juve Stabia (C, 1-2). Ore 15 Mantova-Novara (A, 0-1); Grosseto-Ascoli (1-1) e TeramoLucchese (B, 0-0). Ore 16 ArezzoCremonese (A, 1-3); Aversa NormannaBarletta (0-0) e Salernitana-Lupa Roma (C, 4-0). Ore 17 AlessandriaMonza (3-2) e Pro Patria-Feralpi Salò (A, 0-0); Benevento-Reggina (C, 2-0). Ore 19.30 Pordenone-Südtirol (A, 0-2); Martina-Matera (C, 1-3). DOMENICA Ore 11 Pistoiese-L’Aquila (B, 0-2). Ore 12.30 Lumezzane-Como (A, 0-2); Ancona-Prato (B, 3-2). Ore 14.30
Torres-Real Vicenza (A, 3-3); ReggianaCarrarese (B, 3-1); Ischia-Cosenza (1-3) e Melfi-Lecce (C, 1-4). Ore 16 PaviaRenate (A, 1-0); Catanzaro-Messina (1-1) e Vigor Lamezia-Paganese (C, 0-1). Ore 18 Bassano-Venezia (A, 2-1); ForlìPontedera (1-2) e San Marino-Gubbio (B, 0-2). LUNEDÌ Ore 20.45 Pisa-Spal (1-0). LE CLASSIFICHE GIRONE A Novara e Bassano p. 64; Alessandria 62; Pavia (-1) 60; Como 54; Feralpi Salò 49; Real Vicenza 47; Arezzo 45; Südtirol e Venezia 44; Cremonese 42; Mantova (-3) e Renate 40; Giana e Torres 39; Monza (-2) 36; Lumezzane 31; AlbinoLeffe 29; Pordenone 27; Pro Patria (-1) 25. GIRONE B Teramo p. 65; Ascoli 60; Reggiana* 55; L’Aquila 54; Pisa* 51; Spal 49; Ancona* 48; Lucchese 47; Pontedera 45; Tuttocuoio 44; Carrarese 41; Gubbio 39; Grosseto (-1) 38; Santarcangelo* 37; Prato 36; Savona 35; Pistoiese** 34; Forlì 33; Pro Piacenza (-8) 29; San Marino 26. (** 2 partite in meno, * una partita in meno). GIRONE C Salernitana p. 73; Benevento 68; Juve Stabia 60; Lecce e Matera 57; Casertana* 56; Foggia (-1) 54; Catanzaro 48; Barletta 43; Cosenza e Vigor Lamezia 41; Melfi (-2) 38; Martina* e Lupa Roma 36; Paganese 34; Ischia 29; Messina e Savoia 28; Aversa Normanna 26; Reggina (-4) 22. (* una partita in meno).
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Formula 1 R La giovane promessa
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
A TU PER TU CON...
CONTENUTO PREMIUM È fidanzato con la sorella di Nick De Vries, talento del vivaio McLaren, che cosa succederà quando sbarcherà anche lui in F.1? «Non c’è ancora arrivato, quindi andiamoci piano. In realtà io e sua sorella ci siamo lasciati cinque mesi fa. Ma con Nick, olandese come me, sono rimasto in amicizia. Sta a lui dimostrare di meritarsi il grande salto». Divide il box con Carlos Sainz jr, un’altra promessa. Batterlo è uno stimolo? «Lo è sia per me sia per lui. Ci stiamo spingendo al limite a vicenda e stiamo facendo progredire la macchina. Alla fine, solo uno di noi due continuerà la sua strada in F.1 con la Red Bull».
Verstappen «MAMMA MI PREGA DIFIGLIO ANDAR... FORTE» DI PILOTI, È IL PIÙ GIOVANE A PUNTI. «SAINZ? DI NOI DUE IN F.1 NE RESTERÀ UNO» L’INTERVISTA di LUIGI PERNA
È
arrivato in F.1 con la forza di un ciclone, come prima di lui solo i grandissimi: da Ayrton Senna a Lewis Hamilton. E domenica, con il settimo posto di Sepang, è diventato il più giovane pilota a conquistare punti iridati, superando Sebastian Vettel e Daniil Kvyat. Una piccola, grande rivincita per Max Verstappen, figlio d’arte e primo minorenne della storia dei gran premi, che dal giorno del suo ingaggio con la Toro Rosso è stato circondato dai pregiudizi, a dispetto di un talento fuori dal comune. «Gli scettici si sbagliavano, l’ho dimostrato già alla mia prima gara a Melbourne. Piloti più esperti di me sono finiti contro il muro, mentre io non ho fatto errori (rimontava ed era in zona punti, prima del ritiro per un guasto; n.d.r.). Le critiche di qualche collega? Forse sentono la pressione in arrivo (ride)». Qual è il suo primo ricordo legato alla F.1? «È stato proprio a Sepang, credo nel 2001. Andavo avanti e indietro curioso per il paddock, ma non guardai la gara in circuito. Tornai in hotel con mia madre e la ve-
LE DINASTIE NEL MONDO DELLE CORSE
demmo alla tv. Papà fece una bella prestazione». Che sensazioni provò quel giorno? «Per me era come stare all’asilo. Giocavo come ogni bambino. Le vetture allora non mi attraevano. Non capivo di essere a un GP. Ho cominciato a sognare di diventare un pilota a 10 anni». È stato accolto in F.1 con molte polemiche. La Fia ha introdotto una regola che dal 2016 vieterà ai minorenni di correre e Felipe Massa considera uno scandalo che lei non abbia neppure la patente. «Be’, a settembre compirò 18 anni e la prenderò. In quanto alla nuova regola, aspettiamo di vedere che cosa succederà davvero». Sua madre, Sophie Kumpen, è stata una campionessa di kart, l’unica donna a vincere il Trofeo Margutti. Le ha mai detto di andare piano? «No, mi ha sempre detto di andare più forte. A tre anni, guidavo in tondo con un quad nel giardino di casa e lei continuava a gridarmi: “Accelera, accelera”. Ma io ero già a tutto gas!».
ANTONIO&ALBERTO ASCARI Antonio Ascari è pilota di punta Alfa Romeo: nel ‘24 vince a Monza. Alberto sarà iridato con la Ferrari nel 1952-53
GRAHAM&DAMON HILL Graham Hill vince 2 titoli (1962 e 1968 con Brm e Lotus); Damon conquista il Mondiale 1996 con la Williams
L'IDENTIKIT MAX EMILIAN VERSTAPPEN NATO IL: 30 SETTEMBRE 1997 A: HASSELT (BELGIO) NAZIONALITÀ: OLANDESE PILOTA TORO ROSSO
2005 Inizia a correre nei kart. Nel 2013 vince il Mondiale KZ. 2014 Disputa l’Europeo di F.3: finisce 3° con 10 vittorie. 2015 Sbarca in F.1 con la Toro Rosso. Ritirato in Australia, in Malesia finisce già a punti: 7o.
GILLES&JACQUES VILLENEUVE Gilles dal ‘77 all’82 è idolo dei ferraristi anche se vince solo 6 gare: Jacques arriva al titolo nel ‘97 con la Williams
Suo padre Jos, che ha corso alla Benetton con Michael Schumacher, è stato sempre molto severo con lei. È vero che una volta, dopo una gara in kart, non le parlò un’intera settimana? «Me lo ricordo bene. Eravamo al Mondiale Kz, sulla pista di Sarno. Volevo vincere a tutti i costi, così presi troppi rischi e feci un errore decisivo (si agganciò con un altro kart durante un sorpasso; n.d.r.). Mio padre era arrabbiatissimo: aveva lavorato al banco prova tutte le settimane, per due anni, per sviluppare un motore vincente. Durante il viaggio di ritorno in furgone fino all’Olanda non disse una parola e così per una settimana. Ma dal quel giorno io sono cambiato, diventando molto più riflessivo, e in kart ho poi vinto tutto». Una lezione come a scuola? «Meglio. Impari di più stando al mondo, in mezzo agli adulti, che dietro ai banchi». I suoi hobby? «Ancora oggi, nei fine settimana, giro in kart sulla pista di Genk. Da ragazzino giocavo anche a calcio in una squadra della mia città, ma ho lasciato stare. Tifo Psv Eindhoven e Barcellona. Il mio calciatore preferito è Lionel Messi».
VINCERE NON SI PUÒ, IL PROSSIMO PASSO È ANDAR BENE IN QUALIFICA MAX VERSTAPPEN
Fra i piloti? «Sono cresciuto senza idoli, però ho grande considerazione per Fernando Alonso. Mi colpisce la sua capacità di fare la differenza nei primi due giri di gara e inoltre ha battuto tutti i compagni. Le prestazioni degli anni scorsi alla Ferrari, quando l’auto non era da titolo, meritano rispetto». Quando gioca alla Playstation sceglie Fernando? «Non ho più tempo per la Playstation e comunque non gioco alla F.1, non è abbastanza realistico... Però guardo le gare del passato su Youtube e nei filmati d’epoca. È molto utile». Alla Gazzetta suo padre ha detto che sarebbe soddisfatto di vederla regolarmente a punti quest’anno. «Sarebbe un buon inizio. Vincere non è realistico, per ora, ma io vorrei andare forte anche in qualifica». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Max Verstappen, con papà Jos, che ha corso in F.1 dal ‘94 al ‘98 e dal 2000 al 2003 COLOMBO
Motomondiale R Il caso
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Pedrosa k.o. e Stoner si offre Ma la Honda stoppa il rientro
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DAL 2016
1Dani, operato a Madrid, starà fermo 4-6 settimane. Casey su Twitter:
«L’avrei sostituito». Suppo (Hrc): «No, Bayliss e Schumi hanno fatto flop»
Carmelo Ezpeleta con Valentino Rossi MILAGRO
Gomme&motori La MotoGP vara regole confuse «SAREBBE STATO UN ONORE PER ME GUIDARE AL POSTO DI PEDROSA» CASEY STONER IRIDATO 2007 E 2011
Paolo Ianieri
C
asey Stoner voleva sostituire Dani Pedrosa nei GP degli Stati Uniti e Argentina, la Honda ha detto no. Un tweet di Casey nella notte («Chiedo scusa, ma non correrò @circuitamericas il prossimo weekend, sarebbe stato un onore guidare per @26_DaniPedrosa»), prima di lasciare la Patagonia, dove si è divertito nella pesca con la mosca facendo incetta di trote gigantesche, ha scatenato il caso. «Sì, ne abbiamo parlato — confessa Livio Suppo, team manager Hrc —. C’erano alcuni “pro” ma molti più “contro”, abbiamo deciso che era meglio lasciar perdere. La gente non si rende conto di quanto alto sia il livello. Visto Troy (Bayliss; n.d.r.)? Aver vinto tanto, non implica che al ritorno uno sia immediatamente veloce». FUORI DAI GIOCHI Insomma, fa capire Suppo, più che per «proteggere» Marc Marquez dal ritorno di Casey, la decisione Hrc di puntare sul collaudatore Hiroshi Aoyama per sostituire Pedrosa nei prossimi due GP (e probabilmente anche a Jerez a inizio maggio), è stata presa per salvaguardare Stoner da possibili brutte figure. «Casey non conosce le prossime due piste, gli ultimi due anni ha girato 4 giorni con questa moto. Capisco che un ritorno possa scatenare le fantasie della gente, sarebbe piaciuto a tutti, ma se poi non fosse stato veloce? Che cosa si sarebbe detto e scritto?» BAYLISS E SCHUMI E se lo fos-
1Un sistema a punti farà salire
«SE VUOL TORNARE DEVE ALLENARSI O RISCHIA DI FARSI MALE»
o calare il numero dei propulsori
Mauro Casadio
S
olo cinque giorni dopo lo straordinario show di Losail, la MotoGP dà il peggio di sé con un comunicato sul regolamento 2016 confuso e con un paio di dimenticanze notevoli. La prima: non è scritto che dal prossimo anno spariranno le gomme extrasoffici (quelle che stanno facendo volare le Ducati in qualifica). La seconda: non è scritto che dal 2016 i team più «bisognosi» avranno 9 motori a stagione e sviluppo libero.
LIVIO SUPPO TEAM MANAGER HRC
se stato, come molti ritengono? Anche perché, nel rinnegare il suo «non correrò mai più in MotoGP», Stoner deve essere perlomeno convinto di non rimediare figuracce. «Casey è Casey — ribatte Suppo —, ma davvero crediamo che oggi possa dare fastidio a Marc? Anche Troy era convinto di andare in Thailandia e vincere. Quando ho saputo che tornava gli ho mandato un sms e lui mi ha risposto: “Morte prima del disonore”. I piloti a volte sono un po’ matti, ma credo che alla fine chi ci sia rimasto più male sia proprio lui. Un altro esempio è Schumacher, ha chiuso la carriera in Ferrari con una rimonta spettacolare in Brasile, al ritorno con la Mercedes ha fatto fatica a collezionare un podio. In questo momento, meglio evitare di fare casini per niente». VOGLIA E se a Casey, che a luglio correrà la 8 Ore di Suzuka, fosse tornata la voglia? «Se vuole tornare seriamente, si deve preparare. Correre una tantum sarebbe più uno svantaggio, per noi e per lui, col rischio inoltre di farsi male. E io continuo a credere che non abbia voglia di correre a tempo pieno. Una wild card a fine stagione? Ce la chieda e ci penseremo». OPERATO Per ora, piuttosto, Suppo deve pensare al recupero di Pedrosa, che ieri a Madrid si è sottoposto a un’operazione all’avambraccio destro, durata due ore. «L’operazione è stata complicata e aggressiva — ha spiegato il dottor Angel Vilamor —, usando una tecnica di microchirurgia e lenti microscopiche. La fascia muscolare
Casey Stoner pescatore: foto postata dall’australiano in questi giorni in Patagonia
era ipertrofizzata e ha dovuto essere aperta e rilasciata, venendo dissezionata e rimossa. L’aumento del volume soffocava il muscolo nella fascia non elastica, aumentando la pressione compartimentale e togliendo ossigeno. Cosa che comportava dolore intenso all’avambraccio, che collassava durante la guida».
IL GUAIO MUSCOLARE
SINDROME COMPARTIMENTALE Il dolore nasce dall'impossibilità della guaina di protezione di contenere l'aumento della massa del muscolo sovrallenato dell'avambraccio
RCS
ORDINE E adesso proviamo a fare un po’ di ordine in queste due paginette degne del miglior Azzeccagarbugli. Punto primo: nel 2016 tutte le moto dovranno avere al massimo 22 litri di benzina e dovranno pesare almeno 157 kg. Punto secondo: la centralina unica avrà come base quella Magneti Marelli che usano ora le Open; dal 1° luglio 2015 a fine 2016, se Honda, Yamaha e Ducati saranno d’accordo tra loro ad effettuare un cambiamento alla centralina, lo potranno fare, ma i costi dovranno essere sostenuti dai costruttori; di contro, se la Dorna in questo periodo vorrà fare una modifica alla centralina, il cambiamento dovrà essere approvato all’unanimità da Honda, Ducati e Yamaha. E veniamo ai motori: saranno 7 e congelati, in una stagione con al massimo 20 GP (l’Austria è già sicura di entrare, vicinissima la Thailandia). I costruttori che nel 2013, 2014 o 2015 non abbiano vinto alcuna gara sull’asciutto — al momento sono Ducati, Suzuki e Aprilia — potranno invece usare 9 motori e fare test con i piloti ufficiali.
RECUPERO Dani resterà sotto controllo un paio di giorni, per evitare l’insorgere di versamenti di sangue che, se non rimossi, pregiudicherebbero il decorso. Lo stop sarà da 4 a 6 settimane. «Saltando almeno due gare, il Mondiale di Dani è già fortemente compromesso — chiude Suppo —, ma la priorità è che recuperi pienamente. La gente non si rende conto del suo talento, di cosa gli riesca con quel fisico minuto. Si meriterebbe qualche bella soddisfazione».
CONCESSIONI Dopo l’addio alle gomme extrasoffici e ai maxiserbatoi, le concessioni rimarranno appunto due: i 9 motori e i test con i piloti ufficiali. Ma accumulando punti, si possono perdere. La vittoria ne vale 3, il secondo posto 2, il terzo 1. Il costruttore che nel corso del 2016 arriverà a 6 punti, perderà subito il diritto ai test con i piloti ufficiali e, nel 2017, il diritto ai 9 motori. Se nel 2017 farà almeno un punto, continuerà a non avere concessioni anche nel 2018; se invece nel 2017 non ne farà, nel 2018 riacquisterà i benefit. Per quanto riguarda la stagione in corso, il serbatoio scenderà da 24 a 22 litri (come già successo alla Ducati) al raggiungimento di 3 punti sull’asciutto; serviranno invece sempre 3 vittorie sull’asciutto per vedersi cancellare la gomma supersoffice e i test con i piloti ufficiali.
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Ciclismo R Verso la grande classica belga 99 EDIZIONE DA PERCORRERE 264,2 KM a
IL VIA DA BRUGES, METEO OK Domani si corre il 99° Giro delle Fiandre. Partenza da Bruges alle 10.15, arrivo dopo 264,2 km a Oudenaarde, tra le 16 e le 16.30. Meteo: cielo sereno per tutta la giornata e lungo tutto il percorso. Ampia copertura televisiva: Rai3 dalle 14.30 alle 17.10, RaiSport 2 dalle 12.10 alle 14.30 e dalle 17.05 alle 17.30, Eurosport dalle 12.30.
DICIANNOVE MURI L’edizione 2015 prevede 19 Muri, due in più del 2014: entrano il Tiegemberg (il primo, al km 87) e il Berendries (km 170). Nel menù 3 volte il Vecchio Kwaremont (2200 m, pendenze tra il 4 e l’11%); 2 Paterberg (360 m, punte del 20%); una sul Koppenberg (600 m, punte del 22%); una sul Kruisberg (il più lungo: 2500 m tra il 5 e il 9%).
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I FAVORITI: DA SAGAN A STYBAR Al via 25 team di 8 corridori. Assenti i vincitori delle ultime 3 edizioni (Tom Boonen 2012, Fabian Cancellara 20132014), i favoriti sono: Peter Sagan (2° nel 2013), Zdenek Stybar, John Degenkolb, Geraint Thomas, Alexander Kristoff, Niki Terpstra, Sep Vanmarcke, Greg Van Avermaet, Stijn Devolder (1° nel 2008 e 2009), Jurgen Roelandts.
ITALIA CON PAOLINI E POZZATO La pattuglia italiana si presenta con una ventina di corridori. Due di loro, già saliti sul podio, hanno in canna il colpo: Luca Paolini, 3° nel 2007, e Filippo Pozzato, 2° nel 2012. Al via anche Trentin, Viviani, Bonifazio, Gatto, Oss, Bandiera, Cimolai, Modolo, Guarnieri, Tosatto, Marcato, Selvaggi, Puccio, Ferrari, Chicchi e Dall’Antonia.
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MAGNI È IL LEONE Prima edizione nel 1912. Il Belgio guida con 68 vittorie, poi c’è l’Italia con 10: 3 volte con il «Leone delle Fiandre» Fiorenzo Magni (1949-’50’51), poi Dino Zandegù (‘67), Moreno Argentin (‘90), Gianni Bugno (‘94), Michele Bartoli (‘96), Gianluca Bortolami (2001), Andrea Tafi (‘02) e Alessandro Ballan (‘07).
Wiggins, missione Thomas
1Domani il Fiandre Il Baronetto si veste da gregario prima dell’assalto alla Roubaix:
«Lancerò Geraint come ho fatto con Cav sui Campi Elisi». Il gallese: «Sì, posso vincere» guimento a squadre e 3 volte (una ai Giochi, 2 ai campionati del Mondo) Brad è stato il suo capitano nel quartetto britannico.
Ciro Scognamiglio INVIATO A KORTRIJK (BELGIO)
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Il gallese Geraint Thomas, 28 anni, vincitore otto giorni fa del Gp E3 Harelbeke, banco di prova per il Giro delle Fiandre di domani BETTINI
ul bancone dell’elegante bar che ospita la chiacchierata ci sono quattro magnum di champagne. A Bradley Wiggins hanno appena chiesto che cosa vorrebbe dire una vittoria del compagno Geraint Thomas al Giro delle Fiandre di domani. «Mio Dio. Non voglio neanche pensarci! Se succedesse, quelle bottiglie sono già pronte. E poi la Roubaix magari non la facciamo, mandiamo la squadra B…».
PARALLELO Come Wiggins, Thomas ha cambiato pelle e adesso gioca un ruolo importante su più tavoli. Magari non vincerà mai il Tour come il suo modello, ma intanto è forte a crono e competitivo nelle brevi corse a tappe e in salita, oltre a essere lanciato come uno dei favoriti in un Giro delle Fiandre orfano sia di Boonen, sia di Cancellera. «Dopo la vittoria ad Harelbeke e il terzo posto alla Gand-Wevelgem – ha commentato Thomas, per molti “G” – ho capito che posso dire la mia anche al Fiandre. Senza Tom e Fabian la corsa sarà più aperta, in molti crederanno di avere una possibilità. Ma penso che la tattica sia la solita. Se ne hai, all’ultimo passaggio sul Paterberg devi fare la differenza. Anche perché i velocisti come Kristoff o Degenkolb sono pronti».
PALCOSCENICO Il Baronetto concede alla stampa una ventina di minuti nella base di Sky a Kortrijk. Gli bastano per prendersi la scena, ora che sta entrando negli ultimi otto giorni di gare su strada ad altissimo livello, prima di pensare al record dell’Ora e all’ennesimo oro olimpico in pista, a Rio 2016. Domani il Fiandre e domenica prossima la Roubaix che fortemente desidera sono il miglior viale d’addio possibile: «Sì, chiudere alla Quattro giorni di Dunkerque o altrove non sarebbe stata la stessa cosa. È in questa parte del mondo che fare il ciclista è essere un eroe, è al Fiandre e alla Roubaix che finisci la corsa anche ultimo e vieni applaudito come un attore protagonista di un film». OBIETTIVI Subito prima di lui, aveva parlato Geraint Thomas. Sono amici. «Brad è più di un compagno di squadra per me – aveva spiegato il 28enne gallese con un passato alla Barloworld come Chris Froome —. Ha qualche anno in più, l’ho sempre visto come un esempio». E insieme ne hanno vissute tante di storie: Thomas è stato un fuoriclasse della pista come Wiggins, ha vinto 2 ori olimpici e 3 mondiali nell’inse-
PIANO Come ha sottolineato Wiggins, probabilmente è la prima volta nella storia che ci sono quattro britannici («Oltre a me e Thomas, Rowe e Stan-
Bradley Wiggins, 34, sulle pietre della Roubaix, il grande obiettivo prima di lasciare Sky BETTINI
1Il baby ligure, 5° a Sanremo, ritrova la gara dei Muri: «Il Fiandre per me è impossibile. Per ora». Trek e Cannondale lo corteggiano
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veglio. Un po’ matto, in senso buono. Tutt’altro che banale. Appunti sparsi, arrivati da diverse campane, con un soggetto comune: Niccolò Bonifazio. Il ligure della Lampre-Merida non è al debutto al Nord, nonostante abbia appena 21 anni, perché il Giro delle Fiandre e la ParigiRoubaix li aveva già assaggiati l’anno scorso da nepro’. Ma il punto di vista è inevitabilmente cambiato dopo il recente 5°
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E Boonen pensa al Giro d’Italia ● (ci.sco.) Anche se sei Tom Boonen puoi scoprire qualcosa di nuovo. A 34 anni. Nel caso del belga della Etixx-Quick Step si tratterebbe del Giro d’Italia, che non ha mai corso. «Non ho ancora deciso, ma ci sto pensando. Una strada porta al Tour of California e l’altra al Giro d’Italia». Boonen lo ha detto ieri, confermando quello che già si sapeva: non sarà al via (sta recuperando da un infortunio dopo la caduta alla Parigi-Nizza) né al Giro delle Fiandre né alla Parigi-Roubaix, vinti
Bonifazio alla scoperta dei propri limiti INVIATO A KORTRIJK
nard») capaci potenzialmente di essere davanti nel finale della Ronde. Lui le carte migliori le giocherà domenica prossima, ma intanto paragona l’aiuto che ha in animo di dare a Thomas «al momento in cui mi sono trovato nel treno che ha lanciato Cavendish, in maglia iridata, a vincere l’ultima tappa del Tour de France 2012 sui Campi Elisi». Il paragone è di rilievo perché Wiggins lo ha sempre ricordato come momento topico di un Tour che vinse, ma senza divertirsi troppo, concetto ribadito ieri. E quella di domani è una missione anche per Sky, la squadra che si appresta a lasciare e dove corre fin dalla sua costituzione (2010): nei primi cinque anni di attività è stato raggiunto l’obiettivo (con lui e Froome) di piantare la bandiera in cima al Tour, adesso la «missione» si allarga alle classiche Monumento finora stregate. Quella di Thomas al Fiandre è forse la prima, vera grande occasione. Mister G tifa Arsenal e Cardiff, se può va a vedere il Galles di rugby, ama la musica di Eminem e il film Braveheart. La sua frase di commiato? «Non so se accadrà, ma sento di avere la possibilità di vincere».
posto alla Milano-Sanremo: un top-5 nella Classicissima alla sua età non si vedeva dai tempi di Saronni, 2° nel 1978. Aggiungete le sei vittorie tra i grandi già a bilancio e allora la crescita della curiosità è la cosa più normale del mondo. IMPRESSIONI «Il Fiandre per me è una corsa impossibile, nel vero senso della parola! Almeno per ora». Sono le cinque della sera e il ligure è appena uscito dalla sauna. Al mattino aveva fatto la ricognizione dei Muri con il d.s. Mario Scirea e
Filippo Pozzato, 95 chilometri in tutto e… il piede a terra messo sul Koppenberg. «Sì, era molto sporco a causa dei camion che stavano mettendo le transenne. Per un Muro così quasi servono piccozza e ramponi. E in zona c’erano già tanti camper!». Alla fine gli è anche scappato un simpatico «vaffa». «L’anno scorso, in gara i Muri non li avevo neanche visti, mi ero ritirato prima. Avevo un problema al ginocchio, la condizione non era ottimale. Ora è migliore». Anche se delle botte prese per la caduta ad Harelbeke ci sono ancora i segni. «Mi sono ritirato anche alla GandWevelgem, ma poi ho saltato la Tre Giorni di La Panne e a casa sono riuscito ad allenarmi abbastanza bene. Spero di essere
rispettivamente quattro e tre volte. Per la Roubaix, nei giorni scorsi uno sponsor aveva parlato dell’un per cento di possibilità che Tornado Tom fosse al via e la cosa aveva acceso le speranze soprattutto dei tifosi locali. Intanto ieri, a margine di un incontro, la Quick Step ha prolungato l’accordo di sponsorizzazione della squadra fino alla fine del 2017. Domani al Fiandre saranno al via Terpstra, Keisse, Lampaert, Maes, Stybar, Van Keirsbulck, Vandenbergh e il nostro Matteo Trentin.
utile il più possibile alla squadra, fare un ulteriore passo avanti nella conoscenza dei miei limiti». MERCATO Intanto su Bonifazio (che il 1° aprile aveva scritto su twitter di un suo imminente annuncio di ritiro…) si comincia a ragionare anche in prospettiva futura. Il contratto con la Lampre-Merida scade a fine stagione e la squadra vuole tenerlo. Ma due team di assoluto rilievo come Trek (il team manager Luca Guercilena ha lavorato con lui in passato e ne ha sempre tessuto le lodi) e Cannondale-Garmin sono alla finestra con grande interesse. Così la Lampre sta stringendo i tempi e cercherà di chiudere a breve per il rinnovo (per un solo altro anno, a quanto risulta). Proprio per non rischiare di perderlo e doverlo rimpiangere. ci.sco.
Niccolò Bonifazio, a sinistra, 21 anni, nella volata della Sanremo BETTINI
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Siamo in onda R
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MATTINA 7 e 7.15 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 7.45 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.15 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 8.45 Gazzetta News 9 11x90
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Metta, sbarco al Pianella su GazzettaTv
1Esordio a Cantù (ore 20.30) per l’ex stella dei Lakers contro Capo d’Orlando. Si va verso l’esaurito Vincenzo Di Schiavi
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ale la febbre a Cantù per la prima di Metta World Peace al Pianella. Curve e gradinate sono già esaurite, gli ultimi biglietti di tribuna dovrebbero venire polverizzati in queste ore. Ma l’esordio casalingo per l’ex Lakers non sarà un privilegio per pochi. CantùCapo d’Orlando (palla a due stasera alle 20.30) infatti va in diretta sul canale 59, che è quello di GazzettaTv, in HD. Telecronaca di Davide Chinellato, il commento tecnico di Dan Peterson che già ieri sul nostro giornale ha incensato il fu Ron Artest. In studio Michele Gazzetti approfondirà con Franco Casalini le tante spigolature di una sfida fondamentale per l’Acqua Vitasnella in chiave playoff. La banda Sacripanti non può sbagliare visto che le prossime due partite si annunciano proibitive: trasferta a Venezia e derby con Milano il 16 aprile, recupero della 21a giornata. PANDA SHOW Ma con un Metta in più, tutto è possibile. Oltre ad avere scatenato l’entusiasmo di
una piazza storica, l’ala ha pure di questa sera: «Mi hanno detto seminato, già nella prima uscita che il nostro pubblico è caldissiassoluta a Pistoia, nitidi indizi mo, non vedo l’ora. Perchè sia della sua classe. In 23 minuti, chiaro: io non sono qui per fare 16 punti, 8 rimbalzi e 3 assist, spettacolo ma per dare tutto per nonostante una condizione ap- la mia squadra». prossimativa, tre giorni dopo il suo arrivo in Italia. A parte RIVALI Capo d’Orlando invece qualche forzatura al tiro, ha ca- si gode questo finale di stagione pito tutto molto in fretta ed ora con la salvezza praticamente in sarà interessante testarlo dopo tasca. Un’autentica impresa se una settimana quasi completa consideriamo budget e l’allucidi allenamennante catena to. Lo spirito di infortuni peraltro è che ha spesso Nel prepartita quello giusto, lasciato a Gricun’intervista come si evince cioli un roster dalle sue paroesclusiva al Panda ridotto all’osle, dopo il supso. E al Pianeltra Italia, Kobe plementare la, tanto per perso a Pistocambiare, e Nba ia: «Un ammancherà biente incrediGianluca Basibile. Un tifo esagerato da en- le, un ex, fermo per tre settimatrambe le parti: non ho mai vi- ne: «Non averlo a disposizione è sto nulla di simile nemmeno nei un problema — dice il coach college Usa». In una intervista dell’Upea —. Ci ha dato un esclusiva a GazzettaTv, che ver- grande aiuto in questa stagiorà integralmente proposta nel ne. Ma proprio per questo doprepartita (stasera a partire vremo dare di più ed essere andalle 20), ha pure mandato un cora più motivati. Metta? Non messaggio all’ex compagno in ha bisogno di presentazioni: giallo oro, Kobe Bryant: «Gli ho aggiunge solidità in difesa e mandato un sms dicendogli di può fare la differenza anche in venire a giocare qui con me». E attacco». scalpita per l’esordio casalingo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Metta World Peace, 35 anni, contro Pistoia CIAM
Metta presentato ai tifosi al Pianella CIAMILLO
clic
COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
Basket R Eurolega EFES
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MILANO
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A: OGGI, ORE 20.30 Reggio, esordio per Chikoko Brindisi ha recuperato Bulleri Sassari ancora senza Sosa
(13-24, 36-42; 63-59) EFES ISTANBUL: Heurtel 26 (3/9, 6/8), Janning 2 (1/2, 0/3), Perperoglou 8 (2/4, 0/3), Saric 14 (2/6, 2/2), Krstic 22 (8/11); Balbay (0/1), Osman 3 (0/2, 1/1), Batuk (0/1 da tre), Draper (0/1, 0/2), Lasme 5 (1/4), Korkmaz 2 (1/2, 0/2), Bjelica 4 (2/4). All.: Ivkovic. EA7 MILANO: Hackett 13 (5/7, 0/2), Gentile 17 (6/12, 0/3), Moss 5 (1/1, 1/1), Melli 3 (1/6, 0/3), Samuels 16 (5/7, 1/1); Ragland 2 (1/2, 0/2), Brooks 17 (4/11, 2/5), Cerella, Kleiza 3 (1/1 da 3), Elegar 2 (1/3), James. N.e.: Gigli. All.: Banchi. ARBITRI: Christodoulou (Gre), Shulga (Ucr), Pastusiak (Pol). NOTE - T.l.: Efes 19/22, Mil 15/20. Rim.: Efes 40 (Perperoglou, Osman 8), Mil 40 (Elegar 9). Ass.: Efes 19 (Draper, Heurtel 5), Mil 16 (Hackett 8). Prog.: 5’ 4-13, 15’ 19-32, 25’ 4453, 35’ 76-65. Usc. 5 f.: Darden 36’43” (78-65) Tec.: Banchi 30’18” (63-59), Gentile 35’49” (76-65).
Daniel Hackett, 27 anni, in penetrazione contro Dario Saric (20). Il play di Milano finora ha 4/39 da tre in Top 16 AFP
Luca Chiabotti
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inita. La stagione europea di Milano si chiude davvero, dopo le speranze rinate più che per l’aritmetica, per la qualità della pallacanestro mostrata nel girone di ritorno, quando tutto appariva già compromesso, con le prestazioni finalmente convincenti a Nizhny Novgorod e con Vitoria e la crescita fino al vertice dei top scorer continentali di Alessandro Gentile. Di fenomeni, nel gruppo di Milano, ce n’erano: il Cska, il Fenerbahce, l’Olympiacos, battibili ma oggettivamente più forti o migliori come squadre. Milano non ne ha battuto una: nella sua campagna europea di quest’anno ha portato a casa solo uno scalpo importante, seppure decadente quello del Panathinaikos Atene nella prima fase. PARAGONI Senza voler paragonare questa squadra a quella che dava 30 punti al Barcellona o all’Olympiacos e che, senza un suicidio di massa gara-1 contro il Maccabi, sarebbe probabilmente approdata alle Final Four, il problema non è non essere stata al livello delle (poche) big, ma di non esserlo stato delle squadre battibili, come è pure questo Efes di Dusan Ivkovic, reduce da 5 sconfitte nelle ultime 6 partite in Europa, messo recentemente k.o. anche in Turchia da avversarie di bassa classifica. Un momentaccio. Che si è allungato fino all’inizio della ripresa di una gara che l’EA7 doveva vincere almeno di 11 punti per cullare ancora una speranza di qualificarsi ai quar-
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Arrivederci Europa Milano k.o. a Istanbul E’ fuori dai playoff 1Heurtel e Krstic surclassano Hackett e Samuels
L’EA7 va a +15 poi crolla: ora le resta solo lo scudetto LA SITUAZIONE
La sfida del Forum, la prossima settimana, conterà solo per il Cska, che deve vincere per essere sicuro del primo posto nel girone. In caso di aggancio del Fenerbahce, passerebbero i turchi come primi. La lotta per il 4° posto è tra Efes e Vitoria: i baschi, per qualificarsi, devono battere Malaga e sperare che il Fener superi l’Efes. Girone E: Ieri Zalgiris Kaunas-Stella Rossa Belgrado 7670 (Jankunas 19, Cherry 17; Marjanovic 14, Jenkins 12). Giovedì: Maccabi Tel Aviv- Galatasaray Istanbul 81-72; Barcellona-Real Madrid 85-80; Panathinaikos AteneAlba Berlino 66-68. Classifica: Real Madrid*, Barcellona* 10 vinte-3 perse; Maccabi 8-5; Panathinaikos, Alba 7-6; Zalgiris 5-8; Stella Rossa 3-10; Galatasaray 2-11. Pr. turno: 9/4 Alba-Maccabi; Stella Rossa-Panathinaikos. 10/4: Galatasaray-Barcellona, Real Madrid-Zalgiris. Girone F: Ieri Cska Mosca-Olympiacos Pireo 76-70 (Kaun, Weems 16; Printezis, Lojeski 16); Efes Istanbul-EA7 Milano 86-78. Giovedì: Laboral Vitoria-Fenerbahce Istanbul 93-76; Nizhny Novgorod-Unicaja Malaga 75-94. Classifica: Cska* 11-2; Fenerbahce* 10-3; Olympiacos* 94; Efes, Vitoria 6-7; Milano 4-9; Nizhny, Malaga 3-10. Pr. turno: 9/4 Fenerbahce-Efes, Malaga-Vitoria, MilanoCska. 10/4: Olympiacos-Nizhny. *: già qualificate. Ai playoff le prime 4 dei due gironi.
ti di finale, ed ha comandato di 15 già nel primo tempo. Quando Ivkovic ha buttato nella mischia un ‘95 (Osman, bravo su Gentile) e un ‘97 (Korkmaz). Ed erano ancora +12 a inizio ripresa. Poi, Thomas Heurtel e Nenad Krstic, con l’apporto della stellina Mario Saric, l’Efes hanno spazzato via Milano, attaccando Hackett e Samuels fino alla resa, producendo parziali su parziali fino all’11-2 del 74-61. Bene, all’inizio, Gentile che un imprudente Ivkovic lascia nelle mani di Janning, bene Samuels in attacco, ma la realtà è che l’Efes, fortunato come ha ammesso il suo allenatore di essere sotto solo di 6 punti all’intervallo, ha poi spazzato via tutti. Anche contro Vitoria c’era una asticella da superare (occorreva il +19 per ribaltare la differenza canestro), Milano l’ha raggiunta presto, poi non è
stata in grado di portare a casa la partita vera, pur giocando bene. Una cosa che fa riflettere. SFORZO «L’Efes ha fatto un grande sforzo per rientrare — dice Luca Banchi —. Noi abbiamo giocato un primo tempo attento. Sapevamo che sarebbero stati più aggressivi in difesa nella ripresa e sapevamo, anche, che il loro attacco non potesse essere uguale al primo. Heurtel ha preso la squadra sulle spalle. Mi è piaciuto come abbiamo approcciato la partita nel tentativo di vincere di 11. In Eurolega siamo cresciuti tanto ma a questi livelli non era ancora abbastanza». Resta uno scudetto da vincere, che non è poco ma non è sufficiente per una società e una squadra così. Non andare ai playoff era tra le possibilità, non competere coi migliori no. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi la decima giornata di ritorno, ore 20.30: REGGIO EMILIA-VENEZIA (ore 18.30, diretta Rai Sport 1) Arbitri: Lamonica, Di Francesco, Aronne. (f.p.-m.c.) Umana senza defezioni: settimana di lavoro completo per Phil Goss, Recalcati opta ancora per Nelson come ultimo straniero e Radic in tribuna. Reggio ritrova il suo capitano Andrea Cinciarini, fermo 10 giorni per un’infiammazione ai tendini peronei. Ancora fuori Riccardo Cervi (polpaccio) debutto per Vitalis Chikoko, ala-pivot classe ‘91 di 209 cm arrivato in settimana dal Treviri (Bundesliga). CANTU’-CAPO D’ORLANDO (diretta su GazzettaTv) Arbitri: Mattioli, Sardella, Quarta. (p.t.-s.p.) Acqua Vitasnella al completo: verrà osservato un minuto di silenzio per ricordare l’ex presidente Franco Corrado mentre la squadra giocherà listata a lutto. Upea senza i senatori Soragna e Basile bloccati da guai muscolari. Per Baso stop di almeno 3 settimane. BRINDISI-PISTOIA Arbitri: Chiari, Biggi, Paglialunga. (g.m.-f.l.) Brindisi ritrova Bulleri recuperato dopo il fastidio muscolare all’adduttore ma potrebbe non avere al top della condizione Mays fermato in settimana per una botta alla mano, che non dovrebbe pregiudicare la sua presenza. Tesi Group senza Daniele Cinciarini; Milbourne si allena a scartamento ridotto per il problema al piede, Brown ha fatto lavoro differenziato per un affaticamento mentre Easley è stato bloccato dalla febbre. Saranno comunque a disposizione di Moretti. BOLOGNA-VARESE Arbitri: Paternicò, Sabetta, Calbucci. (l.a.-a.f.) La Virtus cerca il riscatto alla Unipol Arena, dove ha vinto le ultime 5 partite consecutive. Squadra al completo per Giorgio Valli che recupera Valerio Mazzola, rimasto a riposo giovedì per una contusione al ginocchio destro. Anche Varese è al completo. ROMA-AVELLINO Arbitri: Taurino, Bettini, Morelli. (a.p.-l.z.) Nella Virtus che ha ben tre ex irpini (Dalmonte, Ebi Curry) ancora fuori Morgan per scelta tecnica, stesso motivo per cui la Sidigas tiene fuori Cadougan. PESARO-CREMONA Arbitri: Lanzarini, Vicino, Ranaudo. (cam.ca.-a.r.) Consultinvest al completo, Raspino rientra dopo la bronco-polmonite. Cremona recupera Hayes, fermo la scorsa settimana per una reazione allergica ad un farmaco. Clark è partito nonostante sia stato colpito da una forma influenzale. SASSARI-TRENTO Arbitri: Martolini, Rossi, Weidmann. (g.d.-c.t) Banco di Sardegna: sempre out Sosa, dentro ancora una volta Mbodj, Chessa è pronto a fare il suo ritorno in campo dopo lo stop e il recupero dall’infortunio. Dolomiti Energia al completo. CASERTA-MILANO (lunedì, ore 20, Rai Sport 1) CLASSIFICA: Milano* 42; Venezia 36; Sassari, Reggio Emilia 34; Trento, Brindisi 28; Bologna (-2), Pistoia 22; Roma, Cremona, Cantù* 20; Avellino 18; Capo d’Orlando, Varese 16; Pesaro 14; Caserta (-1) 9. * una partita in meno. A2-GOLD Ieri l’anticipo della 28a giornata Casalpusterlengo-Casale Monferrato 51-65. Oggi, ore 20.30: Brescia-Napoli (ore 18); Jesi-Trapani; MantovaTrieste; Ferentino-Agrigento; Biella-Barcellona PdG. Classifica: Tezenis Verona 40 (20 vinte-4 perse); Centrale del Latte Brescia 34 (17-6); Manital Torino 30 (15-9); Novipiù Casale Monferrato 30 (15-10); Angelico Biella 28 (14-10); FMC Ferentino, Moncada Agrigento 24 (12-11); Trieste 22 (1112); Dinamica Mantova 20 (10-13); Lighthouse Trapani 18 (914); Assigeco Casalpusterlengo 18 (9-15); Orange Moon Barcellona PdG 16 (8-15); Givova-Flor do Cafè Napoli (-3) 11 (7-16); Fileni Jesi 10 (5-18). DONNE Sono scattati ieri con tre gare-1 dei quarti di finale (al meglio delle tre partite) i playoff scudetto di A-1 donne. Risultati: Famila Wuber Schio-Cagliari 98-59; Passalacqua Ragusa-Gesam Gas Lucca 54-46; Umana VeneziaAcqua&Sapone Umbertide 87-51. Oggi (ore 18): Fila San Martino di Lupari-Saces Mapei Coconuda Dike Napoli. Le gare-2 sono in programma per mercoledì 8 e le eventuali belle sabato 11.
Atletica R Una famiglia divisa
Operazione Schwazer: Giovanni non ci sta 1Il De Benedictis bronzo olimpico si dissocia dal fratello: «Sono sdegnato, lasciamo il cognome pulito» Fausto Narducci
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a sua è una precisazione (richiesta) ma forse anche qualcosa di più. Giovanni De Benedictis, bronzo olimpico a Barcellona ‘92 e argento mondiale a Stoccarda ‘93 sulla 20 km di marcia, non vuole che il suo cognome venga associato in nessun modo ad Alex Schwazer nel percorso che potrebbe portarlo dal doping all’Olimpiade di Rio. «Vedo scritto che De Benedictis sarà il nuovo allenatore o il direttore tecnico di Schwazer. Scrivetelo bene: Mario non Giovanni».
Prende le distanze da suo fratello, che ha accettato di affiancare Sandro Donati nell’iniziativa? «Sì, non sono e non sarò mai d’accordo che si conceda una seconda occasione a Schwazer come a nessun altro ex dopato. Non è un buon esempio. E a mio fratello l’ho detto chiaro: attento, Alex ha tante facce». Com’è andata? «Avevo letto qualcosa di vago ma non riuscivo a crederci. Poi il pomeriggio prima della conferenza stampa, dopo aver svolto il ruolo di maestro a scuola, Mario mi ha chiamato al telefono ed è venuto a prendere un caffè a casa mia. Sia-
mo usciti perché la mia compagna Gisella Orsini, ex marciatrice che combatte il doping anche attivamente, non ci sentisse. E’ stato un momento difficile: gli ho comunicato il mio sdegno». Vi stimate fra fratelli? «Moltissimo, non avrei fatto quasi niente nella mia carriera se non ci fosse stato Mario, un allenatore bravo e “pulito”. Purtroppo mi ha messo davanti al fatto compiuto e non ho potuto far nulla per fermarlo. Però gli ho ricordato che la nostra famiglia ha principi seri e puri. E che molta gente distrattamente penserà che accanto a Schwazer ci sono io».
Cosa ci sarebbe di male? «Che se Schwazer va a Rio toglie il posto a un altro marciatore azzurro: vi sembra giusto? Proprio la lotta al doping ha messo in contatto Mario con Donati, un’altra persona che stimo molto. Però doveva dire no quando Schwazer ha chiesto di essere aiutato. Il male si combatte con il bene? Sì, ma il bene in questi casi non facciamolo fare ai De Benedictis visto che il doping ci ha così penalizzati. Ho scoperto ora cosa succedeva attorno a me». In un’intervista sulla Gazzetta ha anche detto che Maurizio Damilano non l’avrebbe battuta ad armi pari...
«Si avvaleva del Centro Studi di Conconi e io ero più forte di lui. L’ho battuto più volte, una volta anche da junior ma assegnarono a lui il tricolore assoluto. Ho capito dopo quello che succedeva attorno a me». Continua a seguire i giovani della marcia? «Purtroppo non ho il tempo. Sono vicecomandante della Stazione dei Carabinieri di Casacanditella in provincia di Chieti, a volte do una mano a qualche amico ma poco di più. Però sono ancora in prima fila nella lotta al doping». Cos’ha fatto per esempio «Ho denunciato il caso del mio corregionale abruzzese Alberico Di Cecco e ho perorato la causa per l’interrogazione parlamentare che poi c’è stata». Come seguirà ora Schwazer? «Non leggo più i giornali».
Giovanni De Benedictis, 47 anni
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Basket R Il personaggio
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’INCONTRO
CONTENUTO PREMIUM
La Boston di Datome PAZZI PER GIGI L’ALLENATORE: «LO AMO, VUOLE IL BENE DEI CELTICS» mo si concede una riflessione: «A Detroit ho sempre messo giù la testa e lavorato duro. Solo nelle ultime settimane mi ero un po’ scoraggiato, perché entravo in palestra INVIATO A BOSTON (USA) sapendo che non avrei mai giocato. Alla uando al TD Garden capiscono che sei lunga, non è facile». E il futuro, Gigi? «Si deitaliano, sanno che sei venuto per Gigi e ciderà a luglio. Ma sarebbe bello rimanere si affrettano a metterti al corrente: «Sai qui. E’ un bellissimo ambiente, una città che ha detto l’altro giorno l’allenatore? fantastica. Ma soprattutto sento la stima Che è il miglior tiratore della squadra» Poco do- dell’allenatore, che è un fatto fondamenpo, è coach Brad Stevens in persona a ripeterti tale. So di averlo messo in difficoltà, quel concetto con la sua faccia da ragazzino e perché quando sono arrivato avevano gli occhi blu che sembrano sinceri: «Non è sol- già le loro rotazioni che funzionavano. tanto il più bravo dei nostri tiratori, ma uno dei Non è stato semplice per lui trovarmi migliori che abbia mai visto. Perché? Non sa- dei minuti, ma lo ha fatto». Coach Stevens conferma e non soltanto per compiaprei, non lo seguo da quancere l’interlocutore: «I lodo aveva 12 anni. La rispove Gigi. Ha avuto una serie sta che posso darle è che Gidi occasioni e ci ha aiutato a gi può starsene seduto per vincere. E se non lo schiero quasi tutta la partita, entranella partita successiva, non re e avere la certezza di fare dice una parola: pensa al canestro. Nella Nba ci sono bene della squadra. E’ sempochi giocatori così». Si ferpre pronto e un’ispirazione ma un attimo, e aggiunge: per gli altri: un esempio da «Spero di riuscire a trovarseguire». gli sempre più spazio». Datome: autografi ai piccoli fans dei Celtics PAZZI PER GIGI InsomPANCHINA Mercoledì sera nella sfida vittoriosa per l’accesso ai playoff ma, tutti pazzi per lui. In fondo senza una contro i Pacers non succede: Gigi Datome rima- vera ragione tecnica, per ora. I telecronisti ne in panchina per tutta la gara, il secondo «non che lo lodano in tv, una schiera di ragazzini entrato»consecutivo. Potrebbe riaffiorare il tor- che lo fermano per gli autografi e lui che li mentone sperimentato a Detroit, anzi i tormen- accontenta per oltre un quarto d’ora. Il pubbliti: quella miseria di 16’28” giocati in quattro co che lo adora e gli dedica i cori. Racconta mesi, da quasi separato in casa, fino all’inaspet- Gigi: «Quanto entro, mi accolgono con tato trasferimento a Boston. Prima di risponde- un’ovazione. E quando mi arriva la palla, si re Gigi ci pensa su qualche istante e si accarezza alzano in piedi come se fossero certi che la la folta barba: «No, qui no. Qui nessun tormen- metto dentro» Quando è stato sul parquet to. L’altro giorno dopo la vittoria contro Char- per almeno 10’, otto volte, ha infilato 11 lotte, coach Stevens ha dato un cinque a tutti. A triple su 21. Non sono molte come nume ha detto: “Mi spiace Gigi, oggi avevo più fee- mero globale, ma in percentuale è una ling per Wallace, non sei stato fuori perché hai cifra eccellente e un ottimo biglietto da visita. fatto qualcosa di male”. Da tante altre parti non sarebbe mai accaduto». Probabile che il riferi- SORPRESA Una delle firme più importanti del mento sia a Stan Van Gundy, coach dei Pistons. Boston Globe, Gary Washburn, si unisce al coGigi preferisce grdare avanti, sul passato prossi- ro: «E’ arrivato nella trade alla scadenza delle
LA STORIA di MASSIMO LOPES PEGNA
RISPETTO «Ehi Gigi come stai?», fa una guardia della sicurezza. In poco più di un mese si è fatto proprio benvolere da tutti. Siamo dietro le quinte, zona off-limit per chi non è parte della squadra. C’è il gigante buono Kelly Olynyk con il suo occhio chiuso e nero, i postumi di una gomitata, che lo abbraccia. L’altro dei lunghi, Tyler Zeller, gli sorride affettuosamente. «Qui vengo rispettato un po’ di più che a Detroit, perché la considerazione te la guadagni innanzitutto giocando. Ormai so come ci si inserisce in un gruppo e come essere un ottimo compagno di spogliatoio». E sul parquet che cosa può dare? «So di non essere un giocatore imprescindibile. Ho imparato che nella Nba sei costretto a specializzarti e allora offro i miei tiri. E poi tanta energia, intelligenza, riuscire a leggere bene il campo e sono uno stakanovista. Credo di essermi guadagnato la fiducia del coach anche per questo». Gli costa un mucchio di fatica dire queste cose, perché non vuol certo passare per un presuntuoso. Non lo è, anzi, è persino troppo modesto. Però questa di Boston la ritiene una piccola vittoria: «Perché ogni istante che gioco, è frutto di sudore e tenacia. Ho subito ingiustizie? No. Però, diciamo che ci sono dei giocatori europei di medio valore che hanno buoni minutaggi. Si sa, la Nba è questione di opportunità».
Q
LeBron sorpassa Ewing E’ il n.20 dei marcatori Nba ● LeBron James è entrato nella Top20 dei migliori realizzatori della storia Nba superando, nella gara vinta contro Miami, Patrick Ewing. Ora LeBron è a quota 24836 e
ha nel mirino Jerry West, mito dei Lakers anni Sessanta e Settanta, che ne ha segnati 25192. Contro gli Heat, James ha fatto 23 punti come Irving (Love non ha giocato): Wade
s’è infortunato al ginocchio sinistro, producendo solo 7 punti in 13’. Harrison Barnes, con un tiro all’ultimo secondo, dà il successo ai Warriors. RISULTATI: Cleveland-Miami 114-88, Dallas-Houston 101-108, Golden State-Phoenix 107-106.
trattative e ha sorpreso tutti positivamente. Gli sono state concesse delle opportunità e Gigi ha il merito di averle sapute cogliere. E’ sicuramente un giocatore da Nba, il futuro è incerto, ma so che la dirigenza vorrebbe tenerlo qui». Stevens si sbilancia: «Sono dalla sua parte. Ne ho discusso anche con le altre persone che si occupano della gestione della squadra e a tutti piace l’impatto che sta avendo nella nostra organizzazione». Riportiamo a Gigi, come se il colloquio con il coach fosse stato l’incontro di un genitore con i professori di scuola: «E’ la conferma delle mie sensazioni», dice felice. Riprende: «L’unica cosa che chiedo a chi mi farà delle offerte è far parte delle rotazioni, avere un ruolo più stabile e riconosciuto. I soldi sono importanti, ma non una priorità». Ci ripensa, perché teme di essere frainteso: «Non voglio passare per uno che pretende, è solo ciò che vorrei accadesse». Accetterebbe anche l’Europa? «Ascolterò tutti. Se ci dovessi tornare non sarà una sconfitta. So di aver fatto il massimo e di appartenere a questo mondo. Spesso certe avventure sono come le storie d’amore: è questione di timing».
«QUANDO ENTRO C’E’ UN’OVAZIONE, RICEVO LA PALLA E I TIFOSI SI ALZANO TUTTI IN PIEDI SICURI DEL CANESTRO» GIGI DATOME AZZURRO DEI CELTICS
«I LOVE GIGI. E’ IL NOSTRO MIGLIOR TIRATORE. RESTERA’? A TUTTI QUI E’ PIACIUTO IL SUO IMPATTO» BRAD STEVENS ALLENATORE DEI CELTICS
«GIGI E’ SICURAMENTE UN GIOCATORE NBA. IL FUTURO E’ INCERTO MA SO CHE LA DIRIGENZA VORREBBE TENERLO» GARY WASHBURN GIORNALISTA BOSTON GLOBE
NORTH END Usciamo nell’aria ancora fresca di una splendida serata bostoniana. Destinazione North End per una cena nella Piccola Italia. E quindi appuntamento al Nebo delle sorelle di Jim Pallotta. «Mi volevano spiegare chi era Pallotta. A me che ho giocato a Roma», ride Gigi. Uno strano asse Roma-Boston: è come se il cerchio si stesse per chiudere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gigi Datome 27 anni AP
L’AZZURRO DEVE ANCORA SUDARE PER AVERE SPAZIO IN CAMPO, MA TIFOSI E CLUB LO APPREZZANO . E IL SUO RITORNO IN EUROPA DOPO DUE ANNI NELLA NBA NON E’ PIU’ PROBABILE
Sci velocità R L’impresa
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I RECORD E IL CONFRONTO 252,632 km/h
VELOCITÀ DI SIMONE ORIGONE
FALCO PELLEGRINO IN PICCHIATA
120 km/h
GHEPARDO
172 km/h
BICICLETTA IN DISCESA SU STERRATO DISCESA LIBERA (CLAREY A WENGEN) km/h
50
324 km/h
100
169,9 km/h
150
200
250
300
350 RCS
Origone un lampo: 252.632 km/h sulla neve! 1Per la terza volta, il valdostano migliora se
stesso: «Vento e pista molle, è stato difficilissimo» Pierangelo Molinaro
A
lla fine Simone Origone ce l’ha fatta e adesso è l’unico specialista dello sci di velocità dell’era moderna ad aver migliorato per tre volte il primato del Mondo. Ieri a Vars, in Francia, ha portato il limite a 252.632 km/h. Il precedente, che lo stesso atleta valdostano aveva stabilito lo scorso anno, era di 252.454. Poco, un incremento di poco più di un decimo, ma ottenuto in condizioni difficilissime. Era l’ultima picchiata, l’ultima possibili-
tà dopo una settimana di passione fra continui rinvii per il maltempo e il troppo vento. Giovedì, nella prima delle due discese di finale, il 36enne di Champoluc in Valle d’Aosta era arrivato a 251.397, «Ma sarebbe stato primato se fossimo partiti 10 metri sopra«. diceva Simone sospirando. Ma le condizioni erano al limite e la seconda prova di finale è stata giocoforza rinviata a ieri. Una sola picchiata, se fosse andata male i 5 atleti ammessi alla finale avrebbero dovuto aspettare ancora un anno per attaccare il vecchio record.
CRONOLOGIA ANNO 1984 1987 1987 1988 1992 1993 1995 1997 1999 2002 2006 2014 2015
ATLETA VELOCITA’ WEBER 208.937 GRAHAM 212.514 PRUFER 217.680 PRUFER 223.741 PRUFER 229.299 GOITSCHEL 233.610 HAMILTON 241.446 BILLY 243.902 EGGER 248.105 GOITSCHEL 250.700 S. ORIGONE 251.400 S. ORIGONE 252.454 S.ORIGONE 252.632
IL CALVARIO Ma anche quella di ieri è stata una giornata difficilissima. I primi 200 metri di pista, battuti a piedi perché per la poca neve i mezzi meccanici non potevano salire, erano difficilissimi, ma ancora una volta ci si è messo il vento. «C’è stato un primo rinvio di un’ora – racconta Origone – c’erano raffiche. Il limite per noi della velocità è di un vento a 15 km/h, ma già a 10 all’ora diventa pericolosissimo, un colpo laterale rischia di farti perdere il controllo. Gli organizzatori volevano ancora una volta annullare, ma noi atleti ci siamo riuniti e abbiamo chiesto di provare. Di norma ci sono 5 o 6 apripista, questa volta ne sono scesi solo tre. C’era un momento di calma di vento e la neve per il caldo si stava smollando, volevamo approfittarne. A Renaldo, uno dei tre apripista, ho chiesto di non prendere rischi: una sua caduta avrebbe ritardato la gara. Lui comunque ha fatto il primato personale, 232.408 km/h». LA PICCHIATA Continua Simone: «Quando è sceso lo svedese che ha portato il suo primato a 246, ho capito che c’erano le condizioni, ma quando è toccato al francese, che è andato piano, ho temuto che per il caldo la neve avesse collassato. Quando è stato il mio turno ho rischiato. Nella prima parte battuta a piedi saltellavo sulle gobbe. E quanto ti succede, per riequilibrarti tendi ad aprirti e prendi aria sul tronco. No, non pensavo di poter battere il mio primato anche se mi sentivo veloce, ma anche nella parte bassa della pista, con il fondo più regolare, mi pareva che la neve sotto gli sci fosse troppo molle. All’altezza delle fotocellule un piccolo dosso mi ha sollevato
Simone Origone, 36 anni, festeggia di fianco al tabellone TAMTAM PHOTO
IL MIGLIORAMENTO
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I metri orari di media che separano il nuovo record di velocità di Origone, 252.632 km/h, dal precedente, 252.454 ancora dalla neve e sulla linea rossa del traguardo ho pensato solo a frenare. I 400 metri, davanti a queste velocità, non sono affatto tanti e, visto che giovedì ero finito nelle reti, temevo con la neve molle di sfracellarmi». LA GIOIA «Ho capito che ce l’avevo fatta solo quando mi sono girato verso il traguardo e ho visto la gente con le braccia alzate che urlava. Sono felice, sono nella storia, perché nessuno ce l’ha fatta a migliorare tante volte il record. E’ stato difficilissimo, più delle due volte precedenti». Nasce spontanea la domanda di dove l’uomo possa arrivare on questi materiali: «Sono convinto che si possa andare ancora più veloce –
afferma Simone –. La neve qui a Vars era velocissima, ma la pista mal preparata nella parte alta, il vento e i continui rinvii ci hanno di sicuro rallentato. Sono convinto che qualche chilometro all’ora in più si ancora possa trovare». L’OPERAZIONE Confessa il valdostano, maestro di sci, scalatore e guida alpina nella vita di tutti i giorni: «Le ricerche di questo ultimo anno sono state inutili, ho utilizzato tutto il materiale della scorsa stagione e questi sci sono i primi ad aver stabilito due primati del mondo. Sono andato in galleria del vento da Pininfarina e alla Ferrari, pensavo di aver trovato uno spoiler (quello che si inserisce nella tuta sotto il ginocchio nella parte posteriore della gamba) più efficiente, ma le prove sulla neve sono state negative. Così non mi sono fidato e ho utilizzato quello che avevo già usato in gara. Adesso la stagione è finita e finalmente posso farmi operare al ginocchio sinistro. Mi dà fastidio da tempo dopo un’operazione sbagliata nel 2004. Ora lo rimetto a nuovo». Verso nuove avventure. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Vela R Coppa America: dopo il no di Luna Rossa
«Bisognava pretendere regole severe» 1De Angelis, ex skipper: «Il Protocollo doveva essere scritto sulla pietra... Se lasci spazio qualcuno lo sfrutta» Rossella Raganati
I
l giorno dopo il «drammatico» annuncio del ritiro voluto da Patrizio Bertelli, Francesco De Angelis, skipper storico di Luna Rossa per un decennio e anche unico timoniere non anglosassone ad aver vinto la Louis Vuitton Cup (esattamente nel 2000 ad Auckland quando andò a sfidare Team New Zealand con un team molto italiano), fa un’analisi di quanto è accaduto nel mondo della Coppa America. Si aspettava questa decisione tanto traumatica da parte di Patrizio Bertelli? «Non entro nel merito di quello che ha stabilito Bertelli, perché il responsabile di un team è libero di decidere e fare le proprie scelte. Certo, se c’era un vantaggio tecnico per aver iniziato presto a preparare questa
campagna di Coppa America (Luna Rossa aveva aperto la base di Cagliari già l’anno passato, ndr), mi chiedo perché non si sia deciso di conservarlo andando a regatare poi nel 2017 alle Bermuda. Se ti ritiri, qualcun altro prende il tuo posto e la gara continua alla stessa maniera, più o meno. Quello che è strano è che ci fosse la possibilità di cambiare le regole in corso d’opera e che non ci si fosse tutelati maggiormente dal punti di vista legale-giuridico. Quando si incomincia una sfida di Coppa America c’è
I COSTI SONO INSOSTENIBILI DA PRIMA DEL 2013. QUESTO MANAGEMENT NON È IMPECCABILE FRANCESCO DE ANGELIS EX SKIPPER LUNA ROSSA
un Protocollo (che si potrebbe definire il regolamento su cui si poggia la regata, ndr) a cui si deve fare riferimento, che è come un contratto quando acquisti una casa. Devi essere sicuro che non cambi, mai fino al termine della competizione. Il Protocollo doveva essere scritto sulla pietra e in realtà non lo era. Di conseguenza i concorrenti o non se ne sono accorti di quello che era stato stabilito oppure si sono assunti il rischio sin dall’inizio di un eventuale cambiamento delle regole a campagna iniziata. Non puoi criticare dopo se qualcuno utilizza lo spazio che gli è stato concesso. La Coppa America è fatta così, da sempre». Se, quando Team Australia si è ritirato, Luna Rossa avesse preso il suo posto come Challenger of Record, ovvero il rappresentante degli sfidanti (colui che può discutere con il defender americano) tutto questo si sa-
2010. Che i costi dell’America’s Cup fossero diventati ormai insostenibili era chiaro ben prima delle regate di San Francisco nel 2013 e il fatto che le modifiche siano state fatte soltanto ora, dimostra che il management della Coppa non è impeccabile. Adesso l’augurio è che tutto questo porti a qualcosa di buono per la regata. Speriamo si creino nuove opportunità e si possa tornare a una Coppa America con più concorrenti, come a Valencia nel 2007». Secondo lei, ci saranno altri team italiani? «Per il 2017 ormai è tardi. Magari, con queste nuove regole, nell’edizione successiva potrebbe essercene più di uno».
Patrizio Bertelli (sinistra) e Francesco De Angelis con la Vuitton Cup
rebbe potuto evitare? «Eventuali cambiamenti devono essere sempre negoziati tra il Challenger of Record e il Defender (gli americani di Oracle, ndr) e, quindi, ci si poteva tutelare in maniera più forte. Dopo il forfait degli australiani si è deciso, invece, per una Challenger Commission,
per il cambio della barca c’è stata una votazione a maggioranza in cui i team più piccoli hanno messo in minoranza quelli più grandi». Come vede il futuro dell’America’s Cup? «Questi cambi di regolamento potevano essere fatti fin dal
Come sarà la 35a Coppa America? «Per quel che riguarda il nuovo catamarano aspettiamo che venga pubblicata la nuova regola. L’evento lo giudicheremo quando inizieranno le regate, certo è che prima di prendere questa decisione gli americani si saranno fatti bene i loro calcoli». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Siamo in onda R
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Quattro partite L in tre giorni Abbuffata di muri nell’uovo di Pasqua poi gara-1 dei quarti dei playoff lunedì, tutto in HD
FINAL FOUR - CHAMPIONS LEAGUE SEMIFINALE
IN ESCLUSIVA E IN HD
Oggi 4 aprile ore 15:00
CHEMIK POLICE - UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO FINALE 3° E 4° POSTO
Domani 5 aprile ore 15:00
FINALE 1° E 2° POSTO
Domani 5 aprile ore 18:00
QUARTI DI FINALE - SERIE A GARA 1
Lunedì 6 aprile ore 19:00
POMÌ CASALMAGGIORE - METALLEGHE SANITARS MONTICHIARI
● Le ex italiane. Police: Zenik, Veljkovic, Ognjenovic, Glinka e Malagurski. Eczacibasi: Furst, Poljak e De La Cruz. Vakifbank: Sheilla, Vasileva, de Kruijf Costagrande
● le atlete che hanno presenze in Nazionale: Costagrande (84, foto), Diouf (63), Camera (36), Leonardi (30), Marcon (19), Pisani (4), De Gradi è Juniores
Gian Luca Pasini
1Tre gare di Champions League dalla Polonia e
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6
● gli allenatori italiani presenti su 4: Giuseppe Cuccarini nel Police, Gianni Caprara Eczacibasi, Giovanni Guidetti Vakifbank oltre a Carlo Parisi
a prima Champions League della storia di Gazzetta Tv arriva dalla pallavolo. Precisamente da Stettino, Polonia Nordoccidentale, dove in una delle tante moderne arene del Paese che in settembre ha ospitato i Mondiali maschili di volley, si celebra la più importante manifestazione continentale (per club) di tutto il 2015, esclusiva per l’Italia della nostra Tv, che in questo weekend pasquale propone il meglio del meglio (o quasi) della pallavolo europea, oltre che una delle gare-1 dei playoff femminili (lunedì sera, da Cremona: Casalmaggiore Montichiari). Tornando all’Europa sarà volley di grande qualità con il derby turco-emiliano (per via dei due allenatori italiani) Vakifbank ed Eczacibasi. Più blasonata la prima, allenata da Guidetti, che ha vinto due Champions in tre anni ed è stata seconda nella passata stagione, più aggressiva la seconda che si è andata a prendere da Piacenza il tecnico che aveva vinto in Italia per cercare di invertire una rotta che negli ultimi anni aveva visto spesso l’Eczacibasi fermarsi a un passo dal trionfo. In questa stagione è in lizza per tutti gli obiettivi, Champions compresa. PADRONE DI CASA A sbarrare la strada all’unica formazione italiana (compreso il torneo
maschile) arrivata alle final four c’è il Chemik Police di Beppe Cuccarini (questa è la gara di apertura sulla nostra emittente), pioniere fra gli allenatori che sono andati a lavorare all’estero (ha guidato anche l’Eczacibasi in passato) messo alla guida di una corazzata serba-polacca, che è sbarcata alle final four come organizzatore, ma che negli ultimi mesi ha perso solo due partite, una delle quali nella Coppa di Polonia, due settimane fa, appena per due punti... In questo contesto l’Unendo Yamamay è alla seconda finale di Champions League della sua storia, dopo quella del 2013 (chiusa al terzo posto, con sconfitta contro il Rabita in semifinale e successo sul Galatasaray nella finalina), dopo il successo in Coppa Cev nel 2012, che sarebbe l’Europa League della pallavolo. Questo per Busto, in diretta su Gazzetta TV (tutte le trasmissioni in Alta definizione in questo weekend, praticamente in HD), è quasi un esame di maturità per la squadra più giovane del lotto. Rinforzata con l’arrivo di Valentina Diouf e con il ritorno di helena Havelkova (la schiacciatrice ceca che aveva firmato il triplete a Busto appunto nel 2012) per puntare ancora più in alto dopo la finale scudetto dell’anno passato. Questa, dopo la delusione di Coppa Italia, è la prima grande occasione, che passa appunto anche attraverso il canale 59... © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ESPERIENZA di RACHELE SANGIULIANO
LA MIA CHAMPIONS GRAZIE GAZZETTATV!
M
entre mi riscaldavo prima delle partite mi capitava spesso di osservare i telecronisti che si preparavano alla diretta e mi chiedevo: «Cosa diranno oggi? Mi massacreranno?». Mai avrei pensato di ritrovarmi al posto loro e, soprattutto, di avere la possibilità di vivere le emozioni di una competizione che non ho mai giocato: la Champions League! Grazie a GazzettaTv in questi 3 giorni “scenderò in campo” 4 volte… sarò pronta? Ho studiato le squadre e le giocatrici, ripassato la tattica, le caratteristiche tecniche… ma ci sono delle atlete che hanno nomi impossibili, «e se li sbaglio? Che diranno gli ascoltatori? Mi massacreranno?!» A quanto pare le preoccupazioni anche oggi che sono passata dall’altra parte rimangono. Quello che di certo non è cambiato è l’amore nei confronti di questo meraviglioso sport che sa regalare emozioni incredibili e che spero di essere in grado di trasmettere, soprattutto a chi si avvicinerà alla pallavolo per la prima volta. Il volley è la mia vita, ho iniziato a giocare a 9 anni e a quanto pare non riesco a starne lontana. Pensavo che non avrei mai più provato emozioni del genere e invece la morsa allo stomaco che sentivo durante lo starting six ora la provo durante il count down prima della messa in onda. 10... 9... 8… 7…
Pallavolo R Final Four di Champions League CHE VIAGGIO UN RITARDO DI QUATTRO ORE
(t.b.l.) Dopo la partenza prima dell’alba da Malpensa per Berlino (con scalo a Monaco) e l’atterraggio nella capitale tedesca alle 10.45, Busto è salita sul pullman diretto a Stettino che si trova a circa 150 chilometri a Nord-Est. E qui sono iniziate le traversie: un incidente avvenuto all’altezza del Berlin ring-bahn, con rallentamenti
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
nell’uscita dalla cerchia metropolitana, poi un altro scontro sull’autostrada verso la Polonia. Risultato: una tratta che di solito richiede due ore è stata percorsa in più del doppio. Così la conferenza stampa della Champions è iniziata senza Busto. Che in serata ha assaggiato il campo di gioco.
DERBY TURCO-EMILIANO (a.a.) Final Four a Stettino (Pol): Oggi 15 Police (Pol)-Unendo Yamamay Busto, 18 Vakifbank Istanbul (Tur)-Eczacibasi Istanbul (Tur). Il Vakifbank di Guidetti (è di Modena) è la squadra favorita per i bookmaker. Viene quotato a 2 contro il 3.2 delle padrone di casa del Police e al 4.5 dell’Eczacibasi, mentre
Busto è data a 15. Quest’anno le due formazioni di Istanbul si sono affrontate due volte in campionato con l’Eczacibasi di Gianni Caprara (è di Medicina) vittorioso in entrambe. PIU’ GIOVANE (a.a.) 25 anni e 8 mesi l’età media di Busto Arsizio la squadra più giovane di queste final four: 26
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anni e 3 mesi per il Vakifbank, 28 anni e 3 mesi per l’Eczacibasi e 30 anni e 11 mesi per il Police. QUARTA (a.a) È la quarta semifinale di Coppe europee per il Busto Arsizio. Le prime due in Coppa Cev 2010 e 2012 vinte con il Rabita Baku (3-2) e con l’Urbino (3-0), la terza persa in Champions dal Rabita Baku (2-3).
Diouf, l’urlo di Busto «E’ la nostra occasione»
1L’azzurra a cuore aperto: notorietà, quadri, ateismo, tradizioni, viaggi e film
«Mia mamma scoprirà sulla Gazzetta che mi sono fatta tatuare la mano di Fatima...» Mario Salvini
V
alentina sui giornali, in tv, ospite di eventi e personaggio. Il Mondiale l’ha scodellata nelle case anche di quegli italiani che non distinguono un muro da una schiacciata e da un giorno all’altro Valentina Diouf si è trovata a essere simbolo della pallavolo e dell’Italia che verrà. Non solo quella del volley. E ora più che mai lei e la sua squadra ci rappresentano tutti. Perché la Unendo Yamamay Busto Arsizio, unico tra i nostri club, è alle finali di Champions. Valentina, è il momento di vincere qualcosa col club… «Sarebbe ora. Nell’unico trofeo che ho vinto, la Supercoppa 2011 con Bergamo, in realtà non c’ero, ero a casa a vomitare. Ma la medaglia me l’hanno data lo stesso. Sarebbe ora perché per me sarebbe anche un po’ una rivincita». La foto del tatuaggio sulla schiena della Diouf, 22 anni, e il quadro di un paesaggio che ha dipinto lei
COSA AMO DI PIU’ DEL VOLLEY? IL MIO RUOLO, CIOÈ PRENDERSI DELLE RESPONSABILITÀ
SI COMINCIA ALLE 15 SUL CANALE 59
INVIATO A STETTINO (POLONIA)
Nei confronti di chi? «Delle difficoltà di quest’anno, che per me è stato molto complicato sotto l’aspetto psicologico». Per via della notorietà? «No, o forse solo in minima parte. Per ragioni di cui non voglio parlare. Vorrei lasciarmi tutto dietro e credo che possiamo farcela». Fino a questo momento quale è stata l’emozione più bella? «Ne scelgo due. La vittoria del Mondiale Juniores. E l’ingresso in campo nella partita contro gli Usa a Milano, al Mondiale. E’ stato lì che ho capito cosa stavamo facendo». La cosa che le piace di più della pallavolo… «Il significato del mio ruolo: opposto. Vuol dire prendersi responsabilità. Il che non mi pesa, anzi: mi piace».
7.GLINKA-MOGENTALE 6. BEDNAREK 10. BJELICA 18. OGNJENOVIC
16. HAVELKOVA
6. LEONARDI
1. WERBLINSKA 17. PISANI 13. DIOUF
LIBERO 2. ZENIK
14. WOLOSZ 1. LYUBUSHKINA
A DISPOSIZIONE 3 Malagurski 4 Gajgal 8 Krzos 9 Rabka 12 Kowalinska 13 Mroz 16 Jagielo
A DISPOSIZIONE
7. MARCON
ALLENATORE Giuseppe Cuccarini
ALLENATORE Carlo Parisi
2 Degradi 3 Rania 5 Michel 8 Perry 9 Aelbrecht 12 Camera RCS
Cosa fa Valentina quando non schiaccia? «Mi piacerebbe ricominciare a dipingere. Da ragazzina facevo copie di quadri famosi, mi era venuto particolarmente bene Les Demoiselles D’Avignon di Picasso. In casa mia mamma ha un mio quadro, un paesaggio nella nebbia. Molto padano». Altri interessi… «La meditazione. Ho fatto qualche seduta di un corso di gruppo. Mi piace e ne sento la necessità. Ascolto musica dei nativi americani, mi aiuta molto, anche nella pallavolo. E poi c’è Pepito, il mio gatto. E’ un europeo nano: ci voleva qualcuno basso in famiglia».
La cosa più bella della notorietà? «Il fatto di essere riconosciuta per una cosa positiva. Perché ho giocato bene in un torneo importante. Per un aspetto sano».
Parliamo di libri. «Devo avere tempo, non sopporto di mettermi a leggere per 10 minuti. Mi piacciono i thriller, ho letto tutto Donato Carrisi, mi è piaciuto molto “Il suggeritore”. Di recente a una conferenza ho conosciuto Massimo Picozzi, mi ha regalato il suo “La ruga del cretino”, mi sta prendendo».
Aneddoti… «Sono andata alla Fiera dell’Artigianato, un sacco di gente mi ha fermata per una parola o per una foto. Poi sono tornata casa, e non so quante persone mi avevano taggata su Instagram. Ho capito che non posso fare nulla in incognita».
Film. «Quando non facevo la coppe, in mezzo alla settimana andavo al cinema anche un paio di volte. Non ho un film della vita, se ne devo scegliere uno dico “Memoria di una geisha».
Valentina Diouf è fidanzata? «Sì, da tantissimo tempo. Da sei anni, che sono quasi un terzo della mia vita. Immagino le domande e rispondo: è alto come me, gioca a basket, ma non in Serie A. Basta così».
MI PIACE E NE SENTO LA NECESSITA’: LA MEDITAZIONE. ASCOLTO MUSICA DEI NATIVI AMERICANI
LIBERO
11. VELJKOVIC
Un viaggio della vita, invece? «Tanti. Vorrei conoscere il Laos e il Vietnam. Sono stata due volte in Thailandia e mi è piaciuta tanto. Un altro viaggio stupendo è stato in Sri Lanka, con mia mamma. Siamo state in piccoli villaggi, con la gente. Lo stesso in Costa d’Avorio, eravamo con una famiglia mista come
TACCUINO
noi, la figlia è una mia amica di infanzia, mulatta come me. In un mese ho imparato il francese giocando coi bambini». E in Senegal, è mai stata? «Una sola volta. Mi affascina. Sento le mie radici. So che prima o poi lo farò. E infatti un mese fa ho deciso di fare una cosa…». Valentina si alza la maglia e mostra un tatuaggio grande come tutta la schiena: la mano di Fatima. «Mia mamma non lo sa. O meglio, non lo sapeva, lo viene a sapere con questa intervista». Che le piacerà molto, quindi… «Non credo. Ho voluto farmi la mano di Fatima, un simbolo islamico che rappresenta l’autocontrollo, Fatima è il nome della mia nonna senegalese che non ho mai visto e il mio secondo nome». E’ religiosa? «No, sono atea. Figlia di genitori atei che vengono una dal cristianesimo e l’altro dall’islam». Parliamo di musica… «Ne ascolto tutto il giorno, di generi diversi, dipende dallo stato d’animo. Passo dai System of a Down a De André. O ascolto Yiruma, un pianista giapponese, molto classico. In questo periodo la colonna sonora è Youth, dei Daughter». Per chi vota? «Diciamo che sono sempre stata una da Festa dell’Unità».
A-1 DONNE
SUPERLEGA
EUROPEI UNDER 19
Via ai playoff con Novara-Bergamo
Anticipo della 26a C’è Piacenza-Trento
L’Italia esordisce con la Polonia
Iniziano stasera con NovaraBergamo i playoff scudetto. Il programma: oggi NovaraBergamo (20.30 diretta RaiSport1). Lunedì: ModenaConegliano (17 dir. Sportitalia), Casalmaggiore - Montichiari (19, dir. GAZZETTA TV). Giovedì: Piacenza-Busto Arsizio (20.30, dir. Sportitalia)
(m.mar - ni.ba.) Piacenza, Camperi non ha problemi di formazione: Tavares-Poey, AllettiTencati (o Kohut), Papi-Zlatanov con Mario Junior libero. Primo allenamento, ieri, per Djuric con Trento ma oggi dovrebbe partire in panchina: Nemec-Zygadlo, Lanza-Kaziyski, Birarelli-Solè con Colaci libero.
(a.a.) L’Italia di Barbiero inizia l’Europeo con la Polonia (ore 16), poi Serbia, Danimarca, Russia e Francia. I 12 azzurri: Tofoli e Zoppellari; Margutti, Fantini, Cominetti, Zonca; Maiocchi e Cester; Galassi, Di Martino e Caneschi; Piccinelli. Le donne giocano con la Rep.Ceca per il 5-8° posto
Cos’avrebbe fatto senza il volley? «Da bambina dicevo che sarei diventata ingegnere petrolchimico. A 15 anni ero un metro e 97 e pesavo 67kg, avevo già l’accordo con un’agenzia di modelle. Poi sono andata a Roma, al Club Italia. Meglio così». Busto vince la Champions? «Quest’anno un sacco di alti e bassi, ma negli alti abbiamo dimostrato di poter fare l’impresa. Abbiamo una grande possibilità: giochiamocela». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Baseball R Il campionato più lungo e difficile
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
AMERICA AMERICA
CONTENUTO PREMIUM
Major League al via CHICAGO CUBS: ATTESA ETERNA ALEX RODRIGUEZ: ATTESO RITORNO no automaticamente sicure di essere da postseason. Un anno fa, ad esempio, le World Series via American le presero i Kansas City Royals, poi battuti in finale da San Francisco, la franchigia arrivata fino on è, semplicemente, uno sport. E’ quasi un in fondo nella National e capace di trionfare 3 volte happening. Bentornato baseball, il passa- in 5 anni. Kansas, e l’anno prima Pittsburgh: per ditempo preferito dagli americani. Scatta domani il re che nulla è scontato, e più non vinci, più spendi e campionato più lungo (162 partite solo di prima fa- più ti va magari male. L’esperto Carlos Beltran dei se), il più difficile e il più ricco, anche il più lento NY Yankees, sintetizza il fascino unico delle Mlb: (una partita dura fino a 3 ore e 2 minuti , e con il pari «Guardate le favole di Pittsburgh e Kansas degli ultiad oltranza). E ritrova il più pagato, Alex Rodriguez, mi anni: non sono ispirazioni per tutti? Cubs, Mets, terza base che forse farà ora il designato, uno che White Sox, tutti hanno una chance». A Los Angeles, con 654 fuoricampo è a 4 da Willie Mays, quarto di i Dodgers sono ancora aggrappati ai ricordi del tesempre. A-Rod, mal sopportato anche nella Grande am dell’88 di Tom Lasorda e Mike Scioscia (ora maMela, ha pagato un’intera stagione per doping go- nager agli Angels), due miti che sono orgoglio degli dendosi amaramente una parte del suo contratto italiani d’America, come Joe Torre che dopo aver decennale da 270 milioni di dolguidato l’ultima epopea dei lari. Basterà il più discusso alla Bronx Bombers (da quest’anno squadra più titolata (27 titoli) senza il leggendario interbase delle Mlb che offrono adesso 80 Derek Jeter) ora si occupa di opemilioni al cubano Gourriel, per rations e sostiene la linea del nuoevitare l’onta di un terzo anno ● Sono 27 le World Series vinte vo Commissioner Rob Manfred, senza playoff? Guardando ad dai NY Yankees, 11 St.Louis, 9 impegnato a diminuire i tempi morti del gioco, ovvero East nell’American League, dove Oakland, 8 Boston e San i cambi campo al posto del lanciatore il ruolo in Francisco, 6 LA Dodgers, 5 attacco è coperto dal battitore de- Cincinnati e Pittsburgh, 4 Detroit per accelerarli a signato, gli Yankees sono valutati da certi specialisti — nonostante il ritorno di due 2’25-2’45”, con soli 30” conpartenti come Sabathia e Tanaka — appena ultimi cessi ai lanciatori per riscalnella Division e con gli storici rivali di Boston primi. darsi. Le risposte della pre-season sono state incoraggianti, ma PRIMI O ULTIMI I Red Sox esaltano la filosofia Manfred chiede «più collaborazione stessa del campionato più incredibile del mondo: dai giocatori per rispettare i tifosi». Che contiprimi e poi ultimi, tra un anno e l’altro. Boston ha nuano a riempire i magnifici diamanti, comprepotenziato le munizioni nel suo line-up, con il terza so quello dei Chicago Cubs, il Wrigley Field in base di San Francisco, Pablo Sandoval, mvp del ristrutturazione, costruito dopo l’ultimo trionfo 2012, e l’esterno Hanley Ramirez che con David Or- della franchigia bloccata da una sorta di maleditiz dovrebbero aumentare la media battuta, mentre zione che si rinnova dal 1908. Nei Cubs, il prima i neo arrivati Porcello, Masterson e Miley dovrebbe- base è Anthony Rizzo, 31 fuoricampo nel 2014, ro diminuire la media punti subiti insieme al closer uno che ha davvero sangue italiano nelle vene, ed Uehara, che parte con qualche problema al braccio. il cui padre, durante il World Classic, distribuiva Due squadre storiche, Yankees e Boston, che non so- le figurine del figlio. Di quella nazionale azzurra ci
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LA STORIA di STEFANO ARCOBELLI
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LA SQUADRA DI MADDON NON VINCE DAL 1908 E PROVA A SFATARE IL TABU’ CON I FUORICAMPO DEL NOSTRO RIZZO. A-ROD PER DIMENTICARE UN ANNO DI DOPING E RILANCIARE GLI YANKEES. LA FAME DI LOS ANGELES
● 1: Pablo Sandoval, 3a base di Boston reduce dal trionfo con San Francisco. 2: Giancarlo Stanton, slugger di Miami e più pagato con 325 milioni di dollari. 3: Anthony Rizzo, 1a base dei Chicago Cubs e dell’Italia al World Classic, 37 fuoricampo, 4: Max Scherzer, partente di Washignton, una delle squadre favorite per i playoff AP Alex Rodriguez torna dopo un anno (doping)
sono altri big leaguers, come Jason Grilli (da closer di Pittsburgh ad Atlanta per 4 milioni di dollari), Drew Butera (Anaheim), Pat Venditte (Oakland), Mike Zunino per non dire di giovani come Colabello che fa il saliscendi dal Triplo di Toronto (squadra mai ai playoff dal 2000) e Alex Liddi (Royals). I Cubs ora sono allenati da Joe Maddon, che ha portato l’ottimismo degli anni d’oro di Tampa e con due partenti come Jon Lester e Jason Hammel, nonché il ricevitore Montero, vorrebbe spezzare l’incantesimo più lungo per una squadra. LA CAPITALE I Dodgers di Kershaw, Jimmy Rollins e del folle Puig non vincono dall’88, l’altra New York, i Mets, manca da 8 anni dai playoff. Niente a confronto con un’altra squadra che dopo il titolo del 2003, ha vissuto troppi strappi per avere continuità: così Miami per stare al passo con le grandi, ha offerto l’ingaggio più alto al battitore Giancarlo Stanton, 325 milioni di dollari, sperando che dopo un drammatico infortunio possa aumentare i 37 fuoricampo del 2014. I Marlins vantano un monte troppo giovane (Henderson Alvarez, Jose Fernandez), meno esperto di quello di Washington, che dopo due anni col miglior record, spera di vincere anche nei playoff, assicurandosi il Cy Young, Max Scherzer da abbinare a Strasburg, Zimmermann, Fister, Roark e Gio Gonzalez. E’ la miglior rotazione quella della squadra della capitale. I detentori di San Francisco sperano ancora in una stagione monstre di Madison Bumgarner, l’mvp delle World Series, 270 inning sul braccio. L’aria serena dell’Ovest, farà ancora la differenza? Dai Giants ad altri giganti? © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA Così le Major League, al via domani con Chicago Cubs-St.Louis. AMERICAN LEAGUE East Division: Boston Red Sox, Toronto Blue Jays, Baltimore Orioles, Tampa Rays, New York Yankees. Central Division: Detroit Tiger, Cleveland Indians, Chicago WS; Kansas City Royals; Minnesota Twins. West Division: LA Angels, Seattle Mariners, Oaklad Athletics, Texas Rangers, Houston Astros. NATIONAL LEAGUE East Division: Washington Nationals, Miami Marlins, NY Mets, Atlanta Braves, Philadelphia Phillies. Central Division: St.Louis Cardinals, Pittsburgh Pirates, Chicago Cubs, Cincinnati Reds, Milwaukee Brewers. West Division: Los Angeles Dodgers, San Francisco Giants, San Diego Padres, Arizona Diamondbacks, Colorado Rookies. LA STAGIONE La stagione della Mlb: 162 partite regular season (da domani al 4 ottobre); playoff (dal 6 ottobre): Division Series (su 5 prime di ogni Division più wild card); finali di Lega su 7; World Series dal 27 ottobre. All Star Game: 14 luglio, Cincinnati. ULTIMI TITOLI 2004 Boston, 2005 Chicago WS, 2006 St.Louis , 2007 Boston, 2008 Philadelphia, 2009 NY Yankees, 2010 San Francisco, 2011 St.Louis, 2012 San Francisco, 2013 Boston, 2014 San Francisco.
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TUTTENOTIZIE
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1TIGER AL MASTERS Tiger Woods giocherà l’Augusta Masters primo major di stagione da giovedì.
«E’ molto importante -ha fatto sapere dal suo sito -, voglio esserci. Ho lavorato molto sul mio gioco, non vedo l’ora di competere. Sono elettrizzato all’idea di andare ad Augusta, ringrazio tutti per il sostegno».
TENNIS
NUOTO: TRIALS
Murray, a volte ritornano Horton fulmine: 3’42”84 A Miami cercherà il tris Hackett gran ritorno: 3° 1Torneo magico
1In Australia
per lo scozzese: in finale per la quarta volta dopo aver battuto Berdych
400 sl da brividi: con il nuovo rivale di Paltrinieri e il mitico Grant
S
Riccardo Crivelli
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ra i Fab Four della racchetta, Andy Murray può essere paragonato a Ringo Starr: talentuoso, ma senza la genialità e le tumultuose passioni degli altri compagni d’avventura. Ammirato, forse: non certo amato. Spesso vincente, ma sempre all’ombra di Federer, Djokovic e Nadal. Eppure, la finale raggiunta a Miami, la quarta in carriera in Florida (successi nel 2009 e nel 2013, sconfitta nel 2012), corredata dal numero tre in classifica che tornerà ad occupare da lunedì, certifica che per lo scozzese il tempo non si è fermato a quella domenica di luglio del 2013 in cui conquistò Wimbledon. DOMINIO Insomma, con questo Murray bisognerà di
IPPICA
Andy Murray, 27 anni, ha vinto due volte a Miami: nel 2009 e nel 2013 EPA
nuovo fare i conti, stimolato dalla Mauresmo, ormai sempre più in simbiosi nel suo ruolo di coach e probabilmente senza più le ombre e le pressioni di quel successo storico. Andy, in semifinale, stronca un altro bello senz’anima, Tomas Berdych, troppo falloso nei colpi che segnano le sue fortune, servizio e dritto, per opporsi a un avversario aggressivo e ben centrato nella battuta. Per il ragazzo di Dunblane, che sabato prossimo sposerà la sua Kim, è la 47a finale in carriera, superato Hewitt (e Ferrer è solo due tornei più sopra). Intanto stasera Serena Williams, imbattu-
PALLANUOTO
ta da 20 match, insegue l’ottavo trionfo a Miami. In semifinale è venuta a capo della Halep dopo la più bella partita stagionale (si affrontavano le due più in forma del 2015), così intensa che la romena ha vinto il secondo set e non se n’è accorta fino a quando l’arbitro l’ha invitata a cambiare campo. E le chiamano donne. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Uomini, semifinali: Murray (Gb) b. Berdych (Cec) 6-4 6-4; quarti: Djokovic (Ser) b. Ferrer (Spa) 7-5 7-5. Donne, semifinali: S. Williams (Usa) b. Halep (Rom) 6-2 4-6 7-5. Oggi finale femminile: S. Williams c. Suarez Navarro (Spa), Supertennis dalle 19.
ul podio al primo tentativo, non ancora ai Mondiali: ma che ritorno colossale per Grant Hackett, biolimpionico dei 1500, a 34 anni, assente dalle scene da Pechino 2008 e tornato alle gare quest’anno per tentare la qualificazione a Kazan. I trials mondiali per Kazan, a Sydney dove nel 2000 Hackett spense Perkins, sono cominciati con lo show nei 400 sl vinti da Mack Horton in 3’42”84, il terzo crono australiano di tutti i tempi dopo quelli di Thorpe (3’40”08, a lungo record mondiale), e dello stesso Hackett (3’42”51 del 2001), che tocca in 3’46”53 dietro David McKeon, autore di 3’44”28 grazie al quale stacca il secondo pass per Kazan (tra le donne si qualificano Jessica Ashwood in 4’05”58 e Leah Neale, 4’06”02, con terza la sedi-
Il neozelandese Dream with Me ● Una rottura e una squalifica ieri in Svezia per l’italiana Rossella Ross (da Self Possessed) sulla pista di Farjestad (Karlstad) nella prova sul miglio di qualificazione all’Olympiatravet di Goteborg il prossimo 25 aprile. La prova è stata nobilitata da una prestazione cronometrica. Il neozelandese Dream with Me N.L. (da Dream Vacation), allenato e guidato da Lutfi Kolgjni, ha infatti coperto il miglio in 1.10.1 e si candida alla vittoria finale e, soprattutto, a quella nell’Elitlopp del prossimo maggio. Lontano comunque il primato delle piste svedesi, l’1.09.3 fatto segnare da Magic Tonight nel marzo dello scorso anno a Goteborg. ● VINCE ROBERT BI Rientro vincente per Robert Bi. Sulla pista olandese di Wolwega, il vincitore del derby 2013 ha vinto facile in 1.15.2 sui 2600. Nel convegno a segno (in 1.13.6 sui 2100 m) in vista del Lotteria di Napoli il francese d’Italia Voltigueur de Myrt, guidato da Gabriele Gelormini
Nell’anticipo il ruggito del Brescia ● (f.pe.) Nell’anticipo dell’ultima giornata, Molina e capitan Presciutti trascinano il Brescia. È un risultato che consegna il 3° posto della stagione regolare all’Acquachiara. BRESCIA-SPORT M. 10-6 (3-2, 2-1, 2-1, 3-2) Brescia: Del Lungo; Bruni, C.Presciutti 3, Pagani, Molina 3, Rizzo 1, Giorgi, Nora, N.Presciutti 1, Bodegas 2, D.Fiorentini, Napolitano, Dian. All. Bovo. Bpm Sport Management: Volarevic, M.Luongo, Binchi, Zimonjic, D.Filipovic, A.Di Fulvio, B.Ivovic 2, C.Di Fulvio 1, M.Lapenna 1, Bini 1, Razzi, Sadovyy 1, Conti. All. Baldineti. Arbitri: Bianchi e Taccini. Note: s.n. Brescia 9 (2), Sport M. 10 (3). Usc. 3 f. Bodegas e D.Filipovic 4° t. Rizzo sbaglia un rigore nel 3° t. (palo). Class.: Pro Recco** 63; Brescia* 58; Acquachiara* 47; Sport Management* 44; Savona 31; Posillipo* 29; Canottieri Napoli 23; Lazio, Como* 19; Bogliasco 18; Roma Vis Nova 10; Florentia* 4 (*una gara in più; **due in più).
Christian Presciutti CIAMILLO
cenne Tamsin Cook, 4’07”14). Horton, che ha realizzato anche il record mondiale juniores e in autunno s’è allenato a Melbourne con Gregorio Paltrinieri, predilige i 1500 e il suo tempo è il più veloce mai nuotato dal 2013. «Un bel riferimento per i 1500 ed è un primo passo verso i Mondiali ma soprattutto verso i Giochi» fa l’ambizioso diciottenne che minaccia la leadership stagionale mondiale dell’azzurro primatista europeo. SORPRESO E Hackett? «Sono davvero sorpreso, non posso credere cosa sono riuscito a fa-
BOXE BASEBALL
Rossella rompe Il «kiwi» Dream vola in 1.10.1
Mack Horton, 18 anni, e Grant Hackett, 34, primo e terzo nei 400 sl AP
Mayweather supererà Woods nei guadagni
SECONDA GIORNATA BIG MATCH A BOLOGNA (m.c.) Il clou della seconda giornata, Bologna-San Marino si trasferisce al «Gianni Falchi». 2° turno, gara2: oggi alle 20 Parma-Angel Service Nettuno 2; 20,30 Città di Nettuno-Godo Knights, Unipol Sai Bologna-T&A San Marino, Rimini-Tommasin Padova. Class.: San Marino, Rimini 1000 (2-0 perse); Bologna, Parma, Godo e Padova 500 (11); Nettuno2 e Città di Nettuno 0 (0-2).
IPPICA ● IERI MONTEGIORGIO QUINTE’ (m 1600): 1 Oklaoma Ek (R. Legati) 1.15; 2 Minosse Ern; 3 Ribas Om; 4 Match Grif; 5 Orzata Jet; Tot.: 2,29; 1,62, 5,68, 4,71 (56,18) Quintè 7-2-14-6-15 non vinto. Quarté euro 4.175,39 . Tris 497,03. ● OGGI MODENA (ORE 18.30, INIZIO 15.30). In 15 sul miglio nella prova abbinata al quintè. Indichiamo Plutone Jet (15), Oxyura Jet (5), Onda degli Ulivi (8), Liberto (13), Roberto Grif (2), Ostiolo Effe (7). ANCHE Gal.: Firenze (15.45). Tr.: Roma (14.45), Aversa (15.05).
re in appena sei mesi, chissà cosa potrò fare con altri 6 mesi di lavoro... Odio la parola ritorno, forse solo tecnicamente è un ritorno in piscina, sto nuotando solo per divertirmi e voglio continuare a farlo. La gloria? Sono solo un nuotatore che si diverte, non devo riempire nessun vuoto nella mia vita». s.a. Finali. Uomini: 400 sl Horton 3’42”84, McKeon 3’44”28, Hackett 3’46”53. Donne: 400 sl Ashwood 4’05”58, Neale 4’06”84, Cook (16) 4’07”14 (b. Boyle, Nzl, 4’03”88). Semif.. Uomini: 100 ra Packard 1’00”27; donne: 100 fa McKeon 57”35; 200 mx Ngawati 2’12”16.
Qualificazioni: El Salvador-Calvisano, Enisei-Mogliano. Domani. Champions: Racing-Saracens, Tolone-Wasps. Challenge: London Irish-Edimburgo.
SCHERMA ●
MONDIALINI Altre 3 medaglie (5 in totale) per l’Italia ai Mondiali cadetti e giovani di Tashkent (Uzb). Serena Rossini è argento nel fioretto u.17, Matteo Neri ed Alberto Arpino bronzo nella sciabola cadetti.
SOFTBALL BEACH VOLLEY
Floyd Mayweather, 38 anni L’incontro tra Floyd Mayweather e Manny Pacquiao, il 2 maggio, contribuirà ad aumentare i guadagni del pugile americano, mandando in frantumi il record di tutti i tempi per il pagamento annuale di uno sportivo, secondo quanto riportato dal sito di Forbes. Mayweather guadagnerà almeno 150 milioni dollari e Pacquiao oltre 100 per la sfida al titolo mondiale dei pesi welter a Las Vegas. I guadagni potrebbero anche essere più alti se ci saranno più di tre milioni di vendite dell’incontro in payper-view. I guadagni di Mayweather sarebbero i più alti di sempre in un anno da parte di un atleta, superando il record di Tiger Woods di 125 milioni dollari nel 2008. Woods attualmente occupa sia il primo che il secondo posto nella classifica di Forbes degli atleti più pagati di tutti i tempi in un anno. I guadagni pari a 120 milioni nel 2009 dell’ex numero 1 occupano la seconda posizione. Michael Jordan, è il terzo, con un guadagno di 115 milioni dollari nel 1997 e nel 1998.
● TRICOLORE INDOOR (c.f.) Da oggi a Spotorno (Sv), dopo 3 tappe maschili e al femminili, si comincia la finale Tricolore indoor che si concluderà lunedì. Diretta streaming sul canale Youtube Fipav e su Sportube.
BOXE ● MONDIALI E AFFINI (r.g.) A Quebec (Can) Adonis Stevenson (25-1), difende i Wbc mediomassimi contro Sakio Bika (Cam, 32-6-3).. A Metepec (Mes), il locale Cuadras (31-0-1) sfidato da Concepcion (Pan, 32-3) per i supermosca Wbc. A Newcastle (Ing) il massimo inglese Anthony Joshua (10), oro a Londra 2012, opposto a Gavern (Usa, 26-19-4) sulle 8 riprese. ● TRICOLORE LEGGERI (r.g.) Ad Avellino, Loreni Boxe, il leggero Max Ballisai (18-2), sfidante ufficiale alla cintura Ue, difende il Tricolore contro l’imbattuto Vincenzo Finiello (10-0-2), mentre il piuma Carmine Tommasone (13) affronta il cileno Cristian Palma (208-1) per il vacante Intercontinentale Wba. Italia1 in differita nella notte all’1.30. Leggeri: Ceglia (10-3) c. Pastarino (3-6), welter: Picariello (d) c. Cravati (d).
CURLING MONDIALE MASCHILE ITALIA AL 10° POSTO Ad Halifax (Can) concluso il round robin del Mondiale maschile. Per l’Italia, nelle ultime partite, sconfitte contro Canada (7-6) e Finlandia (7-5). Il bilancio azzurro è così di 3-8 e decimo posto finale. Classifica: 1. Norvegia 10-1; 2. Canada 101; 3. Svezia 8-3; 4. Finlandia 6-5; 5. Usa 65; 6. Giappone 5-6; 7. Svizzera 5-6; 8. Cina 4-7; 9. R.Ceca 4-7; 10. ITALIA 3-8; 11. Scozia 3-8; 12. Russia 2-9.
NUOTO ● HEEMSKERK RECORD (al.f.) A Eindhoven, Femke Heemskerk migliora il record olandese dei 200 sl: 1’54”68 (56”96, prec. 1’55”54), 1° crono 2015 e 4° alltime. Uomini: 100 sl Verschuren 48”43; 100 ra Van Der Burgh (Saf) 59”84; 200 fa Sjoedin (Sve) 1’57”22; 200 mx Cseh (Ung) 1’58”31. Donne: 100 ra Nijhuis 1’07”18; 400 mx Jakabos (Ung) 4’37”38. ● CANCELLATA MANAUDOU (al.f.) Ai Trials francesi di Limoges, Beryl Gastaldello vince i 50 dorso in 28”10, record nazionale che cancella il limite di Laure Manaudou (28”13, 2012). Uomini: 100 sl Stravius 48”50 (3° t. 2015), Gilot 48”53, Mignon 48”58, Agnel 48”68; 200 fa Coelho 1’57”99. Donne: 800 sl Balmy 8’31”10, Van Rouwendaal (Ola) 8’38”75; 50 do Gastaldello 28”10 (r.n.); 200 ra Deberghes 2’28”08.
CAMPIONATO AL VIA (m.c.) Con 13 squadre via alla stagione: La Loggia, bicampione d’Italia, e regina d’Europa è favorita. 1° turno. Gir. A: oggi, 16 e 18,30 Nuoro-Caronno, BollateLegnano, 18-20,30 Staranzano-Rovigo. Riposa La Loggia. Gir. B: oggi 18-20,30 Forlì-Collecchio, Bussolengo-Parma; lunedì dalle 11 Sestese-Bologna.
VELA ●
A PALMA (r.ra.) Si conclude oggi a Palma di Maiorca il Trofeo Princesa Sofia, 1° tappa del circuito europeo riservato alle classi olimpiche. In programma la Medal Race. Per l’Italia in gara Francesco Marrai (Laser Standard) e Bissaro – Sicouri (Nacra 17).
SPORT INVERNALI PALLAMANO ● PLAYOFF (an.gal.) Quinta giornata dei playoff. Girone A: ore 19 Pressano-Trieste. Gir. B: 18 Carpi-Ambra; 18,30 Romagna-Estense. Gir. C: 16,30 Albatro-Fondi; 19 Fasano-Dorica.
OLIMPIADI INDIA PER I GIOCHI 2024? Potrebbe spuntare un avversario a sorpresa per Roma nella corsa ai Giochi Olimpici del 2024: l’India. Se ne discuterà a fine mese quando il presidente del Cio, Thomas Bach, in visita a Nuova Delhi il 27 aprile, incontrerà il premier Narendra Modi. L’India potrebbe puntare sulla città di Ahmedabad.
RUGBY ● QUARTI EUROCOPPE (i.m.) Così per i quarti delle coppe europee. Challenge: Gloucester-Connacht 14-7. Oggi. Champions Cup: Leinster-Bath, Clermont-Northampton. Challenge: Dragons-Blues, Exeter-Newcastle.
Sciare con cuore Premio Cannavò a Pierino Gros ● Oggi al Monte Bondone (Tn) Pierino Gros, campione olimpico di slalom nel 1976 e della Coppa del Mondo 1974, riceverà, nell’ambito di Sciare col Cuore, il premio Candido Cannavò. Sciare con Cuore è un’iniziativa che ogni anno raccoglie fondi per l’Admo. Oggi sempre a Bondone, un gigante fra squadre di sci club ognuna capitanata da un campione. In pista anche Davide Simoncelli che ha appena annunciato il ritiro.
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AltriMondi R
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così forte avrebbe significato rendere impossibile qualunque passo avanti. La politica è appunto questo: concedere e ottenere tutto quanto è possibile nella situazione data. Dieci anni fa sarebbe stato diverso e tra dieci anni sarà ancora diverso. Tra Iran e Stati Uniti non ci sono relazioni diplomatiche dal 1979, quando i khomeinisti sequestrarono degli americani nella loro ambasciata e il presidente Carter tentò di liberarli con un blitz miseramente fallito. Che i due Paesi, dopo 35 anni, firmino insieme qualcosa non può essere sottovalutato. L’arma migliore per tutti è la pazienza.
IL FATTO DEL GIORNO LA MINACCIA ATOMICA
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Giovani iraniani festeggiano per le vie di Teheran l’accordo sul nucleare raggiunto a Losanna AP
Sono davvero fondate le paure di Israele per l’intesa Usa-Iran? 1 Netanyahu teme per il futuro del Paese dopo l’accordo sul nucleare
Teheran festeggia la fine dell’isolamento, ma resta il nodo delle sanzioni di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Israele è furibondo con Obama e con i sei Paesi che hanno sottoscritto l’intesa sul nucleare con Teheran. Netanyahu, il primo ministro, ha riunito il suo gabinetto di sicurezza e questo consesso ha votato «in maniera compatta» una specie di “fatwa” sull’accordo (che poi è un preaccordo, da perfezionare entro il 30 giugno).
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Che cosa dicono? Parla il premier: «L’accordo non ferma un sin-
golo impianto nucleare in Iran, non distrugge una sola centrifuga e non fermerà lo sviluppo e la ricerca sulle centrifughe avanzate. Al contrario, legittima l’illegale programma nucleare. Israele chiede che ogni accordo finale con l’Iran includa un chiaro e non ambiguo riconoscimento del diritto di Israele di esistere. Qualcuno ora dice che la sola alternativa a questo cattivo accordo è la guerra, ma non è vero. C’è una terza alternativa: restare saldi, aumentare la pressione sull’Iran fino a che sia raggiunto un buon accordo. Voglio chiarire una cosa a tutti: la soprav-
NOTIZIE TASCABILI IL SALVATAGGIO NEGLI STATI UNITI
Louis Jordan, 37 anni, lascia l’ospedale di Norfolk, negli Usa, dopo i controlli AP
Velista alla deriva 66 giorni «Bevevo acqua piovana» ● Ha resistito 66 giorni bevendo acqua piovana e mangiando le scorte di cibo che si era portato per la battuta di pesca, oltre al pesce crudo catturato con le mani. Si chiama Louis Jordan, è un velista americano del South Carolina di 37 anni e risultava disperso da più di due mesi. Una disavventura causata dal maltempo: quando i soccorritori, allertati da una nave tedesca 200 km a est di Cape Hatteras (North Carolina), hanno raggiunto Jordan, lo hanno trovato seduto sullo scafo del suo vecchio 10 metri. «Pregavo tutti i giorni perché piovesse, così da ricavare un po’ di acqua», ha raccontato l’uomo, infortunato a una spalla e disidratato. Nel 2014 un pescatore di El Salvador era stato ritrovato dopo 13 mesi a largo delle Isole Marshall, nell’Oceano Pacifico.
vivenza di Israele non è negoziabile. Israele non accetta un accordo che consente a un Paese che vuole annientarci di sviluppare armi nucleari. Solo due giorni fa, nel mezzo dei negoziati di Losanna, il comandante della forze di sicurezza “Basij” in Iran ha detto: la distruzione di Israele non è negoziabile».
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Forse qualcosa su questo punto Obama avrebbe potuto spuntarla nel negoziato. Forse. Ma forse chiedere questo a un Paese dove il sentimento anti-israeliano è ancora
È vero che l’accordo lascia liberi gli iraniani di costruirsi una bomba atomica? Intanto non sarà male ricordare che Israele l’atomica ce l’ha, anzi ne ha molte. Quanto all’Iran, l’accordo blocca l’impianto al plutonio di Arak, sposta all’estero il carburante necessario per l’arricchimento e limita il medesimo arricchimento a 5.060 centrifughe modello IR-1, cioè della prima generazione. Queste centrifughe si trovano a Natanz. «Arricchimento dell’uranio», prima che me lo chieda, è la procedura preliminare necessaria alla costruzione della bomba. Una questione riguarda il tempo necessario per costruire la bomba. Oggi all’Iran basterebbero soltanto due-tre mesi. Una volta rese operative le intese, gli ci vorrebbe almeno un anno.
LA CHIAVE
L’incubo Stato Islamico ha avvicinato le parti: Rohani sarà strategico nella lotta al Califfo Obama deve fare i conti con l’ostilità di molti Stati arabi e dei repubblicani dentro al Congresso
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E se decidono di fabbricarsela, chi li ferma? Per i prossimi 15 anni gli ispettori dell’Agenzia atomica dell’Onu saranno in Iran a verificare il rispetto degli impegni sottoscritti. Le sanzioni verranno tolte a poco a poco e se l’Iran verrà meno agli accordi, le sanzioni saranno subito ripristinate. Il nodo è da risolvere anche fra i firmatari della dichiarazione di giovedì: la Francia, ad esempio, ha frenato, precisando che la questione del calendario della loro abolizione «non è ancora assolutamente risolta». In ogni caso, l’intesa a Teheran è stata accolta con manifestazioni di giubilo, perché se è vero che l’Iran non potrà ancora (per esempio) commerciare il petrolio, la ripresa economica alle viste attirerà nel Paese capitali e relativi investimenti. È un mercato enorme che si ripresenta al mondo. Tanto che il giorno dopo l’intesa di Losanna, il presidente iraniano Hassan Rohani ha rilanciato le promesse del suo inizio mandato: il Paese si riaprirà al mondo, perché l’accordo è il primo passo verso una «costruttiva cooperazione» con gli altri Paesi, anche con quelli con cui vi sono «tensioni e ostilità».
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Può tutto questo portare a una guerra con Israele? Netanyahu e Obama si sono parlati al telefono e l’israeliano avrebbe trattato malissimo il presidente Usa. Il quale avrebbe risposto che, anche se a Tel Aviv non se ne accorgono, l’intesa mette Israele in maggiore sicurezza. Sono schierati con Israele e contro il patto Usa-Iran, oltre ai repubblicani del Congresso, anche gli egiziani, i sauditi e gli altri Paesi sunniti che vedono gli sciiti di Teheran come il fumo negli occhi. Senonché l’Egitto si fa mantenere dai dollari Usa e su altri versanti le intese tra arabi e americani sono forti. E poi c’è lo pseudo-califfo contro il quale vogliono andare tutti quanti. Perciò il vero artefice dell’accordo è proprio il feroce al Baghdadi, contro il quale Washington si propone di muovere una coalizione formata soprattutto dai Paesi mediorientali, Iran in testa.
VERSO FUSIONE CON L’ISIS
Spia di Al Qaeda confessa «Al-Zawahiri la scioglierà»
Ayman al-Zawahiri, capo di Al Qaeda
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l medico egiziano Ayman alZawahiri, successore di Osama bin Laden alla guida di Al Qaeda, sarebbe intenzionato a sciogliere l’organizzazione terroristica. Lo sostiene il quotidiano panarabo al-Hayat, riportando una dichiarazione di uno dei fondatori del gruppo, Aimen Dean, che nel 1998 divenne una spia dei servizi segreti britannici. L’uomo godrebbe ancora di «buone relazioni» con una «vasta rete di jihadisti» e ha confidato che il Fronte al-Nusra, cellula qaedista in Siria, avrebbe informato i miliziani islamici antiregime di Ahrar al-Sham e altri gruppi del Paese che intende separarsi da Al Qaeda in un modo «ordinato» secondo «piani stabiliti». Tutto perché «la stessa Al Qaeda è destinata allo scioglimento entro la fine dell’anno». Dean ha così aggiunto che al-Zawahiri rinuncerà ai suoi poteri «dissolvendo il giuramento di fedeltà stipulato con le cellule terroriste». La mossa è giustificata dalla «crescente espansione dell’Isis in Iraq, Siria, Egitto, Libia e Nigeria, fino allo Yemen». Se fosse confermata, l’indiscrezione ridisegna la geografia del terrore e preoccupa, anche alla luce dei continui attacchi jihadisti. L’ultimo in Kenya, giovedì, con i fondamentalisti somali al Shabaab che hanno attaccato il campus universitario di Garissa, in Kenya, accanendosi sui cristiani. Ancora ieri, a 24 ore dalla strage, tanta rabbia mista a lacrime: in molti hanno accusato il governo di aver sottovalutato la minaccia ed è ancora incerto il numero di vittime e dispersi. Le autorità parlano di 142 studenti uccisi, per i missionari salesiani ci sarebbero circa 200 morti e 300 allievi di cui non si hanno più notizie.
LE PREVISIONI
DIFFUSO IL TESTO: SARÀ CAMBIATO IL CANONE
Rischio pioggia per Pasqua Torna il freddo
Riforma Rai, ecco il ddl del governo «Consiglieri e a.d. saranno licenziabili»
● Una perturbazione atlantica annuncia una Pasqua di tempo instabile al Nord, piovoso al Centrosud, con nubi e piogge sparse al Sud. Pasquetta più soleggiata al Nordest e nel Centro, temperature in calo. Prime code ieri soprattutto sulla A6, sulla A10, in uscita da Roma e al traforo del Monte Bianco.
Il premier Matteo Renzi, 40 anni
UN GIORNO IN FUGA
AL SUO POSTO CURCIO
● I consiglieri di amministrazione della nuova Rai saranno «licenziabili». Il loro incarico potrà essere revocato. Lo prevede il disegno di legge di riforma della televisione di Stato, di cui si è conosciuto ieri il testo. I consiglieri di amministrazione — che saranno sette — potranno essere cacciati dall’Assemblea dei soci della tv pubblica (ministero dell’Economia e Siae) a patto che arrivi una «valutazione favorevole» da parte della Commissione parlamentare di Vigilanza. Stesso destino per l’a.d., che sarà in carica 3 anni ma avrà poteri importanti: nomina dei direttori di rete e potere di spesa fino a 10 milioni. Il testo affida al governo la delega a riformare il canone entro dodici mesi dall’entrata in vigore del nuovo provvedimento. Tra le altre novità, la durata del contratto di servizio, che sale a cinque anni.
CHIUSE LE INDAGINI
Brescia, trovato Protezione Civile in Spagna col papà Saluta Gabrielli, il bimbo sparito è prefetto di Roma ● E’ stato individuato nella tarda serata di ieri in Spagna Christian Fernandez, il bambino di origini cubane, di 9 anni scomparso da un parco di Brescia giovedì sera, dove si trovava col nuovo compagno della madre che lo aveva lasciato solo pochi minuti. Come ipotizzato dagli inquirenti, il bambino è stato prelevato dal padre, col quale aveva un’intesa per scappare verso Alicante.
● L’uomo che ha gestito l’emergenza della Costa Concordia è il nuovo capo della Protezione civile. Fabrizio Curcio, direttore delle Emergenze, prende il posto di Franco Gabrielli, che si è insediato nel nuovo incarico di prefetto di Roma. È stato lo stesso Gabrielli ad annunciare il nome del suo successore. Laureato in
I pm sul caso Mps: «Occultato debito di oltre 300 milioni» Il prefetto di Roma Franco Gabrielli ingegneria alla Sapienza di Roma, negli ultimi 7 anni Curcio ha vissuto prima l’ultima fase della gestione Bertolaso e poi tutta l’era Gabrielli. Nel 1996 era stato commissario per la ricostruzione del teatro La Fenice di Venezia.
● La Procura di Milano ha chiuso le indagini nei riguardi degli ex vertici e dirigenti della Banca Monte dei Paschi di Siena, accusati di falso in bilancio e manipolazione del mercato in relazione al bilancio 2009 dell’istituto, approvato nel 2010. Secondo l’accusa, sarebbero state occultate perdite per oltre 300 milioni di euro.
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il ministro Delrio esordisce in bici «Più trasparenza» 1L’ex sottosegretario: «Vinceremo la sfida Expo»
E Berlusconi sferza i suoi: «Taccia chi ci ha tradito» Daniele Vaira @danvaira
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edalando. È iniziato così il primo giorno da ministro delle Infrastrutture di Graziano Delrio. Vuoi per non distaccarsi dallo stile «low cost» portato avanti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, vuoi forse per dimostrare che c’è molto da fare e poco tempo da perdere. E lo si è capito anche dai tanti temi che l’ex sottosegretario di Palazzo Chigi ha dovuto affrontare davanti ai giornalisti, una volta sceso dalla bicicletta. Le sue prime parole sono state centrate sull’emergenza corruzione, soprattutto alla luce dello scandalo che ha coinvolto il dirigente Ercole Incalza (a cui ieri sono stati concessi i domiciliari) e che ha spinto alle dimissioni il suo predecessore Maurizio Lupi: «Bisogna lavorare con trasparenza. L’Italia è casa nostra e le opere pubbliche e i soldi pubblici nel-
Il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio arriva al ministero in bici ANSA
la nostra testa sono come i soldi privati, anzi di più», ha detto Delrio che ha promesso una «stretta collaborazione» con il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone «su Expo e Mose e le grandi opere». L’Expo di Milano è tra i pri-
mi dossier che sta studiando il neoministro. «È una sfida che siamo riusciti a raddrizzare». C’è stato anche il tempo per un accenno alla ricostruzione della città dell’Aquila, a sei anni dal terremoto che l’ha distrutta: «È una priorità. L’Aquila ha molte
risorse che abbiamo stanziato. Sarà ricostruita bene». LA FREDDEZZA La scelta di Delrio non è stata casuale. Renzi aveva bisogno di un fedelissimo per riorganizzare un ministero finito al centro dei riflettori con lo scandalo Grandi Opere. Resta ancora aperto il nodo rimpasto e restano in piedi le trattative con Angelino Alfano, leader di Ncd: ci sono due caselle ancora vuote, quella di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio lasciata libera da Delrio, e quella di Ministro degli Affari Regionali, vacante da quando si è dimessa Maria Carmela Lanzetta. Ncd sta facendo pressione per quest’ultima casella, che vorrebbe potenziata con la delega al Sud e ai fondi europei, e ha proposto l’ex ministro Gaetano Quagliariello. Il premier insiste per la nomina di una donna. In pole ci sarebbe la centrista Dorina Bianchi. LE FRUSTATE Se Ncd ribolle anche per il caso di Nunzia Girolamo, in bilico come capogruppo alla Camera, in Forza Italia la situazione è più esplosiva. Ieri è stato lo stesso Silvio Berlusconi a lasciar da parte la diplomazia nei confronti dei dissidenti e di chi ha lasciato il partito. «Chi per ragioni personali ha abbandonato Forza Italia, venendo meno al mandato degli elettori, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza, restando almeno in silenzio». Una critica non troppo velata contro l’ex coordinatore di Fi Sandro Bondi e la senatrice Manuela Repetti, passati al Gruppo misto. Bruciante la replica: «Abbiamo subito in questi giorni un linciaggio che ha confermato la miseria morale di Forza Italia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA VIA CRUCIS PRENDE VITA IN INDONESIA ● Venerdì santo e via Crucis per tutti i cristiani sparsi nel mondo. La minoranza cattolica in Indonesia, ad esempio, ieri l’ha celebrata così: la processione si è tenuta nel campetto di fronte alla chiesa di St. Mikael, vicino alla moschea di al-Ikhlas (nella foto Afp si vede a sinistra) a Surabaya, sull’isola di Java. Nella cerimonia, un finto Cristo con la croce è frustato da un centurione.
IL SUICIDIO DEL COPILOTA
LEGGE CONTESTATA
Il famoso manifesto contro l’anoressia di Oliviero Toscani FOTOGRAMMA
Francia, primo sì al divieto di sfilata per le anoressiche 1La Camera vota
l’emendamento che punisce col carcere chi ricorre a modelle troppo magre
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asta alle scheletriche, alle modelle grissino, anoressiche per necessità e per desiderio di fama. Lo stop arriva dall’Assemblea nazionale francese con un sì - seppure in prima lettura - a una legge che, se approvata, avrebbe del rivoluzionario. Sarà contento Oliviero Toscani che al tema dedicò una “scandalosa” e chiacchierata campagna stampa, ma la legge prevede la proibizione a prendere parte alle sfilate di moda in terra francese alle modelle troppo magre e denutrite. Frutto di un emendamento presentato dal deputato e medico socialista Olivier Véran, che è stato fatto proprio in un progetto di legge più ampio sulla salute dal ministro della Sanità d’Oltralpe, Marisol Touraine. Si stabilisce anche un criterio col quale definire se e quando una ragazza possa definirsi “inabile” per troppa magrezza: non potranno sfilare le persone con una massa corporea inferiore al
livello indicato dall’Alta autorità per la sanità. ANCHE MULTE Se ciò non bastasse, multe di 75 mila euro e persino il carcere fino a sei mesi sono previsti per chi dovesse far firmare contratti a persone estremamente magre. Vietato sarà anche ingaggiare le anoressiche per i servizi fotografici. Insomma, la patria dell’haute couture fa sul serio. Quella di Véran , d’altronde, è una vera e propria battaglia civile. In Francia ci sono tra le 30mila e le 40mila persone malate di anoressia, si tratta «per lo più adolescenti» ha spiegato Véran e diversi studi hanno evidenziato come sia fortissimo l’impatto della moda su questi giovani facilmente influenzabili. Non mancano, naturalmente, le proteste. Per esempio quella del sindacato nazionale delle agenzie di modelle (Synam) che sottolinea come in questo modo «si mettano insieme anoressia e magrezza», discriminando le ragazze molto magre di natura. La risposta dei promotori del progetto di legge è che segue un «criterio di protezione sanitaria». Sarà votato il prossimo 14 aprile, poi passerà al Senato e, nel caso in cui quest’ultimo introducesse delle modifiche, il provvedimento verrebbe sottoposto alla “mediazione” di una commissione mista composta da deputati e senatori.
IL CASO
Strage dell’Airbus «Lubitz accelerò prima dell’impatto» 1Lo dice l’analisi della seconda scatola nera Nuova emergenza su un volo Germanwings
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I resti dell’Airbus A320 EPA
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opo aver preso il comando, Andreas Lubitz, il copilota dell’Airbus A320 della Germanwings caduto sulle Alpi francesi, ha fatto ricorso al pilota automatico per iniziare la discesa e ha poi modificato i comandi in varie occasioni per aumentare la velocità dell’aereo. È quanto emerge dalla prima lettura della seconda scatola nera del velivolo ritrovata sul luogo dello schianto, secondo quanto riferisce la Bea, l’Ufficio di inchiesta e analisi per la sicurezza dell’aviazione civile francese, che si sta occupando delle analisi. Questa scatola nera registra i
parametri tecnici del volo per un periodo di 25 ore (velocità, altitudine, velocità del motore, le azioni dei piloti, le traiettorie). La Bea non ha fornito elementi aggiuntivi, ma ha detto che il suo «lavoro continua per stabilire l’esatto percorso fatto del volo.» La prima scatola nera della A320, che conteneva le registrazioni di suoni e conversazioni nella cabina di pilotaggio, era stata trovata poco dopo l’incidente. La sua analisi aveva portato a sostenere che Lubitz decise di suicidarsi con tutte le 149 persone a bordo. DUE MALORI La compagnia tedesca Germanwings, intanto, continua a non trovare pace. Ieri un aereo in volo da Hannover a Roma ha compiuto un atterraggio d’emergenza all’aeroporto Marco Polo di Venezia a causa del malore di due persone, un passeggero e un membro dell’equipaggio. «Sono state colte da una forte nausea e hanno avuto bisogno di un trattamento medico», è stata la spiegazione della linea aerea. A bordo del volo diretto a Roma Fiumicino c’erano 145 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio.
Minacce e botte alla David: in cella l’ex fidanzato 1Picchiò l’ex Miss Italia: 32enne arrestato per stalking. La donna: «Voglio rispetto»
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Arianna David, miss Italia ‘93
erseguitata da un fidanzato violento fino a rischiare la vita. L’incubo di Arianna David, Miss Italia 1993, è terminato, per fortuna: dopo la sua denuncia, è stato arrestato per stalking Alessandro Baldino, 32 anni, barista nel quartiere Conca d’oro di Roma. L’uomo avrebbe mostrato subito un atteggiamento possessivo, mal sopportando la notorietà della donna e la sua attività televisiva. La loro relazione era nata dopo il divorzio della David dall’imprenditore Marco Bocciolini, con il quale ha avuto due figli: durante la convivenza, l’uomo l’avrebbe picchiata e
minacciata con una mazza da baseball. «Ti sciolgo nell’acido», avrebbe detto frequentemente all’ormai ex fidanzata che ha fornito i particolari delle violenze alle forze dell’ordine con fotografie di lividi e referti medici di maltrattamenti passati. In più, conclusa la relazione, Baldino non si sarebbe rassegnato, assediando la donna, pedinandola, minacciandola: avrebbe pure tentato di investirla con l’auto. Poi è arrivato il coraggio, la denuncia, fino all’arresto e al sequestro all’uomo di due fucili e una pistola. LO SFOGO La David, 41 anni, sperava di mantenere la notizia riservata, poi ieri è rimasta colpita leggendo alcuni quotidiani. «Sono molto dispiaciuta di essermi trovata stamani sui giornali per un fatto così delicato e personale — ha scritto ieri su Facebook —. Sono fatti privati e come donna ho avuto la forza di denunciare. A tutti i giornalisti che ora ci sguazzeranno scrivendo cose inesatte chiedo il personale favore di non cercarmi». Poi la conclusione: «Rispettate lo stato d’animo di una donna che ha subito maltrattamenti. Vi ringrazio».
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SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL COMPLEANNO
Tanti auguri Linus Cinquant’anni non solo di fumetti
A sinistra, la prima copertina di ÂŤPeanutsÂť; a destra, il numero celebrativo
1Oggi in edicola un numero celebrativo
del mensile che unĂŹ Peanuts e grandi firme
L
e date non hanno sapore senza i fatti: nel 1965 i Beatles cantano Help!, l’Inter domina con Mazzola, gli Usa bombardano il Vietnam. E a Milano Giovanni Gandini, editore e disegnatore, lancia un giornale di fumetti che ora compie 50 anni: si chiama Linus, propone le avventure di Charlie Brown, approdate in Italia poco tempo prima, ma sceglie il nome di un altro personaggio delle strisce di Charles M. Schulz, perchÊ
ÂŤpieno di fantasia (anche grafica: disegna nell’aria!), simpatico e con un nome facile da dire e da ricordareÂť, spiega il giornale. Il bambino con la coperta, appunto. Quel “numero unoâ€? costa 300 lire, il doppio di Diabolik. ÂŤInfatti il distributore ci diede dei pazzi — racconta Annamaria Gandini, vedova di Giovanni — eppure gli anni migliori di Linus sono stati i primi, fino al 1970 e siamo arrivati a vendere piĂš di 100 mila copie.
PerchĂŠ alle spalle del mensile c’era un gruppo di amici amanti di Topolino, convinti che i fumetti siano vera cultura e che una rivista a loro dedicata possa ospitare articoli di intellettualiÂť. Un esempio? Sul primo numero, Umberto Eco, una delle anime della testata, dialoga con Elio Vittorini. Negli anni, su Linus, disegnano Staino, Altan e Vincino, scrivono Serra e Benni, compaiono Corto Maltese, Valentina, Dick Tracy e, in largo anticipo, I Fantastici Quattro. Su un giornale che tratta di politica, libri, musica, societĂ . COPERTINA I tempi cambiano (nel 2013 le pubblicazioni sono state brevemente sospese) ma Linus resiste ancora e oggi sfoglia l’album di famiglia: copertina celebrativa che ospita cento personaggi storici, all’interno quattro storie a fumetti firmate dai “Fratelli del cieloâ€? (Tuono Pettinato, Ratigher, Maicol & Mirco e Dr. Pira). E intanto, in libreria, c’è Linus-Storia di una rivoluzione nata per gioco, di Paolo Interdonato (256 pp, 20 euro, Rizzoli), una vera e propria “biografiaâ€? del mensile, delle donne e degli uomini che lo hanno fatto vivere, con illustrazioni che ne testimoniano l’evoluzione e la prefazione affidata a Eco. Mentre sabato si inaugura una mostra al Wow-Museo del fumetto di Milano. f.riz. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
â—? LINUS - ED. BALDINI & CASTOLDI, OGGI IN EDICOLA 5,50 euro (ebook 2,99 euro)
VESCOVO-SHOW CANTA MENGONI NELL’OMELIA
21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
6-
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8
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7
Sabato ottimo per lavoro, viaggi, svaghi. La vita amorososuina si fa dolce come un uovo di cioccolata. Con sorprese belle, pure cicognesche, volendo.
Luna stortarella. CosĂŹ, il lavoro stenta, la famiglia vi fa sclerare, i preparativi per la Pasqua affaticano. Ma voi siete fighi e il sudombelico esulta.
Sabato pieno di idee di successo (vostre) per viaggiare, socializzare, vivere di sentimenti puri e platonici. PerchĂŠ la fornicazione is a big ciofec.
Sabato placido, narcisistico e edonistico, con la complicitĂ di amici e complici compiacenti. La voracitĂ suina viene pure soddisfatta ampially.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
7,5
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7+
6,5
7
6-
Isolarvi potrebbe farvi bene. State su, però. L’amor è stanchino, l’attività sudombelicale non sembra far suonare le campane a festa. Temporaneamente.
La Camera degli Sposi del Mantegna nel Palazzo Ducale a Mantova
La Camera degli Sposi brilla ancora a Mantova â—? Una camera nella camera. Ăˆ la Camera degli Sposi che Andrea Mantegna, pittore di corte dei Gonzaga, aveva ricavato tra 1465 e il 1474 nel castello di San Giorgio, annesso al Palazzo Ducale di Mantova. Un complesso di affreschi in cui il pittore ritrae la famiglia di Ludovico II, intenta a commentare una lettera della duchessa di Milano Bianca Maria Visconti. Un capolavoro “nascostoâ€? dopo il terremoto del 2012 e che ora torna a vivere dopo i lavori antisismici: saranno ammessi 1.500 visitatori al giorno, a gruppi di 25. LA CAMERA DEGLI SPOSI DI ANDREA MANTEGNA. AL PALAZZO DUCALE DI MANTOVA. BIGLIETTO (PER IL PALAZZO): DA 7,5 A 12 EURO
LABORATORI A MILANO
FINO AL 21 GIUGNO
Da Leonardo L’arte di Matisse ai viaggi spaziali: in novanta opere tutto è un gioco esposte a Roma
A Milano si gioca con la scienza
Una delle opere esposte a Roma
â—? Divertirsi con uno sciame di api robot, osservare la luna, scoprire come un foglio di carta sia utile in un orto, toccare con mano i grandi modelli delle macchine di Leonardo da Vinci. Sono alcune delle attivitĂ che da oggi a lunedĂŹ possono incantare i piĂš piccoli (ma forse anche i genitori) al Museo della Scienza di Milano.
� Henri Matisse, il figlio del commerciante di sementi che, diventato artista, dirà di inseguire il sentimento religioso che ho della vita: oltre novanta opere del pittore e scultore francese sono esposte a Roma fino al 21 giugno. La mostra si concentra sull’influenza che l’Oriente ebbe sull’artista francese.
IL CONSIGLIO
21/3 - 20/4 ARIETE
La vostra creatività si esprime anche nei preparativi pasquali, voi recuperate energie e faccia di glutei. Il lavoro premia, l’ormone si/vi soddisfa.
AGENDA A TORINO IL TANGO SI GUARDA E SI BALLA
PASQUA AL MUSEO, A MILANO, INGRESSO 10 EURO, PER INFO WWW.MUSEOSCIENZA.ORG
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
Luna OK per sbrigare impegni, lavori di fino e dedicarvi ore di narcisismo. L’amore gratifica còr e vanità , la fornicazione v’erge e deterge le ansie.
CAPOLAVORO DEL MANTEGNA RIAPRE DOPO 3 ANNI
â—? Una rassegna dedicata al tango che mescola spettacoli e lezioni, per guardare e provare a ripetere. Ăˆ l’International Tango Torino, con grandi interpreti come Miguel Angel Zotto (che va in scena domani insieme a Daiana Guspero) ed esibizioni anche lunedĂŹ sera. Lo stesso Zotto, come altri maestri, sarĂ tra i docenti delle lezioni di tecnica, coreografia, milonga. INTERNATIONAL TANGO TORINO PER INFORMAZIONI: TANGOTORINOFESTIVAL.COM
PERUGIA SI VISITA CON LA BICI ELETTRICA â—? Turismo green, alla scoperta della cittĂ umbra. Ăˆ il progetto ÂŤPerugia in Bici elettricaÂť: con bici a pedalata assistita, oggi si visitano le antiche mura etrusche che circondano il capoluogo e le Porte di accesso alla stessa. E domani tocca al Museo archeologico. PERUGIA IN BICI ELETTRICA TOUR DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA. OGGI E DOMANI
� La canzone pop sbarca nelle omelie del vescovo di Noto (Sr), Antonio Staglianò. A Scicli (Rg), il prelato (foto Ansa) ha intonato brani di Noemi e Marco Mengoni per illustrare il concetto di amore: Il vescovo deve citare le canzonette per far capire le cose, ha detto. Potete vedere il video sul nostro sito, gazzetta.it/Sportlife.
Sabato teso nei rapporti con gli altri, partner included. Il lavoro stressa, la Pasqua stanca, la forma fisica stenta. Il sudombelico pure. MigliorerĂ .
GAZZAWEEKEND
a cura di Francesco Rizzo
La Luna mette in bolla il vostro umore. E gli amici aderiscono a richieste e progetti, anche pasquali. Sabato bello, pieno d’amor e fornicarello.
La Luna vi stanca. Ma conferisce lustro alla vostra immagine. Ergo: non abbattetevi e porgete rami d’ulivo, non tritolo. Sex goloso, in tutti i sensi.
Viaggi, sport e rapporti con individui lontani fruttano, il lavoro vi appaga, voi siete un po’ piÚ sereni. C’è pure un cicinÏn di fornicazione, forse.
Il vostro umore è un cicinÏn grigio. Ma senza ragione. Ergo: non siate pallous. E state su, con un occhio alle spese pasquali. Soddisfazionone suine.
MATISSE ARABESQUE, A ROMA SCUDERIE DEL QUIRINALE, INGRESSO 12 EURO, 7-18 ANNI 6 EURO
A CASA SAVINO SOUND INGLESI E LA MURINO A Quelli che il calcio Nicola Savino ospiterà oggi Caterina Murino, protagonista a teatro con Doppio sogno (Eyes Wide Shut), opera tratta dal romanzo di Arthur Schnitzler che ispirò il film di Stanley Kubrick. Nello spazio musicale si esibirà la cantautrice britannica Jess Glynne. Mentre l’ex di Zelig Paolo Cevoli presenta la sua prima pellicola da regista Soldato Semplice. DA VEDERE OGGI SU RAI DUE ALLE ORE 14.30
� Sharing economy, economia della condivisione (e del risparmio). Gea Scancarello, collaboratrice della Gazza, nel suo libro Mi fido di te entra nel tema e ci spiega, ad esempio, come affittare l’auto, lasciare casa o cucinare per gli altri. MI FIDO DI TE DI GEA SCANCARELLO (CHIARELETTERE. 235 PAGINE, 9,99 EURO)
LO SPORT IN TV
ÂŤQUELLI CHE IL CALCIOÂť
UN LIBRO PUĂ’ AIUTARE A CONDIVIDERE LA VITA
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Speciale R Maratona
SABATO 4 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1Milano Marathon Il 12 aprile a Milano si corre anche per charity. Le iscrizioni su
GAZZA LOOK
milanomarathon.it/charity_partners/ scadono domani. Ecco le maglie ufficiali di adidas: rossa per la 42km, blu per la staffetta (42 km divisi in 4 runner)
Gebrselassie
non credere nello sport e certo non poteva immaginare che Haile sarebbe diventato un imprenditore di grande successo e forse fra pochi anni anche il presidente della Repubblica.
La nuova vita di corsa dell’infaticabile Haile testimonial a Milano
POLITICA Non è ancora entrato in politica, ma potrebbe essere spinto verso un nuovo progetto dalla volontà popolare. Haile ha una grande arma per le pubbliche relazioni: un sorriso ampio, seducente, che genera simpatia. Fisicamente è minuto, leggero, ma ha un cuore grande e la mente sveglia, acuta. A 42 due anni non si è ancora arreso del tutto al pensionamento atletico, perché la corsa fa parte della sua vita, però adesso ama fare l’ambasciatore dello sport. È instancabile anche in questa attività di promozione. Non a caso organizza ogni anno ad Addis Abeba una corsa su strada, la Great Run, una festa che coinvolge più di 40.000 amanti del running.
1L’uomo immagine della SuisseGas Marathon è una leggenda
del mezzofondo: ha vinto due ori olimpici e quattro mondiali
LO SPONSOR DELLA CORSA
ADIDAS SPORT PERFORMANCE GIACCA con cappuccio e zip integrale ● 100 euro SCARPE con mescola boost™ ● 180 euro
Gianni Merlo
H
aile Gebrselassie, leggenda del mezzofondo che sarà testimonial della Milano Marathon del 12 aprile (dando un contributo al disegno del percorso), ha una di quelle storie tutte da raccontare. Suo padre, onesto lavoratore della campagna, che riusciva a far crescere dieci figli senza fare mai mancare il cibo necessario, era profondamente contrario alla scelta di Haile, il minore dei suoi sei maschi, di diventare un atleta. Tutti faticavano ogni giorno, portavano legna e acqua dal fiume, che distava qualche chilometro da casa, in un villaggio vicino ad Asela, nella regione Arsi, a 200 km da Addis Abeba, capitale dell’Etiopia. Non avevano elettricità ed acqua corrente in quella casa, dove c’era tutto tranne il superfluo. Haile però era deciso, cocciuto, e a 15 an-
ni raggiunse il fratello, che si era trasferito ad Addis Abeba, per diventare un campione. Su un foglio di carta disegnò un grande numero 1, se lo applicò su una maglietta e si fece fotografare con ai piedi le scarpe del fratello, che erano abbondanti. Era un messaggio: sarebbe diventato il numero 1 al mondo e così poi ha fatto: due ori olimpici, quattro mondiali, 25 primati mondiali dai 2000 indoor alla maratona. IL PRIMO SALARIO A 17 anni prese il primo salario, 20 dollari al mese, perché era entrato nel club sportivo della polizia. Nel 1991 la svolta. Partecipò ad una staffetta Ekiden in Giappone e per la sua frazione di 5 km incassò 900 dollari. Non credeva ai suoi occhi. «In quegli anni in Etiopia si viveva con meno di 1 dollaro al giorno...» ha raccontato. Quel denaro addolcì un po’ la resistenza del padre che continuava a
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IMPRENDITORE Come imprenditore ha alle sue dipendenze 1.500 persone nei vari settori in cui opera, cioè le proprietà immobiliari, gli alberghi, la concessionaria Hyundai, fattorie, scuole e da qualche mese ha anche iniziato la coltivazione del caffè, che spera di esportare in Europa. Il prossimo progetto, dopo l’acquisizione di 1.500 acri di terra, è di continuare a sondare il suolo per scoprire qualche filone d’oro. La sua ultima scommessa è stata la costruzione di un teatro ad Addis Abeba. il campione olimpico Haile Gebrselassie, 41 anni AP
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