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venerdì 10 aprile 2015 anno 119 - numero 84 euro 1,40
MILAN Da Alibaba a Wanda
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«Il Diavolo ripartirà L’esempio è la Juve»
I NT
PARLA KAKA’
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I colossi di Pechino che vogliono il club
E S C L U SI
Il vice presidente della camera di commercio italo-cinese svela i cinque gruppi in trattativa con Berlusconi
Ricky si racconta dal campionato americano alla saudade rossonera «Il calcio italiano è il massimo ma deve proteggersi da razzismo e violenza» Kakà, 32 anni, gioca nell’Orlando City IPP
LOPES PEGNA ALLE PAGINE 2-3
L’ANALISI di Luigi Garlando 23
INTER, ATTENTA ALLA NOSTALGIA Il calcio dimostra la teoria della relatività molto meglio di Albert Einstein. Non troppe settimane fa, durante la finestra invernale di mercato, Erick Thohir, dopo mesi di palpabile diffidenza, riuscì finalmente a conquistare il cuore dell’Inter. Lo fece piazzando tre colpi ravvicinati con una inesorabilità d’azione che il popolo nerazzurro aveva dimenticato. L'ARTICOLO A PAGINA 23
LO SPUNTO di Alessandro de Calò
MERCATO: L’INTER GUARDA GIA’ AL PROSSIMO ANNO
LA LISTA
DEL MANCIO L’allenatore nerazzurro punta a otto colpi di qualità da scegliere tra ventuno candidati
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IL RITIRO PUNITIVO NON PASSA DI MODA
ROMERO
Portiere della Samp, 28 anni, in scadenza a fine stagione
C’ è un’ombra che si allunga sul nostro calcio. Qualcosa di virale e contagioso che in pochi giorni tocca Inter, Udinese, Napoli. Siamo davanti a una tendenza abbastanza chiara. Per tutti la punizione dev’essere esemplare, servire da monito, nel solco del vecchio sorvegliare-e-punire scavato negli anni Settanta da Foucault.
IL CASO
Napoli, spuntano le notti brave De Laurentiis furioso
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DYBALA A Attaccante del Palermo, 21 anni,
IL CONFRONTO
Super Lazio Quante analogie con la squadra scudetto del ‘74
valutato da Zamparini 35 milioni
LUCAS LEIVA
Centrocampista del Liverpool, 28 anni, costa 12 milioni BREGA, TAIDELLI ALLE PAGINE 6-7
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MOTOGP
DA NON PERDERE
SPORTWEEK
DA MAX A CARLITOS RIVINCITE BIANCONERE
1 Ibrahimovic stangato: 4 turni per gli insulti all’arbitro e alla Francia GRANDESSO A PAGINA 20
Vale è carico: «Ad Austin terrò Marquez sotto pressione»
9 771120 506000
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MALFITANO, G. MONTI A PAGINA 10
PEDRO Attaccante esterno del Barça,
Il Pd: «Con la nostra tessera i biglietti per l’Expo scontati del 50%» Berlusconi: «Con la tessera di FI vi do pure Essien e Muntari»
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DELLA VALLE A PAGINA 9
TOURÉ
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La foto postata da Balotelli su Instagram: febbre a 38,7 BOLDRINI A PAGINA 21
Pereyra trequartista Allegri ha trovato un altro Boa
Centrocampista del City, 31 anni, il suo valore è di 25 milioni
IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI
BALO SOLO VIRTUALE COSI’ IN UN ANNO SI E’ BUTTATO VIA
IL PERSONAGGIO
FILIPE LUIS
27 anni, costa 13 milioni
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Terzino sinistro del Chelsea, 29 anni, vale 17 milioni
L'ARTICOLO A PAGINA 23 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
OLIVERO A PAGINA 5
FALSAPERLA A PAGINA 29
2 Vettel carico a Shanghai con Senna nel mirino Ferrari, nuovo stratega ALLIEVI, CASADIO ALLE PAGINE 26-27
3 Baldini e la maratona «Correre è una fede ma serve più cultura» MOLINARO A PAGINA 35
Stasera c’è Maldini Da domani super week-end live con basket e volley
BERARDINO, CIERI A PAGINA 12
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Primo piano R
A TU PER TU CON...
Kakà L’
MERICANO
«L’1-7 della Germania una tristezza infinita Spero di tornare a giocare nel Brasile»
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10 2 Con il club 2001
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fino a giugno 2003
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INVIATO A ORLANDO (STATI UNITI)
Kakà, cinque giornate in Mls (due gol, un assist, una vittoria, v due pari e due sconfitte) sono ancora poche p per esprimere dei giudizi. Ha già capito le differenze con il calcio europeo? «Una su tutte: si gioca una volta alla setti«U mana e c’è più tempo per preparare la m p partita. La conseguenza è che le avversarie sono sempre a posto fisicamente e le gar molto competitive: c’è più equilibrio». gare
C’
Debut con gol, davanti a 62mila spettatori: se Debutto l’aspe l’aspettava? «In B Brasile sono molti meno, a volte anche in partite importanti. E poi non mi era mai sucpartit cesso di segnare il primo gol nella storia di una squa squadra: davvero emozionante».
L’INTERVISTA di MASSIMO LOPES PEGNA è una pace quasi surreale e dentro la sua nuova Milanello, a mezown Orz’ora di auto da downtown lando, la città che esiste perché c’è Disney World. Cavalli li al paà oppriscolo in un recinto e un caldo umido già mente a inizio primavera. La calma dell’allennocuo namento si rompe per colpa di un innocuo ile: più drappello di blogger venuti dal Brasile: per photo opportunity con il loro idolo che per i, Kakà, grigliarlo con domande pepate. Lui, l’idolo, si presta volentieri agli impegnii di quea faccia sta nuova carriera. La barba incolta, la re pronsenza un filo di stress, il sorriso sempre olto meto. Qui la maglia numero dieci pesa molto
È vero ver che è stato Beckham a convincerla a venire nella Mls? «Pri «Prima di averlo come compagno al Milan, lo ave avevo incontrato in un paio di occasioni qui in Florida durante alcune tournée. Lui me ne ha sempre parlato molto bene. Mi diceva che era un campionato bello, che ci si divertiva. Sì, S il suo parere è stato importante. Se mi aves avesse raccontato cose meno positive, probabilm bilmente avrei cambiato idea». Al Milan, Mi la stagione passata, già raccontava di voler venire negli Usa. Quando ha preso la decisione sione? «A «Al termine del campionato avevo antici-
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Milan
no. La sensazione è che la sua sia stata una scelta di vita più che professionale. Dice di seguire il calcio dall’altra parte dell’Oceano, ma con un pizzico di distacco. Non sa chi sia Salah – chiede informazioni -, suggerisce un giovane compagno al Milan e dice che l’esempio da seguire è la Juve.
Ricardo Izecson dos Santos Leite, meglio noto come Kakà, 32 anni Nel Milan: 2003-09 e 2013-14 ANSA
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*Dati in campionato Con il Brasile
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12 *GOL
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pato a Galliani che dovevo rientrare in Brasile per risolvere un po’ di cose e che poi avrei deciso se tornare. È allora che ho parlato con Orlando e firmato questo accordo. Galliani è stato il primo a sapere. L’ho ringraziato per tutto quello che ha sempre fatto per me».
«MARIO HA TALENTO MA NON CAPISCE LE SUE RESPONSABILITÀ» SU BALOTELLI COMPAGNO AL MILAN
«IO NEGLI STATES? IL PARERE DI BECKHAM HA PESATO MOLTO» SU DAVID BECKHAM EX MILAN E GALAXY
Quanto ha influenzato la sua scelta americana il fatto di non essere andato al Mondiale? «Un po’ ha influito. Ho fatto di tutto per essere in Brasile: era la Coppa nel Mondo nel mio Paese. Poi quando ho saputo che non avrei fatto parte della Seleçao, ho pensato che fosse arrivato il momento per il salto». Se l’anno scorso il Milan fosse stato più competitivo, sarebbe rimasto in rossonero più a lungo? «È difficile dirlo, le cose succedono e basta. Avere l’opportunità di poterci rigiocare, anche se per un solo campionato e con tutto quello che ho vissuto in quella società, mi ha reso davvero felice». Differenze fra la Milanello del 2003, quando arrivò in mezzo a tanti campioni, e quello dimesso che ha trovato l’anno passato. Saudade? Sospira. «Ne erano passati quattro dalla mia ultima volta, dopo averne trascorsi sei meravigliosi. Certo ho trovato giocatori diversi. Mi pare che dei vecchi compagni fossero rimasti in due, Bonera e un altro (ci pensa su, ma non gli viene il nome... era Abbiati, ndr). C’era Pippo sempre in giro. Ma nessun dubbio: lo spogliatoio era differente. La saudade per il Milan non mi passerà mai». Che cosa mancava a quella squadra? Ride. «I punti, insomma la continuità dei risultati. Facevamo delle belle partite, come contro
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CONTENUTO PREMIUM IL NUMERO
«Il Milan ripartirà Pippo vive di calcio La Juve è l’esempio, lavora benissimo» 1Ricky è alla prima stagione in Mls con Orlando: «Che emozione il gol numero 1 nella storia del club» 1L’Italia però per lui resta
unica: «È il massimo, ma il calcio deve proteggersi da razzismo e violenza» 1Poi è nostalgia milanista: «Quante differenze tra le squadre 2009 e 2013. Avrò sempre saudade rossonera»
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Kakà con il Milan ha segnato 104 gol in 307 partite. I più importanti sono i 10 con cui ha dominato la Champions 2006-07, compresi i 3 in semifinale (tra andata e ritorno) al Manchester Utd mento per Galliani? «Kevin Molino. Viene dal Trinidad, un bell’attaccante. Deve crescere e imparare, ma potrebbe fare bene». Lei ha giocato con Balotelli. Che cosa ne pensa? Un talento che si è perso per strada o è sbagliato parlare di talento? «Non sto seguendo molto la sua nuova avventura con il Liverpool. Però l’ho avuto al mio fianco per un anno al Milan e sono certo che sia un talento. Secondo me a volte non si rende totalmente conto delle responsabilità che ha: sia nel calcio italiano sia nella squadra in cui si trova. Mario sottovaluta l’importanza di questo aspetto». Nazionale brasiliana: rapporto chiuso o Dunga la tiene ancora in considerazione? «A fine 2014 ho fatto due presenze nelle amichevoli con Argentina e Giappone. Poi nelle due uscite successive non mi ha chiamato. Dunga mi conosce, sa che cosa posso dare. E non penso che il fatto di essere nella Mls possa sbarrarmi la strada. Sto aspettando. Se faccio bene qui e gioco con continuità, so di avere delle opportunità».
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Ha vissuto il Mondiale da tifoso: che cosa ha provato dopo l’1-7 con la Germania? «Una tristezza infinita, come tutti. La gente era in attesa di qualcosa che non è mai arrivato. Un capitolo pesantissimo per la nostra storia».
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il Barcellona o le due contro la Juve. Poi però alla fine mancava sempre qualcosa». Anche in questo campionato manca qualcosa. Inzaghi, uno dei suoi grandi amici, ha avuto forse troppa fretta di accettare una posizione così carica di responsabilità? «Non credo. Pippo è uno che ama il calcio e vive per il calcio. Sapevamo che sarebbe diventato un allenatore: era quello che non perdeva una partita in tv. Per me ha percorso la strada giusta. Un anno con gli Allievi, uno con la Primavera. Poi è venuto il momento di prendere in mano una squadra ed è capitato il Milan. Mi pare difficile dire di no a una simile occasione. Forse il timing non è stato dei migliori».
Sapendo come è andata la sua avventura al Real Madrid, tornasse indietro lascerebbe il Milan? «Gli anni di Madrid sono stati duri, ma bellissimi. Di risultati ce ne sono stati: vittoria in campionato, Coppa del Re, supercoppa spagnola, 29 gol in 4 stagioni. Non mi sembra un brutto bilancio. Andare al Real mi ha fatto crescere tantissimo. La considero una tappa
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2014 San Paolo
2015 Orlando City
fondamentale per la mia carriera, un plus. Quando sarò vecchio potrò dire: ehi, ho giocato nel Milan e nel Real. Mica male».
«A PARTE MESSI E CR7, MI ESALTA NEYMAR: È UN FENOMENO» SU NEYMAR ATTACCANTE BARÇA E BRASILE
Ha visto giocare il Milan di Inzaghi? «Solo poche partite. Do un’occhiata ai risultati e quelli sono già indicativi: raccontano una stagione di sofferenza. Ma io sono ottimista: due o tre anni di sacrifici e poi ripartiremo. Dobbiamo prendere l’esempio della Juve». Lei farebbe l’allenatore come Pippo? «In questo momento le risponderei di no. Chissà, forse fra tre o quattro anni quando smetterò cambierò idea. Ma oggi no. Mi piacerebbe rimanere nel calcio, magari con un ruolo più dirigenziale, come Leonardo».
2012-13
«A GALLIANI SUGGERISCO UN NOME NUOVO: MOLINO» SU KEVIN MOLINO ATTACCANTE ORLANDO
Il calcio italiano è in crisi: è solo una questione economica? «Sì. Con disponibilità più limitate non è oggettivamente facile competere con squadroni come Psg, Chelsea, Manchester City e le altre ricche. L’Italia non attraversa un bel periodo e le norme fiscali in materia non le danno una mano. Ma durante le difficoltà, qualcuno riesce a trovare delle soluzioni. Mi piace portare l’esempio della Juve, che sta facendo grandissime cose e raccogliendo buoni frutti. Quasi certamente vincerà un altro scudetto e sta andando benissimo in Champions. Evidentemente c’è qualcosa di speciale in come sta lavorando». Se la situazione economica fosse stata quella di oggi, avrebbe scelto di giocare in Serie A nel 2003? «Diciamo che non n sono stato io a scegliere il a è stata vostro Paese, ma l’Italia a scegliere me. graQuindi devo ringraziarvi per avermi perare messo di diventare chi sono. Però da voi gci verrei anche oggi. Non solo per il calcio: per lo stile di fosi. Se dovita, la gente, i tifosi. onsiglio a vessi dare un consiglio qualcuno dei miei nuovi compagni, gli direi: “Vai in Italia!”». A proposito, qualche lche suggeri-
C’è la voce che El Chicharito Hernandez potrebbe raggiungerla qui. Pare che Ibrahimovic stia facendo il visto per gli Usa. Merito anche suo se gli Usa stanno diventando una meta ambita? «In parte sì. Questa era la mia idea quando ho accettato di venire qui: aiutare il soccer a crescere. È iniziato con Beckham, proseguito con Henry. Ora ci sono Villa, arriveranno Gerrard e Lampard e a Toronto c’è anche Giovinco: potevano continuare a giocare in Europa. Si guadagna bene? Sì. Ma soprattutto si vive bene». Lasciamo stare Messi e Ronaldo, chi è il calciatore che la entusiasma di più? «Adesso? Neymar. Ho giocato con lui in Nazionale, so che cosa può fare. È un fenomeno».
Ricky sopra in maglia Orlando, qui sotto con il Real, che nel 2009 lo pagò 67 milioni. A gennaio aveva detto no al City IPP-AFP
Come si sconfiggono razzismo e violenza negli stadi italiani? «È difficile. Sono situazioni che hanno origine lontana, nell’educazione di un popolo. Questo non è un problema del calcio, ma sociale. E dispiace vedere che lo stadio venga usato come palcoscenico di questi malesseri. E allora il calcio ha il dovere di proteggersi. Perché esistono valori positivi. Me ne accorgo alle nostre partite qui negli Usa: in tribuna, intere famiglie, nonni, bambini. C’è ancora purezza, tutto molto bello». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R Strategie rossonere
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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VERSO IL CAMPIONATO
Quattro nomi per il dopo-Berlusconi
Guai a centrocampo Bonaventura fermo Però c’è ottimismo 1Dopo Van Ginkel
REN ZHENGFEI Ceo di Huawei, società cinese leader globale in produzione e commercializzazione di prodotti e sistemi di rete e telecomunicazioni
JONATHAN LU Ceo di Alibaba, società cinese privata con sede a Hangzhou composta da una serie di compagnie attive nel campo del commercio elettronico
ZONG QINGHOU E’ il presidente del Wahaha Group, un colosso cinese delle bevande. E’ segnalato come l’86° uomo più ricco al mondo.
WANG JIANLIN E’ il presidente di Wanda Group, la più grande impresa immobiliare della Cina, che ha acquisito anche Infront, advisor di Milan e Lega.
Un Milan in mani cinesi C’è un piano di Pechino
1Il governo vuole Zong, il miliardario capo di Wahaha Group, al vertice rossonero per dare impulso al calcio in Cina. I thailandesi ora tremano
G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)
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ueste sono le settimane decisive. Giorni di silenzio che precedono il fragore di quello che accadrà probabilmente a maggio: la cessione del Milan. Parziale o totale, ma di quello si parla. Di un momento epocale, di una storia meravigliosa che si chiude e di un’altra, molto ambiziosa, che si apre. Adesso le certezze sono poche: la volontà di Silvio Berlusconi di cedere almeno il 30% del club, ma forse molto di più; l’intenzione di Bee Taechaubol, broker thailandese, di acquisire una fetta consistente della società; l’esistenza di almeno un’altra offerta di matrice cinese ma attualmente coperta da un fumo quasi impenetrabile se si esclude la figura di Richard Lee, uomo d’affari di Hong Kong che ha incontrato Berlusconi ad Arcore qualche giorno fa e che sembra essere un intermediario.
LA CORDATA Proprio sul versante cinese, ieri è arrivata qualche novità. Fu Yixiang, vice-presidente della Camera di Commercio italo-cinese, avrebbe ammesso l’esistenza di cinque società collegate a Lee: quattro cinesi (Wahaha Group, Wanda Group, Huawei e Alibaba) e una thailandese. Il moti-
vo di una cordata così imponente sarebbe legato all’impossibilità di ciascuna delle società di accollarsi interamente l’acquisto del Milan. «Un consorzio formato da diverse grandi aziende pagherà la metà del miliardo di euro richiesto - ha dichiarato Fu Yixiang all’agenzia Xinhua - mentre l’altra metà sarà raccolta tramite finanziamento collettivo. Berlusconi vuole vendere il club rossonero, ma alcuni familiari avrebbero fretta mentre altri preferirebbero tenerlo fino alla costruzione del nuovo stadio per poter richiedere un prezzo più alto». IL PIANO CINESE In realtà l’impressione è che in Cina ci sia la volontà di confondere le idee per evitare che venga in superficie il progetto più solido, ossia quello della Wahaha Group che spera di sorpassare Bee Taechaubol. Il presidente della Wahaha Group è mister Zong Qinghou (che un anno fa incontrò Barbara Berlusconi negli Emirati), uno degli uomini più ricchi del mondo, inventore della Future Cola e personalità molto influente in Cina. Al punto da essere scelto dal suo governo per un’operazione che dovrebbe andare oltre la semplice acquisizione di una società di calcio. Il Milan è il club più popolare in Cina e non a caso a fine luglio ha in programma una tournée da
Richard Lee in tribuna a San Siro insieme a Silvio Berlusconi ANSA
quelle parti e due amichevoli contro Inter e Real Madrid. Il governo di Pechino sta studiando lo sviluppo del calcio a partire dal settore giovanile per ottenere nel giro di pochi anni la crescita netta del rendimento della nazionale. Una politica studiata in modo capillare che ha portato alla nascita della Coverciano cinese (grazie alla collaborazione con il Pavia, primo club italiano
acquistato da una società cinese) e che avrebbe un impulso incredibile con l’acquisizione del Milan. Pare che Berlusconi sia stato colpito dal progetto cinese ancor più di quello thailandese: la volontà di investire per rifare grande il Milan in breve tempo e tenerlo al livello di Real e Barcellona potrebbe essere l’arma decisiva nello sprint per l’acquisto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
si blocca pure Jack, ma contro la Samp Inzaghi conta di avere entrambi
Marco Pasotto MILANO
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orse sarebbe meglio mordersi la lingua e spegnere sul nascere qualsiasi vena di ottimismo. Perché ogni volta che Inzaghi accenna concetti come «finalmente stiamo recuperando un po’ di giocatori», puntualmente succede qualcosa di spiacevole. L’ultimo sorriso di Pippo è fresco e risale al dopogara di Palermo. Era contento perché finalmente stava pian piano ritrovando tutti gli effettivi. Ecco. Dopo Van Ginkel, che si è fermato l’altro ieri per un ginocchio infiammato, adesso è il turno di Bonaventura, alle prese con una distorsione alla caviglia. La questione è evidente anche per il tifoso più distratto: lavorano tutti e due a centrocampo, una zona della squadra in cui la malasorte sta picchiando duro. In realtà a Milanello c’è un cauto ottimismo per entrambi, ma è anche vero che oggi siamo già a venerdì. DUE IPOTESI Si farà comunque il possibile per consegnarli alla lista dei convocati. Se tutto filasse nel migliore dei modi, già nell’allenamento di stamane i due potrebbero tornare in gruppo. Ieri, peraltro, Van Ginkel ha svolto una parte di allenamento con i compagni e un’altra per conto proprio. Se disgraziatamente Marco e Jack dovessero alzare ban-
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● la media voto di Giacomo Bonaventura in campionato: ha giocato 26 partite e realizzato 4 reti (2 di destro, 1 di sinistro e 1 di testa)
Jack Bonaventura, 25 anni LAPRESSE
diera bianca, sarebbe un problema enorme. Enorme perché la sfida di domenica sera è fondamentale per le ambizioni europee del Milan (tradotto: è da vincere a tutti i costi), ma anche perché le altre opzioni sono scarne nel numero e rischiose nella sostanza. Fermi restando Poli e De Jong, l’ipotesi A prevede l’arretramento di Suso come mezzala sinistra (posizione in cui comunque Inzaghi l’ha già provato lungo le settimane); l’ipotesi B è l’esordio in Serie A del Primavera Mastalli (che infatti non è partito per Dubai con i compagni e in questo periodo sta lavorando in pianta stabile con i grandi). E MUNTARI? Tutto questo succede perché la mediana è decimata. A partire da Montolivo, che ha già saltato quattro partite e dovrebbe essere pronto per il derby. Fuori causa anche Essien, che ha problemi alla fascia addominale. E infine c’è Muntari, che si è appena chiamato fuori dalle ultime partite di campionato: l’«accordo» fra Sulley e club è la disponibilità a tutti gli effetti nel caso in cui Inzaghi lo ritenga necessario – e questa ha tutto l’aspetto di un’emergenza –, ma la sensazione è che il Milan voglia evitare una situazione così particolare. Più facile che Van Ginkel e Bonaventura si rimettano in piedi: tutto si risolverebbe nel modo migliore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’UOMO DEL DOMANI
Aspettando Mr. Bee, Maldini si confessa: «Diego il top» «CONDÒ CONFIDENTIAL» SESTA PUNTATA STASERA ALLE 21.05
Paolo Condò
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altra sera gli sguardi di Adriano Galliani e Paolo Maldini si sono incrociati più volte, ma siccome l’incontro è avvenuto su terreno in un certo senso consacrato – la presentazione del libro di Arrigo Sacchi in una libreria milanese – nell’aria non s’è avvertita la minima tensione. E sì che
in tempi anche recenti Paolo non ha fatto mistero di non condividere la politica dei parametri zero portata avanti da Galliani (in assenza di congrui assegni presidenziali, occorre dire), e di coltivare il desiderio e l’ambizione di entrare nei quadri dirigenziali del Milan, cosa del tutto logica, oltre che auspicabile, se ne sei stato uno dei più grandi campioni di sempre. FUTURO D.T. DEL MILAN? Nella cordata di Mr. Bee Taechaubol, l’uomo d’affari thailandese che più degli altri candidati sembra vicino all’acquisto del club, il nome di Maldini figura nell’ipotetico organigramma alla casella del direttore tecnico. Se la cosa si concretizzerà sarà inevitabile che, subito o dopo un periodo-ponte, Galliani si
allontani dal Milan; di questi scenari, però, non solo l’altra sera non si è discusso, ma a nessuno sono venuti in mente. Perché in una rimpatriata dedicata a Sacchi il paesaggio era ovviamente il suo storico ciclo rossonero: e Galliani, che ne fu il dirigente-chiave, si mangiava con gli occhi la difesa di fuoriclasse seduta in prima fila. Così affezionato e così intenerito da chiedere a due dei suoi vecchi eroi di scambiarsi il posto affinché il quartetto Tassotti-Galli-Baresi-Maldini risultasse ordinato anche in borghese, e a distanza di 27 anni dallo scudetto del 1988 (poi Costacurta, assente giustificato in libreria, sarebbe subentrato a Filippo Galli). IL «MOSTRO» MARADONA In attesa di queste novità, questa
Il nostro Paolo Condò a colloquio con Paolo Maldini in trasmissione
sera alle 21.05, sul canale 59 di GazzettaTv, Paolo Maldini sarà il protagonista della sesta intervista «Confidential», la serie di incontri con i grandi dello sport che ha già visto sotto il nostro riflettore José Mourinho, Arturo Vidal, Carlo Ancelotti, Elisa Di Francisca e Rafa Benitez. Di confidenze Pao-
lo ne ha fatte davvero parecchie, ripercorrendo una carriera senza pari – basti pensare alle cinque Champions League in bacheca – cui sono mancati due soli trofei: il Mondiale (nel ’94 l’ha perso in finale ai rigori) e il Pallone d’oro (nel ’94 e nel 2003 arrivò terzo). Fra i temi toccati, la gran-
dezza di Maradona, tante volte rivale in campo, è stato uno dei più nostalgici: «Diego era proprio un bell’avversario. E’ stato sempre picchiato abbastanza eppure non diceva nulla, a parte un paio di volte nelle quali perse la pazienza. Era molto, molto simpatico: parlava tanto, soprattutto prima che la partita iniziasse, e mi ricordo che nel tunnel arrivava sempre lamentandosi per qualche dolore, diceva “oggi non ce la faccio, mi fa troppo male il piede” e cose del genere. Poi cominciava la gara e diventava un avversario incredibile, anche fisicamente era un mostro, non solo tecnicamente. E poi aveva una tale personalità da trascinare tutta la squadra, tutto l’ambiente...». Formidabili quegli anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R Strategie nerazzurre
TUTTI GLI UOMINI NEL MIRINO FILIPE LUIS ROMERO
MURILLO
LUCAS LEIVA
Ranocchia DYBALA Santon
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Shaqiri Icardi PEDRO
In minuscolo i giocatori già in rosa In maiuscolo i potenziali acquisti In giallo i giocatori qui a destra: Sergio Romero (28), Filipe Luis (29), Yaya Tourè (31), Pedro (27)
L’Inter che verrà La Mancio revolution Tourè, tridente con Pedro rispunta Leiva, idea Filipe Matteo Brega Bre Luca Taidell Taidelli
Roberto Mancini, 50 anni, ha allenato l’Inter anche dal 2004 al 2008 GETTY IMAGES
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ivoluz ivoluzione è una parola grossa che Roberto Mancini ha pronunciato a caldo dopo la Manc partit partita (non) giocata contro il Parma, sascorso Sicuramente però la prossima estate bato scorso. quella della Pinetina sarà una porta a revolver, gi con tanti giocatori che escono e altrettanti che t entrano. Il tecnico ha le idee chiare su come costruire la su sua prima vera Inter, poi è chiaro che determinate strategie passeranno dai paletti ecoda infinite vie del mercato. nomici e dalle TRA TOP E SCOMMESSE S Che soprattutto in uscidett ta sarà dettato dal finale di stagione e dalle conseguen seguenti offerte che arriveranno per gli uomin attualmente a libro paga. Anche in mini base ba a queste variabili, la «rivoluzione» p potrà essere light oppure più pesante. Senza dimenticare che la ormai quasi certa esclusione dalle Coppe porterà anche a una riduzione di una rosa che attualmente conta 31 petali. Ma ssoprattutto che stare fuori dall’Europa non farà scattare da subito le sanzioni Uefa pe per il fairplay finanziario, concedendo al club un’estate un di relativa libertà di movimento, in cui giocarsi gi tutte le carte per rientrare nel calcio che cconta già dal 2016. Mancio ha avuto garanzie ch che verrà allestita una squadra competitiva, ma sa bene b che vige la regola dell’autofinanziamento e che non potranno arrivare soltanto top player. A lui però ne bastano 3-4, che abbiano fame e personalità, pers per aiutare chi c’è già. Servono per forz forza giocatori di livello e personalità, gente che abbia a vinto e sappia fare da traino per
PER CAMBIARE QUALCOSA A VOLTE BISOGNA FARE LE RIVOLUZIONI SONO CERTO CHE COSTRUIREMO UNA SQUADRA COMPETITIVA ROBERTO MANCINI ALLENATORE INTER
chi c’è già. Per gli altri acquisti, farà le debite valutazioni sui giovani in prestito o già in casa (Camara, Dimarco, Baldini, Gyamfi, Yao e Ze Turbo): alcuni resteranno, altri andranno a farsi le ossa altrove. Poi servirà l’azzardo. Investire cioè una parte del tesoretto su alcuni ventenni, sperando che almeno un paio poi esplodano. Due osservati speciali in quest’ottica sono lo slovacco Ondrej Duda, trequartista/ala del Legia Varsavia, classe ‘94, e l’attaccante argentino del River Plate Sebastian Driussi (‘96). Ma per il reparto offensivo c’è pure il 21enne trequartista del Lione Nabil Fekir e in difesa viene seguito il 22enne terzino sinistro del Monaco, Layvin Kurzawa. ATTACCO Giovani sono comunque un paio di top player per l’attacco, anche se non certo facili da prendere. Mancini sogna la coppia argentina Icardi-Dybala, ma sul talento del Palermo ci sono anche il Paris Saint Germain, la Juve e l’Arsenal. Paulo vorrebbe rimanere in Italia, ma soprattutto se Tevez dovesse lasciare Torino già questa estate la concorrenza dei bianconeri si rivelerebbe quasi imbattibile. Piace molto, possibilmente per creare il tridente dei sogni con i due argentini di cui sopra, anche Pedro. Chiuso al Barcellona da mostri sacri quali Messi, Neymar e Suarez, lo spagnolo potrebbe cambiare aria, anche perché andrà in scadenza nel 2016. A parametro zero ci sarebbe invece l’attaccante esterno Andre Ayew del Marsiglia. CENTROCAMPO Non che ci sia meno da rivoluzionare a centrocampo. Mancio vuole almeno due elementi. La fissazione è per Yaya Tourè, con il quale il rapporto è fraterno. Anche se ha 32 anni, per battere la concorrenza all’ivoriano verrà proposto un contratto quinquennale su cui spalmare quello che adesso è un ingaggio (11 milioni a stagione) inaccessibile quasi per chiunque. Mancini è sicuro che Tourè, che lui stesso al City ha trasformato in centrocampista offensivo, sarebbe utilissimo anche davanti alla difesa. Al centro del gioco, del campo e di un progetto in cui Yaya sarebbe il leader spirituale che fa crescere tutti i compagni. In fondo questo è avvenuto anche quando l’ivoriano nel 2010 sbarcò a Manchester. Portarlo a Milano non sarà comunque facile. Non tanto perché l’Inter non farà subito le Coppe quanto per la concorrenza e la non chiara posizione del City, dove c’è la corrente di chi lo vede comunque decisivo, quindi incedibile (tanto che gli verrebbe offerto un ruolo da ambasciatore a fine carriera), ma anche quella che dopo 5 stagioni vede il matrimonio ai titoli di coda, con l’opportunità di liberarsi di un ingaggio monstre. Perso Toulalan, l’Inter potrebbe tornare alla cari-
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INTERISTA DOC
DIFENSORI
PORTIERI
Giocatore
Squadra
Scadenza
Valore (in milioni di euro) 0
CECH
Chelsea
2015
PERIN
Genoa
2017
Berti è per il nuovo corso «Avanti tutta con Thohir, vedo solo cose positive»
18 SPORTIELLO
Atalanta
2019
ROMERO
Sampdoria
2015
DRAGOVIC
Dinamo Kiev
2018
VIDA
Dinamo Kiev
2017
HEURATAX
Udinese
2017
FILIPE LUIS
Chelsea
2017
DARMIAN
Torino
2017
CLICHY
Manchester City
2017
KURZAWA
Monaco
2018
ZHANG
Guangzhou Evergrande
2017
TOURÈ
Manchester City
2017
LUCAS LEIVA
Liverpool
2017
ALLAN
Udinese
2016
8 0
11 10
1L’ex bandiera nerazzurra è certo: «Ha speso subito e ha proposto
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un progetto intelligente e razionale. Teniamoci stretti lui e Mancini»
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le, vuole capire cosa sta dietro ogni minima cosa. Una scelta direi intelligente».
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CENTROCAMPISTI
15 2
25 12 15
DYBALA
Palermo
NICOLA BERTI EX CENTROCAMPISTA INTER MILANO
2017 35
ATTACCANTI ATT AC CC CAN ANT TI
DUDA PEDRO
Legia Varsavia
2019
Barcellona
2016
6 13
DRIUSSI
River Plate
2017
AYEW
Marsiglia
2015
FEKIR
Lione
2019
CON DUE CENTRALI DIFENSIVI FORTI L’ANNO PROSSIMO SI PUNTERÀ ALLO SCUDETTO
3 0 20
1Il tecnico ha bisogno di 8 innesti:
4 difensori, 2 centrocampisti e 2 punte. Senza Europa e sanzioni Uefa si può investire di più. Portiere: Romero o Cech. Ed è sfida alla Juventus per Dybala
H
a vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana e due volte la Coppa Uefa con l’Inter. Eravamo sul filo degli Anni Ottanta e Novanta e al timone dei nerazzurri c’era Ernesto Pellegrini. Nicola Berti, però, è legatissimo all’attuale numero uno, Erick Thohir. Entrambi incarnano lo spirito interista. «E lui sta ancora imparando tantissime cose del mondo nerazzurro. Ma è appassionato e interessato a ogni piccolo particolare del presente e del passato interista». Berti non ama le perifrasi, va dritto al cuore della questione. «Thohir non lascerà l’Inter, l’ha appena rilevata da Moratti e non avrebbe senso imprenditoriale un’operazione del genere - spiega Berti -. Inoltre farebbe una brutta figura». INTER FOREVER Berti è entrato nel gruppo di Inter Fo-
ca per Lucas Leiva, il brasiliano del Liverpool già corteggiato in gennaio, e per l’udinese Allan.
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Erick Thohir, 44 anni, e Massimo Moratti, 69, sono soci nell’attuale Inter. Il presidente indonesiano detiene il 70% delle quote FORTE
SCUDETTO POSSIBILE L’anno prossimo allora quale Inter ci si deve aspettare? Berti ha le idee molto chiare. «Con due difensori centrali forti si può lottare per lo scudetto, non ho dubbi. Ma anche quest’anno con due centraloni in più saremmo stati lassù a giocarci i primi tre posti, quelli che portano alla Champions». Ricetta semplice per l’ex nerazzurro che segue sempre da vicino il suo mondo. m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI APPIANO
DIFESA Ma la vera rivoluzione potrebbe arrivare in difesa. Quasi certamente se ne andrà Handanovic, ma sul successore non sono previste spese folli. A parametro zero ci sono Cech e Romero, metre di prospettiva piacciono Perin e Sportiello. Ma costano. Tra i difensori, usciranno Jonathan, Campagnaro, Vidic e forse - ma come per tutti dipenderà dalle offerte che arriveranno - pure Nagatomo e Dodò. Da verificare anche la posizione di Juan Jesus, che per l’età (23 anni) è quello che porterebbe più soldi. Nel mirino ci sono Vida e Dragovic, entrambi della Dinamo Kiev, Heurtaux (Udinese) e il cinese Zhang, che può fare anche il terzino destro. Sul giocatore del Guangzhou Evergrande c’è anche la Fiorentina . Sugli esterni, oltre a Kurzawa e al carissimo Darmian, piacciono Filipe Luis (Chelsea), Clichy (City). IL MEGA TESORETTO Manca la domanda chiave. Come farà l’Inter a prendere anche solo alcuni di questi giocatori? Mettendo insieme un tesoretto attraverso il risparmio sugli ingaggi pesanti (Podolski, Vidic, Campagnaro, Handanovic e Jonathan su tutti), quello che arriverà dalle cessioni definitive di Alvarez, Pereira e Mbaye, la carta delle contropartite tecniche rappresentate da alcuni giovani, ma soprattutto le cessioni eccellenti. Mancini stesso sembra rassegnato a sacrificare uno tra Kovacic e Icardi. Dipenderà dalle offerte,ma il tecnico farà di tutto per trattenere Maurito, con il quale è sbocciato l’amore e che garantisce 20 gol a stagione. Ma un bel gruzzolo potrebbero fruttarlo anche le cessioni di Kuzmanovic, Obi e dello stesso Hernanes.
rever che riunisce i giocatori che hanno dato il proprio contributo alla storia nerazzurra. E la missione è quella di trasmettere i valori interisti: lavoro, lealtà e fantasia. E’ stato anche grazie a questo progetto che Berti ha conosciuto Thohir di persona a Madrid. «Una persona simpaticissima con una mente brillante - ricorda l’ex giocatore dell’Inter -. L’impressione è stata questa. Inoltre parlandoci ho capito che è entrato nel mondo interista in punta di piedi, con molto rispetto per il passato più e meno recente. Una scelta condivisibi-
PROGETTO Berti naviga intorno al mondo interista quotidianamente, è rimasto legato al cordone ombelicale. E sta imparando anche a comprendere il progetto di Thohir. «Sta investendo in maniera razionale, non è arrivato e buttato soldi a caso - spiega Berti -. Lo ha fatto e lo sta facendo in maniera intelligente per cercare di costruire un futuro sempre migliore per questa società. Bisogna avere tempo e dargli tempo. Nel calcio non si vince tutto e subito, c’è programmazione, c’è un progetto». Purtroppo per Thohir remano contro i risultati di questa stagione fatta di tanti bassi e pochi alti. Ma fa parte della storia del calcio. «Anche io ho vissuto anni felici e anni difficili, è normale nel calcio come lo è nello sport in generale». Berti quindi resta al fianco di Thohir. «Certo, bisogna fidarsi del presidente perché ha le idee chiare e una passione sempre crescente. Francamente vedo solo cose positive intorno a lui. Teniamoci stretto lui e Mancini».
Sedute dure e gioco sugli esterni Zanetti: «Se ne esce con l’unità» U
BABY NEL MIRINO DUDA E DRIUSSI ● L’Inter tra presente e futuro. Due nomi sono perfetti per investire. Uno è Ondrej Duda, slovacco del Legia Varsavia (foto in alto), l’altro l’argentino Sebastian Driussi del River Plate (foto sotto)
n Mancini in pantaloncini e scarpini da calcio, che non lascia più passare nulla. Il dopo Parma ha lasciato i segni anche alla Pinetina, dove sono cambiati durata ed intensità degli allenamenti. Per entrare ancora più sottopelle ai giocatori, il tecnico nei giorni scorsi ha anche partecipato ad una partitella e pure ieri, con grande precisione, si è alternato a Donkor per mettere cross in area durante una delle esercitazioni tattiche.
ALTA INTENSITÀ Una seduta durata quasi due ore, come da menù settimanale in cui il gruppo ha alzato la soglia di attenzione e intensità, continuamente pungolato dal tecnico che si è visto costretto a rimettere nel cassetto la pazienza. Ieri, alla presenza del direttore generale
Marco Fassone, si è insistito molto con il gioco sugli esterni. Mentre una parte della rosa si applicava su esercitazioni specifiche per reparto, gli altri hanno fatto un torneo di calcio-tennis.
DUBBI DIETRO Come al solito, Mancini ha mischiato le carte nelle prove tattiche in vista della sfida di domani sera in casa del Verona. Da verificare soprattutto l’assetto della difesa, dove al centro sono stati provati Ranocchia e in alternanza Vidic e Felipe. Pronta insomma la contraerea per cercare di contenere Luca Toni. A destra dovrebbe essere confermato Santon, mentre a sinistra si giocano una maglia Juan Jesus, D’Ambrosio e Nagatomo. Ripristinata la coppia Icardi-Palacio, con Shaqiri trequartista, non ci dovrebbero essere sorprese in mezzo. Toccherà ancora a Guarin, Medel e Brozovic. Anche se i tre sono diffi-
dati e con un’ammonizione salterebbero il derby.
ZANETTI A Sky ha fatto il punto il vicepresidente Javier Zanetti: «Credo fosse importante stare vicino alla squadra in un perioredo difficoltà. Cercheremo di accontentaree Mancini sul mercato. Lui ha grande entusia-n smo e si è rimesso in mo gioco. Ora affronteremo me. i problemi tutti insieme. Al di là della distanza che ci può essere, Thohir chiamo e ma spesso, ci sentiamo etro confrontiamo, è lui dietro al progetto e credo che rrisettimana prossima arriarverà, al derby e per la parretita con la Roma, e fareamo il punto della situaazione pensando in maniera fiduciosa». lu.tai. tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA RVATA
Javier Zanetti, 41 anni, attuale vicepresidente ed ex capitano dell’Inter BOZZANI
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Serie A R Il motivo
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fNONOSTANTE IL CRAC, LA SQUADRA VA
CONTROCORRENTE
Donadoni scuote Parma «Ora le nostre imprese porteranno investitori» 1I gialloblù sul campo hanno reagito alle malefatte finanziarie «Siamo uomini veri. E cerchiamo qualcuno che salvi il club» Andrea Schianchi INVIATO A PARMA
A
veva ragione Fabrizio De Andrè: «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori». Parma si trasforma in una via del Campo contemporanea dove i disastri economici e il buco da più di 200 milioni di euro diventano energia per produrre emozioni. Guardate che cosa è successo nell’ultimo periodo, dopo che il tribunale ha dichiarato il fallimento del club (19 marzo): sconfitta contro il Torino, e poi pareggio a San Siro contro l’Inter e vittoria casalinga contro l’Udinese. Autentiche imprese di cui i giocatori e Donadoni vanno giustamente fieri: «Abbiamo dimostrato di essere uomini con la “u” maiuscola. La situazione resta difficile - dice l’allenatore - ma noi lottiamo su ogni pallone, in ogni momento: questo dev’essere il nostro spirito. E sarà
LUCARELLI STOP
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le giornate di squalifica del capitano Lucarelli. La Corte d’Appello federale ha respinto il ricorso del Parma
così fino al termine del campionato». A chi parlava di torneo falsato Donadoni risponde: «Sarà falsato per altre cose, non certo per l’aspetto sportivo. E noi ne siamo la prova». Chi era allo stadio Tardini, mercoledì pomeriggio, ha avvertito il profumo di un calcio nuovo, pulito: meno plusvalenze e più valori. «Lavoriamo e giochiamo per divertire la gente, e magari qualche possibile acquirente si accorge di noi, compra la società e ci salva. Questo è il nostro obiettivo» conclude il tecnico. OTTIMISMO Non soltanto sul campo il Parma conquista vittorie, ma anche fuori, nelle severe stanze ministeriali. Ieri è arrivata la notizia che il marchio «Parma F.C.» appartiene alla società e non alla controllante Eventi Sportivi Spa, le cui quote di maggioranza sono ancora nella disponibilità di Giampietro Manenti. La conferma è giunta dall’ufficio «Brevetti e Marchi» del Ministero del-
I giocatori del Parma festeggiano l’1-0 all’Udinese di mercoledì: in A i 3 punti mancavano dal 6 gennaio GETTY
lo Sviluppo Economico dopo gli accertamenti promossi dai curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto. Ora la partita più difficile è rientrare in possesso del Centro Sportivo di Collecchio, pure quello di proprietà della Eventi Sportivi, società comunque destinata al fallimento vista l’enorme portata dei crediti che vanta nei confronti del Parma Fc. Fra meno di una settimana, il 15 aprile, il giudice delegato Pietro Rogato esprimerà una valutazione sulla possibilità di proseguire nell’esercizio provvisorio: c’è ottimismo.
GRAZIE A... Francesco Lodi, finora deludente e tra i migliori contro l’Udinese, spiega così la rinascita: «Chi affronta il Parma, non affronta soltanto una squadra, ma un’intera città che appunto vuole uscire a testa alta da questa situazione». La Juve, attesa domani al Tardini, è avvisata. Come ha detto Donadoni «nel calcio nulla è impossibile». Questa mattina, proprio per mettersi alle spalle il lungo periodo nero, nella Sala del Consiglio Comunale si terrà una conferenza durante la quale Donadoni, il capitano Lucarelli (cui è stato conferma-
to lo stop di tre turni), il team manager Melli e il responsabile del settore giovanile Palmieri, spiegheranno al sindaco Pizzarotti l’iniziativa «Stai con noi, come noi, a testa alta». E’ un modo per riavvicinare i tifosi del Parma al calcio. E sarà anche l’occasione per ringraziare chi, come Guido Barilla e Paolo Pizzarotti, nell’ombra, ha dato un importante contributo economico per aiutare i ragazzi del settore giovanile. Parma, insomma, tenta l’impresa più difficile: risorgere. I sostenitori non mancano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Il personaggio
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Che bel Pereyra da trequartista Allegri ha trovato l’altro Boateng
L’ARGENTINO
Tevez a riposo col Parma E il Boca frena: «Da noi nel 2016 se non risolve»
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1Nel Milan il tecnico avanzò il ghanese
dietro le punte. Ha fatto lo stesso nella Juve con l’argentino. Sempre più decisivo Fabiana Della Valle INVIATO A TORINO
TRE STAGIONI DA BOA Kevin-Prince Boateng, 28, dal 2010 al 2013 al Milan con Allegri LAPRESSE
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l primo scudetto di Massimiliano Allegri coincise con l’esplosione di Kevin Prince Boateng: stagione 2010-11, il tecnico al Milan lo inventò trequartista e lui si ritagliò un ruolo di primo piano accanto a Ibrahimovic, Pato e Robinho. Il protagonista che non t’aspetti, un po’ come Roberto Pereyra, che è arrivato dall’Udinese per fare la riserva ma in poco tempo ha imparato a brillare di luce propria. Anche in questo caso Allegri ha avuto l’intuizione giusta: l’ha piazzato dietro le punte, esattamente come aveva fatto con Prince nell’annata rossonera, e Pereyra in poco tempo si è calato perfettamente nella nuova parte. A Udine aveva fatto prevalentemente la mezzala, proprio come Boateng. Allegri ha capito che aveva le caratteristiche giuste per far rendere i suoi attaccanti, il Tucu (diminutivo di Tucuman, la provincia argentina in cui è nato) a sua volta è stato bravo ad adattarsi. In campo è generoso e non si risparmia mai, adesso poi è diventato più lucido anche davanti alla porta (due reti nelle ultime due partite tra campionato e Coppa Italia). Così l’allenatore, che lo punzecchiava spesso sui troppi gol sbagliati adesso è ancora più contento. STILE DIVERSO IN CAMPO
L’argentino ha il cambio di passo con la palla tra i piedi. Boateng invece era più fisico e potente, molto bravo ad andare negli spazi senza palla. Un’interpretazione diversa del ruolo, ma ugualmente efficace. Boateng in poco tempo conquistò il pubblico rossonero anche per il look e l’atteggiamento da duro, Pereyra caratterialmente è più tranquillo ma anche lui è entrato nel cuore dei tifosi juventini. QUESTIONE DI LOOK La cresta, che ha cambiato forma e colore più volte, i tatuaggi, la passione per la musica e il ballo. Boateng aveva una cura maniacale del suo aspetto fisico e adorava Michael Jackson: nello spogliatoio cantava e ballava e il suo moonwalk ha incantato San Siro la notte della festa scudetto. Pereyra è arrivato a Torino con i capelli più lunghi poi grazie a Tevez e Pepe ha conosciuto Marco Di Napoli, il parrucchiere di Nichelino che fa i capelli a mezza Juve e ha cambiato look. Ora la cresta è curatissima e Marco è sem-
Roberto Pereyra, 24 anni, argentino, prima stagione alla Juve FORTE
pre pronto a studiare nuove acconciature per lui. I tatuaggi invece sono sempre gli stessi: una ventina circa sparsi su tutto il corpo, dai nomi dei familiari al suo numero, il 37, dentro a una palla. Per quanto riguarda la musica, invece, Prince e Pereyra hanno gusti differenti: Max è un amante del reggaeton e la sua canzone preferita è «El Perdon», del portoricano Nicky Jam. Balla la salsa e la bachata e da buon sudamericano ha il ritmo nel sangue. Ha due orecchini, uno
IL SUO IMPATTO
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i gol di Roberto Pereyra in questa stagione: 2 in campionato, 2 in Coppa Italia. Ancora a secco in Champions League
Massimiliano Allegri, 47 LAPRESSE
IL CENTROCAMPISTA
Marchisio, solito guerriero «Sì, abbiamo ancora fame» 1È stato il migliore
a Firenze. Dopo il guaio al ginocchio si è fatto un tattoo «per proteggermi» INVIATO A TORINO
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a temuto di dover stare fermo almeno 6 mesi, alla fine se l’è cavata con 10 giorni. Forse sarà per questo che, il giorno dopo aver centrato la finale di Coppa Italia, Claudio Marchisio è corso a farsi un nuovo tatuaggio: «Una preghiera cambogiana per pro-
teggere da tutti i mali me e la mia famiglia», ha raccontato il centrocampista, ospite alla trasmissione Filo Diretto di Jtv. Marchisio ha saltato la partita di campionato con l’Empoli, è rientrato con la Fiorentina ed è stato il migliore in campo. L’ennesima conferma di una stagione straordinaria, probabilmente la migliore della sua carriera. «Devo ringraziare di non aver avuto infortuni, perché l’anno scorso sono partito con uno stiramento al collaterale, poi ho avuto tanti altri problemi». Quest’anno invece se l’è vista brutta solo durante l’ultima sosta della Nazionale, quando dopo una prima diagnosi si era parlato di una lesione del legamento crociato del
Claudio Marchisio, 29 anni LAPRESSE
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ginocchio destro. I successivi esami effettuati a Torino, però, hanno escluso ogni lesione e ridimensionato l’infortunio. NON SIAMO SAZI Così Marchisio può continuare a dirigere l’orchestra di Massimiliano Allegri, che non vorrebbe mai fare a meno di uno come lui. Anzi, ogni tanto il tecnico lo rimprovera perché in campo corre anche più del dovuto. «Siamo a un punto cruciale della stagione e aver raggiunto la finale di Coppa Italia dimostra che la squadra sta bene. E sta facendo quello che deve fare, cioè vincere e cercare di arrivare fino in fondo a tutte e tre le competizioni. Sono tre anni che vinciamo il campionato e ogni anno si presenta la solita domanda: se la Juventus avrà fame, se i giocatori avranno ancora voglia di mettere tutto in campo e di sacrificarsi; anche quest’anno lo stiamo dimostrando». f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
per lobo, e si veste sempre alla moda. Adora la carne e ha un po’ di nostalgia del cibo argentino, ma si consola con i ravioli al ragù di Gianni e Mario del Picchio (il suo ristorante preferito). Tra i social network usa solo instagram. La sua famiglia è rimasta in Argentina (suo padre lavora in fabbrica a San Miguel de Tucuman) e viene a trovarlo tutte le volte che può. SEMPRE CON CARLITOS Pereyra grazie alla Juventus ha conquistato anche la Nazionale: ha esordito l’11 ottobre 2014 nell’amichevole con il Brasile. E’ stato convocato anche nelle ultime partite, insieme a Tevez, il suo punto di riferimento in bianconero. Chissà se Carlitos, dopo la cresta, lo convincerà a fare anche un nuovo tatuaggio a Torino. Prima serve un’occasione speciale. Lo scudetto potrebbe essere quella giusta.
i riparte dal campionato. Dopo l’euforia per aver conquistato la finale di Coppa Italia, la Juventus domani tornerà in campo a Parma (ore 18) ben sapendo che tra pochi giorni (martedì 14) dovrà affrontare il Monaco nell’andata dei quarti di finale di Champions League. Turnover inevitabile, soprattutto perché Allegri ha diversi giocatori in fase di recupero e dovrà fare i conti anche con il prossimo impegno di Coppa. Tevez (sotto nella foto LAPRESSE), che ha saltato la gara di Firenze per un affaticamento muscolare, dovrebbe essere convocabile ma quasi certamente a Parma riposerà. A proposito dell’argentino e delle insistenti voci di un suo ritorno in Argentina già quest’estate, Daniel Angelici, presidente del Boca Juniors, ha parlato a «Radio la Red»: «Tevez giocherà nel Boca dal giugno 2016, fino ad allora è sotto contratto con la Juventus e non voglio generare false aspettative. Se rescinderà il contratto a giugno, il Boca gli aprirà le porte. Ma se non potrà rescinderlo di comune accordo con la Juve, rimarrà in bianconero fino al 2016». PIRLO OK A riposo anche Lichtsteiner, che ha saltato la gara del Franchi per una contusione alla coscia destra, e Barzagli (risentimento al polpaccio durante il riscaldamento a Firenze), che però rientreranno per la Champions. Pirlo è recuperato ma potrebbe partire dalla panchina. Allegri potrebbe optare per un 4-3-3 con Pepe e Coman e uno tra Llorente e Matri. In difesa potrebbe toccare ad Ogbonna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricerca sul cancro All’asta le maglie di Gigi e Claudio
Pestarono tifoso bianconero: pene ridotte in appello
● Le maglie azzurre ufficiali del capitano della Nazionale e della Juventus, Gigi Buffon, e di Claudio Marchisio sono all’asta sul sito www.charitystars.com per sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus. Le ha donate la Federcalcio in occasione dell’amichevole Italia-Inghilterra del 31 marzo scorso allo Juventus Stadium. Sono state autografate sul retro dai due giocatori. Charity Stars, onlus presieduta da Allegra Agnelli, è una piattaforma fondata da tre giovani italiani, specializzata nel mettere all’asta su internet oggetti di personaggi famosi, soprattutto sportivi, il cui ricavato viene destinato in beneficienza.
● TORINO Ridotte in appello le condanne per gli ultrà del Torino accusati di aver pestato a sangue un tifoso juventino in occasione del derby del 1 dicembre 2012. La corte d’appello di Torino ha derubricato l’accusa da tentato omicidio a lesioni: la pena passa per due ultrà dai 9 anni del primo grado a 2 anni di reclusione. Il terzo imputato è stato condannato a un anno e mezzo (in primo grado 8 anni e 4 mesi). Confermata l’assoluzione per il quarto imputato. Il gruppo di ultrà aveva notato nel parcheggio il tifoso, all’epoca 46 anni, con una sciarpa della Juve e lo aveva aggredito con calci e pugni, continuando a colpirlo a terra, anche con una cinghia. La vittima era stata portata in ospedale con gravi fratture al volto.
Serie A R Azzurri nel tunnel
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il Napoli che non vince balla e dorme poco De Laurentiis s’infuria 1Resa dei conti con la squadra: il presidente ordina
il ritiro a oltranza. Benitez sembra ormai un uomo solo IL SOLCO
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I punti di distacco del Napoli dal terzo posto della Lazio, ultimo disponibile per l’accesso ai playoff di Champions
Aurelio De Laurentiis, 65 anni, presidente del Napoli LAPRESSE
Mimmo Malfitano INVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)
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n castigo, per punizione! Il peccato lo sconteranno tutti insieme, a pochi metri dal mare più inquinato d’Italia e tra il verde di una pineta sempre più rinsecchita dall’incuria. Benvenuti a Castelvolturno, nel girone dei dannati, di coloro che dovran-
La delusione dopo il k.o. con la Lazio: Marek Hamsik, 27 anni e, a destra, Gonzalo Higuain, 27 ANSA
no patire le pene di un ritiro, ordinato dal padrone dopo averne scoperto le malefatte. «Resterete puniti a tempo indeterminato», ha tuonato Aurelio De Laurentiis dopo l’eliminazione dalla coppa Italia. Puniti, certo, e senza riguardi per nessuno: il ritiro lo ha deciso da solo e lo ha annunciato in una conferenza stampa improvvisata, dopo averlo comunicato con toni aspri sia a Rafa
Benitez sia ai giocatori che dopo pranzo hanno lasciato l’albergo per rientrare a casa e recuperare un po’ di abbigliamento: alle 19 erano già tutti nuovamente a Castelvolturno. ACCUSE MIRATE Quelle più pesanti De Laurentiis le ha rivolte ai giocatori. Li ha definiti gente che si fa coinvolgere dalla rapacità di Napoli, so-
prattutto nelle ore notturne, quando un atleta serio dovrebbe riposare. Non ha fatto nomi, ovviamente, ma è facile intuire che ce l’abbia con gli scapoli e qualcuno degli sposati, il cui comportamento non sarebbe irreprensibile. Una brutta storia, che mette in discussione anche la gestione societaria. Il Napoli non ha un dirigente di spessore, che abbia il controllo dello spoglia-
toio. Una figura forte, per intenderci, che De Laurentiis non ha mai contemplato nell’organico societario per non vedere oscurato il suo ruolo di presidente-padrone. Lo sfogo di giovedì sera, in ogni modo, apre ad alcune considerazioni. Se lui sapeva delle notti brave, allora perché non è intervenuto per tempo, magari richiamando in privato gli interessati? E poi, se era consapevole del pericolo, perché sabato non è rimasto a Roma, vicino alla squadra anziché starsene a Londra dove ha guardato la partita in un pub? Non è escluso che domani pomeriggio, De Laurentiis avrà un confronto con tecnico e squadra alla vigilia della sfida con la Fiorentina. ROTTURA CON BENITEZ Dopo l’eliminazione dalla coppa Italia, le strade dei due si sono definitivamente divise. Il malcontento ha toccato l’intera famiglia De Laurentiis, spazientita dall’atteggiamento dell’allenatore e dalla mancanza di risultati. L’impressione è che le parti presto arriveranno ad una conclusione di questa telenovela che sta tenendo in apprensione i tifosi che, giovedì sera, hanno contestato società, tecnico e giocatori, nel dopo partita: una roba del genere non era mai accaduta nell’era del Napoli post fallimento. Le attenuanti e le parole di Benitez non fanno più presa sull’ambiente. «Dobbiamo continuare a lavorare», è stata la risposta dell’allenatore a chi gli ha chiesto conto della sconfitta con la Lazio. Continuare a lavorare: è possibile quando alla fine mancano appena 9 giornate e le squadre dovrebbero aver completato la crescita? INVOLUZIONE La svogliatezza di Higuain, Hamsik, Callejon, mette i brividi, così come la mediocrità evidenziata dai difensori e dai centrocampisti. Il sospetto che la squadra sia prigioniera delle proprie ansie è davvero forte. La possibilità concreta di non qualificarsi per la prossima Champions ha gettato nello sconforto i giocatori più rappresentativi, che hanno legato la perma-
IL FUTURO
NAPOLI
L’
appuntamento, a lungo rimandato, tra Aurelio De Laurentiis e Rafa Benitez per parlare di rinnovo potrebbe anche non esserci. Le posizioni di entrambi sono chiare e se i risultati continueranno a latitare il divorzio sarà ineluttabile. Di conseguenza, da un lato il presidente ha già iniziato a sondare alcuni allenatori e dall’altro Benitez ha ricevuto qualche approccio (vedi Newcastle) che non lo ha convinto ed è sulla riva del fiume in attesa di offerte. PROFILO PERFETTO Ad oggi il nome più caldo per la panchina del Napoli 2015-2016 è quello di Luciano Spalletti, con il quale De Laurentiis ha avuto contatti più e meno recenti (c’è chi sussurra che i due abbiano parlato già prima della finale di Supercoppa in dicembre). Spalletti ha il profilo perfetto per il Napoli: l’esperienza internazionale non gli manca, la voglia di tornare in Italia dopo la parentesi allo Zenit è tanta e l’ingaggio, proibitivo per molti, non spaventa De Laurentiis che già riconosce a Benitez 3,5 milioni di euro. Inoltre, Spalletti ha dato la disponibilità a confrontarsi e il modulo che lo ha reso famoso con la Roma è il 4-2-3-1 tanto caro a Benitez, ragion per cui ci sarebbe una buona base.
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I gol di Higuain in nove partite di campionato. Per il Napoli una rete nelle ultime 5 gare tra Serie A e Coppa Italia
Il tecnico Rafa Benitez, 55 anni giovedi prossimo GETTY IMAGES
nenza a Napoli proprio alla possibilità di confrontarsi con i grandi club europei. E la mancanza di motivazioni avrebbe reso ancora più pietoso il rendimento collettivo, così riassunto: un solo gol nelle ultime cinque partite; in campionato, Higuain ha segnato una sola rete nelle ultime nove gare (otto giocate considerato che con il Sassuolo, ultima vittoria in campionato era squalificato), mentre l’ultimo successo del Napoli risale al 12 marzo scorso, contro la Dinamo Mosca, peraltro l’unico nelle ultime nove partite. Il destino di questo Napoli, dunque, resta aggrappato all’Europa League. Dal doppio confronto con il Wolfsburg verrà fuori il verdetto: l’eliminazione equivarrebbe al fallimento dell’intera stagione e comporterebbe la revisione del progetto iniziale che prevedeva scudetto e Champions League al termine di quest’anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA RIPRESA
Insigne forse in campo dal 1’ contro i viola
Rafa, divorzio scontato Spalletti è il favorito ma c’è anche Mihajlovic Gianluca Monti
L’ALLARME
ALTRI SONDAGGI Le alternative sono Mihajlovic e Montella, ma il primo già lunedì dovrebbe comunicare ufficialmente a Ferrero l’addio alla Sampdoria a fien stagione ed è attratto dalle lusinghe del Milan e per liberare il secondo dalla Fiorentina servirebbe un investimento che De Laurentiis dovrebbe sottrarre al mercato. Certo, sono allenatori che per temperamento e capacità di far giocar bene la squadra al presidente del Napoli piacciono da tempo e poiché la scelta del nuovo tecnico sarà solo sua, De Laurentiis ha avviato sondaggi anche con loro. Più difficile pensare ad altri tecnici, visto che quelli di primo piano non verrebbero a Napoli senza Champions, però De Laurentiis è tipo da riservare sorprese e molti operatori stanno suggerendo candidature. RIVOLUZIONE Del resto, ad oggi il ruolo di Bigon, che ha molto legato con Benitez, appare marginale rispetto a qualche mese fa e non solo per il contratto in scadenza nel 2016. De Laurentiis sarà più interventista che mai nella prossima estate.
1L’ex tecnico dello Zenit ha
voglia di tornare in Italia. Il serbo presto comunicherà a Ferrero l’addio alla Samp
Ci sarà da comprare, ma c’è pure il rischio di una diaspora. Presseranno per essere ceduti Higuain (seguito dal Manchester United che aveva mercoledì un emissario al San Paolo), Callejon (che piace all’Atletico Madrid, ma non solo), Mertens (per lui si prospetta la Premier League), Albiol (ritorno in Spagna), mentre Inler e Maggio andranno via a prescindere e stessa sorte potrebbe toccare a Gargano, diventato un pallino di Benitez. Insomma, la rivoluzione potrebbe essere avviata quanto prima, anche se l’impegno di Europa League consiglia prudenza: Napoli non merita una nuova umiliazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Da sinistra, Sinisa Mihajlovic, 46 anni e Luciano Spalletti, 56
● NAPOLI (g.m.) Nella quiete di Castelvolturno il primo giorno è filato via sereno. Chi ha perso contro la Lazio ha svolto allenamento di scarico. Benitez ha parlato a lungo con la squadra. Alla discussione ha partecipato anche il d.s. Riccardo Bigon. I giocatori sperano che un successo domenica contro la Fiorentina possa far sbollire la rabbia a De Laurentiis. Molti di loro non erano abituati a provvedimenti di questo tipo, ma per poter cambiare le cose occorre battere i viola. Le scelte di Benitez, però, terranno conto anche dell’impegno di giovedì in casa del Wolfsburg, in questo momento la partita più importante della stagione. Dovrebbero rientrare dal primo minuto Koulibaly, Strinic, Lopez e Callejon. Forse chance per Insigne dal primo minuto, solito ballottaggio tra Gabbiadini ed Hamsik. Quest’ultimo ieri ha parlato sul suo sito ufficiale: «Siamo molto amareggiati per l’eliminazione dalla coppa Italia, capiamo la delusione dei tifosi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Serie A R Il confronto
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Pioli, il nuovo Maestrelli
1La sua Lazio ricorda quella scudettata degli anni 70. Stesso modo di giocare,
stessa capacità di ribaltare i pronostici. E quante analogie tra i singoli giocatori IL TEMA di S.CIE.
KLOSE COME CHINAGLIA, ANDERSON NUOVO D’AMICO, BASTA SOSIA DI RE CECCONI, E DE VRIJ... 1
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UN MIRACOLO CHE PUÒ RIPETERSI 40 ANNI DOPO
C’
era una volta una squadra capace di trascinare le folle, rompere gli schemi, ribaltare i pronostici, divertire e divertirsi come poche altre prima e dopo. Era la Lazio di Maestrelli e Chinaglia, di Pulici e Wilson, Re Cecconi e Frustalupi, D’Amico e Garlaschelli. Una squadra capace di entrare nel Mito senza passaggi propedeutici: la Storia e la Leggenda. Quella squadra seppe vincere, innanzitutto. Che poi nel calcio è la cosa che fa sempre da spartiacque tra un’avventura interessante e una esaltante. Ma non si limitò allo scudetto ’74 che per il club fu il primo, indimenticabile tricolore. Non si limitò a quello proprio per la sua natura unica e inconfondibile. In campo, dove portò per prima in Italia il calcio totale (magari solo in embrione) che proprio in quegli anni aveva fatto dell’Olanda la nuova terra promessa. Ma fu unica e inconfondibile anche e soprattutto fuori. Dove le gesta di quella «banda di matti» (loro stessi si definirono così) ha ispirato romanzi e film e continua, quarant’anni dopo, ad appassionare. Convivere con quel paragone così ingombrante è stato sempre un problema per le Lazio successive. Quella di ErikssonCragnotti ha vinto tanto ed entusiasmato altrettanto. Ma non ha scaldato i cuori allo stesso modo. Sembrava impossibile replicare la Lazio degli Anni 70. Finché non è arrivata la Lazio di Pioli...
● 1 Tommaso Maestrelli, allenatore della Lazio campione d’Italia nel 1974 ● 2-5 I protagonisti della Lazio scudettata: Giorgio Chinaglia, Vincenzo D’Amico, Luciano Re Cecconi e Pino Wilson ● 6-9 I protagonisti della Lazio attuale: Miroslav Klose, Felipe Anderson, Dusan Basta e Stefan De Vrij ● 10 L’allenatore della Lazio di oggi, Stefano Pioli
Stefano Cieri ROMA
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ssere paragonati alla Lazio di Maestrelli. E’ il complimento più bello per un gruppo di giocatori che indossa i colori biancocelesti. Perché le gesta di quella formazione rappresentano il massimo che si possa umanamente chiedere alla propria squadra del cuore. Una Lazio, quella dei primi anni 70, arrivata dalla Serie B, composta da giocatori per lo più sconosciuti, guidati da un tecnico che - prima di allora - aveva allenato solo delle provinciali. Una squadra, insomma, che al di là di un campionato di medio livello non avrebbe potuto aspirare. E invece, al primo anno di A, perse solo in volata lo scudetto. Che arrivò dodici mesi più tardi al termine di un campionato dominato. MAESTRELLI 2.0 La Lazio di Pioli non vincerà lo scudetto, quanto meno non lo farà quest’anno. Ma, come la prima di Maestrelli in A, può arrivare sul podio. Con tanto di qualificazione in Champions che avrebbe dell’incredibile. Anche questa Lazio non godeva di grandi credenziali alla vigilia.
Neppure il più inguaribile degli ottimisti l’avrebbe pronosticata in finale di Coppa Italia e a un passo dal secondo posto a un mese e mezzo dalla fine del campionato. Pioli e i suoi uomini hanno ribaltato tutte le previsioni, proprio come fecero quarant’anni fa Maestrelli e i suoi discepoli. Ma le analogie non si limitano a questo. E’ il tipo di calcio «usato» per realizzare questo capolavoro che avvicina le due formazioni. Certo, il calcio è cambiato tantissimo da allora ad oggi. Ma il modo di aggredire gli avversari, di imporre sempre il gioco, di non smettere mai di correre e lottare richiama alla memoria in maniera nitida quella Lazio di capelloni e scapestrati. Pioli, insomma, è un Maestrelli 2.0. In comune, con il «Maestro», ha la gavetta, lunga e difficile, fatta in provincia. Ha la cultura del lavoro, la capacità di farsi benvolere e seguire da ciascun uomo del gruppo. Poche parole, ma quelle giuste. Perché a volte uno sguardo serve più di tanti discorsi. Sarà capace, Pioli, di entrare nella storia come il suo predecessore? Regalare in futuro un altro scudetto al club non sarà affatto facile. Ma intanto nei prossimi mesi Pioli ha la possibilità di centrare un piccolo triplete: se-
condo posto in campionato, Coppa Italia e Supercoppa. Mica male. I CLONI «Hanno la nostra stessa voglia di vincere, lo stesso modo di dominare gli avversari. Sì, ci rivediamo in loro. Speriamo riescano a ripetere le notre imprese». A dirlo non è uno qualsiasi, ma un certo Pino Wilson, il capitano della Lazio ‘74. E se il paragone lo sdogana lui... Un’affinità di gruppo, di comportamenti tecnici, di capacità di sovvertire i pronostici. E non solo. Perché i paralleli ci possono stare anche tra singoli protagonisti. Restiamo a Wilson. La sua eleganza, la sua capacità di guidare la difesa sempre a testa alta, la puntualità nei recuperi rivive in Stefan De Vrij, il nuovo «ministro» della difesa laziale. Certo, l’olandese ha una decina di centimetri in più di altezza, una fisicità diversa, ma le caratteristiche salienti sono comuni. E poi, passando dal cuore della retroguardia al settore dei cursori, come non accostare Basta a Re Cecconi? Stessa zazzera bionda, stesso numero di maglia (l’8), stesso modo di correre, stessa serietà. Felipe Anderson, la nuova stella biancoceleste, ricorda invece Vincenzo D’Amico. Per un fatto
IL NUMERO
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le vittorie consecutive in campionato della Lazio di Pioli. Quella di Maestrelli arrivò a 8, il record è di Eriksson con 9 successi
Sven Goran Eriksson LAPRESSE
anagrafico (l’attuale opinionista Rai era, in quella Lazio tricolore, il «ragazzino» del gruppo), ma anche per una questione squisitamente tecnica. Il giovane D’Amico aveva numeri e fantasia da grande campione, proprio come il Felipe di oggi. E il Chinaglia 2015 chi è? Qui la risposta è più difficile. Fisicamente e tecnicamente lo
ricorda abbastanza Djordjevic (ora fermo ai box, rientra a fine mese). Ma la grande forza di Giorgione era la capacità di trascinare i compagni. Era il suo carisma. Da questo punto di vista l’unico che gli si può avvicinare è Miro Klose. Sì, il tedesco ha un carattere completamente diverso. Ma, come Chinaglia, è l’uomo cui i compagni si aggrappano quando sono in difficoltà. E’ il leader che gli avversari temono e che tutti rispettano. L’AFFETTO DELLA GENTE I paragoni potrebbero continuare. Candreva, per esempio, non è così lontano da Garlaschelli. Biglia ricorda tantissimo Frustalupi. E Marchetti, specie quando inanella le serie di imbattibilità, fa scattare il parallelo con Pulici. Ma l’analogia più bella e forse più calzante è un’altra: è l’amore, spontaneo, della gente. Negli anni 70 scattò improvviso e travolgente dopo anni di sofferenze in Serie B. La banda di Pioli ha compiuto la stessa operazione dopo anni di successi (due Coppe Italia e una Supercoppa) senza sorrisi, per via della annosa contrapposizione tifosi-Lotito. Tutto dimenticato. E il bello (chissà) deve ancora venire. © RIPRODUZIONE RISERVATA
K.O. IN ALLENAMENTO
Si ferma Marchetti Frattura al naso Pronto Berisha 1Rinviata la sentenza per Lotito: richiesta
un’ammenda di 15mila euro per le frasi lesive dell’onorabilità di Iodice, d.g. dell’Ischia
Nicola Berardino ROMA
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top per Federico Marchetti. Ieri mattina, alla ripresa degli allenamenti dopo il successo di mercoledì a Napoli, il portiere della Lazio ha riportato la frattura scomposta del setto nasale in uno scontro di gioco con Cana. Nel pomeriggio è stato operato: salterà la partita di domenica contro l’Empoli. Intervento riuscito: ora si pensa a una maschera protettiva per riprendere gli allenamenti. Marchetti, titolare in campionato, era in panchina al San Paolo. Causa turnover per la Coppa Italia, tra i pali
Federico Marchetti, 32 anni, a Formello dopo il rientro da Napoli LAPRESSE
c’era Berisha. Che ieri è passato in clinica, per controlli a una caviglia. L’albanese non è però in dubbio per domenica. Quando la difesa sarà in emergenza: infortunato anche Radu, squalifi-
cati Basta e Mauricio. LOTITO E LA FINALE Caso Iodice: la Procura Federale della Figc ha chiesto al Tribunale Federale Nazionale un’ammenda di
15mila euro per Lotito e un’altra di pari importo per la Lazio. Dibattito completato ma sentenza slittata alla prossima settimana: Lotito era stato deferito per dichiarazioni lesive dell’onorabilità del d.g. del’Ischia. Ieri, il patron è tornato sulla finale di Coppa Italia appena conquistata: «Abbiamo meritato più di ogni altro club questo traguardo, ora vogliamo raggiungere uno dei nostri principali obiettivi della stagione, oltre l’ingresso in Europa». Vola la prevendita per la sfida con l’Empoli. Superati i 24 mila biglietti, che con i 17.369 abbonamenti, fanno ipotizzare un Olimpico da 50 mila spettatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Serie A R Il personaggio
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Florenzi tappabuchi di lusso della Roma
ATTESA PER IL RICORSO
Curva chiusa Il club si difende «Noi un esempio» 1A Trigoria già pronto il dossier per smontare il giudice sportivo Ma l’ultima parola è di Pallotta
Alessandro Catapano ROMA
1Ha giocato in ogni ruolo, a Torino
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farà il terzino. E sarà la 10a volta
Nel 4-3-3 di Garcia, Florenzi finora ha giocato in 6 ruoli
DIFESA
CENTROCAMPO
ATTACCO
UOMO OVUNQUE
GDS
Andrea Pugliese ROMA
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il bello è che stavolta potrebbe mettere davvero la freccia. Un po’ come piace a lui, correndo su quella fascia senza mai fermarsi, almeno finché i polmoni vanno e non chiedono un pit-stop. Già, perché se come sembra Rudi Garcia deciderà di riportarlo ancora una volta dietro, come terzino destro, sarà il consacramento di Alessandro Florenzi nel ruolo che gli ha disegnato addosso Walter Sabatini. «Ha tutte le caratteristiche del terzino che spinge: resistenza, velocità e
grande tecnica — disse a Palermo il d.s. giallorosso —. Sarebbe un grande investimento per la Roma del futuro se si calasse in questo ruolo». Se dovesse giocare basso domenica a Torino sarebbe la decima volta dal via da inizio stagione. Considerando che in attacco è partito titolare 9 volte (8 a destra, una a sinistra), la freccia è messa. VERSATILITÀ INFINITA Tra l’altro, se è vero che la navetta a destra tra il ruolo di terzino e quello di esterno offensivo è andata avanti quasi al limite del mal di testa, è anche vero che la versatilità di Florenzi è senza fine: sei ruoli ricoperti sugli 11 del 4-3-3 di Garcia, con i tre di attacco, quello di terzino destro e l’intermedio di centrocampo, a destra e a sinistra. La dimostrazione di quanto conti su di lui Garcia e di quanto lui, Alessandro, gli risolva più di un problema. «Di lui apprezzo la grande disponibilità e la capacità di sacrificio, qualsiasi cosa gli chiedi lui si mette lì e pedala», ha detto più volte il tecnico francese. Tanto di schierarlo un paio di volte come riferimento centrale in attacco, anche se a partita in corso e nel giro delle rotazioni.
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CONFUSO E FELICE Già, qualsiasi cosa gli chiedi lui si mette lì e pedala. È la filosofia di Florenzi, che poi in azzurro, contro l’Inghilterra, di recente ha aggiunto anche un altro tassello alla sua collezione di ruoli: esterno largo, sempre a destra, ma nel 3-5-2. Un’altra chicca per il futuro, un po’ come quando ha giocato sempre lì (anche se ovviamente con compiti e funzioni differenti) a Monaco di Baviera, contro il Bayern, in quel 4-4-2 che Garcia predispose per limitare i presunti danni. «Un po’ sono confuso — disse tra il serio e il faceto dopo Roma-Parma —, chiederò a mia nonna Aurora. Non so più qual è il mio ruolo, ma un “tappabuchi” deve essere sempre disposto a giocare, io mi prendo i pro e i contro di questo ruolo». Con la Roma, quest’anno, la prima volta che giocò terzino destro fu a Mosca, in Champions League, contro il Cska (25 novembre),
anche se l’esperimento parte da lontano e affonda le sue radici a Crotone, quando nel 2011-12 Leonardo Menichini lo inventò proprio lì. Lui accolse la novità con stupore, ma poi si dimostrò uno dei migliori nel ruolo. DE ROSSI A RISCHIO? E poi chissà, dovesse servire a centrocampo Florenzi sarebbe pronto anche per quello. A De Rossi, infatti, ieri è stato riscontrata una microfrattura ad una vertebra. Daniele dovrebbe farcela, anche perché è uno che non si è mai tirato indietro. Ma nel caso dovesse alzare bandiera bianca, Florenzi sarebbe pronto anche per fare il centrocampista, con Nainggolan o Paredes centrali e lui mezzala. Questione di scelte, tutte quelle che garantisce il jolly giallorosso. A Pasqua è stato a Barcellona, girandosi la città in bicicletta. Del resto, lui è uno che dove lo metti pedala...
Alessandro Florenzi, 24 anni, è cresciuto nel settore giovanile giallorosso. Ha un contratto con la Roma fino al 2019 LAPRESSE
icorso o no? La Roma non ha ancora deciso se appellarsi contro la sentenza Tosel, considerata un’«evidente forzatura giudirica, figlia di un particolare contesto politico», oppure rinunciare per ragioni di opportunità. In ballo, sostengono i dirigenti giallorossi, oltre alla salvaguardia dell’immagine del club, c’è la «doverosa» tutela di 14mila abbonati, tantissimi, molti dei quali, pur completamente estranei ai fatti, finirebbero ancora una volta penalizzati «ingiustamente». Alla base del ricorso, comunque, c’è la volontà di avere una «corretta applicazione delle norme, che è interesse di tutti, non solo dei romanisti», fanno sapere da Trigoria. Solo ieri sera i legali del club hanno ricevuto la relazione dei collaboratori della Procura federale, in cui si segnalano i due striscioni e i cori discriminatori citati nel comunicato del giudice sportivo. Probabilmente Pallotta non scioglierà le riserve prima di lunedì, ma a Trigoria sono convinti di aver raccolto già il materiale sufficiente a «smontare» le motivazioni di Tosel: possibile, è la tesi del club, che la responsabilità oggettiva (della Roma) debba essere punita più di quella diretta (degli autori degli striscioni che, se mai identificati, molto difficilmente saranno colpiti da Daspo?). PARADOSSO Oltretutto, la Roma rivendica di essere un «laboratorio» e un «modello di organizzazione». Sono le definizioni che più di una volta l’Osservatorio ha dato del club giallorosso. Tanto problematico il tifo, quanto, per il Viminale, esemplare la gestione della sicurezza all’Olimpico. Non a caso i servizi della Roma spesso vengono utilizzati anche per altro: ad esempio il Sei Nazioni di rugby e le finali di coppa Italia (non quella dello scorso anno). Tanto per dire, di recente è stata la Roma a proporre a Coni e Lazio di piazzare telecamere anche nei bagni delle curve, proprio dove vengono montati gli striscioni. Ma la richiesta non è stata accolta. Dunque, si chiedono: perché tante accuse? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA CHAMPIONS BABY
Verde & Sanabria, l’Europa aspetta i nuovi re 1Oggi via alla Final Four di Youth League. Contro il Chelsea del bomber Solanke, De Rossi si affida ai «grandi» già nel mirino di Garcia ROMA
(4-3-3)
CHELSEA
(4-2-3-1)
ORE 17.15 a Nyon (Svizzera) TV Eurosport 1 MARCHEGIANI 13 PAOLELLI
4 CALABRESI
22 MACHIN
8 PELLEGRINI 7 VERDE
15 3 MARCHIZZA ANOCIC 20 D’URSO
11 24 VESTENICKY DI MARIANO
11 BROWN 6 COLKETT
9 SOLANKE 10 7 BOGA ABRAHAM 8 CHRISTENSEN
5 4 3 DASILVA CLARKE-SALTER TOMORI 1 COLLINS
2 AINA
ROMA PANCHINA 12 Pop, 16 Belvisi, 10 Adamo, 17 Ndoj, 19 Di Livio, 9 Sanabria, 25 Soleri. ALLENATORE De Rossi. SQUALIFICATI Capradossi. DIFFIDATI Verde, Pellegrini, Calabresi, Belvisi. INDISPONIBILI nessuno. CHELSEA PANCHINA 12 Thompson, 13 Sterling, 14 Scott, 15 Sammut, 16 Musonda, 17 Kiwomya, 18 Loftus-Cheek. ALLENATORE Viveash. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Dasilva, Aina, Loftus-Cheek. INDISPONIBILI nessuno. ARBITRO Manzano (Spagna) GUARDALINEE Martinez-Sobrino (Spa) QUARTO UOMO Klossner (Svi) REGOLAMENTO Due tempi da 45’. In caso di parità al 90’, si andrà subito ai calci di rigore
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Vincenzo D’Angelo
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INVIATO A NYON (SVIZZERA)
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a Youth League è troppo giovane per pensare a come sarebbe stato vedere Totti, De Rossi o Florenzi, sbocciati dal vivaio della Roma, giocarsi la Champions giovanile da future stelle. Capitan Totti magari non ci sarebbe stato, lui che a 16 anni brillava già in Serie A. Ma forse De Rossi e Florenzi avrebbero potuto puntare al titolo di campioni d’Europa. Però oggi a Nyon con il Chelsea, sarà l’altro De Rossi, papà Alberto, a giocarsi un posto per la finalissima di lunedì, sperando che l’esperienza da leader del figlio Daniele abbia aiutato i suoi ragazzi nell’ultimo step di crescita. A guidare l’assalto alla Champions dei piccoli sarà Daniele Verde. Ma con lui ci sarà tutta la batteria dei baby nel giro della prima squadra di Rudi Garcia. Da Sanabria a Pellegrini, passando per Marchegiani, Calabresi e Vestenicky. Eccoli gli uomini chiave della Roma in vista delle Final Four continentali. TALENTI Gli ultimi mesi di Verde sono sotto gli occhi di tutti, ma in pochi sanno che lo scorso anno il folletto napoletano fati-
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● 1 Daniele Verde, 18 anni, ha già esordito in A e in Europa ● 2 Antonio Sanabria, 19, paraguaiano ex Barcellona ● 3 Gabriele Marchegiani, 18, figlio d’arte: il papà Luca giocò nella Lazio GETTY IMAGES-INSIDE-TEDESCHI
cava – e tanto – a trovare spazio in Primavera: appena un gol in 312’ in campionato, poche gare dall’inizio e qualche spezzone. Poi l’esplosione in questa stagione, con l’assist a Ljajic a Cagliari a fare da ciliegina. Sanabria non sta benissimo e potrebbe essere la carta vincente da giocare a match in corso. L’ex Barcellona ha numeri incredibili e, come Verde, è più di un lusso in Primavera. Ma il richiamo della Champions – seppur giovanile – dà stimoli enormi. I guai fisici di Sanabria potrebbero dare una maglia da titolare a Vestenicky, l’uomo dal gol nelle vene. Segna sempre e in
tutti i modi. Col City è stato decisivo, entrando proprio per Sanabria. E pensare che a gennaio 2014 era arrivato sottotraccia, il colpo giovane era Berisha, che non ha lasciato segno. LEADER I quarti col City hanno poi consacrato Pellegrini, forse l’uomo di maggior talento in mezzo al campo, autore di un gol da fuoriclasse. E non è un caso se Garcia a Cesena lo ha fatto debuttare in A. Eppure due anni fa a Pellegrini fu tolta l’idoneità sportiva per un’aritmia cardiaca. Ma l’incubo è durato pochi mesi, Federico s’è ripreso la Roma – e l’Under 19 -
L’ALTRA GARA Alle 13 l’Anderlecht all’esame Shakhtar Apre la Final Four di Nyon la gara tra Anderlecht (Belgio) e Shakhtar Donetsk (Ucraina), alle 13 (diretta Eurosport) al Colovray Sports Centre. ANDERLECHT (4-2-3-1) Svilar; Denayer, De Medina, Matthys, Leemans; Omeonga, Bastien; Mikal, Bourard, Kawaya; Leya Iseka. All. Ouahbi. SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1) Kudryk; Kyrukhantsev, Sagutkin, Matviyenko, Grachyov; Vachiberadze, Pikhalenok; Arendaruk, V. Kovalenko, Shtander; Boyarchuk. All. Kryventsov ARBITRO Shmuelevitz (Isr)
con gli interessi. Nel 2-1 al City, però, non bisogna dimenticare Marchegiani, autore di tre grandi parate. Vedere il figlio di Luca (per anni simbolo della Lazio) vestire di giallorosso può sembrare strano, ma oggi è più strano sapere che il ragazzo non è ancora sotto contratto malgrado una super stagione, con la palma di man of the match presa ad Amsterdam contro l’Ajax, con un rigore parato nei 90’ regolamentari e un altro decisivo nella sfida a oltranza. E poi c’è Calabresi, il leader difensivo. Arturo è cresciuto tantissimo in forza fisica e personalità. Ed è probabile che sia proprio lui il prossimo Primavera a debuttare in A. SUPER CHELSEA Ma ora nella testa dei giallorossi c’è solo il Chelsea. Quella di Viveash è una super squadra che ha vinto 7 delle 8 partite disputate, grazie al miglior attacco (29 gol fatti) e alla miglior difesa (4 reti al passivo), e soprattutto ai gol di Solanke, capocannoniere della Youth League con 9 reti. Solanke ha già esordito con Mourinho e trascinato l’Inghilterra U17 sul trono d’Europa. Ma era il 2014. Anno nuovo, vita nuova. E’ quello che sperano a Trigoria. La Roma ha i numeri per l’impresa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R Il più atteso
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Pepito stop & go Rientro rinviato per affaticamento
IL PATRON VIOLA
Diego coccola Montella: «Ottimo lavoro: base per il futuro»
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1Si allungano i tempi per l’attaccante della Fiorentina «Sono a buon punto, ma non voglio forzare le tappe»
Duccio Zoccolini FIRENZE
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Pepito manca la Fiorentina. E alla Fiorentina manca Pepito. Perché Giuseppe Rossi non sarà mai un calciatore come gli altri. Per storia, talento e forza di volontà. Anche ora che l’ennesimo rientro è sempre più vicino. Sono passati 7 mesi dall’ultima operazione, quella eseguita a settembre dal prof. Singleton al menisco del suo ginocchio. Poi tanto lavoro, sudore e sacrificio che in teoria avrebbero dovuto portare l’attaccante viola a lavorare in gruppo già da qualche giorno. Ma la realtà è un’altra. L’articolazione è perfettamente guarita e ha già superato tutti i test funzionali eseguiti durante il percorso di riabilitazione, ancora però Giuseppe non riesce a sopportare l’aumento dei carichi di lavori previsti per superare l’ultimo step. Quello decisivo. Nessun allarmismo, ma alcuni ostacoli da superare prima del rientro. I guai sono soprattutto di tipo muscolare e si manifestano nel momento in cui il
calciatore prova ad alzare il livello d’intensità del suo lavoro. Il pallone è già tornato protagonista nelle sue giornate, ma non c’è ancora nessun compagno a palleggiare con lui. TESTIMONIAL Anche per questo ieri mattina, prima di presentare la campagna dell’Associazione Tumori Toscana di cui è il nuovo testimonial, Rossi ha effettuato una visita medica specialistica. Questa volta per capire la motivazioni di alcuni affaticamenti muscolari negli arti inferiori che ovviamente non permettono a Montella di reinserirlo nuovamente in gruppo. «Non mi risulta che possa essere con noi a breve» aveva detto lunedì scorso l’allenatore, in controtendenza con la comunicazione («tra due settimane sarà in gruppo») apparsa sul report medico della società Il 23 marzo. Ma è proprio durante la sosta che i tempi e le previsioni di un rientro sono cambiati. Il primo allenamento con la squadra sarà posticipato almeno di due settimane, il tempo giusto per sottoporre Pepito ad altri allenamenti speci-
fici prima di mandarlo in campo al centro sportivo con i compagni. Poi passeranno minimo tre settimane di allenamenti, in cui gradualmente Rossi parteciperà a tutte le esercitazioni fino alle partitelle con i contrasti. A quel punto toccherà a Montella che valuterà tutti i pro e i contro prima di farlo esordire in una partita ufficiale. PARCO ATTACCANTI E poi, a differenza dell’anno scorso, la Fiorentina può contare su un parco attaccanti molto numeroso con Mario Gomez, Babacar, Salah, Ilicic, Diamanti e Gilardino. Anche per questo non ci sono certezze sul suo rientro in questa stagione. Rossi, comunque, ci sta pensando eccome a quel momento, ma senza fretta: «Sono a buon punto — ha detto ieri durante l’evento dell’Att — ma non voglio affrettare i tempi. Quando il ginocchio deciderà che è il momento di tornare, allora mi vedrete in campo. L’infortunio? Sono uscito tutte le volte più forte di prima soprattutto sotto il profilo mentale e anche in questa occasione sarà così. Poi posso contare sul-
L’attaccante della Fiorentina, Giuseppe Rossi, 28 anni PEGASO
RL’articolazione
è guarita, ma Giuseppe non sopporta l’aumento dei carichi
RIl primo
allenamento con la squadra sarà posticipato di altre due settimane
è chi resta e chi se ne va. La Fiorentina sta pensando già al futuro e lo fa durante una stagione che ancora potrebbe regalare soddisfazioni. A partire dall’Europa League. E ieri il patron Diego Della Valle è intervenuto: «Anche se è troppo fresca la sconfitta (in semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, ndr) siamo soddisfatti della stagione della Fiorentina: e quanto fatto da Montella e dal suo staff lo possiamo considerare un lavoro ottimo: è la base di partenza per un futuro solido. Contro i bianconeri volevamo vincere e potevamo vincere. Siamo dispiaciuti». E ieri lo stesso Montella si è espresso sul suo futuro: «Per il momento — ha detto il tecnico a Premium Sport — non c’è nessuna possibilità che possa lasciare Firenze. Il mio futuro non è vincolato ai risultati in coppa e in campionato. Ho un contratto e a fine anno ci incontreremo per capire cosa potremo fare nella prossima stagione, tutti insieme».
lo straordinario affetto dei fiorentini. Firenze è una seconda casa. Il legame è forte e ho tanta voglia di regalare qualcosa di importante ai tifosi». E poi c’è la famiglia, sempre presente. Anche ieri accanto a Pepito c’erano la madre, la sorella e il nonno Bruno. Il primo grande tifoso di Rossi: «Nell’intervallo di Fiorentina-Juve ho chiesto a mio nipote di scendere dalla tribuna e andare in campo per pareggiare la partita, come un anno fa. Mi ha detto: magari, nonno, magari». Come avrebbero risposto anche i tifosi viola.
MACIA AL BETIS Quando non ci sarà più Eduardo Macia. L’ormai ex d.t. viola è infatti un nuovo dirigente del Betis Siviglia e già da maggio lavorerà per il club spagnolo. d.z.
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Seria A R L’intervista
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TINO COSTA, ALTRO K.O.
L'IDENTIKIT
Genoa, guai per Bergdich Denunciato dopo le botte alla moglie
PEDRO OBIANG NATO A ALCALÀ DE HENARES (SPA) IL 27 MARZO 1992 RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 185 CM PESO 75 KG
Pedro Obiang è uno spagnolo di origini equatoriane. E’ nipote del Presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. E’ cresciuto nelle giovanili dell’Atletico Madrid. La Sampdoria l’ha ingaggiato giovanissimo nel 2008 per 130 mila euro. Ha esordito in serie A il 12 settembre 2010, a 18 anni, in Juve-Samp 3-3. E’ alla sua settima stagione in blucerchiato.
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«Non dubitate della Samp daremo ancora fastidio» 1La carica di Obiang: «Stiamo lottando per entrare tra le big
Mi vuole il Milan? Non ne avevo idea, io penso solo a batterlo»
Alessio Da Ronch
POSSIAMO CENTRARE UN GRANDE TRAGUARDO E COMUNQUE VADA ABBIAMO VINTO
INVIATO A BOGLIASCO (GENOVA)
«M
i dispiace per chi dubita, ma siamo ancora qui, a dare fastidio, a fare i simpatici rompiscatole». Pedro Obiang allontana i pessimisti apparsi dopo la sconfitta di Firenze. la sua Sampdoria è viva ed ha il sorriso. «Certo, stiamo lottando per entrare nel gruppo delle squadre che contano. Non c’è nulla che si possa compromettere per un risultato negativo. Nessuno si aspettava una stagione simile. Possiamo puntare ad un traguardo grande e possiamo riuscire a conquistarlo. Insomma, comunque vada noi abbiamo vinto». Lei ha assaggiato l’Europa League contro il Debrecen, nel 2010, ora vorrebbe tornare a sedersi a tavola? «Di quella sfida ricordo il freddo, avevo i capelli bianchi dal ghiaccio. Ora vorrei dimostrare che sono all’altezza pure in Europa». Ha ricordi migliori del Meazza e del Milan. «Lì ho battuto il primo colpo da titolare e protagonista in serie A, emozionante, stimo-
ETO’O UN SIMBOLO. SUSO? NON CAPISCO PERCHÉ NON ESPLODA NEL MILAN. MORATA? MATURATO FIN TROPPO PEDRO OBIANG CENTROCAMPISTA SAMPDORIA
lante. Venivamo dalla B e abbiamo vinto a Milano, con gol di Costa. Un bel personaggio che chiamavamo il bello». Stavolta a San Siro incontrerà Suso, suo ex compagno nell’Under 21 spagnola. «Non lo vedo giocare da molto. E’ un fantasista con una bella lettura del gioco. Nel Granada ha fatto benissimo, non capisco perché non riesca a farlo anche al Milan». Con lei giocava anche Morata. Lui si che sta facendo bene. «Con Alvaro ci conosciamo da piccoli, nelle giovanili dell’At-
letico Madrid. Lo sento spesso, ha scelto la Juventus perché era convinto che lo avrebbe fatto maturare. Mi sa che è maturato fin troppo». Beh, è maturato anche lei. «Insomma, faccio progressi ma la strada è ancora lunga». Eppure la segue il Milan? «Non ne avevo idea. Questo vi fa capire quanto pensi al futuro. Io sono concentrato sull’idea di batterlo, il Milan». I rossoneri non spaventano più? «Quest’anno ci ha spaventati un po’ solo la Juventus. Per le altre squadre abbiamo rispetto e tanta voglia di sfidarle». Cosa vi manca per essere grandi? «Esperienza. Per molti di noi questa è la prima stagione ad alto livello. Ci siamo accorti però che gli avversari cambiano il modo di affrontarci. Significa che siamo cresciuti». La maglia azzurra di Eder lo dimostra. Lei è spagnolo, originario della Guinea, è qui da quando aveva 16 anni. Qualche tempo fa disse: “Magari un giorno l’Italia..” «Con tutti i centrocampisti
bravi che avete cosa ve ne fate di me? Mi spiace per quanto dicono altri, ma Eder la sua chance se l’è guadagnata sul campo. E’ importante per la sua carriera e sono felice per lui. Io però aspetto la Spagna». Eto’o per lei cos’è ? «Lo stimavo come calciatore, il colpo l’ho ricevuto conoscendo la sua voglia di fare. E’ divenuto un simbolo, un esempio per questa Sampdoria». Una Samp africana. Lei si diverte a postare foto con Eto’o, Okaka, Acquah e Duncan. Potere nero. «Nessun potere nero. Non è necessario. Io qui non ho mai subito episodi di razzismo. Insulti sì, anche stupidi, ma calcistici. E’ semplicemente la Sampdoria più colorata di sempre, ma soprattutto il nostro è un gran bel gruppo, nel quale noi cinque siamo molto felici. Ci sarebbe anche Mesbah, ma lui dice di essere un africano diverso e allora via, tutti a prenderlo in giro». © RIPRODUZIONE RISERVATA
he botte per il Genoa. In una giornata particolarmente negativa per i rossoblù arrivano due brutte sorprese. C’è il colpo inferto dalla sorte, con lo stop di Tino Costa, infortunato al retto femorale della gamba sinistra con una lesione di primo grado che lo costringerà a restare fermo per una ventina di giorni. E ci sono i colpi, stavolta veri e propri, piazzati dal ventiseienne terzino Zakarya Bergdich alla compagna Michelle. DENUNCIA L’esterno sinistro franco-marocchino, arrivato a Genova nel mercato di gennaio in prestito dagli spagnoli del Real Valladolid e subito protagonista in campo con la squadra di Gasperini, è stato denunciato per maltrattamenti e lesioni aggravate. Il provvedimento è scattato automaticamente, visto che Michelle ha rivelato che a infliggerle le ferite guaribili in 15 giorni, al volto e alla schiena, riscontrate al momento del ricovero in ospedale era stato proprio il compagno. L’episodio sarebbe avvenuto tra domenica e lunedì. L’indagine è stata subito affidata alla squadra mobile di Genova. BUONE NOTIZIE Un sorriso è arrivato invece da Bertolacci, che ha recuperato rapidamente dall’infortunio subito in Nazionale e sarà disponibile sabato contro il Cagliari. Sfida alla quale non prenderà parte Perin, ancora in fase di recupero dopo l’infortunio subito contro la Juventus, ma determinato a giurare amore al Genoa: «Resterò qui il prossimo anno al cento per cento. Spero che la squadra non venga smantellata, come è successo in passato, per poter puntare a traguardi importanti».
Pedro Obiang: grinta in campo e look intellettuale nella sua casa di Bogliasco con vista mare PEGASO
POSTICIPATA GENOA-TORO L’arrivo del Giro d’Italia ha fatto spostare da domenica 10 a lunedì 11 maggio, alle 20.45, la sfida col Torino della 16a giornata di ritorno. a.d.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MASCHILE
CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO SABATO 11 APRILE Bogliasco Piscina Comunale Roma Foro Italico Roma Salaria Sport Village Monza Piscina Pia Grande
CLASSIFICA
VENTUNESIMA GIORNATA 18:00 18:00 18:00 18:00
RN BOGLIASCO ROMA VIS NOVA SS LAZIO BPM SPORT MANAGEMENT
Piscina Scandone
COMO NUOTO AN BRESCIA CC NAPOLI CARISA SAVONA
EURO CUP FINALE DI RITORNO
SABATO 11 APRILE Napoli
19:30
CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA
CN POSILLIPO
LENTROPHY FINAL FOUR - SEMIFINALI
VENERDÌ 10 APRILE Imperia
Piscina Cascione
19:30
PLEBISCITO PADOVA
VOULIAGMENI GRE
Imperia
Piscina Cascione
21:00
HUNGERIT VIZISPORTOT UNG
MEDITERRANEA IMPERIA
FINALI
SABATO 11 APRILE FINALE DI RITORNO EURO CUP DIRETTA ALLE 19:30
Imperia
Piscina Cascione
19:30
Imperia
Piscina Cascione
21:00
CARPISA vs CN YAMAMAY POSILLIPO ACQUACHIARA
MARTEDÌ 14 APRILE
VENERDÌ 10 APRILE
Spalato
Piscina Poljud
FINALE 3/4 POSTO FINALE 1/2 POSTO CROAZIA
Pro Recco**
63
AN Brescia *
58
CarpisaYamamayAcquachiara*
47
BPM Sport Management*
44
Carisa Savona
31
CN Posillipo*
29
CC Napoli
23
Como Nuoto*
19
SS Lazio
19
RN Bogliasco
18
Roma Vis Nova
10
RN Florentia *
4
* una partita in più ** due partite in più
WORLD LEAGUE MASCHILE - DECIMOTURNO 18:00
17
ITALIA
GIRONE C EUROPEO Croazia Italia Montenegro Francia Turchia
21 17 10 3 3
18
Calcio R
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL BLOG DELLA SERIE A
1PALERMO, BARRETO ANCORA OUT Partitella in famiglia a porte chiuse per il
Palermo di Iachini che domenica giocherà a Udine. Ancora assenti dal campo Barreto, Morganella ed Emerson che si sono sottoposti alle cure dei fisioterapisti
1Linea dura del club
dopo Parma. Di Natale non segna e fatica, Guilherme ha deluso tutti. Flop brasiliano UDINESE
Francesco Velluzzi
IPOZZO FURIOSOI ITUTTI SOTTO ESAME I ISQUADRA IN RITIRO I ICEDUTO JADSONI Andrea Stramaccioni, 39 anni, è alla prima stagione alla guida tecnica dell’Udinese ANSA
IGIULINI ATTACCAI I«IL QUINTO ANTICIPOI IDI FILA PER NOI»I IE DONSAH SI BLOCCAI CAGLIARI
G
ianpaolo Pozzo ieri mattina era in sede mentre l’Udinese si allenava. Dicono che il patron era furibondo. E non può essere altrimenti dopo la figuraccia di Parma. Come successe prima della partita (vinta) col Torino l’8 marzo, la squadra, infortunati compresi, è andata in ritiro all’ Astoria e ci rimarrà fino a domenica quando raggiungerà il Friuli per la partita col Palermo che diventa delicata perché l’Udinese deve raggiungere al più presto la salvezza. Da ieri
tutti, tecnico e giocatori, sono sotto esame. E la società non tollererà più prestazioni come quella di mercoledì. NUMERI Le cifre non danno scampo all’Udinese che nel girone di ritorno ha vinto solo con Empoli e Torino e pareggiato con Juventus, Atalanta, Fiorentina e Genoa. Le sconfitte sono quattro: Napoli, Lazio, Cesena, e Parma. Un bilancio modesto. Sono le prime 4 vittorie nei primi 5 turni a salvare l’Udinese che, altrimenti, sarebbe nei guai . E quel che più preoccupa è l’attacco. Di Natale ha segnato appena due reti. delle nove realizzate nella seconda parte del torneo. Il capitano cerca con ossessione di raggiungere Roberto Baggio a 205 e questo lo condiziona. Corre meno, ma riceve pochissimi palloni, si spazientisce, si innervosisce e ne risente anche la squadra. Ha bisogno di un supporto, ma questo, spesso, relega Thereau (9 gol) alla panchina o a un’entrata a gara in corso. I giovani Aguirre e Pe-
IREJA ALL’ANTICOI ICOME COLANTUONOI IDIFESA A QUATTROI IE FIDUCIA A DENISI
rica, che la società vuol vedere all’opera (a danno di Gejio che non è futuribile ma è più rodato) non possono dare oggi un contributo di qualità. Ma sul banco degli imputati c’è anche il centrocampo. L’involuzione di Badu stupisce, ma sui social il più bersagliato è il presunto regista brasiliano Guilherme che finora ha convinto poco. Il gioco dei bianconeri latita. FALLIMENTO BRASILIANO La pista brasiliana non ha finora portato dei fenomeni, a parte Allan e Danilo. Ieri la società ha ceduto all’Atletico Paranaense il misterioso Jadson. Maicosuel, Willians, Douglas non hanno sfondato e hanno preso posti da extracomunitari. Su questo bisogna riflettere. Per il futuro al quale forse tutti a Udine hanno pensato troppo presto. E ora l’unico rimedio è il ritiro punitivo. Dopo aver fatto viaggiare la squadra, che non ha gradito, in pullman per Parma e da Parma. Non certo una passeggiata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IC’È MONTEROI IALTRO ALLIEVOI IPER SARRII IIL PROFESSOREI
ATALANTA
EMPOLI
Giacomo Cioni EMPOLI (FIRENZE)
Godfred Donsah, 18 anni, ghanse LAPRESSE
German Denis, attaccante, 33 anni,GETTYIMAGES
Mario Frongia
Paolo Vavassori
CAGLIARI
BERGAMO
U
R
IL’INTER È TABÙ I IDA 23 ANNI: I IL’EX MANDORLINI I ICI RIPROVA I Andrea Mandorlini, 54 anni, alla guida del Verona dal 2010 ANSA
n patto collettivo per esorcizzare la retrocessione. Il Cagliari si guarda allo specchio e sa che a Marassi non può sbagliare. La squadra ha ripreso la preparazione in vista del Genoa con un faccia a faccia nello spogliatoio innescato dalle parole senza appello di Giulini nel dopo Lazio. Da Assemini trapelano la determinazione e i volti tesi di un gruppo che non ci sta a sprofondare. Insomma, una rinnovata scossa collettiva per cercare i punti salvezza. Il club, penultimo a 5 lunghezze dal quartultimo seggiolino della A (l’Atalanta, vittoriosa negli scontri diretti, prende un altro punto in caso di parità), non può più sbagliare. «Per stare in A si delinea una corsa a tre. Tra noi, Cesena e Atalanta una sola si salva. Dagli scontri diretti tutto può accadere, anche che si fermi il Chievo. E noi dobbiamo farci trovare pronti» è il sunto del pensiero societario. L’intesa parte dalla squadra e arriva ai vertici. La messa in mora di Tommaso Giulini («Noi ci assumiamo le nostre responsabilità, i giocatori le loro: a partire da sabato. Da Genoa dobbiamo tornare con i 3 punti») ha centrato il bersaglio. Lo spogliatoio risponde presente. «Sarà un caso ma quello di Genova è il nostro quinto anticipo di fila, ottimo per fare sapere il risultato alle altre», ha chiosato il patron. Intanto, mentre Sau e Avelar riassumono il pensiero del gruppo («Ripartiamo dal Genoa, andiamo a Marassi per vincere, crediamo nella salvezza»), Zeman fa i conti con il ko di Donsah: il ghanese alla caviglia sfasciata aggiunge un attacco febbrile e con i liguri non ci sarà. Idem Pisano: botta alla coscia.
itorno al futuro in vista contro il Sassuolo. Sarà il nostalgico 4-4-1-1 di «colantuoniana» memoria quello che Edy Reja disegnerà per frenare il frizzante 4-3-3 di Eusebio Di Francesco? Pare proprio di sì. Finora Reja le ha provate un po’ tutte, senza però mai riuscire a pescare il jolly. Quattro gare e quattro moduli, a conferma che la scintilla non è mai scoccata. Prima il 4-3-3 delusione con il Parma, poi 3-4-3 con l’Udinese, qualche bagliore nel 4-2-3-1 del San Paolo col Napoli e infine il 3-5-1-1 da ko secco col Torino. Ora non c’è più tempo per gli esperimenti e, col Sassuolo, ecco la tentazione di tornare al vecchio caro 4-4-1-1, oppure 4-2-3-1, a seconda dei gusti. I numeri cambiano leggermente. La sostanza no. Linea Maginot a 4, con Masiello a destra, Dramè a sinistra e Biava-Stendardo centrali. Linea a 4 in mezzo al campo con Zappacosta stantuffo sulla destra, il tandem cingolato CigariniCarmona in mezzo al campo, e Gomez a sfoderare estro, accelerazioni e cambi di passo sulla sinistra. In avanti la coppia che fece le fortune dell’Atalanta di Colantuono: Moralez a ricamare in rifinitura e Denis punta, nella speranza che il «Tanque» ritrovi fiuto e fame di gol. Oggi, dopo l’allenamento, ritiro a Zingonia. E poi, non più rifinitura al pomeriggio secondo lo stile Reja delle ultime partite, bensì domani mattina, allo stadio con apertura della tribuna. Un anno fa, stessa rifinitura, sostegno popolare incluso, proprio prima del Sassuolo. Finì 2-0 per Di Francesco che infranse il sogno nerazzurro dopo sei successi di fila.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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1In questo periodo
solo due pareggi con i nerazzurri. E Setti: «Dopo il Cesena devono rifarsi» VERONA
Matteo Fontana VERONA
C’
è da mettere in ghiaccio la salvezza. E c’è, per il Verona, pure da cancellare una tradizione storta che lo vuole senza vittorie con l’Inter dal 1992. Un digiuno lungo 23 anni (allora fu 1-0, gol-partita di Ezio Rossi) e una tendenza negativa che vuole l’Hellas in grado di prendere punti, in tutto questo periodo, soltanto in due occasioni, con i nerazzurri: due pareggi per 2-2, il primo nel 2000, l’ultimo nella partita d’andata, a San Siro. SETTI CARICA Quella che, di fatto, costò la panchina a Walter Mazzarri. Maurizio Setti spinge la squadra in vista dell’anticipo di domani al Bentegodi: «Affronteremo un avversario di grande blasone. Credo
che arriveranno con presunzione e che saranno arrabbiati. Ecco, noi dovremo esserlo ancora di più». Il presidente dell’Hellas manda in archivio il 3-3 con il Cesena, ma lo fa storcendo il naso per un cedimento che ancora lo irrita: «Sei avanti 3-0 e ti riprendono. D’accordo, il calcio è questo, ma se io fossi uno dei miei giocatori non vedrei l’ora di rifarmi. C’è l’Inter, dunque, e dovremo essere cattivi per prenderci i tre punti». Anche perché, secondo Setti, l’asticella del Verona non si ferma a una salvezza da considerarsi imminente: «Ci sono altre nove partite da giocare. Io credo che possiamo valere anche di più della semplice permanenza in Serie A». RINNOVI Intanto si avvicina il momento delle decisioni sui quadri societari per Setti. Entro la fine di aprile è atteso un confronto con il direttore sportivo Sean Sogliano (che lo scorso anno sembrava pronto a trasferirsi al Milan) per parlare della programmazione della prossima stagione. Sogliano, come pure il direttore generale del club, Giovanni Gardini, e il tecnico Andrea Mandorlini (che vuole restare), è in scadenza di contratto a giugno. Presto, anche in questo senso, Setti darà delle risposte. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A
l Sussidiario del «Castellani» inizia a esserci la fila. Non passa settimana che non ci sia qualche visita per osservare gli allenamenti dell’Empoli. Vuoi scoprire i segreti del mestiere? Beh, non puoi non andare a vedere i metodi, i sistemi, le idee del tecnico del momento. La panchina d’argento Maurizio Sarri, l’uomo della gavetta, che dalla seconda categoria è salito fino alla A. Dopo Sinisa Mihajlovic, senza contare che erano già stati al «Castellani» i c.t. Conte e Di Biagio, dopo gli allenatori dell’Aiac della provincia di Siena e La Spezia, anche Paolo Montero, indimenticato difensore uruguayano dell’Atalanta e della grande Juve di Lippi, uno dei centrali più temuti e più espulsi di sempre, è arrivato a Empoli per assistere a una seduta degli azzurri. Montero adesso vuol fare l’allenatore, in Italia, dopo che nel suo paese ha già diretto per poche settimane il Peñarol a fine 2014. Ieri si è intrattenuto col tecnico nel suo studiolo-spogliatoio poi è andato in panchina con i dirigenti dell’Empoli: presente anche Massimiliano Cappellini, compagno di Montero a Bergamo, e a un altro ex azzurro, l’australiano Vincenzo Grella. E per finire foto ricordo col connazionale Vecino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Paolo Montero, 43 anni
Serie A R La guida DOMANI Ore 20.45 Verona, stadio Bentegodi Andata 2-2
OCCHI PUNTATI SU...
30
a
1 3.20 3. PISANO
I numeri sono contro il Verona Ma ora l’Inter si è smarrita
22. BENUSSI
10. HALLFREDSSON 11. JANKOVIC
77. TACHTSIDIS
26. SALA
e i gialloblù non vincono dal lontano 1992. Però la squadra di Mancini è in crisi: l’ultimo successo è del 23 febbraio a Cagliari
X 3.40
2 2.15
ARBITRO Tagliavento TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Supercalcio HD; Premium Calcio HD INTERNET www.gazzetta.it
18. MORAS
4. MARQUEZ
1Precedenti in Serie A: i nerazzurri sono in netto vantaggio
GIORNATA
19
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
8. PALACIO
9. TONI 8. OBBADI
13. GUARIN
21. SANTON
21. J. GOMEZ
VERONA
CLASSIFICA SQUADRE
JUVENTUS ROMA LAZIO FIORENTINA SAMPDORIA NAPOLI TORINO MILAN GENOA INTER PALERMO SASSUOLO UDINESE EMPOLI VERONA CHIEVO ATALANTA CESENA CAGLIARI PARMA (-3)
PT
70 56 55 49 48 47 42 41 38 38 35 35 34 33 33 32 26 22 21 13
INTER
9. ICARDI
PARTITE
RETI
V
N
P
F
S
29 29 29 29 29 29 29 29 28 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 28
21 15 17 13 12 13 11 10 9 9 8 8 8 6 8 8 5 4 4 4
7 11 4 10 12 8 9 11 11 11 11 11 10 15 9 8 11 10 9 4
1 3 8 6 5 8 9 8 8 9 10 10 11 8 12 13 13 15 16 20
57 40 54 43 37 47 34 43 38 43 39 35 32 30 36 21 24 28 35 23
14 21 28 31 30 37 31 36 34 37 43 43 38 32 51 31 40 52 56 54
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
Girone unico Vittorie Verona Vittorie Inter
4
28
PUNTI
MARCATORI 17 RETI Tevez (2, Juventus). 16 RETI Menez (8, Milan). 15 RETI Icardi (3, Inter); Toni (3, Verona). 13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo). 11 RETI Quagliarella (2, Torino). 10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (Udinese). 9 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio); Callejon (Napoli); Eder (1, Sampdoria); Berardi (5, Sassuolo); Thereau (Udinese). 8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo). 7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino).
Borsa Giavazzi Così i 10 stage alla Gazzetta ● Per favorire l’avvicinamento dei giovani alla professione giornalistica, La Gazzetta dello Sport e Rcs Mediagroup istituiscono 10 borse di studio intitolate alla memoria di Giorgio Giavazzi, caporedattore centrale del giornale che fu sempre impegnato nella valorizzazione delle risorse umane, prematuramente scomparso, a 45 anni, nel 1998. Ogni borsa si realizzerà attraverso stage di 4 mesi che saranno attivati tramite convenzioni con università e scuole di giornalismo; ogni percorso garantirà, con il supporto di un tutor, la partecipazione alla vita redazionale della Gazzetta e prevederà un rimborso spese. Il bando è riservato a giovani iscritti a un corso universitario o in possesso di una laurea da non più di 12 mesi. Accompagnati da una breve lettera di motivazione, i curricola dovranno essere inviati a borsa.giavazzi@rcs.it entro il 13 aprile. E’ previsto un colloquio di selezione. La ricerca è rivolta a entrambi i sessi (Legge 903/77) ed è valida per Milano e di Roma.
Nelle ultime 5 giornate
30
8
Verona
Inter
77
3
Inter
VERONA (4-3-3)
INTER (4-3-1-2)
5. JUAN JESUS
PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 26 Felipe, 33 D’Ambrosio, 55 Nagatomo, 10 Kovacic, 20 Obi, 88 Hernanes, 11 Podolski, 28 Puscas, 97 Bonazzoli. ALLENATORE Mancini BALLOTTAGGI Vidic-Felipe 55-45%, Juan Jesus-D’Ambrosio-Nagatomo 40-30-30% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Brozovic, Guarin, Medel, Dodò, Ranocchia, Campagnaro. INDISPONIBILI Dodò e Jonathan (stagione finita), Kuzmanovic (20 giorni) ALTRI Berni, Donkor, Dimarco, Gnoukouri
PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 33 Agostini, 71 Martic, 2 Gu. Rodriguez, 28 Brivio, 30 Campanharo, 19 Greco, 20 Christodoulopoulos, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALLENATORE Mandorlini. BALLOTTAGGI Marquez-Gu. Rodriguez 60-40%, Obbadi-Martic 70-30% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Martic, Gu. Rodriguez, Hallfredsson, Tachtsidis, Christodoulopoulos, Valoti, Nico Lopez. INDISPONIBILI Ionita (da valutare). ALTRI Marques, Sorensen, Valoti, Cappelluzzo, Fares.
(3-4-3)
PARMA
(3-5-2)
CESENA
(4-3-1-2)
ATALANTA
(4-4-1-1)
CAGLIARI
(4-3-3)
JUVENTUS
(4-3-3)
CHIEVO
(4-4-2)
SASSUOLO
(4-3-3)
DOMANI Ore 18
ARBITRO Russo
DOMANI Ore 18
23 LAMANNA 14 RONCAGLIA 21 EDENILSON
91 18 BERTOLACCI BERGDICH
25 SAU
10 4 JOAO PEDRO CRISETIG 8 AVELAR
32 CEPPITELLI
2 CASSANI
17 FARIAS
11 COMAN
20 EKDAL
27 8 STURARO MARCHISIO
15 21 ROSSETTINI BALZANO
17 DE CEGLIE
14 LLORENTE
5 OGBONNA
44 BRKIC
24 PERICO
25 CAPELLI
92 DEFREL
7 PEPE 23 VIDAL
19 BONUCCI
PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 2 Gonzalez, 33 Capuano, 3 Murru, 16 Dessena, 5 Conti, 22 Husbauer, 7 Cossu, 90 Cop, 9 Longo. ALL. Zeman. BALLOTTAGGI Mpoku-Cossu 60-40%. SQUALIFICATI Diakitè (1). DIFF. Avelar, Longo, Crisetig, Rossettini, Gonzalez. INDISPONIBILI Donsah (7 giorni), Pisano (5 giorni). ALTRI Barella, Carboni, Caio Rangel, Muroni. 1 1.90
X 3.50
20 PADOIN
5 GIORGI
13 A. MASIELLO
56 HETEMAJ
13 IZCO
87 ZUKANOVIC
12 CESAR
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 33 Evra, 3 Chiellini, 37 Pereyra, 21 Pirlo, 39 Marrone, 32 Matri, 10 Tevez, 9 Morata. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Pepe-Pereyra 60-40%, Llorente-Matri 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bonucci, De Ceglie, Lichtsteiner, Ogbonna, Pereyra, Vidal. INDISPONIBILI Caceres (stagione finita), Romulo (50), Asamoah (40), Pogba (40), Barzagli (3), Lichtsteiner (3). 1 12.00
X 4.75
17 10 CARMONA A. GOMEZ 11 MORALEZ 19 DENIS
19 SUCCI 17 SANSONE
3 DAINELLI
21 FREY
10 ZAZA
8 7 BIONDINI MISSIROLI 3 LONGHI
15 ACERBI
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 14 Cofie, 23 Birsa, 11 Vajushi, 31 Pellissier, 9 Pozzi, 19 Botta.ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Hetemaj-Birsa 55-45% SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Meggiorini, Birsa, Izco. INDIS. Mattiello (stagione finita) ALTRI Puggioni, Anderson, Fetfatzidis X 3.00
2 2.80
1 2.10
(3-5-2)
UDINESE
(3-5-1-1)
MILAN
ROMA
(4-3-3)
PALERMO
(4-3-1-2)
SAMPDORIA
45 ANDUJAR 11 MAGGIO
30 PADELLI
33 ALBIOL
26 3 KOULIBALY STRINIC 19 88 LOPEZ INLER 24 23 7 INSIGNE GABBIADINI CALLEJON 9 HIGUAIN
74 SALAH
30 BABACAR
14 5 M. FERNANDEZ BADELJ 23 2 PASQUAL G. RODRIGUEZ
BENASSI 94
33 PERES
25 GLIK
24 MORETTI
14 GAZZI
EL KADDOURI 36 7 DARMIAN
27 QUAGLIARELLA 8 LJAJIC
18 DIAMANTI
40 TOMOVIC
1 NETO
25 HOLEBAS
7 ITURBE
23 ASTORI
9 DYBALA
15 PJANIC
44 MANOLAS
18 CHOCHEV
24 FLORENZI
26 DE SANCTIS
PANCHINA 31 Rosati, 19 Basanta, 4 Richards, 28 Alonso, 6 Vargas, 7 Pizarro, 10 Aquilani, 20 Borja Valero, 17 Joaquin, 72 Ilicic, 9 Gilardino, 33 M.Gomez. ALLENATORE Montella. BALL. Diamanti–Ilicic 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, G. Rodriguez INDISPONIBILI Rossi (20 giorni), Lezzerini (da valutare). ALTRI Rosi, Bernardeschi, Tatarusanu, Lazzari, Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.
PANCHINA 1 Lobont, 28 Skorupski, 3 Cole, 33 Spolli, 42 Balzaretti, 2 Yanga-Mbiwa, 32 Paredes, 10 Totti, 88 Doumbia. ALLENATORE Garcia. BALLOTTAGGI Florenzi-Yanga Mbiwa 7030%, Ibarbo-Totti 60-40%. SQUALIFICATI Torosidis (1) DIFFIDATI Astori, De Rossi, Keita, Maicon e Manolas INDISPONIBILI Uçan e Maicon (da valutare), Keita (7 giorni), Strootman (stagione finita), Gervinho (10 gg), ALTRI Curci, Verde, Pellegrini, Sanabria.
2 3.75
1 2.80
7 LAZAAR
20 VAZQUEZ 28 JAJALO
2 VITIELLO
X 3.00
2 2.60
20 PUCCIARELLI 5 SAPONARA
19 TAIDER
88 VECINO
2 3.55
5 MEXES
16 POLI
34 DE JONG
8 SUSO
22 CERCI
9 DESTRO
7 MENEZ
9 OKAKA 24 SORIANO
14 OBIANG 3 MESBAH
1 1.48
X 4.00
2 7.00
TACCUINO
Chiusa la Fase Elite Italia fuori al 90’
23 EDER
17 PALOMBO
5 26 29 ROMAGNOLI SILVESTRE DE SILVESTRI 2 VIVIANO
PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 25 Coda, 20 Munoz, 32 Marchionni, 30 Acquah, 6 Duncan, 22 Rizzo, 77 Wszolek, 8 Correa, 18 Bergessio, 24 Muriel. ALL. Mihajlovic. BALLOTTAGGI Palombo-Acquah 70-30. SQUALIFICATI Regini (1). DIFFIDATI Duncan, De Silvestri, Romagnoli. INDIS. De Vitis (2 mesi), Cacciatore (10 g.). ALTRI Ivan, Massolo, Lulic, Djordjevic. 1 1.90
Anticipi: la Juve con il Bologna
EUROPEO DONNE U19
PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 4 Andelkovic 19 Terzi, 33 Daprelà, 15 Bolzoni, 25 Maresca, 14 Della Rocca, 21 Quaison, 96 Bentivegna, 10 Joao Silva. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Rispoli-Andelkovic 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Jajalo, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Barreto (20 giorni) Emerson (da valutare), Morganella (stagione finita). ALTRI Fulignati, Makienok. 2 3.30
21 MARIO RUI
● Oggi anticipo Primavera: alle 15 a Vercelli si gioca JuventusBologna (Girone A).
(andata 2-2) PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 2 De Sciglio, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 13 Rami, 17 Zapata, 19 Bocchetti, 14 Albertazzi, 36 Mastalli, 4 Muntari, 11 Pazzini. ALL. Inzaghi. BALL. Suso-Muntari 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Alex, Bonaventura, Menez. INDISPONIBILI Agazzi (stagione finita), El Shaarawy (35 giorni), Mastour (20), Honda (15), Essien e Montolivo (7), Van Ginkel e Bonaventura (1). ALTRI Armero.
X 3.10
11 CROCE
24 RUGANI
PRIMAVERA
29 31 PALETTA ANTONELLI
(andata 1-1) PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic, 11 Domizzi, 26 Pasquale, 21 Hallberg, 8 Bruno Fernandes, 13 Zapata, 94 Aguirre, 82 Geijo, 9 Perica. ALL. Stramaccioni. BALLOTTAGGI Di Natale-Perica 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bruno Fernandes, Guilherme, Heurtaux, Thereau, Kone, Wague. INDISPONIBILI Heurtaux (1 mese), Kone (da valutare), Pinzi (da valutare), Evangelista (stagione finita).
1 2.25
6 VALDIFIORI
19 BARBA
ARBITRO Rocchi
23 DIEGO LOPEZ 20 ABATE
27 RIGONI 3 RISPOLI
X 3.20
(4-2-3-1)
DOMENICA Ore 20.45
99 ETO’O
12 GONZALEZ
23 HYSAJ
33 SEPE
(4-3-3)
99 BELOTTI
70 SORRENTINO
(andata 0-3) PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 5 Bovo, 18 Jansson, 3 Molinaro, 32 Masiello, 20 Vives, 8 Farnerud, 15 Gonzalez, 17 Martinez, 22 Amauri. ALL. Ventura. BALL. nessuno. SQUALIFICATI Basha (1). DIFFIDATI Amauri, El Kaddouri, Padelli e Quagliarella. INDISPONIBILI Silva (20 giorni). ALTRI Barreto.
X 3.45
THEREAU 10 DI NATALE
19 IBARBO
(andata 1-0) PANCHINA 1 Rafael, 16 Mesto, 4 Henrique, 5 Britos, 31 Ghoulam, 77 Gargano, 8 Jorginho, 18 Zuniga, 17 Hamsik, 16 De Guzman, 14 Mertens, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez . BALLOTTAGGI Insigne-Mertens 60-40% SQUAL. nessuno. DIFFIDATI D. Lopez, Maggio. INDISPONIBILI Michu (1 mese).
1 1.95
31 KARNEZIS 89 5 2 PIRIS DANILO WAGUE 27 6 19 7 34 WIDMER ALLAN GUILHERME BADU GABRIEL SILVA 77
11 MAXI LOPEZ
44 16 NAINGGOLAN DE ROSSI
16 KURTIC
15 SAVIC
19 MAKSIMOVIC
ARBITRO Tommasi
19 LULIC
14 B. KEITA
PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 26 Tonelli, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 16 Piu, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALL. Calzona (Sarri squalificato). BALL. BarbaTonelli 60-40%. INDISPONIBILI Guarente (da valutare), Verdi (due settimane) SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Maccarone, Tonelli, Mario Rui, Zielinski.
TORINO
DOMENICA Ore 15
7 F. ANDERSON
PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 33 Brighi, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 Floccari ALLENATORE Di Francesco. BALL. ZazaFloccari 55-45%, Taider-Brighi 55-45% SQUALIFICATI Peluso (1). DIFFIDATI Brighi, Missiroli, Biondini. INDIS. Pegolo (40 g.), Terranova e Antei (stagione finita), Magnanelli (7 g.), Donis (7 g.), Vrsaljko (15 g.), Chibsah (in nazionale)
(4-3-2-1)
ARBITRO Irrati
87 CANDREVA
(andata 1-2) PANCHINA 77 Strakosha, 55 Guerrieri, 85 Novaretti, 2 Ciani, 17 Pereirinha, 24 Ledesma, 32 Cataldi, 10 Ederson, 6 S. Mauri, 11 Klose, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI Lulic-S. Mauri 60-40 %, Parolo-Cataldi 60-40 %. SQUALIFICATI Basta (1), Mauricio (1). DIFFIDATI Cavanda, De Vrij, Keita, Onazi, Radu. INDISPONIBILI Djordjevic (20 giorni), Gentiletti (20), Konko (15), Marchetti (10), Onazi (10), Radu (7).
(4-2-3-1)
DOMENICA Ore 15
1 BERISHA 3 27 5 DE VRIJ CANA BRAAFHEID 16 20 PAROLO BIGLIA
(andata 0-0) PANCHINA 1 Avramov, 5 Scaloni, 29 Benalouane, 3 Del Grosso, 95 Grassi, 16 Baselli, 8 Migliaccio, 18 Estigarribia, 7 D’Alessandro, 28 Emanuelson, 99 Boakye, 9 Bianchi. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI Biava-Benalouane 60-40% SQUALIFICATI Pinilla (3). DIFFIDATI Boakye, Sportiello, Zappacosta, Moralez, Cigarini, Biava. INDISPONIBILI Raimondi (1 mese), Cherubin (40 giorni), Bellini (1 mese).
FIORENTINA
ARBITRO Damato
39 CAVANDA
ARBITRO Peruzzo
7 MACCARONE
28 23 CANNAVARO GAZZOLA
NAPOLI
DOMENICA Ore 15
(4-3-1-2)
DOMENICA Ore 15
25 BERARDI
47 CONSIGLI
(andata 1-2) PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 6 Lucchini, 14 Volta, 17 Magnusson, 25 Mordini, 44 Cazzola, 77 Ze Eduardo, 7 Dalmonte, 18 Djuric, 32 Moncini. ALL. Di Carlo. BALL. Succi-Djuric 60-40% SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Carbonero, Mudingayi, Renzetti e Rodriguez INDISPONIBILI Marilungo (10 giorni), Tabanelli (10 giorni), Yabre (30 giorni), Valzania (10 giorni), Renzetti (15 giorni), Rodriguez (15 giorni), Mudingayi (3 giorni), Pulzetti (20 giorni), De Feudis (15 giorni).
1 2.62
2 93 STENDARDO DRAMÉ
(4-2-3-1)
EMPOLI
22 21 ZAPPACOSTA CIGARINI
8 24 RADOVANOVIC SCHELOTTO
2 1.28
ARBITRO Doveri
20 BIAVA
1 BIZZARRI
(andata 0-7) PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 27 Santacroce, 37 Broh, 58 Esposito, 13 Prestia, 21 Lodi, 34 Haraslin, 20 Taider, 17 Palladino, 5 Ghezzal. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI Coda-Palladino 55-45%. SQUALIFICATI Lucarelli (1). DIFFIDATI Lodi, Mendes, Feddal, Costa, Mirante. INDIS. Costa, Lila, Galloppa, Mariga e Biabiany (da verificare). ALTRI Rossetto.
2 3.85
11 BRIENZA
2 NICA
69 43 MEGGIORINI PALOSCHI
1 BUFFON
(andata 1-1) PANCHINA 39 Sommariva, 40 Prisco, 2 Tambè, 5 Izzo, 15 Marchese, 33 Kucka, 38 Mandragora, 93 Laxalt, 16 Lestienne, 19 Pavoletti, 11 Niang. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Borriello-Niang 60-40%, Roncaglia-Izzo 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Burdisso, Kucka, Roncaglia. INDISPONIBILI Ariaudo (40 giorni), Perin (10 giorni), Tino Costa (20 giorni). ALTRI Antonini, Falou, Ghiglione, Panico, Soprano, Parente.
DOMENICA Ore 15
LAZIO
57 SPORTIELLO 15 KRAJNC
34 CASCIONE
7 CARBONERO
88 CODA
10 BELFODIL
ARBITRO Valeri
1 LEALI 28 FEDDAL
4 MENDES
80 8 23 18 MAURI JORQUERA NOCERINO GOBBI
26 VARELA
10 PEROTTI
22 BORRIELLO
40 MPOKU
DOMENICA Ore 12.30
83 MIRANTE 4 DE MAIO
8 BURDISSO
88 RINCON
ARBITRO Gervasoni
23. RANOCCHIA
1. HANDANOVIC
15. VIDIC
GENOA
(1-1) (3-0)
(2-1)
77. BROZOVIC
Ultimo pareggio al Bentegodi: Verona-Inter 2-2 il 5/11/2000
RETI FATTE
Verona
24 IAGO
(1-0) (1-1) (2-0) (1-1) (2-1) (3-3) (1-1)
Ultima vittoria Verona in casa: Verona-Inter 1-0 il 9/02/1992
Ultima vittoria Inter in trasferta: Verona-Inter 0-2 il 15/03/2014
19
PROSSIMO TURNO SABATO 18 APRILE SAMPDORIA-CESENA ore 18 JUVENTUS-LAZIO ore 20.45 DOMENICA 19 APRILE, ore 15 SASSUOLO-TORINO ore 12.30 CHIEVO-UDINESE EMPOLI-PARMA PALERMO-GENOA ROMA-ATALANTA CAGLIARI-NAPOLI ore 18 INTER-MILAN ore 20.45 LUNEDÌ 20 APRILE, ore 20.45 FIORENTINA-VERONA
51
Pareggi
18. MEDEL
LE ULTIME VOLTE
PRECEDENTI IN SERIE A
G
91. SHAQIRI
X 3.40
2 4.00
● L’Italia U19 femminile di Corradini è stata eliminata dalla Fase Elite di qualificazione all’Europeo dopo la sconfitta per 2-1 - gol decisivo all’ultimo minuto - contro la Svezia. Nell’altra gara, 5-1 dell’Austria alla Serbia. Classifica finale: Svezia 7 (qualificata); Italia 6; Austria 4; Serbia 0.
OGGI ASSEMBLEA
Diritti tv, la Lega decide sulla Coppa ● Appuntamento oggi alle 14 in Lega a Milano per l’assemblea in cui si parlerà di diritti tv. Le società di A analizzeranno le offerte giunte ieri per l’assegnazione dei diritti sulla Coppa Italia 201518. Due le offerte arrivate, una della Rai - pare superiore - e una di Mediaset.
20
Mondo R Francia
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mano pesante su Ibra Stop di quattro giornate
1Lo svedese paga caro gli insulti all’arbitro dopo Bordeaux-Psg
Gli restano 3 gare di campionato, ma potrà giocare la finale di Coppa
Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso
D
opo lo show, la stangata. Dura, senza sconti. Perché in fondo Zlatan Ibrahimovic non è un giocatore come un altro. È una stella, un professionista in vista, mediatizzata a livello internazionale, e per questo ha pure un obbligo di esemplarità. O almeno ne è convinta la commissione disciplinare francese che ha deciso di punire lo svedese con quattro turni di squalifica per gli insulti proferiti dopo la partita di metà marzo. Un Bordeaux-Psg finito 3-2, ma condizionato agli occhi dell’ex rossonero da un retropassaggio al portiere dei padroni di casa, non fischiato. Subito dopo arrivò il gol partita, mandando su tutte le furie la star del Psg che tornando negli spogliatoi se la prese con il quarto uomo, mandando poi al paese non solo i suoi colleghi ma tutta la Francia, «un paese di m…». SCUSE INUTILI Per la disciplinare non sono bastate le scuse presentate la sera stessa, per comunicato, e il giorno dopo con un video diffuso sempre dal club. Dove però mancava una scusa diretta al corpo arbitrale. E anche in ritiro con la naziona-
Zlatan Ibrahimovic, 33 anni, esulta dopo i tre gol segnati al St Etienne in Coppa di Francia AFP
le Ibrahimovic aveva ribadito tutta la sua frustrazione: «Pago io per un errore commesso dagli arbitri». Anche questo è pesato sulla squalifica da quattro turni, conseguenza di frasi considerate «ingiuriose» da parte dei 12 membri della commissione disciplinare che ha analizzato di nuovo le immagini che
avevano fatto il giro del mondo la sera stessa, trasformando un fatto calcistico in un caso politico, con l’intervento di uomini politici. Dal ministro dello sport, alla leader del Front National, fino al premier Valls che aveva chiesto una sanzione, «nonostante le scuse». Scuse che non sono state considerate
ROggi il Monaco,
che martedì sfida la Juve a Torino in Champions, va in campo a Caen
credibili dal presidente dei giudici sportivi «perché i fatti che hanno provocato lo sfogo non potevano giustificare il tenore degli insulti da parte di un professionista mediatizzato che deve avere anche un comportamento esemplare». ASSENTE Ibrahimovic esemplare forse non lo è stato neppure ieri visto che ha preferito non presentarsi in Lega. Al suo posto sono intervenuti il vice direttore sportivo Olivier Letang, il responsabile giuridico Romain Voillemot, e François Klein, l’avvocato del Psg. Un comitato arrivato alle 20,15, con un quarto d’ora di ritardo per presentare una tesi difensiva non proprio travolgente. Secondo Letang infatti Ibrahimovic non avrebbe insultato gli arbitri direttamente: «Stava parlando da solo, ce l’aveva in modo generico, in un contesto che si può definire privato». Salvo che il giocatore era braccato dalle telecamere di Canal+. La sfera privata così è diventata automaticamente pubblica, esplodendo a livello internazionale. Ma per il Psg anche questo poteva essere un’interpretazione, perché in fondo gli insulti, Ibrahimovic non li ha proferiti in ogni caso in campo. E non direttamente ai tre arbitri che avevano giù chiuso la porta del loro spogliatoio. A subire la furia dello svedese è stato solo il quarto uomo, che, secondo Letang, uscito verso le 21,16 dalla sede della Lega, avrebbe ribadito che gli insulti non sono stati diretti. Invece i giudici sportivi l’hanno pensata diversamente, graziando Payet del Marsiglia per fatti simili, punito con due turni. Ma il giocatore si è presentato di persona per difendersi. Stasera intanto il Monaco gioca l’anticipo a Caen. Ibrahimovic invece torna il 9 maggio. Contro il Guingamp.. © RIPRODUZIONE RISERVATa
SPAGNA
del Real a 300 reti dopo Di Stefano e Raul. Ha fatto gol in 47 stadi e a 51 rivali
Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID
N
el 2009 i 96 milioni versati dal Madrid allo United, record del mondo poi battuto dallo stesso Real con Gareth Bale, sembravano una cifra monstre. IL CARDINALE La spesa fu criticata dall’arcivescovo di Barcellona, Lluis Martinez Sistach, durante l’omelia del Corpus Christi. La Spagna s’inabissava nella crisi, gli istituti di credito davano le spalle ai cittadini, il Madrid chiese e ottenne soldi dalle banche per pagare il suo gioiello. E ha fatto un affare. Perché il portoghese ha portato un sacco di soldi in contratti pubblicitari ma soprattutto ha iniziato a segnare al debutto in Liga alla prima di campionato, un rigore al Deportivo, e non si è più fermato. Mercoledì a Vallecas è arrivato a quota 300. In meno di 6 stagioni e in 288 partite. È il terzo madridista a toccare l’incredibile quota, ma Di Stefano (che si fermò a 308) im-
Errore dell’arbitro: si rigioca per 3 minuti
D
ecisione storica della Uefa. Questa sera a Belfast le nazionali under 19 femminili di Inghilterra e Norvegia torneranno in campo per rigiocare i minuti finali della gara di qualificazione agli Europei di categoria disputata lo scorso sabato. In quella occasione, sul punteggio di 2-1 per le ospiti, al sesto minuto di recupero l’arbitro tedesco Marija Kurtes aveva annullato il gol del pareggio delle inglesi trasformato su calcio di rigore da Leah Williamson perché una giocatrice era entrata in area prima del tiro. Anziché far ripetere il penalty, come previsto dal regolamento, però aveva assegnato una punizione alla Norvegia, che aveva finito per vincere la gara. ERRORE TECNICO Da qui il ricorso presentato dalla Federazione inglese che la Uefa ha accolto, trattandosi di errore tecnico, e quindi con l’obbligo di rigiocare la partita a partire da quell’episodio. L’arbitro sarà diverso, in campo dovranno esserci le stesse giocatrici ma l’Inghilterra avrà la possibilità di cambiare la rigorista. Considerando il resto del recupero, la partita dovrebbe prolungarsi per non oltre tre minuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
TACCUINO
Destro, testa e sinistro Trecento volte Ronaldo e la storia non è finita 1Cristiano è il terzo
EUROPEI DONNE U19
piegò 380 partite e Raul (totale 323) addirittura 670. Se siete curiosi, per Messi ci sono volute 365 gare, differenza spiegabile col fatto che la Pulce ha iniziato col Barça da bambino mentre Ronaldo è arrivato da adulto. Da qualche parte magari avrete letto che i gol sono 301: la cosa si spiega con la testardaggine di Marca, che continua ad assegnare a Ronaldo un gol di Pepe, sulla schiena del quale sbatté un pallone del portoghese, come nel caso di Inzaghi nella finale di Champions ad Atene con la punizione di Pirlo.
RANKING
L’Italia scende al tredicesimo posto
47 stadi (162 al Bernabeu, a dimostrazione di una facilità di realizzazione anche lontano da casa, poi 9 al Camp Nou), in 13 Paesi (266 in Spagna, 1 anche in Italia (alla Juventus) e a 51 rivali: il Siviglia la vittima preferita (18), seguita da Barcellona, Atletico e Getafe (15). Tra le italiane ha fatto un gol anche al Milan, oltre ai 3 alla Juve. Il portiere più battuto è il basco Gorka Iraizoz (Athletic, 13 reti), seguito dal cileno ora al Barça, Claudio Bravo (11). I gol su palla inattiva sono 78, 23 punizioni (ultimamente un mezzo incubo, non segna da un anno con 55 tentativi falliti) e 55 rigori. Le triplette sono 24, 3 i poker, la prima «manita» è arrivata domenica col Granada. E la storia è tutt’altro che chiusa: Cristiano ha solo 30 anni e non ha perso la sua fame da lupi.
CURIOSITÀ SPARSE Ronaldo ha fatto 205 gol di destro, 52 di sinistro, 42 di testa e uno (quest’anno, all’Athletic) di mano. Ben 214 (il 71%) sono stati prodotti con un tocco solo, descrizione perfetta del suo stile di gioco. Cristiano ha segnato in
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TUTTI I GOL CON LA CASA BLANCA ’09-’10
’10-’11
’11-’12
’12-’13
’13-’14
’14-’15
CHAMPIONS
7
6
10
12
17
8
Totale 60
LIGA
26
40
46
34
31
37
214
SUPERCOPPA EUROPEA
-
-
-
-
-
2
2
COPPA DEL RE
-
7
3
7
3
1
21
SUPERCOPPA DI SPAGNA Totale
-
-
1
2
-
-
3
33
53
60
55
51
48
300 GDS
● L’Italia esce dalla top ten del ranking Fifa. Gli azzurri, 1085 punti, cedono tre posizioni e sono ora 13esimi. Davanti all’Italia la Romania, 12esima, e la Francia 11esima. Per quanto riguarda le posizioni di vertice resta saldamente in testa la Germania campione del mondo seguita dall’Argentina, passo avanti del Belgio che completa il podio scavalcando la Colombia. Queste le prime 10 posizioni: 1. (1) Germania 1687 punti; 2. (2) Argentina 1490; 3. (4) Belgio 1457; 4. (3) Colombia 1412; 5. (6) Brasile 1354; 6. (5) Olanda 1301; 7. (7) Portogallo 1221; 8. (9) Uruguay 1176; 9. (12) Svizzera 1135; 10. (11) Spagna 1132.
EURO 2016 L’ultimo gol di Cristiano Ronaldo, 30 anni, al Rayo Vallecano AP
Il Valencia raggiunto nel finale Ora il Siviglia è a un solo punto ● Il Valencia frena al San Mamés contro l’Athletic Bilbao e resta al quarto posto con un solo punto di vantaggio sul Siviglia, vittorioso martedì sul campo del Levante. La squadra di Nuno Espirito Santo va in vantaggio poco dopo l’ora di gioco con un bel piatto destro di De Paul che dal centro dell’area sfrutta un velo di Rodrigo. Il pareggio arriva al 90’ con i valenciani in 10 per l’espulsione di Otamendi: è Aduriz a
segnare in tap-in da pochi metri dopo che il palo aveva respinto una prima conclusione di Borja Viguera deviata dal portiere. 30 GIORNATA Ath. BilbaoValencia 1-1; Elche-Getafe 0-1; Villarreal-Espanyol 0-3. CLASSIFICA Barcellona 74; Real 70; Atletico 65; Valencia 62; Siviglia 61; Villarreal 50; Malaga 45; Ath. Bilbao 40; Rayo, Espanyol 38; R. Sociedad 37; Celta 36; Getafe 35; Eibar 31; Levante, Elche 28; Deportivo 27; Almeria 25; Granada 24; Cordoba 19.
Croazia, ricorso per la gara a porte chiuse ● La Croazia presenterà ricorso contro la decisione della Uefa di far disputare il match casalingo contro l’Italia, valido per le qualificazioni ad Euro2016, a porte chiuse. Lo ha annunciato il presidente della Federcalcio croata Davor Suker. «Siamo semplicemente devastati da questa decisione. Questa è una grande perdita economica per noi, per il nostro turismo, per la promozione della Croazia», ha spiegato a margine di una riunione federale. La Uefa ha sanzionato la Croazia dopo i comportamenti razzisti e il lancio di fumogeni da parte dei tifosi in occasione della partita del Gruppo H contro la Norvegia allo stadio Maksimir di Zagabria, lo scorso 28 marzo.
Mondo R Inghilterra
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
CAMPIONI PERDUTI
Balo dove sei?
CONTENUTO PREMIUM
DAI SORRISI ALLA FEBBRE LUI E L’INGHILTERRA 1
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● 1 La foto postata da Balotelli mercoledì su Instagram: febbre a 38,7 ● 2 I suoi tifosi lo trattengono nella sfida del 22 marzo con lo United ● 3 L’arrivo a Liverpool lo scorso agosto ● 4 In tribuna con la figlia Pia
ANCHE LIVERPOOL STA ASSISTENDO AL SUO PROGRESSIVO TRAMONTO: PIÙ TWEET E FOTO SUL WEB CHE GOL. E A FORZA DI CHIAMARSI FUORI, RISCHIA DI BRUCIARSI PER SEMPRE LA STORIA di STEFANO BOLDRINI CORRISPONDENTE A LONDRA
I
n un anno cambiano vite e persone, quindi la storia di Mario Balotelli ha una sua normalità, ma è l’unica considerazione che si può fare per una vicenda dove nulla è regolare. Un anno fa, aprile 2014, il nostro era la presunta stella di un’Italia che voleva vivere un Mondiale da protagonista. Era il meglio di una squadra che, dopo il secondo posto all’Europeo 2012 e i progressi di gioco sotto la guida di Prandelli, aspirava ad un ruolo di eccellenza in Brasile. Balo era la carta da calare al tavolo delle grandi sfide. La speranza. Il nostro campione. Con tutte le sue lune, era il sole dove non doveva mai tramontare l’Italia.
IN UN ANNO DA TUTTO A NULLA ECCO COME MARIO SI BUTTA VIA
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per la sua strada, fino al prossimo giro di giostra. Occhio però, che il conto alla rovescia è già cominciato. Altri campioni, ben più celebri di Balotelli – un nome su tutti: George Best, fuoriclasse vero – cominciarono la caduta a 25 anni. Altri tempi, altre modalità. Oggi Mario può contare sul sostegno di un agente solido come Mino Raiola, l’uomo che rappresenta, in un mare di nulla, una delle poche certezze, oltre ovviamente alla famiglia. Già, ma fino a dove e fino a quando Raiola potrà proteggere la carriera di Balotelli? Fino a quando potrà ripetere acrobazie di mercato che garantiranno a Mario stipendi milionari? Verrà il giorno in cui non conteranno più i followers e l’effimero che circonda questo mondo virtuale. Quel giorno a Mario sbatteranno in faccia le cifre. Quanti gol hai segnato? Quanti assist hai creato? Quanto hai giocato? Quanti chilometri hai corso? Parliamo di questo, il resto non ci interessa. E quel giorno, quando arriverà, saranno dolori.
IL BUIO Un anno dopo, buio totale. E’ tramontata l’Azzurra di Prandelli ed è tramontato Mario. Oggi, dopo la miseria di 4 gol con la maglia del Liverpool, la sua sembra una caduta senza fine, LIVERPOOL Liverpool rappresentava una bella tra tribune (13 secondo le statiopportunità per Mario, a parte stiche), le panchine (6), i mal’equivoco di fondo e qui hanno lanni più o meno misteriosi. MISERO POKER sbagliato i Reds: non era lui, Cinque mesi fa, novembre per caratteristiche e tempera2014, un problema agli addutmento, l’uomo giusto per rimtori lo portò ad autoescludersi piazzare Suarez. Ma il resto dalla Nazionale. Poi altri mafunzionava: la città, il popolo lanni, febbri più o meno imdei Reds, la storia, le atmosfeprovvise, raffreddori, colpi al i gol segnati da Balotelli re, persino l’ambiente. Il Liverginocchio e conseguenti nuove con la maglia del pool di oggi non è una squadra autoesclusioni, fino al rialzo di di «banditi»: a parte Gerrard, Liverpool in 25 presenze, temperatura di due giorni fa tanti ragazzi dell’età di Mario. che ha portato Mario a postare per un totale di Un bel gruppo e un allenatore su Instagram la foto con il ter- 1.334 minuti giocati come il nordirlandese Brendan mometro in bella evidenza e un Rodgers per riavviare la carrie carrienumero: 38,7 gradi. Una risposta, questa, alle ra erano il sottofondo perfetto. o. Balocritiche di opinionisti secondo i quali quando c’è telli ha sbagliato dall’inizio prenin ballo un quarto di finale di Coppa d’Inghilter- dendo casa vicino Manchester, ster, ra non ci si tira indietro, neppure con la febbre. dove soggiornò dal 2010 al genenopo naio 2013. Poi, un errore dopo CAMPIONE VIRTUALE Ecco, Instagram. Appun- l’altro. to. Oggi Mario è un campione virtuale. Spariti i gol, si consola con le cifre dei cosiddetti social: NAZIONALE Antonio Conte, al 3,5 followers su Twitter, altri 2,5 su Instagram, quale basta uno sguardo per caun paio di milioni su Facebook. Un popolo che pire l’interlocutore, è stato il priparla e discute del nulla. Perché, tolte le battu- mo a prendere le distanze. A cate, le zingarate, le balotellate o i messaggi urbi scata, tutti gli altri, compreso o Roet orbi, di questo stiamo parlando: del nulla. Ba- dgers che, sconsolato, sabato to ha lotelli almeno in questo è un degno figlio dei detto: «Mario si è chiamato fuori». uori». tempi moderni, dove si sta ripetendo con i social E chiamarsi fuori, nel calcio, è la l’esperienza dell’audience televisiva anni Ot- peggiore delle soluzioni. Restastatanta-Novanta, quando nacque il grande equi- no i social, i followers, il nulla ulla voco: in nome degli ascolti, l’Italia fu sommersa che discetta del nulla, o, al masasdalla spazzatura televisiva. La deriva culturale: simo, tutti coloro che spargono no con Mario, siamo alla deriva sportiva. erveleno quando si parla, attraverso giornali e siti, di Balotelli. BaINCOGNITE Lui, secondo il suo stile, se ne frega. sta scorrere la lista dei commenti enti per Una risata seppellisce tutto, finché la barca va. capire quale sia l’umore generale. erale. MaCon il conto in banca grande e grosso – ma fino rio non è e non sarà mai Best. Non sarà a quando durerà la pacchia? -, i suoi followers – mai il quinto Beatles. Non regalerà numeri virtuali che, onestamente, fanno perde- mai frasi o gol passati alla storia oria del re la testa anche ai giornalisti – e la bellezza dei calcio. Ed è ora di prenderne atto. suoi 25 anni – ad agosto –, può andare avanti © RIPRODUZIONE RISERVATA ERVATA
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Mario Balotelli, 24 anni, ha giocato con Lumezzane, Inter, Manchester City e Milan prima di arrivare al Liverpool REUTERS
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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OPINIONI
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La vignetta
Moratti o Thohir?
INTER, ATTENTA ALLA NOSTALGIA L’ANALISI LANDO O di LUIGI GARLANDO
I
l calcio dimostra la teoria della relatività molto meglio di Albert Einstein. Non troppe settimane fa, durante la finestra invernale di mercato, Erick Thohir, dopo mesi di palpabile diffidenza, riuscì finalmente a conquistare il cuore dell’Inter. Lo fece piazzando tre colpi ravvicinati, con una inesorabilità d’azione che il popolo nerazzurro aveva dimenticato: il giovane Brozovic, il mondiale Podolski, il talentuoso Shaqiri. E poco prima si era imposto un sacrificio ancora maggiore: l’arruolamento di uno dei più qualificati allenatori su piazza, Roberto Mancini, anche a costo di tenersi a libro paga il defenestrato Mazzarri. Ecco i generosi investimenti in soccorso del Grande Malato che da tempo reclamava la piazza. Dopo un timido ingresso in punta di piedi e la meticolosa radiografia ai libri contabili e alla struttura societaria, arrivavano i primi segnali di forza, accolti con entusiasmo da una tifoseria che non era più abituata a festeggiare all’aeroporto le stelle in arrivo. In quei momenti Thohir smetteva di essere il lontanissimo imprenditore indonesiano e diventava quasi un mobiliere di Lissone, guadagnava di colpo una familiarità e una credibilità impensabili poco prima. T’è capì el Thohir? I risultati e la stagione che si è guastata ulteriormente, sempre più distante dall’Europa, hanno di nuovo dilatato le distanze. Ora che Massimo Moratti studia la percorribilità di un progetto che gli restituisca responsabilità di gestione, Thohir è tornato l’imprenditore indonesiano troppo distante, che lascia sola un’Inter fragile, incapace di superare un Parma fallito. Lontana dagli occhi,
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di Stefano Frosini
lontana dal cuore. Una parte dei tifosi ha confessato nei sondaggi la nostalgia per Massimo. Amante focoso e appiccicoso. Un ritorno di fiamma per l’ex presidente che ha regalato l’estasi di un Triplete. Dall’Indonesia arriva l’eco di un Thohir infastidito. La nostalgia è un sentimento legittimo, perfino nobile, ma va tenuto al guinzaglio altrimenti crea disastri. Ne sa qualcosa l’Inter che si è rovinata nel dopo-Triplete aggrappandosi a senatori spompi e strapagati. Gratitudine eterna a Moratti, ma il presidente del Triplete è anche quello che ha portato la società a un millimetro dal baratro con una gestione anacronistica e temeraria. Un doveroso e onesto sforzo di razionalità deve riconoscere in Thohir l’architetto di un salvataggio provvidenziale e di un lifting manageriale che proietta l’Inter nel futuro. Nel panorama del «chi fa cosa» l’Inter morattiana è stata spesso nebulosa. Con Thohir ha acquistato razionalità di gestione e professionalità, tipo Bolingbroke, che possono aiutarla a programmare un futuro pareggio spese-ricavi. Giacarta è lontana, ma dirigenti come Fassone e Ausilio, protagonisti nella felice campagna di gennaio, sono costantemente incollati alla squadra. Non è la distanza del capo che misura la bontà di gestione di un’azienda. E poi, soprattutto, se Mancini può progettare la nuova, poderosa campagna di rafforzamento che raccontiamo in questo giornale, anche senza i contributi Uefa sfumati con le coppe, è grazie alla disponibilità di Thohir che Moratti non poteva più permettersi. Il nuovo presidente ha scelto l’allenatore giusto che, sotto la dura crosta dei risultati, sta coltivando validi principi di gioco che frutteranno quando ad interpretarli saranno Yaya Touré e gente del suo stampo. Il progetto tecnico è valido, la strada è giusta. L’Inter di Erick Thohir merita più credito della nostalgia di pancia.
LETTERE ALLA GAZZETTA
VAN GAAL, MALAGO’ SACCHI E L’AVVOCATO PORTO FRANCO CO RTURII di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it etta.it twitter: @arturifra
ALESSIA TROST Azzurra di atletica ● Il 9 aprile 2014 stavo guardando quella caviglia gonfiarsi. Il 9 aprile 2015 metto saldamente un piede davanti all’altro e penso alla nuova stagione @alessiatrost
RED BULL RACING Scuderia di F.1 ● Le arti marziali #F1. Daniel sul set per il #ChineseGP con un grande maestro locale @redbullracing
WAYNE ROONEY Calciatore dello United ● #Masters2015. Non vedo l’ora. Buona fortuna @McIlroyRory per vincere e per la grande carriera @WayneRooney
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Non sono un lettore di primo pelo e i miei ricordi arrivano agevolmente al «Guerino» di Brera e alla sua rubrica posta nella quale spesso spiccavano le risposte a 10domande-10. Mi permette di fare lo stesso gioco? Nel caso, ecco qua. 1) Come fanno ad entrare gli striscioni vigliacchi negli stadi? 2) Siamo sicuri che il Pallotta pensiero sia un passo avanti contro gli ultrà, se poi usa la consueta formula «per colpa di pochi»? 3) Ho visto Sacchi attorniato dai suoi supereroi alla presentazione del suo libro: con quei giocatori non sarebbero stati capaci quasi tutti ad ottenere quei risultati? 4) Il dominio della Juve significa che le avversarie in Italia sono improponibili? 5) Sarah Tomas, una donna, arbitrerà il football americano: ce la farà? 6) Corro a Milano alla «Montagnetta»: chi è stato il migliore ad allenarsi qui? 7) Malagò ha detto che Mennea è stato il più grande atleta italiano di sempre: è vero? 8) Van Gaal vuol lasciare andar via Di Maria, costato 83 milioni e giudicato dai giornali inglesi il flop dell’anno: possibile? 9) Il campionato italiano è troppo sottovalutato? 10) E adesso come la mettiamo con il confronto Conte-Allegri? Mario Brambilla (Milano) Una raffica inattesa, ma ho deciso di non sottrarmi. 1) le misure di sicurezza negli stadi italiani sono basate su accordi, espliciti o no, con gli ultrà. Comandano loro e quando interessa davvero, ecco gli striscioni. 2) Gli insulti agli ultrà incivili sono coloriti e anche culturalmente importanti, ok. Ma se poi li si definisce pochi, siamo quasi punto e daccapo. Perché purtroppo sono molti. 3) No, Sacchi è stato rivoluzionario. Ha dimostrato che era possibile un altro calcio, fatto di
pressing e attacco (basato su un lavoro atletico e tattico molto superiore), senza differenze fra casa e trasferta. Per questo è detestato da chi era appisolato sul tran tran precedente. Sia chiaro: non è mai esistito un solo modo di giocare a calcio, ma quello di Sacchi prima di lui non esisteva: giù il cappello. 4) No, significa solo che la Juve è fortissima e da applaudire. Peccato che l’Avvocato non abbia potuto ammirarla perché è in tutto degna del Milan di Sacchi e Capello, che tanto invidiava. 5) Le donne possono fare tutto e devono essere lasciate libere da ragazzine di sperimentare tutti gli sport: chi le limita commette un reato culturale. 6) Difficile dirlo, anche se in quest’area non lontana da San Siro sono passati autentici fenomeni, come Cova e Panetta, anche di altri sport (ricordo D’Antoni e compagni nelle preparazioni precampionato, ad esempio). Ma a me piace nominare una capostipite, Paola Pigni, che nel suo periodo milanese si allenava qui, sola e nella nebbia, sollevando stupore e talvolta scherno nei radi passanti. Era una pioniera che ha la soddisfazione oggi di vedere che forse la maggioranza dei jogger sono donne. 7) Perché no? Poi bisogna vedere se il presidente del Coni intendeva circoscrivere il discorso all’atletica oppure no. Vuole la mia classifica di tutti i tempi e di tutte le discipline? Prima Fede Pellegrini, seconda Sara Simeoni, terzo Coppi, quarto Mennea, quinto Valentino Rossi. Non mi prenda troppo sul serio, però. 8) Di Maria è un grande, il resto non lo considero. 9) Direi di no, siamo in seconda fascia europea secondo tutti gli indicatori. Purtroppo il declino è tutto negli ultimi 15 anni. C’è anche un risvolto tecnico (conformismo tattico, troppi stranieri e poca fiducia ai giovani), ma il motivo principale è il fallimento dirigenziale e il problema morale. 10) Mettiamola così: sono due ottimi tecnici. se vuole un confronto finale, riparliamone fra 10 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Pasqua dell’Inter, i casi Udinese e Napoli
LA MODA DEL RITIRO PUNITIVO E IL PASSATO CHE NON PASSA LO SPUNTO di ALESSANDRO DE CALÒ
C’
è un’ombra che si allunga sul nostro calcio. Qualcosa di virale e contagioso che in pochi giorni tocca Inter, Udinese, Napoli. Siamo davanti a una tendenza
abbastanza chiara. Per tutti la punizione dev’essere esemplare, servire da monito, nel solco del vecchio sorvegliare-e-punire scavato negli anni Settanta da Michel Foucault. Anni Settanta, appunto. Stiamo parlando di cronaca ed è come fare un viaggio nel tempo premoderno. I ritiri punitivi piacevano a personaggi come Romeo Anconetani, a lungo padre-padrone del Pisa, uno che buttava il sale sul campo prima delle partite, tanto per scacciare gli spiriti maligni. Simpatiche scaramanzie legate ai risultati. La cabala ha il suo
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peso. Anche i ritiri punitivi derivano da certi risultati: classifiche deludenti, pareggi, sconfitte. Ogni tanto tornano a galla come vecchi rigurgiti. Era successo sul finire degli anni Dieci di questo secolo, con la Lazio di Lotito, la Roma della Sensi, il Palermo di Zamparini. Cos’è cambiato? Niente. Di solito, se la clausura porta buoni risultati si scatenano processi imitativi. Il Milan ci aveva provato nell’ottobre 2012 dopo un disastroso avvio di campionato: Allegri era dodicesimo, alla fine arrivò terzo. Adesso la vera novità è
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l’allenamento all’alba della mattina di Pasqua imposto da Mancini ai giocatori dell’Inter dopo il deludente pari col Parma. Parma che giocandosela seriamente tiene viva la bandiera della A ma mette nei guai gli avversari. Dopo l’Inter è toccato all’Udinese, club predisposto al ritiro punitivo: pena già espiata in febbraio. In fondo al kappaò di coppa con la Lazio, si è aggiunto il Napoli, che prima di Natale aveva messo la squadra in clausura con buoni risultati, compreso un successo in Supercoppa contro la Juve. A proposito di Juve: domani deve giocare col Parma, chissà se il virus colpirà ancora. Non c’è due senza tre, mantra contro cabala.
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Serie B R L’anticipo della 35a giornata
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VICENZA
LA CORSA ALLA SERIE A DIETRO IL CARPI BOLOGNA PT. 56 VICENZA PT. 53 AVELLINO PT. 52 FROSINONE PT. 51 LIVORNO PT. 50 SPEZIA PT. 50 PERUGIA PT. 50 PESCARA PT. 48 LANCIANO PT. 46 BARI PT. 44
(4-3-3)
AVELLINO
(4-4-2)
OGGI ore 20.30
ANDATA 1-0
35ª BRESCIA
36ª Spezia
37ª BARI
38ª Catania
39ª FROSINONE
40ª Avellino
41ª PRO VERCELLI
42ª Lanciano
Avellino
CITTADELLA
Varese
BRESCIA
Entella
SPEZIA
LIVORNO
Frosinone
31 7 SAMPIRISI BRIGHENTI
VICENZA
VARESE
Entella
CROTONE
Pescara
BOLOGNA
Trapani
BRESCIA
4 MORETTI
21 DI GENNARO
8 CINELLI
Pescara
LIVORNO
Carpi
TERNANA
Bologna
CITTADELLA
Crotone
VICENZA
27 LAVERONE
19 COCCO
10 GIACOMELLI
PRO VERCELLI
Frosinone
PERUGIA
Modena
CATANIA
Entella
Vicenza
PESCARA
Ternana
BOLOGNA
Trapani
CITTADELLA
Brescia
Vicenza
LANCIANO
Bari
18 SCHIAVON
4 ARINI
8 D'ANGELO
14 REGOLI
Varese
TERNANA
Livorno
LATINA
Trapani
PESCARA
Carpi
CITTADELLA
20 BITTANTE
27 CHIOSA
5 ELY
19 PISACANE
FROSINONE
Modena
LANCIANO
Pro Vercelli
AVELLINO
Perugia
VARESE
Livorno
Latina
CROTONE
Pescara
TRAPANI
Ternana
CARPI
Spezia
BOLOGNA
Crotone
TRAPANI
Bologna
CARPI
Cittadella
LATINA
Brescia
SPEZIA
REGOLAMENTO: La prima va in A diretta, altre 6 ai playoff
STATO DI FORMA:
scarso
buono
ottimo
DIFFICOLTÀ:
facile
media
difficile
In MAIUSCOLO le gare in trasferta CENTIMETRI
Si apre la caccia al Bologna Cocco-Castaldo alla carica
1Vicenza e Avellino si sfidano per capire chi può puntare al 2° posto Roberto Pelucchi
V
icenza e Avellino hanno una speranza: che quella di stasera non diventi la partita dei rimpianti. Il Bologna è sotto pressione. Finora, nonostante un cammino non sempre convincente dal punto di vista del gioco, la squadra di Lopez ha potuto difendere il secondo posto grazie anche alla complicità di chi insegue. Non tanto del Vicenza, che ha effettuato una rimonta spettacolare, ma delle altre squadre, tra cui appunto l’Avellino. Troppo a lungo si è dato per scontato che il Bologna non avrebbe avuto problemi a conquistare la promozione diretta. Ma adesso che è fin troppo chiaro che quei
Andrea Cocco, 29 anni LAPRESSE
problemi ci sono, chi ha ambizioni di promozione diretta non può permettersi di fare calcoli. Deve osare. E subito. IL MOMENTO Il Vicenza è in salute, non ingannino i numeri.
Contro Carpi e Pro Vercelli ha raccolto un solo punto, ma ne avrebbe meritati di più. Marino ha davanti agli occhi la stessa squadra che prima dello stop con la capolista aveva infilato undici risultati utili. A Vercelli è stato fermato da pali e traverse, la capacità di creare occasioni da rete è rimasta intatta. L’Avellino, al contrario, è una squadra che non dà certezze: alterna settimane di grande vitalità e risultati a momenti di crisi inspiegabili. Prima di perdere a Carpi, giocando comunque un buon calcio, era a un solo punto dal Bologna. Poi la vittoria sul Bari, tre sconfitte di fila e la vittoria sul Modena. Rastelli resta nel mirino degli insoddisfatti, di coloro che sono convinti che la squadra possa fare di più e meglio (e non è
Luigi Castaldo, 32 anni LAPRESSE
detto che abbiano ragione). I BOMBER Quella di oggi è anche una sfida tra bomber, utili come non mai. Cocco è un prezioso punto di riferimento per Marino, tiene palla, fa a sportellate e cen-
TACCUINO BOLOGNA
22 VIGORITO 17 3 MANFREDINI D'ELIA
10 CASTALDO
29 TROTTA
25
22 GOMIS
VICENZA Marino può schierare la squadra-tipo con il ritorno a centrocampo di Di Gennaro che ha scontato la squalifica. In attacco confermato Cocco al centro del tridente. Infortunati Sciacca e Gentili. PANCHINA 1 Bremec, 26 Camisa, 14 Garcia Tena, 6 Alhassan, 16 Vita, 20 Sbrissa, 11 Spinazzola, 24 Petagna, 28 Ragusa. ALL. Marino. SQUAL. nessuno. DIFF. Cinelli, Garcia Tena, Laverone, Moretti, Petagna, Ragusa, Sampirisi e Sciacca. AVELLINO Il portiere Frattali ha la varicella, tra i pali torna Gomis. Indisponibile anche il febbricitante Mokulu, squalificato Zito. Dopo oltre tre mesi si rivede in panchina Vergara. Probabile cambio di modulo per Rastelli con il passaggio al 4-4-2. Oltre 400 tifosi al seguito. PANCHINA 12 Bavena, 6 Fabbro, 17 Vergara, 25 Almici, 21 Kone, 23 Angeli, 11 Sbaffo, 15 Soumarè, 9 Comi. ALL. Rastelli. SQUAL. Zito. DIFF. Almici, Castaldo, Kone, Pisacane, Schiavon e Trotta. ARBITRO Pinzani di Empoli. GUARDALINEE Santoro-Citro. TV Sky Sport 1 HD, Cal. 1 HD e Premium C. PREZZI da 14 a 40 euro.
tra la porta (16 gol). Quando nell’Avellino segna Castaldo – che è a quota 15 – c’è la quasi certezza che la squadra porterà a casa un risultato positivo (9 volte ha vinto, 2 pareggiato 2 perso). All’andata fu proprio il centravanti del Vicenza a decidere la sfida con una mezza rovesciata all’incrocio dei pali. A quel tempo Castaldo era capocannoniere con 10 reti, Cocco era fermo a 2. La metamorfosi del centravanti è coincisa con l’arrivo di Marino in panchina al posto di Lopez. Prima della vittoria del Partenio, il Vicenza era quart’ultimo con 13 punti in 13 partite, dopo ne ha conquistati 14 in 8. Il terzo posto di oggi, e il possibile secondo di domani, è figlio anche di quella trasformazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cacia, via la squalifica In campo a Brescia ● BOLOGNA Buone notizie per il Bologna in vista della trasferta di Brescia. La Corte d’Appello ha accolto il ricorso contro la giornata di squalifica comminata dalla Disciplinare a Daniele Cacia per la vicenda della chat offensiva con un agente. L’attaccante torna perciò disponibile per la trasferta di domani a Brescia. Sono stati parzialmente accolti i ricorsi riguardo le ammende: Cacia dovrà pagare 2.000 euro, il Bologna 1.000. In primo grado la sanzione era stata di 6.000 euro a testa. Intanto ieri Franco Zuculini è stato operato dall’equipe del professor Marcacci per la ricostruzione del legamento crociato anteriore e la regolarizzazione del menisco mediale del ginocchio destro. La prognosi è di 6 mesi.
LA SITUAZIONE
Saia arbitrerà Cittadella-Carpi ● Così le altre della 35a giornata di B con gli arbitri. Domani, ore 15: Bari-Crotone (0-3, arbitro Ros di Pordenone); Brescia-Bologna (2-1, Di Paolo di Avezzano); Catania-Trapani (2-2, Gavillucci di Latina); Cittadella-Carpi (2-5, Saia di Palermo); FrosinonePescara (0-3, Minelli di Varese); Lanciano-Latina (0-1, Ghersini di Genova); ModenaEntella (1-1, Maresca di Napoli); Pro Vercelli-Livorno (1-3, Merchiori di Ferrara); SpeziaTernana (0-0, Pairetto di Nichelino). Lunedì, ore 20.30: Perugia-Varese (1-1, Aureliano di Bologna). La classifica: Carpi p. 68; Bologna (-1) 56; Vicenza 53; Avellino 52; Frosinone* 51; Livorno, Spezia e Perugia 50; Pescara 48; Lanciano 46; Bari 44; Trapani 42; Latina*, Ternana ed Entella 40; Modena, Cittadella, Crotone e Pro Vercelli 39; Catania 38; Brescia (-6) 31; Varese (-4) 28. (* una in meno).
Lega Pro R La Disciplinare
Macalli, nuova udienza il 23 Il Barletta perde due punti 1Non entra nel vivo il processo per il caso-Pergocrema. Penalizzati Venezia, Ischia e Savoia: -1
«P
arlo dopo l’ergastolo...», dice all’ingresso del Tribunale federale nazionale. Sorride, Mario Macalli. In realtà, il presidente della Lega Pro, chiamato a difendersi dal deferimento della Procura federale per il caso Pergocrema (sarebbe «venuto meno — secondo Palazzi — , ai suoi doveri di imparzialità», stabilendo «chi dovesse svolgere l’attività calcistica professionistica nella città di Crema»), sa benissimo che la partita è «ancora lunga», come confermerà all’uscita, dopo un pomeriggio dedicato solo a esaurire le questioni preliminari: rispedito al mittente l’ex patron del vecchio Pergocrema Sergio Briganti che chiedeva di essere ammesso al procedimento come parte terza, respinta pure l’eccezione dei legali di Macalli, Cesare Di Cintio
ed Enrico Paliero, su una presunta violazione dei termini procedurali, concessa invece — e valutata molto positivamente — l’audizione di uno dei tre testi chiesti sempre dagli avvocati del numero uno della Lega. Tutti comunque rinviati al 23 aprile. ASCOLI RESPINTO Perciò, privata del caso più scottante, la giornata di ieri è passata alla «storia» per due motivi. Il primo: l’inammissibilità decretata dal Tribunale del ricorso presentato dall’Ascoli contro la delibera votata dall’assemblea di Lega Pro del 16 febbraio, su cui a questo punto dovrebbe calare il silenzio. Il secondo: l’ennesima pioggia di penalizzazioni provocata dalle segnalazioni della Covisoc e abbattutasi sulla Lega Pro. Colpite Barletta (-2), Savoia, Ischia e Venezia (-1). E oggi altre stangate potrebbero subire Novara (6 deferimenti in discussione) e Reggina (4), Savona (2) e Aversa Normanna (1). E a proposito del Savoia, monta la rabbia dei tifosi che protestano contro il provvedimento prefettizio di consentire solo agli abbonati di assistere al derby con
Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, 78 anni FORTE
la Juve Stabia. Circa 200 tifosi ieri hanno effettuato un sit-in davanti allo stadio alla presenza di polizia e carabinieri. Il sindaco Starita ha promesso che farà nuovi tentativi col prefetto. a.cat. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIUDICE SPORTIVO Spinta all’arbitro: stop di 5 giornate a Cassetti Como anche multato
LA SITUAZIONE Domani la Lucchese prova a fermare la fuga del Teramo
● FIRENZE Stangata per il Como dopo la finale di andata di Coppa Italia con il Cosenza: Cassetti, espulso, è stato squalificato per 5 giornate «perché in segno di protesta avvicinava l’arbitro e lo spingeva alle spalle spostandolo di qualche passo» e poi lo offendeva. Ammenda di 1.500 euro al Como perché un isolato sostenitore durante lo svolgimento della gara, scavalcata la rete di recinzione, invadeva il campo per rimproverare i calciatori della propria squadra accusandoli di scarso rendimento. Recuperi di campionato, due giornate a Polizzi (Ancona), una giornata a Sampietro e Di Ceglie (Ancona) e Piana (Pistoiese). Ammenda di 1.000 euro alla Pistoiese.
Così la 34a giornata nei tre gironi di Lega Pro: DOMANI Ore 14.30 Giana-AlbinoLeffe (A, 3-0); Tuttocuoio-Savona (B, 22); Savoia-Juve Stabia (C, 1-2). Ore 15 Mantova-Novara (A, 0-1); Grosseto-Ascoli (1-1) e Teramo-Lucchese (B, 0-0). Ore 16 Arezzo-Cremonese (A, 1-3); Aversa Normanna-Barletta (0-0) e Salernitana-Lupa Roma (C, 4-0). Ore 17 Alessandria-Monza (32) e Pro Patria-Feralpi Salò (A, 0-0); Benevento-Reggina (C, 20). Ore 19.30 Pordenone-Südtirol (A, 0-2); Martina-Matera (C, 1-3). DOMENICA Ore 11 Pistoiese-L’Aquila (B, 0-2). Ore 12.30 Lumezzane-Como (A, 0-2); Ancona-Prato (B, 3-2). Ore 14.30 Torres-Real Vicenza (A, 3-3); Reggiana-Carrarese (B, 3-1); Ischia-Cosenza (1-3) e Melfi-Lecce (C, 1-4). Ore 16 Pavia-Renate (A, 1-0); CatanzaroMessina (1-1) e Vigor Lamezia-Paganese (C, 0-1). Ore 18 Bassano-Venezia (A, 2-1); Forlì-Pontedera (1-2) e San MarinoGubbio (B, 0-2). LUNEDÌ Ore 20.45 Pisa-Spal (1-0). LE CLASSIFICHE GIRONE A Novara e Bassano p. 64; Alessandria 62; Pavia (-1) 60; Como 54; Feralpi Salò 49; Real Vicenza 47; Arezzo 45; Südtirol 44; Venezia (-1) 43; Cremonese 42; Mantova (-3) e Renate 40; Giana e Torres 39; Monza (-2) 36; Lumezzane 31; AlbinoLeffe 29; Pordenone 27; Pro Patria (-1) 25. GIRONE B Teramo p. 65; Ascoli 60; Reggiana 56; L’Aquila 54; Pisa 52; Spal e Ancona 49; Lucchese 47; Pontedera 45; Tuttocuoio 44; Carrarese 41; Gubbio 39; Grosseto (-1) 38; Santarcangelo* 37; Prato 36; Pistoiese* e Savona 35; Forlì 33; Pro Piacenza (-8) 29; San Marino 26. (* una in meno). GIRONE C Salernitana p. 73; Benevento 68; Juve Stabia 60; Lecce e Matera 57; Casertana* 56; Foggia (-1) 54; Catanzaro 48; Barletta (-2), Cosenza e Vigor Lamezia 41; Melfi (-2) 38; Martina* e Lupa Roma 36; Paganese 34; Ischia (-1) e Messina 28; Savoia (-1) 27; Aversa 26; Reggina (-4) 22. (* una in meno).
GLI ANTICIPI Foggia-Casertana per la zona playoff A Piacenza si gioca per la salvezza Oggi si giocano due anticipi nei gironi B e C. Ore 19.30 PRO PIACENZA (3-5-2) Alfonso; Sall, Silva, Bini; Castellana, Matteassi, Bacher, Schiavini, Sanè; Seziale, Alessandro. (Iali, Petrini, Marmiroli, Barba, Mascolo, Giovio, Caboni). All. Franzini. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi; Possenti, Olivi, Capitanio, Rossi; Obeng, Taugourdeau, Bisoli; Berardino; De Respinis, Falconieri. (Lombardi, Cola, Adorni, Ballardini, Garufi, Guidone, Graziani). All. Cuttone. ARBITRO Serra di Torino (Berti-Mangino). Ore 20.45 FOGGIA (4-3-3) Micale; Loiacono, Potenza, Gigliotti, Agostinone; Agnelli, Quinto, Minotti; Sarno, Iemmello, Maza. (Addario, D’Angelo, Sicurella, D’Allocco, Barraco, Leonetti, Cavallaro). All. De Zerbi. CASERTANA (4-2-3-1) Fumagalli; Idda, Rainone, Mattera, Bianco; Marano, De Marco; Kolawole, Mancosu, Mancino; Cisse. (D’Agostino, Antonazzo, Tito, Rajcic, Caccavallo, Diakite, Cunzi). All. Campilongo. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Raspollini-Hager).
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Formula 1 R GP Cina LA GUIDA Domenica via alle 8 Gara su Sky Sport F1 e in chiaro sulla Rai
Domenica a Shanghai (5.451 m) si corre il GP Cina, 3a tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 56 giri per un totale di 305,066 km. Questi gli orari italiani (-6 ore rispetto a Shanghai).
FURIE ROSSE Sopra Inaki Rueda al primo GP con la divisa rossa: ex tecnico della Lotus ha lavorato al fianco di Robert Kubica e di Kimi Raikkonen. A fianco Toni Cuquerella (a sinistra) con il d.t. James Allison: ha fatto esperienza nel DTM, ed è stato d.t. della HRT COLOMBO
OGGI Le prime libere si sono svolte nella notte. Seconde libere: dalle 8 alle 9.30, diretta Sky Sport F1 HD e Rai Sport 1.
La Ferrari senza Alonso si rafforza con 2 spagnoli 1A Shanghai debutta Rueda, nuovo capo delle strategie e al muretto
c’è già Cuquerella, capo dei tecnici. La rossa col freddo si confermerà? gressi nella rinnovata galleria del vento che finalmente non sono più evanescenti.
Pino Allievi SHANGHAI (CINA)
L
e celebrazioni sono finite, adesso bisogna andare e guardare avanti. La Ferrari ha chiuso i festeggiamenti di Sepang con Sebastian Vettel che ha vissuto 10 giorni di magia tra la Germania e Maranello. Probabilmente, ma non lo dirà mai, ha avuto più eco la sua prima vittoria con la Ferrari che non un titolo mondiale con la Red Bull. Perché il successo di un tedesco che con una macchina italiana mette k.o. i tedeschi della Mercedes, sino a ieri ritenuti imbattibili, non poteva passare sotto traccia. Da qui l’euforia, la fabbrica in festa, lo spazio su stampa e televisioni. Immagini indimenticabili. Ma adesso?
sia ha reso consapevoli tecnici e piloti che pensare in grande si può. E il GP della Cina, sulla gelida pista di Shanghai (ieri la temperatura oscillava tra 6 e 10 gradi, la primavera stenta a farsi largo), serve appunto a chiarire un paio di cose fondamentali.
CONSOLIDAMENTO «Adesso dobbiamo attestarci come seconda forza del campionato, dietro alla Mercedes e davanti a Williams e Red Bull», dice Sebastian tenendo i piedi per terra. Pure la Ferrari la pensa così, tuttavia il miracolo della Male-
INTERROGATIVI La prima: la Ferrari in assoluto c’è, oppure quella di Sepang è stata una felice eccezione? La seconda: in Malesia ha vinto la Ferrari o si è trattato di un suicidio Mercedes? Cominciamo dal quesito iniziale, la cui risposta, facile,
Lewis Hamilton, 30 anni, si è presentato con una vistosa collana d’oro COLOMBO
dice che la marca del Cavallino ha recuperato tanto e la nuova monoposto non solo è validissima, ma è anche in grado di attaccare. Un progresso enorme è stato fatto sull’unità motrice in generale, dimensionata anche in base alle esigenze aerodinamiche. Da qui è nato il cocktail vincente della SF15-T, che ha un motore molto più potente (l’incremento per ora è sugli 80 cavalli), più leggero, più risparmioso nei consumi. L’equilibrio aerodinamico ha fatto il resto. Per cui la macchina ora c’è, è valida, è destinata a migliorare complici i pro-
SUPERBIA Parallelamente anche la Mercedes ha progredito, ma in modo meno marcato. E forse l’eccesso di sicurezza ha pesato nella sconfitta di Sepang. Perché prendere la decisione folle di far rientrare contemporaneamente due macchine ai box al momento della Safety Car, senza preoccuparsi di tenere Lewis Hamilton davanti a controllare Vettel, è stato letale. Inoltre le W06 avevano troppo carico aerodinamico e sono state penalizzate sia nei sorpassi sia nel consumo gomme. «Non è stato un disastro, ma potevamo far meglio», ha commentato diplomaticamente Hamilton. Nico Rosberg ha aggiunto: «Niente panico, perdere una gara ci sta però ora io voglio vincere». PISTA Il circuito di Shanghai è strano e stressa in modo particolare le gomme anteriori. E ha un rettilineo di 1200 metri che mostrerà i cavalli a disposizione di tutti. Pista insidiosa,
con asfalto liscio e una previsione di due pit-stop. Tanti hanno commentato che l’asfalto rovente (60 gradi) di Sepang ha aiutato la Ferrari: come andranno le rosse con una temperatura dimezzata? RINFORZI C’è una cosa curiosa che riguarda il Cavallino in Cina. Per uno spagnolo, Fernando Alonso, che se n’è andato, ci sono due ingegneri iberici che domenica siederanno insieme sul muretto dei box, cosa mai accaduta nella storia. Si tratta di Toni Cuquerella, capo dei tecnici di pista già presente in Australia e Malesia e di Inaki Rueda, appena ingaggiato dalla Lotus quale nuovo responsabile delle strategie, carica delicata ricoperta da Luca Baldisserri nei tempi eroici di Michael Schumacher e poi da Pat Fry, liquidato alla fine dello scorso anno. La Ferrari si sta rafforzando, cercando di curare tutti i suoi punti deboli. Lo fa in silenzio e con discrezione, nella filosofia dell’understatement alla quale il presidente Sergio Marchionne tiene molto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMANI Terze libere dalle 6 alle 7, diretta su Sky Sport F1 HD e su Rai Sport 1. Qualifiche alle 9, diretta su Sky Sport F1 HD e su Rai 2. DOMENICA Gara alle 8, diretta su Sky Sport F1 HD (repliche alle 11.30-15.30) e Rai 1. GAZZETTA.IT Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito. GAZZETTATV Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati. CLASSIFICHE Piloti 1. Hamilton 43 punti; 2. Vettel 40; 3. Rosberg 33; 4. Massa 20; 5. Raikkonen 12; 6. Nasr 10; 7. Bottas 10; 8. Ricciardo 9; 9. Hülkenberg 6; 10. Verstappen 6; 11. Sainz 6; 12. Ericsson 4; 13. Kvyat 2; 14. Perez 1. Costruttori 1. Mercedes 76; 2. Ferrari 52; 3. Williams 30; 4. Sauber 14; 5. Toro Rosso 12; 6. Red Bull 11; 7. Force India 7. LA GARA Lunghezza circuito: 5.451 m Giri: 56 (curve 16) Distanza gara: 305,066 km Prima edizione del GP: 2004 Giro record: 1’32”238 (M. Schumacher 2004)
Mateschitz avverte: «O Renault cresce o Red Bull se ne va» ● La Red Bull potrebbe lasciare la Formula 1 se la Renault non sarà in grado di fornire un motore competitivo. È la minaccia rilanciata dal proprietario della scuderia austriaca Dietrich Mateschitz alla vigilia del GP di Cina e dopo le prestazioni non soddisfacenti del team nelle prime gare della stagione. «Possiamo stare in Formula 1 solo se abbiamo una squadra all’altezza ma abbiamo bisogno di un motore competitivo». Il patron di Red Bull ha escluso la possibilità che la scuderia possa costruirsi un propulsore da sola.
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LA FRECCIATA
VITTORIE NEI GP: SEB SI TROVA A UN PASSO DA AYRTON Vincendo in Malesia, Sebastian Vettel è salito a quota 40 successi in F.1, uno in meno di Ayrton Senna che colse il suo ultimo trionfo il 7 novembre 1993 nel GP d’Australia al volante di una McLaren-Ford. La classifica dei plurivittoriosi è guidata da Michael Schumacher (91) seguito da Prost (51) AFP
«Rimpianti? Solo se la rossa sarà iridata» 1 Fernando: «Da bimbo avevo
una McLaren, chiuderò qui la carriera. Poi lontano dai motori»
Vettel ci crede: «Sarebbe bello raggiungere il mito Senna»
Fernando Alonso, 33 anni, 2 volte iridato LAPRESSE INVIATO A SHANGHAI
I
1«A Maranello mettono una bandiera
ad ogni trionfo, spero diventino tante»
Mauro Casadio INVIATO A SHANGHAI (CINA)
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obert De Niro sarà Enzo Ferrari sul grande schermo. Ma a Maranello, adesso, sono tutti concentrati ad assistere a un altro film: quello del Mondiale 2015. Finora ai botteghini c’è stato il tutto esaurito. D’altronde non poteva essere altrimenti, visto che l’attore principale, Sebastian Vettel, ha messo in scena un terzo e un primo posto. In Cina — secondo mercato del Cavallino, con 700 auto vendute nel 2013 — si gira un’altra ripresa, e tutti hanno una voglia matta di vedere come andrà a finire. Il protagonista Vettel ha tra le mani un’occasione storica: può raggiungere a quota 41 vittorie uno dei miti della F.1, Ayrton Senna. «Non pensavo di essergli così vicino. È speciale già essere arrivato a 40 successi, anche se spero che il prossimo non sia lontano. Eguagliare Ayrton avrebbe un grosso signi-
Sopra Sebastian Vettel, 27 anni, prima stagione con la Ferrari. Qui sotto, Kimi Raikkonen, 35, al 5o anno in rosso EPA COLOMBO
ficato. Schumi? No… Il suo numero (91 vittorie; n.d.r.) è assurdo, troppo grande!». NIENTE INVITO Per recitare al meglio la parte, Vettel non vuole lasciare nulla d’intentato. Per cominciare, non ricambierà l’invito di Rosberg: «No, non chiederò a Nico e Lewis se vogliono assistere al debriefing del venerdì. Meglio che restiamo tra noi». Come dire: non vorrete mica che adesso che siamo più vicini alla Mercedes, gli offriamo l’assist per carpirci qualche segreto? «L’obiettivo — dice Seb — è assicurarci che ci siano molti “alti” e pochi “bassi” nel corso della stagione e, naturalmente, cercare di confermarci subito alle spalle delle Frecce d’argento. Questo significherebbe essere davanti a team forti come Williams e Red Bull. Consolidiamo questa posizione, poi cercheremo di ridurre il divario da Nico e Lewis». BANDIERA Non sarà facile, vi-
sto che Stoccarda nel frattempo non starà a guardare. Qui in Cina, a esempio, le W06 monteranno una nuova ala anteriore: «Dobbiamo continuare a essere realisti — continua Vettel —. La vittoria in Malesia è stata grandiosa, ma agevolata da alcune circostanze favorevoli. In ogni caso è stato bellissimo festeggiare a Maranello con tutti i lavoratori. Ho imparato che, quando vinci, al portone d’ingresso mettono una bandiera della Ferrari. Da un po’ di tempo non ce n’era nemmeno una, mentre una decina di anni fa erano tantissime, soprattutto a fine stagione. Questa bandiera rimarrà lì tutto il campionato, ma speriamo di poterne aggiungere delle altre!». TWITTER Seb sorride come un bambino davanti a una vetrina di dolci. È in formissima non solo in pista, ma anche a parole. Come quando si rende protagonista di uno spassoso siparietto con Jenson Button. Il tema? Le critiche ricevute da Ecclestone, che aveva accusato il quattro volte iridato di non essere un buon ambasciatore per
la F.1: «Credo che Bernie sia libero di dire ciò che vuole! Da parte mia, sono molto contento di ciò che ho fatto fino ad adesso e non vedo l’ora di ottenere altri bei risultati». Quindi, imbeccato da Button che, sorridendo, gli chiedeva se le critiche potessero riferirsi al mancato utilizzo di Twitter, Seb ha rilanciato: «Ma perché, Bernie è su Twitter?».
l misterioso botto di Montmelò ha lasciato segni su Fernando Alonso? Così sembra perché ieri lo spagnolo si è presentato davanti ai taccuini arrivando a menzionare il capitolo ritiro. Quasi fosse un pilota che avesse dato il meglio di sé, con l’aria di chi vuole chiudere la carriera il più dignitosamente possibile. «Finirò la mia avventura in F.1 alla McLaren-Honda — ha annunciato Alonso, che con la scuderia inglese ha un contratto sino a fine 2016 —. A tre anni tutto iniziò con una replica della McLaren-Honda e il cerchio si chiuderà a Woking. Dopo il ritiro non rimarrò nel giro. La vita normale inizierà dopo l’addio alle corse».
KOLOSSAL ROSSO Ogni grande film che si rispetti ha anche un bravo attore non protagonista. Il ruolo di Kimi Raikkonen, autore di una straordinaria rimonta a Sepang che l’ha portato fino al 4° posto. Non ditelo però al finlandese, pronto ad approfittare delle papere di Vettel per rubargli la scena: «Questa SF15-T è veloce e sembra andar forte in ogni condizione. Rispetto al 2014 sono cambiate molte cose. Se continuiamo a lavorare così, ce la faremo». Se poi anche la sfortuna la smetterà di perseguitare Kimi, forse domenica potremo assistere davvero a un kolossal rosso.
OBIETTIVI Il samurai ha perso la forza, o forse la vuole solo convogliare su altri obiettivi di vita che, dopo la grande paura di Montmelò, diventano prioritari rispetto alle corse? «Naturalmente voglio vincere, come tutti gli sportivi. Però adesso, a quasi 34 anni, il lavoro che sto portando avanti con il team mi rende più felice e orgoglioso rispetto alla conquista di un trofeo». Sarà vero? Di certo continua a usare parole al miele per la McLaren («Stiamo andando nella direzione giusta, è solo questione di tempo») e non risparmia frecciatine nei confronti della Ferrari («Non volevo arrivare per la quarta volta secondo nel Mondiale. Avrò sbagliato la scelta di andarmene solo se la rossa vincerà il titolo»). Pochi metri più in là Hamilton dice che il rinnovo del contratto con la Mercedes è ancora bloccato. Chissà, se le nozze tra l’inglese e le Frecce d’argento dovessero saltare, Fernando potrebbe anche ritardare il ritiro… mau.ca.
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IL LEADER IRIDATO
Contratto Hamilton: il nodo sono gli sponsor 1Lewis sta ancora trattando sulla libertà di gestirsi quelli personali. «Allarme esagerato per la nostra sconfitta in Malesia» Pino Allievi SHANGHAI
H
a trascorso gli ultimi dieci giorni nella sua casa di Ibiza. Con moglie, cane, amici, alternandosi fra preparazione fisica e un po’ di spiaggia. Nico Rosberg è abbronzato, rilassato ma anche realista: «Devo svoltare, ho bisogno di vincere, non posso andare avanti a piazzamenti», dice con molta tranquillità. Però guai a parlargli di gerarchie all’interno della Mercedes, a favore di Hamilton: «Ci sono tra noi 10
punti di differenza e un sacco di gare ancora da disputare. Non è cambiato niente negli equilibri interni, adesso l’urgenza è battere la Ferrari». Parole dovute e propositi aggressivi, ben sapendo che se davvero la Ferrari risulterà forte anche in Cina e se Hamilton e Vettel dovessero nuovamente risultare più rapidi dei loro compagni, si dovranno trarre delle conseguenze in termini di pianificazione. STRATEGIA «In un certo senso — commenta Nico — la vittoria di Vettel in Malesia mi ha aiutato nel duello con Hamilton. Ma
VETTEL AIUTATO DAL CALDO A SEPANG. NON RESTERÀ AL TOP LEWIS HAMILTON IRIDATO 2008 E 2014
IO GIÀ NUMERO 2? SONO DIETRO DI SOLI 10 PUNTI! MA DEVO VINCERE NICO ROSBERG VINCITORE IN CINA NEL 2012
la sconfitta non ha creato panico e se la gara di due domeniche fa si dovesse ripetere oggi, opereremmo le stesse strategie. La sconfitta ci ha dato la sveglia, qui andrà molto meglio e io adoro questa pista in cui occorre stare attenti a non distruggere le gomme anteriori. Sì, possiamo vincere…». PREVISIONE Ottimista anche Hamilton, complici le modifiche aerodinamiche alla macchina: «Non si può arrivare sempre primi e a Sepang eravamo entrambi sul podio. Qui capiremo meglio se il caldo della
Malesia ha aiutato Vettel. Io non penso proprio che la Ferrari resterà al top, però le dimensioni della nostra sconfitta sono state ampliate fuori misura...». CONTRATTO Lewis passa poi a parlare del rinnovo del contratto con Mercedes che ancora non è stato formalizzato: «Manca qualcosa». E quel qualcosa non sono i 35 milioni di euro circa a stagione per 3 anni, ma la libertà di gestirsi i propri sponsor personali che sono in aumento. «Spiccioli» che trascinano la trattativa per le lunghe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Motomondiale R GP delle Americhe
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Domenica ad Austin (5.513 m) si corre il GP delle Americhe, 2a prova (su 18) del Motomondiale. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD e in differita su Cielo. Questi gli orari italiani (+7 ore rispetto ad Austin). OGGI Prime libere: 16-16.40 Moto3; 16.55-17.40 MotoGP; 17.55-18.40 Moto2. Seconde libere: 20.10-20.50 Moto3;
GARA ALLE 21 DIRETTA SU SKY, DIFFERITA CIELO
Il piano di Rossi «Tenere Marquez sotto pressione»
1«L’obiettivo è finire nei primi tre. Io e Lorenzo
alla 8 Ore di Suzuka? No, però ci stuzzica Le Mans»
21.05-21.50 MotoGP; 22.05-22.50 Moto2. DOMANI Terze libere: 16-16.40 Moto3; 16.55-17.40 MotoGP; 17.55-18.40 Moto2. Qualifiche Moto3: 19.35-20.15. Quarte libere MotoGP: 20.30-21. Qualifiche 1 MotoGP: 21.10-21.25. Qualifiche 2 MotoGP: 21.35-21.50. Qualifiche Moto2: 22.05-22.50. Sintesi
delle qualifiche dalle 23.30 su Cielo. DOMENICA Warm up: 15.40 Moto3; 16.10 Moto2; 16.40 MotoGP. Gare: alle 18 la Moto3 (18 giri, 99,2 km); alle 19.20 la Moto2 (19 giri, 104,7 km); alle 21 la MotoGP (21 giri, 115,8 km). Differite alle 20.45, alle 22 e alle 23.30 su Cielo. GAZZETTA.IT Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito.
che andata. Se invece lo attacchiamo…».
DOPO LA DOPPIETTA
CRESCITA È carico il pesarese e passa sopra al fatto che questa pista non è il massimo per lui e la Yamaha. «Non siamo mai andati forte, non ho fatto neanche il podio. L’anno scorso potevo salirci e solo la gomma anteriore, che ha ceduto, lo ha impedito. Quest’anno è stata sostituita da dura ed extra-dura, non dovremmo avere problemi». L’ottimismo impazza. «La Yamaha è migliorata in generale e qui il cambio seamless anche in scalata dovrebbe aiutarci nelle tre “frenatone”».
Il ducatista Andrea Iannone, 25 anni, 3o in Qatar scherza con Valentino Rossi, che ha vinto il primo GP MILAGRO
Filippo Falsaperla INVIATO AD AUSTIN (STATI UNITI)
C’
è qualcosa di strano… Che succede qui? Marc Marquez deve lasciare la posizione centrale della conferenza stampa pre-GP che spetta al leader del Mondiale, sua dalla Germania 2013, 29 gare, quasi due anni di fila. Al suo posto Valentino Rossi, che su quella sedia non sedeva dalla Spagna 2010: una vita, nemmeno a contare i GP… Ci pensa la famiglia Hayden a sciogliere il piccolo imbarazzo con la torta di mamma Rose per le 200 gare di Nicky. Ma è un momen-
to. Anche perché, dice Marc «non è male levare un po’ di pressione dalle spalle e metterla a Valentino e Jorge. Però… speriamo di tornarci presto». PIACERE Benvenuti a casa Marquez, ma con un piccolo dubbio. Perché due settimane fa in Qatar, dove sembrava dover fare un boccone di tutti, lo spagnolo è andato in confusione alla prima curva («succede», lo difende Rossi) e ha buttato via gara e primato. Ma qui non può perdere, visto che è stato fenomenale fin dal primo giro delle prove 2013 organizzate dalla Honda per lui. «La pista mi piace, l’America mi piace. Sono
sempre andato forte anche a Indy e Laguna Seca. Qui è perfetto per la Honda e il mio stile: grandi frenate e accelerazioni». ATTACCO Ma… c’è il «ma» della pressione del voler strafare per cancellare l’errore. «Secondo me — dice Andrea Dovizioso, l’altra stella del Qatar — riuscirà a gestire la pressione. Marc non è solo veloce. In questi due anni è cresciuto e sbaglia sempre meno. Però, quando tutti ti spingono al limite bisogna vedere cosa succede». Ecco la chiave. «Non gli dobbiamo concedere spazio sin dalle prime libere — dice Rossi —. Perché se dà 1” a tutti, la pressione è bella
OSPITE Chi non è alla festa texana ma viene evocato, è Casey Stoner, che avrebbe potuto prendere il posto dell’infortunato Pedrosa, ma al quale la Honda ha dento un gentile «No grazie». Marquez se ne esce con una tesi poco credibile. «L’ho scoperto ieri, da un meccanico… Non so se la Honda ha deciso così, rispetto la loro idea». Ci crede Valentino? Grassa risata. «Se lo dice Marc… Non posso sapere come sono andate le cose. Ma da pilota mi sarebbe piaciuto rivederlo in pista. Magari andava anche forte». © RIPRODUZIONE RISERVATA
GAZZETTATV Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati ad Austin CLASSIFICHE MotoGP: 1. Rossi 25 punti; 2. Dovizioso 20; Iannone 16. Moto2: 1. Folger 25 punti, 2. Simeon 20; 3. Luthi 16. Moto3: 1. Masbou 25 punti; 2. Bastianini 20; 3. Kent 16.
Esami di maturità per Dovi e Iannone «La Ducati stupirà» 1Il pilota romagnolo: «La prestazione di Losail non è stata solo fortuna»
DIFESA L’obiettivo è chiaro: «Entrare nelle prime tre posizioni». Il fatto che non dica «andare sul podio» cambia completamente la prospettiva, vuol dire che non lascia chiusa alcuna porta. Ma non scarta neppure la possibilità di perdere: «Se Marc dovesse vincere ma noi fossimo lì a dargli fastidio, sarebbe comunque positivo per il resto del campionato». PROGETTI Talmente rilassato, Vale, che spazia anche sulla 8 Ore di Suzuka, la gara più sentita dai giapponesi, che potrebbe fare insieme a Lorenzo. Rossi svicola. Anzi raddoppia. «Sarebbe bello e divertente, anche perché si corre con la nuova R1, gran moto. Ma per quest’anno non se ne farà nulla. Bisogna prepararsi anche psicologicamente, è in mezzo alla stagione (26 luglio; n.d.r.), pericolosa e affaticante. Per il futuro non lo escludo. Anzi, con Jorge abbiamo parlato di fare insieme qualche gara in auto, magari la 24 Ore di Le Mans. Però in moto sarebbe diverso».
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Andrea Dovizioso, 29 anni IPP
Giovanni Zamagni
massimo possibile, ma il secondo posto del Qatar ha tutto un altro sapore». DETERMINATO È un Dovizioso decisamente più carico e convinto rispetto al passato. In lui c’è la consapevolezza di potersela giocare con gli altri. «Una gara così non la fai per fortuna, ma perché dietro c’è della sostanza: è la conferma che la GP15 va particolarmente bene. E io sono pronto. È chiaro che l’aspetto tecnico ti dà una mano, ma negli ultimi due anni, che sono stati durissimi, ho imparato tanto e quando ti trovi in una situazione positiva sei consapevole del tuo potenziale, hai la situazione più sotto controllo. Adesso in Ducati, nella squadra, c’è un ottimo rapporto: a questo livello tutto fa la differenza».
AUSTIN
U
n podio per sognare, ma adesso ci vuole la conferma. «Sulla carta, la Ducati qui dovrebbe essere ancora più competitiva che a Losail. Ma io credo che lo sarà su tutte le piste» è l’analisi di Valentino Rossi. È chiaro, però, che dopo quanto accaduto in Qatar, con Andrea Dovizioso e Andrea Iannone sul podio e in lotta per la vittoria fino al traguardo, c’è molta curiosità per capire cosa farà la GP15 su un tracciato completamente differente. Dove, tra l’altro, l’anno scorso il Dovi conquistò un terzo posto inaspettato con la GP14. «Ma quello — ricorda Andrea — non fu un vero podio, perché determinato da circostanze particolari (problemi alla gomma per Rossi, partenza anticipata di Lorenzo; n.d.r.). Ho un bel ricordo del risultato del 2014, anche perché, pur non essendo al meglio fisicamente, avevo ottenuto il
AGITATO Stranamente più scuro in volto Andrea Iannone, nonostante sia reduce dal primo podio in MotoGP e qui fu grande protagonista nel 2014, prima di dover rallentare per un problema alla gomma. Iannone assicura che si tratta di una tensione positiva. «È chiaro che sono molto soddisfatto del risultato del Qatar, ottenuto al debutto con la GP15 e alla mia prima gara in un team ufficiale — spiega —, ma non dobbiamo pensarci più di tanto. Se guardiamo al Qatar e a quanto abbiamo fatto qui nel 2014, le prospettive sono positive, ma l’obiettivo rimane lo stesso: lottare costantemente per le prime cinque posizioni». Un risultato alla portata di Andrea, che ripercorre quanto accaduto nella prima gara. «È stato un GP difficile, durante il quale ho anche provato a cambiare stile di guida per mettere una pezza a una messa a punto non perfetta. L’aspetto importante è che dall’inizio dell’anno abbiamo sempre migliorato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SUPERBIKE
MOTOGRINGO di RINGO
Haslam e Davies punte d’Italia
SOGNO UN ALTRO WEEKEND DI «ORDINARIA LIBIDINE»
1 Aprilia e Ducati ad Aragon provano a fermare lo strapotere di Rea e Kawasaki
A
Paolo Gozzi
ustin, Texas. Siamo alla prova del 9. Anzi, del 93. Su una pista dove Marquez ha fatto due pole e due vittorie, sarà lui a voler mettere le cose in chiaro. Ma Vale, Dovi e Iannone glielo permetteranno, dopo essersi gasati sul podio in Qatar? Ragazzacci, è presto per le polemiche, quindi tralascerò il caos dei regolamenti e la tristezza nel vedere Melandri laggiù in fondo. Voglio concentrarmi sulle emozioni della gara in Qatar, un vero e proprio
déjà vu degli antichi podi tutti tricolore, sperando di rivivere un weekend di «ordinaria libidine» con la Ferrari, Valentino e la Ducati protagonisti. E aggiungo l’Aprilia che in Superbike ancora detta legge. Vi voglio bene: che il rock e il gas siano sempre con voi! Ringo twitter @virginringo ringo@virginradio.it Ascolta Virgin Moto Race su Virgin Radio il lunedì e il venerdì alle 15.50.
ALCANIZ (SPAGNA)
Q
uanto ci manca Davide Giugliano. L’infortuno della punta italiana ha trasformato la Superbike in un monologo britannico: 4 podi su 4 monopolizzati, 5 nei primi 7 nel Mondiale guidato dallo scatenato Jonathan Rea, 28 anni, neopupillo Kawasaki. Che ad Aragon gioca in casa: la sede del team è a Barcellona, 220 km, e qui le verdone fanno gran parte dei test. Rea è partito con 3 vittorie e un 2° posto, sarà dura per l’Aprilia di Leon Haslam che però ha retto l’urto (un primo e tre secondi) e ha
dieci punti da recuperare.
LA GUIDA
ROSSA In attesa di Giugliano, che ha due vertebre fratturate e dovrebbe rientrare il 10 maggio a Imola, la Ducati confida nel gallese Chaz Davies, che qui ha colto 3 delle sue 4 vittorie iridate con Aprilia e Bmw. La Rossa che vola in MotoGP qui è secco da oltre due anni. Lo spagnolo Xavi Fores, 29 anni, prende il posto di Troy Bayliss (46 anni) che ha chiuso la parentesi rientro in Thailandia. Intanto Max Biaggi in settimana ha girato a Jerez con l’Aprilia SBK. A 43 anni, due e mezzo dopo l’ultimo show da campione del Mondo, neanche per lui sarebbe tardi… © RIPRODUZIONE RISERVATA
Leon Haslam, 31 anni, pilota Aprilia
Si corre questo fine settimana ad Aragon (5344 m) il GP Spagna, terza prova del Mondiale SBK 2015. Programma Oggi 11:15-12 Libere 1; 1515:45 Libere 2. Domani 9:45-10.30 Libere 3; 12:30-13 Libere 4; 15 Superpole. Domenica: 8:40-8:55 warm up; 10.30 gara1 (18 giri per 91,386 km); 13.10 Gara2 (18 giri) Classifica piloti (dopo 2 GP su 13): 1.Rea (GB-Kawasaki) punti 95; 2. Haslam (GB-Aprilia) 85;3. Sykes (GBKawasaki) 50; 4. Guintoli (Fra-Honda) 41; 5. Torres (Spa-Aprilia) 39; 6. Davies (GB-Ducati) 38; Costruttori: 1. Kawasaki punti 95; 2. Aprilia 85; 3. Ducati 50; 4. Honda 43; 5. Suzuki 41; 6. MV Agusta 14; 7. Bmw 10; 8. Ebr 2. In Tv Superpole e le due gare in diretta su Italia 1.
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Ciclismo R Un mese al via della corsa Gazzetta
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Astana D sub-judice? Chiedo all’Uci i danni»
Alessandro Conti Luca Gialanella
1Vegni, direttore del Giro, è molto duro: «Mai più un caso Contador»
Bardiani-Csf, CCC Sprandi, Nippo-Vini Fantini, Southeast.
LA CHIAVE
alla Ciclabile Riviera dei Fiori all'Expo. Punti di riferimento magari non canonici ma che confermano l'anima del Giro d'Italia fortemente radicata nel Paese. Manca un mese alla partenza della 98a edizione della corsa rosa, prima tappa il 9 maggio la cronosquadre da San Lorenzo al Mare a Sanremo; 21a e ultima tappa da Torino a Milano il 31 maggio. Al Giro sono attesi Fabio Aru e Richie Porte, ma il grande favorito è Alberto Contador. Ci saranno pure Gilbert, Ulissi e Tom Boonen, una prima assoluta: manca soltanto l’ufficialità. E se è difficile scegliere su chi puntare, la vigilia della corsa si svolgerà venerdì 8 maggio al Teatro del Casinò a
La presentazione dei 22 team sarà fatta al Teatro del Casinò di Sanremo: maxischermi in città Oltre a Contador, Aru, Porte e Pozzovivo, ci saranno Gilbert e Ulissi. In arrivo Boonen Sanremo: l'appuntamento è alle 17.30 con la presentazione delle squadre. E i maxischermi nella zona pedonale. 22 SQUADRE Poi il giorno dopo sarà la volta delle imprese sportive. Ventidue squadre al via, di 9 corridori: 17 team WorldTour e 5 Professional invitati da Rcs Sport. Le wild card sono: Androni Giocattoli, Partenza 3 11 maggio 136 km
GENOVA
LIGURIA 10 maggio 2 177 km
9 maggio 1 cronosquadre 17,6 km
Albenga
Arrivo
Rapallo
4 12 maggio 150 km
Chiavari Sestri Levante La Spezia
San Lorenzo al Mare Sanremo
9-31 maggio 2015
CASO ASTANA Mauro Vegni, direttore del Giro e del settore ciclismo di Rcs Sport, alza la voce: «Mi auguro un Giro senza polemiche e con un po’ di sole. Ma il caso Astana ancora alla Commissione Licenze mi preoccupa. L’avevo detto a marzo al presidente Uci, Cookson, di non volere una squadra sub-judice al via del Giro. Che c’entra un singolo corridore se il problema è la squadra? Perché io non devo avere un vincitore, che aveva il diritto di correre, nell’ipotesi che poi un eventuale ricorso al Tas sia negativo per la squadra e arrivi durante o dopo il Giro, solo per un problema di tempi e di burocrazia? Visto il ritardo del caso Astana (prossima udienza il 24 aprile, ndr), mi auguro che finisca tutto in una bolla di sapone. E in ogni caso sono pronto a chiedere io i danni all’Uci, se si dovesse ripetere un caso come quello di Contador del 2011. Faccio ancora fatica a pensare a quel Giro che gli hanno tolto dopo il Tour, nella nostra corsa era stato stracontrollato». NUMERI Il Giro vuol dire anche molte curiosità. Il percorso è lungo 3.489 km, i metri di dislivello sono 43.000, la Cima Coppi è il Colle delle Finestre, 2.178 metri, il penultimo giorno. Gli arrivi in salita sono sette: Abetone (5a tappa), Campitello Matese (8 a ), VicenzaMonte Berico (12a), Madonna di Campiglio (15 a ), Aprica (16a), Cervinia (19a), Sestriere (20a). Stesso numero delle tappe per velocisti, sette, compresa la 21a e ultima Torino-Milano. E l’11a, Forlì-Imola termina con 3 giri di circuito dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari. © RIPRODUZIONE RISERVATA
oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03).
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Katusha boom 11 vittorie in 13 giorni Boaro leader ● La Katusha è la squadrastato russa. Dal 9 febbraio al 9 marzo, il team guidato dal russo Ekimov (fedelissimo di Armstrong) ha vinto 6 corse. In 13 giorni, dal 28 marzo a ieri, ben 11 vittorie, di cui 5 WorldTour: una tappa del Catalogna con Chernetsky, la Gand-Wevelgem con Paolini, il Fiandre con Kristoff (2° alla Sanremo), due tappe con Joaquin Rodriguez al Paesi Baschi. Ieri «Purito» ha battuto l’olandese Mollema (Trek) e il britannico S.Yates (Orica); 6° Scarponi. Classifica: guida S. Henao (Sky), 4° Scarponi a 7”. SARTHE - Gran colpo di Manuele Boaro (TinkoffSaxo) al Circuito de la Sarthe in Francia: sua la terza tappa, il 28enne veneto è leader con 3” su Adriano Malori. REBELLIN - Processo a Padova per la positività a Pechino 2008 e l’ipotesi di evasione fiscale: il pm chiede la condanna a 1 anno. Sentenza il 30 aprile.
Manuele Boaro, 28 anni, festeggia vittoria e maglia BETTINI
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Ciclismo R Domenica la Regina delle Classiche
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
A TU PER TU CON...
● Foto 1. Bradley Wiggins nel luogo mitico della Parigi-Roubaix: la Foresta di Arenberg. ● Foto 2-3-4. Tre «volti» del Baronetto: nei primi anni della carriera con capelli e basette lunghe; a febbraio al Tour of Qatar; l’espressione simbolo alla fine della Roubaix 2014, chiusa al nono posto FOTO ROBERTO BETTINI 2 3 4
«LA ROUBAIX E’ UNA FAVOLA MI FA AMARE IL CICLISMO» PER L’ULTIMA GARA AD ALTO TO LIVELLO SIR BRADLEY HA RIVISTO VIDEO,, LETTO ARTICOLI, CRONOMETRATO O IL PAVÉ: «SÌ, HO ODIATO IL TOUR E ARMSTRONG» RECORD DELL’ORA 6-7 GIUGNO, GNO, LONDRA INVIATO A COURTRAI (BELGIO) cscognamiglio@gazzetta.it
N
on si è limitato a rivedere le videocassette delle mitiche Roubaix di inizio Anni 90, quelle dei miti Duclos-Lassalle, Ballerini e un giovane Museeuw. Sarebbe stato tutto sommato normale, e in Bradley Wiggins di ordinario in effetti c’è poco. Il Baronetto, che domenica inseguirà il successo nell’Inferno del Nord nell’ultima gara su strada ad alto livello di una carriera inimitabile, ha fatto di più. E’ andato a prendersi tutte le copie della rivista Cycling Weekly di quel periodo che aveva conservato, si è procurato le poche che non aveva. Ha letto, studiato, ripassato ogni particolare. E’ l’attenzione quasi maniacale per i dettagli, la stessa che è stata parte fondamentale della scommessa pazza eppure vinta del Tour 2012. E sentite quest’altra: Sir Brad ha cronometrato tutti i settori di pavé (27, per un totale di 52,7 chilometri) e pure il tempo che ci vuole tra l’uno e l’altro. Sa perfettamente che «il più lungo è il terzo, Quievy-Saint Python, ci vogliono circa cinque minuti. Per il Carrefour de l’Arbre, che spesso è decisivo, bastano tre minuti e 20 secondi». Non si saprà prima di domenica pomeriggio l’esito dell’interrogazione, ma di sicuro lui si è preparato come solo un primo della classe sa fare.
Se quella del Tourr per lui sembrava un’impresa impossibile, non è che trionfare nella regina delle Classiche – che correrà orrerà con la bici Pinarello con la eriore come già il Fiandre — sia da sospensione posteriore orsa sette volte: nelle prime tre meno. L’ha già corsa 05) si è ritirato. E nelle successive (2003, 2004, 2005) altro che brillante: 49° nel 2006, tre era stato tutt’altro 25° nel 2009, 90°° nel 2011. E’ stato il nono posto o a fargli definitivamente capire dello scorso anno na chance. Ma l’amore, quello, c’è che può avere una o, fin da quando era diretto dall’ex stato fin da subito, vincitore Marc Madiot alla Française des Jeux da 003). «Brad non è il favorito. Ma neopro’ (2002-2003). può farcela», ha ben sintetizzato il francese. Si è ma trasformazione fisica, riconcesso l’ennesima tornando simile al pistard signore dei veloili in più rispetto al vittodromi: pesa 5 chili ono di settembre, 8 se il rioso Mondiale crono paragone è il Tourr 2012. Soprattutto, prima di ritornaree in pista (il reer il quale ha cord dell’ora, per 8 KG IN PIU’ Bradley Wiggins, 34 anni, pesa 8 kg in più del Tour 2012 (69 kg!), 5 rispetto al Mondiale crono del 2014 BETTINI
Wiggins
CONTENUTO PREMIUM 1
L’INTERVISTA di CIRO SCOGNAMIGLIO
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L'IDENTIKIT NATO A GAND (BELGIO) IL 28 APRILE 1980 PROFESSIONISTA DAL 2002 CORRE CON TEAM SKY
Bradley Wiggins ha vinto 37 corse su strada da pro': l’apice della carriera, naturalmente, è stato il Tour de France 2012. L’ultima, in ordine di tempo, la crono della Tre Giorni di la Panne (2 aprile). E’ campione olimpico e mondiale della cronometro in carica. In pista, 3 ori olimpici e 6 mondiali tra americana, inseguimento individuale e inseguimento a squadre
prenotato il weekend del 6-7 giugno a Londra, e l’oro dell’inseguimento a squadre a Rio 2016), ha ricominciato a divertirsi come non gli capitava da tempo. Per l’incontro con i cronisti di venerdì scorso a Courtrai (oggi il bis), Sky si era raccomandata: «Dieci minuti al massimo». Dopo 20’ sir Brad era ancora lì che parlava. Wiggins, che cosa significherebbe per lei vincere la Roubaix? «Partecipare e avere una chance di vincere, è già una favola. Diciamo che vincere sarebbe il lieto fine perfetto di questa favole. Ma ragazzi, sarà difficile, molto difficile. Sono convinto che anche la nuova bici sarà utile». Che cosa desidera per la gara? «Darei tutto per essere, quando comincerà il Carrefour de l’Arbre, nella esatta posizione in cui ero lo scorso anno. Sarebbe già abbastanza per me». Vuole dire che poi firmerebbe pure per lo stesso finale? «Ehi, certo che no! Non fraintendetemi. Non sto dicendo ok, accetto il nono posto. Ma vorrei avere di nuovo una gara lineare, niente cadute, solo un cambio di ruota e non per una foratura». La squadra le dà fiducia? «L’anno scorso eravamo in 3 nei 15: Thomas, io, Eisel. Abbiamo Stannard, Rowe, Fenn, Knees, Puccio. Siamo forti». Che sensazione le dà essere alla fine della carriera ad alto livello su strada? «Difficile non pensarci perché tante cose te lo ricordano. Pozzato questa settimana mi ha chiesto una bici per la collezione, ne ha una per tutti i suoi corridori favoriti. Eravamo juniores insieme! Così realizzi che sei alla fine, diventi nostalgico… E Paolini, che in Qatar mi ha chiamato in coda al gruppo e si è voluto fare la foto con me». Riesce a percepire l’interesse chee cc’èè attorno a que questo suo tentativo? «Sì, l’anno scorso non era paragonabile. In squadra avremo una ventina di membri dello staff. In generale, ho visto in giro ogni parassita e pure il suo cane, l’autista del bus ha portato il gatto (sorride, ndr)…». Come e perché ha ritrovato il divertimento e il gusto di essere ciclista? Al Tour, 3 anni fa, sembrava che lo avesse perso. «Il Tour era diventato come una scimmia sulle spalle. Durante, c’era tutta quella pressione. E dopo, sì, per un periodo ho odiato avere vinto il Tour, ho odiato il ciclismo, ho odiato i media che mi facevano sempre domande su Armstrong, g, ho odiato Armstrongg perché aveva dato quella interviPoi la scimmia se n’è sta a Oprah. P nessuno mi parla più andata via, n del Tour. E io sono tornato a divertirmi».
«NON COMPRO PIÙ CHITARRE, ADESSO MI DEDICO ALLE VECCHIE BICI» «POZZATO ME NE HA CHIESTO UNA PER LA SUA COLLEZIONE»
Divertirsi sta per... «Ho cominciato comincia a ricordare perché il ciclismo era la mia priorità, perché lo am amavo, perché idealizzavo i miei eroi. er I miei vicini im- BRADLEY WIGGINS pazzi pazzivano per l’Arsenal, IN ALTO DA PICCOLO il T Tottenham, i calciator tori. Per me i ‘calciatori’ erano Museeuw, Ball Ballerini, Indurain». Quando si arriva nel velodromo di Roubaix, sens che sensazione si prova? «Beh, i velodromi significano qualcosa nella mia ca carriera, non è casuale che abbia scelto ch di chiudere ad alto livello su strada con que corsa. E’ l’unica che finisce così, è questa l’un l’unica che vuoi concludere anche con un clavicola rotta solo per entrare lì e una p poi tuffarti sull’erba. In ogni caso sarà d divertente. Il Tour è una storia lunga un m mese che diventa una vita. La Roubaix iin definitiva dura poco più di sei ore. N Non hai una seconda possibilità». co si aspetta in definitiva per domeniChe cosa ca? Dire vin vincere non vale. «Sempliceme «Semplicemente, godermi ogni momento di una corsa magica. Catturarlo. Poi voltarmi indietro, riassaporarlo, ricordarmelo ric per sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE STORIE DELLA ROUBAIX Leggi le storie più belle della Parigi-Roubaix raccontate da Marco Pastonesi su www.gazzetta.it
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Siamo in onda! R
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
La programmazione odierna di Gazzetta Tv. MATTINA Dalle ore 7 alle ore 9 Gazzetta News Ore 9 11X90 Ore 9.05 Campioni a confronto Ore 9.30 Explorers Ore 10 11X90 Ore 10.05 Extreme Fishing Ore 11 11X90 Ore 11.05 Condò Confidential (replica)
Ore 11.30 Campioni a confronto Ore 12 11X90 Ore 12.05 The Speedgang POMERIGGIO Dalle ore 13 alle ore 14.15 Gazzetta News Ore 14.15 Sottocanestro (diretta) Ore 14.45 Autogol News Ore 15 11X90 Ore 15.05 Sfide senza limiti
Ore 15.30 Campioni a confronto Ore 16 11X90 Ore 16.05 Extreme Fishing Ore 17 11X90 Ore 17.05 The Speedgang Ore 18 11X90 Ore 18.05 Sfide senza limiti Ore 18.30 +3 Fantanews Ore 19 Calcio Market (diretta)
SERA Dalle ore 19.30 alle 20.45 Gazzetta News Ore 20.45 Autogol News Ore 21 11X90 Ore 21.05 Condò Confidential (Maldini) Ore 21.35 The Speedgang Ore 22.30 Campioni a confronto Ore 23 Calcio Market (replica) Ore 23.30 Gazzetta News
Via al weekend del grande basket
1Oggi «Sottocanestro», domani Trento-Pesaro con Banchi ospite in studio, domenica Milano-Roma clic
Massimo Oriani
I
l basket raddoppia. Il lungo weekend dei canestri su Gazzetta Tv vedrà infatti due dirette della 27a giornata di serie A di basket. Con il solito gustoso antipasto della rubrica «Sottocanestro», in onda oggi alle 14.15. Oltre al consueto anticipo del sabato alle 20.30, che questa settimana vedrà in campo la Dolomiti Energia Trento contro la Consultinvest Pesaro, domenica la nostra rete concederà il bis con una grande classica del campionato italiano, EA7 Milano-Acea Roma, con palla a due al Forum alle ore 17. DALLA SALDA «Sottocanestro» vedrà oggi ospite Alessandro Dalla Salda, amministratore delegato della Pallacanestro Reggiana, seconda in classifica e impegnata domenica in un fondamentale scontro diretto per mantenere la piazza d’onore contro un Banco di Sardegna Sassari in difficoltà dopo i due k.o. consecutivi con Milano e Trento. Sabato invece prepartita nei nostri studi dalle ore 20 con Luca Banchi, allenatore dell’Olimpia Milano, che presenterà la sfida contro la Virtus Roma. MATRICOLA Il match di sabato, che vedrà (così come quello di domenica) il commento tecnico di Dan Peterson, sarà l’occasione per vedere all’opera la rivelazione del campionato, la neopromossa Aquila Trento, ormai saldamente sul treno playoff, con possibilità di fare non solo esperienza ma anche magari sorprendere qualcuno al primo turno. Gran parte del merito va a
COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59
Josh Owens, 26 anni, lungo statunitense di Trento uscito da Stanford, nella gara d’andata a Pesaro CIAMILLO
coach Maurizio Buscaglia, che ogni weekend mette in campo una squadra che gioca a memoria, dove ognuno sa cosa fare e non va mai sopra le righe. Ad eccezione di Tony Mitchell, che spesso va un po’ fuori giri ma fa parte del personaggio, al talento bisogna pur concedere qualcosa. La bravura di Buscaglia è stata però anche nel saper gestire le bizze della sua superstar, il capocannoniere del campionato, avendo anche il coraggio di lasciarlo in panchina quando i suoi eccessi diventavano un problema per il gruppo.
NUMERI C’è anche una curiosità statistica davvero unica riguardante l’Aquila. Il differenziale tra punti fatti e subiti in media è solamente +0.3, dato strabiliante se si pensa alle 15 vittorie in 25 partite. Trento è stata coinvolta solamente in 4 partite con uno scarto di 5 o meno punti: tre le ha vinte (+2, +2, +5), una l’ha persa (-5). Ben 14 si sono concluse invece con scarto in doppia cifra, con bilancio del 50% (7-7). © RIPRODUZIONE RISERVATA
● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
Basket R Eurolega, Top 16
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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K.O. COL CSKA
La triade decolla nella 2 fase, ma non basta a
Armani: «Ora ci vuole un’altra dimensione» MILANO
DANIEL HACKETT Il playmaker è passato da 13.2 punti di media nella 1a fase a 8.5. nelle Top 16, dove però con 4.4 assist di media è undicesimo assoluto
MARSHON BROOKS La guardia ha raddoppiato la propria produzione offensiva in Top 16: è passato da 8.5 punti di media a 15.9 con il 56% da due
P
urtroppo l’abisso non è solo nelle motivazioni. Milano è in campo per l’onore, il Cska per blindare il 1° posto nel girone. I russi impiegano meno di 10’ a spazzar via ogni dubbio. L’armata rossa entra da regina nei playoff con 2 sole sconfitte in 24 partite: nessuno ha fatto meglio. Alla fine son baci, abbracci e applausi per tutti, a cominciare dall’ex Nets Kirilenko (tapin da urlo) e tutta la sua banda, che pare non aver punti deboli. La pratica è messa in ghiaccio dai lunghi nel 1° quarto. Kaun, Vorontsevich e Kirilenko dominano, firmando il 9/10 da 2 e la mattanza a rimbalzo (12-2).
ALESSANDRO GENTILE L’ala è esplosa nel girone di ritorno delle Top 16 segnando 20.8 punti di media col 33.3% da tre. Nella regular season viaggiava a 9.9. punti a gara
Lunghi, big, rincalzi Milano, i perché del flop europeo
REAZIONE Cska a +11 (1223) con Milano che reagisce solo dall’arco. Quando Elegar, nel 2° periodo, infila un gioco da 3, si scatenano gli esterni russi, irradiati dalla classe di Teodosic: 6 triple per il +21 (34-55) dell’intervallo. Il resto è cabaret con applausi finali del Forum e di Giorgio Armani che puntualizza: «L’Eurolega è l’Eurolega, basta vedere come gioca il Cska. La nostra ha vissuto momenti interessanti e altri deludenti, abbiamo molta strada da fare. Un’altra dimensione in Europa? E’ quello che cerchiamo». v.d.s.
1Samuels troppo solo, gli esterni si svegliano tardi,
panchina non all’altezza: così l’EA7 è fuori dai playoff Vincenzo Di Schiavi
M
ilano saluta l’Eurolega con un unico sostanziale rimpianto: quello del velocista che raggiunge il massimo dei giri un metro dopo il traguardo. Quando i giochi sono già fatti. E’ il girone di ritorno di Top 16 dell’EA7: 3 vinte e 4 perse. Bilancio accettabile, anche per impatto mentale e qualità del gioco e dei singoli, quanto mai stridente con le prime 7 dell’andata (una sola vittoria): deprimenti sotto tutti i punti di vista. Del crollo in casa col Nizhny e la batosta di Vitoria, non certo big ma al massimo inter pares, s’è già detto. Come dell’incapacità dei campioni d’Italia, in 23 gare europee, di piazzare un acuto contro chi vive al piano di sopra, lasciando per strada l’impressione che le grandi d’Europa siano di un altro pianeta. L’anno scorso non era così. In futuro non potrà essere così. A Milano non si chiede la Final Four d’ufficio, ma una costante presenza nelle prime 8 d’Europa. Perché le risorse, per tale obiettivo, non mancano. PIVOT Il gap con Barcellona, Fenerbahce, Efes e il Panathinaikos (ora claudicante) ha messo a nudo un problema
strutturale. Contro avversari che possono schierare tre pivot veri, quelli di Milano si sono mostrati, nel complesso, inadeguati. Troppo solo Samuels (e a volte un po’ undersized), con James e Gigli spendibili solo sulla carta. Il problema è emerso già in regular season e forse, l’Elegar della situazione, andava inserito all’inizio delle Top 16 e non a metà della seconda fase. BIG Altro problema, come detto, è che l’EA7 si è svegliata tardi. E il rapporto di causa-effetto porta dritto agli esterni, ganglo fondamentale del progetto milanese. Hackett, Brooks e Gentile, per motivi diversi, sono entrati in sintonia quando i giochi erano in parte compromessi. Troppo ondivago il play, segnato da una prima parte di stagione di anomalo part-time a causa della squalifica: si va dal trittico a oltre 20 punti di media con Barça, Bayern e Pana, allo 0/8 al tiro contro il Nizhny in casa; 12 punti e 10 rimbalzi col Fenerbahce e il 2/8 della settimana dopo a Vitoria, in perenne conflitto col tiro da tre (4/42 in Top 16, 9.5% contro il 30.8% dell’anno scorso). Brooks invece ha scontato un lungo ambientamento. MarShon ha raddoppiato le proprie medie in Top 16: 15.9 contro l’8.5 di regular sea-
son (40% da 2) e l’impressione che il suo gioco non fosse spendibile a un tale livello. Poi ha capito, ma non troppo in fretta. Tant’è che il club ha pensato, per lunghe settimane, più a rafforzarsi sul perimetro che sotto canestro. Infine Gentile: Top 16 a 17.9 punti di media che diventano 20.8 nel girone di ritorno. Devastante. Specie rispetto alla regular season quando girava a 9.9 senza riuscire a fare la differenza. Perchè? Dopo lo scudetto vinto a giugno, un’estate in azzurro e poi dritto in ritiro con l’Olimpia. Un super lavoro che ha pagato quest’anno con un avvio costellato da infortuni e una condizione scadente, culminata in una Coppa Italia da incubo. SECONDE LINEE Ragland avrebbe dovuto fare il Jerrells, coprendo le falle sull’asse playguardia. Morale: non è spendibile per questi livelli. E poi Kleiza: doveva essere il «4» titolare. È finita come sempre (Wallace, Kangur, Fotsis...), con Melli in campo ad offrire qualche garanzia in più. Il problema del lituano? Soprattutto difensivo dove ha subito con tutti. Ed ecco il rompicapo: in Europa è più utile un 4 tiratore o uno verticale? L’ideale sarebbe coniugare il tutto in un unico soggetto. Che non è Linas Kleiza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Frank Elegar, 28enne newyorchese di 2.06, con l’EA7 da fine febbraio AFP
AVANTI EFES, MACCABI E PANA Efes e Vitoria k.o.: passano i turchi per differenza canestri nello scontro diretto. Avanti anche il Maccabi che sbanca Berlino. Alba fuori per differenza canestri negativa col Panathinaikos. In attesa delle gare di stasera, ecco i primi accoppiamenti: Cska-Pana e Fenerbahce-Maccabi. Girone E: Alba-Maccabi 64-73; Stella Rossa Belgrado-Panathinaikos 69-68. Oggi: Galatasaray-Barcellona; Real Madrid-Zalgiris Kaunas. Class.: Real*, Barcellona* 10-3; Maccabi* 9-5; Pana*, Alba 7-7; Zalgiris 5-8; S.Rossa 3-10; Galatasaray 2-11. Girone F: MilanoCska 79-88; Fenerbahce-Efes 83-72;
Malaga-Vitoria 93-84. Oggi: Olympiacos-Nizhny. Class.: Cska* 12-2; Fener* 11-3; Olympiacos* 9-4; Efes*, Vitoria 6-8; Milano, Malaga 4-10; Nizhny 3-10. *: qualificate. PETRUCCI-FIBA - Incontro ieri a Mies (Svizzera) tra i componenti europei del Central Board Fiba e i rappresentanti delle principali federazioni europee sula riforma delle competizioni europee per club. «Condividerò i progetti con i club italiani interessati ha affermato il presidente Petrucci, presente alla riunione - E’ iniziato un percorso che sarà portato avanti d’intesa con la Nba».
9-15
85,21
● Il bilancio totale di Milano in Eurolega. La prima fase è stata chiusa con 5 vinte e 5 perse, mentre nelle Top 16 il saldo è 4 partite vinte e 10 perse
● Sono i punti a gara subiti da Milano nelle Top 16, seconda peggior difesa: davanti solo il Nizhny con 85,23 punti di media subiti (con una gara da giocare)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO
79
CSKA
88
(15-23, 34-55; 55-73) EA7 MILANO: Hackett 4 (2/3, 0/3), Brooks 13 (3/6, 2/5), Gentile 15 (4/8, 2/6), Melli 9 (1/4, 2/5), Samuels 18 (6/8, 0/1); Moss 5 (1/1, 0/2), Ragland 6 (3/7, 0/1), Kleiza 7 (0/1, 1/5), Elegar 2 (1/2). N.e.: Cerella, James, Gigli. All.: Banchi. CSKA MOSCA: Teodosic 4 (0/1, 1/6), Weems 6 (0/1, 2/5), Kirilenko 14 (4/5), Vorontsevich 14 (2/3, 2/3), Kaun 19 (7/9); De Colo 8 (2/5, 0/2), Korobkov (0/1), Nichols 3 (0/2, 1/1), Jackson 8 (2/2, 1/1), Markoishvili 2 (1/1, 0/1), Hines 6 (2/3), Khryapa 4 (2/3). All.: Itoudis. ARBITRI: Perez Perez (Spa), Dozai (Cro), Jimenez (Spa). NOTE - T. l.: Mil 16/24, Cska 23/34. Rimb.: Mil 35 (Samuels, Gentile 6), Cska 39 (Kaun 8). Ass.: Mil 12 (Hackett 4), Cska 20 (Teodosic 8). Tecn.: panchina Milano 24’12” (4461). Antisp.: Nichols, Kleiza 11’59” (19-27). Usc. 5f.: Gentile 38’57” (7787). Progr.: 5’ 6-10, 15’ 27-39, 25’ 46-64, 35’ 63-84. Spett.: 7500.
NBA
LeBron e Cavs secondi a Est: finale assicurata? 1Per la 5
volta James nei playoff da n.2: nei 4 precedenti sempre alla sfida per il titolo. Hawks: rilasciati Sefolosha e Antic a
C
ol successo di mercoledì notte i Cavs sono ora certi del secondo posto a Est alle spalle degli Atlanta Hawks. Una posizione di partenza nella griglia playoff familiare per LeBron James. E’ infatti la quinta volta in carriera che il Prescelto inizia la postseason con la testa di serie n.2. Nei 4 precedenti la sua squadra è sempre arrivata in finale Nba. Nel 2007 con Cleveland eliminò a sorpresa Detroit
in finale Est, nel 2011 con Miami fece fuori Chicago, nel 2012 buttò fuori Boston (che era la n.4) e un anno fa riuscì a passare il turno contro Indiana, sempre con gli Heat. Tre volte quindi col fattore campo sfavorevole e solo con i Celtics giocando gara-7 in casa. Solo nel 2012 però è poi arrivato l’anello (4-1 sui Thunder). MEGLIO FUORI King James non dà peso al passato: «E’ an-
LeBron James, 30 anni REUTERS
data così – ha detto dopo aver affossato i Bucks con la tripla decisiva nel finale – E’ molto bello poter giocare davanti ai tuoi tifosi il maggior numero di partite possibile. Ma io mi esalto in trasferta, preferisco quell’atmosfera nei playoff, le avversità mi caricano ancora di più». In carriera LeBron ha vinto solamente 4 serie quando non ha avuto il fattore campo favorevole. Ora James dovrebbe saltare le prossime due partite per riposarsi in vista del via dei playoff (sabato 18): «Mi piace prendermi un paio di gare di riposo per recuperare ed entrare nella postseason al top della forma» ha detto il Prescelto.
FALSATA Qualcuno ha fatto notare che le due gare che non lo vedranno in campo sono entrambe contro Boston, in lotta con Miami per l’accesso ai playoff e lo ha interpretato come uno sgarbo verso i suoi ex compagni. Ovvio che LeBron debba guardare solo al suo interesse, altrettanto vero che, come già successo altre volte in questi giorni, queste scelte pesano fortemente sulla corsa per il 7° e 8° posto a Est. La colpa non è di chi giustamente guarda al suo bene, ma una soluzione va trovata. Intanto San Antonio continua la sua inarrestabile marcia, vincendo la 9a in fila (senza Belinelli, fermo per un risentimento inguinale)
tutte con almeno 12 punti di scarto. Rilasciati senza cauzione Sefolosha e Antic, giocatori di Atlanta arrestati dopo la rissa a New York che ha visto Copeland, ala di Indiana, accoltellato all’addome. Il giocatore è stato operato e resta ricoverato in buone condizioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati: Charlotte-Toronto 74-92; Detroit-Boston 103-113 (Datome n.e.); Orlando-Chicago 105-103; Philadelphia-Washington 90-119; Brooklyn-Atlanta 111-114; New York-Indiana 86-102 (Bargnani 15); Memphis-New Orleans 110-74; Milwaukee-Cleveland 99-104; San Antonio-Houston 110-98; DenverLakers 119-101 (Gallinari 27); Utah-Sacramento 103-91; Dallas-Phoenix 107-104; Portland-Minnesota 116-91.
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Tennis R La rivelazione
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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@AmeMauresmo Bébé arrivera en août ! #enceinte Baby will be here in august ! #pregnant So happy
A sinistra Amelie Mauresmo, 34 anni, nel ruolo di capitana di Fed Cup della Francia
Mauresmo, che sorpresa «Sarò mamma ad agosto»
1L’ex numero uno francese, gay dichiarata, lo annuncia sui
social network e la rete si scatena: inseminazione o un fidanzato?
L’
la quale ruppe nel 2003, ripromettendosi da allora di non parlare più della propria vita privata? Secondo queste voci incontrollate, le due si sarebbero anche sposate in segreto.
FIDANZATA? La brevità del messaggio, che al di là della pura notazione di cronaca non fa alcun riferimento ad un’eventuale paternità, ha subito scatenato il popolo della rete. Inseminazione artificiale da single? Addirittura un fidanzato, come sostenuto da qualche sito di gossip che avrebbe intravisto la coppia acquistare un anello con diamanti in una gioielleria parigina? Oppure il suggello della scienza all’amore ritrovato con la compagna storica Sylvie Bourdon, che era al suo fianco in quel fatidico 1999 e con
ESEMPIO In attesa che sia proprio Amelie, se lo vorrà, a rivelare la vera storia della gravidanza, non si può che applaudire, una volta di più, al coraggio della francese, che non ha mai avuto paura di metterci la faccia. Quando annunciò l’omosessualità (e aveva solo 19 anni), forte dei monumentali esempi di Billie Jean King e Martina Navratilova, i genitori in pratica la disconobbero e, alla morte del padre, lei soffrì profondamente per non essere riuscita a recuperare per intero il rapporto. Ha vissuto la sua condizione con grande tatto e discrezione, passando sopra le critiche delle colleghe, arrivate a definirla «un mezzo uomo» (così la Hingis) e ancora «una giocatrice che dovrebbe fare i tornei con i maschi» (così la Davenport), anche se poi la svizzera tentò di smentire la frase, ma venne inchiodata da un nastro registrato. E la reazione della Mauresmo quale fu? Un aplomb regale, di raffinata educazione: «Sono solo paro-
Riccardo Crivelli annuncio su Facebook e Twitter, corredato dalla foto assai tenera di un paio di scarpettine da tennis blu accanto a un identico paio, ma da adulti: «Il bambino arriverà in agosto! Incinta! Sono così felice». Lei è Amelie Mauresmo, ex numero uno del mondo e vincitrice di due Slam, una delle giocatrici più eleganti e talentuose del primo decennio del secolo, oggi allenatrice di Andy Murray. E lesbica dichiarata dal 1999, quando lo rivelò al mondo prima della finale persa contro la Hingis agli Australian Open.
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le di piccola stupidità».
● I tornei dello Slam vinti dalla Mauresmo, entrambi nel 2006, Australian Open e Wimbledon
A CHARLESTON
Errani nei quarti Sconfitta a fatica la giovane Tormo ● Sara Errani ai quarti a Charleston (Usa, 700.000 , terra verde) dopo aver sconfitto 6-2 5-7 6-2, la qualificata spagnola Sara Sorribes Tormo, numero 195 Wta: oggi trova la ceca Hradecka. QUINZI NAPOLETANO Quinzi nei quarti al «Capri Watch Cup», challenger da 100.000 euro sulla terra rossa del Tennis Club Napoli. Si è imposto 7-6 (7) 7-5 su Cipolla, proveniente dalle qualificazioni, ed ora affronterà Cecchinato, che ha battuto l’estone Zopp 4-6 6-3 7-6 (10) Ai quarti anche Fabbiano, 7-5 6-3 sullo slovacco Gombos.
ALLENATRICE Controcorrente, sempre con eleganza, anche quando nell’estate dell’anno scorso ha accettato di allenare Andy Murray, prima donna della storia a seguire all’angolo un vincitore di Slam. Una scelta che ha sollevato più di un mormorio, subito stoppata dallo scozzese e soprattutto dalla di lui mamma Judy, che ha sempre considerato Amelie il tecnico ideale per il figlio. Certo, alla luce della rivelazione di ieri, assume altre sfumature la decisione di Murray di un mese fa di farsi affiancare anche dall’ex campione svedese Bjorkman, che avrebbe dovuto solamente occuparsi del servizio. Andy, sembra dunque quasi certo, conosceva la novità. La Mauresmo, che è anche capitana di Fed Cup della Francia e in febbraio ci ha rifilato la pesante delusione di Genova, la settimana prossima sarà regolarmente in panchina nella semifinale di Ostrava contro la Repubblica Ceca. La nascita del bebé, però, la costringerà ad allontanarsi da Murray per la lunga campagna estiva sul cemento americano. New York val bene una mamma. © RIPRODUZIONE RISERVATA
HOCKEY GHIACCIO
Asiago campione Borrelli superstar Renon cede il titolo
La festa all’Odegar per un gol dell’Asiago in gara-7 di finale PATTIS
1Gara-7 sul filo, Per
i vicentini è il quinto tricolore. Festa Strazzabosco: c’era per lo scudetto 2001 Andrea Buongiovanni INVIATO AD ASIAGO (VICENZA)
T
ripudio giallorosso: lo scudetto numero 81 è dell’Asiago. La squadra dell’Altopiano è campione d’Italia per la quinta volta, la quarta nelle ultime sei stagioni. Poco importa se il Bolzano, da due anni, ha scelto di giocare all’estero: gli Stellati del presidente Piercarlo Mantovani, oggi, sono la squadra di riferimento del movimento. I ragazzi di coach John Parco si confermano gruppo dalle qualità tecniche e morali di qualità: il campionato, allargato a dodici formazioni, è stato lungo e difficile, con alcuni momenti delicati. Ma i veneti, nel momento della verità, non hanno fallito. Il Renon, vinta la Coppa Italia, abdica comunque a testa alta. Ha retto sino in fondo. E’ lo scudetto di tanti, ma di un giocatore in particolare: Michele Strazzabosco, a 39 anni, è ancora tricolore. C’era già nel 2001, nel giorno del primo trionfo. Dice che si ritirerà: sarà vero? Intanto all’Odegar è festa grande. IL MATCH La sfida è infinita: Asiago e Renon si affrontano per l’undicesima volta nel corso della stagione e anche gara-7 di finale, ine-
vitabilmente, corre sul filo dell’equilibrio. I vicentini partono a tutta e dopo 12’ fuggono sul 2-0 (protagonisti Ulmer e Devergilio con deviazioni sotto gabbia). Ma gli altoatesini, con un 1-2 micidiale, riaprono il discorso. Al 16’ possono sfruttare 57” di doppia superiorità: gliene bastono 25 per accorciare (Gruber) e altri 31, con un uomo di movimento in più, per pareggiare (per Johansson è il quarto gol della serie). Il secondo periodo è senza reti, il terzo si apre con un rigore per l’Asiago (all’1’55”): Tauferer stende Devergilio lanciato in contropiede, ma Weijhandl, un signor portiere come il collega rivale Marozzi, si oppone. I padroni di casa sono pressoché fissi nel terzo avversario e, al quarto power play del match (Borgatello è in panca puniti per bastone alto), c’è il 3-2: lo firma capitan Borrelli, raccogliendo nel traffico un disco scagliato da Hotham. E’ Devergilio a scrivere la parola fine: a 67” dalla sirena, a porta vuota, sfrutta un assist al bacio. In tribuna anche Carolina Kostner, sorella di Simon, attaccante del Renon, applaude. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Asiago-Renon 4-2 (2-2, 0-0, 2-0). Marcatori: p.t. 4’14” Ulmer (A), 12’47” Devergilio (A), 16’34” Gruber (R) 2 s.n., 17’07” Johansson (R) s.n.; t.t. 8’24” Borrelli (A) s.n, 18’53” Devergilio (A) p.v. Serie: 4-3. Asiago campione: Marozzi (Tura); Sullivan, S. Marchetti; M. Strazzabosco, Notham; Casetti, Nicola; A. Strazzabosco; Borrelli, Nigro, D. Iori; Ulmer, Bentivoglio, Benetti; Presti, Tessari, Benetti; Pace, Magnabosco. All. Parco. Albo d’oro recente: 2000 Bolzano, 2001 Asiago, 2002-2006 Milano, 2007 Cortina, 2008-2009 Bolzano, 20102011 Asiago, 2012 Bolzano, 2013 Asiago, 2014 Renon, 2015 Asiago.
VARIE
RUGBY
DOMENICA
Caso Coni Lombardia Malagò lancia Perri
Gavazzi: «Addio gettoni, soldi solo se si vince»
Ecco Vivicittà E a Rebibbia c’è pure Schwazer
● A Milano per l’inaugurazione del Samsung District, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha fatto chiarezza sulla situazione del Comitato Lombardia, commissariato da quando due mesi fa Pierluigi Marzorati si è dimesso a seguito della sfiducia votata dal Consiglio. Negli incontri che Malagò ha avuto in città, è emersa la possibilità che si possa arrivare a una candidatura condivisa dopo che si erano presentati Oreste Perri, messo sul tavolo da Regione Lombardia (Antonio Rossi), Alessandro Castelli (già presidente Cus Milano), uomo dei 6 anti-Marzorati, Tony Cappellari, ex general manager Olimpia,
● «Ho proposto di aumentare premi e taglieremo i gettoni. Dei pensionati sono stanco. Ci servono più vittorie. Non sono io ad essere sceso al 15° posto nel ranking». La proposta del n.1 Fir Alfredo Gavazzi (nella foto) farà rumore. Il gettone di presenza nell’Italia è una voce storica e ancora rilevante: «I tempi sono cambiati. La Fir paga già gli atleti con le franchigie. Al Mondiale 2011 per loro c’erano 1.500.000 : 600.000, cioè 30.000 a testa, per la presenza, 900.000 in caso di qualificazione ai quarti (che non avvenne, ndr). Per il prossimo il premio è di 50.000 a testa se si passerà il turno». Per il Mondiale, Gavazzi vuole integrare
● (v.p.) Una corsa lunga settimane, mesi e tanti chilometri. Vivicittà, la manifestazione dell’Uisp, è stata presentata ieri: tante corse in giro per l’Italia e il mondo, da Sarajevo al Libano, messe insieme da una maxi classifica, costruita con differenti «pesi» a seconda delle difficoltà del percorso. A Roma, come sede di gara, è stato scelto il carcere di Rebibbia, dove domenica si correrà dalle 10.30. A dare il via ci sarà pure il presidente del Coni, Giovanni Malagò. E nelle vesti di ospite, naturalmente senza gareggiare in quanto squalificato, è atteso Alex Schwazer. Passa anche da Rebibbia il suo tentativo di «riabilitazione».
appoggiato da 5 Federazioni (ma non la Fip) e Alan Rizzi, individuato dai commissari e quindi da Malagò stesso. Dopo il ritiro di Rizzi, è diventata più forte la candidatura di Perri: «Non ci sono le ragioni e i motivi — spiega il presidente del Coni — perché il commissariamento prosegua oltre. Negli incontri con i possibili candidati è emersa la volontà di convogliare gli sforzi su un personaggio autorevole, e Perri racchiude le qualità del grande campione, del grande tecnico e dell’amministratore competente. Credo che entro fine maggio giungeremo a una conclusione condivisa». Malagò, che ieri sera è stato a cena con
Giovanni Malagò, 54 anni ANSA la Pellegrini, ha poi parlato delle prospettive dell’olimpionica: « Ogni anno che passa l’asticella sale per evidenti motivi: ci sono nuove atlete all’orizzonte e qualcuna che non lo era prima ma lo è diventata adesso, come la Heemskerk. Ma Federica è sempre lì. Anche per quest’anno sono ottimista e ci stupirà». © RIPRODUZIONE RISERVATA
lo staff con uno specialista dei calci; per il post Brunel, che lascerà dopo il 6 Nazioni 2016 («Non farà il Tour di giugno»), Gavazzi vuole dare «alla fantasia italiana il rigore anglosassone»; il nuovo c.t. sarà affiancato da un responsabile del settore giovanile, che formerà anche i tecnici. PRO 12 (e.sp.) Oggi alle 20.35 (dir. Nuvolari) Treviso-Ospreys. Il XV: Hayward; Pratichetti, Morisi, Bacchin; Nitoglia, Christie, Gori; Luamanu, Minto, Derbyshire; Van Zyl, Fuser; Harden, Giazzon, Zanusso.
Atletica R Casa Gazzetta
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I MITI DELLO SPORT
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CONTENUTO PREMIUM
Baldini
Stefano Baldini in Gazzetta. Sotto ad Atene 2004 IPP
«CORRERE E’ UNA FEDE MA SERVE PIU’ CULTURA» OSPITE DELLA MARATONA DI MILANO Stefano Baldini, dopo esserne stato a lungo testimonial ufficiale, domenica sarà in corso Venezia alla partenza della SuisseGas Milano Marathon che sarà data alle 9.30. Alle 10 circa la partenza della Europ Assistance Relay Marathon L’INTERVISTA di PIERANGELO MOLINARO
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ella maratona Stefano Baldini sa tutto. Ne ha corse 26 vincendo quella più importante, l’olimpica di Atene 2004. E non ha smesso di correre: a novembre ha corso ancora a New York, a 43 anni. «Per il piacere di correre nel gruppo, di vedere la città dal centro della scena», dice. Domenica a Milano Stefano sarà alla partenza, poi infilerà la cuffia di Radio DeeJay e la racconterà con Linus e Davide Cassani. Un nuovo percorso. Le piace? «Forse non tutti lo ameranno perché ci sono molte curve, ma io lo preferisco. Prima si partiva dalla Fiera di Rho, tanto rettilineo, ma strade deserte. Propendo per la città perché ai lati c’è la gente, il paesaggio cambia più in fretta. Non è facile disegnare un percorso rispettando le esigenze della gente, il fatto è che bisogna poter aprire le strade appena passa l’ultimo concorrente». Scusi Baldini, ma ad esempio a Berlino per la maratona chiudono il centro per due giorni. «Altra cultura... Ma c’è una cosa che cambierei, l’ora della partenza. Domenica la maratona di Milano parte alle 9.30. Io la anticiperei di un’ora o anche più. Perché si riaprono prima le strade e poi chi chiude in quattro ore ha almeno metà gara sotto un grande caldo».
Parlava di cultura. Cosa ci manca? «Molto, e il nostro Paese ne sta perdendo ancora. Anche nella corsa manca cultura. Vedo troppa gente fra gli amatori inseguire il cronometro. Sbagliato. La corsa va goduta, serve a migliorare la salute. La gente si consuma per affrontare la maratona. Ma ci può essere agonismo anche senza sfidare il tempo. In altri paesi è diverso, ci sono ad esempio molte più 10 km». Per questo non abbiamo un nuovo Baldini? «E’ un discorso complesso. C’è la scuola, dove vedo però che lo sport tende più a uscire che ad entrare. In atletica il futuro è nel privato, le società. E pure la scuola deve sfruttare il privato, i suoi tecnici. Penso che lo sport a scuola debba essere obbligatorio. Mancano i soldi? Leviamolo dall’ultimo triennio delle superiori, dove un ragazzo è già indirizzato, e pratichiamolo alle elementari. La nostra sta diventando una malattia sociale, i ragazzi soffrono di incapacità motorie e poi si tende all’obesità. Una giusta dose di movimento, quindi una popolazione più sana, limita in prospettiva anche le spese sanitarie. E scusate se è poco...» La realtà è che dopo il suo ritiro fatichiamo a trovare maratoneti. La fatica fa paura? «Non è vero, a tanti ragazzi piace faticare. E, come responsabile dell’atletica giovanile, vi dico che esprimiamo talenti, anche come numeri, ma poi non sappiamo valorizzarli». Qualche anno fa i bianchi avevano rinunciato alla corsa resistente davanti allo strapotere africano. Ora Paesi come Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno rialzato la testa. «La federazione francese ha più di 100 allenatori distaccati e pagati dal ministero della Pubblica Istruzione, i britannici hanno sfruttato al meglio la spinta ed i fondi stanziati per l’Olimpiade di Londra, gli Stati Uniti hanno ancora il loro punto di forza nel sistema scolastico. Noi dobbiamo fare un passo indietro, ripensare il lavoro di programmazione a lungo termine, mettere insieme i migliori
«SI GUARDA IL CRONOMETRO E SI PERDE IL BELLO. IL VERO OBIETTIVO E’ LA SALUTE»
perché si stimolino a vicenda in un luogo adatto. Ma non ci possiamo lamentare, abbiamo il campione europeo Meucci e Lalli, che penso possa fare buone cose sulla maratona. E poi le donne, anziane forse, ma veloci. Certo, ci vorrebbe qualche giovane in più». Ci mancano i «nuovi italiani». «Stanno arrivando, siamo solo alla seconda generazione, la Francia è già alla terza. Ma c’è pure un fenomeno nuovo, quello degli italiani che vanno a studiare negli Stati Uniti, dove è decisamente più facile conciliare scuola e sport. Sono già una dozzina. Luca Cacopardo ad esempio è al Mit di Boston, Jacopo Spanò, il velocista, a Washington. Questa estate almeno 5 nostri atleti che parteciperanno agli Europei juniores andranno a studiare oltre oceano». Torniamo alla maratona. Qual è l’età migliore per iniziare? «La maratona ce l’hai già dentro. Quando vidi alla televisione Bordin vincere all’Olimpiade di Seul avevo 17 anni, ma capii che quella sarebbe stata anche la mia strada. Corsi per anni in pista, ma sapevo che sarei finito su quella distanza». La sua è stata una carriera immacolata, ma l’hanno convocata anche per il caso Schwazer. «Sono stato convocato due volte, la prima a Firenze e poi a Bolzano. Ero stato chiamato come testimone e la stampa mi ha trattato come fosse imputato. No, non è stato affatto piacevole e ho letto falsità e sospetti lanciati a caso. Potrei anche adire alle vie legali, ma per il lavoro che sto facendo preferisco stare zitto per il bene dell’atletica leggera e del ruolo che ho nei confronti dei giovani». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L'IDENTIKIT STEFANO BALDINI NATO A CASTELNOVO DI SOTTO (RE) IL 25 MAGGIO 1971 EX MARATONETA RITIRATO NEL 2010
Stefano Baldini vive a Rubiera (Reggio Emilia) dove è sposato con l’ex ostacolista Virna De Angeli ed ha tre figlie. E’ responsabile del settore giovanile della Fidal. Ha disputato 26 maratone e si è ritirato nel 2010 a 39 anni. OLIMPIADI Oro della maratona nel 2004 ad Atene MONDIALI Bronzo nel 2001 a Edmonton (Can) e a Parigi 2003 EUROPEI Oro nel 1998 a Budapest (Ung) e a Goteborg (Sve) nel 2006. IL RECORD Il suo primato personale, 2h07’22” fissato a Londra nel 2006, è tutt’ora primato italiano
Pallavolo R Il caso
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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THULE: ZAINI TECNICI PER ESCURSIONISTI E NON SOLO
Dal 1942, Thule aiuta gli appassionati della vita all’aria aperta a trasportare i propri valori in modo sicuro, semplice e in perfetto stile. Thule presenta un’innovativa gamma di zaini tecnici che vantano perfetta vestibilità, facilità di utilizzo, sicurezza, massima qualità e design moderno. I nuovi zaini Thule offrono un fit ottimale grazie a oltre 270 diverse configurazioni. Sono dotati di sistemi di sospensione estremamente funzionali, come TransHub: l’unico che fornisce massima stabilità e flessibilità grazie anche alla resistente struttura in alluminio di cui è costituito il telaio. TransHub permette di regolare le lunghezze di Thule Guidepost sul tronco. Il sistema di sospensione MicroAdjust, di Thule Capstone, invece, garantisce il massimo comfort e consente agli utilizzatori di aggiustare la lunghezza del tronco dello zaino rapidamente. Questo permette di regolare lo zaino durante il cammino per mantenere un perfetto comfort durante tutta la durata del viaggio. Altro elemento distintivo degli zaini Thule Capstone e Thule Guidepost è che prestano particolare attenzione alla differenza tra utente maschile o femminile: gli zaini maschili sono progettati con un taglio più ampio intorno al girocollo e alle anche. Gli spallacci degli zaini femminili, invece, sono progettati per un girocollo più sottile e per un petto più curvo. Thule non solo consiglia la posizione da adottare in base alle circonferenze del girocollo ma, grazie a una guida interattiva, aiuta gli utenti a trovare il perfetto fit con estrema facilità. Gli zaini Thule sono inoltre dotati di cinture lombari di tre dimensioni, per garantire la corretta vestibilità per ogni utente. Per soddisfare tutte le necessità dei suoi consumatori, Thule offre molteplici linee di prodotto: la serie Thule Guidepost è una lussuosa soluzione per trasportare l’attrezzatura nei luoghi più remoti. Si focalizzata su ciò che è essenziale, ovvero comfort e facilità d’uso. La serie Thule Capstone Hiking, dotata di uno schienale a rete, è provvista di un rapido accesso alle tasche esterne e realizzata in materiale impermeabile; la linea Thule Capstone Daypack gode di tutti i vantaggi degli altri zaini Thule Capstone racchiusi in una soluzione più compatta e intelligente e, infine, lo zaino porta-bimbo Thule Sapling Elite trasporta il “prezioso carico” in modo sicuro e confortevole. Thule pensa anche alla protezione dei dispositivi elettronici, mentre si pratica sport outdoor, con i nuovi accessori Thule Atmos. Le novità di Thule per il mondo I-Tech rispecchiano perfettamente il motto del brand svedese “Bring Your Life”. Grazie ai nuovi accessori della serie Atmos è possibile godersi la vita all’aria aperta in totale serenità senza preoccuparsi della sicurezza di smartphone, pc e tablet. Con la nuova custodia Atmos X3 per iPad, Thule offre una protezione agli urti a 360 gradi e consente di utilizzare il dispositivo in tutta comodità, anche durante escursioni o camminate in montagna. Thule Atmos X3 per Iphone è un case sottile ed elegante che garantisce massima protezione. Infine Thule Vectros è la prima custodia protettiva per computer portatile rigorosamente testata nel centro test Thule. a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions
● Domani pomeriggio a partire dalle 16.55 è in programma su GazzettaTv la prima diretta di pallavolo maschile della nostra televisione. Esordio con il botto per il canale 59 visto che trasmetteremo niente meno che la finale di ritorno Cev fra Dinamo Mosca e Energy T.I. Diatec Trentino. Il commento tecnico della partita, come nel caso delle gare di Champions femminile è affidato a Rachele Sangiuliano, campionessa del mondo nel 2002
Dopo l’ultima di campionato, foto di gruppo tifosi-squadra GALBIATI
Piacenza: rischio-futuro La curva si mobilita
1I Lupi biancorossi hanno commosso la squadra e invaso la rete. Servono 2 milioni di euro. Il presidente Molinaroli pessimista
Matteo Marchetti PIACENZA
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vevano detto che quest’anno sarebbero rimasti alla finestra, perché non era compito loro salvare la squadra. D’altronde sono tifosi, non fanno i dirigenti o gli imprenditori, non analizzano bilanci e non vanno alla ricerca di fondi. Esultano quando Piacenza vince e soffrono quando perde, sempre a cantare nella curva intitolata a Vigor Bovolenta. 2800 A PARTITA In quest’angolo d’Emilia l’incognita sul futuro del Copra torna identica a mordere coscienze e polpacci a distanza di un anno: come 12 mesi fa c’è un grande entusiasmo (2800 spettatori di media al PalaBanca), ma mancano i soldi per garantire la prossima stagione. Però, come era prevedibile, l’intenzione di assistere impassibili è rimasta impressa sui commenti dei social network, perché in realtà i Lupi Biancorossi (la curva organizzata) fermi non lo sono mai stati. Sabato scorso la tifoseria capace di vincere per tre volte il premio Jimmy George, assegnato dalla Lega ai sostenitori più corretti, è riuscita nell’impresa di diventare lo spettacolo principale del PalaBanca. Al termine di una delle più brutte
stagioni del Copra da quindici anni a questa parte (peggio andò solo nel 2011) ci si aspettavano critiche e magari anche qualche fischio. Invece solo ringraziamenti, con i tifosi a cantare «Tutti in piedi per questo Copra» di fronte ai giocatori e al presidente Molinaroli con gli occhi lucidi. Samuele Papi, che potrebbe aver giocato proprio sabato la sua ultima gara in carriera, ha affidato a twitter il proprio pensiero: «Voglio ringraziare il magnifico pubblico
del Copra per questi anni insieme. Grazie di tutto, siete favolosi». FUTURO Nonostante passione ed entusiasmo sembra proprio che la società non abbia un futuro: una squadra capace di vincere dallo scudetto del 2009 fino alla Coppa Italia dell’anno scorso, passando attraverso Supercoppa, Top Teams Cup e Challenge Cup sfiorando anche la Champions League nel 2008, pare arrivata ai titoli di coda. Ci
UN FLASH MOB PER BERGAMO ● (f.e.) Anche alla Foppapedretti aria di crisi: da tempo si parla che senza un aiuto esterno allo sponsor più «storico» di A-1 quella di domenica potrebbe essere l’ultima gara... A Bergamo le giocatrici hanno fatto un flash mob per sensibilizzare la città
LE NOTIZIE
La Diouf rialza subito Busto Piacenza non trova soluzioni PIACENZA
C
hi pensava che Busto Arsizio potesse pagare la stanchezza della Final four di Champions impiega pochi scambi a ricredersi. Così per la prima volta la Unendo Yamamay espugna il PalaBanca (le vittorie a Piacenza erano arrivate solo nel vecchio impianto) e può giocarsi il match point per le semifinali in casa. Le lombarde hanno una marcia in più di una Nordmeccanica Rebecchi troppo abulica per mettere in difficoltà la forma-
HASHTAG Così i Lupi Biancorossi hanno deciso di muoversi autonomamente, lanciando l’hashtag #adottaunasquadradivolley, scrivendo e-mail ai media (molte anche a Gazzetta) e coinvolgendo in poche ore decine di pagine facebook dedicate alla pallavolo e centinaia di appassionati. Il risultato? La conferma della solidarietà incassata in questi mesi in quasi tutti i palazzetti d’Italia, dove spesso nelle curve avversarie sono comparsi striscioni con la scritta «Il volley non può perdere Piacenza». Il tempo è sempre meno, ma i Lupi non si arrendono e stanno progettando nuove iniziative; l’entusiasmo è l’unica cosa di cui le casse del Copra sono piene, chissà se basterà per vedere la squadra in campo il prossimo anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DONNE: QUARTI/GARA-1
Matteo Marchetti
si aggrappa al proiettore, si cerca di riavvolgere il nastro, ma le speranze sono ridottissime: «Serve un miracolo» commenta Molinaroli, che ha tempo fino a metà giugno per trovare i soldi (si parla di un paio di milioni) indispensabili per iscrivere la squadra. Qualche contatto esiste, ma gli sponsor continuano a rimanere potenziali senza mai trasformarsi in reali. «Ci sono delle trattative, ma gli incontri sono sempre rimandati e non è positivo».
zione di Parisi, in campo con Perry schiacciatrice al posto di Havelkova fermata da problemi allo stomaco. Gaspari propone la Vargas (assente da febbraio per infortunio) lasciando a riposo Leggeri, ma è tutta la squadra in grandissima difficoltà. Dopo due set in cui si registra un dominio ospite Piacenza ci prova, con Van Hecke al posto di una comunque positiva Kozuch. Le padrone di casa si guadagnano anche tre set point, ma una superlativa Diouf, la migliore insieme a un’immarcabile Lyubushkina, spegne le speranze della Nordmeccanica Rebecchi.
PIACENZA – BUSTO 0-3 (16-25, 19-25, 28-30) NORDMECCANICA PIACENZA: Sorokaite 11, Vargas 8, Kozuch 9, Di Iulio 3, Wilson 5, Dirickx 4; Cardullo (L), Caracuta, Angeloni 1, Valeriano, Van Hecke 6. N.e. Leggeri e Poggi (L). All. Gaspari UNENDO YAMAMAY BUSTO A.: Marcon 5, Lyubushkina 14, Wolosz 1, Perry 12, Pisani 8, Diouf 20; Leonardi (L), Michel 1, Rania. N.e. Degradi, Hevelkova. All. Parisi ARBITRI: Zanussi e Lot NOTE - Spettatori 2100, incasso 17000. Durata set: 22’, 24’, 36’; tot. 82’. Nordmeccanica: battute sbagliate 5, vincenti 2, muri 4, 2ª linea 8, errori 19. Unendo: b.s. 9, v. 5, m. 11, s.l. 7, e. 16. SITUAZIONE: Piacenza-Busto 0-1, ritorno domenica 12 a Busto, eventuale bella mercoledì 15 a Piacenza.
Lucarelli opzionato arriverà a Perugia (an.me.) La Sir Safety Perugia pensa già alla prossima stagione ed ha ottenuto un’opzione per lo schiacciatore della nazionale brasiliana Ricardo Lucarelli (23 anni) in forza al Sesi Sao Paolo. Il club umbro lo avrebbe voluto già per i playoff, ma l’operazione non è riuscita. CHE AZZURRINI (a.a.) Gli azzurrini accedono alla semifinale dell’Europeo Under 19 in svolgimento a Kocaeli (Tur). La formazione di Mario Barbiero si è imposta 3-0 (25-22, 25-18, 26-24) alla Francia nell’ultima gara del girone. Oggi riposo domani le semifinali a Sakarya con Polonia-Turchia e Germania-Italia. Tabellino: Cominetti 3, Galassi 12, Maiocchi 11, Zonca 7, Di Martino 9, Zoppellari 2; Piccinelli (L), Fantini 4, Tofoli, Cester. Ne: Caneschi, Margutti. TRENTO VA (ni.ba.) Trento è già a Mosca dove domani sarà impegnata nella gara di ritorno della finale di Coppa Cev, contro la Dinamo Mosca che ha vinto l’andata.
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TUTTENOTIZIE
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1 PENTATHLON A ROMA (g.l.g.) Cinque azzurre promosse, solo 3 azzurri avanti in Coppa
del Mondo a Roma. Pier Paolo Petroni, Fabio Poddighe e Riccardo De Luca in finale domani. Oggi tocca a Lavinia Bonessio, Camilla Lontano, Alice Sotero, Gloria Tocchi e Aurora Tognetti.
IPPICA
SCHERMA
Napoli: corse in spiaggia Due ori per chiudere al top Per lanciare il Lotteria Piccola Italia, una potenza 1Domenica 19
1Ai Mondiali
Luigi Migliaccio
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la «Lungomare Race»: servirà a promuovere il GP del 3 maggio
giovani e cadetti 12 podi: ieri titoli per i fiorettisti e per le spadiste
L
o scorso anno la Coppa Davis, quest’anno le corse al trotto: il lungomare partenopeo ha sicuramente un grande feeling con lo sport. Per promuovere al meglio il GP Lotteria il Comune di Napoli e la società che gestisce Agnano hanno infatti organizzato la «Lungomare Race» che andrà in scena domenica 19 aprile. Un tratto di strada di 600 metri verrà trasformato in una vera e propria pista dritta posta tra due ali di folla, larga 10 metri, delimitata da transenne antipanico, sulla quale verranno posati circa 250 metri cubi di sabbia per ottenere uno strato uniforme di circa 5 centimetri al fine di renderlo confortevole e soffice per i cavalli. La partenza avverrà da fermo con-
PALLANUOTO
Coppa Len donne Imperia e Padova nella Final Four
Elisa Casanova (Imperia) REUTERS ● A Imperia, oggi, scatta la Final Four di Coppa Len donne (con le squadre eliminate dall’Eurolega): in semifinale, alle 19.30 il Plebiscito Padova capolista dell’A-1 sfida le greche del Vouliagmeni (che furono campionesse d’Europa nel 2009 e nel 2010) e alle 21 la Mediterranea padrona di casa affronta le ungheresi dello Szentes (che puntano forte sul centroboa Bujka, ex Orizzonte e Messina, capace di segnare quest’anno 19 gol in una sola partita di campionato, contro l’Asi). Avversarie estremamente impegnative e imbottite di nazionali, sarà dura ottenere una sfida per il titolo tutta italiana (l’ultimo successo risale al 2012 e si impose proprio l’Imperia). La società ligure, per l’occasione, arricchirà l’evento alla piscina Cascione con musica e animazione. Le finali si giocano domani, quando a Napoli andrà in scena gara-2 del derby di Euro Cup tra Acquachiara e Posillipo (all’andata 6-6, oggi la replica su RaiSport 2 alle 19).
A Duhnen, in Germania, si disputano corse vere di trotto in acqua ELIAS
validata da uno starter ufficiale Mipaaf con utilizzo di Count Down. La corsa vera e propria si disputerà sulla distanza dei 350 metri; i restanti spazi serviranno per la preparazione e la decelerazione. La formula vedrà al via 8 cavalli in quattro batterie da due concorrenti ciascuna che daranno origine a due semifinali e una finale in una sorta di tabellone tennistico. Il carattere promozionale della manifestazione è confermato dal fatto che non sarà consentito l’uso della frusta, non ci saranno le scommesse, né’ un montepremi in danaro ma solo premi messi in palio dagli sponsor.
PRIMI NOMI Intanto arrivano anche le prime segnalazioni di cavalli per il grande appuntamento di domenica 3 maggio. Dopo il forfait dell’americana Maven che farà l’Olympiatravet del 26, dalla Francia sono stati annunciati Roxana De Barbray (con Gabriele Gelormini?)Princess Grif, Chapeau e Vincennes, mentre trattative sono in corso per alcuni cavalli che dovrebbero arrivare dalla Scandinavia. Dei nostri sicuri, tra gli altri, Nesta Effe, Mack Grace Sm, Napoleon Bar e Linda di Casei. Qualche dubbio ancora per Prussia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ue ori per chiudere i Mondiali cadetti e giovani e trionfare anche nel medagliere giovani, quello complessivo e la classifica under 20. Dodici medaglie (5-4-3) per l’Italia, che precede Francia (3-2-1) e Usa (3-1-4) e proprio gli ultimi due titoli decisivi per fare il balzo definitivo: quello nel fioretto maschile e nella spada femminile a squadre (4 ori su 5 dai quartetti, individuale Damiano Rosatelli, fioretto giovani). la forza di un gruppo, come sottolineano i c.t. Andrea Cipressa, Sandro Cuomo e Giovanni Sirovich. QUANTE EMOZIONI Le ultime emozioni sono arrivate da Rosatelli, dal suo vice e vincitore della Coppa del Mondo di categoria, Francesco Ingargiola, e da Tommaso Ciuti e Lorenzo Francella, nel fioretto: superato ai
NUOTO / I TRIALS MONDIALI
Il ritorno di Sun Yang: 3° al mondo Hagino super nei 200 sl: 1’45”82 E Magnussen torna a vincere nei 50 ● (s.a.) Il riscatto di Magnussen a Sydney, il ritorno di Sun Yang in Cina, il colpo grosso di Hagino in Giappone. I trials per i Mondiali di Kazan, oggi all’ultimo atto per gli australiani con i 1500 sl di Mack Horton, rivale di Paltrinieri e leader mondiale stagionale dei 400 sl in 3’42”84, si accendono anche in Oriente. Se la prima vera gara post squalifica doping da stimolante di Sun Yang fa già discutere (nei 400 sl terzo crono mondiale in 3’44”53), fa l’asso «disorientato dopo 3 mesi» ora seguito dal discusso Brian King, il vero capolavoro tecnico lo ha realizzato Kosuke Hagino a Tokyo. Il ventenne polivalente ha nuotato i 200 sl più veloci dell’anno in 1’45”82, trascinando tre compagni, tra cui il quotatissimo Seto, sull’1’47”: 4 giapponesi sotto l’1’48” è un segnale forte per la 4x200 mondiale. Hagino aveva già nuotato i 400 sl in 3’45”19, ora superato dal cinese, e si avvia a fare grandi cose nei misti, di cui è bronzo olimpico nei 400 (nei 200 ieri ha toccato in 1’58”07). A Sydney, infine, Emily Seebohm conclude la trilogia nel dorso stampando il primo tempo mondiale nei 200 in 2’06”69. A Sydney. Finali. Uomini, 50 sl Magnussen 21”98, McEvoy 22”03, M.Abood 22”30, A.Abood 22”34; 100 fa D’Orsogna 51”92 (s. 5190), Hadler 51”96 (s. 51”66), Morgan 52”03; donne, 800 sl Ashwood 8’26”09, Melverton (18) 8’31”01, Cook (16) 8’34”31; 200 do Seebohm 2’06”69, Baker 2’08”12, Wilson 2’08”57; 50 fa Elmslie 26”07, E.McKeon 26”15, D’Cruz 26”38; batt. uomini, 150 sl Poort 15’12”63, Horton 15’26”66.
Kosuke Hagino, 20 anni, 1° al mondo A Tokyo. Uomini, 200 sl Hagino 1’45”82 (51”52), Seto 1’47”71, Kobori 1’47”73, Tsubasa 1’47”74; 50 do Koga 24”75; donne, 200 sl Igarashi 1’58”12; 100 do Akase 1’00”83; 100 ra Watanabe 1’06”45 (3° t. 2015), Imai (16) 1’07”46, Kaneto 1’07”61. Semif., 200 fa Seto 1’55”72, Matsuda 1’56”23, 200 mx Hagino 1’58”07; donne, 50 sl Uchida 24”97 (r.n.), 200 mx Shimizi 2’11”91, Makuno (16) 2’12”29. A Baoji. Uomini, 400 sl Sun Yang 3’44”53, Li Yunqi 3’50”73; donne, 400 sl Cao Yue 4’05”86, Shao Yiwen 4’07”01, Guo Junjun 4’07”34; 100 fa Chen Xinyi 58”24, Lu Ying 58”64, Liu Zige 59”46; semif., 200 mx Ye Shiwen 2’12”70. ● FRATUS BATTE CIELO (m.can.) Bruno Fratus la spunta di 10 centesimi su Cesar Cielo nella finale dei 50 sl ai campionati brasiliani di Rio: 21”74 (2° t. 2015, dietro Manaudou 21”57), a 3 decimi dal personale. Migliorato dal Pinheros (Maranhao, Lyrio, Roncatto e Oliveira) il record nazionale della 4x200 in 8’03”22 (prec. 8’05”29 del 2004). ● TEDESCHI A Berlino. Uomini, 1500 sl Messiner 15’04”93, Aubock 15’05”48, 400 mx Heidtmann 4’13”28, Hintze 4’16”58.; donne, 800 sl Beck 8’27”37, Kohler 8’28”23; 400 mx Hentke 4’42”73, Siebrecht 4’43”44.
ATLETICA ●
BOLT BATTUTO (si.g.) Nei Carifta Games di Basseterre (Skn), manifestazione caraibica giovanile, battuto il primato dei 400 metri U.18 di Usain Bolt (47”33 nel 2002) da Christian Taylor (Giam) con 46”64. Uomini. 100 (+1.5): Burke (Bar, ‘97) 10”21. 400: Bloomfield (Giam, ‘97) 45”85. ● PISTA USA (si.g.) Prime gare 2015 per Ashton Eaton nel decathlon di Santa Barbara (Usa): 7.93 (+1.0) in lungo, 14.71 nel peso, 38.38 nel disco e 59.76 nel giavellotto. Donne. Eptathlon: Nwaba 6292 (mpm ‘15). A Palo Alto. Uomini. 10.000: Barrios (Mes) 28’12”91. Alto: Zhang Guowei (Cina) 2.33 (mpm ‘15). Donne. 10.000: Burka (Eti) 31’08”16 (mpm ‘15); Flanagan 31’09”02. A Waco. Donne. 200 (+3.3): 2. Richards 23”18. Ad Auburn. Donne. Lungo: Stuart (Bah) 6.70 (+0.5).
BASEBALL ●
RIMINI-SAN MARINO (m.c.) La presenza degli ex Chiarini e Santora infiamma il duello tra Rimini e San Marino. Sul monte Candelario-Sanchez. Padova difende il primato contro Godo. 3° turno, gara-1 ore 20,30: a Roma, Città di Nettuno-Parma; UnipolSai BolognaAngel Service Nettuno2; Tommasin Padova-Godo Knights; Rimini-T&A San Marino. Class. San Marino e Padova 750 (3-1); Nettuno 2, Rimini e Bologna 500 (2-2); Città di Nettuno e Godo 333 (1-2); Parma 250 (1-3). ● RECORD GONZALEZ (r.r.) Adrian Gonzalez batte 3 fuoricampo nel 7-4 dei LA Dodgers contro san Diego e diventa il primo nelle Mlb con 5 fuoricampo in 4 partite.
BOXE MARSILI LASCIA L’EUROPEO (r.g.) Emiliano Marsili (31-0-1) ha abbandonato il titolo europeo dei leggeri. Il campione di Civitavecchia avrebbe dovuto affrontare il 24 aprile, ad Helsinki, il finlandese Edis Tatli (24-1) per la quinta difesa del titolo continentale, la prima difesa ufficiale. A
Atletica Stramilano ASD e Fior di Roccia si uniscono al dolore dei familiari di
Renato Tammaro
e dell Atletica Riccardi per la perdita del loro grande Presidente. - Milano, 10 aprile 2015.
Nicol Foietta, Tommaso Ciuti, Roberta Marzani, Francesco Ingargiola, Damiano Rosatelli, Eleonora DeMarchi, Lorenzo Francella, Alice Clerici BIZZI
quarti il Giappone 45-38, gli azzurri hanno poi sconfitto in semifinale la Francia 45-31 e con lo stesso score la quotata Cina senza dimenticare i primi turni contro Qatar (45-12) ed Ungheria (45-27). «Sono orgoglioso di questa squadra — dice Cipressa —. Sono segnali importanti in chiave Tokyo 2020». Roberta Marzani, Nicol Foietta, Alice Clerici ed Eleonora De Marchi hanno trionfato sulla Russia 4535. Nell’ultima frazione, con in pedana la torinese Alice Clerici, la formazione russa era riuscita a pareggiare i conti ma poi è arrivato l’allungo decisivo. In semifinale le azzurrine avevano
sconfitto la Germania, campione d’Europa a squadre 4533, ai quarti la Polonia 4539. «Sono una squadra con la S maiuscola, nei momento difficili hanno tirato fuori tutte le loro potenzialità» ha esclamato Cuomo. La sciabola maschile u.20 infine è stata battuta agli ottavi dai coreani (45-44) poi oro. Francesco Bonsanto, Iacopo Rinaldi, Eugenio Castello e Dario Cavaliere si sono imposti sugli inglesi 45-39, per poi uscire sconfitti dalla Germania 45-43. Per l’11° posto Hong Kong battuta 45-37.
sostituire l’italiano, ci sarà il francese Yvan Mendy (30-3-1). La scelta di Marsili può essere letta con l’intenzione di puntare al titolo mondiale della categoria: nelle classifiche Wbc figura al quarto posto. ● MONDIALI (r.g.) A Mosca, il mancino locale Denis Lebedev (26-2) difende la cintura Wba massimi leggeri contro Youri Kalenga (Fra, 21-1), nato in Congo. A Buenos Aires (Arg) si assegna l’interim massimi leggeri Ibf tra Victor Ramirez (Arg, 21-2) e Ola Afolabi (Ing, 21-3-4). ● MEDI UCRAINI (r.g.) Stanotte a New York i due migliori medi ucraini di stanza negli Usa, Sergiy Derevyanchenko (4) e Ievgen Khytov (9), affrontano Campa (Mes, 13-1) e Coley (9-0-1), test impegnativi sugli 8 round. ● WSB (r.g) Stasera nel 12° turno della Wsb, tre sfide nel girone A. Kiev: Ucraina-Algeria, Havana: Cuba-Messico; Casablanca: Marocco-Cina. Ieri a Londra si sono affrontate Gran Bretagna e Russia. Domani nel girone B, a S. Juan: Portorico-Kazakistan; Guba: Azerbajan-USA; S. Luis: ArgentinaVenezuela; Andria (BT) Italia-Polonia.
Mondo di ritmica all’Adriatic Arena di Pesaro. Le farfalle di Emanuela Maccarani puntano a ripetere il successo 2013-14: il gruppo è formato da Pagnini, Stefanescu, Patriarca, Maurelli, Lodi e Centofanti oltre alle due individualiste Bertolini e Russo.
GINNASTICA COPPA DI RITMICA A PESARO (cam.ca.) Da oggi tappa italiana di Coppa del
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HOCKEY GHIACCIO ●
DONNE (m.l.) Ai Mondiali, terzo ko azzurre: 2-0 dall’Olanda. Domani Cina. Clas.: Slovacchia 8; Cina 7; Ungheria 6; Olanda 5; Italia 1, N. Corea 0.
IPPICA ●
IERI 1-4-7-6-5 A Pisa (m 1500): 1 Keplero (S. Diana); 2 Sankir; 3 Cianchino; 4 Maccagno; 5 Middle Gray; Tot.: 5,68; 2,07, 1,67, 1,92 (22,39). Quinté: 1.988,15. Quarté: 290,69 . Tris: 55,42. ● OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Green Harbour (3), Nuracale (4), Zittozitto (1), Vimmer (6), Just for Me (2) e Rasoterra (8). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Foggia (14.45), Montegiorgio (15.35) e Padova (15).
DIRITTI AUDIOVISIVI La Lega Nazionale Professionisti Serie B comunica l’avvio della procedura di commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alle dirette del Campionato Serie B da disputarsi nelle stagioni sportive 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018. La Lega Nazionale Professionisti Serie B comunica che sono disponibili le descrizioni dei diritti e le condizioni alle quali saranno accettate offerte dai soggetti interessati alla loro acquisizione sul sito Internet della Lega Serie B: www.legaserieb.it. La richiesta dei documenti descrittivi dei singoli diritti in epigrafe per i soggetti interessati alla loro acquisizione, dei requisiti e delle condizioni generali minime per le offerte può essere fatta alla Lega Nazionale Professionisti Serie B - Milano, Via Rosellini n. 4 - tel. 02/69910250, fax 02/69001460. Ogni singolo documento è comunque disponibile sul sito Internet della Lega Serie B: www.legaserieb.it. Le offerte per l’acquisto dovranno essere presentate alla LNPB entro e non oltre le ore 12.00 di lunedì 4 maggio 2015.
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Iniziative R Il sito web
GAZZA SPECIAL
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1 È online youreportersport.it, il sito di video-sharing dove gli utenti hanno la possibilità di caricare, visualizzare e condividere video e foto autoprodotte, legate al mondo dello sport praticato. Con la possibilità di emulare, sfidare e superare gli Allievi delle più importanti squadre di Serie A. Provaci!
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S
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STORIE Inoltre esistono le «storie» che poi sono sfide, e racchiudono video di argomenti specifici. Alex che cavalca le onde portoghesi è nella sezione Extreme. Per i calciofili, è appena partita la sfida «Le Nuove Forze del Calcio», una sezione dedicata a piccoli e grandi campioni capaci di emulare Allievi veri. Quelli della Juve, ad esempio, che pronti via colpiscono la traversa da centrocampo, poi fanno gol bendati o ancora meglio in un hula hop appeso al centro della porta. O quelli della Samp che tra un gavettone e l’altro, la buttano dentro su calcio d’angolo. O quelli del Milan che con
il pallone fanno freestyle. ISTRUZIONI PER L’USO Sei capace? Ecco allora cosa devi fare. 1. Riprendi la tua giocata migliore, vai di fantasia, superati e ricorda di esultare! 2. Carica il tuo video su www.youreportersport.it 3. Condividilo: usa il tuo smartphone, il tablet o il pc. 4. Vai su gazzetta.it e rivedi le tue giocate e quelle dei tuoi amici. 5. Sfida una squadra Allievi di Serie A. 6. Ma se hai tra i 14 e i 18 anni fai caricare il tuo video a un maggiorenne: potresti essere il protagonista dell’ultima puntata de «Le Nuove Forze del Calcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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AltriMondi R
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL FATTO DEL GIORNO MATTANZA IN TRIBUNALE
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se uccidere ancora qualcuno è almeno servita al ministro dell’Interno Alfano per dichiarare: «Siamo stati bravi, lo abbiamo fermato in tempo…». Mentre il presidente della Repubblica Mattarella ha cercato di tranquillizzare: «Gli inquirenti faranno piena luce e si prenderanno i dovuti provvedimenti perché simili fatti non si ripetano».
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● 1 Una persona soccorsa dopo la sparatoria 2 Claudio Giardiello, 57 anni, dopo l’arresto a Vimercate (Mi) 3 La moglie del giudice Fernando Ciampi al Palazzo di Giustizia ANSA
Che cosa ha detto quando l’hanno preso? Dicono le stesse fonti che avrebbe mormorato: «Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato». Durante il primo interrogatorio s’è sentito male, hanno dovuto trasferirlo al Pronto soccorso di Vimercate. Lì hanno continuato a fargli domande. Ma la storia è ancora tutta da capire. Giardiello era in società con alcuni di questi che ha ammazzato, in qualche modo avevano costituito una riserva nera, che poi si spartivano. Ma Giardiello voleva di più. (Spieghiamo tutto meglio nel pezzo a piè di pagina).
Come mai il folle di Milano aveva una pistola in aula? 4 1È entrato armato a Palazzo di Giustizia con facilità e ha ucciso tre volte: il suo ex avvocato, un socio coimputato nella sua bancarotta e un giudice
di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
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laudio Giardiello, di 57 anni, beneventano ma da un pezzo in Brianza, dove faceva il piccolo costruttore e il piccolo furbacchione (fondi neri da spartirsi, intrecci probabilmente inutili di società eccetera), però bella presenza, però anche carattere incazzoso e prepotente («ingestibile»)... Ieri alle 9.19 del mattino questo tizio è arrivato al Palazzo di Giustizia di Milano, ha parcheggiato lo scooterone Suzuki in via Manara, quindi s’è presentato all’ingresso della medesima via Manara, ingresso secondario riservato agli avvocati, dove dunque non ci sono controlli particolari né metal detector, basta mostrare ai custodi un tesserino e Giardiello ha mostrato infatti un tesserino come si vede dalle telecamere - ed è tranquillamente entrato portandosi dietro la sua 7.65 più due caricatori pieni. Poi è salito al terzo piano, s’è sistemato tra il pubblico e ha seguito la causa che lo riguardava, una causa penale per bancarotta fraudolenta della società Magenta. Fino alle 11 non è successo niente,
ma a quell’ora il pubblico ministero Luigi Orsi s’è messo a controinterrogare un testimone e a un tratto si sono sentite delle grida tra il pubblico, un litigio?, quindi s’è alzato in piedi questo Giardiello e ha sparato due colpi contro il giovane avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani che a suo tempo aveva rinunciato ad assisterlo e ieri mattina avrebbe dovuto rendere testimonianza sulla vicenda della bancarotta fraudolenta (le sue ultime parole sono state: « Non ho nessun problema a testimoniare, nella vita bisogna essere coraggiosi»). Le pistolettate hanno penetrato il cuore di Claris Appiani, 37 anni, che è morto sul colpo. Giardiello s’è quindi fatto largo tra il pubblico già in fuga, ha tentato di esplodere qualche colpo contro Orsi, che s’era buttato per terra, ma l’arma s’è inceppata, quindi ha sparato un proiettile contro Giorgio Erba, 60 anni, imputato con lui nel processo, uccidendolo, e nove colpi contro il nipote e socio Davide Limongelli, ferendolo molto gravemente in pancia. È poi fuggito dall’aula del tribunale, ha incrociato nella corsa il commercialista Stefano Verna e gli ha sparato alle gambe, quindi è sceso al secondo piano, ha raggiunto la stanza 510, spalancato la porta e sparato ancora: seduto dietro la scrivania,
attorniato da un gruppo di cancelliere, c’era il giudice Fernando Ciampi, 71 anni e prossimo alla pensione. I colleghi accorsi dalle stanze vicine hanno trovato il magistrato senza vita riverso e le donne in lacrime.
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E Giardiello era intanto fuggito? Sì, nessuno è riuscito a fermarlo. Il Palazzo è stato evacuato, si sono chiuse tutte le porte, ma inutilmente. L’uomo ha continuato a inguattarsi in quel labirinto che è Palazzo di Giustizia, e che evidentemente conosceva assai bene. Lo hanno cercato per un’ora. Poi han-
CI SONO STATI ERRORI GRAVI ED ESISTONO FALLE NEL SISTEMA ANDREA ORLANDO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
no capito che era riuscito a imboccare una porta e ad andarsene. Ha infatti ripreso lo scooterone ed è scappato.
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Dove è andato? L’hanno acchiappato meno di mezz’ora dopo, a trenta chilometri di distanza, a Vimercate, presso un centro commerciale che si chiama Torri Bianche. Secondo i carabinieri era andato fin lì con l’intenzione di uccidere un altro compare. Ma si dovrà vedere: in generale forze dell’ordine e servizi di sicurezza non hanno fatto in questa storia una gran bella figura, l’ipotesi che voles-
UNA MATTINATA DI TERRORE
Centro commerciale Torri Bianche
1 ore 11.00 Claudio Giardiello, imputato per bancarotta, entra in tribunale con un tesserino falso, spara in un'aula della seconda sezione penale al terzo piano e colpisce tre persone
MONZA Brugherio Sesto S. Giovanni
sezione fallimentare via Manara il killer è entrato da qui
via Freguglia
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Per non parlare della fuga a Vimercate: chi stava cercando? Eh sì, sono cinque (non quattro) le questioni ancora aperte. Se davvero a Vimercate cercava una quarta vittima, bisogna capire chi è e che ruolo aveva nei fallimenti e nei giri di soldi di Giardiello.
Vimercate A51
Agrate Brianza
A4
corso di Porta Vittoria
Ci sono un mucchio di domande… Sì, le questione aperte sono almeno quattro. Come ha fatto Giardiello a entrare con la pistola e come ha fatto a uscire dopo il blocco del Palazzo. Perché ha ammazzato il giudice Ciampi, il cui legame con le società dell’assassino non è chiaro, e perché ha gambizzato il commercialista Stefano Verna. Bisogna poi capire tutto il meccanismo della premeditazione, e che cosa l’ha scatenato (forse la rinuncia ad assisterlo dell’avvocato Claris Appiani).
Carugate
Percorsi 25 km Vimodrone
MILANO
2 ore 11.05 Ferisce una persona a una gamba mentre si dirige al secondo piano dove fredda il giudice Ciampi nella sua stanza
3 ore 12.00 Giardiello riesce a uscire dall'edificio e fugge in moto
4 ore 12.20 via S. Barnaba
PALAZZO DI GIUSTIZIA
Aeroporto di Linate
Viene bloccato dai carabinieri a Vimercate GDS-CENTIMETRI
L’IDENTIKIT
L’omicida con tre milioni di debiti: «Volevo vendicarmi» 1Tra immobiliari fallite e conti in rosso Giardiello si sentiva un perseguitato «Pensava che tutti volessero fregarlo»
«U
na persona pacifica e riservata», si sente dire tra i vicini di casa a Garbagnate, dove il killer di Palazzo di Giustizia si era trasferito nel 2012. Un uomo «che si presentava molto bene ma poi risultava ingestibile, paranoide, pensava che tutti lo volessero fregare», fotografa il
suo ex avvocato, Valerio Maraniello. Sono i due estremi dell’identikit di Claudio Giardiello, 57 anni, campano di Benevento trapiantato in Brianza. Giardiello aveva cercato di fare fortuna costruendo case, tra cui quella in cui aveva vissuto a Brugherio e dove risiedono ancora l’ex moglie, Anna Siena e i
due figli, di 33 e 24 anni. «Mai avrei pensato che fosse così disperato», ammette la donna. CRISI Giardiello era in tribunale per la bancarotta, avvenuta nel 2008, dell’agenzia immobiliare Magenta srl, di cui era socio di maggioranza (55%) e che doveva far fronte a 2,8 milioni di passivo e 250 mila euro di debito con l’erario. Nel 2006 la società era ancora sana, poi erano divampate le tensioni tra i soci per la gestione di una parte del denaro guadagnato dalla
costruzione di due palazzine a Milano. Denaro non dichiarato al fisco. Le vittime sono collegate alla vicenda: il giudice Fernando Ciampi si sarebbe occupato di uno dei molti rivoli del crac. Lorenzo Alberto Claris Appiani, ex-legale del killer («poi Giardiello aveva iniziato a combinare disastri e lui aveva smesso di seguirlo», spiega uno zio di Claris Appiani) era un testimone. La terza vittima è Giorgio Erba, coimputato assieme al killer. Giardiello, infine, avrebbe cercato di uccidere
● Due vittime di Giardiello: da sinistra il giudice Fernando Ciampi, 71 anni e l’avvocato Lorenzo Claris Appiani, 37 ANSA
Massimo D’Anzuoni, un altro suo socio. Feriti Stefano Verna, ex commercialista dell’aggressore e Davide Limongelli (nipote e socio). Ecco spiegata la frase che Giardiello avrebbe detto ai carabinieri: «Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato». Ma la scia di sangue non ferma su Facebook la pagina «Claudio Giardiello, criminale o eroe?». in cui una mano anonima scrive: «Quanti come lui sono vittime del sistema?». f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
La Grecia salda all’Fmi una rata da 450 milioni Ma non basta
STORICO A MILANO
Trapianto di rene È una sconosciuta a salvare il malato 1L’organo offerto
1Resta il rischio default senza il via libera
da una donna: prima donazione “samaritana” nel nostro Paese
sulle riforme: dal 24 aprile casse vuote
Elisabetta Esposito
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i buono c’è che ieri la Grecia ha sborsato 450 milioni di euro per saldare al Fondo Monetario Internazionale la rata del prestito. La notizia è stata confermata anche dal direttore generale dell’istituto di Washington, Christine Lagarde, che sorridendo ha commentato: «Sì, ho riavuto i miei soldi». Ma questo non significa che il rischio default per Atene sia scongiurato. Anzi. La Grecia è consapevole che senza nuovi aiuti il 24 aprile le casse dello Stato saranno vuote e non potrà dunque pagare stipendi e pensioni. Bce, Ue e Fmi non sembrano però intenzionate a garantire nuovi prestiti, se prima non sarà presentato un valido piano di riforme. Secondo il quotidiano di Atene Kathimerini, Bruxelles avrebbe dato a Tsipras ap-
pena sei giorni lavorativi per fornire adeguati provvedimenti su mercato del lavoro, privatizzazioni e pensioni. Ma il portavoce della commissione europea, Margaritis Schinas, smentisce: «Nessun nuovo ultimatum, aspettiamo una lista di riforme completa, specifica e concordata con le istituzioni entro la fine d’aprile». Il nuovo primo ministro continua dunque a trattare e da Mosca lancia proclami gonfi di ottimismo: «L’obiettivo del nostro governo è di restare nell’eurozona. Vogliamo chiudere un accordo con l’Ue che sia di beneficio per loro e per noi». A proposito di Mosca, a chi dice che la Grecia stia cercando una mano in Russia, il ministro delle finanze Yanis Varoufakis risponde: «Dobbiamo essere molto chiari: i temi relativi al salvataggio devono essere affrontati all’interno della famiglia europea. Questo governo
Francesco Rizzo
Il premier greco Alexis Tsipras a Mosca con il patriarca ortodosso Kirill EPA
non cerca una soluzione extraeuropea ad un problema europeo». E sulla trattativa: «Sono fiducioso sul raggiungimento di un accordo entro il 24 aprile». Varoufakis è tornato poi sulle privatizzazioni, confermando che «stiamo riavviando il processo di privatizzazioni per fare un utilizzo razionale degli asset pubblici». BORSE FIDUCIOSE Qualcosa comunque è cambiato. La Bce ha alzato di 1,2 miliardi di euro l’importo massimo che le banche greche possono prendere a prestito dal programma di pre-
stiti di emergenza, il fondo Ela (salito da 72 a 73,2 miliardi). E gli effetti della giornata di ieri, in ogni caso positiva per Atene soprattutto per i 450 milioni ripagati al Fmi, si sono fatti sentire anche in Borsa, con chiusure in rialzo in tutta Europa. Sotto i riflettori la borsa greca, con Atene chiude con un +1,06%. L’indice Ftse Mib di Milano segna un +0,96% a 23.803 punti, sui massimi di inizio 2010 con l’euforia che si è per gran parte concentrata sul reparto banche, tutte in deciso rialzo, eccetto Mps. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AD AMSTERDAM LA PROTESTA DELLE LUCCIOLE ● Un corteo colorato e provocatorio (foto Afp) ha attraversato il quartiere a luci rosse di Amsterdam: sono le prostitute (ma anche alcuni clienti) che protestano contro l’iniziativa del comune, che vuole chiudere le vetrine dalle quali le ragazze si offrono al pubblico. Le prostitute hanno consegnato una petizione alle autorità. Negli ultimi anni sono già state oscurate circa 155 vetrine su mezzo migliaio.
NOTIZIE TASCABILI SCELTO IL NUOVO SOTTOSEGRETARIO
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i chiama “donazione samaritana”: consiste nel donare, gratuitamente, un organo destinato a trapianti ma donarlo alla collettività, non a un parente o a uno specifico malato che ne abbiano bisogno. In Italia è ammessa dal 2010 (e solamente per i reni) ma soltanto ieri si è saputo del primo trapianto d’organo da “donatore samaritano” nel nostro Paese: è avvenuto a Milano, a offrire un rene a uno sconosciuto è stata una donna. Il suo gesto, in un effetto domino, ha permesso altri cinque trapianti di reni, grazie al programma cross-over: se, tra donatore e ricevente, non c’è possibilità di trapianto per differenza di gruppo sanguigno o incompatibilità immunologica, si cerca infatti, all’interno di un elenco nazionale protetto dall’anonimato, una coppia con la quale scambiarsi vicendevolmente il donatore adeguato. Ammessa negli Usa, in Olanda e in alcuni Paesi scandinavi, la “donazione samaritana” è stata introdotto in Italia proprio quando emerse la disponibilità di tre persone a cedere gratuitamente un rene, creando la possibilità di aiutare alcuni malati. DIBATTITO In realtà, questo tipo di donazione che prende il nome dalla parabola evangelica, suscita perplessità proprio nel mondo cat-
Il trapianto è avvenuto a Milano ANSA
tolico: «La via ordinaria della medicina deve passare attraverso il prelievo degli organi da cadavere e non può aprirsi all’idea che si possano creare mutilazioni e situazioni patologiche per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti, creando un circolo vizioso e improprio», osservava nel 2010 il direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica, Adriano Pessina. Secondo Lorenzo D’Avack, vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica (che cinque anni fa si espresse a favore di questa pratica) la “donazione samaritana” è invece «un’opportunità in più a fronte della carenza di organi da trapianto che si continua a registrare» a patto che «il donatore abbia esattamente compreso i rischi potenziali insiti nella pratica». E se è vero che in questo genere di interventi si devono assolutamente scongiurare accordi commerciali, «anche nella donazione tra consanguinei ci potrebbero essere rischi relativi a pressioni economiche o psico-fisiche». Intanto, secondo il ministero della Salute, nel 2014 sono aumentati i trapianti: 2.976 gli interventi eseguiti, 135 in più rispetto al 2013. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A CAPO DI FINMECCANICA
LA CONDIZIONE IMPOSTA DA ALI KHAMENEI
Violenze alla Diaz «Fiducia» di Renzi per De Gennaro
Accordo sul nucleare, l’Iran avvisa «Subito via le sanzioni economiche»
● «Il governo non ha dubbi sulle sue qualità». Matteo Renzi conferma Gianni De Gennaro presidente di Finmeccanica ma capo della polizia durante le violenze del G8 del 2001. Costate all’Italia la condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma il presidente del Pd Matteo Orfini insiste: «Serve un cambiamento».
Ali Khamenei ha 75 anni EPA
● L’Iran non sottoscriverà l’accordo con gli Usa e altri cinque grandi Paesi sul controllo del programma nucleare «se le sanzioni economiche non saranno annullate il giorno stesso»: lo hanno annunciato la “guida suprema”, Ali Khamenei e il presidente iraniano Hassan Rouhani. La storica intesa era stata raggiunta il 2 aprile e dovrebbe essere finalizzata entro il 30 giugno ma ora è a rischio: i Paesi coinvolti nell’accordo con Teheran intendono infatti sospendere o ridurre in modo graduale la sanzioni, che negli anni sono state imposte dalla comunità internazionale allo scopo di impedire lo sviluppo militare del programma nucleare di Teheran. In serata, la risposta di Washington: «Le sanzioni nei confronti dell’Iran saranno revocate gradualmente, man mano che l’accordo sul nucleare sarà applicato».
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ANCORA CORRUZIONE
Sarà l’economista De Vincenzi a prendere il posto di Delrio
Gli hacker dell’Isis Marò: Latorre bloccano i canali si curerà in Italia di una tv francese fino al 15 luglio
Marino, mazzette alla Sagra dell’uva Fermato il sindaco
● Renzi ha deciso: sarà l’economista Claudio De Vincenti il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, a partire da quello di oggi sul Def. Romano, 66 anni, De Vincenti — molto vicino a Pier Luigi Bersani — prende il posto di Graziano Delrio. Finora viceministro dello Sviluppo economico, fa parte della squadra di governo già dai tempi di Monti e Letta ed era stato in passato consulente economico per i governi D’Alema e Amato. Professore di economia politica alla Sapienza, De Vincenti è anche autore di diverse pubblicazioni scientifiche: la prima aveva per oggetto Marx e Sraffa. A capo dell’amministrazione di Palazzo Chigi, Renzi ha voluto il capo dipartimento dei rapporti con il Parlamento Paolo Aquilanti.
● Dicono di appartenere allo Stato islamico gli hacker che mercoledì notte hanno attaccato il canale francese TV5 Monde, i suoi programmi diffusi in 200 Paesi del mondo, il sito Internet, le pagine Facebook e Twitter. Il ritorno alla normalità richiederà alcuni giorni. Prudente la polizia sulla rivendicazione: potrebbe essere l’azione di mitomani.
Claudio De Vincenzi, 66 anni, era già nei governi Monti e Letta ANSA
● La giustizia indiana ha concesso al fuciliere di Marina Massimiliano Latorre di continuare a curarsi in Italia fino al 15 luglio. Il marò, accusato con Salvatore Girone di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani scambiati per pirati, si sta riprendendo dall’intervento al cuore subito il 5 gennaio scorso. Girone si trova invece ancora in
Massimiliano Latorre, 47 anni India. «Un sollievo temporaneo», dice Paola Moschetti, compagna di Latorre. Ma anche un segnale positivo alla luce della trattative tra Italia e India: il governo di Nuova Delhi, infatti, non si è opposto alla decisione.
● Un altro sindaco in manette. Ieri è finito ai domiciliari Fabio Silvagni, il primo cittadino di Marino, comune dei Castelli romani, eletto nel centrodestra. L’accusa è corruzione e peculato: avrebbe preso 5 mila euro sottobanco come sponsorizzazione della celebre Sagra dell’uva e fatto assumere 20 persone in cambio di permessi per costruire.
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VENERDĂŒ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MI SENTO UN PO’ SCRITTORE, HO BISOGNO ANCHE DI POESIA INSIEME ALLA MUSICA MI PIACE LO SPORT, I MOTOCICLISTI SONO DEGLI EROI. AMO IL BOLOGNA, SPERO DI SCRIVERNE L’INNO CESARE CREMONINI CANTAUTORE
Cesare Cremonini, 35 anni, ha esordito nei LÚnapop. L’ultimo album live risale al 2006
Cremonini gioca gli assi ÂŤFermo il tempo in 3 cdÂť
1Il cantautore ci ha fatto entrare nei suo studi di Bologna:
Mi sento piÚ maturo e ora torno con un disco live e un tour un cantante, non lo sono mai stato. Sono uno scrittore. E ho sempre cercato di unire il mio bisogno artistico, la mia necessità di poesia con un vestito che, però, fosse fruibile. E lo ha fatto anche con i 4 brani inediti. Hanno le spalle larghe, raccontano un mondo, non sono legati all’album. E sono variegati. Si spazia dalla freschezza di Buon viaggio, alla ballata romantica Quasi quasi, a quello che si candida a diventare tormentone dell’estate Lost in the weekend.
Daniele Vaira INVIATO A BOLOGNA @danvaira
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edici anni fa svoltava ed entrava nel club di quelli che hanno superato il milione di copie. Era il 1999 e Cesare Cremonini con i LÚnapop diventava un nuovo fenomeno musicale con l’album Squerez. Ora a 35 anni il suo sguardo si è fatto piÚ pacato, le parole sono dosate e appoggiate, ma le sfide non sono finite. Sto attraversando la mia nuova adolescenza. Ho un’età in cui ho la consapevolezza per capire le cose, ma anche per provare nuove strade e buttarti, ci dice mentre coccola con lo sguardo lo studio di registrazione a Casalecchio, alle porte di Bologna, una sicurezza che non lo ha mai abbandonato durante la sua carriera nemmeno ora che potrebbe lavorare pure dentro casa. La nuova sfida è un album in uscita il 26 maggio, PiÚ che logico (live): 3 cd, 22 canzoni registrate dal vivo e 4 inediti. Il suo buttarsi è anche il riproporre un tour che (ri)partirà dal 23 ottobre a Torino. La città in cui ha registrato le tracce del suo prossimo lavoro. Nei miei concerti ci saranno un allestimento e luci diversi e una scaletta rivoluzionata, preannuncia. LE PAROLE Da quando scriveva i brani sui banchi sgangherati di scuola la musica ha subito una rivoluzione, Spotify, iTunes, YouTube, il crollo dei cd. Ora il difficile non è far entrare le canzoni nelle case, è riuscire a fare sÏ che la gente si muova dalla poltrona per venire ai concerti. Una cosa, però, nella sua vita è rimasta costante: l’amore per la scrittura. Non sono
Cesare Cremonini abbraccia Valentino Rossi e il suo amico storico Uccio. Il cantante ha scritto l’inno del Team VR46.
VARIARE C’è anche spazio per lo sport con la canzone 46. L’ho scritta per il mio amico Valentino Rossi. Ăˆ l’inno della sua scuderia, il Team VR46. I motociclisti sono degli eroi, potrei scrivere un album solo seguendo il MotomondialeÂť. La musica di Cremonini è fatta di condivisioni e di sinergie. Che potrebbero riguardare anche il calcio ed il Bologna, di cui è un grande tifoso. ÂŤIl presidente Tacopina mi ha chiesto di scrivere l’inno della squadra — ci confida —. Sento la pressione, non è una cosa che posso scrivere a tavolinoÂť. Tra le sue esperienze anche quella di essere stato direttore per un giorno di un quotidiano. ÂŤVorrei intervistare Renzi, mi affascina perchĂŠ ha pochi piĂš anni di me e ho giĂ pronta la prima domanda. Gli chiederei come vive la paura di una cosĂŹ grande responsabilitĂ Âť. Paura, Cremonini proprio sembra non averla. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
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Stamattina non sbuffate, non sclerate, non abbiate l’umore nero Belfagor: dal pomeriggio starete meglio. Ok lavoro, colloqui e happy hour suinerrimi.
Niente ansie nĂŠ propositi di gettare alle tigri la gente che vi stressa: la giornata affatica, ma dovete portare a casa i risultati. Sudombelico riottoso.
Potreste risultare simpatici come un esantema sui glutei, oggi. Evitate pedanterie, tirannie, indolenza. Pure (anzi, soprattutto) nelle suine intimitĂ .
Mattinata ok per tutto, poi potreste anche essere venduti al posto del valium: fareste lo stesso effetto. Fornicazione pignola, non molto ben riuscita.
Casa, lavoro, affetti potrebbero urticarvi gli zebedei. Dalle ore 14 vi ripiglierete, in ogni ambito e in ogni angolo dell’anima. Exploit sudombelicali.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
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Meglio la mattina per lavoro, impegni, sport. Poi, dal primo pomeriggio potreste appassire come una cipolla nel soffritto. Pure suinamente.
Mattinata idonea a produrre, pianificare, allacciare e coltivare contatti. Pomeriggio ok per lavoro, divertimenti e fusioni fornicatorie.
Nonostante gli sbalzi d’umore mattutini, la vostra giornata dovrebbe filare liscia e ricca di input appaganti. Ok sport, lavoro, amore e impegno suino.
Mattinata sfigopendula e di risultati stentatini. Dalle ore 14 rifiorirete come i nasturzi, raccogliendo consensi. Pure fornicatori, forse.
� Dopo Parigi per il Codice Da Vinci e Roma per Angeli e Demoni, il regista premio Oscar Ron Howard sta studiando via dopo via, ponte dopo ponte Firenze, dove sta per iniziare le riprese di Inferno, anche questo tratto da un bestseller di Dan Brown e anche questo con Tom Hanks protagonista. Soltanto ieri il regista di Apollo 13 e A Beautiful Mind ha visitato piazza della Signoria, Uffizi e Giardino di Boboli, tutti sopralluoghi per catturare l’essenza della città e mostrarla al meglio sul grande schermo. Ma Howard, professionista esemplare, è anche noto per non prendersi troppo sul serio. CosÏ ieri ha twittato: Andando in giro per Firenze ho fatto una veloce sosta per vedere il David. Ho notato che c’è un lato che attira maggiormente i turisti..., postando anche una foto del fondoschiena della famosissima scultura di Michelangelo. Il regista era già stato a Firenze lo scorso ottobre per una prima visita ad alcune location per le riprese che inizieranno circa a metà maggio. In quell’occasione aveva anche incontrato il sindaco Dario Nardella che gli aveva mostrato alcuni degli spazi piÚ suggestivi di Palazzo Vecchio. E oggi nel capoluogo toscano arriveranno tanti aspiranti attori: la produzione di Inferno cerca infatti comparse per il film e ha convocato tutti oggi e domani in piazza Madonna Della Neve alle Murate per i provini. Ci sarà anche Ron?
Il regista Ron Howard, 61 anni
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE Stamattina darete il meglio. Dalle 14 impicci e malumore potrebbero determinare uno stop. Un po’ rompizebedei, siete, pure during the fornication.
A MILANO
LE RIPRESE A MAGGIO
Ron Howard a Firenze per ÂŤInfernoÂť
La mattina vi vede con l’umore in bolla, oltre che forti dell’aiuto e dell’affetto di molte persone. Nel pomeriggio non fate gli sfigati, fate i suini: converrà .
Mattinata lavorativa stanca e sbilenca: forse siete un cicinÏn demotivati, tesi, obbligati. Don’t divor everybody. Pomeriggio piÚ brioso, suinally too.
Nuova “casa� tra i grattacieli per Samsung
Il taglio del nastro della sede Samsung ANSA
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a “smart cityâ€? milanese si estende e cosĂŹ tra i grattacieli di Porta Nuova prende posto anche il Samsung Discrict, che poi sarebbe la nuova sede della multinazionale coreana detentrice di un quarto del mercato dell’elettronica di consumo nazionale. Si insediano nel Diamantino (uno dei palazzi tutto vetri sorti in questa zona) non solo uffici, ma anche uno showroom e un auditoriumarena molto hi-tech aperto alla cittĂ e a chi ne faccia richiesta per incontri e presentazioni. ÂŤQuesto edificio sarĂ al servizio della collettivitĂ . Un intento che diventa ancora piĂš importante nell’anno in cui Milano ospita Expo 2015Âť ha detto Carlo Barlocco, a capo di Samsung Italia. Un’inaugurazione, quella di ieri, che ha visto la presenza del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, di quello del Coni Giovanni Malagò (di cui Samsung è sponsor), del direttore generale di Expo Piero Galli, dell’a.d. di Rcs Pietro Scott Jovane e di quello della Juventus Beppe Marotta. Nel palazzo di otto piani lavoreranno 700 persone, mentre lo showroom sarĂ anche una “smart homeâ€?, dove testare la casa connessa e l’Internet delle cose. m.a. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli immigrati a tutta pasta Il 45% la mangia 4 giorni su 7 â—? Ăˆ la pasta il vero strumento d’integrazione. L’83% dei “nuovi italianiâ€?, infatti, la consuma con regolaritĂ (con punte dell’89% tra chi arriva dall’Est Europa). Parliamo di 4,5 milioni di persone che con le loro abitudini alimentari mantengono costanti i consumi nazionali (26 kg pro capite all’anno). A certificare la prevalenza della pasta è una ricerca Doxa per Etnocom. Il 45% degli immigrati la mangia 4 volte a settimana, preferendola a riso e cous cous. ÂŤIl 70% sceglie i marchi noti: è una forma identitaria, un modo per sentirsi piĂš italianiÂť dice Riccardo Felicetti di Aidepi, l’Associazione industriali del dolce e della pasta.
LO SPORT IN TV
IL CARTONE ÂŤI GRIFFINÂť
LA FAMIGLIA PIĂ™ SCORRETTA D'AMERICA Frutto della fantasia di Seth MacFarlane (di cui in giugno al cinema vedremo ÂŤTed 2Âť), un cartone animato altamente “corrosivoâ€? che trasforma la famiglia-tipo da sitcom americana nella protagonista di brevi commedie politicamente (molto) scorrette. Nella puntata di stasera, Peter e i suoi traslocano in campagna per sfuggire alla criminalitĂ e si trasformano in produttori di anfetamine. DA VEDERE STASERA ALLE 00.15 SU ITALIA 1
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA GOLOSA
1 Ora tu sei, Minestra, de’ versi miei l’ oggetto, / E dir di abbominarti
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SOSTIENE LO CHEF di FABIO ABBATTISTA
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● 1. La piadina nero di seppia e mazzancolle di Nud e Crud a Rimini; 2. Il gazebo di Donatella Ricci sulla vecchia via Emilia dove si fanno anche piadine vegane; 3. Ruggero e Gemma a Mercato Saraceno
La vera piadina cercatela nei chioschi romagnola ha l’Igp ma non è tutta uguale. Ecco tre indirizzi speciali
Giorgia Cannarella
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l 4 novembre dello scorso anno la piadina romagnola ha ottenuto l’Igp. La notizia è stata salutata con entusiasmo da alcuni e con indignazione da (molti) altri. «L’Igp tutela di fatto solo la piadina industriale. Infatti è stata proposta da aziende che ne producono 200.000 al giorno. Il disciplinare ha introdotto una differenziazione, ininfluente, solo dopo le nostre contestazioni» spiega Gianpiero Giordani di Slow Food e Confesercenti. «La vera piadina invece si fa in maniera manuale ogni giorno, utilizzando prodotti e farine locali». Secondo il disciplinare, invece, i dischi di pasta possono essere preparati con macchine industriali anche senza ingredienti del territorio, e imbustati per la grande distribuzione: tutt’altra cosa rispetto a quanto accade nei chioschi più autentici, che da generazioni portano avanti una storia di manualità e passione. Ve ne presentiamo tre.
NUD E CRUD Aperta quattro anni e mezzo fa da Giuliano Can-
Pagina a cura di Pier Bergonzi e Daniele Miccione
mi apporta un gran diletto. Giacomo Leopardi (poeta, 1798-1837 da Contro la minestra)
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zian, un piemontese «naturalizzato» romagnolo e Sergio Gnassi, un riminese DOC che ha barattato una carriera di avvocato con la piadina, senza rimpianti. «Da quando ero piccolo ho sempre visto fare la piadina in casa - racconta - Volevo una piadineria dove si usassero solo ingredienti locali». Nella farcitura e nell’impasto: da Nud e Crud (via Tiberio 27/29, Rimini) usano l’unico strutto certificato di mora romagnola e farine a km 0. La piadina è quella tradizionale riminese, bassa e dal diametro ampio (20-25 cm), ma qui non si va per un classico «squacquerone e rucola»: c’è la piadina con i sardoncini freschi dell’Adriatico, quella con nero di seppia e mazzancolle, o il Pid Burger di mora romagnola e chianina. RUGGERO E GEMMA Ma le piadinerie tradizionali - quelle dei chioschi, sedie di plastica, ombrelloni e gazebo - ancora esistono (e resistono). Come a Mercato Saraceno (via Pertini 1), neanche 6000 abitanti, in provincia di Forlì-Cesena. Ruggero Balzani l’ha aperto nel 1997, mettendo a frutto quello che gli aveva insegnato la madre Teresina. «Negli anni Settanta faceva piadine di fianco a una sala da ballo, in una specie di sgabuzzino». Le ricette più famose? Crescioni zucca e patate e con erbe miste. Il gazebo è vicino all’E45 e i clienti fissi, che passano ogni volta che sono in viaggio, vengono dalla Romagna come dal Lazio. Qui
la piadina è quella del cesenate, più spessa e dal diametro più piccolo: farina 0, strutto, bicarbonato sale e acqua. «Il nostro segreto? Fare tutto a mano ogni mattina. Appena cotta è una bomba». LA MIA PIADINA ACQUA E FARINA Il gazebo di Donatella Ricci è sulla vecchia via Emilia, a pochi passi dal centro di Cesena (viale Marconi 300). Molti portano le piadine a casa. «Le metto sottovuoto» spiega Donatella «Ma la mia piadina non ha niente a che vedere con quella industriale protetta dall’Igp. E perfino gli stranieri riconoscono la differenza e cercano l’artigianalità». Aperto 20 anni fa, il chiosco è riuscito ad adeguarsi perfettamente a tempi e tendenze: propone anche piadine all’olio d’oliva, vegetarian o vegan friendly, usa farine certificate bio di farro o kamut. Ma la vera specialità è la piadina dolce. Donatella ha recuperato un’antica tradizione delle colline romagnole. «Un impasto di farina, uovo, lievito, anice, burro e zucchero cotto molto lentamente sulla piastra: non c’erano soldi per altri dolci». Come si farcisce? Mele, marmellata, ma anche salame. Anche se quest’ultimo abbinamento non ha ancora incontrato il favore dei clienti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SORSEGGIANDO di LUCA GARDINI
IL MIO RISOTTO: CAPULÌ E GEL DI FRANCIACORTA
VIOLA EXTRA DRY TRERÈ PROFUMI DI ROMAGNA
Fabio Abbattista, 37 anni, pugliese, è lo chef del Leone Felice, il ristorante del resort L’Albereta a Erbusco (Brescia). I suoi piatti sono creativi ma rassicuranti perché affondano nella tradizione italiana, in goloso equilibrio tra Puglia e Pianura Padana.
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l capulì è un’insalatina molto popolare nel bresciano dove è conosciuta anche come radicchio primaverile. Cresce a grumolo, piccole rosette verdi e rosse che vengono estratte con il coltello assieme alla parte iniziale della radice. Erba spontanea, oggi viene anche coltivata. Somiglia al radicchio ma ha un sapore più delicato, meno amaro, anzi con una nota dolce. Io lo uso per un risotto con il Franciacorta. Il procedimento, sino alla mantecatura, è classico perché faccio tostare il riso, lo sfumo con il Franciacorta Rosè e lo faccio arrivare a cottura. La mantecatura è fatta con robiola di capra e burro nocciola (cioè burro fatto fondere, filtrato e scaldato fino a fargli assumere un colore nocciola). A quel punto stendo il risotto e lo copro con un gel fatto con Bellavista Rosè. Il procedimento è semplice: il vino va fatto appena bollire e poi addensare con l’agar agar. Il capulì arriva alla fine. Condisco le foglioline con olio di nocciola, le faccio riscaldare leggermente con la salamandra, giusto per ammorbidirle, e le metto sopra il gel.
ulle colline del Faentino, in piena terra di Romagna c’è l’azienda guidata dalla passione travolgente di Morena Trerè e del figlio Massimiliano. Si chiama Trerè, appunto, e dai primi Anni ‘60 (la fondò il padre di Morena) produce i vini tipici della regione: Sangiovese, Albana e Trebbiano. Da tempo però propone degli spumanti (metodo Martinetti) freschi e profumati che si accompagnano alla grande con ogni tipo di piadina. Noi vi consigliamo il «Viola» extra-dry, frutto delle uve autoctone di Longanesi. Di color rosa acceso e luminoso ha profumi puliti e netti di melograno e frutti di bosco. Un «naso» floreale con finale minerale. Al gusto è fine e piacevole, con richiami di frutti rossi e note fresche e una sensazione cremosa e fresca che conquista. VIOLA, Spumante Extra-Dry, azienda Trerè, Faenza (Ravenna). www.trere.com. UVE: Longanesi 100%. PREZZO: circa 12 euro. IL VOTO
86/100 RAPPORTO QUALITÀ PREZZO BUONO ★★★★★ SI ABBINA CON PIADINA, CRUDO, SQUAQQUERONE E RUCOLA DEGUSTARE ASCOLTANDO FAIT NO MORE «EASY»
h K 3 $
IL DOLCIFICANTE
Il consiglio
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el bresciano il capulì si trova facilmente nei mercati a partire da febbraio. Tradizionalmente si usa come primizia per arricchire le insalate, ma è gradevole anche cotto. Personalmente però consiglio di non bollirlo e di puntare su cotture brevi. La verdura deve infatti rimanere croccante per mantenere sapore e proprietà. E’ perfetta come accompagnamento alle carni, per esempio una tagliata o un filetto. Il capulì va pulito, saltato rapidamente in padella con un po’ di olio e sfumato con aceto di lamponi. Vi consiglio però di provarlo anche accostato al pesce, un’insalatina condita con una vinaigrette fatta con olio, aceto e miele e ricoperta di nocciole tostate e tritate.
Un cucchiaino di Stevia per caffè e fragole
TRUVIA DOLCIFICANTE A BASE DI STEVIA 150 GRAMMI A 3,99 DA ESSELUNGA
● (mic) La Stevia, estratta dalle foglie di una pianta sudamericana, non è ancora molto conosciuta ma è l’alternativa più interessante allo zucchero. Però ha un potere dolcificante 200 volte superiore per questo le aziende la «tagliano» per facilitare il dosaggio. Truvia mescola Stevia con aromi e eritritolo, un dolcificante meno «potente» estratto dalla frutta. Provato nel caffè, nello yogurt e sulle fragole ha un sapore neutro. E zero calorie. ● www.eridaniaitalia.it
IL LIBRO L’INIZIATIVA
Ecco il manuale dei «golosi» Quando il cibo vale il viaggio 1Roberto Perrone ha raccolto per Mondadori sei anni di articoli sui nostri «tesori»
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otete leggerlo come un libro di consigli su ristoranti, cuochi, cibi e vini, oppure come uno straordinario viaggio attraverso il Bello del Nostro Paese. Il «Manuale del viaggiatore goloso» di Roberto Perrone (Mondadori, 9,90 euro) è naturalmente l’una e l’altra cosa.
La copertina del libro di Perrone
Roberto è un collega «ligure di scoglio» che ha seguito gli ultimi 30 anni di grande sport e gastronomia (prima per il Giornale e poi per il Corriere della Sera). In
questo libro ha raccolto i suoi articoli di viaggi e cucina pubblicati sul Corrierone dal 2009 al 2014. Un lungo cammino tra ciò che gli è piaciuto raccontando le «fissazioni di viaggiatore goloso e alcune osservazioni sugli atteggiamenti colti nei ristoranti durante anni di scorribande...». Nel «Decalogo del viaggiatore goloso» che apre il libro, Perrone sintetizza alla grande la nuova funzione del ristorante di qualità, diventato «come una città d’arte, un evento, una fiera, un incontro...». Un grande chef o un indirizzo giusto valgono il viaggio. Roberto ci offre delle dritte an-
che per lo spirito che dovremmo avere (e dovrebbero avere i ristoratori) perché il viaggio sia a tutti gli effetti un’emozione. «Il tempo fugge solo per chi lo insegue... la presenza del cuoco non è essenziale, però aiuta... il menu logora chi non ha spirito d’avventura...». Questo manuale vi può guidare, passo dopo passo, attraverso tutte le cucine e le culture d’Itala. La peregrinazione comincia dalla «sua» Liguria, tra i carruggi alla ricerca della focaccia perfetta. Ma potreste aprire a caso una qualsiasi delle pagine per scoprire che varrebbe la pena di seguire le tracce lasciate da Roberto Perrone. Noi vi assicuriamo che vi troverete a seguire consigli preziosi e di specchiata onestà intellettuale. Non è poco. p.ber.
Cinque enoteche e 6 produttori Lanciano «WineMi» in chiave Expo ● A meno di un mese dal via dell’Expo scende in campo la squadra di WineMI, il buon bere a Milano. Gli 11 titolari sono 5 storiche enoteche della città (La Cantina di Franco, Cantine Isola, Enoteca EnoClub, Enoteca Ronchi, Radrizzani Drogheria Enoteca) e cinque produttori di qualità che rappresentano un po’ tutta la grande enologia italiana (Bellavista, Cerretto, Col d’Orcia, Masi Agricola, Rocca delle Macie e Tasca d’Almerita). In sintonia con il tema centrale di Expo «Nutrire il Pianeta, Energia per la vita», il WineMi può diventare il perfetto «Fuori
Expo»per conoscere e degustare alcuni dei nostri migliori vini attraverso una serie di eventi che verranno organizzati nelle 5 enoteche. Il programma e i dettagli dell’iniziativa li trovate su www.winemi.it
ll logo di WineMi
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VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT