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venerdì 17 aprile 2015 anno 119 - numero 90 euro 1,40
NEL MILAN SI LAVORA PER IL FUTURO
LE MANOVRE DELL’INTER
Galliani: «Pippo resta? Squadra e club con lui»
Idea di Mancini: baby Gnoukouri a centrocampo
Tablet gothic heavy cp 8 Regular
Tablet gothic heavy cp 8 Regular rosa uno
L’a.d. rossonero apre alla conferma di Inzaghi: «Ha fatto buone cose anche quest’anno. Il derby però pesa tanto...»
L’ivoriano (18 anni) può sostituire Guarin. E si prova la difesa a tre
OLIVERO, PASOTTO A PAGINA 17
BREGA, MASALA, TAIDELLI ALLE PAGINE 16-18
Filippo Inzaghi, 41 anni, prima stagione sulla panchina del Milan BOZZANI
EUROPA LEAGUE: IN GERMANIA STRAPAZZA IL WOLFSBURG 4-1
NAPOLEONE! CUORE VIOLA: PAREGGIA A KIEV AL 92’
Quattro candeline per il compleanno di Benitez a casa dei tedeschi che avevano eliminato l’Inter. Apre Higuain, doppietta di Hamsik e poker di Gabbiadini. La Fiorentina fa 1-1 con la Dinamo, gran gol di Babacar
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Solo 8 presidenti della A appoggiano la battaglia del numero 1 della Roma per tenere lontani dal calcio gli ultrà violenti
CALAMAI, CECERE, FROSIO, MALFITANO, RICCI, VELLUZZI DA PAGINA 2 A PAGINA 8
L’ANALISI di Sebastiano Vernazza
CATAPANO, CECCHINI, IARIA, PUGLIESE ALLE PAGINE 10-11
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LAZIO: A CASA PIOLI
E adesso tutti in ritiro un’altra volta. Perché il mostruoso 41 del Napoli ieri sera in Germania ha le sembianze di un cazzotto in faccia a quanti hanno ironizzato sulla decisione presa dal presidente Aurelio De Laurentiis, dopo la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio.
La mamma: «Quando Stefano perde lo guardo di traverso» SCHIANCHI A PAGINA 12
L'ARTICOLO A PAGINA 21
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ALTRA STANGATA
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi
Parma penalizzato di 4 punti E fine di stagione a rischio
Altri 4 punti di penalizzazione al Parma. Domenica prossima giocherà nella Serie A greca. Marek Hamsik, 27 anni, esulta dopo il suo secondo gol al Wolfsburg inseguito da David Lopez AFP
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FORMULA 1
Ferrari a 2 punte Vettel e Kimi: «Noi a un passo dalla Mercedes»
9 771120 506000
50 4 1 7>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
E ADESSO SI TORNA IN RITIRO...
james Pallotta, 57 anni
PALLOTTA QUASI SOLO 11 SU 19 IN SILENZIO L’ALLEATO È LOTITO
DA NON PERDERE 1 La rivoluzione svincolo può sconvolgere tutto il calcio giovanile PICCIONI, COMMENTO DI GRASSANI PAG. 22
2 E’ un Giro grandi firme Dopo Boonen dicono sì Gerrans e Matthews SCOGNAMIGLIO A PAGINA 29
CASADIO, CREMONESI, PERNA ALLE PAGINE 24-25
3 Basket: l’«altro» Gentile trasforma Cantù Milano k.o. dopo 20 gare CHIABOTTI, ORIANI A PAGINA 30
SPECIALE TENNIS
Spareggio Fed Cup Pennetta e Brindisi le chiavi anti Usa CRIVELLI, MARIANANTONI, MARTUCCI, GRANDESSO, VALENTI NELL’INSERTO
SPORTWEEK HARDEN E GLI ALTRI IL NUOVO LOOK DELL’NBA
A PAGINA 20
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Europa League R Andata quarti
Higuain-Hamsik: spettacolo! Il Napoli sbrana il Wolfsburg
1Il Pipita segna un gran gol e costruisce il raddoppio dello slovacco che timbra pure il 3-0 Gabbiadini fa poker. Per i lupi tedeschi, che avevano eliminato l’Inter, rete di Bendtner Nicola Cecere INVIATO A WOLFSBURG (GERMANIA)
LA GUIDA
U
La qualificazione è ipotecata Il ritorno giovedì 23
n due tre quattro passi nel delirio azzurro e nel la semifinale di questa Europa League che regalerà un posto nella prossima Cham pions al vincitore (ma sì, toc chiamo pure i cuornicielli). Ma anche quattro splendide cande line sulla torta di compleanno di Rafa Benitez (55). Le spen gono per lui Gonzalo Higuain e Marek Hamsik, campioni rifio riti dopo un periodo opaco, giu sto in coincidenza con la notte di coppa e non può essere un caso: il sangue (blu) ribolle di più nelle serate di gala. E sicco me soffia sul babà il rinato (dal l’infortunio) Insigne, che con feziona l’assist del poker firma to Gabbiadini, si può ben dire che la Volkswagen Arena ha vi sto sfrecciare una Ferrari tinta di blu. E chi se la scorda più una notte così? Persino il severissi mo papà De Laurentiis potrà di re che questa impresa titanica è nata dalla sua decisione di rin chiudere tutti in castigo: chi po trà mai smentirlo? E, soprattut to, chi gliene potrà mai fare una colpa: sette gol in quattro gior ni, ragazzi che ne dite se si pro lunga il castigo sine die?... E’ un trionfo che nasce dalla superio rità dei partenopei, questo va chiarito immediatamente. Qui dove l’Inter il mese scorso ne aveva presi tre, il Napoli gioca la partita perfetta magari pren dendo proprio spunto dagli er rori della banda Mancini. Che comunque aveva evidenziato la fragilità dell’organizzazione di fensiva dei biancoverdi di casa. L’Inter sbagliò le sue occasioni, Higuain e Hamsik hanno inve ce colpito duro e subito. Appro fittando delle leggerezze altrui, oltre che sfruttando le proprie qualità. PRESUNZIONE Il successo sui nerazzurri deve aver fatto male a herr Dieter Hecking. Il tecni co locale vara una formazione che più sbilanciata non si può risolvendo il dubbio della vigi lia (Schurrle, Caligiuri e Viei rinha per due posti) in modo
Il Napoli è quasi in semifinale. Passerà il turno se al ritorno vincerà, pareggerà o perderà con due gol di scarto. In caso di sconfitta con tre gol, Benitez andrà avanti se il risultato sarà 0-3. Con l’1-4 si va ovviamente ai supplementari, con il 2-5 o risultati superiori passa il Wolfsburg. Le partite di ritorno dei quarti di finale di Europa League si giocheranno giovedì prossimo, 23 aprile, alle 21.05, con questo programma: Zenit-Siviglia (andata 1-2) Dnipro-Bruges (0-0) FIORENTINA-Dinamo Kiev (1-1) NAPOLI-Wolfsburg (4-1) Sorteggio Il sorteggio delle semifinali è previsto per venerdì 24 aprile a Nyon, sede svizzera della Uefa. Non ci saranno teste di serie e limitazioni, quindi sono possibili i derby.
Lo slovacco Marek Hamsik, 27 anni, abbracciato dal compagno belga Dries Mertens, 27, dopo il secondo gol al Wolfsburg AP
LA MOVIOLA di FRANCESCO VELLUZZI
BRACCIO PIPITA NIENTE GIALLI Non un grande arbitraggio quello di Lahoz: sul primo gol Higuain è in posizione regolare, ma si aggiusta il pallone col braccio. Lahoz non punisce con i gialli Mertens per fallaccio su Vierinha, poi il tedesco Caligiuri che pesta Callejon e Luiz Gustavo duro su Higuain. Nel finale David Lopez e Callejon a terra: niente gialli.
assolutamente imprevedibile: dentro tutti e tre contempora neamente. E siccome central mente De Bruyne è al suo solito posto dietro Dost ecco che Viei rinha deve arretrare sulla linea difensiva. Il portoghese in pas sato aveva fatto qualche volta questo lavoro sporco ma è co me se don Rafé mettesse Insi gne al posto di Maggio, parago ne che regge anche sotto il pro filo squisitamente fisico. Sul piano tattico è una forzatura eccessiva o meglio ancora un peccato di presunzione. Che viene pagato in fretta a carissi mo prezzo: Vieirinha lascia a Mertens spazio e tempo per confezionare l’assist della rete rompighiaccio. DIFFERENZE Evidentemente il
tecnico di casa confidava in una partenza sparata in grado di travolgere soprattutto gli ester ni offensivi del Napoli e in par ticolare Mertens: una pia illu sione, il Wolfsburg ottiene solo calci d’angolo. Dove il Napoli riesce a fare la differenza è nel la verticale di centro. Innanzi tutto perché Albiol e Britos chiudono le strade che portano a Dost e De Bruyne. E poi per ché Higuain capisce ben presto di doversi sacrificare nei rientri in maniera da offrirsi come pre zioso punto di riferimento per Inler, Lopez e Hamsik impegna ti nelle azioni di alleggerimen to. Il Napoli colpisce senza pre avviso, alla prima azione in ver ticale. Mertens viene azionato sulla sua fascia di competenza ed è bravo ad alzare subito la
testa accorgendosi del buco la sciato centralmente da Naldo e Knoche, spazio nel quale Hi guain si infila rapidamente co noscendo quanto sia abile il compagno in questi incroci dal la fascia. Ecco che la palla gli spiove addosso puntuale, l’ar gentino la controlla alla... Ma radona e supera di esterno de stro Benaglio. CHE BEI FILM Fulmineo pure il raddoppio, ispirato proprio da un ripiegamento a centrocam po di Higuain: la sua verticaliz zazione rasoterra è dettata dal lo scatto in avanti di Hamsik e dal solito corridoio lasciato senza controllo dai due stopper tedeschi. Anche Marek segna di classe. Due tiri, due gol. E’ co me se don Aurelio avesse pro
Champions League La settimana prossima si disputeranno anche le gare di ritorno dei quarti di Champions League. Martedì 21 aprile, ore 20.45 Barcellona-Psg (andata 3-1) Bayern Monaco-Porto (andata 1-3) Mercoledì 22 aprile, ore 20.45 Real Madrid-Atletico Madrid (0-0) Monaco-Juventus (0-1) Il sorteggio delle semifinali sarà sempre il 24 aprile a Nyon.
dotto un film sulle incursioni dei Navy Seals. Di certo nella foresta sassone si sono ridestati i due belli addormentati. E que sto potrebbe essere un film di (ri) animazione. La ripresa di venta la marcia dell’Aida quan do Callejon, sfruttando un di simpegno strampalato, mette Hamsik davanti alla porta per un tocco elementare. Higuain si vede parare il bis personale, pure Gabbiadini, che insacca di testa il pallonetto vincente di Insigne, potrebbe farne un al tro (traversa), i tedeschi otten gono solo il gol della bandiera. Fra sette giorni il San Paolo ce lebrerà a dovere i suoi eroi. Qui in tribuna i tifosi si sono riempi ti di pizzicotti: no, non è stato un sogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ANALISI TECNICA
Benitez in cattedra: è maestro di contropiede
1Il Napoli fa poco possesso (42,1%) si chiude e riparte in velocità sfruttando i movimenti di Higuain e gli inserimenti di Hamsik Andrea Schianchi
B
enedetto sia il contropie de, e pure tutte le sue moderne declinazioni: la ripartenza corta, quella lunga, l’improvviso ribaltamento di fronte. Chiamatelo come vole te, insomma, ma è sempre la stessa (buonissima) minestra. Il concetto di base è tanto sem plice quanto efficace: aspetto, contrasto, recupero e corro ve locemente in verticale verso la porta avversaria. Altro che ti quitaca, possessopalla, con trollo del centrocampo e altre
diavolerie tattiche. Rafa Beni tez, che quando il gioco dev’es sere concreto ha pochi rivali, disegna uno schieramento per fetto. In fase offensiva è un 42 31, d’accordo, ma se attacca no gli avversari il Napoli si pro tegge con un italianissimo e comprensibilissimo 451. Sol tanto Higuain (e nemmeno lui completamente) è esentato da compiti difensivi: agli altri il compito di chiudere tutti gli spazi, di togliere aria a quelli del Wolfsburg e di sgommare in velocità quando entrano in possesso del pallone. Per at tuare una simile tattica sono
necessarie un’attenzione paz zesca e un’altrettante pazzesca grinta nell’operazione di pres sing. TRA LE LINEE L’uomo decisivo, quello che fa pendere la bilan cia a favore del Napoli, è il tre quartista, cioè Marek Hamsik. Si muove tra le linee, sfrutta i varchi che gli si aprono davanti e costringe i mediani nemici a rincorrerlo. Lui, Hamsik, è bra vo ad assecondare i movimenti di Higuain, sempre intelligente ad uscire dalla morsa dei difen sori tedeschi e a vestire i panni del suggeritore. Il secondo gol
del Napoli nasce proprio da un’iniziativa dell’argentino che pesca con un lancio millimetri co Hamsik in proiezione offen siva. In occasione del 30 è Cal lejon a rubare il pallone in zo na calda e a servire Marekiaro a due passi dalla porta.
LA MOSSA HIGUAIN
HAMSIK INLER
PASSAGGIO
MOVIMENTO GDS
PARAGONE Ricordando il Li verpool di Benitez, squadra mi cidiale quando ribaltava l’azio ne in velocità, viene facile l’ac costamento tra Hamsik e Ste ven Gerrard. Tra i due, a livello tecnico, le differenze ci sono, e le vediamo benissimo. Tuttavia la posizione e i movimenti di
Hamsik sono gli stessi del capi tano dei Reds: centrocampista aggiunto in fase di conteni mento e attaccante d’appoggio quando si va all’assalto. Il Na poli verticalizza sempre e gioca di sponda (ne effettua addirit tura 29: 7 il solo Hamsik): in questo modo si dà la possibilità di inserirsi a un giocatore che arriva da dietro. Altro dato da sottolineare: la squadra di Be nitez vince nonostante faccia poco possesso (42,1 per cento) e abbia il baricentro piuttosto basso (47,3 metri). In sintesi: vince all’italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
WOLFSBURG
1 4
NAPOLI
MARCATORI Higuain (N) al 15’, Hamsik (N) al 23’ p.t. e al 20’ s.t.; Gabbiadini (N) al 32’, Bendtner (W) al 35’ s.t. WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; Vieirinha, Naldo, Knoche, Rodriguez; Guilavogui (al 25’ s.t. Arnold), Luiz Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Schurrle (dal 19’ s.t. Perisic); Dost (dal 12’ s.t. Bendtner). PANCHINA Grun, Schafer, Klose, Trasch ALLENATORE Hecking AMMONITI Bendtner BARICENTRO MEDIO 51,9 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno
NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez, Inler; Callejon, Hamsik (dal 30’ s.t. Gabbiadini), Mertens (dal 15’ s.t. Insigne); Higuain (dal 41’ s.t. Henrique). PANCHINA Rafael, Jorginho, Koulibaly, Gargano. ALLENATORE Benitez AMMONITI nessuno BARICENTRO MOLTO BASSO 47,3 METRI CAMBI DI SISTEMA dal 41’ s.t. 4-3-3
1Serata speciale per Marek Hamsik che realizza una
LA PARTITA AI RAGGI X
doppietta, grazie agli assist di Higuain e Callejon, e contribuisce in modo decisivo alla vittoria del Napoli. Una prestazione da autentico capitano
TOCCHI PER ZONA
41
PASSAGGI
Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla
1 1
ARBITRO Lahoz (Spagna) NOTE spett. 25.112. TIRI IN PORTA 5 e traversa-6 e traversa. TIRI FUORI 4-1. ANGOLI 9-6. IN FUORIGIOCO 0-1. REC. 1’ e 3’.
1
4 1
1
2
2
3
2
3
2
1
5
4
4
5
1
2 3 POSITIVI 1
2 1
1
32
NEGATIVI 9
VERTICALIZZAIZONI
1
SPONDE
Gabbiadini Insigne
7
% REALIZZATIVA
75’
Media ruolo 10%
67%
Perisic Schürrle Luiz Gustavo
23’ Raddoppio Maggio con un numero si libera di Schurrle, serve Higuain che pesca Hamsik in area. Lo slovacco non perdona.
45’ Un po’ di fortuna Caligiuri affonda a destra, Andujar si salva toccando con la mano e anticipando Dost
Naldo Rodriguez
MINUTI GIOCATI
I GOL
2 2 1 1 1 1 1 1 1
I PUNTI DA CUI HA TIRATO
2
46’ Traversa La prima vera occasione per il Wolsburg: la crea Schurrle con un gran tiro frontale, ma Andujar si supera e mette la palla in angolo con la «collaborazione» della traversa
3
Hamsik Caligiuri
10’ Ciak si tira Il primo tiro è di Caligiuri: facile per Andujar
35’ Quasi tris Hamsik trova Higuain che calcia sul primo palo, male.
CLASSIFICA TIRI IN PORTA Higuain
12
2
PRIMO TEMPO
15’ Ecco il Napoli Hamsik per Mertens che lancia Higuain. L’argentino è in posizione regolare, ma controlla col braccio e batte Benaglio.
OCCASIONI CREATE 3 CROSS 2
ATTACCO
1
23’ PT 20’ ST
fI PROTAGONISTI
HIGUAIN&HAMSIK
Il fattore H colpisce Ma rigenera anche l’orgoglio di un gruppo SECONDO TEMPO 3’ Doppio H La coppia Hamsik-Higuain è scatenata: lo slovacco lancia l’argentino che fa bene, ma è bravo Benaglio che respinge. 19’ Marekiaro Il tris del Napoli: Guilavogui fa uno scellerato passaggio che libera Callejon; è un gioco da ragazzi servire Hamsik che firma la sua doppietta. 21’ Perisic La risposta dei tedeschi è affidata al nuovo entrato Perisic (nel mirino del Napoli): bel tiro, ma fuori dallo specchio. 24’ Lorenzito Insigne si fa vedere: gran tiro, Benaglio lo respinge. 25’ Perdono Guilavogui prova a chiedere perdono per l’erroraccio che ha causato lo 0-3, ma Andujar con un miracolo gli nega il gol. 32’ In Gabbia È poker. Insigne crossa, Gabbiadini di testa, Benaglio flop e gloria anche per Manolo. 35’ Consolazione Perisic al centro, per Bendtner è facile facile. 37’ Senza limiti Gabbiadini non si ferma: traversa.
3
Mimmo Malfitano INVIATO A WOLFSBURG
C
ome un uragano, che porta distruzione. Con la stessa potenza, devastan te, Gonzalo Higuain s’è abbat tuto sul Wolfsburg, riprenden dosi il suo ruolo di leader e pro tagonista. La notte tedesca ha vissuto dei suoi sussulti e di quelli di un Napoli risollevatosi dopo le polemiche dei giorni scorsi. Una metamorfosi attesa, come quella del Pipita a cui s’è giustamente aggrappato Rafa Benitez, per portare avanti il progetto europeo. S’era parlato dei gol pesanti di cui il Napoli avrebbe avuto bisogno per indi rizzare positivamente il con fronto coi tedeschi nella gara di
andata. E quelle prodezze sono arrivate dal suo uomo migliore. È stato un bel vedere, Higuain, nella sua armonia e nonostante quel tocco bracciomano col quale s’è aggiustato il pallone per il gol del vantaggio. Il si gnor Mateu Lahoz però non l’ha visto, il doppio fallo, come il suo assistente di linea. La rete del Pipita ha avuto più di un si gnificato, ha rappresentato una risposta decisa al suo presiden te, a chi aveva attaccato lui e i compagni in un momento d’in spiegabile ira. Quelle parole
frustranti e offensive hanno scatenato la reazione del grup po, allenatore compreso. Han no stimolato Higuain a ripren dersi il Napoli. Dalla Germania torna una squadra pienamente ritrovata. RIECCO HAMSIK A sostenere l’azione del Pipita ci sono stati Callejon e Mertens sugli esterni e al centro Marek Hamsik, un altro talento riesploso dopo aver dato i primi segnali di ri presa, domenica contro la Fio rentina. Il centrocampista slo
1L’argentino e lo slovacco rispondono da grandi professionisti a polemiche e critiche arrivate anche da De Laurentiis
vacco ha ritrovato la memoria prima di se stesso, s’è ricordato di essere un giocatore dai piedi buoni, un altro talento a dispo sizione del progetto Napoli. «Una grande prestazione di tut ti, è un risultato che non ci aspettavamo, ma forse poteva mo meritare anche di più – ha detto alla fine –. Il gol subito? Peccato, ma l’importante è aver segnato quattro volte. Sto gio cando meglio? I giornali parla no, ma io sono sempre contento delle mie prestazioni». Anche lui è stato un bel vedere, ha agi to con classe, comandando il gioco e realizzando una dop pietta, assistito da Higuain e Callejon. Tre piccoli capolavo ri, che Napoli apprezzerà, per ché aprono la strada verso la se mifinale: la gara di ritorno po trebbe essere pura formalità. A TESTA ALTA Stavolta ha la sciato il campo a testa alta, il Pi pita, diversamente da quanto aveva fatto domenica nel mo mento in cui Benitez l’aveva ri chiamato in panchina a 15’ dal la fine: un’altra partita si sareb be conclusa senza reti persona li. Ma la notte di Wolfsburg è servita a restituirgli l’orgoglio che era stato devastato dalle critiche e dalle accuse del presi dente. E servirà pure a dare maggiore convinzione al grup po, impegnato com’è nella rin corsa al terzo posto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Europa League R Andata quarti
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LE PAGELLE di MIMMO MALFITANO WOLFSBURG
NAPOLI
4,5
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KNOCHE MALE DOST FERMO SOLO BENDTNER CI PROVA IL TECNICO HECKING
4 E’ mancata l’aggressività nell’attaccare, così ha concesso intere praterie al Napoli per ripartire in contropiede.
IL MIGLIORE BENDTNER
6 Almeno lui ha provato a forzare il blocco napoletano. Ha segnato il gol della bandiera che difficilmente potrà servire nel ritorno.
TIRI 1 RECUPERI 0 PASSAGGI 7
KNOCHE
4 Ha sulla coscienza due gol che arrivano da altrettanti errori che commette in possesso di palla. E’ sistematicamente in ritardo. CONTRASTI 0 LANCI 1 PASSAGGI 43
5,5
5
VIEIRINHA Qualche spunto nel primo tempo, ma non arriva mai sul fondo per provare il cross. Mertens lo tiene in guardia.
NALDO La difesa è stata un vero disastro che l’ha coinvolto nel modo peggiore. Nonostante l’esperienza, ha temuto più del dovuto Higuain.
RODRIGUEZ Benitez ne temeva il sinistro, ma per sua fortuna non l’ha fatto mai esplodere se non una volta su punizione finita alta.
PARATE 3 RINVII 4 PRESE ALTE 0
CONTRASTI 5 CROSS 8 PASSAGGI 72
CONTRASTI 1 LANCI 4 PASSAGGI 57
CONTRASTI 0 CROSS 2 PASSAGGI 63
4,5
5
5
5
GUILAVOGUI Anche lui, come Knoche, viene sopraffatto dalla potenza offensiva del Napoli e commette l’errore sul terzo gol segnato da Hamsik.
LUIZ GUSTAVO Ha avuto un po’ di spazio per provare a organizzare un minimo di gioco, ma anche lui finisce condizionato dalla mediocrità dei suoi.
CALIGIURI Avrebbe dovuto garantire quel pizzico di fantasia sulla fascia, ma Ghoulam non gli ha concesso spazi a sufficienza per impensierirlo.
DE BRUYNE E’ apparso molle e poco concentrato, ha perso tanti palloni nel confronto con David Lopez che l’ha braccato a vista.
TIRI 1 RECUPERI 3 PASSAGGI 33
TIRI 1 RECUPERI 5 PASSAGGI 65
TIRI 2 OCC. CREATE 0 PASSAGGI 37
TIRI 0 OCC. CREATE 4 PASSAGGI 35
4
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SCHÜRRLE Da uno come lui ci si aspetta qualcosa di diverso. Invece, succede che si perde in qualche dribbling di troppo, senza successo, per evitare Maggio.
DOST Praticamente, non la prende mai. Anche quando Albiol l’ha mollato di qualche metro, è rimasto fermo sulle gambe.
PERISIC Da subentrato s’è meritato la sufficienza per un paio di affondi: suo il cross per l’unico gol tedesco.
ARNOLD E’ entrato quando il risultato era già compromesso e poteva incidere ben poco. Tuttavia anche lui ha sbagliato parecchio.
TIRI 2 OCC. CREATE 0 PASSAGGI 28
TIRI 0 SPONDE 0 DRIBBLING 0
TIRI 1 RECUPERI 4 PASSAGGI 7
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MAGGIO ARRIVA... IN ANTICIPO INLER È TORNATO LOPEZ COL FISICO IL TECNICO BENITEZ
8 Ha il merito di aver tenuto tranquilla la squadra nonostante le polemiche. Sul piano tattico, è stato eccellente, concedendo poco o nulla all’avversario.
IL MIGLIORE HAMSIK
8 Ora Napoli può crederci. Se il momento non è alle spalle, la squadra ha ritrovato il suo miglior talento: una doppietta da centravanti e tante giocate di qualità, tutto in una volta. TIRI 3 RECUPERI 2 PASSAGGI 32
IL PEGGIORE
Benitez e il futuro «Devo valutare bene gli investimenti» 1«Abbiamo mostrato qualità, unione, voglia e mentalità giusta. Tutto questo ha fatto la differenza» Nicola Cecere INVIATO A WOLFSBURG
adesso Benitez rimette tutto in discussione, cioè fa filtrare la possibilità che rimanga a Napoli giusto quando i napoletani (e magari lo stesso De Laurentiis) stavano metabolizzando il suo addio. «È stata una partita spettacola re, non posso che essere orgo glioso dei ragazzi – il suo esor dio –. Avevamo giocato alla grande anche con Roma e La zio, ma è chiaro che qui abbia mo dimostrato qualità, unione, voglia e mentalità giusta. Il mio compleanno e il futuro? Beh ho ricevuto un bellissimo rega lo...». E ancora: «Il domani non è deciso, i tifosi sanno che sto lavorando tantissimo. È tutto aperto, qui possiamo migliora re perché c’è uno staff di quali tà con Pecchia che conosce il calcio italiano e Bigon in socie tà. Trovare un direttore sporti vo come lui non è facile perché per noi fare mercato è sempre complicato. Devo capire quale è il business plan, l’investimen to, il centro sportivo, lo stadio, le ambizioni. Capire se vera mente tutto quello che potreb
be essere fatto sarà realizzato. Poi deciderò se restare». WOLFSBURG Qualche parola anche sulle polemiche: «Sap piamo quale era il punto di par tenza, qualche errore lo abbia mo commesso e ci è mancata un po’ di cattiveria, però mi spiace sentire che i giocatori non hanno comportamenti professionali. Le peggiori parti te le abbiamo fatte in trasferta, quando eravamo in ritiro...». Hecking la prende con signori lità e del resto non c’è stato nemmeno un ammonito: sem bravano squadre gemellate. «Complimenti al Napoli, ha giocato la sua migliore partita da mesi. Noi li abbiamo agevo lati, dopo lo 01 non ci abbiamo capito niente. Pensavamo di poter ripetere la rimonta sul l’Inter ma sono squadre diver se, il Napoli ha saputo sfruttare i troppi spazi che gli abbiamo regalato. Primo gol irregolare? Sì, ma non possiamo attaccarci a un episodio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rafa Benitez, 55 anni ieri
7
6,5
6,5
ANDUJAR Due prodezze su Schürrle e Guilavogui, ma non riesce a mantenere inviolata la sua rete, perché Bendtner colpisce da pochi metri.
MAGGIO Dalle sua parti si è aggirato Schürrle, uno degli avversari più temuti. Lui l’ha sempre anticipato. Avvia con un bel colpo l’azione del raddoppio.
ALBIOL Concentrazione massima, anche se Dost è stato un fantasma. Quei pochi palloni arrivati dalle sue parti li ha controllati con autorità.
BRITOS Il raddoppio su Dost non è funzionale, allora va spesso a chiudere su De Bruyne che si inserisce dalle sue parti.
PARATE 3 RINVII 12 PRESE ALTE 1
CONTRASTI 4 CROSS 2 PASSAGGI 24
CONTRASTI 3 LANCI 3 PASSAGGI 17
CONTRASTI 0 LANCI 0 PASSAGGI 19
7
7
7
7
DAVID LOPEZ Corre tanto e ci mette pure il fisico per contrastare De Bruyne: le due cose gli riescono bene tanto che il belga sfigura parecchio.
INLER Altro giocatore ritrovato, è lui il dominatore del centrocampo. Assicura equilibrio alla manovra piazzandosi davanti alla difesa.
CALLEJON Approfitta dell’errore di Guilavogui per involarsi sulla fascia e crossare per il tocco vincente di Hamsik: è stato caparbio nel crederci.
MERTENS Un vero martello sulla fascia sinistra tanto da costringere Vieirinha a continue rincorse per limitarlo. Splendido l’assist per Higuian.
TIRI 0 RECUPERI 10 PASSAGGI 45
TIRI 0 RECUPERI 8 PASSAGGI 38
TIRI 1 OCC. CREATE 1 PASSAGGI 32
TIRI 0 OCC. CREATE 2 PASSAGGI 17
7,5
7
7
s.v.
Caligiuri ha il passo più veloce e gli va via in un paio di occasioni anche se poi non concretizza. Si tiene nella sua metà campo senza mai spingere.
HIGUAIN In Europa si conferma cannoniere imbattibile: col gol al Wolfsburg ha raggiunto quota 11 tra Champions e Europa League. E’ il vero leader.
INSIGNE Rieccolo, Lorenzo, con tutte le sue qualità. Perfetto il cross per il gol di Gabbiadini. Potrà essere determinante in questo finale di stagione.
GABBIADINI Avrebbe battuto ogni record se la traversa non gli avesse respinto il bolide da fuori, dopo il gol, perché in campo stava da appena 7 minuti.
HENRIQUE Gioca sette minuti e per poco non realizza il quinto gol.
TIRI 1 RECUPERI 5 PASSAGGI 37
TIRI 3 SPONDE 3 DRIBBLING 2
TIRI 1 RECUPERI 5 PASSAGGI 28
TIRI 2 RECUPERI 1 PASSAGGI 4
TIRI 0 OCC. CREATE 1 PASSAGGI 5
GHOULAM
6
LAHOZ Non viene assistito dai suoi collaboratori in occasione del gol di Higuain: il napoletano si aggiusta il pallone con il braccio destro prima di scaraventarlo in rete con un destro bellissimo.
IL TECNICO
E
4,5
BENAGLIO Viene travolto dall’onda azzurra. Dalle sue parti si arriva con grande facilità e lui cede sul quarto gol, quasi disperato.
4,5
IL PEGGIORE
5
CEBRIAN DEVIS 5 DIAZ PEREZ DEL PALOMAR 6
ESTRADA 5 HERNANDEZ 6
6
Europa League R Andata quarti 1
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1 L’esultanza dei giocatori della Dinamo e la disperazione di Borja Valero dopo il gol del vantaggio segnato dagli ucraini nel primo tempo AP 2 Pallone vagante in area della Fiorentina, con Mario Gomez in versione difensore EPA 3 La splendida rovesciata di Babacar che regala il pareggio in extremis alla Fiorentina EPA
Magia Babacar sui titoli di coda E la Fiorentina rovescia Kiev 1Un tiro di Lens sporcato da Tomovic porta in vantaggio la Dinamo. I viola reagiscono, colpiscono un palo con Borja Valero e pareggiano con la rovesciata del senegalese Luca Calamai INVIATO A KIEV (UCRAINA)
L’
ultima zampata è della pantera viola. El Khouma Babacar in pieno recupero evita alla Fiorentina una sconfitta che sarebbe stata ingiusta. Il talento senegalese, entrato al posto di un Gomez generoso ma come sempre fuori dagli schemi della squadra, si inventa una girata acrobatica che gela Shovkovskly. Una ma gia. A conferma di un talento con margini di cre scita ancora tutti da scoprire. Baba sta discuten do da mesi il rinnovo del contratto con gli uomi ni della famiglia Della Valle. Ha un procuratore ufficiale e un altro (Raiola) che tira le fila da die tro al palcoscenico. Il giocatore non chiede solo più soldi. Vuole avere più spazio. E i nove gol segnati in stagione nonostante un minutaggio modesto sono il suo biglietto da visita. La sensa zione è che a giugno uno tra El Khouma e Super Mario farà le valigie. E, per il momento, è una «sfida» alla pari. GIUSTO COSÌ Finisce 1 a 1 ed è un risultato che ci sta tutto. La squadra di Montella ha fatto la partita cancellando le ultime due brutte esibi
zioni contro Juve in Coppa Italia e Napoli in al 433 spostando Joaquin a sinistra per cercare campionato. Oltre alla rete di Baba la Fiorentina di ingabbiare il talentuoso Yarmolenko e chie può mettere sulla bilancia un palo colpito da un dendo a Mati Fernandez di pressare su Rybalka, rigenerato Borja Valero, un sospetto rigore su la mente della Dinamo. Idee che funzionano. La conclusione di Joaquin respinta di gomito da Fiorentina reclama un rigore per una respinta di Khacheridi e tanti bei colpi del so gomito di Khacheridi su destro di lito, scatenato, Salah. La qualifica Joaquin; impegna Shovkovskly zione è ancora tutta da conquista IL NUMERO con una conclusione telefonata di re. Ma la formazione di Montella Salah e sfiora il bersaglio con un si presenterà al Franchi con un destro a girare di Mati Fernandez. prezioso vantaggio e con la possi Niente di epocale ma trenta minu bilità di gestire la partita per affi ti pieni di sostanza. Però non è un darsi al contropiede del talento momento fortunato per i viola. egiziano. Borja Valero e compagni Quando ha segnato Agli ucraini basta il primo tiro nel dovranno fare tesoro degli errori nella gara di andata lo specchio della porta per sbloc commessi nella semifinale di Cop care il risultato. Al 36’ una conclu pa Italia contro la Juve quando la Fiorentina ha sione di Lens viene corretta da To nonostante il 2 a 1 dell’andata non sempre passato i movic: la palla prende una traiet furono capaci di gestire la gara. Fi quarti europei toria strana e beffa Neto. nendo per essere travolti dai bian disputati (sei volte) coneri. IN DIFFICOLTÀ La Fiorentina va un attimo in confusione. Yarmo NOVITÀ La Fiorentina inizia la partita alla gran lenko regala finalmente colpi importanti del suo de. Montella cambia qualcosa nello schieramen repertorio. Il fantasista della Dinamo ha un’ac to tattico dopo il forfait in extremis di Pizarro celerazione micidiale e una grande abilità nel (che sarebbe rientrato da titolare dopo l’infortu servire il compagno meglio piazzato. La squadra nio del 12 marzo scorso). Il tecnico viola si affida di Montella inizia anche la ripresa all’attacco.
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Una pressione costante. Ma non è semplice tro vare spazi contro undici avversari piazzati siste maticamente dietro la linea della palla. Un cate naccio a tripla mandata. Il tecnico viola prova a mescolare ancora le carte inserendo Vargas al posto di un generoso Joaquin, alzando Borja nel ruolo di trequartista e passando al 4312. An che questa piccola rivoluzione funziona. SVOLTA Al 32’ Borja Valero devia di testa da den tro l’area piccola. Il portiere della Dinamo Kiev è battuto ma la palla centra in pieno il palo. Sem bra una maledizione. Ma la Fiorentina non si ar rende, continua ad attaccare cercando di sfon dare sulle corsie esterne. Al 33’ Montella si gioca anche la carta Babacar. E in pieno recupero il gioiello senegalese sfrutta un cross dal fondo di Mati Fernandez. Sul primo tentativo la palla si impenna, ma quando ricade lui inventa un’acro bazia e in rovesciata di destro fulmina il portiere. Un gol di classe cristallina. La pantera viola va a festeggiare sotto la curva dove ci sono trecento tifosi arrivati da Firenze. E la notte di Kiev che doveva restituire alla Fiorentina il vero Gomez si consegna a quello che tra un mese potrebbe so stituire l’ex stella del Bayern. Così va il pallone. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE di ALEX FROSIO SALAH AL CENTRO DELLA SCENA, SAVIC PREZIOSO, MATI OK, TOMOVIC IN SOFFERENZA DINAMO KIEV 5,5 SHOVKOVSKIY 5,5 Lui c’era già ai tempi di Shevchenko. Quarant’anni che si sentono un po’ sul cross dell’11: si poteva anche uscire. DANILO SILVA 5,5 Soffre un po’ le accelerazioni di Joaquin raddoppiate da Alonso. E non spinge abbastanza. KHACHERIDI 5,5 Se non è rigore, quella su Joaquin è una gran chiusura. Ma non dà mai sicurezza. DRAGOVIC 5,5 Non è un drago. Lui conosce bene Salah, ci ha giocato a Basilea, ma lo prende poco. ANTUNES 5 Una macchia viola con il 74 gli sfreccia accanto. Esce presto, infortunato e stordito. VIDA 6 Con un po’ di mestiere sigilla la fascia sinistra. RYBALKA 7 Il piccoletto è buono buono: schermo davanti alla difesa,
5,5
distributore attento e di tocco rapido, anche capace di accompagnare, visto che arriva due volte al tiro. YARMOLENKO 6,5 A volte indugia in giocate da starlette, come un no-look non necessario. Ma quando s’accende si vede che ha qualcosa in più. SYDORCHUK 5,5 Fatica a star dietro ai movimenti del centrocampo viola, restando un po’ a metà strada tra la necessità di coprire e l’incapacità di spingere. BEKLHANDA 5,5 Subito uno sfondamento che promette chissà che. Nient’altro BUYALSKIY 6 Un po’ meglio dell’altra mezzala, contribuisce con un po’ di sostanza. (Chumak s.v.) ALL. REBROV 5,5 Il figlioccio di Lobanovski, ex gemello di Shevchenko, si vede che giocava punta esterna. Il suo gioco esalta le scorribande sulle ali. Ma si fa mettere sotto.
IL MIGLIORE LENS
7 Ti aspetti Yarmolenko e invece chi va a far danni? L’olandesone dall’altra parte. In accelerazione è una furia imprendibile, cala un po’ alla distanza
IL PEGGIORE TEODORCZYK
5 Anche la Dinamo ha il suo Marione... Anzi, peggio. Non struscia un pallone, quando ci arriva travolge tutto e tutti, ovviamente senza sfiorare la palla.
MARCINIAK La chiusura di Khacheridi su Joaquin resta un dubbio. Potrebbe usare un po’ di più il cartellino.
FIORENTINA
6,5
NETO 6 Deve subire la deviazione beffa di Tomovic. G. RODRIGUEZ 6,5 Si incarica con precisione dei cambi-gioco da dietro. Attento come al solito in fase di copertura. SAVIC 7 Chiusure preziose, decisamente cresciuto rispetto alle ultime esibizioni. ALONSO 6,5 Costringe a lungo Yarmolenko a rinculare, lavoro prezioso in sovrapposizione senza trascurare la copertura. MATI FERNANDEZ 6,5 Sfiora il gol con un gran destro a giro, cala nella ripresa ma trova il piede per l’ultimo cross buono. BADELJ 5,5 L’equilibratore, di ritmi e assetto, eccede un po’ nel rallentamento di distribuzione.
BORJA VALERO 6,5 Non sempre presente, ma si inserisce nella zona rossa della trequarti, assiste Salah e colpisce un palo. (Aquilani s.v.) GOMEZ 5,5 Di sponda fa il suo. Ma il contributo resta modesto. Sembra arrivato da due giorni, coi compagni proprio non si capisce. BABACAR 7 Mini-lezione a Marione: palla vagante in area, di voglia e acrobazia la ribalta in rete. JOAQUIN 6 Una giocata giusta, seguita da una definizione non all’altezza. Però attivo. VARGAS 6 Si sistema alto, poi mezzala, non riesce mai ad armare il sinistro. ALL. MONTELLA 6,5 Che sia finalmente arrivato il giorno del salto di qualità? Il gioco c’era anche prima del pari perché costringe la Dinamo sulla difensiva, il gol di Babacar è il meritato premio. SOKOLNICKI 6 LISTKIEWICZ 6
IL MIGLIORE SALAH
7 Parte fortissimo, rifinisce per Joaquin e Gomez. La palla giusta sul piede sbagliato lo butta un po’ giù. Ma resta un pericolo.
IL PEGGIORE TOMOVIC
5 La deviazione sul tiro di Lens è sfortuna, non la sofferenza sulle accelerazioni dell’olandese. Prova a spingere ma non ne conosce i tempi. RACZKOWSKI 5,5 MUSIAL 6
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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DINAMO KIEV
fIL PERSONAGGIO
FIORENTINA
KHOUMA BABACAR
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lens (D) al 36’ p.t.; Babacar (F) al 47’ s.t. (4-1-4-1) Shovkovskiy; Danilo Silva, Khacheridi, Dragovic, Antunes (dal 23’ p.t. Vida); Rybalka; Yarmolenko, Sydorchuk (dal 23’ s.t. Belhanda), Buyalskiy (dal 34’ s.t. Chumak), Lens; Teodorczyk. PANCHINA Rybka, Gusev, Kravets, Mbokani. ALL. Rebrov. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 44,1 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Dragovic, Sydorchuk, Lens, Khacheridi per gioco scorretto.
Il gol del predestinato «Panchina o titolare, mi piace solo vincere»
(4-3-3) Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Alonso; Mati Fernandez, Badelj, Borja Valero (dal 38’ s.t. Aquilani); Salah, Gomez (dal 33’s.t. Babacar), Joaquin (dal 23’ s.t. Vargas). PANCHINA Tatarusanu, Richards, Pasqual, Ilicic. ALL. Montella. CAMBI DI SISTEMA dal 23’ s.t. 4-3-1-2 BARICENTRO MOLTO ALTO 57,3 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gomez e Tomovic per gioco scorretto, Alonso per proteste.
1Il senegalese fa
ARBITRO Marciniak (Pol). NOTE spettatori 65.535. Tiri in porta 2-4. Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 1-3. Angoli 3-6. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.
un altro passo sulla strada del nuovo contratto: «Siamo quasi ok»
PRIMO TEMPO 12’ Proteste viola Grande accelerazione sulla destra di Salah che scarica per Joaquin il cui tiro viene stoppato dal difensore Khacheridi in tuffo. La Fiorentina reclama il rigore per fallo di mano.
Alex Frosio
17’ Salah crea, Gomez spreca Altra accelerazione dell’egiziano, palla indietro per il tedesco che liscia la prima conclusione, recupera il pallone ma lo spedisce sull’esterno della rete.
INVIATO A KIEV (UCRAINA)
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he fosse un predestinato s’era capito presto. Parec chio presto. Babacar, che poi sarebbe Khouma El Baba car, con quell’«El» in più, debut tò in prima squadra a 16 anni nel gennaio 2010, e subito con un gol, diventando il marcatore più giovane nella storia della Fiorentina. La serata di Kiev ag giunge un piccolo mattoncino alla storia del ragazzone partito dal Senegal, passato dalle Ca narie e da Pescara, da un affare quasi fatto con il Genoa alle gio vanili della Fiorentina. L’ultima volta che la Viola aveva affron tato la Dinamo Kiev, era la Cop pa Uefa 198990, terzo turno: freddo, fine novembre, 00 al l’andata, mentre al ritorno – a Perugia – decide quel numero 10 bravino, un certo Roberto Baggio su rigore. E la Fiorentina
26’ Sempre Fiorentina Questa volta l’assist-man è Borja Valero che serve Salah: il tiro da una dozzina di metri, però è centrale. 32’ Ancora in avanti Tiro a giro da fuori area di Mati Fernandez, il pallone sfiora il palo alla sinistra del portiere. 36’ Dinamo in vantaggio Alla prima vera azione passa la Dinamo con un tiro da fuori area di Lens: il pallone incoccia nel piede di Tomovic, si impenna e con una parabola va a terminare sotto l’incrocio. 45’ Giallo a Dragovic Fallo su Borja Valero: l’ucraino era diffidato, salterà il ritorno.
Il gol segnato da Babacar nel finale della partita di Kiev consente alla Fiorentina di passare il turno e di qualificarsi alle semifinali di Europa League vincendo il ritorno allo stadio Franchi con qualsiasi risultato o anche pareggiando per 0-0. La squadra di Montella sarebbe invece eliminata dalla competizione in caso di risultato di parità nel quale vengano realizzati almeno 2 gol per parte (2-2, 3-3...). In caso di pareggio per 1-1 al 90’, invece, si andrebbe ai tempi supplementari e, al termine di questi, ai calci di rigore.
IL GIUSTO ATTEGGIAMENTO «Era una partita molto impor tante per noi, abbiamo dato tut to: sono entrato con l’atteggia mento giusto che chiedeva il mister e grazie a Dio ho fatto gol», ha raccontato Babacar, dopo che Montella l’aveva ab bracciato e stretto forte. «Mi ha detto che devo continuare così, con questo atteggiamento, dan do sempre il massimo. Io titola re? Gioco per la squadra, in panchina o dentro, l’importan
te è vincere. Conquistare l’Euro pa League è possibile, vogliamo arrivare fino in fondo, dobbia mo continuare a lavorare e le soddisfazioni arrivano». Mon tella con lui insiste parecchio perché vede potenzialità enor mi: «Non sempre c’è con la testa – spiega il tecnico – ma se fa an che questo salto di qualità...». PROBLEMI FISICI Il fatto è che il Baba vuol giocare. Si sente ti tolare. Ma non sempre va così, anche perché ha avuto parecchi problemi fisici, dovuti forse an che a una fioritura esplosiva nella crescita. Sono proprio le presenze a singhiozzo il motivo per cui non ha ancora firmato il rinnovo. Il contratto scade a giugno 2016, club come Inter e Dortmund osservano fameli che. «Ma siamo a buon punto», ha specificato Babacar. A giu gno, se non prima, a Firenze sa rà il momento delle scelte. Uno tra Gomez – fermo a 9 reti sta gionali – e Babacar, antitetici per modo di giocare, andrà via. Se si dovesse giudicare da ieri, possibile snodochiave della stagione, la risposta sarebbe chiara. Marione sembra sempre un corpo estraneo, l’altro entra, riceve i cross che all’altro sono mancati e ribalta il destino. © RIPRODUZIONE RISERVATa
è il secondo gol stagionale in Europa League. In campionato è a quota 7
TOCCHI PER ZONA
SECONDO TEMPO
avanzò poi fino alla finale, per sa contro la Juventus. Altro gi ro, altro predecessore: l’ultima volta che la Fiorentina aveva giocato un quarto di finale eu ropeo, nel 200708 contro il Psv Eindhoven, decise con una dop pietta un altro numero 10 di di screto talento, cioè Adrian Mu tu. Poi la Fiorentina si fermò in semifinale, ai rigori contro i Rangers. Arrivarci, adesso, è molto più di una seria possibili tà. E per questo va ringraziato il Baba e il suo nono gol stagiona le. Non avrà il numero 10 sulle spalle – non lo è, in fondo – ma gli è bastata una giocata per ri baltare le possibilità di qualifi cazione e forse anche la storia di questa Fiorentina. Esultando alla Luca Toni, tanto per restare in tema di grandi ex viola.
1 Khouma Babacar, 22 anni: per lui
IL GUIZZO IN 13 MINUTI
LA SITUAZIONE
I viola passano se vincono o pareggiano 0-0
MINUTI GIOCATI
Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla
5’ Salah ci prova Gli attacchi della Fiorentina non sono convinti. Salah ci prova più volte, come per un tiro da fuori area deviato da Dragovic.
ATTACCO
18’ Pericolo in contropiede La Dinamo cerca di colpire la Fiorentina in contropiede. Pallone pericoloso messo al centro da Sydorchuk, Badelj sventa il pericolo.
13’ 1
26’ Mati respinto Ci prova Mati Fernandez ma il suo tiro è respinto dai difensori della Dinamo.
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32’ Palo di Borja Valero La Fiorentina ha la grande occasione per pareggiare: su cross di Alonso Borja Valero anticipa tutti ma il suo colpo di testa si stampa sul palo.
6
2 PASSAGGI
1
47’ Babacar pareggia La Fiorentina pareggia con una rovesciata di Babacar, che arpiona un pallone vagante al centro dell’area.
PALLONI GIOCATI SPONDE 1 TIRI
GOL
33’ Ucraini vicini al raddoppio In contropiede la Dinamo fa male. Occasione per Yarmolenko, provvidenziale respinta di Rodriguez.
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CHAMPIONS LEAGUE VENERDÌ 17 APRILE DIRETTA ALLE 19:00
AN BRESCIA vs BARCELONETA SABATO 18 APRILE DIFFERITA ALLE 00:30
PRO RECCO vs EGER
WORLD LEAGUE
FEMMINILE MASCHILE
CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO SABATO 18 APRILE Napoli Piscina Scandone Napoli Piscina Scandone Savona Piscina Zanelli Napoli Piscina Scandone SABATO 18 APRILE Messina Piscina Cappuccini Bogliasco Piscina Comunale DOMENICA 19 APRILE Messina Piscina Cappuccini Bogliasco Piscina Comunale VENERDÌ 17 APRILE Brescia Piscina Mompiano SABATO 18 APRILE Sori Piscina Comunale
13:30 18:00 18:00 19:30 15:00 20:30
CLASSIFICHE * una partita in più
CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA CC NAPOLI CARISA SAVONA CN POSILLIPO
VENTIDUESIMA GIORNATA RN FLORENTIA RN BOGLIASCO SS LAZIO ROMA VIS NOVA
PLAYOFF SCUDETTO QUARTI DI FINALE GARA DUE DESPAR MESSINA RN BOGLIASCO
ORIZZONTE CATANIA RAPALLO
PLAYOFF SCUDETTO QUARTI DI FINALE EV. GARA TRE
18:00 20:00
19:00 20:30
DESPAR MESSINA RN BOGLIASCO
ORIZZONTE CATANIA RAPALLO
CHAMPIONS LEAGUE NONA GIORNATA AN BRESCIA
BARCELONETA
PRO RECCO
EGER
| FEMMINILE
MARTEDÌ 21 APRILE DIRETTA ALLE 20:00
Avezzano
7
Centro Federale
20:00
ITALIA
RUSSIA
Pro Recco*
63
AN Brescia*
61
CarpisaYamamayAcquachiara 47 BPM Sport Management*
44
Carisa Savona
34
CN Posillipo
29
CC Napoli
26
RN Bogliasco
21
SS Lazio
19
Como Nuoto*
19
Roma Vis Nova
10
RN Florentia
4
Pro Recco 24 Eger 13 Barceloneta 11 Radnicki 9 Olympiacos 7 AN Brescia 5
46 41 41 27 25 23
Italia Russia Ungheria Francia
12 11 7 0
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Europa League R Andata quarti
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
poter ribaltare il risultato. Per le italiane un avvertimento: da qui uscirà l’avversario più peri coloso per la corsa al titolo, Si viglia e Zenit hanno vinto quat tro delle ultime nove Europa League.
Rimonta Siviglia con Suarez Per Villas Boas la Spagna è tabù
1Lo Zenit in vantaggio con Ryazantsev,
poi Emery cambia e vince: due tiri, due gol SIVIGLIA ZENIT
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Filippo Maria Ricci
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INVIATO A SIVIGLIA twitter @filippomricci
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Ryazantsev (Z) al 29’ p.t.; Bacca (S) al 28’, Denis Suarez (S) al 42’ s.t. SIVIGLIA (4-2-3-1) Sergio Rico 6; Coke 6 (dal 1’ s.t. Denis Suarez 7), Pareja 6, Kolodziejczak 6, Tremoulinas 6; Krychowiak 6,5, Banega 7; Aleix Vidal 7, Iborra 5 (dal 1’ s.t. Mbia 6), Reyes 6,5; Gameiro 6 (dal 19’ s.t. Bacca 7). PANCHINA Soria, Fernando Navarro, Figueiras, Vitolo. ALLENATORE Emery 6,5 AMMONITI Denis Suarez c.n.r. ZENIT (3-5-2) Lodygin 6,5; Luis Neto 6, Garay 6, Lombaerts 6; Anyukov 5, Javi Garcia 5,5, Shatov 6,5 (dal 30’ s.t. Khodzhaniyazov 5), Witsel 6,5, Rodic 5,5 (dal 20’ s.t. Mogilevets 5); Ryazantsev 7 (dal 37’ s.t. Tymoshchuk 5,5), Rondon 6. PANCHINA Malafeev, Sheydaev, Arshavin, Kerzhakov. ALLENATORE Villas Boas 6,5 AMMONITI Javi Garcia g. s., Garay c.n.r., Ryazantsev c.n.r. ARBITRO Nijhuis (Olanda) 5,5 NOTE spettatori 35.000 circa Tiri in porta 2-4, tiri fuori 5-4, angoli 21-4, fuorigioco 5-0 Recupero 1‘ p.t. e 4‘ s.t.
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ome sabato contro il Barça il Siviglia parte ma le e rimonta. Coi catalani è arrivato fino al pareggio, coi russi dello Zenit alla vittoria per 21. La squadra di Emery al lunga a 33 la striscia di gare senza sconfitta al trascinante Sanchez Pizjuan (27 vittorie), quella di Villas Boas conferma lo scarso feeling con la Spagna: 7 sconfitte su 7. SPAGNA FATALE L’allenatore portoghese ha fatto un mezzo miracolo considerato che aveva 4 squalificati, quello spagnolo è partito con la formazione sba gliata ma ha saputo correggere e ha avuto la sua dose di fortu na: i due gol sono arrivati (nel la ripresa) con le uniche con clusioni nello specchio del Sivi glia. Che va in Russia senza il suo pubblico ma con un risulta to decente e la storia dalla sua: ogni volta che è arrivato ai quarti ha alzato la coppa. Per lo Zenit la chiara sensazione di
Unai Emery, 43 anni, ha già vinto una Europa League col suo Siviglia EPA
IL MIGLIORE
IL PEGGIORE
7 DENIS SUAREZ Il talentino in prestito dal Barça ultimamente trova poco spazio. La sua entrata ha cambiato il Siviglia.
5 IBORRA Emery lo usa alle spalle della punta per sfruttarne il fisico. Ne ottiene poco. Senza di lui il Siviglia si è trasformato.
LA STRATEGIA Emery ha scelto di iniziare senza Bacca e Vitolo, provando con Gameiro (il pan chinaro con più gol nella Liga, una rete ogni 84’) e il redivivo Reyes. Villas Boas ha dovuto fa re un autentico taglia e cuci per coprire il buco lasciato dalle squalifiche di Hulk, Danny e dei due laterali, Criscito e Smol nikov. Il portoghese ha cambia to lo schieramento lanciando un’inedita difesa a 3 e ha rinun ciato alla palla. Tattica che ha funzionato perché il Siviglia ha rimediato tanto possesso ma poche occasioni, un buon baga glio di frustrazione e lo svan taggio provocato dal migliore dei rivali, Ryazantsev. Che pri ma ha spedito a pochi centime tri dal palo un bel colpo di testa, poi alla seconda occasione ha tirato due volte verso la porta di Sergio Rico: parata e gol. Van taggio immeritato per volume di gioco ma ineccepibile per ci nismo e praticità. LA CORREZIONE Nell’intervallo Emery ha fatto due cambi, fuori Iborra e Coke, dentro Mbia e Denis Suarez con Aleix Vidal scalato a terzino e Banega avanzato di qualche metro. Il Siviglia è entrato indemoniato e quando ha avuto anche Bacca ha steso i rivali: testa del colom biano (21 gol e 6 assist, come alla fine della scorsa stagione) e missile del canterano del Barça Suarez dal limite. Zenit assediato, subissato di corner e tramortito dalla spinta di stadio e avversari. Ma capace di evita re il terzo gol e quindi di riparti re vivo dall’odiata Spagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BELGI BLOCCATI
Bruges e Dnipro senza gol BRUGES Aveva ragione Michel Preud’homme quando fino a poche ore dal fischio d’inizio diceva : «Non lasciatevi trarre in inganno, il Dnipro è un bel gruppo, compatto e di buona qualità. Questa squadra ha il pregio di riuscire a fare giocare male i suoi avversari». E infatti il Bruges non passa e si fa imporre lo 0-0. Nicolò Licata BRUGES – DNIPRO 0-0 BRUGES (4-2-3-1) Ryan 7; De Fauw 6, Simons 6,5, Mechele 6, De Bock 6; Vormer 6, Silva 4,5; Rafaelov 6 (Coopman dal 44’ st sv), Vazquez 6, Izquierdo 5 (Dierckx dal 33’ st 5,5); Oularé 7 (De Sutter dal 27’ st 5,5). PANCHINA Kujović, Van den Buijs, Libbrecht, Reuten. ALL. Preud’homme 6,5. AMMONITI Vormer e De Bock per gioco scorretto. DNIPRO (4-4-1-1) Boyko 7; Fedetskiy 6, Cheberyachko 6, Matos 5,5: Luchkevych 6,5 (Bruno Gama dal 35’ st 6), Kankava 6,5, Fedorchuk 5,5, Konoplyanka 6,5; Rotan 6,5 (Bezus dal 44’ st sv); Kalinić 5,5. (Seleznyov dal 33’ st 5,5). PANCHINA Laštůvka, Vlad, Svatok, Blyznychenko. ALL. Markevych 6. AMMONITI Fedorchuk, Cheberyachko e Matos per gioco scorretto. ARBITRO Damir Skomina (SLO) 6. NOTE Tiri in porta 3-5, In fuorigioco 2-3, Angoli 7-8, Recuperi: p.t. 1’ ; 3’ s.t.
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Serie A R Il caso
fIL CONVEGNO ALL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA SU CALCIO E VIOLENZA 1
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1 Il tecnico della Roma Rudi Garcia e quello della Lazio Stefano Pioli ieri a La Sapienza di Roma ANSA 2 Maria Grasso, vedova dell’agente Filippo Raciti LAPRESSE 3 Claudio Lotito, presidente della Lazio LAPRESSE
Stadi, tifo e cultura P Garcia e Pioli «Ora basta insulti Vogliamo rispetto»
Andrea Pugliese ROMA
1Il messaggio congiunto dei tecnici di Roma e Lazio La vedova Raciti: «Impianti chiusi, partite solo in tv»
er un attimo è sembrato quasi di essere dentro uno stadio virtuale, tra applau si, cori e — purtroppo — qualche fischio. Niente se paragonato a ciò che succede negli stadi italia ni. Che, poi, non è altro che il cuore del convegno «Vivere lo stadio: una passione a rischio?», organizzato da La Sapienza di Roma con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza–Osservato rio Nazionale Manifestazioni Sportive. Quei fischi sono un po’ la metafora della cultura sporti va italiana, quello che succede negli stadi il pericolo di una ma lessere dilagante, specchio di una società sempre più in crisi di identità e valori. «Ma io gli stadi li chiuderei, chi vuole guardare la partita lo può fare tranquilla mente da casa — dice Marisa Grasso, vedova dal 2007 del l’ispettore capo Filippo Raciti —. A livello culturale è cambiato po co, sono molto preoccupata. E terrorizzata dal pensiero che possano ripetersi fatti come quello che ho conosciuto io o An tonella Leardi».
Dopo lo striscione a Trigoria, ieri a Roma è spuntata anche una terribile scritta contro Pallotta MANCINI
PRINCIPI E TOLLERANZA Già, a livello culturale. È lì che il calcio deve fare il salto di qualità ed è lì che si gioca una partita molto più importante di quelle classi che. Perché è lì, in fondo, che il
4 aprile 2015 CONTRO LA MAMMA CIRO Durante Roma-Napoli, striscioni della curva Sud nei confronti della mamma di Ciro Esposito. «Che cosa triste... Lucri sul funerale con libri e interviste!» e «Antonella Leardi taci»
7 aprile L’ATTACCO DI PALLOTTA La curva Sud viene squalificata per un turno. Pallotta dagli Usa commenta così: «Fottuti idioti e stronzi», rivolgendosi agli autori degli striscioni incriminati nella partita col Napoli
LE TAPPE DELLA VICENDA
5 aprile ROMA, PRIMA CONDANNA Scrive la Roma: «Ogni episodio che porti alla perdita di una vita in concomitanza di una partita è una sconfitta dell’intera società civile, al di là delle appartenenze»
nostro calcio si gioca molto del suo futuro. «Il problema è che per anni abbiamo tollerato com portamenti che nulla hanno a che fare con lo sport — dice Claudio Lotito, presidente della Lazio — Che scadono in situazio ni immorali e che violano i prin cipi della dignità umana. In no me di cosa l’abbiamo fatto? Del tifo, ma quello non è tifo». Alla fine l’ombelico è proprio questo, capire quale è l’humus del vero tifoso e quale no. Non bisogna arrivare fino alle nuove scritte contro Pallotta per capirlo, ba stano anche solo quei fischi di ie ri a Pioli e Lotito. Lo scatto cultu rale dovrebbe essere anche que sto, cominciando con il fare tifo pro e non contro. TRA STEFANO E RUDI E dentro il problema, allora, ci va a finire proprio Stefano Pioli, il tecnico della Lazio: «Quando vediamo comportamenti scorretti da par te dei tifosi, in campo proviamo sempre grande tristezza. Lo sport è passione, entusiasmo, emozione. E chi supera il limite della legalità non può starci den tro. Di più, noi grandi dobbiamo fare la nostra parte di cittadini e genitori, vedere bimbi che fanno gesti, insultano o provocano non va bene». Bingo, l’humus è que sto. E si ritorna al discorso della cultura sportiva, quello che i pic coli di oggi (che poi non sono al tro che i tifosi di domani) vedono dai grandi e ripropongono. Basti tornare con la mente a JuveUdi nese del 2013, in cui i bimbi por tati allo stadio per la squalifica delle curve bianconere insulta rono continuamente Brkic, con ulteriore ammenda di 5mila eu ro per la Juve. «Lo sport in gene rale, ma il calcio in particolare è una scuola di vita — dice Rudi Garcia, allenatore della Roma — Non esiste il colore della pelle, la religione o altro, conta solo se sei bravo o meno. Il rispetto è im portante, nella vita e nello sport. Mi auguro che presto si possa an dare allo stadio in un clima di ri spetto totale, anche in un der by». Un appello per il 24 maggio. «Gli sfottò fanno parte del tifo, se restano entro certi limiti sono anche piacevoli — chiude Pioli — Altrimenti via, per i teppisti non c’è più spazio, devono essere isolati. In uno stadio vogliamo solo i tifosi veri». Già, il punto è questo. Chi sono i tifosi veri? È una questione culturale. E lo sta dio, forse, è davvero una passio ne a rischio.
CAPO DELLA POLIZIA
Duro Pansa «A volte sono come gruppi criminali»
N
on è un giorno facile per il capo della Polizia Alessandro Pansa: la lettera inviata a Repubblica per dire «mai più Diaz», la sospen sione dell’agente Tortosa, la ri mozione del dirigente Adorna to, il convegno sulla violenza da stadio a La Sapienza, diven tato d’attualità con il caso Pal lotta. Tante questioni, tutte de licate, un denominatore comu ne: il rispetto della legalità. «La posizione del presidente della Roma è corretta — rico nosce Pansa —. Finalmente qualcuno si distingue da quel mondo, ma è tutto il calcio, giocatori compresi, che deve capire da che parte stare, se con la legalità, dove gli ultrà non ci sono, o meno». La pla tea, composta per lo più da stu denti, applaude. I vertici del calcio, però, non ci sono (a parte Mauro Baldissoni e Clau dio Lotito). C’è tutto il gotha del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il Prefetto Vincen zo Panico, Capo segreteria, sottolinea il ruolo del suppor ter liaison officer, come «unico tramite riconosciuto tra club e tifosi». Ma tifosi, non delin quenti. Gli ultrà, ricorda anco ra Pansa, «nell’escalation di violenza cui assistiamo perse guono interessi diversi e spes so opposti al calcio. A volte — aggiunge — si presentano si mili ad altre associazioni cri minali, ecco perché noi dob biamo saper distinguere sem pre mondo del calcio e mondo della criminalità». a. cat. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Alessandro Pansa, 53 anni ANSA
10 aprile LA ROMA NON FA RICORSO Il club decide di non ricorrere contro la squalifica. Una scelta contestata dagli ultrà. Nei giorni successivi spunta uno striscione a Trigoria: «This fucking idiots gonna pay you. Mother fucker»
15 aprile INSULTI? PALLOTTA RIATTACCA La curva Nord per solidarietà alla Sud entra domenica con l’Atalanta e insulta Pallotta che replica: «I veri tifosi non fanno commenti razzisti, non creano violenze o gettano merda sui giocatori»
IL TIFO GIALLOROSSO
Roma divisa su Pallotta, scatta l’allarme Olimpico 1Per domenica si temono manifestazioni nei dintorni dello stadio. E il club chiede un parere per la riapertura del settore Distinti Alessandro Catapano Massimo Cecchini ROMA
S
tavolta non è un luogo comune. Dopo il durissi mo attacco di James Pal lotta agli ultrà, al netto di per centuali variabili, davvero la tifoseria della Roma si è ritro vata divisa come da tanto tem po non accadeva. Social e ra dio private sono piene di com menti che hanno sezionato le affermazioni del presidente in una sorta di anatomia passio nale. Logico che in realtà nes
suno si è schierato apertamen te per i violenti, ma per tanti la Curva Sud, con le sue liturgie un po’ polverose, sembra deb bano godere di una sacralità extralegalitaria. A pensarci bene, tutto potrebbe ridursi a due slogan di fondo. Da una parte c’è chi dice: «Bravo Pal lotta, siamo stufi di quella gente che fa chiudere gli stadi per fare i propri interessi. A noi interessa solo la Roma». Dall’altra invece c’è chi dice: «Che cosa ne sa Pallotta del ti fo della Roma? Lui pensa solo allo stadio nuovo e a fare affa ri».
ALLARME ULTRÀ Al di là della filosofia, ciò che preoccupa è la gestione dell’ordine pubblico per domenica. Come si sa la Sud sarà chiusa per via dei fatti acca duti contro il Napoli (vedi so pra), ma a questo si è aggiunto l’appello del centinaio di ultrà della Nord a tutti i tifosi di diser tare lo stadio in segno di solida rietà con coloro costretti a rima nere fuori. Ovvio che il grosso della tifoseria sarà regolarmen te al proprio posto, anche per ché la partita contro l’Atalanta è importantissima in chiave ac cesso alla Champions, ma il tam tam ultrà è già partito. E così nei dintorni dello stadio si sta orga nizzando una sorta di raduno che avvii una contestazione a Pallotta, già «vittima» in questi giorni di scritte e striscioni da parte di «gentiluomini» in cerca di rivalsa e visibilità. Oggi, co
Daniele De Rossi sotto la curva Sud dopo lo 0-3 con la Fiorentina EIDON
munque, è prevista la riunione del Gos sul match di domenica. DISTINTI: CHE FARE? Intanto la Roma lunedì scorso, subito dopo aver rinunciato al reclamo contro la chiusura della Sud, ha
inviato al giudice sportivo una richiesta di chiarimenti: il club giallorosso voleva sapere se gli striscioni e i cori discriminatori segnalati nel referto di Roma Napoli fossero stati colti in tutto il settore, quindi anche nella
curva laterale che comprende i vecchi Distinti, o solo nella parte centrale, che ospita circa 8 dei 14mila abbonati di curva. Con l’intento, in questo caso, di ri durre la portata della sanzione a quegli 8mila, in linea con l’ulte riore settorializzazione delle curve invocata da tempo dal Vi minale. A Trigoria, però, non hanno avuto risposta. Gianpao lo Tosel ha subito girato la ri chiesta alla Procura federale, che ora deve dare un’indicazio ne. Leggendo la relazione dei collaboratori, assodato che gli striscioni sono apparsi solo nella curva centrale, si scopre che dei tre cori messi a referto solo uno è stato così ampio — e ascritto a circa il 70% del settore — da es sere udito da tutti e tre gli ispet tori. Basterà a tenere chiusa an che la curva laterale? © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL SONDAGGIO
I pesanti silenzi di 11 club su 19 Gli altri in coro: «Isolare i violenti» 1Lotito: «Pallotta sta seguendo la mia strada» Ferrero: «Striscioni? Non cancelliamo il folklore» 1
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1 James Pallotta, 57 anni, presidente della Roma 2 Massimo Ferrero, 63, presidente della Sampdoria 3 Enrico Preziosi, 67, presidente del Genoa ANSA
S
u 19 club di Serie A ben 11 non hanno voluto commentare le parole di Pallotta. È un silenzio assor dante che svela quanto sia complicato recidere certi rap porti con le frange estreme del tifo, compiere quel cambia mento culturale auspicato dal presidente della Roma. Il gior no dopo il suo attacco via Twit ter abbiamo contattato tutte le società del massimo campiona to. I grandi club hanno preferi to non pronunciarsi: Juventus, Milan, Inter, Napoli. Ma il mu tismo, si sa, è trasversale: no comment anche da parte Pa lermo (con Zamparini che li quida: «Non guardo in casa de
gli altri, ogni presidente ha i suoi problemi, io i miei»), Tori no, Sassuolo, Verona, Cagliari, Chievo e Parma, quest’ultimo giustificato dalla gestione falli mentare. PRIMOGENITURA Ha parlato, eccome se ha parlato, Claudio Lotito, il primo patron a con durre una battaglia aperta contro gli ultrà violenti. E c’è tutto Lotito nella rivendicazio ne di tale primogenitura: «Pal lotta ha ragione? Come Lotito ha ragione da 10 anni: sono stato il primo a farlo, è lui che segue me. Una sparuta mino ranza di gente additata impro priamente come tifosi, dei de
Daffina (Rothschild): «Gli ultrà? I presidenti ne hanno paura» Testa e cuore. Alessandro Daffina, a.d. di Rothschild Italia ha l’animo dell’appassionato e l’esperienza del manager d’affari di altissimo livello, che sa bene come il calcio possa essere (anche) un business eccellente. Tra l’altro, nella trattativa che ha portato la Roma a Pallotta, la Rothschild ha avuto un ruolo rilevante, cosa che gli consente di parlare con cognizione di causa. «Il presidente giallorosso ha fatto benissimo a esprimersi in quel modo – dice Daffina – ma tutti gli altri suoi colleghi hanno paura di ritrovarsi gli hooligans sotto casa. Quella è gente pazza, frustrata e vigliacca. Io adoro il calcio e all’estero invece mi capita di andare a vedere partite, da Germania-Italia del 2006 a Manchester City-Roma di qualche mese fa, in assoluta tranquillità. Per questo dico che da noi c’è bisogno che le autorità facciano molto di più. La tessera del tifoso non è servita a niente.
Invece occorrerebbe mettere in galera quei 200-300 delinquenti che tengono sotto scacco le società. Ai giocatori, per esempio, dovrebbe essere proibito andare sotto le curve, così come bisognerebbe fare delle vere e proprie perquisizioni a campione: chi ha armi, bomboni, striscioni va in carcere. Tutto ciò che accade è una sconfitta dell’Italia come Paese civile, mentre noi avremmo bisogno di investitori stranieri». E qui si vira anche sull’aspetto economico. Il calcio potrebbe essere un importante volano economico. Ma perché un tifoso cinese dovrebbe preferire acquistare una maglia della Roma piuttosto che una del Borussia Dortmund dove vede uno stadio bello e sempre pieno? Gli stessi calciatori di alto livello, alla fine, se possono scelgono di andare a giocare altrove». Una ulteriore iattura da evitare. Massimo Cecchini
linquenti abituali, usa il calcio come cassa di risonanza. Dob biamo avere il coraggio di fare una separazione netta dalle persone per bene che poi diser tano gli stadi». Non generaliz zare, non sparare nel mucchio, isolare i violenti. È sulla stessa linea Enrico Preziosi, presiden te del Genoa: «Chi va allo sta dio e paga il biglietto ha il dirit to di applaudire così come di fi schiare, a patto che mantenga un atteggiamento civile. Se, in vece, si va oltre, allora queste persone vanno eliminate da un contesto simile. Comunque non si può individuare il male solo in una categoria di tifosi. Ho conosciuto tanti ultrà buo
ni. Purtroppo si sentono solo i soliti, pochi, che gridano. La ti foseria giusta, sana, gira le spalle o non viene allo stadio». DIALOGO La riaffermazione dello stadio come luogo di ci viltà passa anche attraverso la politica del dialogo con il tifo sano. La Fiorentina, attraverso il presidente Mario Cognigni, sostiene Pallotta, rivendica l’iniziativa del fair play e ricor da di essere «parte attiva nel supportare la Lega nel proget to Slo (Supporter liaison offi cer, cioè le figure che dovreb bero fare da collante tra club e tifoseria, ndr) affinché non si ripetano certe situazioni. Con il supporto dell’introduzione di regolamentazioni restrittive e con leggi adeguate che an dranno fatte rigorosamente ri spettare, potremmo riportare il calcio nella giusta dimensio ne: quella di uno spettacolo adatto alle famiglie e senza pe ricoli». Anche Atalanta, Cese na ed Empoli esprimono soli darietà a Pallotta: il d.g. Pier paolo Marino parla di «presa di posizione giusta e condivisibi le»; il presidente Giorgio Luga resi dice che «pur utilizzando termini un po’ eccessivi, nella sostanza Pallotta ha ragione: è ora che i razzisti e i violenti vengano messi ai margini»; il presidente Fabrizio Corsi con divide la battaglia «al 100%» e riconosce come «in una realtà numericamente importante come Roma sia difficile l’attua zione di questo suo impegno». L’Udinese, col d.s. Cristiano Giaretta, ricorda l’esempio in glese: «Bisogna lavorare sulle strutture e serve il sostegno delle istituzioni a cominciare dalla Federazione». FOLKLORE E infine c’è Massi mo Ferrero. Il presidente della Sampdoria condanna gli stri scioni «che generano violenza» ma mette l’altolà alla proposta annunciata ieri sulla Gazzetta dal presidente della Lega Mau rizio Beretta, quella di arrivare a vietare tutti gli striscioni con scritte che non siano classici incitamenti alla squadra del cuore. «Attenzione a cancella re il folklore e il calore che il tifoso dà alla squadra del cuo re. Che cosa vuol dire “togliere gli striscioni”? Bisogna specifi care, avere coscienza civile e ri spetto per la maggioranza del le persone che vive la partita con spirito sportivo. Togliamo gli striscioni, togliamo i colori, togliamo la passione e dopo che cosa resta? No alla violen za, sì allo sport. Sì al tifoso scanzonato, no al tifo premedi tato. Non dobbiamo fare di tut ta l’erba un fascio». m.iar. © RIPRODUZIONE RISERVATA
HANNO DETTO
CON REGOLE RESTRITTIVE E PROGETTI AD HOC POTREMO RESTITUIRE IL CALCIO ALLE FAMIGLIE MARIO COGNIGNI PRESIDENTE FIORENTINA
TERMINI UN PO’ ECCESSIVI, MA NELLA SOSTANZA PALLOTTA HA RAGIONE: VIOLENTI E RAZZISTI AI MARGINI GIORGIO LUGARESI PRESIDENTE CESENA
CONDIVIDO AL 100% LA PRESA DI POSIZIONE DI PALLOTTA. IN UNA REALTÀ COME ROMA ATTUAZIONE DIFFICILE FABRIZIO CORSI PRESIDENTE EMPOLI
IL PUBBLICO HA DIRITTO DI FISCHIARE A PATTO CHE SIA CIVILE. HO CONOSCIUTO TANTI ULTRÀ BUONI ENRICO PREZIOSI PRESIDENTE GENOA
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IL COMMENTO di MARCO IARIA
CHE OCCASIONE PERSA I NO COMMENT DELLE GRANDI
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ora non lasciamolo solo» titolava l’editoriale di ieri della Gazzetta, invocando una reazione del movimento alla tolleranza zero annunciata da Pallotta contro gli ultrà violenti. Non si può dire che l’appello abbia fatto gran breccia, a giudicare dal sondaggio che abbiamo condotto tra le altre società di A: 11 club su 19 sono rimasti in silenzio. È vero, il presidente Beretta aveva già ribadito la linea «intransigente» della Lega. E poi c’è stata la solidarietà, più o meno convinta, di Atalanta, Cesena, Empoli, Fiorentina, Genoa, Sampdoria, Udinese. Soprattutto si è esposto quel Claudio Lotito che, tra tanti difetti, ha avuto il pregio di aver reciso le connivenze della Lazio con certe frange della curva. Resta la delusione per i no comment delle grandi: la Juventus, che pure è alleata della Roma e ha aperto la strada dello stadio di proprietà, l’Inter e il Milan, che hanno vissuto di recente contestazioni anche feroci, il Napoli che con De Laurentiis ama guardare ai modelli esteri. Beninteso, non sarebbe cambiata la storia con una frase di circostanza in più. Ma nelle battaglie culturali contano pure i simboli. E allora sarebbe un segnale politico quello di convocare un’assemblea di Lega con un unico punto all’ordine del giorno: politiche del tifo tra severità e dialogo. Magari suggellato da un comunicato firmato da tutti e 20 i presidenti. Perché quel che accade nella Capitale non riguarda solo la Roma. È dalla trasformazione degli stadi in luoghi di festa e spettacolo, liberi da zone franche, che passa il salto di qualità del sistema calcio in Italia.
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ALLE RADICI DI...
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STEFANO STORY: DAGLI ESORDI ALLA JUVENTUS 1
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1 Stefano Pioli nella prima squadretta, la Coop Nord Emilia, allenata dal padre Pasquino: è il primo accosciato a sinistra, mentre il terzo in piedi da sinistra è Michele Pertusi, famoso cantante lirico 2 Pioli con il fratello Danilo, mamma Maria Luisa e papà Pasquino 3 L’articolo de «La Gazzetta di Parma» che annunciava il suo passaggio in bianconero 4 Pioli con il padre e gli altri due fratelli 5 Stefano, con la maglia di una Nazionale giovanile, in un contrasto con il fratello Danilo 6 Ancora Pioli con la maglia del lla Juventus che l’acquistò nell’84 dal Parma subito dopo la promozione in Serie B: resterà a Torino per tre stagioni TARTAGLIA
Pioli dynasty QUEI TRE FRATELLI E LA MAMMA «C.T.» «LI HO CRESCIUTI A PANE E PALLONE» IL REPORTAGE di ANDREA SCHIANCHI INVIATO A SAN POLO DI TORRILE (PARMA)
I
segreti della Lazio dei miracoli, delle otto vit torie consecutive e del sorpasso sulla Roma, si nascondono in un fazzoletto di terra steso sulla Pianura Padana. Siamo a San Polo di Torri le, a dieci chilometri da Parma. Qui affondano le radici dell’uomo che, senza urla e senza proclami, sta trasformando il sogno in realtà: Stefano Pioli. Non si sa come andrà a finire, domani c’è la sfida a Torino con la Juve che tremare le gambe fa, ma di paura in quest’angolo dell’Emilia non c’è trac cia. Papà Pasquino e mamma Maria Luisa vivono di calcio e per il calcio, anche adesso che hanno passato la settantina. E sanno che una partita di pallone è gioia, divertimento, spettacolo, mica ansia o preoccupazione. Se non fosse così la loro sarebbe stata una vita impossibile, con tre figli calciatori (Leonardo, Stefano e Danilo) poi di ventati allenatori. E ora in campo ci vanno i nipo ti, e loro, i nonni, sono sempre dietro: li seguono, tifano, li sostengono. Quella dei Pioli è una dina stia che si riconosce in un solo credo: il calcio. RICORDI E CARATTERE «Il più bravo era Leonar do, ma ha avuto brutti infortuni e non ha fatto la carriera che meritava» dice la signora Maria Lui sa. Categorie minori, provincia, tanti gol. «Ne ha segnati più di cento e giocava libero. Ma le sue punizioni erano micidiali» prosegue la mamma che dei suoi figli non ha perso una partita, si ri corda tiri e dribbling, risultati e classifiche. Oggi Leonardo, classe 1964, fa l’allenatore del Piccar do&Savorè: ha appena vinto il campionato di Pri ma Categoria e il primo messaggio di complimen ti gli è arrivato proprio da suo fratello Stefano che sa bene quanto sia difficile, a qualsiasi livello, raggiungere il massimo traguardo. «Io e mio ma rito ci dividevamo: uno portava all’allenamento
Leonardo e l’altro portava Stefano, che è di un anno più giovane. Stefano aveva, e ha ancora, un carattere simile al mio: non molla mai, combatte, lotta, incassa le delusioni e le sconfitte e si rialza subito». «Un giorno andammo a fare un provino al Bologna, era l’inizio degli anni Ottanta dice papà Pasquino Stefano marcò Mancini, e non gli fece toccare il pallone. Il selezionatore, a fine par tita, mi disse che voleva rivedere Leonardo, per ché secondo lui poteva fare carriera, mentre Ste fano non gli interessava. “Smetterà presto, non ha qualità” sentenziò. Io lo raccontai a mio figlio e sapete che cosa mi rispose Stefano? “Di’ a quel signore che io arrivo in A”. Ci è arrivato». Te nace ai limiti della testardaggine, ma anche educato, riservato, poco amante del palco scenico. Forse proprio questo è stato il suo limite, o la sua fortuna: dipende dai punti di vista. Stefano non ha mai pensato a farsi pubblicità, a mettersi in mostra, a frequen tare i salotti del pallone. E probabilmente questa è la ragione per cui, da allenatore, è ar rivato un po’ tardi nel Gotha. D’altronde, il massimo delle pubbliche relazioni che si concede è, d’estate, una passeggiata al Tennis Club Parma, un tuffo in piscina, quattro chiacchiere con gli amici di sempre e poi via in pizzeria con tutta la famiglia. C’è chi, con un curriculum decisamente inferiore al suo, si at teggia molto di più, ma è questio ne di carattere. «Stefano pensa al lavoro e non alle parole» con clude Maria Luisa. DONNA AL POTERE In casa la vera esperta di calcio è lei. Pa pà Pasquino conferma. «Sareb be stata un grande allenatore, ha grinta da trasmettere». Ora segue il nipote Filippo (figlio di Leonardo)
Stefano Pioli, 49 anni, prima stagione alla Lazio ACTIVA
che gioca nel Brescello, «e siamo primi in classifi ca in Promozione dice lei Se non facciamo stu pidate...». E tronca il discorso, forse per scara manzia, ma prenota un posto sulle gradinate del campo di Medesano dove domenica il Brescello è impegnato nella terz’ultima gara della stagione. Il signor Pasquino, invece, fa il dirigente alla Ju ventus Club: nella squadra di Seconda Categoria giocano i nipoti Gianmarco (figlio di Stefano) e Francesco (l’altro figlio di Leonardo). Un’occhia ta, però, i nonni non si dimenticano di darla al piccolo Gabriel, dieci anni, che sgambetta nel campo di San Polo sotto la guida del papà Danilo, l’altro calciatore di casa Pioli. MAESTRI E PROCESSI Questa storia di vita e pal lone nasce in un quartiere a ovest di Parma, la zona dei prati Bocchi. Papà Pasquino, che per mandare avanti la famiglia lavorava alle poste e poi faceva il muratore, portava i figli alla Coop Nord Emilia, una società sportiva che aveva la se de vicino a casa. «Allenavo la squadra di Stefano, l’annata 1965. Lui faceva lo stopper, era già mol to bravo. E sapete chi era il mediano davanti alla difesa? Michele Pertusi, il cantante lirico. Abbia mo vinto due campionati in una stagione sola: giocavamo al sabato il torneo Uisp e la domenica quello Csi. Eravamo fortissimi». Già, poi Stefano venne scelto dal Parma e lì incontrò un maestro. «Bruno Mora è stato un fenomeno spiega mam ma Maria Luisa Io seguivo gli allenamenti in Cit tadella, Mora spiegava ai ragazzi come calciare il pallone, come stopparlo, come smarcarsi. Era uno spettacolo. Ecco, quando dicono che il calcio italiano deve migliorare, io saprei che cosa fare: mettete bravi allena tori nei settori giovanili, è lì che si formano i campioni». Stefano lo hanno formato bene: al Parma, pri ma di essere ceduto alla Juve per un miliardo, regalò una promozione dalla C alla B. Gol decisivo nell’ultima gara a Sanremo, sotto il diluvio. Era il 1984. «E’ passato tanto tempo, ma io non so no mica cambiata, sa? dice ancora Ma ria Luisa Quando Stefano perde, appe na mette piede in casa lo guardo di tra verso. “Mamma, hai già cominciato il processo? Che cosa ho sbagliato?“. Il fat to è che pretendo il massimo, tutto qui». Già, e adesso che il secondo posto è stato raggiunto bisogna difenderlo con i denti. «Ma sono tranquilla, ai miei figli ho insegna to come si fa».
L’IDENTIKIT STEFANO PIOLI NATO IL 20 OTTOBRE 1965 A PARMA RUOLO ALLENATORE EX DIFENSORE
Stefano Pioli da calciatore cresce nel Parma fino a esordire in C1, poi passa alla Juve nel 1984: vince uno scudetto, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea e una Intercontinentale. Lascia la Juve nel 1987: in A gioca anche con Verona, Fiorentina e Padova. Da allenatore inizia con la Salernitana in B, la sua prima panchina in A è con il Parma nel 2006. Dopo alcuni anni in B, ritrova la A con il Chievo nel 2010, poi a Palermo è esonerato ancora prima d’iniziare il campionato. Arriva alla Lazio dopo tre stagioni con il Bologna. LE SQUADRE DA GIOCATORE PARMA JUVENTUS VERONA FIORENTINA PADOVA PISTOIESE FIORENZUOLA
1982-84 1984-87 1987-89 1989-95 1995-96 1996-97 1997-98
LE SQUADRE DA ALLENATORE SALERNITANA MODENA PARMA GROSSETO PIACENZA SASSUOLO CHIEVO PALERMO BOLOGNA LAZIO
2003-04 2004-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011 2011-2014 dal 2014
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VIAGGIO ALLE ORIGINI DEL TECNICO LAZIO TRA LAVORO, UMILTÀ E UNA SOLA REGOLA: «MAI ARRENDERSI»
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Serie A R
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CONDÒ CONFIDENTIAL
LA SFIDA
Lippi: «Io e Vieri, dalle quasi botte all’idea Mondiale»
ALESSANDRO MATRI FERNANDO LLORENTE PARTITE
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GOL A PARTITA
0,25 0,2 OCC. CREATE A PARTITA
0,25 0,68 % DUELLI VINTI
100
39 Paolo Condò in trasmissione insieme a Marcello Lippi
% PASSAGGI POSITIVI
83
71
Paolo Condò twitter@PaoloCond
% AL TIRO (PORTA/FUORI) Alessandro Matri, 30, tornato alla Juve a gennaio LAPRESSE
100
64
Fernando Llorente, 30, secondo anno alla Juve REUTERS
Juventus formato Lazio Matri punta Llorente
1Lo spagnolo è in parabola discendente e rischia di essere sorpassato dall’ultimo arrivato, rivitalizzato dal gol alla Fiorentina in Coppa Italia Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO
I
n coppia farebbero la felici tà delle tifose (non solo bianconere), perché belli lo sono tutti e due. Massimilia no Allegri, però, ha già detto che Alessandro Matri e Fernan do Llorente hanno caratteristi che troppo simili per poter gio care assieme. Due centravanti da area di rigore, si assortisco no meglio con Tevez, Morata e Coman. Allora che derby sia, perché con il ritorno contro il Monaco così vicino, sabato con la Lazio potrebbe esserci la chance per uno dei due. PARABOLA DISCENDENTE Un derby di seconda fascia, perché nessuno dei due è una prima scelta di Allegri. Llorente lo era ma dopo quattro mesi ha cedu to il posto al connazionale Mo rata, Matri non lo è stato mai, perché è arrivato a gennaio dal Genoa, per di più con un infor tunio da smaltire, e si è messo in coda. Però piano piano ha scalato posizioni, guadagnan dosi la copertina nella semifi nale di ritorno di Coppa Italia. E adesso Fernando rischia di
essere scavalcato anche dall’ul timo arrivato. Non a caso Alle gri ha scelto Matri e non Llo rente martedì sera, quando ha sostituito Morata nei minuti fi nali dell’andata dei quarti di Coppa. SVOLTA A FIRENZE Giocatori simili che si preparano all’ulti mo sprint della stagione con stati d’animo diversi. Llorente è andato indietro come i gambe ri: intoccabile nel 2014, con il nuovo anno ha cominciato a giocare sempre meno da titola re. Allegri gli ha dato fiducia finché ha potuto, lui però ha sofferto la freschezza dell’altro spagnolo. Pochi gol (solo due nel 2015, 7 il totale stagiona le), prestazioni sempre più opache. Il gol dell’12 alla Fio rentina nella semifinale d’an data di Coppa Italia, che ha mantenuto vive le speranze bianconere, sembrava un pri mo passo verso la rinascita. Co sì non è stato, tanto che in as senza di Tevez (problema mu scolare all’ultimo minuto), nel ritorno di Firenze Max ha deci so a sorpresa di lanciare Matri per la prima volta da titolare, suscitando non pochi mormo rii di incredulità al momento
IL DUBBIO DI ALLEGRI
Morata potrebbe riposare per una botta, il tecnico deve scegliere il partner di Tevez Fernando ha più feeling in campo con Carlitos ma Alessandro ha una forma migliore della lettura delle formazioni. E Matri, pupillo di Allegri negli anni di Cagliari, ha sbloccato la gara dopo una ventina di minu ti. Logico che in questo mo mento la condizione psicologi ca dei due sia agli antipodi: il gol ha restituito entusiasmo e autostima ad Alessandro, Llo rente invece anche a Parma è sembrato svuotato, quasi come se avesse mollato di testa (forse condizionato anche dalle voci di mercato che lo vedono lonta no da Torino a fine stagione). In questi ultimi mesi lo spagno lo ha comunque avuto le sue occasioni, ma non le ha mai sfruttate fino in fondo, cosa che invece è riuscito a fare be nissimo Matri: 114 minuti gio cati, una rete.
UNA BOA PER CARLITOS Llo rente e Matri a meno di impre visti non giocheranno a Monte carlo, perché la coppia di Champions è già ben rodata: MorataTevez. Alvaro però ha preso una botta con il Monaco, niente di grave ma con la Lazio potrebbe riposare. Così Allegri dovrà scegliere tra Matri e Llo rente come compagno d’attac co di Tevez. Allegri li stima en trambi: con Alessandro ha un feeling speciale perché lo cono sce da tanti anni, ma anche Llo rente è diventato presto uno dei suoi fedelissimi nello spo gliatoio bianconero. Allegri lo apprezza perché si sacrifica molto per la squadra, fa il lavo ro sporco per permettere a Te vez di muoversi liberamente. Per questo, anche se Matri a Fi renze ha dimostrato di essere più pimpante, il tecnico con la Lazio potrebbe scegliere anco ra Llorente. Che è più abituato a giocare con Tevez (Matri e Carlitos sono stati in campo contemporaneamente mezzo ra appena) e ha bisogno di ri trovare se stesso. Matri aspetta ed è già pronto a mettere la freccia: il sorpasso è la sua spe cialità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I
n questi giorni Marcello Lippi se ne sta andando a zonzo per il Sudameri ca, un po’ per diporto e un po’ per tenersi aggiornato sui giocatori emergenti del continente: tornerà a lavora re, forse per una nazionale come ama dire da qualche tempo, ma noi non esclude remmo la direzione tecnica di qualche club. L’uomo è abituato a pensare in gran de, e del resto non si vince un titolo mondiale ragionando in modo avaro. L’intervista per Confidential, in onda sta sera alle 21.05 sul canale 59 DT di GazzettaTv, ripercorre la sua carriera attraverso al cuni momenti chiave anche e soprattutto dal punto di vi sta umano. Situazioni, parti te, persone. Parlando di Bo bo Vieri, per esempio, Lippi racconta di una vicinanza af fettiva nata mettendosi qua si le mani addosso: «Bobo è una bravissima persona, e anche se in molti hanno la sensazione contraria è sem pre stato un grande profes sionista, il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andarsene, un maniaco nella cura dei particolari. Malgra do questo, nel primo periodo alla Juve non ero contento di lui e glielo dicevo anche in campo, mentre correva a fianco della panchina. Lui una volta si arrabbiò, gioca vamo contro l’Atalanta, “quello ce l’ha sempre con me” mugugnava, dopo un po’ non ne potei più nemme no io e lo tolsi per Amoruso. Nello spogliatoio ci affron tammo in toni assai duri, ma come sempre succede in cer te situazioni qualcuno si mi se in mezzo per dividerci, e meno male perché Bobo era grosso. La sera, al ristorante, sento una specie di zampa di elefante calarmi da dietro sul collo, ma in maniera ami
chevole. “Siediti dai, e parliamo un po’” gli dico: restammo a di scutere per due ore, e quella se ra nacque il nostro grande rap porto». PROMESSA MANCATA Così grande che Lippi, fedele a un’antica promessa e soprattut to alla stima per il giocatore, aveva deciso di portarlo con sé al Mondiale 2006 malgrado una certa usura fisica. «Gli chie si soltanto di andare a giocare, perché nel Milan faticava a ve dere il campo, e lui si trasferì in quattro e quattr’otto al Monaco. Voleva il Mondiale con tutte le sue forze. Io lo seguii nel Princi pato, un giocatore così determi nato, e ovviamente così bravo, ci avrebbe fatto comodo anche senza essere titolare: gli avevo già annunciato la convocazione quando un malaugurato infor tunio, una distorsione al ginoc chio, lo mise k.o.. Fu una gran de tristezza, per me e per lui, e alla luce di ciò che successe poi so che per Bobo è il rimpianto della vita». I PROBLEMI DI CONTE Le gran di vittorie con la Juventus co stituiscono il nucleo centrale dell’intervista a GazzettaTv, ma da ex c.t. della Nazionale Lippi è molto attivo nel soste gno ad Antonio Conte, uno dei suoi pupilli ai tempi biancone ri. «Nel biennio che portò al 2006 potevo scegliere in un campionato nel quale i giocato ri italiani erano il 65%. In que sti anni, purtroppo, la loro per centuale è scesa al 35, e dun que il lavoro del c.t. è due volte più difficile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
STASERA ALLE 21.05 LA 7ª PUNTATA DI «CONDÒ CONFIDENTIAL»
GLI AVVERSARI
Marchetti ce la fa: una maschera per lo Stadium 1Il portiere, recuperato dopo la frattura al naso, da ex granata «sente» la sfida. Pioli pensa al 4-3-3 con Mauri in panchina Stefano Cieri ROMA
L
azio in maschera domani sera a Torino. Ma il Carne vale, peraltro già ampia mente passato, non c’entra nulla. La maschera in questio ne è quella protettiva che in
dosserà Federico Marchetti per scendere in campo. Il portiere biancoceleste si è fratturato il naso in allenamento giovedì della settimana scorsa. Opera to immediatamente e dopo aver trascorso qualche giorno di riposo, Marchetti è subito tornato a lavorare grazie alla consueta maschera protettiva
che da qualche anno consente ai giocatori che si rompono il naso di tornare immediata mente in campo. NEMICA JUVE Accadrà anche a lui domani sera. Berisha, il suo sostituto, ha sfoderato due super prestazioni, prima a Na poli in Coppa Italia poi in cam pionato con l’Empoli. Presta zioni che sembravano indurre Pioli ad un recupero più gra duale del titolare. Ma i respon si positivi arrivati dagli ultimi allenamenti svolti da Marchet
ti hanno spinto il tecnico a rompere gli indugi. Il portiere, dal canto suo, non vece l’ora di rientrare. Anche perché la sfi da di domani sera non è una partita qualsiasi. Contro la Ju ve, e in particolare nello stadio dei bianconeri, è sempre stato protagonista di grandi presta zioni. Sarà per il suo passato granata (è cresciuto nelle gio vanili del Toro), sarà perché dall’altra parte c’è Buffon, fatto sta che il portiere laziale si esalta quando vede il bianco nero.
MAURI IN PANCA Pioli sta pen sando di tornare al 433, che dà maggiori equilibri del 42 31 utilizzato ultimamente. A farne le spese dovrebbe essere il capitano Mauri. Il tridente d’attacco sarà infatti Candre vaKloseAnderson, mentre a centrocampo, con Parolo infor tunato, spazio per Cataldi, Bi glia e Lulic. Scelte obbligate in difesa, dove De Vrij è out e Ra du non recupera. I centrali sa ranno Cana e Mauricio, gli esterni Basta e Braafheid. Federico Marchetti, 32 anni LAPRESSE
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Magig+3 R Champions
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL CASO
Quaresma e risurrezione Ora chiamatelo Mustang
1Da bidone rissoso a eroe, tra il vecchio nick portoghese e il 3° figlio in arrivo
Psg, Ibra spera in uno sconto Pena sospesa?
l’ex Inter è rinato a 32 anni. Bayern caos: si dimette il dottor Müller Wohlfahrt
1Oggi la Lega decide sulla conciliazione Sì alla goal line technology Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso
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Pierfrancesco Archetti INVIATO A OPORTO
I
sentimenti trasformano gli umori, non sempre in me glio, però mercoledì Ricardo Quaresma ha buttato sul campo la sua felicità: «Diventerò padre, è la terza volta, mi sentivo ispira to per una grande prestazione», ha sussurrato lasciando lo stadio dopo la sua grande notte. C’era no pochi dubbi, dopo che si è messo il pallone sotto la pancia per festeggiare il primo gol al Bayern, su rigore. Era sicuro di segnare, i tifosi del Porto però si ricordavano il giovane Neuer che nel 2008 li aveva eliminati, parando due penalty dopo i sup plementari. «Ma non ho pensato al passato, sono rimasto concen trato sul gol. È arrivato. Come sul secondo: quando ho rubato palla a Dante ho avuto nello sguardo soltanto la porta». L’ex interista ha infilato cinque reti nelle ultime tre uscite, con due doppiette: la gravidanza della compagna Dafne lo ha caricato e se a Monaco avessero consultato i siti di gossip portoghesi, forse avrebbero fatto più attenzione al Mustang, come continuano a chiamarlo in casa sua, e non Tri vela come a Milano.
averlo reso più stabile. È che la maturità forse si è unita alle otti me capacità tecniche. E va ag giunto il fatto di non aver più niente da perdere, dato che in undici stagioni ha provato di tut to, dal Barcellona al Besiktas, dall’Inter all’Al Ahli, con falli menti vari. «Qui sto bene, ho tro vato serenità», ripete sempre e forse non gli capiterà più di venir arrestato come due anni e mez zo fa, quando voleva picchiare un poliziotto che difendeva una rom dalla sua ira: Ricardo era fu ribondo perché la madre era sta ta appena derubata. L’altra sera
E GUARDIOLA CHINA LA TESTA Rummenigge parla al banchetto dopo la gara e Guardiola abbassa la testa deluso: «Brutta serata, con grandi errori e poco gioco» ha detto l’ex interista. «Ma non voglio processare la squadra. Arriva il giorno in cui sei kaputt» TWITTERFCBAYERN
SERENITA’ E INCHINI A settem bre compirà 32 anni, non sono soltanto le novità della vita ad
PORTIERI Gruppo A A A A B B C C E E E F F F F H H
Sq. Cod. (ATM) 128 (ATM) 132 (JUV) 104 (JUV) 145 (RMAD) 106 (RMAD) 130 (MON) 144 (MON) 147 (BAY) 131 (BAY) 139 (BAY) 158 (BAR) 103 (BAR) 149 (PSG) 113 (PSG) 142 (POR) 114 (POR) 160
Nome MOYA OBLAK BUFFON STORARI CASILLAS NAVAS K. STEKELENBURG SUBASIC NEUER REINA STARKE BRAVO TER STEGEN DOUCHEZ SIRIGU FABIANO HELTON
Costo 20 3 22 1 18 6 1 18 22 1 1 7 15 1 16 15 2
Punti 7 7 6 5 2 6 3 5 -
DIFENSORI Gruppo Sq. Cod. Nome A (ATM) 209 ANSALDI A (ATM) 274 GIMENEZ
Costo Punti 6 6 -
non c’erano dubbi allo stadio su chi fosse l’idolo, ma dopo la dop pietta, la terza stagionale ma la prima in assoluto in Champions, Quaresma ha ricevuto inchini autorevoli: «Spettacolare. Mera viglioso. Con una tecnica straor dinaria», ha detto Rabah Ma djer. L’algerino è una sorta di di vinità al Dragao, perché fu lui con un gol di tacco a iniziare la rimonta sul Bayern nella finale di Coppa Campioni del 1987. Il Porto vorrebbe ripetere quei li velli eccellenti, toccati anche nel 2004 con Mourinho. Intanto in Europa in molti hanno messo gli
a speranza è che arrivi almeno uno sconto che permetterebbe al Psg di recuperare Ibrahimovic in an ticipo e in tempo per contribu ire con i suoi gol alla volata fi nale per lo scudetto. Titolo conteso sempre più sfacciata mente dal Lione del capocan noniere Lacazette (25), torna to momentaneamente primo, ma agognato anche dal Mona co, terzo. E sempre dal Marsi glia di Bielsa che apre il turno stasera a Nantes, puntando al podio. Concorrenza feroce che ha spinto il club della ca pitale a rivolgersi al Comitato olimpico francese per allegge rire la squalifica di quattro giornate rimediata dallo sve dese per gli insulti agli arbitri.
occhi addosso alla banda di Lo petegui. Per la partita con il Bayern hanno chiesto l’accredito 16 club, dal Real al Timisoara, compresi Juve e Napoli. L’ISLANDESE DANTE «Non sia mo ancora qualificati, il Bayern resta una grande squadra con un grande allenatore», ha concluso il Trivela. Ma il Bayern non ha mai rimontato uno svantaggio esterno di due reti, nella storia delle coppe. I precedenti non so no molti, solo 4, e stanno a indi care che a Monaco non sono abi tuati ai recuperi perché non si fanno sottomettere facilmente. Loro di solito si impongono pri ma, non con l’affanno della ri monta. E stavolta tremano. Co me al solito non ha risparmiato l’ironia Franz Beckenbauer, pre sidente onorario del club e opi nionista televisivo. Così ha com mentato a Sky Germania il pas saggio sbagliato di Dante, da cui è nato il secondo gol di Quare sma: «Se fosse un islandese, se venisse dal Polo Nord, capirei l’errore. Aveva ancora gli scar poni da sci ai piedi. Ma è un bra siliano: terribile». Per chiudere una trasferta pessima, si e’ di messo ieri sera il dottor Müller Wohlfahrt, al club dal 1977 ma da tempo in contrasto con Guar diola sulla gestione degli infor tunati. Almeno su questo campo Pep ha vinto.
COMPROMESSO Ieri mattina dunque un mediatore ha in contrato le parti, facendo scat tare la sospensione della pena. Teoricamente l’ex rossonero è convocabile, ma la Lega già oggi dovrebbe pronunciarsi a favore o contro la proposta di conciliazione, riattivando la
(ATM) 276 (ATM) 291 (ATM) 298 (ATM) 340 (ATM) 383 (JUV) 221 (JUV) 231 (JUV) 234 (JUV) 244 (JUV) 266 (JUV) 311 (JUV) 352 (JUV) 427 (RMAD) 212 (RMAD) 238 (RMAD) 246 (RMAD) 324 (RMAD) 347 (RMAD) 357 (RMAD) 365 (RMAD) 405 (MON) 202 (MON) 239 (MON) 263 (MON) 267 (MON) 307 (MON) 362 (MON) 429 (BAY) 205 (BAY) 217 (BAY) 222 (BAY) 226 (BAY) 227 (BAY) 251
GODIN JESUS GAMEZ JUANFRAN MIRANDA SIQUEIRA BARZAGLI BONUCCI CACERES CHIELLINI EVRA LICHTSTEINER OGBONNA DE CEGLIE ARBELOA CARVAJAL COENTRAO MARCELO NACHO PEPE RAMOS S. VARANE ABDENNOUR CARVALHO ECHIEJILE FABINHO KURZAWA RAGGI WALLACE ALABA BADSTUBER BENATIA BERNAT BOATENG J. DANTE
17 4 17 12 8 8 12 4 14 10 15 4 4 10 7 10 19 6 12 13 11 10 6 4 10 8 7 5 18 8 9 9 18 8
6,5 5,5 6 5,5 6 6 5,5 6 6 6,5 6 6 7 6,5 5 6 6 6 6 4,5 6 4
E E F F F F F F F F F F F F F F F F F H H H H H H H
(BAY) (BAY) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR)
308 361 204 220 249 261 295 329 331 358 407 214 252 259 327 335 394 402 430 206 250 318 323 328 366 431
LAHM RAFINHA ADRIANO BARTRA DANI ALVES DOUGLAS JORDI ALBA MASCHERANO MATHIEU PIQUE' VERMAELEN AURIER DAVID LUIZ DIGNE MARQUINHOS MAXWELL THIAGO SILVA VAN DER WIEL CAMARA ALEX SANDRO DANILO MAICON MARCANO MARTINS INDI REYES RICARDO
13 8 8 6 15 4 14 13 7 16 4 4 19 4 10 11 17 11 2 13 14 8 7 8 4 2
5 6 6 6,5 3,5 6 5 5 5,5 5 5 7 5,5 6 6 -
Costo 20 12 21 18
Punti 5,5 5 5 6
CENTROCAMPISTI Gruppo A A A A
Sq. (ATM) (ATM) (ATM) (ATM)
Cod. 511 575 608 672
Nome ARDA TURAN GABI KOKE RAUL GARCIA
A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B C C C C C C C C E E
(ATM) 692 (ATM) 705 (ATM) 712 (ATM) 751 (JUV) 537 (JUV) 621 (JUV) 624 (JUV) 654 (JUV) 658 (JUV) 659 (JUV) 661 (JUV) 663 (JUV) 722 (JUV) 762 (RMAD) 515 (RMAD) 594 (RMAD) 597 (RMAD) 611 (RMAD) 634 (RMAD) 679 (RMAD) 742 (RMAD) 768 (RMAD) 769 (RMAD) 770 (MON) 514 (MON) 568 (MON) 609 (MON) 637 (MON) 716 (MON) 763 (MON) 764 (MON) 765 (BAY) 578 (BAY) 583
SAUL SUAREZ MAR. TIAGO CANI COMAN MARCHISIO MARRONE PADOIN PEPE S. PEREYRA PIRLO POGBA VIDAL STURARO BALE ILLARRAMENDI ISCO KROOS MODRIC RODRIGUEZ J. KHEDIRA LUCAS SILVA ODEGAARD MEDRAN BAKAYOKO FERREIRA CARRASCO KONDOGBIA MOUTINHO TOULALAN DIRAR SILVA B. TRAORE AL. GAUDINO GOTZE
5 10 5 2 4 13 3 3 2 9 16 20 18 3 29 6 12 19 15 17 7 5 2 3 5 16 11 17 9 6 6 3 4 24
6 5,5 6 6 9,5 6 5,5 7 7 7 6 6,5 6 5,5 6,5 5
squalifica. Ibrahimovic quindi non va in campo domani a Nizza. Se va bene, l’attaccante potrebbe rientrare ai primi di maggio, ma la Lega potrebbe semplicemente re spingere il compromesso. E in quel caso tutto tornerebbe come all’inizio, lasciando al Psg la sola strada di un appello in sede fede rale, dove però la giurisprudenza è ancor più penalizzante. Accadde due anni fa con la squalifica all’al lora d.s. del Psg Leonardo che fu portata da nove a quattordici mesi per aver spinto un arbitro con una spallata in un dopo partita. Accu sa sempre negata da Leo, scagio nato dopo un anno dal Tar. Tempi comunque improponibili per Ibrahimovic e il Psg. E anche per il Marsiglia che segue lo stesso iter per i due turni a Payet che aveva insultato l’arbitro dopo un gol non visto. Dalla prossima stagione, pe rò, almeno in questo caso si evite ranno contestazioni. Ieri, la Lega ha adottato la goal line technolo gy. © RIPRODUZIONE RISERVATA
TACCUINO
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Zlatan Ibrahimovic, 33 anni AFP
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BRASILE
ANTICIPI
Pato cannoniere
In campo l’Eintracht
(m.can.) Pato é il cannoniere del San Paolo in questo inizio di stagione in Brasile: 11 gol, per l’ex milanista, otto nel campionato paulista; tre in Libertadores. L’ultimo messo a segno di testa nel 2-1 contro il Danubio, a Montevideo, al 15’ s.t.con il San Paolo in svantaggio 0-1. Poi l’argentino Centurion ha siglato la vittoria brasiliana al 46’ della ripresa, mantenendo il secondo posto nel girone in cui il Corinthians è in testa.
Anche Bundesliga e Liga stasera in campo. Oltre all’anticipo tra Eintracht e Borussia Moenc., l’attenzione in Germania è tutta su Klopp. Il tecnico ieri ha parlato della gara con il Paderborn, ma il divorzio con il club è stato l’argomento principale. «Non comincia il tour d'addio, faremo di tutto per andare in piazza a festeggiare». Il Borussia è in corsa per la coppa di Germania, semifinale con il Bayern. In Spagna l’anticipo è Levante-Espanyol.
(BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR)
674 676 677 694 711 735 758 759 760 527 596 668 669 697 736 752 753 528 616 627 636 656 667 721 524 532 589 650 665 666 684 709 766 767
RIBERY ROBBEN RODE SCHWEINSTEIGER THIAGO XABI ALONSO WEISER SCHOLL MARTINEZ J. BUSQUETS INIESTA RAFINHA A. RAKITIC SERGI ROBERTO XAVI SERGI HALILOVIC CABAYE LUCAS MATUIDI MOTTA PASTORE RABIOT VERRATTI BRAHIMI CASEMIRO HERRERA OLIVER QUARESMA QUINTERO RUBEN NEVES TELLO EVANDRO HERNANI
28 29 9 14 7 12 2 1 6 9 20 9 18 4 12 2 1 6 13 15 12 17 5 15 18 10 17 12 19 9 7 13 4 8
5 9,5 5 6,5 6 5,5 6,5 4,5 5 6,5 5,5 5,5 6 6 6 6,5 14 6 -
ATTACCANTI Gruppo A A A A A A A A B B B B C C C C E E E E F F F F F F F F F F H H
Sq. Cod. (ATM) 833 (ATM) 843 (ATM) 857 (ATM) 922 (JUV) 855 (JUV) 866 (JUV) 902 (JUV) 924 (RMAD) 809 (RMAD) 834 (RMAD) 841 (RMAD) 883 (MON) 810 (MON) 828 (MON) 859 (MON) 905 (BAY) 852 (BAY) 867 (BAY) 877 (BAY) 923 (BAR) 862 (BAR) 869 (BAR) 871 (BAR) 876 (BAR) 887 (BAR) 899 (PSG) 816 (PSG) 837 (PSG) 851 (PSG) 927 (POR) 801 (POR) 860
Nome GRIEZMANN JIMENEZ MANDZUKIC TORRES LLORENTE MORATA TEVEZ MATRI BENZEMA HERNANDEZ JESE' RONALDO BERBATOV GERMAIN MARTIAL TRAORE' L. LEWANDOWSKI MULLER PIZARRO KURT MESSI MUNIR NEYMAR PEDRO SANDRO SUAREZ L. CAVANI IBRAHIMOVIC LAVEZZI BAHEBECK ABOUBAKAR MARTINEZ
Costo 20 8 34 14 19 19 34 13 34 15 6 52 20 9 10 11 37 37 7 3 52 10 33 18 6 38 37 35 17 6 21 25
Punti 5,5 5 6 6 6 5 6 6 6,5 6 5 7,5 10 13,5 5 5,5 10,5
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Serie A R Milano si accende
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GLI ESORDIENTI TITOLARI NEL DERBY DI MILANO NEGLI ULTIMI 25 CAMPIONATI
FRANCESCO ANTONIOLI Esordio da titolare ed esordio assoluto in un’unica partita per Antonioli: il portiere del Milan giocò il derby del 18 aprile 1992 e lo vinse per 1-0 grazie al gol di Massaro DFP
NELSON VIVAS Esordio da titolare nel derby per l’argentino arrivato dall’Arsenal. Dopo cinque presenze da subentrato, Vivas scende in campo subito proprio contro il Milan: vincono i rossoneri 4-2 LIVERANI
WESLEY SNEIJDER L’Inter lo compra il 27 agosto 2009 dal Real Madrid. Il 29 Josè Mourinho lo fa già esordire da titolare nel derby che l’Inter stravincerà 4-0 (Motta, Milito, Maicon e Stankovic a segno) ANSA
fIL GIOVANE IVORIANO IN RAMPA DI LANCIO
to indirizzate al giovanotto.
BABY TOURÈ
La favola di Assane Dribblava un albero affronterà il Milan
1Gnoukouri giocava ad Abidjan in un campo con una pianta in mezzo. Dopo l’esordio, il derby? Matteo Brega Luca Taidelli
R
oberto Mancini ha prova to a distrarsi con il basket (CantùMilano), ma la rabbia per la squalifica di Guarin fatica a passargli. Perché ritiene ingiusta l’ammonizione del Ben tegodi e perché il colombiano sa rebbe stato un perfetto spacca derby. Il Mancio però è quello che nel primo mandato interista aveva fatto esordire una trentina di baby. E ora, dopo gli spiccioli di Verona, ha la grande tentazio ne di lanciare dal 1’ il 18enne As sane Gnoukouri. Ivoriano come Yaya Tourè, pallino neanche troppo nascosto del tecnico. L’esordio in un derby, sotto a 160mila occhi, potrebbe sem brare un azzardo. Cerchiamo di capire perché il Mancio la pensa diversamente. AZZARDO? NON TROPPO In tanto perché i vuoti lasciati dalle squalifiche di Guaro e Brozovic sono le zolle preferite dal ragaz zino. Che al Mancio è piaciuto da subito, anche perché ha la testa per reggere la pressione. Per far lo giocare tra l’altro non stareb
1 abbonamento a
be fuori un mammasantissima, ma Obi (Kuzmanovic è troppo indietro di condizione) che ave va sì segnato nel derby d’andata, ma è ragazzo più duttile e da cor sa, ma con meno peso e visione di gioco di Gnoukouri. Al terzo passaggio sbagliato la gente se lo mangerà, potrebbe pensare qualcuno. Invece il tifoso interi sta sa essere micidiale con un ve terano che tira indietro la gam ba, ma non farà mai mancare il sostegno a un baby. Vedi Inter Napoli del 19 ottobre scorso, quando Mazzarri nel secondo tempo mandò in campo il 20enne Mbaye, che spedì in cur va i primi due cross. Ne seguiro no altrettante ovazioni di incoraggiamen
Assane Demoya Gnoukouri, 18 anni, è arrivato in Italia nel 2013. La sua prima squadra è stato l’Altovicentino in Serie D. Poi è arrivata l’Inter che lo ha inserito nella Primavera di Stefano Vecchi LIVERANI
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LA STORIA DI ASSANE Ma chi è Gnoukouri? Sabato sera, intorno alle 20.20, nel quartiere Adjamé di Abidjan è scoppiata la festa. A Verona, 6 mila chilometri più a nord (e due ore di fuso in più), il giovane Assane stava esordendo con la maglia in prima squadra. Dieci minuti più recupero al po sto di Medel. Lui che nel giro di due stagioni è passato dalle stra de di Abidjan alla Serie A. In Co sta d’Avorio non era nemmeno tesserato in un club. Poi, l’occhio del procuratore Giovanni Da miano Drago cade su questo ra gazzino che ha piedi educati, in telligenza tattica e mente sve glia. Ci sono margini per poterci lavorare. Anche perché gioca su campi in terra battuta, uno dei quali ha un albero nel cerchio di cen trocampo. Sarebbe opportuno portarlo in Europa. Il primo che si interessa è il Marsiglia. Arriva in Francia, supera il provino ma non le pra tiche per il tesseramento. Si fa avanti l’Inter con l’osservatore Beppe Giavardi che lo aveva no tato. Obiettivo, portarlo in Italia dove c’è il padre che lavora da carrellista, prima nel Vicentino e poi a Parma. Grazie agli ottimi rapporti tra le due dirigenze, l’Altovicentino di Valdagno (in provincia di Vicenza) lo tessera. La crescita continua consiglia di darlo alla Primavera di Vecchi e a tutto lo staff interista. Partito da mezz’ala, è stato spostato davan ti alla difesa dal Torneo di Via reggio. Musulmano, prega an che alla mattina presto. Caratte re forte, ha vissuto le difficoltà della vita e non se ne dimenti cherà. Cresciuto in fretta per ob blighi evidenti, non vede l’ora di tornare a trovare i parenti e gli amici in Costa d’Avorio, insieme con il fratellino Zate Wilfried, at taccante del 2000 dei Giovanis simi nazionali nerazzurri. Assa ne sabato esordiva, Wilfried la domenica schiantava il Milan con due assist dopo essersi emozio nato per il fratellone.
RICCARDO SAPONARA Acquistato a gennaio 2013, il Milan lo lascia a Empoli fino a giugno. Poi arriva a Milanello. Il suo primo match da titolare il derby perso 1-0 (tacco di Palacio), terza presenza assoluta PEGASO
QUI APPIANO
Prove tecniche di difesa a tre: Shaq resta fuori? 1Mancini pronto a sacrificare ancora lo svizzero per Hernanes Ranocchia: «Saremo undici leoni» INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
A
ltro che «50 grammi». Quella fascia da capitano ad Andrea Ranocchia pesa non poco. Perché lui darebbe il sangue per riportare in alto l’Inter e spesso finisce le partite come se avesse lavorato in miniera per una giornata intera: stravolto. Un problema di pressione che tocca un gruppo intero ed au menta quando non arrivano i risultati. «Ma la vittoria di Verona, dopo un match giocato con le palle, ci ha dato tanto e ha rasserenato l’am biente spiega l’azzurro che cerca in ogni mo do di togliersi l’etichetta di bravo ragazzo . I derby vanno vinti, non giocati. Servirà lo spi rito del Bentegodi , quando finalmente non abbiamo preso gol perché tutti hanno dato qualcosa in più. A partire dagli attaccanti che inseguivano i loro difensori sino al limite del l’area. Saremo undici leoni. Il Milan può darci fastidio con il falso centravanti? Può crearci problemi solo se scendiamo in campo con l’at teggiamento visto contro il Parma. Vogliamo regalare una gioia ai tifosi e non mollare il so gno Europa finché la matematica non ci con dannerà. Il mio derby più brutto è stato quello del 2011 in cui ci giocavamo lo scudetto. Il più bello? Spero sia quello di domenica...». PRURITO A TRE Quando Mancini potrebbe sfoderare la difesa a tre che ha provato a lungo anche ieri, con D’Ambrosio e Nagatomo ester ni e il sacrificio di Shaqiri, in panchina già al Bentegodi. Vero che Mancio spesso cambia al l’ultimo rispetto alle indicazioni degli allena menti è successo anche a Verona, dove aveva schierato la squadra a tre anche il mattino del match, salvo poi giocare a quattro , ma il 34 12 permetterebbe ad Hernanes di riproporsi come trequartista. Ruolo in cui ha fatto molto bene sabato scorso. D’Ambrosio favorito su Santon, out nell’ultima gara perché affaticato. lu.tai.
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Serie A R Milano si accende
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL FUTURO
Le priorità di Lady B «Il mercato asiatico è fondamentale»
INZAGHI E’ STATO BRAVISSIMO CON ALLIEVI E PRIMAVERA MA ANCHE QUEST’ANNO HA FATTO BUONE COSE Da sinistra Montolivo, El Shaarawy, l’a.d.Galliani, il presidente di Audi Italia, Longo, e Inzaghi
L’assist di Galliani «Inzaghi è grande E se fa i risultati...» 1L’a.d. apre alla conferma di Pippo: «Società e spogliatoio sono con lui, ma il derby conta tanto» G.B. Olivero MILANO
L
a verità è che quelle paro le Adriano Galliani non vorrebbe mai pronunciar le. Non vorrebbe mai dire «Pip po, mi dispiace, non sei più l’al lenatore del Milan». E non vor rebbe farlo per tanti motivi. Per una questione professionale: Inzaghi è una sua scelta. Per una questione sentimentale: tanti gol segnati hanno lasciato un solco nell’anima. Per un’af finità elettiva: Galliani e Inza ghi vivono per il Milan. Ma an che per una convinzione pro fonda: secondo l’a.d. rossonero Pippo è destinato a diventare un grande allenatore e vederlo crescere su un’altra panchina sarebbe un dolore forte. Anche perché, diciamolo chiaramen te, in questa stagione Inzaghi ha commesso molti errori, ma è stato pure parecchio sfortu
nato e poco assistito. Questo è un anno difficile per i tecnici: Garcia è passato dagli osanna agli insulti, Benitez ha i suoi problemi, Mazzarri è stato eso nerato, Mancini ha ammesso che sperava di fare di più. E Pippo è lì che lotta dignitosa mente per salvare la stagione, per vincere il derby, per conti nuare a sognare l’Europa, per regalare qualche gioia ai suoi tifosi e ai suoi dirigenti. Qual che critica gli ha fatto male, al tre le ha accettate. Ma adesso è concentrato solo ed esclusiva mente sul lavoro, anche perché il tecnico rossonero è convinto di avere ancora qualche possi bilità di restare sulla panchina anche nella prossima stagione. La situazione economica del club non è florida, pagare tre allenatori (c’è sempre Clarence Seedorf tra gli stipendiati ros soneri) non sarebbe l’ideale e questo lo sanno benissimo an che i vertici della società. E ieri
SONO CONVINTO CHE SENZA GLI INFORTUNI DI GENNAIO E FEBBRAIO IL MILAN SAREBBE PIU’ IN ALTO IN CLASSIFICA ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN
le parole di Galliani hanno fat to brillare gli occhi di Pippo: «Pippo sta facendo molto bene nella sua seconda vita sporti va: è un grande allenatore. E’ stato bravissimo con gli Allievi e con la Primavera, ma anche quest’anno ha fatto vedere buone cose. Non dimentichia mo che a dicembre la situazio ne di classifica era ben diversa. Sono convinto che senza gli in fortuni di gennaio e febbraio il Milan sarebbe più in alto, in una posizione in linea con le potenzialità della rosa. Quindi
ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN
Inzaghi deve stare tranquillo, ha la fiducia della società e può dormire sereno. Tra l’altro, in tanti anni ho imparato a capire quando uno spogliatoio è con o contro un allenatore: bene, lo spogliatoio del Milan è com patto con l’allenatore. Poi, ov viamente, qualche buon risul tato aiuta...». DERBY DA VINCERE E il buon risultato deve arrivare contro l’Inter domenica sera. Galliani lo dice in modo abbastanza esplicito: «Questa è una setti mana importante. Il derby dà 3 punti come ogni altra partita, ma non è una gara come le al tre. Ha un sapore diverso per ché resta negli occhi e nel cuo re. Il derby ha un fascino che prescinde da tutto ed è vissuto con grande serenità dalle due tifoserie. Noi siamo fiduciosi e lo è anche il presidente Berlu sconi». IL MESSAGGIO Sembrano frasi di circostanza, ma probabil mente non è così. Volendo leg gere tra le parole di Galliani, si coglie un messaggio: «Forza Pippo, lo sprint finale può sal varti». La situazione non è semplice, l’idea è quella di vol tare pagina, ma la lentezza del lo sviluppo della questione so cietaria dà una mano a Inza ghi. Che però per cullare il so gno di restare sulla panchina deve vincere il derby, la mag gior parte delle partite che mancano alla fine della stagio ne e mostrare un gioco convin cente e offensivo. Galliani tifa per lui, perché quelle parole di commiato non vorrebbe pro nunciarle mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Barbara Berlusconi, 30 anni, a.d. rossonero per la parte commerciale BUZZI
1«In particolare quello cinese, non a caso andremo lì in tournée. Stadio? Ottimo progetto» MILANO
T
ra pochi giorni Barba ra Berlusconi dovreb be vivere la giornata che aspetta da tempo: molto presto Fondazione Fiera sce glierà il progetto vincente per la riqualificazione del l’area del Portello che, se condo quanto si sussurra, dovrebbe essere quello pre sentato dal Milan per il nuo vo stadio rossonero. In atte sa di quest’annuncio, ieri La dy B ha potuto festeggiare il rinnovo biennale dell’accor do con Audi, uno degli spon sor storici del club. «Dal punto di vista commerciale ha detto Barbara questo è stato un anno intenso e ricco di soddisfazioni. C’è stata l’inaugurazione di Casa Mi lan, il rinnovo con Fly Emi rates, questo con Audi e più in generale un lavoro capil lare per allargare la visione del brand Milan». Nei piani di Lady B e della società lo stadio è un ponte sul futuro, l’unica strada percorribile per accorciare il gap che se para i rossoneri dai grandi club europei: «Il nuovo sta dio è fondamentale. Noi sia mo convinti di aver presen tato un ottimo progetto continua Barbara . Quando
avremo il responso di Fonda zione Fiera potremo contattare i vari brand che ci hanno affian cato finora nella speranza che vogliano partecipare anche a questo progetto. Non abbiamo invece pensato a un piano B nel caso in cui Fondazione Fiera non dovesse scegliere il nostro progetto. Siamo concentrati sull’area del Portello e non ab biamo previsto altre possibilità, anche se ci sono. A breve ci sarà un incontro con Thohir per par lare di San Siro in vista della fi nale di Champions». Intanto ie ri Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ha detto: «Non voglio entrare nel merito, ma spero che il Milan costruisca il nuovo stadio». SGUARDO ALLA CINA Il rinno vo con Audi viene annunciato in via Montenapoleone, in una delle location più eleganti della casa automobilistica tedesca. Ci sono anche Adriano Galliani, Pippo Inzaghi, Riccardo Mon tolivo, Diego Lopez, Stephan El Shaarawy e Mattia De Sciglio. Si discute di derby e del futuro del Milan: «In quanto ammini stratore delegato della società ho firmato un patto di riserva tezza, pertanto non posso par lare della questione societaria», dice Lady B che però non può negare l’evidente apertura ge nerale del club verso i mercati asiatici: «Per il brand del Milan, il mercato internazionale è fon damentale. Abbiamo 300 mi lioni di tifosi in tutto il mondo. E’ inevitabile guardare all’Asia e in particolare alla Cina: non a caso in estate la squadra andrà in tournée in quella zona». gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA NOTA LIETA
Bonaventura chiama Silvio: «Ci carica, torni a trovarci» 1Jack e i motivi della stagione no del Milan: «Nel 2015 pochi allenamenti. Il ritiro a Dubai era più marketing che un richiamo atletico» Marco Pasotto MILANO
D
erby povero? Con Jack Bonaventura meglio usa re un altro aggettivo, per ché nel suo caso i motivi per rendere piccante il menù di do menica sera non mancano. Il primo è che Galliani a settem bre lo strappò proprio all’Inter quando mancavano un paio d’ore alla conclusione del mer
cato; il secondo è che i neraz zurri sono la vittima preferita di Jack: quattro gol in cinque par tite con l’Atalanta. E adesso... «Beh, adesso sarebbe bellissimo segnare nel derby – racconta Jack –. Rimpianti per non esse re finito all’Inter? No, perché sono in un grande club. Certo, ci sono state tante difficoltà di squadra, forse troppe rispetto a quante me ne sarei aspettate. Credevo che saremmo stati più in alto. Ma per quanto mi ri
guarda, sono diventato subito un giocatore importante». La partita che fece breccia nel cuo re di Inzaghi fu quella di Parma, a metà settembre. Jack offrì una bella prova da esterno alto e praticamente non è più uscito. Al massimo ha cambiato spesso posizione (quattrocinque ruoli diversi). E così il tuttofare ros sonero si ritrova col secondo minutaggio della rosa dietro Menez. «A me piace molto gio care da trequartista, perché rie sco a buttarmi negli spazi, ma lo faccio anche da mezzala. Alla fine, mi trovo bene ovunque». SCHIETTEZZA Ciò che va meno bene è il bioritmo di squadra.
Secondo Jack «vincere ci dareb be lo slancio per un grande rush finale» e comunque «il Milan non vale questa posizione di classifica. Dopo le prime tre, ve niamo noi. Per le qualità della rosa siamo una squadra da Eu ropa League, francamente non mi aspettavo certe parole da Boban. Probabilmente ha vissu to un periodo in cui il calcio ita liano era al top e certe difficoltà non le ha provate». Jack è un ra gazzo schietto e lo dimostra an che quando prova a spiegare la stagione deludente. «Secondo l’allenatore è dovuta agli infor tuni. Certo, gli infortuni posso no capitare se non si fanno pre parazioni importanti. Noi a
Jack Bonaventura, 25 anni, intervenuto a un evento nella sede Technogym di Milano
gennaio abbiamo giocato molto e c’è stato meno tempo per alle narsi, mentre la sosta a Dubai è stata più una cosa di marketing che un vero e proprio richiamo atletico. Questo secondo me ha influito sugli infortuni, e di con seguenza sui punti in classifi ca». La chiusura porta tre sorri si. Uno su Inzaghi: «Ha fatto di tutto per permettere alla squa dra di esprimersi al massimo». Uno sul progetto nazionalita liano del Milan: «Una cosa posi tiva, perché si creano gruppi più affiatati». E uno su Berlu sconi: «Se venisse a trovarci pri ma del derby sarebbe un bel se gnale, una carica in più». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CHE STORIE, IL CALCIO
CONTENUTO PREMIUM
Derby, serve un dottore COLOMBO- INTER MONTI-MILAN
LA VITTORIA COME MEDICINA Pressione alta, classifica bassa: la Milano calcistica non ha una bella cera. Quello di domenica sarà un derby tra squadre malate. Chiamate un medico... Appunto. Noi ne abbiamo chiamati due che hanno fatto storia: il dottor Luigi Colombo, che badò alla salute dell’Inter dal ‘78 al ‘95 e il dottor Giovanni Battista «Ginko» Monti che per 33 stagioni ha curato il Milan. Ricordano e raccontano eroi che vincevano: già questa è una medicina.
«BEPPE BARESI IL FEBBRONE E LA SOFFIATA»
«HO SOCCORSO L’EX COLLOVATI CHE INSULTI!»
Nicola Cecere
Andrea Masala
«S
ono stato medico dell’Inter dal 1978 al 1995, insomma durante le presidenze di Fraizzoli e Pellegrini, anche se con diversi gradi di responsa bilità perché a un certo punto, con Trapattoni allenatore, in panchina ci andava Pasquale Bergamo mentre io curavo la parte cardiologica e altri aspetti. Ma, insomma, posso ben dire di aver vissuto una lunga e appagante esperien za. Ancora oggi lavoro per la Federcalcio e non sono più quel giovincello che 37 anni fa affiancò nel club l’ortopedico Benazzi... due sbarbati...». Il professor Luigi Colombo ha vissuto nell’Inter più derby di tutti i colleghi che si sono av vicendati nel dopo Quaren ghi, il mitico dutùr dell’epo pea di Angelo Moratti. L’elen co è lungo (da Cipolla a Guari no e Gariboldi, da Volpi e Forloni a Combi e Soldini, e poi Casalini, Panico, Eriale con l’ortopedico Benazzo co me riferimento) senza conta re i consulenti fra gli speciali sti delle varie discipline (Co denotti per l’oculistica, per esempio). Insomma una gran de squadra anche questa di cui Colombo può essere consi derato il capitano. LA SOFFIATA «E come tale non posso di certo tradire quel patto fiduciario che spesso na sce spontaneo fra medico e giocatore, il quale ha bisogno di un supporto psicologico, di un amico. Però qualche episo dio oggi lo posso raccontare. Penso anzitutto a quella volta in cui Beppe Baresi, alla vigilia del derby era stato colto da un febbrone da cavallo. Era con siderato preziosissimo, però non stava in piedi... Alla fine volle scendere in campo e no nostante avessimo tenuto il più stretto riserbo sulle sue precarie condizioni, notam mo che gli venne messo ad dosso Buriani, cioè il milani sta più tignoso e atleticamen te forte. Una mossa non preve dibile nata probabilmente da una soffiata o da una spiata ai nostri avversari... Qui giova aggiungere che nonostante fossi in ottimi rapporti con il
dottor Monti, mio omologo milanista, nella settimana del la stracittadina evitavamo qualsiasi contatto: muti come pesci. E avere contro “Ginko” Monti era dura... Ancora oggi lo reputo il miglior medico sportivo italiano e gli sono an che grato perché lui fu il pri mo assunto a tempo pieno da un club di calcio. Il secondo? Luigi Colombo...». PILLOLE E MATRIMONI «Mi volle Ivanoe Fraizzoli che con sua moglie Renata, tuttora mia pazienteamica, viveva il derby come una scossa elettri ca. Tanto che gli prescrivevo regolarmente il famoso Ansio lin: tranquillanti. Era un tipo all’antica, Fraizzoli. Pensi che quando acquistò Spillo Alto belli subordinò tale operazio ne al fatto che il ragazzo spo sasse la sua fidanzataconvi vente. Cosa che avvenne an che quando si trattò di cedere il club a Pellegrini: pretese che ufficializzasse la sua unione di fatto con l’Ivana. In tribuna a quei tempi il più frizzante era Peppino Prisco. L’avvocato al fischio finale preparava le battute che avrebbe poi detto alla stampa: simpaticissimo furbacchione».
D
Il dottor Luigi Colombo, a destra, con l’allenatore Gigi Radice RCS
IN TRIBUNA A QUEI TEMPI IL PIÙ FRIZZANTE ERA L’AVVOCATO PRISCO. PREPARAVA LE BATTUTE PER I CRONISTI LUIGI COLOMBO SULL’AVVOCATO PRISCO
ERO SEMPRE VIA, UNA SERA TORNAI TARDI E MIA FIGLIA DISSE A MIA MOGLIE: «MAMMA, C’È QUI UN TIZIO...» GIANNI MONTI SUL SUO LAVORO
IN PANCHINA «Fra i tecnici il rapporto più stretto l’ho avuto con Eugenio Bersellini, vinci tore dello scudetto 197980. Ho ancora nelle orecchie le sue urla a Beccalossi: “Corri, corri!!!!”. Eh, l’Evaristo ci ha fatto vedere soltanto il cin quanta per cento delle sue qualità, peccato. Fra i giocato ri sono stato attratto dalla per spicacia di Sandro Mazzola ol tre che dalla sua classe puris sima. Lui e Rivera sono stati davvero delle bandiere, ci te nevano da matti a superarsi nella stracittadina, però erano sempre cavallereschi i loro duelli. Penso che Sandro pos sa fare comodo anche oggi a Thohir, il suo attaccamento all’Inter è viscerale e la sua competenza non ha eguali. Certo che senza i Moratti e i Berlusconi l’anima meneghi na del derby andrà a ramen go... Formidabili resteranno perciò gli anni della Milano da bere: che fortuna averli vissuti dal di dentro».
IO E ROCCO «Il derby adesso è un derbicchio, purtroppo. Poca roba. Io parlo del pleistocene, ma avevamo a che fare con per sonaggi come Nereo Rocco ed Helenio Herrera. Non si ha la minima idea della loro grandez za, di ciò che hanno dato allo sport, a Milano, all’Italia». Fac ciamo un passo indietro, ai pani ni con la mortadella, per capire lo spessore anche umano di un totem come Rocco. Quando Ginko scoprì lo spuntino clande stino, sbottò: «Oh, è tardi, se lo scopre il Paròn...». «Ssst, Ginko, non dire niente a nessuno. Toh, mangia anche tu». Poi però ir ruppe Rocco: «Permesso? Posso aggiungermi a questa simpatica tavolata?». Ahia. Poi il Paròn ruppe il ghiaccio: «Dotòr, la mortadella a quest’ora no! Per caso, non è rimasto un goccio di quel rosso di oggi?». IL BRIVIDO Monti, prima che
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«SONO STATO ATTRATTO DALLA PERSPICACIA E DALLA CLASSE DI MAZZOLA: UNO COSI’ OGGI FAREBBE COMODO A THOHIR»
ice 33, e lo dice forte: Gio vanbattista Monti, per tutti Gianni, per 33 anni è stato il medico del Milan, dal 1965 al 1998. Il vero dottore ros sonero, prima che diventasse presidente Silvio Berlusconi, è sempre stato lui, che ha vissuto più derby di Gianni Rivera. «Bel lissima avventura – ricorda , ma quanti sacrifici. Trasferte, alle namenti, amichevoli… sempre fuori casa. Una sera torno tardi, mia figlia dice a mia moglie “Mamma, c’è qui un tizio…”». A Monti piacciono battute e para dossi, la sua splendida signora Ada la definisce «quasi una ra gazza madre»: tutta colpa di una passione chiamata Milan, alla quale si è dedicato senza rispar mio. Il suo soprannome è Ginko, il commissario di polizia nemico di Diabolik, il criminale protago nista del fumetto inventato dalle sorelle Luciana e Angela Giussa ni, cognata e moglie di Gino Sansoni, fondatore di «Forza Mi lan». Il medico divenne Ginko quando nella cucina di Milanel lo, in piena notte, colse in fla granza di reato Luigi Balzarini, il portiere detto Diabolik, che si preparava panini alla mortadel la. Mettiamoci pure una vaga so miglianza al mitico poliziotto e il pluridecorato medico ancora a 76 anni resta per tutti Ginko.
Il dottor Gianni Monti accanto a Fabio Capello in panchina RAVEZZANI
medico, è tifoso. «Il mio primo vero batticuore da derby fu il gol che Sandro Mazzola ci fece dopo soli 12 secondi (il 24 febbraio 1963, n.d.r.). Che botta, a fred do! Poi meno male che pareg giammo». Monti rende onore a un altro tecnico milanista, Artu ro Silvestri, noto Sandokan. «Era venuto dal Cagliari, un gen tiluomo, non poteva sopportare di vedere campioni che si mette vano le mani addosso. Con lui perdemmo un derby per 40 (2 aprile 1967, ndr), il terzo gol fu del grandissimo Luis Suarez, che beffò Mario Barluzzi, detto Scossa, con un colpo di biliardo. “Bravo Luis, era imprendibile”, disse il nostro portiere. Impren dibile? E gli altri gol?». AMICI-RIVALI Il derby per Monti è stato un rito celebrato anche fuori da San Siro. «E chi si scorda il MilanInter giocato al lo Yankee Stadium di New York (29 giugno 1969, ndr)? Vin cemmo noi, un punteggio paz zesco, 64 dopo il 43 nel primo tempo. Segnò persino Mario Anquilletti. Ho visto Anguilla che fa gol nel derby!». La voce s’incrina, Mario è scomparso il 9 gennaio scorso, era uno dei fe delissimi. Ai suoi giocatori Mon ti resta legato anche da rivale. «Sì, come fai a non restare affe zionato? Però questo attacca mento mi è costato raffiche di insulti. Negli anni Ottanta, Ful vio Collovati si è trasferito dal Milan all’Inter, un fior di profes sionista fu bollato come tradito re. In un derby, Fulvio si fa male e nella parte opposta del campo s’infortuna un altro interista. Tutti a soccorrere l’altro pove retto, io parto con la valigetta a prendermi cura di Collovati: lo vedevo sofferente lì per terra, non potevo lasciarlo solo. Con un impeto di spirito rugbistico, per fair play, lo soccorro. La no stra curva mi rovescia addosso di tutto, mai l’avessi fatto! Mi gliaia di rossoneri contro di me, colpevole di avere aiutato il ne mico. Ma Fulvio era un mio gio catore…». È legato a tutti, ma può permettersi di indicare tre milanisti da derby: «Romeo Be netti, che roccia. E poi il Pisci nin, Franchino Baresi, e Frank Rijkaard. Tutti con enormi risor se fisiche, e tutti con due gran palle». Se lo dice Monti, c’è da fidarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«ORA IL DERBY PURTROPPO È UN DERBICCHIO. NOI AVEVAMO A CHE FARE CON GENTE COME ROCCO E HERRERA»
Serie A R La guida DOMANI Ore 20.45 Torino, Juventus Stadium Andata 3-0
OCCHI PUNTATI SU...
a 31
I numeri spingono la Juve Ma la Lazio è inarrestabile
CLASSIFICA SQUADRE
JUVENTUS LAZIO ROMA NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA TORINO MILAN INTER PALERMO SASSUOLO CHIEVO UDINESE EMPOLI VERONA ATALANTA CESENA CAGLIARI PARMA (-7)
PT
70 58 57 50 49 49 44 43 42 41 38 35 35 34 33 33 29 22 21 12
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
21 18 15 14 13 12 11 11 10 10 9 8 9 8 6 8 6 4 4 5
7 4 12 8 10 13 11 10 12 11 11 11 8 10 15 9 11 10 9 4
2 8 3 8 7 5 8 9 8 9 10 11 13 12 9 13 13 16 17 21
57 58 41 50 43 38 42 35 44 46 42 36 22 33 30 36 26 28 35 24
15 28 22 37 34 31 34 32 37 37 44 45 31 41 36 54 41 53 58 56
37. PEREYRA
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
PROSSIMO TURNO SABATO 25 APRILE UDINESE-MILAN ore 18 INTER-ROMA ore 20.45 DOMENICA 26 APRILE, ore 15 ATALANTA-EMPOLI ore 12.30 GENOA-CESENA LAZIO-CHIEVO PARMA-PALERMO TORINO-JUVENTUS VERONA-SASSUOLO FIORENTINA-CAGLIARI ore 18 NAPOLI-SAMPDORIA ore 20.45
(0-2) (2-4) (0-0) (3-0) (0-0) (1-2) (1-2) (1-2) (4-0) (1-1)
MARCATORI 17 RETI Tevez (2, Juventus). 16 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan). 15 RETI Toni (3, Verona). 13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo). 11 RETI Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 10 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio); Callejon e Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Berardi (5, Sassuolo). 9 RETI Mauri (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese). 8 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo).
LE ULTIME VOLTE
Girone unico Vittorie Juventus Vittorie Lazio
Ultima vittoria Juventus in casa: Juventus-Lazio 4-1 il 31/8/2013
141
Pareggi
SAMPDORIA
(4-2-3-1)
SASSUOLO
(4-3-3)
CHIEVO
CESENA
(4-3-1-2)
TORINO
(3-5-2)
UDINESE
ARBITRO Giacomelli
DOMENICA Ore 12.30 ARBITRO Calvarese
2 VIVIANO
2 NICA
15 KRAJNC
23 GAZZOLA
33 BRIGHI
6 CHIBSAH
19 TAIDER
25 BERARDI
10 ZAZA
17 SANSONE
25 GLIK
1 LEALI
PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 6 Lucchini, 14 Volta, 23 Tabanelli, 44 Cazzola, 77 Ze Eduardo, 18 Djuric, 32 Moncini. ALL. Di Carlo. BALL. LealiAgliardi 51-49%, Nica-Lucchini 6040%,Succi-Djuric 60-40%. SQUAL. Carbonero (1). DIFF. Mudingayi, Renzetti e Rodriguez. INDISP. Marilungo (stagione finita), Magnusson (1 m.), Yabre (1 m.), Valzania (3 g.), Renzetti (3 g.), Pulzetti (15 g.), De Feudis (10 g.), Defrel (3 g.). 1 1.53
X 3.80
2 6.50
1 3.10
(4-2-3-1)
CAGLIARI
ATALANTA
(4-4-1-1)
NAPOLI
24 FLORENZI
21 BALZANO
32 PAREDES
10 TOTTI
8 LJAJIC
7 ITURBE
17 CARMONA
93 2 20 13 DRAMÉ STENDARDO BENALOUANE A. MASIELLO 57 SPORTIELLO
(andata 2-1) PANCHINA 28 Skorupski, 33 Spolli, 3 Cole, 42 Balzaretti, 50 Pellegrini, 48 Ucan, 15 Pjanic, 53 Verde, 27 Gervinho, 20 Keita, 88 Doumbia, 19 Ibarbo. ALLENATORE Garcia. BALLOTTAGGI Totti-Ucan 60-40%, TottiPjanic 60-40%. SQUALIFICATI Manolas (1), De Rossi (1). DIFFIDATI Maicon, Astori, Keita. INDISP. Strootman (stagione finita), Castan (da valutare), Maicon (10 giorni). ALTRI Curci, Sanabria. PANCHINA 1 Avramov, 78 Frezzolini, 5 Scaloni, 3 Del Grosso, 95 Grassi, 8 Migliaccio, 18 Estigarribia, 7 D’Alessandro, 28 Emanuelson, 27 Rosseti, 99 Boakye, 9 Bianchi. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI nessuno. SQUAL. Pinilla (2), Biava (1), Cigarini (1). DIFFIDATI Boakye, Sportiello, Zappacosta, Moralez, Biava. INDIS. Cherubin (1 mese), Raimondi (1 mese), Bellini (1 mese). ALTRI Kresic, Kessie.
1 1.40
X 3.10
2 2.35
X 4.33
2 8.00
DOMENICA Ore 15
ARBITRO Valeri
15 37 ROSSETTINI DIAKITÈ
20 EKDAL
17 FARIAS
25 SAU
40 MPOKU
56 HETEMAJ
26 33 KOULIBALY ALBIOL 45 ANDUJAR
6 ALLAN
23 18 NOCERINO 21 GOBBI LODI
27 WIDMER
5 DANILO
89 PIRIS
1 2.25
X 3.00
28 FEDDAL
2 3.45
ARBITRO Banti
1 HANDANOVIC 33 23 15 D’AMBROSIO RANOCCHIA VIDIC 88 18 HERNANES MEDEL
8 MAURI
6 LUCARELLI 83 MIRANTE
X 3.70
2 6.25
VERONA
(4-3-3)
10 AQUILANI
20 BORJA VALERO
72 ILICIC
10 HONDA
21 VAN GINKEL
34 DE JONG
16 POLI
5 29 MEXES PALETTA
11 JANKOVIC
5 BADELJ
30 18 BABACAR DIAMANTI 9 TONI
21 J. GOMEZ
10 77 HALLFREDSSON TACHTSIDIS 3 PISANO
20 ABATE
23 DIEGO LOPEZ
18 MORAS
8 OBBADI
4 MARQUEZ
26 SALA
1 RAFAEL
(andata 3-3) PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 14 Pisano, 2 Gonzalez, 32 Ceppitelli 33 Capuano, 3 Murru, 30 Donsah 10 Joao Pedro, 7 Cossu, 90 Cop, 9 Longo. ALL. Zeman. BALL. Diakitè-Ceppitelli 60-40%, Dessena-Joao Pedro 60-40%. SQUALIFICATI Crisetig (1) DIFFIDATI Avelar, Dessena, Longo, Rossettini, Gonzalez. INDISP. nessuno. ALTRI Barella, Husbauer, Carboni, Caio Rangel, Muroni.
(andata 1-1) PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli, 26 Felipe, 21 Santon, 54 Donkor, 55 Nagatomo, 10 Kovacic, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 11 Podolski, 28 Puscas, 97 Bonazzoli. ALL. Mancini. BALL. D’Ambrosio-Santon 65-35%, Gnoukouri-Obi 60-40% SQUALIFICATI Brozovic (1), Guarin (1) DIFFIDATI Campagnaro, Dodò, Medel, Ranocchia. INDISP. Jonathan, Dodò (stagione finita), Campagnaro (20 giorni) ALTRI Berni, Dimarco, Camara.
(andata 2-1) PANCHINA 12 Tatarusanu, 40 Tomovic, 15 Savic, 28 Alonso, 6 Vargas, 7 Pizarro, 16 Kurtic, 14 Mati Fernandez, 17 Joaquin, 33 M.Gomez, 74 Salah, 9 Gilardino. ALL. Montella. BALL. Babacar–Gilardino 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, G. Rodriguez. INDISP. Rossi (30 g.), Lezzerini (20 giorni), ALTRI Bernardeschi, Rosi, Rosati, Lazzari, Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.
PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 5 Britos, 31 Ghoulam, 8 Jorginho, 24 Insigne, 16 De Guzman, 23 Gabbiadini, 91 Zapata. ALL. Benitez BALLOTTAGGI Mertens-Insigne 60-40%; Hamsik-Gabbiadini 60-40% SQUAL. D. Lopez (1). DIFFIDATI Maggio. INDISPONIBILI Michu (1 mese), Zuniga (da valutare). ALTRI Uvini, Colombo.
PANCHINA 32 Abbiati, 99 Donnarumma, 25 Bonera, 13 Rami, 33 Alex, 17 Zapata, 19 Bocchetti, 2 De Sciglio, 36 Mastalli, 8 Suso, 22 Cerci, 11 Pazzini. ALL. Inzaghi. BALLOTTAGGI Honda-Suso 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFF. Alex, Bonaventura, Menez, Mexes. INDIS. Agazzi (stagione finita), El Shaarawy (20 g.), Mastour (15), Montolivo e Essien (7), Destro (2). ALTRI Zaccardo, Albertazzi, Muntari
PANCHINA 95 Gollini, 22 Benussi, 33 Agostini, 71 Martic, 2 Gu. Rodriguez, 28 Brivio, 30 Campanharo, 19 Greco, 20 Christodoulopoulos, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALL. Mandorlini. BALLOTTAGGI Rafael-Benussi 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Martic, Moras, Gu. Rodriguez, Hallfredsson, Obbadi, Tachtsidis, Christodoulopoulos, Valoti, Nico Lopez. INDISPONIBILI Ionita (da valutare).
1 3.80
X 3.65
2 1.90
1 2.25
X 3.35
2 3.10
11 NIANG
24 IAGO
8 BURDISSO
5 IZZO
(andata 1-1) PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 19 Terzi, 33 Daprelà, 15 Bolzoni, 25 Maresca, 14 Della Rocca, 21Quaison, 96 Bentivegna, 10 Joao Silva, 99 Belotti. ALL. Iachini. BALL. Jajalo-Maresca 6040%, Chochev-Belotti 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Jajalo, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Barreto (20 g.) Emerson (da valutare), Morganella (stagione finita). ALTRI Fulignati, Makienok. PANCHINA 1 Perin, 39 Sommariva, 2 Tambè, 15 Marchese, 16 Lestienne, 19 Pavoletti, 93 Laxalt, 40 Prisco. ALL. Gasperini. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Kucka (1), Roncaglia (1). DIFFIDATI Burdisso, Niang. INDIS. Borriello (5 g.), Bertolacci (5 g.), Ariaudo (40 giorni), Tino Costa (20 giorni). ALTRI Franchetti, Ghiglione, Parente, Falou, Soprano, Panico, Antonini.
1 2.15
X 3.20
2 3.40
TACCUINO TORINO
19 23 BASANTA PASQUAL
9 ICARDI
9 DYBALA
ARBITRO Mazzoleni
4 2 RICHARDS G.RODRIGUEZ
91 SHAQIRI
4 ANDELKOVIC
23 LAMANNA
(4-3-3)
27 GNOUKOURI
12 GONZALEZ
28 7 27 JAJALO 18 LAZAAR RIGONI CHOCHEV
4 DE MAIO
FIORENTINA
LUNEDÌ Ore 20.45
ARBITRO Cervellera
18 38 88 21 BERGDICH MANDRAGORA RINCON EDENILSON
2 CASSANI
1 1.57
5 JUAN JESUS
7 MENEZ
3 RISPOLI
26 VARELA
1 NETO
28 BONAVENTURA
2 VITIELLO
10 PEROTTI
PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 27 Santacroce, 15 Costa, 58 Esposito, 31 Mariga, 3 Lila, 21 Lodi, 40 Erlic, 20 Taider, 17 Palladino, 5 Ghezzal. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Coda-Palladino 55-45%, Feddal-Costa 55-45%. SQUALIFICATI Jorquera (1). DIFFIDATI Lodi, Feddal, Costa, Belfodil, Mirante. INDISPONIBILI Mendes, Galloppa e Prestia (da verificare). ALTRI Rossetto, Broh e Haraslin.
(4-3-3)
DOMENICA Ore 20.45
31 ANTONELLI
(3-4-3)
20 VAZQUEZ
(andata 2-0) PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 16 Piu, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI Pucciarelli-Tavano 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Maccarone, Tonelli, Mario Rui, Zielinski. INDISPONIBILI Guarente (da valutare), Verdi (una settimana).
(4-3-1-2)
MILAN
11 MAGGIO
GENOA 70 SORRENTINO
5 SAPONARA 20 7 PUCCIARELLI MACCARONE 88 10 CODA BELFODIL
69 MEGGIORINI
8 PALACIO
(3-5-2)
DOMENICA Ore 15
21 24 26 23 MARIO RUI RUGANI TONELLI HYSAJ 11 6 88 CROCE VALDIFIORI VECINO
87 ZUKANOVIC
13 IZCO
INTER
8 AVELAR
ARBITRO Pasqua
PALERMO
33 SEPE
8 BRUNO FERNANDES
(4-2-3-1)
5 CONTI
3 STRINIC
(3-5-2)
PANCHINA 22 Scuffet 97 Meret, 82 Geijo, 50 Coppolaro, 26 Pasquale, 7 Badu, 21 Hallberg, 13 Zapata, 77 Thereau, 94 Aguirre, 9 Perica. ALL. Stramaccioni. BALL. DI Natale-Thereau 55%-45% SQUALIFICATI Guilherme (1). DIFFIDATI Bruno Fernandes, Heurtaux, Kone, Thereau, Wague. INDISP. Domizzi (5 giorni), Wague (da valutare), Evangelista (stagione finita), Heurtaux (3 settimane).
14 17 7 MERTENS HAMSIK CALLEJON 77 88 GARGANO INLER
16 22 BASELLI ZAPPACOSTA
PARMA
(andata 1-1) PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 14 Cofie, 11 Vajushi, 23 Birsa, 18 Feftatzidis, 31 Pellissier, 19 Botta. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Schelotto- Birsa 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Meggiorini, Birsa, Izco. INDISP. Mattiello (stagione finita), Pozzi (da valutare). ALTRI Puggioni, Anderson.
9 HIGUAIN
11 MORALEZ
(3-4-2-1)
31 KARNEZIS
16 DESSENA
19 DENIS 10 A. GOMEZ
18 BUBNJIC
44 BRKIC
23 25 ASTORI HOLEBAS
(4-3-1-2)
10 DI NATALE
34 66 GABRIEL SILVA PINZI
(4-3-3)
DOMENICA Ore 18
26 DE SANCTIS
4 NAINGGOLAN
33 KONE
5 BOVO
PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 24 Moretti, 3 Molinaro, 32 Masiello, 4 Basha, 20 Vives, 15 Gonzalez, 27 Quagliarella, 22 Amauri. ALL. Ventura. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI El Kaddouri (1). DIFFIDATI Amauri, Gazzi, Maksimovic, Moretti, Padelli e Quagliarella. INDISP. Silva (10 giorni). ALTRI Barreto.
EMPOLI
12 CESAR
43 PALOSCHI
17 MARTINEZ
18 JANSSON 30 PADELLI
3 DAINELLI
LAZIO (4-3-3)
(4-4-2)
ARBITRO Massa
24 8 SCHELOTTO RADOVANOVIC
(andata 1-0) PANCHINA 1 Pomini,, 3 Longhi, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 8 Biondini, 52 Lodesani, 96 Sereni, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 Floccari. ALL. Di Francesco BALLOTTAGGI Zaza-Floccari 55-45% SQUALIFICATI Missiroli (1) DIFFIDATI Brighi, Missiroli, Biondini INDISP. Pegolo (1 mese), Terranova, Antei (stagione finita), Magnanelli e Donis (3 giorni), Vrsaljko e Polito (7 giorni). ALTRI Celeste, Benucci.
ROMA
ARBITRO Gervasoni
21 FREY
8 94 36 FARNERUD 14 BENASSI 33 DARMIAN GAZZI PERES
24 PERICO
(andata 1-1) PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 19 Regini, 20 Muñoz, 25 A. Coda, 6 Duncan, 24 Soriano, 77 Wszolek, 30 Acquah, 22 Rizzo, 32 Marchionni, 18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI De Silvestri-Wszolek 6040%, Muriel-Soriano 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Romagnoli, De Silvestri, Duncan. INDIS. Cacciatore (15 g.), De Vitis (2 mesi).
31 PELUSO
22. MARCHETTI
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 2 Ciani, 17 Pereirinha, 23 Onazi, 24 Ledesma, 10 Ederson, 6 S. Mauri, 14 B. Keita, 34 Perea. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Lulic-S. Mauri 70-30 %, Braafheid-Lulic 7030 %. SQUALIFICATI Cavanda (1), Novaretti (1). DIFFIDATI De Vrij, B. Keita, Klose, Onazi, Radu. INDISPONIBILI De Vrij (10 giorni), Djordjevic (10 giorni), Gentiletti (10 giorni), Konko (10 giorni), Parolo (30 giorni), Radu (7 giorni). ALTRI Sculli, Tounkara.
1 BIZZARRI
28 15 CANNAVARO ACERBI
11 MAXI LOPEZ
5 GIORGI
25 CAPELLI
DOMENICA Ore 15
DOMENICA Ore 15
47 CONSIGLI
29 26 5 3 DE SILVESTRI SILVESTRE ROMAGNOLI MESBAH 17 14 PALOMBO OBIANG 24 99 23 MURIEL ETO’O EDER 9 OKAKA 19 9 SUCCI RODRIGUEZ 11 BRIENZA
35 2 TOROSIDIS YANGA-MBIWA
Se vuoi restare aggiornato sulle formazioni, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare le statistiche di ogni giocatore (nella foto Toni) e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, la Gazzetta mette a disposizione degli appassionati, gratis sul proprio sito, un’intera sezione dedicata. Su Fantanews i voti il giorno dopo l’ultima partita di campionato, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, articoli esclusivi e la trasmissione +3 di presentazione della Magic di giornata. E se vuoi consultare i nostri esperti per decidere chi schierare al momento di fare la formazione c’è anche un blog, Magic Blog, con tutte le dritte del caso.
12 15
Juventus
5. BRAAFHEID
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 3 Chiellini, 39 Marrone, 17 De Ceglie, 26 Lichtsteiner, 8 Marchisio, 7 Pepe, 11 Coman, 9 Morata, 32 Matri. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Llorente-Matri 60-40%, PadoinLichtsteiner 70-30%, Pereyra-Coman 70-30%. SQUALIFICATI Ogbonna (1). DIFFIDATI Bonucci, De Ceglie, Lichtsteiner, Marchisio, Pereyra, Vidal. INDISPONIBILI Caceres (stagione finita), Romulo (40 giorni), Asamoah (30), Pogba (30).
Nelle ultime 5 giornate
Lazio
160
26 MUDINGAYI
27. CANA
33. MAURICIO
JUVENTUS (4-3-1-2)
PUNTI
252
Lazio
8. BASTA
11. KLOSE
19. LULIC
Ultima vittoria Lazio in trasferta: Juventus-Lazio 1-2 il 15/12/2002
RETI FATTE
Juventus
34 CASCIONE
32. CATALDI 10. TEVEZ
Ultimo pareggio a Torino: Juventus-Lazio 0-0 il 17/11/2012
36
GAZZAWEB www.gazzetta.it
23. VIDAL
7. F. ANDERSON
PRECEDENTI IN SERIE A
DOMANI Ore 18
14. LLORENTE 87. CANDREVA
21. PIRLO
20. PADOIN
20. BIGLIA
32
2 4.20
ARBITRO Rizzoli di Bologna. GUARDALINEE Faverani-Meli. TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Supercalcio HD; Premium Calcio HD INTERNET www. gazzetta.it
27. STURARO
LAZIO
73
X 3.35
33. EVRA 19. BONUCCI
15. BARZAGLI
e i biancocelesti non vincono a Torino dal lontano 2002. Però la squadra di Pioli è reduce da otto successi consecutivi JUVENTUS
1 1.90
1. BUFFON
1Precedenti in Serie A: i bianconeri sono in netto vantaggio
GIORNATA
19
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1 1.48
X 4.20
2 6.50
Aggredì tifoso: arrestato un ultrà È stato arrestato dalla polizia l’ultrà del Torino che durante la gara con la Roma del 12 aprile aveva aggredito un altro tifoso granata all’interno dello stadio Olimpico. L’arrestato è un 30enne appartenente al gruppo «Maratona Club Torino», già daspato fino al 2 febbraio scorso: nei suoi confronti sarà emesso un nuovo provvedimento di Daspo.
UDINESE
Il ds Giaretta prolunga Udinese e Giaretta insieme anche nella prossima stagione. Il club friulano, infatti, ha reso noto di aver prolungato il contratto con il direttore sportivo fino al 30 giugno 2016. «Ringrazio la famiglia Pozzo per la stima», ha detto il dirigente bianconero dopo la firma del nuovo accordo.
PRIMAVERA
C’è Ternana-Latina Oggi in programma un anticipo del campionato Primavera: alle 15 si gioca Ternana-Latina (Girone C).
20
Serie A R Il caso
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Parma punito: -4 punti E se non riduce i debiti non finirà la stagione 1Lucarelli: «Che ogni punto di penalizzazione sia un anno di galera». Entro il 30 aprile serve l’accordo con 130 giocatori Andrea Schianchi
A
ltri quattro punti di pe nalizzazione. Il Parma scende a quota 12 e la Serie B è sempre più vicina. La sanzione di ieri si unisce a quel le del 9 dicembre (1 punto per mancato pagamento dell’Irpef) e del 13 marzo (2 punti per ina dempienze amministrative): in tutto gli emiliani, in questa sta gione disgraziata, hanno subito 7 punti di penalizzazione. Il tri bunale federale nazionale ha inflitto anche 6 mesi di inibizio ne a Giampietro Manenti, presi dente del club all’epoca dei fatti e oggi in carcere, e a Pietro Leo nardi, direttore generale. Duro il tweet di capitan Lucarelli: «Che ogni punto di penalizza zione sia un anno di galera». Il riferimento è ai precedenti am ministratori della società. MOSSE Ma la retrocessione, in questo momento, è l’ultimo dei problemi per i tifosi del Parma. Il primo problema è capire se si può salvare il titolo sportivo e quindi, dopo il fallimento di chiarato dal tribunale il 19 mar
Roberto Donadoni, 51 anni, con le mani sul cappello. Non c’è fine ai guai del Parma ANSA
zo, ripartire dalla Serie B. Per arrivare a questo traguardo, se condo le norme federali, è ne cessario pagare i debiti sportivi della stagione in corso: secondo una stima della Guardia di Fi nanza si tratta di 74 milioni di euro, di cui circa 63 milioni da versare a tesserati federali. I cu ratori fallimentari Anedda e Guiotto, sempre in stretto con tatto con il consigliere Alberti
GIUDICE SPORTIVO DOPO IL RECUPERO
Un turno a Jorquera Dopo il recupero tra Genoa e Parma di mercoledì pomeriggio, il Giudice Sportivo ha squalificato per una giornata tre giocatori, tutti in diffida e ammoniti: il gialloblù Jorquera e i genoani Kucka e Roncaglia. Nessuna sanzione al Genoa per lanci di petardi e fumogeni da parte dei propri sostenitori.
ni, stanno lavorando per rag giungere un accordo con i cre ditori e abbassare il debito spor tivo. In questa ottica hanno chiesto, e ottenuto dal tribuna le, una proroga alla prosecuzio ne dell’esercizio provvisorio: il 30 aprile darebbe il parere defi nitivo. Ieri il club ha diramato una nota ufficiale nella quale si conferma che i curatori falli mentari e Albertini hanno avu to un incontro a Roma con il presidente federale Carlo Ta vecchio e il suo staff: si è discus so della possibilità di prosegui re la stagione e, soprattutto, di come reperire le risorse finan ziarie e ridurre il debito. Si leg ge ancora nel comunicato che «i curatori dovranno riferire an che sulla possibilità di un abbat timento del debito sportivo pre gresso a un livello compatibile con una ragionevole possibilità di vendita dell’azienda sporti va, in assenza del quale l’eserci zio provvisorio non potrà prose guire». E’ la prima volta che vie ne ventilata l’ipotesi di un’inter ruzione dell’attività prima del termine del campionato. I cura tori, per legge, hanno il dovere di tutelare i creditori, questo aspetto non va mai dimentica to, e il loro lavoro è indirizzato a recuperare denaro a vantaggio di chi, dalla gestione del Parma Football Club, non ne ha avuto.
LUTTO
È morto Forma storica voce di Tutto il calcio Sebastiano Vernazza
L
a notizia prima di tutto, perché lui avrebbe voluto così: è morto Livio Forma, voce sto rica di RadioRai e in particolare di «Tutto il calcio minuto per minuto». Si è spento nella sua amata Aosta da cui partiva per ogni trasferta. Aveva 72 anni, e 5 Mondiali di calcio e 8 Olimpi adi alle spalle: se l’è portato via un tumore.
DIFFICOLTA’ Ci sono ancora due settimane per trovare un accor do con i 130 giocatori tesserati dal Parma: l’impresa non è sem plice. L’Assocalciatori affianca i curatori e Albertini in queste delicate trattative, ma obietti vamente risulta complicato ar rivare a un punto d’incontro. Inoltre si dovrà ragionare sulla possibilità di vendita del club all’asta: il valore è stato stimato tra i 20 e i 25 milioni di euro (ovviamente senza conteggiare la montagna dei debiti...).
VECCHIA SCUOLA Livio Forma apparteneva al la vecchia scuola, quella dei Ciotti e degli Ameri. Veniva dall’età dell’oro della radio, quando le partite in diretta tv erano utopia e per sapere qualcosa bisognava incol larsi alle radioline. In Rai aveva cominciato al Tg3 e nel 1985 era passato fisso alla radio. «Ma a “Tutto il calcio” ho debuttato nel 1982 con CremoneseVare se ha raccontato in un’in tervista . Il d.s. del Varese era un certo Beppe Marot Livio Forma AGI ta. Finì 00». Enrico Ameri lo considerava il suo erede più bravo. Aveva uno stile pulito, all’inglese, niente a che vedere con certi urlatori di oggi. Il linguaggio era ricercato, aveva il vezzo di dire: «Per coloro i quali si fosse ro messi soltanto ora ai diffusori...». Laddove i diffusori erano (sono) le radio. Una volta, con sensibilità, ci spiegò perché i radiocronisti dico no sempre che la squadra XY «attacca da destra a sinistra della nostra postazione». Che bisogno c’è? Risposta di Livio: «Lo facciamo per i non ve denti, così possono immaginarsi la gara». Lo sci era la sua passione e tra i ricordi più belli conser vava la radiocronaca dell’oro della nostra staf fetta del fondo a Lillehammer. Ribadiamo il ri sultato finale: ieri se ne è andato un signor pro fessionista e un gran signore.
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ed. Nazionale 52000 32000
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-
-
22000 21000 33500 -
Corriere della Sera ed. Roma 10500 -
ed. Bergamo 2000 1200
ed. Brescia 2000 1200
Corriere Fiorentino 1500 -
-
-
13500 10000
5300 4400 4200
800 600
800 600
750 650 600
-
-
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-
4000
1900
250
250
250
Corriere del Trentino e Dell’Alto Adige ed. Regionale ed. Trento ed. Bolzano 1500 900 900
Corriere del Veneto ed. Regionale ed. Locale 5000 1900
-
-
-
-
-
750 650 600 300
450 400 350 200
450 400 350 200
2500 2150 2000 900
950 820 760 350
900 750 700 300
-
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1750 1500 1400 650
2600 2200 2100 900
La Gazzetta dello Sport ed. Nazionale ed. Lombardia 33000 20000 20000 12000
ed. Locali
Vivi Milano
-
6000 3600
-
Testata
-
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-
13000 13000
6500 6500
800 800
2400 (piede)
-
-
-
-
-
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Amica
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Style Magazine
14000 Settimanali
Io Donna
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Oggi
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-
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PERIODICI
Testate
Formati
QUOTIDIANI
Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle Campagne per le elezioni del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale delle Regioni Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia fissate per il giorno ed eventuali ballottaggi e alle Campagne per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali, nonché dei consigli circoscrizionali fissate per i giorni ed eventuali ballottaggi nelle regioni Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige e ed eventuali ballottaggi nella Regione Sicilia ed eventuali ballottaggi nelle restanti Regioni.
Testata
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Regionali
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ANDREA CASSARÀ Azzurro di scherma Operatore che mi prenota su london city invece che su london heatrow perché ci sono 2 voli con lo stesso orario. Decadenza tedesca @andreacassara
USAIN BOLT Olimpionico di atletica Mi chiedo a chi ho detto che stavo venendo a Rio?...Due passi fuori dall’aeroporto... @usainbolt
ANA IVANOVIC Tennista E’ gratificante per me ispirare la giovane generazione e promuovere la sana vita attraverso il tennis @AnaIvanovic
CHRIS FROOME Ciclista Aiutiamo a proteggere il Sudan, ecco l’ultimo esemplare maschio, rimasto al mondo @chrisfroome
Lo straordinario successo del Napoli dopo la «clausura»
Lettere alla Gazzetta
E ADESSO DI NUOVO TUTTI IN RITIRO
PALLOTTA, ALLEGRI E IL FURTO ULTRA’
completare il quadro ci manca soltanto che la Grecia, intesa come nazione, l’abbia vinta sulla Merkel.
IL COMMENTO di SEBASTIANO VERNAZZA
twitter: @GazzaVernazza
E
adesso tutti in ritiro un’altra volta. Perché il mostruoso 41 del Napoli ieri sera in Germania ha le sembianze di un cazzotto in faccia a quanti hanno ironizzato sulla decisione presa dal presidente Aurelio De Laurentiis, dopo la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio: tutti in punizione nell’eremo di Castelvolturno per meditare su errori e omissioni. I ritiri servono, eccome se servono. La clausura ha avuto effetti dirompenti, vittoria per 30 in campionato al San Paolo contro la Fiorentina e il diluvio universale in Europa League, contro una squadra fortissima, seconda in Bundesliga. A proposito, che cosa sta succedendo? L’Europa non è più germanocentrica? Mercoledì il Bayern ha perso in Champions contro il Porto, ieri il Napoli ha incenerito il Wolfsburg: per
Il Napoli va esaltato, celebrato e osannato, ma senza dimenticarsi di quel che poteva essere e non è stato. La prova di forza in Germania acuisce i rimpianti, questa è una squadra che aveva il dovere di competere con la Juve per lo scudetto e che non si capisce come abbia fatto a essere eliminata dall’Athletic Bilbao nel playoff di Champions. Ieri sera si è compreso che se Higuain vuole, può tutto. Il fatto è che il Pipita vuole a giorni alterni, a seconda dei palcoscenici. Ieri sera ha sentito aria di grande Europa e si è esaltato, ha dimostrato che se soltanto fosse più continuo, ci metterebbe due minuti a diventare il più forte centravanti del mondo. Con chi scambiereste l’Higuain di ieri sera? Oggi come oggi noi lo baratteremmo soltanto con Suarez e Jackson Martinez. Ci sarebbe poi da chiedersi perché Marek Hamsik sia uscito dal letargo
a metà aprile e perché il Napoli di Rafa Benitez viva di eccessi nel bene e nel male, ma lasciamo perdere, è un giorno di festa e godiamocelo. Un risultato così ci riporta indietro di vent’anni, al periodo in cui eravamo re nell’Europa del calcio. Grazie Napoli e grazie Fiorentina, l’11 dei viola in Ucraina profuma di qualificazione, anche se dopo il rovescio con la Juve in Coppa Italia a Firenze non si sentirebbero al sicuro con una vittoria per 30, figuriamoci con un pareggio. Citazione obbligatoria per Babacar: il giovane attaccante ha segnato con un colpo alla Ibrahimovic, ha arpionato il pallone con mossa da taekwondo e l’ha rovesciata in rete. Due italiane nelle semifinali di Europa League, più eventualmente la Juve nelle «fab four» di Champions, rappresenterebbero un tesoretto inestimabile per il nostro derelitto sistema calcistico. Vediamo di spender bene l’apertura di credito. Prima vincere, poi parlare. Nell’attesa, tutti in ritiro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dopo lo show dell’uruguaiano a Parigi
QUESTO SUAREZ È LUSSO PER IL BARÇA MARCA LA DIFFERENZA di SANTIAGO SEGUROLA
S
i susseguono le vittorie in casa Barcellona. Mercoledì la squadra catalana ha regolato con una facilità insperata un Psg non all’altezza, privo di carattere e per l’occasione falcidiato dagli infortuni. La notte di Parigi ha reso evidente l’incredibile cambio di rotta dato dalla squadra di Luis Enrique all’indomani della sconfitta contro la Real Sociedad, nel primo match del 2015. Da allora il Barça ha concesso soltanto una sconfitta e un pareggio. Luis Suárez è stato l’eroe della serata. Gli manca la delicatezza che tradizionalmente contraddistingue i grandi giocatori del Barça, però il tenace attaccante uruguaiano ha portato aggressività e gol a una squadra che negli ultimi anni dipendeva quasi esclusivamente dalla vena
realizzativa di Messi. Dalla partenza di Eto’o nel 2009, sono state estenuanti le discussioni sulla necessità di avvalersi come terminale offensivo di una punta classica o di un «falso nueve», ruolo questo che Pep Guardiola riservò a Messi con risultati eccezionali. Nelle ultime due stagioni si è assistito a un calo delle prestazioni di Messi e a un’involuzione della retorica di gioco del Barça. Gli avversari cominciavano ad adottare contromisure tattiche sempre più efficaci per disinnescare il giocatore argentino. Con l’addio di Guardiola è stato più facile l’inserimento in squadra di un attaccante classico. In questo senso nessuno dava maggiori garanzie di Luis Suárez, giocatore conflittivo ma implacabile in area di rigore. Non fu un problema che dovesse scontare una squalifica che gli avrebbe impedito di giocare fino all’ultima settimana di ottobre. Oggi nessuno si lamenta degli 85 milioni che il Barça ha dovuto sborsare per Suárez. Il suo adattamento non è stato semplice.
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Ha avuto bisogno di tempo per raggiungere una buona condizione fisica, ha trovato più difficoltà del previsto per cominciare a segnare con regolarità, e per di più non riusciva a dialogare in campo con Messi e Neymar. Ma l’uruguaiano è un uomo di carattere, con una volontà di ferro e una grande fiducia nei propri mezzi. Proprio quest’ultima gli ha permesso sempre di adattarsi a qualsiasi situazione. Ben lo dimostra la sua carriera in Europa: Groningen, Ajax, Liverpool e Barcellona. Luis Suárez a Parigi ha dimostrato di essere l’attaccante che tanto desiderava il Barça. Ma lo aveva già dimostrato contro Real Madrid e Atlético di Madrid. Contro le grandi squadre Suárez segna sempre. I gol realizzati al Parco dei Principi hanno evidenziato una delle sue migliori qualità: non ha bisogno di nessuno per vincere le partite. E questo è un lusso per una squadra dove tutti, prima, avevano bisogno di Messi.
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PORTO FRANCO di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it twitter: @arturifra
Io mi vergogno. Mi vergogno di essere tifoso romanista non perché la Roma non è prima in campionato o è dietro alla Lazio in classifica, ma perché sono rappresentato da degli «idiots» che rovinano tutto e mi stanno allontanando dal calcio. Calcio che dovrebbe essere un intrattenimento come il cinema e non una questione di vita o di morte, un luogo dove sfogare violenza e frustrazione. Leggo come certi «idiots» vogliano voltare le spalle ad una società che non li ha difesi, non facendo appello contro la chiusura della Curva Sud. Come si fa a difendere dei delinquenti che ucciderebbero per un pallone?! Sono contento che parlino di disertare la curva, perché da questo si può intuire la loro idea di tifo. Nessuno sentirà la loro mancanza; magari non vedremo più certi striscioni vergognosi. Io sto con Pallotta, io sto con la mia Roma, io sto con la signora De Falchi, io sto con il tifo sano. Luca Aletti (Kotka, Finlandia) Naturalmente chi deve vergognarsi non è lei ma chi sta rubando a tanti di voi il calcio. Malinconico, come ha fatto rilevare il direttore Andrea Monti nel suo editoriale, che non si possa dire in italiano idioti e si debba ricorrere al termine inglese. Le nostre istituzioni, con soli 50 anni di ritardo circa, pare si muovano. Pare. Stiamo a vedere. Nel frattempo, fra i tanti misfatti di questi gruppi di incivili che condizionano le curve c’è quello di aver inquinato il termine ultrà, che oggi passa ingiustamente per sinonimo di violento. Non è così: l’ultrà è solo un tifoso «plus», un po’ casinaro: più partecipazione, più affetto, più voglia di stare insieme. Naturalmente dentro le regole del vivere civile e dello sport: al di fuori non c’è nulla da salvare.
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Caro Arturi, per oggi Allegri è il mio eroe: se volete lo spettacolo, andate al circo, ha detto. Grazie Mister Allegri, per averci confermato che per qualcuno il risultato è ancora l’obiettivo, e lo spettacolo un di cui, non il contrario. Se coincidono, meglio. Altrimenti, rimane comunque giusto una cosetta da nulla: lo sport. Il pubblico è da rispettare con l’impegno, ma prima c’è il match, è il resto è fuffa da sacchiani strabici. I tifosi, gli appassionati e i calciofili lo sanno, e godono (diversamente, ma godono) anche delle gare noiose, perché sanno che prima delle paillettes delle tv a pagamento e dei critici a gettone ci sono la paura, la fatica e la voglia di competere di ventidue bagai che guadagnano milioni e tu li vedi in faccia quando giocano e sai che mentre giocano c’è solo la partita, guadagnassero anche molto molto meno, e la tv motivo per cui così tanto intascano esiste comunque solo prima e dopo il novantesimo. Così è da sempre. Marco Galmuzzi In questi giorni sto sfogliando e leggendo, per ricerche storico giornalistiche, raccolte della Gazzetta del 1964 e 1965. A pochi giorni dal trionfo della Grande Inter vincitutto nell’Intercontinentale, c’era qualcuno, molto credibile, che ne criticava il gioco (tatticismo, si diceva allora), sostenendo che, nonostante i successi, il pubblico avrebbe preferito divertirsi di più. Se ne parliamo da un secolo, significa che le opinioni non si sono mai ricomposte ma che tutti meritano rispetto, anche i sacchiani, che hanno molti meriti: lo strabismo possono averlo anche i neocatenacciari. Per me è sempre stato un falso problema: in una singola partita (o anche duetre) si può andare avanti e vincere arrangiandosi. Nel lungo periodo le vittorie arrivano solo se la qualità del gioco è alta e gradevole per gli spettatori. La Juve di Allegri vince perché gioca meglio di tutti. E perché ha i giocatori migliori.
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Il caso R Dopo la decisione dei giudici di Verbania
«Terremoto» svincolo Così sistema a rischio
1La Figc frena: «La sentenza non può fare giurisprudenza»
Tommasi attacca: «Regole da cambiare, ma il tavolo è fermo» Valerio Piccioni
N
on siamo stati presi in contropiede. Così la Fe dercalcio risponde alla sentenza «ammazzavincolo» e «tutto il potere ai giudici tutela ri» con cui a Verbania è stato an nullato l’indennizzo (1500 eu ro) che una società dilettantisti ca, la Virtus Villadossola, aveva ottenuto da un suo tesserato per il trasferimento in un altro club. SISTEMA A RISCHIO Proprio la Lega Nazionale Dilettanti parla di «decisione orientata a scon volgere, in modo deleterio, il mondo dei settori giovanili del calcio nazionale mettendo a ri schio migliaia di tesseramenti». Per il presidente Felice Belloli, «la sentenza è fortemente impat tante per l’intero sport giovanile italiano. Chiederemo l’interven to del Coni così come della la Fi gc». Aggiunge Ermelindo Bac chetta, presidente del comitato regionale del Piemonte, la regio ne della sentenza: «Non è solo una questione di calcio, riguar da 45 milioni di giovani sporti vi. A quanto so, ci sarà un ricorso in Cassazione. Sono convinto che si tratti di un pronunciamen to di impossibile esportazione». NIENTE GIURISPRUDENZA La Figc cerca di ridimensionare l’al
Una sentenza storica ha sconvolto il mondo dei settori giovanili: la firma che lega un minorenne a una società di calcio, vincolandolo fino a 25 anni, è stata ritenuta nulla LAPRESSE
larme. Guido Valori, l’avvocato che presiede la commissione tes seramento della Figc, dice che si tratta di una «sentenza fra le parti, che non può fare giuri sprudenza». Inoltre rinviare la faccenda ai giudici tutelari «va nella direzione contraria al ten tativo di esemplificazione che si sta compiendo in tutti i settori della vita del Paese». Al di là dei pareri tecnicoregolamentari, si sottolinea a via Allegri che il pro blema di una nuova legislazione sul tema dello svincolo fra i Di lettanti è già da tempo in discus
presenta
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anni, l’età dopo la quale un calciatore tesserato da ragazzo viene svincolato in automatico.
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
sione. E si stava lavorando, con la spinta del sottosegretario Delrio, a un compromesso, una «finestra» per la conferma o me no del tesseramento all’età di 18 anni. TOMMASI ATTACCA Ma Damia no Tommasi, presidente dell’As socalciatori, sottolinea che quel tavolo è fermo: «Con Tavecchio se n’è parlato, con Belloli si è fer mato tutto. Il vincolo è illegitti mo. E se continua così ci sarà una sempre maggiore fuga dai campionati federali a quelli de gli enti di promozione. Per non parlare dell’ambito femminile, dove con il vincolo si moltiplica no gli abbandoni. E poi avete presente la storia di Lorenzo Pa sciuti del Carpi? L’ha raccontata alla Gazzetta: con la fidanzata si comprò il suo cartellino per an dare a giocare al Pisa. Se non avesse investito tutti i suoi ri sparmi, il calcio avrebbe perso quel giocatore». «FIGC, MUOVITI» Il dibattito coinvolge anche gli esperti di di ritto sportivo. Dice l’avvocato Angelo Cascella: «Si può verifi care un terremoto come per il caso Bosman, per le sentenze dell’Unione Europea in applica zione della Convenzione Coto nou (che equipara le posizioni dei calciatori provenienti da al cune aree geografiche a quelle dei comunitari) e del pronuncia mento del tribunale tedesco per il calciatore Muller (sul contrat to “a tempo indeterminato”). Gli organi della FIGC devono ren dersi conto che le norme obsole te vanno sostituite da altre più moderne. Il diritto sportivo è, oramai, un diritto trasversale, che intreccia problematiche di diritto del lavoro, diritto com merciale, internazionale e co munitario. Ogni misura “latu sensu” protezionistica è destina ta a cadere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO di MATTIA GRASSANI*
E’ UNA BOSMAN 2.0 URGE UN REGOLAMENTO
L
a sentenza del Tribunale di Verbania affronta uno dei temi più delicati e centrali dell’ordinamento sportivo: il tesseramento in ambito giovanile e la sua durata. E’ la prima, in Italia, ma rappresenta un vero e proprio tackle a piedi uniti sull’autonomia di Federazioni e società. Una Bosman 2.0 insomma, di cui forse nemmeno l’estensore poteva immaginare le implicazioni. Le conseguenze della decisione, in attesa dell’eventuale pronuncia della Cassazione, si rivelano di notevolissima portata. Dal punto di vista pratico, poi, appaiono idonee a demolire un istituto fondamentale del sistema sportivo, non solo calcistico: il vincolo. Volendo applicare l’insegnamento dei giudici di Verbania, la paralisi del movimento giovanile è pressoché certa, così come il collasso dei Palazzi di giustizia. Pensate se, prima della stagione 20156, 650.000 richieste di tesseramento di giovani calciatori (questo è il dato attuale per la Figc) venissero, in blocco, devolute all’Autorità giudiziaria, per l’ottenimento del relativo placet. Costi insostenibili per molti e tempi sicuramente incompatibili con l’esercizio dell’attività agonistica determinerebbero la chiusura di molte delle 13.500 società della Lnd. Nonché l’abbandono di massa dei praticanti in erba. E le altre Federazioni riconosciute dal Coni, gli Enti di promozione e le discipline associate si ritroverebbero in condizioni anche peggiori. Urge, quindi, un tavolo di lavoro che prenda subito in esame il tema, adottando concrete iniziative di regolamentazione e salvaguardia della materia, perché è in gioco la sopravvivenza del vero motore dello sport, il dilettantismo. *avvocato ed esperto di diritto sportivo
Serie B R Il personaggio
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I gol del fedele Castro e il Catania sorride: «Merito di Marcolin»
1Arrivò nel 2012 in un gruppo sudamericano, sono rimasti in 4 «E’ stato facile ambientarmi. Ora segno grazie al nuovo ruolo» Francesco Caruso INVIATO A MASCALUCIA (CT)
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ue anni e mezzo fa, quando Lucas Castro ar rivò a Catania ed entrò per la prima volta a Torre del Grifo, quasi non riusciva a rac capezzarsi. Nello spogliatoio si parlava quasi solo spagnolo, lui era l’ultimo degli argentini nella squadra più sudamerica na d’Italia: 11 in tutto, proprio una formazione intera, portie re compreso (Andujar). Un dettaglio non da poco, per un ragazzo timido come il Pata, come è stato soprannominato in Patria, che sentendosi come a casa riuscì ad ambientarsi ve locemente. Degli otto anni fila ti di A, quello fu il più bello e il più importante per il Catania, con tanti record e un ottavo po sto. Castro, pur non giocando sempre titolare, saltò solo due partite, risultando spesso deci sivo con le sue 4 reti. DUE INTERVENTI L’anno scor so, dopo un discreto avvio, nel ritorno l’improvviso letargo dal quale si è appena ridestato: «Prima l’intervento al ginoc chio destro a febbraio e poi quello per l’ernia inguinale a ottobre non mi hanno consen tito di proseguire il cammino: è stato un periodo pesante. Ora sto bene e ricomincio a cresce re». Nel frattempo di argentini ne sono rimasti 4, in campo ne vanno 2: lui e Rinaudo. «Quan do in una squadra c’è un con nazionale, l’inserimento di venta più semplice, ma a Cata nia ho trovato un gruppo di professionisti e di amici, è stato proprio il gruppo la nostra for za anche nei momenti più du ri». Castro quest’anno ha egua gliato il record italiano di 4 reti
Lucas Castro, 26 anni, dal 2012 a Catania: 4 gol in questo torneo LAPRESSE
DOBBIAMO SALVARCI IN FRETTA: PROMETTO DI PORTARE LA SQUADRA A CENA SE DOMENICA SEGNO IL GOL VITTORIA LUCAS CASTRO TREQUARTISTA DEL CATANIA
e mira a quello assoluto stabili to nel Racing Avellaneda di 6 gol, anche se il Pata, un po’ per la natura introversa e un po’ per il momento preferisce te nere un profilo basso: «Segna re è importante, ma solo se uti le alla squadra». Non lo si può certo definire un uomo gol, ma un jolly dell’attacco sì. A Cata nia ha fatto di tutto, dalla se conda punta, al centrocampi sta esterno fino al trequartista, ovvero la sua posizione preferi ta che è poi il ruolo dove lo ha impiegato Marcolin nelle ulti
me due settimane, ottenendo 2 reti in cambio. Con il tecnico ha stabilito subito un buon rap porto: «Il suo calcio mi piace, e lui mi ha aiutato molto, sia in campo che fuori facendomi continue iniezioni di fiducia». RITORNO IN A Timido, non scaramantico, conosce il pro verbio «non c’è due senza tre», eppure non pensa al tris da rea lizzare nella sfida salvezza di Latina e soprattutto a un pegno da pagare: «Mi sono concen trato soprattutto sul quarto ri sultato utile consecutivo da centrare, però non voglio tirar mi indietro e prometto di por tare la squadra a cena se dome nica segno il gol della vittoria. Voglio vincere le ultime 7 gare e salvarmi più velocemente possibile. La A mi piace e ci tor nerei volentieri ma vorrei farlo col Catania, ad altri club non penso». Sincero fino in fondo? © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SITUAZIONE
Altri problemi per il Varese: è fallimento? VARESE (f.b.) Se il mese scorso Pierpaolo Cassarà si era guadagnato la carica di presidente del Varese evitando una nuova penalità grazie ai 170 mila euro procurati per pagare l’Irpef di novembre e dicembre, ora non è riuscito a trovare i soldi per gli stipendi di gennaio e febbraio. Le casse del club sono vuote e con la parte dei fondi della Lega di B, avuta nei giorni scorsi, la dirigenza ha preferito garantire i contributi, i rimborsi per il settore giovanile e tre mensilità arretrate dei dipendenti. Il Varese quindi avrà una nuova penalizzazione, ma nel prossimo campionato. Sempre che la società non porti i libri in tribunale. Dopo la partita di stasera, ecco il programma e gli arbitri della 36a giornata: DOMANI (inizio ore 15): Bologna-Spezia (andata 1-1): Fabbri di Ravenna. Carpi-Brescia (3-3): Sacchi di Macerata. Crotone-Lanciano (1-1): Manganiello di Pinerolo. Pescara-Modena (0-2): La Penna di Roma. Ternana-Perugia (2-2): Mariani di Aprilia. Trapani-Bari (1-2): Pinzani di Empoli. Varese-Avellino (0-0): Abbattista di Molfetta. DOMENICA (ore 15): Latina-Catania (0-1): Nasca di Bari. Livorno-Frosinone (1-5): Baracani di Firenze. LUNEDì (ore 20.30): Entella-Pro Vercelli (0-2): Chiffi di Padova. La classifica: Carpi p. 71; Bologna 58; Frosinone 57; Vicenza 56; Perugia 53; Avellino 52; Livorno 51; Spezia 50; Pescara 48; Lanciano 47; Bari 45; Ternana 43; Modena e Trapani 42; Catania e Latina 41; Crotone, Pro Vercelli ed Entella 40; Cittadella 39; Brescia (-6) 32; Varese (-4) 28.
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L’ANTICIPO DELLA 36a
Cittadella-Vicenza Un derby da brivido con il tutto esaurito 1Una lotta per la salvezza, l’altra per la A. E i tifosi ospiti al Tombolato sono in maggioranza Mantovani-Prai
D
erby caldissimo que sta sera tra un Citta della ricaduto in zona retrocessione e un Vicenza quarto e impegnato nella rincorsa al Bologna (e al Fro sinone) per salire in A. CITTADELLA E’ previsto il tutto esaurito al Tombolato. I 7.500 posti saranno occu pati in prevalenza dai tifosi ospiti, che già da lunedì ave vano esaurito i 1.144 posti della curva. A ieri sera erano stati venduti 5.300 taglian di. Sono rimasti pochi bi glietti della tribuna laterale destinata agli ospiti e della gradinata. Unico assente è Gerardi dopo la distorsione al ginocchio rimediata con il Carpi: almeno un mese lo stop. Tornano titolari Rigoni e Scaglia. In attacco tocca a Sgrigna (uno dei tanti ex della partita) e Stanco; a centrocampo Paolucci favo rito su Benedetti e Busellato. VICENZA E anche stavolta il popolo biancorosso si mette rà in marcia, pronto a porta re a Cittadella uno spicchio del Menti. Sarà derby diffici le come ha sottolineato il tec nico Marino: «Il Cittadella è ben organizzato e sa giocare un buon calcio, poi ha un tec nico di qualità come Foscari ni che sa sempre tirare fuori il meglio dai suoi. All’andata nel primo tempo seppero metterci in grande difficol tà». Per quanto riguarda la sua squadra, Marino ha riba
CITTADELLA
(4-4-2)
VICENZA
(4-3-3)
OGGI ore 20.30
ANDATA 1-1
1 PIEROBON 25 13 CAPPELLETTI SCAGLIA
4 DE LEIDI
30 KUPISZ
23 11 PAOLUCCI MINESSO
8 RIGONI 31 STANCO
3 BARRECA
10 SGRIGNA
10 GIACOMELLI
19 COCCO
27 LAVERONE
8 CINELLI
21 DI GENNARO
20 SBRISSA
3 D'ELIA
17 7 31 MANFREDINI BRIGHENTI SAMPIRISI 22 VIGORITO
CITTADELLA PANCHINA 22 Valentini, 18 Donazzan, 7 Coralli, 16 Benedetti, 20 Bazzoffia, 2 Pecorini, 5 Pellizzer, 17 Busellato, 6 Signorini. ALLENATORE Foscarini. SQUALIFICATI Camigliano. DIFFIDATI Barreca, Coralli, Camigliano, De Leidi, Sgrigna e Stanco. VICENZA PANCHINA 1 Bremec, 26 Camisa, 14 Garcia Tena, 23 Gentili, 6 Alhassan, 16 Vita, 11 Spinazzola, 24 Petagna, 28 Ragusa. ALLENATORE Marino. SQUALIFICATI Moretti. DIFFIDATI Ragusa, Sciacca, Laverone, Cinelli, Petagna, Garcia Tena e Sampirisi. ARBITRO Maresca di Napoli . GUARDALINEE Alassio-Di Iorio. TV Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD, Premium Calcio. PREZZI da 14 a 45 euro.
dito deciso come l’atteggiamen to non debba cambiare: «Niente tabelle, niente distrazioni: non ha senso buttare via energie, ne servono già tante in campo». L’allenatore ha pure commenta to molto sportivamente la resti tuzione del punto al Bologna: «Lo aveva conquistato sul cam po, dunque va bene così». Per quanto riguarda la formazione, è Sbrissa a prendere il posto dello squalificato Moretti. E’ tornato disponibile Gentili, che va in panchina. Unico non di sponibile è ancora Sciacca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lega Pro R La Disciplinare
Barletta, Savoia, Venezia altre tre penalizzazioni Novara e Reggina: ricorsi Nicola Binda
N
on si è esaurita l’onda delle penalizzazioni (e chissà quando succede rà...) per le squadre di Lega Pro, anche se stavolta è stata meno dirompente di quella che ha colpito Novara e Reggina. La Disciplinare ha penalizzato altre tre squadre: 4 punti al Barletta e sei mesi al presiden te Perpignano (mancati paga menti di stipendi e contributi degli ultimi due bimestri del 2014), 3 punti al Savoia e sei mesi all’a.u. Piantoni (stessi motivi, più mancata presenta zione del report consuntivo del capitale circolante al 31 dicem bre); 2 punti al Venezia e tre mesi al presidente Korablin (mancato pagamento dei con tributi degli ultimi due bime stri del 2014). A proposito del Savoia, piove sul bagnato: i giocatori stamane faranno al lenamento in centro città per protesta e il sindaco li riceverà.
I RICORSI Intanto, dopo le stangate di giovedì, Novara e Reggina preparano i ricorsi. Saranno presentati lunedì e la riunione della Corte d’Appello Federale dovrebbe essere ve nerdì, sempre più nella fase calda del campionato (oggi mancano 4 giornate). I due club manifestano ottimismo sul ricorso e perplessità sulla sentenza, che in parte cozza con quanto detto in un’occasio ne precedente (proprio a pro posito del club calabrese) dallo stesso tribunale di secondo grado nella questione degli in centivi all’esodo. Il Novara co munque si dice pronto a dare battaglia fino al Coni. E anche per la Reggina piove sul bagna to: la Fifa avrebbe segnalato al la Figc l’inadempienza del club verso il Ferencvaros relativa mente al mancato pagamento del portiere Kovacsik, obbli gando la nostra federazione a dare 6 punti di penalizzazione e 300mila euro di multa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ischia, denunce per le minacce a Maurizi e Millesi (a.cat.) Di questi tempi, la notizia è clamorosa e apprezzabile: allenatore e giocatori dell’Ischia hanno tenuto la schiena dritta, decidendo di rompere, per una volta, il muro dell’omertà. Il tema è di stretta attualità: i rapporti con gli ultrà più violenti. Bene. Tre giorni fa, circa cinquanta «gentiluomini» si sono presentati al campo dell’Ischia, in piena zona playout e reduce dal pareggio casalingo con il Cosenza (che ha fatto sbottare Agenore Maurizi contro i giornalisti), con l’intento di insultare e minacciare tecnico e squadra. In particolare, nel mirino sarebbero finiti Maurizi e Francesco Millesi, minacciati di morte sotto gli occhi dei nove poliziotti presenti. I quali, ovviamente, hanno aperto un’indagine, coordinata dal Dirigente del commissariato Stefania Grasso, che ha subito convocato Maurizi e Millesi. Entrambi hanno confermato la ricostruzione della Polizia. Perciò presto scatteranno le denunce.
GLI ANTICIPI
LA SITUAZIONE
Stasera due gare del girone A Bassano, è derby da capolista
Ecco Salernitana e Benevento Domani due trasferte a rischio
La 35a giornata della Lega Pro si apre con due anticipi del girone A. Prima c’è una delicata sfida salvezza tra Monza (reduce dall’ennesima penalizzazione) e Pordenone (in grande risalita), poi in diretta tv c’è il derby vicentino tra il Real (ormai fuori dai giochi) e il Bassano, fresco capolista dopo la penalizzazione del Novara di venerdì; da segnalare che la sfida di Vicenza sarà giocata in contemporanea all’altro derby Cittadella-Vicenza di Serie B, che ovviamente richiamerà le maggiori attenzioni del pubblico. Queste le probabili formazioni per le due partite di stasera:
ORE 19.30 - MONZA-PORDENONE MONZA (4-3-1-2) De Lucia; Pugliese, De Bode, Martinez, El Hasni; Uliano, Asante, D’Ambrosio; Pessina; Carbonaro, Bernasconi. (Chimini, Corduas, Cojocnean, Acampora, Conti, Gaeta, Torri). All. Pea. PORDENONE (3-5-2) Careri; Salvatori, Ferrani, Fissore; Placido, Fortunato, A. Migliorini, Maracchi, Bertolucci; Maccan, Bjelanovic. (Maniero, Ghinassi, Rosania, Mattielig, G. Migliorini, Franchini, Ravasi). All. Rossitto. ARBITRO Piscopo di Imperia (Marcolin-Cartaino). (andata 1-0) ORE 20.45 - REAL VICENZA-BASSANO REAL VICENZA (3-5-2) Tomei; Carlini, Polverini, Quintavalla; Chiarello, Cristini, Dalla Bona, Malagò, Vannucci; Bruno, Bardelloni. (Bonato, Beccaro, Piccinni, Ungaro, Pavan, Margiotta, Gomes). All. Marcolini. BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato; Cenetti, Proietti; Furlan, Iocolano, Cattaneo; Pietribiasi. (Grandi, Zanella, Stevanin, Davì, Nolè, Cortesi, Spadafora). All. Asta. ARBITRO Fiore di Barletta (Cipressa-Bresmes). (andata 1-1) TV Diretta su Raisport 1. IL GIUDICE SPORTIVO Dopo il recupero di mercoledì, una giornata di squalifica a Golubovic e L. Ricci (Pistoiese).
Così la 35a giornata in Lega Pro dopo le gare di stasera: DOMANI Ore 14.30 Como-Arezzo (girone A, andata 1-0); Lucchese-Ancona (B, 2-2); Messina-Ischia (C, 2-2). Ore 15 Venezia-Pavia (A, 1-2); Cosenza-Martina (1-1), Juve Stabia-Salernitana (2-3) e MateraBenevento (C, 3-3). Ore 16 Cremonese-Lumezzane (A, 1-1); L’Aquila-Forlì (B, 2-2). Ore 17 Feralpi Salò-Alessandria (A, 02); Pontedera-Pro Piacenza (B, 1-1); Lupa Roma-Melfi (C, 0-3). Ore 19.30 Spal-Tuttocuoio (B, 0-1); Paganese-Aversa Normanna (C, 2-1). DOMENICA Ore 11 Südtirol-Mantova (A, 1-0). Ore 12.30 Ascoli-Carrarese (B, 0-0); Barletta-Vigor Lamezia (C, 2-0). Ore 14.30 AlbinoLeffeTorres (A, 0-2); Gubbio-Santarcangelo (2-0) e Prato-Teramo (B, 01); Reggina-Savoia (C, 0-2). Ore 16 San Marino-Grosseto (1-2) e Savona-Reggiana (B, 0-5); Lecce-Foggia (C, 0-2). Ore 18 RenatePro Patria (A, 1-1); Pisa-Pistoiese (B, 0-2); Casertana-Catanzaro (C, 1-0). LUNEDÌ Ore 20.45 Novara-Giana (A, 2-1). LE CLASSIFICHE GIRONE A Bassano p. 64; Pavia (-1) 63; Alessandria 62; Novara (8) 59; Como 57; Feralpi Salò 49; Real Vicenza 48; Cremonese e Arezzo 45; Venezia (-3) e Südtirol 44; Giana 42; Mantova (-3), Renate e Torres 40; Monza (-6) 35; Lumezzane 31; Pordenone 30; AlbinoLeffe 29; Pro Patria (-1) 28. GIRONE B Teramo p. 68; Ascoli 61; Reggiana 59; L’Aquila 54; Pisa e Spal 52; Ancona 50; Lucchese e Tuttocuoio 47; Pontedera 45; Carrarese 41; Grosseto (-1), Gubbio, Santarcangelo e Pistoiese 39; Prato 37; Forlì 36; Savona (-2) 33; Pro Piacenza (-8) 30; San Marino 29. GIRONE C Salernitana p. 76; Benevento 71; Juve Stabia 63; Matera 60; Foggia (-1) e Lecce 57; Casertana* 56; Catanzaro 49; Cosenza e Vigor Lamezia 42; Melfi (-2) 41; Barletta (-6) 40; Martina* e Lupa Roma 36; Paganese 35; Messina e Ischia (-1) 29; Aversa Normanna (-1) 25; Savoia (-4) 24; Reggina (-16) 10. (* una partita in meno).
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Formula 1 R GP Bahrain
GARA ALLE 17 TUTTO SU SKY
Andrea Cremonesi INVIATO A SAKHIR (BAHRAIN)
L
a rivoluzione iniziò qui un anno fa. In una notte po polata da incubi: Fernan do Alonso e Kimi Raikkonen che vagano come dispersi nel deserto, ridotti a ruolo da com primari con una vettura spun tata nella velocità massima e salvati dal doppiaggio solo gra zie alla Safety Car; Luca di Montezemolo che scappa dai box prima della bandiera a scacchi, non sopportando il mi sero spettacolo di due Ferrari che chiudono in 9a e 10a posi zione; Stefano Domenicali che di fronte a una situazione di questo tipo decide di lasciare.
Domenica a Sakhir (5.412 m) si corre il GP Bahrain, 4° tappa (su 19) del Mondiale 2015. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-1 ora rispetto a Sakhir). Commenti e aggiornamenti su Gazzetta Tv. Oggi Prime libere: 13-14.30; seconde
libere: 17-18.30. Differite alle 17.30 e 22.45 su Rai Sport 1.
Domenica Gara alle 17; differita alle 22 su Rai 2.
Domani Terze libere dalle 14 alle 15; differita alle 18 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 16; differita alle 20.30 su Sky Sport F1 HD. 21.55 su Rai 2.
Classifiche Piloti 1. Hamilton 68 punti; 2. Vettel 55; 3. Rosberg 51. Costruttori 1. Mercedes 119 punti; 2. Ferrari 79; 3. Williams 48.
Le gomme, la pista giusta Un’altra chance Ferrari
NUOVA REALTÀ Trecentoset tantacinque giorni più tardi quella Ferrari a pezzi, sfiducia ta, è evaporata come un brutto sogno. Quella del duo Mar chionneArrivabene si presen ta in Bahrain con grandi ambi zioni dopo un inizio di stagione sfolgorante: tre podi e una vit toria hanno proiettato Seba stian Vettel al 2° posto in classi fica a 13 punti da Lewis Hamil ton, e a questi vanno aggiunti i due quarti posti di un rinato Raikkonen. Malgrado il con trattacco Mercedes in Cina, il Bahrain, dove Maranello detie ne il record di successi (4, an che se l’ultimo risale a 5 anni fa) ha caratteristiche tali da co stituire un’altra ghiotta oppor tunità per mettere in seria diffi coltà i campioni del mondo e, perché no, tornare a batterli. Su una pista caratterizzata sì da un paio di cambi di direzio ne ma in buona sostanza da 4 rettifili, raccordati da curve secche, contano trazione, velo cità di punta, equilibrio in fre nata: qualità che la SF15T ha dimostrato di avere. LA CHIAVE Ma soprattutto su un asfalto abrasivo, che la sab bia portata dal vento sporca di continuo, serve saper gestire le gomme, in special modo le po steriori, sollecitate dalle acce lerazioni in uscita di curva. E questo è un punto di forza della prima rossa firmata (intera mente) da James Allison. Co me sottolineano alla Pirelli, la Ferrari è quella che più facil mente riesce a centrare la fine stra di esercizio delle gomme, evitando di surriscaldarle. Lo riconoscono pure gli avversari. CHE BALZO! «La Ferrari — con ferma Felipe Massa che qui ha vinto due volte con il Cavallino (200708) — sa gestire i pneu matici in maniera differente da tutti, le degrada di meno, persi no della Mercedes. Ed è l’unica auto capace di cambiare passo tra prove e gara. In qualifica ri
Lunghezza circuito: 5.412 m Giri: 57 Distanza gara: 308,238 km Curve: 15 Prima edizione del GP: 2004 Giro record: 1’31”447 (De La Rosa 2005)
In alto, Vettel ispeziona la pista di Sakhir. Da sinistra: Vettel con Bernie Ecclestone; il team principal ferrarista Maurizio Arrivabene; Paddy Lowe con Toto Wolff COLOMBO
1Un anno fa da qui partì la rivoluzione rossa: la SF15-T gestisce al meglio le Pirelli e il tracciato si adatta alle sue caratteristiche
media 1” o più da Hamilton e Rosberg, ma in gara ha lo stes so ritmo. Vedo una situazione simile alla Malesia, dove la ri cetta vincente era salvaguarda re le gomme posteriori. E infat ti la Ferrari ha vinto». Hamilton è conscio del pericolo: «In una pista dove la gestione delle gomme posteriori è determi nante, mi aspetto Sebastian e Kimi forti come a Sepang, an che se noi, cercando di impara re da quella esperienza, abbia mo cambiato approccio per ri solvere i nostri punti deboli. E sono abbastanza convinto che l’abbiamo fatto. Ma resterà du ra, anche in Cina la Ferrari è stata fortissima». PRUDENZA Si può già sognare in grande? Il primo a pigiare sul freno è Vettel, e non solo
perché la SF15T non presenta sostanziali novità da far presa gire un balzo in avanti delle prestazioni (un primo, sostan zioso pacchetto ci sarà a Barcel lona). «Ripetere la Malesia? Il guaio è che qui il sole cala pri ma che la gara inizi» sottolinea Sebastian. Una battuta che contiene una constatazione im portante perché, correndo di notte, la temperatura, asfalto compreso, si abbassa e questo potrebbe rivelarsi un prezioso alleato per i campioni in carica. Per loro, forse più che per la Ferrari, sarà determinante la sessione di stasera, che si di sputa negli stessi orari del GP (1819.30):è li che si vedranno i reali rapporti di forza. DERBY Un anno fa Hamilton e Rosberg diedero spettacolo con
un bellissimo duello vinto dal l’inglese. Ecco la sfida tra com pagni può rappresentare un al tro tema interessante di questo GP: anche se Nico e Lewis si so no chiariti, la polemica di Shanghai lascia immaginare che i conti verranno regolati in pista ed è soprattutto il tede sco a sapere che in prospetti va campionato deve inter rompere il dominio del cam pione in carica. Una situazione conflittuale potrebbe favorire Seb? Dipende da… Raikkonen che in Cina era pronto a lancia re l’attacco al compagno e che qui è sempre andato fortissi mo: nel 2013 con la Lotus arri vò a soli 4” dalla Red Bull di Vettel dopo essere partito 11° e nel 2006 finì 3°, rimontando da 22° con la McLaren. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INTERVISTA
«La McLaren non dice bugie M sull’incidente di Alonso»
Mauro Casadio INVIATO A SHANGHAI (CINA)
ika Hakkinen è stato forse il più grande ri vale di Michael Schu macher. I loro duelli hanno in fiammato la F.1 di fine anni ‘90. Ora il finlandese, due Mondiali con la McLaren (1998 e ‘99), gira il mondo nel le vesti di ambasciatore Lau reus. In questi giorni è a Shan ghai per gli Oscar dello sport.
1Hakkinen: «Maranello? Una rivoluzione
che ha rivitalizzato un po’ tutto l’ambiente»
Chi vincerà il Mondiale? «Si sono corsi solo tre GP, ma sembra che la Mercedes sia an cora davanti. Ha la possibilità
di fare primosecondo in ogni gara. Hamilton è molto veloce e può contare su più esperien za. Ma la Ferrari ha fatto pro gressi spaventosi». Per la Mercedes lavorano migliaia di persone: è difficile il gioco di squadra? «Sì, è complicato. Ma a Brack ley e Brixworth stanno facendo veramente bene. Quando cam mini in fabbrica e vedi facce fe lici, la spinta è notevole». In pista però continuano gli attriti tra Hamilton e Rosberg… «In Cina Hamilton ha fatto tut ta la gara in testa. E quando co mandi un gran premio, lo dico
Mika Hakkinen, 46 anni, due volte iridato con la McLaren nel 1998 e ‘99 GETTY
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VETTEL
MARCHIONNE
«Sul podio in Malesia mi sono emozionato e ho pensato a Michael. Lui mi ha ispirato da ragazzo e in tutta la carriera di pilota. Avrei voluto parlargli della mia scelta Ferrari e sono certo che mi avrebbe consigliato da amico»
«Credo che la Scuderia abbia fatto dei grandissimi passi avanti, non parlo solo della vittoria. Spero già di vedere dei miglioramenti in Bahrain e poi ce la giochiamo quando torneremo a Monza: la macchina incorporerà dei cambiamenti fondamentali» sultati migliori, che finora sono mancati per sfortuna o errori. L’obiettivo è vincere, non ci si può accontentare dei quarti po sti». La qualifica è stata finora l’unico neo del finlandese. «Quando spingi al limite un er rore può capitare. Non devo sbagliare più. La mia velocità in gara? Beh, a Shanghai final mente non avuto incidenti e sa pevo di potere andare così for te».
Una coppia affiatata nel paddock: Kimi Raikkonen, 35 anni, e Sebastian Vettel, 27 COLOMBO
Si gioca con due punte Seb e Kimi: «Mercedes sei a un passo da noi» 1 I risultati, la ritrovata sintonia tra i piloti, la seconda giovinezza di Raikkonen: la Ferrari adesso punta in alto. E Vettel sogna: «Vorrei lottare con lui per la vittoria» Luigi Perna INVIATO A SAKHIR
L
a musica un anno dopo è cambiata. La Ferrari vola come il «Va’ pensiero» sul le ali dorate di tre podi in tre gare (fra cui il trionfo in Male sia) e i suoi piloti sembrano de gli «happy boys». L’odissea che si consumò nel 2014 in Bahrain, con la disfatta delle rosse in pista e la fuga anticipa ta di Luca di Montezemolo dal circuito, sembra l’incubo lonta no di una notte di primavera. Sebastian Vettel, il nuovo capi tano che ha sostituito Fernan do Alonso, oggi lotta per il Mondiale fra le Mercedes e può permettersi perfino di fare le interviste in… calzini. Mentre Kimi Raikkonen, scampato al
clic LA ROSSA USERÀ PER LA ROTAZIONE LA 2° POWER UNIT? La Ferrari in Bahrain potrebbe usare la seconda delle quattro power unit consentite durante tutta la stagione, montandola su entrambe le vetture. Sono motori con le stesse specifiche degli attuali (la versione evoluta arriverà più avanti) e la mossa farebbe parte di una normale rotazione. La prima power unit diventerà muletto per le prove libere.
disastro, ha trovato il sorriso: «Ora è tutto diverso. Avevo già vissuto bei momenti alla Ferra ri (il titolo iridato del 2007; ndr), ma quest’anno è il miglio re che io abbia mai avuto in una squadra di F.1, sia per l’atmo sfera sia per il modo di lavora re. La situazione mi aiuta e so no molto felice». KIMI AL TEAM Raikkonen, che la scorsa stagione era roso dal dubbio, ha perciò messo da parte i propositi di ritiro e vuole continuare anche nel 2016. Con la Ferrari? L’opzione, nel suo contratto, c’è già. «Deve de cidere il team, non dipende a me. Perciò chiedete a loro – ri sponde Kimi, 35 anni e 13 sta gioni nei GP –. Come ripeto, io mi trovo benissimo. Ovviamen te la squadra e io vogliamo ri
RIVALI MERCEDES Un Kimi ri trovato può far comodo anche a Vettel, nella rincorsa alle Mer cedes. Posto che i due, se capi terà, saranno liberi di lottare fra loro per la vittoria (senza ordini di squadra ha garantito il team principal Maurizio Arrivabene) come avvenne proprio in Bahrain due anni fa, quando Raikkonen guidava la Lotus e Seb la Red Bull. «Sarebbe bello — confessa Vettel —. Ma è più importante mettere pressione alle Mercedes e credo che qui possiamo essere più vicini che in Cina. Non mi aspetto tempe rature estreme come in Malesia che ci possano favorire, perché domenica si correrà di notte, ma abbiamo dimostrato di esse re competitivi in ogni condizio ne». La rivalità (ri)esplosa fra Lewis Hamilton e Nico Rosberg potrà essere un fattore di cui approfittare? «In genere non faccio politica. Sono in una po sizione comoda, perché la cosa non mi riguarda — spiega Seb —. Domenica scorsa non hanno certo dimostrato amore in con ferenza stampa ed è chiaro che i due non si piacciono. Posso pe rò capire Lewis, che in gara era davanti e voleva preservare le gomme, anch’io avrei fatto lo stesso. Se si ostacoleranno, tutti in teoria possono approfittar ne. Ma non mi aspetto regali». SEB SU KIMI Già, la Mercedes ormai ha scoperto le carte. In Cina è stata infatti la potenza ti rata fuori dalla power unit il ve ro asso nella manica di Stoccar da, che con le gomme soft sof friva ancora rispetto alla Ferra ri. «Dobbiamo migliorare — ammette Vettel —. La vittoria per noi è arrivata in fretta, ma l’ambizione è raggiungere le Mercedes. Con Allison e Arriva bene stiamo vivendo un clima ideale, con grandi cambiamenti ancora in corso. Tutti sembrano felici in squadra, incluso io. Ki mi? Sempre stati amici, correre insieme non ha modificato le cose. Non conosco i dettagli del suo contratto. Il futuro è nelle sue mani. Se vorrà continuare in F.1 lo deciderà lui. Per espe rienza e velocità è un pilota che molti vorrebbero. Anche l’anno scorso era più vicino ad Alonso di quanto non sembrasse da fuori e nel team lo sanno».
riuscirà a combattere sempre più da vicino, ma a mio avviso la Mercedes può ancora conta re su una migliore tecnologia».
«Alonso, Montezemolo e Do menicali sono ottime persone che conosco bene. Ma se si cambia c’è sempre un perché».
Lei è manager di Bottas. Si parla di un interessamento Ferrari. «Bottas lo vorrebbero tutti, ma per ora è della Williams».
Per la Mercedes può diventare un problema due piloti che lottano per il Mondiale? «No, assolutamente. Ma la co municazione è fondamentale».
Vettel-Raikkonen: coppia giusta? «Difficile dirlo. Intanto Vettel sta dimostrando di essere mol to veloce e che i 4 Mondiali non sono arrivati per caso. Ha do vuto sudare per conquistarli, e ora ci riprova con la Ferrari».
La differenza più grande con la sua F.1 ? «Nella mia epoca c’erano più test e i giovani potevano prova re in pista, ora il lavoro è quasi tutto al simulatore. Ma i dati reali si hanno solo dai circuiti».
La rivoluzione ha fatto bene?
DI SCHUMI NON HO NOTIZIE. SENTO LA TV, LEGGO I GIORNALI. LEWIS MEGLIO DI LUI? NON FAREI PARAGONI SU MICHAEL SCHUMACHER IL GRANDE RIVALE
TENSIONE IN MERCEDES
Nico: «Le critiche a Hamilton? Le rifarei ancora» 1Lewis: «Per me il caso è chiuso» Poi le scuse per la doccia alla miss: «Era un gesto di felicità»
Nico Rosberg, 29 anni, pilota della Mercedes. A sinistra, Lewis Hamilton, 30, con Bernie Ecclestone, 84 COLOMBO
INVIATO A SAKHIR
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ernie Ecclestone ad un certo punto si è preso Lewis Hamilton sottobraccio e se l’è portato nel proprio ufficio. Osservan do il capo della Fom e quello che considera il miglior promotore della F.1, è scattato un re tropensiero: possibile che i due abbiano parla to anche di quanto accaduto sul podio a Shan ghai? In realtà Ecclestone a certe polemiche non ha mai dato importanza e pure Hamilton è rimasto stupito dal clamore mediatico per un gesto (spruzzare la miss di turno con lo cham pagne) piuttosto consueto: «Ero felice, non era mia intenzione mancare di rispetto o met tere in imbarazzo qualcuno». Capitolo chiuso. RIVALITÀ Ma lo è pure quello con Nico Ro sberg, che lo aveva accusato in Cina di aver tenuto un ritmo troppo lento? «Ne abbiamo parlato dopo la gara. Ci siamo rivisti qui ed è tutto ok». Nico è d’accordo ma non ha cambia to idea: «Rifarei tutto perché non stavo espri mendo un’opinione ma dei fatti. Era qualcosa che andava discusso e lo abbiamo fatto in ma niera costruttiva». Il risultato di quella riunio ne è stato che «ci siamo trovati d’accordo sul fatto che per proteggere il risultato dobbiamo adottare delle contromisure (come gestire al meglio le gomme, ad esempio; n.d.r.). Così si può penalizzare un pilota piuttosto che un al tro. Ma più la Ferrari si renderà pericolosa, più dovremo agire così». Dunque il grande duello di un anno fa tra i due potrebbe essere un ri cordo? «Credo che con queste gomme – ha ga rantito l’iridato – e una Ferrari così vicina assi steremo a una gara speciale. Qui non ho mai realizzato la pole, questo è il mio primo obiet tivo. Il secondo? Vincere la gara». a.cr.
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per esperienza, non pensi mi nimamente a chi c’è dietro. Sei solo concentrato a guidare be ne, preservare le gomme, tene re d’occhio che freni, motore e cambio siano sempre ok. An ch’io ho avuto momenti “caldi” con Coulthard in McLaren. Ma li abbiamo sempre superati».
E la Ferrari potrà approfittare delle liti Hamilton-Rosberg? «L’enorme passo avanti del Ca vallino fa bene alla F.1. Forse
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Michael Schumacher prova a recuperare dopo l’incidente di fine 2013. Ha sue notizie? «No, quello che so è ciò che sento in tv e leggo sui giornali. Hamilton meglio di Michael? Difficile fare paragoni».
Che idea si è fatto dell’incidente di Alonso nei test al Montmelò? «I team di F.1 hanno un’infinità di dati per sapere cosa succede in qualsiasi momento. La McLaren sa tutto, non ha moti vi per mentire. In carriera ho avuto tanti incidenti, qualcuno per colpa mia, altri per proble mi della macchina: i dati han no fatto sempre emergere cosa fosse successo. Sinceramente sono rimasto sorpreso dalle parole di Alonso, che a Shan ghai ha paventato il ritiro: può essere un calo di motivazione. Ma la McLaren è un grande te am, ha risorse economiche. E tornerà al top». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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E Fernando chiude il caso Saluzzi: «Lei si è scusata, tutto ok» «Non mi sento attaccato da nessun luogo». È quanto afferma Fernando Alonso da Sakhir dopo gli insulti via Twitter della presentatrice di Sky Paola Saluzzi la scorsa settimana. «Si è scusata e dobbiamo andare avanti. Non è niente di grave», ha detto il pilota spagnolo della McLaren-Honda. Che ha continuato: «Bisogna essere rispettosi. Soprattutto quando si tratta di questioni come gli incidenti. Invece, è sorprendente l’affetto che ricevo dall’Italia: piccoli episodi qua e là, tanti messaggi»
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Motomondiale R GP Argentina
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Domenica a Termas de Rio Hondo (4800 m) si corre il GP di Argentina, 3a prova (su 18) del Motomondiale. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD e in differita su Cielo. OGGI Prime libere: 14-14.40 Moto3; 14.55-15-40 MotoGP; 15.55-16.40 Moto2. Seconde libere: 18.10-18.50 Moto3; 19.05-19.50 MotoGP; 20.05-
GARA ALLE 21 DIRETTA SKY DIFFERITA CIELO
20.50 Moto2. DOMANI Terze libere: 14-14.40 Moto3; 14.55-15.40 MotoGP; 15.55-16.40 Moto2. Qualifiche Moto3: 17.35-18.15. Quarte libere MotoGP: 18.30-19. Qualifiche 1 MotoGP: 19.10-19.25. Qualifiche 2 MotoGP: 19.35-19.50. Qualifiche Moto2: 20.05-20-50. Sintesi delle qualifiche dalle 23.15 su Cielo.
DOMENICA Warm up: 14.40 Moto3; 15.10 Moto2; 15.40 MotoGP. Gare: alle 18 la Moto3 (21 giri, 100,9 km); alle 19.20 la Moto2 (23 giri, 110,5 km); alle 21 la MotoGP (25 giri, 120,2 km). Differite alle 21.15, 22.35 e 24 su Cielo. GAZZETTA.IT Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito. GAZZETTA TV Approfondimenti da
Filippo Falsaperla
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attacco a Marc non arri va dalla pista ma… dal cielo. L’approdo di Mar quez in questo lembo di Argen tina in cerca di lancio turistico — che per ora significa solo au mentare a dismisura i prezzi di ogni genere di conforto — è stato a dir poco avventuroso. La Honda, coi suoi potenti mezzi, aveva organizzato un charter privato da Buenos Ai res. Ottima idea, risultato «quasi» catastrofico, nel vero senso della parola. Già l’aereo era partito con 7 ore di ritardo, ma il peggio è arrivato quando all’atterraggio l’aereo si è tro vato dentro una tempesta.
RINCORSA Meglio pensare a questa nuova battaglia con Va lentino Rossi e Andrea Dovi zioso, che lo precedono in clas sifica. «Sono dietro e voglio tornare al top nel più breve tempo possibile. Ma ora ogni gara è complicata, con tanti pretendenti. Bisogna lavorare bene. Anche se questa pista mi piace molto, in teoria dovrebbe essere più favorevole alla Yamaha, occorrerà partire su bito forte». In più c’è il dubbio sul motore che lo ha tradito sul finale delle qualifiche in Texas. In Giappone lo stanno ancora esaminando. Pare che il pro blema sia stato una sfollata, c’è da capire se per colpa del cam bio o della frizione. Questi or gani si possono sostituire, ma la paura è che il problema ab bia innescato qualcosa di più importante, che metterebbe a rischio il pilota. DIFESA Il leader iridato Valen tino, gioca di rimessa. È fidu cioso, più di Austin, per le ca ratteristiche della pista («ci so no solo due frenate forti, le al tre curve sono molto fluide»), ma non si fida di Marc. «Lui qui guida fortissimo, l’anno scorso
LA SORPRESA SONO LE GP15
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Il leader della classifica iridata Valentino Rossi, 36 anni, e Marc Marquez 22: in due hanno vinto tredici titoli mondiali MILAGRO
Marquez scaccia il brivido «Voglio tornare in testa»
1Atterraggio complicato per il volo charter con cui viaggiava la Honda
Valentino comincia a fare i conti: «Marc è favorito, ma con un 2° posto...»
RLo spagnolo: «In teoria sarebbe una pista Yamaha, ma ora ogni gara è complessa»
ha dominato. Ma anche la Honda, quelle due frenate forti si affrontano a moto ancora in clinata e lì la Honda è molto forte: l’anno scorso hanno fat to doppietta anche con Pedro sa. Mi piacerebbe stargli attac cato, potermela giocare».
RIl pesarese: «Non
CAMPIONATO Il comando pia ce, soprattutto a chi ce l’ha. Va le non fa eccezione. «Ho fatto due conti. Qui Marc è favorito, ma se facessi secondo arrive remmo in Europa, alla prossi ma gara, a pari punti. Ma sono calcoli teorici. Intanto dobbia mo prenderci la rivincita su Dovi e le Ducati: possono esse re pericolosi su ogni pista».
sarebbe male tornare in Europa a pari punti. Rosse temibili ovunque»
INCOGNITE Questa è ancora un po’ tutta da scoprire. «L’an no scorso c’era l’asfalto nuovo e all’inizio è stata difficile. Spe riamo che la situazione sia mi gliore da subito». In più c’è l’in cognita tempo, con possibili piccoli scrosci che potrebbero rovinare la festa: «Speriamo bene» dice Valentino. Poi il so lito dubbio: «La pista non è co me Austin, ma sempre molto impegnativa per la gomma an teriore (che l’aveva rallentato; n.d.r.). Occorrerà lavorare con cura e scegliere bene. Ma da Motegi la Yamaha è sempre mi gliorata. C’è stato l’errore di Aragon, ma pure l’incredibile vittoria di Misano, in casa:
emozione unica. Ora siamo an cora più a posto e abbiamo ini ziato nel migliore dei modi». GIOCHI Un ottimismo che dà rilassamento. Anche fuori dal le piste. «Dopo Austin siamo andati al “Boot Camp” di Colin Edwards e ci siamo divertiti un bel po’. Io non amo sparare, ho provato, ma preferisco le moto. Rispetto al Ranch è più piccolo, si usano minimoto (pocket bike 100125 da fuoristrada; n.d.r.) e purtroppo è pure pio vuto. C’è un tracciato indoor ma è piccolino. Però c’erano un po’ di americani forti, ci siamo divertiti e allenati». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Carica Dovi-Iannone: «Ducati sempre più forte» Giovanni Zamagni TERMAS DE RIO HONDO
N
on si ricorda l’ultimo GP vinto dalla Ducati (Au stralia 2010, Casey Sto ner), ma sa quando accadrà di nuovo: «Nel 2015». Una certez za che fa ben sperare per il futu ro, perché Andrea Dovizioso non è certo uno da facili procla mi. Se lo dice, significa che la GP15 è davvero competitiva. «Dobbiamo solo lavorare su tra zione e stabilità in frenata: pic coli dettagli che a questo livello possono fare una grande diffe renza» ripete continuamente. Ma ogni volta sembra prendere più forza e sicurezza. «Dopo due gare così e il secondo posto in campionato – analizza il Dovi
studio e collegamenti con i nostri inviati a Termas de Rio Hondo. CLASSIFICHE MotoGP: 1. Rossi 41 punti; 2. Dovizioso 40; 3. Marquez 36. Moto2: 1. Rins 29 punti, 2. Zarco 28; 3. Folger 25. Moto3: 1. Kent 41 punti; 2. Bastianini 33; 3. Quartararo 29.
MOTOGRINGO di RINGO
INVIATO A TERMAS R. HONDO (ARG)
BRIVIDI Il suo fisioterapista italiano, Paolo Castelli, era in cabina di pilotaggio da dove è scappato terrorizzato. Suona vano tutti gli allarmi e il siste ma continuava a intimare «pull it up, pull it up», tornare su su bito. I piloti hanno ridato mo tore, ma c’era autonomia scar sa e sono dovuti atterrare in fretta, con un impatto sulla pi sta che ha spaventato tutti. È andata bene, ma con lo stesso aereo volerà a Buenos Aires…
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– non puoi che essere carico: non sono risultati casuali, die tro c’è della sostanza. Mi sento a mio agio con la GP15: si può fa re bene indipendentemente dal circuito». Quanto bene, dipen de da tanti fattori. «È una pista strana: nel 2014 nessuno era riuscito a interpretarla al 100% (tranne Marquez; n.d.r.), c’è molto margine di miglioramen to. Bisogna partire determinati per cercare di capire tutto, an che a livello di linee. Credo e spero che troveremo un asfalto con più tenuta: se sarà così, sarà come ripartire da zero». BASE Ma quando la moto è competitiva, questa mancanza di dati non rappresenta un pro blema. «Non ci preoccupa an dare in un circuito nuovo:
quando la moto funziona, devi commettere errori clamorosi per perdere la strada. Non sono preoccupato per la competitivi tà, ma per stare con Honda e Yamaha in tutte le gare ci man ca qualcosina. Vedo Rossi molto determinato, sa bene che que sto tracciato è favorevole, sulla carta, alla Yamaha e al suo stile. Ma sono molto sereno, abbia mo una buona base». Sottoline ato che ad Austin non era finita la benzina («si è trattato di un altro piccolo problema», ha det to genericamente), Dovi si ral legra per il sempre maggiore in teresse nei suoi confronti: «Non sono mai stato un pilota al cen tro dell’attenzione: fa piacere, perché viene riconosciuta la no stra crescita. Fare dei GP con queste sfide così spettacolari dà
una soddisfazione personale davvero grande». CONSAPEVOLE Anche l’altro Andrea è convinto di potersela giocare in Argentina. «Questa è una pista veloce, tecnica – spie ga Iannone – con curvoni diffi cili da interpretare ma che a me piacciono molto: potrebbe esse re favorevole alla Ducati. Sono reduce da una buona prestazio ne in Texas, anche se avrei po tuto ottenere qualcosa in più, ma per come sono andate alcu ne situazioni (brutta partenza e perdita di tempo al primo giro; n.d.r.) è il massimo che potessi fare». L’obiettivo è sempre lo stesso: «Finire nei primi cinque e, se possibile, lottare per il po dio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
erza gara di questa stagione 2015 in Argentina. Vi confesso che dopo due sole gare questo campionato mi piace moltissimo, con Valentino primo in classifica. La vera sorpresa non è il primo posto del «ragazzino» di Tavullia, ma la Rossa di Borgo Panigale. La Ducati 2a con Dovi in Texas e 1a in Sbk con Davies ad Aragon è uscita dalla crisi. Il brutto è che se in MotoGP siamo protagonisti, in Moto2 e Moto 3 siamo desaparecidos!!! Non è possibile che dietro a Vale e ai due Andrea non ci sia nessuno in grado di raccogliere il testimone della nostra scuola! Chiudo con un consiglio: comprate adesso il biglietto per il Mugello perché quest’anno rischiamo di non entrarci tutti! Buon «tango argentino» a tutti e forza Tony Cairoli, impegnato a Trento! Ringo twitter@virginringo ringo@virginradio.it Ascolta Virgin Moto Race su Virgin radio il lunedì e il venerdì alle 15.50
SUPERBIKE IN OLANDA
Haslam prova a fermare Rea EBR si ferma? ASSEN — Come si ferma Jonathan Rea? È la missione Aprilia, che col britannico Leon Haslam insegue a 26 punti il leader Mondiale nel 4° round Sbk. Nordirlandese, 28 anni, Rea sta trascinando la Kawasaki con 4 successi e 2 secondi posti in 6 gare e in Olanda ha già vinto 5 volte con la Honda. «Assen piace molto anche a me, penso che la pista si adatti bene alle caratteristiche della RSV4» assicura Haslam, 31 anni, che mercoledì sarà a Misano al lancio della RF, la nuova special stradale dotata dei controlli elettronici della Superbike. Intanto si mette male per la EBR, piccola marca americana che ha fermato la produzione. «Arriveremo in fondo al Mondiale» assicura Larry Pegram, team manager e pilota. L’altro, Niccolò Canepa, incrocia le dita. Paolo Gozzi © RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Dovizioso, 29 anni MILAGRO
Così nel Mondiale — 1. Rea (GB-Kawasaki) p. 140; 2. Haslam (GB-Aprilia) 114; 3. Davies (GB-Ducati) 83; 4. Sykes (GB-Kawasaki) 66; 5. Torres (Spa-Aprilia) 63. Orari — Oggi: 11:45 e 15 libere. Domani: 9:45 e 12:30 libere; 15 Superpole. Domenica: 10.30 gara-1, 13.10 gara-2. TV: Italia 1 diretta sabato ore 14.45, domenica 10 e 12:40.
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
della
Liberazione 1945
2015
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Ciclismo R Mancano 22 giorni alla partenza dalla Liguria
Gerrans dopo Boonen È un Giro che fa gola 1L’australiano, re dell’ultima Liegi, sarà al via della corsa rosa. Nell’Orica c’è anche Matthews. Greipel per le volate
Simon Gerrans, 34 anni, qui in trionfo alla Liegi 2014 BETTINI
Ciro Scognamiglio cscognamiglio@gazzetta.it twitter@cirogazzetta
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a quando vinse al Giro d’Italia sul Colle di San Luca, Bologna, sono già passati sei anni. Simon Gerrans era un outsider. Magari di lus so, ma sempre outsider. L’uomo delle fughe impossibili che di ventavano (a volte) possibili, vedi anche il colpo da lontano che gli riuscì sempre in Italia,
ma al Tour de France, a Prato nevoso, nel 2008. Ora il suo sta tus è cambiato. Simon Gerrans è un big. Ha vinto Sanremo 2012 e LiegiBastogneLiegi 2014, è argento iridato. E così il 34enne australiano della Orica GreenEdge sarà una delle stelle della prossima edizione della corsa rosa, che scatta tra 22 giorni (il 9 maggio) con la cro nosquadre da San Lorenzo al Mare a Sanremo. TENDENZA L’ufficializzazione
Tom Boonen, 34: dei 115 successi ne ha ottenuto solo 1 in Italia DE WAELE
della sua presenza, arrivata ieri, è anche la conferma di una ten denza: l’interesse per il 98° Giro d’Italia non si esaurirà «solo» nella lotta per la maglia rosa, che sulla carta sembra un affare per quattro: Alberto Contador, Fabio Aru, Rigoberto Uran e Ri chie Porte, con l’australiano che a suon di risultati in questo ab brivio di stagione si è conquista to un posto in prima fila nei pro nostici. Due giorni prima di Ger rans (e nella Orica ci sarà anche Michael Matthews, 6 giorni in
rosa nel 2014) era arrivata la conferma della partecipazione di Tom Boonen e il 34enne bel ga della EtixxQuick Step, redu ce da un infortunio che gli ha fatto saltare le amate classiche del Nord, è un fuoriclasse di pri ma grandezza: parlano per lui i 115 successi tra cui 4 Roubaix, 3 Fiandre e il Mondiale 2005. E il motivo di curiosità è pure un al tro: Boonen ha vinto solo una volta (!) in Italia da pro’ (tappa alla TirrenoAdriatico 2010), il Giro non lo aveva mai corso e in
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generale si è fatto vedere poco nel nostro Paese in abiti «da la voro»: 11 Sanremo, 4 Tirreno Adriatico, 2 Mondiali e il Lai gueglia 2002. Stop. UOMINI E se sempre ieri la Ka tusha ha confermato che schie rerà al via i veterani Giampaolo Caruso e Luca Paolini (quest’ul timo, vincitore della GandWe velgem, è stato in rosa due anni fa al debutto), si sa da tempo che Philippe Gilbert, tra poco atteso alla ribalta delle amate Ardenne, ha messo nel mirino il primato da conquistare nelle prime tappe, quelle liguri. Nella sua Bmc, tra gli italiani, ci sarà Damiano Caruso, e il belga quei primi giorni li ha studiati bene, facendo ricognizioni ad hoc su percorsi non lontani da casa (vi ve a Montecarlo): Gilbert ha già vinto tappe nei tre grandi giri, mentre sul fronte maglie ha già vestito la gialla (Tour) e la rossa (Vuelta). Il colore Gazzetta è l’unico che manca... In chiave di interesse internazionale, oltre all’ok dell’australiano Michael Rogers, aiuto per Contador e lo scorso anno vincitore sullo Zon colan, importanti le scelte della LottoSoudal che schiererà il te desco Andrè Greipel per le vola te e il belga Jurgen Van den Bro eck per la classifica. Il blocco della squadra belga è uno dei più definiti: già confermati an che Adam Hansen, lo stacanovi sta dei grandi giri, Lars Bak (vinse a Sestri Levante nel 2012), Greg Henderson e Maxi me Monfort. Mentre Sky a Ri chie Porte dovrebbe affiancare Leopold Konig, il ceco che si era messo in luce nell’ultima Vuelta (settimo in classifica finale), ed Elia Viviani per le volate. TERRENO D’altro canto il Giro 2015 è disegnato in modo da «soddisfare» ogni gusto: in tota le 21 tappe, per 3481,8 km, così suddivise: una cronosquadre, una cronometro individuale (lunghissima: 59,2 km da Trevi so a Valdobbiadene), quattro tappe di alta montagna con arri vo in salita, tre di media monta gna con arrivo in salita, cinque di media montagna e sette per velocisti, fino alla conclusione di Milano domenica 31 maggio. Ci sarà da divertirsi ogni giorno. E non solo per il nome della rosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL CASO
Van Avermaet rischia due anni di squalifica
H
a raccolto due terzi posti tra Giro delle Fiandre e ParigiRou baix, ma adesso potrebbero arrivare giorni difficili per Greg Van Avermaet: il belga della Bmc, 29 anni, rischia 2 anni di stop e 262.500 euro di multa, chiesti dal procu ratore federale Jaak Fran sen. Oltre alla cancellazione dei risultati dal 2012. STOP Van Avermaet è stato interrogato ieri dalla com missione antidoping della lega belga per la sua impli cazione nel dossier dell’in chiesta che riguarda il dot tor Chris Mertens. In discus sione l’uso dell’ozonotera pia e due medicinali: il Diprophos, corticosteroide che non è proibito fuori competizione e ammesso dall’Uci su autorizzazione medica, e il Vaminolact (co prente, favorisce il recupe ro). Van Avermaet nega gli addebiti, la Bmc in un co municato ha deciso di non sospenderlo (sarà anche al via dell’Amstel di domeni ca). La sentenza è attesa per il 7 maggio. IN FRANCIA Ieri Gp Denain: successo in volata di Nacer Bouhanni (Cofidis), che ha rispettato il pronostico. Ni cola Ruffoni (BardianiCsf), 7°, migliore italiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Greg Van Avermaet, 29 AFP
IL PERSONAGGIO
Longo Borghini: «Il Fiandre? Ho vinto 1.218 euro» 1La piemontese torna in gruppo domenica e punta alla Freccia Vallone del 22: « Noi donne meritiamo di più»
A «LA TELEVISIONE MOSTRI LE IMMAGINI, LE SQUADRE-TOP DEVONO CREARE UN TEAM FEMMINILE» ELISA LONGO BORGHINI CORRE PER LA WIGGLE-HONDA
ncora una valigia da pre parare. È il suo destino. Elisa Longo Borghini, vincitrice il 5 aprile del Giro delle Fiandre, torna in gara do menica nella Ronde Van Gel derland, in Olanda, e poi mer coledì 22 tenterà il bis in Coppa del Mondo alla Freccia Vallone. La 23enne piemontese di Orna vasso è la più internazionale delle nostre atlete, non solo perché parla inglese e si arran gia discretamente in olandese, francese, spagnolo, tedesco. Si è conquistata infatti il ruolo di ambasciatrice del movimento femminile che da un decennio miete successi ovunque. Intelli gente, forte e determinata: Eli sa in tre aggettivi è così. Ma qualche parola in più può aiuta re a conoscere meglio la figlia di Guidina Dal Sasso, ex fondista azzurra, e sorella di Paolo, l’ex professionista. Perché il Nord ciclistico è diventato la sua seconda casa? «Dopo il primo anno alla Fassa Bortolo, sono passata alla nor
vegese Hitec (ora è al primo an no alla Wiggle Honda targata Wiggins, ndr) e facevamo base in Belgio, a Ninove. Un bed and breakfast carinissimo gestito da Ann. Avevamo i nostri mini appartamenti, in 2 o in 3 al massimo per ciascuna. Se non avessi fatto questo passo, mai sarei diventata l’atleta che sono adesso». Che cosa le piace e che cosa non le piace di quelle zone? «Per il ciclismo non hanno pas sione, ma dedizione. In ogni ca sa c’è una bici e non da passeg gio, da corsa! E per i ciclisti si fanno in quattro. Non mi piace il clima. Guardavo il cielo nuvo loso, dicevo ‘ancora una brutta giornata’ e mi rispondevano ‘guarda che è buona’, solo per ché non pioveva… Anche sul l’alimentazione bisogna stare attenti. All’inizio mangiavo tan to pane, ero diventata un auto bus! Poi ho imparato». Lei è allenata da sempre da Paolo Slongo, l’allenatore di Nibali. Che rapporto avete? «Ottimo. L’avevo conosciuto in Fassa. Paolo segue tanti atleti ma trova sempre il tempo anche per me, mi allena con attenzio ne e professionalità. È bravo e disponibile».
In corsa a volte dice di pensare troppo. Anche nella vita di tutti i giorni è così? «Sì, sono molto riflessiva, in trospettiva. Analizzo le situa zioni sotto ogni aspetto, e men tre lo faccio magari l’occasione se ne va».
le. Quello delle immagini è la prima cosa da risolvere, perché attirerebbe sponsor. Almeno gli ultimi 25 chilometri delle gare di Coppa devono essere mostra te. Penso sia meglio vedere 10 ragazze forti che si prendono a sberle piuttosto che una fuga di ragazzi a 150 chilometri dal tra guardo che vanno a 50 all’ora con il gruppo che va a 40. E poi, le squadre principali dovrebbe ro avere un team di donne».
Per vincere è quasi condannata ad attaccare, visto che è debole allo sprint. Come la vive? «Mi arrabbio un po’, non mi pia ce essere più lenta di quasi tut te. Per questo sono sempre stata molto costante, ma ho vinto re lativamente poco. Ne devo prendere atto, e cercare di in ventare. Come al Fiandre». Ci parli di quell’incidente al campionato italiano del giugno 2013 che le stava costando caro… «Sì, ho rischiato la vita contro il guardrail. È stato un momento molto difficile, ma allo stesso tempo sono cresciuta. Se rischi la pelle non fai più i capricci per cose banali. E poi la mia fami glia. Già l’adoravo, ho capito quanto fosse importante averla vicino». In che condizioni è il movimento femminile? Le immagini della sua vittoria al Fiandre non sono andate in diretta... «Stiamo crescendo, il livello sa
Quanti soldi si guadagnano vincendo il Fiandre? «Lo stesso che per ogni prova di Coppa del Mondo, cioè 1218 euro. Ora, è possibile che una donna guadagni lo stesso del ventesimo tra gli uomini? Nel 2015? Non è regolare».
Elisa Longo Borghini MOSNA
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Gli anni di Elisa Longo Borghini, nata a Ornavasso il 10 dicembre 1991. Bronzo iridato 2012, è stata la prima italiana a vincere il Fiandre femminile
La campionessa del mondo, la francese Pauline Ferrand Prevot, ci aveva detto che essere una numero uno non significa rinunciare alla propria femminilità. Che cosa ne pensa? «Ha ragione. Prima che essere atlete, siamo donne. E sappia mo fare spettacolo. Venite alle gare o guardatele in televisio ne, sperando che si possa fare sempre più spesso. Le donne non deludono». ci. sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Basket R Serie A: il recupero
CANTÙ
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MILANO
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LE PAGELLE di CHIABO
WILLIAMS SUPER NELLA RIPRESA KLEIZA STECCA COME GLI ALTRI BIG
(22-16, 43-37; 62-54) ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson-Odom 13 (2/6, 3/5), S. Gentile 20 (5/7, 2/5), Jones 6 (3/5, 0/1), Buva 6 (3/6, 0/2), Williams 15 (7/9); Feldeine 5 (1/2, 1/5), Abass (0/1, 0/1), Shermadini 5 (1/5), World Peace 13 (2/7, 3/6). N.e.: Laganà, Maspero, Bloise. All.: Sacripanti.
CANTÙ
EMPORIO ARMANI MILANO: Ragland 15 (2/5, 3/6), A. Gentile 5 (1/8, 1/3), Moss 2 (1/3, 0/1), Melli 6 (0/1, 2/3), Samuels 15 (6/9); Brooks 12 (5/9, 0/3), Gigli 3 (1/1), Cerella 6 (1/1, 1/2), Kleiza (0/1, 0/2). N.e.: James, Elegar, Villa. All.: Banchi. ARBITRI: Paternicò, Sabetta, Lo Guzzo. NOTE - T.l.: Can 8/15, Mil 9/16. Rim.: Can 46 (Shermadini 11), Mil 34 (Melli 6). Ass.: Can 13 (Feledine 6), Mil 15 (Brooks 4). Prog.: 5’ 14-9, 15’ 31-27, 25’ 50-45, 35’ 75-56. Tec.: Panch. Milano 14’04” (28-25), Williams 17’51” (39-32), Ragland 23’06” (45-42), Johnson Odom 26’50” (52-45). Ant.: Kleiza 37’ 25” (80-58). Spett.: 6004 per 87 mila euro.
Eric Williams, 31 anni, contro Nicolò Melli (24). Il pivot canturino ha chiuso con 15 punti, 7/9 da due, 3 rimbalzi e 16 di valutazione CIAMILLO
Luca Chiabotti INVIATO A DESIO (MB)
S
tefano Gentile interrom pe la striscia vincente di Milano e del fratello Alessandro con una partita preziosa. Sdottora, subisce fal li, prende rimbalzi, marca an che il fratello minore ma più grosso e quotato. Gli spara an che una tripla in faccia. PANDA Cantù si trova a quota playoff, dopo una stagione di alti e bassi, ha mostrato la qua lità per salire ancora, nono stante il calendario difficile, appena Metta World Peace, nel momento più difficile di forma per uno che è stato fermo a lun go, recupererà brillantezza. La voglia di vincere e l’intelligen za cestistica l’amico dei Panda le ha anche da fermo, ma senza il dominio a rimbalzo, soprat tutto i 17 offensivi che hanno dato all’Acqua Vitasnella 15 tiri in più di Milano, il derby non si sarebbe trasformato in un trionfo, in una gara condotta sempre avanti dopo il 30 di Melli. Deciso nel terzo quarto e all’inizio dell’ultimo con due triple proprio di Metta che ten gono avanti Cantù quando ci si aspetta che i dominatori della stagione facciano finalmente sul serio. Errore. E MILANO? Fossimo nell’Olim pia saremmo molto preoccupa
Cantù ha il Gentile giusto Milano k.o. dopo 20 gare
1L’Acqua Vitasnella ha un super Stefano e domina a rimbalzo
EA7 senza Hackett, Banchi non dà alibi: «Non siamo stati all’altezza» ti anche se una sconfitta che non conta niente, dopo 20 vit torie di fila e un primo posto in ghiaccio, non solo per le palle che girano ai tifosi quando si perde un derby così. Non c’è Hackett per un problema mu scolare all’ultimo momento, non vengono utilizzati Elegar e James in cattive condizioni pur nel massacro a rimbalzo. Ma non ci sono scuse per un atteg giamento così. Dopo che il pre sidente Portaluppi, alla vigilia della gara, dice che Milano fa rà di tutto per convincere Ales sandro Gentile a non andare nella Nba, confermando anche la fiducia futura a Luca Banchi, l’azzurro risponde come quan do qualcosa gli va di traverso, non attacca, non difende. Non crediamo che non gli interessi battere Cantù e il fratello... Di verso dallo svacco mentale di Brooks e Kleiza, dovuto sì alla pancia piena e alle motivazioni
di chi non capisce che Milano deve anche soddisfare e non solo vincere. «Sono momenti particolari che mettono alla prova la qualità di una squa dra: non siamo stati all’altezza facendosi superare in energia, aggressività e concentrazione da Cantù dice Luca Banchi ri ferendosi al primo posto già ot tenuto . Le palle perse (17) e rimbalzi in attacco concessi ai nostri avversati sono la foto grafia di una fase della stagio ne complessa da vivere e da ge stire. Abbiamo gestito nel mo do più scorretto l’emergenza dell’assenza di Hackett e le problematiche tecniche che c’erano oggettivamente ma non siamo stati adeguati: non è l’arrendevolezza la strada migliore per prepararsi ai playoff». E CANTÙ? Pino Sacripanti si scusa per la faccia scura a fine
partita: «Sono molto stanco dice ma felice. Abbiamo avuto tante sensazioni positive al di là dei punti importanti per i playoff. Una bella partita, bella pallacanestro, i temi tecnici e tattici preparati li abbiamo svi scerati tutti con molta precisio ne. La nostra difesa partiva dal nostro attacco, se sbagliamo squadre come Milano possono sotterrarci in contropiede. E’ quello che è successo a Venezia per 9’. Ne abbiamo parlato molto con la squadra, di come contenere i break negativi. For se perdere così ci ha fatto bene anche se non ci ho dormito due notti». Adesso l’insonnia tocca a Luca Banchi: è una banale ve rità che Milano possa perdere solo contro Milano. E se gioca così, con questa faccia, non è imbattibile. Anzi perde di 20, come era la striscia che è appe na svanita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
fUNA SFIDA IN FAMIGLIA
«Io e Ale? L’ideale sarebbe averci nella stessa squadra» il duello col fratello: «Dopo Venezia mi sono detto: “Mai più una serata così”» Massimo Oriani INVIATO A DESIO (MB)
A
lla fine si abbracciano, come due fratelli. Perché lo sono. Sino a poco pri ma però, Stefano e Ale Gentile erano nemici, sportivamente parlando. E stavolta il duello è
stato stravinto dal maggiore, per età, ma minore per talento e fama. La guardia di Cantù ha giocato un derby da trascinato re, da dominatore, da leone, co me quei 12 che aveva invocato con uno striscione la curva brianzola, scottata dalla partita di Venezia, dove la loro squadra aveva mollato senza lottare. Gli occhi azzurri brillano di gioia, battere Milano è sempre una grande soddisfazione, fermare la striscia dei tricolori ma so prattutto portarsi a casa due punti fondamentali nella corsa ai playoff, molto di più. «Cantù ha preso il Gentile giusto? – ri sponde a precisa domanda Ste fano –. Se ci fossero tutti e due
nella stessa squadra sarebbe an cora meglio, secondo me. Ogni partita fa storia a sè, stavolta è andata bene a me. Ale per la sua età ha fatto cose che nella storia della pallacanestro italiana so no riuscite a pochi. Mi sono pre so una soddisfazione, lui ne avrà di ben più grandi in futu ro». Poi aggiunge: «Beh, spero anch’io comunque!». Il k.o. del Taliercio pesava come un maci gno sulle spalle dell’Acqua Vita snella, per il modo in cui era ar rivato. La reazione era prevedi bile. «Dopo i tanti minuti in pan china contro Venezia mi sono detto : “Mai più una partita così. La prossima deve essere super”. E c’era il derby... – spiega Genti
Con il recupero della 6a giornata di ritorno, ecco la classifica aggiornata dopo 26 turni di campionato: Milano 46; Reggio Emilia, Venezia 38; Sassari 34; Trento 32; Brindisi 30; Cremona, Bologna (-2), Cantù 24; Pistoia, Roma 22; Avellino 20; C. d’Orlando, Varese 18; Pesaro 14; Caserta (-1) 9. Prossimo turno (domenica, ore 18.15): Venezia-Trento (domani, ore 20.30, diretta su GazzettaTv); Avellino-Caserta; Pistoia-Reggio Emilia; BolognaPesaro; Roma-Brindisi; SassariVarese; Capo d’Orlando-Milano (ore 20.30, diretta Rai Sport 1); Cantù-Cremona (lunedì, ore 20, Rai Sport 1).
con il 10 maggio, data della trentesima giornata. «Certo, i playoff sono più vicini con que sti due punti – dice Ste – ma se non vinceremo la prossima par tita, lunedì contro Cremona, sa rà stato tutto inutile. Da qui alla fine sono tutte finali».
STEFANO GENTILE
1Il canturino vince
La classifica L’Acqua Vitasnella aggancia le settime
Stefano Gentile, 25 anni CIAM
le –. Abbiamo deciso che non avremmo perso. Ogni tanto sia mo disuniti, più che una squa dra sembriamo una banda. Sia mo partiti forte, riuscendo a non andare ognuno per conto proprio quando le cose si sono fatte difficili. L’importante ora sarà tenere così sino alla fine». Che potrebbe non coincidere
CHE SERATA Lo score finale di Gentile racconta di 20 punti, 6 rimbalzi, 6 falli subiti, 24 di va lutazione in 29 minuti. La sua miglior prestazione stagionale? «Per l’importanza della gara sì, per come ho giocato la ritengo superiore quella di Pesaro, dove mi era riuscito tutto: punti, rim balzi, assist, difesa, una prova totale. Quando penso a come devo giocare, penso a quella ga ra». Accanto a Gentile, il solito Metta tutto fare. «E’ un uomo che ti dà tranquillità, sai sempre che prenderà il rimbalzo al mo mento giusto, che farà il tiro de cisivo, che ti troverà se sarai al posto giusto. Faccio i compli menti alla società perché ha fat to un colpo formidabile. Senza Metta le chance per arrivare ai playoff sarebbero state molte di meno». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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JOHNSON-ODOM 7 Partita solida, fattore decisivo nell’allungo di Cantù, sempre sotto controllo. FELDEINE 6 Una tripla da favola, ma in generale tira male ma dà 6 assist e difende. ABASS 6 Tiene il campo atleticamente ma senza acuti. I quintetti con lui vincono di 20 punti in 14’. JONES 6 Eccellente impatto difensivo su Alessandro Gentile, ma non crediamo che sia per questo che l’ha tolto dalla partita. SHERMADINI 6 Gara difficile contro i chili di Samuels, si rifà a rimbalzo arrivando a 11 di cui 5 offensivi. BUVA 6.5 Parte male, quando torna impone i centimetri a Moss passato ala forte, 8 rimbalzi (4 in attacco) buon contributo. S. GENTILE 8 IL MIGLIORE Mangia Ragland, costringe Banchi a farsi marcare da Moss, 10 punti al riposo, 20 alla fine 6 rimbalzi e marca anche il fratello che non combina nulla. WILLIAMS 7 Si prende una bella rivincita nel 2° tempo, quando domina in area. WORLD PEACE 6.5 Inizio molto duro, il suo passaggio da ala piccola comporta un break di Milano. E’ imballato ma la voglia di vincere fa la differenza.
MILANO
4.5
RAGLAND 6.5 In attacco tutto bene, in difesa manca Hackett... Si fa dare tecnico sul-3 con 13 punti a referto e l’EA7 subisce un 10-3. BROOKS 5.5 Gioca con troppa leggerezza, alterna cose di talento unico a palle perse (5) da disattenzione. A. GENTILE 4.5 Una di quelle partite in cui qualcosa eventualmente gli gira storto nella testa e, semplicemente, non gioca o lo fa di malavoglia e quindi male. GIGLI 5.5 Fa la sua parte in una sera dove a rimbalzo Milano è un disastro. CERELLA 6 Fa il suo duro lavoro con dedizione, ma se i big ti lasciano col sedere per terra, a cosa serve? MELLI 6 Fattore della rimonta di Milano sul 14-6 di Cantù, fa un 3° fallo a rimbalzo su Metta già nel 1° tempo, un 4° che forse non c’è. KLEIZA 4 Ci sta prendendo in giro? Gioca 7’ non ci prova nemmeno. SAMUELS 6.5 IL MIGLIORE Nell’autoscontro con Williams, Samardo ha molta più tecnica e rapidità (9+5 al riposo), Shermadini se lo mangia, poi si disinteressa della sconfitta. MOSS 5.5 Solito difensore designato sull’avversario che fa più male, gli fischiano tre falli presto, in attacco non c’è.
EUROLEGA/ QUARTI
Fenerbahce e Cska verso il match point Nei quarti di finale playoff, Panathinaikos e Maccabi già con le spalle a muro. Il Cska, dopo aver vinto gara-1 di 27 punti, demolisce ancora il Pana che regge solo 15’. Anche il Fenerbahce si prepara al match point, sperando senza problemi il Maccabi. Ora le due serie si spostano ad Atene e Tel Aviv dove le squadre di casa sono obbligate a vincere. Ieri, gara-2: Fenerbahce Istanbul-Maccabi Tel Aviv 8267 (Goudelock 19; Pargo 16) serie 2-0, gara-3 lunedì a Tel Aviv; Cska MoscaPanathinaikos Atene 100-80 (Weems 20; Charalampopoulos 14) serie 20, gara-3 lunedì ad Atene. Oggi, gara-2: Real Madrid-Efes (ore 19, Fox Sports 2); Barcellona-Olympiacos (ore 21, Fox Sports 2).
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AMERICA AMERICA
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CONTENUTO PREMIUM
Harden è il top FENOMENO BARBA HOUSTON SECONDA WESTBROOK FUORI ALLA POSTSEASON VANNO NEW ORLEANS E BROOKLYN I NOSTRI PREMI: L’ALA DEI ROCKETS MVP DAVANTI A CURRY IL PUNTO di MASSIMO ORIANI
PLAYOFF: SUBITO CLIPPERS-SPURS OVEST
A
i playoff da protagonista. Gigi Datome, partito in quintetto per l’infortunato Bradley, ha segnato 22 punti nel successo dei Celtics a Milwaukee. Ci sarà anche lui nella postseason, oltre al campione Belinelli, che però, pur tra i favoriti, partirà come testa di serie n.6 nel terribile Ovest. «Colpa» dei Pelicans, che li hanno battuti nell’ultima gara, centrando i playoff ai danni dei Thunder, pur vincenti in casa di Minnesota. Memphis, piegando Indiana, la lascia fuori dalla postseason, dove entrano i Nets, vittoriosi su Orlando. Peccato non vedere Westbrook, ma godiamoci un Anthony Davis che tra un paio d’anni dominerà al pari di LeBron. La più bella stagione regolare da tanto tempo a questa parte lascia ora spazio a playoff da urlo. Basti pensare a ClippersSpurs del 1° turno. La strada verso il bis è in ripida salita per i campioni. Si parte domani. Non ne potevamo più di aspettare.
EST
FINALE -
-
1. Atlanta
8. New Orleans -
-
8. Brooklyn
4. Portland
-
-
4. Toronto
5. Memphis
-
-
5. Washington
2. Houston
-
-
2.Cleveland
7. Dallas
-
-
7. Boston
3. LA Clippers
-
-
3. Chicago
6. San Antonio
-
-
6. Milwaukee
1. Golden State
BELI E DATOME TOCCA A VOI
MVP: HARDEN (HOUSTON)
GDS
OVEST SQUADRA 1. GOLDEN STATE 2. HOUSTON 3. L.A. CLIPPERS 4. PORTLAND 5. MEMPHIS 6. SAN ANTONIO 7. DALLAS 8. NEW ORLEANS 9. OKLAHOMA CITY 10. PHOENIX 11. UTAH 12. DENVER 13. SACRAMENTO 14. L.A. LAKERS 15. MINNESOTA
EST V-P 67-15 56-26 56-26 51-31 55-27 55-27 50-32 45-37 45-37 39-43 38-44 30-52 29-53 21-61 16-66
DIFF. ‘13-14 +16 +2 -1 -3 -5 -7 +1 +11 -14 -9 +13 -6 +1 -6 -24
Portland 4a in quanto vincitrice divisionale, ma non avrà il fattore campo con Memphis. New Orleans 8ª (scontro diretto favorevole con OkC).
SQUADRA 1. ATLANTA 2. CLEVELAND 3. CHICAGO 4. TORONTO 5. WASHINGTON 6. MILWAUKEE 7. BOSTON 8. BROOKLYN 9. INDIANA 10. MIAMI 11. CHARLOTTE 12. DETROIT 13. ORLANDO 14. PHILADELPHIA 15. NEW YORK
V-P 60-22 53-29 50-32 49-33 46-36 41-41 40-42 38-44 38-44 37-45 33-49 32-50 25-57 18-64 17-65
DIFF. ‘13-14 +22 +20 +2 +1 +2 +26 +15 -6 -18 -17 -10 +3 +2 -1 -20
Brooklyn ai playoff (si qualificano le prime otto di ogni conference) in quanto in vantaggio con Indiana negli scontri diretti.
ALLENATORE: BUDENHOLZER (ATLANTA)
Precede Curry di un soffio Ha trasformato gli Hawks Ha fatto di più con meno nella San Antonio dell’Est I motivi per eleggere James Harden sono quasi quanti quelli per dire che l’avrebbe meritato il play dei Warriors. Ma il 2° posto in una conference dal livello altissimo, con una squadra inferiore a quella del rivale, James Harden, 25 anni martoriata dagli infortuni (Howard ha giocato solo 41 partite su 82, hanno perso Beverley, Motejunas, Terrence Jones) lo pone un centimetro sopra Curry. L’ex Thunder è arrivato 2° dietro a Westbrook (28.1 punti di media contro 27.4) nella classifica realizzatori, è stato quello che è andato in lunetta più di tutti (10.2 volte a partita) e ha toccato quota 40 punti in 10 gare.
Lo vincerà Steve Kerr, perché la stagione stradominante di Golden State, l’Ovest vinto con 10 lunghezze di vantaggio, per un «deb», spingeranno i votanti a sceglierlo. A noi piace Mike Budenholzer, perché ha fatto di più Mike Budenholzer, 45 anni con meno. Non che il tecnico di Atlanta abbia un roster di disperati, ma non ha nemmeno Curry e Thompson. Vero, gioca a Est, dove è più facile accumulare successi, ma arrivare per la prima volta nella storia degli Hawks a quota 60 quando nessuno li dava tra i favoriti, è stato un capolavoro. E poi basta vedere come giocano, come difendono. Li hanno chiamati gli Spurs dell’Est, e infatti gli somigliano molto.
MATRICOLA: MIROTIC (CHICAGO)
DIFENSORE: GOBERT (UTAH)
Meno talento di Wiggins Il muro francese stoppa ma pesa la classifica il duo Leonard-Duncan La stagione di Nikola Mirotic, la personalità dimostrata al debutto in Nba, la capacità di prendere in mano Chicago quando Rose si è fatto male di nuovo, ne fanno la nostra matricola dell’anno. Anche qui il Nikola Mirotic, 24 anni voto vero andrà a un altro, Andrew Wiggins, 1a scelta assoluta all’ultimo draft, 16.9 punti di media in maglia Minnesota. Il canadese ha più talento del montenegrino, ma i Bulls lottavano per una buona posizione nei playoff, i Wolves sono arrivati ultimi. Menzione d’onore a Nerlens Noel dei 76ers, fermo un anno e quindi ancora rookie pur essendo stato scelto nel 2013.
Ancora più difficile dell’mvp scegliere lo «stopper» n.1 della lega, perché meno quantificabile e più soggettivo. Diciamo Rudy Gobert usando la motivazione che si meriterebbe anche quello di giocatore Rudy Gobert, 22 anni maggiormente migliorato. Il francese di Utah è diventato l’intimidatore d’area numero 1. Sullo stesso livello, spostandoci sul perimetro, ci sarebbe Kawhi Leonard degli Spurs, che forma con nonno Duncan la miglior coppia di difensori «dentrofuori» della lega. Menzione d’onore a Draymond Green di Golden State, rivelazione dell’anno.
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Siamo in onda! R
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MATTINA 7.00, 7.15, 7.30 e 7.45 Gazzetta News 8.00, 8.15, 8.30 e 8.45 Gazzetta News 9. 11x90 9.05 Campioni a confronto 9.30 Explorers: avventure pericolose 10 11x90 10.05 Extreme Fishing 11. 11x90
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Tutto il volley minuto per minuto
1Fine settimana all’insegna delle schiacciate e del basket, con Luca Vitali ospite a Sottocanestro
T
utte le schiacciate minuto per minuto. La pallavolo su Gazzetta Tv diventa come il calcio, con un suo spazio in diretta, dome nica, nel momento nevralgico dei playoff. Du rante sfide che per molte squadre potrebbero se gnare la stagione in modo indelebile. Con Vero na che ha vinto gara1 a Perugia, e con Latina che ha fatto lo stesso a casa di Macerata campio ne d’Italia, il momento è da brividi. Nel senso che veronesi e pontini, nei loro campi e davanti al loro pubblico, hanno l’occasione per una qua lificazione che farebbe epoca. Prospettiva inver sa per perugini e maceratesi che l’anno scorso hanno giocato contro la finale scudetto e que st’anno devono cercare di vincere questa crucia le gara2 per cercare di restare almeno vivi nei quarti di finale. Avvincente, ne converrete. E dunque domenica, tra le 19 e le 19.30 i collega menti saranno in diretta da tutti e due i campi, oltre che da Molfetta e da Ravenna, dove Trento e Modena, forti delle vittorie in gara1, cerche ranno di chiudere il conto e prendersi già il po sto in semifinale. SARAH E RACHELE In studio Sarah Castellana e Rachele Sangiuliano, che commenteranno gli eventi con gli inviati della Gazzetta. E faranno anche il punto sulla situazione nelle semifinali femminili, che nel frattempo hanno preso il via. Ovvero CasalmaggioreConegliano che gioca stasera a Cremona gioca gara1, e su Novara Piacenza di domani. Il tutto con gli highlights delle due partite e le relative interviste anche in prospettiva. Perché i playoff non danno tregua e già lunedì sarà il momento di gara2 al Palaver de di Treviso tra Conegliano e Casalmaggiore.
clic
COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59
Attacco del veronese Mitja Gasparini, 30 anni
Luca Vitali, 28 anni, leader della Vanoli Cremona CIAM
BASKET Molto ricco e avvincente anche il fine settimana dei canestri, sul canale 59. Si comin cia oggi, alle 14.15, con «Sottocanestro», la con sueta rubrica condotta da Michele Gazzetti con Vincenzo Di Schiavi in studio. Palazzetto di Cre mona gran protagonista anche qui. Ed è curioso: ma da quando è stato costruito non ha visto un playoff tra le sue mure, e quest’anno è sul punto di ospitarne due. Oltre a quello del volley donne con Casalmaggiore, infatti, potrebbe arrivare anche quello del basket. ragion per cui i perso
naggio della puntata sarà Luca Vitali, playmaker della Vanoli, uno dei grandi protagonisti del campionato, è uno dei veterani della Serie A e sta giocando una delle stagioni più brillanti del la carriera. E’ infatti il migliore del campionato nella graduatoria della valutazione con 19.2 di media. Sabato alle 20.30 la diretta sarà dal Ta liercio dove si affrontano il Venezia, in corsa per il 2° posto, e la sorpresa Trento, aritmeticamente qualificata per il playoff al 1° anno di A. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
Pallavolo R A-1 femminile, via alle semifinali
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Skorupa alza le ambizioni di Casalmaggiore
Stasera gara-1 a Cremona con Conegliano
1La regista polacca protagonista della stagione eccezionale della società: «Scudetto? Magari...» Valeria Benedetti
I
n principio era Tai Aguero. Almeno nelle intenzioni di Casalmaggiore. Eh sì, la vi ta è strana e a volte fa giri im prevedibili. Prendi Katarzyna Skorupa. Un anno fa stava re cuperando dall’operazione a un tendine del polso e sapeva già di doversi cercare squadra, mentre Tai Aguero era al cen tro dei progetti della Pomì che prima l’aveva ingaggiata al rientro dalla maternità, e poi aveva abbracciato il progetto del c.t. azzurro Marco Bonitta di farla tornare a palleggiare dopo 15 anni in Italia passati da attaccante. Invece, mentre la regista polacca cercava di re cuperare appieno la forma, la vicenda della campionessa ita locubana si è complicata: la ri nuncia alla Nazionale per moti vi personali ha fatto abortire tutti i progetti e a metà luglio la società si è trovata ad ingaggia re la 30enne palleggiatrice per la stagione. Un anno dopo la Skorupa è risultata una delle migliore registe del campiona to e dalle sue mani sono passati
i palloni che hanno portato il piccolo centro di Casalmaggio re al secondo posto nel secondo campionato della sua storia in A1 femminile. Un secondo posto che ha stupito, quello della squadra di Mazzanti, abbastanza imprevedibile a inizio campionato. «Io non me lo aspettavo am mette Katarzyna, che in Italia ha già giocato a Urbino questo secondo posto e nessuno in re altà se lo aspettava. Sono molto felice di questo traguardo ma possiamo ancora ottenere qualcosa in questi playoff...». Un risultato inaspettato anche tenendo conto dell’infortunio da cui proveniva e che l’ha tenuta ferma quattro mesi. «È vero però io ero preparata al recupero. Ho avuto lo stesso in fortunio all’altro polso e quindi sapevo quanto ci sarebbe volu to a tornare in gioco». Ha scelto di nuovo l’Italia dopo due anni al Rabita Baku con cui ha vinto due campionati e anche il premio come miglior palleggiatrice nel 2013.
clic SOLO 15MILA ABITANTI UNA GRAN TRADIZIONE DI CANOTTAGGIO (gio.gar.) Coi suoi 15.265 abitanti Casalmaggiore è la seconda città più piccola mai arrivata ai playoff, dopo Villa Cortese (6189). E si qui andava fiera di un record: le 4 medaglie olimpiche (due ori, un argento e un bronzo) conquistate tra il 1988 e il 2008 da Gianluca Farina e Simone Raineri sul quattro di coppia, dopo essere cresciuti nella locale Canottieri Eridanea. Ora può essere ricordata anche come città del volley, che qui ha una tradizione quarantennale ma che così in alto non era mai arrivata. Casalmaggiore porta la provincia di Cremona per la prima volta in una semifinale Scudetto. La Bissolati Cremona (pallanuoto) si era fermata ai quarti.
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Katarzyna Skorupa, 30 anni, palleggiatrice della Casalmaggiore TARANTINI
Stasera alle 20.40 (diretta RaiSport 2) a Cremona si gioca gara-1 della serie (al meglio delle 3) tra Pomì Casalmaggiore e Imoco Conegliano. Domani alle 20.30 scatta l’altra serie tra Novara e Piacenza. Le gare-2 sono in calendario rispettivamente lunedì e martedì sera. DJURIC IN TURCHIA? SI COMPLICA PER LUCARELLI Mitar Djuric, tornato pochi giorni fa a Trento, la prossima stagione potrebbe giocare nel campionato turco. Secondo voleybolaktuel.com è stato contattato da Ziraat Bankasi, ma lui ha anche sul tavolo una offerta di Trento. Il martello brasiliano Lucarelli, che risulta vicino ad accettare le offerte del Perugia, nelle ultime ore, secondo il blog di Daniel Bertoletto su lancenet.com.br, ha ricevuto una super-proposta per restare in Brasile, passando dal Sesi al Tabautè (la squadra dove gioca Raphael).
«Dopo l’infortunio con la socie tà del Rabita avevamo già deci so di dividerci (la squadra aze ra aveva già bloccato Francesca Ferretti che poi nel corso del l’anno è tornata in Italia, a Mo dena, ndr). Volevo tornare a giocare in Italia e l’offerta di ca salmaggiore è arrivata al mo mento giusto».
nel KS Pałac Bydgoszcz, ndr)».
po, sicuramente».
Con la Nazionale ha smesso due anni fa? «Sì, per mia scelta spiega la re gista che era a Pechino 2008 quando la Polonia arrivò ottava . Scelte personali, l’ho spiega to al tecnico e lui ha accettato la mia decisione».
Oggi in semifinale affrontate Conegliano che a sorpresa ha eliminato Modena. «Dovremo giocare al meglio e lottare su ogni pallone. Sarà fondamentale servire bene e fermare Conegliano a muro. Vedremo se saremo in gra do...».
La pallavolo perché... «Perché anche i miei genitori e quindi è stato abbastanza spon taneo cominciare per me e mia sorella gemella che adesso gio ca nella massima serie polacca (Malgorzata, centrale, gioca
Casalmaggiore è cresciuta nella stagione arrivando ad aggiudicarsi il secondo posto nello scontro diretto con Modena nell’ultima di campionato. Qual è il segreto della squadra? «Il lavoro che facciamo in grup
Casalmaggiore può vincere lo scudetto? «Sinceramente non lo so ride Skorupa ma di sicuro mi pia cerebbe moltissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ippica R La magia di un personaggio nel trotto italiano
Carmine, Barone di Agnano, vincente a 88 anni
1Di Vincenzo e la sua vita da film: è il più anziano driver del mondo. In pista anche ieri, 2° a Napoli: «Punto a vincere a 100 anni» Nicola Melillo INVIATO A NAPOLI
I
l regno del Barone di Agna no, al secolo Carmine Di Vincenzo, classe 1927, ha i confini ben chiari: l’ippodromo di Agnano a est, la spiaggia di Cuma a ovest e il palazzo in via Nicolini, a due passi dalla casa natale di Enrico Caruso, dove c'era la sua industria tessile. Il titolo nobiliare non è ereditato, ma conquistato sulle piste di trotto. Perché Carmine Di Vin cenzo, a 87 anni («Sono 88, a novembre entro negli 89» pun tualizza) è il più anziano driver in attività sul pianeta. I suoi modi lo fecero diventare nobile anche nel soprannome, O’ Ba rone, come si chiama il gozzo col quale ogni tanto va a Capri, dove 40 anni fa viveva estati memorabili insieme a stelle del cinema. AMORE Come ogni nobile che si rispetti, i cavalli per lui sono il centro di tutto: «Il record di età in pista è di un americano, Leo Burns, che a 97 anni ci ha salutato. Io, se la salute mi assi ste, punto ad arrivare a 100». Una storia in pista, quella di Carmine, lunga 63 anni, zeppa di aneddoti. «Prima, quando fa cevo l’imprenditore esportando calze e calzini in tutto il mondo, i cavalli erano una passione e la disperazione di mia moglie Bianca, che mi voleva accanto a sè e che è morta un anno fa. Adesso i cavalli sono tutto. Mi alzo e vado da loro. Pausa pran
zo e poi ancora con loro fino al tramonto». Arrivati in un Agna no che sonnecchia dopo pran zo, il Barone va dal suo Re Fer dinando e gli sussurra. Il caval lo si avvicina, muove le orec chie, gli posa il capoccione sulla spalla, poi lo segue sereno e via per una trottata veloce. Il Barone ci tiene a far vedere co me il rapporto coi suoi cavalli – ora ne ha 4, ci sono anche Su per Cros e Tudasolo, oltre a Pa dre Padrone Par, in compro prietà è quello di un padre coi figli. «Non ce ne sono due ugua li, non mentono mai, ti danno tutto, chiedendo rispetto. Io gli do amore. L’adrenalina che mi dà una corsa mi tiene vivo». TEMPI EROICI Papà Vincenzo e suo fratello Antonio furono dri ver professionisti. Nel 1956 An tonio vinse con Zecca il GP Cit tà di Montecatini. In sulky Car mine ci è salito da bambino. E ha imparato a guidare nel mo do più insospettabile: «Negli anni 30 non si andava a correre coi van. Da Napoli a Roma, per gareggiare all’ippodromo di Villa Glori, distrutto per costru ire il Villaggio Olimpico, ci si andava coi calessini. Ci voleva no giorni. Dormivamo nelle osterie. C'ero all'inaugurazione di Agnano e ho vinto con Pala dino la prima corsa gentleman di Tordivalle, nel 1959». MANI FORTI A 88 anni in pista Carmine va ogni 20 giorni. Scelta, non necessità: «Corro se ho il cavallo in condizione di fi nire fra i primi due, sennò che
Scelti i cavalli per la corsa sul lungomare
Carmine Di Vincenzo vince a Castelluccio dei Sauri con Illecito Sco in 1.14.6 sui 1600 metri: è il 7 settembre 2012
Di Vincenzo nelle scuderie di Cuma
vado a fare contro rivali più giovani di 60 anni? Nel 2009 volai dal sulky di Fetonte e finii in ospedale. Mi davano per morto. Tornai in scuderia, ab bracciai Fetonte, gli dissi 'rien
triamo insieme'. Fatto». La scu deria di Carmine è una dedica alla moglie, Bianca Mayer, di origini svizzere, che aveva un nonno speciale: l’ingegner Emi lio che realizzò la piazzetta di Capri e la Via Krupp. «Giubba esistente dal 1952: bianca con diagonale blu. Ho avuto circa 60 cavalli, molti allevati da me. Lavoravo assieme a Odoardo Baldi, grande amico e driver che ha guidato fino a 85 anni. Che sfide con Brighenti!». Gra zie all'ippica Carmine ha cono sciuto i personaggi più incredi bili. »Vittorio de Sica, un signo re, col quale spesso si cenava insieme a Via Veneto, parlando solo di cavalli. Lucky Luciano, costretto a vivere in Italia per evitare la galera in Usa: un tipo taciturno, distinto. O Alessan dro Finn, driver russo scappato
per la Rivoluzione d'ottobre, arrivò in Italia con 10 cavalli e un sacchetto di diamanti avuti dallo Zar come unica risorsa. Fece base in Italia e vinse tutto in Europa. Severo coi driver ita liani, ma con me parlava spes so. Fu lui a portare l'uso del cro nometro durante la guida». CARRIERA Per Carmine 2mila corse disputate. L'ultima ieri ad Agnano: 2° con Padre Padrone Par. Vinte? Poco più di 400. L'ultima con Super Cros, che nel 2014 insieme al Barone ne ha vinte tre. «Quella del 5 ago sto al Garigliano l'ho dedicata alla mia Bianca, morta da po co». Ultimo desiderio? «Torna re ad avere il patentino di alle natore, come fino agli anni 60. Non mi danno la licenza e non mi spiegano il perché». © RIPRODUZIONE RISERVATA
(lu. migl.) Definito il campo partenti della «Lungomare Trot Race», la manifestazione promozionale che domenica trasformerà il lungomare di Napoli, la popolarissima Via Caracciolo, in una pista dritta nella quale 8 cavalli, suddivisi in 4 batterie da 2, si sfideranno con il meccanismo del match race per dar luogo poi a due semifinali e una finalissima. Al via alcuni tra i più famosi professionisti campani come Vincenzo Pisquoglio dell’Annunziata, vincitore di due Derby e Gaetano Di Nardo, unico napoletano a trionfare nel Lotteria. Il tutto senza scommesse, senza premi in denaro, e nel pieno rispetto della salute degli animali, ma solo per far vivere a napoletani e turisti l’atmosfera di una corsa proprio a 15 giorni dal 66° Lotteria. Tutto in diretta su Unire Tv . DEMURO JR OK A PARIGI A Longchamp, vittoria di Cristian Demuro in listed (m 2400) con Billabong. A Newmarket 3° Dettori (Moheet) nelle Craven (gr 3 m 1600) vinte da Kool Company (Huges) e 2° Atzeni nelle Earl of Sefton (gr. 3 m 1800) conquistate da French Navy (Buick)
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Nuoto R Primaverili a Riccione
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ginnastica R Per un tweet greve
Stefano Arcobelli INVIATO A RICCIONE
A
tutta Fede, una satura Fede. Fedele al motto «sorprendere sempre» contro il logorio (e magari un po’ di noia), Federica Pellegrini si riprende tutta la scena — che non mollerà fino a stasera — e rivoluziona la sua giornata dei Primaverili, validi per qualifi carsi ai Mondiali di agosto a Ka zan. Fede si tuffa al mattino nei 200 dorso per un 2’09”41, un crono che le vale già il pass iri dato. Non nuota la finale, quasi per non fare ombra alla specia lista del suo club, Margherita Panziera (che si qualificherà in 2’09”63). Dovrebbe chiudere la staffetta 4x200 con l’Aniene ed invece la lancia. In prima fra zione, dunque anticipa di 24 ore i suoi amatissimi 200 sl, per provare a fare — se fossimo ai Mondiali — una sorta di esclu siva semifinale, visto che in batteria aveva tirato a pancia in su. Quel responso incoraggian te a dorso, che le serve ormai solo come allenamento, stavol ta le consente di chiudere per sempre «il capitolo 400» che le avevano rovinato la prima ap parizione in queste selezioni. I 200 sl in frazione di staffetta, Fede li tocca in 1’56”88, un cro no al di sotto del limite di 1’57”5. Sarebbe il secondo pass di giornata. Ma oggi, Fede anzi ché andarsene a passeggio ac cetterà la sfida da Alice Mizzau, lanciata dai 400 e 100 sl ed uscita dal Fedecomplex. Darà il contributo per il varo della 4x200 sl azzurra che in molti prevedono ambiziosa per Ka zan. Fede due volte, Ilaria Bian chi nei 100 farfalla al mattino (58”19) e l’entusiasta dorsista trevigiana in finale e poi brava
NIENTE DUBBI SUL LAVORO. MI MANCA IL VOLER VINCERE A TUTTI I COSTI NULLA DA DIMOSTRARE A CHI CRITICA DOPO UNA GARA STORTA FEDERICA PELLEGRINI 26 ANNI
a toccare per il record: tre don ne qualificati attraverso sensa zioni diverse. STANCHEZZA MENTALE C’è la Fede che nuota, si galvanizza
C’è il caso Ferlito Staffetta europea Ferrari-Fasana Federica Cocchi INVIATA A MONTPELLIER (FRA)
E’ Federica Pellegrini, 26: sui 200 sl ha un oro e un argento ai Giochi; 2 ori, 2 argenti e un bronzo iridati in vasca lunga IPP
Pellegrini, 200 sl di stanchezza «Non sono cattiva» 1 Ieri la 4x200 in cerca di conferme in vista della sfida di oggi della Mizzau: «Non vorrei essere appagata» (per quel centesimo che con sente all’Aniene di festeggiare un primato da 8’01”02), prova e intende convincere e convin cersi; e c’è la Fede che riflette: non pare preoccupata per il primo verdetto del tabellone sulla gara che conosce a mena dito; piuttosto, Fede ammette che sta mancando qualcosa ol tre le bracciare: «Devo intra prendere un percorso a livello mentale, per ritrovare un po’ più di cattiveria. Il problema è di testa, vivo una sorta di appa gamento per la carriera e che mi porta ogni tanto a non avere la cattiveria di sempre». Ieri se ra sono accorsi un po’ tutti quelli dello staff, dal manager Stefano De Alessi all’apneista Mike Maric, e i confronti su questa sorta di strano appaga mento in una fase cruciale pre Mondiali (per non dire a un an no dai Giochi), è un tema che Fede quotidianamente affron ta a Verona con il tecnico Mat teo Giunta e il fidanzato Filip po Magnini (ieri in staffetta ve loce 48”47 lanciato contro il 47”34 di Orsi, e con Dotto e Santucci in prima frazione
LA GUIDA Pirozzi a fatica sui 400 misti Oggi Paltrinieri ritrova i 1500 Gregorio Paltrinieri vince per la prima volta i 400 sl (dopo gli 800) non disputati in finale da Andrea Mitch D’Arrigo debilitato da un problema intestinale, e oggi va a caccia dei 1500. Stefania Pirozzi doma nei 400 misti solo nelle ultime bracciate Luisa Trombetti, da 3° crono italiano alltime. Piero Codia vince i 50 delfino ma è rimandato al Settecolli nei 50 farfalla (nel 2013 il primatista italiano prese i Mondiali a giugno). RISULTATI. Finali. Uomini. 400 sl: 1. Paltrinieri 3’49”30; 2. Lestingi 3’51”58; 3. Pizzetti 3’52”31; 4. Sciocchetti 3’54”32; 5. Maglia 3’56”58; n.p. D’Arrigo (problemi fisici). 200 dorso: 1. Mencarini 1’57”45 (3° t. ital alltime, 8° mond. 2015); 2. Ciccarese 1’58”63; 3. Sabbioni 1’58”78; 4. Turrini 1’59”30; 5. Gaetani 1’59”88. 50 farf.: 1. Codia
23”72; 2. Belotti 23”86; 3. Dotto 23”87; 4. Benatti 24”08; 5. D’Angelo 24”12. 4x100 sl: 1. Fiamme Oro 3’18”20 (Leonardi 49”51, Di Tora 51”71, Pizzamiglio 49”64, Orsi 47”34); 2. Team Lombardia 3’18”52 (4a f. Magnini 48”47); 3. Aniene 3’20”53; serie 3: 1a f. Dotto 48”40 (23”06); Santucci 48”84. Donne - 200 dorso: 1. Panziera 2’09”63 (qual. Mondiali); 2. Ramatelli 2’11”95 (rec. ital. jrs, prec 2’12”52 Lucconi del 2008); 3. Zofkov 2’12”81; 4. Rossi 2’13”74; 5. Esposito 2’14”05 (2’14”03). 100 far.: 1. Bianchi 58”26 (bat. 58”19, qual. Mondiali); 2. Di Liddo 59”44 (b. 59”16), 3. Tarzia 59”48 (’97); 4. Petronio (’98) 59”79; 5. Leoni 1’00”00. 400 mx: 1. Pirozzi 4’39”45 (1’01”62, 2’11”89, 3’36”43); 2. Trombetti 4’39”66 (1’04”35, 2’16”36, 3’36”20, 3° t.
48”40 e 48”84). SERENITÀ Fede evita dietrolo gie: «Sul lavoro fatto non ho dubbi. Sono altri i problemi: mi manca il fatto di voler vincere a tutti i costi. È sempre stata la mia forza, anche con qualche scherzetto dei 400, ma questa non è la Fede che conoscete da un po’. Sono arrivata ad un punto della mia carriera in cui penso di non dover dimostrare più nulla, compreso ai rosiconi che hanno tenuto la cresta bas sa per tanto tempo e che torna no fuori per una gara venuta peggio delle altre. No, non mi sento così insoddisfatta della mia carriera». Si sente, per dir la con Giunta «stanca», e lei in vece vorrebbe «essere lasciata in pace, a nuotare per divertir si, serena». Ma come si fa? Con tutte queste pressioni: dov’è fi nita la vera Fede? «Fuori dal l’acqua è felice, in America ha vissuto un mese fantastico», as sicura Matteo. Poi è tornata in Italia, e sono tornate certe in quietudini. Una Fede low profi le è possibile dopo tanti anni? © RIPRODUZIONE RISERVATA
ital. alltime); 3. Polieri 4’42”61 (p.); 4. Toni 4’47”07; 5. Cusinato 4’47”38. 4x200 sl: 1. Aniene 8’01”02 (rec. ital. soc., prec. 8’03”52 del 2009, Pellegrini 1’56”88, qual. Mondiali, Ceracchi 2’01”00, Durante 2’02”25, Panziera 2’00”89); 2. Fiamme Ori 8’01”03 (4a f. Pirozzi 1’59”66); 3. Esercito 8’06”62. OGGI (4a g.). Batterie ore 10, finali 17 (dirette Rai Sport 1): 200 sl donne, 200 mx uomini, 50 dorso D, 50 sl U, 50 rana D, 1500 sl U, 4x100 mx D, 4x100 mx U. LE CLOS (al.f.) Campionati sudafricani a Durban. Uomini: 200 sl Brown 1’47”44, Le Clos 1’47”89; 50 ra Van Der Burgh 27”20; 200 fa Le Clos 1’56”13, Rousseau 1’57”20. Donne: 100 ra Schoenmaker 1’08”85. BRITANNICI (al.f.) A Londra, Siobhan O’Connor nuota il miglior crono dell’anno dei 200 misti: 2’09”51. Uomini: 1500 sl Milne 14’58”25 (2º t. 2015); 200 do McNally 1’57”58. Donne: 100 sl O’Connor 53”83, Halsall 54”10.
Dopo il no iridato Phelps vola sui 100 farfalla (al.f.) Dopo aver chiarito che non andrà a Kazan, Michael Phelps si è rituffato in gara alla Pro Series di Mesa. Nei 100 farfalla, il 18 volte olimpionico che ieri è stato invitato ai Mondiali dal numero uno della Fina Marculescu («Non c’è nessun problema per noi, a lui possiamo dare una wild card perché è il più grande atleta della storia») nuota 52”92 e accede in finale con il miglior tempo. «Non farò i Mondiali – dice Phelps – accetto la decisione della Federnuoto e voglio dimostrare al mondo che sono diverso, migliorato. Sono stati mesi molto difficili, ma ho la testa più sgombra e voglio riscattarmi». Magari a Rio, la sua quinta Olimpiade. A Mesa una straripante Katie Ledecky che chiude i 1500 sl in 15’42”23 (1° t. 2015).
sempre stata una lot tatrice, una che non molla ma stavolta, Va nessa Ferrari, ha dovuto ar rendersi e rinunciare alla fi nale del concorso generale individuale in questi Europei di specialità a Montpellier. Questa volta non c’entrano tendini e muscoli, Vanessa, campionessa mondiale del concorso generale nel 2006, prima ginnasta italiana a compiere l’impresa, è debili tata dai postumi di una mo nonucleosi. RAMMARICO Il rammarico dell’azzurra dell’Esercito è tanto anche perché, assenti le big Mustafina e Iordache, c’erano i margini per fare molto bene. «Sono molto di spiaciuta — ha detto Vanessa subito dopo il forfeit —, que sti Europei potevano regalar mi soddisfazioni. Purtroppo dopo un periodo in cui mi sentivo sempre stanca e fuori forma ho fatto degli accerta menti e scoperto di avere avuto la mononucleosi. Fisi camente faccio ancora fati ca». La ragazza cresciuta alla corte di Enrico Casella, che l’ ha scoperta e ha fatto di lei una potenza della ginnastica, puntava nettamente al podio nella finale al corpo libero, ma nelle qualificazioni non è riuscita a entrare nelle mi gliori otto. «È ancora debili tata — spiega il direttore tec nico Casella — inutile ri schiare in una finale in cui non ha ambizioni di podio. Meglio riposarsi, recuperare e farsi trovare pronti per i Mondiali qualificanti di Gla sgow, a ottobre». SPERANZE Ma oggi pomerig gio, nella finale dell’all around femminile, ci sarà una Erika Fasana carichissi ma. Questo, senza l’ “ombra” della Ferrari e considerato il
suo grande momento di forma, potrebbe essere il “suo” Euro peo. Rispetto alle qualificazioni, dove si è piazzata al quarto po sto, Erika potrà migliorare il punteggio che era stato abbassa to di tre decimi al corpo libero per colpa di un piede fuori peda na. Lei ci crede, vuole godersi lo spettacolo da protagonista: «Le qualificazioni sono andate bene, ma avendo sporcato il corpo li bero con quell’errore — spiega la comasca della Brixia —, sono stata un po’ più bassa nei pun teggi. E poi nella seconda suddi visione, dove ho gareggiato io, le giurie erano ancora un po’ stret tine di manica”. Erika però vuo le divertirsi e godere appieno di questa opportunità: «Voglio gio carmela — annuncia — e cerca re di non sentire troppo il peso di questa pressione. La russa Kha renkova e la Downie sono le più toste da superare tra quelle che mi stanno davanti. Sarebbe inu tile nascondersi, le possibilità di un buon risultato ci sono: sta a me cercare di sfruttarle». RIZZELLI Con la Fasana nella fi nale a 24, a seguito del forfeit della Ferrari, entra la giovane Martina Rizzelli, anche lei pro dotto brixiano, che si è pure qua lificata nella finale alle parallele asimmetriche di domani. FERLITO Non sarà tra le protago niste del weekend invece Carlot ta Ferlito. La catanese, argento alla trave a Berlino, era rimasta fuori dalla finale del suo attrez zo ancora una volta per un sof fio. Grande la sua amarezza sfo gata a caldo con un tweet greve («Sono abituata a star fuori dal le finali per pochi millesimi e so no abituata a prendermela nel c... Supererò anche questa str...»), poi cancellato ma stig matizzato dalla Federginnasti ca: «Ci dissociamo dal tweet del la Ferlito — fanno sapere dalla federazione — sia nel contenuto che nella forma e nel linguag gio». Trave o social, si tratta sempre di trovare l’equilibrio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sun Yang, 1500 lenti: 15’00”73 Non farà Kazan? (al.f.) In chiusura dei campionati cinesi di Baoji, Sun Yang vince i 1500 sl in 15’00”73, 5° crono dell’anno. Si profila una rinuncia a Kazan? Uomini: 400 mx Huang Chaosheng 4’12”89. Donne: 400 mx Ye Shiwen 4’36”58. SUPER BOYLE (al.f.) Lauren Boyle (N.Zel) vince gli 800 sl a Auckland in 8’23”57 (3° t. 2015). Domina anche 200, 400 e 1500 sl (1’59”29, 4’06”13, 16’22”76). FULMINE TSURKIN (al.f.) Ai bielorussi a Minsk, Tsurkin vince i 100 farfalla in 51”44 (r.n.) davanti a Sankovich (51”57, 2°-3° t. 2015).
Vanessa Ferrari, 24, oro iridato 2006 nel concorso generale LAPRESSE
Uomini: Edalli nella finale a 24 Ludovico Edalli, ginnasta della Pro Patria Bustese impegnato sul giro completo dei sei attrezzi ai Campionati Europei individuali, si è qualificato nel concorso generale con il totale di 81.724 (23a posizione). In testa alla classifica provvisoria il bronzo europeo Oleg Verniaiev (89.832), seguito da Oleg Stepko e Daniel Purvis. Tra i
migliori otto all’attrezzo Matteo Morandi con 15.433 agli anelli (ottavo punteggio) e Alberto Busnari con il personale di 15.433 (terzo punteggio) al cavallo con maniglie. Oggi sono in programma le finali del concorso generale femminile e di quello maschile. Domani finali di specialità. In tv diretta su Rai Sport 2 dalle 15
Tennis R Masters 1000 di Montecarlo
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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VOLÉE DI ROVESCIO di PAOLO BERTOLUCCI
MAI IN GIOCO E SPAESATO, STAN SI È TRADITO
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tan Wawrinka non ha tradito il mio pronostico e le favorevoli impressioni offerte all’esordio del torneo di Montecarlo, ma ha tradito se stesso e la sua qualifica di campione. Con Dimitrov lo svizzero non aveva idea di dove si trovasse, certamente non sul campo da tennis. Non è tanto la severa lezione subita a doverlo preoccupare ma il modo in cui è arrivata e per come non ha giocato. Stan non è stato in grado di giocare un singolo colpo, non ha mai dato l’impressione di volersi ribellare alla sconfitta e in alcuni momenti addirittura è parso solo desiderare di rientrare il prima possibile negli spogliatoi. Anche il giorno prima alle 10.30 aveva inaugurato la giornata, e l’orario da questo punto di vista non può aver influito. La scarsa velocità di palla del servizio nel primo set poteva lasciar pensare a un problema fisico, ma la ritrovata spinta nella seconda frazione ha fatto cadere questo potenziale alibi. La grandezza di Djokovic, Federer e Nadal e dei loro incredibili successi risiede nel fatto che questi fenomeni nelle giornate meno luminose riescono a trovare come per magia il bandolo della matassa e a uscire indenni dalle trappole di partite scabrose. Con cuore, personalità e alzando in ogni caso l’asticella del rendimento nei momenti decisivi. Di sicuro Wawrinka non fa parte di questa èlite, e dovrà trovare dentro di sè le soluzioni ai fallimenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Roger Federer, 33 anni, eliminato ieri agli ottavi in due set dal francese Monfils AP
La disperazione di Stan Wawrinka, 30 anni, fuori da Montecarlo per mano di Dimitrov AFP
Federer e Wawrinka insieme sulla via di casa
1Monfils e Dimitrov eliminano i finalisti di un anno fa. Roger:
«Mai stato padrone». Stan, ultimo campione: «Non ero in campo» Vincenzo Martucci INVIATO A MONTECARLO twitter @VinceMartucci
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risha e Lamonf non li scopri oggi, anche se og gi esplodono in mondo visione con nome e cognome, come Grigor Dimitrov e Gael Monf ils c he eliminano Wawrinka e Federer, i finalisti svizzeri di dodici mesi fa a Montecarlo. Il bulgaro e il fran cese, così diversi di fisico, aspetto e tecnica, sono fra i guastafeste più pericolosi del circuito, un concentrato spinto di talento finora mai espresso compiutamente. Parliamo di nitroglicerina pura, col sorriso che conquista e la passione — contraccambiata — per le don ne. Come dice la sfilza di con quiste del Moro di Francia e quella ancor più nobile del fi danzato ufficiale di Maria Sha rapova. Chiamati nei quarti a un incrocio da scintille fra nar cisi da grandi ribalte. SOLIDITÀ Dimitrov è l’eroe del
lo sport bulgaro che ha fatto buone scuole, tutte all’estero. A 23 anni, non gli basta più esse re l’elegantissimo sosia di Fede rer: «Tutto è cambiato perché sono a posto fisicamente». In realtà è cresciuto di testa e foto grafa al meglio l’harakiri di Wawrinka: «D’accordo, lui non ha giocato il suo miglior tennis, ma io gli ho fatto il break al pri mo game e sono salito in fretta in cima al match. Ho fatto un
I RISULTATI Principali risultati Masters 1000 di Montecarlo (3.288.530 euro, terra), gli altri su www.gazzetta.it Singolare, ottavi: Djokovic (Ser) b. Haider Maurer (Aut) 6-4 6-0; Nadal (Spa) b. Isner (Usa) 7-6 4-6 6-3; Monfils (Fra) b. Federer (Svi) 6-4 7-6 (5); Dimitrov (Bul) b. Wawrinka (Svi) 61 6-2 Doppio, 2°turno BOLELLI-FOGNINI b. Rojer-Tecau (Ola-Rom) 3-6 7-5 13-11 Oggi, ore 10.30. Campo centrale: quarti, Berdych (R.Cec) c. Raonic (Can), a seguire Dimitrov (Bul) c. Monfils (Fra), Djokovic (Ser) c. Cilic (Cro), Nadal (Spa) c. Ferrer (Spa).
bel lavoro, ho giocato il mio gioco e ho fatto meno errori. Sono stato molto consistente». Era il suo punto debole: un col po sì e uno no, un game forse, un altro quasi, un set circa e un altro chissà, e via andare. Gri gor è aiutato dall’orrido Stan: «Semplicemente non avevo vo glia di star lì, in campo, non so nemmeno dov’ero, non è que stione di punteggio è che non accetto di aver giocato così ma le». Grigor sta capendo se stes so: «Già contro Fognini ho espresso un buon livello, e mi sono ripetuto. Non devo fare molto di più. Non devo improv visare così tanto. Io, sostanzial mente, devo giocare solido. Fi nalmente ho più fiducia e rie sco a ripetermi». Senza spec chiarsi nei colpi e cercare l’applauso. «La mia partita da sogno potrebbe essere a Wim bledon. Ma sono cresciuto sulla terra, per cui mi ci sento a mio agio». Quindi la pazienza è istinto, non sacrificio: «Ma poi devo attaccare, sono un gioca tore aggressivo e mi piace es serlo».
VERSO I QUARTI
ROGER O STAN? LA HINGIS A CACCIA DEL COMPAGNO DI DOPPIO PER RIO 2016 «Martina ha chiesto prima a Roger, che s’è preso un po’ di tempo per rispondere, e poi l’ha chiesto a me. Ma io non voglio mettermi in mezzo visto che lei l’ha chiesto prima a Roger. E non voglio dirle sì subito. Aspetterò cosa dice Roger: non farò niente alle sue spalle». Così Wawrinka racconta la storia di Martina Hingis che sta cercando un compagno di doppio misto per Rio 2016. Perdendo con Monfils, Federer rimanda l’appuntamento con le 200 vittorie sulla terra rossa, a quota 199 successi e 62 k.o.; Gli unici giocatori in attività ad aver superato quella soglia sono tutti spagnoli: Nadal, Ferrer e Robredo.
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IL DOPPIO AZZURRO
Nadal piega Isner, ma che fatica
1Lo spagnolo supera il gigante americano in due ore e tre set. Djokovic avanti facile yan, si distrae sul 64 del tie break, con due set point a di sposizione. Il primo glielo can cella Rafa con l’ace, il secondo lo sbaglia lui con un dritto faci le. Dopo di che si disunisce e re gala tutti gli ultimi punti, fino all’86 per lo spagnolo. Poi rea gisce prendendosi il secondo set, ma lo sforzo, con l’attacco della rete, gli costano energie preziose per il terzo set.
INVIATO A MONTECARLO
«U
na grande vittoria». Rafa Nadal festeggia il successo su Isner come se avesse vinto il torneo. Eppure ci mette due ore e tre set a piegare il gigante John Isner, da tre anni numero 1 del tennis americano: «Ho perso in tre set a Rio, ho perso in tre set a In dian Wells e ho perso in tre set a Miami. Perciò, spezzare questa serie con una vittoria in tre set era importante. Anche perché ho perso il secondo set con lui 040 e possibilità di 53, invece l’ho ceduto per 64. Mi ha fatto un po’ male. Ma è stato molto importante come ho reagito nel terzo, mentalmente è stato mol to positivo, e ho alzato anche un po’ il livello del tennis, rima nendo più vicino al campo: nel primo set stavo troppo lontano e non potevo essere aggressivo. Per me è stato davvero impor tante questo successo». La nuo
très vite
LA PANTERA Monfils è il mani festo delle banlieu di Parigi: pa dre della Guadalupe, madre della Martinica, alto e magro come una pertica, un viavai di allenatori per imparare a vivere sulla strada del tennis. «Sono stupito di come cresco sempre più in potenza, posso colpire forte da fondo ed essere ag gressivo». Nadal lo teme e lo chiama «la pantera», Federer lo soffre: «Gael gioca in un modo diverso da chiunque altro, sta lontano dal campo ma riesce a trovare profondità, effetti e an goli su qualsiasi palla. Mi sor prende. Ha un potenziale in credibile, ho avuto spesso diffi coltà a batterlo. Ma certo avrei potuto servire meglio, variare di più e usare lo slice di rove scio; è il primo torneo dell’an no sulla terra, nessuno è ancora a posto». Nel 2014 ci ha vinto sul cemento di Cincinnati e di New York, ma la rimonta da due set sotto, salvando due ma tch point, gli ha pregiudicato un altro Slam. E ci ha perso net to sulla terra di Lille, ma con la schiena a pezzi. Stavolta, Roger sa che dovrebbe dare l’assalto alla baionetta, ma perde il pri mo set perché, avanti 31, smarrisce tempo e posizione in campo. E perde il secondo per ché è titubante davanti ai pas santi dell’avversario, cambia spesso idea, colleziona 38 erro ri (21 di dritto), si suicida sul 53 del tiebreak e promuove Monfils ai primi quarti a Mon tecarlo. «Non ho mai avuto la sensazione che le cose andasse ro come volevo». Grisha e La monf non li scopri oggi.
Rafa Nadal, 28, è ai quarti dopo la sofferta vittoria di ieri su Isner ACTION IMAGES
va racchetta non gli dà ancora quel che cerca, ma l’8 volte re di Montecarlo sorride come non gli accadeva da mesi: «Il proble ma, sia che vinco sia che perdo, sono io e soltanto io, non le cor de o la racchetta o altro». Anche perché, se vince il primo set, de ve ringraziare il calo del gran battitore di 2.08. Che, a dispet to del gran tifo dei gemelli Br
«HO REAGITO BENE ALZANDO IL LIVELLO DEL MIO TENNIS: È UN SUCCESSO DAVVERO IMPORTANTE» RAFA NADAL N.5 DEL MONDO
VOLATA Si comporta molto me glio Novak Djokovic, sia pure contro un avversario meno noto come Haider Maurer. Dopo un primo set equilibrato, il numero 1 del mondo vola via tranquillo in 56 minuti verso i quarti con tro il redivivo Marin Cilic. Che sta recuperando dai problemi alla spalla. «L’ho battuto 11 vol te su 11, ma è un campione Slam. Ho sempre trovato le so luzioni contro di lui, ma non ha niente da perdere...». v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bolelli e Fognini, che colpaccio Salvano due match point e spinti dal tifo volano ai quarti
Da sinistra Fabio Fognini, 27 anni, e Simone Bolelli, 29 anni EPA Simone Bolelli e Fabio Fognini funzionano, sia come amici che come tennisti. Ancor di più come doppisti. A gennaio hanno vinto uno storico titolo agli Australian Open, a marzo sono arrivati in finale nel Masters 1000 di Indian Wells, e ora in quello di Montecarlo accendono la folla italiana battendo la coppia testa di serie numero 3, formata dall’olandese Jean-Julien Rojer e dal romeno Horia Tecanu, una coppia di specialisti, non di buoni singolaristi come gli azzurri. E ci riescono rimontando un set e
salvando due match point al super-tiebreak. Bravi. Relegati sul campo 2 dai tanti singolari nobili della giornata, spinti dal pubblico, hanno avuto un aiutino dalla fortuna col break all’ultimo game del secondo set, grazie a un net, poi però hanno annullato due match point, prima con un delizioso lob di rovescio di Fognini e poi con un passante in corsa di Bolelli. Chiudendo poi la partita 13-11. Nei quarti affrontano la coppia di Francia, non Monfils-Tsonga, ma Roger Vasselin-Mathieu, teste di serie numero 8. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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NEGRITA
VENERDÌ 17 APRILE • ORE 22.00
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TUTTENOTIZIE ATLETICA/1
1VELA: MINI 6.50 (r.ra.) Arthur-Leopold Léger e Pierre Marie Bazin su Voile des Anges hanno vinto «al fotofinish» il Gran Premio d’Italia Mini 6.50 precedendo di un minuto Alberto Bona e Pietro D’Alì su Onlinesim. Nella categoria scafi di Serie si sono imposti Nacho Postigo e Pablo Santurde su Vamos Vamos.
ATLETICA/2 ATLETICA
I Mondiali 2021 dati a Eugene Prima volta Usa Eaa polemica Per la prima volta gli Stati Uniti ospiteranno i Mondiali. La Iaaf ha infatti assegnato l’edizione 2021 a Eugene (Oregon), città sconfitta da Doha nella corsa per il 2019. Il consiglio, riunito a Pechino, ha deciso di saltare il consueto processo di assegnazione e di premiare direttamente Eugene, come fece con Osaka 2007. La scelta è maturata alla luce delle osservazioni del governatore dell’Oregon, del Comitato olimpico Usa e dell’Nbc sui vantaggi di assegnare i Mondiali agli Stati Uniti. Le prossime edizioni si svolgeranno a Pechino (2015), Londra (2017) e Doha (2019). Non tutti condividono la decisione. Il norvegese Svein Arne Hansen, sabato scorso eletto alla testa della federazione europea, non ha esitato a esprimere il proprio malcontento: «Sono molto sorpreso per i criteri adottati – ha detto –: la Iaaf sapeva che Goteborg era una seria candidata. La federazione svedese e la città, che nel 2021 celebrerà il proprio 400° compleanno, da tempo erano impegnati per l’obiettivo, ma non hanno avuto alcuna possibilità. Una cosa simile all’interno della Eaa non sarebbe successa».
GOLF
Manassero e Crespi settimi a Shenzen Matteo Manassero e Marco Crespi sono settimi con -3 dopo il primo giro dello Shenzen International, torneo dell’European Tour in corso nell’omonima città in Cina (par 72; montepremi 2.375.000 euro). In testa c’è lo sconosciuto cinese Wen-yi Huang con -6, che vanta un colpo in meno rispetto al corano Byeong Hun An, il thailandese Aphibarnrat, il cileno Aguilar e lo statunitense Uihlein. Renato Paratore è 46° sul par; rischia il taglio anche Edoardo Molinari, 97° con +3. RYDER CUP 2022: PORTOGALLO RINUNCIA Il Portogallo ha rinunciato alla candidatura per la Ryder Cup 2022, che sarà ospitata in Europa. Il presidente della federazione nazionale, Manuel Argellos, ha motivato la scelta con la situazione economica. Restano in corsa Italia, Austria, Germania e Spagna. Il percorso romano del Marco Simone Golf Club è stato recentemente ispezionato dal Bid Management Team del trofeo.
Matteo Manassero, 21 anni GETTY
«Schwazer se ne assumerà le responsabilità» 1Il dottor Fiorella replica alle nuove affermazione del marciatore altoatesino
Pierluigi Fiorella e Alex Schwazer agli Europei di Barcellona 2010 COLOMBO
Valerio Piccioni
«A
lex Schwazer si assumerà le re sponsabilità del le nuove affermazioni». Così ha risposto all’Ansa Pierluigi Fiorella, il medico della Fi dal rinviato a giudizio nel processo penale per il caso Schwazer e tirato in ballo dallo stesso atleta nella nuo va memoria presentata ai
magistrati di Bolzano. Il mar ciatore ha parlato di un incon tro a Parma in cui rivelò a Fio rella il suo doping. Il medico ri sponde che «ci sono evidenze ben diverse che verranno mo strate nella corretta fase pro cessuale». RESPONSABILITA’ Per Fiorella assistito dagli avvocati Ales sandro Lovato e Marco Riponi «sono anni che Alex Schwazer racconta delle cose, tra confe
RUGBY
Alfredo Gavazzi, Bernardo Borri, Giancarlo Dondi, Gian Franco Bellè
IDEALI Dondi trattiene la commozione, ma è emozionato. «In tanti mi state ringraziando – dice – ma sono io che devo ringraziare tutti voi. Chi ha pensato questa festa, per esempio, chi ha voluto questo libro, splendida sorpresa. I principi del rugby non vengono mai meno. Per me è una giornata speciale come una delle vittorie azzurre più belle. Ho
renze stampa in lacrime e inter rogatori agli organi inquirenti della giustizia sportiva e ordi naria, avanti alla quale aveva fatto e ribadito precise e ben differenti affermazioni. Oggi Alex Schwazer cambia versio ne e ha il progetto di andare al le Olimpiadi e ottenere uno sconto di pena, e quindi convo ca conferenze stampa dove ri ceve strette di mano. Schwazer si assumerà la responsabilità di tali nuove affermazioni». FRA CONI E BOLZANO L’appun tamento è dunque per il proces so penale, che prende il via il 29 aprile a Bolzano. Ma il 24 Schwazer sarà di nuovo alla procura antidoping del Coni per la richiesta di sconto della sua squalifica, che scade il 29 aprile, ma del 2016. In realtà, allo stadio Olimpico, davanti ai procuratori «sportivi», Fiorella è già comparso. Ma rispose solo sul caso del bentelan degli staf fettisti (su cui il Tribunale Na zionale Antidoping assolse tut ti gli incolpati). Avvalendosi della facoltà di non rispondere su Schwazer vista la sua posi zione di «indagato» a Bolzano. A questo punto, la procura Coni ha riconvocato il medico. Che ha chiesto di essere sentito do po il 29 aprile, giorno della pri ma udienza del processo che lo vede a giudizio per «favoreg giamento» della legge antido ping. A quel punto il medico dovrebbe rispondere nel meri to all’accusa di essere stato al corrente del doping di Schwa zer. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BOXE
Dondi, che festa per gli 80 anni «Bella come un trionfo azzurro» A Parma anche Gavazzi e Brunel
PARMA — Adesso c’è anche un bel libro a celebrarne la carriera: «La mia vita nel rugby», curato da Gian Franco Bellè. Giancarlo Dondi, l’uomo che in sedici anni di presidenza federale ha fatto fare al movimento tricolore un salto di qualità epocale, ingresso nel Sei Nazioni compreso, domenica ne compie 80. Ieri, presso la Club House della Rugby Parma, la «sua» società, dove è stato giocatore, dirigente e presidente, amici di ieri e di oggi lo hanno festeggiato. Con semplicità e calore.
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creduto in certi ideali e per questi ho dato tutto. Ne è valsa la pena. Gli 80 anni? Guardo avanti». SVOLTA Tra i ringraziamenti, anche quelli per Alfredo Gavazzi, al quale Dondi ha passato il testimone di n.1 Fir nel 2012, meritevolmente presente insieme al c.t. Jacques Brunel, nonostante certi episodi recenti e i problemi coi giocatori azzurri di queste ore. «Non sempre abbiamo avuto le stesse idee – ammette Gavazzi del predecessore – ma il confronto ci ha fatto crescere. Ho una grande considerazione di Giancarlo, nel mondo ovale è di gran lungo il miglior politico che abbia conosciuto. E’ stato l’uomo della svolta e ha ancora tempo per fare grandi cose. Lo invito a farle». Gli aneddoti e i ricordi si sprecano: alcuni li racconta Mimmo Mancini, che di Dondi, è stato compagno di scuola e di squadra, altri Bernardo Borri, presidente padrone di casa. E’ il rugby che profuma di buono. Andrea Buongiovanni
Domani notte Mangiacapre su Sportitalia (r.g.) Domani notte diretta alle 2 su SportItalia per Venezuela-Italia delle World Series in cui Barnes e Mangiacapre possono conquistare direttamente la carta olimpica La 13° giornata è iniziata ieri con la sfida a Londra tra la Gran Bretagna e Cuba. Oggi a Kiev: UcrainaRussia; Sanya: Cina-Messico. Domani, Blida: AlgeriaMarocco; San Luis: ArgentinaKazakistan; Stettino: PoloniaUsa; S. Juan: PortoricoAzerbajan; Maiquetia: Venezuela-Italia. SU EUROSPORT (r.g.) Oggi a Le Cannet (Fra) si assegna la cintura UE superleggeri tra Ahmed El Mousaoui (Fra. 21-11) 25 anni e Junior Witter (Ing. 43-7-2) 41 anni, in attività dal 1997, ex iridato 2007. Diretta su Eurosport dalle 20.30. La vacante cintura UE supergallo sarà disputata in Francia il 27 giugno o il 4 luglio, tra il locale Anthony Buquet (12-6-2) e l’italiano Giodi Scala (7-1). GIAPPONESE (r.g.) A Osaka (Gia), Shinsuke Yamanaka (230-2), titolare dal 2011, all’ottava difesa, mantiene la cintura WBC gallo, spedendo Ricardo Santillan (Arg. 23) ko 7.
RITORNO RIGAUDO DOPO 613 GIORNI Elisa Rigaudo, bronzo olimpico della 20 km di marcia a Pechino 2008, ora allenata da Patrick Parcesepe, rientrerà in gara domani (alla tappa del Challenge Iaaf di Rio Maior, in Portogallo) dopo la seconda maternità e 613 giorni lontana dalle competizioni. Con lei anche Eleonora Giorgi e, tra gli uomini, Giorgio Rubino, Marco De Luca, Matteo Giupponi e Federico Tontodonati. CALÌ OK (si.g.) Mercoledì a Palermo, al memorial Roberto Cerasola, 18”0 nei 150 (+1.1) di Vincenza Calì. PISTA MONDO (si.g.) Conclusa la tournée sudamericana per l’iridato del martello Pawel Fajdek (Pol), che ha lanciato a 79.79 a Buenos Aires (Arg). A Chengdu (Cina). Donne. Martello: Wang Zheng 74.92 (mpm ‘15)/73.02. A San Paolo (Bra). Uomini. Lungo: Melo 8.12 (+1.7, mpm ‘15=). Peso: Romani 20.90 (r.n.). A Kumamoto (Giap). Uomini. 5000: Ngatia (Ken) 13’13”66 (mpm ‘15). A Redit (Mau). Uomini. 100 (+1.4): Mosito (Les) 10”11 (r.n.). STRADA ITALIA (d.m., m.m.) A Torino (Tutta dritta, km 10). Uomini: 1. Kanda (Ken) 28’56”; 2. Rachine 29’00”; 4. Bona 30’10”. Donne: 1. Brogiato 34’19”; 2. Merlo 34’30”; 3. Morano 34’42”; 4. Epis 34’55”. A Sedico (Bl), km 23. Uomini: 1. Boudalia; 2. Cominotto. Donne: 1. Dal Ri. Mezza Mira, Ve (dei Dogi). Uomini: 1. Ngeno (Ken) 1h05’49”; 3. Zanatta 1h06’21”; 4. Rutigliano 1h06’43”. Donne: 1. H. Jepkurgat (Ken) 1h10’51”; 2. Desco 1h15’29”; 3. Bertone 1h16’11”. Mezza Firenze (Vivicittà). Uomini: 1. Kariuki (Ken) 1h03’06”. Donne: 1. Mukasakindi (Rua) 1h16’18”. Maratona Cagliari. Uomini: 1. Nasef (Mar) 2h21’02”. Donne: 1. Vrajic (Cro) 2h53’26”.
BASEBALL QUARTA IBL (m.c.) Padova difende il primato dall’assalto dell’ambizioso Nettuno (con il dubbio Imperiali). Il clou della quarta di andata inizia con il duello tra i lanciatori stranieri Quevedo ed Estrada. Il derby emiliano scatta a Parma con Fleming e Camacho. San Marino taglia invece il deludente Romulo Sanchez e contro Godo si affida a Rodney Rodriguez, che si trova di fronte Uviedo. Rimini è di scena a Roma e parte con Candelario contro Norberto Gonzales. Nettuno 2 privo di Valerio Simone. 4° turno, gara 1, oggi: ore 20 Parma-Bologna; 20.30 PadovaCittà di Nettuno, a Roma Nettuno2Rimini, San Marino-Godo. Classifica: Padova 833 (5-1); Rimini, Bologna 667 (4-2); San Marino 500 (3-3); Città di Nettuno 400 (2-3); Nettuno2, Parma 333 (2-4); Godo 200 (1-4)
GHIACCIO MONDIALI FIGURA SQUADRE Stati Uniti, con una grande Gracie Gold, al comando dopo la 1a giornata dei Mondiali di figura a squadre a Tokyo. Uomini. Corto: 1. Hanyu (Giap) 96.27; 2. Yan Han (CHN) 87.13; 3. Brown (Usa) 86.48. Donne. Corto: 1. Gold (Usa) 71.26; 2. Tuktamysheva (Rus) 70.93; 3. Radionova (Rus) 68.77. Danza. Corto: 1. Weaver-Poje (Can) 73.14; 2. ChockBates (Usa) 72.17; 3. Papadakis-Cizeron (Fra) 70.86. Classifica: 1. Stati Uniti 48; 2. Giappone 43; 3. Russia 43; 4. Canada 31; 5. Cina 27; 6. Canada 21.
PALLANUOTO CHAMPIONS Oggi, alle 19 (diretta RaiSport 2), anticipo della nona giornata tra Brescia e Barceloneta (Spa). Classifica: Pro Recco 24; Eger (Ung) 13; Barceloneta 11; Radnicki (Ser) 9; Olmpiacos (Gre) 7; Brescia 5. A NAPOLI (f.nap.) Dai complimenti reciproci alle polemiche. Con cinque giorni di ritardo, l’Acquachiara denuncia due brutalità non rilevate nella finale di Euro Cup persa col Posillipo: un colpo di Klikovac a Scotti Galletta (stagione finita per la rottura del tendine del pettorale) e un morso di Renzuto alla mano di Perez. L’Acquachiara ha anche inviato foto e filmati alla Len. «Le accuse? Solo pretattica», risponde il Posillipo: il 22 aprile c’è un nuovo derby, nei quarti dei playoff di A-1.
PESI PIZZOLATO SESTO Agli Europei di Tbilisi (Geo), Antonino Pizzolato è sesto negli 85 kg; Maria Grazia Alemanno nona nei 69 kg donne. Erano gli ultimi due azzurri iscritti. Uomini. 85 kg: 1. Hennequin (Fra) 367 (165+202); 2. Dudoglo (Mol) 362 (165+197); 3. Novikau (Bie) 361 (166+195); 6. Pizzolato 346 (155+191). Donne. 69 kg: 1. Sazanavets (Bie) 255 (115+140); 2. Kondrashova (Rus) 235 (105+130); 3. Ibrahimli (Aze) 233 (103+130); 9. M.G. Alemanno 202 (91+111). Oggi: 75 kg D, 94 kg U. In tv: dirette Eurosport ore 15 e 18.
RUGBY GREEN TORNA IN ITALIA (e.sp.) Craig «Toni» Green tornerà ad allenare in Italia, nella Tarvisium, storica formazione di Treviso che ha militato in serie A e ha sfornato grandi campioni, tra tutti i Francescato. La formazione trevigiana, in piena lotta nei playoff promozione della serie A, affiderà dal prossimo agosto la guida tecnica (da 4 stagioni a capo di Roberto Favaro) della squadra all’ex All Blacks e giocatore del Benetton, club che ha anche allenato per 5 stagioni (2002/2007) vincendo 4 scudetti. CORWELL INGLESE (i.m.) Matt Corwell apertura del San Donà lascerà l’Italia a fine stagione per diventare team manager del Leicester in Premiership. EUROCOPPE Stasera alle 20.45, Edimburgo-Dragons è la prima delle semifinali di Challenge (l’italiano Marius Mitrea assistente). Domani. Champions: Clermont-Saracens (ore 16.15). Challenge: Gloucester-Exeter (20.45). Domenica. Champions: Tolone-Leinster (ore 16.15). Tutte le partite in diretta su Sky Sport Plus.
TIRO A VOLO COPPA MONDO Decisi i convocati per la 3a prova di Coppa del Mondo da domenica 26 aprile a Larnaca (Cip). L’Italia ha già 9 delle 10 carte olimpiche che può conquistare: ne manca solo una nella fossa donne, per la quale sono in corsa Deborah Gelisio, Jessica Rossi e Federica Caporuscio, ovviamente tutte e tre convocate dal c.t. Albano Pera. Che per il maschile ha chiamato Mauro De Filippis, Simone Prosperi e Fabio Sollami . Double trap (c.t. Mirco Cenci): Daniele Di Spigno, Davide Gasparini e Antonino Barillà. Skeet (c.t. Andrea Benelli) uomini Riccardo Filippelli, Luigi Lodde, Valerio Luchini; donne Chiara Cainero, Chiara Di Marziantonio (al debutto) e Diana Bacosi.
HOCKEY GHIACCIO PLAYOFF NHL Così mercoledì in gara-1 dei quarti di Conference dei playoff Nhl. Eastern: Montreal-Ottawa 4-3; Washington-NY Islanders 1-4. Western: Nashville-Chicago 3-4 rig.; Vancouver-Calgary 1-2.
IPPICA IERI 17-19-12-3-9 A Napoli (m 2100): 1 Pioneer Gar (G. Ruocco) 1.13.8; 2 Ornette Coleman; 3 Ribes Nero; 4 Ormes de Pez; 5 Point Lavec Canf; Tot.: 2,19; 1,45, 2,42, 6,51 (15,25). Quinté: 29.363,89. Quarté: 1.318,74. Tris: 160,51. OGGI QUINTÉ A PADOVA Al Breda (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Pilar Grif (5), Pedro Almodovar (12), Munter (15), Madyson de Gloria (11), Runymede Fas (14) e Ragazzo dei Sogni (6 ). Si corre anche - Trotto: Foggia (15.10), Montegiorgio (15.15). Galoppo: Roma (15.30).
PALLAMANO QUARTA SEMIFINALISTA (an.gal.) Da oggi a domenica a Chieti la poule
Vincenzo Mangiacapre BOZZANI
playoff maschile stabilirà il nome della 4a semifinalista-scudetto. Oggi (ore 18.30, diretta streaming su figh.it) Trieste-Carpi. Domani (ore 18,30) Albatro-perdente Trieste-Carpi. Domenica (ore 18.30) Albatro-vincente Trieste-Carpi. FUTURA ROMA OK (an.gal.) A Szeged (Ung), il team federale Futura Roma si è imposto 26-21 (14-11) sulle padroni di casa del Kke Szeged, nel 14° turno della Hungarian-Italian League femminile, conquistando la terza vittoria nel torneo e riscattando la sconfitta del giorno prima per 31-27.
TUFFI DUBBIO CAGNOTTO (al.f.) Da oggi a domenica a Bolzano tricolori invernali. In dubbio la presenza di Tania Cagnotto che ha superato un’influenza gastrointestinale, ma ha un dolore al tallone sinistro (stamattina se ne saprà l’entità). Le gare (diff. Raisport) valgono come selezione per gli Europei di Rostock (ultima prova) e per i Mondali di Kazan.
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
AltriMondi R
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
posizioni diverse? Io non le ho viste e non le vedo. Poi ognuno ha i suoi occhiali. La fiducia? Non voglio neanche considerare questa ipotesi, pensa un po’ te». Tutto quello che dichiara Bersani va letto attraverso questa lente: fac cio la lotta al segretario, non intendo votare l’Italicum, ma non voglio neanche scissioni.
IL FATTO DEL GIORNO ACQUE AGITATE NEL PARTITO
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Il premier Matteo Renzi, 40 anni. Oggi incontrerà il presidente americano Barack Obama alla Casa Bianca
Sarebbe strano che un terzo del partito votasse contro una legge voluta dal segretario e approvata in tutti i collegi del Pd e non ci fosse nessuna conseguenza. Diciamo che ai tempi del Pci non sarebbe successo. Ancora più strabiliante, se Renzi mettesse la fiducia, sarebbe non votare la fiducia al governo e restare nella ditta, come dice Bersani. Ma se Renzi mettesse la fiducia, Mattarella non si metterebbe di traverso. Il Quirinale ha fatto sapere che non è sua competenza en trare nel merito di una que stione come la fiducia. Matta rella è molto diverso da Na politano. Del resto c’è il pre cedente di De Gasperi, un precedente che a quanto pare fa giurisprudenza.
Quest’ ultima vittoria sulla legge elettorale 5 dimostra che la marcia di Renzi è inarrestabile?
1Prove di dialogo nel Pd il giorno dopo lo scontro sull’Italicum Bersani intanto ricompatta la minoranza: «Nessuna ritirata» di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Che conseguenze potrà avere questa marcia trionfale di Renzi su tutta la linea, la mi noranza interna sgominata e tremante, l’alleato di governo senza diritto di scegliere il suo ministro (Quagliariello contro una donna), l’ex amiconemi co Berlusconi frantumato sot to il prossimo meno 10% delle Regionali, almeno stando ai sondaggi.
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Che conseguenze? Nessuna conseguenza particolare, si direbbe, se non quella che la legislatura arriverà naturalmente alla sua scadenza naturale del 2018, se non interverranno fattori esterni, per esempio un default finanziario provo cato dall’eccesso di debito ac coppiato ai nostri conti pessi mi e alla nostra incoscienza
generalizzata, oppure conse guenze impraticabili al presso ché certo fallimento della Gre cia e attacco della speculazione mondiale contro di noi. Ma, a parte questi fatterelli, se si de ve guardare alla nostra dialet tica interna, sembra impossibi le che qualcuno possa fermare il segretariopremier. La frase di Rosy Bindi, l’altra notte, al termine della discussione dei deputati democratici riassume lo stato si direbbe quasi non politico a cui è ridotto il gruppo che fa la guerra al capo: «Mat teo Renzi è un arrogante». Ma quando mai si sono dati giudizi politici simili? Quando mai la politica non è stato un ring sen za esclusione di colpi?
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Il trionfo di Renzi risulta chiaro, si direbbe, proprio dall’andamento dell’assemblea. Sì. Gli oppositori di Renzi han no cercato di evitare un voto sulla relazione del segretario,
per non mostrare la propria de bolezza. L’argomento era: «Perché contarsi quando tra poco in aula saremo chiamati a votare?». Renzi non gli ha dato retta, è andato alla conta e la sua relazione ha ottenuto 190 sì, in pratica l’approvazione di tutti i presenti. Gli altri se ne erano andati. Erano 120, ma gli assenti hanno sempre torto. E poi tutti sanno che i 120 del nonvoto dell’altra sera al mo mento capitale si ridurranno a sessanta se non a trenta.
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Bersani ha detto di aver visto un bello spirito combattivo. È una dichiarazione interes sante, in cui si negano le diffi coltà della sinistra del Pd. «Leggo ricostruzioni strane dell’assemblea Pd di ieri sui giornali. Si parla di ritirata. Ma quale ritirata? Ho visto più un’idea di combattimento che di ritirata. Divisioni non ce ne sono. Chiedo: ieri sono uscite
Con quali argomenti il premier-segretario ha sostenuto le sue tesi? Cinque argomenti. Il primo è che a parer suo l’Italicum fun ziona. In che senso funziona? Nel senso che garantisce la nascita di un sistema bipola re, vale a dire bipartitico. Se nessun raggiungerà la soglia prevista, i primi due arrivati andranno al ballottaggio. Proprio questo rendere inevi tabile la nascita di una strut tura bipartitica. Alle obiezio ne di chi dice a Renzi che l’av versario di Renzi al ballottag gio sarà a questo punto Grillo o addirittura Salvini – cioè i capi di due forze antisistema – Renzi fa spallucce. Poi: l’Ita licum è in linea con la tradi zione del Pd. Terzo: se l’Itali cum non passa, il governo ca de (è un modo surrettizio, questo, di mettere la fiducia). Quarto: votando l’Italicum si riafferma il primato della po litica, perché il partito vinci tore e dominante le assem blee non avrà più bisogno di ricorrere alle mediazioni tec niche e sarà più indipendente dalle lobbies. La quinta moti vazione è uno slogan: il Pd ha salvato il Paese dalla palude e ora bisogna lavorare al Paese dei prossimi 20 anni. Oggi, infine, ricordiamo che è una giornata importante per Ren zi: il premier incontrerà il presidente americano Oba ma alla Casa Bianca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE POLEMICHE SUL G8
Frasi shock sulla Diaz, sospeso il poliziotto 1Passa la linea dura Punito l’agente Tortosa: «Io, vittima». Rimosso anche il vicequestore di Cagliari per il suo “like”
P
oche parole ma pesanti come macigni. «Fabio Tortosa verrà sospeso dal servizio». È il capo della polizia Alessandro Pansa a comunica re la decisione sull’agente fini to nella bufera per un suo post su Facebook riguardo al blitz alla Diaz. «Io sono uno degli 80 del VII Nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte». Parole che avevano sollevato un vespaio alla luce del pronunciamento della Corte di Strasburgo che
aveva condannato l’Italia per tortura sul blitz durante il G8 di Genova del 2001. «Se c’è qual cuno che sbaglia verrà punito, perché sbaglia lui, non sbaglia la polizia che è sempre paladi na della legalità e della libertà in tutti i suoi atteggiamenti», ha aggiunto Pansa. Immediata la replica del poliziotto. «Mi sento una vittima sacrificale. Rispetto la scelta, ma credo che non esistano i gravi motivi che ne sarebbero alla base. Mi sem bra — ha proseguito — di avere chiarito le mie frasi che restano stupide: dovevo immaginare che sarebbero state fraintese e strumentalizzate». L’agente Tortosa, oltre ad essere dirigen te del sindacato di polizia Con sap, è anche consigliere della federazione italiana di football americano (Fidaf) e vicepresi
dente della squadra di football americano Lazio Marines. QUEL POST Provvedimenti an che per Antonio Adornato, ai tempi della Diaz vicecoman dante del Settimo Nucleo che fece irruzione nella scuola ge novese. Adornato aveva infatti dato sostegno alle dichiarazio ni di Tortosa con un “like” sul profilo di Facebook dell’agente. Pansa ha annunciato che Ador nato sarà «sollevato» dall’inca rico che sta ricoprendo, cioè quello di dirigente della Mobile di Cagliari. Sul caso è interve nuto il ministro dell’Interno Angelino Alfano con un tweet: «Bene decisione #Polizia. Ab biamo fatto il giusto e lo abbia mo fatto presto». al.mo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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NOTIZIE TASCABILI BORSE A PICCO
I PREMI DI RISULTATO
Incubo Grecia: Svolta Fiat Chrysler allarme Fmi «Bonus anche sulla liquidità per i dipendenti» La situazione della Grecia si aggrava: i negoziati con l’Europa non fanno alcun passo avanti spingendo Bruxelles ad incalzare il governo Tsipras, mentre l’Fmi chiude la porta all’ipotesi di un rinvio delle scadenze di maggio e lancia l’allarme sulla liquidità. «Ritardi nei pagamenti non sono mai stati accordati dal board del Fmi negli ultimi 30 anni», ha tuonato il direttore Christine Lagarde. L’incertezza agita i mercati e tornano le tensioni in tutta Europa: le Borse chiudono negative e lo spread italiano sale a 130 punti base, segnando i massimi da due mesi. In serata è intervenuto il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis: «La liquidità in Grecia sta finendo. speriamo in un accordo entro giugno».
John Elkann e Sergio Marchionne I dipendenti di Fiat Chrysler Automobiles in Italia parteciperanno ai risultati dell’azienda. La nuova politica retributiva è stata illustrata ieri ai sindacati dall’a.d. Sergio Marchionne: «Questo nuovo sistema rappresenta un significativo passo in avanti nel coinvolgimento delle persone per raggiungere i risultati del piano industriale». Il costo totale massimo per Fca del nuovo sistema retributivo sarà di oltre 600 milioni di euro.
LE CELEBRAZIONI PER LA RESISTENZA
Il Presidente della Repubblica Mattarella saluta i partigiani ANSA
I partigiani alla Camera: abbracci con Mattarella È finita sulle note di «Bella ciao» la celebrazione del 70°anniversario della Liberazione dal nazifascismo, ieri, nell’Aula della Camera, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente del Senato, Piero Grasso e della presidente della Camera, Laura Boldrini. I partigiani e i reduci della Resistenza sono stati salutati dagli studenti e da tanti parlamentari con l’inno della Resistenza. «Prima che fatto politico — ha sottolineato il presidente Mattarella — la Resistenza fu soprattutto rivolta morale. Questo sentimento, tramandato da padre in figlio, costituisce un patrimonio che deve permanere nella memoria collettiva del Paese».
«NE HO UCCISI 400»
Video anti-Isis La bimba spara agli estremisti Il video non è chiaro ma certo è di forte impatto: una bambina curda di circa sei anni di età che spara con una mitragliatrice e si vanta di aver ucciso 400 guerriglieri dell’Isis. Nel filmato — pubblicato sul sito del Daily Mail — si vede la bimba, vestita con una felpa rosa, jeans e scarpe rosa, su un
Il video con la bimba armata crinale, intenta a sparare con una mitragliatrice. Gl estremisti, intanto, hanno pubblicato online un nuovo filmato in cui viene mostrata la distruzione di lapidi e tombe cristiane a Niniveh, provincia settentrionale nell’Iraq.
L’INTESA DURERÀ 5 ANNI E NIENTE ESCLUSIVA
Nozze Telecom-Sky per la tv via cavo Adesso si vede pure senza parabola
Il corteo a favore del poliziotto Tortosa. L’agente è nella federazione italiana di football americano ANSA
Telefono fisso, mobile, internet e pay tv in un colpo solo, ad un canone mensile, senza parabola sul tetto, ma passando dalla rete fissa. È il frutto dell’accordo tra Telecom e Sky, con cui la tv via cavo sbarca finalmente anche in Italia. L’offerta, presentata ieri dall’a.d. del gruppo telefonico, Marco Patuano, e da quello di Sky Italia, Andrea Zappia, si rivolge a chi vuole la tv a pagamento ma, per qualunque motivo, non può montare la parabolica. «L’accordo dura cinque anni, ma di certo andrà oltre», ha detto Zappia. «Non c’è l’esclusiva da una parte e dall’altra», ha chiarito Patuano, aggiungendo che per Mediaset Premium c’è un «work in progress».
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’impiegato in fuga col figlio di 15 giorni Avvistato in Spagna
EMERGENZA SBARCHI
Rissa sul gommone Gettati in mare 12 migranti cristiani 1La lite per motivi religiosi: arrestati 15 musulmani
1Caccia al 38enne scappato martedì da Torino In auto fino a Valencia. Soffre di problemi psichici Daniele Vaira
IL PIANO INDUSTRIALE
@danvaira
Whirpool taglia Chiude Caserta: 1350 esuberi
S
i è allontanato con il suo suv, martedì, da Orbassa no, alle porte di Torino, col figlio di appena 15 giorni. L’allarme è stato lanciato dalla moglie. Ieri, per prima cosa, gli investigatori hanno diffuso l’identikit dell’impiegato 38enne Enzo Costanza. E poi hanno cominciato a delineare il suo percorso, a raccoglierne gli indizi e le tracce lasciate dalla sua carta di credito. Ha fatto ri fornimento tre volte, la prima a Modane subito dopo aver pas sato il confine, la seconda men tre viaggiava verso Lione. E proprio qui l’uomo si sarebbe fermato in un albergo con il fi glioletto. Secondo diversi testi moni «il bimbo stava bene». L’uomo non è mai passato dalla casa vacanze di alcuni suoi fa migliari a Cap Martin, vicino a Mentone, dove in un primo tempo si è sperato che fosse di retto. E anche i controlli della gendarmeria francese non han no dato esito. L’ultimo avvista mento è di ieri mattina, quando ha fatto rifornimento a Valen cia, in Spagna. La sua Fiat Free mont sarebbe stata ripresa an che da alcune telecamere. Si in travede l’uomo alla guida e an c he l’ovetto sul sedile posteriore, circostanza che fa sperare che il neonato sia anco ra con lui. TRANQUILLO L’uomo soffrireb be di turbe psichiche. «Sono te nuto al segreto professionale. Attendo gli sviluppi della vicen da», ha affermato lo psichiatra torinese Alfonso Mastropietro, il medico che ha in cura Costan za. Prima di sparire il 38enne si era recato proprio dal medico con moglie e figlio. Sembra che avesse deciso di sospendere la terapia farmacologica e che il medico gli avesse invece consi gliato di proseguirla e, anzi, avrebbe aumentato la dose dei farmaci, ma non sembrava tur bato. La coppia si era poi fer mata in un centro commerciale
Gli operai Indesit in presidio
Le telecamere del Frejus hanno immortalato il suv che attraversa il confine
Enzo Costanza, 38 anni ANSA
RLascia la moglie in un parcheggio del supermercato e sparisce con il neonato
per comprare un regalo al bim bo. Il padre e il piccolo erano rimasti in auto, ma quando la moglie era tornata nel parcheg gio l’auto non c’era più. Lei ave va composto il numero del cel lulare: alla prima chiamata era squillato a vuoto. Poi l’uomo aveva spento il telefono. Da quel momento è iniziato l’incu bo. Il telefonino non è stato più riacceso, nessuno ha più avuto notizie e la corsa contro il tem po per ritrovarli è diventata ogni minuto più difficile. Al momento della fuga il 38enne indossava una camicia beige e un paio di pantaloni marroni. Martedì —riferiscono i carabi nieri — il bimbo aveva addosso una tutina beige e rossa, con un disegno di Snoopy o di una mucca e una copertina azzurra. I vicini di casa, ad Orbassano, parlano di un uomo «per bene e tranquillo» e di una «coppia molto affiatata». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sorpresa e sconcerto nel meeting di ieri mattina tra Whirlpool e sindacati. La società americana ha presentato il piano di integrazione industriale tra gli stabilimenti di Whirlpool e quelli appena acquisiti con Indesit. La prima decisione prevede la chiusura della Indesit di Caserta, dove lavorano circa 800 persone e del centro ricerca e sviluppo di None (Torino). In tutto, tra esuberi già previsti (940) e nuovi (400), i lavoratori che perderanno il lavoro sono 1350. Esuberi sono previsti anche ad Albacina (An). Qui gli operai hanno organizzato un presidio e hanno bloccato la superstrada Ancona-Roma. L’azienda ha invitato i rappresentanti dei lavoratori e le associazioni sindacali a un incontro di approfondimento il prossimo 20 aprile. Il governo italiano si è opposto alla ristrutturazione, esprimendo «forte contrarietà per gli aspetti legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi». L’azienda ha però rilanciato, parlando di investimenti per 500 milioni. Il piano, rivendica Whirlpool, prevede volumi di produzione totali in Italia in crescita, la creazione a Fabriano (Ancona) del più grande stabilimento in Europa per la produzione di piani cottura e il rafforzamento a Cassinetta (Varese) del più grande polo europeo dei prodotti a incasso. «Nessuno verrà lasciato solo. Whirlpool è disponibile a lavorare con le istituzioni e i sindacati» e si impegna a non effettuare licenziamenti unilaterali fino al 2018» ha affermato l’amministratore delegato Davide Castiglioni.
L
a lite sarebbe scoppiata per motivi religiosi. Cristiani e musulmani stavano sullo stesso barco ne: 100 disperati in cerca di salvezza sulle coste sicilia ne. A prevalere è stato, però l’odio. E 12 tra nigeriani e ghanesi sono stati gettati in mare dai loro compagni di viaggio. A raccontare l’ag ghiacciante vicenda sono stati alcuni testimoni. Dopo l’arrivo a Palermo, mercole dì sulla nave «Ellensborg», i cristiani hanno spiegato ai mediatori culturali quello che sarebbe avvenuto sul gommone partito dalla Li bia, in acque internazionali. La polizia ha fermato così 15 persone indagate per omici dio plurimo aggravato dal l’odio religioso. «Le dichia razioni dei superstiti che hanno descritto le dramma tiche fasi sono concordanti e i migranti hanno riconosciu to i presunti assassini in fo tografia», dicono dalla pro cura palermitana. Tra gli ar restati c’è anche un mino renne di 17 anni. Il ministro della Giustizia Andrea Or lando ha firmato ieri pome riggio la richiesta di arresto per i quindici immigrati. Il
I migranti trattenuti a Palermo
suo intervento si è reso neces sario, come prevede la legge, perché i fatti sono accaduti in acque internazionali. ALTRA TRAGEDIA Lo sbarco degli immigrati in Sicilia non si arresta e le strutture di acco glienza sono al collasso. L’Ue ha promesso di fare la sua parte. A parlare è stato il portavoce del presidente della Commissione Ue, JeanClaude Juncker. «La gravità del problema non può aspettare ed è una nostra prio rità». E già ci sarebbe una nuo vo naufragio con almeno 41 vit time che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sici lia. A parlarne sono stati quat tro superstiti sbarcati ieri nel porto di Trapani dalla nave «Fo scari» della Marina Militare. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CANARIE, LA MAREA NERA AVANZA Il peschereccio russo Oleg Nayedonov, affondato mercoledì dopo un incendio a bordo a 15 miglia a sud dell’isola di Las Palmas, alle Canarie, ha provocato una scia frammentata di combustibile lunga 12 km e larga 2. Ieri è arrivata nell’arcipelago il ministro delle infrastrutture spagnolo Ana Pastor per coordinare i mezzi anticontaminazione. La procura specializzata in reati ambientali ha aperto un’inchiesta.
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Cannes all’italiana Tre moschettieri a caccia della Palma
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I 100 SCELTI DAL TIME
Kardashian-West col Papa e Malala Ecco i più influenti 1
1Garrone-Moretti-Sorrentino in gara: «Orgoglio per il Paese» Dal 1994 non c’erano tanti nostri big in concorso al festival 2
Filippo Conticello
GISELE SALUTA COMMOZIONE IN PASSERELLA
@filippocont
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a citare in rigorosissimo ordine alfabetico: Garrone Matteo, Moretti Nanni, Sorrentino Paolo. Alla premura, raccomandata dagli uffici stam pa, si è adeguato anche Thierry Fremaux: ieri il delegato genera le del Festival di Cannes ha an nunciato che per la 68a edizione l’Italia porta l’artiglieria pesante. Tre maestri del cinema d’autore in gara non li vedevamo dal ‘94: ieri erano in posa come calciatori
«Il corpo dice di smettere»: Gisele Bundchen, star delle passerelle per 20 anni, ha salutato tra le lacrime dopo la sua ultima sfilata (foto Getty). A San Paolo, per la 34enne brasiliana pure il marito Tom Brady.
RSelezionato pure l’italo-americano Minervini. Grande attesa per Allen e la Portman
LA NOVITÀ DA PROVARE
L’Apple watch sbarca a Milano per il Salone
affiatati, anche se dal 13 maggio al 24 giocheranno contro. A deci dere una giuria di cui niente si sa, se non che sarà presieduta dai fratelli Coen. Dopo la fotoricor do, il trio ha rilasciato una nota congiunta e patriottica: «Siamo felici e orgogliosi di rappresenta re l’Italia in concorso. È una gran de occasione per noi e tutto il ci nema italiano. I nostri film cerca no di avere uno sguardo persona le sulla realtà e sul cinema». E un messaggio anche a chi bussa alle porte di questo mondo: «Ci augu riamo che la nostra presenza a Cannes possa essere uno stimolo per tanti registi che cercano stra de meno ovvie e convenzionali». Le loro lo sono da sempre, lo sono anche stavolta: Il racconto dei rac conti di Garrone, Mia madre di Moretti, La giovinezza di Sorren tino mescolano sogno e realtà, se
tacciano dolori e rimpianti, dan no alle immagini il vigore della parola. Sul risultato, c’è da fidarsi perché, in passato, tutti e tre sono tornati dalla Croisette con qual cosa in mano: Moretti nel 2001 vinse la Palma d’Oro con La stan za del figlio, nel 2008 Garrone Grand Prix con Gomorra e Sor rentino premio della giuria con Il divo. Non andò male neppure nel l’anno 2012: Nanni presidente, per Matteo un nuovo Grand Prix con Reality. E WOODY Re, castelli e orchi: co sì, con un cast rimpinzato di star (da Salma Hayek a Vincent Cas sel), Garrone azzarda un viaggio fiabesco ispirato ai racconti di Giambattista Basile, autore napo letano del XVII secolo. Con Sor rentino si torna alla poesia del presente, al tempo che scorre nel
l’arte e nella vita. Il Moretti in uscita ieri, tra nevrosi e sorrisi, sfiora l’archetipo degli archetipi, la morte della madre. Gli annunci di ieri hanno svelato 16 sui 20 ti toli in gara: tra gli altri, c’è il ritor no di Gus Van Sant con The sea of tree e nella sezione Un Certain Re gard l’italoamericano Roberto Minervini (Other Side). Occhio all’esordio da regista di Natalie Portman (Storia di amore e di te nebra) e a Woody Allen che con Irrational man non ha voluto la contesa: «Ma ti pare che parteci po al concorso?», avrebbe detto a Fremaux. Il delegato si è fatto una risata e, intanto, ha lanciato una crociata di bon ton per deselfizza re il red carpet. Sarà richiesto un «uso moderato dell’autoscatto», ma la prima foto, sorridente e ita liana, è già stata fatta.
21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
8
6-
7,5
6
7,5
6+
Alla vostra faccia di glutei non si potrà negare praticamente nulla. Nemmeno di suino. Ergo: arrivano favori da amici, fan e sponsor. Ma siete una palla.
Forse oggi vi viene negata la libertà di manovra che volete. O c’è chi vi rompe troppo e ovunque. State su. Fra cuore e ormone forse vince il secondo.
Il buonumore sembra pervadervi, fors’anche per via di good news provenienti da lontano. Nel lavoro siete vincenti, ma un cicinìn di tedio suino incombe.
Scacciate paranoie, state attenti a come, dove e quanto spendete, adottate strategie furbe, senza improvvisare. Fuego sudombelicale continuo.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
6,5
6
7,5
6
7
7+
Quando c’è la Luna opposta, come oggi, qualche impiccio è da preventivare. Specie nei rapporti sociali. Bilancia avvisata… E come suini siete scarsi.
GAZZA METEO
a cura di ILMETEO.IT
Operosi siete. Ma il mostro della palude che dimora in voi vuol emergere. Siate franchi, non incacchiosi. E non fornicate se non volete.
OGGI Milano MAX 19° MIN 13°
Intuito, creatività e mordente vi fanno stravincere. Nel lavoro, in fatto di soldi, ovunque. Lo charme cala un cicinìn però e non ci sono aperture suine.
Roma
MAX 23° MIN 12°
Con casa, famiglia e lavoro potrebbe essere guerra aperta. Mediate subito, senza sclerare. Nello sport potreste rendere pochino, ma l’ormone ribolle.
DOMANI Milano MAX 21° MIN 11°
Roma
MAX 23° MIN 10°
Per la prima volta in questi luoghi si potrà vedere e provare: oggi, nel clou della settimana del Salone del Mobile a Milano, atterra l’Apple Watch, l’atteso smartwatch della casa di Cupertino già prevenduto in un milione di pezzi nel mondo. Il celebre responsabile del design di Apple, Jony Ive, ha colto l’occasione per dire di essere felice di «celebrare il prodotto con amici e designer». L’evento è pubblico e dà una grande l’opportunità agli appassionati del genere, l’unico caso finora in cui la azienda californiana porta il suo gioiellino in uno dei Paesi non coinvolto nel lancio del 24 aprile. Location in via Meda, nel ristorante «Carlo e Camilla in Segheria» (il Carlo del nome è il grande chef italiano, Carlo Cracco): apertura al pubblico alle 10, chiusura alle 20.
IL CONSIGLIO
21/3 - 20/4 ARIETE
Il vostro morale cala. Perché la solidarietà altrui, forse, vi mancherà. Ma le stelle sono generose. Fornicazione pimpantina e fantasiosa.
Da sin. Paolo Sorrentino (a Cannes premio della Giuria 2008), Nanni Moretti (Palma d’oro 2001) e Matteo Garrone (Gran Prix 2008 e 2012): insieme dopo la notizia della loro ammissione al festival
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI Una compagine astrale piuttosto nutrita vi promette una giornata vantaggiosa. Voi siete fascinosi, ogni progetto riesce, pure di natura suina. Uau.
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Certi desideri si realizzano, i successi aumentano, lo charme cresce. Ma non distraetevi e organizzate a puntino. Moscetto il sudombelico.
Insieme al vigore, oggi, cresce pure il pragmatismo. Così, fra sport e lavoro non si sa quale brillerà di più. Amor ciofecoso, ma fornicazione sublime.
DOPODOMANI Milano Roma MAX 16° MIN 10°
MAX 22° MIN 11°
1 Kanye West e la moglie Kim Kardashian; 2 La Nobel pakistana Malala Yousafzai: coi suoi 17 anni è la più giovane della lista Time; 3 Hillary Clinton AP
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anye West e la moglie Kim Kardashian, i fratelli Charles e David Koch, il Papa, Hillary Clinton ma pure Jeb Bush: va sta e assortita la lista dei 100 personaggi più influenti del settimanale Time diffusa ieri e che quest’anno non include italiani. La pre mio Nobel pakistana Malala Yousafzai è la più giovane, il presidente tunisino Beji Caid Esse bi il più vecchio: «A 88 anni si trova a guidare la più giovane democrazia araba». La top 100 è divisa in cinque categorie e Kanye West, gui dando quella dei «Titani», si guadagna la co pertina. Come al solito, Time ha accoppiato personaggi influenti per tracciare i medaglio niritratto dei selezionati: così Barack Obama scrive del collega indiano Narendra Modi, Da vid Cameron del presidente iracheno Haider al Habadi. A volte, l’accoppiamento è tra per sonaggi agli antipodi e non sorprende che il giudice supremo conservatore Antonin Scalia faccia il ritratto della collega superliberal Ru th Bader Ginsburg. Hillary Clinton è finita per omaggiare Elizabeth Warren, senatrice liberal da molti giudicata la sua «spina» a sinistra alle primarie democratiche. La descrive come pa ladina della middle class e fa una allusione al la loro rivalità: «Warren non esita a tenere sul la breccia banchieri, lobbisti, alti funzionari di governo e, sì, anche candidati presidenzia li...». Per il resto, tra i «Leader», ci sono Vladi mir Putin, Raul Castro, Angela Merkel e Alexis Tsipras. Gli «Artisti» includono il pittore Chris Ofili e il regista di Boyhood Richard Linklater.
LO SPORT IN TV CalCio
LA SERIE «HAWAII...»
CRIMINI, BOTTE ED EMOZIONI SULLE ISOLE Remake della famosa serie degli Anni 70, va in onda la quinta stagione di «Hawaii Five Squadra Cinque Zero», che vede protagonista l’unità d’élite istituita per combattere il crimine nello stato delle Hawai. Il paesaggio in «stile Lost» e il montaggio serrato nei corpo a corpo sono due delle caratteristiche principali. La prima puntata in assoluto in Italia fu vista da o tre 2,7 milioni di telespettatori. DA VEDERE STASERA ALLE 21.10 SU RAIDUE
Cittadella - viCeNza serie B 20.30 - sky spoRt 1, sky CaLCio 1, Mp CaLCio eiNtraCht FraNCoForte Borussia möNCheNgladBaCh Bundesliga 20.30 - sky sUpER CaLCio NaNtes - marsiglia Ligue 1 20.30 - Fox spoRts real viCeNza BassaNo Lega pro 20.45 - Rai spoRt 1
automoBilismo
gp del BahraiN F1. prime prove libere 13.00 - sky spoRt F1 gp del BahraiN F1. seconde prove libere 17.00 - sky spoRt F1
Basket
real -eFes Eurolega. playoff. Gara 2 19.00 - Fox spoRts 2 BarCelloNa olympiaCos Eurolega. playoff. Gara 2 21.00 - Fox spoRts 2
Boxe
a. el mousaoui J. witter Europei. pesi super Welter Leggeri 9.00 - EURospoRt
FootBall australiaNo
ColliNgwood st kilda 11.45 - EURospoRt
giNNastiCa
europei Ginnastica artistica 15.00 - sky spoRt 2
golF
us pgatour RBC Heritage 21.00 - sky spoRt 2
motoCiClismo
gp di olaNda suberbike. prime prove libere 11.45 - itaLia 2 gp dell’argeNtiNa Moto3. prime prove libere 14.00 - skyspoRtMotoGp gp di olaNda suberbike. seconde prove libere 11.45 - itaLia 2 gp dell’argeNtiNa MotoGp. prime prove libere 15.00 - skyspoRtMotoGp gp dell’argeNtiNa Moto2. prime prove libere 16.00 - skyspoRtMotoGp gp dell’argeNtiNa Moto3.secondeprovelibere 18.10 - skyspoRtMotoGp gp dell’argeNtiNa MotoGp.secondeprovelibere 19.05 - skyspoRtMotoGp gp dell’argeNtiNa Moto3.secondeprovelibere 20.05-skyspoRtMotoGp
Nuoto
CampioNati italiaNi primaverili 4ª giornata 10.00 - Rai spoRt 1 CampioNati italiaNi primaverili 4ª giornata 17.00 - Rai spoRt 2
pallaNuoto
BresCia- BarCeloNeta Champions League 19.00 - Rai spoRt 2
rugBy
edimBurgo- Newport Challenge Cup. semifinale 20.45 - sky spoRt pLUs
sollevameNto pesi europei 75 kg. Donne 15.00 - EURospoRt europei 94 kg. Uomini 18.00 - EURospoRt
teNNis
atpmoNteCarlo 10.30 - sky spoRt 2 wtaCharlestoN Finale (replica) 21.05 - sUpER tEnnis
volley
pomì Casalmaggiore imoCovolley CoNegliaNo serie a1 femminile. semifinale playoff. Gara 1 20.40 - Rai spoRt 2
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA GOLOSA
1La cucina è un linguaggio mediante il quale si può esprimere armonia, creatività, felicità, bellezza, poesia, complessità, magia, humor, provocazione, cultura. (Ferran Adrià, chef spagnolo)
LA STORTINA VENETA PERFETTA SULLA PIZZA
Si chiama «Dom Perignon Decoding», è il progetto che Richard Geoffroy ha affidato a Ferran Adrià. Per 3 anni lavoreranno insieme, nel «BulliLab» di Barcellona, per «innovare». La presentazione è avvenuta in occasione del lancio del Dom Perignon vintage 2005 con una cena evento che ha riportato Adrià a cucinare. Il maestro catalano ha proposto 29 «Snack», divisi in quattro sezioni (mineralità. intensità, persistenza e armonia), con profumi e sapori che si ritrovano nel nuovo champagne. Dalle noccioline mimetiche alle orecchie di coniglio fritte passando per una composizione di ginger, yogurt e petali di fiori, è stata una spettacolare esperienza sensoriale.
Renato Bosco, 48 anni, è uno dei grandi innovatori della pizza italiana. Il Saporè di San Martino Buon Albergo (Vr) è un punto di riferimento per la ricerca sugli impasti e per l’equilibrio tra gusto e leggerezza.
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Dom Perignon studia nel laboratorio di Adrià lo champagne del futuro
1Geoffroy, chef de cave del marchio leggendario, lancia un progetto con Ferran. Che nel 2017 riaprirà a Ibiza Pier Bergonzi BARCELLONA (SPAGNA)
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uando si dice avere vi sione. E coraggio. E lungimiranza... Dom Perignon, la più tradizionale e prestigiosa casa di cham pagne del mondo ha preso armi e bagagli per mettere una tenda a Barcellona, nel l’accampamento di Ferran Adriá, il più rivoluzionario e creativo chef del mondo. IL PERSONAGGIO E in que sto caso definirlo chef è ri duttivo. Adriá ha portato il Bulli ad essere per tutti il ri storante numero uno del pianeta, per poi chiuderlo all’improvviso nel 2011 quando aveva ancora mesi di tutto esaurito. Da allora si è dedicato alla ricerca e non ha mai smesso di far funzio nare il suo vulcanico cervel lo. Ora ha aperto a Barcello na nel cuore di una vecchia fabbrica il «BulliLab», un la boratorio di idee che do vrebbe indicare la strada della gastronomia futura. Ha trovato «angeli» accom
pagnatori come Telefonica, La vazza e Dom Perignon per in vestire 10 milioni di euro in dieci anni in ricerca e sviluppo di progetti. Al BulliLab, studia no e ricercano 60 giovani ta lenti di tutto il mondo. In que sto momento lavorano al pro getto «Sapiens», un approccio sia scientifico, sia filosofico al cibo, al vino, alla vita... IL PROGETTO Richard Geof froy,leggendario chef de cave della maison Dom Perignon, ha bussato qui in Carrer de Messic, e Ferran Adriá, suo amico da almeno 20 anni, gli ha spalancato le porte. Così è nato il progetto «Dom Peri gnon decoding». «Tra di noi c’era un’antica amicizia plato nica dice Geoffroy . Siamo stati compagni di viaggio di tante iniziative e quando il Bul li ha chiuso noi eravamo sulla tavola della serata d’addio. Non ci siamo persi di vista e ora abbiamo ufficializzato il no stro «fidanzamento». Noi sia mo un brand di grande tradi zione che fa però di tutto per evolversi a ogni vendemmia, in ogni istante. Il laboratorio di Ferran è esattamente quello
che cercavamo per dare più profondità al nostro continuo rinnovamento». L’unione tra i due Giganti è nata da 3 mesi e durerà per almeno 3 anni. L’impressione è che lo scambio di esperienze e di saperi avrà un effetto positivo reciproco. E i primi risultati sono già spetta colari. In questi giorni a Barcel lona, Geoffroy e Adriá hanno presentato l’iniziativa con una serie di colpi di scena. Lo chef de cave ha portato le prime bottiglie dell’attesissimo Dom Perignon 2005 (davvero molto interessante) e Ferran è torna to a cucinare per una serata in dimenticabile. Ha dedicato 29 portate (i suoi Snack, che sono poi delle tapas rivisitate) alla mineralità, sapidità e forza esplosiva del Dom 2005. E alla fine della cena, a notte già av viata, ci ha pure dato una noti zia che farà rumore tra le cuci ne stellate.
L’abbraccio tra Ferran Adrià, maestro della cucina, e un commosso Richard Geoffroy, chef de cave della Maison Dom Perignon ANGELUCCI
Geoffroy e della Dom Peri gnon, che considero da sempre come la Apple della gastrono mia. Mi sono divertito e potrei rifarlo. Anzi vi dico che tornerò ad aprire un ristorante mio. Nel 2017 e Ibiza». La tradizionale bottiglia del Dom Perignon vintage 2005
L’ANTEPRIMA «Non cucinavo personalmente dal 2011 e da oltre 15 anni non mi mettevo ai fornelli fuori dal mio tempio sacro del Bulli ha detto Adriá . L’ho fatto perché credo nella forza e nella qualità di Richard
A FONTANELLATO
Furgoncini e Apecar nel Castello Il cibo di strada conquista la Rocca Giorgia Cannarella
U
n hamburger di chianina nel cortile di un castello medievale. Castle Street Food, in programma alla Rocca Sanvitale di Fontanellato di Par ma dall’1 al 3 maggio, è la mani festazione che mette d’accordo golosi e amanti dell’arte visto che si svolge in un gioiello me dievale, uno degli unici due ca stelli italiani a conservare un fossato perimetrale pieno d’ac qua, che per l’occasione ospiterà 30 food truck. Furgoncini, ape car, mini van: quella dei food truck è una tendenza, nata negli
Usa e diffusasi poi in Europa, in cui il cibo di strada viene vendu to, appunto, su mezzi da strada. Durante il weekend lungo di Fontanellato troveremo l’Austra lian Avocado Toast e i Pierogi po lacchi, ma anche le Patate della Brianza in cartoccio e la Frittata con uova di cascina. Insieme, ov viamente, a super classici come farinata, lampredotto, arancini. Il programma completo è su www.castlestreetfood.com. IL FORMAT Il solito evento di street food? Non proprio. «E’ un progetto più ampio spiega il fondatore, Gianluca Capedri con cui vogliamo rilanciare la
Pagina a cura di Pier Bergonzi e Daniele Miccione
SOSTIENE LO CHEF di RENATO BOSCO
LA CENA EVENTO PER LA PRESENTAZIONE DELL’ANNATA 2005
Qui sopra il piatto «Ginger, fiori e yogurt» uno dei 29 snack studiati da Ferran Adrià in abbinamento al Dom Perignon 2005. Qui accanto il manifesto del progetto «Dom Perignon deconding»
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L’ApeCar Scottadito di Andrea Illuminati serve i fritti marchigiani: olive ascolane e cartocci di pesce
LO CHAMPAGNE La genialità degli assaggini di scuola Bulli, ha esaltato le caratteristiche del Dom Perignon 2005, a no stro avviso superiore per com plessità e personalità alle due precedenti annate. E’ uno champagne frutto di una sta gione caldissima fino ad ago sto, molto piovosa è infestata dalla botrytis all’inizio di set tembre. Le uve di qualità, po che, avevano però una grande aromaticità. Geoffrey è riusci to nel miracolo di assemblare Chardonnay (60%) e Pinot Ne ro (40%) offrendo un vino che ha la tradizionale eleganza, ma anche dei bei muscoli e una sa pidità spiccata. Come diceva Humprey Bogart in Casablan ca è solo l’inizio di una lunga amicizia... La forza globale di Dom Perignon e la genialità di Ferran Adriá potrebbero offrir ci un futuro di sorprese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
merenda come sana pratica ali mentare. In Germania questo genere di festival è frequentato soprattutto da famiglie, e infat ti a Fontanellato organizzere mo molte attività per i bambini, come la vera pesca nel fossa to». Il pubblico adulto invece potrà assistere alle agorà, in contri e riflessioni su tematiche gastronomiche come il cibo di strada vegano, e la sera godersi i dj set. Domenica a condurre le danze c’è Roy Paci. Durante l’evento verrà presentato Street Academy, un progetto per soste nere i food truckers: dalla co municazione fino al menù. «Non basta il cibo, bisogna dare basi culturali se vogliamo evita re che il successo diventi moda» spiega Capedri. Le prossime tappe sono ancora da definire, ma già diversi castelli hanno dato la disponibilità a questa in vasione. Pacifica e golosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
a stortina è un salume che uso sulle mie pizze con particolare piacere perché ha un forte legame con il territorio. È appena diventato un nuovo presidio Slow Food e viene prodotto nei Comuni di Nogara e Cerea. Io mi servo dal Salumificio Poltronieri, un’azienda familiare. La particolarità è la forma curva (che ha ispirato il nome) e la conservazione: per mantenerlo fresco si tiene per tutto l’inverno nel lardo macinato e salato. Non pensate però ad un salame grasso. Al contrario! Mi piace proprio perché viene fatto solo con le parti nobili del maiale, spalla, lombo, prosciutto, ed è molto magro. Ho l’abitudine di tagliarlo sottile e metterlo sulla pizza solo a fine cottura per esaltarne le caratteristiche. Mi piace molto aggiungerlo su una pizza bianca con burrata, porro stufato, olive taggiasche e un giro di olio. Oppure proporlo nella versione croccante con una base crunch: gorgonzola, radicchio rosso e stortina. A casa provatelo con pane fresco fatto con il lievito madre. Suggerisco però di passare le fette rapidamente in forno, in una teglia antiaderente con un filo d’olio. Il pane, caldo e croccante, sarà perfetto per la stortina.
Il consiglio
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l «crunch montato con i porri e la stor tina» si può preparare anche a casa. Bisogna impastare la farina con la pa sta madre e lasciarla riposare 46 ore. Poi si stende sulla teglia un foglio di carta for no, si mettono i porri stufati in padella con un filo d’olio e si copre con l’impasto che non va schiacciato troppo. Si aggiunge un filo d’olio e si lascia lievitare un’altra ora. A quel punto basteranno 10’ in forno a 220°. Si fa raffreddare, si capovolge, si ag giungono mozzarella a julienne e olive taggiasche, si fa passare altri 4’ in forno e a quel punto si aggiunge la stortina e si porta in tavola. La ricetta completa la tro vate oggi sul sito gazzagolosa.gazzetta.it.
L’OLIO
Majatica dalla Basilicata con la zuppa di lenticchie
LA MAJATICA DA PEPPER SNC A MILANO O DA OLIO E OLIVE A VICENZA (15 EURO PER 0,75 L)
In Basilicata c’è la più piccola realtà olivicola italiana, in grado di portarci però grandi prodotti come questo monovarietale di Majatica. Il Frantoio Valluzzi sta a San Mauro Forte (MT) su una collina a circa 600 metri ed è sinonimo di qualità in un area dagli incantevoli scenari. Un olio con un fruttato tra il leggero e medio, erbaceo, mandorlato e lievemente speziato con gusto appena amaro e fini note di mandorla in chiusura. Sposiamolo con una zuppa di lenticchie o con altri legumi. Marino Giorgetti www.lamajatica.it
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BRINDISI: SPAREGGIO SALVEZZA
La brindisina Flavia Pennetta, 33 anni, n°26 Wta, 24 presenze in singolare e 4 in doppio di Fed Cup AFP
L'ANALISI di GIANNI VALENTI
IL TOTEM SERENA E LA CARTA FLAVIA
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erena contro tutte. Lo spareggio salvezza di Fed Cup tra l’Italia e gli Stati Uniti si riassume in questo slogan. La più forte tennista di tutti i tempi ha infatti nelle corde il potenziale per vincere la sfida praticamente da sola. Il compito delle azzurre di Corrado Barazzutti è dunque difficile, ma non impossibile. La carta Flavia Pennetta giocata nella sua Brindisi può dare benzina a una squadra uscita malconcia dalla sconfitta di febbraio contro la Francia e che dopo anni di trionfi rischia la retrocessione in seconda fascia. Il gruppo azzurro dovrà dimostrare di aver digerito in fretta il "divorzio" tra Sara Errani e Roberta Vinci che tradotto in pratica vuol dire non poter contare più su un doppio collaudato e spesso decisivo in Fed. Servirà tanta grinta, ma anche una strategia sorprendente per riuscire ad annullare l’handicap Williams. La palla è in mano a Barazzutti: che squadra schiererà? Scontato l’impiego della Pennetta in due singolari, il c.t. potrebbe sorprendere opponendo a Serena l’imprevedibilità della Giorgi, brillante la settimana scorsa a Katowice. L’incoscienza tattica della speranza azzurra paradossalmente potrebbe essere l’unica arma per sperare in un colpo a sorpresa. La Errani subentrerebbe nel secondo singolo. Sul possibile 22, Pennetta Errani è la scelta obbligata per il doppio.
Pennetta
«LA MIA BRINDISI CI DARÀ ENERGIA» L'AZZURRA NEL WEEKEND APRE LE PORTE DI CASA: «AVREMO TUTTO IL TIFO PER NOI, MA SONO ORGOGLIOSA CHE POSSANO AMMIRARE SERENA DAL VIVO»
Riccardo Crivelli
grappa alla Penna e al cuore della sua gente.
INVIATO A BRINDISI
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envenuti a casa Pennetta. E non per dire: è qui, al Circolo Tennis di Brindisi, che Fla via è diventata donna e atleta. Il palcosce nico della vita e, da domani, il teatro di una sfida da dentro o fuori contro gli Stati Uniti di Serena Williams, la giocatrice più forte del mondo. Do po quattro successi in dieci anni, l’Italia rischia di retrocedere nella serie B della Fed Cup. E si ag
Flavia, quali emozioni dà un match così difficile ma anche affascinante sui campi dove è cresciuta? «Una sensazione da brividi. Quando sono arriva ta qui il primo giorno e ho visto quelle tribune, mi sono venute le lacrime agli occhi. Quando mai nel mio Circolo ci si è attrezzati per ospi tare 4000 persone? Comunque vada, sarà una grande gioia giocare qui».
È più contenta perché i brindisini potranno vedere Serena oppure più indispettita perché è venuta, rendendo la sfida più difficile? «I biglietti sono andati esauriti non appena si è aperta la prevendita, e non si conoscevano anco ra le convocate. La gente di Brindisi verrà a tifare Italia, a prescindere. Poi, certo, in cuor mio sono anche orgogliosa che possano ammirare una campionessa simile per una volta dal vivo e non in televisione. Io sono un'appassionata dello sport e lo sport è più bello ed eccitante quando puoi sfidare la più forte». A proposito, come si batte Serena? «Mettendo tanti ace, reggendo gli scambi da fon do e tirando sempre forte sulle righe. Facile, no? Scherzi a parte, stiamo parlando di una delle più grandi giocatrici di sempre e quindi non possia mo nasconderci le grandi difficoltà, anche per ché io ci ho sempre perso quando ci siamo af frontate (nel 2005, Flavia approfittò di un ritiro dell’americana, ndr). Dovrò giocare il mio tennis migliore, provando a sfruttare i suoi pochi punti deboli e magari la scarsa abitudine alla terra di inizio stagione». L’assenza di Venus cambia le prospettive della sfida? «Un po’ le cambia perché il suo carisma e la sua forza erano importanti per le nostre avversarie, insieme all’opportunità di giocare in doppio con la sorella ricreando una coppia formidabile. È anche vero che sulla terra il suo rendimento a volte non è stato così dirompente». Quindi, assegnando due punti a Serena, vince l’Italia 3-2... «Non diamo nulla per scontato. Le gare a squa dre ci insegnano che entrano in gioco motivazio ni particolari, uno spirito di appartenenza e un senso di gruppo che possono rendere facili le si tuazioni difficili.Gli Stati Uniti, oltre alla Wil liams, hanno ragazze giovani, di talento, che giocheranno senza pressioni. Ma noi negli ultimi anni abbiamo dimostrato quanto contino amici zia, rispetto e amore per la maglia azzurra». Flavia, è pronta a giocare tre partite in due giorni? «Chiedete a Barazzutti (sorride, ndr)... Tanto fi no a giovedì sera non svelerà le titolari. Quanto al doppio, se sarà decisivo, verrà fatta la scelta che aprirà alle maggiori possibilità di vitto ria: ci sono tante opzioni, almeno in tre (lei, Errani e Knapp, ndr) possiamo formare combinazioni interessanti». C’è un posto dove le piacerebbe preparare le partite, un luogo del cuore nella sua Brindisi dove trovare la concentrazione più feroce? «Il luogo è la città intera, con il suo ca lore. Non ci sono angoli nascosti, c’è Brindisi con la sua passione. Dovrà dar ci una mano fondamentale, io voglio quell’energia». È tutto pronto per il pizza party di domenica sera? «Direi di sì, mi fa piacere che Serena abbia apprezzato l’idea. Qualcuno mi ha detto che se l’Italia perde, do vrei disdire tutto. Non hanno capito nulla: vincere conta, ma conta di più avere dato tutto per riuscir ci». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 Il primo allenamento di ieri sotto il sole di Brindisi per Serena Williams, 33 anni, leader della squadra americana 2 La n°1 del mondo durante una seduta insieme all’allenatore Patrick Mouratoglou 3/4 L’arrivo della campionessa statunitense ieri poco prima delle 16 all’aeroporto Papola Casale di Brindisi
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EVANGELISTA
Dietro il fenomeno Williams «Se vuole domina chiunque» 1Il tecnico Mouratoglou apre in Francia la super accademia: «Quest’anno Serena può vincere 3 Slam e affiancare la Graf» Vincenzo Martucci INVIATO A BIOT (FRANCIA) twitter @VinceMartucci
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erena Williams già ci si allena spesso. E Novak Djokovic non vede l’ora che a giugno 2016 tutte le strutture siano completate per usarlo come chalet d’inverno. Il Sophia Country Club di Biot, sulla Costa Azzurra, diventerà «l’accademia tennis numero 1 d’Europa», con 34 campi (8 co perti), più 4 di padel, un hotel, una foresteria con 74 apparta menti per studenti (rette da 25 a 35mila euro l’anno), 15 sale di corsi, centro medico, e tutto ciò che serve per sviluppare il sogno del tecnico francese Pa trick Mouratoglou e di papà Paris, fondatore e presidente del gruppo EDF, che ha finan ziato l’operazione con «oltre 50 milioni di euro» nei 10 ettari a 20 chilometri dall’aeroporto e a 40 da Montecarlo. Patrick, perché s’è spostato da Parigi alla Costa Azzurra? «Perché le condizioni climati che qui sono ideali per allenar si all’aperto tutto l’anno e ab
biamo tutti gli spazi per costru ire strutture all’avanguardia. Valide non solo per i giovani della scuola, ma anche per i professionisti che si appogge ranno a noi». Allenarsi nel Sud della Francia era l’idea di Yannick Noah. «Sì, già 30 anni fa. Eccoci, spe ro di potermi coordinare con la Federazione, sarei felice di aiu tare le nostre speranze». Che pegno d’amore filiale da parte di suo padre! «In teoria, è un grande affare, che garantisce un ritorno con siderevole. Abbiamo le infra strutture, abbiamo il fattore umano, i giovani, e abbiamo l’eccellenza». Nick Bollettieri ha inventato il «corri e tira» tenendo in campo tutta la giornata chi aveva voglia di sfondare col tennis, qual è la filosofia della Mouratoglou Academy? «Qui, intanto, abbiamo la Co sta Azzurra, siamo vicini ai professionisti che risiedono a Montecarlo e siamo in Europa. Il nostro metodo è molto diver so da quello americano, non è
un sistema universale al quale tutti i giocatori si devono adat tare, noi abbiamo messo in pie di un sistema diverso per ogni giocatore, siamo noi che ci adattiamo a lui, al suo stile, alla cultura, al gioco e ai suoi biso gni. Curiamo il singolo e lo esaltiamo». Qual è il più grande talento tennistico che ha lanciato? «Sicuramente Grigor Dimitrov, che può fare quasi tutto quello che vuole con la palla. Ma il più grande talento che ho svilup pato è stato Baghdatis: sono molto fiero di come l’ho cre sciuto portandolo da quan d’era bambino ai successi ju niores a una finale Slam contro Federer. Portare al massimo del suo potenziale un giovane è quello che più mi dà soddisfa zione, la classifica è solo un in dicatore, arrivare a fare un “top ten” non è eccezionale, se quel l’atleta avrebbe potenzialità maggiori. Parlando dei gioca tori francesi, Arnaud Clement è arrivato al massimo, al nume ro 10 della classifica, ma tutto è relativo, pensando ad altri gio catori francesi del momento che varrebbero molto di più».
SI È EVOLUTA ED È MATURATA: ORA PUNTIAMO AL ROLAND GARROS
E Serena Williams, con la quale non ha mai ammesso di essere stato fidanzato, ma che tuttora allena? «Ha avuto problemi nel tenere il livello. Aveva altre opzioni oltre al tennis, ha cominciato a vincere da molto giovane, a 17 anni. Non aveva sviluppato certe cose? Non posso dirlo, ma può essere». Quanti Slam può ancora vincere? «L’obiettivo è il prossimo, il Ro land Garros. La missione, a 19, è battere il record di Steffi Graf, a 22. Per il momento pen siamo a quello, non ai 24 della Court. Quest’anno può vincere gli altri tre». Serena è troppo più forte delle altre o le altre non lo sono abbastanza? «Quando lo ha voluto, ha do minato. Si è evoluta, è matura ta, sta rimanendo al n. 1 in modo netto, è lei che è ec cezionale».
DIMITROV HA UN GRAN TALENTO, MA CHE GIOIE MI HA DATO BAGHDATIS
E Camila Giorgi? Ha allenato anche lei a 12 anni, a Thiverval-Grignon. «Ha bisogno di es sere più tranquilla quando gioca, a volte è troppo su per eccitata e manca di lucidità, ha cambiato un po’ modo di gio care, ha sviluppa to un gioco d’at tacco molto forte, deve diventare più solida ed avere più opzioni. Può arrivare fra le pri me 10 del mondo, certo. Ne ha il po tenziale, da molto tempo».
LA GIORGI SE SI TRANQUILLIZZA HA IL POTENZIALE PER ENTRARE NELLE 10 PATRICK MOURATOGLOU ALLENATORE
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NUMERI E STORIA
Dal 2009 vinciamo noi, ma senza le sorellone
1Assenti Venus e Serena le azzurre contro gli Stati Uniti hanno conquistato nel 2009 e nel 2010 due delle ultime tre Fed Cup Luca Marianantoni
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er la quarta volta dal 1995 — cioè da quando la Fed Cup si è dotata di un Gruppo Mondiale — la Na zionale italiana guidata da Corrado Barazzutti (in sella dall’aprile del 2002 con un bi lancio di 23 vittorie e 10 scon fitte), è costretta agli spareggi per la permanenza nella massi ma serie. Le azzurre, che han no vinto il titolo 4 volte (2006, 2009, 2010 e 2013), non hanno mai fallito l’appuntamento con i playoff e assieme alla Russia
sono l’unica nazione mai retro cessa negli ultimi 17 anni. TRE SU TRE Il primo dei tre spa reggi vinti dall’Italia risale al 1998, quando sulla terra di Praga Silvia Farina e Rita Gran de superarono con estrema fa cilità (41) le ceche portando per la prima volta l’Italia di Raffaella Reggi nel Gruppo mondiale di Fed Cup. Poi nel 2005 sul veloce indoor di Libe rec l’Italia ebbe ancora la me glio della Repubblica Ceca gra zie al doppio di spareggio vinto da Francesca Schiavone e Ro berta Vinci su Kveta Peschke e
Nicole Vaidisova. Infine nel 2008 sulla terra di Olbia Fran cesca Schiavone, Karin Knapp e Sara Errani superarono per 32 l’Ucraina delle sorelle Alo na e Kateryna Bondarenko.
Sara Errani, 27, e Roberta Vinci, 32, vincenti con gli Usa nel 2013 REUTERS
I PRECEDENTI Questa volta al Circolo tennis Brindisi, che nel 2005 ospitò la sfida che l’Italia perse 41 contro la Russia, arri vano gli Stati Uniti di Serena Williams, incontrastata nume ro 1 mondiale. I precedenti tra le 2 formazioni sono largamen te favorevoli alle nostre avver sarie (9 successi a 4), ma le az zurre hanno dominato le ulti
me 4 sfide: la finale del 2009 vinta 40 al Circolo tennis Reg gio Calabria (il punto decisivo del 30 fu firmato da Flavia Pennetta su Melanie Oudin), la finale del 2010 vinta 31 a San Diego (ancora Flavia a decide re le sorti con il punto del 31 ottenuto su Coco Vandewe ghe), il primo turno del 2013 giocato a Rimini e vinto in ri monta per 32 grazie al doppio decisivo siglato da Sara Errani e Roberta Vinci su Leizel Huber e Varvara Lepchenko, e infine il primo turno del 2014 vinto dalle azzurre per 31 a Cleve land grazie alla coppia prima
vera formata da Camila Giorgi e Karin Knapp. Nell’arco dei primi 40 anni della manifesta zione (19632003) le america ne avevano ottenuto 9 vittorie su 9 contro le italiane, capaci di firmare appena tre punti: nel 1984 con la vittoria di Raffael la Reggi su Zina Garrison, nel 1986 con quella assai più cla morosa di Sandra Cecchini sul la signora del tennis Chris Evert e infine nel 1999 con quella altrettanto storica di Sil via Farina sulla serba natura lizzata statunitense Monica Se les. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 La festa delle azzurre per la vittoria di Fed Cup per 4-0 contro gli Stati Uniti a Reggio Calabria nel 2009. In fondo alla foto, Flavia Pennetta, 33 anni, abbracciata al papà Oronzo con la coppa tra le mani 2 Roberta Vinci, 32 anni, posa sorridente insieme a papà Angelo
Flavia e Roby, cuor di papà Le due figlie della Puglia tornano finalmente a casa 1Oronzo Pennetta: «Orgogliosi di lei. Le auguro Rio 2016 e... un figlio» Angelo Vinci: «A 13 anni partiva e piangeva, ma poi che soddisfazioni»
Il distacco costava a lei e costava a noi, che dai 13 ai 32 anni l’ab biamo vista così poco. Ma poi quando ha vinto il doppio di spa reggio e l’Italia ha conquistato la prima Fed Cup, che soddisfazio ne! Come quando ha battuto Wozniacki e Radwanska. Per non parlare del doppio, con Sara (Errani) hanno vinto tutto. Se ora facesse coppia con la Pennet ta? Sarebbero forti, se si accor dano... Me le ricordo quando giocavano insieme da ragazze e vincevano il Roland Garros. Co munque con chi gioca gioca è sempre Robi che tiene la maz za!», dice orgoglioso papà Ange lo. AMORI Flavia ha avuto amori celebri e tempestosi. «Un do mani la immagino mamma. Ma prima la vedo alla quarta Olimpiade, a Rio, e poi, co munque, ancora nel tennis, magari come tecnico, a tra smettere le sue esperienze. Non a Brindisi, altrove», sugge risce il signor Pennetta. Rober ta ha avuto un solo grande, sof ferto, amore. «E poi più, altri menti noi l’avremmo saputo. Ma sarà madre, ama troppo i bambini, ha una grande pa zienza, ama trasmettere le sue conoscenze. Rimarrà nel ten nis, come tecnico o anche come telecronista». Che vuol dire es sere pugliesi? «Vuol dire essere accomodanti e disponibili. Noi la mattina coi vicini di casa ci scambiamo anche il caffé», so stiene Oronzo. «Roberta è mol to attaccata alla sua terra, alla città, ma dopo questo lungo periodo a Palermo per allenar si dove vive il suo tecnico, Cinà, un domani non la vedo a Ta ranto». Cuore di padri del Sud. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Vincenzo Martucci twitter @VinceMartucci
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a papà ti manda sola? Conoscendoli, i papà Doc del Sud, Oronzo Pennetta e Angelo Vinci, hanno fato una gran fatica a separarsi da due classiche figlie della Pu glia come Flavia e Roberta. Co noscendoli, sono i più orgoglio si, oggi, a riabbracciarle, da pro fete in patria, dopo anni da esuli, in questo spareggio di Fed Cup. Anche se Flavia giocherà e Ro berta è bloccata da un brutto guaio al gomito. PADRI NON PADRONI Il tennis è pieno di brut te storie padrifiglie. Ma qui sfogliamo il li bro Cuore. «Le ho sempre raccomandato che doveva comportarsi bene con tutti, la riprova del suo stile l’avrebbe avuta poi, perché lo sport è una fase, bellissima ed esaltante, ma solo una fase della vita. Se ancora la gente l’avesse salutata e cercata anche dopo l’agonismo, allora avrebbe avuto
La brindisina Flavia Pennetta, 33 anni, n. 26 del ranking Wta AFP
la conferma di essersi fatta dav vero amare ed apprezzare per se stessa», rivela papà Pennetta. «Mia moglie ed io abbiamo sem pre assecondato Roberta nelle sue scelte, cercando di toglierle pressione: “Vittoriasconfitta? Non ti preoccupare, non cam bia”. E siamo rimasti sempre coi piedi per terra. Oggi Robi è una campionessa? È bello che lo di cano gli altri. La cosa di cui an diamo più fieri è quando ci fan no i complimenti per il suo com portamento, perché è una brava ragazza. In famiglia abbiamo sempre predicato massima lealtà e trasparenza, anche se il mondo è brutto», rac conta papà Vinci. Flavia bambi na, «a 6 anni prendeva in mano la racchetta e non la lasciava più, palleggiava da sola al TC Brindi si, quand’ero il presidente, ha giocato anche a palla canestro e pallavolo, ma ha scelto lei il tennis, come, sotto sotto, avremmo voluto mia moglie ed io. Ma non l’abbiamo spinta, perché forse avevamo messo un po’ di pressione sulla
sorella maggiore, Giorgia. Il mo mento più brutto è stato a 18 an ni, quando Flavia ha avuto il tifo, e poi tre anni fa quando s’è rio perata al polso, era in Canada, e non sapevamo che cosa c’era dietro quel ritiro. Eppoi sarà brutto quando appenderà la rac chetta al chiodo. Il più bello? Tanti. L’ultimo, adesso, ma quante soddisfazioni si sta pren dendo? E chi l’avrebbe mai det to, a 33 anni?», esulta Oronzo. «Eravamo sulla spiaggia, a Lepo rano, Robi aveva 6 anni e mezzo, io avevo appena finito la mia partitella a tennis, la feci palleg giare e, dalla terza volta, la palla è tornata indietro. Lì ho capi to che aveva degli automati smi, doti naturali che po teva sviluppare. Poi ha vinto gli italiani, a 12 anni, a Milano, e ho avuto la prima sensa zione che, magari, chissà... Certo, ci so no state certe volte che, quando ci sa lutavamo e lei partiva per il centro tecnico fe derale, a Roma, le è spuntata una lacrima, aveva solo 13 anni!
La tarantina Roberta Vinci, 32 anni, n. 42 del ranking Wta REUTERS
GAZZAWEB www.gazzetta.it Come sempre anche quest’anno il nostro sito garantirà ampia copertura alla Fed Cup, l’evento internazionale che propone nel weekend al Circolo Tennis Brindisi la decisiva sfida tra Italia e Stati Uniti valida per la permanenza nella massima serie. Domani e domenica su Gazzetta.it troverete dunque innanzitutto il tempo reale di tutte le partite per non perdere nemmeno un punto delle decisive sfide delle azzurre; inoltre ci saranno gli highlights degli incontri delle nostre atlete, le cronache del nostro inviato a Brindisi, le curiosità sul torneo, le interviste esclusive ai protagonisti, gli approfondimenti e le fotogallery con tutte le immagini più belle in arrivo dal circolo tennis pugliese.
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LA GUIDA Il sorteggio alle 12 Diretta RaiSport per tutte le partite Italia-Stati Uniti, spareggio playoff per giocare nel Gruppo Mondiale di Fed Cup nel 2015, si disputa domani e domenica al Circolo Tennis Brindisi. Le due squadre si affrontano per la 5a volta nelle ultime sette edizioni della Fed Cup. Complessivamente sarà la 14a sfida tra le due nazionali, la squadra americana è in vantaggio per 9-4 ma le azzurre hanno vinto le ultime quattro sfide. Gli Stati Uniti, con ben 17 trofei (tra cui 7 di fila tra il 1976 ed il 1982), sono la nazione più vincente nella storia della Fed Cup ma hanno centrato l’ultimo successo nel 2000. L’Italia da parte sua ha conquistato tutti i suoi 4 trofei negli ultimi dieci anni (2006, 2009, 2011 e 2013): dal 2006 ad oggi le azzurre hanno anche raggiunto la finale nel 2007 e le semifinali nel 2011, nel 2012 e nel 2014. Nello stesso periodo solo in due occasioni sono state eliminate al primo turno del World Group: a Napoli con la Spagna nel 2008, e a Genova a febbraio con la Francia. LE CONVOCATE Per l’Italia il c.t. Corrado Barazzutti ha convocato Sara Errani (numero 15), Flavia Pennetta (26), Camila Giorgi (36) e Karin Knapp (55). La capitana Usa Mary Joe Fernandez, dopo il forfeit di Venus Williams, ha chiamato Serena Williams (1), Alison Riske (45), Christina McHale (65) e Lauren Davis (57). Oggi alle 12 a Palazzo Granafei-Nervegna il sorteggio per l’ordine dei match. BIGLIETTI In vendita abbonamenti e biglietti giornalieri, previste tre categorie di tribune: parterre, tribuna centrale e gradinata non numerata: 33 euro, 55 e 77. Biglietti disponibili su Ticketone e nelle prevendite abituali. Grande attenzione anche ai giovani: i ragazzi sotto i 16 anni potranno acquistare gli abbonamenti a 25 euro, con un omaggio in palio: ai primi 400 sarà infatti consegnata una t-shirt azzurra per creare una «macchia» colorata sugli spalti. PROGRAMMA E TV Domani 18 aprile, inizio ore 13, i primi due singolari; domenica dalle 11 terzo e quarto singolare e doppio. Sfida trasmessa in diretta su RaiSport. LE ALTRE Le semifinali di Fed Cup sono senza la Sharapova che rinuncia per un problema a una gamba e con la Mauresmo in panchina da capitana della Francia dopo l’annuncio della maternità ad agosto: ma la trasferta sul velocissimo campo di Ostrava contro le ceche campionesse in carica e con tre giocatrici tra le prime 13 del mondo (e la quarta è 23...) si presenta assai ostica. Repubblica Ceca-Francia (Ostrava, veloce indoor). R. Ceca: Kvitova (4), Pliskova (12), Safarova (13) Zahlavova Strycova (23); Francia: Cornet (28), Garcia (29), Mladenovic (58), Parmentier (89). Russia-Germania (Sochi, terra indoor). Russia: Kuznetsova (24), Pavlyuchenkova (38), Vesnina (71); Germania: Petkovic (11), Kerber (14), Lisicki (19), Goerges (83). Entrambe le sfide in diretta su Supertennis dalle 12 di sabato. Gli altri spareggi per restare in A: Olanda-Australia (s’Hertogenbosch, terra indoor); Polonia-Svizzera (Zielona Gora, veloce indoor); Canada-Romania (Montreal, veloce indoor).
IL RICORDO
«A Genova è stata dura ma che giorni fantastici» 1La capitana francese aveva appena scoperto di essere in dolce attesa Alessandro Grandesso PARIGI
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lla fine aveva fatto il giro del campo, raccogliendo gli applausi del pubblico, come quando era lei stessa ad
alzare i trofei. Ma lo scorso feb braio a Genova, per il primo tur no della Fed Cup, Amelie Mau resmo era stata osannata dai tanti tifosi francesi che avevano seguito la sfida per il successo sull’Italia (32) per il suo ruolo da capitano della Francia. Trionfo tutto in rimonta, con un cambio strategico decisivo. Era raggiante l’ex numero uno per quella vittoria, frutto del suo fiuto e del suo talento. Ma non solo, come ha ricordato al quo tidiano l’Equipe: «È stata una delle settimane più belle». Una gioia comprensibile visto che da poco sapeva di essere incinta.
INTENSITÀ Notizia resa pubbli ca due mesi dopo dalla stessa ex campionessa, via Facebook e Twitter, con un post accompa gnato da una foto di due paia di scarpe da tennis blu, una accan to all’altra: le sue e quelle del bebé. E il messaggio: «Il bambi no arriverà in agosto! Incinta! Sono così felice». Ma a Genova la gravidanza era top secret, an che perché la francese era stata impegnata nel ruolo di coach fi no a pochi giorni prima, gui dando Murray alla finale del l’Open d’Australia persa con Djokovic: «Alla fine — ricorda la francese sorridendo —, sono
Amelie Mauresmo, 35, in tuta, festeggia tra le sue ragazze il 3-2 sull’Italia AFP
quasi crollata. È stata dura, ma lo sarebbe stato in ogni caso, anche perché ero arrivata da poco dall’Australia, ma avevo il dovere di portare questa nazio nale verso il suo tennis miglio re. Non è stato semplice, ma è stata una delle settimane mi gliori che abbiamo vissuto».
RIl sofferto trionfo contro le azzurre: «Ma dovevo portare la Francia al successo»
FUTURO Da sabato, la Francia affronta in semifinale la Repub blica Ceca, e una vittoria per la Mauresmo diventerebbe pro blematica: «La gravidanza — spiega però lei — non condizio nerà i miei impegni di Fed Cup». Per la francese in ogni caso sarà impossibile seguire le sue gioca trici impegnate all’Us Open, dal 31 agosto al 13 settembre: «Non ci andrò, ma non cambia molto. Le conosco da anni e ci saranno i momenti per parlarci e magari a osservarle ci sarà l’allenatore Gabi Urpi. D’altronde da quan do lavoro con Murray non vado a tutte le loro partite». Con lo scozzese invece la futura mam ma dovrà fare «una scelta pro fessionale». Ma non prima di lu glio: «Continueremo almeno fi no a Wimbledon. Poi parleremo con calma sul destino della no stra collaborazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 17 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT