La Gazzetta dello Sport (04-20-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59

lunedì 20 aprile 2015 anno 119 - numero 92 euro 1,40

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ROSSI IL MARADONA DELLE MOTO DERBY A ZERO

INTER MEGLIO DEL MILAN E LE MANCA UN RIGORE Tablet gothic heavy cp 8 Regular

Pari inutile con polemica. Mancini: «Mani netto». Inzaghi: «Involontario» Arriva MisterB: è pronto a chiudere

ARCHETTI, BIANCHIN, BOCCI, CENITI, DALLA VITE, OLIVERO, PASOTTO, SCHIANCHI, TAIDELLI PAG 8-9-10-12-14-15

VALE DE ORO

36

FORMULA 1

Hamilton super Raikkonen risorge Vettel sbaglia

Tablet gothic heavy cp 8 Regular rosa uno

Nel GP d’Argentina epica vittoria in rimonta. Corpo a corpo e «sportellate» con Marquez che cade. Dovizioso gran secondo

ALLIEVI, CREMONESI, PERNA ALLE PAGINE 36-37-38-39

42

TENNIS

La Pennetta nella sua Brindisi stende la Williams e gli Usa Djokovic re di Montecarlo CRIVELLI, MARTUCCI ALLE PAGINE 42-43

IL PUNTO di Gianni Valenti 29

I nerazzurri protestano con l’arbitro Banti chiedendo il rigore

L’ANALISI di Luigi Garlando

2

SAN SIRO: VALENTINO CERCASI Il tempismo di Valentino Rossi è stato perfetto e crudele. Ha piazzato il suo capolavoro (la rincorsa, il sorpasso, il trionfo) tra il primo e il secondo tempo di Inter­Milan. Così i telespettatori del derby che si sono spostati in volo da un canale all’altro. L'ARTICOLO A PAGINA 29 RISULTATI & CLASSIFICA 31a GIORNATA

9 771120 506000

L'ARTICOLO A PAGINA 29

STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1

PALERMO SASSUOLO CHIEVO UDINESE EMPOLI VERONA* ATALANTA CESENA CAGLIARI PARMA (-7)

41 36 36 35 34 33 30 23 21 13

Tevez tiene sulla corda la Juve sul suo futuro Su Dybala piomba il Psg GRAZIANO, LAUDISA A PAGINA 16

Valentino Rossi, 36 anni, festeggia la vittoria con la maglia di Maradona AP

2

Un regista ospite d’onore Valdifiori a Senza Appello su GazzettaTv, canale 59 GUGLIELMI A PAGINA 32

3

Ciclismo: Kwiatkowski trionfo e paura all’Amstel E si vede il miglior Nibali BETTINI, GHISALBERTI ALLE PAGINE 40-41

*Una partita in meno

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AL LARGO DELLA LIBIA

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi

Terribile tragedia del mare Oltre 700 migranti morti

Brindisi. Vittoria dolce­amara per Errani e Pennetta. A fine partita si sono dovute sorbire un discorso di Vendola

CONTICELLO, DELL’ARTI A PAGINA 54

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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

73 58 58 53 50 49 44 44 43 42

Vale de oro. Come il Pibe di cui indossa la maglia sul podio. Valentino come Maradona. Fantastico, geniale, inarrestabile. Non bastano tutti gli aggettivi del mondo per raccontare l’ultima impresa di questo ragazzino di 36 anni. La sua vittoria numero 110 riesce con la lode. Come si esige da un dottore. Parte da lontano, dalla messa a punto della sua Yamaha dopo l’ottava posizione in qualifica, dalla scelta di una gomma posteriore più dura... L'ARTICOLO A PAGINA 2

Roma, protestina e fischi Niente sorpasso: Napoli a -5 JUVENTUS LAZIO ROMA NAPOLI SAMPDORIA FIORENTINA* GENOA TORINO MILAN INTER

Da Brindisi a Montecarlo l’Italia del tennis rialza la testa e torna a sorridere.

UN DOTTORE DA 110 E LODE

29

SABATO SAMPDORIA-CESENA 0-0 JUVENTUS-LAZIO 2-0 IERI CAGLIARI-NAPOLI 0-3 CHIEVO-UDINESE 1-1 EMPOLI-PARMA 2-2 INTER-MILAN 0-0 PALERMO-GENOA 2-1 ROMA-ATALANTA 1-1 SASSUOLO-TORINO 1-1 OGGI ORE 20.45 FIORENTINA-VERONA (2-1)

CON QUESTA ITALIA SI TORNA A SORRIDERE

IL COMMENTO di Umberto Zapelloni

CORTINOVIS, FALSAPERLA, IANIERI, ZAMAGNI DA PAGINA 2 A PAGINA 6


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Motomondiale R GP Argentina IL COMMENTO di UMBERTO ZAPELLONI

VALE DE ORO ADESSO IL 10° NON E’ SOLO UN SOGNO

V

ale de oro. Come il Pibe di cui indossa la maglia sul podio. Valentino come Maradona. Fantastico, geniale, inarrestabile. Non bastano tutti gli aggettivi del mondo per raccontare l’ultima impresa di questo ragazzino di 36 anni. La sua vittoria numero 110 riesce con la lode. Come si esige da un dottore. Parte da lontano, dalla messa a punto della sua Yamaha dopo l’ottava posizione in qualifica, dalla scelta di una gomma posteriore più dura di quella montata da Marquez, dalla calma con cui ha affrontato i primi giri dopo aver preso una bella botta da Iannone e dalla ferocia con cui ha aggredito gli ultimi, quando ha sentito il profumo della vittoria, quello che lo trasforma ogni volta nel migliore pilota che c’è. Quello che vede davanti piccolo piccolo baby Marquez e giro dopo giro lo vede diventare sempre più grande nel suo mirino fino a sorpassarlo con tanto di sportellata di reazione di Marquez che è finito per le terre. Un incidente di gara. Un contatto involontario, figlio anche della rabbia del bambino che si era appena visto sculacciare dal papà. La forza di Valentino, la sua eterna giovinezza, sta facendo vacillare le certezze del baby fenomeno. Marquez ha capito che quest’anno suonerà tutta un’altra musica perché se anche la sua Honda sembra migliore della Yamaha, quel diavolo di cui teneva il poster in camera, sta vivendo un momento magico proprio come quando Maradona riusciva a dribblare tutti gli inglesi e a depositare il pallone in fondo alla rete. La maglia di Maradona che Vale indossa sul podio ha naturalmente il numero 10 in bella evidenza. Davanti e dietro. Troppo facile collegare il numero con il sogno. Dieci come il prossimo titolo mondiale di Valentino...

EL DIEZ

Valentino, un’altra magia È il Maradona della moto 1Capolavoro di Rossi, che recupera di forza e costringe a un brutto errore Marquez che cade. Grande prova di Dovizioso, 2° davanti a Crutchlow Filippo Falsaperla INVIATO A TERMAS R. HONDO (ARG)

M

arc. non puoi fare que­ sti errori con Valenti­ no! Non hai ancora im­ parato a conoscerlo dopo due anni gomito a gomito? Mar­ quez butta la gara con una ca­ duta d’irruenza, ma soprattut­ to regala a Valentino l’adrenali­ na – e anche i punti di vantag­ gio – per pensare di vincere davvero questo decimo titolo che sembrava stregato. Valenti­ no voleva chiudere la tournée oltreoceano contenendo i dan­ ni, invece torna a casa con due vittorie e un terzo posto che gli danno 6 punti di vantaggio su uno straordinario Andrea Do­ vizioso, ancora una volta lì a giocarsi le posizioni che conta­

no – ieri è arrivato secondo – ma addirittura 30 (in pratica oltre una gara) su Marquez, na­ turale pretendente al Mondia­ le, oggi soltanto quinto in cam­ pionato.

troppo presto la traiettoria ver­ so sinistra, come se Valentino non fosse lì. Ruota dietro di Rossi toccata da quella anterio­ re della Honda, per un volo che faceva male all’animo di Marc.

LA CHIAVE L’errore di Marc è stato ancora più grave perché era chiaro che non avrebbe po­ tuto resistere alla rimonta di Rossi, ma a due giri dalla fine ha voluto esagerare, a dispetto della realtà che gli si era rivol­ tata contro a causa della scelta errata della gomma posteriore fatta sulla linea di partenza. Al­ la curva 5, la destra stretta in fondo al rettilineo più veloce, dove Valentino entrava in te­ sta, Marc tentava una replica impossibile, i due si toccavano. Subito dopo, nel cambio di di­ rezione, lo spagnolo chiudeva

REPLICA Un errore (gravissi­ mo) che adesso ci dovrà dire di che pasta è fatto il campione del mondo. Perché lui non si è mai trovato nella condizione psicologica dell’inseguitore. E per di più per colpa sua. Al con­ trario Rossi, che sul podio è sa­ lito con la maglia del suo idolo Diego Armando Maradona (che su Facebook ha replicato: «Grazie mille Vaentino»), ades­ so girerà a mille: e quando la testa ti dice che puoi provare a fare l’impresa della carriera, della vita, tutto può incanalarsi dalla parte giusta.

«GRAZIE MILLE E COMPLIMENTI VALENTINO!!!» DIEGO ARMANDO MARADONA SULLA SUA PAGINA FACEBOOK

SCELTE La strategia ha premia­ to Vale. Nel warm up ha girato come un ossesso con la gomma extradura posteriore, facendo il miglior giro all’ultimo pas­ saggio: la scelta per la gara era fatta. Al contrario Marc, è ri­ masto indeciso tra extradura (all’inizio) e dura (nel finale). Stessa incertezza prima del via. Anche se la temperatura rispet­ to al mattino si era alzata di quasi 10°, è uscito dal box con la «extra», ma poi sulla linea di partenza l’ha cambiata con la più morbida. Errore fatale. FUGA Perché è scappato subito, raggiungendo ben 4”1 di van­ taggio (al giro 11), ma a 8 dalla fine non aveva più armi per re­ sistere a uno squalo come Rossi quando vede il colore del san­ gue. Avrebbe dovuto acconten­


LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

30

 I punti di vantaggio di Rossi su Marquez: adesso Valentino è primo nella classifica mondiale con 66 punti, contro i 36 del pilota spagnolo

FUOCO E FIAMME CHE GARA ESALTANTE

84

 Le vittorie di Valentino Rossi in 500/MotoGP: per il pilota di Tavullia il 2015 è iniziato con due successi (ieri e in Qatar) e un terzo posto (Austin)

tarsi, invece ha voluto strafare. E si è inguaiato. Perché adesso Valentino può perfino permet­ tersi di controllare la situazio­ ne, visto che il podio ormai sembra pane settimanale, mentre lui correrà con una pressione enorme. Anche per­ ché tra due settimane si correrà a casa sua, Jerez davanti ad un pubblico che non farà sconti: e che ha Rossi come idolo assolu­ to. REGALE L’impresa straordina­ ria di Valentino non può in ogni caso mettere nell’ombra l’altra grande avventura del giorno, il secondo posto di Dovizioso. Questa, si era visto dalle prove, non sembrava la gara per la rossa, invece Andrea è riuscito a fare la solita corsa giudiziosa e velocissima. A un certo punto ha perso un po’ di decimi da Va­ lentino, ma non è mai crollato, rimanendo costante lì davanti a tenersi di forza un podio che, grazie a Marquez, è diventato un secondo posto, che lo fa ac­ celerare anche nel Mondiale. Dove sul «podio» sale anche Andrea Iannone. Il ragazzo di Vasto recrimina per il podio di gara sfumato all’ultima curva dal recupero di Crutchlow. DISASTRO Nell’altalena dei compagni di squadra, va inseri­ ta la «garaccia» di Jorge Loren­ zo, velocissimo nel warm up, ma poi uscito subito dalla lotta anche per il podio. Ancora una volta ha fatto una scelta contro­ corrente (la gomma anteriore media invece che dura) rispet­ to agli altri. Forse non è stato questo il punto chiave, ma in pratica non è mai stato in gara. Il fatto che stia in classifica da­ vanti a Marquez (di 1 punto) non può essere del minimo sol­ lievo. E potrebbe aprire scenari imprevedibili. Jorge – e la Yamaha – entro il Mugello de­ vono riconfermare il contratto per il 2016. E non è un mistero che il pilota abbia un’attrazio­ ne fatale per la Ducati, proba­ bilmente ricambiata: c’è il pro­ blema che i due Andrea hanno un contratto anche per l’anno prossimo, ma se si vuole, una soluzione si trova sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

6° GIRO  HERNANDEZ VA A FUOCO La Ducati-Pramac di Jonny Hernandez prende fuoco: il pilota colombiano è costretto a uscire e abbandonare la moto

3

fUN CAMPIONE INTRAMONTABILE

VALENTINO ROSSI

Rimonta e sportellate da laurea 110 e lode! «Così c’è più gusto» 1Il duello con Marc: «Mi spiace sia caduto, ma ha sbagliato lui» Marquez non si prende la colpa: «Le immagini parlano da sole» Giovanni Zamagni TERMAS DE RIO HONDO

10° GIRO  ROSSI SORPASSA DOVI: È 2° Prosegue la cavalcata di Rossi che ha nel mirino Dovizioso e lo sorpassa: il pesarese inizia la rincorsa sul leader Marquez

23° GIRO  IL DOTTORE SUPERA MARQUEZ A forza di giri veloci Valentino insidia il dominio (fino a quel momento) incontrastato di Marquez e lo sorpassa

23° GIRO  IL CONTATTO IN TESTA Marc non ci sta e aggredisce Valentino in curva: Rossi resta davanti, lo spagnolo lo tocca con l’anteriore e vola in terra

23° GIRO  UNA CORSA FINITA MALE Marc corre a perdifiato verso la moto finita in terra e prova a tirarla su ma il motore si è spento: lui si dispera, Rossi va verso la vittoria

A

lla vigilia, l’aveva detto. «Bisogna metter­ gli pressione, non fargli fare la solita pas­ seggiatina». Così è stato: in furibonda ri­ monta dalla terza fila, Rossi ha annullato un di­ stacco superiore ai quattro secondi fino ad arriva­ re in scia al rivale all’inizio del penultimo giro. Tanto vicini non erano mai stati: Marquez, forse, non sapeva cosa significa avere dietro il nove vol­ te iridato. Con una Honda in evidente difficoltà, Marc ha provato a chiudere tutte le porte, ha resi­ stito oltre ogni limite: prima ha provato a ribatte­ re all’attacco di Valentino, evidentemente più ve­ loce, poi ha tentato di infilarsi all’interno, quindi nel cambio di direzione la sua anteriore ha tocca­ to la posteriore di Rossi e Marquez è volato via. «Mi spiace veramente che sia caduto ­ dice Valen­ tino prima di salire sul podio con la maglia nume­ ro 10 dell’Argentina di Maradona ­: mi ha toccato in curva, poi ci siamo toccati nuovamente». La versione di Marc? «Quando ho visto che Valenti­ no stava recuperando ho rallentato per rispar­ miare le gomme che già erano in crisi, e provare a giocarmela con lui negli ultimi due giri». Sull’er­ rore: «Le immagini tv da tutte le angolazioni di­ cono molto bene quello che è successo, semplice­ mente ci siamo toccati in un cambio di direzio­ ne», dice quasi a lasciar intendere che non è tutta colpa sua. «A Jerez voglio assolutamente recupe­ rare punti. Non vuol dire vincere a tutti i costi». INCREDIBILE «Ha fatto una gara alla Valentino: giù il cappello», si commuove Silvano Galbusera, l’artefice tecnico dell’ennesimo miracolo di Rossi, ora a +30 in classifica. «Ha sfruttato al meglio la gomma extra dura posteriore (Marquez aveva optato per la dura; n.d.r.), l’ultima modifica è sta­ ta decisiva, Marquez ha sbagliato a resistere». «Darei un bacio a Silvano – sorride Valentino ­. Fantastico, abbiamo fatto grandi scelte. Sapevo di poter fare bene, sono partito fortissimo, ma al­ la prima curva Iannone mi ha dato una carenata senza pietà e mi ha buttato fuori».Da lì la rimon­ ta. «Sapevo che Marquez aveva la dura posterio­ re, e potevo essere competitivo fino alla fine. Ma ho dovuto passare Iannone, poi Crutchlow, poi Dovizioso. Avevo 4”2 di svantaggio. Dovevo pro­ varci, sapevo che Marquez avrebbe fatto fatica. Più passavano i giri e più la M1 andava meglio: mi sono avvicinato sempre più, fino a sentirne l’odo­ re: vedere Marquez lì, in Argentina, prenderlo e passarlo dopo una rimonta così dà grande gusto».

Rossi ne avesse di più, ma Marquez ha provato a resistere a ogni costo, buttando anche il secondo posto. «L’ho passato in frenata, ma Marc cerca sempre il tutto per tutto e ci siamo sportellati. Ho accelerato, ma dopo qualche metro mi ha toccato nuovamente: non sapevo che fosse caduto, ma è colpa sua, ha sbagliato lui». Così ecco il terzo po­ dio di fila: due vittorie e un terzo posto. «Quando abbiamo fatto la scelta dalla gomma posteriore più dura – spiega – non abbiamo pensato a Mar­ quez, solo a come fare per finire il GP più veloce­ mente possibile. Purtroppo la Yamaha subisce molto in rettilineo, ma in tutte le gare siamo stati competitivi: ho già vinto due gare, si può lottare per il mondiale». Che sarebbe il numero 10, come la maglia di Maradona… «No, nessun riferimento – scherza Rossi ­. Solo un omaggio a un grandissi­ mo campione. Volevo indossarla l’anno scorso, ma non ero salito sul podio: giusto metterla dopo questo successo». Il centodecimo di una carriera straordinaria: ogni volta si parla della «più bella vittoria di Rossi», ma ogni volta Vale riesce a sor­ prendere, ad alzare l’asticella. Da pelle d’oca.

CONTATTO Una volta in scia, era evidente che

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Valentino Rossi, 36 anni, festeggia la vittoria nel GP Argentina mostrando la maglia numero 10 della nazionale argentina col nome di Maradona AFP


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Motomondiale R GP Argentina

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Dottore, questa vale un Mondiale

1Una macchina da guerra: volontà e talento contro l’erede designato Marquez GARA MOTOGP

LA STATISTICA

MONDIALE MOTOGP

ARRIVO

È grand’Italia 3 gare, 7 podi Gli spagnoli sono a quota 1

PILOTI

POS PILOTA 1. V.ROSSI

NAZ ITA

MOTO Yamaha

2. DOVIZIOSO 3. CRUTCHLOW 4. IANNONE 5. LORENZO 6. SMITH 7. A.ESPARGARO 8. P.ESPARGARO 9. REDDING 10. M.VIÑALES 11. PETRUCCI 12. MILLER 13. BARBERA 14. BAZ 15. BRADL 16. HAYDEN 17. E.LAVERTY 18. DI MEGLIO 19. BAUTISTA 20.MELANDRI 21. ABRAHAM 22. DE ANGELIS

ITA GB ITA SPA GB SPA SPA GB SPA ITA AUS SPA FRA GER USA IRL FRA SPA ITA R.CEC RSM

Ducati Honda Ducati Yamaha Yamaha Suzuki Yamaha Honda Suzuki Ducati Honda Ducati Yamaha Forward Yamaha Forward Honda Honda Ducati Aprilia Aprilia Honda Art

TEMPO/DISTACCO in 41'35"644 media 173,3 km/h a 5"685 a 8"298 a 8"352 a 10"192 a 19"876 a 24"333 a 27"670 a 34"397 a 34"808 a 40"206 a 42"654 a 42"729 a 42"853 a 43"037 a 43"252 a 43"400 a 43"808 a 44"878 a 56"236 a 1'03"371 a 1'08"444

 RITIRATI: al 7° giro HERNANDEZ (COL/Ducati); al 24°

giro M.MARQUEZ (SPA/Honda); al 25° giro AOYAMA (GIA/Honda)  GIRO PIÙ VELOCE: il 20° di V.ROSSI in 1’39”019, media 174,7 km/h  DISTANZA GARA: 25 giri per 120,15 km

POS PILOTA 1. V.ROSSI 2. DOVIZIOSO 3. IANNONE 4. LORENZO 5. M.MARQUEZ 6. CRUTCHLOW 7. SMITH 8. A.ESPARGARO 9. P.ESPARGARO 10. M.VIÑALES 11. PETRUCCI 12. PEDROSA 13. REDDING 14. BARBERA 15. HERNANDEZ 16. MILLER 17. AOYAMA 18. HAYDEN 19. BAZ 20.BRADL 21. BAUTISTA

NAZ ITA ITA ITA SPA SPA GB GB SPA SPA SPA ITA SPA GB SPA COL AUS GIA USA FRA GER SPA

PUNTI QAT 66 25 60 20 40 16 37 13 36 11 34 9 28 8 22 5 15 7 15 2 15 4 10 10 10 3 8 1 6 6 6 5 3 2 1 1 -

AME 16 20 11 13 25 9 10 8 7 6 4 2 5 3 1

ARG 25 20 13 11 16 10 9 8 6 5 7 3 4 2 1 -

SPA -

16 20 25 8 1

25 20 16 9 2 -

-

Giovanni Cortinovis

I LA GILERA 500 TORNA IN PISTA  Una Gilera davanti a tutti: no, non è un salto indietro nel tempo, ai gloriosi anni ‘50 in cui la casa di Arcore dominava il Mondiale 500 con Masetti, Duke e Liberati. Ma quello che è successo ieri a Termas de Rio Hondo quando, prima della gara MotoGP, ha fatto un giro d’onore una Gilera 500 4 cilindri condotta da Benedicto Caldarella, l’argentino che fu l’ultimo a portarla in gara. Accadde a Monza nel 1964, quando Caldarella, con quella moto che si era ritirata dal Motomondiale 7 anni prima nel suo momento di massimo dominio (dopo 11 titoli iridati tra piloti e costruttori conquistati tra il 1950 e il 1957), si classificò 2° dietro a Mike Hailwood su Mv, conquistando anche il giro veloce alla media di oltre 196 km/h MILAGRO

COSTRUTTORI 1. 2. 3. 4. 5. 6.

YAMAHA DUCATI HONDA SUZUKI YAMAHA FORWARD APRILIA

66 60 52 22 2 1

25 20 11 5 -

l triennio di domino spa­ gnolo in MotoGP può dirsi definitivamente concluso: merito di Valenti­ no Rossi che si è aggiudicato 2 dei primi 3 GP stagionali (110 vittorie in carriera) ma anche dei due Andrea della Ducati che hanno ottenuto 4 podi (3 Dovizioso e 1 Ianno­ ne). Aggiungendo il 3° posto di Valentino ad Austin l’Italia ha totalizzato 7 podi sui 9 as­ segnati: la Spagna invece è ferma al successo di Marc Marquez in Texas perché Jorge Lorenzo quest’anno non è mai salito sul podio. IL PASSATO Stridente il con­ fronto con il passato della MotoGP: nel 2012 gli spa­ gnoli vinsero 13 gare (7 Pe­ drosa, 6 Lorenzo) e ottenne­ ro 33 podi, nel 2013 trionfa­ rono 17 volte (8 Lorenzo, 6 Marquez, 3 Pedrosa) e sali­ rono 43 volte sul podio, l’an­ no scorso si imposero 16 vol­ te (13 Marquez, 2 Lorenzo, 1 Pedrosa) con 37 podi.

LE PAGELLE di FILIPPO FALSAPERLA IL MIGLIORE VALENTINO ROSSI

10

9 DOVIZIOSO Non era la gara della Ducati, invece ancora una volta Andrea è riuscito ad andare ancora sul podio per la terza gara di fila. Il forlivese è il campione di cui la rossa aveva bisogno GETTY

Eterno Valentino Diventa una belva se sente l’impresa Non è una vittoria trovata per strada, questa raccolta in Argentina. Volontà e talento, decidete voi quale sia l’elemento più importante. Ancora una volta, quando sente l’odore dell’impresa Valentino diventa una macchina da guerra. Ma questa vittoria vale doppio, quasi un Mondiale. Anche perché è stata ottenuta contro quello che è (o dovrebbe essere) il suo erede. Ma forse per il passaggio di consegne c’è ancora tempo

6 PETRUCCI Per Danilo ancora una gara dignitosa, subito alle spalle degli ufficiali e soprattutto ben davanti al compagno che può contare su una Ducati più aggiornata GETTY IMAGES

GLI ALTRI Smith 7,5 Decisamente meglio del suo compagno; Miller 7 Bella risalita fino alla vittoria delle Open; P.Espargaro 6,5 Rimonta ma è lontano dai primi; Viñales 6 Recupera ma pianino pianino; Barbera 6 Manca il suo obiettivo di vincere la Open; Redding 6 Ci mette troppo a prendere il ritmo; Laverty 5 Sta nel centro dei peones; Baz 5 Meglio delle prime due uscite; Bradl 5 Non riesce a fare il suo dovere; Bautista 4 Lontano dai punti; Aoyama 4 Ma lo sa che guida una Honda ufficiale? Hayden 4 Lui è stato campione del mondo; Abraham 4 Ultimo delle Honda; Di Meglio 4 Con la sua moto dovrebbe stare più avanti; Melandri 4 Magra consolazione non essere ultimo; De Angelis 4 Non riesce a schiodarsi dal fondo.

MOTO2

A. ESPARGARO Il maggiore degli Espargaro fa pienamente il suo dovere con una Suzuki debuttante: parte bene, addirittura in testa e poi resiste quanto più può GETTY IMAGES

7,5

6,5

CRUTCHLOW Dopo una bella partenza e una prima parte da protagonista, Cal spunta proprio all’ultima curva per prendersi un podio con la moto di Cecchinello che sembrava un miraggio GETTY

IANNONE Andrea fatica a stare insieme al gruppetto che lotta per il podio, ma resta lucido senza fare errori. Peccato per il sorpasso subito all’ultima curva che gli toglie il podio GETTY IMAGES

4 MARQUEZ Ha sbagliato tutto. Nella scelta delle gomme, ma ancora più clamorosamente nel tentativo disperato di resistere a un Rossi che era ormai imbattibile EPA

4 HERNANDEZ La gara di casa chiamava la prestazione ad effetto, ma l’effetto per Yonny è stato solo soltanto quello per le fiamme della sua rossa andata a fuoco GETTY IMAGES

4 LORENZO Ancora una volta Jorge perde clamorosamente una gara che poteva essere la sua. A questo punto urge trovare qualche soluzione, visto che il Mondiale si allontana velocemente AP

MOTO3

ARRIVO POS PILOTA 1. ZARCO

8

PILOTI NAZ MOTO FRA Kalex

2. RINS SPA Kalex 3. S.LOWES GB Speed Up 4. KALLIO FIN Kalex 5. MORBIDELLI ITA Kalex 6. LUTHI SVI Kalex 7. CORTESE GER Kalex 8. BALDASSARRIITA Kalex 9. FOLGER GER Kalex 10. SYAHRIN MAL Kalex 11. L.SALOM SPA Kalex 12. RABAT SPA Kalex 13. AEGERTER SVI Kalex 14. WEST AUS Speed Up 15. A.MARQUEZ SPA Kalex

TEMPO/DISTACCO in 39'44"497 media 166,8 km/h a 2"715 a 4"161 a 5"310 a 7"958 a 9"408 a 9"926 a 10"028 a 10"152 a 11"316 a 11"764 a 11"872 a 14"005 a 20"788 a 21"321

16. SCHROTTER (GER/Tech 3) a 25”693; 17. SHAH (MAL/Kalex) a 26”537; 18. CARDUS (SPA/Tech 3) a 26”686  GIRO PIÙ VELOCE: (nuovo record): il 23° di FOLGER in 1’43”001, media 167,9 km/h

POS PILOTA 1. ZARCO 2. RINS 3. S.LOWES 4. MORBIDELLI 5. FOLGER 6. KALLIO 7. LUTHI 8. SIMEON 9. SYAHRIN 10. CORTESE 11. RABAT 12. BALDASSARRI 13. WEST 14. SIMON 19. CORSI

PUNTI 53 49 41 33 32 31 30 20 20 20 17 14 11 10 5

COSTRUTTORI 1. KALEX 2. SPEED UP 3. TECH 3

70 44 10

CHE VALE Valentino Rossi, invece, non vinceva 2 dei pri­ mi 3 GP stagionali da 10 an­ ni: nel 2005 trionfò all’esor­ dio a Jerez (Spagna), fu 2° all’Estoril (Portogallo) e si impose a Shanghai (Cina). Quell’anno si aggiudicò il ti­ tolo, così come ha fatto nel 2002 e 2003 (con la Honda) e nel 1997 in 125 (con l’Apri­ lia), le altre stagioni in cui si è aggiudicato 2 dei primi 3 GP dell’anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CALENDARIO

ARRIVO NAZ FRA SPA GB ITA GER FIN SVI BEL MAL GER SPA ITA AUS SPA ITA

TRICOLORI Chi invece pare in buona salute è l’Italia che con i 7 podi in 3 gare di Mo­ toGP ha già fatto meglio del bottino colto in tutto il cam­ pionato 2013: 6 podi, tutti con Rossi. Alla portata sem­ brano anche i 15 podi del­ l’anno scorso, mentre già nei prossimi appuntamenti po­ trebbero essere superati gli 8 podi del 2012 (6 Dovizioso, 2 Rossi) e i 10 del 2011 (7 Dovizioso, 2 Simoncelli, 1 Rossi).

PILOTI

POS PILOTA 1. KENT

NAZ GB

MOTO Honda

2. VAZQUEZ 3. I.VIÑALES 4. OLIVEIRA 5. B.BINDER 6. QUARTARARO 7. HANIKA 8. FENATI 9. BASTIANINI 10. AJO 11. BAGNAIA 12. LOI 13. ONO 17. MIGNO 18. MANZI

SPA SPA POR S.AF FRA R.CEC ITA ITA FIN ITA BEL GIA ITA ITA

Honda Husqvarna Ktm Ktm Honda Ktm Ktm Honda Ktm Mahindra Honda Honda Ktm Mahindra

TEMPO/DISTACCO in 38'25"621 media 157,5 km/h a 10"334 a 10"396 a 10"767 a 11"117 a 11"195 a 11"388 a 11"603 a 11"712 a 11"806 a 11"958 a 12"355 a 12"501 a 23"352 a 28"746

21. FERRARI (ITA/Mahindra) a 30”786; 23. LOCATELLI (ITA/Honda) a 45”153; 25. TONUCCI (ITA/Mahindra) a 51”073 GIRO PIÙ VELOCE: (nuovo record): il 7° di OLIVEIRA in 1’48”977, media 158,7 km/h

POS PILOTA 1. KENT 2. VAZQUEZ 3. BASTIANINI 4. QUARTARARO 5. I.VIÑALES 6. B.BINDER 7. MASBOU 8. MCPHEE 9. HANIKA 10. FENATI 11. LOCATELLI 13. BAGNAIA 14. ANTONELLI 18. MIGNO 22. FERRARI

NAZ GB SPA ITA FRA SPA S.AF FRA GB R.CEC ITA ITA ITA ITA ITA ITA

PUNTI 66 49 40 39 33 28 25 22 18 16 14 12 8 4 1

COSTRUTTORI 1. HONDA 2. HUSQVARNA 3. KTM

75 33 30

29/3 Qatar (1. V.Rossi) 12/4 Americhe (1. M.Marquez) 19/4 Argentina (1. V.Rossi) 3/5 Spagna (Jerez) 17/5 Francia (Le Mans) 31/5 Italia (Mugello) 14/6 Catalogna (Montmelò) 27/6 Olanda (Assen) 12/7 Germania (Sachsenring) 9/8 Indianapolis 16/8 Repubblica Ceca (Brno) 30/8 Gran Bretagna (Silverstone) 13/9 San Marino (Misano) 27/9 Aragon 11/10 Giappone (Motegi) 18/10 Australia (Phillip Island) 25/10 Malesia (Sepang) 8/11 Valencia


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Motomondiale R GP Argentina

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Felicità Dovizioso: T «Che moto favolosa E di questo passo...»

Paolo Ianieri

IANNONE SONO CONTENTO PER DOVI, SFRUTTA BENE QUELLO CHE ABBIAMO

re gare, tre secondi posti. E seconda è anche la posi­ zione nel Mondiale a 6 punti da Valentino Rossi per un Andrea Dovizioso sempre più veloce e soprattutto concreto. «Ci siamo. Tre gare su tre piste molto diverse, eppure siamo sempre davanti. C’è molta so­ stanza e possiamo solo miglio­ rare» racconta felicissimo Do­ vizioso sceso dal podio.

1Il forlivese ancora secondo: «C’è molta sostanza nel nostro lavoro e dietro Vale ho capito tanto» Iannone: «Crutchlow mi ha fregato, che rabbia»

Andrea Dovizioso, 29 anni, festeggia nel parco chiuso il secondo posto insieme a tutto il team Ducati AP

BELLE SENSAZIONI Lui e la sua Ducati ormai sono una certez­ za di questo Mondiale. «È stato un weekend difficile, ma lavo­ rando bene ne siamo usciti be­ ne. La moto è favolosa e noi sia­ mo sempre lì davanti. Strin­ gendo i denti sono sempre sta­ to lì con Valentino ed è una bella sensazione. Oltretutto stando lì ho capito certi detta­ gli importanti per noi che ci serviranno nello sviluppo della moto. È stata una gara stupen­ da, sempre vicino a Valentino, consumando poco le gomme. Devo solo dire grazie a tutti quelli che anche a casa stanno facendo un gran lavoro». PROGETTO VINCENTE Una gran moto, un’atmosfera per­ fetta in squadra, tutto che mar­ cia alla perfezione. E anche il Dovi che forse è al suo livello più alto. «Come ho detto c’è so­ stanza, una ottima squadra, l’approccio giusto e anche io che sono più vecchio e ho più esperienza. Tutti questi detta­ gli messi assieme fanno la dif­ ferenza. Eravamo un po’ in cri­ si a inizio weekend, però abbia­ mo recuperato e queste, per un pilota, sono delle sensazioni molto belle. Sicuramente esse­ re al centro del progetto mi fa sentire più importante. Sono migliorato anche io e in squa­ dra abbiamo instaurato un rap­

HO SCELTO TARDI LA MAPPA GIUSTA, VALE E DOVI ERANO LONTANI porto giusto che ci fa crescere». A LEZIONE DA VALE Costretto dal regolamento a utilizzare la stessa gomma (la dura) con la quale Marc Marquez ha tentato la fuga iniziale, il Dovi avrebbe forse potuto finire davanti allo spagnolo anche senza caduta. «Era ancora distante, ma stavo recuperando a conferma che siamo davvero competitivi. E possiamo solo migliorare. Io la mia corsa l’ho fatta dietro Va­ lentino e ho capito che lui era più veloce di me perché più preciso. In certe curve faceva tanta strada, eppure non per­ deva tempo, mi guadagnava un decimo qui, uno là. Poi, nel finale, il suo ritmo è aumentato e non ce l’ho più fatta a tenerlo. Non so cosa avrei potuto fare se

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 Podi Ducati nelle prime tre gare: tre portano la firma di Dovizioso (2° in Qatar, ad Austin e in Argentina), uno è stato siglato da Iannone (3° in Qatar)

avessi avuto anche io la sua gomma extra dura, ma sono comunque contento. A Jerez sono convinto che potremo fa­ re bene, poi subito dopo ci sa­ ranno i test e lì potremmo fare delle prove importanti per cre­ scere ancora e dire la nostra». DELUSO Terzo nel Mondiale, ma gettato giù dal podio all’ul­ tima curva da Cal Crutchlow. Andrea Iannone non lascia l’Argentina troppo felice. «Ter­ zo nel Mondiale è l’unica cosa positiva. Sicuramente in que­ ste gare ho raccolto molti punti importanti, ma ancora manca qualcosa. Potevo competere con il Dovi e Valentino, ma ho scelto la mappa giusta troppo tardi e quando l’ho fatto man­ cavano solo 5 giri ed era troppo tardi. é un’esperienza che por­ to a casa, ma non sono conten­ to che Cal mi abbia rubato al­ l’ultima curva. È questo che mi brucia, più che Dovi che mi fi­ nisce davanti: anzi, sono con­ tento per lui, perché lui riesce a sfruttare al meglio quello che ho anche io. Ma ci rifaremo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MOTO3

Fenati, ma cosa fai? Calci e pugni ad Ajo Kent come Sheene

Danny Kent fa festa sul podio per il secondo successo di fila ANSA

Giovanni Zamagni TERMAS DE RIO HONDO (ARG)

H

a un gran talento e un pessimo carattere: Ro­ mano Fenati se la può prendere solo con se stesso se invece del podio, come ampia­ mente nelle sue possibilità, si deve accontentare di essere il migliore degli italiani (8°). Una follia l’ha costretto a parti­ re ultimo invece che dalla terza fila conquistata in prova: la ri­ monta è stata spettacolare, ma il brutto gesto rimane. Inaccet­ tabile: calci e pugni a Niklas Ajo, colpevole di averlo rallen­ tato pericolosamente nel warm up. «Sicuramente ho sbagliato, ma è stato interpre­ tato nel modo peggiore possi­ bile, perché le telecamere non hanno fatto vedere quel che aveva fatto Ajo», prova a giusti­ ficarsi il pilota di Valentino Rossi. Come se non bastasse, a fine warm up, Romano ha af­ fiancato il rivale che provava la partenza, l’ha colpito sulla

spalla e sul casco e gli ha spen­ to la moto: un comportamento antisportivo punito giusta­ mente con tre punti sulla pa­ tente, che sommati ai prece­ denti l’hanno costretto a parti­ re dalla 34a posizione. DOMINIO La gara è stata domi­ nata da un Danny Kent spaven­ toso. Il suo successo è da libro dei primati: era dal 1971 che un pilota britannico, Barry Sheene, non conquistava due GP di fila nella cilindrata mino­ re. Kent ha rifilato oltre 10” a Efren Vazquez, ora 2° anche nel Mondiale, e a Isaac Vinales. Nono Enea Bastianini, 11° Pec­ co Bagnaia. BRAVO ZARCO Primo successo in Moto2 per Jonas Zarco, fe­ steggiato con un incredibile salto mortale all’indietro dal muretto dei box con casco in testa. Sul podio anche Alex Rins e Sam Lowes, 5° in rimon­ ta, Franco Morbidelli, 8° Lo­ renzo Baldassarri. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R 31a giornata

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Il derbino

L’Inter non punge Il Milan non riparte E lo 0-0 fa male a tutti 1I nerazzurri costruiscono gioco, meritano di più e si lamentano per un rigore. I rossoneri durano un tempo INTER

MILAN

0 0

INTER (4-3-1-2) Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Gnoukouri (dal 22’ s.t. Obi), Medel, Kovacic (dal 32’ s.t. Shaqiri); Hernanes; Icardi, Palacio. PANCHINA Carrizo, Andreolli, Podolski, Santon, Felipe, Puscas, Nagatomo, Dimarco, Palazzi, Bonazzoli. ALLENATORE Mancini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 51.4 M ESPULSI nessuno. AMMONITI Medel, Juan Jesus, D’Ambrosio, Hernanes per gioco scorretto MILAN (4-3-3) Diego Lopez; Abate, Alex (dal 25’ s.t. Paletta), Mexes, Antonelli; Poli (dal 36’ s.t. Cerci), De Jong, Van Ginkel; Suso (dal 29’ s.t. Destro), Menez, Bonaventura. PANCHINA Abbiati, Donnarumma, De Sciglio, Honda, Pazzini, Rami, Zapata, Bonera, Mastalli. ALLENATORE Inzaghi. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46.9 M ESPULSI nessuno. AMMONITI De Jong, Abate gioco scorretto. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE spettatori paganti e abbonati 74.022. Incasso e quota non comunicati. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 4-2. Angoli 9-3 . Recuperi 1‘ p.t., 4’ s.t.

PRIMO TEMPO

Pierfrancesco Archetti

11’ Cielo sereno sopra il Meazza, ma un lampo sopravvive. È Hernanes che con un sinistro improvviso obbliga Diego Lopez a deviare in corner.

MILANO

I

l derby non salva una sta­ gione ma almeno un lune­ dì, sì: fa sentire campioni per un giorno, facciamo pure una settimana, anche chi ha vi­ sto trionfare qui il Cagliari o fe­ steggiare il Sassuolo, chi è stato bagnato dai pianti di Walter Mazzarri, ha dovuto digerire i bilanci desolati di Roberto Mancini o le accorate scusanti di Pippo Inzaghi. Il derby è un infinito personale, ma questo non dà possibilità della supre­ mazia sui dirimpettai: restano soltanto i mugugni e le lamen­ tele degli interisti. Perché ad un certo punto si realizza lo straor­ dinario disegno che ogni tifoso immagina: vincerlo su autogol, magari del migliore degli altri. E quando Mexes butta in rete un cross di Hernanes, l’interista medio capirà che anche senza pigliare lo scudetto può passare qualche tempo in cielo. Invece l’arbitro annulla, per fallo di Pa­ lacio su Antonelli, e anche l’evento dell’anno si accartoccia dentro una partita che non è un capolavoro, e non si poteva pre­ tendere altro dal frontale tra la nona e la decima, ma che nella ripresa almeno toglie dalle gab­ bie della noia qualche palpita­ zione.

13’ L’Inter sceglie ancora la soluzione dalla distanza. Questa volta è Kovacic a prendersi la responsabilità, destro che scende tardi. 14’ Primo segnale di vita per il Milan. Menez porta a spasso Ranocchia e Vidic sul lato corto dell’area, cross basso su cui arriva prima di tutti Juan Jesus. 18’ Pochi minuti e anche i rossoneri mettono un tiro in porta sul taccuino. Suso confida nel suo sinistro, conclusione centrale. 20’ Lo spagnolo ci prende gusto. Replay dell’azione precedente, questa volta la traiettoria instabile obbliga Handanovic a respingere. 27’ Punizione di Hernanes che non profetizza nulla: palla alta. 28’ Ammonizione pesante per l’Inter. Medel salterà la Roma. 29’ Gioia rossonera interrotta subito. Il Milan segna con Alex, ma lo stesso difensore era in fuorigioco sulla punizione battuta da destra.

SECONDO TEMPO 12’ Palacio in linea Palacio in anticipo su Diego Lopez, ma il sinistro è stoppato sulla linea da Mexes. 18’ Braccio di Antonelli? Kovacic per Palacio, cross, girata di Hernanes deviata in angolo da Antonelli. Forse con il braccio 23’ Diego Lopez chiude Icardi Ripartenza dei nerazzurri, Palacio da destra: Diego Lopez si oppone a Icardi. 27’ Gol Inter, anzi no Autorete goffa di Mexes, ma Banti annulla per fallo di Palacio su Antonelli. Decisione che farà discutere. 34’ Ancora Lopez! Sinistro dal limite dell’area di Juan Jesus, Diego Lopez si allunga e para. Subito dopo il portiere si esalta ancora respingendo da due passi il tiro di Obi

I MOTIVI L’Inter meriterebbe il successo proprio per le undici conclusioni della seconda par­ te, per un mani di Antonelli che

45’ Icardi sfiora il palo Lancio di Shaqiri, Icardi controlla perfettamente in area, destro secco che accarezza il palo.

fragore di un urto spettacolare ma poi si adeguano, sembra che la partita assuma il suo senso inevitabile, quello del pareggio pallido. Il risultato alla fine è quello ma l’aggettivo poi cam­ bia in turbolento.

IL NUMERO

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le partite consecutive nelle quali il Milan non prende gol (le reti subìte in totale sono 37, proprio come l’Inter) non viene ritenuto da rigore (invece lo era), per le sei occa­ sioni da rete, fra cui una respin­ ta di petto di Diego Lopez. E il Milan verrebbe punito per co­ me si sgonfia, consegna palloni, si fa trovare aperto sui lati. La banda di Inzaghi non riesce più a stare raccolta e a provare a ri­ partire come prima, quando sembra proprio un derby pada­ no, non nel senso geopolitico del termine, ma in quello della conformazione: piatto come una pianura. Anche lo stadio pieno e i 200 Paesi che hanno preso le immagini invocano il

L’INTER DEI RAGAZZI Il trian­ golo avanzato interista deter­ mina i rimpianti, anche se fino all’intervallo fatica a trovarsi. Poi Palacio rientra e organizza le ripartenze, Hernanes acqui­ sta sicurezza e Icardi spessore con sponde e fastidi. Una com­ binazione fra gli argentini viene tolta dalla porta anche con il braccio (involontario) da Mexes. A centrocampo finisco­ no Obi e Hernanes, quando en­ tra Shaqiri: prima Gary Medel, 27 anni, si sente anziano se guarda ai lati il diciottenne Gnoukouri (positivo) e il ven­ tenne Kovacic (cambiato e boc­ ciato). Mancano Brozovic e Guarin, squalificati, e il ragazzo ivoriano corre per la prima vol­ ta da titolare, mentre il croato viene preso tra due avversari e

fLA MOVIOLA

All’Inter manca un rigore. Ok l’autorete annullata 1Banti sbaglia a non punire il mani di

1

2

3

Antonelli sul tiro di Hernanes. Giusto «salvare» Mexes: prima c’è fallo di Palacio Francesco Ceniti

P

iù che Banti, il protagoni­ sta positivo della squadra arbitrale è l’assistente Gianluca Vuoto: decisivo in al­ meno tre occasioni, una in col­ laborazione con l’addizionale Doveri nell’episodio dell’auto­ gol di Mexes annullato, giusta­ mente, quando gli interisti già stavano festeggiando. Nella gara dell’arbitro, invece, c’è un

errore pesante: manca un rigo­ re all’Inter. Partiamo da qui: siamo al 18’ della ripresa, quando Hernanes calcia di si­ nistro quasi a botta sicura, ma il pallone è deviato in angolo dal polso di Antonelli. Banti forse lo giudica involontario, ma sbaglia: l’indicazione di Uefa e Fifa è molto chiara, da punire il gesto quando il brac­ cio è tenuto molto largo pro­ prio perché toglie all’avversa­ rio un’opportunità. Poco pri­

 1 Il fuorigioco attivo di Alex sulla punizione di Suso, poi lo stesso Alex segnerà a gioco fermo 2 Palacio butta a terra Antonelli: giusto fischiare la punizione 3 Il mani di Antonelli su Hernanes: rigore non visto SKY

ma, invece, corretto non inter­ venire quando Mexes salva sulla linea perché il tocco con il gomito arriva dopo una caram­ bola sulla gamba. Non solo, il movimento del braccio è con­ gruo (non va a cercare il pallo­

ne) ed è attaccato al corpo. L’AUTORETE ANNULLATA Mol­ te discussioni sull’autogol di Mexes cancellato dopo qual­ che secondo per la segnalazio­ ne di Vuoto e Doveri, ma ha ra­

gione la squadra arbitrale: c’è il fallo di Palacio su Antonelli, che è davanti all’interista ed è tirato giù in modo evidente. I GOL A GIOCO FERMO In area ci sono state altre due azioni

concluse con gol, ma a gioco fermo. In entrambe le occasio­ ni è bravo Vuoto. La prima vol­ ta segnala il fuorigioco di Alex (sarà lui alla fine a segnare) su una punizione battuta da Su­ so: giusto perché il milanista partecipa all’azione ostacolan­ do con un blocco irregolare gli avversari, tra l’altro c’è anche un successivo offside di De Jong. E c’è anche il fuorigioco di Icardi autore dell’assist per Palacio, che poi segna un gol inutile. Tra le altre cose, da se­ gnalare il giallo pesante (e molto dubbio) per Medel (era diffidato, niente Roma) e l’en­ trata da arancione di Hernanes (ammonito) su Paletta. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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fI PERSONAGGI MANCATI

GRANDI ESCLUSI

Le star vanno in panca, investimenti a vuoto

1Da una parte Santon, Podolski e Shaqiri, dall’altra Paletta, Cerci e Destro. E finisce con un inutile pareggio e la panolada dei tifosi Panchinari nerazzurri

LUKAS PODOLSKI Arrivato a gennaio in prestito secco dall’Arsenal, non ha ancora segnato un gol in 12 presenze tra campionato e Coppa Italia.

IL BRACCIO IN AREA L’episodio più contestato. Hernanes, in area, calcia verso la porta e Antonelli respinge col braccio LIVERANI

l’Inter patisce nella chiusura della sua spalla sinistra. Sono i guai più seri, resi banali dalle respinte di Handanovic sui tiri da fuori o dall’assenza di mila­ nisti in area MILAN DURA UN TEMPO Vede­ re la panchina iniziale per capi­ re l’impostazione di Inzaghi. So­ no seduti dalle sue parti Honda, Cerci, Destro, Pazzini, mentre scortano Menez, chiamatelo pure falso nove ma ha segnato 16 volte, due propulsori come Bonaventura, adatto a tutte le situazioni, e lo spagnolo Suso, al primo match dal 1’ non sol­ tanto nel Milan, ma nell’intera sua stagione. Il Milan si abbassa spesso a 4­5­1 cercando l’offesa che può essere verticale con An­ tonelli e Abate a proporre, op­ pure orizzontale con il cambio a tastare il ventre molle degli av­ versari, subito individuato a si­ nistra. Il problema è che quando la banda di Inzaghi fila via sul lato, poi si accorge del vuoto centrale, soprattutto se è Menez a scappare. I servizi alti non ap­

partengono ai milanisti, con­ sapevoli della mancanza di stoccatori; quando arrivano sono su calcio piazzato, ma una rete di Alex viene giusta­ mente annullata per fuori­ gioco. Destro entra a un quarto d’ora dalla fine, quan­ do dall’altra parte sono in corso i fuochi d’artificio. Cer­ ci ancora più tardi, per Poli. Il calo della seconda metà colpisce soprattutto Menez e Suso. Il francese entra nella fase sparizione, i suoi non riescono ad organizzargli un appuntamento, lui non li va a cercare. Lo spagnolo viene abbandonato e deve guar­ darsi dalle salite interiste. Bonaventura rimane da solo a sgomitare, dietro si fa male Alex e deve entrare Paletta, mentre De Jong fatica anche per Van Ginkel. Grazie anche ai riflessi di Diego Lopez, il Milan non prende gol dopo cinque gare consecutive, ma gli interisti saranno quelli più arrabbiati, oggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAVIDE SANTON L’esterno è tornato all’Inter dal Newcastle nel mercato invernale. Già riscattato, sta rifiatando dopo le prime gare sempre in campo.

XHERDAN SHAQIRI Investimento invernale dal Bayern Monaco, lo svizzero è arrivato in prestito con riscatto obbligatorio. Arriva da due panchine consecutive.

Alessandra Bocci MILANO

M

dei media internazionali un po’ malata. Ma quel che succede in campo è un’altra cosa: non di­ pende dal doppio amministrato­ re delegato, né dalle incertezze della famiglia Berlusconi che non sa se dire sì ai thailandesi, ai cine­ si o a nessuno dei due. Quel che succede in campo è il prodotto di una spirale lunga quasi due sta­ gioni e ci vorrà tempo perché i ti­ fosi figli del Salone del Mobile ri­ trovino segni di legno pregiato. Nel frattempo, Inter e Milan sono cantieri messi peggio di quello dell’Expo, perché sotto le luci di San Siro non c’è camouflage che tenga. E dare un’occhiata alle panchine delle due squadre non può che generare altri imbarazzi.

ilan l’é un gran Milan. Lo avevano sentito dire e sono accorsi felici. Sa­ lone del Mobile (mobili in cam­ po, pochi), Design Week (di gio­ cate disegnate nemmeno l’om­ bra), Expo in arrivo (speriamo che dal primo maggio ci sia di meglio da esporre). Alla fine il duecentoquattordicesimo derby della Madonnina si è consumato in uno 0­0 che come si suol dire non serve a nessuno.Di certo non all’Inter di Mancini che metteva in campo il suo innegabile appeal internazionale, e ancora meno al Milan di Inzaghi, ex bomber in cerca di autore. Mancini è uscito INCERTEZZE Podolski e Shaqiri dal campo infero­ da una parte, cito con l’arbitro Honda, Cerci, Banti, un livorne­ DERBY SCIALBO Pazzini e Destro se che ha fatto A osservare anche dall’altra. La sug­ perdere le staffe gestione di un no­ più volte anche al Abbiati protagonista me, Puscas, che livornesissimo Al­ di derby di non è parente e legri, Inzaghi po­ Champions League non solo perché trà pur sempre manca la K. Naga­ portare un mezzo I nerazzurri hanno tomo che è arri­ scalpo sul tavolo vato nella scia del di chi lo deve con­ già avviato la loro Triplete per resta­ fermare: Galliani ricostruzione, re a guardare, ma in settimana si è il Milan è indietro va pure peggio ad prodotto in aper­ Abbiati che ha ture su aperture. A quanto pare, vissuto gli splendidi derby di il compratore del Milan resta va­ Champions League, e in quei go, quasi quasi è più certo il futu­ giorni la Milano del calcio dise­ ro dell’allenatore scelto per rim­ gnava davvero l’Europa. Certo, i piazzare Seedorf. derby passano per tutti, Abbiati non è più un ragazzino e neppu­ INCOGNITE La Milano del calcio re Nagatomo. Ai tifosi del Salone si è persa in una giungla talmente del Mobile continueranno a dire esotica e fitta da non essere con­ che Milan l’é un Gran Milan, e templata neppure nella prossima speriamo che ci credano ancora. Expo che pure è aperta a tutti i Sono architetti e la ricostruzio­ mondi. Il Milan abbandonato an­ ne, almeno su un lato, è già av­ che dai suoi curvaioli, che al loro viata. Dall’altra parte di Milano posto hanno simpaticamente la­ bisognerà aspettare ancora. Una sciato delle strisce rosse e nere e volta il tempo passava parlando una gigantografia del fondatore del mercato e del mister X di gal­ Kilpin, sembra messo peggio, ma lianesca memoria («chi prendia­ non è che l’Inter possa cantare e mo a centrocampo? Mister X»), ballare. Dalla sua ha un allenato­ adesso Mister X è quello che do­ re più maturo che ha già avviato vrà, o dovrebbe, comprare il una ricostruzione, e un nuovo club. L’attesa pesa come il ce­ proprietario già presente. Il Mi­ mento. E a San Siro si spengono lan brancola nel buio, con la prua le luci su un pari inutile e su una a oriente, ma non si sa bene dove, panolada che abbraccia tutti nel e tutta questa incertezza produce suo bianco vuoto. la curva vuota e una attenzione © RIPRODUZIONE RISERVATA

Panchinari rossoneri

ALESSIO CERCI Arrivato a gennaio dall’Atletico Madrid in prestito per 18 mesi. Inzaghi gli aveva preferito Honda e Bonaventura, e ieri pure Suso

MATTIA DESTRO L’attaccante è in prestito con diritto di riscatto dalla Roma. E’ fermo a due soli gol segnati, contro Empoli (pari in casa) e nel k.o. con la Fiorentina

GABRIEL PALETTA Liberato dal Parma nell’ultima sessione di mercato. Fin qui utilizzato con continuità, ieri ha ceduto il posto da titolare ad Alex


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Serie A R 31a giornata

fAREA TECNICA

mo tutto all’italiana che non cambia mai nulla».

L’ALLENATORE DELL’INTER

MANCINI «RIGORE NETTO, LE RIUNIONI CON GLI ARBITRI SONO INUTILI» Matteo Dalla Vite

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

tiro di Hernanes. «È rigore netto» fa il Mancio.

BONUS ESAURITI? Anche Andrea Ranocchia, a caldo, è infuocato. «Il rigore era clamo­ roso, in un derby non si può sbagliare così: risultato stret­ tissimo. Non si può non vedere con tanti arbitri in campo, non è possibile... Errori così pesano troppo». Ripartenza del Man­ cio. «Speriamo che quest’anno siano finite tutte le dosi di sfor­ tuna e i rigori non dati – ag­ giunge Mancini –, e che dal­ l’anno prossimo vada meglio. L’autogol annullato? Mi sono arrabbiato e poi ho riguardato: non era da annullare». SPERAVO NEL TERZO Ancora il Mancio, calmo ma solo in ap­ parenza. «Il dispiacere forte è per come abbiamo giocato i primi 25’ e tutto il secondo tempo: il Milan ha difeso bene ed è stato fortunato. Se incon­ trerò Thohir per il mercato? Si­ curamente avremo modo di parlare e confrontarci. Gli chiederò Messi, Ronaldo e Iniesta» sorride. Quarantadue punti sono comunque pochi. «Pensavo di avere 6­7 punti in più: arrivare a novembre non è facile ma speravo almeno di giocarmi il terzo posto. La squadra non è scarsa».

MILANO

«S

ono stato zitto per me­ si, ora non ci riesco». Semplicemente furi­ bondo. Ad autogol annullato a Mexes, Roberto Mancini piazza due smorfie e non ci crede, si guarda attorno e non ci crede, parla incazzoso col quarto uomo e deve crederci. Il tutto mentre la San Siro nerazzurra mette in atto la «panolada» per protestare. «Non è vero, non è possibile» ripe­ te il Mancio. Ma la dose d’incazza­ tura è ovviamente esondante per quel fallo di mano di Antonelli su

fAREA TECNICA

L’ALLENATORE DEL MILAN

INZAGHI «RIGORE? NO, INVOLONTARIO MA HO VISTO DARNE DI PEGGIO» G.B. Olivero MILANO

RIUNIONI INUTILI Tema e svol­ gimento. «Domenica scorsa – lap­ sus del tecnico interista che si rife­ riva a sabato – l’arbitro ha visto benissimo un fallo di mano di Guarin a un metro e un rigore per il Verona. Ed era rigore per noi: se non ha visto Banti l’arbitro di por­ ta doveva vederlo. Qui bisogna ca­ pire di cosa parlano nelle riunioni del lunedì, meglio riposarsi e an­ dare a casa altrimenti non servo­ no a niente. Alla prossima riunio­ ne dirò la mia: rispetto gli errori, ma se vogliamo cambiare, bé, cambiamo davvero. Sennò faccia­

TUTTO SU DYBALA È andata com’è andata, e di certo da og­ gi (e ancor più di ieri) bisogna pensare alla prossima annata. «Dybala – dice a Sky il d.s. Pie­ ro Ausilio –? Non ci nascondia­ mo, è un’idea su cui vogliamo lavorare con particolare atten­ zione». Intanto, fra i vari nomi di portieri per l’eventuale do­ po­Handanovic (Cech è in po­ le) ecco spuntare Begovic, ma lo Stoke City ha già fatto il prezzo: 10 milioni di sterline, reputate troppe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

U

n punto è quello che ri­ mane dopo una serata che tutti sognavano di­ versa ma che non poteva che es­ sere così, perché una cosa sono i sogni e un’altra la realtà. Un punto è quello che il Milan porta a casa, soffrendo e lottando co­ me si fa in tutti i derby, ma gio­ cando come si fa solo nei derby in cui le due squadre non sono all’altezza della loro storia. Un punto è quello che continua a separare il Milan e l’Inter, come se il predominio cittadino con­

tasse davvero. Come se lasciarsi alle spalle i cugini bastasse a ri­ cevere l’assoluzione popolare. Notte di derby povero, notte di rimpianti per una stagione rias­ sunta perfettamente da questa partita confusa e piena di erro­ ri: non finiva 0­0 in casa neraz­ zurra dal 30 aprile 1989, un mo­ tivo ci sarà. E magari più di uno. L’ANALISI Pippo Inzaghi sa che questo derby per lui era un esa­ me. L’unico giudizio che gli inte­ ressa è quello di Arcore, però il tecnico rossonero non si sottrae a un’analisi che non può non es­ sere critica: «Mi aspettavo di più tra il 20’ e il 45’ del primo tempo

quando abbiamo avuto posses­ so delle fasce e abbiamo tirato alcune volte in porta. Si poteva vincere, ma anche perdere quindi il pareggio è giusto. Sulla carta ci sono ancora le possibili­ tà di andare in Europa. Peccato per questi due pareggi dopo due vittorie, abbiamo perso un po’ il ritmo ma adesso ce la giochia­ mo con tutti. Non siamo stati abbastanza presenti con gli in­ serimenti per arrivare alla con­ clusione. Abbiamo cercato di vincere anche nella ripresa, ho inserito Destro e Cerci per pro­ varci ancora meglio anche se poi abbiamo sofferto un po’. Serve maggiore cattiveria: più che arrabbiarmi e dirlo ai gioca­ tori nello spogliatoio non posso fare». NESSUN LEADER Pippo sparge ottimismo, ma questa volta l’im­ pressione è che fatichi più del solito a vedere il bicchiere mez­ zo pieno: «Cerchiamo di finire bene, poi faremo un bilancio. Noi abbiamo fatto due campio­ nati diversi: bene fino a dicem­ bre, male a gennaio e febbraio, adesso siamo tornati su. A fine stagione valuteremo la rosa. È vero che mancano i leader, ma ci è mancato tutto l’anno un gio­ catore come Montolivo che ha carisma». Poi Inzaghi dribbla le proteste nerazzurre per il fallo di mani di Antonelli («È sicura­ mente involontario, ma è vero che ne abbiamo visti fischiare di simili») e spiega le sue scelte: «Ho inserito Suso perché l’ave­ vo visto in crescita e perché spe­ ravo di creare la superiorità da quella parte con lui, Poli e Aba­ te. È stato un ottimo acquisto. Alex ha fatto una partita straor­ dinaria ed è uscito solo per i crampi. Siamo calati tutti dal punto di vista fisico nel finale». E non si può certo pensare che questo piccolo Milan si arrangi con la tecnica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ZUPPING di VINCENZO CITO

QUELLE BELLE PARTITE CHE FINISCONO ZERO A ZERO

L

uca Marchegiani (Sky) fa chiarezza sul gol annullato al Milan. «L’assistente è andato su immediatamente». In ascensore o con l’aereo? Gianluca Vialli (Sky) non ha dubbi «Quel rigore all’Inter si può dare ma si può anche non dare» Nel dopopartita Sky Alessandro Alciato a Roberto Mancini «Lo 0­0 lo definirebbe più inutile o più sbagliato»? In linea con la domanda. Massimo Marianella (Sky) «Eintracht­Borussia Moenchengladbach è una bella partita». Doveva ancora cominciare. E come è finita? 0­0 Un uomo che sfida i record. «Andrea Pierobon, oggi 45 anni, 9 mesi e 272 giorni!» (Daniele Barone, Sky) C’è anche chi si passa la linea da solo. Così Gaia Brunelli al termine di un collegamento in «diretta gol Sky» di serie B chiama il campo successivo. «Pescara!». Non si ricordava che il Pescara lo stava commentando lei. Le profetiche parole del vicepresidente Stefano Filucchi a Sky prima della partita. «Il Cagliari

continuerà a fare quello che ha fatto finora in modo convinto». Infatti ha perso ancora. Lorenzo Minotti (Sky) si sbilancia sul Cagliari che è sotto di due gol. «Mi sembra che la squadra non sia brillantissima...» Ormai è un contagio, il virus ha colpito anche il mondo del rugby. «Quelle delle Fiamme Oro ora sono tutte finali» (Riccardo Pescante, Raisport) GianMario Bonzi (Sportitalia, Piacenza­ Busto Arsizio, pallavolo). «Sono umani anche gli arbitri». E meno male… Il Napoli ha appena segnato il 2­0 a Wolfsburg, Pierluigi Pardo (Canale 5) ci dice come e quando. «Alle 21.32 di un giovedì non banale, di un giovedì piuttosto azzurro»… Le granitiche certezze in diretta di Francesco Repice (Juventus­Monaco, Radiorai) « Calcio di rigore! Calcio di rigore! C’è il cartellino giallo, questa è una decisione molto discutibile, perché il rosso ci sarebbe stato tutto! Ovvio il calcio di rigore, ovvia l’espulsione!» Non c’erano né l’uno né l’altra... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Serie A R 31a giornata

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PAGELLE di LUCA BIANCHIN INTER

MILAN

6

6

GNOUKOURI È A SUO AGIO BENE SHAQIRI KOVA FATICA IL TECNICO MANCINI

5,5

6,5

6

HANDANOVIC Due parate su Suso che rientra da destra, una respinta non banale su cross di Menez. Non ha la maglietta di Superman (quella era in affitto a Diego Lopez), ma ieri sera non serviva: Menez, pericolo numero uno, ha dato poco fastidio.

D’AMBROSIO Beckham crossava meglio, ma questo si sapeva. Soffre Bonaventura il giusto, viene avanti, calcia anche (alto) ma non smarca mai Palacio e Icardi. La sua fascia però resta la più offensiva: Juan Jesus non è Cafu…

RANOCCHIA Uno dei tanti eroi mancati del derby: nel secondo tempo va a tanto così dalla girata in porta che avrebbe garantito immortalità cittadina. Bene di testa come succede spesso, soffre Menez solo nel primo tempo.

VIDIC Libera in scivolata su cross di Bonaventura, devia in angolo su cross di Abate, ferma Menez in una libera improvvisazione con pallone. Le prove a sua discolpa non sono poche. Lui anello debole della difesa? Ma no…

 PARATE 3  RINVII 4  PRESE ALTE 2

 CROSS 6  CONTRASTI 1  PASSAGGI 30

 LANCI 1  CONTRASTI 2  PASSAGGI 45

 LANCI 3  CONTRASTI 1  PASSAGGI 56

6,5

5,5

MEXES SALVA MENEZ RESTA IN SILENZIO JACK OVUNQUE IL TECNICO INZAGHI

6 «Pallone entra quando Dio vuole», diceva maestro Boskov che ne sapeva. Inter dominante nel finale e anche un po’ sfortunata. P.s.: se Shaqiri è questo, meritava di giocare.

IL MIGLIORE PALACIO

6 JUAN JESUS Il cavaliere inesistente, nel senso che resta sempre dietro e non esplora la fascia. Suso lo lascia lì un paio di volte e lui per vendetta entra con la vanga: giallo. Però chiude un contropiede di Menez e non era facile.

6,5 GNOUKOURI San Siro non ha un albero a centrocampo, come il campo in cui giocava in Costa d’Avorio. Eppure si sente a suo agio, parte forte, libera Palacio in area. Soprattutto, porta al campo la personalità. Fuori per crampi: ci sta.

6 MEDEL Classica partita da addetto al controllo passaporti: tiene d’occhio chi passa al centro, anche se un dribbling di Bonaventura lo lascia sul posto. Difetti? A volte si schiaccia sulla difesa e non fa quasi mai ripartire l’azione.

6,5 HERNANES Prima il peggio: spara una punizione sui cartelloni della griffe di abbigliamento e manda due angoli in acque internazionali. Però è l’unico che crea superiorità, provoca l’autogol annullato e calcia sul braccio di Antonelli.

IL MIGLIORE BONAVENTURA

6,5  CROSS 3  CONTRASTI 8  PASSAGGI 43

 TIRI 0  RECUPERI 3  PASSAGGI 34

 TIRI 0  RECUPERI 7  PASSAGGI 96

 TIRI 2  RECUPERI 8  PASSAGGI 34

 TIRI 2  SPONDE 7  DRIBBLING 1

6,5

DIEGO LOPEZ Una gran parata sul tiro di Hernanes, buona l’uscita su Palacio e la chiusura su un cross basso. Il Trenza gli calcia addosso, ma non è colpa sua. Piccolo eroe da derby, anche se Mexes gli salva la vita respingendo su Palacio a due passi dalla linea.

ABATE Abatino era Rivera, non lui. Invade la metà campo dell’Inter e guadagna il giallo di Medel: non una partita da diminutivo. Scende di colpi nel finale: quando l’Inter spinge la sua testa bionda è sempre in linea con la difesa e il Milan da quella parte non riparte più.

ALEX Partita onesta con alibi: quando l’Inter nel finale urla, in campo c’è Paletta, non lui. Esce per infortunio ma la sua ora abbondante non è pessima: aveva anche segnato ma fuorigioco è quando arbitro fischia. E qui fischia bene, De Jong era un passo oltre.

MEXES Le regole forse non lo accettano, ma questo è un caffè pagato a Banti: l’autogol nel derby è roba da entrare in una crisi tipo Grecia. Il resto però è di livello: per un tempo annulla Icardi e Palacio, chiude su un cross pericoloso e salva in zona-linea.

 PARATE 2  RINVII 9  PRESE ALTE 2

 CROSS 3  CONTRASTI 1  PASSAGGI 51

 LANCI 3  CONTRASTI 1  PASSAGGI 22

 LANCI 8  CONTRASTI 0  PASSAGGI 41

Gioca tre-quattro ruoli compreso inedite azioni da falso nove. Un cambio gioco alla Totti, tanti rientri in fascia, due occasioni create: tre per uno, come ai saldi.

6,5

5,5

5,5

5,5

ANTONELLI Il mito di chi viene sostituito dall’allenatore «perché sei sempre fuori posizione». Lui lo fa nel momento in cui serve. Terzino sinistro ma quando scala in mezzo respinge di testa, ferma un «uno contro tutti» di Palacio e guadagna il fallo che annulla l’autogol. Degno di papà.

POLI Milano è una città di lavoratori e lui quello fa: corre, rincorre, fa il gregario. A volte sbaglia – Kovacic lo salta col doppio passo – ma lui in qualche modo si riprende. Anche se l’apporto in costruzione è sotto la sufficienza, difetto purtroppo non inedito.

DE JONG Una partita più «Quarto Oggiaro» che «via della Spiga» e lui si trova bene: sbaglia subito un’apertura ma quasi fa gol (in fuorigioco). Imbarca acqua quando la marea sale nel secondo tempo e Palacio sale di livello, accelerando anche dalle sue parti.

VAN GINKEL Lui è l’olandese tenero, ha il ruolo del geometra ma tira righe per il campo in orizzontale, quasi mai in verticale. Mette assieme 9 passaggi sbagliati, e se l’Inter calcia 11 volte nel secondo tempo, è anche colpa sua.

 CROSS 1  RECUPERI 9  PASSAGGI 47

 TIRI 0  RECUPERI 5  PASSAGGI 37

 TIRI 1  RECUPERI 7  PASSAGGI 39

 TIRI 0  RECUPERI 6  PASSAGGI 42

 TIRI 1  RECUPERI 3  PASSAGGI 28

6 IL PEGGIORE KOVACIC

5 In fase di possesso non è male: salta Poli col doppio passo, prende il giallo di De Jong, calcia dal limite. Però fatica in fase difensiva, non si smarca quasi mai, non si accende.  TIRI 2  RECUPERI 5  PASSAGGI 58

5,5

6

5,5 Le scelte di formazione sono giuste: Suso crea e Alex tiene. Però la bilancia pende dall’altra parte perché l’Inter fa e merita di più. Un Milan da Expo: in ritardo.

6,5 Sottoposto a trattamento «Le mie prigioni»: all’inizio ha zero spazio. Nell’intervallo svolta: tante azioni e due quasi-gol. Certo, il fallo su Antonelli...

6

6

ICARDI Arriva tardi alla partita, tipo sciopero nazionale del comparto: per 45’ non gioca palla. Dopo un’ora scarsa, la scintilla: assist di testa per Palacio, il cross per Hernanes, il super aggancio (con tiro fuori) del finale.

OBI Il derby della vita era l’altro. Entra per Gnoukouri e l’Inter con lui vive il momento migliore. Quasi cambia la partita con quel tiro deviato da Palacio.

 TIRI 1  SPONDE 2  DRIBBLING 0

 TIRI 0  RECUPERI 5  PASSAGGI 15

6

6,5 SHAQIRI Il senno di poi fa sapere che ha giocato due volte meglio di Kovacic. Un quarto d’ora alla fine, due begli angoli e soprattutto il lancio-stella cometa per Icardi. Positivo.

 TIRI 1  SPONDE 1  DRIBBLING 0

IL PEGGIORE MENEZ

5 Garantisce sempre cinque minuti di evasione dalla realtà: una fuga sulla sinistra subito, un cross da destra dopo. Però è troppo silenzioso per la qualità che ha: un solo dribbling.  TIRI 2  SPONDE 2  DRIBBLING 1

5,5

6

s.v.

SUSO Largo a destra, ma è più mancino del vecchio Pci. Rientra un paio di volte sul sinistro e calcia: doppia parata di Handanovic. In fase difensiva rientra diventando il quinto di centrocampo e in generale non dispiace: un nuovo titolare?

PALETTA Insomma, non era semplice entrare in quei 20 minuti. Però soffre i movimenti di Icardi e Palacio.

DESTRO Lavoraccio: fare la punta quando la squadra è tutta in difesa. Si gira una volta ma non dà fastidio ad Handanovic.

CERCI Nove minuti più recupero, solo fase difensiva e un pensiero prima di andare a dormire: non è che questo Suso finisce per giocare anche la prossima?

 TIRI 2  SPONDE 2  DRIBBLING 1

 LANCI 0  CONTRASTI 0  PASSAGGI 7

 TIRI 1  SPONDE 0  DRIBBLING 0

 TIRI 0  SPONDE 0  DRIBBLING 0

BANTI Un solo errore, ma pesa: il braccio di Antonelli è troppo largo per non essere rigore. Le altre decisioni sono giuste ma il protagonista in DE LUCA 6 giallo è Vuoto: con lui annulla l’autorete di Mexes, grazie a lui ferma due azioni-gol per fuorigioco. VUOTO 7

GUIDA 6 DOVERI 6,5

Le curve non sbandano: coreografie spettacolo

1La sfida sugli spalti si gioca all’insegna dell’orgoglio milanese: tifosi nerazzurri e rossoneri uniti... dal Castello Sforzesco Luca Taidelli Marco Pasotto MILANO

F

inalmente pieno e pulsan­ te. Malgrado una stagio­ ne di vacche magre, San Siro si è vestito a festa con oltre 74mila lustrini. Tanti sono gli spettatori che hanno riempito la Scala del calcio. Con ospiti più o meno vip, tra cui il presi­ dente federale Carlo Tavec­ chio, il c.t. Conte, Gigi Simoni, i c.t. della Svizzera Vladimir Petkovic e del Giappone Vahid Halilhodzic, delusi di non ve­ dere nei 22 iniziali Shaqiri, Na­ gatomo e Honda. Oltre alla fa­ miglia Facchetti, molte le per­

Da sinistra, la scenografia nella curva Nord nerazzurra, tifosi orientali a San Siro e la risposta ai cugini nella curva Sud del Milan LAPRESSE

sonalità dello spettacolo e gli ex campioni nerazzurri che an­ cora collaborano con la società attraverso il progetto Inter Fo­ rever, guidato da Toldo. CURVE SPETTACOLO Ma il vero

spettacolo (oltre all’assenza di episodi di violenza, e di questi tempi non è poco) lo hanno re­ galato le due curve. La Nord ha sviluppato una coreografia sui tre anelli, con riferimenti alle radici milanesi e tante maglie

crociate. «Le radici di chi da sempre governa la città, o voi bramosi che con invidia osser­ vate, tra le merlature medieva­ li e la Torre del Filarete» recita­ vano tre enormi striscioni, ac­ compagnati da un gigantesco

Castello Sforzesco. Anche la Sud ha puntato molto sulla mi­ lanesità e l’appartenenza alla città, con la grande scritta «Mediolanum» sormontata dalle raffigurazioni dei simboli cittadini per eccellenza come

Duomo e lo stesso Castello. Quando la coreografia è stata ripiegata, su tutta l’altezza del secondo anello è rimasta la gi­ gantografia di Herbert Kilpin, padre fondatore e primo capi­ tano del Milan. In occasione del derby gli ultrà avevano in­ vitato tutti i tifosi rossoneri a indossare qualcosa di rosso, ma ciò che ha colpito anche ieri sera è stato lo spicchio di curva lasciato appositamente vuoto (coperto con drappi rossi e neri giusto per estetica): una forma di protesta nei confronti della dirigenza che quindi continua ed è sintetizzata dall’ormai consueto striscione #SaveAc­ Milan. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R 31a giornata

Thohir: «L’arbitro? C’era Tavecchio e ha visto tutto»

HANNO DETTO

MANCINI MI HA DATO FIDUCIA, MI HA CHIESTO SE ME LA SENTIVO E GLI HO DETTO DI SÌ. LO RINGRAZIO ANCORA.

1Il presidente dell’Inter: «Noi sfortunati, ringrazio giocatori e Mancini: un vincente, ci riporterà in alto»

ASSANE GNOUKOURI CENTROCAMPISTA INTER

spetta. In alto».

Matteo Brega Luca Taidelli MILANO

D

opo le tante assenze pa­ squali nella partita con­ tro il Parma, per il derby la dirigenza dell’Inter si schiera al gran completo. Ci sono tutti i manager, arriva Erick Thohir con il socio Handy Soetedjo, poi Isenta Hioe e Nicola Volpi. Mas­ simo Moratti è con la moglie Milly e il figlio Giovanni, poi compare in tribuna al fianco dell’amico Marco Tronchetti Provera e si siede vicino a Soete­ djo. SPOGLIATOIO E LETTERA Thohir arriva al Meazza con lar­ go anticipo e con i suoi uomini passa venti minuti abbondanti nello spogliatoio. Prima del fi­ schio d’inizio invece si intrattie­ ne con alcuni ex nerazzurri par­ te di Inter Forever. Oltre a Toldo e Zanetti, ci sono Berti, Crespo, Boninsegna, Di Napoli, Galante, Carbone, Manicone, Morello, Choutos e Suazo. Nel Match Program distribuito all’ingres­ so, c’è la versione integrale della

STASERA C’ERA UN’ATMOSFERA STUPENDA ALLO STADIO: È COSÌ CHE VOGLIO SAN SIRO. ERICK THOHIR PRESIDENTE DELL’INTER

lettera ai tifosi anticipata saba­ to. «Voglio che l’Inter torni a es­ sere uno dei club più importanti del mondo — il punto più im­ portante —. Voglio che, insie­ me, costruiamo il futuro di que­ sta società e torniamo a vincere trofei. Proprio per questo abbia­ mo richiamato a casa Roberto Mancini, un tecnico che sa come vincere e sa cosa vuol dire esse­ re interisti. La sua esperienza internazionale, il suo carisma, saranno al centro di un progetto che ci porterà di nuovo dove ci

ARBITRI E TAVECCHIO A fine gara il presidente però trattiene a stento il fastidio per alcune de­ cisioni dell’arbitro Banti. Episo­ di che, con aria perplessa, aveva commentato in tribuna con Tronchetti. «Voglio ringraziare i giocatori e Mancini per lo spiri­ to messo in campo, hanno dato tutto — questo il commento af­ fidato a Inter Channel, dopo es­ sersi complimentato con la squadra —. Siamo stati sfortu­ nati. Non è colpa dei giocatori, non è colpa dei manager o del­ l’allenatore, siamo stati davvero sfortunati. Voglio ringraziare i tifosi, stasera c’era un’atmosfe­ ra stupenda allo stadio. È così che voglio San Siro. Continuia­ mo a lavorare duramente tutti insieme per i nostri tifosi. I gio­ catori hanno giocato davvero bene, sono orgoglioso di loro. Le decisioni arbitrali? Preferi­ sco non commentare, ma posso dire che il presidente Tavecchio era in tribuna e ha visto tutto». BARBARA E AGENDA FITTA Thohir era sbarcato a Malpensa attorno alle 9 e dopo una sosta

IL RIGORE È CLAMOROSO. PESA TROPPO A QUESTO PUNTO DEL CAMPIONATO ANDREA RANOCCHIA CAPITANO DELL’INTER

Il n° 1 dell’Inter Erick Thohir e l’a.d. del Milan Barbara Berlusconi INSIDE

nel proprio hotel attorno alle 13 ha raggiunto il ritiro della squadra (accolto da un Inter Club svedese e da quello di Gal­ biate, con i cui sostenitori si è fermato per le foto di rito) per caricare la truppa. Il numero uno nerazzurro se n’è andato dopo una mezz’ora e ha rag­ giunto moglie e amici arrivati con lui dall’Indonesia. I prossi­ mi saranno giorni fitti di impe­ gni, visto che oltre agli incontri con i vari comparti della socie­ tà sono in programma — tra

oggi e mercoledì — i faccia a faccia con Massimo Moratti e con Roberto Mancini. A giorni anche il summit con l’ammini­ stratrice delegata del Milan Barbara Berlusconi, che ieri ET ha salutato nell’intervallo. I due si rivedranno nei prossimi giorni per affrontare il delicato tema stadio. Un incontro pro­ pedeutico a quello che domeni­ ca prossima vedrà protagonista anche il sindaco di Milano Giu­ liano Pisapia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LI ABBIAMO TENUTI DIETRO IN CLASSIFICA E ADESSO DOBBIAMO ANDARE A VINCERE A UDINE LUCA ANTONELLI DIFENSORE DEL MILAN


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Galliani: «Da piangere» Ma è in arrivo Mr Bee Berlusconi vende a lui?

1La cordata thailandese pronta a chiudere entro la fine di aprile

l’acquisto del Milan. L’amarezza dell’ad sulla gara: «Niente da dire» Marco Pasotto MILANO

S

ilvio Berlusconi si sarà senz’altro divertito di più nel pomeriggio davanti alla tv ammirando la Primavera rossonera superare il Real Ma­ drid nella finale del torneo di Dubai. Si pensava che il presi­ dente, tornato a Milanello do­ po oltre due mesi dall’ultima vi­ sita, avrebbe potuto ripresen­ tarsi a San Siro. Invece pure la serata è trascorsa davanti al vi­ deo, allo stadio si sono visti la figlia Barbara e Galliani, che a fine partita rivela il suo umore commentando: «c’è poco da di­ re, c’è da piangere». ARRIVANO I THAILANDESI La domanda, intanto, continua ad aleggiare: sarà stato l’ultimo derby di Silvio da presidente rossonero? Quesito più che leci­ to: le settimane passano e i po­ tenziali acquirenti presto do­ vranno uscire maggiormente allo scoperto. Al momento si so­ no esposte più o meno pubbli­ camente due cordate: una fa ca­ po al broker thailandese Bee Ta­ echaubol e l’altra a Richard Lee, magnate di Hong Kong. Mr Bee ha il vantaggio di aver tentato per primo l’affondo vero e pro­

prio e sta cercando di utilizzare a proprio vantaggio le tempisti­ che. Per questo motivo è atteso a Milano. Molto presto. La data da segnarsi sul calendario do­ vrebbe essere quella di domeni­ ca 26: Mr Bee si tratterrà qual­ che giorno e sarà ricevuto ad Arcore da Berlusconi. CONTATTI FREQUENTI A quel punto non resterà che attende­ re il colore della fumata, anche perché ormai la «due diligen­

PRIMAVERA

Torneo di Dubai, vince il Milan: 2-1 al Real Madrid  Dubai sembra terra di conquista rossonera. Dopo la vittoria a Natale di Inzaghi su Ancelotti, ieri la Primavera di Cristian Brocchi si è aggiudicata il torneo di Dubai battendo in finale i pari età del Real Madrid, con in porta Luca Zidane, secondogenito di Zinedine e miglior portiere del torneo. Gol partita di Di Molfetta e Calabria, mentre per i blancos è andato in gol Hlal. Il Milan succede nell’albo d’oro al Valencia, battuto dai rossoneri 3-2.

ce» del Milan – ovvero l’analisi dei conti e dei bilanci – si è con­ clusa e la cordata thailandese sta stringendo i tempi per chiu­ dere l’affare. Il preliminare fis­ sa a fine aprile la scadenza del­ l’offerta fatta da Taechaubol: circa 500 milioni per il 60 per cento delle azioni, con passag­ gio delle stesse entro fine anno. Un appuntamento evidente­ mente decisivo. Mr Bee, peral­ tro, si sta già sentendo piutto­ sto vicino all’ambiente rossone­ ro dal momento che l’uomo d’affari thailandese aveva dif­ fuso un messaggio pubblico prima del derby («vedrò il der­ by in famiglia a Bangkok e farò un grande tifo. Forza Milan»). D’altra parte i contatti con Villa San Martino sono proseguiti te­ lefonicamente anche nei giorni scorsi, con il finanziere Pablo Victor Dana a fare da tramite. Nel progetto di Mr Bee – come anticipato dalla Gazzetta –, Da­ na diventerebbe amministrato­ re delegato e Paolo Maldini di­ rettore tecnico. Ora diventa in­ teressante capire se la cordata cinese tenterà di arginare in qualche modo l’affondo thai­ landese. La «due diligence» è in corso anche per loro ed è evi­ dente che a Berlusconi non di­ spiace il concetto di asta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fL’ANALISI TECNICA

Se le punte non tirano come si può fare gol?

1Per Icardi una

sola conclusione, Menez zero. Poca qualità e poco spettacolo Andrea Schianchi

T

iri in porta di Mauro Icar­ di: 1. Tiri in porta di Jeremy Menez: 0. Come può esserci spettacolo se gli uo­ mini deputati a produrlo, cioè gli attaccanti più attesi, si astengono dal lavoro? Magari non è tutta colpa loro, d’accor­ do, perché le squadre non li aiutano e non li supportano, però il risultato non cambia: In­ ter e Milan dimostrano una pre­ occupante assenza di idee, di fantasia e di qualità tecniche. FASCE LATERALI I numeri foto­ grafano l’andamento della par­ tita. L’Inter cerca di allargare la manovra nella speranza di sta­ nare i difensori avversari, e cer­ ca di accelerare sulle fasce late­ rali: sono 23 i cross cui si devo­ no aggiungere i 9 calci d’ango­ lo. Tuttavia tante sgroppate e tante iniziative sull’esterno non producono azioni pericolose. Tocca a Palacio fare il lavoro doppio: un po’ seconda punta e un po’ trequartista, visto che Hernanes non interpreta con la necessaria rapidità il ruolo di numero 10, essendo più mezza­ la che fantasista. Ma nemmeno

Palacio riesce a innescare Icar­ di che, a conti fatti, resta con poche occasioni da sfruttare e spesso prigioniero del tandem dei centrali rossoneri. D’altron­ de se Palacio perde 20 palloni e Hernanes 19, è da trovare lì la ragione della poca qualità del­ l’Inter. È vero che i nerazzurri tengono il pallone di più degli avversari (55 per cento di pos­ sesso contro il 45 dei rossone­ ri), ma a che cosa serve? PALLA LUNGA La squadra di In­ zaghi si ritrae a protezione del­ l’area di rigore, e questo atteg­ giamento ce l’ha dall’inizio del­ la stagione, e poi si affida spes­ so ai lanci lunghi: sono 74 le sventagliate dei rossoneri con­ tro le 40 dei nerazzurri. Ma Me­ nez, l’uomo di maggior talento, viene spesso scavalcato da que­ ste iniziative e ha poche oppor­ tunità per gestire la manovra offensiva. Il francese tocca 42 palloni, 20 passaggi giusti e 6 sbagliati, 14 palloni persi e solo 3 dribbling tentati. Troppo po­ co per poter pensare di rag­ giungere il traguardo. Una co­ sa, perlomeno nel primo tem­ po, funziona per il Milan, ed è la catena di destra: Suso e Aba­ te confezionano qualche spun­ to apprezzabile che porta l’at­ taccante due volte al tiro. Nella ripresa, però, grazie anche alla maggiore attenzione dei cen­ trocampisti dell’Inter che co­ prono meglio il settore, anche questa fiammella si spegne. E allora tutto si spegne, ed è pro­ prio notte fonda. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI

55%

 Il possesso palla dell’Inter che produce 3 tiri in porta e 7 fuori. Il Milan, con il 45% di possesso, arriva 5 volte alla conclusione: 3 dentro e 2 fuori.

23

 I cross dell’Inter contro i 9 del Milan. I nerazzurri battono anche 9 calci d’angolo. Ma Mauro Icardi, il centravanti, viene chiamato poco in causa.

74

 I lanci effettuati dai giocatori del Milan contro i 40 dei nerazzurri. I rossoneri hanno spesso cercato di scavalcare il centrocampo con le palle lunghe.

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Serie A R

IL PROGRAMMA DELLE COPPE

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DOMANI CHAMPIONS LEAGUE, QUARTI DI FINALE ORE 20.45 Bayern-Porto (andata 1-3) Arbitro: Atkinson Barcellona-Psg (andata 3-1) Arbitro: Moen

MERCOLEDÌ CHAMPIONS LEAGUE, QUARTI DI FINALE ORE 20.45 Monaco-JUVENTUS (andata 0-1) Real Madrid-Atletico Madrid (andata 0-0)

clic TITOLO GIÀ DOMENICA CON I 3 PUNTI NEL DERBY E I K.O. DI ROMA E LAZIO  Scudetto già domenica, in casa Torino? Si può, grazie al pareggio della Roma con l’Atalanta. La Juve potrà festeggiare il tricolore con 6 giornate d’anticipo in caso di vittoria nel derby e sconfitta di Roma e Lazio. I punti di vantaggio sulle due seconde sono 15, con 7 gare da giocare. Se dopo la sfida col Torino i bianconeri avranno portato a 18 il vantaggio, con 6 partite saranno campioni d’Italia in virtù del vantaggio negli scontri diretti Carlos Tevez, 31 anni, seconda stagione alla Juventus: quest’anno l’argentino ha già segnato 26 gol ANSA

Carlitos prende tempo Il popolo Juve è inquieto 1Lo scudetto è a un passo, ma in ballo c’è il futuro di Tevez, che non nega la possibilità di ritornare subito al Boca. Intanto su Dybala piomba il Psg Mirko Graziano Carlo Laudisa MILANO

L

a buona notizia è che alla lu­ ce del pareggio interno del­ la Roma, domenica prossi­ ma la Juventus potrebbe già esse­ re campione d’Italia per la quarta volta consecutiva: servirebbero tre punti nel derby e le contem­ poranee sconfitte di Roma (a San Siro, sponda interista) e Lazio (in casa contro il Chievo); i bianco­ neri volerebbero così a +18 sulle inseguitrici, con gli scontri diretti a favore. Meno confortante, inve­ ce, il fronte Tevez. Una lunga pas­ serella davanti a tv e stampa, il desiderio di «smettere di parlare del mio futuro, conta la Juve adesso, non mi va di discutere di altro», ma allo stesso tempo mai una netta presa di posizione, del tipo «resto a Torino sicuramente fino al termine del mio contrat­ to», datato giugno 2016. LA PASSERELLA Ai microfoni Sky dice: «Se andrò via, i primi a

saperlo saranno i tifosi, assieme alla società che dovrà trovare un sostituto per tempo». Poi, ecco Mediaset, e il concetto viene ri­ badito: «Non posso pensare al mio futuro adesso. Come ho det­ to, deciderò al momento giusto e per primi informerò tifosi e socie­ tà. Devo rispetto alla nostra gen­ te». Quindi, apre invece uno spi­ raglio in Rai: «Non si deve parla­ re del Boca Juniors, io sono un giocatore della Juve e credo che rispetterò il contratto che ho». LA GAFFE? La carta stampata nel post Lazio è l’ultima a incrociare l’Apache. Domanda: è più facile che la Juve vinca la Champions o che lei vada via? «Mah, non so cosa sia più facile, credo che tutte e due siano facili...». Come? Una potenziale «bomba». Subito do­ po ecco però la rettifica dell’ar­ gentino attraverso l’ufficio stam­ pa: «Intendevo dire difficili allo stesso modo...». Ci può stare, ma il concetto non cambia: Tevez non dice mai che resterà sicura­ mente alla Juve. E oggi la sensa­ zione è che in cuor suo sia tenta­

tissimo dall’idea di tornare subi­ to in Argentina. «Davvero, non ho deciso», ripete prima di lascia­ re lo Juve Stadium. Nella decisio­ ne influirà molto la famiglia. TEMPI STRETTI Dal canto suo, la Juve ha chiesto all’argentino di prendere una decisione definiti­ va entro la metà di maggio. Ma­ rotta è pronto a discutere anche di rinnovo, ma in ogni modo ri­ spetterà qualsiasi passo del ra­ gazzo. Poi, però, il faccia a faccia con il Boca sarebbe tutt’altro che scontato, soprattutto dopo le po­ co gradite incursioni verbali del presidente Angelici. Insomma, Tevez non verrebbe via da Torino proprio gratis come sperano a Buenos Aires. NOVITÀ DYBALA Le alternative a Carlitos sono ben conosciute. In cima alla lista di Marotta ci sono Edinson Cavani e Paulo Dybala, a seguire il colombiano Falcao e l’olandese Van Persie. Ma su Dy­ bala va registrato un assalto con­ vinto da parte del Paris Saint Germain. Gustavo Mascardi, rap­

presentante di Dybala con Pier­ paolo Triulzi, esce allo scoperto: «Sì, il Paris Saint Germain si è fat­ to avanti con un’offerta intorno ai 45 milioni di euro, e il Chelsea era già a 40. Ora il prezzo non può essere inferiore ai 50 milio­ ni. Paulo non ha fretta: farà la sua scelta con calma». Difficile che la Juve partecipi a un’asta di questo tipo, allo stesso tempo sia­ mo comunque in una fase in cui ogni dichiarazione va pesata con grande attenzione. Da registrare anche l’interesse dell’Inter. «Pro­ veremo a prenderlo», ha detto ie­ ri il d.s. Piero Ausilio. CARICA CHAMPIONS Oggi, in­ tanto, la banda Allegri inizia a preparare tatticamente la tra­ sferta di mercoledì sera a Monte­ carlo. Tevez carica l’ambiente: «Abbiamo una grande chance e non possiamo lasciarcela sfuggi­ re. Come ho detto subito dopo la qualificazione agli ottavi, ora può succedere di tutto, a prescin­ dere da Real, Barcellona e Bayern Monaco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

DERBY PRIMAVERA

Super Zenuni, il Toro baby mata i bianconeri Alberto Mauro VENARIA (TORINO)

T

re punti nel derby e strada spianata verso le Final Ei­ ght. Il Toro di Longo travol­ ge la Juventus 2­1, supera lo Spe­ zia e si riprende il secondo posto in classifica dietro alla Fiorenti­ na. Solo quarti i bianconeri, con un punto di vantaggio sulla Samp, prossima avversaria. Una domenica impeccabile per i gra­ nata, a una settimana dal derby di A: protagonista di giornata l’italoalbanese Federico Zenuni, classe 1997, migliore in campo e autore del secondo gol; con 3 reti in 5 presenze è la sorpresa vin­ cente di Longo. Il Toro domina, spreca tanto nel primo tempo (Audero salva la Juve) e colpisce

nella ripresa con una perla di Troiani (stop e tiro di esterno de­ stro dal limite dell’area) e il rad­ doppio di Zenuni, con un colpo di testa che chiude un’azione in contropiede. Clemenza tiene vi­ va la Juve accorciando le distan­ ze a un quarto d’ora dalla fine, ma il Toro non molla e vince il primo derby stagionale dopo due vittorie dei bianconeri. Grosso paga la scelta di puntare solo sui ‘97 (unici titolari ‘98 Coccolo e Muratore), lasciando in panchi­ na Sakor, Udoh, Marzouk, Bue­ nacasa, Roussos, e Vitale, debili­ tato dall’influenza. «È stata una partita perfetta — il commento dell’allenatore granata —, me­ glio di così non si poteva fare. Con il lavoro si può anche colma­ re un gap economico importante. C’era una differenza di 14 anni

tra le età dei giocatori titolari? E anche di qualche milione di eu­ ro...». Fabio Grosso non cerca ali­ bi: «Da un punto di vista econo­ mico la Juve non dovrebbe avere rivali, è vero, ma ci sono altri aspetti da considerare. Abbiamo puntato su molti ‘97 e ‘98». © RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO-JUVENTUS 2-1 MARCATORI Troiani (T) 15’, Zenuni (T) 20’, Clemenza (J) 29’ st. TORINO (4-2-4) Zaccagno; Troiani, Fissore, Mantovani, Procopio; Danza (36’ st Proia), Thiao; Zenuni (25’ st Edera), Morra, Debeljuh, Rosso (36’ st Pinton). All. Longo. JUVENTUS (4-3-1-2) Audero; Lirola, Parodi, Romagna, Coccolo; Muratore (27’ st Cassata), Pellini, Macek (15’ st. Udoh); Clemenza; Filipovic (8’ st Vitale), Favilli. All. Grosso. ARBITRO Giua di Pisa.

La festa del Torino LAPRESSE

GIOVEDÌ EUROPA LEAGUE, QUARTI DI FINALE ORE 21.05 Zenit-Siviglia (1-2) Dnipro-Bruges (0-0) FIORENTINA-Dinamo Kiev (1-1) NAPOLI-Wolfsburg (4-1)

IL NODO PORTIERI

La Roma ci riprova ma Neto (per ora) aspetta Marotta

L

a pausa di riflessione è reciproca. Mentre la Juve prende tempo sul­ la scelta del prossimo vice­ Buffon, anche Neto preferi­ sce spostare più in là il mo­ mento della grande decisio­ ne. Il portiere brasiliano, a scadenza di contratto con la Fiorentina, ha da tempo un impegno sulla parola con i dirigenti bianconeri, ma le ultime settimane hanno portato delle pericolose nu­ vole: di sicuro l’estremo di­ fensore viola non gradisce l’ipotesi di un parcheggio in prestito in un altro club, co­ me dichiarato dal suo agen­ te Stefano Castagna a mar­ zo a CalcioMarket. E sabato l’a.d. bianconero Beppe Ma­ rotta ha fatto una dichiara­ zione politica rilevante: «Buffon è ancora uno dei migliori al mondo. Il suo vi­ ce? Stiamo valutando lo scenario perché bisogna guardare avanti». IL VIAGGIO Negli ultimi tempi Neto ha ricevuto nuo­ ve lusinghe. L’ipotesi che il suo patto con i bianconeri possa essere incrinato ha in­ golosito Liverpool e Roma, da tempo sulle sue tracce. Neto, però, ha ascoltato le nuove lusinghe senza anda­

Norberto Neto, 25 anni ANSA

re oltre. Non a caso Castagna oggi partirà per il Brasile, im­ pegnato in un tour d’aggiorna­ mento. La scelta condivisa con il suo assistito è quella di evita­ re tentazioni in questa fase. In­ somma il feeling con la società di corso Galileo Ferraris resi­ ste, ma nulla è scontato. CAPITOLO STORARI Il rinnovo a Marco Storari presuppone un chiarimento a breve in casa­Ju­ ve. L’attuale secondo di Buffon accetterà la retrocessione a ter­ zo? Probabile. Ad ogni modo Marotta e Paratici non inten­ dono porre la questione ora. Con la Champions in testa è meglio sfogliare la margherita a maggio, quando tutti avran­ no le idee più chiare. c.lau. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO LA CHAMPIONS

Carica Deschamps «Monaco favorito» Evra: «Dominiamo» Alessandro Grandesso PARIGI twitter@agrandesso

D

omani, la Juventus si gioca un posto nella top 4 europea. Tappa che è anche un ritorno per Patrice Evra che ha scritto la storia del Monaco. Con una finale di Champions a sor­ presa nel 2004. In panchina c’era Didier Deschamps che all’ex terzino dello United ha consigliato di continuare in bianconero. L’ex allenatore della Juve, ora c.t. della Francia, sente però odore di exploit in Costa Azzurra. DOMINIAMO NOI «Il Mona­ co — spiega DD a radio Rtl — si è meritato i quarti e ha q buone carta. Rispetto al Psg, la partita è più abbordabile. Servirà una grande gara. La Juve può essere messa in dif­ ficoltà, come all’andata. Di sicuro, non sarà una passeg­ giata». Sulle difficoltà di To­ rino, Evra concorda: «Certi nostri giocatori — precisa a Canal+ — hanno sentito la pressione dei favoriti, ma al ritorno dominiamo noi». Serve forse la leggerezza mo­ strata dai ragazzi di Jardim. Non solo Martial, ma pure Kondogbia: «Come Pogba, fa

Didier Deschamps, 46 anni AFP

parte della nuova generazione di talento che gioca senza farsi problemi. Non è arroganza, se non hai la testa giusta non vai lontano. E’ facile arrivare al ver­ tice, più difficile restarci». Evra gioca ad alta quota da un decen­ nio e non vuole scendere: «Mi ha consigliato Deschamps di ve­ nire qui, senza avvertirmi però degli allenamenti, durissimi. A Manchester ero in vacanza in confronto». Forse per questo Po­ gba è cresciuto subito: «E’ un fuoriclasse e può migliorare — dice il c.t. —, deve fare una scel­ ta per il futuro, ma non è un pro­ blema, perché è già in un gran club e finirebbe in un altro gran­ de club. Può essere titolare ovunque». Evra invece pensa a fare l’allenatore: «Per Ferguson sono adatto. Mi diplomo e poi si vedrà». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie A R 31a giornata

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ALTRA DELUSA

LA VOLATA PER IL SECONDO POSTO LAZIO PT. 58

32ª Chievo

33ª Parma

34ª ATALANTA

35ª Inter

36ª SAMPDORIA

37ª Roma

38ª NAPOLI

ROMA PT. 58

INTER

SASSUOLO

Genoa

MILAN

Udinese

LAZIO

Palermo

Sampdoria

EMPOLI

Milan

PARMA

Cesena

JUVENTUS

Lazio

NAPOLI PT. 53 STATO DI FORMA:

scarso

buono

ottimo DIFFICOLTÀ:

facile

media

difficile

Samp, Mihajlovic boccia i 4 tenori Sullo sfondo, Sousa

In MAIUSCOLO le gare in trasferta GDS

Filippo Grimaldi

No De Vrij no Lazio Ma il rientro è vicino

GENOVA

P

remessa (d’obbligo): avrebbe cambiato co­ munque, Mihajlovic, perché in casa del Napoli, fra sei giorni, in un altro scontro fondamentale per tenere vive le speranze blucerchiate di acciuffare il terzo posto. Un motivo in più per abbando­ nare l’esperimento dei quat­ tro tenori — Eto’o, Muriel, Eder e Okaka titolari — arri­ va, però, dall’esito della sfida con il Cesena di Di Carlo. È mancato soltanto il gol, ma di questo Sinisa terrà conto. VECCHIA SAMP Certo è che si torna all’antico, probabil­ mente a un 4­3­3 con Okaka al centro dell’attacco, Eder a destra ed Eto’o sulla corsia opposta. Muriel potrebbe partire dalla panchina, so­ prattutto dopo la prova di sa­ bato, che lo ha visto ben poco incisivo in fase offensiva. Da domani pomeriggio iniziere­ mo a capire qualcosa delle idee del tecnico sampdoria­ no.

1Senza l’olandese 4 sconfitte su 4 gare. Si tenta un recupero lampo per la volata Champions Stefano Cieri ROMA

L

e magie di Anderson, il ca­ risma di Klose, le accele­ razioni di Candreva, la classe di Biglia. La striscia di otto vittorie consecutive della Lazio, interrotta sabato dalla Juve, ha portato alla ribalta so­ prattutto questi giocatori. Tut­ to giusto. Salvo poi accorgersi che l’unico elemento davvero indispensabile è un altro: Ste­ fan De Vrij. Allo Stadium il di­ fensore olandese ha saltato la quarta partita di campionato e per la Lazio è arrivata un’altra sconfitta. Come in occasione delle tre precedenti assenze dell’ex Feyenoord. Senza di lui la squadra di Pioli ha sempre perso. Prima di sabato era ac­ caduto all’Olimpico con l’Udi­ nese, poi sempre in casa col Napoli, quindi nella trasferta di Cesena. Nelle prime due oc­ casioni la formazione bianco­ celeste è stata sconfitta per 1­0, per 2­1 nella terza.

RE’ lui il vero uomo indispensabile di Pioli. Il suo valore risalta soprattutto quando non c’è

IL MINISTRO DELLA DIFESA Se tre indizi fanno una prova, qui ce ne sono addirittura quattro. No, la Lazio non può proprio fare a meno del suo ministro della difesa. E’ il classico gioca­ tore, De Vrij, della cui impor­ tanza ti accorgi soprattutto quando non c’è. Merito del suo calcio pulito, della capacità di giocare molto sugli anticipi più che sui recuperi al limite del­ l’impossibile. Fa tutto con quel­ la naturalezza che ti induce a ritenere normali certi inter­ venti che sono invece provvi­ denziali. Con lui allo Stadium Pioli avrebbe sicuramente avu­ ti maggiori chance di farla franca. Il tecnico però guarda avanti, adesso il problema è riavere al più presto il suo uo­ mo insostituibile. La distorsio­ ne al ginocchio sembrava aver messo fuori causa l’olandese per un paio di settimane. Ma il recupero sta procedendo più velocemente del previsto. De Vrij potrebbe quindi rientrare prima, già domenica nel match con il Chievo. A Formello c’è un moderato ottimismo in tal sen­ so, il giorno­verità sarà doma­ ni quando la squadra riprende­ rà la preparazione dopo i due giorni di riposo concessi da Pioli sabato sera. GRAZIE REJA Recupero­lampo possibile anche perché De Vrij, oltre che ottimo difensore, si è

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Stefan de Vrij, 23 anni, olandese, prima stagione alla Lazio LAPRESSE

IL CONFRONTO LAZIO CON DE VRIJ LAZIO SENZA DE VRIJ PARTITE

27

4

VITTORIE

18

0

MEDIA GOL SUBITI

0,9 1,5 PUNTI A PARTITA

2,1

0

FALLI FATTI A PARTITA

18,6

16

rivelato anche giocatore di ca­ rattere. Nei mesi scorsi ha a lungo convissuto con una fasti­ diosa fascite plantare. Altri si sarebbero fermati, lui ha inve­ ce stretto i denti ed ha alzato bandiera bianca solo in due oc­ casioni (col Napoli e a Cesena). Anche in questo caso il nazio­ nale orange è chiamato a un nuovo atto d’amore verso la sua squadra. De Vrij non ha al­ cuna intenzione di tirarsi in­ dietro. C’è un secondo posto da conquistare che lui come i suoi compagni vogliono a tutti i co­ sti centrare. Un secondo posto che, nonostante il k.o. con la Juve, è stato conservato dalla Lazio grazie all’1­1 imposto al­ la Roma dall’Atalanta dell’ex laziale Reja. Il testa a testa con i giallorossi, quindi, continua. La Lazio aspetta con ansia il ri­ torno di De Vrij. E, se per que­ sto, aspetta anche gli altri in­ fortunati: Radu e Parolo, Djor­ djevic e Gentiletti. Anche il pri­ mo, come De Vrij, dovrebbe farcela per domenica, per gli altri se ne parlerà più in là. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AMBIZIOSA Rimane pur ve­ ro, come ripete Mihajlovic, che la sua squadra è ancora

L’ANTICIPO/1

padrona del proprio destino, ma se le ambizioni — legittime — puntano al bersaglio grosso, è opportuno non sbagliare più una mossa da domenica prossi­ ma al 31 maggio, cercando di ca­ pitalizzare le due sfide casalin­ ghe al vertice contro Juventus (il 3 maggio) e Lazio (il 17 mag­ gio). IL CANDIDATO Nel frattempo, però, a Corte Lambruschini con­ tinuano a guardarsi intorno ed a lavorare per scegliere in fretta l’erede di Mihajlovic, il quale pur non avendo ancora fornito comunicazioni ufficiali al presi­ dente Ferrero riguardo al suo fu­ turo, sembra destinato all’ad­ dio. E da Basilea arrivano le di­ chiarazioni di Paulo Sousa — uno dei candidati alla successio­ ne di Sinisa, che piace al presi­ dente —, che indirettamente confermerebbero un primo ab­ boccamento con gli emissari della Samp, otto giorni fa in Svizzera. Alla domanda se lui confermi oppure no l’incontro, ha risposto: «Non posso dire nulla». Aggiungendo, poi, che «nel calcio non ci sono certezze, dunque neppure posso confer­ mare che rimarrò sulla panchi­ na del Basilea per i prossimi due anni». Due indizi non fanno una prova, però... © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANTICIPO/2

Tevez più Bonucci I doriani sprecano La sfida al vertice Il Cesena porta premia la Juventus a casa un punto JUVENTUS

2

SAMPDORIA

0

LAZIO

0

CESENA

0

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Tevez al 17’, Bonucci al 28’ p.t. JUVENTUS (3-5-2) Buffon 6,5; Barzagli 6,5, Bonucci 7,5, Chiellini 5,5; Padoin 5,5, Marchisio 6,5, Pirlo 6 (dal 27’ s.t. Pereyra 6), Vidal 7 (dal 39’ s.t. Sturaro s.v.), Evra 6,5; Matri 6 (dal 14’ s.t. Morata 6,5), Tevez 7. PANCHINA Storari, Rubinho, Lichtsteiner, De Ceglie, Marrone, Pepe, Llorente, Coman. ALLENATORE Allegri 7.

SAMPDORIA (4-2-3-1) Viviano 6; De Silvestri 6,5, Silvestre 6, Romagnoli 6,5, Mesbah 6; Palombo 6,5 (dal 41’ s.t. Soriano s.v.), Obiang 7; Muriel 5,5 (dal 23’ s.t. Correa 6), Eto’o 6, Eder 5; Okaka 6. PANCHINA Romero, Duncan, Bergessio, Regini, Munoz, Rizzo, Coda, Djordjevic, Acquah, Wszolek. ALL. Mihajlovic 6. AMMONITI Silvestre e Okaka per g.s.

LAZIO (4-3-3) Marchetti 5,5; Basta 6, Cana 5, Mauricio 5, Braafheid 5,5 (dal 1’ s.t. Candreva 6); Cataldi 5, Biglia 5,5, Lulic 6; F. Anderson 5, Mauri 5 (dal 21’ s.t. Keita 5,5), Klose 5 (dal 47’ s.t. Ledesma s.v.). PANCHINA Berisha, Strakosha, Ciani, Pereirinha, Onazi, Ederson, Perea. ALL. Pioli 5.

CESENA (4-3-1-2) Agliardi 6,5; Perico 5,5, Volta 6,5, Krajnc 6, Lucchini 7; Giorgi 6,5 (dal 39’ s.t. Cazzola s.v.), Mudingayi 6 (dal 32’ s.t. Zé Eduardo 5,5), Cascione 6; Brienza 5; Succi 5,5, A. Rodriguez 5,5 (dal 15’ s.t. Defrel 6). PANCHINA Leali, Bressan, Nica, Djuric, Mordini, Moncini. ALL. Di Carlo 6,5. AMMONITI Perico e Mudingayi per g.s., Krajnc per proteste.

ARBITRO Rizzoli di Bologna 6.

ARBITRO Giacomelli di Trieste 6,5.


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Serie A R 31a giornata

La Roma non sa sorpassare

1In vantaggio con un rigore di Totti, i giallorossi, senza gambe e senza idee, si fanno

rimontare dall’Atalanta. Il tredicesimo pareggio impedisce a Garcia di superare Pioli ROMA

1

ATALANTA

1

bia, tant’è che i bergamaschi nel primo tempo si permettono di ge­ stire anche a tratti il possesso pal­ la (53% a 46% la forbice all’inter­ vallo). Insomma, encefalogram­ ma quasi piatto, visto che i tiri nello specchio sono solo due, con Gomez e Florenzi pronti a impen­ sierire De Sanctis e Sportiello.

Massimo Cecchini ROMA

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Totti (R) su rigore al 3’, Denis (A) su rigore al 23’ p.t. ROMA (4-2-3-1) De Sanctis; Torosidis (dal 39’ s.t. Doumbia), Yanga-Mbiwa, Astori, Holebas; Paredes (dal 12’ s.t. Keita), Nainggolan; Iturbe (dal 12’ s.t. Ibarbo), Ljajic, Florenzi; Totti. PANCHINA Skorupski, Cole, Spolli, Balzaretti, Calabresi, Pellegrini, Uçan, Verde, Sanabria. ALL. Garcia. CAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 12’ s.t., 4-2-3-1 dal 39’ s.t. BARICENTRO ALTO 56,1 METRI AMMONITI Paredes, Astori e Yanga-Mbiwa per gioco scorretto, Florenzi per comp. non regolam. ATALANTA (4-4-1-1) Sportiello; Benalouane, Stendardo, Masiello, Dramé; Estigarribia, Baselli (dal 14’ s.t. Migliaccio), Carmona, Gomez; Emanuelson (dal 20’ s.t. Moralez); Denis (dal 36’ s.t. Bianchi). PANCHINA Avramov, Frezzolini, Del Grosso, D’Alessandro, Zappacosta, Rosseti, Grassi, Yannick. ALL. Reja. CAMBI DI SISTEMA Nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 44,5 METRI AMMONITI Baselli, Benalouane, Dramè, Migliaccio e Stendardo g.s.. ARBITRO Gervasoni di Mantova. NOTE paganti 7.451, incasso di 390.143 euro; abbonati 27.637 (curva Sud chiusa), quota di 603.617 euro. Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 5-1. Angoli 11-1. In fuorigioco 2-0. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’

A

lla fine dei giochi, anche Roma­Atalanta entra nel gorgo di un derby «capita­ le» infinito e imprevedibile. Ca­ lendario alla mano, doveva esse­ re il giorno del controsorpasso ai danni della Lazio; invece la Ro­ ma – opposta in campo a una or­ dinata Atalanta e, virtualmente, ai biancocelesti k.o. a Torino – mastica solo un aggancio amaris­ simo al 2° posto, frutto di un 1­1 santificato su rigore da Totti e Denis, che certifica il 13° pari in campionato (addirittura il 10° nelle ultime 14 gare), ma soprat­ tutto una prestazione a tratti im­ barazzante, tanto da essere fi­ schiata dal suo pubblico persino durante il breve vantaggio. Meri­ to, ovvio, anche della squadra di Reja, sempre più vicina all’obiet­ tivo salvezza (+7 dal Cesena), che si permette il lusso di rispar­ miare il diffidato Moralez («pen­ savo anche all’Empoli», dirà Reja alla fine), lanciando come tre­ quartista un ex come Emanuel­ son, mai visto così tonico in gial­ lorosso. Morale: quasi meglio che sia mancata la Curva Sud, perché la contestazione sarebbe stata assai più robusta, almeno quanto quella (prevista) riserva­ ta a Pallotta fuori dallo stadio FISCHI E FIASCHI Eppure il

German Denis, 33 anni, spiazza Morgan De Sanctis, 38: il rigore dell’argentino vale l’1-1 all’Atalanta ANSA

vantaggio giallorosso in avvio – maturato al 3’ grazie a un netto «mani» di Stendardo su passag­ gio di Ljajic – sembra concedere ai giallorossi l’inerzia giusta per chiudere in fretta la pratica, no­ nostante le assenze di Maicon, De Rossi, Pjanic e Gervinho. La squadra di Reja prova ad alzare il baricentro del proprio gioco e co­ sì un paio di ripartenze di Ljajic, Florenzi e dello spaesato Iturbe avrebbero le potenzialità del graffio se non si perdessero nelle secche dei controlli o della rifini­ tura conclusiva. Il problema è

che il bassissimo ritmo privilegia la squadra meno tecnica e così – quando Totti arretra per gestire la palla in mediana e lanciare la «banda bassotti» in profondità – trova la cerniera nerazzurra già chiusa, visto che in fase difensiva l’Atalanta produce un ringhioso 4­5­1, con Baselli in pressing su Nainggolan in veste di regista basso, mal affiancato da un Pare­ des impalpabile, Torosidis e Ho­ lebas incapaci di proporsi con continuità sulle fasce, e i soliti Iturbe, Ljajic e Florenzi pieni di buona volontà ma di altrettanti

limiti. Nessuna sorpresa perciò che i nerazzurri facciano salire la palla con più facilità grazie ad un Emanuelson pronto ad appog­ giarsi a turno su Carmona, Esti­ garribia e Gomez per chiudere triangoli e Denis intelligente a non farsi serrare tra Yanga­ Mbiwa e Astori. Il primo caldo poi sembra togliere alla Roma corsa e concentrazione, tant’è che Astori al 22’, su un innocuo servizio in profondità di Estigar­ ribia a Emanuelson, mette giù l’olandese per pura distrazione. La Roma sembra che non ne ab­

CAMBI MODULO La ripresa di apre con Estigarribia che spa­ venta ancora i giallorossi, ma è Sportiello a salire in cattedra quando l’Atalanta arretra trop­ po, scegliendo a volte più una complicata gestione palla che l’affondo per cui, pure, avrebbe spazi. La Roma però ruota i suoi attaccanti e cambia una prima volta modulo passando al 4­3­3 per poi tornare all’idea tattica di partenza quando sceglie di arretrare Florenzi a terzino. Ne vengono fuori una messe di an­ goli (11) e in generale tanta confusione poco produttiva, che sanciscono due dati: la soli­ dità di un’Atalanta che pure in trasferta ha il peggiore attacco del torneo (solo 10 reti) e la fra­ gilità dell’attacco della Roma, ormai l’8° della A. Quanto basta per tremare davanti a una dop­ pia trasferta (Inter e Sassuolo) che potrebbe rilanciare ancora una volta la Lazio e le rivali alle spalle. Per andare in Cham­ pions, sarà meglio che i lupi ri­ comincino a ringhiare davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di MA. CEC. NAINGGOLAN CI METTE LA CORSA, ITURBE È ANCORA UN FLOP. BRAVO SPORTIELLO, DRAMÉ RISCHIA TROPPO ROMA

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DE SANCTIS 6 Fa il suo dovere: di questi tempi non pensiate sia poco. TOROSIDIS 5 Nonostante la scarsa vena di Gomez, per un tempo resta indietro, poi pasticcia parecchio. (Doumbia s.v.) YANGA-MBIWA 5 Anche se l’Atalanta sta sulle sue, trova il modo di fare venire brividi e procurarsi una sciocca ammonizione. ASTORI 5 Arbitro severo, ma la sua ingenuità su Emanuelson è clamorosa. Ammonito, sarà squalificato. HOLEBAS 5 È rapato come Roberto Carlos, però le somiglianze finiscono lì. Corre sulla fascia senza qualità neppure nei cross PAREDES 5 Aveva una chance importante e l’ha sciupata per

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lentezza e poca personalità. KEITA 6 Entra per dirigere il traffico al suo ritmo: il piccolo trotto. IBARBO 5 Dopo aver preso il posto di Iturbe, il colombiano ha un paio di guizzi, in uno dei quali forse meriterebbe un rigore, però non riesce mai a incidere davvero. LJAJIC 5,5 Il rigore procurato e i suoi dribbling lo rendono il più vivo dell’attacco, anche se le scelte decisive spesso sono sbagliate. FLORENZI 6 Il solito tourbillon di ruoli a volte lo frastorna, ma non perde di vista la porta né le ripartenze. TOTTI 5,5 Segna il suo 241° gol in Serie A e finche ha fiato predica lanci per compagni non all’altezza. Le 22 palle perse però denunciano la sua giornata fatta più di ombre che luci. ALL. GARCIA 5 Ha tutto il tempo che vuole per lavorare su testa e gambe: gli esiti, però, sono deprimenti.

IL MIGLIORE NAINGGOLAN

6 In una Roma senza eroi è l’unico che corre. Vero, a volte porta troppo palla, però sembra uno che ha voglia e infatti tocca più palloni di tutti (99)

IL PEGGIORE ITURBE

4,5 L’ex stella del mercato comincia e finisce allo stesso modo: tra i fischi. Con la sua corsa a testa bassa e i suoi piedi rivedibili fa persino tenerezza

GERVASONI Sui rigori vede bene, anche se quello per l’Atalanta è forse generoso. Non altrettanto lucido invece su un intervento di Migliaccio su Ibarbo e sul 2° giallo risparmiato a Dramé

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ATALANTA

6

BENALOUANE 5,5 Nonostante la consegna di non avanzare, il suo è il lato in cui la Roma sfonda più spesso. MASIELLO 6,5 Non è centrale per vocazione, però dimostra il senso del tempo e la precisione che serve. STENDARDO 6 Corre il rischio di annegare la presenza numero 200 nell’Atalanta col fallo di mano iniziale, ma ha il merito di rialzare bene la diga. ESTIGARRIBIA 6 Nella prima da titolare dopo il rientro dall’infortunio, certifica di essere un’arma in più per il finale di stagione. BASELLI 6 Il primo ordine di servizio è di rovinare la giornata al Nainggolan neo regista, però si permette anche il lusso di gestire bene il giro palla. MIGLIACCIO 6,5 Entra per Baselli e porta ulteriore fosforo in mediana e

nuovo apporto in fase di chiusura. Il neo? Rischia il rigore su Ibarbo. CARMONA 6 Un paio di leggerezze in impostazione, anche se i 33 passaggi positivi lo rendono prezioso. GOMEZ 6 Vero che è il re dei palloni toccati dai suoi (58), ma nei giorni belli, con gli spazi a disposizione, un paio dei suoi guizzi avrebbero fatto sconquassi. EMANUELSON 6,5 Schierato in appoggio dell’unica punta, il terzino abortito dell’esperienza romanista si dimostra utile e intelligente, procurandosi anche il rigore. MORALEZ 5,5 Risparmiato per la diffida, gestisce i suoi minuti con qualche difficoltà. DENIS 6 Timbra il 6° gol in A ai giallorossi e si batte finché ha fiato. (Bianchi s.v.) ALL. REJA 6 Da ex laziale, frena con gioia la Roma e forse ha anche il rimpianto di non avere osato di più. BIANCHI 5,5 MUSOLINI 6

IL MIGLIORE SPORTIELLO

7 Cinque parate vere (Florenzi due volte, Nainggolan, Torosidis e Ljajic) anche se non impossibili: è davvero un portiere in rampa di lancio

IL PEGGIORE DRAMÉ

5 Ha grinta e corsa per chiudere la fascia, ma meriterebbe il 2° giallo per una trattenuta a Ibarbo. In fase di appoggio, poi, è fallosissimo TAGLIAVENTO 5,5 DI PAOLO 6

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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Garcia accusa «Noi assenti» Ljajic replica «Poche idee»

1Il tecnico francese «Addormentati dopo il vantaggio» Il serbo: «Bene fino ai 30 metri, poi no»

Rudi Garcia, 51 anni, contratto con la Roma fino al 2018 ANSA

con cui Garcia non cerca alibi ma trova semmai colpevoli: i giocatori. almeno alcuni, quelli appunto assenti. Iturbe su tutti, poi Paredes, Holebas, Astori e Yanga­Mbiwa. Anche se per Ljajic, per esempio, il problema è tutt’altro, il fatto di non riusci­ re a creare poi così tanto gioco come successo la scorsa stagio­ ne. «Abbiamo giocato tante pal­ le fino ai trenta metri, poi abbia­ mo avuto difficoltà: dobbiamo muovere di più e meglio la palla, su questo c’è da migliorare — di­ ce l’attaccante serbo — Ci è mancata qualche soluzione, qualche movimento in più».

Andrea Pugliese ROMA

A

conti fatti e visto l’anda­ mento di quella sfida, viene quasi da pensare che la vittoria prepasquale giun­ ta contro il Napoli (1­0, con De Sanctis alla fine migliore in cam­ po in assoluto) sia stata la classi­ ca eccezione che conferma le re­ gola. Perché poi il vero volto del­ la Roma casalinga (una vittoria, sette pareggi ed una sconfitta nelle ultime 9 gare di campiona­ to all’Olimpico) è riapparso ieri, tra l’altro nella sua accezione peggiore: impacciata, lenta, stanca, con poche idee e spesso confuse. TRA STADIO E SOLUZIONI E al­ lora il problema è capire davve­ ro se nella testa della Roma c’è oramai un blocco psicologico, quasi un incubo legato all’Olim­ pico ed alla presenza dei tifosi di casa. «Ma no, non può essere questo il problema, tra l’altro stavolta non c’era neanche la Curva Sud — dice a fine partita Rudi Garcia — Non è un proble­ ma di stadio, ma di prestazione. Abbiamo giocato il peggior pri­ mo tempo della stagione, una gara da dimenticare, con troppi giocatori assenti». Parole chiare,

CREPE E RIPOSI Allora c’è da capire se anche questa volta so­ no mancati gli attaccanti (il gol di Totti è arrivato a quasi due mesi dall’ultima rete delle punte giallorosse, ancora del capitano a Verona il 22 febbraio scorso) o c’è qualche crepa nel gioco. Pro­ babilmente, come spesso acca­ de, la verità sta nel mezzo e ab­ braccia tutte e due le questioni. «È che dopo il vantaggio ci sia­ mo addormentati, almeno fino all’ingresso di Ibarbo e Keita, quando almeno abbiamo rivisto un po’ di voglia — continua Gar­ cia — Sono arrabbiato, non de­ luso. E non mi spiego l’atteggia­ mento della squadra. Da ora in poi le mie aspettative nei con­ fronti dei giocatori saranno mol­ to alte. Il resto delle parole le tengo per parlare proprio con lo­ ro». Succederà oggi pomeriggio, quando i giocatori speravano di essere altrove, riposare, svagarsi ancora di più, posticipando a do­ mani l’allenamento che — in ve­ rità — era già stato fissato. «Ma abbiamo fallito, nessuno è stato all’altezza», chiude Garcia. E magari vedendo l’esempio del Napoli, servirebbe anche qual­ cosa di più forte di un semplice allenamento in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATALANTA

Reja e i 40 sms sul telefono: «Un altro favore alla Lazio» ROMA

«H

o fatto un favore al­ la Lazio? Tanto me­ glio». Edy Reja ave­ va la faccia dell’uomo felice, al­ l’ora dell’aperitivo. E di motivi ne aveva più di qualcuno: «Mi avete visto esultare tanto alla fine perché per l’Atalanta que­ sto pareggio è importantissimo in chiave classifica». Difficile dargli torto: +7 sul Cesena, ol­ tre due partite di vantaggio, la salvezza è lì a portata di mano. «Mi sarei aspettato qualche sof­ ferenza in più, non è stato così. Siamo stati bravi a non perdere

1 abbonamento a

la tranquillità dopo essere finiti subito sotto. Quel “torello” del primo tempo non è stato im­ provvisato: la Roma non ne aveva, non è più la squadra del­ lo scorso anno, quella che ave­ va velocità e cambio di passo». Questa qui invece lotta per il secondo posto con la Lazio: «Forse mi ringrazieranno...ma di favori a quella squadra ne ho fatti già tanti», ha sorriso Reja. ORA L’EMPOLI Una salvezza, in fondo lo stesso obiettivo per cui è stato chiamato a Bergamo. Se poi la sua corsa incrocia anche i destini biancocelesti, tanto me­ glio. Normale allora che il suo

telefono sia stato inondato ieri sera di nuovi sms: «Una qua­ rantina circa». Non quello di Lotito, però: «No, lui no. E nep­ pure mi ha chiamato», ha chia­ rito Reja, dopo che si era pure diffusa la voce di una telefona­ ta tra il tecnico e il suo ex presi­ dente. Problemi minori, in fon­ do. L’attualità si chiama Ata­ lanta. «Il mister ci ha preparato alla perfezione, ora contro l’Empoli vogliamo allontanare del tutto la paura della Serie B», ha commentato Dramé. Ma con il pari di ieri la strada è in discesa. stop

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fPRIMA DELLA PARTITA

LA CONTESTAZIONE

Fuori insulti e cori ma è una protestina Dentro fischi al gioco

1Solo trecento ultrà partecipano al sit-in contro Pallotta

Nainggolan polemico con l’Olimpico: «Fischiati pure sull’1-0»

Davide Stoppini ROMA

A

lla fine, resta solo da capire se sia più giu­ sto accostare la paro­ la fallimento alla mancata vittoria della Roma, o alla protesta che si annunciava chissà quanto massiccia e si è ridotta a 300 persone dai toni rumorosi e coloriti. Quelli del «Pallotta maiale». Quelli che «il mancato ricor­ so è un affronto». Quelli che hanno deciso di animare il pre partita di Roma­Atalan­ ta a modo loro: un abbozzo di corteo al di fuori dello stadio, la scalinata del Coni usata a mo’ di curva, insulti a James Pallotta, una foto­ montaggio in cui il presi­ dente diventa Tarzan, uno stendardo in cui lo raffigu­ rano da maiale. Poi pure un coro dalla sintesi poetica di ungarettiana memoria: «Pallotta napoletano», a mettere insieme in due sole parole l’origine dello strap­ po tra il manager di Boston e i «fucking idiots». Come contorno, ecco uno striscio­ ne lungo, almeno come quelli «famosi» su Ciro Esposito e la mamma: «An­ che se sei l’unico rappresen­ tante di una minoranza...la verità è la verità». NORD PIENA La verità è an­ che nei numeri, però: al net­ to di «imbucati» vari negli altri settori, la stragrande

Dall’alto, uno striscione contro Pallotta, la Sud centrale vuota e lo sconforto di Nainggolan ANSA-LAPRESSE

maggioranza degli 8.500 tifosi «squalificati» della curva Sud è rimasto a casa. E, soprattutto, dei 300 contestatori pochi pro­ venivano dalla curva Nord, ov­ vero dal settore che in settima­ na aveva preannunciato solida­ rietà ai «colleghi» ultrà della Sud. La fotografia dell’interno dell’Olimpico racconta infatti una curva Nord praticamente piena, ma senza i soliti striscio­ ni di riferimento dei gruppi ap­ pesi. Fuori i «capi», allora. Ma gli altri, c’erano eccome: gli ab­ bonati hanno comunque deci­ so di seguire la partita allo sta­ dio, infischiandosene di diret­ tive più o meno condivise dif­ fuse in settimana. SENTI RADJA La protesta è so­ stanzialmente fallita nei nume­ ri. Ma continuerà ad essere ru­ morosa e vistosa nelle prossi­ me settimane, su questo c’è da

giurarci su, sfruttando vecchi e nuovi megafoni in giro per la città, in onda via radio e in rete su twitter. Anche perché la Ro­ ma con i risultati del campo non sta certo rafforzando le certezze, neppure del più pal­ lottiano tra i tifosi. La partita di ieri ha rappresentato il termo­ metro più fedele del rapporto ormai logoro tra la gente e la squadra. Tutto si può dire, tranne che l’Olimpico di ieri sia stato un teatro freddo. I primi mugugni si sono ascoltati niti­ damente anche quando la Ro­ ma era ancora in vantaggio. Ed è per questo che Radja Naing­ golan ha dichiarato a caldo: «Vincevamo 1­0 e ci fischiava­ no, è ovvio che non è una situa­ zione facile per noi». Apriti cie­ lo. Perché il centrocampista belga è finito subito nel mirino, tanto che poco più tardi è stato anche costretto a precisare via twitter: «Ho detto che ci sono i fischi perché vi aspettavate di più». PURE I CORI A scanso di equi­ voci, ci ha pensato la Roma con il pareggio subito a trasforma­ re i mugugni iniziali in un’on­ data di fischi all’intervallo e poi a fine partita, conditi dal solito coro «c’avete rotto il...». Anche se stavolta l’alibi della squadra che fatica a giocare in casa reg­ ge poco. La Roma pare faccia di tutto per centrare un fallimen­ to che — questo sì — sarebbe davvero clamoroso: mettere in dubbio anche il terzo posto. E allora sai che cortei... © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Serie A R 31a giornata

LE PAGELLE di MI.MAL.

5 MPOKU

6 Non si è mai arreso, ha lottato da solo negli ultimi venti metri provando a concludere. Ha finito stremato. BRKIC 5,5 Ci ha provato a limitare i danni, ma i difensori non l’hanno assistito. BALZANO 5 La sua autorete sul finire del primo tempo ha chiuso la partita. ROSSETTINI 4,5 Ha penato prima su Higuain e poi nel tenere Zapata. CEPPITELLI 4,5 Ha sofferto i tagli degli attaccanti avversari. AVELAR 5 Callejon l’ha costretto a stare basso impedendogli di spingere. EKDAL 4 Ha vagato in mezzo al campo perdendosi spesso Jorginho. JOAO PEDRO 5 Ha provato a forzare il blocco napoletano con scarsi risultati. CONTI 4 Imbarazzante, per quanto sia stato lento e svogliato. DESSENA 5 È sembrato spaesato nel rincorrere Hamsik. FARIAS 5 La volontà c’è stata, ma non ha mai superato Strinic. COSSU 4 Lo stile non conta quando c’è da sputare l’anima per riabilitarsi. SAU 5 Non era nelle migliori condizioni, ha voluto provare, ma è stato deleterio. LONGO 4,5 Ha sfruttato male il tempo che gli è stato concesso: troppo falloso. ALL. ZEMAN 5 Il destino del Cagliari ormai è segnato, col suo ritorno nulla è cambiato.

3

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; Jorginho, Gargano; Callejon (dal 24’ s.t. Mesto), Hamsik (dall’11’ s.t. Gabbiadini), Insigne; Higuain (dal 17’ s.t. Zapata). PANCHINA Rafael, Colombo, Henrique, Britos, Ghoulam, Mertens, Inler. ALLENATORE Benitez. CAMBI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 48,1 METRI ESPULSI Maggio al 20’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Koulibaly per g.sco.

L’esultanza dei giocatori del Napoli dopo l’autorete di Balzano (sconsolato sullo sfondo) in chiusura di primo tempo: la partita è finita lì ANSA

Napoli, è un ritiro d’oro Tre vittorie in 8 giorni

1Tris di Benitez a Cagliari dopo Fiorentina e Wolfsburg: Champions

a 5 punti, da domani di nuovo tutti a Castel Volturno. I sardi nel baratro Mimmo Malfitano INVIATO A CAGLIARI

7 IL MIGLIORE HAMSIK

7,5 È tornato! Ha messo le sue qualità al servizio del collettivo, con assist e giocate di talento. ANDUJAR 6 Compie un paio di uscite tempestive, ma la sua domenica è stata serena. MAGGIO 5,5 Più preciso nel crossare, ma si fa espellere per doppia ammonizione. ALBIOL 6,5 L’impegno di Mpoku l’ha preoccupato soltanto in parte. È in crescita. KOULIBALY 6 L’impegno è stato relativo: troppo debole l’attacco avversario. STRINIC 6 Ha avuto ampi spazi sulla sinistra per spingere, ma si è limitato. JORGINHO 6,5 Più determinato nell’organizzare il gioco, buona la regia. GARGANO 6 Non si limita a seguire Conti, ma si preoccupa anche di recuperare. CALLEJON 7 Undicesimo gol in campionato, secondo consecutivo: s’è ripreso. MESTO 6 Subentra per colmare il vuoto a destra dopo l’espulsione di Maggio. GABBIADINI 7 Secondo gol da subentrato in tre giorni: un valore aggiunto. INSIGNE 6,5 E’ ritornato titolare dopo cinque mesi ed ha confermato i progressi. HIGUAIN 6,5 Geniale il suggerimento sulla terza rete di Gabbiadini, ma il gol gli manca. ZAPATA 6 Generoso, anche sullo 0-3 combatte con carattere. ALL. BENITEZ 7 Ha saputo restituire morale e fiducia ai suoi giocatori. E il Napoli vola di nuovo. VALERI La partita è filata via senza episodi particolari, forse è stata eccessiva la prima ammonizione a Maggio. POSADO 6 – PEGORIN 6 ORSATO 6 – MERCHIORI 6

6

NAPOLI

CAGLIARI (4-3-3) Brkic; Balzano, Rossettini, Ceppitelli, Avelar; Ekdal (dal 18 s.t. Joao Pedro), Conti, Dessena; Farias (dal 18’ s.t. Cossu), Sau (dal 1’ s.t. Longo), Mpoku. PANCHINA Cragno, Murru, Pisano, Capuano, Gonzalez, Diakité, Donsha, Husbauer, Cop. ALLENATORE Zeman. CAMBIO SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53,3 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Conti, Longo, Rossettini, Ceppitelli per gioco scorretto.

IL MIGLIORE

NAPOLI

0

PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Callejon (N) al 24’, Balzano (C) autogol al 46’ p.t.; Gabbiadini (N) al 14’ s.t.

COSSU E CONTI SENZA ANIMA SUPER CALLEJON ALBIOL SICURO CAGLIARI

CAGLIARI

I

l Napoli c’è, e non vuole più fermarsi. Rifila tre gol al Cagliari e recupera tre punti sulla Lazio e due sulla Roma, portandosi a meno 5 dalla zona Champions League. È condivisibile, dunque, l’idea di Rafa Benitez che ritiene del tutto fattibile l’impresa di poter arrivare alle spalle della Juve. Il suo collettivo non ammette pause, stritola avversari senza preoccuparsi di avere riguardi: in una sola settimana ha distri­ buito 10 reti (3 alla Fiorentina, 4 al Wolfsburg e 3 al Cagliari),

subendone soltanto una (di Bendtner nel giovedì europeo) e ha rimesso a posto gli equili­ bri tecnici, lanciando pure un altro segnale forte a chi conti­ nua a ignorarne il lavoro. In ri­ sposta alla vittoria di Cagliari, Aurelio De Laurentiis ha ordi­ nato nuovamente il silenzio stampa e il ritiro che riprende­ rà domani pomeriggio, alla ri­ presa degli allenamenti. FORZA OFFENSIVA Il successo del Sant’Elia è un altro piccolo capolavoro costruito intorno al talento di Marek Hamsik, im­ peccabile nel trovare il corrido­ io giusto per liberare Callejon al tiro per il primo gol (24’), e

la grande dedizione di Gonza­ lo Higuain, che ha agito sul tut­ to il fronte dell’attacco. Eppu­ re, il Pipita ha realizzato una sola rete nelle ultime 11 gare di campionato, mentre continua a essere determinante in Euro­ pa. Il suo destro, in ogni modo, ha saputo confezionare l’assist giusto per esaltare le grandi doti di Manolo Gabbiadini, au­ tore del terzo gol nel secondo tempo (14’), i cui numeri co­ minciano ad essere davvero in­ triganti. Basti pensare che in tre giorni ha realizzato due re­ ti, da subentrato, e colpito una traversa, dimostrando ancora una volta di essere stato il vero colpo della fase invernale del

mercato. Con lui e il rientrante Insigne, il finale di stagione po­ trà essere più esaltante. TENSIONE CAGLIARI La scon­ fitta rimediata contro il Napoli ha acuito ancor di più la crisi del Cagliari, impegnato più a risolvere le beghe interne che a cercare di rimediare alla me­ diocrità espressa fin qui. Nem­ meno il ritorno di Zeman è ser­ vito a rimettere in piedi le aspettative dell’ambiente, qualche giocatore tra i più rap­ presentativi ha mollato. La svogliatezza di Daniele Conti, la confusione di Dessena, ap­ parso teso dopo l’aggressione subita dai tifosi, e la resa di

ARBITRO Valeri di Roma NOTE spettatori 8.000 circa, incasso non comunicato . Tiri in porta: 4-6. Tiri fuori: 3-4. Angoli: 5-4. Fuorigioco: 1-3. Recupero: p.t. 2’, s.t. 3’.

Ekdal evidenziano quelle che sono le carenze di questa squa­ dra, a un passo dalla retroces­ sione. Inquietante il tentativo del capitano Conti di sminuire i fatti accaduti ad Assemini: una vera e propria resa verso quella frange di facinorosi, che l’ha indotto a smentire la versione data da Zeman. NAPOLI D’ASSALTO Del posti­ cipo pomeridiano, in ogni mo­ do, restano i tre punti conqui­ stati dal Napoli, la consapevo­ lezza che il campionato abbia ritrovato una protagonista e che Benitez sia riuscito a resti­ tuire convinzione e morale ai suoi giocatori. Il momento, pe­ rò, non è ancora quello giusto per fare chiarezza sul futuro dell’allenatore e, soprattutto, sui suoi rapporti con De Lau­ rentiis. La decisione del presi­ dente di zittire lui e i giocatori, oltre al ritiro, è l’ennesima di­ mostrazione di quanto il lega­ me tra i due sia del tutto com­ promesso. Giovedì sera, intan­ to, si ritornerà in campo per l’Europa League, una pura for­ malità il ritorno contro il Wolf­ sburg: Napoli può già pensare alla semifinale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NELLA BUFERA

Fischi e accuse ai rossoblù Conti: «Noi diamo l’anima» 1Zeman bersaglio degli Sconvolts dopo l’agguato ultrà Si salvano soltanto il capitano e Cossu Francesco Velluzzi INVIATO A CAGLIARI

È

triste e solitario il finale. Il Cagliari affonda sotto i colpi del Napoli. La B è a un passo. Cagliari non la meri­ ta. Per tutto quello che la socie­ tà sta facendo per ridare un’im­ magine e ricostruire la credibi­ lità. La squadra prova a evitar­ la questa brutta retrocessione. Ma la differenza è tanta, trop­ pa. Lo capisce anche il pubbli­ co, dopo che un gruppo di ultrà

venerdì ha fatto irruzione ad Assemini prendendosela in maniera indegna contro i gio­ catori in ritiro. CURVA Urla la Nord, fischia al­ la lettura delle formazioni, fi­ schia, ma non inveisce quando il Napoli prende il largo e lascia i poveri rossoblù, sicuramente sotto choc, assorti nei loro pen­ sieri e nelle loro paure. «Noi siamo la minoranza», urlano gli Sconvolts. Poi si passa ai singoli. Il più colpito è il tecni­ co Zeman (che non è in discus­ sione, nonostante abbia fatto un solo punto dal suo ritorno): «Zdenek Zeman, ma quando te ne vai». Poi i giocatori. Ne ven­ gono citati solo due e sono le bandiere del Cagliari, sempre più distanti dal campo (Conti ha giocato per la squalifica di Crisetig, Cossu è entrato nella ripresa a giochi fatti). «C’è solo

un capitano», urlano riferen­ dosi a Daniele che dal ‘99 è in rossoblù. «Uno di noi, Andrea uno di noi», urlano a Cossu che ama il Cagliari, la squadra del­ la sua città. CONTI A giugno il contratto dei due scadrà. Difficile ipotizzare un loro coinvolgimento nel Ca­ gliari che verrà. Quasi certa­ mente in Serie B. Ma Conti a fine gara ci mette la faccia, in­ nanzitutto per smentire i fat­ tacci di venerdì («Non ci sono stati contatti) e poi per parlare della difficile situazione della squadra. «Noi i primi a non cre­ derci? Non direi, chiaro che ab­ biamo delle difficoltà, quello che posso dire è che la squadra dà sempre l’anima. Sono qui da tanti anni, mi dispiace, ma non voglio che si dica che non dia­ mo l’anima». Su Zeman non di­ ce tanto: «Lui è il nostro allena­

Il Cagliari a fine gara ringrazia i tifosi: in risposta solo insulti LAPRESSE

tore, facciamo quel che ci di­ ce». Il boemo non si scompone e recita la sua poesia, ormai nota: «Io ci credo ancora, ci servono tre partite più un pun­ to per prendere l’Atalanta, l’aritmetica non ci condanna, giocheremo per vincerne il più possibile. Chiaro, si soffre, ma il Napoli ha il secondo miglior possesso palla del campionato, ed è andato in Germania a dare quattro gol a una squadra in formissima». Poi ai giornalisti: «Siete voi che da un mese ci avete dati per retrocessi».

STOP RITIRO La squadra è in crisi, qualcuno si è perso. Ekdal non è quello del girone d’andata, Sau si capisce che non è al top. Sono loro i due top player del Cagliari. Che riesce a fare un po’ di solletico al Napoli solo dopo che Valeri mostra il rosso a Maggio. Fini­ sce male. La squadra garbata­ mente prova ad applaudire i suoi tifosi. Loro rispondono così. «Mercenari senza ono­ re». Falso. Almeno lottare lot­ tano. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

avuto il conforto e le belle paro­ le del compagno che capisce la situazione di difficoltà in cui si trova il Cagliari. Perché Mano­ lo si fa voler bene da tutti, non crea un problema, ai compagni e, soprattutto agli allenatori che ancora non lo schierano ti­ tolare.

L’ARMA LETALE DI RAFA

Manolo sempre caldo Wolfsburg o Cagliari, entra, tira e segna

NUMERI Manolo parla sempre e solo con i fatti. Un gol e una traversa in Germania, un gol ie­ ri a Cagliari. Quattro gol da fuori area in questo campiona­ to li hanno segnati solo campio­ ni come il francese Pogba e il colombiano Guarin. Insomma, Manolo è in buona compagnia. E pure lui ha contribuito a rida­ re al Napoli la vittoria esterna dopo quattro sconfitte conse­ cutive. E, per parlare di numeri, era dallo scorso maggio che il Napoli non segnava tre gol in due partite di fila. E Gabbiadini è l’unico giocatore di questo campionato ad aver segnato in trasferta contro la stessa squa­ dra con due maglie diverse. Ora tocca a chi lo allena (Beni­ tez) e a chi potrebbe allenarlo (Conte) dargli maggiore fidu­ cia.

1 Il copione preferito del Napoli: Benitez fa entrare Gabbiadini e poco dopo lui fa gol, il suo secondo quest’anno al Sant’Elia Francesco Velluzzi INVIATO A CAGLIARI

L

etale. Come il suo sinistro. E velocissimo. Perché a Manolo Gabbiadini ieri se­ ra sono bastati appena tre mi­ nuti. È entrato per Hamsik do­ po 11 minuti della ripresa e al 14’ ha sganciato il sinistro, la sua arma letale, da venti metri. Niente da fare per Brkic. E un altro gol al Cagliari nel tempio di Gigi Riva, Rombo di tuono che col suo sinistro magico fa­ ceva urlare il S. Elia e fece inna­ morare tutta Italia. Gabbiadini non ha pietà del Cagliari, fece gol ai rossoblù anche con la ma­ glia della Samp quando faceva sorridere Sinisa Mihajlovic. Ma Manolo ama ripetersi. Perché pure giovedì a Wolfsburg in Germania, è entrato al minuto 30 e ha colpito al minuto 32. Un amuleto per Rafa Benitez, una sicurezza per il Napoli che ha più frecce nel suo arco e ha un’intercambiabilità incredibi­ le nei suoi attaccanti. Segnano tutti. È a quota 13 il Pipita Hi­ guain, sono a quota 11 Callejon e, appunto Gabbiadini. NAPOLETANO Quando il berga­ masco Manolo è arrivato a Na­ poli da Genova sembrava che fosse difficile l’ambientamen­ to. Un freddo, timido, riservato come lui in una città calda, ap­ passionata, verace. «Chissà quanto ci metterà Gabbiadini», il commento dei più. Ci ha mes­ so pochissimo e ci mette sem­ pre di meno. A fare gol. A Napo­ li ha legato con compagni e am­ biente. Vive a Posillipo, si è in­ serito. Conosce bene Lorenzo Insigne con il quale ha condivi­ so la bella esperienza dell’Un­ der 21, culminata col secondo posto (in finale contro la Spa­

GERMANIA

Pari Wolfsburg Tuchel tecnico del Dortmund  Reduce dal crollo in Europa League contro il Napoli (ritorno giovedì prossimo al San Paolo), il Wolfsburg ha impattato ieri 1-1 contro lo Schalke di Roberto Di Matteo e scivola a -12 dal Bayern Monaco quando mancano cinque giornate alla fine. A passare in vantaggio erano stati i Koenigsblauen con Sane all’8’ della ripresa ma ci ha pensato poi De Bruyne (33’) a evitare la sconfitta. Intanto il Borussia Dortmund ha scelto il successore di Jurgen Klopp, sarà l’ex allenatore del Mainz, Thomas Tuchel. Lo ha annunciato ieri il club tedesco. Tuchel, 41 anni, firmerà un contratto di tre anni e prenderà il testimone da Klopp, uno degli allenatori di maggior successo degli ultimi anni nel mondo del calcio tedesco, che lascerà il club alla fine della stagione e che sembra destinato al Manchester City.

gna) all’Europeo in Israele. An­ che nell’Under Devis Mangia usava spesso Manolo come ar­ ma tattica. Il titolare era Immo­ bile, ma lui, Gabbia, quando entrava con la maglia numero 21 colpiva. Col sinistro. Come sempre. Come ha fatto ieri, co­ me ha già fatto con la 23 del Na­ poli contro Chievo, Palermo e Udinese. «Ne ho fatti quattro,

sono contento, va tutto bene», confidava ieri a taccuini chiusi (il Napoli non parla e il silenzio sembra protrarsi, può darsi porti bene per arrivare fino in fondo in Europa League) quan­ do scambiava la maglia e i pan­ taloncini con Samuele Longo, un altro caro amico col quale ha legato tanto in Under. I due si sono abbracciati, Longo ha

23

Manolo Gabbiadini, 23 anni, 11 gol in Serie A: 4 col Napoli da gennaio GETTY

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Serie A R 31a giornata

PALERMO

2

GENOA

1

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Chochev (P) al 9’ e al 30’ p.t.; Iago Falque (G) al 7’ s.t. PALERMO (3-5-1-1) Sorrentino; Vitiello, Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Rigoni, Jajalo (13’ s.t. Bolzoni), Chochev (27’ s.t. Belotti), Lazaar (45’ s.t. Daprelà); Vazquez; Dybala. PANCHINA Ujkani, Ortiz, Milanovic, Terzi, Makienok, Joao Silva, Della Rocca, Maresca, Quaison. ALL. Iachini. CAMBI DI SISTEMA dal 27’ s.t. 3-4-1-2. BARICENTRO MOLTO BASSO 45,8 M ESPULSI nessuno AMMONITI Vitiello, Jajalo, Vazquez e Belotti gioco scorretto. GENOA (3-4-3) Lamanna; Izzo, Burdisso, De Maio (34’ s.t. Pavoletti); Edenilson, Rincon, Mandragora (1’ s.t. Laxalt), Bergdich (25’ s.t. Lestienne); Iago Falque, Perotti, Niang. PANCHINA Perin, Sommariva, Tambè, Gulli, Ghiglione. ALL. Gasperini. CAMBI DI SISTEMA dal 34’ s.t. 4-4-2. BARICENTRO BASSO 34,2 M ESPULSI Gasperini al 48’ s.t. per proteste. AMMONITI Rincon, De Maio e Pavoletti gioco scorretto. ARBITRO Cervellera di Taranto. NOTE paganti 5.741, incasso 57.363 euro; abb. 9.730, quota 115.601 euro. Tiri in porta 7-3. Tiri fuori 6-7. Fuorigioco 1-3 Angoli 6-5. Recuperi p.t. 0’; s.t. 4’.

Francesco Caruso INVIATO A PALERMO

G

erardo «Tata» Martino in tribuna non si scom­ pone. Osserva i gioielli argentini e sfoglia la margheri­ ta: Dybala o Perotti? E perché no, entrambi? Il commissario tecnico della nazionale argen­ tina di certo non ha sprecato il suo tempo decidendo di attra­ versare l’Oceano atlantico. Nessuno dei due talenti suda­ mericani va in gol, ma la sfida a distanza la vince il palermita­ no, che tira fuori giocate elet­ trizzanti e assist come i conigli di un prestigiatore e se non se­ gna è solo per «colpa» del suo settimo legno stagionale. E con questo, fra pali e traverse, per il Palermo fanno 18: record asso­ luto in campionato. Quando gli chiedono se si sente un po’ più vicino al sogno biancazzurro, Dybala non si sbilancia, ma è chiaro che coltiva sempre di più la speranza di essere con­ vocato nella Seleccion. L’UOMO NUOVO In entrambi i gol siciliani c’è lo zampino del centravanti di Laguna Larga, ma a timbrare la partita è l’uo­ mo nuovo del Palermo: Ivaylo Chochev, un bulgaro scono­ sciuto fino a poco fa e autore di 3 gol in 8 giorni con tanto di prima doppietta italiana. Il Ge­ noa, che in Sicilia cercava nuo­ vi spunti europei, trova la nona sconfitta dell’anno. Gasperini, che a Palermo capitò due anni fa nella stagione peggiore della gestione Zamparini, senza riu­ scire a finire il campionato, si appiglia alle assenze che sono tante e dolorose, ma che non

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PAGELLE di F.C. RIGONI LOTTA, VAZQUEZ NON SI SBLOCCA LAMANNA INCERTO, PEROTTI CON CLASSE PALERMO

6,5

Chochev fa i numeri Dybala spettacolo E Martino gongola 1Il Palermo batte il Genoa con 2 gol del bulgaro e gli assist di Paulo sotto gli occhi del c.t. argentino possono spiegare tutto: per esempio il primo tempo pessi­ mo del Grifone che soffre di forti amnesie difensive. E se i rosanero non chiudono la gara con un risultato più ampio, è solo per la scarsa vena realiz­ zativa nella quale sembra esse­ re piombato Vazquez da qual­ che tempo e per la cattiva sorte che nega il gol a Dybala in oc­ casione della traversa.

Gerardo Martino, 52 anni, al Barbera

NUMERI DI GRANDE CALCIO Il Palermo indirizza la gara nella giusta direzione quasi subito: il risultato lo sblocca una bella giocata del centravanti argen­ tino che taglia in area per Ri­ spoli, il quale avanza tagliando fuori Burdisso e lascia partire un bel diagonale: Lamanna re­ spinge come può, mandando la palla sui piedi di Chochev libe­ ro di battere a rete. Il Genoa non va oltre un paio di tentativi di Perotti e Niang, mentre il Pa­ lermo quando affonda i colpi

fa sul serio: Dybala in area pec­ ca di generosità e invece di ti­ rare porge al compagno ed amico, Vazquez, in crisi di asti­ nenza realizzativa e Lamanna si salva in angolo. Passano 5 minuti e Paolino in contropie­ de s’avventa in area come un falco, Burdisso riesce a limitar­ lo e allora Dybala vede e serve Chochev che bissa con l’aiuto del portiere colpevole di far passare la sfera sotto il piede. Nella ripresa il Genoa accorcia dopo 7 minuti con un bel gol di Iago Falque su assist di Edenil­ son e poi tenta invano la rin­ corsa verso il pareggio che non arriva. Arrivano invece altre belle giocate di Dybala com­ preso il legno timbrato con un numero di alta classe: stop ele­ gante, rapida giravolta verso la porta e tiro di potenza e preci­ sione... insomma, quasi. Marti­ no in tribuna non si scompone e gongola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MIGLIORE

CHOCHEV

PEROTTI

6,5

Terzo gol consecutivo del bulgaro e prima doppietta: l’uomo nuovo dei siciliani sta salendo alla ribalta. (BELOTTI 6 Nel breve spezzone di partita ci prova, ma senza esito)

Anche se Dybala si fa apprezzare di più, non si possono negare la sua intraprendenza e i numeri d’alta classe: gli manca però il gol per suggellare la sua prestazione.

SORRENTINO 6 Nulla può sul gol di Iago Falque che si presenta praticamente solo, per il resto svolge l’ordinaria amministrazione. VITIELLO 5,5 È lui che tiene in gioco Iago Falque nell’occasione del gol realizzato sul filo dell’offside. GONZALEZ 6 Pesa anche sulla sua coscienza la rete ligure che tiene aperta la gara fino alla fine, per il resto però nulla da lamentare. ANDELKOVIC 5,5 Qualche sbavatura e qualche incertezza. RISPOLI 6,5 Propizia con un gran tiro il primo gol di Chochev e poi si lancia in una provvidenziale chiusura su Iago Falque in area. RIGONI 6,5 Corre, lotta su tutti i palloni senza risparmiarsi e sfiora anche il gol in mezza rovesciata. JAJALO 6 Meno brillante che in altre circostanze, ma non demerita. BOLZONI 6 Entra a freddo e fornisce il suo buon contributo. LAZAAR 6 Qualche bel numero sulla fascia, peccato per il gol mancato che avrebbe chiuso la gara. (Daprelà s.v.) VAZQUEZ 6 Ci prova in tutti i modi ma a volte eccede in personalismi. DYBALA 7 Prestazione maiuscola, con due assist e una traversa. ALL. IACHINI 6,5 Carica bene la squadra e arriva la virtuale salvezza.

LAMANNA 5,5 Ha responsabilità sul secondo gol e anche qualche incertezza nel resto della partita. IZZO 6 Il migliore della linea arretrata, copre e recupera, anche se fatica pure lui su Dybala. BURDISSO 5,5 Non sempre impeccabile, specie sulla prima rete di Chochev ma neutralizza Vazquez. DE MAIO 5 Perde molti contrasti, colpevole sul primo gol, si fa saltare spesso da Dybala e non solo. (Pavoletti s.v.) EDENILSON 6 Una prova discreta, aiuta la squadra ad andare avanti. RINCON 5,5 Non riesce a limitare le incursioni di Chochev e soci. MANDRAGORA 5,5 Inconsistente, perde diversi contrasti. LAXALT 6 Il suo ingresso se non altro porta fortuna al Grifone che dimezza subito le distanze. BERGDICH 6 Spinge e sostiene i compagni dell’attacco. LESTIENNE 6 Il suo ingresso in campo ravviva il gioco, forse Gasp avrebbe dovuto pensarci prima. IAGO FALQUE 6 Silente nel primo tempo, si sveglia nella ripresa e segna il gol che tiene viva la gara. NIANG 6 Mobile e intraprendente, ALL. GASPERINI 6 Regala un tempo ai siciliani.

CERVELLERA La direzione nel complesso non è male, nessuno svarione evidente, ma troppe volte non «vede» il vantaggio fermando l’azione in modo scriteriato. TASSO 6-PAGANESSI 6 PERUZZO 6-AURELIANO 6

5,5

La «Joya» punta la Seleccion «Voglio giocare con Messi» Fabrizio Vitale PALERMO

 Dybala ha incantato davanti al c.t. dell’Argentina, Gerardo «Tata» Martino. La «Joya» spera di aver convinto il selezionatore: «Sono molto contento per la vittoria – dice Dybala –, abbiamo vinto contro una grande squadra come il Genoa. Mi piacerebbe giocare con Messi nell’Argentina, io spero di continuare così perché il sogno di tutti i giocatori è la nazionale. Futuro? Sono concentrato sul Palermo, penso soltanto a giocare e lo dico sempre sia all’allenatore che alla mia famiglia». Iachini intanto si gode un altro

giovane emergente come Ivaylo Chochev, 22 anni. «È una bella soddisfazione – ammette –, Chochev è cresciuto molto nell’ultimo periodo. Sa attaccare e trovare gli spazi giusti, ci permette di essere sempre diversi nel modo di giocare». A Gasperini non è andata giù la gestione del primo tempo da parte dei suoi: «Potevamo fare di più. Nel primo tempo abbiamo regalato il gol al Palermo. Nonostante le tante assenze abbiamo giocato bene, ma non siamo riusciti a fare quel qualcosa in più, come spesso è già accaduto. I gol del Palermo sono frutto delle giocate di Dybala. Senza l’argentino, i rosanero avrebbero trovato maggiori difficoltà».

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6

IL MIGLIORE

7

Paulo Dybala, 21 anni, in braccio a Ivaylo Chochev, 22: i due festeggiano il secondo gol del bulgaro GETTY

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Serie A R 31a giornata

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Prima Berardi poi Quaglia Sassuolo ride, rimpianti Toro

1Due rigori inesistenti decidono la sfida I granata buttano via 5 palle-gol nitide SASSUOLO

1

TORINO

1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Berardi (S) su rig. al 46’ p.t.; Quagliarella (T) rig. al 14’ s.t. SASSUOLO (3-4-3) Consigli; Acerbi, Cannavaro, Peluso; Lazarevic, Brighi, Taider (dal 17’ s.t. Biondini), Longhi; Berardi (dal 36’ s.t. Floccari), Zaza, Floro Flores (dal 26’ s.t. Sansone). PANCHINA Pomini, Celeste, Bianco, Fontanesi, Caselli, Chibsah. ALL. Di Francesco. BARICENTRO ALTO 54,5 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Berardi per g.s., Acerbi per c.n.r.. TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Darmian, Benassi (dal 25’ s.t. Basha), Vives, Farnerud, Molinaro (dal 9’ s.t. Bruno Peres); Quagliarella, Martinez (dal 9’ s.t. Maxi Lopez). PANCHINA Castellazzi, Ichazo, Maksimovic, Jansson, Gazzi, Alv.Gonzalez, Amauri. ALL. Ventura. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,5 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Vives, Farnerud e Basha per gioco scorretto. ARBITRO Calvarese di Teramo NOTE paganti 4.753, incasso di euro 56.701; abbonati 7.747, quota di euro 91.520. Tiri in porta 1-8. Tiri fuori 7-8. In fuorigioco 0-1. Angoli 4-6. Recuperi: 1’ p.t., 3’ s.t.

Andrea Elefante INVIATO A REGGIO EMILIA

C

i mancava solo Calvarese a mandare di nuovo di tra­ verso il pranzo domenica­ le al Sassuolo e soprattutto al To­ rino (zero vittorie nelle ultime nove gare alle 12.30). Un rigore per uno non fa bene a nessuno: tanto meno all’arbitro, che non crediamo riceverà complimenti per l’interpretazione dei due falli che Glik e Floro Flores si sono scambiati ai minuti 45 e 58. Oddio: il Sassuolo, fatto un altro pas­ so verso la salvezza, ha po­ co da lamentarsi, se non per quanto sottolineato da Di Francesco. «Rigori ine­

sistenti: la differenza è che noi, subito dopo il fallo di Glik, aveva­ mo comunque fatto gol con Be­ rardi». Che poi dal dischetto ha segnato il suo 11° gol stagionale (sei su rigore): ma quello è rima­ sto l’unico tiro in porta del Sas­ suolo. CHANCE TORINO E qui comin­ ciano i rimorsi del Torino, affoga­ ti anzitutto in un dato: otto tiri in porta a uno, e almeno cinque niti­ de palle­gol, per distillarne solo uno su rigore. E non può essere stata tutta colpa di Consigli, pur se in versione «vi prendo tutto». Incassare l’1­0 e saper reagire an­ cora una volta è bastato per pa­ reggiare, ma a Bovo, Maxi Lopez e Quagliarella (foto Getty) è mancato il colpo che uccide an­ che il portiere fenomeno per ag­ guantare la terza vittoria di fila lontano da casa. E ora la corsa al­ l’ultimo posto in Europa League si è fatta (ancora) più complica­ ta: quella di ieri era una gara chiave almeno quanto lo sarà il derby di domenica. «Non ho pen­ sato alla Juve», ha detto Ventura: che dei cinque diffidati teorici ti­ tolari ha risparmiato solo Maksi­ movic e Gazzi e almeno ha salva­ to Padelli, Moretti e Quagliarella. EMERGENZA Consolazione da poco, viste le difficoltà con cui Di Francesco aveva dovuto arran­ giare la formazione, con Peluso e Lazarevic fuori ruolo, date le molte assenze importanti: quelle di Vrsaljko e Gazzola lo hanno fatto virare sulla difesa a tre, quelle dei suoi unici veri pensa­ tori, Magnanelli e Missiroli, lo hanno costretto a far pendere la squadra sulla destra, sperando nei lampi di Lazarevic per far ar­ rivare il pallone là davanti, do­ ve aveva tutta la qualità possi­ bile. Ma i suoi attaccanti ci hanno messo del loro ge­ stendo malino pure le poche occasioni co­ struite: anche Berar­ di, che pur alla quarta rete nelle ultime 5 gare sembra sempre più solo al comando della missione del gol. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di A.E.

SUPER CONSIGLI BRIGHI RECUPERA BOVO SPRECA MORETTI È DECISO SASSUOLO

6

CONSIGLI 7,5 Più di mezzo pari è suo: uscitona su Benassi, paratone su Maxi e Quagliarella. ACERBI 6 Esce poco per aiutare Brighi su Farnerud, poi cresce CANNAVARO 6 Solo un rischio su Martinez PELUSO 5,5 Un’incertezza che quasi costa il 2-1 di Quagliarella. LAZAREVIC 5,5 Adattato, ma smette presto di attaccare Molinaro e stenta se difende. BRIGHI 6,5 Regge la baracca: 10 palloni recuperati (più di tutti). TAIDER 5 Che fatica su Benassi BIONDINI 6 Mezzora d’esperienza. LONGHI 6 Darmian e Benassi lo mettono in mezzo, ma lui morde e poi Peres non preoccupa. BERARDI 6 Quello che ci prova di più, ma usa male 2 contropiede. Di troppo: i falli, le proteste e le 22 palle perse. (Floccari s.v.) ZAZA 5,5 Ha la testa per provarci un sinistro da far venire giù lo stadio - ma il digiuno lungo più di due mesi pesa. FLORO FLORES 6 Cerca e trova il rigore, poi «paga» lui. SANSONE 6 Venti minuti di vivacità. ALL. DI FRANCESCO 6 Non pareggiava da febbraio, ma è ok così: troppi assenti, inevitabile il 3-4-3.

TORINO

6

PADELLI 6 Serve solo qualche uscita. BOVO 5,5 Bene dietro, usa male due chance da gol. GLIK 6,5 Duello tosto con Zaza e 7°rigore procurato in tre anni, record in A. MORETTI 6 Deciso, anche se arrivano molto dalla sua parte. DARMIAN 6 Buon timing con Benassi, poi trasloca a sinistra. BENASSI 6,5 E’ il primo a cercare e avvicinare il gol. Esce spompato dai chilometri e acciaccato. VIVES 6,5 Gestisce tempi ed equilibri: anche un quasi assist per Benassi. BASHA 6 Poche chance per incidere e troppi falli. FARNERUD 6 Decolla bene, frena, ritorna: potrebbe inserirsi di più, ma 4 occasioni create. MOLINARO 5,5 Si fa attaccare da Lazarevic e Berardi più che farlo lui e quando reagisce rischia. BRUNO PERES 6 Lo cercano pochino. QUAGLIARELLA 6 Tira più di tutti in porta (4): freddo sul rigore, egoista con Maxi, impotente con Consigli. Ma anche 19 palle perse. MARTINEZ 5,5 Pensa bene il gol, impreciso al tiro. MAXI LOPEZ 5,5 Poco cattivo sulla chance per il 2-1? ALL. VENTURA 6 Gestisce le forze, non può fare anche gol. CALVARESE Giusto non dare rigore per il contatto Cannavaro-Quagliarella, ma i due che fischia sono come minimo generosi. Ed era in ottima posizione per vedere bene. PETRELLA 6 - CARBONE 6 ROCCHI 6 - ABISSO 6

5

Dopo due anni riecco Belfodil Il Parma rovina la festa a Empoli

1Dopo 2 k.o. Sarri voleva i 3 punti, l’algerino che non segnava da 45 turni glieli ha negati EMPOLI

2

PARMA

2

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Lodi (P) al 19’, Maccarone (E) al 32’, Tonelli (E) al 45’ p.t.; Belfodil (P) al 28’ al s.t. EMPOLI (4-3-1-2) Sepe; Laurini, Tonelli, Rugani, Mario Rui; Vecino (dal 33’ s.t. Zielinski), Valdifiori (dal 19’ s.t. Signorelli), Croce; Saponara; Pucciarelli (dal 37’ s.t. Tavano), Maccarone. PANCHINA Pugliesi, Bassi, Barba, Hysaj, Somma, Diousse, Brillante, Mchedlidze. ALL. Sarri. CAMBIO DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53,7 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. PARMA (3-5-2) Mirante; Cassani, Costa, Feddal; Varela, Lila (dal s.t. 24’ s.t. Belfodil), Lodi (dal 9’ s.t. Nocerino), Mauri, Gobbi; Coda, Ghezzal. PANCHINA Iacobucci, Bajza, Lucarelli, Santacroce, Erlic, Esposito, Mariga, Haraslin, Palladino, Broh. ALL. Donadoni. CAMBIO DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 45,2 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Mauri gioco scorretto. ARBITRO Pasqua di Tivoli. NOTE Paganti 1.566, incasso di 11.785 euro; abbonati 6.201, quota di 40.135,83 euro. Tiri in porta 5-5 (una traversa) . Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 3-6. Angoli 13–2. Recuperi p.t. 0, s.t. 3’

Alessio D’Urso INVIATO A EMPOLI

G

ol, uomini veri e senti­ menti. Tifosi gemellati che giocano insieme a calcio di mattina, pranzano al parco e poi sfilano a braccetto prima del match. Non è il pae­ se delle meraviglie: è la nor­ malità di Empoli. Qui le favo­ le le regala solo il campo e, dopo quelle raccontate finora da Sarri, Valdifio­ ri e Saponara, il Parma ne scrive un’altra, la sua, non meno emozio­ nante, con un protagoni­ sta per cui il gol era diven­ tato un «Gronchi rosa»: Ishak Belfodil (foto Getty), il grande assente nelle aree di rigore altrui, a se­ gno dopo 45 gare di Serie

A. Una fame saziata dopo un’astinenza iniziata il 19 mag­ gio 2013: un’eternità. SORPASSO E il Castellani torna terra di storie a lieto fine: il 2­2, utile ai toscani per avvicinare la salvezza, è il condensato di una sfida attraversata anche da una trama di allegra follia. Succede che l’Empoli, scuro in volto dopo i due k.o. di fila con Juve e Lazio, voglia riscattarsi e avvicinare l’obiettivo di Sarri, fissato a 40 punti: sembra esserci tutto per accontentarlo. C’è pure la «nota stonata» del gol dell’ex Lodi, tro­ vato come un tesoro in mezzo all’area empolese (rasoterra vin­ cente all’angolino), quale prelu­ dio alla reazione e al sorpasso da copione degli azzurri, di cui è nota l’incidenza del fattore cam­ po: Maccarone implacabile di si­ nistro e Tonelli imperioso di te­ sta rimettono la partita nella di­ rezione giusta, dal punto di vista dei padroni di casa. E se non ci fosse Mirante, decisivo ad inizio ripresa in due occasioni, il Par­ ma chiuderebbe il match da vit­ tima predestinata. FAVOLA Invece, come un regi­ sta visionario, Donadoni decide che il franco­algerino Ishak ab­ bia una parte nel suo film. Al minuto 32 l’attaccante trova la porta spalancata (dopo la tra­ versa colpita da Coda), due pali che sono le Colonne d’Ercole del suo presente. Altri in passa­ to sono rimasti paralizzati dal­ l’emozione e hanno sparacchia­ to in tribuna: Belfodil non ha paura del futuro e scarica in rete l’anonimato lungo quasi 2 anni (e 2.276 minuti), frustrando le speranze dell’Empoli che ormai si sentiva a +13 sul Cesena… Un’altra fa­ vola, questa sì, rac­ contata in mezzo alle macerie del Parma so­ cietà (anche ieri cori contro l’ex patron Ghirardi) e davanti ai 100 tifosi gialloblù gemellati: 8° punto in 5 gare che vale una volta di più lo scudetto della dignità.

25

LE PAGELLE di A.D’U.

SAPONARA VA CROCE INCISIVO MIRANTE SICURO CODA ESUBERANTE EMPOLI

6

SEPE 6 Risponde bene al tiro ravvicinato di Varela e dice no anche a Coda. Reattivo. LAURINI 5,5 Volontà da vendere, ma quanta ruggine. Luci e ombre. TONELLI 6,5 Testa vincente e qualche chiusura. Meglio di così. RUGANI 6 Di testa sono tutte sue. MARIO RUI 5 Ingenuo nel farsi rubare la palla da Lila nell’azione da cui origina il destro di Lodi. VECINO 5,5 Regala il pallone a Coda in occasione del 2-2. (Zielinski s.v.) VALDIFIORI 6 Assist dalla bandierina, destro ispirato. Esce per affaticamento. SIGNORELLI 5 Aveva il compito di continuare a verticalizzare, ma si perde nel traffico in centro. CROCE 6 Spina nel fianco, Mirante gli nega la gioia del gol. SAPONARA 7 Elettrico fin dalle prime battute, sradica palloni, avvia ripartenze importanti e distribuisce assist in quantità. PUCCIARELLI 5,5 Tanta corsa, sponde e movimenti, ma tiri col contagocce. (Tavano s.v.) MACCARONE 6,5 Acuto da cecchino d’area di rigore, cala alla distanza. ALL. SARRI 5,5 Empoli stanco, è il momento peggiore del 2015. Cambi impalpabili.

PARMA

6,5

MIRANTE 7 Trasmette sicurezza a un reparto privo dell’esperto Lucarelli. CASSANI 5 Clamoroso liscio nell’azione dell’1-1. Fatica a riprendersi. COSTA 5,5 Errore in disimpegno in avvio, per poco Maccarone non ne approfitta. Partita in sofferenza. FEDDAL 5,5 Qualche passaggio sbagliato e un po’ d’insicurezza. VARELA 6,5 Accelera nella ripresa e rimpicciolisce Mario Rui. LILA 6 L’unico a credere nel pallone da cui nasce lo 0-1. BELFODIL 7 Entra col piglio giusto e spariglia le carte dell’Empoli. LODI 6,5 Perde un pallone a centrocampo, poi si riscatta e segna il 3° gol su azione su 25 segnati in carriera in A. Non esulta e si scusa con gli ex tifosi. NOCERINO 5,5 Non riemerge dalla tristezza accumulata in panchina. MAURI 6 Dentro al match dall’inizio alla fine ma senza guizzi. GOBBI 6 Non valica la metà campo, ma regge in copertura. CODA 6,5 Le prova tutte, colpisce una traversa. Avrà mercato. GHEZZAL 6 Uomo a tutto campo. ALL. DONADONI 6,5 Padre spirituale del Parma, azzecca i cambi e riporta Belfodil nel mondo dei goleador.

6,5

PASQUA Lucido, attento, estrae un solo giallo, mette

tutti d’accordo. Tira dritto, ha ragione, sul contatto nel finale Feddal-Tavano. GAVA 6,5-PASSERI 6,5 GHERSINI 6,5-MINELLI 6,5

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IL POSTICIPO DELLA 31a

È Fiorentina-2 con il Verona Big a riposo per la Dinamo Sardelli-Fontana

U

no a zero, please. Son piovute 15 reti nelle due sfide dello scorso anno tra Fiorentina e Verona. All’an­ data, cinque mesi fa, solo tre. Con la vittoria viola (1­2) tar­ gata Cuadrado. «Stavolta spe­ ro di non prendere gol – esordi­ sce Montella ­, mi piacerebbe vincere 1­0. E’ il risultato mi­ gliore». La Fiorentina vuole su­ perare la Samp in classifica e in generale arrivare in Europa senza preliminari. La partita di stasera è molto importante.

Ma non quanto quella di giove­ dì. Quando a Firenze arriverà la Dinamo Kiev. Per questo il turnover sarà pesante. Da Go­ mez a Salah, passando per Sa­ vic e Borja Valero. Molti i big destinati alla panchina. «Do­ vremo avere pazienza, equili­ brio e soprattutto fame. Senza quella in A non vinci. Il Verona si difende basso e riparte velo­ ce: guai ad avere fretta, l’ansia non serve». SFIDA DEL GOL In attacco, con Diamanti ed Ilicic, maxi dub­ bio tra Babacar e Gilardino. Del resto la formazione anti

Verona verrà provata soltanto nella rifinitura di questa matti­ na. Dall’altra parte il solito grande ex, Luca Toni. «Compli­ menti a lui – accenna Montella –, continua a fare grandi cose. Aveva bisogno di una squadra che lo facesse giocare sempre, qui con Gomez, Rossi e gli altri non poteva essere così». A pro­ posito del tedesco, una parte della tifoseria sembra poco convinta del suo apporto. «Ma­ rio non è un problema – taglia corto l’Aeroplanino ­ ma una ri­ sorsa». SENZA PRETATTICA L’Hellas

va a Firenze e Mandorlini ridu­ ce al minimo la pretattica: «Hallfredsson non ha recupe­ rato, al suo posto Greco. In porta giocherà Rafael. In dife­ sa spazio a Marquez, che sta bene e si è ripreso dopo gli ulti­ mi problemi fisici». In settima­ na è arrivato il messaggio di Sean Sogliano. Il d.s. ha stri­ gliato il gruppo: «Vada in cam­ po chi non ha ancora staccato la spina». Mandorlini è daccor­ do: «Ha detto delle cose giuste, le condivido. Quanto al futuro, vedremo più avanti. Per quel che mi riguarda, non mi vedo lontano da Verona». Questo per chiudere il cerchio su una situazione incerta, all’Hellas, visto che quadri dirigenziali e staff tecnico sono a scadenza il 30 giugno. Mandorlini taglia corto: «Mi interessa soltanto la gara con la Fiorentina». © RIPRODUZIONE RISERVATA

FIORENTINA

(4-3-3)

VERONA

(4-3-3)

OGGI ore 20.45 ARBITRO Mazzoleni ASSISTENTI Iori-Padovan IV Stefani ADDIZIONALI Gavillucci-Saia (And.2-1) 1 NETO 38 ROSI

2 19 G.RODRIGUEZ BASANTA

23 PASQUAL

10 AQUILANI

5 BADELJ

32 LAZZARI

72 ILICIC

30 BABACAR

18 DIAMANTI

11 JANKOVIC

9 TONI

21 J. GOMEZ

19 GRECO

77 TACHTSIDIS

8 OBBADI

3 PISANO

18 MORAS

4 MARQUEZ

1 RAFAEL

26 SALA

PANCHINA 12 Tatarusanu, 40 Tomovic, 15 Savic, 28 Alonso, 6 Vargas, 20 Borja Valero, 16 Kurtic, 14 Mati Fernandez, 17 Joaquin, 33 M.Gomez, 74 Salah, 9 Gilardino. ALL. Montella BALLOTTAGGI BabacarGilardino 60-40% Kurtic-Lazzari 60-40% Rosi-Tomovic 60-40% SQUAL. nessuno DIFFIDATI Basanta, M.Gomez, Kurtic, Diamanti, G.Rodriguez INDISPONIBILI Rossi (30 giorni), Lezzerini (20), Pizarro (3) ALTRI Bernardeschi, Richards, Rosati, Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui. PANCHINA 95 Gollini, 22 Benussi, 25 Marques, 33 Agostini, 71 Martic, 2 Gu. Rodriguez, 28 Brivio, 30 Campanharo, 20 Christodoulopulos, 27 Valoti, 70 Fernandinho, 7 Saviola. ALL. Mandorlini. BALLOTTAGGI Obbadi 80-Valoti 20%. Squalificati: nessuno. DIFFIDATI Martic, Moras, Gu. Rodriguez, Hallfredsson, Obbadi, Tachtsidis, Christodoulopoulos, Valoti, Nico Lopez. ALTRI Sorensen, Cappelluzzo, Fares. INDISPONIBILI Ionita (da valutare), Hallfredsson (da valutare), Nico Lopez (da valutare)


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ASUS consiglia Windows.

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Serie A R 31a giornata

Maran prova a togliere il posto a Stramaccioni Ma l’Udinese si rianima

1Pellissier porta avanti il Chievo del tecnico che il prossimo

anno potrebbe finire in Friuli. Poi l’autorete di Cesar per l’1-1 CHIEVO

1

UDINESE

1

PRIMO TEMP0 1-0 MARCATORI Pellissier (C) al 39’ p.t.; Cesar (C) autorete al 27’ s.t. CHIEVO (4-4-2) Bizzarri; Frey, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Birsa (dal 25’ s.t. Schelotto), Izco, Radovanovic, Hetemaj; Pellissier (dal 15’ s.t. Paloschi), Meggiorini (dal 21’ s.t. Botta). PANCHINA Bardi, Seculin, Gamberini, Chiristiansen, Sardo, Biraghi, Vajushi, Cofie, Fetfatzidis. ALLENATORE Maran. BARICENTRO MEDIO 51,7 M CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zukanovic-Birsa g.s., Meggiorini c.n.r. UDINESE (3-4-2-1) Karnezis; Piris, Danilo, Bubnjic (dal 16’ s.t. Di Natale); Widmer, Allan, Pinzi, Pasquale; Fernandes (dal 1’ s.t. Geijo), Kone; Thereau (dal 29’ s.t. Badu). PANCHINA Scuffet, Meret, Coppolaro, Zapata, Hallberg, Gabriel Silva, Aguirre, Perica. ALL. Stramaccioni. BARICENTRO BASSO 49,4 M CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-4-12, dal 16’ s.t. 4-3-1-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Fernandes, Pinzi, Allan e Danilo g.s. ARBITRO Massa di Imperia. NOTE paganti e incasso n.c. Tiri in porta 8 (1 palo)-2 (1 palo). Tiri fuori 25. In fuorigioco 0-2. Angoli 4-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

Il gol di Sergio Pellissier, 36 anni, per il momentaneo 1-0 del Chievo LAPRESSE

Guglielmo Longhi INVIATO A VERONA

P

areggino di fine stagione, esito scontato della sfida tra chi ha la pancia piena e chi invece si è rovinato il fega­ to. Solo un esperto di gastroen­ terologia applicata al calcio avrebbe apprezzato questo 1­1 del Bentegodi. Che piace in mo­ do diverso ai due allenatori: Maran, che con la salvezza ha l’opzione per il prossimo anno ma che potrebbe lasciare il Chievo per l’Udinese. I Pozzo lo tengono d’occhio dai tempi di

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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Catania e hanno dato una spe­ cie di ultimatum a Stramaccio­ ni: bisogna cambiare passo. Troppi alti e bassi, troppe pro­ messe mancate, troppe delusio­ ni. Nel futuro sembra inevitabi­ le il cambio in panchina (c’è an­ che l’alternativa Mandorlini). STRAMA CAMBIA Comincia­ mo dalla declinante Udinese: interrompe la serie nera, due k.o di fila, ma non vince dall’8 marzo, evento che nel ritorno è stato celebrato solo due volte. Con numeri così scadenti e un’allarmante crisi d’identità, Stramaccioni ha cercato segna­

li di svolta: li ha ottenuti, anche se timidi. La squadra ha reagito bene allo svantaggio, meritan­ dosi l’aiuto della fortuna e ritro­ vando un minimo di grinta con l’ingresso del capitano. Strama ha archiviato il modulo col dop­ pio trequartista e tolto Fernan­ des, mettendo una punta di ruolo (Geijo) e passando al 3­4­ 1­2. Poi ha fatto entrare Di Na­ tale per un difensore (Bubnjic), scegliendo la soluzione più of­ fensiva immaginabile: difesa a 4 con Widmer e Pasquale terzi­ ni, Allan, Pinzi e Kone in media­ na, Thereau, poi Kone, dietro la coppia Geijo­Totò. Un Di Natale dimezzato in attesa del cambio generazionale? «Non ci vedo niente di strano – ha spiegato il tecnico –: lui può dare la scossa anche giocando una mezz’ora». BRAVO PELLISSIER Il Chievo è praticamente salvo e ha anche il diritto di tirare il fiato. Come ha fatto nella prima mezz’ora, quando si è abbassato molto ri­ nunciando al forsennato recu­ pero palla nella metà campo av­ versaria di cui va orgoglioso Maran. Il gol ha spaccato la par­ tita: bravo Pellissier a sfruttare il delizioso cross dalla destra di Meggiorini, dimostrando che la carta d’identità, sua e di Totò, può essere un optional. Il Chie­ vo ha difeso il vantaggio nel so­ lito modo: difesa compatta e or­ ganizzazione di gioco. Il 4­4­2 non ammette trasgressioni: l’autogol di Cesar, che devia nella sua porta un cross di The­ reau dalla sinistra, è il granello di sabbia che manda in tilt una macchina che funziona (quasi) alla perfezione. Maran ha chiu­ so con una nuova coppia: Palo­ schi­Botta, facendo le prove in vista della Lazio visto che Meg­ giorini sarà squalificato. Ma c’è la variabile valdostana: dopo due gol di fila, Pellissier merite­ rebbe un altro premio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di G.LO MEGGIORINI ISPIRATO, DELUDE PALOSCHI DI NATALE DÀ LA SCOSSA, WIDMER SBAGLIA CHIEVO

6

UDINESE

6

IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

MEGGIORINI

DI NATALE

7

6,5

L’assist, per cominciare: un cross perfetto per Pellissier. E’ al centro di tutte le azioni offensive. Ingenuo il giallo che gli vieterà la trasferta sul campo della Lazio.

Entra e dà la scossa, ma stavolta risparmia la sua vittima preferita (8 gol in 18 gare con l’Udinese). Il palo gli nega il gol 205 in A. Come Baggio.

BIZZARRI 6 Poco da sbrigare. La cosa più complicata è un tiro (o un cross?) di Fernandes. FREY 5,5 Stranamente timido: poca spinta (un solo cross). DAINELLI 6,5 Impeccabile su Thereau: 4 anticipi puliti e 7 recuperi. CESAR 5 Maldestro sull’autogol: perché non tentarci col destro? ZUKANOVIC 6 E’ sfortunato (palo) e impreciso: record di palle perse (29). BIRSA 5,5 Falloso più del dovuto e poco creativo. SCHELOTTO 5,5 Dovrebbe dare più spinta sulla destra: non ci riesce. IZCO 6 Se la vede con Allan, che è molto più veloce di lui. RADOVANOVIC 6 Recupera una gran quantità di palloni (15), ci prova un paio di volte da fuori. HETEMAJ 6 Gran lavoro sulla sinistra, ma rischia poco. PELLISSIER 7 Si ripete e sale a quota 91 gol in A. Paragone da brividi: è meglio di Van Basten... PALOSCHI 5 Dopo il palo di Zukanovic, pasticcia e si mangia una facile occasione. BOTTA 6 Schierato accanto a Paloschi, ha un buon impatto con la partita. ALL. MARAN 6 Il Chievo non fa grandi cose, ma dimostra solidità e organizzazione. I Pozzo prendono nota...

KARNEZIS 6 Ci sembra in leggero ritardo sul gol, ma ne salva due su Radovanovic e Meggiorini. PIRIS 6 Ordinaria amministrazione: pochi errori, poche iniziative. DANILO 6 Cerca di dare sicurezza a un reparto in emergenza. BUBNJIC 5 Sostituisce Wague, modi ruvidi e spesso in ritardo. WIDMER 5 Bruciato sul tempo da Pellissier in occasione dell’1-0. ALLAN 6 Per correre, corre. Recupera palloni (10), ma non sembra avere le caratteristiche del bravo regista. PINZI 5,5 Fa girare Meggiorini sul cross dell’1-0. Poi si vede poco. PASQUALE 6 Scala a fare il terzino quando Strama passa a 4. FERNANDES 5 Non dà le accelerazioni che gli impone il ruolo di trequartista nel 3-4-2-1. GEIJO 6 Un paio di conclusioni (alte), più la spizzata per Totò che poi colpisce il palo. KONE 6 Fa anche il lavoro di Fernandes, qualche buon dribbling. THEREAU 6,5 Prima volta da ex al Bentegodi: emozionato. Invita Cesar allo sciagurato intervento. BADU 6 Entra subito dopo il pareggio e non lascia il segno. ALL. STRAMACCIONI 6 Pareggio pieno di speranza. Ma perché far entrare Badu e non chiudere con tre punte?

MASSA Giusti i cartellini gialli, risparmia Bubnjic per un fallo su Pellissier. Lascia qualche dubbio il contrasto Danilo-Pellissier poco fuori dall’area dell’Udinese. RANGHETTI 6-SCHENONE 6 PAIRETTO 6-ROCA 6

6,5


28

Serie A R 31a giornata

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

RISULTATI

CLASSIFICA

CAGLIARI-NAPOLI 0-3 Callejon (N), Balzano (C) autorete, Gabbiadini (N) 1-1 CHIEVO-UDINESE Pellissier (C), Cesar (C) autorete 2-2 EMPOLI-PARMA Lodi (P), Maccarone (E), Tonelli (E), Belfodil (P)

SQUADRE

FIORENTINA-VERONA stasera, ore 20.45 INTER-MILAN

0-0

2-0 JUVENTUS-LAZIO Tevez (J), Bonucci (J) 2-1 PALERMO-GENOA Chochev (P), Chochev (P), Iago Falque' (G) 1-1 ROMA-ATALANTA Totti (R) rigore, Denis (A) rigore 0-0 SAMPDORIA-CESENA 1-1 SASSUOLO-TORINO Berardi (S) rigore, Quagliarella (T) rigore

MARCATORI

PT

PARTITE IN CASA

JUVENTUS LAZIO ROMA NAPOLI SAMPDORIA FIORENTINA GENOA TORINO MILAN INTER PALERMO SASSUOLO CHIEVO UDINESE EMPOLI VERONA ATALANTA CESENA CAGLIARI PARMA (-7)

73 58 58 53 50 49 44 44 43 42 41 36 36 35 34 33 30 23 21 13

RETI

FUORI

TOTALE

IN CASA

FUORI

RIGORI TOTALE

G

V

N

P

G

V

N

P

G

V

N

P

F

S

F

S

F

16 15 16 15 15 14 16 15 16 15 16 15 16 15 16 15 15 16 16 16

14 11 8 8 7 6 6 5 7 5 8 5 3 5 5 5 4 3 2 4

2 0 7 5 8 6 6 7 5 6 5 7 7 5 7 4 5 6 4 2

0 4 1 2 0 2 4 3 4 4 3 3 6 5 4 6 6 7 10 10

15 16 15 16 16 16 15 16 15 16 15 16 15 16 15 15 16 15 15 15

8 7 7 7 5 7 5 6 3 5 2 3 6 3 1 3 2 1 2 1

5 4 6 3 6 4 5 4 8 6 6 5 2 6 9 5 7 5 5 3

2 5 2 6 5 5 5 6 4 5 7 8 7 7 5 7 7 9 8 11

31 31 31 31 31 30 31 31 31 31 31 31 31 31 31 30 31 31 31 31

22 18 15 15 12 13 11 11 10 10 10 8 9 8 6 8 6 4 4 5

7 4 13 8 14 10 11 11 13 12 11 12 9 11 16 9 12 11 9 5

2 9 3 8 5 7 9 9 8 9 10 11 13 12 9 13 13 16 18 21

38 33 26 34 20 20 22 16 24 26 24 19 12 22 19 20 17 15 16 14

7 13 11 20 10 12 17 12 15 17 17 16 16 21 16 24 23 25 32 23

21 25 16 19 18 23 21 20 20 20 20 18 11 12 13 16 10 13 19 12

8 17 12 17 21 22 19 21 22 20 28 30 16 21 22 30 19 28 29 35

59 58 42 53 38 43 43 36 44 46 44 37 23 34 32 36 27 28 35 26

FAVORE

CONTRO

DIFF. RETI

T.

R.

T.

R.

15 44 30 28 23 19 37 16 31 7 34 9 36 7 33 3 37 7 37 9 45 -1 46 -9 32 -9 42 -8 38 -6 54 -18 42 -15 53 -25 61 -26 58 -32

6 5 6 5 2 3 5 6 9 5 5 8 1 0 3 5 4 5 7 1

4 3 5 3 2 0 3 3 9 4 4 7 0 0 3 3 3 4 4 1

2 4 4 1 5 3 6 7 3 5 4 5 4 8 2 5 6 8 4 5

1 4 4 1 4 3 2 6 2 1 3 4 2 7 1 4 4 5 3 4

S

PUNTI POSIZIONE '13-14 STAGIONE E DIFFERENZA 13-14

81 (-8) 45 (+13) 73 (-15) 64 (-11) 41 (+9) 52 (-3) 39 (+5) 42 (+2) 42 (+1) 49 (-7) in B 21 (+15) 27 (+9) 38 (-3) in B 43 (-10) 46 (-16) in B 32 (-11) 47 (-34)

1 8 2 3 12 4 13 10 11 5 in B 19 16 14 in B 9 7 in B 15 6

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 25 APRILE UDINESE-MILAN ore 18 INTER-ROMA ore 20.45 DOMENICA 26 APRILE, ore 15 ATALANTA-EMPOLI ore 12.30 GENOA-CESENA LAZIO-CHIEVO PARMA-PALERMO TORINO-JUVENTUS VERONA-SASSUOLO FIORENTINA-CAGLIARI ore 18 NAPOLI-SAMPDORIA ore 20.45

(0-2) (2-4) (0-0) (3-0) (0-0) (1-2) (1-2) (1-2) (4-0) (1-1)

GAZZAWEB www.gazzetta.it

LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI FCENITI@GAZZETTA.IT

ROMA-ATALANTA, OK I RIGORI CONCESSI MA MANCA SU IBARBO, DRAMÈ GRAZIATO FLORO FLORES, GLIK E I PENALTY REGALATI Giornata quasi sufficiente per il team arbitrale del designatore Messina. Nel derby l’errore più pesante: rigore negato all’Inter. In Sassuolo-Torino due penalty concessi e due errori

C I gol della A (nella foto Ansa Gabbiadini) e del calcio estero li puoi trovare su Gazzetta.it, con gli approfondimenti e le reazioni dei protagonisti. Poi, le probabili formazioni della Champions, il live del posticipo di A FiorentinaVerona e di quello di B Entella-Pro Vercelli. Ma anche il basket con Cantù-Cremona.

AGLIARI-NAPOLI 0-3 Valeri di Roma Il Napoli passa in vantaggio con Callejon: regolare la posizione sul lancio di Hamsik. Nel primo tem­ po da segnalare il calcione (da aran­ cione tendente al rosso diretto) rifi­ lato da Conti a Gargano: ammonito. Nella ripresa secondo giallo per Maggio che stende Avelar a centro­ campo: giusto questo cartellino, semmai molto fiscale il primo per un contatto normale sempre con Ave­ lar. CHIEVO-UDINESE 1-1 Massa di Imperia Tranquilla gara di Massa che la ge­ stisce con personalità. Un sussulto nel recupero: Zukanovic di testa centra in pieno il palo, sulla ribattu­ ta ci prova Paloschi, ma Karnezis salva prima che il pallone superi la CONCORSI N. 32 DEL 19/4/2015

Floro su Glik: rigore che non c’era ANSA

linea. Nessun gol fantasma. EMPOLI-PARMA 2-2 Pasqua di Tivoli È regolare la posizione di Maccaro­ ne in occasione del pareggio empo­ lese e non c’è fuorigioco neppure sulla rete di Belfodil: c’è Rugani a te­ nerlo in gioco sul tiro di Coda respin­ to dalla traversa. PALERMO-GENOA 2-1 Cervellera di Taranto In occasione del 2­0 invocano il fuo­ rigioco i difensori del Genoa, ma Dy­ bala parte dalla sua metacampo. Re­ golare anche il 2­1 di Falque. Sem­ pre nella ripresa Rispoli segna a gio­ TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE X-X-1-X-2-X-2-X-X-2-X-1-1-X

co fermo: fa bene l’arbitro a interrompere l’azione per la carica di Andelkovic su Lamanna. Nel fina­ le chiamato un fallo in attacco (dub­ bio) a Pavoletti dopo un contatto con i difensori del Palermo: Gasperi­ ni s’infuria ed è espulso. ROMA-ATALANTA 1-1 Gervasoni di Mantova Ci sono entrambi i rigori fischiati da Gervasoni: al 3’ Stendardo si butta in scivolata su Ljajic colpendo il pal­ lone con il braccio tenuto largo (pa­ rametro che vale la volontarietà); nella seconda occasione molto inge­ nuo Astori a far fallo su Emanuelson appena dentro l’area in un’azione non certo pericolosa. Nella ripresa andava espulso Dramè per doppio giallo (graziato due volte: mano vo­ lontaria e trattenuta su Ibarbo). Non c’è rigore sulla deviazione di Mi­ gliaccio che ha le braccia attaccate al corpo, mentre ci poteva stare nel finale per la trattenuta di Masiello su Ibarbo. SASSUOLO-TORINO 1-1 Calvarese di Teramo Non felice il rientro di Calvarese: concessi due rigori un po’ così, per non dire inesistenti. Il primo: Floro Flores passa il pallone a Berardi (se­ gnerà a gioco fermo), poi finisce ad­ dosso a Glik, ma il difensore è fermo e non fa nulla che si avvicini a un fal­ lo. Nella ripresa le parti s’invertono: Glik sposta il pallone dopo un ango­ lo, Floro Flores non lo trova più e calcia l’aria. Forse c’è un leggero toc­ co sulla punta del piede di Glik, ma trasformarlo in un rigore... INTER-MILAN PAGINA 8 TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 2 – 14 – 5 – 7 – 3 – 12 – 1

18 RETI Tevez (2, Juventus). 16 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan). 15 RETI Toni (3, Verona). 13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo). 12 RETI Quagliarella (3, Torino). 11 RETI Callejon e Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (Udinese). 10 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio). 9 RETI Iago Falque (1, Genoa); Mauri (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese). 8 RETI Maccarone (1, Empoli); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo). 7 RETI Denis (3, Atalanta); Paloschi (Chievo); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Candreva (2), Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino). 6 RETI Pinilla (Atalanta; 3 nel Genoa); Brienza (2) e Defrel (Cesena); Guarin e Palacio (Inter); Vidal (2, Juventus); Honda (Milan); Hamsik e Zapata (Napoli); Rigoni (Palermo); Totti (3, Roma). 5 RETI Moralez (Atalanta); Sau (Cagliari); Pellissier (Chievo); Tonelli (Empoli); Rodriguez (Fiorentina); Kovacic e Osvaldo (Inter; ora è nel Boca J.); Llorente (Juventus); Belotti (1, Palermo); Cassano (1, Parma); Sansone (Sassuolo); Nico Lopez (Verona). 4 RETI Avelar (3), Ekdal, Farias e Joao Pedro (Cagliari); Rodriguez (1, Cesena); Cuadrado (ora è nel Chelsea), Gomez e Salah (Fiorentina); Niang (Genoa); Antonelli (3 nel Genoa) e Bonaventura (Milan); Pjanic (Roma); Okaka (Sampdoria); Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo). 3 RETI Boakye e Zappacosta (Atalanta); Meggiorini (Chievo); Pucciarelli, Rugani e Saponara (1, Empoli); Perotti (1, Genoa); Bonucci, De Ceglie (3 nel Parma), Lichtsteiner e Pirlo (Juventus); Biglia (1) e Lulic (Lazio); De Jong (Milan); De Guzman e Mertens (1, Napoli); Chochev (Palermo); Florenzi (1) e Nainggolan (Roma); Muriel e Obiang (Sampdoria); Acerbi e Missiroli (Sassuolo); Gomez e Tachtsidis (Verona). 2 RETI Stendardo (Atalanta); Cossu (1), Donsah e Rossettini (Cagliari); Djuric e Succi (Cesena); Fetfatzidis (2 con 1 rigore nel Genoa), Izco e Zukanovic (Chievo); Barba, Tavano (1) e Vecino (Empoli); Basanta, Borja Valero, Diamanti, Fernandez, Joaquin, Pasqual e Savic (Fiorentina); Bertolacci e Pavoletti (Genoa; 1 nel Sassuolo); Hernanes e Ranocchia (Inter); Marchisio e Pereyra (Juventus); Muntari (Milan); Barreto, Lazaar e Quaison (Palermo); Coda, Lila, Lodi, Mauri e Palladino (Parma); De Rossi, Gervinho, Ibarbo (2 nel Cagliari) e Keita (Roma); De Silvestri, Gastaldello (ora è nel Bologna) e Soriano (Sampdoria); Floccari e Taider (Sassuolo); Benassi, Bruno Peres, El Kaddouri e Martinez (Torino); Danilo, Fernandes, Wague e Widmer (Udinese); Ionita (Verona) 1 RETE 87 giocatori


LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

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Fed Cup e Montecarlo

La vignetta

Il campionato

DALLE SUPERAZZURRE A FOGNINI-BOLELLI GRANDE ITALTENNIS

di Valerio Marini

UN DERBY POVERO SERVE UN VALENTINO LA JUVE NE HA TANTI

IL PUNTO di GIANNI VALENTI

D

a Brindisi a Montecarlo l’Italia del tennis rialza la testa e torna a sorridere. La vittoria nello spareggio della Fed Cup contro gli Stati Uniti di Serena Williams è un risultato importante e per nulla scontato alla vigilia; la finale raggiunta nel Principato di Monaco da Fognini­ Bolelli una tappa di consolidamento del doppio azzurro il cui futuro, nonostante la sconfitta di ieri contro i fratelli Bryant, appare foriero di soddisfazioni in vista dei prossimi tornei dello Slam e soprattutto in chiave Olimpiade di Rio del prossimo anno. Doveroso cominciare dalle ragazze e dal loro capitano, Corrado Barazzutti. Tanto di cappello al commissario tecnico che stavolta non ha sbagliato una mossa sorprendendo più di quando era lecito ipotizzare. Ha sconfitto gli Usa puntando tutte le sue fiches sull’orgoglio e la solidità di Sara Errani nonostante la nostra piccola grande campionessa venisse da un periodo difficile, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto sotto il profilo mentale dopo il «divorzio» inevitabilmente traumatico da Roberta Vinci. E Saretta ha risposto da par suo dando prova di maturità nel gestire una pressione quasi schiacciante al cospetto di un ambiente straordinario per il modo in cui ha trascinato le azzurre che però aveva occhi solamente per la Pennetta. Anzi, sull’amata terra rossa, ha addirittura sfiorato l’impresa

contro il totem Serena, che il giorno prima era stata infastidita nel punteggio (e forse nella sicurezza) dalla imprevedibilità di Camila Giorgi. Un’altra scelta azzeccata dal nostro c.t. che poi ha finito di scrivere il copione perfetto lasciando alla beniamina di casa Flavia l’onore di contribuire ai due punti decisivi: prima nell’ultimo dei quattro singolari e quindi nel doppio assieme proprio alla Errani. La vittoria di Brindisi ci restituisce un posto nella Fed Cup che conta lasciandoci buone prospettive per il futuro in una competizione che, non dimentichiamolo, abbiamo già vinto quattro volte. Sarà necessario far maturare in fretta Camila Giorgi, al momento l’unica erede potenziale di Errani e Pennetta, recuperando anche Roberta Vinci, la più forte doppista di cui disponiamo. La settimana del tennis, come detto, ha portato soddisfazioni anche in campo maschile. Il torneo di doppio giocato nel Masters 1000 di Montecarlo da Fognini­Bolelli ha dimostrato come il trionfo agli Australian Open di gennaio sia stato tutt’altro che casuale. La coppia azzurra di Coppa Davis oggi se la può giocare con tutti in campo mondiale. Certo, resta l’amaro in bocca per una finale persa un po’ in malo modo dopo aver lottato solamente per un set contro i migliori in assoluto in questa specialità. Ma qualche volta è bene guardare anche al bicchiere mezzo pieno. E allora consoliamoci dando un’occhiata alla «race» e cioè la classifica di doppio dell’anno in corso dove i nostri sono ancora saldi al vertice. Il potenziale per far bene è tutto nelle loro racchette. Lavorino sodo su tattica e concentrazione e potranno regalare al tennis italiano grandi soddisfazioni.

Twitter

dalle decisioni arbitrali e dalla parata di naso di Diego Lopez, spagnolo come Marc Marquez, che ha negato la gioia all’Inter di Valentino: 0­0 rotondo e vuoto come due pneumatici.

IL COMMENTO di LUIGI GARLANDO

TANIA CAGNOTTO Azzurra di tuffi  Pranzo a casa nostra ma cucinano gli altri così mi piace #amici @TCagnotto

MARIA SHARAPOVA Tennista I compleanni sono sempre momenti di riflessione e ripensi ai desideri più belli che hai sempre avuto. #happy @MariaSharapova

FEDERICA PELLEGRINI Olimpionica di nuoto  300.000GRAZIE a tutti. Sento il bisogno di riprendere in mano la mia vita da capo a piedi..ne sn sicura..mi ritroverò @mafaldina88

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I

l tempismo di Valentino Rossi è stato perfetto e crudele. Ha piazzato il suo capolavoro (la rincorsa, il sorpasso, il trionfo) tra il primo e il secondo tempo di Inter­ Milan. Così i telespettatori del derby che si sono spostati in volo da un canale all’altro, come uno stormo di rondini, hanno capito in un amen cosa manca a San Siro: un vero fuoriclasse. Un fuoriclasse è questa cosa qui: è un atleta che ha raggiunto l’ultimo gradino della perfezione tecnica e ha l’esperienza per disporne nel migliore dei modi al tempo giusto: un agonista dal cuore di acciaio che se il demonio in persona prova a passarlo all’interno, lo guarda negli occhi e lo sprofonda in un inferno di scintille. Valentino è Messi, Ronaldo, Baggio, Pelé, Maradona, di cui non a caso ieri indossava la maglia sul podio; Valentino è tutto ciò che mancava ieri sul prato di San Siro. Dopo il quarto d’ora di magia, lo stormo dei telespettatori è volato di nuovo sul povero derby con il sentimento che solitamente covava in tribuna il grande Eduardo Galeano: «Non sono altro che un mendicante di buon calcio. Vado per il mondo col cappello in mano, e negli stadi supplico: “Una bella giocata, per l’amor di Dio”. E quando il buon calcio si manifesta, rendo grazie per il miracolo». Il buon Dio non è mai stato avaro come ieri. Nessun miracolo a Milano. Nessun gol, nessuna bella giocata, nessun gesto tecnico da ricordare. Solo una melassa di umanissima mediocrità. Solo le sportellate tra Medel e De Jong. Le emozioni al massimo sono arrivate

Meglio l’Inter nel complesso. Lo scriviamo da tempo: la bella lezione di Mancini sta fruttando sotto la scorza amara dei risultati. I nerazzurri hanno condotto a lungo la partita, hanno difeso correndo in avanti, hanno giocato per costruire, dopo aver rinnegato l’antica abitudine di attendere per ripartire che ora appartiene al Milan. Il Mancio sta mettendo a punto la moto giusta per vincere. Gli manca solo un Valentino in sella. Per questo consegnerà al presidente Thohir, sbarcato ieri, una lista della spesa lunga come i debiti greci. Dopo aver assistito al derby di ieri, il magnate indonesiano si sarà convinto una volta di più della necessità di rompere il salvadanaio: inutile essersi comprato la scuderia se non mette in sella i piloti giusti, si chiamino Yaya Touré, Dybala, Pedro, Lucas Leiva o altri. E il discorso vale anche per il prossimo acquirente orientale del Milan. Oggi le milanesi sono moto a rischio di doppiaggio, staccate di una trentina punti dalla Juve capolista che guida senza mani: sembra una 500 in gara con delle 125. Eppure, se confrontate le rose, faticate a giustificare tanto divario. In fondo, Higuain non vale meno di Tevez e poi Callejon, Hamsik, Mertens... In fondo, chi può ammassare la qualità della Lazio? Felipe Anderson, Candreva, Keita... Chi può spendere quanto speso per Iturbe? La risposta l’abbiamo data prima: i fuoriclasse durano nel tempo, hanno personalità d’acciaio e sanno spendere il loro talento al momento giusto. La Juventus è piena zeppa di Valentini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 18 aprile 2014 morirono 16 sherpa

UN ANNO FA LA TRAGEDIA SULL’EVEREST: NULLA È CAMBIATO L’AVVENTUROSO di REINHOLD MESSNER

È

passato un anno da quel 18 aprile in cui il distacco di un seracco dalla Spalla Ovest dell’Everest provocò una grande valanga che uccise 16 sherpa, impegnati in

quel momento, con alcune decine di loro compagni, a portare materiali per i campi alti attraverso la «Cascata di ghiaccio». La tragedia ha bloccato tutte le spedizioni che nel 2014 volevano salire il versante nepalese (salvo una assai discutibile eccezione). Infatti gli sherpa si rifiutarono di continuare il loro lavoro e senza di essi le spedizioni commerciali non sono in grado di portare i loro clienti nemmeno a campo 1. L’ammasso di immensi blocchi di ghiaccio che sovrasta il campo base,

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se non preventivamente attrezzato, richiede doti alpinistiche sconosciute al 90 e più per cento di coloro che oggi tentano di raggiungere la cima più alta del mondo. Dunque niente spedizioni fino a questa primavera e tante discussioni su che cosa si dovesse fare per evitare il ripetersi di tragedie come quella. Che quasi sempre coinvolgono soltanto gli sherpa. Perché i clienti e gli alpinisti passano per l’Icefall al massimo 4­6 volte e in velocità (2­3 ore), mentre chi deve

EDIZIONI TELETRASMESSE RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.6282.8238 S RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 S RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 S Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino S Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 S Società Tipografica Siciliana S.p.A. Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA Tel. 095.591303 S L’Unione Sarda S.p.A. - Centro Stampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel. 070.60131 S Milkro Digital Hellas LTD - 51 Hephaestou Street - 19400 Koropi - Grecia S BEA printing sprl - 16 rue du Bosquet - 1400 NIVELLES (Belgio) S Speedimpex USA, Inc. - 38-38 9th Street Long Island City, NY 11101, USA S CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) S La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES S Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta S Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus

fare il lavoro di aprire e tenere in funzione la via ci si addentra ogni giorno e chi deve portare i carichi per attrezzare i campi alti ci passa, più lentamente per forza di cose, anche 20 e più volte a stagione. Purtroppo dall’anno scorso nulla è cambiato. Al campo base ci sono 900 persone scalpitanti. La via è sì stata spostata più al centro, ma lì i movimenti dei ghiacci sono più veloci. Così le scalette fissate per superare i crepacci vengono inghiottite più spesso e l’altro giorno in piena «Icefall» 80 sherpa sono rimasti bloccati e hanno dovuto fare marcia indietro. E se fosse scesa una valanga?

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COLLATERALI * con Ai confini della Storia N. 1 1 12,39 - con Masha e Orso N. 4 1 7,39 - con DVD Il grande Mazinga N. 5 1 11,39 - con The Walking Dead N. 2 1 6,39 - con Disney e i Nostri Amici Animali N. 5 1 9,39 - con Mimì N. 7 7 7,39 - con DVD Lucio Dalla N. 8 1 12,39 - con TopoStory N. 8 1 8,39 - con Beast Quest N. 9 1 7,30 - con Alpinismo N. 9 1 12,39 - con Rocky Joe N. 10 2 11,39 - con Magazine Violetta N. 13 1 3,90 - con Campionato Io ti amo 2015 N. 13 1 11,39 - con Disney English N. 14 1 11,39 - con Español da Zero N. 16 1 12,39 - con Asterix N. 16 7 7,39 - con Maserati Collection N. 11 1 14,39 - con The Beatles Collection N. 21 1 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 6 1 21,39 - con Il Teatro di Eduardo N. 25 1 12,39 con DVD Poirot N. 25 1 11,39 - con Blueberry N. 34 1 5,39 con Diabolik Nero su Nero N. 39 1 8,39 - con Ric Roland N. 45 d 5,39 - con Robot Collection N. 64 d 14,39 - con Ferrari Build Up d 11,39 ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail info@servizi360.it - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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Mondo R Inghilterra

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Liverpool, non basta Balo L’Aston Villa va in finale

1FA Cup, a Wembley si rivede Mario ma i Reds escono sconfitti

Segna Coutinho, Bentekè e Delph firmano la rimonta. E ora l’Arsenal ASTON VILLA

2

Stefano Boldrini COPIONE Stavolta si è capito nei primi venti minuti chi gio­ cava meglio e chi avrebbe meri­ tato la finale. L’occasione sciu­ pata da N’Zogbia è stato un an­ nuncio ai naviganti. L’infortu­ nio di Baker è stato però un colpo basso per Sherwood, per­ ché l’ingresso di Okore ha diso­ rientato la difesa: il gol di Cou­ tinho è infatti arrivato a stretto giro di posta. L’azione si è svi­ luppata lungo l’asse Allen­Ster­ ling e sull’assist del talentino dei Reds, Coutinho non ha avu­ to pietà: Vlaar saltato con ele­ ganza e botta inesorabile. Il Vil­ la ha rialzato subito la testa. Delph, migliore dei suoi con Grealish, ha servito Benteké e il centravanti ha firmato l’1­1: se­ sto gol in quattro gare per il bel­ ga.

CORRISPONDENTE DA LONDRA

LIVERPOOL

1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Coutinho (L) al 30’, Benteké (AV) al 36’ p.t.; Delph (AV) al 9’ s.t. ASTON VILLA (4-2-3-1) Given 6,5; Bacuna 6, Vlaar 6,5, Baker 6 (dal 26’ p.t. Okore 5,5), Robertson 6,5; Westwood 6,5, Delph 7; Cleverley 6, N’Zogbia 6 (dal 30’ s.t. Sinclair s.v.), Grealish 7 (dal 39’ s.t. J. Cole s.v.); Benteké 7. PANCHINA Guzan, Lowton, Gil, Weimann. ALLENATORE Sherwood 7. ESPULSI nessuno. AMMONITI Delph per gioco scorretto. LIVERPOOL (4-5-1) Mignolet 6; Can 6, Skrtel 5,5, Lovren 5, Moreno 6 (dal 45’ s.t. Lambert s.v.); Markovic 5 (dal 1’ s.t. Balotelli 6), Gerrard 5,5, Henderson 5,5, Allen 5,5 (dal 33’ s.t. Johnson s.v.), Coutinho 6,5; Sterling 5,5. PANCHINA Jones, K. Touré, Manquillo, Borini. ALLENATORE Rodgers 5. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO Oliver 5,5. NOTE spettatori 85.416. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 3-8. Angoli 3-6. In fuorigioco 1-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

S

tavolta non è colpa di Ma­ rio Balotelli. L’attaccante italiano aveva persino se­ gnato il gol del pareggio all’88’, ma gli è stato annullato per un fuorigioco inesistente. Mario ha anche sfiorato di testa al 92’ il pareggio che avrebbe portato il Liverpool ai supplementari e ha consegnato ai piedi impreci­ si di Lovren il pallone dell’ulti­ mo assalto, al 93’. Un impegno e una partecipazione inutile, dopo una lunga assenza e la so­ lita coda di storie, perché in questa semifinale di Wembley l’Aston Villa ha giocato meglio, meritando con un 2­1 maturato in rimonta di vivere l’ultimo at­ to della Coppa d’Inghilterra, il 30 maggio. Affronterà l’Arse­ nal, ma se i Gunners pensano di aver pescato l’avversario più fa­ cile, sbagliano di grosso: il club di Birmingham, rivitalizzato da Tim Sherwood – 10 panchine ieri con il Villa, niente male fe­ steggiare vincendo questa se­ mifinale – sarà un osso duro. LA STAR Sul tabellino sono scolpiti i nomi di Coutinho, Benteké e Delph: sono loro i marcatori, è scontato che sia così. Ma nelle cronache di que­ sto match scorreranno fiumi d’inchiostro per parlare di Jack Grealish, 19 anni, esterno d’at­ tacco che il Villa arruolò nel vi­ vaio quando era solo un bambi­ no e che può essere considerato un predestinato. Il suo trisavo­

Il gol con cui Fabian Delph, 25 anni, ha eliminato i Reds dalla Fa Cup REUTERS

IL MIGLIORE

IL PEGGIORE

7

LOVREN  SEMPRE IN DIFFICOLTÀ

è l’uomo che, insieme col giovane Grealish, trascina l’Aston Villa in finale.

perde il confronto diretto con Benteké e il tiro da trenta metri al 93’ è una follia.

Agenti davanti al «Pavilhao Nove», sede degli ultrà e luogo del massacro AFP

A

EPILOGO Il numero 45 di Balo­ telli in campo dopo l’intervallo ha sorpreso tutti, ma l’esibizio­ ne di Mario è stata positiva. Si è fatto beccare tre volte in fuori­ gioco, ma ha dato un’anima al­ l’attacco del Liverpool. Il Villa ha ripreso subito il filo del suo gioco: il 2­1 è un inno al calcio. Tacco di Benteké, assist di Gre­ alish, inserimento e tiro preciso di Delph. Il Liverpool ha alzato la voce nell’assalto finale: pal­ lone respinto sulla linea da Ro­ bertson sulla zuccata di Ger­ rard, 2­2 annullato ingiusta­ mente a Balotelli. Tutto inutile: in finale va chi ha giocato me­ glio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PREMIER

Vince il City, ma Silva k.o. Protesta a Newcastle CORRISPONDENTE DA LONDRA

I

l ritorno al successo del Manchester City, la mascella rotta di Silva, la protesta dei tifosi del Newcastle, il trentesi­ mo gol stagionale di Kane con la maglia degli Spurs: appena due gare di Pre­ mier, ma tante storie. Il Ci­ ty ha rialzato la testa dopo una settimana tormenta­ ta, segnata dalle voci del­ l’imminente esonero di Manuel Pellegrini. Contro il West Ham in caduta libe­ ra tutto facile per i cam­ pioni d’Inghilterra: Col­ lins con un’autorete ha lanciato il City al 18’, Aguero ha chiuso la prati­ ca al 36’. Pellegrini ha per­ so nella ripresa Silva, col­ pito con una gomitata da Kouyaté. Lo spagnolo è stato soccorso con la ma­ schera d’ossigeno ed è uscito in barella. Silva è stato trasportato in ospe­ dale, dove gli è stata ri­ scontrata la frattura della mascella. PROTESTA A Newcastle, il 3­1 del Tottenham (Col­ back per i padroni di casa, Chadli, Eriksen e Kane per gli Spurs) è stato oscurato dalla manifestazione dei tifosi di casa. In ventimila hanno protestato contro Mike Ashley, proprietario del club: 50 milioni di ster­ line di ricavi fermi in ban­ ca e non utilizzati per rin­ forzare la squadra. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA

EGITTO

Orrore in Brasile Giustiziati 8 ultrà del Corinthians

ltro che giornata di festa. Quella vissuta ieri a San Paolo è stato piuttosto un giorno di ansia, paura e, pri­ ma di tutto, orrore e sgomento. A sconvolgere gli animi della metropoli brasiliana, mentre si preparava a godersi i due atte­ sissimi classicos per le semifina­ li del torneo paulista, è stata la notizia di una brutale esecuzio­ ne nella notte ai danni di otto ultrà del Corinthians, giustizia­

5

DELPH  UN GOL E UN ASSIST

TRAFFICO DI DROGA

Adriano Seu

lo vinse la FA Cup nel 1905. Il padre è di Dublino e Jack, seb­ bene nato a Birmingham, ha in­ dossato finora le maglie delle nazionali giovanili irlandesi. Le pressioni della Football Asso­ ciation stanno però spingendo Grealish verso l’Inghilterra. L’esibizione di Wembley affret­ terà i tempi. Grealish è stato il grimaldello dell’Aston Villa. Il suo movimento e la sua legge­ rezza hanno mandato in tilt un Liverpool che ha sbagliato l’ap­ proccio alla gara. Troppo mac­ chinoso, troppo molle, troppo svagato.

ti con un colpo di pistola alla nuca davanti alla sede del te­ mutissimo «Pavilhao Nove», se­ condo per violenza solo ai fami­ gerati «Gavioes da Fiel». Il cri­ mine, oltre a sconvolgere per l’efferatezza, ha fatto subito scattare l’allarme delle forze dell’ordine, sospettando si po­ tesse trattare di un regolamen­ to di conti tra ultrà rivali pro­ prio in occasione della sfida tra Corinthians e Palmeiras. ORRORE E SOSPETTI Agghiac­ ciante la scena presentatasi agli

agenti accorsi sul luogo dell’ac­ caduto: una sfilza di corpi river­ si sull’asfalto, freddati da colpi di pistola alla nuca davanti alla porta d’ingresso della sede del «Pavilhao Nove». A far sospetta­ re subito la polizia di un possi­ bile agguato tra tifoserie rivali il fatto che tutte le vittime fosse­ ro ultrà del Corinthians, indivi­ dui ben noti alle autorità. Ma dopo le prime ricostruzioni e i racconti di alcuni testimoni, gli agenti si sono convinti di avere a che fare con un crimine legato al traffico di droga. «Non c’è al­ cun indizio che faccia pensare a uno scontro tra tifoserie rivali – ha dichiarato l’ufficiale della Policia Militar José Mario Lara – ma l’allerta per il classico resta altissima». PRECEDENTI PREOCCUPANTI Al punto che le autorità locali avevano già previsto un maxi schema di sicurezza con oltre 500 agenti della Policia Militar. La federazione paulista avreb­ be addirittura voluto far gioca­ re la partita senza il pubblico ospite, come nella sfida del 5 febbraio in casa del Palmeiras. Ma l’hanno avuta vinta i club, non facendosi condizionare dai numerosi precedenti sanguina­ ri che pesano sulla storia del derby paulista. Risse, scontri, agguati. E’ lunga la lista degli incidenti che, solo negli ultimi 20 anni, hanno causato una quindicina di morti. Gli ultimi risalgono al marzo del 2012, quando persero la vita due tifo­ si (uno per parte) poco più che ventenni. Un brutto incubo per gli abitanti di San Paolo, ormai abituati a classicos blindati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Strage Port Said: in appello undici condanne a morte

Uno degli imputati prega con il Corano prima della sentenza AP

Andrea Luchetta

U

ndici condanne a mor­ te: è il verdetto d’ap­ pello per il massacro di Port Said. La notte del 1° feb­ braio 2012 72 tifosi dell’Al Ahly – squadra del Cairo – vennero assassinati nello sta­ dio della città costiera, al ter­ mine della gara con l’Al Ma­ sry. Si parlò da subito di mo­ vente politico. Gli Ahlawy erano stati decisivi per il suc­ cesso della rivoluzione, di­

fendendo gli attivisti dalle cari­ che della polizia. Troppe incon­ gruenze fanno pensare che il massacro sia avvenuto con la complicità delle forze dell’ordi­ ne: fra i tifosi di casa erano pre­ senti decine di persone armate, alcune perfino di scimitarra; gli agenti non avevano perquisito gli spettatori, pur sapendo che si trattava di una gara a rischio, e nulla hanno fatto per fermare l’avanzata contro la curva degli ospiti, il cui cancello era incredi­ bilmente aperto. In più, al prin­ cipio dell’assalto una mano ha

spento i riflettori e sparato musi­ ca a tutto volume. Per il governo Port Said è come una spada di Damocle: condannare i tifosi di casa significa incendiare una cit­ tà cruciale, perché posta sullo sbocco del Canale di Suez; assol­ verli equivale a terremotare Il Cairo. TENSIONE Il verdetto libera gli spettri del gennaio 2013: il tribu­ nale allora condannò a morte 21 tifosi dell’Al Masry. La sentenza scatenò 40 giorni di guerriglia, costati la vita ad almeno 50 per­ sone. A Port Said sostengono che la maggior parte degli imputati è stata arrestata in retate casuali. La Gazzetta ha visionato un vi­ deo in cui uno dei 21 condannati si prodiga per fermare l’assalto: circostanza che alimenta dubbi sul verdetto. Ecco perché dalla mattina di ieri elicotteri del­ l’esercito hanno volato nei cieli di Port Said. Finora si ha traccia di manifestazioni minori, e il cli­ ma non sembra propizio a un’escalation. «La gente è stufa dopo 4 anni di instabilità», ci rac­ conta al telefono Big Pharaoh, pseudonimo di uno storico atti­ vista. Le 11 condanne a morte sono state accolte con favore al Cairo: «È una bellissima notizia – ci dice Abdullah, ultrà dell’Al Ahly –: ora aspettiamo il 30 mag­ gio», giorno in cui è atteso il re­ sto dei verdetti. La sentenza di ieri è stata spedita al Gran Muftì, la massima autorità religiosa del Paese, per un parere non vinco­ lante. La conclusione del caso è comunque lontana: il processo può ancora andare in terzo gra­ do, e i condannati faranno sicu­ ramente appello. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Mondo R Spagna

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LIGUE 1

L’OLYMPIACOS VINCE IL TITOLO IN GRECIA

Stop Lione Il Psg lo raggiunge in testa

 La sconfitta del Panathinaikos a Komotinì contro il Panthrakikos laurea l’Olympiacos (con 3 turni d'anticipo) campione di Grecia per la quinta volta di fila, il 17° titolo degli ultimi 19 campionati, quarantaduesimo della sua storia. Superflua la vittoria per 4-0 sul Levadiakos (nella foto AP il secondo gol di Benitez).

Alessandro Grandesso LIONE @agrandesso

T

Emergenza Real: Bale e Modric out contro l’Atletico

FENOMENO GRIEZMANN An­ che Simeone sta valutando un cambio tattico: col Deportivo ha lasciato solo davanti Griez­ mann, infoltendo il centrocam­ po. E la cosa gli è piaciuta. Il francese è la grande sorpresa: pagato 30 milioni e arrivato dalla Real Sociedad col difficile compito di allungare la striscia di grandi punte del recente pas­ sato dell’Atletico (Aguero, For­ lan, Falcao, Villa, Diego Co­ sta…), Griezmann ha iniziato in panchina e non ha segnato per nove giornate di Liga. Poi si è sbloccato, ma il processo di adattamento, inserimento e crescita non è filato via liscio: Simeone non ha gradito certi suoi atteggiamenti da prima­ donna e solo un mese fa col Ge­ tafe lo ha lasciato in panchina a meditare. Griezmann deve aver capito, perché nelle ultime quattro di Liga ha segnato sem­ pre (sei reti totali), arrivando a 20 gol, 23 stagionali. In Cham­ pions non segna da ottobre (cinque partite), ma il processo di crescita è notevole: al Berna­ beu l’esame finale.

TRIO Ma al di là dei conteg­ gi, non consolidati per lo scudetto, emerge soprattut­ to lo spirito di una partita in­ terpretata come vera stracit­ tadina. Sfida sempre senti­ ta, bollente, che mantiene le promesse in un Gerland che potrebbe averla vissuta per l’ultima volta, visto che la prossima potrebbe andare in scena nello stadio nuovo, in cantiere per l’Europeo del 2016. Il Lione quindi ci tiene a fare bella figura. Attacca a testa bassa con il solito trio delle meraviglie: Lacazette, Fekir e Njie. Età media 21 anni e mezzo. Ragazzi terri­ bili che sventrano la difesa dei Verts al venticinquesi­ mo. Il fendente è di Njie, pe­ scato nella parte destra del­ l’area da un filtrante di Fekir. Che dieci minuti pri­ ma aveva stampato sulla tra­ versa un sinistro da fuori area. Ma, come in ogni buon derby, la reazione è imme­ diata. E al 31’ il Saint Etien­ ne pareggia con Gradel su rigore, per un netto fallo di mano di Rose, espulso. In dieci il Lione va al tappeto al 45’, stordito dalla fuga vin­ cente di Hamouma. Ma la squadra di Fournier non ri­ nuncia e fa bene. Perché il pari arriva subito: al 4’ della ripresa, su una punizione da destra dell’indispensabile Fekir, Jallet colpisce di testa sul primo palo e batte Ruf­ fier. Salvato poi dalla traver­ sa al 25’. Contenti tutti: il Li­ one resta primo, il Saint Etienne aggancia il Marsi­ glia di Bielsa.

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1Derby di Champions: Ancelotti si ritroverà senza tre titolari. E Simeone punta su super Griezmann e Isco in mezzo, James, Benze­ ma e CR davanti; James nei tre centrali al posto di Isco con Jesé (o il ‘Chicharito’) nel tridente d’attacco; la versione super of­ fensiva con James e Isco accan­ to a Kroos, e davanti tre punte.

Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID @filippomricci

L

avoro e preoccupazioni ex­ tra per Ancelotti in vista del derby di ritorno di Champions, mercoledì al Ber­ nabeu, dopo lo 0­0 del Calde­ ron. Il conto da pagare per i tre punti col Malaga è salato: Mo­ dric fuori per diverse settimane per una lesione del legamento collaterale del ginocchio de­ stro, Bale con problemi al ge­ mello sinistro, prognosi riman­ data a questa mattina dopo gli esami di rito. TRE TITOLARI OUT Ancelotti sa­ bato ha detto che il gallese (ma anche il croato) non era del tut­ to scartato per la gara di merco­ ledì. A Madrid nessuno pensa che Bale possa giocare il derby, mentre per Modric si parla di sei settimane di assenza, col Re­ al che non si è pronunciato sul recupero. Se la vox populi è cor­ retta, per il croato la stagione è praticamente chiusa, con la re­ mota possibilità di giocare l’eventuale finale di Champions del 6 giugno. Ma per il Madrid il cammino verso Berlino si com­ plica. Ancelotti è già senza Mar­ celo, squalificato: il sostituto naturale è Coentrao, ma a sini­ stra possono giocare anche Ar­ beloa o Nacho.

Carlo Ancelotti, 55 anni AFP

IPOTESI TATTICHE Le sostitu­ zioni di Modric e Bale sono più complesse. Il primo non ha un ricambio naturale ed è il centro­ campista più portato ad aiutare Kroos. Ancelotti l’ha già perso per quattro mesi (si fece male a novembre con la Croazia) e la sua assenza aveva pesato terri­ bilmente. Bale invece è uno che molti tifosi (e anche una buona fetta dei compagni) vedrebbero bene in panchina. Però il galle­ se gioca per ordine presidenzia­ le: nessun dubbio nemmeno quando ha infilato nove partite intere (mai sostituito) senza gol e con un solo assist. Senza di lui e Modric queste sono le oppor­ tunità che maneggia Carlo: 1) mantenere il 4­4­2 di sabato con l’inserimento di Khedira o Illarramendi in appoggio a Kro­ os, James e Isco larghi, Benze­ ma e Ronaldo davanti; 2) torna­ re al 4­3­3 con tre possibilità: uno tra Khedira e Illarra, Kroos

ITALIANI ALL’ESTERO

Prima doppietta (inutile) di Giovinco Sirigu si vendica delle critiche Iacopo Iandiorio

L

e soddisfazioni arrivano da lontano o dalla panchi­ na. Come nel caso di Giovinco (8, Toronto) che firma una doppietta in rimonta pur­ troppo inutile a Dallas dove perde 3­2: 3° gol in 5 gare di Mls, ma la squadra è penultima e scarsa dietro. Lui inventa uno scavetto e una rete su punizio­ ne all’incrocio. Vince invece Cannavaro (Guanghzou, 6,5) per 1­0 con l’Hangzhou: ora è 2° a un punto dallo Shanghai Sipg. Domani ha un match de­ cisivo a Seul in Champions. Ancora allenatori vincenti: An-

celotti (7) contro il Malaga, no­ nostante l’assenza di Benzema, l’infortunio di Bale dopo 4 mi­ nuti e quello di Modric dopo un’ora: ma son dolori in vista del derby di Champions. Bene anche Di Matteo (Schalke, 6,5) che pareggia fuori casa col Wolfsburg, 2° in Bundesliga, dopo esser pure stato in van­ taggio con un contropiede di Sané. Un buon punto per con­ servare il 5° posto, ma non vin­ ce dal 7 marzo. Torna al suc­ cesso (il 9° in 17 gare da suben­ trante) lo Iasi di Napoli (7), 1­0 al Brasov, concorrente per la salvezza, e ora il tecnico ha 6 punti di vantaggio. Passiamo ai (pochi) giocatori.

ecnicamente non si tratta di derby. Ma i sessanta chilometri che separano le due città, due volte l’anno si azzerano. Per 90 minuti di fuoco, co­ me quelli vissuti ieri. So­ prattutto se in campo ci va un pazzo Lione che passa in vantaggio, rimane in dieci, va sotto, non rinuncia, ri­ monta e alla fine strappa un pari agli odiati cugini del Sa­ int Etienne (2­2). Pareggio condito da un paio di traver­ se che vale lo stesso il prima­ to in classifica, ma in coppia con il Psg, che ha ancora una partita da recuperare.

Detto di Balotelli in altra pagi­ na, Pellé (6, Southampton) nel k.o. con lo Stoke ha avuto le sue chance e non le ha sapute sfruttare; peccato, perché pare in ripresa. Italiani bene in Francia. Sirigu (7, Psg) col Niz­ za si riscatta, salva i suoi sul­ l’1­1 con un grande intervento e si vendica della stampa trans­ alpina che lo critica sempre. Raggi (6,5, Monaco) non ha demeriti sul pari­beffa del Rennes allo scadere. Infine in Grecia Napoleoni (Atromitos, 6) gioca 80 minuti nell’1­1 col Giannina: si sbatte ma da solo avanti, in un 4­3­3 che si riduce a 4­5­1. è poca cosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scarpa d’Oro Arriva Soriano da Salisburgo

31

LE CLASSIFICHE LiGA

BUNDESLiGA

SQUADRA

PT

G. V. N. P.

Barcellona realMadrid atl.Madrid Valencia SiViglia Villarreal Malaga ath.BilBao celtaVigo eSpanyol rayo realSociedad getafe elche eiBar leVante deportiVo alMeria granada cordoBa

78 76 69 65 63 52 46 43 42 42 41 38 36 31 31 29 28 28 25 20

32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 31 32 31 32 32 32 32 32 32

25 25 21 19 19 14 13 12 11 11 13 9 10 8 8 7 6 7 4 3

3 1 6 8 6 10 7 7 9 9 2 11 6 7 7 8 10 7 13 11

4 6 5 5 7 8 12 13 12 12 17 11 16 16 17 17 16 18 15 18

F.

S.

89 19 95 28 61 26 56 25 58 37 44 30 35 38 32 37 37 34 39 40 38 59 36 42 28 45 26 54 28 44 30 60 28 51 27 52 21 57 21 51

SQUADRA

PT

G. V. N. P.

Bayern WolfsBurg leverkusen BorussiaM. schalke augsBurg Werder hoffenheiM Borussiad. eintrachtf. Mainz colonia hertha friBurgo hannover PaderBorn stoccarda aMBurgo

73 61 54 54 42 42 38 37 36 36 34 34 34 29 29 27 26 25

29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29

23 18 15 15 11 13 10 10 10 9 7 8 9 6 7 6 6 6

4 7 9 9 9 3 8 7 6 9 13 10 7 11 8 9 8 7

2 4 5 5 9 13 11 12 13 11 9 11 13 12 14 14 15 16

32A GioRNATA

29A GioRNATA

PRoSSiMo TURNo

PRoSSiMo TURNo

F.

S.

76 13 63 31 56 31 44 22 38 32 36 37 44 57 43 47 38 37 51 57 40 41 29 35 34 45 29 39 32 49 25 56 32 53 16 44

Eintracht F.-Borussia M. 0-0 Leverkusen-Hannover 4-0 Toprak (B) 20’, Brandt (B) 40’ pt; Papadopoulos (B) 4’, Kiessling (B) 25’ st Borussia D.-Paderborn 3-0 Mkhitaryan (B) 3’, Aubameyang (B) 10’, Kagawa (B) 35’ st Friburgo-Mainz 2-3 Okazaki (M) 39’ e 46’ pt; Mehmedi (F) 36’, Malli (M) 38’, Schmid (F) 46’ st Hertha-Colonia 0-0 Hoffenheim-Bayern 0-2 Rode (B) 38’ pt; aut. Beck (H) 48’ st Augsburg-Stoccarda 2-1 Werner (A) 7’, Ginczek (S) 22’ pt; Bobadilla (A) 28’ st Werder-Amburgo 1-0 Di Santo (W) 38’ rig. st Wolfsburg-Schalke 1-1 Sane’ (S) 8’, De Bruyne (W) 13’ st

Levante-Espanyol 2-2 Vazquez Iglesias (E) 18’, Simao Junior (L) 21’, Felipe Caicedo (E) 46’ pt; Casadesus (L) 42’ st Barcellona-Valencia 2-0 Suarez (B) 1’ pt; Messi (B) 49’ st Deportivo-Atl. Madrid 1-2 Griezmann (A) 6’ e 22’ pt; Oriol Riera (D) 33’ st Real Madrid-Malaga 3-1 Sergio Ramos (R) 24’ pt; Rodriguez (R) 24’, Juanmi (M) 26’, Ronaldo (R) 47’ st Ath. Bilbao-Getafe 4-0 Aduriz (B) 45’ rig. pt; Aduriz (B) 1’, Ibai Gomez (B) 34’, Susaeta (B) 42’ st Rayo-Almeria 2-0 Amaya (R) 23’ pt; Fedor (R) 45’ st Granada-Siviglia 1-1 Mainz (G) 16’ pt; aut. Mainz (G) 25’ st Villarreal-Cordoba 0-0 Eibar-Celta Vigo 0-1 Nolito (C) 40’ rig. pt Elche-Real Sociedad oggi ore 20,45

24 aprile: Cordoba-Ath. Bilbao 25 aprile: Espanyol-Barcellona, Atl. Madrid-Elche, Getafe-Levante, Real Sociedad-Villarreal 26 aprile: Malaga-Deportivo, AlmeriaEibar, Siviglia-Rayo, Celta Vigo-Real Madrid 27 aprile: Valencia-Granada

24 aprile: Mainz-Schalke 25 aprile: Stoccarda-Friburgo, Amburgo-Augsburg, Hannover-Hoffenheim, Colonia-Leverkusen, Borussia D.-Eintracht F., Bayern-Hertha 26 aprile: Paderborn-Werder, Borussia M.-Wolfsburg

LiGUE 1

PREMiER LEAGUE

SQUADRA

PT

G. V.

Psg Lione Monaco MarsigLia st.etienne Bordeaux MontPeLLier LiLLa rennes nantes nizza guingaMP caen reiMs toLosa Bastia evian Lorient Metz Lens

65 65 59 57 57 54 52 50 46 43 41 40 38 38 38 37 37 35 29 26

32 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 32 33

18 19 16 17 15 15 15 14 12 11 11 12 10 10 11 9 11 10 7 6

N. P.

11 8 11 6 12 9 7 8 10 10 8 4 8 8 5 10 4 5 8 8

3 6 6 10 6 9 11 11 11 12 14 17 15 15 17 14 18 18 17 19

F.

S.

61 31 64 27 40 23 62 36 41 27 41 40 43 34 33 27 33 38 26 33 37 42 34 46 46 49 39 55 35 52 32 41 35 50 34 45 28 45 29 52

33A GioRNATA

SQUADRA

PT

G. V.

Chelsea arsenal ManChesterU. ManChesterC. liverpool tottenhaM soUthaMpton swansea stokeCity westhaM Crystalp. everton wba newCastle astonvilla sUnderland hUllCity leiCesterCity Qpr bUrnley

76 66 65 64 57 57 56 47 46 43 42 41 36 35 32 29 28 28 26 26

32 32 33 33 32 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 32 32 32 33 33

23 20 19 19 17 17 17 13 13 11 11 10 9 9 8 5 6 7 7 5

N. P.

7 6 8 7 6 6 5 8 7 10 9 11 9 8 8 14 10 7 5 11

2 6 6 7 9 10 11 12 13 12 13 12 15 16 17 13 16 18 21 17

F.

S.

65 26 63 32 59 31 67 34 47 36 53 47 45 24 38 42 38 41 42 42 42 45 41 43 32 46 34 54 24 45 25 48 29 45 34 51 38 59 26 51

33A GioRNATA

Nantes-Marsiglia 1-0 Gakpe (N) 20’ pt Nizza-Psg 1-3 Pastore (P) 39’, Bodmer (N) 46’ pt; Pastore (P) 18’, Cavani (P) 24’ rig. st Bastia-Reims 1-2 N’Gog (R) 5’, Mandi (R) 46’ pt; Sio (B) 2’ st Guingamp-Evian 1-1 Beauvue (G) 45’ pt; Blandi (E) 5’ st Lorient-Tolosa 0-1 Braithwaite (T) 28’ pt Metz-Lens 3-1 Malouda (M) 13’ pt; Sarr (M) 12’ rig., Maiga (M) 34’, Madiani (L) 44’ st Monaco-Rennes 1-1 Bernardo Silva (M) 28’ pt; Habibou (R) 42’ st Lilla-Bordeaux 2-0 Roux (L) 13’ pt; Traore’ (L) 49’ st Montpellier-Caen 1-0 Hilton (M) 4’ pt Lione-St. Etienne 2-2 N’Jie (O) 24’, Gradel (S) 30’ rig., Hamouma (S) 46’ pt; Jallet (O) 3’ st

Aston Villa-Qpr 3-3 Phillips (Q) 7’, Benteke (A) 10’ e 33’ pt; Hill (Q) 10’, Austin (Q) 33’, Benteke (A) 38’ st Crystal P.-Wba 0-2 Morrison (W) 2’ pt; Gardner (W) 8’ st Everton-Burnley 1-0 Mirallas (E) 29’ pt Leicester City-Swansea 2-0 Ulloa (L) 15’ pt; King (L) 44’ st Stoke City-Southampton 2-1 Schneiderlin (So) 22’ pt; Diouf (St) 2’, Adam (St) 39’ st Chelsea-Manchester U. 1-0 Hazard (C) 38’ pt Manchester C.-West Ham 2-0 aut. Collins (W) 18’, Aguero (M) 36’ pt Newcastle-Tottenham 1-3 Chadli (T) 30’ pt; Colback (N) 1’, Eriksen (T) 8’, Kane (T) 46’ st Hull City-Liverpool 28/4 ore 20,45 Arsenal-Sunderland 20/5 ore 20,45

PRoSSiMo TURNo

PRoSSiMo TURNo

24 aprile: Marsiglia-Lorient 25 aprile: Psg-Lilla, Bordeaux-Metz, Evian-Bastia, Rennes-Nizza, TolosaNantes, Caen-Guingamp 26 aprile: St. Etienne-Montpellier, Lens-Monaco, Reims-Lione

25 aprile: Southampton-Tottenham, Crystal P.-Hull City, Qpr-West Ham, Burnley-Leicester City, Stoke City-Sunderland, Wba-Liverpool, NewcastleSwansea, Manchester C.-Aston Villa 26 aprile: Everton-Manchester U., Arsenal-Chelsea

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

TOP 11 MYHILL È INSUPERABILE 8 8 Jonatan Soriano; Salisburgo  1) 78 punti Ronaldo (Real Madrid/Spagna), 39 gol; 2) 70, Messi (Barcellona/ Spagna), 35 gol; 3) 40, Agüero (Manchester City/Ing) Kane (Tottenham/ Ing), Griezmann (Atletico Madrid/ Spa) 20 gol; 6) 39, Soriano (Salisburgo/ Austria), 26 gol

GRIEZMANN Atletico M.

JONAS Benfica

8

8 HAZARD Chelsea

8

J. RODRIGUEZ Real Madrid

GUDELJ Az

8

OKAZAKI Mainz

7,5

PASTORE Psg

7,5 HILTON Montpellier

8

TOPRAK Bayer L. MYHILL Wba

7,5

IRAOLA Athletic B.

8,5

GDS


32

Siamo in onda! R

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA dalle 7.00 alle 8.45 Gazzetta News 9.05 Campioni a confronto 9.30 Explorers: avventure pericolose 10.05 Extreme Fishing 11.05 Perfection: momenti di gloria 11.30 Campioni a confronto 12.05 The Speedgang 13.00 Gazzetta News

13.30 Gazzetta News POMERIGGIO 14.00 Gazzetta News Extratime 14.30 Offside 15.05 Sfide senza limiti - 1^TV 15.30 Perfection: momenti di gloria - 1^TV 16.05 Extreme Fishing - 1^TV 17.05 The Speedgang - 1^TV

17.45 Autogol News 18.05 Sfide senza limiti 18.30 Offside 19.00 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News SERA 20.00 Offside 20.30 Tutto Gol

21.05 Condò Confidential 21.35 Senza Appello 23.00 Gazzetta News 23.30 Gazzetta news 23.45 Gazzetta news 00.00 Offside 00.30 Offside 1.00 Offside 1.30 Offside

Valdifiori in regia... a Senza Appello

1Alle 21.35 ospiti del nostro talk il centrocampista dell’Empoli e l’ex interista Galante, d.s. del Chiasso clic

Giulia Guglielmi

N

uovo regista a GazzettaTv. Il suo nome è Mirko Valdifiori, centrocampista dell’Em­ poli e della Nazionale di Conte, e per sta­ sera salirà in cabina di regia a Senza Appello. Ma non sarà solo. In studio, a partire dalle 21.35 nel talk con Viviana Guglielmi e il nostro Luigi Gar­ lando, ci sarà anche Fabio Galante. Coincidenza vuole che l’ex difensore dell’Inter, oggi direttore sportivo del Chiasso, nella Serie B svizzera, sia cresciuto proprio nelle giovanili dell’Empoli. Il talk sarà quindi un’occasione per conoscere me­ glio Valdifiori, costante protagonista di intrighi di mercato. Su tutti, sembra essere al centro dei pensieri del Napoli di De Laurentiis. A provare a far luce sul suo futuro, in studio, ci saranno an­ che i giornalisti della Gazzetta Andrea Elefante, Alessandro De Calò e Nino Minoliti, assieme a Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2. CAMPIONATI ESTERI Il pomeriggio del canale 59 inizia alle 14 con Gazzetta News Extratime, una mezz’ora tutta dedicata ai campionati esteri. In studio il nostro Stefano Cantalupi commente­ rà con particolare attenzione alcune gare del weekend: Real Madrid­Malaga e Barcellona­Va­ lencia per la Liga, Chelsea­Manchester United, Newcastle­Tottenham e Manchester City­West Ham per la Premier, Monaco­Rennes per la Ligue 1. Mezz’ora dopo (e in replica alle 20) il pomerig­ gio prosegue con la rubrica settimanale Offside, con una puntata dedicata interamente alla 31a giornata di campionato che si conclude stasera con Fiorentina­Verona: commenti concentrati

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59

 Il centrocampista Mirko Valdifiori, 28 anni LAPRESSE

 Fabio Galante, 41 anni, d.s. del Chiasso LAPRESSE

sull’anticipo tra Juventus e Lazio e sul derby mi­ lanese. Ma il pomeriggio è ricco di emozioni, per­ ché alle 15.05 Sfide senza limiti seguirà lo scala­ tore Harald Berger sfidare le cascate di ghiaccio Supervisor in Austria, alte quanto la Tour Eiffel, e lo farà senza corde di sicurezza e scalandone i 30 metri in completa solitudine.

fezione grazie a un momento sportivo indimenti­ cabile. Oggi sarà la volta di Roger Federer sull’er­ ba di Wimbledon, dell’oro olimpico a Vancouver della snowborder australiana Torah Bright, del ciclista Bradley Wiggins e della stella del baseball Derek Jeter. Alle 16.05 seguirà il viaggio di Rob­ son Green per Extreme Fishing. L’attore si spinge­ rà ai confini della terra, per raggiungere con un viaggio di tre giorni e cinque voli in aereo la sua meta di pesca: la Papua Nuova Guinea.

MOMENTI DI GLORIA Alle 15.30 una nuova pun­ tata di Perfection: Momenti di gloria che racconte­ rà gli attimi in cui i campioni raggiungono la per­

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

della

Liberazione 1945

2015

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Serie B R 36a giornata

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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Varese e Avellino, vince la solidarietà

1In campo finisce pari, fuori i tifosi di casa hanno aiutato gli ospiti rimasti a dormire dopo il rinvio VARESE

1

AVELLINO

1

rosa. Doversi fermare un gior­ no in più a Varese è stato un problema: alcuni hanno scelto di dormire in macchina ma hanno potuto usare i bagni del­ la Croce Rossa, che ha accolto una sessantina di persone. Al­ tri sono stati ricevuti da fami­ glie avellinesi residenti a Vare­ se, Milano e nel Canton Ticino. E in serata i tifosi di casa hanno offerto da bere agli ospiti.

Filippo Brusa VARESE

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Trotta (A) al 32’ p.t.; Falcone (V) al 20’ s.t. VARESE (4-4-2) Perucchini 6,5; Fiamozzi 6,5, Simic 5,5 (dal 9’ s.t. De Vito 6), Rossi 7, Luoni 6; Zecchin 6,5, Osuji 7, Blasi, 6,5, Cristiano 6,5 (dal 43’ s.t. Capezzi s.v.); Miracoli 5 (dal 18’ s.t. Falcone 7), Forte 6,5. PANCHINA Birighitti, Dondoni, Jebbour, Barberis, Jakimovski, Capello. ALLENATORE Bettinelli 7. AVELLINO (4-3-1-2) Gomis 6,5; Regoli 5,5 (dal 32’ s.t. Bittante s.v.), Ely 5,5, Vergara 5,5 (dal 33’ p.t. Fabbro 6), Pisacane 5,5; Sbaffo 6, Kone 5,5, Zito 5,5; Soumaré 5,5 (dal 1’ s.t. D’Angelo 5,5); Castaldo 5,5, Trotta 6. PANCHINA Bavena, Almici, Angeli, Arini, Comi, Mokulu. ALLENATORE Rastelli 6. ARBITRO Abbattista di Molfetta 5,5. GUARDALINEE Gori 6-Bottegoni 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Simic (V), Blasi (V), Regoli (A) e Fabbro (A) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.065, incasso di 7.733 euro; abbonati 1.883, quota di 11.800 euro. Tiri in porta 4-6. Tiri fuori 4-5. In fuorigioco 3-1. Angoli 7-3. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’.

C’

è voluto un giorno per risistemare il prato del Franco Ossola, deva­ stato nella notte fra venerdì e sabato dai vandali per l’ultimo posto del Varese e una retro­ cessione ormai vicina. L’inten­ to di far saltare la partita con l’Avellino era chiaro (sono sta­ te segate anche le porte), ma gli autori dell’incursione, che la polizia sta tentando di iden­ tificare attraverso i filmati e i tabulati delle celle telefoniche della zona, non l’hanno avuta vinta. L’impianto è stato risiste­ mato e degli insulti scritti sul campo è rimasta solo una sbia­ dita ombra, spazzata via dai ragazzini che hanno ridato fre­ schezza all’erba di Masnago con il loro entusiasmo. Prima della gara hanno sfilato insie­ me ad Andrea Abodi, posando poi per una foto di gruppo, che ha emozionato il presidente della Lega di B: «I bambini so­ no la vera anima del calcio, a cui ispirarci. In un clima spesso esasperato dobbiamo ricorda­ re sempre il loro spirito». ABODI PRO TIFOSI La risposta alla violenza è stata immediata e Abodi elogia l’Avellino: «Ha accettato lo slittamento della

Il gol del pareggio del centrocampista Luigi Falcone, 22 anni LAPRESSE

partita senza lamentarsi. Mi dispiace per quei tifosi che sa­ bato sono stati fermati a Firen­ ze e fatti rientrare quando non si sapeva se si sarebbe giocato: riceveranno il rimborso dei bi­ glietti. Dalla prossima stagione farò in modo che la Lega abbia un fondo da destinare a chi si trova in difficoltà in trasferta». Com’è successo ai sostenitori dell’Avellino arrivati sabato a Varese, il cui disagio è stato re­ so meno pesante da tanti pic­ coli gesti di solidarietà. Uno è arrivato proprio da Abodi, che si è impegnato per far distribu­ ire cibo e bevande agli ospiti, reduci da una nottata avventu­

IL MIGLIORE

7  OSUJI

CENTROCAMPISTA DEL VARESE Giganteggia a centrocampo, non soltanto facendo il mastino, ma anche ispirando

LA PARTITA Con la curva nord chiusa e senza gli ultrà, che hanno disertato lo stadio, il Va­ rese ha giocato libero da pres­ sioni, raccogliendo un punto dopo le ultime 5 sconfitte in­ terne. La squadra di Bettinelli ha ritrovato così gli applausi del suo pubblico e ha tenuto te­ sta bene all’Avellino che, dopo il vantaggio di Trotta (girata al 32’), è stato ripreso dalla zam­ pata di Falcone, al 20’ della ri­ presa, subito dopo essere en­ trato. Gli uomini di Rastelli so­ no stati beccati alla fine dai ti­ fosi: «Vergogna», «Andate a lavorare». Il tecnico non si è la­ mentato del rigore che ci pote­ va stare per una trattenuta del­ l’ex De Vito ai danni di Pisaca­ ne: «È solo colpa nostra». Betti­ nelli avrebbe voluto invece quello per un contatto fra Bit­ tante e Forte ma l’1­1 lo fa sor­ ridere dopo tanta amarezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Livorno in ripresa: Catania, ora sono quattro ci stava un rigore Sciaudone piega il Latina Frosinone, pari ok 1Marcolin vince ancora, mentre Iuliano ritorna nei guai prattutto sui centrali difensivi.

Alessio Da Ronch INVIATO A LIVORNO

I

l Livorno c’è e ci sarà. Di fronte ad un Frosinone in emergenza, la squadra di Panucci mostra un valido e soli­ do impianto di gioco. Il pari fi­ nale sta pure un po’ stretto ai toscani, che lamentano un fallo da rigore, di Zanon su Galabi­ nov, non sanzionato dall’arbi­ tro a 9’ dalla fine. Il contatto sembra esserci ed è in area. SORPRESA Panucci passa alla difesa a 4, con un tridente par­ ticolare in avanti, visto che in­ sieme a Siligardi e Galabinov piazza a sinistra Belingheri. Pu­ re l’infortunio di Siligardi, che resta a terra dopo 20’ ed esce in barella per un problema al gi­ nocchio sinistro, non cambia i piani: dentro Moscati e Maicon si sposta in attacco. Non per prudenza, ma per rispettare un’idea. L’atteggiamento degli uomini di Panucci è sempre propositivo, anche se le occa­ sioni non fioccano. Il meglio ar­ riva dal centrocampo dove Bia­ gianti appare in crescita e Ap­ pelt, pur con qualche errore, garantisce buone idee. Stellone deve far fronte a molte assenze a centrocampo, ma preferisce mantenere le certezze e il 4­4­ 1­1 con Soddimo alle spalle di Dionisi. Anche lui è costretto a cambiare uomini per l’infortu­ nio muscolare di Sammarco, sostituito da Daniel Ciofani. Un centravanti per un mediano, ma il modulo e l’atteggiamento non cambiano e appaiono sem­ pre troppo rinunciatari. Il Fro­ sinone non sembra mai andare con convinzione alla ricerca del successo che varrebbe il sor­ passo a Bologna e Vicenza e il secondo posto, fatica ad avvia­ re il contropiede e confida so­

QUASI BEFFA Il Livorno ci pro­ va di più. Galabinov non è pre­ ciso in mischia al 19’, Biagianti, prima dell’intervallo, piazza un cross perfetto ma Maicon, Lam­ brughi e Belingheri non arriva­ no alla deviazione. Zappino de­ ve intervenire solo al 27’ del se­ condo tempo, quando è co­ stretto a smanacciare un tiro cross di Biagianti, poi ribatte bene un tiro potente di Galabi­ nov. Mazzoni resta inoperoso, ma in chiusura rischia di rega­ lare il gol al Frosinone: il por­ tiere si avventura in un’uscita rischiosa e non trova il pallone, Lupoli manca la conclusione a porta vuota. Nel recupero Fra­ ra sfiora il colpo vincente con un destro a effetto. Una sconfit­ ta, però, sarebbe stata una pu­ nizione severa e immeritata per un Livorno che resta con la testa a quel possibile rigore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LIVORNO-FROSINONE 0-0 LIVORNO (4-3-3) Mazzoni 5; Maicon 6, Bernardini 6, Emerson 6, Lambrughi 7; Biagianti 6,5, Appelt 6, Djokovic 6 (dal 23’ s.t. Gemiti 6); Siligardi 6 (dal 24’ p.t. Moscati 6), Galabinov 6, Belingheri 6 (dal 23’ s.t. Vantaggiato 5,5). (Bastianoni, Remedi, Strasser, Empereur, Luci, Jefferson). All. Panucci 6,5. FROSINONE (4-4-1-1) Zappino 6; Zanon 6, Cosic 6,5, Blanchard 6,5, Pamic 6; Santana 5,5 (dal 28’ s.t. Lupoli 5), Sammarco 6 (dal 43’ p.t. D. Ciofani 5,5), Gucher 6,5, Frara 6; Soddimo 6 (dal 36’ s.t. M. Ciofani s.v.); Dionisi 6. (Pigliacelli, Bertoncini, Russo, Fraiz, Crescenzi, Ranelli). All. Stellone 6. ARBITRO Baracani di Firenze 5. GUARDALINEE Peretti 6-Caliari 6. AMMONITI Emerson (L), Biagianti (L), Pamic (F) e Zanon (F) per gioco scorretto; Gucher (F) per c.n.r. NOTE paganti 1.760, incasso di 14.705 euro; abbonati 4.351, quota di 21.274,31 euro. Tiri in porta 5-1. Tiri fuori 7-5. In fuorigioco 0-3. Angoli 4-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

LATINA

1

Gaetano Imparato

CATANIA

2

LATINA (3-5-2) Di Gennaro 6; Brosco 5,5, Dellafiore 6, Bruscagin 5 (dal 1’ s.t. Mangni 7); Angelo 5,5, Valiani 6, Viviani 5,5, Ammari 5 (dal 28’ s.t. Oduamadi 6), Alhassan 5; Litteri 4,5 (21’ s.t. Sowe 6), Bidaoui 6. PANCHINA Farelli, Atiagli, Ristovski, Jaadi, Bouha, Talamo. ALLENATORE Iuliano 5,5. CATANIA (4-3-1-2) Gillet 6,5; Del Prete 6, Sauro 6,5, Ceccarelli 6, Mazzotta 7; Sciaudone 7 (dal 28’ s.t. Escalante 6), Rinaudo 6, Coppola 6 (23’ s.t. Odjer 6); Rosina 7 (37’ s.t. Capuano s.v.); Maniero 7, Castro 6. PANCHINA Terracciano, Rossetti, Belmonte, Chrapek, Barisic, Calaiò. ALLENATORE Marcolin 8. ARBITRO Nasca di Bari 6,5. GUARDALINEE Pentangelo 6,5Intagliata 6,5. AMMONITI Viviani (L), Sciaudone (C), Maniero (C) e Valiani (L) per gioco scorretto; Angelo (L) per proteste. NOTE paganti 1.520, incasso di 25.019 euro; abbonati 2.200, quota di 24.900 euro. Tiri in porta 9 (con una traversa)-8. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 4-1. Angoli 6-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

IL MIGLIORE

8  MARCOLIN

ALLENATORE DEL CATANIA

LA CHIAVE Partita godibile, ve­ loce, da applausi. Ben 8 palle gol in 45’, più una traversa da 40 metri di Brosco che, nel bene o nel male, è nelle azioni salien­ ti. Iuliano cambia modulo dal derby: 3­5­2 e bocciatura sono­ ra delle punte che, in ciociaria, delusero. In porta ci arriva, ma con un difensore: Brosco, ap­ punto, che di testa spinge alla paratona Gillet (26’ p.t.). Ma i pontini crollano sui lati, e avere solo un filtro sulle fasce (Angelo e Alhassan) rende più agevole il tragitto che porta a ridosso del­ l’area. Sciaudone diviene un fantasista aggiunto a Rosina che, dietro le punte, fa quel che

PT

CARPI VICENZA BOLOGNA FROSINONE PERUGIA AVELLINO LIVORNO SPEZIA PESCARA LANCIANO BARI TERNANA CATANIA TRAPANI MODENA CROTONE LATINA PRO VERCELLI ENTELLA CITTADELLA BRESCIA (-6) VARESE (-4)

74 59 59 58 54 53 52 51 51 48 46 44 44 43 42 41 41 40 40 39 32 29

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 35 35 36 36 36

21 16 15 16 13 14 14 13 13 10 12 11 11 10 9 10 9 10 9 8 9 7

11 11 14 10 15 11 10 12 12 18 10 11 11 13 15 11 14 10 13 15 11 12

4 9 7 10 8 11 12 11 11 8 14 14 14 13 12 15 13 15 13 13 16 17

57 40 42 53 41 34 51 46 59 48 38 31 52 49 30 36 32 39 33 42 41 36

24 32 30 44 37 32 42 38 48 42 43 41 50 61 30 43 36 50 48 47 52 60

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO VENERDÌ 24 APRILE CATANIA-TERNANA, ore 19 BARI-BOLOGNA, ore 21 SABATO 25 APRILE, ore 15 AVELLINO-ENTELLA BRESCIA-CITTADELLA FROSINONE-CARPI LANCIANO-PESCARA MODENA-CROTONE PERUGIA-LIVORNO PRO VERCELLI-LATINA SPEZIA-TRAPANI VICENZA-VARESE

(0-1) (0-2) (0-0) (1-1) (0-0) (1-1) (4-1) (0-0) (1-1) (2-3) (3-2)

LA PARTITA DI OGGI

Gara salvezza con il debutto di Aglietti contro la Pro (4-3-3)

PRO VERCELLI (4-3-3)

U

dite udite: il Catania, da brutto anatroccolo, è di­ ventato un principe (ros­ so)azzurro. Quarta vittoria di fila, vince una gara spettacolare muovendosi da sogno: ordina­ to, preciso, instancabile. La squadra di Marcolin è un treno diretto verso la salvezza. Corre, ragiona, gioca palla e segna co­ me più gli aggrada: in contro­ piede (Rosina crossa, gran gira­ ta di Maniero che brucia, sul po­ sto, Bruscagin), o manovrando, palla a terra, col Latina schiera­ to (Brosco respinge a fine fra­ seggio, Sciaudone, al volo, rad­ doppia) e prende tre punti d’oro. L’armata Brancaleone che non si reggeva sulle gambe, prendendo sganassoni in tra­ sferta, non esiste più. Il Latina, dopo il derby, perde ancora e sabato sarà a Vercelli (spareg­ gio salvezza). Mastica rimpian­ ti: aveva raddrizzato il match aggiustandosi col modulo (vi­ rando sul 4­3­3), ma la splendi­ da rovesciata di Mangni illude solo per 10’.

SQUADRE

ENTELLA

INVIATO A LATINA PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Maniero (C) al 16’ p.t.; Mangni (L) al 7’, Sciaudone (C) al 17’ s.t.

CLASSIFICA

OGGI ore 20.30

ANDATA 0-2

1 PARONI 2 IACOPONI

Il centrocampista Daniele Sciaudone, 26 anni LAPRESSE

gli pare, ovunque. Il primo tem­ po è di un Catania che preme con Mazzotta (trita tutto ciò che passa sulla sua fascia) e Del Prete (cross per la testa di Ma­ niero, miracolo di Di Gennaro al 22’), va in vantaggio e sfiora 4 volte il raddoppio in 23’. MODIFICHE Bel match, si dice­ va, anche tatticamente. Iuliano cambia, col 4­3­3 permette a Bi­ daoui di avere più spazio per scatti e dribbling, non infor­ chettandosi nella difesa catane­ se. Non a caso è suo il cross­as­ sist a Mangni, inserito, visto co­ me chi l’aveva sostituito s’è bec­ cato una sonora bocciatura. Ali arretrate a terzini, 4­3­3 e il pa­ reggio. Ma Marcolin ha rivolta­ to il Catania come un calzino, gli ha insegnato anche le alter­ native al contropiede, il gioco manovrato e possesso. La chiu­ sura con la difesa a 5, linee cor­ te e a contatto, gli ha permesso di gestire l’assalto finale di Sowe e soci. © RIPRODUZIONE RISERVATA

5 RUSSO

27 LIGI

24 BELLI

4 VOLPE

6 DI TACCHIO

8 TROIANO

31 CUTOLO

9 SFORZINI

10 MAZZARANI

16 SPROCATI

7 LUPPI

30 DI ROBERTO

8 SCAVONE

21 CASTIGLIA

17 ARDIZZONE

25 SCAGLIA

26 COLY

5 COSENZA

3 GERMANO

22 RUSSO

ENTELLA Importantissima sfida salvezza stasera a Chiavari: un pari servirebbe a poco, una vittoria di una delle due squadre invece potrebbe essere fondamentale. Prima uscita del nuovo allenatore Alfredo Aglietti, che ha sostituito Luca Prina, sulla panchina dell’Entella. Ampia possibilità di scelta a centrocampo e in attacco dove i due giocatori certi di giocare sembrano Cutolo e Sforzini con Mazzarani e Masucci a giocarsi un ruolo da titolare. PANCHINA 36 Coser, 3 Cecchini, 30 Lewandowski, 7 Staiti, 17 Costa Ferreira, 23 Botta, 32 Battocchio, 20 E. Lanini, 18 Masucci. ALLENATORE Aglietti. SQUALIFICATI Cesar. DIFFIDATI Botta e Cutolo. PRO VERCELLI Quasi duecento tifosi seguiranno la Pro Vercelli a Chiavari. In difesa torna Germano dal primo minuto. Nella mediana, assente Ronaldo per squalifica, Castiglia sarà in regia a fianco di Scavone e Ardizzone. Musacci parte dalla panchina. In attacco Luppi prima punta. Sprocati in pole su Fabiano nel ruolo di esterno. PANCHINA 1 Viotti, 29 Ferri, 4 Bani, 11 Liviero, 20 Musacci, 14 Emmanuello, 10 Fabiano, 18 Belloni, 32 Beretta. ALLENATORE Scazzola. SQUALIFICATI Ronaldo. DIFFIDATI Ardizzone, Belloni, Cosenza, Ferri e Scaglia. ARBITRO Chiffi di Padova. GUARDALINEE Zivelli-Villa. TV Sky Calcio 2 HD e Premium Calcio 1. PREZZI da 10 a 35 euro.


34

Lega Pro R 35a giornata

IL RITORNO di ANDREA MORETTO

CHI SI RIVEDE! FESTA GRANDE PER IL PADOVA PROMOSSO

U

n anno all’inferno e poi la rinascita. Il Padova torna tra i professionisti: vincendo a Legnago la squadra della Biancoscudati, così rinominata l’estate scorsa (dopo che l’allora proprietario Penocchio non l’aveva iscritta), si è assicurata con tre giornate di anticipo il lasciapassare

per la Lega Pro. Un club rifondato da Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, due imprenditori locali, costruita a tempo di record dal d.s. Fabrizio De Poli e condotta al traguardo da un vincente come Carmine Parlato (terza vittoria in D dopo Rovigo e Pordenone). Ma è il successo di una città che ha creduto al progetto a partire dal sindaco Massimo Bitonci (pronto a riprendere il marchio del club da Penocchio). Migliaia di tifosi hanno seguito la squadra e ieri sera hanno festeggiato in Piazza delle Erbe. Sorrisi e tanta gioia: «Quando credi in qualcosa devi farlo fino in fondo» ha detto il presidente Bergamin. E’ la nuova era del calcio a Padova. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIRONE A

Boniperti: una rete che salva il Mantova ed esonera Sormani 1La squadra di Juric segna subito e vince Südtirol: torna Stroppa anche per il 2015-16

BOLZANO Il Mantova espugna il Druso e compie un passo decisivo verso la salvezza, il Südtirol perde la settima gara nelle ultime 11 partite ed

esonera il tecnico Sormani, che dopo 12 giornate aveva a sua volta sostituito Rastelli. Al suo posto torna Giovanni Stroppa, che già ha lavorato a Bolzano tre anni fa (prima delle sfortunate esperienze a Pescara in A e allo Spezia in B): il tecnico guiderà la squadra anche la prossima stagione e adesso potrà già portarsi avanti con il lavoro. Questo è stato l’esito d’una gara in cui le motivazioni della squadra di Juric hanno fatto la differenza, contro una squadra di casa che, una volta svanito il traguardo dei playoff, ha colpevolmente staccato la spina dando vita a un finale di stagione fallimentare. A decidere il match giocato alle 11 è stata un’incornata di Boniperti, su assist di Caridi, in apertura di primo tempo. Una volta in vantaggio il Mantova ha saputo gestire il vantaggio senza troppi patemi e ha condotto in porto un successo che vale oro, visti i risultati delle concorrenti. Francesco Bertagnolli

Torres, Maiorino blinda la salvezza L’AlbinoLeffe in 9

La Pro Patria si salva alla fine Renate beffato

SÜDTIROL

0

MANTOVA

1

MARCATORE Boniperti al 7’ p.t. SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati 6; Tait 6, Kiem 5,5, Tagliani 5,5, Peverelli 5,5; Furlan 5,5, Bertoni 6, Fink 5,5 (dal 17’ s.t. Cia 5,5); Campo 5,5 (dal 1’ s.t. Marras 5,5), Novothny 6 (dal 33’ s.t. Shekiladze s.v.), Fischnaller 5,5. (Miori, Zullo, Ientile, Allegra). All. Sormani 5. MANTOVA (3-4-3) Festa 6,5; Trainotti 6, Siniscalchi 6, Scrosta 6; Zammarini 6, Paro 6, Di Santantonio 6,5, Pondaco 6,5; Boniperti 7 (dal 37’ s.t. Zanetti s.v.), Beleck 6,5, Caridi 6,5 (dal 32’ s.t. Gyasi s.v.). (Malagoli, Marchiori, Todisco, Blaze, Creati). All. Juric 6,5. ARBITRO Caso di Verona 6,5. NOTE spettatori 350 circa; abbonati 182, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Tait e Zammarini. Angoli 2-5. 

ALBINOLEFFE

0

RENATE

1

TORRES

1

PRO PATRIA

1

MARCATORE Maiorino su rigore al 38’ s.t. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6; Salvi 5,5, Ondei 5,5, Allievi 5,5, Anghileri 5,5 (dal 30’ s.t. Cortinovis 5); Gazo 5,5, Spinelli 5,5 (dal 17’ s.t. Girasole 5,5), Corradi 5; Bradaschia 5,5 (dal 1’ s.t. Pesenti 4); Momentè 5,5, Silva Reis 5. (Amadori, Pacifico, Nichetti, Maietti). All. Facciolo 5,5 (Mangone squalificato). TORRES (4-3-3) Testa 6; Aya 6, Marchetti 6,5, Migliaccio 6, Imparato 6,5; Petermann 5,5 (dall’11’ s.t. Colombi 6), Giuffrida 6, Foglia 5,5; Buonaiuto 6,5, Baraye 7 (dal 36’ s.t. Scotto s.v.), Maiorino 6. (Costantino, Funari, Bottone, Cerone, Marinaro). All. Bucchi 6,5. ARBITRO Formato di Benevento 5. NOTE paganti 212, abbonati 1.014, incasso di 1.589 euro. Espulsi Pesenti al 34’ s.t. e Corradi al 39’ s.t.; ammoniti Gazo, Petermann, Migliaccio e Ondei. Angoli 3-1. BERGAMO Un rigore di Maiorino regala alla Torres una vittoria che è sinonimo di salvezza. Nel primo tempo Baraye chiama alla parata Offredi. Nella ripresa botta e risposta Aya-Pesenti, poi timidi squilli di Momentè e Buonaiuto prima dell’episodio-chiave: Cortinovis aggancia Buonaiuto in area e Maiorino non sbaglia dal dischetto. Nel finale, in 9 contro 11 per le espulsioni di Pesenti e Corradi, Silva Reis si divora il pari. Federico Errante 

MARCATORE Malgrati (R) al 40’ p.t.; Serafini (PP) su rigore al 44’ s.t. RENATE (4-3-3) Cincilla 6; Adobati 6, Malgrati 7,5, Riva 6, Morotti 6; Muchetti 6, Perini 6,5, Iovine 6,5; Cocuzza 6 (dal 27’ s.t. Odogwu 5,5), Spampatti 6 (dal 22’ s.t. Florian 5,5), Scaccabarozzi 6. (Vannucchi, Bonfanti, Mira, Mantovani, Radrezza). All. Boldini 5,5. PRO PATRIA (4-3-3) Melillo 6; Botturi 5,5 (dal 26’ s.t. Guglielmotti 6,5), Lamorte 6,5, Pisani 6, Taino 5,5; Giorno 6, Arati 6, Palumbo 5,5 (dall’11’ s.t. Baclet 6,5); Candido 6, Serafini 6,5, Terrani 6,5. (Perilli, Zaro, Bovi, Romeo, Brunori). All. Montanari 6,5 ARBITRO Sassoli di Arezzo 6. NOTE spettatori 650 circa; abbonati 60, paganti e incasso n.c.. Ammoniti Riva, Spampatti, Morotti e Candido. Angoli 5-2. MEDA (Mb) Il Renate dopo sei gare è tornato a segnare con l’onnipresente Malgrati, abile a finalizzare un angolo di Scaccabarozzi, ma in precedenza aveva sciupato ghiotte opportunità anche se al 16’ una conclusione di Spampatti è stata neutralizzata da Pisani a portiere battuto. Nella ripresa i ruoli si sono invertiti e determinanti si sono rivelati i cambi di Montanari. Il jolly l’ha pescato Baclet, che si è procurato il rigore poi trasformato da Serafini: c’è l’aggancio all’AlbinoLeffe. Franco Cantù 

CLASSIFICA SQUADRE

BASSANO PAVIA (-1) ALESSANDRIA NOVARA (-8) COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA CREMONESE AREZZO VENEZIA (-3) SUDTIROL MANTOVA (-3) TORRES GIANA RENATE MONZA (-6) LUMEZZANE PORDENONE ALBINOLEFFE PRO PATRIA (-1)

PT

67 64 63 59 58 50 48 46 46 45 44 43 43 42 41 38 32 30 29 29

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

35 35 35 34 35 35 35 35 35 35 35 35 35 34 35 35 35 35 35 35

19 18 17 19 17 12 11 11 11 13 11 13 10 11 10 11 7 8 6 6

10 11 12 10 7 14 15 13 13 9 11 7 13 9 11 11 11 6 11 12

6 6 6 5 11 9 9 11 11 13 13 15 12 14 14 13 17 21 18 17

52 54 50 53 43 39 42 40 32 44 35 35 32 30 33 34 30 28 25 37

35 37 29 29 33 38 36 40 31 39 35 31 35 33 47 33 47 51 48 61

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI ALBINOLEFFE-TORRES 0-1 COMO-AREZZO 1-1 CREMONESE-LUMEZZANE 1-1 FERALPI SALO’-ALESSANDRIA 0-0 MONZA-PORDENONE 1-0 NOVARA-GIANA (oggi ore 20.45) REAL VICENZA-BASSANO 0-1 RENATE-PRO PATRIA 1-1 SUDTIROL-MANTOVA 0-1 VENEZIA-PAVIA 1-1

PROSSIMO TURNO SABATO 25 APRILE (ore 14.30) ALESSANDRIA-COMO AREZZO-MONZA BASSANO-RENATE GIANA-FERALPI SALO’ LUMEZZANE-ALBINOLEFFE MANTOVA-REAL VICENZA PAVIA-SUDTIROL PORDENONE-NOVARA PRO PATRIA-CREMONESE TORRES-VENEZIA

(2-0) (1-1) (1-2) (0-1) (1-0) (0-2) (0-0) (0-2) (1-3) (0-2)

MARCATORI 16 RETI Bruno (4, Real Vicenza). 15 RETI Ferretti (Pavia). 14 RETI Momente’ (4, AlbinoLeffe); Brighenti (1, Cremonese); Maiorino (4, Torres). 13 RETI Pietribiasi (Bassano); Evacuo (4) e Gonzalez (Novara). 12 RETI Fischnaller (1, Sudtirol). 11 RETI Corazza (Novara). 10 RETI Nole’ (5, Bassano); Ganz e Le Noci (2, Como); Cesarini (3) e Soncin (4, Pavia); Serafini (5, Pro Patria). 9 RETI Marconi (1, Alessandria); Bellazzini (6, Venezia). 8 RETI Rantier (1, Alessandria); Iocolano (2, Bassano); Vita (2, Monza; ora è nel Vicenza); Maccan (1, Pordenone); Candido (Pro Patria); Greco (2), Magnaghi e Raimondi (1, Venezia). 7 RETI Mezavilla (Alessandria); Cattaneo (Bassano); Jadid (1, Cremonese); Ranellucci (Feralpi Salo’); Cocuzza (Renate). 6 RETI Guazzo (Alessandria); Erpen (2, Arezzo); Defendi (Como); Romero (Feralpi Salo’); Cristini (Real Vicenza).

IL POSTICIPO STASERA NOVARA CON LA GIANA PER RIMEDIARE ALLA PENALITÀ La giornata si completa stasera con l’ultimo posticipo stagionale. Il Novara, reduce dal -8 (in settimana ci sarà l’appello), riceve la Giana ed è stata una vigilia speciale, con oltre 300 tifosi accorsi alla rifinitura per sostenere la squadra. Toscano recupera Evacuo e Buzzegoli e torna al 3-5-2 con Bianchi in vantaggio su Garofalo per il centrocampo. Così in campo alle ore 20.45: NOVARA (3-5-2) Tozzo; Freddi, Vicari, Bergamelli; Dickmann, Faragò, Buzzegoli, Bianchi, Foglio; Evacuo, Gonzalez. (Montipò, Martinelli, Beye, Garofalo, Miglietta, Corazza, Della Rocca). All. Toscano. GIANA (4-4-2) Paleari; Perico, Polenghi, Montesano, Solerio; Rossini, Marotta, Di Lauri, Pinto; Sinigaglia, Gasbarroni. (Ghislanzoni, Bonalumi, Augello, Crotti, Perna, Spiranelli, Recino). All. Albé. ARBITRO Guccini di Albano Laziale (Campitelli-D’Alberto). (andata 2-1) 

IL PROGRAMMA Mercoledì ci sono due partite: la finale di Coppa e il recupero  Mercoledì per la Lega Pro ci sono due partite. Per il girone C si gioca l’ultimo recupero: in campo Martina e Casertana (ore 20.30). Per la Coppa Italia c’è la finale di ritorno: il Cosenza, che all’andata ha vinto 4-1 in trasferta, ospita il Como (20.45).

L'ANALISI di NICOLA BINDA

ARRIVA IL MOMENTO DEI VERDETTI O NO?

Vincenzo Vivarini, 48 anni LAPRESSE

Mario Petrone, 42 anni LAPRESSE

le gare in contemporanea, le occasioni raddoppiano: sabato può farcela la Salernitana (se vince e il Benevento non fa più di un punto, o se pareggia e i rivali perdono) e domenica lo stesso Teramo (se vince e l’Ascoli perde); non ancora il Bassano, perché anche a +6 non avrebbe il vantaggio dello scontro diretto. Ma nel

girone A, prima di avere la situazione chiara, bisogna vedere quanti punti in meno avrà il Novara dopo i ricorsi, che si annunciano in serie anche dopo l’appello (sarà venerdì?). Dopotutto, quando si arriva a prendere decisioni così importanti a ridosso della fine del campionato, è logico creare scompiglio. Peccato, il

L’Ascoli svegliato dalla contestazione e da 0-2 vince 3-2

surreale che ha spinto il patron Francesco Bellini a ordinare dal Canada il silenzio stampa.

A

ncora nessuna promozione a 270’ dalla fine. Avrebbe potuto centrarla il Teramo, ma ha fallito il primo match point: nel girone B i giochi si riaprono, visto lo scontro diretto tra le prime due in programma all’ultima giornata (a Teramo). Dal prossimo turno, con tutte

GIRONE B

1Addae-Perez-Altinier: Carrarese ribaltata La vetta è a -4: si decide all’ultima giornata? ASCOLI

3

CARRARESE

2

Peppe Ercoli ASCOLI PICENO

MARCATORI Gherardi (C) al 7’ e al 27’, Addae (A) al 39’ p.t.; Perez (A) al 37’, Altinier (A) al 48’ s.t. ASCOLI (4-2-3-1) Lanni 6; Avogadri 5,5, Cinaglia 5,5, Pelagatti 5,5, Dell’Orco 5,5; Addae 7, Altobelli 5,5 (dal 22’ s.t. Tripoli 6); Mustacchio 5,5 (dal 17’ s.t. Perez 6,5), Grassi 6, Chiricò 5 (dal 1’ s.t. Pirrone 6); Altinier 6. (Ragni, Mori, Nardini, Berettoni). All. Petrone 5,5. CARRARESE (4-3-3) Zanotti 5,5; Berra 5,5, Teso 6, Massoni 6, Lancini 6; Brondi 6, Castagnetti 6, Di Sabato 6 (dal 28’ s.t. Galli s.v.; dal 35’ s.t. Beltrame s.v.); Gherardi 6,5, Cellini 6 (dal 32’ s.t. Merini 5), Belcastro 5. (Anedda, Battistini, Ademi, Di Nardo). All. Remondina 6. ARBITRO Fourneau di Roma 5,5. NOTE paganti 1.536, abbonati 2.442, incasso di 30.446,64 euro. Espulso Belcastro al 16’ s.t.; ammoniti Di Sabato, Berra, Altobelli, Cinaglia, Castagnetti, Dell’Orco, Tripoli, Beltrame e Zanotti. Angoli 3-6.

ra dalla 28a giornata che l’Ascoli non vince­ va, conquistando per altro solo 5 punti in 6 parti­ te: un ruolino costato la per­ dita del primato in classifica a lungo detenuto. Il rocam­ bolesco 3­2 sulla Carrarese porta i bianconeri a quattro punti dalla capolista Tera­ mo, con lo scontro diretto all’ultima giornata sul cam­ po degli abruzzesi che po­ trebbe essere decisivo. No­ nostante ciò, la notizia che arriva dal Del Duca è la con­ testazione al tecnico Petro­ ne. Il coro «vattene via» scandito dalla Sud sullo 0­2 è stato ripetuto anche a vit­ toria conquistata. Un clima

Savona di lusso con la polemica Reggiana stesa

Pisa contestato ma vincente Pistoiese k.o.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Brividi Grosseto Poi dal dischetto Torromino fa 1-1

SAVONA

1

PISA

4

SAN MARINO

1

REGGIANA

0

PISTOIESE

2

GROSSETO

1

MARCATORE Marconi al 10’ s.t. SAVONA (4-4-2) Rossini 7; Giorgione 6,5, Galimberti 6,5, Marconi 7, Eguelfi 7; D’Amico 6,5, Cabeccia 7, Demartis 6 (dal 45’ s.t. Ficagna s.v.), Carta 6,5; Scappini 6, Giovinco 5,5 (dal 39’ s.t. Sanna 6). (Addario, Tonon, Morosini, Bramati, Frugoli). All. Riolfo 7. REGGIANA (4-3-3) Feola 6; Andreoni 6 (dal 35’ s.t. Ricci 6), Spanò 5,5, Sabotic 6, Mignanelli 6,5; Parola 6, Vacca 5,5, Angiulli 5 (dal 14’ s.t. Petkovic 5); Giannone 6 (dal 23’ s.t. Alessi 5,5), Ruopolo 5, Siega 6. (Messina, De Giosa, Maltese, Messetti). All. Colombo 5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 5,5. NOTE paganti 704, abbonati 272, incasso di 3.790 euro. Ammoniti Mignanelli, Demartis, Giorgione, Marconi, Spanò, Sabotic e Ricci. Angoli 4-5. SAVONA La presunzione della Reggiana soccombe contro la disperazione del Savona, che conquista tre punti meritati. Gli ospiti sfiorano il vantaggio al 32’, quando un cross di Mignanelli viene deviato sul palo da Carta. Nella ripresa, al 10’, il gol decisivo che nasce da una punizione di Eguelfi, con Marconi, in area, lesto ad elevarsi e deviare di testa alle spalle di Feola. Prima della gara distribuiti volantini di contestazione al presidente Dellepiane. Riccardo Fabri 

E

LA PARTITA Ascoli sotto di due gol già alla mezzora. Al 7’ lo scambio tra Di Sabato e Brondi libera al piatto destro vincente Gherardi. Carrarese in palla e Lanni è miracoloso al 9’ su col­ po di testa di Castagnetti. Al 27’ il raddoppio ospite porta ancora la firma di Gherardi che si accentra da destra, semina il panico nell’impietrita difesa e di sinistro insacca. La contesta­ zione scuote l’Ascoli grazie so­ prattutto a un volitivo Addae che al 39’ accorcia con una bot­ ta micidiale. Nella ripresa Pe­ trone rinnega il tanto amato modulo (4­2­3­1) e in 22 mi­ nuti si gioca i tre cambi inse­ rendo Pirrone, Perez e Tripoli passando al 4­3­3. Carrarese vicina al terzo gol al 13’, ma Addae e Lanni neutralizzano il contropiede di Belcastro che 3’ dopo si fa espellere per somma di ammonizioni. Il finale è tut­ to cuore bianconero. Perez al 37’ pareggia di testa in tuffo su assist del solito Addae e al 48’ Grassi libera davanti alla porta Altinier che di sinistro firma l’incredibile 3­2. Vince l’Ascoli, il Teramo è più vicino, ma è co­ munque contestazione.

MARCATORI Mungo (Pist) al 21’, Mandorlini (Pisa) al 33’ p.t.; Floriano (Pisa) al 16’, Arrighini (Pisa) al 34’, Coulibaly (Pist) al 39’, Ricciardi (Pisa) al 46’ s.t. PISA (4-4-2) Pelagotti 6; Pellegrini 5,5, Lisuzzo 5,5, Sini 5,5, Costa 6; Frediani 6(dal 16’ s.t. Ricciardi 6,5), Misuraca 6, Mandorlini 6,5, Floriano 6,5 (dal 31’ s.t. Finocchio 6,5); Arma 5,5, Arrighini 6,5 (dal 36’ s.t. Beretta 6). (Adornato, Samba, Caponi, Lucarelli). All. Amoroso 6,5. PISTOIESE (5-4-1) M. Ricci I 5; Vassallo 5, Piana 6, Di Bari 5, Falasco 5,5, Frascatore 6; Falzerano 6, Mungo 6, M. Ricci II 5,5 (dal 42’ s.t. Romeo s.v.), Piscitella 5 (25’ s.t. Anastasi 6); Coulibaly 6,5. (Olczak, Narciso, Bortoletti, Martignago, Provenzano). All. Sottili 6. ARBITRO Cifelli di Bari 5,5. NOTE paganti 1.460, abbonati 2.971, incasso di 28.438 euro. Espulso Di Bari al 43’ p.t.; ammoniti Di Bari, Frascatore, Falasco, Coulibaly e Misuraca. Angoli 6-6. PISA Dopo due mesi il Pisa torna alla vittoria in casa contro una Pistoiese di nuovo in zona playout. Primo tempo equilibrato, poi sull’1-1 Di Bari si fa espellere ed è la svolta: nella ripresa infatti il Pisa (ancora pesantemente contestato) allunga con Floriano (errore di Vassallo) e Arrighini. Sottili passa al 4-1-4, accorcia con Coulibaly, ci crede ma è punito da Ricciardi. Alessio Carli 

MARCATORI Bationo (SM) al 7’, Torromino (G) su rigore al 31’ s.t. SAN MARINO (4-2-3-1) Secco 4,5; Benassi 5, Fogacci 6, Cammaroto 6, Bregliano 6; Diawara 5,5, Cuffa 6; Bationo 6,5, Sensi 6,5 (dal 45’ s.t. Varone s.v.), Baldazzi 5,5 (dal 1’ s.t. La Mantia 5,5); Musetti 6 (dal 36’ s.t. Ferrero s.v.). (Vivan, Paolini, Palazzi, Bangal). All. D’Adderio 6. GROSSETO (5-3-2) Baiocco 6,5; Formiconi 6, Biraschi 5,5, Ferraro 6 (dal 29’ s.t. Pichlmann s.v.), Paparusso 6,5, Legittimo 6; Onescu 6, Verna 5,5, Gambino 6 (dal 19’ s.t. Lugo 6); Torromino 6,5, Fofana 6,5. (Mangiapelo, Burzigotti, Boron, Albertini, Okosun). All. Silva 6. ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 5,5. NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Benassi al 30’ s.t.; ammonito Onescu. Angoli 6-5. SAN MARINO Un rigore di Torromino regala un prezioso pari al Grosseto, a D’Adderio il punto targato Bationo serve per lasciare l’ultimo posto, ma è una occasione sprecata. Dopo un primo tempo di marca ospite (tre chance per Fofana, compreso un gol annullato per fuorigioco), i biancazzurri passano, ma un’errata uscita di Secco (che avrebbe voluto il fallo), costringe Benassi ad atterrare Torromino, che poi lo batte dagli 11 metri per il pareggio finale. Giorgia Bertozzi 


LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

campionato non se lo merita. Ma ogni anno è la stessa storia, nessuno vi pone rimedio e andiamo avanti così, tra i mille dubbi dei tifosi. Guardiamo piuttosto a quella che oggi sarebbe la griglia dei playoff: Benevento­Novara, Ascoli (stessi punti del Pavia, ma miglior differenza reti)­Matera, Pavia­Reggiana e Juve Stabia­Alessandria. Sono quindi spareggi veri, senza sfide tra squadre dello stesso girone come nelle settimane precedenti. Se sarà così anche alla fine, avremo una vera royal rumble in stile wrestling. La differenza è che qui non si finge, ma si combatte davvero. E per un posto solo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prato, che colpo Teramo stoppato e festa rimandata PRATO

1

TERAMO

0

MARCATORE Urso al 36’ p.t. PRATO (4-3-1-2) Gazzoli 6,5; Rinaldi 6,5, Sorbo 7, Dametto 7, Bandini 6 (dal 30’ p.t. Romanò 6,5; dal 42’ s.t. Matteo s.v.); Cavagna 7, Urso 7,5, Grifoni 6; Fanucchi 7; Rubino 6,5, Bocalon 6,5. (Ivusic, Rickler, Tassi, Santini, Gabbianelli). All. Esposito 7. TERAMO (3-5-2) Tonti 6; Caidi 6, Speranza 6, Perrotta 5,5: Scipioni 6 (dal 42’ s.t. Bucchi s.v.), Di Paolantonio 6, Amodio 5,5, Cenciarelli 5,5 (dal 15’ s.t. Fiore 5), Di Matteo 5,5 (dal 32’ s.t. Petrella s.v.); Donnarumma 5,5, Lapadula 5. (Narduzzo, Diakite, Brugaletta, Masullo). All. Vivarini 5. ARBITRO Martinelli di Roma 6,5. NOTE spettatori 1.400 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso il tecnico Vivarini al 38’ p.t.; ammoniti Rinaldi, Cavagna, Romanò, Fanucchi, Fiore e Caidi. Angoli 8-5. PRATO Il Teramo cade dopo 24 turni senza sconfitte, una corsa che gli aveva permesso di avere a Prato un match ball per la promozione in B. Ma un Prato tutto cuore e lucidità, spietato con le grandi (qui andò k.o. anche l’Ascoli), lo imbriglia. Il Teramo è nervoso (Vivarini espulso), la difesa è tenuta sotto scacco da Rubino e Bocalon. Ne approfittano Cavagna che chiama Tonti alla gran parata, e Urso che segna in diagonale. Piero Ceccatelli 

CLASSIFICA SQUADRE

TERAMO ASCOLI REGGIANA SPAL PISA L'AQUILA ANCONA PONTEDERA LUCCHESE TUTTOCUOIO CARRARESE GUBBIO SANTARCANGELO GROSSETO (-1) PRATO FORLI' PISTOIESE SAVONA (-2) SAN MARINO PRO PIACENZA (-8)

1

SANTARCANGELO

1

MARCATORI Guidone (S) su rigore al 42’ p.t.; Loviso (G) su rigore al 30’ s.t. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli 7,5; Luciani 6, Manganelli 6, Galuppo 6,5, D’Anna 5,5; Guerri 7, Loviso 6,5, Casiraghi 6; Mancosu 6 (dal 20’ s.t. Cais 6), Regolanti 5,5, Tutino 5,5 (dal 38’ s.t. Vettraino s.v.). (Citti, Rosato, Lasicki, Esposito, Castelletto). All. Acori 6. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 7; Traorè 5,5, Olivi 6, Capitanio 5,5, Rossi 6; Obeng 6,5, Taugourdeau 5,5 (dal 43’ s.t. Possenti 6), Bisoli 6; Berardino 6 (dal 20’ s.t. Graziani 6); Falconieri 6 (dal 34’ s.t. Radoi s.v.), Guidone 7. (Lombardi, Ballardini, Cola, De Respinis). All. Cuttone 6. ARBITRO Lanza di Nichelino 5,5. NOTE spettatori 1.100 circa; abbonati 721, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Galuppo, Traore, Tutino, Regolanti e Taugourdeau. Angoli 6-6. GUBBIO (Pg) Loviso alla mezzora della ripresa segna su rigore il suo 12° gol stagionale e riacciuffa il Santarcangelo, che era andato in vantaggio al 42’ del primo tempo con Guidone (9 reti per lui), sempre dagli 11 metri, e tiene in corsa il Gubbio che vuole evitare i playout. Sugli scudi Iannarilli con tre interventi straordinari su Berardino, Obeng e Guidone, ma era stato il collega Nardi in apertura a salvare su Casiraghi. Euro Grilli 

68 64 59 55 55 54 53 48 47 47 41 40 40 40 40 39 39 36 30 30

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35

19 17 16 16 15 14 13 12 12 12 8 9 9 9 8 10 10 10 7 10

11 13 11 7 10 12 14 12 11 11 17 13 13 14 16 9 9 8 9 8

5 5 8 12 10 9 8 11 12 12 10 13 13 12 11 16 16 17 19 17

56 55 47 41 40 40 42 40 41 40 44 41 31 39 39 34 39 34 35 31

30 33 27 29 28 32 35 35 39 54 43 45 35 38 46 50 57 53 51 49

BENEVENTO, SI CAMBIA: VIA BRINI C’È LA COPPIA

O

reste Vigorito si conferma mangia­ allenatori: con l’esonero di Fabio Brini salgono a quota otto i tecnici esonerati dal vulcanico presidente del Benevento negli ultimi cinque anni. Il club ha sondato il terreno per Delio Rossi, che ha però declinato la proposta. Per

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI ASCOLI-CARRARESE GUBBIO-SANTARCANGELO L'AQUILA-FORLI' LUCCHESE-ANCONA PISA-PISTOIESE PONTEDERA-PRO PIACENZA PRATO-TERAMO SAN MARINO-GROSSETO SAVONA-REGGIANA SPAL-TUTTOCUOIO

3-2 1-1 0-2 0-2 4-2 2-1 1-0 1-1 1-0 3-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 26 APRILE (ore 15) ANCONA-PISA CARRARESE-SPAL FORLI’-SAVONA GROSSETO-PRATO PISTOIESE-GUBBIO PRO PIACENZA-L’AQUILA REGGIANA-SAN MARINO SANTARCANGELO-ASCOLI TERAMO-PONTEDERA TUTTOCUOIO-LUCCHESE

(1-2) (2-0) (1-2) (1-1) (1-1) (1-0) (4-5) (0-2) (4-2) (0-0)

MARCATORI 20 RETI Donnarumma (4, Teramo). 18 RETI Lapadula (2, Teramo). 17 RETI Cellini (6, Carrarese). 15 RETI Altinier (3, Ascoli); Arma (5, Pisa); Bocalon (2, Prato). 13 RETI Torromino (3, Grosseto); Ruopolo (Reggiana). 12 RETI Loviso (5, Gubbio); Forte (3, Lucchese; 2 nel Forli’). 11 RETI Perez (2, Ascoli). 10 RETI Grassi (Ascoli; 8 con 1 rigore nel Pontedera); Docente (2, Forli’); Colombo (3, Tuttocuoio). 9 RETI Merini (Carrarese); Melandri (Forli’); Pichlmann (1, Grosseto); Sandomenico (L’Aquila); Fanucchi (1, Prato); Guidone (1, Santarcangelo); Scappini (3, Savona); Zigoni (3, Spal). 8 RETI Regolanti (Gubbio); Lo Sicco (Lucchese); Matteassi (Pro Piacenza); Fioretti (3, Spal). 7 RETI Tavares (2, Ancona); Pacilli (1, L’Aquila); Alessandro (3, Pro Piacenza); Finotto (Spal).

Tra Gubbio e Santarcangelo pari con 2 rigori GUBBIO

PT

LA SVOLTA di NICOLÒ SCHIRA

REGOLAMENTO SALGONO IN 4: UNA AI PLAYOFF SCENDONO IN 9: SEI AI PLAYOUT Ecco il regolamento della nuova Lega Pro unica, che prevede quattro promozioni in Serie B (con una nuova formula dei playoff) e nove retrocessioni in Serie D. 

PROMOZIONI Salgono in Serie B le prime di ciascun girone. Le seconde e le terze più le due migliori quarte (si guardano i punti conquistati, poi la differenza reti, o il maggior numero di reti segnate, ecc...) accedono ai playoff, nei quali (il primo turno sarà a gara unica) la miglior seconda riceve la peggior quarta, la seconda miglior seconda riceve l’altra quarta, la peggior seconda riceve la peggior terza, la miglior terza riceve la seconda delle terze. In caso di parità si va a supplementari e poi eventualmente ai calci di rigore. Poi ci sono le semifinali e le finali con andata (in casa delle peggio classificate) e ritorno: anche qui in caso di parità supplementari e rigori. RETROCESSIONI Scendono in Serie D le ultime classificate di ogni girone. Ai playout vanno 16a, 17a, 18a e 19a di ogni girone con la seguente formula: 19a contro 16a, 18a contro 17a. Sono partite di andata e ritorno: in caso di parità di punteggio si salva la squadra meglio classificata in campionato.

Fabio Brini, 57 anni LAPRESSE

la successione si va verso la soluzione interna, con la promozione di Emanuel Landaida (tra l’altro genero di Vigorito) dalla Berretti: essendo sprovvisto di patentino, verrebbe affiancato in panchina da Daniele Cinelli (o da Giovanni Ignoffo). A Benevento la fiducia nei confronti di Brini era

venuta a mancare nelle ultime settimane. Il tonfo di sabato a Matera ha fatto calare il sipario sulla avventura a Benevento dell’esperto allenatore, che la stagione scorsa subentrò a Carboni. A Brini viene imputato un calo atletico della squadra nel ritorno, nel quale è precipitata a ­5 dalla capolista Salernitana dopo aver avuto, a gennaio, altrettanti punti di vantaggio. Il tecnico di Porto Sant’Elpidio è stato anche accusato per essersi intestardito troppo su unico modulo, il 4­4­2, non valorizzando così appieno gli elementi presenti nella rosa. Ora tocca a Landaida­ Cinelli. Un tandem per blindare il secondo posto e provare a dare l’ennesimo assalto alla Serie B tramite i playoff. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIRONE C

Il derby va al Lecce Doumbia decisivo dopo troppi errori 1L’attaccante stende il Foggia nel recupero La squadra di Bollini torna a vedere i playoff LECCE

1

FOGGIA

0

MARCATORE Doumbia al 48’ s.t. LECCE (4-3-3) Scuffia 6,5; Beduschi 6, Diniz 7, Abruzzese 6, Lopez 6; Salvi 6 (dal 24’ p.t. Sacilotto 6), Papini 6,5, Bogliacino 6,5 (dal 17’ s.t. Embalo 6); Mannini 7 (dal 36’ s.t. Herrera s.v.), Doumbia 6, Lepore 5,5. (Chironi, Di Chiara, Gustavo, Miccoli). All. Bollini 6,5. FOGGIA (4-3-3) Narciso 7,5; Bencivenga 5,5, Lojacono 6, Potenza 5, Agostinone 6; Agnelli 5,5, Quinto 6 (dal 38’ s.t. Sicurella s.v.), Minotti 5,5 (dal 20’ s.t. Leonetti 6); Cavallaro 6, Maza 6,5, Barraco 5 (dall’11’ s.t. Iemmello 6). (Micale, D’Angelo, Grea, D’Allocco). All. De Zerbi 5,5. ARBITRO Serra di Torino 6. NOTE paganti 2.260, abbonati 2.228, incasso di 32.024 euro. Ammoniti Papini, Embalo, Leonetti e Abruzzese. Angoli 9-6.

La Casertana torna a sorridere Poco Catanzaro

Marco Errico LECCE

U

n guizzo di Doumbia al­ l’ultimo respiro tiene in corsa il Lecce e condan­ na un Foggia troppo rinuncia­ tario. Il franco­maliano decide il derby, correggendo sotto porta una conclusione di Em­ balo destinata a fondo campo, dopo aver letteralmente divo­ rato due clamorose occasioni. Vittoria comunque meritata per i salentini, che hanno crea­ to almeno 10 nitide palle­gol. LECCE SPRECONE Dopo 20’ si accende il Lecce e per due volte Doumbia (innescato prima da Papini e poi al 35’ da Bogliaci­ no) si invola ma spara addosso al portiere in uscita. C’è spazio anche per una conclusione

Savoia gol al 90’ Reggina, cambio: tocca a Tedesco

GUIZZO DECISIVO A inizio ri­ presa il Foggia sembra più reat­ tivo. De Zerbi gioca la carta Iemmello, sceso in campo solo grazie a un’infiltrazione. Arri­ va il primo tiro del Foggia (Bencivenga al 4’), poi però il Lecce torna padrone del cam­ po e comincia il festival degli errori, che in casa giallorossa amplifica i rimpianti per l’as­ senza di Moscardelli (squalifi­ cato). Ci provano Mannini al 6’ (salva Agostinone sulla linea di porta), Lepore al 9’ (solo in area, si fa soffiare il pallone da Narciso), Embalo al 36’ (con­ clusione ciccata da mezzo me­ tro). In mezzo c’è spazio anche per un gol di Abruzzese annul­ lato per fuorigioco (34’). Da re­ gistrare anche un paio di fiam­ mate del Foggia: palo colpito su punizione da Maza (13’) e gran parata di Scuffia (38’), che evita la beffa con un inter­ vento su colpo di testa di Caval­ laro. In pieno recupero arriva il guizzo di Doumbia, che riscat­ ta gli errori del primo tempo ed allunga le speranze del Lecce.

2

REGGINA

2

BARLETTA

3

1

SAVOIA

2

VIGOR LAMEZIA

3

CASERTA Dopo due pareggi e due sconfitte la Casertana batte il Catanzaro e rivede i playoff: mercoledì c’è il recupero a Martina Franca. Dopo due occasioni sbagliate, arriva il primo gol con Cisse su cross di Mancosu. Raddoppio al 27’ con un bel colpo di testa in tuffo di Kolawole. Rajcic e Mancino sprecano il tris e nella ripresa il Catanzaro segna su rigore con Razzitti, poi Russotto ci prova al 43’, ma il tiro è debole. Lucio Bernardo

REGGIO CALABRIA La Reggina stecca ancora nella sua prima gara da retrocessa, in attesa del ricorso dopo il -12, ma cambia tecnico: via Alberti, promosso Tedesco dalla Berretti. Nella sfida col Savoia, pure nei guai economici, i tifosi hanno contestato Foti. I gol: Di Piazza batte di testa Belardi su angolo, pareggia Viola su assist di Insigne, poi Reggina avanti su rigore (Viola steso da Checcucci) di Di Michele e pari finale con Scarpa. Lorenzo Vitto

SQUADRE

SALERNITANA BENEVENTO JUVE STABIA MATERA LECCE CASERTANA FOGGIA (-1) CATANZARO COSENZA VIGOR LAMEZIA MELFI (-2) BARLETTA (-6) MARTINA LUPA ROMA PAGANESE MESSINA ISCHIA (-1) AVERSA NORMANNA (-1) SAVOIA (-4) REGGINA (-16)

PT

76 71 66 63 60 59 57 49 43 43 42 41 37 37 35 30 30 28 25 11

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

35 35 35 35 35 34 35 35 35 35 35 35 34 35 35 35 35 35 35 35

23 20 18 18 18 17 15 13 9 9 10 12 9 8 8 5 6 6 6 6

7 11 12 9 6 8 13 10 16 16 14 11 10 13 11 15 13 11 11 9

5 4 5 8 11 9 7 12 10 10 11 12 15 14 16 15 16 18 18 20

50 52 52 52 44 49 56 41 34 38 37 34 33 36 29 32 28 33 32 26

25 27 32 36 30 31 34 39 34 40 39 35 36 54 41 50 50 49 51 55

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

RISULTATI BARLETTA-VIGOR LAMEZIA CASERTANA-CATANZARO COSENZA-MARTINA JUVE STABIA-SALERNITANA LECCE-FOGGIA LUPA ROMA-MELFI MATERA-BENEVENTO MESSINA-ISCHIA PAGANESE-AVERSA NORMANNA REGGINA-SAVOIA

3-3 2-1 0-0 1-0 1-0 0-0 2-1 1-1 0-1 2-2

PROSSIMO TURNO SABATO 25 APRILE (ore 17.30) AVERSA NORMANNA-COSENZA BENEVENTO-MESSINA CATANZARO-PAGANESE FOGGIA-REGGINA ISCHIA-MATERA MARTINA-LECCE MELFI-JUVE STABIA SALERNITANA-BARLETTA SAVOIA-LUPA ROMA VIGOR LAMEZIA-CASERTANA

(0-2) (1-1) (0-1) (2-0) (0-0) (1-0) (0-2) (0-1) (2-2) (0-3)

MARCATORI 17 RETI Eusepi (4, Benevento). 16 RETI Caturano (5, Melfi). 15 RETI Caetano (4, Salernitana). 14 RETI Iemmello (Foggia); Di Carmine (3, Juve Stabia); Moscardelli (2, Lecce). 11 RETI Cisse (2, Casertana); Iannini e Madonia (1, Matera). 10 RETI De Vena (5, Aversa Normanna); Sarno (1, Foggia); Montalto (4, Martina); Corona (1, Messina); Del Sante (1, Vigor Lamezia). 9 RETI Marotta (Benevento); Calderini (3, Cosenza); Cavallaro (5, Foggia); Arcidiacono (3, Martina); Carretta (Matera; 3 nel Martina); Scarpa (5, Savoia); Montella (Vigor Lamezia). 8 RETI Ciotola (3) e Infantino (3, Ischia); Ripa (1, Juve Stabia); Insigne (Reggina). 7 RETI Fall (Barletta); Raffaello (1, Lupa Roma); Letizia (1, Matera); Negro (Salernitana); Scarsella (Vigor Lamezia).

Barletta e Vigor: pari con sei reti ma tanti sbagli

CATANZARO

MARCATORI Di Piazza (S) al 6’ pt.; Viola (R) al 16’, Di Michele (R) su rigore al 30’, Scarpa (S) al 46’ s.t. REGGINA (3-5-2) Belardi 4,5; Ungaro 5,5, Cirillo 5, Camilleri 5; Ammirati 5 (dal 42’ p.t. Balistreri 5), Salandria 6, Armellino 4,5 (10’ s.t. Masini s.v.; 27’ s.t. Di Michele 5,5), Zibert 5, Benedetti 5,5; Viola 6, Insigne 5,5. (Kovacsik, Aronica, Magri, Velardi). All. Alberti 5,5. SAVOIA (3-4-1-2) Gragnaniello 6; Riccio 6, Checcucci 5,5, Sirigu 6; Cremaschi 6, Boilini 5,5, Saric 6, Verruschi 5 (dal 33’ s.t. Partipilo s.v.); Sanseverino 6 (dal 15’ s.t. Scarpa 6,5); Leonetti 6 (dal 6’ s.t. Mercadante 6), Di Piazza 6. (D’Aquino, Giordani, Pizzutelli, Vosnakidis). All. Papagni 6. ARBITRO Baroni di Firenze 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa; abbonati 2.245, paganti e incasso n.c. Ammoniti Verruschi, Cirillo, Camilleri e Ungaro. Angoli 7-4.

CLASSIFICA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CASERTANA

MARCATORI Cisse (Cas) al 15’, Kolawole (Cas) al 27’ p.t.; Razzitti (Cat) su rigore al 26’ s.t. CASERTANA (4-2-3-1) Fumagalli 6; Idda 6, Rainone 6, Mattera 6, Bianco 6; Marano 6, Rajcic 6,5; Kolawole 6,5 (dal 38’ s.t. Cunzi 6), Mancosu 6 (dal 19’ s.t. Diakite 6), Mancino 6 (dal 23’ s.t. Tito 6); Cisse 7. (D’Agostino, D’Alterio, Carrus, Caccavallo). All. Campilongo 6. CATANZARO (4-3-3) Bindi 5,5; Calvarese 5,5 (dall’11’ s.t. Daffara 5,5), Rigione 5,5, Ghosheh 5,5, Squillace 5,5; Giampà 5,5 (dal 39’ s.t. Caputa 5,5), Giandonato 6, Zappacosta 6; Russotto 5,5, Razzitti 6, Mancuso 5,5 (dal 5’ s.t. Mounard 5,5). (Migani, D’Orsi, Orchi, Ilari). All. Sanderra 6. ARBITRO Balice di Termoli 6. NOTE spettatori 2.000 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Giandonato, Mattera e Ghosheh. Angoli 4-2. 

centrale di Lepore (33’), men­ tre al fischio finale del primo tempo il Foggia risulta non pervenuto dalle parti di Scuf­ fia: zero conclusioni verso la porta del Lecce.

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MARCATORI Venitucci (B) al 18’, De Rose (B) al 25’, Del Sante (VL) al 34’, Montella (VL) al 40’ p.t.; Scarsella (VL) al 40’, Turchetta (B) al 42’ s.t. BARLETTA (4-3-3) De Martino 5,5; Meola 5,5, Zammuto 5,5, Radi 5,5, Cortellini 5,5; Legras 5,5 (dal 1’ s.t. Giannarelli 5,5), Quadri 5,5 (dal 18’ s.t. Branzani 5,5), De Rose 6,5; Venitucci 6, Danti 5,5, Turchetta 6.(Liverani, Guarco, Kiakis, Rizzitelli, Ingretolli). All. Corda 5,5. VIGOR LAMEZIA (4-4-2) Piacenti 5; Spirito 5,5, Filosa 5,5, Di Bella 5,5, Malerba 5,5; De Giorgi 5,5 (dal 18’ s.t. Rossini 5,5), Battaglia 5,5 (dall’8’ s.t. Maglia 5,5), Scarsella 6, Voltasio 5,5; Del Sante 6 (dal 30’ s.t. Held s.v.), Montella 6. (Forte, Gattari, Kostadinovic, Catalano). All. Erra 5,5. ARBITRO Capraro di Cassino 6. NOTE paganti 294, abbonati 1.194, incasso di 5.239,17 euro. Ammoniti Giannarelli e Montella. Angoli 5-2. BARLETTA Gara da fine stagione tra due squadre senza più obiettivi. Non inganni il numero di reti, quella tra Barletta e Vigor Lamezia non è stata una bella gara. Noia fino al 18’, poi Venitucci trafigge un colpevole Piacenti. Poco dopo De Rose infila l’incrocio dalla distanza. Reagisce la Vigor che prima con Del Sante e poi con Montella pareggia. La ripresa vede altri due gol e molti errori. A 5’ dal termine i calabresi fanno il sorpasso con Scarsella, ma poi diventano belle statuine e Turchetta trova il pareggio. Matteo Tabacco 

SERIE D E’ QUASI FATTA PER L’AKRAGAS E SI COMPLICA PER IL CUNEO (r.c.) Detto a parte del Padova e dopo il Rimini, è quasi fatta a 3 turni dalla fine anche per l’Akragas (I), a +9 sul Rende dopo la goleada sulla derelitta Orlandina (tris di Giuseppe Meloni), e per la Lupa Castelli (G) che resta a +8 sulla Viterbese (a segno 81 volte). Il Castiglione (B) perdeva 0-2 in casa poi ha pareggiato e allungato (+7) sul Lecco. Conferma il +6 la Maceratese (F) sul Fano, tutto invariato anche tra Fidelis Andria (H) e Taranto (-5) e tra Siena (E) e Poggibonsi (-4). Si ingarbuglia la corsa del Cuneo (A) che pareggia ad Asti e dimezza il vantaggio sul Chieri (+2), con il Sestri Levante a -3. Scendono in Eccellenza invece Mori Santo Stefano (C), Celano (F) e Terracina (G). Oltre a Meloni, ha fatto tripletta anche Mauricio Villa (Budoni) che sale a 21 reti come il compagno Mario Fontanella. Da domenica tutte le gare in contemporanea, tranne gli anticipi tv e le trasferte a mezzo aereo. Intanto hanno vinto 25 mila euro a testa le squadre più giovani del torneo: Argentina, Olginatese, Montebelluna (per il terzo anno consecutivo), Rimini, Sansepolcro, Aprilia, Manfredonia, Leonfortese e, in caso di salvezza, Amiternina. 

I risultati e le classifiche li potete trovare sul sito www.gazzetta.it. 


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Formula 1 R GP Bahrain

L'ANALISI di PINO ALLIEVI

UNA GARA DI QUELLE CHE LA GENTE CHIEDEVA

U

na gara bellissima, di quelle che la gente chiedeva da tempo. Con sorpassi, duelli, prodezze e tanti errori. Nella quale, alla fine, tutti hanno corso per favorire Hamilton, regalandogli la vittoria. Lo ha fatto la Mercedes, lo ha fatto Raikkonen che si è piazzato 2°, lo ha fatto la Ferrari. Ma Hamilton ci ha messo tanto di suo, perché un pilota che vince 8 delle ultime 10 gare ha qualità fuori dal comune. Lewis le sta mostrando oggi più che in passato, perché non sbaglia più e i nervi sono sempre sotto controllo. Poi la velocità: quattro pole position nelle prime quattro gare del 2015 non hanno bisogno di commenti. La Mercedes gli ha agevolato la vita non solo come macchina ma anche come strategie, anticipandogli l’ultimo pit stop e danneggiando Rosberg. La leadership ha concesso a Hamilton il vantaggio di dettare l’andatura e accumulare un vantaggio non enorme ma rassicurante, che negli ultimi giri gli ha permesso di gestire il calo dei freni. Se di freni si è trattato, perché quando un pilota – come ha fatto Lewis all’ultimo giro – fa ondeggiare la macchina, di solito è per la benzina che scarseggia… Nella saga degli errori, invece, la Mercedes ha fatto di tutto per eccellere: per due volte Rosberg, che era davanti a Vettel, al momento dei pit stop si è ritrovato dietro. Da qui le rimonte di Nico con uno sforzo supplementare per i freni, che lo hanno tradito quando ha tentato di contenere la rimonta di Raikkonen. Ma la Ferrari ha in qualche modo «aiutato» la Mercedes. Raikkonen è arrivato alla prima sosta (ritardata) con ben 9’’1 di distacco da Hamilton: colpa sua o del team? Quando ha montato le Pirelli medie è andato fortissimo, salvo poi cedere manciate di secondi alla fine dello stint, perdendo 7’’ in 5 giri. Fosse stato fermato 2 passaggi prima, si sarebbe ritrovato nella scia di Hamilton nell’imminenza dell’arrivo, pronto al sorpasso o a spingere il rivale all’errore, complici i freni (?) in crisi di Lewis. Così è rimasta l’amarezza per un successo a portata di mano che non si è stati capaci di afferrare. È un discorso col senno di poi. Con la logica, al contrario, la Ferrari ha pensato che le gomme soft non avrebbero permesso all’ottimo Kimi di resistere per 19 giri a un’andatura sempre al limite. Non c’è controprova. Ma il sospetto rimane, surrogato dai mancati sorrisi di Raikkonen all’arrivo e sul podio.

Hamilton è il re del deserto Rimontona alla Raikkonen 1Il finlandese spinto dalla strategia studiata dai box Ferrari e da un errore di Rosberg chiude 2°. Nel finale problemi ai freni per il leader del Mondiale Andrea Cremonesi INVIATO A SAKHIR (BAHRAIN)

F

esteggia Lewis Hamilton nella notte rischiarata dai fuochi d’artificio che ne suggellano il terzo successo stagionale, il secondo consecu­ tivo su questa pista e in questo campionato. Tirano un sospiro di sollievo gli uomini della Mercedes mentre sorseggiano lo champagne perché il simul­ taneo problema al brake by wire che si è manifestato su en­ trambe le macchine avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori di una doppietta man­ cata se si fosse manifestato qualche giro prima. DUBBI E la Ferrari? Il secondo posto di Kimi Raikkonen con­ ferma il trend positivo di que­ sto inizio di stagione ma lascia sul campo qualche interrogati­ vo che fatica a trovare risposta. Se Kimi è stato abilissimo a sfruttare a fondo una strategia aggressiva che consisteva nel

girare con le soffici nell’ultima parte della gara, dove sarebbe potuto arrivare Sebastian Vet­ tel se non fosse incappato nella prima domenica negativa da quando veste la tuta rossa? Avrebbe potuto mettere a ri­ schio il trionfo di Hamilton o si sarebbe dovuto arrendere al compagno di squadra, che ha ritrovato la via del podio dopo quasi due anni (Corea 2013)? STRATEGIA Il nuovo stratega, lo spagnolo Inaki Rueda, l’ave­ va studiata bene la corsa. Lui e il suo staff tra sabato e domeni­ ca si erano fatti la convinzione che seguire le mosse della Mer­ cedes forse non sarebbe stato sufficiente per battere Hamil­ ton che partiva dalla pole. E ie­ ri, constatando come le tempe­ rature si stessero abbassando costantemente, avevano spinto i piloti a usare le Pirelli medie a metà e non a fine corsa. Ci ave­ vano visto giusto, considerata la rimonta di Raikkonen. Ma ogni tanto, come ha rimarcato Maurizio Arrivabene dopo la

corsa, gli uomini sbagliano: ie­ ri è toccato a Vettel. Era il 9° gi­ ro quando il tedesco, all’inse­ guimento di Hamilton, che lo precedeva di 4”5 dopo essere scattato perentoriamente dalla pole, sbagliava la staccata in fondo al rettifilo, finendo largo e prestando il fianco all’attacco di Rosberg, che al quarto giro aveva recuperato la posizione persa alla prima curva su Raikkonen. A quel punto, il muretto è stato costretto al pia­ no B e quando al 13° giro Vettel si è fermato ai box (primo del terzetto di testa) gli sono state montate le gomme soffici anzi­ ché quelle previste, esattamen­ te come hanno poi fatto Ro­ sberg e Hamilton.

RL’inglese della Mercedes in gran forma: ha vinto 8 delle ultime 10 gare iridate

RUna staccata non perfetta al 9° giro costringe Vettel a mutare tattica: quinto

RINCORSA Come temevano i tecnici, Seb nelle stesse condi­ zioni ha faticato a tenere il rit­ mo di Lewis e Nico. A nulla è valsa la maggior rapidità dei ragazzi ai box che hanno con­ sentito al tedesco di uscire da­ vanti a Nico sia alla prima sia alla seconda sosta (avvenuta al

32° giro). Nel primo caso il fer­ rarista è stato superato in stac­ cata in fondo al rettifilo; nel se­ condo, messo sotto pressione dalla Mercedes, è finito largo all’ultima curva (esattamente come aveva fatto venerdì sera), danneggiando l’ala anteriore. I suoi sogni di gloria sono defini­ tivamente tramontati lì. Scivo­ lato al quinto posto, Vettel non è riuscito, malgrado mancasse­ ro ancora 19 giri, a mettere mai nel mirino Bottas. «Acconten­ tandosi» di precedere al tra­ guardo Ricciardo a cui è scop­ piato il motore sul rettifilo fina­ le, Grosjean, Perez, Kvyat e Massa, quest’ultimi due co­ stretti da una gara in rimonta dovuta per il russo dal guaio elettrico che lo aveva escluso subito dal Q1 e per il brasiliano da una panne sullo schiera­ mento. Appena fuori dai punti Alonso con una McLaren­Hon­ da quantomeno dignitosa (mentre Button non è riuscito neppure a partire). SORPRESA FINALE Ma mentre

IL FILM LUNGA LOTTA DELLE FRECCE, POI QUELLO SBAGLIO E LA ROSSA RINGRAZIA

PARTENZA  CHE SCATTO DI KIMI AL VIA! Hamilton e Vettel partono bene mantenendo il comando, ma meglio ancora fa Raikkonen che infila Rosberg alla prima curva e si piazza al terzo posto recuperando una posizione

16° GIRO  IL GRUPPO DI TESTA SI RICOMPATTA Hamilton esce dal pit stop mantenendo il 1° posto, Rosberg supera Vettel e il gruppo di testa si ricompatta. Poi il ferrarista perderà terreno LIVERANI

56° GIRO  NICO LARGO, LA SF15-T NE APPROFITTA Quando ormai le posizioni sembrano definite, con Hamilton seguito da Rosberg e Raikkonen, il tedesco va lungo in curva e spiana la strada al ferrarista


Formula 1 R GP Bahrain

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Kimi è rinato sotto pressione «E con qualche giro in più...»

1Risposta del ferrarista sulla strada per il rinnovo (entro Monaco?): «Se ti accontenti è finita, con più tempo potevo passare Lewis». Vettel: «Il team ha fatto un buon GP, io no» Luigi Perna INVIATO A SAKHIR

S

ARRIVO E COLPO DI... GOLF Lewis Hamilton, 30 anni, esce dall’abitacolo della Mercedes W06 ed esulta dopo la vittoria in Bahrain GETTY

Vettel arrancava dietro la Wil­ liams, l’attenzione si era ap­ punto già spostata su Raikko­ nen. Dopo essere riuscito a ge­ stire le soffici usate più a lungo di tutti (17 tornate), Kimi ha seguito il piano originario montando le medie ed è riusci­ to a tenere il passo del duo di testa, dotato di gomme soffici nuove che sulla carta dovevano essere più performanti. Al pun­ to da chiedere ai box se non fosse il caso di usare le medie ancora nell’ultimi stint. Rassi­ curato, quando al 39° giro ha avuto a sua disposizione le sof­ fici nuove ha spinto come un matto, rosicchiando giro dopo giro secondi su Rosberg (era a 23 dopo l’ultimo stop). E se il guasto ai freni ha aiutato Kimi a superare la seconda Merce­ des, ancora un paio di giri e sa­ rebbe piombato pure su Lewis. E qui sorge un altro dubbio: se Kimi non avesse accumulato 9” su Hamilton nei primi 15 giri, avrebbe davvero potuto nel fi­ nale acchiappare il suc­ cesso? «No, se avesse spinto di più avreb­ be distrutto le gomme», è la ri­ sposta di Arrivabe­ ne. Buon per Lewis dunque che con la terza vittoria conse­ cutiva consolida il primato in classifica: ha 26 punti su Rosberg e 27 su Vettel, scavalca­ to nella generale. Un vantaggio rassicurante che gli permetterebbe an­ che in caso di una battuta d’arresto a Barcellona di restare al comando. Non è poco in un campionato che resta tirato.

SONO CONTENTO PER KIMI, È UN MASTINO IN GARA A VOLTE SI PUÒ SBAGLIARE. LA PROSSIMA VOLTA SEB FARÀ MEGLIO MAURIZIO ARRIVABENE DOPO IL GP

RIVINCITA In realtà la trattati­ va potrebbe andare in porto en­ tro il GP di Montecarlo. Ma, pro­ prio adesso che è sulle spine, Raikkonen è tornato a graffiare. Non saliva sul podio dal GP di Corea 2013, quando si piazzò se­ condo con la Lotus, e dal suo ri­ torno in Ferrari l’anno scorso aveva ingoiato solo bocconi amari, prima battuto da Fernan­ do Alonso e ora da Sebastian Vettel. Ieri in Bahrain è stata la rivincita di «Iceman», che a due giri dalla fine ha superato la Merce­ des di Nico Rosberg in crisi di freni andandosi a prendere il secondo posto. Ma neppure i fuochi d’artificio che illuminavano nel dopo gara la notte di Sakhir so­ no riusciti a «scaldar­ lo». Perché Raikko­ nen, arrivato a 35 anni, ha deciso che vuole divertirsi: «Certo, è bello es­ sere tornati sul podio dopo la sfortuna e le dif­ ficoltà. Ma se ti accontenti del secondo posto è finita! Sono arrivato molto vicino a Hamilton, mi sarebbe servito qual­ che giro in più…». STILE Chi l’avrebbe detto, pen­ sando al «calimero» che tutti nel 2014 davano per bollito? Una strategia azzeccata e la sua in­ credibile capacità di gestire le gomme – soprattutto quelle me­ die a metà gara – hanno invece

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ULTIMO GIRO  RICCIARDO, CHE JELLA Il motore va k.o. a pochi metri dal traguardo ma Ricciardo riesce a chiudere la gara

arà stato l’effetto Arriva­ bene? Il diretto interessato gongola felice, potendo di­ re che Kimi Raikkonen «is back», è tornato, e che «finalmente ab­ biamo due piloti forti su cui con­ tare». Ma sotto sotto un po’ di merito se lo prende anche lui, ri­ cordando che aveva chiesto un segnale da Kimi sulla strada del rinnovo del contratto anche per il 2016 «e Iceman ha risposto di­ mostrando di essere un campio­ ne. Calma, però, a pensare che ora abbia il posto assicurato per­ ché non voglio che si addormenti e Kimi dà il meglio nei guai, per­ ciò per adesso c’è un foglio bian­ co sul tavolo e non firmeremo certo domani», avverte Arriva­ bene.

Il finlandese Kimi Raikkonen, 35 anni, iridato con la Ferrari nel 2007, in azione sul circuito di Sakhir REUTERS

messo le ali a Raikkonen. Il fin­ landese, già quarto in Malesia e in Cina, è stato finalmente sve­ glio alla prima curva, superando Rosberg all’esterno, poi ha subi­ to il ritorno della Mercedes, ma dopo il primo pit stop si è scate­ nato, girando come i primi tre che montavano pneumatici soft. E nel finale, a mescole invertite, ha riacciuffato le Mercedes. «A un certo punto Kimi non era con­ vinto e voleva cambiare. Ma noi gli abbiamo detto di continuare con la strategia concordata – ri­ vela Arrivabene –. La disciplina ha funzionato. Avevamo deciso la stessa tattica anche per Seb, ma due suoi piccoli errori ci han­ no costretto a cambiarla in cor­ sa». ONESTO Già, la delusione per il quinto posto di Vettel fa da con­ traltare alla gioia per un ritrova­ to Raikkonen, visto che il tedesco nella classifica iridata ora è die­ tro sia a Hamilton sia a Rosberg. Seb, con la consueta onestà, si prende tutte le colpe: «Bella gara

per la squadra, non per me. Non sono felice di come ho guidato. Ero contento della macchina, ma ho fatto un paio di errori decisivi (un lungo in frenata a inizio 9° giro e un’uscita sul cordolo alla fine del 35°, in cui ha danneggia­ to l’ala anteriore; ndr) che mi hanno fatto perdere la possibilità di lottare con Rosberg. Poi, nel fi­ nale, non sono mai stato abba­ stanza vicino a Bottas per supe­ rarlo. Peccato, non era giornata. Però è fantastico vedere quanto la Ferrari sia competitiva e sem­ pre più vicina alle Mercedes». MAGHI La rossa, al contrario di Seb, è stata invece impeccabile. Adattando prima della gara la propria strategia alle temperatu­ re ambientali, che erano calate rispetto a venerdì. Merito della nuova cabina di regia, in cui si è inserito anche il tattico spagnolo Inaki Rueda. «Se tutto fosse an­ dato bene, avremmo avuto due piloti sul podio – sostiene Arriva­ bene –. Non dimentichiamoci quello che ha fatto finora Seb. E’

un essere umano e può sbagliare. Apprezzo la sua sincerità. Una strategia aggressiva qui era l’uni­ co modo per provare a battere la Mercedes. E fino al mattino, pri­ ma che si alzasse il vento, spera­ vo nel colpaccio…». PACCHI NO! Forse ci ha sperato anche Raikkonen, autore fra l’al­ tro del giro più veloce: «Magari se Rosberg non mi avesse passa­ to nei primi giri, dopo che l’avevo superato io, avrei perso meno tempo. Ma, continuando così, sono certo che fra un po’ riuscire­ mo a lottare a ogni gara per la vittoria». E chissà che, assieme a questo podio, il pungolo del con­ tratto non faccia da spinta extra per Kimi. «Hamilton? Non mi ha chiamato – replica Arrivabene alle voci di mercato –. Tutti vo­ gliono guidare per la Ferrari, ma per ora noi siamo contenti dei pi­ loti. Per Barcellona aspettiamo un pacchetto di novità importan­ ti. E spero che non sia un… pac­ co». © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Monza? Icone non intoccabili» Punge Ecclestone. Idea Mugello

Quinto motore tutto il weekend La richiesta dei team alla Fia

 SAKHIR — (a.cr.) Il rinnovo contrattuale con Monza entra in una fase calda e per tenere sotto pressione l’interlocutore, Bernie Ecclestone non perde occasione per far scattare l’allarme: «Il contratto non c’è, è un po’ come è stato con la Germania – ha ribadito ieri in Bahrain -. Impossibile perdere un’icona del nostro sport? Lo dicevano anche della Francia (l’ultimo GP si è corso nel 2008; n.d.r.) e più recentemente della Germania. Abbiamo qualche

 SAHKIR — (a.cr.) L’introduzione di un quinto motore, da usare non solo nelle libere ma per l’intero fine settimana: dovrebbe essere questa la proposta avanzata dai team alla Fia che verrà discussa nel gruppo strategico di lavoro fissato per il 14 maggio prossimo. Tramontata invece la possibilità di usare il quinto esemplare solo per le libere, dal momento che sarebbe stato praticamente impossibile costringere le

buon rimpiazzo, non credete?» Anche in Italia? «Sì, certamente». Una risposta che fa balenare una ipotesi Mugello (di proprietà della Ferrari). Ecclestone ha quindi confermato lo sbarco a Baku nel 2016: «Sarà una gran gara. Problemi legati al nuovo documento sui diritti umani? Non ne vedo». Bernie ha poi gelato le speranze dei qatarioti che, dopo Motomondiale e Coppa del Mondo di calcio, ambirebbero alla F.1: «Ci sono già troppi GP in questa area».

Bernie Ecclestone, 84 anni COLOMBO

scuderie a disputare un certo numero minimo di giri il venerdì. Intanto Ecclestone, di fronte alla volontà dei team (emersa nella riunione tenuta venerdì) di voler mantenere inalterata la formula ibrida almeno sino a tutto il 2017, ha chiesto in cambio che la potenza sia portata a mille cavalli. «Abbiamo bisogno che le macchine siano più difficili da guidare - dice Bernie -. Ma i costruttori devono ovviamente ai team a un prezzo abbordabile».


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Formula 1 R GP Bahrain

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PAGELLE di ANDREA CREMONESI

Seb paga pegno, come spinge Alonso

1Piccoli errori per il tedesco della Ferrari, Kvyat non si fa travolgere dalla crisi Red Bull. Che Bottas LA STATISTICA

LEWIS HAMILTON

MERCEDES 30 ANNI

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ROSBERG È l’eroe sfortunato di una gara da urlo: tre sorpassi secchi su Vettel (2) e Raikkonen. Perde il duello finale con Kimi per colpa dei freni AFP

Trasforma la W06 in un missile: è fuga iridata Il secondo titolo lo ha reso più sicuro e, anche se la Mercedes non è più padrona del campionato come un anno fa, nelle sue mani sembra ancora un missile. Qui tramortisce gli avversari in prova con un paio di lampi (Q2 e Q3), quindi in gara si prende quel tanto di vantaggio che gli consente di gestire vettura e gomme senza problemi. Solo alla fine si prende uno spavento per colpa dei freni. Prima vera fuga del Mondiale AFP

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GLI ALTRI Perez 7 Salva la domenica della Force India; Nasr 6 Bei sorpassi ma Sauber è in ombra; Sainz e Verstappen Meno incisivi del solito, finché la Toro Rosso non li pianta in asso; Stevens 6,5 Nel GP tra le due Manor, si mette dietro Merhi (6). Maldonado 5 Tra i più inquadrati nelle retrovie: sempre nei guai; Button s.v. Non parte, vacanza. Hulkenberg 5 Gara difficile, la sua auto scivola ovunque senza aderenza

GARA

ALONSO Finisce a ridosso della zona punti con una strategia a 2 soste. Spinge quanto può una vettura ancora modesta. Si dimostra integro e motivato LAPRESSE

MONDIALE

POS PILOTA

NAZ SCUDERIA

1. HAMILTON

GB Mercedes

TEMPO/DISTACCO (PIT STOP)

1h35'05"809 (2) media 194,478 km/h 2. RAIKKONEN FIN Ferrari a 3"380 (2) 3. ROSBERG GER Mercedes a 6"033 (2) 4. BOTTAS FIN Williams-Mercedes a 42"957 (2) 5. VETTEL GER Ferrari a 43"989 (2) 6. RICCIARDO AUS Red Bull-Renault a 1'01"751 (2) 7. GROSJEAN FRA Lotus-Mercedes a 1'24"763 (2) 8. PEREZ MES Force India-Mercedes a 1 giro (2) 9. KVYAT RUS Red Bull-Renault a 1 giro (2) 10. MASSA BRA Williams-Mercedes a 1 giro (2) 11. ALONSO SPA McLaren-Honda a 1 giro (2) 12. NASR BRA Sauber-Ferrari a 1 giro (3) 13. HÜLKENBERG GER Force India-Mercedes a 1 giro (3) 14. ERICSSON SVE Sauber-Ferrari a 1 giro (3) 15. MALDONADO VEN Lotus-Mercedes a 1 giro (3) 16. STEVENS GB Manor Marussia-Ferrari a 2 giri (2) 17. MERHI SPA Manor Marussia-Ferrari a 3 giri (2)  RITIRATI: al 30° giro SAINZ (SPA/Toro Rosso-Renault)

problema meccanico; al 35° giro VERSTAPPEN (OLA/Toro Rosso-Renault) motore  NON PARTITO: BUTTON (GB/McLaren-Honda)  DISTANZA GARA: 57 giri pari a 308,238 km  GIRO PIÙ VELOCE: il 42° di RAIKKONEN in 1’36”311, media 202,294 km/h  LEADER DELLA CORSA: dal 1° al 15° giro HAMILTON; il 16° e il 17° giro RAIKKONEN; dal 18° al 33° giro HAMILTON; il 34° giro ROSBERG; dal 35° al 39° giro RAIKKONEN; dal 40° giro al traguardo HAMILTON  NOTE: 5” di penalità a SAINZ (per aver sforato il tempo massimo di schieramento in griglia) e a MALDONADO (per aver sbagliato il posizionamento in griglia)

POS NOME 1. HAMILTON 2. ROSBERG 3. VETTEL 4. RAIKKONEN 5. MASSA 6. BOTTAS 7. RICCIARDO 8. NASR 9. GROSJEAN 10. HÜLKENBERG 11. VERSTAPPEN 12. SAINZ 13. PEREZ 14. ERICSSON 15. KVYAT 16. ALONSO 17. BUTTON 18. MERHI 19. STEVENS 20.MALDONADO

NAZ GB GER GER FIN BRA FIN AUS BRA FRA GER OLA SPA MES SVE RUS SPA GB SPA GB VEN

PUNTI 93 66 65 42 31 30 19 14 12 6 6 6 5 5 4 0 0 0 0 0

AUS 25 18 15 12 8 10 6 2 1 4 -

159 107 61 23 19 12 12 11 0 0

43 15 12 8 14 2 7 -

MAL CIN BAH 18 25 25 15 18 15 25 15 10 12 12 18 8 10 1 10 8 12 1 2 8 4 6 6 6 4 4 1 2 2 -

COSTRUTTORI 1. MERCEDES 2. FERRARI 3. WILLIAMS 4. RED BULL 5. SAUBER 6. LOTUS 7. TORO ROSSO 8. FORCE INDIA 9. MCLAREN 10. MANOR MARUSSIA

8

RAIKKONEN Sente profumo di contratto e si sveglia. Fantastico con le gomme medie: merito suo se la gara resta viva. La sorte lo aiuta con Rosberg LAPRESSE

7

BOTTAS La noia di una gara solitaria svanisce quando vede Vettel alle sue spalle. Si anima subito e negli ultimi 15 giri non dà modo di essere attaccato AP

7 RICCIARDO Buon per lui che il motore lo pianti in asso sul rettifilo finale: si sarebbe disperato dopo aver artigliato un 7°posto, il massimo per questa Red Bull COLOMBO

GROSJEAN L’unica possibilità che gli concede oggi la Lotus è portare a casa qualche punticino. Assolve il compito senza troppi affanni LAPRESSE

33 37 18 3 10 -

43 27 18 2 5 6 -

40 28 13 10 6 4 -

Tris di Lewis: mai nessuno c’è riuscito 2 anni di fila Giovanni Cortinovis

L 7

KVYAT Fuori subito in Q1 per un guaio elettrico, fa una gara di rimonta non scontata con questa Red Bull. Dimostra di non essere travolto dalla crisi della scuderia GETTY

7

PEREZ Salva la domenica della Force India. Abilissimo nel conservare le gomme, chiave per la sua strategia a due soste GETTY

6 MASSA Deve partire dai box, rimonta ma un contatto con Maldonado gli complica la vita: la sua Williams diventa in breve poco guidabile. Chiude 10°: poco COLOMBO

5 VETTEL Dopo tre corse perfette, paga pegno con tanti piccoli errori: il più grave quando esce e rovina l’ala anteriore. Poi 15 giri dietro Bottas senza attaccarlo REUTERS

ZOOM SULLA CORSA

PILOTI

ARRIVO

9

CAMBI GOMME

GIRI VELOCI

Il primo dato indica la gomma di partenza. SN=soft nuove; SU=soft usate; MN=medie nuove; NC=non classificato; NP=non partito. Tra parentesi il giro della sosta. L'ultimo dato, per ogni pilota, indica il numero totale di pit stop.

POS PILOTA

HAMILTON SU SN (15) MN (33) 2 RAIKKONEN SU MN (17) SN (40) 2 ROSBERG SU SN (14) MN (34) 2 BOTTAS SU SN (14) MN (33) 2 VETTEL SU SN (13) MN (32) MN (36) 3 RICCIARDO SU SU (14) MN (35) 2 GROSJEAN SU SU (12) MN (31) 2 PEREZ SU SN (17) MN (37) 2 KVYAT SN SN (15) MN (34) 2 MASSA SU SN (10) MN (24) 2 ALONSO SU MN (13) SN (35) 2 NASR SU SN (10) SU (24) MN (41) 3 HÜLKENBERG SU SU (10) MN (25) MN (38) 3 ERICSSON SU SN (11) SU (25) MN (37) 3 MALDONADO MN SN (10) SN (24) SN (41) 3 STEVENS SN SN (19) MN (33) 2 MERHI SN SN (18) MN (34) 2 VERSTAPPEN SN MN (6) SU (30) 2 NC SAINZ SU MN (11) 1 NC BUTTON NP

PROSSIMA GARA 10 maggio - GP Spagna (Montmelò)

TEMPO

1° RAIKKONEN 1’36”311 (42°)

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19.

VETTEL ROSBERG MALDONADO HAMILTON BOTTAS NASR PEREZ ERICSSON HÜLKENBERG KVYAT RICCIARDO ALONSO MASSA GROSJEAN VERSTAPPEN SAINZ STEVENS MERHI

1’36”624 (38°) 1’37”326 (36°) 1’37”665 (43°) 1’37”857 (38°) 1’38”095 (16°) 1’38”216 (43°) 1’38”338 (39°) 1’38”422 (27°) 1’38”653 (40°) 1’38”725 (36°) 1’38”948 (53°) 1’38”992 (38°) 1’39”094 (12°) 1’39”161 (34°) 1’39”607 (32°) 1’40”651 (13°) 1’41”759 (36°) 1’42”033 (36°)

ewis Hamilton è il pri­ mo pilota nella storia della Formula 1 a vin­ cere 3 dei primi 4 GP stagio­ nali per 2 anni di fila: nel 2014 infatti aprì la stagione ritirandosi in Australia ma poi si impose in Malesia, Bahrain e Cina. Con 3 suc­ cessi stagionali e un 2° po­ sto, Lewis eguaglia il record di punti (93) di Sebastian Vettel, che nel 2011 con la Red Bull vinse in Australia, Malesia e Turchia e fu 2° in Cina. A parte Vettel, soltan­ to Alain Prost (McLaren) nel 1988 aveva ottenuto 3 vittorie e un 2° posto nei pri­ mi 4 GP dell’anno, ma incre­ dibilmente il francese non riuscì a laurearsi campione del mondo. Il titolo andò in­ fatti al compagno di squa­ dra Ayrton Senna che lo bef­ fò grazie al gioco degli scar­ ti: se infatti si fossero consi­ derati, come avviene oggi, tutti i risultati, Prost avreb­ be vinto, con un parziale di 105 a 94 punti. Invece, il re­ golamento stabilì che si conteggiassero solo i mi­ gliori 11 risultati: così Sen­ na scese a 90 beffando Prost, crollato a quota 87. IPOTECA IRIDATA Esclu­ dendo Michael Schumacher (con la Ferrari nel 2004 e con la Benetton nel 1994), Nigel Mansell (Williams 1992) e Senna (McLaren 1991) che vinsero i primi 4 GP dell’anno, sono 16 i casi di un pilota vincitore di 3 dei primi 4 GP. In 13 dei 15 precedenti chi realizzò una simile impresa ha poi vinto il Mondiale: oltre a Prost nel 1988, l’altra eccezione fu Emerson Fittipaldi (Lotus) nel 1973: pur con 3 vittorie e un 3° posto nei primi 4 GP il brasiliano fu vice iridato dietro a Jackie Stewart (Tyrrell). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Superbike R GP Olanda

Rea, il Mondiale in pugno Davies, due secondi posti 1Doppietta dell’inglese della Kawasaki che regola il ducatista e Van der Mark Paolo Gozzi ASSEN (OLANDA)

L’

inarrestabile Jonathan Rea sbanca Assen per la 7A volta e va in fuga nel

Mondiale. La prima vittoria è stata un capolavoro di classe e lucidità, sempre davanti con record spezzagambe al penulti­ mo giro di una sfida condizio­ nata dal freddo e dal degrado delle gomme. Poi ha completa­ to l’opera fulminando il compa­ gno Tom Sykes e l’indomito du­ catista Chaz Davies con speri­ colati sorpassi nel punto più ve­ loce. Neanche ad un terzo del cammino la Superbike è ormai ai piedi del 28enne nordirlan­ dese: 6 vittorie e due secondi posti in 8 gare, 50 punti (un gran premio) di vantaggio sul­

l’Aprilia campione in carica due volte 4a con un Leon Ha­ slam che fa quello che può. ROSSA IN CRESCITA La Kawa­ saki ha tenuto a distanza una Ducati in crescita esponenzia­ le. Con un doppio secondo po­ sto che vale il 500° podio Chaz Davies ha dato seguito al suc­ cesso di sette giorni prima in Spagna. Ma neanche l’azzardo della gomma più soffice è ba­ stato per ribaltare il pronosti­ co. La vittoria era alla sua por­ tata, ma in vista del traguardo Rea ha alzato il ritmo. All’ora di

pranzo, con l’asfalto più caldo, Jonathan ha montato la stessa soffice del ducatista ed è rima­ sto tranquillo in mezzo al quin­ tetto di scatenati. Poi ci ha dato dentro e per Davies e gli altri non c’è stato niente da fare. La supremazia era evidente fin dalle prove ma Rea non ha mortificato lo show di due sfide che hanno esaltato l’astro na­ scente Michael van der Mark, due volte terzo e primo olande­ se sul podio in Superbike. L’iri­ dato Supersport (medie cilin­ drate) ha fatto impazzire i 55.724 spettatori sbarazzan­ dosi di Tom Sykes. In gara­2 è entrato durissimo su Haslam infilato nel veloce e costretto al fuoripista nell’ultima chicane. In ospedale Nico Terol (Ducati) per commozione cerebrale e frattura del braccio destro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RISULTATI

Jonathan Rea, 28 anni, leader del Mondiale con la Kawasaki IPP

Così il GP Olanda, 4a gara (su 13) del Mondiale Sbk ad Assen (4.542 m). Gara-1 (21 giri, 95,382 km): 1.Rea (GBKawasaki) in 33’48”898 media 169,242 km/h; 2 Davies (GB-Ducati) a 1”098; 3. Van der Mark (Ola-Honda) a 4”140; 4. Haslam (GB-Aprilia) a 4”517; 5. Sykes (GB-Kawasaki) a 5”140; 6. Torres (SpaAprilia) a 11”007; 7. Fores (Spa-Ducati) a 15”029; 8. Guintoli (Fra-Honda) a 17”718; 9. Terol (Spa-Ducati) a 22”706; 10. Camier (GB-MV Agusta) a 22”867. Gara2 (21 giri): Rea in 33’51”013 (169,066 km/h); 2. Davies a 0”439; 3. Van der Mark a 2”831; 4. Haslam a 2”992; 5. Sykes a 6”508; 6. Torres a 7”092; 7. Guintoli a 11”190; 8. Fores a 15”636; 9. Lowes A. (GB-Suzuki) a 16”402; 10. Camier a 16”402. Mondiale: 1.Rea 190 punti; 2. Haslam 140; 3. Davies 123. Costruttori: 1. Kawasaki 190 punti; 2. Aprilia 140; 3. Ducati 135; 4. Honda 90; 5. Suzuki 51; 6. MV Agusta 33; 7. Bmw 21; 8. EBR 4. Prossima gara: 10 maggio Imola (Ita)


Formula 1 R GP Bahrain

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Erano davvero vicini Quanto mi sono divertito»

1Hamilton racconta così il duello Rosberg-Vettel dagli specchietti

«Non mi importa chi batto, io voglio vincere». Nico: «Avevo i freni k.o.» Luigi Perna INVIATO A SAKHIR

L’

unico spavento? Quando ha visto piombare nei suoi specchietti una Fer­ rari e una Mercedes che faceva­ no scintille a 340 all’ora, con Rosberg che infilava Vettel in fondo al rettilineo. «Ho pensa­ to: mio dio sono davvero vicini! E’ stato divertente». Per emozio­ nare Lewis Hamilton ci voleva un po’ d’azione, in mezzo a un dominio soporifero durato di fatto dal primo all’ultimo giro. Niente e nessuno l’ha impensie­ rito. Mentre Nico faceva il wre­ stling lì dietro contro le Ferrari, lui con l’altra Mercedes andava a spasso come se passeggiasse. Quattro pole su altrettante gare e tre vittorie parlano da sole. Se non ci fosse stato il miracolo di Seb e della rossa in Malesia, quello di Hamilton sarebbe sta­ to uno strike. Umori diversi nella coppia Mercedes: la gioia di Lewis Hamilton, 30 anni, e il disappunto di Nico Rosberg, 29 COLOMBO

ASTICELLA Forse ha ragione chi dice che non è Rosberg a es­ sere calato rispetto a un anno fa, quando la sfida fratricida in ca­ sa Mercedes era il solo motivo di interesse del campionato, ma semmai è stato Lewis ad alzare l’asticella. Il secondo titolo Mondiale deve avergli fatto questo effetto. L’Hamilton a sprazzi nervoso e vulnerabile

del 2014 ha lasciato il posto a un «Mister Perfect» che non sente la pressione e fa zero sbagli. Neppure un Kimi Raikkonen in rimonta nel finale e i freni che si erano surriscaldati, l’hanno pre­ occupato: «Vincere è vincere, non importa chi batti. Cerco di battere tutti. Ovviamente è bel­ lo aver lottato con le Ferrari. Ci

hanno reso la vita dura ed era difficile tenerli dietro gestendo le gomme e i freni. Ma ho avuto sempre la situazione sotto con­ trollo e mi restava ancora del margine, se fosse servito». CONTRO I ROSSI Beh, a sentirlo viene da mettersi l’anima in pa­ ce. E il compagno­rivale Ro­

RIl tedesco: «Non possiamo essere felici al 100%: puntiamo pure al Costruttori»

sberg corre questo rischio. Dopo le prove il biondino tedesco sembrava scioccato per il fatto di trovarsi davanti Hamilton e anche la rossa di Vettel. Ieri ha risposto con la rabbia e l’orgo­ glio, attaccando dal primo giro e superando a più riprese le Fer­ rari con cattiveria, grazie al van­ taggio di potenza massima che ancora conserva la power unit Mercedes. «La macchina anda­ va in modo fantastico – raccon­ ta Rosberg –. All’inizio ho perso la terza posizione a favore di Ki­ mi, ma poi ho superato sia lui sia Seb. Bello sorpassare i rossi, è stato un duello eccitante. Dopo il secondo pit stop, mi sono ri­ trovato ancora dietro a Vettel e ho dovuto ripassarlo. A quel punto ho cercato di raggiungere Lewis, ma ero troppo lontano e il passo molto simile». RABBIA Peccato che tutto que­ sto affanno non sia servito, per­ ché alla fine Rosberg si è ritrova­ to di nuovo dietro ai una Ferrari, quella di Raikkonen, complice un lungo in fondo al rettilineo a due giri dalla fine, causato dai freni. La Mercedes, per ovviare, a chiesto sia a lui sia a Hamilton di passare negli ultimi giri dalla frenata elettronica (brake by wire) a quella tradizionale. Ma per Nico… non ha funzionato. «Ho tribolato tutta la gara e in quel momento li ho persi, perciò Kimi è passato. Mi dà molto fa­ stidio avere perso il secondo po­ sto così». E’ un altro colpo al mo­ rale. E Hamilton quasi sembra non volere infierire, quando di­ ce: «Non possiamo essere felici al 100%, perché puntiamo sia al titolo piloti sia al Costruttori, e quindi sarebbe stato meglio fini­ re 1° e 2°. Penso che la Mercedes al momento sia ancora la miglio­ re macchina. Ma dobbiamo con­ tinuare a spingere, perché la Ferrari sta facendo di tutto per raggiungerci». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TACCUINO MONDIALE CROSS

Vince Nagl, Cairoli 2°  (m.z.) Con un 1° e un 2° posto a Pietramurata (Tn) nel GP del Trentino, Tony Cairoli è 2° dietro Max Nagl (Husqvarna), 2° e 1° nelle due manche. I due con 47 punti sono a un punto da Desalle (Suzuki), 3°. Caduta in gara-2 per Villopoto (Kawasaki), 8° Guarneri (TM), 9° Philippaerts (Yamaha). In MX2 vince lo sloveno Gajser (Honda).

MONDIALE ENDURANCE

Suzuki 1a a Le Mans  La Suzuki GSX-R 1000 del team Sert (Philippe, Delhalle e Masson) ha vinto la 24 Ore di Le Mans, 1a tappa iridata.

GP2 IN BAHRAIN

Bravo Haryanto  (an.gat.) Rio Haryanto ha vinto gara-2 della GP2 in Bahrain su Stoffel Vandoorne (Art) e Nathanel Berton. Solo 20° Raffaele Marciello.

MONDIALE TURISMO

Strapotere Citroën  (an.gat.) Trionfo Citroën a Marrakech, 2a prova del Wtcc. Lopez, ha vinto gara-1 su Ma e Loeb. In gara-2 Yvan Muller su Loeb e Lopez. Tarquini doppio 7°, D’Aste 9° e 8°.

F.4 FRANCESE

Alesi fa bis  Seconda vittoria per Giuliano Alesi, che sotto la pioggia conquista gara-3 a Nimes-Lédenon e si porta in testa alla F.4 francese.


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Ciclismo R La 50a edizione della classica olandese

IL VIDEO SU GAZZETTA.IT L’INCUBO CONTINUA DOPO FIANDRE-ROUBAIX

Kwiatkowski decolla Ma che paura per l’auto 1Amstel E’ in testa al gruppo quando un veicolo va contromano Poi centra la prima in maglia iridata: come Merckx, Raas e Hinault

IERI: AMSTEL GOLD RACE  IL RISCHIO A 53 KM DAL TRAGUARDO Un’auto contromano rispetto al senso della gara: accosta a sinistra con il gruppo passato a fianco. Nel cerchio Kwiatkowski IPP DALLA TV

Volata regale: Michal Kwiatkowski, 24 anni, è il primo polacco a vincere BETTINI

DOMENICA 5 APRILE: FIANDRE  SERGENT INVESTITO Il Giro delle Fiandre, a Pasqua, piomba nel caos: Sergent investito dal cambio-ruote, un altro tamponamento poi fa cadere Chavanel

QUATTRO MOSSE «Kwiato» ha costruito il trion­ fo in quattro mosse, negli ultimi 2.500 metri. An­ che i sassi sapevano che decisivo sarebbe stato il quarto e ultimo passaggio sul Cauberg. Curva a sinistra, primi metri di salita e il belga Hermans parte a molla per Gilbert. Infatti, pochi secondi e il vallone della Bmc esce a catapulta. Ma i tempi d’oro sono passati, Gilbert non ha più l’esplosivi­ tà e la resistenza alla velocità del 2012. Mat­ thews però compie l’errore fatale di seguirlo, i suoi muscoli vanno in acido. A metà Cauberg si muove Kwiatkowski. Ma non «a tutta», per non intossicarsi: solo per tenere a tiro i due di testa. Poi lascia passare Valverde, che sembra avere la pedalata migliore di tutti. Ma anche lui è troppo veloce. Il polacco allora si guarda dietro, lascia

passare Giampaolo Caruso e si accoda. Poco pri­ pressione da parte del team. Sono io stesso che ma dell’ultimo chilometro, gruppo compatto e me la faccio quando sono in gara. Sempre». «Kwiato» in posizione di controllo. Ai 30 metri ha ancora 13 corridori davanti, ma il vento è alle GENI Pensare che nel dna ciclistico di questo ta­ spalle. Quando si lancia a centro strada, vola leg­ lento ci sono geni italiani. Nel 2007, da juniores gero. Gli avversari restano abbagliati dalla bel­ vince l’Europeo, e l’anno dopo, nella stessa cate­ lezza di questo arcobaleno. «Obiettivo centrato. goria, sono suoi i titoli Europeo e Mondiale a È la prima vittoria in maglia iridata (alla Pargi­ crono. A Beppe Martinelli, l’attuale d.s. di Niba­ Nizza aveva conquistato il cro­ li, il ragazzo fa esclamare: «Oh, noprologo e non indossava l’ar­ questo è buono davvero». Nel cobaleno, ndr). Ho coronato un 2009 passa under 23 con la Mg sogno. Non ho corso le classiche KVis di Angelo Baldini e firma un fiamminghe per prepararmi alla precontratto, per l’anno succes­ perfezione. Non è possibile cor­ sivo, con il tecnico bresciano, che rere Fiandre e Roubaix e poi es­ sta per lanciare un nuovo team, sere al top nelle Ardenne», le pri­ l’Amica Chips. Ma il progetto sal­ me parole del polacco. ta e l’anno dopo «Kwiato» va in Un sogno che, non fosse stato Spagna alla Caja Rural, e inizia per Gianni Meersman, forse sa­ la scalata al mondo. rebbe restato nel cassetto. Al ter­ Eppure la sua giornata aveva ri­ zo passaggio sul Cauberg, Mi­ schiato di essere rovinata in mo­ chael aveva comunicato via ra­ Brindisi alla birra per Michal AFP do serio. A 53 km dal traguardo, dio che era una giornata no. Vo­ un’auto grigia arriva controma­ leva mollare. È stato il belga ad andare a no. La moto la schiva per un pelo. Michal, che è riprenderlo e ridargli morale. «Kwiato» spiega lì davanti, pure. «Ci siamo spaventati. Disavven­ anche il momento chiave: «Non ho ripetuto l’er­ ture in corsa ne possono succedere, però nelle rore del 2014 quando ho lasciato troppe energie ultime gare è successo troppo spesso. Queste si­ sul Cauberg». Le ultime parole a proposito di tuazioni sono da risolvere», ha dichiarato Val­ quanto fosse alta la tensione in casa Etixx dopo verde, contento poi del 2° posto. la deludente campagna del Nord. «Nessuna © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRIVO: 1. Michal Kwiatkowski (Pol, Etixx-Quick Step) 258 km in 6.31’49”, media 39,508; 2. Alejandro Valverde (Spa, Movistar); 3. Michael Matthews (Aus, Orica-GreenEdge); 4. Rui Costa (Por); 5. Van Avermaet (Bel); 6. Gallopin (Fra); 7. Alaphilippe (Fra); 8. Gasparotto; 9. Paterski (Pol); 10. Gilbert (Bel); 11. Moreno (Spa); 12. Nocentini; 13. G. Caruso;

14. Kreuziger (Cec); 15. D. Martin (Irl); 16. Nordhaug (Nor); 17. Fuglsang (Dan); 18. Hermans (Bel) a 13”; 19. Wellens (Bel) a 18”; 20. Sbaragli; 29. Rebellin; 30. Felline; 32. Rodriguez (Spa); 33. Henao (Col); 40. Cunego a 26”; 41. Selvaggi; 47. Visconti a 52”; 49. Ulissi a 52”; 51. Montaguti; 52. Boaro; 57. Rosa; 65. Nibali a 1’20”; 89. D. Caruso a 6’42”; 96. Colli a 6’47”; 107. Colbrelli; 108. Battaglin; 109. Man. Mori; 111.

Claudio Ghisalberti INVIATO A VALKENBURG (OLANDA)

LUNEDÌ 6 APRILE: PAESI BASCHI  MAXI CADUTA NEL FINALE A BILBAO Queste colonnine mal posizionate provocano la caduta nel finale della prima tappa: Pardilla, Stetina, Edet, A. Yates. Lecuisinier fratturati

DOMENICA 12 APRILE: PARIGI-ROUBAIX  57 SUI BINARI, TRAGEDIA SFIORATA Clamoroso alla Roubaix: 57 corridori saltano un passaggio al livello, il TGV passa dopo 8”. Nessuna sanzione dalla giuria BETTINI

VALVERDE 2°, MATTHEWS 3° BENE GASPAROTTO: 8°

D

opo Ponferrada, un altro capolavoro di Michal Kwiatkowski. Quello che resterà negli occhi di questa 50a edizione dell’Am­ stel Gold Race è la volata che consente al 24enne polacco della Etixx­Quick Step di tagliare il tra­ guardo in maglia iridata a braccia alzate, il quar­ to dopo Merckx (1975), Raas (1980) e Hinault (1981). Ma quella è solo l’ultima pennellata di una corsa perfetta.

Barbin; 126. Zardini a 10’48”; 128. De Negri a 13’47”. Partiti 198, arrivati 129. Tra i ritiati Bono, Conti, Bettiol, Andreetta, Boem, Piechele, Pirazzi, Berlato, Filosi, Malaguti, Stacchiotti, Marcato. ALBO D’ORO (recente): 2008 Cunego, 2009 Ivanov (Rus), 2010-2011 Gilbert (Bel), 2012 Gasparotto, 2013 Kreuziger (Cec), 2014 Gilbert (Bel), 2015 Kwiatkowski (Pol).


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL SUO 2015 VERSO LA DIFESA DELLA MAGLIA GIALLA 11-25 gen

17-22 feb

11-17 mar

28 mar-11 apr

Ritiro a Calpe (Spa)

Tour of Oman

Tirreno-Adriatico

Ritiro al Teide (Spa)

15

6

4

11 gennaio 2015

GIORNI DI GARA (fino a ieri)

20

7

1

22 apr

Freccia LiegiVallone Bastogne-Liegi

15

1

26 apr

1

1

1

18 mag-2 giu Ritiro al Teide (Spa)

Ritiro al San Pellegrino

16

6

11

8

Dubai Tour

Strade Bianche

Milano-Sanremo

Amstel (Ola)

Romandia (Svi)

Giro del Delfinato (Fra)

4-7 feb

7 mar

22 mar

19 apr

28 apr-3 mag

7-14 giu

GIORNI DI RITIRO (fino al Tour)

57

TOTALE GARE E ALLENAMENTI

14.500 km

40.075 km

CIRCONFERENZA TERRA

TOTALE GARE

3.255 km

INVIATO A VALKENBURG (OLANDA)

S

plendido. A 36 chilome­ tri dal traguardo, tra l’Eyeserbosweg e il Fromberg, Vincenzo Nibali ac­ cende l’Amstel. La maglia cele­ ste dell’Astana attraversata dalla fascia tricolore esce a cac­ cia dei fuggitivi di giornata, tra i quali un suo gregario, De Vre­ ese. Un lampo.Con Nibali ci so­ no il compagno Rosa, Damiano Caruso, Tony Martin, Kelder­ man e Howes. Kelderman sba­ glia una curva, finisce in un campo arato e fa un numero da circo per non cadere. Ai ­28 km, Vincenzo prende «full gas» una curva a destra: Caruso non tiene la traiettoria e nella sci­ volata tira giù Rosa. Nibali insi­ ste, attacca a testa bassa. L’attacco dello Squalo è qual­ cosa di bello, esaltante. Vin­ cenzo non ha ancora la gamba di Sheffield o del pavé al Tour, ma ha ribadito di essere un cor­

Tappa di Arezzo e classifica finale della Tirreno-Adriatico

CHE SETTIMANA RIECCO ARU

16º GDS

SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI

CON QUESTE AZIONI È DIVENTATO CAMPIONE

S

apete che è proprio bello vedere vincere il campione del Mondo? Anche perché così si finisce con la maledizione della maglia iridata. Che sciocchezza! Quando ti prendi il Mondiale così giovane, come ha fatto Kwiatkowski, vuol dire che hai la qualità per vincere quasi tutte le altre corse di un giorno. E che rivincita per la Etixx, salita sul banco degli imputati dopo la prima parte delle classiche: ora tutti i piazzamenti assumono un altro valore.

1Attacca a 36 km dall’arrivo, mai così bene quest’anno «La Liegi? Ci tengo tanto»

1

Tricolore a Torino 27 giu

MIGLIOR PIAZZAMENTO

Ehi, quello è Nibali «Lo sapevo La strada è giusta» Claudio Ghisalberti

4-26 luglio: Tour

15-25 giu

Vincenzo Nibali, 30 anni, all’attacco durante l’Amstel. Il siciliano è rimasto allo scoperto per una ventina di chilometri, nel suo gruppetto c’era anche Tony Martin. Ha poi chiuso 65° a 1’20” BETTINI

ridore orgoglioso, valoroso, e vicino alla condizione ottima­ le. Ha dimostrato che per la Liegi di domenica c’è, eccome. Favorito secco no, ma di sicuro tra i migliori sì. Il lavoro svolto in primavera e dopo la Milano­ Sanremo al Teide sta pagando. «È stato un buon attacco, l’uni­ ca cosa che potevo provare in una corsa così. Sapevamo che c’era grande possibilità di arri­ vare in volata e in quel caso avremmo avuto poche chance. Peccato per Diego Rosa che è

caduto, non ho neanche visto bene come è stato scivolato».

DA DOMANI GIRO DEL TRENTINO Prove tecniche di Giro d’Italia da domani al Giro del Trentino: 4 tappe fino al 24, si comincerà con la cronosquadre Riva del Garda-Arco. Molto attesa la sfida tra Fabio Aru e l’australiano Richie Porte.

ARDENNE: FRECCIA E LIEGI Il Trittico delle Ardenne, dopo l’Amstel, proseguirà mercoledì 22 con la Freccia Vallone: tradizionale traguardo in cima al Muro di Huy. Gran finale con la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica, la decana delle classiche.

Sarebbe cambiato qualcosa se non fosse finito per terra? «Cambiava si, però non so ne­ anche quanto anche perché c’erano Martin e Caruso che non tiravano un metro. Pure Kelderman è finito in mezzo ai campi. Così eravamo in pochi, troppo difficile. Ci volevano due compagni migliori per ave­ re più possibilità di arrivare al traguardo».

Lei si è arrabbiato con Martin. Che cosa gli ha detto? «Mi sono arrabbiato sì. Gli ho detto delle cose in italiano ma sono stato chiaro, mi ha capito benissimo. Mi ha risposto che avendo Kwiatkowski dietro non poteva tirare. Aveva ragio­ ne, hanno vinto». Come si giudica? «Sono abbastanza contento per me stesso perché al rientro (non correva dal 22 marzo, Sanremo, ndr) andare così for­ GIRO D’ITALIA: 9-31 MAGGIO Mancano 19 giorni al via della 98a edizione del Giro d’Italia: partenza sabato 9 maggio con la cronosquadre da San Lorenzo al Mare a Sanremo, conclusione domenica 31 a Milano. Favoriti: Contador, Aru, Porte, Uran.

te vuol dire stare bene. Signifi­ ca, anzi ne è la conferma, che in allenamento ho lavorato be­ ne. Ma di questo ero sicuro». Si aspettava di essere così in condizione? «Forse neppure io mi aspettavo di essere così avanti. Però ero sicuro di avere lavorato bene al Teide, quindi sapevo che più o meno le gambe c’erano». Quindi domenica sarà alla Liegi con maggiori ambizioni? «Sono fiducioso. La Liegi è una gara a parte rispetto a questa, più dura (sarà anche il 22 alla Freccia, ndr). Ci vogliono gam­ be e fortuna, non bisogna sba­ gliare niente. Rispetto all’Am­ stel è quindi più adatta a me. Sapete anche quanto ci tenga». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Da Gilbert e Rodriguez ci si poteva attendere qualche cosa di più, mentre voglio spendere due parole su Valverde. Per molti, perde troppe occasioni. Invece io dico, considerando che era un mio rivale diretto e che è ad alto livello dal 2003: dove sono i giovani che dovrebbero andare più forte di lui e batterlo? Ieri ce n’è stato solo uno... è un campione. Infine Nibali. Molto bella la sua azione. Ha preso vento in faccia, si è provato, magari se Rosa non fosse caduto insieme avrebbero potuto fare qualcosa di più. Ma c’è. E’ con queste azioni che è diventato Nibali. Non critichiamolo. E aspettiamolo alla Liegi... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Tennis R Torneo di Montecarlo

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Re Djokovic si prende anche il Principato

IL DOPPIO

Bolelli-Fognini lottano un set I gemelli Bryan al titolo n. 106

1Il serbo doma Berdych e conquista il 23° Masters 1000, come Federer «A volte è necessario vincere sporco» Bob e Mike Bryan, 36 anni AP

Vincenzo Martucci INVIATO A MONTECARLO Twitter @VinceMartucci

N

ovak Djokovic vince per la seconda volta Monte­ carlo e il Masters 1000 numero 23 (eguagliando Fede­ rer), com’è giusto e previsto, e prosegue la prodigiosa striscia iniziata aggiudicandosi il primo Slam stagionale, gli Australian Open, e continuata firmando i primi Masters 1000, sul cemen­ to di Indian Wells e Miami. Così, ancora nel segno del fisico e del­ la volontà, sigla l’ennesimo re­ cord ­ da ottobre ha vinto anche Bercy e il Masters di Londra, quindi tutti i maggiori appunta­ menti come non era mai riuscito ad alcuno ­, con quel suo mici­ diale mulinare di gambe e brac­ cia da fondocampo che sta ma­ cinando tutti gli avversari e for­ s’anche la propria mente. Infatti paga sicuramente lo sforzo ex­ tra della semifinale di sabato contro il redivivo Rafa Nadal, accusando una partenza lenta e macchinosa, e tempestandola, in una finale brutta, con troppi errori (38 suoi e 50 dell’avver­ sario) e cali di tensione. E ripor­ tando così alla luce le difficoltà tecniche nel risolvere simili bracci di ferro, soprattutto sulla terra rossa, non a caso, l’unica superficie che finora l’ha re­ spinto negli Slam. Eppure, al termine di una maratona di due ore e tre quarti, diluita da un’ora di stop per piog­ gia, il pensiero va piutto­ sto a Ivan Lendl che ha ri­ nunciato ai soldi e anche alla doppia dose di fama che sarebbe spettata a un ceco che aiuta un altro ce­ co. Ma, dopo aver salvato la carriera dello scozzese Andy Murray, malgrado suppliche ed insistenze, non ha voluto al­ lenare Tomas Berdych. Non ci credeva, non si fidava. Non del

30-2

 Il bilancio 2015 in singolare di Djokovic. Uniche sconfitte con Karlovic (quarti a Doha) e Federer (finale a Dubai). Quattro i tornei vinti.

4

 I tornei vinti nel 2015 da Djokovic: Australian Open, Indian Wells, Miami e Montecarlo. Nel Principato è il secondo titolo dopo quello del 2013

A

tennista, che è ottimo, e su tutte le superfici. Non dell’atleta che è molto migliorato in reattività, a dispetto del suo 1.96. Ma del­ l’uomo. Che è particolare. Forse ha paura. Forse non regge la tensione. Forse non è duttile. Di certo, è un fantastico incompiu­ to: malgrado sia arrivato in vi­ sta del traguardo in tutti i gran­ di tornei, e su tutte le superfici, ha mancato tutte le occasioni. L’ultima, ieri, sotto il cielo ug­ gioso del Principato, col vento che s’era portato via, insieme a Nadal, anche le energie psico­fi­ siche di re Novak. OCCASIONI Perché, dopo il punteggio a singhiozzo del pri­ mo set (1­3, 3­3, 5­3, 5­5, 7­5 per Djokovic), e dopo il secon­ do, vinto quando ha ritrovato il dritto nel forzato break sotto­ scoperta per la pioggia, Tomas, con quelle sue rasoiate piatte e violente, aveva tagliato drasti­ camente gli errori ed era entra­ to nel servizio del serbo. E, se quando sembrava prossimo a ravvivare il tragico bilancio dei precedenti contro Djoker di 2 vittorie e 18 sconfitte, è scivola­ to invece sotto 4­0, è stato so­ prattutto perché ha ripreso a collezionare errori gratuiti. Suicidandosi anche nei ga­ me nei quali era nettamen­ te in vantaggio, alternan­ do svirgolate clamorose a colpi senza replica, h poi mancato la palla­break del 3­4 e anche quella del 3­5, davanti a un avversario stanchissi­ mo. Fino a capitolare. La spiegazione? «Nel terzo set gli ho lascia­ to troppo vantaggio, anche se erano solo un paio di punti che non mi sono andati bene. Nole si è difeso molto be­ ne, e questo ha fatto so­ stanzialmente la differen­ za. Altrimenti avrei vinto io.

Novak Djokovic, 27 anni, festeggia la vittoria con i raccattapalle GETTY

Il dritto è il colpo col quale fac­ cio gioco, ne ho sbagliati, ma so­ lo di centimetri. Però, miglioro continuamente, credo sempre di più in me, non è questione di fare cose diverse, ma di farle al momento giusto». LEZIONE A settembre Berdych compie 30 anni. Intanto, a qua­ si 28, Djokovic ha capito da tempo la grande lezione: «Quello che conta alla fine è portare a casa la vittoria. E a volte è necessario vincere spor­ co». Che poi è il manualetto col quale Brad Gilbert ha portato al successo Andre Agassi. «Ho vin­ to col cuore e la lotta. Non ho giocato al livello che avrei volu­ to e che ho avuto in settimana. Ma Berdych ha giocato molto aggressivo, spingendomi fuori dal campo, perciò mi sono do­ vuto difendere molto. Dal 4­1 del terzo set, ogni game è anda­ to per le lunghe, ho cercato di star lì con la testa e lottare per­ ché non sentivo la palla molto bene». Ivan Lendl «il canniba­ le», cui tanto somiglia, sarebbe fiero di lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic PUBBLICO RECORD IN 8 GIORNI PIÙ DI 134.000 SPETTATORI  Nuovo record di pubblico al torneo di Montecarlo. Quest’anno, il primo Masters 1000 stagionale sulla terra rossa, che si disputa da domenica a domenica, ha avuto 134.784 spettatori, con una punta-record di 14.600 in un giorno solo. Zejko Franulovic, ex pro croato, oggi direttore del torneo, ha esultato: «Per la prima volta abbiamo fatto il tutto esaurito, già da martedì, a domenica». Un risultato di pubblico eccezionale considerando che il torneo, pur essendo di alta categoria, non è obbligatorio per i «top ten», che pure sono accorsi in 8 (mancavano solo il neo sposo Murray e Nishikori).

rrabbiato e taciturno più che mai, dopo aver perso la finale del doppio, Fabio Fognini la­ scia la parola all’amico Si­ mone Bolelli. Perché sa be­ nissimo di aver mancato un’occasione. Così ascolta Simone: «Abbiamo avuto le nostre occasioni nel primo set, e poi anche nel tie­break ci sono andati via troppo presto». Errori gravi perché da fondocampo, dove due singolaristi con le caratteri­ stiche di Fognini e Bolelli, numeri 1 del mondo della Race, dovrebbero primeg­ giare contro due specialisti del doppio come i pur famosi gemelli Bryan, numeri 1 del­ la classifica Atp, al titolo 106 in coppia, il 34° Masters 1000, il 2° in stagione, il 5° a Montecarlo. TATTICA Dovrebbero cerca­ re la concretezza, più che il vincente, il lungolinea ed i lob, invece di finire nell’im­ buto del diagonale. Ma dopo il trionfo agli Australian Open, la finale di Indian Wells e l’esaltante settimana monegasca, all’ultimo osta­ colo, non trovano la lucidità necessaria, mancando 4 pal­ le break su 4. «La chiave era servire e rispondere al me­ glio, e tenere molto da fon­ do». Fognini apre la bocca solo per una rettifica: «Io e Flavia (Pennetta) mettiamo su casa insieme a Barcello­ na? Non ne sono informato». Da oggi sarà lì, con coach Perlas, per il torneo di Bar­ cellona (1.993.230 euro) con Nadal stella. Al 2° turno affronta il vincente di Verda­ sco­Rublev. v.m. Finali. Singolare: Djokovic (Ser) b. Berdych (R.Cec) 7-5 4-6 6-3 Doppio: B.Bryan-M.Bryan (Usa) b. Fognini-Bolelli (Ita) 7-6(3) 6-1


Tennis R Fed Cup

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL CAPITANO

Barazzutti sicuro «Questo gruppo vincerà ancora» 1Sara rinfrancata: «Ero a due punti dal successo con Serena, poi lei ha fatto la differenza» BRINDISI

L’ L’abbraccio tra Flavia Pennetta, 33 anni, e Sara Errani, 27. Dal loro doppio il punto che ha dato la salvezza all’Italia in Fed Cup IPP

E’ la terra di Flavia! Pennetta salva-Italia 1Pareggia 2-2 con McHale, domina Serena in doppio con la Errani: nel suo circolo di Brindisi gli Usa non passano Riccardo Crivelli INVIATO A BRINDISI

S

ole, mare e la brezza che spettina i rami dei pini marittimi. Alla cartolina manca soltanto il monumento più bello della città. Così la Pennetta, che statene certi prima o poi da que­ ste parti faranno sindaco, ci mette 113 minuti (56 in singola­ re e 57 in doppio) a sbozzare il disegno che completa il quadro dell’idillio: l’Italia vince 3­2, re­ sta in serie A ai danni degli Stati Uniti e del babau Williams e lei offre al suo popolo i due punti decisivi. Fosse stato un film, complimenti al regista. TENSIONE Quando Flavia attra­ versa la stradina che porta le giocatrici dallo spogliatoio al campo, tra centinaia di fan am­ mirati ed urlanti che vorrebbero perfino toccarla quasi avesse proprietà taumaturgiche, ormai si è fatto pomeriggio, perché la Errani, eroica fin quasi all’im­ presa, ha tenuto Serena in cam­ po più di due ore, ma senza for­ tuna. Siamo sotto 2­1, come si immaginava, e i 4000 (e più, vi­ sti i tanti accalcati pure sulle

scale) del Circolo Tennis invoca­ no a gran voce il miracolo della loro profetessa. Qui, la famiglia Pennetta non è solo un’istituzio­ ne, è l’anima che permea muri e campi. E lei, ceppo prediletto, lo sa: «Avvertivo un po’ di tensio­ ne, l’ammetto, dovevo vincere a tutti i costi e dovevo farlo per non deludere il mio mondo. In­ fatti ho cominciato balbettan­ do, poi mi sono liberata della pressione». La McHale conqui­ sta il primo game e ha una palla break nel secondo, ma da lì in poi non la vedrà più: la Penna perde solo 4 punti quando met­ te la prima e, «senza strafare ma con intelligenza», come dirà, si prende la parità in meno di un’ora. CHE COPPIA Adesso anche pa­ pà Oronzo può sciogliersi in un sorriso e finalmente vedere la luce: «Non era facile, non è mai

R«La mia famiglia qui rappresenta qualcosa e io ho sempre voluto essere un simbolo»

semplice essere costrette a vin­ cere: ora immagino che in dop­ pio andrà ancora meglio». Infat­ ti, quasi che il tempo si fosse fer­ mato al 2009 (successo sull’er­ ba di s’Hertogenbosch), Flavia e Saretta innescano subito un fee­ ling magico e perfetto, travol­ gendo l’ego della Williams, che in pratica prova a giocarsela co­ me fosse un singolare e finisce per ingigantire i tremori della povera Riske. Primo set che non esiste, tanto è netto il divario, secondo più in equilibrio fino a quando un’Errani leonina pren­ de in mano scambi e partita, tra­ scinando Flavia sulla giostra della felicità: «Sì, abbiamo gio­ cato davvero benissimo». EMOZIONE UNICA Una volée in rete della yankee bionda segna l’apoteosi, volano acqua ed asciugamani, risuona fino al cielo il po­po­po del Mondiale 2006, Brindisi voleva il trionfo sulle spalle della figlia predilet­ ta e lo ha avuto, ubriacante e da brividi. Dopo i saltelli, gli ab­ bracci, i baci di squadra (ma senza la Giorgi che non aveva indossato la divisa ufficiale...), Flavia può aprirsi alla gioia più tenera e fanciullesca: «Un’emo­ zione unica, indescrivibile, una

giornata memorabile. Qui sono nata e cresciuta». Nella club house, tra le altre mille che la ri­ traggono, ci sono foto sue da sbarbatella di 16 anni, con il ca­ schetto e il sorriso già sbarazzi­ no, dopo il successo ai Mondiali Jr del 1998. Per un mese mam­ ma, papà, la sorella, le cugine hanno dormito quattro ore a notte per garantire un’organiz­ zazione degna della regina del Circolo, per costruire un’avven­ tura da raccontare, come que­ sta. E la Pennetta, commossa, vorrebbe avere dieci braccia e dieci cuori per accoglierli tutti a sé: «I miei si sono davvero fatti il mazzo, papà è stanchissimo, mi aveva perfino fatto preoccupa­ re, anche se adesso non sta più nella pelle dalla felicità. Dicia­ mo che la mia famiglia continua a rappresentare qualcosa per il tennis brindisino e io ho coltiva­ to da sempre il sogno di essere un simbolo. Ecco, diciamo che dopo un weekend così, forse ho acquisito qualche merito in più». Sabato sera Flavia non aveva resistito, e si era fiondata a casa dall’hotel della nazionale per un paio d’ore: «Ne avevo bi­ sogno, e si è visto». Un Brindisi. Con la maiuscola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

K.O. IN FED CUP

Williams alla prima sconfitta «Che atmosfera fantastica» BRINDISI

A

lla fine, anche i monu­ menti cadono. Non è un crollo, in fondo gli Stati Uniti erano già in serie B e provava­ no a fare il salto, ma certo una sfida dalla quale Serena Wil­ liams non esce vincente fa sem­ pre notizia. COMPLIMENTI Portati alla causa i due singolari, malgra­ do le difficoltà contro la Erra­ ni, Serena ha provato a far sal­ tare il banco anche in doppio,

ma ha subito la prima sconfitta di sempre in Fed Cup (resta im­ macolata nei singolari, 13). Una resa accettata con il sorri­ so: «Errani e Pennetta sono sta­ te molto solide, nel complesso l’Italia è stata la migliore cop­ pia. Hanno giocato davvero be­ ne e hanno meritato di vince­ re». Una signorilità stimolata dal pubblico di Brindisi, che l’ha accompagnata ed accolta con grandissimo rispetto: «C’è stata una splendida atmosfera, facevano un gran tifo ed è com­ prensibile, ma l’accoglienza è stata ottima e poi Brindisi è una bella città».

Serena Williams, 33 anni LAPRESSE

PROGRAMMI Archiviato il k.o., il pensiero ora vola ai prossimi appuntamenti, con lo snodo cruciale del Roland Garros: «La partita con Sara è stato un otti­ mo allenamento in vista dei prossimi tornei, anche se l’aves­ si persa. Sarebbe stato meglio se questo match si fosse giocato più in là nella stagione. Adesso devo tornare a casa e allenarmi duramente ed essere pronta per Madrid e poi per Roma e Parigi. In questo match ho giocato un po’ come se fossi ancora sul ce­ mento, ho ancora tante cose da mettere a posto». Sul futuro in Fed Cup, anche alla luce dell’ot­ tenuta qualificazione olimpica, non siamo disposti a scommet­ tere: «E’ una manifestazione dura, con un calendario impe­ gnativo, andrebbe giocata ogni due anni». Amen e così sia. ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

onta di Genova è fi­ nalmente lavata. L’in­ credibile sconfitta contro la Francia di febbraio dopo il 2­0 per noi della pri­ ma giornata ci aveva preci­ pitato sull’orlo di un baratro cui l’Italia di Fed Cup, ebbra di successi, non era più abi­ tuata, allungando ombre pe­ ricolose sulle scelte di Ba­ razzutti. RIVINCITA Il successo sugli Stati Uniti, e soprattutto sul­ la Williams, riporta serenità, ci lascia nel Gruppo Mondia­ le e rilancia di netto le quo­ tazioni del capitano, se mai sono state al ribasso. Lui, da gran signore, non cerca ri­ vincite, ma sicuramente il weekend brindisino ne ha ri­ sollevato il morale: «Il meri­ to è solo delle ragazze, per come si era messo il sorteg­ gio erano nella situazione

La gioia di Corrado Barazzutti AP

53

 L’Italia ha disputato tutte le 53 edizioni della Fed Cup (la prima nel 1963) con 4 vittorie finali: 2006, 2009, 2010 e 2013

peggiore, sempre costrette ad inseguire, perciò non potevano sbagliare nulla. Non credo di aver fatto un capolavoro di stra­ tegia. Probabilmente ho fatto delle scelte corrette, ma le par­ tite vanno giocate». Si riparte, dunque, con la consapevolezza di una forza di gruppo che non poteva essere evaporata nella sciagurata avventura ligure: «Questa squadra ­ analizza il c.t. ­ non smetterà di vincere, perché ha delle grandi qualità tecniche e morali. Dipenderà solo da loro, dalla voglia che avranno di continuare, e non dimentichiamoci che stiamo parlando di giocatrici tra le più forti del mondo. Ora spero che possano proseguire con questa costanza fino all’Olimpiade di Rio, perché una medaglia è me­ glio di nessuna medaglia». RINASCITA SARITA Lo dice e guarda Sara Errani, autrice del primo punto azzurro sabato, spettacolare in doppio quando le americane hanno provato a mettere fuori la testa e a un pas­ so dalla storia contro Serena Williams, costretta a due ore e venti di battaglia dalla piccola­ grande Sarita, rinata nella testa e nelle gambe e arrivata a due punti dal match sul 5­4 del se­ condo set: «Certo rode un po’ esserci andata così vicina, ma ho giocato alla pari contro la più forte del mondo. Ho impo­ stato la partita molto bene, ho fatto quello che dovevo, ma è inutile pensare al fatto che sono stata a due punti dalla vittoria. Ho lottato, ci ho provato fino al­ l’ultimo e le sono stata attacca­ ta nel punteggio, ma alla fine lei ha fatto la differenza». E sul perché della svolta nel terzo set, la Cichi si è fatta una ragio­ ne tecnica: «E’ cresciuto il suo servizio, perché nello scambio da fondocampo tenevo bene. Devo dire che il vento mi ha da­ to una mano. In un match come questo, contro un’avversaria come Serena, è stato come un amico. In ogni caso, sono orgo­ gliosa di quello che sono riusci­ ta a dare e felice per la squadra, meritavamo di rimanere in se­ rie A per tutto quello che abbia­ mo dato». Alla prossima, Saret­ ta. ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA La Russia fatica ma va in finale con le ceche Con il successo sugli Stati Uniti, il quinto (però consecutivo) in 14 precedenti, l’Italia si garantisce la permanenza nel Gruppo Mondiale della Fed Cup (vinta quattro volte dal 2006 ad oggi) anche per il 2016. Al via insieme alle azzurre ci saranno altre sette squadre, le quattro semifinaliste di quest’anno (Repubblica Ceca, Francia, Russia e Germania) e le altre tre vincitrici dei playoff (Olanda, Svizzera, Canada o Romania). Il sorteggio per il tabellone del prossimo anno è previsto per il 3 giugno a Parigi: l’Italia sarà testa di serie. Solo nel 2008 l’Italia disputò un’altro spareggio per non retrocedere dopo la sconfitta con la Spagna al primo turno: a Olbia, superò l’Ucraina. Agli Stati Uniti, invece, non riesce la promozione nel Gruppo Mondiale

ITALIA-USA 3-2 Sabato: S. Williams (Usa) b. GIORGI 76 (5) 6-2 in 1h38’; ERRANI b. Davis (Usa) 6-1 6-2 in 1h10’. Ieri: S. Williams b. ERRANI 4-6 7-6 (3) 6-3 in 2h25’; PENNETTA b. McHale 6-1 6-1 in 56’; PENNETTA-ERRANI b. RiskeS. Williams 6-0 6-3 in 57’. LE ALTRE Semifinali: Repubblica Ceca-Francia (Ostrava, veloce indoor) 3-1 (sabato: Safarova b. Garcia 4-6 7-6 6-1; Kvitova b. Mladenovic 6-3 6-4; ieri: Kvitova b. 6-4 6-4; Mladenovic-Parmentier b. Safarova-Strycova 0-6 6-3 10-8); Russia-Germania (Sochi, terra indoor) 3-2 (sabato: Kuznetsova b. Goerges 6-4 6-4; Pavlyuchenkova b. Lisicki 4-6 7-6 6-3; ieri: Petkovic b. Kuznetsova 6-2 6-1; Kerber b. Pavlyuchenkova 6-1 6-0; Pavlyuchenkova-Vesnina b. LisickiPetkovic 6-2 6-3). Gli altri spareggi playoff: OlandaAustralia 4-1; Polonia-Svizzera 2-3 (A. Radwanska b. Hingis 6-0 6-4; U. Radwanska b. Hingis 4-6 7-5 6-1); Canada-Romania 1-1.


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Basket R Serie A: 27a giornata

Festa Orlandina Vittoria e salvezza Milano senza testa 1Upea subito a +18. Griccioli: «Non ho parole» Banchi: «In campo esigo un altro atteggiamento» Vincenzo Di Schiavi

C.D’ORLANDO

71

MILANO

57

INVIATO A CAPO D’ORLANDO

C

ol tutto esaurito e la bla­ sonata presenza di Mila­ no, Capo d’Orlando fe­ steggia la quarta salvezza in se­ rie A. Di miracolo parla il presi­ dente Sindoni, sanbabilino acquisito (gioventù vissuta a Mi­ lano e tifoso dell’Olimpia): «Per noi è come se fossero 4 scudetti. Ma il vero miracolo lo abbiamo fatto lo scorso luglio, comple­ tando in soli 18 giorni tutti gli adempimenti necessari all’iscri­ zione alla A». Anche battere Mi­ lano però non è banale. Se non altro perché in stagione regola­ re solo Avellino, Reggio Emilia e Cantù c’erano riuscite. E qui i meriti vanno a un coach esor­ diente in A, Giulio Griccioli, neo profeta della filosofia dei «pic­ coli» club: ovvero minima spesa, massima resa. Ha portato a casa 20 punti in 27 giornate, spesso giocando anche con soli 7 gioca­ tori veri. GRICCIOLI «Salvezza e vittoria con Milano. Non ho parole... Gli aggettivi trovateli voi – dice Griccioli –. Io vi racconto di una gara in cui abbiamo chiuso l’area dove loro sono dominanti e poi, quando abbiamo comin­ ciato a gestire gli attacchi con fa­ tica, non ci siamo comunque mai smarriti». Milano, tradita da un clima troppo vacanziero, torna a casa scornata. Di questo passo il mese che porta ai playoff rischia di diventare mol­ to lungo... «Il momento è com­ plesso – ribadisce Banchi –. La fine dell’Eurolega porta un mo­ mento di calo. E’ successo anche l’anno scorso, per giunta a ri­ dosso dei playoff. Sono relativa­

(29-15, 44-33; 52-44) UPEA CAPO D’ORLANDO: Henry 13 (2/4, 2/6), Pecile 13 (2/3, 2/4), Campbell 6 (2/6), Nicevic 9 (4/9), Hunt 3 (1/7); Soragna 7 (1/2, 1/4), Karavdic 4 (2/2), McGee 16 (3/3, 3/6), Sulejmanovic (0/3). N.e.: Spampinato, Bianconi, Strati. All.: Griccioli. EMPORIO ARMANI MILANO: Brooks 3 (0/3, 0/7), Gentile 11 (1/5, 2/6), Cerella 4 (2/2, 0/1), Melli 9 (2/5, 0/4), Samuels 8 (4/7); Ragland 14 (2/3, 2/5), Elegar 4 (1/3), Moss 4 (1/2, 0/3), Gigli (0/1 da 3). N.e.: Villa, Pecchia, James. All.: Banchi. ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Filippini. NOTE - T.l.: Cap 13/21, Mil 19/24. Rim.: Cap 42 (Henry, Nicevic, Hunt 7), Mil 37 (Elegar 8). Ass.: Cap 15 (Henry 5), Mil 8 (Melli e Gentile 2). Tecn.: Samuels all’intervallo (4433). Progr.: 5’ 17-6, 15’ 35-19, 25’ 47-38, 35’ 64-53. Spett.: 3600.

LA STATISTICA

0/22 Percentuale da tre punti di MarShon Brooks nelle ultime 4 gare (0/15 nelle due con Roma e di ieri)

LE SFIDANTI COME PENELOPE L’OLIMPIA TESSE, LORO DISFANO

L

ASSENZE K.o. Hackett e Kleiza, Banchi parte senza play (Cerel­ la, Brooks e Gentile) ma l’EA7 scende mentalmente in campo in bermuda e ciabatte. Così l’Upea fa un figurone: Henry do­ minus del match, con Nicevic e Hunt a torreggiare là sotto dan­ do a Capo d’Orlando un impro­ nosticabile superiorità a rimbal­ zo (10­5 alla prima sirena). Se ci mettiamo pure la manina calda dei siciliani (10/13 dopo 10’) ec­ co spiegato il 29­15 del 1° quar­ to. Che diventa +18 (35­17) grazie alle triple di McGee (3/4 nei primi 20’) su cui arranca un modesto Ragland. Nell’Upea c’è gloria per tutti, anche per il ba­ by sloveno Karavdic (classe ‘95), perché l’approccio difensi­ vo dei campioni d’Italia è sotto la decenza. Banchi allora mi­ schia le carte: un po’ di zona, Moss da ala pivot, ma il primo segnale di vita arriva da Melli che trascina l’EA7 a ­9 (40­31), ma Milano fatica ad uscire dalla mediocrità. Che è anche nelle cifre: il 2/16 da 3 è lo specchio di una squadra in cerca di scor­ ciatoie invece di far pesare chili e centimetri, forse perché non ha tanta voglia di sporcarsi le mani. Nella ripresa la difesa sale di livello, ma l’EA7 non la mette mai (17/57 al tiro con 4/27 da 3). Certo, se Samuels non ne ha voglia, Gentile molto poca e Brooks fa 0/10 c’è poco da dire. Gli aggettivi trovateli voi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'ANALISI di MASSIMO ORIANI

a tela di Penelope. Milano tesse, le presunte rivali disfano. Non appena si apre uno spiraglio, s’intravedono delle crepe nell’armatura (ma siamo sicuri che sia tale?) dei tricolori, come accaduto nel derby­recupero con Cantù di giovedì o nella debacle siciliana di ieri, ecco che due delle tre pretendenti al trono provvedono a rassicurare Luca Banchi. Sassari perde la seconda partita in fila al PalaSerradimigni. Accadde anche l’anno scorso, ma con Siena e Milano, poi finaliste, non, con tutto il rispetto, Trento e Varese. Per trovare un’altra simile accoppiata negativa bisogna poi risalire all’anno del debutto in A, il 2010­11. Reggio Emilia viene travolta a Pistoia,

mente sorpreso, non dramma­ tizzo, lavoreremo per farci tro­ vare pronti, ma in campo esigo un altro atteggiamento. E’ im­ perdonabile che una squadra come la nostra conceda 29 punti nel 1° quarto. Il resto lo ha fatto la mancata ispirazione al tiro».

dove, per carità, non è per nulla facile andare a vincere. Ma la Grissin Bon in trasferta ha spesso toppato su campi non impossibili. E vede il treno secondo posto allontanarsi con Venezia che invece ha fatto la sua parte nell’anticipo contro Trento e sembra in netta crescita avendo ritrovato due giocatori chiave come Jeff Viggiano e Phil Goss. Corsa ormai di fatto ristretta a due, Reyer e Reggiana. Il calendario è leggermente favorevole a chi insegue (che ha pure il 2­0 negli scontri diretti), ospiterà Cantù, andrà a Caserta e chiuderà al PalaBigi con Brindisi, mentre l’Umana ha due trasferte impegnative consecutive, Cremona e Sassari, prima di ospitare Capo d’Orlando. Il fattore campo sarà fondamentale in un’eventuale semifinale,

soprattutto visto che a Reggio Emilia sinora è passata solo Cremona alla prima giornata e poi sono arrivati 12 successi consecutivi. Ma stiamo andando fuori tema. Perché se il secondo posto resta un traguardo che fa gola, ci sarebbe poi il primo, quello vero, da prendersi nei playoff. E torniamo al discorso iniziale. Troppi dubbi, mancanza di personalità per fare quell’ultimo passo, quello che serve per battere Milano. Che non è imbattibile. Non la giudichiamo per quanto sta facendo in questo inutile (per lei) per quanto imbarazzante finale di stagione ma per quello che ha fatto vedere nelle partite che contano, per gli equilibri interni non stabilissimi, per qualche alto e basso di troppo dei giocatori chiave. Il motto di queste ultime tre giornate dovrebbe essere «Cercasi Siena disperatamente». Se qualcuna delle semi­big si deciderà a vestire i panni della Mps 2013­14, forse avremo trovato la rivale di Milano nei playoff. Altrimenti tanto vale stenderle il tappeto rosso.

Una spettacolare entrata di Tyrus McGee, 24 anni, ex Iowa State, 11 punti di media in stagione CIAMILLO

IL POSTICIPO

Per Cantù e Metta spareggio playoff 1Al PalaDesio (ore 20) affrontano Cremona, concorrente diretta per gli ultimi due posti

C

hi più ne ha, più ne Metta. Non ci stanca mai vedere in campo il fenomeno di Cantù, Wor­ ld Peace, che stasera alle 20 (diretta Rai Sport 1) al Pala­ Desio sfiderà Cremona in una partita chiave per la

corsa agli ultimi due posti playoff. All’andata fu la Vanoli ad imporsi 71­63, le squadre sono appaiate in classifica e al­ l’Acqua Vitasnella (al comple­ to) farebbe molto comodo ri­ baltare anche lo scarto oltre ad assicurarsi i due punti. Cremo­

na è ancora senza Cusin, sulla strada del pieno recupero dalla frattura a una mano. Il lungo si è rivisto in palestra nel corso di questa settimana e potrebbe rientrare prima della fine del campionato. «La Vanoli ha uno dei suoi punti di forza nell’ati­ picità di Vitali che, pur giocan­ do da play, ha grande stazza fi­ sica e può cambiare in tutte le situazioni difensive – ha spie­ gato coach Sacripanti – Questo senza dimenticare l’atletismo notevole. Sarà fondamentale l’esecuzione dei giochi e la qualità delle letture contro le loro differenti difese». © RIPRODUZIONE RISERVATA

I MIGLIORI DI GIORNATA PUNTI

RIMBALZI

28

14

1. Dejan Ivanov

1. James Mays

CASERTA

BRINDISI

29 anni ALA-PIVOT 2. Tony Mitchell TRENTO

2. Sundiata Gaines AVELLINO

4. Peter Lorant ROMA

5. Darjus Lavrinovic REGGIO EMILIA

29 anni PIVOT

27 27 23 22

TIRI DA 2

2. Shane Lawal SASSARI

3. Valerio Mazzola BOLOGNA

3. Carleton Scott CASERTA

3. Julyan Stone VENEZIA

TIRI DA 3

6/7

4/5

1. Valerio Mazzola

1. Ramel Curry

BOLOGNA

27 anni ALA-PIVOT 2. Peter Lorant

9/12 3. Dejan Ivanov 11/15 4. Ndudi Ebi 8/11 5. Landon Milbourne 6/9 PESARO

CASERTA ROMA

PISTOIA

12 11 11 11

ROMA

35 anni GUARDIA 1. Ojars Silins

4/5 3/4 3. Simone Fontecchio 3/4 5. Toto Forray 4/6 REGGIO EMILIA

3. Darjus Lavrinovic REGGIO EMILIA BOLOGNA TRENTO


LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Super Pistoia Reggio Emilia mai in partita

Brava Varese Sassari: «Non c’è niente da salvare»

PISTOIA

92

SASSARI

71

REGGIO E.

78

VARESE

79

(20-14, 44-35; 72-54)

(20-17, 33-39; 58-62)

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Hall 8 (1/2, 1/1), Filloy 14 (1/3, 4/6), Williams 10 (1/5, 2/5), Milbourne 19 (6/9, 2/2), Amoroso 15 (2/3, 2/6); Easley 9 (3/6), Magro 2 (1/1), Brown 10 (5/8), Bianchi, Mastellari (0/1 da 3), D.Moretti 5 (1/1, 1/1). N.e.: D.Cinciarini. All.: P.Moretti. GRISSIN BON REGGIO EMILIA: A.Cinciarini 7 (1/6, 1/5), Diener 4 (2/4, 0/3), Kaukenas (0/2, 0/2), Polonara 14 (2/3, 3/6), Lavrinovic 22 (6/9, 3/4); Mussini 2 (1/1), Chikoko 4 (2/4), Della Valle 11 (2/2, 1/3), Pini (0/1 da 3), Silins 14 (1/3, 4/5), Cervi (0/2). All.: Menetti. ARBITRI: Paternicò, Sabetta, Calbucci. NOTE - T.l.: Pis 14/16, Reg 8/11. Rimb.: Pis 31 (Amoroso 7), Reg 33 (Cinciarini 7). Ass.: Pis 20 (Hall 10), Reg 20 (Cinciarini 9). Progr.: 5’ 8-8, 15’ 32-23, 25’ 58-47, 35’ 88-67. Usc. 5f.: Magro 31’ 03” (77-56), Milbourne 38’ 10” (92-69). F.antisp.: Polonara 34’ 58” (87-67). Spett. 4000.

BANCO SARDEGNA SASSARI: Dyson 3 (1/4, 0/4), Logan 9 (1/5, 2/10), Sanders 20 (5/9, 3/9), Brooks 12 (4/6, 0/2), Lawal 10 (4/5); Sosa 2 (1/1, 0/2), Formenti 5 (1/1, 1/3), Devecchi (0/3 da 3), Chessa 1 (0/2 da 3), B.Sacchetti, Kadji 9 (1/1, 2/4). N.e.: Vanuzzo. All.: R.Sacchetti. OPENJOBMETIS VARESE: Maynor 21 (7/12, 0/4), Rautins 4 (0/2, 1/2), Kangur 2 (1/2, 0/1), Eyenga 20 (6/17, 1/2), Jefferson 6 (3/5); Letho (0/1, 0/1), Casella 7 (2/4, 1/2), Okoye 5 (2/3), Callahan 14 (3/5, 2/5). N. e.: Lepri, Pietrini e Balanzoni. All. Caja. ARBITRI: Chiari, Biggi, Lo Guzzo NOTE - T.l.: Sas 11/16, Var 16/24. Rimb.: Sas 42 (Lawal 12), Var 45 (Eyenga 9). Ass.: Sas 13 (Dyson 5), Var 14 (Maynor ). Progr.: 5’ 12-5, 15’ 29-28, 25’ 49-48, 35’ 5969. Tecn.: Chessa 27’11” (50-55), Kangur 35’50” (59-71). Usc. 5 f.: Dyson 38’51” (70-75). Spett. 4751.

Fillipo Laico PISTOIA

S

e la Grissin Bon vuole co­ struire le proprie fortune sulla difesa, come nelle ultime 6 uscite, è bene che si riguardi attentamente la lezio­ ne subita a Pistoia, campo da sempre avaro di soddisfazioni per i reggiani, dove non vinco­ no dal 2008. Si interrompe la striscia positiva di 4 turni per­ ché la Giorgio Tesi è superiore per tutto l’arco della partita, costringe l’attacco ospite a tro­ vare tiri difficili allo scadere, mentre la difesa viene annichi­ lita dalle giocate di Hall e com­ pagni. «Forse la miglior prova della stagione, penso che que­ sta volta è stata la squadra a trascinare l’ambiente» dichia­ ra Paolo Moretti. Milbourne ha aperto da dominatore con i primi 12 punti, poi una fiam­ mata di Filloy con le sue triple, testimone nella mani di Amo­ roso che ha spinto sull’accele­

Landon Milbourne, 27 anni LAPRESSE

ratore, poi si è svegliato anche Williams e per Reggio Emilia è stata notte fonda, con Hall di­ rettore d’orchestra. Solo Lavri­ novic si è dimostrato ispirato, Kaukenas sotto tono, Diener debilitato da un virus intesti­ nale. Menetti afferma: «Poco da dire, complimenti agli av­ versari, voglio rivedere la par­ tita per capire cosa è mancato. Ai miei posso dire poco, veni­ vano da un mese straordina­ rio». Reggio però ha perso punti su campi come Roma, Pesaro, Cantù, Bologna e Cre­ mona, formazioni di un livello inferiore. Il coach ora terzo in classifica guarda avanti: «L’obiettivo è avere la condi­ zione ideale per i playoff e La­ vrinovic sta tornando sui suoi livelli». SOGNI Pistoia può continuare a covare sogni di gloria, in casa siamo al 5° sigillo in 6 turni. «Il momento tattico più delicato è stato quando loro hanno mes­ so il quintetto piccolo. La chia­ ve è stata la nostra capacità di passarci la palla. Spesso abbia­ mo messo questo entusiasmo, ma non sempre questa preci­ sione al tiro (55% dal campo, ndr.)». Per i toscani 8° posto ef­ fimero, a quota 24, aspettando lo scontro diretto di oggi tra Cantù e Cremona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovanni Dessole SASSARI

«N

on salviamo niente di questa partita». Meo Sacchetti chiu­ de così la sua conferenza stam­ pa al termine di una gara che ha visto Varese superare una Dinamo che, alla quarta scon­ fitta consecutiva, manca della necessaria aggressività in dife­ sa e fatica a fare canestro. SCATTO Un partenza sparata, fasi di equilibrio, uno scatto da 11­0 (29­39) lombardo nel se­ condo quarto, un secondo tem­ po con Sassari ad abbozzare la risalita e la Openjobmetis bra­ va a reggere e ripartire, sino al taglio del traguardo finale. «Siamo farraginosi, non abbia­ mo fatto canestro, loro si sono messi a zona. Ci siamo inte­ starditi, abbiamo perso qual­ che pallone di troppo senza riuscire a fare quel cambio in difesa che ci poteva dare la

A-2 GOLD

Anche Ferentino, Trieste e Agrigento al 1° turno playoff

ASSIST

10 1. Langston Hall PISTOIA

23 anni GUARDIA 2. Andrea Cinciarini

9 8 8 7

REGGIO EMILIA

3. Rok Stipcevic ROMA

3. Bernardo Musso PESARO

5. Eric Maynor VARESE

VALUTAZIONE

36 1. Deian Ivanov CASERTA

29 anni ALA-PIVOT 2. James Mays BRINDISI

3. Sundiata Gaines AVELLINO

4. Rok Stipcevic ROMA

4. Eric Maynor VARESE

33 31 28 28

 Ultima giornata in A-2 Gold. Si qualificano ai playoff anche Ferentino, Agrigento e Trieste. Risultati: CasalpusterlengoBarcellona 81-78; MantovaNapoli 103-77; FerentinoTrieste 92-105; JesiAgrigento 88-78; TorinoVerona 83-95; BresciaTrapani 75-76. Classifica: Verona 44; Brescia 36; Torino 32; Casale Monferrato, Biella 30; Ferentino, Agrigento, Trieste 26; Mantova 24; Trapani 22; Barcellona, Casalpusterlengo 20; Jesi 14; Napoli (-3) 11. Così i playoff (al meglio delle 3, gara-1 giovedì): BiellaTreviglio; Ferentino-Recanati; Agrigento-Treviso; TriesteFerrara. Le vincenti ai quarti contro le prime 4 di A-2 Gold (Verona, Brescia, Torino e Casale).  EUROLEGA - Stasera due gare-3 dei quarti: Maccabi Tel Aviv-Fenerbahce Istanbul (serie 0-2); Panathinaikos Atene-Cska Mosca (serie 0-2).

Eric Maynor, 27 anni CIAM-CAST

spinta — dice coach Sac­ chetti —. Da un po’ di gare è così, quello che non mi pia­ ce sono le facce tristi. Non ci sono nomi da fare, è la squa­ dra che gioca male». BREAK Varese, spinta da Callahan, nel secondo quar­ to piazza il break da 11­0, ma nella ripresa Sassari ri­ monta e Brooks sorpassa (44­43) prima del nuovo vantaggio varesino al 30’. Eyenga è la fionda che lan­ cia i suoi a +10 (59­69), Formenti riavvicina le parti, un break sassarese da 6­0 vale il 70­73, ma Varese sta sul pezzo, respinge al mit­ tente l’assalto e si regala un importante successo. PIANO «Abbiamo rispettato appieno il piano partita, bravi a giocare al nostro rit­ mo, bravi a giocare di squa­ dra. Faccio i complimenti a tutti i miei ragazzi — spiega Attilio Caja, tecnico bianco­ rosso —. Abbiamo impedito a Sassari di accendersi. Un dato significativo è che ab­ biamo tirato con buone per­ centuali, ma non eccelse. Vincere con il 37% al tiro si­ gnifica appunto che il piano partita è stato rispettato ap­ pieno». © RIPRODUZIONE RISERVATA

RISULTATI UMANA VENEZIA DOLOMITI ENERGIA TRENTO

90 80

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 71 OPENJOBMETIS VARESE 79 SIDIGAS AVELLINO PASTA REGGIA CASERTA

70 74

GIORGIO TESI PISTOIA 92 GRISSIN BON REGGIO EMILIA 78

GRANAROLO BOLOGNA 89 CONSULTINVEST PESARO 85 ACEA ROMA 80 ENEL BRINDISI 58 UPEA CAPO D'ORLANDO 71 EA7 MILANO 57 ACQUA VITASNELLA CANTU' VANOLI CREMONA (OGGI ORE 20)

CLASSIFICA SQUADRA EMPORIO ARMANI MILANO UMANA VENEZIA GRISSIN BON REGGIO EMILIA BANCO DI SARDEGNA SASSARI DOLOMITI ENERGIA TRENTO ENEL BRINDISI GRANAROLO BOLOGNA (-2) VANOLI CREMONA ACQUA VITASNELLA CANTU' GIORGIO TESI GROUP PISTOIA ACEA ROMA OPENJOBMETIS VARESE SIDIGAS AVELLINO UPEA CAPO D'ORLANDO CONSULTINVEST PESARO PASTA REGGIA CASERTA (-1)

PT 46 40 38 34 32 30 26 24 24 24 24 20 20 20 14 11

G 27 27 27 27 27 27 27 26 26 27 27 27 27 27 27 27

V 23 20 19 17 16 15 14 12 12 12 12 10 10 10 7 6

P 4 7 8 10 11 12 13 14 14 15 15 17 17 17 20 21

F S 2304 1960 2139 1982 2099 2007 2275 2174 2194 2186 2063 2012 2068 2126 1982 1995 2075 2050 2057 2069 1923 1960 2169 2242 2059 2115 1887 1984 1940 2224 2014 2162

PLAYOFF RETROCESSIONE

PROSSIMO TURNO DOMENICA 26/4, ORE 18.15 CREMONA-VENEZIA (ORE 12 GAZZETTA TV) PESARO-PISTOIA VARESE-CAPO D'ORLANDO MILANO-BOLOGNA

TRENTO-ROMA CASERTA-BANCO DI SARDEGNA REGGIO EMILIA-CANTU' (ORE 20.30) BRINDISI-AVELLINO (27/4, ORE 20)

45

LE ALTRE GARE

Ray-Fontecchio Bologna esce solo alla fine

Super Ivanov Caserta è viva Autogol Avellino

BOLOGNA

89

AVELLINO

70

PESARO

85

CASERTA

74

(13-20, 36-37; 62-57)

(13-12, 35-40; 53-53)

GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 11 (2/5, 2/2), Ray 19 (2/11, 3/5), Fontecchio 10 (3/4 da tre), White 16 (3/6, 1/2), Cuccarolo 5 (2/3); Hazell 7 (3/5, 0/2), Mazzola 18 (6/7, 1/1), Reddic (0/1), Imbrò 3 (1/3 da tre), Benetti, Oxilia, Vercellino. All.: Valli. CONSULTINVEST PESARO: Wright 14 (2/9, 2/4), Musso 18 (3/7, 3/11), Ross 16 (6/11, 1/4), Lorant 23 (9/12, 1/3), Judge 8 (4/4); Myles 4 (2/7, 0/1), Raspino 2 (1/1, 0/1), Basile, Crow (0/2). N.e.: Tortù. All.: Paolini ARBITRI: Begnis, Baldini, Attard. NOTE - T.l.: Bol 20/28, Pes 10/15. Rim.: Bol 44 (Mazzola 11), Pes 34 (Lorant 9). Ass.: Bol 12 (Gaddy 4), Pes 15 (Musso 8). Tec.: Cuccarolo 25’55” (49-48), Judge 25’55” (4948), panchina Pesaro 28’15” (5455). Usc. 5 f.: White 35’52” (76-70), Lorant 37’52” (79-74), Judge 38’02” (81-74). Progr: 5’ 9-14, 15’ 30-32, 25’ 48-46, 35’ 76-68. Spett.: 5950.

SIDIGAS AVELLINO: Green 3 (0/2, 1/2), Banks 11 (4/7, 1/3), Hanga 7 (2/4, 0/4), Harper 2 (1/6, 0/1), Lechthaler (0/1); Trasolini 9 (4/6, 0/1), Anosike 11 (4/6), Gaines 27 (7/11, 2/6), Cavaliero. N.e.: Cortese. Morgillo, Severini. All.: Frates. PASTA REGGIA CASERTA: Moore 6 (3/5, 0/5), Mordente 1 (0/3, 0/2), Vitali (0/2, 0/2), Scott 15 (5/9, 1/5), Ivanov 28 (11/15, 0/1); Domercant 12 (2/4, 1/4), Michelori 2 (1/1), Antonutti 10 (2/3, 2/4), Tommasini. N.e.: Tessitori, Fabbri, All.: Esposito. ARBITRI: Mazzoni, Bartoli, Caiazza. NOTE – T.l.: Ave 14/20, Cas 14/19. Rimb.: Ave 33 (Anosike 7), Cas 45 (Scott 11). Ass.: Ave 10 (Gaines 5), Cas 12 (Moore e Vitali 3). Progr.: 5’ 5-7, 15’ 27-30, 25’ 39-44, 35’ 61-62. Tecn.: panc. Caserta 27’24’’ (41-48). Spett. 2700 per 31.000 euro.

BOLOGNA Con le fiammate di talento di Ray e Fontecchio e la grinta di Mazzola, la Virtus si rimette in marcia e conquista la settima vittoria casalinga consecutiva che la riporta fra le prime otto. Pesaro ha lottato, ha condotto a lungo con un grande Lorant, ma alla fine si è arresa al 5/7 da tre dei bolognesi nell’ultimo quarto e ora deve guardarsi alle spalle. Letargica nel primo tempo (11-20 al 9’), la Granarolo ha reagito nella ripresa quando si è acceso Ray. Dopo le polemiche della settimana, la guardia del Bronx (a 0 punti dopo 27’) spreme 15 punti in 3’20” per il break (68-57) che, sul rientro di Pesaro (76-73), viene poi sigillato da Fontecchio con 10 punti e tre triple (quella chiave a -38”) negli ultimi 6 minuti. Luca Aquino

Brindisi non c’è Roma non molla il treno playoff ROMA

80

BRINDISI

58

(23-7, 38-21; 61-39) ACEA ROMA: Stipcevic 18 (3/5, 3/5), Freeman 2 (1/3, 0/5), Curry 17 (2/4, 4/5), Ejim 14 (4/8, 1/3), Morgan (0/4); D’Ercole (0/1, 0/1), Ebi 20 (8/11, 1/1), De Zeeuw 6 (3/3, 0/2), Reali 3 (1/1 da 3), Kushchev, Ciambrone. N.e.: Sandri. All.: Dalmonte. ENEL BRINDISI: Pullen 2 (1/3, 0/5), Denmon 9 (2/5, 0/5), Turner 8 (1/3, 2/7), James 12 (6/12, 0/2), Mays 17 (6/12, 0/1); Bulleri 4 (0/2), 1/2), Zerini 2 (1/1, 0/1), Cournooh 4 (2/4, 0/1). N.e.: De Gennaro, Morciano, Eric. All.: Bucchi. ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Quarta. NOTE - T.l.: Rom 8/10, Bri 11/13. Rimb.: Rom 35 (Ejim 8), Bri 42 (Mays 14). Ass.: Rom 14 (Stipcevic 8), Bri 5 (James 3). F. tec.: James 29’36” (57-37). Usc. 5f.: Ebi 38’20” (73-57). Progr.: 5’ 12-2, 15’ 31-12, 25’ 45-27, 35’ 71-50. Spett. 3283. ROMA - Dejan Bodiroga, presente in prima fila nel parterre, non si sarà divertito granché. Perché Roma-Brindisi di fatto non è esistita, complice la rilassatezza mentale dei pugliesi (privi di Eric e Harper) che si sono arresi dopo nemmeno sei minuti di gara, già sotto 15-2. L’Acea (senza Jones) ringrazia ma ci mette tanto del suo per una prova di buon livello, dove spiccano i 20 punti in 19’ dell’mvp Ebi e la classe del 35enne Curry. E così alla fine i tremila e passa del palazzetto (record stagionale) hanno visto una Roma che continua a restare attaccata al treno dei playoff. «Partiamo di rincorsa per un posto al sole - dice il tecnico romano Luca Dalmonte -: la doppia sfida esterna con Trento e Bologna sarà decisiva». Dall’altra parte c’è un Piero Bucchi sconsolato. «Poco da commentare, è stata una gara non giocata». Mario Canfora

AVELLINO - Il derby campano va a Caserta che espugna Avellino rilanciandosi nella corsa salvezza con un grande Ivanov ben coadiuvato da Scott e Domercant, decisivo nel finale con 8 punti. «Abbiamo un’anima, siamo vivi e ci crediamo. Ora spero solo che si decida in fretta sul ricorso del punto di penalizzazione» dice Esposito. Sul fronte irpino, la grande serata di Gaines non è bastata specie quando ai rimbalzi subisci un netto 45 a 33. «Opportunità sfumata di poter ancora ambire ai play off – dice coach Frates —, noi molli a rimbalzo e dentro l’area». Caserta parte avanti con Avellino quasi sempre sotto con qualche eccezione. Al 38’ Domercant firma il 63-71, ma Avellino a -10’’ sul -3 (6871) sbaglia con Banks la tripla dell’overtime, poi errore sul rimbalzo offensivo di Anosike. Luigi Zappella

PLAYOFF NBA

Boston lotta ma LeBron e Irving volano  Boston lotta e fa comunque una bella figura a Cleveland ma perde gara-1 contro LeBron e i Cavs. Dopo essere stati avanti nel primo quarto, anche di 8 punti, chiudendolo sul 31-27, i Celtics nulla hanno potuto contro lo strapotere fisico di James (su cui si sono alternati Crowder e Turner) e il talento stellare di Irving, al debutto in postseason al pari di Kevin Love. Bravi ancora a rientrare da -20 a -8 con un ottimo Isaiah Thomas nel terzo periodo, i biancoverdi sono poi stati nuovamente allontanati dalle triple dei Cavs (13 alla fine), senza mai mollare però (ancora -10 a 3’30”’ dalla fine). Datome è stato utilizzato da coach Stevens solo nei 39” finali. Come da pronostico le gare-1 di sabato, con vittorie interne di Warriors, Rockets e Bulls (con un Derrick Rose in grande forma che fa ben sperare i tifosi di Chicago).  Est, gara-1: ClevelandBoston 113-100 (Irving 30, James 20, Love 19; Thomas 22, Olynyk 12, gara-2 domani); Atlanta-Brooklyn (ieri notte gara-1); Chicago-Milwaukee 103-91 (stanotte gara-2); Toronto-Washigton (serie 0-1, ieri notte gara-2).  Ovest, gara-1: Golden State-New Orleans 106-99 (domani gara-2); HoustonDallas 118-108 (domani gara2); Clippers-San Antonio (ieri notte gara-1); MemphisPortland (ieri notte gara-1).


46

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Pallavolo R Gara-2 dei quarti dei playoff

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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Fromm più Atanasijevic Perugia è ancora viva

CHE TIEBREAK!

1La squadra di Grbic sbriciola i sogni di Verona che pregustava la semifinale. Giani: «Per 2 set e tre quarti siamo stati un’ombra» VERONA

1

PERUGIA

3

(19-25, 14-25, 26-24, 23-25 ) CALZEDONIA VERONA: Deroo 13, Zingel 6, Coscione 3, Sander 8, Anzani 5, Gasparini 19; Pesaresi (L), White 1, Gitto, Bellei. N.e. Blasi, Centomo (L), Borgogno. All. Giani. SIR SAFETY PERUGIA: Buti 10, Atanasijevic 18, Fromm 19, Beretta 6, De Cecco 10, Vujevic 6; Fanuli (L), Giovi (L), Sunder. N.e. Paolucci, Barone, Tziomakas, Maruotti. All. Grbic ARBITRI: La Micela e Braico NOTE Spet. 4100. D.s: 27’, 22’, 34’, 35’; tot. 118’ Calzedonia: b.s. 17, v. 5, m. 8 2a l. 6, e. 30. Sir Safety: b.s. 18, v. 11, m. 8, 2a l. 8, e. 27. Rosso a Grbic sul 22-24 del 4° set.

Mario Salvini INVIATO A VERONA

V

erona aveva la storia da­ vanti a sé, in mezzo a 4100 spettatori, certa­ mente più di quelli (non comu­ nicati) che dall’altra parte del­ la strada, al Bentegodi, hanno assistito a Chievo­Udinese. Si sentiva vicina a quella semifi­ nale che non ha mai giocato, si è fatta innervosire, e il risulta­ to sono le parole del suo alle­ natore, Andrea Giani: «Per due set e tre quarti siamo stati l’ombra di noi stessi». Perugia invece dalla tensione, spalle al muro, ha tirato fuori il meglio di se stessa. E così si va alla bel­ la di mercoledì sera (in Um­ bria). Ma c’è modo e modo di tornarci. La Sir Safety è stata a tre punti da un cappotto che con ogni probabilità avrebbe potuto avere effetti devastanti anche su gara­3. Dopo i 19­25 e 14­25 dei primi due, nel ter­ zo set era avanti 15­22. Un massacro ormai più che an­ nunciato. Ma scongiurato. Per­ ché su uno straordinario turno in battuta di Manu Coscione, Verona è tornata in vita. E nel­ la bolgia del PalaOlimpia è successo l’inimmaginabile: la reazione, la rimonta. Che han­ no cambiato la partita e pre­ sentano in tutt’altro modo an­ che la bella. Anche se Alexan­ dar Atanasijevic, beccatissimo dal pubblico veronese (per un precedente di campionato) nel concitato finale del quarto set

(con tanto di cartellino rosso a Nikola Grbic), assicura che: «Davanti ai nostri tifosi sarà tutto più facile». LUCIO 6 ACE Verona immobile per i citati «due set e tre quar­ ti»: tanti errori in attacco (cin­ que nel primo set), niente mu­ ro­difesa. Sotto le botte di Ata­ nasijevic e di tutt’altro Fromm rispetto a gara­1 (72% in at­ tacco di squadra nel secondo set). «Ma in gara­1 avevamo giocato tutti molto male – ha sorriso l’mvp Lucio De Cecco ­ qui abbiamo reagito». La diffe­ renza è tutta qui: gente come Vujevic, ma anche come Buti e gli stessi De Cecco e Atana­ sijevic ha un’altra esperienza di queste partite da dentro o fuori, e non si fa impressiona­ re. Proprio De Cecco nelle ulti­ me otto giornate aveva centra­ to un solo ace. Il suo record in una partita in Italia era di 4, ot­ tenuto – guarda caso – proprio contro Verona nella sconfitta al tiebreak nel ritorno. Bene: ieri ne ha sparati sei. Di cui 3 di fila per ammazzare fin da subi­ to il secondo set, e altri 2 che sembrava avessero spaccato definitivamente anche il terzo. Per un totale di 10 punti, suo nuovo primato in Italia. «Mah, forse 6 ace li ho fatti l’anno che ero in Russia (al Kaliningrad, nel 2009/10, ndr), non ne so­ no sicuro. Ma non importa: og­ gi ho fatto quel che era neces­ sario per far vincere la mia squadra. E questo è l’impor­ tante». STRANEZZE «Non ci aspettava­ mo di giocare così bene ­ pro­ segue De Cecco ­ In casa erava­ mo stati troppo nervosi. Sape­ vo che avremmo reagito, ma siamo stati più bravi di quanto avrei immaginato. Poi in quel finale di terzo set siamo stati forse un po’ molli, ma bisogna riconoscere anche i meriti al Verona». Che in effetti si è ac­ cesa all’improvviso. Tanto da far andar via Giani col sorriso nonostante la sconfitta. Per­ ché adesso ad essere favorita è Perugia. «Forse sì – chiude Lu­ ciano De Cecco – lo siamo. Ma abbiamo visto come sono i playoff. E dopo tutte le rimon­ te e le stranezze delle prime due partite, come si fa a dire chi è davvero favorito?».

Turnover sempre Macerata si rialza Latina si arrende 1Partono Monopoli e Sabbi poi Giuliani cambia e arriva a gara-3. Van de Voorde k.o. Valeria Benedetti INVIATA A LATINA

U

L’urlo di Atanasijevic: Perugia è ancora in corsa TARANTINI

MERCOLEDÌ SERA GLI SPAREGGI QUARTI

QUARTI

(1) TRENTO

2

(8) MOLFETTA

0

TRENTO

FINALE

3, 6, 10, 13 e 17 maggio

-

-

-

-

SEMIFINALI -

(4) PERUGIA

1

Gara 3-Mercoledì, 20.30 (5) VERONA

1

2

MODENA (2)

0

RAVENNA (7)

MODENA SEMIFINALI

25, 28 aprile e 1° maggio Quarti e semifinali al meglio delle tre partite e finale al meglio delle cinque

-

1

MACERATA (3)

Gara 3-Mercoledì, 20.30 1

LATINA (6) RCS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI MOLFETTA

QUI FORLI’

Con i muri di Birarelli (6) Trento è in semifinale

Modena è troppo forte Ravenna chiude qui

Molfetta-Trento 2-3 (20-25, 25-22, 15-25, 25-23, 10-15) EXPRIVIA NELDIRITTO MOLFETTA: Bossi 7, Hierrezuelo 8, Noda Blanco 3, Candellaro 2, Torres 17, Sket 21; Romiti (L), Del Vecchio 8, Blagojevic, Despaigne 2, Piscopo 4 ne Spirito e Porcelli. All. Di Pinto ENERGY T.I. DIATEC TRENTO: Zygaldo 1, Lanza 14, Solè 12, Nemec 5, Kaziyski 15, Birarelli 13; Colaci (L), Giannelli 6, Djuric 10, Fedrizzi 1. Ne Nelli, Thei. All. Stoytchev. ARBITRI: Santi, Saltalippi NOTE Spettatori: 1170. Incasso: 8500 euro. Durata set 25’, 27’, 23’, 30’, 16’, totale 121’. Exprivia Neldiritto: b.s. 17, v. 5, muri 11, seconda linea 3, e. 31; Energy T.I. Diatec b.s. 18, v 8, m. 19, seconda lineal 6, e 21. MOLFETTA (Bari) Ha sudato molto Trento per aver ragione di un Molfetta molto motivato e grintoso che è stato sconfitto solo al tiebreak. E’ prevalso il

Cmc-Parmareggio 1-3 (29-27, 19-25, 19-25, 21-25) CMC RAVENNA: Mengozzi 5, Cavanna 3, Cebulj 12, Cester 9, Renan 9, Koumentakis 10; Goi (L), Bari (L), McKibbin, Gabriele, Jeliazkov 11. Ne Zappoli, Ricci. All. Kantor. PARMAREGGIO MODENA: Piano 1, Vettori 12, Petric 15, Verhees 11, Bruninho 4, Ngapeth 23; Rossini (L), Sala 6, Casadei, Kovacevic 2. Ne Donadio, Soli. All. Lorenzetti. ARBITRI: Boris e Simbari. NOTE Spettatori 2911, incasso 19.050. Durata set: 36’, 27’, 27’, 27’, totale 117’. Cmc: b.s. 15, v. 2, m. 11, 2a l. 7, e. 28. Parmareggio: b.s. 21, v. 9, m. 6, 2a l. 12, e. 29.

miglior tasso tecnico dei trentini, la loro voglia nel finale di match, durato più di due ore, di chiudere il confronto con i pugliesi in due sole gare e non arrivare alla bella. Solè e Lanza hanno fatto la differenza, Giannelli come al solito è stato bravo quando è stato chiamato da Stoytchev ad entrare in campo, Birarelli (6)a muro è stato insuperabile, mentre il Molfetta supportato da un pubblico meraviglioso ha avuto in Sket (21 punti) ed Hierrezuelo (mvp) i suoi punti di forza, anche se è crollata sotto le bordate di Kaziyski (4 ace). Il capitano di Trento alla fine: «Siamo molto contenti di aver chiuso subito la serie e avere un po’ di tempo per rifiatare dopo il tour de force fra Campionato e Coppa Cev. Molfetta è stata una degna avversaria in questa di playoff. Aspettiamo chi arriverà dall’altro confronto e cercheremo di farci trovare pronti sabato». Francesco Verdesca

Tutta la gioia dei tricolori della Lube Macerata TORCIVIA

FORLI’ Alla fine la Parmareggio Modena vola, come da pronostico, in semifinale battendo Ravenna per la quinta volta in stagione dall’alto

di una superiorità tecnica evidente, ma che nei playoff ha faticato però ad evidenziarsi in modo così netto. Merito ad una Cmc mai doma, nonostante le difficoltà evidenziate dal bomber Renan, ma dall’altra parte Lorenzetti per puntare al titolo dovrà comunque sistemare il servizio (21 errori) ed evitare che le sue stelle si accendano e spengano a ripetizione senza soluzione di continuità. Ieri l’hanno fatto la diagonale e Ngapeth, mentre Petric è rimasto in ombra. Ravenna, che aveva dominato al di là del punteggio il primo set (5 muri a 0, 58% contro 41% in attacco), poi è rimasta attaccata al match finché ha potuto e alla fine ha raccolto meritati applausi dal suo pubblico visto che ha chiuso il sipario sulla sua stagione avendo raggiunto i tre traguardi (quarti di Coppa Italia e playoff, semifinali di Challenge Cup) che la società aveva chiesto all’inizio. Sandro Camerani

na partita a scacchi contro un assalto di guerrieri. Gara­2, do­ po due ore abbondanti rega­ la il ritorno a Civitanova per la Lube, ma certo non le dà le certezze che dovrebbe avere una squadra campio­ ne d’Italia. Latina è una fu­ ria scatenata, nonostante abbia perso Van de Voorde (infortunio molto brutto al­ la caviglia sinistra, si parla di carriera a rischio) e du­ rante la gara debba rinun­ ciare anche a Skrimov che lamenta crampi ed esce zoppicando. Giuliani schie­ ra l’ennesima formazione, partendo con Monopoli e Sabbi sull’asse palleggiato­ re opposto, salvo poi ripen­ sarci e rimettere Fei titolare, utilizzando Ricardo­Sabbi come doppio cambio. Parte Kurek titolare poi rilevato da Kovar che però non è al massimo mentre Henno tor­ na il libero principale. Una girandola che non sempre sembra aiutare la lucidità di una squadra che già fatica. Dall’altra parte Sottile sfrut­ ta al meglio Urnaut e Staro­ vic (49 punti in 2 sopra il 50% di positività), ma è tut­ ta la squadra a dare una di­ mostrazione di carattere e determinazione, pagando nel finale un po’ di mancan­ za d’esperienza. «In questo momento per noi è molto difficile giocare da Macerata – dice il tecnico marchigiano ­ perché tra av­

LATINA

2

MACERATA

3

(23-25, 25-17, 22-25, 25-12, 12-15) TOP VOLLEY LATINA Rossi 3, Sottile 1, Urnaut 24, Davis 3, Starovic 25, Skrimov 6; Manià (L), Tailli, Rauwerdink 15, Pelle- grino, Ferenciac. N.e. Caputo. All. Blengini. LUBE BANCA MARCHE MACERATA Stankovic 8, Monopoli 1, Kurek 6, Podrascanin 15, Sabbi 6, Parodi 6; Henno (L), Fei 14, Ricardo, Kovar 16, Paparoni. N.e. Shumov, Vitelli. All. Giuliani. ARBITRI Rapisarda e Tanasi. NOTE Spet. 2100. D.s. 29’, 26’, 31’, 22’, 17’; tot. 125’. Latina: b.s. 13, v. 11, m. 9, s.l. 7, e. 22. Lube: b.s. 16, v. 7, m. 11, s.l. 5, e. 27. Rosso a Sottile, nel 3° set sul 5-10.

vicendamenti, cambi, proble­ mi fisici ne abbiamo messe in­ sieme tante però la squadra c’è, lotta, cresce, e anche stasera è riuscita a portare a casa la pel­ laccia». Latina, anche lei con diverse assenze, ha dato parecchio filo da torcere, considerata il diverso livello tecnico in campo. «La pallavolo è fatta di equili­ bri tecnico­tattici, ma anche mentali che quando si perdono sono difficili da ritrovare so­ prattutto quando manca un giocatore importante. Piano piano la squadra si sta rico­ struendo. E’ questa la strada che bisogna percorrere». Un’altra “ultima chiamata” mercoledì sera a Civitanova. «Penso che ormai siamo abi­ tuati. Dobbiamo pensare a mi­ gliorare il nostro livello di gio­ co, migliorare qualche situa­ zione, anche vedere la situa­ zione f isica di qualche giocatore che stasera ha finito la partita veramente provato fisicamente. Vedremo un po’ magari sarà l’occasione per provare qualche nuovo sestet­ to…».

PLAYOFF DONNE Conegliano-Casalmaggiore: c’è gara-2 (gio.gar.) Il PalaVerde di Villorba ospiterà questa sera alle ore 20.30 (diretta Rai Sport) il secondo atto della semifinale tra Imoco Conegliano e Pomì Casalmaggiore. La squadra veneta, sesta in regular season, sogna un nuovo sgambetto alle rosa, giunte seconde e rivelazione dell’intero torneo. Dopo avere eliminato, abbastanza a sorpresa, Modena in tre gare, l’Imoco ha vinto anche a Cremona una tiratissima gara-1 di semifinale per 3-2 e ora sogna la seconda finale Scudetto negli ultimi tre anni. Casalmaggiore, di contro, cerca l’impresa: per pareggiare la serie deve vincere a Villorba, dove non ha mai vinto un set in 3 gare e su un campo caduto l’ultima volta il 19 novembre (con Bergamo). Comunque vada si tornerà poi a Cremona venerdì, perché la semifinale è al meglio delle cinque partite. Domani sera a Piacenza invece sarà di scena Novara.

PLAYOFF A-2 DONNE (m.l.) In semifinale Vicenza e Monza sono raggiunte da Rovigo e Club Italia. Ieri si è giocato il ritorno dei quarti. Delta Informatica Trentino-Club Italia 2-3 (22-25, 26-28, 25-8, 25-20, 13-15) and. 2-3; Beng Rovigo-Corpora Aversa 3-2 (25-22, 23-25, 25-20, 15-25, 15-13) and. 3-1. Playout. Gara-1 (su 3): SoveratoEntu Olbia 3-0 (25-19, 25-17, 25-20). A-2 MASCHILE (f.c.) Il Corigliano è la prima finalista dei playoff di A-2 maschile. I calabresi hanno eliminato Ortona che aveva vinto la stagione regolare. Così nella serie di gara-3 semifinale (al meglio delle 3 su 5): Sieco Ortona-Aiello Corigliano 0-3 (23-25, 21-25, 14-25; serie 0-3); Globo Sora-B-Chem Potenza 3-1 (25-21, 2519, 22-25, 27-25; serie 2-1. DEFEZIONI (r.r.) La Nazionale cubana maschile perde altri tre titolari per la prossima World League: tra i 22 convocati mancano Leandro Macías, David Fiel e Isbel Mesa che hanno chiesto anche loro di essere esclusi dalla squadra.


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Nuoto R A Riccione

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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USA: LEDECKY 8’13”02

STEFANO ARCOBELLI INVIATO A RICCIONE

Phelps vince i 100 sl «Lo so, sono imperfetto»

I

l Bomber della velocità ha lasciato (nella coda) il se­ gno sulla settimana tricolo­ re. Marco Orsi mette l’ultimo si­ gillo facendosi domare solo dai crampi per un supplemento di fatica in vasca corta che gli vale il primato italiano dei 100 stile libero, la gara regina sempre più nelle sue corde, migliorato di 8 centesimi in 46”04; e un 45”55 in chiusura di staffetta veloce con la Uisp Bologna che è peggiore soltanto del 45”39 nuotato ai Mondiali di Doha a dicembre, quando raccolse un favoloso argento nei 50 sl dietro l’olimpionico della specialità. il francese Florent Manaudou e davanti ad un altro olimpioni­ co, il brasiliano Cesar Cielo. DISTANZA DOPPIA Non chia­ matelo più solo cinquantista, non “muore” più ai settantacin­ que metri, anzi con il crono di ieri davanti a Dotto (47”28) e Magnini (47”52), se fosse stato schierato, avrebbe pescato il bronzo a Doha al posto del rus­ so Izotov. E’ il trigemello di Bu­ drio l’avanguardia, la continui­ tà della velocità azzurra, è da lui che dipenderanno i destini azzurri della staffetta veloce ai Mondiali d’agosto a Kazan. A Riccione ha nuotato due volte in 47”34 e 47”60 lanciato in staffetta, prima di vincere i 50 ha nuotato i 100 dorso in 52”40. Insomma non si è risparmiato in questa parentesi primaverile in vasca corta per lo scudetto. Ma ormai la testa è alla vasca lunga. Dopo un caldo inverno, ed i trials in cui dovrà rivedere solo la prestazione nella gara breve (22”07), Orsi si prepara all’avventura del collegiale americano ad Auburn, a gareg­ giare a Charlotte e a fare grup­ po con gli altri velocisti, a co­ minciare da quel Dotto che ve­ nerdì sera da fermo in staffetta ha sparato un 48”40 ma s’è piazzato dietro Orsi e Magnini (48”79) nei cento individuali che hanno un’altra tensione. «Dovevo sfidare anche questa attesa e ho dimostrato che sono il numero uno anche nei 100». Ormai in Italia è più difficile che all’estero, ma questo Orsi sembra aver svoltato per sem­ pre: «Sono contento dei 45” perché vale un 44” senza cram­ pi, in staffetta ero distrutto, mentre il record lo volevo, lo sentivo e l’ho fatto. Sì, sono or­ mai sulla buona strada, posso migliorare il 48”50, valgo molto

Michael Phelps, 29 anni AFP

Marco Orsi, 24 anni di Budrio (Bo), allenato da Roberto Odaldi, in vasca corta è vicecampione mondiale dei 50 sl, plurimedagliato europeo

Orsi va a tutta velocità L’ultimo botto è 46”04

1Il Bomber migliora il record italiano nei 100 sl in vasca corta Poi si scatena in staffetta (45”55) e pensa alla finale dei Mondiali

46”04  Il record nei 100 sl da 25 metri di ieri: sarebbe stato di bronzo ai Mondiali di Doha 2014, dove Orsi ha nuotato lanciato in 45”39 e ha conquistato l’argento nei 50 sl

48”50

 Il tempo nella finale delle selezioni mondiali: è 6° al mondo dietro Dotto (48”40 in prima frazione di staffetta). Orsi ha nuotato 47”34 e 47”60 lanciato

48”16

 è il record personale di Orsi nei 100 sl in vasca lunga dietro il record italiano di Filippo Magnini (48”04). Orsi è anche primatista italiano dei 50: 21”64

meno. Questo è stato solo un trampolino di lancio. Nella fina­ le dei primaverili ho sbagliato in partenza ma sono rimasto concentrato, e questo dimostra che sono più forte anche di te­ sta. Valeva soprattutto stare da­ vanti a tutti gli altri, la qualifica­ zione era fondamentale e non potevo sbagliare dopo tutte queste aspettative. Ma io so quanto valgo, l’ho dimostrato anche a dicembre. Questo è so­ lo un punto di partenza per rag­ giungere la finale mondiale. Io ci credo». APPUNTAMENTO A RIO Orsi ha anche una visione a lungo ter­ mine: non che sottovaluti Ka­ zan («sarebbe fantastico ripete­ re il Mondiale di vasca corta in lunga anche se c’è più concor­ renza»), ma i suoi progressi co­ stanti hanno come vero obietti­ vo «i Giochi di Rio 2016, lì ve­ drete l’Orsi mai immaginato: non ci penso, ma ci credo... Quest’anno voglio verificare so­

lo i margini nei 100, perché è chiaro che i 50 sono la mia gara, ma i 100 voglio farli veloce per la staffetta, con un Magnini co­ sì, un Dotto così, un Santucci così, possiamo far davvero bene e prenderci quelle soddisfazioni che da anni aspettiamo, magari sarà la volta buona». DIMENTICARE BERLINO Uscito deluso anche se medagliato con la staffetta dagli Europei di Ber­ lino, Orsi s’è riacceso e non ha più sbagliato un colpo: «Mi pia­ ce riscattarmi, dimostrare che il lavoro e i sacrifici mi stanno ri­ pagando, di che pasta sono fat­ to. Ora so cosa voglio». L’emoti­ vo Orsi non c’è più: incalzato dall’eterno Magnini, alleato ge­ nerazionalmente a Dotto, dal quale però arrivano le insidie se, come pare, l’ex vicecampio­ ne del mondo ha ritrovato le sensazioni giuste, il Bomber continua a far centro. E, soprat­ tutto, nei cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA L’Aniene è tricolore Fede: staffetta e misti L’Aniene conquista il sesto scudetto consecutivo con uomini e donne: due record italiani di società con Federica Pellegrini lanciata in 52”75 e 52”88 con la 4x100 mx e sl da 3’55”16 3’33”27. Fede è 2a nei 200 misti nuotati per la prima volta in corta in 2’12”20 (17° tempo italiano all time). Uomini, 50-100 sl Orsi 21”36, 46”04 (rec. ita. prec. 46”12 del 21-12-2014 a Riccione, pas. 22”12); 200 sl Magnini 1’44”57, 400 sl Lestingi 3’47”54, 1500 sl Vanelli 14’50”60, 100 do Milli 51”61, Laugeni 51”69, Orsi 52”40; 200 do Mencarini 1’53”83, 100 ra Antonelli 58”55, 200 ra Giorgetti 2’07”96, 100 farf. Rivolta 51”12, 200 fa Pelizzari 1’55”52, 200-400 mx Gaetani 1’56”94, 4’09”36. Donne, 50 sl Di Pietro 24”41, 100 sl Ferraioli 52”84, 200 sl Letrari 1’57”38,400 sl De Memme 4’05”57, 800 sl Ponselè 8’26”28, 100 do Gemo 58”22, 200 do Panziera 2’05”99,100 ra Castiglioni 1’06”21, 200 ra Scarcella 2’22”58; 100 fa Bianchi 57”30, Di Liddo 57”45; 200 farf. Polieri 2’07”38; 200-400 mx Trombetti 2’10”33, 4’33”65

I

n chiusura delle Pro Se­ ries di Mesa, Katie Lede­ cky vola negli 800 sl: sotto il record del mondo fi­ no ai 500, l’allieva di Bruce Gemmel chiude in 8’13”02, 4a performance di sempre. Michael Phelps, dopo il rien­ tro dalla squalifica e il suc­ cesso nei 100 farfalla, vin­ cendo i 100 sl in 49”72; nei 200 misti, è terzo in 2’00”01 dietro Lochte e Dwyer. Il 29enne di Baltimora raccon­ ta il suo cambiamento avve­ nuto negli ultimi mesi. «So­ no perfettamente imperfet­ to, sono un essere umano. In passato ho respinto le perso­ ne che realmente mi hanno amato e si sono prese cura di me realmente, so di aver fe­ rito un sacco di gente, è stato terribile. Per 15 anni ho vis­ suto in una bolla, ora invece sorrido mentre mi alleno: mi sembra di essere tornato al liceo». al.f. Uomini: 100 sl Phelps 49”72, Lochte 49”77, Dwyer 50”02; 1500 sl McBroom 15’09”20; 200 do Vyatchanin 1’56”95; 200 mx Lochte 1’58”70, Dwyer 1’59”04, Phelps 2’00”01. Donne: 100 sl Vanderpool-Wallace (Bah) 54”18; 800 sl Ledecky 8’13”02, Friis (Dan) 8’31”65; 200 do Coventry 2’12”05; 200 mx Hosszu (Ung) 2’11”40. SJOESTROEM, CHE 200 (al.f.) A Jonkoping (Sve), Sarah Sjoestroem vince i 200 sl in 1’55”75, 2° crono 2015: a segno anche in 50-100 sl (24”91, 53”61), 100 farfalla (58”10). SPRINT EFIMOVA (al.f.) Campionati russi a Mosca. Uomini: 50 fa Tsurkin (Bie) 23”26 (3° t. 2015), Morozov 23”43, Vyacheslav 23”58. Donne: 200 do Ustinova (16) 2’09”21 (s.); 50 ra Efimova 30”39 (1° t. 2015), Gunes (Tur) 31”24, Artemyeva 31”32; 400 mx Martynova 4’41”71.

Ginnastica R Europei di artistica

La Fasana e il podio sfumato «Non mi lamento, reagirò» 1Erika è quarta nel corpo libero vinto da Afanaseva Federica Cocchi INVIATA A MONTPELLIER (FRA)

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na medaglia Erika Fasa­ na se la sarebbe merita­ ta. Per l’impegno, per aver saputo rivestire il ruolo di n.1 azzurra senza farsi travol­ gere da pressioni ed emozione. Per aver dimostrato che c’è un’Italia che, anche senza Va­ nessa Ferrari, è pronta a lottare coi denti. La sua finale al corpo libero non è stata impeccabile e il risultato, che ha visto preva­ lere la russa Afanaseva davanti alla siculo­britannica Claudia Fragapane e alla svizzera tutto­ fare Giulia Steingruber, è sacro­ santo. L’azzurra, cresciuta alla Polisportiva Fino Mornasco con

Laura Rizzoli, e ora alla Brixia, ha fatto un piccolo errore che le è costato due decimi, ma non sarebbe probabilmente bastato per portare a casa il bronzo: «Purtroppo non ho completato il doppio giro in presa e mi sono persa due decimi — spiega —. Portavo questo esercizio per la seconda volta in assoluto in una finale, quindi da questo punto di vista sono contenta di quel che ho fatto. Ovvio che avrei voluto una medaglia, ma invece che lamentarmi preferisco dire che da adesso mi metterò a la­ vorare ancora più sodo per pu­ lire l’esercizio. Aggiungerò pu­ re un doppio teso in terza dia­ gonale per aumentare il valore di partenza». PER RIO I Mondiali di Glasgow di ottobre consegneranno alle prime otto nazioni classificate il pass per accedere diretta­ mente a Rio. La concorrenza è tanta, alcune squadre sono

inavvicinabili e la lotta per i po­ sti che restano, sarà dura. Il di­ rettore delle nazionali femmi­ nili Enrico Casella traccia un bi­ lancio dell’avventura continen­ tale per la sua squadra: «Le ragazze si sono comportate be­ ne. Erika è stata bravissima, con due quarti posti si è fatta conoscere ed è importante re­ stare nella mente delle giurie. Anche di Martina Rizzelli sono molto contento. A parte Carlot­ ta Ferlito, che ha fornito una prova piuttosto incolore, sono soddisfatto di com’è andata». La parola d’ordine in casa Ca­ sella è sempre la stessa: lavoro. Il prossimo impegno sono i Gio­ chi Europei di Baku, un’altra occasione per sperimentare: «Non porterò la Ferrari perché sta ancora recuperando, nem­ meno Fasana e Rizzelli di cui ho testato la condizione. Ora ve­ diamo quelle che sono rimaste a casa a che punto sono, la con­ correnza è stimolante». L’obiet­

LA GUIDA Per la britannica Fragapane argento «italiano»

Erika Fasana, 19 anni di Como, dopo Fino Mornasco s’allena alla Brixia

RL’azzurra: «Portavo questo esercizio per la seconda volta: male il doppio giro in presa»

tivo Rio è scolpito nella mente: «Ci sono cinque nazioni già si­ cure: Usa, Cina, Russia, Gran Bretagna e Romania. Restano tre posti e ce li dovremo giocare con Australia, Giappone, Ger­ mania, quindi ci vuole la mi­ gliore squadra possibile». Si chiudono così gli Europei di Montpellier, col cavallo di bronzo di Busnari che salva lo zero nel medagliere azzurro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nome non mente, Claudia Fragapane,medaglia d’argento al corpo libero ieri nella finale vinta dalla russa Afanaseva, ha chiare origini italiane. La britannica, esplosa agli ultimi Giochi del Commonwealth con quattro ori, ha radici siciliane. Claudia è nata a Bristol 17 anni fa da genitori italiani. Il papà Paolo è originario di Santa Elisabetta, in provincia di Agrigento dov’è nato e cresciuto prima di trasferirsi in Gran Bretagna, la mamma, Teresa Costa, è originaria di Grotte sempre nell’agrigentino. La Russia è regina di questi Europei con 10 medaglie di cui 4 d’oro, seguita dalla Gran Bretagna con due ori quattro argenti e due bronzi. Risultati, finali per attrezzo uomini. Volteggio: 1. Nagornyy (Rus) 15.099; 2. Abliazin (Rus), Radivilov (Ucr) 15.083. Parallele: 1. Verniaiev (Ucr) 15.866; 2. Berbecar (Rom), Baumann (Svi) 15.300. Sbarra: 1.Moznik (Cro) 14.833; 2. Oldham (Gb) 14.766; 3. Maras (Gre) 14.666. Donne, trave: 1. Monteanu (Rom) 14.366; 2. R. Downie (Gb) 14.300; 3. Martin (Fra) 14.200. Corpo libero: 1. Afanaseva (Rus) 14.700; 2. Fragapane (Gb) 14.633; 3. Steingruber (Svi) 14.466. 4.FASANA 14.300


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Vela R Volvo Ocean Race

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La partenza della sesta tappa: da Itajaì: come si vede per le barche una partenza senza vento, come si era temuto alla vigilia

La cerimonia di iniziazione al passaggio dell’Equatore con Nettuno...

Festa a Nettuno, in attesa del vento

a Partita dal Brasile la 6 frazione che prevede il passaggio dell’Equatore, 1 da sempre momento chiave: con tanto di rito di iniziazione per il re dei Mari Gian Luca Pasini

D

oldrums: dal dizionario tristezza, malinconia, depressione, in senso fi­ gurato. Oppure se si parla di un luogo geografico: sono le cal­ me equatoriali, ovverosia quel­ la fascia larga qualche centina­ io di chilometri a cavallo della linea dell’Equatore, in cui per­ siste un’area di basse pressioni, terribile per qualsiasi marinaio in qualsiasi epoca. Formata dalla convergenza di masse di aria calda e umida portate da­ gli Alisei. Questo punto è altri­ menti detto anche Pot au Noir. Fra le varie teorie che determi­ nano l’origine di questa espres­ sione, ne esiste una particolar­ mente triste e drammatica che rimanda agli anni in cui i velieri solcavano l’Atlantico carichi di schiavi, diretti nelle Americhe: in quelle zone di calore e quasi sempre assenza di vento, veni­ vano buttati a mare gli schiavi malati. Una pratica terribile, ma che tendeva a evitare il pro­ liferare del contagio delle ma­ lattie in quei viaggi maledetti. POT AU NOIR Il nome è rimasto anche oggi, che verso l’Equato­ re e il Pot au Noir si stanno diri­ gendo le sei barche che parteci­ pano alla Volvo Ocean Race, partite ieri sera dal cuore del Brasile, Itajaì, direzione Newport, Rhode Island, negli Stati Uniti. Se nella quinta tap­ pa il «demonio» era rappresen­ tato da Capo Horn, capo più a Sud del Mondo e terrore dei marinai, in questa sesta tappa il passaggio dell’Equatore è il momento topico, con la sua scelta di rotta e di tattica. Quel­ lo che potrebbe sancire la vitto­ ria di tappa, ma anche un’ipo­ teca sul giro del mondo, visto che siamo (quasi) alle battute conclusive. Abu Dhabi ­ che è saldamente al comando ­ non può perdere colpi nei confronti degli inseguitori, a causa del passaggio dell’Equatore... SHELLBACKS Che da decenni e decenni è festeggiato a bordo

RLe calme equatoriali probabilmente decisive per il successo

di ogni tipo di nave o barca che attraversa la linea immagina­ ria. La festa di iniziazione ri­ guarda i novizi che la oltrepas­ sano per la prima volta e che in qualche maniera devono ren­ dere omaggio a Nettuno, il dio di tutti i Mari. I marinai che hanno già attraversato l’Equa­ tore sono soprannominati Shellbacks, spesso quindi indi­ cati come i Figli di Nettuno (o i cortigiani del re); coloro che non hanno ancora passato la li­ nea sono invece detti Pollywo­ gs. Anche qui è difficile rintrac­ ciare l’origine precisa del mo­

mento in cui la tradizione è sta­ ta incominciata, ma si sa per certo che si è presto sviluppata in quasi tutte le marine del mondo. Diventando, con il pas­ sare del tempo, anche un in­ trattenimento per i crocieristi che passavano la linea (imma­ ginaria, ovviamente) fra una festa e un brindisi. Ben diverso il clima sulle navi o nelle bar­ che da regata, che grazie ai so­ cial network e al membro del­ l’equipaggio dedicato solo alla comunicazione (come nella Volvo), hanno fatto in poco tempo il giro del mondo in re­

clic

TUTTE LE INSIDIE IN OLTRE 5000 MIGLIA Nell‘avvicinamento alla costa USA, alla latitudine di Miami fino a Newport, i velisti possono optare per rimanere nella Corrente del Golfo e rimanere più al largo per giocare con i sistemi meteo fino ad arrivare alle coste del Rhode Island, che spesso sono caratterizzate da venti deboli e instabili

Newport USA

3

Corrente del Golfo

MAPFRE PENALIZZATO ABU DHABI SEMPRE PIU’ AL COMANDO

Una volta allontanatisi dalla costa brasiliana i team cercheranno di entrare nel flusso degli Alisei di Sud-Est. Una volta dentro a questo flusso, far correre la barca è la priorità prima del passaggio dei Doldrum, la zona delle calme equatoriali. Chi va troppo a Est entrato nell'emisfero Nord, sarà costretto a molta bolina

Alisei

2

Equatore

Brezza di mare BRASILE

1

Arie termiche

Itajaí Temporali

Sesta tappa: 5010 miglia

te... La cerimonia inizia addi­ rittura il giorno prima e può durare tutta la notte, con inter­ rogatori, domande, uova spiac­ cicate in testa e frizioni con do­ pobarba nei capelli tutti incor­ dellati dalla salsedine. Ma il momento clou è che dopo il passaggio, i Pollywogs sono ammessi alla corte del re Nettu­ no che officia il rito del cambio di status. Da novizio si trasfor­ ma in un marinaio di lungo cor­ so. La cerimonia prevedeva (e prevede) anche una sorta di concorso di bellezza con uomi­ ni vestiti da donne. Nelle navi si

Nel tratto seguente la partenza, il clima potrebbe rivelarsi variabile e con frequenti temporali. La domanda cui dovranno rispondere i team è: sotto costa o al largo? E ancora, meglio sfruttare le arie termiche prodotte dalla terraferma oppure le brezze di mare? RCS

 (r.raga.) Abu Dhabi è il leader della classifica dopo 5 tappe. L’equipaggio di Ian Walker è l’unico a aver vinto 2 frazioni. Ogni vittoria di tappa vale 1 punto, 2 ne vengono assegnati al secondo e così via. Il vincitore finale sarà lo scafo che ha collezionato meno punti, in caso di parità si terrà conto dei piazzamenti nelle In Port Race. Sfortunata la 5a tappa per Dongfeng costretto al ritiro dopo la rottura dell’albero. I franco cinesi mantengono la seconda posizione, ma il loro distacco da Abu Dhabi è ora di 9 punti. Agli spagnoli di Mapfre, è costata cara una riparazione. Il regolamento della Volvo prevede che per qualunque modifica si debba avvertire l’organizzazione. L’equipaggio di Martinez ha invece rinforzato la parte prodiera dello scafo senza autorizzazione ed è stato penalizzato di 2 punti. La classifica: 1. Abu Dhabi 9; 2. Dongfeng 16; 3. Brunel 18; 4. Alvimedica 19; 5. Mapfre 20; 6. SCA 29; 7. Vestas 36.

prevedeva anche l’uso di un bikini. Naturale che Nettuno e la sua corte potessero interro­ gare i novizi e sottoporli a qual­ che scherzo di iniziazione. A bordo delle barche della Volvo, però, spesso si è molto attenti, oltre che alla velocità della bar­ ca (quindi si carica il meno pe­ so possibile) anche a non spre­ care risorse e non gettare in mare qualcosa che possa essere inquinante. Ma le tradizioni marinare non si possono di cer­ to interrompere... SCARAMANZIA Come tutti sanno molto spesso i marinai (anche quelli che vengono dal Nord Europa e non solo i latini) sono abbastanza superstiziosi. Quindi è scontato che non si possa varcare l’Equatore senza sottoporre i novizi al rito, ma si è trovato la maniera di utilizza­ re quello che si trova in mare, come ad esempio delle belle e verdi alghe di cui il mare ab­ bonda... Molto spesso anche la capigliatura (e le barbe per gli uomini) vengono prese di mira dai cortigiani di Nettuno (che si presenta per le foto di rito con barba bianca, tridente e anche una corona seppure di carto­ ne...). Già “all’andata” nella di­ scesa verso Città del Capo in una tappa piuttosto lunga si erano registrati tagli arditi (sti­ le metà testa rasata e metà no) per i novizi Pollywogs che non avevano molto da rischiare nel­ l’occasione specifica. Dato che per oltre 2000 dopo l’Equatore non avranno nessuno da incon­ trare oltre ai compagni di viag­ gio. Passata la «cerimonia», ora diventata anche eco­compati­ bile, si torna a pensare alla cor­ sa, nella speranza appunto di essersi fatti amico Nettuno e i suoi amici venti e che spinga la propria barca il più velocemen­ te possibile verso il traguardo. La partenza di ieri non è stata un granché da questo punto di vista, poca aria e sofferenza fin dall’inizio. Prima che si arrivi a Newport... Quasi quasi era me­ glio il passaggio di Capo Horn e le sue onde? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE

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1ZANARDI A PADOVA (m.m.) Successi keniani nella maratona di Padova. Gualdi terzo in 2h16’15”. Ritorno tra le handbike di Alex Zanardi (1h04’32”). Uomini: 1. K. Kipkemboi (Ken) 2h09’34”; 2. Nihorimbere (Bur) 2h15’35”; 3. Gualdi 2h16’15”. Donne: 1. Waigumo (Ken) 2h41’28”; 2. Santini 2h43’41”; 3. Gelsomino 2h46’16”.

ATLETICA/1

ATLETICA/2

Alla maratona di Boston Bolt non esplode ancora Desisa rivuole la medaglia A Rio sui 100 vince in 10”12 1Vinse la gara

1Il giamaicano

nel 2013, ma la rese alla città dopo il terribile attentato

ha trovato il vento contrario, ma l’obiettivo sarà il record dei 200

Pierangelo Molinaro

Mauricio Cannone

H

ielo nuvoloso, pista bagnata. Poche ore prima piove a Rio, ma non al momento in cui scen­ de in pista «sua maestà», anche se il vento è negativo, 1.3 m/s. La giornata non è quindi ideale, il tempo non lo soddisfa, ma Usain Bolt vince comunque nella città che sarà sede della prossi­ ma Olimpiade. E’ davanti a tutti come nei 150 del 2013 e nei 100 del 2014 nella «Sfida Mano a Mano», sem­ pre a Rio. Il giamaicano, che trova velocità solo negli ultimi 30 metri, conclude la sua volata in 10”12. Prima della gara aveva annuncia­ to che intendeva correre sotto i 10”. Tre altri mortali corrono insieme a lui nella pista di quattro corsie ac­ canto all’ippodromo del

a sempre un fascino particolare la marato­ na di Boston anche se il tempo del vincitore non è omologabile per l’altimetria e la distanza fra partenza e arrivo, come successe nel­ l’edizione 2011 (2h03’02” di G. Mutai). Una gara in linea da Hopkinton, dove l’eserci­ to dei patrioti americani venne avvisato dell’arrivo delle navi inglesi nella guer­ ra d’indipendenza, al centro di Boston. Il fascino della sua storia (già 118 edizioni) e di una gara che ha sempre pre­ ferito la lotta fra campioni alla caccia al primato. Non ci sono infatti lepri a guidare i protagonisti, non inquinan­ do così la loro strategia ed il loro coraggio sino alla terri­ bile rampa dell’Hearthbrake Hill, la collina dell’infarto al­

IPPICA/1

C Lelisa Desisa, 25 anni, quando vinse nel 2013. Tre ore dopo l’attentato AP

le porte della città che tante volte ha deciso l’esito finale. Il campo anche quest’anno è ric­ chissimo, ma il Boston Globe parla soprattutto del desiderio dell’etiope Lelisa Desisa di ri­ prendersi la medaglia del vinci­ tore che nel 2013 rese alla città dopo il terribile attentato che provocò morte e disperazione. Proprio oggi ricomincerà il pro­ cesso a Dzhokhar Tsarnaev che rischia la pena di morte.. CHE BATTAGLIA Ma non gli sa­ rà facile contro il connazionale Gebre Gebremariam e il poker keniano composto da Wilson Chebet, Wilson Makau, Abel Ki­

IPPICA/2

rui e Wesley Korir. Senza di­ menticare l’eritreo Zerzeney Tadese. Tutta gente da 2h05’ o meno. Gli Usa sperano in un al­ tro miracolo di Meb Keflezighi, ormai quarantenne, ma vinci­ tore a sorpresa lo scorso anno. A proposito di quarantenni, sa­ rà in gara a Boston anche il no­ stro Danilo Goffi, a caccia del ricco montepremi riservato ai masters. Non meno qualificata sarà la prova femminile, dove il solito derby Kenya­Etiopia avrà come protagoniste le keniane Caroline Kilel e Sharon Cherop e le etiopi Mare Dibaba, Buzu­ nesh Deba e Aberu Kebede. © RIPRODUZIONE RISERVATA

HOCKEY GHIACCIO ATLETICA

Il Varennino Pace del Rio sbanca Torino

Pace del Rio ok a Torino PERRUCCI  A Vinovo giornata di gala (4mila in tribuna) con la beffa per Napoleon Bar. Il figlio di Varenne ha guidato fin dall’avvio nel Costa Azzurra, ma la terza vittoria in questa corsa è sfumata proprio sul palo, dove è stato folgorato dall’altro Varennino Pace del Rio (il suo miglior risultato era stato il 2° Nazioni 2014), fratello pieno della campionessa Lana del Rio. Nel Città di Torino deludente Santiago d’Ete che è andato in testa e in retta si è arreso al finale di Savannah Bi (da Ganymede) e Sharon Gar. 4ª corsa - GP Città di Torino m 2060: 1 Savannah Bi (Fed. Esposito) 1.13.9; 2 Sharon Gar; 3 Santiago d’Ete; 4 Supermar; Tot.: 24,68; 4,08, 1,84, 1,34 (324,42) Tris: 640,80. 6ª corsa - GP Costa Azzurra m 1600: 1 Pace del Rio (Santo Mollo) 1.12.2; 2 Napoleon Bar; 3 Rue du Bac; 4 Mineiro As; Tot.: 19,09; 3,36, 2,02, 3,03 (113,22) Tris: 317,03.  QUINTÉ A FOLLONICA Scegliamo Narciso Vl (14), Ribelle Op (12), Procella Marina (13), Rainbow As (8), Pin Speed Gad Sm (9) e Panfollia (11)  SI CORRE ANCHE Palermo (14.50) e Taranto (15.10)

Mirco Demuro: altro gran colpo in Giappone  Tra Mirco Demuro e il Giappone il legame è di quelli forti. E’ stato il primo fantino straniero a vincere il Derby (nel 2003 con Neo Universe) e da allora la sua presenza in Oriente è sempre stata assidua. Ora Mirco ha ottenuto la licenza definitiva ed è stabilmente in Giappone, dove ieri a Nakayama ha fatto il colpaccio, conquistando per la quarta volta le 2000 ghinee locali (gruppo 1). Il ragazzo di Marino (Roma) è stato perfetto in sella a Duramente (trainer Noriyuki Hori) con il quale ora farà coppia anche nel Derby del 31 maggio. Mirco (appiedato per 4 giornate) ha vinto un’altra corsa del convegno ed è arrivato a 20 centri stagionali.  AMBROSIANO TEDESCO A San Siro il GP Ambrosiano (gr. 3, m 2000), prima pattern italiana del 2015, va a Magic Artist (C. Demuro, trainer W. Figge) che proprio sul palo ha piegato Cleo Fan.  BIZ 4° L’italiano Biz The Nurse (L. Saez), re del Derby 2013, è finito buon quarto a Keeneland in un gruppo 2 sui 2400 metri.

La gioia di Mirco Demuro, 36 anni

Mondiali in Polonia L’Italia vince 2-1 al debutto

Nate Di Casmirro, 36 anni PATTIS  (m.l.) A Cracovia, debutto vincente con la Polonia per l’Italia ai Mondiali di Prima Divisione Gruppo A. Gli azzurri avanti con Brian Ihnacak nel primo periodo subiscono il pari di Pasiut nel tempo centrale, poi è Bernard a finalizzare un contropiede in inferiorità. Nel terzo periodo il punteggio non cambia. Al 51’26” penalità partita per Rafal Radziszewski. Italia-Polonia 2-1 (1-0, 1-1, 0-0). Tiri 28-18. Marcatori: p.t. 13’49” Ihnacak (I); s.t. 6’22” Pasiut (P), 13’34” Anton Bernard i.n.(diff. RaiSport 2, lunedì ore 14.05). Italia: Andreas Bernard (Tragust); Helfer, Hofer, S. Marchetti, Sullivan, Egger, M.A. Zanatta, L. Zanatta, Trivellato; J. Ramoser, Anton Bernard, Gander, Di Casmirro, Ihnacak, M. Insam, L. Felicetti, D. Kostner, Andergassen, G. Morini, Frigo, Frei. All. S. Mair. Oggi: Italia-Ucraina (ore 16.30, RaiSport 2). Altri: Ung-Gia 4-2; Kaz-Ucr 5-2. Class.: Kazakistan, Ungheria, Italia 3; Polonia, Giappone, Ucraina 0.  NHL Quarti di Conference. Eastern: NY Islanders-Washington 2-1 t.s. (serie 2-1). Sabato. Eastern: Tampa Bay-Detroit 5-1 (1-1); NY Rangers-Pittsburgh 3-4 (1-1). Western: St. Louis-Minnesota 4-1 (1-1); Anaheim-Winnipeg 2-1 (2-0).

SUPER PRANDINI (si.g.) A Walnut (Usa), nelle Mt Sac Relays, brilla Jenna Prandini, 22enne velocista californiana di origini italiane portata all’atletica dal padre Carlo, che piazza due mpm ‘15: nei 100 con 10”92 (eguagliata) e nei 200 con 22”42, entrambi pb. Nel lungo, 8.50 di Jeff Henderson (mpm ‘15), nei 100 vola spinto dal vento il ventenne canadese Andre De Grasse. Esordio stagionale nella 4x400 di Allyson Felix. Uomini. 100 (+4.0): De Grasse (Can) 9”87; Lee 9”96; McClain 9”96; J. Morris 9”99. 200 (+0.3): De Grasse 20”16 (mpm ‘15). 110 hs (+1.8): Harris 13”23; Mi. Thomas (Tri) 13”32. Alto: Zhang Guowei (Cina) 2.35 (mpm ‘15). Lungo: Henderson 8.50 (+1.8); Sugai (Giap) 8.18 (+1.3). Donne. 100. I (+1.4): Prandini 10”92; Lemos (Bra) 11”01; Lee 11”02; K. Duncan 11”13. II (+2.3): Todd 11”03. 200 (+0.1): Prandini 22”42; Francis 22”70. Lungo: Nettey (Can) 6.98 (-0.0, mpm ‘15, r.n.). Martello: Frizell (Can) 72.52. A Waco. Uomini. 100 (+0.7): Bromell 10”02 (mpm ‘15=). A Baton Rouge. Uomini. 100 (+1.0): Thompson (Tri) 10”04. 400: Norwood 44”44. Donne 100 hs (+3.1): Stowers 12”54.  PORTER E SCHIPPERS (si.g.) Tempi di rilievo, però tanti con troppo vento favorevole, nel meeting di Clermont (Usa): Dafne Schippers ha corso i 100 in 10”90, Tiffany Porter i 100 hs in 12”56 regolare (mpm ‘15). Uomini. 100 (+3.4): Bledman (Tri) 9”94 (b. 9”96/3.6); Phiri (Zam) 10”00; Hyman (Cay) 10”00; Knipphals (Ger) 10”07; Jakubczyk (Ger) 10”09. Batt (+1.9): Ashmeade (Giam) 10”04. 200 (+1.9): Nkanata (Ken) 20”14 (mpm ‘15, r.n.); I. Young 20”33. 400: Cedenio (Tri) 45”09: Mathieu (Bah) 45”33. 110 hs (+2.1): Richardson 13”31. Batt. (+2.5): Oliver 13”19. Lungo: Bramble (Gb) 8.21 (+1.8); Gaisah (Ola) 8.19 (+1.9); Taylor 8.18 (+1.8). Donne. 100 (+3.9): Schippers (Ola) 10”90; Facey (Giam) 11”04; Pinto (Ger) 11”07; C. Williams 11”09. Batt. I (+3.8): Sh. Solomon 10”98. II (+2.2): Bowie 10”94. 200. I (+2.1): Sh. Solomon 22”44. II (+1.6): Miller (Bah) 22”50. 400: Miller 50”83 (mpm ‘15). 100 hs. I (+1.8): Porter (Gb) 12”56 (mpm ‘15); Hatton (Gb) 12”84. II (+2.6): Neziri (Fin) 12”69; Se. Solomon (Gb) 12”69. Lungo: Proctor (Gb) 6.77 (+1.8). 

L’arrivo dei 100 di Rio con Bolt davanti a Bailey e Moreira REUTERS

Jockey Club: Ryan Bailey (USA), 10”24; José Carlos Mo­ reira (Brasile), 10”51; Churan­ dy Martina (Olanda), 10”53. TESTA SUI 200 «Sono seccato, non ho realizzato il tempo che volevo – ammette Bolt – ma è la prima volta quest’anno che corro i 100 metri. Ne parlerò col mio allenatore. In que­ st’anno punterò soprattutto ai Mondiali di Pechino». E pro­ mette ai brasiliani: «Quando vengo a Rio è sempre inizio stagione. All’Olimpiade 2016, invece, sarò più in forma». Quando gli chiedono se inten­ de battere ancora una volta il dopo il 4° turno Bologna balza in testa con una two-hit di Riccardo De Santis e le valide di Infante e Grimaudo al 5°. Nettuno con attacco da 15 valide (Ferrini 4/5 e media che sale a 647) ferma la corsa di Padova, San Marino piega Godo in rimonta (doppio Ermini all’8°). Rimini (15 valide, 3/4 Olmedo, 3/5 Zileri) batte Nettuno2. 4° turno: Angel Service Nettuno2-Rimini 4-10 (v. Richetti, p. Andreozzi), UnipolSai Bologna-Parma 2-1 (v. De Santis, p. Rivera), Tommasin Padova-Nettuno 5-7 (10°, v. Murari, p. Meschini), Godo Knights-T&A S.Marino 2-3 (v. Oberto, p. Loardi). Class.: Padova, Rimini e Bologna 750 (6-2); S.Marino 625 (5-3); Nettuno 428 (3-4); Nettuno2 e Parma 250 (2-6); Godo 142 (16).

BOXE WSB: MANGIACAPRE BATTUTO ARBITRO IGNORA SCORRETTEZZE (r.g.) Conclusione amara per i Thunder Italia in Venezuela, battuti 3-2 con 2 verdetti assurdi. Mangiacapre (64) sconfitto da Diaz Arcon: 48-47 per i tre giudici. Inqualificabile l’arbitro danese Brovil, che ignora le scorrettezze del locale, compresa la testata costata una ferita e i continui abbracci, per tutto il match. Comminato un richiamo a testa, determinanti per il verdetto. Mangiacapre perde il pass olimpico e dovrà percorrere tutta la trafila per arrivare ai mondiali di Doha in Qatar a ottobre. Sabato l’Italia deve battere il Kazakistan, qualora il Venezuela espugnasse la Polonia, diversamente la franchigia guidata da Bergamasco, concluderebbe le Wsb. Gir.A. Gbr-Cuba 0-5; Algeria-Marocco 4-1; CinaMessico 1-4; Ucraina-Russia 3-2. Clas: Cuba 39; Russia 29; Ucraina 27; Messico 25; Marocco 19; G.B. 12; Cina 9; Algeria 8. Gir.B. Venezuela-Italia 3-2; Argentina-Kazakistan 1-4; Portorico-Azerbajan 2-3; Polonia-Usa 41. Class.: Kazakistan 39; Azerbajan 29; Italia 4; Venezuela 23; Portorico 19; Usa 17; Polonia 15; Argentina 4. A Rio i cubani: Veitia (52), Toledo (64) e Cardona (75), i russi Nikitin (56), Selimov (60), Butaev (69) e Khumukov (75), gli irlandesi Barnes (49) e Conlon (56), il messicano Garcia (64), il marocchino Rabu (69) e il kazako Levit (91). Il mediomassimo Manfredonia a Bergamo affronterà il croato Sep.

FOOTBALL IFL (m.l.) Week 5: Rhinos MilanoPanthers Parma 22-23; Dolphins AnconaBriganti Napoli 70-0; Giaguari Torino-Lions Bergamo 20-0; Warriors Bologna-Marines Lazio 14-24. Classifiche. Nord: Seamen Milano, Bolzano, Parma 800 (4-1); Rhinos 

BASEBALL CAMPIONATO PER TRE (m.c.) C’è un terzetto al comando del campionato

suo record mondiale nei 100 (9”58) prima di chiude­ re la carriera, Bolt dice che il suo vero obiettivo è miglio­ rare quello dei 200 metri (19”19), la sua gara preferi­ ta. Prossima tappa agonisti­ ca del giamaicano saranno i Mondiali di staffette in pro­ gramma il 2 e 3 maggio, alle Bahamas e la sfida indiretta con Gatlin. Sulla stessa pista è da segnalare l’11”04 di Ve­ ronica Campbell nella prova femminile ed il 10”88 nella gara paralimpica dello sta­ tunitense Richard Browne, biamputato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Milano 400 (2-3); Torino 200 (1-4); Bergamo 0 (0-5). Sud: Lazio 1000 (50); Ancona 800 (4-1); Bologna 600 (32); Roma 400 (2-3); Ferrara 200 (1-4); Napoli 0 (0-5).

HOCKEY PRATO CAMPIONATO (g.l.g.) 3° turno di ritorno: Amsicora-Bonomi 2-1, Fincantieri Monfalcone-Cus Ca 3-0, San Vito-Ferrini 4-5, De Sisti-Tevere Eur 2-2, Bra-Suelli (31/5). Class.: Amsicora 32, Bra* 29, Ferrini 23, Suelli* 20, Bonomi e De Sisti 19, Tevere 16, Fincantieri Monfalcone 13, San Vito 10, Cus Ca 0. 

NUOTO INGLESI (al.f.) Trials a Londra. Uomini: 100 sl Jarvis 48”79, Proud 48”83; 200 fa Brodie 1’57”71; 200 mx Pavoni 1’57”79 (3° t. 2015). Donne: 200 ra Renshaw 2’25”75; 200 fa Miley 2’08”63. 

PALLAMANO CARPI IN SEMIFINALE (an.gal.) E’ Carpi la quarta semifinalista scudetto. A Chieti: Carpi-Albatro 30-16. Class.: Carpi 6; Trieste 3; Albatro 0. Semifinali (su 2): Romagna-Bolzano (a. 22/4, r. 9/5); Carpi-Fasano (a. 25/4; r. 9/5). 

PALLANUOTO CHAMPIONS La nona giornata nel girone B: Primorje (Cro)-Galatasaray (Tur) 16-11, Szolnok (Ung)-Spandau (Ger) 11-7, Jug (Cro)-Partizan (Ser) 13-6. Class.: Szolnok 24; Primorje 21; Jug 19; Partizan, Spandau 6; Galatasaray 4. 

SOFTBALL TERZA (m.c.) Così nel 3° turno. Gir. A: Nuoro-Bollate 0-12 (5°), 1-4 (8°); Caronno-Rovigo 1-8 (5°), 10-0 (4°); La Loggia-Legnano 7-0 (5°), 11-0 (4°). La Loggia e Bollate 1000 (4-0). Gir.B: Bussolengo-Collecchio rinv.; ForlìBologna 7-2, 9-1 (5°). Forlì 1000 (4-0), Collecchio e Bussolengo 1000 (2-0). 

TUFFI TRICOLORI (al.f.) A Bolzano, 10 m: 10 m: Verzotto 396.10, Dell’Uomo 389.55, Barbu 336.40. Donne: Batki 252.70, Bertocchi 233.15, Franco 203.15. 


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Speciale R L’evento

GAZZA EXPO

LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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1Mancano 11 giorni al via, sono attesi 23 milioni di visitatori, sono 53

i Padiglioni Self-Built, numero record rispetto a Shanghai (42). L’Esposizione Universale 2015 andrà in scena a Milano sino al 31 ottobre

Baresi «Per cucina e arte siamo campioni del mondo»

Trova che da noi ci sia una buona educazione alimentare anche nelle fasce di età più giovane? «In ambito sportivo la situazione è migliorata molto rispetto ai miei tempi, anche grazie a veico­ li immediati come i social. I ragazzini stanno più attenti a cosa e come mangiano, e anche i club hanno fatto passi da gigante in questo senso. Poi, certo, capita ancora troppo spesso di vedere per strada bambini obesi con la merendina in bocca. Bisognerebbe far capire ai genitori le conseguen­ ze che avrà loro figlio quando sarà più grande».

1Il milanista e ormai milanese doc:

Lei ha due maschi di 20 e 23 anni: mica li terrà a stecchetto tutto l’anno... «Non ne ho bisogno, perché probabilmente a for­ za di vivere con me hanno capito da soli che cosa significa alimentarsi correttamente e non spreca­ re il cibo. Dobbiamo ringraziare tutti mia moglie, che è toscana ed è la regina dei fornelli. Lei è la prima a garantirci un’educazione alimentare, e poi ha una fantasia incredibile».

«Ho girato il mondo, Expo è una partita da vincere assolutamente» Marco Pasotto

A

mbasciatore: colui che porta un mes­ saggio. Difficile trovare un termine più azzeccato per Franco Baresi. Che l’am­ basciatore lo fa da una vita. Lo è stato quando giocava, portando il Milan in cima al mondo con la sua classe e quel mitologico braccio al­ zato; lo è stato dopo aver smesso di giocare, prima curando il settore giovanile e poi rap­ presentando il club con i suoi lineamenti schietti, riconoscibili (e riconosciuti) da Tokyo a New York; e lo è anche adesso, nella circo­ stanza in cui il gioco c’entra di meno. Baresi è stato scelto come ambasciatore di Expo 2015 e il suo identikit è praticamente perfetto: un vol­ to milanese doc (anche se lui è un «naturaliz­ zato» della provincia bresciana) in grado di ve­ icolare la rassegna in tutto il mondo. Expo ha gli stessi parametri: un prodotto italiano e mi­ lanese che si rivolge all’intero pianeta. Il ruolo dell’ex capitano, che per tutti i tifosi rossoneri non sarà mai ex (19 titoli in 20 anni di Milan), ha assolutamente un senso anche perché il fil rouge di Expo è la nutrizione. Argomento deli­ cato, che nella sua vita professionale è ovvia­ mente stato uno dei punti cardine. «Nutrire il pianeta» e «Energia per la vita» sono i temi di Expo 2015: qual è la prima cosa che le viene in mente? «Semplice: sono argomenti che non possono non stare a cuore a tutti, perché riguardano tutti. Purtroppo viviamo in un mondo che ha milioni di persone affamate, queste sono occa­ sioni da sfruttare per sensibilizzare i governi e coinvolgere personalità». Come si può provare ad abbattere il divario

enorme fra i paesi che si permettono di buttare il cibo e quelli in cui si patisce la fame? «È difficile da mettere in pratica, ma credo che se ogni paese mettesse a disposizione il 10% dei pro­ pri prodotti alimentari, sarebbe già un grande passo avanti. E non parlo solo di cibo». Si spieghi meglio. «Parlo dell’acqua. L’acqua è vita, un bicchiere d’acqua ha un valore superiore a un pezzo di pa­ ne. Ma viene sprecata in quantità pazzesche. Per le pessime abitudini che hanno i paesi evoluti, è praticamente impossibile non sprecarla. Tanto, dalle tubature delle case e delle industrie sappia­ mo che sgorga sempre, no? Mi ricordo, quando giocavo, quante bottigliette venivano aperte, be­ vute per un solo sorso, e poi buttate. Ci pensavo spesso, la trovo una pessima abitudine che conti­ nua a succedere, ed è un insulto». Percepiamo in lei un certo orgoglio nel poter portare questi messaggi in rappresentanza di Milano e dell’Italia. «Be’, io sono milanese d’adozione e Milano la amo. È una città in grado di fare bella figura con l’Expo: sarà solidale, dinamica e accogliente, ol­ tre a essere di grande bellezza. Per quanto riguar­ da l’Italia, siamo un Paese evoluto dal punto di vista alimentare, con una buona cultura dell’ali­ mentazione. La passione per il cibo la trovi ad ogni angolo di ogni regione, e la cucina mediter­ ranea è quella più salutare. Fidatevi di me, che ho avuto la fortuna di girare tutto il mondo: la nostra cucina, assieme all’arte, è l’eccellenza migliore che abbiamo e dovremmo ulteriormente valoriz­ zarla».

LA CARRIERA

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LIVERANI IPP

Sta dicendo che se non ci fosse la signora, Franco Baresi vivrebbe fra hot dog e fritture? «Certo che no, da atleta non ho mai sgarrato e il mio fisico si è abituato a quel regime alimentare. Dico solo che io ai fornelli non mi diverto e sono molto limitato. Finirei per farmi i soliti tre­quattro piatti: pasta, uova, bistecca. Se mia moglie in cu­ cina vale 10, io valgo 4... Più che vivere, diciamo che sopravvivrei».

gli anni da giocatore del Milan (dal 1977 al 1997) con 719 partite e 33 reti, 6 scudetti, 2 di B, 4 Supercoppe italiane. Poi 3 Champions, 3 Uefa, 3 Supercoppa Uefa, 2 Intercontinentale. Con l’Italia 81 gare, 1 gol e il Mondiale di Spagna 1982

Comodo mantenere per tutta la vita un fisico perfetto prima grazie al calcio e poi alla moglie... «Sì, sono stato fortunato, anche se bisogna dire che il mio fisico non tende a ingrassare. Comun­ que, se ho smesso tardi di giocare è stato perché ho avuto una vita alimentare regolare. Sono sem­ pre stato molto attento. E comunque ammetto che quando sgarravo, anche se capitava di rado, non mi sentivo in colpa perché sapevo di poter­ melo permettere. E poi a Milanello c’è sempre sta­ ta una cucina perfetta, per un atleta è tutto stu­ diato nel minimo dettaglio. Quando ho smesso di giocare lì per lì mi sono sentito sollevato perché non avevo più costrizioni alimentari di sorta, ma ho ripristinato quel regime in poco tempo: era il fisico a chiedermelo dopo anni trascorsi così».

Franco Baresi, 55 anni l’8 maggio

I posti in cui ha mangiato nel modo più strano? «Cina e Giappone. Ci si impiega poco ad avere no­ stalgia dell’Italia...».

 6 PER SEMPRE Franco Baresi è nato a Travagliato (Brescia), l’8 maggio 1960. Ha giocato nel Milan e allenato la Primavera e la Berretti, ora è nella direzione marketing

Il suo piatto preferito e quello che proprio non riesce a mandare giù? «Adoro il pesce in tutte le sue forme. A casa ne mangiamo quintali. Se devo proprio scegliere qualcosa, dico il branzino. Odio i formaggi, tran­ ne che nella pizza». Altrimenti, che ambasciatore italiano sarebbe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA - 10 CONTINUA

Il visitatore tipo atterra a Malpensa e rimane 3 giorni C i siamo quasi. «Il 96% dei lavori dell’Expo 2015 saranno conclusi entro il 1° maggio» ha assicu­ rato il commissario unico, Giu­ seppe Sala. «Non è il solito ma­ xi­spreco all’italiana. Su Expo, l’Italia spenderà meno di quanto previsto. Oggi a fronte di un investimento di 1,1 mi­ liardi, abbiamo già un ritorno di 1,5 miliardi da Paesi e spon­ sor» ha aggiunto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Ci siamo quasi, si parte nono­ stante gli scettici. Il count down in piazza Cairoli va velo­ ce. Il 30 aprile la serata inau­ gurale con il concerto di An­ drea Bocelli in Duomo a Mila­ no e trasmesso in mondovisio­

ne. Dal 1° maggio e per 6 mesi saremo l’ombelico del mondo. So­ no attese 20 milioni di persone. Forse di più. «È già stata venduta quasi la metà di biglietti che ave­ vamo previsto, tanto che dovremo rivedere al rialzo le previsioni fi­ no a 23 milioni di visitatori», ha detto Sala.

Si lavora giorno e notte sul cantiere Expo, nella zona Fiera Rho

IDENTIKIT E secondo uno studio di Kayak.it il visitatore tipo in più della metà dei casi arriva dagli Usa (56%), negli altri da Germa­ nia, Italia, Spagna e Inghilterra, atterra a Milano Malpensa (77%), resta a Milano in media 3­4 giorni preferendo hotel a 4 stelle ed è so­ litamente accompagnato da due persone. Non può portare in Fiera il trolley, non ci sono aree depositi

adatte. Sarà il caso che passi pri­ ma in albergo. Le richieste in città sono aumentate del 55% rispetto a maggio scorso. Ed è cresciuta e non di poco, anche l’offerta/ri­ chiesta di appartamenti privati in affitto per brevi periodi. Purché arredati e dotati di wifi. EMERGENZE Mentre Pisapia ras­ sicura sulla sicurezza: «È stato fat­

RSale la previsione di arrivi, già venduti 10 milioni di biglietti. Il 56% è americano

to uno sforzo enorme. E dal 1ç maggio l’impegno sarà assoluto», l’assessore alla Salute della Regio­ ne, Mario Mantovani esclude ri­ schi ingorgo negli ospedali lom­ bardi inaugurando il nuovo Pron­ to Soccorso di Rho (potenziato). Mentre le farmacie si attrezzano per un’assistenza globale con la App Facile dell’Asl Milano 1, per consultare rapidamente gli orari (potenziati anche quelli) e i turni delle «boutique del medicinale». E con 2 software ad hoc per permet­ tono di risalire al farmaco italiano partendo dal nome commerciale di un altro Paese, o di stampare in 15 lingue il foglietto illustrativo. Welcome to Expo 2015. s.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FATTO DEL GIORNO IL MARE “MOSTRUM” La Guardia Costiera dirige le operazioni di soccorso e di ricerca dei sopravvissuti nel luogo della tragedia ANSA

mi racconti dei sopravvissuti fanno salire a 900­ 950 il numero delle persone a bordo con «centi­ naia chiuse nella stiva», 200 donne, 50 bimbi.

TASCABILI

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VENERDÌ L’EUROGRUPPO

Che fare? Mi sento disarmato, ripeteremo le solite cose. Lasciamo perdere tutti i riti del caso, le pro­ clamazioni della città di Palermo e dei 390 co­ muni siciliani impegnati in iniziative di solida­ rietà, l’allarme di Mattarella, il nuovo attacco a testa bassa di Salvini che vuole il cosiddetto Mu­ ro Navale e minaccia di occupare le caserme e gli altri edifici destinati ai migranti. Ricordiamo so­ lo qualche numero: dal gennaio 2014 a oggi si sono registrati 190 mila arrivi, mentre nelle strutture di accoglienza risultano assistite 70 mila persone. Il resto o è fuggito negli altri Paesi (almeno la metà di quelli che arrivano da noi vogliono andare altrove, Germania, Olanda, do­ ve tra l’altro hanno parenti) o sta da noi clande­ stino. C’è allarme per le infiltrazioni islamiste, per l’esistenza di una base criminale anche in Italia che è in contatto permanente con i traffi­ canti africani, la settimana scorsa sono sbarcati in Calabria libici che non hanno chiesto nessun soccorso e fanno di mestiere i mercanti di uomi­ ni, uno di questi, portato in questura, ha detto «non c’è bisogno dell’interprete, parlo benissi­ mo italiano». Un altro elemento del quadro è il nostro sistema lasco che lascia di fatto impuniti tutti i casi troppo complicati, cioè, in questa fat­ tispecie, tutti i casi.

Questi 700 e più morti 3 ci dicono che fermare i mercanti di uomini deve essere la priorità?

1Un barcone stracolmo si ribalta nel Canale di Sicilia mentre un mercantile tenta il salvataggio. L’Europa appare inerme davanti a un esodo mai visto ed è invece il momento di agire ribaltata. A morire, come detto, sarebbero stati in centinaia.

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Limitiamoci a incollare le agenzie stampa di ieri: «Palermo. Centinaia di persone, almeno settecen­ to secondo i testimoni, sono morte in un naufragio nel canale di Sicilia, in quello che rischia di essere la peggior tragedia di migranti di sempre. I mi­ granti erano su un peschereccio partito dalla zona est di Tripoli. Stipati come animali in una barca lunga dai 20 ai 30 metri. Intorno a mezzanotte l’allarme, lanciato da bordo, quando la barca si trovava a circa 70 miglia (più o meno 120 chilo­ metri) dalle coste libiche, è stato raccolto dal Cen­ tro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera. Il tono di voce dell’interlocutore non era concitato: «Siamo in navigazione, aiutateci». La telefonata è apparsa simile a tante altre. Gli operatori, grazie al sistema satellitare di chiamata, hanno rapida­ mente individuato il punto dal quale è partita la chiamata e organizzato i soccorsi. È stato inviato sul posto il mercantile portoghese King Jacob. Quando l’imbarcazione si stava avvicinando al peschereccio, i migranti si sono spostati sul lato della nave, per essere salvati. Ma spostando il peso ­ su una imbarcazione già stracolma ­ questa si è

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Sono veramente settecento? La notizia per ora non è confermata. Anche l’altro giorno alcuni sbarcati hanno gridato che in mare erano morte quattrocento persone. Però stavolta dalla King Jacob hanno visto il bar­ cone che si rovesciava. Purtroppo i morti ci so­ no. La Guardia Costiera a metà pomeriggio ha detto che sono stati recuperati 24 cadaveri e che i superstiti sono solo 28. L’Unhcr, l’organizzazio­ ne che si occupa dei rifugiati, sostiene che ci sa­ rebbe qualche superstite in più, «50 le persone salvate sulle 700 che erano a bordo», ma gli ulti­

L’EUROPA NON CI LASCI SOLI, È UNA QUESTIONE POLITICA: INDISPENSABILE BLOCCARE IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Torniamo ai settecento o più morti di ieri. È la più grande tragedia nella storia delle migrazioni moderne. Renzi ha messo la cravatta nera, sospeso la campagna elettorale e convocato un vertice a Palazzo Chigi con il mini­ stro della Difesa Roberta Pinotti, quello degli Esteri Gentiloni, quello dell’Interno Alfano, il sottosegretario con delega all’intelligence Mar­ co Minniti, il capo della polizia Alessandro Pan­ sa e i vertici dello Stato maggiore della Difesa. Ha detto: «Questa tragedia è avvenuta in pre­ senza di soccorsi non in assenza. È un punto im­ portante: i soccorsi c’erano». Bisogna perciò tro­ vare il sistema per impedire le partenze e questo sistema non può essere caricato esclusivamente sulle spalle dell’Italia. Il nostro premier ha parla­ to al telefono con Hollande, con la Merkel, con Cameron, con Juncker. Aveva posto al centro dei colloqui dell’altro giorno con Obama la Libia e i relativi imponenti flussi migratori.

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Quanti arrivi si prevedono per quest’anno? Almeno 250 mila. Il coinvolgimento del­ l’Europa si può riassumere in questo mo­ do: supponendo di fermare i migranti in Africa (sono in corso trattative per aprire campi in Su­ dan e nel Niger), bisognerà poi che ciascun Pae­ se europeo si impegni a farsi carico di una quota. Noi stiamo progettando di aprire campi enormi, con tende eccetera, nel Nord Ovest e in prossimi­ tà dei porti d’arrivo. Ma finché resterà in vigore l’accordo di Dublino, che obbliga all’accoglienza il Paese in cui il migrante arriva per primo, non ci sarà niente da fare. E le soluzioni immediate vanno trovate a prescindere dal problema libico, troppo complicato per essere risolto a breve.

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Che cosa intende Salvini col Muro Navale? Navi schierate di fronte alle coste africane e messe in mare da tutti i 28 Paesi europei. Dovrebbero ributtare indietro chi parte. Renzi però ieri ha detto che potrebbero persino essere un incentivo per i trafficanti di uomini. Stiamo parlando di gente che da ogni fuggitivo incassa in media 2500 euro. Renzi dice che prima del Muro Navale, bisognerà stabilire di quanti mi­ granti si farà carico ciascun paese. Senza uno sforzo collettivo di tutta l’Unione, insomma, non si va, secondo lui, da nessuna parte.

IL TRAGICO CONTEGGIO

Odissea sbarchi: ne arrivano 1.500 al giorno 1È la strage più grande di sempre nel Mediterraneo Da inizio anno quasi mille vittime Filippo Conticello @filippocont

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umeri, anzi uomini. Sogni annegati in quell’enorme cimitero che chiamiamo canale di Sicilia. Continua a riempirsi di barconi in fuga, fan­ tasmi senza nome, e intanto si ag­ giornano le statistiche di morte. Secondo l’Alto Commissariato

delle Nazioni Unite per i Rifugia­ ti, nel 2014 219 mila migranti hanno attraversato il Mediterra­ neo in tempesta, nell’illusione di trovare un mondo migliore. Più o meno nello stesso periodo, otto­ bre 2013­novembre 2014, ai tem­ pi dell’operazione Mare Nostrum avevamo contato 3.500 vittime. Poi ecco l’anno 2015 con 23.556 migranti sbarcati nelle nostre co­ ste disgraziate: +30% rispetto al­ l’anno prima. La bomba libica è ormai scoppiata e nell’ultima set­ timana ne sono arrivati 11 mila, oltre 1.500 al giorno. Così, a di­ cembre toccheremo quota 250 mila, mentre cresce inevitabil­ mente pure il numero di chi non ce la fa: per l’Unhcr, da gennaio almeno 950 persone sono finite in fondo al mare.

SALVI Più delle 366 bare, una accanto all’altra, a Lampedusa: era l’ottobre 2013 e i potenti fa­ cevano a gara per le condo­ glianze. Il naufragio di ieri è la

Il premier Matteo Renzi, a Palazzo Chigi dopo il vertice d’emergenza AFP

strage più grave dal Dopoguer­ ra in queste acque abituate a in­ ghiottire esseri umani. Come nella notte di Natale 1996, quella dei «fantasmi di Porto­ palo»: ormai vedevano la luce nel Ragusano, al largo di Capo Passero, ma sono annegati in 283. Orrore e mistero, anche perché i cadaveri rimasero im­ prigionati dentro il barcone e solo alcuni anni dopo le teleca­ mere e un’inchiesta giornalisti­ ca ci hanno dato risposte. E martedì ne avevamo pianti altri 300 su una nave finita a Reggio Calabria. Altri numeri da som­ mare, abitudine che oscura pu­ re l’eroismo di certa gente: dal 10 aprile la Guardia Costiera italiana ha salvato 8.500 vite. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Grecia-Ue, accordo lontano È a rischio il piano di aiuti  Anche se il governo greco ha smentito di avere in cassa solo 2 miliardi di euro per pagare stipendi e pensioni, Atene vive ore critiche: ha crediti in scadenza per 2,5 miliardi di euro all’Fmi tra maggio e giugno e le due rate di bond della Bce da 7,5 miliardi in estate. Il negoziato con la Ue prosegue a fatica ma sarà difficile raggiungere un’intesa prima dell’Eurogruppo di venerdì: Tsipras non vuole toccare le pensioni né imporre nuove tasse o cedere beni statali. «Vogliamo una soluzione sostenibile all’interno dell’euro», dice il governo. La Ue non cede sulla richiesta di privatizzazioni. L’Eurogruppo di venerdì non potrà quindi sbloccare i 7 miliardi di euro di aiuti previsti dal piano internazionale.

NESSUN FERITO NELL’INCENDIO

A Milano va a fuoco l’azienda che crea i pupazzi per l’Expo

La colonna di fumo per l’incendio in via Monza ANSA  Un violento incendio è divampato ieri a Milano, in un edificio di viale Monza, nella sede dell’azienda italiana Pupazzia, che produce anche costumi scenografici per l’Expo. Le colonne di fumo nero sono state a lungo visibili in tutta la città, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Per spegnere le fiamme sono intervenuti una decina di mezzi dei vigili del fuoco, incluse tre autopompe, due autoscale e un carro soccorso. Ancora non si conoscono le cause dell’incendio. «Io stavo riposando e al lavoro c’erano dei miei operai — ha raccontato il titolare, Pietro Armuzzi — forse ha preso fuoco della gommapiuma. Stiamo lavorando per l’Expo 7 giorni su 7, contiamo comunque di recuperare il materiale danneggiato e di arrivare ugualmente in tempo per le consegne».

FAVORÌ IL DIALOGO CON I CRISTIANI

A 99 anni scompare Toaff: era stato il rabbino di Roma  «È scomparso un uomo straordinario. Una guida spirituale in grado di segnare il suo tempo e il tempo delle generazioni che ancora verranno». Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, saluta Elio Toaff, 99 anni, ex rabbino capo di Roma, scomparso ieri. Sfuggito ai nazisti grazie a un parroco, partigiano nella Resistenza, Toaff è stato anche rabbino a Venezia e docente universitario. Ha lavorato molto per il dialogo con il mondo cristiano: storico l’incontro con papa Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma, nel 1986. Il premier Renzi lo ha salutato definendolo «grandissimo italiano». I funerali sono previsti oggi pomeriggio a Livorno.

LINEA MORBIDA VINCE IN ASSEMBLEA

Anm, su responsabilità civile niente sciopero delle toghe  Non passa la linea dura dello sciopero all’assemblea Anm. Ai voti ha prevalso la mozione della maggioranza di «Area» e «Unicos» con 1.212 voti: ricompattato il fronte delle Toghe «moderate», la mozione che prevedeva anche uno sciopero ad ottobre si è fermata a 756 voti. Si è confermata, insomma, la posizione espressa dalla giunta Anm di protesta contro la responsabilità civile dei magistrati e la richiesta di modificare la norma approvata di recente. «Chiediamo fiducia, rispetto e giustizia per chi lavora nella giustizia e per tutti i cittadini», aveva detto il presidente Rodolfo Sabelli all’apertura dell’assemblea convocata ieri proprio per discutere le iniziative di protesta.


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Torino accoglie i primi pellegrini per la Sindone Migliaia in coda

L’EX PREMIER SI DIMETTE

Letta, annuncio in tv «Lascio il Parlamento Insegnerò a Parigi»

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1L’ostensione del lenzuolo fino al 24 giugno L’Arcivescovo: «Un segnale di speranza» Daniele Vaira @danvaira

«P

oniamoci sulla scia di generazioni di pelle­ grini che hanno com­ piuto il nostro stesso percorso per incontrare la Sindone e ci farà bene sentirci gocce nel fiu­ me, che scorre nei secoli, di un’umanità bisognosa di Dio, del suo affetto misericordioso, della sua comprensione amoro­ sa e solidale...». Con un’omelia accorata l’Arcivescovo di Tori­ no, monsignor Cesare Nosiglia, ha aperto ufficialmente ieri l’ostensione della Sindone, il sacro lino che secondo la tradi­ zione ha avvolto il corpo di Ge­ sù nel sepolcro. Un’occasione di speranza e un invito «a non la­ sciarci mai abbattere dal male ma a vincerlo con il bene». Un evento che durerà fino al 24 giugno, e che vedrà tra i visita­

tori anche Papa Francesco (il 21 e 22 giugno). Ieri il Pontefice ha regalato un pensiero: «Auspico che questo atto di venerazione ci aiuti tutti a trovare in Gesù Cristo il volto misericordioso di Dio, e a riconoscerlo nei volti dei fratelli, specialmente i più sofferenti». UNA PROCESSIONE Migliaia le persone che si sono messe in fi­ la, già da ieri. Un fiume di fede­ li, curiosi, turisti che non cono­ sce sosta. Le prenotazioni han­ no già superato un milione e 300 mila. I gruppi arrivano dal Nord come dal Sud Italia, tra lo­ ro c’è chi dice di esserci per il richiamo della fede, qualcuno non nasconde di trovarsi in co­ da perché a Torino per la parti­ ta della Juve. Qualcun altro, in vacanza nel capoluogo piemon­ tese, ha sentito «il bisogno» di sostare qualche minuto davanti al lenzuolo. I fedeli arriveranno

Fedeli in fila per l’ostensione della Sindone davanti al Duomo di Torino

ROltre 500 agenti chiamati a vigilare ogni giorno. L’evento «diventa» un francobollo da ogni parte del mondo, dalla Cina a Trinidad e Tobago, pas­ sando per il Qatar. Duemila persone giungeranno dalla Po­ lonia. Si stima che entreranno in Duomo 200 persone ogni 15 minuti, 800 all’ora. L’occasione diventerà anche un evento fila­ telico. Lo Stato della Città del Vaticano ha emesso un franco­ bollo che riporta il motto del­ l’esposizione 2015 «Amore più grande». Ieri sono emersi, però, anche i primi disagi e le lamen­ tele: a cominciare dal percorso di 850 metri, giudicato da alcu­ ni «troppo lungo e con pochi

punti in cui ci si possa sedere». Imponente il dispositivo di sicu­ rezza: oltre 500 gli uomini chia­ mati a vigilare sull’evento ogni giorno. Ci saranno otto porte di ingresso sorvegliate, metal de­ tector fissi e mobili e controlli dei bagagli a sorpresa. I PRECEDENTI Il 1578, anno in cui la Santa Sindone venne por­ tata a Torino da Chambéry, fu l’anno della prima ostensione. Nei secoli successivi la Sindone venne esposta numerose volte in varie occasioni, per le feste li­ turgiche o per le ricorrenze di­ nastiche di Casa Savoia. Dal 1898 al 2013 fu esposta dieci volte. Nel 2000, nell’anno del Giubileo, il Telo è stato visibile per ben 72 giorni, la più lunga Ostensione della storia recente. Il 30 marzo 2013, invece, la Sin­ done è stata mostrata al mondo in televisione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

nrico Letta dice basta e fa una scelta a cui l’Ita­ lia è tristemente poco abituata: «Mi dimetto dal Parlamento. Voglio vivere del mio lavoro come ho vis­ suto per un po’ di anni della politica», annuncia a Fabio Fazio durante Che tempo che fa. L’ex premier non vuole vi­ vere in eterno sulle spalle degli italiani, così il suo vol­ tare pagina comprende an­ che una rinuncia pesantissi­ ma: «Non prenderò nessuna pensione da parlamentare». IN CATTEDRA Allora che fa­ rà questo 48enne capace di mostrare, ancora una volta, la sua estrema serietà? «Co­ mincio da tre parole: libro, scuola e lavoro. Sono tre pa­

role che mi piacciono perché fanno parte del mio back­ ground culturale. Nel libro An­ dare insieme, andare lontano presento un punto di vista su di­ versi temi, con una linea molto europeista». Quindi sul futuro: «Fondo una scuola di politiche: ho ricevuto tanto, può essere utile restituire qualcosa. Sarà una scuola di politiche perché è importante concentrarsi sui te­ mi: io detesto la politica alla House of Cards», dice riferendo­ si agli spregiudicati giochi di potere che caratterizzato la ce­ lebre serie tv americana. «Infi­ ne nella vita è importantissimo avere un mestiere. Mi hanno proposto di fare una cosa nuo­ va, un lavoro diverso: guiderò la scuola di affari internaziona­ li dell’università di Parigi, la Science Po. Di questo non ho ancora parlato con Renzi. Lo fa­ remo, siamo sereni nei nostri rapporti». Ecco appunto, inevi­ tabile ricordare lo “stai sereno” e la caduta del suo governo: «Io sono sereno... adesso. Ovvia­ mente per me è stata una cosa molto inaspettata, ho comin­ ciato a ripensare alla mia vita e agli impegni». Fino a dire basta. e.e.

Enrico Letta, 48 anni, da Fazio

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L’ISIS COLPISCE 29 CRISTIANI UCCISI IN LIBIA

GLI ORGANIZZATORI: «È CRESCIUTA LA QUALITÀ»

 Uccisi con un colpo alla nuca o decapitati: l’Isis mostra in un video l’uccisione in Libia di 29 immigrati cristiani di origine etiopica. Le esecuzioni sono avvenute in due luoghi diversi: una parte sulla costa orientale del Paese (foto Ansa) e un’altra nella provincia di Fezzan, nel sud. Proprio ieri l’inviato dell’Onu in Libia, Bernardo Leon, ha detto che le fazioni rivali che si dividono il Paese «sono molto vicine a un accordo».

 Bilancio positivo per l’affluenza di pubblico e non solo: l’edizione numero 54 del Salone del Mobile si conclude con un totale di 310.840 visitatori, pochi meno dei 311.781 del 2014. Nelle due giornate di apertura al pubblico, sabato e domenica, gli ingressi sono stati invece 30.881. «Ci aspettavamo 300 mila persone, ma quello che è significativo è la crescita della professionalità dei visitatori», spiega Roberto

Oltre 310 mila visitatori per il Salone del mobile

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

6,5

8

6

7+

5,5

7,5

Spese e affari appaiono favoriti. Vietato, però, fare «arietate» aggressive in famiglia e nel lavoro. Fornicazione durevole e di elevata qualità.

Nel lavoro potreste avere idee superbe. E ricevere conferme, consensi, sovvenzioni. Che bella la Luna chez vous! Il sudombelico, poi, è super efficiente.

È faticoso trattare con la gente, oggi. E magari è difficile accettare certe realtà. Ma ce la farete. Senza che strozziate nessuno. Resistenza suina.

Luna utile a sbrigare impegni, a progettare con amici, ad ottenere appoggi nel lavoro. E avete ormoni prementi, frementi, tremendi: li appagherete.

Serenità e autonomia latitano. State su. E non lasciate arretrati di alcun genere. Il sudombelico, poi, cala di nuovo, peggio del PIL. Risalirà presto.

La fortuna c’è. Sul lavoro, siete lanciati. E pure in merito a viaggi e intese con luoghi e individui lontani. E se l’amor stenta, guizzi suini vi fan però gioire.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

6

6

6+

8-

6

7

La diplomazia dell’orango, come quella che in molti avete oggi, è deleteria: urge cambiare registro. Soldi OK, lavoro discreto, epicureismo suino.

GAZZA METEO

a cura di ILMETEO.IT

Ciò che ignoravate si palesa inavvertitamente. E vi giova. Ergo: niente ansie. Crepe nei rapporti, performance fornicatorie un cicinìn sfigate.

OGGI Milano MAX 19° MIN 6°

55

Dovrete forse farvi un sedere esteso come lo Utah per le tante cose da fare. Che, però, sbrigherete con pragmatismo salvifico. Il sudombelico segna.

Roma

MAX 21° MIN 12°

Avete la falcata da atleta etiope. E nel lavoro saltate più in lungo di altri. News e consensi vi esaltano, i corpo a corpo suini vi beano, voi rifiorite.

DOMANI Milano MAX 22° MIN 9°

Roma

MAX 22° MIN 9°

Casa e famiglia sono due rigori tirati sugli zebedei. Vostri. Ma l’amor, appassionantino, rende comunque dolce la giornata. Ormone moscio, però.

I rapporti sociali sono facili e tornano utili sia al lavoro sia all’organizzazione del tempo libero. Gaudenterrime anche le p.r. suine e le finanze.

DOPODOMANI Milano Roma MAX 24° MIN 11°

MAX 24° MIN 9°

LO SPORT IN TV CalCio

«GIARDINI DA INCUBO 2»

IL RUGBISTA FA RIVIVERE I GIARDINI Ci vuole un ex­rugbista come Andrea Lo Cicero, abituato a “sporcarsi di terra” su campi di ogni genere, per ridare vita a giardini abbandonati o malridotti. È proprio il pilone con 103 caps in azzurro è il protagonista di «Giardini da incubo 2», che scatta stasera su Sky Uno HD. Accanto a lui, un team di professionisti dal pollice verde. Ce la faranno? DA VEDERE STASERA SU SKY UNO HD ALLE 19.45

Snaidero, presidente di Federlegno/Arredo che organizza l’evento, considerato anche un antipasto di Expo 2015. Ovvero: le aziende che erano a Milano lasciano il Salone con soddisfazione «per i concreti risultati di business raggiunti nei sei giorni di fiera». E il 69% degli operatori arrivava dall’estero: primo mercato si conferma la Cina, affluenza significativa da Arabia Saudita, Libano ed Egitto. In crescita i visitatori da Stati Uniti, Gran Bretagna e India.

TRapani - BaRi Serie B (replica) 09.45 - Sky SupercAlcio BoloGna - spezia Serie B (replica) 12.00 - Sky Sport 3 jUVenTUs - monaCo champions l. (replica) 16.00 - Sky Sport 3 poRTo - BaYeRn m. champions l. (replica) 18.00 - Sky Sport 3 enTella - pRo VeRCelli Serie B 20.30 - premium cAlcio 1, Sky cAlcio 2 FioRenTina - VeRona Serie A 20.45 - Sky Sport 1, Sky cAlcio 1, Sky Super cAlcio, premium cAlcio

BaskeT

CleVeland CaValieRs BosTon CelTiCs playoff nBA (replica) 02.00 - Sky Sport 2 maCCaBi - FeneRBaHCe eurolega, playoff. Gara 3 20.00 - fox SportS 2 CHiCaGo BUlls milWaUkee BUCks playoff nBA 02.00 - Sky Sport 2

BiliaRdo

mondiale 3ª giornata da Sheffield, inghilterra 11.00 - euroSport, euroSport 2 mondiale 3ª giornata da Sheffield, inghilterra 15.30 - euroSport, euroSport 2 mondiale 3ª giornata da Sheffield, inghilterra 20.00 - euroSport, euroSport 2

eqUiTazione

HoRse RaCinG Time longines Queen elizabeth Stakes da Sydney, Australia (replica) 23.45 - euroSport

HoCkeY

iTalia polonia Qualificazioni mondiali, 1ª giornata (replica) 14.05 - rAi Sport 2 iTalia UCRaina Qualificazioni mondiali, 2ª giornata 16.25 - rAi Sport 2

RUGBY

CRUsadeRs HiGHlandeRs Super 15 (replica) 11.30 - Sky Sport 2

sUpeRBike

Gp olanda Gara 1. Da Assen (replica) 14.00 - euroSport 2 Gp olanda Gara 2. Da Assen (replica) 14.45 - euroSport 2

Tennis

aTp BaRCellona 13.30 - SupertenniS aTp BaRCellona 15.30 - SupertenniS aTp BaRCellona 17.30 - SupertenniS

TUFFi

assolUTi iTaliani indooR 1ª giornata (replica) 17.00 - rAi Sport 1

VolleY

ConeGliano CasalmaGGioRe Serie A1 femminile. playoff. Semifinali. Gara 2 20.30 - rAi Sport 2


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LUNEDÌ 20 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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