La Gazzetta dello Sport (04-22-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59

mercoledì 22 aprile 2015 anno 119 - numero 94 euro 1,40

STASERA A MONTECARLO

Paulo Dybala, 21 anni, è al Palermo dall’estate 2012 PEGASO

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ESCLUSIVO SENTITE DYBALA «IO CON PIRLO ALLE SPALLE? SAREBBE IL TOP» La punta del Palermo: «Il mio sogno è rimanere a giocare in Italia. Il c.t. argentino è venuto a vedermi» CARUSO A PAGINA 9

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JUVE PUNTA TUTTO

IRROMPE THOHIR ASSALTO FINALE PER YAYA TOURÈ

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RIBALTONE PEP BAYERN, 6 SPAZIALE SI BEVE IL PORTO IN UN TEMPO SOLO

I giocatori del Bayern in ginocchio davanti alla loro curva

Cinque gol nei primi 40 minuti di gara, 6-1 finale con 2 reti di Lewandowski Oggi derby di Madrid: si riparte da 0-0 ARCHETTI, FROSIO, LONGO ALLE PAGINE 10-11

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FENOMENO NEYMAR DAL BARÇA (2-0) LEZIONE BIS AL PSG BIANCHI, RICCI A PAGINA 12

IL COMMENTO di Alessandro de Calò 23

Il presidente dell’Inter, a colloquio per due ore con Mancini, pronto a chiudere per l’ivoriano. Icardi sta per rinnovare

I DUE POSTI A CAPOTAVOLA Aspettando la Juve e il derby di Madrid, Bayern e Barça riempiono la scena con coriandoli e fuochi d’artificio. Mostrano qualche scheggia di calcio-arte e si siedono a capotavola nella sala da pranzo apparecchiata per le semifinali.

DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 15 Yaya Tourè, 31 anni, del City

L'ARTICOLO A PAGINA 23

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STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE

IL CASO

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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

Zeman lascia il Cagliari «Non mi seguono più» C’è il tandem Suazo-Festa Il boemo: «L’assalto ultrà non c’entra, ma forse così la squadra può salvarsi» ANGIONI, FRONGIA A PAGINA 18

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Memoriale di Conte al pm «Mai saputo di combine» Oggi sarà sentito Doni CENITI A PAGINA 19

Anthony Martial, 19 anni, e Carlitos Tevez, 31: le fiches del gol nel Principato

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi

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IANIERI A PAGINA 27

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Podolski sempre più in crisi. Non è più titolare neanche nella squadra di bocce.

Lucchinelli e Agostini incoronano Valentino «Invecchia e va più forte» Ciclismo, Freccia Vallone Nibali sul Muro di Huy sfida Froome e Valverde GHISALBERTI A PAGINA 29

Non c’è domani: contro il Monaco con Pirlo-Vidal e avanti 1-0, Allegri cerca la semifinale Champions Speciale su GazzettaTv dalle 22.30 BOCCI, CONDO’, GRAZIANO, IARIA DA PAGINA 2 A PAGINA 7, COMMENTO DI DI ROSA A PAGINA 23


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mprovvisamente il tempo è qui e adesso. Non ha più senso chiedersi a che punto sia arrivata la programmazione o cosa manchi ancora per il vertice, la Juventus si trova al centro di una Champions dalla quale qualche peso massimo è già stato sbattuto fuori, e facendo molto rumore. Non le resta che chiudere gli occhi e colpire, liberare il ring da altri candidati, grandi o piccoli che siano, finché di squadre ne resterà solo una. Lei? Perché no? Il Chelsea si è dissolto in una notte di fine inverno, con un elegante paletto nel cuore griffato Paris St.Germain, a sua volta tolto definitivamente di mezzo dal Barcellona ieri sera. La stessa fragorosa salvezza del Bayern,

E’ roulette Juve I numeri di Allegri contro il Monaco: Vidal 23, Morata 9

1Le semifinali sono a un passo dopo l’1-0 dell’andata

Ma il tecnico sa che Jardim giocherà ancora d’attesa

che pareva spacciato, finisce di disegnare una Champions spogliata di ogni certezza, perfino il Real stasera pare un equilibrista su un filo steso tra due grattacieli. E’ l’eliminazione diretta, bellezza: mata-mata, per dirla alla sudamericana - uccidi o verrai ucciso -, Juventus e Monaco sono in camera di chiamata, pronte a uscire alla luce dei riflettori e battersi finché una non ne avrà abbastanza. Poi due settimane di respiro e altri otto giorni di fuoco con le semifinali. Colpisci, rifiata, colpisci, rifiata. Ne resterà solo una, e il tempo delle grandi favorite rischia di suonare demodé.

ALLEGRI IN CONTROLLO Rien ne va plus, siamo a Montecarlo. Seduto a una roulette sempre più centrale a ogni turno che passa, Massimiliano Allegri forte dell’1-0 dell’andata, una

buona dote - ha coperto di puntate la maggior parte delle caselle nella speranza di mantenere il controllo del match. Il ritorno al 3-5-2, felicemente testato contro la Lazio (e non era un’occasione banale), va letto come un supporto alle energie non più inesauribili di Pirlo, che dopo un’assenza di quasi due mesi non può ritrovare d’incanto la forza per guidare la fase d’attacco e proteggere allo stesso tempo Bonucci e Chiellini: meglio aggiungere dietro Barzagli - dato in gran forma - liberando il regista da ogni altro compito che non sia la ricerca della felicità offensiva. Esistono due tipi di difesa a tre: quella che sotto pressione si dispone a quattro, con l’allineamento di un terzino a turno e il relativo scivolamento degli altri tre (verso destra se scala Evra, verso sinistra se scala Lichtsteiner), e quella che invece


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si dispone a cinque, con entrambi i terzini che arretrano e i centrali che si arroccano in mezzo. La prima opzione mantiene un buon equilibrio tra le due fasi, perché la squadra - a quel punto un 4-4-2 - è pronta a ripartire appena riguadagna palla; la seconda, che descrive momenti più disperati, lascia il centrocampo in grave inferiorità numerica consentendo l’assedio. IL GIOCO DELL’ATTESA E’ immaginabile che a Montecarlo la Juventus scelga sempre la prima strada, per lo meno nel lungo tratto di partita che potrebbe introdurre un’adrenalinica puntata finale da tutto o niente sul (bianco)rosso o sul (bianco)nero. Jardim ha un’espressione astuta, difficile che scateni subito l’inferno: piuttosto un iniziale surplace, sequel tattico della gara d’andata nella quale

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il Monaco rimase molto chiuso in attesa del contropiede giusto. Il portoghese sa che al 90 per cento subire un altro gol vorrebbe dire eliminazione: a dispetto della fresca qualità dei suoi attaccanti (ancora Martial e Carrasco, col magistero di Berbatov da sfruttare a gara in corso), la squadra monegasca segna poco, e Buffon non subisce tre gol dal 20 ottobre 2013, il famoso choc di Firenze (finì 4-2). E dunque Jardim, che questi calcoli li fa, è consapevole che le sue chance passano per la restituzione dell’1-0 con annessi supplementari e magari rigori. Non si lancerà all’attacco. Aspetterà con le sue carte in mano, poker face e bluff in canna: se a metà ripresa non sarà successo ancora nulla, l’aggiunta di una punta segnerà la chiamata del piatto, e allora sì che ci si batterà senza esclusione di colpi.

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● I mesi trascorsi dall’ultima volta che la Juventus ha incassato 3 gol: 20 ottobre 2013, Fiorentina-Juve 4-2

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● I gol segnati dal Monaco in questa Champions: ha una media di 0.78 a partita. La Juve invece ne ha fatti 13 (media di 1.44 a gara)

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● Le reti realizzate da Tevez, miglior marcatore bianconero in Coppa. Ha giocato 9 partite (800 minuti)

IL MOMENTO DI TEVEZ Ma la nostra speranza è che qualcosa invece succeda, e sia quel vantaggio juventino che aprirebbe la gara togliendole ogni domani (leggi supplementari). La squadra di Conte sapeva asfissiare le rivali partendo da un’interpretazione frenetica e aggressiva del 3-5-2; Allegri pratica un calcio più riflessivo - non a caso il suo modulo prediletto è il 4-3-1-2, dunque un centrocampo più munito - ma la «liberazione» di Pirlo è la premessa a una manovra d’attacco alla quale Morata fornisce ormai di default una bella profondità, aprendo a Tevez gli spazi per decidere come colpire. La star argentina è nuovamente in crescita, può colpire dalla distanza come a Dortmund oppure penetrare l’area come contro la Lazio, e quest’anno l’ispirazione istantanea gli detta sempre la scelta migliore: si chiama

maturità, il campo è un mare d’erba percorso da correnti come quello d’acqua, l’esperienza insegna al pescatore a riconoscerle e seguirle, perché il pesce si trova ogni volta in una zona diversa. Tevez quest’anno ha segnato 26 reti: non fosse appena trentunenne, gli andrebbe cucito addosso il remake del Vecchio e il Mare. A Buenos Aires quello della Boca si chiama Riachuelo ed è inquinato a morte dalle petroliere di passaggio: il cuore è il cuore, ma un altro anno potrebbe aspettare, a meno che la conquista della Champions non implichi il «liberi tutti». E in quel caso, forse farebbe meno male. IL NUMERO VINCENTE Sulla roulette i numeri scorrono veloci: il 23 di Vidal, risolutore dell’andata, o il 17 di Carrasco, stellina che un giorno brillerà molto. E dei quattro vincitori di

Champions, Carvalho - unico biancorosso - la conseguì col Porto proprio contro il Monaco, lasciando nel girone dei disperati Evra, numero 33 della Juve e terzino monegasco nel 2004. Volete un numero che ci mette addosso un po’ d’ansia? Il 15 di Bernardo Silva, appena preso dal Benfica, perché ha qualità sufficiente a una futura celebrità. Volete un numero che ci dà sicurezza? Il 9 di Morata, che quando accelera pare una Ferrari sparata sulla salita del Beau Rivage. Volete un numero che ci manca? Il 6 di Pogba. Nel giro della roulette il 6 è tra i cosiddetti orfanelli, e così ci sentiremo finché non rientrerà. Solo in finale, dicono tutti da queste parti. Poi aggiungono «eventuale», toccano ferro, e chiedono cosa sta facendo il Bayern. La pallina gira, il tempo è qui e adesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’ATTESA È FINITA.

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Champions League R Ritorno quarti

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Buffon e Allegri Coppia da Coppa «Passiamo noi» 1Il tecnico: «Voglio la stessa Juve di Dortmund»

Il portiere: «Voglio la Champions, ho poco tempo»

Mirko Graziano

MAX È ENTRATO SUBITO IN SINTONIA CON IL GRUPPO, SI REMA TUTTI DALLA STESSA PARTE

INVIATO A MONTECARLO (MONACO)

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dal 2003 che Gigi Buffon non entra nelle semifinali di Champions. Massimiliano Allegri non è mai andato oltre i quarti nell’Europa che conta. Ieri, i due erano uno accanto all’altro nella sala conferenze dello «Stade Louis II». La solita «fame» di sempre per l’eterno Gigi. L’orgogliosa volontà di Allegri di scolpire definitivamente la propria etichetta su una Juve a lungo marchiata col fuoco dalla gestione Conte. E questa sera, l’attuale c.t. azzurro è atteso in tribuna.

«PASSIAMO NOI» «Mi aspetto una grande Juve e credo che passeremo il turno», dice Max, con il solito atteggiamento sereno, sicuro. «Abbiamo un piccolo vantaggio — continua — ma per andare avanti dovremo segnare almeno un gol». In molti gli riconoscono il merito di aver tolto un po’ di ansia europea al gruppo, «in realtà non ho fatto altro che tirare fuori il meglio da ragazzi moralmente e qualitativa-

quando Conte se ne andò, Gigi Buffon disse che toccava ai giocatori tirarsi fuori dal caos e mettere in campo il giusto carattere. «Ebbene, dopo nove mesi — spiega il capitano — direi che abbiamo dimostrato di essere affidabili. Ma penso sempre che i successi di una squadra dipendano non solo dalla bravura dei calciatori. Ci vuole una grande società, ed è necessario anche uno staff tecnico adeguato. E Allegri è entrato immediatamente in sintonia con il gruppo. Sì, siamo stati tutti bravi a remare dalla stessa parte». Sentenza pesante in favore di Max. «Ora testa al Monaco. E’ una gara importante anche per me, che non vado in semifinale di Cham-

GIGI BUFFON CAPITANO DELLA JUVE

Massimiliano Allegri, 47 anni, e Gianluigi Buffon, 37 LAPRESSE

mente eccezionali. Credo oltretutto che possano migliorare ancora molto». Un ulteriore passo avanti in Coppa sarebbe anche il punto più alto della carriera internazionale di Max: «Viviamo il presente e non pensiamo a ciò che potrebbe succedere. Intanto, siamo a un passo dallo scudetto e in finale di Coppa Italia.

Ho sempre creduto in questo gruppo. Il presidente ci aveva chiesto di essere in corsa ovunque a primavera, e noi siamo lì. Ora spero che la squadra mi regali un’altra serata magnifica, come quelle di Firenze e di Dortmund». IL CAPITANO... A metà luglio,

pions League da dodici anni. Se riuscissimo a scavallare il turno, potremmo realmente dire che la Juve è tornata anche in Europa. Mi pesa il fatto di non aver mai vinto la Champions e mi pesa che la Juve non riesca a portarla a casa da 20 anni. Sì, la voglio, e bisogna fare presto (ride, ndr), perché sono in scadenza. In ogni modo, non voliamo con la fantasia, siamo a buon punto però non basta». E quindi occhio ai trappoloni monegaschi: «Fanno pochi gol? Ne prendono meno... Li rispettiamo, sono bravi ma non siamo qui a fare le vittime sacrificali. Il rigore dell’andata? Posso capire certe lamentele, ma sfido chiunque a beccare quei tre-quattro centimetri...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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COSÌ IN CAMPO

Cessato allarme Vidal-Pirlo ci sono Si va verso il 3-5-2 con Barzagli dal 1’ 1Il cileno ha superato la tonsillite in poco tempo. C’è anche l’ipotesi del 4-3-1-2. Rischio squalifica per quattro bianconeri

INVIATO A MONTECARLO

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rturo Vidal risponde presente. A Montecarlo ci sarà. Arriva a Vinovo già in mattinata: terapie, ultimi controlli, poi il pranzo e quindi in campo per la rifinitura del pomeriggio. El Guerrero supera a tempo di record la tonsillite acuta che lunedì pomeriggio aveva allarmato Massimiliano Allegri e il popolo bianconero. Potrà allora completare l’opera iniziata settimana scorsa a Torino, quando decise i primi 90’ con un freddissimo calcio di rigore. «Finalmente ho ritrovato il top della condizione - va ripetendo da qualche giorno -, i problemi al ginocchio sono ormai solo un ricordo, e ora voglio lasciare il mio segno in questo finale di stagione che si annuncia eccitante. Siamo in corsa ovunque, possiamo portare a casa tutto, e anche in Champions League ogni gioco è ancora aperto. Sarebbe il modo migliore per

prendere la rincorsa anche in vista della Coppa America, che a giugno si giocherà proprio nel mio Cile». MURO AZZURRO E’ chiaro che ulteriori verifiche verranno fatte nella rifinitura di questa mattina, ma l’impressione è che si vada ormai verso il 3-5-2 per la partita di Montecarlo, un sistema che è stato provato con particolare insistenza nell’ultimo allenamento. C’è il muro azzurro davanti a Buffon, con Barzagli confermato dal primo minuto dopo la convincente prova di sabato scorso contro la Lazio. INTOCCABILI Accanto al gigante di Fiesole ci saranno gli intoccabili Bonucci e Chiellini. Per il primo si tratta della presenza stagionale numero 43: solo Marchisio vanta gli stessi gettoni. In mezzo al campo, regia affidata ad Andrea Pirlo, terza gara consecutiva dopo il rientro dal lungo stop muscolare al polpaccio. Il genio bresciano sarà scortato da Vidal e Marchisio, mentre in avanti ecco Tevez e Morata, gli eroi dei

È CONTROLLATA DA GIGI

La Zucchi verso il concordato con le banche ● L’assemblea degli azionisti della Zucchi, società controllata da Buffon, ha deliberato di fare domanda di concordato preventivo in bianco al tribunale di Milano. L’assemblea, inizialmente convocata per il 23 e il 24 marzo, era stata rimandata al 20 aprile in attesa di formalizzare un nuovo accordo sul debito con le banche dopo che la società non era riuscita a rispettare alcuni degli impegni presi nell’ambito della precedente intesa. A questo punto l’accordo con gli istituti finanziatori sarà trovato nell’ambito del concordato preventivo in bianco, il cui vantaggio, per la società tessile da mesi in tensione finanziaria, sarebbe quello di bloccare eventuali istanze dei creditori prima che sia messo a punto un piano di ristrutturazione. La Zucchi ha tra gli azionisti Buffon (56%) e tre delle cinque banche creditrici: Unicredit (4,7%), Intesa (3,4%) e Bpm (2,5%). Le banche hanno fatto prevenire ai vertici una lettera di intenti in cui si dicono favorevoli all’avvio del concordato in bianco. «Siamo tutti impegnati — ha detto Giovanni Battista Vacchi, a.d. della Zucchi — a salvare un gruppo importante che dà lavoro a 1.100 persone». Buffon, che ha già investito svariate decine di milioni nella società e nei suoi aumenti di capitale, al momento non pare intenzionato a tirare fuori altri soldi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Arturo Vidal, 27 anni LAPRESSE

180 minuti contro il Borussia Dortmund. Pereyra parte dalla panchina, ma ha buonissime possibilità di entrare nella ripresa. Di sicuro, il jolly argentino è la prima alternativa là in mezzo, soprattutto in caso di rombo, ipotesi che a questo punto resta probabile solamente a gara in corso. In ogni modo, l’eventuale 4-3-1-2 vedrebbe il seguente undici: Buffon in porta; Lichtsteiner ed Evra terzini; Bonucci-Chiellini coppia centrale; Pirlo davanti alla difesa; Vidal e Marchisio interni; Pereyra appunto a supporto della coppia Morata-Tevez. RISCHIO SQUALIFICHE Occhio al pericolo giallo: sono infatti quattro i bianconeri diffidati, ovvero Morata, Vidal, Lichtsteiner e Pereyra. Gente pesante per intenderci. Dopo la gara di questa sera, invece, ammonizioni azzerate. Da domani, banda Allegri subito al lavoro per preparare il derby con il Torino, una giornata che sulla carta potrebbe fra l’altro laureare Buffon e compagni campioni d’Italia per la quarta volta consecutiva: servono tre punti nel derby e le contemporanee sconfitte della Lazio (contro il Chievo) e della Roma a Milano, sponda nerazzurra. Combinazione obiettivamente che non sembra proprio semplicissima. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Champions R Ritorno quarti

IN 5 ANNI DAL 7° POSTO AL 4° TITOLO

STAGIONE 2010-11 LA RICOSTRUZIONE Il primo anno di presidenza di Andrea Agnelli la Juventus arriva settima in campionato e resta fuori da tutte le coppe. Delneri a fine stagione viene esonerato e arriva Conte. Bilancio: fatturato di 156 milioni, stipendi 139,7, risultato netto d’esercizio -95,4.

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STAGIONE 2011-12 STADIUM E SCUDETTO Viene inaugurato lo Juventus Stadium, la nuova casa della Juve, e i bianconeri a sorpresa vincono lo scudetto sul Milan, poi perdono la finale di Coppa Italia con il Napoli. Bilancio: fatturato di 198,6 milioni, stipendi 150, risultato netto d’esercizio -48,7.

STAGIONE 2012-13 BIS TRICOLORE E QUARTI La squadra di Conte fa il bis in campionato e in Champions League si ferma ai quarti contro il Bayern Monaco, oltre a mettere in bacheca la Supercoppa italiana. Bilancio: fatturato di 274,8 milioni, stipendi 163,5, risultato netto d’esercizio -15,9.

STAGIONE 2013-14 GIOIE A CASA, DOLORI EUROPEI La Juventus in Serie A non ha rivali: i bianconeri vincono il terzo scudetto di fila (con Supercoppa), ma in Champions non superano il girone. In Europa League è semifinale. Bilancio: fatturato di 280,4 milioni, stipendi 184,1, risultato netto d’esercizio -6,7.

STAGIONE 2014-15 STESSA MUSICA CON ALLEGRI L’inaspettato addio di Conte sembra un presagio negativo, invece la Juve continua a dominare in Italia anche con Allegri e ha l’occasione di andare in fondo di Champions. Bilancio: la stima del fatturato è 290-295 milioni, con le semifinali si sfonda quota 300.

Agnelli e Marotta, i regnanti felici

1Notte speciale nel Principato per gli architetti della Juve vincente. In 5 anni risollevati immagine e bilanci ri. Scudetto in tasca (il quarto consecutivo), una finale di Coppa Italia da disputare contro la Lazio, il quarto di Chamerata speciale. Per Alle- pions di questa sera, e la possigri, accolto fra insulti al bilità di riportare il club più tisuo insediamento a Vino- fato d’Italia fra le G4 dell’Eurovo. Per Tevez, reduce da un ot- pa che conta: l’ultima volta fu tavo di finale da tre gol in 180’. nel 2003, quando l’allora banPer Buffon, Pirlo da Lippi arrivò e Barzagli, campure in finale, pioni del mondo LA CHIAVE persa contro il 2006 a Berlino, Coniugati i risultati Milan. città che ospiterà sportivi con quelli anche la finale C A P O L AVO R O della Champions aziendali, in attesa Cinque anni di in corso. Ma la dell’autosufficienza presidenza Anserata sarà partidrea Agnelli, colare soprattut- La qualificazione dunque. Una prito per Andrea ma stagione di alle semifinali vale Agnelli e Beppe assestamento e quasi 10 milioni Marotta, in sella le critiche feroci dalla primavera di maggiori incassi dopo il fallimendel 2010, gli arto Delneri. Machitetti della rinascita post Cal- rotta nel mirino, gli ingenerosi ciopoli della Juventus. In parti- paragoni con la gestione prececolare, lavoro manageriale il- dente, assalti di ogni tipo, alculuminato quello del figlio di ni francamente inaccettabili, Umberto e del nipote di Gian- tutti respinti con decisione da ni: scelta e difesa a oltranza dei Agnelli: «Marotta resta, e non suoi uomini, profili professio- si discute». Da quel momento, nali altissimi, e zero sconfina- ecco l’intuizione Conte da parmenti nelle competenze altrui. te del presidente e una serie di In cinque anni, si è passati dalle acquisti azzeccati del duo Mamacerie a un presente radioso, rotta-Paratici. Scudetto e finacon prospettive ancora miglio- le di Coppa Italia persa col Na-

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Mirko Graziano Marco Iaria

● i trofei vinti nelle ultime cinque stagioni dalla Juventus: tre scudetti di fila e due Supercoppe italiane (2012 e 2013). E il 4° scudetto è in tasca.

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+48% ● in Borsa il titolo della Juventus è cresciuto del 48% dall’inizio del 2015, passando da una quotazione di 0,22 euro a quella di ieri di 0,325 euro

Andrea Agnelli, 39, presidente della Juve dal 2010, e Beppe Marotta, 58, a.d. e direttore generale bianconero LAPRESSE

poli nel 2012, scudetto e quarti di Champions l’anno successivo, scudetto e semifinale di Europa League nel 2014. Quindi il capolavoro di Marotta, che in 12 ore mette il cerotto Allegri sulla ferita Conte e di fatto dà il via a una stagione che potrebbe davvero diventare eccezionale. E CHE CONTI Ma da celebrare

non c’è solo la parte sportiva. Il ritorno alla competitività ai massimi livelli dei bianconeri è coinciso con la crescita progressiva degli economics, sempre più decisivi in un’era di competizione sfrenata in campo internazionale. Il fatturato è schizzato dai 156 milioni del 2010-11 ai 198,6 del 2011-12 ai 274,8 del 2012-13 ai 280,4 della scorsa stagione. Parallela-

mente la gestione si è riequilibrata, con il deficit sceso da 95,4 a 48,7 a 15,9 a 6,7 milioni. Il segreto è stato abbinare sviluppo e sostenibilità. La Juve ha fatto attenzione ai conti senza rinunciare al potenziamento dell’organico, tant’è che negli ultimi cinque esercizi gli investimenti sul mercato (saldo tra acquisti e cessioni) sono ammontati a 185 milioni e gli

stipendi sono lievitati di quasi il 40%. La partita di oggi segna un’altra tappa, fondamentale, nel processo di miglioramento: le semifinali valgono quasi 10 milioni di introiti in più tra botteghino e premi Uefa (bonus e market pool). Chissà quale sarà la reazione a Piazza Affari... Lì il titolo bianconero ha segnato il +48% nel corso del 2015. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Champions R Ritorno quarti

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ecco Martial Il piccolo Titì cerca gloria tra i principi 1La punta del Monaco sulle orme

di Henry: con la Juve vuole svoltare Alessandra Bocci INVIATA A MONTECARLO (MONACO)

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le de France, dipartimento dell’Essonne. Quattordici chilometri dividono Les Ulis da Massy. Regione variegata, Parigi dista meno di un’ora, ma c’è chi da questi posti a Parigi non è mai neppure andato. A Les Ulis è nato Thierry Henry e ha studiato calcio Anthony Martial, che è nato appunto poco più in là ed è cresciuto sugli stessi campetti. Les Ulis è un serbatoio di calciatori e il talento di Anthony è venuto alla luce molto presto. Le coincidenze con la carriera di Henry sono già notevoli, ma c’è una cosa che Martial non ha ancora fatto: nel 1997-98 un Henry poco più vecchio di lui trascinò il Monaco alle semifinali di Champions segnando 7 gol. Quel Monaco fu eliminato dalla Juve. Martial, che di reti ne ha segnate parecchie negli ultimi mesi,

ma nessuna in Champions, proverà stasera a dare una sterzata alla sua carriera, e non ha ancora 20 anni. GIORNATA CHIAVE Ci sono momenti che sembrano destinati a scivolare nel fiume di una carriera, e invece per qualche motivo restano impressi negli anni. Probabilmente Anthony Martial da adulto si ricorderà del 24 agosto 2014, 43’ del secondo tempo di Nantes-Monaco. Jardim lo aveva fatto entrare al 16’. Ventisette minuti di nulla o poco più, così lo richiamò in panchina senza neppure aspettare che la partita finisse. Era così che funzionava a volte con il piccolo Titì, come lo chiamano in Francia. Ranieri al Monaco perdeva la pazienza spesso con quel ragazzo indolente, non arrogante, ma svagato, come se le sue fibre sentissero che con un talento tanto grande ci si può prendere qualche pausa. Invece no, Jardim non lo permette e neppure gli altri prima di

ULTIME DAL PRINCIPATO

Carica Abdennour «Posso fermare ancora Tevez» 1Toulalan e

Kondogbia in campo, Berbatov in panchina. Stadio esaurito

INVIATA A MONTECARLO

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oulalan ci sarà, e anche Kondogbia. Soffrendo, ma dovrebbero esserci. Non ci sarà invece Berbatov, perché Jardim non cambierà sistema di gioco. Uomini sì, in alcune zone del campo: Fabinho sarà il terzino destro, con Raggi in panchina, Bernardo Silva entra nel trio di creativi che dovrà provare a ispirare Martial, che sembra destinato a un’altra partita da titolare con la Juve. Stadio piccolo ed esaurito, tasso di concentrazione elevato: il ritorno con l’Arsenal è lì, un campanello d’allarme suonato poche settimane fa. E in più il Monaco parte da un punteggio negativo: dovrà cercare di imporre il gioco, di scoordinare le certezze della Juve. Possibile, ma non semplice. STOP A TEVEZ Anche Aymen Abdennour però ha le sue certezze, e le esibisce serenamente. «A Torino ho concesso poco a Tevez, per fermare un attac-

cante simile serve una partita esemplare e il Monaco sa fare partite esemplari. La nostra forza sta nel collettivo, nella passione, nella giovinezza. Per noi sarà come ripartire dallo 0-0, sarà difficile ribaltare il risultato, ma abbiamo le qualità per riuscirci». Parla il difensore del Monaco, e pare quasi aver preso a prestito le parole dall’Allegri di sempre: «Ci vorrà molta pazienza, possiamo anche arrivare ai supplementari. Dovremo giocare con intelligenza, ma l’intelligenza è uno dei nostri punti di forza». Intelligenza e pazienza serviranno anche a Berbatov destinato ancora a un inizio da spettatore. Il bulgaro potrebbe tornare d’attualità nel giro dei ballottaggi, che restano chiusi nella testa del tecnico. Il Monaco proverà a sorprendere la Juve, ma con armi non molto diverse da quelle usate all’andata. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aymen Abdennour, 25 anni AFP

14 APRILE 2015: QUARTI CHAMPIONS 15 APRILE 1998: SEMIFINALE CHAMPIONS Anthony Martial, 19 anni, contro Giorgio Chiellini ANSA Un giovanissimo Thierry Henry contro Torricelli REUTERS

IL NUMERO

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I gol segnati da Martial in Champions League. Finora ha messo insieme 6 presenze, per un totale di 339 minuti giocati lui. Martial è stato a volte sulla lista dei partenti di gennaio: trovare un club al quale darlo in prestito per farlo giocare e quindi maturare era un’idea. Poi l’anno scorso, a gennaio, Falcao si è infortunato e Martial è stato tolto dalla lista. Per ora, perché l’Europa si è accorta di lui, Juve compresa. Dopo l’andata Allegri confessava impressionato: «Quel ragazzo lì non lo sposti, non mollare con un difensore come Chiellini non è facile. Martial è una forza». La Juve osserva, e

non soltanto la Juve. LUOGHI E INCROCI Similitudini. Titì e il piccolo Titì hanno cominciato nella stessa scuola, da Les Ulis il giovane Martial è andato dritto a Lione, mentre Henry ha girovagato per la regione parigina prima di arrivare al Monaco. E questa è l’altra tappa che accomuna i due: Montecarlo, ma in momenti diversi, perché Henry giocava con Trezeguet, altra giovane stella, e buoni giocatori a fine pista, mentre Martial è arrivato in un momento di spese, ambizioni, rock star del pallone. Titì e il piccolo Titì hanno caratteristiche tecniche simili, anche se il carniere di Martial è ancora comprensibilmente vuoto mentre quello di Henry alla conclusione della carriera era pieno d’oro. Titì ha ottenuto la prima convocazione in nazionale dopo alcune stagioni al Monaco, Anthony ancora non è stato chiamato, ma come il predecessore ha giocato in tutte le selezioni

giovanili del Bleus (eccetto l’Under 20, mentre Henry ha fatto l’en plein). Una grande serata di Champions servirebbe ad accelerare ancora i tempi. L’UOMO DEL DESTINO Ci sono sere fondamentali e incontri fondamentali nella carriera di tutti: per Henry l’uomo del destino si è chiamato Wenger. Lo allenò al Monaco e andò a riprenderselo a Torino, dove Henry non era del tutto felice: dal Monaco era passato alla Juve dove gli capitò di fare anche il centrocampista. Wenger lo riprese e lo portò allo splendore con l’Arsenal. Partito da un’inquieta regione parigina, Titì alla fine aveva trovato il suo posto. Martial è ancora in cammino, magari ci sarà una tappa italiana anche nel suo viaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Champions R Il protagonista del mercato

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON...

L’INTERVISTA di FRANCESCO CARUSO

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i Palermo gli mancheranno il mare e il pesce. «Ma non solo, anche i tanti amici che in questi 2 anni e mezzo mi hanno molto coccolato» aggiunge Paulo Dybala. Ora a coccolarlo sono gli squadroni che se lo contendono a suon di decine di milioni. Eppure, nonostante la giovane età, u picciriddu (il bimbo) come lo chiamano in Sicilia, non si scompone. L’improvvisa popolarità che gli è piovuta addosso non lo turba e non gli ha fatto montare la testa. Domenica sera dopo la partita contro il Genoa vinta con 2 suoi assist e la lunga chiacchierata col cittì della nazionale argentina, Tata Martino, Paolino è rimasto fino a notte al telefono con la fidanzata argentina, Antonella con cui sta da quasi un anno. Dybala, avete già pensato alle nozze? «Ma no, siamo ancora molto giovani, lei è mia coetanea, studia Economia e commercio a Buenos Aires, ne abbiamo di tempo». E Antonella dove le consiglia di andare a giocare l’anno prossimo? «Lei vorrebbe che tornassi in Argentina, visto che ancora per un po’, almeno fino alla laurea, non si potrà muovere da Buenos Aires. Ma sa che per ora non sarà possibile». A lei invece dove piacerebbe disputare il prossimo campionato? «Non lo dico, altrimenti domani ci fate un titolone. Un giorno vorrei andare al Boca Juniors la squadra per cui faceva il tifo papà Adolfo, morto 5 anni fa, una passione che aveva trasmesso pure a me. Ma anche per questo c’è tempo». Pensiamo allora al suo futuro immediato e ai 50 milioni di euro come ultimo prezzo fissato da Zamparini: pensa di valere così tanto? «Il presidente è da sempre un mio ammiratore, forse l’unico a credere in me anche quando tutti gli altri mi criticavano e dicevano che non valevo i soldi spesi per portarmi in Sicilia (12 milioni di euro, n.d.r.). Lo ringrazio per la fiducia che mi ha sempre accordato. E’ giusto che lui ora cerchi di guadagnare il massimo dalla mia cessione, fa il suo lavoro, come io faccio il mio in campo. Spero solo che se domenica a Parma gioco male, non mi sottraggano 10 milioni di valutazione, portandola di nuovo a 40 milioni di euro. Ma io a queste cose non voglio pensare». Parliamo allora del cittì della nazionale argentina: cosa vi siete detti domenica sera? «Abbiamo parlato di tutto. A cominciare dalla mia vecchia squadra, l’Instituto di Cordoba, dove ho cominciato la carriera e dove Marino ha anche allenato. Mi ha dato qualche consiglio. La sua visita a Palermo mi ha fatto piacere, non ne sapevo nulla, mi hanno avvertito della sua presenza in tribuna quando già ero negli spogliatoi e mi stavo cambiando. Per fortuna ho giocato una buona partita, peccato solo per quella traversa che mi ha negato il gol, ma io sono felice anche quando faccio segnare gli altri compagni, l’importante è che vinca il Palermo, poi se faccio gol sono felice il doppio, naturalmente». Fin qui 13 reti, 7 legni e altrettanti assist: ce la fa ad arrivare a 20 gol? «E perché no? Nulla è impossibile. Ho sempre creduto in me stesso e faccio di tutto per ottenere il massimo, compresi tanti sacrifici». E con Martino avete parlato anche di nazionale, naturalmente: per caso le ha dato appuntamento in Cile per la Coppa America? «Si gioca il prossimo giugno, fra un paio di mesi, forse è ancora troppo presto per me. Sono un ragazzino, considerato soprattutto che ci sono tanti giocatori molto forti che hanno sgobbato parecchio per conquistarsi quel posto, consapevoli di non potersi addormentare neanche un attimo, altrimenti qualcun’altro potrebbe scalzarli». Per esempio, Paulo Dybala? «E’ vero che ci sono miei coetanei che hanno già il posto in nazionale, ma io posso anche aspettare, miro alle qualificazioni per il mondiale del 2018». Non ci distraiamo: Juventus, Roma, Inter, Psg, Chelsea, il fattore determinante potrebbe essere la partecipazione alla Champions League?

GLI SARÒ GRATO IN ETERNO. E’ SEMPRE STATO DALLA MIA PARTE

SU ZAMPARINI PRESIDENTE PALERMO

È VENUTO A VEDERMI MA PER ME È ANCORA PRESTO PER LA NAZIONALE

SU MARTINO CT ARGENTINA

CONTENUTO PREMIUM QUANDO TORNERÒ DA AVVERSARIO MAI ESULTERÒ IN CASO DI GOL

SUL PALERMO LA PRIMA SQUADRA

Dybala «IO CON PIRLO ALLE SPALLE? SAREBBE IL MASSIMO» UN GIOCATORE COME LUI SA RISOLVERE LE PARTITE DA SOLO E RENDE TUTTO SEMPLICE. IL MIO SOGNO? RESTARE IN ITALIA E GIOCARE IN CHAMPIONS

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«Giocare la coppa più importante d’Europa è il sogno di tutti, ma ci sono anche squadre importanti nel mondo che non partecipano. Però mi piacerebbe, non lo nego». Lei per caso parla inglese o francese? «Neanche una parola, ma questo non vuol dire: quando arrivai a Palermo non conoscevo l’italiano, credo d’averlo imparato bene e abbastanza in fretta». Mettiamola così, allora: giocare con uno come Pirlo alle spalle sarebbe un vantaggio importante? «Certo, con un regista come lui tutto è più semplice, soprattutto per un attaccante. Pirlo riesce a rendere semplici anche le cose più difficili. Avete visto ad esempio contro il Monaco, all’andata, da una sua geniale giocata è nato il rigore che ha deciso la partita, è stato bravo anche Morata a conquistare la profondità, ma l’invenzione è scaturita da Pirlo». Vedrà la gara di ritorno? «Ci mancherebbe. Siamo già d’accordo con i compagni: andremo a mangiare la pizza in un ristorante con la tv per seguire la Juve». Qual è il suo pronostico? «Penso che la squadra di Allegri un gol in trasferta lo fa e quindi per me è favorita». Lo è anche per il successo finale? «Se va bene a Montecarlo, immagino che sia una delle candidate principali, ma penso che tutte quelle che arrivano in semifinale possano vincere la Coppa». Secondo lei andare a giocare in una squadra che ha vinto 4 scudetti è un vantaggio o uno svantaggio? «Sia l’uno sia l’altro. Un vantaggio perché la Juve è una squadra mai sazia e con la sua fame potrebbe arrivare a metterne in fila anche 10, di scudetti. Ma può anche essere uno svantaggio, se le concorrenti, stanche di arrivare dietro, si attrezzassero a dovere». Le piacerebbe finire al fianco di Ibrahimovic, visto il filo diretto che il Palermo sembra avere col Psg? «Parliamo di uno dei più forti attaccanti del mondo, un altro che può rendere la vita semplice ad un compagno di reparto, bravo com’è a impegnare da solo mezza difesa avversaria». Ci dica almeno se sceglierebbe di giocare ancora in serie A «Sì, lo ammetto, sono molto affezionato all’Italia che mi ha reso famoso e mi piacerebbe restare qui». Se l’anno prossimo dovesse far gol contro il Palermo, esulterebbe? «No, e come potrei? Questa sarà sempre casa mia, non farei mai un torto simile a tutti quelli che mi hanno voluto bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'IDENTIKIT PAULO DYBALA NATO A LAGUNA LARGA (ARG) IL 15 NOVEMBRE 1993 ALTEZZA 1, 77 PESO 69 KG RUOLO ATTACCANTE

Aveva appena dieci anni Paul Dybala quando entrò nel settore giovanile dell’Instituto di Cordoba. Quando perse il padre, cinque anni dopo, rimase nel pensionato del club e fu soprannominato «El pibe de la pension» DEBUTTO BOOM Presto si è fatto notare anche in campo. Al debutto nella B argentina, contribuì alla promozione del club con 17 gol in 38 partite. Nell’estate del 2012 il passaggio al Palermo per 12 milioni di euro LE SUE SQUADRE 2011-2012 INSTITUTO DI CORDOBA 2012-2013 PALERMO (SERIE A) 2013-2014 PALERMO (SERIE B) 2014-2015 PALERMO (SERIE A)

LE SUE PROMOZIONI 2011-12 INSTITUTO DALLA DIVISION B ALLA PRIMERA 2013-14 PALERMO DALLA B ALLA A


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Champions R Ritorno quarti

LE PAGELLE di P.F.A.

IL MIGLIORE T. ALCANTARA

8,5 Molti dissidi col medico dimissionario sono venuti per il suo infortunio, durato un anno. Ora un’altra conferma del perché Pep lo rimpiangeva. Secondo gol di fila (Dante s.v.).

PORTO

4 IL MIGLIORE JACKSON MARTINEZ

5,5 Arriva a otto reti in Champions, preliminare compreso, ma il centro del 5-1 non lo salva del tutto. Prima è assente e risalta soltanto il suo giallo per simulazione. FABIANO 4 All’andata tanto riposo, qui bucherellato con molte colpe. REYES 4 Gli tocca il corridoio dello squalificato Danilo, lo tiene sempre aperto. Cambiato dopo mezz’ora. RICARDO 4,5 Dal 32’ del primo tempo per Reyes, anche lui travolto. MAICON 4 Sembra abbia la polvere negli occhi quando il Bayern entra in area. Superato sempre. MARCANO 4 La settimana scorsa era fuori, deve subire la vendetta dei bavaresi: espulso. MARTINS INDI 4 Dal centro a sinistra. Non ferma Lahm, devia il 4-0. HERRERA 5 Affanni continui. Solo l’assist del 5-1. CASEMIRO 4 Fallisce spesso: la scena del 2-0 è solo un esempio. O. TORRES 4,5 Tecnica eccellente, ma carattere ancora da formare. Affonda. QUARESMA 4 Ha dato tutto nella prima partita. Fuori dopo 45’. RUBEN NEVES 5,5 Davanti alla retroguardia nella ripresa, solo qualche chiusura. BRAHIMI 4 Invisibile sulla sponda sinistra, un cross e tante rincorse inutili. EVANDRO 5,5 Dentro a metà ripresa, puntate minime. ALL. LOPETEGUI 4 Altro che pressing alto e poi ripiegamento svelto, come la settimana scorsa. Piazza due linee vicine che crollano al primo sfondamento. ATKINSON Nessun problema a tenere il match, il Bayern agevola anche la sua partita. Corretti i cartellini, compresa l’espulsione di Marcano. MULLARKEY 6-CHILD 6 TAYLOR 6-PAWSON 6

6,5

PORTO

1

BAYERN (4-3-3) Neuer; Rafinha (dal 28’ s.t. Rode), J. Boateng, Badstuber, Bernat; Lahm, X. Alonso, T. Alcantara (dal 45’ s.t. Dante); Müller, Lewandowski, Götze (dal 41’ s.t. Weiser). PANCHINA Reina, Schweinsteiger, Pizarro, Gaudino. ALL. Guardiola. CAMBI DI SISTEMA dal 10’ p.t. 4-2-3-1, dal 28’ s.t. 4-3-1-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Badstuber g.s.

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NEUER 6 Soltanto un tuffo a risultato fissato. RAFINHA 7 Copre le spalle a Lahm, tiene lontano il Porto. RODE 6,5 Opposizione quando il Porto mette fuori la testa nel finale. J. BOATENG 7,5 Ha l’erroraccio del terzo gol portoghese nel primo match da farsi perdonare: et voila, infila il raddoppio. BADSTUBER 7 Non sta bene ma sbaglia pochissimo: serve anche il 2-0 al compare Boateng. BERNAT 7 Stavolta prevale lui su Quaresma. A cominciare dal cross dell’1-0. LAHM 7,5 Quasi senza far rumore si sposta a destra, a lungo esterno d’attacco. E macina i portoghesi. XABI ALONSO 7,5 Doveva zittire le voci di declino: ci riesce anche prima della punizione del 6-1. MÜLLER 8 Merita di andare a dirigere il coro per la curva alla fine, quando prende il megafono e fa cantare tutti. LEWANDOWSKI 8 Quando serve il centravanti, eccolo. Due reti e un palo, sempre letale. GÖTZE 7 Esterno sinistro anche se non è Ribery, ma fa aprire la difesa del Porto. (Weiser s.v.) ALL. GUARDIOLA 8 Prova della verità: non sa organizzare una rimonta? Superata. Fra tanti spostamenti, quello del 4-2-3-1 è fondamentale.

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PRIMO TEMPO 5-0 MARCATORI T. Alcantara (B) al 14’, J. Boateng (B) al 22’, Lewandowski (B) al 27’, Müller (B) al 36’, Lewandowski (B) al 40’ p.t.; J. Martinez (P) al 28’, Xabi Alonso (B) al 43’ s.t.

GÖTZE FUNZIONA DA APRISCATOLE JACKSON LOTTA FABIANO HORROR BAYERN

BAYERN

PORTO (4-3-3) Fabiano; Reyes (dal 32’ p.t. Ricardo), Maicon, Marcano, Martins Indi; Herrera, Casemiro, O. Torres; Quaresma (dal 1’ s.t. Ruben Neves) J. Martinez, Brahimi (dal 22’ s.t. Evandro). PANCHINA Helton, Quintero, Hernani, Aboubakar. ALL. Lopetegui. CAMBI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-5-1-1 ESPULSI Marcano al 42’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI Herrera e Ricardo per gioco scorretto, J. Martinez per c.n.r.

MÜLLER CAPO ULTRÀ ● A fine partita, tutto il Bayern si raccoglie sotto la curva e Thomas Müller, autore del 4-0, si improvvisa capoultrà imbracciando il megafono e chiamando i cori di esultanza. Che differenza con la nostra Serie A e i suoi problemi con i tifosi... AP

Bayern, 6 un vero tornado Spazzato il povero Porto

1Cinque gol nei primi 40’, il sesto nel finale: quarta semifinale di fila per i tedeschi, che mai avevano ribaltato uno svantaggio di due gol

Pierfrancesco Archetti INVIATO A MONACO DI BAVIERA

L

a settimana scorsa alcuni cronisti sono andati a curiosare nei reparti di maternità di diverse cliniche tedesche: hanno scoperto, pur in assenza di statistiche ufficiali, che il lavoro nei primi di giorni di aprile era incrementato. Nove mesi prima, il 13 luglio, la Germania aveva pigliato la coppa del mondo, quindi agli straordinari di questi giorni in sala parto è stata la definizione di baby boom del Mondiale: roba che se la scopre Blatter, ci piazza un copyright e incassa a nome della Fifa. Tra nove mesi non è previsto altro lavoro supplementare negli ospedali della Baviera, nonostante la qualificazione del Bayern alla quarta semifinale di Champions consecutiva abbia prodotto una gioia diversa, da festeggiare anche con il partner e non solo

SISTEMI DI GIOCO

Guardiola parte con il 4-3-3 ma passa subito al 4-2-3-1 con Müller dietro Lewandowski Per il polacco due gol e un palo ma è Thiago a far girare la squadra. Porto troppo arretrato con il boccale. Il 6-1 è un urlo gridato in faccia alla concorrenza, ma visti i valori assoluti, sarebbe stata più sensazionale l’eliminazione: i rossi si erano complicati la vita a Oporto, regalando il 3-1, e adesso hanno sistemato i conti con la loro coscienza e con quella dei tifosi. I quali non ritengono l’impresa degna di un allargamento famigliare, anche perché con la Roma e lo Shakhtar piovvero sette reti. Basterà qualche bacio in più.

I MOTIVI Anche Thomas Müller la pensava così: passare non sarà un miracolo, ma quasi un dovere; comunque il club non aveva mai rimontato uno svantaggio di due reti incassato all’andata in trasferta e il successo tiene in corsa Pep Guardiola, mai uscito prima delle semifinali nelle sue sei Champions in panchina, per la corrida decisiva di Berlino. Il 6 giugno, se servirà, forse avrà ritrovato per intero il suo gruppo, qui invece come uomini il Bayern è molto simile a quello dell’andata (l’unico in punizione è Dante, al suo posto Badstuber); non lo è invece come posizioni e atteggiamento. Götze parte largo e non trequartista, 4-3-3 puro ma che dura poco. Perché il Porto non fa tempo a notare lo spazio centrale che Pep allarga Lahm a destra e mette Müller dietro Lewa: 4-2-3-1, con Xabi Alonso e Thiago registi. Come previsto, l’unico recuperato è Schweinsteiger (in panchina): in tribu-

LA MOVIOLA di DAVIDE LONGO

MARTINEZ GIALLO MARCANO ROSSO: CARTELLINI OK Sul 2-0 per i bavaresi scintille fra Quaresma e Bernat. Il tedesco accentua la caduta su un fallo del portoghese che completa l’opera mettendogli una mano in faccia. Non in modo violento, quindi ci stava l’ammonizione, come quella presa giustamente da Jackson Martinez che sul finire del primo tempo si lascia cadere in area del Bayern dopo un leggero contatto. Corretto, infine, il rosso per Marcano: i due falli su Rafinha e Thiago meritano entrambi il giallo.

ARBITRO Atkinson (Ing). NOTE spettatori 70 mila, incasso non comunicato. Tiri in porta 11 (1 palo)-1. Tiri fuori 4-1. In fuorigioco 0-1. Angoli 4-1 . Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

na Robben, Ribery, Alaba, Benatia e Javi Martinez. Ma il pianto sugli assenti non bagna gli occhi: in mezz’ora, dal 10’ al 40’, sette tiri con cinque gol, un palo e una parata difficile di Fabiano. Tra la doppietta di Lewadowski, la rete e i due assist di Müller, il riscatto di Boateng (suo il 2-0 di testa) e la sagacia tecnico tattica di Lahm, l’oscar per il migliore va a Thiago Alcantara, subito a segno ma poi delizioso nel far muovere i suoi, sempre in anticipo e precisi nello smembrare la linea dei rivali per scavare una nicchia da far diventare voragine. Un esempio: il 3-0 di Lewandowski arriva dopo una serie di 26 passaggi, record nel torneo. PORTO INESISTENTE Se all’andata la sistemazione arretrata aveva un senso, perché il 2-0 dopo 10’ aveva rimodellato la contesa, qui le paure di Lopetegui emergono impietosamente. Basta la prima smagliatura a togliere certezze ai blu. Ma il terrore diffuso viene raccontato dal secondo gol, dopo 14’. E’ un corner con tutti in area eppure i portoghesi non si schiodano dal terreno. Da 4-3-3 quello dell’allenatore amico di Guardiola diventa presto un 4-1-4-1 di totale resa. Anche nel secondo tempo, quando Lope ricorre ai tre centrali difensivi, quasi per non voler essere umiliato. Così «pareggia» 1-1 la seconda metà, ma il Bayern è già oltre, feroce e favorito come sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPO LE CRITICHE

Tutti in ginocchio da Pep: «Benedetto» 1Guardiola: «Era una questione di vita

la grande prova contro i portoghesi: «In attacco abbiamo giocato meglio perché conoscevamo meglio gli avversari e dovevamo combattere dal primo minuto. Era una questione di vita o di morte perché so cosa ci si aspetta da me e da questa squadra. In tanti volevano la nostra uscita. Era difficile arrivare fin qui con tanti infortunati e con i giocatori costretti a giocare ogni partita». Le polemiche degli ultimi giorni sembrano dimenticate e al tecnico arrivano anche i complimenti di Sammer, d.s. del Bayern: «Pep è una benedizione per il Bayern e per il calcio tedesco. È un tecnico speciale che produce sempre nuove idee».

o di morte: in tanti volevano la nostra uscita». Sammer, d.s. Bayern: «È speciale»

Gianluca Spessot MONACO DI BAVIERA (GERMANIA)

C

ome sia riuscito a trasformare il Bayern dalla squadra distratta di Oporto alla straordinaria macchina da gol del ritorno, Pep Guardiola lo svela a fine partita: «Ieri non c’era fiducia verso di noi, anzi in tanti pensavano che saremmo stati eliminati, ma io avevo detto ai miei giocatori che erano degli eroi anche dopo la sconfitta perché se lo

meritavano. Non era facile usare quelle parole dopo un 1-3 ma è servito e ora dico che voglio bene a tutti i miei uomini. Il rapporto con i giocatori è quello che fa la differenza». Passato l’ostacolo Porto è già tempo di futuro: Bayern e Barça sono le prime due qualificate alle semifinali e l’incrocio per lui emotivamente fortissimo ha ora il 33 per cento di uscire dall’urna: «Sarebbe una bella partita con il Barça - dice Pep - ma anche con il Madrid». Per ora, però, preferisce gustarsi

Pep Guardiola, 44 anni AFP

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I 4 TECNICI DAL PASSATO IN COMUNE ● Supercoppa di Spagna 1996, Barça-Atletico. In campo Lopetegui, Guardiola, Blanc, Luis Enrique. Ieri si sono sfidati in Champions IMMAGINI TVE


MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

Alex Frosio

THIAGO ALCANTARA

Twitter @alexfrosio

Bentornato campione Guardiola ha ritrovato il tuttofare di classe 1Dopo un anno di stop per colpa del ginocchio, il figlio di Mazinho ha segnato due gol di fila in Champions. E pure illuminato il gioco 1Thiago Alcantara, 24 anni, centrocampista spagnolo, è alla

LO SPAGNOLO AI RAGGI X

seconda stagione al Bayern ma è rimasto fuori per un anno da marzo 2014 per un doppio infortunio ai legamenti del ginocchio

TOCCHI PER ZONA

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PASSAGGI

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla ATTACCO

SPONDE 2

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OCCASIONI CREATE 4

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3 CLASSIFICA TIRI IN PORTA 1 POSITIVI

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PALLE RECUPERATE

Lewandowski

9

Müller

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Xabi Alonso Jackson Martinez

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Thiago Alcantara

DRIBBLING MINUTI GIOCATI GOL

1

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89’

% POSITIVI

LANCI 2

100%

2 1

Lahm

1

Badstuber

1

Boateng

1

Bernat

1

Casemiro

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Rode

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Götze

1

Q

uando nell’estate 2013 il professor Pep Guardiola si insediò nella nuova cattedra dell’Università calcistica di Monaco di Baviera, avanzò una richiesta al rettore ehm, presidente - del Bayern riguardo alla «fornitura» del laboratorio: «Ho spiegato al club il mio concetto di football e ho ’unidetto che voglio Thiago. È l’unin alco che voglio: o lui o nessun diola tro». Il progetto che Guardiola aveva in mente si poggiavaa su presdi lui, il Bayern è piena espresdiola sione delle idee di Guardiola o c’è soltanto quando in campo ultilui. Il problema è che, nell’ultimpo mo anno e mezzo, in campo Thiago Alcantara c’è stato poattro co. Il 29 marzo 2014, quattro giorni dopo aver vinto una Bungo si desliga da record, Thiago lateprocurò una lesione al collaterale mediale, secondo e più grao anve infortunio del suo primo o, il no tedesco. Quel giorno, HofBayern pareggiò 3-3 con l’Hoffenheim interrompendo una cutistriscia di 19 vittorie consecutive. Ed esattamente un mesee dograto po il Pep-team fu disintegrato drid in Champions dal Real Madrid o la di Ancelotti, avviato verso Decima. La sfortuna si è poii accanita sul giovane talento spauangnolo: a ottobre, proprio quannarsi do stava tornando ad allenarsi con la squadra, altra rotturaa del si di legamento. E altri sei mesi stop. GOL E GIOCATE Thiago è tornarnapo il to in campo 317 giorni dopo rile, primo infortunio, il 4 aprile, und. contro il Borussia Dortmund. rima Una settimana dopo, la prima acht, da titolare, contro l’Eintracht, segnale definitivo che Pep aveva finalmente ritrovato il suo uomo. E infatti l’ha messo denorto, tro dal primo minuto a Oporto,

IL NUMERO

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I passaggi di fila che portano al gol del 3-0 segnato da Lewandowski: nuovo record della Champions

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ricavandone l’unico gol bavarese, il primo di Thiago in Champions. E il primo - e più importante - Thiago Alcantara ha segnato anche ieri sera. Punizione, tiro da lontano, inserimento centrale palla al piede? No, di testa, lui che supera di poco il metro e settanta, in anticipo sul primo palo. Un gol da centravanti. Una delle tante cose che lo spagnolo sa fare. U Un po’ Xavi e un po’ Iniesta, r per restare agli esempi con cui è cres cresciuto. E poi il 24° passaggio 2 consecutivi - record della sui 26 Cha Champions - che portano al mer meraviglioso 3-0 segnato da Lew Lewandowski. In tutto, 79 palloni giocati (con 14 palle recupera perate!): lontani dai 185 del febb febbraio 2014 contro l’Eintracht, record della Bundesliga, t ma tutti d’oro, come l’ultimo, il drib dribbling che porta alla punizion del 6-1 di Xabi Alonso. zione UN PO’ D’ITALIA E dire che di fron fronte aveva una squadra allenata da Julen Lopetegui, ex c.t. dell dell’Under 21 spagnola, che prop proprio Thiago trascinò alla vittor dell’Europeo di categotoria ria nel 2013 rifilando una tripl pletta in finale all’Italia. Con un po’ di fantasia, tra l’altro, Thia Alcantara poteva essere Thiago azzurro. È infatti nato in Italia, azzu a San Sa Pietro Vernotico, provincia di d Lecce, la squadra in cui giocava il padre, Mazinho, gioc campione del mondo 1994 con cam la Seleçao, che poi si trasferì a S Valencia, quando il piccolo aveVale va tre tr anni (il fratello Rafinha, rimasto rima al Barça, ha invece scelto il Brasile). Questo non impedisce disc anche a noi italiani di applaudirlo comunque, come tutplau to il pubblico dell’Allianz Arena che ieri al 90’, quando Thiago è stato sostituito, si è alzato in piedi pied per una meritatissima standing ovation. Il calcio ha ristan trovato un campione. trov © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Champions R Ritorno quarti

BARCELLONA

2

PSG

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MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

UNA FESTA MAI IN DISCUSSIONE

LE PAGELLE 1

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PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Neymar al 14’ e al 34’ p.t.

INIESTA GRANDE RAKITIC CREATIVO VERRATTI LEONE DAVID LUIZ MALE

BARCELLONA (4-3-3) Ter Stegen; Dani Alves, Piquè, Mascherano, Jordi Alba; Rakitic, Busquets (dal 10’ s.t. Sergi Roberto), Iniesta (dal 1’ s.t. Xavi); Messi, Suarez (dal 30’ s.t. Pedro), Neymar. PANCHINA Bravo, Rafinha, Bartra, Adriano. ALLENATORE Luis Enrique. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. CAMBI DI SISTEMA nessuno

BARCELLONA

NEYMAR

7,5 3

● 1 La gioia dei brasiliani Dani Alves e Neymar, che con la doppietta di ieri è arrivato a 30 gol stagionali: l’anno scorso ne fece in totale 15 AFP 2 Zlatan Ibrahimovic applaude Xavi: lo svedese anche quest’anno non vincerà la Champions REUTERS 3 Il tennista Andy Murray in tribuna LAPRESSE

Ibra, un altro euro-flop Il Barça si gode Neymar

1Doppietta del brasiliano, Luis Enrique passeggia: è semifinale

Psg mai in partita, per lo svedese la Champions resta un miraggio Fabio Bianchi INVIATO A BARCELLONA Twitter @fabiowhites

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na storia semplice. E verdetti inconfutabili. La conferma di un dominio storico e la cronaca di un fallimento, in altro modo non si può definire, con l’insito annuncio di una rivoluzione in arrivo. Il Barcellona raggiunge la sua ottava semifinale di Champions in 10 anni e punta deciso alla quarta vittoria. Alzi la mano chi ha fatto meglio. Sbarca tra le migliori 4 al piccolo trotto perché il Paris St. Germain è già arreso dall’andata. Col Barcellona chiunque può perdere, ma per una squadra tanto ambiziosa e milionaria come quella francese il doppio confronto non è stata una sconfitta, ma una sentenza. Non c‘è stata partita. Mai. Il Psg non è ancora pronto per alti traguardi. La personalità mostrata in dieci uomini

7

IL MIGLIORE

PARIS ST. GERMAIN (4-3-1-2) Sirigu; Van der Wiel, Marquinhos, David Luiz, Maxwell; Verratti, Cabaye (dal 21’ s.t. Lucas), Matuidi (dal 35’ s.t. Rabiot); Pastore; Cavani (dal 35’ s.t. Lavezzi), Ibrahimovic. PANCHINA Douchez, Camara, Bahebeck, Digne. ALLENATORE Blanc. ESPULSI nessuno. AMMONITI David Luiz per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 21’ s.t. 42-3-1. ARBITRO Haglund (Nor) NOTE Spettatori 84.477. Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 5-1. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 2’

di F.M.R.

(abbandonati da Ibrahimovic come capita spesso, in un modo o nell’altro) a Stamford Bridge per la rimonta col Chelsea è stata una meteora. Lo sceicco Al Khelaifi ha sempre avuto la coppa con le orecchie come traguardo. Si è dovuto accontentare di faticosi scudetti. Perché nemmeno in Ligue 1 il Psg ha avuto mai il dominio assoluto. Ci sarà il grande ricambio annunciato. A partire da Blanc. Ma dietro i soldi ci vuole un progetto. Per dire, un Pogba non basterà. David Luiz è un ottimo giocatore (lasciamo stare la doppia sfida col Barça, ci vuole memoria storica) ma se spendi 50 milioni per lui non hai le idee chiare. VERRATTI ULTIMO DEI MOHICANI Guarda caso i migliori del Psg sono stati Verratti e Matuidi, quelli costati meno. Matuidi ha corso come un matto ed è stato l’unico a provare degli inserimenti. Verrattino si è meritato i

complimenti sinceri della viglia di Luis Enrique. Ha cercato di dirigere uno squadra senza tetto né legge nè orgoglio. A dimostrazione della sua personalità, poco prima dell’intervallo ha rimproverato Cavani di non essere scattato in una possibile ripartenza. Già Cavani. La grande delusione con Ibra che, come al solito, contro le big stecca. Non c’è stato nemmeno lo straccio di un tentativo di rimonta impossibile. Dominio Barcellona, tridente delle meraviglie come sempre in cattedra, con Messi che si è permesso il lusso di passeggiare. Non c’erano sogni per il Psg, ma se c’erano sono morti all’alba. Dopo nemmeno un quarto d’ora il cavaliere pallido Iniesta ha sfornato una deliziosa azione solitaria e poi ha infilato dritto in area Neymar che ha bruciato David Luiz e bucato Sirigu. Venti minuti dopo, servito da Dani Alves, O’Ney ha firmato la doppietta di testa. Adieu. Reazione del Psg non per-

fL’UOMO DELLA PARTITA

NEYMAR

Filippo Maria Ricci INVIATO A BARCELLONA @filippomricci

Quando c’è lui, A Parigi trema: 5 gol in 4 gare contro i francesi 1Il brasiliano trasformato rispetto all’anno scorso: 30 reti finora, il doppio del 2013-14

rrivando in Europa Neymar deve aver sviluppato un sincero odio sportivo nei confronti del simbolo calcistico di Parigi: ha giocato 4 volte col Psg ed è andato sempre a segno. In totale 5 reti che in due sole stagioni lo hanno portato in testa alla classifica di quelli che in Champions hanno segnato di più contro la squadra dello sceicco Al Khelaifi. La vittima prediletta di Neymar. Che ieri sera ha ucciso la gara in poco più di mezz’ora. BRASILIANI BASTONATI E ha bastonato i suoi connazionali Marquinhos e soprattutto David Luiz, saltato brutalmente

LA MOVIOLA di G.D.S.

VERRATTI RISCHIA L’AMMONIZIONE DUE VOLTE Partita subito in discesa per l’arbitro norvegese Moen. Il risultato praticamente mai in discussione gli ha dato una grossa mano. Dopo 3 minuti giusto il giallo a David Luiz per un brutto fallo su Rakitic. Al 18’ corretto annullare il gol di Ibra, che sul lancio di Matuidi è in fuorigioco. Al 29’ timida protesta di Iniesta che cade in area, ma l’intervento di Van der Wiel è regolare. Nella ripresa Verratti rischia un paio di volte il giallo, ma l’arbitro lascia correre.

in occasione del primo gol e piantato in asso nel secondo, fatto addirittura di testa, lui che ai gemelli della difesa parigina regala parecchi centimetri. Marquinhos e David Luiz sono costati 80 milioni (30+50): lui era stato denunciato al fisco dal Barcellona per 57, poi la cifra in tribunale si è gonfiata a dismisura. Che sia costato 80-90 o 100 milioni,

Neymar ha 23 anni AFP

venuta: qualche galoppata floscia di Pastore, Verratti che tamponava e cercava di lanciare le punte, poco altro. RE LUIS Visto l‘andazzo, nel secondo round Luis Enrique ha tolto subito Iniesta, poi addirittura il perno Busquets per Xavi e Sergi Roberto e verso la fine Suarez per Pedro. Avesse potuto, li avrebbe fatti riposare tutti, eccetto Messi e Neymar che non vogliono uscire mai. Il Psg ha giocato meglio e ha persino tirato un paio di volte in porta ma solo perché il Barça ha ridotto ulteriormente il ritmo. A proposito del Luis tanto vituperato alla Roma. Era la sua 50ª partita sulla panchina del Barça. Aveva già superato in media punti i due santoni Helenio Herrera e Pep Guardiola. Ora siamo a 23 vittorie in 25 gare: ruolino di marcia stratosferico. Certo, con quei tre demoni del Sud America davanti è tutto è più facile: con la doppietta di Neymar siamo a 95 gol stagionali. Ma, se vogliamo, Luis Enrique ha esaltato il dogma tiki taka. Fraseggio stellare e un po’ più di libertà per i satanassi, pressing scatenato in fase di non possesso. Così hanno cancellato il Psg al Parco dei Principi. Al Camp Nou non c’è stato bisogno. D’altronde Blanc con certe dichiarazioni aveva già alzato bandiera bianca. Una bandiera che con tutta probabilità vale anche per il suo futuro sulla panchina del Psg. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ney, anni 23, sta dimostrando di valere l’investimento. ALLERGICO AI CAMBI Dopo un primo anno complesso, passato provando (senza successo) a convincere Messi a passargli la palla, il brasiliano è fiorito: 30 gol (il doppio rispetto al 13-14) in 40 partite, Messi ha accettato la richiesta di vassallaggio e in cambio gli offre palloni, amicizia e tranquillità. Risolta la questione Leo, per Neymar si è aperto il fronte Luis Enrique: l’allenatore vorrebbe dosarlo, lo cambia spesso. E in più di un’occasione il brasiliano si è lamentato, a volte platealmente. L’ultima a Siviglia. Da allora 3 gare e 3 gol: «Siviglia è già storia – ha detto ieri – Penso solo al Barça: siamo in un ottimo momento e dobbiamo continuare così». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Due gol che uccidono rapidamente la gara e altre magie sparse. Il brasiliano ridicolizza i connazionali Marquinhos e D. Luiz e rivendica il diritto a lamentarsi dei cambi. TER STEGEN 6 Avversari latitanti: quasi mai impegnato. DANI ALVES 7 Prova vintage con tanta corsa, un assist e attenzione in difesa. PIQUE’ 6,5 Vista l’inattività dietro, cerca fortuna in attacco. MASCHERANO 6,5 Lui in attacco non va, ma in difesa quando serve è attentissimo. JORDI ALBA 6,5 La solita spinta. Produttivo. RAKITIC 6,5 Ordine e creatività, perfettamente inserito nel brillante meccanismo blaugrana. BUSQUETS 6,5 Spegne subito le scarse velleità parigine, gara di ordinario controllo. SERGI ROBERTO 6 Prosegue negli ultimi 35 minuti sulla linea del compagno. INIESTA 7 Un tempo per far impazzire il Camp Nou con un assist a Neymar dopo uno slalom elettrizzante. XAVI 6 Entra nella ripresa, quando la partita ha poco da dire. MESSI 6 La partita è talmente tranquilla che si permette una serata di riposo attivo. SUAREZ 6 Da un suo recupero nasce il secondo gol del Barça. Per il resto niente fuochi d’artificio come a Parigi. PEDRO 6 Dinamismo e voglia. ALL. LUIS ENRIQUE 7 Arriva a 50 partite col miglior score della storia blaugrana, 42-3-5, superati Helenio Herrera e Guardiola. Oltre ai risultati, grandi meriti.

PSG

5 IL MIGLIORE VERRATTI

6,5 Quest’anno è venuto due volte al Camp Nou, è sempre stato il migliore dei suoi. Le petit prince fa di tutto per tenere in piedi i suoi: classe, grinta e voglia da vendere. SIRIGU 6 Svenduto da una difesa patetica, para quel che può, VAN DER WIEL 5 Male dietro, inutile davanti. MARQUINHOS 5 Queste due partite col Barça hanno ridimensionato il suo sopravvalutato profilo. DAVID LUIZ 4,5 Cinquanta milioni di grigio: sfumature difensive da brivido, all’andata i 2 tunnel di Suarez, ieri statuina sulla doppietta di Neymar. MAXWELL 5 Ridicolizzato da Alves nel 2-0. Superato. CABAYE 5 Affondato senza lottare. LUCAS 6 Entra al 65’ con idee chiare e buona volontà. Poteva giocare di più. MATUIDI 6 Insieme a Verratti è l’unico che si salva, prova anche ad attaccare visto che i pezzi grossi latitano. (Rabiot s.v.) PASTORE 5,5 Accentrato, prova con moscia timidezza a far giocare la squadra. Non ci riesce. CAVANI 4,5 Siamo sicuri che la Juventus abbia bisogno di lui? Il cazziatone che rimedia da Verratti all’intervallo è indicativo. LAVEZZI 5,5 Dieci minuti, uno spunto. IBRAHIMOVIC 5 Il solito Zlatan: partita grande, prestazione minuscola. Un tiro. ALL. BLANC 5 Il suo Psg si diluisce senza lasciare traccia. In Europa non basta spendere tanto: si prega ripassare. MOEN Partito dalla Norvegia senza cartellini, non sembra avere controllo su una gara per il resto facilissima vista la scarsa intensità. Giusto annullare per fuorigioco un gol a Ibra. HAGLUND 6 ANDAS 6 JOHNSEN 6 EDVARTSEN 6

5,5


Champions R Ritorno quarti

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

13

Real-Atletico, Ancelotti senza appello

1«Pronti anche ai rigori» dice il tecnico che non ha Bale, Modric e Benzema. Se perde lascia Madrid a giugno Fabio Licari

VERSO LA FINALE

INVIATO A MADRID

S

i sorprende soltanto chi non conosce la storia. Nel 2003, pur vincendo la Liga, Vicente del Bosque fu licenziato da Florentino perché non era riuscito a trattenere la Champions al Bernabeu (sconfitto in semifinale dalla Juve). Diciamolo pure: quel tecnico gentiluomo era considerato poco mediatico per la futura generazione «galactica». Vietato quindi stupirsi se, dopo aver conquistato la storica «Decima», e poi Supercoppa e Mondiale per club, un altro gentiluomo della panchina Real sarà costretto a chiedersi «cosa sarà di me» in caso di eliminazione contro i cugini dell’Atletico. Proprio così: Carlo Ancelotti a fine stagione rischia il posto. Non è un problema per lui, alla porta s’allunga già la fila prima che sia appeso il cartello d’avviso, ma lo stesso c’è da riflettere. Il problema, semmai, è che questo choc da «dentro o fuori» arriva, per lui e per il Real, nella peggior congiuntura possibile. RIGORE E VALORE «Siamo pronti a tutto, anche ai rigori», dice Carlo Ancelotti nella conferenza di Valdebebas, e il pensiero alla soluzione dal dischetto ha un che di freudiano: dalla finalissima dell’ultima Champions League, 4-1 sull’Atletico che conduceva 1-0 al 93’, i due club di Madrid si sono affrontati ben sette volte. E il Real non ha più vinto. Quattro successi per Simeone, tre pareggi. Qualunque pari stasera sarebbe letale, escluso lo 0-0 che obbligherebbe ai supplementari. Non bastasse la tradizione recente, al povero Ancelotti dopo l’andata sono saltati Bale, Modric e Benzema, un infortunio dopo l’altro, ad aggiungersi allo squalificato Marcelo. Quando perse 4-0 al Calderon gli mancavano 5 titolari. Pur con gli assenti, il quotidiano «Marca» si diverte

Andata - Ritorno: oggi

Atletico Madrid JUVENTUS

Q

uelli dell’Atletico hanno tutti i motivi per essere infuriati con il Real. Hanno perso la Champions 2014 come neanche uno scrittore di fantascienza avrebbe immaginato: 1-0 al 93’ e quasi apoteosi, poi il pari di Ramos, infine il tracollo (1-4) nei supplementari. Qualche vendetta se la sono presa, ma vuoi mettere col piacere di estromettere dalla Champions i cugini ricchi? «I ricchi non pian-

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Real Madrid Monaco

1-3

0-2

3-1

1 -6

Barcellona Bayern Monaco

SEMIFINALI FINALE OLYMPIASTADION DI BERLINO - 6 giugno GDS

REAL MADRID

(4-4-2)

MONACO

ATL. MADRID

(4-4-2)

JUVENTUS

OGGI Ore 20.45

Carlo Ancelotti, 55 anni, tecnico del Real Madrid: sfida decisiva contro Simeone e il suo Atletico GETTY

I RECORD

0

● i successi del Real contro l’Atletico nelle 7 sfide stagionali (2 Liga, 2 Supercoppa di Spagna, 2 Copa del Rey, 1 Champions).

22

● Le gare consecutive in casa in Champions nelle quali il Real ha segnato. L’ultima volta però è arrivato il k.o. con lo Schalke

50

● i gol stagionali di Cristiano Ronaldo (8 in Champions). Ma nei derby con l’Atletico ha segnato soltanto due gol.

a paragonare il valore delle due squadre: 418 milioni (sarebbero 710, presenti tutti) contro 248,5. Confronto improponibile e per questo ancora più spaventoso per il Real. I PERCHE’ DELL’ANDATA Come non bastasse, «El Pais» rivela il discorso fatto dal tecnico alla direttiva madridista dopo l’andata a due facce al Calderon (primo tempo dalla manovra incantevole e veloce, pur senza creare troppe occasioni da gol, e ripresa di grande sofferenza). Spiegando che non si è trattato di motivazioni, ma di inevitabile crollo fisico legato a una mediana – Kroos, Rodriguez, Modric – composta da trequartisti splendidamente adattati al nuovo ruolo ma che non possono reggere 90’ così. E che la soluzione sarebbe ripetere in partenza quella pressione alta, «spaccare» l’Atletico, impedirgli le ripartenze e però metterla dentro. Altrimenti sarà durissima resistere

4 SERGIO RAMOS

5 COENTRAO

10 24 8 23 J. RODRIGUEZ ILLARRAMENDI KROOS ISCO

ai loro «contragolpe».

14 7 HERNANDEZ C. RONALDO

NUOVO MODULO Senza gli assenti, Ancelotti dovrà ridisegnare la squadra rivolgendosi probabilmente al 4-4-2 con due trequartisti (Rodriguez e Isco) vestiti da laterali, con Illarramendi al fianco di Kroos, e con Hernandez che agisce da prima punta. A meno che non s’inventi una mediana un po’ più ricca, escludendo un attaccante. «Non penso che l’Atletico avrà fretta, e neanche noi», sorride Ancelotti, ma il rischio è che il Bernabeu lo obblighi a sbilanciarsi offrendosi alle ripartenze di Cholo Simeone. D’altra parte, se è vero che il Real è «la miglior squadra del mondo», come dice maliziosamente anche Simeone stesso, non tutti i tasselli del mosaico sono perfetti: Kroos non è Alonso, non c’è un altro Di Maria. Ma Ancelotti non è di quelli che si lamentano con il proprio club.

9 7 MANDZUKIC GRIEZMANN 6 KOKE

5 TIAGO

3 SIQUEIRA

2 GODIN

(3-5-2)

1 SUBASIC 2 6 5 3 FABINHO R. CARVALHO ABDENNOUR KURZAWA 28 22 TOULALAN KONDOGBIA 15 B. SILVA

8 17 MOUTINHO CARRASCO 23 MARTIAL

10 TEVEZ

14 GABI

10 A. TURAN

23 MIRANDA

20 JUANFRAN

9 MORATA

33 8 21 23 26 EVRA MARCHISIO PIRLO VIDAL LICHTSTEINER 3 CHIELLINI

13 OBLAK

19 BONUCCI

15 BARZAGLI

1 BUFFON

REAL MADRID PANCHINA 13 Keylor Navas, 17 Arbeloa, 2 Varane, 6 Khedira, 16 Lucas Silva, 37 Javier Munoz, 20 Jesé ALLENATORE Ancelotti SQUALIFICATI Marcelo DIFFIDATI Coentrao, Kroos, Sergio Ramos INDISPONIBILI Modric, Bale, Benzema

MONACO PANCHINA 16 Stekelenburg, 13 Wallace, 24 Raggi, 7 Dirar, 12 M. Carvalho, 18 Germain, 9 Berbatov. ALLENATORE Jardim SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Carvalho, Carrasco, Moutinho, Kurzawa INDISPONIBILI Bakayoko, Traoré

ATLETICO MADRID PANCHINA 1 Moyá, 18 Jesus Gamez, 24 Gimenez, 17 Saul, 19 Torres, 11 Jimenez, 8 Raul Garcia ALLENATORE Simeone SQUALIFICATI Mario Suarez DIFFIDATI Gabi, Ansaldi, Jesus Gamez, Fernando Torres, Raul Garcia INDISPONIBILI nessuno

JUVENTUS PANCHINA 30 Storari, 5 Ogbonna, 37 Pereyra, 27 Sturaro, 14 Llorente, 32 Matri, 11 Coman ALLENATORE Allegri SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Morata, Vidal, Lichtsteiner, Pereyra, Pogba INDISPONIBILI Caceres, Pogba

ARBITRO Brych (Germania) TV Sky Sport 1 HD, Sky Sport Plus HD e Sky Calcio 1 HD

ARBITRO Collum (Scozia) TV Canale 5

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO

gono», sfotte alla radio il presidente dell’Atletico, Enrique Cerezo, riferendosi alle presunte lamentele rivali per le assenze, aggiungendo che comunque «in panchina hanno un’altra squadra favolosa». Diego Simeone, alla vigilia di una possibile, storica seconda semifinale di fila, esprime lo stesso concetto con altrettanta franchezza: «Non penso agli assenti, ma a come far male al Real». E chi potrebbe essere più doloroso di tutti è Antoine Griezmann. BIONDO EGOISTA Faccia d’angelo (biondo), 24 anni, sinistro, il francese è stato scelto da Simeone che ha studiato per lui il ruolo di seconda punta (nella Real Sociedad si allargava sulla fascia sinistra). Ventitré reti in stagione ma soltanto 2 in Champions (Olympiacos e Malmoe), sogna di allungare la striscia di grandi attaccanti lan-

3 PEPE

(4-2-3-1)

OGGI Ore 20.45

1 CASILLAS 15 CARVAJAL

Simeone si affida al biondo «Può aiutare pure coi gol»

INVIATO A MADRID

-

1-0

SORTEGGIO IL 24 APRILE - Andata: 5-6 maggio - Ritorno: 12-13 maggio

ANTOINE GRIEZMANN

possibile punta unica. Godin lo sfotte perché in campo si sacrifica fin troppo

0-0

Andata - Ritorno

Psg Porto

fIL PERSONAGGIO

1Il francese

QUARTI

in nero le qualificate

Antoine Griezmann, 24 anni, francese dell’Atletico Madrid EPA

ciati dall’Atletico dopo Torres, Falcao, Diego Costa. Champions e Real come trampolino. Non è escluso che stasera sia punta unica: Simeone oscilla tra la conferma del 4-4-2 dell’andata, con Mandzukic centravanti, e il 4-2-3-1 che prevede Raul Garcia su una fascia (nell’altra Turan) e il croato in panchina. La curiosità è che i compagni hanno convinto Griezmann a sviluppare un istinto egoista invece di sacrificarsi sempre e comunque. Come dice l’uruguayano Godin, «gli ho spiegato che aiuta la squadra anche se fa gol…». «PIAZZATI» E VIOLENTI A proposito di gol: 20 su 76 della stagione «atletica» sono arrivati su calcio piazzato, diretto o due tocchi, cioè il 26% del totale. Sarà un pericolo in più per il Real, ma non l’unico come ha avvisato ieri Kroos («L’Atletico gioca violento e fa pressione sull’arbitro») scatenando l’indignazione di Koke: «Facciamo anche altro in campo…». E gli ingredienti di un derby «caliente», così, ci sono proprio tutti. f.li. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MAROCCO

CHAMPIONS ASIA

Pullman contro auto Feriti 29 calciatori

Cannavaro agli ottavi con un turno d’anticipo

● È di 29 feriti, 3 dei quali in gravi condizioni, il bilancio del grave incidente stradale del quale ieri mattina è rimasta vittima la squadra del Chabab Atlas Khenifra, in Marocco. Il pullman sul quale viaggiava la formazione che gioca nella Pro Botola (la Serie A marocchina), di ritorno dalla trasferta sul campo del Chabab Rif Hoceima, terminata con il punteggio di 1-1, si è scontrato frontalmente per cause ancora da accertare con una vettura che viaggiava in senso opposto, non lontano dalla città di M’rirt, a circa 240 chilometri dalla capitale Rabat. Si tratta del secondo grave incidente - sia pure con un bilancio fortunatamente meno grave -che accade in pochi giorni in Marocco e che ha come vittime atleti: lo scorso 10 aprile, infatti, in uno scontro fra un autobus e un camion avvenuto nel sud del paese, vicino a Tan-Tan (a 1000 km da Rabat) avevamo perso la vita 33 atleti, molti dei quali giovanissimi che avevano partecipato ai Giochi nazionali delle scuole sportive.

● Con il pareggio per 0-0 sul campo del Seul nella quinta giornata del Gruppo H, il Guangzhou allenato da Fabio Cannavaro si è qualificato con un turno di anticipo agli ottavi di finale della Champions d’Asia garantendosi allo stesso tempo il primato nel gruppo. Gia agli ottavi anche Suwon (Corea del Sud), AlSadd (Qatar) e Al-Hilal (Arabia Saudita). In campionato la squadra dell’ex Pallone d’Oro si trova al secondo posto a quota 13 punti a una lunghezza dalla capolista Shanghai Sipg.

INGHILTERRA

Smalling rinnova ● Il difensore centrale Chris Smalling ha prolungato il contratto con il Manchester United fino al 2019.

NIGERIA

Keshi di nuovo c.t. ● Stephen Keshi torna alla guida della Nigeria. Il 53enne c.t. che aveva fallito la qualificazione alla fase finale della Coppa d’Africa, ha firmato un biennale.


14

Serie A R

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SOCIETÀ

Mr Bee, offerta al ribasso? Silvio lo aspetta

DOPO MANCINI IL TAPIRO VA A INZAGHI

1Lungo summit

Barbara-Galliani sul futuro di Milanello: il centro sarà rinnovato

● Ieri Pippo Inzaghi ha ricevuto il suo secondo Tapiro d’oro stagionale. Anche questo derby finisce in parità perché lunedì il premio di Striscia la Notizia era finito a Roberto Mancini, anche lui al bis stagionale

Il progetto italiano, Menez e Lopez: è il Milan da salvare 1Da Poli & co. al carattere del gruppo: così i rossoneri potranno ripartire dopo una stagione molto difficile G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)

U

na brutta stagione, certo. Ma non tutto è da buttare in casa Milan. In fase di analisi bisogna sempre mantenere la lucidità per apprezzare anche le poche cose positive, che poi sono la base per costruire un futuro migliore. Ci vorrà del tempo, ma non è detto che sia moltissimo: la Juve di Conte sbocciò all’improvviso dopo due settimi posti che certificavano il fallimento dei progetti targati Ferrara e Delneri. E qualcosa di buono c’era pure negli anni bui, anche se magari era nascosto dai pessimi risultati. Al Milan vale lo stesso discorso: do-

po l’ottavo posto della scorsa stagione si attende di vedere il piazzamento in questo campionato, ma la situazione è simile. Eppure qualcosa da salvare c’è. CAMPIONI A COSTO ZERO Innanzitutto i due parametri zero che hanno fornito un rendimento da campioni: Diego Lopez e Jeremy Menez sono stati i trascinatori della squadra da un punto di vista tecnico. Il portiere ha avuto sempre un rendimento altissimo, il centravanti ha segnato molto facendo passare in secondo piano qualche giornata di scarsa vena. Lopez e Menez sono la dimostrazione che non è il prezzo del cartellino a indicare il livello del giocatore. Diego

fIL 15ENNE AL VISMARA

ha conquistato tutti con la sua professionalità, Jeremy si è fatto apprezzare per il talento: dote rara in questo Milan. IL NUCLEO ITALIANO Lopez è spagnolo, Menez è francese, ma il Milan è sempre più italiano. Il progetto societario di una squadra azzurra e possibilmente giovane è un altro aspetto da salvare e su cui ragionare nel prossimo mercato. Sta crescendo per gradi un nucleo italiano che dovrebbe diventare la base della rinascita. Capitan Montolivo e poi i vari Poli, Abate, Antonelli, De Sciglio più i «vecchi» Abbiati e Bonera che sono vicini al rinnovo: il Milan diventerà cinese o thailandese, ma parlerà sempre di più italiano.

Nella foto grande Jeremy Menez, 27 anni. Qui sopra Diego Lopez, 33, e Andrea Poli, 25

Marco Pasotto

BOZZANI/FORTE/LAPRESSE

MILANO

Bee Taechaubol, 41 anni ANSA

COMPORTAMENTO CORRETTO A prescindere dal passaporto, comunque, tutti i giocatori sono stati bravi a vivere in modo professionale questo difficile campionato. Di solito c’è il rischio che nelle stagioni più brutte lo spogliatoio si spacchi e che a un certo punto si crei una serie di gruppetti, con l’allenatore che viene stritolato dalla situazione. Inzaghi, invece, ha sempre avuto il sostegno dei giocatori, che non sono stati bravi a dimostrargli in campo di essere dalla sua parte ma a Milanello si sono sempre comportati bene remando tutti nella stessa direzione. E anche questo è un aspetto importante e positivo. «Sono realista: sono il primo a dire che si poteva e doveva fare di più. Solo col lavoro si può tornare a fare qualcosa di buono, non conosco altri metodi», ha detto ieri Inzaghi ricevendo il secondo Tapiro d’oro stagionale. Intanto i tifosi pensano alla prossima stagione e al mercato. A proposito dei tre giocatori in bilico, perché sono in prestito e ancora non è stato deciso il loro futuro, i milanisti si sono espressi in un sondaggio lanciato da gazzetta.it: i tifosi vorrebbero la conferma di Van Ginkel (65,1%) mentre c’è più freddezza attorno ai nomi di Cerci (18%) e Destro (16.9%). Che hanno ancora sette partite per fare qualcosa di buono e spingere i tifosi a cambiare idea su di loro.

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vedere la cifra al ribasso (al momento si parla di circa 500 milioni per il 60 per cento del capitale azionario, con una penale del 10 in caso Silvio si tiri indietro). Come reagirebbe Berlusconi? Ovviamente non ne sarebbe felice: ecco perché la pista cinese resta assolutamente viva.

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n mezzo ai mille punti di domanda che si trascina dietro la questione societaria, una cosa è sicura: Bee Taechaubol ha una discreta fretta di chiudere. Quantomeno di provarci. Ecco perché alla certezza del suo arrivo imminente si contrappone l’incertezza sul giorno preciso dello sbarco a Milano. Prima si era ipotizzato genericamente entro fine mese, poi si sono accesi i fari su domenica e ieri hanno iniziato a circolare voci che lo darebbero in arrivo anche prima. Comunque, nel fine settimana. Il broker thailandese infatti ha l’esigenza di incontrare di nuovo Berlusconi al più presto in modo da cautelarsi rispetto ad eventuali rilanci della cordata cinese rappresentata da Richard Lee, che rispetto a Taechaubol ha preferito manovrare maggiormente dietro le quinte. PARAMETRI Queste saranno quindi ore di attesa, che a questo punto non si preannuncia affatto lunga. La questione principale da capire è se Mr. Bee e Berlusconi saranno ancora in sintonia sui parametri fissati tempo fa con il pre-accordo siglato a Arcore. E su questo aspetto pende qualche dubbio, perché alla luce della due diligence – l’analisi dei conti – Taechaubol potrebbe chiedere a Berlusconi di ri-

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Il mondo rossonero riabbraccia Akuetteh Tornato a vivere, vuole tornare a giocare

Matteo Brega MILANO

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saac ha riabbracciato il suo mondo. E il suo mondo ha ricambiato, gettandogli al collo decine di braccia. Lo aspettavano compagni, allenatori, preparatori atletici e dipendenti del Milan. Più semplicemente il mondo gli ha ricordato che Isaac è pieno di amici. Un metro e 90 di ragazzone («Un metro e novanta e mezzo, per la precisione», scherza), Isaac fa Akuetteh di cognome. Ghanese, a maggio staccherà il biglietto dei 16 anni. Nell’agosto scorso il destino gli ha presentato una realtà tremenda. Isaac con gli Allievi Lega Pro del Milan, i suoi compagni. A destra la chiacchierata con Roberto Bertuzzo ACMILAN

DESTINO Con la bicicletta stava percorrendo una stradina parallela ai binari di Cadorago (Como). La musica nelle cuffie gli ha impedito di sentire il treno arrivare alle spalle. Inutile il segnale del macchinista, Isaac è stato scaraventato qualche metro più in là. Ha lottato con la vita, ha scansato la morte e ieri pomeriggio è tornato per la prima volta al centro sportivo delle giovanili milaniste. Per lui, che era in prestito al Varese nel periodo dell’incidente, è stato come tornare a casa. Prima il passaggio nello spogliatoio, dove è stato sommerso dai saluti, poi un giro completo della struttura. E in ogni campo, a ogni recinzione, è stato un «bentornato Isi» dietro l’altro. «Qui mi sento in una famiglia, come fosse la mia di famiglia» - ha sorriso. Ricordi pochi, la me-

PROGETTO Intanto, mentre tra l’Oriente e la Brianza si prova a tessere i fili del Milan che verrà, la dirigenza attuale prosegue il proprio lavoro. Il club rossonero ovviamente non si può fermare in attesa degli eventi. E così ieri Barbara e Galliani (che ormai hanno dato vita a una robusta unità d’intenti) hanno trascorso l’intera giornata a Milanello per un summit plenario con tutti i responsabili di settore. All’ordine del giorno: il rinnovamento di Milanello, giustamente considerato un’eccellenza del club rossonero, ma con ulteriori margini di miglioramento. L’intenzione, oltre a un ampliamento dell’area destinata all’attività sportiva, è farlo diventare un punto di riferimento anche per la parte commerciale (la vicinanza con Malpensa è strategica). L’idea sarebbe ristrutturare Cascina Carbonolo, che sorge su uno dei tanti terreni di proprietà del club accanto al centro sportivo. I primi lavori del progetto, curato da Barbara, dovrebbero iniziare il prossimo autunno.

DRAMMA A LIETO FINE

Ad agosto fu investito da un treno: ha vinto la battaglia più dura, ora sogna di nuovo il campo. «Magari a fine anno» «Al Milan ho imparato che per riuscire devi fare sacrifici. E i rimproveri sono stati lezioni preziose. Qui sono a casa»

moria è rimasta appannata da quel momento. L’impatto con il treno è come se avesse allentato il cassetto del passato. Anche se qualcosa riaffiora quando saluta il suo primo allenatore al Milan. Roberto Bertuzzo , attuale tecnico dei Giovanissimi Regionali B: «Isaac, non mi chiami più, eh?». Il suo sorriso accende quello di Akuetteh, il saluto precede una chiacchierata riservata tra i due. Si percepisce il legame, un padre con il proprio figlio. È tempo di sedersi in panchina per vedere un pezzo di allenamento. Gli occhi di Isaac inseguono il pallone. Pensi di tornare? «Vediamo - risponde guardandoti fisso negli occhi - Magari verso la fine dell’anno, a novembre o dicembre...».

SPERANZA E RAZIONALITÀ La malinconia delle sue parole trasmette una razionalità difficile da cogliere in un altro suo coetaneo. Intorno a lui sono in tanti ad aspettarlo. «Sto correndo una decina di minuti al giorno, però con il pallone vado cauto», rivela. «Allora ti aspettiamo qui a settembre, così fai tutto il ritiro con i tuoi compagni» risponde il preparatore. Altro sorriso di Isaac, questa volta però lo sguardo gira al largo. Come se in cuor suo sapesse che sognare si può, ma il potere a volte non basta. «Qui ho imparato molto, mi hanno fatto capire cosa vuol dire lavorare e crescere - riprende - Mi hanno fatto capire che per ottenere devo impegnarmi. E mi sono preso certi rimproveri che mi hanno insegnato molto». Non sbiadirà il ricordo del provino, di quando arrivò al «Vismara» dal Bregnano (Como). Non lo ha sbiadito la pioggia. «Non ci crederete, ma in quel giorno di marzo pioveva così tanto che mi avevano fatto tornare per un secondo test - se la ride -. “Che sfiga”, mi son detto. Ma la seconda volta è andata bene». Se gli chiedete di descriversi con un aggettivo vi risponderà che è «timido». Ma aggiungerà anche che l’incidente «mi ha cambiato, dicono che sono meno introverso di prima, meno silenzioso». Dicono. Lui dice invece che a casa la sorella Erica lo riprende spesso. Motivo? «Ascolto la musica con le cuffiette... sì, lo faccio ancora». Lontano dai binari però. La chiacchierata finisce, ci sono i compagni che lo reclamano per una foto. E per il torello. Da fare lentamente, chiaro. Ma basta quello per restituirgli il suo mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un big e subito Assalto finale a Yaya Touré con l’aiuto di ET

IL FARO DEL CITY

Yaya rilancia «Mancini mio mentore, è speciale» MILANO

«N

essun salario mi farà raggiungere un club se io ritengo che il mio posto non sia quello o che lì non esista alcuna sfida per me». Alle orecchie interiste queste parole di Yaya Tourè suoneranno come dolce musica. L’intervista dell’ivoriano rilasciata a «Footmercato» apre scenari positivi. «Mancini è un mentore per me, è un coach fuori dal comune, non è un segreto per nessuno che io ho adorato le stagioni in cui lui era l’allenatore, così come adoro giocare al City adesso - ha aggiunto -. Ma come ho già detto in precedenza, sono arrivato a uno stadio in cui sono più interessato alle sfide sportive che un club mi offrirà che a qualsiasi altra cosa».

1Mancini-Thohir: due ore di colloquio.

Il presidente dell’Inter potrebbe incontrare l’agente dell’ivoriano. Ma deve agire in fretta to del Mancio che va avanti da prima di Natale - anche un incontro che potrebbe avvenire nelle prossime ore: il manager dell’ivoriano (Dimitri Seluk) potrebbe incontrare proprio il presidente interista, o a Milano o altrove visto che ET ha in programma una due giorni fuori dal capoluogo lombardo. Potrebbe essere l’incontro (coinvolgente) che fa sbocciare l’unione definitiva fra le parti. O quello che darà l’indirizzo, nel bene o nel male.

Vertice interista: Mancini, Soetedjo, il presidente Thohir e il d.g. Fassone GETTY

Matteo Dalla Vite Luca Taidelli

U

na bella chiacchierata. Intensa, visto che è durata 2 ore. E certamente aperta, molto incisiva e con vista sull’anno che verrà. Con aggiornamenti nei prossimi giorni. Roberto Mancini ed Erick Thohir si sono incontrati ieri mattina in un hotel vicino alla stazione, ben prima che il presidente andasse a pranzo con Moratti e il tecnico ad Appiano Gentile per dirigere l’allenamento. Temi: mercato, futuro, Icardi come perno e soprattutto Yaya Touré. I due si sono detti: proviamoci, ora.

INCONTRO MANAGER-ET? E proprio in quelle ore, dall’Inghilterra, arrivavano le parole dell’ivoriano. Chiare, chiarissime. Quasi un invito ad essere preso. Il Mancio ha sempre avuto parole speciali per Yaya Touré. E stavolta va in scena il... viceversa, perché il jolly del City ricambia con affetto: «Mancini è un mentore per me. E a questo punto preferisco una sfida sportiva a tutto il resto». Parole di apertura. Con Mancini che pensa: quale sfida sportiva più avvincente c’è di quella interista? Thohir s’è detto d’accordo e ha ribadito ancora una volta: «Voglio fare una grande Inter». La strategia per arrivare a Yaya è oltre all’opera di convincimen-

ENTRO APRILE, E DYBALA Una cosa è certa: l’affare non è facile perché il giocatore (al quale sta pensando pure il Barcellona) guadagna tanto e in allegato porta diversi impegni economici da rispettare. Ma dal colloquio fra Thohir e Mancini c’è l’idea di dare un’accelerata alle operazioni entro la fine di aprile. Una è certamente questa legata a Yaya Touré, l’altra potrebbe essere quella per Paulo Dybala anche se la concorrenza è fortissima. In soldoni: entro pochi giorni, e magari proprio dopo l’incontro fra l’agente e Thohir, l’Inter avrà una risposta circa le reali possibilità di prendere l’ivoriano. Se sarà impossibile, ecco che il mirino si sposterà (sempre a breve) sul giocatore del Palermo senza dimenticare le idee Jovetic ed Ayew.

L’ivoriano Yaya Tourè, 31 anni, è arrivato al City nell’estate 2010 IPP

LA STRATEGIA

Presidente e tecnico si riparleranno in questi giorni: sul giocatore preme pure il Barcellona ET ribadisce: «Voglio fare una grande squadra». E chiede di puntare all’Europa League

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l paradosso è che se il 31enne Yaya Tourè rappresenta il futuro, il presente (ma non solo) ha la faccia sfrontata del 21enne Mauro Icardi. Questo ha ribadito a Thohir Roberto Mancini. Perché il tecnico di Jesi sa bene che per arrivare ai top player che ha in mente per la nuova Inter servirà qualche sacrificio eccellente. Ma il primo degli incedibili è appunto Icardi, anche se sarebbe quello che porterebbe più soldi. Lui dovrà essere il perno della ripartenza. Thohir s’è detto d’accordo, a tal punto che Mancini otterrà (salvo offerte sconvolgenti) una ri-

EUROPA, PROVIAMOCI Ah: nelle 2 ore di chiacchierata, Erick Thohir ha ribadito un concetto: fino alla fine, che è poi quel che pensa anche Mancio, bisogna andare alla ricerca dell’Europa. L’ottimismo di potercela ancora fare nasce in entrambi dal fatto che 7 sono le partite e altrettanti i punti che dividono l’Inter dall’eurozona.

LA MIA NATURA «Pecunia non olet» (i soldi non puzzano), però la virata del centrocampista è netta. Non sarà uno stipendio milionario a farlo propendere per un’offerta o per un’altra. «Le mie decisioni non saranno condizionate da un eventuale cambiamento dell’allenatore, ma piuttosto dalle sfide che mi verranno proposte». L’attuale tecnico del Manchester City, Pellegrini, non siede su una panchina stabile. Piuttosto siede su una panchina che traballa decisamente e che potrebbe cambiare proprietario nella prossima stagione. «Arriva un momento in cui non ci si sofferma più sulle cifre, questo va al di là di tutto anche se la stampa inglese sembra più interessata alle cifre che al calcio in sé - chiude l’ivoriano -. Per il futuro ne so quanto voi (giornalisti, ndr), perché andrò sempre là dove mi verranno offerte nuove sfide. Questa è la mia natura». Il Mancio ci conta. m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

STRATEGIE SOCIETARIE

Icardi: per Mancio è intoccabile E rinnova con un ricco bonus con 1,6 milioni in «regalo». Anche Ranocchia allunga fino al 2019

Domanda: e i soldi per «sognare»? Thohir rilancerà, Icardi non si muove, su Kovacic ci sono dubbi ma anche la paura di fare un Coutinho-bis e allora occhio alle uscite-big di Handanovic e di un centrocampista fra Guarin ed Hernanes.

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L’ARGENTINO

1La firma a ore

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partenza nell’anno nuovo con il centravanti argentino. Attorno a lui, però, ci vorrà gente di spessore, con carattere e anche capace a livello internazionale. 1,6 MILIONI DI BONUS-PONTE Tradotto: sarà rivoluzione? Quasi. Certamente Mancini vuole gente con esperienza per poter aggredire da subito la lotta per lo scudetto. E come centravanti non ha intenzione di rinunciare a Icardi, prossimo a firmare un rinnovo (con ingaggio triplicato) sino al 2019. Al bomber argentino si sono interessate via via Atletico Madrid e soprattutto il Chelsea che dovrà sostituire Drogba, ma la sostanza è che il centravanti già arrivato a 21 gol stagionali deve essere l’ultimo nella lista degli eventuali cedibili. E Maurito, di tutto questo, cosa ne pensa? Pare essersi convinto circa l’autografo da apporre sul contratto: succederà veramente a ore. Partenza

IL BOMBER Mauro Icardi, 22 anni, ha segnato 21 gol stagionali finora BOZZANI

degli emolumenti da 2,5 milioni di euro, diritti d’immagine tutti in mano propria (ma non conflittuali con quelli del club) e bonus-ponte di 1,6 milioni che dal prossimo 1° luglio compensi il mancato innalzamento dello stipendio attuale (900.000 euro). RANOCCHIA E RISPARMI Vicino anche il rinnovo di Ranocchia, il cui contratto attuale scadrà in giugno ma era già stato allungato sulla parola sino al 2019 la scorsa estate, quando si era deciso di assegnare al difensore fascia e pesante eredità del dopo Javier Zanetti. Anche qui è una questione di ore. Nel frattempo, il ds Ausilio, il dg Fassone e l’ad Bolingbroke ragionano pure sulle entrate che ci saranno a fine anno: oltre ai soldi che (in linea di massima) entreranno per Schelotto, Mbaye, Alvaro Pereira e Alvarez, ecco che vengono conteggiati pure i risparmi sotto forma di ingaggi: per esempio quello di Mazzarri, ma anche di Campagnaro, Jonathan, Podolski, Felipe, Kuzmanovic, forse Vidic, Andreolli e Nagatomo. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Thohir pranza con Moratti Ora da Pisapia per lo stadio (lu.tai.) Un pranzo di lusso (in zona Montenapoleone) e lungo quasi due ore. Dopo quello con Mancini, Erick Thohir ha avuto un lungo faccia a faccia anche con Massimo Moratti. Al tavolo pure il socio indonesiano Handy Soetedjo, che poi ha lasciato Milano. Nel menù, considerazioni sul derby, la condivisione delle strategie di mercato, compresa l’esigenza di fare bene la parte più dura, cioè le uscite, e la centralità di Mancini. ET tra l’altro ha confessato a Moratti di avere avuto conferma durante gli ultimi mesi delle ottime referenze che l’ex patron gli aveva dato sull’allenatore di Jesi. Ora per l’Inter si prospettano sfide non facili, ma al tecnico verrà dato ogni supporto possibile. Nel pomeriggio ET è andato in sede per alcuni incontri con i comparti marketing e commerciale. Oggi, dopo una visita mattutina ad uffici e personale di San Siro, invece

è atteso a Palazzo Marino con l’ad Bolingbroke e il dg Fassone per l’incontro con il Milan e il Sindaco Pisapia per il futuro del Meazza, altro tema toccato con Moratti ieri. Barbara Berlusconi confermerà l’intenzione di costruire uno stadio rossonero (anche se non è ancora certo che sorgerà al Portello), quindi andrà discussa l’uscita nei prossimi anni dall’attuale convenzione per S. Siro, che l’Inter vuole riammodernare. Per cedere in concessione l’area per 99 anni, il Comune chiede un investimento di 80 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Moratti, 69 ACTION IMAGES


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Tra A ed Europa League R Domani il ritorno dei quarti

Patto tra De Laurentiis e la squadra: Napoli, ritiro cancellato 1Telefonata Maggio-presidente: torna la normalità. Il gruppo era già pronto al muro contro muro

Marek Hamsik, 27 anni, con il presidente Aurelio De Laurentiis, 65 LAPRESSE

Mimmo Malfitano Gianluca Monti

E

ra tutto pronto per la cena ieri sera a Castel Volturno quando il ritiro del Napoli, iniziato dopo il k.o. in coppa Italia con la Lazio, è stato definitivamente interrotto. Ha deciso Aurelio De Laurentiis, stavolta dopo un confronto telefonico con Christian Maggio, uno dei leader del gruppo, l’uomo che indossa la fascia in assenza di Hamsik. Una scelta, quella del presidente del Napoli, tesa a riportare serenità nello spogliatoio azzurro dopo che il ritiro aveva prodotto tre vittorie in altrettante gare, ma anche qualche crepa nei rapporti tra la società da una parte, il tecnico e i calciatori dall’altra. COMUNICATO De Laurentiis ha compreso le esigenze della

squadra, con i suoi ragazzi desiderosi di tornare dalle proprie famiglie dopo due settimane di clausura. Il comunicato del Napoli parla chiaro: «C’è stata una ideale stretta di mano tra il presidente e la squadra che, insieme a Rafa Benitez, è pronta per tutti i prossimi impegni, con il massimo della professionalità e della concentrazione. È stato siglato un patto d’acciaio che porti a onorare la maglia con il fine di chiudere la stagione raggiungendo i migliori risultati possibili». Chiaro, dunque, l’invito di De Laurentiis ai calciatori a mantenere un comportamento

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esemplare anche lontano da Castel Volturno. SCOSSA Del resto, a far propendere De Laurentiis per il ritiro non erano state le sconfitte con Roma e Lazio, arrivate al termine di due prestazioni comunque soddisfacenti, ma alcuni comportamenti fuori dal campo che non lo avevano convinto, al pari della scelta di Benitez di concedere alla squadra oltre quattro giorni di riposo in occasione dell’ultima sosta di campionato. Il presidente del Napoli aveva parlato di una «città rapace» che finiva con il distrarre chi doveva concentrarsi sull’obiettivo Champions. Un’accusa che aveva colpito al cuore la squadra, tanto che lo stesso De Laurentiis in un comunicato successivo aveva provato a smorzare i toni. Di sicuro, comunque, il ritiro è servito e paradossalmente proprio in virtù del fatto che i calciatori non lo hanno mai digerito. Il gruppo azzurro si è compattato e ha fatto fronte comune con Benitez, primo oppositore della clausura imposta dal presidente. MEDIAZIONE A suon di vittorie, Higuain e compagni hanno voluto dimostrare che certe voci sul loro conto erano infondate e che meritavano di fare ritorno a casa. Così a ogni vittoria sono seguiti tentativi di mediazione, specie da parte del d.s. Bigon. Dopo il successo sulla Fiorentina sono state mogli e fidanzate dei calciatori a chiedere, e ottenere, che il ritiro venisse temporaneamente sospeso mentre di ritorno da Cagliari i leader dello spogliatoio avevano addirittura pensato a un ammutinamento se il ritiro fosse proseguito. Un’idea che però non si è concretizzata, ma che sarebbe stata riproposta domani sera in caso di passaggio del turno in Europa League contro il Wolfsburg (domani al San Paolo arbitra il turco Çakir). I giocatori erano decisi ad andare al muro contro muro, forti anche dell’appoggio del tecnico spagnolo. Non ce ne sarà bisogno. Da ieri il ritiro è finito, la volata Champions invece è appena cominciata e il Napoli ha due strade per centrare l’obiettivo e il piede pigiato sull’accelleratore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● le vittorie consecutive del Napoli. La striscia positiva della squadra di Benitez comprende i due successi in campionato con Fiorentina e Cagliari (6 gol fatti, nessuno subito) e quella di Europa League a Wolfsburg per 4-1. Prima di questa striscia, il Napoli arrivava da 5 gare consecutive senza vittorie: 3 k.o. e 2 pareggi.

Babacar, 22 anni, a terra dopo l’infortunio. A sinistra Vincenzo Montella

Babacar chiude qui A Montella non resta che Gomez 1Fiorentina-Dinamo, il senegalese

col ginocchio k.o.: stagione finita Al Franchi domani dirige Eriksson

Duccio Zoccolini FIRENZE

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el gioco, grandi imprese e gravi infortuni agli attaccanti. Tre costanti che si presentano puntuali a Firenze da quando Vincenzo Montella siede sulla panchina della Fiorentina. Un orgoglio e un vanto le prime due, una vera e propria maledizione la terza, che nelle ultime stagioni ha funestato il parco attaccanti viola nei momenti decisivi dell’anno. Prima Mario Gomez nel settembre 2013, poi Rossi. Successivamente di nuovo il tedesco e ad agosto ancora Pepito. Maledizione terminata? No. Perché ancora la lista non era finita. Prima qualche campanello d’allarme (uno stiramento e altri problemi muscolari) e poi la botta. Come quella che ha steso lunedì sera Khouma El Babacar.

«LESIONE DI 2° GRADO» Contro il Verona la sua partita è durata solo cinque minuti, per colpa di un intervento deciso sul ginocchio destro da parte di Pisano. Gli esami strumentali effettuati ieri pomeriggio hanno evidenziato una «lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale destro» che costringerà il calciatore a stare lontano dal campo almeno sei settimane. Stagione finita per «Baba», quindi. E appuntamento al prossimo anno. La maledizione ha colpito anche lui e lo ha fatto (un altro scherzo del destino) con lo

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stesso infortunio che in passato aveva fermato gli altri due campioni viola. Per colpa di quel legamento «Baba» è così costretto a fermarsi proprio nel momento in cui sembrava che potesse diventare un protagonista, visto il rendimento in zona gol mostrato in questa stagione. Nove reti in tutto tra campionato e coppe. L’ultima, quella in rovesciata a Kiev, forse la più importante della sua breve carriera. Montella ha usato un po’ di bastone e un po’ di carota con un giocatore che deve ancora maturare e che presto (salvo sorprese) certificherà nero su bianco la sua volontà di rimanere in viola fino al 2020. E ADESSO? Ora tocca a Mario Gomez. Non ha alternative lui e non ha alternative Montella che almeno in Europa League ha solamente il tedesco come centravanti di ruolo. L’unico ad aver vinto una competizione europea in carriera e che ora deve trascinare la Fiorentina più avanti possibile in Europa League, a partire dal ritorno dei quarti contro la Dinamo Kiev al Franchi domani sera. Serviranno i suoi gol e le sue urla. Quelle che l’allenatore vuole sentire in campo per avere una reazione immediata dopo la beffa di lunedì sera contro il Verona. Uscire dall’Europa League e perdere il terzo obiettivo stagionale in meno di due settimane rischierebbe di rovinare la stagione e far vacillare le certezze nello spogliatoio e in società. In attacco accanto al tedesco giocheranno Joaquin e Salah, mentre Gonzalo Rodriguez e Savic torneranno al centro della difesa. L’unico dubbio riguarda Pizarro. Se recupera (c’è ottimismo) gioca lui accanto a Borja e Mati, altrimenti spazio a Badelj. CARICA PEPITO Anche Giuseppe Rossi, testimonial insieme a Pasqual dei «Fiorentina Camp», fa il tifo per i suoi compagni di squadra: «Sono molto fiducioso per la partita, abbiamo tutte le possibilità per superare il turno. Noi siamo una squadra esperta e vogliamo arrivare alla fine di questa prestigiosa competizione. Le motivazioni non ci mancheranno». La partita di domani sera con la Dinamo sarà diretta dallo svedese Eriksson. Svedesi anche i guardalinee Klasenius e Warnmark e gli addizionali Johannesson e Strombergsson. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● In questa stagione Babacar ha realizzato nove gol, sette in campionato e due in Europa League. Non è stata un’annata fortunata per lui: l’attaccante senegalese, prima dell’infortunio con il Verona di lunedì sera, era già stato costretto a saltare sette partite, tra campionato e coppe, per problemi fisici.


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Candreva e Lazio La ripartenza Champions si fa in coppia 1L’esterno, partito in panchina contro la Juve, è pronto a tornare da leader col Chievo

Antonio Candreva, 28 anni, romano, alla Lazio dal 2012 GETTY IMAGES

Nicola Berardino INVIATO A FORMELLO (ROMA)

C’

è sempre Antonio Candreva in ogni ripartenza della Lazio. Ma questa volta è l’esterno di Tor de Cenci a dover ripartire. Da titolare dopo l’esclusione per scelta tecnica dalla formazione titolare proposta sabato sera contro la Juventus. Quando però ha già cercato di riscattarsi, dopo l’ingresso in avvio di ripresa, per inseguire quella svolta in grado di rimettere in corsa i biancocelesti contro la capolista. Una prestazione che lo ha segnalato, nel grigiore della serata laziale, come il migliore dei suoi. Così Candreva punta a riprendersi il volante della Lazio nella gara interna col Chievo di domenica pomeriggio. Come è già accaduto tante altre volte

nella propria vita laziale. GOL D’AUTORE Il 15 febbraio, a Udine, un suo gol, con cucchiaio dal dischetto, ha avviato il ciclo della 8 vittorie di fila, che si è arenato contro la Juventus. Ed è stato lui il primo marcatore biancoceleste in questo campionato (una settimana prima a segno col Milan con l’autorete di Alex): il 14 settembre, una sua rete ha sprigionato il 3-0 col Cesena. Gol nella scia delle dodici reti dello scorso campionato, che lo elessero capocannoniere della Lazio, a suggello di una

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leadership ormai acquisita. In questo campionato è a quota 7 reti: ciascuna in una vittoria biancoceleste. DUELLI Domenica la Lazio vuol rilanciare la sua corsa Champions, esaltata pure dal duello con la Roma per il secondo posto. Contro il Chievo l’obiettivo è tornare alla vittoria. Con Candreva, questa volta dal primo minuto. Anche per dare seguito a una sua serie positiva: sempre in gol nelle ultime 4 partite di campionato all’Olimpico (con altrettanti successi). Candreva è pronto a sgommare. Anche per riprendersi quei gradi da leader che negli ultimi mesi si sono un po’ offuscati. Ed i suoi problemi sono nati proprio contro il Chievo, nello 0-0 d’andata al Bentegodi. Uno stiramento al polpaccio lo ha messo k.o. per 50 giorni. La sua stella è finita in ombra anche per l’esplosione di Felipe Anderson. Parentesi: a dicembre, il talento di Brasilia ha cominciato a splendere proprio quando è stato chiamato a sostituirlo; e sabato Pioli ha preferito consegnare la fascia destra di Candreva ad Anderson nei primi 45 minuti. Nessun dualismo perché il 28enne romano e il 22enne brasiliano hanno dimostrato di poter coesistere a suon di gol e belle partite nella Lazio di Pioli. Ma Candreva, titolare in Nazionale nell’ultima gara di qualificazione agli Europei giocata (28 marzo, contro la Bulgaria), non vuol perdere posizioni nella Lazio che punta al ritorno in Champions dopo 8 stagioni. OLTRE LE ASSENZE Contro il Chievo servirà la sua personalità oltre alle giocate di qualità, tra assist e percussioni in velocità. In una partita in cui la Lazio dovrà fronteggiare assenze pesanti. Dagli infortuni di De Vrij, Parolo e Biglia (20 giorni di stop per la distorsione alla caviglia destra) alla squalifica di Cataldi. Come in altri momenti difficili, Candreva è pronto a guidare la squadra oltre l’ostacolo. Domenica, urge una ripartenza della Lazio ma anche una assolutamente personale. Antonio Candreva va alla carica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● I gol realizzati da Candreva nelle 27 presenze totalizzate in campionato. Ogni sua rete è coincisa con una vittoria della squadra di Pioli. Sei quelle siglate all’Olimpico: contro Cesena, Sassuolo, Palermo, Fiorentina (rigore), Verona e Empoli. Ed una in trasferta, contro l’Udinese (su rigore)

Alberto Aquilani, 30 anni, in un’immagine del suo periodo romanista AP

La Roma guarda al passato: ora Aquilani può tornare 1Contatti col centrocampista in scadenza con la Fiorentina. E oggi nuovo assalto ad Ayew

Massimo Cecchini ROMA

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orse c’è una sorta di geometria sentimentale che avvolge l’attualità, accarezzandola con la storia. Ieri infatti, proprio nel giorno in cui Roma ha festeggiato 2768 anni dalla sua fondazione, si è sparsa la notizia – al netto della notizia, smentitissima dal club,, di un mancato rinnovo del contratto di Totti nel 2016 – che uno dei romanisti storici del periodo più bello tra quelli prestatunitensi, potrebbe tornare in giallorosso, cioè in qualche modo a casa. Si tratta di Alberto Aquilani, che a 31 anni da compiere (a luglio), a sei anni da quando le strade si sono divise, vuole trasformare il suo addio in un arrivederci. BIENNALE Com’è noto, il centrocampista fra poco più di due

mesi si svincolerà dalla Fiorentina, con cui le trattative per il rinnovo si sono arenate. Logico, quindi, che un giocatore del suo calibro sia stato già avvicinato da diversi club, e tra questi c’è anche la Roma. Il d.s. Sabatini infatti circa un mese fa ha chiesto informazioni all’entourage di Aquilani, che da qualche settimana tra l’altro ha anche cambiato procuratore, passando dal suo storico mentore Zavaglia ad Andrea D’Amico. Inutile dire come un ritorno alla Roma sarebbe al momento la soluzione più gradita per Alberto, che tornerebbe a piantare di nuovo le

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sue radici nel giardino di casa. Le sue richieste, tra l’altro, non paiono esosissime, visto che un contratto biennale modulato con una parte fissa e premi ad obiettivi, non sarebbe impossibile da strappare. Non solo. Negli anni scorsi, Sabatini aveva contattato il centrocampista per sondare le possibilità di un suo eventuale ritorno, ma gli ingaggi elevati che aveva percepito in passato non consentivano il trasferimento. La Roma però non è la sola a muoversi, visto che anche l’Inter e il Milan stanno sondando il terreno, senza contare che ci sono anche le seduzioni offerte dall’estero, calcio Usa compreso. Ma Roma è Roma, è così – dopo aver disputato in giallorosso 149 partite segnando 15 reti – c’è stato il trasferimento al Liverpool (che lo pagò 20 milioni di euro più bonus) e successivamente i passaggi alla Juventus, al Milan e alla Fiorentina, non trascurando le 38 presenze (e 5 gol) con la Nazionale maggiore. ASSALTO AYEW Sempre sul fronte mercato giallorosso, c’è da registrare come oggi potrebbe esserci un nuovo incontro tra Sabatini e Gianluca Di Carlo, procuratore di André Ayew, 25 anni, attaccante del Marsiglia (ma svincolato a giugno), da tempo nel mirino della Roma. Il manager, infatti, poche settimane fa è stato a Trigoria in compagnia anche di Abedi Pelè, padre dell’attaccante, che comunque è seguito anche da club di livello come Inter e Spartak Mosca. Il trasferimento in giallorosso, però, sarebbe gradito ad Ayew, per il quale sarebbe stato raggiunto un accordo sulla base di circa tre milioni di euro a stagione. Detto che l’offensiva moscovita sembra ancora più remunerativa (si parla di quattro milioni), l’operazione ancora non può dirsi conclusa perché Sabatini ha fatto presente ai suoi interlocutori come la Roma, prima di chiudere un contratto del genere, voglia avere la certezza di entrare direttamente in Champions League. D’altronde, anche nel mondo dei parametri zero – da Mavuba, Neto e Maxi Pereira per primi – la certezza di avere un budget di spesa importante è fondamentale per parametrare qualsiasi mossa. Da questo punto di vista, forse, la storia di Aquilani è diversa. Perché un ritorno a casa di Alberto, in fondo, sarebbe anche una scelta di cuore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● i milioni (più bonus) spesi dal Liverpool nel 2009 per acquistarlo dalla Roma, con cui ha giocato complessivamente 149 partite segnando 15 gol. Dopo l’avventura inglese il centrocampista ha militato anche nella Juventus e nel Milan. Nella Nazionale maggiore Aquilani ha giocato 35 match realizzando 5 reti


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PRIMO ESONERO Zeman diventa allenatore del Cagliari nell’estate 2014. La squadra fatica e dopo 16 giornate (due soli successi e 8 sconfitte) la società dopo la sconfitta interna con la Juve, decide di esonerare il boemo. Il Cagliari, proprio alla vigilia di Natale, affida la panchina a Giancarlo Zola.

LE TAPPE CRISI CONTINUA E CAMBIO BIS

FLOP ZOLA: RITORNA IL BOEMO L’avventura di Zola dura fino a inizio marzo. Dopo la sconfitta di Genova contro la Sampdoria (e i soli 8 punti in 10 gare), il club richiama in panchina Zeman. Ma il ritorno non coincide con un cambio di passo: il Cagliari conquista un solo punto e il tecnico di dimette: «la squadra non mi segue».

Zeman lascia «Mi dimetto Forse così il Cagliari può salvarsi»

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addio di Zdenek Zeman come conseguenza dell’agguato nel ritiro di Assemini? No, anzi forse sì. Lo negano con fermezza i diretti interessati, cioè l’oramai ex allenatore (convocato ieri in Questura per parlare di nuovo di venerdì sera) e il presidente del Cagliari, ma è difficile credere che i quattro giorni più tristi della già disastrosa annata dei sardi non abbiano influito sul destino del boemo. Così come la sua rottura con il gruppo ultrà degli Sconvolts, che domenica per la prima volta l’avevano contestato. E lo scollamento con i leader dello spogliatoio rossoblù, Daniele Conti in prima fila, che da Zeman e dai suoi giudizi («Ci hanno spaventati») si era dissociato raccontando una versione dell’assalto diversa («È stata una chiacchierata»).

segue, l’assalto ultrà non c’entra» Adesso tocca al duo Festa-Suazo CAGLIARI

«M

i dimetto, non mi sento più utile alla squadra». Cala il sipario e una piccola smorfia appare sul volto da capo Cheyenne. Zdenek Zeman lascia il Cagliari. Due capitoli, il primo con 12 punti in 16 gare, 0,75 di media a partita, e il secondo, nel post Zola, con un punto in 5 match, chiudono Zemanlandia in Sardegna. I sardi ora affideranno la disperata missione salvezza al tris FestaSuazo-Aragolaza, tutti già nelle giovanili cagliaritane. Il boemo riannoda i fili. «Abbiamo cominciato con buone prestazioni e tanta sfortuna. Adesso siamo solo sfortunati. Perché sono tornato? Ero convinto che avremmo potuto fare bene, cosa dimostrata con l’Empoli. Poi sono arrivate altre prove non soddisfacenti».

con me». Zeman snocciola il suo mantra: «La domenica voglio vedere quello che si prova in settimana. Non è stato così, ma non ci sono altri problemi. Mi dispiace aver deluso i tifosi, ho cercato di fare il mio massimo ma non ci sono riuscito». Si fa memoria. L’elenco, tra pali e gol falliti di un soffio, più altri incassati nei minuti di recupero, è lungo. Si torna al match clou con l’Empoli, 1-1 con il pari ospite sui titoli di coda: «Da lì in poi non siamo riusciti a esprimerci. Non rimprovero l’impegno e non siamo la squadra più forte del campionato. Ho sempre detto che per competere ci sarebbe servita la massima organizzazione di gioco. Ma ci è mancata». Nel flash back non manca il «caldo» faccia a faccia con gli ultrà: «L’episodio di venerdì non ha nulla a che fare con la mia scelta. Anche altrove ho vissuto cose simili. Questi sono tifosi che allontanano le famiglie». Si torna sul gruppo:

Giulini, gli schiaffi e la difesa dei suoi Non c’è motivo di strumentalizzare Carlo Angioni

1Il tecnico: «La squadra non mi Mario Frongia

fLA SITUAZIONE

Zdenek Zeman, 67 anni, domenica al Sant’Elia, ultima uscita in rossoblù ANSA

ONDIVAGO Il presidente Tommaso Giulini ieri in televisione ha detto che «Zeman ha fatto piazze ben più cattive», che «sono arrivati 20-30 tifosi, un numero che non si vede nemmeno in Eccellenza» e che «il mister non è rimasto scioccato da questo episodio». Poi ha aggiunto: «Ho letto di schiaffi, botte, ho letto di giocatori che fanno le ore piccole, ma così si rovinano i giocatori e la società». È giusto riconoscere che dall’estate, ovvero da

quando ha comprato il Cagliari da Massimo Cellino, Giulini ha fatto tanto per riportare di nuovo allo stadio i cagliaritani. Stavolta, però, l’atteggiamento della sua società davanti ai fatti di Assemini è sembrato ondivago. Prima si è parlato di «confronto duro, dai toni accesi» (così il vicepresidente Filucchi); poi è stato fatto filtrare il fastidio per l’appoggio dato agli ultrà da Conti (con la fascia da capitano dedicata agli Sconvolts) e Cossu (storicamente molto legato alla curva Nord); infine ieri Giulini stesso ha addirittura parlato di «strumentalizzazione» e ha aggiunto: «Conti è stato sbattuto sui giornali come connivente con i tifosi: uno che sulla fascia ha i nomi dei figli e lo scudetto vinto dal Cagliari. È facile fare la lotta alla violenza con i titoli sui giornali». Una difesa presidenziale d’ufficio, dovuta forse alle pressioni ambientali. Ma che non può non stonare. E che dimostra la difficoltà delle società di tenersi a distanza da un certo tipo di tifo. DATO OGGETTIVO Connivenza o meno, è un dato di fatto che contro il Napoli Conti abbia indossato la fascia da capitano con al centro il simbolo degli Sconvolts: era successo altre volte, è vero, ma farlo due giorni dopo essere stati aggrediti e minacciati dagli ultrà non è stato certo un bel gesto. Connivenza o meno, è un dato di fatto anche che Conti e Cossu (quest’ultimo ha il simbolo degli Sconvolts tatuato nel polpaccio destro), entrambi bandiere rossoblù con il contratto in scadenza, abbiano guidato l’aggressione a un nostro collega nella pancia del Sant’Elia, domenica sera dopo la sconfitta con il Napoli, solo perché ha raccontato il retroscena delle botte di Assemini. Insieme a loro uno dei più caldi era Dessena. Il centrocampista non è uno dei protagonisti della dolce vita che avrebbe scatenato l’ira ultrà, e sarà molto probabilmente il capitano del Cagliari in Serie B, l’anno prossimo, però non ha fatto una bella figura. Sono tutti dati oggettivi, davanti ai quali è difficile parlare di «strumentalizzazione».

«Ho parlato con i ragazzi. Dire che la squadra non mi segue più è sbagliato, direi che non riesce a seguirmi». Il boemo rilancia. «La rosa non è scarsa. Lo fosse, non avrebbe vinto a Milano con l’Inter e a Empoli, né messo in difficoltà Samp, Milan e Napoli all’andata. La salvezza? Sono il solo a crederci: da un mese ci date retrocessi». Emerge qualche dettaglio. Il boemo spiega: «Non è vero che Mpoku avrebbe chiesto di non giocare con il Napoli. Le dimissioni? Una mia decisione, a dicembre ha scelto la società». Arriva il quesito sugli errori. «Qualche formazione l’ho sbagliata, ma per decidere al meglio». Si parla di giovani e senatori: «Tradimenti? Non esistono. Se a qualche bandiera avete dato 4 e mezzo vuol dire che non ha reso come ci si aspetta-

va. Il presidente? È dispiaciuto, specie per la posizione in classifica. Le mia scelta è anche una scossa per aiutare la squadra. Il Cagliari, che continuerò a seguire, deve giocare fino alla fine, ha i mezzi per farcela».

Suazo dovrà far gol da allenatore Panchina da dividere con Festa

prima il Benfica, poi il rientro in Italia. A fine carriera, l’ingresso nei quadri tecnici del settore giovanile del Cagliari.

Le minacce intollerabili e la solidarietà a Velluzzi

LO STAFF Da ieri, è il primo collaboratore tecnico di Gianluca Festa. Quest’ultimo, 182 partite e 2 reti in tre distinte tappe cagliaritane dall’86 al 2004, anno della promozione in A con Zola capitano, è al timone della prima squadra «fino al termine della stagione». Lo staff prevede il collaboratore tecnico Gustavo Aragolaza (ex preparatore dei portieri della Primavera rossoblù), il preparatore atletico Gianfranco Ibba, figura storica del club, e l’allenatore dei portieri Giomaria Ruiu. Insomma, scelte dettate dalla logica del momento. Ma con quel filo rosso(blù) tanto caro alla gestione del presidente Giulini. m.fr.

● I giornalisti della Gazzetta dello Sport sono schierati al fianco di Francesco Velluzzi. Il nostro collega, sabato e domenica inviato a Cagliari, ha raccontato quel che ha visto e le notizie raccolte. Con rigore e chiarezza, con professionalità e attenzione. Perché queste sono le regole del giornalismo, e la Gazzetta non le ha mai tradite.

LA VERITÀ Nella club house di Assemini, prestata con fair play dal club di Giulini, ronzano macchine fotografiche e telecamere. Il tecnico precisa: «Non mi importa più di tanto il risultato, ma le difficoltà di esprimersi in campo. Credo che questa squadra possa ancora farcela ma, viste le prestazioni, non

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● I punti in classifica del Cagliari. Con Zeman ne ha conquistati 13 (12 nel primo giro e uno solo dal ritorno di marzo). Gli altri 8 li ha ottenuti con Zola

IL PRESIDENTE Anche Tommaso Giulini è tornato sulle dimissioni del tecnico: «Sono molto amareggiato. È l’ennesimo fallimento di questa travagliata stagione. Il mister mi ha spiegato le sue ragioni. È evidente che le ultime partite non l’hanno soddisfatto». Si parla di bilancio. Giulini non si nasconde: «Scegliendo uno come Zeman tutto poteva essere più bello, ma così non è stato. Al primo anno una scelta più conservatrice sull’allenatore poteva essere più opportuna». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CHI ARRIVA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GAZZETTA CON IL COLLEGA

1Il club ha deciso di

affidarsi alle risorse interne: l’honduregno dirigeva i Giovanissimi, l’ex difensore gli Allievi

ASSEMINI (CAGLIARI)

D

al vate del 4-3-3 al duo Suazo-Festa. Il Cagliari cerca dignità e gioco per le ultime sette partite e si affida ai prodotti di casa. L’honduregno era infatti alla guida dei Giovanissimi regionali, mentre

Tommaso Giulini, 37, patron del Cagliari dal 2014 LAPRESSE

Gianluca Festa e David Suazo

l’ex difensore centrale di Inter e Roma, seguiva gli Allievi nazionali. Per i tifosi rossoblù, amori mai sopiti. Re David è nella storia, dietro Riva, con 94 gol in 255 partite con la maglia dei quattro mori. Dal 1999 al 2007, la «pantera» ha deliziato i sostenitori rossoblù con progressioni e reti di straordinaria potenza. Tanto che Cellino fu abilissimo nel suscitare un’asta con Inter e Milan. Lo prese la società di Moratti per 18 milioni di euro. Un bel colpo, ma alla corte di Mourinho, Suazo, tra infortuni e moduli che poco gli si adattavano, non si integra al meglio: 28 gare e 8 gol. Ci sarà

I giornalisti della Gazzetta dello Sport non tollerano nessuna intimidazione, nessun sussurro e nessun gesto vagamente minaccioso. Nulla può cambiare il nostro modo di lavorare o di gestire le notizie. Per questo tutti

insieme denunciamo il comportamento di alcuni giocatori e - ci spiace - la reazione della società Cagliari. Non è un reato raccontare la verità, e se verità non fosse c’è una lunga serie di strumenti civili e di luoghi per discutere di tutto. Ma nessun giornalista della Gazzetta può essere minacciato, verbalmente o fisicamente. Francesco Velluzzi ha la solidarietà della redazione, che crede soltanto nei valori dello sport e della legalità, del confronto e del rispetto. Altre motivazioni ed altri mezzi non ci appartengono ma siamo pronti a combatterli in ogni sede e con ogni mezzo lecito e legale. La redazione della Gazzetta


Calcioscommesse R Il caso

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Conte scrive al pm «Non ho mai saputo di gare combinate» 1Il c.t. firma un memoriale inviato a Cremona:

«Io sicuro della mia archiviazione, ma se dovesse esserci un processo, allora si faccia subito» Francesco Ceniti

C’

è la firma di Antonio Conte sul nuovo memoriale inviato al pm Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse. Il c.t. ha preso (in senso metaforico) carta e penna per spiegare la sua verità sulle contestazioni mosse dalla Procura di Cremona. L’ex tecnico della Juve è indagato per frode sportiva: due gare nel mirino, entrambe legate al periodo nel quale sedeva sulla panchina del Siena. Secondo gli inquirenti i match del 2011 di Novara (2-2) e a Bergamo con l’AlbinoLeffe (1-0) furono combinati anche per favorire scommesse illegali. E per la Procura Conte avrebbe partecipato al reato. INDAGATO ● Antonio Conte, 45 anni, è il c.t. della Nazionale dall’agosto 2014. A Cremona è indagato per frode sportiva: nel mirino le gare Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena

LA DIFESA Gli avvocati della Federcalcio (in particolare Francesco Arata) nelle ultime settimane avevano preso contatti con il pm nel tentativo di evitare un possibile rinvio a giudizio. Proprio per questa ragione i legali avevano depositato un memoriale nel quale si respingevano in punta di diritto le accuse a Conte. In particolare si faceva notare come l’eventuale conoscenza della combine (da provare, comunque) per la gara di Bergamo da parte del c.t., come hanno raccontato al pm il pentito Filippo Carobbio e il portiere Ferdinando Coppola, sarebbe avvenuta a cose fatte con Conte che avrebbe «subito» la decisione dei giocatori. In sostanza nessun reato penale, ma al massimo un’omessa denuncia, già pagata dal tecnico in sede sportiva con una squalifica di 4 mesi. Gli avvocati avevano anche chiesto un interrogatorio a Cremona: Conte avrebbe così potuto spiegare direttamente i fatti. Ma negli ultimi giorni qualcosa è cambiato.

RUMORE MEDIATICO La Procura per l’arrivo di Conte aveva indicato agli avvocati due possibili date entro aprile, ma il percorso al momento si è arenato. Forse la Figc pensava a un luogo diverso da Cremona per evitare la ressa dei giornalisti e l’esposizione mediatica (anche all’estero) causata da un interrogatorio del c.t. italiano. In ogni caso sarebbe stato difficile tenere coperta la notizia. Ecco perché lo

RL’allenatore

respinge le accuse del pentito Carobbio e del portiere Coppola

ROggi sarà sentito

Doni: dovrà spiegare la chat con Santoni su Crotone-Atalanta

stesso Conte ha rotto gli indugi e per superare l’ impasse ha scritto al pm. «SONO INNOCENTE» Nel memoriale il tecnico ribadisce la totale estraneità ai fatti contestati: sottolinea di non essere mai stato informato dai suoi giocatori di un accordo preso con gli avversari (accordo che è stato confermato al pm anche dai giocatori dell’AlbinoLeffe che hanno incontrato i colleghi del Siena, alla vigilia del match, fuori dall’albergo dove erano in ritiro) e solo dopo l’avvio dell’inchiesta si era reso conto di quello che era accaduto alle sue spalle. Conte ribadisce la totale fiducia nella magistratura e si dice sicuro di una archiviazione della sua posizione, ma se dovesse arrivare il rinvio a giudizio (tra fine maggio e inizio giugno) e il successivo accoglimento, chiede anche che il processo si faccia subito. Non è una richiesta canonica di rito abbreviato, ma il senso è quello.Di Martino valuterà con attenzione il materiale e poi deciderà: il risultato della «partita» di Conte non è definito in un senso o nell’altro. TOCCA A DONI Intanto prosegue il lavoro della Procura: entro maggio si tirerà un riga, poi ci saranno le richieste per circa 60 indagati (giocatori, dirigenti e tecnici). Oggi a Cremona ritorna Cristiano Doni: l’ex capitano dell’Atalanta sarà interrogato e dovrà spiegare la chat con Santoni nella quale si parla della gara di Crotone. Per gli inquirenti c’è stato un tentativo di combine: le parole di Doni hanno portato Stefano Colantuono e il d.s. Zamagna nel registro degli indagati. Ora dalle risposte di Doni dipende il loro futuro processuale e anche quello dell’Atalanta (a rischio deferimento sportivo). © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TACCUINO GIUDICE SPORTIVO

Dodici giocatori fermati un turno ● Dodici giocatori squalificati per una giornata: Longo e Rossettini (Cagliari), Mudingayi (Cesena), Birsa e Meggiorini (Chievo), Medel (Inter), Marchisio (Juventus), Cataldi (Lazio), Maggio (Napoli), Jajalo (Palermo), Astori (Roma), Bruno Fernandes (Udinese). Multa di 25mila euro all’Inter per lanci di oggetti dai tifosi.

EURO 2016

Croazia-Italia a Spalato senza tifosi ● Su decisione Uefa, la partita di qualificazione agli Europei tra Croazia e Italia, in programma il 12 giugno, si giocherà a porte chiuse a Spalato e non a Zagabria.

UNDER 20

Quattro Nazioni, l’Italia chiude 2a ● (fr.o.) Si chiude con un buon 2° posto, alle spalle della Polonia, il Quattro Nazioni dell’Italia U20: ieri a Frosinone battuta 2-1 la Germania, con gol di Garritano e Gagliardini.

TORNEO DI ABANO

Da oggi 24a edizione Apre Padova-Ajax ● Inizia oggi con Padova-Ajax (ore 19.15) il 24° Torneo di Abano Terme (Pd) per Esordienti. Inter (campione in carica), Juve, Milan, Napoli, Roma e Atalanta le italiane favorite, Chelsea, Psg, Leverkusen, Cska Mosca, Ajax e Brugge le star estere. Domenica la finale.


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Magic +3 R Campionato

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PARMA

MAGICAMENTE di MARCO GUIDI

Via libera all’asta Il prezzo base fissato a 20 milioni Sandro Piovani PARMA

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Iago Falque, 25 anni LAPRESSE

Massimo Ferrero, 63 anni, presidente della Samp ANSA

FANTACALCIO O REALTÀ? NON CAMBIA POI TANTO...

Nuova Sampdoria Entra Ruggeri jr, ora Paulo Sousa?

J

uventus dominatrice, Lazio seconda, Parma, Cesena e Cagliari praticamente già retrocessi, con l’Atalanta quart’ultima a distanza di sicurezza. A prima vista sembra la normale classifica della Serie A, ma l’apparenza inganna. In realtà ci stiamo riferendo alla classifica per rendimento di squadra al fantacalcio. Il calcolo è facile: ogni domenica prendiamo il Magic voto medio dei giocatori di una squadra e lo sommiamo a quello degli altri turni. Per esempio, la Magic pagella media di un giocatore della Juve contro la Lazio è stata 6,8: valore più alto di questa 31a giornata. In totale la squadra di Allegri totalizza 202,11 punti, la Lazio 196,22. Se per lo Scudetto e le retrocessioni calcio e Magic vanno di pari passo, diverso il discorso sul terzo posto. Con 192,67 punti c’è infatti a sorpresa il Genoa, seguito da Samp e Palermo. E la Roma? Solo 6a con 190,37 punti. I voti spesso si basano sulle attese e la squadra di Garcia ha indubbiamente deluso. Mai quanto però Inter e Milan, che anche alla Magic sono lontanissime dalle prime posizioni. E non è solo fantacalcio... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paulo Sousa, 44 anni, allenatore del Basilea EPA

1Poltrone e panchina: Ferrero si muove e l’ex presidente dell’Atalanta farà parte del Cda Filippo Di Chiara Filippo Grimaldi

L’

anello di congiunzione fra Alessandro Ruggeri, classe ‘87, ventotto anni da compiere il prossimo 26 maggio (in un futuro molto prossimo destinato ad entrare ufficialmente nella Sampdoria di Massimo Ferrero), e il mondo blucerchiato, è il direttore sportivo Carlo Osti, che ben conosce Bergamo, per il suo passato da calciatore e per il periodo vissuto da d.s. anche durante la presidenza di Ruggeri jr (fu il più giovane della A), fra il 2008 e il 2010. OLTRE CONFINE Non è solo l’Atalanta che li unisce. Esiste un’affinità caratteriale fra i due — ottime persone, il calcio viene dopo —, altro elemento importante per rinsaldare un vecchio sodalizio sotto il cielo blucerchiato. Poco importa se la conoscenza di Ruggeri con Massimo Ferrero è storia soltanto di qualche mese fa. Alessandro è diventato uomo in fretta, perché così ha deciso il

Alessandro Ruggeri, 27 FOTOGRAMMA

destino. Ma, abbandonata l’Atalanta, gli è rimasta addosso la voglia di calcio. Il resto è storia recente. Non è stato ancora deciso con quale ruolo Ruggeri entrerà a Corte Lambruschini, ma è lecito pensare che il suo raggio d’azione potrebbe essere indirizzato verso il mercato estero. L’AMICO PAULO SOUSA Nuovo membro del CdA o vicepresidente (al momento sembra più plausibile la prima opzione), verrà deciso in un Consiglio di Amministrazione in programma a fine mese. Attenzione,

però: sostenere l’equazione «Ruggeri alla Samp uguale Paulo Sousa nuovo allenatore» equivarrebbe a sminuire il valore dello stesso Ruggeri (impensabile che il club lo voglia solo per questo motivo) e della dirigenza blucerchiata dall’altra. Certo, durante la sua esperienza nerazzurra, Ruggeri (in questi giorni a Genova) aveva creato un legame personale forte con lo stesso Paulo Sousa, il quale oltre cinque anni fa era stato a Zingonia per seguire il lavoro della squadra dei Ruggeri. L’amicizia è rimasta, ma da qui a considerare già chiuso l’affare-allenatore il passo è lungo. Le valutazioni saranno collegiali, ed un peso notevole avrà anche la relazione dello stesso Osti. Ferrero, questa invece è una certezza, considera prioritario affidarsi a un nome altisonante per proseguire nell’internazionalizzazione della Samp versione Europa League. Le prossime settimane, ed i risultati da qui ad inizio maggio, avranno un ruolo fondamentale nella tempistica per la scelta dell’erede di Mihajlovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA

arma all’asta, il giudice Pietro Rogato ha dato il via libera alla vendita «... che avverrà con procedure competitive e prevede la raccolta di offerte vincolanti entro il 6 maggio. Il prezzo base è fissato in 20 milioni. Qualora, entro il termine indicato, non venissero presentate offerte valide, nuove procedure di gara potranno essere effettuate - in successione - nei giorni 12, 18, 22 e 28 maggio», recita il comunicato ufficiale pubblicato dal sito del club. E il ribasso, a ogni asta andata deserta, sarà del 25%. Questo significa che, partendo dai 20 milioni della prima asta, si arriverà eventualmente a un costo finale del club di poco più di sei milioni per il giorno dell’ultima chiamata. Quando, probabilmente, si conoscerà l’effettivo destino del Parma: venduto all’asta o cancellato dal calcio professionistico. Quindi Serie B oppure D. Chi sarà interessato ad acquistare il Parma, probabilmente con la collaborazione dei curatori fallimentari Anedda e Guiotto potrà impegnarsi a trattare con giocatori e staff la riduzione del debito

VERONA

Super Rafael «Il rigore? Ho studiato...» VERONA In panchina per lo spazio di un inverno. Rafael è uscito di scena, e dalla porta del Verona, a dicembre. Guai fisici a condizionarlo, noie muscolari prima e disturbi a una spalla dopo. Si fa largo Francesco Benussi e il posto è suo. Quando Rafael si rimette in forma, di spazio non ce n’è più, la maglia da titolare è da riconquistare. Il ritorno – eccezion fatta per la «rumba» di gol incassata a Torino, in quattro giorni con la Juventus a gennaio, tra Coppa Italia e campionato – con l’Inter. Ma è con la Fiorentina che scatta la nuova consacrazione per lui che è all’Hellas dal 2007, e che al Franchi ha toccato le 296 presenze in gialloblù. Prestazione «monstre», con la gemma del penalty respinto ad Alessandro Diamanti ad anticipare il blitz targato Obbadi che significa, di fatto, salvezza per il Verona. E Rafael che rivela: «Avevo studiato Diamanti, dopo che mi aveva segnato dal dischetto quando era a Bologna. Mi sono preparato, vedendo i filmati che ci prepara il nostro scout sul mio iPad. Per guardarli nemmeno ho dormito», sorride lui. Con l’Hellas è arrivato a lambire la caduta in C2 e il rischio della sparizione, è risalito in B, è stato promosso in A. Il contratto è in scadenza il 30 giugno 2016, il prolungamento è possibile. Rafael, intanto, dice: «Dedica? Ai miei compagni di squadra e ai tifosi: ho sempre sentito il loro sostegno quando ero fuori. Ma le scelte di Mandorlini le accetto, le ho capite». Matteo Fontana

Roberto Donadoni, 51 anni LAPRESSE

sportivo, una condizione che sembra necessaria e indispensabile per arrivare a una conclusione positiva dell’asta. Il tutto si deve realizzare in meno di un mese. A chi è interessato verrà messo a disposizione un data-room. MANENTI Ieri intanto sempre al Tribunale di Parma si è tenuta l’udienza pre-fallimentare di Eventi Sportivi, la controllante del Parma che fa capo a Giampietro Manenti (non presente) e che detiene (per ora) la proprietà del centro sportivo di Collecchio. Palmieri, legale di Manenti, ha chiesto l’incompetenza territoriale del Tribunale di Parma (la società ha sede a Brescia): il giudice Rogato si è riservato di decidere © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA SQUADRE

JUVENTUS LAZIO ROMA NAPOLI SAMPDORIA FIORENTINA GENOA TORINO MILAN INTER PALERMO SASSUOLO CHIEVO VERONA UDINESE EMPOLI ATALANTA CESENA CAGLIARI PARMA (-7)

PT

73 58 58 53 50 49 44 44 43 42 41 36 36 36 35 34 30 23 21 13

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31

22 18 15 15 12 13 11 11 10 10 10 8 9 9 8 6 6 4 4 5

7 4 13 8 14 10 11 11 13 12 11 12 9 9 11 16 12 11 9 5

2 9 3 8 5 8 9 9 8 9 10 11 13 13 12 9 13 16 18 21

59 58 42 53 38 43 43 36 44 46 44 37 23 37 34 32 27 28 35 26

15 30 23 37 31 35 36 33 37 37 45 46 32 54 42 38 42 53 61 58

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 25 APRILE UDINESE-MILAN ore 18 INTER-ROMA ore 20.45 DOMENICA 26 APRILE, ore 15 ATALANTA-EMPOLI ore 12.30 GENOA-CESENA LAZIO-CHIEVO PARMA-PALERMO TORINO-JUVENTUS VERONA-SASSUOLO FIORENTINA-CAGLIARI ore 18 NAPOLI-SAMPDORIA ore 20.45

(0-2) (2-4) (0-0) (3-0) (0-0) (1-2) (1-2) (1-2) (4-0) (1-1)

MARCATORI 18 RETI Tevez (2, Juventus). 16 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan). 15 RETI Toni (3, Verona). 13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo). 12 RETI Quagliarella (3, Torino). 11 RETI Callejon e Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (Udinese). 10 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio). 9 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Mauri (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese). 8 RETI Maccarone (1, Empoli); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo). 7 RETI Denis (3, Atalanta); Paloschi (Chievo); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Candreva (2), Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino).


Magic +3 R Campionato

31a GIORNATA

CLASSIFICA SETTIMANALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE STASI MICHELE NARDI FABRIZIO PALMISANO NINO SERENA MARCO SCUTTARI LUCA PERESSONI GIAN PAOLO RECENTI LUIGI MARIO REMIGI BRUNO RECCHI STEFANO PERESSONI GIAN PAOLO VENTURA BRUNO NICLI LEOPOLDO TRAVAGLINI ANDREA DANTE TIZIANO BERNABEI PIETRO MIGNOSA SEBASTIANO REMIGI BRUNO DI CONZA GERARDO COVIELLO GIANLUCA

PROV. BA PR BA PC TV RM UD BG PG PG UD UD PG BO MB LT SR PG AV TA

SQUADRA JARNI MACCHIA 7 NINOTURI5 SEREAL CAMPEON 20 SCOMETTIAMO CHE VINCO?41 MENO PRETI IN PRATI ORZANO 092 MAGIC PATACA WHISKY100 STEFCIN 40 ORZANO 493 F99 REAL60 ZEUS 5 #MASSIVEATTACK 14 ISPANICO350 DIAMANTINO 168 WHISKY94 GIGI 303 AVANTI TUTTA! 58

PUNTI 89,5 88,5 88,5 88,5 88,5 88,0 88,0 87,5 87,5 87,5 87,5 87,5 87,0 87,0 87,0 87,0 87,0 86,5 86,5 86,5

CLASSIFICA GENERALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE PAUSELLI LUCA RUSSO FRANCESCO MILO LUCA DELAIDINI DUILIO BIANCOFIORE DONATELLO PRATICI FRANCESCO TRAVAGLINI ANDREA RECCHI STEFANO RUSSO SALVATORE REMIGI BRUNO PAUSELLI LUCA SPIONE FLAVIO ROSSI ROBERTO PEDRINI DAVIDE PAOLO ACQUAROLI WALTER SVANOSIO BARANI WALTER RUSSO GIUSEPPE DELAIDINI DUILIO BIANCOFIORE DONATELLO RABBIA MARCO

PROV. PG NA NA BS BA MS BO PG CE PG PG RM BS VA SO MO CL BS BA TO

SQUADRA BLIBLI S1 I PEZZETTONI 11 LUIGI O' CAPITAN 94 DODO'S BROTEHERS SEREDONA LAF 196 GAVEDO 4 TEROLDEGO 2 STEFCIN 57 BOB8 WHISKY183 BLIBLI U COACHFLA212 BEAND14 G & D TEAM 28E MARE&MONTI88 WALCAGLIARI TEX DEL LAF GEN 24 DODO'S REVENGE SEREDONA LAF 121 ATLETICO DAN.ANN.ALI

PUNTI 2318,5 2311,5 2311,0 2309,5 2309,0 2305,0 2304,5 2304,5 2304,0 2303,5 2303,5 2302,0 2300,5 2299,5 2298,5 2297,5 2297,5 2296,0 2295,5 2295,0

PORTIERI CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (MIL) 103 AGLIARDI (CES) 104 ANDUJAR (NAP) 105 AVRAMOV (ATA) 175 BAJZA (PAR) 106 BARDI (CHI) 107 BASSI (EMP) 109 BENUSSI (VER) 110 BERISHA (LAZ) 111 BERNI (INT) 112 BIGGERI (EMP) 113 BIZZARRI (CHI) 114 BRESSAN (CES) 115 BRKIC (CAG) 116 BUFFON (JUV) 117 CARBONI (CAG) 118 CARRIZO (INT) 171 CASTELLAZZI (TOR) 119 COLOMBI (CAG) 120 COLOMBO (NAP) 121 CONSIGLI (SAS) 122 CRAGNO (CAG) 124 DE SANCTIS (ROM) 168 DIEGO LOPEZ (MIL) 126 FREZZOLINI (ATA) 176 FRISON (SAM) 127 FULIGNATI (PAL) 130 GOLLINI (VER) 131 HANDANOVIC (INT) 132 IACOBUCCI (PAR) 177 ICHAZO (TOR) 166 KARNEZIS (UDI) 134 LAMANNA (GEN) 135 LEALI (CES) 136 LOBONT (ROM) 137 LUPATELLI (FIO) 138 MARCHETTI (LAZ) 165 MASSOLO (SAM) 170 MERET (UDI) 140 MIRANTE (PAR) 141 NETO (FIO) 143 PADELLI (TOR) 144 PEGOLO (SAS) 145 PERIN (GEN) 146 POLITO (SAS) 147 POMINI (SAS) 148 PUGGIONI (CHI) 174 PUGLIESI (EMP) 149 RAFAEL C.B. (NAP) 150 RAFAEL D.A. (VER) 172 ROMERO S. (SAM) 151 ROSATI (FIO) 152 RUBINHO (JUV) 153 SCUFFET (UDI) 154 SECULIN (CHI) 155 SEPE (EMP) 156 SKORUPSKI (ROM) 173 SOMMARIVA (GEN) 157 SORRENTINO (PAL) 158 SPORTIELLO (ATA) 160 STORARI (JUV) 161 STRAKOSHA (LAZ) 162 TATARUSANU (FIO) 164 UJKANI (PAL) 167 VIVIANO (SAM)

MAGIC PUNTI 0 0 6,5 6 0 0 0 0 0 0 0 0 5 0 2,5 6,5 0 0 0 0 0 6,5 0 5 6,5 0 0 0 0 6 0 0 5 3,5 0 0 0 3,5 0 0 5 4 5 0 0 0 0 0 0 0 9,5 0 0 0 0 0 4 0 0 5 6 0 0 0 0 6

MEDIA QUOT. 5,12 4 0 2 5,25 6 5,06 5 0 1 6 1 5,25 4 3,25 4 4,36 6 5,06 7 0 1 0 1 5,48 15 0 1 4,14 6 6,04 26 0 1 4 1 0 1 2,67 1 0 1 4,78 17 3,82 4 5,45 22 5 16 0 1 0 1 0 1 4,75 1 5,47 23 4,38 1 0 1 5,02 15 6,29 1 4,25 11 0 1 0 1 5,06 18 0 1 6 1 4,41 16 5,13 13 5,13 14 0 4 5,46 19 0 1 5,5 4 6 3 0 1 4,57 9 4,63 7 5,4 4 0 1 0 1 6 3 6 1 5,04 15 4,25 1 6 1 4,69 16 5,16 16 5,33 1 0 1 4,56 5 0 1 5,41 15

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 9 -7 6 0 0 0 4 6,5 -4 6,25 8 6 -7 5,94 0 0 0 0 0 0 9 -15 6,17 4 -10 5,75 14 -22 5,96 8 -8 6,06 0 0 0 0 0 0 22 6 -17 6,27 0 0 0 14 5,5 -27 6,07 28 6,5 -13 6,42 0 0 0 1 -1 7 0 0 0 3 -8 5,5 0 0 0 29 7,5 -43 6,21 14 -26 5,68 29 6 -20 6,14 23 6,5 -30 6,27 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 -4 6,75 30 6 -36 6,28 5 -10 5,4 0 0 0 31 6 -42 6,27 7 5,5 -6 6,36 28 -49 5,84 0 0 0 0 0 0 24 5,5 -22 6,08 0 0 0 0 0 0 27 7 -48 6,07 23 5 -24 6,22 19 6 -19 6,05 0 0 0 26 -30 6,52 0 0 0 3 -3 6,5 0 0 0 0 0 0 23 -30 5,87 15 7 -28 6,13 10 -12 6,35 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 27 6 -28 6,15 2 -3 5,75 0 0 0 31 6 -45 6,16 31 7 -42 6,38 3 -2 6 0 0 0 6,19 8 -11 0 0 0 22 6 -19 6,33

R. 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 4 0 0 1 2 2 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 1/1 0/0 0/0 1/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 1/1 0/0 0/0 1/5 0/0 0/0 1/3 0/2 0/3 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2

MAGIC PUNTI 5,5 5,5 6 0 6,5 6 0 5,5 0 0

MEDIA QUOT. 6 6 6,22 11 5,31 4 0 3 5,54 9 5,43 7 5,53 4 5,46 5 5,83 4 5,79 4

CAMPIONATO P. V. G. 19 6 0 25 6 3 16 6 0 0 0 0 28 6,5 0 17 6 0 20 0 0 27 5,5 0 6 0 0 8 0 0

R. 3 0 0 0 1 0 2 0 0 0

ESPAMM 0/3 1/7 0/4 0/0 0/8 0/3 0/4 1/5 0/0 0/2

DIFENSORI CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL) 202 ACERBI (SAS) 203 AGOSTINI (VER) 204 ALBERTAZZI (MIL) 205 ALBIOL (NAP) 206 ALEX (MIL) 207 ALONSO (FIO) 208 ANDELKOVIC (PAL) 209 ANDREOLLI (INT) 210 ANTEI (SAS)

MEDIA VOTO 5,92 6,04 5,56 0 5,64 5,68 5,53 5,59 5,83 5,93

21

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

211 ANTONINI (GEN) 212 ARIAUDO (GEN) 213 ASTORI (ROM) 214 AVELAR (CAG) 424 BAGADUR (FIO) 215 BALZANO (CAG) 216 BALZARETTI (ROM) 217 BARBA (EMP) 218 BARZAGLI (JUV) 219 BASANTA (FIO) 220 BASTA (LAZ) 221 BELLINI (ATA) 223 BENALOUANE (ATA) 227 BIANCO (SAS) 228 BIAVA (ATA) 229 BIRAGHI (CHI) 429 BOCCHETTI (MIL) 410 BOCHNIEWICZ (UDI) 230 BONERA (MIL) 231 BONUCCI (JUV) 232 BOVO (TOR) 398 BRAAFHEID (LAZ) 233 BRITOS (NAP) 234 BRIVIO (VER) 235 BUBNJIC (UDI) 236 BURDISSO (GEN) 237 CACCIATORE (SAM) 238 CACERES (JUV) 239 CAMPAGNARO (INT) 241 CANA (LAZ) 243 CANNAVARO (SAS) 244 CAPELLI (CES) 402 CAPUANO (CAG) 245 CASSANI (PAR) 246 CASTAN (ROM) 247 CAVANDA (LAZ) 248 CEPPITELLI (CAG) 249 CESAR (CHI) 250 CHERUBIN (ATA) 251 CHIELLINI (JUV) 253 CIANI (LAZ) 254 CODA (SAM) 255 COLE (ROM) 258 COSTA (PAR) 259 DAINELLI (CHI) 260 D'AMBROSIO (INT) 261 DANILO (UDI) 262 DAPRELA' (PAL) 263 DARMIAN (TOR) 264 DE CEGLIE (JUV) 265 DE MAIO (GEN) 266 DE SCIGLIO (MIL) 267 DE SILVESTRI (SAM) 268 DE VRIJ (LAZ) 403 DEL GROSSO (ATA) 433 DIAKITE (CAG) 271 DODO' (INT) 272 DOMIZZI (UDI) 405 DONKOR (INT) 274 DRAME' (ATA) 275 EDENILSON (GEN) 278 EMANUELSON (ATA) 414 EMERSON (PAL) 279 EVRA (JUV) 281 FEDDAL (PAR) 282 FELIPE (INT) 285 FREY (CHI) 286 GABRIEL SILVA (UDI) 287 GAMBERINI (CHI) 289 GASTON SILVA (TOR) 290 GAZZOLA (SAS) 411 GENTILETTI (LAZ) 291 GHOULAM (NAP) 292 GLIK (TOR) 293 GOBBI (PAR) 294 GONZALEZ ALE. (CAG) 417 GONZALEZ G. (PAL) 296 HENRIQUE (NAP) 297 HEURTAUX (UDI) 419 HOLEBAS (ROM) 298 HYSAJ (EMP) 300 IZZO (GEN) 301 JANSSON (TOR) 302 JONATHAN (INT) 303 JUAN JESUS (INT) 304 KONKO (LAZ) 305 KOULIBALY (NAP) 306 KRAJNC (CES) 307 LAURINI (EMP) 308 LAZAAR (PAL) 309 LICHTSTEINER (JUV) 310 LONGHI (SAS) 311 LUCARELLI (PAR) 312 LUCCHINI (CES) 313 MAGGIO (NAP) 314 MAGNUSSON (CES) 315 MAICON (ROM) 316 MAKSIMOVIC (TOR) 413 MANOLAS (ROM) 319 MARCHESE (GEN) 320 MARIO RUI (EMP) 321 MARQUES (VER) 399 MARQUEZ (VER) 322 MARTIC (VER) 324 MASIELLO (TOR) 426 MASIELLO A. (ATA) 428 MAURICIO (LAZ) 326 MESBAH (SAM) 327 MESTO (NAP) 328 MEXES (MIL) 329 MILANOVIC MILAN (PAL) 330 MOLINARO (TOR) 406 MONTELEONE (PAL) 331 MORAS (VER) 332 MORETTI (TOR) 333 MORGANELLA (PAL) 335 MUNOZ (SAM) 336 MURRU (CAG) 338 NAGATOMO (INT) 436 NATALI (SAS) 340 NICA (CES) 341 NOVARETTI (LAZ) 342 OGBONNA (JUV) 430 ORTIZ (PAL) 343 PALETTA (MIL) 404 PARENTE (GEN) 345 PASQUAL (FIO) 346 PASQUALE (UDI) 347 PEDRO MENDES (PAR) 348 PELUSO (SAS) 420 PERES (TOR) 349 PERICO (CES) 400 PIRIS (UDI) 352 PISANO E. (VER) 351 PISANO F. (CAG) 354 RADU (LAZ) 355 RAIMONDI (ATA) 356 RAMI (MIL) 357 RANOCCHIA (INT) 358 REGINI (SAM) 359 RENZETTI (CES) 421 RICHARDS (FIO) 360 RISPOLI (PAL) 362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 364 ROMAGNOLI (SAM) 365 RONCAGLIA (GEN) 366 ROSI (FIO) 367 ROSSETTINI (CAG) 368 RUGANI (EMP) 371 SANTACROCE (PAR) 432 SANTON (INT) 372 SARDO (CHI) 373 SAVIC (FIO) 374 SCALONI (ATA) 375 SILVESTRE (SAM) 418 SOMMA (EMP) 376 SORENSEN (VER) 434 SPOLLI (ROM)

0 0 4,5 5 0 3 0 0 6,5 5,5 6 0 5 0 0 0 0 0 0 10,5 5,5 5,5 0 0 5 5,5 0 0 0 4,5 6 0 0 5 0 0 4 3 0 5 0 0 0 5,5 6,5 5 5,5 0 6 0 4,5 0 6,5 0 0 0 0 0 0 4,5 7 6,5 0 6 5,5 0 5,5 0 0 0 0 0 0 6,5 6 0 6 0 0 5 0 6 0 0 5,5 0 5,5 5,5 5,5 6 0 6 0 7 4,5 0 0 0 0 0 5 0 6 0 0 6,5 4,5 6 6 6,5 0 5,5 0 6,5 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5,5 0 6 6 0 5,5 6 5 6 5,5 0 0 0 0 6,5 0 0 0 6,5 0 6 6,5 0 5 4 6 0 0 0 0 0 5,5 0 0 0

6,29 5 5,85 5,83 0 5,48 0 6,54 6,12 6 6,02 5,54 5,62 4,75 6 5,32 5,5 6 5,58 6,38 5,88 5,67 5,38 5,62 5,33 5,84 5,72 6,45 5,31 5,35 5,59 5,42 5,79 5,5 5,5 6,04 5,35 5,63 5,68 5,96 5,86 6 5,5 5,9 5,92 5,63 6,2 5,54 6,13 6,17 5,94 5 6,2 6 5,83 5,12 5,63 5,89 5 5,5 6,08 6,12 5,62 6,05 5,5 5,38 5,78 5,45 5,72 6 5,5 6,5 5,73 7,04 5,56 5,27 6,17 5,21 5,83 5,7 5,76 6,45 5,33 6,25 5,46 5 5,96 5,43 5,67 6,24 6,22 5,72 5,48 5,62 5,6 5,5 6,12 5,75 5,96 6,41 5,93 5,43 5,43 5,46 6 5,57 5,6 5,54 5,17 5,67 0 5,68 0 5,81 6,1 5,98 6,17 5,17 5,39 6 4,88 5 5,82 0 5,5 6 6,5 5,53 5,74 5,29 6,26 5,41 5,7 5,25 5,32 5,76 6,62 5,86 6,02 5,45 5,97 5,62 5,74 6,28 5,5 5,98 5,7 5,64 5,69 6,32 5,57 6,14 5,67 6 5,75 5,96 5,5 5,38 0

4 3 8 7 1 2 4 8 5 8 10 4 6 3 6 4 5 1 5 16 6 4 4 5 3 9 4 5 4 4 6 5 5 4 4 7 4 6 4 13 4 3 4 8 10 5 12 4 13 4 10 4 14 13 4 4 6 4 1 5 11 7 4 10 1 4 8 4 5 4 5 4 5 21 7 3 9 3 9 6 8 8 3 3 6 4 8 5 4 12 14 5 7 7 7 4 6 7 11 4 9 4 5 4 4 3 7 4 4 6 3 7 1 8 12 7 7 3 4 4 2 3 6 3 5 1 13 5 7 4 12 4 7 5 4 8 4 7 12 6 6 4 7 16 5 8 8 4 7 13 4 8 4 9 3 8 1 3 4

7 2 20 26 0 20 0 13 5 19 20 12 21 2 16 14 5 0 14 29 14 13 15 12 4 25 10 10 10 17 19 26 14 13 1 15 21 22 11 26 8 1 11 19 24 17 30 17 27 12 28 14 27 27 10 4 20 8 2 25 25 9 8 19 14 13 25 11 17 2 18 2 15 25 26 11 21 9 23 20 29 13 7 2 26 2 23 15 9 23 27 16 24 25 25 11 14 22 24 10 29 16 21 15 1 8 10 14 6 15 0 18 0 29 29 20 15 4 10 1 6 4 19 0 15 0 17 19 16 21 28 18 24 14 11 19 6 19 27 22 17 9 23 25 11 24 25 11 27 31 14 7 5 22 2 23 2 9 0

0 0 5 5 0 5 0 0 6,5 5,5 6 0 5,5 0 0 0 0 0 0 7,5 5,5 5,5 0 0 5 5,5 0 0 0 5 6 0 0 5 0 0 4,5 5 0 5,5 0 0 0 5,5 6,5 5,5 6 0 6 0 5 0 6,5 0 0 0 0 0 0 5 6 6,5 0 6,5 5,5 0 5,5 0 0 0 0 0 0 6,5 6 0 6 0 0 5 0 6 0 0 6 0 6 6 5,5 6 0 6 0 7 5,5 0 0 0 0 0 5 0 6 0 0 6,5 5 6 6 6,5 0 5,5 0 6,5 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5,5 0 6 6 0 5,5 6 5,5 6 6 0 0 0 0 6,5 0 0 0 6,5 0 6 6,5 0 5,5 4,5 6 0 0 0 0 0 6 0 0 0

1 0 1 4 0 0 0 2 0 2 0 0 1 0 1 0 0 0 0 3 0 0 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 1 3 1 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 7 0 0 1 0 1 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 2 3 0 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 5 0 1 0 0 2 3 0 0 0 2 0 0 0 0 0

5,92 4,75 5,9 5,58 0 5,65 0 6,12 6,38 5,76 6,02 5,71 5,76 5,25 5,97 5,5 5,6 0 5,79 6,19 6,04 5,79 5,54 5,62 5,17 5,92 5,83 6,2 5,5 5,59 5,82 5,6 5,88 5,45 5,5 6,12 5,5 5,91 5,68 6,06 5,86 6 5,59 5,82 6,08 5,7 6,08 5,65 6,06 5,54 5,96 5,29 6 6,09 5,72 5,38 5,61 6 5,5 5,56 6 6,06 5,62 5,97 5,42 5,38 5,82 5,4 5,78 6 5,61 6,5 5,7 6,34 5,64 5,41 6,12 5,29 5,76 5,62 5,79 6,2 5,58 6,25 5,67 5 6,02 5,54 5,67 5,93 5,98 5,78 5,56 5,68 5,74 5,55 5,92 5,77 6,12 6,05 5,91 5,64 5,6 5,58 6 5,64 5,85 5,58 5,33 5,77 0 5,76 0 5,81 6,09 5,95 6,03 5,33 5,5 6 5,62 5,38 5,94 0 5,67 0 6,07 5,65 5,87 5,5 6,07 5,59 5,77 5,5 5,36 5,92 6,25 5,78 5,93 5,6 6,06 5,69 5,71 5,98 5,64 5,96 5,88 5,71 5,69 6,1 5,54 6,14 5,7 5,95 5,75 6,04 5,75 5,5 0

0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 3 0 1 0 2 0 0 2 3 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 1 0 1 0 1 1 0 2 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 2 0 0 1 1 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0

0/1 0/1 0/8 1/7 0/0 0/5 0/0 0/1 0/2 0/3 0/4 1/2 1/10 0/2 1/3 0/2 0/1 0/0 2/1 0/7 0/4 0/1 0/6 0/0 0/0 1/7 1/0 0/1 0/3 1/6 1/6 0/9 0/2 0/1 0/0 1/4 0/6 0/5 0/0 0/7 0/0 0/0 0/2 0/3 0/6 0/6 0/6 0/3 0/2 0/3 0/7 1/2 0/7 1/3 0/0 1/0 0/3 1/0 1/0 0/7 0/2 0/1 0/0 0/3 0/3 2/2 0/6 0/0 0/2 0/0 0/4 0/0 0/3 0/7 0/9 0/3 0/4 1/2 1/3 0/5 0/4 0/0 1/1 0/0 0/11 0/0 1/7 0/3 0/0 0/2 1/7 0/2 1/12 0/9 1/7 0/1 0/3 0/3 2/4 0/2 0/7 0/2 2/3 0/3 0/0 0/1 0/5 0/1 0/1 1/7 0/0 0/1 0/0 0/2 0/7 0/7 0/2 0/1 1/0 0/0 0/2 1/1 0/4 0/0 0/5 0/0 0/1 0/6 0/4 2/5 0/6 0/6 0/4 0/3 0/1 0/6 0/1 0/5 0/7 1/4 0/3 0/1 0/4 1/7 0/3 0/7 2/8 0/1 0/12 0/0 0/6 0/0 0/1 1/4 0/0 0/6 0/1 0/2 0/0

377 STENDARDO (ATA) 427 STRINIC (NAP) 431 TAMBE (GEN) 380 TERRANOVA (SAS) 381 TERZI (PAL) 382 TOMOVIC (FIO) 383 TONELLI (EMP) 384 TOROSIDIS (ROM) 435 UVINI (NAP) 386 VIDIC (INT) 388 VITIELLO (PAL) 389 VOLTA (CES) 390 VRSALJKO (SAS) 391 WAGUE (UDI) 422 YANGA MBIWA (ROM) 392 ZACCARDO (MIL) 394 ZAPATA C. (MIL) 395 ZAPPACOSTA (ATA) 396 ZUKANOVIC (CHI) 397 ZUNIGA (NAP)

5,5 6 0 0 0 5,5 9,5 5 0 6 5 6,5 0 0 4,5 0 0 0 5,5 0

6,1 5,75 6 5,67 5,54 5,79 6,5 5,73 0 5,56 5,95 5,5 6,11 6,5 5,57 7,5 5,59 6,33 6 5,75

9 6 4 4 5 7 13 6 2 8 6 5 9 7 6 4 4 11 10 4

21 8 2 9 13 19 24 15 0 18 12 19 19 9 23 2 11 24 26 7

6 6 0 0 0 5,5 6,5 5 0 6 5,5 6,5 0 0 5 0 0 0 6 0

2 0 0 0 0 1 5 1 0 1 0 0 0 2 0 1 0 3 2 0

5,93 5,69 6 5,67 5,62 5,68 5,98 5,73 0 5,58 6,05 5,67 6,14 5,83 5,64 6 5,82 5,96 5,96 5,42

0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 3 0 1 0 1 1 2 2

0/5 0/1 0/0 0/0 0/2 0/4 2/2 1/4 0/0 1/5 0/2 1/4 1/5 0/3 0/5 0/0 1/1 0/3 0/6 0/0

MEDIA VOTO 5,71 6,02 6,07 5,86 5,92 5,5 5,82 0 6,19 5,94 5,88 5,89 5,56 6,17 6,32 5,86 5,93 5,85 6,14 5,96 6,24 5,81 4,5 5,89 5,88 5,95 6,38 5,4 5,81 5,95 5,9 0 6 6,05 6 6 5,96 5,77 6 5,62 5,5 5,86 5,75 5,73 6,18 5,8 5,79 5,8 5,66 5,93 5,84 0 5,75 5,83 6,06 6,27 5,88 5,75 6,07 5,88 5,35 5,88 5,25 6 6,52 5,74 6,27 6,17 6,1 5,57 6,21 6,07 5,86 6,5 5,87 5,83 6 5,81 0 6,06 5,62 5,83 5,93 5,8 6 6 5,67 0 6,1 5,75 5,69 6,03 5,98 0 5,83 5,77 5,69 6,22 5,56 5,86 6,26 5,8 5,77 5,9 5,44 5,71 5,86 5,9 6 5,43 5,77 5,9 5,55 6,16 5,87 6,25 5,5 6,38 5,93 5,58 0 0 6,33 6,09 6,23 5,98 6 5,85 5,93 5,94 5,33 6,08 6 6 5,38 0 6,42 5,72 6,04 5,67 6,12 0

R. 0 4 1 0 0 0 1 0 3 2 0 1 0 1 1 0 1 0 1 2 3 0 0 0 0 0 7 2 0 0 1 0 0 0 0 4 2 0 1 0 0 1 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 2 0 1 0 0 0 3 0 0 0 5 5 1 3 0 4 1 1 0 0 0 1 0 0 1 0 6 1 0 5 6 1 0 2 0 2 2 0 0 1 0 0 2 2 3 0 1 0 3 1 0 0 1 0 1 0 0 2 0 1 2 1 0 0 3 0 0 0 0 0 0 1 0 2 2 0 1 0 3 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0

ESPAMM 1/8 0/7 0/6 0/4 0/1 0/1 0/4 0/0 2/2 0/6 1/1 0/8 0/0 0/8 0/4 0/3 0/4 0/3 0/3 0/6 0/1 0/3 0/0 0/4 0/0 0/4 0/5 0/4 1/10 0/6 1/2 0/0 0/0 0/2 0/0 0/3 1/8 0/1 0/0 1/9 0/0 0/4 0/2 0/8 0/4 0/4 0/4 0/5 0/1 0/11 1/8 0/0 0/1 0/3 0/3 0/1 0/3 0/1 0/4 1/8 1/1 0/1 0/0 0/2 0/4 0/4 0/1 0/0 0/7 1/5 0/6 0/10 0/8 0/0 1/0 0/1 0/0 0/6 0/0 0/4 0/4 0/1 1/7 0/0 0/3 0/9 0/1 0/0 0/5 0/5 0/4 0/4 0/3 0/0 0/4 0/3 0/4 0/1 0/5 0/4 1/2 1/7 1/2 0/4 0/3 0/0 0/2 0/1 0/0 0/2 0/2 0/2 0/3 0/7 0/10 0/0 0/0 0/8 0/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/6 0/4 1/8 0/3 1/4 0/6 1/3 0/1 0/3 0/2 0/4 0/5 0/0 0/8 0/2 0/3 0/1 0/10 0/0

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ACQUAH (SAM) 0 5,45 5 504 ALLAN (UDI) 5,5 6,17 14 506 ANTONELLI (MIL) 6,5 6,41 15 507 AQUILANI (FIO) 5 5,76 10 509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 4 743 BADELJ (FIO) 5 5,46 5 510 BADU (UDI) 6 5,85 9 725 BARELLA (CAG) 0 0 1 512 BARRETO E. (PAL) 0 6,44 13 513 BASELLI (ATA) 5,5 5,88 7 514 BASHA (TOR) 5,5 6,25 6 517 BENASSI (TOR) 6,5 6,06 9 763 BERGDICH (GEN) 6 5,62 6 519 BERTOLACCI (GEN) 0 6,28 13 521 BIGLIA (LAZ) 5,5 6,52 15 522 BIONDINI (SAS) 6 5,78 8 523 BIRSA (CHI) 5 5,9 10 524 BOLZONI (PAL) 6 5,76 6 525 BONAVENTURA (MIL) 6,5 6,55 18 526 BORJA VALERO (FIO) 0 6,17 14 5 7,13 18 527 BRIENZA (CES) 528 BRIGHI (SAS) 6,5 5,72 8 529 BRILLANTE (EMP) 0 4,5 3 759 BROZOVIC (INT) 0 5,67 9 532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 736 CAMPANHARO (VER) 0 5,77 4 534 CANDREVA (LAZ) 5,5 7,25 25 738 CARBONERO (CES) 0 5,6 7 536 CARMONA (ATA) 6 5,59 7 537 CASCIONE (CES) 6 5,71 7 538 CATALDI (LAZ) 4 5,6 5 539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 540 CHIBSAH (SAS) 0 6 4 541 CHOCHEV (PAL) 13 6,85 10 755 CHRISTIANSEN (CHI) 0 6 4 6,28 11 542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 6,5 543 CIGARINI (ATA) 0 5,85 10 544 COFIE (CHI) 0 5,75 4 545 COMAN (JUV) 0 6,2 3 546 CONTI (CAG) 3,5 5,47 5 751 CORREA (SAM) 6 5,5 4 548 COSSU (CAG) 4 5,95 8 749 COSTA T. (GEN) 0 5,5 5 549 CRISETIG (CAG) 0 5,56 5 551 CROCE (EMP) 6 6,25 12 553 D'ALESSANDRO (ATA) 0 5,7 6 740 DAVID LOPEZ (NAP) 0 5,75 7 554 DE FEUDIS (CES) 0 5,68 6 731 DE GUZMAN (NAP) 0 6,09 10 555 DE JONG (MIL) 5 6,09 11 556 DE ROSSI (ROM) 0 5,89 10 557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 558 DELLA ROCCA (PAL) 0 5,5 3 559 DESSENA (CAG) 5 5,98 9 754 DIAMANTI (FIO) 2,5 6,25 15 563 DONSAH (CAG) 0 6,77 9 564 DUNCAN (SAM) 0 5,78 7 566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 6,44 12 567 EKDAL (CAG) 4 568 EL KADDOURI (TOR) 0 5,92 13 571 ESSIEN (MIL) 0 5,2 3 572 ESTIGARRIBIA (ATA) 6 6,19 4 737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 573 FARNERUD (TOR) 5,5 6,44 10 574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 5 7,96 26 575 FERNANDES (UDI) 4,5 5,98 12 576 FERNANDEZ M. (FIO) 5,5 6,66 15 577 FETFATZIDIS (CHI) 0 7 6 578 FLORENZI (ROM) 5,5 6,43 17 580 GALLOPPA (PAR) 0 5,59 5 581 GARGANO (NAP) 6 6,09 8 583 GAZZI (TOR) 0 5,85 8 584 GIORGI (CES) 6,5 5,7 8 767 GNOUKOURI (INT) 6,5 6,5 4 745 GOMEZ (ATA) 6 5,87 10 585 GONZALEZ ALV. (TOR) 0 5,83 4 586 GRASSI (ATA) 0 6 1 587 GRECO (VER) 6,5 5,69 7 590 GUARENTE (EMP) 0 0 4 591 GUARIN (INT) 0 6,98 19 592 GUILHERME (UDI) 0 5,62 7 722 HALLBERG (UDI) 0 5,75 4 593 HALLFREDSSON (VER) 0 6,09 12 594 HAMSIK (NAP) 8,5 6,66 22 595 HERNANES (INT) 6 6,31 13 596 HETEMAJ (CHI) 6 5,82 9 597 HONDA (MIL) 0 6,52 10 753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 715 IAGO (GEN) 9 7,08 19 598 ILICIC (FIO) 4,5 5,89 8 600 INLER (NAP) 0 5,75 7 601 IONITA (VER) 0 6,28 7 712 IZCO (CHI) 6 6,24 10 603 JADSON (UDI) 0 6 2 760 JAJALO (PAL) 5,5 5,61 5 605 JANKOVIC B. (VER) 5 6,04 7 744 JOAO PEDRO (CAG) 5 6,12 10 606 JOAQUIN (FIO) 0 6,69 15 607 JORGINHO (NAP) 6,5 5,41 8 608 JORQUERA (PAR) 0 5,88 4 609 KEITA S. (ROM) 6 6,48 11 723 KONE (UDI) 6 5,88 11 610 KOVACIC (INT) 5 6,31 13 613 KUCKA (GEN) 0 5,98 11 615 KURTIC (FIO) 0 5,53 6 616 KUZMANOVIC (INT) 0 5,79 5 618 LAXALT (GEN) 6 5,75 4 619 LAZAREVIC (SAS) 5,5 6,25 6 620 LAZZARI (FIO) 6 6 4 621 LEDESMA (LAZ) 0 5,29 4 741 LESTIENNE (GEN) 6 5,89 9 750 LILA (PAR) 6 6,79 8 734 LODI (PAR) 9,5 5,8 9 622 LULIC (LAZ) 5,5 6,55 9 623 MAGNANELLI (SAS) 0 5,71 7 747 MANDRAGORA (GEN) 5,5 6,17 1 626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 627 MARCHISIO (JUV) 6 6,55 18 628 MARESCA (PAL) 0 5,86 5 746 MARIGA (PAR) 0 5,56 4 629 MARRONE (JUV) 0 0 4 632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 634 MAURI J. (PAR) 5,5 6,19 11 633 MAURI S. (LAZ) 5 7,31 21 720 MEDEL (INT) 5,5 5,81 10 635 MENEZ (MIL) 5 7,56 28 636 MERTENS (NAP) 0 6,19 18 637 MIGLIACCIO (ATA) 6 5,93 6 639 MISSIROLI (SAS) 0 6,23 12 642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 643 MORALEZ (ATA) 5,5 6,77 18 761 MPOKU (CAG) 6 6,2 10 765 MUDINGAYI (CES) 5,5 5,67 6 646 MUNTARI (MIL) 0 5,65 5 724 MURONI (CAG) 0 0 1 649 NAINGGOLAN (ROM) 6 6,65 17 652 NOCERINO (PAR) 5,5 5,92 8 653 OBBADI (VER) 10 6,14 7 654 OBI (INT) 6 5,94 4 655 OBIANG (SAM) 7 6,3 13 656 OCTAVIO (FIO) 0 0 3

CAMPIONATO P. V. G. 19 0 0 30 6 1 29 6,5 4 22 5 0 6 0 0 15 5 0 22 6 0 0 0 0 24 0 2 19 6 0 5 6 1 19 6,5 2 8 6 0 27 0 2 25 5,5 3 21 6 0 30 5,5 0 21 6 0 28 6,5 4 23 0 2 23 5 6 19 6,5 0 3 0 0 9 0 0 6 0 0 13 0 0 27 6 7 17 0 1 28 6 0 23 6 1 12 5 0 3 0 0 5 0 0 12 7 3 2 0 0 21 6,5 1 26 0 0 15 0 0 11 0 0 17 4 1 3 6 0 21 4 2 3 0 0 24 0 0 30 6 1 19 0 0 26 0 0 21 0 0 23 0 3 22 5,5 3 19 0 2 0 0 0 2 0 0 24 5 1 8 5,5 2 17 0 2 20 0 0 3 0 1 27 4 4 26 0 2 13 0 0 8 6 1 4 0 0 19 6 1 25 5 10 27 5 2 23 5,5 2 7 0 2 29 6 3 16 0 0 19 6 0 24 0 0 25 6,5 0 1 6,5 0 17 6 0 7 0 0 1 0 0 19 6,5 0 1 0 0 24 0 6 28 0 0 3 0 0 24 0 1 28 7,5 6 20 6,5 2 28 6 0 23 0 6 2 0 0 25 6 9 19 5 1 16 0 1 18 0 2 21 6 2 0 0 0 10 6 0 13 5,5 1 23 5 4 20 0 2 19 6,5 0 11 0 0 22 6 2 22 6 1 28 5 5 27 0 1 19 0 1 14 0 0 8 6 0 15 5,5 1 2 6 0 10 0 0 17 6 0 7 6 2 22 6,5 2 20 6 3 26 0 0 4 5,5 0 1 0 0 29 6,5 2 15 0 0 6 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 27 6 2 24 5 9 29 6 0 31 5 16 25 0 3 16 6,5 1 27 0 3 10 0 0 24 5,5 5 10 6 1 6 6 0 16 0 2 0 0 0 28 6 3 18 5,5 1 16 7 1 11 6 1 28 7 3 0 0 0

657 ONAZI (LAZ) 658 PADOIN (JUV) 659 PALOMBO (SAM) 660 PAREDES (ROM) 661 PAROLO (LAZ) 766 PELLEGRINI (ROM) 662 PEPE (JUV) 663 PEREIRINHA (LAZ) 664 PEREYRA (JUV) 666 PEROTTI (GEN) 667 PINZI (UDI) 669 PIRLO (JUV) 670 PIZARRO (FIO) 671 PJANIC (ROM) 672 POGBA (JUV) 673 POLI (MIL) 674 PUCCIARELLI (EMP) 733 PULZETTI (CES) 675 QUAISON (PAL) 677 RADOVANOVIC (CHI) 681 RIGONI (PAL) 714 RINCON (GEN) 682 RIZZO (SAM) 683 ROMULO (JUV) 684 SALA (VER) 762 SALAH (FIO) 686 SAPONARA (EMP) 688 SCHELOTTO (CHI) 752 SHAQIRI (INT) 690 SIGNORELLI (EMP) 691 SORIANO (SAM) 693 STROOTMAN (ROM) 694 STURARO (JUV) 756 SUSO (MIL) 695 TABANELLI (CES) 696 TACHTSIDIS (VER) 697 TAIDER (SAS) 698 UCAN (ROM) 764 VAJUSHI (CHI) 699 VALDIFIORI (EMP) 700 VALOTI (VER) 726 VALZANIA (CES) 742 VAN GINKEL (MIL) 758 VARELA (PAR) 701 VARGAS J. (FIO) 702 VAZQUEZ (PAL) 703 VECINO (EMP) 704 VERDI (EMP) 705 VIDAL (JUV) 706 VIVES (TOR) 707 WIDMER (UDI) 709 WSZOLEK (SAM) 727 YABRE (CES) 713 ZAPATA A. (UDI) 710 ZE' EDUARDO (CES) 711 ZIELINSKI (EMP)

0 5,5 6,5 4,5 0 0 0 0 6 6,5 5 6 0 0 0 5,5 5,5 0 0 6 6,5 5 0 0 5 5,5 8 5,5 6,5 5 0 0 0 6 0 5,5 5 0 0 7 0 0 5,5 6,5 0 5,5 5,5 0 8 6 5 0 0 0 5,5 0

5,65 5,64 6,07 5,92 6,73 6 5,5 5,25 6,44 6,73 5,5 6,84 6,15 6,4 7,45 6,04 6,28 6,19 6,94 5,88 6,65 6,05 6,18 7 6,35 7,72 7,09 5,7 6,27 6,06 6,14 6 5,7 6,17 5,25 6,05 6,33 5,5 6 6,47 8 5,25 5,61 6 6,06 6,98 6,24 6,05 6,72 5,84 6,14 5,17 0 6 5,65 5,89

4 5 12 5 21 1 3 4 15 17 4 14 11 17 21 11 10 6 8 8 17 9 4 4 8 19 12 8 18 6 13 4 6 5 4 10 9 4 4 15 2 1 5 11 9 20 13 10 19 8 12 4 1 4 4 8

MAGIC PUNTI 0 0 0 0 10 5,5 0 8,5 0 0 0 0 0 0 6 10 0 0 6,5 0 6 9 6 6,5 0 0 0 0 8 5 0 0 6 0 5 0 0 6 10 6 0 6 6 0 5,5 0 6,5 5 6 6,5 4,5 0 5,5 5 5,5 0 4 9,5 0 0 5,5 6 5,5 0 7,5 0 0 6,5 5,5 6 0 5,5 6,5 0 5 0 0 0 10 0 0 0 0 0 0 9 5,5 0 0 0 6 5 0 0 5,5 0 10 6,5 6 8,5 0 0 6 5,5

MEDIA 5,75 5,97 7,17 0 5,7 6,65 0 7,33 5,96 5,9 5,47 5,91 5,75 5,7 5,71 7,03 0 6,05 6,59 6,17 6,61 6,1 6,66 7,6 7,08 0 5,93 4,7 8,02 7,19 7,5 6,43 6,8 0 6,04 6 6,11 5,9 7,56 6,42 6,45 5,73 5,83 6,03 6,4 6 7,27 6,37 7,8 6,46 6 5 5,79 7,28 6,89 6,24 5,44 7,02 5 6,62 5,94 7,08 6,35 5,93 6,42 5,5 0 7,06 6,53 7,04 6,68 6,45 6,48 5,94 6,52 6 6,1 5,62 7,16 5,5 5,17 6,52 5,32 5,75 5,5 7,48 6,5 0 0 6 6,54 6,64 6,31 0 6,7 5,93 8,52 6,81 7,48 7 0 6,5 7,54 6,65

QUOT. 4 12 17 4 11 19 1 29 12 4 5 8 3 5 6 25 1 20 6 11 17 19 21 31 9 4 9 16 32 26 4 7 23 1 10 5 12 11 26 5 14 5 17 16 13 1 31 6 33 5 14 4 11 27 20 18 8 23 3 4 9 12 16 8 16 3 1 23 12 13 14 17 24 8 19 1 9 12 18 5 6 16 13 4 1 29 12 4 4 4 19 15 9 2 6 11 41 20 33 22 4 3 18 17

14 18 30 9 28 1 8 3 28 26 14 16 21 27 22 28 27 9 13 25 26 22 13 2 11 9 11 23 11 12 26 6 18 3 3 29 23 3 0 29 6 2 10 12 15 30 29 23 25 23 29 5 0 1 10 22

0 5,5 6,5 5 0 0 0 0 6 6,5 5,5 6 0 0 0 5,5 5,5 0 0 6 6,5 5,5 0 0 5,5 5,5 7 5,5 6,5 5 0 0 0 6 0 5,5 5 0 0 6 0 0 5,5 6,5 0 6 5,5 0 7 6,5 5 0 0 0 5,5 0

0 0 1 1 7 0 0 0 2 3 0 3 0 4 7 1 3 1 2 1 6 0 1 0 1 4 3 0 1 1 2 0 0 0 0 3 2 0 0 0 1 0 0 1 1 7 2 1 6 1 2 0 0 0 1 0

5,8 5,7 6,03 5,58 6,14 6 5,5 5,25 6,16 6,4 5,79 6,09 6,15 6,02 6,5 6 5,94 5,88 6,12 5,92 6,12 6,14 6 7 6,25 6,39 6,27 5,72 6 5,69 6 5,7 5,93 6,17 5,25 5,91 5,94 6 0 6,33 6,5 5,5 5,72 6,04 5,78 6,3 6,05 5,95 6,13 5,75 5,83 5,17 0 0 5,35 5,97

0 1 1 0 0 0 0 0 2 4 0 3 2 2 2 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 2 0 1 0 2 2 0 0 0 1 3 0 0 7 1 0 0 1 0 6 2 0 2 2 4 0 0 0 1 0

0/3 1/2 0/6 0/2 0/9 0/0 0/0 0/0 0/2 0/5 0/9 0/0 0/4 0/8 0/4 0/4 0/1 0/1 0/1 1/6 0/8 0/6 0/2 0/0 1/2 0/0 1/2 0/1 0/2 0/0 0/9 0/1 1/5 0/0 0/0 0/8 0/5 0/1 0/0 1/4 0/3 0/1 0/2 0/2 0/1 0/7 0/5 0/2 0/7 0/6 0/4 0/1 0/0 0/0 0/2 0/3

MEDIA VOTO 5,25 5,88 6,17 0 5,6 6,02 0 6,27 5,71 5,8 5,5 5,5 5,75 5,9 5,89 5,92 0 5,55 6,25 5,75 5,98 5,55 5,8 6,23 5,95 0 5,66 4,7 6,53 6,26 6 6,07 6,35 0 5,65 6 5,78 5,82 6,21 5,83 6,05 5,71 5,67 5,61 6 6 6,1 6,03 6,05 5,96 5,84 5,5 5,88 6,02 6,06 5,64 5,56 6,07 5 6,25 5,56 5,97 5,8 5,75 6,06 5,67 0 6,27 5,88 6,23 5,82 6,07 5,74 5,5 5,87 0 5,85 5,38 6,19 5,5 4,75 5,92 5,32 5,5 5,5 6,3 5,84 0 0 6 5,96 5,95 5,81 0 5,7 5,62 6,68 5,97 6,19 6 0 6,1 6,15 5,81

R. 0 0 1 0 0 1 0 4 0 1 0 0 0 1 0 2 0 2 1 0 2 0 0 4 1 0 1 0 7 2 0 3 2 0 0 0 0 0 2 0 2 0 1 0 2 0 4 2 3 3 1 0 0 3 2 0 0 4 0 0 0 3 1 0 4 0 0 1 2 1 1 2 4 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 3 1 1 0 0 1 3 0 2 4 0 2 1 1

ESPAMM 0/1 0/3 0/2 0/0 0/3 0/2 0/0 1/11 0/0 0/1 0/1 1/2 0/1 0/1 1/3 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/6 0/4 0/4 0/4 0/1 0/0 0/2 0/0 0/3 0/4 0/1 0/2 0/1 0/0 0/6 0/0 0/0 0/4 0/5 0/0 0/1 0/0 0/0 0/3 0/5 0/0 0/4 1/4 0/4 0/0 0/2 0/1 0/3 0/3 0/1 0/0 0/4 0/3 0/0 0/0 0/0 0/2 0/1 0/2 0/8 0/1 0/0 1/4 0/1 0/3 0/3 0/6 0/1 0/1 0/2 0/0 0/2 0/0 0/0 0/0 0/1 1/6 0/0 0/0 0/0 0/3 0/3 0/0 0/0 0/0 1/2 0/2 0/1 0/0 0/2 0/1 0/5 0/3 0/2 0/4 0/0 0/0 0/2 0/10

ATTACCANTI CODICE GIOCATORE 801 AGUIRRE (UDI) 803 AMAURI (TOR) 805 BABACAR (FIO) 807 BARRETO P. (TOR) 809 BELFODIL (PAR) 810 BELOTTI (PAL) 912 BENTIVEGNA (PAL) 812 BERARDI (SAS) 905 BERGESSIO (SAM) 813 BERNARDESCHI (FIO) 907 BIANCHI (ATA) 814 BOAKYE (ATA) 919 BONAZZOLI (INT) 815 BORRIELLO (GEN) 816 BOTTA (CHI) 817 CALLEJON (NAP) 916 CAPPELLUZZO (VER) 819 CERCI (MIL) 917 CODA M. (PAR) 928 COP (CAG) 823 DEFREL (CES) 824 DENIS (ATA) 825 DESTRO (MIL) 826 DI NATALE (UDI) 827 DJORDJEVIC (LAZ) 922 DJORDJEVIC L. (SAM) 828 DJURIC (CES) 935 DOUMBIA (ROM) 829 DYBALA (PAL) 830 EDER (SAM) 923 EL HAMDAOUI (FIO) 831 EL SHAARAWY (MIL) 932 ETO'O (SAM) 915 FARES (VER) 908 FARIAS (CAG) 929 FERNANDINHO (VER) 833 FLOCCARI (SAS) 834 FLORO FLORES (SAS) 835 GABBIADINI (NAP) 925 GEIJO (UDI) 837 GERVINHO (ROM) 838 GHEZZAL (PAR) 931 GILARDINO (FIO) 841 GOMEZ M. (FIO) 842 GOMEZ T. (VER) 934 HARASLIN (PAR) 844 HIGUAIN (NAP) 846 IBARBO (ROM) 847 ICARDI (INT) 848 INSIGNE (NAP) 849 ITURBE (ROM) 924 JOAO SILVA (PAL) 850 KEITA B. (LAZ) 851 KLOSE (LAZ) 853 LJAJIC (ROM) 854 LLORENTE (JUV) 855 LONGO (CAG) 856 MACCARONE (EMP) 914 MAKIENOK (PAL) 857 MARILUNGO (CES) 858 MARTINEZ (TOR) 859 MATRI (JUV) 860 MAXI LOPEZ (TOR) 861 MCHEDLIDZE (EMP) 862 MEGGIORINI (CHI) 863 MICHU (NAP) 911 MONCINI (CES) 864 MORATA (JUV) 865 MURIEL (SAM) 867 NIANG (GEN) 868 NICO LOPEZ (VER) 869 OKAKA (SAM) 870 PALACIO (INT) 871 PALLADINO (PAR) 872 PALOSCHI (CHI) 918 PANICO (GEN) 874 PAVOLETTI (GEN) 875 PAZZINI (MIL) 876 PELLISSIER (CHI) 877 PEREA (LAZ) 936 PERICA (UDI) 878 PINILLA (ATA) 927 PODOLSKI (INT) 880 POZZI (CHI) 933 PUSCAS (INT) 881 QUAGLIARELLA (TOR) 886 RODRIGUEZ (CES) 910 ROSSETI (ATA) 887 ROSSI (FIO) 890 SANABRIA (ROM) 892 SANSONE N. (SAS) 893 SAU (CAG) 921 SAVIOLA (VER) 920 SERENI (SAS) 895 SUCCI (CES) 896 TAVANO (EMP) 897 TEVEZ (JUV) 898 THEREAU (UDI) 899 TONI (VER) 900 TOTTI (ROM) 901 TOUNKARA (LAZ) 930 VERDE (ROM) 903 ZAPATA D. (NAP) 904 ZAZA (SAS)

CAMPIONATO P. V. G. 5 0 0 19 0 1 20 0 7 1 0 0 21 7 1 31 6 5 1 0 0 26 6 11 18 0 1 5 0 0 17 0 0 18 0 3 3 0 0 6 0 0 15 6 0 31 7 11 0 0 0 14 0 1 15 6,5 2 9 0 1 27 6 6 30 6 7 26 6 7 28 6,5 11 20 0 7 1 0 0 23 0 2 6 0 0 30 7 13 29 5 9 3 0 1 15 0 1 11 6 1 1 0 0 23 5 4 2 0 0 23 0 2 23 6 1 26 7 11 9 6 1 20 0 2 13 6 0 7 6 0 18 0 4 22 6 3 1 0 0 30 6,5 13 17 5 2 29 6 16 14 6,5 1 20 4,5 1 1 0 0 19 5,5 0 28 5 10 29 5,5 8 26 0 5 22 4,5 0 28 6,5 8 4 0 0 8 0 1 19 5,5 2 18 6 7 25 5,5 4 21 0 1 25 7 3 3 0 0 1 0 0 25 6,5 7 20 5,5 3 16 6 4 20 0 5 29 6 4 28 6,5 6 16 0 2 30 5 7 0 0 0 14 0 2 19 0 1 21 7 5 3 0 0 4 0 0 22 0 6 11 0 0 3 0 0 3 0 0 30 6 12 20 5,5 4 0 0 0 0 0 0 2 0 0 28 6 5 22 5 5 11 0 1 0 0 0 7 5,5 2 24 0 2 28 7 18 30 6,5 9 31 6 15 22 5,5 6 0 0 0 7 0 0 18 6 6 24 5,5 8


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Siamo in onda! R

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA 7 Gazzetta News 7.30 Gazzetta News 8 Gazzetta News 8.30 Gazzetta News 9.05 Campioni a confronto 9.30 Explorers: avventure pericolose 10.05 Extreme Fishing 11.05 Perfection: momenti di gloria

11.30 Campioni a confronto 12.05 The Speedgang - La banda dei motori 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News POMERIGGIO 14 Gazzetta News 14.15 Magazine Sci Freestyle 14.45 Autogol News

15.05 Sfide senza limiti - Prima TV 15.30 Perfection: momenti di gloria - Prima 16.05 Extreme Fishing - Prima TV 17.05 The Speedgang - La banda dei motori 17.45 Autogol News 18.05 Sfide senza limiti 18.30 Le nuove forze del calcio 18.45 Gazzetta News CorriAmo 19 Calcio Market

19.30 Gazzetta News 20 Gazzetta News SERA 21.05 Condò Confidential 21.35 The Speedgang - La banda dei motori 22.15 Autogol News 22.30 Gazzetta News Champions League 23.30 Gazzetta News

Zambrotta giudica la Juve su GazzettaTv

1L’ex esterno bianconero alle 22.30 commenta la notte Champions. Il rugbista Morisi ospite nel pomeriggio clic

Marco Guidi

L

a Juve nei quarti di Champions? Su GazzettaTv toccherà a Gianluca Zambrotta analizzarla nel dopo partita col Monaco insieme a Luigi Garlando, Nino Morici e Franco Piantanida. Il campione del Mondo 2006, che con i bianconeri ha anche giocato una finale di Champions (persa nel 2003 col Milan a Manchester), sarà infatti il grande ospite di Gazzetta News alle 22.30. Zambrotta ha lasciato il calcio giocato nel 2014 al Chiasso, in Svizzera, club in cui ha cominciato la carriera di allenatore. Avrà quindi anche il compito di giudicare le mosse di Allegri, suo ultimo tecnico al Milan e commentare pure Real-Atletico, l’altro quarto di finale di serata. Non solo calcio giocato, però. Si alza la temperatura, arriva la bella stagione ed è già tempo di mercato. L’esperto Carlo Laudisa e Marilena Albergo discuteranno con l’ospite Evaristo Beccalossi (ex giocatore dell’ Inter) sulle trattative in corso alle 19 a Calciomarket. Chiudendo con il calcio, da ricordare l’appuntamento con il trio comico Gli Autogol all’interno del tg delle 14.45: previsto un «collegamento speciale» con Carlos Tevez. VIVA IL RUGBY Alle 13.45 due ospiti d’eccezione: la Coppa del Mondo under 20 di rugby e Luca Morisi, azzurro ovale. La prima, con l’Inghilterra campione uscente, sarà in palio dal 2 al 20 giugno proprio in Italia, tra Emilia (Parma) e soprattutto Lombardia (Calvisano, Viadana e Cremona, sede della partita finale). Il secondo, 24enne centro milanese del Benetton Treviso,

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59

● L’ex giocatore Gianluca Zambrotta, 38 anni IPP

● Luca Morisi, 24, con la maglia dell’Italia di rugby AFP

con 14 caps sulle spalle, è ormai titolare pressoché inamovibile nel XV di Jacques Brunel. Già protagonista nella rassegna iridata di categoria, della quale ora è una sorta di testimonial, in Nazionale maggiore, nel corso dell’ultimo Sei Nazioni (primo azzurro a riuscirci), ha realizzato due mete nel tempio di Twickenham, nonostante nel novembre 2013 sia stato vittima di un infortunio che gli è costato l’asportazione della milza.

gloria si parlerà invece del velocista Michael Johnson, otto volte iridato e quattro ori olimpici in carriera, del velista Ben Ainslie, medaglia d’oro nelle ultime quattro olimpiadi e del nuotatore Sun Yang, campione olimpico in carica dei 400 e dei 1500 stile libero. Alle 15.05 a Sfide senza limiti Espen Fadness cercherà di spiccare il volo. Alle 16.05, infine, Extreme fishing, con Robson Green che esplorerà le acque della Nuova Caledonia.

MOMENTI DI GLORIA A Perfection. Momenti di

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Champions verso le semifinali

A

spettando la Juve e il derby di Madrid, Bayern e Barça riempiono la scena con coriandoli e fuochi d’artificio. Mostrano qualche scheggia di calcio-arte e si siedono a capotavola nella sala da pranzo apparecchiata per le semifinali. Comandano loro, a questo punto, non c’è dubbio. Adesso fa un certo effetto pensare alla domanda che in questi giorni ronzava attorno al Bayern, a Pep Guardiola e al loro – eventuale – futuro. Curioso perché il domandone della serata, davanti a questi match di Champions era uno solo, molto semplice: quando si fermano? Dopo una ventina di minuti il Bayern era già qualificato e stava spazzando via ogni dubbio sulla spinta che alimentava la rimonta sul Porto. Metabolizzate le assenze dei Robben e Ribery, degli

Alaba e Schweinsteiger, svaporate le polemiche per il divorzio dal medico del club Muller-Wohlfahrt, l’attenzione era tutta assorbita dal mirabile mix di tecnica, organizzazione e potenza con la quale lo squadrone del Pep stava inchiodando il Porto in una specie di monolocale davanti alla porta di Fabiano, nel quale entravano senza problemi – come se non ci fossero le mura di cinta – Thiago Alcantara piuttosto che Boateng, ma anche Lewandowski e poi Muller e ancora Lewandowski. Al minuto 40 eravamo sul 5-0 e pare che non fosse mai successo, da quando esiste questa Champions: nessuno era riuscito a creare un simile abisso con l’avversario nel primo tempo di un match a eliminazione diretta. Quello che spaventa del Bayern è la straordinaria capacità di reagire alle difficoltà, la capacità di mettere in campo quasi tutte le sue potenzialità nel momento che conta. Se è vero che Guardiola si giocava tutto in una notte, questo verdetto lo rimette sul trono. Era la

partita numero 100 di Guardiola con i bavaresi. Il Pep è un allenatore trozkista, si annoia terribilmente nella routine, ha sempre bisogno di innovare, si diverte con la rivoluzione permanente. Noi stiamo ancora parlando di tiqui-taca e falsi nueve, mentre lui è molto più avanti. Col Porto si ferma solo sul 61, quando completa il set che chiude ogni discorso. Quello che spaventa del Barça, dopo il 2-0 di ieri sul Psg, è la capacità di trasformare in punti di forza i suoi veri limiti. Luis Enrique (50 match in panca, 42 vittorie) non parla con i suoi tre tenori (Messi, Suarez, Neymar), non predica l’integralismo messianico percorso da Guardiola, ma è stato capace di liberare la chimica giusta per tenere in pista quella che – adesso – sembra la squadra più forte. E’ l’ottava volta nelle ultime dieci edizioni che il Barça arriva in semifinale. Occhio, però. Più forte non vuol dire perfetta. Neanche il Bayern è invulnerabile. Per questo la Juve, se andrà avanti, può giocarsela. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giorno più lungo per la Juve

ALLEGRI MERITA UN GRAN PREMIO EUROPEO punto più alto della storia juventina da 12 anni a questa parte. Lo scudetto è quasi in bacheca, la finale di Coppa Italia contro la Lazio è un dato acquisito. Manca la perla europea.

IL BIANCO E IL NERO di ANTONIO DI ROSA

E’

il giorno più importante della stagione. La Juventus si gioca il passaggio alle semifinali di Champions League alla corte del principe Alberto, grande sostenitore del Monaco. Ma è soprattutto il giorno di Massimiliano Allegri, entrato a Vinovo in punta di piedi a raccogliere la pesante eredità di Antonio Conte. Accompagnato dai fischi e dalle contestazioni di alcuni supporter, ma col sostegno della società, ha piegato i dubbiosi, ha convinto gli indecisi, ha conquistato il cuore della tifoseria bianconera. Col gioco, con i risultati, con l’intensità agonistica, col suo stile, col suo tratto umano. È giusto che sia il suo giorno, senza nulla togliere agli altri, perché il passaggio del turno rappresenta il

Allegri ha dimostrato sin dall’inizio che è in grado di cambiare modulo senza alterare gli equilibri della squadra. Ha cominciato col 3-5-2 come Conte, poi è gradualmente passato al 4-3-1-2 (che gli piace di più) soprattutto in Europa. Oggi a Monaco l’allenatore deve fare i conti con gli infortuni e a poche ore dal match deciderà come giocare. Ma, detto sinceramente, stasera conteranno di più l’intensità agonistica e la voglia di vincere, non il modulo tattico. Non è vero che la Juventus sia andata lontano per la fortuna dei sorteggi, incrociando un Borussia Dortmund in declino e sfidando ora il Monaco che non rientra nel novero delle grandi, perché chi gioca in Europa va avanti a forza di

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Lettere alla Gazzetta

BAYERN E BARÇA, I DUE CAPOTAVOLA IL COMMENTO O di ALESSANDRO DE CALÒ

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risultati. Il calcio è imprevedibile, come dimostrano i più recenti risultati nelle competizioni continentali. E alibi come quello delle assenze non contano. È il giorno di Allegri perché il tecnico livornese si è meritato col suo lavoro di arrivare a questo appuntamento . Nessuno gli ha regalato nulla, anzi nella prima parte dell’anno tutti, dai tifosi ai critici, stavano col dito puntato su di lui chiedendosi se avrebbe potuto migliorare lo score di Conte oppure no. E se Max dovesse accedere alle semifinali, avrebbe il giusto riconoscimento per un risultato costruito giorno dopo giorno con il suo staff e con i suoi giocatori. Allegri sa benissimo che il match di Monaco non potrà cambiare la valutazione della sua prima stagione juventina. Sa pure che se realizzerà il colpaccio comincerà un’altra storia. E vuole vincere anche per questo.

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IL CATENACCIO? SI FA MA NON SI DICE PORTO FRANCO CO RTURI di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it etta.it twitter: @arturifra

Mi ha fatto sobbalzare, da vecchio supporter nerazzurro, una sua risposta sulla polemica spettacolorisultati: la mia prima amatissima Inter, giustamente ribattezzata Grande, sarebbe stata criticata da qualcuno per il suo gioco al risparmio. Ma come, con fenomeni come Facchetti, Picchi, Suarez, Corso, Mazzola, Jair? E mi fermo soltanto per non ripetere la formazione intera. Una squadra che ha fatto scuola. Carlo Rossetti Mi spiace, signor Rossetti: quella squadra ha fatto sicuramente epoca, come i Milan europei di Rocco, ma non certamente scuola nel continente. Il dibattito sul difensivismo nel calcio, soprattutto italiano, è una delle poche cose immutabili nel mondo del pallone. E continua a interessare molto, almeno a giudicare dalle lettere che giungono a Porto Franco. Perché dico che non fecero scuola all’estero quelle due superbe squadre? Proprio per via del «libero» alle spalle di tutti, una mossa difensiva che toglieva un uomo al centrocampo-attacco per votarlo esclusivamente alla distruzione del gioco avversario. Mossa molto poco imitata in Europa, che rimaneva sui quattro uomini dietro, per una difesa a zona che noi abbiamo riscoperto solo negli anni 80 e che di fatto ha vinto la contesa tattica. Un piccolo episodio a proposito. Interrogato sulle implicazioni tecniche dell’incontro di Coppa dei Campioni proprio contro l’Inter (novembre 1964), l’allenatore della Dinamo Bucarest Nicolescu rispose candido: «Mi spiegate che cos’è questo catenaccio?». E quando lo misero al corrente continuò: «Non vedo perché dovremmo cambiare il nostro sistema di gioco: continueremo con il 4-2-4 o il 4-3-3». Il concetto era già chiaro a tutti: si

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rinunciava al coraggio di attaccare, in genere gradito da tifosi e critica, per la certezza delle barricate. All’inizio degli anni 60 questa tendenza veniva chiamata «tatticismo». E tutti, come ora, un po’ se ne vergognavano o mettevano in campo i loro distinguo. Helenio Herrera, per esempio, sosteneva che il gioco della sua Inter non era rinunciatario. Gipo Viani, un guru del calcio italiano, mezzo direttore sportivo e mezzo allenatore del primo Milan di Rocco, è uno dei padri storicamente certi del catenaccio, da lui varato quando allenava la Salernitana. Bene, sentitelo in una dichiarazione alla Gazzetta del 12 dicembre 1964: «Amico, io il catenaccio non l’ho mai considerato come modulo di gioco, ma come un atto eventuale calcistico; voglio dire l’atto in cui si recita la parte difensiva per pura necessità». E spiegava poi che lo stopper in fase di possesso si doveva sganciare immediatamente in avanti e restituire al centrocampo ciò che gli era stato sottratto col libero. Per inciso, sapete chi era in quel momento il suo stopper nel Milan? Proprio Giovanni Trapattoni, che da allenatore continuò quella tradizione, anche dialettica. Le attuali difese a cinque rimettono un uomo in più in difesa e i tecnici cercano di mascherarlo chiamandole difese a tre. L’ossessione catenacciara del nostro calcio non nasce, come sosteneva Brera, da un’atavica preferenza degli «italici» alle guerre difensive (e citava il Piave), perché nei millenni della nostra storia troviamo, al contrario, un’aggressività bellicosa e attiva che smentisce questa tesi. La verità è che soltanto noi attribuiamo alla sconfitta un senso di catastrofe, che va evitata a tutti i costi, anche a quello di imbruttire il gioco. Come Churchill aveva capito: «Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come fossero partite di calcio». Sul piano tecnico la questione a mio avviso è piuttosto semplice: una o due partite si possono, e talvolta si devono, poter impostare su una difesa realistica. Ma se questa diventa una scelta strategica, la delusione (di tifosi e critici) prima o poi ti sommergerà.

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COLLATERALI * con Ai confini della Storia N. 2 12,39 - con Masha e Orso N. 4 7,39 - con DVD Il grande Mazinga N. 5 11,39 - con The Walking Dead N. 2 6,39 - con Disney e i Nostri Amici Animali N. 5 9,39 - con Mimì N. 8 7,39 - con DVD Lucio Dalla N. 8 12,39 - con TopoStory N. 9 8,39 - con Beast Quest N. 9 7,30 - con Alpinismo N. 9 12,39 - con Rocky Joe N. 11 11,39 - con Magazine Violetta N. 13 3,90 - con Campionato Io ti amo 2015 N. 13 11,39 - con Disney English N. 15 11,39 - con Español da Zero N. 16 12,39 - con Asterix N. 17 7,39 - con Maserati Collection N. 12 14,39 - con The Beatles Collection N. 22 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 6 21,39 - con Il Teatro di Eduardo N. 25 12,39 con DVD Poirot N. 26 11,39 - con Blueberry N. 35 5,39 con Diabolik Nero su Nero N. 40 8,39 - con Ric Roland N. 46 5,39 - con Robot Collection N. 64 14,39 - con Ferrari Build Up 11,39 ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail info@servizi360.it - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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Calcio giovanile R L’inchiesta

DAL VIVAIO DELLE TORINESI

Claudio Marchisio Alla Juve dal 1993 Nato e cresciuto alla Juve, dai Pulcini alla prima squadra: tra i tanti trofei, Viareggio e scudetto Primavera

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Fabio Quagliarella Al Torino dal 1993 Dal 1993 al ’99 gioca nelle giovanili del Toro, debuttando nel 2000 in A: è tornato alla base quest’estate

Paolo De Ceglie 1996-2006 In bianconero dall’età di 10 anni, De Ceglie ha vinto Viareggio e scudetto con la Primavera

Juve maxi, Toro smart Così si vince tra i baby 1I bianconeri guardano all’estero e spendono 5 volte

Federico Balzaretti Granata a 6 anni Balzaretti arriva piccolissimo al Toro: nelle giovanili dai 6 ai 19 anni, poi a 21 si impone nei grandi

LA CLASSIFICA DEGLI UNDER 21 DI A PER MEDIA VOTO

BUDGET Poco meno di 2 milioni per il Toro, sopra i 10 milioni per la Juve. La disparità economica può influire sul mercato (un esempio: la Juve ha preso Favilli dal Livorno pagando in contanti, il Toro offriva una contropartita), ma non sui risultati: in Primavera il Toro ha 6 punti più dei bianconeri. Due esultanze di gruppo delle Primavera di Juventus e Torino. I granata hanno vinto l’ultimo derby LAPRESSE

Su Gazzetta.it una sezione giovani E ogni martedì in tv

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● «Le nuove forze del calcio» è il titolo di un approfondimento che la Gazzetta dedica ai giovani.Il quotidiano pubblica pagine come questa ogni due settimane, mentre su Gazzetta.it è attivo un canale dedicato: gazzetta.it/calcio/nuoveforzecalcio. L’appuntamento è raddoppiato, con la trasmissione su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre: ogni martedì, alle ore 14.15.

Alberto Mauro

I

l derby di domenica è l’atto finale, la sfida tra Juventus e Torino inizia da lontano. Due società, due mondi, due modi diversi di vivere e intendere il calcio, dal settore giovanile alla prima squadra. Nella settimana più calda, aperta dal derby Primavera (vinto 2-1 dai granata) e chiusa da quello di Serie A (che potrebbe valere lo scudetto per la Juve), ecco uno spaccato dei settori giovanili delle due società. Semplificando al massimo si può dire che il Toro vince il confronto a livello regionale, e punta a valorizzare i suoi giovani dalla scuola calcio alla Primavera. La Juve invece ha una rete più ad ampio raggio, e dai Giovanissimi in su ingaggia i talenti più promettenti in Italia e all’estero, grazie a investimenti di un certo livello. La strategia granata sul territorio è

capillare, si punta forte sui ragazzi a parametro zero, offrendo in cambio garanzie di carriera: in media circa il 70% dei giocatori della Primavera arriva dalle giovanili. La Primavera bianconera è più internazionale, con 13 giocatori stranieri provenienti da 11 Paesi diversi. Grosso quest’anno punta sui ‘97 (e un paio di ‘98), senza fuori quota, la sua squadra è gestita sulla falsariga delle squadre B dei campionati esteri. OBIETTIVI Il gap a livello europeo (all’estero a 18 anni i giocatori sono già professionisti) è profondo, per colmarlo la Juve gioca su tre fronti. 1) Abbassare l’età media della Primavera; 2) Mandare i giocatori in prestito all’estero per evitare panchine in Lega Pro e Serie B; 3) Dagli Allievi in su c’è il progetto tecnico di adattare gli esterni alti al ruolo di terzino. Il settore giovanile granata punta sull’organiz-

ORGANIZZAZIONE La Juve vanta una struttura all’avanguardia: a Vinovo ci si allena dalle giovanili alla prima squadra, e i fuori sede hanno la possibilità di frequentare il J-College. Il Toro ha la Primavera e la Berretti che si allenano a Venaria, Allievi e Giovanissimi a Grugliasco, e un convitto in zona Filadelfia che ospita 27 ragazzi. LA STRUTTURA Massimo Bava è il responsabile del settore giovanile granata, accanto a lui Andrea Fabbrini, responsabile degli osservatori, e i quattro osservatori: Patrick Panucci (estero), Fornacini (Lazio), Mosca (Lombardia) e Morra (Piemonte). La Juve si affida a Federico Cherubini, d.s. della Primavera, braccio destro di Fabio Paratici. Claudio Chiellini, per l’estero. Il direttore delle giovanili è Stefano Braghin, Gianluca Pessotto il team manager della Primavera, i capi osservatori sono Sclosa (Piemonte), Marta (Italia) e Ribalta (estero). © RIPRODUZIONE RISERVATA

3 DOMANDE A... MORENO LONGO

ALL. TORINO PRIMAVERA

1

6,53

DYBALA PALERMO attaccante 1993

6,52

FELIPE ANDERSON LAZIO attaccante 1993

più dei granata, superiori nel pescare talenti locali

zazione, lo scouting e una rete di informazioni di mercato aggiornate, per anticipare la concorrenza. La Primavera deve preparare i ragazzi al professionismo, i fuori quota sono utili al progetto, se hanno bisogno di un anno in più per maturare. La squadra di Longo è il più simile possibile a una formazione di Lega Pro: qualche giocatore esperto (fuori quota) e tanti giovani in rampa di lancio.

Sebastian Giovinco Il terzo tenore Con Marchisio e De Ceglie cresce e vince in ogni categoria, fino agli scudetti in Serie A

2

3

6,5

POGBA JUVENTUS centrocampista 1993

6,48

PERIN GENOA portiere 1992

6,38

SPORTIELLO ATALANTA portiere 1992

6,27

BERARDI SASSUOLO attaccante 1994

6,27

MORATA JUVENTUS attaccante 1992

6,27

DONSAH CAGLIARI centrocampista 1994 1996

6,23

NIANG GENOA attaccante 1994

4

5

6

9

10

6,2

IZZO GENOA difensore 1992 CENTIMETRI

«Altri investono molto più di noi Ma sul territorio siamo i migliori» Moreno Longo allena le giovanili del Torino da sei stagioni. Da tre è alla guida della Primavera, con cui lo scorso anno ha perso la finale scudetto contro il Chievo ai calci di rigore. ● Longo, il derby dell’ultima giornata vi ha permesso di allungare sulla Juve in ottica Final Eight. «È un premio al nostro lavoro. La Juventus è una realtà importantissima del nostro calcio, con possibilità economiche maggiori delle nostre. Quindi per noi è un motivo di orgoglio non solo aver vinto, ma essere riusciti a stare sempre davanti». ● Qual è il segreto del vivaio del Torino? «La professionalità delle persone. Responsabili, allenatori, staff tecnici, lavorano tutti nella stessa direzione in ogni categoria. Poi è importantissimo il lavoro di scouting. La nostra prerogativa è essere vigili sul territorio. In tutto il settore giovanile sono pochi gli stranieri». ● L’ultimo giocatore uscito dal vivaio e arrivato in A è stato Ogbonna. Come mai? «Abbiamo tanti buoni giocatori in Serie B. Penso ad Aramu, Barreca, Suciu, Comi, Chiosa, Benedetti, Scaglia o ai fratelli Gomis. Hanno l’opportunità di crescere in un campionato importante, per tornare pronti per il grande salto». Vincenzo D’Angelo © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie B R L’intervista

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ragusa, sfortuna alle spalle «Dai Vicenza, ora ci sono io»

1L’attaccante tornato dopo cinque mesi di stop è diventato subito decisivo: «Che coppia con Cocco! Adesso segno per la A e per riprendermi il Genoa»

3

Nicola Binda

M

a se il Vicenza è diventato secondo senza Antonino Ragusa - fuori 5 mesi per infortunio - con lui sempre in campo dove sarebbe ora?

● i gol segnati da Ragusa in questa stagione prima dell’infortunio: due nel 2-2 di Perugia e uno decisivo nell’1-0 casalingo contro il Bari

«Magari nemmeno ai playoff... Certo, avrei preferito giocare, però nessun rimpianto». Nel 2014 in soli 56 giorni lei ha vissuto il momento più bello e quello più brutto della sua carriera. Ricorda il 31 agosto? «Debutto in A a Genova col Napoli. Sono entrato a sorpresa, non mi ricordo nemmeno al posto di chi...». E poi c’è il 25 ottobre. «A Catania, s’è girato in ginocchio destro. Rottura del crociato anteriore e del menisco interno. Mi hanno operato il 29 a Roma, per due mesi ho fatto la riabilitazione lì a Villa Stuart. Meno male che eravamo in tanti: Doninelli, Esposito, Ronaldo, Masi, anche Insigne, tutti nello stesso hotel e poi a lavorare, sembrava di essere in ritiro». Dopo due mesi a Roma è rientrato a Vicenza, vedeva la sua squadra crescere e pensava che... «...Mi veniva ancor più voglia di rientrare. Cercavo di accelerare i tempi di recupero. E infatti dopo soli quattro mesi ho fatto la prima partita con la Primavera». Nel frattempo al posto di Lopez era arrivato Marino. Lui di Marsala e lei di Taormina. Parlate in dialetto? «Ogni tanto... Abbiamo un buon rapporto, l’avevo avuto a Pescara, dove non si meritava l’esonero. L’ho trovato un po’ cambiato, molto più martello e concentrato». Lei si è ripreso da un grave infortunio, il suo ex compagno El Shaarawy (insieme nel Genoa Primavera campione d’Italia) invece non riesce a tornare al top. Perché? «Mi dispiace, al di là del fatto che lo conosco. Capisco cosa sta vivendo, credo che il Milan abbia bisogno di lui, si rimetterà di certo». Dal Faraone a Cocco: vista l’azione

ANTONINO RAGUSA NATO A MESSINA IL 27 MARZO 1990 ATTACCANTE DEL VICENZA

A fine stagione rientra al Genoa (ha un contratto fino al 2017): il suo desiderio è restare o ripartire? «Restare. Ogni volta dopo il ritiro mi mandano via: all’inizio era giusto, dovevo fare esperienza, quest’anno non me l’aspettavo. Cerco di convincerli a tenermi».

GLI INIZI E’ cresciuto nel Giardini Naxos ed è stato scoperto dal Treviso, dove ha fatto l’esordio in B nel 2009.

Portando il Vicenza in A? «Non facciamo calcoli e non ci pensiamo, davvero. Pensiamo solo al Varese, poi vediamo...».

GIRO D’ITALIA Con il fallimento del club veneto passa al Genoa e nella Primavera vince campionato e Supercoppa. Poi inizia ad andare in prestito: Salernitana (C1), poi in B Reggina, Ternana, Pescara e da settembre, dopo il debutto in A nel Genoa, è finito al Vicenza. Ha giocato anche due gare con l’Under 21.

In B lei ha 119 presenze in 5 club. Che idea s’è fatto del torneo? «Non puoi mai abbassare la guardia, tutti possono battere tutti. Chi se lo aspettava un Catania finito in fondo? Vinci solo con la continuità. Come il Carpi, molto compatto, che gioca a memoria e sta benissimo: primo posto più che meritato».

Preferisce il 3-5-2 che faceva con Mimmo Toscano o questo 4-3-3? «Il 4-3-3, come al Genoa, a Salerno, alla Reggina e Pescara. Il mio ruolo è quello: attaccante esterno. Al Genoa mi paragonavano a Sculli, un po’ devo dire che è vero». Nel torneo scorso con il Pescara segnava ma non esultava quasi mai, perché contro aveva sempre ex squadre. E’ giusto? «Sì, è successo contro Ternana e Reggina, in breve tempo. Mi sono trovato bene ovunque, rispetto ex compagni ed ex tifosi. Lo farò sempre: meno male che ora non avrò più contro ex squadre...».

LA SCHEDA

del rigore di venerdì sera a Cittadella, siete affiatatissimi. «Anche fuori dal campo. Proviamo spesso quell’uno-due, è riuscito e meritavamo di vincere: già a Vercelli (1-1) ci era andata male».

In Serie B lei ha segnato soltanto 20 gol: non sono un po’ pochi? «Eh sì... Alla Ternana facevo l’esterno e ho fatto un solo gol, ma sono migliorato in altre cose».

Sembra di sentire Marino... «Ha ragione lui. Sono gli altri a dover fare calcoli, non noi. Per altri non andare in A sarebbe un fallimento, per noi no di certo».

GIOCAVO INSIEME A EL SHAARAWY: TORNERÀ GRANDE. A GENOVA DICONO CHE RICORDO SCULLI

Beh, visto come è iniziata la stagione... Lei ci credeva? «I presupposti c’erano, ma per salvarsi. La società mi diceva chi voleva prendere e i rinforzi sono arrivati. Non mi dovevano convincere: io al Vicenza, una volta che il Genoa non mi voleva tenere, sarei andato lo stesso. E meno male». Male che vada, saranno playoff. Ricorda quelli che ha perso con la Salernitana contro il Verona? «E chi se li scorda... Ai playoff si azzera tutto. Infatti quel Verona era arrivato dietro di noi e poi...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TACCUINO BOLOGNA

Maietta non si vuole rassegnare «Noi siamo più forti del Carpi» ● BOLOGNA (a.to) Dopo il litigio tra Lopez e un tifoso che ha mostrato i nervi scoperti del Bologna, il difensore Mimmo Maietta chiede fiducia per la volata finale: «Anche se c’è un grande distacco, io credo che il Bologna sia più forte del Carpi. La differenza di 15 punti è una questione di testa. In questo momento sembra che abbiamo più paura di perdere che voglia di vincere». La piazza è quasi tutta schierata contro l’allenatore e contro l’immobilismo della dirigenza, il difensore spazza via la soluzione del cambio di panchina: «Mancano 6 partite alla fine. Se si voleva cambiare tecnico, bisognava farlo a gennaio. Lopez va aiutato, tutti noi dobbiamo metterci la faccia». Intanto gli esami hanno escluso lesioni muscolari per Gastaldello che però rimane in dubbio per venerdì a Bari.

GIUDICE SPORTIVO

Brescia: tre giornate a Corvia Il Catania perde Sciaudone ● MILANO Il giudice sportivo ha squalificato per tre giornate Corvia (Brescia), espulso sabato a Carpi. L’attaccante paga «per avere, al 41’ del primo tempo, con il pallone non a distanza di gioco, colpito volontariamente un avversario (Gagliolo, ndr) con un pugno allo stomaco; infrazione rilevata da un assistente». Un turno di stop anche a Matuzalem (Bologna), Coly (Brescia), Sciaudone (Catania), Barreca, Pierobon (Cittadella), Angelo (Latina), Fedato (Modena), Cosenza (Pro Vercelli), Meccariello e Popescu (Ternana), Barillà (Trapani). Nessuna ammenda per le società, nessuna squalifica per allenatori e dirigenti.

TRAPANI

Rottura del tendine d’Achille Terlizzi: stagione già finita ● TRAPANI Stagione tormentata per Christian Terlizzi. Dopo l’esclusione dalla rosa, il reintegro e i due gol su rigore, il difensore del Trapani si è rotto il tendine d’Achille destro e lunedì sera a Roma è stato operato. L’intervento è riuscito perfettamente, ma per Terlizzi la stagione è comunque conclusa in anticipo.

LA SITUAZIONE

Venerdì ci sono due anticipi Una grande serata a Bari ● Ecco il programma della 37a giornata, che non prevede posticipi poiché martedì 28 ci sarà l’ultimo turno infrasettimanale: VENERDÌ Ore 19: Catania-Ternana (0-1). Ore 21: Bari-Bologna (0-2). SABATO Ore 15: Avellino-Entella (0-0); BresciaCittadella (0-1); Frosinone-Carpi (0-0); LancianoPescara (1-1); Modena-Crotone (4-1); PerugiaLivorno (0-0); Pro Vercelli-Latina (1-1); SpeziaTrapani (2-3); Vicenza-Varese (3-2). CLASSIFICA Carpi p. 74; Vicenza e Bologna 59; Frosinone 58; Perugia 54; Avellino 53; Livorno 52; Spezia e Pescara 51; Lanciano 48; Bari 46; Ternana e Catania 44; Trapani 43; Modena 42; Crotone, Latina, Pro Vercelli ed Entella 41; Cittadella 39; Brescia (-6) 32; Varese (-4) 29.

Lega Pro R LE PARTITE DI STASERA

LA SITUAZIONE

Cosenza, in 8.000 per la Coppa Italia Girone C: recupero

Sabato in campo nei gironi A e C Domenica c’è il B

Si giocano questa sera due importanti partite di Lega Pro: a Cosenza si assegna la Coppa Italia, mentre nel girone C si gioca un recupero che riguarda i playoff. COPPA ITALIA (ore 20.45) Il Cosenza ha vinto 4-1 in trasferta all’andata e quindi ha il trofeo in mano, ma il tecnico Giorgio Roselli avverte: «Sono più preoccupato del solito, spero di riuscire a trasmettere ai ragazzi grande concentrazione. Dobbiamo giocare con serenità, senza spavalderia». L’attesa in città è forte: circa 6.000 i biglietti venduti in prevendita, si prevedono almeno 8.000 tifosi a spingere i rossoblù verso questo appuntamento con la storia, visto che il Cosenza sarebbe la prima squadra calabrese a vincere il trofeo. Ventidue i giocatori convocati dal Como: manca solo Cassetti, squalificato; nonostante il pesante risultato dell’andata, il Como a Cosenza sarà seguito ugualmente da una piccola rappresentanza di tifosi.

COSENZA (4-4-2) Saracco; Corsi, Tedeschi, Carrieri, Ciancio; Criaco, Arrigoni, Caccetta, Statella; De Angelis, Cesca. (Ravaglia, Blondett, Magli, Fornito, Tortolano, Cori, Calderini). All. Roselli. COMO (4-3-1-2) Falcone; Ambrosini, Lebran, Giosa, Fautario; Rolando, Berardocco, Fietta; Cristiani; Ganz, Maritato. (Crispino, Marchi, Marconi, Ardito, Casoli, Le Noci, Defendi). All. Sabatini. ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore (A. Cordeschi-S. Cordeschi). TV Diretta su Raisport 2. RECUPERO (ore 20.30) ● Un Martina quasi salvo riceve una Casertana oggi a -4 dai playoff. MARTINA (3-5-2) Bleve; Samnick, Fabiano, Patti; De Giorgi, Bucolo, De Lucia, Tomi, Memolla; Pepe, Arcidiacono. (Modesti, Kalombo, Calvetti, Diop, Guadalupi, Caruso, Pivkovski). All. Imbimbo. CASERTANA (4-3-3) Fumagalli; Idda, Rainone, Mattera, Bianco; Marano, Rajcic, Mancosu; Cunzi, Diakite, Mancino. (D’Agostino, D’Alterio, Tito, De Marco, Carrus, Kolawole, Caccavallo). All. Campilongo. ARBITRO Pelagatti di Arezzo (GrossiDella Vecchia).

● Con la 36a giornata, la terz’ultima della fase regolare del campionato, ci sarà la contemporaneità in ogni girone. Ecco il programma:

SABATO GIRONE A (ore 14.30) Alessandria-Como (2-0); ArezzoMonza (1-1); Bassano-Renate (1-2); Giana-Feralpi Salò (0-1); Lumezzane-AlbinoLeffe (1-0); Mantova-Real Vicenza (0-2); PaviaSüdtirol (0-0); Pordenone-Novara (0-2); Pro Patria-Cremonese (1-3); Torres-Venezia (0-2). GIRONE C (ore 17.30) Aversa Normanna-Cosenza (0-2); Benevento-Messina (1-1); Catanzaro-Paganese (0-1); FoggiaReggina (2-0); Ischia-Matera (0-0); Martina-Lecce (1-0); Melfi-Juve Stabia (0-2); Salernitana-Barletta (0-1); Savoia-Lupa Roma (2-2); Vigor Lamezia-Casertana (0-3). DOMENICA GIRONE B (ore 15) Ancona-Pisa (12); Carrarese-Spal (2-0); Forlì-

IL GIUDICE SPORTIVO Savona (1-2); Grosseto-Prato (1-1); Pistoiese-Gubbio (1-1); Pro PiacenzaL’Aquila (1-0); Reggiana-San Marino (45); Santarcangelo-Ascoli (0-2); Teramo-Pontedera (4-2); TuttocuoioLucchese (0-0). LE CLASSIFICHE GIRONE A Bassano p. 67; Pavia (-1) 64; Alessandria 63; Novara (-8) 62; Como 58; Feralpi Salò 50; Real Vicenza 48; Cremonese e Arezzo 46; Venezia (-3) 45; Südtirol 44; Mantova (-3) e Torres 43; Giana 42; Renate 41; Monza (-6) 38; Lumezzane 32; Pordenone 30; AlbinoLeffe e Pro Patria (-1) 29. GIRONE B Teramo p. 68; Ascoli 64; Reggiana 59; Spal e Pisa 55; L’Aquila 54; Ancona 53; Pontedera 48; Lucchese e Tuttocuoio 47; Carrarese 41; Gubbio, Santarcangelo, Grosseto (-1) e Prato 40; Forlì e Pistoiese 39; Savona (-2) 36; San Marino e Pro Piacenza (-8) 30. GIRONE C Salernitana p. 76; Benevento 71; Juve Stabia 66; Matera 63; Lecce 60; Casertana* 59; Foggia (-1) 57; Catanzaro 49; Cosenza e Vigor Lamezia 43; Melfi (-2) 42; Barletta (-6) 41; Martina* e Lupa Roma 37; Paganese 35; Messina e Ischia (-1) 30; Aversa Normanna (-1) 28; Savoia (-4) 25; Reggina (-16) 11. (* una gara in meno).

AlbinoLeffe e Prato con 4 squalificati Teramo: alt Vivarini ● FIRENZE Il giudice sportivo ha squalificato 48 giocatori, quattro dei quali dell’AlbinoLeffe e del Prato. Ecco il dettaglio. Giocatori espulsi Due giornate a Moroni (Cremonese); una a Dettori (Arezzo), Benassi (San Marino), Corradi e Pesenti (AlbinoLeffe), Bartolomei (Pontedera), Di Bari (Pistoiese), Carlini (Real Vicenza) e Dramane (Tuttocuoio). Non espulsi Una giornata a Bonvissuto (Arezzo), Pestrin (Salernitana), La Camera (Juve Stabia), Silva (Pro Piacenza), Gazo e Ondei (AlbinoLeffe), Taino (Pro Patria), Tantardini, Leonarduzzi e Cittadino (Feralpi Salò), Cascone e Conson (Lupa Roma), Cavagna, Fanucchi, Dametto e Rinaldi (Prato), Migliaccio (Torres), Iocolano e Semenzato (Bassano), Cisse (Casertana), Hamlili (Forlì), Onescu (Grosseto), Falasco (Pistoiese), Salvatori (Pordenone), Sabotic (Reggiana), Giorgione (Savona), Zanchi (Tuttocuoio), Cognigni (Ancona), Dell’Orco (Ascoli),

Amelio e Sassano (Aversa Normanna), Leonetti (Foggia), Perico (Giana), Regolanti (Gubbio), Zaffagnini (L’Aquila), Genevier (Lumezzane), Zammarini (Mantova), Donida e Perna (Paganese). Allenatori Una giornata a Vivarini (Teramo) e Serena (Venezia). Dirigenti Inibito fino al 28 Greco (Lumezzane). Ammende 1.500 euro AlbinoLeffe; 1.000 Lecce, Lucchese, Renate e Teramo; 750 Pisa; 500 Ascoli e Lumezzane; 250 Matera e Paganese. ORDINE PUBBLICO Savoia-Lupa Roma a porte chiuse NAPOLI Ennesimo provvedimento restrittivo nei confronti del Savoia. Il Prefetto della provincia di Napoli ha disposto che la partita con la Lupa Roma di sabato sia disputata in assenza di pubblico. ●

SERIE D Le date del post-campionato ● ROMA Ecco le date della fase post campionato. La corsa allo scudetto sarà 17, 20 e 24 maggio, con finali 28 e 30. I playoff iniziano 17, 20 e 24, con le ultime due fasi 31 maggio e 7 giugno: semifinali il 10, finale il 14. I playout sono il 24 maggio (il 17 gli eventuali spareggi). Tutte le gare sono alle 16.


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Formula 1 R L’intervista

Andrea Cremonesi

U

n altro successo, una doppietta mancata solo per un guaio ai freni nel finale, Hamilton in fuga nel campionato e Rosberg che scavalca Vettel nella generale: a leggere i numeri si potrebbe tranquillamente parlare di dominio Mercedes. Ma in realtà la quarta tappa stagionale ha confermato che la Ferrari si è fatta pericolosamente sotto e al minimo errore è pronta a castigare come è capitato domenica quando Nico, col brake by wire fuori uso, è finito lungo, perdendo la seconda piazza a favore di Raikkonen. Niki Lauda ne è consapevole. Lauda, per la prima volta dopo due anni vi ritrovate in una situazione inedita: convivere con la pressione che vi mette addosso Maranello. «La verità è che in F.1 la pressione addosso l’hai sempre. L’anomalia era rappresentata dal campionato scorso, non da questo. E infatti io non mi sono mai illuso che potessimo continuare a dominare». Però forse non si aspettavate che la Ferrari crescesse così in fretta. «Non sono sorpreso, davvero. Perché il loro recupero affonda le radici nella scorsa stagione, nella bontà del lavoro fatto da Allison, dalla ristrutturazione del team». Insomma ha sbagliato valutazione Alonso ad andarsene? «Eh direi proprio di sì». E voi come intende reagire a questa nuova offensiva? «La cosa giusta da fare è non modificare il proprio programma di lavoro sulla scia dell’emotività. E comunque a Bar-

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Rosberg alla Bild «La consolazione è mia moglie incinta»

Lauda: «La Ferrari ora è forte ma non ci spaventa»

● Dopo avergli fatto i complimenti pubblicamente in occasione del podio, Jackie Stewart si è poi ripetuto in privato con Lewis Hamilton. E’ stato lo stesso vincitore del Bahrain a rivelarlo. «Mi ha detto: “Mi stai raggiungendo (a numero di titoli mondiali, tre; n.d.r.) ma a me va bene così”. E’ sempre bello sapere che altri campioni ti apprezzino, ti fa sentire bene. Stewart mi ripete spesso questa storia, ovvero che possa raggiungerlo». Intanto Nico Rosberg nella sua rubrica settimanale sulla Bild torna su questo avvio di stagione, che lo vede ancora a digiuno di vittorie dopo 4 gare. «Il modo migliore per superare la frustrazione è la mia famiglia — dice in un articolo accompagnato da una foto con la moglie Vivian, che è incinta —. Quando vedo mia moglie, che è quasi come una donna e...”mezzo”, la frustrazione è dimenticata eppoi, per fortuna, la stagione è ancora lunga».

1«L’anomalia non è la loro crescita

ma il dominio Mercedes dell’anno scorso»

HAMILTON SEMBRA INVULNERABILE AIUTARE ROSBERG? I PILOTI DEVONO USCIRE DA SOLI DALLA CRISI LA FERRARI HA USATO UN SECONDO MOTORE? NOI CE LI TENIAMO PER IL FINALE QUANDO CONTERÀ DAVVERO NIKI LAUDA IRIDATO 1975-77-84

cellona avremo grosse novità sulla macchina». Intanto potete contare su un Hamilton strepitoso. «Sì ha fatto qualifiche e gara fantastiche ma posso dire anche che il Bahrain ci ha restituito il miglior Rosberg. Succede che a volte i piloti non siano contenti di sé e della macchina, ma da queste situazioni, ci si esce da soli. Nico pare esserci riuscito».

«No. Siamo solo alla quarta gara. Quello che può apparire ora uno svantaggio (usare una power unit che ha un migliaio di km sulle spalle; n.dr.) si trasformerà in una opportunità quando conterà davvero, ovvero nella seconda metà della stagione».

IL TRIPLETE DI NIKI Niki Lauda, 66 anni, è stato 3 volte iridato di F.1 con Ferrari (1975-77) e McLaren-Porsche (1984). Ora è presidente non esecutivo di Mercedes F.1. Sotto Lewis Hamilton sulla W06 REUTERS E GETTY IMAGES

Anche se Vettel domenica

La Ferrari ha introdotto un motore fresco in Bahrain: voi avete in programma di fare altrettanto presto?

ha commesso degli errori, sembra lui il vero rivale di Hamilton nel Mondiale. «Siamo davanti a due professionisti eccezionali. Lewis in questo momento pare invulnerabile: basta guardare la striscia di vittorie tra la scorsa stagione e l’inizio di questa. A Vettel ha fatto bene cambiare aria, ha trovato nuovi stimoli. Non so esattamente che cosa avesse provocato il suo calo l’anno scorso, forse non si trovava bene con la macchina. Fatto sta che ora sta beneficiando del fantastico lavoro della Ferrari». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pronti, primavera e via.

LA FIGLIA DI SCHUMI COW GIRL ● A vederla sulla foto della Bild, sembra il sosia di Michael Schumacher: è Gina Maria, la sua primogenita, impegnata a Rieden-Kreuth (Ger) nella gara western più importante fuori dai confini Usa. Gina Maria è la n° 1 al mondo nelle liste juniores

TACCUINO

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RALLY D’ARGENTINA

PIAGGIO IN VIETNAM

Kubica non corre

Il 500.OOOo scooter

● (ant. gat.) Robert Kubica non correrà il Rally di Argentina, quarta tappa del Mondiale. «Il team deve migliorare», ha detto il polacco che rientrerà in Portogallo. La gara si apre oggi con lo shake down mentre domani si correrà la prima delle 12 speciali in programma per un totale di 316 km cronometrati. La conclusione domenica con la Power Stage. In vetta alla classifica c’è l’iridato Sebastien Ogier (Volkswagen Polo) che ha vinto le prime tre gare e ha un vantaggio di 34 punti sul compagno di team Andreas Mikkelsen. Gli italiani al via: Lorenzo Bertelli (Ford Fiesta), Simone Tempestini e Gianluca Linari (Subaru Impreza).

● La Piaggio ha festeggiato ieri l’uscita del 500.000° scooter dalle linee di produzione dello stabilimento di Vinh Phuc in Vietnam. Questa fabbrica è diventata operativa nella seconda metà del 2009 e impiega 800 dipendenti, (terzo polo produttivo del gruppo). Una curiosità il 500 millesimo esemplare è una Vespa Sprint 125 di colore bianco.

Festa nella fabbrica vietnamita


Motomondiale R Dopo il GP Qatar

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

INCONTRI GAZZETTA

Valentino da Decima MARCO LUCCHINELLI Nato a Ceparana (SP) il 26 giugno 1954. Nel 1975 debutta nel Mondiale 350 con Yamaha, l’anno dopo è in 500 su Suzuki. ● Nel 1981 sempre con la Suzuki vince il titolo. In totale vanta 5 vittorie e 20 podi

LUCKY & AGOSTINI «È MERAVIGLIOSO, MARQUEZ SUDERÀ» IL COLLOQUIO di PAOLO IANIERI

C

hiacchiere al bar tra amici. Anzi, «Old dogs» dal titolo dell’ultimo web episode della Dainese con protagonisti Giacomo Agostini e Marco Lucchinelli. Rivali per uno sprazzo a metà degli Anni ‘70, quando il 15 volte iridato era a fine carriera e Lucky si affacciava al Mondiale, colleghi oggi, commentatori su Cielo della MotoGP. «Ehi Agonia, il nostro studio ha fatto record di ascolti» urla Lucchinelli appena Agostini compare col figlio Giacomino. «Con due come noi...» replica il campione di MV Agusta e Yamaha. A un tavolino del Deus Cafè di Milano, Ago e Lucky chiacchierano, si stuzzicano e provocano sul Mondiale e Valentino Rossi. Agostini, lei a inizio Mondiale parlando di Rossi alla Gazzetta aveva detto che «nulla migliora con gli anni, si deteriora tutto». Ha cambiato idea? Agostini: «È vero, è vero, mi devo ricredere. È un caso su mille nel nostro mestiere di uno che invecchia e va più forte. Dopo gli anni tristi in Ducati, di delusione, è stato molto bravo, forte a riprendersi». Lucchinelli: «Ti dirò, io fossi in lui tornerei in Ducati adesso, visto che va forte e la moto pure». A: «No, perché lui lì ha avuto un brutto ricordo e le minestre riscaldate non vanno bene». Magari alla Ducati ci sta pensando Lorenzo. L: «Ah, buono quello. Non risolverebbe niente». A: «Hanno già Dovizioso che è forte, Iannone che cresce... In Ducati devono accontentarsi». Rossi ha fatto 3 vittorie nelle ultime 6 gare, 11 podi nelle ultime 12. Cifre di uno che punta al Mondiale. L: «Marquez veniva da un anno particolare, 10 vitto-

CONTENUTO PREMIUM

LUCCHINELLI: «CON MARC ADESSO L’AMICIZIA È FINITA» AGO: «MI DEVO RICREDERE, INVECCHIA E VA PIÙ FORTE». na lo vedrò voglio chiederglielo». Non è che Marquez si sente imbattibile? A: «Ma è così, ci sono anni in cui ti va tutto bene, l’ho provato anch’io, tagliavo il traguardo e rompevo il motore o finivo la benzina subito dopo». L’amicizia tra i due è già finita? L: «Ci sarà il rispetto, perché ci deve essere e sono intelligenti. Ma se battagli non ci può essere amicizia e siccome sono due talenti e tra loro non c’è differenza, può succedere ogni domenica. Vorrei Dovizioso, ma saranno loro due a incontrarsi e a scontrarsi ogni gara, a darsi fastidio». A: «L’amicizia finisce sicuro. Impossibile essere amici. Se io e Marco lottiamo per la vittoria qualche sgarbo ce lo facciamo sempre». L: «Come quando un amico ti ruba una donna...».

GIACOMO AGOSTINI Nasce a Brescia il 16 giugno 1942. A 21 anni debutta nel Mondiale 250, il primo titolo è del’66 in 500. ● In totale 15 titoli, 8 in 500 e 7 in 350 e 123 vittorie con MV Agusta e Yamaha

rie di fila, pole e gare... Un anno anche fortunato». A: «Me l’ha confessato pochi giorni fa in Spagna. Impossibile ripetersi, ha detto». L: «Rossi nel 2014 ha fatto 17 su 18, basta che l’altro come domenica perda 20 punti e per recuperarli ce ne vuole...». A: «Soprattutto ha dato questo vantaggio non a uno qualsiasi, ma a Rossi». Marquez non ha ammesso l’errore. A: «Valentino non ha colpe. Io credo che Marquez, ripreso e superato, fosse abbastanza euforico. Loro guidano molto giù, lui è piccolino e penso che in piega vedesse davanti, ma non dove si trovasse esattamente Valentino. Credo volesse anticiparlo e invece... Appe-

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Agostini, ricorda la sua ultima vittoria? A: «Germania 1976 al Nürburgring davanti a...» L: «Quella gara me l’hai rubata». A: «Rubata... Io ho vinto». L: «Rubata. Hai fatto le prove con Suzuki e MV, poi anziché scegliere sabato sera, domenica mattina hai visto che pioveva e hai scelto la MV. Furbetto». Lucchinelli, lei era al primo anno in 500. Guardava ad Agostini come Marquez guardava Rossi? L: «Una volta un Mondiale aveva un valore diverso. Lui ne aveva 15, poi c’era Nieto a 13, ma Barry Sheene che era un marziano ne aveva 2. Valentino ha cambiato anche l’ordine dei valori. Io quando a Le Mans ho esordito e mi sono trovato davanti lui con la MV, per passarlo ci ho impiegato 5 giri. Perché era Agostini, con la tuta Marlboro, aveva i soldi, la macchina, la figa. Noi non avevamo niente, eravamo disgraziati senza patente che volevamo diventare Agostini». A: «Come Marquez che voleva diventare Valentino e ora sono lì che si danno spallate».

NELL’INCIDENTE ROSSI NON HA COLPE, MA PENSO CHE MARC IN PIEGA NON ABBIA VISTO DOV’ERA VALE MARQUEZ NON CAMBIERÀ, È TROPPO GIOVANE. A 22 ANNI SE TI METTI A CALCOLARE TI SIEDI E NON VAI PIÙ GIACOMO AGOSTINI 15 TITOLI CON MV E YAMAHA

TRA I DUE CI SARÀ RISPETTO, SONO INTELLIGENTI. MA OGNI DOMENICA LA LOTTA SARÀ SOLO TRA LORO LORENZO SOFFRE ROSSI: SE FOSSE DAVANTI POTREBBE DARE COLPA ALLA MOTO, INVECE VALE LO STA BATTENDO MARCO LUCCHINELLI 1 MONDIALE CON SUZUKI

Agostini, ha detto che Marquez batterà i suoi record. Ma Vale non è lontano dalle sue 123 vittorie. A: «Come gare è molto vicino, facendo 18 gare l’anno, se non questo, il prossimo può farcela». L’errore condizionerà Marquez? A: «No, è troppo giovane. A 22 anni se ti metti a calcolare ti siedi e non vai più». L: «Lui la prossima andrà ancora così». Ha 30 punti da recuperare. L: «La differenza è quella. L’anno di Hayden, Valentino aveva 50 punti di svantaggio, ha recuperato, è andato a +5 e ha perso. Il problema è che è Rossi, non ci sono avversari in mezzo». A: «Su Ducati ci siamo ricreduti tutti, qualche gara può vincerla, ma per il titolo è dura». E Lorenzo? Soffre più Marquez o Rossi? L: «Entrambi, ma soprattutto Valentino, perché se lui fosse il primo in squadra potrebbe dar colpa alla moto, invece l’altro lo batte sempre...». A: «E come vedi, non ne sta uscendo». A Jerez cosa succede? L: «Pronostici non ne faccio. Se mi chiedi chi è il più veloce dico Marquez, ma le gare...». A: «Da metà campionato salirà la pressione e Valentino per me è più forte a mantenere la calma. L’altro è ancora un ragazzino».

LA PAUSA PRANZO DI LINDA ● Linda Morselli, fidanzata di Valentino, ieri era a Milano e si è concessa un pranzo al Deus Cafè. Il pasto frugale, da modella, è stato accompagnato dalla lettura della Gazzetta. Tutto documentato da Lady Rossi su Instagram.

E quindi se ha 10 euro su chi li mette? A: «È dura. Prima avrei dato un punto o due più a Marquez, ma ora Valentino... Ha meravigliato tutti, ma noi siamo del mestiere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Due trionfi 2015 Valentino Rossi, 36 anni, festeggia la vittoria nel GP Argentina, svoltosi a Termas de Rio Hondo AFP


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MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Ciclismo R In Belgio

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MURO DI HUY CI SONO ANCHE LE DONNE 2014: Valverde e Ferrand Prevot

Oggi la 79a Freccia Vallone: partenza da Waremme, arrivo al terzo passaggio sul Muro di Huy: km 205. Ci sono 11 salite, 4 negli ultimi 40 km: al km 176, Huy, 1,3 km al 9,6%; km 189, Côte d’Ereffe, 2,1 km al 5%; km 200, Côte de Cherave, 1,3 km all’8,1%; km 205, arrivo a Huy. Diretta tv su Raisport 1 alle 13.40, Eurosport 14.15.

25 SQUADRE E 200 CORRIDORI. 1 Valverde, 5 Quintana, 8 Visconti, 11 D. Martin, 12 Formolo, 16 Mohoric, 21 Kwiatkowski, 22 Alaphilippe, 24 Brambilla, 26 T. Martin, 30 Uran, 31 Nibali, 32 Fuglsang, 35 Scarponi, 37 Vanotti, 41 Froome, 43 S. Henao, 47 Poels, 48 Roche, 51 Gilbert, 53 Hermans, 56 Teuns, 57 Van Garderen,

61 J. Rodriguez, 62 G. Caruso, 67 D. Moreno, 71 Majka, 72 Boaro, 74 Kreuziger, 81 Mollema, 82 Arredondo, 85 Felline, 86 Jungels, 91 Rui Costa, 92 Bono, 93 Conti, 94 Mori, 97 Ulissi, 101 Betancur, 102 Bakelants, 106 Montaguti, 107 Nocentini, 111 Vanendert, 121 Rolland, 131 Kelderman, 132 Gesink, 143 Clarke, 145 Matthews,

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151 Barguil, 171 Frank, 193 Edet, 201 Gasparotto, 202 Antonini, 207 Selvaggi, 214 Songezo, 216 Sbaragli, 223 Feillu, 241 Ratto, 242 Bazzana, 243 Canola, 245 Frattini, 248 Zurlo. Le donne - Elisa Longo Borghini contro l’iridata Pauline Ferrand Prevot: è il duello della Freccia Vallone donne, 9 salite, 121 km.

GLI ALTRI BIG

Dopo un mese c’è Froome Poi Valverde e Quintana Waremme (Bel)

M

Astana a due volti Aru a letto, Nibali vola 1Oggi Freccia Vallone

C’è fibrillazione nel team kazako, il sardo preoccupa. E si inizia a sussurrare che al Giro... Claudio Ghisalberti INVIATO A CHAUDFONTAINE (BELGIO)

F

abio Aru fa preoccupare, Vincenzo Nibali torna a far sognare. In casa Astana, dove a breve è attesa anche la decisione della Commissione licenze, la vigilia della Freccia Vallone è a due facce. Scura per le condizioni di salute del ragazzo sardo, capitano designato per il Giro. Sorridente perché la prestazione dello Squalo all’Amstel ha dato la scossa e ora si può puntare verso la Liegi con fiducia. Così ieri, durante la ricognizione del finale della classica in programma oggi, c’era proprio un bel clima. IN CLINICA Partiamo da Aru. Vero che al via della corsa Gazzetta mancano 17 giorni, quindi tempo per recuperare ci sarebbe, ma i tecnici del team kazako sono in fibrillazione. Ieri, dopo che in mattinata i problemi gastro-intestinali sono

tornati a farsi sentire, il corridore sardo s’è recato in una clinica di Lugano per una visita specialistica. Nel frattempo, Giuseppe Martinelli ha dato incarico al dottor Andrea Andreazzoli, medico della squadra, di andare a casa di Aru per cercare di capire cosa succede. Non è affatto certa la sua presenza al Romandia. Anzi, la sensazione al momento è più no che sì. E un piccolo campanello d’allarme trilla anche per il Giro.

sono cambiate. «Difficile che Vincenzo faccia il Giro – dichiara Martinelli – anche se pagherei di persona per vederlo al via». Poi, per rafforzare: «Sono convinto che questo sia l’anno buono per tentare la doppietta Giro-Tour – afferma “Martino” -. Poi Vincenzo è l’unico in grado di riuscirci. Non c’è nessun altro. Ho analizzato bene la questione. Al Giro, pensateci bene, basta andare forte tre tappe: crono, Mortirolo e Colle delle Finestre. La corsa si decide lì. Il SORRISI Vincenzo Nibali, invece, Tour, invece, si decide nell’ultima LA CHIAVE in una giornata più estiva che prisettimana, quindi ci si può presenmaverile, ha guidato i suoi a stu- Il dottor Andreazzoli tare alla partenza anche un po’ indiare gli ultimi 60 chilometri della dietro. La strada che si potrebbe Freccia Vallone. Complice anche mandato a Lugano percorrere è quella di Pantani ’98. la presenza di Vanotti e Scarponi, a casa Aru per Ne sono più che convinto». «E’ vela punta per oggi sul Muro, il mo- capire che succede ro – conferma Nibali – “Martino” rale del gruppo è a mille. Quando spinge perché io corra anche il a metà dell’allenamento il grup- Nibali: «Io al Giro? Giro. Ma al momento non è nei petto si ferma per un rifornimento miei piani. Però anche nel 2010 Dipenderà anche veloce, lo Squalo butta lì: «Vieni l’ho saputo tre giorni prima del dalla decisione della alla mia Granfondo a Messina? via ed ero fermo da dieci. Non C’è anche Cipollini». Sarebbe bel- Commissione Uci» so, bisognerà vedere anche cosa lo, un immenso piacere, ma c’è il decide la Commissione…». Giro in quel periodo. «Era l’unica data libera per Ma Nibali sarebbe in grado con questa preparame. A meno che non faccia anch’io il Giro». Una zione di affrontare il Giro? Lo abbiamo chiesto a battuta. Almeno per il momento i suoi piani non Paolo Slongo, il suo allenatore. «Vincenzo arricambiano. «A meno che mi dicano che devo fare va alle classiche preparato – spiega il tecnico treil Giro», spiega stavolta serio Vincenzo. vigiano —. Vedrete che alla Liegi farà bene. Poi Ma sarebbe tecnicamente possibile la doppiet- andremo al Romandia. Se ci fosse da fare il Gita? Fino a pochi giorni fa, per Beppe Martinelli ro? Per quanto riguarda la preparazione, non ci era «del tutto impossibile che Nibali faccia il Gi- sarebbero problemi. Sarebbe pronto». © RIPRODUZIONE RISERVATA ro, punta tutto sul Tour». Ora, invece, le cose

IL RE E L’EREDE Vincenzo Nibali, 30 anni, re del Tour, attacca domenica all’Amstel. Sotto, Fabio Aru, 24 anni, 3° al Giro e 5° alla Vuelta nel 2014 BETTINI

illetrecento metri che possono cambiare la Freccia. Sono quelli della Cote de Cherave, strappo all’8,1% di pendenza, che culmina a 5,5 km dal traguardo, ovvero 4,2 km prima di attaccare il Muro di Huy. L’arbitro della 79a edizione della classica vallone probabilmente sarà ancora lui, ma i corridori ci arriveranno con le gambe in acido per il precedente sforzo. E anche il gruppo sarà di certo più assottigliato. Dopo la partenza da Waremme, anche questa una novità, i corridori dovranno percorrere 205 km lungo i quali sono disseminate 11 cotes, con Huy che si affronta in totale tre volte. Alejandro Valverde, vincitore lo scorso anno, è il favorito. Rodriguez, Kwiatkowski e Gilbert un gradino più in basso, poi Rui Costa, Van Garderen e Dani Moreno. Grande curiosità per il rientro di Froome, fermo dal 29 marzo (anche se l’uomo forte di Sky è Henao), e di Quintana. Nell’Astana, su un arrivo così esplosivo, più Scarponi di Nibali. Nocentini, Giampaolo Caruso e Gasparotto pedalano bene, lottano per un piazzamento tra i primi. La sorpresa? Il francese Alaphilippe, 7° all’Amstel. Da tenere d’occhio? Il talentuoso Davide Formolo, il nostro futuro per gli arrivi in salita. Con partenza e arrivo a Huy c’è anche la gara donne (121 km). In assenza di Marianne Vos, a segno qui già 5 volte, Elisa Longo Borghini, vincitrice del Giro delle Fiandre e qui 2a nel 2013 e nel 2014, è la favorita. Se la dovrà vedere soprattutto con l’iridata Pauline Ferrand Prevot. c. ghis. © RIPRODUZIONE RISERVATA

39° GIRO DEL TRENTINO

Benedetti che emozione Porte-Pozzovivo si sale 1Il trentino di

Rovereto è leader: la sua Bora vince la cronosquadre su Sky per 11/100

Marco Pastonesi INVIATO A ARCO (TRENTO)

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ate a Cesare quel che è di Cesare: la vittoria. E così Cesare Benedetti, profeta in patria, trentino al Giro del Trentino, ha vinto la cronosquadre e conquistato la maglia ciclamino di leader. Come un cucchiaio di Francesco Totti al-

l’Olimpico, come un carpiato di Tania Cagnotto a Bolzano. Anche perché la Bora-Argon 18, la squadra tedesca di Benedetti, livello Professional, ha bruciato la spaziale Sky di 11/100, ovvero un metro e mezzo a più di 56 all’ora dopo 13,3 km alla morte. Come se il Carpi avesse sconfitto la Juventus. Benedetti, 27 anni, ha pedalato tutti i suoi sei anni da professionista in questa squadra tedesca. Se i cervelli (scientifici) italiani emigrano in California o nel Massachusetts, i talenti (ciclistici) italiani fuggono in tutti i continenti. «Uno stage alla Liquigas, poi solo questa opportunità. L’ho colta al volo. E mi è andata bene». Ma quella di ieri è stata una giornata particola-

Cesare Benedetti, 27 anni, felice dopo la cronosquadre BETTINI

re, speciale: «Io sono uno che, davanti, ci sta poche volte. Aiuto, assisto, tiro, poi inevitabilmente scivolo indietro. Un anno fa, qui, secondi dietro alla Bmc, sono stato chiuso dai miei compagni alle transenne, stavolta sono uscito terzo dall’ultima curva e passato in testa ai -350, poi ho tirato diritto». Zero vittorie individuali, seconda in una cronosquadre (la prima alla Coppi e Bartali 2012), seconda maglia di leader (la prima sempre in quella Coppi e Bartali, senza contare i 4 giorni da capoclassifica al GiroBio 2009). «Ci sono uno o due giorni l’anno in cui anche corridori come me hanno la libertà per poter fare la corsa. E questa è stata la corsa perfetta, il giorno ideale». Date a Cesare quel che è di Cesare: la sua sincerità («In Germania ai corridori si lascia più responsabilità, dunque anche più responsabilità. Poi alla fine dell’anno tirano le somme, e se un corridore si è preso troppa libertà, lo lasciano a casa»), la

sua onestà («Queste sono le mie strade, le strade di casa e di lavoro. Ma non basta conoscerle a memoria per poter stare davanti»), il suo realismo («Prima il liceo scientifico, poi l’università, ma era quella della strada, grazie al ciclismo. E se non ci fosse stato il ciclismo, avrei fatto quello che fanno tutti: cercare un lavoro, senza trovarlo»), i suoi sentimenti («Vittoria e maglia per mia moglie Dorota, lei conosce i miei alti e bassi di umore, la vita con un atleta dev’essere molto faticosa”). Oggi il Trentino affronta la seconda tappa, che è un tappone: DroBrentonico, 168 km, 4 gpm, arrivo in salita. Roba forte, roba dura, roba vera. Che i corridori siano Benedetti. Cronosquadre: 1. Bora-Argon 18 (Ger) 13,3 km in 14'05", media 56,663 km/h; 2. Team Sky; 3. Astana a 4"; 4. AG2r a 7"; 5. Caja Rural a 19". Classifica: 1. Cesare Benedetti (Bora Argon 18) 14'05"; 2. Konrad (Aut); 6. Porte (Aus); 24. Pozzovivo a 7". Oggi: 2a tappa, DroBrentonico, km 168. Tv: RaiSport 1 ,18

ADDIO FILIPPI UN ANGELO DI COPPI ● Era alto, forte, perfino bello. A cronometro era bellissimo, elegantissimo. Fu così che Riccardo Filippi venne associato a Fausto Coppi. Prima volta nel 1953, a Lugano: Fausto iridato dei professionisti, Riccardo dei dilettanti. In squadra insieme. E insieme nel Baracchi. Filippi è morto, ieri: piemontese, aveva 84 anni. Il suo ritratto su Gazzetta.it.


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Basket R 12 squadre cercano la A

BIG STORICHE VERONA, BRESCIA E TORINO AL TOP

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

VERONA

BRESCIA

TORINO

CASALE MONFERRATO

DARRYL MONROE 29 ANNI

JUSTIN BROWNLEE 26 ANNI

RONALD LEWIS 30 ANNI

JERMAINE MARSHALL 24 ANNI

TACCUINO EUROLEGA

Janning salva l’Efes L’Olympiacos va 2-1 ● Le prime quattro squadre di Gold entreranno in scena solo dai quarti di finale ed entreranno in scena dal 2 maggio. Ci sono le eredi di società che hanno vinto ad alto livello (Verona, 1 coppa Italia e 1 Korac) e che, come Torino (16 stagioni in A, 4 semifinali) e Brescia (15 tra A-1 e A-2) sono state a lungo ai vertici.

Miglior realizzatore: Darryl Monroe, ala-pivot, con 17.7 punti di media. Allen.: Alessandro Ramagli. L’italiano: Andrea De Nicolao, 10.3 punti e 6.4 assist in 30’ di media a partita.

Miglior realizzatore: Justin Brownlee, ala, prima volta in Europa, con 16.7 punti di media. Allenatore: Andrea Diana L’italiano: Federico Loschi, ala di 25 anni e 10.2 punti di media

Miglior realizzatore: Ronald Lewis, ala piccola, ex Brindisi, viaggia a 20.3 punti a gara. Allenatore: Luca Bechi. L’italiano: Jacopo Giachetti, 31 anni. Per il play 13.2 punti e 3.2 assist a partita.

Miglior realizzatore: Jermaine Marshall, guardia, ex Arizona State: 15.8 punti di media. L’allen.: Marco Ramondino. L’italiano: Niccolò Martinoni, 25 anni e 12.4 punti di media.

Playoff, riecco Trieste Tonut top scorer italiano 1Un’altra piazza storica torna a sognare in A-2. Stefano a 21 anni sulla strada di papà Alberto, oro a Nantes: «Verona è la favorita»

ria dopo un supplementare. «Domenica ho pianto — ci confida Stefano -. Era successo solo dopo l’oro europeo e questo da l’idea di quanto tenessi a regalare alla mia città i playoff». Un regalo che sembra il passo d’addio di un giocatore pronto a seguire le orme già percorse nella scorsa stagione da Michele Ruzzier, oggi a Venezia. L’ottimo campionato disputato, le frequenti convocazioni con la nazionale sperimentale hanno attirato su Tonut l’attenzione di tante società pronte ad offrirgli un contratto in serie A. Fondamentale, per Stefano, sarà trovare una piazza che gli permetta di giocare continuando quella crescita appena cominciata in questa stagione.

IL VIA DOMANI CON GLI OTTAVI Ottavi

Quarti

Semifinali

Agrigento8G Treviso 1S

Semifinali

Quarti

Ottavi 7G 2S

FINALE 1G

2G

Brescia

Casale M. 4G

3G

Torino

Verona

5G Biella Treviglio 4S

LEGENDA

G A2 GOLD

S A2 SILVER

Trieste Ferrara

6G Ferentino 3S Recanati GDS

Lorenzo Gatto TRIESTE

N

ei playoff di A-2 che partono domani brilla la stella di Stefano Tonut. La guardia triestina, esplosa quest’anno nella sua città, a 21 anni è stato il capocannoniere italiano, terzo assoluto, della stagione Lewis della Manital Torino. Numeri che confermano la crescita di uno degli astri nascenti del basket italiano, giocatore che dall’oro europeo conquistato con la Under 20 di Pino Sacripanti a oggi non si è più fermato. PAPA’ ALBERTO Non stupisce più di tanto la parabola di Stefano, uno che il basket d’alto livello lo ha respirato fin da piccolo seguendo le gesta di papà Alberto, nella top-ten di serie A per minuti giocati tra Trieste, Livorno, Cantù e Gorizia, una lunga carriera impreziosita dall’oro europeo di Nantes del 1983. Una sorta di predestina-

LE ALTRE IN SILVER E’ RINATA TREVISO ● Dalla 5a alla 8a di Gold e le prime 4 di Silver disputano gli ottavi al meglio delle 3 partite da domani alle 20.30 (poi dai quarti, serie a su 5 gare). Con Biella, 12 stagioni di fila in A fino al 2013, semifinalista nel 2009, spicca la presenza di Treviso: la nuova società, a 9 anni dall’ultimo titolo della Benetton, ha riempito il Palaverde con oltre 5000 spettatori come non accadeva da anni in stagione regolare.

to capace, però, di conquistarsi spazi e credibilità con il lavoro, il sacrificio e una maturità superiore per la sua età. «L’obiettivo di quest’anno — racconta — era crescere garantendo la continuità mancata nella passata stagione. Ho cercato di trovare la mia dimensione e assumermi le responsabilità rispettando gli equilibri di una squadra che ha sempre avuto nel gruppo il suo punto di forza». Grazie ai suo canestri, Trieste ha stravolto i pronostici d’inizio stagione centrando i playoff e riaccendendo la passione di una piazza storica sempre più innamorata della sua squadra.

PROGETTO «La mia volontà è andare alla ricerca di un progetto a lungo termine che mi consenta di giocare, crescere e trovare lo spazio per continuare a migliorare — dice Tonut —. Ma in questo momento perché la mia priorità è fare bene con Trieste nei playoff». Che partono domani, con un primo turno che coinvolgerà anche le prime quattro squadre della Silver. «Credo che la naturale favorita per la promozione sia Verona — conclude — in fondo è stata la squadra più continua nel corso di tutto l’anno. Chi potrebbe metterla in difficoltà? Penso a Torino. Ha un roster certamente attrezzato e credo che nei playoff possa trovare quella compattezza che non sempre ha avuto nel corso della stagione regolare».

MULTIDIMENSIONALE Stefano è un giocatore multidimensionale, dalle gambe d’acciaio, capace di battere l’uomo in uno contro uno ma al quale non puoi concedere spazi vista la naturale capacità di punire le difese avversarie da fuori. Nell’ultima giornata a Ferentino ha trascinato Trieste alla vitto-

Stefano Tonut, 21, triestino, è nato a Cantù dove giocava il padre CIAM-CAST

ANGELICO BIELLA Miglior realizzatore: Benjamin Raymond (foto), 22 punti di media, ala grande di 27 anni ex Finlandia, top scorer assoluto della Gold Allenatore: Fabio Corbani. L’italiano: Tommaso Laquintana, guardia del 1995, 10 punti di media in 26’ in campo.

TRIESTE Miglior realizzatore: Stefano Tonut, 19.2 punti, primo marcatore italiano di Gold, quarto assoluto Allenatore: Eugenio Dalmasson. L’italiano: oltre a Tonut e l’esperto Carra, Francesco Candussi (foto) centro di 2.11 di 20 anni, gioca 22’ di media producendo 8 punti.

FMC FERENTINO Miglior realizzatore: Omar Thomas, ala 33 anni, l’anno scorso a Sassari, ex Avellino e Rieti, 15.2 punti di media. Allenatore: Franco Gramenzi. L’italiano: Paul Biligha, ala-pivot 2 metri, di 24 anni, di origini camerunesi, 12.7 punti di media, ex Avellino.

MONCADA AGRIGENTO Miglior realizzatore: Penndarvis Williams, 23 anni, ala 1.98, rookie da Norfolk State, 15.4 punti. Allenatore: Franco Ciani. L’italiano: Marco Evangelisti, 30 anni, guardia-ala, ex Torino, pezzo grosso delle minors, 10.8 punti di media in quasi 30’

DE’ LONGHI TREVISO Miglior realizzatore: Marshawn Powell, ala-pivot, 25 anni, secondo anno in Europa (UcrainaLituania), 15.7 punti. Allenatore: Stefano Pillastrini. L’italiano: coi i più esperti Fabi e Rinaldi, Matteo Fantinelli, 21 anni, 1.95, ex Recanati, 9.3 punti.

MOBYT FERRARA Miglior realizzatore: Kenneth Hansbrouck, guardia 28 anni, top scorer della Silver a 20.6 di media. Allenatore: Alberto Martelossi. L’italiano: Michele Benfatto, centro di 30 anni, una vita in B, che anche in Silver ha prodotto 12 punti e 6.4 rimbalzi

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RECANATI Miglior realizzatore: Isiah Sikes, guardia di 23 anni, rookie da Central Florida, 17.2 punti di media. Allenatore: Giancarlo Sacco. L’italiano: con Lauwers naturalizzato, scegliamo Alessandro Zanelli guardia di 21 anni, 10.8 punti di media col 45% da 3

REMER TREVIGLIO Miglior realizzatore: Tommaso Marino, 29 anni, guardia scuola Mens Sana, 14.6 punti di media. Allenatore: Adriano Vertemati. L’italiano: tutti. Come dovrebbe essere: 2 cechi giovanissimi, poi solo italiani. Al top Gaspardo e Carnovali, classe ‘93

Ieri due gare-3 dei quarti di finale: una tripla sulla sirena di Janning, migliore in campo (5/7 da tre), salva l’Efes dall’ eliminazione: anche a +10 nel quarto periodo, l’aveva ripreso a 7” dalla fine una tripla di Carroll per il 72 pari. Il Real è avanti 2-1. Tra falli e liberi vince anche l’Olympiacos col Barcellona in una volata in cui per due volte l’instant replay non chiarisce i dubbi. Decisivo un canestro dalla lunetta di Printezis, a 6” dalla fine, poi Abrines cerca la tripla del sorpasso senza successo. I Reds conducono ora 2-1 e domani hanno il match point in casa per le Final Four di Madrid del 15-17 maggio.Multa al Panathinaikos di 150mila euro: minacce agli arbitri del proprietario Giannakopoulos. Risultati: Olympiacos PireoBarcellona 73-71 (Printezis 19, Spanoulis 15; Navarro 14, Satoransky 12), serie 2-1, domani gara-4, ore 21 ad Atene; Efes Istanbul-Real Madrid 75-72 (Janning 21, Krstic 17; Rodriguez 17, Llull 15), serie 1-2, domani gara-4 ore 19 a Istanbul. Oggi gara-4, ore 20.45, ad Atene: Panathinaikos Atene-Cska Mosca (serie 1-2).

SERIE A

La 29a giornata tutta alle 20.30 ● Per regolamento gli ultimi due turni di stagione regolare esigono la contemporaneità, quindi la Lega ha stabilito che la 29a giornata verrà giocata domenica 3 maggio alle 20.30 e la 30a giornata domenica 10 maggio alle 17.30. Rai Sport trasmetterà dunque due gare in contemporanea con collegamenti dai due campi in entrambe le giornate. Le gare sono ancora da definire.

NBA

Budenholzer coach dell’anno ● Mike Budenholzer, degli Atlanta Hawks, è stato eletto allenatore dell’anno della Nba. Alla seconda stagione da head coach, dal 1996 al 2013 assistente di Greg Popovich a San Antonio col quale ha vinto tre titoli Nba, Budenholzer ha battuto 513471 nelle votazioni dei giurati Steve Kerr, coach dei Golden State Warriors, al suo esordio in panchina. Budenholzer ha anche diretto le strategie di mercato del club dopo che il g.m. Danny Ferry, a settembre, si era autosospeso dal suo ruolo. ● EST Gara-2: ChicagoMilwaukee 91-82: serie 2-0. Cleveland-Boston 1-0 (ieri notte gara-2), TorontoWashington 0-1 (ieri gara-2), Atlanta-Brooklyn 1-0 (oggi gara-2). ● OVEST Golden State-New Orleans 97-87: serie 2-0. Houston-Dallas 1-0 (ieri notte gara-2), Memphis-Portland 10 (oggi gara-2), LA ClippersSan Antonio 1-0 (oggi gara-2)


Basket R Il re dei fischietti

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A TU PER TU

CONTENUTO PREMIUM

Lamonica

un filo di sarcasmo, la frase: «Vorrei capire il metro arbitrale». «Frase che vuol dire tutto e nulla. E mai pronunciata in caso di vittoria. Di errori ne facciamo. Io ne ho fatti tanti, da star male e non dormirci la notte. Perché senza pesanti infiltrazioni di autocritica non si diventa buoni arbitri».

«SÌ A DESIGNATORE E INSTANT REPLAY MA FATECI SBAGLIARE» L’INTERVISTA di VINCENZO DI SCHIAVI INVIATO A CAPO D’ORLANDO (MESSINA)

L’

IL TOP? LA SEMIFINALE OLIMPICA USA-ARGENTINA IL FLOP? CROAZIASPAGNA DEL 2005, NON FACEMMO UN BUON LAVORO LUIGI LAMONICA CON LEBRON JAMES E WADE

onda placida d’un mare color turchese accompagna le riflessioni presenti, passate e future di chi, visto il ruolo, parla raramente, anzi mai. Ecco perché il contributo di Luigi Lamonica, 50 anni, pescarese, decano dei nostri arbitri, va gelosamente conservato come si conviene con chi sfoggia prestigio e autorevolezza. Per i profani: Lamonica sta al basket come Rizzoli e Collina (insieme) stanno al calcio. Lo sentenzia il palmares: una finale Mondiale (2010), tre finali dell’Europeo (2003, 2005, 2011), altrettante di Eurolega (2007, 2011, 2012), una finale di Eurocup, 18 finali scudetto, 8 finali di Coppa Italia e 2 olimpiadi: Pechino 2008 dove dirige la semifinale Argentina-Usa e Londra 2012 in cui gli tocca la semifinale Spagna-Russia. Alla fine della prossima stagione chiuderà una carriera straordinaria, ma già ora ha tante cose da raccontare per chi vuole ascoltare. Partiamo dalla fine... «Il viaggio sta per concludersi. Per me e per un gruppo di arbitri che ha dato tanto. Il ricambio generazionale è già in atto. Nuovi arbitri stanno crescendo e con loro occorre tempo, pazienza e voglia di investire. Il che significa una programmazione chiara e una persona deputata a seguire il progetto dettato da Federazione e Comitato italiano arbitri e i risultati arriveranno». Qual è il messaggio da mandare a dirigenti, allenatori e giocatori in questa fase di transizione? «Che il basket non è facile per nessuno. E’ uno sport complesso per allenatori e giocatori e quindi anche per gli arbitri. Con una differenza: che i giocatori, pure i migliori, hanno un margine d’errore molto più alto del nostro. Noi possiamo sbagliare pochissimo, mentre il coefficiente di difficoltà è aumentato in modo esponenziale: il gioco è più veloce, i contatti si sono moltiplicati. Anni fa badavi essenzialmente a 2-3 aspetti, ora devi valutare 5-6 situazioni in una frazione di secondo. Così la topica è dietro l’an-

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golo e vorrei ribadire che quando capita, non accade mai solo in una parte del campo ma su tutte e due. Non siamo macchine». Peraltro la macchina c’è, esiste, si chiama instant replay. E si porta dietro l’insofferenza di chi sostiene che andrebbe usata di più. «Sgombro subito il campo dagli equivoci e dico sì, l’instant replay ci aiuta, in alcuni casi è determinante. Però vanno fatte due considerazioni. Primo: in un numero non irrilevante di situazioni non è esaustivo. Mi è capitato più volte che si sia in quattro a rivedere l’azione e due dicono bianco, gli altri due nero. Penso ai tiri a fil di cronometro, per esempio. Secondo: non potrà mai sostituire l’arbitro nella definizione dei contatti. Le opzioni in cui può essere usato sono già state tutte codificate, non si può andare oltre». L’instant replay è a discrezione dell’arbitro. Allargare la chiamata agli allenatori è una buona idea? «In Coppa Italia i coach ne avevano facoltà ma non l’hanno mai evocato. Evidentemente non ce n’è stato bisogno. Ripeto: il mezzo ha una sua utilità e quando è stato introdotto, nel 2005, ha deciso la finale scudetto. Un segno del destino...». Anche quest’anno, in stagione regolare, non sono mancate le polemiche tanto da spingere il presidente Fip Petrucci ad un richiamo generale. Cosa ne pensa? «Non esageriamo, qualche critica ci sta, è fisiologica, ma di fondo vige un’atmosfera di collaborazione». La metà degli allenatori di Serie A, andiamo a spanne, ha pronunciato almeno una volta, con

IL DECANO DEGLI ARBITRI: «BEN VENGA LA TECNOLOGIA: AIUTA, CERTE VOLTE È INDISPENSABILE MA NON CI SOSTITUISCE»

AZIONE IMMEDIATA

Intanto una nuova rivoluzione è alle porte. La Fip vuole tornare al designatore, abbandonando il sorteggio. «Scelta saggia e ineludibile se si ha a cuore la crescita della classe arbitrale. Da questo punto di vista il sorteggio è deleterio, mentre un designatore sa come valorizzare le qualità individuali e gestire gli arbitri più giovani. Certo, il sistema perfetto non esiste. Il designatore è condizionabile? Se accade lo si cambia. Anzi, sarebbe opportuno un mandato di 3-4 anni al massimo». Avanti con i flash di una carriera invidiabile. Partiamo dall’Eurolega. «Coinvolgente. La qualità è altissima, i roster lunghissimi. Una partita di Eurolega non finisce mai: una squadra è sotto di 20 e magari poi vince all’ultimo secondo. Un arbitro non può staccare nemmeno per un attimo. È tutto molto impegnativo, gratificante e commisurato al livello degli arbitri italiani ancora al top in Europa, infatti in questi playoff siamo stati designati in quattro, anche se altre scuole stanno crescendo». Le partite indimenticabili. «Panathinaikos-Cska, finale di Eurolega 2007 e Argentina-Stati Uniti, semifinale di Pechino 2008 sono state, per difficoltà del contesto e qualità dei giocatori, le gare più impegnative ma pure il top assoluto». Quelle da dimenticare. «Una. Spagna-Croazia, quarto di finale di Euro 2005. Non fu fatto un buon lavoro da una terna disomogenea. I contatti venivano fischiati in modo diverso nelle due metà campo. Già, il famoso metro arbitrale... L’esperienza mi ha insegnato che quel giorno avrei dovuto fare un passo indietro perché se vai da solo per la tua strada il più delle volte non ottieni un buon risultato». Parola di un numero uno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Lamonica è nato a Pescara il 18 dicembre 1965. Ha esordito in Serie A nella stagione 1993’94. In 21 campionati di A, ha diretto 18 finali scudetto e vanta oltre 600 presenze nella massima serie. Ha partecipato a 2 Olimpiadi (Pechino e Londra) e diretto ben 7 finali tra Mondiali, Europei e Eurolega CIAMILLO CASTORIA


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Nuoto R Il personaggio

MONDIALI DOHA COME «MELO»

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THREE-TO-THE-HEAD È l’esultanza di Carmelo Anthony, star dei New York Knicks, dopo un canestro pesante (da tre punti). Smentito che sia il gesto di una pistola, l’ha ereditato dall’ex compagno Rasheed Wallace: «Sono tre punti, mettitelo in testa», la spiegazione

7-12-2014 a Doha: Gregorio Paltrinieri, 20 anni, poliziotto di Carpi, è oro mondiale in vasca corta in 14’16”10 LAPRESSE

TRIALS RICCIONE COME «THE BEARD»

STIRRING THE POT È il gesto di James Harden, stella degli Houston Rockets, quando segna. Simile al movimento «Flicka Da Wrist» del rapper Chedda Da Connect, è il gesto (tradotto alla lettera) di «mescolare la pentola». Che vuol dire «vi ho cucinati»

17-4-2015 a Riccione: Paltrinieri, primo e record europeo in 14’39”93, 1° crono mondiale 2015 nei 1500 da 50 m DEEPBLU

Paltrinieri: «Il mio oro è l’Nba»

1Gregorio, i super tempi nei 1500 e l’esultanza come i grandi del basket: «Mi carico prima delle gare vedendo le loro partite. Jordan il mito». E colleziona le sue scarpe

Stefano Arcobelli

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regorio Paltrinieri in piscina si sente planare. Resta sospeso nell’aria come su un parquet: e quando aggredisce a bracciate l’acqua, è come se stesse schiacciando il pallone a canestro. Fatica e gode nel nuoto, esulta come nel basket. S’immagina Michael Jordan, del quale colleziona, non a caso, scarpe. Greg conosce a memoria tutti i roster della Nba, e ha scoperto un modo originale per gioire dopo una grande impresa: mimando i gesti degli assi del basket. Da Carmelo Anthony a James Harden. Quand’è partito per il raduno messicano in altura a gennaio, aveva un solo cruccio: «Peccato che sia lontano, ma il mio sogno era andare a vedere l’All Star Game. Prima o poi ci andrò. Due estati fa andai in vacanza a New York, ma trovai il Madison chiuso: da sei anni provo a vedere una partita di Nba ma non ci riesco. Ne ho parlato già con Belinelli, con lui ci scriviamo anche su twitter». Perchè Melo? «Ho sempre tifato una squadra non in assoluto ma perché c’è un giocatore particolare. Mi piace un campione, e inizio a tifare per la squadra per cui gioca. Ho tifato Philadelfia, Houston, Portland, e negli ultimi anni i NY Knicks per Carmelo. Anthony mi piace, perché fa canestri importanti» Anche lei fa tempi importanti: così lo imita? «Non sempre fa il gesto che imito, ma per una tripla importante mette le tre dita simbolo della tripla, e quando la tripla è più importante indica

la tripla alla testa. Come dire, il canestro è importante ma quando serve faccio la tripla. Un significato che apprezzo. All’inizio la gente non capiva: era un periodo in cui c’erano state sparatorie a New York, e tutti pensavano fosse un gesto che mimasse i colpi alla testa. Lo hanno anche insultato per questo e lui si era scusato dicendo che a lui la politica non interessa. Era un gesto per dire: le triple le faccio nel momento in cui servono». E adesso Harden, per ribadire che lei nei 1500 da un anno li nuota come nessuno al mondo? «Volevo dire come l’asso di Houston che “cucina” gli avversari, che ho servito un altro grande tempo, in vista dei Mondiali: una conferma che ci sono come a Berlino, e sono più forte di testa». Il basket per divertirsi e... per gasarsi? «Prima delle gare vedo i video Nba, in verità lo faccio sempre, tutti i giorni. Anche nel pomeriggio a Ostia, quando non ho niente da fare. Ma il giorno prima della gara, guardo un video qua, poi un video là, è tutto correlato. Prima del titolo mondiale di Doha ho visto 20 minuti di video di Michael Jordan, e di Anthony...». Tra Jordan e Kobe Bryant ha già scelto? «Jordan a me piace di più, Bryant non sono riuscito ad apprezzarlo fino in fondo. Jordan non l’ho vissuto, ma da come lo raccontano sicuramente è stato il piu forte». Si è mai pentito di fare il nuotatore e non il cestista? «No, no. Loro viaggiano sempre, da New York a Los Angeles...Io sono contento del nuoto, e di

«DA 6 ANNI PROVO A VEDERE UNA PARTITA NEGLI USA, SOGNO L’ALL STAR GAME: IL BASKET E’ IL MIO SEGRETO» «IO COME CARMELO FORTE DI TESTA. E COME HARDEN CHE SI CUCINA GLI AVVERSARI. MA IL NUOTO E’ MEGLIO» GREGORIO PALTRINIERI PRIMO AL MONDO NEI 1500 SL

«AI MONDIALI DI KAZAN PER STUDIARE I RIVALI IN VISTA DELL’OLIMPIADE: MA A RIO SENZA TENSIONE» GREGORIO PALTRINIERI ALLENATO DA STEFANO MORINI

quello che sto facendo e realizzato. Da piccolo mi sarebbe sempre piaciuto giocare a basket, sono sempre stato abbastanza alto. Sono 1.91, ci sono anche dei playmaker forti di 1.91, ci avrei potuto provare. Ma anche nell’Nba, sono tutti 1.90-1.95, tutti i piu forti. Però ho iniziato a nuotare, e non me ne sono pentito». Se il 2014 è stato «il più bello della mia vita» tra i 3 ori e i 2 primati europei e il primo posto al mondo, il 2015 come sarà? «Ho capito che posso arrivare agli stessi risultati anche partendo da LA CHIAVE programmi diversi, e a me piace variare. Ora devo costruire la forma per Kazan: siamo tutti lì per vincere, e il 2015 può influenzare il 2016, cioè l’anno olimpico: è un modo per vedere come sto io rispetto agli avversari. Di anno in i podi di Paltrinieri anno sto togliendo qualcosa al cro- (1 oro mondiale da 25 nometro: scendere ogni anno di 6” non è facile. Dovrò stabilizzarmi e m, 4 europei): da un pensare di fare 14’30” ai Giochi per anno nessuno nuota i vincere o per provare a vincere. A 1500 come l’azzurro Kazan capirò chi mi infastidirà».

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Rio come se l’immagina? «Per ora non ci penso, non deve diventare un’ossessione ma voglio lasciare l’impronta nel nuoto come Rosolino, Fioravanti, Magnini e Fede». Da Fede a Greg? «La popolarità? Per ora penso solo al nuoto...». E a caricarsi col basket. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Boxe R Sabato Mondiale al Madison Square Garden

Avversari comodi? Ora Golia Klitschko sfida una nazione 1Jennings ha tutti gli Usa con sé per il titolo dei massimi L’ucraino insegue Joe Louis: «C’era voglia di avermi qui» Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE A NEW YORK

S

e non fosse per le grida di Shannon Briggs, l’ultimo degli americani a detenere un titolo dei massimi (quasi nove anni fa), che da tempo fa stalking a Wladimir Klitschko, nell’atrio del Madison Square Garden ci sarebbe una calma pacifica. Anche mentre i due pugili posano uno di fronte all’altro nella classica foto della vigilia: nessun insulto, solo un reciproco sguardo di ghiaccio. Il suo prossimo ostacolo gli arriva all’altezza della mascella, un gigante rispetto ai precedenti avversari. E dicono che Bryant Jennings, 30 anni, imbattuto in 19 incontri, lo sfidante numero 23 del suo lungo regno da campione dei massimi (solo dietro a Joe Louis che tenne il titolo 11 anni), abbia braccia lunghissime e sproporzionate capaci di anticiparti in ogni momento. Pare che le sue chance di spuntarla sabato siano legate soprattutto a quel jab a cui l’ucraino non è abituato. Per il resto il pronostico è nettamente in fa-

fIL LIBRO

Wladimir Klitschko, 39 anni, e lo sfidante Bryant Jennings, 30 AP

vore di Wladimir, il fratello più piccolo della dinastia Klitschko. LA SFIDA Jennings ha poca esperienza. Ha combattuto la prima volta a 24 anni, è stato su un ring per 102 round contro i 334 del campione; gli regala una decina di chili e in questa

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● il numero di sfidanti di Wladimir Klitschko per l’attuale titolo dei massimi, compreso Jennings: l’ucraino non perde dall’aprile 2004, da 11 anni

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categoria di bombardieri potrebbe creargli qualche difficoltà. Wladimir è certo di battere Jennings, ma è sempre cauto: «Sono preparatissimo, ma non sottovaluto nessuno: Bryant ha una buona tecnica, non sarà facile». La buona notizia è che su questo match c’è negli Usa un ritrovato interesse per la boxe, finita ultimamente in una nicchia. Non sembrerebbe dalla minuscola folla di giornalisti presenti alla conferenza stampa. Ma il Madison Square Garden, una volta La Mecca della Noble Art, con la sua reputazione è come se avesse dato una speciale benedizione all’evento. Non ospitava una sfida per i massimi dal 2008: proprio Klitschko, che sconfisse Sultan Ibragimov, e fu quella anche la sua ultima apparizione negli Usa. Il campione dice: «Sono venuto perché c’era la richiesta. C’era la voglia di avermi qui: diciamo che sono stato costretto ad accettare». FLEMMA Gli americani la vivono come l’ennesima occasione per reimpossessarsi delle corone più prestigiose del pugilato ormai dominio di Wladimir e fino a qualche tempo fa di Vitali. Anche se un pugile made in Usa, Deontey Wilder, a gennaio è tornato finalmente in cima al mondo (Wbc). Quando salta fuori la critica al suo regno che gli rimproverano aver costruito con vittorie su pochi avversari di qualità, Wladimir risponde con la consueta flemma: «E’ un fatto che gli anni di Ali, Foreman, Frazier, Norton siano irripetibili. Ma se uno domina come il sottoscritto non significa che tutti gli altri siano scarsi. Il mio mantra è: “Continua a vincere, a mettere k.o. i tuoi rivali, i riconoscimenti verranno di conseguenza”». Ma alla soglia dei 40 anni non pare ci sia ancora nessuno in grado di fermarlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

E

quattro anni e proprio bellina anche lei. Mi guarda un attimo e salta su: “Ma le mani sono di plastica”. “Eh sì” le spiega la maggiore, “lei è di plastica, come le nostre Barbie”. E a quel punto, stupenda, la piccola mi guarda con gli occhi sgranati e grida: “Mamma! Ho conosciuto la Barbie!”».

di BEBE VIO

«Alex (Zanardi, ndr) ha un’autoironia fantastica che usa per mettere a proprio agio gli altri, che sa usare al momento giusto come modo per sdrammatizzare. Quando ti capita una cosa come quella che è successa ad Alex o a me la gente ha paura ad avvicinarsi perché non sa come comportarsi. È importante che le persone con disabilità per prime non si piangano addosso e riportino la situazione alla “normalità” per far capire che non c’è proprio niente da temere. Alex è campione anche in questo, e io sto cercando in ogni modo di seguire il suo esempio».

«La versione originale, in realtà, è: se non hai dietro una famiglia che ti ama e ti sostiene, non sei nessuno». «Sono stata molto indipendente fin da piccola (…) non ho mai avuto bisogno di stare attaccata a mamma e a papà e ai miei fratelli per sapere che ci vogliamo bene». la mia vita non è finita con i 104 giorni che ho passato in ospedale. È vero che oggi non sarei come sono se non avessi avuto la meningite, ma oggi io sono soprattutto una che ce l’ha fatta grazie allo sport e adesso si impegna al massimo per tirare fuori di casa il maggior numero possibile di persone amputate e far loro riscoprire che la vita è una figata!».

«Il mio primo tempo è cominciato il 4 marzo 1997, il giorno in cui sono nata, e si è concluso il 20 novembre 2008, il giorno in cui mi sono ammalata di meningite. In mezzo c’è stato un limbo difficile dal quale sono uscita perché la mia famiglia e i miei amici non mi hanno mai lasciata sola».

«Di solito, nel corso di un incontro o di un’intervista, della meningite dico solo che l’ho avuta e che mi sono salvata, ma che hanno dovuto amputarmi le braccia e le gambe. Non mi piace parlarne. Perché? Io non sono la mia malattia e

Imola, Gara 1: Cristian Ricciarini conquista il terzo posto nell’appuntamento inaugurale della Clio Cup Italia 2015 e regala così il primo podio di quest’anno al team Essecorse. La squadra di Stefano Secci, alla sua seconda stagione nel monomarca riservato alle berline RS 1.6 turbo, punta sul campione 2009, ma allo stesso tempo scommette anche su un “rookie”, il 25enne Ermes Della Pia. Esperienza e innovazione per la Essecorse, che dopo avere sfiorato il titolo Piloti nel 2014, adesso ambisce ancora in alto con Ricciarini. Se il toscano rappresenta in un certo senso l’asso nella manica, per Della Pia quello del Santerno è stato senza ombra di dubbio un buon debutto, considerando che è riuscito a portare a termine entrambe le gare. Il campano, figlio di quel Sergio protagonista del trofeo Mégane alla fine degli anni ’90, avrà nel suo compagno di squadra un eccellente maestro e potrà sempre contare sul supporto di un team emergente, ma ormai ben collaudato.

Barbie, la famiglia e i 104 giorni È il mondo di Bebe: «Una figata»

sce domani «Mi hanno regalato un sogno – La scherma, lo spritz e le Paralimpiadi» (Rizzoli, 17 euro, prefazione di Jovanotti, introduzione di Luca Pancalli), il libro di Beatrice «Bebe» Vio, 18 anni, campionessa di scherma paralimpica. Eccone alcuni estratti.

«Scherma, scuola e scout sono le mie tre grandi passioni. Anche se sono una malata di agonismo e di podio, l’ordine non è d’importanza ma, diciamo così, di apparizione: a cinque anni la scherma, a sei la scuola, a otto gli scout».

ESSECORSE A DUE FACCE NELLA CLIO CUP ITALIA

Beatrice «Bebe» Vio, 18 anni, talento del fioretto paralimpico, già tedofora azzurra appena 15enne a Londra 2012, in alto in posa con il suo idolo Valentina Vezzali, 41 anni

«Sono stata in televisione e mi hanno messo così tanto fondotinta in faccia che non si vedevano più le cicatrici. A me le mie cicatrici piacciono, fanno parte di me. Io il fondotinta lo uso per coprire i brufoli, mica le cicatrici. Non riesco a immaginarmi senza cicatrici e nemmeno a fare scherma con le gambe». «Incuriosita da questa nuova amica della sorella grande, arriva la sorellina più piccola, più o meno

«E allora mi dico che no, no! Io così sto benissimo. Con le mie quattro paia di gambe, le mie mani da Robocop e le mie cicatrici sul viso (neanche mi riconoscerei più senza). Ho una bella famiglia con due fratelli che adoro, la scuola che frequento mi piace da pazzi, ho tantissimi amici e persone che mi vogliono bene, viaggio, faccio sport e mi diverto, ho davanti a me dei bellissimi obiettivi da raggiungere e mi gasa da matti il percorso che sto facendo insieme a tante altre persone che credono in me. No, non la vorrei una vita diversa. Perché quella che ho è davvero una figata!». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCHREIBER TRA I TOP 6… CON UNA PRECISIONE SVIZZERA

BuonalaprimaperChristjohannesSchreiber.Losvizzerohafatto il suo debutto nella Clio Cup Italia a Imola e subito ha fatto vedere cose egregie, centrando il sesto posto in Gara 2. Punti importanti per questo nuovo arrivo del monomarca targato Fast Lane Promotion. 27 anni, portacolori dello Schreiber Rennsport (team di famiglia che gestisce assieme a suo fratello Peter-Conradin), il pilota elvetico si pone fin da subito come uno dei protagonisti di questa stagione. A Varano, in occasione del secondo round di un calendario di sette doppi appuntamenti, l’occasione per potere fornire un’ulteriore prova in un contesto sempre più internazionale e di alto livello.

www.renaultsportitalia.it

a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions

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Pallavolo R Semifinale femminile: gara-2

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Novara è un muro di granito La rivoluzione ormai è pronta 1La Chirichella chiude tutti i varchi, la Barun e la Klineman sono furie scatenate Piacenza è battuta anche in casa: ora è a un solo passo dall’addio allo scudetto PIACENZA

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NOVARA

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(21-25, 25-23, 23-25, 20-25) NORDMECCANICA REBECCHI PIACENZA: Sorokaite 14, Leggeri 2, Van Hecke 22, Di Iulio 10, Vargas 3, Dirickx 6; Cardullo (L), Caracuta, Kozuch 4, Valeriano, Wilson 5. N.e. Angeloni, Poggi (L). All. Gaspari. IGOR GORGONZOLA NOVARA: Signorile 1, Hill 12, Chirichella 10, Barun 21, Klineman 20, Guiggi 7; Sansonna (L), Bonifacio, Zanette, Alberti. N.e. Kim, Partenio. All. Pedullà.

Gian Luca Pasini INVIATO A PIACENZA

P

rove generali del cambio della guardia. Oramai gli scudetti che Piacenza si era marchiato a fuoco nelle ultime due stagioni sono quasi staccati dalla casacca bianco e azzurra di Manù Leggeri e compagne, almeno per quello che si è visto in gara-1 e in gara-2 di queste semifinali scu-

Cristina Chirichella, 21 anni, al centro nell’Igor Gorgonzola Novara che fa festa e vede la finale scudetto TARANTINI

detto. Il «vecchio» che resiste è sul punto di cedere il passo al nuovo che avanza, vale a dire Novara sempre più consapevole del ruolo di favorita che si è costruita in questa stagione a suon di schiacciate e di muri. QUINTA FINALE Fra le ragazze di Pedullà e la quinta finale (fra parentesi tutte le prime 4 sfide scudetto le ha perse!) non resta che una partita e come dall’altra parte del tabellone le

dominatrici della stagione hanno addirittura tre match ball per chiudere il conto con Piacenza, di cui due addirittura in casa (dove hanno una sola sconfitta nella stagione in Italia) la prima delle quali già sabato sera. Se gara-1 era stata una mezza passeggiata (anche per i demeriti di Piacenza) questa seconda sfida è stata tutto l’opposto.

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LA GUIDA Venerdì è match ball Conegliano a Cremona Le due serie delle semifinali femminili proseguono sfalsate: venerdì 24, alle 20.30 (diretta Rai Sport1) al PalaRadi di Cremona l’Imoco Conegliano gioca il primo match ball per conquistarsi la finale a casa della Pomì Casalmaggiore. Le eventuali gara-4 (a Treviso) e 5 (di nuovo a Cremona) sarebbero domenica 26 e martedì 28. La serie tra Piacenza e Novara invece gioca gara-3 in Piemonte sabato 25 (20.45, diretta Rai Sport1), poi le eventuali 4 e 5 sarebbero lunedì 27 e mercoledì 29. MERCATO: TRAVICA CERCA MODENA VUOLE LUCAS Di Lucas a Modena si era parlato qualche mese fa, quando era tramontata l’idea della presidentessa Pedrini di portare al PalaPanini Simon (che resterà dove si trova: in Sud Corea). Adesso la trattativa è tornata attuale: da una parte perché il Sesi è intenzionato a ridurre il budget e dall’altro perché pare che Bruno insista molto sulla trattativa.Per l’annuncio (la notizia è apparsa su World Of Volley) se ne parla a campionato finito. Come quella che vede al centro della trattativa il regista iraniano Marouf che nel prossimo campionato potrebbe davvero giocare nell’Halkbank di Bernardi dopo avere vinto la Champions con il Kazan. Ancora in cerca di contatto Dragan Travica che dopo l’addio da Belgorod sta ancora vagliando alcune offerte, anche se non sembra credibile un suo ritorno in Italia. PLAYOFF A-2 DONNE (m.l.) Serie A-2 donne. Playoff promozione. Semifinali gara-1 (su 3). Oggi (mercoledì 22 aprile) ore 20.30: Obiettivo Risarcimento Vicenza-Beng Rovigo; Saugella Monza-Club Italia.

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CHIARA DI IULIO SCHIACCIATRICE PIACENZA

MURI Anche se Novara dovesse continuare a murare con questa intensità per Leggeri e compagne sarebbe indubbiamente ancora più difficile riaprire la serie: ieri sera nel fondamentale specifico il confronto è impietoso: 15 per l’Igor (7 Chirichella), solo 3 per le tricolori della Nordmeccanica. «Questa è stata un’altra prova di maturità - chiude Signorile -. Vuole dire che siamo pronte per le altre gare che ci aspettano». Non va oltre la regista azzurra. Scaramanzia d’obbligo. Ma il cambio della guardia, almeno per la finale, è maturo...

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aspettavamo una partita come questa - esordisce una euforica Noemi Signorile - sapevamo che non poteva andare come la prima sfida. Loro sono state brave a metterci in difficoltà con la loro battuta, ma noi siamo state lucide a nostra volta a rispondere colpo su colpo. Soprattutto nei momenti di difficoltà». «E’ stata proprio questa la cosa che mi è piaciuta di più della mia squadra in questa partita - aggiunge un soddisfatto Luciano Pedullà, tecnico della squadra che in stagione ha già vinto la Coppa Italia e ha conquistato un posto in Champions League grazie al primo posto in stagione regolare perché anche in una gara come questa siamo riusciti a restare lucidi, a mantenere il pallino del gioco in mano e non era assolutamente facile farlo, soprattutto davanti a una squadra come questa, con la sua forza. Sapevamo che avrebbero spinto molto di più in battuta e siamo riusciti a contenerle e anche questa è una cosa che mi rende particolarmente orgoglioso come allenatore. Ma ovviamente, e non è un modo di dire, mi aspetto un’altra battaglia in gara-3».

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TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. RICHIESTE SPECIALI Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40%


Pallavolo R Quarti di finale maschili: gara-3 QUARTI

QUARTI

(1) TRENTO

2

(8) MOLFETTA

0

FINALE

2

MODENA (2)

0

RAVENNA (7)

Playoff di A-2 Potenza Picena ci prova a Sora

3, 6, 10, 13 e 17 maggio

TRENTO

-

-

-

SEMIFINALI -

(4) PERUGIA Gara 3-Oggi, 20.30

1

(5) VERONA

-

-

25, 28 aprile e 1° maggio Quarti e semifinali al meglio delle tre partite e finale al meglio delle cinque

1

● Con Corigliano già in finale in virtù del successo in tre partite su Ortona (che aveva vinto la stagione regolare), stasera si gioca gara-4 di semifinale al PalaPrincipi di Potenza Picena tra la B-Chem e la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, con gli ospiti avanti 2-1 in una serie in cui finora è sempre stato rispettato il fattore campo (molte le contestazioni dei marchigiani domenica in gara3). L’eventuale gara-5 sarebbe domenica. Finale promozione al via il 1° maggio.

MODENA

SEMIFINALI

1

MACERATA (3)

Gara 3-Oggi, 20.30 1

LATINA (6) RCS

35

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

● Aleksandar Atanasijevic, 23 anni, sfonda il muro dei veronesi Taylor Sander e Aidan Zingel TARANTINI

La «Bella», tutto in una notte 1Macerata-Latina e Perugia-Verona, stasera si decide chi va in semifinale Mario Salvini Alessandro Antonelli

PERUGIA-VERONA ATTACCO (dati in %)

Gara 1

63

43 1° set

45 38

72

Gara 2

73

58 50

L

VERONA

PERUGIA

50

47 41

37 47

42

47

46 36

32 4°

RICEZIONE (dati in %)

50

50

63 33 25

36 20 1° set

26

33

33 21

17

0

19

15

20 8°

20 13 9°

MURI

6

2

2

2 1 1° set

3

1 2°

0 3°

5

2

2

2

3

1 1

1

2 0

ERRORI

9

8 7 6

6

6

3

5 3 1° set

6

6

8

5 4

3 2°

10

3 5°

3 6°

9° RCS

a stagione in una notte. Si decide stasera a Civitanova e a Perugia, con le squadre di casa, Lube Macerata e Sir Safety, che un anno fa si giocarono la finale scudetto e ora sono costrette a uno spareggio tra la vita e la morte già nei quarti. Rispettivamente contro Latina e Verona. Però con la spinta delle vittorie in trasferta in gara-2, quindi con la forza data dalla consapevolezza di averla sfangata già una volta. Forse persino di aver già passato il peggio, almeno stando a quel che ha detto il bomber di Perugia Aleks Atanasijevic, che dopo il successo in gara-2 a Verona, alla faccia della scaramanzia, ha detto. «A casa nostra sarà più facile». Con Andrea Giani che ribatte: «Il fattore campo incide solo marginalmente». s’immagina a nome anche di Latina. E le prime due gare di entrambe le serie lo hanno dimostrato. PRECEDENTI E TABU’ E’ anche il momento di sfatare il mito che una serie due su tre favorirebbe le squadre arrivate dietro in classifica: nelle 22 serie giocate 2 su 3 la peggio qualificata ha superato il turno il 13.6% delle volte; nelle nove serie 3 su 5 è successo il 13.9%. In tutto ci sono stati 140 scontri diretti: in cui solo 19 volte è andata avanti la peggio piazzata della stagione regolare: 10 volte la quinta ha eliminato la quarta, 3 la sesta ha fatto fuori terza, 2 la settima ha battuto la seconda, 3

l’ottava ha messo fuori la prima e 1 volta la nona ha vinto il gironcino a tre con quarta e quinta. E per altro, nei quarti del 2012, quella nona era Latina, che in regia allora come ora aveva Sottile, al centro aveva Gitto (ora a Verona) e si qualificò quindi per quella che a tutt’oggi è la sua unica semifinale. MACERATA-LATINA (diretta Rai Sport 1) Non c’è il tutto esaurito: botteghini aperti oggi. Macerata alle prese con il solito rebus formazione. Inamovibili i centrali Podrascanin-Stankovic e la staffetta di liberi Henno-Paparoni, Giuliani dovrebbe affidarsi alla diagonale MonopoliFei, con Kurek e Kovar in ballotaggio per affiancare Parodi. Blengini, costretto alla rinuncia di Semenzato e Van de Voorde per infortunio, tenta di recuperare in extremis Skrimov, uscito domenica per un risentimento muscolare. Formazione obbligata: Sottile-Starovic, DavisRossi, Rauwerdink-Urnaut, libero Manià. «Sarà un’altra battaglia - dice Rauwerdink – una partita che stiamo preparando dal 21 agosto». PERUGIA-VERONA Perugia ha tutta la rosa. In campo: De Cecco-Atanasijevic, Buti-Beretta, Fromm-Vujevic, Giovi libero. «Sarà una gara da scintille», dice Giani», allenatore di Verona che cerca la sua prima semifinale. Con Coscione-Gasparini, Deroo-Sander, Anzani-Zingel, Pesaresi libero. Le due squadre si affrontano per la sesta volta in stagione: 3 Perugia, 2 Verona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MACERATA-LATINA ATTACCO (dati in %)

60

57

Gara 2

48 39

32 2°

36 4°

77 62

55 44

1° set

LATINA

MACERATA Gara 1

45

50

42

43

33

33

32

60

67

47 29 8°

RICEZIONE (dati in %)

47

20 18

25

35

21

21

5 11

1° set

25 14 6°

33 17 21 11

MURI

5

4

4 2 1

0 0 1° set

1 2°

1

2 4°

3

3

2

2

4 0 8°

1 0 9°

ERRORI

9 6

6

6

6

7 8

8 6 4

6

5

4

5

2 1° set

4

4

1 8°

9° RCS


36

MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE

1LA DOTTORESSA E IL NUOTATORE PARK (al.f.) La dottoressa Kim, accusata di aver iniettato il

testosterone a Park Tae Hwan (sospeso fino al marzo 2016) si difende in tribunale sostenendo di essere «un capro espiatorio. I livelli di testosterone di Park erano sotto la media». L’olimpionico: «Tutta colpa mia».

PALLANUOTO

IN A-1 MASCHILE

Via ai playoff con i quarti Derby a Napoli e a Bogliasco

Che Setterosa! Batte la Russia e va a Shanghai 1World League, azzurre qualificate alle finali

Sette gol per Bianconi, Cotti esce sanguinante LA GUIDA Nella 6a e ultima giornata, l’altra sfida del girone A tra Francia e Ungheria finisce 4-14. Nel girone B, Spagna-Grecia (che definirà la migliore seconda della zona europea) è rinviata al 28 perché in questo fine settimana alcune giocatrici sono impegnate nella Final Four di Eurolega. Girone A: Italia 15; Russia 11; Ungheria 10; Francia 0. Girone B: Germania-Olanda 8-25. Classifica: Olanda 15; Spagna*, Grecia* 9; Germania 0. (*una partita in meno) LE QUALIFICATE Alla Final Eight di Shanghai (9-14 giugno) passano Italia e Olanda, la Cina è ammessa di diritto come Paese organizzatore. Dal 28 aprile al 3 maggio, ad Auckland (Nuova Zelanda), si svolgerà il torneo intercontinentale per definire le ultime qualificate.

NUOTO / IN RUSSIA

Franco Carrella

S

confitto tre mesi fa a Kirishi, unica macchia nel cammino di questa World League, il Setterosa si prende la rivincita con gli interessi. Nel momento della verità, il sesto e ultimo impegno dei preliminari, la squadra di Fabio Conti conquista una netta vittoria, conserva il primato nel girone A e guadagna la meritata qualificazione alla Final Eight di Shanghai. «Ringrazio queste ragazze che lavorano sodo e il pubblico di Avezzano che ci ha trasmesso la giusta carica» sorride il c.t. Fabio Conti dopo l’11-7 con cui le azzurre escono trionfanti dalla vasca abruzzese. In verità, una esce anche sanguinante: Cotti, colpita allo zigomo sinistro sull’ultima sirena. Tre nomi su tut-

TENNIS

ti: Gorlero, strepitosa tra i pali; Tabani, l’ultima arrivata che si fa valere in ogni zona del campo; Bianconi, che chiude con la bellezza di sette gol e mostra meraviglia. «Davvero ne ho segnati tanti? Spero di averne conservato qualcuno per l’Eurolega» scherza la ligure dell’Olympiacos alla vigilia della Final Four ateniese. IN CRESCENDO Pur concedendo eccessiva libertà d’azione alla temuta Prokofyeva e soffrendo in inferiorità numerica, l’Italia riesce sempre ad avere il match nelle sue mani. Equilibrio estremo per due tempi, russe che puntano sul pressing ma non riescono a pungere con le controfughe che le sono congeniali, quindi il primo doppio vantaggio del Setterosa nella terza frazione (7-5). Negli ultimi otto minuti, sull’8-7, le reti

Roberta Bianconi, 26 anni, va al tiro nel match con la Russia KOMUNICARE

ITALIA

11

RUSSIA

7

(3-3, 2-1, 2-1, 4-2) ITALIA: Gorlero, Tabani, Garibotti, Queirolo 1, Pomeri, Aiello, Di Mario 1, Bianconi 7 (3 rig.), Emmolo 1, Barzon 1, Cotti, Frassinetti, Teani. All. Conti. RUSSIA: Karnaukh, Zubacheva 1, Prokofieva 4, Karimova 1, Krimer, Bersneva, Tankeeva, Borisova 1, Timofeeva, Abdriziakova, Ivanova, Iarondaykina, Verkhoglyadova. All. Nakoriakov. ARBITRI: Van der Loo (Ola) e Galindo (Spa). NOTE: sup. num. Italia 11 (5 gol), Russia 8 (4). Usc. 3 f. Timofeeva 3° t., Abdriziakova 4° t. Spett. 1.000.

Vladimir Morozov, 22 anni LAPRESS ● (al.f.) Vladimir Morozov è il primo a scendere sotto i 48” nei 100 sl nella stagione che porta ai Mondiali di Kazan. Ai campionati russi di Mosca, il 22enne di Novosibirsk che si difende anche a dorso e a rana (27”37 nei 50), stampa un clamoroso 47”98 (passaggio a 22”70), miglior crono dell’anno. Prende consistenza anche la staffetta veloce russa. Dietro a Morozov, toccano in 4 sotto i 49”: Sukhorukov (48”33), Izotov (48”41), Grechin (48”64) e Lobintsov (48”74). Uomini: 50 ra Morozov 27”37, Nikolayev 27”56; 200 fa Kudashev 1’56”30; 200 mx Trofimov 2’00”08. Donne: 50 do Zueva 28”18, Ustinova 28”37; 200 ra Efimova 2’22”12, Simonova 2’23”56. ● MAGNINI E RIO (cam.ca.) Flippo Magnini, ospite del Panathlon di Pesaro con Matteo Giunta e Paolo Bossini, dopo Riccione e prima di qualche giorno di vacanza con Federica Pellegrini, dice: «Speriamo di arrivare a Rio al top della forma. Darò il massimo, ma non credo di dover essere io l’atleta che dovrà portare a casa il maggior numero di medaglie. I Mondiali? Abbiamo delle ottime staffette».

Bolelli avanti a Bucarest Forfeit Lorenzi

IPPICA

● Battendo 7-6 (3) 6-4 Andrey Golubev (Kaz), 105 al mondo, Simone Bolelli è avanzato al 2° turno sulla terra di Bucarest e trova ora l’austriaco Andreas Haider-Maurer. A Barcellona forfeit di Paolo Lorenzi al 1°turno per un guaio dopo solo 10’ con Almagro alla coscia sinistra già fasciata. Debutta oggi l’altro azzurro a Barcellona, Fabio Fognini, col russo Andrey Rublev, n.329, che ha appena eliminato Fernando Verdasco. Uomini. A Barcellona (terra, 2,2 milioni), 2°turno: Robredo (Spa) b. Kukushkin (Kaz) 6-3 6-2, Nishikori (Giap) b. Gabashvili (Rus) 6-3 6-4, Bautista (Spa) b. Bellucci (Bra) 6-3 6-4. A Bucarest (terra, 439mila ), 1° turno: Garcia-Lopez (Spa) b. GIUSTINO 6-2 6-0, Baghdatis (Cip) b. Darcis (Bel) 6-4 6-2, BOLELLI b. Golubev (Kaz) 7-6 (3) 6-4, Haider-Maurer (Aut) b. Dodig (Cro) 7-5 0-6 6-4, J. Tipsarevic b. FABBIANO 6-4 6-3. Donne. A Stoccarda (terra, 731mila $), 1° turno: Brengle (Usa) b. BRIANTI 6-4 6-4, Suarez-Navarro (Spa) b. Rodina (Rus) 6-2 6-7 (5) 6-4, Garcia (Fra) b. Ivanovic (Ser) 7-6 (8) 6-4

Simone Bolelli, 29 anni AP

Per Dettori aria di Derby oggi a Epsom

Frankie Dettori, 44 anni ● Oggi, nel Derby Trial di Epsom, Lanfranco Dettori è stato ingaggiato da Michael Tabor (grande rivale di Frankie quando montava per Godolphin) per montare l’imbattuto (2 uscite) Christophermarlowe, pagato 200mila sterline e chiamato così in onore del drammaturgo inglese. L’allievo di John Gosden nel Derby del primo sabato di giugno a Epsom è a 25/1. Nel test di oggi, in pista anche un cavallo di Marco Botti, Sharp Sailor. Tornardo a Frankie, domenica tornerà a montare in Italia, visto che è stato ingaggiato da Grizzetti e Riccardi per montare Verbinsky nel Parioli che non ha mai vinto. ● LOTTERIA Pubblicata la lista dei primi 24 cavalli qualificati al GP Lotteria (m 1600) del 3 maggio a Napoli: Rombo di Cannone, Pascià Lest, Zorro Photo, Mack Grace Sm, Nesta Effe, Chapeau, Napoleon Bar, Linda di Casei, Kash`s Cantab , Orsia, Italiano, Olona Ok, Radiofreccia Fi, Owen Cr, Tast of Bourbon, Smeralda Jet, Vincennes, Dreams Take Time, Pace del Rio, Louvre, Friction, Skyline Dany, Nonant le Pin, Orleans Om.

LA GIOIA È un’Italia che mostra gli artigli: «Anzi le palle...», s’accalora Giulia Emmolo con espressione estremamente colorita. «C’è continua voglia di migliorare in me come in tutte le compagne», applaude Chiara Tabani. «È stato un Setterosa determinato dal primo all’ultimo secondo», osserva il capitano Tania Di Mario che dopo aver saltato i primi match stagionali azzurri per motivi di studio ha offerto un essenziale contributo di esperienza. «La Final Eight sarà una preziosa tappa di avvicinamento ai Mondiali di Kazan», sottolinea Conti. È un Setterosa che non si pone limiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATLETICA

Morozov ok Primo al mondo nei 100 sl: 47”98

in serie di Bianconi, Emmolo e Queirolo scavano lo scarto decisivo e valgono il biglietto per Shanghai.

JEPTOO, IAAF CHIEDE 4 ANNI La Iaaf ha chiesto di raddoppiare la squalifica per doping di due anni alla kenyana Rita Jeptoo, vincitrice alle maratone di Boston (tre volte) e Chicago (due), positiva all’Epo a un controllo delle urine a sorpresa a settembre dopo il 2° successo in Illinois. Anche la Jeptoo ha fatto appello per la squalifica al tribunale di arbitrato dello sport. La Iaaf invoca «circostanze aggravanti». ● FASSINOTTI Dopo l’infortunio che ha compromesso la stagione indoor Marco Fassinotti esordirà all’aperto nell’alto venerdì notte a Des Moines e resterà negli Usa per il meeting di Eugene del 30 aprile. ● GROSSETO CANDIDATA Grosseto si candida per gli Europei under 23 2017 e in alternativa agli Europei juniores dello stesso anno.

BOXE ●

MONDIALI (r.g.) A Osaka, l’argentino Carlos Reveco (35-1) mette in palio i mosca Wba con il locale Kazuko Ioka (16-1), nei paglia bf Fahlan Sakkreerin (Tha, 27-3-1) sfida Katsunari Takayama (Gia,28-7) ● RING ITALIANI (r.g.) A Roma, il superwelter Damiano Falcinelli (3) batte Mihaly Szlantai (Ung. 2-3) ko 1; il leggero Fabio Riccio (1) su Tama Vozar (Ung, 0-4) ko 2: supermedi: Andrea Pesce (2-4-1) pari con Tzvetozan Ilie (Bul, 3-10-2) 4 t.

HOCKEY GHIACCIO MONDIALE, ITALIA-UNGHERIA (s.b.) Alle 16.30 (dir.RaiSportWeb), 3° turno del gruppo A del Mondiale Prima Divisione, l’Italia – ora 2a, in zona promozione – sfida l’Ungheria: è già quasi decisiva. Potrebbe non giocare Diego Kostner, toccato duro a una spalla con l’Ucraina. Tra i magiari ci sarà Istvan Sofron, che era squalificato con Giappone (4-2) e Kazakistan (k.o. 5-0). Oggi: Kazakistan-Giappone; ItaliaUngheria; Polonia-Ucraina. Classif.: Kazakistan 6; Italia; Polonia, Ungheria 3; Ucraina 1; Giappone 0.

HOCKEY IN LINE ●

FINALE GARA 1 (m.l.) Ieri gara-1

(su 5) di finale scudetto: Milano 24-Cus Verona 3-2. Gara-2 sabato a Verona.

HOCKEY PISTA ●

QUARTI (m.nan) Ieri gara 1 dei quarti (serie 2 su 3). Pieve-Forte dei Marmi 3-4 (serie 0-1), Follonica-Cgc Viareggio 3-4 (golden goal, s. 0-1), Bassano-Breganze 4-5 (s. 0-1), Trissino -Valdagno 5-2 (s. 10). Gara 2 giovedì.

IPPICA ●

IERI 10-1-6-2-11 A Roma (m 1900): 1 Super Verdaz (G. Bietolini); 2 Bridge Poseidon; 3 Lady Dane; 4 Dina Belfiore; 5 Vento del Nord; Tot.: 6,04; 1,77, 1,21, 3,66 (34,26). Quinté: n.v. Quarté: 2.364,99. Tris: 135,63. ● OGGI QUINTÉ A MILANO A San Siro (inizio 14.35) scegliamo Colpevole (2), Caruso (1), Morrocoy (3), Daring Life (5), Hatti (4) e Chiara Blu (6). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.05) e Roma (15.30).

PALLAMANO

● Tra tensioni stemperate e tensioni presunte, scattano oggi i playoff scudetto. Si gioca l’andata dei quarti (sabato le gare di ritorno, eventuale bella domenica sugli stessi campi del giorno prima) e si rinnova il derby tra Posillipo e Acquachiara che ha riempito la Scandone nella finale di Euro Cup. La Carpisa aveva accusato i rivali per i colpi subiti da Perez e Scotti Galletta, ma ieri le polemiche sono state accantonate quando il sindaco De Magistris ha premiato le squadre al Comune di Napoli. A Recco, invece, si è parlato di un allenamento domenicale programmato dal tecnico Milanovic e annullato su richiesta dei giocatori: «In realtà non c’era alcun allenamento – precisa il capitano Tempesti – ma una semplice riunione per rivedere insieme la gara con l’Eger, ma di comune accordo abbiamo deciso di posticiparla conservando il giorno libero. Niente di strano». Oggi: Canottieri NapoliBrescia (ore 18.30), Carisa Savona-Bpm Sport Management (19, differita RaiSport 2 alle 23.15), Bogliasco-Pro Recco (19.30), Posillipo-Carpisa Yamamay Acquachiara (20.45).

semifinale Romagna-Bolzano. CONVOCATI (an.gal.) All’esordio con il Kosovo (mercoledì a Pristina) delle qualificazioni agli Europei ‘18, il c.t. Radojkovic ha convocato Sampaolo, Fovio, Rossi, Vaccaro, Radovcic, Stabellini, Tokic, Turkovic, Moretti, Venturi, Skatar, Taurian, Sonnerer, Parisini, Giannoccaro, Maione. Gruppo C: Romania 4, Kosovo e Italia* 0 (*2 in meno).

RUGBY ● TERZETTO ZEBRE (ma.p.) Alle Zebre, per due stagioni, i giovani Pietro Ceccarelli (pilone), Federico Ruzza (2a linea), Marcello Violi (n.9). ● NUOVI DOGI (e.sp.) A Treviso firmato l’atto costitutivo dell’Unione Rugby Dogi, squadra a invito dei club di vertice veneti, dal Benetton alla serie C, tranne San Donà: per ora solo le rappresentative giovanili gestite dal Comitato Veneto; presidente Facchini (Mogliano). ● COOPER FRANCESE (ro.pa.) Al Tolone, dall’anno prossimo e con un biennale, Quade Cooper, apertura Wallabies. Smentita la trattativa col capitano irlandese Paul O’Connell.

SEMIFINALE (an.gal.) A Castenaso (Bo) alle 19 (dir. Rai Sport 2) andata della

SCHERMA

Festa Fiamme Gialle Applauso di Malagò: «Siete bravissimi» ● Giornata di premiazioni per le Fiamme Gialle, con la consegna dei riconoscimenti 2014-2015. C’erano tante stelle, dalla regina dello short track Arianna Fontana alla velocista paralimpica Oxana Corso. A fare i complimenti anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Siete proprio bravi! Siete il patrimonio di tutto il sistema sportivo italiano e non solo». «Il premio lo meritate voi», ha sottolineato Luca Pancalli, presidente del Cip. Infine il comandante generale Saverio Cantalupo: «Non sono solo i risultati agonistici a dover essere ricordati, ma anche l’attività a fianco della scuola per la promozione dello sport».

EUROPEI U.23 A VICENZA Da oggi nel padiglione 4 della Fiera di Vicenza si disputano i campionati europei under 23 con oltre 300 schermidori fino a domenica. Oggi fioretto donne e sciabola uomini. Sono 24 gli azzurri, nel fioretto Damiano Rosatelli e Francesco Ingargiola, oro e argento mondiale u.20, Francesco Bonsanto, argento mondiale under20, Sofia Ciaraglia, iridata giovani a squadre.

TENNIS LA GRANDE SFIDA IN ITALIA Quarta edizione di «La grande sfida», Atp Champions Tour in Italia il 20 novembre a Verona (semif.) e il 22 a Modena (finali) con Yannick Noah, John McEnroe, Mats Wilander Organizza Mca Events.

VELA ●

VOLVO (r.ra.) Rotto il dissalatore elettrico di Dongfeng a meno di 48 ore dal via a Itajai: per avere acqua potabile si userà quello manuale.


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MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FATTO DEL GIORNO LA SERIE CONTESTATA Il pool di Mani Pulite in «1992», la serie televisiva incentrata su Tangentopoli e trasmessa da Sky

l’assassinio di Salvo Lima oppure negli spezzoni di Non è la Rai, assurto a programma simbolo di quel momento storico, e forse questa è stata un’esagerazione, una forzatura utilizzata solo per accennare anzitempo alla passione berlusconiana per le ragazzine. In realtà, in quel caso, si trattava della passione di Boncompagni, sempre patito di gioventù, uno degli autori meno berlusconiani che ci siano stati. Il programma, tra l’altro, su cui la serie ha voluto gettare un’ombra negativa, era semplicemente un capolavoro. Ma, tornando al confronto con Mad Men, io sarei stato più sulla storia dei sei personaggi inventati, avrei lasciato maggiormente sullo sfondo la Storia vera e propria, scavando nelle reazioni di uomini e donne che si sono trovati a un passaggio epocale senza neanche rendersene troppo conto.

Mani Pulite è una ferita 4 ancora troppo viva per essere raccontata con un romanzone tv? 1Sì è chiuso «1992»: ha diviso molto pubblico e critica. Eppure è stato un primo tentativo di spiegare un’epoca e un’illusione

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ieri sera, ultima puntata di 1992, la serie andata in onda su Sky, che ha raccontato l’anno fatale di Tangentopoli, mischiando storia e fantasia, con risultati che hanno diviso parecchio pubblico e critica: osannata a Berlino e da Hollywood Reporter non è diventata cult in Italia. Anche se sappiamo bene che, essendo canali a pagamento, solo una parte limitata di pubblico l’ha davvero vista, mentre per gli altri si è trattato solo di sentirne parlare. A parte il giudizio estetico, resta la domanda chiave: la serie ha insegnato qualcosa a qualcuno, chi non era nato o era bambino si sarà fatto una qualche idea utile di quel gran fatto oppure è troppo presto per storicizzare Tangentopoli, un lutto collettivo non ancora elaborato e questa ne è una conferma?

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Secondo lei è servita? Secondo me, sì. Se ci occupiamo dei ragazzi o

dei giovani, di chi insomma a quei tempi o non c’era o era troppo piccolo, 1992 può essere un punto di partenza. L’errore sarebbe credere che una fiction contenga «la verità». Questo non sarebbe possibile nemmeno se sceneggiatori, interpreti e registi fossero stati più bravi di quello che sono stati. Alla fine la verità non c’è nemmeno nei libri di storia. La verità non ce l’ha nessuno e ognuno ha da cercare la sua studiando.

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Quindi operazione riuscita? Io farei questa sola critica, e partirei, per farmi capire, da Mad Men. Conosce Mad Men?

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La serie americana incentrata su un gruppo di pubblicitari? Sì, tutti hanno scritto che Romanzo criminale o Gomorra sono prodotti nettamente superiori a 1992, ma il problema di 1992 è che si trattava di rappresentare fatti molto importanti, molto noti e molto recenti e quello che avrei consigliato a Stefano Accorsi e agli altri ideatori sarebbe questo: di non avvi-

cinarsi troppo alla cosiddetta Storia, di tenerla ancora più distante di quanto non abbiano fatto, niente personaggi che interpretano Di Pietro o Gherardo Colombo, meglio la soluzione Berlusconi, che si sente parlare da dietro una porta e non si vede mai. In questo, Mad Men è un esempio formidabile. Il gruppo di pubblicitari non solo veste Anni 60 (il che era ovvio), ma vive profondamente gli Anni 60, fumano come pazzi ovunque, un marito non fa neanche il gesto di alzarsi da tavola e chiede alla moglie «Mi vai a prendere un bicchiere d’acqua?», si assiste alla nascita delle inquietudini femministe e se ne capiscono le radici storiche, la grande storia intanto sfila lo stesso, ma se ne coglie l’eco nelle chiacchiere al bar o negli spezzoni di telegiornale. Indimenticabile è tutta la sequenza dell’assassinio Kennedy raccontata non direttamente ma attraverso lo sgomento degli impiegati e qualche spezzone televisivo. Sprazzi di questa scrittura si sono visti anche in 1992, per esempio la sigla di Casa Vianello mentre Dell’Utri legge del-

LA GRANDE STAGIONE DEL GALOPPO 25 aprile GRANDE STEEPLE CHASE DI MILANO

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Fu poi davvero un passaggio epocale? Il potere è più furbo e più forte di quello che crediamo, sa travestirsi e nascondersi, in modo da risbucare altrove sotto sembianze apparentemente nuove. Come mai l’Italia di oggi ci sembra peggiore di quella d’allora? Perché la fine dei partiti, gli arresti o i suicidi dei potenti (Craxi, Gardini, Cagliari) non sono serviti a cambiare il Paese? Oggi purtroppo non è difficile rispondere a questa domanda: il cancro che ci corrode non si estirpa colpendo a caso qua o là, è il nostro modo di vivere, la nostra organizzazione sociale, i falsi miti da cui siamo guidati che vanno ribaltati. Potere delle lobby e delle varie tribù che ci paralizzano, burocrazia corrotta, politica incapace, la prevalenza costante da parte di tutti dell’interesse particolare sull’interesse generale... Come poteva, la singola azione di un gruppetto di giudici modificare tutto ciò? E anche gli stessi giudici, negli anni successivi, non si sono certo coperti di gloria.

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NOTIZIE TASCABILI ALT PURE DA BANKITALIA IL LEADER EUROPEO

Corte dei Conti: Grecia, Juncker: «Stop al tesoretto «Uscita dall’euro? Risorse incerte» Esclusa al 100%» ● Frenata sul destino dell’avanzo da 1,6 miliardi nel 2015 previsto dal Def, il famoso “tesoretto”. Per la Corte dei Conti «le stime di gettito fiscale indicate nel Def potrebbero risultare sovradimensionate»; per l’Ufficio Parlamentare di Bilancio sono risorse «che è prematuro considerare acquisite», mentre Bankitalia invita a utilizzare quel denaro «per il riequilibrio della finanza pubblica». Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, spiega: «Non abbiamo ancora deciso come usare il tesoretto. Intanto l’economia è uscita dalla recessione».

LA PAROLA AI GIUDICI

Juncker, capo Commissione europea ● Nonostante l’accordo sulle riforme tardi ad arrivare, ieri il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha ribadito: «Siamo pronti a tutto, ma escludo al 100% il default e l’uscita della Grecia dall’euro».

SCELTO DA HOLLANDE

Berlusconi-Lario Polemica in Francia Non c’è accordo «Ambasciatore gay sul mantenimento Il Papa dice no» ● Nessuno accordo tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario sull’assegno di mantenimento mensile nell’ultima udienza, ieri. Toccherà quindi al tribunale di Monza decidere riguardo al capitolo economico di un divorzio a sei zeri. I giudici, che a febbraio dell’anno scorso, avevano già sciolto il matrimonio, hanno sessanta giorni di tempo.

● «No» di Papa Francesco a Laurent Stefanini, l’ambasciatore gay scelto dal presidente François Hollande per rappresentare la Francia in Vaticano. Secondo il settimanale «Canard Enchainé» Stefanini è stato ricevuto sabato dal Papa «in persona, che gli ha manifestato il non gradimento». L’Eliseo ha confermato, invece, il sostegno al diplomatico.

L’EX PRESIDENTE PER ORA EVITA LA PENA DI MORTE

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È vero che «1992» fa accadere cose tipiche degli anni successivi? Sì, l’errore più grosso riguarda Berlusconi e la sua entrata in politica. Nel 1992 non ci pensava per niente, e il Tg4 di Emilio Fede fu anzi uno dei cantori principali dell’inchiesta, col celebre Paolo Brosio fermo davanti a Palazzo di Giustizia anche sotto una pioggia scrosciante. Alla discesa in campo Berlusconi cominciò a pensare l’anno dopo. Ma niente paura: gli sceneggiatori stanno già preparando i due seguiti, 1993 e 1994.

Gli imputati fanno il segno simbolo della repressione dei Fratelli Musulmani EPA

Egitto, 20 anni di cella a Morsi per la repressione di fine 2012 ● Mohamed Morsi, 63 anni, deposto presidente egiziano ed esponente dei Fratelli Musulmani, è stato condannato a 20 anni di carcere per aver ordinato la repressione delle agitazioni esplose al Cairo a fine 2012. La gente protestava contro il decreto con cui Morsi voleva rendersi inattaccabile dai giudici. Vi furono 10 morti. Prosciolto dall’accusa di istigazione all’omicidio, l’ex leader ha evitato il patibolo ma è atteso da almeno altri quattro processi. Condannate altre 12 persone. Gli Usa si dicono «preoccupati» per le possibili reazioni di piazza.


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LA RIVELAZIONE

Un colpo all’Isis «Al-Baghdadi ferito in un raid» 1Per il «Guardian» a marzo il leader del Califfato ha rischiato la vita «Ma si è salvato»

1 1 Alcuni superstiti della strage di sabato: in bianco, uno scafista prova a confondersi; 2-3 I trafficanti arrestati all’arrivo; 4 I migranti arrivati a Catania ●

Sbarchi, l’Europa si sveglia «Sarà guerra agli scafisti»

1Si pensa all’operazione militare per distruggere i barconi in Libia

Un sopravvissuto alla strage di sabato: «Il comandante era ubriaco» sabato notte il barcone era «privo sono salvati quattro minorenni. di ogni necessaria dotazione di Uno di loro, Said, 16 anni appena sicurezza», scrive la procura di e ferite inimmaginabili, ha fatto Catania nella richiesta di inci- accapponare la pelle: «Lo scafidente probatorio per due pre- sta al timone era ubriaco e fumasunti scafisti. Comandante tuni- va hashish, siamo andati a fondo sino e marinaio siriano, avevano in 5 minuti», il suo racconto. provato a nascondersi tra i 28 sopravvissuti, ma li IL PIANO Atalanta è un modello, hanno riconoLA CHIAVE non solo una masciuti e arrestati glia: per evitare una volta a Cata- L’idea di Bruxelles: di piangere anconia: sulla loro tera, la Ue è pronta sta, le accuse di un intervento simile alla guerra vera omicidio colposo a quello contro per colpire gli plurimo, naufra- i pirati somali schiavisti nel Megio e favoreggiaditerraneo. Si mento della im- Arrestati i due migrazione clanispira proprio ad trafficanti in mezzo destina. I pm stiAtalanta, l’operamano che a bordo ai superstiti zione militare euci fossero circa I pm: «A bordo 850» ropea (di succes850 uomini e agso) anti-pirateria giungono che dietro alla tratta in Somalia. Servirebbe una risoschiavista c’è «un gruppo crimi- luzione Onu ed il consenso delle nale organizzato in Libia e in Ita- autorità libiche, cosa complicata lia». Nessuna responsabilità del visto il pantano del Paese: lì c’è, container portoghese perché sa- sì, un governo riconosciuto, rebbe stato lo spostamento dei quello di Tobruk, ma pure un almigranti a portare alla collisio- tro non riconosciuto (a Tripoli) e ne. E poi all’ecatombe, da cui si milizie armate fino ai denti per

le strade. «Per la prima volta l’intera Europa si è mostrata attenta e solidale, con alcuni impegni concreti che proveremo a puntualizzare nelle ore che ci separano dal Consiglio Europeo di giovedì», ha esultato Renzi, che oggi alle 9 riferirà alla Camera. La soddisfazione è tutta per gli impegni ribaditi ieri da Natasha Bertaud, portavoce per l’immigrazione della Commissione, e anticipata da un piano in dieci punti presentato lunedì in Lussemburgo. «Abbiamo tutti il dovere di fare di più», lo sprono di ieri di Mattarella e servirà uno sforzo enorme: blitz nei porti libici usati come basi, distruzione dei barconi («Aspettiamo il sì di Onu e Ue per bombardarli prima di partire», la linea di Alfano) e salvataggio dei migranti. Così, nonostante il passo avanti nel clima, l’ok al piano dei leader europei non è scontato: domani, nel vertice straordinario, alla prova dei fatti c’è soprattutto la solidarietà continentale, ciò che dovrebbe tenerci assieme .

Renzi: «L’Italicum va avanti» L’opposizione lascia i lavori

taglia, in Aula, su premio di maggioranza e preferenze.

Filippo Conticello @filippocont

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l mondo è fatto a strati anche nelle barche dei trafficanti di morte: i sud sahariani hanno la pelle scura e pagano meno. Eppure pagano, per soffocare in una stiva senza aria e senza salvagente. Ai siriani costa 1.200-1.500 dollari, agli africani neri la metà. Poi, però, ci sono i migranti «ricchi», altrettanto disperati ma con ottomila e cinquecento euro in tasca per una traversata sicura fino in Italia. Yacht di 25 metri in buone condizioni, numero «garantito» massimo di persone, cibo e acqua sufficienti: non c’è limite all’abisso e al cinismo in questa tragedia, lo sa bene la Mobile di Ragusa dopo l’ultimo sbarco a Pozzallo. Lì la nave Sagittarius ha portato 98 profughi salvati nel comodo yacht di turno che aveva avuto un guasto: sono stati fermati i tre scafisti, riempiti di denaro dai migranti. E sulla tragedia più grande di sempre si continua a indagare:

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Il Califfo dello Stato islamico Abu Bakr al-Baghdadi ANSA

Daniele Vaira @danvaira

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l califfo Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico, è rimasto gravemente ferito, lo scorso marzo, sotto le bombe di uno dei raid condotti dalla coalizione a guida Usa impegnata contro i jihadisti in Siria e Iraq. Lo riferiscono fonti irachene citate dall’edizione online del Guardian britannico precisando che inizialmente al-Baghdadi ha rischiato di morire, ma poi si è lentamente ripreso, anche se non sarebbe ancora tornato a comandare l’Isis. Al momento dell’incursione le forze alleate non sapevano della presenza del leader ma pensavano piuttosto ad un dirigente locale. Nell’esplosione sarebbero morti tre jihadisti. Non è la prima volta che si diffondono voci sulla sorte del leader estremista. Le prime indiscrezioni risalgono al mese

di novembre, quando tramite un account Twitter del ministro degli Esteri iracheno Ibrahim alJaafari, rivelatosi poi falso, era stata annunciata l’uccisione di al-Baghdadi in un raid su Qaim, al confine tra Iraq e Siria. IN IRAQ L’esercito iracheno ha intanto ripreso il controllo delle aree centrali di Ramadi, 100 km a Ovest di Baghdad, che negli ultimi giorni erano cadute nelle mani dell’Isis, ed è ora impegnato in combattimenti con i jihadisti in alcuni villaggi intorno alla città. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza locale, tra le quali il comandante della polizia, generale Kadhim al Fahdawi. Gli estremisti proseguono con la loro strategia del terrore. La divisione della provincia irachena di Salaheddin ha, infatti, pubblicato delle foto che mostrano l’esecuzione di 11 membri delle Forze di mobilitazione popolare, milizie sciite che combattono lo Stato islamico. Lo riferisce un tweet di Site, il sito di monitoraggio del jihadismo sul web. Gli undici appaiono inginocchiati in un campo, con indosso la tuta arancione, con alle spalle altrettanti jihadisti vestiti di nero e armati di fucile. IN LIBIA A Derna, centro libico trasformato in Califfato dello Stato islamico, sono invece in corso da 48 ore scontri tra «elementi dell’Isis» e «abitanti della città». Lo riferiscono i media libici citando «fonti» locali e sostenendo che nove miliziani dello Stato islamico sono stati uccisi e una ventina feriti. Gli scontri sono iniziati quando i jihadisti dell’Isis hanno cercato di attaccare abitazioni di una famiglia, gli Harir, alla ricerca di un uomo accusato di omicidio. Gli estremisti hanno intanto rivendicato l’attentato a Triboli contro l’ambasciata spagnola. Una bomba è esplosa davanti all’ingresso della struttura. Danni ma nessun ferito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA LEGGE ELETTORALE

1Il premier insiste

«Dibattito già fatto» Forza Italia e M5S abbandonano la Commissione Francesco Rizzo

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econdo un sondaggio della Lorien, il 74% degli italiani non ha la minima idea di cosa sia l’Italicum. Ovvero la riforma della legge elettorale, che prevede un premio di maggioranza alla Camera alla lista che supera il 40% dei voti (altrimenti scatta il ballottaggio tra le prime due liste). Ma quell’enigma sta scavando una trincea tra governo e opposizione, interna ed esterna al Pd. Ieri la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha concluso le votazioni sugli emendamenti al

Il premier Matteo Renzi, 40 anni, davanti alla sede del Pd a Roma ANSA

testo, molti decaduti a causa dell’assenza delle opposizioni che le avevano presentate. Oggi verrà assegnato il mandato al relatore per l’Aula. In Commissione, c’erano i dieci deputati che il Pd ha inserito sostituendo gli esponenti della minoranza “dem” critici verso l’Italicum, come Luigi Bersani, Gianni Cu-

perlo, Rosy Bindi: anche Forza Italia e Lega, grillini e Sel si sono chiamati fuori. «Italicum? Propongo di chiamarlo “Deportellum” — attacca Renato Brunetta, capogruppo azzurro a Montecitorio —: una farsa blindata. Renzi vuole una legge costruita su misura per la sua egemonia». Mentre i grillini promettono bat-

CAGNARA La sostituzione dei dissidenti (critici su punti come i collegi plurinominali e le pluricandidature dei capilista), viene difesa da Matteo Renzi: «Il Pd ha già discusso, ovunque, della legge elettorale. La proposta è stata approvata anche dal resto della maggioranza e dai senatori di Forza Italia. Si chiama democrazia quella in cui si approvano le leggi volute dalla maggioranza, non quella in cui vincono i blocchi imposto dalle minoranze. Avanti, su tutto!». Per il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, l’opposizione fa solo «cagnara». E aggiunge: «C’è qualcuno che non sa come spiegare come si può non votare una legge già votata in Senato e che ora è identica in commissione alla Camera». Renzi vuole chiudere per metà maggio: intanto rinforza l’alleanza con Scelta Civica e tratta all’interno del Pd. Ma il governo potrebbe chiedere la fiducia su ogni singolo articolo del testo. Forza Italia insiste per il voto segreto anche sulla votazione finale. Per invitare la minoranza del Pd a tradire il premier-segretario. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EBOLA, LE FOTO SONO DA PULITZER ● I suoi scatti a Monrovia in Liberia hanno raccontato l’epidemia di Ebola: Daniel Berehulak, freelance del «New York Times», è stato premiato con il Pulitzer. Riconoscimento che il quotidiano ha vinto anche nel giornalismo investigativo per un’inchiesta sulle lobby. Premiato pure il Wall Street Journal per un’indagine sulle assicurazioni sanitarie. Tra i libri scelti «Tutta la luce che vediamo» di Anthony Doerr e «Il patto con il diavolo» di David Kertzer (Rizzoli), e un terzo, «La sesta estinzione» (Neri Pozza).


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3 DOMANDE A... GIANCARLO ANERI

FONDATORE DI ÂŤĂˆ GIORNALISMOÂť

â€œĂˆ giornalismoâ€? a Gramellini ÂŤSa analizzare con semplicitĂ Âť

Scarlett Johansson ieri a Londra alla prima di ÂŤAvengersÂť REUTERS

Eroi piĂš dark e originali Gli Avengers son tornati

1Première a Londra di Age of Ultron, secondo capitolo della saga Il regista Whedon: Questo film è una svolta. Da oggi al cinema Alessandro De Simone LONDRA

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li Avengers sono tornati, con Age of Ultron, nuovo capitolo della saga Marvel che, tra singoli ed ensemble, non lascia mai soli gli spettatori di tutto il mondo. Questa volta la Supereroi United dovrĂ vedersela con un’intelligenza artificiale che vuole annientare la razza umana. Scene mozzafiato, distruzioni totali e atmosfere piĂš dark. Di questo e (poco) altro si è parlato nell’affollatissima, da entrambi i lati del tavolo, conferenza londinese che ha presentato il film (nelle nostre sale da oggi) alla stampa europea.

STAVOLTA I PERSONAGGI SECONDARI HANNO PIĂ™ SPESSORE JEREMY RENNER ATTORE

SHOW Incontro molto divertente, con il consueto show di Mr. Tony Stark/Robert Downey Jr. (Scusate, sono quindici minuti che non parlo, devo cambiare giacca per attirare l’attenzione

su di meÂť) e Scarlett Johansson giĂ in perfetta forma dopo la gravidanza, con il suo taglio alla maschietta e felice che i duetti con Hulk siano la cosa migliore del film, anche a detta dei loro colleghi. Mark Ruffalo ha risposto con un esplicativo ÂŤNon posso dire nienteÂť all’inevitabile domanda su un nuovo film in solitaria del gigante verde (si farĂ ), mentre Paul Bettany, voce del supercomputer Jarvis sin dal primo Iron Man, non ha potuto nascondere l’eccitazione d’essere diventato corpo nel potente Visione: ÂŤSono passato da due ore di lavoro e una borsa piena di soldi a una percentuale sugli incassiÂť. Pragmatismo britannico e scherzi a parte, questo nuovo Avengers sarĂ un punto di svolta, come ha sottolineato il regista Joss Whedon. ÂŤLa cosa piĂš bella dei Marvel Movies è l’approccio completamente diverso che c’è tra un film e l’altro a seconda del personaggio. Hanno tutti caratteri-

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

7+

6,5

7+

6-

7

5,5

Potete concretizzare e risolvere. Anche economicamente. Ma la prudenza nell’amministrarvi, visti i mala tempora, è d’uopo. Sudombelico peperino.

Luna chez vous, eccellente per lavorare con successo e per dare lo start alle vostre iniziative. Basta che non facciate i bimbi. Men che meno fornicando.

Luna sfigopendula: il lavoro è un palla. E voi v’abbattete e rompete: reagite, invece, e non restate indietro. Solitudine nel cuore, suinitudine nel letto.

Alleanze e amicizie possono rendere proficua la giornata. PurchĂŠ evitiate di tiranneggiare. L’amor è tenero, la fornicazione latita o è colonstimolante.

Gli zebedei lievitano, il lavoro indispone, la vostra autonomia è limitata. Siete pure simpatici come un’onicomicosi. State su: la fornicazione compensa.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

7,5

6-

5,5

7+

8

5,5

Ispirati nel modo giusto, potete portare a casa soddisfazioni solide a tutto campo. I consensi crescono, voi siete fighi, il sudombelico segna piĂš volte.

Ok, il cielo è un po’ plumbeo. But don’t touch your zebedeos. PerchĂŠ anche se lavoro e finanze si complicano o irritano, poi premiano. Sfighine suine.

La Luna (storta) raccoglie intorno a voi fallocefali e stressati. Ci vuole pazienza. E bravura nel pararvi i glutei, in ogni ambito. Ormoni in frenata.

La vostra motivazione cresce, metodo e organizzazione premiano. Colloqui e vita sociale, poi, si rivelano proficui, la fornicazione impeccabilerrima.

Š RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE La Luna è un’ottima spalla per tutti voi. CosĂŹ fate faville in ogni circostanza. Il successo c’è, il tempismo suino è mirabile, amici e sponsor v’aiutano.

stiche che li rendono unici, ma è il quadro globale che conta, costruire un universo complesso di cui questo film è un tassello fondamentaleÂť. Di cui fanno parte adesso anche Elizabeth Olsen e Aaron Taylor-Johnson, i gemelli Scarlet Witch e QuickSilver. E se un rilassato Chris Evans/Capitan America commenta che ÂŤnon c’è molto da fare per noi attori in questi film, la maggior parte del tempo stiamo davanti a uno schermo verde parlando con una pallina da tennisÂť, l’eccellente Jeremy Renner lo smentisce: ÂŤStavolta si è dato maggiore spessore ai personaggi secondari, e questo ci ha permesso di lavorare di piĂš sui caratteriÂť. Gli Avengers litigano, ogni nerd lo sa, ma Occhio di Falco ha ragione. Age of Ultron è di gran lunga migliore del primo e forse il miglior Marvel mai fatto, ma ciò detto, la vera battaglia da vincere è solo quella del box office.

La Luna porta schiarite ad ampio raggio. E vi rende pure piÚ fighi e phyghe di sempre. La vostra creatività , anche suina, cresce, il lavoro è un trionfo.

Cè chi vi fa venire gli zebedei XXL con le proprie invadenze e le proprie critiche. State calmi e producete: la riscossa è vicina. Sudombelichissimo!

(f.riz.) Eravamo quattro amici intorno a una bottiglia (di quello buono). Il premio ÂŤĂˆ giornalismoÂť è nato cosĂŹ e onora un protagonista dell’informazione, ogni anno. Ieri, tra gli altri, Ettore Mo e Milena Gabanelli, ma anche Antonio Ricci e Altan. Domani, a Milano, tocca a Massimo Gramellini (nella foto), vicedirettore de ÂŤLa StampaÂť. Uno dei quattro al tavolo era Giancarlo Aneri, sessantenne, da Legnago (Verona), produttore di Prosecco, Amarone, caffè. â—? Come si passa dal vino a un premio per i giornalisti? ÂŤĂˆ un’idea nata a tavola 20 anni fa, quando sono riuscito a mettere insieme tre amici come Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca. Per loro ero il lettore tipo e, come dicevano, “il nostro padrone è il lettoreâ€?. Lo scopo è premiare, ogni anno, un collega meritevole e per bene. Amo i giornali, ma non farei

LA FINE DEL DUCE RACCONTATA DA CARLO LIZZANI Per l’avvicinamento del 25 aprile, La7 trasmette in prima serata il celebre film di Carlo Lizzani Mussolini ultimo atto, uscito nel 1974 e con un grande Rod Steiger nei panni del Duce. L’opera ripercorre gli ultimi giorni di Mussolini, il tentativo di fuga, la cattura e la morte per fucilazione insieme a Claretta Petacci, il 28 aprile 1945. Il regista firma anche la sceneggiatura, mentre le musiche sono di Morricone. DA VEDERE STASERA SU LA7 ALLE 21.10

â—? PerchĂŠ Gramellini? ÂŤLa giuria (con Aneri: Anselmi, Calabresi, Mieli, Riotta e Stella, ndr) vede in lui lo sguardo sul mondo di Montanelli, la semplicitĂ di Biagi, l’analisi politica di BoccaÂť. â—? In futuro potreste premiare qualcuno che ha scritto solo sul web, mai sulla carta? ÂŤNel 2014 abbiamo scelto Hal Varian di Google e ho scommesso con lui che tra cinque anni faranno gli editori. Finche il web offrirĂ fiumi di notizie gratis, il quotidiano da pagare agare in ola avrĂ piĂš edicola eÂť. valoreÂť. Š RIPRODUZIONE RODUZIONE RISERVATA

INIZIATIVE IN 175 PAESI E TANTI SPECIALI IN TV

Earth Day, il mondo manifesta per tutelare il futuro del pianeta

Dal documentario ÂŤZero rifiutiÂť â—? Sono tante le iniziative in programma oggi in 175 Paesi del mondo per celebrare la 45a Giornata Mondiale della Terra. Una Terra che, ogni anno, mostra le sue ferite, con cambiamenti climatici sempre piĂš dannosi (il 2015

è giĂ l’anno piĂš caldo di sempre, ha ricordato ieri la Coldiretti) e fenomeni atmosferici devastanti. Il Wwf lancia oggi la campagna contro la deforestazione, ÂŤprincipale minaccia per la vita sul nostro pianetaÂť. A Roma ci sarĂ un’apertura straordinaria del mercato di Campagna Amica in via di San Teodoro al Circo Massimo, nell’ambito della campagna ÂŤCibo per TuttiÂť. Anche la tv dedicherĂ ampio spazio all’ambiente: Sky Cinema Family trasmetterĂ film come ÂŤOceaniÂť ed ÂŤEco PlanetÂť; Real Time lo speciale ÂŤThe Earth DefendersÂť, Sky Arte il documentario ÂŤA Small Section of the WorldÂť e LaEffe il pluripremiato ÂŤZero rifiutiÂť.

LO SPORT IN TV

ASPETTANDO IL 25 APRILE

l’editore: con il vino so dove arrivo, con l’editoria la prospettiva è incerta. Colpa dei giovani: pensano basti leggere i titoli sull’iPadÂť.

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MERCOLEDÌ 22 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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