La Gazzetta dello Sport (05-16-2015)

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sabato 16 maggio 2015 anno 119 - numero 114 euro 1,90

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59

GIRO D’ITALIA IA

TTENNIS

FORMULA 1

Ulissi, un urlo liberatorio Contador eroico co

F Federer: «Roma, ssoltanto tu meriti iil mio bel gioco»

Rifornimenti gomme e cavalli Che rivoluzione

A Fiuggi riecco il toscano. Alberto to mpitello soffre ma rimane rosa. Oggi Campitello

S Semifinali: derby svizzero con Wavrinka che hha battuto Nadal. Djokovic e Sharapova ok

Dal 2016 pneumatici «liberi», nel 2017 il resto. Auto da 1000 cv, più rumore

SERVIZI DA PAG. 28 A PAG. 36

SERVIZI DA PAGINA 38 A PAGINA 41 SE

ALLIEVI, PERNA A PAGINA 45

DERBY D’ITALIA BERLUSCONI ESCLUSIVO SACCHI INFIAMMA INTER-JUVE

«ECCO PERCHÉ VENDO IL MILAN (MA SOLO UN PO’) »

L’ex c.t.: «Una vergogna il Triplete senza italiani del 2010, i bianconeri in finale sono un raggio di sole». In campo alle 18, a riposo Pirlo e Tevez Moratti chiede un regalo per i 70 anni Alvaro Morata e Mauro Icardi, hanno entrambi 22 anni

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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

SERVIZI ALLE PAGINEE 4-5-6-8-9

Il pr presidente conferma la trattativa col Capo di Stato cinese, Xi Jinping: «Ha grande rispetto per noi e vuole che io rima rimanga. Ho il dovere di trovare nuove risorse per la società»

L’INTESA

SERIE A IN 3 ANNI A 18 GA LA ESPORTA E LA LEGA

CALVI, GUERRA, OLIVERO ALLE PAGINE 2-3

IARIA, PICCIONI ALLE PAGINE 15-17

L’INTERVENTO di Giovanni Malagò 27

WALK OF FAME E’ SOLO L’INIZIO Il dibattito che ha suscitato l’inaugurazione della «Walk of Fame» dello sport italiano è stato sinora interessante, ma probabilmente necessita di alcuni chiarimenti che – mi auguro – potranno contribuire a illustrate meglio quello da più parti è stato definito un atto dovuto nei confronti dei grandi campioni del nostro mondo. L'ARTICOLO A PAGINA 27

36a GIORNATA: OGGI SAMP-LAZIO VALE PER DUE EUROPE

OGGI INTER-JUVE (1-1) ORE 18 SAMPDORIA-LAZIO (0-3) ORE 20.45 DOMANI ORE 15 SASSUOLO-MILAN (2-1) ORE 12.30 ATALANTA-GENOA (2-2) CAGLIARI-PALERMO (0-5) TORINO-CHIEVO (0-0) VERONA-EMPOLI (0-0) ROMA-UDINESE (1-0) ORE 20.45 LUNEDÌ FIORENTINA-PARMA (0-1) ORE 19 NAPOLI-CESENA (4-1) ORE 21 JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN

80 64 63 60 55 54 53 52 48 46

PALERMO CHIEVO UDINESE VERONA EMPOLI SASSUOLO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-7)

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LE FRASI CONTRO LE LESBICHE

LA SENTENZA

Il siluro di Tavecchio «Belloli, parole odiose»

Maratona di Boston: pena di morte all’attentatore

La gaffe del presidente della Lega dilettanti PAGLIARA, PICCIONI A PAGINA 26

43 42 41 41 41 40 36 28 24 17

LOPES PEGNA A PAGINA 51

w

IL COMMENTO di Ruggiero Palombo

L’ANALISI di Franco Arturi

27

26

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI

QUEL MODELLO DISTORTO

Calcio femminile. Il presidente della Lega Dilettanti: «Basta dare soldi a queste 4 lesbiche» Ma lui nega: «Non ho detto 4»

SE NE DEVE ANDARE L'ARTICOLO A PAGINA 27

L'ARTICOLO A PAGINA 26


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Primo piano R L’intervista

Silvio dice Xi Giuseppe Calvi LECCE

I

l pranzo è servito ma può attendere. Silvio Berlusconi accetta di dedicarsi per qualche minuto al suo Milan. È deluso, per la stagione dello sprofondo rossonero, eppure dimostra di avere tanta forza e fiducia per pensare al futuro, che potrebbe essere ancora nel suo segno, magari da comproprietario. Appena arrivato alle 15 da Bari a Lecce, «scortato» da Luigi Vitali, segretario regionale di Forza Italia, è accolto all’hotel Patria da Giancarlo Mazzotta, sindaco di Carmia-

LE TAPPE DELLA TRATTATIVA

Berlusconi: «Sarà grande Milan con il partner giusto. E io resto»

no, e da suo figlio Paride (coordinatore provinciale del partito), che hanno organizzato il pranzo per il Cavaliere. Davanti all’albergo, che s’affaccia sulla Chiesa di Santa Croce, la più fulgida espressione del barocco leccese, una mamma avvicina il figlio a Silvio, che lo acca2 MAGGIO LA SCELTA DI BERLUSCONI Mr. Bee, broker thailandese, aveva formalizzato la proposta d’acquisto per la maggioranza del club, ma Berlusconi al termine di un incontro in hotel dice pubblicamente: «Potrei tenermi il 51% della società, e intendo restare presidente».

rezza e gli pone qualche domanda. In attesa dell’incontro al Palafiere di Lecce, che ieri sera ha chiuso i due giorni in Puglia per il sostegno portato alla candidata Adriana Poli Bortone, Berlusconi si concede una divagazione e scende sul pianeta Milan.

Presidente, spera davvero di concludere la trattativa con la sponda cinese? «In questo momento non saprei quale sviluppo possa prendere. Anche perché è opportuno fare una premessa doverosa: io non ho nessuna voglia, intenzione e necessità di cede3 MAGGIO ENTRA IN SCENA LA DAMA CINESE Una misteriosa donna cinese visita prima lo stadio Meazza, poi Casa Milan, sede del club rossonero, e quindi si reca direttamente ad Arcore, dove incontra Berlusconi. È il segnale che anche la pista cinese è più che mai viva.

re il Milan». Certo, anche per il club rossonero, riuscì ad aprire, con straordinaria lungimiranza, il fronte cinese nei suoi incontri, da presidente del Governo, con Xi Jinping, allora vicepresidente della Repubblica Popolare Cine-

se e adesso Capo di Stato e segretario del Partito comunista cinese? «Vediamo che cosa potrà succedere. Intanto, al di là del rapporto creato all’epoca sulla scena politica, Xi sta dimostrando di avere grande rispetto per il calcio italiano, quindi 9 MAGGIO L’APERTURA Berlusconi, a Genova, si apre: «Cedo, ma a chi mette 200 milioni l’anno. Lascio anche la maggioranza a chi può rendere competitivo il Milan: voglio però scoprire se chi si propone vede nel Milan un mezzo per acquisire una forte popolarità immediata».


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA NOSTRA ANTICIPAZIONE

L’EX PREMIER INSIEME AL PRESIDENTE DELLA CINA Il filo diretto e una promessa fatta sei anni fa ● Nell’anticipazione Gazzetta del 12 maggio scorso già si leggevano i dettagli della trattativa in corso tra Silvio Berlusconi e Xi, Capo di Stato cinese, nonché segretario del partito comunista

sono arrivati i petroldollari e gli interventi dal Qatar è molto difficile che una sola famiglia riesca a reggere il peso economico di un club. Magari ci possono essere situazioni eccezionali...». In che senso? «Mi riferisco alla Juventus, che ha appena conquistato la finale di Champions League e alla quale faccio i miei più sinceri auguri per il traguardo raggiunto. A proposito di società, di proprietà di una famiglia, si tratta, però, appunto nel caso della Juventus, di eventi ormai davvero eccezionali. Alla luce delle difficoltà che bisogna fronteggiare, ho il dovere di trovare nuove risorse per il Milan». Perché la società si è ridotta in queste condizioni? «Purtroppo, negli ultimi anni, per una serie di circostanze che non sto qui ad analizzare, il Milan ha perso molti campioni. E a livello economico non ha attraversato un periodo felice».

Silvio Berlusconi, 78 anni, ieri alla partenza da Bari diretto a Lecce

CHI SI INTERESSA ALL’ACQUISTO DEL MILAN PONE COME CONDIZIONE LA MIA PARTECIPAZIONE PURTROPPO IL MILAN HA PERSO MOLTI CAMPIONI E A LIVELLO ECONOMICO NON E’ UN PERIODO FELICE NON HO VOGLIA DI VENDERE. MA HO IL DOVERE DI TROVARE NUOVE RISORSE PER LA SOCIETÀ SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE MILAN

ANSA

Come pensa di risolvere i problemi? «Se, da sola, la mia famiglia non può farcela, allora sarà fondamentale reperire investitori capaci di contribuire al rilancio del Milan. Mi pare di aver capito, però, che quanti si interessano all’acquisto della società pongano come condizione essenziale la mia partecipazione alla loro avventura».

per il Milan. Ovviamente sono orgoglioso del rapporto instaurato a suo tempo con Xi. E non è un mistero che in Cina il brand Milan tiri ancora tanto». Sicuramente il Capo di Stato cinese avrà atteso il momento opportuno per muoversi, se è vero che nel 2009 le chiese se il Milan fosse in vendita, incassando la sua battuta “quando lo sarà, sarai il primo a saperlo”. Ha saputo attendere? «Aspettiamo, non posso dire ora che cosa accadrà. Sia ben chiaro, non mi trovo nelle condizioni di cedere a tutti i costi la società. È innegabile, tuttavia, che da quando nel calcio

1Il presidente

conferma la trattativa col Capo di Stato cinese: «Ha grande rispetto per noi. E vuole che io rimanga»

Presidente, pur nelle difficoltà da superare per il rilancio del club, sarà orgoglioso di essere considerato fondamentale per il futuro del Milan, valutato il peso dei sacrifici e dei successi in quasi trenta anni? «Di sicuro. Evidentemente chi pensa di trattare l’acquisto del Milan lega il marchio del club in modo inscindibile alla mia persona. In effetti, non può essere altrimenti, visto quanto la mia famiglia ha fatto per il Milan in tutti questi anni».

FACCIO ALLA JUVE SINCERI AUGURI PER LA FINALE DI CHAMPIONS BERLUSCONI SUI BIANCONERI IN VISTA DI BERLINO

E lei è pronto a impegnarsi ancora? «Ci mancherebbe. Se il Milan non troverà acquirenti, mi toccherà tentare il rilancio. Invece, se la società conterà su nuovi investitori che richiederanno la conferma del mio ruolo, allora contribuirò, con chi arriverà, a riportare il Milan alle posizioni che merita». © RIPRODUZIONE RISERVATA

10 MAGGIO TRE CORDATE Escono altre dichiarazioni di Berlusconi in merito alla cessione della società: «In Cina ci sono decine di milioni di simpatizzanti per il Milan. Non a caso da lì sono venute a oggi tre cordate, e due si stanno annunciando».

11 MAGGIO SILVIO E XI La «dama cinese» ora ha un nome: si tratta di Wang Xingxian, emissaria del governo di Pechino. Berlusconi ha infatti un filo diretto con il Capo di Stato e segretario del partito comunista cinese. Anche in virtù di quella promessa fatta nel 2009...

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LA TENDENZA

Da Pavia a Sesto l’Italia attrae sempre più gli investitori 1Patron cinesi nelle due città e si lavora alla crescita dei giovani tecnici locali Andrea Guerra

D

alla Cina all’Italia, andata e ritorno. I due avamposti cinesi che hanno issato bandiera rossa nel calcio nostrano sono due esempi lampanti di come l’Italia non sia solo terra di conquista ma anche, o forse prima ancora, un partner, un esempio virtuoso da seguire. Così capita che l’impero economico del momento importi proprio dal Belpaese il calcio giocato e richiami in Oriente tecnici e formatori azzurri per spiegare ai locali come si gioca a pallone. COVERCIANO CINESE Il Pavia del presidente Zhu, che lotta per un posto in B, ha siglato un protocollo con l’Università per dare vita a un’accademia capace di organizzare corsi per gli allenatori in madre patria. Si parla di una vera e propria «Coverciano cinese» visto l’interessamento di Renzo Ulivieri quale presidente dell’Associazione allenatori italiani e l’idea di creare corsi di formazione per gli allenatori a Nanchino sotto la supervisione tecnica proprio del Pavia (che in estate potrebbe anche fare una tournée in Oriente).

SESTO PIONIERE Chi si è innamorato del calcio italiano prima ancora del nuovo presidente del Pavia è Lu Rong Yi, per tutti Alberto. Cinquantaquattro primavere, Alberto è arrivato in Italia nel lontano 1985 e passerà alla storia del pallone per essere il primo presidente cinese di una società calcistica italiana, pur trattandosi di dilettanti. Tre anni or sono ha fondato nell’ex Stalingrado d’Italia la Football Sesto 2012 che oggi vanta 18 squadre, oltre 300 atleti, 80 tra dirigenti e allenatori e un gemellaggio con l’Albinoleffe. Lu Rong, che è vice presidente dell’Associazione cinese di Wenzhou in Italia, ha dato vita nella sua città natale (che conta 10 milioni di abitanti) a un progetto che, in accordo col Governo e con l’amministrazione locale, prevede la creazione di scuole calcio e la realizzazione di stadi. «Entro 2 anni saranno costruiti 100 campi», racconta. Il compito di formare gli allenatori di domani tocca ai «suoi» tecnici della Sesto 2012 e ai loro colleghi sestesi. In aprile una delegazione della municipalità cinese è stata ricevuta a Sesto, nel palazzo comunale, per la sigla di un progetto di cooperazione sportiva che porterà i tecnici sestesi (compresi quelli dalla Pro Sesto) in Cina in estate per campus rivolti sia agli atleti che agli allenatori. In Cina la pagina della Sesto 2012 sull’equivalente con gli occhi a mandorla del nostro Facebook conta 17milioni di fans. «La Juve in tutta la Cina ne ha 36, l’Inter 27. Puntiamo al sorpasso», ride Lu Rong, vecchio cuore rossonero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO SASSUOLO-MILAN

Honda-sprint per ritrovare il gol e rilanciare Inzaghi 1È in crescita ma non segna da ottobre

Domani torna sul campo del debutto in A Niang a Milanello: «Genoa, mesi splendidi»

G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)

D

i Domenico Berardi non aveva mai sentito parlare. Keisuke Honda era appena arrivato in Italia, conosceva il Milan e vagamente le squadre migliori della Serie A. Debuttò in una fredda sera invernale, 12 gennaio 2014: Mapei Stadium di Reggio Emilia, Sassuolo-Milan. Dalla panchina vide i suoi compagni andare

rapidamente sul 2-0 (gol di Robinho e Balotelli) e poi fece la conoscenza con Domenico Berardi: quattro gol prima che Allegri dicesse al giapponese di scendere in campo. Honda prese un palo, il Milan perse 4-3 e Allegri fu esonerato. Un anno e quattro mesi dopo i rossoneri tornano a Reggio Emilia con l’unico, triste obiettivo di chiudere dignitosamente la stagione, mentre Allegri si è già cucito lo scudetto sulla divisa sociale della Juve e comincia a gustarsi

L’ultimo gol di Keisuke Honda: Verona-Milan 1-3, era il 19-10-2014 ANSA

l’effetto che fa preparare una finale di Champions. In quanto a Honda, adesso sa chi è Berardi e domani contro il Sassuolo spera di bissare l’ottima prestazione offerta contro la Roma, di ritrovare quel gol che gli manca dal 19 ottobre e di rilanciare Inzaghi, il tecnico che ha sempre creduto in lui. Il giapponese è stato lo specchio del Milan di Pippo: fino a quando ha giocato bene Keisuke (metà ottobre) i rossoneri erano in corsa per l’Europa. Poi Honda è crollato, il Milan anche e probabilmente non è un caso se contro la Roma il giapponese è stato il migliore in campo e i rossoneri sono tornati a esprimersi bene. Il futuro di Honda sembra blindato, per-

ché un Milan asiatico non potrebbe prescindere dalla stella del Giappone. Però prima di fare ogni ipotesi bisogna aspettare che la società decida a chi affidare la guida tecnica. NIANG SALUTA Intanto si è rivisto a Milanello M’Baye Niang, che ha chiuso la stagione col Genoa a causa di una distorsione al ginocchio. Il probabile interessamento del menisco sarà valutato tra oggi e domani. Niang ha mandato un messaggio di ringraziamento al Genoa: «Mi sentivo a casa in quanto avete creduto in me. Mi ricorderò sempre di voi. Un abbraccio di cuore a tutti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Il derby d’Italia

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NUMERI E CURIOSITÀ QUANTI INCROCI NEL DERBY D’ITALIA

13

● i confronti ufficiali tra Inter e Juventus; bianconeri avanti con 100 vittorie a 68 e anche nel conto delle reti: 320 a 278

● i gol segnati da Omar Sivori, che è il goleador di questa sfida: 12 reti realizzate in Serie A, più una arrivata in Coppa Italia

È sempre Inter1

LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE NAPOLI PT. 60

FIORENTINA PT. 55

SAMPDORIA PT. 54

GENOA PT. 53

INTER PT. 52

TORINO PT. 48

36ª Cesena

37ª JUVENTUS

38ª Lazio

Parma

PALERMO

Chievo

Lazio

EMPOLI

Parma

ATALANTA

Inter

SASSUOLO

Juventus

GENOA

Empoli

Chievo

MILAN

Cesena

6

La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turno preliminare (30 luglio-6 agosto) scarso buono ottimo STATO DI FORMA: difficile media DIFFICOLTÀ: facile In MAIUSCOLO le gare in trasferta GDS

Andrea Schianchi

S

e qualcuno pensa che oggi pomeriggio, a San Siro, andrà in scena uno spettacolo in tono minore, significa che non conosce la storia del calcio in Italia. Inter-Juventus, anche se fosse giocata su una spiaggia o dall’altra parte del mondo, anche se non ci fosse pubblico e nessun punto in palio, non sarà mai una partita normale, una sfida tranquilla, undici contro undici e basta. Non può essere una gara come le altre, perché qui c’è di mezzo la storia: il passato delimita i confini delle emozioni, i ricordi si sovrappongono, la rabbia scende in campo, e l’orgoglio pure. Gianni Brera, negli anni Sessanta, per definire Inter-Juventus utilizzò l’etichetta «derby d’Italia», facendo parecchio «rosicare» i milanisti che si sentivano tagliati fuori dall’élite del pallone. Mai Gioanbrerafucarlo spiegò l’origine e la ragione di quell’invenzione stilistica: di fatto le due squadre rappresentavano due universi che si guardavano in cagnesco, in perenne lotta, una battaglia infinita che arrivava a coinvolgere l’intero Paese. Il cliché non è cambiato nemmeno oggi, all’epoca di Twitter e di Facebook: è sufficiente leggere qualche messaggio sui social network per capire che la temperatura è alta, altissima. Ha ragione Massimiliano Allegri che, per presentare la parti-

Da Sua Maestà in tribuna fino al rigore dei rigori Che cult il derby d’Italia 1Quella che si gioca oggi a S. Siro non è mai stata una sfida normale

Nel 1930 c’era il Re a tifare, nel 1998 Ronaldo-Iuliano divise il Paese

ta, ha detto semplicemente: «E’ sempre Inter-Juve, una sfida di grande fascino. Gli stimoli ci devono essere, loro si giocano l’Europa League e noi siamo la Juve...». OBIETTIVI Certo, sbarcare a San Siro senza Te-

vez, Pirlo, Buffon, Evra e Vidal non è il miglior biglietto da visita. E’ un po’ come certificare che, in casa Juve, questa partita non è in cima ai pensieri. D’altronde, c’è da capire Allegri che, in tre settimane, si gioca qualcosa che, fino a poco tempo fa, era un sogno: prima la finale di Coppa Ita-

lia contro la Lazio e poi quella di Champions League, a Berlino, contro il Barcellona di Messi e Neymar. Logico, dunque, risparmiare le forze, concedere qualche ora di riposo supplementare ai guerrieri che quest’anno, più degli altri, hanno battagliato e si sono sfiancati. Resta, comunque,

IL TECNICO NERAZZURRO

Mancio: «Thohir investirà, Touré ti dà il salto di qualità» 1Sulla gara: «La Juve? Non facile, è gasata

ci vuole per crescere, «quello che ci ha messo la Juventus». Da quando la Juve ha preso Pirlo, tutto è salito di tono: chi può essere il Pirlo, anche con caratteristiche diverse, per provare a rifare grande l’Inter? «Yaya Touré, che ora è un giocatore del Manchester City, è uno che ti fa fare il salto di qualità. Lui è uno, ma ce ne saranno anche altri...». Per esempio Thiago Motta. «Cos’ho scritto nel messaggio di auguri a Yaya? Happy birthday e il resto... lo tengo per me perché è cosa privata». E ride. E in Inghilterra danno il giocatore sempre più vicino con contratto quadriennale.

dalla finale». Il mercato: «Il presidente vuole un’Inter vincente, Handa la Champions»

Matteo Dalla Vite INVIATO AD APPIANO GENTILE

«T

hohir farà investimenti: vuole un’Inter vincente». E questa (parola di Mancio) è la prima cosa che fa gioire i tifosi. La seconda è l’idea di frantumare un tabù che dura dal 6 aprile 2010: 2-0 interno (Maicon, Eto’o), ed è da allora che l’Inter non batte la Juve a San Siro. «Ma mica è facile - dice Roberto Mancini -: perché coloro

che giocheranno saranno più freschi di chi è rimasto a casa e vorranno fare bella figura anche perché esaltati dalla finale raggiunta. Quindi, occhio...». Occhio sì, «perché è l’ultima grande occasione per agganciare l’Europa». E l’Europa del quinto posto non prevede preliminari (il sesto sì). YAYA, L’SMS E ANCHE ALTRI Mancini parla un po’ di Juve e per il resto tocca temi più frizzantini: il mercato, Thohir, il portiere e il numero 10, Touré e il tempo che

Roberto Mancini, 50 anni, guida l’Inter dal novembre scorso LAPRESSE

HANDA, MATEO, DARDER Chi invece pare sempre più lontano è

Handanovic: «E’ uno dei migliori portieri europei, vuole giocare la Champions ed è logico. A volte bisogna rispettare le volontà dei giocatori, poi...». Sa di addio, sempre che la squadra da Champions arrivi. Cech è in pole. Detto di Darder del Malaga («Macché fatta: lo seguiamo come altri», ma pare pista datata), ecco che a Braida (Barcellona) piace Kovacic. «Mateo incedibile? Ha grandi qualità e margini enormi di miglioramento. Ci puntiamo e credo che non possiamo vendere i migliori». Anche qui, si vedrà. ET, UEFA E 0-0 Di certo vendere si dovrà. Alcuni giovani andranno a giocare (in prestito, «Gnoukouri, Camara, Puscas e Dimarco»), altri

verranno sacrificati per il Fairplay. «L’Uefa ha apprezzato l’Inter per gli sforzi fatti e che farà. Stare in equilibrio fra acquisti e cessioni? Qualcosa bisognerà cedere, ma fare 0-0 la vedo dura». ET arriva stamattina: non è escluso che il summit con Mancini (previsto per domani) possa già avvenire stasera post-gara. PANCA REAL E S.SIRO L’evidenza: fuori casa va meglio che a San Siro. «La squadra soffre un po’ San Siro, in trasferta siamo più tranquilli, leggeri. Io nella listapanchina del Real Madrid? No, troppo forte per me, io prendo solo squadre che devono ricostruire, sennò è troppo facile...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

9-1

9

● il risultato più rotondo in questa sfida: vinse la Juve, 10 giugno 1961. I milanesi risposero con il 6-0 del 4 aprile 1954

28

● i punti in più della Juve sull’Inter (80 a 52); l’anno scorso i nerazzurri finirono staccati di 42 lunghezze (102 a 60)

● i giocatori a segno delle due squadre: Vidal (3), Icardi, Marchisio, Matri e Palacio (2), Caceres, Chiellini, Lichtsteiner e Tevez (1)

-Juve 2

COSÌ IN CAMPO A SAN SIRO, ORE 18 TV Sky Sport HD, Supercalcio HD Premium Calcio HD INTERNET gazzetta.it

ARBITRO Doveri di Roma GUARDALINEE Cariolato-Marzaloni QUARTO UOMO Di Liberatore ADDIZIONALI Valeri-Calvarese

5. JUAN JESUS 1. HANDANOVIC

15. VIDIC 10. KOVACIC

23. RANOCCHIA

18. MEDEL

33. D’AMBROSIO

3

9. ICARDI

91. SHAQIRI

9. MORATA

77. BROZOVIC

27. STURARO 8. PALACIO

8. MARCHISIO

15. BARZAGLI

30. STORARI

6. POGBA

INTER 4-3-1-2

19. BONUCCI

ALLENATORE: Mancini

20. PADOIN

PANCHINA: 30 Carrizo, 6 Andreolli, 21 Santon, 26 Felipe, 55 Nagatomo, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 27 Gnoukouri, 93 Dimarco, 11 Podolski, 28 Puscas, 97 Bonazzoli SQUALIFICATI: Hernanes DIFFIDATI: Campagnaro, D’Ambrosio, Dodò, Palacio, Shaqiri INDISPONIBILI: Guarin, Dodò, Jonathan, Campagnaro

4

26. LICHTSTEINER

37. PEREYRA

32. MATRI

5

5

JUVENTUS 4-3-1-2 ALLENATORE: Allegri

PANCHINA: 34 Rubinho, 77 Audero, 5 Ogbonna, 7 Pepe, 11 Coman, 22 Asamoah, 17 De Ceglie, 2 Romulo, 39 Marrone, 14 Llorente SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Chiellini, De Ceglie, Lichtsteiner, Pereyra, Sturaro, Vidal INDISPONIBILI: Caceres GDS

Ronaldo-Iuliano del 1998 non sanzionato da Ceccarini (1); nel 2012 l’Inter è la prima a vincere allo Stadium (2); il litigio Osvaldo-Icardi dell’andata (3); la vittoria interista più larga è del 1954 (4); juventini assaltano il pullman dell’Inter nel 1983: Marini ferito (5); uno dei 9 gol della Juve ai giovani dell’Inter nel 1961 (6) OLYMPIA-PEGASO-AP-IMAGE-OMEGA

LE POSSIBILI SCELTE INTERISTE

JUVE, POCO TURNOVER

Shaqiri serata da rilancio Da Tevez a Buffon, big out Kovacic-Brozovic interni Ma ci sono Pogba e Morata

il fatto che la formazione che scenderà in campo oggi a San Siro, nonostante non sia la migliore possibile, sarà ampiamente competitiva. Già, è sempre Inter-Juve... E contro i nerazzurri, che non possono permettersi passi falsi perché c’è in ballo la possibile qualificazione all’Europa League, Buffon o non Buffon, servirà tutto lo spirito Juve, quello che ha guidato i ragazzi di Allegri nella lunga avventura europea, fino all’ultima impresa di Madrid.

tatori urlanti. E, in fondo, anche questo dato spiega l’importanza della sfida. Gli interisti hanno alcune date impresse nella mente. Il 4 aprile 1954, i nerazzurri battono la Juve 6-0 e quella resta la vittoria più larga contro i bianconeri. Il 10 giugno 1961, a Torino, l’Inter si presenta con la squadra Primavera. E’ una dura forma di protesta. La Federcalcio presieduta da Umberto Agnelli ha infatti deciso di far ripetere l’incontro LA CHIAVE e questo non sta bene ai nerazAMARCORD Mentre i tifosi si pun- Oggi sono attesi zurri che perdono 9-1. E poi c’è zecchiano online, gli juventini a il giorno dei giorni, quello che sognare il Triplete e gli interisti a 60 mila spettatori: non si può proprio dimenticare fare gli scongiuri perché questo anche questo nemmeno se ci si consegna alle non avvenga, il 2010 nerazzurro spiega l’importanza cure di uno psicoanalista: 26 (scudetto, Coppa Italia e Chamaprile 1998, Iuliano abbatte Ropions League) non deve essere Nel 1983 il pullman naldo in area juventina, rigore eguagliato, tornano alla memoria solare, ma l’arbitro Ceccarini fa interista fu assalito gli episodi che hanno punteggiato finta di nulla. Succede l’inferno, l’Italia si divide come ai temil derby d’Italia. A raccontare l’im- da juventini: vetri portanza della sfida è sufficiente rotti, Marini ferito pi del referendum tra monarchia e repubblica nel 1946. Gli un ricordo: la prima volta che le due squadre si affrontarono nel campionato a gi- interisti si sentiranno sempre vittime del poterone unico, il 19 marzo 1930, sulle tribune dello re auto-costituitosi (la famosa triade Bettegastadio di Corso Marsiglia a Torino era presente Giraudo-Moggi) e gli juventini, nonostante le addirittura Sua Maestà Vittorio Emanuele III. In sentenze di Calciopoli e la revoca di due scuquell’occasione vinse l’Inter 2-1 che poi conquistò detti, non accetteranno mai di accomodarsi lo scudetto. È facile immaginare che Sua Maestà sul banco degli imputati. Ecco perché Inter-Juavesse a cuore le sorti dei bianconeri, anche se ve non sarà mai una partita come le altre. La non vi sono testimonianze sull’argomento. Oggi, normalità, da una sfida simile, è abolita. © RIPRODUZIONE RISERVATA a San Siro, non ci sarà il re, ma sessantamila spet-

Shaqiri, 23, e Podolski, 29, arrivati a gennaio LAPRESSE

Kwadwo Asamoah, 26 anni, è stato fermo 6 mesi LAPRESSE

● APPIANO GENTILE (mdv) «Se giocherà spero che Xherdan faccia un grande match, ultimamente si sta allenando meglio...»: con la squalifica di Hernanes («Peccato, faceva pure gol importanti»), Mancini rilancia Shaq. Infortunato Guarin (nuova risonanza mercoledì), ecco che la zona interna tornerebbe a Brozovic, ultimamente diverso dalle prime apparizioni. «Ha avuto problemi di ambientamento come chi cambia città – riprende Mancio –: è successo anche a Xherdan e Santon, l’anno prossimo saranno tutti importanti». I punti persi sono troppi. «Quelli contro Fiorentina in casa, Torino, Udinese, Parma, Cesena e Samp mi hanno infastidito di più». L’altro interno dovrebbe essere Kovacic. Prima del match Toldo darà la maglia numero 4 di Inter Forever a Zanetti: sarà l’unica «4» nerazzurra che si vedrà in campo d’ora in poi.

● VINOVO (To) Fuori Buffon, Vidal, Pirlo, Tevez, Evra e Chiellini, ma Allegri non schiererà certo la Juve B: i bianconeri arrivano a Milano senza sei titolari, con il pensiero alla finale di Coppa Italia di mercoledì 20 a Roma ma decisa a non mollare in una sfida così importante per i tifosi. Niente turnover, infatti, per Pogba, Bonucci, Lichtsteiner, Marchisio, Pereyra e Morata. La bella notizia poi è il rientro di Asamoah tra i convocati dopo una lunga assenza. «Non è in lista Champions — dice Allegri — però ha bisogno di mettere minuti nelle gambe». Niente più tentazione di 4-3-3 per il tecnico: il modulo anti Inter sarà il consueto 4-3-1-2, con Padoin esterno sinistro in difesa, Marchisio in regia spalleggiato dal gioiello francese e da Sturaro, Pereyra sulla trequarti dietro Morata e Matri. L’unico indisponibile è Caceres.

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IL TECNICO BIANCONERO

Allegri, goduria doppia «Sms da Conte e Galliani» Mirko Graziano

quali ho avuto e ho ancora un rapporto vero».

INVIATO A VINOVO (TORINO)

«D

ai, eccovi lo scoop: Conte mi ha mandato un messaggio dopo lo scudetto». Felice, sereno e orgoglioso Massimiliano Allegri. E ieri, via agenzia, il c.t. azzurro ha regalato altre parole al miele per la grande semifinale di Madrid. Non solo Conte comunque. Il telefonino di Allegri è stato raggiunto anche da altri vecchi amici, come Adriano Galliani e Massimo Cellino, «persone con le

IN FINALE CON MERITO E’ vero che mancano ancora «almeno due partite importanti — continua Allegri —, bellissime e stimolanti, come la finale di Coppa Italia e l’ultimo atto della Champions League», ma indubbiamente un primo bilancio può essere già fatto. «Gli obiettivi fissati dalla società a inizio stagione erano chiari — spiega il tecnico livornese —, ovvero centrare il quarto scudetto consecutivo e raggiungere i quarti di finale

Massimiliano Allegri, 47 anni, prima stagione alla Juve LAPRESSE

di Champions League. Insomma, direi che ci siamo (sorride, ndr). Credo che questa squadra abbia valori importanti e giocatori di livello mondiale, e credo anche che ci siano ancora notevoli margini di miglioramento. Nessuno pensava che saremmo arrivati a Berlino, finale conquistata con merito, questo sia chiaro. Ragazzi di spessore i miei, senza certi giocatori difficilmente si possono raggiungere i traguardi centrati dalla Juventus di Conte prima e da quella di Allegri oggi». Giusto e onesto riconoscimento a chi di fatto ha trascinato la Juventus fuori dalle sabbie mobili di Calciopoli. FOTOGRAFIE... Passaggi chiave della stagione? Beh, fuori dal campo Max ha sempre riconosciuto l’importanza della

società, solida nel respingere le iniziali assurde contestazioni del popolo bianconero. In campo, «mi viene in mente la vittoria contro il Napoli (3-1) al San Paolo, conquistata con il carattere in un momento particolarmente delicato. Lì, ho capito che il gruppo aveva la fame giusta». Un’ultima istantanea Allegri la dedica al Buffon di Madrid: «Un fuoriclasse vero, il migliore da 20 anni. Gigi ha l’entusiasmo di un ragazzino, mezzi tecnici fantastici e qualità umane fuori dal comune. Ha dimostrato tutto il suo valore: ha fatto una partita straordinaria». Insomma, con un Buffon così, oltretutto a Berlino, si può davvero sognare: «Sì, ma godiamoci momento per momento senza ansie o ossessioni, altrimenti arriviamo cotti in Germania». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il c.t. applaude «Bravo Max, ottimo lavoro» ● «Complimenti alla Juventus per il traguardo raggiunto grazie all’ottimo lavoro svolto da Allegri, dai calciatori e dai dirigenti». Il c.t. azzurro Antonio Conte, ex allenatore bianconero, si è congratulato con la Juve finalista di Champions e con il Napoli e la Fiorentina, semifinaliste di Europa League, per la grande stagione nelle coppe del calcio italiano. «Dobbiamo essere orgogliosi del cammino dei nostri club a livello internazionale siamo riusciti a conquistare l’accesso alla finale di Champions e a portare due squadre alla soglia della finale di Europa League». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Roma-Nainggolan futuro a rischio e Juve in agguato

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PRIMAVERA

Bari e Lazio per le finali Volata playoff

1Sabatini vede il Cagliari: ballano 4 milioni. Incrocio

tra il belga e Pogba e la prenotazione del Barcellona Carlo Laudisa MILANO twitter@claudisa

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n silenzio adesso la Juve punta su Radja Nainggolan. Il centrocampista belga è da tempo nei pensieri di Max Allegri e il duo MarottaParatici si sta dando da fare per districarsi nella ragnatela della comproprietà fra la Roma e il Cagliari. Proprio ieri a Milano il d.s. giallorosso Walter Sabatini ha incontrato Francesco Marroccu, il collega del club sardo. Sul piatto c’erano anche le posizioni di Astori e Ibarbo, ma la portata principale non è stata ancora servita: i tempi di cottura sono ancora un po’ lunghi. La Roma appare disposta ad offrire 11 milioni per rilevare l’intero cartellino, mentre in Sardegna contano di portarne a casa 15. Insomma, la distanza è ancora sostanziosa e saranno necessari nuovi abboccamenti per evitare il pericolo delle buste tra poco più di un mese. Va ricordato che l’operazione è nata con un prestito iniziale di 3 milioni di euro arric-

chito dai 6 milioni investiti dai giallorossi per ottenerne la prima metà. Ma è chiaro che la contesa vede altri importanti attori nell’ombra. Da mesi si parla del Manchester United, tuttavia negli ultimi tempi è stato il club di corso Galileo Ferraris a gettare le basi di un sorpasso per certi versi sorprendente. Non è da escludere che Roma e Cagliari, strada facendo, decidano di pilotare il riscatto verso il club di Pallotta con il patto di dividere gli utili

CAMBI DEL CALENDARIO

Juve-Napoli sabato 23 alle 18 Poi Genoa-Inter ● Ecco gli spostamenti dopo gli impegni nelle coppe europee: Juve-Napoli, con la premiazione Lega, va sabato 23 alle 18 per agevolare la festa scudetto. Genoa-Inter si giocherà sabato 23 alle 20.45, Palermo-Fiorentina domenica 24 alle 15 e MilanTorino domenica 24 alle 20.45.

della (probabile) rivendita. E qui viene il bello. Quanto vale Nainggolan? E quanto la Juve è disposta a spendere per portarlo a Torino? L’arma del bluff in questi frangenti fa comodo a tutti. Anche perché nel segreto di un’urna può spuntare qualsiasi offerta. ATTESA L’interessato non vive certo questa situazione con serenità. Ora ha un contratto da 1,8 milioni netti sino al 2018, ma Radja aveva la promessa di un adeguamento, sinora rinviato. L’offerta da 2,5 milioni netti non lo soddisfa, ne vorrebbe almeno 3. La differenza non è enorme, ecco perché questo stallo è strano. La Roma ha gli obblighi di rientro imposti dal fair-play finanziario e senza i proventi certi della Champions non può dare per scontata la conferma del belga. OFFERTE Sullo sfondo ci sono i sondaggi delle grandi d’Europa: City, Psg, Barcellona e Real. Guarda caso tutti i club interessati a Paul Pogba. Le strade del mercato sono chiare: chi non arriva al francese (o se ne

● 1. Paul Pogba, 22 anni, centrocampista, alla Juve dal 2012 LAPRESSE ● 2. Radja Nainggolan, 27 anni, è alla Roma dal gennaio 2014 LAPRESSE

priva) guarda con interesse all’ex cagliaritano. Il suo agente, Alessandro Beltrami, in questa fase deve tenere i nervi saldi. Anche perché per un po’ bisogna aspettare. L’impressione è che anche stavolta la Juve abbia fatto le mosse giuste. Già ai tempi di Cagliari il club bianconero s’era fatto avanti con Cellino, allora spronato da Conte. Quindi il giocatore sa bene che tra i campioni d’Italia è molto ben visto, nonostante lui (in cuor suo) dalla Capitale resterebbe volentieri. LUSINGHE Nei pensieri bianco-

neri la conferma di Pogba è un must, tuttavia il mercato continua a portare tentazioni. Prendiamo quell’offerta del Barcellona, disposto a bloccarlo subito lasciandolo a Torino sino al giugno 2016. Un’operazione che, però, va posta al vaglio del nazionale francese: magari lui tra un anno preferisce andare altrove. Di sicuro la conferma del Polpo farebbe felici tutti, ma è opportuno che nel frattempo la società batta altre strade. E poi non è detto che l’arrivo di Nainggolan escluda la conferma di Paul. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● Ultima giornata di stagione regolare del campionato Primavera. Si gioca oggi con un posticipo, Entella-Modena, domani alle 15. Fiorentina, Torino, Inter, Milan e Roma sono già alla Final Eight di giugno in Liguria. Il Bari accederà se nell’ultimo turno farà almeno gli stessi punti della Lazio. Già qualificate ai playoff (otto squadre ammesse) Spezia, Juve, Udinese più l’esclusa dalla qualificazione diretta tra Bari e Lazio. La Samp è ai playoff se fa almeno un punto, oppure se perde e il Parma non vince: in alternativa, dentro i gialloblù. Il Chievo è ai playoff se fa almeno un punto, oppure se il Cesena non vince: in alternativa, dentro i romagnoli. Palermo, Empoli, Catania e Napoli (tutte a 45 punti, con il Napoli a 43) si giocano gli ultimi due posti. Il programma (ore 15). Girone A Bologna-Fiorentina, Carpi-Genoa, JuventusParma, Samp-Spezia, VareseTorino, Entella-Modena (domani alle 15). Trapani-Pro Vercelli 2-1 (già giocata) Girone B Chievo-Milan, Cittadella-Udinese, InterVerona, Perugia-Brescia, Sassuolo-Pescara, LancianoCesena, Atalanta-Cagliari (ore 12, diretta RaiSport2). Girone C Bari-Avellino, Catania-Frosinone, CrotoneRoma (ore 11), Latina-Livorno (ore 16), Lazio-Ternana, Napoli-Empoli, VicenzaPalermo.


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Sacchi: «Una vergogna il Triplete senza italiani»

1L’ex c.t. azzurro al Salone del Libro di Torino: «Grazie alla Juventus è

tornato il sole sul nostro calcio. Altro che Mou». Oggi la replica di Thohir Matteo Dalla Vite MILANO

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rainteso oppure no? Chissà: eppure le frasi sono piuttosto nette, delineate e soprattutto «dilanianti» per le orecchie degli interisti. Arrigo Sacchi, che la storia del calcio l’ha saputa fare, rischia di aver messo in piedi un’altra storia difficile da districare. L’ex tecnico di Milan e Nazionale si è infatti lasciato andare a un altro virgolettato che potrebbe alzare un polverone. Anzi: che il polverone l’ha già alzato, visto che anche sui social si è scatenata una reazione indignata da parte dei tifosi nerazzurri e che oggi molto probabilmente il club interista diffonderà urbi et orbi il proprio dissenso. Arrigo Sacchi, 69 anni, qui con l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti, 70. BOZZANI

UNA VERGOGNA Il tutto prende piede al Salone del libro di Torino, in un dibattito calcistico di giovedì sera scorsa. «L’ultima Coppa dei Campioni vinta fu dell’Inter senza nessun italiano in campo: una vergogna» il sunto del concetto sacchiano. E le reazioni non sono mancate: di Marco Materazzi, di Ivan Ramiro Cordoba ma anche dell’Inter che oggi con il presidente Erick Thohir o con il vicepresidente Javier Zanetti darà una risposta. Perché il virgolettato del-

l’ex tecnico di Fusignano fa letteralmente così: «E’ tornato il sole sul calcio italiano grazie alla Juventus - ha detto Sacchi -, e speriamo che questo sole renda al calcio italiano ma anche all’altra Italia. L’ultima volta che abbiamo vinto una Coppa dei Campioni è stata con l’Inter in cui non c’era nemmeno un italiano: questa è assolutamente, a parer mio, una vergogna. Purtroppo qui, pur di vincere, venderemmo l’anima al diavolo».

MI CHIEDO, SE IL MILAN DI ARRIGO SACCHI NON AVESSE AVUTO GLI OLANDESI AVREBBE VINTO TUTTO?

LE REAZIONI Ivan Ramiro Cordoba, che il Triplete l’ha vinto con l’Inter di Mourinho, fa una smorfia eloquente e preferisce dire «No comment». Il tackle, allora, lo fa Marco Materazzi, italianissimo che la Champions l’ha alzata. «Ah» dice come reazione d’impatto Matrix. Poi aggiunge: «Mi chiedo: se il suo Milan non avesse avuto gli olandesi avrebbe vinto tutto?». Oggi, probabilmente, l’Inter darà la propria versione e visione sull’inciampo sacchiano. IL COLORE Inter che già non aveva preso bene un’altra frase dell’ex ct pronunciata tre mesi fa. Di ritorno dall’aver visto la finale (a Pisa) dell’ultimo Torneo di Viareggio Inter-Verona e presenziando al Trofeo Maestrelli (a Montecatini Terme), Arrigo Sacchi aveva detto. «Nei nostri settori giovanili ci sono troppi giocatori di colore». In quel frangente - e contattato dalla Gazzetta - l’Arrigo aveva poi dichiarato: «Mi hanno travisato, figuratevi se sono razzista. Ho solo detto che ho visto una partita con una squadra che schierava 4 ragazzi di colore. La mia storia parla chiaro, sono stato tra i primi a schierare giocatori come Gullit e Rijkaard, e andate a vedere quelli che ho fatto comprare al Madrid. Non c’entra il razzismo, dico che stiamo perdendo orgoglio e identità nazionale». CHE CI FREGA Identità nazionale che probabilmente voleva sottolineare anche al Salone del Libro. «In tutti i paesi del mondo - ha continuato Sacchi a Torino - spesso giocano i ragazzi di quel paese. Anche al Real, dove comprano i giocatori più famosi al mondo, vogliono degli spagnoli. A noi, però, di questo non ce ne frega: basta vincere». La storia non finirà qui.

MARCO MATERAZZI EX DIFENSORE INTER Marco Materazzi, 41 LAPRESSE

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'ANALISI di PAOLO CONDÒ

CARO ARRIGO SBAGLI, DIMENTICHI BALO E MATRIX

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e parole sono importanti e il nostro amico Arrigo Sacchi ieri ne ha sbagliata una in modo grave, definendo una «vergogna» il fatto che l’Inter abbia vinto la Champions del 2010 con una squadra interamente composta da stranieri. A parte il fatto che non è vero, perché da Materazzi a Balotelli in quella rosa di italiani ce n’erano, non può mai essere una vergogna ciò che è consentito dai regolamenti, specie in un mondo nel quale di norme e leggi ci si fa spesso beffe. Chi scrive considera il calcio più bello della sua vita quello dei tre stranieri per squadra, e il Milan di Gullit, Van Basten e Rijkaard era il re di quel periodo; ma se i tempi hanno aggiornato limiti e regole, definire vergognoso chi vi si è adattato non è un’opinione ma un insulto. E nel ribadire l’affetto per uno degli uomini che hanno cambiato la storia del calcio, ci spiace che si stiano moltiplicando le occasioni in cui è necessario riprendere le sue parole per spiegarle (non è certo razzista, quella di Viareggio fu una gaffe) o , come in questo caso, per criticarle.

TRA CAMPO E MERCATO

Missione Argentina L’Inter è piombata su Driussi e Pavon 1Nel mirino i talenti

di River e Boca. La Sampdoria vuole Andreolli. Oggi Icardi contro la «sua» Juve

Matteo Brega Luca Taidelli MILANO

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osse un cestista, sarebbe perfetto: tira con il 100% di realizzazione. Tutto sommato va bene così anche da calciatore: 4 partite, 5 gol alla Juventus. Siamo sempre qui, a ruotare intorno all’albero della cuccagna che si chiama Mauro Icardi. Oggi pomeriggio proverà a restare in media. Segni, dunque, esisti. L’apparizione di Icardi non avvenne casualmente: era l’Epifania del 2013 quando a Torino arrivarono due scossoni. Stessa stagione, quattro mesi dopo: altro timbro. Tra i motivi che hanno spinto l’Inter a puntare su di lui ci sarà stato anche questo feeling con il gol alla Juve. Scelta ripagata: un gol l’anno scorso, uno all’andata. Nella settimana del rinnovo fino al 2019 (diventerà l’interista più pagato) arriva l’avversario preferito. OCCHI SU DRIUSSI E PAVON Il d.s. Ausilio in Sudamerica voleva velocizzare alcune situazioni con River e Boca: Driussi (‘96, seconda punta), Kranevitter

(’93, mediano), Pavon (’96, attaccante esterno) e Mammana (’96, centrale e terzino destro). In particolare gli occhi erano su Driussi e Pavon. Ausilio tornerà dal Sudamerica martedì. HANDA OUT, CECH IN? Questione Handanovic: lui vuole giocare la Champions (come detto da Mancini) e riprende quota Cech che il Chelsea libererebbe un anno prima della scadenza. Nella lista dei «contro» c’è lo stipendio. Alternative? Reina (Bayern), Sportiello (Atalanta), Perin (Genoa), Mandanda (Marsiglia), Romero (Samp) e Mirante (Parma). Ma non va escluso che Samir resti. In Spagna scrivono che Darder è a un passo: idea vecchia e in realtà il mediano arriverebbe dopo Yaya Tourè, Thiago Motta, Allan e Lucas Leiva. La Samp vorrebbe Andreolli. Offerti circa 3 milioni, l’Inter ne chiede 4. Nella chiacchierata però potrebbero finire anche Soriano, Obiang o qualche altro elemento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’argentino Sebastian Driussi, 19


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IL COMPLEANNO

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Moratti SETTANT’ANNI

DI CALCIO E INTER AUGURI... PRES Nicola Cecere

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ettanta candeline sulla torta di InterJuve, la sfida della sua vita: l’ingegnosa imprenditoria lombarda e la grande fabbrica torinese, i Moratti e gli Agnelli, la crema di Milano e quella di Torino... Più speciale di così («già, uno scherzo del destino») questa serata non poteva proprio essere per Massimo, quello che dei sei figli di Angelo ha ereditato anche il pallone. Sì, d’accordo, non è più il presidente, nemmeno onorario, avendo scelto da qualche mese di essere «solo» un azionista, sia pure di peso. Però resta nerazzurro dentro, resta il tifoso numero uno di questa squadra che ha segnato la sua vita: l’Inter è il romanzo di una famiglia innamorata. Qui proviamo a ripercorrere le tappe salienti della fantastica avventura, avvertendo il lettore che da Adriana (la primogenita di Angelo ed Erminia) a Gioia, passando per Gian Marco, Mariarosa (Bedy: la pasionaria) e Natalino e coinvolgendo naturalmente tutti i rispettivi coniugi e rampolli, i Moratti si alzano ogni mattina con l’Inter che li attende a colazione. Poi si pensa al lavoro...

sta». Ma uno studente universitario (Scienze Politiche) destinato a gestire il colosso Saras, la più grande raffineria di petrolio europea, non può allenarsi in modo serio e costante. E perciò il calcio resta confinato nei due campi regolamentari che papà Angelo fa realizzare nelle sue tenute di Imbersago e Forte dei Marmi.

I 30-40 ANNI: SI GIOCA Qui, negli anni SettantaOttanta, Massimo raduna spesso i campioni di ieri per accanite partitelle. Qualche volta spunta Rivera, l’anima milanista. Sì perché il derby meneghino viene vissuto con minore asprezza rispetto al confronto con i bianconeri. Intanto, dopo il crudele 1967 (terza coppa Campioni e quarto scudetto persi incredibilmente) papà Angelo aveva deciso di farsi da parte (1968: Inter a Fraizzoli). I suoi figli maschi si dedicano alla Saras, che si sta espandendo: frequenti i viaggi a Londra, dove si fa il prezzo del «barile», così la Premier entra nel sangue di Massimo. La famiglia (assai unita) trascorre le vacanze fra Stintino e la Versilia, dove al Forte non sono rari gli incontri con gli Agnelli: la vita dei vip ha percorsi e incroci obbligati. Fra l’altro un amico carissimo, Giammaria Visconti di Modrone, è diventato cognato di Umberto, a sua volta amico I 10 ANNI: REGALONE E allora di Gian Marco. E quindi Massiimmaginatevi la gioia di Massimo vede praticamente nascere mo, bambino piuttosto abile col Andrea, il presidente di oggi. pallone, quando papà Angelo Ernesto Pellegrini, intanto, suannuncia di aver acquistato la bisce il dominio di Berlusconi, società. Gian Marco è già un MASSIMO MORATTI ma riesce a conquistare due giovanotto, lui è alle elementa- EX PRESIDENTE INTER coppe Uefa e uno scudetto-reri. Maggio 1955, la cavalcata ha cord nel 1989. Da lì un declino inizio. E anche se non riserva subito grandi risul- che Moratti segue sempre più da vicino. Finché... tati, poter frequentare lo stadio nei suoi meandri vietati alla folla, vedere i calciatori che si prepara- I 50 ANNI: PRESIDENTE! Nel febbraio 1995 rino, andare agli allenamenti... beh, per un ragaz- porta, a furor di popolo, l’Inter in famiglia (a proposito, sono cinque i figli avuti dalla moglie Milzino è eccitante. ly), quasi fosse il regalo per i cinquant’anni. E qui I 20 ANNI: I TRIONFI Nel 1965 l’Inter è nel pieno comincia un cammino verso la gloria irto di ostadel suo ciclo magico (tre scudetti, due coppe coli e peripezie. Moratti si dimostra da subito un Campioni, due Intercontinentali). E Massimo, presidente generoso negli investimenti e il fascipresente dappertutto, può goderselo da coetaneo no della Grande Inter, immutato, lo induce a chiadi Mazzola e Facchetti, Burgnich e Guarneri, Be- mare in società molti dei campioni di ieri. Mazzodin e Jair... Picchi e Suarez, più grandi, lo affasci- la fa il mercato, Corso il settore giovanile, Suarez nano col loro carisma, chi lo conquista di più con il talent scout, Facchetti il team manager, Prisco e la classe è Mariolino Corso, il piede sinistro di dio. Visconti i vice presidenti... Ma il calcio del dopo Ricorda Mazzola: «Moratti trattava bene la palla, Bosman è una brutta bestia: mentre il presidente mancino, tocco felpato, estroso. Ci sapeva fare, cerca di individuare il nuovo Helenio Herrera, si tecnicamente era all’altezza di un professioni- avverte di più la mancanza del nuovo Italo Allodi.

PER NOI L’EUROPA SAREBBE PREZIOSA LA JUVE FORSE È UN PO’ STANCA

CON LA VITTORIA PASSEREI UN COMPLEANNO SERENO

L'IDENTIKIT MASSIMO MORATTI NATO A BOSCO CHIESANUOVA (VR) IL 13 MAGGIO 1945 PROPRIETARIO DELL’INTER DAL 1995 AL 2013

Massimo Moratti è figlio di Angelo Moratti, il presidente della Grande Inter. Ha comprato l’Inter nel 1995 da Pellegrini. Da proprietario del club ha vinto 5 scudetti (uno assegnato dopo Calciopoli), una Champions, una Intercontinentale, una Coppa Uefa, quattro Coppa Italia, quattro supercoppe italiane. Nel 2013 ha lasciato la maggioranza a Erick Thohir ed è stato per un breve periodo presidente onorario. Oggi è semplicemente azionista di minoranza.

Quindi gli investimenti, massicci, e l’arrivo di tanti campioni producono cocenti delusioni (gli scudetti persi nel 1998 e nel 2002) e un unico successo: la coppa Uefa di Parigi (3-0 sulla Lazio). I 60 ANNI: TRIPLETE Fra bilanci da ripianare e periodici travasi di bile per un ambiente inquinato, percepito come ostile ma difficile da bonificare, la svolta che fa della sua Inter una macchina da guerra arriva poco dopo i 60 anni, con l’ingaggio di Roberto Mancini in panchina e con l’inchiesta sulle attività extra calcio di Luciano Moggi che nel 2006 determinano le sentenze di Calciopoli. A Moratti viene assegnato lo scudetto tolto alla Juve (scivolata in B), non ha imbarazzi ad accettarlo anzi lo considera una sorta di certificato di onestà. Roberto Mancini rompe il ghiaccio con la coppa Italia, poi due scudetti di fila (grazie Ibra) danno il là alla prepotente ascesa verso il Triplete realizzato dal nuovo Herrera, finalmente scovato in Portogallo: José Mourinho firma due annate esaltanti, irripetibili.

In grande, Massimo Moratti con la Champions. Qui sopra: 1. Il presidente con Ronaldo, campione simbolo dei primi anni di gestione 2. Moratti con la maglia di Recoba, il suo preferito 3. Moratti con Facchetti e il figlio Angelo Mario nel 1982 AP - ANSA - DIPAG

70 ANNI: CIN CIN Oggi che gli anni sono diventati settanta, Massimo sta incoraggiando il suo erede Thohir, alle prese con un compito arduo, e il suo pupillo Mancini sacrificato, ai tempi, solo perché Mourinho garantiva maggiore esperienza internazionale. In giornata il presidente di ieri riceverà auguri dal mondo nerazzurro e magari ripenserà ai tanti gioielli regalati al suo popolo. Ronaldo, Vieri, Ibra, Milito, Crespo, Zamorano, Baggio, Palacio, Cruz, Djoarkaeff, Sneijder, Adriano, Figo, Cassano, Balotelli (più l’amatissimo Zanetti). Dai suoi diciotto anni di gestione emerge uno squadrone di fuoriclasse fra centinaia di acquisti dispendiosi (ma c’è pure qualche affarone tipo Ibra al Barça per 50 milioni più Eto’o), una vertiginosa caccia ad attaccanti e fantasisti perché il pallone deve divertire. E in panchina? Beh, Alvaro Recoba, naturalmente, il preferito, il più geniale, agli occhi del patron: lo avrebbe schierato sempre fino al 90’ laddove tanti (troppi per lui...) allenatori lo hanno utilizzato part-time. Sì, chiaro, ci sono state scelte sbagliate (Roberto Carlos e Pirlo andavano tenuti) e soldi spesi male (Rambert, Caio, Keane, Sukur, Quaresma...) che hanno pesato sui conti societari. Del resto se vuoi vincere spesso non riesci ad avere il bilancio in attivo, questo almeno dice il calcio moderno degli sceicchi. E infatti questo è stato il modo di concepire il calcio di Moratti, proteso a onorare la memoria di suo padre rinnovandone i fasti, tifoso fra i tifosi, senza secondi fini: compito pienamente assolto in tanti anni intensi di una vita non banale. Ma siccome anche i pozzi di petrolio hanno un fondo, a un certo punto ha dovuto dire «passo». A questo penserà stasera l’ex presidente andando, forse, a San Siro per l’ennesima sfida alla Juve. La partita a cui tiene di più. «Per noi l’Europa sarebbe preziosa e quindi bisogna vincere. Magari li troveremo anche un po’ stanchi, possiamo farcela. E così passerei un compleanno sereno fino a mezzanotte». Una torta che si rispetti andrebbe sempre completata con la ciliegina... In ogni caso, cin-cin. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A 10 ANNI ERA IL FIGLIO DEL PROPRIETARIO A 20 GUARDAVA LA GRANDE INTER, A 65 VINCEVA IL TRIPLETE. E OGGI SONO 70


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pioli scalda Mazzoleni «Sia il migliore in campo»

IL CASO

1Il tecnico della Lazio punge l’arbitro dopo le polemiche con l’Inter Mihajlovic cancella l’allenamento della Samp: «Ai miei serve relax» PERCHE’ VEDERE SAMPDORIA-LAZIO Sfida Capitale a Marassi. Le motivazioni le hanno entrambe, gli attaccanti pure, ma nella sfida tra Klose (12 gol) ed Eto’o (1), 70 anni in due, sembra il tedesco ad avere più birra. Marassi, ore 20,45

Nicola Berardino Alessio Da Ronch

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graffi della direzione di Massa sono ancora evidenti. Stefano Pioli cerca però di andare oltre l’arbitraggio di domenica contro l’Inter. Una sconfitta che ha impedito alla Lazio un nuovo sorpasso sulla Roma per il secondo posto. «Credo che sia sbagliato guardare indietro, però spero che contro la Sampdoria il migliore in campo sia Mazzoleni - dichiara con tono netto il tecnico - e che siano le prestazioni delle due squadre a decidere il risultato». La designazione di Mazzoleni per la sfida di stasera a Marassi ha rispolverato vecchi malumori, legati alla gara col Milan del 24 gennaio all’Olimpico con un paio rigori negati alla Lazio che vinse per 3-1. CARICA A Pioli ora interessa solo spingere al massimo. «Ci aspettano quindici giorni decisivi. Per noi tre gare di campionato che saranno tre finali. In mezzo anche la sfida che vale la Coppa Italia. Siamo felici di trovarci in un momento come questo e lo affrontiamo con grande entusiasmo». Oggi, con la Samp. «Partita per noi fondamentale. Contro un avversario che sta facendo un ottimo campionato, si vede il gran lavoro di Mihajlovic. Noi dovremo essere aggressivi, mi aspetto una partita piena di duelli e di contrasti». Pioli ricarica le batterie della squadra: «Abbiamo una nostra mentalità di gioco. C’è qualità e abbiamo segnato tanti gol (65, primato di Serie A, condiviso con la Juventus, ndr).

Siamo lì dove sognavamo di essere». Pesano però le assenze. Squalificati Marchetti e Mauricio, infortunato Biglia. Ma torna Lulic e De Vrij rientra tra i convocati. Pioli ripensa al 4-3-3 con Ledesma in regia e Mauri in panchina. Mercato: piace il difensore Hysaj dell’Empoli. Ridotta l’inibizione del d.s. Tare fino al 22 maggio (prima era sino al 25). LA FORZA DELLA MENTE Liberi tutti. Sinisa Mihajlovic ha il dono dell’elasticità: sa essere duro che più duro no si può, ma sa anche trasformarsi all’improvviso in una sorta di compagno di spogliatoio. Ieri, all’improvviso, ha cancellato la seduta di allenamento prevista nel pomeriggio: «A questo punto della stagione - spiega - i giocatori sono cotti mentalmente, così preferisco che siano liberi di testa, per dare il massimo in una partita fondamentale. Quando giocavo mi faceva molto piacere avere un giorno di riposo dal mio allenatore. Abbiamo preparato la torta, ora dobbiamo metterci sopra la ciliegina e mangiarcela. Ci troveremo di fronte la Lazio, che è fortissima, ma noi in casa abbiamo perso solo contro la Juventus e possiamo battere chiunque. Per riuscirci in questa occasione, però, dovremo sfruttare al massimo ogni occasione». TANDEM D’ORO In uno stadio che si preannuncia entusiasta, insomma, Mihajlovic vuole scatenare il talento e la qualità dei suoi attaccanti. Nonostante la prova opaca, con tanto di sostituzione a Udine, sembra orientato a concedere ancora un posto da titolare ad Eto’o, al fianco di Muriel. Fino all’ultimo, però, resta aperto il ballottaggio tra l’attaccante camerunense e Bergessio. In difesa rientreranno dalla squalifica De Silvestri e Romagnoli, a centrocampo invece il dubbio è tra Acquah, probabilmente il favorito, e Duncan, con quest’ultimo recuperato dopo il piccolo problema fisico accusato a inizio settimana.

Claudio Lotito, 58 anni, presidente della Lazio dal 2004 ANSA

Derby il 25 maggio? La Lazio insiste, la Roma è contraria 1La Lega deciderà

lunedì: c’è il rischio dell’ordine pubblico e della viabilità E il Napoli che dice?

Alessandro Catapano

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Stefano Pioli, 49 anni, primo campionato alla guida della Lazio LAPRESSE

LA VOLATA CHAMPIONS 36ª

37ª

38ª

ROMA PT. 64

Udinese

LAZIO

Palermo

LAZIO PT. 63

SAMPDORIA

Roma

NAPOLI

Cesena

JUVENTUS

Lazio

NAPOLI PT. 60

La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto) STATO DI FORMA: DIFFICOLTÀ:

facile

scarso media

In MAIUSCOLO le gare in trasferta

buono

ottimo

difficile JUVENTUS campione d'Italia GDS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

in dove arriva il potere di Claudio Lotito? La scelta di data e orario del prossimo derby di Roma darà una risposta chiara. Ieri la Lazio ha chiesto ufficialmente alla Lega di posticipare il calcio d’inizio della partita, originariamente fissato alle ore 15 di domenica 24 maggio, a lunedì prossimo. Il motivo è noto — l’anticipo della finale di coppa Italia con la Juventus al 20 maggio, «solo» tre giorni e mezzo prima del derby — ma non per tutti poggia su solide basi. La Roma ha comunicato, seppur privatamente, la sua contrarietà. Sky, a cui il rinvio del match in un giorno feriale provocherebbe un danno, ha già inviato in Lega una lettera di diffida. Una sorta di avviso ai naviganti. Come quello che le autorità di Pubblica sicurezza, Osservatorio in testa, hanno fatto pervenire alle società: il derby di Roma presenta un livello di rischio massimo, impossibile giocarlo di sera, come già indicato all’inizio della stagione. Ecco perché ieri, per ore, ha preso piede l’ipotesi di

DOMANI DORIANO

1L’ex portiere di Inter e blucerchiati è il preferito da Ferrero in caso di divorzio con Mihajlovic. Sarri secondo della lista, in ballo anche Donadoni e Mandorlini

«I

l mio futuro è solo con la Samp». La frase è di Walter Zenga ma calma, niente scoop di giornata: lo ha detto alla Gazzetta... il 5 agosto 1995, quando preparava a Osaka la sua ultima stagione da portiere di A. «Mister Z» in questi anni ha confermato la vocazione da uomo di mondo - Usa, Romania, Serbia, Turchia, Emirati Arabi, Bulgaria, Arabia, ancora Emirati - ma potrebbe tor-

CHI VINCERÀ? La Lega di A comunicherà la sua scelta non prima di lunedì pomeriggio. Vedremo solo allora a quali pressioni Beretta non sarà stato in grado di resistere. L’allenatore della Lazio Stefano Pioli non può che augurarsi che alla fine vinca Lotito: «Credo sia corretto spostare il derby, tutte le squadre devono potersela giocare alla pari. Del resto, quando c’è una partita di Europa League viene sempre posticipato il turno successivo». Già, ma quelle sono gare che si giocano di giovedì. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NEI QUARTI DELL’EURO U17

Casting per il dopo-Sinisa Zenga e Samp promessi sposi Luca Bianchin Nicolò Schira

fissare l’inizio della partita alle 15 o alle 17 di lunedì. Ma, nel caso, per le inevitabili chiusure al traffico, ormai una triste necessità allo stadio Olimpico, con effetti catastrofici sulla viabilità di un intero quadrante cittadino. Un rischio che né il sindaco Marino né il neoprefetto Gabrielli vogliono correre. Oltretutto, assecondare la richiesta della Lazio potrebbe creare un precedente imbarazzante, perché in futuro qualunque squadra impegnata il mercoledì in Champions potrebbe chiedere, e a quel punto ottenere, di giocare il turno di campionato non prima del lunedì successivo. Senza contare la prevedibile reazione del Napoli, il cui impegno con la Juventus è stato posticipato alle 20.45 di domenica, non lunedì, di fronte ad uno spostamento del derby delle romane, con cui è in lotta per un posto in Champions League. Cosa direbbe De Laurentiis?

nare presto in Italia. La Samp aspetta un confronto con Mihajlovic, perché Sinisa negli ultimi giorni ha fatto capire che c’è una possibilità di continuare insieme. Però sta pian piano prendendo una decisione: se non sarà Sinisa, sarà l’altro ex, quello con i guanti. Sarebbe un cambio forte. SARRI NUMERO 2 Sinisa è passato dal campo alla panchina senza passare dal via - subito vice di Mancini, poi capo allenatore - mentre Zenga ha fatto il rappresentante di aspirapolveri e ha

accumulato conoscenza in tre continenti. In compenso, condividono un carattere forte: se c’è qualcosa che non gradiscono, tendono a dirlo senza convocare gli ambasciatori. Zenga ha incontrato Ferrero e l’incontro è andato bene. Diciamo che la personalità è piaciuta e per la Samp accontentare la richiesta economica non sarebbe un problema. «Coach Z» è il numero uno della lista. E il numero 2? Guardate la giornata 37: Empoli-Samp. Il numero 2 probabilmente è Sarri, con Donadoni, Mandorlini e Iachini valutati, mentre Di France-

Walter Zenga, 55 anni REUTERS

sco guarda da più lontano. PASTORE E CAVANI La fine della trattativa con Paulo Sousa, saltata per problemi personali dell’ex juventino, ha aperto le possibilità. Zenga magari chiederà la solita «clausola Inter» - più o meno, «se mi chiamano a Milano vado» - ma è presto. Chiaro che la decisione comporta una scelta programmatica. Un altro anno con Mihajlovic porterebbe garanzie ma anche possibili terremoti nei rapporti con la dirigenza. La svolta Sarri sarebbe un salto nel buio (possibile ripeta il capolavoro di artigianato di Empoli?) e un affascinante esperimento tecnico. Zenga invece è una soluzione non catalogabile: ha carattere italiano e formazione internazionale. In A ha salvato due volte il Catania vincendo 4-0 a Palermo - questa in Sicilia si ricorda per decenni - e in rosanero è durato pochi mesi ma ha fatto battuto 2-0 la Juve con Pastore e Cavani. Una cosa è sicura: con lui, non ci si annoia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia baby sfida la Francia di Zidane jr ● «Mister, com’è Zidane?» «Eh, è bravo con i piedi». Zidane è Luca, figlio di Zizou, e fa il portiere nella Francia Under 17. Il mister è Bruno Tedino, c.t. dell’Italia che oggi alle 18 (Eurosport) giocherà contro i francesi l’ultimo quarto di finale dell’Europeo. Siamo sfavoriti. Ma la partita varrà doppio. Chi vince va a giocare la semifinale con il Belgio e si qualifica al Mondiale di categoria in ottobre e novembre in Cile. Chi perde esce dall’Europeo e trova la Croazia nello spareggio per il Mondiale. Ieri, nei primi due quarti, il Belgio ha battuto la Croazia ai rigori, mentre nella partita più attesa la Germania ha eliminato la Spagna: altri rigori e doppia parata di Frommann. Luca Bianchin © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R

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Roma in ritiro, ecco le spine di Garcia

1Il francese in questi giorni deve ritrovare amalgama e ascendente. Sabatini tratta Lestienne e Mpoku Andrea Pugliese ROMA

T

re giorni tre, quasi 72 ore a Trigoria. È l’arco temporale in cui Rudi Garcia cercherà di mettere le cose a posto, risolvere i problemi, ridare un’anima alla Roma. Tre giorni di ritiro per cercare anche di chiarirsi e togliersi dal fianco delle spine dolorose. Perché Rudi Garcia in questa squadra ci ha sempre creduto, provando a difenderla anche quando era indifendibile. Ora, in questi tre giorni di faccia a faccia, spera di avere in cambio qualcosa. TRA CURA E PRIVILEGI Il primo problema che la Roma deve affrontare nel ritiro è quello di ritrovare l’amalgama, la chimica, quel «mutuo soccorso» richiamato anche dal d.s. Sabatini e

CALCIOSCOMMESSE

Interrogato Marilungo «Pirani? Mai conosciuto» Davide Romani INVIATO A CREMONA

«L

a società mi ha detto di non rilasciare dichiarazioni». Così Guido Marilungo dribbla i giornalisti al termine dell’ora di interrogatorio davanti al procuratore di Cremona Roberto di Martino nell’ambito dell’inchiesta Last Bet. Presumibilmente il club è l’Atalanta, società proprietaria del cartellino, e non Cesena, club dove milita il giocatore. Anche perché il tema dell’interrogatorio è stata la partita Ascoli-Atalanta (1-1 dell’11 marzo 2011, mentre, per gli inquirenti, il risultato concordato era la vittoria dei bergamaschi). SOSTITUTO DI DONI Il nome dell’attaccante, uno dei 130 indagati per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio, accompagnato dal legale Antonio Siciliano del foro di Macerata, era entrato direttamente nel vortice del calcioscommesse con l’intercettazione di Marco Pirani. Parlando con Giorgio Buffone, allora ds del Ravenna, il dentista di Ancona si confrontava sul cenno d’intesa che in campo ci doveva essere tra il difensore dell’Ascoli, Vittorio Micolucci e, appunto, Guido Marilungo in sostituzione di Cristiano Doni (Buffone: «… Speriamo che giochi Doni», Pirani: «Magari faglielo dire da Marilungo che ha giocato ad Ancona»). «Il mio assistito ha ribadito di non conoscere il signor Pirani — conferma l’avvocato Siciliano — e di non aver mai giocato ad Ancona ma bensì a Montegranaro». Nel frattempo il lavoro della Procura continua e per la prossima settimana c’è in programma un nuovo capitolo. Ivan Tisci e Mauro potrebbero trovare l’accordo per il patteggiamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

che si è andato perdendo. Garcia sta affrontando le stesse difficoltà avute in Francia, dopo aver toccato l’apice con l’accoppiata Ligue 1-coppa di Francia, nel 2011. Poi la discesa, con il 3° ed il 6° posto successivi (anche se il Lille gli vendette pian piano tutti i pezzi migliori, a cominciare da Gervinho per finire con Hazard). Nello spogliatoio, però, qualcosa si ruppe, tanto che un giocatore storico come Florent Balmont dopo il suo addio dichiarò: «Non lo rimpiango, con lui per alcuni giocatori c’erano dei privilegi e per altri no. E questo non fa bene ad uno spogliatoio». Un po’ quello che pensano oggi alcuni giocatori della Roma. Ecco, Garcia in queste tre partite deve cercare di ricucire anche con quei giocatori, di tornare ad avere un ascendente che sembra aver perso sul gruppo.

I SINGOLI Poi il secondo step per il tecnico francese è cercare di valorizzare al massimo alcune individualità. A cominciare da Iturbe, che a Milano sembra aver dato dei segnali di ripresa, per finire a Ljajic (messo un po’ da parte negli ultimi tempi) e Pjanic, uno di quelli che Rudi fa giocare sempre, anche con una caviglia malconcia. E poi ricomporre quelle piccole crepe che si sono pian piano create con i senatori: le facce di Totti, le incomprensioni con De Rossi, le parole di De Sanctis. Niente di trascendentale, intendiamoci. Ma situazioni che tutte insieme finiscono con pesare.

Rudy Garcia, 51 anni, dalla scorsa stagione sulla panchina della Roma LAPRESSE

MERCATO Intanto ieri tanti incontro per Sabatini a Milano. Primo passo Nainggolan (di cui riferiamo altrove), con il Cagliari si è parlato poi di un possibile rinnovo del prestito di

«NON RIMPIANGO RUDI, CON LUI PER ALCUNI C’ERANO DEI PRIVILEGI. E QUESTO NON FA BENE A UNO SPOGLIATOIO» FLORENT BALMONT CENTROCAMPISTA LILLE

Ibarbo e del riscatto di Astori (che poi può essere ceduto, Milan o Inghilterra). Sabatini ha poi registrato l’interesse del Crystal Palace per Cole e incontrato il rappresentante del fondo che gestisce Mpoku e Lestienne. Ed, infatti, si è poi visto con Capozucca, d.s. del Genoa, per parlare proprio dell’esterno belga e di Bertolacci, che però vuole tornare a Roma solo con determinate garanzie tecniche. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Le deluse di Europa League

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DOPO IL DNIPRO

DOPO IL SIVIGLIA

Napoli-Benitez resa dei conti E anche Higuain è in partenza 1Lo spagnolo ha un’offerta dal West Ham,

De Laurentiis pensa sempre a Mihajlovic E il Pipita è sul taccuino dell’Atletico Madrid

come Gabbiadini? Perché mandare in tribuna Zapata, unica punta vera che avrebbe potuto opporre il fisico ai difensori del Dnipro? Domande che resteranno inevase, per una comunicazione che non esiste e per un silenzio stampa che ha dell’incredibile, che non si addice a un club con propositi internazionali, ma dai comportamenti provinciali. E ORA? La resa dei conti è prossima. L’allenatore spagnolo continua a prendere del tempo e a evitare l’argomento legato al suo futuro. Ma qualcosa s’è rotto nei rapporti con De Laurentiis, che avrebbe già raggiunto l’accordo con Mihajlovic. Per Benitez potrebbe esserci il ritorno in Premier, dove ha pronto un contratto per rilanciare il West Ham. Lui vuole l’Inghilterra, al di là delle questioni familiari. La rivuole perché il calcio italiano non l’ha mai preso e, ultimamente, l’ha addirittura deluso. Proprio ieri infatti la prima sezione della Corte Sportiva D’Appello Nazionale ha respinto il ricorso del Napoli confermando la squalifica per 1 giornata comminata allo stesso allenatore in seguito ai fatti che hanno caratterizzato il dopo partita di Parma. Lunedì sera, dunque, nel posticipo co Cesena, in panchina ci andrà il secondo, Fabio Pecchia.

Rivoluzione Fiorentina: Gomez va via, Montella forse 1Idea di scambio con la Roma: Mario per

Destro. Il tecnico vuole un mercato top: se parte, uno tra Spalletti, Di Francesco e Sarri

Rafael Benitez, 55 anni, spagnolo, guida il Napoli dal 2013 LIVERANI

INVIATO A KIEV (UCRAINA)

L’

illusione, certo, perché Napoli ci aveva creduto. «Scriviamo la storia» aveva detto, orgoglioso di sé, Rafa Benitez, seguito dai suoi adepti che ne avrebbero dovuto assecondare la richiesta. La storia, però, l’ha scritta il Dnipro che, per la prima volta disputerà una finale europea. Un evento che gli ucraini hanno festeggiato tutta la notte, riempiendo le strade di Kiev, tirando fino all’alba. È stata la vittoria dell’umiltà, che ha avuto il sopravvento contro la presunzione di chi, pieno di sè, si è presentato all’appuntamento «con la storia» pensando di essere più forte dell’avversario, di poter contare su presunti talenti che avrebbero dovuto avere in Gonzalo Higuain il condottiero. Ma

così non è stato, anzi proprio gli errori del Pipita hanno determinato l’eliminazione, hanno tradito le aspettative di un’intera città che su di lui aveva puntato per mettersi in viaggio verso Varsavia per giocarsi la finale contro il Siviglia. Intanto, dalla Spagna è arrivata un’indiscrezione secondo la quale l’Atletico Madrid sarebbe pronto a presentare al Napoli l’offerta per l’acquisto del Pipita: Simeone lo vorrebbe al centro del suo attacco e lui sarebbe entusiasta di ritornare a Madrid, seppure sull’altra sponda. SCELTE IMPROPRIE Sul banco degli imputati, allora, è stato messo anche Rafa Benitez, non solo Higuain. Le sue decisioni hanno aperto ad una serie di interrogativi: perché lasciare fuori Hamsik, per esempio, un giocatore in ripresa, per preferirgli uno più statico e meno tecnico

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L’Uefa procede contro il Dnipro per razzismo ● Dnipro nella bufera, anche dopo la vittoria contro il Napoli e la qualificazione alla finale di Europa League. L’Uefa ha aperto un procedimento disciplinare a carico del club ucraino durante la partita di giovedì: oltre ai fumogeni in campo e alla scarsa organizzazione del match, la federcalcio europea ha nel mirino striscioni a sfondo razzista e altri con il simbolo del battaglione Azov, unità di combattimento di estrema destra coinvolta nella guerra nella parte est del paese. Il caso sarà discusso a Nyon il 21 maggio, il 27 c’è la finale a Varsavia contro il Siviglia.

Vincenzo Montella, 40 anni, guida la Fiorentina dal 2012 REUTERS

Luca Calamai FIRENZE

D

iego Della Valle e Vincenzo Montella si sono incrociati giovedì notte in un ristorante di Firenze. Un incontro casuale chiuso con un’affettuosa stretta di mano. Non è ancora tempo di bilanci in casa viola. Tutto è rimandato al 2 giugno, dopo la fine del campionato. Con la qualificazione in Europa League la stagione sarà considerata sufficiente. Altrimenti scatterà una rivoluzione. Chi, invece, è già stato bocciato è Gomez, rimasto un corpo estraneo. La società ha chiesto a Montella di utilizzare Supermario in questo finale nella speranza che segni almeno 2-3 gol e trovi corteggiatori che al momento non

L’INTRIGO

Verona made in Usa? Il club: «Falso» 1Un gruppo sarebbe interessato al club

La società: «Ma noi non siamo in vendita» Matteo Fontana VERONA

A

mericani a Verona, ma l’Hellas smentisce la notizia che dava per avviatissima la trattativa per l’acquisizione del club da parte di un gruppo Usa. Dice di no, il club: «La società Hellas Verona FC non è in vendita e tali indiscrezioni giornalistiche sono destabilizzanti e prive di fondamento», il contenuto del comunicato. Ma dietro alla smentita ci sono le verifi-

Toni: uomo simbolo per gli acquirenti

che e alcuni dettagli sull’affare. Da 4 mesi si è aperto un tavolo di confronto per la cessione della società da Setti a un fondo Usa, attivo soprattutto nel settore immobiliare, rappresentato da un’azienda specializzata nel rilevare realtà sportive. Sarebbe già stata effettuata la due diligence, e l’offerta, top secret, sarebbe stata inviata per email a Setti mercoledì. CONTROLLO La proposta sarebbe orientata a comprare l’intero pacchetto azionario del club, o una quota di larga maggioranza. Gli emissari dell’advisor sarebbero addirittura stati a Verona di recente: con il gruppo attratto dalla possibili-

direzione. Ma Montella può liberarsi dal contratto che lo lega ancora ai viola solo pagando 5 milioni di clausola rescissoria. Insomma, i proprietari del club comandano il gioco. Il tecnico è ambizioso, vuole 4 giocatori importanti, Darmian e Paulinho per cominciare. Nel caso si arrivasse a una rottura, in agenda ci sono tre nomi: il sogno Spalletti, la sicurezza Di Francesco, la scommessa Sarri. Sarà importante il finale di campionato e, soprattutto, come la tifoseria risponderà alle critiche del tecnico. «In questo periodo abbiamo dato più di quanto ricevuto dal pubblico»: feeling è ai minimi storici. Il d.s. Pradè minimizza: «Sberleffi e critiche lasciano il tempo che trovano. L’unione e l’empatia tra tifosi, proprietà e squadra non deve finire. Andiamo avanti insieme, ora non dobbiamo fermarci. Vogliamo assolutamente tornare in Europa. La nottata è stata dura, ma dobbiamo ripartire. C’è positività per il grande passo avanti fatto in questa stagione, certo la vittoria sarebbe stata la nostra consacrazione. Ma ciò che abbiamo fatto non è da buttare». INVESTIMENTI Intanto la proprietà vuole tornare a investire sui giovani. Pradè sta lavorando ai rinnovi di contratto di Bernardeschi e Babacar. E non sono trattative facili: Bernardeschi ha voglia di andare via, Baba invece potrebbe essere convinto a restare dalla cessione di Gomez. Intanto sono stati bloccati due baby talenti della Stella Rossa, classe ‘97: Luka Jovic (il cannoniere più giovane della storia della Stella), un Pepito Rossi in miniatura, e Milos Stojanovic, difensore centrale abile anche nell’impostazione.

ADL DISERTORE Probabilmente, la «coppetta» come lui è solito definire l’Europa League, non ha mai entusiasmato De Laurentiis, he ha preferito restarsene a Roma e non seguire la squadra a Kiev. Un atteggiamento che non è piaciuto, che ha confermato quanto il suo interesse per questa manifestazione fosse scarso.

Mimo Malfitano

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tà di acquistare l’Hellas vista la buona condizione economica del club, rispettoso del fair play finanziario (recente il riconoscimento della licenza Uefa). Punto di partenza Luca Toni, con ruolo dirigenziale a carriera finita. Lo sviluppo dell’affare chiuderebbe il cerchio sui dubbi che hanno circondato il futuro del Verona, che deve ridiscutere i contratti in scadenza di tutte le figure principali: il d.g. Gardini, il d.s. Sogliano, Mandorlini e lo staff. E con loro una lista corposa di giocatori, su tutti Toni. Setti ha preso tempo, non ha dato indicazioni, ma la A è già assicurata e lui non ha ancora sciolto le riserve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ci sono per riuscire a incassare una decina di milioni. Il piano B potrebbe essere trovare un accordo con la Roma per lo scambio di prestiti Gomez-Destro. Un modo per risolvere due problemi col minimo danno. L’affare si può fare se il Milan non riscatterà Destro (lui lo vorrebbe). FUTURO MONTELLA Quella di Gomez è una storia già scritta. Il futuro di Montella è tutto da decifrare. Per ora le sue possibilità di restare sono intorno al 20-30%. La Fiorentina non vuole liberarsi di lui a ogni costo ma gli chiederà di spiegare il perché del crollo dopo la vittoria con la Samp. I Della Valle vogliono anche capire se il tecnico considera quella di Firenze un’esperienza chiusa o se ha ancora voglia di provare a vincere in viola. I messaggi del dopo Siviglia portano alla prima

«LA NOSTRA STAGIONE NON E’ DA BUTTARE, LA NOTTATA È STATA DURA MA DOBBIAMO RIPARTIRE» DANIELE PRADE’ D.S. DELLA FIORENTINA

TACCUINO TORINO

Padelli in campo ● Il Torino ha vinto il ricorso dopo la squalifica di un turno a Padelli per bestemmie. Il portiere in campo col Chievo.

ATALANTA

Estigarribia operato Stagione finita ● Estigarribia stop: dopo l’operazione al legamento, nuovo intervento di pulizia al ginocchio (a Barcellona): dovrà fermarsi 40 giorni.

CAGLIARI

«Io tifo positivo» sulle maglie domani ● Il Cagliari domani con un marchio speciale: «Io tifo positivo»,

progetto di Comunità Nuova da un’idea di Candido Cannavò.

SEMIFINALI CALCIO A 5

Kaos, buona la prima ● (m.cal.) Il Kaos Ferrara non finisce di stupire: batte anche la Luparense (2-1) in gara-1 delle semifinali. Nell’altra semifinale, 3-3 tra Acqua&Sapone e Pescara. Gara-2 mercoledì 20.

AL TRIBUNALE DI ROMA

Tra sport e legalità ● Un pomeriggio al tribunale di Roma, per «Portatori sani di legalità». L’iniziativa Associazione nazionale magistrati avrà anche una sezione sportiva con il consulente Wada, Donati, il Procuratore Figc, Palazzi e il d.g. della Roma, Baldissoni.


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Calcio R L’ora delle riforme

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A e B, c’è l’intesa Due retrocessioni e due promozioni

LA GUIDA A E B A 18 SQUADRE SALVI I PLAYOFF ACCORDO IN 3 ANNI L’accordo trovato ieri fra le leghe di A e B dovrà essere ufficializzato dalle rispettive assemblee. Quella della B è già convocata per il 20 maggio. SOGLIA DEL 75 PER CENTO Subito dopo ciò ci vorrà il pronunciamento del consiglio federale, in cui ci sarà bisogno di una maggioranza qualificata (il 75 per cento) perché la riforma possa partire. In pratica, è necessario il consenso almeno di una parte delle componenti tecniche, che hanno il 30 per cento del Consiglio federale. Che dovrebbe essere convocato per la metà di giugno.

1Vertice in Figc, Tavecchio media, accordo fatto In tre anni riduzione a 18 squadre, ok sui soldi Valerio Piccioni ROMA

F

umata bianca in Federcalcio fra la lega di A quella di B sulla riforma dei campionati. La mediazione trovata è semplice: dalla serie maggiore scenderanno due squadre e ne saliranno due. Una soluzione a metà strada fra le posizioni di partenza, la A che voleva una sola promossa e due «spareggianti» con terz’ultima e penultima del campionato superiore, e la B che spingeva per 2 promozioni diretta e una via playoff. Era il punto chiave, quello su cui si era inceppata la trattativa. E che invece si è sbloccato con i buoni auspici di Tavecchio, personalmente in campo nella prima parte della riunione. Anche se le trappole non mancano nel percorso verso il traguardo. PIU’ SOLDI ALLA B Naturalmente l’accordo è condito da una voce economica. Il grafico dell’offerta della A alla B è sembrato un giro sulle montagne russe nelle ultime settimane. Ci

si è attestati su una cifra di 8590 milioni di euro (l’accordo dura tre anni, il contributo salirà stagione dopo stagione; in più il solito «paracadute» per le retrocesse), sotto la «proposta indecente» dei 100 milioni (quella legata a una sola retrocessione), ma decisamente più su dei numeri attuali (poco meno di 70 più «paracadute»). NON SOLO NUMERI Ma per Andrea Abodi, il discorso è più am-

75

● per cento del Consiglio federale. La soglia necessaria per approvare la riforma: non bastano le leghe, serve il sì delle componenti tecniche

90

● i milioni di euro che al termine del percorso triennale la serie B riceverà dalla serie B insieme con il «paracadute» per le retrocesse

pio: «Abbiamo ragionato insieme su tutto: progetto sportivo, format dei campionati, risorse, requisiti per le iscrizione». Ufficialmente non ci si spinge fino al punto di dichiarare tutto risolto, ma è significativo il siparietto di fine riunione. Passa il direttore generale Marco Brunelli. Chiediamo: «un passo avanti?». «Diciamo di sì», risponde il dirigente che con Beretta e Lotito ha rappresentato la Lega di A nella riunione. «Possiamo togliere il diciamo», suggerisce Abodi. E a quel punto, pure Brunelli è d’accordo. lLE ALTRE LEGHE Ovviamente non bisogna troppo premere sull’acceleratore. Le Leghe dovranno dire sì al loro interno (ma qui è difficile che ci siano sorprese, fra l’altro Abodi era accompagnato da l presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, e dal vice del Crotone, Salvatore Gualtieri). Poi si tratterà di allargare l’intesa alle altre leghe, Pro e Dilettanti, e soprattutto ai calciatori. Il tutto deve avvenire entro il 30 giugno per poter avviare il percorso già dal 2015-2016.

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DUE SU E DUE GIU’ Il punto base dell’accordo è il meccanismo promozioni-retrocessioni fra le serie maggiori. Dalla serie A scenderanno in due e saliranno in due.

Carlo Tavecchio, 71 anni, presidente della Figc GETTY IMAGES

GRADUALE MA COME? Ma qui le cose si complicano. Il «due scendono due salgono» deve combinarsi con la riduzione generalizzate delle squadre in tutte le serie. In particolare, la A deve mantenere due porte aperte per le promosse dalla B e perdere due pedine dell’organico, vuol dire che in una stagione (escluso che si possa passare da 20 a 19 e poi da 19 a 18), ci dovranno essere quattro retrocessioni. Ancora più complesso il discorso in B, dove la quota prevista a fine riforma sarebbe 18, quindi con quattro squadre in meno rispetto all’attuale or-

ganico. Con meccanismi ancora da studiare. Come quelli fra B e Lega Pro, anche se qui un accordo quadro già c’è. Senza dimenticare quello fra Lega Pro e Dilettanti. E I CALCIATORI? l’Aic sottolinea le sue priorità: progetto tecnico, fondo di garanzia e solidità economica delle società. Ma la sensazione è che le condizioni per integrare l’accordo ci siano. E che il viaggio di Tavecchio al Coni, «se non si trova un’intesa chiedo un commissario ad acta per le riforme», non ci sarà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PLAYOFF RESTANO Ciò non vuol dire che saranno aboliti i playoff. Anzi, il presidente della Lega di B ha precisato che in ogni caso si manterrà il meccanismo delle sfide ad eliminazione diretta che hanno obiettivamente accresciuto lo spettacolo in questi anni, diminuendo il numero di partite «demotivate» nei finali di stagione. Probabile quindi che delle due che saliranno, una accederà direttamente alla A, l’altra salirà sul carro via playoff. 18 SQUADRE L’accordo stabilisce anche il numero di squadre che ogni serie dovrà avere a fine riforma, cioè al termine dei tre anni previsti per i cambi di format. Serie A e serie B dovrebbero arrivare a 18 squadre. Vanno dunque stabilite le tappe di questa cura dimagrante. Come i meccanismi che disciplineranno l’incrocio B-Lega Pro e Lega Pro-Dilettanti.


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un Evento


Calcio R

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PALLONE E AFFARI

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CONTENUTO PREMIUM

Global Serie A

PRENDERSI IL MONDO? LA LEGA HA UN PIANO

VALORE TELEVISIVO E MARKETING DIRITTI ESTERI CAMPIONATO

DIRITTI ESTERI COPPA ITALIA-SUPERCOPPA

Serie A 2012-15

2012-15

2015-18*

4

18

2015-18

117

186 Premier

2013-16

2016-19

*Offerta più alta da parte di B4, diritti ancora da assegnare Dati in milioni di euro a stagione

1.000

1.300

Bundesliga 2012-15

SPONSOR REGIONALI Manchester United

38

2015-17 Chelsea

13 70

150 Ligue 1

2012-18

2018-24

70

150

Tifosi cinesi dell’Inter a Pechino in occasione della Supercoppa italiana disputata a Pechino nel 2011 e vinta dal Milan sui nerazzurri BOZZANI

@marcoiaria1

L’

hotel Gallia, storica sede del mercato ai tempi del principe Raimondo Lanza di Trabia, ha riaperto qualche giorno fa. Ora appartiene a un fondo del Qatar. Un segno del destino. Già, perché gli sceicchi hanno un debole per il calcio italiano. La Supercoppa di dicembre a Doha è stata il preludio di una serie di iniziative in cantiere, concentrate nel Medio Oriente e diffuse a più latitudini. Fanno parte di un progetto sull’esportazione del calcio italiano che la Lega ha messo a punto dopo mesi di lavoro, fatto di riunioni con i club e gli esperti marketing (da Infront a Mp & Silva), di analisi di mercato, di studi delle migliori pratiche. Ne è venuto fuori un documento che verrà portato nell’assemblea di venerdì e che la Gazzetta è in grado di anticiparvi. Mai la Lega, spesso prigioniera di veti e gelosie, si era spinta così in avanti.

SCEICCHI CONTRO Il focus è l’area del Golfo. Alcuni segnali vanno colti. Innanzitutto, l’asta recente per l’assegnazione dei diritti internazionali di Coppa Italia e Supercoppa, che nel 2012-15 valevano 4 milioni a stagione: per il nuovo ciclo il broker B4 ha presentato un’offerta monstre da 18 milioni annui superando beIN Sports (16 milioni). Pare che al prodotto, per il Medio Oriente, sia fortemente interessata Abu Dhabi tv, di proprietà dello sceicco Mansour e in guerra con la rivale qatariota Al Jazeera di Al Thani. Al di là dei dispetti tra ricchi, quel che conta è che la Coppa Italia e la Supercoppa sono diventati prodotti d’esportazione, tanto che valgono all’estero quasi quanto in Italia. E piacciono agli sceicchi a tal punto che, dopo la Supercoppa a Doha, nel 2015-18 anche la Coppa Italia potrebbe emigrare da quelle parti. Il piano della Lega prevede l’organizzazione di due partite all’anno di Coppa Italia, tra ottavi e quarti, nel Medio Oriente. Da lì potrebbe arrivare pure il title sponsor estero della Serie A, ammesso da una clausola del contratto rinnovato con Telecom. La Lega, per

COPPA ITALIA NEL GOLFO, UN PARTNER INTERNAZIONALE, TOUR IN ASIA: LE STRATEGIE PER FARE SOLDI ALL’ESTERO

chiudere il cerchio, è in contatto con la fondazione qatariota Aspire per una partnership sul settore giovanile, prevedendo la disputa in Medio Oriente della Supercoppa Primavera. GLOBALIZZAZIONE Attualmente la Serie A viene trasmessa in 205 Paesi da 70 licenziatari. I

11 Arsenal

8 Manchester City

Dati in milioni di euro a stagione

L’ANTICIPAZIONE di MARCO IARIA

Barcellona

6 Fonte: Repucom, Stagione 2013-14 GDS

diritti esteri del campionato sono cresciuti dai 117 milioni annui del 2012-15 ai 186 del 201518, ma la Premier resta su un altro pianeta: 1,3 miliardi a stagione per il triennio 2016-19. Livelli irraggiungibili, ma si può e si deve fare molto di più per intercettare la globalizzazione. Anche la Lega potrebbe varare un tour nel

Far East con squadre di seconda e terza fascia della Serie A, sulla scorta del Barclays Asia Tour. La moltiplicazione di eventi è la chiave, come spiega Riccardo Silva, intermediario dei diritti esteri della A: «Il calcio italiano vive ancora di rendita dagli anni 80-90 ma va alimentato. Le partite ufficiali all’estero, più che le amichevoli, sono lo spot migliore: la Nfl a Londra fa 80 mila spettatori. È chiaro che poi si deve lavorare sugli stadi e sui campi e bisogna ottimizzare gli orari in modo, per esempio, di non sovrapporsi con Real e Barcellona il sabato e la domenica sera». Partite ed eventi collaterali. L’agenda della Lega è fitta: sfide tra squadre di leggende dei club di A, per esempio riproponendo la finale di Champions 2003 Juve-Milan; utilizzo di veri e propri ambasciatori, magari con Batistuta e Maradona che vedono assieme un Fiorentina-Napoli in qualche angolo del mondo; e ancora iniziative sociali, presenza fissa a fiere e workshop. PRODOTTO E GIOVANI Per migliorare il confezionamento del prodotto si eleverà la qualità dei magazine tv distribuiti nel mondo in lingua spagnola e araba, oltre all’inglese, si darà la possibilità alle emittenti straniere di intervistare in diretta un campione di riferimento per determinate aree geografiche, si programmeranno alcuni big-match nella finestra delle 12.30 per l’Estremo Oriente. La Lega punta a catturare il pubblico giovane, dagli Stati Uniti all’Indonesia. Come? Varando un fantasy game della Serie A in lingua inglese (la Premier ha oltre 3 milioni di abbonati, in gran parte Oltremanica), strutturando per l’estero il canale Youtube, varie piattaforme social e il video tracking (elaborazione delle immagini delle partite per animazioni o giochi), creando un portale per l’acquisto online dei biglietti. Per fare tutto questo la Lega ha intenzione di dotarsi di un ufficio per l’estero gestendo l’attività in proprio. Se le società daranno il beneplacito sarà una svolta per tutti. Guardate il Manchester United: se si è trasformato in brand globale siglando così tanti contratti con sponsor locali (38 nel 2013-14), un po’ di merito ce l’ha pure la Premier. © RIPRODUZIONE RISERVATA


18

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Magic +3 R Campionato

1Il difensore del Genoa, cresciuto a Scampia:

«Senza papà, lavoravo per mantenere i fratelli. Col calcio avevo chiuso, poi qualcuno ha creduto in me»

GIORNATA IL PROGRAMMA OGGI Inter-Juventus (1-1) ore 18 Sampdoria-Lazio (0-3) ore 20.45 DOMANI Sassuolo-Milan (2-1) ore 12.30 Atalanta-Genoa (2-2), Cagliari-Palermo (0-5), Torino-Chievo (0-0), Verona-Empoli (0-0) ore 15 Roma-Udinese (1-0) ore 20.45 LUNEDÌ Fiorentina-Parma (0-1) ore 19 Napoli-Cesena (4-1) ore 21

CLASSIFICA PT

JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN PALERMO CHIEVO UDINESE VERONA EMPOLI SASSUOLO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-7)

80 64 63 60 55 54 53 52 48 46 43 42 41 41 41 40 36 28 24 17

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35

24 17 19 17 15 13 14 13 12 11 10 10 10 10 8 9 7 6 4 6

8 13 6 9 10 15 11 13 12 13 13 12 11 11 17 13 15 10 12 6

3 5 10 9 10 7 10 9 11 11 12 13 14 14 10 13 13 19 19 23

65 49 65 64 52 45 54 52 41 48 48 27 39 43 41 42 35 43 34 29

20 27 34 45 44 38 41 40 42 46 51 35 49 60 45 54 49 64 64 68

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 23 MAGGIO PALERMO-FIORENTINA ore 18 JUVENTUS-NAPOLI ore 20.45 DOMENICA 24 MAGGIO, ore 15 EMPOLI-SAMPDORIA ore 12.30 CESENA-CAGLIARI CHIEVO-ATALANTA GENOA-INTER LAZIO-ROMA PARMA-VERONA UDINESE-SASSUOLO MILAN-TORINO ore 20.45

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Cuore scugnIzzo dal bar alla Serie A «Gasp è il mio guru»

36a

SQUADRE

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

(3-4) (3-1) (0-1) (1-2) (1-1) (1-3) (2-2) (1-3) (1-1) (1-1)

MARCATORI 20 RETI Tevez (2, Juventus). 19 RETI Toni (3, Verona). 18 RETI Icardi (4, Inter). 16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli). 14 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (1, Udinese). 13 RETI Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino). 12 RETI Klose (Lazio). 11 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo). 10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio).

Alessio Da Ronch GENOVA

E’

l’uomo delle missioni impossibili, o quasi, ma Armando Izzo ha avuto un maestro speciale: la vita, per questo è pronto ad affrontare qualsiasi sfida con il sorriso. «Alla prima stagione in serie A - conferma il difensore del Genoa - ho già sommato quasi venti presenze, nove da titolare, quel che mi colpisce di più, però, è che spesso è toccato a me nelle occasioni complicate. Segno che Gasperini crede nelle mie possibilità e io faccio di tutto per ripagarlo: a ogni allenamento voglio dimostrargli di aver fatto un passo avanti, se sbaglio torno a casa nervoso, per fortuna lì trovo la mia compagna Titta e le mie figlie Aurora e Vittoria e mi passa tutto». In effetti nel Genoa sono in molti a credere in lei, le hanno appena rinnovato il contratto ed è il beniamino dello spogliatoio. «Qui si sta bene, ci si diverte e si ottengono risultati, Gasperini non ci mette pressione. E’ il nostro segreto: giochiamo bene e non abbiamo paura di nessuno. Anche a Bergamo andremo carichi, per vincere. Come dice Gasperini: attacchiamoli e facciamogli male. Noi all’Europa crediamo, eccome». E pensare che lei a 14 anni aveva deciso di smettere. E’ vero? «Sì, a 13 anni e mezzo avevo perso mio padre Vincenzo, soldi non ce n’erano e avevo 4 fratelli più piccoli. Ho chiesto un contratto al Napoli, dove giocavo, ma me lo hanno rifiutato, così sono andato a lavorare: ho fatto il barista e pure il muratore. Dopo poco più di un anno ha iniziato a chiamarmi tutti i giorni Cristiano Mozzillo, del Napoli, e mi ha chiesto di tor-

nare. Un po’ di soldi me li davano loro, qualcosa mi metteva in tasca il mio procuratore Palermo e così ho ricominciato». E sua madre? «Lei mi diceva sempre: vai che un giorno riuscirai, è tuo padre che me lo dice. Lei mi ha sempre portato in alto, mi ha cresciuto a molliche di pane». In campo dimostra una maturità e una freddezza insolite per un ragazzo di 22 anni. «Sono cresciuto sulla strada,a Scampia, a 50 metri dal campo Don Guanella, senza regole, come uno scugnizzo. Sono forte di carattere e ho avuto la fortuna di conoscere Paolo Palermo, lui ha sempre creduto i me. Quando andai ad Avellino mi disse: fai 20 presenze e ti compro la Smart che desideri

tanto. Ho vinto la scommessa». Ora gioca in Serie A e nell’Under 21, ha firmato un nuovo contratto. Non rischierà di perdere la testa? «Io soldi non ne ho mai avuti. So da dove vengo e dove voglio arrivare. Io gioco per amore e non per i soldi: quelli sono importanti ma li metterò sempre dietro la famiglia e alla mia passione per il calcio». Passione che le faceva sognare cosa? «Da ragazzino giocavo a centrocampo e mi piaceva Xavi, da difensore ammiro Thiago Silva, ma ho sempre avuto un solo idolo: Fabio Cannavaro, Avere un pallone d’oro cresciuto nel quartiere è indescrivibile, io mi ispiro a lui». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Armando Izzo, 23 anni, difensore del Genoa al primo anno in A BOZZANI

6,17 È la media voto di Armando Izzo nelle 17 presenze (con un gol) di questo campionato

DOMANI ore 15 a Bergamo STADIO Azzurri d’Italia Andata 2-2

1 2.55 93. DRAMÉ 57. SPORTIELLO

2. STENDARDO 6. BELLINI

17. CARMONA 10. A. GOMEZ. 8. MIGLIACCIO

22. BORRIELLO

7. D’ALESSANDRO 16. LESTIENNE

36 PUNTI

ATALANTA 4-3-3

24. IAGO

51. PINILLA

21. EDENILSON

PANCHINA 78 Frezzolini, 24 Merelli, 33 Cherubin, 5 Scaloni, 3 Del Grosso, 16 Baselli, 95 Grassi, 28 Emanuelson, 11 Moralez, 27 Rosseti, 99 Boakye, 9 Bianchi ALLENATORE Reja BALLOTTAGGI Cigarini-Baselli 60-40%, Benalouane-Cherubin 65-35%, Migliaccio-Moralez 70-30% SQUALIFICATI Denis (2), Avramov (1), Zappacosta (1), Biava (1) DIFFIDATI Boakye, Moralez, Dramé, Carmona, Pinilla, Migliaccio INDISPONIBILI Estigarribia (stagione finita), Raimondi (10 giorni), A. Masiello (5) ALTRI Kresic, Kessie DRITTE SÌ A. Gomez NO Bellini

X 3.10

2 2.80

ARBITRO Gervasoni ASSISTENTI Di Fiore-Pegorin IV Longo ADD. Di Bello-Merchiori PREZZI da 14 a 200 euro TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 2, Calcio 2 HD

29. BENALOUANE

21. CIGARINI

DAMMI IL 5 LE SICUREZZE

IL NUMERO

88. RINCON

91. BERTOLACCI 14. RONCAGLIA

33. KUCKA

5. IZZO

TONI Ha lo stimolo della classifica cannonieri: mission possible...

8. BURDISSO

53 PUNTI

INSIGNE In casa, col Cesena: che occasione

MPOKU La sua velocità può far male al Palermo

SALAH Una delle poche certezze viola...

SILVESTRE È il muro di Mihajlovic: Klose trema

1. PERIN

GENOA 3-4-3

PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 Tambè, 38 Mandragora, 18 Bergdich, 93 Laxalt, 19 Pavoletti ALLENATORE Gasperini BALLOTTAGGI Lestienne-Bergdich 60-40%, Borriello-Pavoletti 70-30% SQUALIFICATI De Maio (1), T. Costa (1) DIFFIDATI Niang, Pavoletti, Edenilson, Laxalt, Rincon INDISPONIBILI Ariaudo e Perotti ( stagione finita), Marchese (5 giorni), Niang (15) ALTRI Gulli, Ghiglione, Antonini, Parente, Prisco, Panico, Soprano DRITTE SÌ Bertolacci NO Edenilson

5 DA PAURA IL RISCHIATUTTO

NUOVA APP GAZZETTA

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MARTINEZ Era partito bene, poi si è smarrito. E il Chievo dietro concede poco

PERICA Al posto di Totò, ma quando segna?

LESTIENNE Chi si rivede! Ma dopo un’annata così...

OGBONNA Può soffrire con la bestia nera Icardi

BOCCHETTI Berardi graviterà dalle sue parti...


20

Magic +3 R Campionato

OGGI ore 18 a Milano STADIO Meazza Andata 1-1

1 2.20 5. JUAN JESUS

10. KOVACIC 23. RANOCCHIA 33. D’AMBROSIO

77. BROZOVIC

18. MEDEL 91. SHAQIRI

9. ICARDI 9. MORATA 27. STURARO

8. PALACIO

2 3.20

20. PADOIN

PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli, 21 Santon, 26 Felipe, 55 Nagatomo, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 27 Gnoukouri, 93 Dimarco, 11 Podolski, 28 Puscas, 97 Bonazzoli BALLOTTAGGI D’Ambrosio-Santon 60-40% SQUALIFICATI Hernanes (1) DIFFIDATI Campagnaro, D’Ambrosio, Dodò, Palacio, Shaqiri INDISPONIBILI Guarin, Dodò, Jonathan (stagione finita), Campagnaro (da valutare) ALTRI Berni, Camara DRITTE SÌ Icardi NO Juan Jesus

1 1.75

7. EL KADDOURI 14. GAZZI 11. M. LOPEZ

PANCHINA 1 Ichazo, 13 Castellazzi, 18 Jansson, 21 Gaston Silva, 4 Basha, 20 Vives, 8 Farnerud, 15 Alv. Gonzalez, 90 Rosso ALLENATORE Ventura BALLOTTAGGI nessuno SQUALIFICATI Amauri (1), Peres (1) DIFFIDATI Glik, Maksimovic, M. Lopez, Quagliarella INDISPONIBILI Bovo (5 giorni), Quagliarella (stagione finita) ALTRI P. Barreto e S. Masiello DRITTE SÌ Glik NO Martinez

PORTIERI GIOCATORE

MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX

ABBIATI (MIL) AGLIARDI (CES) ANDUJAR (NAP) BARDI (CHI) BASSI (EMP) BENUSSI (VER) BERISHA (LAZ) BIZZARRI (CHI) BRESSAN (CES) BRKIC (CAG) CARRIZO (INT) CASTELLAZZI (TOR) COLOMBI (CAG) COLOMBO (NAP) CONSIGLI (SAS) CRAGNO (CAG) DE SANCTIS (ROM) DIEGO LOPEZ (MIL) FREZZOLINI (ATA) FRISON (SAM) GOLLINI (VER) HANDANOVIC (INT) IACOBUCCI (PAR) ICHAZO (TOR) KARNEZIS (UDI) LAMANNA (GEN) LEALI (CES) MERET (UDI) MIRANTE (PAR) NETO (FIO) PADELLI (TOR) PEGOLO (SAS) PERIN (GEN) POMINI (SAS) PUGLIESI (EMP) RAFAEL C.B. (NAP) RAFAEL D.A. (VER) ROMERO S. (SAM) RUBINHO (JUV) SCUFFET (UDI) SECULIN (CHI) SEPE (EMP) SKORUPSKI (ROM) SOMMARIVA (GEN) SORRENTINO (PAL) SPORTIELLO (ATA) STORARI (JUV) STRAKOSHA (LAZ) TATARUSANU (FIO) UJKANI (PAL) VIVIANO (SAM)

6.00 6.19 5.75 6.17 5.75 6.06 6.17 6.31 6.14 7.00 5.50 6.22 5.68 6.14 6.35 6.50 6.50 6.32 5.42 6.32 6.36 5.84 6.15 6.22 5.96 6.52 6.50 5.87 6.09 6.35 6.10 5.75 6.16 6.39 6.00 6.19 5.83 6.22

5.12 4.31 4.50 5.25 3.80 4.47 5.50 5.52 4.47 4.00 6.00 2.67 4.71 3.82 5.39 5.04 5.50 4.83 5.50 4.06 6.00 4.99 6.29 4.25 6.00 4.43 4.94 4.91 5.44 5.50 6.00 4.57 4.59 5.40 6.00 6.00 4.90 4.25 6.00 4.67 5.12 5.25 4.56 4.50 5.15

3.38 3.38 5.25 5.75 5.63 4.25 5.00 5.25 5.75 4.75 4.67 3.88 3.88 5.25 4.25 4.00 4.67 4.50 3.75

4.63 4.50 5.25 5.33 4.67 4.89 4.63 5.71 4.11 6.00 3.50 5.13 3.43 5.44 4.81 5.00 5.47 3.50 6.00 5.26 5.67 4.08 6.00 3.67 5.31 5.40 5.50 5.75 6.00 4.23 4.31 5.70 6.00 6.00 4.80 6.00 4.27 4.71 5.00 4.25 5.50 5.71

613 345 1390 1125 964 782 820 930 817 844 952 259 1020 1317 358 393 903 214 767 301 874 1177 764 775

65 91 80 75 75 52 79 75 75 71 30 76 71 65 75 57 62 67 60 74 63

a S S a a a R a a a a a a a a a a S a a a a a a a S a a R a a a a a a a S a a a a R a a S a R a a a S

DIFENSORI GIOCATORE

MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX

ABATE (MIL) ACERBI (SAS) AGOSTINI (VER) ALBERTAZZI (MIL) ALBIOL (NAP) ALEX (MIL) ALONSO (FIO) ANDELKOVIC (PAL) ANDREOLLI (INT)

5.82 5.95 5.55 5.62 5.75 5.52 5.60 5.83

5.84 6.10 5.34 5.38 5.53 5.52 5.45 5.83

4.83 5.38 5.50 4.25 6.25 5.33 -

6.00 5.79 5.40 5.64 5.55 5.35 5.43 5.80

387 805 323 656 592 536 367 -

64 72 67 71 69 73 63 -

S a S a a a a S a

PANCHINA 77 Strakosha, 55 Guerrieri, 3 De Vrij, 18 Gentiletti, 5 Braafheid, 39 Cavanda, 23 Onazi, 32 Cataldi, 6 S. Mauri, 14 B. Keita, 9 F. Djordjevic, 34 Perea. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Novaretti-De Vrij 70-30%, Lulic-S. Mauri 70-30%. SQUALIFICATI Marchetti (1), Mauricio(1). DIFFIDATI Cataldi, De Vrij, B. Keita, Ledesma. Radu. INDISPONIBILI Biglia (15 giorni), Cana (7), Ederson (10). ALTRI Tounkara, Konko, Pereirinha. DRITTE SÌ Candreva NO Ciani

10. HALLFREDSSON 4. MARQUEZ

21. J. GOMEZ

8. OBBADI 9. TONI

26. SALA

11. CROCE 5. SAPONARA 6. VALDIFIORI

7. MACCARONE

41 PUNTI

26. TONELLI

CHIEVO VERONA 4-4-2 4-3-3

5.89 5.60 5.66 6.14 6.29 5.70 6.10 5.75 5.77 5.25 5.60 5.43 5.73 6.16 5.80 5.56 5.65 5.62 5.93 5.85 5.72 5.57 5.88 5.46 6.12 5.92 5.68 6.04 5.85 6.00 5.59 5.82 6.04 5.66 6.03 5.67 6.07 5.58 5.93 6.09 5.80 5.64 5.86 5.50 5.54 6.04 6.06 5.50 5.42 6.00 5.83 5.40 5.81 6.00 6.50 5.67 6.31 5.67 5.41 6.10 5.39 5.77 5.60 5.80 6.17 5.58 5.69 5.92 5.53

5.83 5.83 5.50 6.50 6.14 5.89 6.08 5.61 5.60 4.75 5.41 5.36 5.54 6.32 5.70 5.28 5.62 5.62 5.84 5.75 5.48 5.40 5.79 5.50 6.04 5.65 5.68 5.95 5.80 6.00 5.50 5.88 5.88 5.58 6.13 5.57 6.29 6.15 6.20 6.00 5.90 5.50 5.67 5.00 5.48 6.09 6.22 5.53 5.42 6.00 5.80 5.45 5.75 5.88 6.50 5.67 6.90 5.58 5.27 6.12 5.33 5.84 5.67 5.77 6.35 5.43 5.48 5.86 5.44

5.67 5.83 5.75 6.17 5.38 6.38 6.00 5.50 6.00 5.00 5.50 5.83 4.83 5.83 4.83 5.17 5.50 5.75 5.75 5.67 5.67 5.63 5.38 5.63 5.75 8.50 6.17 6.00 5.00 5.33 6.25 5.67 6.00 6.00 5.75 5.33 6.00 5.75 5.88 5.75 5.88 5.75 5.67 4.75 5.50

5.60 5.32 5.17 6.00 5.75 6.25 5.71 5.43 5.82 5.00 5.56 5.75 5.07 5.90 5.94 6.25 5.70 5.63 6.00 6.25 5.72 5.21 5.71 5.43 5.64 5.95 5.50 5.71 5.50 6.00 5.86 5.50 5.77 5.50 6.13 5.56 6.53 5.10 6.22 5.86 6.38 5.17 5.50 6.00 5.46 6.08 6.30 5.13 5.71 6.00 5.71 5.75 5.79 6.00 6.50 6.15 7.46 5.31 5.50 5.88 5.29 5.64 6.00 5.68 6.50 6.25 5.46 6.29 5.19

970 978 1047 540 927 711 695 833 269 758 132 -402 942 276 549 880 1076 630 230 481 250 192 622 674 767 -44 337 370 854 523 167 735 158 795 638 524 189 800 843 537 766 893 697 528 484 653 966 706 753 615 759 -261 565 558 325 850 795 343

75 75 76 66 77 69 71 63 71 52 69 62 72 76 67 66 39 57 54 53 69 65 57 65 65 59 61 78 54 64 53 52 68 71 62 67 68 67 78 76 62 69 47 70 64 63 66 74 41

a a R a R a a a a a a a a a S a a a R R R a R a a a R a S S R a S a a S R a R a a a S R a a a S a a a a a a a a a S R a S a R a a S a S a S

PANCHINA 22 Benussi, 95 Gollini, 2 Gu. Rodriguez, 25 Marques, 5 Sorensen, 71 Martic, 28 Brivio, 19 Greco, 20 Christodoulopoulos, 27 Valoti, 70 Fernandinho, 7 Saviola. ALLENATORE Mandorlini. BALLOTTAGGI Agostini-Brivio 70-30%. SQUALIFICATI Tachtsidis (1), Jankovic (1). DIFFIDATI Martic, E. Pisano, Hallfredsson, Christodoulopoulos, N. Lopez, Toni. INDISPONIBILI Ionita (stagione finita). ALTRI Campanharo, Fares, Cappelluzzo. DRITTE SÌ Toni NO Agostini

LAURINI (EMP) LAZAAR (PAL) LICHTSTEINER (JUV) LONGHI (SAS) LUCARELLI (PAR) LUCCHINI (CES) MAGGIO (NAP) MAKSIMOVIC (TOR) MANOLAS (ROM) MARQUES (VER) MARQUEZ (VER) MARTIC (VER) MESTO (NAP) MEXES (MIL) MILANOVIC MILAN (PAL) MOLINARO (TOR) MORAS (VER) MORETTI (TOR) MUNOZ (SAM) MURRU (CAG) NAGATOMO (INT) NATALI (SAS) NICA (CES) NOVARETTI (LAZ) OGBONNA (JUV) ORTIZ (PAL) PALETTA (MIL) PASQUAL (FIO) PASQUALE (UDI) PEDRO MENDES (PAR) PELUSO (SAS) PERICO (CES) PIRIS (UDI) PISANO E. (VER) PISANO F. (CAG) RADU (LAZ) RANOCCHIA (INT) REGINI (SAM) RENZETTI (CES) RISPOLI (PAL) RODRIGUEZ GON. (FIO) RODRIGUEZ GUI. (VER) ROMAGNOLI (SAM) RONCAGLIA (GEN) ROSI (FIO) ROSSETTINI (CAG) RUGANI (EMP) SANTON (INT) SARDO (CHI) SAVIC (FIO) SCALONI (ATA) SILVESTRE (SAM) SOMMA (EMP) SORENSEN (VER) SPOLLI (ROM) STENDARDO (ATA) STRINIC (NAP) TAMBE (GEN) TERZI (PAL) TOMOVIC (FIO) TONELLI (EMP) TOROSIDIS (ROM) VIDIC (INT) VITIELLO (PAL) VOLTA (CES) VRSALJKO (SAS) YANGA MBIWA (ROM) ZACCARDO (MIL) ZAPATA C. (MIL)

2. LAURINI

19. BARBA

41 PUNTI

88. VECINO

1. BIZZARRI

PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 5 Gamberini, 10 Christiansen, 14 Cofie, 11 Vajushi, 18 Feftatzidis, 31 Pellissier, 9 Pozzi. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Dainelli-Gamberini 60-40%, Frey-Sardo 55-45%, Birsa-Cofie 55-45%. SQUALIFICATI Schelotto (1). DIFFIDATI Izco, Radovanovic, Zukanovic, Dainelli, Biraghi, Cesar. INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita), Hetemaj (da valutare), Zukanovic (da valutare). ALTRI Puggioni, Anderson. DRITTE SÌ Meggiorini NO Frey

5.75 5.89 5.98 5.74 5.54 5.69 5.69 5.72 6.09 5.67 5.61 5.61 5.33 5.74 5.78 5.78 6.03 6.06 5.20 5.55 6.00 5.40 5.50 5.98 5.75 6.06 5.64 5.82 5.56 5.61 5.84 5.56 5.42 5.85 5.93 5.61 5.90 5.72 5.91 5.62 5.88 5.88 5.71 5.76 6.13 6.12 5.71 5.85 5.75 6.02 5.75 5.56 5.89 5.67 5.75 5.64 5.62 5.98 5.72 5.70 5.97 5.66 6.13 5.66 6.00 5.82

5.58 6.19 6.23 5.68 5.46 5.63 5.56 5.74 5.93 5.47 5.41 5.50 5.17 5.79 5.72 5.70 6.02 6.15 4.80 5.40 6.00 4.80 5.20 5.88 5.61 6.47 5.53 5.69 5.38 5.42 5.74 5.36 5.38 5.72 6.00 5.46 5.83 5.72 6.17 5.46 5.88 5.71 5.64 5.86 6.31 6.12 5.69 5.88 5.75 5.94 5.67 5.39 6.05 5.83 5.75 5.54 5.71 6.42 5.67 5.68 6.07 5.47 6.11 5.58 7.50 5.59

5.38 5.88 6.33 5.50 5.00 5.67 5.75 5.25 6.75 6.00 4.67 5.17 6.00 4.25 6.17 6.17 5.50 5.88 5.50 6.00 5.75 5.75 5.50 5.83 5.50 5.25 5.63 4.75 5.25 5.17 5.75 8.25 6.25 5.75 5.25 5.83 5.00 5.83 5.33 6.25 6.38 5.67 -

5.50 6.21 5.88 5.65 5.31 5.54 5.61 5.79 6.07 5.25 5.18 5.70 5.11 5.86 5.22 6.09 6.39 4.75 5.17 6.00 4.50 6.00 5.58 5.78 7.25 5.54 5.50 5.21 5.38 5.62 5.61 5.40 5.68 5.71 5.68 5.64 5.82 6.32 5.92 6.21 5.40 5.38 5.73 6.35 6.00 5.75 5.82 6.00 6.18 5.75 5.50 6.04 5.67 5.50 5.31 5.73 6.36 5.78 6.05 5.83 5.40 6.28 5.68 5.00 5.38

60 70 71 67 58 35 78 73 73 72 72 67 67 68 68 72 64 64 67 81 50 57 69 40 61 73 67 67 64 57 46 66 78 70 60 65 92 68 75 61 67 70 78 67 71 73 72 39 71 66 -

33. SEPE

EMPOLI 4-3-1-2 PANCHINA 28 Bassi, 1 Pugliesi, 50 Somma, 24 Rugani, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 30 Gemignani, 18 Verdi, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano ALLENATORE Sarri. BALLOTTAGGI Barba-Rugani 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Maccarone, Zielinski, Mchedlidze INDISPONIBILI Mario Rui (da valutare) ALTRI Guarente, Biggeri DRITTE SÌ Saponara NO Laurini

23. HYSAJ

296 719 979 474 527 -174 1118 834 735 701 742 230 523 386 536 731 674 253 243 46 429 788 580 426 488 -37 414 631 242 652 717 378 700 625 432 672 479 782 478 634 641 1778 611 1314 104 624 567 250 567 1127 16 921 918 662 724 1175 806 184 448 334 -

2 2.65

20. PUCCIARELLI

17. N. LOPEZ

42 PUNTI

X 3.50

ARBITRO La Penna ASSISTENTI Paganessi-Liberti IV De Pinto ADD. Ghersini-Minelli PREZZI da 5 a 75 euro TV Sky Calcio 4 HD; Premium Calcio 4

33. AGOSTINI 18. MORAS

1. RAFAEL

3. DAINELLI

ASTORI (ROM) AVELAR (CAG) BALZANO (CAG) BALZARETTI (ROM) BARBA (EMP) BARZAGLI (JUV) BASANTA (FIO) BASTA (LAZ) BELLINI (ATA) BENALOUANE (ATA) BIANCO (SAS) BIRAGHI (CHI) BOCCHETTI (MIL) BONERA (MIL) BONUCCI (JUV) BRAAFHEID (LAZ) BRITOS (NAP) BRIVIO (VER) BUBNJIC (UDI) BURDISSO (GEN) CACCIATORE (SAM) CANNAVARO (SAS) CAPELLI (CES) CAPUANO (CAG) CASSANI (PAR) CAVANDA (LAZ) CESAR (CHI) CHERUBIN (ATA) CHIELLINI (JUV) CIANI (LAZ) CODA (SAM) COLE (ROM) COSTA (PAR) DAINELLI (CHI) D'AMBROSIO (INT) DANILO (UDI) DAPRELA' (PAL) DARMIAN (TOR) DE CEGLIE (JUV) DE SILVESTRI (SAM) DE VRIJ (LAZ) DEL GROSSO (ATA) DIAKITE (CAG) DOMIZZI (UDI) DONKOR (INT) DRAME' (ATA) EDENILSON (GEN) EMANUELSON (ATA) FEDDAL (PAR) FELIPE (INT) FONTANESI (SAS) FREY (CHI) GABRIEL SILVA (UDI) GAMBERINI (CHI) GASTON SILVA (TOR) GENTILETTI (LAZ) GHOULAM (NAP) GLIK (TOR) GOBBI (PAR) GONZALEZ ALE. (CAG) GONZALEZ G. (PAL) HENRIQUE (NAP) HEURTAUX (UDI) HOLEBAS (ROM) HYSAJ (EMP) IZZO (GEN) JANSSON (TOR) JUAN JESUS (INT) KOULIBALY (NAP) KRAJNC (CES)

LAZIO 4-3-3

1 2.45

21. FREY

19. BOTTA

34. BIRAGHI

63 PUNTI 1. BERISHA

2. CIANI

8. RADOVANOVIC

12. CESAR

85. NOVARETTI

DOMANI ore 15 a Verona STADIO Bentegodi Andata 0-0

3. E. PISANO

13. IZCO

48 PUNTI

2 4.75

8. BASTA

19. LULIC

PANCHINA 33 Romero, 88 Frison, 26. RADU 25 A. Coda, 20 Munoz, 86 Cacciatore, 77 Wszolek, 6 Duncan, 22 Rizzo, 8 Correa, 27 L. Djordjevic, 18 Bergessio, 9 Okaka. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI Eto’o-Bergessio 60-40%, Acquah-Duncan 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Duncan, Munoz, Soriano, Viviano. INDISPONIBILI Eder (stagione finita), Mesbah (5 giorni). ALTRI Ivan, De Vitis, Massolo, Lulic, Marchionni. DRITTE SÌ Muriel NO Regini

23. BIRSA

43. PALOSCHI

69. MEGGIORINI

TORINO 3-5-2

54 PUNTI

ARBITRO Rocchi ASSISTENTI Marrazzo-Avellano IV Schenone ADD. Massa-Sacchi PREZZI da 15 a 140 euro TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 1, Calcio HD

3. MOLINARO

17. MARTINEZ

X 3.50

2 2.30

ARBITRO Mazzoleni ASSISTENTI Manganelli-Vuoto IV Galloni ADD. Tagliavento-Giacomelli PREZZI da 15 a 80 euro TV Sky Sport 1 HD, SuperCalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD

16. PAROLO

JUVENTUS SAMPDORIA 4-3-1-2 4-3-1-2

PANCHINA 34 Rubinho, 77 Audero, 2 Romulo, 5 Ogbonna, 23 Asamoah, 17 De Ceglie, 39 Marrone, 11 Coman, 14 Llorente, 7 Pepe ALLENATORE Allegri BALLOTTAGGI Padoin-De Ceglie 70-30%, SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Chiellini, De Ceglie, Lichtsteiner, Pereyra, Sturaro, Vidal INDISPONIBILI Caceres (5 giorni) ALTRI Buffon, Vidal, Pirlo, Tevez, Evra DRITTE SÌ Pereyra NO Ogbonna

X 3.35

11. KLOSE 24. LEDESMA

DOMANI ore 15 a Torino STADIO Olimpico Andata 0-0 24. MORETTI

87. CANDREVA

7. F.ANDERSON

19. BONUCCI

36. DARMIAN

99. ETO'O

21. SORIANO

30. ACQUAH

30. STORARI

6. POGBA

94. BENASSI

29. DE SILVESTRI

17. PALOMBO

24. MURIEL

80 PUNTI

25. GLIK

14. OBIANG 26. SILVESTRE

15. BARZAGLI

8. MARCHISIO

19. MAKSIMOVIC

19. REGINI 5. ROMAGNOLI

2. VIVIANO

26. LICHTSTEINER

52 PUNTI

30. PADELLI

1 2.95

37. PEREYRA

32. MATRI

INTER 4-3-1-2

OGGI ore 20.45 a Genova STADIO Ferraris Andata 0-3

ARBITRO Doveri ASSISTENTI Cariolato-Marzaloni IV Valeri ADD. Calvarese PREZZI da 25 a 210 euro TV Sky Sport 1 HD, SuperCalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD

15. VIDIC

1. HANDANOVIC

X 3.30

S S a a a S R S a a a a S S a a a a a a R S a a R a R S S a a S a a a a a a a a R a S a S R a a S S a a a a a R R a a a S S a a S R S a a

CENTROCAMPISTI GIOCATORE

MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX

ACQUAH (SAM) 5.74 ALLAN (UDI) 6.09 AQUILANI (FIO) 5.83 ASAMOAH (JUV) 5.92 BADELJ (FIO) 5.50 BADU (UDI) 5.80 BARRETO E. (PAL) 6.19 BASELLI (ATA) 5.92 BASHA (TOR) 5.88 BENASSI (TOR) 5.83 BERGDICH (GEN) 5.65 BERTOLACCI (GEN) 6.26 BIONDINI (SAS) 5.83 BIRSA (CHI) 5.95 BONAVENTURA (MIL) 6.08 BORJA VALERO (FIO) 5.94 BRIENZA (CES) 6.15 BRIGHI (SAS) 5.71 BRILLANTE (EMP) 4.50 BROZOVIC (INT) 5.77 CANDREVA (LAZ) 6.38 CARBONERO (CES) 5.58 CARMONA (ATA) 5.82 CASCIONE (CES) 5.86 CATALDI (LAZ) 5.92 CAZZOLA (CES) CHIBSAH (SAS) 5.83 CHOCHEV (PAL) 5.93 CHRISTIANSEN (CHI) 5.75 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 6.00 CIGARINI (ATA) 6.02 COFIE (CHI) 5.79 COMAN (JUV) 6.00 CONTI (CAG) 5.58 CORREA (SAM) 5.33 COSSU (CAG) 5.80 CRISETIG (CAG) 5.75 CROCE (EMP) 6.22 D'ALESSANDRO (ATA) 5.89 DAVID LOPEZ (NAP) 5.81 DE FEUDIS (CES) 5.76 DE JONG (MIL) 5.87 DE ROSSI (ROM) 5.87 DELLA ROCCA (PAL) 5.75 DESSENA (CAG) 5.85 DIAMANTI (FIO) 5.90 DONSAH (CAG) 6.23 DUNCAN (SAM) 5.90 EKDAL (CAG) 6.08 EL KADDOURI (TOR) 5.95 FARNERUD (TOR) 5.97 FELIPE ANDERSON (LAZ) 6.46 FERNANDES (UDI) 5.73 FERNANDEZ M. (FIO) 6.22 FETFATZIDIS (CHI) 6.14 GALLOPPA (PAR) 5.57 GARGANO (NAP) 6.02 GAZZI (TOR) 6.08 GNOUKOURI (INT) 6.50 GOMEZ (ATA) 6.08 GONZALEZ ALV. (TOR) 5.71 GRASSI (ATA) 6.00 GRECO (VER) 5.83 GUILHERME (UDI) 5.62 HALLFREDSSON (VER) 5.94 HAMSIK (NAP) 5.84

5.60 6.21 5.72 5.83 5.44 5.91 6.44 6.03 6.20 5.98 5.70 6.63 5.76 5.92 6.44 6.12 7.11 5.61 5.25 5.55 7.37 5.97 5.61 5.68 5.71 5.83 6.46 5.83 6.28 5.90 5.77 6.17 5.42 5.33 5.84 5.60 6.28 5.84 5.78 5.64 6.00 5.85 5.50 5.96 6.05 6.67 6.02 6.47 6.16 6.37 7.70 5.96 6.56 6.88 5.59 5.92 5.87 6.25 6.45 5.86 6.00 5.69 5.66 6.17 6.80

7.00 6.67 5.25 5.38 6.50 5.63 6.00 9.00 5.67 6.25 5.63 5.67 7.00 5.00 5.00 8.13 7.38 5.75 5.50 6.25 5.50 6.25 6.00 6.50 6.38 6.00 5.50 5.63 5.83 5.25 6.00 7.00 6.63 7.63 6.00 6.25 5.83 5.00 6.00 8.63 5.67 5.88 7.75

5.41 5.97 5.82 5.88 5.50 5.68 5.92 5.75 6.00 6.06 5.75 6.28 5.90 5.89 6.32 6.07 6.35 5.60 5.25 5.50 6.11 6.50 5.44 5.63 5.21 5.75 6.17 5.83 5.81 6.06 5.81 5.75 5.59 5.50 6.10 5.63 6.29 6.07 5.82 5.50 5.85 5.69 5.00 5.88 6.25 6.50 5.81 5.93 5.83 6.25 7.93 5.90 6.41 5.88 5.69 6.35 5.96 6.25 6.33 6.00 6.00 5.55 5.70 5.92 7.38

1176 1418 1020 1117 774 1031 491 404 1588 529 610 933 495 1042 580 578 1436 1250 783 653 1282 110 390 809 481 931 752 652 286 767 -17 912 906 583 1011 415 761 821 583 495 415 990 1110 984 496 982 390 511 285 557 818 377 1468 796 951 749 1018 1657

58 61 74 75 49 51 62 50 74 57 57 58 68 47 56 63 52 58 39 57 62 52 63 57 50 47 61 66 57 71 35 54 56 56 55 56 65 60 51 57 43 69 40 63 56 74 66 48 67 84

R a R a a R a R S S S a a a a a R S a a R a a R R R S S a S a R R S a S a S R S R a a a a S R R a R S a a R a a S a a a R a a a R a


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DOMANI ore 12.30 a Reggio Emilia STADIO Mapei Stadium Andata 2-1

1 3.00 31. PELUSO

47. CONSIGLI

11. VRSALJKO

17. SANSONE

4. MAGNANELLI

34. DE JONG

40 PUNTI

PANCHINA 79 Pegolo, 1 Pomini, 19. BOCCHETTI 20 Bianco, 21 Fontanesi, 3 Longhi, 32 Natali, 6 Chibsah, 19 Taider, 33 Brighi, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores 99 Floccari. ALLENATORE Di Francesco. BALLOTTAGGI Biondini-Taider 55-45%, Zaza-Floccari 55-45%, Vrsaljko-Fontanesi 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Missiroli, Biondini, Acerbi, Zaza. INDISPONIBILI Terranova e Antei (stagione finita), Donis e Polito (2 giorni), Gazzola (da valutare). ALTRI Caselli, Lodesani, Alhassan, Benucci, Mandelli, Sereni. DRITTE SÌ Berardi NO Magnanelli

25. HOLEBAS

4. NAINGGOLAN 8. LJAJIC

19. IBARBO 19. GUILHERME 66. PINZI

77. THEREAU

7. BADU

ROMA 4-3-3

89. PIRIS

PANCHINA 1 Skorupski, 33 Spolli, 3 Cole, 2 Yanga-Mbiwa, 42 Balzaretti, 48 Uçan, 32 Paredes, 20 S. Keita, 88 Doumbia, 7 Iturbe, 53 Verde, 96 Sanabria ALLENATORE Garcia BALLOTTAGGI Astori-Yanga-Mbiwa 60-40%, Pjanic-S. Keita 60-40%, Ljajic-Iturbe 55-45% SQUALIFICATI Florenzi (1) DIFFIDATI De Rossi, S. Keita, Maicon INDISPONIBILI Strootman (stagione finita), Castan e Maicon (da valutare), Gervinho (15 giorni) ALTRI Lobont, Pellegrini DRITTE SÌ Nainggolan NO Holebas

HONDA (MIL) IAGO (GEN) ILICIC (FIO) INLER (NAP) IZCO (CHI) JAJALO (PAL) JOAO PEDRO (CAG) JOAQUIN (FIO) JORGINHO (NAP) JORQUERA (PAR) KEITA S. (ROM) KONE (UDI) KOVACIC (INT) KUCKA (GEN) KURTIC (FIO) KUZMANOVIC (INT) LAXALT (GEN) LAZAREVIC (SAS) LAZZARI (FIO) LEDESMA (LAZ) LESTIENNE (GEN) LODI (PAR) LULIC (LAZ) MAGNANELLI (SAS) MANDRAGORA (GEN) MARCHISIO (JUV) MARESCA (PAL) MARIGA (PAR) MARRONE (JUV) MASTOUR (MIL) MAURI J. (PAR) MAURI S. (LAZ) MEDEL (INT) MERTENS (NAP) MIGLIACCIO (ATA) MISSIROLI (SAS) MORALEZ (ATA) MPOKU (CAG) MUDINGAYI (CES) NAINGGOLAN (ROM) NOCERINO (PAR) OBBADI (VER) OBI (INT) OBIANG (SAM) ONAZI (LAZ) PADOIN (JUV) PALOMBO (SAM) PAREDES (ROM) PAROLO (LAZ) PEPE (JUV) PEREYRA (JUV) PINZI (UDI) PIZARRO (FIO) PJANIC (ROM) POGBA (JUV) POLI (MIL) PUCCIARELLI (EMP) QUAISON (PAL) RADOVANOVIC (CHI) RIGONI (PAL) RINCON (GEN) RIZZO (SAM) ROMULO (JUV) SALA (VER) SALAH (FIO) SAPONARA (EMP) SHAQIRI (INT) SIGNORELLI (EMP) SORIANO (SAM) STURARO (JUV)

5.63 6.21 5.98 5.58 6.00 5.79 5.67 6.22 5.58 5.93 6.23 5.74 5.79 5.97 5.47 5.71 5.78 5.81 6.00 5.38 5.67 5.55 6.17 5.87 6.25 6.39 5.91 5.64 6.12 6.17 5.97 5.87 5.97 5.95 6.13 6.04 6.00 6.38 5.75 6.03 5.67 6.05 5.68 5.73 6.02 5.58 6.23 5.50 6.12 5.89 6.11 6.02 6.50 6.00 5.95 6.15 5.98 6.14 6.12 5.96 6.50 6.25 6.31 6.50 5.96 5.72 6.02 5.95

6.46 7.25 6.79 5.64 6.22 5.71 6.02 6.65 5.44 6.12 6.43 5.81 6.28 6.03 5.61 5.79 5.65 6.04 6.00 5.19 5.78 5.78 6.57 5.71 6.17 6.56 5.84 5.61 6.20 7.15 5.78 6.31 5.97 6.33 6.74 6.35 5.69 6.67 6.05 6.06 5.94 6.18 5.50 5.68 6.05 5.92 6.95 5.50 6.36 5.76 6.11 6.50 7.54 6.04 6.29 6.80 5.93 6.81 6.02 6.12 6.50 6.33 7.46 7.67 6.15 6.06 6.31 5.74

6.00 8.25 12.17 4.75 6.13 6.00 5.33 6.25 5.75 7.17 5.33 6.00 6.38 5.25 5.33 5.00 6.75 6.67 5.75 6.33 5.25 5.50 7.33 6.25 7.00 6.50 6.83 5.75 6.75 6.63 5.67 5.00 5.83 5.83 9.00 5.50 5.88 6.75 5.75 7.13 6.00 6.38 6.25 6.25 8.17 5.88 6.25 6.88 9.25 5.50 7.38 5.88

6.75 7.63 6.17 5.90 6.05 5.50 6.00 7.00 5.50 5.79 6.65 5.69 6.18 6.04 5.56 5.71 5.40 5.93 6.00 5.00 5.56 6.09 6.72 5.88 5.50 6.43 5.78 5.38 6.04 6.29 5.77 6.69 6.00 6.36 7.18 7.07 5.63 6.64 6.00 5.75 5.70 6.15 5.57 5.40 6.11 5.33 6.63 5.25 6.18 5.59 6.14 6.68 7.80 5.81 6.15 7.17 6.21 6.50 5.88 6.25 6.86 7.33 6.43 5.88 5.71 6.00 5.78

847 1193 1992 804 803 944 694 984 954 1246 356 460 1090 956 1341 261 250 268 908 420 381 1090 1204 536 400 867 251 1147 1006 568 1231 812 1035 635 1102 812 688 835 772 805 671 1487 584 530 951 1162 1134 1258 689 651 478 917 1073 840 244 1217 792 1165 1528 334 261 1038 762

56 69 99 64 59 64 57 78 69 61 53 42 53 60 79 35 52 47 46 57 50 62 58 55 41 53 73 57 70 63 67 64 54 62 51 52 50 67 49 53 78 64 66 54 61 62 71 57 45 67 82 80 40 58 52

R a R R a R R a a a S S R a a a S S S R a S a a S a S R a a a S a R R a R a a S a S S a a R a S a R a a a S R a a R a R a a R a R a a S R a

23. PASQUAL

15. SAVIC

10. AQUILANI 74. SALAH

5. BADELJ

33. M. GOMEZ

40. TOMOVIC 20. BORJA VALERO

26. VARELA

17. PALLADINO

29. BERNARDESCHI

5.75 5.17 6.42 5.50 6.00 6.47 6.75 5.62 6.03 6.96 6.23 6.04 5.81 6.18 5.75 5.50 5.91

7.25 6.50 5.50 5.63 6.13 6.75 6.13 5.50 6.50 6.00

5.50 6.05 6.00 6.30 11.00 5.14 6.13 7.28 6.38 6.08 5.73 6.28 5.75 5.77

365 884 1224 945 355 858 724 1481 1030 81 536 896 967 4 768

70 67 53 53 76 68 52 50 53 62

S R R a a a a R a R R a S a R S R

ATTACCANTI GIOCATORE

MEDIA MAGIC MAGIC MAGIC OPTA GAZZA VOTO MEDIA MESE CAMPO INDEX INDEX

AGUIRRE (UDI) BELOTTI (PAL) BENTIVEGNA (PAL) BERARDI (SAS) BERGESSIO (SAM) BERNARDESCHI (FIO) BIANCHI (ATA) BOAKYE (ATA) BONAZZOLI (INT) BORRIELLO (GEN) BOTTA (CHI) CALLEJON (NAP) CODA M. (PAR) COP (CAG) DAL MONTE (CES) DEFREL (CES) DESTRO (MIL) DI NATALE (UDI) DJORDJEVIC (LAZ) DJORDJEVIC L. (SAM) DJURIC (CES) DOUMBIA (ROM) DYBALA (PAL) EL SHAARAWY (MIL) ETO'O (SAM) FARIAS (CAG) FERNANDINHO (VER) FLOCCARI (SAS) FLORO FLORES (SAS) GABBIADINI (NAP) GEIJO (UDI) GHEZZAL (PAR) GILARDINO (FIO) GOMEZ M. (FIO) GOMEZ T. (VER) HARASLIN (PAR) HIGUAIN (NAP) IBARBO (ROM) ICARDI (INT) INSIGNE (NAP) ITURBE (ROM) JOAO SILVA (PAL) KEITA B. (LAZ) KLOSE (LAZ) LJAJIC (ROM) LLORENTE (JUV) LONGO (CAG)

5.17 5.98 6.22 5.73 5.75 5.56 5.50 5.75 6.08 5.91 5.87 6.22 5.85 5.50 5.98 5.80 6.33 5.95 6.00 5.62 5.12 6.48 6.07 6.07 5.74 6.00 5.70 5.83 6.27 5.62 5.67 5.75 5.55 6.07 6.00 6.09 5.97 6.06 6.00 5.82 5.50 5.93 6.07 6.02 5.70 5.56

5.50 6.41 7.19 5.93 5.83 5.53 5.91 5.75 6.08 5.74 6.86 6.50 7.00 5.50 6.63 6.66 7.82 7.02 6.00 5.86 5.88 7.83 6.43 6.39 6.31 6.00 6.00 6.02 7.79 6.06 5.69 6.45 5.92 6.72 6.00 7.31 6.21 7.69 6.60 5.95 5.00 6.00 7.39 6.82 6.37 5.44

5.00 6.00 5.83 5.83 5.83 5.50 5.75 8.25 5.50 6.75 6.67 9.25 5.33 7.83 6.00 5.38 7.88 5.00 6.83 9.13 5.00 5.50 7.38 5.00 10.00 7.63 5.63 6.88 7.17 5.67 6.88 8.33 8.00 -

5.75 6.75 7.14 5.93 5.50 5.73 5.57 6.00 5.25 5.79 6.97 6.55 7.10 5.50 6.44 6.13 6.54 7.36 5.75 6.00 7.31 6.80 6.42 6.09 6.15 5.75 7.77 6.88 5.43 7.20 6.17 6.82 6.00 8.13 6.11 8.44 7.64 5.68 5.00 5.70 6.77 6.96 5.71 5.44

358 376 112 995 281 389 180 396 505 1015 348 988 153 1284 282 1199 206 265 639 1073 733 1199 203 752 1113 239 402 611 205 1813 1320 652 1023 1005 379 924 847 356 695 239

58 65 42 48 42 50 73 45 55 45 57 41 35 72 41 48 67 49 60 82 43 63 85 83 49 54 78 44 50 52 47 50 47

R a a a a R a a a R a a S a a R R R a a S R a a a a a a a a S S S a R a a a a a R a a a S a R

4. MENDES

23. NOCERINO

55 PUNTI

31. KARNEZIS

5.75 5.17 5.95 6.00 6.36 6.12 5.46 6.09 6.26 6.09 5.95 5.77 5.89 5.50 5.32 6.00

2. CASSANI

8. J. MAURI

80. JORQUERA

5. DANILO

PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 75 Heurtaux, 18 Bubnjic, 26 Pasquale, 34 Gabriel Silva, 8 Fernandes, 33 Kone, 94 Aguirre, 82 Geijo, 10 Di Natale. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Guilherme-Kone 60-40%, Perica-Kone 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Heurtaux, Kone, Pinzi, Thereau, Wague. INDISPONIBILI Wague (7 giorni), Evangelista (15), Hallberg (stagione finita), A. Zapata (Under 20). ALTRI Jadson, Bochniewicz. DRITTE SÌ Allan NO Guilherme

X 2 6.25 13.00

ARBITRO Tommasi ASSISTENTI La Rocca-Tegoni IV Costanzo ADD. Peruzzo-Fabbri PREZZI da 10 a 130 euro TV SuperCalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD

2. GO. RODRIGUEZ

17 PUNTI 28. FEDDAL

5. GHEZZAL

UDINESE FIORENTINA 4-3-1-2 4-3-3

SUSO (MIL) TABANELLI (CES) TAIDER (SAS) UCAN (ROM) VAJUSHI (CHI) VALDIFIORI (EMP) VALOTI (VER) VAN GINKEL (MIL) VARELA (PAR) VAZQUEZ (PAL) VECINO (EMP) VERDI (EMP) VIVES (TOR) WIDMER (UDI) WSZOLEK (SAM) ZE' EDUARDO (CES) ZIELINSKI (EMP)

PANCHINA 70 Sorrentino, 5 Milanovic, 19 Terzi, 22 Ortiz, 3 Rispoli, 33 Daprelà, 14 Della Rocca, 8 E. Barreto, 25 Maresca, 9 Dybala, 10 Joao Silva, 96 Bentivegna. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Quaison-Rispoli 60-40%, Chochev-E. Barreto 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Terzi, Vitiello, Chochev, Vazquez, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Bolzoni e Morganella (stagione finita), Makienok (da valutare). ALTRI Fulignati, Emerson, Monteleone. DRITTE SÌ Belotti NO Andelkovic

1 1.20

1. NETO

27. WIDMER

41 PUNTI 11. DOMIZZI

PALERMO 3-5-2

LUNEDÌ ore 19 a Firenze STADIO Franchi Andata 0-1

9. PERICA 6. ALLAN

43 PUNTI

1. UJKANI

4. ANDELKOVIC

PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 14 F. Pisano, 2 Gonzalez, 3 Murru, 33 Capuano, 5 Conti, 16 Dessena, 7 Cossu, 10 Joao Pedro 9 Longo, 25 Sau ALLENATORE Festa BALLOTTAGGI Balzano-F. Pisano 70-30%, Donsah-Dessena 60-40%, Cop-Sau 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Ale. Gonzalez, Ceppitelli, Sau, Farias INDISPONIBILI Ceppitelli (5 giorni) ALTRI Husbauer, Carboni, Barella, Caio Rangel, Muroni DRITTE SÌ Farias NO Cop

ARBITRO Banti ASSISTENTI Tonolini-Crispo IV Petrella ADD. Orsato-Di Paolo PREZZI da 25 a 120 euro TV Sky Sport 1 HD, SuperCalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD

23. ASTORI

64 PUNTI

X 2 5.25 10.00

12. G. GONZALEZ

18. CHOCHEV 7. LAZAAR

1 1.28

10. TOTTI

28 PUNTI

2. VITIELLO

28. JAJALO

MILAN CAGLIARI 4-3-3 4-3-1-2

PANCHINA 32 Abbiati, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 33 Alex, 17 C. Zapata, 14 Albertazzi, 8 Suso, 98 Mastour, 92 El Shaarawy, 11 Pazzini ALLENATORE Inzaghi BALLOTTAGGI Mexes-C. Zapata 70-30% SQUALIFICATI Menez (2) DIFFIDATI Alex, Bonaventura, De Jong INDISPONIBILI Agazzi e Montolivo (stagione finita), De Sciglio ed Essien (da valutare), Cerci (7 giorni), Antonelli e Rami (2) ALTRI Muntari DRITTE SÌ Destro NO Bocchetti

15. PJANIC

27. RIGONI

99. BELOTTI

23. DIEGO LOPEZ

83. MIRANTE

PARMA 4-5-1

18. GOBBI PANCHINA 12 Tatarusanu, 38 Rosi, 19 Basanta, 28 Alonso, 14 M. Fernandez, 16 Kurtic, 7 Pizarro, 32 Lazzari, 17 Joaquin, 18 Diamanti, 72 Ilicic, 9 Gilardino. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI M. Gomez–Gilardino 60-40%, Bernardeschi-Ilicic 60-40%, Neto–Tatarusanu 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, Neto, Borja Valero. INDISPONIBILI Babacar e Rossi (stagione finita), Vargas (7 giorni), Richards (7). ALTRI Lezzerini, Rosati, Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui. DRITTE SÌ Salah NO Savic

PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Bertozzi, 6 Lucarelli, 15 Costa, 58 Esposito, 37 Broh, 31 Mariga, 14 Galloppa, 21 Lodi, 34 Haraslin, 88 M. Coda ALLENATORE Donadoni BALLOTTAGGI Palladino-M. Coda 55-45%, J. Mauri-Mariga 55-45% SQUALIFICATI Lila (1) DIFFIDATI Varela, Lodi INDISPONIBILI Prestia, Santacroce e Bajza (da valutare) ALTRI Rossetto, Taider, Erlic DRITTE SÌ Mirante NO Ghezzal

LUNEDÌ ore 21 a Napoli STADIO San Paolo Andata 4-1

1 1.14 31. GHOULAM 45. ANDUJAR

8. JORGINHO

11. MAGGIO

24. INSIGNE

17. HAMSIK 9. HIGUAIN 92. DEFREL

7. CALLEJON

7. CARBONERO 11. BRIENZA 25. CAPELLI 26. MUDINGAYI

18. DJURIC

60 PUNTI

24 PUNTI

15. KRAJNC

33. RENZETTI

PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 26 Koulibaly, 3 Strinic, 88 Inler, 77 Gargano, 23 Gabbiadini, 14 Mertens, 91 D. Zapata ALLENATORE Benitez BALLOTTAGGI nessuno SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Albiol, Maggio, Koulibaly, Britos INDISPONIBILI Michu (stagione finita), Zuniga e De Guzman (da valutare). ALTRI Uvini DRITTE SÌ Hamsik NO Jorginho 6.12 5.45 5.92 5.81 5.81 6.09 6.23 5.98 5.84 6.00 5.81 5.56 5.97 6.00 5.41 6.18 5.75 5.00

7.14 5.82 6.92 6.35 6.12 6.54 6.96 6.71 6.66 6.35 6.45 6.08 6.75 6.67 5.75 7.21 5.50 5.12

8.00 5.38 5.50 6.38 7.50 8.00 5.75 7.50 6.50 5.00 6.25 6.83 8.50 9.50 6.13 7.50 -

6.90 5.59 8.06 6.00 5.69 6.27 7.04 6.40 6.89 6.44 6.41 5.94 7.19 6.20 5.75 6.38 5.50 5.33

1031 306 621 447 440 974 372 1096 482 404 969 796 1095 1245 445 753 103 237

73 39 48 45 61 61 43 58 59 42 50 52 65 70 46 57 -

S S a S R a a R S S a a R R a R a a

2 17.00

24. PERICO

34. CASCIONE

NAPOLI 4-2-3-1

MACCARONE (EMP) MARTINEZ (TOR) MATRI (JUV) MAXI LOPEZ (TOR) MCHEDLIDZE (EMP) MEGGIORINI (CHI) MORATA (JUV) MURIEL (SAM) NICO LOPEZ (VER) OKAKA (SAM) PALACIO (INT) PALLADINO (PAR) PALOSCHI (CHI) PAVOLETTI (GEN) PAZZINI (MIL) PELLISSIER (CHI) PEREA (LAZ) PERICA (UDI)

X 7.50

ARBITRO Irrati ASSISTENTI Barbirati-Musolino IV Nicoletti ADD. Rizzoli-Baracani PREZZI da 7 a 30 euro TV Sky Sport 1 HD, SuperCalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD

5. BRITOS

33. ALBIOL 19. D. LOPEZ

2 3.35

21. QUAISON

20. VAZQUEZ

5. MEXES

DOMANI ore 20.45 a Roma STADIO Olimpico Andata 1-0

16. DE ROSSI

17. FARIAS

40. MPOKU 90. COP

46 PUNTI 29. PALETTA

SASSUOLO 4-3-3

35. TOROSIDIS

20. EKDAL

30. DONSAH

X 3.55

ARBITRO Cervellera ASSISTENTI Bianchi-Preti IV Dobosz ADD. Nasca-Abbattista PREZZI da 9 a 39 euro TV Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio 3

4. CRISETIG

37. DIAKITÈ

20. ABATE

21. VAN GINKEL

44. MANOLAS

8. AVELAR 15. ROSSETTINI

9. DESTRO

28. BONAVENTURA

26. DE SANCTIS

1 2.05

44. BRKIC

21. BALZANO 16. POLI

25. BERARDI

DOMANI ore 15 a Cagliari STADIO Sant’Elia Andata 0-5

10. HONDA

10. ZAZA

8. BIONDINI

2 2.25

ARBITRO Guida ASSISTENTI Vivenzi-Gava IV Stallone ADD. Damato-Chiffi PREZZI da 28 a 110 euro TV SuperCalcio HD, Calcio 1 HD; Premium Calcio, Calcio HD

28. CANNAVARO 7. MISSIROLI

15. ACERBI

X 3.40

21

30. AGLIARDI

CESENA 4-3-1-2 PANCHINA 1 Leali, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 8 De Feudis, 23 Tabanelli, 77 Zé Eduardo, 9 A. Rodriguez, 19 Succi, 27 Dal Monte ALLENATORE Di Carlo BALLOTTAGGI Djuric-A. Rodriguez 60-40%, Capelli-Lucchini 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Cascione, Krajnc, Perico, Renzetti, A. Rodriguez INDISPONIBILI Giorgi, Marilungo, Pulzetti e Valzania (stagione finita), Magnusson (da valutare) ALTRI Yabré, Moncini DRITTE SÌ Defrel NO Agliardi PINILLA (ATA) PODOLSKI (INT) POZZI (CHI) PUSCAS (INT) RODRIGUEZ (CES) ROSSETI (ATA) SANABRIA (ROM) SANSONE N. (SAS) SAU (CAG) SAVIOLA (VER) SUCCI (CES) TAVANO (EMP) THEREAU (UDI) TONI (VER) TOTTI (ROM) VERDE (ROM) ZAPATA D. (NAP) ZAZA (SAS)

6.02 5.50 5.50 5.50 5.82 6.00 5.94 5.88 5.85 5.64 5.61 5.97 6.27 5.98 6.10 6.07 5.77

6.83 5.70 5.75 5.50 6.53 6.00 6.44 6.46 6.25 6.36 5.91 6.71 7.74 7.02 6.50 7.36 6.57

8.83 6.75 6.67 5.75 5.17 6.00 5.50 5.75 6.00 9.75 7.25 6.13

7.04 5.71 6.00 5.00 6.67 6.78 6.65 6.50 6.13 6.32 7.03 8.44 7.41 5.50 8.50 6.71

1448 657 390 767 348 151 316 80 768 1291 569 411 680

74 44 40 60 51 53 46 79 51 71 59

a a a a S a a R R a S S a a S a a R

Che cosa sono i primi due numeri?La media voto, poi la Magic media. Quella del mese invece fa riferimento agli stessi parametri, ma calcolati soltanto sulle ultime 4 partite e con almeno 2 presenze con voto. Magic Campo: quanto ha raccolto il giocatore in casa o in trasferta. Opta e Gazza Index. Il primo è sviluppato da Opta: è la sintesi di una serie di dati e viene modificato ogni settimana in base a decine di parametri. Il Gazza Index parte dal dato Opta ma va da 1 a 99 e viene tarato in funzione fantacalcistica tenendo conto anche della rivale e dell’avversario di giornata. Come leggere il dato? I colori (verde e rosso) indicano la differenza rispetto alla scorsa settimana


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Mondo R Inghilterra

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I FEDELISSIMI

CONTENUTO PREMIUM

Gerrard

Apre il Southampton Domani la sfida tra United e Arsenal ● Questo il programma della Premier League. 37a GIORNATA Oggi (ore 16): Southampton-Aston Villa (13.45); Burnley-Stoke; Qpr-Newcastle; Sunderland-Leicester; Tottenham-Hull; West HamEverton; Liverpool-Crystal Palace (18.30). Domani: Swansea-Manchester City (14.30); Manchester UnitedArsenal (17). Lunedì: Wba-Chelsea (21). CLASSIFICA Chelsea 84; Man. City 73; Arsenal 70; Man. United 68; Liverpool 62; Tottenham 58; Southampton 57; Swansea 56; Stoke 50; West Ham 47; Aston Villa 38; Leicester 37; Sunderland, Newcastle 36; Hull 34; Burnley 29; Qpr 27.

IL SIMBOLO DI LIVERPOOL DA’ L’ADDIO AD ANFIELD OGGI GIOCA L’ULTIMA PARTITA COI REDS, ANDRÀ A LOS ANGELES. PER LUI TAPPETO ROSSO E STRISCIONE DELLA CURVA KOP dio: «Non piango facilmente, ma se dovesse accadere, non ci sarà da vergognarsi».

L'IDENTIKIT STEVEN GERRARD NATO IL 30/05/1980 A WHISTON RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 183 CM PESO 83 KG

IL RACCONTO di STEFANO BOLDRINI

postilla importante: «Mi mancherà il giocatore, ma soprattutto l’uomo».

CORRISPONDENTE DA LONDRA

I

n una città dove da oltre quarant’anni c’è sempre la figura di un quinto dei Beatles da aggiungere alla band più famosa della musica – il primo fu George Best, quando ancora il gruppo era in attività –, la tentazione di inserire Steven Gerrard in questa galleria è persino scontata. Ieri Brendan Rodgers ha reso più solenne il pomeriggio che avrà oggi come protagonista l’ultimo capitano del Liverpool, chiamato contro il Crystal Palace alla gara di addio di fronte al popolo dell’Anfield: «Gerrard ha dato alla città di Liverpool più di qualsiasi politico. E’ un simbolo meraviglioso», le parole dell’allenatore nordirlandese. Con una

LA FESTA Gerrard, che tra un mese vestirà la maglia dei L.A. Galaxy, sarà salutato dai tifosi dei Reds con tutti gli onori. Entrerà in campo sul tappeto rosso, accolto dagli applausi delle due squadre. La Kop, la curva del Liverpool, sarà ricoperta da uno striscione gigantesco. L’Anfield sventola il tutto esaurito da un mese: i biglietti sono stati venduti anche a duemila sterline. Qualcuno, come Dave Brownett, ha preso l’aereo dall’Australia per non perdere l’ultima esibizione di Steven a Liverpool. A fine match, Gerrard avrà un microfono a disposizione per parlare al suo popolo. Potrebbe scapparci qualche lacrima, come ha confessato due giorni fa nella conferenza stampa di ad-

Steven Gerrard è nato a Whiston, un sobborgo a 13 km da Liverpool, dove ha cominciato a giocare nella squadra locale. A 9 anni è sbarcato a Anfield. Ha esordito in Premier il 29 novembre 1998 contro il Blackburn, entrando nel secondo tempo al posto di Heggem. All’inizio della stagione 2003-04 fu nominato capitano dei Reds. Con la maglia del Liverpool ha giocato un totale di 708 partite, segnando 185 gol. Con l’Inghilterra ha giocato 114 partite con 21 gol. L’unico titolo che gli manca è la Premier. IL PALMARES 1 CHAMPIONS (2004-05) 1 COPPA UEFA (2000-01) 2 SUPERCOPPE EUROPEE (2001, 2005) 2 COPPE D’INGHILTERRA (2000-01, 2005-06) 3 COPPE DI LEGA (2001-02, 2002-03, 2011-12) 2 SUPERCOPPE INGLESI (2001, 2006)

L’ADDIO Gerrard va via perché la proprietà statunitense del Liverpool gli ha fatto chiaramente capire di considerarlo solo un peso. Per una bandiera che mostra gli anni, non ci sono sentimenti che tengano da parte di chi nel cuore ha il portafoglio: «Ho preferito prendere io la decisione, piuttosto che aspettare di essere messo alla porta. E’ stata la scelta più dura della mia vita. Ho sempre cercato di onorare la maglia del Liverpool, dando il meglio di me stesso. Nessun viaggio riesce completamente liscio, ma sono orgoglioso della mia carriera. Il maggior rimpianto è non aver mai vinto il campionato. Al contrario, la Champions conquistata nel 2005 mi ha fatto vivere la miglior notte calcistica della mia vita». SIMBOLO Liverpool, da dove per secoli sono partite le navi che facevano rotta verso gli Stati Uniti, ha un’anima profondamente diversa da quella dei boss americani. I Beatles potevano nascere solo qui. E solo in questa parte dell’Inghilterra poteva fiorire l’ultimo simbolo di un calcio ormai datato. Gerrard ha giocato 17 anni con i Reds. Come in

uno dei dieci comandamenti, non ha avuto altra maglia all’infuori di questa. Il popolo del Liverpool lo ama per questo: non solo per quello che ha rappresentato da calciatore, ma per quello che ha dato alla sua squadra, fino all’ultima partita. Una città della musica come questa lo ha ricoperto di canzoni. Il motivo più famoso è intonato dai tifosi dei Reds in tutti gli stadi del mondo: «Steve Gerrard, Gerrard/ he’ll pass the ball 40 yards/ he’s big and he’s f..cking hard/ Steve Gerrard, Gerrard». E’ stato urlato anche domenica scorsa, allo Stamford Bridge, mentre il capitano del Liverpool lasciava il campo, applaudito da tutto il pubblico, in testa Josè Mourinho, che avrebbe voluto portarlo con sé nel Chelsea, Inter o Real Madrid. NAZIONALE Nel Chelsea, avrebbe riproposto con Lampard il pacchetto di centrali della nazionale. E’ la coppia dei grandi rimpianti: nessun successo con l’Inghilterra. Gerrard è stato Gerrard in senso compiuto nel Liverpool. Divenne capitano nel 2003, con Houllier. Aveva solo 23 anni. Ha vinto con Benitez, «l’uomo che mi ha completato sul piano tattico». Ha vissuto l’illusione-delusione dell’eraDalglish, «uno dei miei miti da bambino». Ha sfiorato il titolo,

vivendo l’amarezza personale più profonda con il famoso scivolone nella gara con il Chelsea, sotto il segno di Rodgers, «un allenatore che rappresenta il futuro per i Reds». Un futuro sul quale Gerrard ha speso già qualche parola a proposito di Sterling, il giovane talento del Liverpool: «Ascolti il mio consiglio: firmi subito il nuovo contratto. Questo è il club migliore per un ragazzo come lui». CAPELLO Gli è mancato qualcosa in nazionale, dove pure è stato capitano per tre stagioni, perché non è un figlio di buonadonna. Non ha la personalità forte di John Terry. Steven è serio, professionale, irreprensibile nei comportamenti. Non ha la faccia di bronzo e neppure i peli nello stomaco. Fabio Capello, che lo ha avuto in nazionale, spiega: «E’ un grandissimo giocatore, uno di quelli che fanno la fortuna dei tecnici. E’ uno dei migliori talenti che ho avuto il piacere di allenare. E’ stato anche il mio capitano». ANIMA Gerrard rappresenta l’anima profonda di Liverpool. Perse un cugino nella tragedia di Hillsborough, nel 1989. Si chiamava Jon-Pal Gilhooley. Aveva 10 anni e fu la più giovane delle 96 vittime. Gerrard ha sempre sostenuto la campagna per l’accertamento della verità che, nel 2012, smascherò le inefficienze e la manipolazione all’origine del verdetto scandaloso emesso dal tribunale del 1991. «Steven è uno di noi», ti raccontano i tifosi. Oggi sarà salutato come uno di loro. «Steven Gerrard, Gerrard». Davvero l’ultimo dei Beatles. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mondo R Coppa Libertadores

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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FRANCIA

Psg: con un pari è già campione Blanc e Cavani prove d’intesa

A sinistra Cavenaghi del River Plate si ripara sotto gli scudi della polizia, in alto Ramires Funes Mori si sciacqua gli occhi con l’acqua. Qui sopra i giocatori del Boca restano in campo EPA/AFP

Boca-River folle Gas urticante contro i giocatori 1In quattro all’ospedale con lesioni alla cornea

Match sospeso, stadio chiuso, River avanti a tavolino

Martin Mazur BUENOS AIRES

D

al derby più bello del mondo alla vergogna mondiale che lascia il calcio argentino in ginocchio. Boca-River, ritorno degli ottavi di Coppa Libertadores, si è trasformata in una guerra con armi chimiche, droni e 1200 poliziotti che spariscono nel momento critico. I calciatori del River sono stati colpiti dai gas urticanti quando stavano uscendo dal tunnel per iniziare la ripresa alla Bombonera. Lacrime, irritazione e ustioni visibili non sono bastate per la sospensione immediata della partita, decisa soltanto un’ora e 34 minuti dopo l’attacco, con il campo trasformato in un ospedale. RISSA FRA DIRIGENTI Mentre

i medici confermavano ustioni di primo grado e problemi alla vista per i calciatori, i «colleghi» del Boca insistevano per giocare. L’arbitro Herrera (che esordiva in partite internazionali) non sapeva cosa fare e nel tentativo di influenzare la sua decisione si è sfiorata la rissa tra l’allenatore del Boca, Rodolfo Arruabarrena e il presidente del River. Nel frattempo, anche un drone con il fantasma dalla B, la derisione preferita dopo la retrocessione del River, è volato sopra le teste dei giocatori. Poi si è messo di mezzo il governo. Il segretario alla sicurezza, Sergio Berni, ha detto che l’ordine di trattenere i giocatori in campo è stato suo, per garantire un’uscita ordinata e senza incidenti. Alla fine la decisione della sospensione è arrivata dal presidente della Conmebol direttamente dal Paraguay. Ma i giocatori

BLINDATO

1200

I poliziotti presenti al Superclasico, il derby fra le squadre di Buenos Aires valido stavolta per la Coppa Libertadores del Boca non l’hanno accettata e Orion è tornato in porta per continuare una partita che era finita. Poi si è convinto. NOTTE ALL’OSPEDALE Il pullman con la squadra del River Plate ha lasciato lo stadio alle due di notte, con i tifosi che ancora lo aspettavano per insultare e tentare l’ultimo agguato. Questa volta gli ultrà non sono riusciti a rompere i vetri, blin-

ECCESSO DI VELOCITA’

Balotelli, ancora guai Sospesa la patente

C

orreva sulla sua Ferrari in autostrada nei dintorni di Liverpool, verso mezzanotte, a circa 175 all’ora: troppi, per la polizia stradale inglese. E così Mario Balotelli incappa in una nuova disavventura al volante: i fatti risalgono al 3 dicembre scorso, ma solo ieri c’è stata l’udienza che lo ha condannato a poco più di mille euro di multa più spese processuali e, soprattutto, alla sospensione della patente per 28 giorni. Era un periodo non semplice, per l’attaccante italiano del Liverpool: il giorno prima era scoppiata la polemica, con relativa indagine della FA, per

Mario Balotelli, 24 anni

la pubblicazione su Instagram di una vignetta tacciata di razzismo per la quale Mario si scuso subito ma beccò anche un turno di squalifica. Agli agenti che lo hanno fermato ha dichiarato di non essersi accorto di aver superato il limite di velocità, ma ormai il danno era fatto.

AL VOLANTE Balotelli non si è presentato all’udienza presso il tribunale di Wirral, ma il suo legale Mike Hogan ha spiegato alla corte che l’assenza era dovuta al fatto che non gli era stata notificata nessun avviso a comparire. «Balotelli mi ha chiesto di scusarsi - ha detto Hogan al Wirral Globe -, la polizia l’ha fermato intorno a mezzanotte, stava per rientrare a casa e avrebbe diminuito a breve la velocità dell’auto». Mario, 16 presenze e un gol in questa Premier, non è nuovo a situazioni del genere: nel 2011 a Milano gli tolsero 10 punti dalla patente (ancora eccesso di velocità e vetri scuri non consentiti), ai tempi del City il Sun faceva il conto delle soste vietate e delle rimozioni (ben 27) che infilava lungo le strade di Manchester. © RIPRODUZIONE RISERVATA

dati in maniera particolare per la «spedizione» alla Boca. Proprio come si trattasse di una guerra. «Purtroppo questo è colpa di tutti noi, questo è calcio, non una battaglia», ha spiegato Ponzio prima di andare all’ospedale con tre compagni: Vangioni, Kranevitter e Funes Mori. La prima prognosi parla di tre giorni di riposo assoluto e uso di antibiotici per la lesioni alla cornea. BLATTER INDIGNATO Le maglie dei calciatori sono state sequestrate dalla polizia per compiere le perizie necessarie, mentre lo stadio della Bombonera sarà chiuso per un tempo indeterminato. «Tutto per colpa di due o tre pazzi», ha tentato di spiegare il presidente del Boca Daniel Angelici. Addirittura alcuni dirigenti invece hanno assicurato che lo spray è stato spruzzato da un poliziotto, per togliere le responsabilità del club. Ieri mattina è arrivata la telefonata di Sepp Blatter, furioso. Così si è passati dalle intenzioni di far continuare la partita a porte chiuse domani, nonostante in tutto il calcio argentino sia stata sospesa l’attività per la morte di un calciatore di terza divisione, alla qualificazione del River decisa dalla confederazione sudamericana a tavolino (la partita è stata sospesa sullo 0-0). Mercoledì così si giocherà l’andata dei quarti contro il Cruzeiro. La ferita del Superclasico delle armi chimiche rimarrà aperta per tutta la vita. Boca-River è finito come di solito si gioca: a tutto gas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Barça, Piqué: «Non mi fido della Juve» A un passo da titolo nella Liga. Già domani il Barcellona, che ha quattro punti di vantaggio sul Real a due giornate dal termine del torneo, potrebbe festeggiare il titolo nel match contro l’Atletico Madrid al Vicente Calderon. Gerard Piqué non vuole distrazioni, vuole concentrarsi sugli ultimi 180 minuti della Liga, ma è chiaro che il pensiero voli anche alla finale di Champions League del 6 giugno, a Berlino, contro la Juventus. «Una rivale molto difficile da affrontare, una squadra che ha una grande storia, giocatori di alto livello e che, anche se italiana, non gioca un calcio difensivo come ha dimostrato al Bernabeu».

Zlatan Ibrahimovic, 33 anni con Edison Cavani, 28 AFP

1Il tecnico

cambia modulo per convincere l’ex napoletano a restare Alessandro Grandesso PARIGI @agrandesso

P

rove tattiche di seduzione estiva. A Parigi si lavora anche sul modulo per convincere, con le buone, Cavani a restare, nonostante il corteggiamento della Juve e gli si profili un altr’anno da spalla di Ibrahimovic. Lo svedese non intende rinunciare ai 16 milioni di euro d’ingaggio dell’ultima stagione, così il tecnico Blanc sta migrando verso un sistema «allegriano» con Pastore trequartista, dietro ai due ex capocannonieri di serie A. Stasera però spetta lo stesso all’ex del Napoli guidare in solitaria l’attacco parigino nella gara che potrebbe formalizzare il terzo scudetto consecutivo. A Montpellier non c’è l’ex rossonero, fermo per un problema al polpaccio, ma al Psg, privo di Verratti e Motta squalificati, basta un pari o al limite un passo falso del Lione con il Bordeaux per chiudere matematicamente il campionato, con un turno di anticipo.

VIRATA Cavani dunque farà di nuovo da primadonna in un 43-3 classico, ma Blanc sta lo stesso varando il 4-3-1-2 per placare definitivamente i malumori ricorrenti dell’uruguayano. Nel 6-0 al Guingamp del turno precedente, Cavani ha calato una tripletta da coprotagonista con lo svedese che in classifica marcatori lo precedere solo di tre reti (19), al terzo posto. «Il nuovo modulo – spiega Blanc – ci permette di valorizzare il nostro potenziale offensivo e di meditare in prospettiva mercato». Virata tattica indotta dalle costrizioni del fair-play finanziario dell’Uefa. Il Psg è ancora nel limbo delle sanzioni di un anno fa e non può permettersi grandi manovre, né tanto meno di rinunciare ad un attaccante che quest’anno ha segnato in tutto 28 gol, due in meno di Ibra. Alle spalle del Psg, basta un punto anche al Lione per accertarsi della qualificazione diretta in Champions. Al Monaco invece servono obbligatoriamente tre punti, contro la retrocessa Metz, per ipotecare il terzo posto conteso pure dal Marsiglia di Bielsa, impegnato a Lilla. Piazzamento che potrebbe decidere le sorti del tecnico. © RIPRODUZIONE RISERVATA

37a GIORNATA (ore 21) Bastia-Caen; Evian-St Etienne; Guingamp-Tolosa; Lilla-Marsiglia; Lione-Bordeaux; Monaco-Metz; Montpellier-Psg; Nantes-Lorient; Nizza-Lens; Reims-Rennes. CLASSIFICA Psg 77; Lione 71; Monaco 65; Marsiglia, St Etienne 63; Bordeaux 59; Montpellier 56; Lilla 53; Rennes 50; Bastia, Guingamp 46; Nantes 44; Caen, Lorient, Nizza, Tolosa 42; Reims 41; Evian 37; Metz 30; Lens 26.

TACCUINO INGHILTERRA

Hull City, Livermore positivo alla cocaina ● LONDRA Brutto colpo per l’Hull City, impegnato nella lotta per non retrocedere: Jake Livermore è risultato positivo alla cocaina. Secondo i tabloid inglesi, il centrocampista sarebbe stato beccato dopo la vittoria per 20 sul Crystal Palace lo scorso mese.

CINA

Guangzhou, pari con lo Shanghai ● GUANGZHOU Niente sorpasso. Finisce 1-1 lo scontro fra Guangzhou Evergrande e Shanghai Sipg, rispettivamente al secondo e

primo posto del campionato cinese. Il pari consente alla squadra di Eriksson di restare in testa con un punto di vantaggio.

GERMANIA

Stoccarda-Amburgo vale la salvezza ● Penultimo turno in Germania: Werder-Borussia M.; LeverkusenHoffenheim; Augsburg-Hannover; Hertha- Eintracht; StoccardaAmburgo; Mainz-Colonia; Friburgo-Bayern; SchalkePaderborn. CLASSIFICA Bayern 76, Wolfsburg 65, Borussia M. 63, Leverkusen 58, Augsburg 46, Schalke 45, Borussia Do., Werder 43, Hoffenheim 41, Colonia, Eintracht 39, Mainz 37, Hertha 34, Amburgo 32, Friburgo, Hannover, Paderborn 31, Stoccarda 30.


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Serie B R 41a giornata: l’anticipo e le gare di oggi

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ardemagni e Falcinelli decisivi Il Perugia conquista i playoff 1I due attaccanti chiudono dopo 13’ partita e qualificazione: Carpi già in vacanza PERUGIA

2

0

CARPI

PERUGIA (4-3-3) Koprivec 6; Faraoni 6, Giacomazzi 6, Hegazy 6, Crescenzi 6; Rizzo 6, Fossati 6,5, Verre 7 (dal 40’ s.t. Nielsen s.v.); Ardemagni 7 (dal 33’ s.t. Fazzi 6) Falcinelli 7, Fabinho 6 (dal 29’ s.t. Parigini 6). PANCHINA Amelia, Baldan, Mantovani, Nicco, Taddei, Lanzafame. ALLENATORE Camplone 7.

CARPI (4-2-3-1) Gabriel 6; Struna 6, Romagnoli 6, Gagliolo 5, Letizia 6; Porcari 5 (dal 18’ s.t. Mbaye 6), Bianco 6; Torelli 5,5 (dal 1’ s.t. Inglese 6), Sabbione 6, Di Gaudio 5 (dal 32’ s.t. Pugliese 6); Lasagna 6. PANCHINA Brunelli, Pasini, Sarzi Puttini, Gatto, Palmieri, Loi. ALLENATORE Castori 5,5.

ARBITRO Saia di Palermo 6. GUARDALINEE Tolfo 6-Calò 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Falcinelli (P), Struna (C), Gagliolo (C), Porcari (C), Verre (P), Sabbione (C) e Fazzi (P) per gioco scorretto. NOTE paganti 4.306, incasso non comunicato; abbonati 7.219, quota di 62.629 euro. Tiri in porta 6-3. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

CLASSIFICA SQUADRE

PT

CARPI FROSINONE VICENZA BOLOGNA PERUGIA SPEZIA AVELLINO PESCARA LIVORNO BARI LANCIANO LATINA TRAPANI CATANIA PRO VERCELLI CROTONE MODENA TERNANA ENTELLA CITTADELLA BRESCIA (-6) VARESE (-4)

79 68 64 64 63 61 58 58 58 51 50 49 49 48 48 47 46 45 43 41 39 32

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

41 40 40 40 41 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40

22 19 17 16 15 16 15 15 15 13 10 11 12 12 12 12 10 11 9 8 11 8

13 11 13 16 18 13 13 13 13 12 20 16 13 12 12 11 16 12 16 17 12 12

6 10 10 8 8 11 12 12 12 15 10 13 15 16 16 17 14 17 15 15 17 20

59 58 41 47 47 56 39 65 56 40 49 37 53 57 44 41 35 32 35 44 49 38

28 46 35 34 40 40 38 53 46 46 45 38 65 57 54 49 36 46 52 52 58 64

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO VENERDÌ 22 MAGGIO, ore 20.30 BOLOGNA-LANCIANO BRESCIA-AVELLINO CARPI-CATANIA CITTADELLA-PERUGIA CROTONE-ENTELLA LATINA-MODENA PESCARA-LIVORNO SPEZIA-BARI TERNANA-VARESE TRAPANI-PRO VERCELLI VICENZA-FROSINONE

(2-1) (0-2) (2-0) (1-3) (1-1) (0-0) (2-1) (3-0) (0-2) (0-1) (0-1)

LA NOVITÀ

La B per 3 anni in esclusiva su Calcio Sky ● MILANO Dalla prossima stagione e per tutto il nuovo triennio 2015-18 il campionato di serie B si vedrà solo su Sky. L’emittente satellitare si è aggiudicata l’asta che prevedeva un solo pacchetto, in esclusiva con le dirette di tutte a 472 le partite stagionali, compresi playoff e playout. Battuta la concorrenza di Mediaset con un’offerta monstre da 21 milioni a stagione: un incredibile salto in avanti per la Lega di Abodi, che in questo triennio aveva incassato 6,5 milioni annui. Tutti i match della serie B saranno inclusi nel pacchetto Calcio di Sky, al pari della Serie A che avrà copertura integrale con 132 gare in esclusiva. I diritti della B sono peraltro strategici nell’ottica di una penetrazione più capillare del mercato, dopo che Sky ha siglato un accordo con Telecom per la banda larga: la speranza degli uomini di Murdoch è di intercettare il pubblico di quelle piazze di B il cui segnale della parabola non riesce ad arrivare.

Antonello Menconi

IL MIGLIORE

PERUGIA

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Ardemagni al 7’, Falcinelli al 13’ p.t.

L

a festa è tutta del Perugia, che si regala aritmeticamente i playoff e continua ad inseguire la Serie A. Contro un Carpi già in vacanza, gli umbri hanno impiegato 13 minuti per chiudere la pratica. Ci sono riusciti grazie al tandem delle meraviglie ArdemagniFalcinelli, che hanno fatto ballare più volte la miglior difesa del torneo. La partita si è chiusa praticamente dopo l’unodue, anche se la squadra di Camplone ha continuato a creare gioco, cercando con insistenza il terzo gol.

AVELLINO

(4-3-1-2)

BARI

TRAPANI

(4-3-1-2)

BRESCIA

OGGI ore 15

ANDATA 1-4

1 FRATTALI 19 5 PISACANE ELY

20 BITTANTE 21 KONÉ

10 CASTALDO

4 ARINI 11 SBAFFO

26 NADAREVIC 17 BARILLA’ 29 RIZZATO

20 FALCO

13 VISCONTI

(4-3-3) (4-3-1-2)

OGGI ore 18

ANDATA 1-2 1 GUARNA 20 15 23 RADA CONTINI SCHIATTARELLA

2 SABELLI

ATTACCANTE DEL PERUGIA

Il punto di riferimento delle azioni offensive del Perugia, segna il gol dell’ex e poi tiene sotto scacco la difesa del Carpi nel resto della gara

CATANIA

(4-3-3)

ENTELLA

CITTADELLA

(4-4-2)

LATINA

OGGI ore 15

ANDATA 2-3

18 DEL PRETE

5 SCHIAVI

25 DEFENDI

44 SCIAUDONE

21 RINAUDO

42 COPPOLA

29 TROTTA

10 GALANO

18 CAPUTO

9 DE LUCA

19 CASTRO

9 CALAIO'

10 ROSINA

11 CURIALE

7 CORVIA

13 4 CALDARA PAGLIARULO

3 DAI’

24 COLY

5 BUDEL

6 DI CESARE

19 SESTU 18 H'MAIDAT

4 TONUCCI

15 ZAMBELLI

1 GOMIS

1 ARCARI

AVELLINO Ancora out Chiosa, Schiavon, Soumarè e Bavena. Rastelli conferma il 4-31-2 con i rientri di Pisacane e Kone. Prezzi abbassati in tutti i settori: previsti 9 mila spettatori. PANCHINA 22 Gomis, 6 Fabbro, 17 Vergara, 14 Regoli, 25, Almici, 9 Comi, 8 D’Angelo, 23 Angeli, 30 Mokulu. ALL. Rastelli. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Ely, Trotta, Almici, Regoli, Arini, Mokulu e Zito.

BARI Tornano Schiattarella e De Luca, ma sono out Calderoni e Minala e gli acciaccati Camporese e Benedetti. In difesa c’è Rada. PANCHINA 22 Donnarumma, 12 Micai, 3 Salviato, 8 Rinaudo, 16 Filippini, 4 Romizi, 26 Gomelt, 7 Boateng, 17 Ebagua. ALL. Nicola. SQUAL. Calderoni e Minala. DIFF. Bellomo, Caputo, Camporese, Defendi, Sabelli, Schiattarella, Romizi, Galano e Boateng.

TRAPANI Serse Cosmi (500 panchine oggi tra i professionisti) conferma la formazione che ha battuto il Modena. Oltre a Terlizzi, assenti per infortunio Martinelli, Zampa e Vidanov. PANCHINA 22 Marcone, 7 Basso, 9 Abate, 15 Perticone, 18 Citro, 21 Feola, 23 Lo Bue, 28 Aramu, 31 Malele. ALLENATORE Cosmi. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Daì, Ciaramitaro, Gomis, Martinelli e Perticone. ARBITRO Pezzuto di Lecce. GUARDALINEE De Troia-Gori. TV Sky Calcio 6 HD. PREZZI 8-18 euro.

11 MINESSO

23 PAOLUCCI

8 RIGONI

3 BARRECA

5 PELLIZZER

4 25 DE LEIDI CAPPELLETTI

4 VOLPE

5 RUSSO

32 BATTOCCHIO

17 9 COSTA FERREIRA SFORZINI

24 BELLI 8 TROIANO

15 COSIC

6 3 BLANCHARD CRIVELLO

29 CARLINI

5 GORI

8 10 GUCHER SODDIMO

10 MAZZARANI

11 LITTERI 20 AMMARI

24 BIDAOUI

13 M.CIOFANI

28 JAADI

18 VALIANI

8 CRIMI

3 29 23 BRUSCAGIN FIGLIOMENI BROSCO

13 RISTOVSKI

9 D. CIOFANI

18 DIONISI

10 9 DE GIORGIO TORREGROSSA 21 SUCIU

7 RICCI

17 MAIELLO

32 5 MODESTO CREMONESI

14 MATUTE

23 GIGLI

6 DEZI

CROTONE Problemi in difesa per le non perfette condizioni di Cordaz e Dos Santos. Out Ferrari e Balasa, in attacco Ciano non è al top: partirà in panchina. PANCHINA 1 Cordaz, 27 Zampano, 3 Dos Santos, 4 Galardo, 20 Salzano, 28 Ciano, 39 Stoian, 18 Padovan, 19 Rabusic. ALL. Drago. SQUAL. Martella. DIFFIDATI Ciano, Padovan, Dos Santos. Cordaz, Martella, Matute e Salzano.

ARBITRO Aureliano di Bologna. GUARDALINEE Citro-Bindoni. TV Sky Calcio 2 HD. PREZZI 12-50 euro.

ARBITRO Gavillucci di Latina. GUARDALINEE De Meo-Zappatore. TV Sky Calcio 9. PREZZI 9-79 euro.

ARBITRO Pinzani di Empoli. GUARDALINEE Peretti-Bellutti. TV Sky Calcio 12. PREZZI 6-23 euro.

ARBITRO Maresca di Napoli. GUARDALINEE Valeriani-Bottegoni. TV Sky Calcio 5 HD. PREZZI tutto esaurito.

ANDATA 3-3

27 30 CANADJIJA BREZOVEC 17 5 31 3 MIGLIORE BIANCHETTI PICCOLO DE COL

27 LIGI

LATINA Per Alhassan c’è Bruscagin, che lascia spazio in difesa a Figliomeni, di nuovo titolare dopo 16 mesi. Per il resto conferma PER l’undici vittorioso sul Bari. PANCHINA 12 Farelli, 2 Atiagli, 4 Criscuolo, 5 Bouhna, 6 Angelo, 17 Talamo, 19 Mangni, 33 Celli, 34 Shahinas. ALL. Iuliano. SQUAL. Alhassan e Oduamadi. DIFFIDATI Bruscagin, Figliomeni, Mangni, Milani, Sowe e Valiani.

OGGI ore 15

18 SITUM

ANDATA 0-2 1 ZAPPINO

CITTADELLA A casa gli infortunati Scaglia, Schenetti e Bazzoffia e, per scelta tecnica, Busellato e Vaccarecci. Rientrano Barreca e Gerardi. PANCHINA 22 Valentini, 7 Coralli, 16 Benedetti, 2 Pecorini, 6 Signorini, 24 Bizzotto, 32 Camigliano, 18 Donazzan, 21 Lora. ALL. Foscarini. SQUAL. Sgrigna. DIFF. Coralli, De Leidi, Stanco, Busellato, Camigliano, Minesso, Rigoni e Kupisz.

TERNANA

9 GIANNETTI 10 7 CATELLANI DE LAS CUEVAS

OGGI ore 15

BRESCIA Corvia, Andrea Caracciolo e Sodinha sono convalescenti: uno dei tre partirà dall’inizio. Out Bentivoglio, torna H’Maidat. PANCHINA 30 Tognazzi, 32 Gagno, 2 Lancini, 21 Quaggiotto, 23 Morosini, 9 And. Caracciolo, 11 Da Silva, 28 Valotti, 34 Sodinha. ALL. Calori. SQUAL. Ant. Caracciolo. DIFF. And. Caracciolo, Morosini, Tonucci, Scaglia e Quaggiotto.

MODENA

28 GATTO

(4-3-3)

FROSINONE Stellone ripresenta la stessa squadra di Cittadella, fatta eccezione per Russo, infortunato. Al suo posto Cosic o Bertoncini, con il primo in vantaggio. PANCHINA 22 Pigliacelli, 2 Zanon, 30 Pamic, 21 Bertoncini, 7 Frara, 23 Sammarco, 17 Paganini, 11 Santana, 19 Lupoli. ALL. Stellone. SQUAL. nessuno. DIFF. Blanchard, M. Ciofani, Cosic, Gucher, Lupoli e Zappino.

(4-3-3)

23 GROSSI

(4-4-2)

CROTONE

ENTELLA Problemi in attacco dove mancano Cutolo e Masucci. L’unico dubbio è in difesa a sinistra tra Belli e Cecchini. La società chiama a raccolta i tifosi: prezzi popolari. PANCHINA 36 Coser, 3 Cecchini, 25 Baldanzeddu, 23 Botta, 6 Di Tacchio, 7 Staiti, 11 Moreo, 20 E. Lanini, 19 Rozzi. ALL. Aglietti. SQUALIFICATI Cesar. DIFFIDATI Botta, Volpe, Masucci e Troiano.

(3-5-1-1)

27 CERRI

FROSINONE

CATANIA Rientrano Del Prete e Mazzotta, Marcolin sceglie il 4-3-3 con Castro e Rosina ai lati. Ancora k.o. Martinho, Belmonte va in panchina. PANCHINA 22 Terracciano, 15 Sauro, 26 Belmonte, 24 Capuano, 20 Chrapek, 8 Escalante, 39 Odjer, 7 Maniero, 14 Barisic. ALL. Marcolin. SQUAL. Gyomber. DIFF. Capuano, Castro, Chrapek, Escalante, Gyomber e Rinaudo.

VICENZA

25 BACINOVIC

© RIPRODUZIONE RISERVATA

22 STOJANOVIC

LIVORNO

10 PICCOLO

ANDATA 1-1

IL RICORDO In una serata di festa, da apprezzare lo spirito di grande solidarietà sugli spalti, con il pubblico che al 18’ si è alzato tutto in piedi per tributare un lungo applauso in memoria del tifoso perugino Federico Fagioli, morto all’età di 18 anni nella notte tra sabato e domenica in un incidente stradale alle porte di Perugia.

22 DI GENNARO

(4-3-3)

20 PAGHERA

30 KUPISZ

2 IACOPONI

1 PIEROBON

(4-2-3-1)

12 NICOLAS 5 2 3 TROEST AQUILANTI MAMMARELLA

31 STANCO

9 GERARDI

SPEZIA

18 CONTI

45 43 CECCARELLI MAZZOTTA

5 DONATI

8 SCAGLIA

OGGI ore 15

meno impiegati (buon debutto per Mario Pugliese), senza tuttavia risparmiarsi qualche suggestivo esperimento (Sabbione prima trequartista e poi nella ripresa riportato al centro della difesa). La squadra emiliana ha pagato soprattutto l’assenza di Mbakogu e solo nella ripresa, con l’inserimento di Inglese al fianco di Lasagna, ha avanzato il proprio baricentro, stazionando maggiormente nella metà campo degli umbri, ma senza incidere. Al 24’ c’è stato lavoro anche per Koprivec, che in uscita ha fermato la conclusione di Inglese. Per il resto poco altro e portieri inoperosi.

1 PARONI

33 BELLOMO

17 BENALI

(4-3-3) (4-2-3-1)

1 GILLET

3 ZITO

14 5 CIARAMTARO SCOZZARELLA

LANCIANO

7 ● ARDEMAGNI

DOPPIETTA La forza del Perugia di oggi sta tutta nella splendida azione che ha portato alla rete del vantaggio, con Verre che ha raccolto al limite della propria area una respinta della difesa e dopo 60 metri palla al piede ha servito sulla destra Fossati, il cui traversone al volo è stato deviato in porta da Ardemagni. Per il Carpi non c’è stato nemmeno il tempo di rendersi conto del divario che si è trovato sul doppio svantaggio. Sul traversone di Fabinho è stato Falcinelli ad insaccare, anticipando Gagliolo. Proprio in vista dei playoff Camplone ha riproposto la difesa a quattro («ormai ci conoscono e dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo» aveva detto alla vigilia), ma con l’egiziano Hegazy al posto di Mantovani, e per l’attacco si è affidato a un Fabinho non al top, che ha iniziato bene, per poi spegnersi progressivamente. Chiaramente, il Carpi era ben lontano dalla squadra che ha dominato il campionato, anche per le tante assenze. Castori ha così dato spazio ad alcuni dei giocatori

OGGI ore 15

ANDATA 0-0

1 MAZZONI 17 5 11 CECCHERINI EMERSON LAMBRUGHI 8 10 27 28 3 MOSCATI LUCI BIAGIANTI DJOKOVIC GEMITI 20 JELENIC 24 VANTAGGIATO 28 RAGUSA

19 COCCO

16 VITA

8 CINELLI

21 DI GENNARO

4 MORETTI

31 17 7 27 SAMPIRISI MANFREDINI BRIGHENTI LAVERONE

(4-2-3-1) (3-5-2)

OGGI ore 15

ANDATA 0-1

12 PINSOGLIO 2 13 15 33 CALAPAI GOZZI CIONEK RUBIN 25 20 MARTINELLI SALIFU 38 26 39 GARRITANO SIGNORI FEDATO 32 GRANOCHE 9 CERAVOLO 3 VITALE

27 ERAMO

7 GAVAZZI

ANDATA 0-3

3 GERMANO

5 COSENZA

26 COLY

25 SCAGLIA

20 MUSACCI

21 CASTIGLIA

30 DI ROBERTO

32 BERETTA

16 SPROCATI

29 BUCHEL 25 MASINA

(4-3-1-2)

OGGI ore 15

ANDATA 0-2 12 LA GORGA

17 ARDIZZONE

21 LARIBI

(4-4-2)

PESCARA

13 FIAMOZZI

2 LUONI

30 CULINA

21 BARBERIS

5 MATUZALEM

16 CASARINI

3 DE VITO

28 32 CAPEZZI JAKIMOVSKI

20 FORTE

9 MIRACOLI 9 MELCHIORRI 34 TORREIRA

19 PETTINARI

10 MANCOSU

20 2 7 MAIETTA OIKONOMOU MBAYE

14 ROSSI

8 32 BJARNASON MEMUSHAJ 29 ROSSI

13 ZUPARIC

24 SELASI

15 17 SALAMON ABECASIS

22 VIGORITO

1 DA COSTA

1 FIORILLO

LIVORNO Problemi fisici per Maicon, gioca Moscati. Jelenic dietro Vantaggiato, a centrocampo Panucci ha varie opzioni a disposizione. PANCHINA 22 Cipriani, 7 Belingheri, 2 Strasser, 6 Empereur, 31 Remedi, 23 Maicon, 38 Appelt, 16 Galabinov, 18 Jefferson. ALLENATORE Panucci. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Siligardi, Lambrughi, Moscati e Mazzoni.

MODENA Torna dalla squalifica Martinelli che prende il posto di Nizzetto, conferma per Salifu, non cambia nemmeno la difesa. Biglietti a 1 euro per gradinata e curva. PANCHINA 1 Manfredini, 6 Marzorati, 28 Zoboli, 27 Manfrin, 8 Nizzetto, 11 Sakaj, 31 Besea, 9 Ferrari, 7 Acosty. ALL. Melotti SQUALIFICATI Schiavone. DIFFIDATI Zoboli, Acosty, Granoche, Signori e Calapai.

PRO VERCELLI Emergenza in mezzo con Scavone e Ronaldo out: al loro posto Musacci e Ardizzone. Sprocati preferito a Fabiano sulla fascia. Beretta punta centrale. PANCHINA 1 Viotti, 4 Bani, 29 Ferri, 11 Liviero, 14 Emmanuello, 2 D’Alessandro, 10 Fabiano, 7 Luppi, 18 Belloni. ALL. Scazzola. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Beretta, Ferri, Ardizzone, Scavone e Russo.

VARESE In porta il giovane La Gorga, Barberis per Blasi e Jakimovski per Cristiano. In attacco Miracoli. Fuori anche Perucchini, Jebbour, Simic, Osuji, Falcone, Zecchin, Kurtisi e Neto Pereira. PANCHINA 22 Birighitti, 33 Seitaj, 4 Dondoni, 16 Mancino, 26 Rojas, 8 Corti, 29 Truzzi, 11 Lores, 18 Capello. ALL. Bettinelli. SQUAL. Blasi e Borghese. DIFFIDATI De Vito, Neto Pereira, Rossi, Fiamozzi, Cristiano e Forte.

SPEZIA Torna Brezovec, ma dà forfait Juande. A destra ballottaggi tra De Col e Milos e tra De las Cuevas e Kvrzic. Datkovic infortunato al piede. PANCHINA 22 Nocchi, 25 Milos, 26 Valentini, 4 Acampora, 23 Stevanovic, 24 Gagliardini, 29 Bakic, 32 Kvrzic, 14 Cisotti. ALL. Bjelica. SQUAL. Nenè. DIFFIDATI De Col, Canadjija e Situm.

VICENZA Certo il rientro di Manfredini, out Giacomelli per il problema al costato: Vita completa il tridente con Cocco e Ragusa. PANCHINA 1 Bremec, 26 Camisa, 14 Garcia Tena, 6 Alhassan, 20 Sbrissa, 11 Spinazzola, 23 Gentili, 34 Mancini, 24 Petagna. ALL. Marino. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Ragusa, Cocco, Sciacca, Laverone, Petagna, Garcia Tena, Di Gennaro e Brighenti.

TERNANA Palumbo recupera ma va in panchina, al suo posto Eramo. In attacco Tesser rinnova la fiducia ad Avenatti che in settimana era in ballottaggio con Bojinov. PANCHINA 1 Sala, 14 Gagliardini, 2 Janse, 23 Russo, 24 Dianda, 28 Palumbo, 11 Falletti, 15 Bojinov, 31 Milinkovic. ALLENATORE Tesser. SQUALIFICATI Dugandzic. DIFF. Vitale, Bastrini, Bojinov, Eramo e Ceravolo.

BOLOGNA Rossi perde Gastaldello (distorsione al ginocchio sinistro: stagione finita?), ma recupera Maietta e Sansone e dà fiducia a Mancosu. PANCHINA 35 Coppola, 24 Ferrari, 3 Morleo, 6 Krsticic, 8 Garics, 23 Bessa, 18 Acquafresca, 9 Cacia, 33 Improta. ALLENATORE Rossi. SQUAL. Ceccarelli. DIFFIDATI Abero, Garics, Bessa, Mancosu, Ferrari e Matuzalem.

PESCARA Out Brugman, Zampano e Sansovini, Baroni lancia i giovani Abecasis e Torreira. Centrocampo a rombo, dubbio in difesa tra Salamon e Pucino. PANCHINA 18 Aresti, 2 Pucino, 6 Fornasier, 11 Vrdoljak, 20 Gessa, 28 Lazzari, 7 Politano, 25 Pasquato, 10 Caprari. ALLENATORE Baroni. SQUAL. Brugman. DIFF. Aresti, Fornasier e Pucino.

ARBITRO Fabbri di Ravenna. GUARDALINEE Di Iorio-Borzomì. TV Sky Calcio 11. PREZZI 13-45 euro.

ARBITRO Pasqua di Tivoli. GUARDALINEE Alassio-Di Francesco. TV Sky Calcio 4 HD. PREZZI 5-80 euro.

ARBITRO Pairetto di Nichelino. GUARDALINEE Colella-Caliari. TV Sky Calcio 10. PREZZI 1-75 euro.

ARBITRO Mariani di Aprilia. GUARDALINEE Mondin-Del Giovane. TV Sky Calcio 3 HD. PREZZI 10-60 euro.

ARBITRO Abisso di Palermo. GUARDALINEE Raparelli-D’Apice. TV Sky Calcio 7 HD. PREZZI 8-47 euro.

1 CHICHIZOLA

4 VALJENT

VARESE

22 RUSSO

11 SANSONE 13 FAZIO

(4-3-1-2)

OGGI ore 15

20 AVENATTI 10 VIOLA

(4-3-3)

BOLOGNA

6 MECCARIELLO 22 BRIGNOLI

LANCIANO Assente solo Amenta, convocato anche Turchi, indisponibile. Possibile utilizzo di giocatori poco impegnati. PANCHINA 1 Aridità, 32 Pinato, 19 Ferrario, 21 Nunzella, 24 Di Cecco, 17 Vastola, 15 De Silvestro, 8 Monachello, 9 Thiam. ALLENATORE D’Aversa. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ferrario, Di Cecco, Paghera, Thiam, Monachello, Troest, Piccolo e Bacinovic.

17 POPESCU

PRO VERCELLI


Serie B R 41a giornata: la squadra più attesa

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

25

Frosinone si addobba per la festa 1Lo stadio strapieno, il sindaco tifoso, il tabù Crotone e la carica di Stellone: la A è vicina 1

2

3

● 1 La curva dei tifosi del Frosinone nella gara contro il Bologna ● 2 Le bandiere sui balconi di una palazzina ● 3 Il tifoso Ivan, 59 anni, con la maglia che celebra la promozione

Alessandro Catapano INVIATO A FROSINONE

M

inaccia di piovere. Da questo cielo, un tempo, cadevano fabbriche come se piovesse. Vestiti, materassi, farmaci, macchine. Con i soldi della Cassa del Mezzogiorno e i buoni uffici di Andreotti, qui tanti industriali del Nord hanno fatto fortuna. Poi, quando è arrivata la crisi, hanno fatto i bagagli e tanti saluti a Frosinone distretto industriale d’Italia, diventato un cimitero di elefanti. Oggi, però, da questo cielo potrebbe piovere la A. «Diciamo la serie maggiore, quella lettera proprio non riesco a pronun-

ciarla», dice (seriamente) Nicola Ottaviani, avvocato, sindaco e tifoso. Non occasionale, «ho fatto anche le trasferte», eppure persino lui ha dovuto faticare per ottenere un posto al Matusa. La versione ciociara della Bombonera (e del resto i colori sociali non sono gli stessi del Boca?) è esaurita da giorni, oggi contro il Crotone (attenzione, 40 anni fa i calabresi spedirono il Frosinone in D, fate gli scongiuri) ospiterà più spettatori della capienza ufficiale (diecimila), ma le richieste insoddisfatte sono tantissime. Dietro la Nord, nel vicolo che separa lo stadio dalle case popolari, incrociamo Bruno, impiegato al Conservatorio, uno di quelli che

oggi dovrà arrangiarsi. Ha il naso all’insù, indica un palazzone rosso alle spalle della tribuna centrale. «Vede quel balcone vestito a festa, con quel bandierone giallo e azzurro? È la casa di un mio amico che gentilmente mi ospita». RISCATTO Mettete una bandiera alle vostre finestre. Suona bene. E infatti l’iniziativa ha avuto successo, le bandiere sono tante, il colpo d’occhio è bello. Alla faccia della scaramanzia. Nel bar più vicino al Matusa incontriamo Ivan, 59 anni portati come un ragazzino, operaio cassaintegrato alla Fiat di Piedimonte, e un sogno impossibile da realizzare: «Il Frosinone in

Champions con Stellone e Buffon». È anche juventino, Ivan. Come tanti da queste parti. E per tanti, purtroppo, la crisi non è ancora passata. «Forse tra poco ricomincerò a lavorare, ma intanto spero che la promozione in A possa portare un ritorno economico, creare nuova occupazione, darci l’occasione di un riscatto sociale». Forse, basterebbe anche uno «scatto in avanti, un salto di qualità verso l’eccellenza – a parlare è di nuovo il sindaco Ottaviani –. Abbiamo già il Conservatorio e l’Accademia delle belle arti, presto avremo il nuovo stadio». A proposito, tra un anno, di questi tempi, il Matusa sarà andato in pensione. I lavori per il «nuovo»

clic SE VINCE È PROMOSSO SE NO BISOGNA VEDERE VICENZA E BOLOGNA ● A due giornate dalla fine il Frosinone ha 4 punti su Vicenza e Bologna: oggi è promosso in A se vince. Se pareggia deve sperare che le due rivali non vincano; se perde deve sperare che il Bologna faccia solo un pari (vantaggio nello scontro diretto) e che il Vicenza (rivale all’ultimo turno) perda.

impianto, il Casaleno la cui costruzione iniziò nel 1972 (!), inizieranno tra quindici giorni. Il Comune lo darà in concessione per 30 anni a chi si impegnerà ad ampliarlo fino a 16.500 posti e a fornirlo di una copertura totale. Quella che riparava la tribuna centrale è venuta giù tre anni fa sotto 60 centimetri di neve. E al Matusa? «Ci faremo un parco e un anfiteatro da mille posti», promette Ottaviani. CHE CI MANCA? Bella idea. Ma non stiamo andando oltre? «Il vero sogno – spiega Piergiorgio Renna, giornalista, ricercatore universitario, storico del Frosinone, come lo era il padre Luciano, che coniò il termine Matusa – è trasferire in un territorio che in questi anni ha perso tante posizioni negli indicatori socioeconomici, i punti di forza di questa società: programmazione, oculatezza, attenzione ai giovani, capacità di aggregazione». Piano. C’è ancora una partita da giocare. «Sarò banale, ma è la partita della vita – dice Roberto Stellone –. Dovremo giocarla con calma, ma senza sosta». Bella frase. Chi si ferma è perduto, diceva quello. «E noi non ci tireremo indietro», giura Maurizio Stirpe, il presidente dei record, prossimo a centrare la terza promozione in 12 anni di gestione. Suo padre, l’amatissimo Benito, 9 anni fa durante la festa per la prima conquista della B, lo guardò negli occhi e gli disse: «Ma a noi che ci manca per andare in Serie A?». Oggi proprio niente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lega Pro R Via alla fase finale PLAYOFF (ORE 16)

Ecco Benevento-Como Una sfida tra specialisti Buratto-Cavatorta

S

catta il primo turno dei playoff per la B con la sfida tra la miglior seconda (il Benevento) e la squadra che vi è arrivata in extremis (il Como). Domani le altre tre gare. LE ULTIME Spareggio numero 13 in 20 anni per il Benevento, che solo due volte ha esultato (playoff di C2 nel 1999 e playout di C1 nel 2002) e che cinque volte ha perso quelli

per la promozione in Serie B: la squadra di Cinelli e Landaida ha trascorso una settimana in ritiro a Roma, durante la quale c’è stato il recupero di quasi tutta la rosa, con la sola eccezione di Vitiello che accusa ancora una contrattura e quindi sarà l’unico indisponibile oggi. Per il Como invece, seguito oggi da un centinaio di tifosi nella lunga trasferta, è il sesto playoff per la B (vinti nel 1994 e nel 2001), mentre il tecnico Carlo Sabatini ne ha fatto uno con il Padova (vinto

SUPERCOPPA (ORE 20.45)

Novara, serata stellare La Salernitana è in festa Guerriero-Maddaluno

E’

la prima delle tre sfide tra le squadre prime classificate (e quindi già promosse in B) che dovranno eleggere la squadra regina di questa stagione in Lega Pro. Si gioca a Novara, in contemporanea e a pochi metri dal palasport dove si gioca gara-5 della finale scudetto di pallavolo femminile tra la squadra di casa e Casalmaggiore.

LE ULTIME Dopo le esperienze con Cosenza e Ternana, terza avventura in questa manifestazione per Domenico Toscano, che ripropone il modulo della promozione con la conferma del tridente composto da Gonzalez, Evacuo e Corazza; gli azzurri si affidano anche al fattore campo (una sola sconfitta casalinga in campionato, contro il Lumezzane) e all’inviolabilità della porta di Tozzo, che al Piola non prende gol da 694’. La Salernitana è in piena euforia per le tante feste (che pro-

nel 2009); nel torneo scorso il Como si qualificò da ottavo e venne eliminato ai rigori dal Südtirol: per la gara di oggi torna Cassetti, recuperato dopo l’infortunio, ma mancano Marchi e De Sousa e il tecnico dovrebbe scegliere ancora il 35-2 come nelle ultime tre partite vinte.

LA GUIDA Domani le altre 3 gare per la B Bassano-Juve Stabia va in tv Parità? Supplementari e rigori ●

Concluso il campionato, comincia oggi la fase finale con Supercoppa e playoff di Lega Pro, mentre per i playout bisogna ancora aspettare una settimana.

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Così oggi in campo (inizio ore 16): BENEVENTO (4-3-3) Piscitelli; Celjak, Padella, Lucioni, Pezzi; Doninelli, D’Agostino, Agyei; Melara, Eusepi, Mazzeo. (Pane, Scognamiglio, De Falco, Allegretti, Alfageme, Campagnacci, Marotta). All. Cinelli-Landaida. COMO (3-5-2) Crispino; Ambrosini, Giosa, Lebran; Marconi, Castiglia, Ardito, Fietta, Casoli; Ganz, Le Noci. (Falcone, Cassetti, Fautario, Berardocco, Cristiani, Rolando, Defendi). All. Sabatini. ARBITRO Martinelli di Roma (RossiniSechi).

seguiranno la prossima settimana) dopo la promozione, ma preoccupata per l’assenza di molti titolari: Menichini (che in passato è stato giocatore del Novara) deve fare a meno degli squalificati Lanzaro, Pestrin e Cristea e degli infortunati Pezzella, Colombo, Nalini e Mendicino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Così stasera in campo (ore 20.45): NOVARA (3-4-3) Tozzo; Martinelli, Gavazzi, Vicari; Dickmann, Buzzegoli, Pesce, Garofalo; Gonzalez, Evacuo, Corazza. (Montipò, Bergamelli, Miglietta, Bianchi, Faragò, Adorjan, Della Rocca). All. Toscano. SALERNITANA (4-3-3) Gori; Tuia, Bocchetti, Trevisan, Franco; Bovo, Moro, Favasuli; Negro, Caetano, Gabionetta. (Russo, Bianchi, Penta, Grillo, Perrulli, Tagliavacche, Cappiello). All. Menichini. ARBITRO Marini di Roma (ImperialeSgheiz).

SUPERCOPPA PRIMA GIORNATA Questa sera si gioca NovaraSalernitana (ore 20.45). SECONDA GIORNATA Mercoledì 20: il Teramo affronta la squadra che stasera perde (il Novara in casa o la Salernitana fuori) o, in caso di pareggio, riceve il Novara. TERZA GIORNATA Sabato 23: il Teramo riceve il Novara oppure va a Salerno (dipende dall’esito di questa sera). REGOLAMENTO Se dopo la terza giornata ci sono due o tre squadre a pari punti, si guardano nell’ordine: differenza reti della fase finale, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella partita in trasferta; se la parità persiste, si va al sorteggio. PLAYOFF ● Servono per determinare la quarta squadra promossa in B dopo le tre che si sono classificate prime in campionato (Novara, Teramo e Salernitana). PRIMO TURNO Oggi si gioca Benevento-Como (ore 16). Domani le altre gare, ecco arbitri e orari: Bassano-Juve Stabia (ore 15, su Raisport, Serra di Torino), Ascoli– Reggiana (ore 16, Morreale di Roma) e Matera–Pavia (ore 17, Rapuano di Rimini). REGOLAMENTO In caso di parità di punteggio al termine dei minuti regolamentari, verranno disputati due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno e a seguire, se la parità persiste, si tirano i calci di rigore. SEMIFINALI Andata domenica 24, ritorno il 31: la vincente di Benevento-Como affronta la vincente di Matera-Pavia (andata sul campo della peggio classificata), la vincente di Bassano-Juve Stabia affronta la vincente di Ascoli-Reggiana (andata sul campo della peggio classificata). FINALE Andata domenica 7 giugno, ritorno il 14: di fronte le vincenti delle semifinali (l’andata sarà giocata sul campo della peggio classificata). PLAYOUT ● Andata sabato 23 e ritorno sabato 30: la squadra che perde retrocede in Serie D. GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria (ore 16). Anche le sfide di ritorno iniziano alle ore 16. GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì (ore 15). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 17. GIRONE C Savoia-Messina e Ischia-Aversa Normanna (ore 17). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 15. GIA’ RETROCESSE AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Reggina (C) dopo il campionato sono scese dirette in D.

LEGA PRO

Un Direttivo in silenzio Mancava anche Barilli ● MILANO Il Direttivo di Lega Pro non ha fatto comunicati dopo la riunione di ieri a Milano e questo fa trasparire il momento di agitazione. Pesano la «diffida» a Ghirelli di riprendere il posto da d.g. malgrado la decisione del Tribunale di Firenze e anche il ricorso della Procura Figc contro la squalifica di 6 mesi a Macalli per il caso-Pergocrema. E poi le mosse dei dissidenti non fanno di sicuro piacere. Il Direttivo ieri non avrebbe parlato della nuova richiesta di assemblea di 15 società (anche la Lupa Roma, prima pro-Macalli, ha cambiato fronte), forse perché alcuni consiglieri erano assenti e tra questi Barilli: il presidente della Reggiana lunedì era a Firenze all’incontro informale voluto dai dissidenti e ha accettato di diventare una sorta di loro garante presso il Direttivo condividendo parte dei contenuti, invece ieri non s’è presentato alla riunione.

LA CRISI

Monza, colletta dei tifosi per affrontare il playout ● MONZA (m.d.) Non solo stipendi non pagati. In casa Monza la situazione è sempre più critica: solo ieri è stato riallacciato il gas dopo tre giorni di docce fredde a Monzello, mentre gli albergatori minacciano di lasciare fuori dalle stanze i giocatori. La ricapitalizzazione annunciata dall’amministratore unico Pietro Montaquila non si è ancora concretizzata e intanto si avvicina la data del 26, quando il Tribunale fallimentare scriverà il destino del club. Per dare una mano alla squadra di Pea, che dovrà affrontare nei playout il Pordenone, si sono rimboccati le maniche i tifosi del Monza Club, che già a dicembre avevano finanziato proprio la trasferta a Pordenone: dopo aver raccolto 500 euro nella Grigliata biancorossa alla presenza di Pea e di alcuni giocatori, è stato aperto un apposito conto corrente per contribuire alle spese necessarie per il finale.


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Palazzo R La polemica

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Lega dilettanti nel caos Tavecchio scarica Belloli «Ha detto parole odiose» 1La Federcalcio apre un’inchiesta sulle frasi contro le lesbiche Due testimoni: «Tutto vero». Lui: «E’ un golpe, non mi dimetto»

HANNO DETTO

IL MODELLO DISTORTO DELLA FEMMINILITA’ «NON SONO UN PAGLIACCIO, SONO A POSTO CON LA MIA COSCIENZA» FELICE BELLOLI PRES. LEGA DILETTANTI

Mario Pagliara Valerio Piccioni

L

ui non molla: «E’ un golpe», dice Felice Belloli che nega ancora di aver pronunciato l’assurdo «Basta, non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche», con riferimento al calcio femminile. Ma le possibilità che il presidente resti al vertice della Lega Nazionale Dilettanti sono ormai in prossimità dello zero. Quasi in fotocopia, Tavecchio e Malagò lo hanno scaricato: «Se le ha dette, quelle frasi sono odiose e inaccettabili». Il presidente Figc aggiunge che «gli atti sono stati trasmessi alla procura federale». E Stefano Palazzi ha già convocato i testimoni della riunione. TUTTO VERBALIZZATO Patrizia Cottini, segretario del dipartimento del calcio femminile, è la verbalizzatrice della riunione del 5 marzo. «Quella frase io l’ho ascoltata e l’ho verbalizzata. Non esprimo un’opinione: mi limito a trascrivere quello che sento, così ho fatto anche il 5 marzo». Sottoscrive Sonia Pessotto, ex calciatrice e consigliere del dipartimento: «Ero presente. Quella frase l’ho sentita e sono rimasta scioccata, non ho avuto modo di reagire. Mi sono sentita denigrata come donna e calciatrice. Ora Belloli si deve dimettere». Ma lui a Radio 24 dice no: «Non mi dimetto». Rinuncerà solo se condannato dopo tutti gli «accertamenti possibili e immaginabili» perché «non sono un pagliaccio e sono a posto con la mia coscienza». Intanto il 20 maggio, nel consiglio direttivo, rischia di ritrovarsi contro due terzi dei comitati regionali. PROTESTA OLIMPIONICA Dal Parlamento due voci olimpioniche. Valentina Vezzali scrive che «se le sue parole dovessero essere confermate» la Figc dovrebbe prendere «i provvedimenti del caso». Josefa Idem cancella il «se» dopo le due conferme: «Chiederò al premier di

«HA USATO FRASI INACCETTABILI. GLI ATTI SONO STATI TRASMESSI ALLA PROCURA FEDERALE» CARLO TAVECCHIO PRESIDENTE FEDERCALCIO

Melania Gabbiadini, 31 anni, attaccante dell’Agsm Verona e della Nazionale GETTY IMAGES

valutare l’opportunità di intervenire perché Belloli sia rimosso». Ma la senatrice-canoista chiede anche «iniziative per lo sviluppo del calcio femminile». IN RITARDO Ecco, è una sottolineatura che esce fuori da diverse reazioni. Martina Rosucci, centrocampista del Brescia, chiede a Tavecchio una Lega di calcio femminile, «autonoma in seno alla Figc». Per l’azzurra, «in Italia nessuno sport femminile può essere professionista», tema sollevato pure da Roberta Vannucci, presidente di ArciLesbica, che parla di «espressioni becere dei pregiudizi che pervadono il mondo dello sport, che discrimina le atlete, costringendole al dilettantismo per regolamento». Oggi, nelle due semifinali di coppa Italia e nella gara di playout, le calciatrici esporranno uno striscione: «Noi donne indignate dall’ignoranza. Rispettateci». Per protesta, le partite cominceranno con 15’ di ritardo. L’attaccante Patrizia Panico dà atto

a Tavecchio e al d.g. Uva di aver dato «impulso al settore», e si augura: «Vorremmo essere giudicate per quel che facciamo in campo, non per l’orientamento sessuale. L’avesse detto davanti a me, mi sarei ribellata». E si ribella pure Martina Navratilova, su twitter: «Frase vergognosa». L’UDINESE PROTESTA Anche il comune di Milano protesta. Oggi diserterà il Torneo delle Regioni, dov’è prevista la presenza di Belloli. L’assessore allo Sport Chiara Bisconti non parla solo di dimissioni: «La verità in quell’insulto è nel numero 4 utilizzato da Belloli con tanto disprezzo, perché la Figc manca di una politica per incentivare le donne. Ripartiamo da quel 4 per un calcio che sia anche per le donne». Risponde l’Udinese: domani giocherà con una maglia per metà con i colori del Castelfranco femminile per far comprendere «che anche una bambina deve poter sognare di diventare una calciatrice». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'ANALISI di FRANCO ARTURI

«INTERVENGA RENZI: BELLOLI VA RIMOSSO DALL’INCARICO» JOSEFA IDEM EX CANOISTA E POLITICO

«L’AVESSE DETTO DAVANTI A ME, MI SAREI RIBELLATA» PATRIZIA PANICO ATTACCANTE AGSM VERONA

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o sport femminile in Italia è figlio di un modello distorto. Qualcosa che non ha eguali nel mondo. La schifosa battuta di cui ci occupiamo altrove è un prodotto di una subcultura che produce a sua volta impressionanti contraddizioni nel movimento agonistico delle nostre donne: a fronte di un’innegabile crescita qualitativa e quantitativa, solo in Italia esiste un ostracismo di fatto agli sport di contatto. Siamo una delle patrie del calcio, ma le donne che giocano a pallone in modo serio e organizzato nel nostro Paese sono una minoranza numericamente irrilevante. Mentre è di piena evidenza in tutto il mondo che il calcio femminile si sta trasformando in un’alluvione di partecipazione: milioni di praticanti. Altro versante: negli anni 6070 il basket femminile era in Italia uno degli sport più diffusi, oggi è precipitato a cifre allarmanti. Perché tutto questo? Presto detto: per motivi socioculturali, solo in questo Paese si ritiene che un tale sport sia più «femminile» di un altro. Imprigionando le bambine dentro gabbie di disapprovazione, esplicita o implicita: «Quella è roba da maschiacci...». Come se la femminilità fosse una catenina che si può rompere o perdere per sempre nel trambusto. Nulla nasce per caso: le giovani famiglie italiane sono cresciute avendo davanti modelli di donne patetici e frutto di un maschilismo duro a morire. Le veline, le miss, l’esibizione fine a se stessa del corpo, il suo plateale sfruttamento, il mettersi in un angolo e farsi solo oggetto di desiderio, come le bamboline che i nostri nonni mettevano sul lettone grande. Questa spazzatura le donne hanno sulle spalle. Per questo, senza girarci intorno, è nato in Italia un gigantesco fenomeno: la pallavolo donne. Prima di continuare, sia chiaro: si tratta di uno sport bellissimo e che ha anche il merito di aver salvato generazioni di italiane dalla paralisi motoria. Ma da nessun’altra parte del mondo ci sono oltre 280 mila tesserate in questo sport, che hanno del tutto fagocitato la componente maschile (arriva a stento al 30% del totale). In questa disciplina l’immaginario collettivo ghettizza per lo più il destino sportivo delle nostre bambine. Con poche eccezioni «aggraziate», dalla ginnastica in giù. Un sopruso ai danni delle piccole. Mentre a Lione, Burgos, San Diego o Stoccolma sono libere di cercarsi la disciplina che più le diverte, distribuendosi in modo omogeneo (anche al volley, naturalmente), qui impediamo che i loro talenti si manifestino. Eppure anche uno sport di contatto è eccezionalmente educativo: controllo del proprio corpo nel rispetto fisico dell’avversaria, diritto a manifestare la propria sana aggressività. Presidente Malagò, come le suona un convegno su questi temi? © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

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Il Coni difende l’iniziativa che ha sollevato critiche

WALK OF FAME E’ SOLO L’INIZIO L’INTERVENTO AGÒ di GIOVANNI MALAGÒ Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano o

I

l dibattito che ha suscitato l’inaugurazione della «Walk of Fame» dello sport italiano è stato sinora interessante, ma probabilmente necessita di alcuni chiarimenti che – mi auguro – potranno contribuire a illustrate meglio quello da più parti è stato definito un atto dovuto nei confronti dei grandi campioni del nostro mondo. Nel 2014 il Coni ha festeggiato i suoi primi 100 anni di storia e — insieme alla Gazzetta dello Sport — abbiamo anche realizzato un Dvd che in edicola ha riscosso un importante successo. In quell’occasione vennero celebrate le immagini «solo» di 100 Campioni Olimpici non potendo racchiudere la nostra vincente storia in appena 100 minuti. Oltre al Dvd, nell’ambito dei festeggiamenti del Centenario, il Coni decise di varare ulteriori iniziative che potessero meglio lasciare il segno per le future generazioni. Tra queste si inserisce senza dubbio la richiesta da parte della Commissione Nazionale Atleti del Coni di varare una «Hall of Fame» dello sport italiano, sulla falsariga di quanto esiste per alcuni sport in giro per il mondo (penso al nuoto a Fort Lauderdale o al basket a Springfield). Non avendo purtroppo una struttura indoor a disposizione, ma potendo contare su un Parco, come quello del Foro Italico che tutto il mondo ci invidia, abbiamo pensato di varare una «Walk of Fame», una «Passeggiata delle Celebrità», quale giusto e doveroso tributo a chi ha onorato l’Italia, sportivamente parlando. Di tutto questo è stata incaricata la stessa Commissione Atleti, che è eletta dagli stessi atleti e presieduta dall’ex golfista azzurro Marco Durante, alla quale la Giunta Nazionale del Coni ha chiesto di definire, in totale e completa autonomia, un elenco di 100 atleti, di cui 3 rappresentanti del movimento Paralimpico. La Commissione ha dapprima fissato il

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La vignetta di Valerio Marini

regolamento con i criteri di inserimento e poi ha sottoposto alla Giunta i 100 nominativi prescelti che sono stati approvati senza modifiche. I criteri sono: aver vinto un oro olimpico o paralimpico, oppure un oro mondiale, aver contribuito a diffondere la propria disciplina sportiva, aver smesso l’attività da almeno dieci anni, irreprensibile condotta sportiva, mai sanzioni per doping. La Commissione Atleti può derogare, in caso di «specialissimi meriti», sempre che il candidato abbia smesso l’attività. In pratica gli atleti di oggi hanno scelto e sceglieranno gli atleti di ieri. Se qualcuno si è sentito ingiustamente escluso, potrebbe anche aver ragione, e probabilmente presto qualche lacuna sarà anche colmata. Ma in un solo colpo non si potevano accontentare oltre un migliaio di atleti tra campioni olimpici, paralimpici, mondiali e di altissimo livello internazionale. Si è trattato quindi di una valutazione che nulla ha di politico né di istituzionale, ma rappresenta il frutto del lavoro di gruppo che non può tuttavia essere trasformato in critica al Coni che ha assecondato le risultanze della Commissione col preciso intento di non voler incidere in scelte che non competono al Presidente e a Giunta, per i quali tutti gli atleti che hanno vinto in nome dello sport italiano sono uguali perché rappresentano una pagina indelebile della nostra storia. Io credo che di questa iniziativa vada apprezzata innanzitutto l’idea, alla quale nessuno in precedenza aveva mai fatto un pensiero, poi lo spirito, sicuramente costruttivo e propositivo, infine la passione, che ha animato sin dal primo giorno i lavori della Commissione Atleti. Ribadisco che non si tratta di un elenco definitivo, ma soltanto di una prima «passeggiata» che tutti insieme vorremmo sempre più lunga e che ci impegneremo ad... allungarla nel corso degli anni, inserendo lungo il Viale delle Olimpiadi altri nomi prestigiosi, che non sono rientrati nei primi 100, e miscelando così grandi ricordi, speciali emozioni e nuovi successi per lo sport italiano.

Il caso

PERCHÉ BELLOLI DEVE ANDARSENE PALAZZO DI VETRO di RUGGIERO PALOMBO

Twitter

MARCO ORSI Nuotatore ● Basta hamburger, hot dog, BBQ sauce, french fries, onion rings... Sogno un piatto di pasta, al pomodoro, con qualsiasi cosa sopra, basta che sia PASTA @bomber_orsi

CRISTIANO RONALDO Calciatore del Real ● Credo proprio di aver trovato lo sparring partner ideale per i miei allenamenti! @Cristiano

MARCO MELANDRI Pilota in MotoGP ● Stessi problemi, stesse sensazioni, stessa posizione. #LeMans @MarcoMelandri33

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N

el giorno in cui Carlo Tavecchio porta praticamente a casa la madre di tutte le battaglie, la riforma dei campionati (per i complimenti appuntamento al Consiglio federale che la dovrà ratificare verso la metà di giugno), il caso Belloli non può passare in secondo piano. In tutta franchezza, non ha la minima importanza che il presidente della Lega Dilettanti ci racconti di «non aver mai detto quella frase». C’è un verbale circostanziatissimo, quasi una sceneggiatura, che ce lo dice, e quel «Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche» non è stato pronunciato davanti a quattro amici al bar, ma al cospetto di nove persone presenti alla riunione del consiglio di dipartimento del calcio femminile del 5 marzo. Se c’è una cosa che sorprende casomai è il tempo, non trascurabile, intercorso tra il misfatto e la sua scoperta mediatica. I nove di cui sopra non fanno una bella figura. «Fatto grave, frase odiosa e inaccettabile». Ha fatto bene Tavecchio, seguito qualche ora dopo da Giovanni Malagò, a sbrigarsi a mettere i puntini sulle «i». D’altra parte, in tempi non sospetti (o forse un pochino sospetti) qualche settimana fa Tavecchio aveva con forza, proprio attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport, preso le distanze da Belloli, accusandolo di scarsa attenzione ai problemi del vincolo e del calcio femminile. Corretto è anche il concetto successivo espresso da Tavecchio, «la federazione è un organo di garanzia che non può e non deve compiere processi sommari», ma a una precisa condizione: quel passare la palla a Stefano Palazzi non deve tradursi in una di quelle inchieste della Procura federale che non finiscono mai. Qui bisogna chiudere tutto nel giro di una settimana, non un giorno di più. Certo, la soluzione più auspicabile sarebbe quella di presentare subito

delle belle dimissioni, invocate da più parti. Ma figurarsi un tipo come Belloli, che prima ancora di beccarsi l’ovvia patente di «maschilista e sessista» attribuitagli dall’Associazione Atlete e da Arcilesbica, merita due volte quella di, come minimo, diciamo, sprovveduto. La prima, perché mostra di ignorare che cos’è diventato di grande e popolare il calcio femminile nel mondo. La seconda, perché nell’intervista rilasciata ieri alla Gazzetta, tra un esercizio di arroganza e l’altro, la sua maggiore preoccupazione è stata quella di capire «come sia stato possibile che un verbale interno e secretato della Lega sia stato diffuso e sia arrivato alla stampa». Verbale che evidentemente, altro fallo da cartellino rosso, a suo tempo non deve aver letto. O peggio, ha letto magari compiacendosene pure. Come la si rigiri, e pur nel rispetto della presunzione d’innocenza che qui però già traballa (ci vorrebbero nove testimonianze a favore di Belloli, ma ieri c’era già chi tra quei nove ha confermato tutto), questa è una vicenda che deve finire in un solo modo. Tavecchio, che con Optì Poba era sì inciampato, ma in tutt’altra storia (frase sbagliata per esprimere un concetto giusto) e che a suo tempo non sponsorizzò Belloli ai Dilettanti ma, invano, il sudista Tisci, nel disfarsene potrà soltanto trarne giovamento. Per il calcio poi, sarà una vera liberazione. Ps1. C’eravamo tanto odiati. Così andò tra Luca Di Mauro e Sergio Mignardi alle elezioni dell’Hockey nel 2012, vinte dal primo tra una polemica e l’altra, i cui strascichi provocarono successivamente le sue dimissioni e il commissariamento della Federazione. Domenica scorsa, Mignardi è diventato il nuovo presidente dell’Hockey battendo al ballottaggio Gianni Rossi. Coi voti decisivi di Di Mauro, chiamatosi fuori dopo il primo scrutinio. Com’era la storia del Gattopardo? Ps2. Dieci giorni dopo la firma dell’«intesa attuativa» tra Coni e Nas, il documento non è ancora di dominio pubblico. Trepidanti, restiamo in fiduciosa attesa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dietro i successi dei campioni d’Italia

C’È UN’ALTRA JUVE CHE VINCE CON SOLIDITÀ E CONCRETEZZA O IL BIANCO E IL NERO di ANTONIO DI ROSA

S

arebbe facile parlare di Buffon, Tevez, Morata, Marchisio, Vidal o Pogba sempre in vetrina con la Juve. Ma ne esiste un’altra, che compare di meno ma contribuisce tantissimo al

buon esito di campionati, Champions League e via discorrendo. Pensate a Chiellini, criticato dopo la partita contro il Real perché ha travolto James Rodriguez e procurato un rigore per i blancos. Vero, non ha saputo frenare la sua forza d’urto. Ma quanti palloni ha salvato, quanti anticipi ha fatto sui campioni del Real, quante acrobazie per respingere i cross che piovevano da tutte le parti? Giorgione è ammirato dai tifosi per il suo cuore, per la sua generosità, per la capacità di marcare l’avversario. E Barzagli? Tutti lo ritengono il «muro» della

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

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retroguardia bianconera, e lo è, ma ha collezionato una serie di infortuni, per 7 mesi è rimasto fuori. Poi è rientrato in silenzio. Col Borussia Dortmund è stato straordinario, ha dato il suo contributo col Monaco e nei 10 minuti finali di Madrid si è erto a centro difesa spazzando via tutto. Lichtsteiner non è pregevole sul piano tecnico come Marcelo o Dani Alves, ma fa lo stantuffo a tutto campo come pochi. Difende e attacca i suoi avversari. Sul versante opposto Evra viene spesso sottovalutato, eppure ha messo la sua lunga esperienza internazionale al servizio della Juve.

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Puntuale in difesa, con qualche sbavatura, buon piede nella fase offensiva, grande elevazione. In una parola: utile. Padoin e Pereyra sono i due del pronto soccorso in difesa e a centrocampo. Giocano spesso, pur se scampoli di partita, ma rispondono con grande professionalità ai richiami dell’allenatore. E Llorente? L’anno scorso ha spopolato con gol in doppia cifra. Quest’anno è arrivato Morata ma lui, dimostrando grande professionalità, ha risposto aiutando il compagno senza lamentarsi delle tante panchine. E nel finale di Madrid, quando la palla scottava, ha tenuto la squadra alta, ha cercato falli laterali e calci d’angolo. Questa non è l’altra Juve, ma è la Juventus.

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98° Giro d’Italia R Settima tappa, Grosseto-Fiuggi San Lorenzo al Mare

1 km 17,6

Albenga

Rapallo

2 km 177 Sanremo

TEAM ORICA GERRANS

Genova VIVIANI MATTHEWS

3 km 136 Sestri Levante MATTHEWS MATTHEWS

Chiavari

4 km 150

La Spezia

5 km 152 La Spezia

FORMOLO CLARKE

Abetone POLANC CONTADOR

Montecatini Terme

6 km 183 Castiglione della Pescaia GREIPEL CONTADOR

Grosseto

Fiuggi

7 km 267 Fiuggi

8 km 186 Campitello Matese

Benevento

Civitanova Marche

9 km 215 10 km 200 San Giorgio del Sannio

Forlì

ULISSI CONTADOR

La grinta di Alberto L’urlo di Diego 1La tappa più lunga, 267 km: Contador

in rosa soffre con la spalla bendata, i rivali lo rispettano. A Fiuggi, Ulissi cancella le amarezze con una volata liberatoria. E oggi Campitello Matese

Paolo Marabini INVIATO A FIUGGI (FROSINONE)

L

a sofferenza di Alberto. L’urlo di Diego. L’immagine di Contador in rosa ferito dalla caduta di Castiglione della Pescaia è il leit motiv del giorno dopo. Quasi sette ore e mezzo in sella, per la tappa più lunga del Giro. Non bastassero i 267 chilometri, ci pensa il vento a dilatare ancor più la settima giornata di corsa. E a costringere il Pistolero a un supplemento di fatica, di smorfie di dolore, di denti da stringere: non certo il miglior viatico per quello che lo aspetta oggi e domani, due tappe chiave per chi vuol vincere a Milano. Poi, sul traguardo di Fiuggi, 3 secondi prima del sollievo di tutti per l’arrivo della maglia rosa - sana e salva ecco la volata capolavoro di Diego Ulissi. E ad accompagnare quel sorpasso - quelle braccia al cielo, quegli occhi sbarrati, quasi increduli - le sue grida liberatorie esplodono come un boato nel cielo plumbeo di Fiuggi. E’ il giorno della resurrezione per l’ex ragazzino prodigio, il predestinato, forse il più grande talento italiano per le corse di un gior-

no, che sognava come nessuno di vivere una gioia così, dopo nove mesi di purgatorio per il controverso caso salbutamolo: addio Mondiale, giorni difficili, tensione a mille, scoramento, senso di impotenza, prima della sentenza e del ritorno alle corse, il 6 aprile al Giro dei Paesi Baschi. E finalmente il successo, proprio in quel Giro che quattro anni fa, a Tirano - a soli 21 anni e 10 mesi - gli aveva regalato la prima grande vetrina, lui che da junior aveva vinto due titoli mondiali. E proprio in quel Giro che, dodici mesi fa, lo aveva visto due volte a segno con due colpi da campione. Quale del resto è. VERSO RICHMOND Non aveva fatto mistero di volerci provare alla prima occasione adatta a quelle gambe da volate ristrette, per gente da classiche stile Ardenne, le corse per lui: Fiuggi, appunto, con quel finale da selezione, o comunque da velocisti di resistenza. E quando in cima a viale 4 Giugno - 350 metri al 3-4% - la sua sagoma spunta sulla sinistra risucchiando tutti - da Lobato a Gerrans, da Belletti a Battaglin, da Colbrelli a Felline - la sorpresa è relativa. Alla fine gongolano in casa Lampre-Merida, al secondo bersaglio di

7h22’ ● Il tempo complessivo della tappa di ieri, la più lunga del Giro: 267 chilometri alla media di 36,215 km/h. Per trovare una durata simile in una tappa della corsa rosa, dobbiamo tornare indietro all’edizione del 2011: 22 maggio, 15a tappa, Conegliano-Gardeccia, km 229. Vinse il basco Mikel Nieve alla media di 30,722 in 7.27’14”

fila dopo l’impresa sull’Abetone di Polanc. E gongola il c.t. Cassani, che ritrova l’uomo su cui avrebbe voluto puntare per il Mondiale di Ponferrada, che a questo punto diventa il faro per Richmond 2015, dove l’Italia sarà una banda di giovani d’assalto: da Viviani, primo nella volata di Genova, allo stesso Formolo, il baby terribile del numero di La Spezia, c’è solo da far la spunta. CON ALBERTO Tappa-maratona la Grosseto-Fiuggi, lo si sapeva. L’attesa, il pre-gara, l’inizio tutti per Contador, alle prese con la spalla sinistra malconcia - sublussazione, mica poco per chi deve stare in bici per oltre sette ore - doloroso regalo della caduta del giorno prima, innescata da un fotografo maldestro: a proposito, che cosa aspetta a presentarsi e a chiedere scusa? Si scruta ogni gesto dell’uomo in rosa, ogni suo sguardo, sin dall’uscita dall’albergo. «Domani parto, poi si vedrà» aveva dichiarato la sera prima. E Alberto, puntuale, è al via. I compagni di squadra lo circondano, lo proteggono, lo assistono, lo rincuorano. Non è una tappa per i big, semmai può essere da fughe a lunga gittata, anche se il traguardo di Fiuggi fa


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Forlì

Imola

11 km 153

12 km 190 Imola

Vicenza (Monte Berico)

Montecchio Maggiore

13 km 147 Jesolo

Treviso

Marostica

Pinzolo

14 km 59,4 15 km 165 16 km 174 Valdobbiadene Madonna di Campiglio

Aprica

Alberto Contador, 32 anni, si tocca la spalla sinistra sublussata; sotto, la gioia di Diego Ulissi, 25 anni FOTO ROBERTO BETTINI

Tirano

Melide

17 km 134

18 km 170 Lugano (Svizzera)

Gravellona Toce

19 km 236 Verbania

iego come Maradona. E Ulissi come Odisseo, il re di Itaca, forte e scaltro. Ulissi, se la sentiva? «La sera prima, se mi avessero profetizzato la vittoria, l’unica risposta che mi frullava in testa era quella di un miracolo. La mattina, quando mi sono svegliato, mi sono detto che comunque avrei dovuto provarci. Per vincere, per piazzarmi, per arrivare, per tentare, per riprovare quelle sensazioni, anche quelle emozioni, che soltanto una gara corsa per vincere può regalare».

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ARRIVO 1. Diego ULISSI (Lampre-Merida) 267 km in 7h22'21", m. 36,215 km/h; 2. Juan José LOBATO (Spa, Movistar); 3. Simon GERRANS (Aus, Orica GreenEdge); 4. Belletti; 5. Battaglin; 6. Colbrelli; 7. Felline; 8. Bole (Slo). I BIG 17. Aru a 3"; 27. Hesjedal (Can); 29. Porte (Aus); 30. Contador (Spa); 40. Uran (Col). CLASSIFICA 1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo); 2. Aru a 2"; 3. Porte (Aus) a 20"; 4. Kreuziger (R.Cec) a 22"; 5. Cataldo a 28"; 6. Chaves (Col) a 37"; 7. Visconti a 56"; 8. Landa (Spa) a 1'01"; 9. Formolo a 1'15"; 10. Amador (Col) a 1'18"; 12. Uran (Col) a 1'22"; 29. Hesjedal (Can) a 6'11". OGGI Ottava tappa Fiuggi-Campitello Matese, 186 km

Milano

«Sì, incubo finito Correre è la cosa che mi piace di più» D

Lobato e Gerrans battuti In classifica, Aru 2° a 2’’ Porte a 20’’, Formolo a 1’15’’

21 km 178 Sestriere

DIEGO ULISSI

INVIATO A FIUGGI

LA GUIDA

20 km 199 Cervinia

Torino

fIL PERSONAGGIO

Marco Pastonesi

gola a tanti. E la fuga infatti nasce al km 22, con Bandiera, Boem, De Negri e il bulgaro Mihaylov. Si va piano, il vento ci mette del suo, sembra non finire mai. Qualcuno parla di fair play del gruppo, in realtà la tappa prende il suo corso abituale. Si viene da una settimana difficile, si è alla vigilia di due giorni da circolino rosso: ci sta che ci si lasci trasportare sino al traguardo. E comunque la fuga si spegne ai -20 km, quando nasce un’altra corsa. Contador sembra stare meglio, la sua Tinkoff si mette in testa al gruppo e lui sgambetta senza segni evidenti di difficoltà, per poi sfilarsi nel finale quando scocca l’ora di Ulissi. Oggi sarà tutta un’altra storia. Campitello Matese chiama, con il secondo arrivo in quota tre giorni dopo l’Abetone: 13 km al 6,9% di pendenza media, punte del 12%, il vero esame dopo la caduta. Ci sarà da battagliare a colpi di attacchi, Aru e Porte non faranno sconti, quella spalla sarà l’ago della bilancia più delle gambe. Idem domani, forse peggio, da Benevento e San Giorgio del Sannio, 215 km di su e giù senza soluzione di continuità. I due giorni più lunghi del Giro di Alberto.

Saint-Vincent

29

Se l’è studiata? «Il piano era chiaro. Se Modolo avesse resistito, avrebbe avuto la collaborazione di Ferrari e Richeze perché gli tirassero la volata, e io l’avrei impostata su altri. Siccome Modolo c’era, Ferrari e Richeze lo hanno aiutato. Io ho fatto la volata su Gilbert, poi ho cambiato ruota, perché quelli della Orica mi sembravano piazzati meglio, e ho puntato Gerrans. Sono partito lungo, per il timore di rimanere dietro, e le gambe mi hanno assistito». Se l’aspettava? «Da com’era partito il Giro, no, non così, non adesso, perché le sensazioni non erano le migliori. Io sostenevo: più di gambe che di testa. Invece Bartoli, il mio allenatore, mi ripeteva: solo testa, perché le gambe sono ok. L’ho mandato a quel paese. Ma aveva ragione lui, stavo bene, avevo le gambe

buone, ce l’ho fatta». Anche di testa. «Ho il mio carattere. Faccio, ci credo, lo voglio, poi però ogni tanto mi perdo. Ma ho 25 anni. E posso ancora migliorare. Ho limiti da superare». I nove mesi lontani dalle corse? «Duri, difficili, pesanti. Corro da quando avevo sei anni, e correre è la cosa che più mi piace nella vita. E girare la Toscana, l’Italia, il mondo, quella è la mia vita. Certo, è stato bello anche stare a casa con la famiglia, ma mi mancava qualcosa d’importante, di fondamentale, di profondamente mio». Disse: “Sto vivendo un incubo”. «Dichiaro che l’incubo è ufficialmente finito. E l’incubo mi è servito anche per scoprire che avevo più amici di quanto immaginassi, e tifosi più affettuosi di quanto pensassi, e colleghi più vicini di quanto ritenessi, e compagni più veri di quanto credessi. Al traguardo il mio ur-

I NOVE MESI SONO STATI DURI, DIFFICILI, PESANTI QUESTA VITTORIA MI HA DATO LA STESSA FELICITÀ DI QUELLA DEL 2011 DIEGO ULISSI HA VINTO 4 TAPPE AL GIRO

lo è stato di liberazione, l’abbraccio dei compagni è stato di amicizia. E stavo per rimanerne soffocato». E’ la sua quarta vittoria al Giro. «La prima nel 2011, il duello e la polemica con Visconti, recentemente ci abbiamo scherzato su, anche se sono certo che lui non l’abbia ancora digerita. Quella vittoria significò il coronamento di un sogno coltivato fin da quando ero piccolo. Le due dello scorso anno sono state la conferma di potermela giocare, su certi percorsi, con i migliori del mondo. Questa mi ha regalato la stessa felicità della prima, come se fosse la seconda volta che vinco la mia prima tappa. Un privilegio». E adesso? «Una tappa mi sembrava già il massimo. Ci sono altre tappe adatte, ci saranno altre occasioni, e io ci riproverò. Se mi piazzassi, bene. Se vincessi, meglio. L’importante è sapere di poter ‘fare’ la corsa». Un pensiero al Mondiale? «Ne ho parlato con Cassani. Quello di Richmond è un percorso che piace a tutti e due. Qui ho dato un grande segnale: 267 km, quasi 7 ore e mezza, se qualcuno avesse ancora dubbi sulla mia resistenza è servito». Bartoli, Bettini… «Li vedo come campioni irraggiungibili. E’ vero che abbiamo le stesse caratteristiche, ma loro hanno vinto molto più di me. Se un giorno mi avvicinerò un po’ alle loro vittorie, vorrà dire che ho fatto una carriera strepitosa. Ma sono già contento così». Contador? «L’ho visto anche alzarsi sui pedali. Credo che stia bene. Lo si vedrà a Campitello Matese». © RIPRODUZIONE RISERVATA


30

98° Giro d’Italia R La guida

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2

«UNA LUNGA FUGA PER ME E PER MIO PADRE, REDUCE DA UNA MALATTIA» MARCO BANDIERA 30 ANNI, ANDRONI-SIDERMEC

L’ARRIVO Gerrans, terzo posto Top 10: cinque italiani

Manuele Mori ha vinto? No, ma esulta per la vittoria di Ulissi BETTINI

POS.CORRIDORE TEMPO 1 ULISSI (ITA) km 267 in 7h22’21”, media 36,215 Km/h 2 LOBATO (SPA) a 0" 3 GERRANS (AUS) 4 BELLETTI (ITA) 5 BATTAGLIN (ITA) 6 COLBRELLI (ITA) 7 FELLINE (ITA) 8 BOLE (SLO) 9 REZA (FRA) 10 LAGUTIN (RUS) 11 APPOLLONIO (ITA) 12 ROUX (FRA) 13 GILBERT (BEL) 14 GAVAZZI (ITA) 15 FORMOLO (ITA) a 3" 16 CARUSO (ITA) 17 ARU (ITA) 18 HERRADA (SPA) 19 SLAGTER (OLA) 20 IZAGUIRRE (SPA) 21 CLEMENT (OLA) 22 SAMOILAU (BIE) 23 BETANCUR (COL) 24 ROSA (ITA) 25 KONIG (R.CEC)

26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

LUDVIGSSON (SVE) HESJEDAL (CAN) AMADOR (C.RICA) PORTE (AUS) CONTADOR (SPA) RICHEZE (ARG) GESCHKE (GER) TIRALONGO (ITA) PAOLINI (ITA) KRUIJSWIJK (OLA) CATALDO (ITA) KREUZIGER (R.CEC) MEZGEC (SLO) CHAVANEL (FRA) URAN (COL) VAN DAN BROECK (BEL) MONFORT (BEL) ZAKARIN (RUS) CUNEGO (ITA) SIUTSOU (BIE) REICHENBACH (SVI) NIEVE (SPA) CARDOSO (POR) SANCHEZ (SPA) KOCHETKOV (RUS) ATAPUMA (COL) NIEMIEC (POL)

CLASSIFICA GENERALE POS.CORRIDORE 1

TEMPO

CONTADOR (SPA)

63 GERRANS (AUS)

a 28'16"

126 HENDERSON (N.ZEL) a 1h02'50"

64 MOUREY (FRA)

a 28'42"

127 CHIRICO (ITA)

65 DE LA CRUZ (SPA)

a 29'20"

128 ARNDT (GER)

a 1h03'09"

2

ARU (ITA)

66 SAMOILAU (BIE)

a 29'44"

129 REZA (FRA)

a 1h03'10"

3

PORTE (AUS)

a 20"

67 KEIZER (OLA)

a 31'30"

130 FERRARI (ITA)

a 1h03'27"

4

KREUZIGER (R.CEC)

a 22"

68 BATTAGLIN (ITA)

a 31'36"

131 BURGHARDT (GER)

a 1h04'06"

5

CATALDO (ITA)

a 28"

69 HENAO (COL)

a 31'46"

132 HAUSSLER (AUS)

a 1h04'22"

6

CHAVES (COL)

a 37"

70 HANSEN (AUS)

a 33'53"

133 MODOLO (ITA)

a 1h04'43"

7

VISCONTI (ITA)

a 56"

71 CHEVRIER (FRA)

a 34'00"

134 QUINTANA (COL)

a 1h06'34"

8

LANDA (SPA)

a 1'01"

72 PUCCIO (ITA)

a 36'38"

135 OWSIAN (POL)

a 1h06'39"

9

FORMOLO (ITA)

10 AMADOR (C.RICA) 11

CARUSO (ITA)

13 TROFIMOV (RUS)

a 1'15"

73 ZILIOLI (ITA)

a 36'59"

136 DE NEGRI (ITA)

a 1h06'44"

74 PAOLINI (ITA)

a 37'01"

137 VIVIANI (ITA)

a 1h07'48"

a 1'22"

75 CHAVANEL (FRA)

a 37'11"

138 LINDEMAN (OLA)

a 1h08'27"

76 SLAGTER (OLA)

a 37'23"

139 MIHAYLOV (BUL)

a 1h08'40"

77 DUPONT (FRA)

a 37'31"

140 FRAPPORTI (ITA)

a 1h08'47"

78 MATTHEWS (AUS)

a 1'24"

14 KONIG (R.CEC)

a 38'02"

141 BUSATO (ITA)

a 1h09'13"

15 MOINARD (FRA)

a 1'46"

79 BOLE (SLO)

a 38'16"

142 NIZZOLO (ITA)

a 1h09'16"

16 ATAPUMA (COL)

a 1'49"

80 VILLELLA (ITA)

a 39'37"

143 BERLATO (ITA)

a 1h09'51"

17 CUNEGO (ITA)

a 2'12"

81 FERNANDEZ (SPA)

a 40'44"

144 FISCHER (BRA)

a 1h10'22"

18 VAN DAN BROECK (BEL)

a 2'27"

82 COLBRELLI (ITA)

a 40'47"

145 BOONEN (BEL)

a 1h11'02"

83 MORI (ITA)

a 41'05"

19 GENIEZ (FRA)

a 2'33"

20 MONFORT (BEL)

a 2'36"

21 SIUTSOU (BIE)

a 2'42"

22 CLARKE (AUS)

a 3'23"

23 ROSA (ITA)

a 3'31"

24 MONSALVE (VEN)

a 3'42"

25 TIRALONGO (ITA)

a 4'46"

26 IZAGUIRRE (SPA)

a 4'49"

27 NIEMIEC (POL)

a 5'10"

28 NIEVE (SPA)

a 6'01"

29 HESJEDAL (CAN)

a 6'11"

30 ROGERS (AUS)

a 6'51"

31 KRUIJSWIJK (OLA)

a 9'54"

32 KANGERT (EST)

a 10'11"

33 REICHENBACH (SVI)

a 15'04"

34 BETANCUR (COL)

a 15'06"

35 PIRAZZI (ITA)

a 15'29"

36 BONGIORNO (ITA)

a 15'45"

37 CARDOSO (POR)

a 16'01"

38 POLANC (SLO)

a 17'32"

39 CLEMENT (OLA)

a 18'18"

40 MONTAGUTI (ITA)

a 19'14"

41 GRMAY (ETI)

a 19'53"

84 DANIELSON (USA)

a 41'09"

85 FAVILLI (ITA)

a 43'06"

86 ARMEE (BEL)

a 45'07"

87 VANDEWALLE (BEL)

a 45'21"

88 KÜNG (SVI)

a 46'32"

89 GRETSCH (GER)

a 46'37"

90 WEENING (OLA)

a 46'44"

91 BARBIN (ITA)

a 46'45"

92 BOOKWALTER (USA)

a 47'18"

93 BOARO (ITA)

a 47'23"

94 BISOLTI (ITA)

a 47'25"

95 DOMONT (FRA)

a 48'12"

96 BELLETTI (ITA)

a 48'13"

97 PATERSKI (POL)

a 49'15"

98 BROWN (USA)

a 49'23"

99 KIRYIENKA (BIE)

a 49'30"

100 LUDVIGSSON (SVE)

a 51'28"

101 NOCENTINI (ITA)

a 51'30"

102 APPOLLONIO (ITA)

a 53'56"

103 GESCHKE (GER)

a 54'41"

104 ACEVEDO (COL)

a 54'57" a 55'29"

146 FAIRLY (USA)

a 1h11'12"

147 HOFLAND (OLA)

a 1h11'13"

148 PORSEV (RUS)

a 1h12'52"

149 VAN DER LIJKE (OLA) 150 TJALLINGII (OLA) 151 MARYCZ (POL)

a 1h12'53" a 1h13'25"

152 ALAFACI (ITA)

a 1h13'35"

153 BELKOV (RUS)

a 1h13'46"

154 MALACARNE (ITA)

a 1h13'56"

155 TVETCOV (ROM)

a 1h14'23"

156 MATYSIAK (POL)

a 1h14'25"

157 VAN POPPEL (OLA)

a 1h14'55"

158 XU (CINA)

a 1h15'12"

159 MARANGONI (ITA)

a 1h16'10"

160 LANCASTER (AUS)

a 1h16'31"

161 RUFFONI (ITA)

a 1h17'29"

162 JUUL JENSEN (DAN)

a 1h18'03"

163 BROECKX (BEL)

a 1h20'44"

164 SILVESTRE (POR)

a 1h20'50"

165 FLENS (OLA)

a 1h20'56"

166 STACCHIOTTI (ITA)

a 1h21'04"

167 VERVAEKE (BEL)

a 1h21'07"

168 EISEL (AUT)

a 1h21'22"

42 FELLINE (ITA)

a 20'00"

105 HOULE (CAN)

169 ZABEL (GER)

a 1h21'28"

43 SANCHEZ (SPA)

a 21'04"

106 ROUX (FRA)

a 55'41"

170 KEISSE (BEL)

a 1h22'20"

44 ULISSI (ITA)

a 21'30"

107 BEPPU (GIAP)

a 56'19"

171 GATTO (ITA)

a 1h22'28"

45 HERRADA (SPA)

a 22'33"

108 GREIPEL (GER)

a 56'55"

172 STAMSNIJDER (OLA) a 1h22'37"

46 BOUET (FRA)

a 23'05"

109 HAGA (USA)

a 57'24"

173 PINEAU (FRA)

47 INTXAUSTI (SPA)

a 23'23"

110 PINEAU (FRA)

a 57'42"

174 WATSON (AUS)

a 1h23'11"

48 GILBERT (BEL)

a 23'27"

111 LOBATO (SPA)

a 57'51"

175 CHERNETSKI (RUS)

a 1h23'38" a 1h25'21"

a 1h22'41"

a 23'40"

112 RICHEZE (ARG)

a 58'01"

176 MALAGUTI (ITA)

50 ELISSONDE (FRA)

a 24'07"

113 TOSATTO (ITA)

a 58'04"

177 DE BACKER (BEL)

a 1h25'47"

51 KOCHETKOV (RUS)

a 24'09"

114 SABATINI (ITA)

a 58'08"

178 ZHUPA (ALB)

a 1h26'39"

49 PELLIZOTTI (ITA)

a 24'15"

115 BEWLEY (N.ZEL)

a 58'50"

179 BANDIERA (ITA)

53 ANTON (SPA)

a 24'35"

116 DURBRIDGE (AUS)

a 58'57"

180 JI (CINA)

a 1h28'26"

54 ZEITS (KAZ)

a 25'09"

117 RUTKIEWICZ (POL)

a 59'24"

181 VEIKKANEN (FIN)

a 1h28'38"

55 LAGUTIN (RUS)

a 25'20"

118 VAKOC (R.CEC)

a 59'37"

182 GROSU (ROM)

a 1h31'39"

56 ZAKARIN (RUS)

a 25'26"

119 PETACCHI (ITA)

a 1h00'33"

183 BOEM (ITA)

a 1h32'11"

57 STORTONI (ITA)

a 26'06"

120 BERARD (FRA)

a 1h01'01"

184 HEPBURN (AUS)

a 1h33'51"

58 DILLIER (SVI)

a 26'16"

121 MEZGEC (SLO)

a 1h01'50"

185 KLUGE (GER)

a 1h34'31"

59 FINETTO (ITA)

a 26'36"

122 ROVNY (RUS)

a 1h01'54"

186 SARAMOTINS (LET)

a 1h37'42"

52 GAVAZZI (ITA)

a 14" a 17"

a 22" a 25" a 30" a 32"

80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106

BARBIN (ITA) PINEAU (FRA) GREIPEL (GER) VANDEWALLE (BEL) MATTHEWS (AUS) ARNDT (GER) GRETSCH (GER) RUTKIEWICZ (POL) MOUREY (FRA) MONSALVE (VEN) HENAO (COL) VILLELLA (ITA) DE LA CRUZ (SPA) DUPONT (FRA) ZARDINI (ITA) PELLIZOTTI (ITA) ZILIOLI (ITA) HANSEN (AUS) DANIELSON (USA) ACEVEDO (COL) FAVILLI (ITA) STORTONI (ITA) PUCCIO (ITA) LINDEMAN (OLA) INTXAUSTI (SPA) CLARKE (AUS) WEENING (OLA)

a 36"

a 41" a 43"

a 46"

a 56" a 58"

a 1'05" a 1'12"

107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134

a 1h27'25"

60 BASSO (ITA)

a 27'33"

123 PAULINHO (POR)

187 COLEDAN (ITA)

a 1h44'30"

61 SZMYD (POL)

a 27'52"

124 COURTEILLE (FRA)

a 1h02'39"

188 PELUCCHI (ITA)

a 1h46'10"

62 ZARDINI (ITA)

a 28'13"

125 BAK (DAN)

a 1h02'46"

189 ISHIBASHI (GIAP)

a 1h49'16"

Ballerini, bikers e il furgoncino Anni 60 E’ Balocco, il lato dolce della corsa rosa Per il terzo anno consecutivo è lo sponsor della maglia più ambita, la rosa del vincitore. Balocco è ormai diventato il lato dolce del ciclismo. E anche al Giro 2015 l'azienda dolciaria cuneese ha scelto di animare la carovana ufficiale che introduce alla corsa, oltre che accompagnare da vicino il leader della classifica. Un double decker inglese, un air-stream americano, una quindicina tra pick-up, autovetture e furgoni Renault e Nissan sono la flotta Balocco (insieme al gruppo astigiano Errebi auto–SOS grandine) che segue la gara lungo le 21 tappe, dalla Grande Partenza ligure fino all'arrivo di Milano, il 31 maggio, dove si incoronerà il vincitore della 98a edizione. Fra i mezzi nella carovana, anche il mitico furgoncino Balocco Fiat 616 degli Anni 60. LO STAFF Una curiosità: lo staff Balocco è composto da trenta ragazzi — hostess e steward, ballerini, animatori e bikers acrobatici — che si dividono tra i villaggi di partenza e di arrivo di ciascuna tappa per offrire prodotti e gadget alle migliaia di tifosi e appassionati che seguono la corsa rosa. I ragazzi dello staff si sono riuniti al completo prima della partenza, a Fossano: una vera e propria full immersion di due giorni per conoscere l'azienda, l'atmosfera e i suoi valori, per poterne diventare ambasciatori al Giro.

L'INIZIATIVA

HENDERSON (N.ZEL) FERRARI (ITA) KIRYIENKA (BIE) GRMAY (ETI) BAK (DAN) DURBRIDGE (AUS) BEWLEY (N.ZEL) ROGERS (AUS) BASSO (ITA) ARMEE (BEL) TOSATTO (ITA) CHIRICO (ITA) FRAPPORTI (ITA) ANTON (SPA) FERNANDEZ (SPA) COURTEILLE (FRA) BUSATO (ITA) PETACCHI (ITA) BEPPU (GIAP) HAGA (USA) BOARO (ITA) OWSIAN (POL) PATERSKI (POL) MATYSIAK (POL) SARAMOTINS (LET) PORSEV (RUS) MARYCZ (POL) HAUSSLER (AUS)

a 1'17" a 1'21" a 1'27" a 1'32" a 1'43" a 1'46" a 2'10" a 3'14" a 9'32" a 9'46"

a 10'22" a 10'55" a 12'42"

135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161

ZEITS (KAZ) MALACARNE (ITA) MIHAYLOV (BUL) XU (CINA) FAIRLY (USA) VAN POPPEL (OLA) SABATINI (ITA) BOONEN (BEL) STAMSNIJDER (OLA) BERLATO (ITA) MALAGUTI (ITA) NIZZOLO (ITA) DE NEGRI (ITA) VIVIANI (ITA) RUFFONI (ITA) ALAFACI (ITA) ZHUPA (ALB) WATSON (AUS) BURGHARDT (GER) GATTO (ITA) MARANGONI (ITA) HOFLAND (OLA) VAN DER LIJKE (OLA) FLENS (OLA) STACCHIOTTI (ITA) TJALLINGII (OLA) PINEAU (FRA)

a 15'54"

162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189

TVETCOV (ROM) FISCHER (BRA) KEISSE (BEL) VEIKKANEN (FIN) BOOKWALTER (USA) QUINTANA (COL) BROWN (USA) VERVAEKE (BEL) CHERNETSKI (RUS) BELKOV (RUS) LANCASTER (AUS) HEPBURN (AUS) GROSU (ROM) ZABEL (GER) KLUGE (GER) SILVESTRE (POR) EISEL (AUT) PAULINHO (POR) ISHIBASHI (GIAP) ROVNY (RUS) BROECKX (BEL) DE BACKER (BEL) JUUL JENSEN (DAN) PELUCCHI (ITA) COLEDAN (ITA) BANDIERA (ITA) JI (CINA) BOEM (ITA)

a 18'56"

a 19'20"

22 SQUADRE, 189 CORRIDORI

a 1h02'57"

a 1'18"

12 URAN (COL)

CHAVES (COL) VISCONTI (ITA) BERARD (FRA) FINETTO (ITA) KEIZER (OLA) BONGIORNO (ITA) MOINARD (FRA) PIRAZZI (ITA) TROFIMOV (RUS) LANDA (SPA) HOULE (CAN) GENIEZ (FRA) VAKOC (R.CEC) MODOLO (ITA) NOCENTINI (ITA) BOUET (FRA) BISOLTI (ITA) KANGERT (EST) POLANC (SLO) ELISSONDE (FRA) KÜNG (SVI) MONTAGUTI (ITA) DOMONT (FRA) CHEVRIER (FRA) SZMYD (POL) MORI (ITA) DILLIER (SVI)

IN CAROVANA

km 1082,6 in 27h48’00”, media 38,942 km/h a 2"

53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79

● I vincitori del Giro dopo aver indossato la rosa a Campitello: Bernard Hinault (1982) e Eugenio Berzin (1994)

IN TV

Con Autostrade Diretta dalle 14 si pedala tra ulivi su RaiSport1 e vigneti romani Dalle 15 Rai3

AG2R LA MONDIALE D.S. Biondi 1 POZZOVIVO 2 BERARD 3 BETANCUR 4 DOMONT 5 DUPONT 6 GRETSCH 7 HOULE 8 MONTAGUTI 9 NOCENTINI

ITA FRA COL FRA FRA GER CAN ITA ITA

ANDRONI-SIDERMEC D.S. Savio 11 PELLIZOTTI 12 APPOLLONIO 13 BANDIERA 14 DALL'ANTONIA 15 FRAPPORTI 16 GATTO 17 STORTONI 18 TVETCOV 19 ZILIOLI

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ROM ITA

ASTANA PRO TEAM D.S. Shefer 21 ARU 22 CATALDO 23 KANGERT 24 LANDA 25 MALACARNE 26 ROSA 27 SANCHEZ 28 TIRALONGO 29 ZEITS

ITA ITA EST SPA ITA ITA SPA ITA KAZ

BARDIANI CSF D.S. Reverberi 31 BONGIORNO 32 BARBIN 33 BATTAGLIN 34 BOEM 35 CHIRICO 36 COLBRELLI 37 PIRAZZI 38 RUFFONI 39 ZARDINI

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA

BMC RACING TEAM D.S. Baldato 41 GILBERT 42 ATAPUMA 43 BOOKWALTER 44 BURGHARDT 45 CARUSO 46 DILLIER 47 KÜNG 48 MOINARD 49 ZABEL

BEL COL USA GER ITA SVI SVI FRA GER

CCC SPRANDI POLKOWICE D.S. Wadecki 51 PATERSKI POL 52 BOLE SLO 53 MARYCZ POL 54 MATYSIAK POL 55 MIHAYLOV BUL 56 OWSIAN POL 57 RUTKIEWICZ POL 58 SAMOILAU BIE 59 SZMYD POL

● In occasione della partenza da Fiuggi dell'ottava tappa del Giro d'Italia, Autostrade per l'Italia presenta «Area di Servizio La Macchia estexperience: dolcezze in bicicletta». Una pedalata tra le vigne lungo la pista ciclabile che ricalca parte del tracciato della vecchia ferrovia Roma-Fiuggi. Partenza da Paliano per 25 km in sella, fino a Fiuggi, immersi nella campagna romana tra ulivi e vigneti e serviti con cantucci e ciambelle dolci nelle cantine a fianco del percorso. E dopo l'arrivo, un'ultima tappa alle piscine di acqua termale di Fiuggi, dove rilassarsi dopo le ore in bicicletta.

La programmazione della Rai sul Giro: GIRO MATTINA Rai3, ore 11.40-12.00 ANTEPRIMA GIRO RaiSport1, ore 14 DIRETTA TAPPA RaiSport1-Rai3, canale 501 dig. (HD), ore 15.00 PROCESSO ALLA TAPPA Rai3, al termine della tappa TGIRO RaiSport1, ore 20. Con Andrea De Luca e Massimiliano Lelli GIRO NOTTE RaiSport1, ore 0.30 SU EUROSPORT diretta dalle 13.15 Giro Extra dalle 17.30

FDJ D.S. Guesdon 71 GENIEZ 72 COURTEILLE

ETIXX - QUICK-STEP D.S. Bramati 61 URAN 62 BOONEN 63 BOUET 64 DE LA CRUZ 65 KEISSE 66 MEERSMAN 67 SABATINI 68 SERRY 69 VAKOC

COL BEL FRA SPA BEL BEL ITA BEL R.CEC

FRA FRA

73 74 75 76 77 78 79

ELISSONDE FISCHER MOUREY PINEAU RÉZA ROUX VEIKKANEN

FRA BRA FRA FRA FRA FRA FIN

IAM CYCLING D.S. Carlstrom 81 CHAVANEL 82 CHEVRIER 83 CLEMENT 84 HAUSSLER 85 KLUGE 86 PELUCCHI 87 PINEAU 88 REICHENBACH 89 SARAMOTINS

FRA FRA OLA AUS GER ITA FRA SVI LET

LAMPRE - MERIDA D.S. Maini 91 ULISSI 92 FERRARI 93 GRMAY 94 MODOLO 95 MORI 96 NIEMIEC 97 POLANC 98 RICHEZE 99 XU

ITA ITA ETI ITA ITA POL SLO ARG CINA

LOTTO SOUDAL D.S. Leysen 100 VAN DEN BROECK 101 ARMEE 102 BAK 103 BROECKX 104 GREIPEL 105 HANSEN 106 HENDERSON 107 MONFORT 109 VERVAEKE

BEL BEL DAN BEL GER AUS N.ZEL BEL BEL

MOVISTAR TEAM D.S. Garcia 111 INTXAUSTI 112 AMADOR 113 ANTON 114 FERNANDEZ 115 HERRADA 116 IZAGUIRRE 117 LOBATO 118 D. QUINTANA 119 VISCONTI

SPA C.RICA SPA SPA SPA SPA SPA COL ITA

NIPPO - VINI FANTINI D.S. Giuliani 121 CUNEGO 122 BERLATO 123 BISOLTI 124 COLLI 125 DE NEGRI 126 GROSU 127 ISHIBASHI 128 MALAGUTI 129 STACCHIOTTI

ITA ITA ITA ITA ITA ROM GIAP ITA ITA

ORICA GREENEDGE D.S. White 131 MATTHEWS 132 BEWLEY 133 CHAVES 134 CLARKE 135 DURBRIDGE 136 GERRANS 137 HEPBURN 138 LANCASTER 139 WEENING

AUS N.ZEL COL AUS AUS AUS AUS AUS OLA

SOUTHEAST D.S. Parsani 141 BELLETTI 142 BUSATO 143 CARRETERO 144 FAVILLI 145 FINETTO 146 GAVAZZI

ITA ITA PAN ITA ITA ITA

147 MONSALVE 148 PETACCHI 149 ZHUPA

VEN ITA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN D.S. Wegelius 151 HESJEDAL CAN 152 ACEVEDO COL 153 BROWN USA 154 CARDOSO POR 155 DANIELSON USA 156 FORMOLO ITA 157 MARANGONI ITA 158 SLAGTER OLA 159 VILLELLA ITA TEAM GIANT - ALPECIN D.S. Engels 161 MEZGEC 162 ARNDT 163 DE BACKER 164 FAIRLY 165 GESCHKE 166 HAGA 167 JI 168 LUDVIGSSON 169 STAMSNIJDER TEAM KATUSHA D.S. Konyshev 171 PAOLINI 172 BELKOV 173 CHERNETSKI 174 KOCHETKOV 175 LAGUTIN 176 PORSEV 177 TROFIMOV 178 VOROBYEV 179 ZAKARIN

SLO GER BEL USA GER USA CINA SVE OLA

ITA RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO D.S. Boven 181 KRUIJSWIJK OLA 182 BENNETT N.ZEL 183 FLENS OLA 184 HOFLAND OLA 185 KEIZER OLA 186 LINDEMAN OLA 187 TJALLINGII OLA 188 VAN DER LIJKE OLA 189 WAGNER GER TEAM SKY D.S. Cioni 191 PORTE 192 EISEL 193 HENAO 194 KIRYIENKA 195 KONIG 196 NIEVE 197 PUCCIO 198 SIUTSOU 199 VIVIANI

AUS AUT COL BIE R.CEC SPA ITA BIE ITA

TINKOFF SAXO D.S. De Jongh 201 CONTADOR 202 BASSO 203 BOARO 204 JUUL JENSEN 205 KREUZIGER 206 PAULINHO 207 ROGERS 208 ROVNY 209 TOSATTO

SPA ITA ITA DAN R.CEC POR AUS RUS ITA

TREK FACTORY RACING D.S. Baffi 211 NIZZOLO ITA 212 ALAFACI ITA 213 BEPPU GIAP 214 COLEDAN ITA 215 FELLINE ITA 216 SILVESTRE POR 217 VAN POPPEL OLA 218 VANDEWALLE BEL 219 WATSON AUS

A PUNTI

MONTAGNA

GIOVANI

TEAM A TEMPI

TEAM A PUNTI

ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti. Classifica: 1. Elia VIVIANI 78 punti; 2. Greipel (Ger) 75; 3. Bandiera 60; 4. Ulissi 50; 5. Nizzolo 47; 6. Frapporti 40; 7. Hofland (Ola) 40; 8. Lobato (Spa) 37; 9. Belletti 36; 10. Pelucchi 35.

La maglia azzurra «Mediolanum» va al leader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Jan POLANC (Slo) 15 punti; 2. Kochetkov (Rus) 15; 3. Formolo 14; 4. Zardini 14; 5. Ulissi 12.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Class.: 1. Fabio ARU; 2. Chaves (Col) a 35"; 3. Formolo a 1'13"; 4. Bongiorno a 15'43"; 5. Polanc (Slo) a 17'30"; 6. Grmay (Eti) a 19'51"; 7. Felline a 19'58"; 8. Herrada (Spa) a 22'31"; 9. Elissonde (Fra) a 24'05".

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ASTANA 82h46'17"; 2. Bmc a 40"; 3. Sky a 2'23"; 4. Movistar a 5'11"; 5. Tinkoff Saxo a 5'50"; 6. Cannondale-Garmin a 15'54"; 7. Lotto Soudal a 25'42".

La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Class.: 1. ORICA 194 punti; 2. Lampre-Merida 139; 3. Astana 127; 4. Southeast 118; 5. Bmc 103; 6. Sky 98; 7. Iam 87; 8. Movistar 79; 9. Lotto Soudal 79; 10. Trek 79.

La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Giovanni VISCONTI 4; 2. Trofimov (Rus) 4; 3. Lagutin (Rus) 4; 4. Gerrans (Aus) 4; 5. Greipel (Ger) 4; 6. Hofland (Ola) 4; 7. Cataldo 2.


98° Giro d'Italia R Il vincitore

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«ARRIVO NON ADATTO A ME, IL 4° POSTO DICE CHE STO BENE E POSSO VINCERE» MANUEL BELLETTI 29 ANNI, SOUTHEAST

Il salbutamolo e quei 9 mesi mai accettati Rieccolo: primo

Ulissi vince (BETTINI) e subito dopo si getta a terra a piangere LINO ESPOSITO

INVIATO A FIUGGI (FROSINONE)

U

na volta gli hanno chiesto quale quadro gli piacesse in modo particolare. Diego Ulissi aveva citato l’Urlo di Munch. Ieri si è inventato un numero all’altezza del suo nome di battesimo, dedicato al grande Maradona, e ha squarciato l’aria di Fiuggi proponendo una versione ciclistica della famosissima opera dell’ar-

tista norvegese. Diego ce l’ha nel destino, nel nome e forse anche nel dna il tocco di artista. BIANCONERO Che poi Diego, livornese di Donoratico nato a Cecina, è juventino. La materia suscita baruffa in famiglia perché la moglie Arianna (vivono a Lugano con la figlioletta Lia) tifa Fiorentina: questione delicata. L’idolo di Diego peraltro è Giorgio Chiellini, niente che abbia a che vedere con il Napoli e Maradona. E allora? E' successo

che il babbo Mauro amava el pibe de oro e ha battezzato Diego Armando il figlio. Armando come il nonno, e caso ha voluto anche come Maradona. E’ stato sempre “a causa” del babbo Mauro che Ulissi ha cominciato a pedalare. Si era innamorato della sua bici. Mauro faceva campestri, prima a piedi e poi in bici. La prima bicicletta di Diego è stata una Francesco Moser di colore blu, ed è entrato a sei anni nell’U.C. Donoratico, la sua prima squadra.

LAMPRE Ulissi ha sempre corso e vinto. Anche il babbo lo allenava: corsi federali di direttore sportivo fino al terzo livello, un Typhoon Piaggio per fare il dietro moto. Due titoli mondiali juniores consecutivi, 2006-2007, solo due anni da under 23, il passaggio al professionismo a 20 anni, una tappa del Giro d’Italia – a Tirano, nel 2011 – vinta (dopo la squalifica di Giovanni Visconti allo sprint) prima di compiere 22 anni. E una squadra, la Lampre, che ha

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● Le vittorie Lampre nelle ultime due edizioni: 2 di Diego Ulissi nel 2014, 1 di Jan Polanc e 1 di Ulissi nel 2015

sempre creduto in lui. Ulissi, tra i grandi, ha sempre corso per loro e siamo già alla sesta stagione.

fDIEGO ULISSI

Ciro Scognamiglio

4

31

SENSAZIONI La mamma di Diego, Donatella, ha trasmesso al figlio la passione per il buon vino. Ma è la bicicletta che batte il resto: una volta l’ex c.t. azzurro Paolo Bettini raccontò di aver visto un giovane Ulissi allenarsi nella zona di Donoratico anche a Natale. La sua parlata toscana è inconfondibile, speciale. In sella, Diego è cresciuto progressivamente e fu il Giro 2014 a segnare il definitivo salto di qualità, con 2 vittorie di tappa e il secondo posto nella cronometro Barbaresco-Barolo. La mazzata arrivò un mese dopo, il caso controverso legato a valori troppo alti di salbutamolo che hanno portato la federazione svizzera (Diego ha licenza elvetica) a sanzionarlo con 9 mesi di stop. Diego ha ricominciato così un po’ più tardi degli altri il 2015 agonistico, al Giro dei Paesi Baschi. Ma soprattutto aveva un peso dentro: non ha mai accettato lo stop e proprio di recente, al Giro di Romandia, ci aveva confessato che prima dei successi avrebbe avuto voglia di ritrovare il sorriso perso. L’urlo di ieri a Fiuggi è un bel punto di partenza. D’altro canto, se gli chiedete a quale personaggio storico importante vorrebbe assomigliare, Ulissi risponderà Cristoforo Colombo. Uno abituato a guardare lontano. Ad arrivare dove gli altri neppure immaginano. E, a pensarci bene, è proprio così che Diego ragiona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI

DIEGO MI HA EMOZIONATO: LO MERITAVA

M

i sono rivisto in Diego Ulissi, oggi. E’ una frase impegnativa, perché il ritornello di quando in Italia si trova un altro Bettini si sente da tempo, rischia di diventare stantio, ma per come ha impostato lo sprint… beh io lo avrei fatto esattamente nello stesso modo. Questa è stata una giornata infinita, non guardate solamente solo il tempo finale della tappa, sono stati tutti in sella oltre 7 ore e mezza. I valori emergono fedeli e chi non è perfettamente a posto alla volata manco ci arriva. E io sono felice di come sia andata a finire. Ha vinto un mio conterraneo, ha un vinto un ragazzo che è uscito da un periodo difficile anche sul piano personale. Vi confesso, avevo voglia di vedere Diego tornare ad esultare, lo meritava lui e tutto il ciclismo italiano. L’ha fatto sotto i miei occhi e mi ha emozionato. Bravissimo.


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98° Giro d’Italia R La giornata più dura per il campione spagnolo «AI -50 METRI CI SIAMO SFIORATI CON BELLETTI, HO PERSO UN PAIO DI PEDALATE» ENRICO BATTAGLIN 25 ANNI, BARDIANI CSF

8

● Le vittorie di tappa che Alberto Contador ha ottenuto nei grandi giri: tre al Tour de France e cinque alla Vuelta

Contador un guerriero «Non sapevo come reggere il manubrio Spero di salvarmi»

Claudio Ghisalberti

chiamano «en danseuse», gli spagnoli «baile».

INVIATO A FIUGGI (FROSINONE)

L’

immagine più bella della tappa di ieri, oltre all’immensa gioia di Diego Ulissi per la vittoria, è Alberto Contador che si alza sui pedali. Una liberazione dopo lo spavento di giovedì sul traguardo di Castiglione della Pescaia. Sulle ondulazioni che portano alla città termale Rogers e Basso si alternano in testa al gruppo. La maglia rosa è in terza posizione. Serio, attento a tutto quello che succede attorno. Non sembra soffrire, forse è solo leggermente ruotato a sinistra, più «corto» probabilmente per la contrazione muscolare dal lato infortunato. All’improvviso, senza che la sforzo glielo imponga, eccolo in piedi sui pedali. Alberto prova il suo ballo leggero, quell’inimitabile andatura che lo ha fatto diventare uno straordinario campione da corse a tappe. Una danza di festa e passo di guerra al tempo stesso. I francesi la

ANSIA Eppure la giornata era cominciata con un tempo che metteva ansia: nuvoloni scuri, vento. Aria di pioggia. La situazione peggiore da affrontare per un infortunato. Però quando alle 8,15 Contador appare sulla soglia del suo hotel con un sorriso si tira un lungo sospiro di sollievo. «Parto, parto», dice strizzando l’occhio e via in bus verso Grosseto. Al raduno i tifosi sono tutti per lui. Le sue prime parole sono in «spanglish»: «I’m ok. Estoy bien«. Poi via tutto d’un fiato in castellano, la sua lingua. Poco distante Faustino Munoz, il meccanico, ripassa la pressione dei tubolari per portarla a quella ottimale. «Ho i movimenti del braccio abbastanza limitati – spiega Contador - sono abbastanza bloccato. I miei compagni mi dovranno aiutare a fare molte cose: mangiare, per esempio, ma non solo. Mi hanno detto che non devo assolutamente alzare il braccio so-

pra la testa, perché altrimenti c’è il serio rischio che il braccio esca di nuovo». Quando gli si chiede del morale, lo spagnolo si fa forza. «Bene. Deve essere buono per forza. Ho lavorato tanto sia per il Giro, sia per il Tour. Non posso mollare, la doppietta è sempre nella mia testa. Per adesso devo solo aspettare che passi la giornata». Lontano dai riflettori, con la riservatezza che lo contraddistingue, Cristian Valente spiega

come lo ha curato. E’ lui il massaggiatore a cui Alberto dallo scorsa stagione «consegna» il suo corpo per essere rimesso in sesto. «La cosa più importante è che gli abbiamo fatto un bendaggio contenitivo - spiega il “Fante” come lo chiama Contador -. Poi i soliti trattamenti: massaggi e “indiba”, ovvero un trattamento che migliora la microcircolazione e che va molto in profondità, che raggiunge punti dove con le mani sarebbe

1Vederlo alzarsi sui pedali

è un messaggio al gruppo «Una è passata... Il tempo mi aiuterà, vivo alla giornata A Campitello devo pensare soprattutto a difendermi»

impossibile». Arriva il momento della prima presa di contatto con la bici. Alberto ha ovviamente paura che qualcuno lo urti che lo faccia cadere. Jacinto Vidarte, il suo angelo custode, lo protegge con cura. Gli altri, le persone di servizio, fanno più confusione che altro. Alla partenza, prima di finire sotto l’ombrellino rosa (e la compagnia della miss di turno) Alberto concede una battuta: «Ecco, adesso manca solo che si metta a piovere così per mettere il giubbino devo pure fermarmi». LA TAPPA La corsa va, Contador soffre in partenza. Forse ha bisogno di scaldarsi, fatto sta che dopo tre ore passa il momento più duro. «Non sapevo più come prendere il manubrio», confida. Emerge anche un dolore al quadricipite della coscia destra, anche questo conseguenza del volo del giorno prima. Nel finale, sarà per l’adrenalina, Alberto si alza sui pedali per provarsi e forse per dimostrare ai rivali che non ha intenzione di arren-

dersi, neppure 260 chilometri contro vento lo hanno fiaccato. Sul podio, anche se con un po’ di fatica, torna a indossare la rosa. Non può fare altrimenti, ci tiene troppo a quella maglia per farsela solo consegnare come è stato costretto a fare giovedì. «Sono contento perché la tappa è passata - dichiara a caldo -. Sapevo che non ero in grande condizione, ho fatto molta fatica ma pian piano le cose sono andate meglio. Anche se, dopo la quarta ora di corsa, ho cominciato ad avvertire fastidio. E ora non vedo l’ora di arrivare in albergo, di mettere del ghiaccio sulla spalla e di godermi un po’ di riposo. Il dolore? Spero che il passare dei giorni mi aiuti a migliorare, spero di salvarmi giorno per giorno: a Campitello sarà un giorno complicato, avrei potuto attaccare e invece dovrò affrontare la tappa con più tranquillità pensando soprattutto a difendermi». Oggi sarà battaglia, ma non stupitevi se alla fine ne uscisse in trionfo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«NEL FINALE HO PERSO POSIZIONI, SOLO ALLA FINE HO TROVATO IL VARCO» SONNY COLBRELLI 24 ANNI, BARDIANI CSF

16

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● Il numero dei corridori spagnoli che hanno indossato la maglia rosa nella storia del Giro d'Italia: il primo Salvador Botella nel 1958, il record di maglie rosa appartiene a Miguel Indurain con 29

Alberto Contador, 32 anni, con il grande Vittorio Adorni BETTINI A destra, la smorfia in corsa SUNADA

COME SI PUÒ CURARE

Iniezioni vietate Solo compresse e pomate

C

urare un infortunio o un incidente per un corridore non è facile. Le norme sono strettissime e severe. Come può quindi curarsi Alberto Contador per il suo problema alla spalla? «Non c’è nulla di vietato che possa essergli utile», attacca Roberto Corsetti, per 17 anni medico di grandi squadre professionistiche. «Il punto di partenza – prosegue il medico – è capire il danno al cercine glenoideo, quel “manicotto” che tiene uniti la testa dell’omero e l’acetabolo. I farmaci utili e consentiti, solo per via orale, sono quelli anti-edemigeni, anti-infiammatori e anti-dolorifici. Nel caso la squadra volesse ricorrere alle iniezioni, vietate dal regolamento “no ago”, dovrebbe chiedere un’autorizzazione specifica».

fNELLA STANZA DEI RECORD

IVAN BASSO

«Coccolato, ovattato Tenerlo fuori dai pericoli è il nostro mestiere» 1Il re di due Giri è amico e scudiero della maglia rosa:

«Alberto non ha chiesto niente, ma non c’era bisogno»

CORTISONE Tra le terapie classiche, in caso di versamento di liquido nella spalla, ci si affida al cortisone. «Per le assunzioni orali, endovenose o intramuscolari è necessaria una “Tue standard”, ovvero un’esenzione per prodotto proibito, non a restrizione d’uso. L’iniezione intra-articolare, invece, prevede uno stop automatico del corridore per otto giorni». L’iter per l’esenzione è abbastanza complesso, ma non impossibile. La ottenne anche Froome per curare l’allergia al Romandia del 2014. Il medico della squadra deve fare richiesta all’Uci che la inoltra alla Wada. Nella richiesta, più documentata possibile, bisogna dimostrare che non c’è altra possibilità di cura e che il farmaco non serve a migliorare la prestazione. c. ghis. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MAGLIA ROSA GLI VIENE INFILATA Sul podio, Contador non alza il braccio sinistro: la maglia rosa gliela infilano IPP

INVIATO A FIUGGI

C

ompagno di squadra e di camera, amico. Ivan Basso, veterano con 16 stagioni tra i pro’ e due Giri in bacheca, è il corridore più vicino ad Alberto Contador. Ivan, che tappa è stata per Contador? «Difficile, dura ma regolare. Alberto ci aveva chiesto di impostare un’andatura più lineare possibile ed evitare che in corsa ci fossero delle situazioni d’emergenza. Così è stato». C’è stato una specie di accordo con gli avversari? «No assolutamente. All’inizio c’è stata una gran bagarre per prendere la fuga. Poi abbiamo trovato vento ma abbiamo tirato per 150 chilometri e nel finale sono venute davanti anche le squadre che avevano interesse di giornata». Contador vi ha chiesto qualcosa

di particolare in corsa? «No, ma non c’era neanche bisogno. Tra noi, intendo tutto il team, c’è sintonia. Sei su nove di noi erano anche al Teide e questo ha portato un’affinità molto forte. Poi noi siamo qua per vincere il Giro, sappiamo perfettamente come dobbiamo correre, cosa fare. A me viene facile il mio ruolo, naturale. Io ho sempre corso in quella posizione. I giri si vincono correndo davanti e stando attenti». Magari in volata giovedì Contador era troppo davanti. «No, è stata solo sfortuna. Capita di cadere nel ciclismo. Oltretutto era un arrivo relativamente facile». A livello emotivo, un leader come supera un infortunio? «A me non è mai capitato d’infortunarmi, ma è stato solo un caso. Il nostro compito, ora più che mai, è tenere Alberto coperto, tranquillo, fuori dai pericoli. Non solo lui, ma tutti i leader hanno bisogno di sentir-

si coccolati, ovattati, da tutti i membri della squadra». Chi vince a Campitello Matese? Sorride. «Non lo so. Molto dipenderà da come va la corsa. In questa situazione è praticamente impossibile fare un piano preciso. Tatticamente viviamo alla giornata, ma abbiamo le capacità di saperci adattare, di capire al volo le situazioni di corsa e trovare le soluzioni. Poi non è certamente a Campitello Matese che si decide il Giro». Se qualcuno scommette sulla vittoria di tappa di Contador? «Probabile che ci prenda». Chi potrebbe essere il rivale più agguerrito? da chi si aspetta gli attacchi più duri? «Uran è quello che deve recuperare più tempo, la prima settimana per lui non è stata il massimo. Ma non sarà solo una lotta di singoli, ma anche di gruppi, di squadre». c.ghis. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPO LA FRATTURA ALL’OMERO

Colli operato: «A pezzi Il tifoso chieda scusa»

● «Intervento lungo e doloroso con innesto di diversi viti nel braccio. È andato tutto bene, anche se sono davvero a pezzi e senza forze, grazie a tutti!». Daniele Colli ha raccontato così su Facebook (foto in alto) l’operazione svolta ieri dal professor Londini all’ospedale di Grosseto, dove resterà un paio di giorni: già fra una settimana potrebbe ricominciare ad allenarsi, sui rulli, con la dovuta attenzione. Tornando sull’incidente di giovedì, colpito dalla macchina fotografica di un tifoso, Colli ha detto su Twitter: «Questa persona deve chiedere scusa a tutti, tra l’altro nemmeno sta guardando la gara».


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98° Giro d’Italia R Si sale

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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«QUI DOPO UN MESE SENZA CORSE, INIZIO A STARE OGNI GIORNO MEGLIO» JUANJO LOBATO 26 ANNI, MOVISTAR

Campitello è un ring Aru giura battaglia «Tutti contro tutti»

● Gli arrivi di tappa a Campitello Matese: il primo nel 1969 (1° Carlo Chiappano), poi 1982, 1983, 1988, 1994 e 2002

13 KM AL 6,9%, PUNTE 12% FIUGGI 575 m

CAMPITELLO MATESE Forca d’Acero 1.430 m 1.530 m GPM R S 2 Villetta Barrea 982 m

S

Isernia 472 m Sora 284 m

1Secondo arrivo in salita, sarà

di nuovo sfida tra i tre tenori: «Alberto competitivo, e Porte...»

Claudio Gregori FIUGGI (FROSINONE)

C

ARU E’ TORNATO A FIUGGI DOVE TUTTO INIZIO’ NEL 2007 Fabio Aru è tornato ieri a Fiuggi, dove iniziò nell’inverno 2007 la sua carriera nel ciclismo. A 17 anni fu convocato per la prima volta in Nazionale cross: si guadagnò poi la maglia azzurra per i Mondiali a Treviso FOTO BETTINI

ampitello Matese è un ridente altopiano, dove fioriscono i bucaneve. Ma intorno ci sono i monti del Sannio, dove corrono i lupi. È la terra delle Forche Caudine. Qui, nel 321 avanti Cristo, i Romani, vinti, subirono l’umiliazione di passare seminudi, sotto ai gioghi. Oggi quei monti guardano con occhi armati la maglia rosa Contador. Dopo un giorno di tregua ci sarà battaglia. Aru e Porte andranno all’attacco. Campitello Matese è nella storia del Giro. Per sei volte è già stato traguardo del Giro. Quattro degli uomini che sono passati primi qui — Hinault, Chioccioli, Berzin, Simoni — sono vincitori del Giro. Qui, il 27 maggio 1982, Bernard Hinault schiantò

km 0

10

50

80

100

148

186 GDS

la maglia rosa Moser e mise le mani sul Giro. Arrivò al traguardo, trascinandosi Beccia a ruota, con 21” sullo svedese Prim, mentre Moser e Saronni, staccati di 2’15”, subirono una sconfitta irrimediabile. Qui, il 25 maggio 1994, Berzin — seguito dal dottor Michele Ferrari, il famigerato dopatore di Armstrong — arrivò solo e spodestò della maglia rosa il suo capitano Argentin. Poi la portò per 18 tappe a Milano. Il suo successo importa solo perché fu il primo russo ad indossare la maglia rosa. SECONDO ROUND Oggi il ciclismo cerca percorsi più limpidi, per riconquistare la gente. L’Abetone, tre giorni fa, non ha diviso i primi tre della classifica, ma ha offerto il primo round di una sfida combattuta. Oggi vedremo il secondo round. Contador è il re, colpito dal Fato. Ieri

ha goduto di un giorno di tregua. Oggi Porte e Aru lo testeranno. «Sarà un’altra corsa. E vedrete che Contador ci sarà», dichiara il ds dell’Astana Martinelli. La gente si aspetta l’attacco di Aru. Ma sarà lui ad attaccare? «Anche gli altri si muoveranno», assicura Martinelli. «Porte dovrà uscire dal guscio. È lì a 20”, vedrete che attaccherà». Porte è murato nel silenzio, Fabio Aru, invece, parla. Giudica Contador: «Ha sofferto, ma, da come l’ho visto pedalare, è in grado di competere ed essere protagonista». Non sottovaluta Porte: «Sta bene. E lo dimostrerà anche sulla salita di Campitello Matese». Ma Aru alleva la speranza nel segreto del cuore.

Fabio Aru, 24 anni, e Alberto Contador, 32: piccoli particolari BETTINI

RAMPA FINALE La salita di Campitello Matese non è un everest arduo. Ma si presta alla battaglia. La rampa finale è preceduta dalla Forca d’Acero, 1530 m, e dalla salita di Rionero Sannitico, 1050 m, che è nella storia. Lì, il 18 maggio 1909, il primo Giro scoprì i monti. Quel giorno Ganna, che poi vinse, dopo 4 forature, pianse di rabbia e ad Isernia il campione d’Italia Cuniolo si ritirò. Non c’era il cambio allora. Oggi — con l’asfalto e le bici moderne — quella salita fa sorridere. Il peso di quei saliscendi, però, si sentirà sulla rampa finale, 13 km di salita continua, con un dislivello di 900 metri. La pendenza media è del 6,9%, con una punta del 12%. Aru assicura: «Ci batteremo. L’arrivo è importante. Ma non sarà la battaglia decisiva. Poi ci sono 13 tappe. Si deciderà nell’ultima settimana». © RIPRODUZIONE RISERVATA


98° Giro d’Italia R Dopo le cadute in volata

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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«PROMESSE FUGA E VITTORIA PER COLLI. HO CENTRATO ALMENO LA FUGA» PIER PAOLO DE NEGRI 28 ANNI, NIPPO-VINI FANTINI

● I corridori ritirati dopo 7 tappe, di cui 4 a causa delle cadute: Pozzovivo, Serry, Meersman e Colli

Fotografo, 30 anni: ecco chi ha colpito Colli L’ Oggi c’è la denuncia

Ciro Scognamiglio INVIATO A FIUGGI (FROSINONE)

Intanto Martinelli propone tempo neutralizzato ai 3 km finali

IL GIRO AI RAGGI X DATA TAPPA

KM ARRIVO

9/5

1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA

10/5

2 ALBENGA-GENOVA a

177 VIVIANI

MAGLIA ROSA

ROSSA

AZZURRA

GERRANS

-

-

MATTHEWS

MATTHEWS

VIVIANI

LINDEMAN

MATTHEWS

BIANCA

11/5

3 RAPALLO-SESTRI LEVANTE

136 MATTHEWS

MATTHEWS

VIVIANI

KOCHETKOV

MATTHEWS

12/5

4a CHIAVARI-LA SPEZIA

150 FORMOLO

CLARKE

VIVIANI

KOCHETKOV

CHAVES

13/5

5 LA SPEZIA-ABETONE

152 POLANC

CONTADOR

VIVIANI

POLANC

14/5

6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL

CONTADOR

GREIPEL

POLANC

ARU

Ieri

7a GROSSETO-FIUGGI

CONTADOR

VIVIANI

POLANC

ARU

a

a

DATA TAPPA

267 ULISSI

KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTA

8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE

186

Domani 9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO

215

Oggi 18/5

RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

19/5

10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ

200

20/5

11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari)

153

21/5

12 IMOLA-VICENZA (Monte Berico)

190

22/5

13 MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO

147

23/5

14 TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale)

24/5

15 MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO

25/5

RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO

26/5

16a PINZOLO-APRICA

174

27/5

17a TIRANO-LUGANO

134

28/5

18a MELIDE-VERBANIA

170

29/5

19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA

236

30/5

20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE

199

31/5

21a TORINO-MILANO

178

a

a

a

a

ARU

59,4 165

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Primo vero esame per i big, con l’infinita Forca d’Acero e i 13 km finali al 7%

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Si inizia la risalita dopo il primo riposo, spazio agli uomini da volata

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Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti

Più dura del previsto, si sale e scende di continuo: 4000 metri di dislivello

Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11% Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie... L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio

Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

unità operativa di Polizia in servizio all’ospedale di Grosseto salirà oggi da Daniele Colli e raccoglierà la denuncia – per lesioni - del milanese della Nippo-Fantini riguardo ai fatti di giovedì a Castiglione della Pescaia, quando uno spettatore incauto (eufemismo) e il suo apparecchio fotografico lo hanno fatto rovinosamente cadere in volata, mettendo fine con troppo anticipo al suo Giro d’Italia. Va ricordato tra l’altro che, in caso di lesioni con referto medico superiore ai 20 giorni, un fascicolo viene aperto d’ufficio (appena arriva il referto). La squadra ha intenzione di accordarsi per l’aspetto civile della questione, mentre l’organizzazione della corsa rosa ha fatto sapere che «non spetta a noi una azione legale sul piano penale, eventualmente potremmo valutare l’ipotesi di costituirci parte civile per il risarcimento dei danni d’immagine».

Il simbolo Ecco come l’Accpi, associazione dei corridori, si appella ai tifosi

ne. Tanto i grandi delle generale non devono vincere il Giro con i giochetti dei buchi, ma dandosele di santa ragione in salita e a cronometro». Così il dibattito è lanciato e secondo molti qualcosa dovrebbe effettivamente cambiare. E’ soprattutto il discorso dei ‘buchi’ a non convincere, anche se a Beppe Martinelli, d.s. Astana, il limite dei 3 chiGIALLO Ma denuncia contro chi? Contro ignoti, lometri va bene. «Però è il tempo che va neutraallo stato e salvo colpi di scena. Perché lo spetta- lizzato a 3.000 metri, eventuali perdite di tempo, pur se non causate da incidenti, non devono contore non si è ancora fatto vivo con tare per la classifica generale autorità competenti. Anche se le». E sulla stessa lunghezza nel frattempo non solo si è venuto si sono messi Gianni Savio, il a sapere che è un 30enne che ha da Lo spettatoreteam manager dell’Androni, poco avviato uno studio fotografifotografo ancora che ha parlato di “gentlemeco a Castiglione della Pescaia: in n’s agreement” tra le squarealtà, e nonostante le smentite ufnon si è scusato dre dei principali candidati ficiali, le forze dell’ordine ne conocon Colli, ma alla maglia rosa. E anche scono l’identità e anche in paese Charlie Wegelius, l’ex pro’ sanno bene di chi si tratta. Ha rila polizia sa chi è che qui è sull’ammiraglia portato pure lui delle ferite (secondella Cannondale di Davide do alcune fonti, sarebbe andato all’ospedale), non risponde al telefono, viene de- Formolo. Un po’ fuori dal coro invece va Gianni scritto come molto scosso e dispiaciuto da quanto Bugno, presidente mondiale dei corridori: «E’ un accaduto e qualcuno ha anche tentato l’abbocca- problema annoso, c’era già prima che corressi io. mento su facebook, per ora senza esito. «Ha avu- Penso che quello attuale sia un buon compromesto modi e tempi almeno per scusarsi, mi dispiace so. Gli incidenti fanno parte delle gare e quello di davvero che non l’abbia fatto», ha detto Colli ieri Castiglione tra l’altro è stato provocato da un evento esterno. Magari mettiamo il limite a 10 sera. chilometri dalla fine, e se succede qualcosa quanREGOLAMENTO E intanto oltre agli aspetti legali do mancano 10 chilometri e 200 metri? Si potrebtengono banco quelli regolamentari. Il sasso nel- bero premiare solamente i primi 3 ma non sareblo stagno lo aveva lanciato già a caldo Elia Vivia- be giusto nei confronti degli altri. La fine della ni: «Nelle tappe per velocisti, la neutralizzazione gara è il traguardo». © RIPRODUZIONE RISERVATA deve avvenire prima, ai dieci chilometri dalla fi-

R

RIGHT BRAIN: PASSIONE CREATIVITÀ EMOZIONE

LEFT BRAIN: CONTROLLO AFFIDABILITÀ ATTENZIONE AI DETTAGLI

© 2014 - 2015 CWT

1Sia il milanese sia la Nippo-Fantini lo citeranno per lesioni

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L’emisfero destro e sinistro del nostro cervello influenzano il pensiero e le scelte di ciascuno. Ci vuole il giusto mix di entrambi. E noi ve lo offriamo.

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Ciclismo R Speciale

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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1La juventina Cristina Chiabotto è la madrina ufficiale di questo

98° Giro d’Italia. Carolina, Erika, Noemi e Houria sono invece le miss delle premiazioni, baciano i vincitori all’arrivo di ogni tappa

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Matthews «Bling», il bello del Giro: parola di miss 1Australiano,

ha 24 anni: 3 tappe e 8 maglie rosa. Ama l’Italia e si sposerà in Toscana Michael Matthews è nato a Canberra il 26 settembre 1990 corre per la Orica GreenEdge ANSA

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Ciro Scognamiglio INVIATO A FIUGGI (FROSINONE)

G

li piacciono le cose belle e allora tutti a pensare, qualcuno anche a dire, che Michael Matthews fosse un fighetto. «È vero – conferma lui con un sorriso -, ma ormai la cosa è diventata una leggenda metropolitana. Credo proprio, con i fatti, di avere dimostrato il contrario. Nel mio mestiere mi impegno al massimo, amo la fatica, mi sono guadagnato ogni cosa. Non sono un figlio di papà». Il Giro d’Italia ormai conosce alla perfezione questo 24enne australiano di Canberra: riccioli e occhi neri, faccia da attore, un metro e 80 per 72 chili, muscolato il giusto. Fuori la calcolatrice: 2 tappe vinte e 6 maglie rosa nel 2014, un successo e due giorni da capoclassifica quest’anno. Così lo stanno cominciando a conoscere anche le miss (nei 4 grandi giri a cui ha partecipato finora ha sempre vinto almeno una tappa), pur se i momenti di celebrazioni e premiazioni sono a dir poco frenetici e vanno via come il vento. «È un ragazzo alla mano, simpatico – dicono Carolina, Erika, Noemi e Houria, le miss del Giro d’Italia -. Per nulla timido senza essere spaccone. L’aspetto fisico? Sicuramente è un bel ragazzo». PASSIONI A scanso di equivoci, Katarina può stare tranquilla. Katarina Hajzer è la ragazza slovacca promessa sposa di Matthews (dopo la sua vittoria di Genova, nella bolgia dell’arrivo, è riuscita ad incunearsi per dargli un bacio): si sposeranno ad agosto e lo faranno in Italia, in Toscana, perché Michael ama in modo particolare i capolavori architettonici del Belpaese. Matthews ha un soprannome: “Bling”, che si può tradurre “luccicante” o “sgargiante”. Porta un braccialetto di diamanti, una collana con due crocifissi di cobalto nero, il piercing e sulle spalle il tatuaggio di un angelo che vola. Abita a Montecarlo e della passione per i motori fa fede il suo garage, dove sono parcheggiate una Yamaha e una Porsche Cayenne Gts. Anche se per una Ferrari lo spazio si troverebbe… Matthews ama essere in ordine quando indossa il completo per andare a lavorare, cioè a pedalare, e impiega volentieri un po’ di tempo quando può per comprare qualche abito elegante. È il suo stile. E non chiamatelo fighetto.

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98° Giro d’Italia R Il canale rosa

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA 07.05Campioni a confronto 08.00011x90 08.05 Perfection: momenti di gloria 09.00Gazzetta News 09.30Gazzetta News 10.05The Speedgang - La banda dei motori 11.0011x90 11.05 Perfection: momenti di gloria

11.30Qui Foro Italico - Diretta 12.0011x90 12.05+3 Fantanews 12.30Gazzetta News Sottocanestro 13.00Gazzetta News 13.30Gazzetta News POMERIGGIO 14.00Gazzetta News 14.30Le nuove forze del calcio

14.45Gazzetta News CorriAmo 15.00The Speedgang - La banda dei motori 15.55Sfide senza limiti - 1^ TV 16.20Pazzi per i derby 17.15 Bomber 18.05Gazzetta News Sottocanestro 18.30Condo’ Confidential 19.00Gazzetta News 19.30Gazzetta News Giro d’Italia

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SERA 20.00 Qui Foro Italico - Diretta 20.30 Gazzetta News 21.05 Perfection: momenti di gloria - 1^ TV 21.35 Bomber 22.30Condo’ Confidential 23.00Gazzetta News 23.15 Gazzetta News Giro d’Italia 00.00Gazzetta News

Arrivano le salite, godetevi il Giro

1Su GazzettaTv dirette alle 13.15, 19.30 e 23.15. Highlights e interviste. Sul sito, il liveblog della tappa la sera e 23-24 la notte. Si parlerà di corsa e aspetti tecnici, ma anche di colore e di tutto ciò che ruota intorno al Giro d’Italia.

Eugenio D'Alessio

I

l caldo, le salite, il vento. Inseguire il gruppo è una faticaccia. Fate così, mettetevi in scia del miglior dorsale della corsa: quello di GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre. Ogni giorno ampi spazi del nostro palinsesto sono dedicati al Giro. Interviste, approfondimenti, opinioni e collegamenti con i nostri inviati alla corsa. Tra tv e web Gazzetta vi porta nelle prime posizioni del gruppo, spalla a spalla con i corridori. Volete farvi un'idea? OGNI GIORNO Alle 13.15 il primo speciale di 15 minuti, con aggiornamenti sulla tappa di giornata in collegamento con gli inviati della Gazzetta, le impressioni dei corridori raccolte al raduno di partenza, una preview del finale di tappa, e il commento in studio dei giornalisti della redazione ciclismo. Non solo. Rientrate a casa dal lavoro la sera e non avete la possibilità di seguire il Giro in diretta? Non c’è problema, mettetevi comodi in poltrona perché alle 19.30 va in onda lo speciale più ricco con gli highlights

della tappa, le interviste a caldo dei protagonisti, e il commento di un campione olimpico e due volte mondiale, Paolo Bettini, che da tempo collabora con il nostro giornale e che si sta calando sempre più nei panni di inviato multimediale, anche per il nostro sito, oltre che per GazzettaTv. NOTTE Alle 23.15 nuovo appuntamento speciale di Gazzetta News che riassumerà quanto successo nella giornata e antici-

perà i temi della tappa successiva con la consulenza di Paolo Bettini, dei protagonisti del Giro e dei nostri inviati che analizzeranno trappole, insidie e aspetti tecnici della frazione del giorno dopo. GAZZETTA NEWS Oltre agli speciali, naturalmente, ci saranno aggiornamenti continui in tutte le edizioni di Gazzetta News, ovvero nelle fasce orarie comprese tra le 7 e le 9 al mattino, 13-15 al pomeriggio, 19-21

Paolo Bettini, 41 anni, oro olimpico 2004 e iridato nel 2006 e 2007: guida la pedalata Mediolanum al Giro

GAZZETTA.IT Aggiornamenti, curiosità, informazioni potete trovarli anche sul nostro sito. Oltre alla quotidiana attenzione per il ciclismo, Gazzetta.it dedica una sezione apposita al Giro 2015 in cui scoprire le ultime notizie sulla corsa. Sin dalla mattina troverete approfondimenti e breaking news costanti. Lo sviluppo della tappa, poi, sarà seguito dalla partenza al traguardo interagendo con i lettori attraverso il nostro liveblog. Uno strumento che ci permette di raccontarvi in tempo reale l’andamento della gara e tenervi costantemente informati. Chilometro dopo chilometro si susseguiranno anche tweet, sondaggi e curiosità per vivere insieme la tappa. E dopo il traguardo, sfilata di video: highlights, ultimo chilometro, i protagonisti, le gallery, le riprese effettuate dall'interno del gruppo grazie alle GoPro camera. Ora arrivano le salite: siete già sui rulli per il riscaldamento? © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK


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ITAL A Internazionali Bnl

d’

Cilic per l’Africa ● Il croato Marin Cilic, vincitore degli ultimi US Open ma eliminato al 1° turno degli Internazionali da Garcia-Lopez, donerà la sua racchetta, le scarpe e la maglietta indossati al Foro Italico all’Associazione Tennis for Africa. I fondi raccolti dall’asta (sul sito www.tennisforafrica.org) saranno distribuiti sui progetti in Etiopia, Kenya e Tanzania.

Qual è il ruolo più difficile? «Quello di figlio è il più facile: ho un super rapporto coi genitori. Con Mirka, mi capisco molto. Essere padri è la sfida più grande.

VOLÉE DI ROVESCIO di PAOLO BERTOLUCCI

LUI CHE ANCORA SA DARE LEZIONI AI TOP TEN

La famiglia mangia riunita a tavola? Federer cucina? «Quando posso mangio coi ragazzi, ma non so cucinare. Sono stato fortunato: prima avevo i genitori che ci pensavano. Al centro tecnico federale lo faceva mio amico Yves, Allegro, mentre io pulivo e mettevo in ordine: facevo l’assistente, è un ruolo importante quello di assistente! E poi alberghi, ristoranti e Mirka...».

È

proprio vero che i miti non tramontano mai. Roger Federer non è più dominatore indiscusso del circuito, ma è ancora in grado di impartire lezioni di tennis a molti dei top ten. Lui non gioca a tennis, lui è il tennis. Roger non disegna il campo, lo dipinge. Non corre, lui danza. Non vince, lui convince. Lui non violenta la sfera, l’accarezza. Non deve dimostrare niente, la bacheca dei trofei, già più volte ampliata, è ancora ai limiti della capienza, ma lui si ostina nella continua ricerca di nuovi titoli. Per la prima volta in carriera non ha perseguito la consueta programmazione, ma dopo l’inciampo di Madrid si è presentato a Roma con l’umiltà dei fenomeni e giorno dopo giorno ha migliorato la propria condizione. L’impressione che offre guardandolo sul campo è quella di un giocatore che si diverte ad ammaliare il pubblico con soluzioni che altri non sono in grado neppure di pensare. L’alone che lo circonda ha qualcosa di mistico o di religioso. L’eventuale espressione di disappunto che appare su sul suo volto non riguarda la perdita del punto, ma la mancanza di eleganza nel movimento. Per Roger nessuna soluzione è impossibile, il fisico non appare usurato e la testa è sempre in grado di reggere il confronto. Certo, se avesse cambiato due anni prima l’attrezzo sicuramente il falegname di fiducia di casa Federer sarebbe da tempo al lavoro per allargare la bacheca...

Roger Federer, 33 anni, ha vinto 17 Slam. Finora il fenomeno svizzero non è però ancora riuscito a vincere a Roma: per lui 3 finali perse GETTY

Federer: «Cara Roma, solo tu meriti davvero il mio tennis champagne» 1Batte Berdych e vola in semifinale: «L’Italia ha l’amore

per il bello, qui apprezzano di più lo slice, la smorzata, il lob» Vincenzo Martucci ROMA @VinceMartucci

U

n altro spettacolo unico, un’altra vittoria, un’altra ovazione del pubblico italiano. Tomas Berdych, «Ivan Drago» per Flavia Pennetta che giovedì ha sofferto nel vedere come il potente ceco ha sgualcito il suo Fabio Fognini, s’inchina venerdì nel vero senso della parola alle prodezze del Magnifico. Con un lob tanto perfetto quanto difficile e una risposta tanto precisa quanto letale per suggellare l’ultimo balletto con un elettrizzante 6-3 6-3 in chiave Roland Garros. Ma intanto è in

semifinale nella Città Eterna. Roger, che cos’è per lei Roma? «Una città molto bella, l’adoro con tutta la sua storia, vorrei venirci più spesso e conoscerla meglio. Due giorni fa ho visitato il Vaticano, ho visto la Cappella Sistina; sono stato più volte al Pantheon, Fontana di Trevi, piazza Navona, la scalinata di piazza di Spagna. C’è tanta storia, qui, avete dei palazzi favolosi». L’Italia non è solo Roma, e storia, è anche tennis. «Da ragazzo, ho trascorso tante vacanze a Camogli, in Liguria. Ed ho giocato più tornei juniores che in qualsiasi altro paese: Firenze, Prato, Milano, Arezzo,

Genova... Ho anche vinto il primo torneo pro, a Milano... Insomma, ho tanti bei ricordi». E’ geloso di Djokovic che parla così meglio l’italiano di lei? «No, anzi, così passa lui più tempo coi media. Ma è vero che se c’è una lingua che vorrei parlare di più è proprio l’italiano, mi piace il suono delle vostre parole, e se c’è un posto dove mi sento più vicino ai miei gusti e a casa mia, la Svizzera, è proprio l’Italia». La passione è reciproca dice l’ultima ovazione con Berdych. «Sì, il pubblico mi apprezza in modo particolare, lo sento». Il suo tennis somiglia a quello di

Adriano Panatta, l’ultimo eroe italiano del torneo. «Lo conosco poco, e poco so del suo gioco, ma mi sono sempre immaginato che fosse così, per l’amore che l’Italia ha del bello. Devo dire che questo è il paese dove apprezzano di più lo slice, la smorzata, il lob e certi colpi, anche in allenamento. E così, se vuoi giocare col pubblico, se vuoi regalare un po’ di tennischampagne, devi metterlo da parte per giocartelo qui a Roma». In Italia la famiglia è ancora sacra, come il padre di famiglia. «Anch’io credo moltissimo in questi valori e cerco di essere un buon padre, un buon marito e un buon figlio».

Ma Roger apprezza molto la cucina italiana. «In genere a Roma, mangio: mozzarella, burrata, bruschetta, antipasti, bucatini amatriciana. Poche volte pizza». Lei apprezza anche molto le buone maniere. «L’educazione è la prima cosa. Cerco di farlo comprendere ai ragazzi, ogni giorno. Ma non puoi lottare su ogni cosa. Devono anche essere bambini, non possono vivere come adulti da subito. Ma sul rispetto, Mirka ed io ci battiamo sempre». Chi fa il cattivo e chi il buono dei due? «Ci alterniamo, abbiamo deciso di non avere un ruolo fisso». Lo sport allena al rispetto? «Non serve solo a quello: in generale, aiuta a crescere, è una gran bella scuola di vita per imparare ad essere seri, a vincere a perdere, a viaggiare, a stare con gli altri, a coesistere coi compagni di squadra. Lo sport è molto semplice e diretto, lo sport è una gran bella cosa per i giovani e per tutti». Pollice retto per lo sport, pollice verso per l’invasione di foto. «Non l’ideale, devo rifiutarmi a tanta gente, è una cosa che non mi piace, ma ora i social media e qualsiasi persona ha un telefono, e tutti prendono foto e fanno filmati. Sinceramente, è troppo. Succede soprattutto quando vado in posti grandi, e ci sono tanti ospiti, tanti amici. A volte è troppo, ma qual è l’alternativa: andarsene? Io abbasso semplicemente la testa e vado oltre, cerco di ignorare più che posso, quando posso. Diciamo che, quando finisce l’assedio, sono felice». © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

78

Hingis nel doppio ● Dopo aver conquistato il titolo a Miami e Indian Wells, il duo formato dalla ex numero 1 al mondo Martina Hingis e l’indiana Sania Mirza, va a caccia della finale degli Internazionali questa mattina. Prima della Mirza la Hingis aveva come compagna di doppio la nostra Flavia Pennetta

● Daria Gavrilova, 21 anni, è attualmente numero 78 al mondo. La tennista russa, ex numero 1 juniores, è fidanzata con un altro grande talento junior non ancora esploso, l’australiano Luke Saville

UOMINI

DONNE

Wawrinka schianta Rafa: oggi il derby Djokovic c’è 1Lo svizzero supera in due set Nadal e ora sfida re Roger. Nole contro Ferrer

Stan Wawrinka, 30 anni, ha vinto uno Slam, gli Australian Open 2014 GETTY

RIl maiorchino si

arrende dopo aver avuto quattro set point nel tiebreak del primo set

RIl serbo vince

ancora in tre set e porta a 20 la serie di successi consecutivi

Riccardo Crivelli ROMA

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astava togliersi la scimmia dalle spalle. Quel successo agli Australian Open di un anno e mezzo fa, il primo in carriera su Nadal dopo 12 sconfitte,trasla sulla terra del Foro Italico in una notte incendiata dal furore di Wawrinka: Rafa si arrende dopo aver avuto quattro set point nel tiebreak del primo set, Stan The Man sarà il rivale di Federer in una semifinale da brividi tutta svizzera. AVANTI NOLE Djokovic insegna invece che non bisogna necessariamente essere belli per piacere. Il serbo, campione in carica, continua a compilare esibizioni non certo esaltanti,

LA GUIDA UOMINI Singolare, quarti di finale Federer (Svi) b. Berdych (Cec) 6-3 6-3; Djokovic (Ser) b. Nishikori (Gia) 6-3 3-6 6-1; Ferrer (Spa) b. Goffin (Bel) 6-2 4-6 6-3; Wawrinka (Svi) b. Nadal (Spa) 7-6 (7) 6-2 DONNE Singolare, quarti Halep (Rom) b. Dulgheru (Rom) 6-1 6-0; Suarez Navarro (Spa) b. Kvitova (Cec) 6-3 6-2; Gavrilova (Rus) b. McHale (Usa) 6-2 6-4; Sharapova (Rus) b. Azarenka (Bie) 6-3 6-2. Doppio, quarti di finale Kudryavtseva/Pavlyuchenkova (Rus) b. Hsieh/PENNETTA (Tai-ITA) 4-6 6-4 10-5 OGGI Campo Centrale ore 12: Suarez Navarro (Spa) c. Halep (Rom). Non prima delle 14: Djokovic (Ser) c. Ferrer (Spa). Non prima delle 16.30: Gavrilova (Rus) c. Sharapova (Rus). Ore 20: Federer (Svi) c. Wawrinka (Svi), a seguire Granollers/Lopez (SpaSpa) c. Kyrgios/Sock (Aus-Usa). Pietrangeli ore 12: Babos/Mladenovic (Ung-Fra) c. Kudryavtseva/ Pavlyuchenkova (Rus), a seguire Hingis/Mirza (Svi-Ind) c. Garcia/Srebotnik (Fra-Slo), Anderson/Chardy (S.Af-Fra) c. Cuevas/Marrero (Uru-Spa). TV Semifinali uomini in diretta su Sky Sport. Semifinali donne e Federer c. Wawrinka in diretta e in chiaro su SuperTennis.

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TUTTO SUL TORNEO DUE APPUNTAMENTI IN DIRETTA DAI CAMPI ● Da quest’anno l’offerta della Gazzetta per gli Internazionali d’Italia triplica. Oltre a giornale e gazzetta.it, arriva anche la televisione con due appuntamenti imperdibili. Ogni giorno alle 11.30 e alle 20 si parla del torneo a «Qui Foro Italico», la trasmissione di Gazzetta Tv che va in onda sul canale 59 del digitale terrestre. In studio, oltre alle firme della Gazzetta, giocatori, allenatori e personaggi del mondo dello sport. Grandi ospiti che commentano i risultati più salienti, anche con l’ausilio delle immagini dei match più significativi. Gli Internazionali d’Italia hanno poi uno spazio in tutte le edizioni del Tg Gazzetta news.

corredate come sono da troppi errori e poche prodezze, e per la terza volta nel torneo perde un set: ma intanto mette insieme una striscia di venti vittorie consecutive per la quarta volta in carriera. Lo aiuta anche Nishikori, samurai spuntato nel primo set e poi troppo remissivo quando il numero uno torna aggressivo negli scambi prolungati: «Nel terzo set - spiega Nole - ho provato a dare più profondità al secondo o al terzo colpo a rimbalzo, per prendere più campo e non consentirgli più di dettare il ritmo». In ogni caso, non è ancora un numero uno in versione extralusso, e qualcuno sussurra cominci ad avvertire la tensione dello Slam parigino da vincere per forza, dopo aver mancato tutti gli assalti fin qui.Probabilmente, lo sa pure lui: «E’ eccitante pensare che fra dieci giorni cominci il Roland Garros, chiaramente è un obiettivo primario». SEMPRE PRESENTE Per Novak, oggi, un pomeriggio contro il robottino. Diavolo di un Ferrer, che risponde sempre presente con la pervicace costanza di un eroe della letteratura epica spagnola, cavaliere instancabile nel macinare chilometri e avversari. Nel derby dei David contro Goffin, Ferrù ottiene la 32a vittoria stagionale (a fronte di sole 6 sconfitte) con il solito concentrato di gambe, attenzione e timing sulla palla, nonostante un secondo set sostanzialmente regalato. Le cifre raccontano che negli ultimi 14 Masters 1000, il valenciano ha conquistato 12 volte i quarti, una linearità di rendimento che sarebbe da insegnare nelle scuole tennis per l’applicazione feroce con cui viene ottenuta. Ma non si può dimenticare il torneo di Goffin, certo favorito dal ritiro di Murray negli ottavi ma capace il giorno prima di eliminare Tsonga annullandogli tre match point. In premio, da lunedì, avrà il numero 18 del mondo, miglior classifica di sempre per un giocatore belga. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sharapova a caccia del tris trova l’«italiana» Gavrilova 1Si è allenata un mese a Tirrenia, impreca nella nostra lingua e ha già battuto Maria

La russa Maria Sharapova, 28 anni, terza nel ranking mondiale ACTION IMAGES

RMasha ha vinto due volte a Roma nel 2011 e ‘12, vincendo tornerebbe n.2 al mondo

RL’altra semifinale

è tra la Halep e la spagnola Suarez Navarro, già a 30 vittorie nel 2015

ROMA

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erfino il cielo di Roma, che è rimasto cupo e umbratile per tutto il pomeriggio, d’improvviso si apre con un tramonto rosso fuoco a baciare Maria, la più amata dagli italiani. Divina e feroce, la Sharapova scavalla senza difficoltà i precedenti che raccontano dell’equilibrio assoluto nelle sfide con la Azarenka (7-7 prima del match) e in un’ora e 32 minuti si prende la semifinale a suon di dritti vincenti. Vika, reduce dal lungo stop per un piede malsano, sta faticando a completare lo step per riportarsi al livello di Masha e Serena con cui battagliava fino all’anno scorso e, per il momento, può garantirsi soltanto il successo nei decibel delle urla sus-

seguenti ad ogni colpo. SORPRESA La Sharapova qui ha vinto due volte, nel 2011 e nel 2012, e se piomberà sulla finale con la stessa, belluina determinazione di queste giornate, tornerà numero due del mondo. Per carisma e palmares, con Serena lontana a curarsi il gomito misterioso, è favorita per il tris e in apparenza le è toccata una semifinale azzoppata proprio dal forfeit della Williams. In quel corridoio, però, si è infilata a sorpresa un’altra russa, più giovane e invero quasi australiana (vive a Melbourne ed è allenata dall’ex grande doppista Nicole Pratt), la ventunenne Daria Gavrilova detta Dasha, già numero uno del mondo da junior. Soprattutto, una peperina bionda e sbarazzina che solo due mesi fa a Miami ha dimostrato di non soffrire di sudditanza verso la regina, battendola seccamente nell’unico precedente. Era un’altra Sharapova, è vero, acciaccata e fuori condizione, ma la piccola Daria, attualmente numero 78 del mondo epperò in grande crescita, conosce il fatto suo, dopo che a Roma, uscita dalle quali, si è già mangiata la tenera Ivanovic agli ottavi: «E’ tutto così incredibile, sono davvero felice». IN AUTO Solo la settimana scorsa, la Gavrilova usciva nei quarti al challenger di Cagnes sur Mer, per poi mettersi in macchina verso il Foro: «Sette ore di viaggio, una dormitina in hotel e subito in campo, della città non sono riuscita a vedere nulla». Fidanzata con un altro grande talento junior non ancora esploso, l’aussie Luke Saville, Dasha ha trascorso anche un mese a Tirrenia per allenarsi, imparando a twittare qualche espressione in italiano e soprattutto «a mettere insieme tutte le parolacce possibili nella vostra lingua quando sbaglio un punto». Un’intrusa ma non troppo in un tabellone che dall’altra parte metterà di fronte le gambe e la tattica della Halep e il rovescio (non a caso a una mano) più bello del West della Suarez Navarro, la prima giocatrice in stagione ad approdare a 30 vittorie. No, ormai non si scherza più. ri.cr © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Tennis R Internazionali d’Italia

Il Foro segreto lungo un tunnel: palestra, giochi, uffici e una firma 1Va dal Ground al Centrale. E Djokovic si è già segnato vincitore sul tabellone

Davide Stoppini Marco Calabresi ROMA

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ovak Djokovic è un giocherellone, non è una novità. E se una certezza c’è, è che il serbo non è scaramantico: nell’area degli uffici dei giocatori (c’è quello dove gli sconfitti vanno a dare le coordinate bancarie per incassare il prize money o quello che organizza trasporti e sistemazione in albergo), c’è un tabellone da compilare a mano simile a quelli che ci sono «in superficie» tra il Centrale e il Pietrangeli. Finiscono le partite e con un pennarello bianco si scrive il nome del vincitore e il punteggio. Nole, invece, ha usato quello nero, per scrivere il proprio cognome sulla linea del campione. L’ha fatto a inizio settimana, quando il torneo per lui doveva ancora cominciare. Scena divertente, raccontano: nessuno ha avuto il coraggio di cancellare, sarebbe un sacrilegio. Ma sai le prese in giro se...

TOP SECRET E’ uno dei segreti nascosti sotto il Foro Italico. In quel tunnel delle magie che collega il Ground (l’area dei campi secondari) al Centrale, che nessuno vede: il mondo sommerso degli Internazionali, dove i giocatori si rifugiano, si concentrano, si rilassano, si preparano. In pratica, vivono. Alzi la mano chi è andato a Barcellona senza fare il tour del Camp Nou o a Londra senza fare quello dell’Emirates o di Stamford Bridge. C’è lo stadio che vedono tutti, e quello che vedono in pochissimi. Al Foro Italico hanno avuto la stessa idea e, passeggiando per le segrete stanze degli Internazionali, si scoprono tanti «dietro le quinte», come quello del tabellone «sporcato» da Nole: anche quest’anno, c’è il boom di prenotazioni (tante richieste anche dalla Corporate Hospitality), a fine torneo saranno stati oltre mille gli appassionati ad aver provato il brivido di vedersi sfilare i campioni a mezzo metro. Coordina Giancarlo Palmieri, fratello di Sergio, direttore del torneo: 77 anni portati egregiamente, alla faccia della fatica di fare sette

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

volte al giorno lo stesso tragitto. Con lui, Giulia e Cecilia, block notes in mano con i nominativi, aprono e chiudono i gruppi da 10 persone. REGOLE E PERCORSO Si parte con la palestra dei giocatori, proprio di fronte ai campi secondari. E lì capita di vedere Nishikori sulla cyclette a fare defaticamento giusto 5 minuti dopo il match. Poi la galleria, un tunnel infinito che porta fino al Pietrangeli: ai due lati, le foto dei vincitori di tutte le edizioni degli Internazionali, alla sinistra gli uomini, alla destra le donne. Ci sono ancora venti metri di muro libero da cornici: da dieci anni non si scappa, o vince Nadal o vince Djokovic, si dà giusto una spolverata ai quadri con le foto. C’è un giovanissimo Nicola Pietrangeli in campo con la racchetta di legno e il maglioncino di lana, mentre passa Martina Hingis, con i bambini che la riconoscono senza pensarci un attimo. Si arriva sotto il Pietrangeli: a rotazione si può mettere il naso fuori dal tunnel, proprio mentre Sara Errani suda in campo, con il presidente del Coni Malagò a osservarla. Lì ancora si può fotografare, twittare o condividere. Dopo, tutto diventa off limits. Parte la zona rossa, dove l’Atp ha proibito i clic. Inizia con l’ingresso al Centrale, ma il nostro turno non prevede la sosta: c’è Nadal che ha appena finito di giocare. Fognini e Dimitrov, pochi minuti prima di scendere in campo, si rilassano sui divani; la Players Lounge, invece, è il momento per lo svago. Ci va chi ha del tempo libero: calcio balilla, videogiochi di Formula Uno, tennistavolo, Subbuteo, parrucchiere e ristorante. Chi non gioca, non si annoia. L’altro Foro Italico è chic quanto quello che tutti vedono. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TRA CONI E BNL

Accordo per creare nuovi manager dello sport Tiziana Bottazzo ROMA

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1 Il tunnel del Foro Italico. Sulle pareti le foto dei vincitori e delle vincitrici degli Internazionali d’Italia 2 Le foto di Panatta (1976), Gerulaitis (77, 79) Vilas (80) 3 Dal tunnel si accede al Pietrangeli TEDESCHI

«D

opo anni di fidanzamento, ora il matrimonio», ha sintetizzato il presidente del Coni Giovanni Malagò alla sigla dell’accordo biennale per sviluppare iniziative e progetti concreti per sostenere le attività sportive. «Come soluzioni di finanziamento alla famiglie per rateizzare le spese per lo sport dei figli, sostenere atleti ed ex atleti nell’avvio e nella gestione di attività imprenditoriali legate allo sport, per avviare start up, per borse di studio ad atleti meritevoli», ha specificato Fabio Gallia, amministratore delegato di Bnl e responsabile del Gruppo Bnp Paribas Italia. LAUREATI AL LAVORO «Abbiamo bisogno di un partner che sostenga le nostre iniziative. Circa 30 laureati hanno già svolto un corso di specializzazione all’Acqua Acetosa ed oggi sono stagisti al Coni, per diventare manager e imprenditori nel mondo dello sport - ha affermato Malagò. I responsabili delle federazioni non possono più essere dei volontari, ma manager a tempo pieno». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Motomondiale R GP Francia

POLE ALLE 14.35 DIRETTA SKY

Domani sul circuito Bugatti di Le Mans (4.185 m) si corre il GP di Francia, 5a tappa del Motomondiale. Tutto va in onda in diretta su Sky Sport MotoGP HD. OGGI Terze libere 9-9.40 Moto3; 9.5510.40 MotoGP; 10.55-11.40 Moto2.

Qualifiche Moto3 12.35-13.15. Quarte libere MotoGP 13.30-14. Qualifiche 1 MotoGP 14.10-14.25. Qualifiche 2 MotoGP 14.35-14.50. Qualifiche Moto2 15.05-15.50. Sintesi delle qualifiche delle tre classi dalle 19.30 su Cielo. DOMANI Warm-up Moto3 8.40-9;

Moto2 9.10-9.30; MotoGP 9.40-10. Gare Moto3 alle 11 (24 giri, 100,4 km); Moto2 alle 12.20 (26, 108,8 km); MotoGP alle 14 (28, 117,2 km). Differite su Cielo: alle 14.15 la Moto3; alle 15.35 la Moto2; alle 18.35 la MotoGP. GAZZETTA.IT Tempo reale, risultati,

notizie e fotogallery sul nostro sito. GAZZETTATV Approfondimenti e collegamenti con i nostri inviati. CLASSIFICHE MotoGP: 1. V.Rossi 82; 2. Dovizioso 67; 3. Lorenzo 62; 4. M.Marquez 56. Moto2: 1. Zarco 73. Moto3: 1. Kent 91.

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1. Un trenino composto, da destra a sinistra, da Dani Pedrosa, Maverick Viñales, Andrea Dovizioso e Yonny Hernandez; 2. Bradley Smith, autore del miglior tempo assoluto nelle libere di ieri; 3. Jorge Lorenzo sulla M1: lo spagnolo anche a Le Mans sta dimostrando una buona condizione di forma; 4. Marc Marquez precede Valentino Rossi: l’iridato ha 26 punti di ritardo dal Dottore nel Mondiale AFP-MILAGRO-CIAMILLO

Dovizioso, le...Mans sulla vittoria 1Chance Ducati per rompere il digiuno. Occhio a Lorenzo (e Smith). Marquez e Vale dietro

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ufficiali (come velocità massima il 4 cilindri meno evoluto inspiegabilmente è più rapido di quello di ultima generazione), mentre Smith ha sfruttato al meglio una gomma fresca montata a fine turno. Salvo poi cadere il giro dopo «perché Aleix (Espargaro; n.d.r.) è scivolato davanti a me e mi sono distratto».

ATMOSFERA Ma queste sono le belle storie che sa scrivere lo sport. Perché è francese il team satellite della Yamaha, così come il suo sponsor principale è lo stesso che colora il gran premio. Una bella iniezione di entusiasmo. E così la M1 «privata» continua a stupire anche gli

CRESCITA Exploit a parte, la vera Yamaha da tenere d’occhio è quella di Lorenzo. Che qui è ripartito con la stessa grinta mostrata nella cavalcata vittoriosa di Jerez. Ma subito dietro (e migliore come «ideal time»), a poco più di un decimo, sbuca la Ducati di Andrea Dovizioso, il pilota al contrario più deluso dalla gara di Jerez, ma con tutte le carte in regola per progettare una clamorosa zampata. Il forlivese è stato il più veloce al mattino, quando l’asfalto era ancora umidiccio per la pioggia notturna, e poi decisamente costante al pomeriggio (8 giri in 1’33”) esattamente come Jorge, molto più incisivo di tutti gli inseguitori. A inizio settimana Dovi, col resto del team ufficiale, è stato al Mugello per provare l’attacco alla gara di casa: una vittoria lì sarebbe la torta della stagione, più che la ciliegina. Ma la sensazione è che qui la possibilità di lottare davvero per la vittoria sia addirittura ancora più concreta. La GP15

Filippo Falsaperla INVIATO A LE MANS (FRANCIA)

a sorpresa a guardare la classifica del primo giorno di prove è la stessa che mostra il poleman virtuale Bradley Smith. «È la prima volta che sono davanti a tutti? Non lo so… Forse era successo in un turno, ma in tutta una giornata non mi ricordo. Forse Barcellona l’anno scorso». Fuochino. Nel senso che il venerdì di Montmelò 2014 si era chiuso con Aleix Espargaro davanti e Smith subito dietro, in una giornata decisamente anomala. Non lo è il fatto di trovare una Yamaha davanti. Questa pista, stretta e tortuosa, esalta il telaio, settore nel quale gli ingegneri di Iwata hanno una tradizione di qualità. Solo che magari era più facile aspettarsi davanti Jorge Lorenzo (alla fine 2°) o Valentino Rossi, un po’ in difficoltà e 6°.

ha ritrovato lo smalto perduto in Spagna e il pilota ama questa pista (7 podi complessivi).

ma ancora deve limare qualche decimo e, soprattutto, trovare stabilità nei tempi.

ATTACCO Il primo passo potrebbe essere oggi subito dopo pranzo, quando ci sarà l’assalto alla pole. Su una pista con poco grip come questa e piuttosto corta, il vantaggio della gomma extra-morbida (banda verde: tenetela d’occhio) potrebbe essere decisiva. È andato forte anche Andrea Iannone, che deve fare i conti con il dolore forte («molto più di quanto mi aspettassi») alla spalla sinistra lussata al Mugello martedì. L’abruzzese è 11°, per un pelo fuori dalla top ten. Subito davanti a lui c’è Yonny Hernandez: segno che anche la rossa 2014 va.

SPINTA Guaio al mattino anche per Marquez (batteria: qualcuno aveva dimenticato di ricaricarla a dovere?), autore pure di una serie di lunghi alla prima chicane. Il campione sta provando un forcellone diverso perché si è reso conto che la Honda… derapa troppo. «Il mio stile è così, ma quest’anno siamo andati un po’ troppo oltre e questo mi fa perdere tempo. Quindi stiamo provando a migliorare sotto questo aspetto», ha spiegato il due volte campione del mondo della classe regina.

INSEGUIMENTO I due grandi sfidanti per il titolo, Marc Marquez e Valentino Rossi, hanno invece avuto una giornata travagliata. Hanno chiuso rispettivamente al 5° e al 6° posto, dietro al solito Cal Crutchlow (4°) che si sta specializzando nel giro pazzo sul finire del turno. Valentino è stato fermato subito da un guaio, probabilmente di assemblaggio della moto, con fuoriuscita di olio, che lo ha fermato e gli ha fatto «bruciare» una gomma posteriore. Pian piano il pesarese ha risalito la corrente,

PIACERE Ha altri problemi il suo compagno Dani Pedrosa, al rientro dopo l’operazione al braccio destro fatta dopo il Qatar. Timoroso al mattino, più sciolto al pomeriggio. E alla fine ottimo 7°. «La prima impressione è stata di totale sorpresa. La pista stretta, la moto che si impenna, il vento sul casco. Come quando a inizio anno torni in moto dopo l’inverno. Poi tutto è migliorato e mi sono anche divertito. Per ora mi sono concentrato solo sulla guida, dovremo iniziare a pensare un po’ anche alla moto». Ma l’importante era tornare. © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Dovi è felice: «Mi prendo questa pole, poi in gara...» 1«La moto va di nuovo forte. E non

ho fatto neanche un giro perfetto!»

Vale sicuro: «Classifica bugiarda Sono veloce»

che è successo: in quel punto ci sono due traiettorie, io ho scelto l’interno, ma pensavo che andasse più piano. Ho dovuto forzare la frenata e sono andato dritto, lui si deve essere spaventato perché non pensava fossi in quel punto e mi ha seguito nella via di fuga. Abbiamo corso un grosso rischio, ma è andata bene». CRESCITA Oggi ci sarà l’attacco alla pole. Qui Dovi frena un po’: «Non ho ancora utilizzato le gomme extra-morbide e quindi non so che vantaggio possano dare. In più, di solito, nel secondo giorno di prova chi è indietro recupera e diventa più competitivo. Ma ci siamo anche noi, quindi perché no la pole? Però la cosa più importante è aver avuto l’ennesima conferma che la moto va bene».

1«Ho un buon passo e sono costante, il potenziale c’è»

Filippo Falsaperla INVIATO A LE MANS

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n amore a prima vista. Andrea Dovizioso dimentica il broncio amaro di Jerez e si presenta col sorriso migliore a raccontare il suo venerdì. Ormai ha abbastanza esperienza per capire cosa succede in pista e, soprattutto, come potrà andare la storia di questo gran premio. E non fa nulla per nasconderlo. «Sono molto contento», attacca come gli è spesso successo in questo inizio di Mondiale: praticamente sempre, tranne Jerez, quando ha interrotto il suo filotto di secondi posti. Ecco la spiegazione. «Sono entrato in pista e la moto è subito andata forte. Questo rende le cose molto più facili, perché ti puoi concentrare sui dettagli, sulla messa a punto di quelle piccole cose che ti possono permettere

PROGRESSI La sgambata al Mugello, a inizio settimana, si sta dimostrando decisiva. «Lo sapevo che il lavoro fatto nel test si sarebbe rivelato positivo. La moto è praticamente identica all’Argentina, però la brutta gara di Jerez ci aveva fatto perdere confidenza. Aver riconquistato questo affiatamento ci permette di lavorare con calma sui dettagli. I tempi si abbasseranno ancora, ma possiamo fare un buon risultato se riusciremo a ottenere ancora più costanza. Ci mancano piccole cose, soprattutto un po’ di stabilità in uscita di curva». SBAVATURE La cosa positiva è che il terzo tempo assoluto è arrivato nonostante qualche guaio. «Non ho fatto un giro perfetto. E poi c’è stato anche il brivido con Melandri. Mi prendo la responsabilità di quello

LE LIBERE DELLA MOTO3

È sempre Kent, Bastianini 5° Toh, si rivede Fenati: 6° tempo ● LE MANS — (g.z.) Sembra imbattibile: dopo aver dominato le ultime tre gare, Danny Kent è stato il più veloce pure nelle libere del GP di Francia, grazie anche a una Honda che ha conquistato i primi 5 posti, con il sorprendente Livio Loi secondo, l’idolo di casa Fabio Quartararo terzo ed Enea Bastianini buon quinto. Incoraggiante sesto posto (a 0”707) di Romano Fenati, il migliore tra i piloti Ktm: è quello che ci si aspetta da Romano, probabilmente il più forte e talentuoso della categoria. Partito per vincere il Mondiale, Fenati ha faticato ad accettare una moto sicuramente meno competitiva del previsto, ma deve dimostrare il suo valore

facendo la differenza: così fanno i campioni. Undicesimo posto per Pecco Bagnaia, mentre gli altri italiani stanno soffrendo parecchio su una pista che non è così facile da interpretare, specie con le basse temperature del mattino. In Moto2, miglior tempo per il campione del mondo Tito Rabat, tornato quello del 2014: nelle seconde libere ha fatto 27 giri consecutivi, il più veloce dei quali è stato il 24°. Impressionante. Decimo e migliore degli italiani Franco Morbidelli, che ha lavorato soprattutto per la gara, 13° Corsi, 19° Baldassarri. CHE BULEGA — (p.g.) Nicolò Bulega (Ktm) scatta 2° dietro a Canet nel Cev a Le Mans.

RIENTRO L’ultima battuta è per Dani Pedrosa. «È andato forte, ha fatto un tempo simile al mio e a quello di Marquez. Considerando quanto è stato fermo è abbastanza impressionante, ma sapevo anche che Dani sarebbe tornato solo quando si sarebbe sentito a posto fisicamente. Bisogna capire in gara quale sarà il suo potenziale». Valentino Rossi, 36 anni, l’ultima vittoria a Le Mans risale al 2008 MILAGRO

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di andare forte poi in gara».

(c’erano 15° sull’asfalto, n.d.r.) e c’era addirittura qualche chiazza di umido: la moto era difficile da guidare. Nella FP2, però, abbiamo trovato delle buone soluzioni e nell’ultima uscita abbiamo migliorato tanto la M1: ho un buon passo, sono costante e abbastanza veloce, anche se perdo un po’ nel primo e nel terzo settore della pista. Possiamo migliorare: credo che il nostro potenziale sia superiore di quel che dice la classifica». Anche perché la gomma media, quella più dura a disposizione delle «factory», sembra essere un’opzione buona per la gara. «Non credo ci sia tanta differenza rispetto a quella più morbida: però sì, ritengo che la dura possa essere un’opzione per domenica. La decisione dipenderà dalle condizioni e dalla temperatura». MOTORE Nelle libere del mattino, Rossi era stato costretto a cambiare moto per un problema tecnico, ma nemmeno questo inconveniente toglie il buon umore al fenomeno di Tavullia. «È stato un piccolo problema — minimizza, senza entrare nel dettaglio —, niente di serio: è uscito un po’ di olio, ma non è preoccupante. Cinque motori per tutta la stagione sono troppo pochi e i costi non vengono affatto contenuti; anzi, si spende di più. Questo è il regolamento: fortunatamente non è successo nulla di importante».

DOLORE «Scommetto che volete sapere come sta la mia spalla…». Il fatto che Andrea Iannone abbia voglia di scherzare è un buon segno. La spalla lussata martedì, però, si fa sentire. «Sapevo di dover soffrire, ma non pensavo così tanto. Soprattutto nelle chicane, in particolare in quella in fondo al rettilineo più lungo, perdo tanto tempo: basterebbe soffrire meno lì per fare un gran salto di qualità. Al mattino ho girato senza antidolorifici, che invece ho usato al pomeriggio. Il problema è che non ho sentito nessun beneficio. In ogni caso correrò per provare a fare più punti che posso. Al Mugello penseremo dopo, ci sarà tempo per mettersi a posto». Il dottor Michele Zasa della Clinica Mobile spiega: «Anche noi stiamo facendo la messa a punto, per quanto riguarda i trattamenti. L’importante è essere pronti per la gara». Andrea Dovizioso, 29 anni, ha vinto solo una volta a Le Mans (2004) MILAGRO

Giovanni Zamagni

QUI IANNONE

LE MANS

«La spalla mi fa male. Al mattino non ho preso medicinali, in FP2 sì, ma il dolore è lo stesso»

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osizione e distacco, 6° a 0”507 da Bradley Smith, potrebbero far pensare a un altro venerdì piuttosto complicato per Valentino Rossi, ma la situazione è molto differente rispetto a Jerez. In Spagna, Rossi era in gran difficoltà sia per l’impossibilità di utilizzare la gomma più dura posteriore, sia per una messa a punto tutt’altro che ottimale, mentre qui Valentino è decisamente più a posto, anche se, naturalmente, c’è ancora molto da lavorare. Ma i primi riscontri sono positivi, per diversi motivi: nel finale della sessione pomeridiana, il campione della Yamaha ha girato con un buon ritmo, non troppo lontano dai migliori (Lorenzo e Dovizioso)

«Soffro soprattutto nelle chicane e nei cambi di direzione. Stringo i denti, ma non sarà facile»

Andrea Iannone, 25 anni MILAGRO

e in linea con Marquez, che alla vigilia veniva considerato come l’avversario più pericoloso per quanto fatto l’anno scorso. In MotoGP, però, i valori cambiano velocemente gara dopo gara, figurarsi un anno con l’altro: quanto fatto nel 2014 conta poco o nulla. «L’anno scorso Marquez aveva dominato in qualifica come in gara e io avevo fatto secondo, ma è inutile fare paragoni. Questa, storicamente, è sempre stata una pista favorevole alla Yamaha: il primo tempo di Smith e il secondo di Lorenzo sembrano confermarlo, ma nelle ultime due edizioni ha vinto una Honda. Quello che fa la differenza è soprattutto la messa a punto».

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QUI LORENZO

«Le due sessioni sono andate bene e penso che abbiamo un certo margine per le qualifiche» «Stiamo lavorando su diversi set-up. Sarà importante trovare la messa a punto ideale»

SODDISFATTO Ed è proprio per questo che Valentino giudica in termini positivi la giornata di prove libere. «Il primo turno a Le Mans è sempre piuttosto complicato, perché fa freddo

Jorge Lorenzo, 28 anni GETTY

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DOVIZIOSO (DUCATI) 1’34”034 MEDIA 160,2 KM/H M.MARQUEZ (HONDA) 1’34”280 LORENZO 1’34”301 CRUTCHLOW (HONDA) 1’34”310 P.ESPARGARO (YAMAHA) 1’34”331 REDDING (HONDA) 1’34”472 V.ROSSI (YAMAHA) 1’34”570 HERNANDEZ (DUCATI) 1’34”598 IANNONE (DUCATI) 1’34”721 SMITH (YAMAHA) 1’34”729 A.ESPARGARO (SUZUKI) 1’34”854 M.VIÑALES (SUZUKI) 1’35”254 PEDROSA (HONDA) 1’35”348 BRADL (YAMAHA FWD) 1’35”367 HAYDEN (HONDA) 1’35”510 PETRUCCI (DUCATI) 1’35”617 ABRAHAM (HONDA) 1’35”690 DI MEGLIO (DUCATI) 1’35”697 BAUTISTA (APRILIA) 1’35”800 DE ANGELIS (ART) 1’35”802 BARBERA (DUCATI) 1’35”825 MILLER (HONDA) 1’35”835 BAZ (YAMAHA FWD) 1’36”161 E.LAVERTY (HONDA) 1’36”607 MELANDRI (APRILIA) 1’36”973

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2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25.

SMITH (YAMAHA)

1’33”179 MEDIA 161,6 KM/H LORENZO (YAMAHA) 1’33”369 DOVIZIOSO (DUCATI) 1’33”553 CRUTCHLOW (HONDA) 1’33”652 M.MARQUEZ (HONDA) 1’33”670 V.ROSSI (YAMAHA) 1’33”686 PEDROSA (HONDA) 1’33”725 P.ESPARGARO (YAMAHA) 1’33”903 A.ESPARGARO (SUZUKI) 1’33”944 HERNANDEZ (DUCATI) 1’33”953 IANNONE (DUCATI) 1’34”092 M.VIÑALES (SUZUKI) 1’34”110 MILLER (HONDA) 1’34”253 REDDING (HONDA) 1’34”371 BRADL (YAMAHA FWD) 1’34”543 PETRUCCI (DUCATI) 1’34”568 HAYDEN (HONDA) 1’34”663 BARBERA (DUCATI) 1’34”745 BAZ (YAMAHA FWD) 1’35”002 DI MEGLIO (DUCATI) 1’35”067 ABRAHAM (HONDA) 1’35”090 BAUTISTA (APRILIA) 1’35”137 E.LAVERTY (HONDA) 1’35”182 DE ANGELIS (ART) 1’35”938 MELANDRI (APRILIA) 1’36”056

1’37”625 MEDIA 154,3 KM/H 2. LUTHI (KALEX) 1’37”707 3. L.SALOM (KALEX) 1’37”794 4. ZARCO (KALEX) 1’37”944 5. S.LOWES (SPEED UP) 1’37”968 6. RINS (KALEX) 1’38”284 7. SIMON (SPEED UP) 1’38”396 8. FOLGER (KALEX) 1’38”401 9. SIMEON (KALEX) 1’38”408 10. MORBIDELLI (KALEX) 1’38”420 11. KRUMMENACHER (KALEX) 1’38”442 12. KALLIO (KALEX) 1’38”462 13. CORSI (KALEX) 1’38”480 14. SCHROTTER (TECH 3) 1’38”579 15. WEST (SPEED UP) 1’38”627 16. NAKAGAMI (KALEX) 1’38”660 17. PONS (KALEX) 1’38”670 18. CORTESE (KALEX) 1’38”751 19. L.ROSSI (TECH 3) 1’38”878 20. AEGERTER (KALEX) 1’38”886 21. BALDASSARRI (KALEX) 1’39”022 22. SYAHRIN (KALEX) 1’39”243 23. CARDUS (TECH 3) 1’39”265 24. A.MARQUEZ (KALEX) 1’39”485

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 26. 30.

KENT (HONDA)

1’42”731 MEDIA 146,6 KM/H LOI (HONDA) 1’42”851 QUARTARARO (HONDA) 1’42”940 VAZQUEZ (HONDA) 1’43”329 BASTIANINI (HONDA) 1’43”367 FENATI (KTM) 1’43”438 OLIVEIRA (KTM) 1’43”613 HANIKA (KTM) 1’43”630 MASBOU (HONDA) 1’43”747 NAVARRO (HONDA) 1’43”749 BAGNAIA (MAHINDRA) 1’43”782 AJO (KTM) 1’43”784 I.VIÑALES (HUSQVARNA) 1’43”797 KORNFEIL (KTM) 1’43”914 OETTL (KTM) 1’43”965 DANILO (HONDA) 1’44”066 ONO (HONDA) 1’44”076 MIGNO (KTM) 1’44”095 B.BINDER (KTM) 1’44”161 LOCATELLI (HONDA) 1’44”253 FERRARI (MAHINDRA) 1’44”314 ANTONELLI (HONDA) 1’44”356 TONUCCI (MAHINDRA) 1’44”597 MANZI (MAHINDRA) 1’44”989


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

22-23 MAGGIO 2015 - BORGO LA BAGNAIA

RELATORI

ANDREA BOCELLI Fondatore Andrea Bocelli Foundation

GIUSEPPE GUZZETTI Presidente Acri

CARLO MESSINA Consigliere Delegato Intesa Sanpaolo

GIUSEPPE RECCHI Presidente Telecom Italia

MARCO TRONCHETTI PROVERA Presidente e Amministratore Delegato Pirelli

CONDUCONO I LAVORI

SARAH VARETTO Direttore Sky TG24

MASSIMO GRAMELLINI Vice Direttore La Stampa

GERARD BAKER Direttore The Wall Street Journal

ANDREA CECCHERINI Presidente Osservatorio Permanente Giovani-Editori

DEAN BAQUET Direttore The New York Times

JOHN ELKANN Presidente La Stampa

PIETRO SCOTT JOVANE Amministratore Delegato Rcs MediaGroup

MARISA MONTI RIFFESER Presidente Poligrafici Editoriale

REMO LUCCHI Presidente Onorario GfK Eurisko

ROBERTO NAPOLETANO Direttore Il Sole 24 ORE

ANDREA RIFFESER MONTI Amministratore Delegato Poligrafici Editoriale

MODERATORI

CESARE ROMITI Presidente Onorario Rcs MediaGroup

MONICA MAGGIONI Direttore RaiNews24

JEFF BEWKES Amministratore Delegato Time Warner

MARTIN BARON Direttore The Washington Post

NUNZIO GALANTINO Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana

RICHARD GINGRAS

Senior Director dei prodotti News e Social Google

ERNESTO MAURI Amministratore Delegato Gruppo Mondadori

DAVAN MAHARAJ Direttore Los Angeles Times

FABRIZIO PALENZONA Vice Presidente UniCredit

JOHN R. PHILLIPS Ambasciatore Usa in Italia

MARK THOMPSON Presidente e Amministratore Delegato The New York Times

MARIO CALABRESI Direttore La Stampa

DONATELLA TREU Amministratore Delegato Il Sole 24 ORE

LUCIANO FONTANA Direttore Corriere della Sera

VIRMAN CUSENZA Direttore Il Messaggero

ALDO CAZZULLO Editorialista Corriere della Sera

ANDREA CANGINI Direttore Quotidiano Nazionale

BRUNO VESPA Giornalista Rai e Direttore Editoriale Quotidiano Nazionale

LA PARTECIPAZIONE AL CONVEGNO È STRETTAMENTE PERSONALE: L’INGRESSO SARÀ CONSENTITO SOLO AI POSSESSORI DI UN INVITO NOMINALE. PER INFORMAZIONI: TEL. 055 290068 CRESCERETRALERIGHE@OSSERVATORIONLINE.IT


Formula 1 R Le regole

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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La Formula futuro sa di vecchio 1Pronta la rivoluzione: rifornimenti, 1000 Cv, più rumore e gomme «libere». Ragioniamoci Luigi Perna

L'ANALISI di PINO ALLIEVI

twitter@pernagazzetta

S

otto il titolo «Macchine più veloci e gare thrilling», la Formula 1 manda in scena un film già visto. È infatti una rivoluzione che segna un ritorno al passato, quella decisa dai principali team, da Bernie Ecclestone e dalla Federazione nella riunione strategica che si è tenuta giovedì a Biggin Hill, vicino Londra. Il tema in agenda era trovare una soluzione per rendere più spettacolari le gare, tornando ad attirare il pubblico, e gli attori non sono riusciti a sfornare un’idea più originale che reintrodurre dal 2017 i rifornimenti, già aboliti a fine 2009. D’altronde, con il varo di motori più potenti da 1000 cavalli era logico prevedere consumi più alti, obbligando a questa mossa, che rinnega la filosofia della formula «risparmio» voluta dalla Fia di Jean Todt.

ECCLESTONE E TODT: PROVA DI DEBOLEZZA

D

Michael Schumacher al rifornimento durante il GP del Giappone 2000: una scena che dopo 7 anni di assenza torneranno in Formula 1 COLOMBO

1

La proposta di introdurre il quinto motore per quest’anno non è passata. Era prevedibile e la Gazzetta lo aveva anticipato. Alla Mercedes, che finora ha usato un solo motore a testa per Hamilton e Rosberg (due per le Ferrari), non sarebbe convenuto. Ne avrebbero beneficiato solo Renault e Honda, che rischiano penalità quasi certe durante la stagione (Ricciardo sulla Red Bull ha già usato tutti e quattro i motori consentiti). I fornitori, inoltre, volevano la certezza che la power unit in più fosse pagata e i team clienti in crisi non potevano garantirla.

2

Dal 2016 le squadre potranno scegliere liberamente le due mescole di gomme da asciutto (fra hard, medium, soft, supersoft) con cui disputare il weekend. È l’unica scelta anticipata già all’anno prossimo e rappresenta un’arma a doppio taglio. Se da un lato favorisce l’incertezza, dall’altro rischia di creare confusione e falsare i contenuti tecnici, soprattutto delle qualifiche. Come ha fatto notare ieri Paul Hembery, responsabile Pirelli, «mentre i grandi team saranno allineati sulle scelte di gomme più affidabili per la gara, quelli piccoli potranno gio-

RA Londra accordo

fra team e vertici per il 2016-17. Resta l’ibrido, ma i costi cresceranno

care a sorpresa». Così una Force India o McLaren di quest’anno potrebbe azzardare mescole morbide, per piazzarsi avanti in griglia. Con il rischio, poi, che le gomme in gara si sfaldino in pochi giri o peggio abbiano un cedimento. La Pirelli, che ha il contratto in scadenza a fine 2016 ed è stata elogiata da Ecclestone, può permettersi questo rischio per la propria immagine? Resta il dubbio. L’azienda in ogni caso dovrà essere informata dai team sulle scelte con qualche settimana d’anticipo, per questioni logistiche di costruzione e trasporto delle gomme.

3

Dal 2017 saranno reintrodotti i rifornimenti, mantenendo una quantità massima di carburante consentita per la gara. I motori gireranno a regimi di rotazione più alti e faranno più rumore.

Le due regole sono legate. Aumentare i regimi di rotazione è la strada per arrivare a 1000 Cv con gli attuali V6 1600 cmc turbo ibridi, visto che i Costruttori (anche per attirare altre Case) sono stati irremovibili sulla decisione di continuare con le power unit varate nel 2014 e su cui hanno investito centinaia di milioni (Ecclestone chiedeva i V8 col Kers o i V6 biturbo). L’aumento del rumore, che tutti si augurano, sarà una conseguenza. Ma motori più potenti vogliono dire anche consumi più elevati. Tanto che il limite massimo di carburante non è stato precisato e potrebbe salire rispetto ai 100 chili di benzina per gara attuali (resterà comunque il flussometro a 100 chili/ora). Forse da questo è derivata l’idea (necessità) di reintrodurre i rifornimenti, che non aggiungono nulla allo spettacolo e creano, come in passato, preoccupazioni sulla sicurezza. Mentre è facile prevedere che i team si orienteranno su serbatoi più piccoli, con la necessità di riprogettare le macchine e costi quindi più elevati. Alla faccia della sostenibilità e delle cosiddette «customer cars» (parti della vettura da vendere ai clienti), su cui tutti si sono detti favorevoli.

4

Le macchine avranno un look più aggressivo e saranno più veloci di 5-6 secondi al giro, grazie all’evoluzione aerodinamica, a gomme più larghe e alla riduzione del peso. Detto che una monoposto di F.1 non può essere snaturata e assomigliare all’auto di Batman, ci sono già state proposte di stile avveniristiche di Ferrari e Red Bull. Ma le forme non sono sostanza. Il resto invece sì. Gli pneumatici più larghi, pallino di tutti i piloti, garantiscono più grip meccanico. La Pirelli ha già detto che non farebbe fatica a produrli (l’orientamento dei team è restare sul diametro attuale di 13 pollici e non 18 come vorrebbe Michelin). Più delicato il punto relativo all’aerodinamica e al peso, perché la ricerca tecnologica in questo caso avrà un’ulteriore ripercussione sui costi. Tanto che Chris Horner e la Red Bull, andando in controtendenza, avevano proposto l’abolizione dell’uso della galleria del vento. Insomma, se le nuove regole passeranno in F1 Commission e al Consiglio mondiale, addio «budget cap». E poi, con vetture così veloci, come la metteremo con la tanto sbandierata sicurezza? © RIPRODUZIONE RISERVATA

AVEVA 68 ANNI

Addio a Zorzi Guidò Williams e Shadow in F.1

● É morto ieri a 68 anni il pilota trentino (ma pugliese d’adozione) Renzo Zorzi, 7 GP (2 con la Williams e 5 con la Shadow) in F.1 e un punto conquistato. Ma Zorzi è ricordato soprattutto per il successo nel GP Monaco di F.3 del 1975 al volante della GRD 374– Lancia della Scuderia Mirabella. In F.1 quel punto iridato è il frutto di un 6° posto in Brasile nel 1977 con la Shadow, ma a portare Zorzi nel Circus era stato Williams che lo aveva fatto debuttare nel GP d’Italia 1975 sulla Williams FW03-Ford (14°).

IN GERMANIA

alla 24 Ore del Ring con Bmw: «Come sulle montagne russe da bambina»

L

a signora del Ring, Sabine Schmitz, stavolta non sarà da sola. C’è una signorina altrettanto agguerrita che vuole dare filo da torcere agli uomini. Per Michela Cerruti, pilota milanese della Bmw, quella di oggi sarà la prima 24 Ore del Nurburgring. Una scoperta? «La sensazione è la stessa di

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO

Cerruti scopre l’Inferno «La mia strada per il Dtm» 1La milanese oggi

opo un GP Spagna disastroso per lo spettacolo, con l’aerodinamica che ha inibito sorpassi ed emozioni, lo Strategic Group non ha deciso nulla in questo senso. Al contrario, ha preso una serie di provvedimenti destinati a creare un aumento di costi e un vespaio di polemiche. Todt ed Ecclestone hanno dato una dimostrazione di debolezza, come se vivessero su un altro pianeta. D’accordo, ci sono un paio di cose buone come l’aumento dei treni di gomme. Ma la superficialità con la quale si parla di «dare alle macchine un tono più aggressivo», oppure proporre «auto più veloci di 5-6” a giro» è da alunni delle elementari. E vogliamo parlare dei rifornimenti, anni fa aboliti perché giudicati pericolosi? Rientrano con i motori ibridi, nei quali circola anche la corrente elettrica! Quanto incideranno poi sui costi gli equipaggiamenti per i rifornimenti? E come si possono aumentare i giri dei motori per arrivare a 1000 Cv (cosa giusta) senza incidere sui prezzi delle singole unità e sui consumi, parlando contemporaneamente di «stabilità delle regole»? Con serbatoi più piccoli andranno inoltre rifatte le macchine, con relativa aerodinamica. Ma tant’è. La F.1 di oggi è questa: uomini incapaci di andare verso quello che vorrebbe la gente ma abilissimi nel portare le cose a un punto di non ritorno.

quando sali per la prima volta sulle montagne russe da bambina. Fra le tre emozioni più forti della mia carriera.

terassini gonfiabili, non certo un hotel a 5 stelle (ride; ndr). In albergo ci vai solo per una doccia».

La Nordschleife ha 174 curve. «Per memorizzarle tutte mi sono servite ore al simulatore».

Com’è guidare al limite di notte? Difficilissimo, perché scompaiono tutti i punti di riferimento e intorno alla pista, umida, c’è il buio assoluto, soprattutto al Ring (circondato dalla foresta dell’Eisel; ndr). Ma è anche la cosa più bella e affascinante».

La cosa più difficile di una gara di durata? «Mantenere la concentrazione al volante così a lungo. Lo sforzo mentale è pari se non superiore a quello fisico». Riesce a dormire? «Nelle tre 24 Ore di Spa che ho disputato (2012-13-14) non mi è mai riuscito. Troppa tensione. I team preparano alloggi per i piloti con brandine e ma-

L’episodio più curioso? «Nella mia prima 24 Ore avevo un turno alle 5 del mattino e mi stavo addormentando. Il mio allenatore continuava a tirarmi palline da tennis sul casco per tenermi sveglia... La seconda volta invece mi è scoppiata

CIV A VALLELUNGA

Tamburini show ● (p.g.) Tamburini (Bmw) a un soffio dal record nella 1a qualifica del Civ Sbk a Vallelunga. Alle 9.35 qualifica decisiva, il via alle 15 (dir. Sportube.tv). Le altre pole provvisorie: Bezzecchi (Moto3), Boscoscuro (Supersport) e Vietti (PreMoto3).

WTCC AL NORDSCHLEIFE

Lopez firma la pole Michela Cerruti, 28 anni, ha vinto in Superstars e Auto GP

una gomma all’una di notte lasciandomi ferma in pista. Ho scoperto che i commissari, per ristorarci, avevano attrezzato un banchetto con sigarette e birre». Bmw le offrirà un test nel Dtm? «È il mio sogno e continuo a sperarci. Questa occasione è molto importante. A fine sta-

gione tireremo le somme». Che cosa non ha funzionato in Formula E con la Trulli GP? «Ero scontenta della situazione, troppi problemi tecnici e cambi di personale sulla mia auto che mi penalizzavano. Non vedevo altra via d’uscita». lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● (an.gat.) Pole di Lopez (Citroën) sul Nordschleife, sede della 4a tappa del Mondiale Turismo. I nostri: 8° Tarquini, 14° D’Aste. Oggi dalle 11.15 le gare (dir. Eurosport). MILLE MIGLIA (mar.ge.) In testa alla 33a rievocazione della Mille Miglia, prima del transito da Teramo, ci sono Vesco e Guerini su Fiat 514 MM del ‘30. EURO F.3 (an.gat.) Pole di Jake Dennis a Pau. Giovinazzi 4°.


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Pallavolo R Finale femminile, gara-5

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pallanuoto R Finale scudetto

I NUMERI

7

Del Lungo il bello del Settebello «Recco, non è ancora finita»

● E’ la settima volta che una finale scudetto si gioca fino alla quinta partita. il primo caso si registrò nel 1994 quando si giocò Modena-Matera (a.a.)

4

● Nei 6 precedenti in quattro casi hanno vinto la quinta e decisiva sfida le squadre che giocavano in trasferta, in due casi quelle di casa (a.a.)

0

● Il numero delle finali scudetto che si sono giocate a Cremona nella storia di ogni sport. Questa della Pomì Casalmaggiore è la prima (a.a.)

Foto di gruppo della Pomì Casalmaggiore dopo la vittoria in gara-4 TARANTINI

Casalmaggiore sogno di provincia per una notte rosa 1La Pomì ha imparato a soffrire vincendo le gare decisive e adesso punta allo scudetto...

Giovanni Gardani CASALMAGGIORE

O

ro rosso e violini, terra fertile e musica. Da un lato la notte di Rivarolo del Re, comune a 8 km da Casalmaggiore sede del Consorzio Casalasco del Pomodoro, ergo di Pomì. Dall’altro, 40 km più a Nord-Ovest, Piazza Stradivari, a Cremona. Notte rosa, piazza rosa. Un colore che ammanta e dà il nome a tutto. Non il massimo dell’originalità, ma rende il senso dell’attesa di un comune da 15mila abitanti, Casalmaggiore, che fa periferia quasi tutti i giorni dell’anno, ma oggi celebra il suo riscatto da centro del mondo. QUESTIONE DI NUMERI Tre maxischermi (oltre a Rivarolo e Cremona, non può mancare Casalmaggiore), 4 finali già perse da Novara, che fanno sperare. E 5 partite definitive. «Ne abbiamo già giocate tre con Co-

negliano e una, gara-4, con Novara – spiega Davide Mazzanti, coach Pomì - . Siamo più consapevoli ora. Sentiamo eccitazione intorno a noi, ma dobbiamo solo restare concentrati. Sappiamo quello che possiamo dare. E dove può portarci». Mazzanti vinse uno scudetto nel 2011: lo fece con tre schiacciatrici italiane, Ortolani, Bosetti e Piccinini, a Bergamo. Oggi sfodera la potenza di Tirozzi, l’incoscienza di Gennari e l’esperienza sempre della moglie Ortolani. Tra coincidenza e scaramanzia, Mazzanti dice che «in fondo questi dati interessano ai giornalisti», ma sorride. Tutto è ammesso nella vigilia delle vigilie. Ed essere terra di confine può avere tanti vantaggi: l’appoggio di più province e, paradossalmente, l’alchimia di un’identità che percepisce più influenze e compone fusioni irripetibili. Questa sera, tra Casalmaggiore, Rivarolo e Cremona, il grido «Pomì» avrà inflessioni e accenti un po’ diversi,

LE ITALIANE

In epoca di playoff solo due volte una delle finaliste schierava le 3 schiacciatrici titolari italiane: quest’anno con Casalmaggiore e nel 2011 a Bergamo. Uguale era l’allenatore, Mazzanti

Daniele Mazzanti, 39 anni

Novara punta sul fattore campo Ma il palasport è ridotto Andrea Crippa NOVARA

T

utto in una notte. Questa sera, ore 20.45 (diretta Rai Sport 1 20.30), si assegna lo scudetto in un palasport di Novara andato sold-out nel giro di poche ore. Di fronte le protagoniste di una serie finale che più emozionante ed equilibrata non si poteva sognare. La Igor, che ha mancato martedì in trasferta il primo assalto al titolo, e la Pomì Casalmaggiore che, vincendo gara-4 ai vantaggi del tie break, ha confermato

ORE TRE In piazza Garibaldi, sempre a Casalmaggiore, dove furono celebrati l’oro olimpico di Farina (1988) e quello di Raineri (2000), stanno già studiando come approntare il palco. Non lo montano ancora, forse perché a Cremona ha portato male a Novara. Ma alle 3 della prossima notte, comunque vada, lì sopra la Pomì sfilerà. «E se si porta a casa la Coppa – ripete il sindaco Filippo Bongiovanni, che sarà a Novara - faremo mattina, anche perché il pullman tornerà a casa più tardi. Per una notte così il sonno non sarà un problema». Una provincia in rosa. Unita da una decisione giunta a febbraio. «Quando il PalaFarina di Viadana crollò – ricorda il presidente Massimo Boselli Botturi – ci siamo guardati in giro: Parma, Reggio, Mantova e Cremona erano le nostre chance. Ha prevalso il nostro dna: siamo cremonesi per gran parte della dirigenza e per il main sponsor». Amore a prima vista. «Il dato che fa più piacere non sono i record delle nostre finali: quelli sono ovvi, essendo le prime gare scudetto di Cremona. No, io ho capito che avevamo visto giusto di fronte ai 3300 spettatori della prima gara al PalaRadi in regular season con Conegliano, o anche ai 2700 con Urbino». Stasera al PalaTerdoppio saranno solo 250 i fortunati in trasferta. Rappresentanti però di un popolo in rosa ipnotizzato dai maxischermi, che ripete il suo mantra, quello che sempre accompagna le vigilie di un miracolo. «Non succede, ma se succede…». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ORE 20.45 RAISPORT 1

di avere la forza per reggere alla pressione di una gara da dentro o fuori. Comunque vada in questo quinto atto della sfida, sin qui in equilibrio persino nel computo dei set vinti dalle due squadre, sarà il primo scudetto nella storia della società vincitrice. Novara va a caccia del titolo nella sua quinta finale playoff. Scontato il tutto esaurito a Novara, vista anche la decisione della Questura di ridurre la capienza a soli 3500 posti, per la concomitanza con la gara di Supercoppa di Lega Pro tra Novara e Salernitana. Il Comune ha così predisposto anche un

ma costituirà un unico sound. Fenomeno di fratellanza forse sconosciuto alla metropoli.

maxi schermo in piazza Martiri, per far fronte all’enorme richiesta di biglietti (circa 8000) dei tifosi di casa. E proprio il fattore campo è stato sinora l’elemento più decisivo in questa finale, come ricorda la regista della Igor Noemi Signorile: «Siamo orgogliose dell’affetto che Novara ci sta dimostrando, con questo ennesimo tutto esaurito. Sappiamo che sarà dura, Casalmaggiore è una squadra che non regala nulla, ma siamo pronte a giocare questa partita e vogliamo ripagare i nostri tifosi con una grande vittoria. La loro spinta sarà fondamentale».

Trento sonda anche Zaytsev ● (niba) Stoytchev è a un passo dalla riconferma e, con lui Kaziyski: punti fermi anche Colaci, Solè, Giannelli (con Sintini vice?) mentre Lanza e Djuric trattano il rinnovo ma c’è distanza e hanno molte offerte. Si cerca un centrale straniero con Birarelli che potrebbe partire. In base agli incastri Trento ha sondato il terreno con Zaytsev per avere un opposto i taliano (in caso l’alternativa meno onerosa è Fei) e schierare così uno schiacciatore straniero, piace molto Urnaut. LUNEDI’ L’Italia di Berruto torna a radunarsi lunedì a Roma con i reduci della finale scudetto convocati in vista della World League.

1Il portiere del Brescia si lancia su gara-3 «Non ci sentiamo per niente spacciati»

Marco Del Lungo, 25 anni, in azione e in primo piano CIAMILLO-CASTORIA/ANBRESCIA

Franco Carrella

I

l bello della pallanuoto è che puoi crederci sempre. «Fino all’ultimo istante, come è successo in gara-2 contro la Pro Recco». Quando il Brescia s’è arreso ai rigori. Il bello del Settebello è Marco Del Lungo: sguardo da magnifico tenebroso e profilo da attore hollywoodiano. «Sembra il Principe Azzurro di Shrek» disse di lui Stefano Tempesti, il capitano azzurro, attraverso le pagelle semiserie stilate con la Gazzetta al termine degli Europei di Budapest, chiusi con l’inattesa medaglia di bronzo. Amici e rivali, in Nazionale e nella finale scudetto. Mercoledì, il destino è stato beffardo con il numero 1 dei lombardi. Due rigori parati (come Tempesti), eppure sconfitto. Il bello di questa finale è che il titolo non è stato ancora assegnato. «Con la serie al meglio delle cinque partite, le emozioni per fortuna si allungano. E noi non ci sentiamo per niente spacciati. Rispetto al primo match, abbiamo fatto enormi passi avanti» garantisce Marco alla vigilia di gara-3 che può assegnare alla squadra ligure il decimo tricolore di fila. «Peccato per l’occasione sprecata sul 6-3, una doppia superiorità che avrebbe potuto darci il +4». ISTINTO Giovedì, per mitigare l’amarezza della sera prima, Del Lungo s’è diretto alla punzonatura della Mille Miglia, un mondo che ama da sempre. «Tutti i motori, due o quattro ruote che siano. La Ferrari e la Ducati, Michael Schumacher e Valentino Rossi». Ma adora soprattutto la natura, gli spazi all’aperto. «Mare, montagna, campagna». In attesa di

concedersi un po’ di vacanza, si lancia con decisione sull’ennesima sfida a distanza. «Tempesti? Non c’era bisogno di questa finale per ribadire quanto sia bravo. Ha esperienza e grandi mezzi fisici. Ma confesso che il mio idolo, quando ho cominciato, era Marco Gerini: lo guardavo in tv ai Mondiali di Barcellona 2003. Parare i rigori? Certo che studio un po’ gli avversari, ma per il 90% mi lascio guidare dall’istinto» spiega il portiere romano, nato a Tarquinia (Viterbo) perché la mamma ostetrica lavorava lì, ma civitavecchiese a tutto tondo, fratello di Andrea che da un po’ fa l’arbitro di pallanuoto. Cresciuto nella Cosernuoto col grande Roldano Simeoni («All’inizio facevo il marcatore del centro»), consacrato nella Snc Civitavecchia, è dal 2011 a Brescia, su intuizione del d.s. Piero Borelli. Tifoso della Lazio, ha studiato Scienze e tecniche delle attività motorie: «Ma è durissima conciliare scuola e sport ad alto livello». Si schermisce quando si parla del suo fascino che piace alle donne: «Non mi sento così bello. Non mi hanno mai proposto di fare cinema o di posare. E comunque la mia fidanzata non è troppo gelosa...». Alessandra è cugina di Claudia, sposata con Marco De Luca, il miglior cinquantista della marcia italiana. «Ci confrontiamo spesso, discutendo di metodologie di allenamento. Lui dice che la pallanuoto è lo sport più massacrante, io credo invece che sia la marcia». Una bella lotta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA A Sori alle 19.30 Diretta su RaiSport Campioni sul 2-0 Gara-3 si gioca a Sori alle 19.30, con diretta su RaiSport 2. La Pro Recco si è imposta in gara-1 (8-4) e in gara-2 (12-13 ai rigori). L’eventuale gara-4 si gioca il 19, gara-5 il 22. LE ALTRE Ritorno della finale per il 3° posto, Carpisa Yamamay AcquachiaraBpm Sport Management (ore 19, sit. 0-1), finale 5° posto Canottieri NapoliBogliasco (20.30, sit. 1-0). In palio, rispettivamente, un posto in Champions e in Euro Cup. Eventuali belle domani sugli stessi campi. DONNE In gara secca si disputa oggi anche la finale per il 3° posto del campionato femminile: la Despar Messina ospita il Bogliasco (14.15), in palio l’accesso all’Eurolega. DOPING Il serbo Nikola Radjen sarebbe risultato positivo alla cocaina. Il controllo risale alla sfida di World League con la Spagna (17 febbraio).


Atletica R Diamond League in Qatar

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

E’ Edwards il più grande

Il britannico Jonathan Edwards, che ora ha 49 anni, fissò il primato mondiale del triplo a 18.29 il 7 agosto 1995 nella finale dei Mondiali di Goteborg (Svezia).

L’abbraccio fra Pedro Pablo Pichardo (a destra), 21 anni, e Christian Taylor, 24 anni, divisi a fine gara da 2 centimetri MOCHIZUKI/COLOMBO

Pichardo fenomeno: 18.06 Gatlin, sciabolata a Bolt

Lo statunitense Kenny Harrison, che adesso ha 50 anni, atterrando a 18.09 nel 1999 conquistò la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Atlanta (Usa)

1Il cubano si conferma nel triplo davanti a un irriducibile Taylor (18.04) Tamgho rotto. Lo sprinter (ex dopato) nei 100 impressiona con 9”74! Andrea Buongiovanni INVIATO A DOHA (QATAR)

P

edro Pablo Pichardo e Justin Gatlin: il giovane con davanti un futuro tutto da scrivere e il vecchio con alle spalle una storiaccia che non si cancella. Due razzi infiammano la prima tappa della Diamond League 2015. Il 21enne cubano esplode nel triplo a 18.06, terza miglior misura di sempre. E alle sue spalle, per due soli centimetri, c’è un immenso Christian Taylor, agonista vero. Mai, nella stessa gara, in due erano planati oltre il muro dei 18 metri. Il 33enne statunitense, intanto, brucia i 100 in 9”74, quinta prestazione mondiale all-time. Che botti, che spettacolo: a Doha sono subito fuochi da artificio. PICHARDO E’ tutto vero: Pedro Pablo Pichardo è un fenomeno. Chi voleva una conferma all’exploit di venerdì scorso a L’Avana, con quel 17.94 piovuto quasi dal nulla, è accontentato: il ragazzino vola a un pirotecnico 18.06 (+0.8). Più lontano di lui, adesso, nella storia della specialità, sono atterrati solo

Jonathan Edwards (18.29) e stica – ammette comunque – Kenny Harrison (18.09). L’im- migliorare di nuovo il record cupresa arriva al terzo tentativo, bano è cosa superba». Ha fatto come una settimana fa, dopo un molto, molto di più. Come il 17.33 di assaggio e un nullo. «povero» Taylor, uno che a perL’azione incanta: la rincorsa è dere non ci sta proprio mai: rapidissima e sicura, l’«entrata» «Questa giornata – dice – con– regalando persino qualcosa ferma che nella nostra specialiall’asse di battuta – esplosiva. tà non c’è un dominatore: ai Sui tre salti – per Mondiali di Peassurdo – c’è inchino ci divertiLA CHIAVE vece ancora qualremo». Va pegcosa da rivedere. gio, molto pegProprio come sog i o , a Te d d y steneva alla vigiTamgho: il franlia. C’è pure spacese iridato fa zio per un picco17.24, ma alla lo giallo: l’allievo La posizione di Justin quinta rincorsa si di Daniel Osorio Gatlin nelle liste accascia, toccanrinuncia alla dosi il polpaccio mondiali di sempre quar ta e alla sinistro: esce in quinta prova, ma col 9”74 di ieri barella. Poi su alla sesta, subito twitter annundopo il 18.04 cia: «Mi sono rot(+0.8) di Taylor, to un tendine torna in pedana. d’Achille». Gli misurano un 17.79, ma insieGATLIN Gatlin, ai Mondiali di stafme agli altri salfette di Nassau, tatori cubani produe settimane fa, testa animatain mancanza di mente perché la precisi riscontri rilevazione non cronometrici, sarebbe stata aveva visivamencorretta. «E’ stata te impressionato. una gara fanta- Justin Gatlin, 33 anni GETTY

Ora c’è anche il conforto del tempo. E’ è in una condizione super. Body azzurro con la sponsorizzazione che tanto fa discutere, dato il suo passato da dopato, corre in terza corsia. Le condizioni sono ideali, con 34° e il 39% di umidità. La reazione allo sparo è nella norma (0”161), la messa in moto anche. Ma l’accelerazione, sospinta da un vento di +0.9, dopo i primi 40 metri lascia di stucco. Rispetto agli altri, l’oro olimpico di Atene 2004 pare viaggiare su una corsia preferenziale, come fosse in discesa. La smorfia non nasconde la tensione, ma l’azione è sufficientemente rilassata. Justin, evidentemente, sulle spalle non avverte il peso del suo passato. Divora la pista del Qatar Sport Club e chiude con una prestazione che, migliorando il personale di 3/100 (Bruxelles 2014) lo colloca dietro i soli Bolt, Gay, Blake e Powell. Micheal Rodgers, piazzato con 9”96, finisce lontanissimo. E dire che la stagione è solo agli albori: Usain è avvisato. «Che notte magica – dice –: qui a Doha mi sono sempre trovato bene, ma mai così bene. Credo di aver lanciato un chiaro segnale». Eccome.

Il cubano Pedro Pablo Pichardo, 21 anni, la scorsa settimana aveva stupito il mondo atterrando a L’Avana a 17.94. Adesso lo allena l’ex triplista Daniel Osorio

E’ 3° DI SEMPRE Misura

Atleta

Anno

18.29

J. Edwards (Gb)

1995

18.09

K. Harrison (Usa)

1996

18.06

PP. PICHARDO (Cuba) 2015

18.04

T.Tamgho (Fra)

2013

18.04

C. Taylor (Usa)

2015 1985

17.97

W. Banks (Usa)

17.92

K. Markov (Bul)

1987

17.92

J. Beckford (Giam)

1995

17.90

V. Inozemtsev (Urss)

1990

17.90

J. Gregorio (Bra)

2007

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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I RISULTATI Gebrhiwet batte Farah nei 3000 Bartoletta 6.99 UOMINI 100 (v. + 0.9 m/s): 1. Gatlin (Usa) 9”74; 2. Rodgers (Usa) 9”96; 3. Bledman (Tri) 10”01; 4. Collins (Skn) 10”03. 800: 1. Souleiman (Djb) 1’48”78; 2. Cheruiyot Rotich (Ken) 1’44”53; 3. Kipketer (Ken) 1’44”59; 4. Bosse (Fra) 1’44”95; 5. A. Kiprop (Ken) 1’45”11; 9 Aman (Eti) 1’47”38. 3000: 1. Gebrhiwet (Eti) 7’38”08; 2. Farah (Gb) 7’38”22; 3. Longosiwa (Ken) 7’39”22; 4. Merga (Eti) 7’39”96. 400 hs: 1. Jackson (Usa) 48”09: 2. Culson (P. Rico) 48”96; 3. Barr (Irl) 48”99; 4. Green (Gb) 49”31. Asta:1. Filippidis (Gre) 5.75; 2. Paech (Ger) 5.60; 3. Chiaraviglio (Arg) 5.60 Triplo: 1. Pichardo (Cuba) 18.06 (+0.8); 2. Taylor (Usa) 18.04 (+0.8); 3. Tamgho (Fra) 17.24 (+0.7); 4. Copello (Cuba) 17.18. Peso: 1. Storl (Ger) 21.51; 2. Hoffa (Usa) 21.30; 3. Whiting (Usa) 21.06; 4. Kovacs (Usa) 20.86. Giavellotto: 1. Pitkamaki (Fin) 88.62; 2. Ruuskanen (Fin) 86.61; 3. Vesely (Cec) 83.67; 4. El Sayed (Egi) 83.14; 5. Rohler (Ger) 82.79. DONNE 200 (v. +1.6 m/s): 1. Felix (Usa) 21”98; 2. Ahouré (C.Av) 22”29; 3. Strachan (Bah) 22”69; 4. Townsend (Usa) 22”85; 5. Solomon (Usa) 22”91. 400: 1. McCorory (Usa) 50”21; 2. Richards (Usa) 50”79; 3. McPherson (Giam) 50”93; 8. GRENOT 52”50 1500: 1. Seyaum (Eti) 4’00”96; 2. Hassan (Ol) 4’01”40; 3. Teferi (Eti) 4’01”86; 4. Mishchenko (Ucr) 4’01”95; 7. Aregawi (Sve) 4’04”42. 3000 sp: 1. Nganga (Ken) 9’21”51; 2. Ayalew (Eti) 9’21”54; 3. Jepkemoi (Ken) 9’22”11. 100 hs (+0.9): 1. Stowers (Usa) 12”35; 2. Nelvis (Usa) 12”54; 3. Porter (Gb) 12”65; 4. Pearson (Aus) 12”69; 5. Harrison (Usa) 12”72. Alto: 1. Palsyte (Lit) 1.94; 2. Gordeeva (Rus) 1.94; 3. Pooley (Gb) 1.91; 4. Simic (Cro) 1.91; 5. Spencer (Usa) 1.91; 7. Beitia (Spa) 1.88 Lungo: 1. Bartoletta (Usa) 6.99 (+0.6); 2. Proctor (Gb) 6.95 (+0.7); 3. Nettey (Can) 6.93 (+0.5); 4. Ugen (Gb) 6.92 (+0.3); 5. Reese (Usa) 6.76 (+0.6). Disco: 1. Perkovic (Cro) 68.10; 2. Muller (Ger) 65.13; 3. Samuels (Aus) 64.45; 4. Strokova (Rus) 64.33. BRAVO LAHBI (si.g.) Giovedì a Starkille (Usa), nei Sec Conference, il trevigiano Jacopo Lahbi 2° in batteria col pb di 1’46”79 negli 800. A Los Angeles. Uomini. 200 (+1.1): McClain 20”31. Donne. 100 (+0.3)/200 (+0.3): Jeter 11”21/23”18. 3000 sp: Garcia 9’37”19. Ad Athens. Donne. Lungo: Stuart (Bah) 6.72 (+0.7). A Eugene. Uomini. 100 (+3.6): Morris 10”11; A. Eaton 10”20 (46”27/400). A University Park. Uomini. Peso: Hill 20.86. LANCI TEDESCHI (si.g.) Oggi ad Halle meeting di lanci con lo jr Bianchetti (peso), Bonvecchio (Giavellotto), Julaika Nicoletti (peso) e Silvia Salis (martello). MULTISTAR L’italiano Simone Caroli con 4086 punti nel decathlon e la nigeriana Uhunoma Osazuwa, 3609 nell’eptathlon, sono in testa alla classifica al termine della prima giornata del Multistar di prove multiple a Firenze.

LE ALTRE GARE

La Felix torna a graffiare, la novità è Stowers 1La veterana statunitense vince i 200

to scorso a Kingston si era migliorata fino a 12”39 A Doha cresce di altri 4/100: il suo 12”35 conferma che ora è lei la donna da battere.

in 21”98, l’ostacolista fa valere i recenti progressi vincendo in 12”35. Grenot 8a

L’

esper ienza, nello sprint, conta: lo conferma Allyson Felix, a Doha per l’undicesima volta. La 29enne statunitense, nei 200, è regale. Sfrutta al meglio il vento a favore (+1.6) e stampa un sontuoso 21”98. In curva si controlla, in rettilineo disegna meraviglie. Il suo compasso è larghissimo, l’azione fluida, facile, composta, da vera gazzella. L’allieva di Bob Kersee, che non ha un

muscolo più del necessario, sulla distanza già iridata a Helsinki 2005 e olimpionica in carica, non correva a questi livelli dal 2012. In vetta alle gerarchie c’è ancora lei. In testa a quelle dei 100 hs si attesta invece un nome nuovo, quello della connazionale Jasmin Stowers: la 23enne studentessa a Louisiana State, fino alla scorsa stagione valeva 12”71. Nelle ultime settimane è cresciuta a dismisura e saba-

L’americana Jasmin Stowers nei 100 hs ha vinto in 12”35

MO K.O. Lo sconfitto di giornata è Mo Farah: il britannico, che sulla carta, nei 3000, inseguiva il 7’26” del primato europeo, in una gara impostata su ritmi non così veloci, resta coperto fino alla campana. A quel punto si scatena la bagarre e Mo, come tante altre volte, si fa finalmente vedere. Tra i 200 e i 50 metri dall’arrivo raccoglie cadaveri. Ma non fa i conti con Hagos Gebrhiwet, non l’ultimo arrivato. I pochi metri che li separano restano

tali. L’etiope vince a braccia alzate in 7’38”08, Farah è costretto a guardargli la schiena per la miseria di 14/100. La sfida è stata entusiasmante. Poi le sorprese: nel mezzofondo, soprattutto. Negli 800, gli attesi Asbel Kiprop (5° in 1’45”11) e Mo Aman (addirittura 9° in 1’47”38) non entrano mai nel vivo della gara. Co-

3

● La ventitreenne Stowers ha corso i tre più veloci 100 hs della stagione. ha cominciato il 25 aprile con 12”40, quindi 12”39 sabato e il 12”35 di ieri sera

sì, al termine di una lunga volata, a imporsi è il gibutiano Ayanleh Souleiman che, con 1’43”78, resta a 15/100 dal personale. Copione analogo nei 1500 donne: si punta sulla sfida Abeba Aragawi-Sifan Hassan e dal mazzo, con 4’00”96, spunta invece la 18enne etiope Dawit Seyaum. La svedese non si vede mai (settima in 4’04”42), l’olandese è in testa in uscita sul rettilineo d’arrivo, ma finisce la benzina prima del dovuto e chiude seconda in 4’01”40. Libania Grenot, infine. La sola azzurra in gara non graffia: nei 400 è ottava in 52”50. a. b. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Basket R Eurolega: Final Four a Madrid

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ALTRA SEMIFINALE

L’IMPRESA DI VASSILIS

-3’31” -1’58” -1’30” -9” ● L’Olympiacos è con l’acqua alla gola. Il suo leader, Vassilis Spanoulis, non ha ancora segnato dal campo (0/11), prima della tripla del 57-63

● La rimonta è completata. Spanoulis trova ancora il fondo della retina dai 6,75 portando i greci in vantaggio sul 64-63. Ma mancano ancora quasi 2’...

● Il Cska Mosca sente la finale sfuggirle dalle mani ma non mollano. Ci pensa Spanoulis a respingere l’assalto con un canestro da 2 per il 66-63

● L’ultimo colpo di reni dei russi li porta al pareggio con Weems a quota 66. I Reds danno palla a Spanoulis, che infila la tripla della vittoria: 11 punti in 3’30”

A Spanoulis vengono i 3 minuti e spezza il cuore al Cska Mosca 1Sbaglia i primi 11 tiri, poi segna 11 punti in 3’30” e porta l’Olympiacos Pireo in finale

Real in scioltezza E adesso con i greci è tempo di vendette 1Rivers e Ayon

decisivi: 3a finale di fila per Madrid, sconfitta dai Reds due anni fa REAL MADRID 96

Il 3 volte mvp: «Forse mia madre mi ha fatto nascere per vivere momenti come questo»

FENERBAHCE

87

(20-21, 55-35; 76-59)

OLYMPIACOS

70

CSKA MOSCA 68 (17-20, 35-36; 47-51) OLYMPIACOS PIREO: Mantzaris 5 (0/1, 1/4), Spanoulis 13 (1/7, 3/8), Darden, Printezis 14 (4/6, 2/5), Dunston 5 (1/2); Pettway 5 (1/1 da 3), Hunter 2 (1/2), Papapetrou 9 (3/5, 1/4), Sloukas 10 (2/3), Agravanis 2 (1/5), Lafayette 3 (0/1, 1/1), Lojeski 2 (1/3, 0/2). All.: Sfairopoulos. CSKA MOSCA: Teodosic 8 (1/4, 1/5), Weems 9 (4/8, 0/1), Kirilenko 5 (1/2), Vorontsevich 5 (1/3, 1/2), Kaun 11 (3/4); De Colo 18 (4/12, 2/4), Nichols, Jackson 9 (4/7, 0/2), Markoishvili, Khryapa 2, Hines 1 (0/1). N.e.: Fridzon. All.: Itoudis. ARBITRI: Belosevic (Ser), Ryzhyk (Ucr), Hierrezuelo (Spa). NOTE - T.l.: Oly 15/18, Cska 20/25. Rimb.: Oly 40 (Printezis 8) , Cska 33 (Vorontsevich, Kirilenko 5). Ass.: Oly 15 (Printezis, Mantzaris 4), Cska 21 (Teodosic 5). Progr.: 5’ 9-10, 15’ 2627, 25’ 39-45, 35’ 51-59. Spett. 12.200.

Luca Chiabotti INVIATO A MADRID

S

ono i momenti magici che rendono bella la vita. Come quello che Vassilis Spa-

PER IL TITOLO DOMANI ALLE 20

noulis ha creato dal nulla di una partita da incubo e che invece ha dato all’Olympiacos la 3a finale di Eurolega in 4 anni. Undici punti in 3’ e mezzo nel parziale finale di 16-5 che ancora una volta condanna il Cska, la squadra dei 41 milioni di budget annuo, a perdere subendo una rimonta drammatica, paralizzata dal peso di un trofeo che le manca dal 2008.

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care la partita, che i russi prendono in mano con De Colo e Jackson (7 recuperi, record). L’impunità dell’eroe greco finisce, coach Sfairopoulos è costretto a togliere la sua stella se non vuole arrendersi. Meglio Sloukas, decisivo, al fianco del solito Printezis, dopo che nel 1°tempo Papapetrou, ala di 21

PASSATO Nella finale 2012, proprio l’Olympiacos ribaltò un -18 nel 3° quarto vincendo il titolo con un canestro allo scadere di Printezis, l’anno scorso il Cska era +4 a 17” dalla fine col Maccabi perdendo per una prodezza di Rice. Stavolta è in vantaggio di 9, quando Spanoulis, 3 volte campione, 3 titoli di mvp delle Final Four, segna il suo primo canestro dopo 11 tiri sbagliati e 2 punti sullo scout dalla lunetta. «Il Cska ha cercato di fermarmi a livello fisico, di giocare duro per abbattermi – dice –. Però sapevo che se fossi riuscito a essere me stesso avremmo potuto vincere». Intanto noi stiamo già scrivendo il de profundis forse di una carriera: il parziale che sta spingendo il Cska in finale è tutta colpa sua. Non sono gli errori al tiro ma una palla persa e un fallo stupido su un tiro da 3 di Teodosic a spac-

anni, si dimostra l’antidoto contro le ultime velleità di uno spento Kirilenko. Ma l’Olympiacos decide, nel caso, di morire con la sua bandiera: «E’ il nostro leader da molti anni – dice Sfairopoulos – e quando lo sei tutta la difesa è contro di te. Gli ho detto di stare calmo, di non sentire ansia, e Vassilis ha trovato il modo di rivoltare la partita, perché è uno dei più grandi giocatori d’Europa». FINITA Quando Spanoulis rientra a 6’31” dalla fine, forza l’entrata e collezione l’11° errore. E’ finita, pensano tutti: cadono i miti, lui, AK 47, un Teodosic cocciuto e che vuol vincere da solo... Ma quando rompe il ghiaccio con la tripla a 3’31” dalla fine del -6 si coglie nell’aria e negli occhi dei giocatori che la partita è cambiata completamente. «Forse mia madre mi ha fatto nascere per vivere momenti come questi – dice Spanoulis –. Ho la fortuna di avere grandi compagni e un grande allenatore: hanno creduto in me anche se avevo sbagliato tutti i tiri, mi hanno dato la palla: è molto importante, più dei successi. Ho segnato tiri decisivi, l’unica cosa che contava era la vittoria. Ora ne manca solo una». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La finale si disputerà domani alle ore 20 con diretta su Fox Sports 2, preceduta, alle ore 17, dall’inutile finale per il terzo posto. TRINCHIERI VA - Battendo il Ludwisburg 87-79 con 21 punti dell’ex Pistoia Brad Wanamaker, il Bamberg di

coach Trinchieri ha chiuso 3-0 il quarto di finale del campionato tedesco e ora in semifinale affronterà la vincente di Bonn-Ulm. PLAYOFF A-2 Stasera gara-1 della prima semifinale promozione in A-2. Alle 20.45 Casale Monferrato ospita

REAL MADRID: Llull 12 (2/6, 2/4), Carroll 7 (1/4, 1/4), Fernandez 12 (0/2, 2/6), Reyes (0/2), Ayon 18 (8/11); Rivers 17 (5/6), Nocioni 12 (3/4, 1/3), Maciulis 2 (1/1, 0/1), Rodriguez 13 (1/3, 3/6), Slaughter 2, Bourousis 1 (0/1). N.e.: Campazzo. All.: Laso. FENERBAHCE ISTANBUL: Bogdanovic 12 (1/3, 2/5), Goudelock 26 (9/11, 2/6), Sipahi, Vesely 20 (6/8), Zoric 6 (3/4); Zisis 2 (1/4), Bjelica 11 (1/4, 1/2), Erden (0/1), Savas 2, Preldzic 2 (1/1, 0/1), Mahmutoglu 6 (2/4 da 3). N.e.: Cetin. All. Obradovic. ARBITRI: Christodoulou (Gre), Pukl (Slo), Lottermoser (Ger). NOTE - T.l.: RM 22/27, Fen 22/28. Rim.: RM 30 (Ayon 7), Fen 34 (Goudelock, Vesely 6). Ass.: RM 24 (Rodriguez 7), Fen 17 (Goudelock, Bogdanovic 4). Prog.: 5’ 11-10, 15’ 39-27, 25’ 67-48, 35’ 84-72. Usc. 5 f.: Bjelica, con tecnico, 33’54” (8167). Ant. e tec. Preldzic 34’13” (8267).

INVIATO A MADRID

L

a terza finale in tre anni del Real Madrid arriva coi botti, come un anno fa, quando seppellì con 38 punti di scarto il Barcellona. Ma i Galacticos, l’ultima coppa, l’hanno vinta nel 1995: il loro basket spettacolare e a

Agrigento nella serie al meglio delle 5. Domani alle 18 sarà la volta di BresciaTorino. Sale in A una sola squadra. LUTTO SASSARI – ( g.d.) Lutto per Kenny Kadji, che ha perso la madre. Il giocatore è volato negli Usa ma si riaggregherà alla squadra per la

tratti inarrestabile, non ha mai superato la prova della partita secca per il titolo. E due anni fa non ci riuscì proprio contro l’Olympiacos, avversario di domani, perché si sgonfiò dopo il +17 iniziale. Ma stavolta, in semifinale, non c’è stato lo scontro fratricida coi catalani che prosciuga le energie nervose, ma un Fenerbahce debuttante a questo livello che non riesce a fermare, ma anzi corrobora, un momento di esaltazione collettiva, quelli che hanno reso famoso il Real di Llull, Rudy e Rodriguez. Solo che stavolta nel 2° quarto da 35-14 che decide la gara (6/8 da 3, 7/9 da 2 per il Real) non sono gli eroi locali a firmare il successo ma due giocatori che hanno calcato tutti i parquet possibili per arrivare fino a qui. KC Rivers, passato anche da Latina, Treviso e Bologna, segna 12 punti in 10’ con 4/4 da tre; Gustavo Ayon, il pivot che ha riportato i risultati del Messico ai livelli dei tempi di Manuel Raga, e che dalla terza serie spagnola è arrivato nella Nba, ne aggiunge altrettanti con 5/5 da due. SOGNO El Chapu Nocioni ne mette e 6 e il sogno del Fenerbahce di Obradovic, si infrange presto: non basta vincere tre quarti su quattro... Della sua squadra si salva solo Ian Vesely, un altro considerato una nullità dalla Nba troppo presto ma stellare in Europa. Il -20 dell’intervallo, diventa -26 al 21’: le strisce positive dei turchi, guidate da Goudelock, per riaprire in una gara sempre più sporca e isterica (minimo svantaggio il -9 finale), sono fermate due volte da Llull. Mai sofferto, ma l’Olympiacos è un’altra cosa. chiabo © RIPRODUZIONE RISERVATA

trasferta di lunedì Trento. ITALDONNE – Azzurre battute a Roma dall’Ungheria 46-41 (Consolini 6, Gorini 4, Sottana 5, Gatti 4, Masciadri 3, Rosanio 4, Ress 11, Formica 2, Bestagno 2) nella prima partita di preparazione per l’Eurobasket 2015.

PLAYOFF NBA

LeBron in finale Est: grazie al piccolo australiano 1Irving va ancora k.o., Dellavedova segna 16 punti nella ripresa ed elimina Chicago. E’ la 5 in fila per James: «Con Matty sfido chiunque» a

Massimo Oriani

C’

è un universo parallelo, in cui un piccoletto australiano snobbato al draft si carica sulle spalle la squadra di LeBron James, il miglior giocatore in qualsiasi pianeta vi troviate, e la porta in finale di conference travolgendo i Bulls con 16 dei suoi 19 punti segnati nel 2° tempo, partendo in quintetto al posto dell’infortunato Kyrie Irving, un’altra superstar. Cose così dovrebbero accadere solo nel mondo dei sogni, non nella realtà di uno United Center incapace di credere ai propri occhi, che invece trasmettevano al cervello immagini surreali quanto vere. Quelle della loro stella, Derrick Rose, tenuto a 4 punti quando marcato dall’aussie nelle ultime due partite della serie. Tutto merito di una tazza di caffè, rigorosamente nero.

«Me lo ha portato Varejao all’intervallo – raccontava sul podio delle interviste post partite solitamente riservato ai big – E’ il mio rito pregara ma quando mi hanno detto che Irving non sarebbe rientrato (dopo aver riaggravato l’infortunio al ginocchio sinistro, ndr.) ho fatto il bis».

le qualità che vuoi in un giocatore. Per uno che non molti pensavano di vedere in Nba, non è poco. Capisce il suo ruolo e non ha paura». Può bastare? No. Sentite King James: «Non è il più atletico, il più veloce, o il miglior tiratore della lega, ma lo metterei in campo contro chiunque».

AUTISTA Strana la vita, per il figlio di un autista di bus e di un’insegnante, «gente che suda per guadagnarsi da vivere, che ha passato ore a portarmi in giro per l’Australia per tornei», cresciuto a Maryborough, 250 km a Nord di Brisbane, diventato miglior realizzatore ed assistman nella storia di St. Mary’s, piccolo college californiano che ha sfornato tal Steve Nash. «E’ anche grazie a lui se sono qui – prosegue il play di origini italiane, già nazionale australiano ai Giochi di Londra – Tempo addietro mi ha dedicato mezz’ora e risposto a tutte

CINQUE E’ grazie a Delly se James può festeggiare la sua 5a finale Est consecutiva. «Questa è stata un po’ più dura delle altre. Siamo senza uno dei nostri migliori giocatori, Love, l’altro, Irving, va in campo su una gamba sola. Sono fortunato a trovarmi ancora in questa situazione. Ma ora penso ai compagni, a chi non qui non è mai arrivato. Gioco per loro, è la cosa che mi sta più a cuore». Ancora due passi, poi sarà veramente Re. Di Cleveland. Con l’aiuto di un piccolo canguro di nome Delly.

Matthew Dellavedova, 24 anni, abbracciato da LeBron James, 30

le domande che gli ho posto: come difendere, nutrirmi, leggere le difese, giocare il pick and roll. Registrai tutto e poi lo sbobinai. Ancora oggi ogni tanto mi rileggo quegli appunti». Nella serata così così del Prescelto (15 punti, 11 assist e 9 rimbalzi ma con 7/23 al ti-

ro), è toccato a lui e a un altro gregario come Tristan Thompson (13 punti e 17 rimbalzi) tirare la carretta. Anzi, dominare. «Quando parli ai giovani, Delly (soprannome di Dellavedova, ndr.) è uno di quelli che porti come esempio – spiegava coach Blatt – Racchiude tutte

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Crollo Clippers Houston li porta allo spareggio ● Servirà un altro miracolo ai Clippers per restare in corsa. Dopo aver vinto le ultime 2 contro gli Spurs, ora dovranno sbancare Houston in gara-7 per non diventare la prima squadra a farsi rimontare da 3-1 da quando i Suns eliminarono i Lakers nel 2006. In gara-6 L.A. era sopra di 19 a 14’ dalla fine. Poi il crollo: parziale di 49-18 per i Rockets (con Harden in panchina, influenzato) che hanno avuto 13/24 al tiro contro il 5/27 dei Clips. Est, gara-6: Chicago-Cleveland 73-94 (serie 2-4); AtlantaWashington 3-2 (ieri notte gara6). Ovest, gara-6: ClippersHouston 107-119 (serie 3-3, domani gara-7); Golden StateMemphis 3-2 (ieri notte gara-6).


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Universitari R Fino a domenica 24

SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ecco i Giochi delle Università 1In Emilia l’edizione 69. Lentini: «Camminare insieme, tradizione e modernità» Fium e Par ma

TUTTI I LUOGHI DEI CAMPIONATI NAZIONALI FIDENZA

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Fiu me Ta ro

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nno 1946. L’Italia si sta edizione, vuole affermare un rialzando faticosamen- modello di sviluppo della culte dalla seconda guerra tura sportiva nel nostro Paese, Mondiale. A Perugia un grup- della competenza e della tecpo di studenti, reduci appunto nologia. Un mondo che camdal conflitto che ha sconvolto mina è un mondo che cresce e l’Europa e insanguinato i rap- si evolve di continuo, sia attraporti, si riunisce per organizza- verso la condivisione delle re quelli che vengono chiamati esperienze sviluppate dai vari all’epoca i «giochi studente- Cus partecipanti a questa edischi». E’ una storia che non si è zione emiliana, sia attraverso ancora fermata e oggi (dopo il la permanente ricerca e propreambolo di gare che si è avu- gettazione di nuovi percorsi. to ieri pomerig20 ANNI DOPO gio) in Emilia, «Sessantanove IL NUMERO fra Parma e Saled i zi on i dei somaggiore, Campionati Naquesta lunga stozionali Universiria scrive un altari e non sentirtro capitolo, il le - Lorenzo Lennumero 69 della Fra atleti, tecnici tini, Presidente serie per la pre- e accompagnatori Cusi -. Stiamo cisione. Nome in che saranno ringiovanendo: codice Cnu in questa edizio(Campionati Na- impegnati in questa ne vi è il rispetto zionali Universi- edizione emiliana della tradizione, tari) 2015 non solo si preannunciano come un difatti ritorniamo a Salsomagevento da record, ma rappre- giore, dove tutto è iniziato, a sentano anche il primo tra- distanza di venti anni, ma porguardo importante del percor- tando anche innovazione. I so «Camminare Insieme» , il Cnu rappresentano non soltanprogetto voluto dal Cusi il Cen- to record sportivi, ma anche il tro Universitario Sportivo Ita- vettore dello sport universitaliano, in collaborazione con rio a livello nazionale, grazie a Crui, la Conferenza dei Rettori una collaborazione tra queste delle Università italiane. grandi realtà che ci porterà «Camminare Insieme», lo slo- lontano». gan che si è pensato per questa © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIAZZA BERZIERI

NOCETO SALSOMAGGIORE TERME

TABIANO TERME

6000

PARMA

23

Discipline sportive

49

CUS partecipanti

185

Gare

A A1 A15

EMILIA ROMAGNA

VARANO MELEGARI

Scherma

Calcio Calcio a 5

Tennis Tavolo

Golf

Pugilato

Judo

Pallavolo

Tiro a segno Tiro al volo Beach Volley

Tennis

Taekwondo Karate

MTB

Atletica

Lotta

Basket

Rugby Salto con l’asta

GDS

IL PERSONAGGIO

Ma quanto corre Giulia dall’azzurro al cinese... 1Matricola dell’Italia, monzese: «Tengo molto ad abbinare lo studio allo sport»

Giulia Riva, 23 anni di Muggiò, portacolori del Fanfulla Lodi COLOMBO

Andrea Buongiovanni

E’

l’ultima matricola azzurra (Nassau, Bahamas; 3 maggio, Mondiali di staffette, prima frazionista della 4x100). Studia cinese alla facoltà di Comunicazioni inter-

culturali alla Bicocca di Milano (le mancano 5 esami alla laurea triennale). Corre veloce (ha appena portato i personali di 100 e 200 a 11”64 e 23”74). Sogna i Mondiali dell’agosto prossimo (guarda caso a Pechino, in Cina, dove non è mai stata) ed è accompagnatrice di atleti disa-

bili (agli Europei paralimpici di Swansea dell’agosto scorso ha guidato Arjola Dedej al bronzo nei 100 e all’argento nei 200). Quanto basta per fare di Giulia Riva, 23enne monzese di Muggiò, uno dei personaggi dei Campionati Universitari al via a Salsomaggiore: la portacolori

della Fanfulla Lodigiana parteciperà venerdì 22 alla 4x100 e sabato 23 ai 200. IL FUTURO «Tengo molto ad abbinare studi e sport – racconta – è stato così anche durante gli anni del liceo classico. Da qualche tempo, però, da quando in

pista ho cominciato a ottenere certi risultati, sono concentrato soprattutto su allenamenti e gare. Merito del cambio di coach di un paio di anni fa: lasciati Roberto e Laura Monzani, che mi hanno cresciuta da quando ero in seconda media, mi sono affidata a Marco La Rosa. Tra il campo dietro il Forum di Assago e il XXV Aprile di Milano, sono passata a nove sedute alla settimana e soprattutto, per la prima volta, ho preso a lavorare in palestra e sulla tecnica di corsa. Risolvendo così problemi ai bicipiti femorali che tanto mi avevano condizionata». Giulia, rispetto alla scorsa stagione, è già cresciuta di 16/100 nei 100 (a Modena, il 25 aprile) e di 36 nei 200 (domenica ai Societari di Lodi). «Credo di avere altri margini di miglioramento – ammette – soprattutto sui 200, la mia specialità. Intanto mi godo il momento. La convocazione in Nazionale, arrivata in extremis, mi ha galvanizzata. Non conoscevo le mie compagne, tutte più esperte di

me, l’ambiente era nuovo in tutto e per tutto, ma l’esperienza è stata esaltante. Ho anche ben digerito la “matricola” dei capitani, Fabio Cerutti e Libania Grenot, una salsa all’aceto e l’addio a una ciocca di capelli... Peccato per l’errore al secondo cambio che ci ha costrette al ritiro, ma questa staffetta ha un futuro e spero proprio di poterne fare parte». PARALIMPICI Poi c’è la collaborazione con gli atleti paralimpici: «Marco ne allena un gruppo numeroso. Siamo al campo negli stessi orari, siamo diventati amici. Così quando l’estate scorsa, subito dopo il mio 4° posto sui 200 ai campionati italiani, c’è stato un’imprevisto, ha accettato con entusiasmo l’idea di accompagnare Arjola, 33enne di origini albanesi in Italia da quando aveva 17 anni. Abbiamo presto trovato un buon affiatamento ed è stato bello vincere insieme quelle medaglie». © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE IPPICA

Usa: Triplice al secondo atto Pharoah insegue il grande sogno Oggi a Baltimora (in Italia dopo mezzanotte) le Preakness Stakes (gr 1 m 1900), secondo evento della Triplice Corona del galoppo americano, inviolata dal 1978 (Affirmed). Naturalmente occhi puntati su American Pharoah, il vincitore del primo evento, il Kentucky Derby disputatosi a Churchill Downs davanti a 170.000 spettatori. Il campione allenato da Bob Baffert e montato da Victor Espinoza, è favorito a 4/5 e avrà come rivali Dortmund (7/2) e Firing Line (4/1) rispettivamente terzo e secondo nel Derby. In caso di vittoria, American Pharoah tenterà di diventare il 12° eroe della Triplice Corona il prossimo 6 giugno a New York nelle Belmont Stakes. ● GP E QUINTE’ AL SAN PAOLO A Montegiorgio il Pr. San Paolo (m 1600) di trotto con 13 al via e favori dle pronostico per Smeralda Jet e Sansone Bar. E anche la prova abbinata al quintè con 18 sul miglio. Scegliamo Oklaoma Ek (16), Orpheo d’Ete (18), Revenge Wise (10), Rampa Bail (3), Pabela Zn (9), Radice del Nord (15). ANCHE Gal.: Milano (14.30), Merano (15), Siracusa (15.40): Tr.: Bologna (15). ● IERI 14-3-7-2-1 A Padova (m 2040): 1 Revolver (Cheli); 2 Marco Aurelio; 3 Power Treb; 4 Mazinga Fez; 5 Nord West; Tot.: 3,19; 1,75, 2,54, 3,07 (35,16) Quinté n.v.; Quartè euro 4,937,55. Tris 212,43.

1HOCKEY PISTA: FINALE GARA-2 (g.l.) La Prefettura di Lucca ha vietato la trasferta dei tifosi del Viareggio per gara-2 in programma alle 21 (Raisport 1) a Forte dei Marmi, dopo il lancio della bottiglia di olio esausto nello spogliatoio del Forte che ha provocato tre feriti.

PER L’ATTENTATO

Strage di Boston Per Tsarnaev scatta la pena di morte 1Dopo 14 ore di consiglio lo storico verdetto del Massachusetts: occorreva l’unanimità

Un disegno di Dzhokhar Tsarnaev al momento della lettura del verdetto

Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE DA NEW YORK

C

ome un bravo ragazzo, Dzhokhar Tsarnaev ha messo la giacca blu e la camicia bianca per ascoltare il suo futuro. Quando la stessa giuria di dodici persone, che lo aveva dichiarato colpevole di aver fatto esplodere due bombe alla Maratona di Boston del 2013 (provocando tre morti e 260 feriti), lo ha condannato alla pena capitale, non ha mostrato alcun segno di emozione, se non passarsi una mano fra i capelli. Non avrà futuro Dzhokar. Dicono adesso che non aver mai

RUGBY/1

dato segni evidenti di rimorso abbia pesato sulla decisione. A 21 anni (19 all’epoca dell’attentato) il suo destino è segnato: morirà mediante iniezione letale. Ma ci vorranno anni di appelli (generalmente tempi lunghi), prima che la sentenza venga eseguita. Il giudice avrebbe in teoria il potere di ribaltare questa scelta, ma non succederà. Lo Stato del Massachusetts non prevede la pena capitale, ma questo processo era sotto l’egida federale e lo stesso ministro della giustizia aveva richiesto la possibilità estrema. Incredibilmente potrebbe essere la prima esecuzione per un atto di terrorismo dall’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Era ne-

cessaria l’unanimità. Tutti e 12 i giurati dovevano essere d’accordo almeno su uno dei diciassette capi d’imputazione (su 30 complessivi) che la prevedevano. Altrimenti il magistrato avrebbe imposto d’ufficio l’ergastolo senza possibilità di perdono. Ci sono volute 14 ore (distribuite in tre giorni) per arrivare al verdetto, perché non deve essere facile decidere sulla morte di un uomo. Per giorni il procuratore Steven Mellin e l’avvocatessa di Tsarnaev, Judy Clarke, si erano dati battaglia per convincere la giuria. La Clarke aveva convocato sul banco dei testimoni Sister Helen Prejean, la suora interpretata da Sara Sarandon nel celebre film «Dead Man Walking» del 1995, che da sempre si batte contro la pena di morte. Ed aveva detto: «L’esecuzione capitale spetta ai peggiori dei peggiori. Dzhokhar, ex capitano della squadra di lotta e studente alla University of Massachusetts Dartmouth, merita al massimo il carcere a vita». SILENZIO Il procuratore Mellin aveva improvvisamente taciuto durante le sue conclusioni per 20”: «Moltiplicate questa pausa per dodici: è esattamente il tempo che Tsarnaev ha avuto a disposizione per guardarsi intorno dopo aver lasciato lo zaino con l’esplosivo sul marciapiede vicino alla famiglia Richard (morì Martin Richard di 8 anni e la sorellina di sei anni perse una gamba) e le altre vittime, prima di premere il detonatore. Per un crimine di questo tipo l’unica punizione possibile è la morte». La giuria lo ha assecondato: pollice verso. Per chi protestava (molti) fuori dal tribunale contro l’atrocità della pena capitale, un gesto (metaforico) non più accettabile in una democrazia moderna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RUGBY/2

Ultimo turno di Pro 12 Aggressione: Tuilagi Treviso con gli Scarlets colpevole. L’Inghilterra Le Zebre vanno a Cardiff lo esclude dal Mondiale

Henry Seniloli, 25 anni LAPRESSE

Pia-Spironello

U

ltima giornata di stagione regolare in Pro 12 (Celtic League). A Treviso sarà Seniloli a sostituire lo squalificato Gori, con Lucchese ancora ai box nel match di oggi contro gli Scarlets a Monigo. Un match in cui a entrambe le squadre serve qualche punto per centrare l’aritmetica partecipazione in Champions Cup. In mischia si rivede Minto dal 1° minuto, mentre Ragusi sarà schierato ala, out Nitoglia. Ultima trevigiana per Van Zyl

che avrà l’onore dell’entrata in solitaria davanti alla squadra. Le Zebre chiudono la loro terza stagione a Cardiff contro i Blues di Manoa Vosawai (il terza linea azzurro parte dalla panchina, inizio alle 16). Nell’ultima partita di club di Mauro Bergamasco, Jimenez e De Marigny cambiano entrambe le ali dando spazio a Toniolatti e Odiete e schierano Mirco Bergamasco titolare come secondo centro. Nel pacchetto di mischia tornano Vunisa numero 8 e Bortolami in seconda linea mentre in panchina si rivede D’Apice dopo due infortuni alle braccia che gli hanno permesso di giocare solo 7 minuti in stagione. Probabile formazione Treviso: Hayward; Pratichetti, Morisi, Bacchin, Ragusi; Christie, Seniloli; Luamanu, Minto, Derbyshire; Van Zyl, Pavanello; Harden, Giazzon, Zanusso. A disp. Anae, Acosta, Manu, Fuser, Swanepoel, Cattina, Esposito, Ambrosini. All. Casellato. Probabile formazione Zebre: Berryman; Toniolatti, Mi. Bergamasco, Garcia, Odiete; Orquera, Leonard; Vunisa, Van Schalkwyk, Ma. Bergamasco; Bortolami, Geldenhuys; Chistolini, Fabiani, De Marchi. A disp.: D’Apice, Lovotti, Redolfini, Bernabò, Ferrarini, Palazzani, Iannone, Cristiano. All.: Cavinato. Class.: Ospreys, Glasgow, Munster 70; Ulster 69; Leinster 57; Scarlets 53; Connacht 49; Edinburgh 48; Newport Gwent Dragons 41; Cardiff Blues 30; Benetton Treviso 18; Zebre 15.

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Manu Tuilagi, 23 anni GETTY

I

l mondiale, sogno di una vita, lo si può saltare in mille modi. Manu Tuilagi, centro di origine samoana del Leicester e della nazionale inglese, ha scelto quello più sciocco e indecoroso. In settimana il tribunale di Leicester lo ha condannato al pagamento di 6.205 sterline perchè riconosciuto colpevole di tre aggressioni a due agenti di polizia e a un tassista e di danneggiamenti. Il fatto risalirebbe al 26 aprile (ma non ci sono conferme ufficiali) e poco dopo la lettura della sentenza, è uscito un comu-

nicato congiunto della Federazione inglese e del club del giocatore: «Il coach dell’Inghilterra Stuart Lancaster ha informato Manu che, in conseguenza delle sua azioni, non sarà preso in considerazioni per le convocazioni alla Coppa del Mondo» che si giocherà proprio in Inghilterra a settembre. Richard Cockerill, coach dei Tigers, ha rincarato: «Ci saranno misure disciplinari anche da parte del club». Tuilagi, che aveva saltato pure il Sei Nazioni e buona parte della stagione per un infortunio all’inguine, abbassa il capo: «Chiedo scusa. Accetto la sentenza e le decisioni di nazionale e club. So bene che, in quanto giocatore della nazionale, devo rispettare un codice di comportamento. Spero di poter dimostrare in futuro di essere una persona capace di ben altri esempi». NOVITÀ Intanto, a proposito di Mondiale, varata una novità importante: un giocatore colpito o infortunato alla testa, può essere sostituito temporaneamente per ricevere assistenza medica. La regola entrerà in vigore dal primo agosto, sei settimane prima della Coppa del Mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BASEBALL ●

SI CAMBIA (m.c.) Cambia il programma dell’8° turno. Oggi 15.30: Tommasin Padova-UnipolSai Bologna; 20.30 Knights-Parma, T&AAngel Service, Città di NettunoRimini. Domani, ore 12: UnipolSaiTommasin. ● DOPING (m.c.) La Procura antidoping ha deferito alla Prima sezione del tribunale nazionale antidoping del Coni Lorenzo Avagnina, esterno della T&A San Marino. La Procura ha riconosciuto al giocatore la responsabilità in ordine alla violazione dell’articolo 2.4. in relazione alla verbalizzazione, in un arco di 12 mesi, di tre inadempienze connesse alle informazioni sul luogo di permanenza degli atleti (whereabouts) riconducibili a tre mancate comunicazioni. La Procura ha chiesto per Avagnina una squalifica di 17 mesi.

BASKET ●

IN CARROZZINA Si gioca stasera al Pianella (affluenza record: oltre 2000 persone) gara-2 di finale fra Santa Lucia Roma, in vantaggio 1-0 nella serie e UnipolSai Briantea84 Cantù.

BEACH VOLLEY ●

SABBIA SVIZZERA (c.f.) Due coppie azzurre nella top 16 maschile dell’Open d Lucerna (Svi), 2a tappa del World Tour. Gli imbattuti RanghieriCaminati con il 1° posto del girone grazie al 2-0 a Bryl-Kujawiak (Pol), superati nel 1° turno ad eliminazione diretta anche dai gemelli Ingrosso, 3° nella pool dopo il k.o. 2-1 con BeelerStrasser (Svi). Gli azzurri negli ottavi contro rispettivamente GabathulerGerson (Svi) e Koshkarev-Barsouk (Rus). Nel femminile 17° posto per Momoli-Giombi, k.o. 2-0 da ForrerVergé-Dépré (Svi).

BOXE ●

A BRESCIA (r.g.) Presentata all’Hotel Industria, la riunione del 13 giugno al Sanfilippo di Brescia, imperniata sul vacante europeo superwelter tra Orlando Fiordigiglio (21) e Cedric Vitu (Fra, 41-2). Diretta Deejay TV, dalle 23. ● KAZAKO (r.g.) Al Forum di Inglewood (Usa), il kazako Gennady Golovkin (32), considerato il top dei medi, mette in palio le cinture WBA e IBO e l’interim WBC, contro Willie Monroe (Usa 19-1), per i mosca WBC, il campione Roman Gonzales (Nic. 42), sfidato da Edgar Sosa (Mes. 518). ● DONNE PRO (m.moro.) Stasera a Inowroclaw (Pol) il peso leggero Monica Gentili (4-2-0) affronterà la beniamina di casa Ewa Brodnicka 70-0 sulle 8x2. ● EUROJUNIOR (i.m.) Da oggi al 24 maggio a Lviv (Ucr) 9 azzurrini agli Eurojuniores (U 16): Pirrera (arg. 2014), Gasparri, Ferlick, Scala, Lo Russo, Maniscalco, Livio, Di Sivo, Cangelosi.

Mondiale: R.Ceca-Canada, alle 15.15 e Stati Uniti-Russia alle 19.15. Domani le finali. Giovedì, nei quarti, a Praga, Canada-Bielorussia 9-0 e R.CecaFinlandia 5-3 (con doppietta decisiva del 43enne Jaromir Jagr) e, a Ostrava, Usa-Svizzera 3-1 e RussiaSvezia 5-3. ● PLAYOFF NHL Cominciano oggi le finali di Conference. Nella Eastern, NY Rangers-Tampa Bay: i Rangers, in gara-7 di semifinale, in casa, hanno battuto Washington 2-1 t.s. (serie 43). Domani, nella Western, gara-1 di Anaheim-Chicago.

HOCKEY PRATO ●

PENULTIMA (g.l.g.) Ottava e penultima giornata, decisiva in chiave playoff. Programma: De Sisti RomaMonfalcone, Ferrini-Amsicora, SuelliCus Cagliari, San Vito-Bonomi. Tevere-Bra.

NUOTO ●

PHELPS (al.f.) Alle Pro Series di Charlotte (Usa), Michael Phelps chiude al 4° posto le batterie dei 100 farfalla in 53”51; (25. Belotti 55”18); nei 200 sl è soltanto 14° in 1’51”44 (12. Belotti 1’51”19, 43. D’Arrigo 1’55”72). Nei 1500 sl, la danese Lotte Friis vince in 16’00”82 (2° t. 2015). Intanto ad Anversa, Francois Heersbrandt migliora il primato belga dei 50 farfalla a 23”50. ● PARK VUOLE TORNARE (al.f.) Park Tae Hwan, squalificato fino a marzo 2016 dopo la positività al testosterone, sta cercando di tornare a nuotare. Il suo ex tecnico Roh Minsang gli offrirebbe uno spazio acqua presso la piscina olimpica di Seul (che non ha alcun legame con la federazione).

PALLAMANO ●

SCUDETTO DONNE (an.gal.) Oggi a Conversano (Ba), ore 19 (streaming su figh.it) Indeco ConversanoCassano Magnago per gara-1 della finale (si gioca al meglio delle 3 partite).

RUGBY ●

ECCELLENZA (i.m.) Oggi a Roma Fiamme Oro-Rovigo (Raisport 1 ore 18.05) andata della prima semifinale di Eccellenza. Domani, stessa ora, diretta RaiSport 1, MoglianoCalvisano.

SOFTBALL ●

ULTIMA (m.c.) Ultima di andata. Gir. A, oggi 14-16.30 Rovigo-La Loggia, 17-19.30 Staranzano-Bollate; Nuoro-Legnano 18-20.30. Class.: Bollate 1000 (10-0); La Loggia 800 (8-2); Staranzano 600 (6-4); Caronno 416 (5-7); Legnano 300 (3-7); Rovigo e Nuoro 200 (2-8). Gir. B, oggi 1820.30 Forlì-Bussolengo; domani 1113.30 Collecchio-Bologna. Class.: Forlì e Bussolengo 875 (7-1); Collecchio 625 (5-3); Bologna 375 (35); Parma e Sestese 200 (2-8).

TAEKWONDO FOOTBALL ●

1a DIVISIONE (m.l.) Week 9. Programma. Oggi: Warriors Bologna-Grizzlies Roma (21). Domani: Panthers Parma-Giants Bolzano (15); Lions Bergamo-Seamen Milano (16); Marines Lazio-Aquile Ferrara (16). Classifiche. Nord: Seamen Milano 857 (6-1); Bolzano, Parma 714 (5-2); Rhinos Milano 571 (4-3); Torino** 125 (1-7); Bergamo* 0 (0-6). (*una in meno, ** una in più). Sud: Lazio 1000 (7-0); Ancona 857 (6-1); Bologna 571 (4-3); Roma, Ferrara 286 (2-5); Napoli 0 (0-7).

HOCKEY GHIACCIO SEMIFINALI MONDIALI Oggi, a Praga, le semifinali del

OGGI MOLFETTA Ai Mondiali di Chelyabinsk (Rus) oggi tocca ai big azzurri: nella -87Kg a Carlo Molfetta e a Leo Basile nella +87kg. Ieri i due azzurri sul quadrato sono usciti di scena subito, al primo turno: nella -54kh uomini Antonino Flecca battuto dall’uzbeko Sheraliev 8-11. Tra le donne, nella -53kg, Licia Martignani eliminata dalla Lyvynchuck (Ucr) 0-4.

TRIATHLON ●

WORLD SERIES (al.f.) Cinque azzurri gareggiano oggi a Yokohama (Giap) per la 5a tappa della World Series: nella prova su distanza olimpica che assegna punti per la qualificazione ai Giochi di Rio 2016 al via De Ponti, Facchinetti, Secchiero, Bonin e Mazzetti.

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO SOPRINTENDENZA SPECIALE PER POMPEI ERCOLANO E STABIA GRANDE PROGETTO POMPEI ESITO DI GARA Si rende noto che è stata esperita procedura aperta, relativa all’intervento “Lavori di messa in sicurezza della Regio VII - Pompei Scavi”; CIG 5169367897; CUP F64B13000310006; Importo complessivo: € 3.997.358,30 oltre IVA; Oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso: € 339.908,00 oltre IVA; Criterio di aggiudicazione: procedura aperta ai sensi degli art. 55, comma 5 e 122 Decreto Legislativo 12.04.2006 n. 163 e s.m.i., con il criterio del prezzo più basso ex art. 82 comma 2 lett. a) del D.Lgs. 12.04.2006 n. 163 e s.m.i.; Imprese offerenti: n. 11; Impresa aggiudicataria: R.T.I. Forte Costruzioni e Restauri s.r.l.; Ribasso offerto: 45,015 %; Data di aggiudicazione: 29.01.2015. L’esito è stato inviato per la pubblicazione in GUUE il 20.4.2015. IL SOPRINTENDENTE - prof. Massimo Osanna


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Follia a Napoli: litiga poi spara dal balcone E ne uccide quattro 1L’omicida è un infermiere, i morti sono la cognata, il fratello

un vicino e un passante. Sei feriti. «Sembrava il set di Gomorra»

ciato a sparare all’impazzata dal balcone. Il fratello resosi conto di quello che stava avvenendo, gli ha gridato dalla strada di fermarsi, urlando «Che stai facendo?», ma in risposta Murolo gli ha sparato con una pistola, uccidendolo, come ha raccontato una testimone, titolare di un negozio di fronte alla casa da cui l’infermiere ha esploso i colpi. Oltre al fratello, Luigi, ha tentato di intervenire anche il tenente della polizia municipale Francesco Brunel di 45 anni, i balconi della cui abitazione sono attigui a quello della casa da cui Murolo sparava, ma pure lui è stato freddato senza pietà. La quarta vittima è Luigi Cantone, un fioraio che passava per strada a bordo di uno scooter, deceduto mentre si tentava di rianimarlo in un furgone dei carabinieri.

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RIFORMA CONTESTATA

Buona Scuola, ecco i primi sì Ma i sindacati vanno in piazza 1Ok ad alcuni articoli del Ddl

Renzi: «Da escludere lo stralcio delle assunzioni dei precari»

SURREALE Almeno una quindicina di detonazioni. Una raffica di colpi all’impazzata, come in

RIl killer ha rischiato di essere linciato dalla folla. Si è arreso: «Ho fatto una cazzata...»

RProclamato il lutto

cittadino. Renzi cancella la visita ufficiale prevista per questa mattina

In alto lo scooter di una delle vittime uccisa in strada; sopra il balcone da cui Murolo ha sparato; a destra l’arresto dell’infermiere ANSA

Daniele Vaira @danvaira

U

n’ora e mezza di follia a Secondigliano, quartiere di Napoli. Giulio Murolo, 48 anni, infermiere al Cardarelli, e appassionato di caccia, ha ucciso 4 persone e ne ha ferite sei, tra cui due agenti, un vigile e un anziano. Un raptus per il bucato. Ha sparato dentro casa sua e ha continuato mirando a caso dal balcone con tre armi: un fucile a pompa, un fucile e una pistola regolarmente detenuti per uso sportivo. E poi si è barricato dentro l’alloggio. Circondato da una serie di bombole a gas ha minacciato di far saltare in aria l’abitazione. Attimi concitati, drammatici, con gente in fuga, serrande abbassate in tutta fretta, grida e sangue sui muri. Attimi eterni con l’in-

tervento anche di un blindato per proteggere i feriti dai proiettili. «Ho fatto una cazzata, ho fatto una cazzata», ha alla fine detto il 48enne, consegnandosi ai militari dopo una lunga trattativa e un blitz. Gli agenti lo hanno protetto a fatica dalla gente che ha cercato di linciarlo. Chi lo ha visto lo ha definito «freddo, glaciale, privo di una qualsiasi emozione». Su di lui ha parlato anche Franco Paradiso, il direttore sanitario del Cardarelli dove Murolo lavorava. «Non lo conoscevo molto bene — ha spiegato — ma non avevamo mai avuto segnalazioni di problemi sul suo operato».

LO STUDENTE CADUTO: A PADOVA I FUNERALI Centinaia di giovani a Padova per il funerale di Domenico Maurantonio, caduto dalla finestra mentre era in gita a Milano. «Abbiamo tutti un debito di verità e coscienza», ha detto Bruno, il padre di Domenico (foto Bergamaschi).

LA FURIA Un pomeriggio di inferno cominciato forse con una lite per un filo da bucato con la cognata Concetta, la prima a cadere sotto i colpi del fucile a pompa. Poi l’uomo ha comin-

P

rimi passi e tanto rumore. Ieri il via libera alla Camera ad alcuni articoli del ddl «La Buona Scuola», riscritto dalla Commissione cultura: si va dall’autonomia scolastica al piano dell’offerta formativa, dal curriculum dello studente all’alternanza scuola-lavoro fino a 90 milioni freschi per l’innovazione digitale. Le approvazioni, però, non hanno tolto decisione ai sindacati che ieri pomeriggio, a Roma, al Pantheon, si sono dati appuntamento per un’assemblea pubblica sul ddl. Invitati tutti i parlamentari e in tanti hanno notato la contestazione a Stefano Fassina, deputato della minoranza dem con le valigie fuori dalla porta: «La scuola è il passaggio decisivo e senza correzioni il mio passaggio nel Pd si conclude», ha detto. NIENTE STRALCIO In queste ore assai tese, il richiamo alla «responsabilità» è arrivato dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Riferimento anche e soprattutto al temuto blocco degli scrutini, minaccia ribadita ieri dai Cobas. Sul rischio è intervenuto anche il premier Matteo Renzi: «Credo che la stragrande maggioranza degli insegnanti siano persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno». Altre parole del premier per escludere lo stralcio dell’assunzione dei precari dal ddl: «Se accettiamo l’idea di assumere, lo facciamo perché abbiamo un modello diverso altrimenti sarebbe un grande ammortizzatore per i precari». Ma, più in generale, è il nocciolo della «Buona Scuola» a essere difeso da Renzi: «Non valutare e trattare tutti gli insegnanti allo stesso modo è un errore, gli stipendi non si toccano, ma se ci sono soldi in più vanno a chi lo merita». Per chiudere col solito refrain: «Dopo aver discusso, si decide». cont.

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COLPITA ALLE SPALLE

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IL CALIFFATO PREME

Terni, dodicenne picchiata a scuola «Via il crocifisso» 1Ad aggredirla un coetaneo di origine

senegalese. Salvini: «Bella integrazione»

L’

Indagano i carabinieri di Terni ANSA

un film. «Ho pensato che potesse essere una fiction perché giovedì a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra — ha raccontato Luigi Mele, proprietario di un negozio di ortopedia davanti al condominio—. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l’uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all’impazzata». Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha annullato l’inaugurazione della stazione Municipio della linea 1 della metropolitana prevista per oggi e alla quale avrebbe partecipato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il premier ha chiamato il primo cittadino e gli ha espresso la sua vicinanza. Proclamato il lutto cittadino da oggi fino al giorno dei funerali.

L’incontro sindacale contro la riforma ieri a Roma ANSA

ha aggredita all’uscita della scuola media perché portava un crocifisso al collo. Giovedì un ragazzino di origine africana si è scagliato contro una coetanea di 12 anni appena fuori da un istituto di Terni. La ragazza sarebbe stata raggiunta da un colpo violento che le ha provocato una contusione toracica guaribile in 20 giorni. La dodicenne ha raccontato ai carabinieri che il ragazzino, suo compagno di classe, l’aveva già presa di mira nei giorni precedenti con insulti, minacce e offese proprio per via del crocifisso. È stata la madre

della studentessa a bloccare il giovane, che ha poi riferito alle forze dell’ordine di avere compiuto il gesto proprio a causa del simbolo. Una circostanza confermata anche da diversi testimoni, secondo cui il ragazzino, prima di sferrare un pugno alle spalle della sua vittima ha gridato: «Togliti quel crocifisso dal collo». La dodicenne è ancora in stato di shock e ha detto di non voler più tornare a scuola. Nei confronti del ragazzino, che frequentava l’istituto di Terni da sole tre settimane, non sono stati presi provvedimenti, in quanto non imputabile data la minore età. L’aggressione ha subito scatenato le reazioni politiche. «A casa nostra neanche i nostri figli sono più al sicuro rispetto all’intolleranza di chi pensa di venire in Italia e imporci la propria ideologia. Non ti piace il crocifisso? Vai a vivere da un’altra parte»: ha scritto sul proprio profilo Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «I suoi parenti, vengano rispediti al loro Paese. Che bella integrazione...» ha twittato, invece, il leader del Lega Matteo Salvini.

L’Isis non si ferma Avanza in Iraq e assedia la Siria 1Presa Ramadi. Le truppe di Damasco a difesa di Palmira, tesoro dell’Unesco

L’

Scontri a Ramadi in Iraq REUTERS

Isis avanza ed è una minaccia in Iraq e in Siria. Il gruppo jihadista dello Stato islamico ha preso, ieri, il controllo della sede del governo provinciale di Ramadi, in Iraq, issandovi la propria bandiera nera. Almeno dieci poliziotti sono rimasti uccisi e altri sette feriti in sei simultanei attacchi con autobomba lanciati contro il principale complesso governativo della città, che ospita un commissariato di polizia e l’ufficio del governatore. Una conquista che permette ai combattenti del califfato di estendere il loro controllo sulla quasi totalità del

vasta provincia, che da sola copre poco meno di un terzo della superfice complessiva del paese arabo. Gli scontri in tutto il Paese sono durissimi. A Falluja l’offensiva dei terroristi avrebbe ucciso almeno 150 militari governativi. A esplodere sono state otto autobombe. E a complicare la situazione ci ha pensato anche un guasto tecnico: un cargo dell’Aeronautica irachena ha, infatti, paracadutato per errore armi e materiale bellico alle milizie dell’Isis schierate nei pressi della raffineria di Baiji, la più importante dell’Iraq. L’ALLARME La situazione non è migliore in Siria. L’esercito di Damasco ha inviato rinforzi verso l’antica città di Palmira per tentare di respingere i jihadisti che si trovano alle porte del celebre sito archeologico patrimonio dell’Unesco. «I jihadisti sono a un chilometro dal sito archeologico di Palmira», ha detto, ieri Rami Abdekl Rahman, direttore dell’Osservatorio siriano per i Diritti Umani. Secondo l’Osservatorio l’Isis, vicino a Palmira, avrebbe, intanto, ucciso 23 civili, tra cui 9 bambini.


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FESTIVAL

GAZZAWEEK

La vita secondo Woody Meglio essere irrazionali e distrarsi col cinema 1Allen strega Cannes e diventa filosofo con un film noir Piace Lanthimos: il greco è tra i favoriti

Elisabetta Esposito INVIATA A CANNES (FRANCIA)

R

ieccolo Woody Allen, rilassato davanti ai fotografi della Croisette con il suo cappello stretto tra le mani. C’è troppo vento a Cannes per tenerlo in testa, anche Emma Stone è in costante lotta per domare la gonna a palloncino del suo abito nero. Per Irrational Man, il film fuori concorso presentato ieri al Festival, Allen ha scelto ancora lei ed è la seconda volta consecutiva dopo Magic in the Moonlight. ÂŤEmma è straordinaria, è professionale e divertente, mai avuto dubbiÂť, dice lui. Il film ha come protagonista Joaquin Phoenix, trasformato in un professo-

re di filosofia che non riesce a dare un senso alla propria vita, fino a quando non decide di compiere un omicidio. ÂŤOgnuno ha nella propria vita un momento che segna la svolta — spiega Allen —, una decisione da cui dipenderĂ tutto il resto. Quella che qui compie il protagonista può sembrare irrazionale, ma lo è molto meno di tanto altro. Il fatto è che la gente ha bisogno di credere in qualcosa, non importa se giusta o sbagliata, vera o falsa, serve qualcosa che dia un senso a quello che siamo. Pensate alla religione, ci sono uomini che fanno i bravi per tutta la vita sperando di andare in paradiso: non vi sembra folle? Cercare il significato di tutto non fa bene, rischi di passare ore fermo con la testa tra le mani a farti domande: la cosa piĂš giusta è distrarsi e per me la distrazione migliore è fare filmÂť. E probabilmente è per questo che ha diretto 34 film negli ultimi 34 anni. Poi, a chi gli ricorda la sua ricorrente passione per tradimenti e delitti, dice: ÂŤLe cose orribili avvengono ovunque da sempre. Alla gente

I BENIAMINI DI BOING HANNO CASA A MILANO

Emma Stone, star di ÂŤIrrational ManÂť, ieri a Cannes mentre ÂŤdomaÂť la gonna AP

DA SEMPRE ALLA GENTE PIACE VEDERE E SEGUIRE LE COSE ORRIBILI

piace vederle, leggerle, seguirle: conflitti e crisi morale vengono raccontate dal teatro greco, da Shakespeare cosĂŹ come dagli autori di oggiÂť. MAI PIĂ™ SINGLE Qualche sorriso, ma anche una buona dose di inquietudine, ieri sono state regalate anche da The Lobster, il film del greco Lanthimos favorito dei bookmaker per la Palma d’Oro all’inizio del Festival. Colin Farrell, protagonista insieme a Rachel Weisz (che è anche nel cast di Sorrentino), è un uomo

WOODY ALLEN REGISTA

IL “RE� DEI FORMAT TV

Francesco Rizzo

M

aglietta bianca e jeans, Simon Cowell sbarca a Milano e gli chiedono come abbia inventato i format di Got Talent e X Factor, replicati in mezzo mondo: ÂŤBevendo vodka e sodaÂť. Battuta o no, rende tutti un po’ piĂš sinceri. E cosĂŹ, alla presentazione della nuova giuria dello show musicale di Sky Uno (dal 23 selezioni a Bologna, il 28 a Roma), c’è chi esce dal prevedibile. La novitĂ

Skin, pantera rock degli Skunk Anansie, promette di ÂŤattirare gente un po’ strana, ci vuole una stronza che incasini un po’ tutto, anche se sono terrorizzata perchĂŠ non so l’italianoÂť, mentre Mika ammette che ÂŤl’anno scorso c’era qualche problema fra noi e questo è uno show senza filtriÂť. Con loro Fedez ed Elio, che risolve le curiositĂ sul suo rientro citando Dante (su una t-shirt): ÂŤVuolsi cosĂŹ colĂ dove si puote ciò che si vuole, e piĂš non dimandareÂť. Non si sa quanto Mr. Cowell co-

Da Saviano a Carrère: tutti a Torino

nosca il poeta ma la sua idea di giudici è chiara: Persone di gusto che sappiano scoprire nuove star. E, quindi, generose, pronte ad allevare un possibile rivale. Simon Cowell, 55 anni e Mika, 31 ANSA

SPALLE GiĂ , ma la storia della vodka non ce la beviamo. ÂŤIl segreto di questi programmi — spiega il discografico londinese — è capire le esigenze del pubblico giovane e saper ascoltare. Got Talent cerca di dare una chance a personaggi potenzialmente virali, come chiede la YouTube generation. E i nostri

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

7-

7,5

7

7

6+

8

Bella Luna, che vi dĂ lustro. SerenitĂ e buone idee vi fanno crear capolavori, voi siete in zona Champions in quanto a strafighezza. E si fornichicchia.

Da soli andrete alla grande, nel lavoro e in altri ambiti. Certo, Mercurio chiede piĂš vivacitĂ ai vostri neuroni, ma vincerete. Slanci suini multipli.

Il lavoro “rendeâ€? in soldi e in prestigio. Ergo: l’espressione sul genere lapide, che molti di voi hanno, è ingiustificata. Lo slancio suino cresce.

La Luna storta non vi fa produrre quanto e come vorreste. Switchate la mente sull’ottimismo, evitate i fallocefali: vincerete voi. Fornicazionona!

La Luna vi solleva gli zebedei. E porta sia consensi super al vostro lavoro sia svaghi riusciti. Il fiuto, poi, fa miracoli, anche sul piano suino. Uau.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

7+

6-

6-

7,5

5,5

7+

La gente intorno vi trasforma gli zebedei in un pesto di noci. E voi quagliate poco. Ăˆ solo una giornata un po’ no. Pure suinamente. Ma poi passa.

Il vostro ph caratteriale si acidifica, la voglia di impanare e friggere certi colleghi e familiari cresce: rabbonitevi. Vigore (pure suino) un po’ scarso.

L’esplosione di vitalità made in Luna vi fa sbrigare alla grande ogni impegno. Anche peccaminos(u)ino. Il lavoro premia i meriti, economically too.

show sono studiati sui concorrenti e non su trucchetti scenografici che alla lunga non funzionano. Nella realtà non si può giudicare un possibile talento dandogli le spalle seduti su una poltrona che poi si gira. Chi ha orecchie per intendere... Š RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

La giornata appare densa di impegni e di compiacimenti lavorativi, economici, amorosi. E siete cosĂŹ fighi che davanti al sudombelico avete la fila. Uau.

Š RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SALONE DEL LIBRO

Cowell lancia il nuovo X Factor ÂŤIl segreto? Bere vodka e sodaÂť

I successi nel lavoro confortano tanto. E gli svaghi del sabato sera riescono, in un mood amoroso giubilante. Ma il sudombelico giubila piĂš di tutti.

che cerca una compagna in una societĂ in cui essere single è proibito dalla legge: se non ci riuscirĂ in 45 giorni verrĂ trasformato in un animale. ÂŤĂˆ una storia non convenzionale sull’amore — racconta il regista —, ma anche sulla solitudine, sulla paura di morire e vivere da soli, ma anche su quella di vivere con qualcunoÂť. Oggi tocca al nostro Nanni Moretti, ma è attesissimo soprattutto il premio Oscar Matthew McConaughey, protagonista del film di Gus Van Sant.

Luna sortarella: il lavoro rompe un cicinÏn, la serenità scarseggia. Non decidete d’impulso. L’amor e la fornicazione paiono un’orticaria zebedeica.

Sabato sotto il segno della Luna, portatrice di conferme al vostro valore. Pure a quello suino. Uau. Viaggi, trasferte e pr procurano vantaggi super.

â—? Continua il Salone del Libro di Torino che nel weekend vede il suo culmine con incontri e presentazioni di tutti i tipi ad affollare i padiglioni del Lingotto. Tanti i nomi: dallo svedese BjĂśrn Larsson con i suoi libri sul mare a Gianni Mura e Fulvio Pierangelini che parlano di cibo. Antonio Scurati dialoga con la “starâ€? Emmanuel Carrère, mentre il giornalista tedesco Gunter Wallraff incontra Roberto Saviano. E poi Vinicio Capossela, Aldo Cazzullo, Lidia Ravera...

IL MAGHETTO SCOPRIRĂ€ I SUOI POTERI Tutto cominciò con questo film: ÂŤHarry Potter e la pietra filosofaleÂť è il primo episodio della serie del maghetto, scritta dall’autrice britannica J. K. Rowling. La storia narra del primo anno di Harry Potter a Hogwarts dove scopre di essere un mago famoso e inizia la sua istruzione magica. Il film ha avuto sette seguiti e ha incassato oltre 970 milioni di euro in tutto il mondo. DA VEDERE STASERA SU ITALIA UNO ALLE 21.10

LA CASA DI BOING DA OGGI A MILANO, VIA TORTONA, BOING.IT

COLOMBO A BRESCIA: METTI UN PM IN UN PUB � A pochi giorni dal caso 1992 in tv, l’ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo risponde ai ragazzi su una delle pagine piÚ discusse della nostra storia recente, in un incontro organizzato a Montichiari da Ilc, programma culturale antidroga. AMA IL TUO CERVELLO, A MONTICHIARI (BS), DOMANI ALLE 13, INFO: ILOVECOCAINE.IT

I VINI DELLE MARCHE SFILANO AD ASCOLI � Undici vignaioli, settanta vini da degustare, cinque laboratori del gusto, incontri con esperti per scoprire le Marche in bottiglia: due passi nel bere (bene) ad Ascoli con Terroir Marche. Previsti banchi d’assaggio con oltre 70 vini biologici e prodotti tipici della zona. Il biglietto (8 euro) comprende anche la visita guidata al centro storico di Ascoli e la partecipazione ad eventi collaterali. TERROIR MARCHE AD ASCOLI, INFO: TERROIRMARCHE.COM

LO SPORT IN TV

IL FILM ÂŤHARRY POTTER...Âť

â—? Dino il dinosauro, Bo e Bobo, Jack e Finn di ÂŤAdventure TimeÂť: sono alcuni dei personaggi che attendono i piĂš piccoli nella “casaâ€? del canale tv Boing (40 del Dtt) che oggi apre a Milano, a Roma il 23 maggio, a Napoli il 6 giugno. In programma giochi, spettacoli, corsi di cake design, merende. Nella foto, Holly di ÂŤHolly e BenjiÂť, cartone animato in onda su Boing.

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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FATTO DEL GIORNO MORTO A LAS VEGAS

Riley B. King, morto a 89 anni, ha inciso 42 album fra il 1957 e il 2008. Da aggiungere 20 raccolte live EPA

mata da Eric Clapton (suo grandissimo ammiratore), Steve Winwood e Wilson Pickett. Ma la storia della chitarra, che si chiamava Lucille, bisogna ascoltarla da lui. In Arkansas «suonavo in un night-club. D’inverno, quando faceva freddo, mettevano un bidone della spazzatura pieno di cherosene in mezzo alla sala. Lo usavamo per riscaldarci. Due tipi cominciarono a picchiarsi una sera, e uno dei due cadde sul bidone da cui uscì quello che sembrava un fiume di fuoco. Tutti fuggirono dalla porta d’ingresso, incluso me. Ma appena fuori mi resi conto che avevo lasciato la chitarra dentro. Tornai dentro: la costruzione era in legno, il fuoco si diffuse rapidamente, tutto intorno cadevano pezzi del locale. Ho quasi perso la vita per salvare la mia chitarra. E subito scoprimmo che quei due stavano litigando per una signora che lavorava lì. Il suo nome era Lucille. E io ho chiamato la chitarra Lucille per ricordarmi di non fare mai più una cosa del genere». Era una Gibson ES-355 custom. George Harrison disse: «È una chitarra parlante, quasi singhiozzante». B.B. aveva comprato la prima chitarra a 12 anni per 15 dollari.

Ma perché B.B. King era una leggenda che ha cambiato la musica e l’America? 4 1Aveva 89 anni, con la sua chitarra blues ha influenzato

i grandi del rock, dai Beatles a Clapton. E unito bianchi e neri

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

È morto B.B. King, leggenda del blues, ammazzato a quasi novant’anni da un diabete che si portava dietro dal 1995. L’avevano portato in ospedale il 30 aprile, lui aveva chiesto: «Fatemi morire a casa». Se n’è andato mentre dormiva. Aveva il sistema cardiocircolatorio fatto a pezzi dalla glicemia troppo alta. È morto un bluesman ma anche un simbolo dell’integrazione, amato da bianchi e neri, da ogni genere di musicista: la sua influenza sul rock è stata decisiva.

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Tutti sanno chi è B.B. King, tra l’altro ha tenuto un concerto a Milano cinque anni fa agli Arcimboldi. Ma il “B.B.” che cosa voleva dire? Il vero nome era Riley, Riley B. King. Il B.B. ricalca il nome della strada di Memphis dove si trovano i club di blues, la Beale Street Blues Boy. Nella Beale Street di Memphis, all’angolo con la Seconda Avenue,

c’è adesso anche un B.B. King’s Blues Club e al terzo piano il ristorante Itta Bena, dal nome della città dove Riley era nato. Siamo nello Stato del Mississippi. Sudisti e campi di cotone, B.B. King era figlio di mezzadri e andava a raccogliere il cotone, 35 centesimi per ogni dieci libbre. «Lo raccoglievo dal lunedì mattina fino al mezzogiorno del sabato, e al sabato andavo poi in città, all’angolo di una strada del centro. Se cantavo gospel, la gente si complimentava con me ma non sganciava un soldo. Se suonavo il blues mi davano sempre una mancia e a volte mi pagavano anche una birra».

2

Come è diventato quello che è diventato? Tornato dalla guerra, ebbe un incidente col trattore, e dovette smetterla col cotone. Fu costretto a puntare tutto sulla musica. Era il 1947. Nel 1949 la Rpm lo chiamò a Los Angeles per una registrazione. «Quello che so fare è suonare, quello che amo fare è suonare, quello che voglio fare, ancora oggi, è suonare. Probabilmente avrei suo-

IIL BLUES HA PERSO IL SUO RE E L’AMERICA HA PERSO UNA LEGGENDA NESSUNO HA LAVORATO PIÙ DURAMENTE DI LUI BARACK OBAMA PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

nato anche se non mi avessero pagato, l’avrei fatto comunque, anche senza soldi, perché volevo fare dischi, volevo che la gente ascoltasse la mia musica, pensavo di avere qualcosa da dire e di meritare di essere ascoltato. Non avevo un insegnante a disposizione, dovevo cavarmela da solo. Scelsi di suonare la chitarra perché costava meno di altri strumenti. E imparai a suonare il blues dai miei vicini di casa».

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È una leggenda anche la sua chitarra. B.B. è stato un mito dei Beatles, che lo hanno citato in Dig it. In Blues Brothers suona How Blue Can You Get e la band è for-

L’ultimo concerto a Milano? A 85 anni faceva ancora un centinaio di esibizioni l’anno. «I concerti sono stata la ragione della fine del mio secondo matrimonio». Due mogli e 15 figli con 15 donne diverse. Una cinquantina di nipoti. Ma stavamo dicendo del concerto di Milano. Lo ha ricordato ieri Matteo Cruccu per corriere.it: «B.B. è seduto in mezzo al palco con una giacca blu argentea, la sorella di una vita, Lucille, è regolarmente al suo posto, in grembo, e sussulta, sincopata, come ha fatto instancabilmente da quasi settant’anni. Ma, improvvisamente, l’impianto salta, gracchia malamente. È vergognoso che non si sia fatto un soundcheck rigoroso per una leggenda come lui. Ma lui non se ne cura, non si alza bizzoso né tantomeno inveisce: continua invece imperterrito a suonare, e la chitarra Lucille vola sopra qualunque stridio. Questo era B.B. King, questo l’ultimo concerto visto a Milano, un quinquennio fa agli Arcimboldi: un professionista infinito».

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È morto ricco? Ricchissimo. Tre suoi figli accusano il manager Laverne Toney di averlo derubato. In prima istanza hanno perso. Ma non vale la pena di parlarne, oggi.

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NOTIZIE TASCABILI DUELLO IN FORZA ITALIA

Lecce, Berlusconi attacca Fitto: «È andato fuori» ● Il momento della resa dei conti tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto è arrivato. E non poteva che essere in Puglia (terra dove i due hanno scelto di sostenere due diversi candidati). Giocando con il nome del movimento di Fitto «Oltre», l’ex premier lo ha attaccato da Lecce e lo ha di fatto messo fuori da Forza Italia, durante il comizio a sostegno di Adriana Poli Bortone: «C’è qualcuno che pensa

di essere andato oltre, per me è andato fuori». Intanto, sul fronte opposto Matteo Renzi chiude il discorso sugli “impresentabili” in Campania: «Il Pd non ha candidati impresentabili alle regionali, anche in Campania. Sono pronto alla prova del nove e allo scanner».

LE STIME DI CRESCITA

PROMOZIONE TURISTICA

Silvio Berlusconi, ieri a Lecce

Standard&Poor’s Follia a Riccione conferma il rating Il 29 maggio «L’Italia a BBB-» sarà tutto gratis ● Standard&Poor’s ha lasciato il rating sull’Italia a BBB-, un gradino sopra il livello «spazzatura», mantenendo le prospettive stabili sul merito del credito. «L’outlook è stabile — spiega l’agenzia — a riflettere le nostre attese che il governo continuerà a implementare riforme strutturali e fiscali ampie che potrebbero aumentare il potenziale di crescita».

● Alberghi, ristoranti, spiagge, taxi, bar, gelaterie: per un giorno, il 29 maggio, ospitalità gratuita a Riccione (Rimini). Un’idea nata per promuovere la località romagnola è stata condivisa dalle diverse associazioni di categoria e dai comitati cittadini. Riccioneday.it è pensato soprattutto per il turismo straniero: il 24-25 maggio, infatti, in Germania sarà festa.

MATRIMONIO GAY NEL GRANDUCATO

Il premier Xavier Bettel, 42 anni, a destra e Gauthier Destenay AFP

Lussemburgo, nozze storiche: il premier sposa un architetto ● Nozze storiche ieri in Lussemburgo: con una cerimonia molto sobria, il primo ministro Xavier Bettel ha sposato un 36enne architetto belga, Gauthier Destenay, più giovane di lui di 6 anni e con il quale conviveva da tempo. Il “sì” è stato celebrato da Lydie Polfer, sindaco della capitale del Granducato: presenti solo parenti e amici, bandita la stampa. Il 42enne premier aveva dichiarato lo scorso agosto l’intenzione di sposarsi con il compagno: in Lussemburgo i matrimoni fra omosessuali sono legali da gennaio. Cinque anni fa l’allora premier islandese Jóhanna Sigurðardóttir era diventata il primo leader mondiale sposata ad un partner dello stesso sesso, Jónína Leósdóttir, autrice e sceneggiatrice di 12 anni più giovane.

È TORNATO L’INVERNO

Maltempo e guasti, disagi da Roma a Malpensa 1Ritardi nella Capitale per un radar,

bomba d’acqua sullo scalo lombardo A Fiumicino cinque indagati per il rogo

T

emuto, annunciato e, infine, arrivato. L’inverno è di nuovo da queste parti e ieri ha concentrato una certa furia sulla Lombardia e la zona a nord di Milano: raffiche di vento potente che hanno piegato perfino alberi secolari. Così, in un pomeriggio dal meteo variabilissimo (dal sole ai nuvoloni in un attimo), la città ha contato cinque feriti lievi, trasportati in codice verde in ospedale. In aggiunta, otto persone soccorse a Linate per malori dovuti al-

le turbolenze. Un solo codice giallo, ma per problemi cardiologici preesistenti. L’altro aeroporto cittadino ha vissuto guai più seri: nel primo pomeriggio è arrivata una bomba d’acqua con fulmini e vento al punto che in un’ora appena sono caduti cento millimetri di pioggia e 1.900 fulmini in un raggio di 20 chilometri. La strada statale 336 si è allagata e per 45 minuti sulle piste né decolli né atterraggi. È pure venuto giù un controsoffitto davanti alla zona ar-

rivi e, per fortuna, nessun si è ferito visto che l’area era già stata evacuata alle prime infiltrazioni d’acqua. Nonostante la preoccupazione, finora ha retto senza grossi disagi l’aerea Expo: di fronte alla pioggia e alle folate di vento, tecnici e volontari hanno presidiato padiglioni e vetrate. GIORNATA NERA Nel complesso, si ricorderà una giornata nerissima per gli aeroporti del Paese: mentre arrivava la notizia dei primi 5 indagati per l’incendio al Terminal 3 di nove giorni fa, l’aeroporto di Fiumicino ha vissuto altre ore complicate per un guasto al radar del centro di controllo Enav di Ciampino. Ri-

Un albero caduto per il maltempo su un’auto in sosta a Milano ANSA

tardi e voli bloccati, anche se per l’Ente nazionale di assistenza l’anomalia tecnica, verificatasi intorno alle 13.30, sarebbe durata solo una decina di minuti. Alla fine, però, si sono sommati ritardi di oltre un’ora, in particolare per i voli Alitalia diretti a Milano Linate, Cagliari, Catania e Palermo, o quelli per Stoccolma, Vienna e Lione. Ma, oltre alla Capitale, l’avaria ha sparso disagi anche negli scali del Centro-sud. Poi, in serata, Aeroporti di Roma ha fatto sapere che solo il 2,7% di aerei ha subìto ritardi a Fiumicino, ma secondo il Codacons i passeggeri hanno diritto a un congruo risarcimento. E Usb ha pure denunciato nuovi malori per le esalazioni tra i lavoratori del Terminal colpito dal rogo della scorsa settimana. cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO 16 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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