La gazzetta dello Sport (05-20-2015)

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mercoledì 20 maggio 2015 anno 119 - numero 117 euro 1,40

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NUOVA BUFERA: TOCCA A LEGA PRO E DILETTANTI

CALCIOSCOMMESSE C’E’ LA ‘NDRANGHETA

Inchiesta a Catanzaro: 50 arresti fra dirigenti e giocatori Partite truccate, per la prima volta spuntano le cosche

STASERA (20.45) JUVE-LAZIO

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

UNA COPPA CHE CONTA

Finale grandi numeri: i vincitori dello scudetto cercano il doblete e la decima Coppa Italia, i biancocelesti per la settima. E Pirlo-Klose, è un duello tra collezionisti di trofei BERARDINO, BIANCHI, CIERI, DELLA VALLE, GRAZIANO, LAUDISA DA PAGINA 8 A PAGINA 11

IL CASO

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«Patto sui diritti» Indaga l’Antitrust

ALLENATORI

Nel mirino la vendita 2015-2018 Fari su Lega, Infront, Sky e Mediaset

Benitez addio: lo vuole il Real per il dopo Ancelotti Mihajlovic verso il Napoli

CATAPANO, IARIA ALLE PAGINE 6-7

MALFITANO, G. MONTI A PAGINA 15

13 9 771120 506000

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IL MARCIO CHE STRISCIA PUÒ CORRODERE IL SISTEMA Il marcio striscia dal basso sulle fondamenta del sistema calcio, con un’azione corrosiva che è più pericolosa di quanto si possa immaginare. La cronaca giudiziaria ci racconta di presidenti, direttori sportivi e giocatori tutti in malafede, il cui unico obiettivo era quello di mettere denaro nelle proprie tasche alla faccia dei principi di lealtà e rispetto delle regole che dovrebbero invece guidare il gioco più amato dagli italiani. L'ARTICOLO A PAGINA 21

CENITI, LONGO, PELUCCHI ALLE PAGINE 2-3-5

50 5 2 0>

IL COMMENTO di Gianni Valenti

MERCATO

Milan, accordo col Genoa per Bertolacci: ora manca il sì della Roma BIANCHIN A PAGINA 13

INCREDIBILE GIRO PORTE E’ AIUTATO DALL’AMICO-RIVALE PENALIZZATO DI 2’

Clarke, a destra, offre la sua ruota a Porte: è vietato BETTINI

Buca, prende 47”. All’arrivo la vera batosta: Clarke non poteva prestargli la ruota. A Forlì successo di Boem GHISALBERTI, GREGORI, MARABINI, PASTONESI, PERNA, SCOGNAMIGLIO DA PAGINA 26 A PAGINA 33

STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1

I segreti di Arrivabene «La Ferrari era a pezzi Così l’ho fatta rinascere» ZAPELLONI A PAGINA 25

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Basket: Metta delude Venezia travolge Cantù Reggio, che rimonta! CHIABOTTI, TOSI A PAGINA 35

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IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Inzaghi scaricato da Berlusconi si vendica: «Entro nella lista Fitto»


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Primo piano R Calcioscommesse

La ‘ndrangheta LE PARTITE DUE MATCH DI B SOTTO LA LENTE 1Il nuovo scandalo sul

calcioscommesse parte stavolta dalla Procura di Catanzaro. C’è anche il Sassuolo, club di A, nelle partite sotto inchiesta, ma non il campionato. La gara, infatti, valeva per il quarto turno di Coppa Italia. Sospetti anche su due gare di B, ma quasi tutte sono in Lega Pro e Serie D.

Ecco le 31 partite messe sotto inchiesta dalla Procura di Catanzaro. COPPA ITALIA 2/12/2014 Sassuolo-Pescara 1-0 SERIE B 24/1/2015 Livorno-Brescia 4-2 16/2/2015 Catania-Crotone 1-1 LEGA PRO 1/11/2014 Juve Stabia-Lupa Roma 2-0 15/11/2014 Santarcangelo-L’Aquila 0-1 22/11/2014 Grosseto-Santarcangelo 1-0 23/11/2014 L’Aquila-Savona 1-0 15/12/2014 Cremonese-Pro Patria 3-1 17/12/2014 Monza-Torres 3-0 21/12/2014 Bassano-Monza 2-1 11/1/2015 Torres-Pro Patria 4-0 17/1/2015 Pro Patria-Pavia 2-3 25/3/2015 L’Aquila-Tuttocuoio 1-0 29/3/2015 L’Aquila-Santarcangelo 2-1 1/4/2015 Barletta-Catanzaro 1-1

Alcune gare sotto inchiesta. Da sinistra, Livorno-Brescia, Catania-Crotone (Serie B) e Cremonese-Pro Patria (Lega Pro) LAPRESSE/ANSA 11/4/2015 Aversa N.-Barletta 0-1 12/4/2015 Vigor Lamezia-Paganese 1-1 19/4/2015 Barletta-Vigor Lamezia 3-3 COPPA ITALIA LEGA PRO

8/10/2014 Prato-Santarcangelo 3-0 29/10/2014 Pisa-Torres 4-0 SERIE D 7/9/2014 Hinterreggio-Neapolis 2-0

12/10/2014 Sorrento-C. Montalto 0-0 26/10/2014 Neapolis-C. Montalto 4-0 2/11/2014 Monopoli-Puteolana 4-0 2/11/2014 Montalto-Frattese 2-4 2/11/2014 Due Torri-Neapolis 1-0

9/11/2014 Neapolis-Akragas 2-2 23/11/2014 Neapolis-Sorrento 3-0 30/11/2014 Brindisi-San Severo 2-1 30/11/2014 Andria-Puteolana 7-2 14/12/2014 Pomigliano-Brindisi 0-4

Le cosche truccano Lega Pro e D 50 arresti, 31 partite sospette 1L’indagine di Catanzaro svela un giro di scommesse illegali tra l’Italia e l’estero: anche la Serie B

nel mirino. In manette giocatori e dirigenti. Sfumato l’accordo per Sassuolo-Pescara di Coppa Italia 1

Francesco Ceniti INVIATO A CATANZARO

«M

ica servono i calciatori per vincere i campionati». Il modulo giusto non è il 4-4-2 o il 3-5-2. Il modulo giusto lo spiega Pietro Iannazzo, capo ‘ndrangheta della cosca che porta il suo cognome, in una intercettazione: sono i soldi a fare la differenza. Denaro usato per comprare le partite e spingere il Neapolis (Serie D) verso la promozione. Mancava solo questo al calcio italiano, l’ingresso in campo della criminalità organizzata, attrice protagonista della nuova, squallida vicenda legata al solito canovaccio: combine, giocatori, allenatori e dirigenti corrotti, bande di stranieri pronti a finanziare i tarocchi, ma anche a minacciare di morte chi sgarra. L’ennesima mazzata arriva da Catanzaro: a muoversi è stata la Direzione distrettuale antimafia dopo le indagini coordinate dal procuratore capo Vincenzo Lombardo e dal pm Elio Romano, svolte in modo certosino dalla squadra mobile di Catanzaro, guidata da Rodolfo Ruperti, in collaborazione con il Servizio centrale operativo della polizia di Roma (in Calabria c’era il direttore Renato Cortese). Emessi 50 fermi (ma 5 stranieri sono irreperibili) nell’inchiesta «Dirty socIL DATO PIÙ cer», calcio sporco. E come è RACCAPRICCIANTE stato spiegato dagli inquirenti, È CONSTATARE CHE la storia non finisce qui. Quella COSA È DIVENTATO di ieri potrebbe essere la prima puntata: una seconda sarebbe IL CALCIO DI OGGI in cantiere e dovrebbe portare presto ad altri provvedimenti ELIO ROMANO legati all’ipotesi di reato di asso- PM DI CATANZARO ciazione per delinquere transanito per inquinare il mondo sportivo ad esse colzionale finalizzata alla frode sportiva. legato». SEMPRE PIÙ SU Da Cremona (dove agisce la Procura che ha scoperchiato 4 anni fa gli intrecci ma- TERREMOTO Il pm non lo può dire, ma di certo lati del calcioscommesse) a Catanzaro il cliché è servirà anche una riflessione importante all’inidentico: partite truccate da utilizzare come car- terno della Federcalcio: nonostante l’inchiesta di ne fresca sul mercato delle puntate illegali. E una Cremona, poco si è fatto per contrastare il fenovolta iniziato il business, non ci si accontenta: meno. Anzi, la giustizia sportiva si è contraddil’inchiesta svela come la piovra trasversale com- stinta per assoluzioni e squalifiche ridotte. Per posta da più bande puntava, dopo D e Lega Pro, non parlare dello stato comatoso in cui versa la ad avvolgere la B (2 gare nel mirino) e poi magari Lega Pro, con un presidente (Mario Macalli) la A. Insomma, un mondo malato e ingordo che squalificato e una assemblea spaccata. E mentre trova terreno fertile in giocatori, dirigenti e alle- ai piani alti si litigava, a quelli bassi si operava in natori. Il pm Romano nell’ordinanza va giù pe- un mondo popolato da direttori sportivi spregiusante: «Il dato più raccapricciante è constatare dicati, allenatori pronti a tutto pur di far carriera, cosa sia diventato il calcio. Siamo di fronte ad un calciatori corrotti, autori di papere, gol mangiati nuovo romanzo criminale i cui attori si fanno bef- a porta vuota, espulsioni studiate per agevolare fa delle passioni di quanti seguono la propria gli (ignari) avversari, telefonate alla mamma per squadra. Urge una riforma radicale della norma- consigliare la scommessa giusta. Un mondo dove tiva che regolamenta le scommesse che hanno fi- l’omertà regna sovrana e permette azioni spre-

1 I capitani Michele Nardi, 29 anni (a destra) e Marco Pomante, 31 anni, prima della sfida tra Santarcangelo e L’Aquila, finita nell’inchiesta della DDA di Catanzaro 2 Gli incontri tra alcuni scommettitori e finanziatori filmati dalla polizia; 3-4 Gli arrestati e la conferenza stampa di procura e inquirenti a Catanzaro POGGI/LAPRESSE/ANSA

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giudicate, tanto le denunce sono merce rara. Un mondo dove oltre alla ‘ndrangheta, si muovono affaristi serbi (portatori di notizie sicure su partite di basket e tennis giocate dalle parti di Belgrado), sloveni, maltesi, albanesi, russi (non identificati), dove tutto si può sistemare, comprese le squalifiche. Un mondo messo al bando dall’inchiesta di Catanzaro, durata un anno e dai numeri impietosi: 10 mila intercettazioni, 28 partite truccate – 17 di Lega Pro e 11 di D – sulle quali la Procura ha trovato riscontri e 33 le squadre coinvolte: dalla Pro Patria al Monza, dalla Torres al L’Aquila, dal Barletta alla Vigor Lamezia, dalla Juve Stabia alla Lupa Roma, dal Brindisi al Montalto. Riscontri che costringeranno il procuratore federale Palazzi a una affannosa rincorsa nel tentativo di fare pulizia e magari riscrivere le classifiche, tutto complicato dai playoff e playout con alcuni club impegnati nonostante siano finiti nelle indagini. Palazzi ha preso contatti con il capo

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della Dda Lombardo e aspetta gli atti per imbastire i processi sportivi, forse già in estate. LE INDAGINI Come scritto, le indagini non sono finite. Nel frattempo il carcere si è spalancato per 50 persone, compresi 2 presidenti, 11 dirigenti sportivi, 12 tra calciatori ed ex, 2 tecnici. In più sono circa 80 gli indagati: molte le posizioni al vaglio come quella di Arturo di Napoli (ex attaccante di Napoli e Inter) e di Arpaia, consigliere di Lega Pro. A Cremona l’inchiesta era nata, per caso, dopo un tentativo di avvelenamento di alcuni calciatori della Cremonese, a Catanzaro le indagini prendono il via dall’orgoglio ostentato dal boss Iannazzo nella telefonata col presidente del Neapolis, Mario Moxedano (per un breve periodo patron del Napoli post Ferlaino). Dalle parole del boss (seguito per via di un’altra indagine) che si vantava di poter far promuovere una squadra scarsa, si è risaliti a due distinte organizzazioni criminali che agivano in


MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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punta sul calcio Sono 50 gli ordini di custodia cautelare emessi dal Sostituto Procuratore di Catanzaro, Elio Romano. Ecco l’elenco

I FERMI COINVOLTO PURE UN POLIZIOTTO

PRESIDENTI Antonio Flora (Brindisi) Mario Moxedano (Neapolis) DIRIGENTI Massimiliano Carluccio (socio occulto e dirigente «di fatto» della Pro Patria) Savino Daleno (consulente di mercato del Brindisi) Giorgio Flora (vice presidente del Brindisi); Antonio Palermo (Comprensorio Montalto).

1 C’è un po’ di tutto al centro

dell’ultimo scandalo sul calcioscommesse emerso dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro: presidenti, allenatori, giocatori, manager, finanziatori italiani ed esteri e vari collaboratori delle società . Nell’inchiesta risulta coinvolto anche un poliziotto.

MANAGER Felice Bellini (ex d.s. Gudja United Malta, ora responsabile marketing della Vigor Lamezia)

MEZZA ITALIA È COINVOLTA

Gianni Califano (d.s. Monza) Antonio Ciccarone (d.s. Neapolis) Ercole Di Nicola (d.s. L’Aquila) Fabrizio Maglia (d.s. Vigor Lamezia) Francesco Molino (d.s. C. Montalto) Vito Morisco (d.g. Brindisi) Enzo Nucifora (d.s. Torres) Mauro Ulizio (ex d.g. Monza, ex socio occulto e d.g. «di fatto» Pro Patria) ALLENATORI Ninni Corda (Barletta) Marco Tosi (ex Pro Patria) GIOCATORI Salvatore Astarita (ex Akragas) Adolfo Gerolino (ex Pro Patria) Marco Guidone (Santarcangelo) Pasquale Izzo (Puteolana) Emanuele Marzocchi (Puteolana) Vincenzo Melillo (Pro Patria) Raffaele Moxedano (Neapolis, figlio di Mario)

SOTTO INDAGINE

Pro Patria (2) (3) Monza

(5) Santarcangelo Tuttocuoio (6)

(4) L’Aquila Lupa Roma (13)

(9) Barletta

Aversa Normanna (7) Torres (1)

(16) Neapolis

Puteolana (14) Juve Stabia (12)

(15) Brindisi (11) Paganese

Comprensorio Montalto (17) Vigor Lamezia (10)

MARIO MOXEDANO 61 anni, presidente del Neapolis. Arrestato insieme al figlio Raffaele (calciatore del club), nel 1994 acquistò alcune quote del Napoli. Ha portato il Savoia in Serie B

Francis Obeng (Santarcangelo) Giacomo Ridolfi (Santarcangelo) Lamine M. Traorè (Santarcangelo) Andrea Ulizio (San Marino, ex Pro Patria, figlio di Mauro) FINANZIATORI DI COMBINE Aleksander Brdanin Diego De Palma (co-finanziatore e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro) Robert Farrugia Adrian Farrugia Milan Jovicic Uros Milosavljevic Edmond Nerjaku Raffaele Poggi (co-finanziatore e uomo di fiducia di Enrico Malvisi) ALTRI Erikson Aruci (collaboratore di Di Lauro e legato ad Andrea Ulizio) Stefano Benini (uomo di fiducia di Carluccio)

Bruno Califano (padre di Gianni) Massimo Cenni (amico di Carluccio) Daniele Ciardi (factotum del Santarcangelo) Ioana Delia Dan (interprete al servizio di Mauro Ulizio) Fabio Di Lauro (ex giocatore) Sebastiano La Ferla (uomo di fiducia di Bellini) Enrico Malvisi (scommettitore)

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● le pagine dell’ordinanza della Procura di Catanzaro, firmata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Elio Romano: l’operazione calabrese è stata chiamata «Dirty Soccer»

fL’INCHIESTA «DIRTY SOCCER»

I PROTAGONISTI

Da Moxedano a Obeng Storie di presidenti & co. venduti per 10 mila euro 1Il patron del Neapolis negli Anni 90 guidò per pochi mesi

il Napoli: ora è coinvolto in 5 partite a rischio. Il ghanese è stato arrestato a casa del sampdoriano Acquah, suo amico

(8) Catanzaro

Di Napoli e a settembre viene accusato di aver chiesto ai suoi ex giocatori di perdere la gara di campionato contro la Spal per causare l’esonero di Di Napoli e favorire il suo ritorno in panchina. Il Savona invece vince, Corda finisce sotto inchiesta e poi al Barletta. Deferito, l’11 giugno dovrebbe esserci il processo sportivo. Dovrebbe, perché ieri è arrivato l’arresto per le 3 gare ritenute oggetto di combine. A volte non andata a buon fine al punto che Corda sarebbe stato minacciato di morte da due «investitori» maltesi e uno cinese infuriati con il tecnico per aver perso 52 mila euro scommessi su una partita, Aversa-Barletta, terminata con un esito diverso da quello concordato.

Davide Longo

C

LEGA PRO GIRONE A 1

Torres

10

Vigor Lamezia

2

Pro Patria

11

Paganese

3

Monza

12

Juve Stabia

13

Lupa Roma

GIRONE B 4

L’Aquila

5

Santarcangelo

SERIE D GIRONE H

6

Tuttocuoio

14

Puteolana

15

Brindisi

GIRONE C 7

Aversa Normanna

8

Catanzaro

16

Neapolis

9

Barletta

17

Comprensorio Montalto

FRANCIS OBENG 29 anni, centrocampista del Santarcangelo, arrestato ieri. Ghanese, fu acquistato da Roma e Napoli, che mai lo hanno visto, per liberare un posto da extracomunitario

GIRONE RONE I

modo trasversale tra D e Lega Pro, per truccare i match. Comprare un incontro della ex C costava tra i 40 e i 50 mila euro, ma a volte ne bastavano 5 mila per avere la disponibilità dei calciatori. La prima organizzazione ruotava attorno alle figure di Moxedano, Antonio Ciccarone, d.s. del Neapolis, e Iannazzo. Sempre in D, anche i dirigenti del Brindisi utilizzavano le combine per ottenere la promozione. La seconda associazione aveva al vertice Fabio Di Lauro, ex calciatore, con due soci occulti della Pro Patria, Mauro Ulizio e Massimiliano Carluccio. Lo stesso Di Lauro aveva rapporti coi «signori delle scommesse dell’est Europa» e contatti con altri «addetti ai lavori», come Ercole Di Nicola d.s. dell’Aquila capace di muoversi su più tavoli, pronto a investire i soldi guadagnati nei Casinò (è stato fermato a Venezia) e finto paladino della moralità. Le indagini sono continuate fino alla scorsa settimana: gli investigatori hanno deciso d’intervenire per evitare guai peggiori (un albanese picchiato aveva scatenato la reazione dei serbi, pronti a vendicarlo, costringendo un giocatore a rifugiarsi in Sardegna), in un quadro che prevede altri reati: estorsione, truffa, minacce. Anche per questa ragione gli inquirenti parlano di un «reticolato sistema di corruzione» solo in parte venuto a galla. È il caso delle partite che coinvolgono Catania, Crotone, Brescia e Livorno: non sono stati trovati riscontri, ma per Di Nicola «ogni settimana in B ne fanno una». Oppure della sfida di Coppa Italia Sassuolo-Pescara, messa in vendita per 150 mila euro da Ulizio e Carluccio. (ha collaborato Andrea Celia Magno) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nord, sud e isole: tra i club più coinvolti nelle partite esaminate dalla Procura di Catanzaro, ci sono 13 società di Lega Pro (divise nei tre gironi, ma è il C quello più presente) e 4 di Serie D (anche qui in due gironi)

i sono presidenti e allenatori. Poi direttori sportivi, giocatori e magazzinieri-factotum. E anche un poliziotto, Alberto Scarnà, in servizio presso la questura di Ravenna ma – secondo l’accusa della procura di Catanzaro – uomo fidato di Fabio Di Lauro ex calciatore e imprenditore, definito dagli investigatori «il rappresentante unico in Italia» dei «signori delle scommesse» nazionali ed internazionali. A scorrere l’elenco dei nomi dei 50 arrestati e dei 70 indagati dell’inchiesta Dirty Soccer, il più noto è quello di Mario Moxedano, imprenditore edile e proprieta- IL GIOCATORE Tra gli arrestati c’è Francis Obeng, rio di diverse sale da Bingo, attuale presidente del centrocampista del Santarcangelo, club di Lega Pro Neapolis, club di Mugnano, piccolo comune nel coinvolto in 4 partite finite nell’inchiesta. Anche lui Nord del capoluogo campano. Moxedano, 61 an- già noto per una vicenda che con il calcio giocato ni, ha vissuto il momento di maggior celebrità nel aveva poco a che fare: a gennaio 2014 fu acquistato e 1994 quando insieme con due soci rilevò da Cor- poi ceduto dalla Roma per sfruttare il regolamento rado Ferlaino le quote del Napoli. Alla guida dei secondo il quale, per ingaggiare un extracomunitario, bisogna cederne uno, ingagpartenopei rimase pochi mesi, giato in una sessione precedente poi lasciò – con il club messo in di mercato. A Trigoria, ovviamenmora dai giocatori a causa del L’africano venne te, Obeng non ci ha mai messo mancato pagamento degli stipreso da Roma e pendi – per coltivare un propiede, proprio come a Castelvolgetto diverso, una seconda Napoli per liberare turno, visto che lo stesso «giochetsquadra di Napoli da portare ai to» con il 29enne ghanese è stato un posto da vertice del calcio italiano. E ci attuato nel gennaio di quest’anno provò negli anni successivi due dal Napoli. Ieri Obeng è stato arextracomunitario volte con il Savoia, portato in restato a casa di Acquah, suo amiSerie B e poi con la Sangiusepco e giocatore della Samp: l’accupese trasformata in Neapolis. sa è di aver venduto, insieme con Nell’inchiesta c’è Ieri mattina le manette, per lui compagni, partite del Sanil recidivo Parlato alcuni e per il figlio Raffaele, capitatarcangelo. La tariffa? Diecimila no proprio del Neapolis, club euro. E per restare al luogo degli e nella dinasty che gioca nel girone I di Serie arresti, da notare quello del diretfamiliare coinvolti tore sportivo del L’Aquila Ercole D, coinvolto in 5 delle 31 partite finite nell’inchiesta. Di Nicola, fermato al casinò di Vepadri e figli nezia. L’ALLENATORE Tre partite riguardano invece il Barletta tutte successive al 13 IL DIRETTORE GENERALE Nella dinasty familiare marzo, quando la squadra pugliese ha ingaggiato dell’inchiesta ci sono anche Mauro Ulizio, ex direttocome tecnico Ninni Corda. Nuorese, 41 anni, Cor- re generale del Monza e il figlio Andrea, calciatore da ha già precedenti con la giustizia, ordinaria e del San Marino ed ex della Pro Patria. Ulizio padre è sportiva. Nel 2008 fu arrestato insieme con il papà ritenuto uno dei protagonisti dell’associazione crimiMartino, commercialista ed ex sindaco di Nuoro, nale. Nel suo curriculum di dirigenziale anche Bellaper una brutta storia di false revisioni auto che ria e Pro Patria, della quale, dicono gli inquirenti, era vide coinvolti anche dipendenti della motorizza- socio occulto e direttore generale di fatto. E per ultizione ed ex poliziotti della stradale. Inconvenien- mo, da ricordare il caso di Gianfranco Parlato, già arte che non gli impedì di continuare ad allenare: restato nel 2011 per calcioscommesse e condannato l’Alghero per 2 anni e poi il Savona per 3, dal 2011 attraverso 3 patteggiamenti a 3 anni e 4 mesi. Seconal 2014. E proprio all’esperienza in Liguria è lega- do gli inquirenti sarebbe tornato a falsare le partite. to il secondo episodio di cronaca giudiziaria che lo Più di un vizio, insomma. © RIPRODUZIONE RISERVATA riguarda. A luglio Corda lascia il posto ad Arturo

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ERCOLE DI NICOLA 38 anni, abruzzese della zona di Giulianova (è nato ad Atri e vive a Morro d’Oro), è da diverse stagioni il direttore sportivo de L’Aquila: è stato arrestato a Venezia

MAURO ULIZIO 47 anni, cagliaritano, ex d.g. del Monza e di fatto anche della Pro Patria, è stato arrestato col figlio Andrea, 21 anni, calciatore. È una delle menti del calcioscommesse

Maurizio Antonio Pagniello (ex giocatore e presidente del Trento) Raffaele Pietanza (uomo di fiducia di Carluccio e Solazzo) Alberto Scarnà (Sovrintendente della Polizia e uomo di fiducia di Di Lauro) Marcello Solazzo (uomo di fiducia di Carluccio) Ala Timosenco (legata a Di Lauro, intermediaria/traduttrice con i serbi)

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Primo piano R Calcioscommesse

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fLE INTERCETTAZIONI

Quei tarocchi con minaccia «Chi tocca mio figlio muore»

1I serbi perdono 60 mila euro per colpa dell’ex d.g. Ulizio e promettono vendetta Le pressioni su Ninni Corda e la telefonata che inchioda il presidente della Torres C: Va bene... D.N.: Però... 1 H (1 Handicap, ndr). C: Uh... senti... D.N.: Mi raccomando. C: Eh... (parola incomprensibile) quelli là? D.N.: Eh!... quelli la!... 15 diviso 3... ho sbagliato, dovevo fare di più... non gliel’ho fatta fare, ho detto perché... eh... non lo so, sta botta... ma già domattina me li portano. C: Uh. D.N.: Già a posto. C: Va bene... D.N.: Quindi, ora mi raccomando. C: Uh... 1 H. D.N.: Capito? C: Si, si... ciao...

Andrea Ulizio, 21 anni, cagliaritano, mezzala sinistra, con la maglia della Pro Patria. Figlio di Mauro, dirigente «tuttofare», ha giocato anche con Bellaria e San Marino. Sotto il tecnico del Barletta Ninni Corda, 41 anni, di Nuoro, era già stato arrestato nel 2008 per un caso di false revisioni di auto LAPRESSE/IPP

Roberto Pelucchi

N

on soltanto partite vendute e comprate. Non soltanto scommesse. Ma anche intimidazioni, minacce. Una violenza strisciante sempre sul punto di esplodere. Nell’ordinanza dell’inchiesta calabrese ci sono alcuni casi di partite combinate non andate a buon fine. Un bagno di sangue (e soldi) per gli esponenti della criminalità. I quali, per recuperare i soldi perduti, arrivano anche a minacciare di morte dirigenti, allenatori, giocatori. Ecco qualche esempio, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori.

CORDA TRADISCE E IL SERBO MINACCIA I fratelli maltesi Adrian e Robert Farrugia, assieme a un cinese non identificato, perdono 52 mila euro scommessi su Aversa Normanna-Barletta, partita che sarebbe stata venduta da Felice Bellini, responsabile marketing della Vigor Lamezia, con la complicità di Ninni Corda. Robert Farrugia dà la colpa al tecnico del Barletta e pretende indietro i suoi soldi. Bellini si propone di sistemare tutto combinando Barletta-Vigor Lamezia, ma Farrugia non si fida, vuole soltanto i suoi soldi. Farrugia: senti, tu lo capisci che i cinesi vogliono uccidere mio fratello? Bellini: ma non uccide nessuno a tuo fratello, quelli vogliono recuperare tutto... Che ammazzano tuo fratello che fanno che... scusa un attimo lo ammazzano e non recuperano niente, che lo vogliono a tuo fratello là... poi voglio dire scusa no se io devo recuperare 100 mila euro... 102 per l’esattezza, che qui abbiamo perso tutti ( bestemmia ) no?! Voglio dire ehm... è andata male voglio dire che io ammazzo un uomo, che faccio?! Recupero... che recupero... la minchia?! F: eh io... non ammazzo uno... B: e va beh che ne ammazzi tre o ne ammazzi quattro che... può darsi pure che ammazzano te poi pure eh! F: non c’è problema, quando qualcuno tocca a mio fratello... io ti uccido... fermo così... B: a chi uccidi a me?! F: eh... te che cosa fai... ah... tu stai con me... eh! B: no... allora ascolta Robert con me devi parlare in un certo modo che io non sono un burattino... F: il problema non è io e tu eh... B: allora... F: il problema è quel quell’idiota che abbiamo parlato con lui. B: è successo un problema e lo voglio risolvere... quello è un amico mio come sei un amico tu... F: se... B: l’amico mio non è scappato, l’amico mio non è scappato ha sbagliato ha ammesso l’errore... CACCIA APERTA A ULIZIO JUNIOR Mauro Ulizio, ex d.g. del Monza, durante il primo tempo di AlbinoLeffe-Pro Patria, con i bergamaschi in vantaggio, commette una leggerezza: nella convinzione che la Pro Patria avrebbe perso subendo parecchi gol, fa inviare al serbo Uros Milosavljevic da Ioana Delia Dan, detta Bianca, un messaggio con l’indicazione del risultato alterato: almeno over 2,5. La

DI NICOLA E LE PROTEZIONI DALL’ALTO Nell’ordinanza ci sono anche fatti che c’entrano poco con le combine, ma mostrano come alcuni protagonisti si sentano onnipotenti. Il 25 ottobre 2014 L’Aquila-Pisa finisce 1-4; Di Nicola parla con i giornalisti e definisce la terna arbitrale «feccia». Dichiarazioni che dovrebbero far scattare provvedimenti da parte della giustizia sportiva. Di Nicola però, con la segretaria del settore giovanile, Silvia Canfora, si vanta di avere conoscenze influenti. Tra questi indica Antonio Rizzo, vice presidente della Lega Pro, «che lo esortava, d’ora in avanti, a rivolgersi direttamente a lui se avesse avuto problemi in quanto avrebbe fatto quanto in suo potere e senza alcuna preoccupazione». D.N.: Io come punto di riferimento voglio avere lei. Infatti, l’ho detto anche in società anche l’altro giorno... ho detto guarda voglio avere Rizzo come... il dottor Rizzo come punto di riferimento, perché... così... (risata) R: non è una cosa preferenziale, noi, quando è possibile andiamo incontro a tutti, quindi se ci sono problemi avvertimi, che quello che possiamo fare lo facciamo.

partita finisce invece 1-0 e Milosavljevic perde 60 mila euro. «Io c’ho provato, vaff...! Dopo il primo tempo, ho visto come si mettevano le cose, ho detto: minchia, qui un’altra caterva di gol!», dice Ulizio a Fabio Di Lauro. I serbi danno a Ulizio 48 ore per trovare i soldi e minacciano di vendicarsi col figlio Andrea, calciatore del San Marino e prima alla Pro Patria. M. Ulizio: spiegami questa cosa che non ho capito... mi ha chiamato Massimo... dei serbi. Di Lauro: praticamente mi hanno chiamato la scorsa settimana. Loro volevano parlare con te... ora sono in giro qua in zona. Siccome sapevano un po’ di cose... io ho detto che... queste qui sono cose che... uno deve mettersi a tavola... parlare... senza fare casini, senza fare niente... no? U: senti un attimo... cosa c’entra mio figlio. D.L.: assolutamente niente...io gli ho detto che non si devono permettere a fare una cosa del genere... LOTITO, TAVECCHIO E GALLIANI loro mi hanno detto di no... Forse con Di nessuna rilevanza penale, ma da loro sono andati... sono andati su e registrare per cronaca, la telefonata LE TELEFONATE qualcuno gli ha detto: vedi che il fitra Vittorio Galigani, ex d.s. e ora glio gioca li... sicuramente è andato a Di Nicola (L’Aquila) opinionista di TuttoLegaPro.com, e vedere le partite ed è andata così (...) Di Nicola. si vanta di avere G: Lotito ha rotto i c..., il motivo del Io gli ho detto a loro che non si devodissidio è Lotito, Macalli e Tavecchio no permettere di fare niente... loro protezioni sono due rincoglioniti in mano almi hanno detto: no... no.., noi voglia- ad altissimi livelli le... come si dice...sì in mano a Lotimo parlare solo con il padre. U: guarda ho il telefono sotto con- Rizzo (Lega Pro): to, che li ricatta, c’è pur dir che lui trollo io no?... se sento di nuovo il nopensa che Lotito aveva diritto di fare me... nominare mio figlio... io vengo «Se hai problemi, il vicepresidente (...). In Federcalchiama me, quello lì... sparo in bocca a tutti... non me ne cio, se lui lascia la sua poltrona a Mafrega un cazzo... a te, a Dennis, ai ser- che si può fare si fa» calli, c’è un motivo, se lui perde... bi a tutti quelli che cazzo si permettouna cosa che molti non hanno comno a mettersi il bocca il nome di mio figlio, non sto preso.. questa maggioranza della Lega, della Federscherzando. calcio, esiste in funzione del 17% della Lega Pro, se lui perde il 17% della Lega Pro salta tutta la FederQUEI CONTI AL TELEFONO COL PRESIDENTE calcio. Una conversazione tra Domenico Capitani, presi- D.N.: e che era compito mio... dente della Torres, ed Ercole Di Nicola, d.s. de G.: la sua stanzetta che ha lassù al quinto piano in L’Aquila, secondo gli investigatori è sintomatica di via Allegri, lo cacciano. come si andava al sodo per combinare le partite. La D.N.: è la cosa migliore... dimmi una cosa... lui è telefonata si riferisce al tentativo di combine di Pisa- proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia? G: lui adesso con Infront inseme a Galliani, che è un Torres di Coppa Italia Lega Pro. Capitani: Direttò... paraculo Galliani, hanno preso anche il Brescia. InDi Nicola: Allora... 15 diviso 3. front è Galliani! Infront è Galliani! C: Uh. D.N.: quindi Lazio, Salernitana, Brescia e Bari! D.N.: Ok? © RIPRODUZIONE RISERVATA

FABIO UN BEL REGALINO MI HA FATTO. MA COMUNQUE DOMANI MATTINA SONO LÀ CHE VADO A PARLARE PIETRO IANNAZZO SUL GIOCATORE CASERTA

IO ME NE ESCO, NON DOMANI, OGGI. PERDO I SOLDI CHE HO MESSO! PERDO 30 MILA EURO? NON ME NE FREGA FABIO CASERTA SOCIO OCCULTO HINTERREGGIO

ERCOLE, SENTI UN ATTIMO, MA TU LA SISTEMI L’ALTRA COSA? MI RACCOMANDO ARTURO DI NAPOLI PARLA CON DI NICOLA

IL BOSS

Iannazzo: «Moxedano mi deve dare i soldi prima»

«P

ietro Iannazzo, avvalendosi della sua caratura criminale in quanto esponente di spicco dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, nonché delle sue conoscenze con esponenti di varie società calcistiche calabresi, era riuscito a realizzare una vera e propria rete di “personaggi”, tutti collegati tra loro, che si adoperavano in un sistema di “mutua assistenza” finalizzato a condizionare alcuni risultati di partite di calcio». Anche con le intimidazioni. E’ quanto scrivono gli investigatori nell’ordinanza. Iannazzo: io sono stato là ed ho parlato con Moxedano alla Neapolis. Tony Lio (calciatore): eh... I: ed ora vediamo, gli ho detto che voglio essere pagato prima. (...) L: quello un mese paga e tre no, ma quello quando ti paga te li da tutti in una volta. I: no, no, io gli ho detto che chiacchiere non ne voglio, io voglio prima, così quando, pure che non ci vediamo io e lui, no, a me non interessa niente, ognuno deve fare il lavoro suo, però mi paga prima così dopo senza che devo andare ed aspettare, che lui pensa che io vado lì ed aspetto una giornata, poi mi chiama «non sono potuto venire» e lo aspetto il giorno dopo. L: ma vai a fare il direttore? I: no, gli faccio consulenza sportiva. L: quindi non è che stai là. I: no, e che ci sto a fare là, con una squadra di «babbi» che ha. L: si? (...) I: e, infatti, quest’anno ha deciso che vuole vincere con pochi soldi... e gli ho detto «va bene ho capito che devi vincere con pochi soldi, ma i miei dammeli prima». L: e che ti ha detto? I: ha detto che lui prima non paga neanche i giocatori, ed ho capito, infatti i giocatori non ti fanno vincere il campionato! L: mh... I: ed ora vediamo... ora mi fa sapere; penso di no, anche perché sono stato un poco crudo, ho detto se me li da bene, se non me li da meglio, che non ci vado; perché già l’anno scorso mi ha fatto andare due o tre viaggi li ho fatti ed alla fine non abbiamo fatto niente, quindi tutte queste chiacchiere che fa non mi piacciono. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Calcio R Antenne nella bufera

I fari dell’Antitrust «A «Sui diritti tv della A sospetto di un patto»

Marco Iaria twitter@marcoiaria1

1Avviata un’istruttoria contro Lega, Infront, Sky e Mediaset Il clima torna rovente, tra Champions e contenuti accessori

L’ITER DELL’ASTA E IL SUCCESSIVO SCAMBIO COSÌ NEL 2015-18 PACCHETTO A SATELLITE partite in casa e trasferta di 8 squadre tra cui Inter, Juventus, Milan e Napoli;

TOTALE 248 partite PACCHETTO B DIGITALE TERRESTRE partite in casa e trasferta di 8 squadre tra cui Inter, Juventus, Milan e Napoli;

L’asta dei pacchetti domestici esclusivi *condizionata all’assegnazione del pacchetto A o B BASE D’ASTA

274 MILIONI

interviste, telecamere negli spogliatoi, 3D, ecc.

PACCHETTO D ESCLUSIVA scontri diretti tra 12 squadre tra cui la Roma;

TOTALE 132 partite

L'ASSEGNAZIONE L'ESITO DOPO DELLA LEGA LA SUBLICENZA PACCHETTO A Sky 357 milioni

PACCHETTO B

274 MILIONI

TOTALE 248 partite PACCHETTO C DIRITTI ACCESSORI

OFFERTE SKY 357 MILIONI MEDIASET 350 MILIONI FOX 275 MILIONI

67

SKY 422 MILIONI MEDIASET 280 MILIONI FOX 400 MILIONI

SKY 15 MILIONI FOX 10 MILIONI

MILIONI

235 MILIONI

SKY MEDIASET FOX EUROSPORT

150 MILIONI 306 MILIONI* 180 MILIONI 140 MILIONI

Mediaset 280* *non assegnato né a Sky né a Fox per possibile abuso di posizione dominante

PACCHETTO C non assegnato (offerte sotto il minimo d'asta)

PACCHETTO D Mediaset 306 Totale incassi Lega

Sky tutte le 380 partite di campionato, in esclusiva 132 partite, cioè gli scontri diretti di 12 squadre, esclusa la Roma inizialmente inserita nel pacchetto D

Mediaset 248 partite di campionato, cioè le partite in casa e trasferta di 8 squadre tra cui Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma

Totale investimenti Sky Mediaset

572

373

MILIONI

MILIONI

943 MILIONI Le cifre sono la media annua del triennio GDS

ccordo restrittivo della concorrenza». Così, quasi un anno dopo, l’Antitrust bolla – con il beneficio del dubbio, ovviamente – l’intesa tra Sky e Mediaset sui diritti tv della Serie A 2015-18 che evitò una guerra legale senza precedenti. L’Authority ha deciso di aprire un’istruttoria nei confronti delle due emittenti ma anche di Lega e Infront: l’ipotesi è che la vendita dei diritti pay del campionato sia avvenuta «in seguito ad accordi ripartitori tra Sky e Mediaset, favoriti dalla stessa Lega». E per cercare prove a supporto, ieri la Guardia di Finanza ha effettuato una serie di perquisizioni nelle sedi dei quattro soggetti coinvolti. L’inchiesta si concluderà entro il 30 aprile 2016. Difficile prevedere le conseguenze: se venissero ravvisate delle irregolarità, l’Antitrust potrebbe comminare delle multe o, addirittura, invalidare l’asta.

I FATTI L’asta del giugno 2014 per l’assegnazione delle dirette aveva avuto un esito imprevisto: i due concorrenti avevano presentato offerte anche per la piattaforma altrui, quelle più alte erano entrambe di Sky (357 milioni annui per il pacchetto A, 422 per il B), mentre Mediaset aveva presentato un’offerta condizionata di 306 milioni per il pacchetto D, quello di 132 partite in esclusiva. Lega e Infront avevano deciso di non assegnare a Sky entrambi i pacchetti A e B: «Abbiamo concepito quei pacchetti per piattaforma e non per contenuto, e poi non è possibile la concentrazione degli stessi in capo a uno stesso soggetto per la regola del no single buyer». Da qui l’ira di Murdoch, la presen-

RInchiesta chiusa

entro il 30 aprile 2016: archiviazione multa o addirittura asta annullata

tazione di una diffida e l’intimazione di procedere all’assegnazione «nel rispetto delle regole del bando». Un bel pasticcio. Ore, giorni infuocati, telefonate bollenti, incontri reali o presunti. In assemblea la maggioranza era orientata ad assegnare i due pacchetti principali in maniera incrociata (a Sky il digitale, a Mediaset il satellite) facendo scattare l’opzione di Mediaset per il pacchetto D. Alcuni club come Roma, Fiorentina, Napoli e Juventus si erano opposti, con Andrea Agnelli a suggerire di rifare il bando scontrandosi con Claudio Lotito. In extremis si giunse a un accordo: a Sky sarebbero andate tutte le 380


MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

cedura, a Sky avrebbero dovuto essere assegnati i pacchetti A e B. Rti (Mediaset, ndr) aveva invece presentato l’offerta più alta per il solo pacchetto D, condizionata all’ottenimento di uno dei pacchetti A o B». Certo, stupisce che la sublicenza sia stata concessa la scorsa estate e solo molti mesi dopo l’Antitrust abbia deciso di avviare un’inchiesta. Che non è partita da una denuncia – si precisa – bensì da notizie di stampa del febbraio di quest’anno.

partite del campionato, di cui 132 in esclusiva, con un investimento da 572 milioni; a Mediaset le gare in casa e trasferta (248 in tutto) di 8 squadre tra cui Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma per una spesa di 373 milioni. SUBLICENZA Formalmente, l’esito dell’asta fu diverso: la Lega assegnò il pacchetto A a Sky, il B e il D a Mediaset. Poi i due broadcaster si sarebbero scambiati i diritti attraverso il meccanismo della sublicenza, concessa grazie a una deroga di Antitrust e Agcom. E proprio questo particolare è stato ieri ricordato da Mediaset in un comunicato: «L’assegnazione è stata perfettamente regolare, gli accordi definitivi hanno ricevuto il benestare sia di Agcom sia di Antitrust in conformità con la Legge Melandri». Sky, dal canto suo, non commenta. Ma da quegli ambienti si fa notare come l’Antitrust, nero su bianco, abbia scritto che «ad esito della pro-

27 GIUGNO 2014

La Gazzetta parlò subito di accordo Si evitarono in extremis i ricorsi ● Quasi un anno fa, al termine dell’asta per i diritti pay della Serie A 2015-18, si trovò un accordo che evitò derive giudiziarie: a Sky tutta la Serie A, a Mediaset le partite delle big, alla Lega 943 milioni annui

SUI GIORNALI Si potrebbe trattare delle dichiarazioni di Claudio Lotito carpite nella conversazione con Iodice: «I diritti televisivi hanno portato un miliardo e due grazie alla mia bravura che so’ riuscito a mette’ d’accordo Sky e Mediaset, in dieci anni nessuno aveva mai fatto parla’ Murdoch e Berlusconi». In realtà, di intesa si parlò subito. «E alla fine c’è l’accordo», titolò la Gazzetta il 27 giugno 2014. Da quel momento sono cambiate diverse cose. La tregua tra i due duellanti della pay tv in Italia si è via via frantumata. Nonostante i recenti incontri ai massimi livelli tra Berlusconi e Murdoch, nonostante i rumors su un’integrazione di Mediaset Premium in Sky Europe e su un accordo per i diritti della Champions 2015-18 finiti in mano al Biscione, il clima di sospetti reciproci regna sovrano. E c’è di più. Il pacchetto C della Serie A, cioè i diritti accessori tipo le telecamere negli spogliatoi e la priorità nelle interviste, sarebbe dovuto andare a Sky nell’ambito dell’accordo. Invece, dopo che la Lega l’ha rimesso sul mercato, proprio nei giorni scorsi è spuntata Mediaset con un’offerta superiore. Venerdì l’assemblea dei club dovrà decidere cosa fare, la tensione è alle stelle. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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«Ora nuove norme per andare oltre la legge Melandri» 1La deputata Pd Bonaccorsi: «Tutto pronto nei prossimi giorni» E il premier Renzi tuona: «Fare subito chiarezza sui diritti tv» Alessandro Catapano ROMA

N

el 2008, confessa, «da capo segreteria di Paolo Gentiloni contribuii attivamente a scrivere la legge Melandri». Sette anni dopo, da deputata Pd (renziana, of course) e membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, riconosce lei stessa che «quella legge ha bisogno di un tagliando». E di fronte all’indagine Antitrust sull’ultima spartizione dei diritti tv del calcio, mentre lo stesso premier Renzi dice che «bisogna fare chiarezza e serve un meccanismo equo», lei rivela: «Da mesi sto lavorando ad un disegno di legge in materia, spero di presentarlo nei prossimi giorni». Onorevole Lorenza Bonaccorsi, dove va cambiata la legge Melandri? «L’impianto generale va mantenuto, a partire dalla vendita centralizzata dei diritti. Ma dobbiamo semplificare alcune norme, riconsiderando per esempio il divieto di sub-licenza e le piattaforme in ballo: quelle che

allora erano realtà emergenti, oggi sono diventate dominanti. Di fatto, ormai da tempo, siamo di fronte ad un duopolio SkyMediaset, mentre uno dei principi ispiratori della legge Melandri era assicurare la presenza di più soggetti. Oggi si avverte la necessità di rendere questo mercato più libero, da una parte, ma più rispettoso dei principi di concorrenza e di efficienza, dall’altra». In sostanza, la legge va solo adeguata ai tempi? «Non solo. Penso che vada rivisto anche il ruolo dell’advisor». Vorrebbe mettere dei paletti ad Infront? «Il principio dell’advisor è sacrosanto, ma se la gara è vera. Se, invece, diventa una trattati-

Lorenza Bonaccorsi, Pd JPEG

va privata con e tra Sky e Mediaset, che bisogno ha la Lega di A di pagare profumatamente Infront?». Il suo disegno di legge potrebbe incontrare qualche resistenza, lo ha messo in conto? «Certo, ma io faccio solo una proposta di legge, disposta a confrontarmi con tutti. A patto che la questione sia affrontata in modo serio. Ce lo impongono i mali che affliggono il calcio italiano». Recentemente l’ex ministro Melandri ha dichiarato che della sua legge «il calcio italiano ha fatto carne di porco». Si ritrova? «Giovanna si riferiva al tentativo che facemmo di ridistribuire in maniera equa i soldi e i poteri del calcio italiano, un principio che in effetti col tempo è venuto meno. Ecco perché è ugualmente importante rivedere i meccanismi con cui vengono distribuiti i soldi della mutualità. La Fondazione, per quello che è diventata, va abolita. Tutto il sistema va reso assai più trasparente e pulito. Io, ripeto, sto lavorando ad un disegno di legge che tra poco vedrà la luce. Poi mi metterò a disposizione...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Coppa Italia R Oggi la finale

L’ALBO D’ORO CHI SUCCEDERÀ AL NAPOLI?

1922 Vado 1935-36 Torino 1936-37 Genoa 1937-38 Juventus 1938-39 Inter 1939-40 Fiorentina 1940-41 Venezia 1941-42 Juventus 1942-43 Torino 1958 Lazio 1958-59 Juventus 1959-60 Juventus 1960-61 Fiorentina 1961-62 Napoli 1962-63 Atalanta 1963-64 Roma 1964-65 Juventus 1965-66 Fiorentina 1966-67 Milan

1967-68 Torino 1968-69 Roma 196970 Bologna 1970-71 Torino 1971-72 Milan 1972-73 Milan 1973-74 Bologna 1974-75 Fiorentina 1975-76 Napoli 1976-77 Milan 1977-78 Inter 1978-79 Juventus 1979-80 Roma 1980-81 Roma 1981-82 Inter 1982-83 Juventus 1983-84 Roma 1984-85 Sampdoria 1985-86 Roma 1986-87 Napoli

1987-88 Sampdoria 1988-89 Sampdoria 1989-90 Juventus 199091 Roma 1991-92 Parma 1992-93 Torino 1993-94 Sampdoria 1994-95 Juventus 1995-96 Fiorentina 1996-97 Vicenza 1997-98 Lazio 1998-99 Parma 1999-2000 Lazio 2000-01 Fiorentina 2001-02 Parma 2002-03 Milan 2003-04 Lazio 2004-05 Inter

2005-06 Inter 2006-07 Roma 200708 Roma 2008-09 Lazio 2009-10 Inter 2010-11 Inter 2011-12 Napoli 2012-13 Lazio 2013-14 Napoli (foto) IL REGOLAMENTO La Coppa Italia si assegna in gara secca. In caso di parità al 90’, ci saranno i tempi i supplementari e, poi, i calci di rigore

Juve per il Doblete, Andrea Pirlo, 36 anni CANONIERO

Miroslav Klose, 36 anni ANSA

IL CONFRONTO ANDREA PIRLO MIROSLAV KLOSE FINALI GIOCATE

15

FINALI VINTE

9

13 7

TITOLI CONQUISTATI

17

MONDIALI

1

CHAMPIONS

2

9 1

0

PARTITE IN CARRIERA

803 786 GOL TOTALI

85

331

Pirlo-Klose, duello di collezionisti 117 trofei per Andrea, 9 per Miro: Juve a caccia della 10 Coppa che vale la stella d’argento a

bile armata. Anche perché con Pirlo ha un conto in sospeso ben più serio. Quella semifinale persa al Mondiale di casa. Da Berlino a Roma il passo è @fabiowhites lungo, in mezzo c’è stata tanta strada. Incluso un li uomini che nacquero due volte hanno la Mondiale stavolta felice per Miro, che lo ha pure testa fredda e dura, sono di poche parole e consacrato miglior marcatore di tutti i tempi. Già, non finiscono mai. Gli uomini che nacque- i tituli. Pirlo e Klose ne hanno da raccontare, più ro due volte sono abbonati alle notti che contano Pirlo di Klose. Tra campionati, coppe e tornei ine spesso, in un modo o nell’altro, le decidono. La ternazionali, lo juventino ha vinto 17 trofei, ha prova sta dentro le loro valigie. Grande vecchio è giocato 15 finali e ne ha vinte 9. Il laziale ha vinto una definizione abusata nella letteratura quoti- 9 titoli, ha disputato 13 finali e ne ha vinte 7. Del diana. Non in questo caso. MiroMondiale a testa si è detto. Come slav Klose e Andrea Pirlo. Grandi I MOTIVI Champions Pirlo vince 2-0. Ma lui vecchi e grandi numeri. Stanotte Se i laziali vincono la stava in un grande Milan, Il vero eccoli di nuovo, a un soffio dai 37 grande Bayern è arrivato dopo Kloanni uno e a 36 anni compiuti ieri finale dell’Olimpico se. Che se fosse per i suoi numeri, conquistano invece l’altro, a farci ciao dall’interno una avrebbe vinto molto di più: 331 reti finale. Ancora figure di primo pia- il settimo titolo in 786 gare. Senza essere Messi o no, nonostante nuovi baby fenoCristiano Ronaldo. Solo uno stumeni e campioni conclamati parec- Tra Dortmund 2006 pendo stakanovista del gol. Pirlo in chio più giovani di loro. Juventus803 gare ne ha firmati 85 ma, si sa, Lazio nel nome di super Pogba e e la Supercoppa non è quello il suo esatto mestiere. del magico Anderson, ok. Juve-La- 2013 è rivincita tra Adesso Pirlo vuole regalare il dozio nei piedi del guerriero Vidal e due grandi vecchi blete che coinciderebbe con la dedi speedy Candreva, va bene. Ma cima coppa Italia (e la stella d’arPirlo e Klose sono la storia. La storia infinita. Che gento) - che tra l’altro la Juve non vince da 20 anni mica ti annoia, anzi vorresti continuare a legger- - prima di provare l’ incredibile triplete. Klose la. vuole la rivincita e il bis con la Lazio, che andrebbe a quota 7 in coppa Italia. DUELLO E RIVINCITE Miro e Andrea si ritrovano faccia a faccia in una finale due anni dopo. Super- NASCITE E RINASCITE Andrea a 12 anni era già coppa italiana 2013. Andò male al «poltedesco»: una promessa, a 14 un predestinato. «Gli avversa4-0 e non c’era niente da dire e da capire. Ora Mi- ri mi indicavano col dito: quello è Pirlo...». La storo vuol capire se assaggerà la rivincita sull’invinci- ria è nota: nacque trequartista, cominciò a rita-

Fabio Bianchi

G

SARA’ MATTARELLA A DARE IL TROFEO 60 MILA SUGLI SPALTI Sarà pienone stasera all’Olimpico: oltre 60 mila i biglietti venduti. Ai tifosi juventini sono stati riservati Tribuna Monte Mario e Curva Sud, ai laziali Tribuna Tevere e Curva Nord. La Coppa sarà consegnata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nella foto ROTOPRESS la rifinitura di ieri della Lazio

gliarsi il nuovo ruolo con Mazzone che aveva un certo Baggio nel Brescia. E lo definì con un altro Carlo, Ancelotti, nel Milan. il posto giusto: lì non c’era bisogno di cambio passo, che Pirlo non ha, ma tanto genio e piedi dolci, che Pirlo ha. Andrea si trasformò in un magnifico play maker. E furono applausi, elogi, vittorie. Alla soglia dei 33 anni, quando sembrava arrivato il momento del declino, la rinascita «Vado alla Juve. Se il Milan mi rimpiangerà? Lo spero». Beh, ora ne è certo. Tre scudetti di fila, e due finali in ballo. Toh, sotto la guida di Allegri, uno che ha l’intelligenza di tornare sui suoi passi. La strada di Klose è stata più dritta: non c’era niente da ritoccare sul campo. Il suo posto era in area. A metterla dentro in tutti i modi. E in tutte le situazioni. Ma a differenza di Pirlo, Klose all’inizio ha dovuto sgomitare un po’ di più. L’esordio in nazionale lo fa a 23 anni: solo 17 minuti per raddrizzare una partita storta con l’Albania, che decideva l’accesso ai Mondiali di Corea e Giappone. Gli sono bastati. Gol e vittoria. Il c.t. Voeller aveva trovato il suo erede, che al Kaiserslautern aveva fatto capire di che pasta era fatto. Poi furono gol in Nazionale, nel Werder e nel Bayern Monaco. Che a un certo punto decise che era passato di moda. Come Pirlo, Klose cambiò aria e nacque la seconda volta. Alla Lazio. Altro che dorata pensione: 4 stagioni da serial bomber. Stanotte i grandi vecchi si ritroveranno. Magari lasceranno la vetrina a super Pogba o al magico Anderson. Ma sarebbe bello vederli ancora una volta decisivi. E magari scambiarsi la maglia con un sorriso che racchiuderebbe tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Juventus, vincendo questa sera, centrerebbe la sua terza accoppiata scudetto-Coppa Italia. Una doppietta, tra l’altro, che nella storia del calcio italiano è riuscita solo 7 volte in tutto. Ecco il dettaglio: 1942-43 Torino In campionato: Torino 44 punti; Livorno 43 p.

IL DOBLETE SCUDETTO-COPPA CHI CE L’HA FATTA

Finale di Coppa: Torino-Venezia 4-0 1959-60 Juventus In campionato: Juventus 55 p.; Fiorentina 47 p. Finale di Coppa: Juventus-Fiorentina 3-2 (d.t.s.) 1986-87 Napoli In campionato Napoli 42 p.; Juventus 39 p.

Finale di Coppa: Napoli-Atalanta 3-0 e 1-0 1994-95 Juventus In campionato Juventus 73 p.; Lazio e Parma 63 p. Finale di Coppa: Juventus-Parma 1-0 e 2-0. 1999-2000 Lazio In campionato: Lazio 72 p.; Juventus

9

71 p. Finale di Coppa: Lazio-Inter 2-1 e 0-0. 2005-06 Inter In campionato: vittoria a tavolino, revocato lo scudetto alla Juventus Finale di Coppa: Roma-Inter 1-1 e 1-3 2009-10 Inter (nella foto) In campionato: Inter 82 p.; Roma 80 Finale di Coppa: Inter-Roma 1-0

Lazio per la Settima 3-5-2

JUVENTUS STORARI

BARZAGLI

BONUCCI

38 anni

34 anni

28 anni

30

15

19

COSÌ IN CAMPO

ARBITRO: Orsato GUARDALINEE: Faverani - Stefani GIUDICI DI PORTA: Banti-Mazzoleni QUARTO UOMO: Tagliavento

ROMA ore 20.45 STADIO Olimpico 3. CHIELLINI

30. STORARI 4

Presenze

Presenze Gol

0 0

3 1

Presenze Gol

CHIELLINI

LICHTSTEINER

VIDAL

30 anni

31 anni

28 anni

3

26

23

Presenze Gol

3 0

2 0

POGBA

EVRA

22 anni

34 anni

21

6

33

BASTA

DE VRIJ

26 anni

30 anni

23 anni

1

8

3

6

Presenze

10. TEVEZ

21. PIRLO 23. VIDAL

3 0

PIRLO

BERISHA

Presenze Gol

6. POGBA 15. BARZAGLI

Presenze Gol

36 anni

33. EVRA

19. BONUCCI

26. LICHTSTEINER

Presenze Gol

4-3-3

LAZIO

87. CANDREVA

14. LLORENTE

5 1

4 1

Presenze Gol

GENTILETTI

RADU

CATALDI

30 anni

28 anni

20 anni

18

26

32

32. CATALDI

11. KLOSE

8. BASTA 16. PAROLO

7 . F. ANDERSON

Presenze Gol

3. DE VRIJ 19. LULIC 18. GENTILETTI

1. BERISHA

0 0

Presenze Gol

4 0

4 0

Presenze Gol

PAROLO

LULIC

CANDREVA

30 anni

29 anni

28 anni

16

19

87

26. RADU Presenze Gol

Presenze Gol

1 0

3 1

LLORENTE

TEVEZ

ALLEGRI

30 anni

31 anni

47 anni

14

10

ALLENATORE

Presenze Gol

3 1

Presenze Gol

1 0

Presenze Gol

1 0

Presenze Gol

PANCHINA: 1 Buffon, 34 Rubinho, 5 Ogbonna, 17 De Ceglie, 20 Padoin, 27 Sturaro, 37 Pereyra, 39 Marrone, 22 Asamoah, 7 Pepe, 11 Coman, 32 Matri SQUALIFICATI: Morata (1), Marchisio (1) DIFFIDATI: Caceres, Chiellini, Pogba, Sturaro, Tevez, Vidal INDISPONIBILI: Caceres, Romulo

Alla Juve dal 2014-2015

27

7

elimin.

elimin.

26

Pareggi

elimin.

Vittorie Juventus

2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014-15

GOL FATTI

* I dati sulle presenze e sui gol dei giocatori sono riferiti alla Coppa Italia 2014-15

21 PARTITE

Vittorie Lazio

6

8

F. ANDERSON

PIOLI

22 anni

49 anni

11

7

ALLENATORE

5 3

Presenze Gol

4 1

Alla Lazio dal 2014-15

Campione Finale Semifinale Quarti Ottavi Gironi SERIE A

GOL FATTI

vittoria in finale elimin.

elimin.

elimin. 5º

oggi 3º

2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014-15 GDS

QUI LAZIO

L’eterno ritorno della difesa a tre Llorente con Tevez 1La squalifica di Morata offre allo spagnolo

la chance di dare una svolta alla sua stagione Mirko Graziano ROMA

D Fernando Llorente, 30 anni, attaccante spagnolo comprato nell’estate 2013 dall’Athletic Bilbao FORTE

3 1

Presenze Gol

KLOSE

METEO nuvoloso, temperatura di 18 gradi

QUI JUVE

3 1

LE ULTIME 5 EDIZIONI DI COPPA

I PRECEDENTI IN COPPA ITALIA in finale

sconf.

Presenze Gol

36 anni

Presenze Gol

TV: Rai 1 INTERNET: www.gazzetta.it

LE ULTIME 5 EDIZIONI DI COPPA Campione Finale Semifinale Quarti Ottavi Gironi SERIE A

PANCHINA: 22 Marchetti, 77 Strakosha, 2 Ciani, 33 Mauricio, 39 Cavanda, 5 Braafheid, 23 Onazi, 24 Ledesma, 20 Biglia, 6 S. Mauri, 14 B. Keita, 9 F. Djordjevic. SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Basta, Cavanda, Klose, Pereirinha INDISPONIBILI: Cana, Ederson

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ecollo posticipato ieri pomeriggio per i campioni d’Italia, colpa del maltempo torinese. Arrivo a Roma in ritardo, niente «passeggiata» sul campo dell’Olimpico, ma nessun problema a livello di prove tattiche, svolte a Vinovo in mattinata. «Ho ancora qualche dubbio di formazione», ha detto Allegri. Più che di uomini, parliamo di sistemi: 3-5-2 o

«rombo»? Si va verso la prima soluzione, con Barzagli sulla stessa linea di Bonucci e Chiellini là dietro, Pirlo in regia («Gioca sicuro», parole di Max), quindi Lichtsteiner ed Evra sulle fasce, Vidal e Pogba interni, Llorente e Tevez di punta. Con il «rombo», fuori uno fra Barzagli e Bonucci, dentro Pereyra alle spalle delle punte. TRENTA E LODE? La squalifica di Morata (un turno di stop pure per Marchisio) apre la strada a Llorente, che ha l’occasione di dare una svolta a una stagione così così dal punto di vista personale: appena tre reti nel 2015, otto in totale, una miseria rispetto ai 18 centri dell’anno scorso. Carlos Tevez non conosce invece passaggi a vuoto, e questa sera va a caccia del 30° gol stagionale (il numero 51 da quando è arrivato in Italia): gli manca giusto la firma in Coppa Italia, per il resto ha timbrato tutte le competizioni alle quali ha partecipato nel 2014-2015. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Biglia si allena ma torna il dolore Si rivede De Vrij 1L’argentino è reduce da una distorsione

al ginocchio. C’è in dubbio anche Gentiletti Nicola Berardino ROMA

L Lucas Biglia, 29 anni, argentino, è alla seconda stagione con la Lazio, che l’ha preso dall’Anderlecht GETTY

a sorpresa arriva dalla rifinitura. Sul prato dell’Olimpico c’è anche Lucas Biglia, alle prese con una distorsione al ginocchio destro, che sembrava escludere la sua presenza anche per il derby di lunedì. Invece, il play argentino si è allenato, anche se si è fermato prima degli altri. È riaffiorato qualche dolore, ma si deciderà soltanto stamane se

schierarlo contro la Juventus. Ad ogni modo, Pioli sta valutando anche le soluzioni di Cataldi, Parolo o Ledesma per la regia. Si deciderà prima della gara anche se utilizzare Gentiletti. Il difensore è rientrato a Genova sabato scorso dopo otto mesi di stop e ha anche segnato il gol-partita alla Sampdoria. I dubbi riguardano la sua condizione in due impegni ravvicinati dopo la lunghissima assenza. L’argentino è comunque in pole per il posto da centrale. Altrimenti spazio a Mauricio, in vantaggio su Ciani. Per l’altro posto da centrale, torna titolare De Vrij. In avanti c’è Mauri, come alternativa per il tridente. NUOVA MAGLIA Stasera, la Lazio si presenterà con una nuova maglia. Anteprima di quella per la prossima stagione. Ha il classico colore celeste con la novità di un gioco di sfumature sul bianco nella parte frontale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Coppa Italia R Oggi la finale

Max fa i conti «Vinciamo e poi testa al Barcellona» 1Allegri: «La Juve ha gran voglia

di alzare la Coppa: manca da troppo»

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

portarmi fortuna l’Olimpico. Vogliamo vincere, con tutte le nostre forze. Ho a disposizione ragazzi eccezionali, che hanno sempre fame: la mia Juve è una tigre. Dicono che ormai vinciamo con troppa facilità, ma ripetersi negli anni non è mai facile, è anzi difficilissimo, ci vogliono enormi qualità morali e professionali, oltre a una grande società. E noi in questo senso abbiamo il massimo».Momento d’or o per Max, e fantasma di Conte ormai cancellato: «Certi paragoni sono normali, ma a me non interessano, davvero. Contano sempre i risultati, il lavoro e il rispetto che uno deve avere per tutti. Gli allenatori passano, la società resta. Detto questo, mi ripeto: credo che Conte abbia fatto un ottimo lavoro, e resterà nella storia di questo club». E ora Conte, da c. t. azzurro, si augura che la banda Max faccia da

Pioli al top «Sempre k.o.? È una finale, sarà diverso» 1 Da tecnico non ha mai battuto la Juventus, dove ha vinto tutto

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traino concreto, ispirando un po’ tutti i club a puntare di più sui prodotti di casa nostra. «La crescita del movimento in generale è evidente — conclude Allegri —, ci vuole però un po’ di pazienza, non è che in un giorno si possa tornare a essere super competitivi. Spero in ogni modo che il cammino europeo di Juve, Napoli e Fiorentina sia di buon auspicio per la Nazionale».

sarmante dimostrazione di inferiorità (più all’andata che al ritorno).

● le Coppe Italia vinte dalla squadra bianconera. Oggi ha l’occasione di tagliare per prima il traguardo dei dieci successi, anticipando la Roma

Il tecnico della Juve Massimiliano Allegri, 47 anni, livornese FORTE

Mirko Graziano ROMA

H

a fame la Juventus, ha fame soprattutto Massimiliano Allegri, che insegue (e può sorpassare) Marcello Lippi versione 1994-95. Già, risale infatti a 20 anni fa l’ultima «doppietta nazionale» (scudetto e Coppa Italia) dei bianconeri, e in panchina c’era proprio il fenomeno viareggino, all’esordio a Torino e finalista anche in Coppa Uefa, poi sconfitto contro il Parma. Insomma, non poche analogie... STELLETTA D’ARGENTO Ma questa per la Juve è soprattutto la finale della potenziale stelletta

d’argento: i bianconeri hanno infatti l’occasione di tagliare per primi il traguardo delle dieci «Coppette», anticipando la Roma, eliminata nei quarti di finale. «A inizio stagione — rivela Allegri — la società mi aveva chiesto di affrontare seriamente la Coppa Italia, c’è una gran voglia di tornare ad alzare un trofeo che in bacheca manca da una vita. E sarebbe il modo migliore per preparare, anche mentalmente, la finale di Champions League. Se perdi, è sempre difficile tornare poi ad allenarsi». ONORE A CONTE... Si gioca a Roma, dove Max conquistò con il Milan il suo primo scudetto, «e allora speriamo che continui a

quello della Juve. Ecco, la Juve. Tra il suo primo trofeo da allenatore e una semplice pacca sulle spalle per averci provato c’è di mezzo proprio la squadra bianconera. Che dopo essere stata «mamma» per il Pioli giocatore si è trasformata in matrigna quando è diventato allenatore. Il Pioli tecnico non ha mai battuto la Juventus. Nove i precedenti: ben sei le sconfitte, appena tre i pareggi. Identico il bilancio di Pioli con Allegri. Anche con l’allenatore juventino, in nove confronti, Pioli ha incamerato sei sconfitte e tre pareggi. Precedenti insomma a dir poco scoraggianti. Come lo è anche il bilancio stagionale. Nelle due partite di campionato con la Juve la Lazio di Pioli è uscita sconfitta in entrambe le occasioni, con cinque gol complessivi al passivo e zero all’attivo. E soprattutto con una di-

IL CHIELLO! Accanto ad Allegri, Giorgio Chiellini è intanto impegnato a respingere l’assalto dei giornalisti spagnoli. «Non penso al Barcellona o al Triplete — dice —, con tutto il rispetto ora mi interessa solo la Coppa italia. E non sarebbe male se Felipe Anderson accusasse un po’ di stanchezza (ride, ndr), con lui la Lazio ha fatto il salto di qualità decisivo. A livello di Champions, vi dico solo che sono orgoglioso di poter giocare una gara simile. Ne parlavamo con Buffon e Marchisio: ne abbiamo passate tante insieme, ed è anche bello e giusto che possiamo ora goderci una partita del genere. Ricordo ancora Rimini, Frosinone, Crotone...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

● le Coppe Italia vinte dalla formazione biancoceleste, l’ultima nella stagione 20122013. Allora in panchina c’era Vladimir Petkovic

L’allenatore della Lazio Stefano Pioli, 49 anni, parmigiano ANSA

Stefano Cieri ROMA

L

a Juve sempre e comunque nel suo destino. Da giocatore, Stefano Pioli ha vinto tutto grazie alla squadra bianconera. Ora quello stesso club, verso il quale continua a nutrire stima, rispetto e riconoscenza, può indirettamente regalargli il primo trofeo da allenatore. Sarebbe un’incredibile chiusura del cerchio per un uomo a cui il destino, prima da giocatore e poi da allenatore, ha probabilmente dato meno (in termini di soddisfazioni) di quanto meritasse. Sì, perché

da giocatore, dopo essere arrivato giovanissimo nella Juve di Platini, e dopo aver vinto subito uno scudetto, una Coppa Campioni e un’Intercontinentale, Pioli è stato poi costretto a vivere altrove (Verona, Fiorentina) la parte centrale della carriera. E da tecnico, contrariamente a quella che è ormai la moda imperante, ha dovuto fare una gavetta lunghissima prima di lottare — adesso con la Lazio — per qualcosa di importante. BESTIA (BIANCO)NERA E’ stato, Pioli, il tecnico rivelazione della stagione. Perché la sua Lazio è andata molto oltre le previsioni della vigilia. E lo ha fatto con un gioco brillante e spettacolare, inferiore solo a

LA VOLTA BUONA? «Quelle due partite non le dobbiamo dimenticare — avverte il tecnico emiliano — ma questa sarà comunque un’altra storia. Perché è una finale, perché è una partita secca, perché speriamo di aver fatto tesoro degli errori commessi nei due match di campionato». Certo, ci vorrà in ogni caso la miglior Lazio. «Dovremo giocare al massimo delle nostre possibilità, fare uno sforzo straordinario. Ma abbiamo valori importanti, possiamo farcela». Per l’occasione il tecnico recupera anche Biglia («non è sicuro che giochi, ma è convocato»): in palio c’è la storia. «Sì, è la mia partita più importante da allenatore, anche perché è la prima finale. Emozionato? No, contento». Un po’ meno, contento, lo è per le polemiche sul posticipo del derby. «La Juve non ha chiesto di spostare la partita dal sabato? Chissà se lo avrebbe fatto con lo scudetto ancora da assegnare...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MERCATO

Dybala, c’è l’ultimo sì Maratona Cavani, oggi vertice a Parigi 1Zamparini e l’argentino si intendono sul pregresso. E in

Francia nuovo round per la punta del Psg, che ha già dato l’ok Paulo Dybala, 21 anni, argentino LAPRESSE

Carlo Laudisa MILANO @carlolaudisa

L

a Juve incassa un altro sì da Paulo Dybala e oggi attende altre buone notizie da Parigi sull’intesa con Edinson Cavani. Il mercato bianconero procede senza intoppi, nonostante dal fronte Inter ci sia stato un estremo tentativo per il 21enne attaccante argentino. Ieri gli avvocati di Maurizio Zamparini hanno incontrato quelli di Dybala, accompagnati dal suo agente Pierpaolo Triulzi. All’ordine del giorno c’erano vecchie questioni legate alle spettanze maturate dal gioca-

tore e dai suoi rappresentanti al momento del suo approdo in Sicilia nel 2012. A parole le parti erano d’accordo già da mesi, visto che le trattative erano state aperte con un’evidente linea comune, frutto di un patto che poggiava proprio sull’intesa sul pregresso. Ieri i legali hanno tracciato le linee degli accordi, per i quali si renderà necessario un nuovo round oggi. Ma tra le parti regna l’ottimismo. Anche perché si profila un nuovo asse per la prossima campagna acquisti del club rosanero. In particolare la società di Zamparini è molto interessata al centrocampista Cassini, 20 anni, ora in forza al Corinthians e assistito (guarda caso) dall’onnipre-

sente Triulzi. Al vaglio c’è anche la candidatura di un altro attaccante, mentre è in stallo l’operazione-Calleri. Nel suo blitz in Argentina l’inviato palermitano Manuel Gerolin ha offerto 7 milioni di euro per la punta del Boca Juniors, ma si è visto fare una richiesta di 13.

RIl contratto

ATTESA In ogni caso il contratto di trasferimento di Dybala alla Juve potrà essere depositato soltanto il primo luglio. Ora bisognerà vedere quali saranno le scelte della dirigenza torinese, ma è molto probabile che il giocatore parta subito per le vacanze, in modo da prepararsi al meglio per la nuova esperienza.

RIl Matador è

di Paulo potrà essere depositato solo dal prossimo primo luglio

assistito dal fratello Fernando, diventato ormai il suo manager

Edinson Cavani, 28 anni, tre stagioni al Napoli AFP

I BLITZ E veniamo al capitolo Cavani. Da almeno un mese l’attaccante uruguaiano del Psg sta dialogando indirettamente con la Juve. E la trattativa ha già portato a una sua significativa apertura di fronte ad una proposta di un quadriennale da 7,5 milioni netti a stagione. Di fatto Andrea Agnelli ha autorizzato a rispettare il ricco ingaggio che il Matador ha pattuito in Francia. Ovviamente, però, tutto è vincolato alle scelte della società di proprietà dello sceicco Al-Thani. A gennaio il presidente Nasser Al Khelaifi aveva aperto alla sua partenza, ma ora al Parco dei Principi non è tutto chiaro come qualche mese fa. E comunque si parla sem-

pre di una quotazione intorno ai 55 milioni di euro. Oggi Edinson Cavani avrà al suo fianco il fratello Fernando, che ormai da qualche tempo è divenuto il suo rappresentante a tutti gli effetti. È lui che sta tenendo i contatti con l’Atletico Madrid, anche se al Matador l’idea di ritornare in Italia con la maglia bianconera piace non poco. Il nuovo summit con gli emissari bianconeri serve a rinsaldare un feeling ormai esplicito, ma è fatalmente un’altra tappa interlocutoria. La promessa c’è già stata, è difficile andare oltre senza una contemporanea accelerazione nei contatti fra i due club. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Verso la Champions R Il caso

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Berlino, come una caccia al tesoro

1Domani il via alla vendita ufficiale, ma su alcuni siti i biglietti per la finale vengono proposti a cifre assurde Fabiana Della Valle ROMA

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na finale di Champions vale una follia. E’ questo il pensiero condiviso da molti dei 20 milioni di tifosi bianconeri, che da quando la Juve ha eliminato il Real hanno un’idea fissa: trovare un tagliando per Berlino, a qualsiasi costo. Per questo passano ore e ore su internet alla ricerca di una soluzione. Impresa ardua: conquistare uno dei preziosi tagliandi è difficile almeno quanto battere il Barcellona. Ma c’è chi non si rassegna e ci proverà fino all’ultimo istante. Perché oltre al canale ufficiale della Juve, ci sono siti che vendono biglietti a cifre spropositate. LA JUVE PREMIA GLI ABBONATI L’Olympiastadion ha 70 mila posti, la Juventus avrà 19.550 biglietti dall’Uefa e circa 19 mila li venderà sul sito www.berlino.2015.it, creato da Francorosso, a partire da domani alle 12 con prelazione per gli abbonati, che avranno tempo per accaparrarsi tre tipologie di ticket (70, 160 e 280, quelli da 390 il club li ha tenuti per dipendenti e sponsor). Tutto passa attraverso Francorosso, tour operator ufficiale: il biglietto verrà venduto insieme al pacchetto viaggio (pullman o aereo ma senza pernottamento). I prezzi si sapranno domani, ma si parla di circa 500 euro in autobus e tra gli 800 e i 1000 in aereo. Quindi un abbonato che vuole andare alla finale dovrà mettere in conto di spendere non meno di 600 euro. Gli abbonati dello Stadium sono 27 mila, i biglietti per la finale circa 8 mila in meno, ma a queste cifre non tutti potranno permettersi di andare. I ticket avanzati verranno rimessi in vendita dalla Juve agli stessi prezzi e con le stesse modalità (sempre in abbinata al pacchetto viaggio Francorosso) dal 28 maggio. Perciò un tifoso della Juve che non ha la tessera dello Stadium può solo aspettare, sperare che molti abbonati non esercitino la prelazione e poi cercare di acquistare un pacchetto per sé. CIFRE FOLLI Oppure, se è disposto a tutto, può affidarsi a uno dei siti che vende biglietti per la finale. Basta digitare su un motore di ricerca «biglietti per Berlino» per ritrovarsi in

Italia-Germania è stata rinviata Flop di biglietti ● (fr.vell.) Doveva essere la riedizione di Italia-Germania, la semifinale del Mondiale 2006, vinto poi dagli azzurri di Lippi. Un evento in grande stile, il 3 giugno a San Siro. con orchestra diretta da Giovanni Allevi, sfilata di moda, Emis Killa. E quindi la partita con i campioni di allora e di oggi, allenati ancora da Lippi. Niente da fare. «#FShow to feed children» è ufficialmente rinviata a data da destinarsi. Ma tutto lascia pensare che non si farà. Pochi biglietti venduti, un flop quasi annunciato, anche se pare che molti biglietti siano stati piazzati ai cinesi. La concomitanza con Expo avrebbe potuto dare risalto alla manifestazione ideata da Gianfranco Lunetta. Chi ha comprato i biglietti per la partita può chiedere il rimborso dove li ha acquistati entro il 30 giugno.

Una delle coreografie organizzate dai tifosi allo Juventus Stadium LAPRESSE

mezzo a una selva di offerte. Viagogo offre tagliandi da 1884,99 euro fino a 3740. Solo per l’ingresso allo stadio, sia chiaro. Su Guaranteetickets li vendono da 1615 euro, mentre su Ticketbis si parte da 1700 per arrivare anche a 30 mila euro. Ma da dove arrivano questi biglietti? E soprattutto, ci si può fidare? Proviamo a fare chiarezza. La Uefa ha dato lo stesso numero di biglietti a Barcellona (che ha scelto la strada del sorteggio tra i soci del club, circa 180 mila) e Juve. Altri 6 mila sono stati venduti sul sito della Uefa dal 5 al 23 marzo tramite sorteggio: compilando un modulo si partecipava all’estrazione. Il resto (25 mila circa) la Uefa li ha tenuti per sponsor, vip e altro. I siti come Viagogo e Ticketbis (che hanno anche la versione spagnola) non sono altro che la nuova

frontiera del bagarinaggio. Chi ha comprato i biglietti sul sito Uefa può rimetterli in vendita online. LA UEFA METTE IN GUARDIA Ieri abbiamo provato ad acquistare due biglietti su Viagogo. Oltre al sito, c’è anche un numero di telefono (02/94750511). Per due tagliandi da 1884,99 euro, il totale era di 4.471,93: 701,95 euro sono per l’iva, la commissione sull’ordine e le spese di ritiro, che avverrà a Berlino in un

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● l’orario di domani in cui si potrà cominciare ad acquistare i biglietti su www.berlino2015.it: per una settimana spazio solo agli abbonati dello Stadium

centro autorizzato Viagogo. Loro ovviamente garantiscono l’autenticità del ticket e il rimborso in caso di mancata consegna del biglietto. L’Uefa però ha messo in guardia i tifosi sul suo sito: non fidatevi di venditori non autorizzati, agenzie e siti web. I biglietti venduti dalla Uefa «sono personalizzati e allo stadio verrà verificata l’identità del possessore», anche se in realtà sui tagliandi non viene stampato il nome dell’acquirente. Chi ha biglietti falsi o contraffatti, comunque, resterà fuori. Abbiamo raccolto testimonianze di tifosi che in passato hanno comprato biglietti Champions su Viagogo ed è andato tutto liscio. Che fare? La cautela è d’obbligo. La febbre per la finale di Champions è alta, ma il rischio di prendere la fregatura lo è altrettanto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Il personaggio

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

De Rossi e il derby «Roma, tranquilla Ho capito la lezione»

MERCATO

Cercasi portiere A Trigoria torna di moda Romero 1Vive anche le piste Karnezis

e Sportiello. Riscatto Nainggolan: col Cagliari incontro dopo il derby

1Il giallorosso verso la Lazio: «Ne ho giocati tanti

Davide Stoppini

e adesso ho imparato a gestire meglio la tensione» Massimo Cecchini ROMA

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uasi più difficile che giocare. Gli sfila davanti una processione di persone che, sorridendogli, ammoniscono: «Mi raccomando, vinciamo il derby. E lui, Daniele De Rossi, è attentissimo a non annuire, non ammiccare, insomma non muovere un muscolo che possa significare: va bene, sarà fatto. Eppure, al netto della Lazio, la presenza del centrocampista della Roma alla presentazione del libro di Massimo Marianella: «Dove ti porta il calcio» (Mondadori), è un interessante spaccato di racconti, che però per noi deve cominciare dal derby. «Manca una settimana e sono ancora tranquillo – spiega –, poi man mano che ti avvicini alla partita senti salire la tensione, ma ne ho giocati parecchi e penso di riuscire a gestirla». Meglio così, perché finora la Stracittadina è una di quelle partite in cui raramente De Rossi è riuscito a dare il meglio proprio perché per lui non è una partita come le altre, così come la Roma non è «so-

lo» la squadra per cui gioca. COME GERRARD «La Roma è il mio più grande amore. Ho due anni di contratto e passano veloci, ma quando vedrò che gli acciacchi aumentano e le cose girano peggio allora penserò a lasciare. In passato ci sono stati momenti della mia vita in cui pensavo di cambiare squadra, ma poi sono rimasto. L’addio di Gerrard è stato elegante e dignitoso. Mi piacerebbe che il mio fosse così. Penso che sia stato un

GERRARD È STATO IL MIO MITO, IL SUO ADDIO È STATO ELEGANTE. SPERO CHE IL MIO SIA SIMILE PER IL FUTURO MI AFFASCINA L’IDEA DI FARE LA SECONDA VOCE IN TV, PERÒ È UNA BELLA RESPONSABILITÀ DANIELE DE ROSSI REGISTA DELLA ROMA

dolore staccarsi da ciò che hai cucito addosso per tutta la vita. Spero di lasciare il calcio più tardi possibile, ma lo voglio fare quando non sarò più in grado di essere forte. Gerrard è quello che mi è piaciuto di più quando ho iniziato a giocare, cosi come Pirlo e Lampard: irreprensibili anche fuori del campo. Vedevo lui come qualcuno da imitare. Atteggiamenti esemplari, e io devo prenderne spunto perché ogni tanto sono scivolato. Le bandiere? Maldini e Totti sono stati applauditi: non siamo molto lontani dal riconoscere i campioni. Poi ci sono momenti legati ai risultati della nostra squadra del cuore e si può perdere la lucidità». FUTURO TV De Rossi poi confessa una debolezza: «Olimpico a parte, S. Siro è lo stadio che mi piace di più, è di una bellezza incredibile. Mi impressiona ogni volta. Anche i ragazzi della Roma che entrano lì per la prima volta rimangono impressionati». A proposito di gioventù poi spiega: «Quando ho iniziato c’era più differenza tra una partita inglese e una italiana, ora invece dal

ROMA

«A

punto di vista tattico c’è un livellamento di valori, per essere i più forti dovremmo avere anche altro, come il Barcellona». Non sarà facile, per il momento si guarderà in tv. E il suo rapporto col piccolo schermo lo descrive così: «Rivedo solo le partite in cui siamo andati bene, l’ultima l’ho vista alle 3 di notte, altrimenti guardo un film». E a chi gli dice che avrà un futuro da seconda voce nelle telecronache spiega: «È una cosa che mi affascina ma credo che ci sia una grande responsabilità». Di sicuro, ma mai come giocare il suo derby.

Daniele De Rossi, 31 anni, ha un contratto con la Roma fino al 2017. È alla 14esima stagione in giallorosso: ha debuttato con Capello, il 30 ottobre 2001, in Champions LAPRESSE

rriverà sicuramente un portiere»: non l’ha detto un passante, ma Walter Sabatini, giusto tre giorni fa. Il tempo degli Skorupski è finito: non un vice, la Roma sta cercando un titolare, uno che si giochi il posto con De Sanctis e che sia abile con i piedi, oltre che con le mani. Mica semplice, come profilo. L’identikit porta in Italia: detto che Handanovic pare comportare un impegno economicamente troppo gravoso, Sabatini tiene vive tre ipotesi. Le aggiorna quotidianamente. E una pare un film già visto: Romero, oggi alla Sampdoria, si allenò pure a Trigoria nell’estate 2011. Era di fatto acquistato dalla Roma: poi la società scelse Stekelenburg e l’argentino fece il biglietto per Genova. Sabatini non l’ha perso di vista. È di nuovo una pista calda. Come quelle che portano a Karnezis dell’Udinese e a Sportiello dell’Atalanta, due tra i migliori interpreti del campionato. NAINGGOLAN DOPO IL DERBY Tra i migliori centrocampisti d’Italia, invece, c’è di sicuro Radja Nainggolan. Il futuro del belga resta un rebus, le avances di mezza Europa sono ormai cosa nota. Ma Roma e Cagliari sono in costante aggiornamento, il dialogo non s’è certo interrotto. Sabatini sarebbe stato avvistato anche negli ultimi giorni a Cagliari. Piovono smentite, ma un punto fermo c’è. Le due società hanno un incontro fissato per la prossima settimana, dopo il derby. Tempistica non casuale: la Roma avrà le idee chiare sulla Champions e sulle risorse a disposizione.

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E Malagò attacca «La partita lunedì mina la credibilità» 1Il presidente

del Coni durissimo con la Lega di A: «Juve e Napoli hanno ragione»

Valerio Piccioni ROMA

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n errore». Il posticipo del derby di Roma è un «errore che mina la credibilità del sistema», dice senza mezzi termini Giovanni Malagò. Solo un accordo di tutti, non soltanto le due romane, ma anche Juve e Napoli, avrebbe dato un senso diverso alla decisione. É tutto il contrario. E il presidente del Coni l’ha potuto capire nelle due telefonate con De Laurentiis e Agnelli. Ai quali dà ragione, senza se e senza ma. «É comprensibile l’istanza del presidente del Napoli, e anche quella della Juve. Agnelli ha rispettato tutto l’anno le regole, giocando mercoledì e domenica. Giusto che voglia tutelare i suoi diritti». Naturalmente Malagò si sofferma anche sulle conseguenze «logistiche» dello spostamento. Che «mette ulteriormente le nostre strutture in difficoltà, oltre al fatto di essere un giorno feriale». Ma in prima linea c’è soprattutto il ragionamento sulle «eccezioni»: «Quando si fanno,

Giovanni Malagò, 56 anni LAPRESSE

anche quando ci sono delle considerazioni che le giustificano, l’opinione pubblica non può prenderle bene». SOTTOVALUTAZIONE Per Malagò, il problema sta a monte. Quando si è presentata l’eventualità della qualificazione della Juve alla finale, e quindi l’impossibilità di rispettare la data prevista per la finale di coppa Italia. «Bisognava prevedere tutto un sistema di valutazioni, perché quando tocchi anche una sola pedina alteri il sistema e questo non va bene. Mi sembra di potere dire che il problema sia stato sottovalutato». NON E’ NORMALE Tutto, comunque molto, nasce dal divieto di derby di sera che vige a Roma ormai da tempo. «Non è normale - dice il presidente del Coni - è impotenza. Ma come dobbiamo rispettare il ruolo della Lega dobbiamo anche rispettare il ruolo dei responsabili dell’ordine pubblico». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R Mercato

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Nuovo Milan, prima mossa C’è l’intesa per Bertolacci

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IL FUTURO

1Accordo con il Genoa per il centrocampista azzurro: ora

Galliani deve cercare il sì della Roma che detiene metà cartellino

Luca Bianchin @lucabianchin7

L'IDENTIKIT

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ANDREA BERTOLACCI

l Milan italiano, ad ascoltare bene, parla con l’accento romano. Berlusconi ragiona di un futuro con tanti giocatori da Nazionale e Galliani prende nota: ha sostanzialmente chiuso l’accordo con il Genoa (va bene, con l’amico Preziosi) per la metà di Bertolacci. Dovrebbe essere il primo rinforzo per il Milan 2015-16, in attesa di capire chi sarà l’allenatore. Per una volta, si può fare: Andrea è multiuso, buono per qualsiasi panchina. Sarebbe perfetto come mezzala o da centrale in un centrocampo a quattro ma in passato ha giocato dietro una punta e tutto sommato può fare bene anche da mediano in un 42-3-1. Il 50% del suo cartellino è valutato tra i 5 e i 7 milioni e l’investimento è ragionevole. E LA ROMA? Bertolacci a novembre, quando ha esordito in Nazionale, ha twittato una sua foto da bambino: biondino, capelli a caschetto, camicia e papillon, calciava col sinistro verso la macchina fotografica. I capelli davanti alla fronte sono spariti ma il sinistro funziona ancora: Andrea lo ha usato anche per far gol a Diego Lopez a San Siro, il 29 aprile. Quella volta c’era qualche fotografo in più e per il Milan è stata una conferma. Galliani e Preziosi avevano già parlato dell’affare a Pasqua, a Forte dei Marmi, come da tradizione. Era successo anche a gennaio, quando Antonelli era passato al Milan e Niang aveva preso la MilanoGenova in prestito. Le logiche di mercato dicono che il prossimo passo sarà parlare con la Roma per una comproprietà da risolvere. Il Milan spera si trovi un accordo per acquisire anche la seconda metà del cartellino. DRITTO IN PORTA Bertolacci lunedì sera lo ha detto su GazzettaTv: «Ho fatto la scelta di lasciare Roma per crescere e la rifarei tutta la vita. Andare via mi ha dato continuità». Chiarissimo: affetto sì, nostalgia zero. Il ritorno a casa, per giocare col gemellino Florenzi, non è nelle previsioni, come è ormai improbabile il passaggio alla Fiorentina. Il Milan evidentemente è

NATO 11 GENNAIO 1991 A ROMA RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 179 CM PESO 75 KG

E’ un centrocampista di buona tecnica, molto duttile e dotato di ottima visione di gioco e buone capacità di inserimento. Può giocare sia da mezzala che da centrale. Ha fatto la trafila giovanile nella Roma, poi a gennaio del 2010 è arrivata la chiamata del Lecce, in Serie B, dove ha fatto l’esordio fra i professionisti, ottenendo la promozione in A. Nell’estate del 2012 lascia il Lecce, rinnova il contratto con la Roma per altri cinque anni e passa al Genoa in comproprietà. Il 18 novembre 2014 Conte lo fa esordire in maglia azzurra in Italia-Albania LA SUA CARRIERA NEI CLUB Andrea Bertolacci, 24 anni, esulta dopo la rete a San Siro il 29 aprile ANSA

LECCE GENOA

gen. 2010-2012 dal 2012

stato più deciso perché un giocatore così è mancato per tutta la stagione, passata tra mediani alla De Jong, corridori alla Poli e costruttori senza cambio di passo alla Van Ginkel. SPALLETTI E CONTE Il fattore 91, l’anno di nascita, può fare il resto. Bertolacci non è un fenomeno ma è nel pieno della carriera e da anni cresce con regolarità. Febbraio 2009: prima convocazione con Spalletti alla Roma. Stagione 2009-10 e 2010-11: qualche presenza a Lecce, prima in B, poi in A. Maggio 2012: quasi 30 partite in A con il gol alla Juve – palla rubata a Buffon in area – che regalò speranze di scudetto al Milan di Allegri. Campionato 2014-15: record di gol in A (sei) e prime convocazioni in Nazionale. Sempre meglio. Il Milan, come nuovo salto in alto, sembra perfetto. Papà Bertolacci era un campione di offshore e il nonno faceva ciclismo: campione italiano di inseguimento. Andrea è stato inseguito per mesi: alla fine (almeno per metà) lo ha preso il Milan.

I BIMBI FESTEGGIANO CASA MILAN Il 19 maggio 2014 veniva inaugurata Casa Milan. Ieri è stato festeggiato il primo compleanno della nuova sede rossonera che in un anno ha accolto 311.000 visitatori per un fatturato di 3,7 milioni di euro. Per l’occasione sono state organizzate attività di intrattenimento per più di 400 bimbi delle scuole milanesi ANSA

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Adriano Galliani, 70 anni, alla mostra Football Heroes BOZZANI

Galliani promette «Un mercato di prima fascia» 1L’a.d. rossonero: «Berlusconi entusiasta, c’è voglia di tornare ai nostri livelli»

Alessandra Gozzini MILANO

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arà un’estate caldissima, particolarmente bollente dalle parti di Casa Milan, sede rossonera: «La prossima sarà una campagna acquisti importante», annuncia Adriano Galliani, a.d. milanista, sapendo di scaldare i cuori dei tifosi delusi. Il primo a voler di nuovo bruciare di passione è Silvio Berlusconi, ora impegnato in campagna elettorale e prima ancora nella ricerca di possibili soci. Per il futuro, assicura Galliani «il suo entusiasmo è un ottimo segnale, ha molta voglia e, ripeto, siamo ben intenzionati per il prossimo mercato». Ecco perché sarà un’estate torrida: dalla scelta dell’allenatore, ai giocatori da acquistare e cedere, dai prestiti da salutare a quelli da riaccogliere perché di rientro alla base; saranno settimane di trattative infuocate. Con una linea guida da seguire con rigore: «Sarà un Milan più italiano». Bertolacci ha documenti in regola: è giovane, nato a Roma, e già nel giro della Nazionale.

SUBITO GRANDI L’altro obiettivo è dimenticare l’ultimo, lunghissimo, inverno. Dopo un inizio rassicurante, è presto sceso il gelo: «Dopo quest’anno, in cui abbiamo sofferto tanto, penso si possa tornare ai nostri livelli», altra volontà che Galliani annuncia a «Football Heroes - Storie di calciatori», mostra organizza-

ta a Milano dalla Gazzetta dello Sport in concomitanza con Expo. Intorno all’a.d. una serie di cimeli ricordano un passato splendente (e neppure così distante, se «negli ultimi dodici anni abbiamo fatto tre finali di Champions, di cui due vinte»). Per l’a.d. non sarà neppure difficile alzare la temperatura: «Quando hai storia e prestigio, come il Milan, si fa più in fretta a ripartire. La Juve arrivò settima nel 2011 e l’anno dopo ha vinto lo scudetto. Noi eravamo decimi nel ’98 e l’anno dopo abbiamo vinto il campionato. Per i grandi club è più facile e la voglia di tornare subito noi ce l’abbiamo». TOTOALLENATORE Prima ancora dell’inizio ufficiale dell’estate occorrerà scegliere il futuro allenatore. Inzaghi ha i giorni contati, una dozzina per la precisione, poi inizieranno i calcoli del nuovo corso. Galliani: «Su Pippo non dico nulla, mancano dodici giorni alla fine del campionato e abbiamo detto che avremmo concluso con lui la stagione. Dal primo giugno prenderemo delle decisioni. Ancelotti? Sento sempre i nostri vecchi allenatori, lui, Sacchi, Capello, Allegri. Donadoni? L’ho sentito un po’ meno». Continua la raffica: «Emery? Allena il Siviglia…Montella? Non è uno dei nostri ex. Conte part time? Ma oggi siete scatenati!». A uno degli ex allenatori, che nei prossimi giorni sarà impegnato in una finale di Champions Galliani augura il meglio anche perché «chi gioca e vince in Europa, come abbiamo fatto noi piu di tutti, porta a casa punti per sé e per le altre italiane». Un lavoro che l’a.d. sente di aver fatto anche promuovendo la tecnologia: «È dimostrato che non si può più fare a meno dell’occhio di falco. Con il Sassuolo abbiamo subito due gol irregolari, anche per il calcolo delle probabilità un episodio poteva essere favorevole e l’altro contrario, e non entrambi a sfavore...» © RIPRODUZIONE RISERVATA

REBUS FUTURO

Parma in alto mare, spunta l’ancora Zanetti 1«Mister Segafredo» ha chiesto all’ex a.d. Baraldi di studiare le carte: l’idea è acquistare il club ripartendo dalla B

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n silenzio Massimo Zanetti, «mister Segafredo», sta lavorando per rilevare il Parma. Mentre i curatori fallimentari, Angelo Anedda e Alberto Guiotto, lottano contro il tempo per assicurare un futuro al club gialloblù e le aste continuano ad andare deserte, sotto traccia l’imprenditore trevigiano ha dato mandato al fidato Luca Baraldi di analizzare bene i conti, prima di subentrare all’attuale gestione e ripartire

dalla B. I due già a Bologna hanno lavorato fianco a fianco, anche se poi la cessione alla cordata Tacopina-Saputo nell’autunno scorso ha chiuso un’esperienza che aveva creato molte aspettative nell’ambiente. Adesso Massimo Zanetti sta puntando sulla rinascita di un club che ha evidentemente bisogno di un rilevante investimento per tacitare i numerosi creditori e avviare un nuovo corso. Proprio in questi giorni

la sua nota azienda è al centro delle cronache economiche per la tanto attesa quotazione in Borsa. Tocca dunque a Baraldi agire in prima persona in un ambiente che evidentemente conosce molto bene. Da a.d. il manager modenese ha guidato l’allora società della famiglia Tanzi tra il 2004 e il 2005. COUNTDOWN Proprio lunedì si è tenuta la terza asta, andata deserta come le precedenti. Al prossimo appuntamento, venerdì, la base di partenza scenderà a 8 milioni. Ma l’impressione è che anche nell’ultimo step del 28 maggio si rischi un altro nulla di fatto, in modo da far slittare tutto a una trattativa

privata che porti a ulteriori sconti. Nel mezzo ci sono gli interessi delle decine di calciatori in giro per l’Italia sotto contratto (in comproprietà) con i gialloblù. Ma questa è una storia nota. Quel che preme ai tifosi del Parma è che davvero si determinino le condizioni per un salvataggio in extremis che apra le porte a un’effettiva rinascita. Sinora Massimo Zanetti nel calcio c’è stato troppo poco tempo: le sue potenzialità sono evidenti, la passione anche. Sarà interessante vedere se questo tentativo andrà in porto. A meno che all’orizzonte non compaiano altri pretendenti. c.lau. Massimo Zanetti (a destra), 67 anni, accanto a Luca Baraldi, 54 ARCIERI

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Serie A R Il grande ex

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Palacio cerca il gol più difficile per riportare l’Inter in Coppa

MERCATO E SOCIETÀ

Mirante vicino E Moratti rivela: «Mancini deluso» 1 Il n°1 del Parma

sarà il futuro vice L’azionista alla squadra: «Serve più amor proprio».

1A gennaio voleva operarsi alla caviglia,

ora vola ma dovrà battere il «suo» Genoa Luca Taidelli @LucaTaidelli

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cardi intoccabile e incedibile. Prima Dybala, poi comunque una seconda punta da prendere a tutti i costi. A sentire le linee guida del mercato nerazzurro, potrebbe sembrare che Rodrigo Palacio sia quasi un ologramma. Messo lì, sullo sfondo. Non più capace di incidere e decidere. Mancini e tutta l’Inter invece tengono in enorme considerazione Rodrigo. E in fondo a lui si aggrappano per battere sabato sera il «suo» Genoa e tenere vive le speranze europee. MALEDETTO 5 GIUGNO Il Trenza in effetti è un profilo unico in questa rosa, mix perfetto di intelligenza calcistica, duttilità tattica, capacità di sacrificarsi, altruismo e freddezza sottoporta. E soprattutto è letteralmente rinato dopo mesi da incubo. Una storia da raccontare. Il 5 giugno scorso, nell’ultimo test pre Mondiale, si procura una grave distorsione alla caviglia sinistra in Argentina-Trinidad&Tobago. Pur di farlo giocare, lo staff della Selecciòn gli fa un’infiltrazione di cortisone prima di ciascuno dei 7 match giocati dai sudamericani in Brasile. Il cortisone però logora la cartilagine, con conseguente lesione dell’astragalo, l’osso che trasmette il peso del corpo sul piede. I medici dell’Inter dunque a metà agosto si ritrovano un quadro drammatico. Si limitano a due infiltrazioni di acido ialuronico (protettore della cartilagine) e puntano su una terapia conservativa. FONDO E RINASCITA I primi mesi sono stati comunque difficili, tra dolore, prestazioni anonime e zero gol. A Natale il punto più basso. Il dolore sembra non passare, Rodrigo si convin-

Rodrigo Palacio, 33, qui sotto in maglia Genoa, il club in cui è arrivato nel 2009 dal Boca Juniors. Dopo tre stagioni in rossoblu, il passaggio all’Inter. E sabato sera l’argentino dovrà battere proprio il suo passato ANSA/FORTE

ce che solo un intervento chirurgico risolverebbe il problema. In accordo con lo staff medico nerazzurro, consulta due luminari in Argentina e Olanda. Il responso è lo stesso: a quell’età l’operazione comporta un anno di stop e soprattutto non dà garanzie di guarigione completa. Van Basten docet. Meglio appunto la via conservativa. E qui si compie il miracolo. La testa del ragazzo si sblocca, i fisioterapisti si dannano con la chinesiterapia, trattamenti strumentali con laser e onde d’urto. E Palacio torna il martello dei bei tempi, anche se a 33 anni il suo calcio totale ma dispendioso difficilmente si spalma sui 90’. Reduce da 41 reti nelle prime due stagioni a Milano, l’attaccante di Bahia Blanca riprende comunque a fare quello che gli è sempre venuto naturale: corsa, assist e gol. Dei 10 stagionali, sette sono arrivati in un mese (tra febbraio e marzo), guarniti da 9 passaggi decisivi. DISPIACERI E SCENARIO Ma anche quando non trova la porta l’argentino, che non si opererà nemmeno a fine stagione, sa essere decisivo. Prima di fare finalmente delle vere vacanze, vuole dare un dispiacere al Genoa per regalare il sesto posto e l’Europa League all’Inter. Poi ci sarà tempo di incontrare la dirigenza per parlare di rinnovo. Il suo contratto infatti scadrà nel 2016. Trattativa che era stata congelata proprio per capire l’evoluzione della caviglia. Ora che tutto vira al bello, si potrebbe trovare un accordo per prolungare di un’altra stagione. Altrimenti, a parametro zero, l’argentino diventerebbe un boccone prelibato per tutti. Invece Mancini vuole sì costruire per il futuro, ma ritiene giustamente fondamentale l’apporto di Rodrigo. A cominciare proprio da Marassi.

Antonio Mirante, 31 anni FORTE

Matteo Brega Luca Pessina

I Rodrigo Palacio, 33 anni, all’Inter dal 2012 FORTE

n attesa che si sblocchi l’affare-Handanovic (la trattativa del rinnovo è bloccata ma per il portiere non ci sono ancora offerte concrete), il club nerazzurro comincia col «bloccare» un vice che è poi il n°1 del Parma: Antonio Mirante.

nare grandi servono pazienza e fortuna. Mancini? E’ deluso, si aspettava di più dalla squadra che con più grinta, carattere e amor proprio otterrà di più. L’Europa League? Meglio entrarci, ma se non arriva nessun dramma anche perché ci si può concentrare più sul campionato. Thohir è una persona perbene e non merita certe battute, sul mercato cerchiamo giocatori d’esperienza e bravi giovani che possano diventare fortissimi. E Touré è fortissimo. Kovacic al Barça? Non rispondo... Consigli alla Juve? Mah, semmai al Barcellona...». ZANETTI, MAGLIA, YAYA Un evento mai visto finora in Italia. Martedì 26 il Meazza vivrà di «Inter Night», un evento esclusivo riservato a chi sottoscriverà l’abbonamento per il prossimo anno entro il giorno precedente. I tifosi, a partire dalle 19 (apertura cancelli alle 18) potranno incontrare giocatori, Mancini e il vice presidente Zanetti che vestiranno le maglie 2015-16. «Touré - dice Pupi -? Speriamo di essere entrati nella fase finale dell’operazione. Thiago Motta? Ha qualità e personalità: lui e Yaya ci darebbero il salto di qualità». Oggi, probabile incontro fra i legali di Inter e Icardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VOLATA EUROPA LEAGUE NAPOLI

37ª

38ª

JUVENTUS

Lazio

PALERMO

Chievo

Inter

SASSUOLO

EMPOLI

Parma

GENOA

Empoli

MILAN

Cesena

PT. 63 FIORENTINA PT. 58 GENOA PT. 56 SAMPDORIA PT. 54 INTER PT. 52 TORINO PT. 51 La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turno preliminare (30 luglio-6 agosto) STATO DI FORMA:

scarso

facile media DIFFICOLTÀ: In MAIUSCOLO le gare in trasferta

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buono

ottimo

difficile GDS

CARRIZO OUT, MIRANTE IN La mossa nasce da un disaccordo fra Inter e Juan Pablo Carrizo circa il rinnovo: il portiere argentino è in scadenza e se sulle prime pareva orientato a prolungare di un anno, ecco che adesso (complici anche due offerte dal proprio paese) pare più deciso a salutare la compagnia. Insomma: mentre il terzo portiere Berni rimarrà e riappare la voce-Marchetti, ecco che il futuro vice sarà - salvo complicazioni l’attuale titolare del Parma che fra tante richieste avrebbe dato un assenso di massima all’ipotesi interista e che a fine campionato si svincolerà dai ducali. MORATTI STRIGLIA Nel frattempo, ecco Massimo Moratti presente a Football Heroes organizzato da Gazzetta dello sport e Aic. L’azionista di maggioranza striglia i giocatori. «Per tor-

PER I CORI A POGBA

Chiusa la curva nerazzurra Pena sospesa ● I cori dei tifosi contro Pogba costano caro all’Inter: una partita con la curva chiusa, anche se la pena è stata sospesa, con la condizionale per un anno. Multata la Roma (15 mila euro) per l’uso di radio in panchina. Inoltre il giudice sportivo ha squalificato per un turno 13 giocatori: Pinilla, Carmona e Migliaccio (Atalanta), Verdi (Empoli), Diamanti (Fiorentina), Lichtsteiner (Juventus), Bonaventura e Suso (Milan), Koulibaly (Napoli), Chochev (Palermo), Missiroli (Sassuolo), Maksimovic (Torino), Heurtaux (Udinese).

LICENZA UEFA

Anche la Samp rischia di non andare in Europa 1Una norma vieta l’iscrizione alle società

sanzionate per illecito. Ma perché un anno fa il Torino, alle stesse condizioni, fu ammesso? Alessandro Catapano

L

a Sampdoria ha davvero tutte le carte in regola per partecipare alla prossima Europa League? E il Torino, un anno fa, rientrava in tutti i parametri richiesti dall’Uefa? Se diventerà un giallo o l’ennesimo pasticciaccio del calcio italiano, lo scopriremo nei prossimi giorni. Intanto, la lettura del regolamento di Europa Le-

ague solleva l’interrogativo: alla lettera «g» dell’articolo 2.07, tra le condizioni da soddisfare per poter partecipare alla coppa, che i club devono autocertificare all’Uefa, si cita il «... non essere stato coinvolto, direttamente o indirettamente, dall’aprile 2007, in alcuna attività finalizzata a combinare o condizionare il risultato di un match nazionale o internazionale». Altrimenti, nel caso in cui si rilevasse il coinvolgimento in

una delle fattispecie appena citate, per l’Uefa «... il club non avrebbe diritto a partecipare alla competizione». POSSIBILE? Tradotta in soldoni, la norma introdotta dopo lo scandalo di Calciopoli prevede che un club coinvolto in un caso di illecito sportivo dal 2007 ad oggi non possa partecipare all’Europa League (per una stagione). Tutto chiaro. Molto meno come il Torino, un anno fa, sia riuscito a ottenere l’ok (sfruttando il caso Parma), nonostante la penalizzazione di 1 punto e l’ammenda di 30mila euro patteggiate nell’agosto 2012 per la squalifica (a 3 anni) di Alessandro Pellicori,

condannato per illecito sportivo in merito a Siena-Torino del campionato di B 2010-11. I granata inserirono questo particolare nella documentazione consegnata all’Uefa, che non tenne volutamente conto della penalizzazione (ne ha facoltà), o lo «dimenticarono»? E in entrambi i casi, pur non rientrando tra i parametri richiesti per ottenere la licenza Uefa (ma perché?), la Figc lo segnalò all’Uefa o ritenne di non doverlo fare? Oppure, se ne dimenticò? Domande che vanno poste anche per la Sampdoria, che in questi giorni si ritrova nelle stesse identiche condizioni del Torino di un anno fa: il club di Ferrero ha appena ottenuto la

licenza Uefa, ma in quella stessa calda estate 2012 patteggiò 1 punto di penalizzazione e 30mila euro di ammenda per la squalifica (sempre a 3 anni) di Stefano Guberti, reo di illecito sportivo in merito a BariSampdoria. POTENZIALI VITTIME Un anno fa, il Milan concluse il campionato con gli stessi punti del Torino, ma una differenza reti peggiore. Quest’anno, con la classifica attuale e posto che anche il Coni rifiuterà la licenza Uefa al Genoa, c’è l’Inter. Al momento, due punti sotto la Samp. Un bel casino, urge chiarezza. Ferrero, 63, presidente Samp AP

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Serie A R Panchine calde

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Benitez-Napoli ora è davvero finita E il Real lo mette in cima alla lista 1De Laurentiis punta su Mihajlovic. A Madrid è gelo Ancelotti-Perez : salgono le azioni dello spagnolo

Aurelio De Laurentiis, 65 anni e, a destra, Rafa Benitez, 55, il giorno della presentazione del tecnico ANSA

RAnche West Ham

Mimmo Malfitano Gianluca Monti

IL NUMERO

205

NAPOLI

I gol del Napoli nei due anni della gestione Benitez, tra campionato, coppa Italia, Supercoppa e coppe europee

Florentino Perez, 68 anni LAPRESSE

M

anca soltanto l’ufficialità, adesso. Dopodiché il mondo intero avrà la certezza che Rafa Benitez non sarà più l’allenatore del Napoli. Manca l’incontro tra le parti, ammesso che possa avere ancora un senso, per rendere pubblico il suo addio. Lui, da tempo, ha deciso di andare via, d’interrompere l’avventura napoletana ma, soprattutto, di chiudere definitivamente con quel calcio italiano che non l’ha mai preso. Stamattina, a Castelvolturno, potrebbe esserci il faccia a faccia tra le parti, anche se la sensazione che con De Laurentiis si sia già detto tutto, è molto forte nell’ambiente napoletano. ARRIVA MIHAJLOVIC Da qualche giorno, in ogni modo, il presidente ha ripreso i contatti con Sinisa Mihajlovic, che resta il

e Newcastle sull’attuale tecnico del Napoli che preferisce il City

candidato numero uno alla sostituzione dell’attuale tecnico. A lui, spetterà il compito di rifondare nel caso la squadra non dovesse raggiungere la qualificazione in Champions League. E, se così fosse, dovrà fare anche opera di convincimento con Higuain e Callejon che, senza l’Europa dei grandi, non hanno alcuna intenzione di restare. VOCI SUL REAL Ad allontanare Benitez sempre di più da Napoli ci sono anche le indiscrezioni che arrivano da mezza Europa. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda un contatto che il tecnico avrebbe avuto con il d.g. del Real Madrid, José Angel Sanchez, suo amico di vecchissima

data, che sta spingendo per convincere il presidente, Florentino Perez, che non ha mai nascosto il suo scarso gradimento per l’attuale tecnico del Napoli. E col passare delle ore a Madrid la candidatura Benitez ha preso consistenza. Anzi, Rafa è diventato il primo nome sulla lista. E ieri c’è stato un ulteriore segnale del gelo tra Florentino Perez e Ancelotti manifestatosi al Bernabeu in occasione della presentazione della «RealMadridApp». Per il Real sono sempre in ballo Klopp e Jorge Jesus ma in pole c’è Benitez che ha diverse offerte dalla Premier: West Ham e Newcastle l’hanno pure contattato, ma sono Manchester City e Liverpool in cima alle sue preferenze. TRASLOCHI Lo staff tecnico di Rafa Benitez, in ogni caso, sta iniziando a traslocare. Javi Valero, il preparatore dei portieri, ha già disdetto l’appartamento in affitto, nel centro di Napoli, ed ha trasferito la famiglia in Spagna. Un altro segnale forte, che conferma la fine del rapporto tra l’allenatore e De Laurentiis, dopo le schermaglie dell’ultimo mese che hanno convinto Benitez a declinare l’offerta milionaria ricevuta dal presidente. La carenza della comunicazione, il silenzio stampa e il ritiro imposto contro la sua volontà, l’hanno contrariato parecchio. VIA BIGON La rivoluzione tecnica potrebbe essere completata dal divorzio con Riccardo Bigon, il direttore sportivo che, però, ha ancora un anno di contratto e che con De Laurentiis si confronterà al termine della stagione o, comunque, non appena sarà chiaro il piazzamento in campionato. Intanto, ai membri dello scouting (Mantovani, Micheli e Zunino) non è stato rinnovato l’accordo in scadenza a fine giugno e di conseguenza Bigon sta riflettendo sul dà farsi visto che è legato alla sua squadra mercato. Per il ruolo di d.s. si stanno proponendo in tanti, ma De Laurentiis non ha fretta. Vuole vedere Bigon ed intanto valuta il profilo di Sogliano del Verona (il club dove potrebbe approdare proprio l’attuale diesse napoletano). Il presidente medita anche un riassetto societario interno con la promozione di Gianluca Grava al seguito della prima squadra. Di sicuro, nelle trattative il presidente sarà ancor più interventista e non a caso ha trattato Valdifiori con l’Empoli ed ha parlato di persona con Reina per riportarlo in azzurro. I problemi potrebbero sorgere per quanto riguarda le cessioni. In quel caso la presenza di un direttore sportivo si renderebbe quasi necessaria. E Sogliano è il favorito numero uno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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GENOA

Gasp e Preziosi ancora insieme: i big restano

Gian Piero Gasperini, 57 anni e, a destra, Enrico Preziosi, 67 ANSA

1Da definire gli

ultimi dettagli: Perin rimane, in partenza uno tra Perotti e Iago Alessio Da Ronch GENOVA

L

a firma ancora non c’è, l’intesa sì: Preziosi e Gasperini hanno analizzato la situazione e ipotizzato il prossimo futuro del Genoa, lo hanno fatto e lo faranno insieme partendo dalle solide basi di una stagione che, comunque vada a finire, resterà sicuramente molto positiva e promettente. INSULTI Il primo pomeriggio era trascorso con Enrico Preziosi impegnato con l’avvocato Grassani a mettere a punto il ricorso per ottenere il via libera dall’Uefa per poter prendere parte all’Europa League se la squadra si qualificherà. I due no incassati dalla commissione della Figc per la licenza Uefa hanno portato al presidente rossoblù più di un problema, l’ultimo, particolarmente fastidioso, un susseguirsi di telefonate di insulti da parte di pseudotifosi. SUMMIT Sistemati i dettagli burocratici Preziosi è partito alla volta di Genova dove è arrivato nel tardo pome-

Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi

Lombardia

TIFO

Fairplay

SCUOLA MILITARE TEULIÈ 21 MAGGIO 2015 - ORE 20.00

riggio, proprio mentre terminava l’allenamento della squadra (Borriello ha lavorato ancora a parte ed è in dubbio per la sfida contro l’Inter) . Alle 18.45 presidente e allenatore si sono riuniti all’interno della sede in Villa Rostan, in compagnia dell’amministratore delegato Alessandro Zarbano. Un incontro piuttosto lungo che si è concluso poco dopo le 21, quando Preziosi e Gasperini hanno deciso di andare a cena. I due sono partiti, sorridenti e sereni, sull’auto del tecnico. CONFERME A tavola hanno messo a punto i dettagli del loro possibile accordo. Preziosi ha messo sul tavolo l’impegno a mantenere l’ossatura della rosa che così bene ha fatto durante questa stagione. I sacrifici saranno solo due, al massimo tre. Perin presto dovrebbe firmare il rinnovo del contratto, quindi resterà. Uno tra Perotti e Iago, le ali che hanno sorpreso tutti, dovrebbe rimanere. Oltre a Gakpe, Lazovic e Pandev ci sono altri nomi di rinforzi importanti, primo tra tutti quello di Rugani, che potrebbe arrivare in prestito dalla Juventus. OFFERTA Restano da sistemare i dettagli economici dell’accordo, ma anche su questi ultimi la cena di ieri sera, che si è conclusa poco dopo le 23 l’accordo è praticamente raggiunto. Gasperini avrà il prolungamento del suo contratto, partendo da una cifra basa importante, con la possibilità di incrementarla attraverso dei bonus a obiettivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Calcio giovanile R L’inchiesta

GLI ALTRI PIÙ UTILIZZATI

LA CLASSIFICA DEGLI UNDER 21 DI A PER MEDIA VOTO

1

6,5

PERIN GENOA portiere 1992

6,5

POGBA JUVENTUS centrocampista 1993

6,48

DYBALA PALERMO attaccante 1993

6,48

FELIPE ANDERSON LAZIO attaccante 1993

6,38

SPORTIELLO ATALANTA portiere 1992

6,36

SALAH FIORENTINA attaccante 1992

6,28

BERARDI SASSUOLO attaccante 1994

6,28

MORATA JUVENTUS attaccante 1992

6,28

NIANG GENOA attaccante 1994

Danilo Cataldi Classe 1994 Centrocampista della Lazio, 180 cm per 70 kg, 14 presenze in stagione

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Alessio Cragno Classe 1994 Portiere del Cagliari, 184 cm per 78 kg, cresciuto nel Brescia, 14 presenze in stagione.

Daniele Verde Classe 1996 Attaccante della Roma, 168 cm per 67 kg, 7 presenze in stagione, una sola da titolare

1Tanti esordienti, ma per guadagnare il posto fisso serve aver già giocato con i «grandi». Come Rugani e Cataldi

Grassi (Atalanta), Barella (Cagliari), Moncini e Dal Monte (Cesena), Somma (Empoli), Vitale (Juventus), Felicioli (Milan), Luperto (Napoli), Bentivegna e La Gumina (Palermo), Pellegrini (Roma). In realtà, l’unico altro titolare fisso in A oltre a Cataldi è il sorprendente difensore dell’Empoli Daniele Rugani. E forse non è un caso che l’elegante centrale di Sarri arrivasse già da una stagione giocata interamente in B, come del resto lo stesso Cataldi, Bernardeschi (ex compagno del laziale a Crotone) e Cragno (a Brescia). Tradotto: un campionato «probante», competitivo, con i «grandi», aiuta l’inserimento a un livello più alto.

3

5

6

7

6,22

DONSAH CAGLIARI centrocampista 1996 CENTIMETRI

Daniele Rugani, 20 anni, e Alvaro Morata, 22. Il difensore, 36 presenze stagionali, era titolare l’anno scorso in B GETTY

Gazzetta e giovani Ogni martedì in tv, tutti i giorni sul web

U L E N OV E

F RZE EL

D

10

Federico Bernardeschi Classe 1994 Trequartista della Fiorentina, 183 cm per 75 kg, 6 gare, una da titolare

Ventenni in Serie A? Solo con l’esperienza

CA LCI

O

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«Le nuove forze del calcio» è il titolo di un approfondimento che la Gazzetta dedica ai giovani. Il quotidiano pubblica pagine come questa ogni due settimane, mentre su Gazzetta.it è attivo un canale dedicato: gazzetta.it/calcio/nuoveforzecalcio. L’appuntamento è raddoppiato, con la trasmissione su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre: ogni martedì, alle 14.15.

Alex Frosio Twitter @alexfrosio

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anilo Cataldi sarà molto probabilmente in campo stasera, titolare nella finale di Coppa Italia con la maglia della Lazio. Nessuna sorpresa, ormai il giovane centrocampista si è ritagliato uno spazio importante nelle rotazioni di Pioli. Tanto che quasi ci si dimentica che ha appena 20 anni. Il numero 32 laziale è tuttavia una delle poche eccezioni in un campionato che - a dispetto delle proposte, delle dichiarazioni d’intenti, della buona volontà fa ancora fatica a dare spazio ai giovani italiani.

TITOLARI? POCHI Abbiamo preso in considerazione i ragazzi nati dal 1o gennaio 1994, formalmente Under 21 come età (la Nazionale invece considera il biennio, quindi all’Europeo

giocheranno anche i nati nel 1992, anno di nascita del tedesco Mario Götze che ha già deciso un Mondiale...). Bene, finora la stagione 2014-15 ha visto il debutto in A di 21 giovani. Depurato però dagli scampoli di partita regalati a qualche ragazzo, le cifre si riducono in modo sensibile. Restringendo il calcolo su chi ha totalizzato almeno due partite da titolare o centottanta minuti complessivi giocati, a Cataldi fanno compagnia soltanto altri otto ragazzi: il portiere Cragno (Cagliari, ’94), Valzania (Cesena, ’96), Rugani (’94), Bernardeschi (Fiorentina, ’94), Mandragora (Genoa, addirittura ’97, Gasperini gli regalò il debutto contro la Juve e fece un partitone), Mattiello (Juve e Chievo, ’95, peccato si sia infortunato),il portiere Gollini (Verona, ’95), Verde (Roma, ’96), Fontanesi (Sassuolo, ’96). Hanno messo insieme solo la gioia del debutto o poco più

ALL’ESTERO All’estero le cifre annuali sono un po’ diverse. L’Inghilterra e la Spagna hanno fatto esordire meno Under 21 delle italiane (11). Ma Van Gaal ha avuto il coraggio di proporre i giovani McNair e Blackett nel miliardario Manchester United) e comunque a livello di nazionale gli inglesi hanno problemi più grossi dell’Italia. E in Spagna a 21 anni si è già quasi «vecchi», come in Francia o in Germania, dove hanno numeri pazzeschi: 22 esordienti in Ligue 1, 24 in Bundesliga, dove uno come il classe ’95 Max Meyer ha 50 presenze in campionato e non è un’eccezione. Ma anche da noi non è tutto nero. Magari giocano in pochi, ma quando «arrivano» si tratta spesso di diamanti veri. Aggiungiamo Cataldi e Rugani ad altri ventenni come Berardi, José Mauri, Romagnoli, Bonazzoli o Benassi - che hanno debuttato prima di quest’anno - o addirittura al ventitreenne Verratti, che non ha mai esordito in A preferendo cominciare direttamente dalla Champions - ed ecco che il futuro dell’Italia non è poi così male. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rolando Mandragora Classe 1997 Centrocampista del Genoa, 183 cm per 76 kg, 5 presenze, 2 da titolare

I «DEB» UNDER 21 STAGIONALI NEI 5 GRANDI TORNEI

ITALIA

21

In Serie A hanno debuttato 21 «azzurri» nati dal 1994 in avanti, ma solo 9 con più di 2 partite da titolare o 180’ giocati GERMANIA

24

Gli esordienti tedeschi in Bundesliga: per Busch (Werder) e Gerhardt (Colonia) anche un gol in campionato FRANCIA

22

Sono i debuttanti in Ligue 1. Il record spetta al Lens, retrocesso ma dopo aver fatto esordire ben otto ragazzi francesi SPAGNA

11

Tra chi ha esordito quest’anno in Liga, Sandro Ramirez e Munir nel Barça, Denis Suarez nel Siviglia INGHILTERRA

11

Cifre basse anche in Premier: il Chelsea campione di Youth League ha fatto esordire Loftus Cheek


Calcio R Il caso LE TAPPE DELLA VICENDA

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

14 MAGGIO «Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche!»: la frase pronunciata dal presidente della Lega Dilettanti Felice Belloli nel consiglio del 5 marzo viene riportata da tre testimoni. Divampa la polemica.

16 MAGGIO Le immediate e ripetute smentite di Belloli non bastano al presidente Tavecchio, che telefona ai membri dei consigli regionali. Si mette in moto il tam tam per la rimozione: dal punto di vista politico, Tavecchio indica la via.

17 MAGGIO «Incoraggio chi si batte contro ogni forma di discriminazione sessuale», dichiara il presidente della Repubblica Mattarella. Il premier Renzi è duro: «Parole deplorevoli. Il calcio italiano eviti le figuracce degli ultimi giorni».

17 MAGGIO Si mobilita tutto il mondo del calcio femminile. Domenica pomeriggio le neo-campionesse dell’Agsm Verona premiate al Bentegodi mostrano uno striscione: «Noi donne indignate dall’ignoranza. Rispettateci!»

17

’18 MAGGIO «Siamo garantisti, anche se è indubitabile che questa situazione crei imbarazzo», dichiara Tavecchio, che va oltre il caso Belloli: «Sezione femminile per ogni club professionistico, o non otteremmo niente».

Donne in rivolta: «Sciopero e autonomia»

1Le calciatrici si mobilitano contro Belloli: «Vada via o niente finale di Coppa. E vogliamo una Lega nostra» Mario Pagliara Twitter @MarioPagliara

R

esta incatenato alla poltrona, nonostante l'invito ad autosospendersi lanciatogli da molti presidenti dei comitati regionali, la richiesta di dimissioni delle Associazioni calciatori e allenatori, le pressioni della politica (da Renzi a Malagò in giù) e i testimoni saliti a 5 (su 9 presenti) che quell'orribile insulto sulle «quattro lesbiche» l'abbia effettivamente detto nella riunione incriminata del 5 marzo. Felice Belloli entrerà ancora da presidente nel consiglio della Lega nazionale dilettanti convocato alle 15, a Roma, tutta un'altra storia invece come ne uscirà: solo un colpo di scena potrà salvarlo, perché è deciso che sarà l'ultimo consiglio che aprirà da capo dei dilettanti. «Io non mi dimetto», anche ieri sera Belloli non ha fatto una grinza a telefono con la Gazzetta, nonostante filtri che abbia dato mandato alla segreteria di preparare gli scatoloni. Ha deciso di schiantarsi. Nel pomeriggio incasserà una mozione di sfiducia che potrebbe essere approvata addirittura all'unanimità dalle 23 componenti

In grande Felice Belloli, 65 anni, presidente della Lega Dilettanti. In piccolo, dall’alto, Carlo Tavecchio, 71 anni, presidente della Federazione italiana giuoco calcio, e l’attaccante Patrizia Panico, 40 IPP/GETTY/D’ANNIBALE

Lnd. A quel punto, volontà o non volontà, non avrà più scelta: sarà obbligato a dimettersi. PROTESTA Con l'insulto sessista Belloli si è infilato in una bufera divenuta tempesta tropicale. Ieri, a Milano, a margine della presentazione della mostra Football Heroes (allestita dalla Gazzetta in piazza San Babila), le Associazioni

calciatori e allenatori hanno formalizzato un documento di protesta. Durissimo. «Finché Belloli resterà al suo posto non giocheremo la finale di Coppa Italia - categorica Martina Rosucci, centravanti del Brescia e della Nazionale -. Non ci bastano solo le dimissioni, vogliamo staccarci dalla Lnd e che nasca una lega autonoma per il calcio femminile, altrimenti sarà a ri-

schio anche l'inizio del prossimo campionato». Rincara la dose Patrizia Panico, attaccante dell’Agsm Verona, tra i volti azzurri più noti: «Invitiamo i colleghi calciatori maschi a un gesto di solidarietà, anche solo un tweet, per mostrare che il mondo del calcio è unificato. L'avevo già chiesto ma, a parte Manolo Gabbiadini, perché sua sorella è una calciatrice,

non l'hanno fatto». Aspettando l'incontro col presidente Carlo Tavecchio, che ha dato il via libera al siluramento di Belloli, il 30 maggio sarà la giornata dell'orgoglio rosa: le calciatrici scenderanno nelle principali piazze italiane, più un sit-in sotto il palazzo della Figc. E l'Inter femminile farà rispettare 1' di silenzio prima delle gare giovanili. In segno di lutto.

ANCORA RENZI Protesta trasversale e universale. «In Giunta abbiamo parlato di Belloli così il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Ci aspettiamo domani (oggi, ndr) delle prese di posizione, bisogna correre ai ripari: lo deve fare la lega, presto e bene». Renzo Ulivieri è tra i pochi che rompe il silenzio del calcio maschile: «Il discorso di Belloli è l'ultimo esempio di gestione non efficiente. C'è una sola strada, le dimissioni. Il calcio femminile non può stare in mano ai Dilettanti, deve seguire un percorso autonomo». Per la seconda volta in tre giorni, stavolta a Porta a Porta su Rai1, il Premier Matteo Renzi ha stangato Belloli: «Ci vuole un po' di rispetto e serietà: non è possibile avere dilettanti allo sbaraglio. I dirigenti capiscano che è il momento di smettere di abusare della pazienza degli italiani». E poi c'è l'inchiesta. Il 25 maggio la Procura federale ascolterà i presenti alla riunione del 5 marzo per verificare che la frase omofoba di Belloli verbalizzata sia stata detta: un caso, questo, sul quale la politica arriverà prima della giustizia sportiva. Sì, da questa sera il trono dei dilettanti sarà in cerca di un nuovo padrone. © RIPRODUZIONE RISERVATA


18

Magic+3 R Campionato

MAGICAMENTE di MARCO GUIDI

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mattiello: «Tornerò più forte» 1Il difensore del Chievo: «Frattura choc, ma il k.o. mi ha temprato»

Iago Falque, 25 anni ANSA

SE IAGO «RISCRIVE» L’OTELLO SUL CAMPO

I

ago in letteratura non è un personaggio positivo. «Colpa» di William Shakespeare, che nell’Otello ha chiamato così l’infido alfiere del moro di Venezia. Nell’opera del Bardo, Iago ordisce un piano per convincere Otello che la moglie Desdemona lo tradisce con Cassio. Da questa menzogna, s’innesca la tragedia. Di tragico, invece, nella stagione di Iago Falque, esterno offensivo del Genoa, c’è ben poco. Lo spagnolo è una delle sorprese dell’intera Serie A. E con la doppietta all’Atalanta di domenica è arrivato nella Top 10 (almeno 20 presenze) del campionato per Magic media. Con Felipe Anderson e Pogba, Iago è l’unico centrocampista in classifica. Merito dei 13 gol, record in carriera per l’ex Rayo Vallecano. Chi lo poteva prevedere? Quasi nessuno, dato che con Perotti, Lestienne e gli altri non aveva nemmeno la titolarità assicurata. Invece oggi è il giocatore che è cresciuto di più da inizio campionato per quotazione: da 5 a 26 fanta-milioni. Un rialzo che neanche alla borsa di Wall Street. E allora Iago, ti chiediamo scusa per non aver creduto in te. © RIPRODUZIONE RISERVATA

da del pieno recupero del giocatore. «Al 30 giugno si concorderà con la Juventus come definire il percorso - ha spiegato - Sarebbe molto bello che a luglio potesse andare in ritiro e svolgere la preparazione atletica. Per la parte tecnica bisognerà aspettare. Dovrebbe essere disponibile a tutti gli effetti per il 31 agosto. Un obiettivo raggiungibile. Ha lavorato sodo. La parte più impegnativa sono stati i due mesi con due sedute al giorno. Ora almeno da un paio di settimane sta svolgendo qualcosa di più sopportabile e meno noioso. Il ragazzo è maturato tantissimo. Per lui due mesi sono stati come dieci anni. Ha capito che con l’impegno si può superare ogni disavventura». Che Mattiello sia fiducioso sul fatto di poter riprendere il discorso da dove era stato interrotto, ovvero offrendo di nuovo grandi prestazioni sul campo, lo rivela anche il dottor Rigotti: «La cosa che ci ha impegnato di più è stata la guarigione cutanea visto che c’era una lacerazione estesa della pelle a causa della frattura esposta. Federico ha sopportato bene. Non era facile per un giovane dinamico come lui. Ma ha grande forza di volontà, al punto che ha giurato che mi inviterà a vederlo nella prima gara in Nazionale». AFFETTO Federico, in effetti, ora si sente bene e trova motivo di essere fiducioso anche dall’affetto di Chievo e Juventus. A fine giugno il suo desiderio è quello di rientrare a Torino a

RIl 19enne è in

prestito dalla Juve: «Spero che i miei ex compagni centrino il triplete»

Federico Mattiello, 19 anni, si allena in palestra FOTO CHIEVO VERONA

Giancarlo Tavan VERONA

«N

on mi interessa se sarà agosto o ottobre ma tornerò in campo più forte di prima». Federico Mattiello aveva mostrato subito una grande forza d’animo quell’8 marzo quando, durante la gara con la Roma, subì la frattura di tibia e perone della gamba destra scontrandosi con il romanista Nainggolan. Il giocatore non ha mai voluto rivedere le drammatiche immagini, probabilmente per non perdere le certezze che lo animano, ma ricorda perfettamente. «Sulle prime - dice - non mi ero reso conto, tanto che ho cercato di alzarmi. Solo a quel punto ho capito cosa era successo e

ho sperato che arrivassero in fretta i medici a soccorrermi. E’ stato un passaggio drammatico ma importante della mia vita: dal punto di vista caratteriale, perché mi ha temprato, ma anche a livello tecnico. Di sicuro la prossima volta cercherò di stare più attento in certi interventi e quindi mi servirà d’esperienza». Mattiello ha fatto il punto del suo percorso di guarigione al centro del Chievo «Atlante Sport e riabilitazione» insieme a quelli che sono stati i suoi compagni di viaggio in queste dure settimane, ovvero il dottor Stefano Rigotti, dell’equipe ortopedica guidata dal professor Claudio Zorzi che lo aveva operato all’ospedale di Negrar, e il responsabile sanitario del Chievo, Giuliano Corradini. Proprio quest’ultimo ha indicato l’agen-

giocarsi le sue carte. «Prima dell’infortunio le cose stavano andando bene, ma se non potrò tornare in bianconero, starò un altro anno qui al Chievo. Dopo l’infortunio ho ricevuto da Verona tanto affetto». Ma anche con i giocatori della Juve il rapporto non si è mai interrotto. Anzi. Federico si sente spesso con gli ex compagni. Dopo aver esultato per la grande rimonta in classifica del Chievo, ora si aspetta due successi dai bianconeri che saranno impegnati nelle finali di Coppa Italia e di Champions League. «Visto che hanno fatto 30 - afferma sorridendo - ora devono fare 31 e portare a casa il triplete. Mi regalerebbero una grande gioia, come ha fatto il Chievo con la salvezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANNIVERSARIO

Verona in piazza per gli eroi del 1985 «Scudetto storico»

I protagonisti dello scudetto 1985 del Verona di Osvaldo Bagnoli GRIGOLINI

Matteo Fontana VERONA

T

rent’anni dopo, eccoli i campioni dello Scudetto del Verona. Il più sorprendente, perché nessuna squadra di una città non capoluogo di regione, nei tornei a girone unico, è mai riuscita a vincerlo. Serata di gala, riservata a chi paga 55 euro per l’ingresso, con incasso devoluto in beneficenza alle associazioni «Bambini senza confini» e «Noi per Lorenzo», nel quadro del palazzo della Gran Guardia. Prima, l’incontro in Piazza Bra con i tifosi. Il clima non è favorevole, c’è aria di pioggia e la presenza di pubblico non è massiccia: circa 300 persone per rendere omaggio ai grandi di un tempo. Li introduce Roberto Puliero, epico radiocronista dell’Hellas, voce inconfondibile

che il 19 maggio 1985, il giorno in cui il Verona festeggiò, in un Bentegodi stipato e imbandierato, il traguardo tricolore, sigillato da un 4-2 all’Avellino, raccontò la festa. E, allo stesso modo, sfilano sulla scalinata del municipio gli eroi di allora. Qualcuno non c’è: mancano Garella, Ferroni, Marangon, Briegel e Turchetta. Il pubblico si scalda per Galderisi, Fontolan (che ride sotto ai baffi: «Io in marcatura su Toni? Ci divertiremmo»), Volpati, Tricella, Fanna, Di Gennaro, Bruni, Sacchetti. Un sussulto per Elkjaer. Un altro, fortissimo, per Osvaldo Bagnoli, l’artefice del Miracolo: «Perché abbiamo vinto? C’era armonia tra di loro, fuori e dentro al campo». Poi, per la cena ufficiale, l’incontro con il Verona di oggi, e l’Osvaldo è accolto da una standing ovation. Niente sarà mai come prima, ma per chi ha vissuto quei giorni di maggio del 1985 qualcosa non passerà mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO TORINO

Farnerud k.o. ● (f.b.) Ancora una tegola per Alex Farnerud. Il trequartista svedese del Torino dovrà sottoporsi oggi a nuovo intervento per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, già operato un anno fa.

PLAYOFF CALCIO A 5

Semifinali, c’è gara-2 ● (m.cal.) Stasera gara-2 delle semifinali playoff. Alle 19 (RaiSport 2) il derby abruzzese tra Acqua&Sapone e Pescara,

PT

JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA GENOA SAMPDORIA INTER TORINO PALERMO MILAN VERONA SASSUOLO CHIEVO UDINESE EMPOLI ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-7)

83 67 66 63 58 56 54 52 51 46 46 44 43 42 41 41 36 28 24 17

UNDER 17

Italia, niente Mondiale ● Niente Mondiale per l’Italia Under 17, sconfitta dalla Croazia 1-0 nello spareggio per la fase finale di Cile 2015, dove invece si è qualificata l’Inghilterra dopo il 5-3 ai rigori sulla Spagna. In finale, venerdì, la Francia (3-2 ai rigori col Belgio) e la Germania (1-0 alla Russia).

PROSSIMO TURNO

CLASSIFICA SQUADRE

si riparte dal 3-3 dell’andata: chi vince passa, con un altro pari si va alla «bella». Alle 20 LuparenseKaos Ferrara: i campioni d’Italia devono vincere, agli emiliani basta un pari per la finale.

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36

25 18 20 18 16 15 13 13 13 11 11 11 10 10 10 8 7 6 4 6

8 13 6 9 10 11 15 13 12 13 13 11 13 12 11 17 15 10 12 6

3 5 10 9 10 10 8 10 11 12 12 14 13 14 15 11 14 20 20 24

67 51 66 67 55 58 45 53 43 49 50 45 45 27 40 42 36 43 36 29

21 28 34 47 44 42 39 42 42 51 49 61 56 37 51 47 53 65 67 71

I VERDETTI: JUVENTUS CAMPIONE D’ITALIA, PARMA, CESENA E CAGLIARI GIÀ RETROCESSI CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 23 MAGGIO JUVENTUS-NAPOLI ore 18 GENOA-INTER ore 20.45 DOMENICA 24 MAGGIO, ore 15 EMPOLI-SAMPDORIA ore 12.30 CESENA-CAGLIARI CHIEVO-ATALANTA GENOA-INTER PALERMO-FIORENTINA PARMA-VERONA UDINESE-SASSUOLO MILAN-TORINO ore 20.45 LUNEDÌ 25 MAGGIO, ore 18 LAZIO-ROMA

(3-1) (1-3) (0-1) (1-2) (1-1) (1-3) (3-4) (1-3) (1-1) (1-1) (2-2)

MARCATORI 20 RETI Tevez (2, Juventus). 19 RETI Icardi (4, Inter); Toni (3, Verona). 16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli). 15 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria). 14 RETI Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (1, Udinese). 13 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino). 12 RETI Klose (Lazio). 11 RETI Callejon (Napoli). 10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio). 9 RETI Pinilla (1, Atalanta; 3 nel Genoa); Defrel (Cesena); Paloschi (Chievo); Candreva (2), Mauri e Parolo (Lazio); Vazquez (Palermo); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 8 RETI Denis (3, Atalanta); Brienza (3, Cesena); Morata e Pogba (Juventus); Destro (Milan; 5 nella Roma); Hamsik (Napoli); Rigoni (Palermo); Ljajic (1, Roma).


Magic+3 R Campionato

36a GIORNATA

CLASSIFICA SETTIMANALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE PIEMONTESE LUCA NARDI FABRIZIO CAROSSO PAOLO BRACAGLIA DANIELA CAPETTINI DARIO MY GIUSEPPE ALESSANDRO FACIBENI MASSIMO PIEMONTESE LUCA TONELLO CLAUDIO MAIORCA SEBASTIANO TONELLO CLAUDIO PEDULI ALEX MIASKO MARTA COSTANTINO GIUSEPPE DE LIO LUCIANO RINALDI EDOARDO

PROV. BA PR AT FR NO LE PO BA CN MN SR CN FI RA RM RC SO RM TO SO

SQUADRA BESIKTAS GRAZIELLO PAFFY 22 POLDINOS ALBINOLECCE DEPECHE MODE TEAM CAPITAN DEL PIERO LA PLAGES LA HERCULES GRAZIELLO ETO04 L'ALTRO MUTTLEY F.C. GENNY19 FANTASY 1 TOBACCO ROAD F.C. SHARK04 JAJA 883 NICOLÒ THOMAS 2 RIVER DE LIO FRED NICOLÒ THOMAS 1

PUNTI 106,0 105,5 104,0 103,5 103,5 103,0 103,0 103,0 102,5 102,0 102,0 102,0 101,5 101,0 101,0 101,0 101,0 100,5 100,5 100,5

CLASSIFICA GENERALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE RUSSO FRANCESCO PAUSELLI LUCA BIANCOFIORE DONATELLO PAUSELLI LUCA BARANI WALTER RECCHI STEFANO RUSSO SALVATORE FAVALLI ROBERTO ROSSI ROBERTO DELAIDINI DUILIO RUSSO GIUSEPPE CINQUE ROBERTO MILO LUCA PAOLO ACQUAROLI WALTER SVANOSIO PRATICI FRANCESCO GIAMBINI VITTORIO FANTONI PAOLO REMIGI BRUNO MONTANARI MARCO TRAVAGLINI ANDREA

PROV. NA PG BA PG MO PG CE CR BS BS CL NO NA SO MS MI MS PG VI BO

SQUADRA I PEZZETTONI 11 BLIBLI S1 SEREDONA LAF 196 BLIBLI U WALCAGLIARI STEFCIN 57 BOB8 R.A BIANCOBLU 4 BEAND14 DODO'S BROTEHERS TEX DEL LAF GEN 03 FAIV 278 LUIGI O' CAPITAN 94 MARE&MONTI88 GAVEDO 4 FLASH 16 LAURETTA-20 WHISKY183 TŬMŬLUS ĂCERUM V TEROLDEGO 2

PUNTI 2692,0 2691,0 2688,5 2687,5 2686,0 2683,0 2682,5 2682,0 2678,5 2677,5 2676,5 2676,5 2675,5 2675,0 2674,0 2673,5 2673,0 2672,5 2672,0 2672,0

PORTIERI CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (MIL) 103 AGLIARDI (CES) 104 ANDUJAR (NAP) 105 AVRAMOV (ATA) 175 BAJZA (PAR) 106 BARDI (CHI) 107 BASSI (EMP) 109 BENUSSI (VER) 110 BERISHA (LAZ) 111 BERNI (INT) 112 BIGGERI (EMP) 113 BIZZARRI (CHI) 114 BRESSAN (CES) 115 BRKIC (CAG) 116 BUFFON (JUV) 117 CARBONI (CAG) 118 CARRIZO (INT) 171 CASTELLAZZI (TOR) 119 COLOMBI (CAG) 120 COLOMBO (NAP) 121 CONSIGLI (SAS) 122 CRAGNO (CAG) 124 DE SANCTIS (ROM) 168 DIEGO LOPEZ (MIL) 126 FREZZOLINI (ATA) 176 FRISON (SAM) 127 FULIGNATI (PAL) 130 GOLLINI (VER) 131 HANDANOVIC (INT) 132 IACOBUCCI (PAR) 177 ICHAZO (TOR) 166 KARNEZIS (UDI) 134 LAMANNA (GEN) 135 LEALI (CES) 136 LOBONT (ROM) 137 LUPATELLI (FIO) 138 MARCHETTI (LAZ) 165 MASSOLO (SAM) 170 MERET (UDI) 140 MIRANTE (PAR) 141 NETO (FIO) 143 PADELLI (TOR) 144 PEGOLO (SAS) 145 PERIN (GEN) 146 POLITO (SAS) 147 POMINI (SAS) 148 PUGGIONI (CHI) 174 PUGLIESI (EMP) 149 RAFAEL C.B. (NAP) 150 RAFAEL D.A. (VER) 172 ROMERO S. (SAM) 151 ROSATI (FIO) 152 RUBINHO (JUV) 153 SCUFFET (UDI) 154 SECULIN (CHI) 155 SEPE (EMP) 156 SKORUPSKI (ROM) 173 SOMMARIVA (GEN) 157 SORRENTINO (PAL) 158 SPORTIELLO (ATA) 160 STORARI (JUV) 161 STRAKOSHA (LAZ) 162 TATARUSANU (FIO) 164 UJKANI (PAL) 167 VIVIANO (SAM)

MAGIC PUNTI 0 0 2,5 3,5 0 0 4 3,5 0 6 0 0 0 0 5,5 0 0 0 0 0 0 3 0 5,5 2 0 0 0 0 2,5 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 3 6,5 6 0 6 0 0 0 0 0 5,5 0 0 0 0 0 0 0 0 7 2 6,5 0 0 0 5

MEDIA QUOT. 5,12 4 0 2 4,11 5 4,42 5 3 1 6 1 5,14 4 3,75 3 4,47 7 5,55 10 0 1 6 1 5,52 17 0 1 4,53 11 5,89 23 0 1 4 1 6 1 2,67 1 0 1 4,66 15 3,82 4 5,4 22 4,93 16 5,5 1 0 1 0 1 4,83 1 5,41 22 4,06 1 6 1 4,99 16 6,29 1 4,25 8 0 1 0 1 5,12 19 0 1 6 1 4,39 15 5 13 4,96 14 0 4 5,45 20 0 1 5,5 4 6 3 6 1 4,57 4 4,64 8 5,4 4 0 1 0 1 6 3 6 1 4,9 14 4,25 1 6 1 4,74 16 5,03 15 5,5 1 0 1 4,56 4 4,5 1 5,15 14

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 9 -7 6 0 0 0 9 5,5 -18 6,11 13 5,5 -17 5,73 1 -1 5 0 0 0 6,15 10 6 -17 5 5,5 -12 5,7 16 -25 6,06 10 6 -9 6,15 0 0 0 0 0 0 26 -20 6,31 0 0 0 19 6,5 -31 6,16 31 -17 6,36 0 0 0 1 -1 7 0 0 0 3 -8 5,5 0 0 0 34 5,5 -53 6,2 14 -26 5,68 34 6,5 -25 6,15 28 5 -42 6,3 1 -1 6,5 0 0 0 0 0 0 3 -5 6,5 35 4,5 -41 6,27 6 -14 5,42 0 0 0 36 7 -51 6,34 7 -6 6,36 28 -49 5,84 0 0 0 0 0 0 28 -25 6,14 0 0 0 0 0 0 31 6 -57 6,15 28 6,5 -33 6,23 24 6 -28 5,96 0 0 0 31 7 -36 6,53 0 0 0 3 -3 6,5 0 0 0 0 0 0 23 -30 5,87 18 6,5 -31 6,11 10 -12 6,35 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 31 -35 6,1 2 -3 5,75 0 0 0 33 7 -47 6,18 35 6 -51 6,38 5 7,5 -4 6,3 0 0 0 8 -11 6,19 3 -4 5,83 27 6 -27 6,21

R. 0 0 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 0 0 0 4 0 0 1 2 2 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/0 0/0 0/0 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 1/2 0/0 0/1 1/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2 0/0 0/0 0/2 0/0 1/1 0/0 0/0 2/5 0/0 0/0 1/4 0/3 0/3 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/4 0/0 0/0 0/0 0/0 0/3

MAGIC PUNTI 5,5 6,5 5 0 6 9 0 6,5 0 0

MEDIA QUOT. 5,83 5 6,12 10 5,32 4 0 3 5,39 6 5,74 9 5,52 4 5,48 6 5,83 4 5,79 4

CAMPIONATO P. V. G. 23 5,5 0 30 6,5 3 20 5 0 0 0 0 33 6 0 20 6 1 21 0 0 31 6,5 0 6 0 0 8 0 0

R. 3 0 0 0 1 0 2 1 0 0

ESPAMM 0/5 1/7 0/4 0/0 0/10 0/3 0/4 1/5 0/0 0/2

DIFENSORI CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL) 202 ACERBI (SAS) 203 AGOSTINI (VER) 204 ALBERTAZZI (MIL) 205 ALBIOL (NAP) 206 ALEX (MIL) 207 ALONSO (FIO) 208 ANDELKOVIC (PAL) 209 ANDREOLLI (INT) 210 ANTEI (SAS)

MEDIA VOTO 5,8 5,97 5,52 0 5,64 5,76 5,52 5,63 5,83 5,93

19

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

211 ANTONINI (GEN) 212 ARIAUDO (GEN) 213 ASTORI (ROM) 214 AVELAR (CAG) 424 BAGADUR (FIO) 215 BALZANO (CAG) 216 BALZARETTI (ROM) 217 BARBA (EMP) 218 BARZAGLI (JUV) 219 BASANTA (FIO) 220 BASTA (LAZ) 221 BELLINI (ATA) 223 BENALOUANE (ATA) 227 BIANCO (SAS) 228 BIAVA (ATA) 229 BIRAGHI (CHI) 429 BOCCHETTI (MIL) 410 BOCHNIEWICZ (UDI) 230 BONERA (MIL) 231 BONUCCI (JUV) 232 BOVO (TOR) 398 BRAAFHEID (LAZ) 233 BRITOS (NAP) 234 BRIVIO (VER) 235 BUBNJIC (UDI) 236 BURDISSO (GEN) 237 CACCIATORE (SAM) 238 CACERES (JUV) 239 CAMPAGNARO (INT) 241 CANA (LAZ) 243 CANNAVARO (SAS) 244 CAPELLI (CES) 402 CAPUANO (CAG) 245 CASSANI (PAR) 246 CASTAN (ROM) 247 CAVANDA (LAZ) 248 CEPPITELLI (CAG) 249 CESAR (CHI) 250 CHERUBIN (ATA) 251 CHIELLINI (JUV) 253 CIANI (LAZ) 254 CODA (SAM) 255 COLE (ROM) 258 COSTA (PAR) 259 DAINELLI (CHI) 260 D'AMBROSIO (INT) 261 DANILO (UDI) 262 DAPRELA' (PAL) 263 DARMIAN (TOR) 264 DE CEGLIE (JUV) 265 DE MAIO (GEN) 266 DE SCIGLIO (MIL) 267 DE SILVESTRI (SAM) 268 DE VRIJ (LAZ) 403 DEL GROSSO (ATA) 433 DIAKITE (CAG) 271 DODO' (INT) 272 DOMIZZI (UDI) 405 DONKOR (INT) 274 DRAME' (ATA) 275 EDENILSON (GEN) 278 EMANUELSON (ATA) 414 EMERSON (PAL) 279 EVRA (JUV) 281 FEDDAL (PAR) 282 FELIPE (INT) 437 FONTANESI (SAS) 285 FREY (CHI) 286 GABRIEL SILVA (UDI) 287 GAMBERINI (CHI) 289 GASTON SILVA (TOR) 290 GAZZOLA (SAS) 411 GENTILETTI (LAZ) 291 GHOULAM (NAP) 292 GLIK (TOR) 293 GOBBI (PAR) 294 GONZALEZ ALE. (CAG) 417 GONZALEZ G. (PAL) 296 HENRIQUE (NAP) 297 HEURTAUX (UDI) 419 HOLEBAS (ROM) 298 HYSAJ (EMP) 300 IZZO (GEN) 301 JANSSON (TOR) 302 JONATHAN (INT) 303 JUAN JESUS (INT) 304 KONKO (LAZ) 305 KOULIBALY (NAP) 306 KRAJNC (CES) 307 LAURINI (EMP) 308 LAZAAR (PAL) 309 LICHTSTEINER (JUV) 310 LONGHI (SAS) 311 LUCARELLI (PAR) 312 LUCCHINI (CES) 313 MAGGIO (NAP) 314 MAGNUSSON (CES) 315 MAICON (ROM) 316 MAKSIMOVIC (TOR) 413 MANOLAS (ROM) 319 MARCHESE (GEN) 320 MARIO RUI (EMP) 321 MARQUES (VER) 399 MARQUEZ (VER) 322 MARTIC (VER) 324 MASIELLO (TOR) 426 MASIELLO A. (ATA) 428 MAURICIO (LAZ) 326 MESBAH (SAM) 327 MESTO (NAP) 328 MEXES (MIL) 329 MILANOVIC MILAN (PAL) 330 MOLINARO (TOR) 406 MONTELEONE (PAL) 331 MORAS (VER) 332 MORETTI (TOR) 333 MORGANELLA (PAL) 335 MUNOZ (SAM) 336 MURRU (CAG) 338 NAGATOMO (INT) 436 NATALI (SAS) 340 NICA (CES) 341 NOVARETTI (LAZ) 342 OGBONNA (JUV) 430 ORTIZ (PAL) 343 PALETTA (MIL) 404 PARENTE (GEN) 345 PASQUAL (FIO) 346 PASQUALE (UDI) 347 PEDRO MENDES (PAR) 348 PELUSO (SAS) 420 PERES (TOR) 349 PERICO (CES) 400 PIRIS (UDI) 352 PISANO E. (VER) 351 PISANO F. (CAG) 354 RADU (LAZ) 355 RAIMONDI (ATA) 356 RAMI (MIL) 357 RANOCCHIA (INT) 358 REGINI (SAM) 359 RENZETTI (CES) 421 RICHARDS (FIO) 360 RISPOLI (PAL) 362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 364 ROMAGNOLI (SAM) 365 RONCAGLIA (GEN) 366 ROSI (FIO) 367 ROSSETTINI (CAG) 368 RUGANI (EMP) 371 SANTACROCE (PAR) 432 SANTON (INT) 372 SARDO (CHI) 373 SAVIC (FIO) 374 SCALONI (ATA) 375 SILVESTRE (SAM) 418 SOMMA (EMP) 376 SORENSEN (VER) 434 SPOLLI (ROM) 377 STENDARDO (ATA)

0 0 0 6 0 4,5 0 6,5 6 0 6,5 5,5 6 0 0 5 0 0 5 6 0 0 0 0 0 4,5 0 0 0 0 6 5 0 0 0 0 0 5 4,5 0 5,5 0 0 0 0 6,5 6 5,5 7 0 0 0 6 6 0 5 0 0 0 6 6,5 0 0 0 5,5 0 6,5 6 0 5,5 5,5 0 10 5,5 6,5 6 0 6 0 5 6 6 5,5 6,5 0 5,5 0 4,5 5 5 0 5 0 5 5,5 0 0 0 8 5 0 0 0 5 0 0 0 0 0 5,5 0 0 6 0 9,5 5,5 0 0 0 6 0 0 0 6 0 4,5 0 7 0 5 6 0 0 5 5,5 0 6 0 0 5 5,5 6 0 0 10 0 6 5 0 5 6,5 0 0 0 6 0 6 0 0 0 5

6,29 5 5,83 5,83 0 5,46 0 6,5 6,12 5,89 6,1 5,6 5,62 4,75 6,25 5,38 5,36 6 5,5 6,31 5,9 5,7 5,28 5,62 5,62 5,79 5,75 6,45 5,31 5,35 5,5 5,38 5,79 5,5 5,5 6,04 5,4 5,62 5,58 5,95 5,77 6 5,5 5,88 5,88 5,62 6,13 5,56 6,32 6,15 5,98 4,88 6,19 6 5,9 5,44 5,63 5,67 5 5,5 6,11 6,22 5,62 6,08 5,53 5,42 6,25 5,8 5,45 5,74 5,8 5,5 7,67 5,66 6,88 5,6 5,27 6,12 5,33 5,81 5,68 5,78 6,29 5,56 6,25 5,48 5 5,81 5,42 5,54 6,19 6,19 5,68 5,44 5,63 5,56 5,5 6,12 5,83 5,9 6,33 5,94 5,47 5,4 5,5 6 5,64 5,29 5,47 5,25 5,79 0 5,74 0 5,82 6 5,98 6,15 4,8 5,45 6 4,8 5,2 5,88 0 5,55 6 6,5 5,53 5,66 5,4 6,29 5,42 5,72 5,37 5,38 5,73 6,62 5,72 5,97 5,46 5,84 5,61 5,72 6,3 5,46 5,89 5,68 5,64 5,83 6,32 5,57 6,12 5,69 5,89 5,75 5,94 5,67 5,39 0 6

4 3 8 8 1 3 4 8 7 8 12 5 6 3 9 4 4 1 4 15 6 5 3 4 4 9 4 4 4 4 5 4 4 5 4 5 4 6 3 12 5 3 4 8 10 6 12 5 15 4 11 3 14 11 4 5 4 3 1 5 11 6 4 10 1 4 3 8 4 6 4 4 6 5 19 8 3 10 4 7 6 9 8 4 3 6 4 7 5 4 12 14 5 6 7 6 4 4 9 10 4 9 4 5 4 3 4 5 4 4 7 3 8 1 9 11 4 7 2 4 4 2 4 7 3 6 1 12 4 6 5 13 5 8 5 4 8 4 6 12 6 6 4 7 16 4 8 8 4 9 14 4 7 4 8 3 8 1 3 4 8

7 2 23 30 1 23 0 16 9 23 25 15 25 2 18 17 7 0 16 32 15 16 18 13 5 29 11 10 10 17 23 30 14 16 1 15 25 27 12 28 12 2 11 22 28 22 35 21 31 13 31 16 31 28 11 8 20 11 2 29 28 10 8 20 18 14 2 29 11 20 4 18 3 19 30 31 11 26 11 25 23 34 18 8 2 30 2 26 20 13 27 31 19 26 27 27 11 14 26 29 11 32 18 24 16 1 12 14 16 7 18 0 23 0 33 33 20 17 6 12 3 7 5 23 0 19 0 19 20 21 26 32 21 29 19 13 24 6 21 31 26 22 10 27 28 13 28 30 11 30 36 15 8 8 27 2 27 2 10 0 23

0 0 0 6 0 5 0 6,5 6 0 6,5 5,5 6 0 0 5 0 0 5,5 6 0 0 0 0 0 4,5 0 0 0 0 6 5,5 0 0 0 0 0 5 4,5 0 5,5 0 0 0 0 6,5 6 5,5 7 0 0 0 6 6 0 5,5 0 0 0 6 6,5 0 0 0 5,5 0 6,5 6 0 5,5 6 0 7 6 6,5 6 0 6,5 0 5,5 6 6 6 6,5 0 6 0 5 5 5 0 5,5 0 5 5,5 0 0 0 6,5 5 0 0 0 5 0 0 0 0 0 5,5 0 0 6 0 6,5 6 0 0 0 6 0 0 0 6 0 5 0 7 0 5,5 6 0 0 5,5 5,5 0 6 0 0 5,5 5,5 6 0 0 7 0 6 5 0 5 6,5 0 0 0 6 0 6,5 0 0 0 5

1 0 1 4 0 0 0 2 0 2 0 0 1 0 2 0 0 0 0 3 0 0 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 2 3 1 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 7 0 0 1 0 1 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 2 3 0 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 2 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 7 0 1 0 0 3 3 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2

5,92 4,75 5,89 5,62 0 5,63 0 6,17 6,25 5,7 6,12 5,73 5,78 5,25 6,08 5,56 5,43 0 5,71 6,16 6,04 5,8 5,56 5,65 5,62 5,88 5,85 6,2 5,5 5,59 5,74 5,57 5,88 5,46 5,5 6,12 5,54 5,89 5,58 6,04 5,82 6 5,59 5,82 6,04 5,7 6,03 5,66 6,1 5,58 5,98 5,19 5,94 6,09 5,8 5,62 5,61 5,86 5,5 5,55 6,06 6,06 5,62 5,98 5,5 5,42 6,25 5,84 5,4 5,79 6 5,61 6,67 5,68 6,32 5,68 5,41 6,12 5,39 5,76 5,61 5,81 6,15 5,71 6,25 5,7 5 5,88 5,5 5,69 5,89 5,97 5,74 5,52 5,69 5,69 5,55 5,92 5,75 6,05 6 5,92 5,67 5,58 5,61 6 5,73 5,57 5,53 5,38 5,74 0 5,79 0 5,8 6,03 5,95 6,06 5,2 5,59 6 5,4 5,5 5,98 0 5,71 0 6,12 5,64 5,8 5,58 6,03 5,61 5,83 5,55 5,42 5,85 6,25 5,65 5,92 5,6 5,91 5,67 5,72 5,95 5,62 5,89 5,85 5,71 5,73 6,14 5,53 6,12 5,71 5,85 5,75 6,04 5,75 5,56 0 5,85

0 0 0 3 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 1 0 1 0 3 0 1 0 2 0 0 2 3 2 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3 3 0 1 0 1 0 1 3 0 2 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 2 0 0 1 1 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0

0/1 0/1 0/9 1/9 0/0 0/6 0/0 0/1 0/2 0/3 0/5 1/2 1/12 0/2 1/4 0/3 0/1 0/0 2/2 0/8 0/4 0/1 0/7 0/1 0/1 1/8 1/0 0/1 0/3 1/6 1/8 0/11 0/2 0/1 0/0 1/4 0/7 0/7 0/0 0/7 0/1 0/1 0/2 0/4 0/7 0/7 0/6 0/3 0/2 0/3 0/8 2/2 0/8 1/3 0/0 1/1 0/3 2/1 1/0 0/7 0/3 0/1 0/0 0/4 0/4 2/2 0/0 0/6 0/0 0/2 0/2 0/4 0/0 0/5 0/8 0/10 0/3 0/6 1/2 1/4 0/5 0/4 0/2 1/1 0/0 0/13 0/0 1/8 0/3 0/1 0/2 1/8 0/2 1/12 0/9 1/7 0/1 0/3 0/4 2/5 0/2 0/8 0/2 3/3 0/3 0/0 0/2 1/6 0/2 0/1 1/9 0/0 0/1 0/0 0/3 0/10 0/7 0/3 1/2 1/1 0/0 0/2 1/1 0/4 0/0 0/6 0/0 0/1 0/6 0/6 2/5 0/8 0/7 0/7 0/3 0/1 0/6 0/1 0/5 0/9 1/5 0/3 0/1 0/5 1/8 0/4 0/8 2/9 0/1 0/12 0/0 0/6 0/0 0/1 1/4 0/0 0/7 0/1 0/3 0/0 0/5

427 STRINIC (NAP) 431 TAMBE (GEN) 380 TERRANOVA (SAS) 381 TERZI (PAL) 382 TOMOVIC (FIO) 383 TONELLI (EMP) 384 TOROSIDIS (ROM) 435 UVINI (NAP) 386 VIDIC (INT) 388 VITIELLO (PAL) 389 VOLTA (CES) 390 VRSALJKO (SAS) 391 WAGUE (UDI) 422 YANGA MBIWA (ROM) 392 ZACCARDO (MIL) 394 ZAPATA C. (MIL) 395 ZAPPACOSTA (ATA) 396 ZUKANOVIC (CHI) 397 ZUNIGA (NAP)

0 0 0 0 6 0 9 0 4,5 6 5,5 0 0 6 0 0 0 0 0

5,83 5,75 5,67 5,54 5,73 6,42 5,84 0 5,63 6,06 5,48 6,11 6,5 5,6 7,5 5,59 6,25 5,94 5,75

6 4 4 4 7 12 7 2 9 8 4 8 6 6 4 4 11 8 4

9 4 9 14 22 27 19 0 23 17 22 20 9 27 2 11 27 27 7

0 0 0 0 6 0 6,5 0 5 6 5 0 0 6 0 0 0 0 0

0 0 0 0 1 5 2 0 1 1 0 0 2 0 1 0 3 2 0

5,67 5,75 5,67 5,64 5,64 5,98 5,76 0 5,67 5,97 5,62 6,13 5,83 5,67 6 5,82 5,94 5,93 5,42

2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 3 0 1 0 1 1 2 2

0/1 0/0 0/0 0/3 0/4 2/3 1/7 0/0 1/6 0/3 1/6 1/5 0/3 0/6 0/0 1/1 0/4 0/7 0/0

MEDIA VOTO 5,73 6,09 6,02 5,81 5,92 5,5 5,83 6 6,19 5,92 5,88 5,83 5,68 6,31 6,33 5,86 5,94 5,83 6,08 5,94 6,16 5,72 4,5 5,83 5,88 5,88 6,42 5,58 5,81 5,87 5,92 0 5,83 5,93 5,5 6 5,98 5,79 6 5,58 5,33 5,8 6,2 5,75 6,23 5,82 5,8 5,77 5,66 5,85 5,9 0 5,83 5,86 5,86 6,22 5,9 5,75 6,09 5,97 5,35 5,83 5,25 5,97 6,48 5,74 6,23 6,06 6,14 5,57 6,02 6,09 5,78 6,5 6,08 5,71 6 5,82 0 6,02 5,64 5,5 5,98 5,82 6,11 6,03 5,67 0 6,28 6 5,58 6,03 6 0 5,85 5,8 5,66 6,22 5,55 5,9 6,22 5,73 5,8 6 5,47 5,71 5,78 5,81 6 5,5 5,69 5,94 5,55 6,18 5,87 6,25 5,5 6,41 5,91 5,64 0 0 6,33 6,1 6,17 5,94 5,85 5,93 5,91 5,97 5,33 6,11 6,07 6 5,38 0 6,4 5,76 6,06 5,67

R. 0 4 1 0 0 0 1 0 3 2 0 1 0 2 1 0 1 0 1 2 3 0 0 0 0 0 8 2 0 1 2 0 0 0 0 4 2 0 1 0 0 1 0 0 1 1 1 0 1 0 0 0 0 2 0 1 1 0 0 4 0 0 0 5 6 1 4 0 4 1 1 0 0 0 2 0 0 1 0 6 2 0 7 7 1 0 4 0 2 2 0 0 1 0 1 2 2 3 0 1 0 3 1 0 1 1 0 1 0 1 2 0 1 3 1 0 0 4 0 0 0 0 0 0 1 0 2 4 0 3 0 3 0 0 0 0 1 0 1 0

ESPAMM 2/8 0/8 0/6 0/5 0/1 0/2 1/4 0/1 2/2 0/6 1/1 0/8 0/0 0/9 0/5 0/3 0/4 0/3 1/3 0/7 0/2 0/4 0/0 0/6 0/0 0/4 0/5 0/7 1/12 0/7 1/3 0/0 0/0 0/4 0/0 0/3 1/9 0/1 0/0 1/10 0/0 1/4 0/3 0/8 0/5 0/5 0/4 0/5 0/1 0/11 1/11 0/0 0/1 0/4 0/4 0/1 0/3 0/1 0/7 1/8 1/1 0/1 0/0 0/2 0/5 0/4 0/1 0/0 0/8 1/5 0/6 0/11 0/8 0/1 1/0 0/2 0/0 0/8 0/0 0/5 0/4 0/1 1/7 0/1 0/4 0/10 0/2 0/0 0/6 0/6 0/4 0/4 0/3 0/0 0/4 0/4 0/5 0/1 0/5 0/4 1/2 1/7 1/3 0/4 0/3 0/0 0/3 0/2 0/0 0/3 0/2 0/4 0/3 0/7 0/10 0/0 0/0 0/9 0/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/6 0/5 1/10 1/3 1/4 0/8 1/4 0/1 0/3 0/4 0/5 0/5 0/0 0/10 0/2 0/5 0/1

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ACQUAH (SAM) 5,5 5,59 6 504 ALLAN (UDI) 6 6,21 14 506 ANTONELLI (MIL) 0 6,34 14 507 AQUILANI (FIO) 5,5 5,71 9 509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 4 743 BADELJ (FIO) 0 5,44 5 510 BADU (UDI) 6,5 5,93 9 725 BARELLA (CAG) 0 5,5 1 512 BARRETO E. (PAL) 0 6,44 9 513 BASELLI (ATA) 0 6,03 8 514 BASHA (TOR) 0 6,2 5 517 BENASSI (TOR) 0 5,98 9 763 BERGDICH (GEN) 6 5,73 6 519 BERTOLACCI (GEN) 12 6,8 21 521 BIGLIA (LAZ) 0 6,5 13 522 BIONDINI (SAS) 6,5 5,8 8 523 BIRSA (CHI) 5,5 5,91 10 524 BOLZONI (PAL) 0 5,75 5 525 BONAVENTURA (MIL) 8 6,48 17 526 BORJA VALERO (FIO) 0 6,12 13 7,09 20 527 BRIENZA (CES) 6,5 528 BRIGHI (SAS) 6 5,62 7 529 BRILLANTE (EMP) 0 5,25 3 759 BROZOVIC (INT) 6 5,58 8 532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 736 CAMPANHARO (VER) 0 5,73 4 534 CANDREVA (LAZ) 7,5 7,37 28 738 CARBONERO (CES) 5,5 5,95 10 536 CARMONA (ATA) 5 5,59 7 537 CASCIONE (CES) 6 5,69 7 538 CATALDI (LAZ) 0 5,71 5 539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 540 CHIBSAH (SAS) 0 5,83 4 541 CHOCHEV (PAL) 5,5 6,4 10 755 CHRISTIANSEN (CHI) 5 5,62 4 0 6,28 9 542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 543 CIGARINI (ATA) 5 5,87 11 544 COFIE (CHI) 0 5,77 4 545 COMAN (JUV) 0 6,17 4 546 CONTI (CAG) 0 5,42 4 751 CORREA (SAM) 0 5,33 4 548 COSSU (CAG) 0 5,84 6 749 COSTA T. (GEN) 0 6,92 9 549 CRISETIG (CAG) 0 5,6 5 551 CROCE (EMP) 6 6,27 13 553 D'ALESSANDRO (ATA) 4,5 5,78 7 740 DAVID LOPEZ (NAP) 5,5 5,77 8 554 DE FEUDIS (CES) 6 5,66 5 731 DE GUZMAN (NAP) 0 6,09 7 555 DE JONG (MIL) 5,5 5,98 11 556 DE ROSSI (ROM) 6,5 5,88 10 557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 558 DELLA ROCCA (PAL) 6 5,67 4 559 DESSENA (CAG) 6 5,96 9 754 DIAMANTI (FIO) 5 5,95 13 563 DONSAH (CAG) 6 6,62 10 564 DUNCAN (SAM) 0 6,02 10 566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 567 EKDAL (CAG) 6 6,45 13 568 EL KADDOURI (TOR) 6,5 6,17 16 571 ESSIEN (MIL) 0 5,2 3 0 6,11 4 572 ESTIGARRIBIA (ATA) 737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 573 FARNERUD (TOR) 0 6,37 10 574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 7 7,68 25 575 FERNANDES (UDI) 6 5,96 11 576 FERNANDEZ M. (FIO) 7,5 6,6 15 577 FETFATZIDIS (CHI) 5,5 6,72 6 578 FLORENZI (ROM) 0 6,59 20 580 GALLOPPA (PAR) 0 5,59 4 581 GARGANO (NAP) 0 5,92 7 583 GAZZI (TOR) 6,5 5,89 9 584 GIORGI (CES) 0 5,63 7 767 GNOUKOURI (INT) 0 6,25 4 745 GOMEZ (ATA) 6 6,42 15 4 585 GONZALEZ ALV. (TOR) 0 5,86 586 GRASSI (ATA) 0 6 1 587 GRECO (VER) 5,5 5,68 7 590 GUARENTE (EMP) 0 6 3 591 GUARIN (INT) 0 6,79 18 592 GUILHERME (UDI) 6 5,67 8 722 HALLBERG (UDI) 0 5,5 4 593 HALLFREDSSON (VER) 7 6,2 13 594 HAMSIK (NAP) 5 6,74 23 0 6,75 18 595 HERNANES (INT) 596 HETEMAJ (CHI) 0 5,87 10 597 HONDA (MIL) 6 6,44 10 753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 715 IAGO (GEN) 14 7,48 26 598 ILICIC (FIO) 6,5 6,77 18 600 INLER (NAP) 0 5,64 6 601 IONITA (VER) 0 6,28 5 712 IZCO (CHI) 6 6,21 11 603 JADSON (UDI) 0 6 2 760 JAJALO (PAL) 6,5 5,77 7 605 JANKOVIC B. (VER) 0 6 7 744 JOAO PEDRO (CAG) 5,5 6 9 606 JOAQUIN (FIO) 0 6,65 14 607 JORGINHO (NAP) 5 5,42 7 608 JORQUERA (PAR) 5,5 6,09 7 609 KEITA S. (ROM) 6 6,41 11 723 KONE (UDI) 5,5 5,8 10 610 KOVACIC (INT) 5,5 6,25 13 613 KUCKA (GEN) 7 6,07 12 615 KURTIC (FIO) 0 5,61 6 616 KUZMANOVIC (INT) 0 5,79 4 618 LAXALT (GEN) 0 5,65 4 619 LAZAREVIC (SAS) 0 6,04 5 620 LAZZARI (FIO) 0 6 4 621 LEDESMA (LAZ) 7,5 5,44 5 741 LESTIENNE (GEN) 6 5,79 9 750 LILA (PAR) 0 6,41 9 734 LODI (PAR) 0 5,78 8 622 LULIC (LAZ) 6,5 6,57 10 5,72 6 623 MAGNANELLI (SAS) 6 747 MANDRAGORA (GEN) 0 6,17 1 626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 627 MARCHISIO (JUV) 10 6,67 20 628 MARESCA (PAL) 0 5,84 6 746 MARIGA (PAR) 0 5,61 4 629 MARRONE (JUV) 0 0 4 632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 634 MAURI J. (PAR) 5,5 6,18 11 633 MAURI S. (LAZ) 0 7,15 20 720 MEDEL (INT) 5 5,76 9 635 MENEZ (MIL) 0 7,29 23 636 MERTENS (NAP) 14,5 6,61 23 637 MIGLIACCIO (ATA) 4,5 5,88 6 639 MISSIROLI (SAS) 7 6,35 15 642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 643 MORALEZ (ATA) 5,5 6,7 18 761 MPOKU (CAG) 6,5 6,36 12 765 MUDINGAYI (CES) 0 5,69 6 646 MUNTARI (MIL) 0 5,65 4 724 MURONI (CAG) 0 0 1 649 NAINGGOLAN (ROM) 9,5 6,76 19 652 NOCERINO (PAR) 6 6,04 10 653 OBBADI (VER) 7,5 6,14 8 654 OBI (INT) 0 5,94 4

CAMPIONATO P. V. G. 22 5,5 1 34 6 1 31 0 4 25 5,5 0 6 0 0 20 0 0 25 6,5 1 1 0 0 24 0 2 20 0 1 5 0 1 23 0 2 11 6 0 32 8 6 26 0 3 26 6,5 0 33 5,5 0 23 0 0 33 6 5 26 0 2 28 6,5 8 23 6 0 3 0 0 13 6,5 0 6 0 0 15 0 0 32 7,5 9 22 5,5 3 33 5,5 0 28 6 1 14 0 0 5 0 0 7 0 0 17 6 3 4 5 0 22 0 1 31 5 0 16 0 0 13 0 0 18 0 1 4 0 0 22 0 2 6 0 2 26 0 0 35 6,5 1 24 4,5 0 30 5,5 0 23 6 0 23 0 3 27 5,5 3 24 6,5 2 0 0 0 3 6 0 28 6 1 11 5,5 2 21 6 2 24 0 1 4 0 1 32 6,5 5 31 6,5 3 13 0 0 9 0 1 4 0 0 22 0 1 30 7 10 29 6 2 27 6,5 2 9 5,5 2 33 0 5 16 0 0 23 0 0 28 6,5 0 27 0 0 4 0 0 22 6 2 8 0 0 1 0 0 23 5,5 0 1 0 0 28 0 6 33 6 0 4 0 0 26 7 1 33 5 8 24 0 5 32 0 0 27 6,5 6 2 0 0 30 8 13 23 6,5 6 18 0 1 18 0 2 26 6 2 0 0 0 14 6,5 0 16 0 1 27 5,5 4 22 0 2 22 5 0 1 15 5,5 25 6 2 27 5,5 1 33 6 5 32 7 1 20 0 1 14 0 0 10 0 0 18 0 1 3 0 0 12 6,5 0 21 6 0 11 0 2 23 0 2 23 6,5 3 27 6 0 5 0 0 1 0 0 33 7 3 18 0 0 8 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 31 5,5 2 28 0 9 33 5 0 33 0 16 29 7,5 6 20 5 1 32 6,5 4 10 0 0 28 5,5 5 14 6,5 2 8 0 0 16 0 2 0 0 0 33 7 5 23 6 2 20 6,5 1 11 0 1

655 OBIANG (SAM) 656 OCTAVIO (FIO) 657 ONAZI (LAZ) 658 PADOIN (JUV) 659 PALOMBO (SAM) 660 PAREDES (ROM) 661 PAROLO (LAZ) 766 PELLEGRINI (ROM) 662 PEPE (JUV) 663 PEREIRINHA (LAZ) 664 PEREYRA (JUV) 666 PEROTTI (GEN) 667 PINZI (UDI) 669 PIRLO (JUV) 670 PIZARRO (FIO) 671 PJANIC (ROM) 672 POGBA (JUV) 673 POLI (MIL) 674 PUCCIARELLI (EMP) 733 PULZETTI (CES) 675 QUAISON (PAL) 677 RADOVANOVIC (CHI) 681 RIGONI (PAL) 714 RINCON (GEN) 682 RIZZO (SAM) 683 ROMULO (JUV) 684 SALA (VER) 762 SALAH (FIO) 686 SAPONARA (EMP) 688 SCHELOTTO (CHI) 752 SHAQIRI (INT) 690 SIGNORELLI (EMP) 691 SORIANO (SAM) 693 STROOTMAN (ROM) 694 STURARO (JUV) 756 SUSO (MIL) 695 TABANELLI (CES) 696 TACHTSIDIS (VER) 697 TAIDER (SAS) 698 UCAN (ROM) 764 VAJUSHI (CHI) 699 VALDIFIORI (EMP) 700 VALOTI (VER) 726 VALZANIA (CES) 742 VAN GINKEL (MIL) 758 VARELA (PAR) 701 VARGAS J. (FIO) 702 VAZQUEZ (PAL) 703 VECINO (EMP) 704 VERDI (EMP) 705 VIDAL (JUV) 768 VITALE (JUV) 706 VIVES (TOR) 707 WIDMER (UDI) 709 WSZOLEK (SAM) 727 YABRE (CES) 713 ZAPATA A. (UDI) 710 ZE' EDUARDO (CES) 711 ZIELINSKI (EMP)

5 0 0 5,5 4,5 0 7 0 0 0 6 0 5,5 0 7 6,5 0 6 6 0 6,5 6 5,5 7 6 5,5 10 10 10 0 6,5 0 6,5 0 6 5,5 5 0 5,5 0 0 6 0 0 5 6 0 10 5,5 5,5 0 0 7 5 0 0 0 0 6

6,14 0 5,5 5,67 6 5,92 6,95 6 5,5 5,25 6,35 6,87 5,75 6,94 6,15 6,5 7,54 6,04 6,28 6,19 6,77 5,93 6,77 6,06 6,12 6,17 6,62 7,64 7,81 5,72 6,18 6,06 6,32 6 5,75 5,7 5,12 6 6,38 5,5 6 6,46 6,75 5,25 5,57 6,03 6,12 7,04 6,21 6,02 6,73 6 5,86 6,15 5,75 0 6 5,5 5,91

11 3 4 5 11 4 24 1 4 4 15 17 7 14 11 18 18 11 12 4 9 9 19 10 4 4 10 21 20 8 17 6 16 4 7 4 4 10 11 4 4 15 2 1 5 11 10 23 13 9 19 1 8 13 5 1 4 3 9

MAGIC PUNTI 0 0 0 0 5 0 17 5,5 0 5,5 0 0 0 5,5 5 0 0 6 5 0 13 0 5 0 6 0 0 0 0 0 0 0 5 0 5 6 0 6,5 9 0 0 6 10 0 6 5,5 5,5 5,5 8,5 0 6 0 0 6 0 6 0 8 0 0 6,5 6 13,5 5,5 6 0 0 10 5,5 0 0 0 6,5 6 5,5 0 10 5,5 0 0 9 8,5 0 0 0 0 5 0 0 0 5,5 5,5 0 0 0 0 0 6,5 7 7 0 0 0 7,5

MEDIA 5,5 5,97 7,17 6 6,36 0 7,52 5,91 5,83 5,53 5,91 5,75 6,08 5,72 6,81 0 5,96 6,47 6,82 5,5 6,83 6,23 6,6 7,82 6,98 6 5,86 5,88 7,83 7,17 7,5 6,43 6,3 0 6,27 6 6 6,04 7,83 6,06 6,35 5,71 6,77 5,92 6,69 5,9 7,26 6,18 7,71 6,6 5,96 5 6 7,34 6,82 6,36 5,44 7,17 5 6,62 5,86 6,88 6,61 6,09 6,52 5,5 0 7,07 6,66 7,12 6,66 6,35 6,45 6,07 6,71 6 6,92 5,74 7,21 5,5 5,9 6,9 5,7 5,75 5,5 7,46 6,45 0 0 6 6,41 6,42 6,25 0 6,36 5,91 8,5 6,71 7,72 7,02 0 6,5 7,36 6,6

QUOT. 4 11 14 3 16 1 32 11 4 5 5 3 6 6 21 1 17 7 15 1 22 19 20 34 7 4 8 19 28 23 4 3 20 1 14 6 10 13 31 4 13 5 21 13 17 1 30 6 32 8 13 4 13 28 18 20 8 26 3 4 9 11 20 9 17 3 1 23 15 15 14 15 23 10 23 1 14 12 19 5 7 20 14 4 1 29 12 4 4 4 17 13 9 2 5 11 39 19 37 22 4 3 17 18

32 0 15 23 34 9 32 1 10 3 33 27 19 18 24 32 24 31 32 9 17 30 30 27 15 4 14 14 16 27 14 13 31 6 23 5 5 32 26 3 0 34 9 2 15 17 18 35 34 25 28 1 26 34 6 0 1 11 27

5 0 0 5,5 5 0 7 0 0 0 6 0 5,5 0 7 6,5 0 6 6 0 6,5 6 6 7 6 5,5 7 7 7 0 6,5 0 6,5 0 6 5,5 5 0 5,5 0 0 6 0 0 5 6 0 7 5,5 6 0 0 7 5 0 0 0 0 6

3 0 0 0 1 1 9 0 0 0 2 4 1 4 0 5 8 1 3 1 2 1 8 0 1 0 2 6 7 0 1 1 4 0 0 0 0 3 3 0 0 0 1 0 1 1 1 9 2 1 7 0 1 2 0 0 0 1 0

6,02 0 5,68 5,71 5,98 5,58 6,25 6 5,5 5,25 6,12 6,41 5,87 6,06 6,15 6,03 6,5 6 5,95 5,88 6,18 5,98 6,13 6,15 5,96 6,17 6,31 6,36 6,53 5,8 6 5,72 6,03 5,7 5,95 5,7 5,12 5,89 5,93 6 0 6,35 6,12 5,5 5,43 6,09 5,88 6,29 6,07 5,96 6,1 6 5,82 5,87 5,5 0 0 5,32 6

1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 2 5 0 4 2 4 2 0 2 0 1 0 0 1 0 0 1 0 2 0 1 0 2 2 0 1 0 1 3 0 0 7 1 0 0 1 1 6 2 0 2 0 2 5 1 0 0 1 0

0/12 0/0 0/4 1/2 0/7 0/2 0/9 0/0 0/0 0/0 0/2 0/5 0/11 0/0 0/4 0/9 0/4 0/4 0/2 0/1 0/1 1/7 0/10 0/7 0/2 0/0 2/2 0/0 1/2 0/4 0/3 0/0 0/11 0/1 1/6 1/0 0/0 0/9 0/6 0/1 0/0 1/4 0/4 0/1 0/2 0/3 0/2 0/7 0/5 0/4 0/7 0/0 0/8 0/5 0/1 0/0 0/0 1/2 0/3

MEDIA VOTO 5,17 5,88 6,17 0 5,95 0 6,28 5,72 5,75 5,55 5,5 5,75 6,08 5,89 5,85 0 5,46 6,21 5,77 5,5 6,02 5,6 5,77 6,33 5,95 6 5,62 5,12 6,48 6,27 6 6,07 6 0 5,71 6,25 5,7 5,85 6,26 5,62 5,98 5,69 5,86 5,55 6,06 5,75 6,07 5,95 6,05 6 5,83 5,5 5,93 6,07 6,02 5,71 5,56 6,15 5 6,25 5,5 5,93 5,88 5,79 6,09 5,67 0 6,28 5,95 6,28 5,84 6 5,83 5,58 5,96 0 6,08 5,41 6,18 5,75 5,25 6,02 5,5 5,5 5,5 6,28 5,78 0 0 6 5,92 5,87 5,85 0 5,64 5,61 6,65 5,99 6,29 5,98 0 6,1 6,07 5,79

R. 0 0 1 0 1 0 5 0 1 0 0 0 2 0 2 0 3 1 0 0 2 0 0 4 1 0 1 0 7 2 0 3 2 0 1 0 0 0 3 0 3 0 1 0 3 0 5 2 3 3 1 0 0 3 2 0 0 5 0 0 0 3 1 0 4 0 0 1 4 1 2 2 5 1 2 0 0 0 1 0 0 2 1 0 0 2 0 0 0 0 3 1 1 0 0 1 3 0 2 5 0 2 1 2

ESPAMM 0/1 0/4 0/2 0/0 0/2 0/0 1/12 0/0 0/1 0/1 1/2 0/1 0/1 1/4 0/1 0/0 0/0 0/2 0/1 0/0 0/6 0/4 0/5 0/4 0/1 0/0 0/2 0/0 0/3 0/4 0/1 0/3 0/1 0/0 0/7 0/1 0/0 0/4 0/5 0/0 0/1 0/0 0/0 0/3 0/6 0/0 0/5 1/5 0/4 0/0 0/2 0/1 0/3 0/4 0/2 0/0 0/4 0/3 0/0 0/0 0/0 0/2 0/3 0/3 0/8 0/1 0/0 1/5 0/2 0/3 0/3 0/6 0/3 0/1 0/2 0/0 0/3 0/1 0/0 0/1 0/2 1/8 0/2 0/0 0/0 0/3 0/3 0/0 0/0 0/0 1/2 0/3 0/1 0/0 0/2 0/1 0/5 0/3 0/3 0/4 0/0 0/0 0/2 0/11

ATTACCANTI CODICE GIOCATORE 801 AGUIRRE (UDI) 803 AMAURI (TOR) 805 BABACAR (FIO) 807 BARRETO P. (TOR) 810 BELOTTI (PAL) 912 BENTIVEGNA (PAL) 812 BERARDI (SAS) 905 BERGESSIO (SAM) 813 BERNARDESCHI (FIO) 907 BIANCHI (ATA) 814 BOAKYE (ATA) 919 BONAZZOLI (INT) 815 BORRIELLO (GEN) 816 BOTTA (CHI) 817 CALLEJON (NAP) 916 CAPPELLUZZO (VER) 819 CERCI (MIL) 917 CODA M. (PAR) 928 COP (CAG) 938 DAL MONTE (CES) 823 DEFREL (CES) 824 DENIS (ATA) 825 DESTRO (MIL) 826 DI NATALE (UDI) 827 DJORDJEVIC (LAZ) 922 DJORDJEVIC L. (SAM) 828 DJURIC (CES) 935 DOUMBIA (ROM) 829 DYBALA (PAL) 830 EDER (SAM) 923 EL HAMDAOUI (FIO) 831 EL SHAARAWY (MIL) 932 ETO'O (SAM) 915 FARES (VER) 908 FARIAS (CAG) 929 FERNANDINHO (VER) 833 FLOCCARI (SAS) 834 FLORO FLORES (SAS) 835 GABBIADINI (NAP) 925 GEIJO (UDI) 837 GERVINHO (ROM) 838 GHEZZAL (PAR) 931 GILARDINO (FIO) 841 GOMEZ M. (FIO) 842 GOMEZ T. (VER) 934 HARASLIN (PAR) 844 HIGUAIN (NAP) 846 IBARBO (ROM) 847 ICARDI (INT) 848 INSIGNE (NAP) 849 ITURBE (ROM) 924 JOAO SILVA (PAL) 850 KEITA B. (LAZ) 851 KLOSE (LAZ) 853 LJAJIC (ROM) 854 LLORENTE (JUV) 855 LONGO (CAG) 856 MACCARONE (EMP) 914 MAKIENOK (PAL) 857 MARILUNGO (CES) 858 MARTINEZ (TOR) 859 MATRI (JUV) 860 MAXI LOPEZ (TOR) 861 MCHEDLIDZE (EMP) 862 MEGGIORINI (CHI) 863 MICHU (NAP) 911 MONCINI (CES) 864 MORATA (JUV) 865 MURIEL (SAM) 867 NIANG (GEN) 868 NICO LOPEZ (VER) 869 OKAKA (SAM) 870 PALACIO (INT) 871 PALLADINO (PAR) 872 PALOSCHI (CHI) 918 PANICO (GEN) 874 PAVOLETTI (GEN) 875 PAZZINI (MIL) 876 PELLISSIER (CHI) 877 PEREA (LAZ) 936 PERICA (UDI) 878 PINILLA (ATA) 927 PODOLSKI (INT) 880 POZZI (CHI) 933 PUSCAS (INT) 881 QUAGLIARELLA (TOR) 886 RODRIGUEZ (CES) 910 ROSSETI (ATA) 887 ROSSI (FIO) 890 SANABRIA (ROM) 892 SANSONE N. (SAS) 893 SAU (CAG) 921 SAVIOLA (VER) 920 SERENI (SAS) 895 SUCCI (CES) 896 TAVANO (EMP) 897 TEVEZ (JUV) 898 THEREAU (UDI) 899 TONI (VER) 900 TOTTI (ROM) 901 TOUNKARA (LAZ) 930 VERDE (ROM) 903 ZAPATA D. (NAP) 904 ZAZA (SAS)

CAMPIONATO P. V. G. 7 0 0 20 0 1 20 0 7 1 0 0 36 5 5 3 0 0 30 8 14 22 5,5 1 6 0 0 21 5,5 0 18 0 3 3 0 0 8 0 0 19 5,5 0 36 5 11 0 0 0 16 0 1 18 6 2 14 5 4 2 0 0 32 7 9 31 0 8 31 5 8 32 0 14 22 6 7 2 0 0 26 0 2 11 0 2 33 0 13 30 0 9 3 0 1 16 0 1 16 5 1 1 0 0 28 5 6 5 6,5 0 25 0 2 27 6,5 2 31 6 15 12 0 1 24 0 2 17 6 0 12 7 3 20 0 4 25 6 5 2 5,5 0 35 5,5 16 22 5,5 2 34 5,5 19 18 0 2 25 6 1 1 0 0 23 0 1 32 6 12 31 0 8 30 6 6 25 0 0 33 7 10 4 0 0 8 0 1 24 6,5 2 21 6 7 30 7,5 7 24 5,5 2 28 6 4 3 0 0 1 0 0 28 7,5 8 25 5,5 4 19 0 5 23 0 5 32 0 4 33 6,5 6 20 6 3 35 5,5 9 0 0 0 17 7 5 24 5,5 2 25 0 6 5 0 0 7 6 1 26 6 9 16 0 1 3 0 0 3 0 0 34 0 13 24 5 5 0 0 0 0 0 0 2 0 0 33 5,5 5 26 5,5 5 13 0 1 0 0 0 9 0 2 25 0 2 31 0 20 35 6,5 9 36 7 19 25 6 7 0 0 0 7 0 0 20 0 6 29 6,5 9


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Mondo R Spagna

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Xavi addio Iker quasi La Spagna perde i suoi leader

INGHILTERRA

Mou saluta Cech «Va all’Arsenal, non lo fermo»

1Il centrocampista del Barça

lascia la Liga e il portiere del Real Madrid se ne vuole andare

Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID @filippomricci

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ggi Iker Casillas compie 34 anni. Xavi ne ha compiuti 35 a gennaio. Giocano insieme e da avversari dal secolo scorso, hanno entrambi vestito solo due maglie, quelle del proprio club e della «Roja», sabato potrebbero dire addio alla Liga. Per Xavi è sicuro, per Casillas no.

Nella foto sopra, Iker Casillas e Xavi al Mondiale Under 20 vinto con la Spagna. Sopra, il portiere del Real e il leader del Barça oggi

si sulle esili spalle l’eredità di Pep Guardiola. L’umore era talmente nero che Xavi arrivò a un passo dall’accettare l’offerta di Adriano Galliani. Poi Frank Rijkaard al Barça e Luis Aragones in nazionale gli diedero le chiavi del gioco: «E’ che tu non ti rendi conto di quanto sei forte», gli disse arrabbiato il bonario ct dai modi spicci. Da li tutto cambiò per la Spagna e per il Barça, il club che Xavi si appresta a salutare dopo aver vinto 23 trofei, record per il calcio spagnolo che detiene col madridista Gento in attesa di giocare altre due finali.

ADDIO XAVI Al Barça dal 1991, domani il catala- LA TELEFONATA Se a Xavi i fischi sono arrivati da no annuncerà i saluti via conferenza stampa. Sa- giovane a Casillas è toccato in piena maturità. Non bato sarà titolare, capitano, e alzerà la coppa che è ancora detto che Iker decida di andarsene e lail presidente federale gli consegnerà per la vitto- sciare la porta che tanto ama a David De Gea, certo ria in Liga del Barça. Sarà la sua penultima partita è che c’è una buona parte del pubblico che non lo al Camp Nou: gli restano da giocare due finali, vuole più, per quanto queste righe possano suonaquella di Copa del Rey in casa contro l’Athletic e re blasfeme. Il disamore tra Iker è il Bernabeu è quella di Champions a Berlino cominciato con una telefonata. con la Juventus. Salvo infortuni A Xavi. Estate 2011, la Spagna Xavi non sarà titolare nelle finacampione del Mondo è spaccata Nel 1999 li e allora la festa è stata anticiin due clan, Barça e Madrid. I vinsero insieme pata. Da tempo si parla del suo continui Clasicos e il lanciafiamfuturo, il cervello blaugrana ha il Mondiale Under me Mourinho hanno incendiato dimostrato di saper accettare la La Supercoppa di 20: un’amicizia che l’ambiente. panchina e soprattutto di poter agosto è finita col dito nell’ocdare ancora una mano imporchio di Mou a Vilanova. Del Boha sempre retto tante nel far girare quella che è sque preoccupatissimo, la sua al momento la miglior squadra nazionale in frantumi, lo squillo. del mondo però la decisione è presa. Lo scriviamo Casillas ha chiamato Xavi per fare pace, rimontare con tristezza: Xavi se ne andrà in Qatar. Pensione i cocci e far tornare la ragione. Mourinho non gliedorata. Il Barça tra l’altro non può operare sul lo ha perdonato. Da li tra i due è iniziata una guermercato fino a gennaio, però evidentemente i di- ra caldissima. A Madrid hanno messo in giro la rigenti non sono riusciti a convincere Xavi a far voce che Iker era una talpa, il pubblico ha abbocfare un altro giro dei suoi alla giostra blaugrana. cato e addio: ora c’è persino chi lo accusa di essere un avido, uno che non se ne vuole andare per non LA COPPA E I FISCHI I destini di Xavi e Casillas perdere soldi. Una maniera infame di trattare una sono sempre stati incrociati. Insieme vinsero il bandiera autentica, al club dal 1990. Casillas eviMondiale Under 20 in Nigeria nel 1999, insieme e dentemente non è di gomma e ha cominciato a ancora in Africa hanno vinto il Mondiale vero nel sbagliare qualcosa, anche in partite importanti. E 2010. E poi anche due Europei, 2008 e 2012. Se la da San Iker, santo adorato dal madridismo, si è partenza nel Madrid di Iker è stata fulminante, nel trasformato in un nemico. Dovendosi alternare 2000, 4 giorni prima di compiere i 19 anni era tito- con Keylor Navas nelle ultime due partite, Casillas lare nella finale di Champions che il Real conquistò ha chiesto ad Ancelotti di lasciargli quella di sababattendo il Valencia 3-0, quella di Xavi nel Barça è to col Getafe, al Bernabeu. Molti hanno interpretastata tormentata. Luis Van Gaal lo fece debuttare to la cosa come un desiderio di salutare: «Ma no, nel 1998, però il piccolo mago ci mise un po’ a far sì non devo dire addio a nessuno», ha detto Iker ieri che al Barcellona credessero nei suoi poteri. Anni in maniera non troppo convincente. Xavi ha decibui, con zero vittorie e persino qualche fischio per so, Casillas non si sa. lui. Il Camp Nou non lo vedeva in grado di prender© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1L’allenatore

I LORO TROFEI IKER CASILLAS (REAL) XAVI (BARCELLONA) LIGA

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COPPA DEL RE

2

CHAMPIONS

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SUPERCOPPA EUROPEA

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3 2 2

SUPERCOPPA SPAGNOLA

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MONDIALE

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EUROPEO

LIBERTADORES

L’agguato al River Plate tra ultrà, politica e Fifa Adriano Seu

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na certezza nel mare di polemiche, sospetti e insinuazioni che montano in Argentina dopo gli incidenti nel superclasico di Libertadores della scorsa settimana e le successive sanzioni che la Conmebol ha inflitto al Boca. Le forze dell’ordine hanno individuato i responsabili dell’aggressione ai giocatori del River Plate. Si tratta di undici individui, tutti noti alle forze dell’ordine, a partire da Adrian Napolitano, alias il «Panadero» (il panettiere), colui che ha mate-

rialmente lanciato il gas urticante nel tunnel in cui stavano transitando i giocatori del River. Per tutti, incastrati dalle immagini tv, è scattato l’ordine di arresto. SOSPETTI E INTRIGHI Le indagini degli inquirenti hanno rivelato che, dopo l’aggressione, Napolitano si è dileguato dallo stadio con l’aiuto di un travestimento e la copertura di alcuni addetti, complici. A rendere ancor più inquietante lo scenario, il fatto che il «Panadero» e la sua banda (tutti soci del club) abbiano anche forti legami con le correnti politiche che sfideranno il presidente

I giocatori del River «intossicati» AP

del Chelsea ha rivelato la trattativa: dispetto a Wenger? Davide Longo

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MONDIALE CLUB /INTERC.

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Petr Cech, 32 anni, portiere del Chelsea ora in partenza AFP

Daniel Angelici nelle elezioni a dicembre. Ciò confermerebbe i timori di «complotto» manifestati da Angelici. «C’è chi vuole farmi le scarpe e pregiudica il club», ha accusato Angelici. Che nel frattempo ha annunciato il ricorso alla Conmebol contro le sanzioni: sconfitta a tavolino ed esclusione dal torneo, con l’aggiunta di 4 partite a porte chiuse e altrettante in trasferta senza pubblico, più 200 mila dollari di multa. Una sanzione (definita «troppo lieve») che - secondo indiscrezioni raccolte dal quotidiano As – la Conmebol potrebbe aver barattato con la Fifa (desiderosa invece di una punizione esemplare) in cambio della rinuncia a un posto ai Mondiali del 2018, quando il numero di sudamericane dovrebbe scendere da quattro a tre (più la vincente del ripescaggio). © RIPRODUZIONE RISERVATA

l primo colpo di mercato della Premier edizione 2015-2016 è stato svelato da Josè Mourinho lunedì dopo la partita persa dal Chelsea con il West Bromwich (0-3) quando, a domanda sul futuro del portiere Petr Cech, il portoghese ha sibilato un tagliente «Non posso impedirgli di andare all’Arsenal». Il trasferimento nel nord di Londra, infatti, sarebbe stato espressamente richiesto da Cech, che tramite il proprio procuratore ha comunicato a Mou l’intenzione di cambiare aria per non vivere un’altra stagione da riserva di lusso del belga Courtois, ormai titolare inamovibile. POLE POSITION La volontà di Cech di non cambiare città e la disponibilità dell’Arsenal a sborsare 5-6 milioni di euro per un giocatore che ha soltanto un altro anno di contratto metterebbero i Gunners in pole position per un rinforzo importante in un ruolo nel quale né il polacco Szczesny, titolare fino al doppio disastro combinato il 1° gennaio a Southampton (prima papera in campo e poi sigaretta fumata negli

spogliatoi) né il colombiano Ospina, titolare dalla partita successiva, hanno convinto fino in fondo. PREMIER E FA CUP Letta in modo malizioso, la rivelazione di Mou rappresenta anche l’ennesimo dispetto del portoghese a Wenger, perché se il Chelsea ha ormai staccato la spina (e con il Wba si è visto...) avendo concluso la stagione con la quinta Premier della propria storia, per i Gunners le prossime due settimane sono importanti e quindi il manager alsaziano preferirebbe indubbiamente evitare distrazioni o notizie destabilizzanti in un ruolo chiave come quello del portiere. Tra questa sera nel recupero contro il Sunderland (Emirates Stadium, ore 20,45) e domenica nell’ultimo turno di Premier con il Wba, i Gunners devono conquistare il punto che manca per garantirsi il terzo posto e la qualificazione diretta alla Champions. Poi, sabato 30, la finale di Wembley contro l’Aston Villa per bissare il successo in FA Cup dello scorso anno. Con due trofei in bacheca (c’è anche il Community Shield vinto ad agosto contro il Manchester City) e la qualificazione alla Champions, Wenger riuscirebbe a girare in positivo proprio nel finale una stagione opaca (brucia soprattutto l’eliminazione negli ottavi di Champions contro il Monaco) nella quale ha subito la contestazione più decisa di tutti i 19 anni trascorsi a Londra. E potrebbe riproporsi nella prossima con rinnovate ambizioni sia in Premier sia in Champions. Magari con un Cech in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO BRASILE

PORTOGALLO

Scolari, anno nero Via dal Gremio

Violenze allo stadio Agente sotto accusa

● (m.c.) Che anno nero per Felipe Scolari: nell’estate scorsa il fallimento nel Mondiale in casa, ora l’ex c.t. della nazionale brasiliana si è dimesso ieri dall’incarico di allenatore del Gremio. Scolari abbandona il club perché insoddisfatto per i pochi acquisti della società che non avrebbe comprato i giocatori da lui richiesti. Il Gremio ha riferito che Scolari ha rinunciato all’incarico «considerando terminato il suo ciclo con la squadra e la sua possibilità di migliorarla». Felipao aveva assunto la guida del Gremio dopo il Mondiale.

● La festa per il titolo del Benfica nel campionato portoghese è stata macchiata da un episodio che ha provocato scandalo in tutto il Portogallo: un agente ha preso a manganellate un tifoso, davanti allo sguardo terrorizzato del figlio di nove anni, fuori dallo stadio di Guimaraes. La vicenda è stata immortalata in un video, che ha scatenato un’ondata di proteste contro la polizia, costate un’inchiesta per abuso di potere contro l’agente. Il filmato ha fatto il giro del web, provocando l’indignazione sui social media. E la magistratura ha aperto un’inchiesta.


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IL MARCIO STRISCIA E PUÒ CORRODERE TO IL COMMENTO ALENTI TII di GIANNI VALENTI email: gvalenti@rcs.it s.it

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l marcio striscia dal basso sulle fondamenta del sistema calcio, con un’azione corrosiva che è più pericolosa di quanto si possa immaginare. La cronaca giudiziaria ci racconta di presidenti, direttori sportivi e giocatori tutti in malafede, il cui unico obiettivo era quello di mettere denaro nelle proprie tasche alla faccia dei principi di lealtà e rispetto delle regole che dovrebbero invece guidare il gioco più amato dagli italiani e in generale tutto lo sport. Poco importa che il nuovo scandalo scommesse trovi la sua collocazione a cavallo tra la Lega nazionale dilettanti e la Lega Pro, primo bastione del pallone professionistico. E che alcuni verdetti che il campo sta dando nei rispettivi campionati probabilmente verranno rovesciati in futuro dalla giustizia sportiva. L’allarme deve suonare nella testa di tutti quelli che hanno a cuore il futuro del calcio. Da chi comincia a giocarlo ancora giovanissimo sperando di diventare un giorno un campione, ai milioni di persone che durante la settimana fremono per la squadra del cuore spendendo poi dei soldi la domenica al botteghino dello stadio. Insomma, per coloro che ci credono veramente e sono la linfa vitale del movimento. Attenzione allora, perché il nemico è lì dietro l’angolo. E ha voglia di avanzare verso l’alto se, come dicono i primi atti dell’inchiesta, c’era l’intenzione di esportare in grande stile il marcio anche in Serie B. I «signori» coinvolti nell’indagine di Catanzaro hanno dimostrato di essere gente senza scrupoli che ha rovesciato il concetto basilare della sana competizione sportiva e se ne infischia del fatto che da un anno a questa parte le pene per i reati di questo tipo sono state inasprite. La

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società calcistica che dovrebbe essere gestita solo in funzione del successo sportivo, oggi, come nei casi sotto osservazione, può essere utilizzata per l’arricchimento personale grazie a delle scommesse illecite messe in atto in combutta con un sottobosco fatto di squallidi faccendieri e bande malavitose spesso provenienti dall’est Europa. Un romanzo criminale già visto purtroppo nell’inchiesta della Procura di Cremona che nei quattro anni di indagini ha toccato anche il santuario della Serie A. Ma che in questo caso registra un pericoloso salto di qualità. La comparsa sulla scena del crimine dell’attore più temibile: la ‘ndrangheta. Le cosche hanno capito che il sistema presentava troppe falle e ci si sono infilate dentro perché dal calcio riescono a ottenere denaro, consenso e pubblicità. Così come fanno con le imprese in difficoltà, possono infiltrarsi nelle società con gravi problemi economici e dunque maggiormente vulnerabili. Le minacce, le intimidazioni, le punizioni diventano nelle mani di questi delinquenti uno strumento ancor più efficace per mettere in atto quella corruzione necessaria ad alterare poi i risultati delle partite. Questa brutta parola che da tempo risiedeva solamente in certi ambiti della politica e della burocrazia del nostro Paese, entra così a far parte anche del vocabolario del calcio. Tecnicamente il codice penale la cataloga come frode sportiva ma sono gli stessi investigatori a etichettarla come «corruzione privata sportiva». Immediato s’è alzato il coro di indignazione. Tutti si costituiranno parte civile. Parole, tante parole. E invece servono fatti. Inutile, però, coltivare l’illusione di cancellare il fenomeno delle scommesse illegali. Agiamo piuttosto alla fonte: meno squadre a cominciare dai campionati minori e iscrizioni vincolate alla stabilità finanziaria dei club. Sarebbe un primo passo concreto e importante per togliere terreno fertile ai criminali.

La vignetta di Stefano Frosini

Lettere alla Gazzetta

LO SPORT E’ DONNA TUTTO. SEMPRE PORTO FRANCO CO TURI di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it tta.it twitter:@arturifra

Twitter

RONALDINHO Calciatore brasiliano ● Un buon pasto per fare rifornimento dopo la partita! Qualcuno ne vuole un po’? jajajajaj 10Ronaldinho

SERENA WILLIAMS Campionessa di tennis ● Sempre pronto a giocare in #ChampSeed pro-am... In attesa della mia partita leggendo il libro “Le Coach” @serenawilliams

Le scrivo da calciatrice (Reggiana, serie B nazionale) e prima di tutto da ragazza di 18 anni per manifestare la mia indignazione verso le parole di Belloli. Chi l’ha detto che la gente non possa cominciare ad appassionarsi anche al nostro calcio, quello giocato con passione, con amore? In fondo in Germania, in Spagna, negli Stati Uniti, tanto per fare dei nomi, gli stadi sono pieni. Ogni domenica. Non esiste un calcio che rende maschi, signor Bellioli. Il calcio non è l’emblema della mascolinitá, ma tanto altro. Provi ad andare a vedere qualche partita femminile, e lo capirá anche lei. Lesbiche? Ma che centra l’orientamento sessuale con lo sport? Ah sì certo, noi calciatrici siamo maschiacci, brutte, muscolose, antifemminili, pelose: ma state zitti per favore! Su dai, guardateci. Siamo dei maschiacci? Noi calciatrici fuori dal campo siamo donne, in campo siamo leoni. Anzi leonesse. Sara Orlandini (Reggio Emilia)

ALESSIA TROST Azzurra di atletica ● Stamattina è stata presentata la campagna di comunicazione per la promozione della raccolta differenziata @alessiatrost

Sono una giocatrice di basket dell’ Use Empoli, appena promossa in serie A2. Ho letto il suo articolo sulla Gazzetta dell’altro giorno, «Il modello distorto della femminilità» e ho ritrovato nel suo pensiero quello che la mia squadra ha voluto esprimere con la campagna: il basket è.. OSA. La ringrazio dell’attenzione con cui ha trattato questo tema che a noi sta particolarmente a cuore. Guia Sesoldi (Empoli) Vasta eco all’intervento sul modello distorto di sport femminile italiano. Insieme ai vostri interventi, anche quello del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che invitavo a organizzare un convegno sull’evidente squilibrio della pratica sportiva delle

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donne nel nostro Paese, a danno delle discipline di contatto, a torto, solo da noi, ritenute «maschili»: m’ha telefonato per dare un’adesione di massima all’idea. Lo prendiamo in parola. Le nostre amiche mettono a fuoco elementi importanti. A loro va tutta la mia simpatia perché sono impegnate a scalare, con le loro compagne, l’Everest del pregiudizio socioculturale che, figlio di un maschilismo, dichiarato o introiettato, osteggia lo sport delle donne, che vengono indirizzate, io direi meglio ghettizzate, in discipline ritenute più «femminili». Una definizione che in realtà nasconde una pesante discriminazione. Lo ripetiamo qui: non esistono sport femminili o maschili, esistono solo sport. Diamo alle bambine la possibilità di scegliere ciò che le diverte, non quello che è funzionale ad un modello di donnaoggetto, che deve risultare attrattiva e attraente per il maschio medio. Non può essere la missione di una vita. Entrambe le amiche, allegano le fotografie del proprio gruppo sportivo «in borghese». Nel caso del basket con un servizio fotografico ad hoc, che vorrebbe sottolineare quanto sono carine anche loro. Bene, ragazze: vi dico che non mi sembra questa la migliore delle strade per rivendicare la propria libertà di scelta e per sgravarsi dai pregiudizi. Se accettiamo la sfida della minigonna, del tacco 12 e di tutto un armamentario pseudoseduttivo che con l’agonismo c’entra come il cioccolato sugli spaghetti, ricadiamo proprio in quegli strereotipi che vorremmo demolire. La strada è una sola, lunga, ma culturalmente decisiva (più importante anche di decisioni clamorose come lo sciopero appena deciso dalle calciatrici): affermare che il concetto di femminilità non è una clava da usare contro le donne nè una gabbia per confinarle in spazi convenienti solo a maschi modello archeo. Esiste una femminilità ogni donna. La femminilità è calcio. La femminilità è basket. La femminilità è rugby, pallamano, boxe, pallanuoto. Tutto è «anche» femminile. E non rompete le scatole alle bambine.

Il dibattito

DAL DRAMMA IN NEPAL UN SEGNALE ALLA RESPONSABILITÀ L’AVVENTUROSO di REINHOLD MESSNER

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nche quest’anno, per la quarta volta, il Film Festival della Montagna di Trento si è concluso a Bolzano. A Castel Firmiano, sede centrale del mio MMM,

abbiamo organizzato il convegno «Quo CLIMBis?», che dalla nascita si rivolge agli alpinisti. Il tema questa volta era la necessità di coniugare la libertà di andare dove vogliamo con la responsabilità. Che significa anche avere cura dei luoghi nei quali andiamo e delle persone che vi vivono. Il recente terremoto in Nepal ha ovviamente sensibilizzato ancor di più tutti su questa responsabilità che abbiamo nei confronti di coloro che ci hanno invitato nel loro Paese, ci hanno accolto e aiutato, hanno

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faticato e anche rischiato la vita per noi. Tutti gli alpinisti che hanno scalato in Himalaya hanno conoscenze e amicizie nel popolo sherpa. Ma questa volta la tragedia è immane e riguarda tutto il Nepal e pure il Tibet, di cui però poco sappiamo per colpa delle autorità cinesi. Adesso i nostri mezzi di informazione non si occupano più del terremoto e nessuno aggiorna la triste contabilità delle migliaia di morti. Sul momento c’è stata una generosa reazione a livello internazionale, ma il dramma

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continua e, poiché il Nepal è uno dei Paesi più poveri al Mondo, non è pensabile che si rialzi da solo. D’altra parte, le scosse di notevole entità, anche se non devastanti come quella del 25 aprile, hanno superato il numero di 100, piegando la resistenza psicologica di un popolo come quello nepalese, pur abituato alla sofferenza. A Castel Firmiano abbiamo tracciato un quadro abbastanza preciso della situazione e delle necessità: da una parte i possibili interventi immediati e dall’altra quelli a lungo termine, dei quali ho avuto modo di discutere anche col presidente del Consiglio Renzi.

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La tiratura di martedì 19 maggio è stata di 282.371 copie

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L’evento R In pieno centro a Milano

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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● 1 Il gruppo di ospiti assieme ai rappresentanti di Rcs che sono intervenuti ieri alla presentazione della mostra Football Heroes in San Babila ● 2 Una vetrina di maglie riservata ai «Grandi attaccanti, grande spettacolo» ● 3 Patrizia Panico, 40 anni, capitano della Nazionale italiana di calcio femminile e del Verona ● 4 I guanti di Dino Zoff, capitano e portiere della Nazionale campione del mondo del 1982 ● 5 La valigia da trasferta di Valentino Mazzola, morto a Superga con il Grande Torino ● 6 La maglia del numero 7 del Manchester United, Eric Cantona, primo grande sogno di Massimo Moratti per il mercato nerazzurro BOZZANI

Il calcio si mette in mostra E quella maglia numero 7... 1Apre oggi al pubblico «Football Heroes» con 400 cimeli che raccontano la storia del calcio. Moratti sceglie il rosso di Cantona: «E’ la più bella»

Giulia Guglielmi

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l contropiede è come l’amore: si incontra, non si può pianificare». Dice bene El Flaco, correndo lungo la scala a chiocciola del palazzo in Piazza San Babila 2. C’è (anche) la frase di Cesar Luis Menotti a fare da guida a chi si avventura al piano 1 di Football Heroes - Storie di calciatori. Ma oltre al contropiede e all’amore, su quella scala si incontrano anche e soprattutto i ricordi. Per primi, quelli di Adriano Galliani e Roberto Bettega: una stretta di mano e poi, campo alle battute. «Io ero un giocatore piuttosto scarso — scherza l’a.d. rossonero —, mentre Roberto ha fatto qualche gol in più di me...». La mostra allestita dall’Associazione Italiana Calciatori e La Gazzetta dello Sport (in collaborazione con Mediaset e Asus) è così: ti prende in contropiede, quattro tocchi e arriva al cuore. Gol. CANTONA, ANCORA TU E non aveva pianificato neppure Massimo Moratti d’innamorarsi calcisticamente di Eric Cantona. Sono passati vent’anni da quella prima volta. Mai abbastanza per dimenticare. «Qual è la maglia che più mi ha colpito? Quella di Cantona...». Poi una risata al sapore di verità. Prima di tornare alla realtà. «No, beh, anche quella di Di Stefano. E quella di Meazza è impressionante». Insomma, colpito. Ancora. Come il 25 gennaio 1995 a Londra: il gesto del kung-fu se

lo prese dritto in faccia un tifoso del Crystal Palace, mentre Moratti venne colpito al cuore: «Un giocatore bravissimo, ricco di classe e personalità. A San Siro queste cose non potrebbe farle: ci sono le inferriate». Si sa come finì. ROMANTICISMO Amore, ma anche gelosia. Ha radici profonde nove anni quella di Simone Perrotta. Che sente la nostalgia della sua 20 azzurra — con etichetta Berlino 9 luglio 2006 — come fosse la fidanzata. «Vederla qui mi fa venire in mente il magone per il manichino vuoto che ho a casa...». Vuoto incolmabile. Ma un altro che tiene d’occhio la sua numero 12 da distanza ravvicinata è Francesco Toldo. La storia racconta che sia stato papà Lorenzo in persona a consegnarla nelle mani dell’Aic: «Difendetela a costo della vita!». Chiaro il concetto? Il portiere poi si è perso a fotografare con lo smartphone l’immagine che tiene sospesa in aria la pluricelebrata rovesciata di Yuri Djorkaeff. «Siamo amici, adesso gli mando la foto — rassicura Toldo —. È un gesto tecnico che appartiene alla storia, è romanticismo. Come i guanti di Zoff, con quei puntini che avrebbero dovuto dare più presa. Mica vero». E come le «figu» della Panini. «Conoscevo peso e altezza di ogni giocatore — recita Perrotta —. Ma non ho mai

finito un album. Chi aveva i soldi per farlo?». Ma a brillare sono anche gli occhi di Patrizia Panico, Beppe Bergomi, Evaristo Beccalossi, Gianfelice Facchetti e del presidente dell’Aic Damiano Tommasi.

Massimo Moratti, 70 anni LAPRESSE OGGI SI APRE Le porte al pubblico resteranno aperte da oggi e fino al 31 ottobre, in concomitanza con Expo, anche grazie anche al patrocinio della Regione e a Confcommercio. La mostra sarà visitabile tutti i giorni: da domenica a mercoledì (dalle 10.30 alle 20.30) e da giovedì a sabato (dalle 10.30 alle 22.30). Il costo del biglietto è di 10 euro (8 con le riduzioni). E adesso, un po’ di numeri: oggi sono circa 400 i cimeli accolti nei 1000 metri quadrati di esposizione. Cimeli che, per ben quattro volte, verranno riassortiti per riuscire a mettere in mostra quel migliaio di pezzi a disposizione. Alla conta mancano ancora, per esempio, i tre palloni d’oro di Gianni Rivera, Paolo Rossi e Roberto Baggio. Ma si può già gustare la maglia di Parola, l’uomo copertina della Panini. La valigia da trasferta di Valentino Mazzola. La maglia nera voluta da Mussolini per la Nazionale campione del mondo del 1938. Le scarpette di Pelè. La Coppa Rimet del 1930. E le prime pagine storiche della Gazzetta. Insomma, correte. È tutto vero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

3 DOMANDE A... CARLO SANGALLI PRESIDENTE CONFCOMMERCIO LOMBARDIA

«Un richiamo per i visitatori di Expo in città» ● 1) Perché Confcommercio ha deciso di patrocinare la mostra Football Heroes? E’ un patrocinio che nasce dalla passione per lo sport più bello del mondo, da sempre un punto di forza dell’attrattività di Milano. Una mostra come Football Heroes può richiamare molti visitatori, anche stranieri. Non a caso è anche inserita nel palinsesto di Expo in Città. ● 2) I cimeli della mostra che l’hanno colpita? Mi è piaciuta l’esposizione delle scarpette da calcio: l’evoluzione di questo oggetto aiuta a capire quanto sia cambiato il calcio a livello di tecnica, tecnologia e prestazioni. ● 3) Cosa potrebbe fare il calcio per vendere meglio il proprio prodotto? Il calcio è un settore molto avanti dal punto di vista del marketing e della comunicazione. A me piacerebbe che si riuscisse finalmente a separare dall’immagine di questo gioco i comportamenti violenti a cui purtroppo capita ancora di assistere.


Serie B R Dopo la retrocessione

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Baggio, atto d’amore verso il suo Brescia «Sicuro: risorgerà» 1Roby incoraggia l’ex squadra retrocessa in Lega Pro

«Sono molto dispiaciuto, ma mi fido della nuova proprietà» Gian Paolo Laffranchi BRESCIA

L’

ultima volta del Brescia in C1, nel campionato 1982-83, c’era anche lui. Roberto Baggio era un ragazzino promettente, che realizzava il suo sogno di esordire nel Vicenza all’ultima giornata (0-1 contro il Piacenza). Mai avrebbe pensato di vivere poi quella carriera da romanzo che, dopo notti magiche e Palloni d’oro, l’ha portato a finire dolcemente - e - degnamente proprio a Brescia, in Serie A, riscrivendo la storia del club con un poker di salvezze consecutive (e una finale Intertoto persa contro il Paris Saint Germain). Strano il destino, che l’ha visto smettere con il calcio da capitano del Brescia, fra le lacrime e gli applausi di San Siro, un 16 maggio (2004), e che sempre un 16 maggio (2015) l’ha visto rattristarsi per la retrocessione del Brescia in Lega Pro. Sì, proprio la vecchia C1. Come un cerchio che si chiude. INCORAGGIAMENTO «Ma il Brescia può risollevarsi - dice Baggio - ha una tifoseria che quando vuole sa fare la differenza. E non è detto che non venga ripescato. L’anno scorso il Vicenza era in Lega Pro, adesso lotta per la promozione in A. Si vedrà. In ogni caso, Brescia ha una nuova società

QUELLA TIFOSERIA SE VUOLE PUÒ FARE LA DIFFERENZA. HO TANTI AMICI LÌ: PENSO AL MIO EX COMPAGNO CALORI HA FATTO BENE IL NUOVO PRESIDENTE TRIBOLDI A RENDERE OMAGGIO A CORIONI, CHE HA DATO TANTO ROBERTO BAGGIO EX NUMERO 10 DEL BRESCIA

ed è una piazza con tutte le carte in regola per risorgere. Adesso la delusione è grande, per una città abituata a respirare calcio importante. Io sono molto dispiaciuto per la squadra, la società, la gente. Penso a Sandro Calori, l’allenatore, che è stato mio compagno nel Brescia in A. Penso a Edoardo Piovani, ai tanti amici bresciani che conservo e che torno spesso a frequentare, anche se non mi faccio tanto notare in pubblico. Preferisco così».

Roberto Baggio, oggi 48enne, ha giocato nel Brescia dal 2000 al 2004 e poi ha lasciato il calcio ANSA

COME GUARDIOLA Questione di stile. Lo stesso di Pep Guardiola, altro fuoriclasse di quel

Brescia primi anni zero, che pure non ha mai spezzato il legame e anche sabato si informava via sms, dalla Germania, sui risultati di una squadra rimasta nel suo cuore. Brescia, d’altro canto, non dimentica i suoi campioni. E per Baggio ha ritirato la maglia numero 10. Il Codino aggiunge: «Il Brescia ora può rinascere. Ha fatto bene il nuovo presidente Triboldi a rendere omaggio pubblicamente a Corioni prima di insediarsi. Passione, competenza: Corioni ha dato la vita al calcio. La storia gli renderà merito, ne sono sicuro. Io intanto rivolgo il mio “in bocca al lupo” a lui e al nuovo Brescia». GLI ALTRI EX Continua a seguire le vicende biancazzurre anche un altro ex capitano di prestigio, Gigi Di Biagio. Il commissario tecnico dell’Under 21 sta preparando un Europeo (il mese prossimo guiderà l’Italia dei giovani in Repubblica Ceca), ma è sintonizzato anche sulle sorti del Brescia: «Un colpo al cuore, questa retrocessione, anche per le mie figlie che a Brescia sono cresciute. I tre anni bresciani ci sono rimasti dentro. Non avrei mai pensato di vedere una squadra come questa scivolare in Lega Pro. Purtroppo dall’inizio si è trattato di una stagione nata male. Poteva finire diversamente, ma ormai è andata. C’è una società nuova, le basi per ripartire non mancano. Capisco che adesso nell’ambiente regni lo scoramento. Il Brescia ha di che essere triste per una retrocessione che si poteva evitare. Ma saprà rilanciarsi». Per Antonio ed Emanuele Filippini, i gemelli che del Brescia sono stati bandiere e che sarebbero ben felici di tornare da allenatori, «la questione è stata tecnica: pochi i giocatori dinamici. In un campionato come la Serie B bisogna correre tanto». Per Davide Possanzini, fra gli artefici dell’ultima promozione in A, ora alla guida della Primavera, «è stata un’annata storta. Ora c’è una società che saprà portare avanti un progetto nuovo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TACCUINO L’ELOGIO

Renzi e il calcio a Porta a porta: «Felice per Carpi e Frosinone in A» ● ROMA Matteo Renzi, intervenuto a Porta a porta, ha parlato anche di calcio e delle ultime polemiche: «Il calcio italiano non può fare queste “figurucce”, non si capisce chi ci sia dietro a certe polemiche. Per esempio, io sono contento che Carpi e Frosinone siano andati in serie A. Bisogna che anche i dirigenti capiscano che è arrivato il momento di smettere di abusare la pazienza degli italiani». Il premier ha anche detto: «Propongo un patto, si facciano gli interventi per gli stadi di proprietà e si consenta alle famiglie di andare allo stadio. La politica è pronta ad aiutare chi vuole fare gli stadi».

BOLOGNA

Gastaldello operato: stagione finita ● BOLOGNA Stagione finita per Gastaldello Dopo l’infortunio patito in allenamento venerdì scorso. Il difensore del Bologna si è sottoposto ad intervento chirurgico per la sutura del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. La prognosi è di tre mesi.

LEGA

Assemblea sull’accordo con Sky ● MILANO Assemblea di Lega oggi aperta anche alla stampa dalle 14.30. Si parlerà di riforma dei campionati, di organizzazione di playoff e playout, di sistema licenze nazionali per l’iscrizione e soprattutto della ratifica della vendita del pacchetto dirette esclusive 2015-18. A discutere di quest’ultimo punto ci sarà anche Andrea Zappia, a.d. di Sky Italia.

LA SITUAZIONE

Pescara-Livorno vale i playoff ● A 90’ dalla fine ci sono ancora da definire l’ultima qualificata e le posizioni nella griglia playoff, l’ultima retrocessa e le squadre che giocheranno il playout. Ecco il programma della 42a giornata, che sarà giocata tutta venerdì (ore 20.30): Bologna-Lanciano (2-1); Brescia-Avellino (0-2); Carpi-Catania (2-0); Cittadella-Perugia (1-3); Crotone-Entella (1-1); Latina-Modena (0-0); Pescara-Livorno (2-1); Spezia-Bari (3-0); Ternana-Varese (0-2); Trapani-Pro Vercelli (0-1); Vicenza-Frosinone (0-1). Questa la classifica: Carpi p. 79; Frosinone 71; Vicenza e Bologna 65; Spezia 64; Perugia 63; Avellino e Livorno 59; Pescara 58; Bari 54; Trapani e Lanciano 50; Latina e Pro Vercelli 49; Catania e Ternana 48; Crotone 47; Modena ed Entella 46; Cittadella 44; Brescia (-6) 39; Varese (-4) 35.

Lega Pro R La storia

Como, che bel colpo Al vertice del club può tornare Favini 1Il mago dei giovani dopo 24 anni avrebbe intenzione di lasciare l’Atalanta per dirigere il club

Filippo Di Chiara

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ominare Mino Favini porta immediatamente a pensare all’Atalanta e soprattutto ai tanti campioni scovati e tirati su, da oltre 20 anni, come responsabile del settore giovanile nerazzurro. Eppure presto questo binomio potrebbe davvero sciogliersi: infatti Favini avrebbe deciso di lasciare il club nerazzurro, accettando la proposta del Como che da tempo lo corteggia proponendogli un importante ruolo istituzionale.

VERSO IL DIVORZIO Favini, 79 anni, ha il contratto in scadenza il 30 giugno e puntualmente ogni anno si è giunti al

rinnovo di contratto con l’Atalanta ma stavolta con ogni probabilità, non sarà così. Nel ‘91 Favini fu chiamato a Bergamo proprio dall’attuale presidente nerazzurro Antonio Percassi. E lì ha iniziato un lavoro formidabile con giovani come Tacchinardi, Bianchi, Pelizzoli, Bellini, i gemelli Zenoni, Donati, Morfeo, Zauri, Montolivo, Pazzini, solo per citarne alcuni. SECONDA CASA Comunque per Favini trasferirsi al Como, impegnato nei playoff per centrare la B, sarebbe come ritornare a casa. Già, perché tra il talent scout e il club lombardo c’è un legame fortissimo, un rapporto molto «vivo» formatosi fin dai tempi

RIl talent scout

nelle due società ha lanciato decine di giocatori poi diventati campioni

LA GUIDA

SERIE D

Supercoppa: domani c’è il Teramo Sabato cominciano anche i playout Playoff: Reggiana-Bassano va in tv

Oggi si gioca per lo scudetto e per i playoff

● Oggi in Serie D seconda giornata dei triangolari nella poule scudetto e seconda fase dei playoff (ore 16). POULE SCUDETTO TRIANGOLARE 1 CuneoCastiglione: Agostini di Bologna. Class.: Castiglione e Padova p. 1, Cuneo 0. Domenica Padova-Cuneo. TRIANGOLARE 2 RiminiMaceratese: De Tullio di Bari. Class.: Siena p. 3, Rimini e Maceratese 0. Domenica Maceratese-Siena. TRIANGOLARE 3 Lupa CastelliFidelis Andria: Parrella di Battipaglia. Classifica: Akragas p. 3, Lupa Castelli e Fidelis Andria 0. Domenica Fidelis Andria-Akragas. REGOLAMENTO Alle semifinali (il 28 in campo neutro) le prime e la miglior seconda. La finale è il 30. PLAYOFF SECONDA FASE GIRONE A Chieri-Borgosesia: Provesi di Treviglio. GIRONE B Seregno-Ciserano (ore 18): Miele di Torino. GIRONE C Sacilese-Belluno (ore 18): Paterna di Teramo. GIRONE D Piacenza-Este (ore 20): Mansi di Nocera Inferiore. GIRONE E Rieti-Ponsacco: Di Gioia di Nola. GIRONE F Sambenedettese-San Nicolò: Nicoletti di Catanzaro. GIRONE G Olbia-Budoni: Detta di Mantova. GIRONE H Potenza-Bisceglie: Chindemi di Viterbo. GIRONE I Agropoli-Torrecuso (ore 18): Meleleo di Casarano. REGOLAMENTO In caso di parità si va ai supplementari; persistendo la parità passa la squadra ospitante.

Nello scorso fine settimana è iniziata la fase post campionato della Lega Pro con la prima giornata della Supercoppa e il primo turno dei playoff. Questa settimana iniziano anche i playout con le sei partite di andata. Ecco il programma delle partite e la situazione. SUPERCOPPA Questa manifestazione serve per eleggere la squadra regina della Lega Pro fra quelle che hanno ottenuto la promozione diretta in Serie B. PRIMA GIORNATA NovaraSalernitana 3-2 (giocata sabato). SECONDA GIORNATA Domani: Salernitana-Teramo (ore 20.45, diretta su Raisport). TERZA GIORNATA Domenica 24: Teramo-Novara (ore 20.45, diretta su Raisport). REGOLAMENTO Se dopo la terza giornata ci sono due o tre squadre a pari punti, si guardano nell’ordine: differenza reti della fase finale, maggior numero di reti segnate, maggior numero di reti segnate nella partita in trasferta; se la parità persiste, si va al sorteggio.

Mino Favini, 79 anni FOTOGRAMMA

della carriera da calciatore: ala sinistra, giocò 3 tornei a Como dal 1954 al 1957, e poi come responsabile dei vivai iniziò proprio a Como dove scoprì e lanciò tra gli altri Borgonovo, Vierchowod, Zambrotta, Fontolan, Matteoli, Fusi e Simone. E ora il presidente Porro sta intensificando il pressing per riportare in società Favini: la stessa visita del talent scout a Orsenigo ad aprile dello scorso anno non era passata inosservata. Tornando a Como, Favini ricoprirebbe la carica di presidente onorario e sarebbe operativo in prima persona anche per il vivaio. Presto il nodo sarà sciolto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PLAYOFF Servono per determinare la quarta squadra promossa in B dopo le tre che si sono classificate prime in campionato (Novara, Teramo e Salernitana). PRIMO TURNO Questi i risultati delle partite giocate lo scorso fine

settimana: Benevento-Como 1-2, Bassano-Juve Stabia 6-5 (dopo i tempi supplementari e i calci di rigore), Ascoli-Reggiana 2-4 (dopo i tempi supplementari), Matera-Pavia 2-1 (dopo i tempi supplementari). SEMIFINALI L’andata è domenica 24: le partite sono Como-Matera (ore 19) e Reggiana-Bassano (ore 18, diretta su Raisport). Il ritorno è domenica 31 con Matera-Como (ore 16) e Bassano-Reggiana (ore 18, diretta su Raisport). FINALE L’andata è domenica 7 giugno, il ritorno è il 14: di fronte ci saranno le vincenti delle semifinali (l’andata sarà giocata sul campo della peggio classificata). REGOLAMENTO In caso di parità di punteggio al termine dei minuti regolamentari, verranno disputati due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno e a seguire, se la parità persiste, si tirano i calci di rigore. PLAYOUT Andata sabato 23 e ritorno sabato 30: la squadra che perde retrocede in Serie D. Ecco il programma: GIRONE A Pordenone-Monza e Lumezzane-Pro Patria (ore 16). Anche le sfide di ritorno iniziano alle ore 16. GIRONE B Pro Piacenza-Gubbio e Savona-Forlì (ore 15). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 17. GIRONE C Savoia-Messina e IschiaAversa Normanna (ore 17). Le sfide di ritorno iniziano alle ore 15. GIA’ RETROCESSE AlbinoLeffe (A), San Marino (B) e Reggina (C) dopo il campionato sono scese dirette in D.


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Formula 1 R GP Monaco

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pazza Montecarlo Quando la fantasia dominava in pista

ALI Sulla scia del muso più stretto, la Ferrari di Mauro Forghieri sia nel 1979 sulla T4, che nell’80 sulla T5, adottò un muso più corto, con l’ala anteriore meno larga (addirittura mini sulla T5 che aveva anche un passo più corto), e un’ala posteriore non più a sbalzo, che poteva aggirare il limite di larghezza massima (100 cm) per arrivare a 140 come il limite in larghezza della carrozzeria fra i due assi.

1974 MCLAREN M23 Due curiose asticelle per visualizzare l’ingombro dell’ala anteriore ed evitare contatti con guardrail e marciapiedi

1Candelabri, alette (proibite) sull’abitacolo, musi corti: ecco le soluzioni più stravaganti

1997 TYRRELL 025 La palma delle soluzioni più stravaganti va alla Tyrrell ‘97: i due «candelabri» (2) ai lati dell’abitacolo fecero scuola, fino a quando vennero proibiti (‘99). Nel disegno si notano anche le pinnette (1) ai lati del muso

RESTRIZIONI Purtroppo gli attuali regolamenti tecnici hanno totalmente imbrigliato la fantasia dei progettisti, mettendo con il passare degli anni al bando tutte quelle soluzioni stravaganti che eravamo abituati a vedere sfrecciare sulle stradine del Principato. Niente più ali ed alette disseminate sulle monoposto e solo due profili tollerati nel gruppo ala posteriore. L’unico elemento su cui si può operare, è relegato nella ristretta zona dei 200 mm posteriori, dove vengono piazzati i così detti monkey seat, letteralmente seggiola della scimmia: mini ali piazzate sopra la struttura deformabile del cambio. SOLUZIONE Ed ecco infatti che la Mercedes nelle prove successive al GP di Spagna non ha fatto altro che ripresentare sull’attuale W06 la soluzione introdotta lo scorso anno a Montecarlo: un monkey seat a due piani di profili che nella gara di Barcellona ovviamente non era stato montato in vettura.

Jody Scheckter sulla T4 a Monaco ‘79: centra pole e vittoria. L’ala posteriore in questo GP non è a sbalzo COLOMBO

Giorgio Piola

I

l tracciato cittadino di Monaco, unico al mondo per la sua tipologia, impone di applicare alle monoposto di F.1 soluzioni aerodinamiche stravaganti allo scopo di ricercare il massimo carico deportante, senza badare all’efficienza. Così, nel corso degli anni, Montecarlo ha rappresentato una sorta di fiera dell’assurdo tecnico che creava negli addetti ai lavori e nel pubblico una sorta di aspettativa e grande curiosità per scoprire quale, fra le varie squadre, aveva schierato la soluzione più strana.

CANDELABRI Molti ricorderanno invece i famosi «candelabri» introdotti dalla Tyrrell nel 1997 e poi dilagati su molte altre monoposto con forme e disposizioni molto varie. Sempre in quell’anno a Monaco, la Prost arrivò ad avere ben 9 profili piazzati nella zona dell’ala posteriore, laddove adesso vi possono essere soltanto due profili inscatolati in un’area ben determinata: addirittura dalla scorsa stagione è stato abolito il profilo all’altezza del cambio, che per anni era servito anche da supporto del gruppo ala posteriore.

2001 ARROWS A22, JORDAN EJ11 Pazzie subito bocciate dalla Fia su Arrows (in alto) e Jordan (qui sopra): erano state montate alette situate davanti all’abitacolo

MODIFICHE Un’altra area, dove vedremo soluzioni più spinte, riguarda le piccoli alette che sono applicate alle prese dei freni per creare anche in questo caso deportanza soprattutto al retrotreno. Poi vi saranno i soliti accorgimenti tecnici da sempre utilizzati per superare le insidie di Monaco, vale a dire una maggiore altezza da terra, un raggio di sterzata maggiorato, bracci delle sospensioni rinforzati ed impianti frenanti studiati ad hoc, ovvero con una minor portata d’aria rispetto alle altre piste, per garantire un buon raffreddamento, nonostante le basse velocità raggiungibili a Monaco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1979 FERRARI 312 T4 Mauro Forghieri studia un assetto aerodinamico ad hoc per Monaco: muso molto più corto, ala anteriore ravvicinata e quella posteriore avanzata entro l’asse posteriore. Con questa soluzione Jody Scheckter vince il gran premio, mentre Gilles Villeneuve si ritira. 1980 FERRARI 312 T5 Sulla T5 spicca l’ala anteriore di ridottissime dimensioni: anche il passo è ridimensionato. Villeneuve chiude 5°, Scheckter è invece costretto al ritiro.

ESAGERAZIONI Come quelle introdotte dalla Jordan e dalla Arrows nella stagione 2001, con mini alettoni rialzati sul muso e giustamente bocciate in sede di verifica tecnica perché considerate pericolose. Gli esempi di soluzioni al limite studiate per il toboga monegasco sono quasi infinite, ci siamo quindi limitati a una rassegna di quelle che hanno stupito di più. ASTINE Partiamo da quella adottata sulla McLaren mondiale con Emerson Fittipaldi nel 1974. Sulle M23 venne adottato un muso più stretto con addirittura due astine alle estremità dell’ala anteriore (150cm di larghezza allora) per garantire una migliore percezione degli ingombri ed evitare danni sfiorando i guard rail.

LA GUIDA Domani prime libere su Sky e Rai

2015 MERCEDES W06 Viene riproposto il doppio «monkey seat», introdotto nella passata stagione sulle W05

QUI MARANELLO

I due Espargaro operati ieri a braccio e mano

Ferrari: rientra il caso Rivola Il direttore sportivo è ai box 1Vettel: «Qualifiche

decisive». Tabù Monaco: la rossa non vince dal 2001. E Briatore attacca

M

assimo Rivola tornerà al muretto dei box della Ferrari a partire da questo fine settimana: il direttore sportivo ha appianato i dissidi col team che lo avevano portato a prendersi un «periodo di ferie retribuito», come sostenuto a Montmelò dal capo della Ges Maurizio Arrivabene. In

Spagna si erano rincorse molte voci sull’assenza di Rivola: si era parlato di una sospensione (mai confermata dal team) per un caso che aveva coinvolto un cuoco e il responsabile della logistica. TABÙ Intanto Sebastian Vettel sul sito della Ferrari spiega il segreto di Montecarlo: «Si corre per vie molto strette e non c’è margine d’errore. Si deve stare sempre molto concentrati e dare il 100% in qualifica, perché sorpassare in gara è pressoché impossibile. Corsa noiosa? Non per chi guida». Vettel e Raikkonen proveranno a sfatare il tabù

Montecarlo: la Ferrari infatti non vince nel Principato da ben 14 anni (Schumi 2001). FRECCIATA Infine Flavio Briatore, in un’intervista al settimanale Chi in edicola oggi, dà l’ennesima stoccata alla Ferrari: «Alonso ha cambiato squadra, a Maranello sono contenti, hanno fatto il grande passo, giusto?», ha ironizzato il manager dello spagnolo. «In realtà sono sempre secondi e non sono tornati a vincere come del resto...dice Fernando. Quindi ha ragione lui. La F.1 di oggi? Molto noiosa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Domenica sul circuito cittadino di Montecarlo (3.340 m) si corre il GP Monaco, 6a tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 78 giri per 260,286 km. Tutto l’evento andrà in onda in diretta su Sky e Rai. DOMANI Prime libere dalle 10 alle 11.30; seconde libere dalle 14 alle 15.30. VENERDÌ Tradizionale giornata di riposo. SABATO Terze libere dalle 11 alle 12. Qualifiche alle 14. DOMENICA Gara alle 14. GAZZETTA.IT Tempo reale, risultati e notizie sul nostro sito. GAZZETTATV Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati a Montecarlo. MONDIALE PILOTI 1. Hamilton 111 punti; 2. Rosberg 91; 3. Vettel 80; 4. Raikkonen 52; 5. Bottas 42; 6. Massa 39; 7. Ricciardo 25; 8. Grosjean 16; 9. Nasr 14; 10. Sainz 8. COSTRUTTORI 1. Mercedes 202; 2. Ferrari 132; 3. Williams 81.

ROSBERG DAL PRINCIPE Nico Rosberg, vincitore degli ultimi 2 GP di Monaco, è stato ricevuto ieri dal principe Alberto: Nico gli ha donato una Baby Benz e una mini SLS elettrica per i due figli gemelli.

● Fratelli rivali in pista e... compagni sotto i ferri. Protagonisti in MotoGP, Aleix con la Suzuki e Pol con la Yamaha del team Tech 3, i due fratelli Espargaro ieri si sono trovati compagni di sventura con una doppia operazione: Pol è stato operato a Madrid dal dottor Angel Villamor (lo stesso di Pedrosa) per la sindrome compartimentale comparsa al braccio destro, mentre Aleix a Barcellona è stato operato dal dottor Xavier Mir per la rottura del legamento collaterale ulnare dell’articolazione del metacarpo falangea del pollice destro, rimediata cadendo sabato nelle libere di Le Mans.

TACCUINO 500 MIGLIA DI INDY

Botto per Hinchcliffe ● Condizioni stabili per James Hinchcliffe in terapia intensiva al Methodist Hospital di Indianapolis dopo il botto nelle prove della 500 Miglia.

BENEFICENZA A UBOLDO

Notte Gialla con Rossi ● Sabato e domenica a Uboldo (Va) Notte Gialla col Fan Club di Vale Rossi per raccogliere fondi sulla leucemia infantile.

IN VENETO

Evasione nei rally ● Scoperta dalla Finanza di Treviso un’evasione di 27 milioni di euro nel mondo del rally. Coinvolte 5 società.


Formula 1 R GP Monaco

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON...

IL RITRATTO di UMBERTO ZAPELLONI

M

aurizio Arrivabene ci ha messo meno di Sebastian Vettel a vincere il suo primo gran premio in Ferrari. Gli è bastato poco per uscire dall’ombra in cui aveva lavorato per più di vent’anni. Potente tra i potenti, sempre seduto ai tavoli tra chi contava davvero in Formula 1, ma mai sotto i riflettori. Conosciuto da chi contava, ma sconosciuto ai più, appena ha cominciato a vestirsi di rosso Ferrari, responsabile del reparto sportivo di Maranello, ha sfondato. Non c’è giornale che non abbia riportato le sue frasi, dure, toste, mai banali. Tanto che dopo il primo weekend aveva un soprannome senza bisogno di traduzioni: «Iron Mauri».

Arrivabene

NORMALE Ma chi è veramente quest’uomo d’acciaio che sta cercando di risollevare la Ferrari? Ce lo racconta lui stesso su GazzettaTv (stasera alle ore 20.30), che per prima è entrata con le sue telecamere nei nuovi uffici della Gestione Sportiva di Maranello. Ai muri non ci sono fotografie dei piloti, ma frasi di Enzo Ferrari che ci dicono tanto dell’uomo Arrivabene. Uniche concessioni romantiche la foto di un abbraccio con la figlia e una maglia della Juve (di cui è tifoso e membro del cda) quasi nascosta sulla scrivania. «Sono una persona normale abituato fin da piccolo a casa a guadagnarmi quello che ho, e a lavorare per quello che vorrei essere — racconta —. Mi definisco una persona normale, una persona che non ha nessuna remora a dire quello che pensa, cosa che in un mondo dominato dagli equilibri politici può anche non pagare». MASSIME «Non chiedetemi di fare macchine belle, chiedetemi di farle davvero vincenti». «Per me la prima cosa è il motore perché ha un’anima. Poi viene tutto il resto». «Qual è la Ferrari che preferisco? La prossima». Enzo Ferrari parla dai muri di fronte alla sua scrivania. Sul muro dietro di lui la cover gigante di Wallpaper che recita «Work hard & be nice to people». Lavorate duro e siate gentili con la gente. Maurizio lavora con la porta aperta, «tanto basta buttare dentro un’occhio e guardarmi in faccia per capire se possono entrare oppure no...».

MEDAGLIETTA La sua storia parte da lontano. Da una Dakar corsa e finita bene con una Mercedes. Da una medaglietta ricevuta a casa dopo l’impresa insieme al suo amico Klaus Seppi: «Ricordo che un mese dopo mi arrivò a casa una medaglietta d’argento della Mercedes, un premio per un’impresa che secondo me era stata pazzesca… Una grande soddisfazione, ma anche una grande delusione, perché avrei preferito ricevere anche meno, ma personalmente, da un dirigente, non da un postino…». Un messaggio... INCARICO A GazzettaTv racconta il suo impatto con Maranello che aveva frequentato da sponsor, non da padrone della Ges: «C’è stato un po’ di stress all’inizio, nel senso che quando stringi la mano a Marchionne il contratto è fatto e comincia il giorno dopo. Solo che io non è che stes-

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CONTENUTO PREMIUM

«LA FERRARI ERA A PEZZI L’HO FATTA RINASCERE»

si lavorando per la fonderia di Mariuccia, avevo bisogno di tempo perché a Losanna lasciassi tutto in ordine prima di andarmene. Per una quindicina di giorni lavoravo di giorno per la Philip Morris e la sera per la Ferrari…». NORMALITÀ Marchionne lo ha conquistato così: «Essendo normale. Con una persona che ha visto di tutto e di più e incontrato mille altri manager meglio di te, devi prima di tutto giocare pulito. Devi essere quello che sei. Nel momento in cui ci siamo stretti la mano io conoscevo poco lui e lui conosceva poco me, ma ho capito, stringendogli la mano, che la pensavano allo stesso modo. Quanto ci sentiamo? Dipende dai momenti, dai periodi. Durante il weekend di gara spesso, perché, oltre a darci un grandissimo supporto da fuori, è anche un grande tifoso. Il maglione? No lo indossavo già in Philip Morris, non è un tributo al presidente...». ENFASI Le sue frasi famose come saltano fuori? «Sono frasi che uso parlando con la gente, parlando a casa. E poi finalmente posso esprimermi in italiano, dopo che per 25 anni ho lavorato e vissuto all’estero usando principalmente l’inglese… Così ci metto un po’ di enfasi in più…».

«HO DATO NUOVI STIMOLI AL GRUPPO MA SE SIAMO DOVE SIAMO ADESSO IL MERITO È DI MARCHIONNE CHE HA OTTENUTO LO SVILUPPO DEI MOTORI» 1

2

MANTRA «Essere umili è il nostro mantra», racconta. Ma il pessimismo di Natale a che cosa era dovuto? «Non eravamo ancora sicuri di poter ottenere i gettoni fondamentali per lo sviluppo del motore, cosa che poi il presidente ha ottenuto allo Strategy Group. Senza quegli sviluppi anche con un telaio migliorato non saremmo dove siamo adesso. L’obbiettivo però rimane identico: vincere tre gran premi, conquistare il quarto sarebbe andare in Paradiso». NIENTE SQUADRA Quando descrive che cosa ha trovato entrando a Maranello va giù duro: «Non c’era più la squadra. Quando sono arrivato ho avuto la conferma dei feedback negativi che mi aveva dato gente dell’azienda dove lavoravo prima, che era in stretto contatto con Maranello. Quando sono arrivato mai mi immaginavo una situazione così come l’ho vista, gente demotivata, rintanata nel suo angolo a proteggere se stesso, squadra sfaldata. Il primo obbiettivo è stato 3 di rimettere insieme le truppe, riordinarle, rimotivarle. Poi insieme abbiamo incominciato a parlare del progetto che non è di uno, di due o di tre, ma di tutti».

CAPO DELLA GESTIONE SPORTIVA DA DICEMBRE 1. Maurizio Arrivabene, 58 anni, bresciano, da dicembre capo della Ges, nel suo ufficio a Maranello; 2. Con Sergio Marchionne, a.d. di Fca e presidente Ferrari; 3. Con Raikkonen e Vettel COLOMBO

Con RIVENDICAZIONE Montezemolo è così cominciata la sfida. Merito di chi c’era prima o di chi è arrivato dopo? «Credo che continuare con questa cosa sia poco elegante. La domanda che farei è: e se la macchina non fosse andata bene che cosa avremmo detto? Questa non è la macchina mia, tua o sua. È la macchina della Ferrari e di tutti quelli che ci lavorano. Detto questo mi chiedo: dove saremmo adesso senza i gettoni per lo sviluppo del motore che ha ottenuto il presidente? Senza un gruppo di aerodinamici e telaisti che finalmente hanno avuto modo di lavorare insieme, esprimendo talento e idee, non saremmo dove siamo. Posso capire chi vuole avere dei meriti, perché la passione e il tifo per questa azienda possono far dire certe cose, ma io dico che quella che vedo adesso è, non dico completamente diversa, ma comunque diversa da quella che avevo trovato». Il resto sono la commozione per Schumi, il rapporto con Seb e Kimi Raikkonen, la stima per Valentino Rossi. Arrivabene è fatto così. Guardatelo su GazzettaTv e imparerete a conoscerlo un po’ di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MAGLIONE? LO INDOSSAVO GIÀ PRIMA DI VENIRE QUI. NON È UN TRIBUTO AL PRESIDENTE


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98° Giro d’Italia R 10a tappa, Civitanova Marche-Forlì San Lorenzo al Mare

1 km 17,6

Albenga

Rapallo

2 km 177 Sanremo

TEAM ORICA GERRANS

Genova VIVIANI MATTHEWS

3 km 136 Sestri Levante MATTHEWS MATTHEWS

Chiavari

4 km 150

La Spezia

5 km 152 La Spezia

FORMOLO CLARKE

Abetone POLANC CONTADOR

Montecatini Terme

6 km 183 Castiglione della Pescaia GREIPEL CONTADOR

Grosseto

Fiuggi

7 km 267 Fiuggi ULISSI CONTADOR

8 km 186 Campitello Matese INTXAUSTI CONTADOR

Benevento

Civitanova Marche

9 km 215 10 km 200 San Giorgio del Sannio TIRALONGO CONTADOR

Forlì

BOEM CONTADOR

Porte chiuse. L’australiano fora L’amico Clarke gli dà una ruota Il fair play costa 2’

Il momento chiave a 7 km dall’arrivo: Simon Clarke mette la sua ruota sulla bici di Porte DE WAELE A destra, il tasmaniano riparte BETTINI Sotto, Richie è al centro, tra Henao e Siutsou, sconsolato all’arrivo BETTINI

3’09”

● Il distacco che adesso Richie Porte accusa in classifica generale. Era 3° a 22” da Contador, ora è 12° a 3’09” (47” al traguardo più 2’ di penalizzazione)

Ciro Scognamiglio INVIATO A FORLÌ twitter @cirogazzetta

S

ono da poco passate le otto della sera e alla periferia di Forlì la luce del cielo comincia a fare ciao ciao, ma lentamente. Per Sky — che è anche la traduzione inglese di cielo — però è già notte da un pezzo. Quando il team manager Dave Braislford e il d.s. Dario Cioni rientrano all’hotel dopo una sosta extra e non prevista al quartiertappa, i giochi sono già fatti: Richie Porte è stato penalizzato di 2 minuti per l’aiuto ricevuto da Simon Clarke (stangato pure lui), il connazionale dell’Orica che gli ha passato la ruota anteriore per la foratura a meno di 7 chilometri dal traguardo che già gli era costata 47” di ritardo alla linea bianca. Brailsford concede qualche parola alla Gazzetta: «Le regole sono regole. Certo, esiste la regola

1La tappa di Forlì è

segnata dall’episodio a -7 km: il leader di Sky insegue e perde 47”, ma la giuria punisce l’aiuto del corridore dell’Orica, cresciuto con Porte in Toscana. Vittoria di Boem

letterale ed esiste lo spirito della regola. Di fatto, viene sanzionato un istintivo gesto di fair-play. Questo dice il regolamento». E adesso Porte, che era 3° a 22”, ripartirà oggi 12° a 3’09” dalla maglia rosa di Contador. Una mazzata, per lo più in una tappa che sulla carta avrebbe dovuto concludersi allo sprint e senza danni per nessuno dei big. REGOLE Già il bellissimo successo di Nicola Boem, ottenuto al termine di una fuga che aveva visto protagonisti altri quattro italiani (Malaguti, Gatto, Marangoni e Busato), aveva rotto gli schemi. Figuriamoci quanto accaduto al tasmaniano di Sky: ruota anteriore bucata, concitazione, forse anche panico, l’aiuto di Clarke, il disperato tentativo di rientrare trascinato da Henao, Siutsou, Puccio ed Eisel, l’apparente difficoltà a stare nella scia dei compagni, il gruppo intanto davanti lanciato a un inseguimento ai fuggitivi che non riuscirà. Fatto sta che quando arriva al bus, Porte è con-

sapevole di aver perso 47 secondi, ma neppure immagina la bufera che sta per scatenarsi. Anche perché poi ammetterà «di non conoscere questa strana regola». EMOZIONE Al bus si parla di quanto successo in corsa: Richie tutto sommato non è neppure troppo scosso, si spazientisce solo quando un giornalista televisivo gli parla a due passi a voce troppo alta e neppure si accorge di un esaltato che vuole farsi bello davanti alle telecamere mostrando un cartello offensivo. «È paradossale — dice Porte —. Lotti sul filo dei secondi per giorni, e poi per sfortuna ne perdi tanti in un colpo solo. Ho dovuto sollevare la bici, stavo quasi cadendo. Mi hanno aiutato i compagni e due amici come Clarke e Matthews, ho limitato i danni, l’importante è che la condizione sia molto buona perché il Giro è ancora molto lungo». INTERROGATIVI In realtà sono tanti gli interro-


MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Forlì

Imola

11 km 153

12 km 190 Imola

Vicenza (Monte Berico)

Montecchio Maggiore

13 km 147 Jesolo

Treviso

Marostica

Pinzolo

14 km 59,4 15 km 165 16 km 174 Valdobbiadene Madonna di Campiglio

Aprica

Tirano

Melide

17 km 134

18 km 170 Lugano (Svizzera)

Gravellona Toce

19 km 236 Verbania

.. al Giro

gativi che restano, a partire dal fatto che Sky è stata tutt’altro che impeccabile nell’occasione. Clarke, a caldo, si affretta a dire che «è stato un gesto dovuto, Richie avrebbe potuto perdere il Giro per questo», e in effetti le sue parole rischiano di colpire nel segno, ma nel senso opposto alle sue intenzioni. Lui e Porte sono davvero amici, si sono incrociati in passato in Toscana e diviso esperienze con la maglia della Nazionale. E la cosa più paradossale è che Sky e Orica-GreenEdge, ieri sera a Forlì, dividevano lo stesso albergo… I corridori non avevano troppa voglia di parlare, ma c’è chi ha detto che «un avversario che ti dà una ruota è una situazione molto rara, neppure immaginavamo che esistesse una regola». RETE I commenti in tempo reale sulla vicenda si sono sprecati e molti atleti, in gara al Giro e non, hanno mostrato di non condividere la regola che ha portato alla sanzione per un episodio venuto

alla luce anche grazie alla capillarità dei social network. Sicuramente ci sono dei precedenti: vedi Romain Sicard, che vinse lo stesso il Tour de l’Avenir per un secondo nonostante una penalizzazione dello stesso tipo per lo stesso motivo. O la sfortuna del russo Sphilevksi, che perse — sempre cause analoghe — un Tour de Hainan a favore dello spagnolo Ventoso. Ma anche Sky ha un precedente, anche se non uguale: Alpe d’Huez al Tour de France 2013, con Froome che in crisi di fame prende un gel da un compagno, tale… Richie Porte in una fase della corsa in cui era vietato. Ma i 20” di penalità, in quel caso, non furono influenti mentre questi 2 minuti pesano. Brailsford, sceso a cena alle 21.30, la chiude così: «Di sicuro non c’era l’intenzione di guadagnare vantaggio in maniera scorretta. Ma quanto accaduto non fa che accrescere la nostra determinazione a continuare a combattere per questo Giro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Saint-Vincent

20 km 199 Cervinia

27

Torino

21 km 178 Sestriere

Milano

L'ANALISI del nostro inviato a Forlì PAOLO MARABINI

MOTORHOME? ELICOTTERO? SKY RICONOSCA I SUOI ERRORI

H

ai voglia a temere l’inizio duro, la crono di 60 chilometri, il Mortirolo, il Colle delle Finestre. Il Giro si può vincere e si può perdere anche nelle tappe più insignificanti. La storia rosa è piena di episodi, l’ultimo l’avevamo vissuto sei giorni fa nella volata di Castiglione della Pescaia, che stava rischiando di eliminare lo stesso Contador. Un attimo di disattenzione, una caduta, una foratura, e quella che battezzi come giornata di trasferimento diventa la tomba delle tue ambizioni. Perché lasciare 2’47” su un traguardo per velocisti per colpa di una ruota bucata e di un aiuto vietato dal regolamento - è una mazzata alla corsa alla maglia rosa di Richie Porte. L’arrivo di Forlì si è tramutato in una tappa alpina per il tasmaniano di Sky. Che oggi ripartirà con un gap di 3’09”. E dovrà inventarsi tutta un’altra strategia, lui che finora stava correndo con grande accortezza, tenendo al riparo se stesso e la propria squadra dai pericoli, dalle pressioni, dalla gestione della corsa. Sgombriamo il campo dagli equivoci: anche se

può passare per fair-play, il gesto dell’amico Simon Clarke che cede la propria ruota a Porte, corridore di un’altra squadra, non è ammesso dal regolamento. Chiudere un occhio non sarebbe stato corretto e avrebbe creato un precedente. Ma la riflessione da fare è un’altra. Come è possibile che uno squadrone come Sky, qui per vincere il Giro con Porte, nel finale di tappa lasci isolato il capitano? Come è possibile che almeno un gregario non sia lì, pronto a passargli subito non la ruota, ma addirittura la bicicletta? E poi: come è possibile che un corridore non conosca un articolo non secondario del regolamento? A cosa serve allora usare l’elicottero per i trasferimenti, a dormire in un motorhome anziché in albergo, a costringere i giornalisti che vengono a farti visita nella tua casa viaggiante a disinfettarsi le mani prima di entrare per paura dei batteri, a parlare di “marginal gains”, i guadagni marginali, se poi scivoli sull’abc del ciclismo? © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA Contador è in rosa con 3” su Aru Oggi arrivo a Imola ARRIVO 1. Nicola BOEM (Bardiani CSF) 200 km in 4h26’16”; 2. Matteo BUSATO (Southeast); 3. Alessandro MALAGUTI (Nippo-Vini Fantini) a 2”; 4. Marangoni a 4”; 5. Nizzolo a 18”; 6. Modolo; 20. Aru; 28. Uran; 31. Contador. CLASSIFICA 1. Alberto CONTADOR (Spa, TinkoffSaxo); 2. Aru a 3”; 3. Landa (Spa) a 46”; 4. Cataldo a 1’16”; 5. Kreuziger (R.Cec) a 1’46”. OGGI 11a tappa Forlì-Imola, 153 km.

Il veneziano Nicola Boem, 25 anni, esulta sul traguardo di Forlì BETTINI


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98° Giro d’Italia R Il caso «SIAMO RIVALI MA LA SANZIONE DI 2’ È ECCESSIVA: 30'' O 40'' BASTAVANO»

«DI FATTO È STATO PUNITO UN GESTO ISTINTIVO DI FAIR PLAY»

DARIO CATALDO 30 ANNI, ASTANA

DAVE BRAILSFORD TEAM MANAGER SKY

Il giudice vede la scena Ma la prova è su Twitter

1In corsa, Tortajada assiste allo scambio di ruota tra Porte e Clarke

Il presidente di giuria vuole la foto per rendere incontestabile il verdetto Claudio Gregori FORLÌ

L

o sport si basa su regole. Queste sono applicate dai giudici. Che sono gli eredi degli ellanodikai, che due millenni e mezzo fa applicavano le regole ai Giochi di Olimpia, comminando le sanzioni. OCCHI NEL GRUPPO La Giuria del Giro è composta da un presidente, Ingo Rees, tedesco, e da tre componenti: lo spagnolo Vicente Tortajada Villaroja, l’italiano Eduardo Margiotta, il canadese Wayne Pomario. Poi c’è un giudice d’arrivo, Chiara Montagnin, e 4 giudici in moto: Antonio Giovanni Di Cello, Stefania Francesca Muggiolu, Gabriele Dainelli, Matteo Brusatin. Tranne il giudice d’arrivo, gli altri 8 ruotano ogni giorno la loro posizione in corsa. Ieri Margiotta era davanti, il presidente Rees appena dietro al gruppo, poi dopo alcune ammiraglie c’era Tortajada, con in coda Pomario, mentre i giudici in moto flottavano, muovendosi dentro la corsa. Quando

Porte ha forato Tortajada era lì. Ha visto la scena. Non poteva chiudere un occhio. LA DECISIONE La Giuria non è fatta da caronti impassibili che si compiacciono di avvinghiare i dannati. Come i corridori sono dentro l’avventura. Fanno la corsa. Come i corridori percorrono la strada, che, a volte, anche per loro trasmuta in una lama di spada. Sono i garanti delle regole. Hanno il dovere di applicarle. Senza discrezionalità e senza sconti. Ma devono anche avere la prova dell’infrazione attraverso filmati, foto, testimonianze. Al Quartiertappa la Giuria si è riunita subito. Nonostante la certezza dell’infrazione, il presidente di Giuria Ingo Rees ha voluto l’acquisizione di prove certe, in modo da rendere non contestabile il verdetto. Ci è voluto tempo. Alla fine la prova trovata è rappresentata da una sequenza fotografica (giunta anche tramite twitter), non da un filmato. IL CONFRONTO A quel punto non c’è stata discussione. Simon Clarke, dell’Orica Gree-

clic IL REGOLAMENTO: «L’AIUTO È CONSENTITO SOLO TRA COMPAGNI» ● Il regolamento al punto 2.3.12 recita: «Tutti i corridori possono scambiarsi tra loro servizi minimi come prestito o scambio di cibo, bevande o accessori. Prestare o scambiarsi tubolari o biciclette e aspettare un corridore caduto o coinvolto in un incidente è permesso esclusivamente tra compagni di squadra. La spinta a un corridore da parte di un altro corridore è vietata, pena la squalifica». Al punto 12.1.40 comma 8 si parla di sanzioni: l’8.1 per le corse di un giorno, l’8.2 per le corse a tappe: «200 franchi svizzera di ammenda oltre a 2 minuti di penalizzazione alla prima infrazione, 5’ alla seconda, 10’ alla terza, squalifica dalla quarta».

nEdge, e Richie Porte, della Sky, avevano violato l’articolo 12.1.040, per «assistenza non regolamentare a un corridore di un’altra squadra». La prima infrazione viene punita con 200 franchi di ammenda e 2 minuti di penalizzazione. La decisione è stata presa all’unanimità, non essendoci altre possibilità interpretative. Il presidente della Giuria, prima di emettere il comunicato ufficiale, ha voluto comunicare la decisione ai dirigenti della Sky. Ha convocato, quindi, il general-manager Sir Dave Brailsford, che è arrivato di gran carriera, scortato dal direttore sportivo Dario Cioni. Il confronto è stato breve, ma caldo. Brailsford, appellandosi all’articolo 20.2 del Titolo 12 Disciplina e procedure ha chiesto che l’infrazione fosse derubricata in «aiuto irregolare generico», che prevedeva solo 1’ di penalizzazione. Bellicoso, ha registrato il confronto, si è annotato i nomi dei giurati, ha minacciato il ricorso all’Uci. Il match è durato pochi minuti. La tesi di Brailsford era obbiettivamente insostenibile.

SENZA MARGINI Il regolamento parla in modo limpido. Brailsford, respinto, se n’è andato furente, respingendo l’assalto dei giornalisti. Poi la Giuria, alle 19.40, ha emesso il suo comunicato. E Richie Porte, in una tappa che doveva essere di riposo, si è trovato gravato di 2’47” di distacco e ora in classifica si trova a 3’09” da Contador. Il direttore del Giro Mauro Vegni ha dichiarato: «A noi dispiace vedere un corridore che

lotta per i vertici della classifica penalizzato per un errore come questo. Ma il regolamento è il regolamento». «Che credibilità avrebbe il Giro d’Italia se non si applicasse il regolamento internazionale?», ha aggiunto Vegni. «Sarebbe stato un precedente disastroso. Non si poteva fare diversamente». Porte ha sbagliato. L’errore, oltre alla sfortuna, rende ancora più amara la sua giornata. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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«LA CLASSIFICA GENERALE NON DEVE ESSERE DECISA DA UNA COSA COSÌ» CHRIS HORNER 43 ANNI, AIRGAS SAFEWAY

L’inseguimento di Sky. A sinistra, il tweet del fotografo Watson, il primo a far conoscere alle 18.02 l’episodio BETTINI

fLO SPAGNOLO

CONTADOR «MI SPIACE PER RICHIE, QUI OGNI GIORNO È DECISIVO» Claudio Ghisalberti INVIATO A FORLÌ

«M «CHE CREDIBILITÀ AVREBBE IL GIRO SE NON APPLICASSE IL REGOLAMENTO?» MAURO VEGNI DIRETTORE DEL GIRO

i spiace per Richie. Quando in un finale di gara ti succede qualcosa non pensi né a guardare le pulsazioni, né al regolamento». Alberto Contador è questo: Richie Porte perde in una giornata che tutti prevedevano insignificante quasi tre minuti e lui è dispiaciuto. La sua filosofia è semplice, si può vincere o perdere, ma sul campo, in battaglia. La sua frase suona come una pacca sulle spalle per il rivale. SOLIDARIETÀ Qualcuno potrebbe pensare ad una frase di circostanza. Non è così. Anche a caldo, pochi attimi dopo l’arrivo, quando della penalizzazione per l’austra-

● I corridori del Team Sky che si sono fermati durante la tappa di ieri per aiutare il capitano Richie Porte a rientrare in gruppo dopo la foratura: Bernhard Eisel, Kanstantsin Siutsou, Sergio Henao e Salvatore Puccio

fIL SARDO

MAGLIA ROSA

L'ANALISI di PAOLO BETTINI

SECONDO A 3''

Alberto Contador, 32 BETTINI

liano di Sky nessuno ne parlava, la maglia rosa era stata chiara. Alla domanda sull’aiuto che alcune ammiraglie hanno dato nel momento cruciale a Porte, il vecchio metodo della scia per proteggere i corridori che rientrano, Contador aveva risposto: «E’ sempre qualcosa di relativo. Richie ha avuto un guasto meccanico, dal mio punto di vista è normale che sia stato aiutato». Poi è lui stesso a fare una precisazione: «Molte volte quando mi chiedete quali sono le tappe più importanti vi dico che qualsiasi giorno, magari per una caduta o per un incidente, può essere determinante. Sembra banale ma è così. Perdere tempo è un attimo». La conclusione è sulla tappa odierna: «Non la conosco e non l’ho studiata. Ma ho un maestro in camera, Ivan Basso, che saprà spiegarmela alla perfezione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ARU «QUESTA REGOLA NON LA SAPEVO NEANCH’IO» INVIATO A FORLÌ

«M

i dispiace per Porte, una tegola! Ma confesso che questa regola non la conoscevo neppure io». La notizia della penalizzazione di Richie Porte arriva a Fabio Aru mentre è disteso sul lettino dei massaggi. La reazione della maglia bianca è un condensato di fairplay, ingenuità e sincerità. AIUTINI Al traguardo, dopo avere ricevuto l’ennesima maglia bianca e i fiori poi consegnati a Marina Romoli, Aru aveva parlato dei 47 secondi persi in corsa da Richie Porte e degli «aiutini» ricevuti dall’australiano di Sky. «Non so cosa gli sia successo esattamente. Certo che bucare a 7 chilometri dal traguardo è davvero sfortu-

DOV’ERA IL COMPAGNO CON LA TAGLIA DI PORTE? Aru con Marco Casartelli

na. Per un problema meccanico credo sia normale che ci sia qualche aiuto. Però è sempre così, tutte le tappe sono importanti e io lo so per esperienza visto che da under 23 ho perso un Nazioni per una caduta ai 200 metri quando ero in maglia. Si fa presto per un problema meccanico a prendere un bel distacco per questo negli ultimi 50 chilometri ho voluto correre molto davanti». Ha ragione Contador quando dice che Aru gli assomiglia, sono simili anche nelle risposte. «Per me questo, fatto da un corridore che ha vinto tantissimo, è un complimento molto grande che mi spinge a fare sempre di più». L’ultimo pensiero è per la tappa odierna: «Alcune salite le conosco per averle fatte al Nettarine, da under. Sono dure. Prevedo una tappa nervosa, impegnativa. Ma finora avete visto giornate non impegnative?». c. ghis.

P

osso dire quello che penso? Sky ha fatto una grande boiata. Ma come si fa, con la cura maniacale che hanno di tutto, con i «marginal gain»…Ci spiegano le tecnologie innovative, la scienza, il nuovo ciclismo, i motorhome, i materassi, i cuscini e l’amuchina per disinfettarsi le mani e non conoscono i regolamenti. È dai miei tempi che le leggi sono queste. Solo alla Roubaix, e sappiamo che corsa particolare è quella, a volte la giuria chiude tre occhi. Finora avevamo elogiato la condotta tattica di Sky che è andata a ruota lasciando agli altri il peso della corsa. Ieri, invece, hanno lasciato solo l’uomo che poteva vincere il Giro. Con Porte ci dovevano essere sempre due corridori: uno più o meno della sua taglia che gli doveva dare la bici, l’altro per aiutarlo a rientrare. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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98° Giro d’Italia R La guida

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2

«LA FORATURA È DA NON CREDERCI, UNA QUASI VITTORIA BUTTATA VIA» OSCAR GATTO 30 ANNI, ANDRONI

L’ARRIVO A Nizzolo (5° a 18”) la volata del gruppo

Gli ultimi 4 fuggitori di ieri: Boem, Malaguti, Marangoni e Busato BETTINI

POS.CORRIDORE TEMPO 1 BOEM (ITA) km 200 in 4h26’16”, media 45,067 km/h 2 BUSATO (ITA) a 0" 3 MALAGUTI (ITA) a 2" 4 MARANGONI (ITA) a 4" 5 NIZZOLO (ITA) a 18" 6 MODOLO (ITA) 7 GREIPEL (GER) 8 MEZGEC (SLO) 9 RUFFONI (ITA) 10 APPOLLONIO (ITA) 11 PORSEV (RUS) 12 GROSU (ROM) 13 LOBATO (SPA) 14 REZA (FRA) 15 BELLETTI (ITA) 16 VIVIANI (ITA) 17 HOFLAND (OLA) 18 KLUGE (GER) 19 LANCASTER (AUS) 20 ARU (ITA) 21 BOLE (SLO) 22 GILBERT (BEL) 23 RICHEZE (ARG) 24 FORMOLO (ITA) 25 KÜNG (SVI)

26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

BOONEN (BEL) MARYCZ (POL) URAN (COL) MATYSIAK (POL) TROFIMOV (RUS) CONTADOR (SPA) CARUSO (ITA) KONIG (R.CEC) CARDOSO (POR) BETANCUR (COL) IZAGUIRRE (SPA) KREUZIGER (R.CEC) CATALDO (ITA) CLEMENT (OLA) KRUIJSWIJK (OLA) GENIEZ (FRA) LANDA (SPA) VAN DEN BROECK (BEL) BATTAGLIN (ITA) DE NEGRI (ITA) CUNEGO (ITA) MONFORT (BEL) VAN POPPEL (OLA) COLEDAN (ITA) SANCHEZ (SPA) AMADOR (C.RICA) ROSA (ITA)

CLASSIFICA GENERALE

1

TEMPO

CONTADOR (SPA)

62 GRMAY (ETI)

a 49'18"

125 LINDEMAN (OLA)

63 CHAVANEL (FRA)

a 1h38'10"

a 49'20"

126 VAN DER LIJKE (OLA) a 1h38'26"

1.692,6 km in 42h58’09”, media 39,391 km/h

64 SLAGTER (OLA)

a 49'46"

127 PAULINHO (POR)

a 1h38'40"

2

ARU (ITA)

65 DE LA CRUZ (SPA)

a 50'43"

128 CHIRICO (ITA)

a 1h39'32"

3

LANDA (SPA)

a 46"

66 BASSO (ITA)

a 50'45"

129 QUINTANA (COL)

a 1h39'45"

4

CATALDO (ITA)

a 1'16"

67 SAMOILAU (BIE)

a 51'46"

130 OWSIAN (POL)

a 1h39'50"

5

KREUZIGER (R.CEC)

a 1'46"

68 ZEITS (KAZ)

a 51'53"

131 VIVIANI (ITA)

a 1h40'35"

6

URAN (COL)

a 2'10"

69 CHEVRIER (FRA)

a 56'53"

132 BEWLEY (N.ZEL)

a 1h40'48"

7

VISCONTI (ITA)

a 2'12"

70 ARMEE (BEL)

a 57'54"

133 MODOLO (ITA)

a 1h40'54"

8

CARUSO (ITA)

a 2'20"

71 DANIELSON (USA)

a 58'04"

134 GREIPEL (GER)

a 1h41'35"

9

AMADOR (C.RICA)

10 KONIG (R.CEC) 11

FORMOLO (ITA)

a 3"

a 2'24"

72 GERRANS (AUS)

a 2'30"

73 HANSEN (AUS)

a 58'52"

135 RICHEZE (ARG)

a 1h42'41"

a 1h00'46"

136 BERLATO (ITA)

a 1h43'02"

a 3'01"

74 VILLELLA (ITA)

a 1h01'07"

137 BOONEN (BEL)

12 PORTE (AUS)

a 3'09"

75 DOMONT (FRA)

a 1h01'47"

138 BELKOV (RUS)

a 1h43'53"

13 CUNEGO (ITA)

a 3'10"

76 BOUET (FRA)

a 1h02'36"

139 FISCHER (BRA)

a 1h44'06"

77 ZILIOLI (ITA)

14 ATAPUMA (COL)

a 1h43'49"

a 1h03'34"

140 TJALLINGII (OLA)

15 TROFIMOV (RUS)

a 3'18"

78 MATTHEWS (AUS)

a 1h03'47"

141 FERRARI (ITA)

a 1h45'07"

16 VAN DEN BROECK (BEL)

a 3'33"

79 BOLE (SLO)

a 1h04'32"

142 FAIRLY (USA)

a 1h45'26"

17 MONFORT (BEL)

a 4'00"

80 BISOLTI (ITA)

a 1h04'58"

143 ALAFACI (ITA)

a 1h45'45"

18 MOINARD (FRA)

a 4'19"

81 VANDEWALLE (BEL) a 1h04'59"

144 BEPPU (GIAP)

a 1h46'58"

19 GENIEZ (FRA)

a 4'41"

82 BATTAGLIN (ITA)

a 1h05'18"

145 MARYCZ (POL)

a 1h47'07"

20 IZAGUIRRE (SPA)

a 1h44'33"

a 5'47"

83 FERNANDEZ (SPA)

a 1h05'49"

146 MARANGONI (ITA)

a 1h48'43"

21 HESJEDAL (CAN)

a 6'16"

84 ZARDINI (ITA)

a 1h07'59"

147 DE NEGRI (ITA)

a 1h48'44"

22 NIEVE (SPA)

a 7'49"

85 KÜNG (SVI)

a 1h09'01"

148 LANCASTER (AUS)

a 1h50'13"

23 KRUIJSWIJK (OLA)

a 10'39"

86 BROWN (USA)

a 1h09'11"

149 ROVNY (RUS)

a 1h50'17"

24 NIEMIEC (POL)

a 11'25"

87 PUCCIO (ITA)

a 1h10'12"

150 NIZZOLO (ITA)

a 1h50'32"

25 TIRALONGO (ITA)

a 11'46"

88 PAOLINI (ITA)

a 1h10'31"

151 XU (CINA)

a 1h50'57"

26 ROSA (ITA)

a 13'37"

89 COLBRELLI (ITA)

a 1h11'37"

152 MEZGEC (SLO)

a 1h52'19"

27 KANGERT (EST)

a 13'38"

90 GRETSCH (GER)

a 1h11'41"

153 HOFLAND (OLA)

a 1h53'13"

28 REICHENBACH (SVI)

a 15'54"

91 KIRYIENKA (BIE)

a 1h11'56"

154 HENDERSON (N.ZEL) a 1h53'43"

29 PIRAZZI (ITA)

a 18'10"

92 GESCHKE (GER)

a 1h14'30"

155 PORSEV (RUS)

a 1h54'52"

30 MONSALVE (VEN)

a 18'52"

93 BOARO (ITA)

a 1h15'19"

156 MATYSIAK (POL)

a 1h56'25"

31 POLANC (SLO)

a 20'28"

94 MORI (ITA)

a 1h16'16"

157 CHERNETSKI (RUS)

a 1h56'49"

32 BETANCUR (COL)

a 20'47"

95 FAVILLI (ITA)

a 1h16'17"

158 JUUL JENSEN (DAN) a 1h57'13"

a 1h16'26"

33 CLEMENT (OLA)

a 21'17"

96 BARBIN (ITA)

159 SILVESTRE (POR)

a 1h57'41"

34 CHAVES (COL)

a 21'37"

97 LUDVIGSSON (SVE)

a 1h17'11"

160 ZABEL (GER)

a 1h57'59"

35 CARDOSO (POR)

a 22'12"

98 ROUX (FRA)

a 1h17'24"

161 PINEAU (FRA)

a 1h59'16"

36 BONGIORNO (ITA)

a 22'57"

99 PATERSKI (POL)

a 1h19'43"

162 MIHAYLOV (BUL)

a 1h59'33"

37 ROGERS (AUS)

a 25'22"

100 BOOKWALTER (USA) a 1h20'29"

163 TVETCOV (ROM)

a 1h59'43"

38 INTXAUSTI (SPA)

a 29'56"

101 ACEVEDO (COL)

a 1h20'40"

164 KEISSE (BEL)

a 1h59'57"

39 ELISSONDE (FRA)

a 31'21"

102 HAGA (USA)

a 1h21'36"

165 ARNDT (GER)

a 2h02'43"

40 SANCHEZ (SPA)

a 32'49"

103 NOCENTINI (ITA)

a 1h24'41"

166 FLENS (OLA)

a 2h03'20"

41 KOCHETKOV (RUS)

a 34'15"

104 RUTKIEWICZ (POL)

a 1h25'55"

167 VAN POPPEL (OLA)

a 2h05'24"

42 FINETTO (ITA)

a 36'08"

105 WEENING (OLA)

a 1h26'07"

168 RUFFONI (ITA)

a 2h07'58"

43 ULISSI (ITA)

a 38'01"

106 BURGHARDT (GER)

a 1h27'06"

169 EISEL (AUT)

a 2h09'54"

44 SZMYD (POL)

a 38'22"

107 APPOLLONIO (ITA)

a 1h27'44"

170 WATSON (AUS)

a 2h10'04"

45 LAGUTIN (RUS)

a 39'18"

108 PETACCHI (ITA)

a 1h28'24"

171 VERVAEKE (BEL)

a 2h10'15"

46 SIUTSOU (BIE)

a 39'24"

109 TOSATTO (ITA)

a 1h31'15"

172 STACCHIOTTI (ITA)

a 2h11'43"

47 FELLINE (ITA)

a 40'57"

110 SABATINI (ITA)

a 1h31'19"

173 VEIKKANEN (FIN)

a 2h14'43" a 2h15'29"

48 ANTON (SPA)

a 41'41"

111 HOULE (CAN)

a 1h32'04"

174 MALAGUTI (ITA)

49 ZAKARIN (RUS)

a 42'32"

112 VAKOC (R.CEC)

a 1h32'39"

175 STAMSNIJDER (OLA) a 2h16'10"

50 KEIZER (OLA)

a 43'25"

113 BELLETTI (ITA)

a 1h32'53"

176 GROSU (ROM)

51 GAVAZZI (ITA)

a 44'17"

114 PINEAU (FRA)

a 1h32'58"

177 BOEM (ITA)

a 2h16'19"

52 MOUREY (FRA)

a 44'30"

115 MALACARNE (ITA)

a 1h33'20"

178 GATTO (ITA)

a 2h16'54"

53 STORTONI (ITA)

a 44'59"

116 LOBATO (SPA)

a 1h34'02"

179 DE BACKER (BEL)

a 2h17'09"

54 GILBERT (BEL)

a 45'07"

117 DURBRIDGE (AUS)

a 1h34'26"

180 BANDIERA (ITA)

a 2h17'38"

55 HERRADA (SPA)

a 46'06"

118 BERARD (FRA)

a 1h35'07"

181 BROECKX (BEL)

a 2h18'21"

56 MONTAGUTI (ITA)

a 46'28"

119 BUSATO (ITA)

a 1h35'38"

182 ZHUPA (ALB)

a 2h20'48"

57 CLARKE (AUS)

a 46'47"

120 FRAPPORTI (ITA)

a 1h35'44"

183 KLUGE (GER)

a 2h25'00"

58 PELLIZOTTI (ITA)

a 47'26"

121 COURTEILLE (FRA)

a 1h35'50"

184 HEPBURN (AUS)

a 2h25'03"

59 DUPONT (FRA)

KANGERT (EST) BOUET (FRA) TIRALONGO (ITA) KOCHETKOV (RUS) FINETTO (ITA) HESJEDAL (CAN) STACCHIOTTI (ITA) PATERSKI (POL) KEIZER (OLA) REICHENBACH (SVI) MALACARNE (ITA) TJALLINGII (OLA) MOINARD (FRA) BONGIORNO (ITA) DILLIER (SVI) PIRAZZI (ITA) BEPPU (GIAP) BURGHARDT (GER) PETACCHI (ITA) VISCONTI (ITA) POLANC (SLO) BOARO (ITA) RUTKIEWICZ (POL) FRAPPORTI (ITA) ZARDINI (ITA) VAN DER LIJKE (OLA) NIEMIEC (POL)

80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106

a 28"

a 31" a 33"

VAKOC (R.CEC) CHAVES (COL) ATAPUMA (COL) GERRANS (AUS) ZABEL (GER) BASSO (ITA) ROGERS (AUS) MONSALVE (VEN) PINEAU (FRA) MOUREY (FRA) BERLATO (ITA) GRETSCH (GER) ZEITS (KAZ) PINEAU (FRA) FLENS (OLA) ARNDT (GER) LUDVIGSSON (SVE) HENDERSON (N.ZEL) FERNANDEZ (SPA) QUINTANA (COL) OWSIAN (POL) COLBRELLI (ITA) CHIRICO (ITA) SZMYD (POL) GRMAY (ETI) NOCENTINI (ITA) CHAVANEL (FRA)

107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133

a 36" a 38"

a 42"

LA TAPPA DI OGGI FORLI’ 29 m

POS.CORRIDORE

53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79

a 2h16'16"

a 48'01"

122 REZA (FRA)

a 1h35'51"

185 JI (CINA)

60 HENAO (COL)

a 48'27"

123 BAK (DAN)

a 1h35'57"

186 SARAMOTINS (LET) a 2h33'04"

61 DILLIER (SVI)

a 48'55"

124 HAUSSLER (AUS)

a 1h37'11"

187 COLEDAN (ITA)

a 2h26'40" a 2h34'59"

S

Trebbio 565 m GPM 3

Castrocaro Terme 62 m

10 km 0 7

24

Prugno 533 m GPM 3

IMOLA 41 m S

R

81

GPM 4 Tre Monti 252 m

86

130

153

Da Forlì a Imola, giornata dura sotto la pioggia Circuito dei Tre Monti e arrivo all’autodromo Oggi in programma l’11a tappa, Forlì-Imola di 153 km, breve ma impegnativa, con cinque salite corte ma intense da scalare prima di portarsi nella zona del circuito automobilistico di Imola e immettersi nel circuito finale dei Tre Monti all’uscita della «variante alta», da ripetere tre volte. Tre anche i gpm: Passo del Trebbio (3a categoria, 6,3 km al 6,3% con punte all’11%), Valico del Prugno (3a categoria, 5,6 km al 6,2% con punte al 9%) e Tre Monti (4a categoria, 4,4 km al 4,1% con punte al 10%). Via alle 13, arrivo tra le 17 e le 17.30. Tappa che dopo il traguardo volante di Castrocaro Terme mostra le prime difficoltà con la salita del Passo del Trebbio seguita senza tratti pianeggianti intermedi da Monte Casale, La Valletta, Monte Albano e Valico del Prugno. Quindi, dopo il primo passaggio sul Tre Monti, il circuito finale da 15,4 km da ripetersi 3 volte: dalla linea di arrivo in pista si percorrono circa 3,5 km del circuito fino alla «variante alta» dove si esce per immettersi nella salita che porta a Tre Monti e quindi scendere su strade ampie e pavimentate fino all’ultimo km che porta nell’ingresso della Curva Rivazza a circa 850 m dall’arrivo. Ultima curva a 650 m e quindi lungo rettilineo fino al traguardo. ABBUONI Due traguardi volanti ad abbuoni (3’’, 2’’ e 1’’): Castrocaro Terme, Borgo Tossignano. All’arrivo abbuoni di 10’’ per il primo, 6’’ al secondo e 4’’ al terzo. PREVISIONI METEO Pioggia debole e 23 gradi a Forlì, temporali a Imola.

IN TV

DOPO LA CADUTA

Diretta dalle 14 Pozzovivo, su RaiSport 1 tolti i 25 punti Dalle 15.10 Rai3 di sutura ● Oggi la Rai trasmetterà in diretta la 11a tappa, la Forlì-Imola di 153 km. GIRO MATTINA Rai3, ore 12.25-12.45 ANTEPRIMA GIRO RaiSport1, ore 14 DIRETTA TAPPA RaiSport1-Rai3, canale 501 dig. (HD), ore 15.10 PROCESSO ALLA TAPPA Rai3, dopo la tappa. TGIRO RaiSport1, ore 20. GIRO NOTTE RaiSport1, ore 0.30

134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160

NIEVE (SPA) KIRYIENKA (BIE) HAGA (USA) XU (CINA) PAULINHO (POR) ANTON (SPA) DANIELSON (USA) SLAGTER (OLA) ZILIOLI (ITA) SILVESTRE (POR) ALAFACI (ITA) TVETCOV (ROM) PAOLINI (ITA) PUCCIO (ITA) HENAO (COL) SIUTSOU (BIE) PORTE (AUS) FISCHER (BRA) DE BACKER (BEL) FELLINE (ITA) ARMEE (BEL) BARBIN (ITA) GESCHKE (GER) VANDEWALLE (BEL) KEISSE (BEL) GAVAZZI (ITA) WEENING (OLA)

a 53"

a 56" a 58"

a 1'01" a 1'05"

a 1'11" a 1'14" a 1'20" a 1'29" a 1'31" a 1'38" a 1'44" a 1'51" a 1'53"

161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187

ROUX (FRA) EISEL (AUT) HANSEN (AUS) LAGUTIN (RUS) BELKOV (RUS) DURBRIDGE (AUS) HAUSSLER (AUS) MATTHEWS (AUS) ZHUPA (ALB) VEIKKANEN (FIN) WATSON (AUS) HEPBURN (AUS) FAIRLY (USA) STAMSNIJDER (OLA) JI (CINA) MORI (ITA) INTXAUSTI (SPA) HERRADA (SPA) SARAMOTINS (LET) JUUL JENSEN (DAN) ROVNY (RUS) CLARKE (AUS) BROECKX (BEL) VERVAEKE (BEL) BEWLEY (N.ZEL) GATTO (ITA) BANDIERA (ITA) PELUCCHI (ITA)

a 2'00" a 2'31"

a 3'00" a 3'48" a 3'58" a 4'23" a 5'11"

a 6'41"

a 7'26" a 8'28" a 8'31" ritirato

22 SQUADRE, RESTANO IN 187

Borgo Tossignano Codrignano 102 m 87 m

70

MONTAGUTI (ITA) LINDEMAN (OLA) COURTEILLE (FRA) MIHAYLOV (BUL) FAVILLI (ITA) BROWN (USA) HOULE (CAN) BISOLTI (ITA) SAMOILAU (BIE) PELLIZOTTI (ITA) ACEVEDO (COL) DE LA CRUZ (SPA) FERRARI (ITA) STORTONI (ITA) SABATINI (ITA) CHEVRIER (FRA) DOMONT (FRA) BERARD (FRA) DUPONT (FRA) VILLELLA (ITA) ELISSONDE (FRA) ZAKARIN (RUS) BAK (DAN) TOSATTO (ITA) BOOKWALTER (USA) ULISSI (ITA) CHERNETSKI (RUS)

● Gli arrivi a Imola: nel 1968 (4a tappa) successo di Marino Basso su Bitossi, nel 1992 (10a), vittoria di Roberto Pagnin

AG2R LA MONDIALE D.S. Biondi 1 POZZOVIVO 2 BERARD 3 BETANCUR 4 DOMONT 5 DUPONT 6 GRETSCH 7 HOULE 8 MONTAGUTI 9 NOCENTINI

ITA FRA COL FRA FRA GER CAN ITA ITA

ANDRONI-SIDERMEC D.S. Savio 11 PELLIZOTTI 12 APPOLLONIO 13 BANDIERA 14 DALL'ANTONIA 15 FRAPPORTI 16 GATTO 17 STORTONI 18 TVETCOV 19 ZILIOLI

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ROM ITA

ASTANA PRO TEAM D.S. Shefer 21 ARU 22 CATALDO 23 KANGERT 24 LANDA 25 MALACARNE 26 ROSA 27 SANCHEZ 28 TIRALONGO 29 ZEITS

ITA ITA EST SPA ITA ITA SPA ITA KAZ

BARDIANI CSF D.S. Reverberi 31 BONGIORNO 32 BARBIN 33 BATTAGLIN 34 BOEM 35 CHIRICO 36 COLBRELLI 37 PIRAZZI 38 RUFFONI 39 ZARDINI

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA

BMC RACING TEAM D.S. Baldato 41 GILBERT 42 ATAPUMA 43 BOOKWALTER 44 BURGHARDT 45 CARUSO 46 DILLIER 47 KÜNG 48 MOINARD 49 ZABEL

BEL COL USA GER ITA SVI SVI FRA GER

CCC SPRANDI POLKOWICE D.S. Wadecki 51 PATERSKI POL 52 BOLE SLO 53 MARYCZ POL 54 MATYSIAK POL 55 MIHAYLOV BUL 56 OWSIAN POL 57 RUTKIEWICZ POL 58 SAMOILAU BIE 59 SZMYD POL

SU EUROSPORT diretta dalle 14.15 Giro Extra dalle 17.30

● Ieri alla Clinica Santa Lucia di Cosenza il chirurgo Carlo Pellegrini ha rimosso i 25 punti di sutura applicati 9 giorni fa a Domenico Pozzovivo in seguito alla terribile caduta del lucano nella discesa della terza tappa di questo Giro d’Italia, da Rapallo a Sestri Levante.

ETIXX - QUICK-STEP D.S. Bramati 61 URAN 62 BOONEN 63 BOUET 64 DE LA CRUZ 65 KEISSE 66 MEERSMAN 67 SABATINI 68 SERRY 69 VAKOC FDJ D.S. Guesdon 71 GENIEZ 72 COURTEILLE

COL BEL FRA SPA BEL BEL ITA BEL R.CEC

FRA FRA

73 74 75 76 77 78 79

ELISSONDE FISCHER MOUREY PINEAU RÉZA ROUX VEIKKANEN

FRA BRA FRA FRA FRA FRA FIN

IAM CYCLING D.S. Carlstrom 81 CHAVANEL 82 CHEVRIER 83 CLEMENT 84 HAUSSLER 85 KLUGE 86 PELUCCHI 87 PINEAU 88 REICHENBACH 89 SARAMOTINS

FRA FRA OLA AUS GER ITA FRA SVI LET

LAMPRE - MERIDA D.S. Maini 91 ULISSI 92 FERRARI 93 GRMAY 94 MODOLO 95 MORI 96 NIEMIEC 97 POLANC 98 RICHEZE 99 XU

ITA ITA ETI ITA ITA POL SLO ARG CINA

LOTTO SOUDAL D.S. Leysen 100 VAN DEN BROECK 101 ARMEE 102 BAK 103 BROECKX 104 GREIPEL 105 HANSEN 106 HENDERSON 107 MONFORT 109 VERVAEKE

BEL BEL DAN BEL GER AUS N.ZEL BEL BEL

MOVISTAR TEAM D.S. Garcia 111 INTXAUSTI 112 AMADOR 113 ANTON 114 FERNANDEZ 115 HERRADA 116 IZAGUIRRE 117 LOBATO 118 D. QUINTANA 119 VISCONTI

SPA C.RICA SPA SPA SPA SPA SPA COL ITA

NIPPO - VINI FANTINI D.S. Giuliani 121 CUNEGO 122 BERLATO 123 BISOLTI 124 COLLI 125 DE NEGRI 126 GROSU 127 ISHIBASHI 128 MALAGUTI 129 STACCHIOTTI

ITA ITA ITA ITA ITA ROM GIAP ITA ITA

ORICA GREENEDGE D.S. White 131 MATTHEWS 132 BEWLEY 133 CHAVES 134 CLARKE 135 DURBRIDGE 136 GERRANS 137 HEPBURN 138 LANCASTER 139 WEENING

AUS N.ZEL COL AUS AUS AUS AUS AUS OLA

SOUTHEAST D.S. Parsani 141 BELLETTI 142 BUSATO 143 CARRETERO 144 FAVILLI 145 FINETTO 146 GAVAZZI

ITA ITA PAN ITA ITA ITA

147 MONSALVE 148 PETACCHI 149 ZHUPA

VEN ITA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN D.S. Wegelius 151 HESJEDAL CAN 152 ACEVEDO COL 153 BROWN USA 154 CARDOSO POR 155 DANIELSON USA 156 FORMOLO ITA 157 MARANGONI ITA 158 SLAGTER OLA 159 VILLELLA ITA TEAM GIANT - ALPECIN D.S. Engels 161 MEZGEC 162 ARNDT 163 DE BACKER 164 FAIRLY 165 GESCHKE 166 HAGA 167 JI 168 LUDVIGSSON 169 STAMSNIJDER TEAM KATUSHA D.S. Konyshev 171 PAOLINI 172 BELKOV 173 CHERNETSKI 174 KOCHETKOV 175 LAGUTIN 176 PORSEV 177 TROFIMOV 178 VOROBYEV 179 ZAKARIN

SLO GER BEL USA GER USA CINA SVE OLA

ITA RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO D.S. Boven 181 KRUIJSWIJK OLA 182 BENNETT N.ZEL 183 FLENS OLA 184 HOFLAND OLA 185 KEIZER OLA 186 LINDEMAN OLA 187 TJALLINGII OLA 188 VAN DER LIJKE OLA 189 WAGNER GER TEAM SKY D.S. Cioni 191 PORTE 192 EISEL 193 HENAO 194 KIRYIENKA 195 KONIG 196 NIEVE 197 PUCCIO 198 SIUTSOU 199 VIVIANI

AUS AUT COL BIE R.CEC SPA ITA BIE ITA

TINKOFF SAXO D.S. De Jongh 201 CONTADOR 202 BASSO 203 BOARO 204 JUUL JENSEN 205 KREUZIGER 206 PAULINHO 207 ROGERS 208 ROVNY 209 TOSATTO

SPA ITA ITA DAN R.CEC POR AUS RUS ITA

TREK FACTORY RACING D.S. Baffi 211 NIZZOLO ITA 212 ALAFACI ITA 213 BEPPU GIAP 214 COLEDAN ITA 215 FELLINE ITA 216 SILVESTRE POR 217 VAN POPPEL OLA 218 VANDEWALLE BEL 219 WATSON AUS

A PUNTI

MONTAGNA

GIOVANI

TEAM A TEMPI

TEAM A PUNTI

ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti. Classifica: 1. Nicola BOEM 98 punti; 2. Greipel (Ger) 85; 3. Viviani 78; 4. Nizzolo 61; 5. Bandiera 60; 6. Ulissi 50; 7. Busato 47; 7. Malaguti 47; 9. Modolo 41; 10. Frapporti 40; 10. Gatto 40.

La maglia azzurra «Mediolanum» va al leader della classifica dei gran premi della montagna, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salita; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Simon GESCHKE (Ger) 50 punti; 2. Intxausti (Spa) 39; 3. Kruijswijk (Ola) 37.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Class.: 1. Fabio ARU; 2. Formolo a 2'58"; 3. Polanc (Slo) a 20'25"; 4. Chaves (Col) a 21'34"; 5. Bongiorno a 22'54"; 6. Elissonde (Fra) a 31'18"; 7. Felline a 40'54"; 8. Herrada (Spa) a 46'03"; 9. Henao (Col) a 48'24'.

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Class.: 1. ASTANA 128h15'41"; 2. Bmc a 6’12”; 3. Sky a 6'22"; 4. Movistar a 7’11”; 5. Cannondale -Garmin a 23'28"; 6. Tinkoff-Saxo a 25'07"; 7. Lotto Soudal a 41'.

La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Classifica: 1. ASTANA 247 punti; 2. Orica 194; 3. Movistar 165; 4. SouthEast 158; 5. Lampre-Merida 152; 6. Bmc 133; 7. Bardiani Csf 130; 8. Sky 116; 9. Iam 112; 10. Cannondale -Garmin 110; 11. Androni 100.

La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Classifica: 1. Fabio Felline 5; 1. Greipel (Ger) 5; 3. Aru 4; 3. Visconti 4; 3. Trofimov (Rus) 4; 3. Lagutin (Rus) 4; 3. Gerrans (Aus) 4; 3. Lobato (Spa) 4.


98° Giro d’Italia R L’eroe di giornata

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«SECONDO MA CONTENTO. L'EMOZIONE È STATA PIÙ FORTE DELLA DELUSIONE» MATTEO BUSATO 27 ANNI, SOUTHEAST

Boem, inno alla gioia «Ancora non ci credo: F ora ci riproverò...»

196

Marco Pastonesi INVIATO A FORLI’

1Il veneto racconta le sue emozioni dopo il successo di Forlì «La maglia rossa durerà una notte, la tappa per sempre»

IL GIRO AI RAGGI X MAGLIA ROSA

ROSSA

AZZURRA

BIANCA

9/5

1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA

GERRANS

-

-

MATTHEWS

10/5

2 ALBENGA-GENOVA

177 VIVIANI

MATTHEWS

VIVIANI

LINDEMAN

MATTHEWS

11/5

3 RAPALLO-SESTRI LEVANTE

136 MATTHEWS

MATTHEWS

VIVIANI

KOCHETKOV

MATTHEWS

12/5

4 CHIAVARI-LA SPEZIA

150 FORMOLO

CLARKE

VIVIANI

KOCHETKOV

13/5

5 LA SPEZIA-ABETONE

152 POLANC

CONTADOR

VIVIANI

POLANC

ARU

14/5

6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL

CONTADOR

GREIPEL

POLANC

ARU

15/5

7a GROSSETO-FIUGGI

267 ULISSI

CONTADOR

VIVIANI

POLANC

ARU

16/5

8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE

186 INTXAUSTI

CONTADOR

VIVIANI

INTXAUSTI

ARU

17/5

9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO

224 TIRALONGO

CONTADOR

VIVIANI

GESCHKE

ARU

18/5

RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

Ieri

10a CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ

200 BOEM

CONTADOR

BOEM

GESCHKE

ARU

DATA TAPPA a

a

a

a

DATA TAPPA Oggi

11 FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari) a

KM ARRIVO

KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTA 153

Domani 12a IMOLA-VICENZA (Monte Berico)

190

22/5

13 MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO

147

23/5

14 TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale)

24/5

15 MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO

25/5

RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO

26/5

16a PINZOLO-APRICA

174

27/5

17a TIRANO-LUGANO

134

28/5

18a MELIDE-VERBANIA

170

29/5

19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA

236

30/5

20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE

199

31/5

21 TORINO-MILANO

178

a

a

a

a

CHAVES

59,4 165

*** *** * ***** ****

Tappa non facile: nel finale 3 volte il circuito Tre Monti e arrivo nell’autodromo

***** * ** ***** ***** *

Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica: bastano i nomi. Saranno emozioni forti

Ultimi 60 km da fuoco e fiamme, i 1200 metri finali con punte all’11% Un biliardo: la quiete prima della tempesta, finale velocissimo, e le rotatorie... L’unica crono: 30 km piatti, poi 29,4 su e giù tra i vigneti. Molti qui perdono il Giro Ecco le Dolomiti: il Daone - salita e discesa - è da temere più di Campiglio

Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura Passerella finale a Milano dopo 2 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

orse solo stamattina capirà che cosa ha fatto. Non solo vincere. Non solo vincere una tappa. Non solo vincere una tappa al Giro d’Italia. Non solo vincere una tappa al Giro d’Italia in fuga dal primo all’ultimo chilometro. Ma realizzare, coronare, esaudire, celebrare, immortalare il sogno cullato, coltivato, moltiplicato, ingigantito, pedalato «fin dalla prima volta in cui sono salito su una bici».

31

● I chilometri percorsi nella fuga della decima tappa con Gatto, Marangoni, Malaguti, Boem e Busato

za, Marangoni gli lancia un «te ne pentirai», e Busato cambia idea. Pronti, via, nella prima fuga c’è dentro Bandiera, e la fuga muore. La seconda fuga è buona. Cinque italiani, due romagnoli e tre veneti. Boem: «Corriamo come se fossimo tutti della stessa squadra. Insistiamo, resistiamo. Ai -20 abbiamo 2’30”: ci crediamo. Ai -13 Gatto si stacca, mi hanno detto foratura, io pensavo crampi, più che alla sua sfortuna ho pensato alla nostra fortuna, perché Gatto era il più veloce: proseguiamo. Ai -10 ancora 1’50”: lo vogliamo». Ai -3 Marangoni saluta il papà, sul bordo della strada, accanto allo striscione del fan club. Boem: «Ai -1,5 scatta Marangoni: mi dico “o lo prendo o vince lui”». Malaguti prima fa il buco per Marangoni, poi tenta di riprenderlo. Boem: «Chiudo il buco, ai 500 metri sprinto, do l’anima, penso solo a me come se dietro non ci fosse nessuno, ma con la paura di essere passato, ai 25 metri alzo le braccia al cielo e urlo di gioia».

RAZZA PIAVE Nicola Boem è razza Piave. San Donà di Piave, che è terra di rugbisti e calciatori, e che è fiume di guerra e vino. «Papà muratore, mamma casalinga, cinque figli, tre maschi e due femmine, io il terzo, l’unico ad andare in bici per correre. Nonno Esterino: lui a mettermi sulle due ruote. Zio Andrea e zia Roberta: loro a trasmettermi la passione. Prima biMAGLIA ROSSA Boem che si ci: una Pinarello. Prima corsa: il cancella il rossetto lasciato dalle campionato regionale G2 a Memiss sulle guance «altrimenti stre, a 7 anni. Prima vittoria: il Daria, la mia fidanzata, si arrabcampionato regionale G3, a 8 bia» e che «a Daria, oltre a queVINCERE UNA TAPPA anni». Tre anni da professionisto regalo, alla fine del Giro mi AL GIRO ERA IL MIO sta e una vittoria, una tappa al toccherà fargliene un altro». BoSOGNO SIN DAL PRIMO Giro di Danimarca 2014. E em che «siamo una piccola GIORNO IN CUI SONO un’infinità di fughe. «Passista, squadra, però diamo del filo da SALITO IN BICI gregario, attaccante. In una torcere anche a Sky», che «il cisquadra senza capitani, dove clismo è divertimento, la vittociascuno dà quello che può, a NICOLA BOEM ria è felicità», che «dare il tutto seconda dei giorni, e dove io 25 ANNI (FOTO BETTINI) per tutto», che «ancora non ci faccio quello che mi dicono di credo», che «ci riproverò», che fare». La tappa comincia prima della partenza: «da qui alla fine del Giro ci regaleremo altre sodAlan Marangoni, romagnolo, organizza la fuga. Il disfazioni», che «sono più contenti i miei compaprimo alleato è Alessandro Malaguti, uno dei gni di me». Boem che oltre alla tappa veste anche Passatori, compagno anche su YouTube nella si- la maglia rossa a punti, «la maglia rossa durerà tcom «Bikipedia». Il secondo è un Androni: Ma- una notte, la tappa durerà per sempre», e che rangoni chiede Bandiera o Frapporti, ma s’infile- «fan club zero, tifosi pochi, magari da adesso rà Gatto. Il terzo è Boem: il d.s. Roberto Reverbe- qualcuno in più». E gli altri quattro? Piangono. ri si lascia convincere. Il quarto è Busato, ex com- Marangoni, per tutti: «Una giornata da eroi». E pagno di Marangoni, all’inizio Busato dice di no un po’ anche da patacche. © RIPRODUZIONE RISERVATA perché punta alla tappa di casa, quella di Vicen-


32

98° Giro d’Italia R Una tappa molto speciale «LA TAPPA DI IMOLA MI PIACE. SPERO CHE PIOVA, COSÌ VERRÀ ANCORA PIÙ DURA»

«IMOLA È UNA CLASSICA BREVE, DOVRÒ LOTTARE CON GILBERT E GERRANS»

DAVIDE FORMOLO 22 ANNI, CANNONDALE-GARMIN

DIEGO ULISSI 25 ANNI, LAMPRE-MERIDA

La rosa gira a Imola 3500 METRI DI CIRCUITO DA FARE TRE VOLTE ARRIVO

Curva Rivazza Uscita corridori dal circuito

Entrata corridori

Variante Tamburello

Variante Alta

Curva Acque Minerali

Curva Piratella

Variante Villeneuve

2

Curva Tosa

FOTO ERCOLE COLOMBO- GDS

L’arrivo è in pista Q Dal Nürburgring a Zolder e Monaco: la bici sposa la F.1

Luigi Perna

uel giorno c’erano 300 mila persone lungo il circuito dei Tre Monti. La sfida era fra i giganti Eddy Merckx e Felice Gimondi. Ma a vincere fu un corridore nato poco lontano, nella città di Arturo Toscanini. Era il primo settembre 1968 e Vittorio Adorni diventava il primo italiano profeta in patria, conquistando il Mondiale di Imola. Spiccò il volo a 90 chilometri dal traguardo, dopo essere andato in fuga quando ne mancavano 230 con un gruppetto dove c’era il velocissimo Rik Van Looy. Lo rividero solo all’arrivo, nell’Autodromo del Santerno, sulla pista teatro di tanti trionfi delle rosse di Enzo Ferrari, dove

il campione di Parma si presentò con 9’50” su Herman Van Springel e 10’18” su Michele Dancelli. VITTORIO E AGO Il Giro d’Italia oggi torna nello stesso luogo, che intanto è stato intitolato a Ferrari e a suo figlio Dino, per l’ennesima celebrazione di un lungo e felice connubio, quello fra il ciclismo e i motori. Nel finale di tappa i corridori percorreranno un circuito che comprende tre giri all’interno della pista, con arrivo sul rettilineo principale. Li vedremo pedalare al Tamburello, teatro nel 1994 dell’incidente costato la vita ad Ayrton Senna, alla Variante Villeneuve e in salita verso la Tosa, la Piratella e le Acque Minerali, curve mitiche. «Io ci sono stato molte altre volte. An-

che l’anno scorso, proprio per un evento in ricordo di Senna — racconta Adorni —. Prima di vincere il titolo, ero andato a Imola a veder correre Giacomo Agostini, di cui ero amico, con la MV Agusta. Poi, molti anni dopo, mi hanno invitato a guardare la F.1 e la Ferrari, bellissimo. Aver vinto la mia gara più importante su quella pista resta unico e ricordo che i tifosi di Gimondi per strada avevano cambiato i cartelli scrivendoci sopra Adorni». ALE COME VALE Nel 2009 a Imola si è concluso il Tricolore professionisti, vinto da Filippo Pozzato, il golden boy che colleziona vetture del Cavallino, davanti a Cunego e a Paolini, appassionati di Porsche e Ducati. Mentre la corsa rosa era già ar-


MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1968

«SOGNAVO UN FINALE DI TAPPA COSÌ, MA NON UN ARRIVO COSÌ» ALESSANDRO MALAGUTI 27 ANNI, NIPPO-VINI FANTINI

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● L’anno del Mondiale sul circuito di Imola: Vittorio Adorni lo vinse dopo una fuga nata a 230 km dall’arrivo. L’emiliano fece il vuoto con un attacco a 90 km dall’arrivo chiudendo primo con 9’50” di vantaggio su Herman Van Springel, primo inseguitore

1Ciclismo e motori. Il primo Mondiale, nel 1927, si corse al Nürburgring e vinse Binda. Nell’Autodromo del Santerno, sulla pista teatro di tante vittorie della Ferrari, oggi si celebra un’altra giornata a tutto gas 1

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fLA RICOGNIZIONE

C.t. Cassani avverte «Tappa trabocchetto per isolare Contador» Claudio Ghisalberti INVIATO A FORLÌ

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6

3

● 1. Filippo Pozzato vince all’autodromo di Imola, stesso traguardo di oggi, il Tricolore 2009 su Cunego BETTINI ● 2. Il trionfo più bello di Vittorio Adorni: lui, di Parma, vince il Mondiale 1968 a Imola ● 3. Il Giro 2007 sulla pista del Mugello, tempio delle moto: vince il velocista più forte, Ale-jet Petacchi BETTINI ● 4. Circuito di SpaFrancorchamps, Belgio: il Giro 2002 sulla curva dell’Eau-Rouge AP ● 5. Mario Cipollini e l’altra pista belga, Zolder, dove è iridato nel 2002.● 6. Nürburgring 1927: Alfredo Binda vince il primo Mondiale della storia

rivata in un autodromo nel 2007 al Mugello, il circuito prediletto di Valentino Rossi, e Alejet Petacchi aveva fatto il Dottore, sverniciando in volata Hushovd e Bettini. Il Giro ha toccato un altro santuario dei GP nel 2002, nella terza tappa da Verviers a Esch sur Alzette, con i corridori che lungo il percorso si erano arrampicati sull’Eau Rouge e il Radillion di SpaFrancorchamps, curve che equivalgono per i tifosi di motori al Maracanà, al Madison Square Garden e al centrale di

Wimbledon. Quella tappa la vinse Mario Cipollini, il velocista più forte di sempre. CIPO E GILLES Sarebbe stato l’antipasto del Mondiale conquistato da Re Leone lo stesso anno, ma su un altro autodromo, quello di Zolder, in Belgio, passato alla storia per lo schianto fatale di Gilles Villeneuve. Sul circuito della tragedia andò in scena una delle recite più belle dell’Italia di Franco Ballerini. Corsa cucita dal primo all’ultimo chilometro e giro finale da cineteca, in cui

Scirea, Bortolami, Petacchi e Lombardi lanciarono lo sprint a Cipollini, che superò McEwen e Zabel. Un trionfo inebriante, all’opposto della beffa che aveva invece patito Francesco Moser nel Mondiale del 1978 al Nürburgring, in Germania, dove nel 1927 Alfredo Binda vinse il primo Mondiale: il trentino fu battuto al fotofinish dall’olandese Knetemann. Sempre a Zolder ha spiccato il volo Diego Ulissi, che nel 2006 vi conquistò il primo dei suoi due titoli iridati juniores.

1Al circuito «Enzo e Dino Ferrari» si pedala

tra Tosa, Piratella, Acque Minerali e Tamburello, la curva che il 1° maggio 1994 vide morire Senna

LA SCINTILLA DI ALONSO Ma, oltre a questi, c’è un altro corridore diventato Signore dei circuiti. E’ lo svizzero Fabian Cancellara, capace nello stesso anno (2009) di conquistare la crono d’apertura del Tour a Montecarlo, fra le stradine salotto del GP più glamour, e quella inaugurale della Vuelta ad Assen, in Olanda, l’università delle due ruote, pista terribile che quasi costò l’amputazione di una gamba a Mick Doohan nel 1992. E a Montecarlo, mentre Cancellara si vestiva di giallo, sul podio avveniva l’incontro fra Alberto Contador e Fernando Alonso, da cui nacque l’idea della squadra di ciclismo che il campione di F.1 voleva creare l’anno scorso, rimasta un sogno. Storie di amori che scoccano non per caso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«U

na tappa corta e molto impegnativa. Anzi il fatto che sia corta (153 km, ndr) la renderà ancora più dura». Il c.t. Davide Cassani, romagnolo di Faenza, conosce le strade delle frazione odierna come il salotto di casa sua. Davide, che tappa sarà? «Possiamo dividerla in due parti. La prima è un susseguirsi di montagne e discese: Trebbio, Casale, Valletta, Albano e Prugno. Le prime due sono dure, la terza è durissima: 2,5 chilometri dove non si scende mai sotto il dieci per cento di pendenza ma si arriva anche a punte del 18. Quarta e quinta sono più pedalabili». La seconda parte? «Il circuito dei Tre Monti è quello classico, quello del Mondiale del ‘68 di Adorni. La salita non è impossibile, sono tre strappi in successione. Il primo è il più duro, lungo quasi un chilometro. Gli altri due sono più brevi intervallati da una discesina di 40 metri, ma fanno male».

fluire sull’andamento della tappa? «Certamente sì, perché la tappa, e in particolar modo le discese, diventano più insidiose. Tenete conto che quelle del Trebbio e del Casale sono ripide, la Valletta ancora di più. Inoltre è stretta, occhi ben aperti». Che tappa si aspetta? «Nella prima parte potrebbe andare via una fuga molto numerosa, composta anche da più di venti corridori. Sono curioso di vedere come si muoverà l’Astana. Se vorranno tentare di isolare Contador, lì il terreno c’è». Il favorito? «Mi sembra una tappa adatta a Visconti. Però Giovanni è ancora in classifica, non sarà facile per lui trovare la fuga buona. Non credo Visconti vinca il Giro, ma non credo neppure che gli altri gli daranno il via libera». Il punto ideale per gustarsi la tappa? «Prima sulla Valletta, poi dopo Riolo s’imbocca una strada che porta ai Tre Monti. In cima al primo strappo c’è un lungo rettilineo, dal penultimo si vede, anche se un po’ in lontananza, la discesa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

E la discesa? «Velocissima, non si frena mai. Fino al Ghiandolino si viene giù a cento all’ora. In mezzo c’è anche qualche strappetto che rallenta, ma si volano via. No, fino alla Rivazza non si toccano i freni». Le previsioni meteo annunciano pioggia. Può in-

Davide Cassani, 54 anni BETTINI


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Basket R Il canale rosa

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7-8.45 Gazzetta News 9 11x90 9.05 Campioni a confronto 9.30 Condò Confidential 10 11x90 10.05 The Speedgangì-La banda dei motori 11 11x90 11.05 Perfection: momenti di gloria 11.30 Campioni a confronto

12 11x90 12.05 Bomber 13-14 Gazzetta News POMERIGGIO 14.15 Tuttogol 14.45 Autogol News 15 The Speedgang - La banda dei motori 15.45 Sfide senza limiti - 1^ TV 16.10 Sport Science

17.05 Bomber 18 Perfection: momenti di gloria 18.30 Le nuove forze del calcio 18.45 Gazzetta News CorriAmo 19 Calcio Market 19.30 Gazzetta News Giro d’Italia 20 Gazzetta News SERA 20.30Intervista a Maurizio Arrivabene

20.45 Autogol News 21 11x90 21.05 Perfection: momenti di gloria 21.35 Bomber 22.30 Condo’ Confidential 23 Gazzetta News (Speciale playoff basket) 23.30 Gazzetta News 00.00 Calcio Market 00.30 Gazzetta News

C’è «Speciale playoff» sul canale 59

1Dalle 23 highlight e le riflessioni di Dan Peterson sulle gare-2: Milano-Bologna e Trento-Sassari STASERA

Ore 20.45 al Forum e a Trento ● (g.d.) Si comincia stasera con le prime gare-2 dei quarti di finale. MILANO-BOLOGNA (ore 20.45. Arbitri: Taurino, Begnis, Weidmann): Entrambe le squadre sono al completo. TRENTO-SASSARI (ore 20.45, diretta Rai Sport 1. Arbitri: Sahin, Seghetti, Filippini): Entrambe le squadre sono al completo. Le gare-3 di questa parte di tabellone si giocheranno venerdì a campi invertiti sempre alle 20.45. PLAYOFF A-2 Ieri gara-2 di semifinale (al meglio delle 5 gare): Brescia-Torino 74-85 (Nelson 24, Cittadini 13, Brownlee 12; Miller 19, Mancinelli 17, Giachetti e Lewis 13). Serie 1-1, gara-3 venerdì. Domani gara-3 Agrigento-Casale Monferrato (serie 2-0).

M

ilano-Bologna è una serie già scritta dopo la mattanza dei campioni d’Italia in gara-1? Riuscirà Sassari ad uscire dal cono d’ombra per abbagliare col gioco che fu la pragmatica e spettacolare Trento di Buscaglia? Ecco alcune delle domande che aleggiano su gara-2, il replay che va in scena questa sera al Forum e PalaTrento e che avrà un gustoso post-gara anche su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre. Imperdibile è, infatti, lo «Speciale playoff», a partire dalle 23, condotto da Michele Gazzetti, con la partecipazione di Dan Peterson: subito gli highlight delle due partite condite con spunti e approfondimenti edotti, con la consueta verve, dal grande Dan. MILANO-BOLOGNA Daniel Hackett scollina i 2000 punti in carriera con una gara-1 old style, delle sue, di talento e garra, irrorando la serie di onnipotenza fisico-tecnica. È DH, tirato a lucido, la cartolina più fedele di un’Armani entrata nei playoff con la freschezza dei tempi migliori: «Ora subito il 2-0 — dice —. Come? pensando che non sia una passeggiata». Bologna

po di partita siamo riusciti a contenere i nostri avversari». Il baby Fontecchio non abbassa la cresta: «Dobbiamo giocare per tutti i 40 minuti, non solo a sprazzi. Vogliamo provare a portare a casa una partita. Loro sono una squadra di Eurolega, abituata a giocare ogni tre giorni e a certi livelli ma questo non significa nulla. Noi abbiamo 20 anni e dobbiamo essere noi a metterli in difficoltà».

incassa e si ripropone, già stasera (ore 20.45) sulle tavole del Forum, per dire che non è finita, trovando magari una carica di benzina dagli americani, che messo un cip importante in una stagione comunque da incorniciare. Il presidente bianconero Villalta non drammatizza: «Il risultato di gara-1 è troppo severo nei nostri confronti, ma prendiamo atto di quello che c’è scritto sul tabellone senza cercare alibi. Fino a quando i falli ci hanno concesso un certo di ti-

Daniel Hackett, 27 anni, secondo anno a Milano CIAMILLO CASTORIA

TRENTO-SASSARI I 62 rimbalzi (record playoff) e le eccellenti prove dei big di Trento, Mitchell e Pascolo: «Siamo partiti un po’ contratti e devo ammettere che all’inizio eravamo emozionati. Per molti di noi queste sono situazioni nuove, ma col passare dei minuti siamo riusciti a rjprendere le misure ai nostri avversari e a fare il nostro gioco». Ecco la secca risposta di Trento a chi ipotizza appagamento per il raggiungimento di una storica postseason da neopromossa. La Dolomiti non si ferma, questo è assodato. Resta da capire, già da stasera in gara-2 (ore 20.45) se la stagione di Sassari si è chiusa con lo splendido bis in Coppa Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic

COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK


Basket R Playoff: quarti gara-1

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Aradori, rientro col botto Venezia fa piccola Cantù

LE PAGELLE di CHIABO LA DUTTILITÀ DI NELSON FA LA DIFFERENZA JONES VERGOGNOSO IN DIFESA SU VIGGIANO VENEZIA

1Pietro decisivo al debutto. Recalcati: «Ha il senso del canestro»

Metta invece stecca. Sacripanti: «E’ andato un po’ sopra le righe»

Luca Chiabotti

VENEZIA

79

CANTÙ

70

INVIATO A MESTRE (VE)

P

ietro Aradori debutta con la maglia della Reyer in una partita delicata e cruciale come tutte le gare-1 per chi gioca in casa, 7’ dopo ha già segnato 8 punti e Venezia è uscita, grazie a lui e Spencer Nelson, da un pericoloso -9 nel quale l’attacco avversario l’aveva cacciata. La vittoria dell’Umana è marchiata dagli 8 punti in fila di Jeff Viggiano a inizio ripresa, ma l’apporto dell’azzurro appena arrivato dall’Estudiantes è fondamentale: «Esordio ultra positivo – dice Carlo Recalcati – non sapevo cosa aspettarmi, non era pretattica il suo problema alla caviglia, volevo fargli assaggiare il campo pronto magari a toglierlo ma Pietro ha il senso del canestro, non conosce ancora bene i nostri giochi ma punta più sulle situazioni che non sull’organizzazione di gioco. E’ stato intelligente per come è entrato nel gruppo leggendo la partita, credo che la conoscenza e la stima dei compagni per lui sia cresciuta dopo questa prestazione». FALLIMENTO Girate una situazione simile in negativo. Metta World Peace debutta nei playoff con la sua enorme esperienza e fallisce clamorosamente: «La tanta voglia di fare lo ha fatto un pochino giocare sopra le righe – ammette Pino Sacripanti – troppi tiri forzati, troppe infrazioni di passi. Gli parlerò per chiedergli che non aggredisca la partita ma ci entri piano piano. Anche lui deve capire che contro una squadra come Venezia dobbiamo giocare assieme».

(18-21, 40-40; 65-55) UMANA VENEZIA: Stone 7 (2/7, 0/1), Goss 13 (3/5, 2/3), Viggiano 11 (2/2, 2/4), Peric 14 (2/3, 3/4), Ortner 4 (2/5); Jackson 7 (2/4, 1/5), Ruzzier (0/1 da 3), Ress (0/1), Nelson 13 (2/3, 3/3), Aradori 10 (2/2, 2/2), Dulkys. N.e.: Ceron. All.: Recalcati. ACQUA VITASNELLA CANTU’: Gentile 6 (2/5, 0/2), JohnsonOdom 22 (5/8, 4/6), Jones 2 (1/3), Buva 6 (2/7), Shermadini 8 (3/5); Feldeine 11 (3/4, 1/4), Abass 7 (2/3, 0/4), Williams 2 (1/2), World Peace 6 (0/1, 2/8), Bloise. N.e.: Maspero, Zugno. All.: Sacripanti. ARBITRI: Mattioli, Sardella, Chiari. NOTE - T.l.: Ven 6/10, Can 11/15. Rimb.: Ven 29 (Stone 7), Can 38 (Buva 10). Ass.: Ven 20 (Stone 9), Can 5 (Johnson Odom 2). Progr.: 5’ 6-12, 15’ 26-27, 25’ 58-45, 35’ 7661. Spett. 3509.

Cantù pare aver trovato grande consistenza anche in trasferta e se ne va, Venezia sembra aver messo le emozioni nell’ovatta, cammina, non morde come Johnson-Odom che invece porta i suoi subito a +8. L’Umana si sistema un po’, ma non segna e Feldeine impazza (18-27). Contro un quintetto più fisicato e alto, Recalcati si abbassa e Nelson comincia la sua lezione di pallacanestro attaccando Shermadini. Trova un allievo nuovo di zecca per la Reyer: Aradori. Con l’americano divide 16 punti , contro i 3 di Cantù, del parziale che ribalta la partita (3430). Deve tornare Gentile che arma Johnson-Odom: con l’ex Lakers Cantù sorpassa a inizio ripresa (42-43), sembra tutto

Pietro Aradori, 26 anni, al debutto con la maglia di Venezia CIAMILLO

sotto sotto controllo per Sacripanti anche in contumacia di Metta, perfino spaesato. INDIVIDUALITÀ Ma se il basket è sport di squadra, sono le pesanti responsabilità difensive individuali di Jones ad accendere Viggiano che segna 10 punti di fila (pure con schiacciata e due triple di fila da solo), aprendo un parziale di 17-2 (61-45) con 4/4 da tre punti e i primi due recuperi Reyer della gara. «Viggiano ha lasciato per terra Jones in maniera esagerata, lo abbiamo pagato tantissimo. Johnoson-Odom ci ha tenuto in piedi in attacco, ma per competere in gara-2 abbiamo bisogno di segni tangibili in difesa da tanti giocatori, non pos-

siamo fare errori così banali» ammette Sacripanti. Dopo 26’ abbondanti, Metta si iscrive a referto con due triple mentre la Reyer deve smaltire la sbornia dell’esaltazione, lo fa con Aradori e la pluridimensionalità di Stone. La differenza è che adesso Venezia difende davvero mentre l’unico stopper di Sacripanti è Abass. Una tripla da 9 metri di Nelson, un’altra carpiata di Goss (13/23 il parziale, il 56%) portano a casa l’1-0 (7963). «Abbiamo camminato troppo nel primo tempo – dice Recalcati –, poi la nostra aggressività si è alimentata coi canestri. Ora dobbiamo limare i nostri errori ma è più facile farlo dopo una vittoria».

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7

CANTÙ

6

IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

SPENCER NELSON

DARIUS JOHNSON-ODOM

7

7,5 Strepitoso secondo quarto da pivotplaymaker, 10 punti: è preferito a Peric le tre palle perse gliele perdoniamo. Condisce con 3 rimbalzi, 1 assist e 13 di valutazione.

Primo tempo eccellente, durante il quale segna 15 punti, 3/3 da 3 (finirà poi con 4/6), l’unico dei suoi che gioca una partita degna dei playoff...

STONE 6.5 Nove assist e 7 rimbalzi sono l’apporto oscuro di un atipico per eccellenza. PERIC 6.5 Parte bene ma il parziale del 2° quarto è senza di lui. Produce 14 punti in 23’ ma non è decisivo. GOSS 6.5 Partita sporcata da 4 palle perse ma quando c’è da azzannare la preda, c’è. JACKSON 6 Si sbatte come un matto, tira male ma il contributo difensivo è tangibile. RUZZIER N.G. Alla fine gioca 9’ non strepitosi con molto garbage time. RESS 6.5 Tre stoppate cruciali per far capire chi comanda in area. ORTNER 6 Gara giudiziosa senza lampi. ARADORI 7 Si presenta con 8 punti nei primi 7’ con la maglia Reyer, sull’ultima rimonta di Cantù segna il canestro del +10. VIGGIANO 7 Decide una partita non indimenticabile con 8 punti di fila a inizio ripresa. Deve pagare da bere a Jones... DULKYS N.G. Subito 2 falli, lascia spazio a Aradori che se lo tiene.

FELDEINE 6.5 Impatto super in attacco, meno dietro: c’è lui nel quintetto che sbanda nel primo tempo. ABASS 6.5 Gara solida, difensivamente ottima, 6 rimbazi, 2 recuperi, tira maluccio. JONES 4 Spettatore non pagante in difesa, vergognoso su Viggiano. SHERMADINI 6 Lotta e produce 8 punti e 5 rimbalzi nel primo tempo poi sparisce. BUVA 5.5 Parteza falsa, poi entra Metta che è peggio di lui... A rimbalzo però c’è. GENTILE 6 Importante anche se tiene poco per se stesso. Per quello che vale, il plus minus dice che i quintetti con lui hanno vinto di 11 punti. WILLIAMS 5.5 Tre falli nei primi 2’ in campo, poi ci prova ma prende un rimbalzo in 12’... WORLD PEACE 5 Nove minuti del primo tempo disastrosi, poi un paio di triple e tre recuperi ma anche 5 perse... Probabilmente la sua peggior partita a Cantù.

DOMANI GARA-2 QUARTI

QUARTI

FINALE

1. MILANO

Dal 14 al 26/6

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Oggi, 22, 24 e 26/5 8. BOLOGNA

Domani, 23, 25 e 27/5 0

0

SEMIFINALI -

-

-

-

Dal 29/5 al 10/6

1

1

Oggi, 22, 24 e 26/5 5. SASSARI

7. CANTÙ

SEMIFINALI

Dal 29/5 al 10/6

4. TRENTO

2. VENEZIA

3. REGGIO EMILIA Domani, 23, 25 e 27/5

0

0

6. BRINDISI RCS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

15A DI FILA IN CASA

Reggio Emilia, che rimonta! Brindisi crolla da +23 1Dopo il 30-7 del

primo quarto, Enel superata da Della Valle a -3’. Bucchi: «Inesperti e si vede» REGGIO E.

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BRINDISI

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(7-30, 32-50; 55-65) GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 11 (1/6, 3/6), Diener 5 (0/1, 1/6), Kaukenas 10 (2/6, 2/5), Polonara 9 (1/4, 2/5), Chikoko 4 (2/3); Della Valle 13 (1/2, 2/3), Mussini (0/1 da 3), Silins 2 (1/4, 0/3), Cervi 6 (2/2), Lavrinovic 18 (3/6, 2/2). N.e: Pini. All.: Menetti. ENEL BRINDISI: Pullen 16 (2/6, 3/10), Denmon 4 (2/7, 0/4), Turner 5 (1/4, 1/3), James 12 (2/4, 2/4), Mays 10 (3/9); Harper 2 (1/1, 0/1), Bulleri (0/2 da 3), Cournooh 18 (1/3, 3/3), Eric 4 (2/3), Zerini 5 (1/1, 1/2). N.e: Morciano, Di Salvatore. All: Bucchi. ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Quarta. NOTE - T.l: RE 16/19, Bri 16/19. Rim: RE 38 (Polonara, Lavrinovic 7), Bri 45 (Mays 13). Ass: RE 16 (Cinciarini 6), Bri 16 (Pullen 5). Progr: 5’ 4-11, 15’ 14-37, 25’ 46-54, 35’ 67-68. F.tecn: Kaukenas, Cournooh 26’22” (52-56), Cinciarini, Eric 30’45” (5765), Della Valle 32’52” (65-67). Usc. 5f: Mays 39’51” (76-75). Spett. 3327.

Andrea Tosi INVIATO A REGGIO EMILIA

A

3’24” dalla fine Amedeo Dalla Valle completa la remuntada da -23coi tiri liberi del primo sorpasso e vantaggio reggiano sul 72-70. E’ la svolta della partita che sfugge dalle mani di Brindisi sull’ultimo tiro da tre bucato da Pullen, colpevole di troppe letture sbagliate, insieme ai gemelli Denmon e Turner, nel momento in cui l’Enel deve gestire il grande vantaggio. Con una ripresa «anima e core» Reggio mantiene inviolato il suo catino, ora sono 15 vittorie di fila, sopravvivendo alla lezione di basket totale che per 20’ coach Bucchi impartisce alla Grissin Bon su entrambi i lati del campo. Il gioco dell’Enel è essenziale e spettacolare: col dominio delle due aree, la squadra pugliese apre il campo ai suoi tiratori. L’atletismo devastante di Mays e James, concreti nei loro voli spaziali, saccheggia tutti i rimbalzi e le palle vaganti. Reggio è stranamente spenta, quasi impreparata ad affrontare la prima partita di post season. Kaukenas sembra avvertire tutto il peso degli anni, Cinciarini balbetta tiri come Polonara, le percentuali dei padroni di casa sono

Rimas Kaukenas, 38 anni CIAM

da campetto bagnato: 3/20 con 1/7 da tre. Invece Brindisi corre, tira e segna senza faticare e senza forzare con 12/22 dal campo. Morale: l’Enel dilaga a +23 al 10’ con un break di 13-0 e col controllo dei rimbalzi (19-8). Nel secondo quarto Reggio continua ad annaspare, Diener segna i suoi primi punti al 16’35’, Polonara al 17’50”, Silins è ai margini. Solo Lavrinovic reagisce tenendo di peso l’attacco con 14 punti personali. SCOSSA In avvio di ripresa c’è la scossa emiliana con un 12-0 interno, guidato dal primo trepun-

ti di Kaukenas, che vale il 44-50 riapre la partita. Comincia un altro film. Cinciarini firma due triple, ma Brindisi resiste con la bella personalità di Cournooh che sale di livello e salta al terzo piano per prendere i rimbalzi rilanciando l’Enel sopra di 10 alla terza sirena. L’adrenalina sale a mille, volano falli tecnici in coppia (totale cinque), qui si esalta Della Valle, il giacobino che ama rivoluzionare le partite. E’ lui l’emblema di Reggio: negativo in avvio, decisivo nel finale. Segna nove punti, fa il sorpasso e chiama il pubblico al pressing vocale. Brindisi si perde in troppi tiri affrettati. Alla fine è Menetti a gioire perché una squadra che vince una partita come questa è pronta a vincere lo scudetto: «Il clima dei playoff invece di accenderci ci ha spento. Loro ci hanno sovrastato atleticamente poi ci siamo sbloccati. E’ solo una partita di una serie aperta», chiosa il coach reggiano. Invece il collega Bucchi è una maschera di delusione: «Sono incazzato perché ci è mancato poco per vincere, bastava che entrassero i tanti tiri aperti falliti. Siamo inesperti e si vede. Adesso dobbiamo tradurre questa rabbia in energia positiva per gara-2». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAGELLE di A.TO. LAVRINOVIC VALORE AGGIUNTO DA PLAYOFF COURNOOH RECLAMA SPAZIO: 18 PUNTI IN 21’ REGGIO EMILIA 7 CINCIARINI 6,5 Inizia male contro Pullen, balbetta tiri poi esce nella ripresa con due triple che ricuciono lo svantaggio e 6 assist che danno sostanza alla rimonta. DIENER 5 Negativo in difesa, fermo sulle gambe, il vero flop della serata, sbaglia tanto da tre. KAUKENAS 6,5 Anche lui è un fantasma nel primo tempo, ma dopo l’intervallo torna il campione che ispira i compagni. POLONARA 6,5 Vedi Kaukenas, si redime negli ultimi due quarti dopo tanti errori. Tanti attributi. CHIKOKO 5,5 Entra nel primo quintetto, piazza due schiaccioni ma questa non è la sua partita. LAVRINOVIC 7 Nel primo tempo tiene in piedi l’attacco durante la burrasca. Sempre vivo e reattivo, un giocatore acquisito nei playoff. DELLA VALLE IL MIGLIORE 7 E’ lo specchio di Reggio: pessimo nel primo tempo, sublime nella ripresa coi nove punti nell’ultimo quarto. La sua adrenalina è contagiosa. SILINS 5 Molto a disagio con James, fuori partita mentalmente quando i suoi tiri non entrano. CERVI 6,5 Segna quello che gli passa per le mani, è nei quintetti della rimonta e nel finale vittorioso.

BRINDISI

6,5

PULLEN 5.5 Fa e disfa, campione e sciagura, pensa di essere in Eurolega o in Nba, qui la pagnotta è più dura. DENMON 5 Fallisce tiri aperti da tre importanti in transizione, non sa leggere la partita nel finale. TURNER 5.5 Nel 1° tempo macina in difesa Kaukenas, ma quando deve attaccare finisce come Denmon. JAMES 6 Sempre in volo, non atterra mai, come secondo lungo sa giocare dentro e fuori, si macchia di due schiaccioni sul ferro che alla fine pesano tantissimo. MAYS 6.5 Vivo e vivace, dentro all’area è una presenza per stoppate e rimbalzi (13). BULLERI 5 Appare in avvio di secondo quarto senza lasciare il segno, il tramonto è vicino. COURNOOH IL MIGLIORE 7 Produce 18 punti in 21’, implacabile dalla lunetta, si muove su ogni linea orizzontale e verticale. Se gioca così merita più spazio. ZERINI 6.5 Mobile e roccioso al tempo stesso, infila un trepunti e sgomita in difesa. Gregario prezioso. ERIC 6 Quando palleggia è pericoloso, come Mays gli basta saltare per entrare nella partita.


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Basket R Playoff Nba

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Curry, quando il fisico non è tutto 1L’mvp simbolo del cambiamento di una lega dove da anni i muscoli fanno la differenza «PICCOLE» SUPERSTAR 1

3

4

5

6

1. John Stockton (Utah) 1.85 per 79kg; 2. Steve Nash (in maglia Suns), 1.91 per 82kg; 3. Chris Paul (Clippers) 1.83 per 79 kg; 4. Tony Parker (Spurs) 1.88 per 84 kg; 5. Allen Iverson (in maglia 76ers) 1.83 per 75 kg; 6. Mark Price (Cavs) 1.83 per 77 kg

Massimo Oriani

«V

ia, via, su, coraggio, sia uomo! Su! Tiri anche lei, ragioniere. Forza, tiri! La bomba è nella manica! La bomba è nella manica! Via!». Estremizziamo per rendere l’idea, visto che di Filini e Fantozzi nella Nba non ce ne sono, ma fenomeni col fisico da ragionieri (come lo si intendeva una volta per essere politically correct) sì. Date un’occhiata qui sotto al numero uno della lega (e uno dei più forti di sempre), LeBron James. E poi guardate Steph Curry, uno che potreste serenamente trovare in fila al supermercato davanti a voi senza rendervi conto non solo che si tratta di un cestista pro’, ma dell’mvp 2015. STOCKTON Il prototipo dello sfigato che fa la differenza è senza dubbio stato John Stockton: bianco, magrolino, non saltava la Gazzetta, al pari del compagno Jeff Hornacek. Ma aveva l’assist nelle vene, un’intelligenza che lo poneva sopra tutti i playmaker della sua generazione. Una pallacanestro, quella anni ‘80, che iniziava lentamente a trasformarsi, ad

Stanotte scatta la finale Est Cavs favoriti

2

Steph Curry, 27 anni, scelto dai Warriors col n.7 nel 2009 AFP

I NUMERI

369

● Le gare impiegate da Curry per arrivare a 1000 triple segnate, il più rapido di sempre. Il precedente recordman, Dennis Scott, ci era arrivato dopo 475.

+9.16

● Il margine medio a partita a favore dei Warriors con Curry in campo (plus/minus), il migliore della lega, così come le 24 gare con almeno 5 triple e 5 assist

286

STELLE A CONFRONTO

● Triple realizzate in stagione da Steph (su 646 tentate, pari al 44%), che ha battuto il suo precedente record, stabilito nello scorso campionato con 272

accelerare, senza ancora essere diventata però quella moderna, dove le doti atletiche hanno troppo spesso il sopravvento sulla tecnica. In quei tempi c’era anche Mark Price, lo Stockton dei poveri se volete (ed è un complimento, non certo un’offesa...).

comune. Ma sino a un certo punto. Perché oltre a King James, c’è gente come Russell Westbrook o Blake Griffin, che vive sopra l’anello. E’ con questi che deve confrontarsi il Ragioner Curry, che ha definito le schiacciate «la mia kryptonite». Eppure domina.

IVERSON A far da tramite tra quei normolinei e gli uomini volanti di oggi, c’è stato Allen Iverson. Diverso perché decisamente più atleta di Stockton e Price, ma comunque eccezionale (nel senso letterale del termine) perché uno di 1.83 (e parliamo sempre di misurazioni Nba, quindi togliete almeno 5 centimetri per arrivare all’altezza reale) che non arrivava a 80 kg, non avrebbe dovuto essere in grado di fare le cose che faceva The Answer su un rettangolo in parquet. Oltretutto il play dei Sixers doveva già sfidare omoni come Shaquille O’Neal ma anche pari ruolo che erano il doppio di lui in quanto a massa muscolare come Baron Davis.

PAPÀ Come? Con una tecnica che non ha nessuno dei suoi pari ruolo e allarghiamoci pure ai colleghi in generale, accoppiata a una velocità d’esecuzione alla Flash Gordon, restando in tema di supereroi. Lo si vedeva già quando aveva 13 anni e alle scuole medie di Toronto (dove papà Dell giocava in maglia Raptors) si faceva beffe degli avversari con la palla che pareva incollata alla mano mentre li saltava come paletti. Ma c’è un altro fattore che gioca a suo favore: vero, il basket di oggi è prevalentemente fisico, ma si sta di nuovo evolvendo, allontanandosi sempre di più dall’area e diventando maggiormente perimetrale. Si tira infatti molto di più da tre. In media ogni squadra nell’ultima stagione regolare ha tentato 1838 triple, contro le 1636 del 2012-13, ovvero l’11% in meno

KRYPTONITE Si arriva così ad oggi, al Prescelto, un freak come vengono definiti negli Usa prodotti della natura fuori dal

STEPH CURRY LEBRON JAMES ALTEZZA

191 203 86

PESO

103

● Le finali Ovest sono scattate nella notte con gara-1 all’Oracle Arena di Oakland, che domani ospiterà anche gara-2 prima che la serie si sposti a Houston per le due successive sfide. La finale Est tra Atlanta e Cleveland si apre invece stanotte alla Philips Arena. Kyrie Irving si è detto pronto per scendere in campo nonostante i problemi a un piede e a un ginocchio. Secondo gli esperti di Espn, i Cavs sono favoriti: 9 su 14 li indicano infatti come finalisti. Decisamente senza storia invece la serie a Ovest, con 14 su 14 che hanno scelto Golden State. Anche Las Vegas punta sui Warriors, per l’anello secondo i bookmaker (1:2), davanti ai Cavs (14:5), con Houston e Atlanta date 12:1. Niente operazione per John Wall (Wizards), che ha deciso di lasciar che le 5 fratture alla mano sinistra si saldino col tempo.

rispetto a oggi. Mentre i tiri da due sono saliti solamente dell’1.4% (in totale sono passati da 150.427 a 152.542). Ma non è solo questo il punto. Si gioca sempre di più con «pace and space», ritmo e spaziature, con quintetti piccoli, il marchio di fabbrica dei Warriors, dove Curry eccelle sia quando ha palla in mano che quando esce dai blocchi con il rilascio più rapido che si sia mai visto (neppure Ray Allen si avvicina). Ed è lontano dal ferro che si azzera o quasi il fattore fisico. PERIMETRALE Non è un caso se la chiave della finale Est per Atlanta, secondo la maggior parte degli esperti, sarà tenere sul perimetro LeBron. Dove, al di là del fatto che in questi playoff stia tirando con il 15% da tre (7/48), si riduce il mismatch coi pari ruolo che gli concedono chili di massa muscolare. Potremmo citare altre mille statistiche, fatto sta che poi giocatori col talento di Curry ne nascono uno a generazione, ed è quello il vero X Factor. Avrà anche un fisico da ragioniere ma non è nemmeno lontano parente di Fantozzi e Filini. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Pallanuoto R L’epopea: l’unico sempre presente

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON...

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CONTENUTO PREMIUM «CHE CICLO. E PENSARE CHE NEL 2005 MI SENTIVO IN DISCUSSIONE. DELL’ANNO SCORSO RICORDO IL TERRIBILE BACIO CON FELUGO. ADESSO INSEGUO UN’ALTRA CHAMPIONS E IL PASS OLIMPICO» europea col Primorac, perché il Posillipo non ci diede molto filo da torcere e anche perché mi spaccai il labbro in uno scontro con Boris Zlokovic in gara-1. Che dolore...». 2009-2010 «Un altro grande slam. Contro il Savona finì 3-0, ma in realtà ci fecero soffrire. Mi prendo il merito di una paratona su Deni Fiorentini a 10” dal termine di gara-2, quando conducevamo 10-9».

Tempesti

2010-2011 «Eravamo lanciatissimi, ma in gara-2 di finale fummo sconfitti dopo 54 risultati utili consecutivi. Rimediammo, e fu un sollievo per il mio vice Giacomo Pastorino: proveniva dal Savona, la nostra avversaria. Sarebbe stato uno smacco venire a Recco e fallire la conquista del suo primo scudetto contro gli ex compagni».

CAPITAN SCUDETTO «IO E LA PRO RECCO DA DIECI E LODE» L’INTERVISTA di FRANCO CARRELLA

C

hi è il miglior portiere del mondo? Troppo facile, è vero. Ma potremmo alzare il tiro: chi è il migliore di sempre? Anche in questo caso, Stefano Tempesti potrebbe raccogliere la maggioranza di consensi. Ci sarà tempo per le classifiche di merito e per i paragoni illustri. Intanto, il numero 1 della Pro Recco si gode il decimo scudetto consecutivo. In Italia non c’era riuscito nessuno, e la costante su tutti i titoli è proprio il capitano della Nazionale. «Quando conquistammo il primo, nel 2006, Eraldo Pizzo mi sussurrò: “Ora possiamo aprire un ciclo e vincerne anche tre di fila”. Si era tenuto basso...» sorride il lungagnone di Prato che al termine della decisiva gara-3 col Brescia ha sfoderato una maglietta personalizzata donatagli dai familiari. «Fattore T», come a dire che la bravura conta più del classico fattore C. Smaltita la sbornia, il capitano biancoceleste passa in rassegna questa fantastica saga tricolore. 2005-2006 «Ero qui dal 2003, per due stagioni non raccogliemmo nulla e c’era anche chi voleva Denis Sefik al mio posto. Nell’estate del 2005, il

d.g. Massimiliano Ferretti mi chiese: “Te la senti?”. Non ebbi dubbi, anche se evidentemente mi sentivo in discussione. Il presidente Gabriele Volpi insisté per confermarmi e mi giocai il terzo e ultimo anno di contratto con gli occhi di tutti addosso. Era arrivato Pino Porzio, battemmo il Posillipo, dedicai lo scudetto a Jesus Rollan di cui avevo raccolto l’eredità: si era suicidato due mesi prima». 2006-2007 «Col Posillipo fu un’altra finale di polemiche, da cui mi sono sempre tenuto fuori: alla vigilia accusarono Ferretti di aver trattato l’ingaggio del loro Vanja Udovicic. Era il segnale che ci temevano. Con un grande slam scacciammo le ombre, imponendoci anche in Eurolega a Milano». 2007-2008 «Mi superai in gara-3 col Brescia, finì 10-5. Dissi alla fine che il successo più bello era stato però quello in Eurolega, di nuovo contro lo Jug, perché più sofferto: 13-12 dopo due supplementari, gol di Norbert Madaras a 5” dalla sirena, sotto un diluvio mai visto. Un vero inferno. Epico». 2008-2009 «Lo scudetto che mi esaltò di meno. Perché eravamo reduci dall’inattesa sconfitta

2011-2012 «Un’altra fantastica accoppiata con la Champions, ma con la macchia della sconfitta in Coppa Italia contro il Brescia. Le attenuanti c’erano: i nazionali reduci da un lungo collegiale negli Stati Uniti, Zlokovic e Aleksandar Ivovic assenti perché impegnati nelle qualificazioni olimpiche. In quei calendari c’era una falla che ci penalizzò. Ma in finale ci prendemmo la rivincita e fu il miglior congedo per Tibor Benedek, uno dei più grandi con cui abbia giocato». 2012-2013 «Dopo la separazione da Porzio, e con una rosa ridotta rispetto al passato, quella stagione rappresentava un’incognita. Esultai soprattutto per Riccardo Tempestini che fu il mio mentore a Firenze e vinse il primo titolo da allenatore proprio contro il Brescia, da cui aveva divorziato tra le polemiche». 2013-2014 «Un’annata tormentata, dopo gli attriti estivi con la Fin. Le cose non andavano per il verso giusto e ne fece le spese Tempestini. Con Porzio riuscimmo a compattarci. E di quella finale col Brescia ricordo... il terribile bacio sulla bocca con Maurizio Felugo, subito dopo il trionfo. L’iniziativa fu sua: tengo a precisarlo a beneficio della mia compagna Elisabetta».

STEFANO TEMPESTI è nato a Prato il 9 giugno 1979 ● Tra i tanti successi, 10 scudetti e 4 Champions, un oro mondiale e un argento olimpico ● In alto, con la calottina del Settebello (DEEPBLUEMEDIA) ● Sopra, tra il papà Emilio e il «caimano» Eraldo Pizzo dopo il 10° tricolore (BORSARELLI)

2014-2015 «Si è parlato molto a proposito dei rapporti col nuovo tecnico Igor Milanovic: la verità è che ogni cambiamento ha bisogno di essere metabolizzato col tempo. Ci siamo confrontati sempre in maniera costruttiva, del resto parlano i risultati. Ora pensiamo alla Final Six di Champions League a Barcellona, a fine mese. Sbaglia chi dice che è più facile vincere in Europa, grazie ai tre stranieri in più nella rosa: le rivali sono attrezzatissime e le partite secche danno meno certezze. Poi col Settebello mi tufferò anche nelle finali di World League a Bergamo e nei Mondiali di Kazan: il grande obiettivo è il pass olimpico». Insaziabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Pallavolo R L’iniziativa

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Club Italia in A-1 «Ponte sul futuro guardando a Rio» 1Ufficializzata la squadra che sarà guidata dal

c.t. Bonitta: «Sarà una vetrina per i nuovi talenti»

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Sabato l’Italia su GazzettaTv ● (a.a.) Con la Nazionale maschile in raduno a Roma e quella femminile a Milano, di fatto il ritiri azzurri sono in piena attività. A fine settimana la squadra di Berruto volerà in Australia dove inizierà a giocare la World League contro la Nazionale allenata da Roberto Santilli. Mentre in questi giorni l’Argentina di Julio Velasco e il Venezuela di Vincenzo Nacci si contendono 2 posti (mentre a Detroit si gioca il torneo del Norceca) per la Coppa del Mondo di settembre in Giappone, primo cancello per andare ai Giochi di Rio 2016. Sabato a Ravenna, intanto, ore 20.30, prima amichevole ufficiale dell’Italia di Marco Bonitta contro la Cina (diretta su GazzettaTv dalle 20.15), replica domenica pomeriggio a Monza sempre con la Cina e poi partenza per la Svizzera, dove si gioca il torneo di Montreux.

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ANTEFATTO L’antefatto racconta che quest’anno il Club Italia ha giocato in serie A-2 arrivando a giocarsi addirittura la semifinale di playoff per la promozione in massima serie con Monza, portando la squadra lombarda (con tanto di straniere e costruita per salire) alla terza partita. Impresa compiuta impiegando anche atlete juniores. Tanto che qualcuna di queste ragazze sarà già in campo con la Nazionale seniores, a cominciare dalla gara con la Cina, sabato sera a Ravenna (diretta su GazzettaTv, dalle 20.15). «Ci sono tre juniores che saranno protagoniste della prima parte della stagione azzurra», continua Bonitta. «E come Giannelli nel maschile avrà la possibilità di giocarsi un posto in Nazionale, sono certo che lo stesso faranno loro». Carlo Magri, il presidente federale sorride: «Sarà una grande opportunità». La sede sarà sempre il Centro Federale Pavesi a Milano, il cuicampo di gioco però non è abbastanza capiente per l’A-1 e così si è pensato un Club Italia itinerante nelle partite in casa.

Gruppo azzurro da sinistra: Berruto, Birarelli, Arrighetti, Magri, Caterina Bosetti, Piano e Bonitta TARANTINI

PARMA Notato in tribuna durante la presentazione - all’interno dello stand Kinder Sport+ (lo sponsor da 13 anni della Nazionale) - anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (con l’assessore allo sport Giovanni Marani, già nelle giovanili del Maxicono). A domanda precisa il primo cittadino non ha negato che la sua città potrebbe essere la casa di alcune partite delle azzurre il prossimo inverno. Anche se l’idea originale era quella appunto di giocare ogni gara casalinga in una città diversa, proprio per condividere il Club Italia da Nord a Sud. Ma il progetto non è facile da organizzare anche per non sfavorire

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troppo le squadre di club nei trasferimenti. Così Parma potrebbe essere logisticamente ideale per diverse partite della «Nazionale di A-1». LEGA Soddisfatta anche la Lega che ha condiviso da subito il progetto. Il suo presidente Mauro Fabris dice: «Chiaro che questo progetto porterà qualche complicazione perché ci saranno 13 squadre e quindi un calendario molto più complicato da gestire, ma non c’è dubbio che sulla strada che porta a Rio sarà una gran bella iniziativa. Ancora una volta la pallavolo dimostra di essere avanti come progetti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Questione di ore Giuliani resta (an.me.) Non è ufficiale ma quasi, Alberto Giuliani resta a Macerata, Angelo Lorenzetti a Modena, nonostante la so cietà avesse sondato la pista Lorenzo Bernardi. Il serbo Kolakovic è in pole position per arrivare a Perugia al posto di Nikola Grbic. DONNE (m.mar) Piacenza ufficializza l’arrivo della centrale olandese Yvon Belien, classe 1993, da due stagioni nel giro della nazionale. Confermata Federica Valeriano. Parisi arriva a Casalmaggiore con Lloyd e forse con Pisani. Poma libero di Busto Arsizio.

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«A

vevo nostalgia di allenare in inverno... In questa stagione in particolare è stato molto difficile». Il c.t. dell’Italia femminile, Marco Bonitta, sigilla con una battuta l’annuncio ufficiale che il prossimo anno, stagione sportiva 2015-2016, in serie A-1 femminile giocherà anche il Club Italia (esperimento mai tentato in Italia nel volley), allenato proprio dal tecnico azzurro: «Al di là dell’unicità di questo progetto, a livello personale vivrò emozioni importanti. Cosa mi aspetto? Intanto che sia l’anello di congiunzione tra la fine dell’attività giovanile e l’alto livello con la Nazionale maggiore. Cercheremo di parlare la stessa lingua. Di abbreviare un po’ i tempi per quello che riguarda l’adattamento e vediamo se qualcuna di queste ragazze più giovani farà poi il salto di qualità per guadagnarsi un posto per Rio 2016».

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Atletica R Alla vigilia del meeting

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Giallo Gatlin Scappa da Pechino ma nessuno spiega perché

OGGI IN GARA

Da Oliver alla Campbell Quante rivincite nello stadio dei Mondiali ● PECHINO – Il meeting di Pechino (dalle 12.25 alle 16 italiane), pur orfano di Justin Gatlin, propone diversi motivi di interesse. In uno stadio già tappezzato per i Mondiali di agosto, tante, per esempio, le rivincite di sfide di qualità andate in scena domenica a Shanghai, in Diamond League. L’iridato David Oliver, nei 110 hs, ritrova Orlando Ortega, tre giorni fa a 13”17 e 13”19. Nel lungo tornano tutti e quattro protagonisti di una grande gara: Alexsandr Menkov, altro campione del mondo (8.27), se la vedrà con Jeff Henderson (8.26), ma anche con Wang Jianan (8.25, record nazionale junior) e Li Jinzhe (8.21). Nella velocità Mike Rodgers, Michelle Lee Ahye e, nei 200, Veronica Campbell. Negli 800 fari su Alfred Kipketer 800: l’iridato junior, a Shanghai, è stato buon terzo. Nei 3000 siepi l’uomo da battere è Paul Kipsiele Koech. Nell’alto il ritorno di Anna Chicherova. Poi i lanci: nel giavellotto Petr Frydrych e Dmitriy Tarabin, nel peso la beniamina di casa Lijiao Gong, domenica capace di 20.23, contro Christina Schwanitz, nel martello la primatista del mondo Anita Wlodarczyk insieme a Wang Zheng e Martina Hrasnova.

1«Sto bene, ma gli organizzatori non mi vogliono» Niente di ufficiale, fra le ipotesi la richiesta di un ingaggio più alto o il suo passato nel doping

A LUCCA

Andrea Buongiovanni

Ben Johnson ricoverato per un malore

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● Ben Johnson, l’ex velocista canadese squalificato per doping ai Giochi di Seul dopo aver vinto i 100 metri, è stato ricoverato per 12 ore all’ospedale San Luca di Lucca. Johnson, oggi 52enne, ha accusato un malore lunedì notte intorno alle 2 e si è fatto accompagnare all’ospedale. Ricoverato al Pronto Soccorso, è stato sottoposto a diversi esami ma non è emerso nulla di particolare e alle 14 di ieri è stato dimesso.

INVIATO A PECHINO (CINA)

a scena è surreale, a tinte forti: avviene alle 12 locali, le 6 del mattino in Italia, nel giorno di vigilia della tappa cinese del World Challenge Iaaf, appena fuori dal V-Continent, l’hotel che fa da quartier generale del meeting. Justin Gatlin, la stella indiscussa dopo il 9”74 sui 100 di venerdì a Doha, due valigie alla mano, sta per lasciare Pechino. E’ come se stesse scappando, in fuga da qualcuno o da qualcosa. Assurdo, inconcepibile. Non solo perché due ore più tardi è atteso alla conferenza stampa ufficiale. Ad accompagnarlo, il fisioterapista Sergio Rivero Jr, ad attenderlo un taxi nero. Si è a due passi dal maestoso Nido d’Uccello, lo stadio dell’Olimpiade 2008, dell’appuntamento di domani e dei Mondiali di fine agosto. Sarà facile cinismo, ma il pensiero non può non correre subito al passato dell’atleta e alle due squalifiche per doping, l’ultima da quattro anni compresa. L’ESTERNAZIONE Justin, stizzito, non vorrebbe parlare. Poi, mentre sta per entrare in auto, si ferma. E, irritato, attacca: «Ero pronto a correre – sbotta – non me l’hanno concesso. Dopo Doha ho sofferto di crampi, è normale: non avevo mai corso tanto forte, faceva caldo, mi sono disidratato e i muscoli hanno reagito così. Sono stato onesto, l’ho detto agli organizzatori, ho pensato fosse giusto farglielo sapere. Ma miglioravo giorno dopo giorno. Io ho avuto rispetto di loro, non loro di

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me: lunedì sera, senza spiegazioni, mi hanno detto che dovevo andare a casa e che dovrò accollarmi le spese di viaggio e di soggiorno. Sto bene, ma non mi vogliono, benché abbia gareggiato qui anche le ultime due stagioni. Perché? Chiedetelo a loro. Sono il più veloce del mondo, nessuno dal 2012 ha fatto meglio del mio 9”74. Avrei garantito un 9”6-9”7. Di me si può pensare ciò che si vuole, però c’era un accordo. Forse temevano mi sarei ritirato, ma ho dei principi, non prendo in giro la gente, non rubo. Ho faticato per tornare, se non avessi voluto gareggiare, sarei negli Stati Uniti. Spero resti un bel meeting, ma non sarà spettacolare come avrebbe potuto. Ci vediamo a Eugene a fine mese, farò esplodere un’altra bomba». L’esternazione dura 5’ precisi. Poi l’uomo più discusso del circuito sparisce. C’è un volo per Orlando (via Chicago) ad attenderlo. LA REAZIONE Resta invece (solo qualche ora in più, prima di partire a sua volta per Washington), il manager Renaldo Nehemiah, 61enne ex primatista del mondo dei 110 hs (fino al 12”91 di Zurigo 1981) e giocatore di football Nfl. «Justin, domenica notte – spiega – da Pechino, mentre ero a Shanghai per la Diamond League, mi ha detto di avvertire un fastidio alla coscia destra. Da lui e da tutti i miei atleti pretendo trasparenza, così gli ho suggerito di mettere al corrente gli organizzatori. Lunedì, quando sono arrivato, coach Dennis Mitchell mi ha detto che in quel momento, precauzionalmente, Justin non sarebbe forse stato in grado di gareggiare, ma la situazio-

Justin Gatlin, 33 anni è il leader stagionale dei 100 in 9”74 AP

ne stava evolvendo e il ragazzo mi pareva molto determinato. Ieri ha fatto allunghi, stamattina si sarebbe allenato. Nulla era definito, credo alla fine avrebbe corso. Ma ieri sera, chi fa da tramite tra atleti e organizzatori, mi ha scritto dicendomi che Justin era invitato a lasciare l’albergo, pagando le spese del caso. Si tratta di circa 12.000 dollari. Posso solo pensare siano scottati da quanto successo lo scorso anno, con David Oliver che per infortunio rinunciò il giorno del meeting. Ma è paradossale. Tanto più che 10 meeting su 14 di Diamond League, escludendo i due britannici, Oslo e Stoccolma, lo accoglierebbero a braccia aperte. Ne parlerò con la Iaaf». Intanto però Nehemiah, in conferenza stampa, si limita a sostenere: «Justin non era al 100%, ci hanno suggerito di rinunciare». GLI ORGANIZZATORI In attesa di una presa di posizione degli stessi organizzatori, promessa ma mai arrivata (chi comanda, in Cina?), si può pensare che, dopo la prova di Doha, ci sia stato il tentativo (fallito) di una rinegoziazione contrattuale. O che nella vicenda l’ingombrante passato di Gatlin reciti un ruolo. Lo statunitense è tornato un assoluto n. 1, capace forse persino di oscurare Usain Bolt che, non a caso, evita la sfida. Si può credere che molti non gradiscano e che ogni pretesto diventi buono per limitarne l’impatto. «Non abbiamo commenti da fare – dicono dalla Iaaf via mail – perché si tratta di un meeting a inviti e solo gli organizzatori decidono del cast». Il caso non finirà qui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Olimpiadi R Dopo le polemiche

Tennis al Foro: gli Internazionali sì, i Giochi no 1Malagò e la «geografia» di Roma 2024: «Impossibile la convivenza con nuoto e atletica». E si riaffaccia l’ipotesi Fiumicino chiede una copertura almeno provvisoria, gli spazi sono ai limiti, la vasca dei tuffi è in deroga - ma è difficile pensare a e Roma avrà le Olimpiadi uno spostamento. Fra l’altro, del 2024, le gare di atle- anche a Tor Vergata, sotto la tica, nuoto e tennis non vela di Calatrava, si studia copotranno svolgersi nello stesso me riconvertire lo spazio iniposto. Cioè: viva il Foro Italico, zialmente pensato per le piscima non chiediane, in un impianmogli troppo. to per basket e LA CHIAVE Giovanni Malavolley. Puntare gò prova ad az- Si potrebbe pensare su una nuova zerare le polemistruttura sarebche post Interna- a un’area con il be complicato. zionali, metten- centro federale e Molto più semdo però un punto tribune provvisorie plice pensare al fermo in chiave tennis olimpico c a n d i d a t u r a : Giochi europei: lontano dal Fo«L’atletica resta ro. Il tennis la portabandiera all’Olimpico - diolimpico però, viene dal judo, ce il presidente non gli Internadel Coni a fine sarà la Quintavalle zionali giunta - Per il resto, nuoto o tennis, uno deve RESTIAMO QUI Malagò, infatfare spazio all’altro». Il nuoto ti, tira il freno dopo i colpi di ha organizzato qui un Mondia- acceleratore del presidente le sette anni fa, con la palla- della Fit Binaghi, e la dura ponuoto proprio nel centrale del lemica con il Comune di Roma. tennis e il sincronizzato allo «Mettiamoci tutto alle spalle, stadio Pietrangeli. É chiaro che ho parlato con Binaghi, ho sendelle criticità ci sono - la Fina tito anche l’assessore Masini, a

Valerio Piccioni IROMA

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La zona del Foro Italico sarà il cuore della candidatura olimpica In alto l’Olimpico, a sinistra lo stadio del tennis, a destra quello del nuoto

breve ci si incontrerà per una proficua collaborazione. I tennisti hanno ragione, nessuno vuole andare via. Però dobbiamo fare qualcosa di più e di diverso. A partire dalla chiusura del Centrale che deve essere fatta nel pieno rispetto dei vincoli ambientali». Insomma, gli Internazionali restano, il torneo olimpico invece dovrà cercare un’altra casa.

ARRIVA BACH Intanto, si aspetta il presidente del Cio, Thomas Bach, che venerdì sarà a Roma per ricevere il premio Onesti e che visiterà il comitato Roma 2024, incontrando Montezemolo e il sindaco Marino. Prima, però, vedrà Mattarella al Quirinale. E potrebbe incrociare pure Renzi, se il premier rientrerà in tempo dalla Lettonia.

FIUMICINO OLIMPICA Per il dossier Roma 2020, era stata scelta l’area di Tor di Quinto, legata però alla costruzione nella stessa zona del Villaggio (ora è Tor Vergata la soluzione più gettonata). Ecco allora Fiumicino, citato da Binaghi. Ma niente cattedrale nel deserto. Lo spazio potrebbe ospitare il centro federale permanente e al tempo stesso, con strutture presumibilmente provvisorie per le tribune, il torneo olimpico. Un’ipotesi tutta da riempire. In ogni caso, questa è la prima scelta olimpica che andrebbe oltre la frontiera del riutilizzo di impianti già esistenti.

FRA BAKU E RIO Definiti anche i numeri della spedizione per i Giochi Europei di Baku: 295 azzurri, fra cui 127 donne, e donna sarà la portabandiera, Giulia Quintavalle, judoka olimpionica a Pechino 2008. Ma intanto c’è Rio che preme. Con la scelta di Casa Italia, e del comitato Roma 2024 durante i giorni olimpici: un circolo esclusivo, il Costa Brava Club, affacciato sul mare, accessibile solo con una passerella di legno di 98 metri (oltreché via mare...). Last but not least: costerà la metà della Casa Italia di Londra. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE TENNIS/1

A Norimberga Vinci e Knapp senza problemi Sono nei quarti ● Roberta Vinci e Karin Knapp si sono qualificate per i quarti di finale di Norimberga torneo Wta International su terra dotato di un montepremi di 220.000 euro. Al secondo turno la Vinci, numero 42 Wta e quarta favorita del seeding, ha liquidato 6-2 6-1 la ceca Tereza Smitkova, numero 71 (prossima avversaria per lei la vincente del match tra la giapponese Kurumi Nara e la svizzera Stefanie Voegele), mentre la Knapp numero 48 Wta e sesta testa di serie, semifinalista nella passata edizione, ha battuto 6-1 6-3 la tedesca Ana-Lena Friedsam, numero 103 (prossimo ostacolo la vincente del match tra la kazaka Yulia Putintseva, proveniente dalle qualificazioni, e l’olandese Kiki Bertens). SCHIAVO FRANCESE Francesca Schiavone torna in campo oggi per il secondo turno a Strasburgo (220.000 euro, terra). La 34enne milanese, numero 92 Wta, entrata in tabellone grazie ad una wild card (ha vinto l’edizione del 2012), affronta la wild card francese Virginie Razzano, numero 251 mondiale, che ha sempre sconfitto nelle cinque sfide precedenti.

TENNIS /2

Qualificazioni Roland Garros Ok sei italiani

1RUGBY, NUOVA FRANCIA (i.m.) Trinh-Duc, Michalak, Picamoles e Ouedrago richiamati, Mermoz, Médard e Lopez esclusi, Chiocci la sorpresa. Sono le principali novità dei 36 convocati dal c.t. Saint Andre per la preparazione mondiale della Francia, rivale dell’Italia.

BOXE

Accusa di frode Via alla class action contro Pacquiao 1Negli Usa 32 denunce di chi ha acquistato il

match in tv: avrebbe dovuto rivelare l’infortunio

Una fase dell’incontro tra Pacquiao (sinistra) e Mayweather AP

I

l match del secolo tra Floyd Mayweather e Manny Pacquiao continua a far discutere e rischia di avere una coda in tribunale. È partita infatti una serie di class action da parte di tifosi e appassionati che avevano acquistato il match in pay per view tv e che ora rivogliono indietro i soldi. FRODE L’accusa che verrà mossa sarà quella di frode. I

IPPICA

Triplice Usa Pharoah 12° eroe La quota è 11/10

procedimenti legali depositati sono per ora 32 e sostanzialmente tutti vertono sulla stessa questione: se si fosse saputo prima del match che il campione filippino era infortunato a una spalla (e infatti si è poi dovuto sottoporre a un piccolo intervento chirurgico), i telespettatori avrebbero potuto decidere di non spendere gli 89 o i 99 dollari previsti dai vari canali tv a pagamento per la trasmissione del campionato

HOCKEY PISTA

Gara 3 tricolore Forte dei Marmi allunga in casa

del Mondo. La prima denuncia (nei confronti di Pacquiao e dei suoi manager) è partita da un locale di Los Angeles, il Flights Beer Bar, vicino all’aeroporto della città californiana, i cui proprietari hanno speso 2600 dollari per poter trasmettere il match a circuito chiuso, poi ne sono seguite altre, dal Texas (dove addirittura la richiesta è di considerare la vicenda come un’estorsione) fino a Portorico. PRECEDENTI I giudici, infatti, dovranno in primo luogo stabilire se tutte le denunce possano essere raggruppate in una sola e poi valutare la procedibilità: la richiesta è analoga per tutti i casi, cioè un processo con giuria e un risarcimento di almeno 5 milioni di dollari. Gli esperti di questioni legali tuttavia sottolineano che le cause avviate hanno scarse possibilità di successo, in quanto Pacquiao non aveva obblighi diretti con i clienti delle pay per view. E ci sono i precedenti a confortarlo: class action vennero intentate contro il gruppo musicale Milli Vanilli quando confessarono che le voci non erano le loro e anche nei confronti di Tyson dopo il famoso morso a Holyfield. Intanto, rimanendo all’aspetto solo sportivo, Floyd Mayweather jr. ha rinunciato alla cintura welter Wbo, sottratta appunto a Manny Pacquiao, mantenendo quelle del Wbc (welter e superwelter). Il 26 giugno a Carson (Usa) si assegna il titolo vacante Wbo tra Timothy Bradley (31-1-1) e Jessie Vargas (26). ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PALLAMANO

Finale scudetto Bolzano-Fasano ritorno decisivo

BODE MILLER DI NUOVO PAPA’ MORGAN GLI DA’ IL TERZO FIGLIO Bode Miller di nuovo padre. La moglie Morgan Beck ha dato alla luce il primo figlio della coppia e il lieto evento è stato annunciato dall’ex pallavolista su Istagram. La stella dello sci alpino è già padre di una bambina, Neesyn, avuta dalla ex Chanel Johnson, e di un bambino, Samuel, nato nel 2013. Intanto, il nome di Bode Miller è stato pubblicato nell’elenco degli atleti della Nazionale Usa. No al ritiro?

ATLETICA ●

CONFERENCE USA (si.g.) Nei Conference Ncaa, a Jacksonville (Atlantic Sun) due vittorie per Joyce Mattagliano: 800 in 2’07”34 e 1500 in 4’26”24. Ad Ames. Uomini. 100 (+3.5): Bromell 9”91; Teeters 9”98; Baker 9”99; Givans (Giam) 10”02. Donne. 100 (+3.5)/200 (+3.5): Akinosun 11”00/22”65; White 11”14. A Westwood. Uomini. 100 (+0.6)/200 (-0.1): De Grasse (Can) 9”97/20”05; 9. SPANO’ 21”54 (b. 21”41/-0.1). 400: M. Chambers 45”21. A Storrs. Uomini. 100 (+1.6): Robinson 9”99. A Tallahassee. Uomini. Peso: 7. RAGONESI 17.56. A East Lansing. Uomini. Martello: 3. FERRETTI 69.65 (pb). A High Point. Uomini. 100 (+3.4): 4. RAITERI 10”61. ● TANUI VELOCE (si.g.) Il keniano Paul Tanui, bronzo iridato ‘13, ha corso i 10.000 metri a Kita Kyushu (Giap) in 27’08”21 (mpm ‘15). A Kumagaya. Uomini. 200 (+1.0): Takase 20”14.

BEACH VOLLEY ●

Luca Vanni, 30 anni CALABRO’ ● Sei italiani superano il primo turno delle qualificazioni del Roland Garros, secondo Slam della stagione che scatta domenica sulla terra rossa di Parigi. Andrea Arnaboldi batte lo statunitense Kudla 46 6-3 6-2; Thomas Fabbiano liquida il francese Guillaume Rufin 6-4 6-2; Matteo Viola si impone sul bosniaco Mirza Basic 6-2 7-5 mentre Marco Cecchinato elimina l’australiano Jordan Thompson 7-5 6-2. Rimane in campo quasi quattro ore Luca Vanni per avere la meglio sul romeno Ungur, sconfitto 6-4 6-7 (5) 16-14. Ora per il toscano derby di secondo turno contro Fabbiano. Avanza anche Volandri, reduce dalla settimana di sparring a Roma con Federer e Nadal, che batte l’americano Kraijcek 7-6 (3) 6-1. Sono due invece le giocatrici italiane in gara nelle qualificazioni femminili (il via oggi) . Nastassja Burnett sfida all’esordio la cinese Lin Zhu, quarta testa di serie delle quali, mentre Alberta Brianti affronta la giapponese Eri Hozumi.

● Il 6 giungo a New York, sulla pista dell’ippodromo di Belmont Park, American Pharoah tenterà di diventare il 12° eroe della Triplice Corona del galoppo americano, inviolata dal 1978 (Affirmed), nelle Belmont Stakes (gr. 1, m 2400) dopo aver vinto Kentucky Derby e Preakness Stakes. I bookmakers offrono la sua vittoria ad una quota oscillante tra 9/10 e 11/10. E per il 6 giugno si prevede un altro pienone sulle tribune. Dopo i 170.000 di Louisville e i 130.000 di Baltimora, anche la capienza massima di Belmont Park, 90.0000 spettatori, dovrebbe essere raggiunta. Già esauriti tutti i biglietti relativi ai posti a sedere. ● COLPO RISPOLI Bella vittoria ieri a Longchamp del nostro Umberto Rispoli, che ha colpito in un handicap da 55mila euro con ben 16 partenti in coppia con Pearl Dragon, allenato da Mikel Delzangles. ● A VINCENNES Ieri sera trotto parigino con gli italiani: Sharon Gar 8ª nel Prix Heraclite e Sir Robert 7° nel Prix Camilla.

American Pharoah 1°a Baltimora

Pedro Gil, Forte dei Marmi BALDI ● (m.nan) Un gol in avvio, due gol in chiusura. Nel mezzo una partita intensa, nella quale ancora una volta i portieri sono stati decisivi nel difendere ognuno la propria rete: alla fine ha avuto la meglio il Forte dei Marmi che in gara 3 della finale scudetto piega fra le mura amiche per 3-0 il Cgc Viareggio e si porta in vantaggio 2-1 nella serie (al meglio delle 5) che sabato in gara 4 sul neutro di Follonica vedrà i rossoblu giocarsi il primo match point. Ancora una volta senza il pubblico ospite, la sfida ha regalato agonismo e spettacolo, con gli interventi dei portieri come leit motiv della serata. Vantaggio immediato del Forte con precisa conclusione da fuori di Motaran. Nel secondo tempo i padroni di casa abbassano il ritmo e trovano il 2-0 al 18’ su precisa conclusione di Pedro Gil. Il forcing del Cgc esalta Stagi prima che nel finale Orlandi faccia tris su tiro libero. Forte dei Marmi-Cgc Viareggio 3-0 (p.t. 1-0; Motaran, Gil, Orlandi). Serie 2-1, gara 4 sabato a Follonica (neutro), ev. gara 5 martedì 26 a Forte dei Marmi.

● (an.gal.) Oggi (ore 20.30, diretta Rai Sport 2) al PalaResia di Bolzano la finale di ritorno tra Bolzano e Fasano, che assegna lo scudetto. All’andata è finita 2624 per i pugliesi. Per riportare dopo due anni il titolo in Alto Adige, i padroni di casa dovranno vincere di 3 o di 2 ma con un punteggio inferiore all’andata. Si va ai rigori solo in caso di vittoria del Bolzano col medesimo punteggio dell’andata. In questa stagione gli altoatesini ha vinto 11 volte su 11 in casa. L’ultima sconfitta risale al 22 maggio di un anno fa, finale di ritorno col Fasano, partita e scudetto persi a 50” dalla sirena (rete del 26-27 di Beharevic): «Ricordo bene quella partita incredibile – dice Sporcic, regista del Bolzano e della nazionale, rientrato dopo la frattura a un perone –, difficilmente ripeteremo gli errori di un anno fa». Non sarà del match il pivot Innerebner (al suo posto Kammerer. Il bilancio negli scontri diretti è di 7-5 per gli altoatesini, in vantaggio anche nel computo delle finali (2 coppe Italia e 1 Supercoppa vinte, 1 scudetto perso) e dei tricolori vinti: 3-1.

Il bolzanino Mario Sporcic, 29

WORLD TOUR PRAGA Scatta oggi il terzo evento stagionale del World Tour, torneo solo femminile, a Praga, con una sola coppia italiana, hanno scelto di non esserci infatti Menegatti-Orsi Toth, e forfeit anche di Cicolari-Giogoli che avrebbero dovuto fare le qualificazioni. Alle quali sono iscritte Gioria-Momoli: questa mattina partono da Tanaka-Kusano (Giap)

BOXE

NUOTO ●

PRODIGI RUSSI (al.f.) A Volgograd (Rus), la 14enne Jana Kudryavtseva vince i 200 farfalla in 2’18”36 mentre la coetanea Alexandra Denisenko domina i 400 mx in 4’50”17. Aires.

PARALIMPICI ●

CAIRONI RECORD (al.fr.) Eccezionale impresa della campionessa paralimpica Martina Caironi nel salto in lungo T42. Al Meeting Internazionale di Barcellona l’Azzurra delle Fiamme Gialle ha eguagliato il primato del mondo di 4,60 metri detenuto dalla tedesca Vanessa Low, con un miglioramento di 23 cm rispetto al suo personale. Oggi interviene a Grosseto all’evento «A scuola con il Campione Paralimpico».

SCACCHI ●

CARUANA RESPINTO La federazione italiana ha respinto la richiesta di passaggio di nazionalità per Fabiano Caruana giunta dalla federazione statunitense: nel documento non si faceva cenno ai 50.000 euro richiesti per velocizzare il trasferimento. Si attende l’integrazione della domanda. Senza il pagamento, il n.2 al mondo dovrebbe rispettare i due anni di residenza nel nuovo Paese previsti dalla federazione internazionale. La Fsi non ricorrerà contro il mancato rispetto del contratto con Caruana, ma pagherà solo metà dell’ingaggio previsto per il 2015.

LAURI STOP (r.g.) A Podgorica, in Montenegro, il locale Pedrag Radosevich (29-1) ha conquistato il vacante Europeo superwelter Wbo battendo di stretta misura Giuseppe Lauri (55-17) dopo 10 round molto combattuti ed equilibrati. ● DONNE (m.moro.) Altre due vittorie nella terza giornata dei Mondiali femminili junior/youth di Taipei (Taiwan) e salgono così a quattro le azzurre nei quarti. Youth: 54 Marchese b. Konthoujam (Ind) 2-1; 64 Carini b. Chen (Taiw) 3-0.

HOCKEY GHIACCIO ●

PLAYOFF NHL Nella notte italiana di martedì, in gara-2 della finale della Eastern Conference al meglio delle 7, NY Rangers-Tampa Bay 2-6 (serie 1-1).

IPPICA ●

IERI 11-9-1-5-4 A Roma (m 1200): 1 Shining Diamond (D. Vargiu); 2 Sobha; 3 Coda Liscia; 4 Bob Rock; 5 Varaug; Tot.: 7,47; 2,59, 2,22, 1,90 (60,74). Quinté: 8.808,68. Quarté: 539,41. Tris: 169,62. ● OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Noir d’Ete (13), Palomitas (11), Rey Ninio (10), Negus Jet (3), Pepe dell’Alvio (9) e Popolo Baba (6). SI CORRE ANCHE Trotto: Torino (15) e Aversa (15.10). Galoppo: Milano (14.30) e Grosseto (15.45).

TIRO A SEGNO ●

COPPA Azzurri lontani dalle finali anche nell’ultima giornata della seconda prova di Coppa del Mondo, a Fort Benning (Georgia, Usa). Nella carabina tre posizioni l’olimpionico Niccolò Campriani al 18° posto. Uomini, carabina tre posizioni: 1. Yurkov (Kaz) 456.3 1175; 2. Zhu Qinan (Cina) 455.3 -1183; 3. Emmons (Usa) 1178; 18. Campriani 1168; 43. Pappalardo 1160. Pistola 10m.: 1.Jin Jongoh (S.Cor) 202 - 584; 2. Isakov (Rus) 199.9 - 580; 3. Costa (Por) 587; 22. Briganti 578; 26. Tesconi 578; 38. Badaracchi 575.

VARIE ●

UNIVERSITARI Nel calcio sconfitta di due delle grandi favorite, Cus Parma e Cus Brescia, quella dei genovesi nel basket ad opera di Chieti. Punteggi pesantissimi nel rugby a 7 dove il Cus Padova ha dominato il Cus Pisa (47-0) e il Cus Chieri (49-0). Al contrario i pluricampioni del Cus Parma hanno faticato a superare il Cus Genova (12-7). Ottima anche la prestazione del Cus Torino, guidato dal tecnico sudafricano Bester Andres, che ha liquidato il Cus Udine per 19- 5. Tra le novità di giornata, l’ufficializzazione che Campionati Nazionali Universitari per la prima volta abbracceranno lo sport paralimpico.


AltriMondi R

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

sondaggi mostrano che la maggioranza degli italiani è in realtà favorevole all’intervento immaginato da Renzi). Il premier qui mostra una insolita propensione alla trattativa, ancora ieri, dando retta alle ong e agli altri del terzo settore, ha accettato di lasciar perdere la storia del 5 per mille che, in sede di dichiarazione dei redditi, avremmo potuto devolvere alla scuola. Sul resto ha detto (tra l’altro): «Lo sappiamo tutti che c’è il professore che ti fa innamorare di una poesia o di Manzoni e quello meno bravo. Io dico premiamo quello più bravo».

IL FATTO DEL GIORNO TRA RIFORME E CONSENSO

3 Un selfie con Matteo Renzi, 40 anni, capo del governo, nello studio di «Porta a Porta», su Rai Uno ANSA

Renzi saprà gestire le difficili questioni di pensionati e prof e vincere le Regionali? 1Promette bonus e modifiche alla Buona Scuola, ma il premier

è in campagna elettorale: il voto in Liguria e Veneto resta incerto di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ieri sera Matteo Renzi, che domenica aveva già fatto arrabbiare Brunetta andando a farsi intervistare da Massimo Giletti, ha fatto arrabbiare ancora di più il medesimo Brunetta monopolizzando il Porta a Porta di Bruno Vespa. Il premier ha detto, fra l’altro: «L’Italia si è rimessa in moto» e ha aggiunto, per la gioia dei titolisti: «Caspiterina!»

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È tutto in funzione del voto alle Regionali del 31 maggio. Io avevo capito che, a parte il Veneto, sul resto non c’è problema. Non è proprio così. Per qualche ragione, man mano che trascorrevano i giorni della campagna elettorale, ci si è convinti che il test in Liguria sarà decisivo. Qui si danno tre possibilità: la candidata del Pd, Raffaella Paita, vince con più del 35%, riscuote il suo premio di maggioranza e

governa senza bisogno dell’aiuto di nessuno. Oppure la candidata del Pd vince, ma non raggiunge il 35% dei consensi, quindi deve ricorrere a un governo di coalizione. Terzo, la candidata del Pd perde in favore di Giovanni Toti, l’uomo di cui Berlusconi s’è innamorato un paio d’anni fa. Per assurdo che possa sembrare, la sconfitta sarebbe meno sgradita della vittoria parziale (seconda ipotesi): perdendo in Liguria, Renzi potrebbe sostenere che l’uscita di Pippo Civati e di Sergio Cofferati, che concentreranno i loro voti su un terzo candidato, Luca Pastorino, ha danneggiato irreparabilmente il partito e dare inizio a un processo ai dissidenti. Nella seconda ipotesi sarebbe costretto a scegliere tra un accordo con i berlusconiani, cioè un nuovo Patto del Nazareno alla ligure oppure un accordo con i fuoriusciti della sinistra, molto pronti a fargliela pagar cara. Ci sono situazioni delicate anche altrove, e insomma le Regionali so-

UN DOVERE DARE A CHI HA LA MINIMA, NON A CHI HA 5 MILA EURO MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

no una specie di cartina di tornasole sul potere e sul consenso di Renzi. Un risultato positivo (6 a 1) gli metterebbe definitivamente in mano il partito. Un risultato incerto o negativo potrebbe riaprire tutti i giochi.

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Che cosa bolle in pentola, in definitiva? La pietanza principale è la cosiddetta legge sulla “Buona scuola”. I sindacati hanno scelto questo terreno per una battaglia che, pure questa, si annuncia decisiva. Il mistero, qui, è quanto le rappresentanze sindacali siano in sintonia con le famiglie italiane (certi

C’è poi la questione delle pensioni. Sì, l’obbligo di rimborsare i pensionati il cui assegno è stato congelato dal governo Monti. Qui la minoranza ha potuto poco: a suo tempo i bersaniani e gli altri approvarono l’emendamento. In tema di pensioni, Renzi sta però avanzando l’idea che ha ribadito ieri da Vespa anche se «senza impegno» di rivedere la legge Fornero e permettere, alle donne, di andare in pensione prima, con un assegno ridotto. «Se una donna a 62 anni preferisce stare con il nipotino rinunciando a 20-30 euro ma magari risparmiando di baby sitter allora bisognerà trovare le modalità per cui, sempre con attenzione ai denari, si possa permettere a questa nonna di andarsi a godere i nipotini». Gli uffici stanno facendo i conti, secondo alcuni si tratterebbe di trovare 40 miliardi secondo altri appena 8. Intanto l’idea potrebbe accendere la fantasia delle elettrici.

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C’è la questione della rete Telecom. Sì, è un argomento difficile, in campagna elettorale serve poco e Renzi ne parla poco. Il premier sta spingendo su Enel perché realizzi la rete a banda larga al posto di Telecom. È il preannuncio di un’altra battaglia campale, ma non porta punti alle Regionali.

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Porta punti invece il completamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il premier sostiene che sarà completata entro l’anno prossimo. Non ci crede nessuno. Lavorando giorno e notte si potrebbero completare i venti chilometri e mezzo del tratto Laino BorgoCampotenese. Resterebbero però sempre i 43 chilometri delle corsie d’emergenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NEL MIRINO

Invalsi, Agnese sabotata dalla sua classe 1Invalidata la prova

nell’istituto dove insegna la moglie del capo del governo: «Fogli scarabocchiati»

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atteo Renzi punta l’indice contro chi boicotta i test Invalsi, le cosiddette prove per valutare l’apprendimento. E fra chi ha fatto saltare la prova ci sono anche gli studenti di sua moglie Agnese Landini: la 2B dell’istituto superiore Balducci di Pontassieve (Fi), anziché svolgere l’esame di italiano - la materia insegnata dalla moglie del premier -, hanno scaraboc-

chiato i fogli dei compiti, invalidando l’esame. C’è anche chi non si è presentato in aula. È successo martedì scorso. La prova di matematica salta, il docente incaricato di controllare lo svolgimento degli Invalsi sciopera. Quella di italiano, invece, si può svolgere regolarmente; ma i ragazzi della professoressa Landini adottano in blocco la strategia del sabotaggio: nessuna risposta alle domande a crocette, soltanto disegnini e scarabocchi. «Il test di italiano si è svolto, ma gli studenti non lo hanno compilato come si deve. La prova non è valida e questo gesto di ribellione — ha assicurato il preside dell’istituto Giulio Mannucci al Corriere della Sera — verrà pu-

nito. Altrimenti il sistema non si reggerà in piedi». LE REAZIONI L’azione non è condivisa da tutti. «Sono assolutamente contraria a un intervento sanzionatorio. Non siamo una caserma, ed è nostro compito capire il dissenso di questi ragazzi», ha affermato la docente Fabrizia Lorenzi. Sulla vicenda è intervenuto anche Alessandro Rapezzi, segretario generale della Flc-Cgil della Toscana: «Bisogna capire cosa c’è dietro, se c’è stato dileggio da parte degli studenti. I test Invalsi sono una prova esterna, solo in terza media valgono ai fini del voto finale. Non credo ci siano gli estremi per un intervento».

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NOTIZIE TASCABILI PER I SUOI 80 ANNI

L’ADDIO NEL 2017

Mr. Luxottica regala azioni ai dipendenti

La svolta Alitalia «Divorzio da Klm e Air France»

● Per festeggiare il suo ottantesimo compleanno, che cade venerdì, il presidente e fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, ha gratificato con 9 milioni di euro in azioni (per un numero complessivo di circa 140 mila azioni) i dipendenti delle società italiane di Luxottica. I costi saranno interamente coperti da Delfin, la holding di Del Vecchio che controlla Luxottica. «Con questo piccolo pensiero voglio testimoniare l’importanza che ha per me ogni singolo lavoratore che sento vicino come in una grande famiglia», ha detto Del Vecchio. Il gruppo veneto ha segnato nei primi tre mesi del 2015 un utile netto attribuibile di 210 milioni di euro, in progresso del 34%. In Borsa ieri ha festeggiato il “dono” con un +4,38%.

Voli Alitalia e Air France a Fiumicino ● Alitalia divorzia da Air FranceKlm e non rinnoverà la partnership, e i relativi accordi di joint venture, quando questi giungeranno a scadenza nel 2017. L’intesa disciplina i servizi passeggeri gestiti dai tre vettori, il marketing, la vendita e la distribuzione dei servizi Cargo. Per Silvano Cassano, a.d. di Alitalia, «questi accordi non sono più vantaggiosi, né sotto il profilo commerciale, né sotto il profilo strategico. Non sono più attuali».

L’INCENDIO A BAKU DOMATO DOPO ORE

Il grattacielo di sedici piani a Baku distrutto dall’incendio di ieri AP

Azerbaigian, sedici vittime nel rogo di un grattacielo ● Almeno 16 persone sono morte e 64 rimaste ferite in un incendio divampato, ieri, in un grattacielo di Baku, in Azerbaigian. Una si sarebbe gettata dal palazzo che bruciava. Le fiamme si sono sviluppate in un edificio di 16 piani nel quartiere di Binagadi. Per gli inquirenti il rogo sarebbe stato causato dalla scarsa qualità del rivestimento isolante, da cui — secondo testimoni —, si sono propagate le fiamme che hanno colpito per primi i piani alti. Tra le vittime ci sono anche due bambini. L’edificio è stato completamente inghiottito da un denso fumo nero, e le squadre di vigili del fuoco hanno lottato per ore per domare l’incendio. Un rogo analogo era scoppiato nella capitale azera all’inizio del mese, ma senza feriti.

ARRESTATI IN SETTE

Londra, il colpo da 278 milioni fatto dai «nonni» ● Il colpo era stato clamoroso. E non a caso a compierlo erano stati dei ladri esperti. Perfino anziani, in qualche caso. Scotland Yard ha arrestato sette uomini collegati alla rapina di Pasqua nella via dei gioiellieri di Hatton Garden a Londra, in cui una abile banda di professionisti aveva ripulito 70

Il caveau svuotato grazie a un buco cassette di sicurezza nell’Hatton Garden Safe Deposit. Un colpo valutato circa 200 milioni di sterline (pari a oltre 278 milioni di euro). Gli arrestati hanno tra i 48 e i 75 anni. Nelle perquisizioni recuperata parte della refurtiva.

IN IRAQ 25MILA CIVILI IN FUGA DA RAMADI

Dal Pentagono un nuovo allarme: «L’Isis colpirà l’Europa dalla Libia»

Agnese Landini, la moglie del premier Matteo Renzi, insegna in un istituto di Pontassieve (Fi)

● Trasformare la Libia in una base per colpire l’Europa: è l’obiettivo che, secondo il Pentagono, l’Isis ha già raggiunto. Nel Paese nordafricano politicamente diviso starebbero affluendo denaro, combattenti e istruttori militari. Intanto, in Iraq, i jihadisti hanno rafforzato il controllo di Ramadi, liberando i detenuti nelle prigioni, nel tentativo di accattivarsi la popolazione, ma 25 mila civili sono fuggiti. Mentre i jet della Coalizione internazionale avrebbero ucciso 170 miliziani in Siria, dove le forze del califfato continuano a bombardare Palmira. E il «New York Times» fa i conti in tasca all’Isis: un milione di dollari al giorno affluirebbero solo da tasse ed estorsioni.


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MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Assalto No Expo In cella anarchico: picchiò poliziotto 1Arrestato un antagonista milanese con precedenti Digos: «Incidenti del 1° maggio pianificati da 6 mesi»

Francesco Rizzo

L

e fotografie del pestaggio sono diventate fra le immagini più cruente del primo maggio violento a Milano, in cui la protesta pacifica contro l’Expo è stata avvelenata dagli antagonisti e dalle loro devastazioni. Nel caos rabbioso, il vicequestore Antonio D’Urso, 46 anni, dirigente del commissariato Quarto Oggiaro, cade vittima di un pestaggio da parte di almeno tre aggressori, tra cui un giovane con casco e maschera anti gas e un altro con un berretto da baseball e un bastone in mano: proprio quest’ultimo, Marco Ventura, milanese 28enne di area anarchica, è stato arrestato ieri mattina. Le accuse sono resistenza aggravata e lesioni aggravate. Gli investigatori sono risaliti a lui grazie alle foto scattate durante il pestaggio, anche se il giovane si era tagliato la barba: è un personaggio noto alle forze dell’ordine, per i suoi

Un momento dell’aggressione: Marco Ventura bastona il poliziotto ANSA

precedenti (furto) e perché frequentava l’ex Bottiglieria Occupata, un centro sociale di via Savona che sul suo sito, ormai abbandonato, si raccontava come uno spazio con «50 persone, una dozzina di cani, una cucina collettiva, una libreria aperta a

tutti, una web radio». Oggi il centro sociale si è trasferito in un hotel abbandonato. Ventura lo hanno preso in una casa occupata in Porta Genova a Milano, dove viveva con il suo pitbull ed è del pitbull che il giovane si è preoccupato prima di es-

sere portato via: i poliziotti si erano presentati con un wurstel per distrarre il cane. Secondo il gip di Milano, Donatella Banci Buonamici, Ventura ha «un’indole estremamente violenta» tanto che «se il funzionario non avesse avuto il casco, avrebbe subito gravi conseguenze». SEI IN CARCERE Un’aggressione collettiva, per gli inquirenti, e in tre fasi, costata all’agente contusioni al polso destro e al bacino e destinata a “coprire” Anita Garola, che sarà poi arrestata per resistenza aggravata. D’Urso viene colpito con calci e pugni, fatto cadere da un antagonista non ancora identificato, infine bastonato da Ventura con un’arma che sarebbe stata in precedenza nascosta dietro una siepe. La polizia ha anche denunciato a piede libero un altro aggressore, un 25enne squatter anarchico. Con l’operazione di ieri salgono a sei le persone in carcere a Milano per gli scontri del 1 maggio (cinque catturate al termine dei disordini, tra loro due donne), oltre ai cinque francesi presi a Genova per atti vandalici (quattro espulsi). «L’assalto del 1 maggio era pianificato da almeno sei mesi — spiega Bruno Megale, dirigente della Digos — .Nei due giorni precedenti e in quello successivo al 1 maggio abbiamo identificato 120 persone, di cui 50 stranieri. Nel corso dei blitz abbiamo sequestrato 80 mazze identiche a quelle utilizzate durante il corteo. Il bilancio è positivo perché avevamo elementi molto gravi. È chiaro che quando succedono episodi di questo tipo è giusto fare un minimo di autocritica. Ma le indagini continuano». © RIPRODUZIONE RISERVATA

TEXAS, GUERRA TRA I BIKERS: 170 ARRESTATI Sono 170 le persone arrestate a Waco, in Texas dove uno scontro a fuoco tra gang rivali di motociclisti (i Bandidos e i Cossacks) ha causato, domenica, nove morti e decine di feriti. La situazione rimane di massima allerta. Il timore è che possano scattare delle rappresaglie contro gli agenti. Secondo le indagini 4 bikers sarebbero stati uccisi proprio dalla polizia durante la rissa.

AGGUATO IN FAMIGLIA

Il ddl approvato ieri in Senato introduce cinque nuove ecoreati ANSA

Arriva l’ok in Senato Inquinare è un reato: le pene fino a 15 anni 1Diventa legge

il provvedimento contro i crimini ambientali. MS5 e Pd votano insieme

Filippo Conticello @filippocont

N

on più contravvenzioni, ma delitti: una rivoluzione del pensiero e delle pene. Perché adesso sono reati il disastro ambientale, l’inquinamento ambientale, il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, l’impedimento del controllo e l’omessa bonifica. Tutte quelle vergogne chiamate «ecoreati» e ora disciplinate da un ddl figlio di mille fatiche, che aggiorna il codice penale: sono serviti 18 anni di battaglie, ma adesso i tempi di prescrizione raddoppiano e le pene possono arrivare a 15 anni. Tradotto: difficile ripetere le beffe atroci dei processi per stragi da amianto bloccati dalla decorrenza dei termini. L’ultimo punto l’ha messo ieri il Senato, ma il sì è stato in bilico: gli emendamenti incrociati rischiavano di

modificare il testo, con tanto di ritorno alla Camera e sfilacciamento dei tempi. Poi, un po’ a sorpresa, i senatori hanno trovato l’accordo secondo l’insolito schema M5S-Sel-Pd: meglio dare per una volta un segnale, ci sarà tempo per perfezionare la norma. Tra l’altro, il pacchetto prevede aggravanti per mafia e sconti per chi si pente. RILANCIATO Alla fine, esultanza generale e tutti o quasi hanno provato ad appuntarsi la spilla al petto. Immediati i tweet di Renzi («Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi. È proprio #lavoltabuona») e del presidente del Senato Grasso («Anni di attese e ritardi ma finalmente ci siamo»). Pure i Cinquestelle da sempre spingono sul tema e ieri sono passati all’incasso: «Questa vittoria la regaliamo ai nostri figli e ai nostri nipoti, che da oggi vivranno in un Paese più giusto», ha detto la senatrice Paola Taverna. In effetti, finalmente si stabilisce che chi inquina commette un reato, piccolo passaggio atteso da 20 anni: le prime proposte nel 1997-98, poi nel 2001 un nuovo passo in avanti con l’approvazione del 53 bis, la norma che consentiva di punire i trafficanti di rifiuti. Gli ultimi anni, gli ultimi orrori tra Eternit e Terra dei Fuochi, hanno permesso questo scatto finale di civiltà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ANCORA SANGUE IN CITTÀ

Orrore in Turchia Canta in un talent: le sparano in testa 1Una 19enne curda ridotta in fin di vita

Era stata minacciata. In cella il fidanzato

L

Mutlu Kaya, 19 anni. è in coma ANSA

DOPO LUNGA ATTESA

a sua unica «colpa» è stata quella di aver voluto partecipare a un talent show. E di aver indossato un vestito senza maniche che mostrava le braccia. Mutlu Kaya, curda di 19 anni, è in condizioni critiche dopo che qualcuno, domenica, le ha sparato in testa in Turchia. È stata presa di mira mentre provava le sue canzoni in casa, nel distretto di Ergani, parte della conservatrice provincia di Diyarbakir. Il 30 marzo scorso la ragazza aveva ricevuto la visita della cantante turca Sibel Can, che le aveva chiesto di prendere parte al concorso «Sesi Cok Guzel», (una sorta di Ita-

lia’s Got Talent) dopo averla ascoltata nei provini. Qualche giorno dopo sono però emerse presunte minacce di morte ricevute dalla giovane da parte del clan legato alla famiglia paterna. «Quando hanno sentito che avrei partecipato, mi hanno detto che mi avrebbero uccisa. Ho paura», aveva detto la ragazza ai responsabili del talent. Secondo una prima ricostruzione, un uomo si è introdotto nel giardino della sua casa e ha fatto fuoco attraverso una finestra. Colpita alla testa da una pallottola, Mutlu ora si trova in terapia intensiva in un ospedale di Diyarbakir, dove i medici cercano di capire se sia operabile. La polizia ha arrestato quattro uomini, tra cui il fidanzato di Mutlu, Veysi E., 26 anni. Il giovane ha respinto ogni accusa, ma rimane indiziato. I femminicidi sono una vera e propria piaga in Turchia. Secondo la piattaforma Stop Women Homicides, nel 2014 sono state uccise 294 donne turche, nel 47% dei casi per aver voluto prendere decisioni in modo indipendente. Nel 2015, il numero di donne uccise in Turchia è già a quota 91. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA\

Napoli, 76enne spara ai vicini e fugge: 8 feriti 1La lite per un cancello, poi l’arresto

Folla ai funerali del vigile-eroe di Miano

I funerali di Francesco Bruner, vigile ucciso in una sparatoria a Napoli ANSA

A

ltri spari contro la gente, altri colpi verso la strada. Napoli è tornata a tremare dopo l’ultima strage nel quartiere Miano (4 impallinnati venerdì dalla furia di un

infermiere): ieri un’ex guardia giurata ha imbracciato un fucile da caccia e sparato contro i condomini. Il motivo? Un cancello lasciato aperto. Otto feriti, tra cui tre minori e, per fortuna nessuno ri-

schia la pelle. La follia poco dopo la mezzanotte: Marco Castiello, 76enne e incensurato, si è affacciato dal balcone del suo appartamento di Afragola e ha notato il particolare. Il cancello non era stato chiuso, nonostante lui avesse denunciato più e più volte il rischio di furti. Prima le urla, poi gli spari e, infine, la fuga: è stato rintracciato a Campobasso e, anche dopo l’arresto, ha sostenuto di avere ragione. A sentire il nipote, non sarebbe un assassino», ma solo «un uomo esasperato da incomprensioni condominiali». EROI Intanto ieri in città hanno commosso i funerali di Francesco Bruner, vigile ucciso nella sparatoria di Miano mentre tentava di salvare alcuni passanti che Giulio Murolo, l’infermiere-killer, poteva colpire. Così come l’altro collega, il maresciallo Enzo Cinque, gravemente ferito e ricoverato in prognosi riservata. Per tutti, il sacrifici è stato un atto eroico e la speranza che non si ripeta mai più: «Basta sacrifici, prendiamoci cura delle nostre periferie», il messaggio consegnato da padre Mario Bellicose, il cappellano della polizia di Napoli . cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDĂŒ 20 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

STASERA L’ADDIO

QUESTO Ăˆ UN FILM CORAGGIOSO CHE VUOL RACCONTARE LA REALTĂ€

Usa, finisce un’era Lascia Letterman il re del talk show

NON DĂ€ RISPOSTE, SI CHIEDE SOLO SE IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI

G

BENICIO DEL TORO ATTORE A des. Denis Villeneuve, 47enne regista di ÂŤSicarioÂť, coi protagonisti Benicio Del Toro, 49, ed Emily Blunt, 32, a Cannes EPA

Del Toro e l’incubo narcos ÂŤLa colpa è dell’AmericaÂť

1La star a Cannes con tre opere, tra cui Sicario sul Messico e i trafficanti

Scoppia il caso dress code: proteste contro l’obbligo del tacco per le donne

Elisabetta Esposito INVIATA A CANNES (Francia)

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n quello sguardo lĂŹ, con gli occhi chiari che si mostrano appena, nasconde un mondo. Una zona oscura che prende forma nella testa di chi lo guarda a seconda dei ruoli che interpreta e che fa di lui un grande attore. Benicio del Toro riceve applausi anche qui a Cannes, dove è presente in ben tre film: A Perfect Day (Quinzaine des rĂŠalisateurs) in cui è un uomo impegnato con un’ong durante la guerra dei Balcani; Il Piccolo Principe (fuori concorso) dove dĂ la voce al serpente e soprattutto Sicario, l’opera in concorso del canadese Denis Villeneuve (il regista di Prisoners e che dirigerĂ anche il nuovo Blade Runner) presentata ieri al Festival, ma nei cinema italiani solo dal prossimo 11 settembre. NARCOS Il tema è particolarmente caro all’attore premio Oscar per Traffic di Steven Soderbergh: il narcotraffico al confine tra Stati Uniti e Messico. In una terra di cadaveri mutilati appesi ai ponti, dove ÂŤbisogna esse-

re lupi per sopravvivereÂť, Del Toro è un consulente colombiano di poche parole che insieme all’agente dell’Fbi Emily Blunt fa parte di una task force governativa guidata da Josh Brolin. Un’atmosfera che lui, nato a Portorico 48 anni fa, ha imparato a conoscere bene soprattutto sul set, dalla serie tv del 1990 Drug Wars: The Camerena Story (uno dei suoi primi lavori di attore) fino a Escobar: Paradise Lost, passando per Le Belve e ovviamente per il ruolo del poliziotto messicano in Traffic che lo portò all’attenzione del grande pubblico. ÂŤĂˆ vero, ho girato molti film sul mondo del narcotraffico. E anche se credo nella giustizia, questo è un tema di cui si deve parlare. La droga è un problema enorme in Messico, ma anche negli Stati Uniti e in Europa e questo è un film coraggioso che vuole raccontare la realtĂ Âť, spiega del Toro, premiato proprio a Cannes nel 2008 come migliore attore per Che, il film sulla vita di Guevara (ancora di Soderbergh). Ma è il regista a lanciare le accuse piĂš pesanti: ÂŤNessuno in America parla di quanto avviene al confine messicano, tutti ne conosco-

no la violenza ma domina il silenzio. Sicario non parla tanto di Messico, quanto delle responsabilitĂ degli Stati Uniti in questa vicendaÂť. TACCOGATE Insomma, quando c’è da lottare Benicio si fa sentire. Anche se si tratta di‌ tacchi a spillo! A Cannes è scoppiata infatti la polemica dress code sul tappeto rosso. Le regole del Festival, le stesse che vietano i selfie, prevedono abito elegante e tacco per le donne. Secondo la rivista Screen durante la serata dedicata a Carol alcune raffinate e non piĂš giovanissime signore, che avevano scelto di salire la lunga scalinata del Palais in ballerine, sono state allontanate. Alla faccia del Festival delle donne. CosĂŹ è scattata la solidarietĂ della rete (l’hashtag #heelgate dominava ieri i tweet su Cannes), ma anche dei protagonisti della serata: del Toro e Brolin avevano promesso di presentarsi sul red carpet con i tacchi, mentre la Blunt in scarpe basse. Non lo hanno fatto, peccato, ma i buoni propositi vanno comunque apprezzati... Š RIPRODUZIONE RISERVATA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

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Potete tirare un sospiro di sollievo, come se vi avessero inviato un rimborso pensionistico. Cose di soldi e lavoro van bene, il sudombelico è resistente.

Mattino di idee fini e di risultatoni nel lavoro, grazie anche ai vostri zebedei pompelmiformi. Pomeriggio ok per i soldi, ma la fornicazione sconsola.

Mattinata di fatiche e di imprevisti che chiederanno prontezza. Pomeriggio on the crest of the ond, con mucha gioia. Sudombelico senza limti e confini.

Amici, fan e interlocutori approvano ciò che fate. Ma dal pomeriggio qualcuno può farvi zebedei in crosta, come il filetto. State su e riposate.

La mattina vi nega forse lo sprint giusto, ma il pomeriggio vi ritrova in pista, bravissimi nel recuperare. E giungono incentivi suini niente male.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

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6

5,5

6

6

6

Dedicate la mattina agli impegni che richiedono piĂš concentrazione. PerchĂŠ da metĂ pomeriggio sarete confusi e sfigopenduli. Fornicatorially too.

Stamane cercate di non essere uomini e donne di facili consumi: rischiate il pentimento. Pomeriggio di viaggi, studi, p.r. e lavoro OK. Mirabilie suine.

Forse andate un po’ troppo in aceto. E un vostro sbotto rischia di mandare tutto all’aria. Anche in fatto di soldi. Be quiet. Fornicazione frugale.

Pedanti come grilli parlanti e inclini ad alleanze strambe, rischiate un rovinoso autogol. Occhio! Sudombelico e performance festose e giocose.

IN CONCORSO

E oggi il turno di Sorrentino ÂŤYouthÂť in sala â—? Oggi è il giorno di Paolo Sorrentino e del suo ÂŤYouth La GiovinezzaÂť, ultimo dei tre film italiani in concorso a questo 68° Festival di Cannes dopo Matteo Garrone (ÂŤIl racconto dei raccontiÂť) e Nanni Moretti (ÂŤMia madreÂť). Il premio Oscar è arrivato ieri sera insieme a Michael Caine e Harvey Keitel, protagonisti insieme a Rachel Weisz e Jane Fonda di questa storia che parla del tempo, autentica ossessione per il regista napoletano. Le aspettative sono altissime, anche perchĂŠ dopo la prima settimana di concorso sono davvero pochi i film ad aver convinto. Il film, che esce oggi anche in Italia con 500 copie per Medusa, è stato giĂ venduto in oltre 75 Paesi.

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE Stamane colloqui, viaggi e lavoro vanno a buon fine. Pomeriggio, invece, di impicci e di scarsa libertĂ di manovra. Pure suina, a ben vedere. Pazienza.

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All’efficienza costruttiva (e fonte di successo) della mattina seguiranno forse petulanza e cupezza. Vostre. Con un po’ di solitudine suina. State su.

La Luna della mattina vi fa girar gli zebedei come fossero bambole. Pomeriggio, però, di successi e recuperi. E di afrori fornicatori muy calamitanti.

iorno storico per la tv Usa: dopo migliaia di serate a partire dal 1993 sulla Cbs (ma era sulla Nbc dal 1982), va in onda l’ultima puntata del Late Show condotto da David Letterman. Chiude perchĂŠ, come annunciato il 3 aprile 2014, Letterman va in pensione, con mossa da fuoriclasse: prima che una nuova tv e volti piĂš giovani gli tolgano luce, il 68enne figlio del fioraio di Indianapolis, sangue tedesco nelle vene, lascia da protagonista. Cedendo a Stephen Colbert — 51 anni, giĂ volto di un programma satirico — un salotto tv ironico e graffiante, famoso per le interviste spiazzanti, le “top tenâ€? surreali, i siparietti che prendono di mira il Papa come Lady Gaga. Accanto alla sua scrivania (caratterizzata dal microfono vecchio stile e la tazza di caffĂŠ), si sono seduti Madonna e Justin Bieber, Barack Obama e Bill Clinton, ma anche Brook Shields che si scolava una bottiglia, Cher che chiamava Letterman

NOTTE SPECIALE NEL RICORDO DI MERCURY E CO. Si chiama #QueenNight ed è una serata dedicata alla band di Freddie Mercury: oggi su Sky Arte alle 21.10 con ÂŤQueen – A night at the operaÂť, si va dietro le quinte dell’album 1975 con interviste e immagini di archivio. A seguire, ore 22.05, ÂŤQueen Rock Montreal LiveÂť, storico concerto del 24 Novembre 1981 a Montreal. Infine, ore 23.45, ÂŤHungarian Rhapsody - Queen live in BudapestÂť, show del 27 luglio 1986. DA VEDERE STASERA SU SKY ARTE ALLE 21.10

stronzo, George Clooney ammanettato per scherzo. E star italiane tra cui la Loren, Benigni e Alex Zanardi. Letterman, che cominciò come speaker in una radio (venne cacciato perchÊ ironizzava sulla musica classica), è difficilmente paragonabile ai conduttori italiani: non certo a Fazio nÊ alla Bignardi, magari a Luttazzi, che ebbe scarsa fortuna. Letterman (la cui ultima puntata andrà su Rai 5 domani sera) è triste: Sono sommerso dalla malinconia. Tutto questo mi mancherà . Le opzioni sono due: o accetterò la transizione da persona ragionevole o mi darò al crimine. f.riz. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

LA REPLICA: ÂŤCOMPENSO PIGNORATO DA EQUITALIAÂť

Morgan all’attacco di Sky ÂŤX Factor non mi ha pagatoÂť â—? Morgan (nella foto) non è piĂš giudice di X Factor ma continua a parlarne. In modo polemico: ÂŤĂˆ la tomba della creativitĂ Âť, ha detto a Milano presentando il Brianza Rock Festival. ÂŤQuando vi iscrivete anche solo per la prima

audizione voi avete giĂ firmato un contratto discografico, siete legati mani e piediÂť. Infine, un attacco a Sky: ÂŤMi piacerebbe che i titoli fossero: “X Factor non ha pagato Morganâ€?Âť. In serata è arrivata la replica della rete tv e di Fremantlemedia, secondo cui il compenso previsto è stato liquidato ma pignorato da Equitalia per saldare un ÂŤcredito di oltre 300 mila euroÂť. Nel contratto di Morgan c’era un bonus legato al rispetto degli impegni con la produzione, non corrisposto perchĂŠ, per Sky, Morgan non si è comportato come avrebbe dovuto.

LO SPORT IN TV

LO SPECIALE #QUEENNIGHT

David Letterman, 68 anni AP

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