VITO CATALANO
La grafica tridimensionale al servizio del sogno
mostra virtuale al MUSEO DEL DISEGNO
Note biografiche Vito Catalano nasce a Trecastagni, Catania, il 22 gennaio1936. Compie studi classici presso i Gesuiti, Collegio Pennisi di Acireale. Svolge da autodidatta attività pittorica dagli anni ‘60 agli anni ‘80. Nel 1961 espone per la prima volta operer grafiche a sfondo metafisico c/o la Galleria Stampatori di Torino. Si laurea in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Palermo. Nel 1969 inizia l’attività professionale, nello studio dell’ architetto Giovanni Pirrone, con il quale si associa e lavora nei vari settori dell’architettura e dell’urbanistica. Nel 1970 espone una serie di disegni e scenografie presso la Galleria Arte al Borgo di Palermo. Nel 1971 consegue l’abilitazione all’insegnamento nei Licei, attività svolta sino al 1980. Nel 1972 inaugura a Palermo lo Studio CATALANO di “Architettura,Urbanistica, Restauro”. 1976 : ottiene l’ iscrizione all’Albo dei Collaudatori della Regione Siciliana per opere oltre 500.000.000. Specializzazioni: Opere stradali, edili, monumentali, architettura degli interni, ed arredamenti, restauro dei monumenti, arte dei giardini. 1977 : iscrizione all’Albo degli Arbitri della “Cassa Arbitrale”, istituita dalla Camera di Commercio di Catania.;1981 : iscrizione all’Albo dei Collaudatori per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia Meridionale, per le seguenti specializzazioni: Edilizia e cemento armato, Restauro ( monumenti, etc); 1982: svolge attività professionale tra Catania, Palermo, Varese e Milano. Dal 1999 al 2001, continua ad occuparsi prevalentemente, insieme alla figlia Caterina, laureata in Architettura al Politecnico di Milano., di progettazione e direzione di opere pubbliche per il terziario, recupero di centri storici, restauro di monumenti e progettazione nel campo ospedaliero ed alberghiero, per conto della Regione Siciliana e per il Ministero dei lavori pubblici. Dal 2001 dopo il pensionamento, riprende la ricerca pittorica, utilizzando gli strumenti digitali a sua disposizione. Esplora quindi il mondo dei frattali, le teoria gestaltiche, (non tralasciando gli aspetti sempre presenti della ricerca in architettura), che si consolidano tramite il computer in forme surreali spesso futuribili: costruzioni arcaiche o avveniristiche tra passato e futuro. Ha tenuto mostre personali e collettive a Torino, Milano, Palermo Catania, Siracusa, Noto, Acireale, Lucca.
VITO CATALANO Mostra virtuale dal 5 al 12 aprile 2021 Museo del Disegno Progetto grafico e impaginazione di Nicolò D’Alessandro
Stampa in proprio per uso personale nel mese di aprile 2021 presso il MUSEO DEL DISEGNO Palermo © 2018 Copyright Vito Catalano © 2018 Copyright Museo del Disegno
La grafica tridimensionale al servizio del sogno La computer art nasce nel 1950 grazie alle sperimentazioni dell’americano Ben Laposky e del tedesco Manfred Frank, due matematici e programmatori che, rifacendosi al razionalismo e al costruttivismo del Bauhaus, hanno inserito una funzione matematica (non una immagine) nel processore e variando la lunghezza d’onda dei raggi luminosi del tubo catodico, con un oscilloscopio, hanno creato delle distorsioni e ottenuto la base per una proiezione grafica. Dagli anni settanta, sono stati usati vari nomi per descrivere tale processo, tra cui “computer art” e “arte multimediale”. Le sperimentazioni dei due matematici e programmatori, con l’utilizzo sempre più esteso del computer , hanno creato nuovi territori che influiscono abbondantemente sull’arte e sulla quotidianità. In Sicilia questa ricerca non ha ancora molti protagonisti. Sin dagli anni novanta Carlo Monastra a Palermo e sin dagli anni settanta Filippo Panseca a Milano, operano nell’ambito della computer art. Le cronache riportano qualche tentativo isolato nelle nuovissime generazioni (Francesca Tesoriere, Vincenzo Lo Scrudato, Maurizio Caltabiano, Francesco Licitra, Francesco Messina, Michela Martinico e Riccardo Corda). Altri artisti siciliani si muovono con queste tecniche soprattutto in pubblicità per trovare forme accattivanti al servizio del mercato e per produrre effetti visivi o effetti speciali per i media mainstream, sempre al servizio della cultura di massa ma non specificatamente nella ricerca artistica. Vito Catalano (classe 1936) utilizza da venti anni la tecnologia digitale come strumento fondamentale della sua pratica artistica. Nel corso della lunga esperienza di arte digitale (detta anche digital art o computer art) l’artista ha realizzato migliaia di immagini di alto potere suggestivo. La tecnica gli consente di riassumere virtualmente, come per magia il disegno, la pittura e la scultura. Grazie a software di grafica vettoriale adeguati, l’artista catanese, con sicuro senso architettonico, utilizzando frattali (che altro non sono se non funzioni matematiche) e fotografie scansionate, crea le sue opere. Con maestria e inventiva utilizza le simmetrie dei frattali, (figure geometriche gradevolissime che possono essere ripetute all’infinito), per tradurre con mutanti varietà di griglie, cerchi, sfere, quadrati e fughe di colori primari, le immaginifiche reticolature e gli improvvisi inserimenti figurativi che esaltano suggestive e virtuali profondità tridimensionali molto realistiche. Tramite il computer manipola le immagini, e con un sapiente uso di versioni elettroniche di pennelli, filtri e ingrandimenti, crea forme surreali e fantascientifiche che attingono a memorie archeologiche e progetti futuribili.
Nicolò D’Alessandro
Azzurrino.
Dialogo.
Angelo Z 1.
Apoteosi.
Ok O1.
Piatto Agostano K 2.
Senza titolo - 3.
Nucleare.
Colore di fuoco.
Foulard.
Ceramica.
Ispirato K1.a.
Seconda prova.
Navi aliene.
Sogno K 6.
Notturno.
Foulard.