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IL RITRATTO
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Indice generale Introduzione ................................................................................................................................ 3 Fotografo e soggetto fotografato ................................................................................................ 5 Composizione fotografica........................................................................................................... 8 Consigli tecnici ......................................................................................................................... 10 Tipologie d'illuminazione ......................................................................................................... 14
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Introduzione In fotografia il termine ritratto fa riferimento alle foto in cui un essere vivente è il soggetto preponderante della fotografia.
Le tipologie di ritratto sono le più svariate e se volessimo raggrupparle potremmo identificarle come •
Primissimo piano: dove si inquadra il viso o una parte di esso
•
Primo piano: Si inquadra oltre al viso anche le spalle del soggetto
•
Piano medio o mezzo busto: il soggetto fotografato viene ritratto dalla vita in su.
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Piarno “americano”: Consiste nell'inquadrare la persona tagliando l'immagine all'altezza delle gambe, a metà fra le ginocchia e il bacino. Viene chiamato "americano" perchè venne introdotto dai registi americani nel cinema western, dove si usava tagliare l'inquadratura degli attori all'altezza della coscia, per includere le fondine delle pistole. 3
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Figura intera: come si intuisce dalla parola il soggetto viene inquadrato nella sua interezza, dalla testa ai piedi.
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Fotografo e soggetto fotografato Dopo questa breve panoramica soffermiamoci sul ritratto che ha come soggetto una persona. Partiamo da un concetto fondamentale: bella foto non vuol dire bel soggetto!!! !!! In altre parole non esiste un soggetto giusto da fotografare ma soltanto un soggetto può o meno ispirare una foto. Non soffermiamoci tanto sull’aspetto esteriore bensì su quanto sia espressivo. Vi sono persone esteticamente piacevoli che ritratte appaiono sgraziate o inespressive, altre magari meno piacevoli a vedersi o magari fuori dai canoni comuni della bellezza rendono magnificamente, è fotogenico quel volto che immortalato in una espressione statica tende a mantenere la stessa “presenza” e carica emotiva che rappresenta la sua figura dal vivo. Generalizzando i visi più fotogenici sono quelli non eccessivamente mobili cioè, coloro che trasmettono di più le loro sensazioni attraverso lo sguardo che non attraverso la loro mimica facciale.
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http://nikandcan.it Una volta scelto il soggetto da ritrarre è necessario creare una sintonia con il soggetto. La fotocamera infatti appare come una sorta di barriera che si interpone tra il fotografo ed il modello. Questa barriera può creare imbarazzo e questo inficia la qualità della foto. È necessario pertanto mettere a proprio agio il soggetto, fargli prendere familiarità con la macchina fotografica in modo che quest’ultima non costituisca più una barriera bensì un modo per mettere in contatto il soggetto fotografato con chi lo sta fotografando. Può essere utile iniziare la sessione fotografica dicendo che si sta facendo qualche scatto di prova solo per verificare il corretto funzionamento dell’attrezzatura (in modo che il modello non senta la tensione dei primi scatti), per poi iniziare a conversare amabilmente di altre cose non legate alla fotografia. In questo modo il modello dovrebbe iniziare a distrarsi e potrebbe assumere delle pose spontanee (un sorriso, un atteggiamento pensieroso) che gli dona particolarmente, che noi dovremo essere pronti a catturare. Quando si capisce che il soggetto è a suo agio, chiedigli di disporsi in posizione frontale e successivamente di ruotare la testa di 3/4 fino a mostrarsi di profilo, in modo da capire quale sia la prospettiva che evidenzia il suo migliore potenziale fotografico.
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http://nikandcan.it La barriera è abbattuta possiamo cominciare a chiedere al soggetto di assumere determinate pose ed espressioni. Ultimo consiglio è quello di evitare di toccare la persona che si sta fotografando per farle assumere la posa che si desidera. Potrebbe ricreare quella barriera che abbiamo faticosamente abbattuto. Non mostrare gli scatti al soggetto fotografato. Foto brutte potrebbero sfiduciarlo ed inficiare sugli scatti successivi. Può essere viceversa molto utile mostrare gli scatti più belli in modo da caricare la sua vena di entusiasmo ed autostima. Discorso diverso se fotografiamo un bambino. Per un bimbo non esistono barriere e la spontaneità è il suo pane quotidiano. Un bimbo è più impaziente per cui bisogna essere rapidi: inquadrare e scattare a raffica... …poi selezioneremo gli scatti migliori.
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Composizione fotografica Una volta instaurato il giusto rapporto col soggetto da fotografare è necessario comporre la foto in modo da esaltarne la bellezza. Poiché si parla di ritratto il soggetto preponderante è quello fotografato per cui è buona norma riempire sempre il fotogramma specialmente sopra la testa. Nello specifico, se fotografi in primo piano, fai in modo che il volto del soggetto riempia tutta l'inquadratura. Lascia appena "un dito", un centimetro, fra l'estremità della testa e il margine superiore della foto. Nei primissimi piani invece ricordati di non "ghigliottinare" il soggetto tagliando l'immagine all'altezza del collo. Nella realizzazione di fotografie a mezzo busto bisogna prestare attenzione a non mozzare crudelmente mani, dita e braccia, perché risulterebbero particolarmente sgradevoli nella fotografia. È preferibile inoltre far disporre il soggetto di 3/4 perché si ottiene un maggiore senso della profondità e una migliore plasticità d'immagine. Per quanto riguarda lo sguardo del soggetto, quest’ultimo può essere rivolto verso la camera catturando così tutta la sua espressività oppure può essere rivolto altrove. Nel secondo caso è raccomandabile lasciare spazio nella direzione dello sguardo.
Anche per il ritratto vale la regola compositiva del “decentrare”, che consiste nel posizionare gli elementi più importanti dell’immagine (quindi di solito gli occhi) non al centro del fotogramma, ma in uno dei “punti forti” (usare la regola dei terzi). La regola generale suggerisce di adottare un punto di ripresa che sia all’altezza degli occhi del soggetto. In questo modo non si ingenerano distorsioni prospettiche e si rendono correttamente le proporzioni del viso. Inoltre, di solito in questo modo si
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http://nikandcan.it ottengono pose più naturali. Tuttavia la fotografia di ritratto ci lascia davvero la più completa possibilità di sperimentare i più diversi punti di ripresa. Ricordiamo che se ci poniamo leggermente più in basso rispetto al soggetto gli conferiremo un maggiore slancio, mentre se lo riprendiamo dall’alto rischiamo di “schiacciarlo” verso terra. Punti di ripresa inconsueti possono risultare molto gradevoli. Molto dipenderà anche dalle caratteristiche del nostro soggetto. Ci sono dei punti di ripresa che lo penalizzeranno, mentre degli altri che lo valorizzeranno. Sta a noi sperimentare.
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Consigli tecnici Quando si parla di ritratto è preferibile sempre usare un obiettivo a focale fissa. Ovviamente la scelta dell’obiettivo è molto correlata al tipo di fotografia che si intende realizzare. Per realizzare primi piani o ritratti a mezzo busto, è preferibile usare un obiettivo medio-tele a focale fissa compreso fra gli 80mm e i 135mm. In mancanza di questi obiettivi il consiglio è di usare l’obiettivo di cui si è in possesso sempre alla massima focale. Per figura intera e piano americano puoi usare anche un 50 mm o un 35 mm. Nei primi piani è preferibile evitare obiettivi grandangolari (obiettivi al di sotto dei 50mm: in pratica 35mm, 28mm ecc...) a meno di non voler eseguire dei ritratti caricaturali dai lineamenti deformati dal grandangolo. Da ricordare comunque che, nessuna ottica a focale variabile ci consente di ottenere i risultati di un’ottica fissa. Laddove si usi un’ottica con zoom è assolutamente vietato essere pigri!!! !!! Spesso accade che, durante la ripresa, invece di fare qualche passo indietro per gestire la nostra inquadratura, ci si limiti ad agire sulla focale variabile dell'obiettivo rischiando di utilizzare la focale grandangolare ottenendo così un immagine sfalsata del soggetto.
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http://nikandcan.it Se non si vuole realizzare ritratti ambientati, il consiglio è quello di lavorare a priorità di diaframma utilizzando diaframmi aperti. In tal modo lo sfondo risulterà sfocato e ciò escluderà gli elementi di disturbo. Il tempo di scatto da usare per foto ritratti deve essere di almeno 1/125 – 1/250 di secondo. Per foto ritratto di persone che si muovono rapidamente o di foto di bambini che non stanno mai fermi, è necessario ricorrere a tempi di scatto più brevi, 1/250 di secondo e più, se si usa un teleobiettivo. Per chi usa fotocamere digitali Canon è consigliato impostare la modalità AF Al Servo (la autofocus segue gli spostamenti del soggetto). Inoltre è meglio ricorrere allo scatto continuo a raffica, così tra le tante foto scattate si sceglierà la più perfetta. Per quanto riguarda la luce per effettuare un bel foto ritratto, dobbiamo impostare valori Iso intorno ai 400 Iso, se le condizioni di luce sono buone, altrimenti aumentare i valori Iso anche a 3200 Iso se la luce è scarsa. Ricordate che è sempre meglio una foto che presenta rumore digitale (poi correggibile con programmi di fotoritocco) che un'immagine mossa e sfocata molto difficile da correggere. Una volta scelto l’obiettivo e definiti tempi e diaframmi, la macchina è pronta per scattare. Non dimentichiamo però di scegliere cosa mettere a fuoco.. Il consiglio è quello di mettere sempre a fuoco sugli occhi. L’occhio è ciò che dona espressività ad un viso quindi devono sempre essere messi a fuoco.
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http://nikandcan.it Se l’inquadratura non è frontale e si deve scegliere quale occhio mettere a fuoco, beh al 90% (tranne che non si punti a particolari interpretazioni compositive) è meglio mettere a fuoco sull’occhio più vicino al fotografo, quello che poi avrà dimensioni maggiori nella fotografia. Ora è tutto pronto… …possiamo scattare!! !! Ma quanti scatti è preferibile fare di una stessa posa?? La regola dice che per ogni ritratto bisognerebbe scattare almeno 40 scatti, poiché cogliere l’espressione migliore è anche un fatto statistico: occhi chiusi, smorfie, capelli fuori posto ecc. si combattono premendo più volte il pulsante di scatto. Un ultimo consiglio da seguire, specialmente se il soggetto fotografato è una donna, può essere gradevole usare, in ripresa o in post-produzione, degli accorgimenti che rendano “soft” la foto, per creare un’atmosfera romantica ed eventualmente per nascondere le imperfezioni della pelle, le rughe, le borse sotto gli occhi, ecc…
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Tipologie d'illuminazione Il tipo di illuminazione da utilizzare è legato al tipo di ritratto che si vuole eseguire. Le fonti di illuminazione sono svariate, potremmo raggrupparle come: •
luce mediante flash
•
luce continua
•
luce naturale
La luce mediante flash è utilizzata soprattutto in ambienti chiusi. A volte i fotografi prediligono utilizzare due flash: un flash esterno e uno incorporato nella fotocamera. Quello incorporato serve per illuminare il volto e quello esterno serve per a realizzare effetti particolari, come ad esempio dare un colpo di luce laterale o alle spalle del soggetto del foto ritratto per illuminare i capelli. Per usare i due flash avremmo bisogno di un cavetto di collegamento, bisogna acquistare un accessorio chiamato servocellula. Si tratta di un semplice sensore che rimanda il segnale inviato dal flash della
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a
quello
separato,
facendolo
scattare
allo
stesso
istante.
L’uso
di
un
secondo flash permette di controllare meglio gli effetti sul viso, mentre quello incorporato produce sempre una luce frontale che rende l’immagine sempre appiattita. L’uso del flash ci permette di lavorare con sensibilità più basse tempi più veloci e diaframmi più chiusi senza contare poi l'infinita serie di accessori che possiamo utilizzare su di essi atti a concentrare ammorbidire dirigere la fonte di luce.
La luce continua o artificiale è quella che meglio si presta a creare i giusti giochi di luce per esaltare i pregi e nascondere i difetti di una persona. Di solito si tende ad illuminare il soggetto con più di una luce. È buona norma porre una sorgente luminosa principale che illumini tutto il soggetto con una inclinazione che vari tra i 45% e 60% rispetto al soggetto illuminato così da simulare la luce del sole. Immaginando che l’iride sia il quadrante di un orologio, la luce si percepisce più naturale nel momento in cui sull’occhio del soggetto il punto luminoso compare a ore 11 o a ore 13. È preferibile che tale luce sia diffusa così da mitigare ed alleggerire i difetti della pelle. Nel caso invece si vogliano evidenziare tali imperfezioni può essere usata una luce puntiforme. Per mitigare le ombre si usa una luce diffusa di intensità minore rispetto alla luce principale. Se si vogliono esaltare i capelli e dare profondità al soggetto fotografato staccandolo dallo sfondo si può utilizzare una luce alle spalle del soggetto decentrata rispetto alla focale di scatto. Se invece si vuole ricreare un’effetto di controluce o l’effettohigh-key, tale luce va posta sulla focale di scatto e di intensità maggiore rispetto a quella principale.
Per i ritratti in ambienti esterni, la luce migliore è quando il cielo è velato. Quando il sole è completamente coperto , si avrà un’illuminazione molto diffusa, il cielo risulterà l’unica fonte di luce e quindi un’enorme diffusore. Stesso risultato si avrà se si scatta l'immagine all’ombra di un muro, in una giornata di cielo azzurro. Seconda importante considerazione del fotografo è il contrasto che sarà molto elevato quando il cielo è sereno, con valori normali quando il cielo è parzialmente coperto e valori più ridotti quando il cielo è nuvoloso oppure all’ombra di un muro. Un altro fattore che influenza il contrasto è la posizione del sole , contrasto maggiore verso sera e di primo mattino, luce più piatta nelle ore centrali della giornata. La persona da fotografare , per ottenere un buon ritratto, è opportuno che non abbia la luce del sole troppo forte o diretta, 15
http://nikandcan.it costringendola a strizzare gli occhi, e facendo in modo che di creare brutte ombre. E’ consigliabile sistemare il soggetto con il sole alle spalle, in questo modo però il volto risulterà sottoesposto, per schiarirlo basterà un colpo di flash con luce di schiarita, oppure si può illuminare il volto in controluce, con un pannello riflettente, ad esempio un cartone bianco grande circa 50x70 cm che rifletta sul viso la luce del sole.
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