Noi in FIDAS - 2010/02

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NOTIZIARIO

DELLA

FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DONATORI

DI

SANGUE

ANNO X - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO 2010 DIFFUSIONE GRATUITA

NOI IN FIDAS - NOTIZIARIO TRIMESTRALE - SPED. ABB. POST. 70% ROMA

I RISULTATI DEL RAPPORTO FIDAS-CENSIS

Anteprima AL VIA L’ESTATE GIOVANI FIDAS


NOTIZIARIO

DELLA

FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DONATORI

DI

SANGUE

ANNO X - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO 2010 DIFFUSIONE GRATUITA

Sommario EDITORIALE Non perdiamo il treno! di Aldo Ozino Caligaris

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PRIMO PIANO

Noi in FIDAS Trimestrale - Periodico di informazione e formazione della FIDAS

A cura di Bernadette Golisano

(Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue)

• Rapporto Censis - Fidas: “La donazione del sangue alla luce della evoluzione demografica del Paese” di Carla Collicelli

P.zza Fatebenefratelli, 2 - 00186 Roma tel. 06 / 68891457 - fax 06 / 68217350 ANNO X - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO 2010 • DIRETTORE EDITORIALE Aldo Ozino Caligaris • DIRETTORE RESPONSABILE Bernadette Golisano

2/Fidas Lazio: più impegno per costruire una svolta

• COMITATO DI REDAZIONE Antonio Bronzino, Federica Fusconi, Giacomo Grulla, Laura Mariotti, Valentina Massa, Tiziano Zenere.

3/Fidas Liguria: troviamo un punto fermo per una nuova crescita

• IN REDAZIONE Laura Mariotti

• I commenti delle Federate 1/Fidas Veneto: il donatore giovane, una risorsa che scarseggia

4/Fidas Puglia: potenziare il ruolo delle associazioni

ATTUALITÀ Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2010 • Una Movida por la vida • Alghero: “Convivere con la talassemia” • Una vita in...attesa. Intervista a Loris Giambrone di Massimo Angeli

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Anteprima AL VIA L’ESTATE GIOVANI FIDAS

49° Congresso Nazionale Fidas • Una staffetta della solidarietà

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I RISULTATI DEL RAPPORTO FIDAS-CENSIS NOI IN FIDAS - NOTIZIARIO TRIMESTRALE - SPED. ABB. POST. 70% ROMA

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ANTEPRIMA Ritorna l’E...state con noi giovani Fidas di Emanuele Gatto

• DIREZIONE E REDAZIONE FILMAFIR COMUNICAZIONE srl di FRANCO ILARDO Lungotevere Cenci n. 4 - 00186 Roma tel. 06 / 68301018 - fax 06 / 68309492 e-mail: red.noinfidas@libero.it • HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO M. Angeli, C. Collicelli, E. Gatto, I. Gatto, B. Golisano, V. Magalotti, A. Ozino Caligaris, E. Russo, F. Sgarabottolo. • ART DIRECTION Image srl - Roma • STAMPA Arti Grafiche Agostini - Morena (RM) • AUTORIZZAZIONE Tribunale di Roma N. 442/2003 del 21/10/2003 Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione) Spedizione Abb. post. 70% - Roma

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LE SEDI FIDAS

• TIRATURA del numero 8.000 copie


Editoriale Non perdiamo il treno!

ualche anno fa, su queste pagine si è parlato del dono quale elemento traino del sistema trasfusionale. Ci trovavamo in un periodo di cambiamenti, all’indomani dell’entrata in vigore della Legge 219/2005 che prevedeva una nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati. Allora le Associazioni e Federazioni di donatori erano state chiamate a fare da traino, all’interno di un sistema in cui molti attori non avevano ancora piena consapevolezza del proprio ruolo e mancavano altri protagonisti nello scenario trasfusionale del Paese. Nel corso di questi anni il lavoro svolto è stato intenso, come intensi sono stati i cambiamenti che hanno caratterizzato il settore a livello nazionale ed europeo; le Associazioni e Federazioni di donatori hanno svolto il loro compito raggiungendo gli obiettivi che si erano prefissate. Le attività del Centro Nazionale Sangue e delle Strutture Regionali di Coordina-

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mento, inoltre, hanno permesso di armonizzare gli interventi e studiare soluzioni appropriate nell’ottica di un “governo concordato”. Abbiamo raggiunto numerosi obiettivi, nell’ambito della sicurezza e del controllo, nella predisposizione delle programmazioni annuali nonché nel raggiungimento della definizione dei requisiti minimi dei Servizi Trasfusionali e delle Unità di Raccolta; molte sfide sono state vinte, ma di fronte a noi si aprono nuovi scenari e nuove problematiche che necessitano urgentemente di risposte. Nel corso di quest’anno la Fondazione Censis, su commissione della FIDAS, ha avviato un’importante indagine demografica collegata alla donazione del sangue sui dati forniti da tutte le Associazioni della Federazione. È la prima volta che in Italia si porta avanti una ricerca di questo tipo e i primi risultati evidenziano problemi per i quali noi tutti siamo chiamati a studiare strategie appropriate. Certamente il fabbisogno nazionale viene ormai coperto, ma sono ancora evidenti disomogeneità territoriali e occorre ricordare che l’autosufficienza è un obiettivo dinamico continuamente insidiato dall’aumento dei fabbisogni. L’equilibrio raggiunto si rivela piuttosto fragile, in quanto poggia in gran parte sui donatori delle regioni settentrionali e necessita ancora di donazioni, il 10 % del totale annuo, da donatori occasionali. Inoltre, seppure sia costante l’aumento delle donazioni, le prospettive per il futuro impongono scelte mirate, considerando che il numero dei donatori è destinato a diminuire. Lo sappiamo ormai da anni: l’Italia è un paese che invecchia, un paese con sempre meno giovani. E la fragilità più sostanziale che ci interpella come

donatori è proprio quella legata alle dinamiche demografiche: la fascia d’età dalla quale proviene la maggioranza dei donatori, infatti, è rappresentata dalle persone di età compresa tra i 30 ed i 55 anni e le proiezioni dei dati demografici mettono in luce il significativo calo dei prossimi decenni: nel 2009 i 30-55enni rappresentavano circa il 47% della popolazione, mentre nel 2020 scenderanno sotto il 44%, circa un milione in meno. Allo stesso tempo aumenteranno le fasce più anziane (over 65), con la conseguente crescita del fabbisogno di sangue. L’Assemblea Nazionale FIDAS, consapevole del ruolo centrale svolto dalle Associazioni dei donatori, ha raccolto la sfida, decidendo di rafforzare e potenziare le attività di promozione e sensibilizzazione, rivolte soprattutto ai giovani. Sono proprio i 18-28enni che hanno fatto registrare una brusca diminuzione, soprattutto negli ultimi due anni e su questa fascia d’età è indispensabile intensificare gli sforzi, affinché la donazione diventi una scelta consapevole e condivisa che sappia affrontare le nuove sfide. È un cammino già iniziato, ma che necessita del responsabile coinvolgimento di tutti, per cambiare da oggi il futuro nell’ottica del dono. Il sistema trasfusionale ha iniziato il suo viaggio, nella direzione della risposta al fabbisogno di terapia con emocomponenti ed emoderivati del Paese secondo regole di qualità e sicurezza. Il treno della donazione, il convoglio del volontariato e la carovana della solidarietà continuano la propria corsa. Non possiamo proprio restare in sala d’attesa.

Aldo OzinoCaligaris

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Primo Piano

A cura di Bernadette Golisano

49° CONGRESSO NAZIONALE FIDAS:

Una staffetta della solidarietà a Fiera di Primiero a Feltre. Per la sua conclusione il 49°Congresso Fidas ha idealmente “gemellato” i suoi donatori di sangue di Veneto e Trentino per una originale staffetta della solidarietà. Apertosi in montagna, sotto le splendide cime che sovrastano Fiera di Primiero, ed organizzato quest’anno dalla federata di Feltre, il Congresso nazionale ha riunito, dal 30 aprile al 2 maggio, 150 delegati in rappresentanza di 50 associazioni. Tema centrale del confronto, la presentazione e l’analisi del primo “Rapporto sulla donazione di sangue in relazione all’evoluzione demografica del

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Fiera di Primiero (TN). L’apertura dei lavori: da sinistra Valentina Massa (Coord. naz. Giovani Fidas), Saverio Marchet (Pres. AFDS Fidas Feltre), Ozino Caligaris (Pres. naz. Fidas), Dario Cravero (Pres. onorario Fidas), Antonio Bronzino (Vicepres. naz. Fidas).

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nostro Paese”, realizzato dal Censis e commissionato da Fidas sulla base dei propri dati. L’indagine è stata illustrata in apertura dei lavori dalla dott.ssa Carla Collicelli, che ne ha inoltre spiegato l’importanza ai fini della programmazione e del buon funzionamento del nostro sistema trasfusionale. Le proiezioni statistiche infatti non lasciano dubbi: come potrete leggere nell’ampia sintesi dell’indagine pubblicata nelle pagine seguenti di questo numero, già nei prossimi 10 anni diminuiranno drasticamente anzitutto i donatori giovani, in età compresa fra i 18 e i 28 anni. In pratica, tra breve verrebbe a mancare il pilastro dei donatori periodici su cui poggia il futuro del nostro sistema trasfusionale. Ed è proprio a questo allarme-sangue, rilanciato ai media e alle istituzioni dalla Fidas ed alle conseguenti proposte per invertire questa allarmante tendenza, che si è concentrato il dibattito congressuale nei giorni successivi. Numerose le proposte avanzate per contrastare il fenomeno, sia a livello locale che nazionale: anzitutto la moltiplicazione delle iniziative di sensibilizzazione delle federate rivolte ai giovani, ma anche la creazione di una specifica Giornata nazionale Fidas (il 28 novembre) da dedicare ogni anno in modo specifico alla promozione della donazione. Oltre al tema del difficile “ricambio” dei donatori a causa dell’invecchiamento della popolazione, in merito alle altre strategie da mettere in atto la Fidas ha dedicato tre focus-group ad altrettanti temi caldi: federalismo e tutela della salute, impresa sociale e volontariato. Al termine del dibattito, il Congresso si è poi trasferito a Feltre per celebrare la 29° Giornata del donatore che ha visto sfilare per le vie del centro storico (nonostante le minacce di pioggia), oltre 10mila donatori Fidas accanto a sbandieratori, volontari alpini del “Gruppo nuvola” e figuranti in costume del Palio di Feltre. La Messa celebrata da Mons. Aldrich ha concluso le celebrazioni ufficiali. Resta comunque nel ricordo l’entusiamo dei volontari del sangue di tutte le età, l’impegno degli organizzatori ed infine la generosa partecipazione dei tanti cittadini che, nelle piazze e nelle strade, hanno risposto con calore all’invito della Fidas. Successivamente, nel mese di giugno il Presidente nazionale Fidas Ozino Caligaris ha consegnato al Sindaco di Feltre, Sen. Gianvittore Vaccari, e al Presidente dell’Associazione Feltrina, Saverio Marchet, una targa come segno di riconoscimento per l’accoglienza e l’ospitalità dimostrata dalla comunità di Feltre e dalla Sezione di donatori di Primiero. Arrivederci dunque a Parma, sede prescelta per il prossimo Congresso!

segue >>

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Carla Collicelli - Fondazione Censis

LA DONAZIONE DEL SANGUE ALLA LUCE DELLA EVOLUZIONE DEMOGRAFICA DEL PAESE Pubblichiamo di seguito una sintesi del Rapporto Censis– Fidas. Lo studio è stato presentato in anteprima al Congresso di Feltre ed infine illustrato a Roma, lo scorso 1° luglio, nel corso di un convegno al Senato promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute in cui la Fidas ha rilanciato l’allarme. In occasione dell’incontro, commentando i dati con i giornalisti presenti, il Pres. nazionale Ozino ha infatti spiegato: “Se non si interviene tempestivamente, visto che la popolazione continua a invecchiare, così come cresce la qualità delle terapie e l'aspettativa di vita dei pazienti oncologici, tra dieci anni il numero dei donatori di sangue è destinato a calare. Per questo motivo sarà fondamentale coinvolgere le fasce di popolazione finora meno impegnate nella donazione, cioè i giovani, le donne e gli immigrati”.

UN PAESE CHE INVECCHIA dati demografici e strutturali della popolazione italiana delineano in modo estremamente chiaro il quadro di un Paese che invecchia: il calo vistoso che ha caratterizzato gli indicatori relativi alla fertilità e alla natalità in Italia tra la fine degli anni ‘70 ed i primi ‘90 ha infatti consegnato agli italiani degli anni 2000 un Paese stabilmente a crescita zero. Benché il tasso di fecondità abbia fatto osservare negli ultimi anni una timida crescita, trainata per altro in gran parte dalla fecondità degli immigrati, il saldo naturale rimane negativo. Questa dinamica, unitamente all’aumento della durata della vita e dunque degli indici di invecchiamento, rappresenta l’aspetto più sostanziale dello scenario demografico italiano. L’invecchiamento della popolazione rappresenta evidentemente un elemento che impatta in modo vistoso sui bisogni sanitari della popolazione, ed un fattore intorno al quale il sistema di offerta deve necessariamente rimodularsi, privilegiando le prestazioni assistenziali domiciliari, e riformulando quanto più possibile il ruolo dell’ospedale come luogo della cura dell’acuzie, territorializzando, domiciliarizzando e potenziando nel contempo l’offerta di servizi per la

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lungodegenza. Ma oltre alle conseguenze in termini di fabbisogno socio-assistenziale, gli andamenti demografici rappresentano un fattore destinato a pesare in modo importante sul sistema trasfusionale, sia per quello che riguarda il fabbisogno di sangue, sia per il reperimento dei donatori. La morbilità della popolazione anziana, unita allo sviluppo di tecnologie e tecniche terapeutiche in grado di offrire opportunità di cura anche a pazienti molto anziani, rappresenta evidentemente un elemento che esercita un peso importante sul fabbisogno di sangue, dal momento che la terapia trasfusionale rappresenta uno strumento di largo impiego in campo non solo ematologico, ma anche oncologico, cardiochirurgico e chirurgico. Dall’altro lato esistono dei limiti importanti alla donazione del sangue, anagrafici anzitutto (normalmente non si può donare dopo i 65 anni di età), ma anche sanitari, per cui oltre alle malattie infettive trasmissibili, costituiscono una pregiudiziale della donazione anche condizioni cliniche assai più comuni, specie tra la popolazione in età adulta tra gli young old, quali ipertensione arteriosa, presenza malattie croniche, assunzione di antibiotici o trattamenti medici e diagnostici (estrazioni dentarie, endoscopie) nel


periodo immediatamente precedente il prelievo. Ma soprattutto le fasce d’età tra le quali si concentrano i donatori, ossia la popolazione compresa tra i 30 ed i 55 anni, si sta gradualmente riducendo, e si tratta di un trend che non sembra destinato ad arrestarsi nei prossimi decenni. L’evoluzione del quadro demografico italiano, e dunque le modificazioni cui la struttura della popolazione è destinata ad andare incontro nei prossimi anni, costituiscono un elemento importante nella pianificazione delle strategie future nello scenario della medicina trasfusionale, ed in particolare nella gestione e nella organizzazione delle attività di donazione.

LA SITUAZIONE •

I donatori in Italia sono 26,2 ogni 1.000 abitanti (dati ISS 2006)

Negli ultimi anni si è assistito ad un leggero aumento dei donatori (erano 24,3 nel 2003)

Sono forti le differenze tra le varie zone del Paese:

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Il dato più alto è il 31,8 del Nord Est Il più basso è il 20,7 del Sud Il fabbisogno è stimato in 40 unità di sangue intero per 1.000 abitanti

L’Italia è autosufficiente (40,9 unità per 1.000 abitanti nel 2006 secondo ISS), ma è un equilibrio fragile: - 37,6 al Centro - 35,5 nelle Isole - 28,3 al Sud

LA DONAZIONE DI SANGUE I dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Centro Nazionale Sangue mostrano come l’Italia configuri un quadro caratterizzato da luci ed ombre. Il fabbisogno nazionale di sangue, infatti, viene ormai coperto da circa un decennio, tuttavia le forti disomogeneità territoriali, sia sotto il profilo della diffusione della donazione che per quello che riguarda l’organizzazione e l’efficienza dei sistemi trasfusionali locali, rendono ancora necessario nel nostro Paese un massiccio trasferimento di sangue e suoi derivati dalle regioni best practice a quelle che forniscono performance più scadenti. Osservando più nel dettaglio i dati ISS–CNS si osserva anzitutto che la tendenza generale fa osservare un continuo, seppure graduale, aumento delle donazioni e dunque delle unità di sangue raccolte. Nel 2008 i donatori italiani sono stati infatti 1.619.143, pari a 27,2 ogni 1.000 abitanti, che hanno permesso di raccogliere complessivamente 2.526.561 unità di sangue intero (42,1 unità per 1.000 abitanti). Nel 2005 i donatori erano 1.502.858, pari 25,7 ogni 1.000 abitanti, per una raccolta complessiva di 2.346.656 unità di sangue intero (40,1 unità per 1.000 abitanti). Nel triennio considerato, dunque, si è assistito ad un aumento significativo del numero dei donatori, pari al 7,7%, e di riflesso nella quantità di emazie raccolte. I dati del 2006, ultimo anno per il quale è disponibile il dettaglio della ripartizione territoriale, evidenziano per altro quanto la donazione di sangue rappresenti un’azione che gli italiani residenti nelle diverse zone del Paese compiono in quote molto diverse: i donatori per 1.000 abitanti sono infatti 31,8 al Nord Est, 27,1 al Nord Ovest, 26,5 al Centro, 20,7 al Sud e 25,2 nelle Isole. Ne consegue che al Nord Est le unità di sangue intero raccolte hanno raggiunto nel 2006 il numero di 53,8 ogni 1.000 residenti, al Nord Ovest il dato è pari 47,3, mentre al Centro si ferma a 37,6, nelle Isole a 35,5 (si tratta per altro dell’unica ripartizione che ha fatto registrare un decremento del dato rispetto al 2005, quando era pari a 35,6), e al Sud la quota scende fino a 28,3. Se si considera che il fabbisogno di san-

Il sistema trasfusionale si fonda sui donatori del Nord Italia

gue si stima in 40 unità per 1.000 abitanti, il dato evidenzia come l’equilibrio italiano sia fragile, e poggi in gran parte sui donatori delle regioni settentrionali. Benché aumentino le unità raccolte, in tutte le ripartizioni territoriali, rimane sostanzialmente stabile il dato relativo alle unità di emazie scambiate tra le regioni (complessivamente circa 78.000 nel 2008), che sono dunque state raccolte nelle regioni più virtuose (nel 2008 tutte le regioni del Nord più Toscana, Campania e Puglia) e utilizzate in quelle non autosufficienti (tutte quelle del Centro e del Mezzogiorno, con l’eccezione di Toscana, Campania e Puglia). Ma la fragilità più sostanziale è proprio quella legata alle dinamiche demografiche: la fascia d’età dalla quale proviene la grande maggioranza dei donatori, infatti, è rappresentata dalle persone in età compresa tra i 30 ed i 55 anni, e le proiezioni dei dati demografici evidenziano come si tratti di una componente del corpo sociale destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni. Secondo le elaborazioni condotte dal Censis sui dati Istat, infatti, i 30– 55enni, che nel 2009 sono 23.343.655, pari al 46,8% della popolazione, saranno nel 2020 quasi un milione in meno, 22.514.962, il 43,8% del totale della popolazione, e nel 2030 si ridurranno a 19.765.468, pari al 37,7% del corpo sociale. Nello stesso arco di tempo le fasce più anziane della popolazione si amplieranno in modo notevole, e gli over55, oggi il 37,4% della popolazione, saranno il 41,9% nel 2020 e il 48,0 nel 2030, andamento che impatterà evidentemente sul fabbisogno di sangue. Per questo motivo è assolutamente necessario che le attività di promozione della donazione vengano rafforzate e potenziate, e che soprattutto il ruolo giocato dalle associazioni sia sempre più centrale: i dati dell’ISS–CNS, infatti, mostrano in modo chiaro che i donatori periodici rappresentano il cuore del sistema di donazione, e fanno infatti rilevare, nella grande maggioranza delle regioni, indici di donazione più alti rispetto a quelli relativi ai donatori totali. segue >>

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I DATI FIDAS FIDAS svolge un ruolo di primo piano nell’ambito della donazione del sangue, e i dati che vengono raccolti sulle caratteristiche dei donatori, pur coprendo inevitabilmente solo una parte dei donatori italiani, permettono di osservare con un maggior livello di dettaglio gli andamenti complessivi e la capacità di risposta dei singoli territori. Tra il 2003 ed il 2009 il numero delle associazioni di donatori di sangue federate nella FIDAS ha fatto osservare un graduale aumento, passando dalle 64 del 2003, alle 65 nel 2005, alle 66 del 2008 fino alle 69 del 2009, al quale ha contribuito soprattutto il Centro (ripartizione che è passata dalle 5 federate del 2003 alle 8 del 2009) ed il Nord Ovest (passato da 13 a 15 federate). Il numero di donatori iscritti alla FIDAS, nel periodo 2003–2009, ha fatto complessivamente registrare un aumento del 15,5%, concentrato esclusivamente nelle regioni centro–meridionali. Parallelamente, anche i donatori periodici iscritti alla FIDAS, sono aumentati tra il 2003 ed il 2009 del 14,2%, e sono aumentati soprattutto al Centro (del 66,3%) e al Sud e nelle Isole (del 27,5%), mentre è rimasto stabile il dato del Nord Ovest si è assistito ad una leggera flessione nelle regioni del Nord Est. La quota di donatori periodici sul totale degli iscritti è pari al 61,3%, e risulta più alta al Centro (71,8%) e al Nord Est (68,6%), mentre si ferma al 57,3% al Sud e Isole e al 49,8% del Nord Ovest. I nuovi donatori rappresentano complessivamente il 13,0% dei donatori al 2009, e rappresentano una quota particolarmente significativa del totale soprattutto al Centro (22,6%). I nuovi donatori sono aumentati tra il 2003 ed il 2009 del 18,2%, e l’incremento ha riguardato soprattutto le regioni del Nord Ovest (+34,7%) e il Centro (+33,5%), mentre sono su valori più contenuti gli aumenti del Nord Est (+12,3%) e del Sud e Isole (+4,9%). Come già emerso anche dai dati ISS–CNS, anche l’elaborazione dei dati raccolti da FIDAS evidenzia come l’indice di donazione (ossia il numero medio di unità di sangue raccolte per donatore) tenda ad essere più alto laddove i donatori sono soprattutto donatori periodici, e più basso nelle zone in cui l’incidenza dei nuovi donatori è più significativa: a fronte di un indice complessivamente pari a 1,53 a livello nazionale per il 2009, nelle regioni settentrionali (in cui i nuovi donatori rappresentano circa il 10% dei donatori totali) l’indice risulta nettamente più alto di quello medio nazionale (rispettivamente 1,81 al Nord Est e 1,63 al Nord Ovest) mentre al Sud e Isole (dove i nuovi donatori sono il 12,9%) l’indice si ferma ad 1,29, ma il dato più basso si rileva al Centro, pari a 1,18, la ripartizione in cui è più alto il dato relativo ai nuovi donatori (22,6%). Uno dei dati più significativi tra quelli raccolti da FIDAS riguarda infine i donatori giovani, in età compresa tra 18 e 28 anni. Si tratta infatti di una componente molto importante del totale, sia perché contribuisce in modo significativo alla raccolta annuale (si tratta del 19,5% del totale dei donatori al 2009), ma soprattutto perché si tratta dei donatori periodici destinati a sostenere il sistema trasfusionale dei prossimi anni. Il numero di donatori giovani fa però registrare una brusca diminuzione, soprattutto tra il 2008 ed il 2009, per cui tra il 2005 ed il 2009 la diminuzione complessiva è del 17,0%. I dati sono negativi in tutte le ripartizioni territoriali, ma in particolare spiccano i dati del Sud e Isole (–24,5%) e del Nord Ovest (–19,6%). Nonostante il trend complessivamente positivo che i dati globali forniscono sullo scenario della donazione, la complessità delle sfide che il prossimo futuro riserva alla sanità italiana, e in particolare al sistema trasfusionale, richiede che gli sforzi in questo campo si intensifichino. In questo senso, l’elaborazione sui dati FIDAS permette di prevedere quanto gli attuali andamenti demografici peseranno sulla capacità del sistema attuale di reperire donatori e dunque sangue: tra il 2009 ed il 2020, se non verranno fatti gli sforzi e gli investimenti necessari, è presumibile che continueranno a diminuire i donatori giovani, e nel complesso è stimabile (mantenendo costante il numero di donatori per 1.000 residenti nelle regioni e l’indice di donazione) nel 4,5% la riduzione dei giovani donatori e nel 2,9% la riduzione complessiva di donatori e unità di sangue raccolte. Si tratta di una diminuzione destinata a pesare soprattutto sulle regioni del Mezzogiorno (–5,3%), e in particolare nelle classi d’età giovani (–4,5% a livello nazionale tra i 18–28enni, ma il dato raggiunge –17,1% al Sud e Isole) e giovani adulte (–19,2% di donatori 29–35enni).”

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IL RUOLO STRATEGICO DEL VOLONTARIATO •

Il sistema trasfusionale si fonda sui donatori periodici

Nei territori in cui la quota di nuovi donatori è più alta risulta più basso l’indice di donazione

È necessario potenziare le attività di sensibilizzazione e di reclutamento di donatori che donino periodicamente

Soprattutto è necessario reclutare oggi giovani donatori che siano i donatori periodici di domani.

SE NON AUMENTA LA DIFFUSIONE DELLA DONAZIONE DEL SANGUE NEI PROSSIMI 10 ANNI È DESTINATO A RIDURSI IL NUMERO DEI DONATORI E DUNQUE IL NUMERO DI UNITÀ DI SANGUE RACCOLTO.

LE PREVISIONI DEMOGRAFICHE •

Ad oggi diminuiscono i donatori giovani nelle federate Fidas

-17,6% di donatori in età compresa tra i 18 ed i 28 anni nel periodo 2005-2009

In futuro si contrarranno le fasce di popolazione più inclini alla donazione

I COMMENTI DELLE FEDERATE

Fascia d’età 30-55 anni: - nel 2009 sono 23.343.655, pari al 46,8% della popolazione - nel 2020 quasi un milione in meno, 22.514.962, il 43,8% del totale e - nel 2030 si ridurranno a 19.765.468, pari al 37,7%

1/FIDAS VENETO

IL DONATORE GIOVANE, UNA RISORSA CHE SCARSEGGIA FIDAS EFFICIENTE, MA E’ IN GRADO DI COMUNICARE CON EFFICACIA? Già tempo fa in FIDAS Veneto e tra le Federate che la compongono si è posto in maniera importante la questione dell’avvicinamento delle fasce di età giovanili, quale target delle azioni di promozione del nostro messaggio associativo. Per Fidas Regione Veneto il 2009 è stato un altro anno di grandi sperimentazioni ed investimenti progettuali rivolti ai componenti di questa fascia di età. La visione strategica della Presidenza e del Direttivo si fonda su alcune ricerche effettuate localmente nell’ambito del “Progetto Osservatorio” che ha consentito di analizzare il contesto e che si è sviluppato successivamente in altri progetti inseriti in un piano di comunicazione di massa con target di pubblico giovane che possa infoltire le file Fidas e dei donatori di sangue. Il principale promotore della nascita di realtà associative giovanili è stato il Coordinatore Giovani regionale Andrea Bortolon che avvicinava nuove reclute con modo di porsi positivo, valorizzando l’esperienza del dono e il legame del gruppo giovani FIDAS. Egli ha saputo lanciare i giusti appelli alle Federate ed ha saputo rendersi disponibile per creare il necessario spirito di gruppo e di appartenenza. Se da un lato il riscontro è stato positivo, per quel che riguarda la crescita delle adesioni dei Giovani alla donazione del sangue è stato abbastanza diversa. Seppur di fronte ad un dato positivo relativamente alla crescita delle donazioni FIDAS (+1,7%) superiore alla crescita percentuale delle segue >>

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donazioni su tutto il territorio veneto (1,6%) e che concorrono per il 23% alle donazioni complessive, ci si è trovati di fronte all’evidenza che questa crescita è: • insufficiente a sostenere una crescita delle trasfusioni (+6,1%) • sostanzialmente legata al miglioramento della gestione del donatore, essendo cresciuto l’indice donazionale (indice di efficienza), mentre è diminuito il numero dei donatori misurato come numero di donatori (indice di efficacia). Analizzando la situazione Federata per Federata la situazione pare differente caso per caso, con una media del 17% dei donatori compresi in una fascia di età al di sotto dei 28 anni ed una grande evidenza di un dato in controtendenza realizzato nella Federata di Verona, dove i donatori giovani sono invece cresciuti. Tale fenomeno va ascritto alla sua politica di avvicinamento dei giovani, che da sempre è stata punto focale della vita associativa, intervenendo abitualmente nelle scuole ormai da alcuni anni, e assicurandosi un ricambio generazionale ormai all’ordine del giorno. Per questo motivo FIDAS Verona ha concluso il 2009 con un incremento delle iscrizioni giovanili del 20%. I programmi per il 2010 si concentrano ancora una volta sulla comunicazione alla moltitudine giovane, attraverso una serie di attività che avvicinino il ragazzo all’Associazione per mezzo di un’esperienza positiva vissuta grazie a Fidas. Il Direttivo FIDAS Veneto, rendendosi comunque conto dell’efficacia a medio termine delle iniziative messe in atto nei tempi recenti, si è fatta promotrice di alcuni progetti mirati al mondo giovanile e che sono: • Progetto Musica nel Sangue: iniziativa rivolta agli istituti superiori per l’avvicinamento dei giovani attraverso un concorso musicale per band scolastiche che ha visto nel 2009 la partecipazione di 24 scuole. Ma nel 2010 la partecipazione ha raggiunto ben 76 istituti scolastici • Sviluppo di uno strumento di comunicazione adeguato per un target di giovani degli istituti di media inferiore (tgt. 11-14 anni)

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Realizzazione del progetto InForma, una scuola interassociativa che si rivolge ai giovani adulti (prevalentemente universitari o neo diplomati) per fornire loro le competenze tecniche e di comunicazione necessarie per portare al meglio il nostro messaggio nei diversi ambiti scolastici. Quest’ultimo progetto nasce principalmente da una presa di coscienza sull’importanza della specializzazione e professionalizzazione del volontario. Fidas Veneto si è accorta che il messaggio non passava, per vari motivi. Il primo riguarda la non più automaticità stimolo-risposta che aveva efficacia ormai mezzo secolo fa, quando tutto era nuovo, mai visto e mai vissuto. Oggi tutto è la replica di ciò che già è stato sperimentato, i mezzi di comunicazione raggiungono il pubblico giovane prima che raggiungano quello adulto. Al tempo presente, secondo gli studi, i genitori imparano dai ragazzini come usare gli elettrodomestici, internet, la televisione. Qui allora il secondo motivo: il mittente, pur avendo grande credibilità presso il giovane, secondo la sua esperienza vissuta, non riesce a mettersi in contatto con il ragazzo, per diversità nel modo di comunicare e di recepire gli stimoli e di valutare i feedback. Terzo, il canale. Il messaggio è corretto, ma viene trasmesso in sordina. In questo modo, pochi giovani lo percepiscono. Il canale deve essere lo stesso usato dal pubblico. Film, avventura, musica, formazione. Esperienze. Il giovane, quotidianamente tartassato dall’amorfia televisiva, cerca attività e azione. Il giovane chiede di sperimentare e di fare suo il tutto, mettendoci del proprio. L’anno 2010 sarà quindi un altro anno di sperimentazioni, questa volta anche umanistico-scientifiche. Al di là del calo delle nascite, della longevità degli young old, è la sperimentazione di una comunicazione al passo coi tempi a determinare la futura crescita di FIDAS e di tutto il sistema sangue nazionale. Fabio Sgarabottolo Presidente Fidas Veneto


2/FIDAS LAZIO

PIÙ IMPEGNO PER COSTRUIRE UNA SVOLTA La regione Lazio, come sappiamo, primeggia sempre quando si tratta di numero di abitanti, numero di strutture sanitarie, posti letto disponibili, ma quando parliamo di produttività, qualità dei servizi, interventi strutturali, non ci siamo proprio, specialmente se ci riferiamo alla donazione. I motivi di tanta mediocrità li conosciamo da tempo: scarsa informazione, scarsa organizzazione, mezzi e strutture inadeguate, pesantemente aggravati, è vero, dalla indifferenza di molta parte dei potenziali donatori, in gran parte residenti a Roma. Caratteristica, questa, assai diffusa nelle metropoli. Altra realtà, infatti, si vive in provincia. Potremmo affermare che i dati complessivi delle federate FIDAS del Lazio sono migliori di quelli regionali, ma ci sentiamo sopraffatti dai dati generali. Come giustificare, ad esempio, la mancanza delle oltre 30.000 unità di emazie, seconde solo a quelle della Sardegna con la quale ci contendiamo le ultime due posizioni tra le regioni? • L’invecchiamento della popolazione e di quello dei donatori attivi in particolare, posto in evidenza dal dossier, incombe, rendendo più urgenti azioni di sostegno da pensare e attuare in tutta fretta, per garantire un adeguato ricambio. Eppure il Lazio, a differenza di quanto avviene altrove, registra un aumento di popolazione dell’8,30% nel periodo 2003/2008, giustificato, secondo noi, da un afflusso importante di extracomunitari, che è noto, almeno per ora donano poco o nulla. • La scarsa informazione? Una sola campagna in previsione dell’estate, tempo di vacche magre, ammesso che ve siano di grasse nel resto dell’anno, poi il silenzio. Campagne, inoltre, pensate ed allestite senza la partecipazione fattiva delle Associazioni di donatori, che, data la loro esperienza sul campo, potrebbero fornire utili informazioni. • Organizzazione? Per mesi in Regione sono mancati sia l’Assessore alla Sanità sia il Direttore Sangue, figure della massima importanza ed interlocutori diretti degli operatori. Vista la condizione precaria nella quale vive la sanità nel Lazio e la mole di lavoro che grava e graverà sempre più sull’Assessorato, perché non far funzionare meglio e più autorevolmente le altre funzioni di coordinamento, spesso lasciate senza direttive e certezze? A proposito di mezzi; la Regione Lazio dispone di sole 4 Autoemoteche funzionanti, il resto è in attesa di interventi di riparazione che mai

avviene! Questo rende la raccolta esterna più difficile alle Associazioni ed ai Centri Trasfusionali. L’uscita esterna, è un vero mezzo di promozione e produzione ma complica la vita ai Reparti Trasfusionali, perché molto diminuisce la loro capacità interna di personale, spesso al limite delle norme. Una soluzione sarebbe incentivare le associazioni ad una maggiore raccolta diretta. Ma come si può operare autonomamente se i fondi arrivano in ritardo di mesi o addirittura di anni? Noi di FIDAS Lazio siamo soddisfatti del nostro lavoro e i dati giustificano questo sentimento. Tuttavia dobbiamo sopportare la delusione del penultimo posto tra le regioni. Se esistesse la retrocessione, come nel calcio, saremmo in serie B da tempo. Eppure non demordiamo e continuiamo a profondere i nostri sforzi a favore della donazione di sangue. In attesa di tempi migliori ci auguriamo che avvenga una vera svolta, da parte delle istituzioni regionali, con la nomina di nuove figure al posto giusto, preparate e dotate di sensibilità dimostrata e non solo dichiarata, con le quali poterci rapportare seriamente, in modo costruttivo e costantemente. Nel frattempo: al lavoro! Vincenzo Magalotti Presidente FIDAS Lazio

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3/LIGURIA

TROVIAMO UN PUNTO FERMO PER UNA NUOVA CRESCITA La Liguria è una regione che ha una condizione di popolazione particolare. Lo Studio Censis prevede nel giro di qualche anno un calo delle donazioni, per una diminuzione dei donatori. Ed i dati sembrano confermare questa preoccupante prospettiva. Il modello studiato che ha condotto a queste conclusioni dovrebbe tenere conto di alcune variabili: Il numero dei donatori non rappresenta una costante riproducibile in ogni ambiente ed in ogni momento. A seconda delle occasioni che la vita può offrire, giovani e meno giovani possono diventare donatori; oppure no. Possono continuare a donare regolarmente, oppure no. Ed è pure possibile, anzi certo, che molti di loro non avranno mai l’opportunità di donare. Pur essendo parte di una popolazione omogenea, per cultura, formazione e sensibilità. In una popolazione scolastica, per esempio, tra gli studenti all’ultimo anno, la nostra esperienza ci dice che, dopo una buona ed efficace conferenza incontro di circa un’ora, la percentuale di ragazzi che si prenoterà per una donazione di sangue, varierà tra il 35 ed il 60% dei presenti. Ma la stessa classe, con un incontro non sufficientemente studiato e condotto, fornirà al massimo il 10% di candidati alla donazione. La normativa italiana ha nel tempo spinto le Associazioni di Volontariato ad assumere ruoli e responsabilità sempre più importanti nella propaganda e nella raccolta di sangue. E tutto ciò ha spinto e sta spingendo, con vigore sempre maggiore, le realtà più attive sul territorio,verso una gestione ed una amministrazione del tipo impresa sociale. E, a quanto mi risulta, l’unico elemento comune ed unificante è la legge a cui fare riferimento, le norme che regolano la selezione del donatore, la raccolta, la conservazione e la gestione del sangue umano. Per il resto la realtà della propaganda, dello sviluppo e della raccolta del sangue costituiscono un patrimonio assolutamente soggettivo delle Associazioni; forse dei singoli dirigenti, e rappresentano una macchia di leopardo che sul territorio evidenzia zone di eccellenza e zone con potenzialità di crescita e sviluppo veramente importanti. E nonostante sia auspicabile il tentativo di formare i dirigenti associativi con un bagaglio di informazioni su metodi e comunicazione comune a tutti, la realtà in cui si troveranno ad operare sarà soggetta comunque ad un insieme di variabili (trasfusionisti di riferimento, mezzi associativi, condizioni economiche, ambiente e territorio). In tutto questo contesto appare difficile

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trovare un filo di unione che permetta di fare previsioni a media o anche breve scadenza. Così lontana e difficile appare una copertura omogenea dell’attività di propaganda e raccolta che, sola, potrebbe essere preludio ad una valutazione sulla tendenza allo sviluppo o alla diminuzione del numero dei donatori di sangue. In Liguria, come dicevo, la curva della età della popolazione è, rispetto a tutto il resto d’Italia, particolarmente sviluppata nel segmento della terza e della quarta età. Una buona notizia, si potrebbe azzardare, per i residenti che possono sperare di poter raggiungere una serena e soddisfacente vecchiaia … Allo stesso tempo, però, questa condizione riduce la forbice di popolazione teoricamente e praticamente idonea a poter donare sangue. Ciò nonostante, a suffragio di quanto fin qui esposto, la crescita del numero dei donatori e delle donazioni è apparso direttamente proporzionale all’impegno, ai mezzi ed alla capacità dell’Associazione di operare sul territorio. Nel 2009, l’incremento della raccolta sul territorio, della Fidas Genova, è stato di oltre il 20%. In un contesto dove apparirebbe soddisfacente uno sviluppo del 3%, è evidente che questo percentile di crescita appare per lo meno curioso. E stimolante. E’ certo che le variabili anche in questo caso, sono tante ed importanti. Ma, se occorre partire da un punto fermo, se bisogna fare un progetto, in un contesto di ristrettezze e di stanchezza psicofisica … perché non provare a vedere il bicchiere mezzo pieno? Emanuele Russo Presidente Fidas Liguria


4/FIDAS PUGLIA

POTENZIARE IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI In occasione del 49° Congresso Nazionale Fidas, è stata presentata la prima indagine portata avanti dal Censis sul tema “La donazione del sangue alla luce della evoluzione demografica del paese”. Da questa indagine emerge, per Fidas Puglia, e quindi per le 4 federate che la compongono, un dato essenzialmente positivo, sebbene non manchino gli aspetti negativi. Tra questi ultimi, il più importante, in assoluto, è il -15,74 % di giovani donatori: un dato, questo, che deve far riflettere e deve portarci a dare ancora più impulso alle campagne di sensibilizzazione tra i giovani, in quanto sono loro i donatori periodici destinati a sostenere il sistema trasfusionale dei prossimi anni. A mitigare questo dato negativo c’è stato, però, l’incredibile aumento di nuovi donatori entrati a far parte delle nostre associazioni presenti sul territorio pugliese: 3.318 e + 60,52% rispetto ai dati del 2008. Ma accanto a questo dato è importante mettere in evidenza come nelle nostre federate ci sia anche un trend positivo che dura dal 2003 per quanto riguarda il numero di donatori periodici che sono stati 24.278 nel 2009, per un incremento del +8,02% rispetto al 2008 e una crescita complessiva pari al 15,75% nel periodo 2003-2009. Questi dati fanno ben sperare su quella che sarà la prosecuzione del cammino in Puglia verso la piena e costante autosufficienza. Un obiettivo raggiunto già da alcuni anni, ma per il cui consolidamento ancora bisogna lavorare tanto. Questi valori positivi non sono nient’altro che una anticipazione di quello che è stato il risultato fondamentale raggiunto nel 2009 e per il quale tutte le nostre federate si sono impegnate attivamente e proficuamente: quello del numero di donazioni complessive che ci ha visti passare dalle 28.804 effettuate nel 2008 alle 30.484 del 2009, per una crescita pari al +5,83%. Risultato, questo, che ci riempie di orgoglio in quanto ci ha portato ha superare largamente l’obiettivo minimo che il CRAT pugliese si era dato per il 2009: una crescita di almeno il 3% del numero complessivo di donazioni rispetto all’anno precedente; come risulta dalle 152.342 donazioni effettuate complessivamente da tutte le Associazioni

pugliesi (+4,5% rispetto alle 145.489 donazioni del 2008). Ma il dato che maggiormente ci stimola a fare sempre meglio è quello relativo al numero di Kg di plasma da inviare alla lavorazione industriale: +13% rispetto al 2008, dato che ci pone al 4° posto tra le regioni italiane per incremento nel quantitativo di plasma donato. I dati di Fidas Puglia, complessivamente, ci portano a dire che ottimo è stato il lavoro svolto sin qui dalle nostre Associazioni, ma questi risultati non possono farci dormire sonni tranquilli perché, come messo in evidenza dalla dott.ssa Colicelli del Censis, l’equilibrio in cui si trova il sistema trasfusionale italiano, e quindi anche quello pugliese, è estremamente precario in quanto la fascia d’età dalla quale proviene la grande maggioranza dei donatori è rappresentata dalle persone in età compresa tra i 30 e i 55 anni, e le proiezioni dei dati demografici evidenziano come questa fascia di popolazione sia destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni. Per questo motivo è assolutamente necessario che le attività di promozione della donazione vengano rafforzate e potenziate e che soprattutto il ruolo giocato dalle associazioni sia sempre più centrale: i dati dell’ISS, del Censis e di Fidas Puglia, infatti, mostrano in modo chiaro che i donatori periodici rappresentano il cuore del nostro Sistema. Italo Gatto Presidente Fidas Puglia

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Attualità 14 giugno: Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2010

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UNA MOVIDA POR LA VIDA

CENTRO NAZIONALE SANGUE E CIVIS (AVIS, CROCE ROSSA, FIDAS E FRATRES) HANNO REALIZZATO AD ALGHERO UNA MANIFESTAZIONE ISPIRATA ALLE CELEBRAZIONI DI BARCELLONA

“New Blood for the new World” è lo slogan scelto dall’OMS per l’edizione 2010, mentre Barcellona è stata la città ospite della manifestazione mondiale. L’obiettivo che si sono prefissi gli organizzatori italiani è stato quello di sensibilizzare la fascia giovanile, su cui sono riposte le attese non solo per “sostituire” la generazione di donatori in età di “pensionamento”, ma anche per “costruire” le premesse di un “nuovo mondo” che accolga e sostenga valori come responsabilità, solidarietà, consapevolezza, conoscenza, informazione e partecipazione. Un obiettivo globale che l’Italia, come confermato nelle prime pagine di questo stesso numero della rivista dedicate al rapporto Fidas-Censis, condivide pienamente. In occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, il CNS, in collaborazione con le quattro Associazioni di volontariato e con il patrocinio della Regione Autonoma Sardegna e del Comune di Alghero, ha pertanto organizzato nella città sarda (che è gemellata con il capoluogo catalano) un grande evento per coinvolgere in modo particolare i giovani verso una maggiore consapevolezza sui temi della salute e dell'utilità del sangue, indirizzandoli verso una donazione responsabile. Il programma, che è stato articolato nelle tre giornate di sabato 12, domenica 13 e lunedì 14 giugno, giorno dedicato alla celebrazione mondiale, è stato elaborato sulla falsariga della manifestazione mondiale prevista a Barcellona, che declinava il tema sangue in luoghi e modi tali da rendere la città “full blooded”.

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Nel nostro caso, si è pensato invece ad una “movida por la vida”, accedendo al tema sangue attraverso tre differenti generi (letterario, musicale, artistico) che hanno dato lo spunto per informarsi e partecipare anche a coloro che sono fuori dalla numerosa community dei donatori di sangue. • CHOC Blooded: vampiri e horror per esorcizzare la paura dell’ago • ROCK Blooded: arte, musica e gastronomia per far(si) buon sangue • POP Blooded: informazione e partecipazione sostengono la popolarità della donazione.

GIORNATA MONDIALE: LE ASSOCIAZIONI DEI DONATORI IN DIRETTA SU RADIO 24 Dal 2005, il 14 giugno di ogni anno si festeggia, in Italia e nel mondo, la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, un’occasione per dire grazie a chi con un semplice gesto salva la vita. E proprio di donazione di sangue si è parlato lunedì 14 giugno a "Essere e Benessere", programma quotidiano di salute di Radio 24, condotto da Nicoletta Carbone, in onda dalle 11. Sono intervenuti: la prof.ssa Gabriella Girelli, ordinario di Immunoematologia all’Università “La Sapienza” e responsabile del Centro Trasfusionale del Policlinico Umberto I di Roma; Rina Latu vicepresidente vicario dell’AVIS; Patrizia Ravaioli, direttore generale della Croce Rossa Italiana; Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale della FIDAS e Luigi Cardini, presidente nazionale Fratres.

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AI DONATORI DI SANGUE

2/ ALGHERO:

“CONVIVERE CON LA TALASSEMIA”

I N T E R R E G I O N A L I

I N T E R R E G I O N A L I

Nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione della sesta Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, celebrata dal 12 al 14 giugno ad Alghero, un momento rilevante è stato dedicato all’informazione riguardante la talassemia. Nella cornice del rinnovato Quartè Sayal della città sarda, personalità di spicco del mondo della medicina e dell’ematologia in particolare, hanno partecipato ad un incontro dal titolo “MALE NOSTRUM: prevenzione, cura e buone pratiche per (con)vivere con la Talassemia”, in cui si è fatto il punto sulle cure e le prospettive di guarigione da questa malattia. I malati di talassemia hanno bisogno di trasfusioni di sangue continue (circa ogni due settimane) e possono sopravvivere solo grazie a tutti coloro che spontaneamente, e gratuitamente, donano il loro sangue, in un sistema in cui la donazione volontaria, non remunerata e consapevole rappresenta un presidio salva-vita in molti dei più importanti percorsi diagnostico-terapeutici.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto dare rilievo alla Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, inviando un messaggio di saluto e di apprezzamento per l'opera altamente umanitaria dei donatori di sangue italiani da sempre attenti e generosi con il dono del loro sangue verso chi soffre. Il Capo dello Stato ha sottolineato anche l'altissimo valore etico della donazione di sangue che costituisce una risorsa insostituibile di crescita sociale e di maturazione individuale e ha formulato i migliori auguri per il successo della manifestazione ad Alghero.

AGENDA Di seguito date e sedi dei prossimi Interregionali NORD-OVEST a Cento (FE) 9 ottobre NORD-EST a Monfalcone (GO) 23 ottobre CENTRO SUD E ISOLE ad Alcamo (TP) 6-7 novembre Tema degli incontri

“Appartenenza alla FIDAS: Diritti e doveri delle Associazioni Federate e delle Federazioni Regionali”

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3/ UNA

VITA... IN ATTESA a cura di Massimo Angeli

ARCHITETTO, 39 ANNI, LORIS GIAMBRONE È DAL 2006 PRESIDENTE DELLA LEGA REGIONALE TALASSEMICI SICILIANA. IN QUESTA INTERVISTA RILASCIATA A “NOI IN FIDAS” RACCONTA LA SUA ESPERIENZA DI TALASSEMICO E DI PERSONA IMPEGNATA QUOTIDIANAMENTE NEL SOCIALE. Architetto Giambrone, cosa significa, oggi, essere un malato di talassemia? Essere un malato di talassemia significa essere una persona “normale”, e condurre una vita del tutto normale se non avessimo quella spada di Damocle delle trasfusioni. Se le riceviamo regolarmente va tutto bene, il problema è che spesso ritardano ed allora tutta la nostra vita entra in crisi. Cosa succede quando le trasfusioni ritardano, come cambia la sua vita in quei giorni? E’ un vero dramma, noi viviamo questa attesa della trasfusione come un momento di rinascita, perché il nostro organismo ne riceve grandi benefici. Per cui, quando ci arriva quella fatidica telefonata che ci dice che l’indomani non possiamo andare a fare la trasfusione, perché il sangue manca, cadiamo nello sconforto. Tutta la qualità della vita ne risente, iniziamo ad accusare la fatica e non riusciamo più a fare le cose che si fanno quotidianamente. Le succede spesso di ricevere una trasfusione in ritardo? Purtroppo sì, e durante tutto l’anno. Generalmente sono ritardi brevi, di uno o due giorni, ma nel periodo estivo la situazione peggiora, i rinvii superano anche i quattro, cinque giorni. Non si può programmare più nulla della propria vita, anche la cosa più banale diventa un problema, come organizzare un viaggio o una vacanza. Si vive nell’angoscia e nell’attesa di quella telefonata, che ci dica “domani puoi venire a fare la trasfusione”. Purtroppo in Sicilia abbiamo una grandissima carenza di donatori, e nonostante tutti gli appelli e l’impegno che mettiamo per avvicinare la gente alla donazione, ancora siamo costretti a chiedere aiuto alle altre regioni.

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Quali altre difficoltà vivono i talassemici? I problemi maggiori sono quelli legati alla burocrazia e all’applicazione delle leggi a macchia di leopardo. Nonostante tutti i progressi dal punto di vista legislativo, ancora oggi un talassemico non si vede riconosciuti i giorni di assenza dal proprio lavoro per andare a ricevere le trasfusioni. Nelle tabelle per il riconoscimento dell’invalidità civile – vecchie di 18 anni - è inserita solo la talassemia major, per tutte le altre forme dipendiamo dalla discrezionalità di questa o quella azienda sanitaria. In alcune province la patente ci viene rinnovata per due anni, in altre per cinque. Di cosa si occupa e come lavora la sua associazione? Io sono presidente della Lega Regionale Talassemici Siciliana, che si interessa anche dei malati di Drepanocitosi. Si tratta di un impegno continuo nella società e nelle istituzioni che, spesso, si dimenticano delle categorie più deboli. Siamo giornalmente impegnati nel risolvere i problemi della vita quotidiana dei malati. Oggi, la preoccupazione non è tanto quella della malattia, la malattia si cura bene se c’è il sangue. E’ tutto ciò che ruota attorno al malato talassemico a creare tanti problemi a tanta gente.


La qualità della sua vita e quella di tanti altri malati dipendono dal gesto volontario di tanti donatori. Cosa si sente di dire loro? Intanto mi sento di ringraziarli, soprattutto chi tra i donatori si impegna giornalmente assumendosi la responsabilità di portare avanti la propria associazione. Non solo li invito a continuare, ma sappiano che avranno tutti i malati talassemici sempre dalla loro parte. E cosa si sente di dire a coloro che magari sono in dubbio, se cominciare a donare il sangue o meno? Donare il sangue è un qualcosa che non fa male, ma va anche a vantaggio della salute del donatore. Il sangue è un bene prezioso, un farmaco salvavita che non si trova in farmacia. Si può reperire solo se un essere umano scopre il suo braccio e dona il proprio sangue spontaneamente. Aiutateci a sperare e dateci un’opportunità di vivere e di vivere bene.

MEDICINA TALASSEMIA, NUOVE PROSPETTIVE DALLA TERAPIA GENICA Arrivano dalla terapia genica le più solide speranze per la cura della talassemia. A dirlo esperti italiani e stranieri che a Roma, in occasione della Giornata mondiale della talassemia, hanno fatto il punto su questa malattia cronica che in Italia colpisce oltre settemila persone. Attualmente, la cura contro questa patologia, che compromette il trasporto di ossigeno nel sangue, consiste in trasfusioni eseguite ogni due o tre settimane, e nella terapia ferrochelante, che permette di ridurre l'accumulo di ferro provocato dalle trasfusioni stesse. Ma, in un prossimo futuro - annunciano i ricercatori - sarà possibile correggere a monte il difetto genico dell’emoglobia all’origine della talassemia. Grazie alla terapia genica si potrà, infatti, intervenire sul difetto delle cellule attraverso l'uso di un vettore virale che contiene il gene dell'emoglobina, proteina del sangue che trasporta l'ossigeno dai polmoni a tutti gli organi e tessuti del corpo umano. In pratica, tramite un virus navetta, si potranno infettare con il gene sano le cellule staminali prelevate dal paziente, che saranno poi reimpiantate nel malato stesso. Grazie a questa procedura, da oltre due anni un paziente francese è, oramai, “trasfusione-indipendente”, e nel giro di pochi mesi, nel laboratorio genetico del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, partirà una sperimentazione allargata in cui saranno coinvolti anche tre centri italiani: l'Ospedale Cervello, il San Matteo di Pavia e il Centro Microcitemie di Cagliari. Appena ottenuta l'autorizzazione del Food and Drug Administration, l’ente statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, si potranno effettuare i primi trapianti di terapia genica in Italia, i primi dei quali potrebbero essere eseguiti già nel prossimo autunno.

Europa

ADEMPIMENTO OBBLIGHI APPARTENENZA COMUNITÀ EUROPEA: PUBBLICATA LEGGE CHE REGOLA LA LAVORAZIONE DEL PLASMA E’ stata pubblicata sulla G.U. n. 146 del 25 giugno 2010, Supplemento ordinario n. 138, la Legge 4 giugno 2010, n. 96 “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità Europee - Legge comunitaria 2009” che con l’articolo 40 sblocca l’attuazione della 219/’05 relativamente alla produzione nazionale degli emoderivati annullando il regime di monopolio per la lavorazione del plasma destinato alla produzione di farmaci plasmaderivati. Si prevede quindi, attraverso emanazione di specifici decreti del Ministro della Salute: - l’individuazione dei centri e delle aziende di frazionamento e di produzione di emoderivati autorizzati alla stipula delle convenzioni; - uno schema tipo di convenzione, sentito il parere della Consulta e previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, in conformità del quale le regioni, singolarmente o consorziandosi fra loro, stipulino convenzioni con i centri e le aziende per la lavorazione del plasma raccolto in Italia; - l’emanazione del Decreto di cui all’articolo 16, comma 1, della L. 219/’05 che disciplina l’importazione e l’esportazione del sangue e dei suoi prodotti.

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Anteprima

“PER

RITORNA L’ESTATE FIDAS

QUEST’ANNO,

CAMBIARE!

STESSA

NON SPIAG-

GIA, STESSO MARE!” FINALMENTE TORNA L’ESTATE: IL SOLE, IL MARE, LE TANTO DESIDERATE

E

SUDATE

VACANZE. E TORNA ANCHE “E...STATE CON NOI GIOVANI FIDAS!”. I

GIOVANI

DELLA

FIDAS

INFATTI NON SI FERMANO NEANCHE PER IL PERIODO ESTIVO. IN TUTTA LA PENISOLA, NEI MESI DI LUGLIO AGOSTO E SETTEMBRE, SI SUSSEGUIRANNO

FESTE

E

MANIFESTAZIONI ORGANIZZATE DAI VARI GRUPPI GIOVANI

LOCALI.

PUBBLI-

CHIAMO IN SINTESI ALCUNI DEGLI

EVENTI

IN

PRO-

GRAMMA. PER ZIONI

ULTERIORI O

INFORMA-

AGGIORNAMENTI

CONSULTARE

IL

NOSTRO

SITO WWW.FIDASGIOVANI.IT, OPPURE SU FACEBOOK. 18

“Traversata della Solidarietà”: un evento unico… sotto molti punti di vista. Lunedì 2 agosto si svolgerà la IV edizione che vedrà impegnati numerosi nuotatori, giovani e meno giovani, provenienti da tutte le parti d’Italia. Ebbene sì, sono passati già quattro anni da quando, in quel lontano 12 agosto 2007, un gruppo di donatori/nuotatori iscritti alla Fidas Polesana, con sede ad Adria (Rovigo) effettuarono per la prima volta la traversata non agonistica dello Stretto di Messina partendo dalle coste sicule per approdare, dopo un tragitto lungo ben 3,5 Km, sulla costa calabrese, in località Cannitello. Fu una giornata bellissima ed indimenticabile, soprattutto per il messaggio che si è voluto lanciare: “chi dona il sangue vince sempre…anche nello sport!”. E sono stati l’entusiasmo di quelle persone e l’importanza del messaggio ad aver portato la Fidas nazionale a scommettere sempre più sulla riuscita di questo evento che si colloca in un periodo ed in un contesto particolare. La Calabria e la Sicilia, come del resto tutta l’Italia meridionale, soffrono nel periodo estivo per la carenza di sangue che porta, spesso, a dover rinviare gli interventi programmati da diverso tempo, in modo da poter utilizzare quelle poche scorte di sangue che ci sono per affrontare le emergenze che non mancano mai. Una situazione difficile, questa, che può essere affrontata solo con un’intensificazione delle campagne di sensibilizzazione da svolgersi nel periodo estivo. E quale migliore occasione per parlare di sangue e della sua mancanza se non quella di un evento sportivo che, sebbene non agonistico, vede la partecipazione ed il coinvolgimento di numerosissimi giovani provenienti da tutta Italia e che riesce ad attirare anche l’attenzione di vari media (stampa, televisioni), di solito non molto sensibili al problema-sangue? E questo è quello che si è fatto per tre anni e che si farà anche quest’anno in maniera ancora più intensa: non ci sarà la sola traversata, ma ci saranno prima altri eventi sportivi collaterali (tornei di beach-volley e di beach-soccer) che mobiliteranno tantissimi giovani provenienti principalmente dalle 2 regioni ospitanti la manifestazione e che attireranno in maniera ancora più forte l’attenzione della gente del posto verso il tema della donazione di sangue. L’augurio è che questo evento riesca a


smuovere sempre più le coscienze dei cittadini siciliani e calabresi verso il mondo della donazione affinché si possa arrivare, finalmente e nel più breve termine possibile, a dire che anche nel Sud si è raggiunta una piena autosufficienza e che i nostri malati non debbano più vedersi rinviati gli interventi o essere costretti a “migrare” al Nord per farsi curare. L’augurio per i nuotatori, invece, è quello di trovare una buona corrente a favore e di non essere punti dalle meduse! Vi aspettiamo numerosi alla Traversata della Solidarietà! Emanuele Gatto (Vice Coordinatore Giovani per il Centro-Sud ed Isole)

“La 12 Km di Cuneo” 25 settembre 2010 L’Associazione Donatori Sangue Michelin – FIDAS di Cuneo propone la partecipazione di tutti i donatori di sangue alla 27° edizione della classica gara podistica interregionale, divenuta da quest’anno manifestazione FIDAS di interesse nazionale: “la 12 Km di Cuneo”. La gara, prova CDS adulti, organizzata dal Michelin Sport Club di Cuneo, sotto l’egida della FIDAL, e con la collaborazione attiva dei Donatori dell’Associazione Donatori Sangue

Michelin – FIDAS di Cuneo, si svolgerà sabato 25 settembre 2010 con partenza da Cuneo alle ore 16 ed arrivo al Michelin Sport Club, presso lo stabilimento Michelin e la sede dell’ADSM. La gara riveste ormai da anni rilievo interregionale ed ha visto, nella precedente edizione, la partecipazione di oltre 450 atleti. Nel mese di luglio tutte le federate FIDAS riceveranno una nota con le modalità di partecipazione e di iscrizione, con le particolari condizioni di ricevimento e soggiorno riservate agli atleti donatori di sangue delle federate FIDAS partecipanti.

24 Ore di nuoto a staffetta “Terme di Giunone” - Caldiero 28 e 29 agosto 2010 Dopo due edizioni provinciali, quest’anno la 24 Ore di nuoto avrà valenza nazionale. La manifestazione, infatti, sarà aperta alla partecipazione dei nuotatori provenienti dalle decine di federate Fidas dislo-

Il cambio staffetta avviene ogni 15 minuti

cate su tutta la penisola. La maratona di nuoto si svolgerà ininterrottamente per 24 ore nelle corsie della piscina olimpionica appositamente attrezzate, attraverso una staffetta tra nuotatori volontari che si daranno il cambio ogni 15 minuti. La partecipazione è consentita a tutti (per i minorenni è richiesto un consenso scritto dei genitori). http://www.fidasverona.it/ allegato/560_20100526-230307.pdf

BASILICATA: GLI APPUNTAMENTI ESTIVI Un’estate Fidas ricca di appuntamenti per promuovere il dono del sangue. “E’ tradizione consolidata effettuare direttivi itineranti su tutto il territorio regionale” ha commentato Paolo Ettorre (Presidente regionale Fidas) “soprattutto nel periodo estivo, quando si acuiscono le emergenze per i centri ospedalieri, sia per le ridotte donazioni effettuate a causa delle meritate vacanze lontano dai centri di residenza, sia per la richiesta di maggiore disponibilità di sangue.” Tra le iniziative regionali da segnalare: il 3 luglio a Brienza dove è stata celebrata, presso il Santuario del Crocifisso, da Mons. Agostino Superbo, Vescovo Metropolita della Diocesi di Potenza, la Messa del donatore di sangue, in occasione della ricorrenza religiosa del Preziosissimo Sangue di Gesù protettore dei donatori. La cerimonia ha assunto una particolare importanza per la richiesta della Fidas di dedicare il Santuario al Tempio del Donatore di sangue. Al termine sono stati premiati i donatori benemeriti che hanno effettuato un significativo numero di donazioni. Altra iniziativa regionale promossa dal gruppo giovani “Note & solidarietà sotto le stelle”, una notte musicale FIDAS con gruppi di giovani musicisti di vari Comuni della regione prevista per il 21 agosto a Calciano. A queste si aggiungono le attività promozionali sulle spiagge del Metapontino e le iniziative storiche già calendarizzate dalle singole sezioni.

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LE ASSOCIAZIONI FEDERATE FIDAS SEDE NAZIONALE

VENETO

ASSOCIAZIONE FELTRINA FEDERAZIONE ITALIANA DONATORI SANGUE ASSOCIAZIONI DONATORI SANGUE C/O OSPEDALE - V. BAGNOLS 3 Piazza Fatebenefratelli 2 32032 - FELTRE (BELLUNO) 00186 - ROMA Presidente: SAVERIO MARCHET Sito internet: www.fidas.it Tel. 0439 / 883.359 Tel. 06 / 68891457 - Fax 06 / 68217350 e-mail: afdvs@ulssfeltre.veneto.it e-mail: fidas@fidas.it FIDAS - PADOVA (G.P.D.S.) VALLE D’AOSTA V. DEGLI SCROVEGNI 3 35131 - PADOVA ASSOCIAZIONE DONATORI Presidente: STEFANO FAGGIN VOLONTARI SANGUE ORGANI DELLA POLIZIA DI STATO E Tel. 049 / 876.02.66 - Fax 049 / 876.27.88 PERSONALE CIVILE MINISTERO e-mail: info@fidaspadova.it INTERNI “SAN MICHELE FIDAS - POLESANA ASSOCIAZIONE ARCANGELO” DONATORI SANGUE C.SO BATTAGLIONE AOSTA, 169 C/O OSPEDALE CIVILE - V. BADINI 44 11100 - AOSTA 45011 - ADRIA (ROVIGO) Presidente: MELE ROSARIO Tel. 0165/279495 - Fax 0165/279453 Presidente: PAESANTE ROBERTA Tel. 0426 / 23.267 PIEMONTE e-mail: fidas.pados@tin.it ASSOCIAZIONE NOVESE DONATORI GRUPPO AUTONOMO DONATORI VOLONTARI SANGUE SANGUE V. MAZZINI 29/5 CASELLA POSTALE 20 VIA PIAVE 1 - 31016 - CORDIGNANO (TV) 15067 - NOVILIGURE (ALESSANDRIA) Presidente: LUIGI DELLA GIUSTINA Presidente: M. ROSA BALLESTRERO Tel. 0143 / 746.112 - Fax 0143 / 32.09.87 Tel. - Fax 0438 / 998.360 e-mail: gadscordignano@tiscalinet.it ASSOCIAZIONE DONATORI Sito: www.gads.it OVADESI DEL SANGUE FIDAS TREVISO V. LUNGORBA MAZZINI 56 15076 - OVADA (ALESSANDRIA) P.ZZA OBERDAN, 1/A Presidente: GIANLUIGI LANZA 31010 ORSAGO (TV) Tel. 0143 / 80.520 - Fax 0143 / 81.192 Presidente: SIMONE SCUDELER e-mail: croceverdeovadese@tin.it Tel. 331 / 331.34.28 ASSOCIAZIONE VOLONTARI e-mail: fidas@fidastreviso.it AUTONOMA SANGUE - CASELLA Sito: www.fidastreviso.it POSTALE 56 - P.ZZA BORGATO 1 FIDAS-VENEZIA 12084 - MONDOVI’ BREO (CUNEO) V. BENNATI 15 INT. 11 Presidente: ALDO FRAIRE 30038 - SPINEA (VENEZIA) e-mail: aldo.fraire@libero.it Presidente: RENATO DE GASPARI ASSOCIAZIONE DONATORI Tel. 333 / 13.90.880 AUTONOMA SANGUE SALUZZO Fax 041 / 54.41.787 C.SO ROMA 4 e-mail: fidasve@libero.it 12037 - SALUZZO (CUNEO) Presidente: LUCIANO BIADENE FIDAS VERONA Tel. 348 / 77.72.315 VIA DELLA POLVERIERA VECCHIA, 2 e-mail: nuovaadas.saluzzo@cheapnet.it 37134 - VERONA ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE Presidente: ANDREA CAMPARA DEL PIEMONTE FIDAS Tel. Ass. 045 / 82.02.990 VIA PONZA 2 - 10121 - TORINO Presidente: AGOSTINO RE REBAUDENGO Fax 045 / 82.78.521 Tel. 011 / 531.166 - Fax 011 / 562.73.53 e-mail: info@fidasverona.it e-mail: presidenza@fidasadsp.it FIDAS VICENZA ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE VIA F. BARACCA 204 36100 - VICENZA “MICHELIN” VIA TORINO, 302 - 12100 CUNEO Presidente: GIUSEPPE MUNARETTO Presidente: ALESSANDRO BIADENE Tel. 0444 / 965.636 - Fax 0444 / 965.638 Tel. 0171 / 315374 - 412702 e-mail: info@fidasvicenza.com Fax 0171 / 315517 e-mail: segr.adsmcuneo@libero.it FRIULI VENEZIA

LIGURIA

GIULIA

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE ASSOCIAZIONE DONATORI V. MONTICELLI 13/1 - 16142 - GENOVA VOLONTARI SANGUE GORIZIA C/O EGIDIO BRAGAGNOLO Presidente: EMANUELE RUSSO VIA I° MAGGIO 11 Tel. 010 / 83.14.855 34071 - CORMONS (GORIZIA) Fax 010 / 83.14.856 e-mail: fidas.genova@libero.it Presidente: EGIDIO BRAGAGNOLO Tel. - Fax 0481 / 630.848 ASSOCIAZIONE CHIAVARESE e-mail: advs.gorizia@libero.it DONATORI VOLONTARI SANGUE P.ZZA DEL POPOLO 4/1 ASSOCIAZIONE DONATORI 16043 - CHIAVARI (GENOVA) VOLONTARI SANGUE Presidente: RENZO CAPRINI C/O OSPEDALE CIVILE Tel. 0185 / 300.008 34074 - MONFALCONE (GORIZIA) e-mail: acdvs@libero.it Presidente: MARZIA NADALUTTI ASSOCIAZIONE PROVINCIALE Tel. 0481 / 48.76.57 DONATORI DI SANGUE Fax 0481 / 41.35.90 V. S. AGATA 57 - 18100 - IMPERIA e-mail: advs@libero.it Presidente: GIOVANNI MUSSO Tel. 0183 / 296.395 ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI SANGUE PORDENONE ASSOCIAZIONE DONATORI DI V. MARCONI 16 SANGUE VAL BORMIDA C/O OSPEDALE - V. MARTIRI LIBERTÀ 33097 - SPILIMBERGO (PORDENONE) 30 - 17014 - CAIRO MONTENOTTE Presidente: PAOLO ANSELMI (SAVONA) Tel. - Fax 0427 / 51.472 Presidente: GRAZIANO BONIFACINO e-mail: info@afdspn.it ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE LOMBARDIA V. J. CAVALLI 2/a - 34129 - TRIESTE FIDAS BERGAMO V.LE PIROVANO 4 - 24125 - BERGAMO Presidente: ENNIO FURLANI Tel. - Fax 040 / 76.49.20 Presidente: IMERIO BRENA e-mail: info@adstrieste.it Tel. 035 / 244.555 - Fax 035 / 241.927 e-mail: info@fidas.bergamo.it ASSOCIAZIONE FRIULANA A.D.S. FATEBENEFRATELLI MILANO DONATORI SANGUE Corso di Portanuova, 23 C/O OSPEDALE REGIONALE 20121 MILANO 33100 - UDINE Presidente: CLAUDIO TERZI Presidente: RENZO PERESSONI Tel. 02/63632563 Tel. 0432 / 48.18.18 e-mail: segreteria@donatoridisangue.it Fax 0432 / 48.12.00 FIDAS MILANO - ONLUS e-mail: afds@afds.ud.it V. SILVIO PELLICO 6 - 20121 - MILANO www.afds.it Presidente: SERGIO LOMBARDI Tel. 02 / 864.60.424 - Fax 02 / 8029.8505 GRUPPO AUTONOMO DONATORI AZIENDALI SANGUE e-mail: milano59@fidas-milano.it V. DEI PLATANI 1 - 33050 ASSOCIAZIONE SARDA DONATORI TORVISCOSA (UDINE) SANGUE Presidente: ALDO TESSARIN VIA TURATI 6 - Casella Postale 4099 20090 - CESANO BOSCONE (MILANO) Tel. 0431 / 92.86.35 Presidente: LORENZO DESIDERIO e-mail: gadastorviscosa@libero.it

EMILIA ROMAGNA

ABRUZZO

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI DEL SANGUE V. DELLA SELVA PESCAROLA 26 40131 - BOLOGNA Presidente: LUCIANO ZANOLI Tel. - Fax 051 / 635.0330 e-mail: bologna@fidas-emiliaromagna.it

FIDAS PESCARA C/O CENTRO TRASFUSIONALE OSPEDALE CIVILE - VIA FONTE ROMANA - C.P. 32 - 65124 PESCARA Presidente: SIMONETTA FERRI Tel. 085 / 28.221 - 27.790 Fax 085 / 42.22.460 e-mail: fidaspe@tin.it ASSOCIAZIONE DONATORI DI SANGUE C/O OSPEDALE CIVILE NUOVO P.ZZA ITALIA - 64100 - TERAMO Presidente: PASQUALE DI PATRE Tel. - Fax Ass. 0861 / 415.460 e-mail: teramo.fidas@katamail.com ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE CUORE C/O OSPEDALE CIVILE 64021 - GIULIANOVA (TERAMO) Presidente: EMIDIO D’ANTONIO Tel. - Fax 085 / 802.04.78 e-mail: fidas.giulianova@gmail.com V.A.S. VOLONTARI ABRUZZESI SANGUE Presidente: FLAVIANO ZAINI e-mail: flaviano.zaini@fastwebnet.it

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE FERRARA VIA TADDIA, 1 44045 - RENAZZO (FERRARA) Presidente: PAOLO TASSINARI Tel. 051 / 68.52.337 - 051 / 900.767 e-mail: ferrara@fidas-emiliaromagna.it ASSOCIAZIONE DONATORI AZIENDALI SANGUE A.D.A.S. V. TESTI 4 - 43122 - PARMA Presidente: MICHELE FEDI Tel. 0521 / 77.50.44 e-mail: parma@fidas-emiliaromagna.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE C/O OSPEDALE GEN. PROV. S. MARIA DELLE CROCI - 48100 - RAVENNA Presidente: BARBARA SAVIOTTI Tel.0544 / 404.817 - Fax 0544 / 404.410 e-mail: ravenna@fidas-emiliaromagna.it

LAZIO A.D.V.S. - O.B.G. ASSOC. DONATORI VOL. SANGUE OSPEDALE BAMBINO GESÙ P.ZZA S. ONOFRIO 4 - 00165 - ROMA Presidente: GIUSEPPE PROFITI Tel. 06 / 68.33.793 - Fax 06 / 685.921.67 e-mail: advs@opbg.net AD SPEM ASSOC. DON. SANGUE PROBLEMI EMATOLOGICI C/O C.T. POLICLINICO UMBERTO I VIALE REGINA ELENA 328 00161 - ROMA Presidente: ANTONIETTA LEONI Tel. 06 / 49976414 / 15 - Fax 4997.6416 e-mail: adspem@policlinicoumberto1.it ASSOCIAZIONE DONATORI SANT’ANDREA ONLUS AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANDREA VIA DI GROTTAROSSA, 1035-1039 00189 - ROMA Tel. 06 / 80.34.53.36 - 80.34.58.89 Fax 06 / 80.35.327 Presidente: PIERANITA CASTELLANI e-mail: silvana.campisi@ospedalesantandrea.it ASSOCIAZIONE VOLONTARI POLICLINICO TORVERGATA ONLUS VIALE OXFORD, 81 - 00133 - ROMA Fax 06 / 20900.597 Presidente: ALBERTO DE STEFANO email: medtrasf@libero.it EMATOS FIDAS ISOLA TIBERINA P.ZZA FATEBENEFRATELLI 2 00186 - ROMA Presidente: ALDO OZINO CALIGARIS Tel. 06 / 68.37.817- Fax 06 / 68.135.300 e-mail: ass.ematos@virgilio.it Sito: www.ematos.it

EMA-ROMA ONLUS C/O AZIENDA COMPLESSO OSPEDALIERO SAN FILIPPO NERI VIA MARTINOTTI 20 - 00135 - ROMA Presidente: VINCENZO MAGALOTTI Tel. 06 / 33062906 - Fax 06 / 33062583 e-mail: info@emaroma.it Sito: www.emaroma.it GRUPPO DONATORI SANGUE “CARLA SANDRI” PER I PAZIENTI DELL’AZIENDA OSPEDALIERA S. GIOVANNI ADDOLORATA VIA DELL’AMBA ARADAM 9 00184 - ROMA Presidente: AGOSTINO FREMIOTTI Tel. 06 / 77.05.34.61 e-mail: cmolinari@hsangiovanni.roma.it ASSOCIAZIONE EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI C/O CENTRO TRASFUSIONALE OSPEDALE UMBERTO I 03100 - FROSINONE Tel. 0775 / 40.72.33 cell. 339 / 21.22.340 Presidente: PIERINA FREZZA

CAMPANIA GRUPPO DONATORI VOLONTARI SANGUE CRAL ATAN V. BERNARDO TANUCCI 33 80137 - NAPOLI Presidente: CIRO CASERTA Tel. 081 / 595.55.81 - 081/763.27.43 Fax 081 / 599.10.75 e-mail: postmaster@fidas-atan.com ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE D’ISCHIA VIA IASOLINO,1 80077 - ISCHIA (NAPOLI) Presidente: LUCIANO TRANI Tel. 081 / 991.246 e-mail: advsischia@libero.it FIDAS PARTENOPEA VIA PUGLIE P.co Partenope Edificio 5 Settore 2 80038 POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI) Presidente: SALVATORE D'ORTA Tel. - Fax: 081 / 803.34.90 e-mail: fidas.partenopea@libero.it

PUGLIA FEDERAZIONE PUGLIESE DONATORI DI SANGUE P.ZZA UMBERTO EX GOCCIA DI LATTE 70121 - BARI Presidente: ROSITA ORLANDI Tel. - Fax 080 / 521.91.18 e-mail: fidas_fpds@yahoo.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE MESSAPICA VIA ROMA 32 73042 - CASARANO (LECCE) Presidente: MASSIMO CRUSI Tel. 0833 / 513.095 FIDAS ASSOCIAZIONE LECCESE DONATORI VOLONTARI SANGUE VIA PARAPORTI 18-20 73044 - GALATONE (LECCE) Presidente: ITALO GATTO Tel. - Fax 0833 / 862.500 e-mail: info@fidasleccese.it FIDAS TARANTO C. P. 139 - Largo San Nicola, 6 74100 - TARANTO Lungomare Presidente: GIOVANNI MATTIUZZO Tel. 099 / 471.33.34 e-mail: dosnifidas.ta@libero.it

BASILICATA FIDAS BASILICATA PIAZZA DEL SEDILE 10 75100 - MATERA Presidente: PAOLO ETTORRE Tel. 0835 / 33.15.02 e-mail: info@fidas.basilicata.it

CALABRIA L.A.Do.S. ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE LOCRIDE STR. CAVALLERIA, 27 - 89046 MARINA DI GIOIOSA IONICA (RC) Presidente: FILIPPO TEDESCO Tel. 0964 / 41.68.95 Fax 0964 / 41.58.67 e-mail: ladosgioiosa@tiscalinet.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE C/O CARLO CASSANO - VIA GIACOMO MATTEOTTI 4 - 87027 PAOLA (CS) Presidente: CARLO CASSANO Tel. - Fax 0982 / 58.20.77 e-mail: fidas@fidaspaola.it

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE PER IL PAZIENTE EMOPATICO A.D.S.P.E.M. CASELLA POSTALE 325 89100 - REGGIO CALABRIA Presidente: CATERINA MUSCATELLO Tel. - Fax 0965 / 393822 - 0965 / 54446 e-mail: adspem.fidasrc@adspem.it ADSPEM PIANA - CASELLA POSTALE 25 - 89021 CINQUEFRONDI (RC) Presidente: Eugenio Loschiavo Tel. 0966/939627 e-mail: drspano@libero.it A.D.V.S.T. – ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE PER TALASSEMICI Via Mercurio, 10 - LOCRI (RC) Presidente: ROSARIO REALE info@advst.it

SICILIA AdeS ASS. DONATORI EMPEDOCLINI DI SANGUE VIA MARCONI 11 92014 - PORTO EMPEDOCLE (AG) Presidente: ANDREA BURGIO e-mail: ades-porto-empedocle@libero.it ASSOCIAZIONE DONATORI AUTONOMA SANGUE A.D.A.S. VIA PLATONE 5/c 92100 - AGRIGENTO Presidente: FILIPPO DI FRANCESCO Tel. - Fax 0922 / 596.588 e-mail: adas.agrigento@libero.it ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE FAVARA A.D.S.F. VIA KENNEDY (PAL. SPINELLI) 92026 - FAVARA (AGRIGENTO) Presidente: CALOGERO BELLUZZO Tel. 0922 / 437.277 - Fax 0922 / 42.90.32 FIDAS CALTANISSETTA V.LE DELLA REGIONE 68 93100 - CALTANISSETTA Presidente: FERDINANDO DI GESU' Tel. 0934 / 592.830 - Fax 0934 / 551.392 e-mail: fidas.adas@libero.it ASSOCIAZIONE DONATORI AUTONOMA SANGUE GELA V. ITALIA 11 93012 - GELA (CALTANISSETTA) Presidente: FELICE DAMAGGIO Tel. 0933 / 934.460 e-mail: adas.gela@iol.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE Via Galermo, 173 95123 - CATANIA Presidente: SALVATORE CARUSO Tel. - Fax 095 / 74.11.223 cell. 338 / 95.36.097 e-mail: advsfidasct@hotmail.com GRUPPO DONATORI VOLONTARI SANGUE P.ZZA CARLO ALBERTO 4 95047 - PATERNO’ (CATANIA) Presidente: PIETRO SANTORO Tel. 095 / 842.966 - Fax 095 / 854153 e-mail: gdvspaterno@tiscalinet.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE P.ZZA CASTELNUOVO 35 90141 - PALERMO Presidente: FRANCESCO PAOLO GERACI Tel. 091 / 587.574 - Fax 091 / 611.33.50 e-mail: alessandroadvs@libero.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE A.D.V.S. V. FALCONE E BORSELLINO 55/B 90018 - TERMINI IMERESE (PALERMO) Presidente: PASQUALE BOVA Tel. 091 / 811.55.33 e-mail: advs_termini_imerese@libero.it FIDAS ALCAMO - ONLUS VIA F. MISTRETTA 2 91011 - ALCAMO (TRAPANI) Presidente: GIROLAMO SCAGLIONE Tel. 0924 / 26.996 e-mail: fidas-alcamo@libero.it

SARDEGNA FIDAS OZIERI V. VITTORIO VENETO 108 07014 - OZIERI (SASSARI) Presidente: GIUSEPPE ZINTU Tel. 079 / 787.498 - Fax 079 / 78.53.90 e-mail: fidas.ozieri@libero.it


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