Noi in Fidas 2-2012

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Notiziario della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue

NOI IN FIDAS - NOTIZIARIO TRIMESTRALE - SPED. ABB. POST. 70% ROMA

ANNO XII - N. 2 - LUGLIO 2012 DIFFUSIONE GRATUITA

Traversata della solidarietà 2012:

UN BRACCIO PER DONARE, DUE BRACCIATE PER UNIRE


SOMMARIO

EDITORIALE

• Quando la terra trema di Aldo Ozino Caligaris ................................................. p. 3

CRONACA

• Istantanee dal 51° Congresso Nazionale di Cristiano Lena .......................................................... p. 5 • Cultura del dono e professione giornalistica di Marta Fallani ............................................................ p. 7 • Un nuovo statuto per la FIDAS di Tiziano Zenere e Federica Fusconi ............................. p. 8 • OMS, 14 giugno 2012 di Bernadette Golisano .................................................... p. 9

PRIMO PIANO • Donazione del sangue e produzione di farmaci plasmaderivati: alcuni aspetti di etica di Carlo Petrini ........................................................... p. 10

INIZIATIVE • Una rete di solidarietà per donatori di sangue e donatori di midollo ................................................. p. 12

ZOOM • Direttive europee: i primi passi concreti del Piemonte sul Sistema di Gestione per la Qualità per il raggiungimento del Plasma Master File di Agostino Re Rebaudengo .......................................... p. 14

ANTEPRIMA • Un braccio per donare, due bracciate per unire di Pier Francesco Cogliandro ...................................... p. 16

Noi in FIDAS

Trimestrale - Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) P.zza Fatebenefratelli, 2 - 00186 Roma tel. 06 / 68891457 - fax 06 / 68217350 ANNO XII - N. 2 - LUGLIO 2012 DIRETTORE EDITORIALE Aldo Ozino Caligaris DIRETTORE RESPONSABILE Bernadette Golisano COMITATO DI REDAZIONE Antonio Bronzino, Federica Fusconi, Giacomo Grulla, Laura Mariotti, Tiziano Zenere. IN REDAZIONE Laura Mariotti DIREZIONE E REDAZIONE FILMAFIR COMUNICAZIONE srl di FRANCO ILARDO Lungotevere de’ Cenci n. 5 - 00186 Roma tel. 06 / 6837301 fax 06 / 68370924 e-mail: red.noinfidas@libero.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO M. Bonifacio, P. Cogliandro, M. Fallani, F. Fusconi, B. Golisano, C. Lena, A. Ozino Caligaris, C. Petrini, A. Re Rebaudengo, T. Zenere PROGETTAZIONE GRAFICA Cristina Zarli e Federica Cappellini STAMPA Arti Grafiche Agostini - Morena (RM) AUTORIZZAZIONE Tribunale di Roma N. 442/2003 del 21/10/2003 Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione) Spedizione Abb. post. 70% - Roma

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SALUTE • Un bicchiere di vino? Salute! a cura di Massimiliano Bonifacio ................................. p.18

TIRATURA del numero 8.000 copie


EDITORIALE

Quando la

TERRA TREMA

S

penti i riflettori sul 51° Congresso nazionale FIDAS di Genova, concluso il percorso di revisione statutaria iniziato lo scorso anno a Parma, l’attenzione dei delegati e dei rappresentanti associativi della Federazione si è concentrata sul valore della donazione volontaria non remunerata e sulla programmazione delle necessità trasfusionali. Pochi minuti dopo l’annuncio radio-tv della prima scossa in Emilia Romagna il 20 maggio scorso, il gruppo donatori VAS dell’Aquila mi ha contattato offrendo la propria disponibilità nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma. Nelle ore successive tante Associazioni FIDAS da numerose parti d’Italia e diversi donatori hanno chiesto notizie al sottoscritto, alla Sede nazionale e alle Federate FIDAS presenti in Emilia in merito alla possibile urgenza

plici volti del volontariato italiano ed internazionale, hanno messo a disposizione le proprie competenze, affiancandosi all’indispensabile lavoro delle istituzioni chiamate a gestire l’emergenza e programmare la ricostruzione. Anche per il sistema trasfusionale, si è lavorato e si sta lavorando in tal senso: il Centro Nazionale Sangue sta effettuando un monitoraggio costante delle necessità affrontate quotidianamente dal Centro Regionale Sangue dell’Emilia Romagna chiamato a coordinare e soddisfare gli interventi necessari, sebbene la programmazione nazionale abbia garantito la disponibilità di sangue attraverso l’ordinaria compensazione interregionale. In momenti simili occorre rimboccarsi le maniche, come stanno facendo in molti, nella consapevolezza che la solida-

sangue, indicando la propria immediata disponibilità. Mentre scrivo queste righe la terra continua a tremare: sono giorni drammatici per gli abitanti dell’Emilia Romagna. La solidarietà dell’Italia intera è già divenuta azione pratica nelle più svariate manifestazioni e chi ha vissuto questa esperienza devastante, come gli amici abruzzesi nel 2009, sa bene quali siano le necessità di chi all’improvviso si ritrova senza casa, di chi deve scegliere cosa portare via con sé per un periodo di tempo indeterminato, di chi deve pensare a ricostruire senza avere il tempo di piangere i propri parenti o amici, di chi vive con la paura di quanto potrebbe ancora succedere. La grande famiglia FIDAS si è mobilitata, così come hanno fatto tutte le altre realtà del dono in Italia, come anche hanno dimostrato singoli cittadini che hanno voluto far sentire la propria vicinanza: in questi giorni il telefono ha continuato a squillare da tante parti del Bel Paese offrendo una piccola, ma incisiva testimonianza di gratuità pronta a intraprendere iniziative solidali rispondenti a reali carenze o necessità. Tanti professionisti stanno offrendo il proprio contributo gratuito per la ricostruzione, per offrire un tetto sicuro, per soddisfare le esigenze degli sfollati; allo stesso tempo tante Associazioni di volontari impegnati nelle più disparate attività, i molte-

rietà è l’arma vincente per superare gli ostacoli e rialzarsi, nonostante la paura e lo sconforto, immancabili protagonisti di questo dramma. I donatori di sangue sono chiamati a compiere un gesto responsabile, volontario, gratuito, anonimo e programmato, sono pronti a tendere il proprio braccio secondo le necessità. Occorre donare nel rispetto del fabbisogno, non per il desiderio di compiere un’azione “buonistica” sollecitata da un’urgenza che inevitabilmente coinvolge il grande pubblico toccando le corde sensibili dell’animo di ognuno, ma giocando in squadra in modo tattico con gli altri protagonisti del Sistema Trasfusionale. Il periodo estivo da sempre è caratterizzato da un’endemica carenza di sangue ed emocomponenti; l’auspicio è che la programmazione e la gestione della chiamata dei donatori periodici associati possano rispondere alle necessità dei prossimi mesi senza dover ricorrere agli ormai inascoltati e drammatici appelli. Anche quando la terra trema il Sistema Trasfusionale fornisce un esempio di gestione efficace dell’emergenza, nello straordinario come nell’ordinario. Ognuno è chiamato a svolgere il proprio ruolo con dedizione, consapevolezza e responsabilità.

Aldo Ozino Caligaris Anno XII - N. 2 - luglio 2012

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CRONACA

ISTANTANEE U

n appuntamento annuale per rivendicare con orgoglio il valore della donazione responsabile, gratuita, volontaria e non remunerata. Un incontro di esperienze, seppur diverse, ma accomunate dall’unicità del dono. Un Congresso, arrivato a quota 51, in cui le 74 Associazioni di Donatori di Sangue FIDAS si sono ritrovate a Genova per un bel momento di confronto e verifica. Nell’elegante atmosfera del Palazzo Ducale del capoluogo ligure, la giornata di venerdì 27 aprile è stata riservata allo scambio di esperienze e al dibattito sul presente e il futuro delle Associazioni, attori fondamentali del Sistema Trasfusionale italiano; lo sguardo rivolto all’Europa e al percorso di qualificazione in vista del 31 dicembre 2014. All’apertura del Congresso la consegna del premio giornalistico “FIDAS – Isabella Sturvi”, giunto alla II edizione, alla giovane ed emozionata Marta Fallani, autrice dell’articolo “La cultura del dono”, pubblicato nel febbraio scorso in seguito alla presentazione avvenuta a Roma dello studio FIDAS-Censis. A consegnarle il riconoscimento assegnatole dalla giuria presieduta da Carmen Lasorella, in collegamento video da San Marino,

la dottoressa Maria Rita Tamburrini, direttore dell’Ufficio VIII Sangue e Trapianti del Ministero della Salute e il past president SIMTI dott. Giuseppe Aprili. Un dibattito cordiale e vivace ha caratterizzato l’Assemblea ordinaria, in cui i rappresentanti delle diverse realtà italiane hanno presentato esperienze e problemi aperti, fornendo una fotografia della variegata famiglia FIDAS. L’impegno di sabato ha portato i delegati ad indicare la nuova strada da percorrere alla Federazione: le modifiche a Statuto e Regolamento, votate in un clima di ascolto e rispetto reciproco, sotto una guida esperta e sagace, portano la FIDAS a rispondere a nuove esigenze, ad accogliere i segni dei tempi, aprendo un nuovo corso. Nemmeno la pioggia ha fermato le migliaia di donatori giunti da ogni parte d’Italia per partecipare alla Giornata del Donatore di domenica 29: lungo Via XX settembre, fino a Piazza De Ferrari, i donatori hanno offerto un’altra ammirabile testimonianza di forza e di coesione, mostrando alla città di Genova il volto sano e gioioso del volontariato.

di Cristiano Lena

4 51° Congresso: il Consiglio Direttivo nazionale FIDAS


Genova, 29 aprile 2012: immagini della sfilata dei donatori Fidas lungo le vie del centro cittĂ

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CRONACA

L’intervento del Presidente Aldo Ozino Caligaris

Domenica 29 aprile 2012: al microfono, il Presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris accanto al Presidente FIDAS Genova Emanuele Russo e al Presidente FIDAS Veneto Fabio Sgarabottolo

Premio giornalistico Fidas - Isabella Sturvi. Da destra: la Dott.ssa Tamburrini (Ministero Salute), Aldo Ozino Caligaris (Presidente Fidas), la giornalista vincitrice Marta Fallani, Giuseppe Aprili (Past President SIMTI), Emanuele Russo (Presidente Fidas Genova).

Giornata del donatore Fidas: l’entusiasmo dei giovani durante la sfilata, nonostante la pioggia

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Immagini dei lavori durante l’Assemblea


CULTURA DEL DONO

e professione giornalistica

C

ultura del dono e professione giornalistica. Non sono due temi distanti, ma due realtà che presentano profonde analogie che la Fidas, con il premio giornalistico “Isabella Sturvi”, ha voluto mettere in luce. Donare il sangue e fare informazione significa in entrambi i casi gratuità e offerta. Forse non è un caso, infatti, che i lavori giornalistici, gli articoli, i reportage, le inchieste, vengano definiti col termine illuminante di “servizio”, una parola che richiama all’impegno nell’adoperarsi ai bisogni dell’altro, e nell’essere utile. Il giornalismo funziona quando è in attento e continuo ascolto al mondo, intendendo la realtà tutta che brulica anche al di là dei grandi titoli. Una realtà che può essere silenziosa e piccola, proprio come piccola è la goccia di sangue che pure è speranza vitale e luminosa. L’informazione è servizio, che richiede grande responsabilità così come il gesto della donazione del sangue. Ci vuole un po’ di coraggio, ci vuole forza e perseveranza, ci vuole continuità. Il dono è il cuore del giornalismo, e per questo non può essere relegato a rubrica o settore, ma pulsare in ogni pagina, da rendere la parola scritta davvero viva e testimone della realtà. Non è questa, e lo sappiamo, l’anima e l’operato di molta informazione, che spesso mostra i muscoli, taglia e ferisce.

Ma la lama sottile seppur terribile delle parole, non supera mai lo strato dell’epidermide, la superficie della pagina. È un giornalismo questo che brucia in fretta, che dura il tempo di un’emozione e non lascia segno. L’informazione pulsante vuole arrivare dritto al cuore per mettersi in dialogo vivo con i sentimenti, per generare pensieri, incidere nelle azioni. Ecco un’altra analogia con la donazione di sangue, una necessità spesso urlata nella contingenza dell’emergenza, che presto si affievolisce e scompare nel mare delle notizie, e non necessità costante, bisogno continuo, sempre acceso sotto la cortina degli slogan da prima pagina. Forse sono solo parole, dopotutto, e parole belle. Ma qui non si parla di illusioni, di buonismo. Sia per l’informazione, sia per la donazione, stiamo parlando di persone. Parliamo della mano che scrive, e del braccio che si offre. Parliamo di chi riceve un servizio, che sempre si rivolge all’altro, un altro da ascoltare e da conoscere. La parola dono è l’anima della scrittura, e l’anima del giornalismo. Non si scrive mai per se stessi, non si dona se non a qualcuno altro da noi. Nell’epoca in cui siamo chiamati a grandi sfide e sacrifici, forse una nuova fonte di luce può nascondersi nella folle parola dono, a mostrarci che un’altra realtà è possibile, una realtà fatta di piccoli pezzi, come le gocce di sangue, di gesti che sembrano insignificanti ma che a volte possono salvare una vita.

“LA PAROLA DONO È L’ANIMA DELLA SCRITTURA E L’ANIMA DEL GIORNALISMO.”

di Marta Fallani

I VINCITORI

del Premio di giornalismo Fidas - Isabella Sturvi 2012 Vincitrice: Marta Fallani (Agenzia SIR)

“Il lavoro di Marta Fallani ha due pregi importanti: apre al contributo degli immigrati e offre una sintetica visione del sistema trasfusionale nel mondo. È conciso, preciso, efficace. Tra le righe, un contributo al traguardo dell’integrazione nelle nostre società multietniche, anche attraverso il dono prezioso del sangue.”

Menzione di merito: Ciro Biondi (Segni dei tempi) Menzione di merito: Nicoletta Carbone (Radio 24)

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CRONACA

Un nuovo statuto per la

FIDAS

I

l 51° Congresso della Fidas, che si è svolto a Genova a fine aprile, ha rappresentato un passaggio fondamentale nel percorso di rinnovamento associativo, iniziato ancora con il Congresso di Ischia del 2005, volto ad adeguare la nostra Carta fondamentale alle esigenze attuali del sistema sangue. Infatti, con l’apposita Assemblea straordinaria convocata a Genova sabato 28 aprile, in un clima sostanzialmente sereno e costruttivo, si è concluso l’iter di modifica dello Statuto e del Regolamento di attuazione della nostra Federazione che ha visto negli anni scorsi contrapporsi, non sempre in maniera ordinata e tranquilla, visioni diverse della nostra Federazione. Grazie ad uno sforzo collettivo di tutta la Federazione (dai Presidenti Regionali che hanno aperto la strada con una proposta unitaria, alle singole Federate che ne hanno capito e fatto proprio lo spirito costruttivo evitando inutili contrapposizioni), la FIDAS si è ora adeguata ai tempi ed alle varie istanze di rinnovamento e di adeguamento dei propri Organi statutari emerse negli ultimi anni. Con il nuovo Statuto e Regolamento non è stato eseguito solo un “restyling” della nostra Federazione, ma c’è stato un intervento profondo nella composizione e nelle modalità elettive degli Organi, andando a prefigurare una Federazione che sarà molto diversa, più funzionale ed incisiva nello svolgere il proprio ruolo. Innanzitutto è prevista ora l’elezione diretta del Presidente nazionale della FIDAS attraverso la presentazione di liste alternative di candidati Presidenti che devono aver maturato una significativa esperienza associativa in FIDAS, essere sostenuti da almeno 3 Federate e presentare un programma ed una propria lista di Consiglieri a supporto. Il Presidente avrà quindi una propria “squadra” di 6 Consiglieri, funzionale alla realizzazione del programma, che lo supporterà direttamente e che dovrà essere rappresentativa di tutte e tre le circoscrizioni e sarà votata da tutti i Delegati in Assemblea. Gli altri 6 Consiglieri, due per Circoscrizione, saranno rappresentativi dei territori di appartenenza e saranno votati su liste

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circoscrizionali dai delegati della propria circoscrizione, e saranno i diretti portatori delle istanze delle Federate. La FIDAS avrà quindi un Consiglio nazionale composto da 12 membri, scelti con queste due diverse modalità elettive, che garantirà un perfetto equilibrio fra necessità di rappresentatività delle Federate ed esigenze di funzionalità della Federazione, fra salvaguardia delle specificità territoriali ed esigenza di uniformità nazionale. È stato poi introdotto il limite dei due mandati consecutivi, sia per il Presidente che per i Consiglieri, per favorire il ricambio generazionale ed il rinnovamento associativo attraverso l’inserimento continuo di nuovi Consiglieri. Contestualmente è stata allungata a quattro anni la durata del singolo mandato per dar modo al Presidente ed al Consiglio Direttivo Nazionale di impostare, nell’arco dei due mandati, un programma di lavoro ed avere il tempo necessario per realizzarlo compiutamente. Accanto a queste modifiche, che rappresentano il cuore della riforma statutaria, sono stati apportati altri cambiamenti a vari articoli dello Statuto e del Regolamento per migliorare l’efficienza complessiva e la funzionalità ed alcuni meccanismi operativi della nostra Federazione. Ne ricordiamo qui solo alcuni: I Giovani: da molti anni questo è un tema molto sentito dalle nostre Federate. I Giovani, anche se qualche volta un po’ troppo lentamente, stanno comunque trovando sempre più spazi all’interno dell’Associazione. Il Coordinatore Giovani è infatti presente nel Consiglio Direttivo Nazionale, assieme al Coordinatore della Conferenza dei Presidenti, con diritto di voto consultivo, e nei consigli regionali dove i singoli regolamenti dovranno prevedere la presenza nei Consigli delle singole regioni del rappresentante dei Giovani e stabilirne le modalità. Le Federazioni Regionali: già con la precedente modifica statutaria ne era stata stabilita la centralità e la Conferenza dei Presidenti Regionali era stata elevata allo status di “Organo” della


Federazione. Ora con il nuovo Statuto è stato precisato che anche nelle regioni in cui sia presente un’unica Federata, alla stessa sono riservate tutte le prerogative di rappresentanza riconosciute alle Federazioni Regionali. Le Circoscrizioni Territoriali: è stata ampliata la composizione delle singole circoscrizioni territoriali ricomprendendo anche quelle regioni nelle quali, per ora, la FIDAS non è presente. Ricordiamo che da marzo scorso, con l’entrata in FIDAS dell’Associazione FIDAS Viareggio, siamo ora presenti anche in Toscana. Sono state infine apportate specifiche variazioni in alcuni articoli, per adeguarli alle vigenti leggi in materia associativa con riguardo al trattamento fiscale delle Associazioni di volontariato. Queste, in estrema sintesi, le modifiche apportate alla nostra “Magna Charta”. Sicuramente la Fidas, dal prossimo rinnovo degli Organi previsto a settembre, avrà un volto diverso dall’attuale, ma sicuramente

quello che non è cambiato e non cambierà mai, è il nostro “spirito” associativo, il nostro ideale di essere al servizio degli altri, con quel gesto concreto e solidale di porgere il braccio per dare una parte di sé a chi ne ha bisogno, che tutti i giorni i nostri associati compiono. E perché questo nostro gesto possa essere efficace in massima misura è necessario che la FIDAS, chiusa la partita delle riforme statutarie, possa concentrasi sulle grosse sfide che ci attendono, in primis la necessità che entro il 2014 tutte le strutture trasfusionali pubbliche ed associative abbiano i requisiti minimi e siano pronte ed accreditate per... entrare in Europa.

di Tiziano Zenere Vice Presidente Nord Est e Federica Fusconi Vice Presidente Nord Ovest

ULTIM’ORA

OMS, 14 giugno 2012:

festeggiare il gesto del dono o il donatore? Italia: i risultati del concorso multimediale sulla donazione di sangue “Share Care”, organizzato da CNS e Pubblicità Progresso. 14 giugno 2012, torna la Giornata mondiale del Donatore di sangue. Una celebrazione OMS ormai globale, caratterizzata da innumerevoli manifestazioni in ogni area del pianeta. Tutte con un unico scopo: accrescere la consapevolezza della necessità di donare il sangue, per garantire la disponibilità e sicurezza di sangue ed emoderivati. Una prospettiva, questa, purtroppo ancora lontana. In molti paesi la domanda supera ancora l’offerta ed insostituibile rimane pertanto il prezioso ruolo di raccolta e sensibilizzazione svolto dalle associazioni di volontariato. Questa giornata offre inoltre l’occasione per ringraziare tutti i donatori per il loro gesto solidale, anonimo e gratuito che ogni anno salva milioni di vite umane. Un riconoscimento sociale che stavolta si è tradotto in un claim discusso, “Ogni donatore di sangue è un eroe”. Una frase che, sebbene dettata certo da ottime intenzioni, ha tuttavia destato fra gli stessi donatori qualche perplessità sotto il profilo concettuale. Nei paesi come il nostro, dove la cultura della donazione è per fortuna già radicata – questo slogan è infatti risultato a molti forse retorico e poco appropriato. Donare il sangue esprime piuttosto il senso di cittadinanza, un eroismo della quotidianità che dovrebbe rientrare fra i gesti possibili, “normali” e disinteressati di una diffusa cultura di solidarietà. Tuttavia questa frase ufficiale, piuttosto che “celebrare” in senso letterale il donatore, intende di sicuro celebrare il suo gesto. Rivolgere un invito globale affinchè in futuro si segua ovunque il nostro modello “virtuoso” della donazione non retribuita. Un esempio niente affatto scontato nel mondo, tanto è vero che oggi di sono solo 62 i paesi le cui scorte di sangue nazionale sono basate al Est 100% sulla donazione volontaria. Presidente Mentre ancora 40 Nord paesi – informa e l’OMS - dipendono da donatori familiari o donatori retribuiti. In queste nazioni, Stati Uniti compresi, meno delNord 25% delle scorte di Presidente Ovest sangue proviene da donatori volontari e non retribuiti. L’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità è dunque che entro il 2020 tutti i paesi possano coprire interamente il loro fabbisogno basandosi sui donatori volontari.

Vice

Vice

Tiziano Zenere

Federica Fusconi

In Italia per fortuna, grazie all’impegno della sanità pubblica e delle grandi realtà associative come la Fidas, donare sangue è oggi un gesto anzitutto responsabile. E proprio allo scopo di aumentare e diffondere nella pubblica opinione la disponibilità alla donazione volontaria e periodica, quest’anno il Centro nazionale sangue ha promosso in collaborazione con Pubblicità progresso e la partecipazione delle principali sigle dell’associazionismo del settore (Fidas, Avis, Fratres. Croce Rossa) un innovativo concorso di comunicazione multimediale web 2.0 dal titolo “Share Care”, ovvero “Condividere la cura”: dedicato ai giovani creativi di età compresa tra i 18 e i 28 anni il contest li ha invitati a realizzare un video che proponga in modo “non convenzionale”, questo messaggio. Non più di 5 minuti di durata, spaziando tra corti, comics, tube-games, rap, brano musicale, azioni di guerriglia marketing o ambient marketing. In palio erano un iPad 3, un iPhone 4 e un iPod touch. Gli elaborati sono stati giudicati da una giuria di esperti di comunicazione e divulgazione medica. I vincitori sono stati poi resi noti durante la giornata di formazione e informazione sulla comunicazione sociale applicata al volontariato del sangue dal titolo “La sostenibile leggerezza del dono” Un originale incontro talk show condotto a 360 gradi fra tecniche di marketing , semiotica, ricerche su indagini di mercato, psicologia sociale e filmati di grandi campagne per pubblicità non profit. Quando si dice che le parole (e le immagini) sono importanti…

di Bernadette Golisano Direttore Noi in Fidas

SHARE CARE: I tre video vincitori che hanno ricevuto più “I like” dalla giuria social: - BAD BLOOD: LAB Anno XII - N. 2 - luglio 2012 - CONDIVIDI LA CURA. DONA IL TUO SANGUE - NON FA PAURA COME SEMBRA

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PRIMO PIANO

DONAZIONE DEL SANGUE PLASMADERIVATI: alcuni

I

l presente contributo si basa su alcuni tra i temi presentati nella relazione “Produzione di farmaci plasmaderivati: implicazioni etiche della donazione e per il donatore” tenuta al 40° Convegno Nazionale di Studi di Medicina Trasfusionale, svoltosi a Rimini dal 23 al 25 maggio 2012. I temi con rilevanza etica che riguardano la donazione del sangue e la produzione di farmaci plasmaderivati sono numerosi ed eterogenei. Una lista incompleta include: aspetti che riguardano prevalentemente il paziente che riceve i farmaci plasmaderivati (come, ad esempio: disponibilità, accesso, sicurezza, efficacia, etc.); aspetti che riguardano il donatore (ad esempio: rispetto della dignità, gratuità o remunerazione, sicurezza, informazione, consenso, rispetto dei diritti, etc.); aspetti che riguardano il sistema (ad esempio: organizzazione, cooperazione, rapporti con le industrie, normative, etc.). Le considerazioni qui di seguito sviluppate si riferiscono specialmente al donatore (sebbene alcune non siano esclusive, in quanto coinvolgono anche il ricevente e, più in generale, l’organizzazione). Il problema cruciale per quanto riguarda il donatore può essere sintetizzato nei termini seguenti: ciò che è ricavato dal prelievo da una persona verrà poi utilizzato a beneficio di altre persone. Ciò genera conflitti tra valori perché fa vacillare il principio di beneficialità, cioè uno dei capisaldi della bioetica. Il tema dei plasmaderivati è di particolare attualità in Italia, essendo stati approvati il 12 aprile 2012 quattro nuovi decreti ministeriali concernenti la lavorazione del plasma raccolto sul territorio nazionale, l’importazione ed esportazione del sangue umano e dei suoi prodotti, l’immissione in commercio dei medicinali emoderivati dal plasma umano e la presentazione e valutazione delle istanze volte ad ottenere l’inserimento tra i centri e le aziende autorizzati alla stipula delle convenzioni per la lavorazione del plasma. Una delle innovazioni più significative introdotte dai decreti è il superamento del regime di monopolio nella produzione di plasmaderivati. Tale superamento non intacca in alcun modo i principi di gratuità e non commerciabilità alla base della normativa riguardante la donazione del sangue: tale principio è inderogabile. Per analizzare il tema, come per ogni altro argomento di bioetica, è opportuno fare riferimento all’ampia letteratura specializzata, a documenti elaborati da istituzioni autorevoli, a dibattiti in commissioni specializzate. Tra i documenti più significativi sull’argomento vi è è il “Dublin Consensus Statement” , in cui si enunciano alcuni principi per i pazienti, i donatori, la cooperazione, la disponibilità.

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Come è noto, uno dei punti più controversi riguarda la donazione gratuita o remunerata. L’espressione “donazione remunerata” è ampiamente utilizzata in letteratura, sebbene sia chiaramente un ossimoro. Per affrontare il controverso problema, può essere utile spostare l’attenzione dalla contrapposizione donazione non-remunerata/remunerata alla distinzione tra donazione altruistica/ non-altruistica, come è stato proposto in sedi autorevoli. È anche utile aver presente alcune considerazioni a monte, ed in particolare:


E PRODUZIONE DI FARMACI aspetti di etica • Spesso si tende a collegare direttamente i due lati dell’equazione domanda-disponibilità: se un bene scarseggia, occorre aumentare la disponibilità. È invece importante affrontare il problema della scarsità anche intervenendo sulla domanda. Ciò non significa in alcun modo sottovalutare le esigenze dei pazienti: è invece un invito ad ottimizzare la gestione evitando gli sprechi. Evitare sprechi è un imperativo anche per l’etica.

• Il settore pubblico e il settore privato commerciale non sono necessariamente contrapposti. Per esempio, la ricerca commerciale può portare a farmaci di grande importanza per la sanità pubblica, così come dalla ricerca nel settore pubblico possono derivare ricadute commerciali. • Il Servizio Sanitario Nazionale ha una funzione essenziale nell’organizzare il complesso sistema sangue: approvvigionamento, distribuzione, utilizzo. Ricondurre il problema della remunerazione alla dimensione dell’altruismo non significa aprire un varco verso la commercializzazione: tutti i più autorevoli documenti di riferimento per la bioetica sono concordi nel riconoscere la non-commerciabilità del corpo umano e delle sue parti, che comporterebbe un vero e proprio scambio tra denaro e materiale biologico. Tuttavia, la presenza di alcune forme di incentivo o rimborso alla donazione non implica necessariamente che ci sia un “commercio”. Il Nuffield Council on Bioetichis afferma tale concetto nel modo seguente: “Non necessariamente una base altruistica per la donazione esclude altri approcci: sistemi basati sull’altruismo e sistemi basati su qualche forma di ricompensa non sono mutualmente esclusivi (…). Rifiutiamo il concetto di commercio di materiale corporeo, in cui viene dato denaro come diretta ricompensa per parti del corpo. Noi distinguano nettamente tale commercio dall’uso di denaro o di altre modalità per rimborsare o ricompensare i donatori”. Secondo il Nuffield Council fattori determinanti quando si considera l’accettabilità etica di un sistema per incoraggiare le persone a diventare donatori sono “il benessere del donatore, e il possibile danno e sfruttamento nell’ambito della donazione”. Oltre tali fattori è essenziale che il valore di riferimento nella donazione sia la solidarietà. Porre la solidarietà come pietra miliare significa riconoscere la centralità della persona nel cercare un punto d’incontro tra utilità sociale e bene individuale. Porre la persona come riferimento centrale significa chiedersi costantemente cosa sia bene per i pazienti e per i donatori. Porsi questa domanda non significa adottare un’etica utilitaristica e conseguenzialista. Significa cercare la risposta nella solidarietà, avendo come riferimento il bene della persona.

di Carlo Petrini

Responsabile dell’Unità di Bioetica, Istituto Superiore di Sanità Anno XII - N. 2 - luglio 2012

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INIZIATIVE

SOLIDARIETÀ PER DONATORI DI SANGUE E DONATORI DI MIDOLLO

UNA RETE DI

D

A ANNI FIDAS E ADMO SI ADOPERANO PER SENSIBILIZZARE LA POPOLAZIONE SUL TERRITORIO NAZIONALE ALLA CULTURA DEL DONO E, NELLO SPECIFICO, ALLA DONAZIONE DI SANGUE, DI MIDOLLO OSSEO E DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE. IL 14 APRILE SCORSO LA PRESIDENTE NAZIONALE ADMO PAOLA DE ANGELIS E IL PRESIDENTE NAZIONALE FIDAS ALDO OZINO CALIGARIS HANNO SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE “UN COMUN DONATORE” AL FINE DI AVVIARE UN RAPPORTO DI COOPERAZIONE ED INCREMENTARE COSÌ L’EDUCAZIONE DEI GIOVANI ALLA SOLIDARIETÀ E ALLA DONAZIONE. SONO PROPRIO I GIOVANI, INFATTI, I PRIMI DESTINATARI DI UN’ATTENZIONE E DI UN’AZIONE FORMATIVA COMUNE. DA UDINE, PESCARA E BARI, DOVE IL CONFRONTO SUGLI OBIETTIVI COMUNI È GIÀ CULTURA CONDIVISA, HA PRESO IL VIA IL PROGETTO PILOTA PER TESTARE LA SINERGIA TRA DUE GRANDI REALTÀ ASSOCIATIVE DEL PANORAMA ITALIANO DEL VOLONTARIATO. LUNGO L’ASSE ADRIATICO DEL DONO ECCO LE RIFLESSIONI DEL PRESIDENTE DELL’AFDS UDINE, RENZO PERESSONI, DELLA PRESIDENTE FIDAS PESCARA ANNA DI CARLO E DELLA PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE PUGLIESE DONATORI SANGUE DI BARI ROSITA ORLANDI.

Anna Di Carlo, Presidente FIDAS Pescara Fidas e Admo non hanno in precedenza realizzato progetti comuni, né “formalizzato” alcun tipo di collaborazione, sebbene la segreteria dell’ADMO Pescara utilizzi la nostra sede quando i donatori si rivolgono al Centro Trasfusionale per attestare la propria idoneità. Formalizzare la collaborazione con Admo permette ad entrambe le associazioni di usufruire delle rispettive reti di sensibilizzazione alla donazione e condividere le relative informazioni. Un ulteriore vantaggio di questa collaborazione è quello di avere disponibilità per i riceventi “refrattari” (specie ematologici) di donatori con HLA conosciuto, indispensabile in alcuni casi selezionati. Da questo protocollo ci aspettiamo di realizzare quanto sopra esposto e di rendere sempre più produttive le attività di entrambe 12 le associazioni.

Renzo Peressoni, Presidente AFDS Udine e Regionale FIDAS Friuli Venezia Giulia Anche se con l’ADMO locale non abbiamo collaborazioni formali, siamo comunque fermamente convinti che il lavorare assieme potrebbe giovare ad entrambi, anche perché entrambi trattiamo l’argomento dono ed entrambi abbiamo la necessità di coinvolgere i giovani quale futuro associativo. Con loro ci si conosce personalmente e auspico che attraverso il protocollo FIDAS/ADMO ci sia sempre una maggiore possibilità di condivisione degli obiettivi e delle attività future.


Rosita Orlandi, Presidente FPDS-FIDAS Bari Nella FPDS abbiamo sempre trovato “normale” correlarci con altre associazioni più o meno legate al dono del sangue. Ad esempio, alla fine degli anni ‘70 abbiamo fatto nostre le difficoltà dell’Associazione Talassemici, che all’epoca conduceva in Puglia un’impari lotta contro la carenza di sangue. Con l’ADMO siamo entrati in contatto più o meno nel 1995, quando il dott. Biagio Favoino, che dirigeva nel Policlinico di Bari il Laboratorio di tipizzazione tissutale, mi invitò a recarmi con lui nell’Università di Foggia per conoscere una persona (che definì “veramente interessante”) impegnata in una nuova Associazione di Volontariato.Io mi occupavo già da molti anni di donazione del sangue e stimavo Favoino, per cui partecipai volentieri all’incontro. >>

>> Conobbi così l’ing. Renato Picardi, venuto da Milano apposta per presentare ad alcuni esponenti del volontariato pugliese l’Associazione da lui fondata: l’ADMO, appunto. La sua reale intenzione era individuare una persona - possibilmente già attiva in campo sociosanitario - a cui affidare il compito di trasportare l’Associazione da Foggia (dove si era costituita da qualche tempo ma non aveva prodotto grandi risultati) a Bari, e darle nuovo impulso e maggiore incisività. Convinta come sono che nella vita sia opportuno porsi un obiettivo alla volta, non mi feci indurre in tentazione, e mi limitai a promettere che avrei portato l’argomento nella mia Associazione. Qui, per la verità, trovai più interesse di quanto pensassi, a cominciare dal mio vice, Luciano Magno. Con lui partecipai alle prime riunioni nello studio di Favoino, dove conoscemmo qualche altro volontario; e già dopo qualche mese mi resi conto che il gruppo aveva “ingranato bene” ed era in grado di operare per conto suo. Da allora, ho spesso avuto notizia di manifestazioni promosse da qualche Sezione a sostegno dell’ADMO e più volte, in occasione di nostre raccolte di sangue, ho visto con piacere volontari FPDS adoperarsi per invitare i donatori a sottoporsi alla tipizzazione. Da qualche anno, poi, il presidente regionale ADMO ci ha invitato ad una collaborazione più assidua, che ha portato - fra l’altro - loro ad organizzarci una raccolta di sangue presso la Capitaneria di Porto di Bari, e noi ad invitare l’ADMO ad essere presente a tutte le nostre raccolte di sangue nelle scuole di Bari; fino a progettare insieme un incontro formativo - previsto per il 6 ottobre prossimo - con i docenti referenti della FIDAS nelle scuole di Bari e dintorni. Nonostante ciò, mi ha sorpreso - positivamente - apprendere oggi dal sito Internet che in provincia di Bari molti dirigenti FIDAS sono anche dirigenti ADMO. È evidente, quindi che il Protocollo d’intesa ADMO-FIDAS cade su un terreno molto fertile e già ampiamente dissodato. Sono quindi assolutamente fiduciosa che esso, oltre a ribadire una collaborazione ed una “contiguità educativa” che si sono spontaneamente realizzate nel tempo, aiuterà ad individuare nuove modalità per raggiungere risultati ancora più positivi tanto culturali, quanto numerici - per entrambe le Associazioni. Ne abbiamo fatta di strada, vero, ing. Picardi?

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ZOOM

DIRETTIVE EUROPEE: i primi passi concreti del Piemonte sul Sistema di Gestione per la Qualità per il raggiungimento del Plasma Master File.

I

l panorama legislativo europeo e nazionale in materia di sicurezza del sangue e degli emocomponenti stabilisce ormai chiaramente per tutte le Unità di Raccolta, l’obbligo di istituire e mantenere un adeguato Sistema di Gestione per la Qualità, in completo accordo con il Servizio Trasfusionale cui afferiscono. Tale requisito è infatti esplicitamente richiesto a livello europeo dalle Direttive 2002/98/CE e 2005/62/CE e a livello nazionale dalla Legge 21 ottobre 2005, n. 219, dal D. Lgs 261/2007, dal D. Lgs 208/2007 e dall’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome del 16 dicembre 2010, in cui vengono definiti i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi. L’istituzione di un adeguato Sistema di Gestione per la Qualità, unitamente al completo adempimento di tutti i requisiti minimi previsti per legge consente, ovviamente, di migliorare l’efficacia, l’efficienza e l’uniformità delle attività delle Unità di Raccolta, al fine di assicurare un livello equivalente di sicurezza e di qualità dei componenti del sangue, a qualunque uso siano destinati. Le normative sopra citate sono state recepite dalla Regione Piemonte con la Deliberazione della Giunta Regionale 33-1969 del 29/04/2011. A seguito dell’emanazione di tale Deliberazione, l’Assessorato alla Sanità e, nello specifico, l’organo a ciò deputato, la Commissione Regionale Sangue, ha individuato persone che avessero requisiti per diventare “valutatori” che potessero svolgere l’attività ispettiva verso i Servizi Trasfusionali e le Unità di Raccolta per intraprendere il necessario percorso formativo presso il Centro Nazionale Sangue (CNS). Il CNS, tramite un corso ministeriale, ha qualificato tale personale rendendolo idoneo alla verifica dell’applicazione della normativa al fine dell’accreditamento istituzionale. A seguito di questa fase formativa, i valutatori hanno formato un gruppo di lavoro che si riunisce periodicamente in Assessorato alla Sanità con l’obiettivo di emettere un documento tecnico contenente le linee guida affinché i Centri Trasfusionali e le Unità di Raccolta siano facilitati nell’applicare quanto richiesto dalla normativa. Il gruppo si sta occupando inoltre, seppur non richiesto dalla normativa stessa, di organizzare un corso di formazione regionale, a cui potranno partecipare non solo il personale dei Centri Trasfusionali, ma anche quello delle Associazioni Donatori Sangue con Unità di Raccolta. Secondo la direttiva europea e la legislazione italiana di recepimento, i Centri Trasfusionali e le Unità di Raccolta devono “stabilire e mantenere sistemi di qualità riguardanti tutte le attività che determinano gli obiettivi e le competenze in materia di

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politica della qualità e dovrebbero attuarli mediante programmi di qualità, controlli di qualità, garanzie di qualità nonché miglioramento della qualità nel quadro dei suddetti sistemi, tenendo conto dei principi di buone prassi di fabbricazione e del sistema comunitario di valutazione della conformità” (Direttiva 2002/98/CE). La Fidas Associazione Donatori di Sangue del Piemonte (Fidas ADSP onlus) ha scelto non solo di istituire e applicare il Sistema di Gestione per la Qualità come per altro previsto per legge nell’Unità di Raccolta, ma di adottare un Sistema che riguardasse non solo l’Unità di Raccolta, ma anche tutta l’attività associativa, scegliendo come riferimento la norma internazionale UNI EN ISO 9001:2008 “Sistemi di Gestione per la Qualità - Requisiti”. Si tratta di una norma generale progettata per essere applicabile a qualsiasi tipo di processo o settore aziendale. Abbiamo scelto questo


standard perché ha un impatto positivo sui processi organizzativi e sulla qualità e pone l’accento sul miglioramento continuo e sulla soddisfazione del cliente (per noi il Donatore e il Paziente). La qualità di un prodotto o servizio è infatti sostanzialmente il risultato di due fattori: un prodotto (per noi il sangue e gli emocomponenti raccolti), caratterizzato da un insieme di prestazioni qualificanti (i requisiti e le caratteristiche richieste per legge e dal Servizio Trasfusionale), in grado di soddisfare un bisogno e un’organizzazione, in grado di produrre tale prodotto assicurando sistematicamente le prestazioni promesse, ovvero garantendo la qualità del prodotto. La Gestione per la Qualità aggiunge a questi concetti una strategia globale di lungo termine con la partecipazione di tutti i membri dell’Associazione, dei Soci Donatori, dei Soci Collaboratori e di tutte le parti interessate. Un Sistema così orientato consente di operare non solo nell’ottica dei controlli e delle verifiche, ma soprattutto in quella della prevenzione, intervenendo a monte anziché a valle per eliminare difetti, malfunzionamenti o carenze della qualità del prodotto e del servizio. Il percorso da noi intrapreso a partire da fine 2010, fortemente voluto dal Consiglio Direttivo nell’ottica di rispondere ai requisiti obbligatori previsti dalla legge, ha avuto inizio con l’individuazione di un Responsabile Qualità (RGQ), con la definizione dei nostri obiettivi generali nella Politica della Qualità e con una paziente e approfondita analisi di tutti i processi

associativi e dell’Unità di Raccolta. Il positivo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione di tutto il personale (dipendenti, personale sanitario, Soci Collaboratori, Soci Donatori e Presidenti dei 143 Gruppi) e, in particolare, alla dedizione della Direzione Tecnica e del Responsabile Qualità che hanno coordinato le attività, attivato e migliorato la stretta collaborazione con il centro Trasfusionale di riferimento, la Banca del Sangue dell’Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di Torino. Sono state valutate, migliorate, quando necessario e documentate in apposite procedure, le modalità e le responsabilità nell’effettuazione delle varie attività associative e sanitarie. Il Manuale della Qualità e tutte le procedure rispondenti alla legislazione vigente sono state definite, condivise e, quando necessario, convalidate con il Centro Trasfusionale di riferimento. Questa prima fase di percorso ci ha consentito di coinvolgere molte realtà operative che fino a poco tempo prima conoscevano solo i loro diretti ambiti e non condividevano così informazioni utili al buon andamento associativo. Per i principali processi, l’ADSP ha quindi stabilito gli “indicatori di prestazione” (non conformità, reclami, questionario di soddisfazione Soci Donatori, audit, ecc.) per effettuare corrette analisi sul loro andamento e per intraprendere, da parte della Direzione, le strategie più efficaci per migliorare o avviare eventuali azioni correttive. Stabilite procedure e regole, formato e informato il personale e i Presidenti dei Gruppi, la Fidas ADSP ha quindi iniziato a effettuare le ispezioni necessarie per valutarne la corretta applicazione. Tali ispezioni, condotte da personale qualificato, vengono pianificate e svolte sia sui processi associativi, sia su quelli di prelievo, consentendo di presidiare meglio la conformità a quei requisiti minimi strutturali, organizzativi e tecnologici richiesti per legge. L’applicazione del Sistema di Gestione per la Qualità e la costante collaborazione con il Centro Trasfusionale di riferimento stanno supportando la nostra realtà Associativa sia in ottica delle prossime verifiche da parte del Centro Trasfusionale stesso, della Regione Piemonte e del Centro Nazionale Sangue, sia nelle attività di miglioramento del nostro servizio nei confronti dei nostri Soci Donatori e delle varie parti interessate. La Fidas ADSP onlus ha ottenuto in data 28 febbraio 2012, a seguito dell’esito positivo degli audit condotti dall’Ente DNV, la certificazione per il Sistema di Gestione per la Qualità, in conformità alla suddetta norma; l’Associazione è dunque una delle prime realtà di Donatori di Sangue in Italia, forse la prima, ad avere ottenuto tale importante certificazione riguardante i processi organizzativi e sanitari, muovendo un primo importante passo verso il Plasma Master File. Le esperienze acquisite sono a disposizione, oltre che delle altre cinque Federate piemontesi, di chiunque sia interessato a tale percorso.

di Agostino Re Rebaudengo Presidente Fondazione Regionale del Piemonte e Fidas ADSP Onlus Anno XII - N. 2 - luglio 2012

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ANTEPRIMA

UN BRACCIO PER DONARE, DUE BRACCIATE PER UNIRE L

adies and gentlemen... rieccoci! Siete tutti convocati nella Nazionale FIDAS per una nuotata di salute. Siamo giunti alla VI edizione della Traversata della Solidarietà - un braccio per donare, due bracciate per unire. Dopo il successo dello scorso anno, si ripropone anche quest’anno con rinnovato entusiasmo la tre giorni di sport ed allegria per testimoniare che la solidarietà fa bene, ci fa stare bene e soprattutto è fonte di gioia e voglia di vivere. L’appuntamento è fissato per il giorno 29 luglio, e come ogni anno nei due giorni precedenti avranno luogo le gare tra le federate delle diverse regioni d’Italia, che si sfideranno a beach volley. Quest’anno inoltre ci sarà un’effervescente novità, infatti, avrà luogo il primo torneo di Kasinji del donatore di sangue Fidas. Ebbene si! Il Kasinji entra da protagonista in Fidas e lo fa con i campioni mondiali di questa disciplina. L’evento avrà come madrine d’eccezione Giusy Versace e Roberta Cogliandro, due splendide ragazze e plurimedagliate atlete paraolimpiche che attraverso le rispettive discipline sportive, atletica e nuoto, sono ambasciatrici di forza, passione ed amore per la vita. Anche quest’anno puntiamo ad avere come nostri graditi ospiti atleti delle forze armate, che hanno accolto con entusiasmo il nostro “invito alla solidarietà”. Partenza, quindi, da Punta Faro (Messina) con arrivo a Cannitello (Villa San Giovanni), per una staffetta a nuoto che vedrà i

partecipanti muoversi sinuosamente in acqua, esprimendo ognuno il proprio stile, con la consapevolezza che le bracciate uniranno le due sponde così come un braccio unisce magicamente la vita di due persone. Ovviamente non mancheranno le serate in allegria, il venerdì sera ci divertiremo con il Kasinji Music Party, una festa in spiaggia, all’insegna dell’allegria, musica e sano divertimento. Sabato sera invece tutti in piscina per un Barbecue Party, grigliata di sapori e live music. Anche quest’anno vivremo momenti di sana e briosa aggregazione. Momenti attraverso i quali desideriamo “trasfondere” la nostra passione, il nostro impegno, il nostro entusiasmo, il nostro essere solidali con chi ha bisogno di noi. Tutto questo attraverso il gioco ed il sano divertimento perché la vita è bella, la vita è preziosa, la vita è una lotta, la vita è un dovere, la vita è vita…

DONIAMO IL SANGUE, DONIAMO LA VITA.

di Pier Francesco Cogliandro Adspem FIDAS Reggio Calabria

29 Luglio 2012 - Stretto di Messina 16


METTEREI UNA DIDASCALIA

METTEREI UNA DIDASCALIA

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METTEREI UNA DIDASCALIA


SALUTE

UN BICCHIER DI

LAZIO

IL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE

L

e proprietà nutrizionali del vino sono complesse e, per alcuni aspetti, ancora controverse. Negli individui in buona salute e che non assumono farmaci, un consumo moderato di vino ha effetti benefici sull’apparato cardiovascolare, riducendo i fenomeni aterosclerotici e l’insorgenza di cardiopatie. Inoltre il vino aumenta la quota di lipoproteine HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”) e riduce l’aggregazione piastrinica, fenomeno alla base della formazione di trombi arteriosi (ischemia cardiaca, ictus cerebrale). Le proprietà benefiche del vino sono legate alla presenza di sostanze antiossidanti, tra cui le vitamine A, C ed E e i polifenoli (in particolare flavonoidi e l’ormai celebre resveratrolo): le molecole antiossidanti contrastano la formazione di radicali liberi, sostanze prodotte dal metabolismo cellulare che causano profonde alterazioni dei tessuti, compreso l’invecchiamento e la degenerazione tumorale. Il contenuto di polifenoli è decisamente inferiore nei vini bianchi (30-100 mg/litro) rispetto ai vini rossi (300-3.000 mg/litro): la variabilità dipende anche dalla tecnica di vinificazione. Assunto durante i pasti e in quantità moderate, il vino facilita la

digestione aumentando la produzione di saliva e di succhi gastrici. Ha inoltre un blando effetto diuretico legato all’inibizione della vasopressina, un ormone che determina il riassorbimento di liquidi e sali minerali a livello renale. Non va dimenticato l’effetto del vino a livello del sistema nervoso centrale: come noto, a dosi modeste il vino ha un’azione euforizzante e facilita le relazioni sociali, mentre un consumo eccessivo deprime le funzioni cerebrali, riduce l’attenzione e le capacità di reazione fino a compromettere lo stato di coscienza. Il potere calorico del vino è elevato. L’etanolo è infatti tra gli elementi che apportano il maggior numero di calorie (circa 7 per grammo, quasi il doppio rispetto ai carboidrati e alle proteine e poco meno rispetto ai grassi). Un grado alcolico corrisponde a circa 8 grammi di alcool: per stimare il potere calorico di un litro di vino si deve quindi moltiplicare il grado alcolico per 56. Le calorie fornite dall’alcool non vengono efficientemente utilizzate dall’organismo (cioè non vengono bruciate nel lavoro muscolare), ma il metabolismo basale le sfrutta a scapito di quelle contenute negli zuccheri e nei grassi: questo risparmio energetico spiega perché il vino, bevuto in gran quantità, faccia ingrassare.

I 5 consigli per un consumo corretto di vino: • Moderare il consumo, anche in occasioni di feste o convivialità; • Preferire l’assunzione di vino ai pasti o comunque a stomaco pieno;

• Consultare il proprio medico se si assumono farmaci o si è affetti da patologie croniche;

• Astenersi completamente dal consumo di alcool se si guida o si affrontano lavori pesanti; • Considerare l’apporto calorico del vino se18si segue una specifica dieta


VINO? SALUTE! IL PUNTO DI VISTA DEL DONATORE

I

l detto popolare “Il vino fa buon sangue” è una frase ricorrente nei momenti di convivialità tra donatori, quasi a giustificarne il consumo. Ad essa va associata un’altra famosa frase latina: “in medio stat virtus”. A dosi moderate, infatti, il vino apporta nutrienti utili all’organismo, tra cui il ferro, minerale prezioso per la sintesi dell’emoglobina: un bicchiere di vino rosso al giorno può aiutare a rigenerare i globuli rossi persi con la donazione. È invece sconsigliato assumere bevande alcoliche subito dopo la donazione, nell’illusione che ciò acceleri il recupero delle forze. L’alcool rallenta la digestione e riduce i meccanismi fisiologici di compenso dell’ipovolemia, determinando svenimenti e malesseri. Anche il consumo eccessivo di vino è dannoso, sia per le conseguenze negative a carico del fegato, sia perché l’abuso di alcool riduce in maniera significativa l’assorbimento dei nutrienti necessari per la sintesi dei globuli rossi (ferro, vitamina B12, folati) e in definitiva impedisce la donazione periodica del sangue.

a cura di Massimiliano Bonifacio Consigliere nazionale FIDAS

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LE ASSOCIAZIONI FEDERATE _________________________________________________________________ FIDAS VERONA tel 045 8202990 www.fidasverona.it

A.D.V.S. MARCIANISE tel 3347768251 advsfidas.marcianise@libero.it

FIDAS VICENZA tel. 800979000 www.fidasvicenza.com

PUGLIA ______________________________

LIGURIA ________________________________

FEDERAZIONE PUGLIESE DONATORI DI SANGUE - BARI tel 080 5219118 www.federazionepugliesedonatorisangue.it

ASSOCIAZIONE CHIAVARESE DONATORI VOLONTARI SANGUE tel 0185 300008 acdvs@libero.it

FIDAS LECCESE tel 0833 862500 www.fidasleccese.it

ASSOCIAZIONE DONATORI DI SANGUE VAL BORMIDA goldi49@alice.it

ASSOCIAZIONI DONATORI VOLONTARI SANGUE MESSAPICA tel 0833 513095 maxcru@tiscalinet.it

FIDAS GENOVA tel 010 8314855 www.fidasgenova.it

FIDAS TARANTO tel 099 4713334 dosnifidas.ta@libero.it

ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DONATORI DI SANGUE - IMPERIA tel 0183 296395 fidas.cr.imperia@gmail.com

FIDAS ASSOCIAZIONE DAUNA DONATORI VOLONTARI SANGUE tel. 0882 833857 michele1958@libero.it

VALLE D’AOSTA _______________________________

EMILIA ROMAGNA ________________________________

FIDAS VALLE D’AOSTA tel 0165 279495 melevettoretto@gmail.com

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI DEL SANGUE - BOLOGNA tel 051 6350330 www.fidas-advs-bologna.org

PIEMONTE _______________________________

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE FERRARA tel 051 900767 ferrara@fidas-emiliaromagna.it

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE “MICHELIN” - CUNEO tel 0171 315374 www.adsm.fidaspiemonte.it ASSOCIAZIONE VOLONTARI AUTONOMA SANGUE - MONDOVI’ BREO www.avas.fidaspiemonte.it ASSOCIAZIONE NOVESE DONATORI VOLONTARI SANGUE tel 0143 746112 www.andvs.fidaspiemonte.it ASSOCIAZIONE DONATORI OVADESI DEL SANGUE tel 0143 80520 www.ados.fidaspiemonte.it ASSOCIAZIONE DONATORI AUTONOMA SANGUE SALUZZO tel 0171 943497 www.adas.fidaspiemonte.it ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE DEL PIEMONTE FIDAS tel 011 531166 - fax 011 5627353 www.fidasadsp.it

ASSOCIAZIONE DONATORI AZIENDALI SANGUE ADAS FIDAS - PARMA tel 0521 775044 www.adas-fidas.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - RAVENNA tel 0544 404817 www.advsravenna.it

FIDAS BASILICATA tel 0835 331502 www.fidas.basilicata.it

CALABRIA ______________________________ ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - PAOLA tel 0982 582654 fidaspaola@libero.it ADSPEM PIANA - CINQUEFRONDI tel 0966 939627 drspano@libero.it

TOSCANA ________________________________

ADSPEM - REGGIO CALABRIA tel 0965 393822 adspem.fidasrc@adspem.it

FIDAS VIAREGGIO tel 0584 1786653 fidas.viareggio@libero.it

LADoS ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE LOCRIDE tel 0964 416895 ladosgioiosa@tiscalinet.it

ABRUZZO ________________________________

ADVST ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE PER TALASSEMICI - LOCRI tel 0964/21826 info@advst.it

LOMBARDIA _______________________________

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE CUORE GIULIANOVA tel 085 8020478 fidasgiulianova@gmail.com

FIDAS BERGAMO tel 035 244555 www.fidas.bergamo.it

VAS L’AQUILA tel 328 9214338 flaviano.zaini@donatorisanguevasaq.org

ASSOCIAZIONE SARDA DONATORI SANGUE - CESANO BOSCONE tel 3487645489 asdscesanoboscone@gmail.com

FIDAS PESCARA tel 085 28221 www.fidaspescara.it

ASSOCIAZIONE DONATORI DI SANGUE FATEBENEFRATELLI - MILANO tel 02 63632563 segreteria@donatoridisangue.it

BASILICATA ______________________________

FIDAS TERAMO tel 0861 415460 www.fidasteramo.it

MOLISE ________________________________

SICILIA ______________________________ ASSOCIAZIONE DONATORI AUTONOMA SANGUE ADAS AGRIGENTO tel 0922 596588 www.adas-agrigento.it FIDAS ALCAMO - ONLUS tel 0924 26996 www.fidas-alcamo.it FIDAS CALTANISSETTA tel 0934 592830 www.fidascaltanissetta.it ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - CATANIA tel 095 7411223

FIDAS MILANO - ONLUS tel 02 86460424 www.fidas-milano.it

FIDAS MOLISE “CARMELA CINIGLIO” tel 0874 73121 francescoianiri@libero.it

FRIULI VENEZIA GIULIA _______________________________

LAZIO ________________________________

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - GORIZIA tel 0481 630848 advsgorizia@libero.it

EMATOS FIDAS tel 06 6837817 www.ematos.it

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE MONFALCONE tel 0481 487657 advs@libero.it

ADVS - OBG ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE tel 06 6833793 advs@opbg.net

ASSOCIAZIONE MEDITERRANEA DONATORI AUTONOMI SANGUE - MILAZZO amdas.milazzo@gmail.com

EMA ROMA ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE tel 06 33062906 www.emaroma.it

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - PALERMO tel 091 587574 alessandroadvs@libero.it

GRUPPO DONATORI DI SANGUE “CARLA SANDRI” tel 06 77053461 cmolinari@hsangiovanni.roma.it

GRUPPO DONATORI VOLONTARI SANGUE - PATERNO’ tel 095 842966 info@gdvs-fidas.it

ASSOCIAZIONE VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATA ONLUS fax 06 20900597 medtrasf@libero.it

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE A.D.V.S. - TERMINI IMERESE tel 091 8115533 advs_termini_imerese@libero.it

ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI SANGUE - PORDENONE tel/fax 0427 51472 www.afdspn.it GRUPPO AUTONOMO DONATORI AZIENDALI SANGUE TORVISCOSA tel 0431 928635 gadastorviscosa@libero.it ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE - TRIESTE tel 040 764920 www.adstrieste.it ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI SANGUE - UDINE tel 0432 481818 www.afds.it

VENETO _______________________________ FIDAS POLESANA tel 0426 23267 fidaspados@tin.it GRUPPO AUTONOMO DONATORI SANGUE - CORDIGNANO tel 0438 998360 www.gads.it

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS tel 06 23188708 cpamphili@eurosanita.it ASSOCIAZIONE EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI FROSINONE tel 0775 407223 ssantucci@citemimpianti.it DO.SA.VO. GRUPPO DONATORI SANGUE VOLONTARI – SAN CESAREO tel. 06 9570427 info@dosavo.it

CAMPANIA ________________________________

ASSOCIAZIONE FELTRINA DONATORI SANGUE tel 0439 883359 afdvs@ulssfeltre.veneto.it

FIDAS ATAN - NAPOLI tel 081 5955581 fidas.atan@libero.it

FIDAS PADOVA tel 049 8760266 www.fidaspadova.it

FIDAS PARTENOPEA – POMIGLIANO D’ARCO tel 081 8033490 fidas.partenopea@libero.it

FIDAS TREVISO cell 331 3313428 www.fidastreviso.it

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE D’ISCHIA tel 081 991246 advsischia@libero.it

FIDAS VENEZIA tel 333 1390880 www.fidasvenezia.it

A.D.V.S. PROVINCIALE DI CASERTA tel 3289529047 gnlrusso@inwind.it

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ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE FAVARA fbelluzzo@virgilio.it ADAS - GELA tel 0933 934460 adas.gela@iol.it

SARDEGNA ______________________________ FIDAS OZIERI tel 079 787498 fidas.ozieri@libero.it


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