Noi in FIDAS 1/2014

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Magazine della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Trimestrale / anno XIV / n. 1 / marzo/aprile 2013 www.fidas.it

2014:

Odissea nello spazio sangue Cosa fare per non rimanere nel pianeta delle scimmie

– Approfondimenti Donazione al primo accesso e donazione differita: pro e contro

– Meeting Giovani Videomania, consigli base per girare un video & Blood Trailers


Sommario

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Editoriale di Aldo Ozino Caligaris

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Approfondimenti, la selezione del donatore

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Documenti The Rome Declaration

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Meeting Giovani

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Videomania/ Perchè un video vale mille parole

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Videomania 2/ Consigli per girare un video

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Blood Trailers

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Donazione e web

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Intervista doppia

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La scomparsa di Egidio Bragagnolo

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S. Valentine’ day

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One Nation One Donation

ultima

Le Federate FIDAS

NOI in FIDAS Trimestrale – Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) Editore: FIDAS, Piazza Fatebenefratelli 2, 00186 Roma Redazione NOI in FIDAS: Piazza Margana 19, 00186 Roma – tel. 06 68891457 – 06 68217350 Email: fidas@fidas.it Anno XIV n° 1 marzo/aprile 2014 Direttore editoriale: Aldo Ozino Caligaris Direttore responsabile: Cristiano Lena Comitato di redazione: Roberto Bonasera, Michele Di Foggia, Antonella Locane, Giovanni Musso. Hanno collaborato a questo numero: Giulia Angelucci, Mirko Benedetti, Alessandro Biadene, Simonetta Blasi, Massimiliano Bonifacio, Dario Cravero, Feliciano Medeot, Giuseppe Natale, Rosita Orlandi, Giuseppe Salis, Jolanda Squillace. Foto: Giuseppe Natale Progettazione grafica: Leandro Di Maria/ AlterErgo studio Autorizzazione: Tribunale di Roma n° 442/2003 del 21 ottobre 2003 Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione)


editoriale

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2014:

Odissea nello spazio sangue

L

di Aldo Ozino Caligaris, Presidente nazionale FIDAS

a storia del cinema è ricca di film stratificati di significati, costellati da simboli e intrisi di misteri. Se c’è un regista per cui ogni film è una “partita a scacchi” con lo spettatore, un gioco di intelligenze, una sfida di interpretazioni, questo è Stanley Kubrick, autore venerato indistintamente da pubblico e critica, che nel 1968 ha realizzato il kolossal fantascientifico “2001: Odissea nello spazio”. L’opera in grado di affascinare ed emozionare lo spettatore e al contempo stimolarlo con quesiti e inviti alla decifrazione di codici, cerca di spiegare l’indissolubile legame che unisce l’uomo al tempo e allo spazio, l’intelligenza artificiale e l’utilizzo della scienza; è un film di guerra che non mostra il nemico, un film di fantascienza che non mostra gli alieni, l’eterno cammino dell’uomo verso nuove conquiste e verità. Il monolite, presente in tutte e quattro le parti che compongono il racconto, può rappresentare la natura aliena, o la presenza di Dio come primo “creatore”, oppure una porta per viaggiare nel tempo verso un mondo nuovo, o ancora l’oscurità della non-conoscenza. Può rappresentare la sintesi di tutte le domande sull’esistenza, sulla vita e sulla morte, che non possono trovare risposta ma che ciclicamente si ripropongono all’uomo. è il testimone del salto evolutivo dalla scimmia all’uomo. Salto che avviene con la nascita dell’intelligenza, ma non senza provocare morte e violenza. L’odissea della qualità e sicurezza del sangue in Europa si fonda su principi di uniformità e di universalità. Ad essi si è ispirata la direttiva europea in materia nel 2002, ad essi ha fatto riferimento la nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione dei medicinali plasmaderivati, il recepimento delle direttive europee e il percorso, in Italia di stretta competenza regionale, di autorizzazione e di accreditamento delle strutture trasfusionali. Il salto evolutivo da comportamenti di buone prassi a criteri scientifici e oggettivi di qualità, sicurez-

za, efficienza ed efficacia doveva e deve avvenire nel rispetto della garanzia di trattamento universale ed uniforme del donatore e del paziente con una terapia trasfusionale sempre sicura e disponibile. Evoluzione che richiede scelte indispensabilmente condivise con tutti gli attori del sistema trasfusionale: istituzioni, professionisti e volontariato. Scelte responsabili ma rispettose del valore etico della risorsa di origine umana proveniente da un dono volontario, che dovevano e devono essere ispirate e criteri di razionalizzazione e di riorganizzazione della rete trasfusionale senza perdere di vista l’obiettivo di rispondere in qualità e quantità al bisogno reale e appropriato di emocomponenti e di emoderivati per i cittadini. Al termine del kolossal fantascientifico il protagonista, allo stato massimo della sua vecchiaia, vede se stesso davanti al monolite per poi rinascere in forma di feto cosmico. Si intuisce che ha subito un cambiamento accelerato diventando un essere superiore estremamente evoluto. La musica che accompagna questa estrema metamorfosi è l’inizio del poema sinfonico di Richard Strauss “Così parlò Zarathustra”, tema che aveva già sottolineato i primi fotogrammi del film che si chiude in modo circolare con le immagini delle scimmie che osservano il monolite senza coglierne il significato. Nell’evoluzione del dono e dell’utilizzo del sangue, in questa accelerazione di un sistema estremamente evoluto il tema che accompagna questa metamorfosi è il vincolo del braccio del donatore con il braccio del ricevente. La colonna sonora che accompagna questo scorrere della vita è la solidarietà che lega gli esseri umani. Dalla nascita della medicina trasfusionale agli attuali confini di un sistema evoluto e scientifico l’unico rischio è quello di restare come le scimmie che osservano il monolite senza coglierne il significato, di non compiere questa difficile ma affascinante odissea nello spazio. ●


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approfondimenti

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La selezione del nuovo donatore prima della donazione: pro e contro di Massimiliano Bonifacio, Comitato Medico Scientifico FIDAS

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l workshop europeo “Qualification of new blood donors before donation” si è tenuto a Roma il 3 febbraio 2014 presso l’Istituto Superiore di Sanità, organizzato dal Centro Nazionale Sangue in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia (SIMTI), le Associazioni e Federazioni nazionali dei donatori di sangue, l’European Blood Alliance (EBA) e l’European Centre for Disease prevention and Control (ECDC). Gli autorevoli relatori hanno discusso – come indicato dal sottotitolo del workshop – “gli elementi epidemiologici, di sicurezza, organizzativi ed economici per una riflessione sulla fattibilità e la sostenibilità di una politica di selezione dei donatori di sangue prima della donazione”. Premesse e definizioni La sicurezza degli emocomponenti labili e dei medicinali plasmaderivati si basa su una serie complessa di azioni volte a ridurre al minimo possibile il rischio che tali prodotti biologici determinino eventi avversi nei pazienti che li ricevono. La selezione del donatore è il primo e fondamentale requisito per garantire la sicurezza trasfusionale, come definito dalle direttive europee e nazionali. La cosiddetta “selezione predonazione” consiste nel sottoporre i candidati donatori, al primo accesso presso un servizio trasfusionale o unità di raccolta, ad una valutazione anamnestica, clinica e di laboratorio che ne definisca l’idoneità, senza consentire loro la possibilità di effettuare direttamente la prima donazione. L’applicazione di una selezione predonazione comporta quindi la necessità che la prima donazione venga differita di alcune settimane, una volta ottenuti i risultati favorevoli di questi test. Nel report si utilizzeranno i termini “predonazione” e “donazione differita” per indicare questa pratica, mentre i termini “donazione al primo accesso” e “donazione diretta” indicano il caso opposto. A livello europeo, 4 Paesi applicano in maniera sistematica la predonazione (Norvegia,

Danimarca, Olanda, Islanda) e altri 8, tra cui l’Italia, la applicano in maniera parziale. In 3 regioni italiane (Emilia Romagna, Marche, Sicilia) la selezione predonazione è applicata per legge sulla totalità dei candidati, mentre in altre 4 regioni (Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige) viene eseguita nella maggior parte dei servizi trasfusionali. Come conseguenza di ciò, il 35% dei nuovi donatori italiani viene sottoposto attualmente a procedure di selezione predonazione, mentre il 65% dona al primo accesso. L’ipotesi di applicare in maniera più estensiva il modello della predonazione implica la necessità di una riflessione su: a) l’efficacia di tale procedura nell’aumentare la sicurezza degli emocomponenti e dei medicinali plasmaderivati; b) l’impatto sull’organizzazione delle attività trasfusionali, compresa la possibiIn Europa Norvegia, Danimarca, lità di continuare a mantenere l’autosufOlanda e Islanda applicano in maniera ficienza locale e nasistematica la predonazione, mentre zionale; c) i costi e la sostenibilità. altri 8 paesi, tra cui l’Italia, la applicano Predonazione e in maniera parziale. Il 35% dei nuovi positività per marcatori di infezioni donatori italiani viene sottoposto trasmissibili con il attualmente a procedure di selezione sangue Secondo il recente predonazione, mentre il 65% dona al rapporto dell’Istituto primo accesso. Superiore di Sanità (ISTISAN 13/33), tra il 2009 e il 2011, 6.098 donatori sono risultati positivi ai marcatori delle malattie trasmissibili con il sangue e emocomponenti (epatite B - HBV; epatite C - HCV; AIDS - HIV; sifilide - TP). L’età media di tali donatori è di 41,9 anni per le donne e 41,5 per gli uomini. La maggior parte delle positività è stata riscontrata nei donatori alla prima donazione non differita (60,6%), fatta eccezione per l’infezione da HIV, che è più frequente nei donatori periodici (52,4%), probabilmente per una scarsa consapevolezza dei comportamenti a rischio figura 1 pag. 5 . Il 75,4% dei


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Figura 1

donatori positivi è nato in Italia, il 15,7% in Europa e il 5,1% in Africa. Tra i donatori alla prima donazione non differita riscontrati positivi, vi è un numero più elevato di soggetti stranieri (19,1%) rispetto a quelli presenti nella categoria dei donatori periodici o alla prima donazione differita (2,3%): in rapporto alla popolazione residente in Italia di età 18-65 anni, la percentuale di donatori positivi è statisticamente più elevata nei donatori di cittadinanza straniera (11,2 su 100.000) che in quelli di cittadinanza italiana (4,2 su 100.000). Questo trend si conferma nell’esperienza riportata da vari Stati europei figura 2 pag. 6 : i tassi di positività per HBV e HCV sono significativamente più alti nei donatori al primo accesso rispetto ai donatori già testati, mentre la positività per HIV si riscontra con simile frequenza sia al primo accesso che alle successive donazioni. Predonazione e fidelizzazione del donatore Nel biennio 2011-2012, in tutto il territorio italiano (dati SISTRA), un totale di 888.710

persone si è presentato per la prima volta a donare: il 34% di essi è stato sottoposto a procedure di selezione predonazione, mentre il 66% ha donato al primo accesso. Tra i donatori differiti, giudicati idonei alla donazione, il 70% è tornato per la prima donazione e il 40% di essi si è ripresentato entro un anno per la seconda donazione. Tra i donatori non differiti, il 16% si è ripresentato entro un anno per la seconda donazione figura 3 pag. 7 . Questi dati, non campionari ma relativi all’integrità della popolazione italiana, evidenziano che la predonazione non diminuisce la possibilità di fidelizzazione: se da un lato si perde quel 30% di candidati donatori che non torna per la prima donazione effettiva, dall’altro aumenta in maniera significativa la probabilità che i donatori così selezionati diventino donatori periodici. L’alta percentuale di non ritorno entro un anno dalla prima donazione non differita, pur essendo in parte ascrivibile a strategie di chiamata differenti nel territorio nazionale, riflette probabilmente il fatto che una parte di esse è, a tutti gli effetti, una donazione occasionale.

La predonazione non diminuisce la possibilità di fidelizzazione: se si perde quel 30% di candidati donatori che non torna per la prima donazione effettiva, tuttavia aumenta la probabilità che i donatori così selezionati diventino donatori periodici.


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approfondimenti

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Figura 2

Predonazione ed esami ematochimici del donatore In un recente studio austriaco condotto su una popolazione di 1.605 donatori (688 alla prima donazione, 917 donatori periodici) è stato valutato il contenuto emoglobinico reticolocitario come marcatore della carenza di ferro e di deficit nella sintesi emoglobinica, pur in presenza di valori di emoglobina ancora nella norma. Tra i donatori alla prima donazione, l’1% dei soggetti di sesso maschile risultava avere scorte di ferro insufficienti, ma nessuno presentava segni di deficit di sintesi emoglobinica; tra le donne alla prima donazione, invece, il 5,9% aveva scorte di ferro assenti e il 4,1% presentava un’alterazione significativa della sintesi emoglobinica. L’esecuzione di un esame emocromocitometrico completo, in luogo della sola determinazione del contenuto emoglobinico dal sangue capillare, consente quindi una più accurata definizione dell’idoneità del candidato donatore, prevenendo la possibilità che donatori (in particolare donne) con deficit di ferro occulto siano ammessi alla donazione di sangue intero. Tale principio è ancor più valido in quelle aree geografiche (come la Sicilia e la Sardegna) ad alta penetrazione di varianti emoglobiniche anomale, dove una valutazione più approfondita dei parametri ematochimici può essere utile a formulare un giudizio di ido-

neità ed eventualmente l’indirizzo a sole procedure di aferesi non contenenti globuli rossi. Ulteriori ragioni a favore della predonazione • Aumento dell’informazione e della responsabilità del candidato donatore • Tempo adeguato affinché il donatore valuti con consapevolezza i propri stili di vita ed eventualmente decida per un’autoesclusione • Investimento su una cultura della donazione “a lungo termine”, eliminando di fatto la possibilità della donazione occasionale • Doppio controllo degli esami (gruppo sanguigno etc…) del donatore I costi della predonazione e altre questioni aperte Il principale argomento portato contro la predonazione riguarda i costi: quali esami devono essere fatti al primo accesso? Considerando la sicurezza del ricevente è sufficiente eseguire alla predonazione i soli test sierologici (opzione più economica) o è necessaria anche la ricerca diretta (test NAT) del genoma virale? Dal punto di vista del donatore, è evidente che più esami si eseguono in occasione della predonazione maggiore è la precisione con

I costi sostenuti per la qualificazione di un nuovo donatore sono un investimento tanto più vantaggioso quanto maggiore è la probabilità che quel donatore sia fidelizzato e garantisca un’attività donazionale costante.


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Figura 3

cui si può formulare un motivato giudizio di idoneità: quali di questi esami rappresentano un costo giustificato e sostenibile? Sul versante economico vanno inoltre considerati anche i costi indiretti della predonazione, legati ad esempio al tempo e alle spese di viaggio che il candidato donatore deve affrontare. Idealmente, i costi sostenuti per la qualificazione di un nuovo donatore sono un investimento tanto più vantaggioso quanto maggiore è la probabilità che quel donatore sia fidelizzato e, almeno nel medio periodo, garantisca un’attività donazionale costante. E’ stato osservato che nei donatori più giovani (< 24 anni) è massima la probabilità di eventi avversi (in genere su base emozionale) e questo determina in essi una percezione “negativa” della donazione, mentre i donatori più maturi hanno minori probabilità di andare incontro a svenimenti o altri eventi avversi, rinforzando in tal modo in loro un sentimento “positivo” nei confronti della donazione. Per tale motivo, oltre che per la minor probabilità di comportamenti a rischio di trasmissione di malattie infettive, è stato suggerito che il miglior rapporto costo/ beneficio si avrebbe nella qualificazione di donatori di età superiore a 45 anni. Si tratta di una considerazione prettamente economica, dal momento che per molte altre ragioni investire su donatori più anziani è un rischio e

non un vantaggio (maggior assunzione di farmaci, maggior incidenza di malattie occulte, maggior numero di anni di esposizione a virus e altri agenti infettivi potenzialmente ancora non conosciuti etc…). Conclusioni La qualificazione dei nuovi donatori prima della donazione è certamente un’azione fattibile in un’ottica di miglioramento continuo del management del donatore e della sicurezza del ricevente; permangono dubbi sulla sostenibilità economica dell’applicazione di tale modello. Il workshop è stato da tutti individuato come punto di partenza per approfondire, anche a livello europeo tramite EBA ed ECDC, le evidenze scientifiche che sostengano la razionalità della scelta verso uno dei due modelli di accesso alla donazione, fermo restando che ad oggi non vi sono elementi sufficienti per formulare un giudizio “basato sulle evidenze”. È stato tuttavia ricordato che un “advise scientifico” non può essere ricondotto solamente alle evidenze, in quanto la conclusione di un gruppo di esperti si potrà e si dovrà basare anche sulla ragionata valutazione dei pro/contro e sulla consapevolezza che non tutti i fenomeni biologici possono essere oggetto di certezze. ●


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documenti

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The Rome Declaration on Achieving Self-Sufficiency in Safe Blood and Blood Products, based on Voluntary Non-Remunerated Donation Una guida alla lettura della Dichiarazione di Roma realizzata in seguito al workshop OMS del 7-8 ottobre 2013 This declaration on ‘Achieving Self‐Sufficiency in Safe Blood and Blood Products, based on Voluntary Non‐Remu-

nerated Donation (VNRD)’1 is founded on the policies articulated in numerous global and regional resolutions of the World Health Organization (WHO) (1−7) and other international organizations (8−13) which recommend voluntary

non‐remunerated donations as the foundation of a safe and adequate supply of blood and blood products and affirm the achievement of self‐sufficiency in safe blood and blood products2 based on VNRD as an important national policy direction for ensuring a safe, secure and sufficient supply of blood and blood products (blood components for transfusion and plasma‐derived medicinal products) for patient care.

World Health Assembly resolution WHA63.12: Availability, Safety and Quality of Blood Products (2010) urges

WHO Member States ‘to take all the necessary steps to establish, implement and support nationallycoordinated, effi-

ciently managed and sustainable blood and plasma programmes according to the availability of resources, with the aim of achieving self‐sufficiency’. Self‐sufficiency in safe blood and blood products based on VNRD means that the national needs of patients for these products, as assessed within the framework of the national health system, are

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ed altre organizzazioni internazionali consigliano le donazioni volontarie e non retribuite per il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e per la sicurezza del sangue e degli emoderivati.

met in a timely manner, that patients have equitable access to transfusion services and blood products and that these products are obtained from voluntary non‐remunerated donations of national, and where needed, of regional origin, such as from neighbouring countries (7).

We, being 153 representatives of ministries of health, national blood programmes, national blood transfusion ser-

vices, national public health agencies, national regulatory bodies, national plasma fractionation institutes; representatives of international, intergovernmental and nongovernmental organizations, and experts in transfusion medicine from 51 countries from all WHO regions participated in the WHO High‐level Policy Makers Forum on Achieving Self‐

sufficiency in Safe Blood and Blood Products, based on Voluntary Non‐Remunerated Donation, held on 8–9 October 2013 in Rome, Italy3. This Forum was organized jointly by the World Health Organization, the Ministry of Health,

Italy, and the Ministry of Health, Labour and Welfare, Japan, in collaboration with the Council of Europe, European Commission, International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies, International Society of Blood Transfu-

La donazione volontaria e non retribuita si prefigge di soddisfare in modo tempestivo le esigenze nazionali di sangue e emoderivati come programmate dal Sistema Sanitario Nazionale.

sion, International Federation of Blood Donor Organizations and European Blood Alliance. At the Forum, we endorse the following:

Recognizing that meeting the clinical needs of patients for safe blood and blood products is of paramount importance, and that it is the responsibility of national health authorities to meet these needs through moving towards self‐sufficiency, based on VNRD;

Affirming that measures to promote donor health and safety, equitable and timely access to safe blood and blood pro-

ducts of assured quality and efficacy from VNRD and the appropriate use of such products are essential for quality and safe health service provision and to meet the clinical needs of patients as part of universal health coverage;

Acknowledging that many countries face major challenges in making sufficient supplies of blood and blood products

I 153 rappresentanti provenienti da 51 paesi, riuniti in occasione del Forum, sostengono che la sicurezza del sangue e dei suoi prodotti è fondamentale e deve essere garantita dal SSN.

available, accessible and sustainable, while also ensuring the quality and safety of these products in the face of known and emerging threats to public health;

Recognizing that the commitment and support of national governments in developing and implementing policies for the achievement of self‐sufficiency in safe blood and blood products based on VNRD, are prerequisites for well‐organi-

zed, coordinated and sustainable national blood and plasma programmes that can ensure universal and timely access to safe blood and blood products;

Acknowledging that the achievement of self‐sufficiency in safe blood and blood products based on VNRD requires a long‐term perspective; this should be aligned to the state of development of the national health system and generally follows a step‐wise development in scope, from whole blood to blood components for transfusion and further towards plasma fractionation for the provision of plasma‐derived medicinal products (PDMP);

Recognizing that globally the most robust and safe national blood systems with sustainable access to sufficient supplies are based on the principle of VNRD; and that the continuity, sufficiency, sustainability and security of national

I sistemi sangue più sicuri a livello nazionale sono basati sul principio della donazione volontaria e non retribuita, tali da garantire la continuità e la sicurezza.


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documenti

supplies of safe blood and blood products require an adequate number of regular, voluntary, non‐remunerated donors of blood and blood components;

Concerned that many countries currently depend to varying degrees on family/replacement donations (which have the potential for hidden payments) and also on paid donation;

Recognizing that payment for the donation of blood, plasma and other blood components not only threatens safety but also contravenes the Council of Europe’s Oviedo Convention on Human Rights and Biomedicine of 1997 (13) which

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La retribuzione del sangue e dei suoi prodotti non solo è una minaccia per la sicurezza degli stessi ma contravviene alla Convenzione di Oviedo del 1997.

explicitly prohibits any financial gain from the human body and its parts, which erodes community solidarity and social cohesion that can be enhanced by the act of voluntary non‐remunerated donation;

Committed to the health and safety of donors and concerned that payment for the donation of blood, plasma and other blood components may exploit the poor and vulnerable by providing them with financial incentives to donate and that voluntary non‐remunerated blood donor programmes may be compromised or undermined by the presence of parallel systems of paid donation;

Recognizing that, in the long term, it will not be feasible for a small number of countries to collect sufficient plasma to produce enough plasma‐derived medicinal products to meet global needs;

La retribuzione del sangue e dei suoi prodotti rischiano di sfruttare le componenti sociali più vulnerabili fornendo loro incentivi economici per la donazione.

Concerned that fragmented and poorly coordinated blood systems and services hinder efforts to ensure the accessibility and sufficiency of blood supplies and also contribute to the wastage of blood and blood products;

Aware that large volumes of plasma recovered from whole‐blood donations based on VNRD, mainly in low‐ and

middle‐income countries, are currently discarded because of concerns that quality, logistical and budgetary requirements are not being met for plasma for fractionation for the manufacture of PDMP. We declare that we: Reaffirm self‐sufficiency in safe blood and blood products based on VNRD as the policy direction to provide equitable access to safe blood and blood products to meet the clinical needs of patients as part of universal health coverage;

Recognize the strategic value of formulating and implementing national blood policies and legislation consistent with

WHO resolutions and recommendations, and developing effective and sustainable national blood and plasma programmes to meet patients’ needs for blood and blood products;

Commit to working towards the donation of blood, plasma and other blood components, in line with other therapeutic

substances of human origin, only from VNRD, as appropriate in the national context, and ensuring that donations should remain in the public domain;

Commit to supporting, developing and implementing strategies for the stepwise progression from whole blood to blo-

od components and PDMP consistent with the development of national health systems; and ensuring that recovered plasma can also be used for fractionation, thereby fully utilizing every donation;

Support the implementation of strategies for good clinical transfusion practices, including the appropriate use of blood

and blood products, patient blood management, safe administration of blood and blood products, and haemovigilance; Pledge to work in collaboration in international and regional efforts to promote self‐sufficiency in safe blood and blood products, based on VNRD;

Pledge to promote and contribute to the establishment of global mechanisms for governance and monitoring to ensure

transparency and accountability for the provision and use of blood and blood products at national and international levels.

I sistemi sangue frammentati e poco coordinati non garantiscono l’accessibilità al sangue e ai suoi prodotti e contribuiscono allo spreco degli stessi.

Occorre impegnarsi a sostenere l’attuazione di strategie per le buone partiche trasfusionali cliniche, tra cui l’uso appropriato del sangue e dei suoi prodotti, la somministrazione sicura di sangue ed emoderivati e l’emovigilanza.


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documenti

We call on relevant national authorities to: Incorporate the goal of self‐sufficiency in safe blood and blood products, based on VNRD, into national health policies and to implement strategies to achieve this goal;

Introduce legislation to prohibit payment in cash or in kind for the donation of blood, plasma and other blood com-

ponents and also, with specific timelines, to ensure VNRD as the source of labile blood components and PDMP as a means of moving towards self‐sufficiency in safe blood and blood products;

Introduce labelling requirements to distinguish blood and blood products from PDMP of VNRD origin vs. paid dona-

tions, as well as the country of origin, to enable hospitals, clinicians and patients to make informed choices about the source of the products that they utilize;

Provide sufficient financial and other resources to move towards self‐sufficiency, based on VNRD; Establish a mechanism for the national coordination of the blood system, with the integration of blood and plasma programmes aimed at optimizing the use of recovered plasma for fractionation and minimizing wastage;

Put in place mechanisms and formal agreements between the blood system and fractionator(s) for the fractionation

of surplus recovered plasma from VNRD to avoid the discard of recovered plasma and to contribute to national or regional self‐sufficiency;

Incorporate measures to achieve self‐sufficiency into the regulatory framework; to facilitate the supply of plasma, intermediate products and PDMP sourced from VNRD within regional or other collaborative self‐sufficiency arran-

gements, including contract fractionation; and to phase out in a programmed manner, the use of blood components for transfusion, intermediates and PDMP obtained from paid or compensated donors and family/replacement donors;

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Si invitano le autorità competenti ad introdurre una legislazione che vieti il pagamento in contanti o in natura per la donazione del sangue, del plasma e degli altri componenti del sangue.

Si invitano le autorità competenti ad introdurre requisiti di etichettatura per distinguere il sangue e i suoi prodotti provenienti da donazione volontaria e non remunerata da donazioni a pagamento, in modo da permettere a ospedali, medici e pazienti di fare scelte consapevoli circa l’origine dei prodotti che utilizzano.

Introduce specific measures, consistent with relevant international trade agreements, to protect the health of the

public by ensuring the provision of sufficient, safe blood and blood products in the national health system through nationally, or where needed, regionally sourced VNRD (such as from neighbouring countries);

Establish mechanisms, such as an independent national transfusion committee, to identify actual clinical needs, to

monitor trends in demand, patient needs and the clinical use of blood and blood products, to regularly evaluate and report on the level of sufficiency and to advise on priorities in the national supply;

Introduce strategies and measures to establish appropriate quality systems and standardized procedures in the national blood system for the collection, testing, processing, storage, distribution and use of blood and blood products;

Si invitano le autorità competenti a mettere in atto accordi formali tra il sistema sangue e la lavorazione industriale per evitare lo scarto di plasma.

Establish or strengthen existing mechanisms to collect, monitor and ensure the accuracy, transparency and traceability

of all data on blood and blood product safety and reports from blood transfusion services and manufacturers of PDMP on national distributions, imports and exports of blood products and related intermediates, including the contribution of donations derived from VNRD;

Share key reports on blood and blood product safety and supply internationally to enable countries to make informed policy decisions for the safety and sufficiency of the supply of blood and blood products.

Note: This Declaration is an outcome of the WHO High‐level Policy Makers Forum on Achieving Self‐ Sufficiency in

Safe Blood and Blood Products, based on Voluntary Non‐Remunerated Donation, October 2013, Rome, Italy. It does not necessarily represent the decisions or policies of all governments and organizations represented, including the Australian Department of Health, and the Ministry of Health, Welfare and Sport, The Netherlands.

Si invitano le autorità competenti a stabilire o rafforzare i meccanismi esistenti per raccogliere, monitorare e garantire l’accuratezza, la trasparenza e la tracciabilità di tutti i dati del sangue e degli emoderivati.


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XV meeting nazionale giovani fidas

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meeting giovani fidas bari 28 febbraio–2 marzo 2014


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XV meeting nazionale giovani fidas

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Un meeting all’insegna della

continuità

di Roberto Bonasera Consigliere Nazionale con delega alla Comunicazione, Propaganda e Innovazione Tecnologica e Politiche Giovanili

 Meeting Nazionale Giovani FIDAS 2014 Il riassunto http://www.youtube. com/watch?v=dR_ MQtYn0p4

L

a continuità è un concetto che spesso viene frainteso con immobilismo e staticità: non è certo il caso dei nostri Giovani Fidas, anzi, è proprio il contrario. Si è concluso un meeting che ha visto tra le tante cose anche la chiusura di un coordinamento giovani e l’avvio di uno nuovo, un momento di incontro - confronto caratterizzato dalla straordinaria partecipazione di circa 150 giovani con età compresa tra il 18 e i 28 anni che hanno animato una tre giorni con partecipazione, attenzione, appartenenza ed entusiasmo. I temi affrontati, nella splendida cornice che la federata FPDS ospitante ha preparato a Bari dal 28 febbraio al 2 Marzo, hanno ripreso il filone della comunicazione e del marketing per il no profit, ma ovviamente con nuovi spunti e nuove sfide. Dopo l’accoglienza dai fantastici giovani baresi e i saluti di rito, il meeting ha preso il via con la sezione dedicata ai video spot promozionali seguendo le indicazioni di Simonetta Blasi, docente di Teoria e tecniche della pubblicità e del freelancer Giuseppe Salis, sezione che si è conclusa sabato a pranzo con la presentazione dei lavori fatti per le strade del centro di Bari e con risultati esaltanti che avranno sicuramente un prosieguo nelle

attività di Fidas Giovani. Il sabato pomeriggio è stato dedicato alla scoperta del lead nurtering guidati dalla professionalità di Alberto Giusti, professionista del settore con alle spalle tante start-up ed esperienze professionali anche nel campo del no-profit. La giornata si è conclusa con un dopo cena all’insegna del divertimento e dell’emozione grazie alla visione dei video del concorso Blood Trailer che ha visto in gara sei proposte realizzate da giovani provenienti da diverse parti di Italia. La giuria di qualità ha premiato Ermanno Giuca che ha emozionato tutta la platea con il suo “Combattiamo la crisi con un gesto di solidarietà”. Domenica il meeting ha dato spazio all’assemblea dei giovani, che quest’anno è stata elettiva a causa delle dimissioni del coordinamento guidato da Matteo Benci: un infinito grazie a Matteo che insieme alla sua squadra ha onorato la causa fino all’ultimo e che ha permesso tutto ciò supportando la FIDAS con estrema disponibilità e puntualità. Un benvenuto ad Andrea Grande che guiderà i giovani insieme al nuovo coordinamento. A loro va l’indicazione più importante: continuate ad essere i portatori di cambiamento, lo chiede la FIDAS, lo chiede la società. ●


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Video maniaci

Perché un video vale mille parole

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l Meeting Giovani FIDAS si è svolta una sessione di formazione interamente dedicata ai video con l’intervento della sottoscritta e di Giuseppe Salis, cineoperatore e graphic designer. Siamo stati felici di contribuire con la nostra esperienza a un momento di riflessione, creatività e azione, totalmente incentrato sul tema dei video, mai così attuale come in questi ultimi anni con l’esplosione dei social network e la ‘video-sharing-mania’. di Simonetta Blasi Da tempo le big corporation hanno compreso che l’innesto della viralità per la diffusione dei video, tramite YouTube ad esempio, è una forma di pubblicità mirata e low cost, in grado di fare numeri consentendo al potenziale target di partecipare Le big corporation hanno compreso attivamente tramite ‘condivisione e inolda tempo che l’innesto della viralità tro’. Tutto cominper la diffusione dei video, tramite ciò nel 2005 con lo spot Dove Evolution YouTube, è una forma di pubblicità che ha consacrato il mirata e low cost, in grado di fare filone ‘Dove per la bellezza autentica’, numeri consentendo al potenziale leit-motiv e copyline target di partecipare attivamente di un brand che ha poi esteso la linea a tramite ‘condivisione e inoltro’. tanti prodotti dedicati all’igiene e alla cura della persona, inizialmente partiti da un sapone delicato. Oltre al contenuto, innovativo ai tempi del suo esordio (il marchio si mette nei panni di madre e figlie per denunciare i modelli artificiali di bellezza creati proprio dall’industria della bellezza e veicolati dalla pubblicità), è stata la strategia di diffusione

Venerdì 28 febbraio. L’inizio del Meeting con i saluti del Presidente nazionale FIDAS Aldo Ozino Caligaris e della presidente FPDS Fidas di Bari Rosita Orlandi

bottom-up tramite le condivisioni su YouTube a convincere il marketing della Unilever (la multinazionale che detiene tra gli altri anche il brand in questione) che valeva la pena di andare anche sui costosi mass media. Si potrebbe dire che, in qualche modo, i brillanti numeri espressi dalle visualizzazioni sul social-video per eccellenza, abbiano sciolto le riserve sui grandi investimenti necessari alla promozione televisiva. In gergo tecnico-pubblicitario si potrebbe dire che è stato un ‘copy-test’ che ha funzionato alla grande. E da qui si è partiti – da sempre la pubblicità che è locomotiva del sistema capitalistico fa da apripista – per una lunga generazione (ancora in essere) di brevi filmati promozional-pubblicitari, campagne social, operazioni di fundrising e advocacy, insomma tutti gli enti, le organizzazioni e le istituzioni che storicamente non avevano budget per affrontare i mass media, si sono potute affacciare alla realtà dei video tramite social network. Parallelamente è venuto anche meno il peso delle agenzie di comunicazione che, spesso, sono state bypassate dallo slancio creativo di singoli professionisti e/o dalla passione di giovani autodidatti che hanno iniziato a girare e a diffondere prodotti video realizzati in totale autonomia (interessante in questo senso anche l’esperimento Zoopa.com). Non bisogna poi dimenticare che YouTube, la piattaforma web per la condivisione e visualizzazione in rete di video, è il terzo sito più visitato al mondo (localizzato in 61 Paesi e in 61 lingue) dopo Google e Facebook, con più di un miliardo di utenti al mese che visualizzano oltre 6 miliardi di ore di video e ben 100 ore di video caricate ogni minuto (fonte dati: Statistiche YouTube,


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by Google Inc.). Se i dati Nielsen indicano che YouTube raggiunge più adulti nella fascia 1834 anni rispetto ad altre reti via cavo, è immediato comprendere la portata e il potenziale della diffusione video tramite questo mezzo che diventa l’hub ideale per un video-sharing anche su altre piattaforme, siti, blog e forum. Perché fare video (e da dove iniziare)? Ci sono mille ragioni per cui i video proliferano in rete: per divertimento, esibizionismo, ricordo, informazione, provocazione, denuncia, partecipazione politica, pubblicità e così via. Soprattutto perché la gente ama guardarli, girarli, condividerli. E forse perché è il modo più immediato e diretto per catturare l’attenzione delle persone. La miscela di colore, suono e movimento dovuta alla stessa diffusione di cinema e televisione, ha progressivamente incantato/educato/viziato il nostro occhio alla perenne visione di immagini piuttosto che alla costante lettura delle parole. In termini di consumi culturali non è una novità che mass media come cinema e tv abbiano progressivamente soppiantato il teatro ad esempio, poi la letteratura come anche la stampa (quotidiana, periodica, specializzata), poi con l’avvento della rete, si è subito respirata una certa libertà di diffusione delle immagini (si pensi all’annosa questione della pirateria cinematografica come anche ai tristi fenomeni di pedopornografia online). Tutto è ormai visibile e fruibile in rete (informazione, intrattenimento, politica e così via), ma in seno al nostro contesto – ovvero la donazione del sangue – perché e come può essere utile realizzare e diffondere video? In parte a questa domanda è già stata data ampia risposta e la documentazione che Fidas sta raccogliendo negli ultimi anni è indice di una precisa strategia comunicativa: quella della visibilità. Si potrebbe dire comunicare – e videocomunicare – per esistere e, così facendo, promuovere la cultura della donazione del sangue. Il FIDAS Coast to Coast come gli incontri

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Video maniaci 2 GIRARE UN BUON VIDEO CON UN PICCOLO BUDGET!? OGGI E’ POSSIBILE, BASTA SEGUIRE ALCUNE ACCORTEZZE E AVERE DELLE BASI TECNICHE.

di Giuseppe Salis

INQUADRATURA: è la porzione di spazio fisico inquadrato dall’obiettivo della macchina da presa. A seconda poi di quello che vogliamo mettere in risalto, avremo il campo o il piano. CAMPO: Si intende l’ampiezza dell’ambiente inquadrato. Con questa inquadratura abbiamo deciso di dare importanza all’ambiente. Si parla di PIANO, invece, quando decidiamo che è il soggetto il protagonista della nostra inquadratura.

IN ORDINE DI DISTANZA AVREMO QUINDI: CAMPO LUNGHISSIMO (CLL): l’inquadratura più ampia possibile, CAMPO LUNGO (CL): l’ambiente, pur essendo ripreso ampio, mostra un punto di interesse CAMPO MEDIO (CM): le figure umane sono perfettamente distinguibili, ma l’ambienteè ancora è ancora preponderante CAMPO TOTALE (CT): l’ambiente ripreso nella sua totalità, le figure umane sono distinguibili CAMPO E CONTROCAMPO: è una tecnica utilizzata durante la fase di montaggio di un film, articolata in due distinte inquadrature speculari. Di solito viene usato nei dialoghi e mostra alternativamente il primo e il secondo soggetto mentre parlano. FIGURA INTERA (FI): persona inquadrata dalla testa ai piedi PIANO AMERICANO (PA) : l’inquadratura parte dalla metà della coscia. Era usato nel cinema western per far vedere la cintola e le pistole. PIANO MEDIO (PM) o MEZZA FIGURA (MF) MEZZO BUSTO (MB): riprende la figura dalla vita in su PRIMO PIANO (PP): l’inquadratura di un volto fino alle spalle PRIMISSIMO PIANO (PPP): l’inquadratura del volto di solito dal mento fino all’attaccatura dei capelli PARTICOLARE o DETTAGLIO: è una parte del volto o del corpo o di qualcosa ripresa molto da vicino.

Come realizzare un video: i giovani FIDAS lavorano in gruppo per creare lo storyboard.


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di formazione in streaming per includere poi anche prodotti più ‘professionali’ come gli spot ‘Campionessa di vita’ con Rosalba Forciniti e ‘La forza di un gesto’ con Stefano Scarpa, sono testimonianza di una visibilità mirata ad aumentare la raccolta e quindi la disponibilità di emoderivati, così importanti per salvare vite umane. Lo storytelling può dunque assolvere la funzione di rendere visibili temi di rilevanza sociale agendo per un cambiamento culturale e lo può fare anche grazie al contributo dei giovani che, con le nuove tecnologie, possono rendersi parte propositiva e attiva in questo processo di content providing per la diffusione della cultura del dono. Anzi sono proprio loro i testimonial e i promotori ideali, perché nulla è più travolgente del loro sano entusiasmo. Per questa ragione nell’ambito della formazione sul videomaking, si è voluto dar loro una certa dose di stimoli che,

Lo storytelling assolve la funzione di rendere visibili temi di rilevanza sociale agendo per un cambiamento culturale. Questo avviene grazie al contributo dei giovani che, con le nuove tecnologie, possono rendersi parte propositiva e attiva in questo processo di content providing per la diffusione della cultura del dono. puntualmente corredati da esempi, costituisse una sorta di percorso utile per l’elaborazione di una storia. Oltre alle regole e ai suggerimenti provenienti dal mondo dell’advertising con le sue ultime tendenze guerrilla/unconventional/viral, sono passati in rassegna spunti di storytelling che provengono dallo stesso mondo del giornalismo (il caso Snowfall del NYTi-

LUMINOSITà La luce è un elemento fondamentale per il nostro video, attraverso essa si può determinare se un video è fatto in maniera professionale o amatoriale. ALCUNI CONSIGLI Regola base è che la luce più forte deve stare dietro la videocamera. Preferibile utilizzare luci naturali Sconsigliato è fare riprese in pieno giorno perché la luce del sole è talmente forte che brucia troppo la pelle, e crea tante ombre (tra cui quelle dell’operatore) a cui bisogna stare super attenti nelle inquadrature. Meglio riprendere all’ombra e aggiungere delle luci di scena. Senza spendere troppo bastano delle lampade da 500 watt. CONSIGLI DI RIPRESA – I soggetti si muovono, ma la videocamera no. – Zoom: no grazie. – I terzi. La Regola dei Terzi è un accorgimento che è stato utilizzato per secoli dai pittori ed è tuttora molto diffuso nella composizione di una fotografia. Si tratta di immaginare di dividere l’inquadratura in 3 sezioni orizzontali e 3 verticali. Dividendo l’immagine in terzi e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al suo centro), e armonica al tempo stesso. – I nostri “attori” non dovranno mai guardare direttamente verso l’obbiettivo. – Non limitare il girato.

Infaticabili gli stagisti della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana: Iolanda Squillace, Giuseppe Natale e Giulia Angelucci


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mes http://www.nytimes.com/projects/2012/ snow-fall/?forceredirect=yes#/?part=tunn el-creek), come anche dall’ambientalismo con la battaglia antinucleare di Greenpeace e de ‘I pazzi siete voi’ (http://www.youtube.com/ watch?v=uqAjVXnYMCU) e infine dallo stesso mondo delle petizioni online con i 10 consigli di Change.org (http://www.huffingtonpost.it/ salvatore-barbera/i-10-consigli-per-lanciareuna-campagna-di-successo_b_3843066.html). I ragazzi si sono poi cimentati nell’ideazione di una loro storia con l’impiego di tavole di storyboard che potessero aiutarli ad immaginare e poi illustrare la sequenza degli eventi. Come ci ha insegnato il grande linguista e antropologo russo Propp nel suo ‘Morfologia della fiaba’, ogni racconto inizia con la rottura di un equilibrio iniziale che poi l’eroe è chiamato a ristabilire e superare con le sue peripezie (interessanti anche le sue 31 funzioni narrative http://www.adrianopiacentini.it/ProppMorfologia.htm). Pertanto la definizione dei protagonisti, anche nei tratti psicologici, è di fondamentale importanza per tracciare poi la sfida che questi sono chiamati a risolvere e le tensioni del conflitto sono poi altrettanto rilevanti per portarci alla sua risoluzione/superamento con conseguente celebrazione dei valori implicati ed evoluzione dei protagonisti principali. Superata la fase ‘ideativa’ si è poi entrati nella ‘pragmatica’ grazie al contributo puntuale di Giuseppe Salis che ha illustrato una sorta di vademecum operativo per portare a buon fine la realizzazione di un video, osservando le accortezze necessarie e impiegando i ferri più utili del mestiere. Una bella esperienza conclusa con un’esercitazione operativa di taglio più estemporaneo e giornalistico, focalizzata sui temi cari alla donazione (giovani, anche giovanissimi, donne e testimoni eccellenti). Naturalmente è tutto on line sul FIDAS Channel di YouTube dove ci aspettiamo di vedere presto anche le altre belle idee impresse sugli storyboard dei giovani videomaniaci FIDAS. ●

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– L’audio è di fondamentale importanza. – Osservare: per imparare rapidamente a filmare è indispensabile osservare validi esempi quali film e videoclip. Osservandoli e analizzandoli, scoprirete particolari e tecniche di ripresa che avete sempre considerato “normali” ma che ora vedete con rinnovato interesse. Ogni tanto dimenticate tutte queste regole e infrangetele. Casting Il Casting è il processo di selezione degli attori che dovranno apparire sulla scena. Si parte da una CAST LIST, ovvero da una lista dei ruoli che dovranno essere ricoperti da tali attori. Fate allora attenzione alla selezione degli attori del vostro progetto, che dovranno essere: • gradevoli d’aspetto • spontanei • professionali LOCATION Il termine inglese location, in italiano esterni, indica, nel linguaggio cinematografico uno dei luoghi utilizzati per le riprese di un film per simularne l’ambientazione. Anche per il nostro video è importante scegliere la location più adatta e che più si avvicina al tipo di scena che dobbiamo rappresentare. Sempre pronti al piano b: in fase di studio del nostro progetto, se le location sono esterne, teniamo sempre un piano B. Se il tempo vi gioca un brutto scherzo, dobbiamo stare sempre pronti ad esempio ad avere un’ambientazione interna.

I giovani FIDAS nelle strade di Bari per realizzare il loro corto


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IL DIRITTO D’IMMAGINE fa parte dei cosiddetti diritti della persona, tutelato sia dal Codice civile (art. 10) sia dalla l. 22 aprile 1941, n. 633 sulla protezione del diritto d’autore (artt. 96-97). L’immagine di un soggetto può essere esposta o pubblicata soltanto con il suo consenso e purché l’esposizione non rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione o al decoro della persona. Prima di esporre o mettere in commercio il ritratto di una persona, è necessario ottenerne il consenso. Per fare questo, è utile far firmare un’apposita liberatoria alla persona di cui si intende riprendere l’immagine. UN CONSIGLIO… CREA LO STORYBOARD. Storyboard è un termine inglese che, letteralmente, significa “tavola (board) della storia (story, intesa come racconto)” e viene generalmente utilizzato per indicare la rappresentazione grafica, sotto forma di sequenze disegnate in ordine cronologico, delle inquadrature di un fumetto o di un’opera filmata. Il primo regista ad usare gli storyboard fu probabilmente Walt Disney per i suoi cartoni animati. Create un piccolo storyboard. Una volta che avete chiara la vostra storia, prendete un foglio A4. Fate tante vignette e disegnate a bozzetti la vostra storia. Date sfogo alla creatività, e immaginatelo come se fosse già montato. Scrivete gli appunti e i movimenti di camera. Tutto vi tornerà utile. ●

Video Maniaci  Il video degli interventi di Simonetta Blasi e Giuseppe Salis http://www.youtube.com/watch?v=KFOJzAinYdA


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FIDAS Matera “Per gli altri...ma soprattutto per te” http://www.youtube.com/watch?v=RMt0cGoRuL c&list=PLCzcsc00HD1JIBrZ4FdChJb5mCYjiaRuo

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ella donazione scopriamo un valore importante, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Dare qualcosa agli altri non sempre significa privarsene, ma il più delle volte è un gesto che arricchisce più chi dona che chi riceve. Purtroppo la poca consapevolezza di tutto ciò ci porta a relegare dei gesti semplici, poco impegnativi, eppure così importanti, a tutto ciò che si può fare “domani”, ma quel “domani” senza una vera partecipazione emotiva, rischia di non arrivare mai.. Il nostro lavoro è stato orientato proprio su questo fronte, partendo da quelle che sono state le esperienze di molti di noi del “gruppo giovani FIDAS” Matera, per cui ci siamo ritrovati a vivere insieme un cammino di solidarietà che non avevamo mai pensato di poter fare prima della prima donazione!! Nelle nostre intenzioni c’è la volontà di dare quella spinta emotiva a quelle tante persone che, prese dagli affanni quotidiani, non hanno ancora avuto quello stimolo giusto per intraprendere questo nuovo viaggio…a nostro avviso stupendo!!

Blood Trailers

 Il video della premiazione http://www.youtube.com/watch?v=J4QH_0OzRLo

Giovani Adspem-Fidas Reggio Calabria “Potresti essere tu” http://www.youtube.com/watch?v=woXsU7jALnY&list=PLCzcsc00HD1JIBrZ4 FdChJb5mCYjiaRuo

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omunicare con semplicità cosa significa donare il sangue, ma anche riceverlo, questo è l’obiettivo del video che abbiamo realizzato. Si intrecciano le storie di due protagoniste. Frammenti di vita di ogni giorno, molto simili e spesso intrecciati. In un caso raccontano dell’impegno a donare il sangue come periodica attenzione alle necessità dell’altro, un impegno vissuto con la normalità dei gesti quotidiani. Dall’altra parte chi riceve la donazione, dono speciale e gratuito, riceve la possibilità di continuare a vivere, di ritrovare la “normale quotidianità” di un giovane, fatta di gioie e impegni di studio. Nella stessa realtà le due vite, i due gesti, si incrociano e si completano.

FIDAS Irsina “C’è sempre tempo per donare” http://www.youtube.com/watch?v=zRZJ_FlIlVw&li st=PLCzcsc00HD1JIBrZ4FdChJb5mCYjiaRuo&feat ure=c4-overview-vl

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oi giovani della sezione G.Attilio di Irsina abbiamo deciso di prender parte al concorso “Blood Trailers” perché ci sembrava un’iniziativa originale per invogliare sempre più a donare. Abbiamo deciso di realizzare qualcosa di diverso dal solito ed presentando tutto in modo divertente descrivendo la giornata di un ragazzo come tanti, Silvio, che dopo varie peripezie e simpatici intoppi incontrati lungo il percorso verso il distretto sanitario, riesce ugualmente ad adempire al suo dovere di donatore recandosi, anche se con ampio ritardo, dal medico così come si era prefissato. Da qui nasce il nostro slogan “C’è sempre tempo per donare” che vuol essere, ovviamente, anche un invito rivolto ai più che ancora, per vari motivi, non hanno effettuato donazione alcuna. Come si può notare dalle riprese abbiamo deciso di sceneggiare il corto proprio nella nostra città e inserirvi molti giovani poiché riteniamo che la forza della nostra sede risieda proprio nel largo numero di questi che si prostrano a tale importante gesto e vogliamo invogliare anche altre città a fare lo stesso indipendentemente dal risultato raggiunto. Siamo contenti di aver contribuito a rendere vivo l’evento e speriamo che il nostro aiuto sia da sprono anche ai più restii.


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VINCITORE SU FACEBOOK

FIDAS Alezio - SprinGo FILM “Corri a donare” http://www.youtube.com/watch?v=zx7xaVUd9SY&list=PLCzcsc00HD1JIBrZ4 FdChJb5mCYjiaRuo&feature=c4-overview-vl

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uando si va in bici, quando si corre, quando si nuota, la frequenza dei battiti cardiaci aumenta perché è aumentato il bisogno di ossigeno e sangue nel corpo. Il bisogno di sangue è ciò che muove e caratterizza l’attività della FIDAS. La metafora dinamica da vita ad una similitudine nella parte conclusiva: la solerzia e l’impegno di chi dona nella solidarietà sono paragonabili al grande impegno degli atleti vincenti.”

VINCITORE GIURIA DI QUALITà

Giuseppe Salis “La scelta” http://www.youtube.com/watch?v=P_Sqq8lSd5I& list=PLCzcsc00HD1JIBrZ4FdChJb5mCYjiaRuo

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n questa società frenetica sembra sempre più un’utopia ascoltare il prossimo o trovare il tempo di fare qualcosa per gli altri… ma a volte l’ascolto e una buona sensibilizzazione possono far cambiare i pregiudizi che si hanno su certi temi come quello del dono del sangue. Tutti, chi più chi meno, hanno qualcosa da raccontare e quel qualcosa può cambiare il destino di chi ascolta!

FIDAS Trani “Caro amico, ti video” http://www.youtube.com/watch?v=uY-EDe2LM4 g&list=PLCzcsc00HD1JIBrZ4FdChJb5mCYjiaRuo

Noemi Legato “Dona un senso alla tua esistenza” http://www.youtube.com/watch?v=glIKz_0lTts&lis t=PLCzcsc00HD1JIBrZ4FdChJb5mCYjiaRuo

Ermanno Giuca “Combattiamo la crisi con un gesto di solidarietà” http://www.youtube.com/watch?v=L2ratMI9Y6E&list=PLCzcsc00HD1JIBrZ4F dChJb5mCYjiaRuo

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utto è partito da un obiettivo, attualizzare il tema della donazione del sangue. Come farlo? L’idea è nata guardando i tanti talk-show che ogni giorno ci propongono in tv, contenitori dentro i quali, oggi, non possono mancare argomenti come la crisi, la disoccupazione, la cassa integrazione, le stragi di cronaca ecc. E’ una porzione della realtà che certamente ci appartiene; chi più e chi meno tutti siamo coinvolti in questi momenti delicati che stanno attraversando il nostro Paese. Poi però c’è qualcosa che riesce ad oltrepassare il muro della sofferenza o quantomeno a farci guardare oltre, a farci pensare agli altri. E’ quello che ho sperimentato quest’anno stando a contatto con i tanti volontari e donatori della FIDAS: un gesto, un incontro, un percorso di condivisione che per un attimo mette in pausa le vicende spiacevoli della vita regalandoci momenti di felicità. Così sono nate le storie di Patrick, Francesca, Elena e Paolo quattro giovani proiettati in un futuro in bianco e nero, ma legati (ciascuno in modo diverso) da un semplice gesto che rende meno amara la loro vita: la donazione del sangue. La fotografia del corto è stata curata da Giuseppe Natale che attraverso le sue scelte di inquadrature è riuscito a far dialogare i protagonisti in modo diretto con gli spettatori. Luca, Francesca, Nietta e Giorgio (quattro miei colleghi dell’Università Salesiana di Roma) sono coloro che hanno dato corpo a queste quattro storie. Quattro storie scritte e girate in un pomeriggio invernale ma che, fortunatamente, oggi e in avvenire ci parleranno ancora. Forse abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. MOTIVAZIONI GIURIA Combattiamo la crisi con un gesto di solidarietà racconta la crisi economica attraverso quattro storie di vita, innesca una possibilità di riscatto da un mondo in bianco e nero e converge verso una morale che ha i colori dell’altruismo. Lo fa con una confezione curata, un montaggio morbido e un commento musicale denso di suggestioni. Vince il primo premio per la delicatezza asciutta, toccante e ispirata con cui afferma una diversa dialettica tra bisogno e dono, che capovolge il senso comune senza inciampare in eccessi retorici.


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La donazione di sangue si apre al Web di Jolanda Squillace

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l World Wide Web da sempre viene considerato un grande contenitore di informazione e intrattenimento sviluppati all’interno di apposite piattaforme. Il web però può essere visto anche come un ottimo strumento per sviluppare una mirata strategia di marketing, finalizzata al raggiungimento e mantenimento di un target, piuttosto che una rete di finanziamenti. Proprio in merito alla lead generation e al crowdfunding, ha sviluppato il suo intervento Alberto Giusti, Business Angel, il quale durante il XV Meeting Nazionale Giovani FIDAS, ha mostrato come, utilizzando le funzioni di analisi offerte dal motore di ricerca Google, sia possibile avere un profilo statisticamente dettagliato del nostro ipotetico utente finale e come sia possibile ottenere un finanziamento attraverso il web. Difatti con il termine lead generation s’intende la generazione, o creazione, di un interesse nel consumatore potenziale attraverso il web1, mentre con crowdfunding si indica un processo di finanziamento dal basso che permette l’incontro e la collaborazione dei soggetti2 che decidono di prendere parte ad un progetto, mediante la donazione di capitale. Ma tutto ciò cosa ha a che fare con la donazione del sangue?

Oggi giorno come ci fa notare Giusti, tutti, o quasi, navighiamo in rete, possediamo una pagina Facebook o un sito web, questi sono delle potenti piattaforme che ci consentono un alto livello di interazione, per questo se siamo un’associazione di donatori, non possiamo limitarci ad avere un bel sito o una pagina Facebook, ma un sito o un profilo aggiorna-

to e funzionale in Un’associazione di donatori non può riferimento al nostro target, permetlimitarsi ad avere un bel sito o una tendoci di stabilire pagina Facebook. Un sito o un profilo una relazione con quest’ultimo al punaggiornato permetteranno di stabilire to da raggiungere un una relazione con il nostro target al alto livello d’interesse alla nostra causa, punto da raggiungere un alto livello che non esclude un d’interesse alla nostra causa. eventuale incentivo economico del tutto volontario. Ad esempio per monitorare il nostro sito, Alberto Giusti ci segnala un’ infinità di possibilità molto spesso gratuite, come Google Analytics: piattaforma free con la quale possiamo ottenere informazioni non solo sulle vendite - se siamo un sito commerciale -, ma anche dati aggiornati su come i visitatori utilizzano il nostro sito, come sono arrivati a questo e che cosa possiamo fare per incentivarli a tornare3. Cosa dobbiamo fare?

Investire ulteriormente il nostro tempo in qualcosa in cui crediamo, tramite una prospettiva - quella del web - che oramai caratterizza il nostro tempo. Ricordandoci che la chiave del successo sta nell’obiettivo: sapere con chiarezza dove vogliamo andare e in base a ciò, optare per la corretta strategia comunicativa. ●

1. http://www.marketingeditoriale.com/glossario-di-marketingculturale/622-definizione-di-lead-generation.html 2. http://it.wikipedia.org/wiki/Crowd_funding 3. Fonte: http://www.google.com/intl/it_ALL/analytics/features/index.html

il “business angel” Alberto Giusti ha presentato gli strumenti della rete a favore della donazione di sangue.  IL VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=6GGoZ6yh53o


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Passaggio di testimone

al coordinamento nazionale Giovani FIDAS a cura di Giuseppe Natale

Matteo Benci

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el corso dell’Assemblea dei Giovani FIDAS, i delegati hanno eletto alla guida del coordinamento nazionale Andrea Grande, della FIDAS Genova. Abbiamo raccolto le sue prime impressioni insieme a quelle del coordinatore uscente Matteo Benci in questa intervista doppia on line anche su FIDAS Channel:

Andrea Grande

Nome? A: Andrea M: Matteo Età? A: 24 anni M: 24 anni Provenienza e federata? A: Fidas Genova M: Monfalcone, ADVS Monfalcone, in provincia di Gorizia Racconta la tua prima donazione: A: A scuola, il mio migliore amico, mi prende di peso e mi porta in autoemoteca a donare... è stato così! M: la mi prima donazione l’ho fatta in ospedale, non appena ho compiuto 18 anni... Ed è stata un’esperienza fantastica! Un pregio e un difetto della FIDAS giovani:

A: Che sappiamo reggere bene l’alcool e le serate! E il difetto è che dovremmo essere più ambiziosi. M: La puntualità, un grande difetto. Invece un grande pregio è il fatto che i ragazzi sono di una spontaneità incredibile. Descrivi con una parola la FIDAS: A: Condivisione M: La FIDAS è una famiglia. E mi sembra di aver detto tutto. Obiettivi immediati: A: Creare un gruppo di ragazzi che riesca a trovare le motivazioni e le capacità per riuscire a cambiare davvero, il mondo della donazione del sangue. Un episodio che ti è rimasto impresso nel tuo coordinamento: M: l’episodio più bello che in questo momento mi viene, è quando ho partecipato per la prima volta alla traversata dello stretto di Messina. Quando ho dato il cosiddetto “touch” durante la staffetta. È stata un’esperienza incredibile. Cosa ti rimproveri? M: di aver bruciato un po’ troppo le tappe. Dopo appena 8 mesi di partecipazione alla FIDAS, mi sono fatto eleggere coordinatore nazionale, ed è stata sicuramente un’esperienza bellissima... Però in questo modo non mi sono potuto godere del partecipare, forse un po’ più spensierata, il movimento. Un consiglio da chiedere a Matteo per questo nuovo percorso: A: Come affrontare bene tutte le sfide che questo mio nuovo incarico mi porrà davanti. Fai un saluto e un ringraziamento, nel tuo dialetto! A: Grazie mille! Belin, alla prossima! M: Ciao ragazzi! Io il dialetto mio non lo so... non lo conosco! Vi abbraccio tutti quanti! Ciao! ●


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Il 24 febbraio scorso ci ha lasciati l’amico Egidio Bragagnolo, già vicepresidente nazionale FIDAS e storico presidente dell’ADVS Gorizia. Al di là dei discorsi, delle frasi di rito e delle dichiarazioni ufficiali, noi vogliamo ricordarlo così, come si fa con una persona di famiglia.

Vogliamo ricordarlo così

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Caro Egidio, sei stato vice Presidente vicario della FIDAS per molto tempo, negli anni dallo svezzamento alla crescita. Mi hai accompagnato nei vari Palazzi, quando volevamo una legge sangue, la prima, che poi ottenemmo. Mi hai guidato e sovente sostituto in tutta Italia nelle varie feste sociali, ove trovavi Presidenti entusiasti, che lasciavano i problemi medici a chi lo sapeva fare per mestiere, parlando solo di volontariato e di amicizia Non discertavano da ‘grandi’ ma conoscevano i loro limiti, magari accompagnati da una buona bevuta finale di vino. Sei stato, cosa sempre difficile a trovare simultaneamente, bravo e buono. Per Te la carica era un servizio, non un orpello da sfoggiare fra varie medaglie. Avevi un hobby, e qui lo voglio ricordare. Amavi organizzare la Giornata del Donatore, momento terminale dei nostri congressi. Stavi bene sul palco, quando brandivi, da regista, il microfono. Tante altre cose potrei ricordare caro ed indimenticabile vero Amico. Dico solo che ti piango con affetto e con me, ne sono certo, i Donatori della nostra, grande famiglia, che si chiama FIDAS. Dario Cravero Ciao Egidio, anche se mi pare impossibile Tu non sia più con noi, voglio ricordarti con il Tuo grande cuore FIDAS; ma mi piace ancor più ricordarti quale cerimoniere, al massimo della Tua felicità, nei momenti critici delle partenze delle sfilate dei nostri Donatori alla conclusione dei Congressi, quando nessuno riusciva più a toglierti il microfono e dall’alto del palco, con il Tuo vocione, cominciavi a ripetere all’infinito “in riga per quattro e in fila per tre” e subito dopo l’esatto contrario “in riga per tre ed in fila per quattro”. Che magnifico caos, ma quanto tutto ciò ha contribuito ad creare l’atmosfera di amicizia tra tutti i Donatori e tra tutti noi! Voglio anche ricordarti nei nostri brindisi da degustatori di vini di qualità, quando tessevamo le lodi delle rispettive produzioni friulane e piemontesi, avendo spesso ricordato agli altri che il “buon vino, bevuto con moderazione e buona qualità, fa buon sangue”. Ti abbraccio con tutto il mio affetto! Mi mancherai. Ciao Amico! Alessandro Biadene Caro Egidio, non ho mai capito perché tu abbia tanto insistito perché io venissi fino a Gorizia, quel 10 ottobre 2010, per assistere all’inaugurazione della nuova “plasmoteca” della ASL Isontina. Anni prima eravamo stati entrambi consiglieri nazionali FIDAS, ci vedevamo ad ogni Congresso, sempre in buoni rapporti, ma niente di speciale. Invece, per quell’inaugurazione mi telefonasti ripetutamente, mi invitasti calorosamente, mi convincesti a venire benché avessi altri impegni… insomma, non potetti far altro che accettare. Alla cerimonia, a rappresentare la FIDAS “extra-regionale” eravamo in pochi, e tu ci riempisti di attenzioni. Eri felice e orgoglioso di avere ottenuto da una banca locale quel meraviglioso mezzo che avrebbe consentito ai tuoi donatori di donare più comodamente, e la tua gioia contagiosa trasmise anche a me grande entusiasmo. In questo clima euforico, ad un certo punto mi scappò detto: “E dell’autoemoteca che avete usato fino ad oggi, che ne farete? Se è in buone condizioni, potrebbe far comodo a noi…”. Da quel momento, ti mettesti inte-


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ramente “al servizio della causa”, avviando innanzitutto una personale campagna di sensibilizzazione della ASL perché vendesse l’automezzo alla Fpds e non alla Protezione Civile, che lo aveva già richiesto. Ti scoprii gentilissimo, disponibile, protettivo, tenace, desideroso di renderti utile ai donatori pugliesi dopo aver fatto tanto per quelli friulani. La vicenda burocratica è durata un anno e più, io e altri collaboratori siamo venuti più volte a Gorizia, e tu ci hai accompagnato passo passo, con la tua bonomia e le tue capacità, fino a quando l’autoemoteca è diventata nostra e l’abbiamo portata a Bari. Quando, poi, rimessa completamente a nuovo e autorizzata dalla nostra ASL, a marzo 2011 l’abbiamo inaugurata in pompa magna, eri a Bari con noi, felice e orgoglioso. Per festeggiare hai convinto ad accompagnati tua moglie Danila e un tuo amico prestigioso, Bruno Pizzul; per brindare al termine della cerimonia ci hai fatto arrivare vini meravigliosi. E’ nata così fra noi un’amicizia fraterna, che è durata troppo poco, ma è stata profonda e sincera. Il dolore che la tua scomparsa ha provocato non solo in me, ma in tutti quelli che, nella mia famiglia come nella mia Associazione, ti hanno conosciuto anche solo fugacemente è la prova di quanto fossero grandi la tua umanità e la tua capacità di legare con le persone, con semplicità e generosità, senza ipocrisie e secondi fini. Te ne sei andato troppo presto e troppo in fretta, ma anche qui in Puglia hai lasciato – vivo – il ricordo del tuo gran cuore. Rosita Orlandi

53° Congresso nazionale FIDAS 33° Giornata del Donatore AGRIGENTO 02-04 maggio 2014

Salutare Egidio Bragagnolo, salutare il nostro “Braga”, è salutare una personalità senza pari. Non è certo facile esprime le sensazioni che si provano nel momento del distacco, un distacco doloroso per la famiglia, per la moglie Danila, per i figli e per i nipoti, per la nostra Associazione e per quanti hanno avuto l’onore di conoscerlo, di apprezzarlo – come uomo e come dirigente associativo – e di lavorare assieme e accanto a lui. L’Advs Gorizia sotto la guida ultraventennale di Egidio è cresciuta nel numero di donatori e di donazioni. Un impegno costante per trovare sempre nuovi donatori, per garantire il ricambio generazionale, per nuove iniziative di promozione: una carica di vitalità, umanità e passione che Bragagnolo ha saputo sempre infondere in tutti i donatori di Cormòns, dell’Advsg e di tutto il mondo dell’Associazionismo e del volontariato anche a livello nazionale, come vicepresidente nazionale della FIDAS, la Federazione che raggruppa le associazioni dei donatori italiane. Tante sono state le sfide associative che Lui ha raccolto e altrettante quelle vinte: una fra tutte l’acquisto dell’autoemoteca da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia che è stata donata all’Azienda Sanitaria Isontina. Una scelta lungimirante che ha dotato non solo la provincia di Gorizia di una moderna unità mobile di raccolta, ma uno strumento a disposizione di tutta la comunità regionale. Raccogliere la Sua eredità non è stato e non sarà semplice, ma anche in questo Egidio è stato grande: ha saputo passare il testimone al momento che lui ha ritenuto più opportuno. Grazie Braga per tutto quello che hai fatto. E grazie per quello che farai ancora per noi. Ora più di sempre, Ti sentiamo vicino. Feliciano Medeot

Sabato 3 maggio – Ripresa lavori Assemblea Ordinaria – Presentazione eventuali Ordini del Giorno – Presentazione e Votazione Bilancio Preventivo 2014 – Conclusioni del Presidente nazionale FIDAS. – Raduno dei Donatori in Piazza Sinatra e Piazza Pirandello - Sfilata per le vie cittadine di Agrigento – S. Messa del Donatore in Piazza Marconi Celebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Agrigento Mons. Francesco Montenegro, accompagnata dal Coro “Magnificat” di Agrigento diretto da Lilia Cavalieri.

Sintesi del programma

Giovedì 1 maggio – “Le Vie del Dono: la Via Sacra dei Templi”, marcia volta alla sensibilizzazione delle donazioni di sangue. Venerdì 2 maggio –Inaugurazione Congresso e Saluto delle Autorità – Introduzione del Presidente nazionale FIDAS – Assegnazione Premio giornalistico “FIDASIsabella Sturvi” – Assemblea Ordinaria FIDAS – Ripresa lavori Assemblea Ordinaria – Votazione Relazione morale – Votazione Bilancio Consuntivo 2013

Domenica 4 maggio – Confronto sul tema “Donazione al primo accesso” – Conclusioni del Presidente nazionale


eventi

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San Valentine’ FIDAS Day

S

ono tanti i gesti d’amore che si compiono quotidianamente verso chi si ama. Nella maggior parte dei casi queste persone hanno un volto, un nome, possono dire grazie. E ricambiare il nostro stesso

gesto. Il 14 febbraio, però, in occasione della festa di San Valentino da sempre dedicata agli innamorati, la FIDAS ha invitato la popolazione a fare un gesto d’amore anonimo, gratuito e volontario: il dono del sangue. Lungo l’intero stivale si sono moltiplicate le iniziative dalle piazze agli ospedali, passando naturalmente per la piazza più popolata d’Italia: la rete. L’iniziativa, nata dal Coordinamento nazionale Giovani FIDAS, ha voluto ricordare che la donazione del sangue è un gesto che riempie il cuore di chi lo compie, oltre ad arricchire chi lo riceve: «non so per chi, ma so perché» come spesso amano ripetere i giovani donatori. ●

Sopra. I giovani dell’Ematos FIDAS durante l’iniziativa all’Ospedale Fatebenefratelli di Roma

Sopra e sotto. Foto ricordo in Piazza Indipendenza a Reggio Calabria con i volontari dell’ADSPEM FIDAS.

Manifesto dell’evento Sopra, a sinistra e sotto. Da Pordenone e Spilimbergo con amore: l’entusiasmo dei giovani FIDAS al termine di una giornata in piazza per sensibilizzare la popolazione al dono del sangue

Anche a Torino gli innamorati hanno risposto all’invito del San Valentine FIDAS Day


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One Nation One Donation

I

l 14 febbraio, si è rinnovato l’appuntamento con Radio DeeJay. In diretta dai microfoni di Chiama Roma Triuno Triuno, il Trio Medusa insieme a FIDAS ha invitato gli italiani a compiere uno dei gesti d’amore più belli: la donazione del sangue. In tanti hanno risposto. Trecento donatori, alcuni alla loro prima donazione, si sono recati presso le sedi scelte per quest’edizione: la ADSP Fidas a Torino, la FIDAS Imperia, l’ADS Fatebenefratelli a Milano, l’AFDS a Udine, l’ADVS FIDAS Ravenna, la FIDAS Pescara, l’ADSPEM FIDAS di Reggio Calabria, la FIDAS Caltanissetta. E naturalmente non poteva mancare la sede romana di Radio Dee Jay. Un’autoemoteca nuova di zecca ha accolto i volontari del Gruppo Donatori Sangue “Carla Sandri”, l’équipe dell’Ospedale San Giovanni-Addolorata e 40 donatori di sangue che hanno raccolto il nostro invito. ●

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Valle d’Aosta FIDAS VALLE D’AOSTA fidasvda@gmail.com - 0165 552196

Piemonte / www.fidasadsp.it ADS Michelin - Cuneo www.adsm.fidaspiemonte.it - 0171 315374 ADAS - Saluzzo www.adas-saluzzo.it - 0171 943497 AVAS - Mondovì www.avas.fidaspiemonte.it

Liguria

Campania

FIDAS - Genova www.fidasgenova.it - 010 8314855

FIDAS ATAN - Napoli fidas.atan@libero.it - 081 5955581

FIDAS - Imperia fidas.cr.imperia@gmail.com - 0183 296395

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano D’Arco www.fidas-partenopea.it - 081 8033490

ACDVS - Chiavari http://digilander.libero.it/acdvs - 0185 300008

ADVS - Ischia advsischia@libero.it - 081 991246

ADS Val Bormida - Cairo Montenotte goldi49@alice.it

ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Vetere gnlrusso@inwind.it - 3289529047

Emilia Romagna / www.fidas-emiliaromagna.it ADVS FIDAS - Bologna www.fidas-advs-bologna.org - 051 6350330 ADVS FIDAS - Ravenna www.advsravenna.it - 0544 404817 ADSA FIDAS - Parma www.adas-parma.it - 0521 775044 ADVS FIDAS Ferrara - Renazzo www.advsfe.altervista.org - 051 900767

ADVS - Marcianise www.advs-fidasmarcianise.it - 3347768251

Puglia / www.federazionepugliesedonatorisangue.it FPDS - Bari www.federazionepugliesedonatorisangue.it - 080 5219118 ADVS MESSAPICA - Casarano adovosmessapica@hotmail.it - 3351814822 FIDAS - Taranto dosnifidas.ta@libero.it - 099 4713334

ANDVS - Novi Ligure www.andvs.fidaspiemonte.it - 0143 746112

Toscana

FIDAS LECCESE - Galatone www.fidasleccese.it -0833 862500

ADOS - Ovada www.ados.fidaspiemonte.it - 0143 80520

FIDAS - Viareggio fidas.viareggio@libero.it - 0584 1786653

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamis fidasdauna@libero.it - 0882-833857

Abruzzo

Basilicata

Lombardia

FIDAS - Pescara www.fidaspescara.it - 085 28221

FIDAS BASILICATA - Matera www.fidas.basilicata.it - 0835 331502

ADS Fatebenefratelli - Milano www.donatoridisangue.it - 02 63632563

FIDAS - Teramo www.fidasteramo.it - 0861 415460

FIDAS - Milano www.fidas-milano.it - 02 86460424

VAS - L’Aquila www.donatorisanguevasaq.org - 328 9214338

FIDAS - Bergamo www.fidas.bergamo.it - 035 244555

FIDAS CUORE - Giulianova www.fidascuoregiulianova.it - 085 8020478

ADSP FIDAS - Torino www.fidasadsp.it - 011 531166

ASDS - Cesano Boscone e-mail: asdscesanoboscone@gmail.com - 348 7645489

Calabria FIDAS - Paola www.fidaspaola.it - 0982 582654 ADSPEM PIANA - Cinquefrondi drspano@libero.it - 0966 939627

Lazio

ADSPEM - Reggio Calabria www.adspem.it - 0965 393822

Friuli Venezia Giulia

EMATOS FIDAS - Roma www.ematos.it - 06 6837817

LADoS ASS.DON.SANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonica www.ladosgioiosa.it - 0964 416895

ADVS - Monfalcone advs@libero.it - 0481 487657

ADVS OPBG - Roma www.advsopbg.com - 06 6833793

ADVST - Locri advst@libero.it - 0964/21826

GADAS - Torviscosa gadastorviscosa@libero.it - 0431 928635

EMA - Roma www.emaroma.it - 06 33062906

ADS - Trieste www.adstrieste.it - 040 764920

GDS “Carla Sandri” - Roma www.gdscarlasandri.it - 06 77056788

AFDS - Udine www.afds.it - 0432 481818

ASS. VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATA medtrasf@libero.it - fax 06 20900597

ADVS - Gorizia info@advsg.org - 0481 630848

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Roma donasangueromaest@tiscali.it - 06 23188708

AFDS - Pordenone www.afdspn.it - 0427 51472

ASS. EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinone ssantucci@citemimpianti.it - 0775 407223

Veneto / www.fidasveneto.it

DOSAVO - San Cesareo info@dosavo.it - 06 9570427

Sicilia ADAS - Agrigento www.adas-agrigento.it - 0922 596588 FIDAS - Alcamo www.fidas-alcamo.it - 0924 26996 FIDAS - Caltanissetta www.fidascaltanissetta.it - 0934 592830 ADVS FIDAS - Catania www.advsfidascatania.it - 095 7411223 ADSF - Favara e-mail: fbelluzzo@virgilio.it

FIDAS POLESANA - Adria fidaspolesana@gmail.com - 0426 23267

Molise

ADAS - Gela adas.gela@iol.it - 0933 934460

FIDAS - Treviso www.fidastreviso.it - 0438 998360

FIDAS MOLISE franco.vitulli@yahoo.it

ADVS FIDAS - Palermo www.advspalermo.it - 091 587574

FIDAS - Padova www.fidaspadova.it - 049 8760266 FIDAS - Venezia www.fidasvenezia.it - 333 1390880 FIDAS - Verona www.fidasverona.it - 045 8202990 FIDAS - Vicenza www.fidasvicenza.com - 800979000 AFDVS - Feltre afdvs@ulssfeltre.veneto.it - 0439 883359

Sardegna FIDAS OZIERI fidas.ozieri@libero.it - 079 787498

GDVS FIDAS - Paternò www.gdvs-fidas.it - tel 095 842966 AMDAS - San Filippo del Mela amdas.milazzo@gmail.com ADVS - Termini Imerese advs_termini_imerese@libero.it - 091 8115533


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