Noi in FIDAS / giugno-luglio 2014

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Give blood for those who give life Magazine della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Trimestrale / anno XIV / n. 2 / giugno-luglio 2014 www.fidas.it

14 giugno world blood donor day dedicato alle donne: dona il sangue per chi dĂ la vita

– Congresso Nazionale: foto e riflessioni da agrigento


Sommario

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Editoriale di Aldo Ozino Caligaris

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Festival del Volontariato di Lucca, la provocazione di Alan Friedman

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La risposta di Andrea Grande

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La risposta di Dario Cravero

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La convalida del processo di congelamento del plasma

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Congresso Nazionale Agrigento 2014

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Premio giornalistico FIDAS - Isabella Sturvi/ I vincitori

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La sfida di donare/ L’evento conclusivo del programma

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Dono senza frontiere

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I giovani lanciano la Nek-Donation

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ultima

Estate FIDAS 2014 / La 24ore del Donatore FIDAS on the Road - Traversata della Solidarietà

Le Federate FIDAS

NOI in FIDAS Trimestrale – Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) Editore: FIDAS, Piazza Fatebenefratelli 2, 00186 Roma Redazione NOI in FIDAS: Piazza Margana 19, 00186 Roma – tel. 06 68891457 – 06 68217350 Email: fidas@fidas.it Anno XIV n° 2 giugno/luglio 2014 Direttore editoriale: Aldo Ozino Caligaris Direttore responsabile: Cristiano Lena Comitato di redazione: Roberto Bonasera, Michele Di Foggia, Antonella Locane, Giovanni Musso. Hanno collaborato a questo numero: Giulia Angelucci, Antonio Bronzino, Tommaso Canetta, Nicoletta Carbone, Dario Cravero, Andrea Grande, Giancarlo Maria Liumbruno, Pietro Pruneddu, Debora Rosciani. Foto: Giuseppe Natale Progettazione grafica: Leandro Di Maria/ AlterErgo studio Autorizzazione: Tribunale di Roma n° 442/2003 del 21 ottobre 2003 Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione)


editoriale

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Il valore infinito della donazione

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di Aldo Ozino Caligaris, Presidente nazionale FIDAS

l 19 maggio si è svolto a Ginevra il side event parallelo all’Assemblea mondiale della Sanità delle Nazioni Unite “The Rome Declaration: Achieving Self-sufficiency in Safe Blood and Blood Products, based on Voluntary NonRemunerated Donation”. L’incontro, al quale ho avuto l’onore di partecipare, ha ribadito ancora una volta il valore della donazione volontaria e non remunerata alla base dell’autosufficienza per il sangue sicuro e per i suoi prodotti, sulla scia di quanto già affermato ad ottobre in occasione del Forum di Roma alla presenza di 153 rappresentanti delle reti trasfusionali di 51 paesi. Nel corso dell’incontro svizzero, ho avuto l’occasione di sottolineare ancora una volta il ruolo che in Italia hanno le Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue come attori di un sistema sanitario integrato. A queste il delicato compito di gestire l’attività dei donatori e di portare avanti costanti azioni di informazione e sensibilizzazione dei cittadini per far sì che la donazione volontaria, anonima, responsabile e non remunerata, garantisca l’autosufficienza in quantità, ma soprattutto in qualità e sicurezza per emocomponenti e medicinali plasmaderivati, assicurando la disponibilità di cure eque per i cittadini con prodotti di origine umana. E nonostante la situazione del Belpaese risulti oggi ancora poco uniforme e le Regioni viaggino a velocità diverse, in molti Paesi del mondo l’accesso al sangue è spesso un lusso che pochi si possono permettere. L’Organizzazione mondiale della sanità in occasione dell’XI Giornata mondiale del donatore di sangue ha scelto per quest’anno il messaggio Give blood for those who give life (Dona sangue per le donne che danno la vita). Ogni giorno, infatti, circa 800 donne muoiono per complicazioni della gravidanza o al parto. Quasi tutti questi decessi si verificano nei paesi in via di sviluppo, più della metà nell’Africa sub-sahariana e quasi un terzo in Asia meridionale. In queste zone del pianeta l’accesso al sangue e agli emoderivati, nonché l’uso razionale e sicuro degli stessi, rimangono ancora sfide importanti. Perché in molti paesi il sangue si compra, le sacche di sangue per un

intervento o per un’emergenza sono disponibili solamente se si pagano. E la maggioranza della popolazione che vive in quelle zone del mondo non se lo può permettere. E non sempre quello che si acquista risulta sicuro. Nel mondo su circa 100 milioni di donazioni, il 60% proviene da familiari e tante altre sono effettuate a pagamento. Non di rado pervengono segnalazioni di situazioni di disagio che denunciano questa compravendita del sangue con tariffe suscettibili alla contrattazione o al mercato della domanda e dell’offerta. In Italia il valore etico del dono si lega alla terapia con prodotti del sangue che è un Livello Essenziale di Assistenza “senza oneri” per il cittadino. Il fluido vitale da vena a vena non viene svilito dalla speculazione, non è oggetto di fatturazione. La giusta valorizzazione del dono e lo scambio in compensazione intraregionale o interregionale con il “ristoro secco” dei costi di produzione delle unità garantiscono questa equità e accessibilità universale alle cure; anche se nel nostro Paese non mancano le contraddizioni, determinate a volte da una gestione non sempre attenta alla programmazione del bisogno, dall’altra dalle differenze regionali per risolvere le quali si sta lavorando alacremente. Di fatto in Italia, come in molti paesi europei, la donazione è volontaria, non remunerata e non ha un prezzo perché il valore del dono è infinito. Qualche settimana fa Luigino Bruni, docente di Economia Politica, scriveva sulle pagine dell’Avvenire: “La gratuità non è il gratis (prezzo zero), ma il valore infinito, non è il disinteresse ma l’interesse per tutti e di tutti. Quando si agisce con questa gratuità non si segue la logica del calcolo strumentale mezzi-fini, ma si ama quella data attività o persona per sé e prima dei risultati che porta, per un’eccedenza etica, antropologica, spirituale”. Sui banchi di scuola ci hanno insegnato che “infinito” non è un numero, ma il risultato di un limite verso il quale tende un determinato valore. Un valore che può diventare un bene di tutti. ●


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festival del volontariato, lucca

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“Donatori di sangue unitevi” Dal Festival del Volontariato la provocazione di Alan Friedman

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al 10 al 13 aprile Lucca ha ospitato “Dentro tutti”, il Festival del Volontariato organizzato dal Centro Nazionale per il volontariato in collaborazione con la Fondazione Volontariato e Partecipazione. Nella giornata conclusiva della IV edizione, uno spazio riservato al volontariato del dono del sangue. Ad Alan Friedman il compito di moderare il confronto “Ritorno a Babele. Oltre la diversità”, l’occasione per fare il punto sugli strumenti per una comunicazione condivisa dei valori. Aldo Ozino Caligaris presidente nazionale FIDAS, Luigi Cardini presidente nazionale Fratres, Filippo Cavazza di Avis nazionale, con il contributo dello storico Franco Cardini hanno presentato gli strumenti di comunicazione per la promozione e la sensibilizzazione al dono del sangue, rivolti in particolare al coinvolgimento di chi proviene da altre culture. “Il volontariato rappresenta la parte buona dell’Italia che si contrappone alla mediocrità della classe dirigente del paese – ha affermato l’editorialista del Corriere della Sera – ma come si può migliorare la comunicazione, in particolare per superare le diversità culturali in un Paese in cui la multietnicità è un fenomeno ormai consolidato?”. E proprio sulla donazione di sangue quale elemento di unità Franco Cardini, storico me-

dievista, ha sottolineato come nel corso della storia le civiltà si siano unite ed integrate; il donatore di sangue ha capito che un mondo migliore nasce da piccoli gesti concreti. “Le diversità sono una ricchezza per un futuro color arcobaleno. È necessario che gli italiani siano gelosi della propria cultura, generosi nel darla agli altri, ma anche esigenti perché altri la assimilino. La convivenza è necessaria, ma si tratta certamente di una ricchezza”. E mentre i rappresentanti associativi hanno presentato le proprie strategie di comunicazione per il coinvolgimento dei “nuovi italiani”, Friedman ha lanciato la sua provocazione: “perché Avis, FIDAS e Fratres non si uniscono?”. Dopo gli immancabili secondi di silenzio generati dall’imbarazzo per una domanda inattesa, le risposte “diplomatiche” dei presenti. La redazione di Noi in FIDAS ha ripreso questa sollecitazione e l’ha lanciata a chi per la FIDAS rappresenta tradizione e innovazione: il presidente onorario Dario Cravero e il coordinatore nazionale Giovani FIDAS Andrea Grande. ●


festival del volontariato, lucca

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Vincere la sfida del futuro, mantenendo la propria identità La risposta di Andrea Grande, Coordinatore Nazionale Giovani FIDAS

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redo che la “sfida di donare”, sensibilizzare ed espandere il dono del sangue, che accomuna tutte noi associazioni di donatori, sia quanto mai complessa e delicata nell’epoca in cui viviamo. Complessa perché si gioca su di un campo ostile. Il contesto culturale verso cui tendiamo dagli anni ’80, è impregnato di individualismo, competizione, mercificazione. In esso si perdono i valori basilari sottesi all’esistenza del gesto di donare tra cui, uno su tutti, la solidarietà. La crisi economica, poi, ha aggravato le disuguaglianze, esasperato le situazioni di povertà e sofferenza, creando tensione, sfiducia e incertezza. In questo quadro le associazioni devono affrontare quella che è, di fatto, una battaglia culturale. La “sfida di donare” passa infatti dalla ricostruzione di valori, di modelli relazionali tra gli individui, di modelli sociali verso cui tendere. In una società libera e democratica la pluralità di idee, nel rispetto altrui e con l’obiettivo del bene comune, è ricchezza. Esistono diverse associazioni di donatori di sangue perché esistono risposte diverse alle sfide che il presente ci pone, strategie differenti per affrontare questa comune battaglia culturale, interpretazioni diverse del mondo in cui già viviamo e che vorremmo costruire in futuro. Video Chiaramente tutte le associazioni lavorano per raggiungere l’obiettivo comune di espan Festival del Volontariato: dere la cultura del dono del sangue e sensiwww.youtube.com/watch?v=Glie8lMDPGU bilizzare su tutti gli aspetti che riguardano la donazione, il sistema trasfusionale e la gestione degli emocomponenti, per cui, non può non esserci sintonia ed armonia. Avendo ognuna i propri punti di forza, il proprio peso sociale e una struttura ben organizzata l’unione delle associazioni di donatori di sangue, non è a mio avviso auspicabile, non perché non ritenga imprescindibile la loro collaborazione ma perché spero non arrivi mai una povertà di visioni del mondo, di idee e di strategie per vincere la sfida del futuro, per il dono del sangue e per i valori in cui crediamo. Fondere tre associazioni con caratteristiche così ben distinguibili tra loro sarebbe come privarle della propria identità e omologarle, snaturando la loro storia e il percorso seguito negli anni. ●

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festival del volontariato, lucca

Autonomi, ma sempre uniti nelle finalità La risposta di Dario Cravero, Presidente Onorario FIDAS

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urante il Festival del volontariato, svoltasi recentemente a Lucca, Alan Friedman, moderatore della tavola rotonda in cui si è parlato di donazione di sangue, ha rivolto l’invito a Avis, FIDAS e Fratres: “Perché non vi unite?”. Siamo abituati a domande e considerazioni provocatorie da parte del noto tuttologo, ma questa volta, la prima nella storia, ci ha stupito; perché ha affermato di amare l’Italia, per la donazione gratuita del sangue e la raggiunta autosufficienza del sistema. Grazie. Ma ragioniamoci sopra. Partiamo dalla fine della Seconda guerra mondiale. In Italia era attiva l’Avis, come pure erano presenti gruppi di donatori per lo più afferenti ad un ospedale. La donazione era diretta, ossia donatore affiancato al malato, con due siringhe vaselinate, primo lavoro di un giovane allievo chirurgo, come era il sottoscritto. Poi dagli Stati Uniti importammo le Banche del Sangue, i primi servizi trasfusionali istituiti, i quali per lavorare dovettero cercare i donatori, costituendo a volte, spiace dirlo, quasi albi dei fornitori, dei quali i trasfusionisti erano gelosi. Ed alcuni lo sono ancora. Con il passare del tempo alcune menti più aperte o meno egoiste, se volete, come il nostro fondatore prof. Dogliotti, tagliarono il cordone ombelicale Trasfusionisti-Donatori, creando associazioni autonome. A queste guardarono presto gruppi comunali e aziendali Avis che desideravano non una struttura verticale, ma l’autonomia. Iniziò e si consolidò una certa diaspora. Per quanto ci riguarda fu creata la FIDAS, una federazione che pur guardando a finalità comuni, lasciava ampia autonomia giuridica, funzionale ed economica ad ogni associazione. Sarebbe utile una riunificazione? Non credo sarebbe apprezzata a livello periferico e nemmeno centrale. Porterebbe presto a nuove suddivisioni, riflesse sul sistema. Continuiamo con le nostre autonomie, con le nostre indipendenze. Facciamo funzionare veramente, e non solo di facciata, il CIVIS (Coordinamento Interassociativo Volotari Italiani del Sangue) la cui creazione costò tanta fatica in quel di Perugia. I più vecchi ricorderanno che anni fa, per ben due volte, uniti e con un’azione comune, riuscimmo lo stesso giorno a contattare i Sindaci, i Presidenti di Regione, le alte cariche dello stato e far approvare le due susseguenti leggi sangue. Mi dispiace rispondere “No” all’autore di “Ammaziamo il Gattopardo”. Mi dispiace dissentire dall’amico Luigi Cardini, presidente nazionale Fratres, che ha risposto alla provocazione affermando che “possiamo metterci attorno a un tavolo e cominciare a parlare”. Quando sento dire che occorre fare un tavolo, mi viene l’orticaria. Restiamo sempre con gli stessi obiettivi, ma autonomi. Di associazioni unite, a tutt’oggi, ne conosco una sola: l’Associazione Nazionale Alpini. Di alpini oggi ci sono solo gli alpini, o anche i donatori di sangue alpini. ●

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approfondimenti

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La convalida del processo di congelamento del plasma di Giancarlo Maria Liumbruno, Comitato Medico-Scientifico FIDAS

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l plasma ha una composizione estremamente complessa e, infatti, l’Human Proteome Organisation-Plasma Proteome Project (HUPOPPP; http://www.hupo.org/research/hppp/), che ha iniziato ad analizzarlo dal 2002, ha costituito un database di proteine disponibile al pubblico che, al momento, ne contiene oltre 3.000. Il plasma fresco congelato (PFC) è un emocomponente ottenuto sia mediante separazione del sangue intero, sia mediante procedure di aferesi (plasmaferesi produttiva o aferesi multicomponent) che mantiene la complessità biologica di cui sopra e che costituisce la materia prima per il processo industriale di frazionamento mediante il quale sono prodotti i medicinali plasmaderivati. Attualmente, la lavorazione industriale del plasma rappresenta l’indicazione principale per l’impiego di questo emocomponente, il cui utilizzo appropriato in ambito clinico ha, ancora, dei margini di miglioramento non trascurabili. La qualità dei medicinali plasmaderivati dipende dalla qualità sia dei processi (intesi come successione strutturata di attività finalizzate a conseguire un obiettivo prefissato) di raccolta sia di produzione e congelamento del PFC, che hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’integrità strutturale e funzionale delle proteine in esso contenute. Per il plasma destinato alla produzione industriale di fattori della coagulazione, devono essere presi a riferimento i requisiti previsti dalla Farmacopea Europea (“Human Plasma for Fractionation”), mentre per quello destinato all’impiego clinico i requisiti di riferimento sono dettati dalle vigenti norme nazionali di La qualità dei medicinali plasmaderivati derivazione europea. Poiché il fattore dipende dalla qualità sia dei processi VIII della coaguladi raccolta sia di produzione e zione è la proteina emostatica più labicongelamento del plasma fresco le, il suo recupero è congelato un indice di qualità adatto per valuta-

Il plasma fresco congelato è un emocomponente ottenuto sia mediante separazione del sangue intero, sia mediante procedure di aferesi

re l’adeguatezza dei processi di produzione del plasma umano. Pertanto, a un controllo di qualità a campione, il preparato deve contenere almeno il 70% del contenuto originale di fattore VIII coagulante. La quantità di fattore VIII originariamente presente può diminuire a causa dell’attivazione della cascata della coagulazione o del deterioramento fisico-chimico dello stesso, eventi questi che possono verificarsi sia durante il processo di raccolta sia durante quello di produzione e congelamento. Appare quindi evidente che solo processi standardizzati sono in grado di garantire contenuti ottimali di proteine biologicamente attive nella materia prima plasma. Con l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano del 16 dicembre 2010, sono stati approvati i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi

La convalida è l’attestazione formale e sostanziale della capacità di un processo/sistema, condotto entro determinati parametri, di fornire in modo riproducibile risultati rispondenti a specifici requisiti per l’esercizio delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti, e il modello per le visite di verifica da applicare nei processi di autorizzazione e accreditamento a livello regionale. La “convalida”, insieme alla “qualificazione” e alla “gestione controllata dei cambiamenti” (o “change control”) è uno dei tre temi poco conosciuti e applicati nell’ambito della medicina trasfusionale che, in linea con quanto prescritto dalla normativa europea in materia di produzione di emocomponenti labili a uso trasfusionale e di plasma umano come materia prima per la produzione di medicinali plasmaderivati,


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approfondimenti

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La convalida deve garantire e dimostrare la qualità dei risultati e la riproducibilità degli stessi

è divenuto di estrema attualità nel nuovo scenario che si sta delineando per il mondo trasfusionale. Fondamentalmente, il sistema trasfusionale è chiamato a interrogarsi in merito alla “adeguatezza” (intesa come “idoneità allo scopo previsto”) dei processi critici erogati e delle risorse in essi impiegate, compresi i loro cambiamenti nel tempo. La “convalida” può essere definita come l’attestazione formale, oltre che sostanziale, della capacità di un processo/sistema, condotto entro determinati parametri, di fornire in modo riproducibile risultati rispondenti a requisiti specificati a priori. Quest’attestazione deve essere

La qualificazione è l’attestazione della capacità di una componente di un processo/sistemadi fornire prestazioni conformi a standard prestabiliti. rilasciata a seguito di percorsi che prevedono un’analisi dei processi/sistemi finalizzata a individuarne i punti critici e le misure da adottare al fine di garantire il conseguimento dei risultati prestabiliti, nonché l’effettuazione di prove, condotte anche in base a tecniche statistiche definite, atte a dimostrare l’effettivo conseguimento di questi risultati e la loro riproducibilità. Lo “stato di convalida” dei processi/sistemi critici deve essere conseguito e attestato prima della loro introduzione e poi nel corso del loro “ciclo di vita”, quindi periodicamente e a fronte di modifiche che in qualche misura possono compromettere la qualità e la sicurezza dei prodotti e delle prestazioni erogati. La “qualificazione” può essere definita come l’attestazione, conseguita attraverso la produzione di evidenze oggettive, della capacità di una componente di un processo/sistema (locale, apparecchiatura, materiale, ecc.) di fornire prestazioni conformi a standard prestabiliti. Le attività di “qualificazione” coinvolgono dunque tutti gli elementi dei processi/sistemi critici che contribuiscono in modo rilevante a determinare il raggiungimento dei risultati per essi previsti.

La “gestione controllata dei cambiamenti” (o “change control”) comprende l’insieme dei meccanismi che devono essere attivati all’interno di un’organizzazione al fine di gestire in modo controllato qualsiasi cambiamento che possa influenzare significativamente il livello di qualità e sicurezza dei processi/sistemi critici e quindi comprometterne i risultati. L’impatto di questi cambiamenti deve essere valutato preliminarmente mediante una rigorosa valutazione tecnico-scientifica, attivando tutte le misure preventive necessarie a garantire e a dimostrare che le modifiche possono essere introdotte senza generare rischi per la qualità e la sicurezza dei risultati definiti per i processi/sistemi. La convalida (comprese le attività di qualificazione e change control associate), dunque, non è un evento, ma è essa stessa un “processo” finalizzato a garantire e a dimostrare: a) la qualità dei risultati (intesa come rispondenza ai risultati attesi), attraverso un’accurata “progettazione” dei processi/sistemi; b) la riproducibilità di tali risultati, attraverso la massima riduzione possibile della variabilità dei processi/sistemi. Tutte le componenti critiche di un processo, qualora identificate come “critiche” ai fini della qualità dei risultati dello stesso (a seguito delle attività di analisi e di valutazione dei rischi), devono essere qualificate (locali/aree, apparecchiature, materiali, operatori) o convalidate (metodi, sistemi gestionali informatizzati). Pertanto, al fine di attestare l’adeguatezza e la conformità di tutte le componenti critiche impiegate nell’ambito delle procedure di congelamento rapido del plasma, dovranno essere oggetto di procedura di qualificazione: a) locali/aree (locale destinato al congelamento del plasma); b) materiali (dispositivi per la raccolta del plasma, etichette utilizzate per le sacche di plasma, inchiostro per le etichette); c) apparecchiature (abbattitori rapidi di temperatura in dotazione alla struttura trasfusionale, sistema di monitoraggio per la rilevazione della temperatura nel core dell’unità in fase di prova finale ai fini della convalida del processo); d) operatori addetti al congelamento rapido del plasma e alla gestione delle apparecchiature Dovrà invece essere avviata una procedura di “gestione controllata dei cambiamenti” (“change control”) almeno nei seguenti casi: a) sostitu-

La convalida del processo di congelamento del plasma, per preservane al meglio le proteine labili, mira a tutelare il valore etico del dono e garantire prodotti trasfusionali e medicinali plasmaderivati con la massima qualità ed efficacia terapeutica.


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approfondimenti

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I servizi trasfusionali operanti sul territorio nazionale dovranno allestire e documentare la convalida delle procedure di congelamento del plasma prodotto entro e non oltre il 31 luglio 2014

zione degli abbattitori rapidi di temperatura; b) sostituzione dei dispositivi di raccolta (sacche); c) sostituzione delle etichette; d) modifica della normativa di riferimento in relazione al processo di congelamento del plasma. Infine, il protocollo di convalida del processo di congelamento del plasma dovrà prevedere la pianificazione ed effettuazione di prove/test atti a produrre evidenze statisticamente significative in merito ai risultati attesi e rispondenti ai requisiti specificati a priori (raggiungimento della temperatura specificata nel core dell’unità entro un intervallo di tempo determinato dall’inizio del congelamento; assenza di conformazioni anomale della sacca dopo il congelamento; integrità, adesione e leggibilità delle etichette di identificazione delle unità congelate). La pianificazione di cui sopra dovrà prevedere: a) le variabili da considerare; b) le condizioni di prova [simulazione delle condizioni REALI, o meglio ancora PEGGIORI (worst case), di congelamento]; c) il numero di prove da eseguire, che deve essere tale da fornire dati sufficienti per la valutazione della variabilità del processo; d) i criteri di accettabilità dei risultati ai fini della convalida. In ogni caso, la convalida del processo di congelamento del plasma, finalizzato all’ottimale preservazione delle proteine labili contenute nel plasma stesso, nel pieno rispetto dei requisiti qualitativi dettati dalle norme nazionali vigenti e dalla Farmacopea Europea, mira a tutelare il valore etico del dono e garantire prodotti trasfusionali e medicinali plasmaderivati con la massima qualità ed efficacia terapeutica. In conclusione, è opportuno ricordare che la normativa vigente prevede che il percorso di accreditamento istituzionale dei servizi trasfusionali, in prima applicazione, sia concluso in tutte le Regioni e Province autonome entro il 31 dicembre 2014. Per quanto riguarda il plasma prodotto a livello nazionale come materia prima per la produzione di medicinali plasmaderivati, il decreto del Ministro della salute del 12 aprile 2012 recante «Modalità transitorie per l’immissione in commercio dei medicinali emoderivati prodotti dal plasma umano raccolto sul territorio nazionale» ha definito le modalità transitorie da applicare, fino alla suddetta scadenza, ai fini della documentazione delle caratteristiche

del plasma nazionale. Tuttavia, il Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno 2013 impegna i servizi trasfusionali operanti sul territorio nazionale a conseguire, per gli aspetti di competenza, ove non ancora conseguita, la piena conformità a quanto previsto dal paragrafo 2.a («Conformità alle monografie della Farmacopea europea») dell’Allegato al predetto decreto del Ministro della salute del 12 aprile 2012, provvedendo, in particolare, ad allestire e documentare la convalida delle procedure di congelamento del plasma prodotto. Le relative attività dovranno essere avviate nel 2013 e concludersi entro e non oltre il 31 luglio 2014. ●

RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFICI * Omenn GS, States DJ, Adamski M, et al. Overview of the HUPO Plasma Proteome Project: results from the pilot phase with 35 collaborating laboratories and multiple analytical groups, generating a core dataset of 3020 proteins and a publicly-available database. Proteomics 2005; 5: 3226-45. * Menichini I, Lanzoni M, Liumbruno GM, Pisani G, Pupella S, Grazzini G. Guida alle attività di convalida dei processi nei Servizi Trasfusionali e nelle Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti. 1a Ed. Roma, Italia: Centro Nazionale Sangue; 2014. * Accordo tra il Governo, le Regioni e le PA di Trento e Bolzano del 16 dicembre 2010, All. A “Requisiti strutturali tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a) e dell’articolo 19, comma 1 della legge 21 ottobre 2005, n. 219” * DMS 3 marzo 2005 “Caratteristiche e modalità per la donazione di sangue e di emocomponenti” * EDQM - European Directorate for the Quality of Medicines & HealthCare. Guide to the Preparation, Use and Quality Assurance of Blood Components, 17th Ed. (2013) * European Pharmacopoeia. Human Plasma for Fractionation & others (S/D plasma, etc.), 8th Ed. (2014). * European Commission, Enterprise and industry Directorate-General, Public Health and Risk Assessment, Pharmaceuticals. EudraLex, The rules governing medicinal products in the European Union, Volume 4 – EU Guidelines to Good Manufacturing Practice Medicinal Products for Human and veterinary Use. Annex 14: Manufacture of medicinal products derived from human blood or plasma (2011). * DMS 12 aprile 2012 recante «Modalità transitorie per l’immissione in commercio dei medicinali emoderivati prodotti dal plasma umano raccolto sul territorio nazionale». * DMS 29 ottobre 2013 recante «Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti, per l’anno 2013».


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53° congresso nazionale fidas

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CONGRESSO NAZIONALE AGRIGENTO

2–4 maggio 2014


53° congresso nazionale fidas

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72 associazioni federate, 461.332 donatori iscritti e 405.827 unità di sangue raccolte nel corso del 2013. Sono questi i numeri relativi al 2013 presentati nel corso del 53° Congresso Nazionale di Agrigento. Ma la flessione delle donazioni rispetto all’anno precedente non preoccupa, in quanto è il risultato di una sempre maggiore rispondenza agli effettivi bisogni trasfusionali, concertati nella programmazione con i Centri Regionali sangue. È quanto ha voluto sottolineare il presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris: «I responsabili associativi FIDAS, a fronte di un sensibile calo del bisogno trasfusionale del Paese, in linea con il resto d’Europa, devono interrogarsi sul mantenimento costante dell’autosufficienza in termini qualitativi, puntando ad un maggior coinvolgimento delle

Nella giornata di sabato 3 oltre 3000 donatori FIDAS provenienti da tutta Italia hanno sfilato per le vie di Agrigento per testimoniare il valore del dono volontario, anonimo, responsabile e non remunerato, ritrovandosi in piazza Marconi per la celebrazione della Messa. “I donatori di sangue sono chiamati a camminare accanto agli uomini e alle donne di questo tempo, condividendo i passi con chi si sente senza speranza, con i corpi spezzati dalla sofferenza; – ha sottolineato Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento – la donazione di sangue è espressione e cifra dell’amore verso il prossimo e i donatori possono divenire testimoni di solidarietà.”

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donne, dei giovani e di coloro che provengono da altre culture. L’integrazione, in un territorio che quotidianamente si confronta con la realtà dell’immigrazione, è una sfida anche per la donazione del sangue chiamata a coinvolgere i “nuovi italiani” che oggi rappresentano l’8% della popolazione». “Il compito delle Associazioni e Federazioni di donatori, in sinergia con le Istituzioni e i Servizi Trasfusionali, è di garantire qualità e sicurezza per il donatore e per il ricevente. In un panorama nazionale decisamente composito, occorre lavorare per poter trovare un percorso che accomuni i 308 Servizi Trasfusionali e le oltre 3000 Unità di Raccolta presenti nel Paese, al fine di stabilire dei criteri di standardizzazione dei processi che tutelino donatori e riceventi.” ●


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La via del Dono. Passeggiata alla Valle dei Templi.

Sabato 3 maggio, Giornata del Donatore. La sfilata per le vie di Agrigento  Giornata del Donatore www.youtube.com/watch?v=pOGooWAXRr0

Video  Messaggio di Giuliano Grazzini, Direttore del Centro Nazionale Sangue www.youtube.com/watch?v=hWoiEUVk4FE

“In un contesto sociale, ambientale e culturale predominato da precarietà, disoccupazione ed emarginazione, non è facile promuovere corretti stili di vita tra le nuove generazioni, ma è la sfida che raccogliamo e sulla quale vogliamo scommettere”. Così Andrea Grande, coordinatore nazionale Giovani FIDAS


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Una doppia coppia per il premio giornalistico “FIDAS-Isabella Sturvi”

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iunto alla IV edizione, il premio giornalistico FIDAS-Isabella Sturvi si conferma un appuntamento per gli operatori della comunicazione che si occupano del mondo del volontariato ed in particolare del volontariato del dono del sangue.

La giornata di domenica 4 maggio è stata riservata al confronto tra la donazione differita e la donazione al primo accesso con gli interventi del dott. Giancarlo Maria Liumbruno, primario del Servizio Trasfusionale dell’Ospedale San Giovanni Calibita-Fatebenefratelli e membro del Comitato Medico Scientifico della FIDAS e della dott.ssa Giuseppina Facco, Responsabile dell’Area Emovigilanza del Centro Nazionale Sangue.

Il presidente nazionale FIDAS con Filippo Di Francesco, presidente ADAS Agrigento, e Dimitri Pezzini, presidente FIDAS Viareggio, che ospiterà il 54° Congresso nazionale nel 2015.

Quest’anno sono aumentate le domande di partecipazione al Premio patrocinato dall’Ordine nazionale dei Giornalisti. Per la prima volta due sezioni: una riservata a Radio e TV, l’altra per web e carta stampata. Nel corso della prima giornata del 53° Congresso Nazionale della FIDAS la consegna ai vincitori per mano di Maria Rita Tamburrini, Dirigente dell’ufficio VIII Sangue e Trapianti del Ministero della Salute, già stretta collaboratrice di Isabella Sturvi. Ad aggiudicarsi il riconoscimento una doppia coppia di giornalisti: Nicoletta Carbone e Debora Rosciani di Radio 24 per “Il tempo che dedichiamo agli altri” nella trasmissione “Cuore e denari” si sono aggiudicate il premio per la sezione radio/tv . Tommaso Canetta e Pietro Pruneddu, con l’articolo “Sangue immigrato. Ne abbiamo tanto ma ne serve di più” per la sezione carta stampata/web. La giuria, presieduta da Mauro Mantovani, Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana, ha scelto all’unanimità la trasmissione radiofonica di Radio 24 per la ricchezza di stimoli e il giusto equilibrio tra toni ufficiali e informali e la sapiente intuizione nell’individuazione di una tematica portante per approdare alla conoscenza del fenomeno della donazione di sangue in Italia. Per la sezione Web/Carta stampata (Linkiesta.it), la giuria ha sottolineato il chiaro, intelligente e mai scontato collegamento tra il tema del sangue e quello dell’immigrazione, oltre alla capacità degli autori di soffermarsi sulle varie culture aperte o ostative al tema del dono. ●


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premio giornalistico fidas-sturvi

La giuria della IV edizione

i vincitori

MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Presidente: Don Mauro Mantovani, decano della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma Giurati: Benedetta Rinaldi, Giornalista e conduttrice Rai Arturo Cantella, Direttore TVA Agrigento Dario Cravero, Presidente onorario FIDAS Paola Tosi, Presidente Regionale FIDAS Lazio

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 Nicoletta Carbone e Debora Rosciani

 Tommaso Canetta e Pietro Pruneddu  Un momento della premiazione

SEZIONE RADIO/TV Il servizio radiofonico “Il tempo che dedichiamo agli altri”, di Debora Rosciani e Nicoletta Carbone (Radio 24, 18 ottobre 2013) ha il significativo pregio, all’interno di una trasmissione ben ideata e costruita, con informazioni e risposte, di entrare intelligentemente nei meccanismi della donazione, pensando non solo al ricevente ma anche alla tutela della salute del donante, sottolineando così un elemento previsto sia dalle legislazioni attuali sia dalla formulazione stessa degli Statuti FIDAS. Il programma si fa apprezzare per la sua varietà, ricchezza di stimoli e giusto equilibrio fra toni ufficiali e informali, e si segnala per la sapiente intuizione di individuare un’originale tematica portante che fa da “filo rosso” e pretesto per l’inserimento di innumerevoli spunti e dati utili alla conoscenza del fenomeno della donazione di sangue in Italia.

SEZIONE WEB/CARTA L’articolo “Donatori di sangue immigrati”, di Tommaso Canetta e Pietro Pruneddu (Linkiesta.it, 11 marzo 2014), tratta con chiarezza un argomento di rilevante attualità mettendo in collegamento il tema del sangue con quello dell’immigrazione in modo intelligente e mai scontato. Ben documentato, fornisce statistiche di vari Paesi e si sofferma sulle varie culture che facilitano o ostacolano le donazioni offrendo anche un’interessante digressione sulle motivazioni religiose che spingono o meno gli immigrati in Italia alla donazione di sangue. Si tratta dunque di un approfondimento su di un tema molto specifico, ma che ha il merito di aprire un interessante dibattito sui probabili scenari futuri della donazione di sangue, riflessione che non può non tener conto sin da ora del peso della costante immigrazione nei confini del nostro paese.


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Nicoletta Carbone/ Debora Rosciani

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on capita spesso di ripetere un successo, ma quest’anno Nicoletta Carbone, per la seconda volta, si è aggiudicata il premio giornalistico FIDAS-Isabella Sturvi. Un merito che va condiviso con Debora Rosciani, sua compagna di viaggio in «Cuore e Denari», il programma di Radio24 che si occupa del benessere fisico e mentale, con lo sguardo rivolto al portafoglio, ma anche a tutti i modi per vivere meglio. E se fare del bene, fa bene a chi lo riceve, è innegabile che faccia bene anche a chi dedica il proprio tempo agli altri. Con questo tema e con il programma Il tempo che dedichiamo agli altri le due giornaliste di Radio 24 hanno convinto la giuria del premio non solo per l’estrema chiarezza nel fornire informazioni sulla donazione del san-

Tommaso Canetta / Pietro Pruneddu

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ella vita da giovane giornalista free-lance (“precario”, per evitare eufemismi) ci sono molte mail senza risposta, molte notti in piedi a scrivere quando il vento è favorevole e molti giorni a bighellonare in pigiama quando c’è bonaaccia. Raramente, ma per fortuna qualche volta succede, ci sono belle soddisfazioni professionali e umane. La vittoria del premio FIDAS per noi è stato principalmente questo (anche se sarebbe ipocrita negare la soddisfazione economica che, anche visto quanto sopra detto, non è che sia stata per noi irrilevante). Uno dei privilegi dell’attività del free-lance consiste nella libertà di poter scegliere – entro certi limiti – i propri ambiti di interesse. Vuoi scrivere di cronaca? Di esteri? Di temi sociali? Se trovi qualcuno disposto a pagare per i tuoi articoli, hai la possibilità di farlo. Nessun capo ti imporrà mai di scrivere 3 mila battute sulla fiera del coniglio. Appassionati di questioni sociali – immigrazione, carcere, droga, volontariato, malattie mentali etc – quando abbiamo

premio giornalistico fidas-sturvi

gue coinvolgendo ospiti e radioascoltatori, ma soprattutto per aver inserito il volontariato del dono all’interno del variegato orizzonte del Terzo Settore. “Sono molto contenta di poter essere nuovamente con gli amici della FIDAS – ha sottolineato Nicoletta Carbone ricevendo il premio ad Agrigento dalle mani della dottoressa Maria Rita Tamburrini. – Il tempo che dedichiamo agli altri non è mai troppo e, come ho ricordato lo scorso anno, per me, per Debora e per tutti i collaboratori della redazione di «Cuore e Denari» è soprattutto un onore poter dar voce ai tanti volontari che quotidianamente garantiscono l’autosufficienza nazionale del sangue e che rappresentano un volto del nostro paese di cui essere orgogliosi. In Italia il volontariato è una realtà che contribuisce in maniera sostanziale al soddisfacimento di tante necessità e il tempo che dedichiamo agli altri è anche tempo che dedichiamo a noi stessi.” ●

deciso di affrontare il tema della donazione del sangue abbiamo voluto scegliere un’angolazione precisa: quella di analizzare l’apporto degli immigrati alla raccolta organizzata dalle associazioni, cercando di capire come mai alcune comunità straniere siano più facili da coinvolgere e altre meno. Eravamo soddisfatti del nostro articolo e l’abbiamo inviato per il premio giornalistico FIDAS. Alla notizia della vittoria eravamo ovviamente euforici. Le nostre aspettative su quel che ci avrebbe atteso sono state ampiamente superate quando siamo arrivati ad Agrigento. L’accoglienza, la considerazione e il calore riservatoci valgono più degli squisiti manicaretti siciliani di cui pure abbiamo fatto incetta. Abbiamo avuto modo di approfondire meglio una realtà di cui avevamo solo una conoscenza superficiale e, dal confronto con i tanti volontari e dirigenti riuniti al Congresso nazionale, abbiamo tratto ulteriori spunti di indagine giornalistica e non solo. Sperando ovviamente che i nostri futuri sforzi letterari siano il pretesto per avere altre occasioni di interagire con FIDAS, con i suoi uomini e le sue donne. ●

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 Il presidente FIDAS, Aldo Ozino Caligaris con Maria Rita Tamburrini, Dirigente dell’ufficio VIII Sangue e Trapianti del Ministero della Salute, già stretta collaboratrice di Isabella Sturvi

il Messaggio del presidente di giuria  www.youtube. com/watch?v=CAvSDDQx2A” https:// www.youtube. com/watch?v=CAvSDDQx2A


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la sfida di donare

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Entusiamo e riflessioni a Napoli per l’ultima tappa dell’evento conclusivo del programma

La Sfida di Donare

Nicola Scarpato, Direttore del Centro Regionale Sangue Campania

Giusi Versace 1.jpg Giusy di Antonio Bronzino

Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione con il Sud

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ella splendida cornice della Sala Cristina del Monastero di Santa Chiara a Napoli, ha avuto luogo l’evento conclusivo del programma sostenuto dalla Fondazione con il Sud “La sfida di donare” con una manifestazione che ha generato entusismo e ha promosso riflessioni, idee e progetti per il futuro della rete Fidas con il Sud. Una manifestazione semplice e bella che si è articolata su quattro momenti: 1 – Il report del programma svolto con obiettivi, dati e risultati presentati dal Presidente Nazionale, Aldo Ozino Caligaris, dal Coordinatore dl programma, Antonio Bronzino, e dal Responsabile della comunicazione, Cristiano Lena. 2 - L’approfondimento medico-scientifico con interventi di Nicola Scarpato, docente dell’Università Federico II e Direttore del Centro Regionale Sangue della Campania, Bruno Zuccarelli, Presidente dell’Ordine dei Medici e Primario del Servizio Trasfusionale dell’Ospedale Monaldi di Napoli, Massmiliano Bonifacio, ematologo dell’Azienda Interuniversitaria di Verona e membro del Comitato medco-scientifico FIDAS. 3 – Il confronto tra “Volontariato, istituzioni e società” con importanti contributi di Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione con il

Sud, di Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo Settore, del Card. Crescenzo Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, di Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, e Gianni Pittella, Vice Presidente vicario del Parlamento Europeo. 4 – La premiazione e la testimonianza di amici e testimonial della FIDAS come Carmen Lasorella, giornalista e Presidente di RAInet, Giusy Versace, stilista di moda, atleta paralimpica e scrittrice e Stefano Scarpa, detto la “bandiera umana” e vincitore di Italia’s Got Talent. Presenti le delegazioni FIDAS di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il bilancio del programma, condiviso dalle 15 Federate FIDAS aderenti, si è dipanato lungo l’arco di 20 mesi avendo avuto inizio proprio a Napoli nel settembre 2012. Gli obiettivi fondamentali delle azioni messe in atto sono essenzialmente il raggiungimento ed il mantenimento dell’autosufficienza di sangue intero e plasma ed il superamento della donazione episodica e saltuaria a favore di quella peridiodica, associata e responsabile. Altro dato rilevante da cui parte LA SFIDA DI DONARE è costituito dal processo demografico in atto che è caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione che fa aumentare il bisogno di dispo-


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 Il presidente FIDAS consegna le targhe di riconoscimento. Da sinistra, Carmen Lasorella, Giusy Versace e Stefano Scarpa.

 Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo Settore

nibilità di sangue e fa diminuire il numero dei potenziali donatori. Alla luce di queste considerazioni, il programma ha cercato, attraverso campagne di comunicazione mirate, a coinvolgere maggiormente i giovani, le donne e i nuovi italiani che costituiscono i gruppi che percentualmente contribuiscono meno al raggiungimento dell’autosufficienza. Un’esperienza positiva e stimolante quella delle campagne di comunicazione che ci ha visto operare in partenariato con la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Salesiana di Roma, con stagisti e studenti che sono stati ideatori di e protagonisti, con la guida dei docenti, delle nostre campagne attraverso manifesti, spot, brochure, totem che le Federate hanno utilizzato per i loro eventi. Non sono mancati l’attenzione a promuovere la formazione dei responsabili associativi con appositi seminari e l’impegno a promuovere conoscenze specifiche ed attività per favorire un’attenzione stringente per l’accreditamento di personale e unità di raccolta secondo i dettami della nuova normativa. La Rete Fidas con il Sud ha fatto registrare, al termine di questo programma, positivi risultati con un incremento in tutte le regioni delle unità di sangue raccolte e con l’avvio di una significativa raccolta mirata di plasma e di piastrine. Anche il numero di giovani, donne e nuovi italiani, in percentuale, sta aumentando, Non mancano le criticità, soprattutto nelle regioni in piano di rientro, dove il rapporto con le istituzioni è meno fecondo. Parte da Napoli un appello a moltiplicare l’impegno ed a continuare le attività avviate per accrescere la disponibilità di plasma e di donazioni mirate, per donare cosa serve e quando serve, per accrescere qualità e sicurezza per donatori e trasfusi. ●


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spot - ogni storia è un dono

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Dono senza frontiere di Giulia Angelucci, Facoltà di Scienze della Comunicazione – Università Pontificia Salesiana, Roma

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ussia, Croazia, Cina, Lesotho, Perù, Rwanda, Slovenia. La nostra formazione è ormai al completo per partire in questa nuova avventura. La “sala espressione” dell’Università Pontificia Salesiana diventa così testimone di questo incontro tra culture. I ragazzi, dopo qualche esitazione cercano di trattenere la timidezza e fanno un grande cerchio in attesa di sapere qual è il ruolo in cui giocare. È il cerchio del mondo che li unisce come anche il progetto globale della donazione di sangue. La prof.ssa Blasi, docente di Teorie e tecniche della pubbilità, comincia così a spiegare cosa li attende per le riprese. Nessuno di loro è ancora donatore, ma questo non è un problema; riusciamo comunque a far fare loro qualche dichiarazione prima di scendere in campo. Dings dal Lesotho: “Io non posso donare per motivi di salute anche se sono convinto che sia una cosa buona! Ma questo video mi ha dato il motivo in più per incoraggiare gli altri a farlo. L’ho capito quando stavamo per iniziare le riprese, qual è il contributo di ciò che si può

fare a donare il sangue, di come può avere un impatto non solo come un fenomeno di salute, ma come un risparmio di vita che vada oltre il confine di colore della pelle, cultura, lingua, razza, ecc. Va bene, io non ho mai donato il sangue, ma sono consapevole che si deve fare. Sì, perché da noi nel Lesotho ogni tanto vanno nelle scuole a parlare ai giovani di questo, quindi ho visto che ha successo.” Una sensibilizzazione al dono del sangue che riscontriamo anche in altre parti dell’Africa, come ci racconta Armella dal Rwanda: “Io volevo donare il sangue, ma non l’ho mai fatto. Dove studiavo facevano un giro di tutti i collegi per favorire la donazione del sangue, ma quando ho avuto l’età di potere anch’io dare il mio dono, le due volte che si sono presentati stavo facendo delle cure con farmaci e non ho più riprovato ... fare il video è stato un esperimento ... l’idea è geniale. Spero che ci sarà un feedback proporzionale al lavoro fatto da tutta la squadra”. Una squadra quella della FIDAS per lo spot “Ogni storia è un dono” dalle tinte forti in cui è difficile parlare di donazione di


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sangue soprattutto in un paese estero. La trasferta è dura, l’ingaggio di compagni stranieri anche, ma poi insieme scopriamo quel legame di sangue che lega la famiglia intera dell’umanità. Nella donazione il sangue per lo più unisce chi non si conoscerà mai. Stavolta invece è occasione di conoscenza e di incontro. Avere persone della tua età con cui puoi confrontarti è qualcosa di diverso; così Franz dal Perù : “Un’esperienza molto bella dove si può comprendere meglio l’importanza di donare sangue e anche di trasmettere agli altri questo messaggio che donando sangue si può salvare una vita, e che donare sangue non è difficile. Ho conosciuto persone che studiano all’Ups e penso che sia stata una opportunità di arricchirsi, di imparare e di ridere dopo ogni sbaglio che ho fatto. Grazie per questa giornata!”. Sbagli, errori che durante le riprese possono essere rimediati senza troppe difficoltà, ma quando si dona non si sbaglia mai. Gli arbitri stavolta siamo stati noi, ma Armella promette che la prossima volta sarà lei dietro la tele-

Nella donazione il sangue per lo più unisce chi non si conoscerà mai. Stavolta invece è occasione di conoscenza e di incontro

camera e non davanti a sbagliare tutto. Non solo Armella sottolinea questo lato divertente delle riprese. Zvone dalla Croazia: “Non ho mai donato sangue...Ho avuto una bella esperienza durante le riprese del video perché ho conosciuto alcune persone che non ho mai visto prima e alla fine è stato molto divertente, anche quando abbiamo sbagliato”. Chissà se saranno testimoni della donazione di sangue. Quale maglia indosseranno? Sonya dalla Russia ci fa quasi una promessa: “È stata una bella esperienza, non ho mai donato il sangue, per adesso, ma in caso, so dove farlo e rispetto le persone che si impegnano in questa direzione. Grazie!”. Anche David dalla Slovenia è soddisfatto del lavoro e della giornata in generale. “Per me è un’esperienza bella e interessante; vi ringrazio per avermi invitato a collaborare..”. I ragazzi hanno così dato il loro contributo per questo progetto dello spot “Ogni storia è un dono” e si sono preparati ad una nuova strategia di vita da mettere in campo nella partita del cuore. Quella della vita. ●


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la nek donation

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Con l’alcol siam buoni tutti, proviamoci col sangue! a cura del Coordinamento Nazionale Giovani FIDAS

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giovani FIDAS lanciano la sfida e rispondono ad un fenomeno che purtroppo sta spopolando in rete. Dalla nek-nomination, alla Nek-Donation, una catena di video virali per promuovere la cultura della donazione del sangue tra i giovani. La nek-nomination è una sorta di sfida tra pari (adolescenti o giovani adulti) che tramite un video amatoriale invitano a bere grandi quantità di alcolici (dalla classica pinta di birra alle più disparate varianti superalcoliche) nominando altri amici che dovranno a loro volta rispondere dimostrando di aver accettato l’invito pubblicando il video-testimonianza della bevuta su Facebook. Un “gioco” che si sta diffondendo a macchia d’olio sul social network grazie al sistema dei “tag” che attestano la nomination. Nel tentativo di intercettare le nuove forme di comunicazione giovanili, che vedono nello strumento video il principale mezzo di diffusione delle informazioni, il coordinamento nazionale Giovani FIDAS guidato dal coordinatore Andrea Grande rilancia proponendo l’alternativa Nek-Donation. Di che si tratta? Semplicissimo: fare una donazione di sangue realizzando un video durante il prelievo e pubblicarlo su Facebook sfidando i propri amici a fare altrettanto entro 6 mesi. La Nek-Donation, già presente in altri diventerà così una catena di donazione virale che si diffonderà in rete con il motto: “Con l’alcol siam buoni tutti, proviamoci col sangue” per ricordare ai giovani che il vero coraggio e la vera maturità sono legati alle scelte di vita (propria, e degli altri che potranno sopravvivere grazie alle nostre donazioni). Le prime Nek-Donation sono già in rete, a partire dal video di Mattia Fussi (FIDAS Ravenna) che ha lanciato ufficialmente l’iniziativa il 9 Marzo, continuando con il filone partito dalla FPDS-FIDAS di Bari e il rilancio di Cinzia

L’immagine presentata da James Lucking e Will Wright, studenti della School of Communication Arts a Brixton che all’inizio del 2014 hanno lanciato l’iniziativa nel Regno Unito.

LE prime NekDonation già in rete  Mattia Fussi, FIDAS Ravenna www.youtube.com/watch?v=Vi5S0VYd4X8  FPDS-FIDAS di Bari www.youtube.com/watch?v=ZO4J3Sw_0LQ  Cinzia Guarnaccia, Adspem FIDAS Reggio Calabria www.youtube.com/watch?v=52ZDb7RkA8k


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Guarnaccia (Adspem FIDAS Reggio Calabria). Cosa aspettate? Andate anche voi a donare il sangue e pubblicate la vostra Nek-Donation! Taggate i Giovani FIDAS per condividere con noi la vostra donazione e inserite gli hashtag #donazionevirale #conlalcolsiambuonitutti #proviamocicolsangue per diffondere in rete il messaggio! I video delle Nek-Donation sono su FB nel profilo e nella pagina dei Giovani Fidas e su Youtube nel canale Giovani Fidas al link www. youtube.com/channel/UCizrUilPigg7nN_ aufb5gXQ. ●

i canali social di fidas giovani dove trovare i video delle nek-donation  Canale YouTube FidasGiovani www.youtube.com/channel/UCizrUilPigg7nN_ aufb5gXQ  Pagina dei Giovani Fidas

altre NekDonation  www.youtube.com/watch?v=aWq562oabOs  www.youtube.com/watch?v=7KTPQ6YRhXk  www.youtube.com/watch?v=FxoMMMR1r14  www.youtube.com/watch?v=ltdlEkAxisI


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anteprima eventi

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in the water & on the road


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anteprima eventi

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24ore del donatore Obiettivo: quota 2500 a cura di FIDAS Verona

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IDAS Verona avrà l’onore di aprire le danze dell’estate Fidas per l’anno 2014. E lo farà con una scalata: no, non una scalata ad una vera e propria vetta, ma alle 2500 vasche nella 24 ore del donatore. Il counter dello scorso anno infatti si era fermato a 2486 e l’obiettivo sembra assolutamente alla portata. Il presidente Massimiliano Bonifacio si lancia addirittura a ipotizzare “quota 3000”, convinto della possibilità di raggiungerlo anche dal supporto delle condizioni meteo, grazie allo spostamento della data in un periodo statisticamente “bollente”. Dopo le peripezie e i traslochi notturni dell’estate 2013 infatti si è deciso di seguire il sole e di lanciare l’evento dalle ore 20 di venerdì 4 luglio fino alla stessa ora del giorno 5, sempre presso le Terme di Caldiero. Lo spostamento di data consentirà una maggiore visibilità alla manifestazione principe della nostra estate: da Verona, infatti, avrà inizio l’avventura dei camper per il FIDAS On the Road. Una possibilità da non perdere e un’altra occasione per dimostrare la nostra ospitalità ai donatori da tutta Italia: saranno presenti, durante la 24 ore, gruppi da varie città italiane del Nord, del Centro, del Sud e anche dalle Isole. Verona e le terme di Caldiero saranno quindi figurativamente per un giorno il centro e cuore pulsante dei donatori FIDAS. Con questi numeri, pure quota 3000 sembra a portata di mano. ●

Per le iscrizioni: www.fidasverona.it o chiama il n° 346 8780965


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anteprima eventi

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FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DONATORI DI SANGUE

LA SOLIDARIETÀ SI FA STRADA

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state con fidas

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l 6 luglio partirà FIDAS On the Road, il tour estivo che abbraccerà l’Italia in nome della solidarietà, coinvolgendo 40 associazioni Federate lungo tutto lo stivale. Sulla scia dell’ampio consenso registrato nell’estate 2013 con il FIDAS Coast to Coast, FIDAS On the Road nel corso di 3 settimane toccherà 35 città in 18 Regioni italiane. Due camper targati FIDAS percorreranno complessivamente 8000km per sensibilizzare la popolazione sull’importanza del dono del sangue, in particolare nel corso dell’estate. Incontri di approfondimento medico-scientifico, sensibilizzazione, momenti di festa, coinvolgimento dei giovani: sono questi alcuni degli appuntamenti in programma dal 6 al 26 luglio. Prima tappa al Tempio del Donatore a Valdobbiadene da dove attraverso percorsi paralleli si partirà alla volta di Reggio Calabria. L’iniziativa sarà presentata alla stampa venerdì 4 luglio a palazzo Bra a Verona e sarà on line sul sito www.fidas.it e sui social www.facebook.com/FIDASdonasangue, www.twitter. com/FIDASBloodDonor, www.youtube.com/ Fidaschannel. ●


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anteprima eventi

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iunge all’VIII edizione la Traversata della Solidarietà, staffetta a nuoto dello Stretto di Messina, ideata per promuovere e ricordare l’importanza della donazione del sangue. Una manifestazione che coniuga lo sport al volontariato: mondi che condividono stile di vita sano, serietà e impegno responsabile. L’iniziativa che si svolgerà sabato 26 e domenica 27 Luglio, quest’anno avrà come scenario il lungomare di Reggio Calabria, dove si svolgeranno durante la giornata del sabato i tornei di beach volley e beach soccer. Sempre sabato 26, si accoglieranno i due camper protagonisti, lungo il territorio italiano isole comprese, del Fidas on the Road. L’accoglienza sarà accompagnata da una festa animata dall’esibizione di artisti e musicisti di vario genere che faranno esplodere di gioia ed allegria tutti coloro che affolleranno lo splendido “il lungomare più bello d’Italia”. Come consuetudine domenica 27 la Traversata a nuoto dello Stretto di Messina, con partenza da Punta Faro (ME) ed arrivo a Cannitello (RC). A far da cornice la coreografia di barche e gli affezionati simpatizzanti sempre più numerosi in uno scenario unico al mondo che mira ad essere riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità. ●


Valle d’Aosta FIDAS VALLE D’AOSTA fidasvda@gmail.com - 0165 552196

Piemonte / www.fidasadsp.it ADS Michelin - Cuneo www.adsm.fidaspiemonte.it - 0171 315374 ADAS - Saluzzo www.adas-saluzzo.it - 0171 943497 AVAS - Mondovì www.avas.fidaspiemonte.it

Liguria

Campania

FIDAS - Genova www.fidasgenova.it - 010 8314855

FIDAS ATAN - Napoli fidas.atan@libero.it - 081 5955581

FIDAS - Imperia fidas.cr.imperia@gmail.com - 0183 296395

FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano D’Arco www.fidas-partenopea.it - 081 8033490

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ADVS - Ischia advsischia@libero.it - 081 991246

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ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Vetere gnlrusso@inwind.it - 3289529047

Emilia Romagna / www.fidas-emiliaromagna.it ADVS FIDAS - Bologna www.fidas-advs-bologna.org - 051 6350330 ADVS FIDAS - Ravenna www.advsravenna.it - 0544 404817 ADSA FIDAS - Parma www.adas-parma.it - 0521 775044 ADVS FIDAS Ferrara - Renazzo www.advsfe.altervista.org - 051 900767

ADVS - Marcianise www.advs-fidasmarcianise.it - 3347768251

Puglia FPDS - Bari www.federazionepugliesedonatorisangue.it - 080 5219118 ADVS MESSAPICA - Casarano adovosmessapica@hotmail.it - 3351814822 FIDAS - Taranto dosnifidas.ta@libero.it - 099 4713334

ANDVS - Novi Ligure www.andvs.fidaspiemonte.it - 0143 746112

Toscana

FIDAS LECCESE - Galatone www.fidasleccese.it -0833 862500

ADOS - Ovada www.ados.fidaspiemonte.it - 0143 80520

FIDAS - Viareggio fidas.viareggio@libero.it - 0584 1786653

FIDAS DAUNA - San Marco in Lamis fidasdauna@libero.it - 0882-833857

Abruzzo

Basilicata

Lombardia

FIDAS - Pescara www.fidaspescara.it - 085 28221

FIDAS BASILICATA - Matera www.fidas.basilicata.it - 0835 331502

ADS Fatebenefratelli - Milano www.donatoridisangue.it - 02 63632563

FIDAS - Teramo www.fidasteramo.it - 0861 415460

FIDAS - Milano www.fidas-milano.it - 02 86460424

VAS - L’Aquila www.donatorisanguevasaq.org - 328 9214338

FIDAS - Bergamo www.fidas.bergamo.it - 035 244555

FIDAS CUORE - Giulianova www.fidascuoregiulianova.it - 085 8020478

ADSP FIDAS - Torino www.fidasadsp.it - 011 531166

ASDS - Cesano Boscone e-mail: asdscesanoboscone@gmail.com - 348 7645489

Calabria FIDAS - Paola www.fidaspaola.it - 0982 582654 ADSPEM PIANA - Cinquefrondi drspano@libero.it - 0966 939627

Lazio

ADSPEM - Reggio Calabria www.adspem.it - 0965 393822

Friuli Venezia Giulia

EMATOS FIDAS - Roma www.ematos.it - 06 6837817

LADoS ASS.DON.SANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonica www.ladosgioiosa.it - 0964 416895

ADVS - Monfalcone advs@libero.it - 0481 487657

ADVS OPBG - Roma www.advsopbg.com - 06 6833793

ADVST - Locri advst@libero.it - 0964/21826

GADAS - Torviscosa gadastorviscosa@libero.it - 0431 928635

GDS “Carla Sandri” - Roma www.gdscarlasandri.it - 06 77056788

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ASS. VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATA medtrasf@libero.it - fax 06 20900597

AFDS - Udine www.afds.it - 0432 481818

DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Roma donasangueromaest@tiscali.it - 06 23188708

ADVS - Gorizia info@advsg.org - 0481 630848

ASS. EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinone ssantucci@citemimpianti.it - 0775 407223

AFDS - Pordenone www.afdspn.it - 0427 51472

DOSAVO - San Cesareo info@dosavo.it - 06 9570427

Veneto / www.fidasveneto.it

Molise

ADSF - Favara e-mail: fbelluzzo@virgilio.it

FIDAS POLESANA - Adria fidaspolesana@gmail.com - 0426 23267

FIDAS MOLISE franco.vitulli@yahoo.it

ADAS - Gela adas.gela@iol.it - 0933 934460

FIDAS - Treviso www.fidastreviso.it - 0438 998360 FIDAS - Padova www.fidaspadova.it - 049 8760266 FIDAS - Venezia www.fidasvenezia.it - 333 1390880 FIDAS - Verona www.fidasverona.it - 045 8202990 FIDAS - Vicenza www.fidasvicenza.com - 800979000 AFDVS - Feltre afdvs@ulssfeltre.veneto.it - 0439 883359

Sardegna FIDAS OZIERI fidas.ozieri@libero.it - 079 787498

Sicilia ADAS - Agrigento www.adas-agrigento.it - 0922 596588 FIDAS - Alcamo www.fidas-alcamo.it - 0924 26996 FIDAS - Caltanissetta www.fidascaltanissetta.it - 0934 592830 ADVS FIDAS - Catania www.advsfidascatania.it - 095 7411223

ADVS FIDAS - Palermo www.advspalermo.it - 091 587574 GDVS FIDAS - Paternò www.gdvs-fidas.it - tel 095 842966 AMDAS - San Filippo del Mela amdas.milazzo@gmail.com ADVS - Termini Imerese advs_termini_imerese@libero.it - 091 8115533


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