Magazine della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue Trimestrale / anno XIV / n. 3 / settembre-ottobre 2014 www.fidas.it
5 ottobre 2014 V Giornata nazionale FIDAS Peace is in the air – Com'è stata l'estate FIDAS 2014:
Fidas on the road, 24ore del donatore & traversata della solidarietà
Sommario
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Editoriale di Aldo Ozino Caligaris
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Congresso ECDHM a l’Aia
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Estate con FIDAS 2014
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24ore del donatore
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FIDAS on the Road
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Tra il dare ed il ricevere c’è di mezzo l’amare
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Un camper, due reporter e una grande famiglia
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FIDAS On The Road: un messaggio che parte dal cuore
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Gli sportivi rispondono agli sportivi
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Traversata della Solidarietà / l'VIII edizione
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L’accreditamento in Regione Piemonte
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Anteprima eventi/ Giornata Nazionale FIDAS e Incontri Interregionali
ultima
Le Federate FIDAS
NOI in FIDAS Trimestrale – Periodico di informazione e formazione della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) Editore: FIDAS, Piazza Fatebenefratelli 2, 00186 Roma Redazione NOI in FIDAS: Piazza Margana 19, 00186 Roma – tel. 06 68891457 – 06 68217350 Email: fidas@fidas.it Anno XIV n° 3 settembre/ottobre 2014 Direttore editoriale: Aldo Ozino Caligaris Direttore responsabile: Cristiano Lena Comitato di redazione: Roberto Bonasera, Michele Di Foggia, Antonella Locane, Giovanni Musso. Hanno collaborato a questo numero: Roberto Albiani, Giulia Angelucci, Donatella Barbetta, Valentina Di Biase, Chiara Ferrarelli, Alessandra Fotia, Ermanno Giuca, Giuseppe Natale, Antonella Novelli, Tatiana Paradiso, Iolanda Marta Squillace. Foto: Giuseppe Natale Progettazione grafica: Leandro Di Maria/ AlterErgo studio Autorizzazione: Tribunale di Roma n° 442/2003 del 21 ottobre 2003 Periodico iscritto al R.O.C. (Registro Operatori Comunicazione)
editoriale
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Autunno con FIDAS: il tempo dell’attesa
di Aldo Ozino Caligaris, Presidente nazionale FIDAS
L
’estate 2014 ha rappresentato per tutte
le Associazioni federate FIDAS un periodo di grande impegno per garantire la disponibilità di sangue ed emocomponenti, per arginare le punte di difficoltà del periodo estivo, quest’anno ancora più evidenti. FIDAS ha voluto anche quest’estate proporre un percorso di solidarietà attraverso l’Italia per promuovere il valore del dono e sollecitare i mezzi di comunicazione di massa ad occuparsene. L’E…state con FIDAS, articolata nei tre momenti (la 24 Ore del donatore, FIDAS On The Road e l’VIII Traversata della Solidarietà) ha contribuito a sensibilizzare, informare, responsabilizzare i cittadini sul ruolo della donazione volontaria all’interno del Sistema sanitario nazionale. Con lo scopo non solo di acquisire nuovi donatori, in particolare tra i giovani, ma soprattutto per mantenere gli esistenti, sottolineando il valore etico del dono, ma anche la responsabilità nel poter contribuire al mantenimento dell’autosufficienza nazionale per emocomponenti. Nel corso dell’ultimo quinquennio, infatti, le Associazioni e Federazioni di donatori di sangue, in sinergia con i Servizi trasfusionali e le Istituzioni preposte hanno operato per garantire tale autosufficienza, nonostante le rilevanti carenze di alcune Regioni che ancora registrano, per ragioni diverse, la necessità di ricorrere alla compensazione interregionale. L’autosufficienza in materia di sangue ed emoderivati sicuri è basata sulla donazione volontaria non remunerata. Tale principio rappresenta per FIDAS, come per le altre realtà del dono, un valore imprescindibile e il presupposto di garanzia del buon funzionamento del Sistema Trasfusionale del Paese. Infatti attraverso una governance condivisa tra istituzioni, professionisti del settore e volontariato viene assicurata l’autosufficienza nazionale per emocomponenti e medicinali plasmaderivati all’interno di un sistema sanitario integrato, pubblico, universa-
le e solidaristico. Il volontariato del dono in Italia, con oltre 1.700.000 donatori, è un attore di questo sistema che, con 3.500.000 donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e non remunerate, inserite in un programmato Blood Donor Management, persegue l’obiettivo di informare, sensibilizzare e avviare la popolazione verso una donazione che risponda alle reali necessità trasfusionali dei cittadini. Ponendo il paziente al centro di tale operare, le Associazioni e Federazioni italiane del dono ritengono che la donazione volontaria non remunerata costituisca la migliore garanzia per assicurare, in coerenza etica e con i massimi livelli di qualità e sicurezza, l’accesso equo alle cure dei pazienti con la disponibilità costante della terapia trasfusionale proveniente da prodotti di origine umana. Tuttavia è necessario sottolineare che gli obiettivi di autosufficienza, frutto di questa costante azione di promozione del dono, non possono oggi essere considerati disgiunti dal processo di adeguamento e qualificazione del Sistema Trasfusionale, volto a garantire i livelli di qualità e sicurezza richiesti dall’Unione Europea. Entro il prossimo 31 dicembre i Servizi trasfusionali e le Unità di raccolta che non avranno conseguito tale obiettivo, e di conseguenza i relativi sistemi regionali, produrranno emocomponenti non rispondenti alle norme e non potranno utilizzare il plasma come materia prima per la produzione di medicinali plasmaderivati, inficiando l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale. Il ritardo a tale appuntamento avrà non solo l’amaro sapore della sconfitta per il mancato rispetto di norme e di standard di qualità ma costituirà un grave danno per tutti coloro che hanno profuso passione e impegno nel promuovere la donazione e la solidarietà con il conseguente spreco di risorse umane ed economiche impegnate in tal senso. ●
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eventi
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Congresso ECDHM L’Aia, 3-5 settembre 2014 a cura di Michele Di Foggia
C
i sono tantissimi modi per mettere al centro dell’attenzione pubblica il donatore di sangue, uno di questi può consistere nell’organizzare un congresso europeo che raccolga e confronti le varie esperienze sulla donazione di sangue nel nostro continente. Questo è stato il principale obiettivo della prima conferenza europea sulla salute e l’organizzazione dei donatori di sangue (European Conference on Donor Health and Management) che dal 3 al 5 settembre ha raccolto all’Aia, in Olanda, ricercatori, medici, professionisti del settore e, non ultimi, responsabili associativi. Alla conferenza hanno partecipato esperti provenienti da 38 paesi, tra cui anche Canada, Stati Uniti e Australia e Paesi del Medio Oriente come Libano ed Egitto, a sottolineare il grande interesse intorno ai principali temi trattati: organizzazione della base dei donatori, reclutamento dei donatori, mantenimento dei donatori, procedure di raccolta del sangue e la salute del donatore. Il congresso è stato eccellentemente organizzato da Sanquin, l’organizzazione governativa olandese che si occupa di tutto ciò che riguarda il sistema trasfusionale, dal reclutamento del donatore, alla raccolta e alla distribuzione agli ospeda-
li degli emocomponenti, alla produzione di medicinali a partire dal plasma. Il sistema del sangue olandese, completamente pubblico, non prevede la presenza delle associazioni dei donatori (al massimo è prevista la presenza di una rappresentanza dei donatori), che caratterizzano in maniera peculiare solo alcune realtà europee, come l’Italia e la Danimarca. Per questa ragione, la nostra delegazione FIDAS, composta dal Presidente Nazionale Aldo Ozino Caligaris e dal Consigliere Nazionale Michele Di Foggia, è stata una delle pochissime realtà associative presenti al congresso. Sanquin, a latere del congresso, ha mostrato uno dei suoi mezzi per la raccolta mobile: un camion con rimorchio che si può estendere su entrambi i lati per una superficie calpestabile di circa 70 mq in cui sono presenti 3 sale visita e 8 sale prelievi. Ognuno di questi centri mobili può raccogliere fino a 120-140 donazioni al giorno (in Olanda sono previste sessioni di donazione sia la mattina, sia il pomeriggio) e potrebbe essere interessante ipotizzare di usare un mezzo del genere anche in Italia. Alcuni degli interventi congressuali più interessanti sono stati quelli che hanno riguardato la salute del donatore, un aspetto di cui anche nelle nostre realtà associative si parla forse troppo poco (almeno rispetto alla salute del ricevente). Ad esempio sono stati riportati
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numerosi studi sulle strategie per ridurre gli effetti delle reazioni vago-vasali durante la donazione: bere acqua prima e dopo la donazione (anche mezzo litro) e la ritmica contrazione dei muscoli delle gambe durante la donazione possono permettere di abbattere notevolmente l’incidenza di queste reazioni avverse che colpiscono in particolare le donne, i giovani e i donatori al primo accesso. Il prof. Tiberghien del servizio trasfusionale pubblico francese ha provato a delineare l’identikit del donatore del futuro: un donatore le cui caratteristiche ematiche saranno ulteriormente definite e approfondite (e di cui sarà apprezzata la diversità e la particolarità) e per questo in grado di donare sacche di sangue ed emocomponenti che potranno meglio adattarsi ai bisogni specifici dei pazienti. Questa maggiore specializzazione richiesta al donatore dovrà essere necessariamente accompagnata da una maggiore informazione sulla salute del donatore stesso e sull’impegno alla riduzione di tutti quegli effetti collaterali piccoli o grandi. Molti interventi hanno riguardato l’aspetto comunicativo: in generale l’uso dei social media e dei nuovi strumenti per la comunicazione (e-mail, sms, app per smartphone, siti web e video promozionali) si è dimostrata molto più
efficace degli strumenti tradizionali come volantini e lettere cartacee. Può sembrare paradossale, ma uno studio olandese ha dimostrato che una brochure estesa e piena di informazioni sulla donazione dà peggiori risultati rispetto ad un semplice volantino che invita gli aspiranti donatori a cercare le informazioni sul sito del servizio trasfusionale. La nostra comunicazione deve quindi aggiornarsi e puntare sulla conoscenza dei gusti e dei luoghi (reali o virtuali) degli aspiranti donatori e coinvolgerli anche emotivamente. Infatti, campagne comunicative innovative e a costi molto contenuti hanno avuto un successo enorme in paesi come il Brasile e il Portogallo. Un’interessantissima e dibattuta sessione del congresso ha messo a confronto i diversi sistemi donazionali esistenti nel mondo. Nonostante le numerose direttive europee esistenti in merito, si riscontrano profonde differenze tra gli stati: ad esempio nel Regno Unito si è abbassata l’età minima per la donazione a 17 anni, mentre si sta progressivamente alzando l’età massima (ora 71) e riducendo l’intervallo tra donazioni di sangue intero (da 12 a 8 settimane), molta attenzione è riservata ai donatori omosessuali che possono donare solo dopo 12 mesi dall’ultimo rapporto sessuale. Ovviamen-
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La prima conferenza europea sulla salute e l’organizzazione dei donatori di sangue ha permesso ai partecipanti di confrontarsi sul reclutamento dei donatori, sulle procedure di raccolta sangue e sulla salute del donatore.
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te un tema molto dibattuto è stato quello della remunerazione del dono del sangue: in generale tutti i presenti hanno convenuto sull’importanza che il dono del sangue sia un atto non remunerato, mentre si fa sempre più strada la possibilità di remunerare i donatori di plasma da aferesi (come in Austria e Germania, nei quali è possibile donare oltre 40 litri di plasma all’anno, ovvero quasi una donazione alla settimana), tant’è che in altri paesi del nordEuropa e del Nord-America c’è un sistema misto: sangue intero non remunerato, ma plasma a pagamento. Gli ottimi risultati ottenuti in Francia, Italia, Danimarca e Australia, paesi in cui le donazioni in aferesi non sono remunerate, sono riconosciuti come esempi virtuosi. Il primo congresso ECDHM ha suscitato consensi unanimi sull’ottima qualità dell’organizzazione e del contenuto delle relazioni: il prossimo appuntamento sarà a Cambridge, in Inghilterra tra 2 anni. Sarà un’ottima occasione per continuare il confronto iniziato con questa prima conferenza e dovrà essere necessariamente un appuntamento al quale la nostra federazione non potrà mancare, proponendo l’approccio associativo italiano coi suoi punti di forza: forte fidelizzazione del donatore e forte incidenza dei donatori periodici (i donatori periodici contribuiscono all’85% delle donazioni italiane contro il 40% della Francia, mentre le l’indice di donazioni annuali per donatore in Italia è di circa 1,8 nei donatori attivi contro l’1.6 dell’Olanda e circa 1.1 del Canada), sistema completamente pubblico e
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non-remunerato, con un discreto numero di minoranze etniche tra i donatori (poco più dell’1% del totale, quasi il doppio rispetto a Olanda e Inghilterra) e non discriminante nei confronti degli omosessuali e delle categorie di popolazioni ma con attento ai comportamenti e alla valutazione del rischio. ●
estate fidas 2014
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VIDEO Presentazione E…state con FIDAS https://www.youtube.com/watch?v=YMBHGCozJdA&index=45&list=PLCzcsc 00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm
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24 ore del donatore I
di Valentina Di Biase, Coordinatrice giovani FIDAS Verona
VIDEO https://www. youtube.com/ watch?v=XpLY0H-kSA 8&index=44&list=PL Czcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm https://www.youtube. com/watch?v=NT XgGRQKruY&inde x=43&list=PLCzcs c00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
l vecchio detto “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova” ce lo hanno insegnato fin da piccoli, e spesso questa esperienza ci porta a fare fatica a staccarci da quello che sono i nostri schemi prefissati, soprattutto se funzionano bene. Questo vale nella vita ma anche nella vita associativa, e la FIDAS Verona, come ogni associazione che si rispetti, non fa differenza. A novembre viene stilato un calendario dove vengono inserite le tappe fondamentali dell’anno, che non sono molte, e le novità, considerata la notevole fantasia delle sezioni, sono sempre parecchie. Ma le tappe fisse sono tappe fisse. E da ormai 7 anni, la tappa fissa è il penultimo weekend di agosto con la 24 ore di nuoto presso le Antiche Terme di Giunone. Manifestazione nata sì per caso dalla fervida fantasia di un gruppo di ragazzi per farsi tenere aperta la piscina tutta la notte, ma divenuta, anno dopo anno una pietra angolare della FIDAS Verona. E’ vero, erano un po’ di anni che la pioggia non ci dava tregua; è vero che l’anno scorso abbiamo dovuto fare un trasloco che aveva le proporzioni di un esodo biblico, ma alla fine i numeri e i risultati ci davano comunque la certezza che andava tutto comunque bene. Ma, perché come in ogni storia che si rispetti arriva sempre un “ma”. A marzo, con i conti già fatti e con i primi pensieri ai calendari lunari per vedere il tempo di fine agosto, sapendo anche che sono precisi come un orologio fermo, cioè 2 minuti ogni 24 ore, arriva il nostro Presidente Massimiliano Bonifacio a fare una proposta: “Spostiamo la 24 ore al primo weekend
di luglio? Vorremo farla diventare l’apertura della manifestazione estiva nazionale” Sconcerto, sconcerto totale. Ribaltare così programmi e certezze non è facile. Peraltro ormai manca poco a luglio, non si fa più di sabato e domenica, ma di venerdì e sabato. Cominciano le prime difficoltà. Ma è li che la FIDAS Verona, invece che continuare a rimuginare attonita, si muove come succede in famiglia: decide di correre, mettendo ciascuno un po’ più di impegno. In poche settimane si raccolgono volontari da tutte le sezioni per le varie attività necessarie, le sezioni dell’est veronese spremono al massimo le proprie capacità e in breve si riesce a mettere in piedi questa kermesse. Il fatto poi che la raccolta di iscrizioni proceda a spron battuto, con Federate da ogni parte d’Italia che si iscrivono e aiutano nella staffetta, e che si debba arrivare a partire addirittura con quattro corsie della piscina, fa sì che tutti, anche i più scettici, comincino a credere che la cosa possa funzionare. Abbiamo anche un testimonial d’eccezione che viene a trovarci, Carmen Lasorella, volto arcinoto dei telegiornali RAI. Si sa, i nuotatori dal più grande al più
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estate fidas 2014 Il vincitore della 24Ore Giorgio Marcolungo della FIDAS Verona
piccolo danno tutti lo stesso contributo, ma un volto così noto aiuta certamente ad accendere la luce sulla nostra manifestazione. I giorni passano e luglio si avvicina, gli ultimi dettagli vengono limati, abbiamo anche altri chef per il venerdì sera, tutto è pronto. Arrivano i camper. Che emozione vederli in mezzo a piazza Bra. Ammirare i camper gialli del Fidas on the Road nel salotto della città sotto gli archi dell’Arena è bellissimo. L’arrivo alle Terme poi dà l’inizio alla scossa. È una campanella in anticipo. E alle 20.00 del venerdì sera la campanella suona davvero. E inizia la maratona. La Paella di Laura e Alessandro dà la misura di quanto sia grande la manifestazione. La padella su cui la cuociono è gigantesca e il risultato è spettacolare. Così come la manifestazione che sta partendo. La sfida più bella, quella tra Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale, Fabio Sgarabottolo presidente regionale e Massimiliano Bonifacio presidente provinciale, è dominata dal primo, nuotatore provetto, che comunque si vedrà sorpassato, nella sua seconda sessione, da uno dei rappresentanti dei giovani FIDAS Verona, Giorgio Marcolungo, vincitore della manifestazione. Dopo Enrico Bresadola, 4 volte vincitore, il gruppo Giovani FIDAS lascia ancora il segno. Un altro gruppo di Verona imprime un segno forte sulla manifestazione: i ragazzi del gruppo FidasValeggioCorre, arrivano di corsa da Valeggio sul Mincio per fare il loro tuffo in acqua: dopo 42 kilometri di maratona i loro 15 minuti valgono perlomeno doppio. La notte passa senza lasciare tracce eviden-
ti, anche se qualcuno dorme sul coccodrillo e la pasta era un po’ piccante. Così si arriva al sabato, dove, tra una vasca e l’altra ci si avvia verso la conclusione, sempre alle 20. Un po’ di pioggia passa a trovarci, per non rompere la tradizione, ma tutto procede nel migliore dei modi. Si arriva all’ultima frazione, quella dei nuotatori veri, tra cui appunto il pluricampione Enrico Bresadola e l’amico Niccolò Maschi, campione mondiale di nuoto di salvamento, e altri loro colleghi nuotatori. Grandi bracciate e i foglietti dei contavasche che quasi non bastano. In effetti il termine della manifestazione abbinato al tramonto regala quel qualcosa in più. Le premiazioni danno la misura di quanto sia andata bene anche quest’anno, a dispetto dei primi iniziali dubbi. È necessario ringraziare tutti quelli che hanno lavorato e ci hanno creduto, tutti i nuotatori perché raggiungere la bellezza di 2272 vasche e 193 chilometri di nuoto non è cosa facile, ma a volte, non è facile neanche andare al Servizio Trasfusionale a donare. E questa manifestazione vuole essere un simbolo contro la pigrizia che a volte prende noi donatori e la paura che ferma i non donatori: secondo voi è più difficile coprire una staffetta di 24 ore in piscina, fare 193 chilometri di nuoto, o recarsi comodamente al Servizio Trasfusionale per stendere il proprio braccio per donare un po’ di sangue? Suvvia, la risposta la sapete già. ●
La presidente di RAI Net Carmen Lasorella, madrina e nuotatrice della 24Ore
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estate fidas 2014
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Bassano del Grappa (VI) https://www.youtube.com/watch?v=OFS-2skFcVY&list= PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm&index=41
FIDAS on the Road 6–24 luglio 2014
Valdobbiadene (TV) https://www.youtube.com/ watch?v=DP_BumFfUeM&l ist=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=42
Sacile (PN) https://www.youtube. com/watch?v=ZbWWtLvilE8&i ndex=39&list=PLCzcsc00HD1L qjDTge-TWAHGNALqzlCwm
Milano https://www.youtube.com/ watch?v=u5jSXV7tH_A&lis t=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=40
Aosta https://www.youtube.com/watch?v=wrjR908ylL4&index= 38&list=PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm
Alba (CN) https://www.youtube.com/watch?v=8orNb3jm68c&list= PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm&index=35
Ozieri (SS) https://www. youtube.com/watch?v=g9 9BrkDVCKg&index=29&lis t=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm https://www. youtube.com/watch?v=u1 UmpodaSzU&index=23&li st=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
Cento (FE) https://www.youtube.com/watch?v=nPnROGWrjOk&ind ex=37&list=PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm
Bologna https://www.youtube. com/watch?v=yJiBV_4qQ4&list=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=36
Mores (SS) https://www.youtube.com/ watch?v=JrTfh-Wk1aM&index= 28&list=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
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Cuneo https://www.youtube.com/ watch?v=xC7jEbTNfWs&lis t=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=33
Parma https://www.youtube.com/ watch?v=ZD1NYtUGFZI&index =34&list=PLCzcsc00HD1LqjDT ge-TWAHGNALqzlCwm
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Diano Marina (IM) https://www.youtube.com/wa tch?v=5YeFAsEgXvo&index=32 &list=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
L’Aquila https://www.youtube.com/ watch?v=ecPntNH86uE&index =25&list=PLCzcsc00HD1LqjDT ge-TWAHGNALqzlCwm
Campobasso https://www.youtube.com/watch ?v=XdGF1MWWlbk&list=PLCzcsc0 0HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm& index=26
Agnone (IS) https://www.youtube.com/ watch?v=NYeaRGIQh_0&inde x=21&list=PLCzcsc00HD1LqjDT ge-TWAHGNALqzlCwm
Viareggio (LU) https://www.youtube.com/ watch?v=1-PajDQKG54&li st=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=24
San Severo (FG) https://www.youtube.com/watch?v=41Yk-H9Nb2E&ind ex=13&list=PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm
Torano Nuovo (TE) https://www.youtube.com/watch?v=OtpPebXbE64&inde x=30&list=PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm Roma https://www. youtube.com/watch?v= Os_7UDRUo-E&list= PLCzcsc00HD1LqjDT ge-TWAHGNALqzlCw m&index=17
Canzano e Giulianova (TE) https://www.youtube.com/ watch?v=5PJnPQw-uiM&list= PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=31
Castellana Grotte (BA) https://www.youtube.com/watch?v=xFCoAMaGWqw&li st=PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm&index=8
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Ischia (NA) https://www.youtube.com/ watch?v=tk2z1fG-CYk&index=1 8&list=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
Piglio (RM) https://www.youtube. com/watch?v=xKvTV32umUE &list=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=20 Galatina (LE) https://www.youtube.com/ watch?v=6sCShw_3b78&li st=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=7
Mesagne (BR) https://www.youtube.com/watch?v=Vzy9roj-Q6w&index=1 0&list=PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm Avellino https://www.youtube.com/ watch?v=rtPolHyEYkU&lis t=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=14
Napoli https://www.youtube.com/watch?v=6xlpzdkEhj0&list=PL Czcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm&index=16 (Roberta Cetro) https://www.youtube.com/watch? v=IgoAXT0QDa4&index=15&list=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
Brienza (PZ) https://www.youtube.com/ watch?v=vOHoVQxijJs&index= 6&list=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
Grassano e Bernalda (MT) https://www.youtube.com/ watch?v=bR9xNL7aCow&li st=PLCzcsc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm&index=5
Paola (CS) https://www.youtube.com/watch?v=N4aCHd_jE00&index= 4&list=PLCzcsc00HD1LqjDTge-TWAHGNALqzlCwm
Caltanissetta https://www.youtube. com/watch?v=qkarUgj-3m0&i ndex=9&list=PLCzcsc00HD1Lqj DTge-TWAHGNALqzlCwm
Alcamo (TP) https://www.youtube. com/watch?v=aAaX2QaXjh4&i ndex=11&list=PLCzcsc00HD1L qjDTge-TWAHGNALqzlCwm
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Tra il dare ed il ricevere c’è di mezzo l’amare di Giulia Angelucci e Tatiana Paradiso, Facoltà Scienze Comunicazione UPS
È Antonella, San Severo
Quando si parla di donazione, i sensi di marcia del donare e del ricevere si possono interscambiare e trasformare in un’azione concreta. Come hanno raccontato Marco, Giancarlo, Maria Elena, Antonella e come tanti altri continuano a fare ogni giorno
Giancarlo, Bologna
proprio vero che la donazione di sangue non va mai in vacanza. Proprio alla conclusione del Fidas on the Road, allo scoccare delle vacanze, tra i tanti animatori del villaggio sul Gargano, incontri un donatore speciale FIDAS. Il suo nome è Nicolò, 19 anni, di Monopoli ma appartenente alla Federata di Castellana Grotte, una delle tappe del nostro viaggio. Il suo gruppo sanguigno è 0rh- ed è questo che lo rende “speciale”. Ma la vera scoperta è che, oltre a Niccolò, tutti siamo potenzialmente speciali, come si vedeva scritto proprio a Castellana Grotte (BA) e a San Severo (FG) in Puglia qualche giorno prima su un manifesto dell’ ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo): “Da anni vai in giro a dire che sei unico...È maledettamente vero”. Nella Villa Comunale di San Severo la sera del 18 Luglio, a parlarci della loro esperienza di donatrici e riceventi e a convincerci che davvero siamo tutti speciali sono state Antonella di Apricena e Maria Elena di San Severo con sua figlia Giulia. Antonella, insieme alla sua famiglia, si è tipizzata per dire grazie a quella donna statunitense che, durante il parto, ha donato le cellule staminali del cordone ombelicale, salvando la vita della piccola cugina di Antonella. Dopo questo evento, prima il fratello, poi lei, sono diventati a loro volta donatori di midollo. Ci ha spiegato inoltre che, dopo la tipizzazione, si entra a far parte di un registro di compatibilità. In caso di emergenza, la speranza di colui che ha necessità di trapianto risiede in uno su centomila. Maria Elena, infatti, ha avuto la sua gioia più grande il 26 Marzo 2010, quando ha ricevuto “la” telefonata in cui le veniva comunicato che era stato trovato il donatore compatibile con Giulia: un ragazzo tedesco di 21 anni che Maria Elena non conoscerà mai, ma che ha salvato la vita di sua figlia. Giulia si era ammalata otto anni prima di leucemia, curata solo in un primo momento con la chemioterapia; così la bimba è arrivata purtroppo ad aver bisogno di un trapianto di midollo. Un fotogramma nelle menti di tutti i presenti: l’abbraccio tra Maria Elena, Antonella e Giulia. Quell’abbraccio che le ha unite e che unisce tutti i donatori, ci ricorda che il donare è per tutti, anche quando i protagonisti delle nostre storie rimarranno invisibili. Una cornice diversa per raccontare la stessa favola. È quella
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Nicolino, Agnone
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dell’Auditorium di Mesagne dove Roberto ci ha raccontato la storia di suo figlio, un ragazzo di sedici anni salvato grazie un gesto di umanità: una famiglia sconosciuta che decide di donare gli organi del proprio figlio perduto in un incidente stradale. Insieme a lui, la vicenda di Tonino, trapiantato di fegato nel 2007 e membro dell’ATO Puglia (Associazione Trapiantati Organi). È lui a spiegare che l’Associazione, nata nel 1996, fornisce un supporto morale e logistico ai trapiantati, oltre a sensibilizzare alla cultura della donazione. Quella stessa cultura del dono, dell’unità e dell’aiutarsi che Marco, ispettore capo della polizia stradale di Sacile, dice essere molto forte in Friuli Venezia Giulia. Marco è in servizio da ventotto anni, è responsabile della sicurezza ed in particolare si occupa della formazione dei colleghi. L’ispettore è anche membro del progetto ICARO per la sicurezza stradale. Risuona così nelle nostre orecchie, alle parole di Marco, lo slogan FIDAS Marco, Sacile “Il sangue è meglio donarlo che versarlo”. Raccontandoci la sua storia di donatore, il poliziotto ci parla anche della sua esperienza notturna per cinque anni in ambulanza come autista soccorritore; sottolinea quanto sia importante la donazione unita ad un forte senso di collaborazione e di servizio come tutela. Per questo il valore del donare va inteso nella sua globalità; non solo come testimonianza ma anche come formazione. A questo Marco aggiunge di come non solo sulla strada ma anche nelle famiglia sia importante la trasmissione di corretti stili di vita e di valori sani. Il vero donatore riesce a divertirsi senza eccessi come Giancarlo, giovane giocatore di football americano dei Warriors. Da nove anni vive a Bologna e da dieci è donatore. Dopo il 14 ottobre del 2012 la sua vita è cambiata. Trapiantato di fegato a seguito di un avvelenamento da amanita falloide, ha iniziato a donare con più costanza. All’inizio appena maggiorenne, quasi per gioco, aveva iniziato a donare per ricevere crediti scolastici, ma poi ha scoperto che il donare lo faceva sentire meglio sia con se stesso che fisicamente. Giancarlo lo scorso anno è tornato a giocare a football e ci ha parlato della donazione come un gesto di vero amore e di rispetto verso se stessi e verso chi ha meno di te. Con questo viaggio, che ci ha fatto incontrare ed ascoltare volti e storie diverse, abbiamo percorso una strada a doppia corsia, in cui i sensi di marcia del donare e del ricevere si possono interscambiare e trasformare in un’azione concreta. Se donare è vita, e la vita è anche divertimento, speranza, salute, sport, formazione e sicurezza, allora anche tutti noi, come Niccolò, Maria Elena, Antonella, Giulia, Roberto, Tonino, Marco e Giancarlo apparteniamo all’universo del dono, dove il dono diventa universale.●
Maria Elena, San Severo
Video http://youtu.be/UByKrFdRHXE
fidas on the road
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Un camper, due reporter e una grande famiglia. Vi raccontiamo il nostro FIDAS on the road di Ermanno Giuca e Giuseppe Natale, Facoltà Scienze Comunicazione UPS
Il FIDAS On The Road non è stata solo una semplice opportunità per mettere in pratica le competenze, ma ci ha restituito il dono della testimonianza di chi ogni giorno compie un gesto gratuito, anonimo e volontario che è riuscito ad unire l’Italia intera.
«S
arà un’avventura!», ce lo siamo ripetuti sin dall’inizio quando, prima della partenza, progettavamo, programmavamo e immaginavamo come sarebbe stato questo tour in camper. Ed eccoci qui, son trascorsi due mesi e tentiamo in queste poche righe di raccontarvi questa nostra esperienza vissuta insieme a tutta la famiglia FIDAS, in giro per l’Italia. Per noi le tappe in camper sono state sedici e non basterebbe un giorno per raccontarle tutte. Già, perché il FIDAS on the road per noi non è stata solo una semplice opportunità per mettere in pratica le nostre competenze ma ci ha restituito qualcosa in più. Innanzitutto la sfida di improvvisarsi per la prima volta “camperisti”, ruolo non facile viste le tante accortezze e manutenzioni che il mezzo richiede; Giuseppe era il responsabile della manutenzione tecnica del camper, Ermanno della pulizia e gestione degli interni. Il camper è diventato per noi una casa, luogo di riposo ma soprattutto luogo di lavoro: la regia mobile in cui passavamo quelle lunghe sere per editare le foto e montare i video di ogni tappa. Ogni sera, uno di fronte all’altro, stremati da stanchezza e sonno ci ritrovavamo a fare il bilancio della giornata, tra esperienze positive ed altre un po’ meno, confezionando una pagina di diario scritta con foto e video. E l’indomani, chiuse le botole per l’aria, si ripartiva per un nuova destinazione. Di questo lungo viaggio portiamo con noi anche le meraviglie paesaggistiche, culinarie e culturali che abbiamo avuto modo di sperimentare durante questo mese. Da nord a sud siamo stati testimoni di luoghi incontaminati e storici, tradizioni folkloristiche che ci hanno fatto sorridere, piatti tipici che ci hanno risollevato il morale anche quando la stanchezza si avvertiva maggiormente. Mare, montagna, pianura e ancora sole, pioggia e vento: il nostro camper non ha temuto nulla sfidando an-
che un mese di Luglio tra i più rari degli ultimi decenni. E non per ultima, portiamo con noi la grande famiglia FIDAS che ha saputo accoglierci nel migliore dei modi dalla prima all’ultima tappa. Durante questo anno di nostra collaborazione con la FIDAS, partecipando ai vari incontri e meeting nazionali, avevamo già sperimentato l’unione e la collaborazione, pur a diverse latitudini, delle varie associazioni; ma percepire questo clima di partecipazione reciproca con il FIDAS on the road è stata una sensazione unica. Per un mese, infatti, il camper giallo è divenuto il trade union di tutte le federate e solo noi che l’abbiamo condotto in tutta Italia, possiamo testimoniare con quanta gioia e partecipazione lo si è atteso tappa per tappa. E cogliamo qui l’occasione per ringraziare tutti i presidenti, i segretari, i coordinatori, i giovani delle varie associazioni federate FIDAS che in ogni tappa ci hanno fatto sentire a casa; senza dimenticare gli autisti del camper che ci hanno tenuto compagnia in questo lungo tragitto. Infine, però, volevamo rendere merito al FIDAS on the road e a chi ci ha voluto fortemente in quest’avventura, per la nostra crescita professionale. In questo momento storico e per chi possiede delle competenze come le nostre, non è facile trovare qualcuno che ti dia la possibilità di “scendere in campo” per dimostrare agli altri (e a te stesso) ciò che sei in grado di fare. Per noi questo viaggio è stato toccare con mano il lavoro del reporter, di colui che non sa che prodotto porterà a casa perchè le sue variabili principali saranno lo stesso viaggio, le persone che incontrerà, i luoghi che visiterà, le esperienze che vivrà. Tutto ciò lo farà col suo occhio e con quello della camera, sua fedele alleata. E poi dovrà mettere tutto il suo impegno affinchè quella foto o quel video trasmettano agli altri le stesse emozioni che lui ha provato in quel momento. Il tutto per promuovere un gesto gratuito, anonimo e volontario che per una volta è riuscito ad unire l’Italia intera. Tentare questa sfida ogni giorno, per un mese, è il regalo più bello che potessimo ricevere da questa esperienza vissuta insieme con coraggio e passione. FIDAS on the road la solidarietà si è fatta strada! ●
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fidas on the road
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FIDAS On The Road: un messaggio che parte dal cuore Donatella Barbetta con Massimiliano Bonifacio, presidente FIDAS Verona e Cristiano Lena responsabile della comunicazione FIDAS
di Donatella Barbetta, Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno)
I
l viaggio e l'incontro. Le parole al centro dell'estate FIDAS 2014: ognuna racchiude un pizzico di mistero. Come la vita. Percorrere chilometri per raggiungere volti noti, ma talvolta anche sconosciuti, e affrontare la fatica di un lungo percorso sono obiettivi facili da raggiungere solo se alla meta c'è un impegno condiviso. E a questo punto intendersi diventa più facile. Del resto, che cosa vuol dire comunicare? L'aiuto ci viene dall'etimologia. Facciamo un salto indietro e partiamo dal latino: communicare rimanda a communis, 'comune', quindi anche all'azione di mettere in comune. La comunicazione, infatti, è efficace se il messaggio di uno è recepito dall'altro e poi, insieme, viene elaborato e arricchito. E nell'era di whatsapp, sms, email, tablet e smartphone, quando in pochi secondi raggiungiamo con un clic il nostro interlocutore in qualsiasi parte del mondo si trovi, non ha forse un sapore speciale mettersi in viaggio su un camper e percorrere oltre mille chilometri per incontrare altre persone che credono nelle
tuoi stessi valori? Questa è l'idea alla base della spedizione On the road. Almeno, così l'ho interpretata. La mia partecipazione, come spesso capita con gli amici della FIDAS, è stata una sorpresa. Quando Cristiano Lena me ne ha parlato mi è sembrata subito una bella iniziativa, poi, all'improvviso, è arrivata la domanda: “Perché non partecipi anche tu?”. “Magari vi raggiungo alla presentazione...”, ho risposto. “No, sali sul camper e fai una tappa”. “Sul camper? Ci penso...”. “Anzi, non una sola tappa: fai Veneto, Lombardia e Piemonte con noi”, rilancia sicuro il responsabile della comunicazione. “Vedo se riesco a essere libera”. “Va bene, è fatta, ti mando il programma”. Questo è stato il primo passo. Poi l'emozione della partenza e, una volta ingranata la marcia, la sensazione di essere dall'altra parte. Sì, noi cronisti siamo abituati a vedere il 'prodotto' finito e magari a puntare il dito su qualche cosa che non va. Così prevede una corretta informazione. Stavolta, invece, posso
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Al centro dell’estate FIDAS il viaggio e l’incontro. Nell’era della comunicazione web, che permette di raggiungere chiunque con un clic, mettersi in viaggio su un camper percorrendo migliaia di chilometri acquista un valore speciale.
osservare da dietro le quinte quello che succede: non solo cartelle stampa da preparare, comunicati da trasmettere, ma anche magliette da imbustare – sì le preziose t-shirt gialle attese spasmodicamente da ogni gruppo e subito indossate prima di ogni iniziativa – gadget da contare e dividere, telefonate a raffica per evitare di allungare i chilometri quando il navigatore fa le bizze, il posto camper da prenotare per trascorrere la notte e qualche divergenza di opinioni da appianare prima di presentarsi in pubblico. Senza tenere conto che, accanto ai dirigenti, ai professionisti e ai giovani stagisti, ci sono tantissimi volontari dall'entusiasmo ineguagliabile. Incredibili i cambi d'abito del presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris. In più di un'occasione l'ho lasciato in abbigliamento casual davanti ai fornelli a preparare il caffè e un minuto dopo l'ho rivisto in giacca e cravatta, pronto a prendere il microfono per ricordare a tutti il messaggio di solidarietà: “Novemila trasfusioni al giorno in Italia, ma se non c'è il ricambio dei donatori, se non riusciamo a coinvolgere un numero sempre maggiore di ragazzi, il sistema sangue va incontro a seri rischi”. Il numero uno della Federazione si è rivelato un saldo punto di riferimento in ogni tappa, instancabile nel dare risposte concrete a ogni
domanda e, inoltre, ha sempre esibito un ottimismo contagioso. Che dire di Cristiano? Ha macinato centinaia di chilometri alla guida di uno dei due camper e un giorno in cui un viaggio era stato più lungo del solito non vedeva l'ora di riposare all'arrivo. Ma quando è sceso dal mezzo c'erano decine di bambini che aspettavano di conoscere la FIDAS da vicino e allora ha improvvisato un intervento di almeno mezz'ora: il baby uditorio era affascinato dal mondo delle donazioni e dintorni. Parole andate a segno, perché immediatamente trasformate in disegni dove spuntavano persone sdraiate sui lettini, camici bianchi, aghi, sacche, ambulanze e un grande sole con gli occhiali che vegliava sul centro prelievi. Non ci sono dubbi, anche in quella circostanza la comunicazione ha funzionato. Iolanda, Giuseppe ed Ermanno: con loro foto, riprese e video sono stati una certezza. Da veri professionisti dell'informazione hanno trasmesso alla velocità della luce tutto quello che accadeva a ogni sosta e talvolta anche le curiosità dei trasferimenti. Facevano parte
Da professionista della comunicazione ho incontrato tanti volontari, tutti comunicatori speciali perché il loro messaggio parte dal cuore. di equipaggi diversi e allora spesso, dopo gli accordi a distanza con walkie talkie o via internet, scattava anche la divertente sfida per il montaggio più accattivante, magari con la ricerca della base musicale più azzeccata. E così hanno comunicato alla perfezione con gli amici che seguivano i percorsi On the road dal sito della Federazione. Il mio mini tour è stato segnato dalla conoscenza di tanti volontari FIDAS, tutti comunicatori speciali. Perché? Semplice, il loro messaggio parte dal cuore. ●
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sport e donazione
Gli sportivi rispondono agli sportivi di Chiara Ferrarelli e Iolanda Marta Squillace
Pietro Bonanno https://www.youtube. com/watch?v=1JEsG5 rpev0&index=3&list= PLCzcsc00HD1I2B2ye 7CcDyTlmZ0VXG18i
Niccolò Maschi https://www.youtube. com/watch?v=9ttJJ_rt vGs&list=PLCzcsc00H D1I2B2ye7CcDyTlmZ 0VXG18i&index=2
Giuseppe Schiano https://www.youtube. com/watch?v=KXLo3y yiQdI&list=PLCzcsc00 HD1I2B2ye7CcDyTlm Z0VXG18i&index=6
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Video https://www.youtube.com/watch?v=xEGgwQZikM0&list=PLCzcsc00HD1I2B 2ye7CcDyTlmZ0VXG18i
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urante il corso di formazione FIDAS “Conoscere per Agire”, tenutosi a Roma dal 29 Novembre al 1 Dicembre 2013, sono state presentate una serie di interviste raccolte fra gli studenti universitari volte ad approfondire la conoscenza del rapporto tra giovani e donazione di sangue. In quell’occasione un ragazzo intervistato ci confidò che, pur essendo donatore, non aveva potuto donare, durante una consueta raccolta di sangue, poiché nei giorni seguenti avrebbe avuto una gara importante in occasione della quale non voleva rischiare un indebolimento. Alla domanda se, in qualità di sportivo, fosse informato sulla possibilità della donazione di plasma, meno invasiva per gli atleti, la risposta è stata un’espressione che prendeva la forma di punto interrogativo. Abbiamo quindi scelto di rispondere agli interrogativi degli sportivi, con le testimonianze di altri sportivi donatori o vicini al mondo della donazione. L’VIII edizione della Traversata della Solidarietà è stata l’occasione ideale per raccogliere le loro voci. Pino Schiano, 46 anni parte dell’Associazione Carla Sandri di Roma, per il secondo anno consecutivo ha raggiunto Reggio Calabria sulla sua due ruote, pedalando ovviamente. Un percorso che l’ha portato ad unire sport e sensibilizzazione al dono rivolta a chi ha incontrato lungo il percorso. A chi pensa che donare sangue sia controproducente per la propria performance sportiva, risponde raccontando l’esperienza del suo viaggio attuato pedalata dopo pedalata, per circa 780 km, il giorno seguente ad una donazione. Fabiana Lamberti, 25 anni agente della Polizia di Stato e componente del gruppo sportivo Fiamme Oro di Napoli, ricorda che sono molti gli sportivi come lei che donano sangue, testimonianza che il connubio tra le due realtà sia possibile. Invita gli sportivi a non temere, ma ad affrettarsi a donare il sangue, perché bisogna aiutare il prossimo sempre, ed è proprio questo che può fare la differenza. Niccolò Maschi, 24 anni di Soave (VR) lo scorso anno ha vinto i World Games di Salvamento nei 200 sottopasso in Colombia. Per pro-
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blemi fisici non può donare il sangue, ma ha deciso comunque di “metterci la faccia” e promuovere la donazione: con delle sane pause di recupero ed una corretta alimentazione anche agli sportivi è possibile donare senza avvertire “effetti collaterali” sul proprio allenamento. Stefano Scarpa, 23 anni di Trani, acrobata professionista e Testimonial Nazionale FIDAS. Da grande sportivo invita tutti, giovani e adulti, non solo alla donazione del sangue ma anche ad intraprendere uno sport: entrambi aiutano a star meglio sia a livello fisico che mentale. Personalmente non ha mai subìto rallentamenti a causa della donazione del sangue, anche se ricorda di riposarsi il giorno della donazione. Anna Barbaro, 29 anni di Reggio Calabria si è immersa nello sport (nuoto ed atletica) quando ha perso la vista. Ora in qualità di atleta paralimpica niente e nessuno sembrano riuscire ad arrestarla, e anche se non può donare, ci tiene a sfatare un mito diffuso tra gli sportivi, lanciando loro un messaggio: “Contrariamente a quanti molti sanno e credono che non si possa donare per la carenza di forze, lo sportivo può donare. Si può donare il plasma che non fa perdere forze, anzi si può aiutare qualcuno perché si dona qualcosa di proprio a qualcun altro per farlo andare avanti e per aiutarlo, quindi si hanno ancora più forze, più carica e voglia di vincere”. Nello Ambra, 68 anni, membro del Consiglio Direttivo della FIDAS di Caltanissetta. Una vita da sportivo, invita a non dimenticare mai che se abbiamo la possibilità di spenderci per gli altri, anche attraverso la donazione del sangue, possiamo trarne beneficio fisico (dalla rigenerazione dei globuli rossi), psicologico e usufruire di un monitoraggio gratuito (attraverso analisi approfondite effettuate prima della donazione). Pietro Bonanno, assistente della Polizia di Stato e storico componente del gruppo sportivo Fiamme Oro di Napoli. La sua esperienza lo ha portato a scoprire che sport e donazione sono un binomio non solo possibile, ma auspicabile. Il suo appello è rivolto a tutti gli sportivi e noi crediamo sia la migliore risposta che si possa dare a chi sia ancora scettico: “Ragazzi donate sangue, perché innanzitutto non compromettete quelle che sono le vostre prestazioni, perché donare anche solo plasma sanguineo non comporta alcun danno alle performance sportive; e oltretutto il vero significato della donazione di sangue è salvare vite, perché ci sono tante, ma veramente tante, persone che ne hanno bisogno”. ●
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Stefano Scarpa https://www.youtube. com/watch?v=h28IO3 Y5v9I&list=PLCzcsc00 HD1I2B2ye7CcDyTlm Z0VXG18i&index=7
Anna Barbato https://www.youtube. com/watch?v=C-suxe ZnbHo&list=PLCzcsc 00HD1I2B2ye7CcDyT lmZ0VXG18i&index=4
Nello Ambra https://www.youtube.com/watch?v=ztxC5Nuf0qU&index=5&list=PLCzcsc00 HD1I2B2ye7CcDyTlmZ0VXG18i
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estate fidas 2014
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VIII edizione della Traversata della Solidarietà di Alessandra Fotia, coordinatore FIDAS Giovani Calabria
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idas on the Road, l’evento dell’Estate con FIDAS 2014 si è concluso nell’ultimo week-end di luglio nella splendida cornice di Reggio Calabria. L’ottava edizione della Traversata della Solidarietà è stata la punta di diamante di questa lunga estate che ha coinvolto moltissime realtà associative presenti sul territorio nazionale e che, nella cornice suggestiva dello stretto di Messina ha riunito ben 105 ragazzi, più o meno giovani, che durante due intense giornate sono stati impegnati nei tornei di beach volley, pingpong (doppio e singolo) e calcio balilla. Numerose, anche quest’anno, sono state le presenze rappresentative della maggior parte dell’Italia FIDAS: sono infatti giunti a Reggio Calabria volontari, donatori e atleti, oltre che dalla stessa Calabria, da Sicilia, Puglia, Campania, Lazio, Molise, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia, rappresentando anch’essi un nuovo piccolo record di
questa nuova edizione. Divertimento e stile di vita sano alla base dei tornei sportivi ma, soprattutto, tanta solidarietà e spirito di collaborazione, concretizzati, quest’anno, con la partecipazione alle attività di numerose realtà associative cittadine (dagli studenti universitari, alle associazioni di categoria AGFAR, AIGA, AIOP, UGDCEC alle “storiche amiche” ADMO e AISLA). Da citare inoltre il preziosissimo aiuto della Federazione Italiana Pallavolo di Reggio Calabria, i cui arbitri hanno sorvegliato sul rigore del torneo, ed il supporto della FITET (Federazione Italiana Tennis Tavolo) e dell’associazione FREE SPIRITS che hanno messo a disposizione le attrezzature per i tornei di ping pong e calcio balilla. Tra le altre novità di quest’edizione la location, per la prima volta, infatti i tornei sportivi Giovani FIDAS sono stati ospitati dal Lido Comunale di Reggio Calabria per consentire a tutti i partecipanti di poter ammirare al meglio
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le attrazioni della città e di portare alla comunità il messaggio FIDAS, ben impresso nella mente di tutti i donatori che, con la simpatica maglietta gialla, hanno invaso il centro storico. Momento di spicco della due giorni reggina è stata la staffetta a nuoto tra le acque dello stretto di Messina, da Punta Faro (Me) a Cannitello (RC) che ha visto protagonisti numerosi giovani volontari insieme al presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris. Testimonial dell’evento il pugliese Stefano Scarpa, l’“uomo bandiera” vincitore di Italia’s Got Talent 2012, e il campione mondiale di nuoto di salvamento Niccolò Maschi che, accompagnati dagli instancabili atleti delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e da una rappresentanza di atleti paralimpici, hanno percorso i 3,2 km del braccio di mare tra Tirreno e Ionio. Numerosi i momenti di aggregazione, rinnovati anch’essi per offrire maggiore visibilità e apertura alla cittadinanza. Il sabato sera, l’e-
I video La finale https://www.youtube. com/watch?v= ogvy186vpPM I tornei https://www.youtube. com/watch?v=D4At D2hdciE&list=PLCz csc00HD1LqjDTgeTWAHGNALqzlCwm
vento conclusivo del FIDAS On the Road organizzato nella splendida Arena dello Stretto è stato animato da Domenico Severino e la sua band che hanno richiamato alla memoria canzoni del patrimonio musicale italiano, alternandosi con le note orientaleggianti che hanno accompagnato Alessandra Monorchio e il suo gruppo Ishtar bellydance nella loro affascinante danza del ventre. Infine, durante la cena di gala della domenica, al ristorante Etoile, con lo splendido sfondo dello stretto, sono stati consegnati i riconoscimenti ai vincitori dei tornei e ai rappresentanti delle varie associazioni partecipanti. Per chi c’era e (soprattutto) per chi non c’era l’appuntamento è per il prossimo anno: stessa spiaggia, stesso mare! ●
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accreditamento
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L’accreditamento in Regione Piemonte: il percorso seguito dalla Fidas ADSP Dott. Roberto Albiani, Direttore Tecnico Fidas ADSP Dott.ssa Antonella Novelli, Responsabile Gestione Sistema Qualità Fidas ADSP
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n ottemperanza al complesso panorama legislativo, nazionale e comunitario, che regolamenta le attività dei Servizi Trasfusionale (SIT) e delle Unità di raccolta (UdR) ad essi afferenti, la Regione Piemonte emanava, a partire dal 2008, diverse direttive di recepimento. Il continuo evolversi delle normative europee riguardo la produzione di farmaci plasmaderivati, ha portato lo Stato italiano ad affrontare questo complesso problema con l'emanazione di una legge specifica che ponesse le basi per la regolamentazione della raccolta e dei requisiti richiesti dal Plasma Master File. L'Accordo Stato Regioni del 16/12/2010 ha definito i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici dei SIT e delle UdR a livello nazionale. Tale Accordo, stato recepito in Regione Piemonte con apposita DGR, ma ha imposto ai SIT ed alle UdR il percorso di accreditamento e l'applicazione di un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ), entro il 31/12/2014. La realtà della raccolta piemontese, ed in particolare della nostra Associazione, era ed è rappresentata da molti Gruppi comunali ed aziendali, in cui da anni tanti volontari e donatori prestano il proprio contributo, con abitudini organizzative e di socializzazione con-
Fidas ADSP negli ultimi anni ha dovuto gestire una fase di mutamento ed innovazione per adeguare strutturalmente molte sedi, a volte sostituirle con altre o chiuderle, sconvolgendo alcune abitudini a cui ormai volontari e donatori erano affezionati. solidate. I locali, spesso, sono stati concessi da Comuni, scuole, parrocchie, circoli sportivi, ecc., e, come ben comprensibile, non sempre rispondevano completamente alle nuove normative. I vertici della Fidas ADSP hanno quindi dovuto gestire una fase di mutamento ed innovazione di fortissimo impatto per un'associazione di volontari. Significava adeguare struttural-
mente molte sedi non di proprietà, a volte sostituirle con altre o chiuderle e sconvolgere alcune abitudini a cui ormai volontari e donatori erano affezionati. Internamente occorreva riorganizzarsi secondo le regole del sistema qualità, regole che, in un'associazione di volontari, non sempre sono facilmente comprensibili e condivisibili. Altrettanto difficile è stato far comprendere ed applicare la nuova organizzazione agli operatori sanitari che, nella Fidas ADSP, sono esclusivamente dei liberi professionisti. Le attività di adeguamento, nei primi anni si concentrarono soprattutto sulle risorse strutturali e tecnologiche. Nel 2009, l'Associazione incaricò il Direttore Tecnico (DT) di effettuare dei sopralluoghi in tutte le sedi e punti di raccolta del Piemonte (circa 150) per verificarne la conformità rispetto ai requisiti strutturali previsti dalla DGR. Contestualmente, il "Comitato Adeguamento Sedi" (organo appositamente istituito in Associazione) iniziò il lungo e complesso lavoro di richiesta documentale ai Gruppi e trasmissione agli Enti preposti (Assessorato alla Sanità e Servizio Trasfusionale di Riferimento) ed iniziò l'adeguamento delle risorse tecnologiche con l'acquisizione di nuova strumentazione. Nel 2010, il nuovo Presidente ed il relativo
accreditamento
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Nel caso la struttura non rispondesse ai requisiti strutturali, è apparsa necessaria la collaborazione degli enti locali per effettuare lavori di ristrutturazione, variare la destinazione d'uso dei locali o, nei casi peggiori, cambiare totalmente sede.
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Consiglio Direttivo individuarono un Responsabile Gestione Qualità (RGQ), già esperto in materia, che potesse affiancare il DT, figura con consolidate competenze nel settore trasfusionale, e mise loro a disposizione tutte le risorse necessarie per riorganizzare la Fidas ADSP e rispondere adeguatamente ai requisiti legislativi richiesti. Il sistema venne implementato ed applicato e, nel 2012, l'Associazione otteneva la certificazione secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008. Il percorso si è quindi svolto su molteplici fronti, tutti coordinati dal DT e dalla RGQ, con il costante e continuo supporto dei Vertici Associativi. In tutte le fasi susseguitesi in questi anni, le modalità comunicative, la corretta e costante informazione verso tutte le parti interessate hanno avuto un ruolo fondamentale e determinante per l'esito finale. La formazione sull'accreditamento è stata precoce ed ha coinvolto il personale interno, i Gruppi e gli Operatori Sanitari a cui sono state inviate e/o spiegate leggi, istruzioni e apposite informative, con riunioni periodiche, istituzionali (Consigli Direttivi, Assemblee Regionali) ed incontri
natore durante il colloquio. A fronte di una tempistica stringente e in considerazione del cospicuo numero di sedi, il DT e la RGQ hanno impostato una metodologia che consentisse di avere una panoramica generale della situazione nel minor tempo possibile. E' stato, quindi, prodotta una check list che, compilata dal personale sanitario durante il prelievo, riportasse i principali requisiti della norma e la situazione di ciascuna sede. L'analisi dei documenti da parte della RGQ, ha consentito di agire prioritariamente sulle sedi con maggiori carenze e di supportare i Gruppi nella loro risoluzione. Periodici audit, condotti durante i prelievi dal DT, dalla RGQ e, talvolta, dal personale del SIT, hanno inoltre consentito di verificare le sedi durante lo svolgimento delle attività, migliorarne i flussi e l'organizzazione. Questi strumenti hanno rappresentato un'importante momento formativo per i Presidenti dei Gruppi e gli hanno garantito un supporto per tale percorso. Attività di particolare rilievo è stata la corretta e completa raccolta documentale. Sono
interzonali. In alcune di queste occasioni si è richiesto l'intervento di Responsabili del SIT, del CRCC, e di rappresentanti Regionali. Il DT e la RGQ hanno dovuto effettuare nuovamente dei sopralluoghi in tutti i punti di raccolta, per rivalutare dal punto di vista strutturale la rispondenza delle sedi ai nuovi requisiti richiesti, diversi dalla DGR del 2008. Nelle situazioni più critiche, i sopralluoghi sono stati condotti in collaborazione con il personale del SIT di riferimento. Il problema strutturale più frequentemente rilevato e di non facile soluzione è stata la mancanza del locale visita "chiuso", in grado, di garantire la privacy e confidenzialità del do-
stati verificati i documenti presentati da ciascuna sede dal 2008 al 2014 e predisposte delle apposite schede per ogni Gruppo, in cui si indicava chiaramente quanto risultava conforme e quanto carente. Questo particolare approccio si è rivelato uno strumento di facile comprensione sia per i Gruppi, sia per gli Enti che dovevano fornire le risposte (ad es. Comuni o proprietari dei locali). Nel caso la struttura non rispondesse ai requisiti strutturali, occorreva la loro collaborazione per effettuare lavori di ristrutturazione, variare la destinazione d'uso dei locali o, nei casi peggiori, cambiare totalmente sede. Lo stato di avanzamento nella presentazione dei
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accreditamento
documenti è stata monitorata quotidianamente dalla RGQ con continue verifiche e, quando necessario, solleciti. Questa modalità ha permesso di accentrare la documentazione ed averla disponibile per la verifica regionale. Le sedi di raccolta sono inoltre state catalogate sulla base della loro possibilità strutturale ad accogliere persone con disabilità motoria. Tale informazione è stata resa disponibile sul sito associativo ed una procedura di gestione di tali situazioni di disabilità è stata condivisa con tutti i Gruppi ed il personale sanitario. Analogamente è stata istituita e condivisa una procedura per la sanificazione degli ambienti e registrazione della relativa attività da parte dei Gruppi. Per quanto riguarda i requisiti minimi tecnologici l'Udr della Fidas ADSP ha: - provveduto all'adeguamento delle proprie bilance, eliminando quelle non conformi alla normativa e sostituendole con strumenti dotati di batterie; - richiesto e ottenuto dal SIT l'acquisizione di un numero di emoglobinometri a batteria in modo tale da garantire il back up; - acquistato i termosaldatori; - acquisiti dei lettini per prelievo atti a garantire le basilari manovre di primo soccorso; - verificato che le poltrone elettriche in uso presso le sedi prive di nodo equipotenziale, fossero almeno in classe II, quindi dotate di doppio isolamento. Quest'ultima caratteristica tecnica e l'uso esclusivo di strumentazione a batteria ci ha consentito di svolgere l'attività di raccolta in conformità a quanto richiesto da normativa, anche in sedi prive di nodo equipotenziale. In accordo e collaborazione con il SIT di riferimento è stata effettuata la qualifica e la convalida dei sistemi di trasporto del sangue e del plasma raccolto. Sono state definite e applicate procedure per i controlli, la sanificazione e la manutenzione di tutta la strumentazione sanitaria. Per quanto riguarda i requisiti minimi organizzativi, il percorso di accreditamento è stato sicuramente supportato dall'implementazione del sistema qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001. Il Manuale della Qualità e tutte le procedure rispondenti alla legislazione vigente sono state definite, condivise e, quando richiesto, convalidate con il Centro Trasfusionale di Riferimento.
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Anche la gestione delle risorse umane ha comportato, per l'Associazione, un notevole impegno. Il DT e la RGQ hanno partecipato ai corsi sull'accreditamento organizzati a Roma dal CNS e ad incontri formativi organizzati dalla Regione Piemonte. Il personale sanitario è stato selezionato sulla base delle qualifiche professionali e delle performances, periodicamente monitorate. Tutti gli operatori sono stati adeguatamente formati sulle regole di corretta gestione del sistema qualità e di accreditamento, sulle procedure tecniche e di gestione igienico sanitaria dei prelievi. Per gli operatori di nuova acquisizione è stato previsto uno specifico iter di formazione condiviso con il SIT di riferimento, con qualifica finale. Nel 2014 per tutti gli operatori sanitari che ne erano sprovvisti, è stato organizzato ed effettuato il corso Basic Life Support - Defibrillation (BLSD). Talvolta il confronto con le parti è stato molto collaborativo ed efficace, ma, spesso, le difficoltà sono state notevoli, riconducibili a lunghe tempistiche di risposta, ad una minor attenzione e consapevolezza sull'importanza della donazione e delle nuove regole organizzative o, più semplicemente, all'alternanza dei responsabili di riferimento. Dal 28 maggio al 19 giugno 2014 l'Udr della Fidas ADSP è stata sottoposta alla verifica di accreditamento. L'esito è stato positivo: solo 4 sedi sono state rilevate non conformi (3% delle totali) e quindi chiuse. Questo risultato si è ottenuto grazie alla precoce applicazione del SGQ, alla capacità e determinazione delle funzioni responsabili coinvolte, al supporto dei vertici associativi che hanno reso disponibile, per quanto possibile, risorse umane, tecnologiche e hanno compreso e sostenuto una corretta e costante comunicazione tra tutte le parti interessate. ●
Talvolta il confronto con le istituzioni preposte è stato molto collaborativo ed efficace, ma, spesso, le difficoltà sono state notevoli, riconducibili a lunghe tempistiche di risposta, ad una minor attenzione e consapevolezza sull'importanza della donazione e delle nuove regole organizzative.
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anteprima eventi
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Domenica 5 ottobre la V Giornata nazionale FIDAS “Quest’anno vogliamo ricordare che tendere il braccio a favore degli altri è un gesto di pace. In un mondo in cui proliferano conflitti e violenza, vogliamo lanciare un appello di pace e tolleranza, di solidarietà e amore”.
Andrea Grande, coordinatore nazionale Giovani FIDAS
“La donazione del sangue non guarda il colore della pelle, il credo religioso, le idee politiche o l’orientamento sessuale. La pace e la tolleranza sono valori universali troppo spesso elusi, ma il dono volontario, gratuito e responsabile è un gesto che accomuna tutti e contribuisce ad unire le persone”.
Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale FIDAS
Incontri Interregionali Interregionali Nord ovest 4 ottobre / Aosta Nord est 11 ottobre / Vicenza Centro sud e isole 8 - 9 novembre / Larino (CB)
Valle d’Aosta FIDAS VALLE D’AOSTA fidasvda@gmail.com - 0165 552196
Piemonte / www.fidasadsp.it ADS Michelin - Cuneo www.adsm.fidaspiemonte.it - 0171 315374 ADAS - Saluzzo www.adas-saluzzo.it - 0171 943497 AVAS - Mondovì www.avas.fidaspiemonte.it
Liguria
Campania
FIDAS - Genova www.fidasgenova.it - 010 8314855
FIDAS ATAN - Napoli fidas.atan@libero.it - 081 5955581
FIDAS - Imperia fidas.cr.imperia@gmail.com - 0183 296395
FIDAS PARTENOPEA - Pomigliano D’Arco www.fidas-partenopea.it - 081 8033490
ACDVS - Chiavari http://digilander.libero.it/acdvs - 0185 300008
ADVS - Ischia advsischia@libero.it - 328 6942613
ADS Val Bormida - Cairo Montenotte goldi49@alice.it
ADVS PROVINCIALE Caserta - Santa Maria Capua Vetere gnlrusso@inwind.it - 328 9529047
Emilia Romagna / www.fidas-emiliaromagna.it ADVS FIDAS - Bologna www.fidas-advs-bologna.org - 051 6350330 ADVS FIDAS - Ravenna www.advsravenna.it - 0544 404817 ADSA FIDAS - Parma www.adas-parma.it - 0521 775044 ADVS FIDAS Ferrara - Renazzo www.advsfe.altervista.org - 051 900767
ADVS - Marcianise www.advs-fidasmarcianise.it - 334 7768251- 329 9637381
Puglia FPDS - Bari www.federazionepugliesedonatorisangue.it - 080 5219118 ADVS MESSAPICA - Casarano adovosmessapica@hotmail.it - 3351814822 FIDAS - Taranto dosnifidas.ta@libero.it - 099 4713334
ANDVS - Novi Ligure www.andvs.fidaspiemonte.it - 0143 746112
Toscana
FIDAS LECCESE - Galatone www.fidasleccese.it -0833 862500
ADOS - Ovada www.ados.fidaspiemonte.it - 0143 80520
FIDAS - Viareggio fidas.viareggio@libero.it - 0584 1786653
FIDAS DAUNA - San Marco in Lamis fidasdauna@libero.it - 0882-833857
Abruzzo
Basilicata
Lombardia
FIDAS - Pescara www.fidaspescara.it - 085 28221
FIDAS BASILICATA - Matera www.fidas.basilicata.it - 0835 331502
ADS Fatebenefratelli - Milano www.donatoridisangue.it - 02 63632563
FIDAS - Teramo www.fidasteramo.it - 0861 415460
FIDAS - Milano www.fidas-milano.it - 02 86460424
VAS - L’Aquila www.donatorisanguevasaq.org - 328 9214338
FIDAS - Bergamo www.fidas.bergamo.it - 035 244555
FIDAS CUORE - Giulianova www.fidascuoregiulianova.it - 085 8020478
ADSP FIDAS - Torino www.fidasadsp.it - 011 531166
ASDS - Cesano Boscone e-mail: asdscesanoboscone@gmail.com - 348 7645489
Calabria FIDAS - Paola www.fidaspaola.it - 0982 582654 ADSPEM PIANA - Cinquefrondi drspano@libero.it - 0966 939627
Lazio
ADSPEM - Reggio Calabria www.adspem.it - 0965 393822
Friuli Venezia Giulia
EMATOS FIDAS - Roma www.ematos.it - 06 6837817
LADoS ASS.DON.SANGUE LOCRIDE - Marina di Gioisa Jonica www.ladosgioiosa.it - 0964 416895
ADVS - Monfalcone advs@libero.it - 0481 487657
ADVS OPBG - Roma www.advsopbg.com - 06 6833793
ADVST - Locri advst@libero.it - 0964/21826
GADAS - Torviscosa gadastorviscosa@libero.it - 0431 928635
GDS “Carla Sandri” - Roma www.gdscarlasandri.it - 06 77056788
ADS - Trieste www.adstrieste.it - 040 764920
ASS. VOLONTARI POLICLINCO TOR VERGATA medtrasf@libero.it - fax 06 20900597
AFDS - Udine www.afds.it - 0432 481818
DONATORI DI SANGUE ROMA EST ONLUS - Roma donasangueromaest@tiscali.it - 06 23188708
ADVS - Gorizia info@advsg.org - 0481 630848
ASS. EMA GLI AMICI DI NINO MANFREDI - Frosinone www.emaninomanfredi.it - 0775 407223
AFDS - Pordenone www.afdspn.it - 0427 51472
DOSAVO - San Cesareo info@dosavo.it - 06 9570427
Veneto / www.fidasveneto.it
Molise
ADSF - Favara e-mail: fbelluzzo@virgilio.it
FIDAS POLESANA - Adria fidaspolesana@gmail.com - 0426 23267
FIDAS MOLISE franco.vitulli@yahoo.it
ADAS - Gela adas.gela@iol.it - 0933 934460
FIDAS - Treviso www.fidastreviso.it - 0438 998360 FIDAS - Padova www.fidaspadova.it - 049 8760266 FIDAS - Venezia www.fidasvenezia.it - 333 1390880 FIDAS - Verona www.fidasverona.it - 045 8202990 FIDAS - Vicenza www.fidasvicenza.com - 800979000 AFDVS - Feltre afdvs@ulssfeltre.veneto.it - 0439 883359
Sardegna FIDAS OZIERI fidas.ozieri@libero.it - 079 787498
Sicilia ADAS - Agrigento www.adas-agrigento.it - 0922 596588 FIDAS - Alcamo www.fidas-alcamo.it - 0924 26996 FIDAS - Caltanissetta www.fidascaltanissetta.it - 0934 592830 ADVS FIDAS - Catania www.advsfidascatania.it - 095 7411223
ADVS FIDAS - Palermo www.advspalermo.it - 091 587574 GDVS FIDAS - Paternò www.gdvs-fidas.it - tel 095 842966 AMDAS - San Filippo del Mela amdas.milazzo@gmail.com ADVS - Termini Imerese advs_termini_imerese@libero.it - 091 8115533