Notiziario della Marina aprile 2017

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M ARINA

A n n o L X I V - A p r I L e 20 1 7 - € 2, 00 - C o pI A o MA GGI o

n o T I Z I A r I o d el l a


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L’editoriale

di Antonio Cosentino

Passato e presente, i tempi cambiano ma l’intento è lo stesso, portare lo spirito, la cultura e l’arte marinaresca del made in Italy nel mondo. La Signora dei Mari – nave Amerigo Vespucci - è portatrice di storia ma anche di innovazione, motivo d’orgoglio ma anche ambasciatrice del nostro modo di essere italiani. Ma il Vespucci rimane un insostituibile strumento formativo, capace di arricchire il bagaglio culturale di chi entra a far parte del suo equipaggio come nessun’altra nave. Nei suoi 86 anni di storia il Vespucci ha toccato innumerevoli porti del mondo ed ha formato generazioni di allievi ufficiali e nocchieri che hanno imparato a conoscere il mare, affrontando difficoltà e acquisendo giorno per giorno tecniche antiche senza le quali, però, la moderna professione rimarrebbe impoverita. Proprio per farvi rivivere quelle emozioni e ricordi trasmessi da una nave che rappresenta un pezzo d’Italia, “Un veliero come il Vespucci ha una vocazione Oceanica […] è tempo che torni a solcare gli oceani” - ha sottolineato il capo di Stato Maggiore, ammiraglio Girardelli - il Notiziario ha dedicato gran parte di questo numero a “Nave Vespucci: un viaggio oltre Oceano”, focalizzando l’attenzione alla presentazione della campagna d’istruzione della nave Scuola in Nord America e Canada. Un ritorno in America dopo diciassette anni che vedrà l’equipaggio e gli allievi coinvolti in grandi eventi, come le celebrazioni del 150° anniversario della Confederazione Canadese e la partecipazione alla Tall Ship Race. Il servizio è impreziosito anche dalla traduzione in lingua inglese inoltre, parte integrante del numero, sono gli articoli sulla consegna delle Bandiere di Combattimento di otto Unità navali al Vittoriano, l’apertura al pubblico il primo sabato di ogni mese di palazzo Marina, il varo del troncone di prua di nave Vulcano e l’inaugurazione del primo monumento ai sommergibilisti a Gaeta. Buona lettura e buon vento nave Vespucci.

Nave Vespucci in navigazione nel Golfo dei Poeti, La Spezia. (Foto di Silvio Scialpi).

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SOMMARIO APRILE 2017

Il Notiziario della Marina è una testata giornalistica della Marina Militare fondata nel 1954 Registrazione Tribunale di Roma n.396/1985 dell’ 8 agosto 1985 Proprietà Ministero della Difesa Editore Ministro della Difesa

DIRETTORE RESPONSABILE Antonio COSENTINO

In copertina:

nave Scuola Amerigo Vespucci in navigazione (foto di Sivlio Scialpi).

REDAZIONE:

Luciano REGINA, Pasquale PRINZIVALLI, Emanuele SCIGLIUZZO Per la collaborazione a questo numero si ringrazia Martina Cerlenizza dell’Università di Roma Tor Vergata e la sezione Cinefoto di Upicom.

D IREZIONE E R EDAZIONE : Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina - Notiziario della Marina piazza della Marina, 4 - 00196 Roma tel. 06.3680.5556 mail: notiziario.marina@gmail.com segreteria e abbonamenti tel. 06.36806318 partita iva: 02135411003 N ORME

PER LA COLLABORAZIONE

La collaborazione è aperta a tutti, gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, esprimono le opinioni personali dell’autore, che ne assume la responsabilità. La Direzione si riserva il diritto di dare agli articoli il taglio editoriale ritenuto più opportuno. Gli articoli, concordati con il Direttore, dovranno essere corredati di foto (formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18 x 13 cm, con risoluzione a 300 dpi) e didascalie esplicative; gli elaborati dovranno essere redatti evitando l’uso di acronimi, che eventualmente vanno esplicitati. L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnano la Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione.

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L’editoriale

di Antonio Cosentino

Al Vittoriano le bandiere di Combattimento di otto Unità navali di Desirèe Tommaselli

Open day: Palazzo Marina apre le porte al pubblico di Martina Cerlenizza

Nave Vespucci: un viaggio oltre l’Oceano

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Logistic Support Ship “Vulcano”

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Avvenimenti e curiosità in breve

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di Emanuele Scigliuzzo

di Emanuele Scigliuzzo

A Gaeta il primo monumento ai sommergibilisti di Pasquale Prinzivalli

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Al Vittoriano le Bandiere di Combattimento di otto UnitĂ navali

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Ogni mattina, ogni sera, a bordo delle navi il marinaio saluta la bandiera che si alza e che si ammaina, e interrompe ogni lavoro, e si scopre, e si mette sull’attenti: ogni mattina, ogni sera. Sono i momenti sacri. Ma questa è ancora qualche cosa di più: è la bandiera di combattimento, è come se la nave impennasse sull’antenna la sua vita stessa, è come se lo spirito divino della Patria si levasse a benedire e a proteggere

Arnaldo Fraccaroli, da bordo, agosto 1916

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lla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli, del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano e degli ex Comandanti delle otto unità, sono state consegnate lo scorso 13 aprile, al Sacrario delle Bandiere, luogo simbolo della memoria e dell’unità nazionale, le bandiere di combattimento della fregata Maestrale, del pattugliatore di squadra Granatiere, delle corvette Minerva, Sibilla, Urania, Danaide e dei cacciamine Sapri e Lerici, contenute nei cofani donati dalle Associazioni combattentistiche all’atto dell’ingresso in servizio delle rispettive navi. Una cerimonia solenne con cui la Forza Armata ha voluto rendere

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omaggio alle navi che hanno concluso la propria impegnativa e pluriennale attività al servizio della collettività e a difesa degli interessi marittimi

nazionali. Un tributo reso attraverso un rito che viene ripetuto ogni qual volta una nave militare termina la propria vita operativa.

In occasione della cerimonia del versamento delle Bandiere da Combattimento delle otto Unità navali, presso il Sacrario delle Bandiere, il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, ha tenuto il seguente discorso:

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Si conclude oggi il ciclo di vita di otto Navi che hanno scritto una pagina importante della storia moderna della Marina Militare che affonda radici, oserei dire, millenarie, quando la “Classis”, le “Classis romane” dominavano il mondo conosciuto. Nave Maestrale ha prestato servizio per 33 anni e come capo classe ha aperto la strada a una costruzione innovativa rispetto alla precedente classe Lupo incrementando in maniera significativa le capacità della Marina nella lotta antisommergibile, nella capacità elicotteristica, nella capacità marinaresca. L’Unità è stata impegnata nelle principali operazioni e esercitazioni condotte dalla Marina, solcando i mari dell’Atlantico, del Mediterraneo, del Golfo Persico e del Mare del Nord.

Nave Granatiere, inizialmente pensata, come le restanti tre Unità della classe, per il mercato estero, ha rappresentato per 19 anni un preziosissimo supporto alla linea delle fregate, per il pattugliamento, la presenza e la sorveglianza di altura, dedicando gran parte del suo servizio alle operazioni di controllo e di sicu-


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rezza marittima, antimmigrazione, traffici non autorizzati, protezione infrastrutture strategiche, vigilanza pesca, garanzia dell’uso legittimo dell’Alto Mare, in Adriatico e nel Mediterraneo oltre che a prendere parte alle principali esercitazioni internazionali e nazionali. Da rimarcare la partecipazione della Nave all’Operazione Mare Sicuro 2005 prima attività in assoluto di una Marina occidentale finalizzata al contrasto della pirateria nei mari prospicenti la Somalia. Acque, laddove, continua l’impegno nazionale, della Comunità Internazionale, di contrasto, di contenimento, di risoluzione, pressione sul fenomeno della Pirateria. Le corvette Minerva e Sibilla, al termine di una attività operativa di circa 29 anni dedicata essenzialmente alle missioni di sicurezza marittima, vigilanza pesca, controllo dei flussi migratori, uso legittimo del mare e all’addestramento per la scuola di comando navale, dopo una attenta e meticolosa opera di ammodernamento e conversione effettuata presso gli stabilimenti della Fincantieri, sono state adeguate agli standard richiesti dalla Guardia Costiera del Bangladesh e consegnate al Corpo di quella Nazione lo

scorso 4 agosto, assumendo il nome di “Syed Nazrul” e “Tajuddin”.

Le altre due corvette Urania e Danaide sono adesso presso gli stabilimenti della Fincantieri per subire medesima opera di ammodernamento e conversione per essere consegnate alla Guardia Costiera del Bangladesh entro quest’anno. Sono rinate a nuova vita, segno della loro intrinseca vitalità e capacità operativa.

Nave Lerici e Nave Sapri hanno rappresentato, anche in questo caso, una svolta decisiva e, se vogliamo, completamente innovativa nel settore delle costruzioni di Unità di contromisure mine, tale da acquisire notevole credito presso altre Marine estere di rilievo. Il loro servizio durato per 30 anni le ha viste operare nel Mediterraneo, nel Golfo Persico, in Adriatico e nel Mare del Nord, per attività di ricerca, di localizzazione, di neutralizzazione di ordigni anche risalenti a conflitti mondiali precedenti, nonché per ricerca e localizzazione di relitti militari e civili, di reperti archeologici, di sorveglianza delle infrastrutture strategiche, aprendo le porte in maniera decisiva del mondo militare al concetto dell’uso duale.

Il merito, a comun denominatore di tutte queste Unità, è rappresentato in questa sala. Il minimo comun denominatore di queste Unità siete voi, i Comandanti, gli Ufficiali, i Sottufficiali, i Graduati, i Marinai che con la vostra opera, la vostra dedizione, il vostro affetto nei confronti del “Ferro” di cui sono fatte queste navi, le avete rese vive e forgiate in loro ricordo imperituro nel tempo. Il tempo che gli equipaggi, che voi avete trascorso su di loro, vi lega e vi legherà per sempre. Senza di voi, senza gli equipaggi, senza gli uomini e le donne della Marina queste navi non sarebbero mai esistite. A testimoniare l’impegno, la dedizione, la passione e l’abnegazione degli equipaggi, la vostra passione, dedizione, abnegazione e impegno, vi siete avvicendati a bordo di queste Unità, delle quali restano le Bandiere di Combattimento affinché chiunque si rechi in visita a questo Sacrario possa prenderne diretta conoscenza, renderne omaggio, e chinando il capo, rinnovare ossequio e riconoscenza. Viva la memoria e il ricordo di Nave Maestrale, di Nave Granatiere, di Nave Minerva, di Nave Sibilla, di Nave Urania, di Nave Danaide, di Nave Lerici e di Nave Sapri. Viva la Marina militare! Viva l’Italia!

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Open day: palazzo Marina apre le porte al pubblico

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di Martina Cerlenizza

opo la risposta positiva del pubblico all’evento in concomitanza con l’open house Roma nel weekend del 6 e 7 maggio, la Marina Militare proseguirà ogni primo sabato del mese con l’open day, un interessante progetto culturale che ha permesso di visitare gratuitamente palazzo Marina. L’edificio, progettato appositamente per la Marina Militare dall’architetto Giulio Magni e inaugurato nel 1928, vanta un’area di 31.000 mq interamente dedicata alla storia e alla tradizione della vita sul mare. Le maestose ancore all’entrata principale

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su Lungotevere delle Navi, trofei della Grande Guerra, anticipano al visitatore una nuova realtà ricca di riferimenti al mondo della Marina. Durante il percorso, infatti, è stato possibile ammirare l’unicità dei numerosi dipinti e delle decorazioni architettoniche totalmente a tema marittimo, che rendono questo luogo unico nel suo genere.Tra divise sto-

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riche, strumenti della marineria e antichi cimeli, le tappe più suggestive della visita sono stati l’elegante Scalone d’Onore, dove i sedili laterali evocano le onde del mare e gli affreschi allegorici dei “Tre Mari d’Italia” corrono lungo la parte alta delle pareti, il Salone dei Marmi e la Biblioteca, interamente in legno e contenente più di 50mila volumi alcuni dei quali risalenti al ‘500. Le visite guidate che la Marina Militare ha messo a disposizione dei cittadini, sono stati di certo una preziosa occasione per immergersi in un luogo pieno di cultura, storia, architettura e tradizione del nostro Paese.


Nave Vespucci: un viaggio oltre Oceano

La nave scuola Amerigo Vespucci ritorna in America dopo diciassette anni, la campagna d’istruzione vedrà l’equipaggio e gli allievi coinvolti in grandi eventi, come le celebrazioni del 150° anniversario della Confederazione Canadese. ITS Vespucci: a Journey across the Ocean

The training ship Amerigo Vespucci sails back to America after seventeen years. The crew and cadets involved in the training campaign will participate in major events, including the celebrations for the 150th anniversary of the Canadian Confederation.

Testi a cura di Antonio Cosentino, Umberto Castronovo, Luciano Regina, Emanuele Scigliuzzo, Pasquale Prinzivalli, Desirèe Tommaselli, Martina Cerlenizza. Traduzione a cura di Alessandra Poli.

(foto di Silvio Scialpi)

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Il Vespucci torna in Canada N OT I Z I A R I O

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l Vespucci manca da 17 anni dal Nord America e ripaga la lunga assenza con ben tre tappe, un’assoluta novità per la nave scuola italiana rispetto al passato. Ripercorrendo la sua storia, infatti, il veliero intitolato al grande navigatore toscano ha compiuto sempre singole soste nelle tre precedenti campagne addestrative in cui ha solcato le acque canadesi: nel 1976 ad Halifax, a Montreal nel 1992 e nuovamente ad Halifax nel 2000. L’itinerario di questo viaggio d’istruzione appare quindi nuovo per la sua articolazione e per l’introduzione di un porto mai toccato prima dal Vespucci, Quebec City.

ITS Vespucci sails back to Canada

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Vedere tutti gli italiani all’estero che vengono a bordo e salutano la bandiera, come si salutava una volta è una cosa che commuove (A. Straulino)

TS Vespucci has been away from North America for seventeen years. Now she is going to compensate for this long absence making a good three port visits, which is an unprecedented event for the Italian training ship. In the past, during her three previous training campaigns, the tall ship named after the great Tuscan navigator made single port calls on the Canadian coasts, respectively at Halifax (1976), Montreal (1992), and Halifax again in 2000. The itinerary of this multiple-stopover training campaign is therefore utterly new, and will additionally include the port of Quebec City, never called at before by the ship.

It is very moving to see Italian expats coming onboard and saluting the flag as once it used to be done. (A. Straulino)

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Disegno tecnico di nave Vespucci, in particolare i piani di batteria e corridoio.

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La nascita del veliero più bello del mondo

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ave Vespucci e la quasi gemella Cristoforo Colombo, nascono dalla volontà dell’allora Ministro della Marina Militare Grande Ammiraglio Thaon di Revel, di formare gli ufficiali su unità a vela e di tramandare, un antico linguaggio di bordo che ancora oggi persiste. L’arduo compito di disegnare la nave fu affidato al tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, che si ispirò al pirovascello Monarca della Marina Borbonica per la forma dello scafo e la colorazione a fasce bianche e nere. La tecnica di realizzazione, scafo in lamiere d’acciaio inchiodate sulle costole del fasciame, era per l’epoca considerata modernissima e ha resistito fino ai nostri giorni. Furono realizzati in acciaio anche i tronchi maggiori dei tre alberi e del bompresso. L’Amerigo Vespucci fu progettata secondo le indicazioni dell’Ammiraglio Tahon di Revel, non solo come

The birth of the most beautiful tall ship in the world

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TS Vespucci and her sister ship Cristoforo Colombo were built in obedience to the will of the then Minister of the Navy, Grand Admiral Thaon di Revel, to train Navy officers onboard sailing ships, while handing down an ancient shipboard culture which is still maintained alive. The ship design project was assigned to the Marine Engineer Major Francesco Rotundi. The shape and aspect of the hull painted in black with white stripes were inspired by the Bourbon Navy steam-powered sailing vessel Monarca. Her construction technique – based on the most advanced expertise available at the time with steel hull-plates nailed down on to Design of ITS Vespucci; a detail of the gun decks and corridor.

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Le navi Colombo e Vespucci non erano state concepite per assolvere soltanto i compiti di nave scuola per gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, ma anche per operare in caso di guerra, come navi appoggio sommergibili

Nave Vespucci e nave Colombo in sosta in porto durante una campagna addestrativa.

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ITS Colombo and ITS Vespucci were not just meant to be training vessels for the Leghorn Naval Academy cadets, but also for wartime deployment as submarine support ships

unità con scopi addestrativi, ma anche con funzioni di appoggio ai sommergibili. Inevitabilmente questa doppia funzione si rifletté sulla struttura della nave costruita con alberi che potevano essere sfilati all’occorrenza, con locali interni ampi per alloggiare gli equipaggi di un’intera squadriglia di battelli e il personale delle officine. Sempre per assolvere un’eventuale missione di soccorso, fu dotata di un apparato motore di tipo diesel-elettrico ideato dal capitano GN Arturo Castellani, per ricaricare le batterie dei sommergibili. Anche questa fu una soluzione innovativa già diffusa negli Stati Uniti che rappresentò un’innovazione.

the planking frames, has lasted up to the present day. Steel was also used for the bowsprit and the lower parts of the three masts. Following the indications of Admiral Tahon di Revel, the Amerigo Vespucci was designed not only as a training vessel, but also as a vessel capable of performing submarine support functions.This double purpose inevitably influenced the structure of the ship, whose masts could be removed when required, and inner rooms could provide large space for crew accommodation, including shop workers. With a view to possibly perform rescue missions, the ship was fitted with a diesel-electric transmission system, designed by the Marine engineer Arturo Castellani, in order to be able to recharge submarine batteries. This was another innovative solution, which was already widely used in the United States. ITS Vespucci and ITS Colombo in a port call during a training campaign.

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I segreti del Vespucci

Riproduzione integrale del Vespucci. Dalla stampa è possibile apprezzare il piano velico e lo scafo dell’unità.

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a nave scuola della Marina, dalle sembianze di un veliero ottocentesco, dal punto di vista tecnico è una nave a vela con motore, armata a nave. Ha tre alberi verticali: trinchetto, maestra e mezzana, dotati di alberi di pennoni e vele quadre, più bompresso a prora che svolge a tutti gli effetti la funzione di quarto albero. La nave inoltre è provvista di vele di taglio: fiocchi a prora (tra

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bompresso e trinchetto), stralli (tra trinchetto e maestra e tra maestra e mezzana) e di randa dotata di boma e picco sulla mezzana. Ora come allora vengono issate sugli alberi, vele realizzate in tela olona come ottantasei anni fa, con le stesse manovre dal giorno del varo. La grande avventura del Vespucci inizia con il varo a Castellamare di Stabia il 22 febbraio del 1931. Il ve-


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liero venne con il tempo aggiornato degli strumenti necessari per una navigazione sicura, ma come disse l’ammiraglio Straulino durante un’intervista: “…si dispone di strumentazione di bordo che un tempo ci sognavamo, ma l’importanza è che non si smarrisca la capacità di cavarsela in mare con le proprie conoscenze e capacità, quando il motore va in avaria e magari non si di-

spone di strumentazioni pienamente efficienti. Le navi scuola come la Vespucci a questo soprattutto servono”. La vera forza di questa nave consiste proprio nella capacità di unire da sempre tradizione e innovazione.

The secrets of the Amerigo Vespucci

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he Italian Navy training ship looks like a nineteenth-century sailing vessel, but from a technical-structural point of view, the Amerigo Vespucci is sailing vessel with auxiliary power plant, a full-rigged ship with three masts – fore, main and mizzen – all of them square-rigged, plus the bowsprit, actually a fourth mast. The ship has also fore-and-aft sails, jibs (from the bowsprit to the foremast), staysails (from the bowsprit to the main mast and from the main mast to mizzen mast), and a gaff sail with boom and spanker gaff. Sails - made from the traditional sailcloth (‘tela olona’) which was used eigthy-six years ago – have always been hoisted with the same handling techniques since the ship’s launch. The great adventure of the Amerigo Vespucci began with her launch, at Castellamare di Stabia, on February 22, 1931. Over the time, the sailing vessel’s equipment was upgraded to ensure safe navigation, but, quoting Admiral Straulino: “…we are fitted with technical equipment and installations that once we could only dream of, but the essential thing is not to lose the ability to navigate relying on your personal knowledge and skills, even in case of technical failure or damage and even failing fully serviceable equipment. After all, that’s what training ships such as the Vespucci are for”. The real strength of this ship is in fact her ability to combine tradition and innovation, as ever.

The Amerigo Vespucci, Print.The ship’s sails and hull are clearly visible.

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Marinaio a bordo di nave Vespucci durante la campagna d’istruzione del 1932; a destra: suggestiva immagine di giovani donne che salutano dalla banchina l’equipaggio dell’unità. N OT I Z I A R I O

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Young women waving hands on the quay greeting the ship’s crew; on left: sailor onboard ITS Vespucci during the 1932 training campaign.

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Dal suo varo nel 1931 nave Vespucci ha addestrato i futuri ufficiali di Marina per i mari di tutto il mondo

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Since her launch in 1931, ITS Vespucci has trained the future Italian Navy officers across the seas all over the world


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I momenti più importanti

Major milestones

opo il varo l’Amerigo Vespucci fu destinato a La Spezia dove ormeggiò accanto al Colombo. La Divisione Navi Scuole era completa e il Vespucci ne divenne subito ammiraglia e nell’estate del 1931, le due unità partirono per la prima campagna estiva insieme. Durante gli anni della guerra sia il Vespucci che il Colombo furono trasferite in Alto Adriatico dove continuarono nei loro compiti istituzionali di formazione, imbarcando numerose classi di allievi. La campagna del 1943, fu interrotta a seguito dell’armistizio firmato l’8 settembre e le due navi scuola, destinate inizialmente ad approdare a Cattaro furono deviate successivamente verso Brindisi dove giunsero la sera del 13. Dopo il conflitto il Colombo fu ceduto alla Russia in riparazione dei danni di guerra e da allora il Vespucci ha continuato a svolgere il ruolo di nave scuola, rimanendo custode dell’antica cultura marinara. Nel 1962 uno degli eventi che ha caratterizzato la storia di questa nave, quando la portaerei americana USS Indipendence segnalò a lampi di luce “Siete la nave più bella del mondo”. Un episodio che si ripeté in altre occasioni e con altre navi, e che rappresenta solo uno dei tanti attestati che il Vespucci ha ricevuto. Il veliero dal 2013 al 2016 è stato sottoposto a una sosta straordinaria durante la quale sono state adeguate le sistemazioni logistiche, è stato sostituito l’apparato propulsivo dell’Unità che è stata dotata di nuovi sistemi di piattaforma più efficienti e di minor impatto ambientale. Oggi il Vespucci è impiegato non solo in compiti formativi, ma è rappresentante nel mondo del made in Italy ed è costantemente impegnato in campagne a tutela dell’ambiente nonché ambasciatrice Unicef.

fter her launch, the Amerigo Vespucci moored in the port of La Spezia, near the sister ship Colombo.The Vespucci soon became the main flagship, and in 1931, the two vessels set sail on their first joint summer training cruise. Both the Vespucci and the Colombo fulfilled their cadet training function even during the war, in the Adriatic Sea. The 1943 campaign was interrupted following the armistice signed on September 8, and the two training ships which were initially destined to moor at the Cattaro homeport – were then diverted to Brindisi, where they arrived on the evening of the 13th. At the end of the war, the Colombo was handed over to the USSR as part of the war reparations. Since then, ITS Vespucci has always performed her function as training ship, repository and guardian of the ancient seafaring culture. In 1962, the shipboard signal lamp of the US aircraft carrier Independence transmitted the following message: ‘You are the most beautiful ship in the world’. This episode recurred on several occasions and with other ships, being just one of the many displays of admirations that the Vespucci has received. From 2013 to 2016, the tall ship underwent a major overhaul period, during which modifications were made both to the propulsion system - in terms of increased effectiveness and environmental friendliness - and to the crew accommodation areas.Today, besides performing her training function, ITS Vespucci acts as ambassador of the ‘made in Italy’ worldwide and is constantly committed to environmental protection. The Ship is has also been appointed as Unicef Goodwill Ambassador.

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ITS Vespucci transiting under the bridges in Kiel Channel.

Nave Vespucci in transito sotto i ponti del Canale di Kiel.

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Il Vespucci in transito nel canale navigabile che collega il mar Piccolo al mar Grande a Taranto, a vele spiegate al comando dell’ammiraglio Straulino. Ritratto nella pagina accanto.

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Il comandante leggenda, l’ammiraglio Straulino

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ra gli alti ufficiali che hanno comandato l’Amerigo Vespucci nei sui 86 anni di storia di certo spicca il nome di Agostino Straulino. Il “Comandante”, nato a Lussinpiccolo il 10 ottobre 1914 e morto a Roma il 14 dicembre 2004, fu campione olimpico di vela nella categoria star ad Helsinki nel 1952, vinse innumerevoli volte campionati sia europei che mondiali e alla veneranda età di 88 anni vinse per la quinta volta consecutiva la regata over 60 di Napoli. Al comando del Vespucci, dal 21 novembre 1964 al 28 ottobre 1965, si rese protagonista di vicende straordinarie: nel 1965 navigò a vela il canale navigabile di Taranto dal Mar Piccolo al Mar Grande, risalì il Tamigi fino a Londra e a Portsmouth ormeggiò tra un incrociatore ed una portaerei, rifiutando i rimorchiatori sotto gli occhi sbalorditi degli inglesi. A proposito del Vespucci disse “un rammarico ce l’ho, ho potuto comandare l’Amerigo Vespucci per un solo anno, troppo poco”.

A legendary Commanding Officer: admiral Straulino

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ne of the most outstanding commanding officers of the Amerigo Vespucci, over her 86-year lifetime, was Agostino Straulino. The Commander – born in Lussinpiccolo on October 10, 1914, and dead in Rome on December 14, 2004 – was a Gold medal winner for Star Class sailing in the 1952 Helsinki Olympic Games. He won many other European and world championships, and, at the venerable age of eighty-eight, his fourth consecutive Over60 sailing regatta at Naples. As commanding officer of the Amerigo Vespucci – from November 21, 1964 to October 28, 1965 – he was protagonist of extraordinary adventures: in 1965, he sailed across the navigable channel connecting the Mar Piccolo and the Mar Grande in Taranto, sailed up the River Thames to London, and in Portsmouth, moored between a cruiser and an aircraft carrier, refusing tugboat assistance, thus stunning the amazed British spectators. Talking about the Vespucci, he once said: ‘I only regret that I commanded the Amerigo Vespucci for just one year. Too short indeed’.

The Vespucci in full sail crossing the navigable channel between the mar Piccolo and the mar Grande in Taranto, commanded by Admiral Straulino, (in the next photo).

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Andar per mare con l’Amerigo Vespucci

Nord America, Canada e Stati Uniti la destinazione della campagna di istruzione 2017

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I mari uniscono e non separano, il grande valore che si impara sul mare è quello di essere vicini alle persone senza lasciare mai indietro nessuno ammiraglio Valter Girardelli

The seas are a unifying factor and not a cause of divide.The great value one learns at sea is sympathy and help, which means never leaving anyone behind’

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n salto nel tempo attraverso un veliero chiamato Amerigo Vespucci, inizia così la conferenza stampa che si è tenuta a bordo il 31 marzo a Civitavecchia, dove è stata presentata la campagna di istruzione in favore degli allievi della prima classe dell’Accademia Navale di Livorno. Presenti il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli e il Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano. Canada e Stati Uniti le tappe principali della Campagna. Torna così, dopo 17 anni di assenza dalle Americhe l’Amerigo Vespucci, al comando del capitano di vascello Angelo Patruno, che ha definito “un carico prezioso gli allievi a bordo che saranno i futuri dirigenti della Forza Armata. La nave ha un valore formativo enorme – ha aggiunto il comandante Patruno - perché per mare la nave e il suo equipaggio sono soli e il comandante è solo con il suo equipaggio. Il grandissimo valore aggiunto è dato da questa esperienza di unità”. Le soste all’estero vedranno coinvolto l’equipaggio in eventi particolari come le celebrazioni del 150° anniversario della Confederazione Canadese, ma sarà anche l’occasione per promuovere le eccellenze del nostro Paese e per incontrare le comunità all’estero. Il generale Claudio Graziano, l’ammiraglio Valter Girardelli e il comandante Angelo Patruno, a prora di nave Vespucci in occasione della presentazione della campagna d’istruzione 2017 (foto di Maurizio Lapera).

admiral Valter Girardelli

Sailing on board the Amerigo Vespucci North America, Canada and United States:The destination of the 2017 Training Campaign

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voyage back into the time onboard a tall ship named Amerigo Vespucci was the introducing motif of a conference press which was held on March 31, onboard, at Civitavecchia, with the aim of presenting the Training Campaing for the cadets of the Leghorn Naval Academy, in the presence of General Claudio Graziano, Chief of the Italian Defence, Admiral Valter Girardelli, Chief of the Italian Navy, and Admiral Donato Marzano, Commander in Chief of the Italian Fleet. Canada and United States will be the main stopovers of the Campaign.The Amerigo Vespucci returns to America after 17 years, commanded by Captain Angelo Patruno, who defined the cadets embarked onboard as a ‘valuable cargo’, in that they will be the future leaders of the Navy. ‘Sailing onboard a ship like this has an outstanding training value’, said Captain Patruno, ‘because in navigation periods the ship and her crew are alone, and the commanding officer is alone with the crew. This cohesion and closeness actually provide the most precious added value’. The port calls will enable crewmembers to participate in some special events, including the celebrations for the 150th anniversary of the Canadian Confederation, General Claudio Graziano, Admiral Valter Girardelli and the commanding officer, Captain Angelo Patruno, onboard ITS Vespucci, on occasion of the presentation of the 2017 Training Campaign.(photo by Maurizio Lapera).

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“Un veliero come il Vespucci ha una vocazione oceanica […] è tempo che torni a solcare gli oceani” ha sottolineato l’ammiraglio Girardelli, che ha poi voluto indicare l’importanza delle lunghe navigazioni che consentono agli allievi di attingere dall’esperienza dell’equipaggio della nave. Mentre il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha evidenziato che “il viaggio trascende il semplice addestramento ma è un messaggio, una bandiera che rappresenta l’orgoglio del nostro Paese la capacità dei nostri giovani”. La nave Scuola è salpata da La Spezia il 19 aprile verso l’Oceano.

Nave Vespucci e nave Luigi Rizzo in navigazione (foto di Silvio Scialpi).

while providing the opportunity of promoting the Italian areas of excellence and meeting the Italian communities overseas. ‘A tall ship such as the Vespucci is made for sailing across the ocean […] now it is time for her to do so‘, stressed Admiral Girardelli, who also highlighted the significance of prolonged navigation periods for the training of cadets, who can learn from the experience of the ship’s crew. The Chief of the Italian Defence, General Claudio Graziano, emphasized that ‘This voyage goes beyond mere training: it is a message, an emblem which represents the pride of our country and the skills of our young generations’. The Training Ship set sail from La Spezia last 19 April to the Atlantic Ocean.

ITS Vespucci and ITS Luigi Rizzo in navigation. (photo by Silvio Scialpi).

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Un sogno diventato realtà Civitavecchia, 31 marzo 2017. A bordo di nave Vespucci incontriamo il Comandante, capitano di vascello Angelo Patruno, che ci svela segreti, emozioni e aspettative della campagna d’istruzione 2017 di nave Vespucci.

Comandante, nave Vespucci ha rappresentato il suo primo imbarco da allievo, la prima effettiva navigazione, quale è l’emozione che prova e cosa significa per lei imbarcare da comandante su questa nave storica? E’ per me un grande privilegio essere il Comandante di questo veliero, gioiello della Marina Militare. Personalmente, mettere piede su questo ponte è quasi come un ritorno a casa. Quando per la prima volta sono imbarcato, poco più che diciottenne, come allievo della prima classe sulla “Signora del mare”, ero alla mia prima vera esperienza di vita di bordo. Ricordo chiaramente che, per le emozioni che provai allora, ancora oggi indelebili, promisi a me stesso che avrei dedicato tutta la passione e l’impegno possibile per poter tornare a bordo un giorno come Comandante dell’Unità. Oggi il sogno si è realizzato! In linea con il motto di nave Vespucci, “Non chi comincia ma quel che persevera”, questa è la prova che con la dedizione alla professione e lo spirito di sacrificio, gli obiettivi a cui ciascuno di noi aspira, si possono realizzare.

Sentimenti, soddisfazioni, valori, tradizioni e soprattutto responsabilità. Responsabilità per l’equipaggio e rispetto per il mare, ma anche continuità tra la Marina del passato e la Marina del futuro, motivo di orgoglio per intere generazioni. Come fa a trasmettere questo bagaglio culturale ed emozionale? Essere al Comando di questa nave non significa solo di saper scegliere la rotta migliore o impartire l`ordine più appropriato. Bisogna essere modello di riferimento per tutto il personale di bordo e saper fornire quei valori e quegli ideali fondamentali per creare una cultura del mare in ogni membro dell`equipaggio. Il mare è scuola di vita e riesce in breve tempo a far crescere tutti, in particolar modo gli allievi ufficiali, che a bordo della Nave Scuola apprendono importanti insegnamenti tra i quali quello di agire sempre con coerenza, in equilibrio tra sostanza, forma ed etica. Il rispetto per il mare è un argomento che sta particolarmente a cuore alla Marina Militare, da sempre attenta alle emissioni inquinanti delle unità della propria flotta, e si impegna attivamente per ridurne l’impronta ambientale. Nell’effettuare l’ammodernamento delle capacità operative N OT I Z I A R I O

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A dream come true Civitavecchia, March 31, 2017. The commanding officer, Captain Angelo Patruno, welcomes us onboard ITS Vespucci and reveals secrets, emotions and expectations about of the 2017 Training Campaign. Captain Patruno, your first assignment as a cadet was onboard the Vespucci, which means your first prolonged navigation.Today you are the commanding officer of this historical ship. Which are your feelings and emotions? Being the commanding officer of this sailing ship is a real privilege for me. I could say that boarding on the deck of this jewel of the Italian Navy for me is like… coming home. When I embarked as an eighteen-year-old Naval Academy cadet of the first year onboard the ’Lady of the Seas’, that was actually my first experience in terms of shipboard life. I clearly remember that, all the emotions I felt at that time – indeed unforgettable memories – made me promise to myself that I would dedicate all my passion and commitment to come back onboard one day as a commanding officer. Today, that dream has come true! In line with the Vespucci’s motto, ‘Not who starts but the one who perseveres’, this is the proof that through professional dedication, commitment and self-sacrifice, our aspirations and objectives can be achieved.

Feelings, satisfactions, values, traditions, but mostly responsibility. Responsibility to the crew and respect for the sea, along with continuity between the Navy of the past and the Navy of the future, pride for many generations. How can you convey this cultural and emotional heritage? Being the Commanding officer of this ship means not only being able to choose the right course or giving the most timely and appropriate order. You must be a role-model for all shipboard personnel and be able to convey those fundamental values and ideals, in order to make any crewmember familiar with the seafaring culture. The sea is a real preparation for life, providing a major opportunity to mature, particularly for young cadets who, onboard of this training ship, can learn some basic principles, including consistency of behaviour, based on the capability of balancing substance, form and ethics. The respect of the sea is deeply endorsed by Italian Navy, which has always been strongly committed to the reduction the environmental impact associated with its ship pollutant emissions. During the recent modernization works aimed at revamping the ship’s operational effectiveness, great emphasis was placed on the implementation of state-of-the-art technologies in terms of energy efficiency and environmental sustainability. Today the Vespucci is


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Il capitano di vascello Angelo Patruno, comandante di nave Vespucci dal 4 ottobre 2016 Captain Angelo Patruno, ITS Vespucci commanding officer since october 4, 2016.

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di bordo, conclusosi lo scorso anno, è stata data particolare attenzione all’implementazione delle più moderne tecnologie volte all’efficentamento energetico e alla riduzione dell’impatto ambientale della Nave, che oggi possiede le certificazioni MARPOL.

La sua missione è molto significativa, articolata e delicata, oltre a rappresentare una insostituibile palestra di vita per gli allievi. Come la Campagna addestrativa accresce la formazione professionale di un futuro ufficiale? La campagna d’istruzione a bordo di nave Vespucci rappresenta un elemento cardine nella formazione degli allievi ufficiali; l’Unità nasce infatti come nave scuola e dal 1931, anno dell’ entrata in servizio nella allora Regia Marina, imbarca ogni estate i cadetti dell’Accademia Navale di Livorno per insegnare loro le radici della cultura marinaresca, mantenendo saldo il connubio tra tradizione ed innovazione che la contraddistingue. La nave nel tempo è diventata un’occasione di addestramento ed interiorizzazione dei valori militari anche per tutti gli altri Istituti di Formazione della Marina Militare. Quest’anno, ad esempio, imbarcheremo fino a Montreal gli Allievi Volontari in Ferma Prefissata. Sebbene il veliero sia al suo 86esimo anno di vita ed i tempi siano cambiati così come la cultura, rimangono indelebili i valori fondanti che caratterizzano il personale della Marina Militare: etica, fedeltà, disciplina e onore.

Il Vespucci ritorna nel nord America in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della Confederazione canadese, sarà anche occasione d’incontro con le comunità di italiani all’estero, quali sono le aspettative? L’Amerigo Vespucci è l’emblema della Marina Militare. In essa è racchiusa l’eccellenza del Made in Italy, sinonimo di gusto, qualità e passione, ma anche di una forte dimensione culturale tutta italiana, fondata sui valori e sulla solidarietà. Siamo consapevoli ed onorati di essere chiamati a svolgere un così delicato e importante compito in qualità di “ambasciatori italiani nel mondo”. E’ indubbio il successo che si riscontra in ogni porto in cui “nave Vespucci” attracca: un orgoglio italiano che il mondo ci invidia. E’ chiaro ad ogni membro dell’equipaggio che il Vespucci è un pezzo di Italia in movimento e da tutti è sentita la responsabilità di rappresentare al meglio il nostro Paese all’estero. La dislocazione nell’area nordamericana consente di consolidare la conoscenza e il prestigio della Marina Militare fuori dai confini nazionali, in particolare in un’area di non usuale gravitazione, nonostante sia molto sentito il legame con il nostro Paese, dovuto anche alla presenza di una numerosa comunità italo-americana. Aspetto altrettanto importante, che va sottolineato, è che questa Campagna permetterà alla Marina Militare di farsi ulteriormente apprezzare nel Mondo, anche attraverso la cooperazione internazionale e il dialogo tra Paesi geograficamente molto lontani.

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certified as compliant with MARPOL requirements

Your mission is very complex and delicate, besides being a precious opportunity for cadets to gain life experience. How does the training campaign enhance future Navy officers’ vocational training? The training campaign onboard ITS Vespucci is a linchpin in the cadet training programme. Since her launch and entry into service as a naval vessel of the then ‘Regia Marina’, in 1931, the Amerigo Vespucci has always been a training ship and has embarked every year the Leghorn Naval Academy cadets for their summer training campaign, in order to teach them the roots of the seafaring culture, preserving its peculiar combination of tradition and innovation. Over the time, the ship has become a training resource providing opportunities for the interiorization of military values also for all the other training centres of the Italian Navy.This year, for example, we are going to embark a number of on-term volunteers up to Montreal. Although our ship is eighty-six years old, and times have changed as well as culture, the Italian Navy personnel will always preserve the core values of ethics, loyalty, discipline and honour.

The Vespucci returns to North America, on occasion of the celebrations of the 150th anniversary of the Canadian Confederation. It will also be an opportunity to meet the Italian communities overseas. What are your expectations? The Amerigo Vespucci is the emblem of the Italian Navy. She embodies the Italian excellence, synonymous of refinement, quality and passion, while expressing a peculiar trait of the Italian culture, based on values and solidarity.We are well aware and honoured to carry out such a delicate and significant mission, as ‘Italian ambassadors to the world’. ITS Vespucci indubitably enjoys immense popularity, and this can be perceived in the feelings of wonder and admiration that she arouses in every port of call. She is an Italian glory which is truly the envy of the whole world. Each crewmember is well aware that the Vespucci is a travelling symbol of Italy, and conscious of the responsibility of representing our country abroad in the best possible way. The Nortth American destination will enable us to enhance the Italian Navy’s reputation and prestige beyond our national boundaries, particularly in an area where the Italian Navy is not usually present, although the bond with our country is very strong, also on account of the presence of a significant Italian-American community. Last but not least, it should be stressed that this Campaign will provide the Italian Navy with the opportunity to gain a greater appreciation worldwide, also through international cooperation and dialogue among countries geographically far apart from each other.


(foto di Silvio Scialpi)

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Con lo sguardo all’insù

Non tutti conoscono dettagli e peculiarità che solo un marinaio esperto come il nostromo può svelarci; incontriamo Giulio D’Elia, 1° Maresciallo e nostromo di nave Vespucci.

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lasse 1970 con ben 23 anni di esperienza a bordo del Vespucci, Giulio D’Elia ci spiega come sono fatte le 23 vele che animano l’Unità. Sono fatte esclusivamente di tela olona, una canapa particolarmente delicata e al contempo resistente, che fornisce elevate prestazioni in mare. Un totale di 2.800 mq di invelatura, paragonabili ad oltre 6 campi da basket, messi insieme da differenti grane di canapa (con scala da 1 a 4) dalla più resistente alla più delicata e flessibile, a seconda del tipo di albero sul quale operano ed all’altezza alla quale vengono poste. “Le ispezioni e le verifiche alle vele – ci spiega il nostromo – devono essere continue e irreprensibili, perché il minimo problema rischia di creare danni ingenti all’intera struttura della vela, con conseguenti problemi alla stessa nave”. Anche per questa ragione le vele vanno custodite con gelosia maniacale. A terra come a bordo le vele vengono manutenute, ricucite e riparate con antichi metodi tramandati dal più anziano al più giovane dei marinai, come voleva già la tradizione dei primi ‘900. Un lavoro a tratti quasi titanico e N OT I Z I A R I O

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Looking upward

Not everybody knows all the details and peculiarities that only an experienced sailor such as the boatswain can reveals to us. Let’s meet Giulio D’Elia, fleet chief petty officer and boatswain onboard ITS Vespucci.

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orn in 1970, and having gained a good 23 years of experience onboard the Vespucci, Giulio D’Elia explains the characteristics of the 23 sails of the ship. They are made exclusively with the traditional sailcloth called ‘tela olona’, a hempen fabric which is very delicate but hard-wearing and resistant at the same time, providing high performance at sea. Measuring 2,800 square metres – exceeding the surface of 6 basketball courts – the sails are made with variously coarsefibre hemp fabric (1 to 4 coarseness grades), ranging from the most resistant to the most delicate and elastic, according to the different masts and height they are set on. “Sail overhauling and checks”, says the Boatswain “must be regularly and meticulously made, because the slightest inconvenient could cause extensive damage to the whole sail rigging, thereby creating trouble for the ship as a whole”. This is

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(foto di Silvio Scialpi)

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dal sapore alchimistico, se si considera che ogni anno devono essere sostituiti i 30 chilometri di cavi in fibra vegetale impiegati per le manovre o la necessaria sostituzione di tutte le “relinghe” delle vele, ovvero le cornici di questi immensi quadri di canapa, a causa del deterioramento che subiscono con la salsedine. Ogni vela delle 23 presenti a bordo ha un nome e deve essere manovrata esclusivamente con la forza manuale dei marinai, come negli antichi vascelli dell’800. La nostra vista si perde all’insù tra cavi, pennoni, vele e l’azzurro del cielo, in un quadro pittorico apparentemente confusionale ma che in realtà nasconde la massima espressione della precisione marinaresca.

La prora della nave Scuola della Marina Militare con in primo piano bompresso e polena.

why sails must be kept with the utmost scrupulousness. Both ashore and afloat, sails must be mended and repaired using ancient traditional methods which have been handed down over generations of sailors, since the early twentieth-century. Indeed, it is a titanic undertaking, at times even alchemistic, if we consider that each year the 30 kilometres of vegetable-fibre ropes must be replaced, and the same applies for all the sail bolt ropes, which are sewn into the edge seam of these immense canvases to prevent tearing caused by salt. Each of the 23 shipboard sails has its own name and is exclusively handled by the sailors’ manual strength, with the same method practiced onboard nineteenth-century sailing vessels. Our sight gets lost upwards, among the complex entanglement of ropes, yards, sails against the blue sky, in a seemingly bewildering picture which is in fact the highest expression of accuracy and precision, that are seamanship peculiar skills. The bow of the Italian Navy training ship. Closeup of the bowsprit and figure head.

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I timoni di nave Vespucci in gergo, “ruota a caviglie”, oggi ancora utilizzati dagli allievi per addestrarsi all’arte marinaresca. (foto di Silvio Scialpi). The steering wheels of the Amerigo Vespucci, still used today for cadet seamanship training. (photo by Silvio Scialpi). N OT I Z I A R I O

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Imbarcare come Direttore di Macchina su questa stupenda unità, dopo esserci passato come allievo nel 2003, mi riempie di orgoglio e gratitudine nei confronti della Forza Armata che mi ha dato questa possibilità. Una volta a bordo si entra in contatto con un ambiente di altri tempi che si sposa però in un perfetto connubio con tecnologie all’avanguardia introdotte a seguito della recente sosta lavori di ammodernamento. Il Vespucci, per noi Marinai ha ricoperto, ricopre e ricoprirà per sempre una tappa fondamentale del nostro percorso professionale che rimarrà indelebile nei ricordi di giovani allievi dell’Accademia Navale, a maggior ragione per chi come me ha avuto la fortuna di tornare a bordo con un ruolo nell’equipaggio fisso dell’Unità.

TV (GN) Giovanni a. Garofalo

Serving as Chief Engineer onboard this magnificent ship – where I was embarked as cadet in 2003 – fills me with pride, and I am grateful to the Italian Navy for giving me this opportunity. Here onboard, you find yourself in an old-time atmosphere, which yet perfectly blends with the stateof-the-art technologies which were introduced during the recent major overhaul period. For us sailors, the Vespucci has always been – and will always be - a crucial step in our professional life, an unforgettable experience for the young Naval Academy cadets, and particularly for those who – like me – had the good luck to come again and serve as a member of the shipboard regular crew

TV (GN) Giovanni a. Garofalo

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Suggestiva immagine del giardinetto di poppa di nave Vespucci. (foto di Silvio Scialpi). A beautiful image of the Vespucci’s aft quarter. (photo by Silvio Scialpi).


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Logistic Support Ship “VULCANO” Varato il troncone di prua dell’unità di supporto logistico LSS “Vulcano”

Il troncone varato, lungo 94 mt, largo 24 mt e del peso di circa 4.100 t, sarà trasportato via mare nello stabilimento di Muggiano (La Spezia) dove verrà assemblato insieme al troncone di poppa per costituire l’intera unità la cui consegna è prevista nel 2019.

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di Emanuele Scigliuzzo

ell’ambito di un necessario rinnovamento della flotta per garantire al Paese uno strumento efficace per la sicurezza dei confini nazionali, della navigazione e per la tutela dell’ambiente, è stato varato lo scorso 10 aprile il troncone

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165 metri di lunghezza, 20 nodi di velocità, 200 persone tra equipaggio e specialisti, 4 stazioni di rifornimento laterali e una poppiera. Capacità di fornire acqua potabile

di prua di nave Vulcano. Flessibili, modulari, affidabili e a basso impatto ambientale, sono queste le caratteristiche che accomuneranno le navi della flotta del futuro della Forza Armata, e non farà eccezione nave Vulcano, la prossima nave da supporto logistico (LSS Logistic Support Ship). L’unità, la cui consegna è prevista per il 2019, è stata progettata con particolare attenzione all’ambiente con un impatto che sarà ridotto grazie a sistemi di propulsione ausiliari elettrici. La prossima unità LSS riceverà dal Registro Italiano N OT I Z I A R I O

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Navale (RINA) la certificazione MARPOL - Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell’inquinamento causato da Navi - ma non solo, sarà in regola anche con la convenzione di Hong Kong, l’accordo sul riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con l’ambiente ancora non obbligatorio. Le peculiarità dell’unità LSS saranno,

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oltre a quella del trasporto di materiale liquido come gasolio, carburante avio o acqua, di materiali solidi come viveri o munizioni, anche quella di fornire assistenza sanitaria con l’ospedale di bordo che prevede sale chirurgiche, radiologia e la capacità di ospitare dodici degenti gravi. Nave Vulcano però non fornirà solo appoggio in termini di trasporto, ospedalizzazione e assistenza tecnica ad altre navi, ma anche di soccorso grazie alla gru off shore da 30 tonnellate, e potrà svolgere anche funzioni di controllo e comando in


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e corrente elettrica a terra per una potenza di 2500 kw. Possibilità di imbarcare fino a 8 moduli abitativi/sanitari. Capacità di soccorso in mare, tramite operazioni di recupero e sul fondo

La senatrice Roberta Pinotti con il sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa Gioacchino Alfano e l’ammiraglio Valter Girardelli alla cerimonia del varo di prua dell'unità di supporto logistico Vulcano.

missioni operative. La cerimonia del varo del troncone di prora si è svolta nello stabilimento di Fincantieri di Castellamare di Stabia alla presenza della ministra della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, del sottosegretario alla difesa, Gioacchino Alfano, del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, del sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Panullo e del presidente di Fincantieri, ambasciatore Giampiero Massolo. La madrina della nave è la signora Maria Teresa Piras, vedova del tenente di vascello Emilio At-

tramini, deceduto nel tragico incidente aereo del Monte Serra nel 1977 in cui persero la vita, oltre all’ufficiale inquadratore e ai membri dell’equipaggio, anche 38 allievi ufficiali dell’Accademia Navale. “Sono orgogliosa di essere qui. Questa nave è simbolo di intelligenza, operosità, capacità di fare italiana. In luoghi di

lavoro come questo si tiene unita la capacità del fare dalla quale nasce il meglio che l’Italia sa realizzare”, con queste parole la sen. Pinotti ha voluto sottolineare l’importanza della realizzazione di nave Vulcano nei stabilimenti di Fincantieri. L’ammiraglio Girardelli si è espresso definendo il cantiere di Castellammare di Stabia come “la più antica fabbrica di navi in senso moderno”. Il troncone di prora di nave Vulcano raggiungerà via mare lo stabilimento di Muggiano, a La Spezia, dove verrà assemblato con il troncone di poppa.

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avvenimenti e curiosità in breve

La Marina Militare al “LIMA” 2017

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Giunto alla 14ª edizione l’appuntamento biennale dedicato alla industria marittima e aerospaziale svoltosi in Malesia. Presente all’importante evento il capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Valter Giradelli e la fregata Carabiniere, impegnata nella campagna in Australia e Sud Est Asiatico. (foto 1)

Addestramento “alpino” per i palombari

Un team di Palombari si è addestrato a condurre immersioni in altitudine in Alto Adige, ai piedi delle vette delle Vedrette di Ries. In un ambiente tipicamente alpino, gli operatori del G.O.S. hanno condotto uno stage subacqueo sotto il ghiaccio, formatosi durante D E L L A

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l'inverno sulla superficie del lago di Anterselva, a 1.642 metri sul livello del mare. L'addestramento ha permesso di valorizzare l'esperienza acquisita dai palombari della Marina durante le missioni in Antartide. (foto 2)

In “blu” per la giornata mondiale dell’autismo Il Castello Aragonese di Taranto della Marina, a similitudine di altri edifici storici di pregio delle più importanti città del mondo, nelle ore notturne si è illuminato di blu, colore simbolo dell'autismo, a sostegno della campagna mondiale di sensibilizzazione intitolata "Giornata Mondiale dell'Autismo". La giornata, istituita dalle Nazioni Unite a carattere internazionale, mira ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sul tema

molto delicato dell'autismo e a combattere l'indifferenza e i pregiudizi verso chi è affetto da questa sindrome. La Marina, attraverso il Castello Aragonese, ha aderito all’iniziativa e supporta l'ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici). (foto 3)

La Marina e la fondazione Rava

A Norcia è stata inaugurata una scuola costruita in tempi record, la prima di un complesso scolastico di tre istituti. La Fondazione Rava Onlus e la Marina, di nuovo a fianco per i giovani più sfortunati. La Forza Armata ha infatti collaborato con la raccolta fondi in una serie di eventi che hanno visto navi e banda musicale della Marina in prima linea per la collettività. (foto 4)


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La Grande Guerra, l’italia e il Levante

È stata inaugurata a Roma, presso l’Archivio Centrale dello Stato all’Eur, la mostra La Grande Guerra. L’Italia e il Levante dedicata alla politica italiana nel Mediterraneo dalla guerra di Libia alla pace di Losanna del 1923. Alla conferenza stampa di presentazione della mostra sono intervenuti il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, on. Dario Franceschini, il capo di gabinetto del medesimo dicastero, prof. Giampaolo D’Andrea, e il sottocapo di Stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Paolo Treu. La mostra vede il significativo apporto della Marina Militare attraverso i numerosi documenti, fotografie, oggetti e opere d’arte selezionati dal proprio patrimonio culturale. (foto 5)

Euromarfor: incontro tra i comandanti

Si è svolto a Roma, presso la sede del Comando in Capo della Squadra Navale, l’Euromarfor Commanders Meeting, l’incontro tra i comandanti operativi delle quattro marine che aderiscono alla Forza Marittima Europea. Il Comandante in Capo della Squadra e attuale Comandante la Forza Marittima Europea, ammiraglio di squadra Donato Marzano, ha accolto i corrispettivi di Francia, Portogallo e Spagna, per discutere del presente e futuro della Forza Marittima Europea. Durante i due giorni di colloqui, si è discusso degli impegni della Forza Marittima e del suo approccio al capacity building nei confronti dei paesi partner nord africani e della Maritime Situational Awareness, ovvero il controllo di tutto il traffico marittimo,

per evidenziare situazioni di rischio terrorismo e attività illecite. (foto 6)

Istituto idrografico: l’impegno in Adriatico

Si è conclusa la campagna di aggiornamento della documentazione nautica condotta da idrografi e cartografi militari e civili dell'Istituto Idrografico della Marina, ultima tappa dopo le campagne di Gaeta, Porto Santo Stefano, Grado, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Agropoli. (foto 7)

Canottaggio e canoa: oro, argento e bronzo

Un oro, otto argenti ed un bronzo per gli atleti della Marina nelle gare internazionali di Mantova e Piediluco. Per il canottaggio Luca Parlato, Andrea Maestrale e Alessandro Laino conqui-

9 stano l’oro, mentre è argento per Catello Amarante, Giovanni Abagnale e Ivan Capuano. Una medaglia di bronzo spetta ad Andrea Benedetti. Nella canoa invece Cristina Petracca ottiene l’argento. Per la sezione giovanile, Mario Guerra conquista 3 medaglie d’argento. (foto 8)

Nave Carabiniere in sosta a Manama in Bahrain

La campagna di nave Carabiniere ha fatto tappa, dal 23 al 26 aprile in Bahrain. La sosta, ha sottolineato l’ammiraglio Donato Marzano, è importante “alla luce dei nuovi scenari che si stanno via via aprendo. Diventano, così, fondamentali la cooperazione, l'interoperabilità, la conoscenza e lo scambio reciproco". Presente anche l’ambasciatore in Bahrain, Domenico Bellato. (foto 9)

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Nell’ambito del 2° raduno nazionale dei sommergibilisti di Gaeta, è stato inaugurato il primo monumento nazionale al sommergibilista, una torretta di un ex sottomarino della Regia Marina chiamato "R12”.

A Gaeta il primo monumento ai sommergibilisti

N OT I Z I A R I O

D E L L A

M A R I N A


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Gaeta, 22 aprile 2017. Momento dell’inaugurazione del Monumento ai sommergibilisti.

di Pasquale Prinzivalli

S

i è svolta sul lungomare Caboto di Gaeta, durante il 2° Raduno nazionale dei sommergibilisti, alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, del sindaco di Gaeta, dott.

Cosmo Mitrano e del presidente dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, ammiraglio (r) Paolo Pagnottella, la cerimonia di inaugurazione del primo "Monumento nazionale al sommergibilista", una torretta di un sottomarino della Regia Marina chiamato "R12". All’inaugurazione del monumento ai sommergibilisti caduti in battaglia hanno sfilato, davanti alle autorità

civili e militari, una rappresentanza dell'A.N.M.I. e di sommergibilisti. Il capo di Stato Maggiore, durante il suo discorso ha ricordato che "… non esistono ex-sommergibilisti, ma solo marinai sommergibilisti per sempre", e come la Marina sia impegnata in prima linea con missioni di presenza e sorveglianza anche attraverso l'impiego del sommergibile quale mezzo assolutamente idoneo

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e capace di “vedere senza essere visti, di sentire senza essere sentiti, di seguire senza essere seguiti”. L’evento, nato dalla collaborazione tra l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, città di Gaeta e Marina Militare, è stato caratterizzato da un programma molto fitto. Il 20 aprile ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione presso la sala consigliare del Municipio di Gaeta, alla presenza del Comandante dei Sommergibili, ammiraglio di divisione Dario Giacomin. Il giorno seguente presso il teatro Arena, si è tenuta una conferenza sulla professione del sommergibilista e l’inaugurazione della mostra tematica organizzata dal Comando

Come i Delfini di Enzo Arena

Quando passavo giorni in immersione, sotto quel mare il tempo si fermava. Dentro un acciaio, nel volto di ciascuno, c’era la vita che l’altro si aspettava.

Non c’eravamo al mondo e al suo rumore, stavamo solo in mente ai nostri cari. “Quota duecento” e tutto si placava, il mondo andava e noi eravamo fuori.

Là sotto il mare ad ascoltar delfini, i nostri giorni non sono stati vani.

Senza clamori di un mondo contagiato, a conoscenza di valori umani.

Ecco perchè mi torna spesso in mente quella famiglia per me particolare. “Vieni a vedere”... si torna in superficie. Come Delfini ci ha uniti il nostro mare!

della flottiglia sommergibili, presso la Chiesa della Soledad - Bastione Carlo V. L’evento è stato arricchito dalla presenza del sommergibile Pietro Venuti e dalla fregata Libeccio, ormeggiati presso il pontile NATO. Le unità, aperte al pubblico, sono state prese d’assalto dai numerosi visitatori. Gaeta, 22 aprile 2017. Dall’alto: un momento saliente dell’evento; l’ammiraglio Valter Girardelli con il sindaco della città di Gaeta dott. Cosmo Mitrano; l’ammiraglio Dario Giacomin illustra le caratteristiche del sommergibile esposto alla mostra; l’ammiraglio (r) Paolo Pagnottella, con il sindaco della città di Gaeta.

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D E L L A

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