3 minute read
Adottare una Lucetta
Difendere la vita è accogliere le fragilità prenatali: in questa intervista la dottoressa Anna Luisa La Teano, cofondatrice e responsabile del “Braccio familiare e testimoniale” de Il Cuore in una Goccia Onlus, illustra il sostegno che la sua fondazione dà alle famiglie che affrontano una diagnosi prenatale patologica.
Luca Scalise
Advertisement
Dottoressa La Teano in che modo la fondazione Il Cuore in una Goccia sostiene le famiglie che affrontano una diagnosi prenatale di patologia del proprio bambino? «La fondazione Il Cuore in una Goccia adempie alla sua mission in difesa della vita nascente seguendo diverse linee di azione. Innanzitutto, attraverso un supporto di tipo clinico-assistenziale, con affiancamento e accompagnamento delle famiglie lungo tutto il percorso che va dalla diagnosi al post- parto e anche oltre. Questo tipo di attività trova una corrispondenza fattiva in alcune nostre progettualità come il Progetto hospice, il Progetto Welcome to Life e la rete di Sportelli di Accoglienza per le Maternità Difficili; tutte iniziative che hanno l’obiettivo
Il Progetto “Adotta una lucetta” è un fondo dedicato a sostenere le spese spesso gravose che devono affrontare le famiglie che accolgono un bambino cui è stata diagnosticata una patologia in utero.
di creare punti di riferimento per queste famiglie, in modo da sopperire a tutta una serie di mancanze e vuoti che gettano le mamme e i papà in uno stato di solitudine e sconforto totali. In secondo luogo, attraverso la cultura e la formazione, per medici, personale sanitario, volontari e famiglie. Poi, attraverso la ricerca e lo studio delle patologie prenatali: dall’osservazione della storia naturale di molte patologie prenatali fino ad arrivare alla realizzazione di progetti di ricerca mirati, come il Progetto Down appena lanciato proprio su iniziativa de Il Cuore in una Goccia. E, infine, attraverso un sostegno concreto, di tipo economico, per quelle famiglie che hanno scelto di portare avanti la gravidanza nonostante la patologia del bambino e che però necessitano, nella fase pre-natale e/o postnatale, di un aiuto economico per far fronte a tutte quelle spese, il più delle volte gravose, necessarie per far curare i propri piccoli. Sulla base della nostra esperienza, infatti, sappiamo bene che l’accoglienza di un bambino con una patologia comporta per le famiglie anche delle difficoltà in termini economici a causa dei costi di viaggio (perché spesso la specificità della patologia richiede spostamenti in centri specializzati lontani dai propri luoghi di residenza), costi di alloggio nei casi di lunga degenza, spese per visite mediche, esami specialistici, terapie, acquisto di medicinali e così via. Per rispondere a questi bisogni la nostra Fondazione ha promosso il Progetto “Adotta una lucetta”, ovvero, un fondo dedicato a questo tipo di necessità, alimentato dalla generosità di tutti coloro che vogliono sostenere la scelta d’amore di queste famiglie. È fondamentale offrire un’assistenza concreta alle famiglie perché, come spesso capita, anche una situazione di indigenza economica o la paura di non avere i mezzi per poter curare il proprio bambino, possono incidere sulla scelta di accoglienza o meno di un bambino con una fragilità prenatale».
Ma cosa sono le “lucette”? «Il nome di questo progetto, “Adotta una lucetta”, è ispirato alla tenera storia di un bimbo, figlio di una mamma-testimone della nostra Fondazione che, quando era molto piccolo, riusciva a vedere le nuove vite nelle pance delle mamme e le descriveva come delle “lucette”. Questo bimbo un giorno chiese alla mamma come avviene che una donna aspetti un bambino e la mamma gli fornì il massimo della spiegazione scientifica al riguardo, in un linguaggio a lui comprensibile. Lui restò molto deluso e poi disse: «Mamma, hai dimenticato la parte più importante! Se Dio non soffia la lucetta nella pancia, non succede proprio niente!». In seguito, il bimbo le spiegò che Dio è circondato da tante bellissime lucette e che ogni tanto decide di affidarne una ad una mamma e darle un corpo, ma che la lucetta («È molto importante!», disse) continua ad essere di Dio e che la mamma deve solo proteggerla e accompagnarla, ma che non è sua. Ecco, quello che noi vogliamo, attraverso il Progetto “Adotta una lucetta”, è far sì che le “lucette” rimangano sempre accese. Chiunque voglia contribuire a questa importantissima iniziativa, può trovare tutte le informazioni utili sul sito del Cuore in una Goccia: www. ilcuoreinunagoccia.com».