SOMMARIO Editoriale
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Rilancio del giornale “il Cittadino) - “Decalogo” PARTE I
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Recuperiamo il senso della comune appartenenza
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di Massimiliano Castellani
di Alberto Mesca
di Maurizio Hanke
Spoleto è una città troppo bella per non essere...
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Don Matteo e il Festival...
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Monini per il Festival dei 2Mondi 2013
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Simone Mesca, Claudio Bianchini, Mark Tachsidis, Emanuele Guerrini.
I Premi “Una finestra sui 2Mondi”
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HANNO COLLABORATO: Maurizio Hanke, Eleonora Rossi, Ufficio Stampa Casa Menotti, Ufficio Stampa Spoleto ‘56, Sandro Morichelli, Sergio Bizzarri, Aldo Traccheggiani.
La nuova giovinezza del Festival
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Dove le arti interpretano la nostra epoca
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La 56a edizione del Festival dei 2Mondi
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Birra Nursia. Boom di richieste!
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Il Festival covava sotto la cenere sin dal 1957
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25 anni fa’ fu colpo di fulmine
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Anno 31 - N°2 - Giugno 2013 DIRETTORE RESPONSABILE: Alberto Mesca CAPO REDATTORE: Anna Nucciarone IN REDAZIONE: Massimiliano Castellani, Mariolina Savino,
CASA EDITRICE:
Nuova PromoEdit s.r.l. Via Monte Acuto, 49 Foligno (PG) Tel. 0742.321011 - 370 3282676 Fax 0742.321012 www.nuovapromoedit.it / info@nuovapromoedit.it www.ilcittadinoumbria.it / info@ilcittadinoumbria.it P.IVA 02987340540
AUTORIZZAZIONE:
Reg. Tribunale di Perugia n.35/1989 Reg. Tribunale di Terni n.07/ dall’82 all’1989 Sez. Periodici N°5/2002 Sped. in abb. post 45% Legge 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di Perugia SEGRETERIA DI REDAZIONE: Cinzia Mancia GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Nuova PromoEdit s.r.l.
Ilaria Santoni
FOTO: Archivio Nuova PromoEdit s.r.l., Massimo Menghini,
Massimo Stefanetti.
PUBBLICITÀ: Nuova PromoEdit s.r.l. Tutto quello che viene pubblicato su “Il Cittadino” riflette unicamente il pensiero degli autori. Foto e testi anche se non pubblicati non si restituiscono. STAMPA: Grafiche CMF Foligno (Pg) Finito di stampare a giugno 2013 FOTO DI COPERTINA: Massimo Menghini
di Alberto Mesca
di Eleonora Rossi
dalla redazione
di Giorgio Ferrara
(segue il programma)
di Emanuele Guerrini
di Sandro Morichelli
di Aldo Traccheggiani
Foto di Massimo Stefanetti
Omaggio a Sergio Bizzarri per i 56 anni della sua Arte al Festival
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ergio Bizzarri nasce a Spoleto nel 1931. È stato inserito tra i rappresentanti della tradizione “Romantico-figurativa Italiana”, ma la natura peculiare ed inedita del suo carattere rende difficile una sua chiara collocazione all’interno di un gruppo o di un movimento definiti. Può, tuttavia, essere a buon diritto considerato un espressio-
Rimane permanente la mostra della sua opera in Via Giustolo 45, nel Centro Culturale “Il Museo”: un percorso che testimonia il lavoro dell’artista lungo gli ultimi quarant’anni. Quest’anno sarà anche presente al “Festival dei 2Mondi” alla Galleria Degli Ori del Palazzo Comunale, in via Visiale, dal 28 giugno al 14 luglio 2013. Per l’occasione, presenterà una serie
nista puro, per quella sua particolare sensibilità a rappresentare in modo diretto, immediato e spontaneo il suo mondo emozionale interiore, rifuggendo il ricorso a qualsiasi artificio o tecnica di mascheramento. Negli anni Cinquanta partecipa a varie esposizioni italiane. È presente al “Festival dei Due Mondi” e al “Premio di Spoleto”. In questa fase la sua opera si caratterizza soprattutto per il “monocromatismo”: le figure umane e animali sono rappresentate in “nero”. Ha il vanto di essere stato l’unico pittore presente, con una Mostra Personale a Spoleto in Via Leoncilli, già dalla Prima edizione del Festival che risale al 1958. Gli anni Sessanta gli aprono le porte del contesto internazionale: le sue opere sono esposte a Parigi oltre che presso molte mostre italiane. Nei decenni successivi, fino agli anni Novanta, Bizzarri affronta quel travaglio evolutivo, tipico di ogni vero artista, che accosta al percorso interiore il progressivo ridefinirsi delle proprie modalità espressive: la tavolozza dei colori si arricchisce, le tonalità si fanno più intense e più calde. Parallelamente aumentano le sue presenze presso le esposizioni più prestigiose: Roma, Milano, Venezia, oltre a molte altre città italiane, come pure in tutta Europa, in Australia, in Canada, Stati Uniti, Giappone, Cina, Sudafrica.
di suoi studi che risalgono alla fine degli anni ’50 e degli anni 1960 -1970 ritrovati in un vecchio magazzino, completamente dimenticati. Dopo una sistemazione di questi “studi e bozzetti” ha espresso il desiderio di poterli presentare in primis proprio a Spoleto in occasione del prossimo 56° Festival.
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Editoriale di Massimiliano Castellani
(giornalista dell’”Avvenire”)
Spoleto, l’ombelico dei 2Mondi
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crivere di Spoleto, è come parlare di mia madre. Significa rientrare nel ventre materno, fare i conti con il passato e risentire il battito del cuore che ha il rumore dei passi sui sanpietrini, quando di notte la città è una bella addormentata e non vuoi disturbarne il sogno millenario. I cinici, la maggioranza rumorosa, pensano ad alta voce e senza poesia scrivono sui muri, correggendo anche Massimiliano Castellani i cartelli, che “Spoleto è la città che sopravvive (e non vive) tutto l’anno”. Si sbagliano. Die tote Stadt , “La città morta” di Korngold qui è stata rappresentata, ma le città e i luoghi morti sono ben altri, distanti per fortuna da questa valle di un eden non ancora perduto. Chi insiste con il pessimismo cosmico, non sa o non ha
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mai capito che persino le pietre di questa città respirano, hanno emozioni e le trasmettono anche al viandante più distratto e insensibile alla bellezza. È una vita che sono in ascolto di queste pietre filosofali che ti raccontano di una storia che non è mai stata provinciale: in ogni epoca quell’oblò del Ponte delle Torri è stato un finestrone spalancato sul mondo. Con l’avvento del “Maestro”, Giancarlo Menotti, nel 1958, sono diventati “Due Mondi”. Per me ragazzino, quei due mondi, più che la centrale piazza Duomo e la succursale americana di Charleston, erano il popolo, attore non protagonista che affollava le piazze e i vicoli per il tour tradizionale delle boutique, e parallelamente il magico universo, vicino e più accessibile che altrove, degli artisti. Sono cresciuto con mio cugino Lucio ai giardinetti di piazza Campello, davanti alla residenza estiva del Maestro, del quale aspettavamo ogni anno il ritorno, quasi fosse Natale. Per noi che nel lungo e gelido inverno eravamo rimasti in letargo sotto la Rocca, il nuovo anno cominciava a giugno, con la fine delle scuole e l’inizio del Festival. Si stava tutto il giorno per strada, incrociando un’umanità onirica, libera perché “straniera”, la tribù dei geni delle arti. Li ho visti entrare tutti, prima che al Teatro Nuovo o al Caio Melisso, nella bottega di mia zia Gabriella, all’Arco di Druso. Quello per me è stato lo spazio teatrale più vero e più vivo della città, il luogo in cui gli attori e i musicisti, anche quelli più aspri si addolcivano davanti alla critica sincera, popolare e ritrovavano il gusto della semplicità che cerca sempre riparo dalle luci accecanti del successo. Il Maestro arrivando da piazza del Mercato, si fermava a parlare con mio nonno Regilio che assiso sulla sua poltrona, una cassetta della frutta, davanti alla bottega tracciava in anteprima il bilancio della stagione. Ho visto una Isabella
Rossellini giovanissima e ancora troppo timida per cimentarsi con le Indagini sul sesso che intervistava per la Rai il fraterno amico di mio nonno, il macellaio Reginaldo, che tra un filetto e l’altro dipingeva gustosi quadri naive. E’ stato lui il primo pittore che ho conosciuto e amato. Poi è arrivata la folgorazione per Sebastian Matta o dell’esotico Valerio Adami, tornato dall’India con una barbetta ascetica che ricordava quella di Ezra Pound, per essere anche lui in mostra, a Spoleto. Negli archivi del Festival ho riletto la “storia creativa” di questo Paese e sono rimasto inchiodato per ore davanti a una foto di Pasolini che si aggirava per il borgo, alla ricerca di una civile e disperata felicità. Spoleto Casa Romana
dopo oltre mezzo secolo di Festival conserva intatta quest’aurea di melanconica utopia: che tutto può sempre accadere, anche in un ombelico del mondo come questo che di mondi ne racchiude anche più di due. È un mondo prima di tutto musicale che nutre e fa aleggiare in cielo nuvole di note che volano come rondini dalla bacchetta magica del maestro Thomas Schippers (che ha voluto che la sua anima rimanesse per sempre qui) e arrivano a quella di John Conlon. È un mondo che danza e che
tutto può ancora accadere, lo dimostra il fatto che dopo averla salutata con Roberto Bolle nel suo ultimo volo di farfalla alla Scala, mai avrei pensato di rivedere qui, sulle punte, Alessandra Ferri. Regina di una Spoleto in cui il nuovo Re è un Edipo forte e spregiudicato, il teatro. In un lustro, il nuovo patron, “Mastro” Giorgio Ferrara, dopo aver rimesso la fantasia al potere, ha consolidato l’egemonia teatrale. Qualcuno storce il naso, ma è la nemesi di questo sipario ducale: in fondo il più carismatico dei direttori artistici che si ricordi non era stato forse un gigante del palco come Romolo Valli? Quindi giusto continuare in direzione ostinata e contraria, e ritrovare, stagione dopo stagione, quella signora delle scene che è Adriana Asti che mi regalò brividi di gioventù con la testoriana Maria Brasca. «Ne stai parlando troppo bene, come se parlassi di tua madre», mi sussurra il ragazzo di ieri che, per entrare nello spettacolo ed esplorarne il dietro le quinte, ottenne la prima “parte” da voce fuori campo nell’ufficio stampa della temutissima Gianna Volpi. C’era con noi anche un ragazzino che sarebbe diventato sindaco, Daniele Benedetti, al quale oggi chiedo di non permettere che si commetta lo stesso errore perpetrato nei decenni: lasciare i giovani spoletini ai margini del Festival. Al tempo stesso, chiedo ai giovani spoletini di innamorarsi di questo laboratorio culturale permanente, di sentirlo proprio, di diventarne protagonisti assoluti. Compito di tutti, da ora, è divulgarlo con ogni mezzo a disposizione e rendere il Festival sempre più vivo, per riportare Spoleto al centro di quell’universo creativo che è forse l’unico possibile in cui possono ancora convivere i Due Mondi: i sogni di ieri, con quelli di domani.
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Rilancio del giornale “il Cittadino” Il direttore - Alberto Mesca
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uesto giornale è nato 31 anni fa a Spoleto, fu creato in origine da Maurizio Hanke. Io sono entrato a far parte di quest’avventura nel 1986. È stato pubblicato regolarmente e ininterrottamente per 23 anni, ogni anno, in occasione e in collaborazione con il Festival dei Due Mondi. Poi, nel 2005, a causa dealla morte del Maestro Giancarlo Menotti e anche per una sostanziale e determinante mancanza di fiducia nel Festival delle istituzioni e degli sponsor, siamo stati costretti a cessarne la pubblicazione. Quest’anno ho deciso di far rinascere “il Cittadino – Speciale Spoleto Festival dei 2Mondi”, di rilanciarlo, in corrispondenza con quella che noi speriamo sia anche la rinascita dello stesso Festival dopo gli anni non proprio brillanti di Spoleto e della manifestazione.
Associazione Culturale Harvey
Presenta
“DECALOGO”
Parte I - Comandamenti da I a V Progetto di Allestimento Teatrale Per la 56ma edizione del Festival Dei Due Mondi di Spoleto assocultharvey@gmail.com
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ecalogo” è un progetto di allestimento teatrale che ha la sua fonte d’ispirazione nell’opera cinematografica del regista polacco Krzysztof Kieslowski. I dieci Comandamenti hanno la forza di essere leggi capaci di costituire le linee guida valoriali di ciascun essere umano nella propria interiorità e individualità, ma anche di modellare i rapporti sociali e le relazioni tra un individuo e l’altro. L’esigenza di avvalersi del mezzo teatrale, nella sua potente immediatezza e verità, per accostarsi al flusso dei turbamenti, delle inquietudini, della disperata ricerca e riscoperta dei valori a fondamento dell’esistenza, dell’angoscioso anelito metafisico, spesso inconfessato, inconsapevole o addirittura dissimulato, dell’Uomo contemporaneo ha costituito il presupposto che ha ispirato l’idea progettuale e che anche ne rappresenta la motivazione profonda. Il Festival Dei Due Mondi di Spoleto rappresenta un’opportunità magnifica per dare il soffio vitale a questo progetto. “Decalogo – Parte I”, Comandamenti da I a V, debutta infatti in prima
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Quello di questa edizione è un giornale piccolo ma che è costato sacrifici, fatto per l’amore della mia città e degli spoletini, per sostenere il suo principale evento e in memoria di colui che l’ha creato. Un Amarcord dell’età d’oro del Festival e allo stesso tempo un tentativo di riflettere sull’edizione e sui protagonisti di quest’anno. Premetto che questa edizione è stata concepita da me come un piccolo laboratorio, un osservatorio che permetterà di guardarci intorno per valutare se sarà possibile riacquisire quella fiducia che è andata perduta negli anni e quell’entusiasmo che ci accompagnava ad ogni pubblicazione. Per questo, dopo aver ringraziato gli sponsor che ci hanno permesso di realizzare questa nuova, vecchia rivista, vi do appuntamento al prossimo anno quando – spero – il giornale potrà tornare al suo originario splendore, e ad essere più grande e bello di quanto non sia oggi. Un ringraziamento inoltre và a chi ha collaborato con la redazione, con una lamentela nei confronti del Sindaco Benedetti e del direttore Ferrara che non hanno risposto a questa nostra domanda: “Si fa un gran parlare della mancata esibizione dei bilanci da parte dell’organizzazione del Festival. Gli spoletini vorrebbero venirne a conoscenza. Cosa può dire a riguardo?”
assoluta, nel programma ufficiale della 56ma Edizione del Festival di Spoleto. Si tratta di cinque spettacoli teatrali compiuti, frutto dell’elaborazione drammaturgica di altrettanti soggetti originali ispirati da fatti di cronaca, da storie di umanità e di vita quotidiana con alto valore simbolico e drammatico. Nell’impostazione drammaturgica si è voluto evitare di prendere una posizione confessionale o moralistica, al contrario l’intenzione è di porgere e proporre riflessioni su temi elevati e significativi che comportino coinvolgimento e identificazione negli spettatori, lasciando assoluta libertà di posizione e d’interpretazione. L’allestimento e la programmazione di “Decalogo – Parte I” avvengono, nell’ambito del festival di Spoleto, nella straordinaria location della basilica di San Salvatore, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. La struttura “chiusa” e compiuta di ciascuna pièces consente agli spettatori una fruizione del progetto in forma parziale o integrale, secondo le varie possibilità e circostanze. GIORNI E ORARI DEGLI SPETTACOLI: vedi programma
Recuperiamo il senso della comune appartenenza di Maurizio Hanke
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apita a ciascuno di noi di dover compiere delle scelte e dover individuare dei ruoli che, nella propria vita, segneranno il nostro destino. Anche le città si trovano spesso di fronte a tali incerti e per certi versi angosciosi crocevia. A differenza degli individui, le città devono rispondere ad una coscienza collettiva e l’intelligenza che le muove e che indica la strada da imboccare è la somma delle singole intelligenze che in quel dato momento si trovano a dover compiere le scelte. Le intelligenze sono ovviamente quelle di coloro che occupano posti di comando, ma non si devono sottovalutare gli influssi e i condizionamenti diretti e indiretti che i livelli inferiori della società esercitano su chi occupa i ruoli guida. È questo che disegna, nel suo complesso, una coscienza collettiva che difficilmente può essere il frutto solo dell’arbitrio e della chiusa volontà di una o di poche persone che intendono distaccarsi dalla massa sottostante. Ho a lungo riflettuto sul destino e sui compiti delle società e dei gruppi umani aggregati nei luoghi fisici che chiamiamo città, borghi, paesi, ed anche province, regioni, Stato. Ed ho anche riflettuto sul fatto che alcune di queste aggregazioni sembrano rispondere ad una predestinazione al comando, alla guida, all’ampliamento dei propri confini, allo sviluppo demografico, alla crescita economica e sociale. E se osserviamo come si sono concretizzati i destini di città più grandi, più popolose, più espansive e aggreganti, ci accorgiamo che non hanno giocato un ruolo solo il luogo fisico dove sono nate, la vicinanza ai corsi d’acqua, la facilità di stabilire vie di comunicazioni, il clima, la ricchezza del suolo etc etc. Molti altri luoghi potevano avere quelle caratteristiche fisiche eppure lì non è sorta alcuna civiltà, non si sono aggregati gruppi umani, non si sono saldati tra loro i destini delle genti in un comune disegno, gli individui non hanno raggiunto una costante condivisione dei propri obiettivi.
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È mancato in molti casi un afflato comune, una spinta interiore, una spinta al tempo stesso emozionale e razionale che poteva ampliare i propri orizzonti, far sognare opere di interesse comune, realizzare progetti di cui avrebbero beneficiato nel futuro loro stessi e i discendenti, con una visione certamente non miope nè egoista. Dunque, venendo a noi, ecco perché la nostra città, Spoleto, ha languito per un lungo tratto della sua storia dopo aver raggiunto, nell’alto Medioevo, posizioni ragguardevoli di guida e di comando su un territorio che poi prese il suo nome e che i cartografi non poterono fare a meno di stampare sul frontespizio delle mappe rinascimentali: Umbria ovvero Ducato di Spoleto. Ricordo che nel X° secolo l’ “impero di Spoleto” si estendeva per buona parte delle regioni vicine, le attuali Marche e Abruzzi, e comprendeva naturalmente tutta la Valle spoletina – che tuttora conserva quel nome – e la zona montagnosa a Est della regione. Aggiungo che quella unità geo-politica conservò caratteri molto forti e si mantenne indipendente, per un lungo arco di storia, resistendo al regno longobardo del Nord, al papa e all’imperatore. Evidentemente quell’afflato magico che lega le élite di comando ai popoli e che sospinge i loro destini verso traguardi di forza, di ampiezza e di dominio, ad un certo punto si è estinto e ad esso è succeduto lo spirito di mera e pigra conservazione, quando, non addirittura, uno stato di rassegnazione e di sottomissione. Solo nel Risorgimento Spoleto ha mostrato un breve ma intenso lampo di supremazia e uno slancio collettivo di partecipazione e di emozione che furono purtroppo assai brevi. Oggi abbiamo alle spalle un periodo di grigiore, di stanchezza amministrativa, di anedonìa e di debolezza spirituale, progettuale e politica. Il festival dei Due Mondi, nella seconda metà del secolo XIX, ci ha donato, per opera di un non spoletino, una parentesi di splendore, di intenso e radioso protagonismo cultuIl Maestro Menotti sfoglia la rivista rale, di successi e di de “il Cittadino” del 1994 attenzione mondia-
li. Ma anche lì è mancata da parte della nostra città la piena consapevolezza del ruolo che andavamo a coprire, della rinomanza che quell’evento culturale, unico al mondo, ci aveva donato, della proiezione inaudita e immediata del nostro nome sul proscenio internazionale, della combinazione quasi magica tra antico e moderno che la presenza dei più grandi protagonisti delle arti musicali, figurative e rappresentative del mondo sperimentarono tra le nostre vecchie mura. Oggi abbiamo raccolto questa straordinaria eredità con grande difficoltà, forse con un pizzico di nostalgia e di rimpianto per quel che potevamo fare e non siamo stati capaci di fare. La creazione ad esempio di un luogo dove poter ammirare i successi del festival, le sue felici sperimentazioni, i prodotti dell’arte scenica come i bozzetti teatrali, i costumi, gli arredi, e le immagini delle rappresentazioni di maggiore successo. Il turista che viene a trovarci domanda sempre più spesso: dove è il festival? E noi non sappiamo dargli una risposta, non sappiamo e non possiamo indi-
cargli un luogo dove egli possa osservare e rimirare i segni della lunga stagione menottiana e i frutti che essa produsse. Quante volte abbiamo invano sollecitato le nostre rappresentanze municipali – di vario segno politico - affinché si realizzasse quest’opera di raccolta, catalogazione e di esposizione degli splendidi risultati a cui giunse la nostra città. Si può ancora recuperare il terreno perduto ma oggi occorre impegnarsi per non perdere altro tempo che alla fine cancellerebbe anche i ricordi più significativi ed esaltanti. Accanto a questo, che ci restituirebbe una parte almeno del ruolo di guida che abbiamo svolto, all’interno della nostra regione, nell’arte e nella cultura, dovremmo recuperare ed occupare anche uno spazio che ci appartiene: quello della conservazione ambientale, della tutela del territorio urbano ed extraurbano, della preservazione delle specie floristiche e faunistiche che popolano il nostro habitat e che costituiscono un bene di valore incommensurabile. Fortunatamente abbiamo avuto cura nel non distruggere – almeno in larga parte - il nostro ambiente; ed anche se non lo abbiamo dovutamente valorizzato siamo ora in grado di indicarlo come un insieme irripetibile di cultura e natura nel quale individuare luoghi di studio, di osservazione e di comparazione unici al mondo -. e il Monteluco costituisce un esempio mirabile di tale felice connubio -. Già scrissi, molti anni fa, del turismo “intelligente” – perché ne esiste uno, che lo è assai meno, che cerca i luoghi della ubriacatura collettiva, della moda incivile e incosciente, delle ostentazioni sciocche e vuote -; è il turismo che cerca un arricchimento spirituale, una occasione di rafforzamento delle proprie conoscenze nelle occasioni di penetrazione nel mondo naturale, biologico, antropologico e sociale e delle sue testimonianze viventi o passate. Non è un turismo difficile o intellettualistico; al contrario è la assunzione di dosi crescenti di informazioni/sensazioni col minimo sforzo, lasciandosi trascinare dallo spettacolare insieme di odori, sapori, sentori, colori che ci riportano alle radici della nostra esperienza vitale. Spoleto può divenire sicuramente la capitale di questo turismo che si sta espandendo e che dobbiamo cogliere come una nostra grande opportunità per tornare a svolgere un ruolo di guida e di protagonismo civile all’interno della nostra sempre più pericolante organizzazione sociale e territoriale.
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Spoleto è una città troppo bella per non essere visitata di Alberto Mesca
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iampaolo Emili (nella foto), presidente di “Arte, gusto e cultura”, l’associazione che promuove “Vini nel Mondo” e non solo, ci accoglie nel suo studio entusiasta di parlarci di Spoleto e delle manifestazioni che anche lui contribuisce ad organizzare. Perché quest’anno l’evento “Vini nel Mondo” non è stato realizzato? C’è la possibilità che possa essere rilanciato? “Noi speriamo che ‘Vini nel Mondo’ possa essere riproposto a Spoleto nei prossimi anni: questa è la nostra intenzione. Da qualche giorno, grazie all’interessamento dell’associazione il Buyocco abbiamo attivato dei tavoli di lavoro con Ass. di categoria e Comune per capire come risolvere i problemi avuti nella edizione appena annullata. È un evento pensato con una formula che piace e che ha fatto registrare un importante successo di pubblico. Sicuramente andrà un po’ aggiustata per dare maggiore soddisfazione alle cantine locali, perché c’è da dire, che da tempo si registrava una scarsa partecipazione proprio delle cantine umbre. Vorremmo parlare con le istituzioni e capire se ‘Vini nel Mondo’ può essere considerato un evento strategico per Spoleto e per l’Umbria e se potrà essere utilizzato per aprire un dialogo con “l’Italia di mezzo”, cioè con le regioni limitrofe, per creare un evento dell’Italia centrale che dia forza a questo settore. Noi siamo sicuri della validità del progetto ‘Vini nel Mondo’ anche se abbiamo la consapevolezza che alcuni cambiamenti dovranno essere effettuati. L’interesse intorno alla manifestazione c’è sia in Umbria che fuori regione. Il Ministero ha sempre dato il suo patrocinio e siamo certi che così sarà anche per il futuro.” Lei ha sostenuto il Maestro Menotti tanto che nel 2011 è stato uno dei promotori dell’ “Anno Menottiano”. Prevede ulteriori celebrazioni in onore del Maestro? “Io non ho mai lavorato, se non in qualche occasione, con
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il Festival dei 2Mondi. Sono stato però vicino come pensiero personale al personaggio Menotti il quale, ritengo, abbia scritto la storia recente di Spoleto e ha lasciato un testamento per la storia futura della città. Ognuno di noi dovrebbe un po’ conoscerlo, questo testamento, per capire chi siamo e dove dobbiamo andare. Spero che le celebrazioni in onore di Giancarlo Menotti non si siano concluse con il centenario della sua nascita. Più che l’evento in sé, io mi auguro che ci sia una filosofia da seguire: è il ricordo di Menotti che deve essere tenuto sempre vivo. Stiamo lavorando in questo senso anche se serve la collaborazione di tutti”. Il Maestro Menotti ha ideato e creato cinquantasei anni fa il Festival che grazie a lui, negli anni, ha raggiunto un prestigio e una rilevanza internazionali. Secondo lei il Festival dei 2Mondi assume oggi la stessa importanza di allora? “Bisogna prendere atto che i tempi sono cambiati e che ogni città e addirittura ogni paesino ha il proprio festival. Bisognerebbe avere un coordinamento nazionale che riesca un po’ a classificare gli eventi perché oggi c’è molta confusione. Il Festival di Ferrara è diverso da quello di Menotti: quello di Menotti era un Festival delle arti in cui la musica era la struttura portante; questo di Ferrara è più orientato verso la prosa. Sono scelte artistiche diverse ed è giusto non entrare nelle decisioni del direttore artistico”. Secondo lei, quindi, il Festival di oggi è più una rassegna, oppure resta il Festival creativo, innovativo e all’avanguardia di sempre? “Rimane sempre un Festival di grande prestigio, anche se prima era un po’ più incentrato nella scoperta di giovani talenti che poi sono diventati grandi nomi. Allora c’era forse una maggiore produzione, oggi la produzione di spettacoli è più limitata ed è più facile trovare spettacoli che si possono vedere in tutto il mondo. Sono felice del fatto che quest’anno la scenografia sarà in parte realizzata a Spoleto: questo è un segnale in grado di invertire un po’ la rotta, ne siamo più che soddisfatti”. La sua associazione “Arte, gusto e cultura” prevede particolari iniziative per quest’anno? “Attualmente siamo totalmente concentrati nel salvare ‘Vini nel Mondo’ perché è un patrimonio troppo grande per essere disperso e sarebbe un peccato non riuscire a rifarlo proprio qui a Spoleto. Poi mi concentrerò su altre manifestazioni da organizzare sempre nella nostra città”. Perché un turista dovrebbe venire a Spoleto? “Spoleto non è solo gli spettacoli del Festival; ha mille motivi per essere visitata: si trova in una regione meravigliosa, è una città particolarmente vocata al turismo per la sua ottima eno-
gastronomia, per la spiritualità, l’arte, il paesaggio, la storia… Se è vero che Roma è la città più bella del mondo, considero Spoleto la città più emozionante! Ogni via una sorpresa, ogni angolo una emozione, un susseguirsi di scorci da togliere il fiato! In più è una città ben collocata al centro dell’Italia che si raggiunge facilmente e dove
si vive un’atmosfera diversa. Spoleto è l’unica città in cui dal centro storico ci si immerge in una meravigliosa natura, accedendo direttamente al Bosco Sacro: San Francesco si convertì proprio a Spoleto; Sant’Antonio da Padova, S.Isacco e S.Bernardino da Siena venivano a Monteluco… A Spoleto l’atmosfera è unica”.
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Don Matteo e il Festival sono una grande risorsa per Spoleto Intervista di Eleonora Rossi
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ommaso Barbanera (nella foto), presidente del ConSpoleto, il Consorsio degli operatori turistici della città, ci parla di Spoleto e degli eventi che sono in programma per questa estate. La trattativa vincente che ha portato Don Matteo a Spoleto dimostra quanto sia importante una sinergia virtuosa tra pubblico e privato. Questo sodalizio continuerà anche in occasione del Festival? Eventualmente, in che modo? “Don Matteo a Spoleto è stato sicuramente un risultato importante: dal punto di vista promozionale andare in prima serata su Rai Uno con 7/8 milioni di telespettatori rappresenta per la città una grande visibilità e un vero trampolino di lancio. Don Matteo è stato un investimento oneroso ed i risultati si vedranno più avanti, dopo la messa in onda delle prime puntate. Per quanto concerne il Festival cerchiamo di remare tutti dalla stessa parte per superare quelle difficoltà che, soprattutto nelle presenze alberghiere, il Festival ha incontrato negli ultimi anni. Il Festival dei 2Mondi è una manifestazione consolidata e la più importante per la città: è quella che ha portato il nome di Spoleto nel mondo e deve essere in tutti i modi supportata. È il ‘fiore all’occhiello di Spoleto’. Abbiamo fiducia in Ferrara perché ha già dimostrato di saper fare un ottimo lavoro; con la sua riconferma si è stabilizzata la guida del Festival e speriamo che in futuro si possa sempre migliorare”. È stato rilanciato il Festival dell’epoca Menotti? “Dall’avvento di Ferrara il Festival ha subito un cambiamento quasi radicale e dopo il primo anno c’è stato un incremento di presenze agli spettacoli e negli alberghi. È ovvio che riportarlo ai fasti dell’era Menotti non è cosa semplice: i tempi sono cambiati, le manifestazioni concentrate nello stesso periodo sono molteplici, la gente è abituata a spostarsi per un giorno o due soltanto e non più per 15 giorni come si faceva un tempo. Ripetere quelle edizioni sarà molto difficile, però credo che l’ottimo lavoro di Ferrara porterà dei frutti importanti”. Quali sono i progetti di ConSpoleto per promuovere la città? Albergatori e Ristoratori stanno incentivando l’aumento del numero di turisti a Spoleto?
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La ConSpoleto ha intrapreso una strada da tre anni a questa parte leggermente diversa rispetto a quella di chi ci ha preceduto. Fino a tre anni fa godevamo di un contributo da parte dell’amministrazione comunale per programmare la promozione del territorio spoletino. Per motivi di bilancio questo contributo è venuto meno e perciò abbiamo dovuto re-inventarci. Per cui abbiamo dovuto trovare altri filoni in grado di recare un beneficio economico e al tempo stesso di promuovere la città. Ci stiamo dedicando per esempio a diverse manifestazioni sportive e spero che tutto questo possa riportare Spoleto ad essere meta ambita da parte dei turisti”. Anche durante il Festival saranno in corso iniziative del genere? “In accordo con gli organizzatori del Festival dei 2Mondi abbiamo creato dei pacchetti mirati e a prezzi particolari, dedicati a diverse associazioni come l’Ordine degli Avvocati, il Rotary, ecc”. Perché un turista dovrebbe venire a Spoleto? “Il motivo è semplice: Spoleto ha un fascino particolare e rispetto a tutte le altre città dell’Umbria presenta bellezze di grande unicità. Spoleto deve essere meta ambita da parte dei turisti per la storia, la gastronomia, la viabilità alternativa e le grandi manifestazioni come il Festival e non solo”. Teatro Romano
Monini per il Festival dei 2Mondi 2013
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a stella di Monini brilla tra le tante che arrivano a Spoleto per la 56a edizione del Festival dei Due Mondi. Quest’anno l’azienda umbra, leader dell’olio extra vergine d’oliva, consolida il suo ruolo di official sponsor della manifestazione e si fa promotrice d’iniziative che animano diversi punti della città. Monini sostiene direttamente la Sezione Danza del Festival che vede al teatro Romano l’esibizione di alcuni tra i più importanti ballerini a livello mondiale. In piazza del Duomo l’impegno dell’azienda si concretizza nelle attività di Casa Menotti, lo storico palazzo dove il Maestro Giancarlo Menotti ha vissuto. Acquistato e restaurato dalla Fondazione Monini, dal 2011 è sede del Centro di Documentazione del Festival e ospita materiale documentativo, catalogato e digitalizzato dal 1958 a oggi. Tra gli eventi che si svolgono nelle sale del museo, dove sono raccolti anche molti oggetti appartenuti al maestro, segnaliamo la mostra di Sara Spaccino che dal 28 giugno al 14 luglio espone nelle stanze le sue figure di tufo. La casa, o più precisamente una sua finestra, è protagonista anche del premio Monini “Una finestra sui 2Mondi” che il 13 luglio alle ore 11 sarà assegnato a Willem Dafoe: come da prassi, l’artista americano comparirà allo stesso davanzale da cui si affacciava Giancarlo Menotti per contemplare il suo Festival. Il giorno precedente il “premio speciale” andrà al giovane musicista Matthew Aucoin. Infine anche il Monini Point contribuirà alle attività culturali, ospitando una mostra dedicata alle famose Ceramiche Rometti.
Interno Casa Menotti
Sara Spaccino
La scultura “Il coro” di Sara Spaccino
Esterno di Casa Menotti
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I Premi “Una finestra sui 2Mondi” I premi Monini “Una finestra sui 2Mondi” 2013 vanno alla star di Hollywood Willem Dafoe, interprete di oltre 70 film, e al giovane musicista capace di rappresentare il futuro del Festival Matthew Aucoin.
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n fondo è solo una finestra, ma affacciarsi da lì sta diventando un gesto sempre più ambito per gli artisti che partecipano al Festival dei Due Mondi. Ne sanno qualcosa John Malkovich, Adriana Kucerova, Adriana Asti, Claudio Santamaria, Mikhail Baryshnikov e Thomas Copeland che hanno potuto farlo nei tre anni passati. Perché comparire a quella finestra, la stessa a cui si affacciava Giancarlo Menotti per salutare e contemplare il suo Festival, significa aver vinto “Una finestra sui 2Mondi”. Il Premio è stato istituito dalla famiglia Monini nel 2010 dopo aver acquistato Casa Menotti per realizzarvi un museo e un centro di documentazione sul Festival. Insieme all’abitazione, i Monini hanno voluto riportare in vita quel gesto, una tradizione mai dimenticata della kermesse spoletina. Così ogni anno una giuria di qualità seleziona il destinatario del premio e di un “premio speciale”: la scelta cade su un artista di fama mondiale e un esponente delle giovani leve presenti al Festival a rappresentare il futuro dell’arte e della manifestazione. Arrivata nel 2013 alla quarta edizione “La finestra” (non solo quella di Casa Menotti, ma anche il premio vero e proprio, che ne è una riproduzione in scala) è nei desideri di molte stelle che sperano così di entrare in questa selezione di artisti. Un’immagine destinata oltretutto a rimanere nella memoria perché i vincitori vengono immortalati alla finestra da uno scatto fotografico firmato dal famoso ritrattista Fabian Cevallos che andrà ad arricchire le immagini della galleria dei “Grandi del Festival” esposta nelle sale della stessa Casa Menotti. Per la prima volta quest’anno sono stati resi noti in anti-
cipo i nomi dei due artisti chiamati a compiere quel gesto così carico di significato e a ricevere l’onorificenza nell’edizione 2013. Il Premio Monini sarà assegnato il 13 luglio alle ore 11 a Willem Dafoe. Più volte candidato all’Oscar e protagonista di film cult come Platoon, Mississippi Burning - Le radici dell’odio, L’ultima tentazione di Cristo, Dafoe è al Festival con la piéce The Old Woman di Daniil Kharms, dove recita accanto a Baryshnikov, per la regia di Robert Wilson. Peraltro questo è un periodo di intenso lavoro per lui. Sono, infatti, in uscita due suoi nuovi film: Boot Tracks, di David Jacobson, e Odd Thomas, tratto da un romanzo di Dean Koontz. È inoltre impegnato in Out of the Furnace di Scott Cooper e sul set del chiacchieratissimo Nymphomaniac, per la regia di Lars Von Trier. Il giorno precedente, il 12 luglio alle ore 11 il “premio speciale” andrà a Matthew Aucoin, musicista, compositore, direttore d’orchestra: giovanissimo autentico talento della musica. A soli 23 anni, Aucoin ha già una carriera invidiabile: è il più giovane assistant conductor nella storia del Metropolitan Opera di New York. La sua terza opera, alla quale sta attualmente lavorando, gli è stata commissionata dall’American Repertory Theater e sarà messa in scena in anteprima il prossimo anno, a Boston, diretta da Diane Paulus. Il pubblico di Spoleto, che nel 2012 l’ha conosciuto come pianista nel “Giro di vite” di Britten, quest’anno lo ammirerà come protagonista di dieci concerti al chiostro di San Nicolò.
Alcuni dei vincitori del Premio delle passate edizioni: Mikhail Baryshnikov, Claudio Santamaria e John Malkovich qui ritratto con Flora Monini Foto di Fabian Cevallos
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La nuova giovinezza del Festival dalla redazione
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uol fare un saluto al giornale “il Cittadino” speciale Spoleto Festival dei 2Mondi che rinasce dopo sette anni di assenza dalla morte del Maestro Menotti? “È sempre una bella notizia quando nasce una nuova pubblicazione. O quando un giornale seguito come “Il Cittadino” rinasce dopo un periodo di silenzio per continuare a raccontare le vicende, gli eventi e i personaggi della nostra comunità. Una voce in più per far conoscere il nostro territorio.” Dalla morte del Maestro Menotti il nostro giornale “Il Cittadino” speciale Festival dei 2Mondi non è stato più pubblicato per mancanza di fiducia nel Festival da parte di sponsor e istituzioni. Quest’anno, secondo lei, il Festival ha riconquistato credibilità? “Sotto la guida di Giorgio Ferrara il Festival sta conoscendo una nuova giovinezza. Lo dimostrano le personalità di altissimo profilo che hanno nobilitato e continuano a nobilitare il cartellone del Festival, gli spettacoli e le proposte culturali; lo dimostra anche la risonanza sulla stampa nazionale e internazionale.” Riguardo al rapporto tra il Festival con la città di Spoleto, secondo lei, si è ricreato quell’idillio del passato? Quali sono i benefici di cui la città, con i suoi commercianti e i Daniele Benedetti Sindaco di Spoleto
Arco di Druso
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Fontana del Mascherone
cittadini, pùò godere? “Gli spoletini sono sempre stati grati a Menotti per aver reso Spoleto famosa e riconoscibile in tutto il mondo. Il rapporto tra la città e il Festival è sempre stato più complesso e sfaccettato di quanto la parola idillio lascerebbe supporre. È vero che il Festival è diventato parte fondamentale dell’identità di Spoleto, assicurando alla città un prestigio e una riconoscibilità culturale di altissimo significato, di respiro così ampio e in un’ottica va al di là degli immediati riscontri di natura turistico-economica.” Un giudizio sul programma della 56esima edizione del Festival dei 2Mondi. Quali sono gli spettacoli da non perdere? “È un programma ricchissimo e con artisti straordinari. È una vera e propria impresa scegliere. Personalmente credo sia difficile resistere alla suggestione delle genialità visionaria di Bob Wilson che dirige Mikhail Baryshnikov e Willem Dafoe.”
Dove le arti interpretano la nostra epoca di Giorgio Ferrara - Direttore Artistico Festival dei 2Mondi
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iunti alla sua 56a edizione, il Festival conferma l’intuizione originale che lo rese storico luogo di incontro tra culture diverse, fornendogli un carattere inimitabile, e mostra, nel suo successo di oggi, il prestigio di un grande appuntamento internazionale. Oggi più che mai offre una vetrina importante ai grandi artisti della scena come a quelli emergenti e soprattutto è officina instancabile di produzioni originali. Sono molto onorato di essere stato riconfermato direttore artistico del Festival per il secondo quinquennio, e soddisfatto dei risultati ottenuti: in questi anni Spoleto è tornata ad essere il luogo affascinante nel quale ogni estate, da ogni parte del mondo, convergono le grandi Arti della Scena: Opera, Musica, Danza, Teatro. Un incontro che riprende il filo del dialogo tra passato e presente, tra storie, discipline e sguardi diversi. In un tempo e in un Paese difficili, il Festival ha continuato contro corrente - a crescere facendosi sempre di più interprete della nostra epoca. Anche quest’anno sarà punto d’incontro tra avanguardia e tradizione, rivoluzione e conservazione, nuove generazioni e mostri sacri, restando comunque fedele alla qualità e all’eccellenza delle proposte e aprendo i suoi confini a tutte le espressioni artistiche più vitali e interessanti dai palcoscenici del mondo. Un risultato che si deve a chi nel Festival ha dimostrato di credere e ha continuato a sostenerlo. Primo tra tutti, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che continua fortemente a investire nella manifestazione. Ma anche grazie alle Fondazioni private, nuove protagoniste dello scenario culturale italiano: la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e la Fondazione Carla Fendi. L’inizio del Festival dei 2Mondi è ormai alle porte, sarà inaugurato il 28 giugno dall’attesissimo “The piano upstairs” che segna il grande ritorno alle scene dell’étoile Alessandra Ferri Seguirà l’opera “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa, per la regia di Quirino Conti. Per l’occasione l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari sarà diretta dal Maestro Ivor Bolton. Tra gli appuntamenti immancabili “The old woman” per la
regia di Robert Wilson con Mikhail Baryshnikov e Willem Dafoe, “Il ritorno a casa” di Harold Pinter diretto da Peter Stein, Luca Ronconi con “Pornografia” tratto da un’opera Witold Gombrowicz e Isabella Rossellini con lo spettacolo “Green Porno”. Grande attesa per lo spettacolo di Adriana Asti che porta in scena “La voce umana” e “Il bell’indifferente” di Jean Cocteau, diretto da Benoit Jacquot. Per la Danza il Festival rinnoverà il suo appuntamento con le maggiori compagnie al mondo tra queste “L. A. Dance Project” di Benjamin Millepied, Nuovo Direttore del Corpo di Ballo dell’Opera de Paris, che presenta un programma in prima italiana assoluta in esclusiva per il Festival dei 2Mondi. Chiuderà il Festival, il 14 luglio, l’immancabile Concerto Finale “Verdi Wagner Gala” diretto quest’anno dal grande Maestro James Conlon, con la Filarmonica della Scala. Un programma che riserva al suo pubblico grandi emozioni e importanti appuntamenti con opere, concerti, balletti, piéce teatrali insieme a rassegne di cinema, laboratori, mostre d’arte, convegni, incontri, premi, concorsi, eventi speciali. Questa edizione vede inoltre un’importante ritorno, dopo sette anni di assenza, quella del giornale “il Cittadino” a cui vorrei rivolgere un saluto speciale.
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La 56a edizione del Festival dei 2Mondi 28 giugno - 14 luglio 2013
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iunge alla sua 56esima edizione il prestigioso Festival dei 2Mondi di Spoleto che si terrà dal 28 giugno al 14 luglio 2013. Teatro, danza, musica e opera si alterneranno sulla scena del Festival che da sempre porta in Umbria artisti e celebrità internazionali. Ad inaugurare la 56esima edizione del Festival sarà il grande ritorno alle scene dell’étoile Alessandra Ferri con lo spettacolo “The piano upstairs” con Boyd Gaines e la regia di Giorgio Ferrara. Seguirà l’opera “Il matrimonio segreto”, un dramma giocoso in due atti di Domenico Cimarosa, per la regia di Quirino Conti. Per l’occasione l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari sarà diretta dal Maestro Ivor Bolton. Tra gli appuntamenti immancabili “The old woman” per la regia di Robert Wilson con Mikhail Baryshnikov e Willem Dafoe, dal racconto di Daniil Kharms, uno dei pù grandi autori russi d’avanguardia, “Il ritorno a casa” di Harold Pinter diretto da Peter Stein, uno dei lavori più cupi dell’autore sul rapporto precario tra i sessi, “Pornografia” tratto da un’opera Witold Gombrowicz per la regia di Luca Ronconi e con “La Trilogie Des Iles – Tre storie di vendetta, perdono, amore e libertà”di Irina Brook composta da “Une Odysee”, “Tempéte” e “L’ile des escalves”, un’avventura piena d’azione alla ricerca di se stessi. Grande attesa per lo spettacolo di Adriana Asti che porta in scena “La voce umana” e “Il bell’indifferente” di Jean Cocteau, diretto da Benoit Jacquot. Continua la collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera, che dopo aver portato in scena Oriana Fallaci e Indro Montanelli, quest’anno presenta un progetto dedicato al Cardinale Carlo Maria Martini con lo spettacolo “Martini: il Cardinale e gli altri”, di Marco Garzonio, con Paolo Bonacelli e Lucilla Giagnoni, per la regia di Felice Cappa. Dopo il grandissimo successo dell’anno passato, si riconferma
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l’appuntamento con il ciclo di Prediche che prenderanno spunto dalle Opere di Misericordia. Da un testo di Pietro Grasso, Presidente del Senato, Sebastiano Lo Monaco e Anna Galiena portano in scena “Dopo il silenzio” con la regia di Alessio Pizzech, un dialogo acceso e vibrante che mette di fronte due generazioni. Tra gli spettacoli da segnalare anche “Green Porno”di Isabella Rossellini, una particolare indagine sul sesso nel mondo animale, dai pachidermi agli insetti e “La sciantosa” con Serena Autieri, un viaggio alle radici della canzone napoletana. Per la Danza il Festival rinnoverà il suo appuntamento con le maggiori compagnie al mondo. Ad esibirsi quest’anno sul palco del Teatro Romano “Dance Group Mmdg Music Ensemble” di Mark Morris che porterà in scena il suo profondo e sofisticato amore per la musica che ha cambiato il modo in cui il pubblico guarda alla danza moderna e “L. A. Dance Project” di Benjamin Millepied, Nuovo Direttore del Corpo di Ballo dell’Opera de Paris, che presenta la sua compagnia in un programma in prima italiana assoluta in esclusiva per il Festival dei 2Mondi. Chiuderà il Festival l’immancabile Concerto Finale “Verdi Wagner Gala” diretto quest’anno dal grande Maestro James Conlon, con la Filarmonica della Scala Per la musica da segnalare anche “Carlos Kleiber - Il titano solitario” scritto da Valerio Cappelli e Mario Sesti , un intrecciarsi di musica e video che ritrae un artista che ha profondamente segnato il Novecento., il concerto in Piazza Duomo di Raphael Gualazzi, “Croquefer & Tulipatan” e le operette buffe di Jacques Offenbach con la direzione musicale di Christophe Grapperon.
SEGUE IL PROGRAMMA
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GIUGNO VENERDÌ
ORE 18:30 ISTINTO DI CONVERSAZIONE Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 11:00 LA NASCITA E LA MORTE Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 18:30 GREEN PORNO San Nicolò Teatro
ORE 12:00 RESTAURO DEL PALCO REALE Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 21:00 THE PIANO UPSTAIRS Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 19:00 CIOGLI NUOVA MEMORIA Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 12:45 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 19:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
GIUGNO SABATO ORE 10:00 EUROPEAN FILM ACADEMY Comune di Spoleto Sala dello Spagna
ORE 20:30 4a RASSEGNA DI
CINEMA E PSICOANALISI
Sala Frau ORE 12:00 MOSTRE DEL COMUNE
ORE 20:30 IL MATRIMONIO SEGRETO Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 16:30 IL MATRIMONIO SEGRETO Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
Parte I
Palazzo Collicola Arti Visive
San Salvatore
ORE 16:00 4a RASSEGNA DI
ORE 21:30
CINEMA E PSICOANALISI
ORCHESTRA FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE
Sala Frau
Teatro Romano
ORE 16:30 THE PIANO UPSTAIRS Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
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GIUGNO DOMENICA
ORE 17:00 LE OPERE DI MISERICORDIA Chiesa dei SS. Domenico e Francesco
ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE
ORE 18:00
ORE 10:30 4a RASSEGNA DI
RASSEGNA ORGANISTICA “LUIGI ANTONINI”
Basilica di S. Ponziano (Spoleto) ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
Sala Frau
Sala Frau
ORE 21:00 DECALOGO
di Gianluca Marziani
CINEMA E PSICOANALISI
ORE 16:00 THE PIANO UPSTAIRS Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
CINEMA E PSICOANALISI
ORE 10:30 4a RASSEGNA DI
ORE 15:30 4a RASSEGNA DI
di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
CINEMA E PSICOANALISI
Sala Frau ORE 18:30 ISTINTO DI CONVERSAZIONE Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 17:00 LE OPERE DI MISERICORDIA Chiesa dei SS. Domenico e Francesco ORE 18:00 RASSEGNA ORGANISTICA “LUIGI ANTONINI”
Basilica di S. Ponziano (Spoleto) ORE 18:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone ORE 19:00 4a RASSEGNA DI CINEMA E PSICOANALISI
Sala Frau ORE 18:30 PREMIO MARTINI ALLA VERSATILITÀ San Nicolò Teatro ORE 19:30 LA SCIANTOSA San Nicolò Teatro
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ORE 20:00 THE PIANO UPSTAIRS Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 20:00 PREMI SIAE ALLA CREATIVITÀ Teatro Romano
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
ORE 20:00
LUGLIO GIOVEDÌ ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 20:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 21:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 21:00 DECALOGO
ORE 10:00 BANDA MUSICALE
ORE 17:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO DI MUSICA “SANTA CECILIA”
Teatro Romano
Parte I
della Guardia di Finanza
San Salvatore
Teatro Romano
LUGLIO LUNEDÌ
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4
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ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
LUGLIO MERCOLEDÌ
ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE
ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE
di Gianluca Marziani
di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 21:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 21:00 DECALOGO San Salvatore
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
ORE 21:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
LUGLIO MARTEDÌ ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
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ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6 ORE 21:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 19:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
Parte I
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LUGLIO VENERDÌ ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
San Salvatore
ORE 17:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 16:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 21:15 MARK MORRIS DANCE GROUP MMDG MUSIC ENSEMBLE Teatro Romano
ORE 18:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 17:00 LE OPERE DI MISERICORDIA Chiesa dei SS. Domenico e Francesco
ORE 21:30 IL RITORNO A CASA Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
ORE 17:30 DOPO IL SILENZIO S. Nicolò Teatro
ORE 22:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 18:00 DOPO IL SILENZIO S. Nicolò Teatro
ORE 16:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
ORE 21:00 DECALOGO Parte I
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LUGLIO SABATO ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 19:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 19:30 LA VOCE UMANA IL BELL’INDIFFERENTE Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 10:30 2a RASSEGNA DI ARTE E PSICOANALISI
San Nicolò Sala Convegni ORE 12:00
ORE 18:30 ISTINTO DI CONVERSAZIONE Palazzo Collicola Arti Visive ORE 18:30 LA VOCE UMANA IL BELL’INDIFFERENTE Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi ORE 19:00 CIOGLI NUOVA MEMORIA Palazzo Collicola Arti Visive ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 20:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 20:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 16:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 20:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 20:30 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 16:00 IL RITORNO A CASA Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 21:00 IL MARTINI IL CARDINALE E GLI ALTRI Chiostro San Gregorio
ORE 20:30 IL MARTINI IL CARDINALE E GLI ALTRI Chiostro San Gregorio
ORE 17:00 LE OPERE DI MISERICORDIA Chiesa dei SS. Domenico e Francesco
ORE 20:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
RITRATTO DI UNO SCENEGGIATORE IN UN INTERNO
ORE 21:00 DECALOGO Parte I
San Salvatore
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ORE 21:00 PORNOGRAFIA Teatro Francesco Torti di Bevagna
ORE 16:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 20:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 21:15 MARK MORRIS DANCE GROUP MMDG MUSIC ENSEMBLE Teatro Romano
ORE 16:30 LA VOCE UMANA IL BELL’INDIFFERENTE Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 20:00 PORNOGRAFIA Teatro Francesco Torti di Bevagna
ORE 22:00 I DUE MONDI DI RAPHAEL GUALAZZI Piazza Duomo
ORE 17:00 LE OPERE DI MISERICORDIA Chiesa dei SS. Domenico e Francesco
ORE 21:00 IL FESTIVAL SIAMO NOI Teatro Romano
ORE 18:00
ORE 21:00 IL MARTINI IL CARDINALE E GLI ALTRI Chiostro San Gregorio
ORE 22:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
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RASSEGNA ORGANISTICA “LUIGI ANTONINI”
Basilica di S. Ponziano (Spoleto)
LUGLIO DOMENICA
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
ORE 9:30 IMMUNOLOGIA: UN SISTEMA PER LA SOPRAVVIVENZA San Nicolò Sala Convegni
ORE 18:00 DOPO IL SILENZIO S. Nicolò Teatro
ORE 21:15 MARK MORRIS DANCE GROUP MMDG MUSIC ENSEMBLE Teatro Romano
ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 21:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 21:00 DECALOGO Parte I
San Salvatore
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 16:00 SENZA FRONTIERE APRI LA PORTA Sala Frau
ORE 11:00 ISTINTO DI CONVERSAZIONE Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 18:30 ODIATE SPONDE Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 11:00 CARDINALE CARLO MARIA MARTINI San Gregorio Sala della Resurrezione
ORE 18:30 IL RITORNO A CASA Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 15:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 19:30 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
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LUGLIO LUNEDÌ ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
9
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA In città
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA In città
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 19:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA In città
ORE 19:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA In città
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
ORE 19:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA Palazzo Mauri
ORE 20:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 20:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
ORE 20:00 PORNOGRAFIA Teatro Francesco Torti di Bevagna
ORE 20:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 20:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Teatrino delle 6
ORE 20:30 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 20:00 PORNOGRAFIA Teatro Francesco Torti di Bevagna
ORE 20:00 PORNOGRAFIA Teatro Francesco Torti di Bevagna
ORE 21:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 21:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 22:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 21:00 DECALOGO
ORE 21:00 DECALOGO
San Salvatore
San Salvatore
LUGLIO MARTEDÌ ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
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LUGLIO MERCOLEDÌ
Parte I
11
LUGLIO GIOVEDÌ
ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE
ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE
di Gianluca Marziani
di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
Palazzo Collicola Arti Visive
Parte I
ORE 21:30 CROQUEFER & TULIPATAN Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
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LUGLIO VENERDÌ
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ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 10:00 OH DE’ VERD’ANNI MIEI Sala Frau ORE 18:00 CARLOS KLEIBER San Nicolò Teatro
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LUGLIO SABATO ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Giardini Casina dell’Ippocastano
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 10:00 SPAZIO UMBRIA Palazzo Racani Arroni
ORE 18:30 ISTINTO DI CONVERSAZIONE Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 10:00 SPAZIO UMBRIA Palazzo Racani Arroni
ORE 11:00 PREMIO MONINI Casa Menotti
ORE 19:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA In città
ORE 11:00 PREMIO MONINI Casa Menotti
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Chiesa di Sant’Eufemia
ORE 19:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 11:00 ISTINTO DI CONVERSAZIONE Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 14:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
ORE 15:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 15:30 AFFETTIVITÀ PATETICHE Casa di Reclusione di Maiano di Spoleto
ORE 21:00 DECALOGO Parte I
San Salvatore
ORE 16:00 CROQUEFER & TULIPATAN Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 17:00 LE OPERE DI MISERICORDIA Chiesa dei SS. Domenico e Francesco
ORE 21:00 THE OLD WOMAN Teatro nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 17:00 LE OPERE DI MISERICORDIA Chiesa dei SS. Domenico e Francesco
ORE 17:00 CROQUEFER & TULIPATAN Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 21:15 L.A. DANCE PROJECT Teatro Romano
ORE 17:00 OMAGGIO A VITTORIA OTTOLENGHI Sala Frau
ORE 17:00 PORNOGRAFIA Teatro Francesco Torti di Bevagna
ORE 21:30 PARADISO PARADISO Piazza Duomo
ORE 17:30 CONCORSO SOCIALLY CORRECT 2013 San Nicolò Sala Convegni
ORE 18:00 CONSERVATORIO DI PERUGIA In città
ORE 22:00 CONCERTI AL CHIOSTRO San Nicolò Chiostro
ORE 17:30 THE OLD WOMAN Teatro nuovo Gian Carlo Menotti
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ORE 18:00 EUROPEAN YOUNG THEATRE Giardini Casina dell’Ippocastano ORE 18:30 RASSEGNA ORGANISTICA “LUIGI ANTONINI”
Chiesa dei SS. Domenico e Francesco
ORE 21:15 L.A. DANCE PROJECT Teatro Romano
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LUGLIO DOMENICA
ORE 19:00 CIOGLI NUOVA MEMORIA - 3 Palazzo Collicola Arti Visive
ORE 10:00 MOSTRE DEL COMUNE
ORE 19:30 SOTTO IL PAVIMENTO DEL MONDO Miniera di Morgnano
ORE 10:00 DIETRO LE QUINTE Chiesa della Manna d’Oro
ORE 11:00 PREMIO AIR FRANCE Cultura oltre i Confini Terza edizione San Simone
ORE 10:00 SPAZIO UMBRIA Palazzo Racani Arroni
ORE 20:00 CARLOS KLEIBER San Nicolò Teatro
ORE 11:30 PREMIO FONDAZIONE Carla Fendi - II ediz. Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi
ORE 20:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
ORE 12:00 CONCERTI DI MEZZOGIORNO Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 11:00 SAKTI L’armonia del cielo Piazza Duomo
ORE 15:30 THE OLD WOMAN Teatro nuovo Gian Carlo Menotti
ORE 21:00 DECALOGO
ORE 20:00 LA TRILOGIE DES ILES San Simone
Parte I
San Salvatore
14 LUGLIO ORE 19:30 CONCERTO FINALE Piazza Duomo Verdi Wagner Gala MUSICHE Giuseppe Verdi Richard Wagner Filarmonica della Scala
di Gianluca Marziani
Palazzo Collicola Arti Visive
DIRETTORE James Conlon
PROGRAMMA Richard Wagner Rienzi, l’ultimo dei tribuni, Ouverture Giuseppe Verdi Luisa Miller, Ouverture Richard Wagner Il vascello fantasma, Ouverture Giuseppe Verdi I masnadieri, Ouverture primo violoncello Sandro Laffranchini Richard Wagner Tannhäuser, Ouverture Giuseppe Verdi I Vespri siciliani, Ouverture Richard Wagner Lohengrin, Ouverture Atto I e Ouverture Atto III Giuseppe Verdi La forza del destino, Ouverture
Birra Nursia. Boom di richieste! di Emanuele Guerrini
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i chiama Nursia in onore dell’antico nome di Norcia ed è la birra artigianale prodotta dai Monaci Benedettini. Un’autentica chicca nel panorama delle birre artigianali nazionali ed internazionali, nata un po’ per tradizione, un po’ per innovazione. «Da anni produciamo birra fatta in casa. La bevevamo la domenica e per le feste. Ma volevamo condividerla con la città e far sì che i monaci lavorassero manualmente per produrla». A parlare è Padre Benedetto, giovane frate newyorchese e direttore del Birrificio artigianale inaugurato il 15 agosto 2012. Da quanto lavorate a questo progetto? «Nella riflessione da 12 anni, in modo pratico da meno di un anno: precisamente 9 mesi. Al birrificio lavorano full time 4 monaci, ma tutta la comunità è coinvolta». Qual è stato il vostro modello? «I birrifici artigianali dei monaci belgi, e in particolare quelli di Westvleteren e Achel, dove i monaci vivono la vita religiosa nella quotidianità, inserendo nel normale ritmo monastico anche la produzione della birra». Quali risorse del territorio avete sfruttato? «Soprattutto l’acqua della montagna, la risorsa principale per la produzione della birra. Per una buona birra incide molto anche la qualità dell’acqua, che non sia troppo dura o troppo morbida è fondamentale. E l’acqua locale ha caratteristiche ottime. Ora utilizziamo il grano e il luppolo importati dal Belgio, ma intendiamo coltivarli anche in loco e impiegare, in futuro, i frutti delle nostre colture». In passato quali generi alimentari di vostra produzione commercializzavate? «Nessuno: la Birra Nursia è la prima. In precedenza ci limitavamo a vendere i prodotti di altri monasteri». La comunità monastica di Norcia, che più di qualsiasi altra comunità benedettina assorbe ogni giorno la suggestione e l’aura mistica dei luoghi in cui nacque e predicò San Benedetto patrono d’Europa, è composta da 15 giovani monaci di nazionalità diverse che osservano rigorosamente la Regola del Santo resa universalmente celebre dall’operoso motto Ora et Labora: la sveglia alle 3.30 del mattino e una giornata di lavoro che si prolunga fino alle 20.30 della sera; le preghiere in latino e i canti di lode in gregoriano; il digiuno del Santo e l’astensione dalle
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carni. Ma anche l’accoglienza dei pellegrini, la custodia della Basilica del Santo Patrono, nella piazza principale della cittadina umbra, e l’insediamento, dal 2000, nell’antico monastero di San Benedetto, chiuso dal 1810. È qui, tra mura millenarie e affreschi remoti, che ha sede il birrificio. Questo comprende un impianto piccolo da 250 litri e cinque fermentatori da 1000 litri. Quante bottiglie di birra riuscite a produrre? «Settimanalmente ne produciamo tra le 700 e le 1000 bottiglie». Ma dopo l’inaugurazione si è registrato un boom di vendite. In totale, abbiamo venduto 3000 bottiglie». E vi sono giunte richieste e prenotazioni particolari? «Sì, oltre ai privati, la nostra birra è stata richiesta da ristoranti e bar di tutta Italia, dalla Sicilia, a Venezia e Livorno. Ma anche dall’estero: dall’America, per esempio, specialmente dalla California, da New York e dal Texas». Attualmente, il birrificio produce due qualità di birra: una bionda, leggera ed ariosa, adatta come aperitivo o per accompagnare antipasti e primi piatti; ed una seconda extra, più ricca e profonda, da gustare sulle carni e su piatti sostanziosi e saporiti. Modesti, in armonia con la Regola, anche i prezzi: 8,50 euro per una bottiglia da 0,75 litri e 3,20 euro per quella da 0,33 litri. Prevedete di ampliare la gamma dell’offerta? «Vorremmo sperimentare una Birra speciale per Natale, una per la Pasqua e una per la Festa di San Benedetto». Le visite guidate nel birrificio comprendono la degustazione delle birre a cura dei monaci birrai. Insomma, un’immersione nel gusto e nella tradizione per gli amanti della pastosità e del timbro gentile o vigoroso delle birre artigianali, in una comune condivisione, come ricordano i monaci, della gioia generata dal lavoro, religiosamente affinché sia glorificato il creatore di tutte le cose, umanamente affinché ne goda il gusto ed il cuore, in una parola, come motteggiano i monaci: Ut laetificet cor, affinché il cuore gioisca. E allora, in nome di San Benedetto e della comunità nursina, gli amanti della birra potranno brindare con una birra Nursia al proprio anniversario, o scegliere un boccale di birra ‘benedettina’ per il primo appuntamento romantico.... Ma, in questo caso, nonostante la qualità coinvolgente della Birra Nursia, non esagerate, o rischierete di vedere un principe azzurro anche in chi non fa al caso vostro.
IL FESTIVAL COVAVA SOTTO LA CENERE SIN DAL 1957 I GRANDI MERITI DI MENOTTI – TOSCANO – BELLI – BEVILACQUA
L’ARRIVO DEGLI SPONSORS STATUNITENSI FECE CONOSCERE SPOLETO NEL MONDO di Sandro Morichelli
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el mese di maggio del 1957, Gian Carlo Menotti, accompagnato da Adriano Belli, inventore del teatro lirico sperimentale arrivò a Spoleto per visionare il Teatro Nuovo ed il Teatro Caio Melisso. I due illustri ospiti vennero ricevuti dal sindaco Gianni Toscano, da Aleandro Bevilacqua, presidente dell’azienda del turismo e dall’assessore alla cultura Domenico Costantini. Il maestro Menotti comunicò che durante un suo viaggio lungo gran parte dell’Italia, aveva preso una cotta per Todi e per Spoleto. Venne scelta Spoleto in quanto sede di due magnifici teatri e perchè meglio collegata, sia per la ferrovia, sia per la presenza della statale Flaminia e perchè quasi a metà strada tra Roma e Firenze. Il primo incontro conviviale, una vera e propria cena di lavoro, presente anche l’onorevole Ariosto, sottosegretario di stato allo spettacolo, si svolse presso l’albergo ristorante di Lello Caro in Piazza Garibaldi. Gli onori di casa vennero espletati da Toscano, Belli, Bevilacqua e dal Dott. Toscano, medico condotto comunale. Menotti, sostenuto dall’Ambasciatore americano a Roma Zellerbach, riuscì a convincere l’onorevole Romani che era indispensabile ottenere l’interessamento e il parere favorevole del commissario nazionale del turismo. Menotti assicurò che il Festival avrebbe avuto sede in Spoleto purchè venisse costruito immediatamente un grande albergo nel centro storico, venisse regolato il traffico stradale, venisse garantita la tutela delle ricchezze ambientale e storico-artistiche della città e posta in atto una nuova pubblica illuminazione con eliminazione delle luci al neon. Vennero installati gli antichi lampioni, tirati fuori dal magazzino municipale. La tradizione artistica di Spoleto, già nota per il teatro sperimentale, per il Centro Studi sull’alto Medioevo creato dal ministro Giuseppe Ermini e il “ premio nazionale per le arti figurative “, esplose con l’avvento del Festival, la cui rinomanza divenne nota in tutto il mondo. L’albergo Clitunno venne reso più accogliente grazie alla capacità dell’architetto Piero Aversa. In località Sant’Antimo, nei pressi della vetta di Monteluco, Menotti acquistò un vastissimo locale che venne trasformato in grande albergo dotato di piscina. Venne chiamato Hotel del Matto. Nel frattempo, sempre su invito di Menotti, l’architetto Giuseppe Nicolosi predispose il piano regolatore generale con relative norme di salvaguardia nei confronti di monumenti e scorci panoramici. In brevissimo tempo, con l’arrivo dei miliardari
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americani in veste di sponsors, capeggiati dalla contessa statunitense Alicia Paolozzi Spalding, figlia del re del caucciù e dal re del petrolio del Texas, mr. Tirado, vennero aperte nuove trattorie, ben nove merenderi e altri tre alberghi. Innumerevoli furono le pensioni idonee ad accogliere un mese prima dell’inizio del Festival quasi trecento musicisti e tanti loro parenti che trasformarono la città in maniera davvero sorprendente. A cura della regina dei cosmetici Rubinstein venne ristrutturato sotto la guida dell’artigiano spoletino Alfio Astolfi il settecentesco teatro Caio Melisso, che precedentemente fungeva da cinema e quale sede di veglioni popolari deteriorandolo sempre più. Le vie del centro storico vennero invase da centinaia di pittori, scultori, ceramisti, espositori di gioielli, di tessuti, vestiti, di gastronomi, di titolari di ditte vinicole. Il primo ad esporre fu lo spoletino Sergio Bizzarri, giustamente considerato il decano degli artisti in senso assoluto. Spoleto, oltre al direttore d’orchestra, Thomas Schippers, ospitò i maggiori attori americani, musicisti, registi, ballerini, coreografi, sceneggiatori, interessando quotidiani, riviste, periodici di ogni latitudine, compreso il Giappone. L’ex Caput Umbriae assurse di nuovo ad un inimmaginabile previsto trionfo. Il Festival negli anni successivi ha fatto registrare notevoli ed alterne vicende. Tutto sembrava tramontato a causa della morte del maestro Menotti. In proposito citiamo che Menotti creò a Charleston nel South Carolina il braccio americano del Festival e a Melbourne quello australiano. L’esperimento non ebbe lo sperato successo venendo successivamente cancellato. Con un colpo di genio il dott. Manini, al tempo sindaco di Narni, in perfetta intesa con la contessa Cantelli Toscanini aprì il ristorante il Pentagramma, ubicato in una viuzza laterale di Piazza della Libertà. Divenne il principale punto di incontro dei massimi artisti, così come si può dire del Tric Trac di Piazza Duomo, sempre affollato da gente elegante, artisti e critici d’arte. Il Festival si è a poco a poco ripreso procedendo in maniera che può essere valutata positivamente pur risultando lontana dall’epoca degli anni ruggenti che possono essere ricordati da persone della vecchia generazione. Giancarlo Menotti - Foto di Massimo Stefanetti
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CERETTO
25 ANNI FA’ FU COLPO DI FULMINE
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ro un giovane laureando che doveva presentare la tesi in Dermatologia e nell’ultimo anno partecipavo assiduamente a tutti i congressi in programma e fu proprio in uno di questi convegni che con sorpresa, mi accorsi di una branca che cominciava a muovere i primi passi veloci, la medicina estetica. Ne rimasi affascinato e da allora anche se poi mi sono specializzato in Angiologia non ho piu smesso di praticarla assiduamente. È il lavoro che ho scelto di fare e che mi affascina per le tante novità che continuamente la ricerca scientifica ci offre, armamentario per dare alle pazienti risultati sempre piu’ sorprendenti. L’ultima novità assoluta parlando di viso sono i fili di sutura bidirezionali e i fili di stimolazione. Sono tecniche assolutamente ambulatoriali che permettono di migliorare tutte quelle parti del corpo che andando avanti con gli anni non sono più toniche come una volta. Mi riferisco ai cedimenti delle guance, degli zigomi e del decoltè per il viso e il collo , ma se guardiamo al corpo anche lì e possibile rassodare interno coscia, ginocchio, braccia e coscie. È un mondo nuovo e per noi che da sempre siamo stati pionieri ed è per questo che ci affascina sempre di piu’. Gia’ prima di questa nuova tecnica, di armi a disposizione ne avevamo molte , il botulino era il gold standard per il terzo superiore del volto e l’acido ialuronico per il terzo medio , ma avevamo le armi spuntate sul terzo inferiore. Oggi con Balance Lift bio suture , con Silhouette Soft e con Happy Lift abbiamo di fronte una prateria in quanto a possibilita’ di utilizzo e di messa in pratica dei più disparati protocolli. Ma questa è anche la stagione che precede le nostre agognate vacanze e chi di noi non cerca di mettersi in forma con i mezzi più disparati. Diete da sfinimento, corse con il sole che fanno rischiare l’infarto o rimedi più o meno grossolani che però non portano all’obbiettivo desiderato. Noi invece consigliamo di rivolgersi ad uno dei nostri centri medici organizzati per rispondere a tutte le necessità del paziente con problematiche di flebologia dietologia e medicina estetica. Il sovrappeso infatti porta molto spesso quando si ha una familiarità alla comparsa di problematiche venose come varici ed ectasie capillari, per questo noi nella nostra prima visita di inquadramento del paziente, oltre a rilevare il peso facciamo un mappaggio di tutte le lipo-
sedi addominale superiore e inferiore, interno coscia, interno ginocchio, caviglia , fianchi e aree peritrocanteriche. Si effettua anche una valutazione con la codifica colore dell’albero venoso mettendo in evidenza anche i piu’ piccoli punti di fuga, utili se presenti le antiestetichevene tronculari, reticolari e capillari per fare una bonifica definitiva di questi inestetismi. L’ecografia ad alta risoluzione ci permette di stadiare la cellulite e tarare così al meglio la terapia. Le armi che abbiamo sono molte e vanno dalle tecniche come la mesoterapia e l’ossigeno ozono terapia che effettua il medico fino alle tecniche fisioterapiche come la pressoterapia il linfodrenaggio manuale e la LPG Endermologie. Quindi se il paziente è sovrappeso si procede a formulargli una dieta che deve essere un po’ uno stile di vita. Riusciamo nella gran parte dei casi a mettere in ordine le analisi del paziente che molto spesso è vittima di uno stile di alimentazione sbagliato che porta all’eccesso colesterolo e trigliceridi e financo la glicemia. Si procede alla foto del paziente nelle tre posizioni davanti, di lato e dietro e si fa compilare il consenso informato. Molto spesso si crede che siano terapie che richiedono molto tempo invece posso garantire che nella maggior parte dei casi bastano poche sedute e una buona motivazione a raggiungere risultati sorprendenti. Il trattamento definito “liposcultura chimica” si effettua in ambulatorio e sono sufficienti sedute di 10-15 minuti assolutamente indolori. Di solito si effettuano cinque o sei sedute che sono sufficienti a modellare le pazienti nei punti gia evidenziati nel mappaggio ecografico.
Se si seguono scrupolosamente le indicazioni, togliendo pochissimo tempo alle normali attività quotidiane, si riesce ad eliminare sia il sovrappeso che la brutta buccia d’arancia, che oggi lo si voglia o no nell’era del benessere sono sicuramente fuori moda e a parte le battute non contribuiscono al benessere psico fisico della persona. Dott. Aldo Tracchegiani Specialista in Angiologia.