SOMMARIO
Anno 31 - N°3 - Agosto 2013
Editoriale
di Alberto Mesca
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CAPO REDATTORE: Anna Nucciarone IN REDAZIONE: Mariano Angioni, Guglielmo Castellano, Massimilia-
Intervista Metelli “...e l’Amor de la Cittade tutta”
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Caro Dante...
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DIRETTORE RESPONSABILE: Alberto Mesca
no Castellani, Mariolina Savino, Emanuele Guerrini, Layla Crisanti, Simone Mesca, Claudio Bianchini, Claudia Cencini. HANNO COLLABORATO: Ufficio Stampa Ente Giostra Quintana, Mauro Silvestri, Stefano Trabalza, Franco Primicerj. CASA EDITRICE:
Nuova PromoEdit s.r.l. Via Monte Acuto, 49 Foligno (PG) Tel. 0742.321011 (r.a.) Fax 0742.321012 www.nuovapromoedit.it / info@nuovapromoedit.it www.ilcittadinoumbria.it / info@ilcittadinoumbria.it P.IVA 02987340540 AUTORIZZAZIONE:
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di Guglielmo Castellano di Mauro Silvestri
La Quintana unica e preziosa
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Il Programma di settembre 2013
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Marco Nereo Rotelli ha dipinto il Palio della Rivincita
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di Generale Franco Primicerj
I dieci campioni
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I dieci rioni
19-58
di Mauro Silvestri
di Layla Crisanti, Claudio Bianchini e della Redazione
Gareggiare dei convivi
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Fiera dei Soprastanti
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Vivi la Quintana da protagonista e non da spettatore
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Quintana in salsa di... cipolle
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di Emanuele Guerrini di Emanuele Guerrini di Emanuele Guerrini di Claudia Cencini
Dallo zoccolo al ferro di cavallo di Mariano Angioni
Momenti di vittoria
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Editoriale di Alberto Mesca
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uesto è il mio ultimo giornale. Dopo 31 anni qualcuno dirà “Era ora” qualcun’altro invece si rammaricherà e mi inviterà a continuare. I tempi sono cambiati e in redazione ci vuole gente nuova, giovane, capace e determinata, non solo nel campo giornalistico, ma anche e soprattutto nell’organizzazione commerciale. Mi auguro che qualcuno con capacità nel mondo giornalistico, determinato e capace nel commerciale e che sappia utilizzare bene la comunicazione virtuale, voglia continuare il mio lavoro si faccia avanti. Il sottoscritto può rimanere come collaboratore oppure si può ritirare o addirittura cambiare mestiere. E adesso parliamo di Quintana. Quest’anno si festeggiano i quattrocento anni dalla 1° giostra effettuata a Foligno. Ai nostri giorni la Quintana ha raggiunto fama e apprezzamento da parte di molti, cittadini folignati e di “fora le mura”, è un’attrazione folkloristica altamente qualificata e, forse in parte anche un bussines per l’immagine della città e per la sua economia. Si deve, tuttavia, guardare avanti coinvolgendo sempre di più la cittadinanza, curando in modo particolare
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i giovani, disciplinando la loro innata generosità e la voglia chiassosa notturna e non solo. Il patrimonio autentico della Quintana è costruito dalla “educazione di convinta partecipazione quintanara” che è un’insieme di buone maniere, ma soprattutto di convinta condivisione di lavoro e di fatica , di amicizia e di spirito di sacrificio. La Quintana è cresciuta molto in questo trentennio e ”Il Cittadino” è stato sempre presente ; posso dire che abbiamo contribuito e partecipato alla crescita della manifestazione. La rivincita di settembre sarà sicuramente emozionante, binomi che si impegneranno allo spasimo per cercare di portare la vittoria al proprio Rione. I favoriti sono i soliti tre: Scarponi, Innocenzi e Gubbini, che ha vinto a giugno, ma attenzione agli altri cavalieri visti in prova, molto determinati e agguerriti. Un augurio a Lorenzo Paci che, dopo il brutto incidente in prova, possa risollevarsi e gareggiare come prima! Speriamo che il corteo storico di settembre sia più equilibrato e meno di corsa rispetto a quello di giugno; qualche perplessità desta tra i quintanari la lettura del bando, l’arruolamento dei cavalieri, il saluto e la benedizione di S.E. Vescovo dopo il corteo storico e non prima, come si faceva da sempre. Un’ultima nota la vorrei dedicare al “Gareggiar dei Convivi”. Spero che un giorno tutti i folignati e i turisti possano assistere alle stupende scenografie che ogni rione allestisce e di degustare gli eccellenti menù. Pagando, si intende!
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INTERVISTA A DOMENICO METELLI a cura di Guglielmo Castellano
“...e l’amor de la Cittade tutta”
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l giugno quintanaro, cha sta varcando la soglia “dell’adolescenza”, ha rappresentato, e rappresenta, un cardine imprescindibile della Giostra della Quintana moderna. La Cena Grande, e la tenzone in notturna, sono ormai entrati a pieno titolo nel “dna” della nostra massima manifestazione cittadina; su questo non può esserci alcun dubbio. Eppure, malgrado ciò, l’edizione settembrina della Giostra, mantiene ancora intatto il suo fascino originario. La Quintana contemporanea prese le mosse da quel fatidico settembre del 1946. Crebbe, insieme alla rinascita della città nei decenni successivi, in quell’atmosfera di fine estate connotata dall’odore delle barbabietole e dalla policromia delle bancarelle della fiera di Santo Manno. Ed è ovvio che la festa per i 400 anni della Giostra, suppur connotata da diversi appuntamenti che hanno scandito tutto il 2013, troverà nel settembre quintanaro la giusta cornice, se non altro dal punto di vista ideale, per
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celebrare i quattro secoli dalla sua nascita. Ed è su questa piattaforma di partenza, che cominciamo il nostro tradizionale incontro con Domenico Metelli, presidente dell’Ente Giostra della Quintana. “Quella che stiamo vivendo – sottolinea Domenico Metelli – non è il solo, importantissimo compleanno di una grande manifestazione ma, soprattutto, la festa di una città intera che, tramite la Giostra della Quintana, si riconosce nella sua storia e nelle sue tradizioni più radicate. Proprio per questo, abbiamo cercato di costellare questo 2013 con una serie di iniziative scelte e mirate che, nel rispetto degli impegni di bilancio che ci siamo presi, hanno è stanno definendo il 400° anniversario della Giostra in un modo straordinario. Abbiamo preso le mosse a febbraio – continua il presidente – dalla sontuosa finale del Gareggiare dei Convivi, per arrivare alla Quintana di giugno, che tutti noi ancora ricordiamo sia per le grandi perfomance dei nostri binomi che per un “Campo de
li Giochi” pieno come non mai. Poi la tappa di luglio, sempre al “Campo de li Giochi”, contraddistinta dal bellissimo spettacolo di fuochi d’artificio e fontane danzanti che sotto la sapiente regia del maestro Morsani, ha entusiasmato una platea che ha affollato numerosa il catino di via Nazario Sauro. Grazie a questa iniziativa, perché la Quintana “è” solidarietà, abbiamo raccolto la somma di 50.000 euro, donati all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno per l’acquisto di un apparecchio mammografico. Quindi, eccoci arrivare a settembre, con la Giostra della Rivincita e, soprattutto, con la riproposizione della “Quintana dell’esordiente”, che il 29 settembre vedrà cimentarsi con le insidie della nostra competizione, giovani fantini, folignati e non, che potranno mettere in mostra tutte le loro potenzialità tecniche. Abbiamo deciso, ed in questo voglio ringraziare il sindaco Nando Mismetti per la sua fattiva collaborazione, di collocare la tenzone dedicata ai più giovani, proprio in concomitanza del festival dei “Primi d’Italia”. Un connubio questo, che si preannuncia entusiasmante e che ha reso tangibile e concreto il grande feeling che è sempre esistito tra l’organizzazione del festival e la Giostra della Quintana. Infine, per chiudere questo giubileo della Quintana nella maniera più degna, andremo a presentare, nel corso del prossimo mese di ottobre, il libro sulla storia della nostra città e della sua manifestazione più rappresentativa, curato dal professor Marcello Fagiolo. Un’opera monumentale, corredata da oltre cento fotografie, che rende un tributo incancellabile alla Quintana ed alla città che ne ha visto prendere le mosse”. Ma la Quintana, evidentemente nella sua versione contemporanea, è soprattutto una lunga storia di donne e di uomini che hanno creduto in questa pro-
posta, fin dai suoi timorosi esordi, per condurla in tutti questi decenni, lungo percorsi di crescita e consolidamento. “Si – risponde Domenico Metelli – è così. Il sottoscritto, infatti, non è che “uno” dei tanti anelli che a vario titolo e livello di responsabilità, nel corso di questi ultimi 67 anni, ha contributo, in una continua concatenazione di passione quintanara, a perpetuare la storia di questa manifestazione. Dai primi pionieri del 1946, a tutti coloro che nel tempo si sono avvicendati nei ruoli di responsabilità: penso, tra gli altri, all’ispettore Raffaeli, ai presidenti emeriti Ariodante Picuti e Pierluigi Mingarelli. Per non tralasciare poi, tutti i componenti i consigli rionali, i priori e le magistrature dell’Ente che fin qui si sono succeduti nel tempo. Senza di loro, noi oggi non potevamo essere qui a parlare di Quintana. Per quanto mi riguarda, mi riterrò soddisfatto se nel momento in cui lascerò il testimone ad altri, sarò riuscito a dare alla manifestazione quel piccolo valore aggiunto, al pari dei miei predecessori, che consentirà alla Quintana di proseguire nel suo percorso storico. Uomini e donne del passato – prosegue il presidente – ma anche del presente. Inutile negare come i successi di oggi, siano il frutto di una squadra coesa e determinata, composta da magistrati, priori e consigli rionali fortemente motivati e consapevoli di gestire un grande evento. Tra tutti, il mio ringraziamento va alla nostra vice presidente Maria Rita Lorenzetti. Una donna incredibile ed eccezionale, che con vero spirito di passione e dedizione quintanara, si è messa al servizio della Giostra, portando nell’organizzazione tutta la sua grande competenza, vitalità e professionalità”. Pur nel clima dei festeggiamenti settembrini, non poteva mancare da parte nostra un riferimento al contesto, ancora di forte preoccupazione economica, in cui si colloca questo anniversario. “Certamente abbiamo vissuto momenti migliori. Ma non facciamo drammi; ovviamente il budget a nostra disposizione, in questi tempi di spending review, è decisamente risicato ed abbiamo tagliato, sia a livello di Ente Giostra che rionale, tutte le iniziative e le celebrazioni che comportavano un eccessivo esborso economico. Ed in tal senso, voglio subito andare all’argomento che più di altri, a giugno, ha suscitato polemiche: la mancata diretta televisiva della Giostra della Sfida. Purtroppo, le difficoltà economiche di cui sopra, ci hanno costretto a decidere in questa direzione. La diretta televisiva rappresentava, e rappresenta, un costo aggiuntivo che, allo stato, non possiamo permetterci. Abbiamo messo in cantiere soluzioni televisive alternative che, come in giugno, troveranno concretizzazione anche per la Giostra della Rivincita. Ma, ripeto, questa è la situazione. Tuttavia, malgrado ciò, il livello della Giostra è rimasto altissimo. Le risorse economiche che abbiamo a disposizione sono state impiegate per gli appuntamenti più tradizionali dell’apparato della Quintana: cerimo-
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niali vari, corteo storico e gara al campo. Ed in questi ambiti – precisa il presidente Domenico Metelli – la “crisi” non esiste e per i nostri concittadini nulla è cambiato. Siamo al “top” in ogni situazione: credibilità storica, apparato scenico eccezionale e realtà agonistica di eccellenza. Del resto, se i nostri cavalieri, ed un tempo era il contrario, trionfano in tutte le Giostre e tornei d’Italia, una ragione di fondo dovrà pur esserci”. Domenico Metelli, come abbiamo potuto constatare, non nasconde le difficoltà del momento. Tuttavia, è sempre nei frangenti più complicati, che le istituzioni di “razza” riescono a trovare le giuste motivazioni per uscire vincenti dal guado. E nel caso della Quintana, l’ancora di salvataggio, la stella polare, è sicuramente rappresentata dal rapporto della manifestazione con i folignati. “Ormai si può affermare con tutta tranquillità: la città – incalza il presidente - necessita della Giostra della Quintana. Altre città, forse, possono rinunciare a determinati eventi che ne caratterizzano il calendario ludico. Foligno, no. Per i folignati, siano essi quintanari impegnati, distratti od anche critici nei confronti dell’organizzazione della Giostra, la Quintana rappresenta ormai un bene prezioso. Un punto di riferimento imprescindibile del quale non si può fare a meno. Del resto, provate ad immaginare una Foligno priva, sia a giugno che settembre, della bellezza delle dame, del rullo dei tamburi e delle tornate eccezionali dei nostri binomi…È un concetto che il nostro pensiero non riesce a considerare. Proprio per questo, voglio estendere il mio ringraziamento a tutti coloro, semplici cittadini, istituzioni locali, diocesi di Foligno, realtà regionali e nazionali, che ci hanno permesso di costruire questa fantastica avventura. Qualcuno ci chiede – conclude Domenico Metelli – se la Giostra della Quintana può ancora far registrare margini di ulteriore miglioramento. A costoro rispondo di si. Il miglioramento, però, è possibile solo se le persone che ne sono coinvolte, siano disponibili a rimettersi in gioco ogni volta per trovare, anche in loro stessi, margini di miglioramento. E sono certo, conoscendo tutte le persone che ruotano intorno al mondo della Quintana, che i nostri orizzonti si prefigurano in modo chiaro, positivo, vincente”.
Caro Dante... a cura di Mauro Silvestri
“L
a Giostra è l’espressione sublime della simbiosi tra cavallo e cavaliere ed è per questo la più bella e difficile di tutte, insomma l’Olimpiade delle Giostre”. Parole e musica sono di Ariodante Picuti o, se preferite, Dante, Presidente per un ventennio dell’Ente Giostra e dal 1996 Presidente Onorario. Ariodante, nome che tradisce le sue origini bevanati, ha il merito di aver trasformato la Quintana in un grande momento di festa di popolo che supera i confini regionali. In questi giorni Dante gusta di nuovo il clima e la magia della sua Quintana ed è soddisfatto perché il suo grande sogno si è realizzato. La città, grazie al Presidente Domenico Metelli, ha finalmente il suo monumento al cavallo, segno tangibile dell’amore del Popolo della Quintana nei confronti del Principe della Tenzone. Il peso degli anni lo costringe a diradare i suoi impegni quintanari, ma l’amore non si può certo dominare e lui, come sempre, nei momenti che contano non manca mai. E così non perde occasione per complimentarsi con il Presidente, i Magistrati, i Priori e con i quintanari che incontra sul livello raggiunto dalla manifestazione e sul lavoro che prosegue nella direzione indicata proprio da lui. E noi vogliamo rendergli ancora omaggio ripubblicando una scheda che ripercorre la sua grande carriera quintanara scritta proprio in occasione del Trentennale de Il Cittadino. Ariodante Picuti, avvocato e uomo di spicco della Democrazia Cristiana, arriva alla Quintana e viene eletto Presidente nel 1978 dopo aver lasciato la poltrona, uno dei pochi se non l’unico, quando la sua carriera politica era ancora in ascesa. Eredita la manifestazione dall’indimenticabile Armando Raffaeli ed inizia l’avventura. E’ una gestione difficile soprattutto perché mancano le risorse necessarie e l’Ente non ha neanche una sede. Le Istituzioni sono alla finestra e proprio Picuti sollecita e ottiene il loro ingresso in seno all’Ente, ponendo le fondamenta per la crescita della manifestazione. Nasce il Centro Studi dell’Ente che produce cultura con i “Quaderni” grazie al contributo di Fabio Bettoni, Mario Sensi, Piero Lai, Bruno Marinelli. Inizia anche la serie di acquisti di immobili da adibire a sedi e taverne dei Rioni, un patrimonio rilevante che deve essere affiancato a quello dell’intero parco costumi corretti e rivisitati con rigore storico da Anna Maria Rodante. Dopo l’assestamento e la creazione di un apparto burocraticoamministrativo dell’Ente, Picuti lavora sulla promozione della manifestazione che approda in diretta sulle reti della Rai e che tiene compagnia ai passeggeri dei voli intercontinentali di Alitalia oltre a campeggiare in ogni stazione ferroviaria della rete italiana. In questo periodo si procede alla ristrutturazione del campo prove, nasce, grazie ai suggerimenti di Lino Procacci, la gara gastronomica impreziosita dalla presenza a Foligno dei big della televisione e del cinema, e Picuti inventa la Giostra della Rivincita. La sua figura si completa con l’autorità del capo che Ariodante si conquista con la fiducia e la credibilità che il Popolo della Quintana ripone in lui. “Così si governa la
Quintana” è una delle sue frasi storiche. Il periodo di grazia della manifestazione è a cavallo degli anni Novanta quando anche la pista di gara assume la fisionomia attuale con l’otto in sabbia sempre più sicuro. La gara è sempre più avvincente e il Presidente esalta il binomio cavallo-cavaliere per sottolineare la difficoltà della Tenzone rispetto, addirittura, al Palio di Siena, la Quintana è l’Olimpiade delle Giostre. Picuti si batte come un leone in quel periodo chiamando a raccolta i folignati ancora troppo poco partecipi e intanto conquista il traguardo storico della prima Lotteria Nazionale a cui ne seguiranno altre due con l’ultima, quella del 1996, anno del Cinquantennale, insieme al Festival dei Due Mondi: il Principe della Quintana incontra il Duca del Festival. Sono questi gli anni in cui le massime istituzioni dello Stato arrivano a Foligno per assistere alla Quintana. Per primo arriva il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini nel 1984 e poi toccherà al Presidente della Camera, Irene Pivetti. Picuti è anche il Presidente della prorogatio: le elezioni del Comitato Centrale slittano di un anno per centrare nuovi obiettivi. Qualcuno fa polemica, ma ad ogni fine mandato i Priori corrono a richiamare Ariodante costringendolo a riunioni lunghissime nel suo studio di via Oberdan. La Quintana sembra non poter fare a meno del Presidentissimo così come lui non vuole rinunciare al grande amore. Un amore lungo 18 anni segnati dalla incrollabile passione e dal qualificato impegno e dalla sua fierezza “La Quintana - ripete spesso - avanzerà negli anni con sicura supremazia rispetto a tutte le altre Giostre”. Il “Sommo Padre Dante” si ritira nel 1996 dopo i festeggiamenti del Cinquantennale. Caro Dante, ti vogliamo bene e buona Quintana.
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La Quintana, unica e preziosa il saluto del Comandante Generale Franco Primicerj
N
ell’attesa di accedere per la mia terza volta al “Campo de li Giochi”, desidero esprimere tutta la mia ammirazione e riconoscenza allo straordinario mondo della Quintana, partendo dal Presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli, e dalla sua Vice, Maria Rita Lorenzetti, passando per tutti gli illustri Magistrati e Priori, i bravissimi Cavalieri e cavalli, e arrivando fino all’ultimo dei “popolani” dei dieci
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storici Rioni, per tutte le splendide e trascinanti sensazioni che riescono a trasmettere, non solo durante la gara ufficiale, ma anche in ogni loro manifestazione, convivio o momento d’incontro. Il crescente entusiasmo che precede il giorno della Giostra, la sana e simpatica goliardia dei “quintanari”, la solennità della sfilata storica e l’eccezionale spirito agonistico che si respira al “Campo de li giochi” rappresentano un unico, indimenticabile e avvincente album di emozioni. Da militare poi, non posso non apprezzare il grande sforzo organizzativo, l’eccellente opera di coordinamento e le sempre precise e puntuali predisposizioni esecutive che stanno alla base di un evento di tale portata, molto complesso ed articolato, che coinvolge tutte le istituzioni e associazioni cittadine e centinaia di instancabili volontari del popolo quintanaro. La Quintana occupa ormai un posto di assoluta importanza nella storia dei folignati, è la manifestazione che contribuisce maggiormente alla rinomanza della città di Foligno in tutta Italia e non solo, ed esprime una ricchezza storicoculturale unica e preziosa, nonché una delle principali fonti di indotto per l’intero territorio della Valle Umbra. In qualità di Comandante del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito, che costituisce anch’esso parte integrante della storia recente di Foligno e che, con i circa 66.000 concorrenti che ogni anno oltrepassano il portone d’ingresso della Caserma “Gonzaga del Vodice” per sostenere le varie prove di selezione, fornisce un sensibile apporto alla notorietà della città e dei conseguenti introiti, invito tutti i folignati a continuare ad amare, sostenere e valorizzare ulteriormente i propri “gioielli di famiglia”, di cui la Quintana rappresenta il diadema più pregiato, sempre più brillante ed attraComandante del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito “Gonzaga del Vodice” ente. Auguro a tutti una buona ed entusiasmante Quintana settembrina!
Programma Settembre 2013 Giostra della Rivincita dal 30 agosto al 14 settembre Apertura delle taverne
sabato 31 agosto
martedì 10 settembre Gareggiare dei Convivi Ore 20.30 Rione Contrastanga
Prove Ufficiali ore 16,00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”
mercoledì 11 settembre
domenica 1 settembre
giovedì 12 settembre
Fiera dei Soprastanti Dalle ore 17.00 alle ore 23.30 Via Gramsci, Largo Frezzi, Palazzo Candiotti
lunedì 2 settembre Gareggiare dei Convivi Ore 20.30 Rione Pugilli
Spettacolo di Falconeria Freddy ore 22.00 Piazza San Domenico
Giochi di Bandiere Gruppo Sbandieratori e Musici Sestiere Porta Solestà Quintana di Ascoli Ore 22.00 Piazza della Repubblica
venerdì 13 settembre
martedì 3 settembre
ore 22.00 Piazza della Repubblica Compagnia Atmo e Piccolo Nuovo Teatro “Stimolo Generoso di Virtute”
Palio di San Rocco ore 22.00 Piazza San Domenico
Corteo delle rappresentanze rionali ore 21.45 Vie del centro storico
Gareggiare dei Convivi Ore 20.30 Rione Giotti
mercoledì 4 settembre Gareggiare dei Convivi Ore 20.30 Rione Badia
sabato 14 settembre Lettura del Bando
ore 23.00 Piazza della Repubblica
domenica 15 settembre
La Staffetta del Popolano ore 21.00 Piazza della Repubblica
Annullo speciale Poste Italiane Ore 9.00 – 14.00 Info Point Quintana – Via Garibaldi 8
giovedì 5 settembre
Giostra della Quintana “La Rivincita”
Gara dei tamburini ore 22.00 Piazza della Repubblica
sabato 7 settembre
Ore 15.00 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”
domenica 8 settembre
mercoledì 18 settembre
La Bianca Notte Barocca In collaborazione con Segni Barocchi Festival “Pony…amo la Quintana a cavallo” Ore 17.00 Piazza Garibaldi Quintanella di Scafali ore 21.00 Piazza San Domenico
lunedì 9 settembre Gareggiare dei Convivi Ore 20.30 Rione Cassero
Presentazione del libro Il “Trionfo” di San Carlo Borromeo nella Foligno del 1613 a cura del Prof. Fabio Bettoni ore 17.30 Teatro San Carlo – Sala Don Consalvo Battenti
domenica 29 settembre “Quintana degli Esordienti” Ore 15.30 Campo de li Giochi “Marcello Formica e Paolo Giusti”
Marco Nereo Rotelli Ha dipinto il Palio della Rivincita
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arco Nereo Rotelli, 56enne artista veneziano, è l’autore del Palio della Giostra della Rivincita del 15 settembre 2013. L’eclettico artista è stato scelto da Pierluigi Metelli, giovane appassionato e profondo conoscitore dell’arte contemporanea. “La scelta di Marco Nereo Rotelli è un bel colpo per la Quintana – spiega Pierluigi Metelli – si tratta di un artista intellettuale a tutto tondo. Nella sua arte – aggiunge – proprio l’elemento intellettuale va oltre il tratto, interessante nel suo lavoro è il linguaggio. Con la scelta di Rotelli prosegue il lavoro già iniziato quest’anno con un altro artista che fissa nell’opera il messaggio celebrativo dei 400 anni della Quintana. È stata realizzata una grande opera, visto anche l’entusiasmo con cui il maestro ha accettato e, nonostante la sua agenda sia fitta di impegni, ha assicurato la sua presenza a Foligno in occasione della Giostra di settembre”. Marco Nereo Rotelli è nato a Venezia nel 1955, dove si è laureato in architettura nel 1982. Da anni persegue una ricerca sulla luce e sulla dimensione poetica che Harald Szeemann ha definito come “un ampliamento del contesto artistico”. Rotelli ha creato negli anni un interrelazione tra l’arte e le diverse discipline del sapere. Da qui il coinvolgimento nella sua ricerca di filosofi, musicisti, fotografi, registi, ma principalmente il suo rapporto è con la poesia che, con il tempo, è divenuta un riferimento costante per il suo lavoro. Nel 2000 ha fondato il gruppo Art Project, composto da giovani artisti ed architetti, con il quale realizza numerosi interventi e progetti di installazione urbana. Questo suo impegno gli è valso la partecipazione a sette edizioni della Biennale di Venezia,
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oltre a numerose mostre personali e collettive. Le sue opere sono presenti in musei e importanti collezioni private di tutto il mondo. Di lui hanno scritto alcuni tra i più importanti critici d’arte, oltre a poeti, scrittori, filosofi e personalità della cultura internazionale, alimentando un’importante raccolta bibliografica sul suo lavoro. Tra le grandi installazioni da lui realizzate si segnalano: nel 2000 l’illuminazione, con versi tratti da L’horloge di Baudelaire, della facciata del Petit Palais di Parigi; nel 2001 il coinvolgimento di mille tra i maggiori poeti contemporanei, espressione di tutte le tendenze e di tutti i continenti, per l’installazione “Bunker Poetico”, realizzata alla 49° Biennale di Arti Visive di Venezia; nel 2002 la grande installazione ambientale “Poetry for Peace” a Seoul nel World Cup Park; nel 2005 alla 51° Biennale di Arti Visive di Venezia, il recupero dell’isola di San Secondo per cui sarà insignito di targa d’argento della Presidenza della Repubblica; nel 2007 l’installazione permanente per il Living Theatre di New York,; nel 2008 a Jinan in Cina con un’installazione dalla dimensione tragica e poetica, nell’anno del terremoto del Sichuan, che gli varrà l’Academy Award of Art and Design; nel 2008 a Parigi, con The Golden Wood opera realizzata lungo gli Champs Élysées; nel 2009 la grande opera “Save the Poetry” esposta nelle vetrine dell’Espace culturel Louis Vuitton a Parigi; nel 2009 l’installazione luminosa sulla facciata della cattedrale di Santiago de Compostela per la Fiesta del Apóstol; nel 2010 a Milano l’installazione scultorea “Le pietre sono Parole” in Piazza Duomo, l’omaggio a Fernanda Pivano con un’installazione lungo Corso Buenos Aires.
I DIECI CAMPIONI a cura di Mauro Silvestri Sono come gli eroi omerici. I cavalieri della Giostra della Quintana, i più bravi di tutti, sono pronti a regalare ancora al pubblico le spettacolari emozioni della tenzone. Giovani esperti, tecnici e grintosi sono i signori degli anelli e i depositari di un’arte, quella di giostrare, che appartiene soltanto a loro. Il 15 settembre avrete la fortuna di rivederli all’opera nel Campo de li Giochi, in quella pista che è il sogno di tutti i cavalieri d’Italia
Il Gagliardo
del Rione Ammanniti
Christian Cordari
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hristian Cordari, 40 anni di Monte Giorgio, ha debuttato nella Giostra giugno pagando lo scotto del noviziato. A settembre è intenzionato ad arrivare fino in fondo fornendo una prova davvero convincente come ha già fatto nella altre giostre in cui è stato impegnato. Cristian è sicuramente un cavaliere affidabile che cura scrupolosamente la sua preparazione accompagnandola con la grande passione che ha da sempre. Dopo il debutto di giugno, infatti, Cristian ha lavorato parecchio agli ordini di Nevio Ventangoli e sotto lo sguardo vigile di Fabio Fiordiponti, ex Priore e responsabile tecnico dell’Ammanniti, ed i primi risultati si sono potuti apprezzare già nelle sessioni di prove libere. Anche per la Rivincita di settembre può contare su Della Mola e Fultala anche se siamo certi che la scelta di Cordari cadrà su Della Mola, cavalla dalle ottime potenzialità.
L’Ardito
del Rione Badia
Matteo Martelli
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atteo Martelli, cavaliere folignate di 30 anni, è l’Ardito del Rione Badia. Il suo ritorno nel Rione che lo ha visto nascere come cavaliere di Giostra non è stato facile. Matteo, infatti, è subentrato in corsa a Pierluigi Chicchini ed ha avuto poco più di un mese per prepararsi alla Sfida di giugno. Ora la situazione è senz’altro più tranquilla e Matteo, maniaco del lavoro e dell’applicazione, si presenta con le carte in regola per dire la sua nella Rivincita di settembre. È un cavaliere esperto ed ha la particolarità di esprimersi alla grande in gara, come ha dimostrato di recente anche a Servigliano, rimanendo freddo e concentrato in ogni fase della corsa. L’Ardito ha conservato la sua modestia e, soprattutto, la sua passione per la Quintana che gli è stata trasmessa dai geni di nonno Otello Margasini. Dispone di due ottimi cavalli come Nitro Horse e Queenly ed in campo lo vedremo sicuramente con il veloce Nitro Horse.
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Il Pertinace
del Rione Cassero
Francesco Scattolini
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rancesco Scattolini, 44 anni di Monte Cassiano, la prima Giostra della Quintana non la scorderà di certo. Lui, cavaliere debuttante, ha condotto in testa tutta la gara e proprio mentre si apprestava a compiere il miracolo ha dovuto fare i conti con la sfortuna che si è materializzata a pochi secondi dal trionfo. Il pubblico del Campo de li Giochi, comunque, lo ha salutato come l’eroe della serata tributandogli un lungo e caloroso applauso. Francesco è stato l’autentica sorpresa della Sfida di giugno ed ha messo in mostra tutte le sue qualità che già avevamo avuto modo di apprezzare nel corso delle sessioni di prova. La musica, proprio in prova, non è cambiata neanche ad agosto e il Pertinace è risultato ancora una volta tra i più veloci. Il Popolo giallomarrone sogna ancora perché Francesco e Sword Dream saranno lì anche questa volta.
Il Furente
del Rione Contrastanga
Luca Innocenzi
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ino ad ora il 2013 di Luca Innocenzi, Furente di Contrastanga, è stato avaro di soddisfazioni. Il 31enne cavaliere folignate ha lasciato tutti di stucco uscendo subito di scena nella Sfida di giugno. Poi il momento decisamente poco felice gli ha riservato ancora amarezze per due volte ad Ascoli dove è rimasto all’asciutto per la prima volta dopo anni di successi. Anche a Servigliano non è andata bene nel Palio di Castel Clementino dominato fino allo scorso anno. Solo la vittoria nella giostra di San Ginesio ha addolcito la pillola e Luca, siamo sicuri, farà di tutto per non fallire l’appuntamento con il Campo de li Giochi. Per lui si tratta davvero della Rivincita ed è quantomai deciso a spazzare via la sfortuna per stare davanti a tutti. Per farlo si affiderà ancora al supersonico Rowing Celt con cui ha frantumato in gara addirittura il muro dei 53 secondi.
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Il Fedele
del Rione Croce Bianca
Daniele Scarponi
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l Fedele di Croce Bianca è il plurivittorioso Daniele Scarponi. A Servigliano ha aggiunto un’altra perla al suo ricco palmares e ritorna a Foligno deciso a non lasciare niente a nessuno. Durante le sessioni di prova ha confermato il feeling con Big More risultando sempre tra i binomi più veloci. Dalla sua, come al solito, ci sono velocità, freddezza e precisione quelle caratteristiche che lo hanno portato in vetta ai cavalieri plurivittoriosi in attività con 7 centri. La Sfida di giugno è andata in archivio e la sua umiltà e grande determinazione lo hanno riportato a vincere anche in terra marchigiana in sella ad Agresti. Il 15 settembre lo vedremo sicuramente in sella a Big More, cavallo velocissimo che è diventato ancora più affidabile, pronto a regalare al Popolo biancorosso ancora carriere da record.
L’Animoso
del Rione Giotti
Massimo Gubbini
L’
Animoso del Rione Giotti ha il lauro cinto in ultima tenzone. Massimo Gubbini, 30 anni di Foligno, ha vinto la Giostra della Sfida in sella a Lord Colossus dopo una gara perfetta e velocissima che gli ha consentito di raggiungere il terzo successo personale. Dopo la vittoria, però, Massimo è incappato in due giornate nerissime in quel di Ascoli Piceno ed anche a Servigliano non è andata bene. Le sessioni di prova di agosto sono state dedicate alla preparazione e all’addestramento di nuovi cavalli senza tralasciare però l’allenamento continuo per confermarsi ai suoi livelli. A giugno Massimo è stato perfetto dando fondo a tutto il suo bagaglio tecnico per avere ragione degli avversari. A settembre si ripresenta in palla e pronto a cancellare le battute di arresto marchigiane. Per difendere il titolo, l’Animoso sarà ancora in sella al velocissimo Lord Colossus.
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Il Generoso
del Rione La Mora
Lorenzo Paci
L
a morte di Scheggia nel Vento ha segnato questa edizione della Giostra. La purosangue di Lorenzo Paci, Generoso del Rione La Mora, è stata abbattuta in seguito al brutto infortunio durante l’ultima sessione di prove libere di agosto. Il dramma ha costretto Lorenzo a cambiare i suoi piani in vista della Rivincita di settembre. Il 35enne plurivittorioso cavaliere folignate rimane però nel lotto dei migliori e saprà individuare la soluzione giusta per ben figurare al Campo de li Giochi. Quest’anno Lorenzo ha iniziato con un brillante quarto posto la sua nuova avventura con il Rione La Mora, proprio grazie alla velocità di Scheggia nel Vento. Lui è uno che non si arrende di fronte a nulla ed è determinato a combattere fino in fondo contro la sfortuna che ultimamente lo ha preso di mira. Incerta è la scelta del cavallo di Giostra tra Sissy Mix, Mary Mary ed il nuovissimo Dock on time.
Il Baldo
del Rione Morlupo
Luca Veneri
I
l Baldo del Rione Morlupo è tornato ai suoi livelli. Il 39enne cavaliere aretino Luca Veneri ha conquistato la piazza d’onore nella Sfida di giugno dopo una splendida gara condotta con saggezza e coraggio in sella a Review Blanc. Cavaliere esperto e coraggioso, Luca sta iniziando a raccogliere i frutti del suo grande lavoro al Morlupo. Nelle sessioni di prove libere di agosto ha confermato il suo ottimo stato di forma risultando sempre tra i cavalieri più veloci. Anche nelle ultime prove ha proseguito il lavoro di addestramento dei nuovi cavalli Fauburg e Century Force che si sono presentati in ottime condizioni. Il feeling con la veloce Review Blanc si è affinato ed è cresciuto giorno dopo giorno e, dopo quanto ha dimostrato, state tranquilli che il Baldo sarà sempre lì pronto a piazzare il colpo.
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Il Moro
del Rione Pugilli
Michelangelo Fondi
I
l 26enne cavaliere folignate Michelangelo Fondi è il più giovane della compagnia. Il Moro del Rione Pugilli è ritornato in Giostra e per lui a giugno si è trattato di un nuovo debutto. Ha sentito particolarmente la gara e l’emozione di gareggiare di nuovo nella Giostra delle Giostre gli ha giocato un brutto scherzo. Michelangelo si è subito rimesso al lavoro per cercare di risolvere i problemi e di portare avanti l’addestramento di Continuity, una purosangue che ha solo bisogno di tempo per diventare un ottimo cavallo di Giostra. Siamo sicuri che l’ottima tecnica di cui dispone Michelangelo, unita alla sua grande passione, può regalargli la soddisfazione di finire le tre carriere senza errori. Michelangelo è uno dei giovani cavalieri e deve continuare sulla strada intrapresa perchè il tempo è sicuramente dalla sua parte.
L’Audace
del Rione Spada
Gianluca Chicchini
I
l veterano Gianluca Chicchini è pronto a regalarci ancora grandi emozioni. Il 48enne Audace del Rione Spada deve cancellare l’errore nella Giostra di giugno che non gli ha permesso di giocarsela fino in fondo. Chi lo conosce è sicuro che la rabbia per la delusione nella Sfida sarà convogliata senza dubbio nella sua prestazione di settembre. Grande lavoro il suo anche nelle sessioni di prove libere di agosto, proprio come ci ha abituato nella sua lunga carriera quintanara. L’impegno, la passione e, soprattutto, la sua grande esperienza lo rendono ogni anno sempre un brutto cliente per i favoriti. Con lo Spada ha trovato una speciale sintonia ed il suo modo di fare lo ha reso subito amatissimo anche sotto il portico delle Conce. Si è preparato al meglio con Negretti ed All River, i due cavalli di cui dispone, ma la scelta del cavallo di Giostra cadrà sul veloce Negretti.
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I DIECI RIONI a cura della redazione, di Layla Crisanti e Claudio Bianchini
RIONE AMMANNITI
INTERVISTA A
Marco Guidoni - Priore del Rione Ammanniti a cura della redazione
Sempre attento ai giovani
I
l giovane Priore Guidoni spera di vincere il Palio di settembre con il binomio Della Mola - Cordari. Parlaci dei programmi, delle novità e della taverna. “L’Ammanniti ha la taverna all’interno di palazzo Candiotti che ormai è diventata una taverna sia all’aperto che al chiuso, a seconda delle condizioni meteo. Come sempre cureremo al massimo l’aspetto culinario ma verremo anche incontro alle difficoltà dovute alla crisi economica generale. Lo scorso anno abbiamo reinserito i buoni sconti che diamo alle aziende e alle famiglie ed hanno avuto un notevole successo. Stiamo sempre attenti ai prezzi e speriamo di poter incrementare il numero dei visitatori in taverna a settembre. Inoltre stiamo registrando un aumento dei giovani che vengono in taverna e questo ci fa molto piacere. Da parte nostra l’impegno è alto, ma grandi novità non sono da segnalare. La parte gastronomica della taverna verrà curata come di consueto da Stefano Marconi che quest’anno avrà anche l’aiuto del vecchio chef Francesco Giuliani che per tanti anni è stato al rione come responsabile della taverna.” Daniela D’Ilario si occupa del corteo al rione Ammanniti. “Non sono da sola, insieme a me collaborano anche Massimo Fiordiponti e Sabrina Mellone. La bellissima Giulia Leonardi
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Il Priore Marco Guidoni
sarà ancora la nostra prima dama e proporremo alcuni nuovi costumi offerti e curati da Massimo Fiordiponti. Per i costumi più elaborati ci affidiamo alla sartoria “Cordaro” di Roma. La mia opinione generale sul corteo è quella che ultimamente non mi affascina più. Non so dare un suggerimento concreto per migliorarlo, però credo da debba essere rivisto per dare maggiore spettacolarità e sorpresa allo spettatore. È vero che è molto difficile scegliere cosa cambiare o eliminare e cosa mantenere. Il corteo di giugno doveva essere ridotto per evitare le strade buie e malandate a causa delle pavimentazioni ed è stato troppo veloce. Qualche riserva sulla cerimonia e sulla lettura del bando in chiusura di manifestazione del sabato sera.” Al Priore chiediamo... chi vincerà la rivincita di settembre? “Vincerà il migliore! L’Ammanniti a giugno ha dimostrato di fare bene con Cristian Cordari e la sua cavalla e ci crediamo molto, puntiamo al meglio! Cordari ha una scuderia propria, ma l’Ammanniti con i due addetti Fabio Fiordiponti e Marco De Santis e il tecnico Nevio Ventangoli, lo seguono al meglio.” Cosa pensi della Quintana degli esordienti? “È stata una iniziativa voluta dai rioni. È un obiettivo importante per la Quintana, ma solo se fatta seriamente ed in prospettiva del futuro. Non servirebbe a niente, invece, se proposta soltanto per riempire il calendario della manifestazione. Forse dovevamo far partecipare più giovani promesse, invece dei soli 10 cavalieri, uno per ogni rione. Per noi corre Manuel De Nobili, un ragazzo di Faenza, di soli 18 anni, ma già di grande esperienza.” Secondo il Priore Marco Guidoni, anche tra le manifestazioni collaterali c’è qualche miglioramento da fare? “Nelle manifestazioni collaterali, come il Gareggiare dei Convivi, dobbiamo ancora crescere. Dal punto di vista tecnico i rioni riescono a fare delle cose strepitose, eccezionali, ma purtroppo non riusciamo a renderne partecipe il grande pubblico. I cittadini di Foligno non si rendono conto del grande lavoro che c’è dietro il Gareggiare dei Convivi e del livello che questo spettacolo ha raggiunto. Mi auguro che presto possano partecipare (pagando) anche i clienti abituali della taverna. Si pensa ad una location unica per tutti i rioni, ma forse questo potrebbe influire negativamente sulla qualità dell’iniziativa: l’impegno per preparare il menù per 200 persone invece che per 40 non è certo lo stesso! Ci sono altre manifestazioni, svolte nella piazza principale, che andrebbero sicuramente migliorate”.
LA LOCANDA DELLA ROSA
PRENOTAZIONI: 338.8950972 - 339.722994 22
RIONE BADIA
INTERVISTA A
Raul Baldaccini - Priore del Rione Badia a cura della redazione
Amate di più la Quintana!
I
ncontriamo Raoul Baldacchini, priore del rione Badia dal 1994, entusiasta del nuovo binomio di gara e delle iniziative che verranno prese dalla taverna. Novità e programma di settembre 2013. “Il rione Badia anche per questa edizione si presenterà al meglio. Organizzeremo una bellissima cena il giorno 31 agosto e avremo il Gareggiare dei Convivi il giorno 4 settembre durante il quale speriamo di fare una bellissima figura, visto il grande impegno dei ragazzi che lo stanno allestendo. Come sempre, poi, punteremo ad una bellissima sfilata e a far bene al Campo de li Giochi.” Ci sono state tante polemiche sul corteo di giugno, cosa ne pensi? “Io accetto le opinioni di tutti, ma secondo me a giugno abbiamo assistito ad un bel corteo specialmente nella parte finale in piazza, nonostante i grandi disagi dovuti ai numerosi cantieri aperti per le pavimentazioni. In questo settembre il rione Badia organizza una cena la sera stessa del corteo, proprio al Largo Volontari del Sangue, dove la sfilata passerà; invitiamo tutti a partecipare! Coma prima dama è stata confermata la splendida Eleonora Pieroni.” Quali sono le tue previsioni per il Campo de li Giochi?
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Il Priore Raul Baldaccini
“Ci presenteremo al Campo per fare bene, il binomio Matteo Martelli-Nitro Horse è sicuramente all’altezza della situazione e se la giocherà con i migliori. I nostri tempi sono molto buoni. È vero che l’ultima vittoria del Badia risale al lontano 1983, è vero che in questi anni ci sono binomi veramente forti, che io ho dovuto mettere in ordine i conti del rione, e che queste non sono per noi delle scusanti, ma io sono convinto che Matteo Martelli in questi due anni farà sicuramente parlare di sé. I soliti favoriti Croce Bianca, Giotti, Contrastanga ma ha settembre avranno del filo da torcere. Tutti possono vincere.” Il rione Badia ha intrapreso qualche iniziativa per venire incontro ai visitatori in questo clima di austerità che stiamo vivendo? “La cena che stiamo organizzando per il giorno 31 avrà un costo contenuto di 10 Euro e anche in taverna i prezzi si attestano su cifre abbordabili. Tuttavia per la Quintana le taverne sono alla base del sostegno economico di ogni singolo rione ed i costi di gestione sono alti, pertanto non possiamo fare più di tanto.” Alcune taverne sono più gettonate rispetto ad altre. Perché? “Faccio i complimenti alle taverne che lavorano di più. Io credo che la posizione geografica della taverna influisca molto, quelle del centro lavorano molto di più. Posso dire che dall’inizio di questo mandato il rione Badia ha fatto piccoli passi in avanti, ora non siamo tra le taverne favorite, ma credo che in futuro questo traguardo possa essere facilmente raggiunto.” Qualcuno frequenta le taverne non per mangiare ma per bere, o meglio per ubriacarsi. Cosa ne pensi? “È un fenomeno preoccupante, soprattutto tra i giovani, che esiste non solo nelle taverne, ma anche in alcuni locali della città. È un modo di vivere la vita moderna. Non sono affatto d’accordo con questo modo di vivere la festa, non ci si deve divertire soltanto ubriacandosi!” C’è qualcosa che vuoi aggiungere? “Il prossimo anno la mia esperienza quintanara finirà e spero che chi mi sostituirà sarà in grado di amare la Quintana quanto e più di come l’ho amata io; mi auguro soprattutto che i folignati comincino a prendere sul serio la loro manifestazione, durante tutto l’anno, a partire dalle istituzioni.”
TAVERNA HOSTERIA DEL CENTURIONE PRENOTAZIONI: 349.3200237 - 328.2511015
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RIONE CASSERO
INTERVISTA A
Giorgio Recchioni - Priore del Rione Cassero a cura della redazione
Puntiamo a vincere il palio!
I
l Rione Cassero orfano del vecchio cavaliere Luca Innocenzi si prepara alla Giostra di settembre. Novità Priore? “Per quanto riguarda il programma di settembre 2013 iniziamo subito con la cena propiziatoria il primo giorno di apertura della taverna e come consuetudine rionale, avremo varie iniziative collaterali: la presentazione di “In Vino Veritas, l’etichetta personalizzata su bottiglie Terre de Trinci, a seguire la presentazione de Il pertinace, la nostra pubblicazione curata dal consigliere Moreno Chiacchiera, poi la benedizione di cavallo e cavaliere nella rinnovata piazza San Domenico impartita da Mons. Don Paolo Aquilini, la partecipazione al Gareggiare dei Convivi che quest’anno speriamo di poter allestire in una nuova location, cioè la ex chiesa di Santa Caterina. In questo modo potremmo dare la possibilità a chiunque di visitare questi nuovi spazi culturali messi a disposizione dell’amministrazione comunale. Il nostro corteo storico sarà curato dalla prof.ssa Laura Cerbini, responsabile della commissione artistica e avremo modo di vedere nuovi costumi e anche nuovi personaggi. Per quanto attiene invece all’aspetto tecnico abbiamo riconfermato il cavaliere Francesco Scattolini di Monte Cassiano che ha debuttato quest’anno a giugno, quando ha stabilito un nuovo re-
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Il Priore Giorgio Recchioni
cord di pista ed ha sfiorando la vittoria. Nelle prove del mese di agosto Francesco ha fatto registrare sempre giri molto veloci e quindi ritengo che farà parte dei favoriti.” Non ci sono, quindi, rimpianti nei confronti del vostro ex cavaliere? “Con Luca e Roberto Innocenzi siamo legati da un rapporto di grande amicizia che esula la Quintana e che durerà ancora. In campo, però, oggi Luca è considerato un nostro avversario, come tutti gli altri. Ci dispiace per i risultati poco brillanti che ha fatto registrare Luca in questo anno, tanto che i consiglieri, Francesco Scattolini ed io siamo andati a Servigliano a vedere la giostra e Luca che gareggiava.” Come “sfrutterà” la nuova Piazza di San Domenico il tuo rione? “Per me è la più bella piazza di Foligno, circondata da palazzi storici, Auditorium, chiesa di Santa Maria Infraportas, e noi come ogni anno la utilizzeremo per il Palio di San Rocco e abbiamo in programma altre iniziative che sono in fase di definizione e poi crediamo che anche l’Ente Giostra abbia intenzione di utilizzarla per alcune proprie manifestazioni.” In taverna quali novità? Come sono i vostri prezzi? “Alcuni locali sono stati in parte rinnovati sin da giugno scorso. Il nostro obiettivo poi è quello di mettere a disposizione dei commensali degli spazi all’aperto, in via Cortella, piazzetta Saponara e forse anche qualche angolo della stessa Piazza San Domenico, magari con menù particolari. La cucina è curata dal nostro chef Oriano Broccatelli, professore dell’università dei Sapori di Perugia. Puntiamo ancora alla promozione dei prodotti tipici del nostro territorio. I nostri prezzi sono in linea con quelli di altre taverne. Quest’anno abbiamo fatto la scelta di proporre anche un menù fisso a 15 Euro.” Chi sarà la prima dama? “La nostra dama è la bellissima Elisa Proietti che indosserà uno splendido abito realizzato dalla sartoria di Stefania Menghini.” C’è qualcosa che vorresti chiedere alla amministrazione comunale o all’ente giostra? “In tutti questi anni il rapporto tra il rione Cassero, l’ente e il comune si è sempre maggiormente rafforzato. Ambedue sono state sempre molto sensibili alle nostre esigenze. Voglio ricordare i lavori di ristrutturazione dell’intero stabile iniziati questo inverno che ci stanno agevolando moltissimo anche se non sono ancora terminati.” Qual è la tua opinione sulla Quintana degli esordienti? “Anche il rione Cassero ha approvato questa proposta, siamo favorevoli, dobbiamo guardare al futuro e pertanto spero che le giovane leve, soprattutto folignate, abbiamo la possibilità di prepararsi per poter accedere al Campo de li Giochi e permettere il ricambio generazionale di cui la Quintana ha bisogno.” Il tuo pronostico per settembre? “Il favorito è Massimo Gubbini che ha vinto a giugno, però ci sono anche Scarponi, Innocenzi e Chicchini da temere. Comunque, lo sento, sarà la giostra di Scattolini.”
TAVERNA DEL LEON D’ORO PRENOTAZIONI: 349.6940589
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RIONE CONTRASTANGA
INTERVISTA A
Francesco Felicioni - Priore del Rione Contrastanga
a cura della redazione
Innocenzi è un talento!
I
l rione è entusiasta del nuovo cavaliere e sta preparando un settembre davvero scintillante. Priore Felicioni, ci sono novità da segnalare? “Il Contrastanga per settembre si presenterà con qualche novità: ci sarà una inaspettata sorpresa per il corteo. È stato un grosso investimento per noi, ma ci teniamo particolarmente e lo sveleremo il giovedì della seconda settimana. Anche nel menù abbiamo apportato delle piccole modifiche. Fermi restando i piatti storici, abbiamo fatto in modo che anche gli avventori abituali possano godere di qualche piacevole novità; questo però non significa che i prezzi aumenteranno, anzi il menù è stato ritoccato al ribasso. Ci toccherà poi affrontare la gara gastronomica e quindi ci stiamo preparando al meglio anche per questo evento, perché vogliamo riscattarci da qualche insuccesso del passato. Vogliamo essere all’altezza del cuoco Filippo Artioli. Inoltre avremo il gradito ritorno della rionale Annalaura Vinti che collaborerà alla riuscita dello spettacolo. Ci teniamo molto alla manifestazione del Gareggiare e, sono anni che lo diciamo, sarebbe opportuno allargarne la fruibilità al pubblico; è cresciuta molto e per noi è uno sforzo enorme. Ogni rione organizza dei veri e propri eventi. Se si trovasse una formula per condividerla di più sarebbe un valido “biglietto da visita”.
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Il Priore Francesco Felicioni
Il problema principale è la location, cioè trovare un unico posto dove realizzarla, ma essendo una gara organizzata in modo tale che ogni rione gareggia uno dopo l’altro si crea il problema della difficoltà di allestimento e smontaggio tra un rione e l’altro. Inoltre c’è il problema di dover allestire una cucina ben attrezzata, affinché tutti i rioni abbiamo a disposizione tutto ciò di cui hanno bisogno. L’ente giostra in collaborazione col rione Contrastanga ha inserito nel programma ufficiale delle manifestazioni l’esibizione in piazza della Repubblica dei tamburini e degli sbandieratori del sestriere Porta Forestà, di Ascoli Piceno. Sono vice campioni nazionali. È un bel regalo che ci fa Ascoli Piceno e li ringraziamo molto.” Quest’anno a Luca Innocenzi non ne è andata bene una, né a Foligno né in altre gare. Perché? “La grandezza di Luca è la sua estrema meticolosità, concentrazione e precisione nella preparazione. Questo è stato un anno sfortunato per lui, speriamo di poter sfatare questa serie negativa perché non è giusto. Luca è nettamente al di sopra della media di altri cavalieri e non merita questo periodo di “negatività”. Ha gareggiato bene sia ad Ascoli che a Servigliano, purtroppo ci si è messa di mezzo la sfortuna come lo scivolone della cavalla. Sta raccogliendo poco per le qualità che gli appartengono. Luca è un talento, non ci sono errori da imputargli, è colpa delle fatalità. Spero soprattutto per lui che possa riscattarsi a settembre quando si ripresenterà al Campo de li Giochi con lo stesso cavallo, Il Missile.” Cosa pensi del corteo di giugno? “C’è stata poca coordinazione ed è stato troppo di corsa. Alcuni rioni si presentavano distanziati e le dame non riuscivano a stare al passo. Dobbiamo fare in modo di dettare bene i tempi affinché i rioni siano ben compatti. Inoltre, secondo me, via Oberdan è da eliminare perché è completamente al buio: i personaggi si rilassano e il corteo arriva in piazza completamente sfilacciato e disordinato. Una alternativa potrebbe essere via Piermarini eliminando un pezzo di Corso Cavour.” C’è qualcosa che vorresti dire ai folignati o all’ente giostra? “Ai folignati chiedo di stare vicino alla Quintana, di viverla di più, abbiamo bisogno di nuova linfa, di forze che abbiamo la voglia vera di collaborare. Al Comune chiediamo di capire i nostri bisogni e comunque il Sindaco Mismetti è abbastanza sensibile alle esigenze della Quintana. Mi infastidiscono le critiche di personaggi di opposizione che, secondo me, lasciano il tempo che trovano. All’Ente giostra chiediamo di proseguire ciò che è stato iniziato, cioè rigore nei conti economici. Avremmo voluto festeggiare il 400ennale in un certo modo, ma ci siamo resi conto che i presupposti economici non c’erano, ci siamo quindi ridimensionati e tutto sommato siamo riusciti a fare una bella festa di popolo, quella di Morsani. Abbiamo dimostrato rigore, visto il momento particolare e vorrei che si continuasse su questa strada.”
TAVERNA DELLE SETTE SELLE PRENOTAZIONI: 339.5499779
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RIONE CROCE BIANCA INTERVISTA A
Andrea Ponti - Priore del Rione Croce Bianca a cura della redazione
Il Palio sarà ancora nostro!
I
l rione abituato a vincere il palio sta allestendo un settembre di rilievo. Abbiamo incontrato il Priore all’interno della taverna e gli abbiamo chiesto di illustrarci eventuali programmi e novità. “Il menù, come ogni anno, sarà rinnovato in alcune pietanze - risponde il Priore - mantenendo però i piatti forti come lo stinco di maiale in agrodolce e il tortino di patate. Nella nostra taverna serviamo vini di ottima qualità che rappresentano un accompagnamento ai cibi e non una priorità. Per cui al Croce Bianca non abbiamo mai avuto grossi problemi con i rionali e sono assolutamente d’accordo con la formula “più cibo e meno vino”. Devi segnalarci qualche cambiamento nel vostro corteo? “Nel corteo non ci sono grandi cambiamenti anche se, pur non rinnovando i costumi, cercheremo di introdurre qualche elemento particolare. Insieme alla commissione artistica, abbiamo deciso quest’anno di far partecipare al corteo l’intero direttivo, comprese le donne. La prima dama sarà la rionale Lucia D’Angeli, una bellissima ragazza che ha negli occhi il fuoco vero della passione quintanara.” Il corteo di giugno è stato oggetto di grandi polemiche. Cosa ne pensi? “Il discorso sul corteo è stato affrontato subito a livello di comitato centrale. Di cose da modificare ce ne sono: ciò che più salta
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Il Priore Andrea Ponti
all’occhio è stata la velocità estrema che ha tenuto il corteo in alcuni punti. Dobbiamo fare in modo di valorizzare il corteo per evitare che diventi una cosa monotona che non attira più nessuno; credo però che debba esserci una sinergia tra ente e amministrazione comunale, perché anche il comune deve fare la sua parte. Per quanto concerne la cerimonia che segue il corteo, credo che in linea generale sia stata una buona scelta anche se andrebbe migliorata, soprattutto negli spazi adibiti ai popolani.” Il vostro binomio di gara sarà riconfermato? “Si, credo di poter dire che Scarponi sarà di nuovo in sella a Big Moore, anche se il nostro parco cavalli vanta altri 4 animali competitivi. Io sono ottimista e per me Scarponi è il favorito, perché è il cavaliere migliore della giostra.” Ti sembra sufficiente il numero di 10 cavalieri nella giostra degli esordienti ? “Il decisione di avere un solo cavaliere a rione è uscito fuori dopo molte discussioni per cercare di conciliare le esigenze di tutti. L’esigenza primaria è stata quella di rinnovare il parco cavalieri, poi qualcuno ha voluto abbinarla ai rioni per far sì di creare una sorta di competizione. Su di loro è stato posto un vincolo, ma con un patto “morale” per cui, alla richiesta dei priori, vengano svincolati senza richieste economiche o tecniche. Il nostro esordiente è Alessandro Candelori, un giovane 18enne di Narni; non ha mai partecipato a questo tipo di manifestazioni, ma è un vero appassionato, è seguito dall’istruttore federale Roberto Colavita e promette davvero bene.” Ti senti di fare qualche richiesta particolare? “Vorrei richiedere il massimo impegno da parte di tutti a partire dall’amministrazione comunale, di credere nella importanza sociale della manifestazione. Lo stesso chiedo ai singoli folignati: amate la Quintana in maniera incondizionata! Infine ai rioni dico: in bocca al lupo a tutti, purchè vinca il Croce Bianca!”
TAVERNA DEL FEDELE
PRENOTAZIONI: 349.2887831 - 338.4135237 - 339.5892778 38
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RIONE GIOTTI
INTERVISTA A
Rossetti Azzurra, Luzi Tomas, Ciancaleoni Piero e Leonardo Dolci - Priore del Rione Giotti a cura della redazione
Squadra che vince non si cambia
I
l rione di Piazza Faloci sta preparando delle grandi sorprese e spera di bissare la vittoria di giugno. Ci sono delle novità e chi è la Dama di quest’anno? “La novità rispetto al corteo di giugno sarà un’allegoria formata da splendide ragazze, che accompagnerà il palio conquistato e rappresenterà appunto la vittoria! La Dama sarà Elena Gigliarelli.” Vi è piaciuto il corteo di giugno? “In generale si, anche se l’inversione dell’ordine di arrivo non credo sia stata compresa dal pubblico. Si potrebbe migliorare con una adeguata illuminazione, in alcuni tratti troppo bui, inoltre capisco il problema del rispetto dei tempi ma l’andatura del corteo è troppo veloce e non consente al pubblico di apprezzarlo.” Per quanto riguarda la Taverna, quali sono i nuovi piatti che proporrete a settembre e viste le difficoltà economiche generali c’è qualche iniziativa per calmierare i prezzi? “Visto il grande successo avuto dal menù di giugno abbiamo inserito anche due nuovi piatti molto appetitosi : Gnocchi ripieni e Spezzatino di cinghiale. I prezzi base del nostro menù sono fermi da diversi anni, praticamente si può mangiare anche con poco più di 10 euro godendo della magica atmosfera della nostra bellissima Taverna del Prete di Rostoviglio
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Il Priore Leonardo Dolci
nella centralissima Piazza Faloci Pulignani.” Vista la vittoria di Giugno, ci sono dei cambiamenti per la prossima gara di settembre? “Squadra che vince non si cambia, abbiamo due cavalli di punta: Lord Colossus, fresco vincitore di Giugno, e Detto Foglietto preparati al meglio dalla nostra Scuderia che come al solito ha lavorato insieme al cavaliere Massimo Gubbini per tutto l’anno.” Ci sono delle proposte per l’ente giostra o per l’amministrazione comunale che vorreste suggerire? “Nel Comitato centrale ci sono espressioni anche dell’amministrazione comunale e del consiglio e continuamente ci confrontiamo per raggiungere la massima sinergia possibile. Penso che si possa fare meglio ma già così il livello è buono. Magari girerei la domanda a tutti i nostri concittadini che non vivono quotidianamente la Quintana e che potrebbero dare suggerimenti e idee nuove da poter realizzare.” Qual è il vostro parere sulla giostra dell’esordiente? “Il “vivaio” dei cavalieri di giostra ha finito di produrre i suoi frutti da un po’ di tempo; è necessario riseminare su terreno fertile per raccogliere fra qualche anno. Se la giostra dei cosiddetti “esordienti” fosse solo l’inizio di un percorso nuovo di preparazione alla scoperta di nuove leve ben venga, è convinzione di tutto il Consiglio del Rione Giotti, però che solo una collaborazione con una Scuola di Equitazione potrà risolvere veramente il problema.” Chi vincerà la gara di settembre? “Uno dei dieci rioni.” Volete aggiungere qualcosa? “Vorrei fare un appello ai folignati - risponde il Priore - affinchè frequentino di più i Rioni e di pensare che la Quintana non è solo Taverna e Scuderia. È un opportunità di poter giocare anche da adulti collaborando attivamente alla crescita di ogni singolo Rione e di tutta la manifestazione.”
TAVERNA PRETE DI ROSTOVIGLIO PRENOTAZIONI: 337.651196
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RIONE LA MORA
INTERVISTA A
Massimo Ballanti - Priore del Rione La Mora a cura di Layla Crisanti
La sfortuna non ci fermerà
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l rione La Mora si prepara a vivere la Quintana di settembre rialzandosi dopo un brutto incidente al Campo de li Giochi. Infatti la sessione di prove notturne di agosto per La Mora è stata davvero nefasta caratterizzata dalla caduta, all’altezza della curva figuranti, di Lorenzo Paci in sella a Scheggia nel Vento. Davvero un brutto colpo per il rione del gelso non lo nega il priore Massimo Ballanti. “L’incidente è stato terribile, Scheggia nel Vento era un cavallo su cui credevamo molto – dice il Priore – adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e fare del nostro meglio per affrontare la Giostra. Crediamo molto nella bravura e nella professionalità del nostro cavaliere, per questo non ci demoralizziamo e guardiamo con fiducia alla prossima sfida”. La Mora non abbassa la testa e non si lascia abbattere. Il priore spiega che quella di giugno è stata una buona Quintana al campo, in taverna e nel rapporto con il cavaliere di giostra. “A settembre speriamo di fare ancora meglio – sottolinea – non solo nelle sale della contrada, ma anche al Campo de li Giochi”. Contrada al lavoro anche per il corteo storico durante il quale dovrebbe essere presentata un’allegoria ancora in fase di preparazione. In forse anche la prima dama, a vestire i colori de La Mora, infatti, potrebbe essere un nuovo volto.
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Il Priore Massimo Ballanti
L’edizione settembrina della Quintana prenderà il via venerdì 30 agosto, una decisione accolta con piacere da Massimo Ballanti. “Aprendo le taverne di venerdì si crea subito la giusta atmosfera per iniziare al meglio i quindici giorni. Certo si chiede ai rionali un piccolo sacrificio in più che verrà certamente ricambiato dalle atmosfere e dalle emozioni che solo i giorni di Quintana sanno regalare. Inoltre noi siamo sempre chiusi per la serata del corteo storico, in modo da consentire a chi lavora in taverna di godersi la serata. È giusto che i rionali possano vivere pienamente la notte prima della giostra, è il loro momento”. La Mora si prepara a partire alla grande con la cena propiziatoria nel vicolo, che si terrà sabato 31 agosto. Un modo per dare il via alle serate quintanare per questa contrada che registra sempre tantissime presenze, tanto da fare invidia a qualche ‘avversario’. Subito dopo l’apertura delle taverne i rioni saranno impegnati nella Fiera dei Soprastanti, che si terrà domenica primo settembre, il priore de La Mora ne parla senza troppo entusiasmo: “Speriamo che sarà più ricca della scorsa edizione. A settembre 2012 è stata un po’ povera e ci auguriamo che quest’anno ci siano idee nuove e più accattivanti”. Il priore del gelso conclude ricordando che quest’anno ricorre l’anniversario dei 400 anni di giostra e dunque anche il momento di fare qualche bilancio: “Il nostro è un rione sempre ricco di risorse umane, i contradaioli partecipano moltissimo alla vita rionale durante tutto l’anno rendendo la nostra vita ricca e animata e dandoci la possibilità di realizzare molte iniziative. Per questo voglio fare i miei complimenti a tutti i rionali de La Mora”.
Franco Guzzo - carabettista televisivo
TAVERNA LE CANTINE DEL GELSO PRENOTAZIONI: 328.8145270
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RIONE MORLUPO
INTERVISTA A
Marco Bosano - Priore del Rione Morlupo a cura di Claudio Bianchini
Il vero sapore di Quintana
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i riparte dal secondo posto di settembre e dalla vittoria al Gareggiare dei Convivi. Nell’ormai ribattezzata ‘giostra degli errori’ dello scorso giugno, il rione Morlupo è stato l’unico – oltre ovviamente al vincente binomio giottino – a concludere le tre tornare a percorso netto, andandosi così a piazzare dritto dritto sul secondo gradino del podio quintanaro. Un bel riscatto per l’aretino Luca Veneri in sella all’affidabile purosangue Review Blanc, che riparte così con tutte le carte in regola per tentare la conquista dell’edizione settembrina. “Torniamo in pista riconfermando il nostro binomio, ancora più preparato ed affiatato – fa sapere il priore Marco Bosano – restiamo coi piedi per terra, e puntiamo comunque al podio. Cercheremo di mettere a segno una giostra regolare, pur sapendo che ci sono cavalli più veloci e con maggiori chance di vittoria. Faremo il possibile – chiosa - e poi staremo a vedere cosa faranno gli altri”. La contrada bianco rosa resta in attesa di primeggiare anche nella disfida culinaria, dopo essersi aggiudicata la meritata vittoria nella prima sezione del Gareggiare dei Convivi. “Ci stiamo puntando molto e stanno arrivando ottimi risultati e grandi soddisfazioni – sottolinea Bosano – anche perché abbiamo scelto di fare investimenti sulla cultura più che sulle scenografie e su costose rappresentazioni,
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Il Priore Marco Bosano
tagliando anzi drasticamente i fondi. La ricerca storica e la massima cura nella preparazione delle pietanze sino ad ora ci hanno ripagato, attendiamo ora il vincitore di settembre, per prepararci subito al gran finale”. Un rione con vento in poppa quindi, che riserverà qualche sorpresa anche nel corteo storico. “Abbiamo selezionato alcune nuove dame – fa sapere Bosano - che sicuramente sapranno dare lustro ai nostri costumi ed alla nostra rappresentanza rionale, ma non voglio ancora svelare nomi”. Cosa rende particolare, unico, il popolo rosanero? “Al Morlupo abbiamo la fortuna di poter dire che si può contare sulle persone giuste al posto giusto – spiega il priore – una squadra che, seppur giovane, è ormai ampiamente collaudata e perfettamente funzionante in ogni meccanismo. Un grande gruppo tranquillo, un clima di serenità che ci permette di poter vivere la Quintana divertendoci e apprezzandone il vero gusto”. Un invito alla città, in occasione dei 400 anni… “I folignati che non sono direttamente impegnati nella vita di un rione, hanno comunque un modo per dare il proprio contributo, per dimostrare vicinanza alla manifestazione ed ai quintanari – rileva Bosano – l’invito è quello di passare in taverna, magari anche per una bevuta, non solo e non tanto per fornire un apporto economico, ma per far parte anche fisicamente della comunità quintanara e della festa”.
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RIONE PUGILLI
INTERVISTA A
Stefano Mattioli - Priore del Rione Pugilli a cura di Claudio Bianchini
L’Aquila vuole spiccare il volo!
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Aquila Nera del rione Pugilli è pronta a spiccare di nuovo il volo, e per la Giostra della Rivincita i puellari sono pronti a giocarsi un asso nella manica… anzi due. A svelare le novità tecniche è lo stesso priore Stefano Mattioli, che metterà a disposizione del giovane Michelangelo Fondi due pezzi da novanta della scuderia bianconera. “Siamo pronti a far scendere in campo due nuovi cavalli – fa sapere- si tratta di Guruded, un purosangue inglese di cinque anni già a disposizione da giugno e Gaggian, purosangue inglese di quattro anni. Sicuramente ce la metteremo tutta per fare bella figura – spiega Mattioli – siamo consapevoli del fatto che in pista ci sono binomi ben più accreditati di noi ma lavoriamo per diventare competitivi, sicuramente puntiamo a chiudere nel migliore dei modi, sperando ovviamente che vada in maniera diversa rispetto all’altra volta”. La scelta del cavallo resterà quindi una sorpresa per tutti. Il massimo sforzo verrà riservato anche alla disfida culinaria del Gareggiare dei Convivi. “Nelle ultime edizioni ci siamo sempre contraddistinti per coreografie e pietanze, tra l’altro con una significativa vittoria – rileva il priore puellaro - ed anche questa volta i rionali sono al lavoro da mesi con grande entusiasmo e coinvolgimento”. C’è voglia di stupire, in pieno spirito barocco, anche sul fronte del Cor-
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Il Priore Stefano Mattioli
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teo Storico. “Puntiamo sul colpo d’occhio dei nuovi costumi da armigero che abbiamo fatto realizzare a giugno – prosegue Mattioli – ma se il comitato scientifico dell’Ente Giostra ci darà il nullaosta proporremo nel corteggio anche una spettacolare allegoria seicentesca”. Chiediamo quindi al numero uno di via Mentana, cosa contraddistingue i suoi rionali rispetto al resto del mondo quintanaro. “Siamo un grande rione, e non solo perché siamo davvero tanti e di tutte le età, ma perché abbiamo uno spirito costruttivo – rileva Mattioli – e sappiamo superare uniti i momenti di difficoltà, con spirito di squadra senza abbandonarci in facili illusioni e anzi riuscendo a trarre dai momenti di difficoltà, la forza necessaria per inseguire nuovi traguardi”. E infine un invito alla città. “Per celebrare al meglio questi 400 anni mi piacerebbe che tutti i folignati si stringessero intorno alla loro più grande festa – dichiara – evitando di lasciarsi coinvolgere in polemiche politiche, animaliste e contestazioni di vario genere. In questo clima di crisi economica e sociale c’è bisogno di sani valori e di divertimento genuino”.
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RIONE SPADA
INTERVISTA A
Alessio Castellano - Priore del Rione Spada a cura Layla Crisanti
Cercheremo la vittoria fino alla fine
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i parte dalla taverna. È in via delle Conce 33 che si anima il rione Spada. È nella taverna e dalla taverna che il priore Alessio Castellano e tutta la sua contrada danno vita alle iniziative e alla magia della Quintana. “Quella di giugno è stata un’edizione nel complesso soddisfacente – dice il Priore – anche se al campo potevamo fare meglio” e allora è tempo di guardare oltre e pensare a settembre. Venerdì 30 agosto la vita rionale riprenderà ufficialmente con l’apertura della taverna e la tradizionale cena propiziatoria dedicata a rionali e simpatizzanti. Nelle cucine dello Spada si cimenterà, insieme alla squadra rionale, il cuoco Roberto Principe che ha esordito a giugno dando alla contrada grandi soddisfazioni. E per incentivare tutti a scegliere lo Spada per le notti di Quintana il rione ha predisposto una convenzione parcheggio. “Abbiamo stipulato una convenzione con il parcheggio delle Conce – dice Castellano – offriremo il parcheggio a tutti quelli che verranno a cena da noi. Un’iniziativa che avevamo già presentato a giugno e che è piaciuta molto. Si tratta di un modo di incentivare le persone a venire a cena in taverna e in centro nonostante i lavori e i disagi causati dalle pavimentazioni”. Castellano continua a parlare della taverna sottolineando, senza modestia, che lo Spada è aiutato dalla location, in quanto
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Il Priore Alessio Castellano
la sede si trova in uno degli angoli più suggestivi della città. “Vogliamo però offrire qualcosa di più della normale serata in taverna – spiega Alessio Castellano – per questo stiamo organizzato eventi e serate a tema”. La contrada è pronta a dare il via alla festa e non si spaventa nemmeno pensando ai tanti giorni di apertura. “L’apertura il 30 agosto è sicuramente faticosa perché significa iniziare a lavorare subito dopo Ferragosto – dice il Priore – però significa, anche, avere due giorni in più per fare festa. Non solo iniziare di venerdì e non di lunedì ci consente di entrare subito in un clima più vivo e più divertente”. Il tempo dei conti, secondo il capocontrada dello Spada, verrà dopo: “I bilanci ci diranno se si tratta di una scelta convincente anche dal punto di vista economico, se ne discuterà con tutti i priori dei dieci rioni”. Non solo taverna, anche lo Spada guarda con passione al Campo de li Giochi. Scaramanzie e scongiuri a parte il priore dichiara di credere molto nel cavaliere. “La nostra speranza è di essere tra i rioni più competitivi, quelli che si giocheranno la vittoria fino alla fine”. Come in ogni rione nulla sarebbe possibile senza il coinvolgimento dei contradaioli e il priore si dice soddisfatto per la partecipazione e contento che i rioni, ancora oggi, siano un polo di attrazione per i giovani. “Fare Quintana trenta giorni l’anno significa lavorare per undici mesi per prepararsi. Un impegno spesso gravoso e difficile da conciliare con lavoro, famiglia e vita di tutti i giorni. La Quintana tutta sta diventando sempre più impegnativa. Mi riferisco, per esempio, al Gareggiare dei convivi che ha raggiunto un livello di complessità tale da richiedere una lunga preparazione. Questo grado di complessità dovrà essere valutato e discusso nelle sedi opportune”.
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Gareggiare dei convivi a cura di Emanuele Guerrini
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rchiviata la fase di giugno, che ha visto trionfare il Rione Morlupo, lunedì 2 Settembre inizierà la secondo appuntamento del “Gareggiare dei Convivi”. Negli ambienti rionali qualcuno è già al lavoro per allestire al meglio banchetti, scenografia, spettacoli e menù sopraffini, per la disfida storico culinaria. Ad aprire la kermesse sarà il Rione Pugilli, a seguire Giotti e Badia. Infine, i giurati torneranno all’opera lunedì 9 settembre, al rione Cassero, per poi concludere la rassegna con il rione Contrastanga. I piatti che verranno giudicati saranno relativi al tema del convivio di quest’anno, vale a dire “i volatili d’acqua”. Il rione Morlupo, lo scorso giugno, ha vinto la “sfida a colpi di mestoli” presentando il ricco menù a base di oca arrostita, pasticcio di germano, mac-
cheroni alla romanesca, uova di papera, salsa verde e sapore di persichi, ideato e preparato dagli chef Alberto Alessi e Alessandro Zuccarelli, aggiudicandosi così la partecipazione alla finale che verrà disputata nel mese di febbraio 2014. Ricordiamo che la giuria di gara è composta dal Professor Tommaso Lucchetti, nel ruolo di Presidente e autore di numerose pubblicazioni sul tema della storia della cucina, coadiuvato dal noto scrittore e gastronomo Piergiorgio Angelini e dal sommelier dell’A.I.S. Marco Servili. Le maestranze rionali in gara dovranno affinare coltelli e fantasia per potersi aggiudicare la tenzone Gareggiare di Convivi ed accedere alla finalissima di febbraio 2014. Qual dei rioni risulterà vincitore?
Fiera dei Soprastanti a cura di Emanuele Guerrini
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eatro della fiera dei soprastanti, per quest’anno, è stato -prima novità della Quintana- la rinnovata Via Gramsci. L’Ente Giostra, seguendo la natura itinerante della fiera, ha deciso di collocarla in Via Gramsci, già una delle strade più significative della città, dove si affacciano palazzi gentilizi dei sec. XVI-XVIII, terminando con l’ex Chiesa conventuale di San Domenico, oggi auditorium. Questa via, seppur nel tempo abbia perso gli originari splendori rimanendo “buia e desolata”, oggi sembra essere ritornata all’antico sfavillio grazie al recupero di alcuni palazzi gentilizi, tra cui Palazzo Piermarini e Palazzo Vitelleschi, della rinnovata pavimentazione e la presenza di caratteristici locali enogastronomici.
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Altro spazio utilizzato per la fiera è stato il già noto ma sempre bellissimo chiostro di palazzo Brunetti-Candiotti nonché il giardino dove sono stati collocati principalmente banchi alimentari e una piccola esposizione di animali da cortile e da fiera. Gli avventori della fiera hanno potuto ammirare artigiani al lavoro: l’orafo con il proprio banco dei gioielli, artigiani del legno impegnati nella fabbricazione dei giochi dell’epoca, ceramisti e scultori d’argilla, la canestraia intenta ad intrecciare vimini, giunchi e canne. Per tutti gli scambi commerciali, i visitatori si sono muniti del solito quattrino che per un giorno, come una volta, è tornato “in corso legale” nella nostra città, riempiendo le tasche di tutti folignati.
“Vivi la Quintana da protagonista e non da spettatore” a cura di Emanuele Guerrini
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ra i vari progetti sostenuti dall’Ente giostra della Quintana nel corso dell’intero anno merita sicuramente di essere menzionato quello di “Quintana a scuola”. Tale progetto coinvolge un numero considerevole di studenti delle scuole di Foligno: infanzie primaria e secondaria di primo grado. Tale progetto è coordinato dal magistrato dell’Ente Lucio Cacace, al quale abbiamo posto alcune domande: Perché è nata l’idea di portare la Quintana nelle scuole? Questo progetto nasce nel 2003. E’ un evento a cui mi sono interessato da quando ero priore del rione Pugilli; già negli anni 90 infatti, invitavo le scuole elementari a visitare la scuderia del rione. Ho riscontrato in queste iniziative un notevole interesse dei bambini i quali crescendo continuavano a partecipare alle attività rionali, collaborando anche in taverna. Quando sono diventato magistrato dell’Ente ho proposto il progetto al comitato centrale evidenziando il fatto che mancava alla manifestazione la partecipazione dei giovani di età intermedia. Com’è stata accolta dalla scuola e dagli studenti? Quando ho proposto l’iniziativa ai Presidi e ai Direttori Didattici inizialmente hanno mostrato scetticismo in quanto non trovavano un interesse didattico nella Quintana, poi a seguito di un intervento tenutosi anche con l’Assessorato delle Scuole e Cultura del comune di Foligno, sono riuscito a dimostrare che la rievocazione della Quintana fa parte della storia barocca con usi e costumi dell’epoca, quindi si poteva unire lo studio della storia con le tradizioni storiche della città di Foligno.
Come si articola il progetto? Alla fine di Agosto si invia un piano di offerta formativa a tutte le scuole elementari e medie, con i progetti culturali che ogni rione intende proporre ai docenti. A marzo cominciano le visite guidate, compresa la ormai famosa “colazione in taverna”. I ragazzi sono invitati e ricevuti nelle sedi dei rioni dove il personale addetto informa i giovani sulla storia dei costumi, spiegando come si realizzano dal bozzetto iniziale, alle stoffe utilizzare fino alla creazione finale. La visita prosegue poi nella taverna, ed in fine nelle scuderie dove i ragazzi hanno un contatto diretto con i cavalli e dove gli viene spiegato come questi animali vengono accuditi, nutriti e allenati. È un progetto che è in piedi da alcuni anni, quali sono le prospettive future? La prima cosa è che il progetto sia consolidato in tutto quello che è stato fatto fin ora, poi per il futuro si potrebbe pensare ad una manifestazione solo per i più piccoli che possa motivare ancora di più tutte queste nuove leve a far parte della Quintana, ma devo dire che già da qualche anno i giovani partecipano molto più attivamente alle attività quintanare.
Quintana in salsa di... cipolle
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i disputa tra cavalli e cipolle quest’ultimo scampolo d’estate, con la Rivincita della Quintana di Foligno che, nella migliore – o peggiore – tradizione dei derby campanilistici, se la batte con l’ultimo atto della popolana sagra della cipolla di Cannara. Due eventi in simultanea (tanto per cambiare!) domenica 15 settembre, manco avessimo il dono dell’ubiquità. Da una parte lo sfarzo dei costumi, riproposti in una cornice allestita con tangibile sforzo organizzativo, l’agonismo, il pathos, la leggendaria giostra che si rinnova in un rocambolesco tuffo all’indietro a far data dall’ “anno domini” 1613; dall’altra, il trionfo del gusto in salsa agrodolce e pure un tantino mistica, forte di una tradizione rurale documentata fin dal Rinascimento, quando la cipolla di Cannara già si fregiava dello status di ortaggio doc, assurto di recente a presidio Slow Food. Manifestazioni che, se pur in chiave diversa, sono pur sempre punte di diamante della programmazione estiva umbra con un evento, quale la quintana che, come il palio per i senesi, bisogna avere sangue folignate per sentirla propria, nascere nei rioni che trasudano storia, crescere al ritmo fragoroso del galoppo nella nuvola di polvere alzata
a cura di Claudia Cencini
dagli zoccoli, fra i colori e le atmosfere d’altri tempi che rivivono due volte l’anno in un trionfo di agonismo e pathos senza tempo. Sull’altro fronte, forse meno nobile, ma godereccio, la partita si gioca sul palato. Entrambi eventi con la E maiuscola, che attraggono fiumi in piena di visitatori anche da oltre confine e non si dica che lo spettatore della quintana non ha niente del “cipollaro” perché le due anime – cavalleresca e conviviale – si sposano a meraviglia. Meglio soddisfare l’adrenalina o la pancia? L’amletico dilemma si stempera al sole di fine stagione, laddove il passaggio del poverello di Assisi e la devozione per il patrono San Matteo venano di sacro un evento pagano mentre, a una manciata di chilometri, si corre la quintana delle quintane a “lu centru de lu munnu.”. Paradossi di una regione che sforna rassegne in grado di calamitare un pubblico di massa, senza però evitare lo sgambetto della simultaneità di manifestazioni, che anziché accavallarsi, come purtroppo troppo spesso succede, meriterebbero l’esclusiva. E, invece, eccole, puntualmente riproposte a braccetto sul calendario: la Foligno cavalleresca delle dame in abiti sontuosi e dei figuranti in costume, attori di un rigoroso quanto cerimoniale copione votato alla sfida e, dirimpetto, succulenti menu a base del primordiale bulbo, riproposto nelle pietanze più originali e sfiziose, compresi dolci e torte farcite, in una variopinta coreografia di barrettane, rosse o bionde intrecciate, in tunica o meno, dalla sagoma schiacciata o fusiforme - sempre cipolle s’intende - e se proprio vogliamo scovare un’attinenza anche a Cannara si combatte un’altra tenzone, sì, ma a colpi di… alito.
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Dallo zoccolo al ferro di cavallo
a cura di Mariano Angioni
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empre con l’intento di dare agli appassionati basi solide per un corretto approccio alla pratica degli sport equestri, non potevo esimermi dall’affrontare l’argomento in tiolo, anche perché è proprio dai piedi del nostro animale che spesso dipendono le performance agonistiche, e attraverso la loro attenta osservazione si possono individuare stati patologici che riguardano la sua salute. Gli zoccoli, grazie alla loro pur non apparente elasticità, sono il sistema di ammortizzazione dei colpi e delle pressioni che le zampe degli animali subiscono durante ogni azione che li vede in movimento. Nel cavallo essi sono costituiti dalle seguenti parti: • la parete o muraglia, parte visibile quando il cavallo ha il piede posato a terra; essa ha la sua maggiore altezza nella parte an-
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teriore, la punta, mentre diminuisce progressivamente fino ai talloni dove ognuna delle due parti è detta mammella o glomo. • la suola, costituisce la pianta del piede insieme con la forchetta che si presenta come una specie di corno soffice, elastico, di forma piramidale. Dentro la parte cornea che compone l’unghia, prodotta dalla membrana cheratogena, situata all’orlo superiore della muraglia, si trovano gli apparecchi elastici del piede comprendenti i cuscinetti plantari e le cartilagini, tutti organi che hanno una importanza pari a quella della forchetta, sia nella fisiologia che nell’igiene del piede. La base ossea del piede è rappresentata da tre ossa: la seconda falange, la terza falange e il navicolare. I vasi sanguigni e i nervi presenti nella regione sono numerosi, sottili e importantissimi per lo sviluppo, la sensibilità e il funzionamento del piede stesso. Esso è per il cavallo l’organo più delicato, infatti, pur non essendo particolarmente piccolo come quello degli ungulati (cervi, daini e caprioli) consente l’appoggio di una superficie assai ristretta in relazione all’intera mole dell’animale. Per comprendere la loro importanza basti sapere che in un cavallo sportivo il piede è come un martello di diametro variabile (10/14 centimetri circa) e del peso di 4 o 5 quintali, che viene indirizzato alla velocità di circa sessanta km/h sulla superficie dura o morbida di un maneggio o di una pista. Alla luce di ciò è necessario proteggere questa parte cornea che con tanta violenza prende contatto col terreno, infatti, in natura, il cavallo vive in terreni erbosi che sono anche la sua fonte di sopravvivenza. È evidente che qui, dove l’erba fa da ammortizzatore, la parte cornea si consuma molto poco e la crescita normale dell’unghia è sufficiente a comzvvpensare il consumo e quando questa regola non è rispettata la natura
provvede in modo diverso; alcune razze infatti, che vivono in territori più impervi o comunque su terreni meno soffici, sono dotate di zoccoli assai più duri e piccoli. Nel quotidiano però il cavallo addomesticato, utile all’uomo nel lavoro e nello sport, è sottoposto a ritmi diversi nei terreni più svariati per cui il consumo dell’unghia diviene superiore alla sua crescita, da qui la necessità di proteggere lo zoccolo e la muraglia affinché non si consumi troppo e non si scheggi su terreni duri e sassosi. È così che si giunge alla ferratura, pur avendo già nei secoli cercato di proteggere e rassodare lo zoccolo con altri manufatti, ad esempio, durante l’impero di Costantino (274-337 d.C.) qualche autore parla di «ippopodi», una sorta di guarnizione protettrice dello zoccolo che aveva il suo punto di attacco sul pastorale o sulla corona. Il più antico ferro invece, inteso come oggigiorno lo conosciamo, fu scoperto nella tomba del re merovingio Childerico, (436-481 c.a. d.C.), e poiché la ferratura secondo gli studi fatti, proviene dall’Oriente, è probabile che questo preziosissimo oggetto sia un dono fatto da qualche sovrano orientale al principe franco. Dal quinto secolo dopo Cristo al decimo non troviamo altre descrizioni valide e approfondite sul ferro a chiodi anche se una leggenda araba assicura che il cavallo di Dahbbas, zio di Maometto, fosse ferrato. La mascalcia, comunque, non è un’arte semplice, oltre al rischio classico di «inchiodare», come si dice, il cavallo, esiste quello di comprometterne gli appiombi e di conseguenza la naturalezza del movimento e tutto il resto. Immaginate di portare scarpe strette o larghe, dure o troppo morbide, oppure ancora come le signore con il tacco o senza, sappiamo tutti che queste peculiarità delle calzature per l’uomo possono creare problemi alla schiena, alle gambe, deformare i piedi, e così via. Lo stesso vale per il nostro amico cavallo. Anche se le notizie sono rare e frammentarie non è possibile pensare che i barbari del nord Europa o dell’Asia abbiano potuto portare a termine le loro violente invasioni senza applicare ferri ai loro animali, sia pure primitivi e grossolani. I primi riscontri concreti del ricorso al ferro si trovano intorno all’anno mille grazie a numerosi documenti contabili che stabiliscono il compenso del maniscalco e le tariffe per il suo lavoro. Nel XII° secolo compaiono alcuni opuscoli di ippiatria per «manescalchi» che esercitavano anche la professione di veterinario, infine, alcuni bandi del comune di Padova, del 1236, includevano due maniscalchi nella commissione per la
scelta di cavalli riproduttori. Siamo ormai però all’epoca in cui il ferro di cavallo è già simbolo di fortuna in quanto i principi, nei giorni di festa, applicavano con pochi chiodi un ferro d’argento al loro cavallo in modo da perderlo durante sfilate, tornei e caroselli, chi lo ritrovava e lo riportava a corte veniva ricompensato. Un’altra leggenda vuole che il ferro di cavallo portafortuna sia attribuito a San Dunstano, 909 ca. - 988 d.C. (in inglese Dunstan), un fabbro che diventò arcivescovo di Canterbury nell’anno 960. Si narra che Egli, noto per le particolari astuzie nel combattere il male, riuscì ad inchiodare un ferro di cavallo allo zoccolo del diavolo causandogli dolori lancinanti e per liberarlo ottenne la promessa che egli non sarebbe mai entrato in un luogo protetto da un ferro di cavallo sulla porta. Fra le altre numerosissime leggenda sulle origini del ferro di cavallo come portafortuna, mi piace citarne una, di origine cristiana, che però insegna sicuramente più delle altre, sembra quasi una parabola evangelica: “Quando, povero e ancora sconosciuto, nostro Signore andava per il mondo, tanti discepoli si univano a Lui pur capendo raramente la sua parola. Egli amava intrattenersi con loro all’aperto, dove si è più liberi, e qui enunciava le più alte dottrine in modo speciale, con parabole e esempi. Ogni mercato diveniva un tempio e così, cammina cammina, un giorno vide qualcosa in mezzo alla strada, un ferro di cavallo, spezzato, che luccicava. Allora disse a San Pietro: «Raccogli un po’ quel ferro!». San Pietro che quel giorno non era dell’umore giusto, preso da altri pensieri, ritenne che l’oggetto trovato non avesse nessun valore, non era né scettro né corona; perché curvarsi sopra un ferro di cavallo, e neppure intero? Quindi si volse altrove e fece il sordo. Il Signore, come sempre benevolo, raccolse Egli stesso il ferro facendo finta di niente. Quando furono arrivati in città, davanti alla bottega di un fabbro, il Signore ricevette da costui tre soldi in cambio del ferro spezzato e passando per il mercato comprò delle belle ciliegie e le ripose, come solito, nella manica. Usciti dalla città, in una zona arida e senza ombra, dove per un sorso d’acqua si sarebbe pagato molto, il Signore lasciò cadere una ciliegia su cui San Pietro si gettò al volo, come se fosse una mela d’oro, dopo un piccolo tratto lasciò cadere un’altra ciliegia su cui San Pietro subito si chinò. E così facendo il Signore lo invogliò a chinarsi più volte e poi disse con allegria: «Se ti fossi mosso quando dovevi, sarebbe stato minore lo sforzo che facevi». Ciò insegna che: “Chi le piccole cose disdegna, per cose più piccole poi si darà pena.”
MASCALCIA Dopo questo intermezzo sicuramente ricco più di insegnamenti morali che equestri, riprendiamo il nostro argomentare di ferri e zoccoli e quindi di mascalcia; la parola maniscalco deriva dal sassone e corrisponde al latino magister equorum. Il maniscalco ebbe grande prestigio in tutto l’arco del periodo cavalleresco, col ridursi dell’equitazione in maneggio l’arte del maniscalco decadde finché non tornò in auge con Napoleone; bisognoso di cavalli ben ferrati per ottenere la massima mobilità, l’Imperatore che per la campagna di Russia aveva pensato a tutto, aveva trascurato un particolare, proprio di mascalcia, che fu alla base del tremendo disastro del suo eser-
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cito: i ramponi da ghiaccio. La cruda realtà di questa tragedia la si legge nel diario del generale Armand Augustin Luis de Caulaincourt (1773-1827), duca di Vicenza e grande scudiero dell’Imperatore: «La superficie della neve era gelata: impossibile avanzare, specialmente di sera... Si stentava a tenersi ritti sulla strada. Pensate quale dovesse essere lo stato dei cavalli, di cui nessuno aveva la ferratura adatta per quel clima. Già estenuati dalla fatica e dalle privazioni, gli animali cadevano a ogni passo e non riuscivano a trovare un appoggio per rialzarsi. Dopo alcuni vani tentativi rimanevano lunghi distesi ed era impossibile chiamarli ad altri sforzi affinché si rimettessero in piedi. La strada sdrucciolevole ci obbligava ad abbandonarli via via che cadevano. I grandi disastri della nostra ritirata datano da quel momento». Solo alcune decine di cavalli del servizio dell’imperatore furono salvati dalle purtroppo tardive cure del Caulaincourt nelle quarantotto ore di sosta a Smolensk, dal 10 al 12 novembre 1812, forgiando ferri a tre ramponi. Ecco perché una sconfitta divenne una catastrofe. La ferratura può essere: normale, correttiva (per ovviare a difetti del piede), patologica o ortopedica (per piedi malati e per favorirne la guarigione). Il ferro ha una faccia inferiore che poggia sul terreno, con solcature e stampi per il passaggio dei chiodi; la faccia superiore liscia che si adatta allo zoccolo. Per una maggior presa sul terreno o per sollevare i talloni, i ferri posteriori possono venire piegati in basso all’estremità: questi uncini si chiamano ramponi; oggi, specie nei cavalli sportivi, si preferisce, attesa la variabilità dei terreni su cui si svolgono le competizioni, prevedere dei ferri con alloggiamento per i ramponi che possono essere inseriti e tolti all’esigenza. Spesso sui ferri sono presenti delle linguette triangolari in punta, che si ribattono sulla muraglia, dette barbette, di solito una centrale per i ferri anteriori e due, laterali, per i posteriori. Gli stampi e quindi i chiodi sono generalmente otto: talvolta sette, quattro esterni e tre interni. La ferratura può essere fatta a caldo o a freddo. In breve, se si procede a caldo, tolto il vecchio ferro si pareggia il piede pulendo con il coltello incastro e faccia plantare, asportata l’eccedenza dell’orlo plantare e dell’orlo interno togliendo alla forchetta soltanto i lembi che stanno per sgarrarsi, si procede a troncare con la tenaglia l’eccedenza di muraglia applicando su quest’ultima il ferro nuovo caldo per controllare che si adatti perfettamente all’orlo inferiore della parete e che non vada a toccare la suola. Si torna a pareggiare la parte cornea asportando quella carbonizzata dal ferro caldo, si immerge il ferro nell’acqua fredda e lo si applica al piede piantando i chiodi alternativamente uno all’esterno, il successivo all’interno. Si ribattono e si incassano i chiodi sulla parete tranciando le punte sporgenti, infine con la raspa si pareggia l’orlo inferiore. Per eseguire a freddo la ferratura occorre grande occhio da parte del maniscalco affinché l’aderenza del ferro al piede riesca perfetta e non sia il piede a doversi adattare al ferro. In genere, crescendo l’unghia e consumandosi il ferro, il cavallo va riferrato ogni mese. Un ferro medio può pesare fino a trecento grammi circa ma oggi, specie per i cavalli da corsa, si arriva ad utilizzare ferri di alluminio di centoventi grammi.
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Sui terreni ghiacciati si usano ramponi con «punte di diamante» avvitate negli appositi stampi ricavati sul tallone del ferro. La ferratura non è soltanto una protezione ma un mezzo per mantenere l’integrità dell’apparato locomotore, per ovviare a inconvenienti dovuti alla costituzione del piede, per sviluppare velocità, infatti, le membra del cavallo in ippo-meccanica costituiscono un braccio di leva di primo grado, quindi diminuendo la resistenza alla loro estremità la potenza guadagna proporzionalmente allo alleggerimento sugli arti (secondo le teorie più accreditate un chilo al piede equivale a otto chili sulla schiena).
Inoltre lo zoccolo è apparecchio di neutralizzazione dei colpi e delle pressioni grazie alla sua elasticità e le ossa della regione digitale formano articolazioni le cui inclinazioni permettono una considerevole scomposizione delle forze. I sospensori del nodello e i tendini flessori completano con i cuscinetti plantari e le cartilagini l’insieme del sistema di attenuazione delle percussioni sulle parti vive del piede, che sono sensibili e molto delicate. Affinché tutte le forze siano fruttuosamente impiegate senza perdere la loro potenza e senza fatica per la base ossea, i legamenti e le articolazioni, è necessario che il piede imprima un impulso in direzione determinata rispetto alle colonne motrici e che la rotazione delle articolazioni sia mantenuta sull’asse del movimento. Pareggiare il piede è la cosa fondamentale: un errore di qualche millimetro scompone la ripartizione regolare sul pesante carico che, a ogni falcata, viene ad abbattersi sul piede determinando attriti che a loro volta provocano infiammazioni, stanchezza e quindi distorsioni, riscaldamento dei tendini e stroncature; inoltre viene compromessa la sicurezza dell’appoggio e sì predispone il cavallo alle cadute. Nei purosangue spinti alla massima velocità il piede oscilla sulla punta, secondo alcuni teorici, più i talloni sono alti, più l’oscillazione è meno sensibile e i tendini vengono alleggeriti, condizione questa che comporta rapidità e facilità di movimenti. Pareggiare razionalmente significa nel cavallo galoppatore rendere la punta più corta e non toccare mai la regione dei talloni, al contrario, nel trottatore, l’allungamento della punta esercita un’influenza considerevole sulla lunghezza della falcata, tuttavia è bene evitare un eccesso di allungamento della punta che tende a sovraccaricare tendini e talloni.
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