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NUOVE FRONTIERE DEL LAVORO, Il nomadismo digitale di Alessandra Nitti

NUOVE FRONTIERE DEL LAVORO:

il nomadismo digitale

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“Smartworking” e “nomade digitale”: abbiamo sentito spesso questi termini negli ultimi tempi, di solito accompagnati da foto di persone che lavorano a bordo piscina, all’aria aperta, nel bel mezzo di un giardino, sorseggiando un caffè e in tanti altri luoghi che non siano l’ufficio. Ma cos’è davvero e cosa fa un nomade digitale?

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Sono nomadi digitali coloro che lavorano dal PC, online, ma fuori da un ufficio, cioè da remoto. Possono avere clienti da tutto il mondo e decidere di vivere dove vogliono. Ciò che li contraddistingue è l’avere orari flessibili e l’essere location free, ovvero non sono legati a nessun luogo in particolare. In genere - tranne per i casi di dipendenti da remoto - i nomadi digitali non hanno un cartellino da timbrare, ma solo deadlines. Si lavora, pertanto, a obiettivi e non secondo orari fissi.

Che siano queste le nuove frontiere del lavoro? Forse sì: lavorare dalla postazione che più si preferisce con ritmi adatti a se stessi può portare grandissimi benefici in termini di qualità della vita.

COME SI GUADAGNA DA VIVERE UN NOMADE DIGITALE? Innanzitutto il termine non identifica una precisa carriera, bensì un gruppo di persone che lavorano in modo rivoluzionario. I nomadi digitali svolgono lavori online i quali possono essere i più disparati e assicurano uno stipendio pieno a fine mese. Ci sono due modalità di lavoro: freelance o dipendenti.

In Italia presso le aziende non ha ancora preso piede il lavoro da remoto (in tempi di “non pandemia”), ma chissà che, dopo il covid molte ditte non si aprano a questa modalità. Immaginate come diverrebbero vivibili città quali Roma e Milano, mentre luoghi isolati come molti paesini avrebbero una vita e un giro economico nuovi. A qualcuno piacerebbe poter lavorare dal proprio luogo natio, vicino alla famiglia e lontano dallo smog delle grandi città! Oppure prendere un aereo e andarsene su una spiaggia thailandese. Parlatene con il vostro capo. Magari accetta.

Ricordate che un nomade digitale non deve per forza viaggiare: sono molte le persone che decidono di lavorare da remoto per stare più tempo con la famiglia o per non sprecarne in pendolarismo.

I lavori da poter svolgere online sono ogni giorno di più. Vediamo i più gettonati

Webwriter, copywriter, content writer: creano contenuti per il web, i social, i siti, aiutando aziende e privati a pubblicizzare i loro prodotti, scrivendo per il portale di uno stabilimento, curando blog e articoli per conto di qualcun altro. Insomma, sono proprio queste le figure che riempiono le pagine delle migliaia di siti; ma si occupano anche della pubblicità, dei comunicati, eccetera. Sono l’anello di congiunzione tra l’azienda e il potenziale cliente grazie alla parola.

Traduttore: è un lavoro affascinante poiché sempre immerso nelle lingue. Vero che ci sono tanti tools e applicazioni per tradurre, ma il risultato può essere imperfetto. Il traduttore fa due cose importantissime: rende il testo bello e leggibile e, soprattutto, conosce entrambe le culture. Così non solo traduce le parole, ma fa da tramite tra due culture (e mentalità) diverse. Da che mondo e mondo è una mansione che può essere svolto da casa.

Impegnarsi nello studio di una o più lingue è essenziale per trovare lavoro in questo campo.

Programmatore: è uno dei lavori più ricercati degli ultimi anni e dà la possibilità di essere dipendenti d’azienda o di lavorare da remoto. Il programmatore crea tutto ciò che è nel PC e nelle macchine: siti, app, giochi, programma macchinari, eccetera. Sempre più in espansione e molto ben pagato, diventare programmatore richiede studio e impegno. Se non avete intenzione di tornare all’università, il web è pieno di corsi ben fatti per impararne le basi.

Graphic Designer: è un esperto di contenuti visivi. Disegna loghi, crea immagini, cura la parte visiva dei siti, sa rendere piacevoli le foto. Inoltre impagina le riviste come questa, è esperto nel gusto del potenziale cliente, rende in immagini l’essenza dell’azienda. Specializzarsi in personal branding, cioè nel “tema” visivo dell’azienda, è un plus molto richiesto.

Digital Marketer: è una figura essenziale per le vendite online, un professionista a 360 gradi dell’azienda. Definisce il target di clienti e studia la strategia migliore, conosce le basi della SEO e collabora con i social media manager, i grafici e i copywriter. Conosce le basi dell’informatica, del web design e anche la psicologia dell’acquirente. Ha anche delle basi di cultura economica e di solito conosce bene l’inglese e altre lingue per espandere il mercato all’estero.

Social Media Manager: è la figura che gestisce i social media e gli account di qualcun altro. Si occupa dei contenuti, delle visualizzazioni, dell’immagine che la persona o l’azienda vuole trasmettere. Al giorno d’oggi i social sono importantissimi a livello pubblicitario molto più della TV. Sui social la pubblicità è mirata e un social media manager, a seconda del prodotto Assistente virtuale: è un segretario vero e proprio per conto di una o più persone/ aziende e si occupa di ciò di cui si occuperebbe un segretario in presenza. Chi ha una posizione manageriale spesso non ha il tempo di stare dietro a tutte le piccole mansioni quotidiane, come fare le telefonate o rispondere alle e-mail. Un segretario è essenziale nell’organizzazione della giornata ma la novità è che si può fare anche da remoto.

Life coach: è una mansione sempre più popolare ultimamente. I life coach aiutano a diventare consapevoli: consigliano come organizzare la vita altrui, seguendo un percorso ben preciso e adatto a ogni persona. Si assumono il compito di creare una via personalizzata con lo scopo di miglioramento, ma anche di recare la felicità. Alcuni coach sono specializzati nel nomadismo digitale, per aiutarci a intraprendere questo percorso.

L’insegnante di lingua: sempre più gente preferisce imparare una lingua online senza bisogno di andare a scuola. Come si diventa insegnante di lingua online? Innanzitutto bisogna specializzarsi in un idioma, che può essere anche l’italiano; è consigliato conseguire le certificazioni dell’insegnamento per avere più opportunità e fare molta pratica, anche presso una scuola fisica. Quando ci si sposta online, è bene cercare un target di riferimento a cui insegnare: per esempio, insegnare l’italiano agli arabi, così da differenziarsi e crearsi la propria nicchia. Il web è pieno di piattaforme frequentate da chi vuole imparare un idioma straniero.

Travel Blogger e/o Travel designer e/o guida turistica: lavorare nell’ambito del turismo (almeno fino a prima della pandemia e speriamo anche dopo!) è una

carta vincente. Ogni anno nel mondo sono miliardi le persone che si muovono per piacere. Studiare le lingue è un must per questo tipo di lavoro e, naturalmente, si deve saper viaggiare. Il travel blogger scrive articoli o crea video su varie destinazioni, fa story telling per hotel, ristoranti e altri servizi turistici, collabora con aziende, enti e compagnie aeree. È difficile vivere solo di questo, ma i travel blogger davvero bravi ci riescono con successo. Se poi abbinate questo lavoro al travel designer (uno “stilista” di viaggi personalizzati) o vi reinventate guide turistiche, il gioco è fatto. Un mio consiglio è quello di concentrarsi su solo un tipo di viaggi o su una località precisa. Esistono travel designer focalizzati solo sull’Indonesia o sull’area ex-sovietica e così via.

MA DAVVERO? Tutte le professioni qui elencate sono lavori veri - anche se svolte fuori da un ufficio o a bordo piscina. Per essi servono preparazione, serietà e impegno. Svegliarsi ogni mattina con un senso di scopo, proprio come per qualsiasi altro lavoro. L’inizio può essere duro e incerto: la difficoltà di trovare clienti, di creare un rapporto di fiducia, l’instabilità economica a fine mese. È normale, nulla ci è regalato. Perciò è bene avventurarsi in questa missione senza abbandonare la nostra fonte di guadagno/ lavoro, e mollare tutto in seguito, quando il nostro business è avviato.

Il nomadismo digitale è uno stile di vita per migliorarne la qualità, senza essere costretti a trascorrere 40 ore settimanali in ufficio e più di 5 stipati in metro o bus.

Un grande impegno all’inizio sarà il lasciapassare per la nostra felicità e libertà future in ambito lavorativo.

di Alessandra Nitti

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