Ufologi laureati

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UFOLOGI LAUREATI Corrado Malanga

Molti anni fa, quando facevo parte del Centro Ufologico Nazionale e sprecavo tempo a dibattermi in inutili discussioni sull’epistemologia dell’ufologia, per far contento Giampaolo Grassino ed Edoardo Russo del CISU, i quali, invece, evidentemente avevano del tempo da perdere, o, forse, volevano solo farlo perdere a me (esempio di frase pinottiana), si discuteva sul fatto che i veri UFO da studiare erano gli ufologi. Questo innovativo concetto mi venne espresso dal CISU e, di fronte a questa affermazione, rimasi di stucco, ma tanto di stucco che mi ripresi solo dopo qualche mese, non sapendo cosa rispondere a tale allucinante colpo di genialità piemontese. Erano gli ufologi i veri UFO da studiare: costoro, infatti, erano davvero strani…. Dicevano che esistevano gli alieni, dicevano che gli alieni venivano con macchine volanti fin sul nostro pianeta, dicevano che, evidentemente, essi superavano la velocità della luce. Tutte queste stupidaggini dovevano, per il CISU, aver pure una ragion d’essere. Quale malformazione cerebrale colpiva gli ufologi? Così il CISU si mise a studiare Pinotti, mentre il CICAP, invece di studiare il paranormale, si mise a verificare le affermazioni sul paranormale. Se questo approccio scientifico era decisamente innovativo nel mondo della scienza applicata all’ufologia, forniva, però, a me che oggi scrivo queste righe, un momento di riflessiva meditazione. Ovviamente il rigore scientifico del CISU era tale che loro cominciarono anche a studiare subito se stessi: Grassino studiava Russo e Russo studiava Grassino, infatti stavano sempre assieme, tant’è che i soprannomi che avevo loro affibbiato erano Mandrake e Lothar. Stettero tanto assieme che, ad un certo punto, divennero anche parenti! Così, dopo tanti anni, di fronte ai sempre più strani comportamenti di alcuni ufologi, ho pensato che, forse, studiarli da vicino avrebbe fornito qualche risultato interessante. Se, da un lato, il CISU voleva dimostrare che gli UFO sono un parto della nostra fervida fantasia, come andava cianciando un certo Delval dell’Euratom di Ispra (e socio Cisu), così il CUN andava dicendo che gli alieni ci sono, ma chi li vede è pazzo. Tutti e due questi atteggiamenti mostravano un rapporto psicotico con l’oggetto delle loro attenzioni: un rapporto, dunque, di amore-odio, di tipo sado-masochista, con l’oggetto dei loro desideri, l’UFO appunto. Negli ultimi anni ho cominciato a sospettare che non solo l’ambiente familiare avesse in qualche modo prodotto simili menti, ma anche il livello di istruzione ed il tipo di istruzione avessero potuto influenzare i nostri ricercatori aerospaziali, fino a farli diventare… quello che erano diventati! La domanda che mi ponevo, tra le tante, era: “Potrà mai un commercialista studiare gli UFO?” La domanda era assolutamente pertinente, poiché Edoardo Russo era, e credo sia tutt’ora, commercialista. Forse l’esperienza acquistata nel far diventare le tasse dei contribuenti come oggetti volanti non identificabili poteva essere impiegata nella ricerca degli alieni? In effetti la sola cosa che premeva al CISU era la catalogazione dei casi ufologici ed in questo lavoro ci mettevano tutta la loro esperienza: belle cartelline colorate, faldoni in stile notarile, scaffali che ricordavano l’ufficio del catasto di Torino e polvere, tanta, tanta polvere.

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Tutto secondo le regole, insomma. Era evidente che ognuno faceva il lavoro di ufologo, sicuramente come lo sapeva fare e come gli avevano insegnato a scuola, nella formazione della propria cultura. Forse è per questo motivo che quelli del PARSEC, gruppo di studio sui rapimenti alieni, finiscono sempre per dire che i soggetti da loro analizzati sono degli schizofrenici? Sarà forse per questo che Pinotti, in qualità di ricercatore aerospaziale, pensa che sia più importante occuparsi degli astronauti russi morti durante il periodo della “conquista dello spazio” da parte dei sovietici, che scrivere quattro righe serie sul fenomeno UFO? Sarà per questo che il SETI Italia, con l’arguzia propria della ministra Moratti, pensa che cercare gli alieni non serve a niente, ma, siccome non costa nulla, allora si può fare? Dovevo saperne di più! Così ho deciso di guardarmi intorno, per vedere quali tipi di scuole ci sono oggi in Italia e che tipo di formazione scientifica aveva il più grande ufologo del mondo. La già decadente università italiana, ora in mano all’intellighenzia italiota, aveva, da tempo, toccato il fondo. Invece di ristrutturare una università fatta di docenti ignoranti, prezzolati, corrotti, caratterizzati dall’aver fatto carriera per motivi politici e non scientifici, si dava il via libera alle scuole private, quelle per ricchi, dove, se paghi, passi! Non ci credete? Vediamone alcuni esempi, perché poi scopriremo come l’ufologia c’entri, eccome! Sfogliamo il quotidiano “La Nazione” e scopriamo, in prima pagina, una interessante pubblicità che recita così:

Valorizzi la sua immagine con i titoli onorifici americani di DOCTOR-Dr. o CAVALIER-Cav. Cavolo! Dico io… di che si tratta? I titoli, recita l’annuncio, sono rilasciati senza necessità di esami o spostamenti all’estero, per meriti rilevabili dal curriculum vitae personale. Cioè, gli mandi un foglio dove c’è scritto che sei ricercatore aerospaziale e loro ti mandano un foglio dove c’è scritto che sei Doctor aerospaziale. Non ti devi nemmeno spostare da casa! Allora mi viene spontaneo chiedermi se non sarebbe più comodo stamparselo con il computer personale, un foglio dove c’è scritto quello che ti pare.

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Ma subito penso che probabilmente non è così, perché questi titoli devono avere un certo tipo di validità e, se il certificato te lo fai da solo, questa validità non potrai dimostrarla. Infatti l’annuncio continua così: I titoli, autenticati negli stati uniti e con traduzione asseverata presso un tribunale italiano, non abilitano (però) alla professione e non hanno valore amministrativo. Si dice che i titoli sono autenticati negli stati uniti, quali non si sa, tant’è che hanno anche una traduzione del tribunale italiano. Si tratta di una truffa allucinante. Il tribunale italiano, infatti, traduce ed autentica la traduzione di qualsiasi documento scritto in lingua straniera, autenticando, appunto, la traduzione, ma non la veridicità di ciò che è contenuto nel documento. Tali traduzioni servono, per esempio, agli italiani che hanno titoli all’estero e che devono acquisirne l’equipollenza sul nostro territorio. Si tratta di titoli esteri il cui contenuto, però, verrà poi valutato da una opportuna commissione concorsuale. Ma se questi titoli non valgono, che te li fai tradurre a fare? Si tratta di una truffa! Scopriremo tra un attimo che il titolo non vale, ovviamente, nemmeno nei famosi stati uniti. Viaggiando molto in questo periodo, per le ricerche in campo ufologico, mi sono sovente imbattuto in un quotidiano che è in distribuzione gratis, nelle stazioni italiane, ristrutturate dal ministro di turno. Tale pubblicazione si chiama “Leggo” e serve per intrattenere il viaggiatore ed evitare che passi il suo tempo a bestemmiare come un turco mentre aspetta il Pendolino che ha il solito ritardo cronico dovuto al locomotore che si è rotto, imprigionando i passeggeri in una landa desolata, all’interno di vetture con le porte perfettamente bloccate, a cento gradi di temperatura interna. Ed ecco cosa recita la pubblicità di turno:

Da oggi è possibile ricevere il titolo di Doctor specifico per Titolari d’azienda, professionisti, imprenditori, dirigenti. Per la consegna del titolo è richiesto un buon curriculum professionale. Il titolo non è equipollente alla tesi di laurea italiana

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Non solo il titolo non è equipollente alla laurea italiana, ma non è equipollente ad un bel niente! Basta pagare e la Moratti chiude un occhio. Ma c’è da chiedersi se tutto ciò è legale. Ingiunzioni del Comitato PUBBLICITARIA)

di

Ingiunzione Nei confronti di Mezzo

Controllo

IAP

(ISTITUTO

DELL’AUTODISCIPLINA

n. 148/2002 del 16/5/2002 Erre Servizi srl stampa

Il presidente del Comitato di Controllo, visto il messaggio pubblicitario "Anche lei può aspirare al titolo di Doctor - Dr." rilevato su "Leggo" del 17/4/2002, ritiene lo stesso manifestamente contrario agli artt. 2 e 26 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. Infatti la pubblicità, che propaganda l'offerta del titolo di "doctorate" rilasciato dalla Walker University, "università statunitense non tradizionale", anche come titolo onorifico sulla base di curricula e di meriti professionali, senza sostenere esami e senza necessità di trasferte all'estero, appare idonea a indurre in errore il pubblico dei destinatari circa la natura e le caratteristiche del titolo pubblicizzato. In particolare, come accertato dal Giurì dell'Autodisciplina Pubblicitaria in una recente decisione (pronuncia n. 1/2002), e contrariamente a quanto lasciano intendere le espressioni utilizzate nell'annuncio, "Doctor - Dr", "doctorate", "Università", non accompagnate da chiarimenti in ordine alla reale natura e alle caratteristiche del titolo, i titoli onorifici di fonte straniera non solo non rivestono alcun valore legale nel nostro ordinamento, ma sono idonei a indurre in errore il pubblico circa la libera utilizzabilità del titolo nelle relazioni interpersonali o nei rapporti connessi ad attività professionali o imprenditoriali. D'altra parte la precisazione "il doctorate non sostituisce la laurea e il dottorato italiani", non appare sufficiente a sanare il carattere ambiguo e decettivo del messaggio. Così rispondono gli organi di controllo, ed ancora: Pronunce del Giurì Pronuncia n. 1/2002 del 25/1/2002 Comitato di Controllo nei confronti di Erre Servizi srl, EXIT - Istituto Relazioni Accademiche e Parti Professionali, Centro Italiano Studi srl Mezzo stampa PresidenteFloridia Relatore Iudica Sintesi Il Comitato di Controllo ha chiesto l'intervento del Giurì nei confronti degli annunci stampa diffusi da Erre Servizi srl, EXIT e Centro Italiano Studi srl in cui gli inserzionisti comunicano la possibilità di conseguire presso Università statunitensi lauree honoris causa, nonché di potersi fregiare del titolo di "Doctor", messaggi ritenuti in contrasto con l'art. 2 CAP. Il Comitato ritiene ingannevoli i messaggi in esame nella misura in cui:

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a) allettano i potenziali acquirenti con la possibilità di ottenere una laurea honoris causa, prestigioso titolo accademico rilasciato dalle Università italiane solo a persone distintesi per eccezionali meriti scientifici. Il titolo pubblicizzato, invece, verrebbe rilasciato a "professionisti, imprenditori e titolari d'azienda" sulla base di diversi e (più modesti) presupposti quali esperienze professionali e lavorative; b) prospettano la possibilità di conseguire un titolo accademico, promessa resa ancora più verosimile dall'uso di termini quali "laurea", "Università", "dottorato", il cui riconoscimento in Italia è subordinato al vaglio delle autorità accademiche. Riconoscimento che peraltro, trattandosi di titoli onorifici, non attribuisce alcun valore ai fini dell'esercizio di professioni o di partecipazione a concorsi; c) in assenza della delibazione da parte delle competenti autorità del titolo pubblicizzato, coloro che abbiano conseguito tale titolo accademico non potrebbero farne uso anche nei rapporti personali e professionali. Le resistenti replicano che: a) il testo dei messaggi riporta in modo chiaro l'avvertenza per cui il titolo pubblicizzato è una laurea honoris causa, titolo accademico onorifico non equipollente a una laurea italiana e che come tale non dà diritto all'esercizio di alcuna professione o all'iscrizione ad alcun albo professionale, avvertenza sufficiente se considerato il livello culturale delle persone cui i messaggi sono destinati; b) contesta la posizione assunta dal Comitato in merito alla pretesa impossibilità di utilizzare il titolo nei rapporti interpersonali e professionali. Il Giurì ritiene: a) premesso che la vigente normativa italiana ammette il riconoscimento dei soli titoli accademici rilasciati da Università straniere a seguito di un percorso formativo simile a quello impartito nelle facoltà italiane, nel caso di specie non sussistono le condizioni per il riconoscimento in quanto trattasi di titoli onorifici rilasciati sulla base dei soli curricula, senza la necessità di frequentare e sostenere esami; b) che l'avvertenza "Le lauree concesse non sono equipollenti a quelle italiane", riportata peraltro con caratteri di modesto rilievo grafico nei messaggi diffusi dalla EXIT e dal Centro Italiano Studi, non elimina la generale ambiguità del messaggio. Ambiguità dovuta all'utilizzo di termini di uso comune nella descrizione della normale attività accademica quali "laurea", "università", "dottorato", nonché all'espressione "documenti ... asseverati da un Tribunale italiano" che accredita l'ipotesi di un presunto riconoscimento pubblico del titolo; c) che in ogni caso gli inserzionisti non hanno fornito, secondo quanto previsto dall'art. 6 CAP prova: 1) dell'esistenza e natura delle istituzioni che rilascerebbero i titoli pubblicizzati; 2) dei criteri per il conferimento delle lauree honoris causa analoghi a quelli utilizzati in Italia; 3) della possibilità di utilizzare in base alla normativa statunitense il titolo "laurea honoris causa". Il Giurì, pertanto, pronunciando nei soli confronti di "Leggo" per quanto concerne la pubblicità di Erre Servizi srl, dichiara che tutte e tre le pubblicità esaminate sono in contrasto con l'art. 2 CAP e ne ordina la cessazione. Ed allora cosa succede? 5


Niente! Perché oggi le pubblicità continuano, tant’è che questa strana vicenda mi ha spinto a fare un’indagine più approfondita ed ho scoperto una cosa decisamente sconcertante (cosa c’entra Pinotti? Lo saprete presto: pazientate ancora per qualche riga). Chiunque abbia un titolo nobiliare di una certa valenza può conferire titoli accademici. Infatti, per ragioni storiche, per esempio l’ex Re d’Italia poteva fare quello che voleva dei suoi sudditi e nominarli, seduta stante, cavalieri, dottori o chissà cos’altro. Giustamente, per diritto ereditario, questi poteri sono stati conferiti anche agli scalcagnati discendenti, che, non avendo di solito più il becco di un quattrino, per mantenersi in agio di costumi, vendono, a chi può pagare, titoli che, di fatto, non sono utilizzabili se non per essere incorniciati e messi in esposizione nei cessi di chi li acquista. Internet è pieno di pagine web di questi nobili che si venderebbero l’anima pur di continuare a sbafare alle spalle della popolazione. Ne vediamo qualche esempio al sito http://utenti.lycos.it/constantinianuniv/ Ateneo Internazionale denominato "THE CONSTANTINIAN UNIVERSITY", Che cos’e’ “THE CONSTANTINIAN UNIVERSITY”, ovvero L’UNIVERSITA’ COSTANTINIANA?

a cura del Prof. Dott. Dr. Luca SCOTTO DI TELLA Ph.D. Cugino a titolo Onorifico nonché Consigliere Intimo di Sua Altezza Serenissima il Principe Imperiale Prof. Dott. Dr. Don Francesco AMOROSO d'ARAGONA Ph.D. Gran Maestro degli Ordini Equestri: Sovrano Costantiniano Ordine di San Giorgio già detto Ordine Costantiniano-Amoriano dei Cavalieri Aurati d'Oriente. (Dinastico d'Amorio), Ordine Militare et Ospetaliere di San Giovanni d'Acri e San Tommaso, Ordine Militare e Ospedaliero di Santa Maria di Betlemme, 6


Magnifico Rettore Ereditario della Nobile Accademia di Santa Teodora Imperatrice, Istituzioni Dinastiche, cioè facenti parte integrante del Patrimonio Storico-Araldico, inalienabile ed imprescrittibile, dell'antica Casa Sovrana dei Serenissimi Principi Imperiali AMOROSO-COMNENO-ANGELO-FLAVIO-LASCARIS-PALEOLOGO d'ARAGONA, discendenti legittimi, in linea retta maschile, degli Augusti Imperatori Romani d'Oriente della Dinastia di Amorio, città dell'antica Frigia, nell'Asia Minore, Presidente delle Accademie Internazionali : Accademia di Studi Superiori " Minerva " Accademia di Studi Superiori " Phoenix " Presidente della Unioni : Unione Nazionale Laureati Unione Nazionale Diplomati Unione Nazionale Insigniti Onorificenze Presidente delle Venerabili Pie Unioni : Pia Unione degli Accademici di Santa Teodora Imperatrice nell'Arcidiocesi di Capua e nella Diocesi di Alife-Caiazzo (Ce) Pia Unione dei Cavalieri di San Giorgio (dinastia d'Amorio) nell'Arcidiocesi di Capua e nella Diocesi di Alife-Caiazzo (Ce) Alto Patrono dell'Ateneo Internazionale della " The Constantinian University ". Durante secoli, l’UNIVERSITÀ COSTANTINIANA ha conferito tutte le tradizionali Lauree, anche "ad eundem gradum" e la "licentia ubique docendi ". ………. E, dopo una serie di cazzate allucinanti, che vi potrete leggere direttamente all’indirizzo citato, tra foto di papi, cardinali ed ex reggenti europei, si dice che: Il 16 maggio 1994, l’UNIVERSITÀ COSTANTINIANA registrò presso l’Ufficio del Segretario di Stato del Rhode Island una DOMANDA DI EMENDAMENTO DEL CERTIFICATO DI AUTORITÀ. 7


Il CERTIFICATO EMENDATO DI AUTORITÀ, che fu accettato ed approvato dal Segretario di Stato in quanto conforme alla Legge, autorizza ulteriormente l’UNIVERSITÀ COSTANTINIANA a conferire titoli accademici onorari, quali : Libero Docente (University Lecturer), Professore (Professor), Professore Associato (Associate Professor) ed altri, ad esempio Dottore (Doctor) un’autorità che l’Università ha sempre posseduto, per consolidata consuetudine, durante molti secoli, ma che fu inclusa, esplicitamente, per amore di chiarezza, nel CERTIFICATO EMENDATO, il quale autorizza anche l’UNIVERSITÀ COSTANTINIANA ad effettuare seminari, simposi, conferenze, tavole rotonde, concerti, mostre, esposizioni, etc. Dunque se vuoi un titolo, ti rivolgi a qualcuno che te lo vende ed il gioco è fatto. Proprio come vuole fare la Moratti con la scuola privata. Nella mia analisi del problema avevo notato che, nel suo illuminante curriculum studiorum, il dottor Roberto Pinotti, nonché giornalista, nonché ricercatore aerospaziale, nonché sociologo di chiara fama, nonché consulente finanziario, nonché non mi ricordo più… citava, con tutti gli onori, un particolare titolo: Degree in Business Administration and Management Science at the Superior Institute of Business Management and Economics of Lugano, Switzerland. Confrontare con il mio articolo pubblicato al seguente indirizzo http://www.sentistoria.it/BUSHBERLUSCONI.html Mi sono chiesto cosa fosse questa scuola e, da un’analisi delle scuole di economia svizzere, ho capito che questa scuola non esiste più, ma che si è rinnovata, cambiando nome e riciclandosi in un'altra scuola, con tanto di pagina internet. http://www.accademiaeraclitea.com/politecnico/politecnico di_studi_aziendali.htm Si tratta del POLITECNICO DI STUDI AZIENDALI UNIVERSITA' PRIVATA A DISTANZA Il Politecnico di Studi Aziendali è un'istituzione libera e privata, apolitica ed aconfessionale. È gestito dall' I.S.S.E.A. s.a. Istituto Superiore di Studi di Economia Aziendale, società regolarmente iscritta al Registro di Commercio di Lugano, repertorio nº. 1143 del 16/04/1987; tale iscrizione è stata approvata dall'Ufficio Federale del Registro di Commercio di Berna.

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Disposizioni di Legge Il nostro Istituto opera in virtù del diritto di libera attività economica sancito dall'art.27 della Costituzione Federale Svizzera, dall'art.8 della Costituzione del Cantone Ticino. Con delibere n.3564 del 31 agosto 1999,e n.3347 del 9 luglio 2002 il Consiglio di Stato del Cantone Ticino ha autorizzato l'attività e l'uso della denominazione "Università privata a distanza" ai sensi dell'art.14 della legge sull'Università della Svizzera Italiana e sulla Scuola Professionale della Svizzera Italiana del 3 ottobre 1995. I Diplomi vengono rilasciati dal nostro Istituto in virtù del diritto di libera attività economica riconosciuto dalla Costituzione Federale Svizzera; tuttavia non sono equipollente a nessun titolo accademico statale Svizzero o Italiano. La firma del Rettore sul Diploma è autenticato da Notaio di Lugano e APOSTILLE (a richiesta con una tassa amministrativa di Frs.500). Per prassi il Diploma rilasciato dal nostro Istituto deve essere usato con la chiara indicazione della sua origine privata e nella lingua originale nella quale è stato conferito. Si tratta, chiaramente, di un titolo che non conta niente, nemmeno in Svizzera: paghi e te lo conferiscono. Siccome qualcuno aveva subodorato che questo istituto vendeva titoli inutili e lo aveva segnalato alla magistratura, evidentemente loro si sono sentiti in dovere di dichiarare quanto segue Lauree straniere in Italia: è ora di fare chiarezza Negli ultimi mesi sono apparsi, negli organi di informazione italiani, messaggi pubblicitari di organizzazioni che, spacciandosi per "Università" o "University" ingenerano, a danno del consumatore, l'illusione di poter conseguire delle "Lauree" riconosciute e fruibili in Italia. IL POLITECNICO DI STUDI AZIENDALI desidera fare chiarezza e dissociare la propria immagine da queste iniziative dubbie; a questo scopo abbiamo segnalato e continueremo a segnalare alle autorità italiane competenti tutti i messaggi pubblicitari ritenuti ingannevoli; in quasi tutti i casi le autorità hanno ritenuto tali messaggi ingannevoli comminando le sanzioni previste dalla legge; ciò nonostante tali organizzazioni perseguono nei loro scopi e rimangono sostanzialmente impunite; ci rivolgiamo pertanto direttamente a Voi per segnalarVi che la nostra Università • è autorizzata ad operare e all'uso della denominazione "Università privata a distanza" con delibera del Governo Cantonale Ticinese • non opera e non ha alcuna sede in Italia e non é soggetta alle leggi italiane • non promette titoli riconosciuti in Italia e informa correttamente circa la validità giuridica dei titoli rilasciati. Onestà, correttezza, serietà, professionalità, garanzia, trasparenza, tutela del onsumatore, qualità. (? - nda.) http://www.unipsa.ch/news.htm Secondo me correttezza sarebbe far smettere questi soggetti economici svizzeri di vendere fumo, poiché di soldi gli Svizzeri ne hanno già fatti abbastanza alle spalle di tutta l’Europa fin dal tempo della faccenda dell’oro degli Ebrei, durante l’ultima guerra mondiale. Dunque, tra i vari titoli elargiti, pagando, da questa strana università collegata con analoghe università in Spagna e negli Stati Uniti d’America, c’è proprio la qualifica che i dottor Pinotti sbandiera nel suo curriculum, ma che, come “onestamente (?)” dichiara la

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stessa finta università, in Italia non vale niente. In realtà la finta università dovrebbe dire che il suo titolo non vale niente da nessuna parte del mondo, compresa la Svizzera. Le lauree vengono concesse non seguendo dei corsi, ma elasticamente, a seconda del curriculum vitae, cioè a seconda di quanto si sborsa per comprarla. Gli Americani sono specializzati nelle lauree per posta, a distanza, via Internet, ed un esempio eclatante lo trovate sul sito http://www.speedydegrees.com/?info=done&vcode=5839 dove, per qualche centinaio di dollari, vi danno tutto quello che volete, anche un nuovo titolo che non esiste. Dunque gli Americani si laureano alle scuole finte? Sarà per questo che, quando vanno alla guerra, si sparano tra di loro? E così Pinotti spara su se stesso, perché ci dobbiamo chiedere quale sia il motivo che spinge un laureato vero a fregiarsi di un titolo finto! Ma che valore dà, questo soggetto, alla sua vera laurea? Una cosa però, l’ha, alla fine, capita. Perché non farsi questi titoli da solo a casa? Risparmiando? È così che nasce il titolo di ricercatore aerospaziale? Per quello di giornalista basta dimenticarsi di scrivere, di seguito, pubblicista ed il gioco è fatto, utilizzando la stessa tecnica dei nostri dispensatori di titoli Doctor. Alla fine l’impressione che potremmo averne è che l’ufologia italiana è sostanzialmente composta da due tipi di soggetti: quelli che hanno comprato, con documenti autenticati dal notaio, e quindi veri, una laurea falsa, e quelli che hanno acquisito una laurea vera con documenti falsi. Il tutto accade mentre Russo continua a studiare Grassino ed il Cicap rincorre i fulmini globulari che hanno incendiato il pallone sonda della professoressa Margherita Hack.

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