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A CARTE SCOPERTE. Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento. Archivi di persona
A CARTE SCOPERTE
Archivi letterari lombardi del Novecento ArchiLett900 a cura di Simone Albonico I
Il volume è stato realizzato grazie al contributo di
UniversitĂ degli Studi di Pavia
Tutti i diritti riservati. ISBN 978-88-89854-396 Š 2009 - Officina Libraria s.r.l., Milano www.officinalibraria.com printed in Italy
A CARTE SCOPERTE Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento. Archivi di persona a cura di Silvia Albesano
Della memoria di qualcuno degli amici più ammirati e più cari, Vittorio, Franco, Toti, mi hanno chiesto d’essere curatore o custode o garante o altro di simile. Non potevo dire di no. E così eccomi, io che ho sempre più paura degli impegni e sempre meno voglia di viaggiare, membro di centri e archivi e fondi sparsi un po’ dappertutto e di uno, credo, persino presidente. Ma va bene così. Non me ne pento. Tanto sono sicuro che sono loro i custodi, loro a curarsi di me. Giovanni Raboni, da Barlumi di storia, Mondadori
SOMMARIO
6 PREMESSA di Simone Albonico 9 INTRODUZIONE di Silvia Albesano 17 REPERTORIO Istituti di conservazione specializzati 19 Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori 35 UniversitĂ degli Studi di Milano - Centro APICE 46 UniversitĂ degli Studi di Pavia - Centro interdipartimentale di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei (Centro Manoscritti) Altri istituti lombardi 125 Milano e provincia 159 Bergamo e provincia 162 Brescia e provincia 170 Como 174 Cremona e provincia 180 Lodi 183 Mantova e provincia 191 Pavia 197 Sondrio e provincia 203 Varese e provincia 211 APPARATI a cura di Silvia Albesano e Maria Finazzi 212 226 246 249 254
Abbreviazioni bibliografiche Indice dei nomi Indice topografico dei Fondi collegati Indice topografico dei Fondi repertoriati Indice delle illustrazioni
PREMESSA
Questo Repertorio non si rivolge solo ai cosiddetti specialisti – archivisti, bibliotecari, studiosi –, e anzi aspira a un pubblico più ampio e diverso. Non esisterà più il lettore colto, d’accordo, evocato ormai solo da qualche nostalgico, e ancor più difficile è trovare lettori di quella specie raffinata e forte che si appassiona ai cataloghi; ma esistono certo persone che sulle carte degli autori del Novecento vogliono sapere più e meglio di quanto non si venga a conoscere dall’informazione culturale, che in questo ambito punta quasi immancabilmente sullo scandalo e sulla notizia ad effetto. Si vorrebbe uscire dall’alternativa secca tra il pettegolezzo e la chicca filologica, e coltivare la speranza che molti possano mettersi a ragionare più distesamente su un quadro d’insieme culturale e storico; e se pensiamo di soddisfare qualche curiosità, sarà quella di chi vorrebbe conoscere meglio il patrimonio letterario e archivistico del paese in cui vive. La Regione Lombardia ha promosso nel tempo almeno due importanti iniziative di censimento: quella riguardante I carteggi delle biblioteche lombarde (1986-1991) e l’altra, tornata utilissima per l’allestimento del nostro Repertorio, che descrive I fondi speciali delle biblioteche lombarde (1995-1998). Per altre regioni sono disponibili strumenti ai quali il nostro, almeno per spirito e intenti, vorrebbe affiancarsi: la Guida agli archivi culturali contemporanei a Genova e in Liguria allestita da Pino Boero e Stefano Verdino in margine a un convegno (1991), preziosa anche per lo sguardo alle collezioni private, e soprattutto l’importante Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra ’800 e ’900 (Area fiorentina, 1996, e Area pisana, 2000), ora in corso di trasferimento e aggiornamento sul web. E l’Ufficio centrale per i beni archivistici del Ministero per i beni e le attività culturali ha promosso la raccolta dei dati confluiti in Archivi di famiglie e di persone. Materiali per una guida (per ora due volumi, usciti tra 1991 e 1998), che includono anche la Lombardia. Altre iniziative regionali accessibili esclusivamente dal web sono state promosse in Piemonte (progetto Guarini Archivi Web) e in EmiliaRomagna (Graphé. Archivio dei fondi di cultura dell’Otto-Novecento). Queste poche indicazioni testimoniano di un’esigenza presente, certo, ma non diffusissima in Italia. L’ampiezza e la dispersione del patrimonio di carte e manoscritti letterari, non solo antichi, dovrebbe spingere ad allestire con una certa urgenza, oltre ai puntuali inventari, anche e soprattutto short catalogues. Disporre di un quadro d’insieme nel quale confluiscano descrizioni di materiali tipologicamente uniformi ma istituzionalmente distinti può offrire un duplice vantaggio: sul piano scientifico, per l’ovvio beneficio che deriva dall’incrocio di informazioni altrimenti separate e dal riavvicinamento di insiemi documentari un tempo unitari e successivamente dispersi; e su quello istituzionale, per la possibilità di programmare al meglio acquisizioni, interventi e iniziative che riducano le dispersioni e favoriscano la conservazione. Quello che è normale nella critica d’arte, cioè la ricomposizione anche solo ideale di opere smembrate in più 6 |
sedi museali e il loro studio unitario, non pare avvenga di frequente nel campo degli archivi letterari, dove l’impostazione dei lavori e degli studi risulta spesso ispirata più dalle sacrosante politiche di valorizzazione promosse dai conservatori che non da progetti scientifici di ampio respiro. Non mancano naturalmente le eccezioni, fra le quali brillano, ad esempio, gli Inventari dell’Archivio Rodolfo Mondolfo relativi ai due nuclei fiorentino e milanese, pubblicati congiuntamente a cura di Stefano Vitali e Piero Giordanetti (1996), ma ancora si attende anche un semplice regesto unitario del lascito di carte e documenti, che so, di Montale, Gadda (per il quale si muove ora qualcosa), Sereni o Pasolini. Più fortunati, e tutto sommato numerosi, i casi in cui gli autori stessi, o i loro eredi, hanno provveduto a depositare in blocco il proprio archivio presso un’unica istituzione. Agli specialisti, in particolare ai letterati, il Repertorio vorrebbe suggerire un punto d’osservazione dal quale la prospettiva storica risulta solo apparentemente privilegiata a scapito di quella filologico-testuale. L’allargamento dell’inquadratura e l’impaginazione delle notizie in descrizioni quanto più possibile uniformi che si richiamano da lontano allo schema ISAD(G) possono in effetti favorire una migliore percezione del significato e del peso effettivo di un singolo fondo di un autore nel quadro generale della documentazione disponibile, e quel tanto/poco di storia archivistica che è stato possibile raccogliere può diventare un elemento significativo per una generale storia della tradizione dei testi moderni, di cui si avverte sempre più l’urgenza (se è vero che è nella fase iniziale di una tradizione che si registra la massima perdita di informazioni, testuali e contestuali). Il rischio che qui si è corso – va però detto: consapevolmente – è che questa fatica lasci insoddisfatti tanto i letterati quanto gli archivisti. L’impianto della scheda e il grado di approfondimento della descrizione sono la risultante di una serie di scelte e di alcune limitazioni, fra le quali ultime spiccano la forte disomogeneità dei dati disponibili e l’impossibilità, sulla base delle nostre forze, di appianare completamente i dislivelli. Scelta di partenza è stata invece quella, se non di realizzare, almeno di favorire un incontro fra le competenze filologiche e quelle storico-archivistiche, che tuttora colloquiano poco e male. Se i conservatori piu attenti avvertono spesso lo stato per così dire ‘liquido’ degli archivi letterari – che per loro natura hanno strutture variabilissime, non subito riconoscibili, facilmente cancellate dalle vicende storiche dei fondi, e che spesso mancano, o sembrano mancare, di una vera struttura –, è poi vero che la difficoltà a determinare l’organizzazione delle carte (ciò che a volte significa soltanto ‘riconoscerla’ per evitare di cancellarla per sempre) può essere ridotta grazie uno studio che entri al loro interno e assuma la figura del produttore nella sua integrità biografica e culturale (le notizie biografiche, che di necessità qui si sacrificano, trovano un piccolo spazio nella versione web della ricerca). In attesa che l’irenismo ora auspicato prenda quota, ci auguriamo che la visione dall’alto di un insieme considerevole di fondi (il Repertorio ne allinea circa 350) possa favorire considerazioni storiche, strutturali, catalografiche e di politica della conservazione; che possa facilitare un avvicinamento e uno scambio di esperienze e competenze fra istituti sul delicato tema della catalogazione e dell’ordinamento; e possa infine invogliare i molti privati che possiedono fondi significativi a segnalarli e a metterli a disposizione della comunità. Premessa | 7
Questa sorta di appassionante elenco telefonico costituisce la necessaria premessa a una ricerca svolta sull’arco ‘amministrativo’ degli anni 2005-2007, e che giunge ora a dare i suoi frutti: al Repertorio, disponibile anche sul web all’indirizzo <http://www.lom bardiabeniculturali.it/archivi/progetti/MIPR000286/>, si aggiungono: 1) la descrizione particolareggiata di tre importanti fondi conservati in sedi diverse (il fondo Quasimodo conservato dal Centro Manoscritti di Pavia, il fondo Sereni conservato dalla Biblioteca comunale di Luino, e l’archivio Giovanni Testori conservato dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano), realizzata con criteri uniformi (<http://www.lombar diabeniculturali.it/archivi/progetti/MIPR000284/>); 2) la formulazione di alcuni criteri generali per la descrizione dei fondi letterari moderni, che pubblicheremo entro breve. La ricerca è stata finanziata dalla Regione Lombardia, Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia e dalla Fondazione Cariplo, mentre la Soprintendenza archivistica per la Lombardia l’ha sostenuta e il Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell’Arte medievale e moderna dell’Università di Pavia, presso il quale ho prestato servizio sino al febbraio 2007, ha fornito il necessario supporto logistico e amministrativo. All’équipe di ricerca hanno preso parte, oltre a Silvia Albesano (curatrice di questo Repertorio), Maria Finazzi (che ha svolto anche un ruolo di coordinatrice), Federico Francucci e Giulia Raboni (che ha anche elaborato con me l’impostazione scientifica generale riflessa nei criteri qui sopra ricordati). Hanno inoltre collaborato utilmente con noi in fasi diverse del lavoro Andrea Moroni e Paola Gallerani. La pubblicazione del Repertorio è ora possibile grazie anche al sostegno di alcuni sottoscrittori privati (amici ai quali va la nostra riconoscenza) e pubblici, alla cui generosità rivolgiamo il nostro grazie cordiale: il Dipartimento SLAMM e il Dipartimento di Scienze Storiche e Geografiche “Carlo M. Cipolla” dell’Università di Pavia, il Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano, la Fondazione Maria Corti presso l’Università degli Studi di Pavia (nella persona del suo presidente Angelo Stella), la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano, il Centro APICE dell’Università Statale di Milano, la Biblioteca Trivulziana di Milano, il Comune di Luino (Archivio Vittorio Sereni), la Biblioteca Bonetta di Pavia, la Scuola Normale Superiore di Pisa, la Biblioteca comunale di Como, la Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini – Archivio Provinciale (nella persona di Fedele Merelli), la Società Storica Lombarda, la Biblioteca comunale di Viadana. L’Université de Lausanne, Faculté des Lettres, presso la quale svolgo la mia attività, attraverso la Fondation du 450e anniversaire ha generosamente sostenuto l’edizione. La nostra ricerca ha contratto molti debiti di riconoscenza, che saranno puntualmente esposti da Silvia Albesano. Un grazie particolare desidero esprimere qui a Luisa Finocchi, Roberto Grassi, Claudio Vela, e a Paola Gallerani nella sua doppia veste di esperta collaboratrice e raffinata editrice.
Simone Albonico
8 | Premessa
INTRODUZIONE
Criteri di selezione dei fondi Come è stato ricordato, il Repertorio è premessa e complemento della più ampia ricerca Archivi letterari lombardi del ’900 – ArchiLett900, avviata nel 2005, e comprende fondi il cui produttore sia una persona, deceduta dopo il 1910 o tuttora vivente. Ai fini della selezione dei fondi si è volutamente dato alla designazione “letterario” la più generica e dunque estesa accezione possibile. Oltre agli scrittori, si sono inclusi studiosi e docenti universitari di discipline umanistiche, saggisti, personalità della cultura attive anche in campo artistico e musicale che abbiano prodotto scritti creativi e originali sul piano artistico o scientifico. L’elemento che accomuna non è dunque la professione del soggetto produttore, spesso impossibile da ricondurre a una definizione certa, quanto la natura delle carte prodotte e conservate, che comprendono materiali utili alla ricostruzione (da intendersi, anche qui, nel senso più ampio) e allo studio dell’opera scritta. Risulta così individuato all’interno degli archivi di persona novecenteschi un sottoinsieme che è tanto difficile da definire, se ci si attiene alla dottrina consolidata, quanto, nella pratica, immediatamente identificabile, al punto da essere quello prevalente o unico a cui si rivolge l’attenzione dei principali istituti di conservazione specializzati. I fondi così selezionati sono stati inclusi anche se annessi a complessi archivistici di altra tipologia, come accade, ad esempio, per le carte Direzione letteraria Vittorio Sereni, comprese entro l’Archivio storico Arnoldo Mondadori Editore (AME) conservato presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, o per il fondo Carlo Emilio Gadda dell’Archivio Garzanti in deposito presso la Biblioteca Trivulziana. Sono invece esclusi nuclei di documenti inseriti in fondi collettanei di manoscritti e perciò privi di collocazione autonoma, come le Lettere a Silvio Crepaldi e le Lettere a Giuseppe Lesca conservate nel fondo Manoscritti della Biblioteca Sormani di Milano, o i manoscritti relativi alle opere dello storico dell’antichità Plinio Fraccaro, ora confluiti nel fondo manoscritti Ticinesi della Biblioteca Universitaria di Pavia. Tranne le eccezioni appena segnalate e i casi particolari in cui il fondo documenti anche una produzione creativa o scientifica del produttore (ad esempio il fondo Valentino Bompiani del Centro APICE), sono stati esclusi gli archivi editoriali, già oggetto di altro censimento (vd. <http://www. fondazionemondadori.it/censimento/>, <http://www.fondazionemondadori.it/censi mento/lombardia2007/> e <http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/progetti/ MIPR000360/>). Per quanto riguarda le tipologie documentarie, i fondi inclusi sono costituiti da manoscritti letterari, corrispondenza e materiali d’archivio. Non sono stati presi in considerazione, però, i complessi contenenti carte di natura esclusivamente burocratica (relative ad avanzamenti di carriera o all’espletamento di funzioni amministrative o dirigenziali presso istituzioni pubbliche o private), come il fondo Roberto Ardigò della | 9
Biblioteca Teresiana di Mantova, o quelli il cui contenuto fosse limitato a opere grafiche o a manoscritti musicali. In pochi casi eccezionali sono stati censiti anche fondi esclusivamente librari (ad esempio il fondo Eugenio Montale della Biblioteca Sormani), qualora l’accertata presenza di dediche, note di lettura e postille autografe li rendesse significativi per la documentazione delle letture, degli interessi e delle relazioni intrattenute dai soggetti produttori con altre personalità della scena letteraria e culturale. Nel caso particolare del Centro Manoscritti dell’Università di Pavia, potrà sorprendere che siano stati censiti come fondi alcuni complessi documentari di consistenza esigua, circoscritti talvolta a una sola opera o a pochi e parziali materiali epistolari, estrapolati da documentazioni più ampie per lo più dagli stessi produttori, che li hanno conferiti al Centro direttamente o ad amici e collaboratori attraverso i quali vi sono poi giunti. Tali materiali, che si potrebbero forse inserire in collezioni di manoscritti o autografi analoghe a quelle antiche e moderne presenti nelle principali biblioteche italiane, sono per il momento considerati nuclei indipendenti presso il conservatore. Criteri come quelli proposti, piuttosto morbidi, non possono che delineare uno scenario dai confini labili e in movimento; ma un primo risultato, o comunque certamente un obiettivo, della ricerca, è stato proprio tentare di catturare e documentare la complessità, e dunque la ricchezza, degli scambi e delle relazioni tra ambiti disciplinari contigui. A garanzia di trasparenza della selezione compiuta, e per assicurare al lettore la possibilità di rintracciare fondi prossimi per caratteristiche a quelli inclusi ma a vario titolo scartati, elenchiamo tali fondi in un’appendice a questa introduzione, dove segnaliamo pure i fondi che sarebbero di diritto rientrati nel Repertorio dei quali si è però avuta notizia troppo tardi o ai quali non è stato possibile accedere. Dal 1998 – anno della pubblicazione del secondo (e ultimo) volume del censimento regionale dei fondi speciali – molto è accaduto in positivo. Sono nati nuovi e importanti enti di conservazione, anche specializzati, come il Centro APICE dell’Università Statale di Milano; le istituzioni già esistenti si sono consolidate, hanno accresciuto talvolta in misura considerevole il proprio patrimonio grazie a lasciti e acquisizioni importanti e ne hanno migliorato la visibilità, con iniziative dedicate (mostre, convegni, pubblicazioni) e avvalendosi delle potenzialità del web (in aumento sono gli inventari consultabili online). Spiace tuttavia dover segnalare anche qualche incidente: alcuni fondi risultano oggi dispersi (come la Raccolta Salvatore Farina della Biblioteca delle Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere e Filosofia dell’Università Statale di Milano) o sono stati smembrati, assegnando destinazioni diverse alla sezione documentaria e a quella libraria da cui erano originariamente costituiti (come il fondo Luigi Castiglioni, presso la stessa Biblioteca della Statale di Milano, e il fondo Plinio Fraccaro del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Pavia).
Raccolta e verifica dei dati Nel novembre 2005 sono stati interpellati mediante l’invio di un questionario circa 150 istituti di conservazione pubblici e privati presenti sul territorio lombardo. La selezione delle istituzioni da contattare è avvenuta sulla base di uno spoglio preliminare siste10 | Introduzione
matico dei più volte ricordati censimenti regionali dei carteggi (1986-1991) e dei fondi speciali (1995-1998), che ha permesso di individuare una prima rosa di fondi di interesse, poi integrata estendendo l’indagine alle istituzioni private o pubbliche nate successivamente. La risposta a questa prima chiamata è stata purtroppo scarsa: hanno inviato informazioni solo una ventina di istituzioni. In questi casi, dando la precedenza ai conservatori con il maggior numero di fondi, e a quelli i cui fondi non fossero ancora censiti, si è poi preso contatto direttamente, consultando in loco, ove disponibili, gli strumenti di corredo e, in taluni casi, i materiali, o sollecitando l’invio di ulteriori informazioni utili per la redazione delle schede. Particolare la situazione del Centro Manoscritti di Pavia, tra i più ricchi di materiali di interesse, per molti dei quali però non erano immediatamente disponibili – perlomeno non in forma strutturata – dati relativi a consistenza e contenuto dei fondi. Qui, con l’imprescindibile e assidua collaborazione della conservatrice, dottoressa Nicoletta Trotta, sono stati effettuati molti accertamenti direttamente sui materiali archivistici e sulla documentazione relativa all’acquisizione dei fondi. Per i fondi censiti nelle precedenti iniziative regionali riguardo ai quali i conservatori interpellati non hanno segnalato aggiornamenti, si è provveduto a redigere le schede sulla base delle informazioni presenti nelle pubblicazioni disponibili, segnalando sempre la fonte tra quadre, in calce alla scheda. Tutte le schede sono poi state inviate per la verifica ai conservatori di competenza che – con qualche eccezione – le hanno approvate o hanno comunicato eventuali correzioni e aggiornamenti.
Struttura delle schede e del Repertorio La scheda tipo dedicata a ciascun fondo accorpa in una presentazione funzionale per la stampa i dati originariamente registrati in un database Sesamo (l’applicativo della Regione Lombardia per la descrizione e l’inventariazione dei beni archivistici) e accessibili su web all’indirizzo <http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/progetti/ MIPR000286/>. Ne illustriamo qui di seguito la struttura. 1) Un’intestazione con la denominazione del fondo e gli estremi cronologici, se individuati con un margine di approssimazione significativo. 2) L’indicazione della consistenza. Le unità di misura (buste, fascicoli, raccoglitori, faldoni ecc.) e il grado di dettaglio dell’indicazione variano in base alle diverse consuetudini dei conservatori e allo stato della conoscenza dei diversi fondi, alcuni dei quali non ancora ordinati e inventariati. A fronte della grande varietà di abitudini dei diversi istituti nell’ordinamento e nella descrizione dei materiali, abbiamo cercato di rendere accessibili tutte le informazioni disponibili: di qui, in alcuni casi, la compresenza di indicazioni relative a scale di condizionamento o suddivisione dei materiali diverse, espresse nella forma: “n. buste/faldoni/raccoglitori (n. fascicoli/unità)”. In assenza della specificazione “epistolare/i” le “unità” sono sempre da intendersi come unità archivistiche. Se possibile, soprattutto nei casi di archivi acquisiti molto di recente e non ancora ordinati, in aggiunta o in alternativa ad altre indicazioni, il dato è stato espresso in metri lineari (m), approssimando al numero intero più vicino. La Introduzione | 11
stringa “142 buste (ca. 506 unità) ° m 20”, relativa al fondo Gina Lagorio del Centro APICE, ad esempio, indicherà quindi che il fondo comprende: a) 142 buste, all’interno delle quali sono state individuate circa 506 unità archivistiche, e che complessivamente occupa 20 metri lineari. 3) Alcuni cenni di storia archivistica. La voce non compare se non è stato possibile reperire alcuna notizia; in altri casi, come quello del fondo Corrado Alvaro al Centro Manoscritti di Pavia, le uniche informazioni disponibili riguardano solo una parte del fondo. 4) Una descrizione essenziale del contenuto. Nel caso di fondi già ordinati e inventariati secondo criteri archivistici rigorosi, come la gran parte di quelli del Centro APICE e della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, e svariati altri, si è articolata la presentazione seguendo la struttura dell’archivio e le serie (la cui titolazione è indicata in corsivo) che lo compongono. Negli altri casi, per garantire un minimo di uniformità, la descrizione è scandita in modo da evidenziare le diverse tipologie documentarie presenti: mss., dss., bozze di stampa, materiali epistolari, pubblicazioni, fotografie ecc. Se il fondo contiene materiali riconducibili a un’opera scientifica o letteraria uscita a stampa, se ne forniscono gli estremi bibliografici, utile termine di riferimento, specie in assenza di altri elementi di datazione delle carte. L’ampiezza e il grado di dettaglio delle descrizioni sono variabili, e sono stati condizionati dalla disponibilità di informazioni strutturate e di descrizioni precedenti, dalla difformità delle stesse e dall’impossibilità per ragioni di tempo e di risorse disponibili di prendere sempre diretta visione di tutti materiali per poterle poi uniformare. Più sintetiche sono state, per scelta, le informazioni relative ai fondi per i quali si dispone di inventari a stampa o accessibili on-line, puntualmente segnalati in bibliografia. Altrimenti, si è scelto di fornire sempre il maggior numero di informazioni possibile (ad esempio riguardo alla presenza di correzioni mss. sui dss. o sulle bozze di stampa), come evidenziate dai conservatori o nelle descrizioni precedenti, anche a scapito di qualche difformità con le schede di altri fondi con materiali analoghi, per i quali non si disponeva di dati altrettanto precisi. 5) La segnalazione di eventuale documentazione correlata conservata presso altre istituzioni lombarde (e dunque incluse nel Repertorio), italiane, o estere (vd. la voce “Fondi collegati” all’interno delle schede e l’indice topografico dedicato al termine del volume). In particolare, sono stati presi in considerazione i fondi intestati allo stesso produttore; solo eccezionalmente si dà notizia anche di nuclei di carte ben identificabili e di una certa consistenza ascrivibili al produttore inclusi in altri fondi. 6) Indicazioni bibliografiche specifiche relative al fondo descritto, compresa la segnalazione di tesi di laurea e di dottorato, qualora se ne abbia avuto notizia. 7) L’indicazione degli strumenti di corredo esistenti: inventari, elenchi di consistenza, elenchi di corrispondenti e regesti nel caso degli epistolari. Per lo scioglimento di tutte le abbreviazioni impiegate all’interno delle schede si rimanda alla chiave delle Abbreviazioni bibliografiche (p. 212). 8) L’attribuzione della scheda se redatta da persona diversa dalla sottoscritta. Hanno collaborato: Simone Albonico (schede 19-21, 23, 69, 72-73, 108, 181, 189, 207, 244, 271273, 287, 292, 302-303, 318, 347.2); Marina Bonomelli (228); Barbara Colli (346); Laura Di Nicola (5); Nicoletta Leone (70); Andrea Moroni (145); Giulia Raboni (221, 230-231, 347.1); Ivano Sonzogni (283); Silvio Uggeri (316); Ferdinando Zanzottera (274-276). 12 | Introduzione
Le schede sono numerate progressivamente e suddivise per conservatore; il Repertorio si apre con i tre maggiori istituti specializzati: la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e il Centro APICE, milanesi, e il Centro Manoscritti di Pavia, ai quali è dedicata una breve presentazione (redatta da Simone Albonico), e prosegue con tutte le altre istituzioni presenti sul territorio lombardo, suddivise per province e ordinate alfabeticamente entro ciascuna provincia. Un prezioso supporto per la consultazione è offerto dall’Indice dei nomi allestito da Maria Finazzi, che comprende persone, enti e riviste citati nel Repertorio con la specificazione del ruolo in cui vengono menzionati (produttore del fondo, corrispondente, autore di scritti compresi nel fondo); dei produttori vengono lì forniti gli estremi biografici. I dati raccolti, salvo diversa indicazione, sono da considerarsi aggiornati a gennaio 2009; l’ultimo controllo degli indirizzi web (passibili purtroppo di continue variazioni) risale a marzo 2009. Nelle schede non si indicano le condizioni per l’accesso alla consultazione dei materiali, per le quali si rinvia ai singoli enti conservatori. Per sua natura in progress, questo strumento potrebbe (e dovrebbe) essere costantemente perfezionato. Le istituzioni e i privati che avessero notizia di fondi sfuggiti alla repertoriazione o potessero integrare o migliorare le informazioni qui offerte sono perciò invitate a contattare Simone Albonico (simone.albonico@unil.ch). La versione web del Repertorio potrà infatti essere aggiornata periodicamente.
Ringraziamenti Nel corso del lavoro ci siamo avvalsi delle competenze e della generosa disponibilità di molte persone che siamo lieti di ricordare e ringraziare qui. Un grazie speciale va alla direzione e al personale della Fondazione Mondadori e del Centro APICE, in particolare a Luisa Finocchi, a Claudia Piergigli e a Alberto Cadioli, e ai loro collaboratori, Anna Lisa Cavazzuti alla Fondazione, Raffaella Gobbo e Gaia Riitano al Centro APICE. La descrizione di un patrimonio vasto, e nella maggior parte dei casi ancora privo di illustrazioni compiute, come quello del Centro Manoscritti di Pavia, è stata possibile solo grazie alla personale e costante collaborazione di Nicoletta Trotta, conservatrice del Centro, che oltre a fornirci tutte le informazioni necessarie, ha anche effettuato per noi controlli sui documenti, reperito le notizie mancanti, e puntualmente verificato la stesura delle singole schede, aiutandoci a migliorarle notevolmente. Un cordiale ringraziamento a: Luisa Agostini Corvi (Associazione “Poesia, la Vita”, Lodi), Antonio Aliani (Biblioteca comunale “Luigi Parazzi”, Viadana, MN), Pietro Balsarini (Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia), Raffaella Barbierato e Maria Teresa Fiameni (Biblioteca Statale, Cremona), Angela Barilani e Amalia Rotini (Biblioteca comunale, Alzano Lombardo, BG), Angela Bellardi (Archivio di Stato di Cremona), Ione Belotti (Fondazione Morcelli Repossi, Chiari, BS), Antonia Benvenuti (Università di Pavia), Pierfranco Blesio (Ateneo di Brescia), Marina Bonomelli (Società Storica Lombarda e Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, Milano), Marta Bonzanini (Università di Pavia), Jader Introduzione | 13
Bosi (Centro Manoscritti di Pavia), Giulio Orazio Bravi e Marta Gamba (Civica Biblioteca “Angelo Mai”, Bergamo), Mariangela Calubini (Fondazione “Il Vittoriale degli italiani”, Gardone Riviera, BS), Giulia Chiesa, Bianca Girardi e Nicoletta Lattisi (Biblioteca Sormani, Milano), Barbara Colli (Archivio Vittorio Sereni, Luino, VA), Serena Contini (Musei Civici, Varese), Alessandra Dallera (Biblioteca delle Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere e Filosofia, Università Statale di Milano), Pier Carlo Della Ferrera (Banca Popolare di Sondrio, Biblioteca “Luigi Credaro”, Sondrio), Franca Fantaguzzi (Museo Civico di Crema e del Cremasco, Crema, CR), Vania Fasolo (Biblioteca Civica “Paolo e Paola Maria Arcari”, Tirano, SO), Isabella Fiorentini (Biblioteca Trivulziana, Milano), Laura Frigerio (Biblioteca di Filosofia, Università Statale di Milano), Giancarlo Ghidorsi (Fondazione don Primo Mazzolari, Bozzolo, MN), Laura Ghisalberti e Ivano Sonzogni (Biblioteca comunale, Zogno, BG), Carla Giunchedi (Biblioteca Braidense, Milano), Elena Ledda (Ateneo di Salò, Salò, BS), Nicoletta Leone (Dipartimento SLAMM, Università di Pavia), Paola Livi (Museo Civico di Storia Naturale, Milano), Chiara Lungo (Università di Pavia), Padre Fedele Merelli (Archivio Provinciale Cappuccini Lombardi, Milano), Paola Galimberti (Università Statale di Milano), Clelia Martignoni (Università di Pavia), Michele Massafra (Archivio di Stato di Varese), Felice Milani (Biblioteca Bonetta, Pavia), Laura Milani (Fondazione Elvira Badaracco, Milano), Piero Mondini (Archivio storico del Comune di Varese), Marcel Paolini (Biblioteca “Giuseppina Petazzi Madiai”, Menaggio, CO), Luana Redaelli e Ferdinando Zanzottera (Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda, Cesano Maderno, MI), Massimo Rodella (Biblioteca Ambrosiana, Milano), Lucia Ronchetti (Archivio di Stato di Como), Gabriele Rossini (Biblioteca Petrarca. Facoltà di Lettere e Filosofia - Polo S. Tommaso, Università di Pavia), Gianni Salmaso (Biblioteca comunale, Caronno Varesino, VA), Michele Sarfatti (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano), Guido Scaramellini (Centro di studi storici valchiavennaschi, Chiavenna, SO), Giordano Sterlocchi (Comunità montana della Valchiavenna, Chiavenna, SO), Adriano Stiglitz (Biblioteca Civica “Pio Rajna”, Sondrio), Paola Sverzellati (Biblioteca del Seminario vescovile, Lodi), Giancarlo Tossani (Assessorato alla cultura del Comune di Cremona), Silvio Uggeri (Istituto Mantovano di Storia Contemporanea, Mantova), Francesco Venturi (Università di Siena), il personale della Biblioteca comunale “Arnoldo Mondadori”, Poggio Rusco (MN).
Silvia Albesano
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Appendice 1) Fondi di tipologia affine presi in considerazione ma non inclusi Milano, Associazione Mazziniana Italiana - AMI, Archivio Demetrio Ondei Milano, Centro Nazionale di Studi Manzoniani, Fondo Cesare Arieti Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondo Alberto Mondadori Milano, Istituto Lombardo - Accademia di scienze e lettere, Lascito Antonio Ceruti Milano, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia “Ferruccio Parri”, Fondo Piero Malvezzi Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondo Francesco Olgiati Milano, Università degli Studi, Biblioteca di Filosofia, Fondo Giulio Preti Milano, Università degli Studi, Biblioteca di Scienze dell’antichità e Filologia moderna, Sezione di Egittologia, Fondo Bernard V. Bothmer; Fondo Wolja Erichsen; Fondo William Kelly Simpson; Fondo Erich Lüddeckens Seregno (MI), Abbazia di San Benedetto, Fondo Antonio Vismara (don Silvio OSB) Bergamo, Comune di Bergamo – Civica Biblioteca - Archivi Storici “Angelo Mai”, Raccolta Giuseppe Gamba; Raccolta Giuseppe Locatelli Milesi Brescia, Comune di Brescia – Biblioteca Civica Queriniana, Fondo Pompeo Gherardo Molmenti Lodi, Biblioteca del Seminario vescovile, Fondo Luigi Salamina Lodi, Comune di Lodi – Biblioteca Comunale Laudense, Fondo manoscritti, Carteggio Luigi Orsini Mantova, Biblioteca Teresiana, Fondo Roberto Ardigò Gallarate (VA), Civica Galleria d’Arte Moderna - GAM, Fondo Galliano Mazzon
2) Fondi non inclusi per inaccessibilità o tardiva individuazione Milano, Biblioteca Comunale Centrale di “Palazzo Sormani”, Fondo Arrigo Cajumi Milano, Biblioteca di via Senato, Archivio Curzio Malaparte Milano, Fondazione Benetton Studi Ricerche – Biblioteca Riccardo e Fernanda Pivano, Fondo Fernanda Pivano; Fondo Riccardo Pivano; Fondo Ettore Sottsass (<http://www.settoreweb.com/fondazione/ita/pagine.php?s=&pg=337>) Milano, Fondazione Elvira Badaracco, Carteggio de Céspedes-Vittorio Giovanni Rossi Milano, Società umanitaria, Fondo Augusto Osimo Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita”, Fondo Fallacara Mantova, Accademia Nazionale Virgiliana, Fondo Giovanni Tassoni
Introduzione | 15
Roberto Aloi Cesare Angelini Franco Antonicelli Alberto Arbasino Emanuele Artom Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori · Università degli Studi di Milano: Centro APICE · Università degli Studi di Pavia: Centro Manoscritti · Casa e Archivio Lalla Riccardo Bacchelli Antonio Banfi Elio Bartolini Ercoliano Bazoli Sem Benelli Giovanni Bertacchi Augusto Guido Bianchi Libero Bigiaretti Piero Bigongiari Romano · Biblioteca francescano-cappuccina provinciale di Milano · Biblioteca Ambrosiana · Biblioteca Europea di Informazione e Cultura · Centro di Documentazione Archivio Lalla Romano · Biblioteca francescano-cappuccina provinciale di Milano · Biblioteca Ambrosiana · Biblioteca Europea di Informazione e Cultura Romano Bilenchi Valentino Bompiani Giosue Bonfanti Massimo Bontempelli Aldo Borlenghi Giuseppe Bottai Anna Maria Brizio Gesualdo Bufalino Ebraica Contemporanea · Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana · Biblioteca Comunale Centrale di “Palazzo Sormani” · Civica biblioteca d’arte · Civiche raccolte · Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea · Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana · Biblioteca Comunale Centrale di “Palazzo Sormani” Dino Buzzati Perla Cacciaguerra Italo Calvino Paola Capriolo Luigi Capuana Alessandro Casati Enrico Castelnuovo storiche · Museo Civico di Storia Naturale · Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” · Fondazione Corrente · Fondazione Elvira Badaracco. Studi e documentazione delle · Civica biblioteca d’arte · Civiche raccolte storiche · Museo Civico di Storia Naturale · Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” · Fondazione Corrente Alba de Céspedes Piero Chiara Pietro Citati Enrico Coco Giovanni Comisso Vincenzo Consolo Rafaele Contu Maria Corti donne · Istituto lombardo - Accademia di scienze e lettere · Biblioteca Nazionale Braidense · Museo teatrale alla Scala - Biblioteca “Livia Simoni” · Società Storica · Fondazione Elvira Badaracco. Studi e documentazione delle donne · Istituto lombardo - Accademia di scienze e lettere · Biblioteca Nazionale Braidense Piero Dallamano Mario Dal Pra Paolo D’Ancona Gabriele D’Annunzio Santorre Debenedetti Elsa De Giorgi Magda De Grada Umberto Eco Lombarda · Università degli Studi di Milano: Biblioteca di Filosofia · Università degli Studi di Milano: Sezione di Egittologia · Università degli Studi di Milano: Dipartimento · Museo teatrale alla Scala - Biblioteca “Livia Simoni” · Società Storica Lombarda · Università degli Studi di Milano: Biblioteca di Filosofia · Università Beppe Fenoglio Ferruccio Ferretti Ennio Flaiano Arnaldo Foresti Franco Fortini Anna Franchi Carlo Emilio Gadda Tommaso Gallarati Scotti Ettore Galli di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo · Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda di Cesano Maderno · Civica Biblioteca “Angelo Mai” · Biblioteca comunale degli Studi di Milano: Sezione di Egittologia · Università degli Studi di Milano: Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo · Istituto Alfonso Gatto Luisa Gengaro Ludovico Geymonat Vittorio Gianfranceschi Natalia Ginzburg Giovanni Giovannetti Guido Gozzano di Alzano Lombardo · Biblioteca “Bortolo Belotti” di Zogno · Ateneo di Brescia - Accademia di scienze, lettere ed arti · Congregazione dell’oratorio di San Filippo Neri · per la Storia dell’Arte Lombarda di Cesano Maderno · Civica Biblioteca “Angelo Mai” · Biblioteca comunale di Alzano Lombardo · Biblioteca “Bortolo Giuliano Gramigna Tonino Guerra Ermanno Krumm Gina Lagorio Francesco Leonetti Rita Levi Montalcini Germano Lombardi Roberto Longhi Fondazione Civiltà Bresciana · Fondazione Luigi Micheletti · Fondazione Biblioteca Morcelli - Pinacoteca Repossi · Fondazione “Il Vittoriale degli italiani” · Fondazione Belotti” di Zogno · Ateneo di Brescia - Accademia di scienze, lettere ed arti · Congregazione dell’oratorio di San Filippo Neri · Fondazione Civiltà Bresciana Giuseppe Eugenio Luraghi Alessandro Luzio Claudio Magris Giorgio Manganelli Concetto Marchesi Miro Martini Primo Mazzolari Ugo da Como · Ateneo di Salò · Biblioteca comunale di Como · Archivio di Stato di Como · Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” · Archivio di Stato di · Fondazione Luigi Micheletti · Fondazione Biblioteca Morcelli - Pinacoteca Repossi · Fondazione “Il Vittoriale degli italiani” · Fondazione Ugo da Como Luigi Meneghello Alda Merini Mino Milani Giovanni Mira Mondadori Editore Rodolfo Mondolfo Eugenio Montale Alberto Moravia Cremona · Biblioteca Statale di Cremona · Museo Civico di Crema e del Cremasco · Biblioteca Comunale Laudense · Associazione “Poesia, la Vita” · Biblioteca del · Ateneo di Salò · Biblioteca comunale di Como · Archivio di Stato di Como · Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” · Archivio di Stato di Guido Morselli Gabriele Mucchi Paolo Murialdi Ada Negri Rossana Ombres Ottiero Ottieri Aldo Palazzeschi Seminario vescovile di Lodi · Biblioteca Teresiana · Istituto Mantovano di Storia Contemporanea · Archivio di Stato di Mantova · Fondazione don Primo Mazzolari · Cremona · Biblioteca Statale di Cremona · Museo Civico di Crema e del Cremasco · Biblioteca Comunale Laudense · Associazione “Poesia, la Vita” · Costanza Palazzo Losini Goffredo Parise Giovanni Pascoli Pier Paolo Pasolini Sandro Penna Mario Pilo Ervino Pocar Biblioteca comunale “Arnoldo Mondadori” di Poggio Rusco · Biblioteca comunale di Suzzara · Biblioteca comunale “Luigi Parazzi” di Viadana · Biblioteca Civica “Carlo Biblioteca del Seminario vescovile di Lodi · Biblioteca Teresiana · Istituto Mantovano di Storia Contemporanea · Archivio di Stato di Mantova · Fondazione Giuseppe Pontiggia Domenico Porzio Rino Pradella Vasco Pratolini Giacomo Puccini Bonetta” di Pavia · don Primo Mazzolari · Biblioteca comunale “Arnoldo Mondadori” di Poggio Rusco · Biblioteca comunale di Suzzara · Biblioteca comunale “Luigi Parazzi” Giovanni Raboni Pio Rajna Domenico Rea Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento. Archivi di persona Università degli Studi di Viadana · Biblioteca Civica “Carlo Bonetta” di Pavia · Università degli Studi di Pavia: Biblioteca Petrarca · Almo Collegio Borromeo · Banca Popolare Rigoni Stern Lalla Romano Gian Carlo Roscioni Umberto Saba Alberico Sala Roberto Sanesi Edoardo Sanguineti Camillo Sbarbaro di Pavia: Biblioteca Petrarca · Almo Collegio Borromeo · Banca Popolare di Sondrio - Biblioteca “Luigi Credaro” · Biblioteca Civica “Pio Rajna” di Sondrio · di Sondrio - Biblioteca “Luigi Credaro” · Biblioteca Civica “Pio Rajna” di Sondrio · Centro di studi storici valchiavennaschi · Museo della Valchiavenna Vittorio Sereni Ignazio Silone Renato Sòriga Michele Spina Carlo Steiner Antonio Tabucchi Eva Tea 28,00 ¤ Centro di studi storici valchiavennaschi · Museo della Valchiavenna · Biblioteca Civica “Paolo e Paola Maria Arcari” di Tirano · Biblioteca · Biblioteca Civica “Paolo e Paola Maria Arcari” di Tirano · Biblioteca Civica di Varese · Musei Civici di Varese · Delio Tessa Giovanni Testori Corrado Tumiati Diego Valeri Alexandre Varille Giovanni Verga Alberto Vigevani Civica di Varese · Musei Civici di Varese · Archivio di Stato di Varese · Biblioteca comunale di Caronno Varesino · Biblioteca comunale di Luino Archivio di Stato di Varese · Biblioteca comunale di Caronno Varesino · Biblioteca comunale di Luino Giancarlo Vigorelli Cesare Viviani Andrea Zanzotto Cesare Zavattini Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori · Università degli Studi di Milano: Centro APICE · Università degli Studi di Pavia: Centro Manoscritti · Casa e
A CARTE SCOPERTE. Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento. Archivi di persona
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