L'elica e la luce - rassegna stampa

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L’elica e la luce

a cura di Chiara Gatti e Raffaella Resch RASSEGNA STAMPA


«Vespertilla» • 01 marzo 2018

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Arte

FUTURISMO A

L’ELICA E LA LUCE, LE FUTURISTE 1912-1944, Nuoro, Museo MAN Per alcune delle pittrici del movimento futurista c’è stata una rivalutazione, anche se le loro opere sono sempre state esposte all’interno di collettive più ampie. La mostra presente è la più ampia riunione di lavori di artiste futuriste: ventisei donne per cento opere. È in corso anche un tentativo storiografico, per lo specifico letterario, cioè di una rivalutazione delle scrittrici aderenti al movimento di Filippo Tommaso Marinetti all’interno della storia della letteratura italiana. Per quanto concerne il piano pittorico e plastico, la rivalutazione della produzione di Benedetta Cappa Marinetti è stata compresa nella generale rivalutazione del futurismo romano, facente capo a Giacomo Balla, e quella di Marisa Mori all’interno della riconsiderazione generale dell’aeropittura. Vi è un ambito specifico che le donne hanno interpretato più profondamente degli uomini: l’interdisciplinarietà. La maggior parte delle donne aderenti al movimento futurista furono scrittrici, pittrici, illustratrici, performer e paroliberiste: Benedetta, Valentine de Saint-Point, Barbara Olga Biglieri, Adele Gloria. La gran parte di esse hanno vissuto la molteplice vocazione in maniera di gran lunga più serena di quanto avessero fatto gli uomini. Nella gran parte delle donne futuriste alberga l’obiettivo del superamento nella propria identità di genere. Maria Ginanni e Rosa Rosà rinnegarono la propria identità femminile, per raggiungere una condizione desessualizzata, vale a dire quella della macchina oppure quella della materia. È da riconoscere anche che le scrittrici del gruppo futurista fiorentino anticiparono di una quindicina d’anni le istanze dell’aeropittura con la ricerca di una sensibilità extra-terrestre e di fatto extra-corporea. Le donne futuriste vivevano il tema economico come strettamente collegato con l’oggettificazione di sé e dello scambio (prostituzione, matrimonio). Esse realizzarono sperimentazioni in arti decorative, scenografia, audiovisivo, danza, teatro e letteratura: in mostra sono esposte oltre cento opere tra dipinti, sculture, opere su carta, tessuti, maquette teatrali, oggetti di arte applicata. Le biografie delle futuriste vengono ricostruite per mezzo di un sofisticatissimo apparato documentario, che alle opere in sé accosta testi, lettere, documentazione fotografica, manifesti, studi e bozzetti. Luigi Silvi

Benedetta Cappa Marinetti (Roma 1897, Venezia 1977), R


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Arte

AL FEMMINILE

Ritmi di rocce e mare, mare 1929 ca.


«Alias», supplemento domenicale de «Il Manifesto» • 02 giugno 2018




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